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Il real estate italiano: local o international market ?

(DailyRe): Fimit sgr ha scelto uno splendido resort sulla colline senesi, il Castel Monastero (che per non in pancia a nessun suo fondo immobiliare), per riunire una parte importante del real estate italiano e una fetta del mondo bancario nazionale, per discutere dello stato attuale delleconomia e del mercato immobiliare nel nostro paese. E non bastato un vulcano imprevisto che ha bloccato alcuni investitori esteri a rovinare la tre giorni. I lavori erano concentrati nella giornata di venerd ma tutto lincontro stato loccasione per confrontarsi e cercare di capire se lItalia un paese attrattivo per gli investitori stranieri negli anni pos t crisi finanziaria. Contemporaneamente la Fimit di Massimo Caputi (nella foto) ha rimarcato il suo ruolo di leader nel mondo dellinvestimento immobiliare gestito italiano confermando ufficialmente le trattative con DeA Capital per la creazione del pi grande player italiano in questo campo e presentando operazioni importanti come la dismissione del patrimonio immobiliare di Banca Marche, in via di definizione. La mattinata del venerd stata contrassegnata dalla relazione del dott. Tabellini, Rettore dellUniversit Bocconi che ha inquadrato lItalia nella attuale situazione macroeconomica tra laltro contrassegnata dalla crisi greca, dalle sue implicazioni e dai suoi costi, ancora non chiari nel dettaglio. Emerge un paese che tutto sommato gode di una situazione meno volatile di altri ma bloccato da una bassa competitivit ed da un costo del lavoro per unit di prodotto decisamente penalizzante. LItalia e lEuropa saranno contrassegnati da una crescita limitata almeno fino al 2012 e lincognita della finanza pubblica si fa sentire, forse meno in Italia che altrove. Lasset class immobiliare si conferma per un bene rifugio, in periodi di crisi finanziaria la sua immobilit diventa un pregio. Come recuperare competitivit? Su invito di Fabrizio Palenzona, Vicepresidente Unicredit, il prof.Tabellini ha indicato lo spostamento della tassazione dal lavoro ai consumi, togliere lIrap e agire sullIva, non aumentare il disavanzo pubblico (vero fardello attuale), liberare risorse dalla spesa pubblica e combattere levasione fiscale. Su questi concetti non sempre incoraggianti si sviluppata la tavola rotonda animata daTabellini, Palenzona, Gerardo Braggiotti di Banca Leonardo, lavv. Riccardo Delli Santi dello Studio NCTM, dallacuto giornalista Oscar Giannino e da Massimo Caputi in platea. Svariati i temi affrontati, lavv. Delli Santi sul fronte degli investimenti e dei fondi immobiliari ha sottolineato che in Italia limpianto normativo esiste gi e non va malissimo, gli strumenti ci sono ma limportante che le regole del gioco non cambino in corsa come spesso accade da noi, con riferimento alla modifica della leva dei fondi con effetto retroattivo. Per quanto concerne gli investimenti esteri, vero che in Italia c una barriera allingresso (tempi, licenze, burocrazia) ma questa barriera diventa anche una protezione per chi riesce ad entrare nel mercato, volendo vedere il lato positivo. Quello che ci penalizza la percezione del rischio paese da parte degli investitori stessi, la percezione del rischio ancora pi pericolosa del rischio stesso ci piace ricordare. Il nostro paese deve lavorare anche sulla sua immagine perch la percezione del rischio &egrav e; sopravvalutata anche se, obiettivamente, la tassazione fiscale non attrattiva per linvestimento immobiliare. Tre cifre per collocare lItalia nel mondo: siamo lo 0,9% della popolazione mondiale, con una produzione del 2,8% e valiamo il 3,9% del commercio mondiale. Per capire dove andiamo dobbiamo sempre verificare queste cifre, come ha ricordato Oscar Giannino. Dopo il break la palla passata agli investitori esteri non prima che per Massimo Caputi introducesse il rapporto Fimit - Nomisma sugli investimenti cross border immobiliari in Italia. Segnali di ottimismo sono stati lanciati: in brevissima sintesi possiamo dire che siamo un mercato pi solido, che calato meno, pi trasparente che in passato, con diverse opportunit come le dismissioni pubbliche, che i prezzi hanno tenuto meglio di altri, che ci sono buone prospettive sul prodotto nei prossimi anni e sulla volont di investire da parte degli es teri, anche se gli istituzionali prediligono sempre solo gli High quality assets nel retail e negli uffici, a Milano e Roma. Schroders, Aberdeen, General Electric RE,Deka,

Dla Piper (advisor legale), GIC Real Estate, queste le realt chiamate ad esprimers sulle loro volont di investimento in Italia e sulle problematiche relative. Forse la pi convincente nelle sue intenzioni di puntare sul real estate nazionale stata Marina Bottero di Schroders che (escludendo solo il settore degli hotels) ha decisamente indicato un budget destinato al mercato italiano. Tutti i partecipanti sono stati concordi sul fatto che i nuovi prodotti di elevata qualit che arriveranno sul mercato non faranno che migliorare e innovare il mercato degli investimenti, molta perplessit sullo stock di grado B e C presente sul mercato. I nuovi prodotti non rappresenteranno un eccesso di offerta ma rilanceranno il mercato nei prossimi dieci anni. Limpressione &eg rave; che comunque per i grossi investitori mondiali, come i fondi sovrani, lItalia resti una sorta di periferia mondiale, una piccola parte dellEuropa che gi di per se stessa viene in fondo alla lista della spesa dopo i paesi emergenti (India, Asia in generale, Brasile), Australia, Stati Uniti e cos via. Ovvio che in queste condizioni gli assets prediletti siano pi semplicemente gli uffici di Grado A a Roma e Milano, o alcuni shopping centres di grandi dimensioni. Difficile riassumere in poche parole quello che si detto, pensato, immaginato ed elaborato in questo seminario: certamente interessante notare quello che diceva Massimo Caputi, ovvero che la sua agenda piena di chiamate da parte di istituzionali stranieri che vogliono informarsi sul nostro mercato, e vogliono farlo immediatamente. Ci piace sottolineare anche quello che ha detto sempreMarina Bottero, che la trasparenza nel mercato begli ultim i 20 anni migliorata in modo notevole, soprattutto grazie al lavoro dellinformazione di settore.

http://www.mediofimaa.com/notiziario51-12.asp

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