You are on page 1of 24

Lezione

Progetto di Strutture

Carico da neve

Azioni sulle costruzioni


Carichi da neve
CARICO NEVE Il carico provocato dalla neve sulle coperture sar valutato mediante la seguente espressione:

dove:

qs = i qsk CE Ct

qs il carico neve sulla copertura; i il coefficiente di forma della copertura; qsk il valore caratteristico di riferimento del carico neve al suolo [kN/m2], fornito per un periodo di ritorno di 50 anni; CE il coefficiente di esposizione; Ct il coefficiente termico. Si ipotizza che il carico agisca in direzione verticale e lo si riferisce alla proiezione orizzontale della superficie della copertura.
3

Azioni sulle costruzioni


Carichi da neve
VALORE CARATTERISTICO DEL CARICO NEVE AL SUOLO Il carico neve al suolo dipende dalle condizioni locali di clima e di esposizione, considerata la variabilit delle precipitazioni nevose da zona a zona. In mancanza di adeguate indagini statistiche e specifici studi locali, che tengano conto sia dellaltezza del manto nevoso che della sua densit, il carico di riferimento neve al suolo, per localit poste a quota inferiore a 1500 m sul livello del mare, non dovr essere assunto minore di quello calcolato in base alle espressioni riportate nel seguito, cui corrispondono valori associati ad un periodo di ritorno pari a 50 anni. Va richiamato il fatto che tale zonazione non pu tenere conto di aspetti specifici e locali che, se necessario, dovranno essere definiti singolarmente. Laltitudine di riferimento as la quota del suolo sul livello del mare nel sito di realizzazione delledificio. Per altitudini superiori a 1500 m sul livello del mare si dovr fare riferimento alle condizioni locali di clima e di esposizione utilizzando comunque valori di carico neve non inferiori a quelli previsti per 1500 m.

Azioni sulle costruzioni


Carichi da neve
Zona I - Alpina

1 3

VALORE CARATTERISTICO DEL CARICO NEVE AL SUOLO


Aosta, Belluno, Bergamo, Biella, Bolzano, Brescia, Como, Cuneo, Lecco, Pordenone, Sondrio, Torino, Trento, Udine, Verbania, Vercelli, Vicenza.

Zona I Mediterranea

Alessandria, Ancona, Asti, Bologna, Cremona, Forl, Lodi, Milano, Modena, Novara, Parma, Pavia, Pesaro e Urbino, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Treviso, Varese.

Zona II

Arezzo, Ascoli Piceno, Bari, Campobasso, Chieti, Ferrara, Firenze, Foggia, Genova, Gorizia, Imperia, Isernia, La Spezia, Lucca, Macerata, Mantova, Massa Carrara, Padova, Perugia, Pescara, Pistoia, Prato, Rovigo, Savona, Teramo, Trieste, Venezia, Verona.

Zona III

Agrigento, Avellino, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caltanisetta, Carbonia-Iglesias, Caserta, Catania, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Enna, Frosinone, Grosseto, LAquila, Latina, Lecce, Livorno, Matera, Medio Campidano, Messina, Napoli, Nuoro, Ogliastra, Olbia Tempio, Oristano, Palermo, Pisa, Potenza, Ragusa, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Salerno, Sassari, Siena, Siracusa,Taranto, Terni, Trapani, Vibo Valentia, Viterbo.
5

Azioni sulle costruzioni


Carichi da neve
DM 16-01-96 VALORE CARATTERISTICO DEL CARICO NEVE AL SUOLO NTC 2008

Azioni sulle costruzioni


Carichi da neve

1 3

VALORE CARATTERISTICO DEL CARICO NEVE AL SUOLO Zona I Alpina Zona I Mediterranea
qsk = 1.50 kN/m 2
2 = 1.39 1 + ( as / 728 ) kN/m 2 qsk

as 200 m as > 200 m as 200 m as > 200 m as 200 m as > 200 m as 200 m as > 200 m
7

qsk = 1.50 kN/m 2


2 = 1.35 1 + ( as / 602 ) kN/m 2 qsk

Zona II

qsk = 1.00 kN/m 2


2 = 0.85 1 + ( as / 481) kN/m 2 qsk

Zona III

qsk = 0.60 kN/m 2


2 = 0.51 1 + ( as / 481) kN/m 2 qsk

Azioni sulle costruzioni


Carichi da neve
COEFFICIENTE DI ESPOSIZIONE Il coefficiente di esposizione CE pu essere utilizzato per modificare il valore del carico neve in copertura in funzione delle caratteristiche specifiche dellarea in cui sorge lopera. Valori consigliati del coefficiente di esposizione per diverse classi di topografia sono forniti in Tabella. Se non diversamente indicato, si assumer CE = 1.
Topografia Battuta dai venti Normale Riparata Descrizione Aree pianeggianti non ostruite esposte su tutti i lati senza costruzioni o alberi pi alti. Aree in cui non presente una significativamente rimozione di neve sulla costruzione prodotta dal vento, a causa del terreno, altre costruzioni o alberi. Aree in cui la costruzione considerata sensibilmente pi bassa del circostante terreno o circondata da costruzioni o alberi pi alti. CE

0.9 1.0 1.1

Azioni sulle costruzioni


Carichi da neve
COEFFICIENTE TERMICO Il coefficiente termico pu essere utilizzato per tener conto della riduzione del carico neve a causa dello scioglimento della stessa, causata dalla perdita di calore della costruzione. Tale coefficiente tiene conto delle propriet di isolamento termico del materiale utilizzato in copertura. In assenza di uno specifico e documentato studio, deve essere utilizzato Ct = 1.

Azioni sulle costruzioni


Carichi da neve
CARICO NEVE SULLE COPERTURE Devono essere considerate le due seguenti principali disposizioni di carico: - carico da neve depositata in assenza di vento; - carico da neve depositata in presenza di vento. Coefficiente di forma per le coperture In generale verranno usati i coefficienti di forma per il carico neve contenuti nel presente paragrafo, dove vengono indicati i relativi valori nominali essendo , espresso in gradi sessagesimali, langolo formato dalla falda con lorizzontale. I valori del coefficiente di forma 1, riportati in Tabella si riferiscono alle coperture ad una o due falde.
Coeff. di forma i 0 30 0.8 30< <60 0.8 (60-)/30 60 0.0

Per coperture a pi falde, per coperture con forme diverse, cos come per coperture contigue a edifici pi alti o per accumulo di neve contro parapetti o pi in generale per altre situazioni ritenute significative dal progettista si deve fare riferimento a normative di comprovata validit.
10

Azioni sulle costruzioni


Carichi da neve
Coperture ad una falda Si assume che la neve non sia impedita di scivolare. Se lestremit pi bassa della falda termina con un parapetto, una barriera od altre ostruzioni, allora il coefficiente di forma non potr essere assunto inferiore a 0,8 indipendentemente dallangolo . Si deve considerare la condizione riportata in figura, la quale deve essere utilizzata per entrambi i casi di carico con o senza vento.

11

Azioni sulle costruzioni


Carichi da neve
Coperture ad due falde Si assume che la neve non sia impedita di scivolare. Se lestremit pi bassa della falda termina con un parapetto, una barriera od altre ostruzioni, allora il coefficiente di forma non potr essere assunto inferiore a 0,8 indipendentemente dallangolo a. Per il caso di carico da neve senza vento si deve considerare la condizione denominata Caso I in figura. Per il caso di carico da neve con vento si deve considerare la peggiore tra le condizioni denominate Caso II e Caso III in figura.
i (1) 0.5 i (1) i (1) 1 2 i (2) i (2) 0.5 i (2)

Caso I Caso II Caso III

12

Azioni sulle costruzioni


Carichi da neve
Coperture a due falde Si assume che la neve non sia impedita di scivolare. In presenza di parapetti o barriere nellestremit pi bassa della falda Caso 3 Caso 2 Caso 1 1 (1) 0.51 (1) 1 (1) 1 2 0.51 (2) 1 (2) 1 (2) 1 = 0,8 Neve con vento Neve senza vento

Scompare la condizione con il carico applicato su una sola falda


13

Azioni sulle costruzioni


Carichi da neve
Neve con vento Caso 2 1 (1) Neve senza vento Caso 1 1 (1) 1 (2) 1 (1) 1 (2) Coperture a pi falde ( < 60) 2() ()= (1+ 2)/2 1 (2)

Accumuli per irregolarit nel piano di copertura sono da considerare solo per L>3.5m e 30
Istruzioni per applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni
14

Azioni sulle costruzioni


Carichi da neve
Caso 2 Neve con vento Coperture adiacenti o vicine a costruzioni pi alte s w ls 1=0.8 h 1=0.8 Si tiene conto dello scivolamento della neve della copertura a quota superiore e del deposito di neve dovuto alla ombra aerodinamica s= 50% massimo carico sulla falda superiore (>15) w =

Caso 1 Neve senza vento

(b1 + b2 )
2h

h qsk

0.8 w 4.0 b1 b2 5 ls =2h 15 m


15

Istruzioni per applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni

Azioni sulle costruzioni


Carichi da neve
Effetti locali Interessano solamente le membrature su cui agisce la neve (non considerare nelle verifiche globali della struttura) Accumuli in presenza di sporgenze 0.8 = h 2.0 qsk

1 ls ls

1 h

= 2 kN/m3 5 ls =2h 15 m

b1

b2
16

Istruzioni per applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni

Carico termico

17

Azioni sulle costruzioni


Temperatura
Variazioni giornaliere e stagionali della temperatura esterna, irraggiamento solare e convezione, comportano variazioni della distribuzione di temperatura nei singoli elementi strutturali. La severit delle azioni termiche in generale influenzata da pi fattori, quali le condizioni climatiche del sito, lesposizione, la massa complessiva della struttura e la eventuale presenza di elementi non strutturali isolanti. Temperatura dellaria esterna La temperatura dellaria esterna, Test , pu assumere il valore Tmax o Tmin , definite rispettivamente come temperatura massima estiva e minima invernale dellaria nel sito della costruzione con riferimento ad un periodo di ritorno di 50 anni. In mancanza di dati specifici relativi al sito in esame, possono assumersi i valori :

Tmax = 45 C;

Tmin = -15 C.
18

Azioni sulle costruzioni


Temperatura
Distribuzione della temperatura negli elementi strutturali Il campo di temperatura sulla sezione di un elemento strutturale monodimensionale con asse longitudinale x pu essere in generale descritto mediante: a) una componente uniforme Tu = T - T0 pari alla differenza tra la temperatura media attuale T e quella iniziale alla data della costruzione T0; b) due componenti variabili con legge lineare secondo gli assi principali y e z della sezione, TMy e TMz . Nel caso di strutture soggette ad elevati gradienti termici si dovr tener conto degli effetti indotti dallandamento non lineare della temperatura allinterno delle sezioni. La temperatura media attuale T pu essere valutata come media tra la temperatura della superficie esterna Tsup,est e quella della superficie interna dellelemento considerato, Tsup,int.

19

Azioni sulle costruzioni


Temperatura
Distribuzione della temperatura negli elementi strutturali Le temperature della superficie esterna, Tsup,est, e quella della superficie interna Tsup,int, dellelemento considerato vengono valutate a partire dalla temperatura dellaria esterna, Test, e di quella interna, Tint, tenendo conto del trasferimento di calore per irraggiamento e per convezione allinterfaccia aria-costruzione e della eventuale presenza di materiale isolante. In mancanza di determinazioni pi precise, la temperatura iniziale pu essere assunta T0=15 C.
C 40 30 20 10 0 -10
MATERIALE ISOLANTE ELEMENTO STRUTTURALE

ESTERNO

INTERNO

Test
Tsup,int Tsup,est Tint

20

Azioni sulle costruzioni


Temperatura
Stagione

Contributo dellirraggiamento
Natura della superficie Incremento di temperatura Superfici esposte a Nord-est Superficie riflettente Estate Inverno Superficie chiara Superficie scura 0 C 2 C 4 C 0 C Superfici esposte a Sudovest o orizzontali 18 C 30 C 42 C 0 C

21

Azioni sulle costruzioni


Temperatura
AZIONI TERMICHE SUGLI EDIFICI Nel caso in cui la temperatura non costituisca azione fondamentale per la sicurezza o per la efficienza funzionale della struttura consentito tener conto, per gli edifici, della sola componente Tu , ricavandola direttamente dalla Tabella.
Tipo di struttura Strutture in c.a. e c.a.p. esposte Strutture in c.a. e c.a.p. protette Strutture in acciaio esposte Strutture in acciaio protette Tu 15C 10C 25C 15C

Nel caso in cui la temperatura costituisca, invece, azione fondamentale per la sicurezza o per la efficienza funzionale della struttura, landamento della temperatura T nelle sezioni degli elementi strutturali deve essere valutato pi approfonditamente studiando il problema della trasmissione del calore.
22

Azioni sulle costruzioni


Temperatura
PARTICOLARI PRECAUZIONI NEL PROGETTO DI STRUTTURE SOGGETTE AD AZIONI TERMICHE SPECIALI Strutture ed elementi strutturali in contatto con liquidi, aeriformi o solidi a temperature diverse, quali ciminiere, tubazioni, sili, serbatoi, torri di raffreddamento, ecc., devono essere progettati tenendo conto delle distribuzioni di temperatura corrispondenti alle specifiche condizioni di servizio. EFFETTI DELLE AZIONI TERMICHE Per la valutazione degli effetti delle azioni termiche, si potr fare riferimento ai coefficienti di dilatazione termica T riportati in Tabella.
Materiale Alluminio Acciaio da carpenteria Cls strutturale Strutture acciaio-cls T [10-6/C] 24 12 10 12 Materiale Cls alleggerito Muratura Legno (parallelo fibre) Legno (ortog. fibre) T [10-6/C] 7 6 10 5 30 70
23

FINE

24

You might also like