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Per una pastorale della vita umana

Riferimenti fondativi e contenuti dottrinali

Elio Sgreccia
Nato ad Nidastore di Arcevia (Ancona) il 6 giugno 1928, ordinato sacerdotale il 29 giugno
1952, laureato in lettere classiche all'universit di Bologna.
Nel 1973 l'Universit cattolica del Sacro Cuore gli offre il servizio pastorale per docenti e
studenti.
Nel 1983 gli viene affidato l'insegnamento delle questioni etiche della biomedicina.
Dal 1985 stato direttore del Centro di Bioetica e dallaprile 1992 direttore dellIstituto di
Bioetica dellUniversit Cattolica.
Dal 1990 al 2006 stato membro del Comitato Nazionale Italiano per la Bioetica.
Nel giugno del 1994 diviene vicepresidente della neoistituita Pontificia Accademia per la Vita,
sino a quando stato nominato egli stesso presidente il 3 gennaio 2005.
Si deve a lui la nascita della fondazione Ut vitam habeant per la promozione della pastorale
della vita all'interno della comunit cattolica.
Creato Cardinale nel Concistoro del 20 novembre 2010. 1
Ut vitam habeant (Gv 10, 10)
Perch si riconosce la necessit di agire e di operare in favore della vita
nell'ambito della pastorale della Chiesa?

La principale ragione sta nel fatto che - come affermato nell'Enciclica


"Evangelium Vitae" - l'appello al rispetto, anzi al dovere di difendere e
promuovere la vita umana, parte integrante del Vangelo: ovunque viene
predicato il Vangelo di Cristo, Figlio di Dio fatto uomo, sar predicato il
dovere di rispettare, difendere e onorare la vita di ogni uomo.
Di conseguenza l'evangelizzazione della vita umana deve essere presente in
ogni comunit cristiana.
Peraltro, questo dovere evangelico anche un dovere umano, valido per
ogni uomo, dal momento che essere vivi ed essere rispettati nel diritto alla
vita condizione fondamentale per tutti gli altri beni e valori.
2
PREFAZIONE

La concezione cristiana della vita messa in crisi dalla


secolarizzazione:
origine creaturale
inclusione della corporeit nella unit e dignit della persona
sacralit delle sorgenti dellamore e della vita
dignit della dimensione sessuale
visione finalistica della pienezza della vita

3
PARTE PRIMA
riferimenti fondativi

4
LA PASTORALE DELLA VITA

Cosa significa Pastorale oggi: disciplina teologica o pratica?

sacra scrittura
discipline teologiche morale
scienze umane psicologia
pedagogia
dogmatica

sociologia

attuazione dellincontro salvifico con Cristo


5
LA PASTORALE DELLA VITA

Pastorale della vita


Incontro della Vita divina del Cristo risorto
presente nella Chiesa con la vita umana di ogni
persona nella sua concretezza
Nessun Cristiano in questo senso esonerato dal
fare Pastorale della vita

6
LA PASTORALE DELLA VITA

Quale collocazione per la disciplina della


Bioetica?

La Pastorale della vita suppone alcuni


punti di riferimento chiari
7
LA PASTORALE DELLA VITA

La definizione e lobiettivo della pastorale (10)

La azione pastorale della Chiesa e


La teologia pastorale

8
LA PASTORALE DELLA VITA

Lazione pastorale della Chiesa esprime e riflette la


cura pastorale che Cristo stesso ha per tutta lumanit:
guida e difende
d la sua stessa vita
governa il suo gregge
con un orizzonte universale
(Ez 34, Sal 23, Gv 10, )
9
LA PASTORALE DELLA VITA
La pastorale della Chiesa nella storia
Epoca attuale

Epoca moderna
Et della patristica,
medioevo
Chiesa apostolica

1962-1965
1545-1563 Vaticano II
concilio di
313 editto di Trento
Costantino
10
LA PASTORALE DELLA VITA
La pastorale della Chiesa nella storia
I Padri della Chiesa: pastori e teologi allo stesso tempo
Trattazione teologica esplicita della pastorale:
Il Concilio di Trento
Pietro Canisio (1521-1597): Enchyridion Theologiae Pastoralis
Carlo Borromeo (1538-1584)
Vincenzo de Paoli (1581-1660)
Trattazione scientifica:
Vaticano II: ruolo del laico, attenzione ai tempi/cultura, apertura ai
lontani. Tria munera (profetico, sacerdotale, regale)
11
LA PASTORALE DELLA VITA
I riferimenti fondamentali dellazione pastorale (16)
La Chiesa prolungamento della umanit di Cristo nel
mondo
Ciascuno ha il suo ruolo, particolarmente importante per
il nostro tema quello dei laici:
genitori
medici/professioni scientifiche
educatori
12
LA PASTORALE DELLA VITA
Il KAIRS (sensi del termine)
Momento in cui pu passare lazione di Dio
Urgenza
Segni dei tempi

contesto sociale particolare in cui si intende offrire la salvezza

tener conto senza relativismo quanto al messaggio

13
LA PASTORALE DELLA VITA
Istanze pastorali nellepoca attuale (18)
a. secolarizzazione e secolarismo
a. secolarizzazione: giusta considerazione e riconoscimento del
valore delle realt temporali
b. secolarismo: cultura e visione della vita che prescinde da
a. esistenza di Dio
b. legge morale naturale
c. rivelazione

14
LA PASTORALE DELLA VITA

b. pluralismo (etico, religioso, )


relativismo - indifferenza - contrattualismo

c. globalizzazione
appiattimento annullamento della
capacit di riflessione - individualismo

15
LA PASTORALE DELLA VITA

d. ipertrofia della scienza positiva e tecnologia


uomo sperimentatore e sperimentabile
e. distacco e deresponsabilizzazione del laicato
spettatore o assente
preoccupazione individuale

16
LA PASTORALE DELLA VITA
a. secolarizzazione: metodologia di proposta e dialogo argomentando e non
solo negando nel rispetto delle persone.
b. pluralismo: punti di intesa su verit, principi logici e valori non negoziabili.
c. globalizzazione: aiutare a crearsi una interiorit e autonomia morale;
processo di liberazione interiore e acquisizione di sicurezze (soprattutto i
giovani).
d. ipertrofia della scienza: dialogo competente.
e. deresponsabilizzazione del laicato: armonia tra sacerdozio ministeriale e
altri carismi (lumen gentium).
i. new image of the parish (nip): comunit di comunit
ii. comunicazione tra le diverse realt della parrocchia
17
LA PASTORALE DELLA VITA
Una prima conclusione circa le ISTANZE PASTORALI DELLEPOCA
MODERNA
2 esigenze:
che tutte le parrocchie/comunit siano sensibilizzate
che ci sia una comunit in grado di fare da stimolo e collegamento
Promuovere il confronto, linformazione e uno spirito di armonia.
Iniziare con un gruppo affiatato e formato per la promozione della
pastorale della vita capace di comunicare con tutte le realt della
parrocchia o del territorio.
18
LA PASTORALE DELLA VITA
La specificit della pastorale della vita (22)
istanze peculiari
a. antropologia nellorizzonte creazionista
b. antropologia integrale:
psicofisica-spirituale
naturale-soprannaturale (legame alla Cristologia)
c. rispetto della vita umana vs riduzionismo scientista
d. bioetica: formazione delle coscienze
e. il laicato: attenzione alle figure professionali coinvolte 19
LA PASTORALE DELLA VITA

Si tratta di contenuti gi presenti nel Credo Cattolico,


ma che oggi devono essere meglio approfonditi ed
estesi alle problematiche attuali.

20
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II:
LA PROSPETTIVA CRISTOCENTRICA

vorrei che il mio pontificato fosse ricordato come


il pontificato che ha posto al centro la difesa
della vita e della famiglia
(Giovanni Paolo II)

21
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II

Insegnamento sulla vita umana ricostruire la


concezione elaborata e incarnata da GP II sulla dignit e
il valore delluomo.

Punti fondativi del pensiero e delle argomentazioni


filosofico-teologiche di Giovanni Paolo II.
22
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II
Lambiente culturale in cui si svolge e si colloca il
pensiero di Giovanni Paolo II (27)
La secolarizzazione
prima fase: relativa autonomia delle realt terrene:
scienza vs teologia
politica vs morale cristiana
(permane lidea di Dio, dovere, ossequio al patrimonio cristiano)
seconda fase: agnosticismo sistematico
negazione di Dio
rifiuto del concetto di creazione, legge naturale, ecc
23
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II

Conseguenze della secolarizzazione:


trasformazione dellidea stessa di uomo (marxismo, nichilismo, ecc)
perdita del senso della vita
regimi assolutistici atei
guerre mondiali
guerra fredda
Ricostruzione della citt secolare rifondata sui diritti delluomo.

nuova fase del secolarismo


24
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II
Proposta secolarista post-moderna:
fiducia nella scienza sperimentale e nella tecnologia
la natura corporea lambito della libert
negazione della dimensione spirituale delluomo
nessuna differenza ontologica tra le diverse specie viventi
(sensismo)

nessun limite allintervento biotecnologico sulla vita


25
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II

perdita del
cultura di morte
senso di Dio (J. Eijk)
perdita del
senso delluomo

perdita della
trascendenza delluomo

riduzione alla sua fisicit


(oggetto biologico- materiale)

valore strumentale e edonistico


26
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II
La risposta del Magistero di Giovanni Paolo II (31)
Possibili approcci sbagliati della teologia contemporanea:
mettere in debolezza la ragione sostituendola con la fede

La risposta: lEnciclica Fides et Ratio (1998)


una ragione purificata e retta, in grado di elevarsi
Ispirazione: S. Tommaso sfuggire alla innaturale tendenza negatrice delle realt
del mondo senza venir meno alle supreme e inflessibili esigenze dellordine
soprannaturale (Paolo VI)

27
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II
Altro approccio sbagliato:
un certo dualismo tra aspetti fisici/biologici e antropologia
gli interventi che si pongono in essere sulla vita fisica (aborto,
sperimentazione, ecc.) avrebbero valore semplicemente premorale.

La risposta: lEnciclica Veritatis Splendor (1993)


tale posizione contraddice gli insegnamenti della Chiesa sullunit
dellessere umano (anima forma del corpo) (n 48).

28
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II
EPISTEMOLOGIA di Giovanni Paolo II: i tre fiumi del sapere:
sperimentale (scienza)
incontro tra fede e ragione
speculativo (antropologia) visione interdisciplinare
valutativo (morale)

metodo addizionale metodo circolare

fede
fede ragione
ragione

29
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II

ANTROPOLOGIA

SCIENZA MORALE

30
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II
illusorio pensare che la fede, dinanzi a una ragione debole,
abbia maggior incisivit; essa, al contrario, cade nel grave pericolo
di essere ridotta a mito o superstizione. Alla stessa stregua, una
ragione che non abbia dinanzi una fede adulta non provocata a
puntare lo sguardo sulla novit e radicalit dellessere. Non sembri
fuori luogo, pertanto, il mio richiamo forte e incisivo, perch la
fede e la filosofia recuperino lunit profonda che le rende capaci
di essere coerenti con la loro natura nel rispetto della reciproca
autonomia. Alla parresia della fede deve corrispondere laudacia
della ragione.
(Fides et Ratio n 48)
31
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II
La vita umana e la persona umana
Il PERSONALISMO di Wojtyla, sintesi di:
Approccio fenomenologico
Partire dalle esperienze vissute della persona (Scheler)
"Lepifania" della persona nei suoi atti (Persona e atto)
Ontologia tomista
Rifiuto del dualismo spirito-corpo
32
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II

Immutabile e piena dignit dellessere umano dal


concepimento alla morte vs ogni concezione
gradualistica

33
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II

IDENTITY THEORY (Singer, Hengelhardt)

Un ESSERE UMANO diventa PERSONA UMANA solo quando


manifesta la capacit intellettiva:
prendere decisioni in modo autonomo,
comunicare in modo tipicamente umano

34
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II
Singer, Hengelhardt, Convenzione sui diritti delluomo e la
biomedicina del Consiglio dEuropa 97:
distinzione tra essere umano e persona umana
aborto
sperimentazione sugli embrioni
clonazione umana
pillola del giorno dopo
diagnosi pre-impianto
(cfr diapo 29)
35
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II

Originalit del PERSONALISMO ETICO di Wojtyla

Concetti base correlati:


la persona si esprime nel dono di s

36
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II

sulla persona creata per amare, Giovanni Paolo II innesta il suo


insegnamento su:
matrimonio e famiglia
vocazione alla verginit consacrata

37
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II

lamore dinamizza il discorso metafisico-antropologico-etico


spazio per la componente di fede, che apporta luce e energia
creaturalit
inserimento in Cristo

Incontro tra antropologia e cristologia


38
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II

telos e valore della vita umana: incontro con la persona di


Cristo
legame permanente della vita umana con latto creativo
nellunione con Cristo

39
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II

In Ges, Verbo della vita , viene quindi annunciata e comunicata la


vita divina ed eterna. Grazie a tale annuncio e a tale dono, la vita fisica
e spirituale dell'uomo, anche nella sua fase terrena, acquista pienezza
di valore e di significato: la vita divina ed eterna, infatti, il fine a cui
l'uomo che vive in questo mondo orientato e chiamato. Il Vangelo
della vita racchiude cos quanto la stessa esperienza e ragione umana
dicono circa il valore della vita, lo accoglie, lo eleva e lo porta a
compimento.
(EV n 30)

40
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II

La cristologia illumina lamore umano nelle sue diverse vocazioni


e in tutta la dinamica della persona

La vita umana sempre un bene anche in condizioni di fragilit,


sofferenza e minorazione.
41
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II
CONCETTO IMPORTANTE:
Impiego da parte di Giovanni Paolo II di un criterio cristologico
per trattare largomento della dignit delluomo.

In linea con il Concilio Vaticano II che facendo diventare


lantropologia completamente cristologica include luomo nel
discorso di Dio.

42
ANTROPOLOGIA DI GIOVANNI PAOLO II

In realt solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera


luce il mistero delluomo. Adamo, infatti, il primo uomo, era
figura di quello futuro e cio di Cristo Signore. Cristo, che il
nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo
amore svela anche pienamente luomo a se stesso e gli manifesta
la sua altissima vocazione
(Gaudium et Spes 22)

43
LA LETTERA ENCICLICA EVANGELIUM VITAE E
LA PASTORALE DELLA VITA
SCHEMA DI FONDO
1^ parte (7-28): situazione mondiale, comprensione delle radici, segni positivi
2^ parte (29-51): il messaggio cristiano su valore e dignit della vita
3^ parte (52-77): parte morale, problemi e linee di giudizio
Luccisione dellinnocente (57)
Laborto volontario (62) dottrinale
Leutanasia (65)
4^ parte (78-105): programma pastorale (rivolto allintera comunit)
annuncio
celebrazione pastorale
servizio alla vita
44
LA LETTERA ENCICLICA EVANGELIUM VITAE E
LA PASTORALE DELLA VITA

Scopo dellenciclica eminentemente PASTORALE


personale / comunitario
annuncio celebrazione - servizio

45
LA LETTERA ENCICLICA EVANGELIUM VITAE
Levangelizzazione unazione globale e dinamica (), un atto
profondamente ecclesiale, che chiama in causa tutti i diversi operai del
Vangelo, ognuno secondo i propri carismi e il proprio ministero. ()
Nutriamo perci umile e grata coscienza di essere il popolo della vita e
per la vita.
(EV 78)

() tutti insieme sentiamo il dovere di annunciare il Vangelo della


Vita, di celebrarlo nella liturgia e nellintera esistenza, di servirlo con le
diverse iniziative e strutture di sostegno e di promozione.
(EV 79)

46
LA LETTERA ENCICLICA EVANGELIUM VITAE
A distanza di 15 (22) anni dalla Evangelium Vitae (48)
Come un secolo fa ad essere oppressa era la classe operaia e la
Chiesa con grande coraggio ne prese le difese (Rerum Novarum)
oggi ad essere calpestata nel diritto fondamentale alla vita una
grande moltitudine di esseri umani deboli e indifesi, come sono in
particolare i bambini non ancora nati.
(Giovanni Paolo II)

47
LA LETTERA ENCICLICA EVANGELIUM VITAE
Quali cause della forza della cultura di morte, che oggi sembra
addirittura potenziata?
La biopolitica nata sotto i regimi totalitari e oggi a servizio della
cultura edonista
aborto volontario legalizzato
fecondazione artificiale
politiche antinataliste
programmi di "salute riproduttiva"
pressioni dellindustria farmaceutica
politiche pro-eutanasia nei paesi occidentali
ostacoli a rivendicare il diritto allobiezione di coscienza da parte dei professionisti
della salute

48
LA LETTERA ENCICLICA EVANGELIUM VITAE

Magistero di Benedetto XVI


Caritas in Veritate (2009)
il tema del rispetto della vita non pu in alcun modo essere
disgiunto dalle questioni relative allo sviluppo dei popoli.
ci obbliga ad allargare i concetti di povert e di sottosviluppo alle
questioni collegate con laccoglienza della vita.

49
LA LETTERA ENCICLICA EVANGELIUM VITAE

Nei paesi economicamente sviluppati le legislazioni contrarie alla


vita sono molto diffuse e hanno ormai condizionato il costume e la
prassi, contribuendo a diffondere una mentalit antinatalista che
spesso si cerca di trasmettere anche ad altri Stati come se fosse un
progresso culturale.
() quando una societ si avvia verso la negazione e la soppressione
della vita, finisce per non trovare pi le motivazioni e le energie
necessarie per adoperarsi a servizio del vero bene delluomo.
(CV 28)
50
LA LETTERA ENCICLICA EVANGELIUM VITAE

"Sindrome del Vietnam"


dissenso ecclesiale (da Humanae Vitae in poi)
sconfitte politiche (divorzio, aborto)
indebolimenti e resistenze interne alla comunit dei fedeli
periodo di silenzio in responsabili ed educatori per inerzia,
paura o ignoranza
51
LA LETTERA ENCICLICA EVANGELIUM VITAE

Aspetti positivi
esperienza positiva dei movimenti pro-vita
(necessariamente laici)
progressivo miglioramento nel rapporto
movimenti laici p.v. clero
dovere di non delegare i compiti specifici di evangelizzazione
52
LA LETTERA ENCICLICA EVANGELIUM VITAE
MOTIVI DI URGENZA DI UNA PASTORALE DELLA VITA
conoscenza del giudizio etico con le sue motivazioni terribilmente
insufficiente / non sentito come rilevante
diagnosi prenatale / aborto in famiglie che si dicono cristiane:
mentalit selettiva e eugenetica
problema dellignoranza nel clero
incapacit della comunit e della famiglia di accompagnare la
crescita nella fede di adolescenti e giovani
53
LA LETTERA ENCICLICA EVANGELIUM VITAE
Una pastorale organica della vita (53)
dedicare un capitolo o alcuni capitoli specifici aggiuntivi alla
pastorale tradizionale
oppure
revisione di tutto il percorso formativo che abbia la vita
umana come obiettivo costante

54
LA LETTERA ENCICLICA EVANGELIUM VITAE

per riconsacrare la vita umana nelle coscienze, occorre


una catechesi in profondit e chiarezza, offerta con fede
e convinzione adeguate

55
LA LETTERA ENCICLICA EVANGELIUM VITAE
OBIETTIVI CONCRETI DA CONSEGUIRE
per riformulare la pastorale globale nella prospettiva della
pastorale della vita:
1) formazione antropologica dei catechisti
Veritatis Splendor
Evangelium Vitae
Fides et Ratio
tutti i valori umani, compresi corporeit, carne, vengono illuminati dalla vita
del Verbo Incarnato
56
LA LETTERA ENCICLICA EVANGELIUM VITAE

2) ampliamento di alcuni temi privati di profondit o


addirittura misconosciuti banalizzazione della
vita, dispersione dei valori umani/cristiani:

creazione amore umano e sessualit


dignit della persona umana peccato e redenzione
corporeit e spiritualit escatologia

57
LA LETTERA ENCICLICA EVANGELIUM VITAE

Possibili applicazioni pratiche:


ampliare ed estendere i periodi di formazione di fanciulli e
adolescenti
ripensare formazione degli adolescenti, preparazione al
matrimonio, gruppi famiglie.
realizzazione di ritiri / esercizi spirituali

58
LA METODOLOGIA PASTORALE:
UNA RIFLESSIONE CRISTOLOGICA
La metodologia di Cristo e la metodologia della Chiesa (57)
In principio era il Verbo (Gv 1,1)
lamore e la ragione, come i due veri e propri pilastri del reale, confluiscono
in uno: la ragione vera lamore, e lamore la ragione vera. Nella loro unit
essi costituiscono il vero fondamento e il fine di tutto il reale
(J. Ratzinger)

dobbiamo rifarci alla stessa metodologia del Figlio di Dio fatto uomo
59
LA METODOLOGIA PASTORALE
Il primo principio: lIncarnazione (58)
La pi stretta relazione tra la nostra umanit e il Verbo.
La natura umana riceve cos il pi alto livello di dignit.
La natura umana di tutti gli uomini che entra in contatto con
il Verbo (valore universale).
Tutta la realt umana compresa quella corporea assunta
dal Verbo (eccetto il peccato).
Allumanit il Verbo ha donato la Vita divina.
60
LA METODOLOGIA PASTORALE

Conseguenze sullatteggiamento pastorale:


a) Immedesimarsi, cio valorizzare tutti gli aspetti positivi (in
senso salvifico)
tenendo presente che Cristo che salva!

61
LA METODOLOGIA PASTORALE

voler bene alle persone significa:


voler restituire loro tutto il bene che Dio vuol restituire

62
LA METODOLOGIA PASTORALE

b) Umilt (Fil 2, 5-12) di cercare il vero bene rinunciando a


protagonismo e ricerca del successo esteriore.

63
LA METODOLOGIA PASTORALE
Le tentazioni nel deserto e il programma missionario
di Ges (61)
Programmi messianici ispirati e orientati allutopia del benessere
materiale.
Cos stato per il popolo nel deserto, cos per Ges, cos sar per
la Chiesa.
Nel rifiuto Ges manifesta amore al Padre, allumanit e al
progetto redentivo del Padre.

64
LA METODOLOGIA PASTORALE

Tentazione del pane: dare precedenza allopera sociale.

65
LA METODOLOGIA PASTORALE
Il nocciolo di ogni tentazione:
Rimuovere Dio che di fronte a tutto ci che nella nostra vita
appare pi urgente appare secondario, se non superfluo e
fastidioso.

66
LA METODOLOGIA PASTORALE

In ultima analisi il rischio pensare di

abbandonare finalmente le illusioni e impiegare


efficacemente le nostre forze per migliorare il mondo. Si
presenta inoltre sotto la pretesa del vero realismo. Il reale
ci che si constata: pane e potere. A confronto le cose di Dio
appaiono irreali, un mondo secondario di cui non c
veramente bisogno.
(Benedetto XVI: Ges di Nazareth)
67
LA METODOLOGIA PASTORALE

Seconda tentazione (lanciarsi dal pinnacolo): sottoporre


a esperimento Dio stesso.

68
LA METODOLOGIA PASTORALE

Terza tentazione (i regni del mondo): aiutare lo sviluppo


del Regno di Dio con il potere mondano.

69
LA METODOLOGIA PASTORALE

ma allora:
cosa ha portato Ges veramente, se non ha portato la pace
nel mondo, il benessere per tutti, un mondo migliore?
La risposta molto semplice: Dio! Ha portato Dio. (ibid.)

70
LA METODOLOGIA PASTORALE
In altre parole:
la manifestazione del suo volto a tutte le genti
e con Lui la verit sul nostro destino
la fede, la speranza, lamore
un potere silenzioso ma duraturo
ci che veramente permane e salva
Il s incondizionato alla prima tavola del Decalogo include il s alla seconda

..deve essere assunto da chi si pone a elaborare il piano pastorale


71
LA METODOLOGIA PASTORALE
Il terzo principio: lannunzio del regno (66)
Loggetto della missione di Ges il Regno di Dio e la sua realizzazione
Cosa significa Regno di Dio?

Dio

fratelli Comunione fratelli

Educazione/servizio degli infermi/miglioramento della situazione economica


72
LA METODOLOGIA PASTORALE
Il principio della condivisione: principio comunit (68)
Ges costituisce una comunit e chiede un intesa comunitaria fra i
discepoli.
Conseguenze sullapostolato della Chiesa:
condivisione, fiducia, comprensione, ecc.
non va inteso in opposizione ma in comunione con il principio
gerarchico (importanza di ci che ha detto il VAT II su questo tema)
73
LA METODOLOGIA PASTORALE
Il principio pasquale (70)
Tale evento-mistero richiede la nostra partecipazione:
sacramenti
vita morale
Sul piano pastorale:
trasformazione personale, sociale
chiarezza
libert dalle opinioni individuali, strutture di peccato,
chiusure, interessi, ecc
In poche parole: la pedagogia della croce
74
LA METODOLOGIA PASTORALE
Il principio dello Spirito (71)
Linvocazione dello Spirito Santo vivifica le opere della Chiesa
e ne assicura:
fecondit
autenticit
necessit della:
preghiera
comunione ecclesiale
umilt e franchezza
75
LA METODOLOGIA PASTORALE
Il principio escatologico (72)
secolarizzazione prospettiva escatologica
riduce la speranza a speranza temporale: attesa della beata speranza dellincontro
irenismi e pietismi pseudo-religiosi con il Risorto, pienezza di vita
occultamento della morte forma di ragionamento che si nutre della
cultura dello sballo presenza dellAldil proprio dei santi
suicidio
disperazione
eutanasia
76

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