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N. 0 6 9/2012 REG.PRO .COLL. 02 V N. 0 5 2/2010 REG.RIC.

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R E P U B B L I C A

I T A L I A N A

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana (Sezione Seconda) SENTENZA

ha pronunciato la presente

sul ricorso numero di registro generale 1582 del 2010, integrato da motivi aggiunti, proposto Angolo di Cielo di Zheng Xiaoping & C. S.a.s., rappresentato e difeso dagli avv. da:

Massimo Mariotti, Tommaso Magni, Ettore Nesi, con domicilio eletto presso S.a.s., Bar Tavola Calda Ji Xiang & C. di Wei Hua S.a.s., Xin Yi Xiang Ting di Ye

Ettore Nesi in Firenze, via Puccinotti, 30; Dao Xiang Yuan di Dai Wenyong & C. Rong e C. S.a.s., Ristorante Kai Yue S.a.s., Xin Long Kuai Can S.a.s. di Zhongjian Xu & C., Jin Yan S.n.c. di Hu Yunshe & C., Kai Yue di Huang Qingshou & C. S.a.s., Ristorante Ciao di Dong Xinchao e Fang Weizhi & C. S.n.c., Ristorante Wang Chao S.a.s. di Chen Xiaomei & C., Bar Jin Yuan S.a.s. di Wang Min & C., Mei Shi Lin di Tang Keqiang & C. S.a.s., Jin Hai Ge di Chenxiuqin S.a.s., Jiansheng

Huang, Xiao Chun Huang, Xiaowei Liu, Xiaolin Lu, Hehua Lin, Lixiao Su, Aihua Li, Bing Zhang, Zhongda Li, Shaobo Zhang, Jinzhou Xu, Zebin Lin, rappresentati eletto presso lavv. Ettore Nesi in Firenze, via Puccinotti, 30; e difesi dagli avv. Tommaso Magni, Ettore Nesi, Massimo Mariotti, con domicilio

Comune di Prato in persona del Sindaco pro-tempore, rappresentato e difeso dagli

avv. Paola Tognini, Stefania Logli, Elena Bartalesi, con domicilio eletto presso lavv.

Monica

Provincia di Prato in persona del Presidente della Giunta pro-tempore, Regione Presidenza del Consiglio dei Ministri; Azienda Bar di Toscana in persona del Presidente pro-tempore,

Dominici

in

Firenze,

viale

Spartaco

Lavagnini

41;

Liu Meiling non costituiti in giudizio;

Giappone

Promozione di

Sulli

Turistica

Daniela,

Prato,

anche con atto di motivi aggiunti depositati in data 26 ottobre 2010: Macrolotto zero e vie limitrofe;

dellordinanza sindacale del 7.9.2010, n. 2054, avente ad oggetto Ordinanza orari di ogni altro atto presupposto, connesso e/o conseguente al suddetto, ancorch incognito al ricorrente, fra cui, per quanto occorrer possa, della deliberazione del Regolatore dei tempi e degli orari della citt approvazione Linee di indirizzo e la deliberazione G.C. n. 382 del 7.9.2010 nonch per la condanna 31.7.1997, n. 151, con cui il Comune di Prato ha approvato il proprio Piano

del Comune di Prato, ai sensi e per gli effetti dellart. 30 del D.L.vo 2.7.2010, n.

104, al risarcimento del danno ingiusto arrecato ai ricorrenti per effetto impugnato, nella misura che sar quantificata in corso di causa. e con i motivi aggiunti depositati il 5 luglio 2011 per l'annullamento

dellesecuzione, nelle more del presente procedimento, del provvedimento

della deliberazione del Consiglio Comunale di Prato n. 36 del 26 maggio 2011 dell'art. 50 TUEL;

recante "Linee di indirizzo per l'adozione degli orari del commercio ai sensi

dellordinanza sindacale del 31.5.2011, n. 1372, avente ad oggetto Ordinanza orari Macrolotto zero e vie limitrofe

Visti il ricorso, i motivi aggiunti e i relativi allegati; pro-tempore;

Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Prato in persona del Sindaco Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 7 febbraio 2012 il dott. Ugo De Carlo e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO

I ricorrenti, in qualit di esercenti di attivit di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande ricompresi in unarea del Comune di prato denominata lorario di apertura dalle ore 7 alle ore 24, con ulteriore limitazione alluso di attivit economiche con i diritti dei cittadini alla quiete ed al riposo. ricorrenti che veniva fatto oggetto di otto motivi di ricorso. Macrolotto Zero, impugnavano lordinanza del 7.9.2010 nr. 2054 che limitava pertinenze esterne ai locali dalle ore 8 alle 23 per contemperare lesercizio delle Si trattava di un provvedimento che ritenevano lesivo degli interessi economici dei Il primo motivo denuncia la violazione dellart. 97 Cost. e dellart. 7 L. 241\900 oltre alleccesso di potere per violazione del giusto procedimento. Il procedimento che ha condotto allemanazione della presente ordinanza doveva essere preceduto dalla comunicazione dellavvio del procedimento a tutti i ricorrenti come risulta da numerosi precedenti giurisprudenziali ed inoltre non poteva giustificarsi tale omissione con riferimento alla possibile natura di atto

amministrativo generale dellordinanza poich in realt si tratterebbe di atto plurimo poich si riferisce ad una pluralit di soggetti singolarmente individuabili. Il secondo motivo contesta lerrata riconduzione del provvedimento alla fattispecie di cui allart. 50,comma 7, D.lgs. 267\00; detta norma, infatti, ha la funzione di regolare in via generale gli orari di apertura e chiusura dei negozi in tutto il territorio comunale.

Il riferimento presente nel provvedimento al disagio acustico e ambientale consente di ricomprendere latto allinterno della categoria delle ordinanze contingibili ed urgenti di cui allart. 54 D.lgs. 267\00.

Ma il provvedimento resta illegittimo seppur cos riqualificato in quanto i presupposti per lemanazione di ordinanze di quel tipo non sono ravvisabili nella fattispecie concreta in esame.

La contingibilit deve fronteggiare un pericolo di natura eccezionale ed imprevedibile che nella situazione ordinaria regolata non dato di ravvisare poich gli schiamazzi notturno non rivestono tale caratteristica.

Inoltre il pericolo o il danno devono essere accertati allesito di unattivit

istruttoria di tipo tecnico che nella vicenda che ci occupa completamente stati gli esposti da questi presentati che non hanno dato origine ad un controllo da parte dellARPAT.

mancata in quanto il presupposto per accertare il disagio acustico dei cittadini sono

Lulteriore presupposto assente nel caso di specie per emanare unordinanza contingibile ed urgente la mancanza di strumenti alternativi previsti dallordinamento; la L. 447\95 d al Sindaco poteri per regolare le attivit che

superino i limiti di rumorosit previsti dal DPCM 14.11.1997 ed inoltre in base alla L.R. 89\1998 i Comuni sono tenuti ad approvare i Piani comunali di risanamento acustico in virt dei quali possibile imporre alle ditte piani aziendali di risanamento acustico.

Infine assente nel provvedimento anche unimprescindibile caratteristica delle ordinanze ex art. 54 TUEL e cio la fissazione di un termine di efficacia poich si regolare vicende amministrativa stabilmente. tratta di atti che devono essere caratterizzati dalla provvisoriet non potendo Il terzo motivo teso a dimostrare che laddove si voglia ricondurre il potere esercitato dal Sindaco di Prato nellambito dellordinanza ex art. 50, comma 7, D. lgs. 267\00, esso sarebbe stato comunque esercitato illegittimamente in quanto mancata la preventiva consultazione delle parti sociali ed economiche e senza che fossero stati espressi indirizzi da parte del Consiglio Comunale o criteri da parte della Regione. Anzi lart. 5 L.R.38\1998 che si occupa del coordinamento degli orari della citt prevede nellambito di tale coordinamento che pu riguardare anche gli orari dei negozi progetti comunali attuati promuovendo iniziative di nel caso di specie sono mancate completamente.

informazione e di consultazione, anche a seguito delle analisi delle esigenze dei cittadini che Peraltro il Consiglio Comunale ebbe ad approvare il Piano Regolatore dei tempi e preceduta da una modifica di tale Piano.

degli orari della citt e pertanto lordinanza impugnata avrebbe dovuto essere Il quarto motivo lamenta la violazione anche della L. 287\1991 e della L.R. 28\2003 poich gli orari di apertura di esercizi per la somministrazione di cibi e di categoria e le associazioni dei consumatori maggiormente rappresentative. bevande secondo tali leggi devono essere adottati dopo aver sentito le associazioni Inoltre risultano violati anche lart. 13 del D.lgs. 114\1998 e lart. 86 L.R. 28\2003 che per alcune delle tipologie di esercizi condotti dai ricorrenti ( gelaterie, applichino le disposizioni del decreto tra cui quelle relative agli orari di apertura. gastronomie, rosticcerie, pasticcerie e attivit similari ), prevedono che non si Lesistenza di tale normativa non pu ritenersi superata dalla previsione di cui allart. 50, comma 7, D.lgs. 267\00 poich il generale potere di regolare gli orari di

apertura degli esercizi commerciali va esercitato in ossequio alle disposizioni di legge vigenti. Il quinto motivo contesta la mancanza di qualsiasi attivit istruttoria per verificare la sussistenza del disagio acustico e ambientale lamentato negli esposti. Il sesto motivo denuncia labnormit del provvedimento per disparit di trattamento in quanto in altre parti della citt molti esercizi continuano a rimanere situazioni identiche. aperti fino a tarda notte con conseguente irragionevole disciplina diversa di Il settimo motivo contesta il fatto che lordinanza prescriva che oltre lorario

previsto il locale non dovr essere sgombro solo dei clienti ma anche del personale addetto con illegittima incisione anche nella regolamentazione degli orari di lavoro che fanno parte delle pattuizioni contrattuali e del diritto dellimprenditore di organizzare liberamente la propria attivit . Una simile prescrizione avrebbe ragione di essere solo se i locali non fossero

insonorizzati ma allora sarebbe stato necessario assumere provvedimenti per costringere il titolare del locale ad adottare un piani aziendale di risanamento acustico. Lottavo motivo vuole estendere per illegittimit derivata le censure sopra espresse ridotta per le sanzioni per il mancato rispetto dellordinanza 2054\2010.

anche al provvedimento che ha applicato limporto per il pagamento in misura Il ricorso si concludeva anche con la richiesta di risarcimento danni per gli effetti guadagno.

del provvedimento sullattivit economica dei ricorrenti in termini di minor Il Comune di Prato si costituiva in giudizio eccependo preliminarmente interessi e posizioni eterogenee, soffermandosi in particolari su due dei ricorrenti nellaltro perch non precisato il tipo di attivit esercitata.

linammissibilit del ricorso collettivo in quanto i ricorrenti sarebbero portatori di in un caso perch lattivit svolta e quella di commercio di abbigliamento e

Nel merito concludeva per il rigetto del ricorso.

Alla camera di consiglio del 23.11.2010 veniva rigettata listanza cautelare, pur mancanza di un danno non suscettibile di ristoro in sede risarcitoria.

ritenendo profili di favorevole valutazione della fondatezza del ricorso, per la Con un primo ricorso per motivi aggiunti veniva formulato il nono motivo di andrebbe a colpire tutti gli esercizi commercali gestiti da appartenenti alla comunit cinese in contrasto con gli artt. 43 T.U. Imm. e 2 del D.lgs. 215\2003. In data 13.5.2011 veniva depositato un secondo ricorso per motivi aggiunti per

ricorso che denuncia il carattere discriminatorio del provvedimento poich

contestare linsistenza dei presupposti per lemanazione di unordinanza nella parte in cui ha dichiarato incostituzionale il potere del Sindaco di emanare ordinanze fuori dei casi di contiginbilit ed urgenza per fronteggiare situazioni

contingibile ed urgente alla luce della sentenza 115\2011 della Corte Costituzionale

attinenti a pericoli per lincolumit pubblica e la sicurezza urbana con il motivo nono motivo.

denominato come undicesimo sebbene la precedente numerazione fosse ferma al In vista delludienza pubblica del 5.7.2011 il Comune di Prato depositava due nuovi atti rispetto ai quali i ricorrenti depositavano il terzo ricorso per motivi aggiunti. Il primo la deliberazione 36 del 26.5.2011 del Consiglio Comunale di Prato che orari della citt su proposta della Giunta allo scopo di da un lato di migliorare la vivibilit della citt attraverso il coordinamento degli orarti seguendo i principio di diversificazione, della complementariet e della rispondenza alle esigenze del consumatore, dallaltro di garantire il rispetto dellequilibrio della convivenza e della coesione sociale .

ha deliberato nuovi ambiti di intervento dellazione comunale in tema di tempi e

Il secondo la nuova ordinanza 1372 del 31.5.2011 del Sindaco di prato di

convalida della ordinanza impugnata con il ricorso principale, essendo stata

purgata dei vizi procedimentali che la caratterizzavano in virt delladozione di un

atto di indirizzo del Consiglio Comunale ( e cio la deliberazione 36 ) e dellavvenuta concertazione con le parti sociali. Il ricorso articola ulteriori sedici motivi.

Il dodicesimo motivo censura la deliberazione del Consiglio Comunale perch il Piano di indirizzo e di regolazione ai sensi della L.R. 38\1998, che non era in vigore quando fu approvato il vecchio Piano di regolazione nel 1997, deve essere

adottato contestualmente al Piano strutturale ed in raccordo con il Piano delle trasmissione alla Provincia ed alla Regione ed approvazione.

Funzioni e il Piano della Mobilit seguendo liter del Piano strutturale adozione Lapprovazione di un Piano di regolazione indipendentemente dal Piano strutturale poteva avvenire solo nei 365 giorni successivi allapprovazione da parte della Regione del Piano di indirizzo territoriale che era avvenuta con deliberazione del Consiglio Regionale nt. 7\2007.

In mancanza del rispetto di un tale iter il Sindaco non poteva esercitare i poteri di cui allart. 50, comma 7, D.lgs. 267\00. Il tredicesimo motivo contesta la violazione dellart. 3 L.R. 38\1998 poich la tra esse non ricompresa la tutela della quiete pubblica.

programmazione degli orari delle attivit commerciali non libera nelle finalit e Il quattordicesimo motivo lamenta il mancato rispetto dellobbligo di concertazione poich il Comune per sanare il vizio della prima ordinanza si comunicare le decisioni dellamministrazione ed ad acquisire il loro parere ma limitato a convocare le associazioni di categoria e i sindacati limitandosi a senza una previa partecipazione anche nel corso della formazione del provvedimento cosicch nullo stato lapporto partecipativo dei soggetti in questione. Il quindicesimo motivo contesta lesercizio apparente del potere di indirizzo poich costituendo una sorta di delega in bianco.

le direttive del Consiglio Comunale sono caratterizzate da assoluta genericit

Il sedicesimo motivo afferma che le ragioni di illegittimit della delibera del derivata dellordinanza 1372 del Sindaco.

Consiglio Comunale evidenziati con i motivi precedenti comportino lillegittimit I motivi dal diciassettesimo al ventiduesimo sono la riproposizione delle censure gi espresse con alcuni dei primi nove motivi di ricorso. Il ventitreesimo motivo viene formulato in via eventuale laddove si dovesse un atto di convalida poich allora sarebbe illegittima per invalidit derivata. ai sensi dellart. 7 L. 241\90.

ritenere, contrariamente a quanto ritenuto dai ricorrenti, che lordinanza 1372 sia Il ventiquattresimo motivo censura il mancato avviso dellavvio del procedimento Il venticinquesimo motivo contesta la mancanza di presupposti per adottare un atto di convalida poich non tutti i vizi sono sanabili ed in particolare non sarebbe presupposto di natura sostanziale e non formale o meramente procedimentale. convalidabile ex post la mancata concertazione con le parti sociali trattandosi di un Il ventiseiesimo motivo eccepisce lesercizio dellatto di convalida dopo un lasso di tempo che non pu essere definito il tempo ragionevole cui lart. 21 nonies L. 241\90 subordina la possibilit di convalida dellatto illegittimo ed inoltre manca una chiara indicazione delle ragioni che giustificano lutilizzo del potere di convalida.

Il ventisettesimo motivo denuncia lillegittimit dellutilizzo dei poteri di convalida nei confronti di un atto in pendenza di ricorso giurisdizionale, quando sembrerebbe possibile solo emendare il vizio di incompetenza.

In relazione alla presentazione dei nuovi motivi aggiunti veniva disposto un differimento delludienza pubblica al 7.2.2012 quando il ricorso andava in decisione. DIRITTO

Preliminarmente va affrontata leccezione del Comune di Prato circa linammissibilit nel caso di specie del ricorso collettivo. Secondo un costante insegnamento giurisprudenziale, l'ammissibilit del ricorso collettivo subordinata, oltre che al requisito negativo dell'assenza di conflitti di interessi, all'identit di situazioni sostanziali e processuali, in rapporto a domande giudiziali fondate sulle stesse ragioni difensive.

Orbene nel caso di specie, tranne nel caso di due soggetti e cio Bing Zhang che esercita una ditta individuale di commercio di abbigliamento e Lin Hehua titolare della ditta Man Kouxiang di cui non stata precisato il settore di attivit, si tratta di

imprese che operano tutte nel campo della somministrazione di pasti e bevande presentano alcuna situazione di conflitto di interesse.

che vengono incise in modo identico dal provvedimento in esame e che non Le censure sono identiche per tutti i ricorrenti con lunica differenza che alcuni di essi, titolari di attivit ricomprese nel primo comma dellart. 13 D.lgs. 114\98, hanno un motivo ulteriore per censurare il provvedimento impugnato.

Ma lesistenza di tale di un profilo aggiuntivo di illegittimit non toglie omogeneit alle posizioni dei ricorrenti n pone alcun conflitto di interessi tra gli stessi poich quasi totalit delle censure comune a tutti. lobiettivo comune quello di eliminare gli effetti dellordinanza impugnata e la Per tale motivo il ricorso va dichiarato inammissibile per i due soggetti sopra indicati, ma pu essere ammesso per tutti gli altri. Tenuto conto del fatto che lamministrazione ha reiterato lordinanza impugnata ricorso principale e i primi due ricorsi per motivi aggiunti che hanno proposto

con un nuovo provvedimento che lha sostituita, vanno dichiarati improcedibili il ulteriori censure verso il medesimo atto per sopravvenuta carenza di interesse non derivando pi gli effetti pregiudizievoli per i ricorrenti dalloriginario provvedimento.

Venendo alle censure di merito nei confronti dellultimo provvedimento impugnato che ha effetti lesivi per i ricorrenti e cio lordinanza 1372\2011 del Comune di Prato, va innanzitutto affermato che il Collegio condivide limpostazione del ricorso laddove ricostruisce la natura del provvedimento impugnato qualificandolo come ordinanza contingibile e urgente ai sensi dellart. 54 D.lgs. 267\00 e non come ordinanza prevista dallart. 50, comma 7, D.lgs. 267\00.

Al di l del nomen iuris attribuito al provvedimento dallamministrazione che lo ha determinato.

emesso, bisogna esaminare la natura dello stesso e le ragioni che lo hanno Orbene la limitazione degli orari di apertura di alcune tipologie di esercizi definita Macrolotto Zero, non aveva le finalit di regolare in via generale lesercizio del commercio secondo quanto previsto dalla normativa statale e regionale esistente in materia.

commerciali che si voluta adottare relativamente ad una sola zona della citt

Il provvedimento contestato stato emesso per rispondere alle lamentele condensate in una serie di esposti dei cittadini residente nellarea interessata dallordinanza che lamentavano un disturbo alla quiete pubblica per il fatto che orario e quindi anche in tarda notte con conseguente assembramento di avventori quellora sono soliti riposare.

certi esercizi di somministrazione di alimenti fossero aperti senza limitazione di che creavano una rumorosit incompatibile con il riposo di molti residenti che a Si tratta quindi di un provvedimento che vorrebbe ovviare ad un problema che riguarda la salute dei cittadini evitando forme di inquinamento acustico. Tale ricostruzione della natura del provvedimento adottato consente di concentrare lesame delle censure a quei profili che riguardano linesistenza dei presupposti per emanare unordinanza contingibile e urgente, potendo ritenersi assorbite le censure relative alle modalit con cui era stato esercitato il potere di

ordinanza ex art. 50, comma 7, D.lgs. 267\00 e quindi anche le censure relative alla delibera del Consiglio Comunale adottata per sanare i possibili vizi delloriginario provvedimento. Nella prospettiva indicata il ricorso merita accoglimento.

Per poter adottare unordinanza che voglia tutelare la quiete pubblica necessario prima aver accertato che vi sono delle attivit che generano rumore superiore alle soglie tollerabili ex lege e che sono indicate nel DPCM 14.11.1997 attuativo della L. 447\95.

Tale accertamento deve avere una natura tecnica ed essere riscontrato dallorganismo che ha gli strumenti per rilevare il superamento dei limiti di emissioni sonore consentite e cio lARPAT; non sufficiente lesposto e le relative lamentale dei cittadini che sono il presupposto per avviare un accertamento rumorosit oltre le soglie consentite. siffatto, ma che non possono costituire anche la prova della produzione di una Un provvedimento generale come quello adottato rischia di colpire anche esercenti la cui attivit non causa di produzione di emissioni sonore eccessive. Inoltre in materia, come giustamente sottolineato dai ricorrenti, laddove si verifichi

un superamento delle soglie consentite, il Sindaco pu adottare non solo provvedimenti di limitazione dellorario di apertura dellesercizio commerciale ma anche imporre ladozione di un piano aziendale di risanamento acustico. E per tale ragione che i provvedimenti adottati nellimmediato per eliminare la limitata nel tempo essendo caratterizzato appunto dalla contingibilit ed urgenza di eliminare una fonte di danno per i residenti nel tempo necessario per adottare soluzioni di tipo strutturale.

nocivit di unemissione sonora oltre le soglie consentite, deve avere una durata

Il provvedimento in esame non presenta tali caratteristiche e vuole affrontare il problema attraverso una limitazione generale degli orari di apertura degli esercizi per la somministrazione di alimenti limitata ad una certa zona che pu assumere

un carattere discriminatorio rispetto ad altri punti della citt dove esercizi similari possono stare aperti anche oltre gli orari consentiti nellarea Macrolotto Zero senza che vi sia una ragione connessa alle esigenze del commercio che giustifichi tale differenziazione.

In conclusione i problemi derivanti dalleccessiva rumorosit causata in certi orari da alcuni esercizi commerciali deve essere risolta facendo appello agli strumenti che lordinamento offre in casi del genere e cio ai provvedimenti previsti dalla L. 447\95 e non facendo surrettizio uso di poteri che vengono riconosciuti al Sindaco in relazione a differenti finalit. provvedimenti impugnati. Va infine affrontata la domanda di risarcimento del danno prodotto dai Essa non pu essere accolta dal momento che i ricorrenti non hanno fornito alcuna prova circa il decremento di introiti che la limitazione di orario ha generato. Come in noto in tema di diritto al risarcimento il giudice amministrativo non pu ricorrente; si tratta di una materia nella quale sono in gioco diritti soggettivi nella ricevuto e che pertanto ha a suo carico lonere della prova ex art. 2697 c.c.

far uso dei poteri officiosi per integrare una prova insufficiente offerta dal piena disponibilit della parte che ha tutti gli strumenti per provare il danno Non avendo fornito alcun elemento per fare una valutazione del genere il giudice pu riguardare il quantum ma mai lan.

non pu ricorrere neanche ad una determinazione in via equitativa del danno che Non dato accertare sulla base di una mera presunzione se la chiusura anticipata

alle 24 generi un decremento di corrispettivi non solo perch si tratta di una circostanza che era facile dimostrare, ma perch non pu escludersi che i clienti anticipino la frequentazione del locale. abituali, essendo a conoscenza della chiusura anticipata imposta dal Comune, La domanda va di conseguenza rigettata.

La parziale soccombenza reciproca giustifica la compensazione delle spese di giudizio. P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana Sezione II, definitivamente difetto di legittimazione attiva dei ricorrenti Bing Zhang e Lin Hehua, dichiara

pronunciando sui ricorsi, come in epigrafe proposto, previo accertamento del improcedibile il ricorso principale ed il primo e secondo ricorso per motivi aggiunti ed accoglie il terzo ricorso per motivi aggiunti nei sensi di cui in motivazione e per leffetto annulla lordinanza sindacale del 31.5.2011, n. 1372, avente ad oggetto Ordinanza orari Macrolotto zero e vie limitrofe. Rigetta la domanda di risarcimento danni. Spese compensate.

Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorit amministrativa. l'intervento dei magistrati:

Cos deciso in Firenze nella camera di consiglio del giorno 7 febbraio 2012 con Angela Radesi, Presidente Luigi Viola, Consigliere Ugo De Carlo, Primo Referendario, Estensore
L'ESTENSORE IL PRESIDENTE

DEPOSITATA IN SEGRETERIA IL SEGRETARIO Il 28/03/2012

(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

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