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Scuola
articolo Donald A. Schön, «La
riflessione nel corso
dell’azione»
L’articolo parte da un ITINERARIO FORMATIVO PAS e TFA fra il
2013 e il 2016 di C.M.FEDELI, DAL libro «LA SCUOLA E
L’UNIVERSITÀ FRA PASSATO E PRESENTE in on. del PROF
G.CHIOSSO
• Docenti: Gallo Anna Maria + Boeris Cristina
Esame di Pedagogia della Scuola
articolo di Fedeli L’insegnamento-come-
professione-riflessiva, a partire dall’articolo di
Donald A. Schön «Il Professionista Riflessivo.
La riflessione nel corso dell’azione»
(sottolineando il carattere artistico
dell’insegnamento) —> allievo di Dewey
L’articolo parte da un ITINERARIO FORMATIVO PAS e TFA fra il 2013 e il 2016 di C.M.FEDELI, DAL
libro «LA SCUOLA E L’UNIVERSITÀ FRA PASSATO E PRESENTE in on. del PROF G.CHIOSSO
• Una nuova figura è quella del tutor, nelle varie forme in cui può essere impiegato:
1.Nelle forme di tirocinio o esperienze su campo
2.A scuola o all’università (+ nei paesi anglosassoni)
3.Nella formazione a distanza
4.Nelle fasi di training formativo «on job» (per es. a sostengo del primo anno di insegnamento)
5.Per la gestione dei gruppi o la ricerca dei materiali e strumenti in coordinazione con i
formatori
• L'Agire educativo non può mai dimenticare la dimensione etica e umana: l’idea del volto
e della presenza non sono scindibili [C.Scurati]
• Valutazione e autovalutazione sono gli strumenti che consentono di constatare il successo
o il fallimento di progetti educativi nei quali i singoli sono impegnati a dare un senso alla
biografia professionale.
• In questo senso il bilancio delle competenze affida al soggetto in formazione il ruolo
attivo nella costruzione, nello sviluppo e nella caratterizzazione delle proprie competenze.
Premette di definire un progetto professionale e, all'occorrenza, un progetto di formazione.
Consente all'individuo di sapersi promuovere sul mercato individuando specificità e diversità.
• Sia il bilan de compétences che il portfolio di competenze comme méthodes d’Histoire de
vie, mirano a favorire l’autocoscienza e l’autogestione presente e futura!
1.Il carattere intenzionale del pensiero umano,
2.e la capacità di leggere, interpretare, attribuire un valore, permettono
• da un lato di dare senso e significato all'educazione,
• dall'altro di porre l'intenzionalità al centro della progettazione
educativa.
Libro Milani • L'intenzionalità pedagogica è ciò che distingue l'azione del
«Competenza professionista, dalle azioni delle altre persone (ché non hanno una
Pedagogica e precisa volontà di formare) in contatto con il SOGGETTO IN-
Progettualità FORMAZIONE.
Educativa» • G Flores d’Arcais riferendosi a Scheler e alla cultura fenomenologico-
PARTE II DENTRO esistenzialista, pone l’intenzionalità
LE COMPETENZE • come APRIRSI AD ALTRO come sentire intenzionale che porta al
Cap. 5.
riconoscimento di valori e alla valorizzazione;
METACOMPETENZE
E COMPETENZE • ma anche APRIRSI ALL'ALTRO riconoscendo l'altro come dotato di
PEDAGOGICHE valore, e propria intenzionalità.
TRASVERSALI • L'intenzionalità conduce alla RESPONSABILITÀ, ossia alla
5.1. coscienza
L'INTENZIONALITA' • della valenza,
EDUCATIVA • dell’effetto
• dell'efficacia che può avere l'intervento educativo. Dalla visione del
mondo che ha l'educatore discende la sua capacità interpretativa e le
«possibilità di essere» che egli può concedere al soggetto in-
formazione.
Libro Lorena Milani «Competenza Pedagogica e Progettualità Educativa»
PARTE II DENTRO LE COMPETENZE
• Questo porta a una riflessione
Cap. su tre dimensioni
5. METACOMPETENZE chePEDAGOGICHE
E COMPETENZE devono sostenere
TRASVERSALIl'agire intenzionale
di chi opera in campo educativo: 5.1. L'INTENZIONALITA' EDUCATIVA
1. L'intenzionalità educativa deve prevedere il fine e l’azione educativa per rendere
autonomi —>
•è definita COSCIENZA ANTICIPANTE (Bloch), perché consiste nel fare sintesi fra memoria
e futuro, ma senza profetare, incapsulare, dare per scontato;
•non ha uno sviluppo preprogrammato, perché non possiamo “prevedere” l’individualità
soggettiva, se non concepire fin dove vorremmo aiutarlo ad aiutare per raggiungere la sua
massima espressione.
•si deve esprimere in un ideale educativo che miri alla liberazione dell'altro, alla sua
realizzazione e che lo allontani da ogni annichilimento.
2. L'intenzionalità favorisce l'intenzionalità dell’altro come soggetto in-formazione di
una propria personale visione del mondo, che l'educatore deve saper cogliere
• e che si realizza attraverso la RECIPROCITÀ dell’andarsi incontro e ritrarsi se necessario:
l’incontro tra due intenzionalità, una delle quali è prioritaria perché il soggetto è posto al
centro del processo educativo.
3. L'intenzionalità come potenzialità, sostiene lo sviluppo del proprio progetto di vita
personale attraverso l’intersoggettività.
• L'intersoggettività permette al soggetto un confronto con altri volti (comunità, gruppi,
associazioni, istituzioni).
• Il soggetto non è passivo nell'intersoggettività, ma la costruisce.
• L'intervento educativo deve sempre tenere conto della realtà sociale e culturale in cui è
Libro Lorena Milani «Competenza Pedagogica e Progettualità Educativa»
Cap. 5. METACOMPETENZE E COMPETENZE PEDAGOGICHE TRASVERSALI
5.2. LA PROGETTUALITA' E LA PROGETTAZIONE NELL'AGIRE PEDAGOGICO.
• Progettualità discende dall’intenzionalità
come caratteristica dell’Essere Umano • PROGETTO: è il prodotto/risultato mediato
culturalmente di tutte le operazioni compiute in
• si sviluppa per dare senso alla realtà e al gruppo, avendo carattere di visibilità e
mondo degli umani orientando le ipotesi e verificabilità. Deve presentare queste
la determinazione dei fini attraverso il caratteristiche:
1. non viene mai prima dei soggetti dell'educatore e
«desiderio vitalizzante» dell’educando in-formazione
• Indica la tensione verso come 2. non deve forzare la realtà dei soggetti e del contesto
strumento/momento strategico- 3. deve essere flessibile, dinamico, aperto alla verifica e
metodologico tendente alla sintesi tra all'imprevisto
4. deve corrispondere al contesto e alle finalità
• Idealità/Realtà dell'istituzione formale o informale in cui è inserito
• Soggettività/Oggettività 5. prevede metodi e strumenti di verifica e valutazione
• Singolarità/Pluralità 6. si misura con gli interessi e le motivazioni dei
• soggetti in-formazione
Rappresenta il fine per orientare la
7. deve essere uno strumento di orientamento delle
progettazione —> sempre aperta come azioni del singolo e del gruppo
sguardo «meta» per orientare la •PROGETT-AZIONE: è l'oggetto della pratica
progettazione educativa. È una serie precisa di dati con i quali si dà
ordine e sistematicità al processo educativo.
• Per l'educatore si traduce nella ricerca • In base alla progettazione si definiscono i ruoli degli
delle strategie più efficaci e si svolge attori.
operativamente, nella progettazione
{
• Esistono differenti modelli di progettazione pedagogica, raggruppabili in 4 1. tipi:
MODELLI LINEARI-
• 1. MODELLI LINEARI-SEQUENZIALI: progetti basati principalmente SEQUENZIALI
2. MODELLI
• sulle capacità di apprendimento dell'allievo COOPERATIVI
• sulla risoluzione di problemi (apporti del cognitivismo e del comportamentismo), 3. MODELLI DELLA
PROBLEMATICITÀ'
• mira a migliorare l'apprendimento leggendolo in termini di prestazione, COGNITIVA
• scompone l'apprendimento in sequenze ordinate di azioni. 4. MODELLI DELLA
COMPLESSITÀ
• Due esempi sono
(I) il modello della PROGRAMMAZIONE PER OBIETTIVI (la centralità dell'oggetto di studio
riguarda i contenuti dell’apprendimento).
• Si procede per obiettivi, partendo dal più semplice al più complesso.
• Suddivisione degli obiettivi in unità didattiche, ognuna con verifica e valutazione.
• Criticato Libro Milani «Competenza Pedagogica e
• la programmazione è troppo rigida, Progettualità Educativa»
Cap. 5. METACOMPETENZE E COMPETENZE
• non tiene conto della relazione e della motivazione. PEDAGOGICHE TRASVERSALI
• perché frammenta il sapere 5.2. LA PROGETTUALITA' E LA PROGETTAZIONE
• rischia di favorire un pensiero conformistico NELL'AGIRE PEDAGOGICO.
(II) Il modello MASTERY LEARNING ("apprendimento per padronanza» di BLOOM. Simile
al modello per obiettivi, ma ricerca degli itinerari individualizzati per il recupero e lo sviluppo).
• Entrambi i modelli sono molto utilizzati in ambito scolastico, ma poco idonei nelle
"professioni d'aiuto" (non tengono conto della variabilità dei contesti e dei fini).
• Modelli teorico-pratici ANGLOSASSONI DI KILPATRICK,
• ATTIVISMO e APPRENDIMENTO CENTRATO ALLA RISOLUZIONE DI PROBLEMI.
Libro Milani «Competenza Pedagogica e Progettualità Educativa»
Cap. 5. METACOMPETENZE E COMPETENZE PEDAGOGICHE TRASVERSALI
• 2.MODELLI5.2.
COOPERATIVI:
LA PROGETTUALITA'fuoriescono dal campo
E LA PROGETTAZIONE scolastico,
NELL'AGIRE verso
PEDAGOGICO.
l’extrascolastico, l’educazione degli adulti e l’animazione sociale. —>
PROGRAMMAZIONE PER PROGETTI
• Sfondo culturale e pedagogico il cui Il nodo centrale è l'incontro tra soggettività e
intersoggettività:
• ATTIVISMO (lavoro e dinamiche di gruppo);
• PEDAGOGIA SOCIALE di Lorenzo Milani, Paolo Freire, Aldo Capitini, Danilo
Dolci;
• SCUOLE DELL’ANIMAZIONE;
• Pone al centro dell'intervento educativo
• l'auto e l’eteroeducazione,
• la partecipazione attiva dei soggetti alla costruzione del progetto come
risultato di una cooperazione.
• l’attenzione alla diversità, all'emancipazione e alla promozione di ognuno,
• alla possibilità di apprendere tramite logiche orizzontali.
• L'interazione tra singolo/gruppo/educatore è un'occasione di socializzazione.
• Si crea quindi un legame tra progetto inteso come "elaborazione dell'educatore
e del gruppo» e progetto personale, come realizzazione di una meta interna al
Libro Lorena Milani «Competenza Pedagogica e Progettualità Educativa»
Cap. 5. METACOMPETENZE E COMPETENZE PEDAGOGICHE TRASVERSALI
5.2. LA PROGETTUALITA' E LA PROGETTAZIONE NELL'AGIRE PEDAGOGICO.
• Un esempio di MODELLI COOPERATIVO è il modello scoutistico, che
prevede spazi di programmazione dei ragazzi (sia personale che in gruppo).
• Effetti:
a) Tensione verso la realizzazione di una meta interna;
b) negoziazione e «diritto alla parola» dandola a chi non ce l’ha;
c) incontro dialettico fra soggettività e intersoggettività;
d) crescita attraverso liberazione ed emancipazione del singolo e del gruppo.
• Limiti:
1. necessità di personalità adeguate;
2. tempi lunghi per costruire, investire insieme, verificare e valutare;
3. gestione della complessità;
4. forte investimenti creativo, anche se fortemente avvincente in termini
esperienziali e esistenziali;
5. necessità di capacità critiche ed autovalutative;
6. limitazione approfondita delle verifiche e problematicità della valutazione
che dovrebbe leggere più «dentro il soggetto».
• Rischi:
Libro Lorena Milani «Competenza Pedagogica e Progettualità Educativa» •1) Verbalismo:
Cap. 5. METACOMPETENZE E COMPETENZE PEDAGOGICHE TRASVERSALI Pratica
• 5.2.
3. MODELLI DELLA PROBLEMATICITÀ'
LA PROGETTUALITA' COGNITIVA:
E LA PROGETTAZIONE NELL'AGIREaventi l'obiettivo di d'insegnamento
PEDAGOGICO.
fornire i concetti chiave e gli strumenti per continuare ad apprendere. elementare che si
• Le discipline sono strutturate in modo da rendere più accessibile basa su un'esposizione
prevalentemente
l'informazione e di integrarla al contesto e alle capacità cognitive
verbale, determinando
dell’allievo. nell'allievo un
• Un esempio è atteggiamento
(I) il modello della PROGRAMMAZIONE PER CONCETTI, il quale, seppure passivo. Gusto
valorizzi la costruzione sociale del sapere e valorizzi le differenze, è accentuato della
comunque molto legato all’ambiente scolastico (E. Damiano), in quanto parola, in quanto
capace di generare,
reinterpretazione più dinamica e fluida dei modelli della programmazione
per suggestione, una
per obiettivi e del Mastery Learning. momentanea e
(I) Il Modello si rifà e supera soggettiva
• lo Strutturalismo bruneriano (struttura come idea organizzatrice che persuasione: (sofisti);
connette esperienze e facilita concettualizzazioni per comprendere • 2) intellettualismo:
meglio la realtà) indica l’atteggiamento
di chi pone in primo
• con riferimenti alla teoria del linguaggio di WITTGENSTEIN
piano l'attività
(II) Rifacendosi al concetto di «apprendimento significativo» di dell'intelletto e la
AUSUBEL, il Damiano et al. hanno elaborato una strategia di considera preminente
programmazione didattica basata: rispetto alla volontà,
• sulla figura centrale del docente come stimolo e sostegno. alle emozioni e alle
• sulla valorizzazione dei concetti già posseduti dagli allievi, intuizioni.
Libro Lorena Milani «Competenza Pedagogica e Progettualità Educativa»
Cap. 5. METACOMPETENZE E COMPETENZE PEDAGOGICHE TRASVERSALI
5.2. LA PROGETTUALITA' E LA PROGETTAZIONE NELL'AGIRE PEDAGOGICO.