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La Voce

del (nuovo)Partito comunista italiano


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Viva il 4 o anniversario del
(nuovo)Partito comunista
italiano!
Avanti nella Guerra Popolare Rivoluzionaria di
L unga Durata per fare dell’Italia un nuovo
paese socialista e contribuire così alla seconda
ondata della rivoluzione proletaria che avanza
in tutto il mondo!
Per mobilitarsi a prendere la direzione, ad assumere
l’iniziativa di cambiare il mondo, bisogna che la classe
operaia (e tanto più e meglio la sua parte d’avanguardia)
conosca come il mondo funziona. È una scienza che la
classe operaia non può farsi da sé, stante la condizione in
cui la borghesia la relega. “Lei non è qui per pensare. Altri
sono pagati per farlo”, diceva agli operai F. Taylor (1856-
1915), il fondatore della scienza dell’organizzazione del
lavoro degli operai nelle fabbriche capitaliste.

Sta a noi comunisti


acquisire tale scienza e
portarla alla classe operaia,
a partire dagli operai più
avanzati.

A sua volta la classe


operaia, per la
condizione in cui si
trova, è predisposta più di
ogni altra classe oppressa
a comprendere tale scienza
e a servirsene per cambiare
il mondo.

anno X
novembre 2008
Non facciamoci spaventare dalla crisi!
I padroni cercano di spaventarci per sfruttare a loro vantaggio la
crisi che ci hanno imposto.
La crisi ci impedisce di continuare a vivere come prima.
Approfittiamone per cambiare il mondo come va bene a noi!
Costruiamo un nuovo ordinamento sociale, instauriamo il socialismo!
Osare attaccare i padroni, osare puntare alla vittoria!

La grande crisi dilaga. I padroni e i loro seguaci, la loro corte di generali, prelati, giullari e
ballerine, sembrano matti. I risultati delle loro azioni sono sotto gli occhi di tutti. Se non è
roba da matti questa! Il guaio è che questi non sono in manicomio, comandano: noi subia-
mo le conseguenze delle loro azioni. Questo è il loro ordinamento sociale.
Finché, noi operai e masse popolari, restiamo nelle loro mani, subiamo le conseguenze
della loro pazzia. Possiamo indurli a moderarsi in questo o in quello, fargli paura, co-
stringerli a fare ora una cosa ora l’altra. È quello facciamo con le lotte rivendicative. Pos-
siamo farlo con più forza. Ma in definitiva siamo nelle loro mani. E se noi ci fermiamo
lì, loro faranno di peggio.
Una parte di noi stessi, stufa e delusa dell’inconcludenza della nostra resistenza, degli in-
successi delle nostre operazioni difensive, dei risultati scadenti e comunque provvisori e
precari delle nostre lotte rivendicative, delle nostre dimostrazioni e dei nostri scioperi di
protesta, darà ascolto alle proposte dei gruppi più reazionari, arroganti e criminali della
classe dominante (dei fascisti, dei razzisti, dei guerrafondai, del clero, degli anticomunisti),
si arruolerà nelle file della mobilitazione reazionaria delle masse popolari, cercherà di
crearsi uno spazio vivibile per sé, per la sua famiglia, per i suoi amici e vicini, soffocando e
stroncando quelle masse popolari che quei gruppi facinorosi e demagogici indicheranno
come causa dei mali e che l’esperienza immediata sembrerà confermare che lo sono: per
l’autoctono, l’immigrato; per il lavoratore, il ladruncolo e chi si arrangia; per chi cerca di
salvare un minimo di decoro, lo sbandato e l’emarginato; per chi ha un lavoro, il disoccu-
pato che preme alle porte per prendere il suo posto; per il disoccupato, l’occupato che di-
fende il suo posto di lavoro; per l’italiano, gli stranieri che i padroni indicheranno come ne-
mici perché credono di poterli con successo aggredire e sfruttare; ecc. ecc.
Tutto questo lo possiamo evitare. Come? Organizzandoci per strappare ai padroni la dire-
zione della società e per riorganizzare le attività economiche e il resto delle attività e delle
relazioni sociali in modo confacente ai bisogni, ai migliori sentimenti e alle idee più avan-
zate delle masse popolari e chiamando tutti a partecipare a quest’opera efficace e giusta. I
lavoratori organizzati lo possono fare.
Se il nostro lavoro sarà efficace, se ognuno che per un motivo o l’altro vi partecipa ne ve-
drà i risultati e l’efficacia, non lasceremo spazio alla demagogia dei fascisti, dei razzisti, del
clero e dei padroni.
Raccoglieremo le forze necessarie per realizzare il nostro sogno, per costruire il mondo di
cui abbiamo bisogno, di cui tutti gli operai e il resto delle masse popolari hanno bisogno.
Tutto dipende da noi!
I padroni ci tolgono tutto, ma noi abbiamo un mondo da conquistare!
A quattro anni dall’Ottobre 2004
Viva il (nuovo)Partito comunista italiano!
Viva la rinascita del movimento comunista in Italia e nel mondo!
Premessa la nostra opera di propaganda. Contempora-
Queste note sul bilancio a quattro anni dalla neamente dobbiamo promuovere organizza-
fondazione del (n)PCI le stendiamo mentre la zione a tutti i livelli
crisi generale del capitalismo è entrata in una La denuncia del cattivo presente senza in-
fase acuta. In tutto il mondo i caporioni della dicare l’alternativa (non una qualsiasi, arbi-
classe dominante sono immersi in un’orgia di traria, ma quella di cui il presente contiene i
fusioni e acquisizioni, crolli e nuove colossali presupposti, il socialismo) e senza creare le
fortune, nuovi centri di potere. Meditano nuo- condizioni per cui le masse lottino per realiz-
vi affari e tramano nuove aggressioni, temono zarla, alla lunga genera tra le masse popolari
di essere aggrediti, si guardano tra loro diffi- paura, cinismo, assuefazione, rassegnazione,
denti in cagnesco, nessuno si fida dell’altro, individualismo, abbrutimento. Noi comunisti
ognuno vuole avere per sé il danaro pubblico conosciamo l’alternativa e le condizioni. Il
dei salvataggi. Un’ombra minacciosa di impo- vero ostacolo alla instaurazione immediata
verimento e di guerra grava sulle masse popo- del socialismo nel nostro paese, in definitiva
lari di tutto il mondo. consiste nel fatto che gli operai avanzati non
hanno ancora aderito al comunismo e non si
Le autorità della classe dominante e il cle-
sono ancora organizzati nel Partito. Quindi
ro terrorizzano la popolazione per ridurla a
possiamo utilizzare e valorizzare anche la de-
una maggiore sottomissione. La Corte Ponti-
nuncia che fanno altri.
ficia e un governo di avventurieri e fascisti,
Mentre combattiamo la borghesia e il clero
prelati e commedianti, giullari e ballerine di-
per rovesciarli e instaurare il socialismo, pos-
spongono delle risorse e della sorte del no-
siamo costringerli a cedere terreno e a fare
stro paese nel mare in tempesta del mondo e
concessioni. Lotta per instaurare il sociali-
lo conducono di male in peggio in campo
smo e lotte rivendicative si combinano. Il
economico, morale, intellettuale e ambienta-
Partito comunista ha un ruolo centrale in
le. Dalla borghesia e dal clero niente di buo-
questo processo, lo deve promuovere e diri-
no può venire per le masse popolari.
gere e, allo stesso tempo, la sua sorte dipende
Gli esponenti della sinistra borghese, della da come assolve a questa impresa. La situa-
sinistra anticomunista, ivi compresi capi del- zione rivoluzionaria in sviluppo produce in
la sinistra sindacale e del sindacalismo di abbondanza materiale per la costruzione del
base, da individualisti quali sono, non sanno nuovo mondo, in particolare reclute e risorse
cosa fare. Le masse popolari ripongono an- per il consolidamento e il rafforzamento del
cora in loro della fiducia ed essi ne sono spa- Partito. La nostra capacità e la nostra dispo-
ventati. La loro reazione al successo dello nibilità ad imparare a organizzare la rivolu-
sciopero del 17 ottobre lo ha mostrato chiara- zione viene posta alla prova della pratica.
mente. La classe operaia e le masse popolari
invece possono sollevarsi essi stessi dal pan- Nell’arte dell’organizzare la rivoluzione
tano in cui la borghesia e il clero li hanno socialista, diventa di gran lunga compito
condotti. La crisi è tale che comunque non è prioritario la costruzione del Partito e la for-
possibile continuare a vivere come siamo mazione dei quadri e degli organismi. I co-
abituati: questo predispone molti ad arruolar- munisti non si formano spontaneamente.
si con noi nel movimento comunista. Li costruiamo a partire dagli uomini che la
La propaganda del socialismo diventa con più società attuale ha formato. In particolare li
urgenza e maggiore valenza il centro di tutta costruiamo dagli operai avanzati: la loro con-

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dizione e la loro esperienza nell’organizzare per orientarsi nel lavoro da compiere.
e mobilitare per le rivendicazioni e per le Quanto a noi già membri del Partito, dob-
proteste i loro compagni di lavoro e le altre biamo trasformarci ulteriormente, migliora-
classi delle masse popolari, li predispongono re la nostra concezione del mondo e il no-
in modo particolare a svolgere il compito che stro metodo di lavoro, sviluppare su scala
spetta ai comunisti. La massa dei futuri co- più grande il nostro lavoro nei quattro fronti
munisti li formeremo nella classe operaia. del Piano Generale di Lavoro, reclutare
nuovi membri e formare nuovi Comitati di
In questa situazione il primo e principale Partito clandestini.
compito dei comunisti è combattere il panico
e il pessimismo e continuare il lavoro che ab- 1. Sinergia tra lavoro interno e lavoro
biamo incominciato quattro anni fa: il conso- esterno
lidamento e rafforzamento del Partito, la ri- Un anno fa, celebrando il terzo anniversa-
nascita del movimento comunista nel senso rio della fondazione del (nuovo)Partito co-
indicato in La Voce n. 28 pag. 2, la costruzio- munista italiano scrivevamo: “Col Manife-
ne del Nuovo Potere, la Guerra Popolare Ri- sto Programma abbiamo regolato i conti
voluzionaria di Lunga Durata per fare dell’I- con il passato, abbiamo tracciato a grandi li-
talia un nuovo paese socialista e contribuire nee il percorso che dobbiamo compiere e
così alla seconda ondata della rivoluzione siamo finalmente pronti ad affrontare la no-
proletaria che avanza in tutto il mondo. stra opera pratica. A questo punto il nostro
Questa via è realistica, è l’unica. È possibi- problema principale diventa l’organizzazio-
le percorrerla, ma richiede, principalmente a ne e il metodo con cui organismi e singoli
chi vuole diventare comunista ma anche agli compagni lavorano” (La Voce n. 27 pag. 6).
operai e al resto delle masse popolari, uno Rafforzare la struttura centrale clandestina
sforzo quale non hanno mai compiuto in tutta del Partito, costruire Comitati di Partito, mi-
la storia. Richiede di trasformarsi passo dopo gliorare il metodo di lavoro della prima e dei
passo. Di cessare di essere classe oppressa, secondi: questo è il compito che ci poneva-
classe che esegue, individui ognuno dei quali mo nel lavoro interno. Resta ancora oggi il
segue una delle vie che i capitalisti e il clero nostro compito centrale.
hanno predisposto, una delle vie che appar-
tengono al loro ordinamento sociale. Di dive- Il lavoro interno (il consolidamento e raf-
nire classe dirigente della rivoluzione, prota- forzamento del Partito: struttura centrale
gonista della rivoluzione, costruttrice di un clandestina, numero e livello dei CdP clan-
nuovo ordinamento sociale: una via che l’or- destini) è il fattore decisivo per avanzare.
dinamento sociale borghese e la concezione Per rafforzare il Partito è necessario operare
clericale escludono con forza. sinergicamente nei quattro fronti di lotta del
PGL. Non basta però “fare” o “fare di più”,
Negli anni passati il Partito ha posto solide come dicono alcuni nostri compagni ancora
basi per essere all’altezza del ruolo che deve vicini al movimentismo. Bisogna fare, ma
svolgere nell’impresa che gli operai e il resto con metodo migliore. In altre parole, biso-
delle masse popolari devono compiere. gna intensificare certo le nostre operazioni
La fase acuta della crisi non ha sorpreso il tattiche, le nostre battaglie e le nostre cam-
Partito. Il Manifesto Programma offre a ogni pagne sui quattro fronti, ma principalmente
lavoratore avanzato la chiave per comprende- renderle più funzionali alla costruzione del
re cosa sta avvenendo nel nostro paese e nel Partito e del Fronte. Questo significa: mi-
mondo, l’indicazione di cosa ognuno deve gliorare il funzionamento clandestino del
fare per ribaltare, tutti insieme organizzati, Partito a tutti i suoi livelli, elevare la nostra
contro la borghesia e il clero l’immane trage- concezione del mondo e il nostro metodo di
dia che essi impongono alle masse popolari e lavoro (cioè assimilare a un livello superio-
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re il Materialismo Dialettico) e, su questa volte manipolano e strumentalizzano. Ma si
base, condurre operazioni tattiche, battaglie trasforma in un’armata efficace che costrui-
e campagne sui quattro fronti. Come agire, sce il nuovo mondo se l’azione cosciente e
più concretamente? centralizzata del Partito comunista sa conti-
L’ampliamento e il miglioramento del no- nuamente orientarla, inquadrarla, elevarla,
stro lavoro esterno (sui quattro fronti del assorbirla. Se ciò non avviene in modo sod-
PGL), “implica che i membri del Partito, della disfacente, il limite non sta nella spontanei-
Commissione Provvisoria e dei CdP, che lavo- tà e nei suoi protagonisti. Sta nel Partito che
rano in organizzazioni pubbliche, distinguano non è ancora all’altezza del suo ruolo. “Nel
più nettamente il loro lavoro strettamente di lavoro di massa (sui quattro fronti), princi-
Partito (CP e CdP), dal lavoro che compiono pale è l’orientamento ideologico e politico
(come membri singoli, come CP o come CdP) che dobbiamo portare a ogni livello, in
nelle organizzazioni pubbliche. Ogni membro modo differenziato, facendo analisi concre-
del Partito, della CP e di ogni CdP, deve dedi- ta di ogni situazione concreta (usando il
care una parte del suo tempo e delle rispettive Materialismo Dialettico) e seguendo la linea
risorse ed energie al lavoro strettamente di di massa” (La Voce n. 29, pag. 31).
Partito (funzionamento dell’organismo di Par- Il Partito, ogni suo organismo e ogni suo
tito, rapporto con il Centro del Partito, forma- membro deve essere, in ogni ambito in cui
zione, lavoro istituzionale dell’organismo del svolge la sua opera, all’avanguardia per l’o-
Partito, distinto da quella parte del lavoro isti- rientamento che porta (la concezione del
tuzionale che l’organismo del Partito svolge mondo, la linea che propugna, il metodo di
tramite e nelle organizzazioni pubbliche). Non lavoro), di esempio a tutti per lo stile di la-
farlo, significa avere di fatto rinnegato o rin- voro e la dedizione alla causa.
negare di fatto la settima discriminante. Che Per adempiere a questi compiti, non occorre
sia anche solo il 10% del proprio lavoro, delle essere dei geni. Dobbiamo solo imparare a
proprie risorse ed energie, ma deve essere net- fare l’analisi concreta della situazione concre-
tamente distinto dal resto, benché influisca ta. Fare sistematicamente il bilancio del lavoro
fortemente sul resto, decida del contenuto del svolto nell’ottica della Critica-Autocritica-
resto e della sua efficacia storica. Il rafforza- Trasformazione (CAT), contrastando le resi-
mento del rapporto con il Centro (corrispon- stenze al “lavoro a tavolino” (frutto della con-
denza, contributi alla stampa, note di lettura cezione da “servi che non devono pensare”
del MP, dei Comunicati e di La Voce, osserva- che ci inculcano la borghesia e il clero) e la
zioni e proposte, fornitura al Centro di infor- concezione burocratica che porta a fare bilanci
mazioni, di documentazione e di risorse) è schematici e superficiali, per “dovere d’uffi-
l’indice dell’adempimento di questa linea” cio” (e che spesso più che dei bilanci, sono dei
(La Voce n. 29 pag. 30). resoconti: i fatti senza i loro aspetti contraddit-
Nella rivoluzione socialista la spontaneità tori, le loro relazioni col contesto, la loro sto-
ha sempre un campo d’azione ben più vasto ria). Non limitarsi a dire superficialmente
dell’azione mirata e consapevole, organiz- “buono” o “cattivo”, ma imparare con uno
zata e diretta. La spontaneità è manifesta- sforzo mirato e con l’esercizio a distinguere e
zione della contraddittorietà intrinseca del- contrapporre gli aspetti positivi e gli aspetti
l’ordinamento sociale borghese. Si esprime negativi, a individuare e indicare come supe-
in combattimenti condotti in ordine sparso e rare i limiti. Essere disposti e decisi a trasfor-
sostanzialmente alla cieca da una parte delle marci, per diventare protagonisti più capaci e
masse popolari contro un qualche organi- coscienti del processo che dobbiamo compie-
smo o settore della classe dominante, ma re. In altre parole, “andare a fondo” nell’anali-
anche tra parti delle masse popolari, in mo- si quando si fa un bilancio, mettendo al centro
vimenti che a volte si neutralizzano tra loro il contenuto, con l’obiettivo di verificare l’ap-
e che borghesi, preti, demagoghi e notabili a plicazione dei criteri e dei principi, elaborarne
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di nuovi, individuare le tendenze negative da 2.2. Lavoro esterno
superare e quelle positive su cui far leva, rica- Il lavoro esterno del Partito si sviluppa sui 4
vare dal bilancio la linea per avanzare: un bi- fronti indicati dal PGL (MP pag. 223-224).
lancio deve essere sempre funzionale all’ela- Il Partito ha raggiunto importanti risultati
borazione di una nuova e superiore (più con- su ognuno dei primi tre fronti del PGL. Le
creta) linea. In definitiva, è alla luce dell’a- organizzazioni pubbliche in qualche misura
dempimento di questo compito che deve esse- influenzate dal Partito che lottano su ognu-
re valutato un bilancio. no di questi fronti, hanno anch’esse fatto
Cose che si imparano a fare con lo sforzo importanti passi avanti.
individuale, con il lavoro collettivo, con l’e- Vediamo i principali risultati e fissiamo
sperienza: facendole! Cose che il Partito deve anche per ogni fronte i principali ostacoli
sistematicamente insegnare a fare, elevando il che il Partito deve superare per sviluppare
lavoro di formazione dei quadri e dei membri! ulteriormente il suo lavoro.

2. I tratti principali del lavoro svolto 2.2.1. Primo fronte - resistenza alla re-
Nell’anno trascorso abbiamo fatto impor- pressione, lotta contro la repressione e so-
tanti passi avanti in molti campi sia nel la- lidarietà (MP pag. 223)
voro interno sia nel lavoro esterno. I principali risultati raggiunti: 1. migliora-
mento nella conduzione di singole campa-
2.1. Lavoro interno gne, 2. avanzamento nella costruzione di or-
Nel lavoro interno abbiamo rafforzato il ganizzazioni pubbliche modello, 3. progressi
Centro clandestino (composizione, funziona- nella costituzione di un fronte unito contro la
mento, organizzazione, propaganda). In parti- repressione (coordinamento di più organizza-
colare il Manifesto Programma è oramai di- zioni pubbliche), 4. espansione dell’azione e
sponibile in italiano a stampa (per merito delle delle relazioni internazionali, 5 vittoriosa lot-
Edizioni Rapporti Sociali) e su Internet e in ta contro il procedimento giudiziario france-
inglese su Internet. Il lavoro redazionale di La se e contro l’OPG con la superiore definizio-
Voce è svolto da più compagni e incomincia ne della linea del “processo di rottura”, della
ad essere meglio organizzato, pianificato e ri- linea del “lavoro su due gambe”, del metodo
partito. Il prossimo passo in avanti da com- con cui avvalersi dell’opera degli avvocati.
piere consiste nel migliorare la sinergia tra i I principali ostacoli che il Partito deve supe-
redattori: definizione dei compiti e delle ru- rare su questo particolare fronte sono 1. una
briche che ognuno di essi deve curare e un visione frammentaria, ancora poco dialettica
piano di formazione specifico per ogni redat- della repressione e della lotta contro la repres-
tore tracciato in base alla rubrica che deve sione, 2. il carattere difensivo delle campagne
curare. I Comunicati della CP orientano il la- e delle battaglie e il legalitarismo, 3. la man-
voro con maggiore continuità, sono frutto di canza di una impostazione della lotta contro la
un lavoro più collettivo e sono diffusi più am- polizia politica capace di farla diventare un la-
piamente. La Scuola per Quadri Superiori del voro di massa.
Partito ha sviluppato a un livello superiore il La visione frammentaria, ancora poco dia-
suo lavoro. Gli organismi periferici e i Comi- lettica è dovuta alla non adeguata comprensio-
tati di Partito sono collegati stabilmente e in ne della sinergia che lega tra loro campagne,
modo clandestino con il Centro. Tutti i CdP battaglie e operazioni tattiche e tutte le attività
sono sottoposti a uno sforzo e a direzione dal (organizzative e di propaganda) che svolgia-
Centro perché migliorino il loro stile e il loro mo su questo fronte (o che si potrebbero svol-
metodo di lavoro ancora artigianale e sponta- gere o per il cui inizio le attività che già svol-
neista, caratterizzato dalla confusione tra lavo- giamo creano alcuni presupposti).
ro di Partito e lavoro pubblico. Questo limite si riversa
- nella pianificazione dell’attività comples-
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siva per lo sviluppo del fronte, taneismo, insegue le scadenze e gli avveni-
- nella concezione e nel metodo con cui menti, anziché 1. stabilire tra scadenze e av-
conduciamo le campagne o le varie attività venimenti un ordine di priorità, tenendo
su questo fronte – che quindi non vengono conto di quali più e meglio si prestano al
sempre lanciate e condotte in funzione di un raggiungimento degli obiettivi del Partito,
piano di sviluppo del fronte. 2. distribuire forze e interventi su ogni sca-
Il limite principale del Partito su questo denza e avvenimento nella misura migliore
fronte è la tendenza a dar battaglie su questo o per raggiungere gli obiettivi di medio e di
quell’aspetto senza dotarsi di un piano di svi- lungo periodo.
luppo complessivo del primo fronte. Per su- L’impostazione attuale risente dei rimasu-
perare i tre principali ostacoli sopra indicati, il gli della concezione movimentista da FSRS:
Partito deve elaborare un piano di sviluppo “non è possibile pianificare tutto”, “il movi-
complessivo del primo fronte, cioè un piano mento è tutto, il fine nulla”, ecc. In definiti-
- che parta dal ruolo che la repressione ha nel va, non è ancora adeguata l’applicazione del
regime di controrivoluzione preventiva nel MD come concezione del mondo, metodo
nostro paese e a livello dei paesi imperialisti di conoscenza e metodo d’azione.
della NATO (MP pagg. 46-56) e tenga conto
dello sviluppo che sta avendo; 2.2.2. Secondo fronte - mobilitazione
- che distingua e combini (in base alle rela- delle masse popolari a intervenire nella
zioni che effettivamente intercorrono) la re- lotta politica borghese (MP pag. 223)
pressione contro i comunisti e il movimento I principali risultati raggiunti: 1. elaborazio-
comunista, la repressione contro gli altri or- ne della linea del Blocco Popolare e dei Comi-
ganismi e personaggi che sono centri pro- tati Popolari di Controllo, 2. superiore speri-
motori e organizzatori della resistenza delle mentazione nelle elezioni della primavera ‘08,
masse popolari, la repressione contro le 3. rafforzamento del lavoro nei concentramen-
masse popolari autoctone e gli immigrati, la ti di forze e inizio del lavoro a largo raggio a
repressione a livello nazionale e la repres- partire da essi, 4. rafforzamento del Partito dei
sione a livello internazionale; CARC come organizzazione-modello, 5. svi-
- che tenga conto delle relazioni e sviluppi al luppo delle relazioni internazionali.
massimo la sinergia tra la lotta su questo fron- Nel secondo fronte, nel lavoro tra le mas-
te e la lotta sugli altri tre fronti del PGL. se popolari (costruzione delle liste di Bloc-
Un piano siffatto co Popolare, dei comitati popolari di con-
- indicherebbe obiettivi di medio e di lungo trollo, dei comitati elettorali, ecc.), i limiti
termine. In altre parole la campagna x o y principali che emergono sono due “di sini-
deve essere funzionale al raggiungimento de- stra”: il settarismo e il dogmatismo e due di
gli obiettivi a medio/lungo termine fissati nel destra: l’economicismo e lo spontaneismo.
piano di sviluppo complessivo del fronte. In Quattro deviazioni che si manifestano in:
base ad essi si valuterebbero anche i risultati parlare di socialismo solo con quelli già con-
di ogni singola campagna, che è una parte vinti, non parlare di socialismo alle masse
funzionale al tutto e non una cosa a sé stante; popolari, non aver fiducia nella nostra capa-
- permetterebbe di inquadrare ogni campa- cità di trasformare e nel fatto che il mondo si
gna e battaglia in un progetto di più lungo trasforma, mobilitare i simpatizzanti e colla-
respiro e più complessivo; boratori come manovalanza, non aver fiducia
- permetterebbe di sviluppare i vari aspetti che nelle masse popolari come creatrici della sto-
devono caratterizzare questo fronte, secondo il ria, promettere quello che non possiamo
principio “una cosa ne contiene una seconda, mantenere, mirare solo a risultati immediati,
una terza, ecc.”. non passare dalla semina alla raccolta.
L’impostazione finora prevalente nel la- Nel lavoro verso il campo nemico i limiti
voro sul primo fronte pecca ancora di spon- principali che emergono sono due di destra: il
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legalitarismo e l’elettoralismo. In definitiva vare ad una superiore assimilazione del ruo-
questi due limiti si possono sintetizzare nel lo del secondo fronte e dell’irruzione nel
“fare i buoni eletti” o “fare i buoni candidati”, teatrino della politica borghese nel quadro
volerci far accettare come persone perbene, del PGL e della GPRdiLD e, quindi, creare
accordare fiducia ai personaggi della sinistra le condizioni per trattare ad un livello supe-
borghese, basare il successo del nostro lavoro riore anche il settarismo, il dogmatismo,
sulla loro onestà, non approfittare di ogni oc- l’economicismo e lo spontaneismo. Solo at-
casione favorevole per attaccare, ecc. – in- traverso la lotta contro il legalitarismo e l’e-
somma non tenere l’iniziativa in mano. lettoralismo è possibile trasformarci e orien-
I limiti ideologici che abbiamo nel nostro tare la nostra attività in maniera tale da far
intervento nel campo nemico (legalitarismo ed giocare a fondo alle masse popolari il loro
elettoralismo) indeboliscono anche il nostro ruolo di “tallone d’Achille” del regime di
intervento sulle masse popolari e la loro irru- controrivoluzione preventiva.
zione nel teatrino. Più scimmiottiamo la bor- La lotta sul secondo fronte merita un’atten-
ghesia, meno mobilitiamo le masse popolari zione particolare (analoga a quella che do-
(“l’originale vale più della copia”); meno mo- vremo riservare alla lotta sul quarto fronte).
bilitiamo le masse popolari, più siamo alla Con la lotta sul secondo fronte il Partito in-
mercé della borghesia. Quindi i limiti ideolo- tacca il terzo pilastro del regime di controri-
gici che abbiamo nel nostro intervento nel voluzione preventiva (MP pag. 51-52). È una
campo nemico indeboliscono l’insieme del componente irrinunciabile del nostro piano
nostro lavoro sul secondo fronte e non per- per accumulare forze rivoluzionarie finché
mettono di fare scuola di comunismo. siamo in un regime di controrivoluzione pre-
Tutti questi limiti (sia quelli inerenti al no- ventiva. E tale è il regime in cui noi siamo.
stro lavoro con le masse popolari, sia quelli La tesi sostenuta da Proletari Comunisti che
inerenti al nostro intervento nel campo nemi- il regime attuale sarebbe “nuovo fascismo” è
co) nascono da una non adeguata assimilazio- inconsistente - neanche PC ha mai cercato di
ne del ruolo che il secondo fronte svolge nel dimostrarla, né ha tirato le conseguenze poli-
PGL, da una concezione unilaterale che mette tiche che essa comporterebbe se corrispon-
al centro il secondo fronte e non il PGL, che desse alla realtà: si è accontentato di riecheg-
mette al centro la partecipazione alla lotta po- giare una tesi di moda tra una parte della si-
litica borghese e non la GPRdiLD. nistra borghese. In realtà avanza tale tesi in-
Lo scontro di vecchia data nella storia del consistente solo per contrapporsi alla nostra
nostro paese tra astensionisti di principio elaborazione sul regime di controrivoluzione
(anarchici e bordighisti) ed elettoralisti (so- preventiva e alla linea politica conseguente
stenitori della via parlamentare) non è anco- che ne abbiamo tratto.
ra definitivamente superato nell’assunzione Nel nostro paese dopo la Resistenza, la
della strategia della GPRdiLD e del PGL. Si partecipazione delle masse popolari al tea-
esprime in deviazioni di segno contrario. trino della politica borghese, con ruolo su-
Bisogna però chiedersi qual è l’anello bordinato alla borghesia e al clero, ha gio-
della catena che bisogna afferrare per far gi- cato un ruolo importante nella disgregazio-
rare tutta la catena. I limiti che bisogna in- ne e corruzione fino alla dissoluzione del
nanzi tutto affrontare per avanzare nel se- movimento comunista cosciente e organiz-
condo fronte sono il legalitarismo e l’eletto- zato e del partito comunista e nella sua tra-
ralismo: solo lottando contro di essi si pos- sformazione in sinistra borghese. Solo con
sono contrastare efficacemente il settari- le elezioni politiche del 2008 la sinistra
smo, il dogmatismo, l’economicismo e lo borghese è stata eliminata dal Parlamento
spontaneismo. Perché? nazionale. Ma essa non solo è ancora pre-
Perché solo mettendo al centro la lotta al sente nei governi regionali, nelle ammini-
legalitarismo e all’elettoralismo si può arri- strazioni locali e nel Parlamento europeo,
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ma resta presente in modo camuffato an- legame tra rinnovamento del movimento sin-
che nel teatrino della politica nazionale. dacale e movimento di resistenza, l’economi-
Noi subiamo ancora, in una certa misura, cismo, il localismo e il provincialismo.
tutto questo e non ce ne serviamo per at- Questi limiti nascono da un’errata com-
tuare la nostra linea (“avanzare marciando prensione della dialettica Partito-terzo fron-
su due gambe”). te, che a sua volta produce l’errata com-
Il Partito deve scoprire come far giocare prensione della sinergia tra fronti e della si-
in modo più efficace e d’attacco alle masse nergia tra concentramento di forze e lavoro
popolari il loro ruolo di “tallone d’Achille” ad ampio raggio.
del regime di controrivoluzione preventiva Nella pratica il centro dell’attività viene in-
anche con l’irruzione nel teatrino della poli- dividuato nel sindacato, anziché vedere il ter-
tica borghese. È un’impresa di grande im- zo fronte, in tutta la sua interezza (movimen-
portanza, ma anche particolarmente diffici- to sindacale e movimento di resistenza),
le. Dobbiamo far fronte alla tendenza a imi- come una componente del PGL (una parte
tare in vario modo la sinistra borghese, a del tutto, legata organicamente e coerente-
porci come ala più a sinistra della sinistra mente al tutto) e il lavoro in esso svolto
borghese da una parte; dall’altra alla ten- come una componente funzionale alla costru-
denza anarchica e astensionista di principio zione del Partito e all’accumulazione delle
che la storia che abbiamo alle spalle ha par- forze rivoluzionarie. Questa visione unilate-
ticolarmente rafforzato in una parte impor- rale ed economicista porta anche a sviluppare
tante e preziosa delle masse (tendenza che la concorrenza e l’antagonismo tra i fronti
si esprime nel militarismo e nell’astensioni- del PGL, anziché la sinergia. Allo stesso
smo di principio). tempo, questa concezione porta a concepire
2.2.3. Terzo fronte - mobilitazione delle il concentramento di forze come l’unico am-
masse popolari nelle lotte rivendicative bito della propria attività, anziché la base su
(MP pag. 224) cui far leva per condurre il lavoro ad ampio
I principali risultati raggiunti: 1. con la sua raggio nell’ottica del rinnovamento del mo-
opera di orientamento il Partito ha incomin- vimento sindacale e del rafforzamento e al-
ciato a influenzare la sinistra sindacale (nelle largamento del movimento di resistenza.
aziende) e il movimento di resistenza (fuori
dalle aziende), 2. la costituzione di organiz- 2.2.4. Quarto fronte - mobilitazione
zazioni largamente influenzate dal Partito, 3. delle masse popolari nel campo culturale
l’avvio di un intervento sistematico per il rin- (MP pag. 224)
novamento del movimento sindacale, 4. l’ap- Quanto al quarto fronte invece, esso è
profondirsi del contrasto tra la sinistra sinda- il fronte su cui l’influenza del Partito è
cale e la destra sindacale, la crescente mobi- oggi meno organizzata, benché sia un
litazione della sinistra sindacale, l’avvio di fronte su cui pullulano le iniziative. Il
un processo di coordinamento tra i vari spez- primo passo che il Partito deve fare su
zoni della sinistra sindacale. questo fronte è l’impostazione di un in-
Su questo fronte più che sui primi due il tervento sistematico e organizzato, fa-
Partito soffre della mancanza di quadri e cendo valere a fondo la sinergia con gli
deve fare uno sforzo particolare per la loro altri tre fronti, realizzando delle espe-
formazione. rienze-tipo e ricavando criteri e principi
A parte lo sforzo per la formazione di qua- da esperienze analoghe condotte oggi o
dri per il lavoro sindacale e per il movimento nel passato dal movimento comunista.
di resistenza, gli ostacoli maggiori che il Par- Su questo fronte riscontriamo più che
tito deve affrontare su questo fronte sono la su tutti gli altri che oggi la questione
limitata comprensione delle potenzialità di della sinergia tra i fronti è uno dei colli
rinnovamento del movimento sindacale e del di bottiglia per avanzare.
9
ne del PGL e della dialettica tra fronti nel
2.2.5. Relazioni internazionali quadro del PGL e del ruolo del lavoro inqua-
Nell’anno passato abbiamo inoltre final- drato dal PGL nell’ambito della GPRdiLD.
mente dato un ampio sviluppo alle relazioni La questione della sinergia tra i fronti è
internazionali del Partito. uno dei colli di bottiglia che dobbiamo rom-
I principali risultati raggiunti: 1. l’avvio di pere per avanzare.
un lavoro sistematico di propaganda in lingua
inglese con la creazione di un ufficio traduzio- 3. Le linee guida per avanzare
ne e corrispondenza, 2. la propaganda del Ma- Dai successi raggiunti e dai limiti che dob-
nifesto Programma con il Comunicato di biamo superare su ognuno dei fronti del lavo-
Maggio e altre iniziative, 3. l’impostazione ro esterno, emerge che per avanzare dobbiamo
della politica da fronte e della lotta al dogma- rafforzare la direzione del Partito sul lavoro
tismo e all’economicismo per affermare il esterno. Per raggiungere questo obiettivo il
maoismo come terza e superiore tappa del Centro deve curare maggiormente la direzione
pensiero comunista. 4. il lancio delle “tre do- complessiva e unitaria del lavoro sui quattro
mande” per il dibattito nel movimento co- fronti del PGL e deve investirsi maggiormente
munista internazionale, 5. la presa di posi- nella costruzione dei CdP e nell’elevamento
zione a difesa di Sison (settembre ’07), 6. lo della concezione che guida il loro lavoro e del
schieramento a sostegno della rivoluzione loro metodo di lavoro. Ciò pone con rinnovata
democratica nepalese. urgenza il compito di elevare in tutto il Partito,
Gli ostacoli maggiori che dobbiamo af- a partire dal Centro, l’assimilazione del Mate-
frontare su questo fronte sono la debolezza rialismo Dialettico come metodo per conosce-
dell’ufficio traduzione e corrispondenza e il re la realtà e come metodo per trasformarla.
carattere ancora precario e non sistematico Più in dettaglio, questo compito vuol dire in-
delle relazioni e delle iniziative. trodurre in ogni istanza ad un livello superiore
- la progettazione del lavoro, la pianificazio-
2.2.6. Conclusioni ne del lavoro, il bilancio del lavoro fatto, per
Il lavoro del Partito sui 4 fronti, quindi l’at- una progettazione e pianificazione superiori;
tuazione del PGL, risente negativamente - l’analisi concreta della situazione concre-
- dei limiti del Partito nella direzione unita- ta, la pratica della critica-autocritica-trasfor-
ria del lavoro sui 4 fronti del PGL, nella mazione (CAT), il dibattito franco e aperto
comprensione della distinzione e delle rela- a ogni livello e in ogni istanza;
zioni tra i vari fronti e della loro sinergia, - la lotta contro il legalitarismo e per una
della mancanza di una visione complessiva maggiore unità teoria – pratica;
del lavoro sui 4 fronti come aspetto della - la sinergia: tra lavoro clandestino e legale,
GPRdiLD, tra fronti, tra propaganda e organizzazione,
- dei limiti nella distinzione e combinazione tra individuo e collettivo (concetto stretta-
tra lavoro di Partito e lavoro pubblico, lavo- mente legato alla CAT), tra operazioni tatti-
ro degli organismi clandestini del Partito e che contro il nemico e operazioni tattiche
lavoro nelle organizzazioni pubbliche gene- verso la base rossa per accumulare forze, tra
rate e non generate. concentramento di forze e lavoro ad ampio
La difficoltà a vedere la sinergia tra i vari raggio. Lo sviluppo della sinergia è intrinse-
fronti, porta ad operare da soli (come fronte), camente legato alla lotta contro la concorren-
oppure ad operare insieme (ad altri fronti) ma za e l’antagonismo (ad es. tra fronti, tra indi-
non bene, oppure a sviluppare la concorrenza viduo e collettivo, ecc).
tra fronti e in alcuni casi anche l’antagonismo, L’analisi concreta della situazione concreta
la contrapposizione tra fronti. e la CAT devono portare a rafforzare la lotta
Il problema di fondo della sinergia tra contro il legalitarismo e la lotta per l’afferma-
fronti risiede nella non adeguata assimilazio- zione della sinergia. Nella fase attuale questi
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due sono i punti da sviluppare per risolvere la Abbiamo fatto un buon tratto di strada. La
contraddizione principale teoria e pratica, per fase acuta in cui è entrata la crisi del capitali-
usare il MD nella pratica. smo conferma che la nostra analisi del mondo
è giusta. Essa, con le lotte rivendicative e con
4. La contraddizione principale nel la resistenza che alimenta, ci fornisce nuovi
nostro Partito compagni da reclutare. Abbiamo tutte le pre-
Ultimata la stesura del Manifesto Pro- messe perché nei prossimi mesi il consolida-
gramma, la contraddizione principale nel mento e rafforzamento del Partito facciano un
nostro Partito ora è quella tra teoria e passo avanti.
pratica. Essa in questa fase si manifesta Dipende solo da noi, attuali membri
principalmente come contraddizione tra del Partito. Al lavoro compagni!
lavoro clandestino e lavoro legale. Per
alcuni compagni la clandestinità è solo Nicola P.
una scelta di campo, non è ancora la gui-
da della pratica.
Per progredire, ogni organismo e ogni
compagno
- deve sistematicamente tradurre ogni linea
(o criterio) generale in linee particolari o in
regole: questa linea generale o questo crite-
rio generale, cosa significa per il lavoro di
mia competenza, per il mio organismo, per
il mio settore di lavoro?
- deve concretizzare ogni linea particolare
in una serie di operazioni tattiche.
Senza questo processo di direzione, dall’e-
laborazione della linea alla sua esecuzione,
l’attuazione della linea viene lasciata alla buo-
na volontà, all’iniziativa spontanea. Si crea un
campo in cui stagna il liberalismo e imperver-
sa la separazione della teoria dalla pratica. La
Guerra Popolare Rivoluzionaria e la clandesti-
nità (che è un suo derivato e strumento) diven-
tano vuoti articoli di fede, immagini sacre cui
si rendono omaggi rituali. La separazione teo-
ria-pratica è in un certo senso peggio che pro-
fessare una teoria sbagliata, perché la teoria
“giusta” camuffa l’errore che una teoria sba-
gliata metterebbe invece in luce. Ho voluta-
mente messo giusta tra virgolette, perché se la
separazione tra teoria e pratica si protrae e di-
venta costume, alla lunga anche nel campo
della teoria si svilupperanno errori: senza ri-
scontro e prova nella pratica, la teoria diventa
arbitraria, si crea un cortocircuito dalle idee
alle idee. E da subito ai livelli inferiori la teo-
ria non sarà che scarsamente assimilata, assi-
milata superficialmente, ripetuta come frasi
fatte, non guida per l’azione.
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Manifesto Programma
del (nuovo)Partito comunista italiano
pagine 316, 20 €
Edizioni Rapporti Sociali, via Tanaro 7 - 20128 Milano
tel/fax 02.26.30.64.54 rapportisociali@libero.it
reperibile anche in word e in pdf
sul sito http://lavoce-npci.samizdat.net
Il Manifesto Programma espone la concezione del mondo
che guida il (n)PCI, la sua strategia per fare dell’Italia un
nuovo paese socialista, la sua linea generale nella prima
fase della Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata
e il suo metodo di lavoro.
La concezione comunista del mondo ci permette di vedere chiaramente la via d’uscita
dal marasma attuale. Chi abbandona la concezione borghese o clericale del mondo e
assimila la concezione comunista del mondo, è in grado di comprendere chiaramente la
natura dei vari aspetti attuali della società, degli individui e dell’ambiente, la loro
origine, le loro connessioni, le loro possibilità di trasformazione. Grazie alla concezione
comunista del mondo siamo in grado di definire la strada da seguire per dare un ordine a
quello che esiste, per incominciare a trasformare e comporre un mondo superiore
all’attuale, servendoci di quanto l’umanità ha fin qui costruito e conquistato.
Sul sito è disponibile anche la versione in lingua inglese del Manifesto Programma. Con
esso passa a un livello superiore la campagna che conduciamo nel movimento comunista
internazionale per affermare il maoismo come terza superiore tappa del pensiero
comunista dopo il marxismo e il leninismo, guida per la seconda ondata della
rivoluzione proletaria che instaurerà il socialismo nei paesi imperialisti.
Il MP risponde alle tre domande che poniamo a ogni partito e organizzazione comunista.
1. Nei suoi poco più che 150 anni di vita, il movimento comunista ha già svolto un ruolo
determinante nella storia dell’umanità: perché tuttavia non è ancora riuscito a instaurare
il socialismo in alcun paese imperialista?
2. Negli ultimi 30 anni la borghesia sta eliminando una dopo l’altra le conquiste di
civiltà e di benessere che gli operai e le masse popolari dei paesi imperialisti le avevano
strappato durante la prima ondata della rivoluzione proletaria, estende senza tregua il
saccheggio e la guerra nei paesi oppressi e sta devastando il pianeta. La resistenza a
questo corso delle cose si diffonde anche tra le masse popolari dei paesi imperialisti.
Perché i comunisti hanno molta difficoltà ad assumere la direzione della resistenza e la
rinascita del movimento comunista avanza molto lentamente?
3. Perché i primi paesi socialisti costruiti durante la prima ondata della rivoluzione
proletaria, il caso più esemplare è l’Unione Sovietica, dopo un primo periodo di
successo e di fioritura, sono prima entrati in una fase di decadenza e poi sono crollati?
Quali insegnamenti dà l’esperienza dei primi paesi socialisti?

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Diventare comunisti, formare il gruppo dirigente del Partito comunista!
Moralmente tenaci, intellettualmente acuti
La guerra popolare rivoluzionaria di lunga re nuovamente un tessuto organizzativo, di
durata è la strategia della rivoluzione sociali- vincere la sfiducia e la diffidenza che le
sta che il bilancio dell’esperienza della prima sconfitte del passato, le condizioni sociali e
ondata della rivoluzione proletaria nei paesi la propaganda borghese e clericale hanno
imperialisti e l’insegnamento di Mao ci hanno creato e alimentano. Sono fuori strada sia i
permesso di individuare e di cui via via defi- compagni che aspettano che le cose si fac-
niamo le leggi particolari per i paesi imperia- ciano da sé, per effetto della crisi o di qual-
listi e per il nostro paese (Manifesto Pro- cosa d’altro, sia i compagni che si lamenta-
gramma, pagg. 197-208). Questa guerra si no della sfiducia, della diffidenza, dell’in-
sviluppa attraverso tre fasi. Noi stiamo con- differenza, della disgregazione, dell’indivi-
ducendo la prima fase: quella della difensiva dualismo e della rabbia che ci circondano.
strategica. L’accumulazione delle forze rivo- A chi dalle difficoltà attuali è spinto a sco-
luzionarie è la sintesi dei nostri compiti in raggiarsi, facciamo notare che ben più arre-
questa fase. Più volte da tempo abbiamo indi- trate erano le condizioni materiali, spirituali
cato che la rinascita del movimento comuni- e sociali in cui il movimento comunista è
sta è un aspetto determinante dell’accumula- nato un po’ più di un centinaio di anni fa.
zione delle forze rivoluzionarie. Per due volte abbiamo alzato la testa, pur
Abbiamo anche indicato chiaramente in senza riuscire a raggiungere il nostro obiet-
cosa consiste la rinascita del movimento tivo. La rialzeremo anche la terza e sarà la
comunista (La Voce n. 28 pag. 2 e Comuni- volta buona, perché abbiamo individuato le
cato CP 8 settembre 2007). Si tratta di ri- cause delle due sconfitte che abbiamo subi-
creare quel tessuto di organizzazioni opera- to e la situazione mondiale è più avanzata.
ie e popolari che nel nostro paese è stato Quali che siano le difficoltà da superare,
formato già due volte, che per due volte per noi si tratta comunque di ricostruire una
non è riuscito ad andare oltre una soglia e cosa già costruita a suo tempo. La crisi scon-
che quindi per due volte la borghesia ha volge su grande scala le condizioni abituali
stroncato: la prima volta con la forza (il fa- delle masse e obbliga a cercare nuove strade.
scismo), la seconda volta con la corruzione Che il mondo cambi e debba cambiare, è
(il revisionismo moderno). evidente a tutti. Noi dobbiamo insegnare che
Fin qui si tratta di un indirizzo di lavoro può cambiare in più direzioni e che ogni per-
abbastanza chiaro. La storia che abbiamo sona contribuisce a farlo cambiare: in quale
alle spalle ci ha mostrato di cosa si tratta, ci direzione lo vuole far cambiare? In quale di-
offre esempi e insegnamenti di cosa si tratta rezione lo sta facendo cambiare?
e come lo si costruisce. Certo noi oggi dob- Rinascita del movimento comunista è
biamo tener conto che mentalità, usi, costu- un’indicazione di lavoro che permette a ogni
mi, regime politico e cultura sono in parte organismo di Partito e a ogni comunista che
cambiati. Dobbiamo tener conto che la promuove, orienta o dirige un’organizzazio-
classe operaia e le masse popolari del no- ne di massa, di mettersi all’opera. Dalla pra-
stro paese hanno alle spalle una loro storia, tica emergono ed emergeranno poi aspetti
che ne ha formato gli usi, i costumi e la del lavoro e compiti che portano a una ulte-
mentalità e determina le leggi e le contrad- riore elaborazione di cui qui non ci occupia-
dizioni proprie della loro trasformazione. mo. Si tratta di compiere il processo 1. anali-
Dobbiamo essere creativi: in particolare sta si concreta della situazione concreta (uso del
a noi trovare i modi di coinvolgere gli ope- Materialismo Dialettico come metodo di co-
rai e il resto delle masse popolari a costitui- noscenza), 2. elaborazione delle linee di

13
azione e attuazione (uso del MD come meto- zione socialista). Né quanto a dedizione alla
do d’azione), 3. bilancio e ripetizione del causa e impegno rivoluzionario del suo
processo a un livello superiore. Quello di cui gruppo dirigente.
qui vogliamo invece occuparci è il seguito o Non erano condizioni di partenza, non
meglio il cuore della rinascita. era scontato che sapessimo di doverle
creare, non era scontato che sapessimo
Secondo la dottrina di un tempo, nel crearle. Ora sappiamo che sono indispen-
movimento comunista si diceva che le sabili e di cosa si tratta.
condizioni soggettive della rivoluzione
socialista erano due. Il partito comunista si forma e opera in
1. Un certo grado di organizzazione una società borghese. I comunisti nascono e
della classe operaia e del resto delle respirano l’aria della società borghese.
masse popolari, che le rendeva capaci di L’influenza della borghesia nelle nostre file
intesa e di direzione, faceva di esse un lungo tutta la nostra storia è inevitabile:
insieme organizzato, i cui membri erano siamo in grado di contenerla, ma non siamo
capaci di muoversi insieme e realizzare in grado di impedirla. Del resto anche noi
obiettivi comuni. influenziamo la borghesia.
2. Un certo livello di coscienza che coin- Ogni comunista nasce e cresce nella so-
volgeva, in misura diversa a calare, il parti- cietà borghese ed è formato da essa.
to comunista, le organizzazioni di massa, Quando si unisce al movimento comuni-
gli elementi avanzati, la classe operaia, le sta cosciente e organizzato, si ritrova con
altre classi delle masse popolari: un livello una personalità, una mentalità e una co-
di coscienza che li rendeva capaci di condi- scienza improntate dalle relazioni sociali
videre obiettivi comuni. proprie di questa società.(1)
L’esperienza della prima ondata della In ogni organizzazione delle masse popo-
rivoluzione proletaria ci ha insegnato che lari l’influenza della borghesia si manifesta
queste due condizioni non bastano. L’e- anche nella selezione a rovescia che spon-
sperienza della prima ondata della rivolu- taneamente si compie nelle sue file. Spon-
zione proletaria ci ha mostrato che per taneamente, cioè tanto più quanto più libe-
riuscire a instaurare il socialismo la clas- ramente si lasciano agire nel partito le rela-
se operaia deve avere un partito comuni- zioni e i meccanismi propri della società
sta dotato di particolari caratteristiche borghese, man mano che si sale verso il
(La Voce n. 19 pag. 15). vertice aumenta l’influenza della borghesia.
Nei primi paesi socialisti abbiamo visto che
Durante la prima ondata della rivolu- proprio nella classe dirigente della nuova
zione proletaria non abbiamo instaurato società si è formata la nuova borghesia: era
il socialismo in nessun paese imperiali- costituita dai dirigenti che davano soluzioni
sta. Perché? borghesi ai problemi dei paesi socialisti.
Perché in nessun paese imperialista il par- Nei primi paesi socialisti era qui che si sen-
tito comunista è stato all’altezza del suo tiva la dittatura: le società socialiste sono
compito. Né quanto a capacità del suo grup- state liberatorie in basso (per le masse po-
po dirigente di comprendere in misura suffi- polari), mentre in alto gli individui (i diri-
ciente le condizioni, le forme e i risultati del- genti) si sentivano sottoposti a costrizioni,
la lotta di classe (crisi generale per sovrap- controlli, epurazioni: quelli che non ne ca-
produzione assoluta di capitale, regime di pivano la ragione e non la assumevano fa-
controrivoluzione preventiva, mobilitazione cendosene promotori per sé e per i loro
rivoluzionaria e mobilitazione reazionaria compagni, guardavano con invidia e ammi-
delle masse popolari, strategia della rivolu- razione i loro omologhi dei paesi borghesi

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ognuno dei quali “se la faceva da padrone” Costruire un partito all’altezza del suo
e “se la spassava”. ruolo, specialmente nei paesi imperiali-
I comunisti sono la parte più avanzata e sti, vuole dire prestare attenzione ed
preziosa delle masse popolari, in particolare energie adeguate a questo compito: for-
della classe operaia. I dirigenti sono la parte mare i comunisti, in particolare formare
più preziosa del partito, la più difficile a co- il gruppo dirigente.
struirsi, la più esposta alle minacce e alle lu-
singhe del nemico, quella su cui il partito e Nei paesi imperialisti, nessuno dei partiti
le masse devono più vigilare. che hanno preceduto la prima ondata della
Per alcuni aspetti, che Lenin ha ben illu- rivoluzione proletaria aveva prestato un’at-
strato in L’estremismo malattia infantile del tenzione adeguata a questo aspetto della ri-
comunismo (1920), i dirigenti del partito voluzione socialista. La cosa è del tutto
sono “affini” ai dirigenti borghesi. Per diri- comprensibile, dato che nel movimento co-
gere bisogna impadronirsi e mettere a punto munista prevaleva la concezione che la ri-
gli strumenti e le procedure della direzione. I voluzione socialista avrebbe avuto la forma
più avanzati strumenti e le più avanzate pro- di un’insurrezione popolare nel corso della
cedure di direzione che l’umanità ha finora quale i comunisti, il gruppo più avanzato
messo a punto su grande scala, sono quelli dei rivoluzionari, avrebbe preso il potere. È
della borghesia. Gli strumenti di direzione la concezione che F. Engels espone e critica
propri del socialismo l’umanità li sta metten- nella celebre introduzione del 1895 alla rie-
do a punto in questa fase e l’esperienza del dizione dell’opuscolo Lotte di classe in
movimento comunista e dei primi paesi so- Francia dal 1848 al 1850 di K. Marx.
cialisti ci ha mostrato le grandi possibilità e La conseguenza fu che in nessun paese
le difficoltà. Spontaneamente si impongono imperialista vi era un partito all’altezza del
gli strumenti di direzione borghesi, belli e suo compito. L’unica eccezione fu la Rus-
pronti, già elaborati. Per alcuni aspetti le so- sia. Qui per motivi legati alla storia partico-
cietà borghesi paiono meglio di quelle dei lare del paese e alla sua posizione nel siste-
primi paesi socialisti: è il canto del cigno. ma delle relazioni internazionali (che Stalin
D’altra parte il partito è all’altezza del suo illustra in Principi del leninismo, 1924) si
compito solo se il suo gruppo dirigente è la formò un partito comunista capace di con-
parte ideologicamente più avanzata del parti- durre con successo la classe operaia a pren-
to: non solo comanda, dice cosa fare, ma dere il potere. Questo è il motivo principale
apre la strada, ispira, forma, dirige, aiuta a per cui solo in Russia durante la situazione
crescere nella direzione giusta.(2) rivoluzionaria determinata dalla Prima
Per costruire un partito comunista che sia Guerra Mondiale il movimento comunista
all’altezza del suo compito, con un gruppo di- riuscì a passare dalla prima alla seconda
rigente che sia la parte più avanzata del parti- fase della guerra popolare rivoluzionaria e
to, dobbiamo andare controcorrente, muover- poi procedere fino a conquistare il potere.
ci in contrasto con la pressione che proviene
dalla società che ci circonda. Non si tratta di Ricca dell’insegnamento del Partito bol-
costituire un gruppo di autoperfezionamento. scevico di Lenin e di Stalin, la prima Inter-
Per noi materialisti dialettici la perfezione non nazionale Comunista (1919-1943) chiese ai
esiste. È un concetto che appartiene alla con- vecchi partiti socialisti dei paesi imperiali-
cezione metafisica del mondo. Si tratta di di- sti di trasformarsi in partiti comunisti. Il 5
ventare sempre più capaci di adempiere ai agosto 1920 il II Congresso dell’IC stabilì
compiti concreti della rivoluzione socialista, le 21 condizioni per l’ammissione all’Inter-
ai compiti della fase in corso perché si trasfor- nazionale Comunista. L’IC dedicò molta at-
mi nella fase successiva. tenzione alla composizione dei partiti co-

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munisti e alla formazione dei loro gruppi Ovviamente nella società dei paesi impe-
dirigenti. Negli anni successivi l’IC con- rialisti esistevano molti ostacoli e freni a un
dusse in tutti i partiti comunisti, costituiti simile sviluppo. La borghesia vi si oppone-
come sezioni nazionali di un unico Partito va con la forza, la repressione e la corruzio-
internazionale, la campagna per la bolsce- ne economica, morale e intellettuale. Ma
vizzazione. Nel Partito comunista italiano non sono questi fattori che lo hanno impe-
Gramsci condusse tra la fine del 1923 dito. Se così fosse, il problema sarebbe ir-
(quando per incarico dell’IC assunse la di- resolubile e sarebbe inutile parlarne. I me-
rezione del Partito) e la fine del 1926 tafisici, in particolare gli empiristi, ragiona-
(quando fu arrestato) un’accanita, aperta no così: “non è avvenuto, quindi non pote-
battaglia contro Bordiga e i suoi seguaci va avvenire. Il movimento che era possibile
che si opponevano alla bolscevizzazione (i è quello che c’è stato”. Noi materialisti dia-
documenti di questa battaglia sono pubbli- lettici vediamo in ogni cosa la contraddi-
cati nella raccolta La costruzione del parti- zione, l’uno che si divide in due, le con-
to comunista, Einaudi 1974 di articoli di trapposte possibilità di sviluppo, cerchiamo
l’Unità, L’Ordine Nuovo, Lo Stato operaio di capire cosa favorisce uno sviluppo, cosa
e di scritti interni - sono in parte reperibili favorisce altri sviluppi, come rafforzare una
anche nella collana Classici del marxismo tendenza e come indebolire l’altra.
nel sito Internet del (n)PCI). I risultati del- I fattori decisivi che impedirono ai partiti
l’opera dell’IC si sono visti nelle gloriose comunisti di compiere lo sviluppo di cui
pagine scritte dai partiti comunisti europei avevano bisogno furono due.
nella lotta contro il fascismo e nella Resi- 1. I limiti della coscienza dell’IC. Della
stenza. Per quanto riguarda l’Italia sono il- propria esperienza si insegna sistematicamen-
lustrati nell’opuscolo Il punto più alto rag- te ed efficacemente ad altri quello di cui si ha
giunto finora nel nostro paese dalla classe coscienza. La pratica è sempre più ricca della
operaia nella sua lotta per il potere (Edi- teoria. Si fanno sempre anche cose di cui non
zioni RS, 1995). si è ancora coscienti. Il Partito comunista rus-
La lotta per la bolscevizzazione tuttavia so non era in grado di insegnare tutto quello
non fu sufficiente. Nella conferenza del Co- che faceva. Per quanto grande fosse il suo
minform tenuta tra il 22 e il 27 settembre spirito internazionalista, il Partito comunista
1947 il grande dirigente del PCUS A. Zda- russo non poteva sostituirsi ai partiti dei vari
nov denunciò chiaramente e con forza gli paesi. Non solo non poteva sostituirsi nel fare,
evidenti errori di opportunismo compiuti ma neanche nel pensare, nel comprendere le
dai due maggiori partiti comunisti europei, condizioni, le forme e i risultati della lotta di
il PCI e il PCF, a poco più di 25 anni dalla classe nel paese e nell’elaborare la linea della
loro costituzione. Essi nel corso della prima rivoluzione socialista.
ondata della rivoluzione proletaria non ave- 2. La tendenza semplicista nei comunisti
vano saputo dirigere nei rispettivi paesi dei paesi imperialisti a “fare come i russi”.
fino alla conquista del potere la classe ope- Sembrava così semplice! “I comunisti russi
raia, che tuttavia aveva realizzato un’ampia hanno vinto. Se noi faremo come loro, anche
mobilitazione al suo interno e aveva con- noi riusciremo a vincere”. E li imitarono an-
quistato con la Resistenza un’ampia dire- che in aspetti che erano particolari, propri
zione sul resto delle masse popolari. della tradizione, della storia e della forma-
zione economico-sociale e culturale russe.
Perché nessuno dei partiti comunisti Fin dalla fondazione dell’IC Lenin ave-
dei paesi imperialisti si sviluppò fino ad va ammonito contro questo pericolo. Il 13
essere all’altezza del compito che dove- novembre 1922, nel suo intervento al IV
va svolgere? Congresso dell’IC, sostenne addirittura

16
che la risoluzione che il III Congresso del- do. Un compagno che pensa di essere co-
l’IC aveva approvato il 12 luglio 1921 munista, che non si pone il compito di tra-
Sulla struttura organizzativa dei partiti sformarsi e addirittura pensa di non doversi
comunisti, sui metodi e i contenuti del trasformare, o è arretrato o è fuori strada.
loro lavoro era tutta giusta, ma non servi- Ogni compagno deve approfondire la cono-
va a niente perché era “quasi interamente scenza di sé (lati positivi, lati negativi) per
russa, cioè quasi interamente ispirata alle trasformarsi, per diventare comunista. Ogni
condizioni russe”. Gli stranieri, che pure dirigente deve conoscere i compagni e gli
l’avevano approvata, non l’avrebbero let- organismi che dirige (lati positivi, lati nega-
ta. Quelli che l’avessero letta, non l’avreb- tivi), per dirigerli a trasformarsi e progredi-
bero capita. Se eccezionalmente qualche re sulla strada di diventare più capaci pro-
straniero l’avesse capita, non avrebbe po- motori della rivoluzione socialista. Dobbia-
tuto applicarla. “Tutto ciò che dice la riso- mo dedicare tempo ed energie a questi
luzione è rimasto lettera morta. ... Ho compiti, scoprire soluzioni, metterle alla
l’impressione che abbiamo commesso un prova e criticarle.
grande errore con quella risoluzione, cioè Dobbiamo trasformare noi stessi, i nostri
che ci siamo noi stessi tagliati la strada compagni, gli organismi del Partito e tutto
verso ulteriori successi”. Più volte nel cor- il Partito in sempre più capaci protagonisti,
so dei successivi 30 anni Stalin ammonì i promotori e dirigenti della guerra popolare
partiti comunisti europei che “imparare rivoluzionaria.
dai russi, non vuol dire fare come i russi”.
Mao verso la fine degli anni ’30 pose riso- La rivoluzione socialista è una guerra (la
lutamente e apertamente al Partito comu- guerra popolare rivoluzionaria di lunga du-
nista cinese il compito di “cinesizzare il rata) che il Partito conduce contro il campo
marxismo-leninismo” e criticò quei diri- della borghesia imperialista mobilitando la
genti che si erano formati a Mosca ed era- classe operaia e, in forma diversa, il resto
no ritornati in Cina decisi a trasferire nel delle masse popolari.
Partito comunista cinese quello che aveva- La guerra è fatta di campagne. Alcune
no imparato e visto in Russia. Ogni partito simultanee (ma con un ordine di priorità
comunista ha il compito di rivoluzionare ben definito: principale, secondarie), al-
una determinata formazione economico- tre successive (le une si sviluppano sulla
sociale ed è suo compito capirne anche le base dei risultati e degli insegnamenti ri-
particolari leggi di sviluppo e applicarle. cavati dalle precedenti).
Ogni campagna è fatta di battaglie. Alcu-
Il compito centrale, decisivo della rivolu- ne contemporanee (ma con un ordine di
zione socialista consiste nella costruzione priorità ben definito: principale, seconda-
del Partito e, all’interno di ciò, nella costru- rie), altre successive.
zione del suo gruppo dirigente. L’assimila- Ogni battaglia è fatta di operazioni tat-
zione da parte dei membri del Partito del tiche. Ogni operazione tattica è caratte-
materialismo dialettico, come concezione rizzata dall’unità che lega tra loro i suoi
del mondo, come metodo per conoscere la vari aspetti e i protagonisti. Ogni opera-
realtà e come metodo d’azione per trasfor- zione tattica ha un solo obiettivo che
marla, riassume il compito della costruzio- deve essere ben definito (unità di obietti-
ne. Un’assimilazione che è trasformarsi in- vo). In ogni operazione tattica vi è unità
tellettualmente e moralmente per diventare di tempo: un’operazione tattica non pre-
protagonisti, promotori e dirigenti della tra- vede interruzioni di durata indeterminata
sformazione della società. Dobbiamo tra- prima di aver raggiunto l’obiettivo.
sformare noi stessi per trasformare il mon-
Ogni campagna, battaglia, operazione
17
tattica è elaborata, decisa e condotta sul- - dei grandi individui e delle grandi per-
la base della situazione concreta, dei sonalità secondo la concezione borghese
concreti rapporti di forze e delle forze di del mondo.
cui effettivamente disponiamo: non è un Questo spiega anche come mai nel Partito
desiderio, non conta in modo decisivo si assegnano compiti a compagni anche se
su forze incerte: le forze avventizie, che essi hanno difficoltà ad adempierli: perché
possono esserci o non esserci, mobilitar- sono i compagni migliori di cui il Partito in
si o no, non devono avere un ruolo de- quel momento dispone per quel compito.
terminante (decisivo) per lo svolgimento Questo spiega anche perché la trasformazio-
e il successo. Però in ogni campagna e ne, il processo CAT, è il processo portante
battaglia (e in alcuni casi anche nelle dello sviluppo del Partito. Gran parte dei
operazioni tattiche), dobbiamo valutare processi che costituiscono la vita del Partito
attentamente quali e quante forze pos- sono comprensibili e riusciamo a dirigerli
siamo mobilitare in corso d’opera, che con successo solo a partire dalla compren-
uso farne e come consolidarne (reclutar- sione delle relazioni di classe in cui il Partito
ne) almeno una parte. comunista si forma.
In conclusione, dobbiamo sempre ba-
sarci sulle nostre forze e tramite queste, 2. L’emancipazione delle donne.
manovrando queste in operazioni tatti- Un altro aspetto particolare e importante
che, in battaglie e in campagne corri- dell’arte della rivoluzione socialista consiste
spondenti ai rapporti di forza e alle con- nel trasformare in dirigenti comuniste le
dizioni concrete, mobilitare, valorizzare, donne proletarie. Queste anche nella società
reclutare, consolidare nuove forze. È il borghese (come nelle precedenti società di-
contrario di “stare a vedere cosa succede vise in classi) continuano a formarsi (a for-
e rispondere agli avvenimenti”. mare la propria concezione, mentalità e per-
sonalità: “donne non si nasce, lo si diventa”
1. Le classi e la formazione del Partito scrisse giustamente Simone De Beauvoir in
comunista. Il secondo sesso, 1949) principalmente sulla
Un aspetto dell’arte della rivoluzione so- base delle relazioni familiari. Nella forma-
cialista consiste nel costruire una classe di- zione delle donne le altre relazioni sociali
rigente partendo da individui a cui l’attuale entrano principalmente tramite le relazioni
classe dominante (sia la borghesia imperia- familiari, mentre gli uomini si formano in
lista sia il clero, benché in modo diverso, base alle relazioni sociali di cui le relazioni
tramite le varie linee della controrivoluzio- familiari sono una parte e un aspetto.(3)
ne preventiva - MP pagg. 46-56) insegna La contraddizione famiglia - società è
(con le buone, subdolamente e se necessa- una contraddizione pratica ed è una con-
rio con le cattive) che non devono pensare traddizione molto importante nelle relazio-
e soprattutto che non devono pensare in ter- ni sociali. È anche una contraddizione in
mini di collettivo, che non devono pensare seno al popolo, ma ha carattere di classe
alla società ma “ai fatti loro”. Tanto meno (MP nota 76). Noi oggi abbiamo poco pote-
devono occuparsi della trasformazione del- re (poca autorità e quindi ancora meno
la società (“qui non si fa politica”). Non de- mezzi) per dirigere lo sviluppo pratico della
vono assumersi il compito di trasformare il contraddizione a livello dell’intera società,
mondo e, nel mondo, se stessi. Il mondo e mentre possiamo però comprenderla (stante
il suo andamento sono competenza d’altri: anche la contraddizione che in questo cam-
- di dio, del papa, del clero e dei nobili po si è sviluppata tra borghesia e clero) e
secondo la concezione medioevale-cleri- con ciò in parte trattarla. Il lavoro pratico e
cale del mondo; su grande scala, a livello dell’intera società,

18
su questa contraddizione implica determi-
nate condizioni pratiche sociali e per questo 4. Cosa è un individuo?
verrà portato a compimento in sostanza nel- Ogni individuo è una specifica formazio-
l’epoca socialista (appartiene in sostanza ne fisico-spirituale (qui il termine forma-
alle trasformazioni dell’epoca socialista - zione è usato nel senso in cui è usato in
MP pag. 7). Ma la sua trattazione a un certo geologia, in sociologia, ecc.). In ogni indi-
livello fa parte già oggi del “fare di ogni lotta viduo umano, quando lo studiamo, distin-
una scuola di comunismo” (MP nota 30). guiamo vari aspetti. Alcuni aspetti li studia-
Nel Partito possiamo trattarla meglio mo e trasformiamo tramite i metodi e le
già oggi. La formazione di dirigenti co- procedure della chimica, della fisica, della
muniste donne è particolarmente diffici- ginnastica, della biologia, del lavoro e di
le (doppiamente difficile), richiede un altre scienze naturali. Altri aspetti li studia-
lavoro specifico. Per questo il movimen- mo e trasformiamo tramite i metodi e le
to comunista ha costantemente creato procedure della psicologia, della filosofia,
specifiche organizzazioni delle donne della scuola, dell’esercizio mentale, dell’e-
(come, per una ragione analoga, ha crea- sercizio morale, dell’apprendimento mne-
to organizzazioni di giovani, organizza- monico, dell’esercizio logico, ecc.
zioni delle nazioni oppresse, ecc.). Ma Ogni individuo è una formazione fisico-
nonostante questo non ha ottenuto risul- spirituale sorta ad un certo punto in un dato
tati decisivi: il numero delle donne tra i contesto, distinta dalle altre. In essa una con-
grandi dirigenti del movimento comuni- cezione del mondo (coscienza), una mentali-
sta non è stato alto. tà, una sensibilità e relazioni sociali si com-
Oggi le donne si emancipano, nella misura binano a formare un concreto unico (nel sen-
in cui si emancipano, nel Partito comunista so che Marx illustra in Il metodo dell’econo-
(questo riguarda le donne membri del Parti- mia politica). Questi differenti aspetti si svi-
to) e nella lotta di classe (nella misura in cui luppano (si trasformano) nel tempo, dal con-
partecipano alla lotta di classe). Parlare di cepimento alla morte, per fattori interni ed
emancipazione al di fuori di questi due con- esterni. Gli individui hanno la sorte che ha
testi, è parlare a vanvera, eludere il proble- ogni formazione geologica, ogni formazione
ma, fare diversione e confusione. Quando la economico-sociale, ecc.
lotta di classe è cresciuta, anche l’emancipa- I metafisici idealisti spiegano l’esistenza e
zione delle donne prima o poi è cresciuta. l’attività dell’individuo usando il concetto di
Quanto la lotta di classe è calata, anche l’e- “natura umana”, “anima”, “spirito divino”
mancipazione delle donne ha seguito a ruota (v. A. Manzoni, 5 maggio - l’orma del crea-
la stessa sorte. Questo conferma che l’eman- tor suo spirito). I metafisici materialisti ridu-
cipazione delle donne è un aspetto della ri- cono l’individuo a quanto di lui è oggetto
voluzione socialista (MP nota 76). della biologia e della chimica. “L’uomo è
quello che mangia”, diceva Feuerbach. Am-
3. Classe, genere, individuo. bedue sono smentiti sperimentalmente dalla
Nella trasformazione di un individuo, diversa dinamica della concezione, della
una volta considerati i problemi di classe e mentalità, della personalità e delle relazioni
i problemi di genere (la doppia oppressio- di un individuo, sia rispetto alla dinamica
ne delle donne), vi sono le caratteristiche della “natura umana” (secondo la Chiesa
individuali: la storia concreta della forma- Cattolica nella sostanza la natura umana è
zione della concezione, della mentalità, fissa), sia rispetto alla dinamica degli oggetti
della personalità e delle relazioni sociali la della biologia e degli oggetti della chimica.
cui concreta combinazione costituisce In realtà ogni individuo si trasforma, lo
l’individuo concreto. sappia o no, lo voglia o no: sorge dal

19
contesto in cui nasce, compie il suo per- blemi. Altre pongono problemi a cui non
corso di trasformazione e di azione (si sanno dare risposta, presentano aspetti che
trasforma facendo) e scompare: di lui re- non padroneggiano. Ogni uomo trova in
sta quello che è diventato sorgente e pa- ogni cosa una certa dose di ignoto e di non
trimonio di altri individui. padroneggiato. Il limite della serie di cose
Ogni comunista deve trasformarsi in un con quantità crescente di ignoto e di non pa-
modo particolare e in un senso particola- droneggiato, è l’inconoscibile e il non padro-
re dettati dal suo ruolo (v. A. Gramsci, neggiabile: ciò che trascende il campo della
La Filosofia e i suoi argomenti, Edizioni conoscenza e dell’azione degli uomini. Ana-
RS 2007, pag. 8 e segg.). Tanto meglio lo logamente gli uomini, considerando cose il
fa quanto più è consapevole di doversi cui inizio è sempre più lontano dal presente,
trasformare, assume la direzione del pro- hanno elaborato il concetto di ciò che non ha
cesso, è inserito in un collettivo che lo avuto inizio. Considerando cose che hanno
sprona e aiuta, comprende le leggi della durate una più lunga dell’altra, hanno elabo-
sua propria trasformazione. rato il concetto di eterno, ciò che non avrà
Questo vale per ognuno di noi. Ognuno mai fine. Il concetto di limite è applicato in
di noi lo deve applicare per sé e per gli molti campi dell’esperienza umana. Nell’a-
altri compagni. Tanto più se dirige. nalisi matematica esiste una teoria dei limiti
5. La concezione del mondo. e molti campi dell’analisi matematica
Esistono varie concezioni di mondo. Una sono fondati sulla scienza dei limiti: anche
prima divisione, la cui esistenza copre tutta il limite può essere da noi compreso. Il para-
la storia che finora conosciamo, è quella tra dosso di Achille e la tartaruga è risolto
idealisti e materialisti. dalla scienza dei limiti.
Gli idealisti sostengono che esistono cose I materialisti hanno da sempre irriso le
che hanno natura tale che gli uomini non tesi degli idealisti. Essi sostengono che di
sono in grado di conoscerle e tanto meno di cose su cui per principio (per loro natura)
agire su di esse, cioè cose che per loro na- non possiamo agire e che non possiamo
tura sono sottratte alla conoscenza e all’a- neanche conoscere, non solo non vale la
zione degli uomini, che trascendono il rag- pena parlarne, ma comunque nulla nessun
gio d’azione e di conoscenza degli uomini, uomo può dire, neanche che esistono. Inve-
cose trascendentali. ce tutto ciò che ha a che fare con noi, pos-
A prima vista questa affermazione appa- siamo in linea di principio conoscerlo. In li-
re assurda: come fanno alcuni uomini (gli nea di principio possiamo anche agire su di
idealisti) ad affermare alcunché (in primo esso. In effetti nel corso della storia gli uo-
luogo l’esistenza) di cose che nessun mini hanno continuamente accresciuto le
uomo può conoscere? Effettivamente è un loro conoscenze e la loro capacità di azione
paradosso logico (del tipo “io non dico su tutto quello che li circonda e su se stessi,
mai la verità”, ecc.). Ma l’assurdità logica hanno allargato il loro raggio di conoscenza
ha una spiegazione pratica, come per gli e il loro raggio d’azione.
altri paradossi logici. I materialisti volgari dicono che esiste solo
Da dove è nata negli uomini l’idea che quello che cade sotto i nostri sensi: vista,
esistono cose (un mondo) che sfuggono alla udito, olfatto, gusto, tatto. Ovviamente è una
conoscenza e all’attività degli uomini? estremizzazione. I sensi degli uomini hanno
potenza diversa da uomo a uomo. Esistono
In ogni momento della loro storia, gli uomi- molte cose che direttamente non entrano nel
ni si sono trovati (e si trovano) nella condi- raggio d’azione di nessuno dei nostri sensi.
zione che di alcune cose conoscono molto,
paiono loro del tutto semplici e senza pro- I materialisti dialettici hanno anche spiegato

20
che la tesi degli idealisti è accanitamente difesa mondo attuale. Ogni potere viene da dio e
e persino imposta dalle classi dominanti e dai dio lo dà a chi vuole lui, secondo i suoi im-
loro portavoce al resto dell’umanità. In effetti a perscrutabili disegni. Sono discorsi che il
causa della divisione in classi di sfruttati e di papa, il clero, i teocon, i teodem, gli altri
sfruttatori, la stragrande maggioranza dell’u- portavoce della borghesia, tutti i notabili del-
manità è sistematicamente esclusa dalla cono- la società attuale diffondono e che incidono
scenza di alcune cose e dall’azione su di esse. sul comportamento di chi si rassegna e ob-
Si tratta delle cose che appartengono alle attivi- bedisce, ostacolano il cammino degli altri
tà che le classi dominanti riservano a sé e da verso la conoscenza e l’emancipazione.
cui escludono le classi dominate. L’immagina-
zione che esistano cose di natura tale che gli Quello che dicono i notabili della società
uomini non possono modificarle e neanche co- attuale non ha alcun valore scientifico, non
noscerle, è facilitata dal fatto che gli uomini aiuta a capire. Lo dicono per mistificare,
estendono il campo della loro attività e della intossicare, deviare, distogliere, confonde-
loro conoscenza passo dopo passo, che gli uo- re. Importante è conoscere e capire quello
mini creano cose nuove. Oggi conosciamo che fanno. Perché quello che fanno è per la
cose che ieri non conoscevamo, agiamo su stragrande maggioranza degli uomini inac-
cose su cui ieri non agivamo, esistono cose che cettabile e criminale, portatore di morte e
ieri neanche esistevano. Domani conosceremo sofferenza per gli uomini e di devastazione
cose che oggi non conosciamo, agiremo su del pianeta. Ci hanno condotto in un panta-
cose su cui oggi non agiamo ancora e avremo no e ogni giorno ci affondano un po’ più.
creato cose che oggi non esistono ancora. Il
mondo attorno a noi si modifica anche indi- L’unico potere che accettiamo è quello che
pendentemente dalla nostra azione. Noi creia- mobilita le masse popolari a creare un mon-
mo nuove professioni, città, idee, relazioni, or- do nuovo, quello che organizza le masse po-
dinamenti sociali, ecc. Contemporaneamente polari perché acquisiscano la forza per farlo,
erompono vulcani, i monti si riducono d’altez- quello che eleva la conoscenza delle masse
za, si formano nuove stelle, ecc. popolari perché sappiano cosa fare e come,
La tesi degli idealisti è il tentativo delle quello che eleva la morale delle masse popo-
classi dominanti di perpetuare il loro potere, lari perché lo facciano. È il Partito comuni-
i loro privilegi e il loro ruolo. Credere che sta. Di esso oggi le classi oppresse hanno bi-
esistono cose che trascendono la conoscenza sogno. Il suo ruolo e quindi la sua esistenza
e l’attività degli uomini, è legittimare il pote- si estingueranno man mano che si estinguerà
re del clero e delle altre classi dominanti che la divisione dell’umanità in classi sociali.
verrebbe dal trascendente. Le tesi degli idea- Perché tutti sapranno fare quello che oggi
listi costituiscono una concezione che esse solo i membri del Partito fanno.
difendono e impongono per convincere le Finora gli uomini hanno cambiato il tipo
classi oppresse ad accettare la divisione in di divisione in classi. Vari tipi si sono succe-
classi. Papa Benedetto XVI gira per il mon- duti nella storia: schiavitù, servitù della gle-
do fustigando il culto del sapere, il culto del ba, lavoro salariato sono i tipi più studiati e
denaro, il culto del potere. Insulta, redargui- comunemente noti. Il proletariato deve eli-
sce e minaccia le sue pecorelle perché nutro- minare ed eliminerà del tutto la divisione in
no uno smodato desiderio di sapere, di dena- classi, ogni tipo di divisione in classi. Gli
ro, di potere. Non devono. Devono lasciare uomini hanno oramai creato le condizioni
sapere, denaro e potere a chi lo ha. Il sapere, per farlo. Sono venute meno le condizioni
il denaro, il potere non fanno felici, anzi dal- che avevano portato gli uomini a instaurare e
lo smodato desiderio e dalla smodata ricerca accettare la divisione in classi. La perpetua-
di essi nasce l’infelicità e il disordine del zione della divisione in classi porterebbe al-
21
l’estinzione della specie umana. nabili nei confronti della società, capaci di vita
Anna M. propria indipendente da questa o quella comu-
nità) solo ad un certo livello dello sviluppo del-
Note la società: con la produzione mercantile. In ge-
1. A. Gramsci, Punti preliminari di riferimento nerale in natura è il semplice, l’indistinto che si
per una introduzione e un avviamento diversifica, non i molteplici che si mettono in-
allo studio della filosofia e della storia della sieme, si fondono. Anche in questo campo il
cultura in Quaderni del carcere, edizione comunismo sarà una novità: i lavoratori indivi-
Einaudi 2001, vol. II pag. 1375. Anche in A. duali prodotti dal capitalismo formeranno l’as-
Gramsci Sulla filosofia e i suoi argomenti, sociazione dei lavoratori.
Edizioni RS 2007, pag. 8.
2. La storia del movimento comunista tedesco il-
lustra in modo particolarmente chiaro questo
aspetto. Rosa Luxemburg già all’inizio del se-
colo scorso percepì in maniera molto netta che
il gruppo dirigente del Partito socialdemocrati-
co non era ideologicamente all’avanguardia del
partito. Facendo concessioni alle tendenze
anarchiche, R.L. sostenne che il rimedio stava
nell’autonomia della periferia rispetto alla dire-
zione. Il gruppo dirigente non tirava in avanti il
Partito. Frenava nel Partito le tendenze rivolu-
zionarie, soffocava la sinistra anziché rafforzar-
la ed esserne il portavoce. Le organizzazioni
periferiche avrebbero quindi scavalcato e sor-
passato la direzione. Da qui la decisa opposi-
zione di R.L. al centralismo democratico e alla
concezione del partito propugnata da Lenin e
dai bolscevichi. Il fallimento della Rivoluzione
di novembre (1918) in Germania ha mostrato
chiaramente il suo errore. Per vincere, gli ope-
rai hanno bisogno di un partito coeso, con un
gruppo dirigente all’avanguardia nel partito.
3. La Chiesa Cattolica e i suoi seguaci, fascisti e
altri reazionari, dicono che la famiglia è il fon-
damento della società, la cellula della società.
La società sarebbe una sovrastruttura della fa-
miglia, complemento della famiglia. Ma è fal-
so: gli antropologi hanno dimostrato che la fa-
miglia si è formata ad un certo livello di evolu-
zione della società umana - vedi anche Engels
La nascita della famiglia, della proprietà pri-
vata e dello Stato. Nella concezione medioeva-
le-clericale del mondo si compie a proposito
della relazione famiglia-società la stessa inver-
sione di ruolo genetico (chi ha generato chi)
che J.J. Rousseau, esponente della concezione
borghese del mondo, compie a proposito della
relazione individuo-società. Rousseau afferma
che la società è prodotta dagli individui che si
sarebbero associati. Gli storici invece mostrano
che gli individui sono diventati soggetti social-
mente rilevanti (titolari di diritti propri e inalie-

22
La crisi si aggrava
Solo i lavoratori organizzati sono in grado di organizzare la produzione e la distribuzione
di beni e servizi senza i capitalisti, senza più dipendere da profitti e da speculazioni!
La crisi finanziaria in corso e l’aggravamento in arrivo della crisi economica non
sono piovuti dal cielo. Non arrivano inattesi, come un fulmine a ciel sereno. Sono
manifestazioni della crisi generale per sovrapproduzione assoluta di capitale che
come una malattia cronica da trent’anni agita il sistema imperialista mondiale.
La bolla speculativa sull’immobiliare è solo l’ultima di una serie di bolle, una più
grossa dell’altra. Proprio perché veniva dopo una serie di altre ed era più grossa
di quelle che l’hanno preceduta, quando è scoppiata ha mandato in aria banche,
fondi d’investimento, fondi pensione, società finanziarie.
Furfanti e ingenui allora si sono messi a gridare: “Abolire la speculazione!”,
“Abolire le bolle speculative!”,”Regolamentare le attività finanziarie!”, “Salvare le
aziende e l’economia reale!”.
Facile a dirsi, ma chi lo dice o è un demagogo e in imbroglione (i furfanti) o non sa
come funziona il capitalismo (gli ingenui).
Da alcuni decenni il capitalismo non può vivere senza speculazione. Sono le bolle
speculative che fanno girare i soldi e forniscono clienti e affari alle aziende. Da
alcuni decenni il capitale produttivo (l’economia reale, le aziende che producono
beni e servizi) sta in piedi solo grazie alle bolle speculative. Come fare allora senza
nuove bolle speculative?
Nell’immediato la sostanza dell’intervento delle Autorità consiste nel versare
soldi pubblici a banche, società finanziarie, fondi di investimento. Le Autorità
intervengono a sostegno dei banchieri, dei finanzieri, degli speculatori. Miliardi
di euro passano dalle casse dello Stato nelle casse delle banche e delle finanziarie
e da qui nelle tasche dei banchieri, degli speculatori, dei ricchi e del Vaticano.
Altri sono messi a disposizione come garanzia: infatti banche, società finanziarie
e fondi hanno buchi nascosti e altri li creano con le speculazioni che continuano.
Se a uno speculatore un colpo va male, lo Stato gli viene in aiuto. Questi soldi gli
Stati o li prendono dalle entrate correnti o li prendono in prestito. Come
contropartita, pagheremo più tasse, tariffe, ticket e prezzi più alti. Sarà un nuovo
trasferimento di ricchezza dalle masse popolari ai ricchi. Diminuiranno ancora il
monte salari, le pensioni e i redditi da lavoro autonomo. I banchieri, gli
speculatori, il Vaticano e i ricchi saranno salvi e ancora più ricchi. Aumenteranno
le difficoltà di ogni genere per le masse popolari. Aumenterà il numero dei
poveri. La crisi si aggraverà.
Finché lasciamo in piedi l’ordinamento sociale capitalista, le attività economiche
reali, quelle che producono beni e servizi, quelle delle aziende dove lavoriamo,
continuano solo se conviene ai capitalisti. I capitalisti tengono aperte le attività
produttive solo se non possono fare profitti maggiori altrove. Il capitalismo non
può fare a meno di banche, finanziarie e fondi speculativi, come non può fare a
meno di aziende e di polizia. Noi invece possiamo fare a meno del capitalismo!
Ernesto V.

23
Gli ultimi Comunicati della CP
http://lavoce-npci.samizdat.net/

- La lettera pubblica del compagno S.D. - Basta con l’aumento dei prezzi e del-
Dibattito Franco e Aperto (DFA) le tariffe!
Comunicato CP 16 ottobre 2008 Basta con gli speculatori!
Basta con il governo che sostiene gli
- La sola via d’uscita definitiva dalla cri- speculatori!
si è instaurare il socialismo! Mettiamo fine alla speculazione sui
Comunicato CP 8 ottobre 2008 carburanti, sul cibo, sulle medicine e
sulle materie prime!
Comunicato CP 27 giugno 2008
- Bando al panico!
Quarto anniversario della fondazione - In Nepal il 28 maggio la rivoluzione
del (nuovo)Partito comunista italiano democratica ha abolito la monarchia
Comunicato CP 3 ottobre 2008 che si pretendeva di origine divina
Comunicato CP 1° giugno 2008
- Alitalia, Contratto Collettivo Nazionale
di Lavoro, carovita, salari, razzismo, - A Chiaiano e nella Campania il gover-
disgregazione sociale e devastazione no della banda Berlusconi ha ingaggia-
dell’ambiente to la sua prima prova di forza con la
Comunicato CP 18 settembre 2008 resistenza che le masse popolari in tut-
to il paese oppongono al progredire
- Il socialismo è anche questo! della crisi generale del capitalismo!
Comunicato CP 9 settembre 2008 Comunicato CP 28 maggio 2008

- Il marasma sociale e ambientale in cui


- La Resistenza afgana ha inferto un la borghesia e il clero ci hanno portato e
nuovo grave colpo agli aggressori! ogni giorno un po’ più ci affondano,
Comunicato CP 22 agosto 2008 conferma che l’ordinamento sociale bor-
ghese è sorpassato, che l’umanità ha bi-
- Sulle motivazioni della sentenza Zaccariello sogno di sovvertire l’attuale ordinamen-
Comunicato CP 19 agosto 2008 to della società e di instaurare un nuovo
ordinamento sociale, il comunismo!
Comunicato CP 23 maggio 2008
- La guerra che cova tra la Georgia e la
Russia non piove dal cielo: è conse- - Ai compagni che nei prossimi giorni
guenza del marasma in cui la borghesia compariranno davanti al Tribunale del-
imperialista affoga le masse popolari di la Repubblica Pontificia!
tutto il mondo
Comunicato CP 17 agosto 2008 Comunicato CP 12 maggio 2008

- La resistenza alla repressione, la lotta


- Assimilare la concezione comunista del contro la repressione e la solidarietà con
mondo, usarla per organizzare la rivo- gli organismi e i singoli colpiti dalla re-
luzione socialista! pressione sono componenti indispensa-
Comunicato CP 24 luglio 2008 bile del movimento per fare dell’Italia
un nuovo paese socialista!
- Festeggiamo la vittoria raggiunta nel- Comunicato CP 5 maggio 2008
l’Ottavo Procedimento Giudiziario lan-
ciato dalle Autorità Italiane contro la - In occasione del Primo Maggio il nuovo
“carovana” del (n)PCI! Partito comunista italiano chiama gli
Comunicato CP 4 luglio 2008 operai avanzati e gli elementi avanzati
delle altre classi delle masse popolari a
- Lotta per instaurare il socialismo e lotte impugnare con decisione la bandiera
rivendicative della lotta per fare dell’Italia un nuovo
paese socialista
Comunicato CP 1° luglio 2008
Comunicato CP 28 aprile 2008

24
Usare la forza del collettivo per diventare comunisti
La lotta di classe è un processo che trasfor- masse popolari. Una linea giusta che tiene
ma continuamente le condizioni oggettive e conto delle risorse inesauribili delle masse
soggettive delle classi e il rapporto tra le classi. popolari, e in particolare della forza propulsi-
Noi comunisti dobbiamo continuamente tra- va degli elementi avanzati tra di esse, prima o
sformarci per essere in grado di trattare le con- poi porta le nostre battaglie al successo: biso-
traddizioni proprie della fase in corso ed essere gna combattere con determinazione! Non con
così all’altezza dei nostri compiti. Il processo fiducia cieca, ma con la convinzione che si
della nostra trasformazione è quindi una conti- può imparare anche dagli errori e che impa-
nua lotta per il superamento dei limiti che ci rando se ne faranno sempre meno. Dal bilan-
impediscono di essere all’altezza dei nostri cio di questa lotta contro la repressione e per
compiti. Vedremo che per alcuni problemi, la tenuta e il consolidamento e rafforzamento
come quello trattato in questo articolo, la co- del Partito, ogni comunista può trarre inse-
scienza di questi limiti e della necessità del loro gnamenti ed entusiasmo per avanzare ancora.
superamento è già gran parte di quello che oc- Questo articolo è scritto per tutti quei
corre fare per trasformarci e superarli. compagni che, spesso o di tanto in tanto,
hanno a che fare con resistenze, titubanze,
A tre anni e mezzo dagli arresti che il no- incertezze proprie, dei compagni che sono
stro Partito ha subito il 26 maggio 2005, chiamati a dirigere e dei compagni che la-
possiamo orgogliosamente dire che abbia- vorano al loro fianco. Il bersaglio di questo
mo incassato bene il colpo, mantenuto la articolo sono i limiti di cui non ci siamo an-
continuità del lavoro del Partito, volto a no- cora liberati e gli errori che ancora com-
stro vantaggio l’attacco che la borghesia ci mettiamo. La freccia che lanciamo contro il
aveva sferrato, raccolto nuove forze per la bersaglio è la giusta concezione della rivo-
causa, conquistato una grande vittoria con luzione socialista come processo di trasfor-
l’archiviazione del 1° luglio ’08 dell’Otta- mazione del mondo e dell’uomo che lo tra-
vo Procedimento Giudiziario (il ricorso in sforma, quindi in primo luogo di noi comu-
Cassazione presentato dal PM Giovagnoli nisti: “Per sua natura la rivoluzione socia-
non inficia il nostro successo), esteso la no- lista è opera delle masse popolari e in par-
stra influenza nel movimento comunista e ticolare della classe operaia. I suoi prota-
tra gli elementi avanzati della classe opera- gonisti principali sono gli organismi in cui
ia e delle altre classi delle masse popolari e gli individui si associano liberamente e
rafforzato il Centro del Partito migliorando collaborano consapevolmente a un’attività
in qualità e in quantità il suo lavoro. comune per conseguire obiettivi comune-
Probabilmente molti di noi allora non im- mente definiti. Il nuovo ordinamento socia-
maginavano una così buona tenuta e l’a- le che dobbiamo instaurare è lo sviluppo
vanzamento che abbiamo impresso al Parti- qualitativamente nuovo dell’iniziativa indi-
to nel corso della lotta contro la repressio- viduale degli uomini e delle donne. Per la
ne. Ma rileggendo il Comunicato CP 27 prima volta nella storia del genere umano,
agosto 2005: Trasformare ogni sconfitta in ogni individuo diventa interamente prota-
vittoria. Avanziamo nel consolidare e raf- gonista della vita sociale, mentre anche i
forzare il Partito! è evidente che le premes- più avanzati ordinamenti sociali finora esi-
se ideologiche per questo successo c’erano stiti, finanche il più democratico e ricco
tutte. A dimostrazione che, una volta defini- paese borghese, hanno di fatto escluso dal-
ta una linea giusta, bisogna osare: non esse- l’iniziativa sociale gran parte degli uomini
re avventuristi, ma osare! e delle donne, le masse popolari dei paesi
La base del nostro avanzamento sono le imperialisti e i popoli oppressi, rendendoli
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compartecipi della loro storia solo come altro pianeta. Siamo immersi nello stesso cli-
forza lavoro e massa di manovra. Questo ma, respiriamo l’aria che respirano le masse
aspetto della natura della rivoluzione so- popolari. Viviamo le stesse difficoltà materiali
cialista e della futura società comunista si e di incertezza del futuro che vivono le masse,
riflette oggi nella natura e nel funziona- anche se in misura diversa, perché la nostra
mento del Partito comunista. Da qui l’im- concezione e la nostra unità nel Partito ci ren-
portanza determinante e il carattere parti- dono più forti. Infatti noi comunisti ci distin-
colare dell’iniziativa e della creatività ri- guiamo dal resto delle masse popolari, perché
chieste a ogni singolo compagno e organi- ognuno di noi ha dato un obiettivo alla sua
smo e le condizioni che rendono efficace e vita. A noi non manca una causa per cui vale
indispensabile l’attività di ogni individuo la pena vivere, una fonte di soddisfazioni che
al fine di determinare un evento che tra- invece la maggior parte delle masse popolari
scende l’attività e la forza individuale di non trova o perde per strada. Tuttavia siamo
ognuno di noi.” (dal Comunicato CP ugualmente immersi nei miasmi della putre-
27 agosto 2005). fazione di questo sistema.
Il clima sociale ha un peso anche nelle no-
Il marasma in cui la borghesia ci infogna stre file, nel lavoro di Partito. In cosa si mani-
ogni giorno di più, è un insieme di condizio- festa tutto ciò?
ni materiali e spirituali che abbrutiscono le Una delle sue manifestazioni è il liberali-
masse popolari o, se non impediscono asso- smo che in buona misura esiste anche nelle
lutamente, per lo meno ostacolano lo svilup- nostre file. Il liberalismo è uno dei limiti che
po dei migliori, più avanzati slanci. La bor- dobbiamo trattare e superare.
ghesia ha bisogno di infognarci in questo
marasma per accrescere la sua influenza e il È importante mettere in luce i limiti che an-
suo sfruttamento e anche solo per protrarre, cora non abbiamo superato. È vero che met-
conservare, mantenere il suo ordinamento. terli in luce genera in una certa misura sfidu-
Tra le masse popolari si respira sfiducia, cia, scoraggiamento, rassegnazione: lo stesso
scoraggiamento, rassegnazione, individuali- effetto che le storture dell’ordinamento socia-
smo, incapacità di progettare la propria vita, le borghese generano su milioni e milioni di
di “dare un senso” alla propria esistenza (fis- individui. Ma non metterli in luce ci impedi-
sarsi obiettivi e compiti), deviazione verso sce di affrontarli e superarli e, alla lunga, que-
“paradisi” artificiali (non solo droga, ma an- sti limiti peggiorano e si moltiplicano. Gene-
che evasione culturale e religione) che allon- rano, anche se non li si vuole vedere, una sfi-
tanano dalla realtà, che rendono le masse po- ducia, uno scoraggiamento e una rassegnazio-
polari meno capaci di comprenderla e quindi ne ancora peggiori. Fino all’abbandono defi-
di trasformarla. A fronte di questo abbruti- nitivo della militanza. Quindi coraggio! Ana-
mento c’è anche la reazione opposta, di resi- lizziamo i nostri limiti con la certezza che una
stenza positiva al procedere della crisi del- giusta concezione di essi e l’individuazione di
l’ordinamento sociale borghese. Qui analiz- una strada per superarli ci farà “stare meglio”
ziamo però gli aspetti negativi e, in partico- fin da subito.
lare, l’effetto che essi hanno su noi comuni- Non tutti i compagni lavorano con con-
sti e indichiamo come superarlo. vinzione, entusiasmo, attivamente (cioè
Noi comunisti non viviamo su un altro pia- non solo eseguendo, ma anche proponendo,
neta. Abbiamo gli strumenti adatti a capire contribuendo all’elaborazione teorica, alla
perché la condizione sociale è quella che è e costruzione dei piani, alla scoperta di nuovi
per farvi fronte ricavando da essa (dal movi- metodi di lavoro, ecc.), dedicando l’atten-
mento pratico della lotta di classe) quanto ne- zione e la cura necessarie alla pianificazio-
cessario per superarla. Ma non viviamo su un ne, all’esecuzione e al bilancio di ogni atti-

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vità, lavorando con disciplina, curando i che il Partito indica come necessari, per speri-
dettagli con una visione d’insieme. Questo mentare e comprendere i suoi metodi di lavo-
si verifica ad ogni livello: nella base più ro. Quindi, in linea di massima, i limiti sopra
che nella direzione, ma anche la direzione indicati (passività, superficialità e confusione,
non è esente da questi indisciplina) tanto meno
stessi limiti. Alcuni Liberalismo è non assolvere i dipendono dalla conce-
compagni non si impe- zione e dall’assimilazio-
gnano a sufficienza compiti che il Partito ci ha as- ne teorica quanto mag-
(cioè rispetto a quanto segnato e non svolgere il no- giore è l’anzianità della
le condizioni materiali stro ruolo di comunisti con militanza.
permetterebbero loro) in convinzione, entusiasmo, atti- Ma quei limiti si pre-
alcune attività: la diffu- vamente (cioè non solo ese- sentano trasversalmente
sione del materiale di guendo, ma anche proponen- all’anzianità della mili-
propaganda, la stesura do, contribuendo all’elabora- tanza: si riducono al cre-
di profili e di rapporti, scere di essa, ma esistono
la partecipazione pun- zione teorica, alla costruzione anche tra i più “anziani”.
tuale e regolare alle ini- dei piani, alla scoperta di nuo- Essi sono la manifesta-
ziative, la puntualità e la vi metodi di lavoro, ecc.), dedi- zione della sfiducia nella
partecipazione attiva cando l’attenzione e la cura nostra causa: non siamo
nelle riunioni, la parte- necessarie alla pianificazione, abbastanza convinti che
cipazione regolare e all’esecuzione e al bilancio di instaurare il socialismo
l’ordine nelle manifesta-
ogni attività, lavorando con nel corso della crisi at-
zioni, l’esecuzione di al- tuale è possibile, che la
cuni compiti, ecc. Sono disciplina, curando i dettagli vittoria non dipende da-
ancora pochi i compagni con una visione d’insieme. gli eventi, ma dipende
che studiano con impe- principalmente dall’atti-
gno e regolarmente. vità del nostro Partito, che ognuno di noi è in
Da dove viene tutto questo? grado di contribuire al successo del nostro
1. È un problema di concezione del Partito.
mondo e, in particolare, di concezione del A diversi gradi e in forme diverse a seconda
ruolo che i comunisti svolgono per la sua dei livelli nel Partito, quei limiti sono il frutto
trasformazione? dell’influenza borghese sui di noi. Il nostro
2. È un problema di comprensione del- grado di autonomia ideologica, politica e or-
l’importanza del lavoro che il Partito indi- ganizzativa dalla borghesia ci salvaguarda da
ca di fare? molte deviazioni, ma non è assoluto, non ci
3. È un problema di ignoranza dei metodi rende completamente immuni.
di lavoro adeguati ad ottenere risultati positivi Essendo il nostro un Partito di proletari, se
(lavorare a lungo senza successo scoraggia non siamo tanto vicini alla borghesia da subir-
anche il compagno più convinto)? ne direttamente l’influenza, siamo però molto
In una certa misura i nostri limiti dipendono vicini alle masse e respiriamo lo stesso clima.
anche da questi fattori, da una combinazione L’influenza della borghesia sulle masse popo-
di essi. Ma quanto più il compagno è un mili- lari contagia anche noi comunisti. Tanto meno
tante di lunga data, tanto più ha avuto modo quanto più alto è il grado di autonomia ideo-
di usare e partecipare all’elaborazione del logica, politica e organizzativa che abbiamo
Partito e alla sua scuola di formazione per ca- raggiunto, ma in una qualche misura anche
pire e assimilare una giusta concezione del noi comunisti siamo contagiati. Il clima di sfi-
mondo (il marxismo-leninismo- -maoi- ducia, di scoraggiamento e di rassegnazione
smo), per capire l’importanza dei vari lavori che oggi vivono le masse è una delle cause

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principali che rende arduo il nostro lavoro, vendere la nostra stampa, coinvolgere attiva-
difficili i successi, piccoli i risultati. mente nelle iniziative, reclutare, far parteci-
Ad alimentare questo clima di sfiducia pare con impegno, ordine ed efficacia le
contribuiscono in modo significativo i revi- masse alle attività del movimento comuni-
sionisti e la sinistra borghese. In modo tanto sta, ecc. Inoltre ci sono compagni che fanno
più efficace quanto più essi mantengono an- un lavoro di seconda linea, che svolgono
cora una diffusa (anche se in forte calo) in- cioè principalmente (ed è giusto e necessario
fluenza sulle masse popolari e sulla classe che svolgano principalmente) compiti che li
operaia. E per questo sono tanto più nocivi! pongono raramente in situazioni da cui trarre
La loro propaganda contro il socialismo va entusiasmo dall’attivismo delle masse: com-
dall’idea del socialismo come “futuro im- pagni che devono passare molto del loro
possibile” alla denigrazione e diffamazione tempo a produrre materiale di propaganda, a
dell’esperienza della prima ondata della ri- curare la corrispondenza, a fare ricerche,
voluzione proletaria (“errori ed orrori del co- ecc. Un esempio per tutti è quello dei com-
munismo”); arriva alla repressione del movi- pagni che lavorano in clandestinità, in una
mento comunista e dei comunisti nelle file condizione di relativo isolamento, che non
dei sindacati di regime e dei partiti della si- possono partecipare personalmente a mani-
nistra borghese, alla collaborazione con la festazioni, ad agitazioni, a mobilitazioni.
polizia politica. La loro opera è a tutto soste- Il clima di sfiducia, di scoraggiamento e di
gno della borghesia imperialista e contro le rassegnazione oggi presente tra le masse po-
masse popolari, alimenta la sfiducia, la de- polari, probabilmente crescerà fino a quando
moralizzazione e la rassegnazione anche at- la rinascita del movimento comunista non
traverso la mobilitazione delle masse su avrà raggiunto un certo livello. Perché l’ab-
obiettivi che mettono insieme gli interessi brutimento a cui la crisi dell’ordinamento
delle masse popolari e quelli dei capitalisti: borghese costringe le masse popolari, cre-
quindi impossibili. Certo che poi le masse ri- scerà al procedere della crisi stessa. Vero è
spondono sempre più di rado e sempre meno che al procedere della crisi si sviluppa in mi-
convinte agli appelli di questi imbroglioni! sura sempre più ampia anche la resistenza
Noi non crediamo ai revisionisti e alla delle masse popolari, ma tale resistenza ha
borghesia di sinistra, non ci facciamo in- aspetti positivi e negativi: va dalla tendenza
cantare dalle loro balle. Dobbiamo combat- ad unire le forze e sviluppare l’organizzazio-
terli e li combattiamo. Ma non sfuggiamo ne, alla tendenza all’individualismo e alla di-
per questo automaticamente all’effetto che struzione. Solo nella misura in cui il movi-
ha su di noi la demoralizzazione che essi mento comunista fa leva sugli aspetti positi-
generano tra le masse. vi e contrasta quelli negativi, si inverte la
A dimostrazione dell’effetto che il clima re- tendenza all’abbrutimento. Finché il movi-
spirato dalle masse ha su di noi, pensiamo alle mento comunista è debole, finché il nostro
situazioni in cui la classe operaia, i lavoratori Partito ha un’influenza ancora limitata, la
e le masse popolari sono attive, lottano, occu- tendenza prevalente sarà quella negativa. È
pano cioè la propria vita in un’attività che lo sviluppo della contraddizione tra mobili-
contrasta lo stato d’animo in cui la borghesia tazione rivoluzionaria e mobilitazione rea-
le infogna: in questo “stato di agitazione”, in zionaria delle masse popolari: un movimen-
questo clima di fiducia e di entusiasmo delle to comunista debole non può trasformare la
masse popolari, anche il nostro lavoro produ- seconda nella prima fino a sopravanzarla, lo
ce risultati migliori e noi stessi siamo incorag- può fare solo in una certa misura e il Partito
giati a procedere con più determinazione. cresce e si rafforza nella misura in cui fa
Ma queste situazioni sono ancora sporadi- avanzare questa trasformazione. Ma la pos-
che. In molte occasioni è ancora difficile sibilità che prevalga la mobilitazione reazio-

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naria nella fase attuale, cioè nella fase di ac- isolati, subiscono in modo amplificato la
cumulazione delle forze rivoluzionarie (pri- sproporzione tra gli sforzi fatti e i risultati ot-
ma fase della guerra popolare rivoluzionaria tenuti e finiscono per scoraggiarsi a loro vol-
di lunga durata), è ancora alta. ta. Si crea quindi una situazione in cui sfidu-
Per questo non otterremo, e sbaglieremmo cia, scoraggiamento e rassegnazione vengono
se ci aspettassimo di ottenere, risultati quanti- “confermati dai fatti”: quindi la degenerazio-
tativamente significativi nella lotta per contra- ne delle nostre file. È un circolo vizioso! Cosa
stare la sfiducia, lo scoraggiamento e la rasse- fare per romperlo?
gnazione tra le masse popolari, fino a quando Per il membro del Partito la lotta contro la
non avremo elevato a sufficienza il livello del sfiducia, lo scoraggiamento, la rassegnazio-
Partito, cioè fino a quando almeno gran parte ne è un atto volontario, consapevole, così
del Partito non avrà assimilato a sufficienza la come lo è la stessa adesione al Partito. Ogni
giusta concezione del mondo (marxismo-leni- compagno deve anzitutto essere reso consa-
nismo-maoismo) e affinato il suo metodo di pevole del circolo vizioso che ci insidia e
lavoro, da cui derivano la capacità dei diri- deve essere deciso a romperlo. È un proble-
genti e degli elementi più avanzati del Partito ma di idee e di sentimenti, intellettuale e
di dare l’esempio a tutto il Partito quanto a morale. Ogni compagno deve alimentare in
dedizione alla causa, capacità di orientarsi ed sé e negli altri compagni idee giuste, convin-
orientare, disciplina. In sostanza otterremo ri- zione granitica, slancio ed entusiasmo. Non
sultati quantitativamente significativi solo è però tra le masse popolari che egli princi-
quando avremo risolto in buona misura i tre palmente troverà l’aria migliore per questo,
problemi indicati prima. È la dialettica tra perché le masse respirano i miasmi del regi-
quantità e qualità. me in putrefazione. È nel Partito che ogni
compagno può trovare l’aria adatta a com-
Possiamo invece ottenere risultati decisivi battere con più forza e determinazione. È nel
nel combattere la sfiducia, lo scoraggiamento Partito che ogni compagno deve impegnarsi
e la rassegnazione nelle nostre file. Dobbiamo al massimo per creare quel clima.
assolutamente farlo, perché la sfiducia, lo Dobbiamo combattere la sfiducia, lo sco-
scoraggiamento e la rassegnazione sono leta- raggiamento e la rassegnazione in primo
li: generano in noi uno stile di lavoro liberale luogo nelle nostre file, non nascondendo
che rende inutili i nostri sforzi, ci impedisce queste tendenze negative e le loro manifesta-
di raggiungere i nostri obiettivi e di adempie- zioni nello stile di lavoro liberale, per paura
re ai nostri compiti. Queste tendenze, se non che mettendole in luce le si amplifica, ma
contrastate adeguatamente, prima o poi porta- comprendendo come si manifestano, da
no al prevalere dell’individualismo e dell’op- dove vengono e individuando i metodi più
portunismo. Individualismo e opportunismo adatti a contrastarle.
sono comportamenti conseguenti allo stato Per contrastare adeguatamente le tendenze
d’animo sfiduciato, scoraggiato e rassegnato. che generano questi comportamenti, non ba-
Di fronte ad un ambiente in cui prende piede sta dichiarare in ogni occasione che bisogna
lo stile di lavoro liberale, i compagni più fidu- avere fiducia, non scoraggiarsi e non rasse-
ciosi, coraggiosi e combattivi si danno ancor gnarsi. Bisogna fare di più: cercare le ragioni
più da fare per sopperire alle arretratezze e ai che portano un compagno che milita in un
limiti degli altri compagni. Questi compagni Partito che avanza, che è un organismo sano,
più attivi sono un esempio e un punto di forza a subire tanto pesantemente il clima mefitico
per tutto il Partito. Ma a lungo andare, se non che la crisi del sistema borghese genera tra
sviluppano parallelamente nel Partito la lotta le masse, da lasciarsi andare ai comporta-
contro il liberalismo, anche i compagni più fi- menti individualisti e opportunisti, in sostan-
duciosi, coraggiosi e combattivi si sentono za a cedere al liberalismo (vedi Mao Tse-

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tung, Contro il liberalismo in Opere vol. 5, ce che doveva discutere con questo e con
Ed. Rapporti Sociali). quello, che bisogna curare i rapporti con le
Come si può contrastare la sfiducia, lo masse (proprio in occasione di quella manife-
scoraggiamento e la rassegnazione pre- stazione e per tutta la sua durata!), ecc. Il
senti anche nelle nostre file? Come si compagno che non versa regolarmente la sua
combatte il liberalismo? quota o che non lavora per raccogliere sotto-
scrizioni, non sosterrà che i comunisti devono
1. Stanare le tendenze negative essere poveri, come le masse di cui vogliono
Innanzitutto dobbiamo imparare a ve- assumere la direzione: affermerà invece che
dere la manifestazione delle tendenze ne- né lui né le masse attorno a lui hanno abba-
gative nel particolare, nel lavoro concreto stanza denaro. I compagni che non fanno cri-
di ogni organismo e di ogni singolo com- tiche giuste e necessarie ai compagni che sba-
pagno. È un aspetto del “vedere il gene- gliano, non sosterranno che è sbagliato il me-
rale nel particolare”, cioè “combinare il todo della critica, ma diranno che chi viene
particolare col generale”. criticato poi si abbatte e fa ancora peggio.
Il compagno che non studia non dirà che stu- Ognuno di noi può proseguire nell’elenco
diare non è importante: dirà invece che ha individuando in se stesso e negli altri compa-
tante cose da fare, che non riesce a trovare il gni vari casi di questo genere.
tempo per studiare. Il compagno che arriva In un Partito che ha elaborato una teoria e
spesso in ritardo alle riunioni, non cercherà di principi organizzativi giusti, riconosciuti tali
elevare a linea politica l’indisciplina e l’anar- da tutti i suoi membri, le tendenze negative
chismo: troverà invece per ogni occasione la non si manifestano direttamente, esplicita-
scusa specifica per giustificare il suo ritardo. mente. Si manifestano invece come limiti nel-
Il compagno che non vende e non diffonde il l’attività dei quali diamo una spiegazione ra-
materiale di propaganda del Partito, non so- gionevole: adeguata quando si tratta di casi
sterrà che la propaganda non serve: affermerà isolati, sporadici, ma insostenibile nel lungo
invece che, come per lo studio, non riesce ad periodo. Per intenderci: posso arrivare tardi
incastrare questo lavoro insieme agli “innu- ad una riunione o due a causa di un imprevi-
merevoli” altri. Il compagno che non fa rap- sto; ma se accade per la maggior parte delle
porti o che fa rapporti incompleti, non chiari, riunioni o comunque spesso, vuol dire che,
non adatti a far comprendere a chi li legge ciò pur non ammettendolo, considero la discipli-
che è realmente accaduto o cosa l’estensore na, la puntualità, il rispetto dei compagni una
pensa, non affermerà che fare rapporti è inuti- cosa di secondo ordine, metto me stesso e i
le o che il pressappochismo è una buona cosa: miei problemi personali al di sopra di quelli
sosterrà invece che quello è il livello a cui del mio collettivo o del Partito. In alcune oc-
può arrivare, che per fare un rapporto fatto casioni posso non essere in grado di indivi-
bene ci vuole tempo e condizioni ambientali duare la linea particolare più giusta (corri-
adeguate, che non ha tempo e non trova le spondente alla linea generale indicata dal Par-
condizioni. Il compagno che nelle manifesta- tito) da applicare in una determinata attività,
zioni se ne va in giro per il corteo, pur non iniziativa o lotta; ma se questo accade fre-
avendo ricevuto questo specifico incarico, in- quentemente, ciò può essere solo la manife-
vece di contribuire a formare con gli altri stazione della combinazione di alcuni fattori:
compagni del suo Partito un blocco ordinato, - non sono convinto che la linea genera-
compatto, che mostra alle masse popolari la le è giusta,
capacità organizzativa e la disciplina di cui - non ho compreso e assimilato la linea ge-
loro stesse hanno bisogno, non sosterrà la nerale e la concezione che porta ad essa,
“formazione in ordine sparso” come metodo ma non mi sono preoccupato di segnalare
per partecipare alle manifestazioni: dirà inve- per tempo di non avere le idee chiare (in

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modo da permettere al Partito di formarmi), Quindi i compagni sono falsi? Sì e no. In
- non ho fiducia nelle masse popolari, nella un certo senso lo sono, in un altro non lo
loro capacità di reagire positivamente sono. È un processo contraddittorio, è una
quando un comunista, che si comporta da lotta tra i due opposti che ogni compagno
comunista, indica loro la strada giusta, combatte: la lotta tra la volontà di affermare
- non ho fiducia in me stesso e nella mia la verità riconoscendo apertamente che essa
capacità di orientare le masse. è rivoluzionaria, che è uno strumento fonda-
Questi fattori sono le fonti degli atteg- mentale con cui le masse trasformano il
giamenti e dei comportamenti negativi mondo da una parte e dall’altra la condizio-
di cui stiamo parlando. Essi però non si ne di abbrutimento, l’influenza della borghe-
manifestano apertamente. Per questo bi- sia nelle nostre file, che spinge ogni indivi-
sogna stanarli. duo verso la falsità e l’imbroglio.
Ma perché un compagno che consapevol- Il movimento comunista non è un movi-
mente condivide il principio che la verità è mento moralista, ma esso ha indubbiamente
rivoluzionaria, non mostra apertamente i fatto raggiungere all’umanità un livello mora-
propri limiti, permettendo al collettivo di le che la borghesia non sogna neanche. L’af-
cui fa parte, a tutto il Partito in generale, di fermazione che la verità è rivoluzionaria non
affrontarli e superarli? Perché … respira la ha un effetto taumaturgico: dall’affermarlo ad
stessa aria che respirano le masse popolari! essere realmente conseguenti all’affermazio-
Abbiamo detto che sfiducia, scoraggiamen- ne ce ne passa. Affermarlo è un primo passo,
to e rassegnazione sono stati d’animo che ge- è la premessa necessaria. Poi bisogna avviare
nerano individualismo e opportunismo e che un processo di CAT (Critica-Autocritica-Tra-
questi concretamente si traducono nelle diver- sformazione) per diventare realmente conse-
se forme di liberalismo. Anche prima che guenti all’affermazione: imporsi sistematica-
questi comportamenti siano prevalenti, essi mente un comportamento migliore, superiore
“fanno capolino” in alcune occasioni. Nem- (una morale superiore), finché diventa spon-
meno tra le masse popolari avviene spesso taneo, naturale (dalla coscienza della necessi-
che un individuo sostiene che è giusto fregar- tà a una libertà superiore).
sene degli altri (a certi livelli di abbrutimento Questo processo di CAT ha al suo centro il
avviene, ma in generale no). Ma appena può, riconoscimento dei limiti come manifestazio-
questo individuo fa il proprio interesse anche ne dell’influenza della borghesia nel Partito e
se ciò va contro l’interesse della collettività di il loro superamento attraverso l’affermazione
cui fa parte, degli altri individui del suo am- del collettivo sull’individuo.
biente, degli altri membri della sua classe. E così arriviamo al secondo passo.
Sono l’ordinamento capitalista e le concezio-
ni borghesi che da esso derivano che spingo- 2. Riconoscere apertamente nel
collettivo le tendenze negative
no a questo comportamento. Quando non di- proprie e degli altri compagni
rettamente, come esplicita affermazione di una
Occorre condurre in profondità la lotta ideo-
“necessaria” concezione dei rapporti umani
logica, analizzare i problemi fino alle estreme
guidati dalla legge della giungla, l’individuali-
conseguenze, tenere sempre l’iniziativa in pu-
smo e l’opportunismo sono indotti dallo stato
gno, non aver paura di portare alla luce le con-
d’animo generato dal marasma della società traddizioni, avere fiducia nei compagni e nella
borghese. Se non sostieni apertamente che es-
forza del collettivo. Così abbiamo detto nel co-
sere opportunisti e individualisti è giusto, ma
municato citato. Giustissimo! In questo meto-
sei comunque spinto dalle condizioni sociali a
do sta la forza “speciale” del Partito comunista.
comportarti in tal modo e non ci fai fronte con L’educazione borghese non insegna ai pro-
successo, devi mentire, devi nascondere die-
letari a lottare apertamente contro i limiti e le
tro varie scuse la vera natura dei tuoi gesti. tendenze negative propri e degli altri. Non in-
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segna nemmeno a trattare collettivamente li- altri collettivi della società borghese.
miti e tendenze negative. Anzi: nella società Un esempio. Nel Partito dirige chi ha le
borghese, quanto più un individuo riesce ad qualità migliori per perseguire e far perse-
imbrogliare e a mostrarsi superiore agli altri, guire, all’istanza che è chiamato a dirigere,
privo di limiti e di difetti, tanto meglio riesce gli obiettivi tattici e strategici che il Partito si
a stare a galla nel mare della competizione a pone. Nel Partito e in ogni collettivo parte
cui i rapporti sociali borghesi lo costringono, del Partito, il miglior dirigente è quello che
salvo poi rigettarlo nel fango non appena que- prima e meglio forma coloro che prenderan-
sti limiti emergono nonostante gli sforzi per no il suo posto. In sostanza quanto prima e
nasconderli. Ciò vale in proporzione inversa quanto meglio smette di essere quello che è
ai soldi che un individuo ha in tasca! I ricchi (“il migliore”), quanto meglio ha lottato per
comprano i mezzi per mostrarsi superiori, per rendere altri migliori di lui! Apparentemente
imbrogliare, per ingannare, ma possono anche sembra un assurdo, ma sono certo che ogni
permettersi le scuole migliori e le formazioni compagno capisce bene quanto affermo. Nel
più qualificate, campagne pubblicitarie, primi paesi socialisti, la progressiva elimina-
esperti di immagine e di marketing, ecc. I zione di questo criterio di selezione dei diri-
proletari si devono arrangiare sia per formarsi genti è stato uno dei fattori di restaurazione
che per nascondersi. del capitalismo.
Nella società borghese si respira falsità e Il dirigente comunista svolge tanto meglio
opportunismo. Noi comunisti respiriamo il suo ruolo quanto più dirige, cioè quanto
anche questo e ciò ostacola (in misura di- più nega la sua identità con i diretti. Ma egli
versa in base a quanto ognuno di noi riesce dirige tanto meglio anche quanto più nega a
a distinguersi dalle masse popolari) la no- sua volta la distinzione con i diretti, renden-
stra capacità di trattare apertamente i limiti do questi sempre più simili a lui, sempre più
e le tendenze negative. dirigenti. Distinguersi per unirsi a un livello
Ma noi comunisti, oltre a una coscienza più superiore. È un processo di negazione della
avanzata, abbiamo un’arma in più! negazione.
Ogni nostro compagno, ai diversi livelli, è Nel Partito l’avanzamento di ogni mem-
immerso con maggiore o minore continuità in bro è interesse comune, non solo come
un collettivo. Non è un collettivo qualsiasi: è dato di fatto (cosa che vale anche in molti
un collettivo di individui che riconoscono con- collettivi delle masse, per quanto condi-
sapevolmente e apertamente una comune cau- zionati dalle leggi della società borghese),
sa, che sono legati tra loro non principalmente ma anche come esplicito riconoscimento
da rapporti di amicizia, di parentela, di lavoro, che questa legge è necessaria alla causa.
di vicinanza, ecc., ma dalla volontà di lottare In conformità a questa legge il Partito si
insieme per quella causa. Questo genere di col- dota delle regole, dei principi organizzati-
lettivo, che complessivamente è il Partito co- vi adeguati ad essa.
munista, ha una natura diversa da ogni altro Nel Partito si respira quindi un’aria di-
collettivo esistente nella società borghese. Nel- versa da quella che l’ordinamento sociale
la società borghese esistono collettivi delle borghese fa respirare alle masse. Bisogna
masse popolari che hanno, l’uno o l’altro, alcu- avvalersene, superare le resistenze inizia-
ne caratteristiche simili a quelle del collettivo- li e imparare sia a mettere sul banco i
Partito comunista. Ma solo il Partito le racchiu- propri limiti e le proprie tendenze negati-
de tutte. Questa combinazione rende il colletti- ve, sia a mettere quelli degli altri, sia a
vo-Partito e ogni sua parte un ambito speciale lasciare che altri mettano i nostri.
in cui valgono leggi sociali speciali. Alcune La critica e l’autocritica sono il punto
cose possono avvenire solo qui e nella misura di partenza fondamentale per avviare
in cui questo collettivo si distingue da tutti gli ogni trasformazione. La critica e l’auto-
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critica aperte dentro il Propagandare il socialismo!
Partito, in ogni sua Conquistare gli operai avanzati al comunismo! Pro-
istanza e organismo,
muovere organizzazioni di massa!
sono ciò che fa la diffe-
renza tra essere Partito e
Costituire comitati clandestini del (n)PCI!
essere un qualsiasi altro Non c’è altra via d’uscita definitiva alla crisi attuale
organismo di individui che instaurare il socialismo. Instaurare il socialismo è
che stanno insieme per un’impresa difficile, ma possibile, realistica: anche la
un qualche comune inte- situazione internazionale lavora a nostro favore.
resse. In definitiva sono Si tratta di sostituire l’attuale potere clericale e bor-
anche una differenza
ghese, con un potere formato ad ogni livello da consi-
fondamentale tra essere
Partito e essere ancora gli eletti dai collettivi aziendali e territoriali, dalle or-
una forza soggettiva ganizzazioni di massa dei lavoratori e dal Partito co-
della rivoluzione socia- munista; di riorganizzare le aziende e le altre forze
lista, per dire una cosa produttive in modo che producano e distribuiscano i
che vivono i compagni beni e i servizi necessari a soddisfare dignitosamente i
del Partito dei CARC, bisogni di tutti e di ognuno; di riorganizzare le attività
che stanno avanzando
lavorative nella maniera più rispettosa della salute,
con determinazione e
coraggio sulla strada per dell’integrità, della dignità di chi le svolge e dell’am-
trasformarsi da FSRS in biente; di instaurare relazioni di cooperazione con i
partito. paesi che almeno in qualche misura cercano di sot-
Il clima diverso che si trarsi al sistema imperialista mondiale.
respira nel Partito da La maggiore difficoltà da superare per instaurare il
questo punto di vista socialismo è la conquista degli operai avanzati al co-
non è cosa né automati-
ca né spontanea. Va co-
munismo. Occorre che gran parte degli operai avanza-
struito. Non è semplice, ti si organizzino nel Partito comunista.
perché inizialmente è Sta a noi comunisti conquistare al comunismo gli
un cane che si morde la operai avanzati. Qui si deve dispiegare la nostra crea-
coda. Inizialmente il tività. Gli insegnamenti del marxismo-leninismo-maoi-
clima adatto a criticare smo e l’assimilazione del Materialismo Dialettico ci
e ad accettare la critica rendono capaci di compiere la nostra impresa.
ancora non c’è o non è
ancora ben sviluppato,
La borghesia imperialista ha piombato l’umanità in
quindi le critiche sono un marasma economico, politico, sociale, morale, intel-
mal poste e male accet- lettuale e ambientale da cui non può liberarla. la affon-
tate. Questo genera ma- da ogni giorno di più. Questo, la bontà della soluzione
lumori che rendono il che noi proponiamo, i presupposti del socialismo che
clima teso e peggiorano già esistono nella società attuale sosterranno la nostra
la situazione. La diffi- opera per promuovere l’adesione degli operi avanzati al
coltà a portare le criti-
che è una difficoltà che
comunismo. Essi, organizzati nel Partito comunista,
dipende anche dal fatto orienteranno e dirigeranno gli altri operai e le altre
che si fa fatica ad ac- classi delle masse popolari a instaurare il socialismo.
cettarle, che si reagisce Rosa L.
alle critiche rigettando-

33
le o facendosi abbattere da esse. Questo ché ignorarli e condannarli e a curare ade-
è un limite molto comune anche nelle guatamente il benessere fisico e morale
nostre file. Non è un caso: tra amici ci si dei compagni.” (comunicato citato).
tratta solitamente con gentilezza, che a È proprio la natura del Partito che per-
volte vuole anche dire superficialità, in- mette il salto di qualità ad un livello su-
differenza: ci si lascia stare per quieto periore: nel Partito non si sta insieme per
vivere (1° forma di liberalismo indicata simpatia, per amicizia, perché si sta bene
da Mao). Se quando un compagno porta insieme. Certo: questi elementi ci sono, è
una critica giusta ad un altro compagno, importante che ci siano e man mano si
attorno a lui si crea un clima di imbaraz- sviluppano sempre di più, fino a sopra-
zo anziché di sostegno, c’è un atteggia- vanzare anche quelli di una qualsiasi al-
mento di difesa del criticato anziché di tra relazione tra le masse popolari. Ma
sostegno del criticante, tutto ciò porta a ciò che fa davvero la differenza è la cau-
rendere sterile o deleterio il metodo sa comune: essa supera per importanza
(giusto) della critica. Se il compagno qualsiasi individuo (e non è solo un’idea:
che critica si sente isolato, diventa più in realtà il futuro di ogni individuo di-
difficile per il compagno criticato rico- pende dal successo della comune lotta
noscere che le critiche sono giuste, il per il comunismo) e spinge ognuno a su-
compagno che ha criticato avrà difficol- perare via via difficoltà maggiori.
tà a portare ancora delle critiche, per Ma solo il collettivo permette al singo-
quanto giuste. Se invece, di fronte ad lo compagno di trattare adeguatamente
una critica, tutti assumono l’atteggia- anche la falsità e l’opportunismo che in
mento giusto che tiene conto delle istan- una qualche misura colpisce anche lui,
ze, dei ruoli, della situazione concreta, sebbene si dichiari comunista. L’unica ra-
del contenuto e della forma della critica gione per cui possiamo non aver paura di
(nell’ordine), allora il sistema della cri- questi atteggiamenti, è che ognuno di noi
tica funziona, il collettivo impara ad fa parte di un collettivo che non ha paura
usarlo e così ogni compagno. Si apre la ad ammetterli e a trattarli, che sceglie
strada all’autocritica e alla trasformazio- consapevolmente ed esplicitamente di
ne. Questo è un caso comune e concreto trattarli. Ognuno di noi preso singolar-
che dimostra come si manifestano le mente o anche nei rapporti slegati dal
tendenze negative frutto dell’influenza collettivo, è più facilmente vittima delle
borghese (liberalismo nella critica, nel- leggi sociali borghesi e dei loro effetti
l’accettarla, nel rispetto delle istanze e sulle masse popolari. Ma nel collettivo
dei ruoli; atteggiamento amicale anziché del Partito trova l’ambito adatto ad essere
da compagni; ecc.) e come si può supe- valorizzato anche se ha limiti e tendenze
rarle. negative. Anzi: quanto meno li nasconde
e quanto più contribuisce ad individuare
Per costruire il clima adatto bisogna es- quelli degli altri, tanto più contribuisce al
sere consapevoli che possiamo (che è qua- loro superamento, tanto più è legato alla
si impossibile non) commettere errori nel causa del Partito.
tentativo di crearlo, ma bisogna anche es-
sere intransigenti nel riconoscerli e nel 3. Usare la forza della collettivo
porvi rimedio, altrimenti ad ogni tentativo per combattere e vincere le
si ritorna daccapo. “Occorre non sostituire tendenze negative
gli stati d’animo agli argomenti e alle di- L’attività del Partito si articola in tanti
mostrazioni, le credenze ai fatti, ma anche compiti, iniziative, operazioni tattiche
imparare a trattare gli stati d’animo anzi- battaglie e campagne. Ognuna di esse è

34
affidata, a seconda dei casi, a singoli si manifesta nel caso concreto l’influen-
membri, a istanze o ad organismi del Par- za della borghesia, tratta i limiti emersi
tito. Vi sono compiti e attività che hanno nel lavoro concreto affidato al compa-
caratteristiche tali che difficilmente pos- gno, che impediscono al compagno di
sono essere svolte da singoli membri e svolgere al meglio il compito. Il colletti-
devono invece essere affidate ad istanze vo aiuta il compagno ad affrontare il
ed organismi, che si assumeranno il com- compito tenendo conto dei limiti emersi
pito, a loro volta, di suddividere il lavoro e messi sul banco, lo aiuta a combatterli
al loro interno, di mobilitare, ecc. Altri e li supera.
compiti e attività non possono che essere Per aiutare il suo membro a svolgere il
affidate a singoli membri. suo compito, a superare i limiti con cui si
La scelta di un metodo o dell’altro non è scontra, è il collettivo stesso che deve in-
arbitraria. Dipende dalle caratteristiche del vestirsi del compito. Questo meccanismo
lavoro da compiere, dalle caratteristiche viene applicato in numerose occasioni.
del Partito e dalle forze del Partito. Un Quando il Partito indica una campagna
Partito di pochi membri deve affidare vari specifica di lavoro, indica la campagna
compiti ad un numero ristretto di membri come compito delle diverse istanze del
o, al limite, a uno solo. Inoltre il Partito Partito. Ogni dirigente delle diverse
clandestino ha esigenze di compartimenta- istanze (si pensi ai diversi segretari dei
zione da cui non può prescindere, atte a Comitati di Partito) è investito della re-
garantire la sicurezza stessa del Partito. sponsabilità di mobilitare e dirigere l’i-
Ogni membro del Partito misura se stanza da lui diretta a condurre la campa-
stesso ed è valutato principalmente sulla gna per quanto compete all’istanza.
base non delle sue intenzioni e aspirazio- Il collettivo nel suo complesso è a co-
ni, ma di ciò che fa (e anche parlare e noscenza degli obiettivi e della linea ge-
scrivere è fare). Quanto più fa, tanto più nerale della campagna, discute e decide
facilmente emergono i limiti che ancora le linee specifiche e la divisione dei com-
lo caratterizzano, emerge il grado di in- piti e si mette all’opera. Il bilancio del-
fluenza borghese su di lui, il grado di as- l’attività nel suo complesso e il lavoro di
similazione del patrimonio teorico del ogni membro sono valutati con cognizio-
Partito, la sua capacità di orientarsi, di ne di causa da ogni membro del colletti-
orientare gli altri, di disciplinarsi alle di- vo. I limiti emersi sono sul banco e pos-
rettive del Partito. Quanto più ogni mem- sono essere trattati adeguatamente unen-
bro è lasciato al giudizio di se stesso o di do le forze. Ogni ruolo svolto nel lavoro,
un solo altro compagno, tanto più l’azio- che sia quello del massimo dirigente del-
ne del Partito contro i suoi limiti è ridot- l’istanza, come quello del compagno ulti-
ta. Invece quanto più un membro rispon- mo arrivato, sono valutati ognuno sulla
de del suo operato a tutto o a buona parte base delle specifiche responsabilità.
dell’organismo o dell’istanza di cui fa Ogni compagno non risponde solo a se
parte, tanto più si mette in gioco, tanto stesso, risponde a tutto il collettivo. Ogni
più il Partito può usare le forze del collet- compagno ha di fronte l’ambito migliore
tivo per combattere i suoi limiti, tanto più in cui trattare difficoltà e resistenze a
facilmente il compagno stesso li supererà. svolgere al meglio il suo ruolo nel lavoro
Una volta che un limite o un errore è concreto e sarà spinto a metterle sul ban-
stato messo sul banco del collettivo, l’a- co proprio perché non c’è migliore offici-
zione nefasta dell’influenza borghese na in cui “ripararle”.
(che si basa sull’imbroglio, sulla falsità) Anche il compagno dirigente troverà il
viene meno. Il collettivo scopre in cosa terreno migliore non solo per superare i

35
suoi limiti, ma anche per imparare a sco- to (e in parte anche dentro al Partito),
prire quelli dei suoi diretti, per imparare a spingono a credere che la rivoluzione
trattarli, per infondere, con l’esempio con- socialista nell’ambito di questa crisi del
creto dell’attività dell’organismo da lui sistema capitalista è una cosa difficile,
stesso diretto, la fiducia, il coraggio e incerta. Ma è altrettanto vero che farla o
l’entusiasmo per avanzare. meno dipende in primo luogo da noi co-
Per questa ragione, man mano che il munisti, dalla nostra capacità di cono-
Partito si rafforza, man mano che la sua scere e maneggiare con destrezza le leg-
attività si estende e che le sue file si in- gi che governano il processo rivoluzio-
grossano, il metodo più avanzato da nario (conoscenza e intelligenza) e dalla
adottare è di affidare compiti, attività, tenacia (comportamento morale) nel
iniziative tattiche, battaglie e campagne condurre fino in fondo la guerra popola-
ad ambiti collettivi piuttosto che indivi- re rivoluzionaria di lunga durata. Se,
dualmente a singoli membri. Bisogna appunto, la situazione di mobilitazione
puntare a ridurre ad eccezioni l’affida- delle masse popolari fosse già avanzata
mento da parte del Centro di attività e ed ampia, anche la nostra convinzione
compiti all’individuo. Bisogna mobilita- sarebbe suffragata da più fatti in modo
re gli organismi e le istanze e formare su più manifesto. È il problema dell’uovo e
questo terreno i quadri della rivoluzione. della gallina? No. Il processo in corso è
tale che se prima noi comunisti non
4. Il Partito deve avere un efficace combattiamo le nostre resistenze basan-
sistema di formazione constante doci principalmente sullo studio e l’assi-
dei suoi membri milazione delle leggi generali della rivo-
L’applicazione delle tre indicazioni luzione, sulla scoperta di leggi specifi-
precedenti produce risultati positivi, che della rivoluzione nel nostro paese in
coerenti e pertinenti con i nostri compiti questa fase e sullo sviluppo della nostra
nella misura in cui i compagni hanno as- attività conformemente ad esse, le masse
similato una giusta concezione del mon- popolari non troveranno un punto di ri-
do e del loro ruolo di comunisti. Solo ferimento, di orientamento, di organiz-
con una giusta concezione del mondo e zazione e di direzione adeguato a tra-
del proprio ruolo è possibile affrontare sformare la mobilitazione reazionaria su
con intelligenza ed entusiasmo ogni cui la borghesia imperialista le conduce
compito ed ogni ostacolo. La convinzio- in mobilitazione rivoluzionaria. Il punto di
ne della possibilità di instaurare il socia- partenza siamo noi, non le masse popolari!
lismo nel corso della crisi attuale non Diversamente da ciò che pensano i di-
viene dal cielo, non è scontata. Ogni re- sfattisti delle sinistra borghese, se noi non
sistenza a mettere le proprie risorse nel- svolgiamo ancora bene il nostro compito,
le mani del Partito (a cambiare stile di non dobbiamo prendercela con le masse
vita in modo da dedicare quanto più popolari che non ci accordano abbastanza
tempo ed energie possibili all’attività fiducia e non ci sostengono infondendo in
del Partito, a sottoscrivere i propri ri- noi entusiasmo. Dobbiamo prendercela
sparmi, a lasciare il lavoro in produzio- con noi, che non abbiamo fatto quanto ne-
ne per diventare rivoluzionari di profes- cessario per diventare intellettualmente
sione, a cambiare città, modo di vita, acuti e moralmente tenaci.
ecc., fino a passare alla clandestinità) Fare quanto necessario è un problema
sono una manifestazione di questa sfidu- di formazione intellettuale e morale.
cia. È vero, come abbiamo già visto, che Sono due aspetti legati tra loro, l’uno
mille cose intorno a noi, fuori dal Parti- non si sviluppa oltre una certa misura se

36
non si sviluppa anche l’altro. Se non co-
nosco il processo che trasforma una cosa Dario B.
piccola e ininfluente in una cosa grande
e potente, se non so dove e come inter-
venire per favorire questa trasformazio-
ne, difficilmente potrò credere che que-
sta trasformazione avverrà. D’altra parte,
se non ho fiducia nella possibilità di sco-
prire e di imparare ad utilizzare le leggi
del fenomeno che trasforma una cosa pic-
cola e ininfluente in una cosa grande e po-
tente per favorirlo, difficilmente mi mette-
rò a studiare e a sperimentare.
Fare quanto necessario però non è un
compito che riguarda in primo luogo
ogni singolo compagno: riguarda prima
di tutto il Partito. È il Partito che deve
sviluppare nelle sue file, tra ogni com-
pagno, in ogni ambito, in ogni istanza,
in ogni collettivo il lavoro di formazio-
ne. Così come il collettivo deve occu-
parsi di combattere coscientemente e
con metodo il liberalismo, altrettanto
deve fare con la formazione. La forma-
zione dei membri del Partito non va la-
sciata nella mani della capacità e della
volontà di ogni singolo membro: essa
deve essere il prodotto di piani di lavo-
ro, della direzione nella loro esecuzione,
della CAT legata ai risultati ottenuti e
del dibattito franco e aperto tra i membri
di ogni collettivo. Solo così i limiti in-
tellettuali e morali di ogni singolo sa-
ranno superati. Solo così ogni singolo
compagno darà via via un contributo più
alto al suo collettivo.

La vita del Partito così condotta di-


venta anche una palestra che allena e di-
sintossica ogni compagno dalle storture
che la borghesia con il suo marcio ordi-
namento diffonde ovunque. Non un con-
fessionale in cui chiedere perdono a dio,
non una setta di autocoscienza, non una
scuola di autoperfezionamento, ma una
fabbrica che produce la mobilitazione ri-
voluzionaria delle masse popolari e che
in questa attività tempra i suoi operai.

37
La maldicenza, il pettegolezzo e la critica negativa e distruttiva
Spettegolare dei compagni (in particolare limite, è portata apertamente e francamente
dei dirigenti) diffondendo l’idea che si ha a nelle istanze e (salvo casi particolari) ai com-
che fare con una manica di incapaci, di imbe- pagni interessati, distingue 1. errori e limiti, a
cilli, di opportunisti, ecc., ideologicamente superare i quali si intende incitare il compa-
(psicologicamente) deriva, per lo meno in gno, 2. il giudizio (valutazione) dei limiti di
molti pettegoli e maldicenti, dal bisogno di un compagno (se uno è zoppo ...) per definire
giustificare a se stessi e agli altri le proprie responsabilità e compiti da assegnare, 3. le
esitazioni o il proprio rifiuto di fare passi caratteristiche personali.
avanti, di impegnarsi di più. Per combattere efficacemente la maldicen-
In molti ha la stessa origine psicologica za, la denigrazione e l’autodenigrazione dob-
(ideologica) anche il non vedere i passi in biamo scoprire, mostrare e smascherare in
avanti che facciamo, il non mettere in luce ogni caso concreto la fonte concreta.
pregi, potenzialità, risultati, ecc. Non canta- Le più comuni fonti sono tre.
re vittoria quando si vince. E invece mette- 1. Il senso di impotenza del proletario non
re in luce e denunciare lacune, difetti, limi- ancora organizzato. Il suo primo approccio (1.
ti, errori, ecc. alla comprensione della società, 2. all’assun-
zione di responsabilità) è la critica, la denun-
La maldicenza, la denigrazione, l’autode- cia (espressione cosciente del malcontento e
nigrazione, la critica non costruttiva sono un del malessere, passo avanti da semplice ma-
fattore di demoralizzazione e un freno dello lessere e malcontento). Se ristagna in questo
slancio rivoluzionario. Sono disfattismo. stadio, se non passa allo stadio successivo (or-
Non a caso la borghesia e il clero denigrano ganizzazione e azione per trasformare), dege-
a tutto spiano il movimento comunista e i nera in critica negativa e demoralizzante. Le
comunisti. A sentir loro gli unici comunisti masse possono trasformare il mondo, ma, per
passabili sono i dissidenti e i traditori, quelli instaurare il socialismo, devono assumere co-
che hanno combinato poco di positivo per le scienza e organizzarsi.
masse popolari e sono finiti male, come 2. Il rifiuto di (l’esitazione a) fare i passi
Trotzki, Bordiga, Silone, ecc. Una critica di avanti necessari e la ricerca di giustificazione
questo genere è la caricatura e la denigrazio- (guarda gli altri ..., tanto non si combina nien-
ne della critica di cui noi abbiamo bisogno te ..., tanto non riusciremo comunque ad an-
per diventare capaci, per progredire nella ca- dare da nessuna parte ...). Questa è una fonte
pacità di conoscere il mondo e nella capacità diffusa dell’autodenigrazione.
di trasformare il mondo. 3. La ricerca di affermarsi, di emergere. È
un fattore positivo, ma può diventare nega-
Nel Partito dobbiamo lottare sistematica- tivo se diventa “emergere abbassando gli
mente e con decisione contro la maldicen- altri, dimostrando che gli altri sono nulli”.
za, la denigrazione, l’autodenigrazione, la Bisogna incanalarlo nella direzione giusta:
critica non costruttiva. Non dobbiamo ave- farlo diventare gara a rafforzare il colletti-
re alcuna tolleranza. vo, a contribuire meglio e più all’obiettivo
Per combattere efficacemente la critica non comune, a dare individualmente un contri-
costruttiva dobbiamo buto più importante.
1. distinguerla dalla critica costruttiva, Tonia N.
2. promuovere la critica costruttiva.
La critica costruttiva è circoscritta (indica
con precisione l’errore o il limite preso di
mira), ricerca e indica le fonti dell’errore o del
38
Lettere alla redazione
Rivoluzione ed emancipazione delle donne
Cari compagni della Redazione, mica: quando per via del mio essere rivendicati-
sono una compagna della “carovana” del va mi arrabbio con alcuni compagni e accumulo
(n)PCI e vi scrivo per trattare con voi alcune stress, frustrazione, perché non fanno questo o
questioni che nell’ultimo periodo sono l’oggetto quello, mi rivolgo ai compagni che dirigo e con
centrale delle mie riflessioni. Ho letto recente- cui ho creato un legame personale, aprendomi
mente il libro della compagna Parvati del con loro e sfogandomi della mia frustrazione,
PCN(m): è un libro bellissimo, ricco di insegna- stress, ecc. anziché trattare tutte queste questioni
menti, che illustra in maniera chiara il ruolo im- con il mio collettivo di appartenenza o con i
portantissimo delle donne proletarie nel proces- miei dirigenti, per affrontare insieme la situazio-
so rivoluzionario e, allo stesso tempo, l’impor- ne e, in primo luogo, la mia trasformazione da
tanza del processo rivoluzionario per l’emanci- dirigente rivendicativa in dirigente comunista.
pazione delle donne. Ho resistenze a farlo, probabilmente per il mio
Questo libro fornisce inoltre degli interes- personalismo e il mio orgoglio.
santi spunti di riflessione e analisi per quanto Nel frattempo però vedo che le cose che diri-
riguarda i limiti che le donne devono superare go mi sfuggono di mano. Oscillo tra tre posizio-
per diventare comuniste. Voglio soffermarmi ni: dare la colpa ai compagni che dirigo e alle
su questo aspetto. loro arretratezze; sostenere che ho troppe cose
La compagna Parvati dice che le donne ten- da fare e non riesco a star dietro a tutte; sostene-
dono ad essere rivendicative e, anche, che ten- re che l’aspetto principale per avanzare è costi-
dono a mettere davanti i legami affettivi, per- tuito dalla mia trasformazione. Non vedo anco-
sonali rispetto all’aspetto politico. Leggendo ra la strada da seguire per trasformarmi e questo
questi due concetti, ho riflettuto molto su di mi crea ancor più frustrazione e sbalzi d’umore.
me e alla fine, nonostante il mio orgoglio si Inoltre, ho delle resistenze, come detto, a chie-
opponesse, sono giunta a riconoscere anche in dere aiuto al mio collettivo e ad affrontare la
me questi due aspetti. questione con i miei dirigenti.
Da un lato, infatti, tendo a “battere i piedi”, Vi sarei molto grata se voi mi deste dei consi-
ad essere rivendicativa, a pretendere rispetto e gli, un orientamento per uscire da questa situa-
riconoscimento da parte dei compagni del mio zione. Ho cercato su La Voce un articolo che
collettivo e da parte di quelli che dirigo, a pre- trattasse queste questioni inerenti alla trasfor-
tendere che facciano questo o quello anziché mazione delle compagne in dirigenti comuniste,
cercare di capire perché non lo fanno, fare ana- ma non l’ho trovato. Magari la risposta a questa
lisi concreta della situazione concreta, indivi- mia lettera potrebbe essere anche l’occasione
duare le tendenze positive su cui intervenire per per calare il discorso sulla CAT e sulla trasfor-
superare quelle negative e tracciare una linea di mazione nella situazione specifica delle donne,
intervento sui miei compagni per trasformare la che, subendo la “doppia oppressione” (di classe
situazione. Insomma, assumere un ruolo dirigen- e di genere), presenta alcuni tratti specifici. For-
te e non rivendicativo, agire come agente trasfor- se potrebbe essere utile anche ad altre compa-
matore della realtà e non come qualcuno che pre- gne, oggi o nel futuro.
tende che la realtà si conformi ai propri desideri, A pugno chiuso!
d’incanto. Questo in effetti è soggettivismo. Palmira di Genova
Dall’altro, riconosco anche che tendo a met-
tere al centro i legami affettivi, personali anzi- Alla compagna consigliamo di studiare at-
ché l’aspetto politico. Tendo cioè a creare dei tentamente l’articolo di Anna M., Diventare co-
legami personali con i compagni che dirigo, su- munisti, in questo numero. E di scriverci le sue
bordinando il politico al personale. In realtà note di lettura e riflessioni.
però dovrebbe essere il contrario: il politico
deve dirigere il personale. Certo, non avviene
con tutti i compagni che dirigo, però avviene.
Questa situazione produce la seguente dina-
39
Lettere alla redazione
Applicare sistematicamente la regola: “almeno il 10 per cento”
Cari compagni, soprattutto per quanto riguarda la con-
vi scrivo innanzi tutto per farvi i com- tinuità e la regolarità del rapporto con
plimenti per il numero 29 di La Voce: il Centro clandestino.
esso infatti contiene analisi e indicazioni Nella mia attività politica svolta al ser-
di lavoro di alto livello, molto utili per vizio del Partito tendo infatti a mettere in
avanzare con passo più spedito nella tra- primo piano il lavoro legale che svolgo
sformazione da FSRS a Partito e nell’ac- all’interno del Piano Generale di Lavoro
cumulazione delle forze rivoluzionarie. (PGL) e a tralasciare il rapporto con il
In questa sede, voglio soffermarmi su un Centro. Oscillo tra alti e bassi nel curare
aspetto particolare dell’articolo Il nostro la corrispondenza e l’interscambio con
compito principale: la propaganda del so- esso: in alcuni momenti centralizzo molto
cialismo della compagna Rosa L. A pag. materiale e in altri momenti la corrispon-
30 lei dice “(…) i membri del Partito, della denza diventa invece irregolare. Nei fatti
CP e di CdP, che lavorano in organizzazio- mi faccio dirigere dai ritmi dettati dal la-
ni pubbliche, distinguano più nettamente il voro legale anziché organizzare i vari
loro lavoro strettamente di Partito (CP e compiti che svolgo dando la priorità al
CdP), dal lavoro che compiono (come rapporto con il Centro.
membri singoli, come CP e come CdP) Quando si fa anche il lavoro legale oltre
nelle organizzazioni pubbliche. Ogni a quello clandestino, come nel mio caso,
membro del Partito, della CP e di ogni esistono più varianti nella propria attività
CdP, deve dedicare una parte del suo tem- rispetto a quando si vive e si opera nella
po e delle rispettive risorse ed energie al clandestinità. Un passaggio dell’articolo
lavoro strettamente di Partito (funziona- del compagno Dario B. Perché i comunisti
mento dell’organismo di Partito, rapporto devono studiare, pubblicato sempre sul-
con il Centro del Partito, formazione, lavo- l’ultimo numero della rivista, a mio avviso
ro istituzionale dell’organismo del Partito, sintetizza bene la differenza che esiste
distinto da quella parte del lavoro istituzio- appunto tra chi vive e opera nella clande-
nale svolto tramite e nelle organizzazioni stinità e chi invece svolge sia il lavoro
pubbliche). Non farlo, significa avere di clandestino sia il lavoro legale: “(…) i
fatto rinnegato o rinnegare di fatto la setti- clandestini non sono “tirati per la giacchet-
ma discriminante. Che sia anche solo il ta” da mille interventi, telefonate, visite,
10% del proprio lavoro, delle proprie ri- iniziative, attività di ogni genere come chi
sorse ed energie, ma deve essere nettamen- lavora pubblicamente.” Questo in effetti è
te distinto dal resto, benché influisca forte- un problema reale, oggettivo. Sarei però
mente sul resto, decida del contenuto del ipocrita con me stesso e anche con il Parti-
resto. Il rafforzamento del rapporto con il to se riducessi a questo aspetto le cause
Centro (corrispondenza, contributi alla che mi portano a non curare con regolarità
stampa, note di lettura del MP, dei Comu- e sistematicità il mio rapporto con il Cen-
nicati e di La Voce, osservazioni e propo- tro. In altre parole mi nasconderei dietro
ste, fornitura al Centro di informazioni e di ad un dito anziché prendere “di petto” i
documentazione) è l’indice dell’adempi- miei limiti per avanzare nella trasforma-
mento di questa linea.” zione in comunista e contribuire ad un li-
Il motivo per cui voglio soffermarmi vello superiore alla lotta per fare dell’Italia
su questo aspetto dell’articolo è perché un nuovo paese socialista.
mi riconosco appieno in questa critica, Non ritengo infatti che la causa di questa
40
Lettere alla redazione
mia irregolarità nella centralizzazione sia al lavoro clandestino.
legata principalmente al fatto che sono “ti- Una volta individuata questa tesi, ho
rato per la giacchetta”. Questo, pur essen- cercato, sempre seguendo i consigli di
do un problema reale, non è la causa prin- Dario B., di unire il principio generale
cipale, che è invece di carattere ideologico: che essa esprime con il particolare, ossia
da un lato riconosco infatti la necessità e con la mia esperienza pratica, ponendo
l’importanza strategica della settima di- particolare attenzione alla questione della
scriminante (la natura clandestina del Par- centralizzazione, poiché, come detto, co-
tito), dall’altro però non traduco in modo stituisce il mio principale limite per quan-
coerente questo principio nel lavoro prati- to riguarda l’attività di Partito.
co, facendone guida per l’azione. Insom- Facendo questo processo e, quindi, fa-
ma, la causa principale di questo mio limi- cendo il bilancio dell’esperienza alla luce
te è da ricercare nella contraddizione Teo- del principio espresso da Lenin, sono
ria/Pratica e non nelle “molte cose da giunto a vedere con maggiore chiarezza
fare”. Devo fare uno sforzo per rendere la
Teoria effettiva guida per l’azione e con-
formare la mia azione alla Teoria. Dibattito Franco e Aperto
Lo studio dello scritto di Lenin Partito lavocenpci40@yahoo.com
illegale e lavoro legale, indicato nella nuova pagina del Sito web del
nota 7 dell’articolo Il nostro compito (n)PCI
principale: la propaganda del socialismo, Inviate alla nuova pagina DFA
mi è servito molto per comprendere con
commenti, critiche e note di
maggiore chiarezza il legame che unisce
lettura
il lavoro clandestino con il lavoro legale e
di La Voce e dei Comunicati CP,
quindi per “riordinarmi le idee”: avete
proposte, richieste e segnalazioni.
fatto veramente bene ad indicarlo. A mio
avviso tutti i membri del Partito (sia di Verranno pubblicate,
“nuova” che di “vecchia” data) dovrebbe- eventualmente con commenti
ro studiarlo in maniera approfondita, sen- della redazione del Sito.
za limitarsi a leggerlo, seguendo i prezio-
si consigli dati, in merito al metodo di Rafforziamo la concezione
studio, da Dario B. nell’articolo Perché i comunista del mondo!
comunisti devono studiare. Combattiamo l’influenza della
È applicando proprio questi consigli (in borghesia e del clero nelle nostre
particolare l’indicazione di fare note di file!
lettura e cercare la tesi principale in un Combattiamo le idee sbagliate!
articolo) che sono giunto a questa conclu-
sione: la tesi principale dello scritto di Per eludere il controllo della
Lenin è, a mio avviso, che il lavoro legale polizia,
e il lavoro clandestino sono i due poli di usate TOR:
una contraddizione. Essi si influenzano a trovate le istruzioni nel
vicenda. Dei due poli però dirigente è Comunicato CP del 5 maggio
sempre il secondo, perché è solo attraver- 2008
so il suo sviluppo che è possibile orienta-
re nel giusto modo anche il lavoro legale una cosa (che prima di questo bilancio in
che, in definitiva, deve essere funzionale qualche modo solo “intuivo” e intravede-
41
Lettere alla redazione
vo, senza però fissarla chiaramente nella nella centralizzazione è la seguente:
mia testa): scrivere al Centro, facendo - prendere nota sistematicamente delle
delle relazioni su tutta la mia attività, cose da centralizzare al Centro (siano
clandestina e legale, mi è molto utile per esse informazioni o documenti);
riordinare le idee, per fare il punto della - nell’arco temporale di due settimane de-
situazione, per riflettere su quali aspetti dicare al lavoro di stesura del rapporto
sviluppare per avanzare e quali invece bi- per il Centro dieci ore (ho infatti calcolato
sogna superare. Non a caso dopo ogni re- che questo è il tempo che in media mi oc-
soconto che faccio al Centro, ho sempre corre per realizzare un buon resoconto),
delle nuove idee, spunti. Allo stesso tem- suddivise in due, tre giorni;
po, attraverso le relazioni sull’attività che - mantenere il seguente ritmo di centraliz-
ho svolto, metto il Centro in condizione zazione: un rapporto ogni 15 giorni, che
di dirigermi poiché gli fornisco le infor- deve trattare tutta l’attività che svolgo, ri-
mazioni di cui ha bisogno per fare analisi spettando la divisione per argomenti che
concreta della situazione concreta. Insom- mi ha indicato il Centro (lavoro nell’asso-
ma: “il Centro è come un’industria chimi- ciazione x, lavoro clandestino, ecc.). Ov-
ca: riceve dalla periferia materiale grezzo, viamente ciò non toglie che in caso di ur-
lo lavora e lo restituisce ad essa ad un li- genze o novità importanti che necessitano
vello superiore”. La periferia però deve di essere trattare con una certa rapidità si
mettere il Centro nella condizione di la- realizzi anche un rapporto specifico sulla
vorare: deve centralizzare. questione, scrivendo prima della scadenza
Ripeto, prima di questo bilancio in qual- dei 15 giorni che però deve essere sempre
che modo “intuivo” tutto questo processo. e comunque mantenuta (nel senso: il rap-
Non ne ero però pienamente cosciente: ed porto urgente su un aspetto particolare -
era esattamente questo aspetto che non mi lavoro straordinario - non sostituisce la
permetteva di mettere al centro della mia relazione complessiva su tutta l’attività -
attività la centralizzazione e di condurla lavoro ordinario).
con regolarità. Adesso mi rendo infatti Adesso non mi resta che continuare
conto che per condurre un buon lavoro, sia ad applicare questa linea con impegno
esso legale o clandestino, non basta piani- e serietà, per prendere realmente “di
ficare tutte le cose da fare se poi manca petto” i miei limiti e avanzare nella
l’aspetto determinante e cioè la pianifica- trasformazione in comunista, grazie
zione del rapporto con il Centro. alla direzione del Centro.
Come dice giustamente il compagno Mi auguro che questo mio contributo
Umberto C. nell’articolo Critica, autocri- possa essere utile anche agli altri compa-
tica, trasformazione (CAT) pubblicato su gni che si trovano ad affrontare questi
La Voce n. 28, non basta però riconoscere miei problemi e vogliono avanzare nella
l’errore e ricercarne la causa (anche se trasformazione in comunisti.
questo è molto, molto importante). Biso- Viva il (n)PCI!Viva la CAT!
gna anche pianificare un lavoro di rettifi-
Faremo dell’Italia un nuovo paese socialista!
ca, di trasformazione: altrimenti la nostra
resta una “dichiarazione di intenti”, delle Alessandro di Trieste
belle parole e propositi che alla lunga di-
ventano frustranti.
La linea che ho elaborato, con l’aiuto
del Centro, per superare questo mio limite

42
Comitati di Partito
Fondazione del Comitato del (nuovo) PCI “Mara Cagol”
giugno 2008 criminali, reazionari, fascisti, clericali incarnata
Ai comunisti, agli operai, ai lavoratori e agli dal gruppo raccolto attorno a Berlusconi, ha
altri esponenti avanzati delle masse popolari! spalancato le porte ad un ritorno ai tempi più
Annunciamo la nascita del Comitato di bui della storia dell’umanità. Quello che era la
Partito (CdP) “Mara Cagol”. Le compagne e Sinistra Borghese (SB) ha offerto loro il trionfo
i compagni che hanno deciso di rompere su un piatto d’argento, grazie alla sua inettitudi-
ogni indugio e di unirsi al nuovo PCI, per ne. Il governo PAB (Prodi-D’Alema-Bertinotti)
contribuire praticamente al suo lavoro, da in due anni ha tentato di scimmiottare il pro-
tempo studiano la rivista “La Voce”, la dif- gramma antipopolare della destra più reaziona-
fondono e la discutono con i compagni e gli ria, senza riuscire a realizzare fino in fondo il
elementi avanzati delle masse popolari che mandato consegnato loro da Confindustria,
sono interessati a comprendere il movimento USA e Vaticano e senza riuscire a tenere a freno
della realtà e i compiti di coloro che si pro- il fermento progressista delle masse. Peggio:
pongono di trasformarla. hanno perso la fiducia di entrambi. Ora, da un
L’avanzare della seconda crisi per sovrap- lato i più scaltri hanno ricomposto le loro fila
produzione assoluta di capitale, spinge sem- creando un nuovo gruppo della destra borghese,
pre di più verso una crisi generale del capita- il PD. Dall’altro ciò che resta della SB, la Sini-
lismo: una crisi internazionale, finanziaria, stra L’Arcobaleno, non sa dove sbattere la testa.
economica, culturale e sociale. Questa situa- Gli ultimi eredi del revisionismo moderno, con
zione accelera l’incalzare della guerra di ster- la loro politica del meno peggio, non solo han-
minio non dichiarata che la borghesia legal- no aperto le porte al peggio, ma figurano anche
mente e illegalmente conduce contro le mas- come i responsabili, di fronte alla storia, della
se popolari del nostro paese e del resto del scomparsa della falce e martello dal Parlamento
mondo. Le condizioni di vita a cui ci voglio- borghese, per la prima volta dopo la vittoria
no costringere sono sempre più abbrutite e della Resistenza!
bestiali, in termini materiali e spirituali. Le Di fronte all’ennesima dimostrazione del fal-
condizioni di lavoro, in particolare per la limento del “riformismo senza riforme”, molte
classe operaia, sono trappole che mietono or- sono le forze che sono state liberate. Molti sono
mai più di 5 vittime ogni giorno solo in Ita- i frammenti in libertà che stanno cercando una
lia. Coloro che si ribellano a queste condizio- loro collocazione, tentando una riorganizzazio-
ni sono perseguitati: licenziamenti, denunce, ne autonoma dai gruppi borghesi, ma ancora
arresti, minacce e intimidazioni, se non pe- lontani dall’autonomia ideologica da questi.
staggi e omicidio. L’assassinio del giovane di Tanti sono i delusi tentati dalla rassegnazione e
Verona il Primo maggio scorso è solo uno dall’impotenza. Vogliamo rivolgerci a quelli
degli esempi della mobilitazione reazionaria che portano ancora nel cuore la bandiera rossa e
in atto nel nostro paese. La borghesia sta ti- la falce e martello, come simboli di riscossa de-
rando fuori nuovamente tutto il suo arsena- gli oppressi di tutto il mondo, ma anche agli
le e sta richiamando uomini ad arruolarsi elementi delle masse popolari che si sono senti-
nel suo reggimento di topi di fogna per riu- ti scossi dagli ultimi avvenimenti elettorali, per
scire a tenere sotto controllo la mobilita- dire loro: compagni, non c’è nulla di catastrofi-
zione che le masse stanno mettendo in co in ciò che accade! Rimbocchiamoci le mani-
campo per resistere al marasma in cui la che per la rinascita del movimento comunista!
borghesia e il clero vorrebbero gettarci, per Vogliamo lavorare per contribuire allo svi-
tutelare di più e meglio la vita di sfarzo e luppo del Partito che ha tutte le potenzialità
di lussi di un manipolo di parassiti. per illuminare la strada da seguire e per rea-
La vittoria elettorale della banda dei peggiori lizzare la soluzione al marasma attuale!

43
Comitati di Partito
Vogliamo contribuire con dedizione che oggi operano in clandestinità rivolgiamo i
alla lotta per fare dell’Italia un nuovo nostri più calorosi saluti, rossi e fieri. Questi
paese socialista! rappresentano l’esempio per tutte\i noi che vo-
È solo così che è possibile riacquistare fi- gliamo raccogliere la bandiera rossa della li-
ducia, riprenderci il maltolto e strappare tutto bertà e dell’emancipazione. Essi sono coloro a
quello che ancora è possibile. cui guardare per trovare la risposta pratica alla
Abbiamo scelto di dare al nostro CdP il nome sfiducia seminata dai revisionisti e dal regime
della compagna Mara Cagol, comunista rivolu- borghese di CRP: mentre il vento della rivolu-
zionaria caduta combattendo. Con questo ab- zione è ancora un soffio, questi compagni con
biamo voluto rendere onore a tutte le donne e coraggio, determinazione e lungimiranza, lot-
agli uomini che hanno dedicato la propria vita tano in prima linea per la riscossa di tutte\i! Il
per l’emancipazione del proletariato. La com- loro lavoro tenace a trecentosessanta gradi, il
pagna Mara e gli altri comunisti combattenti loro lavoro teorico e pratico per alimentare il
delle Brigate Rosse hanno rappresentato il ten- movimento comunista nazionale e internazio-
tativo di ricostruire un vero PC in Italia. Sono nale, i loro comunicati, la pubblicazione e dif-
stati tra i pionieri del movimento comunista del fusione puntuale della rivista “La Voce”, la
nostro paese a rompere con il revisionismo mo- pubblicazione del “Manifesto Programma”, la
derno, dopo la sconfitta della sinistra interna al linea giusta contro la repressione e la persecu-
vecchio PCI e a rilanciare la lotta rivoluzionaria zione della carovana che ha sconfitto la bor-
per il potere. Essi hanno rappresentato il filo ghesia e il suo fedele servo, il novello Torque-
rosso tra la Resistenza partigiana (il punto più mada P. Giovagnoli con il suo ennesimo pro-
alto raggiunto nella lotta di classe in Italia) e cedimento giudiziario, ci danno uno stimolo in
noi. Noi siamo quelli che hanno fatto bilancio più a rompere ogni indugio per passare da os-
di queste esperienze e si propongono di diven- servatori della vita e della preziosa opera del
tare i nuovi partigiani della lotta per il sociali- Partito, a protagonisti della lotta. Vogliamo
smo. Inoltre, il nostro è un modo concreto per unirci al (n)PCI per contribuire all’applicazio-
rispondere ai continui attacchi diffamatori e mi- ne del suo Piano Generale di Lavoro, per
stificatori, all’opera di intossicazione dell’opi- rafforzare il processo di accumulazione di for-
nione pubblica messa in campo dalla borghesia: ze rivoluzionarie in atto in questa fase di di-
tanto si affannano a gridare alla fine del comu- fensiva strategica e passare concretamente al-
nismo che ogni giorno sono costretti a mezzo l’offensiva tattica!
stampa e televisioni ad infangare la memoria
Viva il (nuovo) Partito comunista italiano!
dei nostri caduti e combattenti per paura della
rinascita del movimento comunista. Ancora una Rafforzare il nuovo movimento comunista
volta ricordiamo ciò che si disse in altra epoca, in Italia e nel mondo!
quando era già chiaro chi avrebbe vinto: “il
sangue dei martiri è seme di cristiani”! 10, 100, 1000, 100.000 comitati del (n)PCI!
Avanti nella lotta per fare dell’Italia un
La Resistenza alla repressione e al regime di
nuovo paese socialista!
controrivoluzione preventiva (CPR) che condu-
cono i\le compagne\i del (n)PCI, il lavoro con- Comitato del (n)PCI “Mara Cagol”
dotto dalla Carovana negli ultimi trent’anni, la
vittoria gloriosa del PCm in Nepal sono alcuni
dei segnali, che da più parti del mondo giungo-
no, della rinascita del movimento comunista.
Questi rappresentano il nostro faro e la forza
che fornisce il coraggio agli oppressi di tutto il
mondo per alzare la testa.
Ai compagni e alle compagne del (n)PCI
44
Comitati di Partito
CdP Stalingrado
Note di lettura degli articoli
Ogni cosa ne contiene una seconda ... (La Voce n. 28, pagg. 22-24)
e A proposito del principio: suonare ... (La Voce n. 28, pagg. 25-28)
Questi articoli sono di grande aiuto a tutti metodo scientifico per analizzare una patolo-
quei compagni comunisti che oggi si prefig- gia, ma poi (“nella vita privata”) nulla toglie
gono l’obiettivo di trasformare la società: che possa essere un buon cattolico ed accetta-
fare dell’Italia un nuovo paese socialista. re quindi dei dogmi che niente hanno a che
Oggi i compagni che si pongono questo fare con il pensiero scientifico, che anzi sono
obiettivo sono relativamente pochi (debolez- la negazione stessa del pensiero scientifico.
za del movimento comunista). Spesso i L’idealismo borghese tiene separati i vari
compagni si lamentano di non riuscire a se- aspetti della realtà (credenza religiosa: le va-
guire tutte la attività che potrebbero essere rie specie animali sono state create separata-
sviluppate nella propria zona di intervento: mente dalla divinità), mentre il materialismo
l’esempio-tipo presentato a pag. 23 rende dialettico trova un nesso, unisce i vari aspet-
bene l’idea. Questa difficoltà a portare a ter- ti della realtà (pensiero scientifico: tutte le
mine i propri compiti e che porta i compagni specie animali sono collegate da un unico
a rincorrere le scadenze, crea a lungo andare processo evolutivo).
scoraggiamento, insoddisfazione e mancan- L’acquisizione di una concezione materia-
za di entusiasmo. Questa sensazione può pe- lista dialettica non è una cosa immediata,
nalizzare pesantemente alcuni che non si non avviene dopo due ore di studio, ma ri-
sentono adeguati ai propri compiti e che chiede un’applicazione continua. Per questo
quindi invece di avanzare arretrano. Non in- tutti i compagni, oltre alle varie attività “pra-
traprendono il processo di trasformazione tiche”, devono anche trovare una parte di
per diventare comunisti. tempo da dedicare allo studio. Anche questo
Negli articoli si individua il materialismo va visto in relazione con le altre attività, poi-
dialettico come strumento indispensabile per ché una giusta concezione della realtà (assi-
avere una giusta concezione della realtà. Il milata tramite lo studio) guiderà con più ef-
materialismo dialettico ci “permette di vedere ficacia anche il lavoro pratico.
i vari aspetti come un insieme di elementi con Per cambiare la società bisogna prima di tut-
caratteristiche specifiche, ma legati tra loro”. to cambiare noi stessi (trasformazione). A pag.
Sia nell’articolo di Claudio G. che in quello 25 si legge: “Ogni comunista, oltre che prota-
di Dario B. si spiega molto bene, con esempi gonista (soggetto) della rivoluzione, è anche
pratici, quello che viene sintetizzato nel prin- un bersaglio (oggetto) della rivoluzione”.
cipio: “Ogni cosa ne comprende una seconda, Oggi l’obiettivo principale del nostro parti-
una terza e a volte anche una quarta”. to è il reclutamento. Questo vuol dire che
Oggi l’assimilazione del materialismo ogni nostra iniziativa, ogni nostra attività
dialettico è definita il “collo di bottiglia” deve essere collegata a questo obiettivo. Bi-
della lotta per fare dell’Italia un nuovo sogna quindi imparare a trattare nei giusti ter-
paese socialista. mini la contraddizione tra l’essere in pochi ed
L’assimilazione del materialismo dialetti- avere difficoltà a portare avanti l’attività e lo
co è quel passaggio che ci permette di avere sviluppare l’attività per il reclutamento. Biso-
una concezione del mondo autonoma dalla gna individuare l’elemento principale (reclu-
borghesia: ci permette di trasformare noi tamento) ed impostare il lavoro, la nostra atti-
stessi e la società. vità, in funzione di questo.
La borghesia, nella sua società divisa in
classi, promuove una concezione secondo cui
ogni ambito è chiuso in un compartimento
stagno. Per esempio: un medico utilizza un
45
Comitati di Partito
CdP Stalingrado
Note di lettura dell’articolo Compagni all’attacco! (La Voce, n. 28, pagg.17-20)
Come premessa a quest’articolo troviamo polari in modo passivo, codista, spontaneista,
scritto che “il fattore decisivo del consolida- cioè non si sta tra le masse trasformando la
mento e rafforzamento del Partito è un livello difesa in attacco, cioè prima di tutto trasfor-
superiore di assimilazione del Materialismo mando noi stessi in comunisti. Un tale limite
Dialettico come metodo per conoscere il è tanto più vero per un Comitato di Partito
mondo e guida per trasformarlo”. Studiamo quale noi siamo, perché il nostro terreno di
quindi quest’articolo considerando il nostro lavoro è più avanzato rispetto a quello del
studio un mezzo per un’assimilazione supe- Partito dei CARC e le contraddizioni si
riore del Materialismo Dialettico. esprimono qui in modo più forte.
Il titolo ha già un significato importan- Mantenersi sulla difensiva nel nostro Co-
te. L’attacco è l’opposto della difesa. Lo mitato di Partito genera riduzione dell’attivi-
stare sulla difensiva è un limite nello svi- tà. Il problema quindi è ideologico. Valgono
luppo del movimento comunista cosciente per noi le affermazioni seguenti: “Molti com-
e organizzato. pagni hanno ancora una concezione dello
Stare sulla difensiva significa, tra l’altro, sviluppo del movimento di massa in cui l’ef-
aspettare che siano gli eventi a darci ragio- fetto del lato cosciente è sottovalutato o as-
ne. Questo è un errore di dialettica. Consiste sente (i compagni non hanno assimilato ab-
nel dare massimo peso al fattore oggettivo bastanza gli insegnamenti che Lenin ha espo-
(gli eventi, il procedere della crisi) e mini- sto nel Che fare?). Quindi sottovalutano l’ef-
mo peso al fattore soggettivo. Ci si riferisce fetto della propria attività”. Noi come questi
a questo quando si dice che “molti compa- compagni, di conseguenza, trascuriamo il la-
gni hanno ancora una concezione dello svi- voro di Partito.
luppo del movimento di massa in cui l’ef- Il motivo per cui trascuriamo il lavoro di
fetto del lato cosciente e della formazione Partito non è quindi la mancanza di tempo ed
della coscienza, delle idee e dell’avanguar- energie, ma la mancanza di fiducia nell’effet-
dia che le elabora e le diffonde, è sottovalu- to del nostro “lato cosciente”. Noi manife-
tato o assente”. Sempre a questo ci si riferi- stiamo in noi stessi la mancanza di fiducia in
sce in questo articolo quando si scrive che se stesse che le masse hanno. Questo è un li-
“nel valutare il movimento di massa pre- mite della nostra trasformazione in comuni-
domina in molti compagni lo spontanei- sti. Quando diciamo che dobbiamo aiutare le
smo: una concezione del movimento socia- masse a riguadagnare tale fiducia, dobbiamo
le in cui tutto o quasi tutto è spontaneo e quindi includere tra le masse anche noi stes-
niente o poco è il risultato dell’opera di si. Questo vale per ogni organismo e per ogni
propaganda, agitazione, organizzazione e membro del Partito.
mobilitazione, in breve del lavoro che i co- È quindi responsabilità di ogni organismo
munisti svolgono tra le masse”. e di ogni membro del Partito avanzare su
La dialettica tra difesa e attacco è, ad questo terreno. Il lavoro del Centro del Parti-
esempio, al centro dello sviluppo del Partito to arriva fino ad un certo punto. “L’ultimo
dei CARC. Infatti i Comitati d’Appoggio alla tratto deve per forza essere compiuto dal sin-
Resistenza – per il Comunismo si chiamano golo compagno ogni giorno, ogni mese, ogni
così perché il nucleo del loro lavoro è tra- anno, fase per fase, situazione per situazione,
sformare la resistenza delle masse popolari settore di lavoro per settore di lavoro”.
(difensiva) al procedere della crisi in attacco
per avanzare verso il socialismo. Anche nel
caso del Partito dei CARC, finché ci si man-
tiene sulla difensiva, si resta tra le masse po-

46
Clandestinità, lotta al legalitarismo,
difensiva strategica e tattica offensiva
Premessa gica e la tattica offensiva, data l’importanza
“Il criterio generale d’azione in questa che essa ricopre nella GPRdiLD. In partico-
fase della guerra popolare rivoluzionaria di lare concentremo l’attenzione sul ruolo e
lunga durata condotta dal (n)PCI [la fase sulla funzione della clandestinità per quanto
della difensiva strategica, ndr] è: essere stra- riguarda questa combinazione. Inoltre, unen-
tegicamente sulla difensiva, ma tatticamente do il generale con il particolare, affrontere-
all’offensiva, avere l’iniziativa in mano. mo la necessità della lotta contro il legalita-
Cosa significa? rismo presente nelle nostre file per avere l’i-
Per comprendere bene questo criterio bi- niziativa tattica sul nemico e avanzare nella
sogna analizzarlo alla luce delle “due gam- costruzione del Partito e del Fronte.
be” (1. intervento nelle masse popolari e 2.
intervento nelle contraddizioni del nemico). 1. La clandestinità è l’elemento decisivo
Esso infatti si traduce in: per essere tatticamente offensivi
1. utilizzare tutte le occasioni, tutti gli A differenza di quello che pensano i
ambiti per sviluppare un nostro intervento militaristi e i movimentisti, la costruzio-
nelle masse popolari per accumulare forze ne del Partito è il centro della GPRdiLD.
e far crescere il Nuovo Potere; Un partito comunista per essere all’altez-
2. operare per impedire al nemico di con- za della situazione e del suo ruolo storico
centrare tutte le sue forze contro di noi, evi- di avanguardia della classe operaia nella
tare lo scontro frontale, sfruttare a nostro lotta per il socialismo, deve essere in gra-
vantaggio il “tallone d’Achille” del regime do di operare con continuità quali che
di controrivoluzione preventiva (le masse siano gli sviluppi della lotta di classe e
popolari), sfruttare a nostro vantaggio le gli attacchi del nemico. Deve essere un
contraddizioni presenti nel campo borghese partito clandestino. Pensare di condurre
per ostacolare e rallentare l’unificazione la GPRdiLD con un “partito comunista
delle varie formazioni intorno ad un’unica nei limiti della legge” è ingenuità o im-
linea repressiva con cui fronteggiare il broglio. I promotori di simile progetto se
Nuovo Potere e, quindi, guadagnare tempo persisteranno nel loro proposito sono de-
per accumulare forze rivoluzionarie”. stinati a dividersi in due: o finiranno am-
Questo passaggio è tratto dall’articolo pub- mazzati o passeranno dall’altra parte del-
blicato su La Voce n. 29 Difensiva strategica la barricata. L’esperienza della prima on-
e tattica offensiva: criteri, principi e secondo data della rivoluzione proletaria non la-
fronte di lotta. In esso abbiamo analizzato scia dubbi al riguardo.
l’importanza della tattica offensiva principal- La natura clandestina del partito è l’e-
mente per quanto riguarda l’accumulazione lemento decisivo per avanzare nel lavoro
delle forze rivoluzionarie intorno al Partito di accumulazione di forze rivoluzionarie
(ossia la costruzione del Fronte), seguendo il durante tutta la GPRdiLD. Per quanto ri-
Piano Generale di Lavoro (PGL). Inoltre, guarda la fase attuale, la difensiva strate-
unendo il generale con il particolare, abbiamo gica in un regime di controrivoluzione
analizzato in maniera specifica l’intervento preventiva, questo principio si traduce in
nel secondo fronte di lotta del PGL: l’irruzio- cinque principali punti:
ne nel “teatrino della politica borghese”. - primo, solo attraverso la clandestinità è
Nel presente articolo approfondiremo an- possibile elaborare la linea, la strategia e
cor di più la dialettica tra la difensiva strate- la tattica andando veramente “a fondo”

47
nell’analisi, nella trattazione e nella di- stino e alimentare le sue fila. L’esperienza
scussione delle questioni, senza farsi le- fatta con il fascismo e con la Resistenza
gare le mani dai limiti imposti della lega- (trasformazione della mobilitazione reazio-
lità borghese, liberi dal controllo vigile naria in mobilitazione rivoluzionaria) ha
degli apparati repressivi e non ostacolati marchiato a fuoco la pelle della classe do-
nella discussione (che è un metodo indi- minante: ci sono diverse tendenze al suo in-
spensabile per elaborare) da considera- terno sulla linea da adottare e ancora le va-
zioni di opportunità (“non dare armi al rie componenti borghesi non hanno rag-
nemico che ci perseguita”); giunto un’unità di vedute. Lo sviluppo del-
- secondo, solo la clandestinità permette di l’attività del Partito nei quattro fronti del PGL
mantenere la continuità del lavoro nono- influenza sempre di più queste contraddizioni
stante gli attacchi repressivi del nemico; interne al campo borghese.(1) Questo per-
- terzo, solo la clandestinità permette di mette di guadagnare tempo per accumulare
condurre delle operazioni tattiche coglien- forze, attuando il PGL e sfruttando al me-
do di sorpresa il nemico, perché liberi dal glio anche il lavoro legale, in vista della
suo controllo; guerra civile che la borghesia inevitabil-
- quarto, solo la clandestinità permette di mente scatenerà contro il movimento co-
sviluppare (senza essere provocatori o av- munista, rompendo la sua stessa legalità
venturisti, senza deviare in una propaganda (passaggio dalla prima alla seconda fase
demagogica che maschera una pratica lega- della GRPdiLD).
litaria e che solo per questo è tollerata dal Questi cinque punti mostrano in maniera
nemico - separazione teoria-pratica) una chiara che la clandestinità è l’elemento de-
propaganda veramente libera, ossia una cisivo per avere sempre in mano l’iniziativa
propaganda che entra nel merito delle que- durante la GPRdiLD, per essere tatticamen-
stioni senza farsi legare le mani dalle leggi te offensivi anche in una situazione di di-
borghesi: questo permette di sviluppare, in fensiva strategica.
proporzione con le forze a disposizione del
Partito, un incisivo lavoro di orientamento, 2. Chi non gioca d’iniziativa sul
formazione e lotta ideologica tra le forze ri- nemico, subisce la sua iniziativa
voluzionarie, tra gli elementi avanzati delle La natura clandestina del partito sarà l’ele-
masse popolari, i sindacati, le associazioni, mento decisivo anche per non disperdere le
i comitati di lotta, ecc.; forze accumulate durante la prima fase della
- quinto, la clandestinità è una tutela per le GPRdiLD e continuare ad accumularne quan-
organizzazioni legali presenti nel nostro do la borghesia imperialista romperà la sua
paese. L’esistenza del partito clandestino stessa legalità e scatenerà la guerra civile con-
crea infatti nella borghesia incertezze ri- tro il movimento comunista (passaggio alla
spetto alla linea da adottare contro il movi- seconda fase della GPRdiLD).
mento comunista e progressista e rispetto Più volte abbiamo detto e ribadito che la
allo sviluppo della mobilitazione rivoluzio- clandestinità non si improvvisa con lo scoppio
naria, poiché la clandestinità permette di della guerra civile. Per giocare infatti d’iniziati-
trasformare ogni attacco repressivo nel suo va sul nemico anche quando scoppierà la guer-
contrario: in un contributo alla mobilitazio- ra civile, bisogna lavorare fin dalla fase attuale
ne rivoluzionaria. La borghesia è cosciente per creare e accumulare le condizioni per af-
del fatto che se mette fuori legge il comuni- frontare il cambiamento di situazione. L’im-
smo oppure se intensifica la repressione nei preparazione e lo spontaneismo, il navigare a
confronti delle organizzazioni comuniste o vista, di norma aprono le porte a una regres-
progressiste legali, crea le condizioni per sione e spesso anche alla disfatta se non si
rafforzare la costruzione del partito clande- corregge il tiro per tempo facendo il bilancio

48
dell’esperienza.
Bisogna quindi lavorare Il significato del 17 ottobre
fin da subito per costruire Centinaia di migliaia di lavoratori hanno scioperato e
un partito clandestino e avan- sono scesi in piazza rispondendo all’appello lanciato da
zare nel suo consolidamento Confederazione Cobas, RdB, SdL e altri sindacati di
e rafforzamento. base. Hanno segnato una nuova tappa nel rinnovamento
Questo significa: del movimento sindacale. Nei sindacati di regime la
- avanzare nella costruzione destra (capitanata da Epifani, Bonanni e Angeletti)
dell’unità ideologica nel Parti- spadroneggia ancora, ma è sempre più in difficoltà. La
to, utilizzando al meglio il sinistra acquista forza. Bisogna che il sindacalismo
Manifesto Programma, che alternativo e la sinistra dei sindacati di regime si
sintetizza e illustra il nostro uniscano e facciano fuori la direzione della destra.
piano strategico: un’armata La crisi si aggrava. I lavoratori hanno bisogno di
vincente è un’armata che è lottare su scala più grande e con più forza per salari,
unita dalla stessa concezione e pensioni, posti di lavoro, riduzione dei mutui, degli
visione strategica; affitti, delle tariffe, delle tasse e dei ticket.
- sperimentare lo stile di lavoro Organizzazioni sindacali e comitati di resistenza devono
e il funzionamento clandestino, unirsi e attaccare padroni, clero e autorità. Bisogna far
facendo tesoro dell’esperienza valere il diritto non solo alla vita, ma anche a una vita
accumulata dal movimento co- dignitosa per tutti i lavoratori e il diritto al lavoro.
munista e operando concreta- Bisogna rafforzare in ogni azienda l’organizzazione
mente nella clandestinità sindacale, estromettendo la destra dalla direzione dei
(e non come fanno ancora al- sindacati. Bisogna rafforzare nelle città, nei quartieri e nei
cune FSRS “iper-rivoluziona- paesi gli organismi e i comitati di resistenza.
rie” che spacciano per clande- Ma soprattutto bisogna rafforzare il Partito comunista,
stinità la semi-clandestinità, il movimento comunista cosciente e organizzato, la
una “clandestinità nei limiti lotta per instaurare il socialismo. Padroni, autorità e
della legge sotto l’occhio vigile clero cederanno terreno solo se avranno paura di
della borghesia”, senza tirare le perdere tutto. Avranno paura di perdere tutto, se i
dovute conclusioni politiche lavoratori saranno decisi a prendere tutto, a instaurare
dalle varie inchieste giudiziarie il socialismo.
che si moltiplicano nel nostro Dopo lo sciopero e le manifestazioni del 17 ottobre i
paese – e che sono solo un as- capi dei sindacati promotori si sono detti spaventati
saggio della repressione su lar- del successo che andava oltre ogni previsione. La loro
ga scala che la borghesia met- paura non è una debolezza personale. È una questione
terà in campo in futuro e per la di linea politica, di mancanza di prospettiva. Senza la
quale si sta preparando);(2) prospettiva di instaurare il socialismo, la lotta
- attraverso l’esperienza e il
sindacale non ha sbocco: non sanno cosa fare. I
suo bilancio elaborare criteri
padroni, il clero e le Autorità lo sanno e manovrano.
e principi via via superiori
Anche i lavoratori in qualche modo lo sentono.
per la clandestinità e forgiare
Bisogna rafforzare e organizzare meglio le lotte
un corpo di rivoluzionari di
professione in grado di ope-
sindacali e le rivendicazioni. Il fattore decisivo è
rare clandestinamente, come rafforzare la lotta per instaurare il socialismo. Fare di
indicava già Lenin nel Che ogni lotta una scuola di comunismo! Rafforzare le
fare? (che, per molti versi, organizzazioni che lottano per instaurare il socialismo.
può essere considerato il ma- Riccardo A.
nuale per l’accumulazione

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delle forze rivoluzionarie nella prima fase sce la sua iniziativa.
della GRPdiLD in un paese imperialista);
- dotarsi di canali economici sconosciuti 3. Lotta al legalitarismo e difesa del Partito
alla borghesia e su cui quindi essa non La conseguenza politica di quanto detto
può intervenire; fin qui è: il compito principale di tutti i
- sviluppare il lavoro di reclutamento; membri del Partito è tutelare la struttura
- sviluppare la costruzione dei Comitati clandestina e, in particolare, il Centro
di Partito clandestini; clandestino. Questo significa principal-
- formare allo stile di lavoro clandestino il mente due cose:
più vasto numero di quadri e militanti; - adottare una concezione e un metodo
- rafforzare il legame del partito con le di lavoro adeguato alla natura clandesti-
masse attraverso il PGL. na del Partito;
Tutto questo lavoro non si improvvisa e - tenere alta la vigilanza rivoluzionaria con-
non si può improvvisare con lo scoppio tro spie, infiltrati e polizia politica.
della guerra civile. Questi due aspetti presentano delle carat-
Il sacrificio di Gramsci, Liebknecht, teristiche specifiche, ma sono strettamente
Rosa Luxemburg e Thälmann, frutto del- legati tra loro. In particolare, l’elemento co-
l’impreparazione del vecchio PCI e del mune che li unisce è che, per svilupparli,
KPD ad affrontare il passaggio alla guerra occorre lottare contro il legalitarismo pre-
civile, stanno lì a dimostrarlo. È necessario sente nelle nostre fila.
però aggiungere una cosa, che spesso non Per lottare in modo incisivo contro
viene considerata nel dovuto modo da nu- questa tendenza negativa bisogna innanzi
merose componenti del movimento comu- tutto liberare il campo dalla concezione
nista, sia nel nostro paese sia su scala inter- soggettivista che porta a pensare che ba-
nazionale (tra cui i compagni del Partito sta riconoscere l’importanza della natura
Marxista Leninista Tedesco – MLPD): il clandestina del Partito e far parte di uno
vecchio PCI e il KPD riuscirono a riorga- dei suoi organismi per diventare “immu-
nizzarsi subito dopo il durissimo colpo re- ni” dal legalitarismo.
pressivo (anche se durante la lotta al nazi- Certo, la condivisione della clandestinità
smo il KPD non riuscì mai a raggiungere i e l’appartenenza al Partito sono indice di
livelli politici e organizzativi che raggiunse un certo livello di emancipazione dal lega-
il PCI), principalmente grazie al sostegno litarismo e dall’influenza ideologica della
politico e logistico dell’URSS, “base rossa” classe dominante. Ma con la condivisione
della rivoluzione proletaria mondiale. Oggi della clandestinità e l’appartenenza al Parti-
che l’URSS non esiste più, la necessità del- to non si diventa “immuni” dal legalitari-
la clandestinità per giocare d’iniziativa sul smo o più in generale dall’influenza della
nemico anche quando scatenerà la guerra borghesia. Pensarlo significa riprodurre,
civile, si ripresenta quindi ad un livello su- anche se in forme e modi diversi, lo stesso
periore. Detta in altre parole: oggi più di errore che commettevano molti compagni
ieri bisogna lavorare fin da subito per co- negli anni ’70 (e che alcune FSRS commet-
struire il partito clandestino, rompendo con tono ancora oggi): secondo loro decidere di
l’attendismo, lo spontaneismo e anche con imbracciare le armi voleva dire aver rag-
l’errata tendenza che porta a confondere giunto un livello di assoluta e irreversibile
clandestinità e semi-clandestinità. autonomia ideologica dal nemico di classe.
Una delle principali lezioni che emer- L’esperienza poi ha mostrato che non era
gono dal bilancio storico del movimento così, anche a caro prezzo (deriva militari-
comunista internazionale infatti è: chi sta, dissociazione, pentitismo). L’influenza
non gioca d’iniziativa sul nemico, subi- della borghesia esisterà, in forme e modi

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diversi, fin quando esisteranno le classi so- bianco o nero”.
ciali. Essa è un prodotto storico che si Il legalitarismo si manifesta in diversi
estinguerà solo con l’estinzione di ciò che modi nelle nostre fila. Indichiamo alcuni
lo produce, le classi sociali. Il Partito non degli esempi più frequenti o, comunque,
può eliminarla, ma può combatterla e più gravi:
contenerla. Lo fa attraverso la lotta tra le - non rispettare la compartimentazione, la
due linee e la Critica-Autocritica-Trasfor- divisione dei compiti e le gerarchie all’in-
mazione (CAT). terno del Partito e del proprio collettivo e
I compagni del Partito che svolgono tendere all’assemblearismo e al liberalismo
anche un’attività legale (siano essi rivo- con gli altri compagni del Partito (tendere
luzionari di professione o compagni in cioè a parlare di tutto con tutti);
produzione) sono più influenzati dal le- - parlare con i propri figli, coniugi, genitori,
galitarismo rispetto ai rivoluzionari di fidanzate/i o amici di cose riservate, senza
professione che vivono e operano in clan- l’autorizzazione del Partito;
destinità. Questa dinamica non è prodotta - non raccogliere informazioni dettaglia-
dalle “caratteristiche personali”, soggetti- te (sia sul presente che sul passato) sugli
ve degli uni o degli altri (teoria soggetti- elementi della masse popolari che vo-
vista del super-uomo). È prodotta dalle gliono entrare nel Partito o su cui vo-
condizioni oggettive in cui essi operano. gliamo intervenire;
Sono queste che influenzano la loro con- - non prestare la dovuta attenzione alla
cezione e la loro formazione. Nella clan- puntualità negli appuntamenti clandestini;
destinità infatti la lotta contro la tendenza - non prestare la dovuta attenzione, tempo e
legalitarista si sviluppa ad un livello su- risorse per verificare se si è “puliti” prima di
periore principalmente per due motivi: recarsi ad un appuntamento clandestino;
- i compagni che vivono ed operano nella - fare le riunioni clandestine con il telefoni-
clandestinità, strutturano la loro vita intor- no in tasca (poco conta se si toglie la batte-
no a dei criteri e principi finalizzati alla lot- ria: il criterio generale deve essere di non
ta contro la polizia politica (utilizzo di do- portarselo mai dietro durante gli appunta-
cumenti falsi, compartimentazione, canali menti e le riunioni clandestine);
di comunicazione e finanziamento segreti, - non usare pseudonimi per indicare
tecniche per realizzare incontri sicuri con i questo o quel compagno nei rapporti
compagni che operano nella legalità, ecc.); scritti delle riunioni clandestine oppure
- come abbiamo visto precedentemente, nell’agenda dove scriviamo gli appunta-
nella clandestinità si va “più a fondo” nelle menti clandestini;
analisi e nel confronto (liberi dal controllo - non prestare una sistematica attenzione a
della borghesia e dalle limitazioni della le- quello che si scrive nei rapporti o nei reso-
galità borghese) e questo rafforza la propria conti che si fanno per le organizzazioni le-
formazione e autonomia ideologica. gali di cui si fa parte, inserendo in essi an-
È la combinazione di questi due aspetti che aspetti che riguardano l’attività clande-
che permette di affrontare ad un livello supe- stina (durante un’iniziativa, un incontro bi-
riore la lotta contro il legalitarismo nella laterale, ecc. a volte si svolgono attività
clandestinità. Ciò non significa però che i ri- inerenti sia al lavoro legale che a quello
voluzionari di professione che vivono ed clandestino – l’errore qui indicato consiste
operano nella clandestinità sono “immuni” nello scrivere nel rapporto o nel resoconto
dal legalitarismo e che quindi non è necessa- destinato alle organizzazioni legali di cui si
rio sviluppare il processo di Critica-Autocri- fa parte, anche aspetti che riguardano il la-
tica-Trasformazione (CAT). Non bisogna ra- voro clandestino, per superficialità e non
gionare con la concezione schematica del “o netta divisione nella nostra testa dei due

51
ambiti di lavoro); dere) rispondere alle domande facendo delle
- parlare nelle sedi pubbliche o in casa di cose dichiarazioni politiche concordate preceden-
riservate (magari sottovoce o per sottintesi temente con il proprio collettivo, senza farsi
pensando così di non essere compresi dai po- legare le mani delle domande che ci vengo-
liziotti che ascoltano – il criterio generale no fatte e/o dalle reazioni degli sbirri;
deve essere: evitare sempre, in qualsiasi - non richiamare i compagni che commetto-
modo o situazione, di parlare nelle sedi pub- no uno o più di questi errori, mostrandogli
bliche o in casa di cose riservate); l’origine ideologica dell’errore commesso e
- tenere documenti riservati in casa; il potenziale pericolo che può costituire per
- tenere in casa o in banca i soldi desti- il Partito e, su questa base, impostare un
nati all’attività clandestina (la polizia li percorso di CAT.
può sequestrare durante una perquisizio- Questi sono alcuni degli esempi più fre-
ne o bloccare attraverso un intervento quenti o, comunque, più gravi di legalita-
sulla banca); rismo. Emerge che il legalitarismo spesso
- non verificare sistematicamente di essere produce superficialità, liberalismo e in al-
“puliti” prima di recarsi in un internet point cuni casi anche assemblearismo. Ogni er-
ad inviare un comunicato dell’organismo rore è una potenziale informazione che
clandestino a cui si appartiene; diamo, involontariamente, agli organi del-
- inviare i comunicati dell’organismo clan- la controrivoluzione preventiva che fanno
destino a cui si appartiene quasi sempre (o dell’accumulazione e dello studio delle in-
comunque con una certa frequenza) dallo formazioni il loro principale strumento per
stesso internet point; cercare di ricostruire il funzionamento del
- usare lo stesso computer personale sia per Partito, individuare i militanti, la fonte
l’attività legale che per l’attività clandesti- delle risorse economiche, la struttura logi-
na e connettersi con esso ad internet (attra- stica, scovare e mettere “fuori gioco” il
verso la connessione internet gli apparati Centro clandestino. Per costruire un Parti-
repressivi possono infatti entrare nel com- to all’altezza della situazione dobbiamo
puter e verificarne il contenuto); rompere con la superficialità, il liberali-
- non utilizzare sistematicamente il pro- smo e l’assemblearismo prodotte dal lega-
gramma TOR o altro equivalente quando litarismo e passare da uno stile di lavoro
si va su internet; artigianale e approssimativo ad uno stile
- parlare al telefono o via e-mail in chiaro di lavoro di alto livello e professionale, at-
di cose riservate o utilizzare sottintesi pen- traverso la CAT.
sando così di non essere compresi dai poli- Non bisogna lasciare alla buona volontà
ziotti che ci controllano; di ogni singolo compagno l’attuazione dei
- non “pulire” sistematicamente il computer criteri e principi della sicurezza e della
dopo aver realizzato documenti riservati, clandestinità. Al contrario, ogni dirigente
cancellandone le tracce con l’utilizzo di deve dirigere, ha il compito di dirigere il
programmi adeguati; proprio collettivo per:
- durante gli interrogatori collaborare, in - formare i compagni al funzionamento
buona fede, con la polizia dando alcune in- clandestino, unendo l’illustrazione dei cri-
formazioni oppure cercare di convincere gli teri e principi (anche attraverso un percorso
sbirri che la nostra lotta è giusta, anziché av- di studio degli articoli fatti al riguardo su
valersi sempre e comunque (salvo diversa La Voce – indicati nell’Indice Analitico nel-
indicazione del Partito) della facoltà di non la rubrica “clandestinità”) con l’esperienza
rispondere oppure se questo non è possibile e il suo bilancio;
(ossia quando si è interrogati in qualità di te- - affrontare e superare, attraverso la
stimoni e non si ha la facoltà di non rispon- CAT, i vari limiti ed errori prodotti dal

52
legalitarismo; care, sulla base di questa nostra autonomia,
- ammonire, sospendere, espellere (consul- di creare con i nostri avvocati una sinergia;
tandosi con l’istanza superiore) i compagni - avere delle resistenze a condurre la lotta
che persistono nell’indisciplina anarcoide e contro spie, infiltrati e polizia politica (op-
nella superficialità, mettendo a rischio il pure mantenere le informazioni nel giro
proprio collettivo e il Partito tutto; degli “addetti ai lavori”) anziché denun-
- concordare con l’istanza superiore come ciare subito e a gran voce tizio o caio
mettere le spie e gli infiltrati in condizione come spia, infiltrato e poliziotto facendo
di non nuocere al Partito. dei comunicati, volantini, manifesti con
Emerge chiaramente che senza la lotta foto, corpo di appartenenza, zona in cui
contro il legalitarismo non è possibile proteg- operano, nome e cognome, indirizzo di
gere il Partito dagli attacchi del nemico e casa, numero di telefono;
riuscire ad avere sempre l’iniziativa tattica su - trascurare il fatto che la polizia normale, le
di esso: il legalitarismo ci porta infatti a fare agenzie investigative private, il clero e altri
il suo gioco, a subire la sua iniziativa, a dar- funzionari collaborano normalmente con la
gli informazioni per colpirci! polizia politica che di essi si avvale;
- fare i “buoni candidati” durante la campa-
4. Lotta al legalitarismo nei quattro gna elettorale o i “buoni eletti” dopo le ele-
fronti del PGL: innalzare la bandiera “è
illegale ma legittimo!” e fare di ogni zioni, anziché utilizzare la campagna elet-
esperienza una scuola di comunismo torale e il ruolo di consigliere, deputato o
Il legalitarismo però si manifesta anche in senatore per rompere le regole, scritte e non
altri modi, che non sono strettamente legati scritte (gli usi e i costumi), del “teatrino
alla difesa del Partito clandestino dagli organi della politica borghese”, fare delle incursio-
repressivi dello Stato borghese, ma che ri- ni, creare scompiglio nelle fila nemiche ri-
guardano principalmente il lavoro nei quattro cavandone tutto il possibile per alimentare
fronti di lotta del PGL. Indichiamo alcuni e potenziare la lotta delle masse popolari
esempi, che riteniamo rendano bene l’idea e per i propri interessi immediati e per il so-
che forniscono elementi di riflessione utili per cialismo, mettere alle strette i teatranti e li-
permettere ai compagni di analizzare, con mitare la loro agibilità nel teatrino, rom-
senso critico e autocritico e nell’ottica della pendo il segreto che circonda le istituzioni
trasformazione, la loro attività o l’attività di e rendendole ingestibili per la borghesia;
altre organizzazioni: - rifiutare a priori di utilizzare escamotage
- durante i processi accettare il ruolo di per aggirare, quando si è in difficoltà, i li-
imputati che devono giustificarsi e convin- miti burocratici o pecuniari che la borghe-
cere la Corte della propria innocenza o sia ha posto appositamente per evitare la
buona fede anziché giocare d’attacco, pas- presentazione di liste comuniste o popolari
sare da accusati ad accusatori, chiamare alle elezioni;
sul banco degli imputati la borghesia e - fidarsi della parola data da terzi, senza
unire la lotta nell’aula del tribunale con la cautelarsi di fronte al fatto che può trattarsi
mobilitazione fuori, sia prima che durante di una trappola per farci perdere tempo e
l’udienza, muovendosi su “due gambe” scadere i termini, che ci possono essere ri-
(processo di rottura); pensamenti, che chi ci ha dato la sua parola
può essere sottoposto a pressioni e ricatti;
- durante un procedimento giudiziario farsi
- pensare che non sia necessario sviluppare
dirigere dagli avvocati e subordinare alla
loro autorizzazione le nostre azioni e deci- e promuovere il controllo popolare nei seg-
gi elettorali durante lo spoglio dei voti: in-
sioni, anziché operare in piena autonomia
somma, affidarsi alla “buona morale” dei
nel condurre la battaglia processuale e cer-
politicanti borghesi. L’esperienza di con-
53
trollo popolare durante lo spoglio fatta a questo punto di vista è un esempio da
Priverno nelle scorse elezioni dal P-CARC manuale)? Rispetto al rapporto con le
è un esempio da seguire ed estendere su masse, infine, l’adozione della dicitura di
larga scala (al riguardo vedere Resistenza “rivoluzionario di professione” non smi-
di maggio ’08); nuisce il concetto espresso dal termine
- parlare al telefono di cose che riguardano “funzionario”: ossia una persona che la-
l’attività politica legale senza selezionare cosa vora a tempo pieno per la causa;
dire e cosa non dire per evitare di dare agli - durante le lotte rivendicative (ma an-
apparati repressivi informazioni in più o con- che presidi, manifestazioni, ecc.) avere
ferme rispetto al collettivo e al partito legale, delle resistenze a trasformarle in un pro-
al sindacato, ecc. di cui si fa parte (spettegola- blema di ordine pubblico, se la situazio-
re, fare telefonate lunghe in cui si dice di tutto ne lo richiede;
e di più, fare degli “sfoghi” telefonici, ecc.). - farsi “problemi morali” davanti all’e-
Spesso si pensa infatti che, poiché la borghe- sproprio di un supermercato o autogrill
sia controlla l’operato delle organizzazioni le- da parte di proletari o sottoproletari, an-
gali, non è il caso di prendere delle contro-mi- ziché sostenerli perché “quando un ordi-
sure, per evitare di dare conferme o informa- ne sociale è ingiusto la ribellione è un
zioni in più (“la borghesia tanto già sa”) op- primo passo per fare giustizia” e inter-
pure si pensa che, dato che si svolge un’attivi- venire su questo loro slancio per elevare
tà legale, non “abbiamo nulla da nascondere”; e sistematizzare la loro concezione anti-
- la stessa cosa vale anche, ad esempio, legalitaria e unire i migliori a noi, senza
per l’invio postale della stampa del pro- essere avventuristi e faciloni, senza
prio partito, organizzazione, sindacato, creare situazioni favorevoli al nemico e
ecc.: spesso non si utilizzano guanti per facendo sempre distinzione tra le classi;
evitare di lasciare delle impronte sui pac- - farsi “problemi morali” davanti a degli
chi postali “perché tanto non è roba clan- ultras che attaccano la polizia, anziché
destina” oppure “tanto la borghesia sa chi sostenerli e allo stesso tempo pensare a
invia questa roba”;(3) come possiamo intervenire per mobili-
- legato ai due punti appena visti: scri- tarli contro i fascisti, ecc. organizzando
vere sulla lista elettorale che il compagno ronde popolari.
x o y è un “funzionario del Partito dei Questi limiti ed errori, come detto pre-
CARC”, pensando che, poiché si è fun- cedentemente, non racchiudono tutte le
zionari di un partito che non è clandesti- varianti del legalitarismo che si presenta-
no, non occorra adottare degli accorgi- no nel lavoro legale, ma sicuramente in-
menti e, quindi, la dicitura di “rivoluzio- dicano alcune delle principali forme con
nario di professione”. La differenza tra cui esso si manifesta e forniscono spunti
“funzionario” e “rivoluzionario di profes- di riflessione per analizzare scientifica-
sione” consiste nel fatto che il primo è mente, nell’ottica della trasformazione,
stipendiato dal partito e il secondo invece anche altre manifestazioni del legalitari-
può vivere anche perché mantenuto dai smo che non sono state qui indicate.
suoi genitori, dal suo coniuge, grazie ad Questi limiti ed errori si presentano (o
una eredità o all’affitto di un appartamen- si possono presentare) sia quando noi
to di sua proprietà o ad una pensione, a svolgiamo l’attività legale seguendo il
contributi di amici e conoscenti, ecc. Per- PGL, sia nell’operato di altre organizza-
ché dare delle informazioni gratuite alla zioni, partiti, comitati, collettivi, sindaca-
borghesia, che poi può utilizzare per ti, ecc. che svolgono solo attività legale o
montare i suoi procedimenti giudiziari anche semi-clandestina.
(l’Ottavo Procedimento Giudiziario da Per quanto riguarda il nostro lavoro le-

54
gale, è necessario condurre una lotta tra tra loro. Elevando il livello qualitativo
le due linee e la CAT per rettificare il tiro del Partito rispetto alla concezione e al
e contrastare il legalitarismo. Esso infatti metodo della clandestinità nei suoi vari
frena e ostacola l’accumulazione delle organismi e istanze, creiamo le basi per
forze per costruire il Fronte intorno al difenderlo con maggiore efficacia dagli
Partito. Infatti non ci permette di volgere attacchi repressivi del nemico. Allo stes-
a nostro favore tutte le situazioni e, allo so tempo, elevando la qualità della lotta
stesso tempo, non ci permette di condurre che conduciamo all’interno del movimen-
un adeguato lavoro di “scuola di comuni- to comunista e progressista contro il le-
smo” per far avanzare ideologicamente e galitarismo, contro la fiducia nella bor-
organizzativamente le masse popolari su ghesia, contro l’ignoranza della lotta
cui interveniamo. multiforme e sistematica che la borghesia
Per quanto riguarda invece la lotta con- conduce contro il movimento comunista,
tro il legalitarismo presente tra le orga- rafforziamo la lotta contro le resistenze
nizzazioni legali, questo lavoro è molto che esistono rispetto alla natura clande-
importante per contrastare e superare (at- stina del Partito e, quindi, potenziamo il
traverso la critica costruttiva, il dibattito lavoro di reclutamento.
franco e aperto e il bilancio dell’espe- Dei due aspetti il principale in questa
rienza) la resistenza che esiste ancora nei fase è il primo (la lotta interna al Partito
confronti della natura clandestina del contro il legalitarismo): solo innalzando il
Partito tra le sezioni dissidenti del PRC e nostro livello qualitativo potremo infatti
PdCI, tra i compagni (giovani o vecchi) condurre un maggior numero di operazio-
che aspirano al comunismo ma che non ni tattiche per contrastare il legalitarismo
fanno parte di collettivi, organizzazioni o presente nel movimento comunista e tra il
partiti, tra i collettivi studenteschi rivolu- resto delle masse popolari, intervenendo
zionari, tra i frammenti in libertà della si- così ad un livello superiore anche nelle
nistra borghese, tra le FSRS. La parola contraddizioni presenti in campo borghe-
d’ordine da utilizzare e rendere popolare se. In altre parole: giocare di iniziativa
nel condurre la lotta contro il legalitari- contro il nemico, essere tatticamente of-
smo presente tra le organizzazioni legali fensivi nella fase di difensiva strategica.
e fare di ogni esperienza una scuola di Il bilancio dell’esperienza e la CAT sono
comunismo è: “è illegale ma legittimo!”. la strada per avanzare in questo processo.
Dove legittimo significa “conforme agli Tutti i compagni e gli organismi del Parti-
interessi delle masse popolari”, “utile alle to devono studiare e discutere questo arti-
masse popolari”, “necessario alle masse colo, individuando quali sono gli errori
popolari”. Quindi “non legale” solo per- che singolarmente o collettivamente ven-
ché le leggi le fa la classe dominante su gono commessi e, su questa base, tracciare
misura dei suoi interessi. un piano di rettifica. Un esercito che im-
para dei propri errori è un esercito destina-
Conclusioni to a vincere! È per questo motivo che pro-
Da quanto sin qui detto, emerge la cen- pongo alla CP del (n)PCI di decidere che
tralità della lotta al legalitarismo sia per il 2009 sarà, in tutte le istanze, l’anno del-
avanzare nel consolidamento e rafforza- la rettifica dello stile di lavoro e della lotta
mento del Partito clandestino (centro del- al legalitarismo. Solo in questo modo po-
la GPRdiLD), sia per avanzare nella co- tremo fare un deciso passo in avanti verso
struzione del Fronte delle forze rivoluzio- la creazione delle condizioni necessarie
narie intorno ad esso. per fare il Congresso del Partito.
I due aspetti sono legati dialetticamente
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Compagni, il futuro è nelle nostre mani se concreta, ma non agendo individualmente e ar-
eleveremo la nostra capacità di rettificarci bitrariamente né cedendo alla fatica e al fasti-
e di correggere i nostri errori di metodo e dio, ambedue gli estremi: 1. non fare il lavoro
per non dare informazioni che la polizia co-
di concezione! munque può reperire abbastanza facilmente
perché non si tratta di attività clandestina; 2.
L’avanzamento della GPRdiLD dipende non nascondere quello che si può nascondere
dalla nostra trasformazione! senza rallentare od ostacolare gravemente il
nostro lavoro, perché non si tratta di attività
Avanti verso il Congresso del (n)PCI! clandestina. Trattandosi di attività legale, pub-
Claudio G. blica, valgono entrambi i criteri: 1. meno infor-
mazioni diamo al nemico meglio è; 2. dobbia-
mo svolgere la nostra attività anche se il nemi-
Note co vede e osserva. In ogni situazione concreta,
il collettivo deve trovare la soluzione più con-
1. Vedere ad esempio quanto è successo con l’Ot-
veniente per noi.
tavo Procedimento Giudiziario montato dal PM
Paolo Giovagnoli contro la “carovana” del
(n)PCI. Lo sviluppo della lotta condotta dal
Partito e dalla “carovana” ha amplificato le
contraddizioni presenti nel campo borghese e
ha spinto il GUP Rita Zaccariello ad emettere il
“non luogo a procedere”, rallentando così la
messa fuori legge del comunismo e anche la
mobilitazione reazionaria.
2. Per semi-clandestinità intendiamo un’organiz-
zazione pubblica che cerca di nascondere alcu-
ne delle sue attività, senza avere come retroter-
ra un’organizzazione clandestina.
Questa critica alla semi-clandestinità non deve
essere presa in maniera dogmatica. Mentre in-
fatti la semi-clandestinità come strategia è
perdente, può essere invece funzionale come
strumento tattico. Anche il (n)PCI ha numerosi
compagni che operano in condizione di semi-
clandestinità. In altre parole la semi-clandesti-
nità può essere funzionale alla GPRdiLD, se
esiste però il partito clandestino.
C’è inoltre un altro aspetto che è opportuno
trattare: numerosi sono gli operai, gli studenti,
gli immigrati, le FSRS, ecc. che ricorrono alla
semi-clandestinità per organizzare delle lotte o
fare determinate attività. Noi dobbiamo valo-
rizzare la loro tendenza positiva (la
consapevolezza della necessità di sfuggire dal-
l’occhio vigile della borghesia) per superare la
loro tendenza negativa (pensare che basti la
semi-clandestinità) e portarli ad una superiore
coscienza circa l’importanza strategica della
clandestinità, adottando lo strumento del dibat-
tito franco e aperto e partendo dalla loro
esperienza pratica.
3. Per quanto riguarda questo punto e il prece-
dente, bisogna evitare, in base alla situazione

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Mobilitare e organizzare le masse contro il controllo e
l’intimidazione della borghesia imperialista
La dialettica come metodo di conoscenza è l’arte del comprendere le distinzioni e le rela-
zioni tra i distinti. Come metodo di azione è l’arte del definire le attività dei differenti soggetti
e valorizzare la sinergia di essi (la relazione tra le loro distinte attività).
Il materialismo inizia laddove gli uomini rifiutano di prendere in considerazione qualcosa
di cui si dice che per sua natura è sottratto alla conoscenza, all’esperienza e all’attività del-
l’uomo. Materia per definizione è ciò che per sua natura è per gli uomini possibile oggetto di
conoscenza, di sperimentazione e di azione.
Sin Fen-jung
Le Autorità dello Stato borghese accresco- nisti? Quali misure prendere noi stessi? Qua-
no e raffinano continuamente un sistema di li indicazioni lanciare alle masse popolari
controllo strumentale capillare della vita so- (agli organizzati, ai non organizzati)? Quali
ciale (luoghi pubblici o aperti al pubblico) e parole d’ordine e quale linea portare nella
individuale della massa della popolazione: lotta politica borghese?
registrazioni video e audio, registrazione
delle comunicazioni telefoniche, delle attivi- Le Autorità borghesi mettono in opera un
tà sulla Rete, degli spostamenti, dei dati fisi- sistema crescente il controllo strumentale,
ci individuali (impronte, iride, grafia, voce, capillare e pervasivo di massa. Si giustifica-
ecc.), conservazione dei dati a tempo inde- no dicendo che è per la sicurezza di tutti
terminato, creazione di banche dati, ecc. contro delinquenti e terroristi. Servirebbe a
Solo i ricchi grazie alle loro grandi proprietà prevenire i delitti che colpiscono la massa
e alle guardie private sfuggono almeno in della popolazione (non solo o principalmen-
parte al controllo della loro vita personale. te quelli che colpiscono solo i ricchi come
Il fenomeno ha assunto dimensioni tali e sequestri di persona, ricatti, svaligiamento di
ha prodotto conseguenze pratiche e allarme ville). Limiterebbe la criminalità, renderebbe
tali che perfino organismi e personaggi del più sicura la vita dei cittadini, permetterebbe
mondo borghese se ne preoccupano: ne loro di girare tranquillamente nelle proprie
chiacchierano, fanno studi e redigono stati- città e paesi, servirebbe a reprimere furti,
stiche, creano gruppi di pressione, fanno de- traffico di droga, violenza sulle donne, pro-
nunce, creano istituzioni (di protezione della stituzione, violenza e sfruttamento dei mino-
privacy - Rodotà e successori, ecc.) finanzia- ri (pedofilia). Renderebbe più difficile la
te per mostrare di occuparsi del problema. controffensiva che i popoli oppressi cercano
Parallelamente la borghesia ricorre sempre di portare nei paesi imperialisti.
più spesso ad agenzie di servizi privati per Effettivamente nell’ordinamento sociale
mettere in atto misure di controllo. Ciò le borghese di delitti da filmare e registrare ce
permette di aggirare più facilmente le leggi n’è in abbondanza. Tuttavia la realtà mostra
che in una qualche misura limitano ancora che il controllo e la repressione che la bor-
l’intrusione nella vita delle masse popolari ghesia mette in campo, se non inutili, sono
attuata per mezzo dei servizi dello Stato. comunque poco efficaci nel proteggere le
Che significato ha questo fenomeno? masse popolari. Quali sono i reali motivi per
Come trasforma il ruolo dello Stato e la for- cui la borghesia insiste egualmente a svilup-
ma in cui esso esercita la repressione? pare il suo sistema di controllo e “prevenzio-
Come incide sulla vita delle masse popo- ne” dei delitti e della criminalità, le sue mi-
lari? Come incide sulla lotta di classe? sure per “dare più sicurezza ai cittadini”?
Quali compiti dobbiamo porci noi comu- Il reale obiettivo dell’apparato di controllo
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non è la criminalità comune e tanto meno i popolari. Quando ha cercato di reprimere
crimini commessi dai borghesi e dai loro ti- apertamente ed è ricorsa alla guerra civile,
rapiedi. Non è la maggiore sicurezza delle come fece con il fascismo e il nazismo, la
masse popolari nei loro quartieri e città. Il borghesia imperialista ha corso il rischio di
reale obiettivo è il controllo dello Stato sulle perdere il trono. Oggi fa il possibile per evi-
masse popolari e la prevenzione e repressio- tare di arrivare a quel punto, ma non dobbia-
ne del movimento comunista e della mobili- mo illuderci: la borghesia ricorrerà senza
tazione rivoluzionaria delle masse popolari. dubbio anche alla guerra civile pur di salvare
Questo è quello che le centinaia di milioni di il suo rottame di ordinamento sociale che va
telecamere e microfoni sparsi nel mondo de- a pezzi e noi dobbiamo essere pronti a com-
vono vedere e sentire! Non si tratta di un batterla e a vincerla.
servizio utile alle masse. È invece un’opera- Ma prima di arrivare a quel punto la bor-
zione a danno delle masse, necessaria alla ghesia imperialista cerca di far funzionare
borghesia per impedire che gli elementi più meglio che può il sistema di controrivoluzio-
avanzati tra di esse si organizzino e dirigano ne preventiva: lo strumento più avanzato che
il resto nella lotta contro l’ordinamento bor- essa ha costruito allo scopo di impedire o
ghese, contro la principale causa di tutte le ostacolare la mobilitazione rivoluzionaria
difficoltà, i soprusi, le violenze, della crimi- delle masse popolari.
nalità di cui le masse popolari sono vittime La borghesia imperialista fa produrre e
ogni giorno. installare i suoi strumenti di controllo per
La borghesia imperialista decanta verso le motivi di ordine pubblico, cioè principal-
masse popolari la “morte del comunismo”. mente per raccogliere informazioni sui co-
Lo fa per scoraggiarle, per deprimerle, per munisti e sugli elementi più avanzati della
ostacolare in loro la ripresa della fiducia in se classe operaia e delle masse popolari e
stesse di cui hanno bisogno, per impedire il compiere in tal modo operazioni repressi-
rinsaldarsi del legame tra esse e i comunisti, ve più mirate possibile. Concentrare la re-
oggi deboli ma non certo scomparsi. In realtà pressione contro i comunisti (5° pilastro
la borghesia è ben lungi dall’illudersi che il della controrivoluzione preventiva), è per
comunismo sia veramente morto! Lo teme in- la borghesia la via principale per evitare o
vece. Il moltiplicarsi degli strumenti di con- ritardare il più possibile il ricorso alla re-
trollo e delle intimidazioni ne è la prova. pressione aperta e su larga scala. Con il
Durate la prima ondata della rivoluzione controllo che le tecnologie più avanzate le
proletaria la borghesia imperialista ha impa- permettono di attuare, la borghesia colpi-
rato che a determinate condizioni di repres- sce i comunisti anche (e quando può, pre-
sione e sfruttamento, da una parte, e di co- feribilmente) ricorrendo all’intimidazione
scienza e organizzazione dall’altra, la classe di tutti coloro che si avvicinano al Partito
operaia e le masse popolari influenzate e di- comunista e alle organizzazioni legali e di
rette dai comunisti, le si rivoltano efficace- massa da esso dirette o influenzate. In par-
mente contro, tanto da riuscire a strapparle ticolare l’intimidazione è rivolta contro i
di mano il potere, come hanno fatto in Rus- giovani e i più inesperti. La borghesia cer-
sia, in Cina, in Vietnam, in Corea, a Cuba e ca di fare terra bruciata intorno al Partito,
in tanti altri paesi che erano avviati a diven- di isolarlo, di evitare che esso si rafforzi.
tare socialisti: Angola , Mozambico, ecc.
Forte di questa lezione, la borghesia impe- Nella sua storia, la carovana del (n)PCI ha
rialista oggi concentra molte più energie e ri- già raccolto una lunga serie di casi accertati
sorse di quanto ha fatto in passato nel tenta- di intimidazione. Con il controllo informati-
tivo di impedire l’unità tra i comunisti e la co e con le registrazioni ambientali audio e
classe operaia e le altre classi delle masse video, la polizia politica e le agenzie private
58
al soldo della borghesia, individuano i sog- dazione, come la ventennale sequenza di
getti che tentano i primi approcci con il Par- procedimenti giudiziari contro i comunisti,
tito e i suoi organismi di massa. In seguito sono alcuni degli indizi della paura che essa
manda i suoi agenti a compiere l’azione inti- ha della rinascita della movimento comuni-
midatoria. Questa azione può assumere varie sta in generale e del consolidamento e raf-
forme: dalla visita in casa per fare pressione forzamento del (n)PCI in particolare. Il suo
sul nuovo contatto o anche sui suoi genitori, tentativo di intimidire e scoraggiare ogni
alla visita sul luogo di lavoro; dalla minaccia simpatizzante che si avvicina al Partito è
velata fatta di pedinamenti e appostamenti manifestazione di quanto essa ha paura del
volutamente mal celati, alla minaccia più Partito ed è anche manifestazione della
aperta e diretta tipo “se continui a frequenta- sua debolezza.
re quei comunisti finirai certamente nei Come è possibile che un partito comunista
guai”, auto sfregiate, scritte murali minac- ancora debole, in embrione come il nostro,
ciose, ecc. metta paura ad una potenza imperialista? La
L’impegno, le energie, le risorse e il dena- paura della borghesia non dipende dalla no-
ro (pubblico) che la borghesia imperialista stra forza attuale, ma da quello che possiamo
impiega nell’attività di controllo e di intimi- diventare: la realtà dell’esercizio del potere

I cinque pilastri del regime di controrivoluzione preventiva


Durante la prima ondata della rivoluzione proletaria, la borghesia è riuscita a impedire che nei
paesi imperialisti il movimento comunista instaurasse il socialismo principalmente a causa dei limi-
ti del movimento comunista e secondariamente grazie al regime di controrivoluzione preventiva che
essa ha messo in opera nei paesi più avanzati, a partire dagli Stati Uniti d’America (Manifesto Pro-
gramma, pagg. 46-56). Questo regime si basa su cinque pilastri.
1. Impedire la crescita della coscienza politica delle masse popolari, in particolare della classe ope-
raia costruendo un sistema mirato, articolato e mutevole di occupazioni, movimenti e iniziative cultu-
rali; mantenere l’arretratezza politica e in genere culturale delle masse popolari con una raffinata
opera di evasione dalla realtà, di diversione, di confusione, di intossicazione delle coscienze.
2. Soddisfare le richieste di miglioramento che le masse popolari avanzano con più forza; dare
a ognuno la speranza di poter avere una vita dignitosa e alimentare questa speranza con
qualche risultato pratico; avvolgere ogni lavoratore in una fitta rete di vincoli finanziari (mu-
tui, rate, ipoteche, bollette, imposte, affitti, ecc.) che lo espongono ad ogni momento al ri-
schio di perdere individualmente tutto o comunque molto del suo stato sociale se non riesce a
rispettare le scadenze e le cadenze fissategli.
3. Impedire che le masse popolari e in particolare la classe operaia partecipino alla lotta politi -
ca borghese con propri partiti indipendenti dai partiti borghesi; sviluppare canali di parteci-
pazione delle masse popolari alla lotta politica della borghesia in posizione subordinata, al
seguito dei suoi partiti e dei suoi esponenti.
4. Mantenere le masse popolari e in particolare gli operai in uno stato di impotenza sociale;
impedire che gli operai formino organizzazioni autonome dalla borghesia nella loro struttura
e nel loro orientamento; fornire alle masse organizzazioni (sindacali e di ogni altro genere)
dirette da uomini di fiducia della borghesia (preti, chierichetti, poliziotti e affini), da uomini
venali, corrompibili, ambiziosi, individualisti.
5. Reprimere i comunisti il più selettivamente possibile; impedire ad ogni costo che i comuni-
sti moltiplichino la loro forza organizzandosi in partito; che elaborino e assimilino una
concezione del mondo, un metodo di conoscenza e di lavoro e una strategia giusti, che
svolgano un’attività efficace, che reclutino, che affermino la loro egemonia nella classe
operaia. Corrompere e cooptare i comunisti, spezzare ed eliminare quelli che non si lascia-
no corrompere e cooptare.

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impone alla borghesia di essere dialettica! Contro il controllo della polizia politica, il
La storia ha insegnato sia ai comunisti che (n)PCI ha strategicamente adottato la clan-
alla borghesia che quando un nucleo, sia pure destinità. Il Centro del Partito, i Comitati di
piccolo, di comunisti adotta una giusta conce- Partito, i membri del Partito sono clandesti-
zione del mondo (il marxismo-leninismo- ni. Salvo casi eccezionali e salvo limiti ed
maoismo) ed elabora dal movimento pratico errori che anche ogni organismo sano com-
delle masse una linea e un metodo di lavoro mette (ma che, proprio in quanto sano, ad
giusti, esso, che inizialmente è piccolo, cre- essi può porre rimedio imparando dall’espe-
scerà, si rafforzerà ed estenderà il suo legame rienza), la polizia politica non sa chi sono i
con le masse popolari, fino a essere per il po- membri del Partito e da chi sono composti i
tere borghese non più solo una minaccia po- suoi organismi e le sue istanze. Questo è un
tenziale, ma anche una minaccia in atto. primo, ma fondamentale passo.
D’altra parte la borghesia non ha soluzioni La clandestinità, posta dal (n)PCI come
per i problemi che il mantenimento dell’or- settima discriminante per aderire ad esso
dinamento sociale capitalista genera alle (La Voce n. 1), è una delle forme di attacco
masse popolari e questo crea un terreno fa- del Partito per far fronte al sistema di contro-
vorevole al rafforzamento del legame tra co- rivoluzione preventiva. Il Partito, facendo te-
munisti e masse popolari. soro dell’esperienza della prima ondata della
Noi comunisti dobbiamo combattere e rivoluzione proletaria e in particolare degli
imparare a combattere i controlli e l’inti- insegnamenti del partito di Lenin, fin dal suo
midazione borghesi: neutralizzarli, limi- processo di ricostruzione ha creato una dire-
tarli o eliminarli a seconda dei casi. È un zione clandestina: non aspetta che la borghe-
aspetto della lotta contro la polizia politi- sia metta fuori gioco i suoi organi dirigenti,
ca, un compito permanente dei comunisti come fece con il vecchio PCI nel ’26.
che non hanno rinunciato alla rivoluzione, Ogni membro e organismo del Partito
a sovvertire l’attuale ordinamento sociale adotta metodi e strumenti per sfuggire al
e instaurare il socialismo. controllo della polizia politica e garantire
Cosa possiamo e quindi dobbiamo fare noi la continuità del lavoro di analisi, elabora-
comunisti contro la polizia politica e le sue zione, organizzazione, orientamento e pro-
operazioni repressive? paganda tra le masse della sua concezione
Per combattere efficacemente i controlli e e della sua linea, tenendo segreti autori,
le intimidazioni della polizia politica dobbia- mezzi, luoghi delle attività, piani, sistemi
mo distinguere chiaramente due tipi di atti- di collegamento e di comunicazione, ecc.
vità differenti: il lavoro che dobbiamo svol- La clandestinità preserva il nostro Partito
gere direttamente noi comunisti (lavoro in- dalle azioni repressive.
terno) e il lavoro verso le masse popolari e Un partito clandestino però non è un parti-
verso la borghesia (lavoro esterno). La com- to isolato dalle masse, come alcuni opportu-
binazione del lavoro per la mobilitazione nisti della sinistra borghese o succubi della
delle masse e del lavoro sulle contraddizioni sinistra borghese credono o vogliono far cre-
in seno alla borghesia (due campi del lavoro dere. Un partito clandestino scopre, costrui-
esterno) fa parte del metodo della “lotta su sce, mette a punto non solo gli strumenti e i
due gambe” che il Partito ha già adottato con metodi per combattere il controllo su di sé,
successo su altri fronti di lotta. ma anche per permettere alle masse popolari
di mettersi in contatto, di comunicare, di ri-
1. Cosa dobbiamo fare noi comunisti di- cevere indicazioni dal Partito senza farsi
rettamente? (lavoro interno) scoprire dalla polizia politica.

1.1. Aggirare il controllo 1.2. Sabotare il controllo

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I membri e i Comitati di Partito devono sonaggi individuabili in ogni contesto da un
attuare e promuovere iniziative che metto- numero sempre più vasto di compagni e di
no fuori uso gli strumenti di controllo del- proletari. Come si dice in gergo, “sputtanar-
la polizia politica. li” e quindi “bruciarli”.
Le città sono piene di telecamere? Acce- Quanto più essi saranno noti, tanto più
chiamole! Con gli spray, con i bastoni o con inutile o difficile sarà il loro sporco lavoro
le fionde, tranciando i cavi: mettiamole fuori e tanto più difficile sarà per la borghesia
uso! Questo è un atto concreto ed efficace! reclutarne di nuovi ancora “puliti”, perché
Poi verranno sostituite? Senza dubbio. Ma il terreno di diffidenza, di avversione e di
quanto più lasceremo che la polizia politica odio che si crea attorno a questi personag-
faccia tranquillamente il suo sporco lavoro, gi e al loro ruolo sarà tale che a ricoprire
tanto più efficace esso sarà e tanto peggio questi sporchi incarichi non vi saranno al-
sarà per noi e per le masse popolari. Invece, tro che i fascisti e i servi dei servi dei pa-
quanto più metteremo i bastoni tra le ruote ai droni: tanto più abbrutiti quanto più alto si
suoi sistemi di controllo, tanto più la borghe- farà lo scontro tra la classe operaia e la
sia sarà scoraggiata dal persistere sulla vec- borghesia imperialista, quindi tanto meno
chia strada, sulla quale otterrà risultati ridotti adatti a confondersi e ad infiltrarsi tra le
in proporzione al lavoro di sabotaggio da noi masse e i comunisti.
attuato e promosso. Bisogna rompere con la visione interclas-
Le nostre iniziative sono frequentate dagli sista e perbenista tipica della sinistra borghe-
sbirri in borghese che raccolgono informa- se che indica nel mestiere di poliziotto un
zioni sui promotori e sui partecipanti? Rac- mestiere come un altro o che addirittura af-
cogliamo informazioni su di loro, denuncia- ferma che la polizia è al servizio del cittadi-
mo apertamente la loro presenza, pubbli- no. Fare il poliziotto è fare il servo degli
chiamo le loro foto e i loro dati su giornali, aguzzini, il protettore degli sfruttatori, il di-
riviste, locandine, volantini, siti internet e fensore degli imperialisti che massacrano
blog. Cacciamoli dalle iniziative pubbliche donne, vecchi, bambini e uomini in ogni an-
senza troppi complimenti! golo del mondo. Fare il poliziotto non è solo
Abbiamo già trattato questo argomento nel un mestiere di merda: è fare il nemico del
Comunicato CP 18 marzo 2008. Dobbiamo popolo! Si moltiplicano i maltrattamenti
creare un terreno che rende sempre più contro immigrati, emarginati, donne e lavo-
difficile alla polizia politica e alle agenzie ratori da parte della polizia: questi episodi
private della borghesia condurre le loro aprono gli occhi a chi si fa ancora illusioni e
operazioni repressive. vanno denunciati ampiamente.
Oltre alla denuncia delle operazioni e alla
solidarietà con i compagni e gli organismi 2. Quale lavoro noi comunisti dobbiamo
colpiti, bisogna muovere all’attacco. Biso- indicare alle masse? (lavoro esterno)
gna denunciare gli sbirri e i loro collaborato- Il lavoro di mobilitazione delle masse po-
ri, non solo quelli infiltrati, ma anche quelli polari nella lotta contro la repressione è un
che sono spesso presenti alle iniziative e alle lavoro strategico. Sbaglieremmo infatti se
manifestazioni: agenti in borghese, poliziotti conducessimo questa lotta da soli, se ci limi-
privati, spie e confidenti (informatori), ecc. tassimo alle misure e alle azioni che possia-
Bisogna raccogliere informazioni su di essi, mo e dobbiamo mettere in opera direttamen-
pubblicare le loro foto e i loro dati anagrafi- te noi stessi.
ci, il corpo di appartenenza, la zona d’opera- Infatti le misure che la borghesia deve
zione, le loro abitudini. Centralizzare al Par- mettere in atto per controllare e intimidire i
tito queste informazioni e renderle pubbliche comunisti, sono misure che limitano o an-
il più possibile: rendere insomma questi per- nullano non solo per i comunisti, ma per
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l’insieme delle masse popolari, le libertà in- conciliazione, “interesse comune”, denigra-
dividuali e sociali di espressione e di orga- zione della Resistenza e del movimento co-
nizzazione e la protezione (la riservatezza) munista, equiparazione di Partigiani e “ra-
della loro vita privata. Sono misure di intru- gazzi di Salò”, combattenti per la libertà del
sione nella vita privata e nel lavoro (si pensi popolo e torturatori messi sullo stesso piano
ad esempio a quali conseguenze ha per i la- perché “sia gli uni che gli altri credevano in
voratori, ai fini dell’assunzione al lavoro da quello che facevano” (Violante), denigrazio-
parte del padrone, l’esistenza di banche dati ne della prima ondata della rivoluzione pro-
sulla salute e la “storia” degli individui!). letaria, comunismo come insieme di “errori
Ciò provoca tra le masse popolari una resi- ed orrori” (Bertinotti), ecc. Un’ampia e ca-
stenza più o meno spontanea o organizzata pillare opera di intossicazione e corruzione
ed efficace contro le misure di controllo e re- morale che ha spento in molti operai e lavo-
gistrazione. È una resistenza che noi comu- ratori e in una parte delle masse popolari lo
nisti possiamo e dobbiamo promuovere e or- spirito combattivo. Come abbiamo scritto
ganizzare sia per proteggere noi stessi e la nel nostro Manifesto Programma, “La bor-
nostra agibilità politica, sia per spingere gli ghesia ha approfittato del periodo di deca-
elementi avanzati ad assumere un ruolo diri- denza che il movimento comunista cosciente
gente, a riconoscere l’imbroglio con cui la e organizzato ha attraversato nella seconda
borghesia maschera le misure di controllo e metà del secolo scorso. È riuscita ad uccide-
l’intimidazione, a riconoscere nello stesso re in molti lavoratori la fiducia di essere ca-
ordinamento sociale borghese l’origine dei paci di conoscere la verità e la fiducia di es-
delitti e dei mali di cui soffrono: per fare di sere capaci di cambiare il mondo, di costrui-
questa resistenza una scuola di comunismo. re un mondo a misura dei loro bisogni, delle
loro migliori aspirazioni e dei loro migliori
Tra le masse popolari in generale è ancora sentimenti. Ma non è riuscita a ucciderla in
poco diffusa l’abitudine di adottare metodi e tutti. Noi comunisti siamo vivi, milioni di la-
strumenti per sfuggire al controllo della poli- voratori conservano quella fiducia. E gli al-
zia politica, per sabotare i suoi strumenti di tri, quelli in cui quella fiducia è morta,
controllo e per combattere efficacemente hanno bisogno che il nostro contagio la
l’infiltrazione. Sebbene il movimento comu- rianimi, perché è l’unico modo in cui pos-
nista del nostro paese abbia vissuto una lun- sono uscire dal marasma e dall’incubo in
ga esperienza di attività clandestina e di cui la borghesia li ha cacciati e ogni gior-
creazione e uso di metodi e strumenti cospi- no più li affonda”.
rativi coinvolgendo una vasta parte della Bisogna riconquistare e far riconquistare
classe operaia e delle masse popolari, l’espe- agli elementi avanzati delle masse popolari
rienza degli attuali elementi avanzati delle quello spirito combattivo, quella fiducia di
masse popolari in questo campo è limitata. riuscire a vincere un nemico potente che è in
L’azione dei revisionisti moderni che hanno realtà una tigre di carta quando ha contro le
preso la direzione del movimento comunista masse. Forti della dimostrazione concreta
dopo gli anni ’50 ha lasciato il segno. La si- che la borghesia non ha soluzione al mara-
nistra borghese ha contribuito a tenere le sma in cui ci infogna ogni giorno di più, for-
masse sotto il tallone della borghesia: corru- ti dell’esperienza della prima ondata della ri-
zione e corrosione dei partiti e delle organiz- voluzione proletaria, guidati dalla più alta
zazioni delle masse, “fine della lotta di clas- elaborazione dell’esperienza della lotta di
se”, presentazione del padrone che sfrutta classe espressa nel marxismo-leninismo-
come benefico “datore di lavoro”, presenta- maoismo, che indica nella guerra popolare
zione del mestiere del poliziotto come “un rivoluzionaria di lunga durata la via della
mestiere come un altro” (anche Eichmann rivoluzione socialista, determinati nel per-
faceva un mestiere ed era pagato per farlo!),
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seguire l’obiettivo di fare dell’Italia un sequenza di procedimenti giudiziari contro
nuovo paese socialista, avanziamo con de- la carovana del (n)PCI), comprendere le
cisione e facciamo sì che la lotta contro la cause che spingono la borghesia a mettere
repressione dilaghi fino a sopravanzare il in atto quelle misure.
dilagare della repressione. Noi mettiamo in guardia tutti coloro che
La lotta contro la polizia politica non è intendono avvicinarsi al Partito, conoscer-
un’attività solo per “addetti ai lavori”: anche lo, collaborare o aderire ad esso. Poco
contro il controllo e l’intimidazione della dopo i primi approcci, se fatti senza pren-
polizia politica della borghesia, ogni indivi- dere le misure per nascondere la propria
duo non ancora completamente abbrutito dal identità, qualche agente delle forze della
marasma attuale può dare il suo contributo. repressione si farà vivo per intimidire,
Noi comunisti dobbiamo promuovere la qualche evento sgradevole (come informa-
partecipazione delle masse popolari alla lotta zioni passate al padrone da cui si lavora,
contro il controllo e l’intimidazione. In que- minacce ai famigliari, ostacoli di vario ge-
sto modo educheremo le masse a prendere nere frapposti alla propria attività politica
l’iniziativa contro le misure repressive della anche se non legata al Partito) accadrà.
borghesia, anziché aspettare invano che la Bisogna essere preparati a questo e
sinistra borghese, con le sue commissioni e i 1. affrontare la minaccia con coraggio e
suoi garanti della privacy (dei padroni), fac- determinazione, con l’orgoglio di chi vuo-
cia qualcosa di utile. le liberare se stesso e il resto delle masse
popolari dall’oppressione degli sfruttatori
Cosa può fare anche qualsiasi individuo e non si lascia intimidire da essi, non pie-
non abbrutito dall’oppressione borghese, che ga la testa di fronte alle loro minacce, non
ha ancora vivo in se l’orgoglio proletario e la cede ai loro ricatti, non la da’ vinta a quel
rabbia verso gli oppressori? pugno di assassini, sfruttatori, trafficanti,
mafiosi, fascisti e parassiti che dirige que-
2.1. Difendersi dal controllo, resistere sto ordinamento sociale;
all’intimidazione 2. denunciare l’attacco subito: una denun-
Noi comunisti mettiamo in guardia cia efficace rivolta contro la borghesia, è tan-
chiunque voglia conoscere e avvicinarsi al to più importante quanto più la borghesia si
lavoro del Partito. Innanzitutto non deve professa democratica;
stupirsi delle sempre più numerose opera- 3. prendere le misure necessarie che il
zioni di controllo e intimidazione messe in Partito indica per evitare di essere individua-
atto dalla borghesia attraverso i suoi servizi ti (si veda in particolare il Comunicato CP
e i suoi sgherri: esse sono l’inevitabile rea- del 5 maggio 2008 sull’uso di TOR per
zione di una classe in decadenza di fronte quanto riguarda i contatti via e-mail e l’uso
alla minaccia della sua scomparsa. Non dei siti: strumenti utili per contattare il Parti-
deve stupirsene, ma nemmeno sottovalutar- to ed essere contattati dal Partito).
le. La borghesia non metterebbe in atto le Stabilire un legame con il Partito è giu-
misure di controllo e intimidazione se in sto, necessario e possibile. Non fatevi in-
qualche misura non producessero risultati timidire dalle minacce dei padroni e non
per essa positivi. Non sottovalutarle vuol fatevi deviare dalle menzogne della sini-
dire farvi fronte da avanguardia. Vuol dire stra borghese. Affrontate con coraggio il
innanzitutto averne una giusta concezione: compito che ci sta davanti. Contribuite a
liberarsi dell’influenza della sinistra bor- consolidare e rafforzare il (n)PCI e a mi-
ghese che valuta come esagerazioni assurde gliorare i suoi metodi e i suoi strumenti
le misure messe in atto dalla borghesia per far fronte alla controrivoluzione pre-
(così come dichiara assurda la ventennale ventiva, per sfuggire al controllo della
63
polizia politica, per estendere la sua in- midazione e l’infiltrazione degli sbirri e
fluenza e il suo sostegno alla resistenza dei loro collaboratori nei partiti e nelle ini-
delle masse popolari al procedere della ziative dei comunisti, degli antifascisti,
crisi del sistema capitalista e per avanza- degli antimperialisti e negli organismi del-
re nel processo di accumulazione delle le masse popolari.
forze rivoluzionarie. Cacciare gli infiltrati, gli spioni e i colla-
La società borghese è piena di contrad- boratori della polizia politica e delle agenzie
dizioni che spingono milioni di individui, private. Impedire che questi personaggi servi
ognuno per ragioni e interessi diversi, ad degli sfruttatori, degli assassini, dei massa-
attrezzarsi e inventare sempre nuovi stru- cratori delle masse popolari in Iraq, in Af-
menti e metodi utili a sfuggire al controllo ghanistan, in Libano, in Palestina, torturatori
poliziesco. Non bisogna credere all’opera di Guantanamo e di Abu Ghraib, picchiatori
di terrorismo di coloro che vedono la bor- degli operai, facciano il loro sporco mestie-
ghesia come una classe compatta, invinci- re. Rendere il loro mestiere sempre più diffi-
bile, che tutto vede e che tutto sa. Anche cile e sempre meno allettante per coloro che
questa è una forma di intimidazione a cui ancora non sono stati assoldati dalla borghe-
bisogna opporsi: l’autonomia ideologica, sia imperialista.
politica e organizzativa dalla borghesia la Sabotare con ogni mezzo gli strumenti
si conquista anche smettendo di credere di controllo.
della borghesia ciò che essa vuole che la
masse credano. 3. Far leva sulle contraddizioni in seno
alla borghesia (lavoro esterno)
2.2. Contribuire a migliorare gli stru-
La borghesia imperialista è una classe di-
menti del Partito
visa al suo interno da contraddizioni laceran-
Il Partito si attrezza, si aggiorna e crea i
ti che si acuiscono con il procedere della cri-
suoi strumenti e metodi per affrontare al
si del suo sistema.
massimo delle sue crescenti capacità la
lotta contro il controllo della polizia poli- 3.1. Mobilitare i sinceri democratici e la
tica. Bisogna però tenere conto che le mi- sinistra borghese
sure consigliate dal Partito hanno dei limi- Nella borghesia vi sono anche sinceri de-
ti: si tratta di una battaglia che il Partito mocratici che si oppongono allo sviluppo e
conduce contro un nemico che ha ancora all’estensione del controllo poliziesco e al-
mezzi e denaro in misura molto superiore l’intimidazione. Essi riconoscono in questo
a quelli del Partito stesso. Chiunque può fenomeno un’angheria per le masse popola-
contribuire anche in questo campo. ri, un peggioramento delle loro già difficili
Chi riconosce utile e necessario il lavoro condizioni di vita. I sinceri democratici vi
del Partito, può anche contribuire a migliora- si oppongono mettendo in gioco le loro ri-
re i suoi strumenti di difesa, rendendolo più sorse, capacità, relazioni, ruolo sociale e
adatto a far fronte alla controrivoluzione politico. In una qualche misura antepongo-
preventiva e alle sue operazioni di controllo no gli interessi delle masse popolari ai loro
e intimidazione. Ogni persona che conosce o interessi personali e di classe. Quando si
può raccogliere informazioni, metodi, pro- tratta di personaggi pubblici, l’efficacia del
grammi informatici utili a sfuggire al con- loro intervento, della loro denuncia contro
trollo poliziesco, può segnalarli al Partito, il regime oppressivo e a difesa delle masse
che ne terrà conto adeguatamente. popolari è accresciuta dalla loro possibilità
di avere un pulpito, di poter parlare dal tea-
2.3. Sabotare i sistemi di controllo trino della politica borghese, di farsi sentire
Denunciare le azioni di controllo e inti- da larghe masse.
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Così facendo però i sinceri democratici si masse popolari. Che mettano in difficoltà il
tirano addosso la contrarietà, e a volte l’av- resto del teatrino della politica borghese e
versione, degli altri membri della loro stes- appoggino le lotte nostre e delle masse po-
sa classe, del loro ambiente. I sinceri demo- polari contro il controllo e l’intimidazione.
cratici che si oppongono all’uso sistematico Noi comunisti dobbiamo premere sui since-
e capillare del controllo poliziesco, per lo ri democratici sia sostenendo le loro iniziative
più nutrono una fiducia ingiustificata nelle giuste e incitandoli direttamente, sia mobili-
istituzioni borghesi (da quando esiste il ga- tando gli elettori dei sinceri democratici a
rante per la privacy siamo tutti molto più chiedere ai loro rappresentanti politici di svol-
spiati, anziché meno! Non è colpa sua, è un gere al meglio questo ruolo, altrimenti che la-
indice dell’inutilità del ruolo). Contrastati scino il posto ad altri più decisi difensori degli
dalla loro coscienza di borghesi e dal loro interessi delle masse.
ambiente, i sinceri democratici sono poco Con una ferma direzione dei comunisti, an-
affidabili e oppongono una resistenza debo- che la partecipazione (debole e incerta) dei
le alle misure repressive, incerta, precaria, sinceri democratici alle lotte delle masse po-
temporanea. Tuttavia noi possiamo valoriz- polari trova uno sbocco positivo.
zare la loro opposizione. 3.2. Approfittare della guerra tra bande
La partecipazione dei sinceri democrati- in seno alla borghesia
ci alle lotte in difesa delle conquiste è uti- Gran parte della borghesia è convinta
le, necessaria, è una spina nel fianco della che la repressione delle masse popolari è
borghesia, alimenta in seno alla borghesia la via migliore per difendere il suo domi-
la divisione e favorisce il passaggio più nio. Ma la borghesia non è un gruppo
deciso, meno contraddittorio di singoli compatto. Si tratta di vari gruppi che in
elementi della borghesia a fianco dei pro- comune hanno la linea reazionaria contro
letari: la storia del movimento comunista è le masse popolari e la repressione contro i
ricca di esempi di sinceri democratici che comunisti, ma tra loro sono divisi da inte-
hanno dato finanche la vita per la causa ressi economici e politici inconciliabili.
della classe operaia. Le misure di controllo che le Autorità bor-
Il controllo poliziesco contraddice i princi- ghesi usano contro le masse popolari, le usa-
pi di libertà dettati dalla nostra stessa Costi- no anche nella lotta tra loro i diversi gruppi
tuzione, apre la strada a soprusi e discrimi- in cui la borghesia è divisa. I numerosi scan-
nazioni di ogni tipo, ostacola la libera dali delle intercettazioni telefoniche di poli-
espressione e la circolazione delle idee. Noi tici, affaristi, trafficanti sono esemplari. Di
comunisti dobbiamo spingere i sinceri de- volta in volta vari personaggi si gettano sul
mocratici ad alzare la loro voce, a fare tutto palco del teatrino della politica borghese ed
quanto è in loro potere per difendere il dirit- inscenano la farsa dei paladini delle masse
to dei cittadini a non essere spiati in ogni popolari, dei difensori della privacy, della tu-
luogo e in ogni momento. Che approfittino tela dei diritti di tutti i cittadini a che la loro
della loro posizione e del loro ruolo (e quin- vita privata sia protetta dall’occhio del Gran-
di della loro possibilità di conoscere mano- de Fratello. A volte sembrano superare a si-
vre, decisioni, provvedimenti repressivi, isti- nistra gli stessi sinceri democratici proprio
tuzione di servizi di controllo e repressione, perché la loro messa in scena è meno incer-
di polizie specializzate in questo compito) ta. Quindi nella lotta contro le misure di con-
per denunciare pubblicamente queste mano- trollo e di intimidazione possiamo avvalerci
vre antidemocratiche. Che denuncino pub- anche delle contraddizioni interne alla bor-
blicamente l’uso del denaro pubblico per ghesia.
spiare, controllare, registrare, pedinare, ecc.
anziché per far funzionare i servizi utili alle Quanto più noi comunisti svilupperemo e
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miglioreremo la nostra attività contro il con- costruire le istituzioni, gli organismi e le
trollo e l’intimidazione della polizia politica relazioni sociali socialiste. Questo è il
al soldo della borghesia, tanto più le masse compito dei comunisti. Solo perseguendo
popolari ne trarranno beneficio, perché gra- fermamente e con ogni mezzo questo
zie al nostro lavoro migliora la loro esisten- obiettivo, riusciremo anche ad eliminare
za. Migliora la loro possibilità di conoscere definitivamente i problemi della società
la realtà, di partecipare alla vita politica, di borghese. Meglio faremo della lotta contro
conquistare e proteggere l’autonomia ideolo- il marasma dell’ordinamento sociale bor-
gica, politica e organizzativa dalla borghesia, ghese una scuola di comunismo, prima
di costruire l’ordinamento sociale di cui han- raggiungeremo in nostro obiettivo.
no bisogno.
Quanto più diffusa sarà tra le masse popo- Mario L.
lari l’attività che contrasta il controllo e l’in-
timidazione della polizia politica, quanto più
diffuso sarà il clima ostile per gli sgherri del-
la borghesia, tanto meglio noi comunisti po-
tremo svolgere il nostro lavoro.
Prima o poi getteremo l’ordinamento so-
ciale borghese nel museo della storia e lo so-
stituiremo con uno nuovo, superiore, creato
per gli interessi dei proletari e delle masse
popolari tutte. Un ordinamento sociale ade-
guato al livello già raggiunto dalle forze pro-
duttive, alle concezioni più avanzate e ai
sentimenti migliori delle donne e degli uo-
mini della nostra epoca: il socialismo!
Quando ciò avverrà? Questo dipende in
primo luogo da noi comunisti, dalla nostra
concezione del mondo, dalla tenacia ed effi-
cacia con cui resistiamo alla repressione e
lottiamo contro la repressione, dalla dedizio-
ne alla causa e dalla fermezza con cui perse-
guiamo l’obiettivo di mobilitare e dirigere
gli elementi avanzati della classe operaia e
delle altre classi delle masse popolari nella
lotta per cacciare la borghesia dalla guida
della società e prenderla nelle proprie mani.
La lotta per il socialismo è infatti una
lotta che unisce due aspetti contraddittori:
la distruzione e la costruzione. Il disordine
e l’ordine. Instaureremo un nuovo ordine
solo passando attraverso lo stravolgimento
dell’“ordine” esistente, passando attraver-
so il disordine, la sovversione dell’attuale
ordinamento sociale. Il nostro compito è
mobilitare, organizzare e dirigere le masse
popolari a distruggere le istituzioni, gli or-
ganismi e le relazioni sociali capitaliste e

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Viva la rivoluzione di nuova democrazia in
Nepal!
Rinasce in tutto il mondo il movimento
comunista!
Avanza in tutto il mondo
la seconda ondata della rivoluzione
proletaria!
Il 2008 passerà alla storia come l’anno della vittoria della rivoluzione democratica in Nepal.
Il Partito comunista del Nepal (maoista) è riuscito a modificare a favore delle forze
rivoluzionarie i rapporti di potere. Forte dei successi raggiunti in 10 anni di guerra
popolare, ha approfittato della congiuntura politica nazionale favorevole, della inettitudine
del re che era a capo dei feudatari e della borghesia compradora, della crisi dei partiti e
delle forze politiche riformiste (della borghesia nazionale e della piccola borghesia), ha
volto a suo favore gli intrighi degli imperialisti e dei reazionari. La monarchia è stata
rovesciata.
Oggi il PCN(m) dirige un governo di coalizione con gli esponenti della borghesia nazionale
e della piccola borghesia. Si è messo nelle condizioni migliori per esercitare “dall’alto”
un’energica azione a favore della rivoluzione democratica e affronta dalla nuova posizione i
problemi che decideranno del futuro della rivoluzione in Nepal:
▪ l’indipendenza nazionale e l’eguaglianza delle nazionalità,
▪ la mobilitazione delle masse popolari delle città e delle campagne per costituire organi di
potere e togliere definitivamente il potere ai feudatari, ai notabili del vecchio regime e
agli esponenti della borghesia compradora,
▪ la riforma agraria che realizza il principio “la terra a chi la lavora” e l’emancipazione
delle donne e degli intoccabili,
▪ l’integrazione dell’esercito popolare nelle forze armate e nelle forze di polizia,
▪ lo sviluppo economico non asservito al sistema imperialista mondiale, né direttamente né
tramite la borghesia compradora indiana.
I reazionari puntano sulla corruzione, sugli intrighi e sulla pressione economica e
diplomatica degli imperialisti. Spingono il PCN(m) e il suo presidente Prachanda a
diventare il Mandela nepalese e minacciano in caso contrario di farne l’Allende nepalese.
Gli opportunisti e i corvi assicurano che Prachanda diventerà il Mandela nepalese. Non
hanno alcuna fiducia nella forza della rivoluzione. Le vittorie della rivoluzione nepalese
condannano la loro condotta e smentiscono la loro visione del mondo.
Ogni manovra racchiude pericoli di deviazioni e di sconfitte. Opportunisti e dogmatici non
vedono possibilità di vittoria. Tutta la loro saggezza si riassume in tre principi: la
rivoluzione è impossibile. Se però i rivoluzionari vincono, si lasceranno corrompere. Se
però non si lasceranno corrompere, verranno eliminati.
Alla faccia dei corvi pessimisti, dogmatici e opportunisti, la vittoria è del tutto possibile. Il
futuro della rivoluzione in Nepal dipende principalmente dall’orientamento del Partito
comunista del Nepal (maoista).
In tutto il mondo i rivoluzionari brindando al nuovo anno saluteranno la vittoria
raggiunta in Nepal e augureranno ulteriori successi!
La situazione internazionale evolve a favore della rivoluzione!
Viva l’internazionalismo proletario!
La crisi generale del capitalismo indebolisce i reazionari e i loro servi!
Il comunismo rinasce ovunque più forte di prima!
Contribuiamo al successo della rivoluzione proletaria nel mondo portando avanti con
decisione e lungimiranza in Italia, sotto la direzione del nuovo Partito comunista
italiano, la Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata!
A tutti coloro che vogliono partecipare al rafforzamento del (nuovo)Partito comunista
italiano, la Commissione Provvisoria del Comitato Centrale del Partito chiede di co-
struire di propria iniziativa, a livello di azienda, di zona d’abitazione, di organizzazione
di massa, comitati formati da compagni (membri di FSRS o lavoratori avanzati) che ac-
cettano la settima discriminante (il carattere clandestino dell’organizzazione) e che
sono in grado di incominciare ad operare in coerenza con essa. Ogni comitato deve es-
sere di composizione limitata (al massimo 5 membri: oltre questo numero deve divider-
si in due) e diretto da un segretario responsabile dei contatti con la Commissione.
Ogni Comitato di Partito (CdP) deve imparare a funzionare clandestinamente, cominciando
a farlo (apprendimento della concezione e delle tecniche del funzionamento clandestino –
partendo dal patrimonio di esperienze già accumulato dal Partito ed esposto nella rivista).
Funzionamento interno: riunioni e relazioni tra i membri (contatti informatici,
telefonici, postali e incontri) libere dal controllo della borghesia, lavoro di formazione
(in particolare studio del Manifesto Programma e della rivista), collaborazione alla
rivista, raccolta di fondi, reclutamento.
Lavoro di massa: intervento nelle organizzazioni, nei sindacati e negli organismi di massa,
diffusione della rivista e dei comunicati e studio della posizione assunta dai singoli e dalle
organizzazioni di fronte alla rivista, propaganda e agitazione, sostegno delle lotte.
Per una maggiore comprensione del lavoro dei CdP, consultare l’indice analitico di
La Voce sul sito del Partito.

INDICE
• A quattro anni dall’Ottobre 2004................ ......3 • Comitati di Partito
- Fondazione del CdP “Mara Cagol”..............43
• Diventare comunisti, formare il gruppo ... ......13 - CdP Stalingrado
• Usare la forza del collettivo per diventare ... . . .25 note di lettura degli articoli di La Voce 28 .....45
- CdP Stalingrado
• La maldicenza, il pettegolezzo e la critica ... . . .38 note di lettura dell’articolo Compagni ... .......46
• Lettere alla redazione
- Rivoluzione ed emancipazione delle donne...39 • Clandestinità, lotta al legalitarismo, difensiva ... ...47
- Applicare sistematicamente la regola del 10%...40 • Mobilitare e organizzare le masse contro ... ....57

La Voce del (nuovo)Partito comunista italiano


Questa rivista è diretta dalla Commissione Provvisoria del
Comitato Centrale del (n)PCI. Essa è l’organo centrale di pro-
paganda della CP. Esce ogni quattro mesi. (nuovo)PCI
Tramite l’indirizzo email le organizzazioni locali possono http://lavoce-npci.samizdat.net
inviare alla CP contributi e far conoscere alla CP la propria esi- lavocenpci40@yahoo.com
stenza. Per inviare proposte, critiche e collaborazioni è possibi-
le usare la casella lavocenpci40@yahoo.com. Nel contattare la CAP (n)PCI
casella, per evitare schedatura e controllo della polizia, usate http://cap-npci.awardspace.com
TOR: vedere le istruzioni per l’uso allegate al Comunicato CP cap-npci-paris@voila.fr
5 maggio 2008 - sito Internet http://lavoce-npci.samizdat.net.
Su questo sito è possibile consultare e copiare tutti i numeri
della rivista e i supplementi, i comunicati e le lettere aperte Delegazione della CP
della CP, le pubblicazioni delle Edizioni in Lingue Estere BP 3, 4 rue Lénine
(EiLE), scritti dei classici del movimento comunista (Marx, 93451 L’Île St. Denis - Francia
Engels, Lenin, Stalin, Mao, Gramsci), letteratura comunista. delegazionecpnpci@yahoo.it
Edizioni del vento – via Ca’ Selvatica 125 – 40123
Bologna 5,00 €

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