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Il subsistema

gestionale
L’economicità e la
scomposizione della
gestione aziendale in
classi di operazioni
omogenee
SUBSISTEMA GESTIONALE:
SI OCCUPA DI DEFINIRE
L’INSIEME COORDINATO DI
OPERAZIONI FINALIZZATE AL
RAGGIUNGIMENTO DI
PREFISSATI OBIETTIVI
(raccolta dei capitali, investimenti,
trasformazione interna dei fattori ed
ottenimento dei prodotti,…)
2
 Il sistema azienda pone in essere un insieme
di atti ordinati e finalizzati al raggiungimento
dell’obiettivo del soddisfacimento di bisogni
umani.

 Tale obiettivo è perseguibile con modalità di


manifestazione diverse in relazione ai vari
settori di operatività e in riferimento ad
aziende operanti all’interno dello stesso
settore.

 L’osservazione di tali accadimenti, secondo


la prospettiva economica consente di
individuare una logica unitaria che 3

sovrintende al processo di scelta tra i


Qualsiasi tipo di azienda, sia essa
produttrice di beni o erogatrice di servizi,
pone in essere un processo economico
che si svolge mediante:
Acquisizione
di risorse Impiego
di Ottenimento
risorse di prodotti
e/o servizi Cessione a
terze economie

Ritorno
(in misura
incrementale/decrementale) delle 4

risorse inizialmente investite


Tutte le azioni elementari mediante le
quali si esplica l’attività produttiva
vengono convenientemente raggruppate
in operazioni economiche caratterizzate
da un certo grado di significatività. Ad es.
Azioni elementari Operazione
Emissione unica
ordine
d’acquisto
Stipula
contratto
Operazio
d’acquisto ne di
Presa in
consegna dei acquisto
beni
Ecc. 5
Le operazioni economiche possono essere
aggregate in cicli produttivi.

Ciclo produttivo

Schema di
svolgimento atto a
ripetersi
Il reiterarsi di più cicli dà luogo al processo
produttivo.
Processo produttivo

Insieme ordinato di
operazioni omogenee sia
nella specie che 6
Il processo produttivo, in senso economico,
è classificabile in relazione alle aree
funzionali in cui si articola l’impresa:
Processo di acquisto
Processo di vendita
Processo della produzione di un
bene
Processo di reperimento delle
risorse finanziarie
Ecc.

Esso dà origine, nei reciproci vincoli di


interdipendenza, all’unitaria gestione
aziendale, scomponibile in cicli distinti,
includenti operazioni omogenee.
7
In riferimento al periodo della vita
aziendale durante il quale le operazioni
vengono poste in essere è possibile
distinguere:
Operazioni
di
Operazioni necessarie all’avvio della normale
istituzione
attività aziendale e relative sia
all’acquisizione delle risorse necessarie sia
alla loro organizzazione di primo impianto.
Operazioni
di
funzioname Operazioni relative al prescelto processo di
nto investimenti di tutte le risorse e del loro
Operazioni successivo recupero.
di
cessazione Operazioni rivolte al disinvestimento di tutte
le risorse ancora utilizzate (o in attesa di
utilizzo) nell’attività gestionale e finalizzate
8
alla disgregazione del sistema aziendale.
L’analisi economico-aziendale basata
sull’individuazione degli aspetti comuni
che caratterizzano determinate classi di
operazioni (l’attenzione è focalizzata sulle
operazioni d’impresa in fase di
funzionamento)

conduce ad una scomposizione astratta


della gestione in aree distinte
includenti operazioni omogenee
rispetto agli obiettivi prefissati:

9
Le aree gestionali del subsistema gestionale sono:

• La gestione economica (comprendente tutte le


operazioni inquadrabili nel modello investimenti-realizzi):

 Attività caratteristiche;

 Attività accessorie;

 Attività straordinarie;

• La gestione finanziaria (volta a dare copertura al


fabbisogno finanziario generato dalla gestione economica);

• La gestione monetaria (volta a sincronizzare le


entrate e le uscite monetarie originate dalle precedenti10
gestioni).
Il modello investimenti- realizzi
INPUT (Combinazion OUTPUT
e)
approvvigionamento

Investiment Realizzi

Mercati di sbocco
i
Mercati di

Capacità di
rigenerare
investimenti

Costi Ricav
i

11
Gestione economica
Attività straordinarie

Attività Attività accessorie Estranee al normale


tipiche/ funzionamento
caratteristich aziendale
e Necessarie a garantire un impiego
remunerativo delle risorse
finanziarie eccedenti rispetto alle
Legate allo
esigenze della gestione tipica e di
svolgimento
quella finanziaria.
del
processo-
produttivo
12
La gestione produttiva o caratteristica
Nella gestione economica caratteristica, o
tipica, sono riconducibili tutte le operazioni
direttamente collegate allo svolgimento del
processo tecnico-produttivo prescelto
dall’azienda. Si tratta di operazioni relative:
all’investimento delle
risorse acquisite
alla
dall’azienda in fattori
trasformazio all’ottenime
specifici della
ne interna nto Alla cessione
produzione dei fattori di all’esterno d
prodotti/ser prodotti/serv
vizi izi

Al recupero degli investimenti


originari 13
attori specifici del processo prescelto

Fattori a fecondità
semplice
Fattori (a rapido rigiro)
Classificazi materiali Fattori a fecondità
one dei ripetuta
(a lento rigiro)
fattori in
base alla Il lavoro umano, i
Fattori
loro natura immateriali
servizi acquisibili
all’esterno, i diritti di
marchio, ecc.

14
attori specifici del processo prescelto
I beni (materiali e immateriali) acquisiti
dall’impresa, per essere considerati fattori
produttivi, cioè entrare a far parte della
combinazione produttiva devono:
Mostrare un certo grado di utilità
cedibile nel corso dello svolgimento del
processo produttivo
Presentare un marcato carattere di
complementarità alla struttura
produttiva di cui fanno parte.
In assenza di tali requisiti, il bene acquisito non
entra a far parte della combinazione
produttiva, perciò non entra a far parte della
gestione caratteristica ma di quella accessoria 15
volgimento del processo di trasformazione tec
Dopo aver acquisito i fattori della produzione
l’impresa può, attraverso l’impiego degli stessi,
svolgere il proprio processo di trasformazione
tecnica.

L’attività gestionale si svolge in un articolarsi


di acquisizioni di fattori e di utilizzi degli
stessi nei diversi cicli produttivi che si
reiterano continuamente.

16
Circuito della produzione ( impresa industriale

Mercati di Mercati di
approvvigionam collocamento
ento
Combinazione
Acquisizione dei fattori Vendita dei
dei fattori produttivi e prodotti finiti
ottenimento dei
produttivi prodotti

17
L’ efficienza interna o tecnica
Da un punto di vista tecnico, la
combinazione produttiva deve
tendere all’ottimizzazione delle
risorse attraverso un soddisfacente
livello di efficienza tecnica:
quantità di output
Efficienza interna =
ceduti
quantità di input acquisiti

18
L’ efficienza esterna
L’osservazione economica del
processo produttivo presuppone la
misurazione in termini di valore delle
operazioni tecniche di
trasformazione interna, di
acquisizione dei fattori e di
collocamento dei prodotti:

19
L’ efficienza esterna
In particolare l’impresa misura il
grado di utilità dei fattori produttivi
impiegati in termini di costo di
acquisizione

e quello dei prodotti ottenuti in


termini di ricavo di vendita

perseguendo l’obiettivo di creare una


congrua relazione tra il flusso dei
prezzi-costo che deve sostenere e il 20
L’ efficienza esterna

Misurazione delle quantità:


A mezzo dei costi Prezzi-
dei fattori costo dei
impiegati di acquisizione
fattori

dei prodotti A mezzo dei Prezzi-


ottenuti ricavi di vendita ricavi dei
prodotti

Prezzi - ricavo
Efficienza esterna =
Prezzi - costo 21
Circuito della produzione ( impresa industriale
Nel circuito della produzione, in una prospettiva
economica, le operazioni di investimento, che
originano costi di acquisto dei fattori, sono
collegate con quelle di recupero, realizzabili
attraverso i ricavi di vendita dei prodotti.
Mercati di Mercati di
approvvigionam collocamento
ento
Combinazione
Acquisizione dei fattori Vendita dei
dei fattori produttivi e prodotti finiti
ottenimento dei
produttivi prodotti
Sostenimento Conseguimento
dei COSTI dei RICAVI

22
La gestione produttiva o caratteristica

Pertanto l’oggetto della gestione tipica è da


ricercarsi nella correlazione che viene ad
instaurarsi
Flusso deitra:
COSTI di Flusso dei RICAVI di
acquisizione dei correlazione vendita dei
fattori specifici della prodotti/servizi
produzione
Attraverso cui si Attraverso cui si
manifestano le manifestano le
risorse investite risorse rigenerate
Grado di economicità
aziendale
23
L’ economicità aziendale
Può essere intesa come tendenza
all’impiego ottimale delle risorse, e
misurata solo in base al raggiungimento
di condizioni di equilibrio economico a
valere nel tempo, ossia condizioni che
consentano l’ottenimento di un flusso di
ricavi capace di rimunerare
adeguatamente tutti i fattori produttivi
L’economicità dell’azienda va ricercata
impiegati.
indagando i tratti caratteristici della sua
gestione.
24
L’ economicità aziendale

Il raggiungimento di un
“soddisfacente” livello di
economicità presuppone che la
correlazione tra il flusso dei costi ed
il flusso dei ricavi sia “adeguata”
rispetto alle aspettative del soggetto
economico, date le condizioni che
qualificano gli investimenti ed i
realizzi aziendali. 25
L’ economicità aziendale

Economicità = flusso dei ricavi / flusso dei costi

Economicità  Σ Costi + α = Σ Ricavi

α costituisce il margine di
economicità e rappresenta il
reddito prodotto dalla gestione
26
L’ economicità aziendale

È possibile individuare diverse


determinanti che agiscono sul livello
di economicità.

Lo studio del subsistema gestionale è


finalizzato all’individuazione di tali
determinanti.

27
L’ economicità aziendale
L’economicità è scomponibile in:
Aspetto tecnico del
processo produttivo

Livello di Studio della


efficienza funzione di
interna (o Utilità acquisite
produzione
tecnica) (prezzi-costo
degli input)
Livello di Area delle ragioni
efficienza di scambio:
esterna vengono
valorizzate le Utilità cedute
(prezzi-ricavo
Aspetto economico
degli output)
del processo 28

produttivo
Economicità aziendale:
efficienza interna ed efficienza esterna

Area dei ricavi Q P

X = ECONOMICITA’

Area dei costi f p


rea dell’efficienza tecnica

Area delle ragioni di

(efficienza esterna)
(efficienza interna)

scambio

29
L’ economicità aziendale
Affinché si possa raggiungere un
soddisfacente grado di economicità è
necessario raggiungere sia condizioni di
efficienza interna che condizioni di efficienza
esterna.
Infatti, ai fini dell’economicità, il
raggiungimento di elevati livelli di
produttività fisica dei fattori produttivi
(ottimizzazione tecnica dell’utilizzo dei
fattori) può rivelarsi non sufficiente a
garantire l’ottenimento di ottimali rapporti
tra il flusso dei costi e il flusso dei ricavi
30

(efficienza esterna).
La gestione produttiva o caratteristica

La gestione economica caratteristica o tipica


rappresenta la fonte principale del livello di
economicità aziendale in quanto atta a poter
garantire stabilità ai flussi economici.
Per cui il quoziente di economicità può
essere riferito ai soli costi e ricavi tipici:

Ricavi
Econ =
caratteristici
Costi
caratteristici
31
Il modello investimenti- realizzi riferito alla
gestione caratteristica
Acquisizion Impiego Vendita
e dei (Combinazion dei
e)
fattori prodotti
approvvigionamento

Investiment Realizzi

Mercati di sbocco
i caratteristi
Mercati di

caratteristic ci
i
Capacità di
rigenerare
investimenti

Costi Ricav
i

32
Costi caratteristici
I costi caratteristici sono dati dalla somma
algebrica delle seguenti componenti:

 Costo del prodotto venduto (Cpv);


 Costi commerciali e di distribuzione
(Cc&d);
 Costi generali e amministrativi (Cg&a);
 Costi di ricerca e sviluppo (Cr&s);
Tali singole componenti di costo, se
rapportate ai ricavi caratteristici (Rc)
consentono di individuare un primo
gruppo di indicatori di economicità: 33
Indicatore di economicità

Cpv Cc&d Cg&a Cr&s Cc


+ + + =
Rc Rc Rc Rc Rc

34
Inoltre, dal momento che il costo del
prodotto venduto è dato dalla somma
algebrica delle seguenti categorie di costi:
 Costo delle materie (Cm);
 Costo del lavoro tecnico (Clt);
 Costo degli ammortamenti tecnici (Cat);
 Costo dei servizi tecnici (Cst);
Il primo indicatore può essere
ulteriormente scomposto:
Cm Clt Cat Cst Cpv
+ + + =
Rc Rc Rc Rc Rc
35
Inoltre, è possibile considerare il
complemento ad 1 dell’indicatore di
economicità Cc/Rc precedentemente
individuato, senza mutarne il significato, in
Cc
quanto di valore Econ
speculare:
=1-
Rc

L’equazione può essere riscritta


anche:
Rc - Cc
Econ =
Rc
Che diventa:
Ro
Econ =
Rc 36
Il ROS –Return On Sales

Reddito operativo
Econ =
Ricavi
caratteristici
È l’indice di redditività delle vendite ed
esprime il grado di economicità aziendale
attraverso l’incidenza del reddito
operativo sui ricavi tipici:
Ro
ROS =
Rc

37
La gestione economica accessoria

La gestione economica accessoria:


riguarda l’impiego (l’investimento) di
risorse finanziarie, provenienti dalla
gestione tipica e da quella
finanziaria, momentaneamente
eccedenti rispetto alle esigenze del
normale funzionamento del sistema.

38
La gestione economica accessoria
L’impresa può disporre di risorse
finanziarie che nell’immediato non sono
assorbibili dal proprio processo produttivo
tipico;

Essa può impiegarle, al fine di rendere


minime le giacenze di cassa ed ottenere
una remunerazione delle stesse, in
investimenti non caratteristici che
 Siano di facile
presentino realizzo
le seguenti e quindi facilmente
caratteristiche:
smobilizzabili;
 Presentino un soddisfacente livello di
economicità. 39
L’impiego accessorio di risorse finanziarie
• può consistere nell’accensione di
crediti di finanziamento: le risorse
monetarie eccedenti vengono concesse
in prestito a terze economie al fine di
conseguire un vantaggio economico.
 L’impatto economico può essere valutato
come differenza tra il costo di accensione
del prestito ed il relativo ricavo di
estinzione (investimento e realizzo).

40
L’impiego accessorio di risorse finanziarie
2. Può consistere anche nell’acquisto di
beni specifici, accessori rispetto
all’attività caratteristica, dal cui utilizzo
l’impresa riesca a conseguire un
reddito soddisfacente. Ad es:
 L’acquisto di un bene immobile da parte
di un’impresa industriale da dare in
locazione o da rivendere sul mercato a
prezzi più vantaggiosi;

 L’acquisto di partecipazioni in altre


imprese a fini speculativi.
41
La gestione economica straordinaria

La gestione economica straordinaria


comprende tutte le operazioni
estranee ai normali accadimenti
aziendali, distinguibili:

 in modificazioni impreviste di attività


e passività aziendali estranee al
processo investimenti-recuperi;
 in operazioni di realizzo delle
vendite di fattori produttivi a lento
utilizzo.
42
La gestione economica straordinaria

Anche le operazioni straordinarie


sono in grado di influire sul grado di
economicità aziendale, attraverso la
produzione di costi e ricavi
straordinari.

43
La gestione economica straordinaria
I costi e i ricavi straordinari relativi a modificazioni
impreviste di attività e passività aziendali estranee
al processo investimenti-recuperi sono ad esempio:
 furti e ammanchi di beni (denaro, beni di
magazzino, cespiti vari, ..);
 i relativi rimborsi assicurativi;
 perdite o danneggiamenti di beni a seguito di eventi
naturali straordinari come alluvioni, terremoti,
incendi, inondazioni, ecc.);
 liberalità ricevute, in denaro o in natura;
 oneri per multe, ammende e penalità;
 oneri da cause e controversie di natura
straordinaria;
 perdita o acquisizione a titolo definitivo di caparre;
 ecc. 44
La gestione economica straordinaria
In generale sono:

 I ricavi legati al sopravvenire di elementi


dell’attivo (sopravvenienze attive);
 I costi legati al venir meno di elementi
dell’attivo (insussistenze passive);
 I costi legati al sopravvenire di elementi
del passivo (sopravvenienze passive);
 I ricavi legati al venir meno di elementi
del passivo (insussistenze attive).

45
La gestione economica straordinaria

I costi e i ricavi relativi ad operazioni


di realizzo delle vendite di fattori
produttivi a lento utilizzo sono:
 I ricavi legati alle plusvalenze da
realizzo;

 I costi legati alle minusvalenze da


realizzo.

46
La gestione finanziaria
 L’intervallo temporale che intercorre
normalmente tra il momento del
sostenimento dei costi e quello del
conseguimento dei ricavi richiede che
l’impresa riesca ad acquisire risorse
finanziarie da investire nei fattori specifici
della produzione;

 Tali risorse permangono nell’impresa fino


al momento del loro recupero, che
avviene a seguito del processo di vendita.
47

 Si genera in tal modo un fabbisogno


La gestione finanziaria

 Il complesso degli investimenti che


l’azienda deve affrontare nel corso della
sua attività genera un fabbisogno
finanziario.

 Tale fabbisogno finanziario può trovare


copertura:

 anzitutto nel ricorso ad economie


esterne da cui attingere le risorse
necessarie;
48

 Successivamente esso può trovare


Il fabbisogno
finanziario
La gestione finanziaria, nell’ambito del
subsistema gestionale aziendale si
occupa della gestione delle
problematiche di natura quantitativa e
qualitativa relative al fabbisogno
finanziario derivante dal complesso
degli investimenti (IMPIEGHI di
capitale) che dovrà affrontare nel corso
dell’attività d’impresa.

49
Il fabbisogno
finanziario del fabbisogno finanziario
La determinazione
dipende direttamente dalla dimensione
aziendale prescelta e dal processo produttivo
che l’impresa intende svolgere, la cui stessa
realizzazione deriva dalla possibilità di
reperire il capitale occorrente nelle quantità e
nelle qualità richieste.

La quantificazione del fabbisogno finanziario


lordo è preventiva rispetto allo svolgimento
dell’attività e avviene
Una volta determinato in sede di finanziario
il fabbisogno pianificazione
è
enecessario provvedere alla relativa copertura,
programmazione.
attingendo a mezzi di provenienza e natura diversa, e
ricercando una corretta correlazione con l’andamento
50

e le caratteristiche del fabbisogno.


Il fabbisogno
averso lafinanziario
gestione finanziaria l’impresa è in grado

 Determinare il proprio
fabbisogno finanziario totale (o
lordo);

 Determinare il proprio
fabbisogno finanziario netto;

 Ottimizzare la propria struttura


finanziaria. 51
Il fabbisogno finanziario lordo
Da un punto di vista quantitativo l’azienda
esprime un fabbisogno finanziario lordo
che sarà determinato:

dalla sommatoria dei costi di acquisto


(prodotto della quantità per il relativo
prezzo) dei singoli fattori produttivi richiesti
dallo svolgimento della gestione in un
intervallo di tempo considerato.
Vale a dire l’entità dei capitali occorrenti
per attuare gli investimenti programmati
f x p1 + f2 x p2 +….+ fn x pn
Fabbisogno fin. lordo =
per il periodo1 considerato.
52
Il fabbisogno finanziario netto
Per la rappresentazione del fabbisogno
finanziario netto occorre considerare la
copertura offerta dal flusso dei ricavi:
Le risorse finanziarie impiegate
nell’acquisto dei fattori della produzione
verranno rigenerate attraverso la vendita
dei prodotti ottenuti, liberando risorse
finanziarie reimpiegabili per dare copertura
a nuove operazioni di investimento.
È dato dal fabbisogno lordo depurato della
parte coperta dal flusso dei ricavi o realizzi. 53
La velocità di
circolazione
L’ ampiezza dell’intervallo temporale intercorrente
tra l’operazione di investimento e l’operazione di
realizzo definisce la velocità di circolazione di ogni
singolo fattore.

Essa può essere espressa anche come numero delle


operazioni di investimento-realizzo che uno specifico
fattore subisce nel corso di un determinato periodo
gestionale.

Essa è fondamentale ai fini della determinazione del


fabbisogno finanziario, in quanto consente di
f1 x p1
pervenire alla determinazionef2 x pdel fabbisogno
fn x pn
Fabbisogno fin. netto
finanziario netto:= + 2
+….+
V1 V2 Vn 54
Il fabbisogno
finanziario
Pertanto l’equazione che esprime il fabbisogno
finanziario viene costruita sulla base di alcune
ipotesi di partenza, originariamente stabilite e
cioè:
• I valori assumibili dalle quantità di
fattori produttivi da acquisire
(fattori produttivi a fecondità
semplice, fattori produttivi a
fecondità ripetuta)

• I relativi prezzi

• La loro prevista velocità di 55

circolazione (tempi di realizzo degli


La copertura del
fabbisogno
Per far fronte al fabbisogno finanziario
generato dal flusso dei costi (operazioni di
investimento)
l’azienda deve reperire delle risorse utilizzabili
per provvedere alla relativa copertura
Facendo ricorso a: Risorse attinte con il vincolo della
Fonte interna proprietà
(capitale di rischio o capitale proprio)
Fonte Risorse attinte da terze economie con il
vincolo del prestito
esterna (capitale di credito o debiti di
finanziamento)

Mezzi interni Generati dal flusso dei ricavi


(endofinanziam (operazioni di disinvestimento o di 56

ento) realizzo)
Fonti di finanziamento: differenze tra
capitale di rischio e capitale di credito
Le due forme di finanziamento differiscono
in merito alle seguenti caratteristiche:
• Diverso grado di rischiosità: il capitale di
credito presuppone l’integrale restituzione
a prescindere dai risultati economici della
gestione; il capitale di rischio potrà essere
restituito solo nel caso in cui la gestione
dell’impresa sia equilibrata;
• Diverso grado di onerosità: il capitale di
credito presuppone una remunerazione
fissa (costo) mentre la remunerazione del 57
Fonti di finanziamento: differenze tra
capitale di rischio e capitale di credito

3. Diversa durata della permanenza


all’interno dell’impresa: generalmente, il
capitale di credito risulta impiegato
nell’attività aziendale per un tempo
inferiore rispetto al capitale di rischio che,
invece, tende a permanere per un tempo
indefinito.

58
I finanziamenti attinti con il vincolo del
prestito (capitale di credito o debiti di
finanziamento)
Il reperimento dei finanziamenti attinti con
il vincolo del prestito si svolge secondo una
sequenza che prende avvio dall’assunzione
del debito e si conclude con la sua
estinzione;
L’assunzione di un debito di finanziamento
comporta la corresponsione di un
compenso al finanziatore sotto forma di
interessi maturati sulle somme erogate.

59
Ciclo dei finanziamenti attinti con il vincolo
del prestito

Accensione del Estinzione del


Impiego
debito debito
Ricavo Aggio/ Costo di Oneri
(valore disaggio estinzione del
nominale) del (valore presti
prestito nominale) to

60
I finanziamenti attinti con il vincolo della
proprietà (capitale di rischio o capitale
proprio)
Il reperimento dei finanziamenti attinti con
il vincolo della proprietà prende avvio dal
conferimento effettuato da parte
dell’imprenditore individuale oppure dei
soci nel caso di società e si conclude con la
restituzione delle risorse originariamente
conferite (incrementate/decrementate per
effetto della gestione);
La restituzione del capitale di proprietà può
avvenire al termine della vita dell’azienda
oppure in corso di funzionamento qualora 61
I finanziamenti attinti con il vincolo della
proprietà (capitale di rischio o capitale
proprio)
Il capitale proprio può diminuire a seguito
dell’erogazione degli utili conseguiti, di
contro può aumentare a seguito del
reintegro di perdite.

Ciclo dei finanziamenti attinti con il vincolo


della proprietà
Conferimento Restituzione del
Impiego
del capitale di capitale proprio
proprietà

Reintegro di Erogazione utili


perdite 62
Circuito dei finanziamenti attinti dalla duplice
fonte
(aspetto quantitativo della copertura del
richiesto fabbisogno finanziario)

Fonte esterna Accension Estinzione


e del Impiego del debito
debito

Fabbisogno
finanziario
globale

Conferimen Restituzion
Fonte interna to del Impiego e del
capitale di capitale
proprietà proprio
63
Aspetto qualitativo della copertura del fabbisogno
finanziario
L’aspetto qualitativo della copertura del richiesto
fabbisogno finanziario è legato all’individuazione
della combinazione ottimale dei diversi mezzi di
copertura finanziaria (struttura finanziaria
equilibrata).

Il collegamento tra “fabbisogno” e “copertura”


conduce al confronto delle caratteristiche delle
diverse classi di investimento, in termini di durata
temporale e di fluttuabilità del relativo fabbisogno
finanziario generato con le varie fonti di
finanziamento, con particolare riferimento al
vincolo dell’acquisizione.

La correlazione va ricercata nelle diverse 64

dinamiche evolutive interessanti le due categorie,


L’aspetto qualitativo del fabbisogno e
l’equilibrio finanziario
FABBISOGNO COPERTURA

FONTI
FABBISOGNO
FINANZIARIE
DUREVOLE
RIGIDE

FONTI
FABBISOGNO
FINANZIARIE
VARIABILE
ELASTICHE
65
La gestione monetaria

Indica il complesso di operazioni che


permettono all’azienda di far fronte in
ogni momento alle uscite monetarie,
onorare con continuità i pagamenti cui è
tenuta, attraverso un flusso preordinato
di entrate monetarie.

Essa si caratterizza per il ricorso a mezzi


monetari (denaro e mezzi sostitutivi del
denaro attraverso cui vengono regolati
gli scambi).
66
La gestione monetaria
Si rende necessario raccordare il flusso
monetario in uscita causato dai pagamenti
con il flusso monetario in entrata alimentato
dalle operazioni di incasso.

Le uscite monetarie devono essere


precedute da entrate monetarie ottenute
senza forzare i naturali tempi di realizzo
degli investimenti e rendendo minimi gli
impieghi non remunerativi.
67
La gestione monetaria

E’ necessario, inoltre, considerare


oltre alle entrate ed uscite di denaro che
sono variazioni monetarie in senso stretto,

la movimentazione dei mezzi sostitutivi del


denaro rappresentati dai crediti e dai debiti
di funzionamento

Al fine di trovare la coordinazione


ottimale tra i flussi monetari in
entrata e in uscita. 68
Crediti e debiti di funzionamento

Crediti e debiti di funzionamento:


funzionamento
sorgono in relazione ad operazioni della
gestione economica caratteristica, i crediti
per la vendita di prodotti i debiti per
l’acquisto dei fattori produttivi, in
contropartita di movimenti di risorse reali; e
perciò rappresentano l’aspetto derivato di
operazione originarie (acquisto-vendita).

69
Crediti e debiti di finanziamento

Crediti e debiti di finanziamento:


finanziamento
sono invece operazioni originarie,
sorgono in contropartita di movimenti di
risorse monetarie, i crediti nascono
nell’ambito della gestione economica
accessoria, i debiti nell’ambito della
gestione finanziaria.

70
Il circuito della gestione monetaria

Entrate Uscite
monetarie monetarie
Impiego
e mezzi e mezzi
sostitutivi sostitutivi

71

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