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Lo smaltimento delle scorie radioattive

Cieri Davide 7 marzo 2012

Indice
1 Introduzione 1.1 Radioattivit` . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a 1.2 I principi dello smaltimento dei riuti radioattivi . . . . . . . . 2 La gestione delle scorie radioattive 2.1 La classicazione dei riuti radioattivi . . . . . . . . . . . . 2.1.1 Riuti non radioattivi o a bassissimo livello di radioattivit`. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a 2.1.2 Riuti a basso livello di radioattivit` . . . . . . . . . a 2.1.3 Riuti a medio livello di radioattivit` . . . . . . . . . a 2.1.4 Riuti ad alto livello di radioattivit` . . . . . . . . . a 2.2 Quantit` di scorie prodotte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . a 2.3 La gestione degli HLW provenienti dal combustibile usato . . 2.4 Il riciclaggio del combustibile esausto . . . . . . . . . . . . . 3 3 5 7 8 9 10 10 11 12 13 15 17 18 19 20 21 23 23 25 26 27 27 28

. . . . . . . .

3 Il trattamento e il condizionamento delle scorie radioattive 3.1 Lincenerimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.2 Il compattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.3 La cementicazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.4 La vitricazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Lo smaltimento delle scorie radioattive 4.1 Deposito in supercie . . . . . . . . . . . . . . 4.2 Deposito geologico in profondit` . . . . . . . . a 4.2.1 Il metodo KBS-3 a contenitori di rame 4.2.2 Smaltimento in argilla . . . . . . . . . 4.2.3 Le Yucca Mountain negli Stati Uniti . 4.2.4 Deposito in strati o cupole di sale . . . 1

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4.2.5 4.3 4.4 4.5

Il concetto di smaltimento graduale NIREX, Gran Bretagna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Depositi internazionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Il deposito provvisorio delle scorie . . . . . . . . . . . . . . . Altre idee per lo smaltimento . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.5.1 Conservazione a lungo termine in supercie . . . . . . 4.5.2 Smaltimento nello spazio . . . . . . . . . . . . . . . . 4.5.3 Pozzi profondi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.5.4 Fusione con rocce . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.5.5 Smaltimento nelle zone di subduzione . . . . . . . . . 4.5.6 Smaltimento in mare . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.5.7 Smaltimento al di sotto dei fondali marini . . . . . . 4.5.8 Smaltimento in blocchi di ghiaccio . . . . . . . . . . 4.5.9 Iniezione diretta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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29 30 30 31 32 33 33 34 35 36 36 38 38 40 41

5 Conclusioni Bibliograa

Capitolo 1 Introduzione
Con il termine scoria radioattiva si denisce, in ambito internazionale, qualsiasi materiale che contiene o ` contaminato da radionuclidi a concentrazioni e o livelli di radioattivit` superiori alle quantit` esenti stabilite dalle autorit` a a a competenti, e per i quali non ` previsto alcun uso. [4] e

1.1

Radioattivit` a

La radioattivit` ` un insieme di processi attraverso i quali un nucleo di un ae atomo instabile o radioattivo (radionuclide) decade in un nucleo di energia inferiore (nuclide glio). Spesso latomo padre e il glio sono elementi chimici dierenti; in questo caso il processo di decadimento ` chiamato trasmutazione. e Tuttavia esistono anche modi di decadimento che non trasformano latomo, ma diminuiscono solo lenergia di un nucleo eccitato. Anche il nuclide glio pu` essere instabile. In questo caso, anchesso o decadr`, producendo quindi una nuova radiazione e un secondo nuclide glio, a che pu` essere anchesso instabile. Questi processi di decadimento vanno a o costituire perci` una catena (catena di decadimento) e continuano no alla o creazione di un nuclide stabile. Lunit` di misura del Sistema Internazionale per lattivit` radioattiva ` il a a e becquerel (Bq), in onore dello scienziato francese Henri Becquerel che scopr` questo fenomeno nel 1896 mentre lavorava a materiali fosforescenti. Un Bq ` denito come un decadimento per secondo. e Esistono cinque forme principali di radioattivit`: a

Emissione di raggi alfa: viene emesso un nucleo di elio (4 He). Il 2 nucleo viene quindi trasmutato. Il nucleo di elio emesso ha la capacit` a di provocare una ssione. Emissione di raggi beta: vengono emessi un elettrone e un antineutrino (decadimento ) oppure un positrone e un neutrino (decadimento + ). Trasmutano il nucleo ma non sono capaci di provocare ssioni. Emissione di raggi gamma: vengono rilasciati fotoni provenienti dal nucleo, che, quindi, non viene trasmutato.

Figura 1.1: Le particelle alfa possono essere bloccate da un semplice foglio di carta, le particelle beta da un foglio dalluminio. I raggi gamma, invece, possono essere solo ridotti da una barriera pi` densa, come ad esempio uno u strato spesso di piombo. Emissione di raggi X: vengono emessi fotoni provenienti dagli orbitali elettronici. Anche in questo caso il nucleo non viene trasmutato. 4

Emissione di neutroni liberi: vengono emessi neutroni, che quindi I C 3G trasmutano il nucleo e hanno la capacit` di provocare una ssione. a
LLUSTRATIONS HAPTER EOLOGY

U (mBq/g) Berchem Formation Eigenbilzen Formation


transition zone 200 depth (m) 150

238

U (mBq/g)
0 50 100 150 0

234

Th (mBq/g)
50 100 150 0

232

Th (mBq/g)
50 100 150 0

230

Th (mBq/g)
50 100 150 0

228

Ra (mBq/g)
50 100 150 0

228

Ra (mBq/g)
50 100 150

226

Mol-1

50 100 150

Putte Member

Boom Clay Formation

250

Terhagen Member

Belsele-Waas Member

Ruisbroek Sands

300

Figure 3-31:

Natural radioactivity of 226Ra, 228Ra, 234U, 238U, 232Th, 230Th and 228Th in the Boom Clay.

Figura 1.2: Radioattivit` naturale per alcuni elementi a Se una radiazione ` dotata di una suciente energia, essa sar` in grae a do di ionizzare gli atomi o le molecole con cui viene a contatto (radiazione ionizzante). Nel caso di contatto con un essere vivente, quindi, essa potr` apa portare dei danni, a volte anche molto gravi. Infatti rompendo i legami tra le molecole, le radiazioni danneggiano anche le cellule generando radicali liberi. Ma le conseguenze pi` gravi si hanno quando colpiscono le macromolecole u del DNA e dellRNA, causando danni genetici e somatici. Quindi, per via dei possibili danni che un materiale radioattivo, come ad esempio le scorie nucleari, pu` provocare, ` stato necessario imporre delle o e regole sullo smaltimento e sulla gestione di questi riuti.
NIROND 200106 E, December

2001

57/236

1.2

I principi dello smaltimento dei riuti radioattivi

Nel 1995 una pubblicazione dellagenzia internazionale per lenergia atomica (IAEA: International Atomic Energy Agency) stabil` gli obiettivi per la gestione dei riuti radioattivi e i relativi principi. [3]. I principi presenti nel documento sono: 5

1. Protezione della salute umana. I riuti radioattivi devono essere gestiti in modo da assicurare un adeguato livello di protezione per la salute delluomo. 2. Protezione dellambiente. I riuti radioattivi devono essere gestiti in modo da fornire un opportuno livello di protezione per lambiente. 3. Protezione oltre i conni nazionali. I riuti radioattivi devono essere gestiti in modo da prendere in considerazione possibili eetti sulla salute umana e sullambiente oltre i conni nazionali. 4. Protezione delle future generazioni. I riuti radioattivi devono essere gestiti in modo che gli eetti previsti sulla salute delle prossime generazioni non siano pi` grandi di quelli accettati oggi. u 5. Oneri sulle future generazioni. I riuti radioattivi devono essere gestiti in modo da non imporre oneri non dovuti alle future generazioni. 6. Struttura legale nazionale. I riuti radioattivi devono essere gestiti allinterno di unappropriata struttura legale nazionale, includendo una chiara assegnazione delle responsabilit`. a 7. Controllo della produzione dei riuti radioattivi. La produzione dei riuti radioattivi deve essere tenuta al minimo praticabile. 8. Interdipendenza tra la produzione e la gestione dei riuti radioattivi. Deve essere presa in considerazione linterdipendenza tra tutte le fasi della produzione e della gestione dei riuti radioattivi. 9. Sicurezza delle strutture. La sicurezza delle strutture per la gestione dei riuti radioattivi deve essere appropriamente assicurata per tutto il loro tempo di vita.

Capitolo 2 La gestione delle scorie radioattive


Tutte le fasi del ciclo di produzione dellenergia nucleare produce riuti radioattivi e il costo del loro smaltimento ` compreso nel costo delleletticit`, e a ovvero viene pagato dai consumatori. Ad ogni passo del ciclo energetico vengono utilizzate tecnologie per disporre in sicurezza dei riuti radioattivi. Per riuti di basso e medio livello (vedi sezione 2.1) esse sono state implementate nel ciclo, invece per riuti di alto livello alcune nazioni aspettano di accumularne abbastanza da poter costuire un deposito a strati geologici. Al contrario degli altri riuti tossici, il livello di pericolo delle scorie nucleari diminuisce col tempo. Infatti ogni radionuclide contenuto nella scoria ha un suo tempo di dimezzamento, T 1 , passato il quale saranno decaduti 2 met` dei suoi atomi e la scoria, quindi, avr` perso met` della sua radioata a a tivit`. I radionuclidi con un tempo di dimezzamento alto tendono a essere a u emettitori alfa e beta, pi` facilmente gestibili, mentre quelli con T 1 pi` corto u 2 emettono i pi` penetranti raggi gamma. Pi` ` radioattivo un isotopo e pi` u ue u decadr` velocemente. a Lo scopo principale della gestione delle scorie radioattive ` quello di proe teggere le persone e lambiente. Ci` signica isolare o diluire il riuti in modo o che la concentrazione di ogni radionuclide che ritorna nella biosfera sia innocua. Per raggiungere questo obbiettivo, le scorie vengono gestite e connate, talvolta seppellendole permanentemente in profondit` . a Tutti i riuti tossici necessitano di essere smaltiti, non solo quelli radioattivi, i quali rappresentano solo l1% della totalit` dei riuti tossici industriali a 7

(il bilancio dei quali rimane pericolosamente indenito).

2.1

La classicazione dei riuti radioattivi

I riuti radioattivi vengono generalmente divisi in categorie a seconda del loro livello di radioattivit`. Solitamente si considerano: a Riuti non radioattivi o a bassissimo livello di radioattivit`. a Riuti a basso livello di radioattivit` a Riuti a medio livello di radioattivit` a Riuti ad alto livello di radioattivit` a

t
High level waste (HLW)
J
<D It CO

Long lived waste (LILW-LL)

>, ]>
*^

o
400-4000 Bq/g long lived alpha emitters

o
^3 CO

DC

Short lived waste (LILW-SL)

Exempt waste (EW)

Decay periods
FIG. 1. Revised waste classification system.

Figura 2.1: Sistema di classicazione delle scorie radioattive. from the biosphere in deep geological formations. This situation is reflected as two IAEA)[6]
subclasses of radioactive waste distinguish short lived and long lived low and intermediate level waste. 310. Such a distinction between short lived and long lived low and intermediate level waste can be of substantial benefit because the radiological hazards associated with short lived radionuclides can be significantly reduced over a few hundred years by radioactive decay. Different time periods for the isolation of short lived and long lived low and intermediate level waste will be necessary. Activity limitations for a given disposal facility will in particular depend on the radiological, chemical, physical and biological properties of individual radionuclides. It can by no means be

(Fonte:

11

2.1.1

Riuti non radioattivi o a bassissimo livello di radioattivit`. a

I riuti non radioattivi o a bassissimo livello di radioattivit` (VLLW) cona tengono materiali radioattivi a un livello che non ` considerato pericoloso per e le persone e per lambiente circostante (il livello di radioattivit` varia tra i a 4 0.1 e i 10 Bq/g per una dose annuale assorbita minore di 0.01 mSv) Consiste principalmente di materiali demoliti (come calcestruzzo, gesso, laterizio, metallo, valvole, tubature, etc.) prodotti durante le operazioni di riabilitazione o di smantellamento nei siti nucleari. Vengono prodotti anche da altre industrie, come quelle alimentari, chimiche o dellacciaio, le quali producono VLLW per via della concentrazione di radioattivit` naturale presente in certi minerali usati nel processo di produa zione. I riuti in questo caso vengono gestiti come riuti domestici, sebbene nazioni come la Francia stanno sviluppando attualmente strutture speciche per immagazzinare VLLW. Occupano il 20% del volume totale dei riuti radioattivi e rappresentano lo 0.000003% della radioattivit` totale. a

(a)

(b)

Figura 2.2: VLLW industriali (metalli e plastiche) prima del condizionamento (a) e distribuzione del volume di VLLW per settore economico alla ne del 2007 (b) [Fonte: ANDRA [7]]

2.1.2

Riuti a basso livello di radioattivit` a

I riuti a basso livello di radioattivit` (LLW) sono prodotti da ospedali e ina dustrie, cos` come nel ciclo energetico nucleare. Comprendono carta, stracci, utensili, vestiti, ltri ecc.. Contengono radionuclidi di vita breve, come il cobalto-60 e il cesio-137, e una piccola concentrazione di nuclidi con una lunga vita (emettitori alpha no 4000 Bq/g con unattivita media di 400 Bq/g). Generano un potere termico inferiore a circa 2kW/m3 . Non richiedono schermature durante il trattamento e il trasporto e possono essere sotterrati in terreni superciali. Per ridurre il loro volume, sono spesso compattati o inceneriti prima di essere smaltiti. Il 75% del volume di tutti i riuti radioattivi ` occupato da e LLW, mentre essi contribuiscono alla radioattivit` totale solo per l0.009%. a

(a)

(b)

Figura 2.3: LLW (carte e utensili vari) prima del condizionamento (a) e distribuzione del volume di LLW per settore economico alla ne del 2007 (b) [Fonte: ANDRA [7]]

2.1.3

Riuti a medio livello di radioattivit` a

I riuti a medio livello di radioattivit` (ILW) contengono una pi` alta dose a u di radioattivit` rispetto agli LLW (no a 4000 Bq/g) e sono contraddistinti a da una vita media pi lunga (circa 30 anni) e richiedono una schermatura per via del calore da loro generato. 10

Tipicamente sono resine, fanghi chimici e rivestimenti metallici del combustibile, cos` come materiali contaminati durante lo smantellamento del reattore. Gli elementi pi` piccoli e quelli non solidi possono essere solidicati u in calcestruzzo o bitume per lo smaltimento. Occupano il 3.6% del volume totale dei riuti radioattivi e rappresentano il 4.98% della radioattivit` totale. a

(a)

(b)

Figura 2.4: Riuti metallici provenienti dalle strutture contententi il combustibile esausto (a) e distribuzione del volume di ILW per settore economico alla ne del 2007 (b) [Fonte: ANDRA [7]]

2.1.4

Riuti ad alto livello di radioattivit` a

I riuti ad alto livello di radioattivit` (HLW) sono generati quando viene a bruciato il combustibile di uranio in un reattore nucleare. Gli HLW contengono prodotti della ssione e elementi transuranici generati nel nocciolo del reattore. Sono altamente radioattivi e molto caldi, per questo richiedono un rareddamento e una schermatura. Il livello di attivit` a 4 5 3 tipico varia tra i 5 10 e i 5 10 TBq/m , che corrisponde a un calore generato tra i 2 e i 20 kW/m3 Gli HLW costituiscono il 94.98% della radioattivit` totale prodotta nel a processo di generazione dellenergia elettrica ma occupano solo lo 0.2% del volume totale dei riuti radioattivi. Esistono due distinti tipi di HLW: 11

il combustibile usato stesso i riuti separati dal riprocessamento del combustibile usato Gli HLW contengono sia elementi con una breve e una lunga vita. Una volta passato questo tempo essi non saranno pi` considerati un pericolo per u le persone e per lambiente. Generalmente i riuti con una breve vita possono essere separati dagli attinidi con una lunga vita; questa distinzione ` molto e importante nel trattamento e nello smaltimento degli HLW.

(a)

(b)

Figura 2.5: Assemblaggio del combustibile in un reattore nucleare (a) e distribuzione del volume di HLW per settore economico alla ne del 2007 (b) [Fonte: ANDRA [7]]

2.2

Quantit` di scorie prodotte a

Il volume delle scorie nucleari prodotte dallindustria nucleare ` molto piccolo e comparato con gli altri riuti generati. Ogni anno vengono prodotti al mondo 12

circa 200.000 m3 di riuti a basso e medio livello di radioattivit`, e circa a 3 10.000 m di riuti ad alto livello, includendo anche il combustibile usato. Nelle nazioni dellOCSE sono prodotti circa 200 milioni di tonnellate di riuti tossici allanno, mentre i riuti radioattivi prodotti sono solo 81.000 m3 lanno. Nel Regno Unito, ad esempio, lammontare di tutti i riuti radioattivi ` di e circa 5 milioni di tonnellate. Di questi circa 1 milione sono stati gi` smaltiti. a Il 94% del totale dei riuti radioattivi del Regno Unito appartengono alla categoria dei riuti a basso livello radioattivo, circa il 6% sono di medio livello e meno dello 0.1% sono classicati come riuti a alto livello radioattivo. Nonostante il volume degli HLW sia relativamente piccolo, essi contengono circa il 95% della radioattivit` totale. a Un reattore a acqua leggera da 1000 MWe produce circa 300 m3 di riuti a basso e medio livello allanno, insieme a circa 20 m3 (27 tonnellate) di combustibile usato, che corrisponde a 75 m3 se viene incapsulato per essere smaltito. Se invece il combustibile viene riprocessato, solo 3 m3 di riuti verranno prodotti, che corrispondono a 28m3 incapsulati. Una centrale a carbone della stessa potenza, invece, genera una media di 400.000 tonnellate di polveri lanno. Oggiggiorno vengono sviluppate tecniche sempre pi` avanzate al ne di ridurre ulteriolmente il volume di riuti u prodotti. Mentre il volume dei riuti nucleari prodotti ` molto ridotto, la questione e pi` importante per lindustria nucleare ` gestire la loro natura tossica in un u e modo che non presenti alcun pericolo sia per i lavoratori che per le personi comuni.

2.3

La gestione degli HLW provenienti dal combustibile usato

Il combustibile usato d` luogo a HLW che possono essere sia il combustibile a stesso delle barre, oppure i riuti separati derivanti dal riprocessamento del combustibile. In ogni caso un reattore comune genera circa 27 tonnellate di combustibile esaurito o 3 m3 di riuti vetricati allanno. Entrambi possono essere eettivamente e economicamente isolati, e devono essere trattati e smaltiti in sicurezza sin dallinizio della produzione dellenergia.

13

Lo stoccaggio avviene per lo pi` in stagni nei pressi del reattore, o ocu casionalmente vicino alla centrale. Circa il 90% del combustibile usato del mondo ` accumulato in questi stagni e una buona parte sta l` gi` da decenni. e a Gli stagni sono profondi almeno sette metri, per avere almeno tre metri dacqua sopra il combustibile che possano schermarlo. La circolazione dellacqua inoltre raredda il combustibile.
Attivit 10^6 GBq Trasporto di combustibile esausto
75

50

Riprocessamento del combustibile esausto


25

Vitricazione

10

15

20

25

GBq = 10^9 becquerel Origine: Cogema

Anni dalla ssione

Figura 2.6: Decadimento in radioattivi` dei prodotti di ssione in una a tonnellata di combustibile PWR esausto Se il combustible usato viene invece riprocessato, come succete in Gran Bretagna, Francia, Giappone e Germania, gli HLW sono composti da prodotti della ssione altamente radioattivi e da alcuni elementi transuranici con un tempo di vita radioattiva molto lungo. Questi vengono separati dal combustibile usato, in modo da poter riciclare luranio e il plutonio. Se gli HLW si trovano in uno stato liquido, devono essere necessariamente solidifcati per essere separati. 14

Gli HLW inoltre generano una considerevole quantit` di calore e per quea sto devono essere rareddati. Perci` vengono vitricati in un vetro di boroo silicato (Pyrex), incapsulati in cilindri di acciaio inox alti circa 1.3 metri e accumulati per un eventuale smaltimento in profondit`. Questi materiali non a hanno nessun uso concepibile in futuro e perci` sono inequivocabilmente un o riuto. Inne gli scarti del riprocessamento del combustibile usato vengono compattati, per ridurne il volume, e generalmente incorporati nel cemento prima di smaltirli come ILW. La Francia ha due impianti commerciali per la vitricazione degli HLW rimanenti dalla riprocessamento del combustibile ossido, e inoltre ci sono impianti in Gran Bretagna e in Belgio. La capacit` a totale di questi impianti ` di 1000 tonnellate lanno, e alcuni sono operanti e gi` da tre decenni. a Se invece il combustibile usato non viene riprocessato, conterr` ancora a tutti gli isotopi altamente radioattivi, e perci` lintero combustibile viene o trattato come HLW per lo smaltimento diretto. Anche questo genera molto calore e perci` dovr` essere rareddato. Tuttavia, esso contiene ancora o a una grande quantit` di uranio e plutonio ancora utilizzabili e per questo a raramente viene smaltito immediatamente. In ogni modo, dopo 40-50 anni il calore e la radioattivit` diventano circa a un migliaio del livello originale. Passato questo tempo il combustibile usato ` pronto per essere incapsulato e per essere depositato permanentemente in e profondit`. a

2.4

Il riciclaggio del combustibile esausto

Ogni combustibile esausto contiene ancora tracce dellU235 e dellU238 originali, cos` come di vari isotopi del plutonio che si sono formati allinterno del nocciolo del reattore. In totale ` presente circa il 96% delluranio iniziale e e circa la met` del contenuto energetico totale (ignorando lU238 ). a Il riprocessamento, intrapreso in Europa e in Russia, separa luranio e il plutonio dai riuti cos` che possano essere riciclati per il riutilizzo in un reattore nucleare. Il plutonio derivante dal riprocessamento ` riciclato ate traverso un impianto di fabbricazione del combustibile di tipo MOX (Mixed OXide fuel ) dove viene mischiato con dellossido di uranio impoverito per produrre del nuovo combustibile. I reattori europei attualmente usano pi` u di 5 tonnellate di plutonio lanno per la produzione di combustibile MOX.

15

Le maggiori industrie di riprocessamento operano in Francia, Gran Bretagna e Russia con una capacita di 5000 tonnellate lanno e hanno prodotto 80.000 tonnellate di combustibile in 50 anni dattivit`. Un nuovo impianto a per il riprocessamento, con una capacit` di 800 tonnellate lanno, a Rokkaa sho in Giappone ` in fase di sviluppo. Attualmente, infatti, il Giappone fa e riprocessare il suo combustibile dalle industrie inglesi e francesi. Sono, inoltre, in fase di sviluppo nuove tecnologie di riprocessamento. Una di queste separa il plutonio dagli attinidi minori come un unico prodotto. Tuttavia questo plutonio non pu` essere utilizzato semplicemente per o produrre combustibile MOX e riciclato nei reattori comuni; esso richiede reattori a neutroni veloci che ad oggi sono pochi e molto distanti fra loro. Daltro canto questo metodo semplicherebbe molto lo smaltimento dei riuti ad alto livello radioattivo.

16

Capitolo 3 Il trattamento e il condizionamento delle scorie radioattive


I processi di trattamento e condizionamento vengono utilizzati per convertire i riuti radioattivi in una forma adatta per la loro successiva gestione, come il trasporto, lo stoccaggio e lo smaltimento nale. Gli obiettivi principali sono quelli di: Minimizzare il volume dei riuti attraverso il loro trattamento. Ridurre il pericolo potenziale della scoria attraverso il condizionamento in una forma solida stabile che la immobilizzi e fornisca un contenimento per poter essere successivamente trasportata, stoccata e smaltita in totale sicurezza. ` E importante notare che, mentre i processi di trattamento come la compattazione e lincenerimento riducono il volume del riuto, lammontare della sua radioattivit` rimane inalterato. Per questo, la radioattivit` della scoria a a diverr` pi` concentrata se il volume verr` ridotto. a u a Processi di condizionamento, come la cementicazione e la vitricazione sono usati per convertire i riuti in una forma solida che sia insolubile e prevenga eventuali dispersioni nellambiente circostante.

17

Un approccio sistematico include: Identicare un materiale adatto, come il cemento, il bitume, i polimeri e il vetro borosilicato, che assicuri la stabilit` del riuto radioattivo a per il periodo necessario. Il tipo di scoria che deve essere condizionata determina la scelta del materiale da utilizzare. Immobilizzare la scoria miscelandola con un materiale matrice. Impacchettare la scoria immobilizzata, per esempio, in fusti di metallo, contenitori di cemento o in contenitori di rame. La scelta del tipo di processi da utilizzare ` relativa al livello di attivit` e a e al tipo di riuto.

3.1

Lincenerimento

Lincinerimento degli scarti del combustible pu` essere applicato sia con rio uti radioattivi e non radioattivi. Nel caso delle scorie radioattive, viene usato per il trattamento dei riuti a basso livello provenienti da centrali nucleari, da strutture per la produzione del combustibile, da centri di ricerca, dal settore medico e dalle strutture per il trattamento dei riuti. Dopo la divisione dei riuti combustibili dai costituenti non combustibili, la scoria ` incenerita in una speciale fornace a una temperatura di circa e 1000 . Ogni gas produtto durante lincenerimento viene trattato e ltrato prima di essere rilasciato nellatmosfera e devono essere conformi agli standard internazionali e alle norme nazionali sulle emissioni di gas. Successivamente, la cenere risultante, che contiene ancora i radionuclidi, pu` richiedere ulteriori condizionamenti prima di essere smaltita attraverso la o cementicazione o la bituminizzazione. Per ridurre ulteriolmente il volume il riuto pu` essere anche compattato. Cos` viene raggiunto un fattore di o riduzione del volume maggiore di 100, dipendentemente dalla densit` della a scoria. La tecnica dellincenerimento ` soggetta a pubblico interesse in molte e nazioni per via delle preoccupazioni che suscitano i gas emessi nellatmosfera. Comunque, i moderni sistemi di incenerimento sono stati ben progettati e metodi altamente tecnologici sono ideati per bruciare completamente e ecientemente la scoria con le minime emissioni possibili. 18

In molte nazioni, inoltre, vengono inceneriti anche i riuti pericolosi (olii di scarto, solventi) e non pericolosi (riuti comuni, biomasse, pneumatici, liquame).

3.2

Il compattamento

Il compattamento ` una tecnologia di riduzione del volume sicura e ben e sviluppata che viene utilizzata per trattare principalmente riuti solidi a basso livello radioattivo prodotti dalluomo. Alcune nazioni (Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti) inoltre usano questa tecnologia anche su riuti a medio livello e transuranici. I compatattatori variano dai sistemi di compattamento a basse forze (5 tonnellate o pi`) no a schiacciare con un forza di pressione superiore alu le 1000 tonnellate, nel caso dei supercompattatori. Il fattore di riduzione del volume ` tipicamente tra 3 e 10, in dipendenza del materiale che si sta e trattando. Il compattamento a basse forze viene solitamente usato per la compressione di sacchi della spazzatura, per facilitarne il trasporto no a una struttura di trattamento dei riuti, dove ulteriori compattamenti possono avvenire, o no a una struttura di stoccaggio o smaltimento. Nel caso dei supercompattatori i riuti vengono prima classicati in combustibili e non combustibili. I riuti combustibili vengono quindi inceneriti mentre i non combustibilie vengono supercompatattati. In alcuni casi anche le ceneri vengono supercompattate, in modo da ottenere la massima riduzione di volume.

Figura 3.1: Fusto di scorie sottoposto a compattamento

19

Il compattamento a basse forze utilizza una pressa idraulica per comprimere le scorie in un contenitore adatto, come un bidone da 200 litri. Nel caso dei supercompattatori, invece, una grande pressa idraulica schiaccia il bidone stesso o altri recipienti contenenti varie forme di riuti solidi a basso o medio livello di radioattivit`. Il bidone o il contenitore ` tenuto in una pressa e a e viene schiacciato dal supercompatattore. Il bidone compresso viene poi tolto dalla pressa e il processo ` ripetuto. Due o pi` bidoni compressi vengono poi e u sigillati insieme per uno stoccaggio intermedio o per lo smaltimento nale. Ogni anno vengono compattati e stoccati decine di migliaglia di bidoni, per un volume ridotto no a un fattore 5.

3.3

La cementicazione

La cementicazione, attraverso lutilizzo di speciali malte, ` un modo per e immobilizzare i materiali radioattivi che si trovano in uno stato liquido o fangoso. In generale i riuti solidi vengono messi in contenitori. La malta viene poi aggiunta in questi e ssa il tutto insieme. Il contenitore, allinterno del quale ora vi ` un blocco monolitico di riuti, ` quindi pronto per essere stoccato e e e smaltito. Similmente nel caso dei fanghi, il riuto viene posto nel contenitore con la malta, in forma di polvere. I due vengono poi mischiati e lasciati a ssare, ottenendo quindi un prodotto simile al caso dei solidi, che pu` essere smaltito o nello stesso modo.

Figura 3.2: Bidone di riuti radioattivi cementicati 20

Questo processo ` stato usato, per esempio, nei piccoli bidoni di olio e nei e contenitori da 500 litri per riuti a medio livello ed ` stato esteso anche ai e materiali a basso livello radioattivo. La tecnologia viene usata per limmobilizzazione di molte sostanze tossiche e pericolose, che vengono prodotte al di fuori dellindustria nucleare e potrebbe essere utilizzata anche in molte altre situazioni.

3.4

La vitricazione

Limmobilizzazione dei riuti ad alto livello radioattivo richiede la formazione di un riuto solido e insolubile che rimanga stabile per migliaglia anni. Generalmente viene scelto il vetro di borosilicato come materiale per trattare con gli HLW. La stabilit` millenaria dei vetri antichi conferma lidoneit` a a a materiale matrice del borosilicato. Luso di questo tipo di processo ` stato e inoltre esteso a riuti di pi` basso livello. u Molti HLW, oltre che il combustibile esausto, sono generati in una forma liquida dal riprocessamento del combustibile esausto. Per permettere, quindi, unincorporazione in una matrice di vetro questi riuti sono inizialmente calcinati (seccati) in modo da ottenere un forma solida. Questo prodotto viene poi incorporato in del vetro fuso allinterno di un contenitore inossidabile, dove viene successivamente rareddato originando una matrice solida. I contenitori vengono poi sigillati e sono, quindi, pronti per lo stoccaggio e per lo smaltimento nale.

Figura 3.3: Fusto di materiale radioattivo vitricato 21

Questo processo viene attualmente utilizzato in Francia, in Giappone, nei paesi dellex-Unione Sovietica, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti ed ` ritenuto il processo migliore per la gestione degli HLW separati durante il e riprocessamento del combustibile. Diversi altri processi alternativi a base di ceramica sono in sviluppo, che inoltre raggiungono la desiderata qualit` del prodotto. a Una vitricazione in-situ ` inoltre stata ipotizzata sia come mezzo per e ssare lattivit` del terrento contaminato e sia per creare una barriera per a prevenire ulteriori diusioni della contaminazione.

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Capitolo 4 Lo smaltimento delle scorie radioattive


A seconda del livello di radioattivit`, vengono utilizzati diversi metodi per il a deposito delle scorie. Per le scorie a basso livello di radioattiv` si ricorre a un a deposito superciale, che permette quindi di poter smaltire la maggior parte (90%) del volume di riuti in un modo ecace e gi` pienamente sviluppato. a Per i riuti a pi` alto livello radioattivo (ILW e HLW) sono state studiate u diverse soluzioni per fornire un adeguato livello di sicurezza, sia per luomo che per lambiente. Lopzione pi` comunemente accettata ` quella del deu e posito geologico in profondit`. Molte nazioni hanno gi` approfondito questo a a metodo di smaltimento ed ` la politica uciale di molte di esse. e

4.1

Deposito in supercie

La denizione dellagenzia internazionale per lenergia atomica (IAEA) per questo metodo ` il deposito delle scorie, con o senza barriere articiali, in: e strutture per il deposito superciale. Queste strutture sono situate sopra o sotto la supercie terrestre, dove la copertura protettiva ` dellore dine di pochi metri di spessore. I contenitori dei riuti sono posizionati in apposite casse, le quali, una volta riempite, vengono interrate e, inne, coperte con una mebrana impermeabile. Queste strutture possono incorporare alcune forme di drenaggio e sistemi di ventilazione;

23

strutture per il deposito in cavit`. Al contrario del caso precedente, a dove gli scavi vengono condotti in supercie, gli scavi vengono eettuati in caverne sotterranee e arrivano no a profondit` di diverse decine di a metri. Queste strutture saranno aette dai cambiamenti climatici a lungo termine (come ad esempio le glaciazioni) che devono essere quindi considerati in fase di costruzione per evitare possibili distruzioni. Questo tipo di deposito viene tipicamente utilizzato per scorie LLW e ILW contenenti radionuclidi con una vita media bassa (no a 30 anni). Attualmente sono operative strutture per il deposito a livello del suolo in: Gran Bretagna - Deposito di riuti a basso livello radioattivo presso Drigg, nella contea di Cumbria, gestito dalla UK Nuclear Waste Management Ltd; Spagna - Deposito per LLW e ILW a El Cabril gestito dallENRESA;

Figura 4.1: Foto aerea del centro per il deposito superciale a El Cabril, Spagna. Francia - Centre de lAube amministrato dallANDRA; 24

Giappone - Deposito per riuti radioattivi di basso livello a RokkashoMura della Japan Nuclear Fuel Limited; Stati Uniti - tre depositi per LLW: a Barnwel, South California, e a Clive, Utah, gestiti dalla Energy Solutions; e a Richland, Washington, amministrato dallAmerican Ecology. Corporation. Depositi in caverne sotterranee sono, invece, operativi: Svezia - nel deposito permanente per i riuti radioattivi di breve vita a Forsmark, a una profondit` di 50m sotto il livello del mar Baltico, a gestito dalla Swedish Nuclear Fuel and Waste Management Company; Finlandia - Nelle centrali di Olkiluoto e Loviisa a una profondit` di a 100m.

4.2

Deposito geologico in profondit` a

I lunghi tempi con cui ci si confronta trattando con gli HLW hanno portato allidea di uno smaltimento geologico in depositi sotterranei allinterno di formazioni geologiche stabili. Lisolamento viene fornito da una combinazione di barriere articiali e naturali (roccia, sale, argilla) e, quindi, non vi ` alcun e obbligo per le generazioni future di curare la manutenzione di queste strutture. Questo concetto viene spesso chiamato col nome di multi-barriera, in cui limballaggio delle scorie, le barriere geologiche e articiali impediscono ai radionuclidi di raggiungere luomo e lambiente. Un deposito ` composto da gallerie scavate o da caverne nelle quali vene gono collocate le scorie trattate. In alcuni casi (ad esempio le rocce umide) i contenitori delle scorie vengono circondati da un materiale come il cemento o largilla per fornire unaltra barriera, detta tampone. La scelta per i materiali dei contenitori e del tampone varia a seconda del tipo di riuto che deve essere contenuto e del tipo di roccia che lo ospiter`. a Utilizzando le tecnologie classiche di ingegneria mineraria, ` possibile efe fettuare scavi per depositi in profondit` limitatamente a alcuni luoghi, dove a la roccia ` abbastanza stabile, lontano da ussi dacqua importanti ed a una e profondit` tra 250 m e 1000 m. Ad una profondit` pi` elevata scavare pu` a a u o essere decisamente pi` dicoltoso e, quindi, anche molto pi` costoso. u u Comunque sia, il deposito geologico rimane il metodo preferito in molte nazioni per lo smaltimento dei riuti radioattivi con un lungo tempo di 25

decadimento, come ad esempio in Argentina, Australia, Belgio, Repubblica Ceca, Finlandia, Giappone, Olanda, Corea del Sud, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera e Stati Uniti. Tuttavia lunico deposito, attualmente autorizzato per operazioni di smaltimento, costruito appositamente per ILW con lunga vita, si trova negli Stati Uniti. Pianicazioni per lo smaltimento di combustibile esausto sono in fase avanzata in Finlandia, Svezia e negli stessi Stati Uniti, mentre in Canada e in Gran Bretagna ` stato avviato il processo per e la selezione dei siti idonei allo smaltimento. Esiste unulteriore classicazione del metodo di smaltimento in depositi geologici a seconda del tipo di materiale utilizzato per contenere le scorie.

4.2.1

Il metodo KBS-3 a contenitori di rame

Il programma per lo smaltimento svedese KBS-3 utilizza un contenitore di rame con un inserto dacciaio per contenere il combustibile esausto. Dopo aver posizionato il contenitore nel deposito a circa 500 metri di profondit` nella a roccia, esso viene circondato da un strato tampone dargilla per fornire un contenimento della radioattivit` delle scorie per un lungo periodo di tempo. a Nel giugno del 2009, la Swedish Nuclear Fuel ha individuato a Osthammar, Forsmark, il luogo ideale per il deposito.

Figura 4.2: Schema del deposito KBS-3 svedese. Il combustibile esausto sar` a incapsulato in contenitori di rame che verranno successivamente depositati nella roccia, circondati da argilla, a una profondit` di 500 m a 26

Anche la pianicazione per lo smaltimento della Finlandia ` basata sul e concetto KBS-3. Il combustibile esausto impachettato in contenitori di rame sar` conservato nelle rocce di Olkiluoto, a una profondit` di circa 400 m. La a a compagnia per la gestione delle scorie Posiva Oy suppone che la struttura sar` operativa a partire dal 2020. a I depositi di rame naturale nel mondo hanno provato che il rame, usato anche nei contenitori per lo smaltimento, rimane inalterato allinterno della roccia per lunghi periodi, se le condizioni geochimiche sono adeguate. Il ritrovamento di antichi utensili di rame, risalenti a migliaglia di anni fa, dimostra inoltre la resistenza del rame alla corrosione nel tempo, e quindi lo rende un materiale idoneo per il contenimento di materiali radioattivi.

4.2.2

Smaltimento in argilla

Lipotesi belga per lo smaltimento propone che il combustibile esausto e gli HLW siano posizionati in contenitori ferro ad alta integrit` e successivamente a collocati in tunnel sotterranei circondati da unargilla duttile. La bassissima permeabilit` dellargilla impedisce qualunque usso di acque sotterranee per a lunghi periodi di tempo. Le scorie vengono interrate con largilla o, alternativamente, possone essere collocate in tunnel secondari dove ` possibile per e largilla restare a contatto. Sistemi di questo tipo sono stati proposti nei Paesi Bassi, in Francia e in Svizzera. Lagenzia per lo smaltimento dei riuti radioattivi francese Andra sta progettando un deposito in argilla a Bure, nella Francia orientale. Questo deposito ` designato allo smaltimento di HLW vitricati e riuti a medio e livello di radioattivit` con una lunga vita. La struttura ` ideata per operare a e no a una temperatura di 90 , che verranno raggiunti allincirca dopo 20 anni dal collocamento delle scorie. LAndra si aspetta di ottenere una licenza per la costruzione e loperativit` della struttura entro il 2014. a

4.2.3

Le Yucca Mountain negli Stati Uniti

Nel 1987 fu emanato negli Stati Uniti il Nuclear Waste Policy Act per designare le Yucca Mountain, nel deserto del Nevada, come deposito nazionale per il combustibile esausto e i riuti ad alto livello provenienti da impianti nucleari e da programmi per la difesa militare. La richiesta per costruire il deposito ` stata avanzata dal dipartimento dellenergia nel Giugno del 2008. e

27

La struttura si trover` a una profondit` di 300 metri in uno strato insaturo a a di tufo vulcanico. Le scorie saranno immagazzinate in contenitori con un doppio guscio metallico altamente resistente alla corrosione, lo strato esterno sar` composto da una lega metallica resistente alla corrosione mentre quello a interno da acciaio inox strutturalmente forte.

Figura 4.3: Schema della struttura proposta per il deposito delle Yucca Mountain. Poich` la formazione geologica delle Yucca Mountain ` essenzialmente e e asciutta, non ci sar` bisogno di rinterrare il condotto ma, al contrario, sar` a a possibile lasciarlo aperto per poter permettere allaria di circolare. Un guscio impermeabile di titanio avvolger` i contenitori delle scorie per evitare possia bili future percolazioni dacqua e per fornire protezione da eventuali cadute di massi o detriti. Il progetto ha incontrato molti ritardi no dallinizio e lamministrazione Obama ha deciso di cancellarlo denitivamente nel 2010. In ogni caso, nel giugno dello stesso anno, la Nuclear Regolatory Commission ha respinto la mozione del dipartimento dellenergia per rititare la licensa e, inoltre c` un e chiaro disaccordo sulla decisione di sospendere il programma.

4.2.4

Deposito in strati o cupole di sale

Il livello di ussi dacqua sotterranei molto basso, a volte anche nullo, e la caratteristica plastica autosigillante del sale rende le aree geologiche saline adatte al possibile ruolo di deposito per i riuti radioattivi. 28

Limpianto pilota per lisolamento dei riuti (WIPP) per la difesa dai riuti transuranici (simili agli ILW con una lunga vita) nel New Mexico ` e operativo dal 1999. Per questo deposito la roccia salina, insieme agli altri tipi di rocce, ` stata scavata sin dal periodo geologico del Permiano (da e 299,0 0,8 a 251,0 0,4 milioni di anni fa) no a una profondit` di 650 a metri rispetto al livello del suolo. Le scorie posizionate in queste caverne contengono un grande volume di ILW a lunga vita, tipicamente chiusi in contenitori dacciaio, che vengono poi immagazzinati in sovrimballaggi di cemento. Un materiale di riempimento, il cui scopo principale ` quello di e fornire un controllo dellambiente chimico, viene poi utilizzato per circondare gli imballaggi. Il contenimento dei radionuclidi nelle scorie si basa sulla quasi completa assenza di ussi dacqua nel sale. Allottobre del 2010 sono stati depositati allinterno di WIPP 71.000 metri cubi di ILW. Depositi in ambienti salini sono presenti anche nella Germania settentrionale e nei Paesi Bassi sebbene essi siano cupole di sale piuttosto che formazioni straticate. In Germania, le miniere di sale a Asse e Morsleben sono state utilizzate per lo smaltimento di LLW e ILW anche se adoggi non vengono pi` sfruttate. Il processo di decomissionamento, infatti, sta ora inu vestigando i possibili metodi per interrare e sigillare i depositi. Dopo un processo esaustivo di selezione del sito il governo del Land della Bassa Sassonia nel 1977 ha indicato la cupola di sale a Groleben come centro nazionale per lo smaltimento dei riuti radioattivi ed oggi viene considerato come un possibile sito per lo smaltimento degli HLW. Larea potrebbe essere pronta gi` dal 2025, se una decisione uciale fosse presa intorno al 2019. a

4.2.5

Il concetto di smaltimento graduale NIREX, Gran Bretagna

Lidea dello smaltimento graduale NIREX ` stata sviluppata per via del e relativamente grande volume degli ILW e dei LLW, tipicamente cementati allinterno di contenitori dacciaio, che vengono poi collocati in un ambiente roccioso sottostante alla falda acquifera. Le scorie saranno monitorate e rimarranno recuperabili e il usso dacqua sotterraneo verr` gestito in modo a da prevenire contatti con i riuti, nch` il deposito non verr` permanentee a mente sigillato. Per fare ci` le scorie dovranno essere dapprima circondate o da una formula speciale di cemento e il deposito verr` risaturato. Il cemento a fornir` un ambiente alcalino che contribuisce al contenimento delle scorie per a

29

prevenire il dissolvimento di molti radionuclidi nellacqua. Schemi simili per lo smaltimento di ILW sono stati proposti in Francia, Giappone, Svezia e Svizzera.

4.3

Depositi internazionali

Non tutte le nazioni sono adeguatamente attrezzate per immagazzinare o smaltire i proprio riuti radioattivi, per via del loro territorio limitato o per la geologia non favorevole e pertanto trovare lubicazione adatta a un deposito in totale sicurezza potrebbe essere dicoltoso. Alcune piccole nazioni, invece, potrebbero non avere le risorse economiche per prendere misure che assicurino unadeguata sicurezza, oppure potrebbero non produrre abbastanza riuti radioattivi per far s` che la costruzione e lesercizio di un proprio deposito siano economicamente sostenibili. ` E stata quindi proposta lidea di un deposito internazionale o regionale localizzato in una nazione che voglia accettare i riuti di diversi paesi. Ci` o potrebbe includere, per esempio, anche luso da parte di altre nazioni di un deposito nazionale operante allinterno di un paese ospite, oppure una struttura completamente internazionale di propriet` di un ente privato gestito a da un consorzio di nazioni o da unorganizzazione internazionale. In ogni caso, per il momento, molti paesi non potrebbero accettare scorie di altri stati per via delle loro leggi nazionali.

4.4

Il deposito provvisorio delle scorie

Strutture progettate appositamente per il deposito provvisorio di scorie radioattive, in supercie e nel sottosuolo, sono attive in molti stati per assicurare la conservazione dei riuti, in attesa di essere trasferiti in una struttura per lo smaltimento denitivo. I depositi provvisori vengono utilizzati generalmente per i riuti a medio e ad alto livello di radioattivit`, sebbene in a alcune nazioni, come la Finlandia, la Svezia e gli Stati Uniti, siano gi` operaa tive strutture per lo smaltimento di ILW. Sistemazioni simili esistono anche per il deposito di combustibile esausto proveniente dai reattori nucleari. In gura 4.4 viene mostrato un tipico contenitore per il combustibile esausto. La struttura multi-strato per il contenimento ` progettata per ase

30

Figura 4.4: Schema di un contenitore per il combustibile esausto sicurare che le forme pi` penetranti di radiazioni non possano fuoriuscire u nellambiente. Alcune nazioni, come lAustralia, il Belgio, i Paesi Bassi, la Germania, lItalia e la Svizzera, collocano anche riuti a basso livello di radioattivit` in a depositi provvisori, sebbene la maggior parte degli LLW viene generalmente smaltita in strutture per il deposito superciale. Realizzare strutture per la gestione a lungo termine delle scorie, specialmente per gli ILW e gli HLW, pu` richiedere molto tempo, per questo motivo o gli accordi per il deposito provvisorio possono essere estesi a periodi maggiori di quelli previsti originariamente.

4.5

Altre idee per lo smaltimento

Numerose altre opzioni per la gestione a lungo termine delle scorie nucleari sono state considerate nel passato. Di seguito ne vengono riassunte alcune.

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4.5.1

Conservazione a lungo termine in supercie

La conservazione in supercie viene normalmente considerata come una misura provvisoria per la gestione delle scorie radioattive. In Francia questo metodo venne investigato per gli HLW, nellambito della legge Bataille del 1991, il cui obbiettivo era ricercare la giusta via per la gestione dei riuti radioattivi, ma non come uno strumento per lo smaltimento nale. ZWILAG in Svizzera e Ahaus e Groleben in Germania sono esempi di depositi per la conservazione provvisoria a lungo termine in supericie per HLW. Comunque sia, il deposito controllato in supercie per lunghi periodi di tempo (maggiori di centinaia di anni) ` stato valutato come unopzione e per la gestione a lungo termine delle scorie. Questo metodo richiede speciali infrastrutture costruite sulla supercie terrestre che non possono essere rinterrate o sigillate permanentemente. Perci` questa opzione permette in ogni momento il monitoraggio e il recupero o delle scorie senza eccessivi costi. Le proposte per la conservazione a lungo termine in supercie si suddividono in due categorie: Depositi convenzionali dello stesso tipo che viene correntemente utilizzato per il deposito provvisorio, che richiede riposizionamento e riconfezionamento delle scorie ogni 200 anni circa. Depositi permanenti che rimangano intatti per decine di migliaglia di anni. Queste strutture vengono spesso chiamate Monoliti o Mausolei . Lultima categoria si basa sul principio della tutela, per il quale le future generazioni dovranno continuare a monitorare e supervisionare le scorie. Entrambe le proposte, comunque, richiedono un passaggio di informazioni alle future generazioni, inducendo quindi a domandarsi se la stabilit` delle a societ` future possa assicurare il monitoraggio e la supervisione lungo larco a del tempo. Nessuna nazione, in ogni caso, sta attualmente pianicando di realizzare depositi per la conservazione a lungo termine in supercie. Questo metodo ` e stato inserito tra le opzioni per gestione delle scorie in Svizzera dallEKRA (Expert Group on Disposal Concept for Radioactive Waste). Purtuttavia lEKRA ha osservato che lo sviluppo di questo metodo ` ancora molto distante e da quello dello smaltimento geologico e per questo valuta ancora questultimo come lopzione preferita. 32

4.5.2

Smaltimento nello spazio

Lobiettivo di questa opzione ` quello di rimuovere per sempre il riuto rae dioattivo dalla Terra, espellendolo nello spazio. Le scorie dovrebbero essere imballate in modo da resistere a qualunque incidente concepibile. Un razzo o uno space shuttle verrebbe usato per lanciare il pacco in orbita. Sono state considerate diverse destinazioni ultime per i riuti e tra queste direttamente il Sole. Lalto costo di tale metodo lo rende idoneo solo ai riuti ad alto livello di radioattivit` o al combustibile esausto. La questione venne investigata a dalla NASA alla ne degli anni 70 e allinizio degli anni 80. Per via degli alti costi e degli aspetti di sicurezza associati al rischio di un lancio fallito, questopzione fu abbandonata. Oggigiorno solo radioisotopi di generatori termici contenenti pochi chilogrammi di Pu238 vengono lanciati dalla NASA.

4.5.3

Pozzi profondi

Per lopzione dello smaltimento in pozzi profondi, scorie solide imballate dovrebbero essere posizionate in pozzi profondi scavati dalla supercie no a profondit` di diversi chilometri con un diametro dellordine del metro. a I contenitori dovrebbero essere separati lun laltro da uno strato di bentonite o di cemento. Il pozzo, inoltre, non sarebbe completamente riempito con le scorie ma verrebbe coperto da materiali come la bentonite, lasfalto o il calcestruzzo, i quali formerebbero un tappo alto due chilometri. I pozzi possono essere facilmente scavati, sia in mare aperto che sulla terra, in rocce cristalline o sedimentarie. Questa possibilit` incrementa sia gnicativamente il numero di localit` idonee allo smaltimento delle scorie a radioattive. Il concetto dei pozzi profondi ` stato studiato in diversi paesi, come la e Danimarca, la Svezia, la Svizzera e gli Stati Uniti. Confrontato con lo smaltimento geologico in profondit` in depositi sottorranei, il collocamento in a pozzi profondi ` considerato pi` costoso per grandi volumi di riuti. Questa e u opzione venne, quindi, abbandonata da alcune nazioni mentre in altre, come la Svezia, ` ancora oggetto di ricerca, sebbene lo smaltimento geologico e rimanga la scelta preferita.

33

4.5.4

Fusione con rocce

Lopzione di fusione con rocce in profondit` consiste nel fondere le scorie a con delle rocce adiacenti. Lidea ` quella di produrre una massa stabile e e solida che incorpori i riuti o li racchiuda in una forma diluita che non possa essere facilmente lisciviata e trasportata in supercie. Questa tecnica ` stata e valutata principalmente per riuti generanti calore, come gli HLW vitricati. Gli HLW in forma liquida o solida potrebbero essere posizionati in una cavit` o in un pozzo profondo. Il calore generato da essi verrebbe poi accua mulato, ottenendo cos` un aumento della temperatura grande abbastanza da poter fondere le rocce circostanti e dissolvere i radionuclidi in una sfera di materiali fusi. Una volta rareddata, la roccia risulterebbe cristallizzata e incorporerebbe i radionuclidi in una matrice rocciosa, in modo da disperdere i riuti in un volume maggiore. Esistono alcune variazioni di questo metodo, nelle quali i riuti generanti calore vengono messi in contenitori e la roccia intorno ad essi viene fusa. Alternativamente, se il calore generato ` insuciente e la scoria verrebbe immobilizzata in una matrice rocciosa da unesplosione convenzionale o nucleare. La fusione con rocce non ` stata ancora implementata da nessuna parte e per le scorie radioattive. Non c` quindi nessuna dimostrazione pratica della e praticabilit` di questopzione, escludendo gli studi di fusione di rocce in laa boratorio. Alla ne degli anni 70 e allinizio degli 80, questo metodo venne portato avanti no allo stadio di progettazione della struttura. Essa impli` cava un condotto o un pozzo profondo almeno 2.5 km. E stato stimato, ma non dimostrato, che i riuti immobilizzati nella roccia occupino un volume 1000 volte pi` grande del volume originale della scoria. u Un altra proposta pi` recente ` il progetto di un contenitore resistente al u e calore, in modo che possa continuare a fondere la roccia e permettere, quindi, di continuare a scendere sempre pi` in profondit`. u a Negli anni 90, si riscopr` un rinnovato interesse verso questo metodo, particolarmente per lo smaltimento di volumi limitati di specici HLW, in particolare il plutonio, in Russia e nel Regno Unito. Fu proposto un nuovo progetto, secondo il quale la composizione del contenitore e la sua disposizione devono essere scelte in modo da preservarlo e in modo da evitare che le scorie vengano incorporate allinterno della roccia fusa. La roccia quindi verrebbe solo parzialmente fusa e il contenitore cos` non arriverebbe a grandi profondit`. a 34

Alcuni scienziati russi hanno inoltre avanzato lidea che gli HLW, in particolare il plutonio in eccesso, possano essere posizionati in un cunicolo profondo e immobilizzati attraverso unesplosione nucleare. Tuttavia, i problemi risultanti dallutilizzo di armamenti nucleari hanno portato allabbandono denitivo di questopzione.

4.5.5

Smaltimento nelle zone di subduzione

Le zone di subduzione sono quelle aree dove una sezione pi` densa della crosta u terrestre (placca) si muove aldisotto di unaltra pi` leggera. Il movimento di u una placca sotto unaltra produce nelloceano delle fosse, invece sulla terra ferma ` causa di terremoti. Il bordo della placca superiore viene piegato e e sollevato, andando cos` a formare una catena montuosa parallela alla fossa. I sedimenti marini presenti possono essere, quindi, raschiati e incorporati nella placca inferiore. Inoltre se la placca oceanica arriva no al livello del mantello, alcune parti di essa possono iniziare a fondersi. Il magma formatosi si sposta, quindi, verso lalto, a volte raggiungendo la supercie sotto forma di lava eruttando dalle bocche vulcaniche.

Figura 4.5: Schema di una zona di subduzione Lidea di questo metodo di smaltimento ` quella di depositare i riuti e allinterno della fossa, in modo che essi vengano poi inglobati dalla placca. Un grande impedimento per lapplicazione di questo metodo ` dovuta alla scarsa e accessibilit` delle aree geograche in cui si trovano le zone di subduzione. a

35

Inoltre, nessuna nazione pu` al momento considerare di smaltire i propri o riuti nelle fosse oceaniche, per via degli accordi internazionali che vietano qualunque forma di smaltimento in mare.

4.5.6

Smaltimento in mare

Lo smaltimento in mare prevete che i riuti radioattivi vengano imbarcati e buttati in acqua allinterno di appositi imballaggi, che possano sia implotere in profondit`, rilasciando e disperdendo direttamente il materiale radioattia vo nel mare, che arrivare no al fondale marino intatti. Nel tempo il contenimento sico del contenitore si deteriorerebbe e i radionuclidi verrebbero quindi dispersi in mare. Unulteriore diluizione potrebbe avvenire qualora i radionuclidi venissero trasportati dalla corrente. Lammontare dei radionuclidi rimanenti in mare verrebbe ulteriolmente ridotto dal naturale decadimento radioattivo e dalla rimozione dei radionuclidi tramite il processo di assorbimento dei sedimenti marini (vedi paragrafo precedente). Lidea di uno smaltimento in mare si ` evoluto nel corso del tempo, pase sando dallessere utilizzato per lo smaltimento di riuti a bassa radioattivit` a in diverse nazioni, come il Belgio, la Francia, la Germania, lItalia, i Paesi Bassi, la Svezia, la Svizzera, il Regno Unito, il Giappone, la Corea del Sud e gli Stati Uniti, ad essere vietato denitivamente dalle leggi internazionali.

4.5.7

Smaltimento al di sotto dei fondali marini

Per questa opzione i contenitori di scorie devono essere sepolti in una posizione geologicamente adatta al di sotto del fondale oceanico. Questo metodo ` stato proposto per lo smaltimento di LLW, ILW E HLW. e Esistono due principali variazioni di questo metodo che consistono in: Un deposito posizionato al di sotto del fondale marino, che dovr` essere a accessibile dalla terra ferma, da unisola o da una piattaforma oceanica. Il sotterramento delle scorie nei sedimenti oceanici pi` profondi. u Lo smaltimento al di sotto dei fondali marini non ` stato ancora implee mentato da nessuna nazione ed ` vietato dagli accordi internazionali, essendo e una forma di smaltimento in mare. Nonostante ci`, questo metodo ` stato o e investigato per diverso tempo dalla Svezia e dal Regno Unito.

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Al contrario dello smaltimento nei sedimenti oceanici, i depositi potrebbero essere progettati in modo da permettere in futuro il recupero delle scorie. Inoltre il monitoraggio dei riuti in tali depositi sarebbe meno problematico rispetto altre forme di smaltimento in mare. Il sotterramento delle scorie nei sedimeti oceanici, invece, potrebbe essere eettuato con due tecniche dierenti: una detta penetrante e laltra trivellante. La profondit` raggiunta dai contenitori pu` variare a seconda a o del metodo scelto. Nel caso dellopzione penetrante, i contenitori di scorie vengono posizionati a circa 50 metri nel sedimento. I penetratori, dal peso di qualche tonnellata, vengono poi lasciati cadere in acqua, guadagnando cos` abbastanza quantit` di moto da rimanere incastonati nel sedimento. Un a aspetto chiave dello smaltimento nei sedimenti marini ` che la scoria ` viene e e isolata dal fondale da un certa quantit` di sedimenti. a Nel 1986 vennero eettuati alcuni esperimenti nel Mar Mediterraneo per questo tipo di processo, arrivando a toccare profondit` di circa 250 metri. a Questi test mostrarono inoltre che i percorsi daccesso creati dai penetratori furono chiusi e riempiti da sedimenti rimodellati della stessa densit` dei a sedimenti intatti circostanti. Le scorie potrebbero essere sepolte utilizzando un altro metodo, chiamato trivellante, che si basa su tecniche in uso da pi` di 30 anni. Per la realizu zazione di questo metodo devono essere trivellati dei fori nel fondale marino, a profondit` di circa 800 m, allinerno dei quali, successivamente, vengono a posizionati contenitori delle scorie, che andranno a formare delle pile no ad un livello di 300 metri al di sotto del fondale. Negli anni 80, la possibit` di uno smaltimento di HLW nei sedimenti a oceanici venne investigata dallOrganizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). Per questa, i riuti radioattivi dovevano collocati in dei contenitori resistenti alla corrosione, che a loro volta sarebbero stati posizionati a una profondit` di 4000 metri sotto il livello del mare, in un a luogo geologicamente stabile. I radionuclidi tuttavia, anche in questo metodo, sono soggetti agli stessi processi di diluizione, dispersione, diusione e assorbimento che aiggono il metodo dello smaltimento in mare, nonostante questopzione fornisce un contenimento addizionale.

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4.5.8

Smaltimento in blocchi di ghiaccio

Per questopzione i contenitori di riuti generanti calore dovrebbero essere posizionati in blocchi stabili di ghiaccio, come quelli che si trovano in Groenlandia o nellAntartico. I contenitori, perci`, andrebbero a scogliere il o ghiaccio a loro circostante, penetrandolo no ad arrivare ad una certa profondit` per cui il ghiaccio si riformer` sopra di essi, formando una barriera. a a Nonostante questo tipo di smaltimento possa essere tecnicamente considerato per tutti i tipi di riuti radioattivi, ` stato nora investigato lutilizzo solo e per gli HLW, per poter sfruttare il calore generato da questo tipo di riuti. Lo smaltimento in blocchi di ghiaccio, comunque, non ` stato ancora ime plementato e ` stato rigettato dai paesi che hanno rmato il Trattato Antare tico del 1959 o che hanno preferito trovare una soluzione per lo smaltimento dei riuti radioattivi interna ai conni nazionali.

4.5.9

Iniezione diretta

Questo approccio comporta liniezione del liquido radioattivo direttamente in uno strato in profondit` di roccia, che viene scelta in base a caratteristia che che permettano di intrappolare le scorie (ad esempio la minimizzazione di ogni movimento dopo liniezione). Per poter realizzare questo metodo sono necessari due prerequisiti. Deve esserci uno strato di roccia (strato di iniezione) sucientemente porosa che possa accogliere il riuto e con sufciente permeabilt` da permettere uniniezione. Sopra e sotto lo strato di a iniezione devono esserci inoltre strati di roccia impermeabile che agiscano come un sigillo naturale. Un ulteriore vantaggio pu` essere determinato da o alcune peculiarit` geologiche che limitano i movimenti orizzontali o verticali a del liquido. Liniezione diretta in principio potrebbe venire usata per ogni riuto radioattivo che possa essere trasformato in una soluzione o in uno slurry (piccole particelle in acqua). Questo metodo ` stato implementato nora solo in Russia e negli Stati e Uniti. Nel 1957 vennero eettuati degli studi in Russia per la ricerca di un sito adatto alliniezione diretta. Vennero scelti quindi tre luoghi, Krasnoyarsk, Tomsk e Dimitrovgrad, tutti composti da rocce sedimentarie. A Krasnoyarsk e Tomsk questo metodo viene tuttora utilizzato e i riuti vengono iniettati in due letti di arenaria porosa sormontati da uno strato di argilla a una profondit` di 400 metri. A Dimitrovgrad venivano iniettati in una formazione a 38

di arenaria e calcare ad una profondit` di 1400 metri, ma ad oggi questo a deposito non ` pi` operativo. In totale, in Russia, sono stati smaltiti tramite e u iniezione diretta alcune decine di milioni di metri cubi di riuti radioattivi di qualsiasi tipo (LLW, ILW, HLW). Negli Stati Uniti, liniezione diretta di circa 7500 metri cubici di LLW sotto forma di slurry ` stata intrapresa durante gli anni 70 per un periodo di e 10 anni nei laboratori nazionali di Oak Ridge, nel Tennessee, a una profondit` a di 300 metri. Successivamente, questopzione venne abbandonata per via di alcune incertezze riguardo la migrazione dei riuti nelle rocce circostanti fratturate (scisti). Inoltre un progetto che coinvolgeva liniezione di riuti ad alto livello radioattivo nelle rocce cristalline al di sotto del ume Savannah, in South Carolina, venne abbandonato prima di essere implementato per ragioni di opinione pubblica.

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Capitolo 5 Conclusioni
` E possibile riassumere quanto precedentemente detto. Esistono diversi tipi di riuti radioattivi, provenienti principalmenti dallindustria nucleare, ma solo una piccola percentuale di essi rappresenta un vero pericolo per la salute umana. Sono state studiate diverse opzioni per lo smaltimento denitivo di questi riuti. Esse forniscono un adeguato livello di sicurezza e non hanno ripercussioni per le generazioni future. Per queste ragioni ` possibile aermare che la questione dello smaltimento e delle scorie radioattive sia un falso problema e non pu` essere legato ad un o eventuale riuto allinstallazione di impianti nucleari. I veri pericoli di questo tipo di fonte energetica risiedono nella gestione e nella produzione degli impianti, dove unimprevista catastrofe naturale o un possibile errore umano possono causare incidenti dalle conseguenze disastrose. La gestione delle scorie, al contrario, non presenta queste insidie, e al contrario ` sicuramente e la fase pi` sicura nel processo di produzione dellenergia. Inoltre, bisogna u ricordare come le scorie nucleari rappresentino solo una piccola percentuale dei riuti prodotti dalle industrie, il resto dei quali non ` sottoposto a un e cos` accurato trattamento, restando quindi un pericolo per la salute umana.

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Bibliograa
[1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] International Atomic Energy Agency; Geological Disposal Facilities for Radioactive Waste, Vienna, 2011 International Atomic Energy Agency; Disposal of Radioactive Waste, Vienna, 2011 International Atomic Energy Agency; The Principles of Radioactive Waste Management, Vienna, 1995 http://www.iaea.org/ns/tutorials/regcontrol/intro/glossarya.htm: Glossario online dellI.A.E.A. http://www.world-nuclear.org: Nuclear Association. Sito web uciale della World

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