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U-^J / O^ l^

DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
ECCLESIASTICI,
DELLA CATTOLICA,
CHIESA ALLE CITTA PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII, ALLE FESTE Piu" SOLENNI,
AI RITI, ALLE CERIMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI, CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE GAETANO MORONI ROMANO


SECONDO AIUTANTE DI CAMERA

DI SUA SANTITÀ PIO IX.

VCL. XCIX.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCLX.
La presente edizione è posta sotto la salvaguardia delle leggi
vigenti, per quanto riguarda la proprietà letteraria, di cui
l'Autore intende godere il diritto, giusta le Convenzioni
relative.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO- ECCLESIASTICA

vie V IC

Y ICARIO CAPITOLARE, T'ice pitolare. Che se il capitolo iascierà di ciò


sacra fungens ordini s Canonicorum , per fare, il diritto di nominare il vicario ca-
fnterregnuni Vicaria potatale fune liis, pitolare, o confermare il vicario genera-
flcariw! Capilulari'!. L'eletto dal Ca- le del vescovo precedente o destinando
,

pilolo [F.) (Iella Cattedrale {T^.) pel go- un soggetto inabile, si devolverà al Me-
verno del Vescovato [F.) o diocesi Nid- tropolitano (V.)j e se fosse la chiesa me-
lius, vacato per rinunzia , traslazione e tropolitana vacante, e se la chiesa fosse
morie del l escavo (/^.) o altro de'pre- esente dalla giurisdizione del vescovo e
iati in que'duearticoli enumerali(ne"qua- del metropolitano, ed il capitolo dell'una
li tenni di nuovo proposito de' Capitoli o dell'altra sia stato negligente, altura nel
e òt Canonici, e della Curia e Tribuna- i.° caso il vescovo sufTraganeo più antico
le ecclesiastico) j argomento di cui ragio- nella provincia ecclesiastica o metropoli-
nai ne' voi. Ili , p. 7, Vili, p. 54 e seg., tana, e nel 2.° il vescovo più vicino, eleg-
XXVII, p. 137 LUI, p.i4^> "el-
e seg., gerà il vicario, e se fra gì' individui del
le due colonne, LXII, p. 42 e seg. Laon- capitolo vi fosse persona idonea, questi
de mi limiterò a dire, che vacandola se- verrà preferito a parila di meriti all'e-
de episcopale sia per morte, sia per ri- straneo ; non è però di obbligo che il vi-
nunzia, sia per traslazione ec. del vesco- cario si faccia di uno del capitolo, ma con-
vo, si devolve la giurisdizione episcopale senziente il capitolo stesso potrà assume-
al capitolo della cattedrale. Questi entro re un estraneo. Qualora il capitolo d'una
8 giorni, da detta vacanza, deve nomina- chiesa suifraganea, vacando la metropo-
re il vicario capitolare, o confermare il litana, fosse stato negligente nell'eleggere
Vicario generale (/^.)deirultimo vesco- il vicario capitolare, spetta l'elezione al
vo, o altro fornito delle necessarie quali- capitolo metropolitano. In fine dandosi il

tà, al governo della diocesi, e nella Spa- caso, che il metropolitano, o il capitolo
gna si cliiaoja governatore il vicario ca- metropolitano, o il più aulico de'sulfra-
4 vie vie
g8iiei,o il vescovo viciniore abbiano man- tliiedeil'esscr promosso, non sia slato al-

calo nel liir uso della podestà loro devo- lie voile ligellalo dal vescovo aiilecesso*
lutn, la s. Sfòe ad siijij Irnilam ncgUi^in- v*' qiiad niarex Ma ovest tratti di per-
//<v//»^/v7f//7/o/7<///,staljilisce il vicario del- suiie, die non sono aitate, nel modo so-
la chieda vacante. Il vicario così fdllo di- pi a accennato, non possono concedere let-
tesi capitolare, peicliè elello dai capilo- teie dimissoiiali n^\)\ì\ìve posi annuin ite-
lo. La sua durala i fino ih'è fallo il ve- f/»9 Ecclesinc, senza un'espressa licenza
scovo, \\ r|uale destina il vicario a forma della s. congregazione del concilio'". Mi
dell'istruzione di DenedelloXIV, /)ciSy- sta davanti un analogo dotto voto di co-
ciori. Dioec, lib. 2, cap. q. Alle volle ac- spicuo prelato, pel caso cbe vado a rife-

onde, cbe la s. Stde per amministrare una me, di chiesa non aecjfKf principaìiter,
qualche diocesi invia Sicari apostolici né sultVaganea, né unita ad una metro-
(/ .)jO perchè d piciprio vescovo non può polilana, ma amministrata da un arcive-
o non deve esercitare la giurisilizione per scovo; e pare avvenuto nel 1882, secou-
Dootivo di dinamazione per la «juale fin- do le mie congetture, eoinincia dal ri-
che non purgato non può utilmente
si è cordare. La cura e il governo delle chie-

presiedere alla chiesa, ovvero perchè in- se vescovili vacanti, che nell'antica disci-
fermo, o avanzalo in età non può esercì- pliiia della Chiesaappai teneva al vescovo
lai e le sagre funzioni, e pascere con pio- vicino, come quegli che poteva più
piìi

(ìlio il gregge afìldatogli, o per altra ra- comodamente provvedere ad ogni biso-
gionevule causa. L'estensione delle fa- gno, passò in forza del cap. C'«//< o/<>// t/e

colla di questi vicari apostolici è a se- m^yon'y, e/ o/'er//V'/i. al capitolo cattedra-


conda del breve pontificio che loro vie- le,che secondo il diritto comune poteva
ne rilasciato dal Papa, o delle istruzioni governare la chiesa per sé stesso, ossia
che loro da quello vengono date, e pe' collegialmente. Ma il concilio di Tieiito,
aioli vi che inducono ad inviarli al regi- sess. 24, cap. iG, Z^e /i(/òr/«., stabili, che
me d'una diocesi, come avverte Benedet- l'esercizio della giurisdizione vescovile in
to XIV, De Syìiod. Dioeces., lib. 2, cap. Sede ^'acaule dovesse commetlersi ad un
I. Il successore Clemente XIII, col bieve vicario capitolare, ila eleggeisi dallo stes-
Pa/ernac,óe'i'2^eoaa\oi'/6i,Buìl.Ixom. so capitolo dentro il detto termine d'
Itili. y 49, contenente l'istruzione
t. 2, p. giorni dalla vacanza della chiesa, ec. ec.
sopra diversi provvedimenti pel governo Poi soggiunge. Prima d'applicare al caso
delie Cf/r/e /icf/(-s/fl.*^/r/i(' nel regno di nostro queste cos'i chiare leone (cioè lut-
Sarilegna, dispose nel § Xl. » Che vi- ì le l'esposte di sopra), è necesscrvio di pre-
cari capitolari non possano d'ora innan- mettere una cosa, vale a dire, se la chiesa
zi, senza il voto del pieno capitolo , da di J'iesù ha il dii ilio di ooiuinaie in se-
darsi nel luogo solilo capilolaie, per mag- de vacante il sio vicario capitolare. Al
gioranza di voti segreti, da calcolarsi se- che sembra potersi rispondere aiì'eimali-
condo il costume di ciascun capitolo, e vnineiite,dappoiclièiiella bolla diPio VII
da registrarsi of gli atli capitolari, conce- (Oc i<////o//^ espressamente si dichiara,
deie le lettere Dimissorie [P.) a' laici, che tutti i duini e privilegi, che compe-
benché siano arlati da benefizio, o da cap- tono alle chiese vescovili aeque principa-
pellania, nel modo spiegato di sopra, Ider unite, sono comunicati e conservati
purea coloro, che avendo già lai.'' lon- alle chiese vescovili sottoposte alla per-
sura, sono piesentati a qualche benefizio petua amministrazione degli arcivescovi,
o cappellania, che actu requiratcerlum Ora secondo il gius comune le chiese ae-
ovdintni ; e coll'espressa condizione che que principaliler unite hanno la facoltà

M nell'uno, che ijell'allro caso, colui ciie di scegliere il proprio vicario capitolare.
vie vie 5
Né la bolla dello stesso Fio VII rispetto scovo. Tialtatidosi lUinijue d'nn caso, a
alla chiesa ili Trtja amministrata dalla cui il concilio di Trento , e in generale
ciiiesa arcivescovile ili Cainerino^ dovasi il «lirìttoconiune vigente non lianno [)rov-
dispone, die il vicario capitolare dell'una veduto, par cliiaro, die si debba ricorre-
e dell'altra chiesa si elegga dal capitolo re al diiitto antico, e in conseguenza, che
ujeiropolitano di Camerino (benché l'ar- la facoltà di scegliere il vicario capitolare
ci vescovo sia obbligato tenere un vicario ap|)arlenga al vescovo più vicinoi non già,
generale a Treia) può in questa parte ,
che ì canoni antichi parlino espressamen-
applicarsi alle chiese vescovili nmmini- ledi vicario capitolare, che in que' tem-
slrate nel regno di Nipoli, poiché il I*a- pi non conoscevasi, ma perchè stabilisco-
pa in questa bolla ha latto una dÌNposìzio- no la massima generale, che al vescovo
ne particolare per la difesa di Treia, e piìi vicino ap[iarliene di accorrere al go-
non Ila mai inteso di fare una legge che verno della chiesa piivata del suo pasto
derogasse al diritto comune. Posto ciò, si re ; nel qual caso può con^iilerarsi un;i
fa luogo alla questione principale: a chi chiesa vescovile, che per la mortedell'ar-
si devolve la facoltà di eleggere il vica- civescovo amministratore è rimasta •va-
rio capitolare di Viesti, mentre il capi- caute, né il capitolo cattedrale de[)0sita.
tolo di quest I chiesa non l'ha eletto den< rio della giurisdizione vescovile può am-
ilo gli 8 giorni prescritti dal concilio Tri- ministrarla per mezzo del vicario capito-
dentino? Sembra m \° luogo che tale lare, avendo perduto il dirilto di eleg-
scelta non potesse competere al capitolo gerlo in pena della sua negligenza a far-
itietiopulitano di ìManfiedonia ossia di Si- ne uso dentro gU 8 giorni stabiliti, l'er-

ponto, mentre Viesti non è di detta chie- lauto, s'è lecito esporre il [iropiio senti-
sa melro[)()lilana né sulFraganea, né ac' mento, dice il preopinante, in un caso,
qxif principnlilcr ad essa unita, essendo in cui a togliere ogni dubbio attesa lu sua
questi gli unici due titoli, che si conosco- novità è necessaria unadichiaraziune del-
no nel diritto, io forza de'quali si devo!- la s. Sede, proponeva rispondersi a' due
Te al capitolo metropolitano la facoltà di quesiti di iTig.^ nunzio di Napoli nel nio-
eleggere il vicario capitolare d' un'altra do seguente. Dubbio i."» Occorrendola
chiesa. Ma Viesti
non essendo chiesa suf- vacanza d'una chiesa arcivescovile ammi-
fraganea, \\è acque principaliter unita, nistratrice perpetua d'una chiesa vescovi-
non si può neppur dire chiesa exeinpta, le, se quest'ultima trascurasse di deputa-
poiché è posta sotto perpetua animini- re e costituire nel tempo da' canoni [ire-
strazione dell'arcivescovo. Il concilio di scritto il vicario capitolare, si domanda,
Trento, e le dichiarazioni delle s. con- a chi devolverebbesi questa deputazione?
giegazioni di Roma parlano sempre di Al vescovo viciniore, oppure al capitolo
chiese o metropolitane, o suiFraganee, o della chiesa arcivescovile amministiatri-
txeinplae da che ogni chiesa vescovile
, ce?" Prima di rispondere a questo dub-
generalmente appartiene ad una di que- bio il preopinante premise, cheTammi-
sle tre classi, e ili.° esempio d'una chie- nislrazione perpetua della chiesa di Vie-
sa vescovile data in perpetua amministra- sti è data all'arcivescovo, e non alla chie-
zione d'un arcivescovo è forse quello di sa, né al capitolo di Manfredonia ossia
Treia, che poi è stato imitato nell'ulti- Siponto, altrimenti lachiesadi Viesti non
tua circoscrizione delle diocesi napoleta- sarebbe mài vacante, perchè lachiesadi
ne. Fuori di queste chiese non v'è, alme- Manfredonia e il suo capitolo quando ,

no presentemente, in tutto l'Orbe catto- non siano 60p[)ressi, non muoiono mai.
lieo alcuna chiesa vescovile addetta alla Ciòdichiarato. rispose. Z^f'/;»;^//o«ef« Fi-
perpetua ammiaislrazione d'un artivc- cara Capitularis in casii, de quo agi-
6 Vie Vie
tur, spedare ad Episcopnni viciniorcin. caute , e del suo F'icario, ed altri uffl-
Dubbio 1.° " E nel caso, che la aoaiìna ziali e ministri in questo secondo tem-

del vicario, di cui si tratta, appartenesse po. i.° 11 corpo cattedratico si costituisce
al capitolo della chiesa arcivescovile ani- egualmente dal vescovo e dal capito-
ininislratrice, se la deputazione del vica- lo, a. ° Della giurisdizione del capitolo in
rio fdlta da questo capitolo fosse cadu- sede piena unitamente al vescovo. 3."
ta sopra persona, che è inabile per qual- Del capitolo solo, e degli atti capitolari.
che difetto canonico, si domanda, a chi 4.*'e5.°Della giurisdizione piena del capi-
devolverebbesi il diritto di deputarlo, e tolo in sede vacante,
ovvero impedita, pò*
qual provvedimento dovrebbesi prende- tendo essere rappresentato anco da due e
re per riparare ad un sì fatto inconve- da uno. Primamente fra' casi della sede
niente? Rispose. Jd s. Sederli , adeam- vacante, comprènde quelli se il vescovo
niic recurrtndurn esse ".Bramoso di co- divenne servo degl'infedeli, ovvero fosse
noscerne il risultato , e non trovandolo di fatto impedito dal principe secolare

nelle ricerche fatte all' archivio della s. del territorio, di non risiedere e di non
congregazione de' vescovi e regolari, os- amministrare la sua giurisdizione, oche
sequiosamente ne interpellai il R.mo Ca- ritrovandosi assente in paese loutano mo-
pitolo di Viesti. A*a4 aprile 860 grazio- i risse, ovvero si partisse il vicario genera-
samente si degnò rispondermi il Kev.° d. le, il quale si fosse lasciato in sua vece,
Matteo Nobile, che alla rappresentanza con casi simili, riguardandoall'elletto più
di vicario generale , aggiunge quelle di che alla formalità. In questi casi il capi-
arcidiacono i." dignità e di presidente del tolo subentra nel!' esercizio della piena
capitolo Vestano, » Non mai qui è insor- giurisdizione vescovile, così ordinaria co-
to il dubbio in sede vacante di eleggersi me delegata, sicché possa far tuttuciò che
ii né mai il capitolo
vicario capitolare ,
potesse fare il vescovo fuor de'casi eccet-
di Manfredonia ha opposto difficoltà: sib- tuali; e ciò per la ragione che i giuristi

bene lo stesso capitolo Sipontino in mor- dicono del y'/ii accrescendi, ovvero non
te del di lui arcivescovo, amministratore decrescendiy cioè che per quella finzione
di Viesti, è immediatamente subentrato la quale si fa dalla legge ancorché con»
nel diritto di metropolitano , ricevendo tro il corso naturale, queste forze e quel-
appelli, e discutendoli: diritto che non si le operazioni, le quali risiedono in potere
puòesercilaredall'arcivescovo,perchè in- di tutto il corpo quando sia intero e per-
signito auchedell'amministrazione di Vie- fetto col capo e con tutti i membri, man-
sti^ quindi in vita dello stesso, rimanendo cando il ca[)o si consolidano e risiedono
assopito il diritto metropolitico, perchè è nel rimanente corpo, il quale può essere
lo stesso giudice, gli appelli si deferisco- rappresentato da alcuni pochi canonici
no Roma. Del voto favorevole fatto a
a anco due o uno, in cui si consolida tutta
Gregorio XVI, sulla questione che accen- la giurisdizione e podestà capitolare. 6."
»ate ignoro ogni principio , e neanche
,
e 7." Dell' ol)bligo e del modo di depu-
da'vecclii capitolari, che allora facevano tare il vicario generale capitolare e l'E-
parte del capitolo, ho potuto ritrarre co- conomo (V-). L' esercizio della giurisdi-
t>a minima, assicurando non mai esservi zione vescovile devoluta al capitolo e per-
caduto dubbio, o questione ". Rimarrà ciò in potere di multi, cagionando disor-
dunque il da me riprodotto, una erudi- dini, il conciliodi Trento vi provvide con

zione in casu. Il cardinal De Luca IL ,


ordinare dopo 8 giorni dalia seguita va-
rescovo pratico, tratta seguenti punti i canza l'elezione d' un vicario generale,
nei Clip. 34". Della podestà del Capito- voV^AìUìtnit AtHo capitolare , il quale sia
lo della Cattedrale in sede piena \-a- doliuie, almeno ne'canoui (dice il IN^idi,
^

vie Vie 7
che se non vi fosse un dottore, il cnptto- dizione e non {spettano al vicario ovve-
lo può eleggere im altro, assuineudo pe- ro ad altro, il «juale fosse deputato dal
rò un assessore dottore), per l'ainmiDi- capitolo, ma spettano alla sua prima di-
Gtraziooe della giustizia e della giurisdi- gnità o al più antico canonico, onde fac-
zione vescovile, ed anco un economo lul* cia la prima figura nel capitolo. Il De Lii*
ramoiiiiistrazioue de'beni e delle rendi- ca, cap. 37, n. L'i: Della distinzione delle
o deputazio-
te della chiesa. Sull'elezione chiese unite in tempo di sede vacante,
ne occorrono molte questioni, e partico- dice che ciascun capitolo deputa il suo
larmente sulla devoluzione di questa fa- vicario e il suo economo, e gli altri ufli-
coltà che se ne faccia al metropolitano ziali per la propria chiesa e diocesi, per-
nelle chiese suiTraganee, ovvero al vesco- chè solamente si dà il caso della loro u-
vo più antico della provincia ecclesiasti- uione quando si abbia ad eleggere il ve-
ca, oppure al più vicino nella chiesa esen- scovo, perchè egualmente l'elezione spet-
te, nel caso che il capitolo trascuri di fa- ta all'uno e all' altro , cioè nelle poche
re tale elezione o la faccia male. 8.° e g." diocesi in cui sussiste tale privilegio, co<
Che cosa possa fare e non fare il vicario me in Germania. Quando da'capitoli,ov>
capitolare. Egli può che fa
far tuttociò vero da uno di essi si trascuri l'elezione
il vescovo o il suo vicario generale, con del vicario o si faccia male, alle volte il

l'una e eoo V altra giurisdizione ordina- caso porta in queste diocesi unite che la
ria e delegata , non già per la speciale e devoluzione si faccia a diversi superiori,
personale. Ed anche succede nella pode- cioè che una segua la metropolitana, e
6(à e giurisdizione metropolitica, quando l'altra al vescovo vicino se la chiesa è e>
si tratta della chiesa metropolitana va- sente, ovvero appartenga a due diversi
cante; e per conseguenza potrebbe anche metropolitani se spelta a diverse provin-
r.ir la visita della provincia quando non se. E se in una di esse non vi fosse il ca-
vi fosse la proibizione , ed esser giudice pitolo attuale, subentra subito la podestà
dell'appellazioni da'sutliaganei, e il di più del metropolitano e non quella dell' al-
che occorra fuori de' casi eccettuati , i tro capitolo, quando però l' antica e le-
quali sono molti. Printieramente, la ce- gittima consuetudine, in vigore della qua-
lebrazione del Sinodo; secondariamente, le si possa allegare il privilegio apostoli-

la collazione de' Benefizi ecclesiastici co,non disponga altrimenti. Inoltre il De


mentre anche quelli, de' quali per altro Luca nel cap. 3, o, 28 e 29: Della Visita
i

uè sarebbe la libera collazione del vesco- della diocesi, dice che questa anticamente
vo, cadono in questo caso sotto le riser* fu facoltà e giurisdizione dubitativa, pe-
ve apostoliche; tranne la facoltà d* isti- rò è più ricevuta l'afTermativa, che il ca-
luue ne'beneflzi di padronato laicale, ed pitolo iu sede vacante possa visitare la
ha anco la facoltà di tenere il concoiso diocesi, per mezzo del vicario deputato,
alle parrocchie; terzo, nel rilasciare le secondo la disposizione del Tridentino,
dimissorie per la collazione degli ordiui non potendo il capitolo deputare un vi-
deatro il i

anno, nel quale questa pode- sitatore particolare. Ma nel farsi la visi-
btà se gli è sospesa dal concilio di Tren- ta dal vicario capitolare , ovvero anche
to; quarto, sopra l'esercizio de'ponliflca- dal generale, non si può esigere quella
lie delle funzioni primarie vescovili, oou somma di procurazione per l'alimento o
solamente iu quelle che ricercano l'ordi- altro emolumento, solita pagarsi al ve-
ne episcopale sicché siano merameute
, scovo in luogo del vitto, a seconda delle
pontificali, ma anche nell'altre^ delle qua- convenute composizioni per una deter-
lisia capace ogni semplice sacerdote, ini minata somma, moderata e proporziona-
perocché queste uon vauuu culla giuiis* ta solamente alla sua persona e famii^lia
8 Vie V I c
molto mi-
necessaria, la quale dev'essere ghi il capitolo assegna al vicario capito-
nore di quella del vescovo, ed il dì più lare alcuni canonici per assessori, senza
sarebbe estorsione. Finalmente nel cap. i quali nulla può
Tomassi-fare. Dice il

28, D. 3, dichiara, quanto al sindacato,


I ni, che la s. congregazione dichiarò che

non esserne soggetto il vicario generale, il capitolo può rimovere il vicario capi-
bensì il vicario capitolare ,
quando co»\ tolare, purché entro 8 giorni ne faccia
voglia il vescovo successore, dal cui ar- un altro. Anche il concilio di Milano del
bitrio ciò dipende, perchè amministra I 582 pai-la di questo potere del capito-
la carica senza la presenza e il freno del lo di mutare i suoi vicari capitolari, e di
vescovo. Il ^ardi, Dt Purrochi, ragiona far loro render conto dellopeialo. Oltre-
sulle seguenti materie. Il capitolo, sede monte, da' si fanno ancora
capitoli vi- i

vacante, può accordare indulgenze (se- cari capitolari adienipus, poi conferman-
condo il Barbosa e altri sommi canoni- dolo o facendone un altro, con diverse
sti, perchè ['I/ididgenza non è potered'or- riserve. Conclude il Nardi. « Oltre le fa-
dine, ma di giurisdizione, e la remissio- coltà de'capitoli e vicari capitolari men-
ne o minorazione delie Pene ecclesiasti- tovate, è superfluo il dire che vi è quella
che era in facoltà anche negli antichi se- di assolvere dalle Censure ecciesiasliche,
coli óe'Presbiterii o capitoli, morto o as- conoscere cause ardue, far leggi, esami-
sente il vescovo; s'intende setnpre nel li- nar conti di luoghi pii, darò togliere la
mite di 4o giorni d' indulgenza. Ma il confessione, sospendere dar i sacerdoti ,

Lambertini non vi conviene, perchè il la facoltà de'casi riservati, approvar con-


capitolo o il vicario capitolare non sono fessori, dispensar da interstizi esaminar ,

Pcislorì); ese il vescovo è eretico può da- cause matrimoniali, celebrare o far cele-
re ledimissorie e fare altre cose come se brare matrimoni, dar quelle dispense che
fosse sede vacante (e se fosse il capitolo può dare il vescovo; insomtna far tulle
disperso, ciò può anche un canoni-
fare le cose di giurisdizione come vero Ordi-
co), nella quale governava e governa la nario. Il capitolo, sede vacante, perse, o
diocesi , enumerandone le attribuzioni. per mezzo de'suoi procuratori (e non già
IVIorto il vescovo, traslato o prigioniero il vicario capitolare), ha volo decisivo ne*
degl'infedeli, il capitolo subentra in tut- Importanlie prezio-
concili! provinciali".
ta la giurisdizione: ciò usava anche assen- se nozioni io argomento, contendono le
te lungamente il vescovo, polendo anco- Dichiarazioni e Hilrattazioni dfgl' In-
ra tenere il sinodo. Anticamente i cano- dirizzi stampati inMilano nel 1811, umi-
nici reggevano da sé la diocesi, senza fa- liate a Pio f^IJ dagli arci\'esco\'i e ve-
re vicario capitolare, poi prescritto dal scovi e da' capito li d'Italia. Di esse e del-
Tridentino. Pi ioja di Benedetto XIV, il le gravi cause che le promossero, ragionai
capitolo non era obbligato fare il vicario ne'Iuoghi citati in principio e altri che vi

capitolare inamovibile, e delegargli tut- hanno lelazione, ed in diversi vescovati


ta la giurisdizione e tutte le facoltà: ciò riportai il testo delle dichiarazioni de'ca-
però ancora si usa in molti luoghi, essen- piloli e de' vescovi. Intendo ricordare, ciré
do vario l'uso nelle varie provincie della imperando Napoleone I, egli era sempre
cristianità, e continuandosi quello di pri- agitato di vedere i f escovali di Francia
ma, dovendo il vicario capitolare nelle e d'Italia quasi senza Vescovi, per ave-
cose piìj ardue dipendere dal capitolo, re Pio VII, dopo la violenta occupazio-
come la collazione de' benefizi , la cura ne degli Siali di s. Chiesa, ricusalo ap-
i\ft Seminari ec, oltre la riserva d'altre provare i nominati dall'imperatore e dar
cose, come nel Veneziano, e più comu- loro la canonica istituzione; anzi che tali

nemente fuori d'Italia, ove in alcuni luo- vescovi eletti, non fossero iutaoto scelti
vie vie 9
dt/capitoli a vicari capitolari; poiché se la hei» doviila sotltliiCazione, e non si li-
il Tiideuliiio prescrisse il modo di tiele- parava in (|iialclie luuiio lo scandalo da-
gnie la giurisdizione episcopale, in un ul" lo a tulio l'Urbe cattolico. Fu allora che
Jiziale o vicario ,
inlese sempre decreta- Napoleone I, per consiglio e insinuazio-
lo e prescritto, salva l'aulorilà della s. ne del cardinal yJ7</f(rj-(/ Ad (luale poi se
Sede, la quale esercitando in questa ma- uè vantò, fece insinuare (vocubulo sinoni-
leria la podestà da Cristo iinuìedialainen- ino di comandate, per (luell' imperatore
te ricevuta, secondo le varie circostanze, de'francesi), da'così delti ministri de'cul-
che nell'econoiniii dell'ecclesiastico regi- ti a'capitoli delle cattedrali delle chiese
me la prudenza le suggerisce, tanto è vacanti, d'eleggere per vicari capiiolari i

lungi, che possa essere incolpala d'atlen- soggetti da esso nominali a quelle sedi
tato, d'impedimento odi op|)Osizione, che vescovili, come (u (juasi generalmente e*
anzi ogni fedele è tenuto ad uniformarsi seguito. Pio VII subito previde le lune-
itile sue autorevoli disposizioni. Quindi sle conseguenze, con pretendersi spu'dia-
diveisi de' vescovi nominati da rSapoleo- le la s. Sede del diritto della coolerma
uè 1, cedendo agl'impulsi del suo gover- de'vescovi, ed apertamente dichiarò; che
no, si fecero investire da'cooiloli col li- la prelesa elezione in vicari capitolari de'

tolo di amininistratori spirituali e ne e- nominati a' vescovati, era iuteramenle


sercitarono le funzioni: con sì scandalo- contraria alle leggi e disciplinedella Chie-
sa condotta ,
essi riconobbero la dignità sa attualmente in vigore. Il perchè vuri
per sola elezione dell'usurpala podestà canonici delle cattedrali vacauti, io onta
temporale, reputandosi in tal modo in- a'rigorosi ordini e minacce del governo,
dipendenti dalla s. Stde. V\o VII ripro- non vollero riconoscere gl'intrusi vicari
volali vicari capitolari, per cui silfalte in- capitolari eletti per istigazione e iinpul-
trusioni furono ricusale da vari capilo- so de'ministri imperiali. Irritalo Napo-
li, e non riconosciute dalla maggior par- leone I , fece iatpiigionare 'ò
cardinali
tede'fedeli. Tullociò produsse quelle gra- alcuni prelati, e vari canonici delle duK-
\i con>.eguenze ,
altrove /ipetutamente se d'Italia. Alle violenze, unì Napoleone
narrale e deplorate, li cardinal Pacca, 1 l'astuzia, per giustificar la
sua condot-
ue discorre a lungo nella Relazione del ta,con esigere dulie chiese ilaliane una
viaggio di Pio Vii a Ceiio^'a, a p. c)6 solenne approvazione di sue operazioni,
eseg., oltreché nellesue ,17e///or/'e.Egli di- per rovesciare sull'oppresso e innocente
ce, Pio VII, confinalo e prigione in Sa- Pio VII lutla la colpa delle turbolenze
\'onaC\& Napoleone 1, fu da molti assalilo derivaleda quelle controversie. Fece usci-
percliè confermasse e desse l'istituzione re in campo la dichiarazione o indirizzo
canonica agli ecclesiastici da quello nomi- dal cortigiano capitolo metropolilano di
uali a vane chiese vescovili vacanti in Parigi (V.)^ in cui si esaltavano le mas-
Francia e in Italia. L'ottimo Pontefice sime della così della chiesa Gallicana,
credendo indegno di più godere d' una per sostenere fino alla morte le quattro
grazia singolare della Sede, qual è s. proposizioni del clero di Grt///a (^.), pro-
l'iudullo alla nomina
rescovali va- tÌG clamate nel 1682 contro Innocenzo XI,
canti, colui che avea usurpato beni e i i da lui e da'successori riprovate solenne-
domiuii della Chiesa romana, e caccialo Uiente, difendendo enfaticamente il dirit-
con inaudito allentato dalla sua sede il to de'capiloli cattedrali, di nominare il

successore di s. Pietro e Vicario di Cri- vicario cajìitolare che esercitasse la giu-


sto, reslòfermoe costante nella presa ri- risdizione ordinaria durante la vacanza
soluzione, dinon piti ammettere tali no- delle sedi. Appena pubblicala tal dichia-
niioe imperiali, se uon gli si dava prima razioue iudiriizo, Napoleone I ordinò
IO vie V I c
<li cosUinjrTisi i vescovi ecoplloli itaiwtni pubblico dal governo ilalico, che toma*
di lare allicHanlo, eil otleone dichiara- va in maggior disonore e discredilo del
zioni e indiii/zidi molti vescovi e di mol- clero itidiano. Appena si sparse per l'I-
li capitoli d'Italia, nc'quali o espressa- talia la voce che Pio VII era io libertà,
meiiteoindirellaineute si aderiva a ciuci- e s'incamminava alla volta della sua sa-
lo del cB|)itolo inelropolilaiio di Parigi, gra sede, alcuni vescovi co'toro capìtoli,
adollandoue le raassiine e i delti 4 laiuo- «'quali fin allora avea tenuta chiusa la

si arlicoli assemblea gallicana del


dell' bocca il terrore e la prepotenza, non in-

1682. Tutti questi indirizzi furono pub- dugiarono di rivolgersi al Papa nel suo
blicati in una raccolta stampala a Mila- passaggio per l'Italia, e di confessore o a
no nel 181 I desiarono deplorabile scan-
,e voce o in iscritto la loro debolezza e il lo-

dalo e generale orrore. I buoni catlolici ro fallo, d'implorarne il perdono , e di


di Francia e quell'illustre clero ,
ornoai manifestare le minacce, le violenze e le
(luasi scevro da' pregiudizi nazionali ia arti seduttrici ed ingannevoli, che si era-
punto di disciplma, non polendo persua- no messe iti opera per vincere la loro co-
dersi che quegli indirizzi fossero opera de' stanza, e costringerli a quell'atto ripro •

i?escovi e capitoli italiani, più volle se- vevole e scandaloso. Indi nel posteriore
grelamenle ne consultarono il cardinal viaggio di Pio VII a Genova, e nel suo
Pacca, nella sua prigione, se vipotevano ritorno a Pt.oma traversando quasi tutta
prestar fede. Il cuore di Pio VII ne re- l'Italia, compì dalla Provvidenz^i l'ope-
81

stò profondamente trafitto, cos'j gli ani- ra così bene incominciata, e la massima
mi di tanti cardinali e vescovi strappali parte de' vescovi e de'capiloli spoutanea-
dalle loro sedi, odeportati o chiusi in pri- inenle mandarono le loro ritrattazioni e
gione, lu (juesta persecuzione contro la dichiarazioni sugl'indirizzi; e solo a pochi
Chiesa, non mancarono alcuni vescovi fu fatto insinuare un tal atto per ripara-
capitoli e sacerdoti italiani infelicemente re allo licandalo dato all' intiero cattoli-

deboli, che aderirono alle seduzioni pre- cisino. Li raccolta di tutte queste rilrat-
potenti del dominante, non vergognan- tazioai e dichiarazioni fu stampala in
dosi di riconoscere le deplorate proposi- Roma nel 18 16, ma con pochi esempi a-
zioni gallicane; così calunuiauduil prigio- ri, ed èia ricordala su[)eriormente . Non
niero Pio VII, quasi avesse voluto pri- essendo mollo nota, e possedendola, cre-
vare i mentre e-
capitoli del loro diritto, dei opportuno anche qui darne breve e
gli n'era il vindice e Impe- il difensore. chiara contezz'i,|)ercompenetiarsi in que-
rocché, costringendo Napoleone I capi- i st'articolo. In essa pochi vescovi co'ioro

toli a scegliere per vicario capitolare la capitoti, con giusto rossore e rammari-
persona da lui nominala al vescovato, gli co, confessano il loro fallo e ne chiedo-
spogliava realmente del diritto della scel- no perdono Papa, assicurandolo alcu-
al

ta, e il Papa li lasciava in piena libertà ni di essi, che nella loro mente e nel lo-

d'eleggere qualunque ecclesiastico, ch'essi ro cuore non ebbero mai que'seotimen-


volevano, munito de' necessari requisiti, ti, che dalla loro penna avea strappati il

quel solo eccellualo, che non egli ma i terrorismo e la prepotenza del governo.
oagri canoni escludevano, cioè il nomina- Altri non negano d'aver sottoscritto e in-
lo alla sede vescovile. Durò il dolore de' viato un indirizzo al governo; ma conra-
buoni, e l'iocerlezza sull' auleuticilà di gione altamente sì lagnano, che fu que-
({uell'iudii izzi, finché giunse il sospiralo sto o in parte mutilalo, togliendovi al-
momento che fu reiid la pace e libertà al- cune proposizioni che modificavano la lo-

la Chiesa, e alloia si venne in chiaro di ro adesione a'principii adottati dal capi-


quanto IdhdUicuU 6Ì ciu fallo ctedcie al tolo tutti upulitano di Parigi, o travisali
V I e Vie il

o ralsificali con aggiunte di massime er- neo non eseguisce i Rescriltt pontificii,
ronee, scismatiche o lenilenli allo sci •iena. non precede i canonici, ed i iucer«toti

Anclie nelle ritrattazioni e dicliiaraiiuni (sic): dice il Nardi che il vicario foraneo
ile'capiluli si trovarono le stesse lagnan- precede i parrochi, i benefiziati e gli al-
ze e gli stessi reclami. La colle7.ione può tri saceriloti, per la sua giurisdizione di
considerarsi come una solenne professio- mero uflìzio, per cui benché fosse un
ne ed ìutitohusi la voce delle Chie-
di tede, semplice tonsurato, precede i preti par-
se Itidiane, che altamente rigetta, ripro- rochi e non parochi, diaconi ec. ma i ;

va e condannai 4 famosi articoli del gal- non può precedere nelle funzioni sagre
licanismo, il rammurico de'traviati e il gli altri preti, benché fosse egli prete,

loro sincero penticnento. Il p. Andreucci, ma deve avere il posto ilell'anziauitìi di


IJitrarchia ecclcsiu.stUa, tratta nel lib. ordinazione. Non forma un solo ed uni-
I, traci. VII De f 'icario Capitulari.
: co tribunale col vescovo, ma dulie cau-
VICARIO FORANEO. Finirius Fo- se di sua competenza si dà 1' appello al
ranetis. Sicario del f^escovo in al-
11 tribunale del vescovo, mentre il vicario
cun distretto del yescovato (f.), nelle foraneo a senso comune de* dottori non
vicarie foranee, così detto perchè eserci- ha la giurisdizione ordinaria^ ma sol-

ta la sua giurisdizione yò/'i* et extra ci- tanto delegata dal vescovo, ed io adari
vilatis : iu moltissimi luoghi appellasi lievi, e di non gi'an momento, e tutto
Decano. Il Magri, nella Notizia de i-o- deve al vescovo riferire, o ul suo vicario
caboli ecclesiastici, ìu quello di Ceiileiiu- generale, il quale può dare esecuzione
ritis, dice ch'era cosi chiamato il vicario alle grazie pontiHcie. Altri canonisti so-
foraneo de' vescovi, detto da altri Cente- stengono, che il vicario generale ed i vi-

nario, forse perchè soprastava a cento cari foranei, col vescovo compongono il

ecclesiastici, ovvero prende la metafo-


si Tribunale ecclesiastico della Curia ve-
ra dalla milizia, ancorché fossero di mi- scovile (y.), ne'qiiali articoli parlai della
nor numero come Decanus in
i sudditi, giurisdizione del vicario foraneo, come
rigore è colui il quale ha cura di o mo- i nel voi. LXXX, p. 120 e 121, avendo
naci, e pure oggi tiene il medesimo no- quasi tribunale. Di ciò meglio più avan-
me sebbene monaci siano di maggiore
i ti. Ne' primi secoli della Chiesa, preti i

o minore numero. Con <]ueslo medesi- Mtssales o Episcopales, succeduu a'co-


mo nome, in iscritture antichissime, e- repiscopi ed a'penodeuli, ricevevano dal
runo chiamati vice-conti, il Vermiglio-
i vescovo l'ordine e la facoltà di predicare
li, Lezioni di diritto canonico, lez. 28: nei vichi e nelle ville, oltre altre maggio-
Dell' officio del Sicario, dichiara. La ri prerogative, accennate nel voi. XCV,
vastità, il numero della popolazioue, ed p. 254; lacevano da vicari del vescovo
altri rapporti che necessitano in una dio- alla campagna, come e pili degli odierni
cesi pelbene de' fedeli, autorizza il ve- vicari foranei , vegliavano sui preti e chie-
scovo ad inviare ne'Iuoghi della sua dio- se rurali, non che sul popolo di campa-
che diconsi Rnrali o Fo-
cesi de' vicari, gna, a cui insegnavano e confessavano. I
ranei, perchè si deputano per fuori di preti Missales erano succeduti a' Core-
città e lungi dalla residenza del vescovo, piscopi (y.), prelati creati dal proprio
e questi vicari foranei si considerano sot* Vescovo, onde in tale articolo tornai a
to diverso aspetto, e dilieriscouo dal Si- ragionarne, in uno alle loro prerogative ;

cario generale e dal Sicario Capitola- furouo i primitivi vicari foranei de' ve-
re (y.J. Il vicario foraneo non si consi- scovi, la cui origine si confonde co' tem-
dera costituito in dignità, ma piuttosto pi apostolici, muniti di grandi facoltà, e
per r ullizìo che esercita. 11 vicario fora- pei CIO chiamali ministri de' vescovi, go-
la Vie V I C
vernando i preti, le chiese rurali ed i trai Olio, con minoii attribuzioni, nell'in'

loio beni, non però nella cillìi residenzia- combeiize de' corepiscopi. 1"2 siccome do-
le del vescovo, tranne alcun caso. Essi a- vevano presiedere a chiese e |)reti, noa
veano de' vicari minori, che pur sopia- era conveniente ch'essi non fossero sa-

stiivanu a' preti, chiese e coitomi. Inva- cerdoti, e perciò si fecero in que' tempi

nitisi delle loro moileplici attrihuzioiii, freipieiiti leggi, [lossa esser De-
che non
ed abusandone, furono aboliti, non sen- cano chinon è Prete, come nell" 8176
za diflicollà. Dalla loro soppressione de- iiell' 828, cioè nell' epoca appunto, in
rivarono i Decani, i o pnii Mis-
fliissi, cui andavano cessando corepiscopi. An- i

salfs, ^\\ A rei diai Olii & ylrciprc li mino- che nel caso però che non fossero preti,
ri, i
/^-
icari foranei. Vicari vescovili fo- idecani ed il preposto davano la bene-
rensi erano pure i Pcriodcnli, Jlsilnlori dizione al lettore, e scomunicavano nel

delle dioceiij persone ambulanti, talvol- furto occulto. Erano mantenuti da'preti

ta corepiscopi, i quali nel proprio distret- del loro distretto, i quali onoiavanli col

to erano puie periodeuti. I corepiscopi nome di Seniores, o sia loro Signori,


erano perpetui, ed vicari foranei che li i
Essendo un sistema nuovo che amia vasi
succeSiCro sono amovibili. Delle notizie a stabilire, avvenne che in un luogo a-

erudilamenle riporta sui vicari foranei veano facolùi maggiori, in altro mino-
il Nardi, DtParrodii,^ dei ojinistriche ri ; talvolta erano lìssi, tale altra invia-

ti, o ilJissi straoidinari, o anche in mo-


li precedettero, nel cap. 16: Sta Core-
piscopi, fd altri antichi Sicari Fora- do regolare, avendo nomi diversi Missi :

nei. Comincia dall' origine, con riferire, Episcopales, Preti Missali o Missatici.
the soppressi gli arroganti corepiscopi, Questi non erano perpetui e non risie-
si andò introducendo altre persone per
devano. Ilimasti vescovi sbigottiti dal-
i

rappresentare invece di quelli i vescovi la temerità de' corepiscopi e della fatica


alia campagna, le quali chiamate con di- fatta per toglierli, procetleltero con mol-
versi nomi significano la cosa slessa, ver- ta cautela con quelli che loro surroga-

so la metà del secolo IX, per indicare i rono. In Oriente a' corepiscopi furono

presenti vicari foranei. Trattandosi di sostituiti de' vicari campestri, col nome
cosa nuova, non poteva avere una no- di Esarclii. Come i Missi rc»ii, parlati

menclatura costante, imperocché andan- a' loro luoghi, contenevano gì' impiegati
dosi a sminuire corepiscopi, per non i
civili ne' loro termini, cos'i i preti iìlis-

riainpiazzarsi, e mancando essi in vari salcs o fliissi Episcopales conteneva-

luoghi, i vescovi che non ponoo essere no in dovere preti di campagna, face-
i

da per tutto abbisognano di ministri,


e vano le veci del vescovo fuori della cit-
specialmente alla campagna, che invigili- tà nel foro esterno, come i vicari foranei,

no sui preti, chiese e popoli, si videro co- con maggiore o minore podestà, secon-
stretti ad affidare a qualcuno parte del do la concessione del pastore. Furono pu-
carico già esercitato da' corepiscopi, e re appellali Crediti Episeoporum. Fun-
lab nuovi ministri furono appellali De- gevano maggiori degli attuali vi-
udizi

cani rurali. Forse cos'i furono delti a cari foranei. Anche decani furono detti i

somiglianza de' decani secolari, impie- Jì/isu Episcopales, Ali ni siri Episcopo-

gati secondo la legge civile a vegliare nel- nun, T icarii Episeoporum, talvolta Ar-
le campagnesui malefizi; ovvero cosi de- chipresbyteri, spessissimo Archidiaconi.
nominati per aver dieci chiese sotto di A' vicari urbici per la campagna, di fre-
loro; od anche cosìcliiamali perchè scel- quente si die' il nome di Arcidiaconi

ti dal vescovo tra' preti piìi maturi e an-


minori e di Arciprete, perchè facendosi
ziani dc'paghi: certo è che quegli subeu- spesso vicaii forauei de'pievani, il uoiue
2

V I e Vie i3
d' arciprele gli si uUuccò verso il f)o |. levano avere piìi di 'j cavalcature, con
Tilt' tlf«Meli ili Celestino ili ilei 1191 altrettante persone di servizio: talora fa-
vetlesi fuori di conlioversin, die gli ni- cevano far la visita da altri, cioèda'Ioro
erano decani o vicari fo-
cipieli rurali i vicari e talvolta da qualche decano. I ve-
ranei. Già Reginone, alla fine del IX. se- scovati o diocesi si iliviseroin arcidiaco-
colo, chiama nrcipreli questi vicari fora> nati distretti, divìsi in decanie o par-
nei Decani iiItsL4rcìHjii'esl>yU'ri.\n una
: tiziuni rurali : ogni decano avea i o o 1

costituz.ione del i334 tli lieneilelto XII parrocchie sotto di sé, ed è quasi lo slesso

è dello: Decani ntiiilca^ qui in aliqui- a'giorni nostri, come in l'ulonia i cui ve-
lux rcgionil'iis Artliijìiesbyteri \'ocaii- scovati sono divisi in decanali campe-
tur. Di freqncnle si nominarono Deca- stri; anche alcune diocesi di rito greco-
ni Chrisiiunitalis, perchè presiedevano unito hanno la stessa proporzione di de-

olla popoliiiione rurale, e vegliaviino sul canali; e nel i5i2 le diocesi di Spagna
rostiMiie di luUi. Questo nome de'secoli erano divise in vicarie foranee, ed vica- i

hassi trovasi perdilo usalo nel sinodo ili ri si dicevano vicari foranei. Laon'le la

Camhray del i565: Decani aiUern ni- giurisdizione ecclesiastica nella campa-
rales , f/nos Clirislianitatis appeUant. gna, dopo la (^pendenza in tutto dal ve-

Dal quale concilio si ricava, che visila- scovo, era distribuita così: l'arcidiacono
Viino le scuole e il loro vicariato a spese maggiore sopra lutti, eh* era il vicario
de' visitali: così i parrochi aveano, olire generale del vescovo con sómmo potere ;

regime vescovile, la visita e re-


la visita e dopo di esso gli arcidiaconi minori; i

gime dell'arcidiacono maggiore, la visi- tnissi e altri uffìziali vescovili ; e i deca-


la e regime dell' arcidiacono minore o ni rurali, talvolta delti praejjosili,al/ba-

suo vicario, che comandava a'decani ru- ti, e talora arciprctiy anzi appellali v/ce-
rali, la visita e correzione del decano o gerenti degli arcidiaconi minori. Scris-
vicario foraneo. Ultimi avanzi de' core- se Incroaro: Morendo un decano in mi-
piscopi si trovano nel ()32 e nel qSG, ed nislcrio vesti o, cioè nel vostro distretto,
essi finiti prevalsero in luogo loro de- i o essendo negligente o inutile o incorreg-
cani lurali, e sopra di essi gli arcidiaco- gd)ile, riferite al vescovo, suggerendogli
ni minori. I vicari orbici per la campa- chi si possa sostituire; ed essendo lon-
gna cominciarono nel 986 almeno, a'qua- tano il vescovo, intanto eleggetelo, finché
il spesso si die'il nome di arcidiaconi mi- egli i)oì lo confermi o muti. Nelle ville o
nori, a distinzione dell'arcidiacono unico distretti, che i capitoli aveano nel IX se-
e poi maggiore. Erano canonici cattedra- colo sotto di loro, i capitoli stessi vi mette-
li e considerati come prelati: non sem- vano decani; e siccome è probabilissimo
i

pre erano preti, ma talora erano diaco- che spesso in vece di eleggerli sul luo-
ni. Ve n' erano vari per diocesi, aveano go, specialmente se questo fosse stato
molle attribuzioni. In Roma non vi fu- subuibano, facessero decano un canonico
rono mai. l^edicavano al clero e popolo, che avesse quell' ispezione, e tuttavia se
scomunicavano, vigilavano sulle decanie ne slesse in città, non è improbabile che
e prepositure rurali, e comandavano sui di lì nascesse la carica e dignità di deca-
decani rurali, istruivano ì parrocbi, di- no cattedrale ne' capitoli, uno de' quali
spensavano gli olii santi pel loro disti elio vedesi nell'ByS nella cattedrale di Vien-
o arcidiaconato, cioè a'decani, i quali li na; e altri in altri luoghi ne' tempi sus-
ripartivano a'preti della loro decaiiia.E- seguenti: con loro licenza predica vasi nel-
sainìnavano gli ordinandi e promovendi le cattedrali, e scomunicavano in nome
a' benefizi del loro distretto, che visita- de'capitoli. iN'el ij3o si trova un snhde-
vano a spese del medesimo, ma non pò- cono cattedrale o capitolare. l'rima di
i4 vie V I c
Inle epoca si legge die nel i i oo eranvi i sarsi dal tenere questi decani, o vicari
<^otlo-decal1Ì rurali; ed i primi potinvaoo foranei (osserva il dotto Nardi in qual- :

r anello, per cui poi incominciarono o che diocesi di Toscana non vi sono ; ma
insuperbire, e già fin dal ioi4 il con- é un'anomalia che non trovasi in lutto il
cilio (li Ravenna avea proibito agli ar- resto del mondo. Ne vengono de'disordi-
cipreti minori, o vicaii ffjraneì, di be- ni, sia sull'impediie un qualche buon ec-
nedire il popolo. Molteplici prerogative clesiastico di dir messa di passaggio, sia

de' decani rurali riferisce il ^ardi, ed il suir ispezione sugli ecclesiastici rurali, sia
concilio di Tours oidinò che il vesco- sull'uniformità delle collette, sia per ri-
vo non li rimuova senza il consiglio de' sparmio di noie al vescovo, che con po-
suoi preti. I decani furono stabiliti tal- che lettere dirama gli ordini a tutti i par-
volta in ciascun distretto o pieve, nel- rochi, sia sull'adunanza del clero, e più
le quali dopo il looo furono erette le altre cose, che lungo sarebbe l'accenna-
parruccliie filiali, e talvolta un decano re, e specialmente sul non avervi par- i

avea sotto di sé piìi pievi. Si voleva poi rochi rurali un superiore presente in cam-
che i decani rurali fossero irreprensibili, pagna), a' quali debbono ubbidire tutti i
che acquistassero 1' uffizio per vie legit- parrochi e altri ecclesiastici, qualunque
time, che fossero preti, giacché nel secolo sia il loro grado o dignità. Uua volta al

XI si stimava abuso che fossero in vii- mese il vicario foraneo raduna preti del i

noribits. Trovansi questi decani rurali in suo distretto e vicaiia pel buon ordine
tulli tempi posteriori, cioè ne' secoli
i delle cose, per le soluzioni de'casi, e so-
XII, XIII, XI V e seguenti. La scarsezza pra tutto per vegliare all'osservanza del-
de'soggelti fece si che si cominciasse a fa- le leggi generali o sinodali, o comandi ve-
re talora decani, o vogliam dire vicari scovili; come da per tutto presiede e re-
foranei, i pievani, come nel 1262 e nel gola le congregazioni mensili de' mede-
1268, donde nacque che in alcuni luo- simi casi. Nelle cause civili giudica delle
ghi i pievani ac(]uistassero il detto nome piccole somme; nelle criminali forma il

di arcipreti. 1 decani rurali non erano processo soltantoinformativo: tiene il suo


prelati, né dignità, ma un uffizio con giu- notaro e cancelliere. Fanno gli attestati
risdizione. Il vicario foraneo successe in de vita et nioribiis. Fuori d'Italia hanno
parte al corepiscopo e all' antico de- maggiore giurisdizione vicari foranei, i

cano ruiale, e non è perciò uè prela- tuttora in moltissimi luoghi chiamati De-
to, né dignità, ma un ufiizio con giu- cani, ed anche nell' Irlanda. Il vicario
risdizione esterna alquanto piccola, sen- foraneo dev* essere un ecclesiastico ri-
za \\ j'iis giada, ossia il potere di ful- spettabile, e se è possibile in dignità co-
minar censure, f'icarius foraneiis pro- stituito; e per quanto si può non dev'es-
prie non dicitur oblinere digiìilateni:c\ue- ser parroco, poiché questi avendo dove-
sta é avvertenza canonica. Raduna il cle- ri da adempiere, non avrebbe chi lo sor-
ro e lo presiede, ciò che non ponno f ire vegliasse. I vicari foranei, secondo il con-

i parrochi. Ha il vicario foraneo un tri- cilio di Aix del i585, dovranno avere

bunale separato da quello del vescovo, sotto di sé cftlo dieci parrocchie, e de-
poiché dalla sentenza del vicario foraneo vono risiedere ne'paesi più grossi, secon-
sidà appellazione al tribunale vescovile, do il concilio romano del 1725, Veglia
laddove non si dà dalle sentenze del vi- specialmente il vicario foraneo sul costu-
cario generale, perché forma un solo tri- me de' chierici, parrochi e altri preti del
buoalu con (juello del vescovo. Secondo suo vicarialo, e vigila se osservino le leg-
r attuale disciplina e le leggi ecclesiasti- gi, se il di vili cullo é ben eseguito, e deve
che in vigore, il vescovo oou può dispea- avvisare il vescovo de'parrochi che uiau-
V I e Vie i3
c«no alla resitlenzu. S. Curio Borromeo lite di vegliare sui parrochi, altri preti,
vuole die sorveglino gli ecclesiastici par- congregazione de' casi, residenze df' be-
roclii enon parrochi, e che luKi A7- i condotta eninministrazionedel-
nefiziati,

loriis Fovaneis ijuos dixìmus ohieinpe- le confraternite, dispense dal lavoro ne'
reni; che per quanto si può, siano per- bisogni, vuole, secondo l'uso antico, che
sone in dignità, come arcidiaconi, prepo- visitino ogni anno tutte le chiese, orato-
sti e altre idonee persone, ma ne esclu- rii, compagnie e luoghi pii del vicariato
de i parrochi : vuole che i vicari avvi<<i- foraneo, come I' anlichis<>imo uffizio di
no il vescovo di ciò che occorre; e che periodeuta o visitatore delle vicarie. Al-
in ogni annosi radunino presso il vesco- trettanto vedesi nel sinodo di Fermo «lei

vo per rendergli conto delle loro vicarie i^Sg, ed in altri; in quelli di mg.' Ca-
foranee; ciò che ogni anno faceva anche stelli, celebre vescovo di Rimini, si vede
il b. Gregorio Baibarigo vescovo di Pa- una persona grande importanza nel
di
dova. I vicari foranei, come superiori a' vicario foraneo, con molle facoltà sui par-
parrochi, e per la giurisdizione che han- rochi, quali neppure potevano andare
i

no, precedono ne' sinodi, anche par-


li i in città senza sua licenza ; che il vicario
rochi di cillà, prima della celebrazione de' foraneo già come oggidì dispensava ne'
quali sogliono i vescovi consultare i vicari casi di mangiar di magro, e dal poler la-
foranei per aver lumi, onde porgere ri- vorare; che multava gli ecclesiastici, fa-

medio a' disordini. JVe'sinodi devono ve- ceva provar loro 1' ufllzio divino. Il par-
stile il piviale per essere distinti, dopo i roco ha l'obbligo d'avvisare il vicario fo-
canonici, dagli altri preti parrochi e non raneo, o I' ordinario, de' disordini della
parrochi. Sono interrogali dal vescovo parrocchia. Fio qui il Nardi. Osservò il

sui preti e cose del vicariato. Anticamen- cardinal De Luca, // Vescovo pratico^
te i vicari foranei correggevano gli eccle- che a' vicari foranei o particolari, circa
siastici negligenti, ed i colpevoli, e si ra- l'autorità di non può darsi una re-
essi,

dunavano ogni tanto col vescovo, per gola certa e uniforme, dipendendo iu
rendere ragione della condotta de' par- gran parte dall' usanze delle diocesi, e
rochi e degli altri ecclesiastici. Inoltre an- dalla qualità de' luoghi, perle savie ra-
ticamente i decani o vicari foranei am- gioni che espone ; dovendosi conceder lo-
ministravano i sagraroeuti nel loro di- ro maggiore autorità, se residenti in gran-
stretto o vicariato come i parrochi : oggi di città, come Madrid e Brusselles, spet-
in moltissime diocesi amministrano i sa- tanti agli arcivescovi di Toledo e di Ma-
gramenti a'parrochi infermi, ed altri pre- hnes, ed anche per la lontananza de'luo-
lati malati, fanno loro l'esequie, ed am- ghi o per 1' asprezza del cammino, o per
ministrano la parrocchia finché il vescovo altra notabile difTicollà. Che se il vescovo
nomina l'economo. Sulle facoltà de'vica- risiede nel luogo del vicario foraneo, e
ri foranei, dipende dal vescovo farle mag- non nella curia, aPora il vicario dicesì
giori o minori. Nelle presenti patenti si urbano, benché in sostanza è foraneo.
dà loro la facoltà di dispensare dall'opere Scrissero sull'argomento Giulio Marzi :

servili, e più altri poteri. Uno de' prin- vescovo d'Eliopoli, De Ficariis Fora-
cipali uflìz! de' vicari foranei era quello neis j e il p. Andrea Girolamo Andreuc-
di visitare la loro vicaiia o distretto, ciò ci gesuita, Hierarcliia ecclesiastica, tra-
che in alcuni luoghi usa ancora, e ciò che ct. vìi: De l'icario Foraneo.
sono pur oggi obbligati a fare. Dichiarò VICARIO GEINERALE DI ORDÌ-
il sinodo di Parma del 1602, che i vica- NI RELIGIOSI ECO>GREGAZIONI
ri foranei partein solliciliulìnis pastora- REGOLARI. L' hanno in Roma fra- i

iis (del vescovo) suslincnij e olire le so- telli delle Scuole Criiliant, per diuio-
i6 Vie V C I

rare il Supcriore i^eneraìe a Parigi. Or- tal nel voi. LXXX, p, 20, parlando del-
i

dinai iamenle ora l' hanno gli Ordini re- l' Vffniale, che trovandosi vicari so- i

ligiosi degli /l scosti niani Scalzi, e. de' praccaricati d'alfari per la giudicatura,
Hit rccHar ideila Redenzione dr^lischiii- ne diedero 1' incombenza a' loro Arci-
qual su[)enore generale. Quando il
t»/, diaconici'^^., ed anco a qualche sacerdo-
Papa dà nn superiore ad un ordine o te : questa concessione però era revoca-
Congregazione regolare in luogo del su- bile ad nultini: furono questi chiamali
periore generale, invece d'appellarsi col Vicari o Ufjlziali, Vicarii gcnerales,
rispeUivo titolo,s' intitola vicario gene- Offtciales. Divise poi le loro funzioui, si
rale, e di presente i Minimi hanno il vi- dissero /^Vc^n g^e/zerrt/t quelli a' quaU i

cario genei ale, in luogo ilei consueto Ge- vescovi commisero la giurisdizione vo-
nerale. Quando gli ordini o congrega- lontaria; ed JJfJìziali coloro a cui affida*
zioni monastithe elessero un cardinale rono la giurisdizione contenziosa. 11 prof.
niendiro dt-lle medesime, ad abbate ge- Vermlglioli, Lezioni di diritto canoni'
nerale, quello noinint'i un p. abbate di co, t. I, lez. 28 Deir Officio del Vica-
:

e*se a vicario generale gli ultimi esempi : rio. L' Arcidiacono e l' Arciprete, che
lì abbiamo ne' monaci camaldolesi. Le il diritto canonico costituisce vicari nati
riforme di diversi ordini furono presie- del vescovo, perchè non dal medesimo
dute da un vicario generale, per nspello destinati, ma dalla disposizione della leg-
al piiniitivoda cui derivavano, ma in se- ge, essendo presentemente l' uflizio di
guito Sede concesse loro un elFettivo
la s. questi ridotto ad un semplice diritto di

superiore generale, con varie uomencìa- onore e personato, dietro questo soglio-
luie, parlate a'Ioro vocaboli. Sono a ve- no vescovi in loro aiuto assumere de*
i

dersi i ricordali articoli. vicari. Questi fanno le veci del vescovo

VICARIO GENERALE DEL VE- in tutta la sua diocesi tanto per quello
SCOVO, ricarius gcneralis Episcopi, YxgiìdivAaXo spirituale, cioè di conoscere
Vicaria poleslale Anlistes, Pro-Epi- le cause, che riguardano gli ecclesiastici,

scopns. Quello che rappresenta il / e- la cura dell'anime, benefizi i eccle>iasti-

scovo nell'amministrazione della giuris- cij esimili. Il temporale, che si riferisce

dizione volontaria e graziosa del Vesco- air alienazione de' beni, a quella misura
vato (in questo e nell'altro arlicob ne di cui il vescovo ha le facoltà di permet-
ragionai, ed ivi nuovamente della Cuna terla, alla collazione de' frutti, e di altro

vescovile e del Trihunale ecclesiastico), dello stesso genere. Se il vicaiio del ve-

peicliè la contenziosa è esercitata dai- .scovo è incaricato alla sola amministra-


I canonisti però non osserva-
ì'U/J/'ziale. zione delle cose temporali dicesi EconO'
no esattamente questa distinzione; giac- mo (V.); se nelle cose solamente spiritua-
ché, nel diritto canonico, il vicario gene- li, Vicario dello Spirituale, ed al-
dicesi
rale del vescovo è cliiamato ora Fica- lora non ha il titolo di Vicario genera-
riiis, ora AJis^us o Missili Doniinicus, le. Il vescovo, se la sua diocesi è augu-

ed ora Offìcialis. Nello stile della can- che gli affari della medesima
sta, e tale,

celleria romana i vicari generali de' ve- ponno completamente e senza alcun dan-
scovi di là dell' Alpi sono qualificali OJ- no e pregiudizio del suo popolo disimpe-
fìciah'S (in Francia gran Vicari); e di gnarsi dal vescovo stesso, non è obbligalo
qua dell' Alpij Vicari generali. iNella e tenuto eleggere il vicario; dovrà e sarà
chiesa greca di Costantinopoli il Carlofi- obbligato eleggerlo se il contrario avven-
lace era il vicario del patriarca, con quel- ga pel bene della Chiesa e de' fedeli. La
le prerogative e onorificenze riferite nel vastità, il numero della popolazione, ed
\ol. LXXIX,p. I I ijuel riparlarne. No- altri rapporti che necessitano in una dio-
è

V I e V I r: 17
cesi pel bene de' l'etleli, autorizzò il ve- può conferirli considerandosi la collazio-
scovo Oli inviare ne' luoghi del suo ve- ne de' benefizi una specie di donazione e
scovalo de'vicaii rurali che si appellano di alienazione. Gli èpermesso senza coiu
f 'icari foranei [f^.) con giurisdizione de- missione del vescovo istituire a'benefizi i

legala e limitata, i (piali tutto devono ri- presentati da' patroni, gl'istituiti confer-
ferire al vescovo o al suo vicario genera- mare. iVon può rilasciare le lettere dimis-
le, il quale può dare esecuzione alle gra- serie, meno che il vescovo fosse assente,
7ie poiitilicie, precede dopo il vescovo a e d'impedimento accedere al medesimo.
ipiniuncpie ilignilà, meno che se fosse ca- Non può assolvere da' casi al vescovo ri-
nonico della cattedrale nel personato.non servali, dalla irregolarità, dalle censure
precede le altre dignità capitolari, ina per delitto occulto derivante da emessi
ha il po>to, che gli perviene come seui- voti, dalle leggi e da'giuramenli non può :

plice Cctiioiiico nel coro, nelle processioni elargire l'indulgenze, congregare il sino*
e simili ftmzioni. Dalla sentenza denniti- do, visitare la diocesi, ed altro fare eh'
va del vicario non si dù appello al vesco- di peculiare diritto e privativa del vesco-
vo, ma al metropolitano, o al Fnpa, es- vo. Tutto quello che richiede speciale
sendo il tribunale del vicario Io stesso che mandato deve espressamente e letteral-
quello del vescovo, meno che non fosse mente esprimersi, ne è sufficiente neppu-
del vicario sentenza definitiva, ma de- re la nota clausola » ancora quelle cose
creto interlocutorio, ovvero fosse senten- che richiedono mandalo speciale" e mi-
za definitiva di causa specialmente al vi- lita in proposito 1' argomento desunto

cario commessa dal vescovo, mentre in da' procuratori, che questi costituiti ad
tali casi il vicario eserciterebbe delegata agire tutto quello potesse aversi da pro-
giurisdizione non ordinaria, ed avrebbe cura speciale, simile espressione e dichia-
luogo l'appello al vescovo. Quantunque razione ancorché generate non si ammet-
il vicario faccia le veci del vescovo senza te per agire in quelle cose per le quali si

speciale ed espressa commissione di es> esige speciale mandato, e per quelle che
so, non può occuparsi nelle cause crimi- esigono un mandato speciale si esprima
nali,annoverandosi queste fra le cause colla clausola') ancora dell'altre cose che
maggiori cioè della vita, e della inflizione necessitano di speciale commìs$ione'\ Al-
di gravi pene. Le cause maggiori mai lora in vigore di questa dichiarazione il

s'intendono commesse tacitamente, ma si vicario potrà fare gli affari minori ed e-


devono espressamente. Questa regola per guali espressi, non maggiori, poiché
i l'in-

altro solt're delle limitazioni. Se si trattas- dole e natura dell'altre non s'intendono
la

se presso il vicario generale di delitto non comprese le cose maggiori, ma soltanto


criminalmente ma civilmente : se il vica- le minori o l'eguali, meno che il contra-
rio generale procedesse per causa di de- rio sulla volontà del committente appa-
litto non giuridicamente, ma in via eco- risse. Dopo il vescovo, il vicario generale
nomica, a correzione de' delinquenti per neir onore precede gli altri, e così deve
impedire gli scandali, o per farne al ve- in esso far pompa 1' onestà di costumi e
scovo rapporto. Se il vicario generale per r integrità della vita,deve esser perito
lievi delitti injponesse pena mite, o pecu- nelle cause forensi, deve essere laureato
niaria o simile. JNon può il vicario gene- ovvero licenziato, deve avere almeno an-
rale senza espressa commissione del ve- ni 25 incominciati, dovendosi all'autori-
scovo privare o sospendere da' benefizi, tà congiungere la maturità dell'età. Non
dagli uffizi, dalle amministrazioni, non può essere vicario generale un religioso
può riunire benefizi, dividerli, sopprimer- mendicante; dell'altre religioni può es-
li, e fare sopra di questi atcua alto, dod serlo Bccedeodovi la licenza de'superiori,
VOL. xcix.
i8 Vie V I C
e seco poilaodo un religioso, in tali casi cesta. Vacando la sede episcopale, si de-
possono (noterò che ti. Leonardo de Fer- volve la giurisdizione al Capitolo della
rari monaco celestino vicario gene-
hi Cattedrale. Questi entro 8 giorni dalla
rale dell' arcivescovo di Milano Simone morte o cessazione del vescovo deve no-
Rnissiani; fr. Francesco da Creppa oli- minare il f 'Icario Capitolare {f"^.), o
nole osservante, del correligioso fr. Fie- confermare il vicario del vescovo defunto
li o Filargo, altro arcivescovo di Milano, o cessato, o altro fornito delle necessarie
che divenuto Papa Alessandro V, nella qualità. Che se fra gì' individui del capi-
sua ubbidienza, Io nominò arcivescovo tolo vi fosse persona idonea, questa ver-
della stessa chiesa; ed Urbano V, da mo- rà preferita a parità di meriti all' estra-
naco cluniaceose, era stato successiva- nea ;non é però di obbligo che il vicario
mente vicario generale de' vescovi di Cler- si faccia di uno del capitolo, ma consen-

inont e di Uzes). Non può essere né il ziente il capitolo stesso potrà assumere
laico, oè il chierico coniugato. Sarebbe un estraneo. Il cardinal De Luca, //
cosa non decorosa, che il laico dovesse Fcscovo pratico, tratta nel cap. aS Se :

giudicare gli ecclesiastici. Siccome il ve- il Vescovo debba tenere uno o piti Vi-

scovo e il vicario si considerano una sola cari, e delC uffizio e autorità di questi.
persona, ne segue, che se muore il vesco- Comincia con rendere ragione, perchè
vo, o rinunzia, osi traslata, la di luì giù- prer^so canoni ed
i concilii antichi non
i

lisdizionecessa immediatamente. Anzi in si fa menzione del vicario generale del


alcuni degli enunciali casi, il vicario non vescovo, e ciò pel motivo che anticamen-
potrà mandare avanti le cause, che aves- te erano suoi vicari e aiutanti nati ['Ar-
se incominciate. Io ciò il vicario gene- cidiacono e V Arciprete (/^.) della catte-
rale dilferisce dal giudice delegato, che drale ; cioè il i.^per l'ainaiinistrazione
la podestà del delegato per morte del de- della giurisdizione temporale, e l'altro per
legante, se l' aliare non è integro, non l'amministrazione della spirituale, e per
cessa. Viceversa la giurisdizione ordina- r esercizio delle funzioni ecclesiastiche e
ria del vicario per coorte naturale e ci- divine, che però non avea bisogno d'al-
vile del vescovo, atFatto spira ; la ragio- tro vicario. Ma perchè questi, come prò-
ne di questa ditFerenza si è, che la po- visti in titolo delle dignità dal Papa, ov-
destà e il tribunale del vicario è lo stesso, vero dal vescovo predecessore, o pure dal
come si è detto, che quello del vescovo, medesimo, per la sicurezza di non potdj'
onde dall' uno all'altro non si dà appel- essere rimossi, non volevano riconoscere
lazione, cosicché cessando la podestà del la dovuta dipendenza dal vescovo, onde
vescovOjCessa egualmente quella del vica- in cambio di essere ministri e aiutanti,
rio: al contrario la podestà e il tribuna- erano divenuti piuttosto perturbatori,
le del delegato è distinto dal tribunale quindi ragionevolmente, coli' esempio
del delegante, per cui se venisse il vesco- tiella Sede apostolica, nella soppressione

vo scomunicato, interdetto o sospeso, re- della dignità del cardinal Arcidiacono,


sta sospesa egualmente la giurisdizione fu cocn inciato a moderare, ed in progres-
del vicario. Se il vicario venisse dal ve- so di tempo si tolse affatto questo vica-
scovo rimosso, il che può fare ad ogni riato fisso, non sono più in uso, per vi-
cenno, deve denunziarla o per nunzio, CHri, l'antico arcidiacono e l'antico ar-
o per lettera, o per officio, poiché finche ciprete della cattedrale, ma quelli che
il vicario l'ignora, le sue operazioni sus- di presente godono silTatti titoli o digni-
sistono, perchè la giurisdizione del giu- tà sono piuttosto impropri e abusivi (sic).
dice fino a tanto che il giudice stesso non E quindi segui, che s' introducesse Tuso
ha la notizia della sua reraozioae, noa del vicario generale, il quale assistesse il
vie vie ,
D
e«ovo nel luogo della sua lesidenzi, et! io conceilerj»liela lata per iiing^inimeuie
sua vecereggesseil lribiinalevescovile,on- aile^ionailo al suo udiziu. Se il vescovo
«le non un tribunale (li verso, ma
co<itiUiisca sin obbligato tenere il Ticario: legalmeu-
un tribunale solo, egualmente costituito le non lo è, non [)uò essere a ciò forzato,

dal vescovoe dal vicario generale. Il per- poichèquando voglia può giudicar le cau
elle, nelle sentenze definitive del vicario, se e reggere il tribunale da perse, come
non si appella al vescovo, né questo le se la diocesi è pìccola e la mensa è tenue
può ritrattale, ma solamente può mette- (secondo Pevret e altri scrittori, si pou-
le mani, e rivocaree riforn>are quelle
le no obbligare i vescovi a stabilirede' vj-

co»e che giuridicamcntesi potrebbero ri- cari generali, quando essi sono fuori del
vocareo riformare d.il medesitno vicario le loro diocesi per un tempo considera-

o (hi suo successole, come sono le prov- bile; quando si parlano diverse lingue ne'
viste estragiudiziali o le giudiziali inter- vari cauloai delle loro diocesi ; se essi so-

locutorie, ed ancbe le definitive per ca- no malati, ovvero hanno altri impe- se
po di nullità. Quindi il De Luca discor- dimenti legittimi, che non lasciano loro
rei seguenti punti. Il vicario generale la libertà di adempiere alle lorofunzio-

dev' esser un solo, anche se siano più ni). Il vescovo non deve tenere per vica-

diocesi unite. Nelle grandi diocesi depu- rio il fratello, il nipote o altro stretto pa-
tandosi altro vicario parti«olare, si dice rente. Non si permette a' vescovi di pic-
f'icario Foraneo (^'•), cosi altri simili cole diocesi il far da vicari a'vescovi del-
vicari, propriamente essendo un solo il le grandi; è lecito farlo ìÌa' Fescomi in
vicario generale, quello cioè che risiede parlibus, anche per l'esercizio delle fun-
presso il vescovo. Anzi nelle medesime zioni pontificali. Il vicario generale pre-
città o luogo della residenza del vescovo cede la i." dignità o il piìi degno cauo-
e del tribunale, quando si traiti di città nico del capitolo cattedrale, però se non
o diocesi vasta, si sogliono deputare di- parali delle vesti sagre. Il Nardi, De Par-
versi vicari particolari, oltre il generale, rocìii, dichiara che il vicario generale
cioè uno criminale, l'altrocivile (Ignazio non è pastore, benché ne fa le veci, ri-

Santamaria, nella Notilia Ronianae Cu- cevendo la giurisdizione dal vescovo, co-
riae, s'intitolò: Benevenli canssaruni me pastore, e l'esercita esterna, coatti-
civilinm judice seu Sicario temporali), va, estesa. Il vicario generale successe in
ed altro per le monache e simili ; però parte all'arcidiacono antico; lo rimpiaz-
lutti questi sono luogotenenti del vicario Z'i nella giurisdizione in parte, ma in nul-
generale, e adesso subordinati. L'auto- la negli onori capitolari. Imperocché, se
Illa del vicario generale è maggiore o l'arcidiacono è i.' dignità, a lui tocca
minore ad arbitrio del vescovo, ed a se- ministrare l'incenso o navicella al vesco-
condrt delle iliverse usanze de'Iuoghi. De- vo che debba turificare, e non già alca-
v' esseie chierico, e non può essere laico, ii'juìco diacono, o al vicario generale, o

e fornito de' requisiti necessari: l'assesso- altri. Secondo canoni, il vicario gene-
i

repuò essere secolare. Il vicario generale rale non può chiamare a sé il capitolo,
non soggiace al sindacato, al quale però il solo vescovo avendone il diritto. I di-
è soggetto il vicario capitolare, il quale ritti de' vicari generali sono onorifici od

amministra senza la presenza e il freno utili. I diritti onorifici consistono nella


del vescovo, il quale tuttavia può rive- precedenza o diritto d'anzianità su tutte
deie le azioni del suo vicario e punirlo le altre dignità ecclesiastiche nell'asseta-
se delinquente. Se al vicario si debba blee pubbliche dove hanno diritto di
dare molta, o poca autorità, acciò non comparire in qualità di vicari generali,

ne abu.^ì, sebbeoe altri opinioo doversi perché rappresentano essi il vescovo. Piti
2 V I C V I C
Iinnno 1' uso fieli' abilo prelatizio nero, J/ierarchia eccl<Hasti(a,[iac[. vii; Di'
ottenentlo il [ìiolonolaiialo ex Ira K/hrni, f {< nrio i^enrrnti Episcopi.
ossia d'onore. I diiilli utili de' vicari ge- VICARIO DI GESÙ' CRISTO, //
nerali, che sono canonici, consistono nel Il Sommo Poiiiefì-
cnriitni Cliristi Jcsu.
venire considerati piesenli al coro, e nel ce, Fescn\'0 della Chiesa iinii'ers(2le,e
partecipare di tutte le distribuzioni, an- vescovo di Jioina, ove risiede maestosa-
che allorquando sono occupati nelle fiui- mentce impertuibabilenel Faticano, ie-
zioni della loro càrica, ed in servigio dei- s. Side apostolica maestro
deiido nella
la diocesi, purché gli statuti delle chie- di verità e guida di vita eterna, dalla cui
se particolari non vi si oppongano io lut- Cattedra e 7>ono apostolico ammaestra
to o in parte, o che il loro uflicio non sia Irbeni et Orbeni. Ne'ricordali aiticoli e
gratificalo con soldo. I vicari generali altri analoghi a' Nomi de' Papi ed a' Ti-
sono amovibili (ul iiutum dal vescovo, toli d'onore, riportai le tante sublimi de-
qualora peiù il vicarialo non sia altaccato nominazioni, colle quali fiu dal principio
alloro udJziOjCouie lo era in Francia quel- della Chiesa fu distinto dagli altri vesco-
lo di s. Germano a' Prati, il quale era vi- vi il supremo di lei Capo, l'augusto Ge-

cario generale nato dell'arcivescovo di rarca del cattolicismo, il Santo Padre.


Parigi, e così dicasi di altri, come di dio- Parlando Cie^lriliunalidi /l'o/z/a, dissi col
cesi Nullius. 1 vicari generali ponno e- cardinal De Luca, essere il Papa capo
sercitarela loro giurisdizione essendo fuo- della Curia Romana, che lo è della cri-
ri della diocesi; ma non pouno esercitar- sliana Repubblica, e Vicario supremo di
la prima che il Vescovo, il quale gli ha Cristo, che ha tulio il mondo per terri-
stabilili, abbia preso possesso della sua torio. Nella chiesa greca si dice Proto Pa-
diocesi, a meno che l'uso della diocesi non pa{F.'j,\n significato di primo padre, l'ar-
sia contrario ad una siffatta disposizione. ciprete, ed anco ili.° dignitario d'una co-
Anche il Sommo Pontefice lia pel proprio munità religiosa, o d'una chiesa parroc-
vescovato della diRoo)a e suo distret-
città chiale. Scrisse T. Morisani, De Protopa-
to un vicario generale vescovo, ed è il car- pis et Deutereis graecoruni, et catholi-
dinal Ficario generale di Eoma(F.), il cis eorutn ecclesiis, NeapoliiyGS. Geslt
quale, dice il DeLuca, tiene il suo vicario Cristo, capo invisibile della Chiesa, elesse
generale chiamalo il Ficegerente (anche per suo Vicario in terra e capo visibile
f'icegerenle di Roma, e nominalo dal Pa- della stessaChiesa, il Principe degli Apo-
pa, insignito della dignità episcopale), ed stoli 8. Pietro, ed i suoi successori. Per
altra specie di vicari particolari, cioè luo- tale, nel 4^5 i vescovi della provincia ec-
gotenenti e deputati. Notai nella biogra- clesiastica di Tarragona {F.), riconob-
fìa del Torres arcivescovo di
cardinal bero il Papa. greci nel concilio gene-
I

Monreale, modello de'pastori, che avea rale di P'irenze, facendo la propria e co-
sulla lingua e mollo più nel cuore la gran mune Professione di fede , riconobbero
massima intesa da pochi » Non già a'vi- : il vescovo di Roma per Pontefice Som-
cari, ma sibbenea'vescovi posti dallo Spi- mo, per vero Ficario di Cristo, per Mae-
rito Santo a reggere la Chiesa di Dio, in- stro e Pastore di tutti Cristiani. Il s. i

combe r obbligo della cura pastorale". concilio di Trento (/'.) l'acclamò: Papa
Trattano de' vicari generali : Giovanni e vescovo di Roma, vescovo della Chiesa
Piloni, Collecùo pro-Ficariis, Venetiis cattolica, cioè universale; Pontefice della
1 7 1 5. Sbrozio, De officio et polesiale Fi- s. e Universale Chiesa. Colle simboliche
carii Episcopi. I. Melilli, J'raclalus de Chiai'i pontificie {F.), Gesìi Cristo inve-
Ficarii praccedentia, ac de Synodo sti s. Pietro ed i suoi successori d' apri-
Z)joeccóa/w, Yeoetiis i582. Aodreucci, re e chiudere i cieli; onde le chiavi di-
V I e Vie 21
vennero il rexsillo (/'.) della s. Roma nel voi. XCV,
i5i. Fu detto s. Pie-
p.
ni) Chiesa e della Sede apostolica. Al nuo- tro: Proto- Ficario in terra di Gesti Cri-
vo Pupa, nella sua consagiazioneo bene- sto. Il Zaccaria, Dissertazione, coman-
dÌ7Ìune,i due primi cardinali impongono di chi può
ubbidisca chi dee , confuta
,

il Pallio (riparlato nel voi. LXXXI, p. l'asserzione d'un certo progettista, che i
38 e seg.), insigne oi namenlo pontilioa- principi sono tanti vicari di Dio in ter-
le, che conferisce la pienezza della papa- ra, e doversi seguire il concilio di Tren-
ie «lignilà, ed il Papa, pel suo Primato to, il quale li chiamò Kcclesiae protecto-
(/''.)d'onore e di giurisdizione, è il solo resj poiché a'principi fu data da Dio la
vescovo che possa usarlo in ogni tempo podestà, non soluni adniuiuluni regirnen,
e il» ogni luogo; e col pallio Gesù Cristo sedetiani maxime ad Erclesiae praesi-
iiiiuncle la divina virtù, che informa l'al- dium, come scrisse s. Leone I atW Fpist.
tro [)olere concessogli, come a suo vica- 82. A suo tempo venne in capo a qual-
rio in terra. Nella successiva coronazione, che vescovo d'intitolarsi e di farsi da aU
il cardinali. "diacono nell'imporre al Pa- tri intitolare, Ficario di Cristo; ed egli
pa il Triregno ponlificaie. {^.), lo pro- contrappone l'autorità del dottore delia
clama in terra Vicariuni Sahaloris No- Chiesa s. Bernardo, che né a'vescovi e né

stri JesH Christi. Parlando di Ronia,àe\ a'principi die'silFatlo titolo, protestando,


Primato e simili articoli, dissi pure qua- scrivendo a Papa Eugenio 111, eli egli
lificar>i il Papa, Ficario di Dìo in ter- era l'unico Ficario di Cristo. » Si con-
ra, Ì'ice-Dio. ficario (li Dio lo chiama tentino i vescovi d'essere in qualche sen-
il cardinal Pallavicino, anche Ficario ge- so vicaridi Cristo, comeiihannochiama-
nerale di Dio, nella Storia del concilio ti alcuni antichi, ma non allettino un ti-
di Trento, lib. i8,cap. io; dicendo luo- tolo, che da tanti secoli la Chiesa ha ap-
gotenenti di Dio quanto egli i sovrani, in propriato con tutta ragione al solo Pio-
è governatore degli uomini, secondo lo mano Pontefice, come a suo capo visibi-
stato naturale e terreno. Di più aggiun- le universale, supremo, e tale, che sopra-
ge, nel lib. I 3, cap. g: « rimanersi cioèl'u- stando a tutti i Fescovi, i Metropolitani,
inana sagacità ogni di più schernita io i Patriarchi, nella podestà e giurisdizio-
quella grandissima azione, ove deputan- ne forma un vicariato di Cristo troppo
dosi il Vicario a Cristo,egli ne vuole ed es- superiore ad ogni altro ,
per non essere
sere ed apparire l'autore". Si vuole esiste- al confronto di quale ce
tutti a rigore ,

re nel Vaticano un'iscrizione, che appel- lo dicea s. Bernardo, /m/co Ficario di


la il Papa, Ficarius Filii Dei. Clemen- Cristo. Ma molto più si contentino prin- i

te XIII dichiarò io una costituzione, es- cipi di essere \.>eri protettori della Chie-
sere il Papa anche Successore (F.) di dar retta ad un progettista mal
sa, senza
Cristo e suo f icario in terra. In quel- pratico che non conosce la ditferenza
,

l'articolo dichiarai, non potere il Papa e- so&ima, che passa tra l'esser protettore
leggersi il Successore, e che neW Elezio- della Chiesa, e l'esser Vicario di Dio ia
ne de Papi, ta\yo\la proclamarono col- Sì terra, e per conciliarsi la loro benevolen-
le parole s. Pietro elegge N. per sue-
: za si fa strada al loro trono con un no-
cessorej ovvero s, Pietro vuole IV. per , me bugiardo di suo conio, e ignorato da
successore. E che il Papa è successore di tutta l'aoticBità, se non nel senso, che
s, Pietro nel regime della Chiesa univer- se ne glorierebbe ogni cristiano princi-
sale, Fescoi'i essere successori degli A-
i pe, anzi ogni uomo privato munito del
postoli nelle chiese loro assegnate; e che privilegio, che la fraternal carità in Ge-
anco i Cardinali si considerano succes- sù Cristo ha dato anche al più meschino
sori degli Apostoli, ezlaadio pel liferito tra gli uomini, d'essere riconosciuto co
ai Vie V I C
me Cristo medesimo". Il Sainelli, Lel- volendo Gregorio X I udir le difese di sua
ttreeiclesinstiche^ l, i, lelt. 6, Della di- repubbtiC'i,gi natosi inginocchioiiiinium-
gnità vescovale t: de'suoi /i7u//, <licliiara zi ad un Crocefisso, esclamò: » A le. Si-

che nel e. rniilier debet 33, q. 5, è scrii- gnore Gesù Cristo, appello io dall'iiigiu-
lo: k'piscopiis, ficarius Domini est ; e sto giudizio del tuo Vicario in quel teni-
che I vescovi iiell'anlichilà furono tnlura bile giorno, nel tjuale venendo tu a giu-
iippellali Sonimi Sacerdoti e Sommi Pon- {licaie, non vana appresso le eccezione
tefici. In più luoghi notai, che tali e al- delle persone"). Del resto il Pallavicino
tri titoli, co' quali si chiamarono diver- traila che a'vescovi non si appartiene ri-
ti vescovi, inseguito divennero riservati lurniare il Papa; e nel lib. iq, ca|). 12,
esclusivamente al Papa, come ancora ri non essersi lasciato il nome di Vicari di
levai nei citalo voi. XCV, p. 246 e 25 i Cristo a'vescovi minori, imperocché quan-
Ragionando del Papa, cjual f'escoiodel- tun(|ue di tulli gli Apostoli la Chiesa, ni
Iti (,hif.ui iini\ ersale^ ivi dissi, i vescovi parlando al medesimo Cristo del suo greg
esser vicari, non generali, di Cristo, tali gè nella messa, dica: i quali vicari della
essere i soli Papi, il cardinal Pallavicino, tua opera tu hai voluto ad esso dare in
nella memorata Storia lib. 7, cap. 4j , pas tori che gli sopraslino j e quantunque
narra come il cardinal Del Monte (poiGiu- alcuni [ladri anlichi abbiano cosìfavella-
ho III) interrogò nel concilio di Trento lo innanzi alle sopravvenute eresie; non-
l'ai dito vescovo di Fiesole Martello: s'egli dimeno i padri moderni e ì loro disce-
teneva, comeavea affermato, che i vesco* poli non hanno poscia attribuita gene-
vi sostenessero la vece di Cristo in terra. ralmente a'vescovi quella maniera di ti-
Rispose: Il tengo, fìnchè non mi si dimo- tolo, per f"ggir l'ambiguità che s|ìes-»o a-
ili 1 il contrario. E qui s'intiomisea ra- limenta l'errore; peraltro, chiunque am-
gionare l'arcivescovo d' Armach in dife- ministra un Sacramento {^V.),Gi,e\ci\^-
sa di lui, mostrando che i vescovi pote- le in quell'atto la vece di Cristo. Quin-
vano denominarsi Vicari di Cristo nel- di nel cap. |3 è detto, dì doversi nomi-
l'ufficio d'asso! veree in altre funzioni; aia nare il Papa non semplicemente, ^ica-
non Vicari generali, qual è il solo domino rio di Cristo nia supremo P icario di
,

Ponlefìce;essendoeglinochiaraati io par- Cristo. Dappoiché anco vescovi, ed e- i

tedella sollecitudine.Indi congravee tem- ziandio i semplici sacerdoti sono iu qual*


perata maniera si frappose il cardinal Po- che modo vicari di Crislo secondo il ,

lo, affermando che il fiesola no molle buo- cauoue mulierem nella causa 33.^ alla
ne cose avea dello intorno all'ufficio de* questione 5.'^ Per ultimo nel cap. 16, do-
vescovi, ma con forma più di sedizioso po essersi dichiaralo nel concilio, l'auto-
concitamento, che di sedato ragionamen -
rità del Papa esser eguale a s. Pietro, e
lo, e più d'acerba invettiva, che di libe- non a Cristo, crescere poi 1' aalorità se-
ra «sentenza; leiider esso a scemare l'au- condo la santità; espose il cardinal di Lo-
torità del concilio, con appellar da quel- rena al Papa Pio IV. Sopra l'istituzione
io, quasi da ingiusto, ai tribunale di Dio de'vescovi, non poter egli consentire ad
(non mancarono audaci d'appellare, ol- alcuni i quali negavano, esser i vescovi,
treché dal Papa al Sinodo generale, ap- e con loro tulli i pastori dell'anime, in
pellazioni condannate, dal Vicario al di- alcuna maniera vicari di Cristo; né a que'
vino tribunale, ed a suo luogo ne offersi che affermavano aver Crislo ordinato ,

fili esempi. Qui solo col barone Reurnont, vescovo s. Pietro solo; dal qual fosse ve-
Della dtploinatia italiana, rammento, nuto ilFescovatOavgW altri Apostoli. INel
come l'ambascialore fiorentino. Donalo testo appena ritrovarsi fra'padri del cou-
Barbadori,nel concisloro d' Avigaone,uou cilio chi nou cuiiveuisse lu tal forma di
V i e Vie 23
cniioni e ili ilecreti, la ({iiiild ricliicdesse Germania a Cutberto vescovo Dorouer-
iie'vescovi si passati e si futuri l'assiin- oense.uella quale gli dice.»» Noi abbiamo
tioiie o tacita o espressa fattane dal Ro- professata nel nostro concilio la cattoli-
mano l^oiitefice, e l'ubbidienza che a lui ca fede, e stabilito di voler mantenere fi-

da essi è dovuta: con limitare oltre a ciò no alla morte la soggezione alla Chiesa
la podestà de'medesimi alle chiese loto Romana, e stare sotto l'ubbidienza di s.

commesse. Con che non pur l'autorità Pietro e del suo Vicario, e di couvocire
pontifìcia rimanere illesa, ma consolida- ogni anno il siuodo, e fare che i metro-
ta. Anche il Cenni, Dissertazioni, Ois- politani chiedano il pallio da ({uella se-
seri. 6, Dt^ osculo pcdunt Ronidui Ponti- de, e di seguitare al lutto gli ordini di s.

/i'ci.v,riconosce che comuni a tutti vesco- i Pietro, acciocché pure noi tra le pecorel-
vi si furono una volta qiie'ragguardevo- le alla cura di lui commesse outnerati
lissimi titoli di apostolico, di Pontefice, siamo". Ove é da osservare, dice il Rinal-
diPapa,t Cui di f icari di Cristo come li di, che impropriamente si piglia in que-
chiamò s. Ormisda Papa del 5(4i allor- sto luogo la voce f^icario, secondo il mo-
ché per ingerir somma attenzione in eleg- do di parlare di quel tempo, cioè che iu
gerli, a'vescovi di Spagna scrisse loro: Ut luogo di Pietro, il Papa è f^icario di Cri-
in Sacerdotibus ordinandis quae snnt sto in terra. Scrisse Santamaria, Noùtia
a patribus praescripla, et definita cogi- Ronianae Curiae, Plures Pontifex
p. 7:
tttis ; q uim sicut estcaput Ecclesiae Cliri- Maxinms personas sustinet. In primis
stus, Ckristi ameni P'icarii Sacerdotes, euni esse Chris ti f^icariiwi,ac visibile Cu-
sicut in eligendis liis curam oportct esse tholicae Ecclesiae caput constans ca- ,

perspicuatn. Benché lacomunanza deci- tholicoruni sentenlia Jus autetn sue- est.

toli né accrescesse 1'


autorità episcopale cedendi Petro in Ecclesiae printatu u-
eoa distenderla oltre a' limiti della prò» nus habet Ronianus Episcopus. Olini
pria diocesi, né punto scemasse la supre- Sunimoi Pontiflces Petri Wicàv'iosappel-
ma autorità pontifìcia sopra gli stessi ve- latos velerà monumenta restanlur.f^cn.
scovi. Non così dell' ossequio col Bacio card. Baronius tV/improprie dictum pil-
de' piedi (^.), anteriore all'introduzione lai. Sed pace tanti viri dixerini, prae-

della Croce sulle loro Scarpe [F.),^qi'- fatum vocabulum prò Successore a pro-
che questo non divenne, come que'titoli, batis latinae linguue auctoribus noti-
una distinzione del Sommo Pontefice, ma numquam flasse usurpaiuni. Ila Cice-
lo fu sempre, per dimostrare eh* egli è ro, in orai.6 in Verrem: Snccedam ego
Vicario di Cristo, il quale fu adorato coi Vicarius muneri suo. Id. in orai. 5 iu
bacio de'piedi, non essendo anticamente Verrem: Unum et quinquaginta Arato-
comune a tutti i vescovi tale ossequio. E res ita video dej'ectos, ut his ne P^icard
bene notare, che s. Pietro fu costituito quidcin successerint. Horalius,lib. 3,0-
da Cristo principe e capo degli altri Apo- de 24''* <ls Getis, apud quos ad colea-
stoli , e se in ciascuno di essi era eguale dosagrossingulis aouisalteraa vicealiia-
fuori dei collegio apostolico, ossia ad ex- liis suecedebaot. - ZVfc cultura placet lon-

tra , la giurisdizione e la podestà sopra gior annua Defunctumque laboribus : -


tutta la terra, quali Vicari di Cristo, s. Acquali recreat sorte Ficarius. - Ve-
Pietro a vea questo di proprio, che la sua ruta quamvif Pontifices revera se Petri
podestà si estendeva ad intra, cioè al col- in suprema dignitale haeredes, ac Suc-
legio stesso degli Apostoli, a'quali sopra- cessores probe intclligerent quuni ta- ,

stava come capo membra. Il Rinal-


alle ntcn Aposlolorum Principem in Roma-
di, AtinalicccU.siastici, anno "J^o, ripor- na Ecclesia perpetuo vivere, ejusquegu-
ta l'epistola di $. liuuiiaciu apoììlolu della bernacula numquum reliquisse, crede-
24 vie V I C
it/U liabtri se voluerunl (jiiasi Vicarios, I le sia ni non sinatis. Per cui è evidente,
qui itifiiii illi ojìtram ccmir/iodarcnl. ilie ul diretto successore ed erede del-
l'etr. Coustanl. piaefat. 1. 1
, Epist. Uoni. l' autorità suprema conferita perpetua-
Poni., par. 5i2,i3,i4- •! P- Tamagna,
I, melile a s. Pietro dal Redentore, non si

Originteprcrogallve de Cardinali^ par. conviene altro titolo, che quello di Vica-


2, cap. 2: Del Uomano Pontefice^ olire rio di Cristo. Ed Innocenzo ili Papa del
una ilicliiarazione de'vescovì radunali in I 198 Queni constai esse Vica-
disse:
concilio a Tours nell'84c),in cui il Papa ri uni Jcsu dir isti, ovvero Dei in terra

viene designalo ,
J' icario cijìOsloUco di //<Y2r//<»/, come lo chiamò il concilio Tri-
s. Pietro, cui delle Iddio su lulta la ter- dentino. INel (jual 6en>.o, lu icitiodolto e
ra il prinialu. JNella ricordala Diiserla- fu sempre inteso quell'altro meno pro-
zione il Cenni rileva, avergli sempre re- prio di Vicario dis, Pietro. Egli è que-
cato meraviglia, che agli scrittori dotti sto un punto così indubitato, che non iia
e di credilo sia caduto nell'animo con- inehlieri di nuove tesliiiionianze. L'avv.
venirsi piuttosto al Sommo Pontefice il l'ea, // diritto sovrano della s. Sede so-

titolo di f icario di s. Pietro, che quello pra le valli di Coinacchio r sopra la re-
proprio e legitliinodi Vicario di Cristo. pubblica di s. iMarino, p. 59, osserva che
E soggiunge: Certa cosa è, che s. Simma» né Pippino, uè Carlo Magno si riservaro-
co Papa del 49^» o 'o movessero gli esem- no cosa alcuna negli stali ricuperati alla
pi de'suoi predecessori, i quali consultati s. Sede sui longobardi, o da loro resti-

da'vescovi di rimole provincie in cause tuiti B. Petro Apostoloruin Principi, et

gravissime di fede e di disciplina, fecero vjus Vicario. Questo è un termine più


autoi e delle loro Decretali il Principe specifico [)e'Papi, sempre usalo nel codi-
degli Apostoli, o cosi gli persuadesse la ce Carolino da vari sovrani, e da tutta
propria umiltà, e loro e sé chiamò Vi' I iintichitd fino al concilio di Basilea, pro-
cari di s. Pietro. Laonde diceva al vesco- mulgato nel i43i ; e ancora oggidì nel
vo d'Arles: Quanta enini f'icariis Bea- Pontificaie Fio/nanum, alla consagrazio-
tiss. Petri Ap.judicabitur esse revereii' ne de' vescovi, bene illustrato dal p. Cata-
tìa, si quae in Sacerdolio praecipiunt, lani,Sacraruin Caerenioniaruni s. Eo-
eisdeni transeuntihus dissol<i>antur? Ed nianae Ecelesiae, e dal Coustanl, nella
all'imperatore Anastasio I, rimproveran- piefiazione aW Epist. Pont., per le ragio-
dolo: Qui Pttrum Alejcandrinuni reci- ui delle dal Fea slesso, a p. 5o e seg. 11

pisj B. Petruvi Ap. in suo (jualicumque p. Passaglia nel ragionamento: Onde die
Vicario calcare contendis. Onde il Cen- a Honia sia venuta e si addica l'appel-
ni non trovò tino al secolo XI, ne' docu- lazione di Eterna, presso gli Annali del-

menti, espressione più comune di questa. le scienze religiose del prof. Arrighi, t.

Ma prima di s. Sim-
è altresì certo, che 4» p. 3g3, osservò. Sebbene i vescovi di
maco insegnò pubblicamente s. Leone I Roma vengano talvolta ornati del titolo
Papa del 44oj il valore di tale titolo: Bea- di Vicari di Cristo, tutta voi la assai più
tissimi dignilas Pctri , qui Sedi suae di frequente ne'monumenti dell'antichi»
praeesse non desinit. E così l'iotese sem- là vengono Vicari di Pietro. » E
delti
pre chiunque 1' usò, come fin dal secolo Vicari di Pietro gli appella il Magno Leo-
X, pieno ne ha testimonio
di tenebre, se ne, né diversamente li nominano Cìeiasio
in Raterio vescovo di Verona, il quale I, Simmaco, Eonodio, Ormisda, Vigilio,

dal suo esilio scrisse a Giovanni XI Pa- Duiiifdcio l'apostolo della Ciermania nel-
pa del 93 1: Ejusque vice mihi vel vero la promessa falla a Gregoiio 11, Nicolò
succurratis,cujus ideo sedeni obtinetisj I, ed Ebbone Floriaccnse nella lettera
nt porlas inferi pvaevalere adversus Ec- scritta a Gregorio V". Si può vedere A.
V I e V I r 25
L. Nuzzi, Lettera sull'origine ed uso dtl l'essere di persona privala, e di Pastore
nome Pdfja, Padova 79H. Ed i il Cancel- della Può divenire eretico in
Chiesa.
lieri, Storia de' possessi de Sonimi Poti- sua privata persona, ma non
c|uaiito alla
le/iciya p. 47 ove osserva clieanco Dan-
1 > nelle sue pubbliche decisioni. La sua ca-
te chiamò il Papa, f^ icario di l'ieiro. Il tliita non pregiudica all' inlàllibilità as-
baione Ilenriot], Storia de Papi, in quel- sicuratagli colle divine i)arole : prò
J'.^^o

la di Denedello III dell' 855, crede, che te rogavi ut non di-Jicial fides tua. Sopra
quel Papa peli.° assunse il titolo di /'/- sìgravi, ed altri analoghi argomenti,
cario di s. Pietro, imitato in ciò da al- dottamente trailo il venerando monaco
cuni de'suoi successori, finché dopo il se- camaldolese Cappellari, poscia (lenissi-
colo XIII prefeiii'ono quello di P icario mo Vicario di Gesù Cristo col noene di
di Cesti Cristo. E ciò, secondo il IVIoret- Gregorio XVI, neiro|)era: Jl Trion-
ù,Ri(its dandi Presbyteriwii,^. 33, per i fo della s. Sede e della Chiesa. Del
umiltà e ossequio a s. Pietro, si denomi- Vicario di Gesù Cristo, della sua sublime
narono Petri /'ìcarii. Quae vox simul e suprema dignilà, di sue eminenti pre-
i'ice aut/oto Petri pi'ae»identeni,seu Suc- rogative, e di tull'altro che ampimnen-
cessorem sonat: anzi Leone IX del o4o
s. 1 te loriguarda, sia che risieda nell'iilma
sinominò Petri Seniim , ed altri Papi, lioma, sia altrove |)er ^ 'V7_%'/o (/'.) oià
Sini s. J^ctri.K Paolo V, nell'abbellire ne trattai alle diverse ilenomiiiazioni col-

magnificamente la Confessione (A .) del- le quali viene appellato e negli altri luo-


la basilica di s. Pietro in Vaticano, e nel- ghi e articoli analoghi. Qui appresso dun-
l'assegnare perpetua rendita per la sua que riporteiò alcune delle moltissime,
decente (uanutenzìone, nel corrisponden - anzi innuraerabili, recenti e aulorevoli
le Sacra D. Petri Con-
breve è scritto ; definizioni e dichiarazioni falle da gra-
a Paulo V eim Scr\>o exornata,
fcssio , vi, alti e dotti personaggi, i\' ogni slato,
anno Domini 161 5. Irreligiosi scrittori grado e condizione, eziandio in difesa alla
acerbamente biasimarono la condotta sua Sovranità temporale, cui fecero eco
Gesù Cristo, massime
d'alcuni Vicari di ipopoli, anche relative alla deplorabile
de'secoli più o meno rozzi, senza distin- epoca io cui miseramente viviamo,tumul-
guere il Sommo Pontefice, indefettibile tuosa e disgregata, come la qualificò il

e divino, dalla persona sagra, ma morta- dotto p. Bresciani. Prima mi piao«, pure
le e fragile, la quale n'è rivestita; dimen- qui, notare alcuni scrittori sul Vicario di
ticando allatto, che gli Angeli si ribella- Gesù Cristo. Chronologia lìomanorum.
rono iu cielo, i nostri progenitori pecca- Ponti/'icuui,Joanne3Jarangono illustra-
rono in Eden, fra gli apostoli scelli dal ta, Romaei75i. Parallela .vAr memo-
divin [Maestro prevaricò Giuda, e gli al- rabilia de vita, et inoribus Potit. Ixont.
tril'abbandonarono nella tribolazione. Chris ti P'icariorum,exempla cum ethni-
Nel voi. LXXXVII, p. 259eseg,, e ri- corani Principuni dicAis,factis(jne com-
petutamente altrove, riportai la distin- parata, AmbergaeiGio, Angelo Uocca,
zione sulla persona sagra del Vicario di De Romani Pontificis nomenclatura, va'
Gesù Cristo. Essere indefettibile e divi- riis vel obsec/uiis eidem praeslandisConi
no qual Pontefice; mortale e fragile qual mentarius, liomaej 7 ^5. jMicheleTafuri,
uomo. Egli ha in sé un'originaria infal- De auctoritate ss. Pontificis, Bononiae
libilità nella fede. La sua infallibilità è 1740. Fr. Torres, De ss. Pontijicis sa-
il fondamento dell'infallibilità della Chic prà Concilia auctoritate, Florentiae
sa, ed insieme è indipendente da quella i55i. Fr. Leyla, fmpenctrabilis Ponii-
della Chiesa medesima. Devesi distin- ficiac dignitatis Clypcus, Romae 1695.
guere nelle sue dogmatiche dcfìaizìoui, Onofrio Panviuio, De Primatu Petn] eC
a6 Vie V I C
^poslolicae Sedis palesiate , Veiietiis pascere l'intipro suo gregge, e pecore e
I 5q Toniioaso Roccaberli,
I . De uucto- agnelli , i pallori cioè non meno ciie i

i itale Romani Poi, lifìcis y a\cnùa<ì 1


69 i Semplici ffd»-li; Ini costituì Capo visibile

Cario l'assaglia, Coniiiuntartus de prat- di (|ue1ia Chiesa sì cara ai suo cuore,


rogali^'is Beati Pttri Aposlolorum prin- ch'egli si era Hcqmstdla col prezzo iuesti»
cipisi auctoriinte diviiiiirurn Ulltraruni inabile del suoSungue mede>iiDuiea reg-
conipro!>a(is, Ralisl>onae i85o. gerla e a governarla in suo nome la so-
Diceva in una paslcnale del 1 85o lUfj/ vraumana autorità sua a lui degnossi
Cullen piirnale d' Irlanda. E glorioso Li comunicare. Perciò quanti sono fedeli a
privilegio di star congiunto cu'successori Cristo,altrettantisenza distinzionedi luo-
degli Apostoli e col Vicario di Gesù Cri- go, né di condizione, né di età, sono sog-
sto. E la maggior flji luna e consolazione getti alla podestàdel Pontefice; altrettan-
esser roenobii quale
ili quella Chiesa, la ti sono obbligati ad ubbidire alle sue leg-
sotto riaj[)eid del Pontefice lloinano si gi, ad ascoltare la su,i voce: se la disprez-
distende dal sole nascente al tramonto. zano pervicaci e superbi, Dio stes>o di-
Quella Chiesa, sebbene incessantemente sprezzano, e sé condannano. E qui eoa
combattuta dall'unile forze dell'inferno grato animo e riconoscente ammiriamo,
e delia terra, sarà sempre trionfante, in- odiletlissimi, i provvidi e benigni consigli
fatti il capo della cristianilà possiede for- di Dio, il (|uale fra tanti pericoli in cui

ze superiori a quelle di tutti gli eserciti: versiamo smnnire la retta via e di per-
di

da una parte la venerazione del mondo, derci, un mezzo sì facile ci somministrò


dall'altra la stessa sua deboieza, lua che per tenerci sul sentiero della salute: a lui

regna sulle coscienze di 200 milioni di teniamoci strettamente congiunti co' via-
cattolici, sparsi ne' f^escovati^ Vicariali coli d'una perfetta sommessione, e sare-
apostolici e Prefetture apostoliche [F.) mo non errare giammai. Imper-
certi di

delle 5 parli del mondo. Di recente mg.*^ ciocché all'autorità ilei comando volle Id-
Fransoni arcivescovo di Torino dichiarò: dioche nel Capo supremo della sua Chie-
II Sommo Pontefice,alta qualità di sovra- sa fosse congiunta l'infallibilità ne'giudizi
no temporale riunisce quella di sovrano nelle materie che riguardano sì il dogma
«pii'ituale, e sotto questo rapporto quan- che la morale cristiana, e così incorrot-
ti hanno la bella sorte d'appartenere uU to mai sempre ed intero si conservasse il
iaChiesa cattolica, tutlisono sudditi suoi, prezioso deposito delle rivelate verità.
ecome tali strettanteute tenuti a prestar- Perciò all'insorgere de'dubbi e degli er-
gli insieme ubbidienza ed aiuto. INel 8 ^7 1 rori intorno alla fede, io ogni secolo e da
quando il regnante Papa Pio IX stava ogni partedel mondo all'iofallibilemagi'
per onorare di sua presenza Modena, il stero si Sede apostolica , e
ricorse della
che celebrai nel voi. XCVII, p. 247 e quando ebbe [)ronunciata la senten-
essa
seg., l'arcivescovo mg.' Cugini, facendo za, questa qua»! uscita fosse dalla bocca
plauso alla religiosa esultanza che preoc- stessa di Dio venne dalla Chiesa accolta
cupava i modenesi, diceva loro. » Il Ro- e riverita qual nonna irreforinabile di
mano Pontefice costituito da Dio suo Vi- cristiana credenz». Che se consideriamo
cario in terra, è rivestito d' uuu dignità quanti nemici da'pnmi tempi della Chie-
che non ha pari: e chi mai saprebbe non sa a'noslri giorni sono pur troppo insor-
che esprimere con parole, comprender- ti combattere la dignità del
a Sommo
ne col pensiero l'eccellenza? A lui nella Pontefice, con quuii'e maniere di lotte
persona di Pietro aflidò Gesù Cristo me- e quanto diflicili l'hanno assalila, come
desimo le chiavi del cielo, e la podestà tutte le potenze della terra e dell'infer-
di sciogliere e di legate; a lui lu cura di uu scatenale contro di es^u hauuo cos^)!-
vie vie 37
rato alia lua perdila, o almeno a meno- chìeisaquesto grunde pulrìiirca, mn prcs»
niuroe i sagri diritti; se coiisideriaiuo co- cognizione ileirall'ue di PaoUi paliiarcu
inelaiiliassulti ftiiono vniti, meiilreil'oii» di Costanliiiu|)oli, lo ristabilì nella sua
tefici cotubattuli liaiino saputo resistere, sede. Il Ci isostonio patriarca della chie-
oppressi sono risorti con luag-^ior gloria sa slessa, allorché (u scelleratamente de-
e con maggior potenza, che altro possia- posto, ne scrisse a Papa s. Innocenzo I

luo concludere se non che(|uel Dio me- del 40*2 per annunziargli che innanzi a
desinio che a si alta dignità gli ha ele> lui porterebbt; il processu ch'era per in-
vati , ha proletto eziandio con vÌNÌbile tentare. E tulli (piesli casi in cui Poif 1

provvidenza i suoi Vicari, ed ha voluto tefici Rouiani esercitarono nella Chiesa


che il n)oiulo in e$)i veneri e riconotca universale una giurisdizione inconlrasta-
l'opera del suo dito ? " Per la slessa lieta bile e incontrastata appartengono a'pri*
circostanza, e eoo pari eloquenza e dui- mi IV secoli della Chiesa ; e se la loro
Irina, mg.*" Arrigoni arcivescovo di Lue- autorità non fosse così chiara e solenne,
ca pubblicò una leltcra pastorale innnn- ci sarebbe facile addurre altri esempi ed
Il alla venuta del Papa in quella cillà, altre prove discendendo fino all'età uo-
che in breve accennai nel voi. citato, a p. slra. Ecco, miei ddellissiiui, per sommi
258, annunciandola a'suoi lucchesi. Do- capi accennala l'eccelsa dignità del Poli-
po aver mostrato col Vangelo e coll'au leflce che in breve sarà tra le vostre mu«
torità de'concilii la suprema autoiiiù del ru, dignitàche non ha pari sopra la ter-
Vicario di Gesù Cristo su tutta la Cine- ra perchè organo della verità di Dio, Vi-
ja, disse:»• Questa fu la voce di tutti i se- cegerenza«li GcnÌi Cristo fra gli nomi-
coli cristiani, la doUiina di tutti i padri i858 mg/ IMoreno vescovo d'I-
ni". iNel

e di tulli i concilii, e il primato del Ro- vrea emanò una lettera pastorale sul
mano Pontefice fu proclamato sempre Papato o Pontificalo (^^-j, dalla quale
Cornell principio e la cliia ve di tutto l'or tolgo (|uaoto siegue. » Dobbiamo ram-
dine geraichico, la Chiesa di Roma come meularvi che cosa è nel mondo Papa- il

la madre, abbiac
le di cui sollecitudini to,contro del quale fogli pregni d'em-
ciano tulli credenti. A questo dogmali-
i pietà, d'eresia, d'incredulità e di oorru-

co insegnamento fu eziandio conforme la zione si permettono, nella diletta e per-


pratica della Chiesa (ino da'primi tem- ciò infelice nostra patria, di vomUare o>
pi del cristianesimo. Papa s. Clemente I gni dì sarcasmi, calunnie, errori, falsità,
del q3, ricerca e corregge gli abusi della 11 Papato, carissimi diocesani, è la pietra
chiesa di Corinto ; Papa s. Vittore 1 del fondamentale «lell'opera di Gesù Ci isto,
in4, usa dello slesso diritto sulla chie^a autore della fede; è il principio vitale e
d'Efeso; il Pontefice S.Stefano 1 del iSj l'incaioazione vivente del cristianesimo;
adopera egualmente colla chiesa d' Afri- il centro di unità, che riunisce le ìntelli-

ca s. Dionisio Papa del 26 1, cita il suo


; genze per la dogmi, e col»
fede agli stessi
ooioniiiio patriarca d'Alessandria perchè lega le volontà per la sommissione alla
debba coin[)arire dinanzi a lui alline di gerarchia de'poteri che stabilirgli Papa-
meglio chiarire la sua fede, e il venerando to nacque in mezzo delle tempeste, creb-
patriarca non esita un momento di ren- besotlote mannuiede'peiseculori,equaii>
dersì a quest'appello. Quandos. Atanasio do venne il giorno della sua virilità, si

fu dagli ariani deposto dalla sua sede a- rivelò al mondo stupefatto con una forza
lessandrina, il Ponletìce s. Giulio I del 336 in vÌDCÌbile,e sovraumani. Senz'al-
con atti

citò ambe le parti a veoireat suo tribuna- Irò rappresentante che un povero vec-
le, e nell'una e nell'altra riscontrò eguale chio sacerdote, senz'altra difesa che l'a-
ubbidienza. Nou solo restituì alla sua more e la fede de'suoi sudditi, e solo col-
28 vie V I C
l'armi della giustizia e del suo diritto , dell'errore. Coloro, che nelle nostre con-
esso fece trionfale la verità, abolì il ser- tiiule con ibfacciatezza scrivono de'fogli,
vaggio , emuiicipò nella donna la metà od altrove debbaccano contro del Papa-
del genere umano difese la liherlà, e- , to, si sono posti, o volontariamente per

stese laci villìi, sostenne la morale, intro- loro colpa, o per disgrozia della nascita
dusse per ogni dove la carità. Esso, il Pa- trovansi fuori della vera e santa religio-
pato, librandoci sopra le rovine de' bar- ne : perciò bisogna di due cose, 1' una o
bari, e perfino sopra quelle delle lettere ch'essi giustifichinola loro ribellione, ne-

e delle scienze, creò la moderna Europa, gando l'autorità, cui ricusano di sotto-

stabilì le leg^i , che governarono per


la mettersi, oppure che abiurino il loro pas-
secoli, pose il limite de' regni, fermò le sato, rinunciando a'ioro traviamenti, e
usurpazioni, protesse il diritto pubblico, che s'inchinino dinanzi al Pontefice del
e consolidò fjue'dogmi sociali, a'qiiali i Dio vivente. Ma per disgrazia l'orgoglio
popoli non attentano se non alla vigilia non si arrende : la superbia, che sedusse
della loro ujorle. Per volere de'popoli e perfino in cielo le sublimi intelligenze,
de'[)riiicipi, e più veramente per supre- che circondavano il trono di Dio, li serra
ma disposizione di Dio, donato di un re- tra'suoi artigli, e strascina la debole loro
gno, i! Po|)ato fece in ogni tempo miglio- ragione. Sotto pena di rinegare sé stessi,

re la condizione de' suoi sudditi, sovra- non vuol c|uesta lasciarsi convincere di
namente promosse le lettere, le
fra essi contraddizione llagrante ;ecosì ella assa-

scienze e governò paternamente


le arti; lenecessariamente l'autorità che la cod-
le popolazioni, ri>para)iando loro, non danna, e combatte le credenze, che, su-
nien delle guerre le imposte di sangue ,
perbia di mente, o corruzione di cuore,
e le tasse, e dilfondendo, moltiplicando non le consentano di professare. Di qua
di tal fatta le caritative sovvenzioni, e le l'incredulo, l'eretico e lo scismatico sono
pubbliche beneficenze da essere in real- condotti a combattere eziandio senza spe-
tà suoi sudditi in condizione più prospe-
ì ranza di successo il Papa, supremo capo
ra e migliore che non in ogni altro po- visibile della cattolica religione. Epperò
polo dell'Italia e del mondo. Non sono ritenete, o carissimi , fermo indubitato
queste, o dilettissimi, vane parole; falli questo criterio di verità, col quale cer-
sono, che constano dalle storie le pii^i au- tamente non la fallirete mai : quelli che
torevoli, e che i nemici slessi della reli- parlano, scrivono o comunque operano
gione cattolica riconobbero e registraro- contro del Papato, sono nemici dell'uni-
no ne'Ioro scritti; sono risultati che ci ri- ca vera B.eligione nostra santissima ag- :

velano gli annali del mondo innanzi e giungete di pili colle parole del sapiea-
dopo del mille, documentistatistici, che
i tissimo sommo Pontefice ; sono essi ne-
sirendono pubblici ne'diversi Stati, io mici di Dio e degli uomini. I fogli, che
che si partisce l'Europa. A. fronte però tutto di si spargono, e oltraggiano trat-
di questi fatti manifesti irrepugnabili ,
to tratto e di continuo Papi, sagri mi- i i

che malafede non può negare e de*


la , nistri della Chiesa, sono da incre- scritti

quali non potrebbesi allegar ignoranza, duli, da empi settarii, da ebrei, da ere-
perchè non attutisce il livore, non cessa- tici, da barbetti, da scismatici, da uomi-
no gli assalti contro dei Papato ? Vi sco- ni corrottissimi di mente e di cuore. Ri-
priremo, o carissimi fratelli, la vera ca- gettate, abbominate colali stampati, fe-
gione di tanta mostruosità, qual è l'im- tida sentina di vizi , di ribalderie, d'em-
pugnare, il combattere la verità cono- pietà, e non date ascolto, volgete le spal-
sciuta. Una specie diocculta poteozaspia- le a chiunque, voi presenti, parlasse coo-
gc in quella fuue:>la via : essa è la logica Iro del Papato, e meno liveieateincale
V I e: Vie »9
tlell'augnsto capo della Cliinsn. INIiscri e quoresime, sono divenute celebri, e va-
ciechi tulli costoro I Assiso sui passati, rie ne riporlo il Giornale di /ionia, co-

tenendo in mano sigillalo il libro de'teni- me a p. 307 del 1859 quella del grande
pi avvenire, Papato traversò dieciotlo
il oratore intorno : L'yiuloritù del Pcipd-
secoli e mezzo, quasi un giorno. Quanti to, principio di tutte, cioè dell' autorità
popoli esso vide crescere e morire! Quan- del padre, del sacerdote, del re, da lui
te generazioni succedersi, e inchiriursi al- anteriormente trattale nella stessa con-
la sua Sede ! Innumerevoli tempeste sca- ferenza. Tra le altre cose, egli disse:» Per
tenaronsi, e passarono sopra il suo capo compiere il prodigio, a dimostrale ri-
con i spaventevole fracasso: i suoi piedi maneva queste tre autorità riunite e su-
calpestarono i frantumi di cento rivolu- blimale ili una sola : ed è ciò che ha fat-
zioni e cento, ciascuna delle quali, a det- to Gesù Cristo creando nel inoiulo (pie-
ta doveva abbatterlo ... e
degli empi, sta auloritù, a nessun' altra paragonabi-
non pertanto fermo ,
esso è tuttora ritto, le : il Papato, ch'è ad un tempo la più
incrollabile, come le Alpi, che mae:>tosa- alta paternità , il pììi allo sacerdozio e
niente torreggiano sopra le profonile no- la più sublime regia dignità. Immagina-
Invano potenti superbi, diedi-
stre valli. le lullociò che vi ha di più dolce nella pa-
sponevano di centinaia di miile, di milio- ternità, di più venerabile nel sacerdozio,
ni d'armati, vennero ad uitarlo colla lo- di più augusto nella regia dignità; poscia
ro possanza esso iu invincibile. Invano
: tullociò ponete sulla fronte d'un sol uo-
tutti principi della terra si congiungereb-
i mo, tutta questa soavità, questa venera-
bero per opprimerlo come flutti spu- : i zione, tutta questa maestà, unite e fuse
mosi dell'oceano si frangono e spengono iu una unità armonica per comporre col-
dinanzi all'arena delle spiaggie, cos'i rom* la loro totalità la grande figura del Pa-
perebbonsi tutti i loro colpevoli conati pato, e forse potrete rappresentarvi qual-
contro la corona di spine, e lo scettro di che cosa di questo tipo di autorità , cui
canna ch'esso ricevette dai suo DivinFon- Gesù Cristo ha mostrato sotto il cielo co-
datore. JNon ha forse la promessa d* im- me una compila immagine della sua. Sì,
fuortalitù ? Si certamente. A lui, a lui so- esiste al f'atieano [P'.) un'autorità che
lo fu detto : Tu es Petrus, et super liane vi regna sotto forme mutabili con una
pelrnm aedificabo Ecclcsianimcam et : maestà che non muta, come la più com-
parine inferi non praevalehwit ach'er- pleta personificazione dell'autorità di Dio
sus eam (Mallh. xvi 18). La tua roc- , sulla terra ; un'autorità che, da una par-
ca starà ferma sull'onnipotenza di Dio te, tocca tutte le profondità dell'umani-
Altissimo : tutti gli sforzi più furiosi del- tà, e dall'altra per la sua elevatezza toc-
l'inferno non la crolleranno mai " Il p. 1 ca Iddio. Un'autorità, che ha diritto di
Felix gesuita è nel pulpito della chiesa estendersi dall'una all'altra estremità del-
metropolitana di Nostra Donna in Pari- laterra, perchè le fu dato come suo do-
gi il successore del celebre p. Lacordai- minio tutto l'universo un'autorità, che ;

re domenica no, ed è l'emulo della gloria dura quanto secoli, e che passa, basata
i

di lui. Benché egli nelle sue prediche ab- sopra un'eterna parola, sulle rovine del-
bia adottata la fama (o forma) accade- le dinastie e lerivoluzioni del tepjpo ; un'
mica del suo piedecessore, pure il p. Fe- autorità che sottomette al medesimo scet-
lix si è conservato fedele alle tradizioni tro il selvaggio e il civile, piega la fronte
apostoliche della Compagnia di Gesù del- del pastore e quella de're, senza che al-
la quale è ornamento. Le sue eloquenlis- cuno ,
per quanto bassamente o in alto
sirae conferenze, in detta chiesa, di cui collocalo, possa legittimamente sottrar-
feci ceuQO oel voi. XCIV, p. 3 10^ nelle si al suo impero : un'auloiilà, che ub-
3o Vie V I C
braccia ogni morlnle, come l'iiilfra uma- tedi darne un'idea nel voi. LKXXVIII,
nità in lulle le sue puleiize e le sue facol- p. ^29), che possa mai vedersi sulla ter-
tà : l'iiitellelto coll'om.iggio ragionevole, ra. ÌVel luogo il più illustre della più ri-
che o^ni vero fedele presta all'infallibile nomala cilià, rt Roma, sulla piazza di s.

nntonlà Ji lei il cuore coll'amoie ch'es-


; Pielro, unico teatro degno di lauto spet-
sa chiede a'suoi figli per la sua paternità, tacolo, in certi giorni solenniuna im- ,

la volontà, che colla legge, a tutti i sud- mensa moltitudine sembra ondeggiante
diti impone la sua divina dignità ; l'aiii- come il mare, ma come un mare senza
noa tutta, col rispetto che da lutti richie- tempesta, agitata da leggiero soflìo. Là
de la incomparabile sua grandezza : un* veggonsi rappresentanti di tulle le nazio-
autorità (ìnalmente che compendia e ab- ni della terra, e pare di vedere le popo-
braccia lulle le allre, perchè l'uomo, che lazioni assenti sorgere da ogni contrada,
la porta, si è nel senso il più rigoro%o, il per vedere da lungi ciò che va a com-
rappresentante universale di chi gli ha piersi su questa scena, dove sembra in-
detto : — Ogni potere mi è statoconces- vitata l'intera umanità. La folla raccol-
so in cielo e in terra. — Sì , o signori ta e lispeltosa sta nell' aspettazione, at-
quel vecchio inerme seduto in Valicano, tende in un misterioso silenzio qualche co-
protetto dalla spada e dalla divozione si, che sta per discendere su lei. Ad un trat-

della Francia, porta sulla sua fronte riu- to si presenta sulla loggia della grande ba-
nite in una sola le Ire corone che abbia- silicaun uomo, un sacerdote, un re, un
mo successivamente veduto in fronte al- padre, un vegliardo, che pare porti io
la paternità, al sacerdozio ed alla regia fronte tutta la maestà che Dio può im-
podestà. Saceidote cattolico, egli ha la primere sulla fronte degli uomini il suo :

pienezza del sacerdozio. Re cattolico, o- sguardo sollevasi verso il cielo, quasi per
gni podestà di governare le anime nella pregare Iddio a riguardare quella solen-
Chiesa di Cristo da lui deriva per rimon- nità il suo cuore s'apre nell'espansione
;

tare fino a lui. Padre cattolico , ha tìgli dell'amore con)e per abbracciare tutta
dovunque la sua paternità ha fatto sor- quella moltitudine ove ciascuno è fi- ,

gere la vita di Gesù Cristo ; e da'Iuoghi glio suo. Si stende la sua mano per be-
più oscuri della terra, come dalle più e- nedire con essa 1' intera umanità, a lui
levate sommità, duceiito milioni d'ani- dinanzi prostrata. E mentre 5o naila uo-
me gli dicono : Padre mio. Sacerdote ,
mini stanno ginocchiocome un sol uo-
in

e come laie apostolo e dottore cattolico, mo ; mentre solennemente tuona il can-


egli parla, e il mondo cristiano china la notie del Castel s. Angelo^ e tutte le cam-
fronte alla parola di lui dicendo : Io cre- pane fanno echeggiare il loro suono nel-
do. Re cattolico , e come tale investito l'eterna città, la voce del Padre cattoli-
del diritto di governare tutti ì cristiani, co esclama, e più che la voce il cuore:
egli stabilisce leggi, comanda e il mondo Che l'Onnipotente vi benedica; il Pa-
bucia lo scettro di lui esclamando : Uh' dre, il Figlio, e lo Spirito Santo; bene-
hidisco. Padre cattolico finalmente, egli dizione alla città, benedizione all'univer-
benedice a lulli i suoi figli sparsi su tutta so. Urlici Orbi. No, o signori, non fuv-
la terra, e l'universo cattolico prostrato vi mai sotto il cielo spettacolo di auto-
a' piedi di luiesclama ad una voce Vi : rità, come quello che si presenta a Ro-
amo. Che autorità non è mai questa E I ma a mezzo le rovine di tante polve-
,

possiamo concepire in nn uomo qualche rizzate potenze e di estinte maestà : chiun-


cosa di più divina ? Signori, posiamo in- que ha potuto vederlo senz'esserne com-
tanto losguardosulpiù dolceepiùgrande mosso, chiunque ha potuto udire cader
spettacolo di autorità (tentai nuovamen- su lui questa benedizione del Padre cat-
V I e Vie 3 1

folico, senznportmr iiell' nniiu.i «ii« l>i e siadiraresè «tessa. Ogni |)0|pntato, tpia-

più granile immagine ilell'iuilorìlìi e nel |iin(|ue sia, console, re o i(n|)erutore, tdie

suo cuore la [)iù religiosa impressione ilei oserà abbassare per ingrandire sé stesso
rispetto, io gmro
snU'aniaia e sul cuore quest' alta maostà , sentirà le rappresa-
(li che hanno veduto questo
lutti quelli glie dell'ira divina e «lell'umano disprez-
impareggiabile spettacolo egli hu per- ,
zo ricadete sulla sua fronte. Al contra-
duto il sentimento, quel sentimento che rio, ogni potenza che u <|uesta autorità
fa o suppone le grandi anime, lia perdu- darà collo scudo di sua forza e l'allellfi

to il sentimento della grandezza. E se un del suo cuore l'unore del suo rispetto e
uomo, cui Dio ha fatto vedere tuie pro- della sua ubbidienza, sentirà scendere su
digio, fosse così sventurato da non com- di <>è, co'prestigi della più granile auto-
prendere ciò che un'autorità, da orujai rità , le benedizioni insieme unite della
ilue mila anni conseguendo tale rispet- terra e del cielo. iMglia di vota e rispetto-
to, ha dovuto fare per rialzare le uma- sa ili (|uesta madre delle nazioni cristia-
ne società, non vi sarebbe nitro da dir- ne , essa porrà la sua mano figliale in

gli non siete degno di aver occhi per mi-


: questa mano materna e procederà con lei

rare il sole , e neppure siete degno che uH'ingrandimento degli animi e al pro-
si assuma di dimostrarvi (|u.dche cosa. gresso delle socieià.Se volete saperecome
Ah cièche il Papato ha fatto fioU'ascen-
! ipiù grandi uomini della nostra storia ed
deote universale e perpetuo di sua po- i più illustri fondatori delle nostre dina-
tenza morale per la vera grandezza del- stìe hanno trattato nc'secoli cristiani que-
le società, nessuno la potrà mai dire. Que- sta maestà disarmata, e ciò che ella stes-
sto solo argomento richiederebbe più sa ha fatto nella sua debolezza per la con-

d'un discorso io non ho potuto f.ir bril-


: temporanea loro grandezza e perla glo-
lare su voi che un raggio staccato di quel ria futura, lasciale che io finisca citando-
grande cumulo di luce e tuttavia a'suoi : vi un illustre esempio, che (|uantunque

splendori avete potuto vedere quale im- porti a mille anni di distanza, è ancora
pulso ha dovuto dare di età in età il Pa- opportuno e sempre ci serve di ammae-
pato al progresso de' popoli cristiani. Il stramento. Un giorno Papa s. Leone III
Papato non è soltanto la chiave della espulso da Roma per qualche sedizione,
volta del mondo sociale ; non è soltanto venne ad implorare l'aiuto di Carlo Ma-
il più forte baluardo che protegge l'or- gno, in allora a Paderbona. Il gran fno-
dme contro l'anarchia, e la società con- narca inviò dapprima ad incontrarlo un
tro la rivoluzione : il Papato sostenuto arcivescovo, indi un grande di sua corte,
attraverso i secoli dall' ubbidienza, dal poi il figlio suo Pipino, allora vincitore
rispetto e dall'amore de'popoli cristiani, degli unni e re d'Italia. l'ipino slava al-

è più che uu baluardo che ci difende, e la testa di 100,000 guerrieri : e quan-


più che uno scudo che ci copre è come : do quest'esercito vide il Pontefice segui-
un carro, che vi trasporta ;è il carro Irion- to soltanto da pochi domestici, prostros-
(ante che porta con noi slessi, da XIX si tre volte : il Papa tre volle lo bene-
secoli, la civiltà e il progresso del mon- disse, e Pipino andò a collocarsi a lato di
do cristiano. Onde non esilo a procla- lui. Carlo Magno, avvertilo ben tosto, e-
mare: chiunque cospira contro il Papato, sce da Paderbona accompagnato dal cle-
cospira contro la stessa umanità: chiun- ro che portava la bandiera e la Cioce;
que I' attacca, attacca voi che volete la andò a collocarsi a mezzo un altro eser-
società, lordine, la civiltà, il progresso: cito, formato di vari popoli, cui ordinò
e ogni autorità sulla terra, che cerca av- in un immenso circolo rappresentante
tiiu'lo e sradicarlo , oon fa che avvilire una città vivente, a mezzo cui egli 8les*
32 vie V I C
so oollocossi I ilto in piedi, soimontaiitlo di filli e de'piri grandi nomini della ro-
coi cnpo ditti coioio die lo circondava- n)ana storia ; sicché vermto a quello che
no, il l*,ip;) piesenlossi nel recinto, scor- a benefìcio della cristiana Religione e
tnlo tla momento eser-
Pipino. In quel per Papale autorità operarono Costan-
la

eilo, pojjolo, clero, e tutta immensa l' tino 1 il Grande, e Carlo Magno, da
Dioltiludine prostrossi, e Carlo Magno, (|ue' memorabili esempi del passalo tras-
il padre dell' Europa , rimase inchinato se argomenti di conforti per l'avvenire.
dinanzi a S.Leone 111, il pastore del mon- Replicatamente, pure in molteplici ar-
do, il (|unle tre volle benedisse i prostrati ticoli, provai la divina istituzione del

di Ini eserciti ed il popolo. Onesti tlue snpremvj Pontificato, e 1' aulorilà che
uomini poi si accusinno e si abbraccia- esso esercita per divino mandato su tut-
no piangendo i' un 1' altro ed il Papa : taquanta la e 1' economia mi-
Chiesa ;

alzando la sua voce intuona l'inno degli rabile della divina Provvidenza nel far
Angeli Gloria iti excelsis Dio. Carlo
: sì che la capitale del più grande degli
Alagno e Pipino non si sentirono troppo imperi divenisse la sede e il centro del-
umiliati per tma prostrazione, che gl'in- l' unità cattolica, la patria comune di
nalziiva piii delie loro vittorie : questi tutti i cattolici. Roma cristiana e papale,
fondatori religiosi della piii grande di- con ben più verità di Roma antica e pa-
nastia de're, non ebbero a pentirsi di a- gana, non ha regnato e ancor non re-
"vere reso un t.de onoreal rappresentan» gna, che perla pace e la felicità de'popoli
te d'una dinastia ancor piìa grande". In soggetti al suo materno impero. Sfug-
più articoli dimostrai, che la residenza gendo il dominio spirituale di Roma si
pontificia in Uoma è tutela sicura d'ogni cade nello scisma, nell'eresia, nella ser-
grandezza dell' alma città ed essere di ; vitù, nella barbarie. I popoli per lonta-
grande importanza per ogni cattolico, e nanza la più remola divisi da Pioma, tut-
«pecialmenle pe'romani, essere Roma la tavia s'illuminano della vita e della luce
sede del Vicario di Cristo e del Piipato, di cui Ptoma è il centro, se ubbidienti al
il quale a mezzo gli urli ed i colpi che Vicario di Cristo. Roma è l'unico rifugio,
gli sono lanciali contro dall'ignoranza, il solo punto di sostegno della fede cat-
dalla malizia e dall'empietà, anziché di* tolica, della gerarchia ecclesiastica, della
niinuire sue forze, sempre più rigoglio- disciplina della Chiesa, della clericale in-
so s' ingrandisce e dilata, come potenza dipendenza. Essa é la patria vera della
che vince ogni ostacolo e sempre trionfa. scienza ecclesiastica e delle arti, non che
11 eh. can. d. Felice Profilj rettore del la custode la più fedele e intelligente de*
seminario romanoe segretario della com- capo-lavori dell' antichità. La divina
missione d'archeologia sagra, allorché la Provvidenza col piantare la Calledra di
pontificiaaccademia romana d' archeo- s. Pietro neir antica città de' Cesari, la

logia neli86o celebrò il giorno del Na- destinò a dilVondere dovunque la verità
tale di Pioma, pronunziò un grave ra- e la santità della religione di Gesù Cri-
gionamento coiifacenle alle grandi ri- sto. S'è avventuroso e consolante per o-
membranze di quel dì, svolgendo con fa- gni cattolico il saper per fede ch'é nella
condia questi pensieri Che la Roma an- : vera Chiesa di Cristo, quanto maggiore
tica, sin da quando Romolo, sono ora lo é pe'romani per avere la sorte di tro-
meglio che venlisei ne segnò col- secoli, varsi nel suo centro, e di esser governati
l'aralro le mura, fu dalla Provvidenza dal Vicario dello slesso Cristo ? Uno de'
divina destinala per sede de' suoi Vica- precipui ornamenti dell'eccellente Epi--
ri in lena. Pensieri che venne dimostran- scopalo francese, mg."^ Pie vescovo di Poi-
do, col toccare rapidamente de'più gran- tiers, non guari dichiarò: » 11 goveroo ro-
vie vie 33
mano (temporale) nel suo Capo, ne'snoi lunf^idall'attencisi a questa tattica, i Pa-
alti iligiiilai'i e nc'suoi attuali rnpprcsen- pi T liauiio anzi comhaltiita di rroiile,

ad alcun altro go-


tanti, noti ù inferiore come tempi di Arnaldo da Brescia e
a'

verno contemporaneo, e che in ogni gra- di Cola di Rienzo, così ancora a' giorni
do dell' amininistriizione centrale, prò- nostri (come fece Gregorio XVI, contro
vinciale, municipale, può sostenere senza le seduzioni di Gioberti). Essi da 12 se-
rischio il coidrorito chesi farebbe di me- coli in qua non hanno allargiito mai il
rito con merito, di condizione con con- piccolo territorio di s. Pietro, ponendo
dizione,di uomo con uomo. Noi allérmia- ogni lor cura a sicurarne l'indipendenza,
mo infine che il ben essere generale de* la pace, la prosperità e l'integrità. Il pro-
popoli, posti sotto lo scettro paterno del prio carattere del loro temporale domi-
Vicario di Gesù Cristo, passò di molto nio è essenzialmente pacifico. I princi-
quello de'paesi eretici e non cede in nulla pi che signoreggiano l'Inghilterra e la
ad alcun altro paese del mondo". Roma Russia, sono capi della loro chiesa solo
•vive e regna potente nel successore di Pie- perchè sono Re; =:= il Papa per opposi-
tro, fregialo dell'autorità celestiale di Vi- to, dice mg,"^ Gerbet, è Re, solo perchè

cario di Cristo, capo e maestro infallibile è ilCapo della Chiesa Cattolica. Ora qiie-
della Chiesa, che siede sulla rocca Vati- sta ragione contraria del titolo del suo
cana. La presenza del Padre de'fedeli è dominio gli dà un' altra relazione col
per Romaciòch'èranima rispetto alcor- mondo.... L' unica sua forza umana,
pò. Senza il Papa, Roma sarebbe già da qual è l'opinione pubblica del mondo
molti secoli, come Babilonia, INiuive, Ec- cristiano,altamente proclama correre tra
batana, Susa, Palmira e Menfi, un am* il Papato eia guerra aggressiva tanto di
masso di rovine, che darebbero appena ripugnanza, quanto n' è tra la violenza
indizio ov'era un dì la conquistatrice e ed il Sacerdozio, i^:: Quindi il disaggua-
la imperatrice del mondo. La presenza gHo enorme dalla politica di Roma a
del gran Gerarca la fa centro dell' Orbe quella di Londra e di Pietroburgo. Lo
cattolico, e fonte vivo e inesausto di luce czar si travaglia a stendere sopra tutti j

che spande sulla terra i raggi folgoranti greci il suo temporale dominio, giacché
della vera fede, della vera sapienza e del- la religione è per lui un mezzo di con-
ia vera civiltà. Confutando, il eh. viscon- quista. I missionari inglesi ed americani
le G. De-la-Tour, Del potere tempora- sono più che altro i guastatori, che sgom-
lede Pflr/Ji, icapi d'accusa prodotti con- brano la via alle conquiste cooiraercìa-
tro di essa da' neiuici della s. Sede, ar- li e politiche de' loro paesi. Ora chi pò-
roge il seguente brano. » Ma è egli poi Irebbe apporre nulla di somigliante a'

vero primo luogo, che il potere tem-


in missionari cattolici? Tutte le loro fati-
porale della s. Sede possa riuscire di gra- che sono volle alla conquista delle ani-
ve pericolo pel mondo intero? Ciò pò- me, né alcun di loro si prefisse mai d ac-

Irebbe farsi per avventura nell'ipotesi, crescere il numero de' sudditi pontificii.
che i Papi fossero stati perpetuamente La sovranità spirituale del Papa ottiene
invasi dallo S[)iiito di coiujuista ; se essi nel mondo intero il primato tra le po-
avessero aizzato le ambizioni degl'italia- teuze morali ; ma sua sovranità tem-
la

ni e fatto opera per ristabilire il domi- porale ha sì poco dell'aggressivo e tanto


nio universale d'un nuovo impero roma- del debole, che le si fa un'accusa di noa
no. Queste loro tendenze aiutate dalla avere un esercito abbastanza agguerrito
podestà spirituale del supremo Pontifi- per difendere sé stesso (se poi si difende,
calo, avrebbero minacciata l'indipenden- ha torto, perchè allora si dice dee raa-
za delle nazioni straniere. Se non chci neggiare le armi spirituali ; e se raaneg-
VOL. XCIX. 3
34 vie V IC
già, queste ha torlo, perchè allora si di- do di Dio e del Reato Pietro abbiamo
ce die le profana a difendere il tempo- commessa la prolezione della s. Chiesa,
rale. La Ci\'iUà Callolica ySene 4-*, t. G, e del nostro popolo delia epubblica de'
1

I). 249 ragionò suH'argoraento Le ar- : romani (cioc fin da quando s. Gregorio
mi spiriliiali a ilìfcsa del temporale). El- III Roma Carlo Mar-
creò Patrizio di
la non minaccia dunque menomamente i tellopadre di Pipino)". INell'800 poi eb-
paesi stranieri". Si deve a'Papi, se presero be luogo r elezione di Carlo Magno io
stanza in Rema le arti belle. Giù coi IVIaf- Imperatore^' Occidente (alla da s. Leo- ,

fei, nel voi. XCIV, p. 274 e seg., ragio- ne III (V.),e nella Coronazione venne
nai come Roma antica propriamente, se- acclamato dal popolo romano, nella ba-
condo diversi gravi scrittori, non passò a silica Vaticana. Tunc universi fideles ro-

monarchia che l'imperatore era un ma-


;
mani i'identes tantam defensionem, et
gistrato, un luogotenente che Costanti- ; ddcctionem, quani erga s. Ronianam
no I veramsnte non trasportò l'impero a Ecclesiam, el cj'us Vicariiini habuit^ ti-
Costantinopoli riguardata non nuova
, nanimitcr, altisona voce, Dei nutu, alque
Roma, ma sua colonia, restando sempre Beati Pefri clavigeri regni coelorum ex-
a Roma e che non potevano donare il
; clamaveriint: Carolo piissimo aufiusto,
dominio di Roma, nèCostanliiio !, né Pi- a Deo coronato. Magno pacifico Impe-
pino. Col JMafiei consuona l'avv. Fea, // ratori vita,elvicloria.E dopo quesla,che
diritto soprano della s. Sede, p. 49 e seg. si chiama volgarmente traslazione del-
Egli dice, che per dimostrare i diritti e i l'Imperio Orientale, per confessione di
titoli primitivi, immediati della s.Sedeso- Costantino VI Pcr/irogenilo imperatore
pra suo dominio temporale, volle usare
il dei greci, i Papi cominciarono a gover-
altra maniera diversa da (juella degli a- nare lo slato di s. Chiesa liberi e indi-
pologisli da lui ricordati ; maniera que- pendenti. L'analisi, o sia lo spirito dato
sta da lui slimata forense, estrinseca, pre- dal Fea, della storia vera dell'impero ro-
caria da intendere soltanto e soslefiere
; mano, cominciando da Romolo fino al-
le così dette donazioni, o meglio resti- la sua decadenza , fa toccar con mano ,

??/s/o/a (supposto che si credano necessa- che quest'alma città e questo suo iaq)e-
rie) in quel senso , secondo le carte di ro, il pili esteso, eroico, glorioso e stabile
Pipino, di Carlo Magno, dì Lodovico I d'ogni secolo, non è opera originale de-
il Fio , e di altri successori. Questi non gliuomini ; ch'è stalo crealo e diretto da
{ixrotìo conquistatori, ma awocati^ Pa- Dìo medesimo, profetizzato da Daniele,
trizi di Roma (r.); in sostanza seuqilici e riconosciuto anche da Dante nelle sue
religiosi , affettuosi , disinteressati ausi- opere, per preparare il genere umano,
liari, avvocati, protettori armati. Slabi- riunendolo e civilizzandolo, a riceverecon
htasi, dopo il 726, la Sovranità de' Ro- tutta la facilità e prontezza la rivelazìo-
mani Pontefici e della s. Sede (V.), nel ne celeste dì Gesù Cristo. Quando non
pontificato di s, Gregorio II, dipoi s. ha bisognato piìi alla Provvidenza divi-
Paolo 1 appena eletto nel 757 scrisse a na I' impero militare, quella virga fer-
Pipino re de' fianchi. >> Abbimi fede, o rea predelta da Isaia, alla quale fu detto
Re Cristianissimo (f^-) J se ci avverrà compelle entrare, perchè l'intento suo
qualche disgrazia dì pericolare, tu io- precipuo era ottenoto colla propagazione
sieme co'tuoì magistrati dovrai render- rapida della Religione cristiana in gran
ne conto al tribunale di Dio poirhè a : parte deirOà he romano; in Roma per
niun altro, se non che alla tua anialissi- diritto divino dì compimento sotlentrò
ma eccellenza, e a'iuoi dolcissimi figli, e e si %\\\u\ì^hxììdii\o mano, fortiler el sua-
a tutta la uuzìonede'frauchì,per comao- viter, iancàtaudu l'ulivo domestico sopra
V I e Vie 3^
il selvatico, per detto di s. l'aolo a'roma- rinnovato, detto sempre perciò romano
ni slessij goveruo pacifico del principe
il (poi abolito nel principio del corrente se-

degli apostoli Pietro, il quale ci venne colo,non potendo più sussistere), secon-
a tempo ili Claudio e di Nerone d'ordi- dando la sua destinazione divina, restò
ne del suo maestro Gesù Cristo, fotida- di fallo in potere de'Sonmii Pontefici e
tore invisibile di Roma e dell' itnpero, del senato, come fra tutti meglio lo pro-
come disses. Lorenzo io un inno del poe- vò il can. Muzzarelli coU'opuscolo postu-
ta Prudenzio. In lìoma, fissata centro mo, Del doiiiinio temporale del Papa,
stabile, irremovibile delta Religione me- Roma 8 iG; restando, d'accordo, agl'im-
I

desima, come doveva essere creile e pro- peratori la proteziooearmala, e parte del-
pagatrice insieme della i." generale civi- la giurisdizione politica, civile e ammi-
lizzazione, delle antichità e delle belle nistrativa, per cui davano eglino aoch«
arti, perciò detta meritamente ciltù e- aiuti e fondi di sussistenza al governo de'

terna. La maggior parte delle provincia Papi, cominciando da Costantino l. Fin-


dell'impero a poco a poco disciolte col- ché quasi niente curandosi più di Roma,
l'impulso quasi contemporaneo delle na- anzi maltrattandola gVim paratori d'O-
zioni barbare, venute per motivo appa- riente, e Leone III V £s aurico anche col-
rente a saccheggiare, a distruggere, a pu- la sua eretica condolta e con attentare

nire l'immoralità romana nelle Gallie e alla vita di s. Gregorio li, ne fu scossa la
nel!' Italia ; in fallo però tenute a civi- dominazione rinia^tiigli,ed unitisi al Pa-
lizzarsi e farsi cristiane, per divina dispo- pa popoli d'Italia pel suo empio proce-
i

sizione tornarono a dividersi in regni o dere, da questi vollero dipendere. Inol-


altri modi di governi se[)arali, restando ile avverte il Fea, che per Repubblica
a Pietro, ed a' suoi successori, un sudi- (f.) deve intendersi Roma e il popolo
ciente territorio centrale per sua dote e romano, sempre centro dell'impero, non
immunità, e pel libero accesso aite sue mai trasferito altrove secondo la sua ,

membra cattoliche dell'universo mondo. teoria dell'impero romano e di Roma.


L'antico amministratore e luogotenente Ora si oserebbe pretendere di spogliare

dell' impero, chiamato imperatore, Co- la s. Chiesa e il Vicario di Gesù Cristo,


stantino Magno fatto cristiano, nel prin-
i dopo XI suo principatoterapo-
secoli, del

cipio del IV secolo, si allontanò da Ro- rale, manifestamente stabilito da Dio per
ma per comando di Dio, come dice egli l'indipendente esercizio del pontific-5to

stesso inuna legge riportala nel codice Le prove cui vuoisi assoggettar la Chiesa,
Teodosiano, e lo registrò pure Sozome- risvegliarono in tutti i cuori cattolici sen-
no, trasportando la sede dell'impero, non timenti dell' amor filiale il più puro e il
Pimpero stesso rimasto io R.oina, ov'era più divolo. Da per tutto si producono in-
stalo fondato per sempre, come dissero cessanti proteste in favore della s. Sede,
Lattanzio, Pio Gravina e altri, in Bi-
II, da per tulio s'innalzano grida di ripro-
sanzio detta da lui CostanlinopoU, per vazione contro la vergognosa pressione
difenderne confini verso l'Oriente. Po-
i enorme, di cui il governo pontifìcio è
scia nel V secolo un socio dell'ammini- l'oggetto. Si attenta di privare il Pap-i
strazione venne a stabilirsi in Ravenna di sua libertà e indipendenza nell' eser-
(r.) coltilolo d'imperatore d'Occidente, cizio dell'apostolico ministero, annien-
per opporsi a'barbari nelle Gallie, e spe- tailojalTinchè spogliala che siala Roma-
cialmente nell'Italia. In Roma, soggetta na Chiesa del suo pntrimonio, si possa
al successore di Pietro, Vicario di Cri- deprimere e abbattere la dignità e la mae-
sto, nessuno mai pili ci dimorò. Questa slà della Sede apostolica e del Vicario di

cillù^ sempre capitale^ uuchc dcil'impeio Cristo, e più liberamente recare ogni grao
3G VI C V I C
danno, e fare a'sprissima guerra alla nO' lucnlcntisslme che ne han fatto i meile-
stia ss. /;c%'0«(' (/ .), per gettarla del simi Protestanti (quelli di .senno, ormai
tutto a terra, $e fia possiMIe. Fn (jiiestn si nnnninno de' caiiibiain<-nti itilìiiitì e
secolo di miscredenza e di riUeliione, si «Ielle costanti inceite/ze del protestante-
abusa astutamente de' lusinghieri nomi simo, in cui le opinioui umane pigliano
di progresso, d'indipendenza, di libertà, il luogo della fede; laonde molti illiiini-

ma per abbattere i fondamenti d'ogni le- nali dalla divina grazia, abiurano i lo-
giltima'aulorilà, e per innalzale il vessil- ro errori, ed entrano nel grembo dclbi
lo della licenza.Quanto agl'infelici tempi vera Chiesa, fuori della quale non vi è
cbe corrono, miscriveva da ultimo il cav. l'eterna salvezza ; terribile e incontrasta-

Scolari: » iSon è egli vero, die. non credu- bile sentenza ripaiLita a Vicari ai-osto-
ta Cassandra, bo sci itto indarno sino dal Lici. Preghiamo lutti, perchè la buona
1 85 (Roma e la s. Sede, 3Ieniuria con il-
1
opera delle conversioni continui, fiDchè
lustrazioni a* luoghi relativi dellaDivina non formiamo lutti più che un sol greg-
Commedia. — Agli Italiani cattolici cjne- ge, ed un solo ovile del Pastore de' Pa-
slaMemoiia liverenlementeconsacrasi !), stori). INè noi staremo qui a ri[telerne le
ciò cbesi venne a disputare da capo nel ragioni. Censì faremo una sola osserva-
1860? Questa èia giustizia, che appun- zione, ed è, che quel diritto di arbitralo
to attendo da Lei, mentre le porgo le supremo fu nel medioevo universalmen-
mie congratulazioni per ciò che lessi nel te riconosciuto come legittimo da tutta
suo magistrale articolo Fia^'^io, da Ella la ciìslianilà; né solamente fu ricono-
itigemniato di tante e sì gravi conside- sciuto, ma fu invocato, fu salutalo da*
razioni e notizie, circa le origini e l' in- principi edii'popoli come la miglior sal-
fluenza del dominio temporale dei Papi". vaguardia, che ili rpie'leinpi di barbara
IVIa quanto agli strepitosi avvenimenti, violenza il dirillode'deboli avesse contro
di cui siamo indignati e insieme consola- la prepotenza de' forti. Un tribunale su-
ti spettatori, lungi dall'idea di darne re- premo che in nome di Dio, nella persona
golare contezza, come delle mene usate, del suo Vicario in terra, esercitasse la
onde la carta stessa ne arrossisce, man- giustizia sopra 1 Popoli e i Pie, fu l'ideale

candomi lo spazio, ancorché volessi ten- sublime a cui il medio evo si accostò,
tarlo in breve, non comportandolo l'al- mercè lo spirito profondamente cristiano
ta impoitanza del gravissimo ampio ar- da cui la società europea era allora in-
gomento, appena appena mi limiterò a formata. Che se ne' tempi moderni, la-

riferirne un isfuggevole cenno, d'altron- cerata dal protestantismo l'unità de' po-
de indispensabile, dopo aver tanto scrit- poli cristiani, e scemato in questi, o piut-
to sulla Sovranità dt Homani Pontefici tosto ne'loro governanti, il sentimento
e della s. Sede, degli Stati tributari del- cattolico, a quel tribunale si sono sosti-
la s. Sede (f''), dell' influenza politica tuiti i congressi, la diplomazia e il sem-
de' Papi, Yicaii di Gesù Cristo, in ge- pre istabile equilibrio delle Potenze e le

nerale sempre grandemente benefica e pubbliche rivoluzioni e le segrete con-


conservatrice, la quale ebbe per iscopo giure, non sappiamo in verità quanto il

principale la pace e la prosperità pubbli- mondo ne abbia guadagnato; ma è certo


ca. Su qnest' ultimo punto, bene scrisse ch'egli non ha acquistato niun diritto di
la Civiltà Cattolica, %e.iìe/i.'y\. 2, p. 286. sfatare il sistema politico del medio evo".
»> Ci fa meraviglia l'udire scrittori catto- Printa colleautorevoli parole del regnan-
lici scandalczzaisi ancora oggidì dell'au- te Sommo Pontefice darò un'idea del-
torità esercitala da'Papi àeì A/edio Evo l'iniquamcnte operato a danno del civi-
sopra i principi cristiani, dopo le difese le principato de' Papi. Pel colossale com-
V I e V 1 G 37
ple^^o del piiM)Iical<), poco poltò osser- me l'istoria del reggimento civile, eser-
vare l'ordine logico; sarà un ceiilone, citato da' Uomani L'oiitelìci per tanti se-
colla riserva emessa uei voi. LXXXI, p. coli,luminosissimamente testifica. Essen-
455. do dunque che il civil principato ponti-
La cattolica Chiesa, fondata e istituita fìcio mira al bene e all'utilità della Chie-

da Cristo pei* relerna salute degli uomi- sa non r meraviglia che nemici di essa
; i

ni, avendo forma di perfetta società in Chiesa abbiano sì di frequente letitalo di


virili della sua stessa istituzione, deve per crollarlo e abbatterlo con ogni genere di
conseguenza fruire di tal libertà, che nel- sforzi e d'insidie; nel che loru nefandi i

r adempimento del sagro suo ministero conati, Dio aiutante la Chiesa sua, tosto
non si,» soggetta ad alcun potere civile. o tardi caddero in vano. Ora è noto al-
E perciocché ad operai e liberamente, co- l'universo mondo come in questi luttuo-
ni' è di dovere, ella avea uopo di que' si tempi, gl'infestissimi nemici della Chie-
presidii che rispondessero alla condizio- sa e della s. Sede, resi abboiniiic\>oli ne'

ne e al bisogno de'lein[)i ; la divina Prov- loro disegni e parlanti rnenzogua nella


videnza con consiglio al tutto singolare loro ipocrisia, conculcando ogni diritto
ha disposto che, caduto il romano impe- umauo e divino, si sforzino nequitosa-
ro e divisosi in molti regni, il Pontefice mente di spogliarla del civil principato,
Ilomano, siccome quegli che da Cristo di cui essa gode ; e ciò procaccino di con«
era stabilito capo e centro di tutta la seguire non, come altre volte, per mani-
Chiesa, conseguisse un principato tem- festa aggressione e colla forza dell'anni,
porale. Con CIÒ veniva dallo stesso Dio ma per opera di falsi e perniciosi priu-
sapientissimamente provveduto, che in cipii, messi innanzi astutamente, e eoa
tanta moltitudine e varietà di principi moti popolari inaliziosameule eccitati.
secolari, il Sommo Pontefice godesse di Imperocché non si vergognano di persua-
quell' indipendenza politica, la quale gli dere i [)opoli, contro i legittimi princi-
è tanto necessaria pei* esercitare, senz'ai- pi nefanda ribellione condannata dal-
;

cun impedimento, a rispetto del mondo l'Apostolo delle genti. Ma poiché questi
intero, la sua spirituale podestà e giuris- pessimi maestri di frodoleuza assaltano il

dizione. E così era conveniente del lut- temporale dominio della Chiesa, e dis-
to; acciocché nel cattolico mondo non piezzano la sua autorità veneranda; giun-
nascesse mai occasione di dubitare, non gono a tal segno d'impudenza, che osti-
forse per impulso de' civili poteri o per no vantare pubblicamente la loro rive-

istudio di parte s' inducesse talvolta ad renza e il loro ossequio verso di essa.
operare ncll'universal governo quellaSe- Ed è massimamente doloroso il vedere,
de, alla quale, per la suapììi alta pre- che di questa prava maniera di operare
minenza, e necessario che ricorra luUa siasi altresì macchiato taluno di quelli, i

la Chiesa. Facilmente poi s'intende co- quali, come figli della cattolica Chiesa, so-
me questo principato della romana Chie- nu tenuti d'impiegare a tutela e presidio
sa, benché per sua natura tenga del tem- di lei, l'autorità che posseggono sopra i

porale, nondimeno in virtù della sagra popoli loro soggetti. In queste subdole e
destinazione e dello strettissimo vincolo, perverse macchinazioni, dal Papa Pio IX
onde si collega colle somme ragioni del- lamentate, ha parie precipua governo
il

la cosa pubblica del cristianesimo, rive- sardo,dal(juale uggimai tutti sanno quan-
ste indole sagra. Il che tuttavia non im- to gravi e (juantoileplorabiliuUese e dan-
pedisce che possano da esso procurarsi ni furono recali in «juel regno alta Chie-
tutti quc' beni, i quali menino alla feli- sa, a' suoi diritti ed a' suoi ministri, di
cllù allicci temporale de' popoli ; ^iccu- che pi'lucipalmcutc ucU'ailocuzioQC eoo-
38 Vie VI C
cisloiiale de' 22 geuuaJo i855 (riferita aggiuuli slimoli eoa malvage scritture ed
uel voi. LXXVIl, [ì. 228), altatnenle il elTemeridi, e posto eziandio inopern ogni

Papa si dolse. Quiudi posti in non cale i genere di frotli da coloro medesimi, die so-

giustissimi richiami pontificii sopra cjue* stenendo io Roma il carico di legati sardì,
(atti, il inedesirao governo sardo giunse deposto ogni riguardo di onestà ed ogni
a tale di temerità, che non sitenne pun- rispetto al diritto delle genti, abusarono
to dal fare ingiuria alla slessa Chiesa u- del proprio ufiìcio per ordire tenebrose
uiversale, pigliando a combatterne il ci- trame detrimento del pontificio gover-
in

vile principato, di cui volle Dio provve- no. Scoppiala poi nel giugno 1859 la

duta la s. Sede, per difendere e conser- sedizione, in Bologna a' 12, indi in Ra-

vare la libertà dell'apostolico ministero, venna, Forlì e Ferrara, provincie dell'E-


luiatli, tra'manifesti segni d'assalto, il i." milia, diedi lunga mano eravì stata oc-

a mostrarsi palesemente fu quando nel cultamente apparecchiala, venne tosto


congresso, tenutosi a Parigi neli85G,da da'suoi favorilori proclamata la dittatura
parte del medesimo governo sardo, in- del re di Sardegna, e prontamente dal suo
volta fra certe ostili esposizioni (cui feci governo vi furono insediati commissari
allusione ne' voi. LXXIX, p. 225 e seg., pel reggi mento di quelle Provincie, in onta

LXXXIj p. 4G0), fu proposta una cola- allacouveuulaneulralita.il perchè i^io IX


le speciosa maniera di debilitare il civile con allocuzione de';2o giugno, e con let-

dominio del Vicario di Cristo, e di atte- tera enciclica all'Episcopato, levò altissi-
uuare l'autorità di esso e della s. Sede (iu- me doglianze, protestò nel miglior modo
Irinsecamenleopportuno è ricordare con contro la violazione del ci vii principato
ahi encomi l'opera dell'infaticabile dot- della s. Sede, ed ammoniti severamente
tissimo prelato mg.'^Felice Peraldi di Cor- gli autori ei cooperatori tutti, li dichia-
sica Discorso sulla secolarizzazione
;
rò esser incorsi nelle pene canoniche in-
del Go\'erno Pontificio, proposta nel flitte dal concilio di Trento. Quando pre-
congresso di Parigi per la pace de' 3o cedette e accompagnò la usurpazione, no-
marzo 856, Bastia 858. La CiviltàCat-
1 1 tificalo a tutto il mondo dalla voce apo-
tolica ci die* un bellissimo articolo nella stolica, commosse lutto quanto il catlo-
serie 4-% *• 4» p. 1 4^ e p. 287 La seco- : hcismo, che con islaucìo immemorabile,
larizzazione del Governo Ponlijìcio). si alzò come un uomo, altamente prote-
Quando poi ne' primi di maggio 1859, stando: patrimonio e principato tem-
Il

s'accese la guerra italiana, tra l'impe- porale della s. Chiesa Romana^ essere
ratore d' Ausilia Francesco Giuseppe I patrimonio e dominio di tutti cattolici, i

da una parte (come accennai ne' voi. il pegno comune dell'indipendenza spi-

XCIV, p. 3 12, XCV, p. 3), Napoleone rituale del Vicario di Cristo, e non po-
III imperatore de'francesi e Vittorio Ein- tersi attentare a tale sovranità senza fe-
manuelell redi Sardegna tra loro allea- rire nel cuore 200 milioni di cattolici.

ti dall' altra ([)er cui il Papa si rivolse al- La loro emozione rapidamente si diffuse
l' hpiscopalo cattolico per ordinare uni- su tutti i punti della terra, per cui il ge-
versali e pubbliche preci per la pace, con neral De-la-IVIoricière,comaodanle in ca-
enciclica parlata nel voi. XCV, p. 81 ), po le truppe pontificie, nel suo i ."ordine
dal governo sardo, niuua frode, aiuna del giorno alle medesime, per la difesa
sicelleratezza fu trasandata, per sospinge- de'diritti del Papa disconosciuti e rainac*
re a tulio potere ipopoli degli Stati di s. ciati, ecco come si espresse. » Ciò vuol
Chiesa a fellonesca ribellione. Quindi da dire, che il cristianesimo non è soltanto
lai governo mandati istigatori, profusa la religione del mondo civilizzato, ma sì

a larga mano la pecunia, fornite le a) mi, il principio e la vita slessa della civiliz-
V I e Vie 3cj

za7.ione ; vuoi dire che il Pa[ìiilo è lu ita- là non hanno bisogno di commeoli.
se tiu cui poggia il ctistiuitesiiiiu. Tulle Certo è un fallo, degnissimo d'esser no-
le nazioni crisliatie seaihiauo aver oggi tato dalla storia ne' suoi fasti, l'univer-
l'I coscienza di queste giuudi verità die sale conseiilimento, anche del laicato cat-
t;otio la nostra fede. La rivoluzione, sic- tolico, e qui può ben dirsi, l'o.t: pnjjtiU
come altre volte V Islanda ino , minaccia i'ox Dei, nel protestare contro l'inva-
oggi r Europa, ed oggi come altre volte, sione degli stali ponlifìcii, coll'esultan-
la causa del Papato è »mclla della civi- za dimostrata al vedere che ne prende
lizzazione e della nìondo".
libertà del la difesa una
prime spadeche splen-
delle
^)5Servò poi il Giorn<ile di Ror/iaóti^i dano oggi in Europa, il generale La-Mo-
maggio i8(3o. »'ll '/V/zze.?, per d'ordina- ricière, comandante supremo dell'eser-
rio avverso al governo pontillcio, nulla cito pontificio ; e l'emulazione destata io
ostanle in un suo recente articolo, discor- molli, specialmente giovani generosi, al
rendo della parte militare del nostro sta- vedere tal uomo sventolare il f^cssillo
lo, riconosce, che « il Papa ha adottato delle somroe Chiavi. Bello e opportuno
una sagace risoluzione... Egli ha assol- sendjrò pertanto alla Cn'iluì Cattolica,
dalo un abile generale ( De la-Moricière); serie j."", t. 6, p. 4^B, l'articolo che l'e-
ha permesso che la sua armata iia rior- gregio visconto di Meaux
pubblicò Del
ganizzata ( nominando a pro-oiioietro CorrespoiuLiiit de' 2 5 aprile i86o, ce-
delle armi 1' energico, intelligente e ze- lebrante il prode La-lVIoricière,stralciaa-
lante mg."^ Francesco Saverio de Merode done le principali sue notizie, ed offren-
cameriere segreto e coppiere del Papa), dole con importante articolo intitolato :

e, se quanto ci si riferisce è vero, accetta La nuoi>aSpacla a servigio della Chiesa.


i servigi di tulli quelli che desiderano L'elo(|uente e dolio mg. Gerbet vesco» "^

comballere sotto la sua bandiera .... Il vo di Perpignano, nelle sue osservazio-


Papa è al postutto un sovrano che pos- ni sopra gli attentati diretti contro la so-
iiiede lerrilorii e cinge corona, ed ha una vranità temporale del Vicario di Cristo,
speciale facilità per conseguire al di fuo- informate alla grandiosità del sentimeo-
ri quanto gli manca a casa sua. In molte to cattolico, a' principii di suprema i^iu-
parli d'Europa egli conta simpatie ed a- stizia ed a' vari interessi sociali, dichia-
derenze, e può trarre da esteri siali tri- rò. Aspettando che il termine di questa
buti ed assistenza. Non va d' uopo che situazione si manifesti, nella calma e sot-
di una risoluzione per profittare di que- to l'usbergo della nostra fede, seguendo
sti vantaggi, e la risoluzione sembra es- l'esempio de' replicali invili del Papa, e-
sere stata presa. Evvi fondamento a cre- sorta a raccogliersi nella preghiera. Id-
dere che nell'amministrazione del dipar- dio non die' agli avvenimenti di questa
timento militare, il Papa ha consentito terra, e che più sensibilmente ci aflliggo-
a tutte le necessarie riforme. Sembra che no, il potere di turbarci iu quest' asilo.
ilgenerale (De-la-Moricière) abbia rice- E' forse troppo per noi cattolici una pro-
vuto pieni poteri alla condizione di sta- cella di più fra una tempesta di XVIII
bilire definitivamente l'armala papale, e secoli ?Crede con ferma fede e sulla pa-
i risultamenti d'una tale politica saran- rola di Dio, che il Papato sia la sola po-
no bea presto visibili .... Il Papa uoa è tenza cui sia stato promesso di non esser
un governante estero, un despota fora- vinta dal tempo. Si sa, che ad essa, nel
sliero. Egli è un monarca assolutamente corso de'suoi immortali de>tini, non ver-
italiano, e rappresentante in fatto di un rà meno, se ne abbisogni, la sua indipen-
potere che fu un tempo il solo sostegno denza. Giorno verrà in cui vedrassi so-
della aaziouulilà italiana ". Queste veri- pravvivere a tulle le cose agitale o ini-
4o vie V I c
mobili che ora ci allorniano. Il tempo minorità faziosa che, a forza dì menzo-
avrà stampate sugli odierni moDumeuti gne e false arti, pretende farsi credere la

le sue orme distiuggitiici, spariranno le vocede'popoli. Kd è certo cosa da benedi-


città, spariranno le dinastie; gli avveui- re incessanternenle Dio,il vedere come le

nienti che ora sconvolgono l'Italia si ve- mene che da tanti anni lavorano
de' ti isti

dranno rincantucciali in una pagina o- a fabbricare una fìnta pubblica opinione,


scura della storia ; ma allora eziandio siano in vece riusciti per ora ad ottenere
un uomo che si
vivrà nella città eterna la pubblica e clamorosa espressione del
chiamerà Papa, a custodire la tomba di vero popolo cristiano, il quale chiede con
s. Pietro, ed a benedire la culla di nuovi tutti i mezzi che sono a sua disposizione
popoli. 1 legami che uniscono alla s. Se- che il Papa, secondo le parole d'un cele-
de le chiese delle diverse regioni del glo- bre documento, sia rispettalo in tulli i

bo, vieppiù si restringono in ragione de- suoi diritti. 11 celebre nome di Poujoiat
gli sforzi fatti per abbattere una sovra- si unisce iu Francia a quello degli altri
nità che tutti sanno essere il braccio tem- dotti scrittori difensori della sovranità
porale della Provvidenza nel governo spi- temporale del Papa. Nel suo scritto: //
rituale del mondo. 11 Papa è il solo re Papa e la Libertà, osserva. »> La preghie-
pel quale di e notte s'innalzano voti, ed ra pel Papa risuona nella Polonia e nel-
oggi poi con crescente fervore, ne' san- l'Irlanda, nell'Aletnagna cattolica, a Li-
tuari dell'europa, nelle tende orientali, sbona, a Madrid e nelle due Sicilie; ne'
uellecapannediquelleselvagge tribù che santuari maroniti del Libano, sulle rive
a lui devono i loro apostoli, i loro bene- del Cedron, sulle rive del Nilo, e sulla
fattori. Lo slancio cattolico, manifesta- collina di Pera; in mezzo a'uostri fratel-
tosi ancora nel regno unito della Gran li dell'Asia : essa ha passato i mari, e non
Bretagna, fece ricordare al zelante e co- si è arrestata a' confini del mondo ; delle
raggioso mg.' Dixou arcivescovo d' Ar- voci la ripetono sotto la cupola di s. Pie-
magh e primate d'Irlanda, come le male tro, nella basilica di s. Giovanni in Late-

arti di tanti perversi, tendenti a distrug- rano, madre e capo di tulle le Chiese di
gere il potere temporale del Vicario di Roma e del Mondo, e il missionario la

Cristo, mirino ad agevolar la via per ab- recita nellacapanna de' selvaggi dell'A-
battere la s. Religione cattolica, e ciò es- merica. Ah noi non siara soli, e la causa
1

sere vero scopo de' loro conati. Essere


il che noi difendiamo è veramente cattoli-
però motivo di grande gioia pe'buoni cat- ca " Dice il Giornale di Roma, de'24
1

tolici veder lo zelo de' prelati lutti e


il febbraio 1860. » Sulla necessità della
del clero nel difendere il temporale do- preghiera, nella gigantesca guerra mossa
minio della s. Sede. Piarameutò le mene alla Chiesa, credo di segnalare il manda-
d'alcuni notabili agenti inglesi, e il favo- mento del cardinal Sterchs. arcivescovo
re accordato in Inghilterra ad uomini de' di Malines. Il dotto Leclurer dimostrò
quali il Papaerasi altamente ed a ragione che lo scopo de'nemici del dominio tem-
lamentato in un'allocuzione, però assicu- porale del Sommo Pontefice è quello di
rando che sarà per riuscirgli consolante il distruggerne il potere spirituale. Comin-
vedere riconfermato, che se l'Inghilterra cia a citare il primo accanito nemico di
lo avversa, l'Irlanda è per lui. Ormai con <juesto potere eh' è il Mazzini, quale il

meraviglioso e soiprendente spettacolo, (come molti altri) piglia molta cura del-
non vi è luogo nel mondo cattolico, dou- la sua propria resptctable carcase, men-
denon siano giunti al Papa aflettuosissi- tre colle sue lettere spedite di qua e di
mi indirizzi sottosciitli da migliaia di per- là eccita gli altri a giltarsi que' peri- iu

sone, che tutti protestano contro quella culi, da cui egli si tiene lontano " 11 con- !
5

V I e V 1 C 4t
le Vt'iner ilo Merodc j)ul»Micò nell' (:- dose, irlandese, scozzese e svizzero, in là-
iii\'vrs. Più hi legge quel che si piil)l)li- vore del potere temporale tiel sovrano
ca oggi contro il principato civile liella Pontefice. L'unanime sulhagio di tanti
s. Sede, più si è nauseuti dalla mala fe- prelati, corroborato da cpiello de'vtj^co-
de, dulia perfìdia, dalle coiitraddizìuni, vi dell' altre parti d' Europa, e di altre
di die sono pienicjuegli scriUi. Gli uni vo- più lontane contrade, tutti uniti di cuo-
gliono ingrandire la s. Sede, din)inuendo le e di anima alla cattedra di s. Pietro,
gli slati della Ctiiesa; altri osano olIVire equivalgono alla dichiarazione d'un con-
dotazioni in cambio delle provincie ch'es- cilioecumenico. La dichiarazione de've-
sa possiede, ma ciò che veraiuenle vuole scovi , suona cos'i. Dopo tenibili com-
la rivoluzione sotto cjuesti vani e perfidi mozioni, il congresso di Vienna del 6 1 1

prelesti, si è di far discender il l'apa dal avea fondato un'opera di pace, della qua-
suo Irono per trasformarlo in una s|)ecie le per lungo tempo si sono provati be- i

di patriarca stipendialo dalle potenze nefici efìetti. inseguilo degli avvenimenti


temporali. Si vuol continuare, riguardo del 1859, le potenze segiiatarie di esso
al Papato, il sistema di spogliazione che aveauo risoluto riunirsi a mezzo de'loio
già in tanti paesi si è praticato contro la rappresentanti, onde deliberare intorno
Chiesa. I cattolici non ponno mai abba- a'toibidi dellllaiia centrale. Il movimen-
stanza protestare contro simile impresa. to livoluziouaiio ha superato i liiuili

Col sostenere l' integrità de' diritti della il'uno stato che trovasi in rapporti aliai
s. Sede, essi difendono la loi o fede, la di- lo particolari vtrso la Chiesa cattolica ,

gnità del loro Padre, la distinzione de' e verso i legitlimi interessi dell'Europa
due poteri; essi iinpediscouo all'Europa intera. Da XI secoli il successore di s.
,

di cadere sotto il giogo di poteri che di- Pietro ha preso posto fra'principi sovra-
sporrebbero nel modo stesso delio spiri- ni ; egli però n'è il più antico. La giu-
tuale e del temporale. Quesloèper quan- stizia e la pace hanno presieduto allo
to concerne gl'interessi nel uiondo inte- slabilimenlo del suo potere : la pace e la
ro, lu quanto all' Italia poi, il Papato è ne regolano eziandio l'esercizio,
giustizia
il suo onore e la sua gloria, la vita anzi consagrato unicameute a soddisfare a'
della prima Ira le sue città ed suoi a- ; i veri bisogni del popolo. La conservazio-
bitanti nulla certo avrebbero a guada- ne d'un tale potere è d'una importanza
gnare passando dallo scettio di Pio IX incontestabile per l'ordine politico dej-
sotto non so qual regime, inaugurato da l'Europa. Tutti principi che hanno de'
i

misoiabili dittature, da mute assemblee cattolici per sudditi devono desiderare


che non compariscono se non un istan- cguaimenle the il Capo della Chiesa cai-
te per votare, senza discussione ed all'u- lolica non dipenda da alcun sovrano tem-
nanimità, rivoluzioni pieparale nell'om- porale. Un partilo che pone la reaiizza-
bra. Si conoscono che cosa valgono i re- zione dc'suoi piani al di sopra delle leg-
gimi acclamati, senza discussione e sen- gi divine ed umane, ha saputo profitta-
za concedere libertà all' espressione de' re delle circostanze per innalzare il ves-
sentimenti contrari. G l'interessi del mou- sillo della rivolta nelle Legazioni ponti-
do, quelli dell'Italia esigono il manteni- adopera vigorosamente ad in-
ficie, e si

mento intatto de'dirilti del sovrano Pon- vadere tutto intero lo stato della Cliie-
tefice della Chiesa. 1 pei iodici d'ogni na- sa. Questo è un altonli aggressione con-
zione pubblicarono e diffusero la dichia- tro lutti i principi Sotto lo scettro de'quali
razione collettiva dell'Episcopato, e quel- vivono popolazioni cattoliche ; è un at-
io di Ijrussellcs la dichiarazione dell' E- tentalo contro 200 milioni di cattolici,
pitcopalo tedesco, aualiiaco, belga, oiau- conilo gl'inleicasi de'quali la cousetva-
4i V 1 G V I C
zione deli siali poiilificii si trova iiili- zione integrale de'quali cessa in avreiil-

mainenle legata. Ma questa è ezian.Iio redi formare una questione di diritto per
un'olFe-ia latta al dirillo delle genti, pei-- non divenire che una questione di forza
ch4 dominio [iOiiliUcio non lia solamen-
il
maggiore e di opportunilìi. Levando a-
te a combatlere con una fazione che si duiique la voce ilavanti all'Europa pel
sarebbe formata neU'mteino degli slati manleiiìmento del diritto sovrano del
della Chiesa. È pul)l)lican>enle notoiio Papa, sottoscritti i32 pi-imati, arcive-
i

che governo piemoiilese ha preparalo


il
scovi e vescovi, intesero difendere la cau-
da lungo tempo la rivolta, clie la sosten sa delU Chiesa e gl'interessi più sagri di

ne, diresse e incoraggiò, ponendosene a 200 milioni di cattolici ; difendere le gua-


capo (così in Toscana, a Modena, a l^ar- rentigie della giustizia e della pace, e lav-

ina. Le pioleste di tali legittimi sovra- venire de' popoli dell'Europa, ti già no-

ni , le olire il Giornale di Roma del bilissimo diplomatico piemontese mar-


j 860 a p. 3 I 8, nel n.° 83, e nel n.° 86) un chese A. Drignole-Sale, nelle Considera-
di lui funzionario, e quindi invase il ter- zioni sopra la qua Lione Romana, con
ritorio del Papa (dopo la famosa annes- argoiuenli che non ammettono confuta-
sione al regno sardo delle Provincie di Bo- zione, pose in chiaro che mantenimen-
il

logna, Piavenna, Forlì e Ferrara, truppe to della sovranità temporale de' Vicari
piemontesi l'invasero), per raanlenere fe- i di Gesù Cristo è voluto dalla più rigo-

deli sudditi ponlillcii sottoil giogo della rosa giustizia, non meno che da riguar-
fazione vittoriosa (Disse lord Nornian- di religiosi e politici di somma rilevanza ;

by al parlamento inglese a'i4 febbraio che i mestatori delle t)resenti rivolture, i

860 » Uno non v'ha tra'governi sorti


1 :
dilfamalori o prezzolati o passionati di

nell'Italia centrale che risulti da una e- questa sovranità mirano, in verità, a spo-
ciascuno d'essi fu gliare il Capo della Chiesa della sua in-
lezione del popolo;
nominato ilal Wiemonte che per mo- ,
dipendenza spirituale, e perciò ne voglio-
do di dire, mesceva le carte. Ldjertà di no debilitata la potenza temporale, to-
stampa, nessuna di parola, nessuna: di ;
gliendo con ciò all'Italia la principale sua
persona, nessuna" I). L'Europa si trova gloria ; che il loro scopo, al tempo me-
unita da legami d'uu diritto delle genti, desimo, si è di distruggere le basi sopra

che ha per base il cristianesieno. Won è cui riposa la sicurezza de' troni ; e, vio-
potenza d'uno stalo, è il suo diritto che laiiilo sfrontatamente neh' autorità del
deve prevalere ciascuno deve riconosce- :
Sommo Pontefice il sagro diritto di pro-
re che la giustizia è superiore agi' inte- prietà, giungere più facilmente e più pre-
ressi politici. Se è permesso *li rovesciare sto, col rovesciamento dell'ordine mora-
il trono pacifico del Vicario di Cristo con le e politico, a sovvertire da capo a fon-
mezzi di tal natura , il legame del di- do r ordine sociale. Nella mirabile Ltt^
ritto delle genti d' Europa è spezzato. tera pastorale di mg.* Gigli vescovo di
Del resto i principi! a* quali fa appello Tivoli, de' ai gennaio 1860, l' illustre

la rivoluzione italiana, sono una dichia- prelato esclama: Non sono i popoli che

razione di guerra che non è diretta solo hanno rotto vincoli dell' ubbidienza al
ì

contro gli siali di s. Chiesa. Ammettere Sovrano Pontefice, ma una mano di tri-
che le pretensioni che si sollevano a no- stie di faziosi, che quanto pochi di nu-

me della nazionalnà debbano vincere mero, altrettanto operosi ed arditi, abu-


contro le leggi di Dio ed doveri dell'ub- i
sano dell' indole naturalmente pacifica,
bidienza civile, questo è un pronunziare della troppa indifferenza, e della sover-
una sentenza di rovina contro gl'impe- chia timidezza degli altri. Chi è che non
i i pili poleuli dell'Europa, la coaseiva- sappia, come costoro si giovino a bello
vie vie 43
timlio ilei nome di [)0[)nlo [icr imporre ijucslo secolo svenliiralo, i.l»e Iciulouo a
al vero popolo il loro giogo «li terrò, e sciugliere i vincoli ilellu socielì», a Iravol-
coiuliirre iid elFelto i loro iiiulvagi divi- gerla nel diiìordine, e riportarla allo stato
Sono essi
sniueiiti? i veri ribelli, che deb- della barbarie e del paf^aiiesinto. l^er (jue-
bono paventare i Ireineiidi castiglii «li sti fini si vorrebbe gettare il roiiiaiio

quello slesso sdegnato Signore, che già fra Punlefice nella condizione di privato, sen-
ti popolo d' Israele o opri voragini per za sudditi e senza regno ; si attenta per-
subissare rivoltosi, o mandò fuoco per
i ciò al suo temporale «loniinio, e con arli
incenerirli. Inielici ! S'i sono uniti a «jue- le più nefande si cerca ora di riilmlo a
gliempi e miscredenti che a «piesti giorni più stretti coutìni, ma col fìsso intendi-
lanno una nuova guerra contro la Ghie- mento di distruggerlo allatto ed annieu-
sa di Gesù Cristo. IMa questa Chiesa «j tarlo. Non si fa conto dell'enoraje ingiù-
pur quella, che sa cres^cere ed abbellirsi slizia, che si commetterebbe contro un
nelle persecuzioni, che se non si gloria sovrano il più legiltimoe il più mite, che
nellecose prospere, neppur si abbatte nel- sia sulla terra : si fa mostra di discooo-
l'avverse, e s'è avvezza a combattimenti scere, o si disprezza 1' altissimo fine, per
ed assalti, è avvezza purea vittoriee ti ion- cui la divina Provvidenza badato un
fi. Mirano i suoi nemici ad umiliarla, av- trono al Piomano Pontclice, cioè per la
vilirla e renderla schiava; e peichède- libertà della Chiesa e per riiidi[)enden-
pressa la testa perdono vigore tulle le za di lui, che la governa. Torna inutile
membra del corpo, e percosso il p-.islore per costoro il dire, che la violazione de'
si disperde il giegge, si vtjlgono temerari supremi diritti del principe il piùaugu-
e sacrileghi contro l'augusto Capo di es- sloe il più venerabile, èiusieme un alien-
sa, il Vicariodi Gesìi Cristo, Ed oh! quan- tato sacrilego contro tolta la Chiesa, un
te amarezze ed allanni gli versano in se- insulto a lutto il caltolicismo, uu'iugiu-
no In quanti modi e eoo (juanlearli cer-
! ria che nel suo Vicario si la alla persona
cano di oltraggiarlo, reo d'una sola col- stessa di Gesù Cristo. E quale ragione
pa al cospetto de' suoi ollensori, quella può mai valere contra la forza e rinif[ui-
non averne nessuna Cospirano a
cioè di ! là V Può rispettare S;ncerameute alcun
danno suo e della Sede apostolica, nien- diritto chi non rispella e non teme Dio ?

zogna ed ipocrisia, miscreoenza ed em- Ma questo Dio che spezza l'arco de'forli,
pietà, iudiilerenza ed ateismo ^ orgoglio calla cui voce si commuove la terra, tre-

e ambizione, JMa perchè tanto contro di mano i cieli, e s'inchinano i regni, saprà
lui fremono i superbi figli degli uomini, a suo tempo farsi conoscere e farsi teme-
figli di Belial ? Non sanno, che il Vati- re. Egliha detto:» 1 desiderii degli em^
cano è uno scoglio, in cui non si urta im- pi periranno io sperderò la saggezza de
:

puneraenteV Perchè meditano cose vane sapienti della terra, confonderò la pru-
ed ingiuste ? Vogliono privarlo della li- denza degl'intelligenti". Dall'alto de'cie-

berta e dell' indipendenza nell' esercizio li veglia sulla Chiesa, e se pe' giudizi
dell'apostolico ministero : non vogliono incomprensibili di sua divina sapienza
che sia più libera la sua parola, che sie- permeile, che sia combattuta e perse-
no liberi i suoi voleri e che fedeli di , i guitata, non può perraellere che siaviu-
lutto il mondo possano liberamente u- ta. E infallibile la sua promessa ; la sua

«lime gli oracoli per legge delle loro co- potenza è infinita :;;yr^;t; //(/èri /jo/i/^r^/e-

scienze. Vogliono in questa misera Italia viiLebunt. E non è il Signore che ha ec-
distruggere il più forte baluardo contro citalo si straordinario movimento e sì

dell'errore e la sfrenata licenza, contro grande entusiasmo in tutto l'Orbe callo-


quo' perversi piincipii lauto famosi \Vk lieo a favore del Papa e della s. Sede ?
44 V I e V I G
Sol gono d' ogni parte in sua difesa ec- guerra che si combalte contro il l'onte*
clcsiaslicie laici, die ^jareggiando iiobil- lice Ile ? Esso è evidente. Appunto per-
luenle di zelo fra loro parlano e scrivono chè o|)pugnati i diritli del suo temporale
òenza posa, lo tutti i regni, in tutti i hiu- reame, sono stali discussi da'giibinetli e
glii, da ogni celo di persone gli si oliro- da'parlamenti, da'vescovi e da' laici, da'
no divotanienle le più calde e le più sin- libri e da' giornali, dagli amici e da' ne-
cere dimostrazioni ili venerazione e di mici ; e per questo slesso confliUo si è or-
alletto. Un solo è il voto di tulli i vesco- mai arrivati a tal punto di lucidezza nel-
vi, un solo il grido di tulli i veri catto- l'agitata ({ueslione, da essere siala eleva-
die cioè rimanga salvo e iotallo il
lici, ta all'evidenza di un'assioma, la indispen-
dominio temporale del supremo Gerar- sabilità dello scettro per indipendenza
l'

ca della Chiesa. È già questo un trionfo della tiara. Che sì è ottenuto culi' aver
del diritto e della giustizia, ma nel lem- inliinato la guerra al Papa ? Stendete lo

[)0 stesso è un peguo sicuro d'un allro sguardo per tutta iuluino la terra, e ve-

trionfo più splendido e piìi compito. Ad detelo. Un movimento universale di tutti


uu cenno del supremo Keggitore dell'U- i cattolici, di cui la storia ci dà pochi, o
niverso, si calmerà la tempesta, spariran- niiin esen)pio, i quali al primo sentore
no le avversila, sarà fiaccato l'orgoglio. della violazione intentata al territorio del
iSaranno dispersi come nebbia al vento couutii Padre, si sono elevati come uu
i rei disegni de' perversi e degli erapi, e sol uomo, e ad una voce han gridato: Ba-
la mistica sposa di Gesù Cristo, sorgen- dalle, che non si tratta del reame d'una

do vittoriosa dalla lolla, cingerà la sua dinastia, ma di uua sagra eredità , che
fronte di nuovi allori. li chi t di sì pocjiit;- tutela il più vitale interesse di oltre a
de, che abbia a dubitarne per uu isluiite? 100 milioni che siamo sparsi sulla terra.
Giova inoltre ripetere, colla dottissima Badale, che noi noi periiielteremo giarn -

LtUtra naslovalf (tcU'arcii'csio^o e ve- mai. Se si fosse inlenlala una violazione


scovidi Spolt-Ao, Tirili, Foligno, lileii, di dominio S(jvriino sul teirilurio franco
Nurcia,Civila CasltUaiui,AiiitUayNar- o aiiglo, sarebbe avvenuto altrettanto V

ni, de' 2 febbraio 1860. Quanto sono in- Forse il resto del mondo non sarebbe
vesligabili e profonde le vie del Signore ! stato più che spettatore. Che si è dunque
Sta scritto in molti luoghi di libi 1 ìufal- oUenulo? Si è preteso minare il trono
libili, che Dio fa servile il male degli em- del Papa Ile, per poi incatenare il Papa
pi a vantaggio della sua gloria,, e se ne Pontefice, e invece se uè lumeggiala la

ha al pi esente una limpida prova sotto sua gigantesca potenza morate; si è pre-
gli occhi di lutti. Si è già verificalo da leso di dare un colpo decisivo alla radi-

un lato quanto scrisse il reni L^rofela. ce del cattolicismo, e invece se ne accese-


Gli em[)i si sono congregali contro il Si- ro vieppiù i sentimenti, collegale le forze;
gnore, e contro l'Unto suo, dicendo: V^e- si è preteso io somma di confondere 1 di-

dicm)0 diromperei lacci della legge del segni di Dio, e si è i imasli confusi ; perchè
Signore, e del suo Vicario, vediamo di uou vie coiisigliocontro Dio. Egli èque-
scuoterci una volta da questo giogo. Ma slo un trionfo della Chiesa e del Vica-
laparola di Dio non si adempie mai per rio di Cristo, che ha colpito persino il pro-
mela, neppure un jota ne va perduto; testantismo anglicano, per cui lord Nor«
e perciò chi abita nel cielo, deride gl'in- mauby non dubitò di giudicare Il mo- :

kendiatenlide'suoi deboli nemici, e scom- vimenlo rivoluzionario, appoggiato da'


piglia i loro disegni, fosser pure di po- dissidenti, avrà, come accade sempre nel-

tenti monarchi e d'intere nazioni. E di le persecuzioni, quest'unico elfetlo, cioè

tallo ijUdl è d iisullalu della picauule di dduluic e idjjcrinarc il potere spi-


vie vie 45
tifunlf f tniilorilà ffinpnralrfìcl Papa- sloiirodel rnn':olntn e ifclV Tinpcrn fi aii

lo. l'j questo supremo Kappresenlante ^f?'',IVl/l hieis. m Ij'islitnzione.clieinan-


tli Dio , sogf>iunRe rfuconiiato lipisco- lione I' iirtilìi della feile, il l*apa custode
p«lo, liniaoeiulo stipj'iiore » lutlole lol- dt-irnoità callolica, è un'istituzione am-
ie delle pnlen/e Icneiie, lipeltiià iincoin niiiid>ile. Si ritnproveia a rpieslo Ga-
vina volta, rome i suoi prcdecessoii : a- pò d essere un sovrano straniero. Kgli e
filatevi puie, ma io non !eu)o, perchè stranieio. ma bisogna ri(i>;raziarne il eie-

io sono stalo costituito Uè non da voi, lo.Sarebbe mai forte la sua autorità in
ma da Dio, sopra il santo m«intedi Sion paese non suo, davanti al potere dello
per essere indipeiulcnte e bbefo di pre- slato? Il l'apa è fuor di Parigi, e sta be-
dicare a lutti, anche a' re, i suoi divini ne; ma egli non «'•
né a Madrid, né a
piecetli. L'istituzione [)iovviilen7Ì;dK «lei Vienna, ed è per questo, che*noi sotlo-
civil principato del VicariodiCri-ilOjSlan- stiamo alla sua spiiiluale autorità. A
te la sua collegazione colla <li lui indi- Vienna ed a Madrid si avrebbe ragione
pendenza nella spirituale aulorità, non di dir lo stesso. Credesi forse che se fosse
è dogma, ma i- (pianto disse uno «le'piìi a Parigi, i tedeschi, gli spagnuoli si ac-
illustri canq)ioni del ciitlolicismo nella coruierebbero a ricevere le sue decisio-
crislianissima l'arancia, il conte di Mon- niV E un bene universale , ch'egli non
talemberl. » I cattolici non confondono sia presso di noi, né pressoi nostri riva-
gli il temporale collo spirituale, nia lutti li, ma nell'antica Roma ...Pel governo del-
credono necessario il potere temporale l'anime è la migliore, la più benefica isti-

del l'apa per 1' indipendenza spirituale lozione, diesi possa /mmaginaie. lo non
del montlo cattolico JNon vedono in . . . sostengo queste cose per fanatica ostina-
ciò un dogma, un articolo di fede, ma zione, ma per ragione"* Lo slesso opu-
semplicemente un diritto, umano sevo- scolo d'oltiemonle, di deplorabile fama:
lete, e soggetto alle peripezie delle cose IL Ptipa ed il Congresso competente- ,

umane, ma provvidenziale, sagrosanlo, mente definito per un monnmenlo ìnsi-


e legillimo quanto ailio mai". Questo gne di ipocrisia, ed ìg^nohile quadro di
provvidenziale disegno di Dio, in voler contraddizioni, rese alla santa causa del
il Capo di sua Chiesa, e sono già oltre a Vicario di Cristo e del suo principato
mille unni che l'ha suggellalo, prosciolto temporale, eguale maggior servizio che
e inilipendenle da ogni umano potere, gli slessi scritti callolici. La sovranità del
perchè possa libeiamenle promulgar la Papa non è a titolo di beneficio ecclesìa-
legge del Signore, acciò possa, eziandio stico o di feudo, ma è fondata sopra do-
quando quella si oppone alle vedute e nazioni libere e irrevocabili, sloricamen-
agl'iuleressi della politica umana,enes- le certe ed aulenliche , corroltorate da
sun polente della terra possa dirgli Ta- : non interrollo possesso per più secoli, ri-

ci, tu non sei che mio suddito. Giudichi conosciute dal diritto pubblico europeo
ognuno , se in mezzo al sovverlimento e da solenni Irallati. Onde si deriva an-
presente delle più evidenti delirine del cora ildirillo di lenerarmiciS'oWrzZ/ (A'.)
giusto e dell'onesto, se in mezzo a'prelesi e valersene a difendere gli slati di s. Chic-
principii d'un nuovo gius pubblico, e di sa, né più né meno di quello che compe-
iiiiova morale, che vien su adesso, sareb- te a qualsiasi altro sovrano. In altri lem-
be facile «pieslo conflillo, questo silenzio pi reali di Spagna, di Francia, d'Austria
i

imposto al supremo Rappresenlanle di ed altri principi, si recavano a grandis-


Dio in terra, a cui è sialo aflidato il de- simo vanto di ricevere la Spada[J'.)àdi\-
posilo della fede e della morale? Per la le mani del Vicario di Cristo, e di por-

forza della verità, bene scrisse il celebre tare alla lesta degli esercili il f cssillo
4G vie V I c
(/'.) di s. Cliiesa contro i nemici del rat- re de'francesi, di rinunziare al possedi-
lolicismo. Se la dignità di principe lem- mento delle Legazioni pontifìcie o pro-
norale dìi al Pcjpa il diritto d'assoldare vinole dell'Emilia, ribelli e usurpale dal
eserciti, chi può vietare a'suoi figli di cor- governo sardo, non potendosi nllrimen-
rere ad arrolarsi sotto le sue bandiere? tì rimediareal pi esente turbamento di co-

Questi senliinenli si sono destali fra'cat- se; gli dissepure avere risposto subitocon
tnlici, e molli realmente vollero enlmre apostolica libertà,non potere annuire al
nella Milizia pontifìcia, anche ulliziali suo consiglio, anche pe diritti della. St- •;.

graduati, di più nazioni, hiìlxcgtneracion de, i quali non appartengono alla suc-
spagnuola concludeva in un articolo del cessione di qualche reale famiglia, ma.
gennaio bOo. I »> Padre Santissimo, fedeli bensì a tutti i cattolici; non poter cede-
vostri (Igli gli spagnuoli, vi offrono quan- re ciò che non e Nostroj non poter ri-
to sono ed hanno per difendere sagri i nunziare alle dette proi'incie dell'Emi.
diritti della vostra sovranità. Non un pal- Ha , appartenenti al Nostro pontifiào
mo cedete de' vostri dominii temporali. dominio, senza violare i solenni giura-
Quindici milioni di figli ubbidienti ave- menti da' quali siamo legati senza ec- ,

te in Ispagna, pronti a perdere la vita citare querele e mali nell'altre Nostre


per vostra difesa. Casta un comando, an- Provincie, senza recare ingiuria a tutti i

ri un cenno solo, e ci troverete nella mi- cattolici j in fine senza debilitare i di-
schia ". I valorosi spagnuoli Aparisi-y- ritti, non solo de' principi d' Italia , che
GuijarroeGdlindo-y de Vera, nell'opusco- furono ingiustamente spogliati de' loro
lo di recente stampalo io Madrid El Pa- :
dominii, ma ancora di tutti i principi del
pa-y-Napoleoii, dichiarano: Eoina està mondo cristiano, i quali non potrebbe-
en Italia, mas parlenece al Unii'trsol ro con indifferenza vedere introdotti cer-
Fa a proposilo leggersi 1' articolo della ti perniciosissimi principii.k.\eìÌiì\.\o lut-
Civillà Catfolica, serie 4.'j ' 5», p- 45^2: to queiio pel civile principato della Chie-
De'doK'cri del popolo quando il sovra- sa Romana per mantenere costantemen-
,

no e calunniato. Gli stati ecclesiastici si


U sue possessioni
te intere e inviolabili
dicono con tutta proprietà ancora Slati temporali e i suoi diritti, i quali inte-
della Chiesa, poiché quantunque sieno ressano tutto l'Orbe cattolico; e provve-
governali dal /^'fi.scoi'or/i7?o/«(7,sono non- dere altreà allagiu^ta causa degli altri
dimeno provvidenzialmente costituiti a principi. E siccome l'imperatore credeva
benefìzio e tutela di tutte le chiese par- doversi la cessione delle provincie pe'mo-
ticolari e della Chiesa universale. Laon- ti di ribellione ivi di quando in quando
de egregiamente scrisse Papa Pasquale suscitali, rispose a tal proposito: questo
II del 10993 s. Anselmo arcivescovo di arfiomento , siccome quello che prova
Canlorbery: » [^orlando la Chiesa Roma- troppo, nonprova nulla. Imperocché- mo-
na cura e travagli a servigio di tutte le tinon dissimili sì negli stati d' Europa
Chiese, chiunque a quella toglie il suo, accaddero spessissi/no; e nin-
e sì altrove
non verso di lei sola, ma verso di tutte no è che non vegga, non potersi da ciò
".
le Chiese si chiarisce reo di sacrilegio ritrarre motivo di diminuire il civ il do-
Il Papa Pio IX neirafTelluosissima enci- minio d'un legillinio principe. Termina
clica diretta a tutto l'Episcopato, de' 19 l'enciclica, con esorlare l'Episcopato, co-
geiinaioi 860, dopoaverlo altamenteeu- sì emineiiteinenle benemerito , a conti-
comialo,per avere co'propri cleri e dio- nuare di propugnare la causa della Reli-
cesani presa tanta energica parte alla di« gione, della Chiesa e della s. Sede, e con
fesa del leniporale dominio della s. Sede, infìammare maggiormente alla difesa i

nel uolilìcaijjli il consiglio dell'iiuperato- fedeli tuujuiessi alle sue cure, /;f/' la coti'
V I e V I c 47
seivazlonc del cn'ilepriiicipalo della me libero il suo braccio a governare la disci-

decima edcl palrimouio del Beato Pie- plina ecclesiastica, libera la sua mano per
tro, la tutela del quale appartiene a tut- benedire. E d'uopo, che nella sua condi-
ti i cattolici. L' Episcopato pnissiano, in zione sociale egli non sia minore de'so-
nome di sette milioni di c.tttolici prussia- vrani della terra, e com'essi non dipenda
ni, con beliissiniu documento ileiito dal i che da Dio, del tpjale per noi cattolici
Giornale di Roma de' 8 gennaio 8Go, i 1 esso tiene le veci". Imponente è l'artico-
pregò il principe reggente di l^ussia, ac- lo: Pio I\ e la Ceriiìanin, pel gigante-
ciò non consenta die vengo tolto o smi- sco complesso di dimostrazioni di alletto
nuito al Papa quel dominio temporale e di divozione pel Papa, pubblicato dal
ch'ebbe da Dio, a cui è connessa la sua Giornale di Fwma deliSGo a p. 887 e
libertà e indipendenza. E^seie in esso un 39 1 . Meraviglioso l'indirizzo dell'lipisco-
bisogno religioso, l'adempimento d'un sa- pato di Spagna, che il medesimo olfre a
gro dovere solennemente giurato nell'epi- p. 3q7, e quanto mai affettuoso e gene-
scopale consagrazione, come il non dover dame di Madrid riferi-
roso quello delle
consentire giammai, e in nessun mudo, to a p.4i3. La Civiltà Cattolica, tanto
che al Papa, alia Sedia apostolica, e a' grandemente benemerita di tal difesa,
suoi dirillisia fatto oltraggio. JlPapa sud- nella serie 4-"> t- 4' P- '^l'^ì "^' credere
dito di nessun monarca appartiene del opportunissimo di pubblicare la magni-
pari a tutte le nazioni, in cui la Chiesa fica e stupenda Protesta di mg.' Dupan-
cattolica conta seguaci. £' tale esser pure loup ^escoK'O d'Orleans contro gli at-
di essi, per riposare sidlaSede la pro- s. tentati in cui il nostro Santo Padre e
pria fede dal Vicario di Cristo immuta- la Sede apostolica sono minacciati e
bilmente custodita , ed essere appunto colpiti in (/nesti momenti, dichiaiò. La
questa fede che gl'imponeva qual dove- questione intorno al principato civile de'
re imprescrittibile, la fedeltà al principe Papi, la quale si sia agitando con tanto
e l'ubbidienza in ogni cosa civile, w Que- calore, è questione che tocca si da vicino
sta è la ragione perchè Ruma, e il donii- i più cari interessi di quanti sono callo-
DÌo soggetto alla s. Sede non sono per che questi, secondo la facoltà di cia-
liei,

noiuno stalo straniero. Ad entrambi real- scuno, dovrebbero (are ogni cosa, percliè
mente compete il nome che portano di non venga disconosciuta la verità e la
capitale del mondo cattolico e di stato giustiziacalpeslata (altro autorevole mo-
pontificio,perchèappartengonoallaChie- tivo , che mi mosse a qui raccogliere al-

sa e a tutti i cattolici della terra, i quali cune poche spigolature d' uti immensu-
in ogni età hanno concorso a fardi ilo- rabile e fiorentissimo campo). Si voi leb-
ma la degna sede della Religione catto- be da una fazione scredente veliere il Vi-
lica e del suo Pontefice ... 11 Papa non cario di Cristo spogliato della più splen-
potrebbe esser suddito d'un principe cli'è dida ed efficace sua prerogativa terrena.
suo figlio spirituale; il Capo supremo d'u « E noi che pur siamo duecento milioni
na Chiesa che abbraccia tutti regni, non i di cattolici, dovremmo vedere le nostre
potrebbe esser vassallo e suddito d' un coscienze dipendenti da un Papa suddi-
monarca. La sua Sedia, dalla (|uale con- to, perdendo quelU dignità, quella sicu-
serva intatto e ddToude su tutti i paesi il rezza, quel nobile sentimento che c'ispi-
trasmesso tesoro della fede, della morale ra il sapere, che Esso, Re quanto qua-
e de' sagramenli, non può stare sopra un lunque altro, non dipende anche tempo-
terreno altrui. La sua lingua apostolica, ralmente che da Dio solo. La Chiesa cat-
cui venne dato il potere di ammaestrare, tolica, quanto alla sua libertà, se non si

ammuuire t; correggere, dev'esser libera, vuole e&posta alla persecuzione di paga-


48 vie V IC
ni rrdivivi, fii vorrebbe ridurre a quello ta forza di conviucimenlo, tanto vigore
r.b'(' la cbiesn greci a Coslaiitiiiopoii e e diremo anzi tanto zelo di recarlo all'a-
Pieh(j|)iirgo. Iti iBnla diflicoll;» di lenipi perto V l''ppure tant'è! il mondo dovrà
ed in tanta foga di conati ostili, tiovca meravigliarsi di se medesimo del trovar-
tulln la cattolicità altamente comniover- si tanto più cattolico ch'esso medesimo
si; ma era naturale che i Pastori della non si pensava; ed meno credenlt deb-
i

Chiesa levassero primi la voce, per aio- bono convincersi per nuovo argomento,
tuonile del pericolo in che versa il gieg- che la società cristiana è governata da ud
pe di Cristo; e da Inlte le parti della col- pensiere arcano, il quale spira quando,
la Europa lo liiin contincialoa fare (pai'- come ed in cui vuole quella specie d'uni-
lava a'iq ottobre i Sh)) con generosilì: e versale commovimento, ch'è foriero qua-
francbe77.a degna della gran causa cbe si sempre di grandi concelli e di più gran-
sostengono. Ma sopra lutti lo sta facen- di fatti: lìlens a!^itat nioleni. Le associa-
do con zelo caldissimo ed artetluoso l'E- zioni colle loro lettere, i meeting» colle
pisco[)alo (rancese; e non è questa la l." loro deliberazioni, gl'indirizzi, le condo-
volta die da (|uella nobilissima nazione glianze alli^ttuose, i conforti filiali, le of-
viene al resto del mondo l'ammonimen- fei te di sussidii d'ogni maniera, pel rin-
lo e l'indirizzo, per accorrere a'pericoli, novato Denaro di s. Pietro (dell' antico
cui alcimi avvisano aver avuto dal suo-
si ragionai in quell'articolo e descrivendo
lo fianrese la prima mossa". Poscia mg/ gli s. Sede.
Stati e lìrgni tributari alla
Dupanlonp volle pubblicare il libro, lu La pia opera del nuovo Denaro di s.
cui trasfuse la sua nobile anima e il suo Pietro fu iniziala in Parigi nel Acem-
felice ingegno: La Sovranità Ponli/ica- bre 1848, non appena si seppe la par-
le, secondo il diritlo Cattolico ed il di- tenza del Papa Pio TX da Roma per
ritto Europeo. Il Giornale di Roma de' Gaeta. Si propagò io un attimo nelle
i5 febbraio 1860 cbe ne die'saggio, ri- altre parti del mondo : e tutte le nazioni
produsse le belle parole del celebre pro- gareggiarono fra loro in offrire quest'o-
testante francese Guizot, sopra l'autori- maggio al Capo della Chiesa. Nel medesi-
tà pontificia.» Quest'autoritàjda vanti al- mo tempo il Santo Padre ricevette pur an-
la quale s'inchina lo spirito senza diesi co indirizzi, quali in due voi. nel i85o
i

abbassi il cuore, e che parla dall'alto con co' tipi di Andreosio vennero stampati
l'impero non della forza ma sibbene del- in Napoli col titolo L' Orbe Cattolico :

la necessità". Dichiararono i cattolici del- a Pio IX Pontefice Massimo esulante


laDanimai ca, commossi anch'essi dall af- da Roma), che affluiscono da tutti gli
flizioni delPadre comune de' credenti. angoli della terra al Valicano, sono og-
Ferito il Capo, lutti membri viventi del i gimai cosa tanto smisuratamente vasta,
mistico corpo sono feriti anch'essi: e l'on- che il solo volerne trarre il computo
ta fatta al Santo Padre da'ribelli del suo vincerebbe ogni pazienza. E che dire-
slato, i caHolici del mondo intero la re- mo della stampa, la quale nella moder-
putano come fatta a ciascuno di essi in na civiltà è riputata essere la ministra
persona. La Civiltà Cattolica, de'7 apri- più legittima e più fida di quella regina
le 1860, serie 4\ ^'ol- 6, p. 4. "^' g'^ve del mondo cli'è la pubblica opinione? In
articolo : Le /annessioni ed il .suffragio tulli gl'idiomi, e massime ne' più cono-
universale^ dice fra l'altre cose, sulla com- sciuti, è sialo in quesl'ullimi mesi un tal
mozione uiiivcisale. Deh chi mai avreb- I diluviar d'opeie,d'opuscoli, d'articoli d'o-
be supposto in questa società decrepita gni sesto e d'ogni stile, inlorno alla sovra-
e mezza sceltica, per cosa che si attiene nità de'Vicari diGesìiCiislo,chea memo-
quasi esclusivameulc al callolicismo, tan- ria d'uomo non se n'era mai veduto una
V I G Vie 49
somiglianle. Ora, tranne buona parteel'I- za che l'iniquilà, balda e feroce dell'opi-
talìa, ili cui Ih sedicente libertà liberti- nione universale, di cui si pruless.i codar
na, ila (ulto n-^li onesti ogni facoltà ili damente ligia e idolatra, per venire a'

manifestale i propri pensieri , nel resto suoi biechi intendimenti sia stata costret-
ilei mondo sopra G scritti, almeno /) so- ta di calpestare appunto (pieiruniversalu
no per la verità e per la giustizia; ed ap- opinione sulla ipiale pretese ap|)uggiarsi.
pena uno se ne potrà contare pe'Ioro con- Inoltre la Ci^'illà Callolica,» p. ()3, nar-
trari. Tra gli autori di quelli sì nove- , ra che giornali cattolici ipiotidiani non
i

rano gli uomini più cospicui per dottri- bastano a pubblicare (|uaiito si faceva,
na e per pratica di pubblici aifari per ,
con insolita, anzi non mai vis^a, unani-
carichi sostenuti e per meriti, più insi. mità, da tutto il mondo cattolico in os-
goi; olii e le lettere pastorali (la stessa Ci- sequio del Vicario di Gesù Cristo, con
viltà Callolica più volle ne die' contez- indirizzi individuali o collettivi, offerte
za, e da ultimo nella serie 4-'i t- ^> P-
di denaro e ogni genere di proteste di
340, rilevando, che la voce dell'Episco- devozione e segnalate dimostrazioni d'os-
pato cattolico fu unanime in tutto il mon- sequio: fra'periodici che olfrirono ed of-
do, a condannare le usurpazioni opera- frono tante molteplici e svariate dimo-
te a danno delia sovranità temporale de' strazioni, oltre la Civiltà Callolica stessa,
Papi ; e sebbene in Italia questa voce ed Giornale di Roma, tra gli eccellenti
il

iiou potè essere per tutto libera a farsi lia primato r^rmo«/rt di Torino con uu
il

udire, nondimeno sfidando


pericoli, mol- coraggio costante, mirabile e veramente
con fortezza sacerdotale
tissimi vescovi singolare. Anche protestanti mandaro-
i

non mancarono con pastorali di prote- no al Papa un gran numero d'olìerte di


stare e d' istruire), e i mandamenli de' denaro a protesta di loro ammirazione e
vescovi della cattolicità. Il Papa, l'Epi- venerazione. Un breve scritto, in cui sto-
scopato, i cleri, quanto vi ha di più spec- ricamente si discorre intorno al Denaro
chiato, di più vivo, di più attuoso nel di s. Pietro {f^), fu inserito nel fascico-
mondo cattolico, tutti si sono dichia- lo del gennaio 1860 nella Revite Calilo-
rati colle opere e colle parole. Questa liguedi Lovanio dal prof. Feije, che dopo
volta la Provvidenza ha risparmiato al aver mostrato quando e come opportu
mondo quel silenzio innanzi alla forza, namenle le largizioni de'fedeli vennero in
il quale, fosse per impotenza o per co- soccorso del Capo della loro fede, e men-
dardia, era sempre svilente. La terra non tre Pio IX era profugo a Gaeta, la no-
solo non siluil, ma
ha parlato e gridato, bile oblazione era tornata in vita, conclu-
sta parlando e gridando quanto non fe- de con queste parole. » Non vi è stata al-
ce giammai; e, salvo paesi, ne'quali una i tra epoca nella quale i cattolici abbiano
mano di ferro ha imbavagliate le bocche circondato il Vicario di Gesù Cristo di
o legate le penne, per tutto, dove la pa- più alFettuose dimostrazioni di amore e
roh cattolica non è legata, vi è un tale di devozione, né mai diritti della s. Se-
i

accordo di riprovazione sopra rassassìnio de sono stati con tanto calore sostenuti.
consumalo a danno della Chiesa, ed a vi- Dio solo possiede il segreto dell'avveni-
lipendio della giustizia , che i prepotenti re; ma r istoria ci attesta che la Chiesa
un giorno ne debbono essere impensieri- cattolica prospera eziandio in mezzo alle
ti, né ponno alla nefanda loro opera au- avversila ed alle sofferenze". Chiunque si
gurare vita più lunga di quello che può piace di tener dietro allo sviluppo che si

avvenire ad ogni cosa non pur violenta, porge magnifico e imponente dalle ma-
ma riconosciuta universalmente per tale. nifestazioni cattoliche fatte al Romano
Soprattutto è da benedire la Prov video» PoDtefìce con soloia Europa, ma nelle
VOL. xcix. 4
5o Vie V IC
legioLi lemotc JcU' nltre pnilì del
[liìi miglie reali non sono clie di ieri, para
iiioitJo, iioii polla non trovar vere le rì- gooale alla successione de'Romani Pon-
fciile p.'ii'ole <1el professoi di Lovanìo, e tefici, che per non ìnterroUaseriedal Pa-

<|iie.srallre. » Quanto siane consolalo Co- pa che incoronò Napoleone 1 nel XIX
lui ili' i fatto iìol<ilissituo scopo a laute non pure a quello che con-
secolo, risale
piclosc siguirica7Ìoni, i fedeli lohannoap- sagrò Pipino nel secolo Vili (cioè Stefa-
pit.'o da quelle solenni paiole registi ale no 111 nel 754, in unoa'suoi figli Carlo
lu docunieuli che hau fallo il giro dei Magno e Carloaianno), ma si spinge an-
mondo, dovunque ascoltate co'segni del- cora molto più addietro. La repubblica
la riveienza piìi profonda, e ijpelule col di \>nezia,che in fatto di antichità di 0-
Lonvinciruenlo dell' ossequio. Ma quello rigine vien dietro al Papato, è assai mo-
ilie fa crescere la meraviglia e lende più derna al suo confronto^ ma la repubbli-
singolare il carattere delle premure di- ca di Venezia non è più (dopo resistenza
mostrate al Papa, e dell'interesse posto di XIV secoli) , ed il Pontificato esiste;
alla causa de'dirilti della Sede apostolica, ed non nellostato di decadenza, non
esiste
t- che gli slessi dissidenti da Iloma, chia- come una mina ma ripieno di vitalità ,

lio per ingegno o per altezza di sociale e di fiorente giovinezza (si può vedere il
condizione, non si slannu punto in forse bell'articolo della Civiltà Caltolica,<>eiìe
di sposai la e difenderla". JNè queste pro- 4-', t. 5, p. 4'7: L^ morto il rapato?).
teste sono vane parole, ma corroborate La Chiesa cattolica manda ancora fino al-
con quelle di denaro ,
per cooperare a le più leinole regioni missionari che .so-

linfiiincare il Papa delle [lerdite che la no così zelanti come (]uelli che (inviati
ribellione gli ha fallo toccare. Casti per da s. Gregorio 1) sbarcaiono nella con-
lutti, ihe io ricordi l'esempio di Meck'em- tea di Reni con Agostino; missionari che
huigo (nel cui granducato nel i844 si hanno il coraggio di parlare anche oggi
Lontavano circa 5oo caltolici), da dove a're ostili, con la fermezza da cui fu ispi-

furono mandali al Papa 3, eoo fiorini, i rato il Pontefice Leone I alla presenza di
cui soscriltori, tranne uno, sono tulli pro- Attila. numero de'suoi figli è ora mol-
Il

U'Stanli che vollero dare questo segno to più grande che non sia stato ne'secoli
di venerazione alla tranquilla ma incrol- precedenti. Leconcjuistcche ha fallo nel
labile costanza colla quale il Papa, sopra nuovo mondo l'hanno ampiamenteconi-
ogni altro sovrano, sa opporsi alla rivol- pensata delle perdite toccatele nel vec-
ta e alla violenza. 11 celebie storico ingle- chio. Il numero de'membri della sua
se, testé defunto, lord IMacauIay, nella lìi- comunione supera di gran lunga (juel-
visla (rLdimliirgo,ìtseurì bell'omaggio lo di tutte le selle riunite insieme. Sin-
al Papato, quantunque, come anglicano, tomo non ha che indichi vicino il ter-
^i
lo avesse consideialo come istituzione pu- mine ha veduto
di questa sovranità: essa
ramente umana. » ^'on esiste, e non ha il nascere di tutti governi che oggi so- i

mai esistilo sopra la lena un'o|)eia del- no, e non dubitiamo affermare esser de-
l'umana politica, the sia tanto degna di slinat'j ad assistere al loro tramonto. Età

considerazione e di studio, quanto la Chie- giii grande t rispettata questa sovranità

da cattolica romana. L'istoria sua abbrac- innanzi che i sassoni avessero posto il pie*
cia leduegiandi epothedella civiltà. Nes- de sul suolo della Gran Bretagna, pri-
sun'allra istituzione può fare iisos[)inge- ma che franchi avessero passato il Re-
i

re il pensiero a que'iempi, ue'quali il fu- no, (piando l'eloquenza greca fioriva an-
mo de'sagrifizi sollcvavasi nel Pantheon, cora in Antiochia, e quando gl'idoli era-
II. enti e i leopaidi e le ligii infierivano no odorali alla Mecca". Il piott'stiinle te-
nell'aufileatio Flavio. Le più illustri fa- desco Menzel Qel^uo gioruale di lettera-
e

vie vie 7i

liii'fl, ecco come si espresse sul dominio eil appartengono n qneiriinilà iricrollii'
leuìporale «Iella s. Sede. »' Qualunque sia bilt-; perei») lo slato della Chiesa conti-
l'opinione che si possa avere sul governo nuerìi ad esistere ad onta dell'idee ... a<l

ecelesiastico nello stato della Chiesa, non onta di tutti ad onta di tulli
i con;;ressi,
si può tuttavia negare il (iitlo ohe da ol- i Mazzini e («nrihaldi, e ad onta di tiit-
i

Ireniilleaiini lutti gli sforzi e tulle le lot- le le lagnanze degli acattolici tedeschi e
te «le'bizanlini e longobardi, degl'inìpera- inglesi". I giornali di Germania sono ri-
lori di GernianiH e ile're di Francia, de' pieni di giudizi somiglianti sul principa-
Crescenzi (d' Arnaldo da Crescia) e de' lo civile della s. Set\c, di un numero as-

Cola Rienzo, tutte le occupazióni di


di sai considerevole di scrittori protestanti.
Roma fatte da eserciti stranieri, tulle le Meetings furono temili anche in Londra,
rivoluzioni aristocratiche e democratiche focolare degli attacchi contro il Papato,
succedute in quella città e gli esilii e ,
onde esprimere pubblicamente il loro al-
gl'imprigionàmenli e le uccisioni de'Pa- taccamento al Papa de'catlolici inglesi.
pi non hanno airecato mutamento ra-
,
l'indegnazione su c|ualun(pie tentativo tii

dicale allo stalo del patrimonio di s. Pie- spogliamento del suo potere temporale.
Irò; l'hanno anzi aumentato, non già di- f|ualincato sorgente di numerosi benefi-
ininuito. Questo cotanto mirabile carat- zi per l'umanità, per l'estensione della
tere delloslalo della Cliiesa si spiega mol- fm\e cattolica, la diffusione dell'istruzio-
to facilmente mercè del carattere storico ne, lo sviluppo delle scienze e dell' arli;
ed universaledella Cliiesallomana. Que- e ritenere, che l'indebolimento del prin
sta Chiesa non può mai esser dipendente cipato civile è dannoso e pregiudizievo-
da un monarca laico, come lo è la chic- le agl'interessi della religione. L'indiriz
sa bizantino-russa. Accadde da ciò che zo fu poi presentalo al Papa dal cardinal
durante il medio evo, fintanto che non Wiseraan, colla colletta raccolta nelfa-
v'era che un solo imperatore, essa si tro- dunanza. Altri meetings ebbero luogo in
V ava in opposizione con esso. Ma dacché altri punti del regno unito, come a NewcT-

accanto dell'impero Germanico la Fran- slle e Gatchead, ove nell'indirizzo fu di-

cia, e più tardi la Spagna, si elevarono chiarata la venerazionepel Vicariodi Ci i-

al grado di grandi potenze calloliche in- sto, e l'iodegnazione dell'ingiusto e scel-


dipendenti, egli divenne alfalto impossi- leralo attentalo per lo spoglio della ifede
bile di secolarizzare lo stalo della Chie- di s. Pietro, protestando in faccia avul-
sa e di far del Papa un suddito d'un to il mondo, contro l'alienazione di qual-
principe laico, perchè se l'uno avesse leu- siasi parte degli stati di s. Chiesa, come
lato di renderlo suo suddito, gli altri non un furto saciilego, che deve avere ila Dio
l'avrebbero permesso. Né lo stalo Ponti- il meritato castigo. Quindi fecero un'of-
ficio può essere essenzialmente diminuì- feria al Papa in danaro. Il Giornale di
to e circoscritto alla città di Roma e con- lìorna del 1860, a p. 127, riprodusse la

torni (secondo l' utopia dell' autore del l.ellerad'un Anglicano, in cui traila la
tanto riprovalo opuscolo : // Papa e il causa del pontificio dominio. Riconosce
Congresso), perchè allora sareijbe asso- ch'è più aulico di Carlo Magno, e da
lulamente ti oppo debole riguardo a'suoi quell'epoca essere slato considerato co-
vicini. Ora siccome tostato della Chiesa me legittimo. JNoii potere il Papa ceder-
è una condizione dell'esistenza dell'unilà lo ,
[lercliè lo habene della Chiesa,
pel
cattolica; e poiché alcune grandi poten- essendo il custode de'suoi interessi. Sece-
ze, e i po[)oli latini quasi senza eccezio- desse le Romagne, tosto gli si domando-
ne, i tedeschi in gran parte, e gli slavi lebbe un'altra parte, e si ariiverebbe a
benché in minor numero, sono caltolici spossessarlo di Roma stessa." intanto io
52 vie V I C
donicuido, cou quale scopo fu intrapresa Ir! slati, i lamenti de' quali non furono
la giunii tli Crinieii? M«nilest«nieiile per esauditi. Su tutti i punti del globo avvi
coii>oli<lare e preservare 1' inlfgrilà del un mistu di bene e di male. In Ruma i

sultano conilo i piani della Russia, e per cattolici inglesi formaliiM^ule espressero
jiiantenererintegiilàdella 1 tirchia [/ .). i loro seutimenti al Pap^, con ossequioso
]*ei- questo solo scopo è sialo versalo tiin indirizzo letto dal cardinal Wiseman: ne
lo sangue in Crimea. I^erchè non si eb- fecero parte i rettori de' collegi Inglese,
be allora ribrezzo di gìllare nel lutto mi- Pio e Scozzese. Tra le parti del mondo
gliaia di famiglie, e di sperperare tanti cattolico che hanno dato pili ampie di-

milioni? IS'on si Iraltava certamente di mostrazioni di riverente filiale alletto, va


un principe crisliano in
stabilire allora meritamente segnalata la caltulica li lan-
quel trono, né di rialzare colà la Croce da, che ora, come sempre, si mostra si
di Ciisto, ma per difendere la fede di generosa e costante nella sua fede. Impo-
Maometto. INon sì Iraltava più, come al- nenti furono i suoi meetiugs, mirabih
tre volte, d' intraprendere una crociata gì' indirizzi, riverente e copiosa, ad onta

contro gl'infedeli e le loro infami dottri- della sua povertà, l'oflérta del denaro di
ne, ma s'j di conservare il governo turco s. Pietro. Indi anco gl'irlaudcsi che sono

neir interesse di mantenere l'equilibrio in Roma volleio fare speciale mostra di


delle potenze europee. Non voglio io di- loro divozione al Sauto Padre, recandosi
scutete se fosse giusta o ingiusta la guer- al Vaticano, numerosi d'ogni classe e con-

ra intrapresa contro la Russia; ma io di- dizione. Pio IX mauifestò commosso il


co che ciò die fu fatto per l'uno si po- suo gradimento, per quanto gl'irlandesi
trebbe fare per l'altro. Per fermo clie i operano a favore della s. Sede. Poscia
padri nostri, del cui sangue fu rosso il nella festa del loro apostolo s. Patrizio si

suolo di Teriasanta, trasecolerebbero per recò nella chiesa del collegio irlandese,
sorpresa ed orrore, se potessero vedere i ricevuto e festeggiato al mudo celebrato
popoli dell'Europa combattere per ras- dal Giornaledi Roma de'24 niaizo 1 860,
sodare gl'infedeli a Costantinopoli eslriu- ed ingiunse agli alunni di significare a'
gere accordi per tutelare il territorio del loro parenti , amici e connazionali d' Ir-

sullano,allora specialmente che per un al- landa, quanto il suo cuore sia penetrato
tro sovrano, ch'è Capo della Chiesa cat- dalle solenni dimostrazioni che si fanno
tolica romaua, non si alza neppure un in quel reame alla sua persona e alla s.

braccio per spegnere la rivoluzione nel Sede. 11 celebre Villemaiu, segretario per-
suo territorio, benché la sua capitale sia petuo dell'accademia francese, nell'upu-
occupata da un'armata francese e catto- scolo:La Francia, V Impero e il Papa-
lica. Ed il sultano non ha perduto un to, questione di dir ilio pubblico, che ot-
palmo del suo territorio, mentre Papa il tenne uu istrepitoso successo, tratta della
sivorrebbe spogliare delle Romagne, sta- questione romana, in cui principalmente
le a lui assicurtiteda qùe' trattali , che è da notare la couclusione : Che sarebbe
furouo ottenuti a prezzo di sagrifizi gran- un' inconcepibile anomalia attentare al-
di di sangue e di denaro. JNon è questo l'integrità degli stali della s. Sede, dopo
UD tristo spettacolo dato all'Europa, e aver preso le armi per conservare inlat-
particolarmente alla crisliauilà? " L'an- to l'impero di Turchia. Nel nostro secolo
glicano,testimonio oculare della rivoluzio- che vide molte contraddizioni e scanda-
ne romaua del i84^) dopo a ver ragionato li, masse di cristiani, fratelli secondo il
dell'istituzioni dello stato pontificio e del- Vangelo, perirono afiìne che non fosse
le sue coudizioni, non si ritiene dal di- attentata o minacciata l'integrità d'una
luoslraile superiori a quelle di molli al. domiuaziooe caduca, ikoalica e baiba<
V I e V I C <i
rn ! M.1 se trattasi ilei potere tempoiale me la persona che li possiede... La ri-

di OiieUd di cui soiiosi lìn dol piìi remo- bellione nonpuò distruggerli, né crearne
lo tempo riconosciuli i diritti e f^aranliti de'nuovi essa può essere appena un tri-
:

ilerritoni pacifici e neutrali, basterà una sto documento tl'ingratitudine, un'igno-


sommossa locale, o la voglia d'un vicine» minia per (pieslo secolo... Creiliarao che il

ambizioso per autorizzare il loro smem- potere temporaledel SommoPonteficesia


bramento e la decadenza parziale del
,
una delle necessarie condizioni per l'indi-
sovrano V »» Pensate forse che la posterità pendenza del potere spirituile. Crediamo
non abbia a trovar strano (juesto cori- che coMibatteudo per esso, combittiamo
trasto? Allorcliè l'anacronismo tlegl'in- per lo splendore della fede e pel benedell.»
ifasori musulmani, degradati dalla loro religione,ed auchedella patria nostra. Se
stessa conquista, ma possedendo per tol- pertanto fa di mestieri che i soldati del

leranza quanto deperisce nelle loro ma- Papa riacquistino i suoi dominii e li man-
ni, mondo, non temete
sarà per cessare nel tengano nell' ubbidienza della s. Sede,
die l'avvenire attonito non abbia a do- voleranno soldati dal regno fedelissimo,
mand'Uvi: Come, nella stessa epoca e pe' andranno a Roma portoghesi a migliaia,
medesimi consigli, poteste vedere questa cavalieri della Croce, come ne' tempi del-
integrità barbara ardentemente protetta, l' antiche crociate, per riscattare e difen-
e quella degli antichi e non raaiampii stati dere il patrimonio della Chiesa . . . Per
del Capo della vostra religione mutilata la fede e pel nostro sovrano Pontefice, se
sotto i vostri occhi e colla vostra sanzio- sia necessario, offriamo le nostre sostan-
ne?" Altre contraddizioni di slealtà si ze, il nostro sangue". Nella Spagna an-
ponno leggere a p. Sg e 63 del Giornale di cora molti furono gì* indirizzi, spiranti
Roma del 1 860, e nella Ch'iltà Cattolica, singolnie e cattolico affetto, degni di quel
serie 4-', t- 5, p. 4^3, che ne diedero con- cattolico regno, ed il giornale EL Hori-
tezza. Anche i cattolici del Portogallo si zonte, non dubitò di dichiarare: IVon po-
associarono dichiara tameotealle proteste, tere Pio IX ammettere la cessione delia
che per ogni parte d'Europa si fanno a più minima parte de' suoi stati, non a-
fjvorede'dirilti del Vicario di Cristo, so- vendo il Papa facoltà di privare suoi i

pra le provincia che ne costituiscono il successori de' diritti alla pontifìcia sovra-
temporale dominio, con indirizzo che co- nità inerenti. Che l'Europa intera ap-
mincia colle parole. » Roma non è di sé plaudirà alla fermezza di Pio IX e gli
stessa, è <li tutto l'Orbe cattolico. Questa offrirà soccorso, afllnché in caso di biso-
verità, che uscì dalle labbra d'un profon- gno, possa rintuzzarle forze rivoluziona-
do oratore e scrittore, soo già due lustri, rie,che osano minacciarlo, e soggiogarle.
naeritò ognora gli applausi dell'Europa. Non si potrebbe neppure per un istante

Non esiste sulla terra sovranità più ben dubitare che possa esservi anche una so-
fondata, né piìi legittima di quella della la nazione cattolica, la quale voglia ab-

s. Sede: non ha sovrano più degno, né


vi bandonarlo nelle sue tribolazioni. La dif-

più benigno del Romano Pontefice. Ciò ficile situazione che sta attraversando la
che si dice rispetto a Roma, deve dirsi e- s. Sede, servirà per far conoscere all'Eu-
gualoieate rispetto alle Romagne . . . Nes- ropa e al mondo, il grado di rispetto al

suno contrasta i diritti, né il potere del diritto e all' autorità pontificia, che pro-
Vicario di Gesù Cristo, se non la malizia fessa ogni paese. Da questa lotta ritrarrà
degli empii. Questi diritti non emanano la corte di Roma grande prosperità per
da un ingiusto possesso acquistato colla l'avvenire, e la sicurezza di poter tenere
frode della politica, o colla violenza della in seguito il suo territorio libero dalle
spada, la loro oiigiue è pura e santa co- minacce, che oggi lolurbauo.U Pieinoote
5.; V I e V I c
sollevò le Iloiniigiie, per aniietleile al suo ni del paese,conteslando a'iìgli della Chie-
f^overno. L'Euiopa, e Francia soprat-
la sa il voce per chiedere
diritto d'alzar la
lutto, iiuit vuriaiino consagrare in piena il mantenimento della sua sovranità tem-
pitce ijiieilo, che non potrebbe tollerarsi porale. Ma i cattolici della Svizzera, forti
in uie77.o ad nn rivulgmiento di guerra. che il diritto pubblico europeo guarenti-
Il Papa è il solo sovrano de'suoi sudditi, sce agli slati pontifìcii egualmeule che alla
è l'unico giudice de'suoi diritti". Il Por- confederazione elvetica I' indi|)en(lenza e
tafoglio Malicse fece gravi considerazio- la neulralilà, nella grande famiglia eu-
ni sul potere temporale del Papa. »> La ropeaj anch' essi fecero il loro indirizzo
Chiesa cattolica non crollerà gianifnai. al l*upa. Riconobbero in esso, che gli

Chiunque vada contro di essa soccom- sforzi tie'nemici di nostra s. Pieligione per
berà. Il Papato è uno <le'piìi giusti gover- la rovina del potere temporale, sono nel-
ni. La potenza spirituale che regge tutto lo scopo di attentar poi pure al supremo

l'Oibe cattolico, divinamente istituita, spirituale. La causa dell'indipendenza


rappresentante il Vicarialo di Cri.sto in della 8. Sede, si collega colla libertà sviz-
teira,deve godere sotto ogni aspetto una zera e di tutto il popolo cristiano. » Se
supremazia pur anco terrena, una prero- i diritti del Vicario di Cristo, diritti più i

gativa di superiorità e d'indipendenza, legittimi, rispettati, garantiti, consagrati


che superi le attiibuzioni di lutti quanti da più di X secoli, avessero ad essere vio-
gli altri sovrani, un douiìnio terrestre, lati sotto i più ingiusti pretesti, chi potrà
una padronanza mondana più nobile, garantire e proteggere d' ora innanzi ì

piìi sublime di tutti quanti gli altri re. E diritti, le istituzioni e le libertà d' una
»nai possibde che il Vicario di Cristo, nazione (|oalunque contro l'arbitrio e il

che il Uappresentanle di Dio umanalo, capriccio delle opinioni umane? " Com-
si assoggetti al capriccio di desp<jti,al vo- movente e pieno d' alti e magnanimi sen-
ler de' tuulini, ed al ludibrio di chi, sa- si, fu l'indirizzo de' cattolici del cantone
lendo per scale straordinarie, tocchi col del Dasso-LInterwalden Sotto-Selva, cui
suo dito aiondano Olimpo? " Altri
il fecero eco que' dell' Alto-Unlerwalden.
giornali di Spagna pubblicarono il se- Si può gustarlo nel n.° 120 del Gior-
guente indirizzo al Papa, coperto di fìr- tuilt di Roma del 1860. \ cattolici del-
iTie a Madrid. » Santissimo Padre! Gli l' America in più modi fecero eco a'
spagnuoli, vostri fedeli figli, vi olirono loro fratelli dell'Europa. I vescovi del
quanto sono e quanto hanno per difen- Canada mandarono un Pa- indirizzo al
deie i vostri sagrosanli diritti di sovra- pa, nel quale ha alsi legge. » Non v'

no. Kon cedette un palmo de' vostri do- mondo governo che più del Vostro sia
aiiuii temporali. iNella Spagna avete quin- dolce, paterno e meglio desideroso della
dici milioni, e nel mondo duecento di fi- vera felicità d'un popolo. 1 Vostri slati
gli ubbidienti, pronti a perder la loro vi- sono quelli dove sudditi pagano minori i

ta a vostra dilesa. Comandate, insinuate imposte, dove la giustizia è piìi paterna-


soltanto, ed entriamo nella mischia". Ciò mente amministrata, e dove i Po^'cri
ilichiara vano gli spagnuoli^ mentre arde- (f^.) sono meno oppressi e abbandonali,
va la loro guerra col Marocco, nella quale I secoli hanno creato
dominio di s. Pie- il

erano assorti tutti loro pensieri. Cotue i tro per la maestà che
dare alla Chiesa
nel Belgio, eziandio nella S vizzera, avver- deve avere cpjesta Regina Augusta delle
sai i tristissimi e intolleranti del caltolici- nazioni. Crediamo dover adempiere ad
Muo, provarono di rappresentare la con- un sdgro obbligo, esprimendovi, in unio-
tlulla de' cattolici, in favore del Papato, ne a'voslri figli del resto del catlolicismo,
come conUaria allo spirito dcU'istituzio- la vivo riconoscenza che vi dobbiamo per
V 1 e Vie ^~
l<i fermezza vcramenle apostolica che tolne iS\c) facevi ij suo rapporto all'as-
spiegale nel difeoclLMe iiitegia la Vostra semblea legislativa di Francia, in cui si leg
sovranità temporale, poiché Voi clifciulete gè. »>!ii fitto, senza l'autorità del sovrano
così la causa nostra e quella del popolo Pontefice, l' unità cattolica sarebbe di-
cristiano, e poiché alla Vostra indipen- sciolta; senza questa unità il cattolicismo
denza si lega indubitatamente la vera li- finirebbe per dividersi in sette innume-
berta de'popoli ". Il domale di Rima, ed il mondo morale, già sì poten-
revoli,
de' i4 marzo 1860, tolse dal Chroni- temente scosso, rovescierebbe da cima a
queur de Fribotiri^ le seguenti Opinio- : fondo. Ora, l'unità cattolica, la quale e-
ni circa il potere, temporale del Papa. sige una sommissione religiosa nelle na-
Se v'ha il diritto di togliere al Papa una zioni cristiane, potrebbe appena sussiste-
parte della sua sovranità temporale, v'ha re se il Pontefice, che n'é
il depositano,

quello ancora di togliergli il tulio. Luigi non assolutamente e completamen-


fosse
Napoleone nel 1849 candidato alla pre- te indipendente se nel mezzo del paese
;

sidenza della repubblica francese, scrive- chei secoli hanno assegnato e che tut-
gli

va al nunzio pontifìcio di Parigi. » La te le nazioni gli hanno conservato, sor-

sovranità temporale del venerabile capo gesse un sovrano, principe o popolo poco
della Chiesa è interamente legata allo monta, in cui fosse il diritto di dettargli
splendore del cattolicismo, come lo è alla la legge. Pel Pontificato, oltre la sovra-
libertà e all' indipendenza d'Italia ". Do- nità, non v'ha altro modo d'indipenden-
noso Cortes ragionava nel modo stesso za. Ernesto un interesse universale del-
dinanzi le cortes di Spagna. « Il potere la pile grande importanza, dinanzi al
spirituale è senza dubbio il potere prin- quale gl'interessi particolari delle na-
cipale del Papa; il temporale non è che zioni debbono tacersi, siccome nello sta-
accessorio, ma quest'accessorio è neces- to l'interesse privato si tace dinanzi l'in-
sario. 1 1 mondo cattolico ha il diritto d'e- teresse pubblico ". Disse il marchese di

sigere che l'oracolo infallibile delle sue Landowsoe parlamento inglese, a'2 i
nel
credenze sia libero e indipendente. Il luglio 1849- " ^o"' p3^se che ha suddi-
mondo cattolico non può giudicare se ti cattolici romani hi interesse nella con-

quesl' oracolo è indipendente e libero, dizione degli stali vomìn], e dee veglia'
quando esso non è sovrana; perciocché re che il Papa vi sia sovrano e possiì c-
non evvi che il sovrano il quale non di- sercitar la sua autorità senz'essere at'
pende da alcuno. Ne consegue che la que- traversato da alcuna influenza tempo-
stione di sovranità che per ogni dove é rale di tal natura a intaccare il suo po-
politica, a Roma éuna questione religio- tere spirituale". Il Journal de Francfort
sa. L' assemblee costituenti ponno esiste- fece questi gravi riflessi. » Non si pou
re in ogni altro paese, ma non a Roma; mente però che col lasciar cadere in ro-
a Roma non può esistere potere costi- vina lo stato della Chiesa si pronuncia nel
tuente eccello il potere costituito. Né Ro- tempo slesso sentenza contro ogni ordi-
ma, né appartengono
gli stali pontificii ne sociale, e che ammettere per principio
a Roma o al Papa; essi appartengano al che una somiuossa è sufficiente per isbi-
mondo cattolico, e il mondo cattolico ne razzarsi de'sovrani legittimi, è quanto di-
ha riconosciuto il Papa possessore affin- re annullare ogni dominio e causare ef-
ché sia libero e indipendente né lo stes- : fetti deplorabilissimi che in seguito di ta-
so Papa potrebbe spogliarsi di questa so- lemassima non potrebbero a meno di
vr.inilà e <\\ quesl' indipendenza". Il già Il Payi journal del' Eiipirc
[)rodursi ".
allegalo ^1/ Thiers, che non si accuserà franoamenfe ci disse. Il Papa è sovrano
certamente d'oltrauioutauismo, a'20 ot- uè' suoi stati assululainenlc, coiuo la re-
5G Vie Vie
ginn tl'Ingliillerra e l'imperatore di Rus- parte : Del diritto de Papi e de' Catto-
sia (ambocnpi delle loro chiese) lo sono liei inforno agli Stati della Chiesa. Dite
i)c' propri; e nessuno di retto senso po- articoli drlla Civiltà Cattolica con ap-
trebbe mettere avanti le pretese sia di pendice. Né l'Italia restò al disotto di nes-
detronizzare la regina Vittoria o l'iinpe- suna dell'altre nazioni nel protestare sul-

ralore Alessandro d'imporre loro


11, sia l'inviolabilità e integrità de'dominii poo-
modi di governare o nninistri. Quindi è tificii, con pastorali dell' Episcopato, eoa
ingiusloeindiscreto ogni attacco lanciato opuscoli, con indirizzi, con offerte di de-
contro la vegia autorità del Papa. Coloro naro, distinguendosi Torino, oltre altre
che foroiolano tali attacchi, in qualche solenni e pubbliche dimostrazioni. Roma
giornale, non voi rebbero certo spodestare profondamente commossa da tante ma-
il redi Portogallo o il red'Olaoda, i quali nifestazioni, e penetrata dall'alto destino

non sono che sovrani. Il i^apa invece non riserbatole dalla Provvidenza, anch'essa 1

è sovrano cotne un altro : egli come Som -


fecesolennidimostrazioni, celebrate pria- I
nio Pontefice esercita inoltre un' influen- cipalmentedal Giornale di Roma e dal-
za religiosa eimmensa, senza rivale, sul- la CivUlà Cattolica, messimele pubbli-

r anime in tutte le nazioni cattoliche. che ne' giorni della Cattedra di s. Pie-
Sotto quest'aspetto, agli occhi di esse, è tro, ne' venerdì di marzo, nella festa del-

il pili inviolabile esagro; e non si potreb- la ss. Annunziata, ed a' 12 aprile, anni-
be toccare la sovranità temporale della versario del ritorno da Gaeta e Portici al-
s. Sede, perchè agli occhi loro è il pegno la sua sede del Papa,e dello scampato pe-
della piena indipendenza e della completa ricolo narralo nel voi.LXXIII, p. lor,
dignità di sua religiosa autorità. Ciò che con generale e magnifica luminaria ;oltre
r interesse politico fa valere a' sovrani e i molteplici indirizzi della prelatura, del
alle nazioni cattoliche, il buon senso e il clero secolare e legolare, del senato, del-
sentimento religioso lo fanno valere per la nobiltà, delle corporazioni e civili isti-

tullimembri i del catlolicismo. » Questi tuii scientifici e letterari, con attestazioni


membri sparsi su tutta la terra sono in- amore. Innumerevoli poi so-
di fedeltà e di

dividualmente interessati a volere e a de- no gli opuscoli e le pubblicazioni del mo-


siderare che si mantenga l'autorità tem- vimento cattolico, imponente e consolan-
poraledelPapa.il voto,se non la speranza, te, a favore del dominio temporale della

d'ogni cattolico, si è di visitare un giorno s. Sede e del Vicario di Cristo, e de'Ioro

la città Roma, e
santa, ch'è non può es- incontestabili diritti, non che per ram-
sere che Roma, perchè là è stabilito il mentare gì' immensi servigi resi da'Papi
centro e la sede della Chiesa: là le dottri- alla civiltà, riferiti dall'y^rmo/zjVz di To-
ne si sono fecondate e sviluppate dalla rino, dalla Civiltà Cattolica e dal Gior-
pietà e dal sagrifizio. Non è possibile sup- nale di Roma, e di molti anche ne ra-
porre e concepire che andandosi a visi- gionarono. Disse VJvìi de la Religion.
tare la Città Santa e gettarsi a'piedi del » 11 numero considerevole di scritti, che
Rappresentante visibile di Gesù Cristo, da qualche tempo si vede comparire per
i cattolici di tutto il mondo non volesse- la difesa de' diritti temporali della s. Se-
ro sentire e non fossero veramente a ca- de, è un' eloquente testimonianza dello
sa loro. In fatti R.oma non è soltanto di spirito di fede e di divozione, che regna
sua natura la capitale del cattolicismo ;
in Francia. Questi lavori non sono com-
è ancora in equità e io buon senso la pilati solo con convinzione e ingegno, ma

proprietà del mondo cattolico". Giova sono ispirati ancora da principii generosi
qui notare, che la Civiilà Cattolica co' e da sentimenti elevati, e trovano do-
suoi nitidi tipi ci die' nel 1860 anche a vunque un eco degno di considerazione:
V I e Vie Sj
se ne Tendono a migliaia, vengono letti l'errore e l'oltraggio. Son di certe e[)oclia
con favore, e si spargono con eiititsiasroo nel nioridu, in cui per la Provvidenza
neir interesse della giustizia e della veri- divina fra mille sconquassi si discutono e
tà". Molti periodici dell'Italia, della Sviz- si risolvono questioni importanti, rimaste
zera, d'Ingliilteiia, della Spagna, del Por- per secoli in silenzio; noi crediamo che
togallo e d'altri paesi, riproducono con ({uesta sia l'epoca, in cui la questione
elogio i più pregevoli degli scritti che in della legittimità, necessilà, utilità del re-
Francia sono pubblicati. Onde, soggiun- gno temporale del P.ipa riceve nel coi so
ge V Ami eie la Rcligion. >» li questi della storia de' secoli la più splendida ed

giornali sono segnalati per moderazione ampia soluzione. Si potranno contrappor-


e imparzialità. Anzi dobbiamo far cono- re in avvenire passioni o fatti, ina lu ve-
scere che porgendo queste scritture, si rità ègià splendida e in sodo, coronata dal
pro[)ongouo di olhire a' loro lettori non fiufiragio universale della cristiana repub-
già opuscoli superficiali, ma lavori nobili, blica. Tutto questo è la soluzione d* un
elevati e degni di considerazione negl'in- più ben vasto dramma, che non sia quel-
teressi cattolici. Sitialte riproduzioni mo- lo iniziato da Mazzini e soci nel 1848, ri-
strano aperto l'importanza che all'estero cominciato nel 1839 da uomini cui si h
si annette a' lavori deirEpisi;opalo e de' notte innanzi sera. E' la conclusione del
cattolici francesi. Alla Francia conver- gran dramma che fra svariate peripezie
gono gli occhi, ed in Francia si ricercano procede da secoli: è l'assoluzione dalle
le più nobili ispirazioni, quando si tratta calunnie contro Papa-I\e ed suoi di-
il i

grande causa del catto-


della difesa della fensori ; è la dimostrazione della giusti-
licismo. Questi omaggi luminosi e disin- zia, innocenza, sapienza colla quale i Pa-
teressati ci sembrano assai acconci a com- pi salirono al trono, ressero i loro popoli,
pensare i nostri vescovi e i nostri valorosi difesero i propri diritti ogni qualvolta fu-
scrittori degli amari insulti e violenti at- rono assaliti. £' la vittoria morale del di-
tacchi onde sono fatti bersaglio da alcuni ritto sul fatto, delle basi della civiltà vera
giornali di Parigi", Il Giornale di Ro/na, cristiana, su tuttociò che di eterogeneo e
de' 28 febbraio 1860, trasse e pubblicò di mentitole si vuole appiccare daile ri-

àaW ^pologisla di Torino, del conte A- voluzioni del pensiero e dell' idea, spu-
•vogadru della Molta già deputato al par- manti rabbia contro Pietro e la su?, roc-
lamento, l'articolo: Ttioiifo della s. Se' ca, e la verità immutabile eh' egì» rap-
desidia Ideologia Socialisdca. Soltanto presenta. Tutto questo è opera del dito
riprodurrò. « Un'occhiata però a Pio IX di Dio, del dito che da tutti gli avveni-
sedente tranquillo sulla sua navicella, pic' menti e le contrarietà umane strappa
nodi coraggio nel presente e di speranza un'attestazione alla sua verità, una lodea
nell'avvenire, perchè si sa che la navi- sé ed alla sua Chiesa". La Civiltà Callo-
cella cede alle onde, ma
non può esser lica, che nell'articolo: Ragioni e diritti
sommersa ; e sa per esperienza propria che de' Papi al Principato, sentenziò: Egli è
i giorni di prova sono forieri di giorni dovere di chiunque ha in mano la penna
di gloria ; e poi si dica se il suo trionfo per la difesa della verità e della Religio-
non è già cominciato, e se il cattolicisrao ne, dinon obbliare quest'argomento, poi-
non ha a consolarsi già fin d'ora di bel- ché in fondo l'odio non è che a Dio e
le speranze e d'importanti acquisti. Si, alla Ed essa Civiltà Catto-
sua Chiesa.
il sole della vittoria per Pio IX, per la lica, fin da'primordi del suo aureo pe-
s. Sede e pel popolo fedele già spuntò, riodico, mai sempì e lo propugnò, come
e sale maestoso a ricreare e illuminare il colle trattazioni : // Principato civile de'
mondo, a fugar le tenebre, a confondere Papi, liilela della dignità personale:
58 Vie Vie
Cti Stali i!ell<t Chiesa e il loro cibile ir.u-oi'o ^//'M>i7/Vr.v(sonoal(nnìen»en(l en-
rrg^iniftito. Nella conente serie poi co- coruuirsi anco le |)ul)l)lica7.ioMÌ ileli'allio

{)iusa(nenle lo clisciissee difese, o con prò- illustre e tiotlissiino francese mg/ P. L.


pri arlicolio trallati inagnilìci.o con ilot- l'arisis vescovo ti' Arras. Si può vedere
te riviste, o con gravi confiilaiioui, ed e- iln. 5i del Giornate di Roma (\e\ 8Go), i

ziandio con riprodurne co' suoi tipi edi- Risposta del tonte Solaro della l\lir-
zioiii a parte, a lievissimo prezzo per la gherilaall'npificolo : fi Papa ed il Con-
dilliisioiie. INIi piace ricortlare precipua- gretsn; con Appendice d'alcuni opusco-
mente i seguenti. // Debito pubblico pan- li di altri deputati al parlamento sardo

ti fido, lettera al conte J.


Costa della sopra il go^rmo temporale del Papa
Torre deputato al parlamento di Tori- (meritò ristampa. Quesl' illustre publ»li-
no, del marchese Gioacchino Pepali di cista, ed eminente uomo di stato, dotto,
Bologna. Risposta alla lettera diretta saggio e religio^o.già valente diplomatico
dal marchese Pepali al conte Costa del- e i.° ministro dell'infelice redi Sardegna
la Torre snl Debito pubblico pontificio. Carlo Alberto, di cui disse » È lo stesso :

Delpotere temporale de' Papi pel K'iscon- Dio quello che regola adesso gli umani
te G. De-la- Tour deputalo al corpo le- eventi. Deli protegga 1' augusto fìllio e
gì slativo di Francia. Risposta al iMe- successore del venerato mio sigtioie Carlo
morandum indirizzato dal preteso go- Alberto! Aucire^li amò l'Italia, combat-
verno delle Roniagne alle Potenze e a' tè per l'Italia, tuur'i.puòben dirsi, vittima
Governi dell' Europa [i.' edizione note- del suo amor per l'Italia. Ma Carlo Alber-
volmente ampliala in più luoghi. Credo to,pel suo spirilo lo giuro, non avrebbe vo-
iooltre opportuno di far menzione del ri- luto mai un palmo di terra tolto alla Cbie -
prodotto dal G/ora^/fi<-///ìoma del 1860, sa!" Ora pubblicò il uuovo opuscolo, ra-
co'n. 33, 3 4,35 e 36; IL Governo tempo- gionato AdW Armonia di Torino, col rife-
rate di Pio IX giusta documenti ufficiali rito dal Giornale di Roma, de' 2 aprile i

</e/5/^'.^/cCora7/<', già rappresentante di 1860, Opinione del conte Solaro delia


Francia presso la s. Sede. lìgli è questo Margherita suW annessione d' alcuni
l'estratto di un' opera mollo eslesa im- Stali alla Monarchia Sardi j e sulla
pressa a Parigi, dall'autore donalo al pe- cessione di Savoia e di Nizza fatta da
rioilico: Le Correspondenf,e diviso nel- littorio Emanuele II alla Fraicia. Ri-
lecalagorie: Delle finanze pontificie; Ri- guarda pure il principato civile de' Papi,
forme finanziarie degli Stati pontifìcii j clie nuovamente e poderosamente difen-
accresciinento degC introiti. Quadro ri- de, esclamando: » A. noi non apparlen-
stretto sui conti). Scritture varie di IV. gono gli stati pontificii, non apparleugo-
Tommaseo, R. d' Azeglio, E. Ugolini^ no al Papa, ma appartengono alla Chie-
conlro la sovranità temporale de' Papi sa uni vei sale, cioè a tutto d mondo cat-
pubblicale nel 1859. Esame d' un opu- tolico. Non seuipre sorgono all'istante i

scolo francese intitolato: Papa ed il


il propugnatori de'diritli conculcali; vi so-
Cungresso fìubhlicato a Parigi d 11 di- no epoche, e questa è forse una di quel-
cembre 85() (Questa sgraziata scnUura
1 cui si lascia che gli av venimeiiti si
le^ in
ebbe tosto nel periodo d'un mese più di compiano qualche sterile prolesta è la
;

120 rispcjsle, tulle dirette a riprovarla, a sola opposizione the si mostra; e nessu-
couibdllerla, ed a porne elo(|uentemeiite no se ne spaventa; ma il diritto liiumie,
111 mostra gli errori). Origini della So- e in qualunque siasi tempo uni Poten-
vranila temporale de' Papi (prezioso za o l'altra può volerlo rivendicare, non
trattato storico, critico, diligente, erudi- per utile propiii*, il che sarebbe delillo,
limino). Maudarncnlo di mg.' L. O.Pic ma per icslitmie uua ul Papa, uia ucl-
V I e V I c
la siin persona n tutto I' ()rl)e cfiltnlico rigì nelle sue Noie, circola ri degli S e.

i doDiinii die ;^li furono tolti ". Inoltre iiJeòbeaioi^Go relali^'c all' Jùicii licit
nega il preleso potete ile'modenesi, par- poniifìein de' \C) gennaio, col testo della
niegiani e toscani ti' aggregarsi al Pie- medesima in calce. Egli è questo un o-
monte, ed a (piesto di accettarli. Deplora puscolo del pili ^'rande interesse, ebnlhi
con dolore la cessione della Savoiii e di di franca verità e d'invincdiile logica, fra
Nizza, qnal atto funesto all'Italia, il più gli eccellenti innumerabili pubblicati a
impolitico e imprudente che siasi com- poder(jsan)ente propugnare l.i suvranità
piuto dacché esistono scienza di stato e temporale del Papa, (jual valido baluar-
diplomazia, e di cui funeste ne saranno do di sua indipendenza spirituale; alta-
le conseguenze, dando un commovente mente reclamata dalla grande famiglia
tenerissimo addio a Nizza ed a Savoia, cattolica con mirabile unifoi mesentiinen-
non senza soggiungere: Spero che non sa- lo di carattere eminentemente religioso;
rà separazione eterna! Le sorti de'pupo- e gli facciamo eco noi sudditi pontifìcii,
li non essendo in mano degli uomini, ma che fummo, siamo e vogliamo essere sol-
in quelle di Dio. Dice V /irinonid : I pie- tanto sotto il paterno e legitlimogoverno
inontesi, nel giorno del disinganno, leve- della Sede apostolica^ di cui n gran van-
ranno un monumento al conte della Mar- to gloriamo d'essere doppiamente
ci
gherita; ma il monumento più bello, <7e- figli! Già la Civiltà Cattolica ci avea
re percnnius, l'avrà egli elevato a sé dato La Civiltà appiè della Croce:
:

stesso co'àMoi discorsi e co'suoi libri ! Me- La Libertà al tribunale della Chiesa).
rita leggersi la bella rivista fatta dal- Risposta del /'escovo d'Orleans all'o-
la CU'illà CattoUrn , serie 4-' > t. 6, p. puscolo: Il Papa e il Congresso. Scritti
3 8). Esame critico dell' ojìuscoIo
1 il : vari in difesa della s. Sede e della so-
Papa ed il Congresso (Siccome a tale vranità temporale del Papa, pubblicati
malaugurato opuscolo seguì la lettera di da Ntltement, Poiijoulat, De Guiraud^
ÌNapoleone III al l'apa, ed a questa la cir- Zinelliy ec. Il Papa, Questioni odierne
colare degli 8 febbraio i8Go, dal i." mi- de Segue. Osservazioni fli mg.''
pi r mg.'
nistro imperiale Thouvenel spedita a' Gerbtt vescovo di Perpignano intorno
rappresentanti della Francia all'estero, 3 agli attentali diretti contro la sovrani-
documenti a cui il pubblico attribuì un tà del Papa {la più com[)iuta e forse la
cai attere egualmente ulFiziale: egual nes- più eloquente scrittura che sopra que-
so d' idee, di piincipii, di desiderii, non st' argomento siasi pubblicata in Fran^
può disconoscersi. V
ha sol di diverso, eia). SS. N. S.
Lettere apostoliche del
che le due prime scritture figurarono co- Pio IXper divina Provvidenza Papa,
me aggressive, mentre la 3." vuol portare colle quali s'infligge la pena di scomu-
un colpo pili gagliardo mettendosi sulle nica maggiore agi' invasori ed u^urj>a-
difese. Eil avendo il ministro confuse le tori d'alcune provincie dello Slato Pon-
basi della questione, tramutandola da tificio. Furono spedite a'26 marzo 860, 1

politica in religiosa, da temporale iii ispi- non senza ripetere il Papa, anco in esse:
rituale, ha tiadolto la Chiesa innanzi al Che, spinto da triste necessità, nell'adein-
tribunale della diplomazia ; ma siccouie pire con dolore cpiesla parte del suo uf-
non sarà questa per la s. Sede l'ultima ficio, non punto dimentica di sostenere
tenzone, né sarà l'ultimo alloro, così fu al tempo stesso qui in terra le veci di Co-
tosto pubblicalo in Roma l'opuscolo: La lui, il quale non vuole la morte del pec-

Chiesa al Tribunale della Diploinaziti. catore, ma vuole che si converta e viva^


Osse.ri'azioni sulle teorie e suifalli espo- e che nel mondo venne a cercare ed (i

sti dal si^.' iìliniilro de^li cslci i a l\i- fiir salvo fjiuicliei a perito, ludi l'otti-
6o Vie V IC
inogioruale di Torino, il Campanile, sul" nesc, ricisamente ci ha detto. »> Ingiu-
h\ Scuniiiiiica (/'.) pubblicò; La Sco- sfizm violare il diritto di legittimità; sa-
iimnica, piccolo catfiliisnìoKd in Roma crilegio romperla con la s. Sede, calpe-
]ii lipogralia Aurei) nel 1860 cominciò standone i sagri e incontestabili diritti;
a pubblicare La Sovranità temporale
: ignobile sagrilizio e lagritnevole vendere
dr' Papi : Raccolta d' opuscoli diversi, Savoia e Nizza, possessi antichissimi e
preceduta dalla storia degli Slati della certi, per ìa precaria sovranità dell'Ita-
Cliiesa dalla .' rivoluzionefrancese fi-
1 lia centrale. L' improvvida perilita, l'in-
no a' nostri giorni, e da altri docunien- giusto acquisto potrebbero dirsi un ca-
ti i/nportanli\sinii. Meraoiabili inoltre stigo [ìiuvvitlenziale: noi imponiamo al
sono le seguenti altre parole del grande Papa un nuovo trattalo di Tolentino u-
uomo di stato, qual è l'encomiato conte surpandogli le Legazioni; enei uiomea-
della Margherita, suir annessione sacri- to medesimo quasi per taglione sottostia-
lega alla monarchia sai'da delle provia- mo alla capitrjlazione di Cherasco, per-
eie pontifìcie." La spogliazione del l^a- dendo i due nostri baluardi dalla parte di
pa, condannabile comeogni altra di prin- Francia. Ma la perdita l'acconsenliatno
cipe legittimo, è inoltre condannabile per- per trattato legittimo; gli acquisti gli ac-
chè oilende gran famiglia cattolica, a
la cettiamo da chi non ha diritto a donar-
cui è indispensabile che l'autorità poo- celi, richiamante tutta la diplomazia eu-
tificia abbia dominio tea)[>orale .. Sa- . ropea. Olfeiuliamo il diritto nel ricevere
na pohlica è il fondare cosa che duri; gli stali altrui, svigoriamo la forza per-
durare non può ciò che non ha per base dendo i mutiliamo l'i-
guerrieri savoini,
che uu' idea d'ingrandimento e di unio- dea itali ana, sagri ficando Nizza alla Fran»
ne contraddetta dalla storia e dalle con- eia. Qual rimarrà cautela a noi per assi-

dizioni intrinseche dell'Italia. . . A dura curare gli acquisti? Quale speranza per
sorte duiupie espongono la patria gl'ita- ristorare le perdite?" Più giornali e più
liani; e ben lo sentono que' medesimi scrittori rilevarono gravemente, aver Na-
che vorrtbbono, privandolo de'suoi do- poleone III promesso di venir in Italia
niinii, il consenso del Papa ... è un pre- senza nessun fine d' interesse, e per und
sentimento interno che mancando quel idea; ed aver finito poi col pretendere
consenso si edifica nel vuoto ". Quanto la già pattuita cessione della Savoia e di
alla cessione o vendita della Savoia e di Nizza ! Tutto questo rilevò la Civiltà
ÌN'izza alla Francia, disse il conte Mamia- Cattolica nel quaderno i^3, e nel se-
ni nel parlamento torinese: » Che fine il guente aggiunse. >» Chi avrebbe detto
giustifica i mezzi". Onde il Diritto esda' che questo secolo era destinato a vedere
ino : » Orribile dottrina, degna di orri- la vendita della Savoia fatta da Casa di
bili tempi ". Confessò il conte di Ca- Savoia che vi ebbe la culla e vi ha le
vour. » Se si volle Milano, farma, Mo- tombe? " Riferisce il Giornale di Ro-
dena, Uulogna e Firenze, si dovette cede- ma, de' 16 aprile. Il generale De La
re Nizza e Savoia, per condizione assolu- Moricière, comandante in capo delle
ta. Se avessimo ricusato di cedere Nizza truppe pontifìcie, ha ricevuto alcune
e Savoia, non solo avremmo perduto tut- somme che sono state inviale a lui per
te le recenti conquiste, ma avremmo e- essere impiegate a prò de' bisogni delle
sposto la causa d' Italia a pericoli ed a truppe e delle spese di difesa reclamate
rovina evidente". L'altro filosofo pub- dalle attuali circostanze. Egli ha pregato
blicuta sostenitore dell' ordine, conte
E- il Papa a voler nominare una commis-
nnhano A vogadro della Motta, Una que- sione che riceva questo genere di offerte.
sUone preliminare al parlamento tori' Il Santo Padre apprezzando la delicatez-
V I e Vie fii

la del generale e voleiiduseconJaie i suoi protesta, ed un sagrifizio, che %' impone


desiJeiii,noii>rijòa lalnopoicaidiuiJi VN'i- da sé slessa la pietà liliale. Per ricevere 111
8eiuaii,Villecoui le Pieisachjentj^.' Feri ;>- Loniira simili ollerleju aperta una con-
ri tesoriere generale. Tulle l'oblazioni |«)i tabilità. Per tutta Italia la nobile gara
pervenute finora in Uocuadu tunti |>ii cat- vieppiù crebbe, per teslinioniare al Papa
tolici di tutte le uazioni, nella (|i)antil:i di attaccamento e ilivozione colla ollertu del
scudi trecento mila (ora superano d' as- denaro di s. Pietro: Venezia, ^u[)oli, la
sai i cinquecento mila, e si auinenleran- Toscana, Modena, Parma, Bologna fece-
uo piogressivainenle), dal Papa fu falla ro altretlaulo, e quest' ultima con indi-
versare nel pubblico erario, i di cui bi- rizzo edilìcanle pubblicalo dair.V/7//o/nVz
sogni nell'attuali circostanze eccezionali di Torino. Gli edificanti sentimenti de*
sono evidenti. » Evidente del pari è lo Zif/Ort/ bolognesi, e le loro ollertc, anche di
spinto di tanti iiulioni di cattolici iigli Pietro.si ponno
Castel Franco e di Castel .s.

della Chiesa e del suo Capo che s'iinpe- ammirare nc\G iemale di Roma ùA 18G0
gnauo ad alleviare, per quanto loro è da- ne'n. i o6e 1 22. Energico e mirabile,pie-
to, le pene del Padre cuiuune de' fedeli, uo d'allelluosi senlimenli fu l'ìndii izzo de'
ed a sostenere e difendere .u'a coli' offer- cattolici svizzeri residenti in Roma, eoa
ta di denaro, sia colla t-sibizionc del- proteste contro la violazione de' diritti
le proprie persone, diritti della Cìùcsa\ temporali delia s. Sede, presentalo per-
callolica e del Palrìmonio di s. Pielro. sonalmente al Papa. Altro gli venne da
Il Santo Padre è veramente commosso Genova e dalla Liguria con 12,000 fir-
iieir osservare questo slancio d'alleilo me, pieno di nobili sentimenti, ramme-
de' figli suoi, col soccorso de' quali, ma morandole testimonianze d'aQelto per la
priucipaltuenle coli' aiuto di Dio, spera s. Sede, date in piti epoche da'genovesi e
che questi diritti saranno mantenuti ille- da' liguri : le dame genovesi ne rasse-
si, e saranno sostenuti come debbono es- gnarono altro a parte. 11 n.i 19 del Gior-
sere. Egli proseguimento di
attende il nale di Roma del 1860 offre altro in-
questo cattolico fervoie, e non dubita, dirizzo de'mallesi,dopoaver riferiloquel-
che benedetto dalla destra dellOnnipo- 10 eccellente del clero e popolo di quel-
tente, non debba conseguire il nobile sco- r isola tanto religiosa, degna figlia dei
po al quale è diretto". Non la finirei più Dottore delle genti s. Paolo, nutrendo
se tutto volessi appena ricoidare. Nondi- tuttora, in generale, que'senliroenti pro-
meno trovo meritevole di rimarco il ri- fondi di religione che le infuse. Imperoc-
portato da'o. I 06 e I 08 del Giornale di ché quegl' isolani non si stettero paghi
Roma del 1860. In essi è detto. I catto- alle sole espressioni d' affetto e di rive-
lici dell' arcidiocesi di Lione sì propon- renza verso il Papa, ma anzi amarono
gono Papa 600,000 franchi, af-
oflVire al renderle piìi significanti con secondare la

finchè abbia mododi completare e mette- colletta che il zelante mg.' Pace-Forno
re in buon ordine le fortificazioni d'Anco- loro arcivescovo-vescovo avea promossa.
na, ed in pochi giorni si raccolsero 1 20,000 11 comitato eletto dall'illustre prelato a
franchi. Ciò destò l'emulazione de'cat- raccogliere le obblazioni, accompagnò la
tolici d'altre diocesi, onde si vollero as- somma di franchi 54jOOO col memoralo
sociare a quella generosa offerta. Ed ol- indirizzo. Questo e quella furono quindi
tre a ciò l'opera del denaro di s. Pietro umiliati al Santo Padre da mg.' Anto-
ècostiluila in quasi tutte le diocesi della nio Grech-Delicata-Testaferrata prelato
Francia da per tulio le popolazioni si
: domestico e referendario, canonico della
fanno premura di dare quest'offerta, cb'è cattedrale di Malta, insieme al prof. d.
divenula una professione di fede, una Pielro Pace, ed a Giuseppe Calamala,
Gì Vie Vie
rlie rireviili in pnrlu;olare udienza, fu- relerare le funeste e>i|)an<«ìoni. Onesta è
lono lieti ili venne nccultiantoievohneii- »-7.iauilio la spiega/ioiie tlellii i iseiva ei|ui-
te da Sua Santità, e di andare conlùiiatì voca e della freddezza, alcune volte iiiale-

«leir apostolica benedizione per sé epe' vola, de' governi conservatori e non cat-
luio concittadini maltesi. Il cattolicismo tolici dell' Europa. Temotto essi di pre-
nc(jnislù inunenNa forza, quando tutti i stare delle for7e all'anarchia attaccando
fedeli riS[)osero unanimi al sospiro colla un potere regolare nel seno di (jiiesl' Ila-
preghiera del loro Pontefice. Il eh. Sau- ha, ove lo spirito rivoluzionario ha C(jn-

zet, antico ministro e presidenledella ca- centrato il suo focolare per fissarvi pei*

mera de' deputati di Francia, nella sua alcuni giorni suo trono. E ciò non o-
il

Jxoma davniili all'Europa, il cui saggio stante essi vorrebbero rimpicciolire i|ue-
rifer'i a p. 4<)5 il Giornale, di Roma ilei sta Chiesa rivale e temuta, la grande fi-

18G0, dichiara sulle ccjrrenti circostanze, gin a della (|U3le ciascun giorno s'innalza
Si traila per 200 milioni di cattolici del vicppiìi nel mondo trascinato all'unità
loro Padre e del loro Pontefice, della lor per la dolorosa memoria di tante prove e
capitale e della loro indipendenza; è que- per l'aspetto terribile delle continue vi-

sta per loro una questione di coscienza cende della società. .Io vengo dunque ad
e di famiglia. Llla è per loro santa come imire i miei sforzi a quelli di tutti 1 figli

i'una, cara come l'altra, inlima come lui- di voli della s. Sede'. Mi gode l'animo
le e due. Cos'i ciascuno deve alla difesa nell'apprendere dalG/c>r«<2/<; c/t 7iowj,z,a
comune il tributo de' suoi voli e de'suoi p. 44'^i che in Roma e co' tipi della Ci-
sforzi. Alla città eterna, all'ospitale e gè- viltàCaUolica si sta imprimendo una
nei osa Roma sono fissi gli sguardi di tul- grande raccolta destinala a perpetuare il
ti gli amici della storia e ilell' arti, so- vero e ragionalo sufìragio universale in-

pratlullo de'fedeli servi della fede e del- torno la sovranità temporale de' Romani
la Chiesa, co' loro cuori commossi. » E Pontefici, col titolo: La sovranità leiii-
dietro il potere temporale de'Papi,oggi porale de' Romani Pontefici propugnala
attaccato, altri più astuti ancora voglio- ncllasua integrità dal suffragio dell' Or-
no colpire il potere spirituale. Piivan- he caltolico, regnante Pio JX Vanno
dolo della corona, della sua e^terior mae- x/r. La raccolta sarà divisa in 7 par-
slà, della sua sovranità regale, si lusin- li comprendenti: La i.' 1' Italia. La 1.'

gano di snervare la sua forza morale e di la Francia, il Relgio, la Svizzera. La 3.'

minare la sua supremazia religiosa fino l'Austria, 1' Alemagna e l'Olanda. La


a quel punto in cui loro sia permesso di 4-" l^ Spagna, il Portogallo, 1'
America
distruggerla. Questo è il segreto dell'odio meridionale. La 5.' la Gran Bretagna,
peiseveranledell'Inghillerra,laqualenon l'America Settentrionale. La 6." Il resto
terne di alfrontare 1' opinione del mondo dell' Europa ^'crdica ed Orientale. La
discendendo sovente ad ingiurie indegne 7.' L'Asia, l'Africa d'Oceania. Ciascuna
della fama de'suoi uomini di statu^ o a parte conterrà le manifestazioni fatte non
minacce indegne della generosa libertà di solo per mezzo della stampa, ma anche
sue istituzioni. Questo è il movente con- per iscritti indirizzati al Vicario di Gesù
fessalo presso a poco dal ministero pie- Cristo dalle regioni ad essa parte attri-
monlese, che si è lasciato così deplora- buite ; manifestazioni che costituiscono
bilmente trascinare su tulli i declivi irre il grande e singolarissimo avvenimento
speranza macchiavellesca di
ligiosi nella del nostro tempo, e le quali ad ogni vero
meglio allontanare dal trono le correnti cattolico devonoun conforto. An«essere
anarchiche, di cui la cieca sua compia- drauno innanzi gli atti Episcopali, poscia
cenza non ha fdlto che accrescere e ac- verranno gì' indirizzi, forse solamente 1
V I e V I C CA
(olledìvì ; ila iillìnio gli opuscoli più rile- no, Pidii;iie<!Ìa, parte 1.", p. i Ty e seg ,

vanti, pubblicati iie'rispcUivi paesi. Tut- sui diversi limiti eh' ebbe 1' Italia diillii
lu si liprocliiirà nelle lingue uriginali.niu natura e dal diritto romano, e de'di versi
Kuld si aggiungerà la versione italiana alle cui gli furono pieposti. l' irariits TJrhi'i
sciillurc teilcsclie, all' inglesi, eil a (jual- fu (incile deiiiiiiiiiiato il Senatore di Ho-
(Iie alila eli lingua meno nota. ma, diversi de' (|uali iunseio la carica a
VICAUIO DLLL' IMPERO, lua- mez70 de'loio vicari. [Nella Chiesa, vo- il

riiiin Jmpeni. Luogotenente dell' Ini- cabolo di diocesi fu adottato pel /'esco-
lieraloie (/ .). Nell'antico inipeio roma- vato, laonde in tale articolo ne riparlai,
no il Sicario (/ .) eia un luogotenente poiché l'ordine ccclrsiastico fu in (|uesto

die riu)peiatore mandava nelle piovin- regolato sul governo civile, per cui cia-
cie, nelle quali non eianvigoveinaloii. In scuna diocesi o provincia ecclcsinslica eb
(juesta guisa erano vicari dell'unpeiatore he ili principio un vicario ecclesiastico o
medesimo, col nome digovenialure. Sci is- Primate. Uipristinato dal Papa s. Leo-
se il Cujacio, che si chiamarono anco vi- ne Ili, nella persona di Carlo Magno,
cari, ma di rado, i luogotenenti generali r impero Romano, detto d' Occidente, o
de' proconsoli,ovvero 'govertiiilori delle Gernianico, nella vacanza dell' im[>ero
PfOi'incie romane. h'Italiti (/ .) In go- spettava 1' amministrazione (U questo,
vernata da due vicari: uno era il fica- qual vicario dell'impero, aireleltoie di
rio d'Italia che risiedeva in Milano, e Sassonia, tranne nelle provincie spettanti
l'altro il vicario della ciltù, che risiedeva all'elettore Pr/Z^z/mo dell'alio Palatinatn,
in tloina, detto Vicario Urbis, ed am- poi riunita la diguilà a quello di Baviera,
bo amministravano sotto il Prcjèlto del il quale pretendeva d'esser vicario nelle
Pretorio, l'Italia avendo X Pio^'incic parli del Reno, della Svevia e della Fran-
o diocesi. Fu Costantino I il GrandecUe conia,ciò che gli veniva conteso dall'elel-
divise l'impero romano in XIV Diocesi lore Palatino del basso Palaliiiato. Me-
(/'.), compresa quella di Roma eie città glio è vedere i ricordati articoli, ed i voi.

iV^^/j/7'JfrtnV,contenente ciascuna parec- XXI, 184 e i85, XXXI V, p. i3G.


p.
chie Provincie e parecchi governi, e cia- Papa Clemente V, per morte dell'impe-
scuna diocesi avea un vicario dell'impei o ratore Enrico VII, nella vacanza dell'im-
nella cillà principale. Va tenuto presente pero, nominò nel 1 3 1
4 Roberto re iìi-Si-

il riferito nel voi. LV, p. i i5 e seg., e cilia vicario d'Italia, sinché durasse j ed
nel voi. XCIV, p. 267 e seg., massime anche vicario di Romagna e senatore dì
quanto riguarda presidi residenziali nel-
i Roma. Indi il successore Giovanni XXII
le cillà, vicari o Preftlti. Ivi, e nell'arti- gliconfermò il vicarialo d'Italia. Dappoi-
colo precedente a questo, nolai che il ché, avendo gli Elettori del s. Romano
IMallei, il Fea ed altri gravi autori, non Impero, parte eletto Lodovico V il Ihwa-
liconobbcro negli antichi imperatori ro- ro,e parte Federico o III il Bello duca I

mani, che ammiuislrnlori e quasi vicari d'Austria, colla bolla Sifratrnniel Coe-
dell'impero romano. Mutali limiti, l'I- i piscoporian nostrorum, de' So marzo
lalia fu divisa in XVII provincie poste a 1817, Bidl. Rom. t. 3, parte 2, p. i44:
disposizione del Pretorio d' Italia: VII Qtiod, vacante Romano Imperio, nullns
Provincie furono suddite al vicario d* I- assinnat nomen l'icarii ejnsdenì, ciuii
lalia, e X addette al vicario di Roma, e id tantumniodo ad Romanuni pertinral
regioin iirìiicarie sì dissero quelle poi Pontificeni. Avea già vietato a Lodovico
asseg' ale al Prefetto di Roma. Queste V di trattarsi da imperatore, dovendo a-
nou sono the nozioni generali. Meglio è spettare la coi;sueta pontificia confeima,
leggere gli arlicuti ciluli^ ed il Castella* lìachè la s. Sede esaminasse jjli alti del-
C4 V I e Vie
l'elezione, citantlolo, in uno a Federico I stitura pontificia, la cui figlia gran con-
olii, a comparire avanti di lui per deci- tessa lì fa tilde (a da* Papi fatt» vicaria
dere le loro ragioni, a chi de' due appar- d'Italia.Ottone III imperatore fece suo
tenesse la corona imperiale. Ma il Bava- vicario perpetuo d'Italia dell' impero e
io non valendo assoggettarsi a questo luogotenente dell' imperatore nel 999,
giudizio, divenne scismatico, prese a pro- Beroldo conte di Maurienne, da alcuni
teggere gli eretici e fu scomunicato da creduto stipite della real casa di Sai'oia
Giovanni XXII. Il successore di questi, (V.), o meglio Umberto I Binnaunano.
Benedetto XII, procurò di far sottomet- Anche Visconti signori i\\ Milano, ed al-
i

tere Lodovico V, il quale invece si culle- tri principi d'Italia furono vicari ilell'ini-
gò con Edoardo III re d'Inghilterra, che Peronella bella regione. Vicari dell' im-
fece vicario dell'irapero, onde il Papa sco- pero, e per tali dichiarati dagl' impera-
tnunicòambedue, dichiarando \\ i. "usur- tori, lo furono ancora talvolta vescovi, i

patore dell' impero. Avendo poi Bene- come il patriarca à' Aquileia, del quale
detto XII timore, che nella vacanza del- meglioa UdinEjÌo parti determinate. De'
l'impero, la cuiamministrazione per la vicari perpetui ereditari e de'procuratori
questione gli apparteneva, fosse l'Italia del collegio degli Elettori del s. Romano
assalita daqu ilche nemico forastiere, nel Impero, trattai in quest* articolo. Nelle
1 338 costituì alcuni vicari, feudatari del- Solennità imperiali sid'atti vicari suppli-
la Chiesa, cioè per Milano, i Visconti, vano pegli assenti elettori. Questi vicari
coll'annuo Irihutodi 10,000 fiorini d'o- e gli altri vicari dell'impero cessarono
ro ;
per Verona e f'icenzay gli Scaligeri, dopo lo scioglimento dell'impero Roma-
5,ooo fiorini ; per
coll'annuo censo di no Germanico, e dopo aver Francesco li
Alantova e Reggio, Gonzaga; per Pa- i rinunziato alla dignità d' imperatore de'
dova, Carrara; pev Alodena e Ferra-
i romani a' 6 agosto 1806.
ra, i d'Esle, e siccome Ferrara era do- VICARIO DEL PAPA. V. Vicari
tnioio della Chiesa romana, perciò gl'ini- Apostolici, Vicario ge\eraie di Roma,
pose il tributo di 10,000 fiorini. A tutti Vicario temporale della s. Sede.
questi vicari, dich'arò Benedetto XII, che VICARIO GENERALE DI ROMA
durerebbe il loro vicariato nella vacanza DEL PAPA, Vicariai Domini Papae;
dell'impero, ed a beneplacito della s. Se- Cardinalis Ficarius Urbis j Siinimus
de. Solevano gl'imperatori dichiarare vi- Ponti/ex in AUnae Urbis, suhurbium et
cari imperiali quelli i quali investivano districtus Vicarius generalis in spiritua-
de'feudi imperiali, cioè ne'leudi stessi, ed lihus. Cardinale vescovo che rappresen-
alcuni esempi ne riferirò all'articolo che ta il Papa e fa le sue veci nel governo del
sono per citare; poiché Lodovico V per vescovato particolare di Roma e del suo
vendicarsi de'Papi, nello stato pontificio distretto, con giurisdizione vescovile; per
nominò vicari diversi signorotti, che do- cui , come dice il cardinal De Luca , IL
minavano in parecchi luoghi. I Papi co- Vescovo pratico, p. ^^o, tiene il suo vi-

stumarono dichiarare Vicario tempora- cario generale <:[ì\ama\.o Vicegerentef V.),


le della s. Sede (f^.), quello che infeu- e altra specie di vicari particolari, col ti-

davano delle terre della Chiesa romana, tolo di luogotenenti e deputati, cioè in
ciò nel vicariato delle medesime. De'no- civile e criminale, e lo qualifica Magislra-
minali vicari imperiali parlai io piìi luo- tiis magnus, supremiis magistratus pria-
ghi. L*im[)eratore Ottone il Grande nel cipis. Devo avvertire, che sino al 1 7 1
7 il

693 Azze II signore d'Este, vicario


fece cardinal vicario nominò il vicegerente,
dell' impero in Italia, e tale fu suo figlio ed i due luogotenenti civile e crimina-
Tedaldo sigoure di Ferrara, per iu?e« le, con approvazione del Papa , il qua-
V I e Vie 65
le li' allora in poi nomina tali 3 mini* par, S. /?. E. Cardinales, Oratorcs Re-
siri, eii alili aiicuia dello slesso vicaria- gniti, Principes, Praelali, ac tot viri il-

to. Il vicegeicnlalo cotniiiciò nel vicariato lustres. L'Auiidenio, De Pictate roma-


del cardinal Savelli, d (joale fu tallo vi- na, ()ar. 4'>cap. vii: Dr Card. D. PP.
cario nel i 5bo, secondo il Ponzelli. Inol- ì icario, diiliiara che dttos habct prae-
tre il cardinal De Luca ne traila nel lib. cipuos in munere aujciliares substitulos,
i5, par. 2/ , Helatio Ilonianae Curine pritnuiii f'icesgerentis vocabulo notante
forensis, ejttsniic 1 vibnnaimin, el con- alterutnjudiccm vicariidicunt: hosprae-
grtgiitionntiì, disc. 1 3: De Cdrilinali Vi- ter vieni ius tertiutti habet j'udicein, vide-
cario , tjus(jiie Tiiliiiiiali. lin[)eroccliè licct tnale/icioruiii. Ijenedelto XIV nel
({ueslo cardinale è capo del Vicariato di suo Bullariuiti, t. 4> coosl. x.i, Ad ait-
lioma, tribunale suo proprio, ed uno de' dicntiam, diretta al suo vicario cardinal
priniai'i Tribunali di Iloma, ai liccio da Guadagni, di nuovo riconobbe: " che il
dolersi tenere sempre presente in (jue>lo, cardinal vicaiiosìa l'Ordinario di Roma,
per compriielrarvisi inlerameule. quale né di ciò può muoversi conlroversiaj rap-
'Triiiinalt (l- .) ecclesiastico e vescovile.il presentando la persona del Papa, non co-
gesuita lMeltei)l)erg,nella.Vo^///rt6'o//i,'re- me Papa , ma come vescovo di lìoraa,
galionitm et Curine Ilo-
Tribiinaliiiìii giusta ciò che da noi si è dimostrato nel
manne, (.Wce primnrii in Curia Romana
t nostro trattato, De Synodo Dioecesana,
jjvncfìositi sunt ofjìciis : {'ice- Cancella- lib. 2, cap. 3, n. I e 2, e sarà forse anco-
ri US, Catti erar insania /or Poenitentiarius, ra più ampiamente posto in chiaro nella
/ icarius Papae, Dibliollucariiis, Ptae- ristampa ...Fra gli atti concistoriali del
posiuis qfìicio sacrne ^eneralis Inquisi- i558, noi ritroviamo, che nel concistoro
ainque. ludi traila nel cap. 4: De
lionis, tenutoa' 18 novembre, il Pontefice Pao-

Tribunnli / icnrii Sninnii Ponti/ìcis. Il lo IV unì al Sagro Collegio de'cardinali


Morcelli dice Ialinamente il cardinal vi- l'uffizio di Vicario di Roinaj ed essendo
cario di Roma Cardinalis vice sacra
, reso più illustre il detto uffizio per l'an-
j4nlistes irbis, T ice sacra Atilisles re- nessione predella, non è meraviglia se
ligiotìutii Urbis, Cardinalis f ice sacra l'uflìzio sia di poi stato decorato con al-

fungetis. Il Coliellio, Nolitia Carditiaia- cune particolari e illustri prerogative. Noi


(US et fìomanae Aidae offìcialiuiti, cap. qui non intendiamo di riferirle tutte, do-
Lv: De l
icario Papae, lo appella Fi- vendo bastare il far parola di ciò che
carius perpeluus Papae, cui è data fa- riguarda la collazione degli ordini, e spe-
cultas deputatidi sibi coadjutoreni e- cialmente iu ordine a'suddili de Vescovi
piscopuni sub noiinne Vicesgerentis , il Snburbicari (V.f. In quest'articolo ra-
quale ora è nominalo dal Papa, f^eil'epi- gionai del motivo della costituzione Ad
talìlo del i.° cardinal vicario slabile, cioè audientiani, per la questione: Se a'cardi-
del cardinal Ilosariospolelino, fu scolpilo: naii vescovi suburbicari non sia lecito il

SunimiPon ùfìcis perpetuo Ficario.'La n •


conferire, oltre la tonsura, gli ordini mi-
lo il cardinal vicario che il vicegerenle nori o sagri, a'Ioro sudditi diocesani nel-
sono perpetui, se non sono promossi non la cappella del proprio palazzo di Ro-
rinunziano. Il cardinal Petra, Commetit. ma, senza aver chiesta e ottenuta licen-
ad Consti t. Aposl. l. 5 ad conslit. I Pan- za dal cardinal vicario di Uoma. Laonde
li II, n. 5o, rilevando le prerogative del Denedello XlVdecretò, poterei cardina-
cardinal vicario, ecco comesi espresse: Et li suburbicari nelle cappelle de' propri

maxima ratiotie, quia agitur de prae- palazzi iu Roma dare a' propri sudditi
darò officio habente atn piatti poieslateni la prima tonsura solamente. Ignazio San-
in Urbe, in qua adsuiilipsafamilia Fa- tamaria, JVolilia Romanae Ci<n«e, cap.
V&L. \(AK. 5
G6 Vie V IO
3: Dt Cardinale l'icario r';7^/.T,tlic!iia- Potere spirituale e temporale, benché la
la: Vicnrius Urbis vices agii Pouti/icis somma dell'amnìinistiazione temporale
niaxiini idpolt Roniac lìpiscopi, eiiiscu- risiedesse nel cardinal Cdincrleiigo di s.
palcni jiiriuUclioucm cxerct/iclo, aUpic Chiesa, e li notai parlando del Segreta-
mimerà ad Kpiscopuni speclaulia ohetm- rio di Slato (/ .), cardinale succeduto al
do. Adunque tulli ricordati scriltori, e
i soprintendente di tulli glialì'aridello sta*
(juelli che io progresso ramiuentcrù, dif- 10 ecclesiastico,che soleva essere un Pa-
fusaiseale Irallarono della cospicua cari- rente {V.) del Papa. Si può vedere il car-
ca ed iruportanlissimo uHìzio del cardi- dinal De Luca, Relatio RonianacCuriae,
nal vicario di Roma e suo dislrellu, iiiti- disc. 6 : De Cardinali Superinlendcn-
lolaudosi N. della S. II. C. Cardinal
: te generali, seu primo niinistro Papaej
N. della Santità di A\ S. Vicario ge- disc. 7: De Secrclarius Status. Osser-
nerale, della Romana Curia e suo di- vando il Nardi, De' Parrochi t. 2, p. ,

stretto giudice ordinario ec. E sottoscri- 202, che neh 14B trovò il vescovo d'Al-
Tendosi: /V. Card. Vicario, il quale tito- bano, Vicarine Domini Papae, dichia-
lo viene preceduto dalle altre dignità che ra di non essersi mai [)rima di tate epoca
riunisce, come il [)ieseiile:Costantino per incontralo in simile carica. Probabilmen-
la misericordia di Dio Vescovo di Al- te devesi intendere il vicario o legalo a-
bano della S. R. C. Card. Patrizi, ar- postolicu ne'regni scandinavi diDanimar-
ciprete della patriarcale basilica Libe- ca, Svezia e Norvegia, per esaminare lo
riana ec. Parlando del J icario dell'Im- stalo di quelle chiese e stabilirvi prov- i

pero, dissi dell'antico Vicario di Roma vedimenli opportuni. Tale essendo il car-
uel civile, e tale fu pur detto il Senato- dinal Brekspear, poi Adriano IV, allora
re. Non si devono confondere i vicari di vescovo d'Albano, il quale non è regi-
Roma de' Papi, co'Ioro vicari o Legati stralo Ira'vic .ri di Roma, ncWElenchus
(V.) nelle legioni, né co' Vicari /aposto- del Ponzelli. Il cardinal Camerlengo di
lici, nel quale articolo tornai a ragiona- s. Chiesa {V.), successe al cardinal Ar-
re de'prnni, e de'quali anche ne'vol. LI, cidiacono della Chiesa Romana {V.)^
p.GojLV, p, 202, venendo loro concesso ch'era pure vicario del Papa, il quale car-
il pallio quando era poco comune, tran- dinale restò Priore (/ .) de' diaconi in :


ne patriarchi. Né co'vicari o legali di
i questo e nel 1 gran
articolo riparlai del
Roma {V.), nominali nell'assenza de'Pa- potere del cardinal arcidiacono, che fu
pi che intrapresero alcun Viaggio {V.), d'uopoaboliilo, per averne abusalo. Nel-
per taliavendo deputati, Pioli il cardinal la sua prima introduzione il camerlengo

di Cusa, Sisto IV il cardinal Cibo, Ales- successe a\ Vice-Domino {V.), ed al /'e-


sandro VI il cardinal Pallavicino , Cle- slarario delia s. Romana Chiesa {V.).
mente VII il cardinal Del Monte, Vao\o 11 Galletti che trattò di quest'ultimo, ci

III il cardinal Cirafa e il cardinal Pio disse a p. 24. Nell'antichissimo Ordine


diCarpi, Clemente Vili il cardinal à'A- Romano /si vede aver l'arcidiacono l'in-
valos. Di tali vicari o legati, di ce il Pon- combenza e la giurisdizione sopra il Cle-
zetti, angusta eral jurisdictio, qnae ex- ro di Roma, dicendosi ivi, che in morte
tra Urbis pomerium non protcndebatur di qualche diacojio iegionario,i]nf^^^èiion
secundum decrelalem anni 1206 Inno- fosse sui'rogalo il successore, gli acculili
centi IIIPP., cap. Sua nobis: De Offi- dovessero ubbidire all'arcidiacono. Era
cio ì icarii. Inoltre nell'assenza de' Pa- dunque l'arcidiacono il vicario del Papa
pi, massime que' residenti in Avignone, in queste materie, ufficio del lutto diver-
crearono Vicari generali di Roma e del- Anticamente nella Se-
so dal vestarario.
lo slato di s. CUicsaj accordando loro de apostolica vacante [V.) e fino alla
V I e Vie 07
coiisagrazioue ilei niiovu l'onlrlice , ei\ di cliiess. Diaconi cartofìlaci di Costan-
ili «ssenr.a de'Papi di» Ruuiii, il governo tinopoli trovò pure nel ioli?,, neliof)<)e
della CIticsii si devolveva al triumvirato nel I 143. Oggidì nella Chiesa greca il

apoijlulìco, cuinpostu del cardinal /irci- Prolosinetllo (/'.), capo iltt' Siine Ili, è il

prclfy o pili aulico de'caidinali preti, del vicario generale del vescovo. Un teiupo
cardinal Arciiliacono, o vicario del l'a- il vescovo di /*or/o()^.) esercita va in par-
pa nelle cose ecclesiastiche e civili, e del te di Uoma la giurisdizione vescovile, pe*
Primicerio della s. Scile [F .),o '.\ccauo vescovati subuibìcai i a lui uniti, poi con-
de' Prolonnlari apostolici. Pitiuleva il cessa pienissima a'vicari di Uoma. Il ve-
J." luogo l'arcidiacono, se il Papa viven- scovo di Forto estendeva la sua diocesi
te, il 2." se defunto, il Magri, NuUziiiile e giurisdiiione nel Paone di Trastevere,
i'ocaboli ccelesiaslici, in (juellodi Carlo- alla (|uale unì quella della Città Leoni-
pltylax, ch'era il vicario del [lalriaica na, dopo che divenne vescovo anche di
di Costantino[)oli e lo serviva d'arcidia- Selva Candida o delle ss. Uufloa e Se-
cono nella messa, ed esercitava la carica conda al <|uale vescovato apparteneva
,

di .sommo penitenziere, riparlato nel voi. quella parte di Roma, già suo suburbio.
LXXIX, p. 1 I, rifai isce che nella Chie-
I Nel 1774 '«J pubblicato in Roma: Lo sta-
sa romana era quest' ufficio chiamato lo presente o sia la Relazione della Cor-
diartii/arins, ma non di tanta autorità te di Roma [coolro il qual vocabolo, ol-
come il carlolìlace della Chiesa greca. tre nel silo articolo, dissi altre parole nel
L'udìzio di cartulario l'ebbero ancora le voi. LXIII, p. 153), ^ià pubblicata dal
corti secolari, e si dava tal titolo al giu- cai'.Lunadoro,ora ritoccala, accresciu-
dice delegato dall'imperatore, come au- ta e illustrata da Francescantonio Zac-
che al custode dell' Arclin>io ^ onde gli caria. Si tratta nel l. 2, cap. 22 Del :

y^rc/iii7s7/fuioiio detti carlularii. Il Nar- Cardinal Picdrio di Roma. Lo ripro-


di, Dc'Parroi hi, p. 343, osserva che an- durrò, eoo giunte e schiarimenti. Presen-
ticamente ne'capitoli canonicali, i cano- tandosi quotidianamente al PiomanoPoU-
nici preti attendevano alle sole cose spi- teflce premurosissimi e gravi aiK'ari lu
rituali in chiesa, o ne' bisogni estremi, i sempre maggior quantità, secondocbè ri-
canonici diaconi erano destinati alle ca- chiedono le varie dignità ed quali A , i

1 iche esterne che davano più nell'occhio, lui solo competono qual f icario di Gè-

come il carlofilace corrispondenle all'ar- sii Cristo (^.) in terra, è necessario che
chivista o bibliotecario, detto anco car- raccomandar ne debba la cura di molli

tulario. Questi, cou alcuni diaconi, a vea- onde provvi-


a diversi abili personaggi,
1)0 ispezione ne' beni delle chiese, ed era damente supplire ad ogni cosa. Al car-
necessario il loro permesso e consenso iu dinal vicario pertanto commette di fui'
iscritto pe'conlratli. Giorgio Fisida ce- le sue veci di vescovo di Roma e suo
lebre poeta sagro nel G4o era diacono e distretto, e di esercitare vescovile giuris-
cartofilace della chiesa di Costantinopo- dizione (se non è Vescovo, tale si con-
li , della quale era bibliotecario nel se- sagra, anche cou titolo di Vescovo iit
colo XIV il dotto storico greco JNiceforo parfibus, per quanto dissi in quell'arti»
(jregora. Nel i oyS e neh 2 i j trovasi uu colo). Paolo IV prima d'ogni altro vol-
diacouo bibliotecario nella chiesa di De- le, che l'ufììzio di vicario di Roma pro-

neveuto e tuttora esiste. Altri diaconi


, prio fosse .soltanto de' cardinali vescovi
cartoillaci della chiesa di Costantinopoli lor vita durante. Iinpcrucchè innanzi il

li riferisce a p. 36o dell' aano 68u, del i558 il vicario di Roma non sempre fu

787 , olile lo scevofllace , forse cartula- cardinale, ma talvolta semplice vescovo,


rio, che nel 1027 a\ea i>|>eziouc sui beui td anche ubbale, per aver Douifacio IV
ns V 1 e V I c
dento suo vicario di Roma l'abbate del periale; legazione che descrissi nel voi.

monnsleio lienedelliiio di s.Mailinodio- LXXIX. p. 280 e seg. Quanto agli e-

cpsi ilei ho (ma il Ponzelli dice che


ili A seoìpi (Il altri, non vicegeienti, che fun-
lo fu diGiovanni ^ XI 11, e nonifiicin 1\ sero l'ullizio del vicarialo di Roma , ini

fece vicario l'abbate di s. Paolo fuori le occorrerà ricordarli nell'elenco cronolo-


mura). Alloicbè il vicario di Roma non gico de'cardinali vicari di Roma,delPou-
era cardinale, i cardinali liilfi, il Go^-er- zelti, da me continuato che esibirò iu ,

Tintore di lìnnia,Vldilorc della Came- fine. L'ultimo esempio accadde nel lut-
ra, erZ di (ore drllr Conlraddellf (/'.), tuoso 1849, quando costretto ad ascon-
aveano postoa lui superiore, benché non mg.' Canali f^icegerenle, come nar-
tiersi

insigniti della dif^nità episcopale (Noterò, lerò alla sua volta, facoltizzatu lo supph

che fu Clemente XI. che pel F.°non)inò mg/ Giuseppe Angelini, allora e adesso
ilcardinal vicario con breve apostolico). luogotenente civile del vicariato e cano-
Ora, riaturalinenle, qual cardinale e per nico Valicano). La giurisdizione del car-
la dignità della carica, è sopra di tutti dinal vicirio abbraccia ora la città di
loro , e nel Sagro Collegio prende il Roma ed il suo distretto sino a ^o mi-
luogo d'anzianità che gli spelta, nell'or- glia (Del distretto o Comarra di Roma,
dine de'vescovi suburbicari o de' preti, riparlai nel voi. LVIII, p. i i5 e seg., e
secondorbè egli appnriiene (Anco quan- descrivendo Parrocchie di Roma e (.\el
le

do il vicario non era cardioide, godeva suburbio, però essendo ora amplissimo,
la parte dal Palazzo apostolico, di pa- secondo l'attuale riparto territoriale, gli
ne e vino, considerandosi facente parte altri luoghi appartengono alle diocesi che

della Famiglia pontifida, cotncìe^^o ne' dichiarai. Anticamente il distretto di Ro-


ruoli di Paolo IV, innanzi che attiibuis- ma si prolungava nel raggio di 100 mi-
se l'onoi ificenlissimo e autorevole ufl'izio Pnfllo di
glia, spazio di già soggetto al

al sagro collegio; e continuò a fruirne noma, come rileva Santamaria a p. iSy).


dopo tale disposizione). Il cardinal vica- Su di che è bene vedersi il Petra, Co'«-
rionon si può destinare altro vicario, menlnr. ad Consti t. .4post., t. .5, n. y5.
poiché se partir dovesse da Roma, altro Ne' tempi andati era incerto fin dove si

caidinal pro-vicario, deputato dal Papa, stendesse l'autorità del cardinal vicario,
supplisce alle veci di lui, essendo titoli e poiché altri pretendono che si restringes-
iiflizi propri de'cardinali il vicariato e il se soltanto a l'ioma e suoi sobborghi, ed
pro-vicarinto di Roma, siccome attesta altri volevano che si dilatasse per tutta la
il cardinal Petra nel luogo già ci tato (Suo- provincia di R,oma, comesi può riscon-
le talvolta supplirvi il prelato Ficegeren- trare nel Gonzalez, cap. tua dtoffìc. Vi-
te, o altro destinato dal Papa: l'ultimo car.,\ì. 1, e nel Mandosio, ad Reg. Can-
esempio che nell'assenza del cardinal vi- celi. i4) qu. 6, u. 5. E quantunque nel
cario di Roma supplì il presente vicege- distretto di Roma ci siano sei vescovati
reute mg.' Ligi-Russi arcivescovo d'Ico- suburbicari e cardinalizi, pure l'autori-
nio in parlibus,^M\tnen\\ con iodferno tà del cardinal vicario, un tempo si esten-
cardinal Patrizi vicario di Roma, avven- deva eziandio su quelli, ed oltre alle cau-
ne quando questi neh 856 fu nominato se d'appellaziotie (nel 17 18 fu stampato
dal Papa Pio IX legato a Intere a Pari- in Roma: De piaerogativa j'iirisdictio-
gi all'imperatore de' francesi Napoleone 7iisEminentissimi Virarti Papae in di-
III, per rappresentarlo e nel di lui pon- strida Urbis circa Appellationes. Dis-
tificio nome far da Padrino, nel compi- sertatio historico-canonica CajetaniL'o-
mento delle solenni cereraonie del batte- nes promotoris fiscalis tribunalis ejns-
simo del suo primogenito principe iiu- dein Emine ntissimi Vicarii), riconosce-
,

V I e C V 1 G.j

vfl ancora le colise ilii/ istanza ciirnnla- do il Lambcrtiui, De Synod. Diacci.


ti viiiiienle coj^li slessi orilinai i ilei (li«itret- cap. 5ji. Il cardinal vicario del Romano
lo; poiché qnc'vescovnli non si leiievnno Pontefice ha maggior potestà d' ogni al-
allora c|i»ali separali dal vescovato ili Ro- tro vicario generale, ed esercita giurisdi-
ma, ma i loro vescovi erano coopeiutori zione vicariale, ma nello stesso modo che
ecolluterali (.lei Romano Ponlelice, e in mi vescovo nella propria diocesi esercì*
ili lui vece da ciascuno di lot'0«0{<ni set- ta la vescovile , continuando la di lui
timana a vicenda si facevano pontifi- i autorità in leiupo deWa Sede apostolica
cali nella Chiesa patriarcale e arcibasi- l'acaule e del Conclave (nel modo cioè
lira Lateranciise, madre e ca[)o di tutte descritto in que'diie articoli, continuan-
le chiese di Roma e del mondo catto- do a intitolarsi: J icario generale della
lico, qiial cattedrale citi Papa. Di che Romana Curia e giudice ordinario, la-
rai^ionai in più luoghi, ed il Tomassini, sciando le parole, r/i /Vostro Signore. Im-
nella l'et. vi nOi'. J'crles. (liscipl., t. i, perocché dichiarò Pio IV nel 562 colla
1

par. 1 , cap. i'^3. l'eiò Benedetto XIV bolla In elige/ìdis, che in detto tempo il
decretò colla bolla i i5, t. i del suo Dui- Camerlengo di s. Chiesa, il Penitenzie-
la riunì ^ ile' 2 i dicembre 744> lioinaiiae
i remaggiore e il Vicario di lìo/na, po-
Ciiriac jìracstaiiliiiin (ricordata nel voi. tranno continuar le loro funzioni, doveu-
LXXX,p. 38,con l'altradel 'jf^T.^Quan-
I l do gli altri Tribunali di Roma e dello

(uni ad procuraiidam), che non vi cora- stato cessare interamente. E Clemente


petessej^iurisdizione veruna ini. istanza Xn nel I 7 32 colla bolla Aposlulatusofjl-
al cardinal vicc^rio, in riguardo alle dio- cium, decretò, che oiorendo in tal epoca
cesi de' vescovi nel distretto, ma che vi il cardinal vicario, il vicegerenle resti col-
si potessero solamente eseguire le di lui le facoltà di lui). Si può consultare il

citazioni, e i mandati colà speditivi con- Barbosa, De j'ure Eccles., t.i,cap. 5, n.


tro i chierici a lui soggetti, o per ragione 48. L' autorità del cardinal vicario (a
di r)a>cita o di benefizio. INon ostante può soggetta a più variazioni, e trovo >rel

il cardinal vicario permettere a' cappuc- Buliiriuin Komanuni le seguenti bolle


cini impiegati nell" uflizio di cappellani e disposizioni. Di Paolo li, Licei Ecclc-
nelle pontificie galere e nella dar->ena di siaruni, de' 16 settembre 1464= t- 3, par.
Civitavecchia (forse ces^ò l'aulorità dopo 3, p. 117. Jiirisdictio, elfac.idtates Vi-
la ripristinazione del suo proprio vesco- card Papae Urbe, e/usque ilistri-
, in
vato. A vveil'i il Santamaria: /^^«/«^//l'f'r- clu. Di Giulio Decet Ronianuni Pon-
II,

(ai^ hii/iisz/ìodi j'itrifdiclionein non ha- lifìcein, del i5i2 t. 3, par. 3, p. 333. :

bcie cardinaleni F icariani intra cì\>ila- Declaratio jurisdiclionum Vicarii Pa-


tem Ccnluni Cellarum^quaeaddioecesini pae, Giibernatoris, Auditoris Canieracy
[''ilcrlienscin per linei. Potestas f'icarii Senatoris aliorumque jadicwn Curiae
,

l rln<! anipUor ci'àdeni esl ca, qua. Epi- Capitola^ ac Marcscalli Urbis. Di Pao-
scopi cuyusquc f^icarius Generalis pal- lo III, Licei Ecclesiarani omnium, de'3
let. Nani acquimi esl, ut suprcniae Se- novembre i^\i: t.
4. pai", i. ,^'ìy^-
dis Vicarius a celeris inferioruni Epi- Jurisdiclio,elfacldtates Vicarii Sumnii
sroporuni qitoquo modo di ferimine tur. Pontifìcis, in Jlnia Urbe, ejusquc di-
Idque non soluin rationeniuneris Fica- slrictu. Di Giulio III, Cimi siciU accepi-
riiilis. scd eliani quia l icario Urhis a inus, del i55o: t. 4> pa''- '> P- 2G0. /«-
Ponti/ice pcculiarilcr nonnullae facul- risdiclio Eicarii Papae in causis /le-
latcs coiìcedtinlur, qtiae generali sub dc- bracoruin da Urbe. Di Paolo V Lni- ,

jjulalione non comprchcndercntiir), che rc/'i/ </gr/, del 6i 2 ricordata nel voi.
I ,

ascoltino le confessioni de'guleolli, secou* LXXX,p. t35.Woterò,cbe Urbano Vili


70 vie V I e
con deci eie de' 7. 7 aprile 1626, concesse 7/V//»;, del iO()2, colla quale aboH i fi-j.

al cardinale primo prete, altri dicono a' bunali egiudici particolari. !M 1 lietiedetlo
cardinali vicari /jro tempore^ almeno lei) Xlll decretò colla bolla In supremo A-
bero o da quel l'apa o poi, la facoltà ili jìostidalussoiio, de' 17 agosto 1724,
(are i processi, e di pro[)orre w Conci- Dtdl. Roni. t. I t, p. 336: Res/iticilitr

slori segreti le cliic'^e de' sei / escovati Card, f cumu-


icario Urbis jurisdictio
suburbicarifquantoalla provvista di nuo- lative inomnibus causis. Inoltre Bene-
vi vescovi, vi è alcuna analogia colle pre- detto XIII istituì il promotore generale
rogative del carlofdace discorso, per I ac- nella Curia ecclesiastica (/ .). Dell' ope-
cennato nel XCV,p. -26. Inoltre Ur-
voi. I
rato da Benedetto XIV, già notai ove ne
bano Vili neh 633 allidò la cura de'sei parlai. SuU' insegnamento della Dottri-
vescovati suburbìcari vacanti per morte na cristiana [J\)nQ\\e chiese parrocchia-
de'vescovi, o assenti o i»npediti, al cardi- ClementeXIll emanò moto-proprio,
li, il

nal vicario, perla vicinanza a Roma, con Per quanto sia grandi-, de'26 settembre
flulorità, riferita dal Ponzetti), ma non 1759, Bull. Roin. coni., t. i.p. 2'jÌ2, con-
s\ esercitò da' cardinali vicari esclusiva- ferendo al cardinal vicario l'analoghe fa-

mente (come può vedersi ne'vol. LXXV, coltà. Clemente XIV a' 5 agosto 1760
p ''24, XCV.p. 225), continuandosi prò con suo chirografo prodotto coll'altro che
miscuameole a proporsi da' Papi , con dirò, dal Ponzetti nell' Appendix, con-
Proposizione concisloriale, finclièdopo cesse al cardinal vicario, al vicegercnte,
il
7q4 non vi è più esempio che car-
I i al luogotenente civile, ed a'Ioio uditori,
dinali vicari esercitassero più tal facoltà, la [xivativa economica e sommaria d'e-
ad onta dell'istanze del cardinal Soma- saminare le cause di ricorso delle persone
glia e del successore cardinal Lilta, men- d'ambo i sessi miserabili, oper infermità
tre dal 63o al 7f)4 si conosce, che pro-
1 I
o per età avanzata, o impedite o in islato

posero 98 chiese. Bolla di Clemente X, pupillare, afllnchè conosciutesi con prove


Ex conimissae, de' 3 gennaio 1672: 1 t. le ragioni della parte ricorrente, ordi-

7, p. 161. Diversa e or cUnaùones circa


nasse a chi n'era in obbligo di sovvenir-
extraclionem Reliquiarum ex Coeme- le, per prossiniità di sangue, con uno sta-
teriis Urbis , et locoriini circiimvicino- bileassegnamento per gli alimenti, finche
rjini, illaruìnqiie cuslodiain^eldistrihu- durasse tale stato, a misura della possi-
ticnetn. Quanto riguarda le ss. Picliquie^ bilità. Dipoi, venuto il Papa in cognizio-

le Catacombe e Ciuiilvridi Roma,'m que- ne, che tali persone, ignorando il suo chi-
gli articoli ne tenni proposilo; e quanto rografi*, convelli vuno le parti a trattar le

alla^e/7o//»rt7(/'.),ancbe ne'vol. LXX I II, cause in altri tribunnli, e clje per l'impo-
p.34q; LXXV, p. 22.5. D'Innocenzo XI, tenza di sostener le liti, gemevano per
Dccet Romanum Ponti/ìreni, óe\[6Sg, non poter ottenere ciò che ad esse com-
ricordata nel voi. LXXX, p. i36. Non peteva, per e(|uilà caritativa con altro
trovo nel Bullaritiin la bolla di Clemen- chirografo de'7 marzo 1
772, concesse al

te X de' i 2 agosto i G7 1 , colla quale com cardinal vicario l'assoluta privativa della
part'i a' cardinali vicari la facoltà cumu cognizione di tali cause, ritnuovendole da
lativa di giudicare tutte le cause che ap qualunque altro tribunale, da qualunque
parlengono al loro tribunale, come gli al appellazione, ed inibizionedotale,chenon
tri giudici ordinari della curia romana, si dovranno attendere in modo alcuno,
l'cncli»' fossero laicali o meramente prò dichiarando di niun valore i privilegi di
fané, indi ristretta da'successori, partico- ufficio, di familiaiilà, di lettere patenti
larmente da Innocenzo XII, colla bolla e altro, con piena autorità di risolvere al
ricordata nel voi. LXXX, p.i3ft, Ad ra- solo iribunale del vicariato. Ma ora è da
vie Vie 7t
tornare al liljio : Lo stato presente del- della discorsa lettera decretale di Bene-
la Curie (li lloma, riservandomi poi eli detto XIV, in cui dimostra, che senza il
narrare il principale operato da'Papi nel consenso del cardinal vicario, eccettuata
secolo corrente. L' autorità duncfue del la i." tonsura, conferir non si ponnoda'
cardinal vicario fu ristretta e ampliata a cardinali vescovi submbicari gli ordini
beneplacito de'l'api, a seconda delle cir- uìinori e sagri, e ciò a norma del concilio
co>lanzede'tem[)i, fìocliè Benedetto XIV di Trento (Ma il cardinal vicario non ha
volle che l'autorità del canlinal vicario giurisdizione sulle chiese cardinalizie di
si riducesse allo stato, in cui si trovava Roma, cioè le arcipretali patriarcali, i

prima della ri torma de'tribunali fatta da Ti/oli Cardinalizi, nel (piale articolo
Paolo V. Dice il Coliellio, il cardinal vi- termi pure proposito delle precedenti, le
cario ha diritto speciale di convocare Sì- i Diaconie Cardinalizie. Ma vacanti i ti-

nodi. Egli qual vescovo, destina i confes- toli e le diaconie, come afferma il Ponzel
sori s'i secolari che regolari, ed anco fuor ti, subentra la giurisdizione del cardinal
di città, per privilegio particolare (cioè, Eugenio IV
vicario, per disposizione d'
dirò con Santamaria Excipt tres Ur-
: del 43 I. Notai nel voi. LXXV,p. 234,
1

bis hasilicas ; niiniruvi Lateranensem, che il Papa nel 1847, P^** la solenne fe-
/'alicanani, et Liberianani^ qunrnm sta Iridiiana celebrata nella chiesa del
Pociiitentiariiapprobanlnr a cardinali seminario romano, concesse all' attuale
Pocnitentìario Majori). Dispensa, in uno caidinal vicario, di farvi le sagre funzio-
al vicegerente, i sagramenti del Battesi- ni collo stesso ceremoniale che godono i

vio e della C/'e^/'/za (rammento il privile- cardinali ne'Ioro titoli. Avverte il Nardi,
gio del cardinal arciprete delia patriarca- De' Parrochi, t. 2, p. 196. I cardinali
le Chiesa di s. Pietro in f^aticano, così nelle loro arciprelure, titoli e diaconie
per le ordinazioni ; e le facoltà concesse hanno giurisdizione episcopale. Quindi
dal cardinal vicario di amministrare la il cardinal vicario del Papa per la diocesi
Confermazione a feseovi, residenti in di Roma non vi ha giurisdizione. E tutte
Roma, specialmente inpartibiis), fa le sa- le facoltà di detti cardinali arcipreti, tito-
gre Ordinazioni (su di queste e sulle di- lari e diaconi, non spirano in sede vacan-
missorie, riguardanti i forastieri, egregia- te, ma leesercitabili si esercitano da'Ioro
mente ne scrisse il dotto Santamaria : vicari). Egli approva le persone elette a'
imWa IVotitia Romanae Cnriae, opera pre- benefizi ecclesiastici, cui va unita la cura
ziosa restata incompleta), nelle Quattro d'anime, ed ha la facoltà d'esaminare a
tempora dell'anno, conferendo gli Ordì' mezzo de' suoi esaminatori apostolici del
Ili sagri non solo a' romani, ma agli o- clero romano, concorrenti a detti be-
i

l'ienlali medesimi che dimorano in Ro- nefizi (quando si tengono concorsi di i

ma, ed a quegli nitri estranei che hanno Roma v'intervengono il cardinal vicario
la Diniissorid del proprio ordinario, non a presiederli, mg."^ vicegerente, mg."^ se-
potendosi conferire detti orilioi in Ro- i gretario della visita apostolica, mg."^ de-
ma da verun altro Vescovo (ma in que- cano de'chierici di camera, mg."^ avvoca-
st'articolo, ne! § VI, De^ vescovi di riti lo generale del fisco e della r. camera a-
diversi, e ne' propri articoli narrai, che poslolica, il luogotenente criminale e il

in Roma vi sono vescovi orientali residen- segretario del tribunale. Il p. maestro del
ziali di rito greco, armeno e maronita, s. palazzo apostolico interviene o manda
per la celebrazione de' pontificali e per i casi per l'esame. Vi assistono pure due
le sagre ordinazioni de' loro riti, ed in di- esaminatori estratti a soi te pe'casi), la
versi tempi ve ne furono pure d'altri ri quale congregazione si tiene in occasione
li), nemmeno n'propri sudditi a seconda di concorso alle parrocchie di Roma. E
rj-t Vie Vie
gli, o il vicegerenle per lui, accorda licen- vengano fdUe l'esecuzioni de' raandili
za agli stampatoli, dopo averla concessa spediti ila' giudici in delti giorni festivi,
il p. maestro del s, palazzo apostolico, di poicliè com fu risoluto dal Inhiin^le del-
poter imprimere taluii libro (per (pianto la segnatura di giustizia nella Romana
lio detto ne' voi. XLI. p. 2o3, LXIX, p. Ciippellnnia 2G agosto i^oG. Lo slesso
220). A
ancora ricorrono le cause
lui cardinal vicario è il giudice competente
d' obblighi odi contralti legati ancora al degli El)rei[f'^.), dopoché Giulio 111 proi-
tribunale della camera, per quello che ri- bì a^li altri giudici della città il fram-
guarda luoghi pii, o a persone ecclesia
i mischiarsi nelle cause spettanti a quella
stiche (Gregorio XVI col breve Elsi Ho- naziciie, sebbene era pur giudice compe-
inani Ponlificis, ót'18 novembre 1^34) tenie degli ebrei il cardin.d camerlengo

Bull. Rota, coni., I.i9,p. 670: Confir- di s. Chiesa, unitamente allo stesso vi-
inalio privilfgii concepii Eminenlissimo cario. Egli è giudice fioalniente delle Me-
Cardinali Sicario, Jjrbisvisilandi uni- rclrici {f"^.), ed è uno degl' inquisitori
versus Ecclesia^, vionasteria et loca del s. Lffizio di Roma, assisteva al tri-
Pia in Roniae districtu cxislenlia, et bunale della Segnatura di Grazia, pre-
proi'idendi eoriiin icctae adminixfralio' siedealla congregazione criminale del suo
//o^/jj- siccome pure a lui ricorrono per tribunale (e fa parte dell'altre primarie
le controversie sui matrimoni della cit- congregazioni cardinalizie). Egli qual
tà e del dislrelto;e le cause de' chierici prefetto della cardinaliiia congregazione
romani per ragione d'origine, o di bene- per la Residenza de' f^exr.ovi (y.}^ può
fìzi ; e nelle cause contro i luoghi pii ha accordar la facoltà, concessa da Urbano
giurisdizione cumulativa col sol ti ibiina- Vili, a' medesimi di restare per giusti
le dell' A. C. (ossia dell' Lditore della o)otivi lontani dalle proprie diocesi gior-
Caniera, ora tribunale civile di Roma); ni 4o, e Benedetto XI V nel 174G emanò
gode egli poi privata giurisdizione sulle apposita costituzione. In fine il cardinal
liti per l'istituzione d'alcun beneficio ec- vicario e il vicegerente sono ordinari ese-
clesiaslico. Inoltre il solo cardinal vicario cutori della cardinalizia congregazione
può interporre decreti ne'conti alti de'/u'- della l^'isila apostolica {f •) e adempi-
golari dell' uno e dell' altro sesso, e da mento de' legati pii di Roma e suo di-
lui ponno esser giudicali, come pure dal stretto (n'è sempre prefetto il Papa, e pri-
governatore di Roma (cioè quando esi- ma le incombenze della congregazione e-
steva la carica e il suo tribunale); tulle rano [)roprie del cardinal vicario, come
le cause di mercede (del suo speciale giù- sitrae dalla bolla di Paolo 1 de' 6 set- 1 1

dice tratlaine'vol.LXIV,p.5 i.LXXXII, tenibre i4^4- L'odierno n'è presidente,


p. 177), e quelle tulle, che non eccedo- e nel 1842 a'i5 settembre emanò colle
110 la somma di scudi 25, sia se Ira per- stampe le Istruzioni circolari sulle pre-
sone secolari, sia se tra persone ecclesia- scrizioni da ossen>arsi dagl' incaricati
sliche, o abbiano ancora annesso qualsi- dell'esigenza e dell'erogazione delle
\oglia obbligo canterale. rseilaUredioce- rendite delle opere pie. e legati pii ani-
si non ha, che di far esegui-
altro dintlo ministrati dal cardinal %<icario pro-teni-
ve le citazioni, ed i suoi mandali contro yvor^', d'alcuui de'quali parlai all'articolo
a'chierici romani, come si è detto. Di più Povero). Ne tratta il Petra, t. 5, n. 78.
il medesimo cardinal vicario può conce- Il cardinal vicario ha, per cosi dire, la
deie a' debitori, benché obbligali came- stessa autorità pontificia in riguardo a
ralmente, grindultl tiel c^ip. Odoardus ciò, eh' egli agisce qual vicario del / e-
di' Aolutionibiis j e permellere ancora di sio\o di Ronìa,c\ì'é pure f^esro\n del-
lavorare i giorni di Festa; non però che la Chiesa universale (f^')j aelV Ldien'
vie vie ri
za sente r«»racolo della viva voce del P,i- Ifiio im|>ie^o, fu pt-r iillio irniiluto divcM--
j);i (della CiaM; ^•n-ac vocia oniciili). ve.- so d.ill' iilii/jo del imiIsmo, i\.ì\ o.irdiuul
SI iiigione nel voi. L\X1V, p. l'i"). Cle- D^ Luca, Rei. /Ioni. 6'f/r.,<lisc. i3, ii. 20.
inenle XII, col Ijievq l\oinann<! Ponti- Vi sono aiicoia due mandatari (o Cur-
fex, de' 12 febbraio 1732, Bull. Roni., *o/-/,de'(pi,ili e del loro deciini) parlai an-
t. 12, p. 2i5: lin'ocantur (ii\'prsac fa- cunei voi. Lll, p. 2(So), 1 (junli vcNtili di
citltaifs^a llnnianis l'ontifìcilius per co- color lionato (ossia di nero, con l)ia''iiif)le
nini i'i\'ae vocis oraciiltun, vfl lìescri- econsoprana o zimarra di saia paonazza
/;^/,('0'^rr,?^Y^r. La disposizione prohabii- con mostre di seta simili), e (eiiendo in
mente derivò dalla facililù delle conces- mano lecbiavi(o /I/as^^^; noterò col .San-
sioni del suo predecessore), ed a Ini viene tamaria, quanto a' mandatari. Ifi d<l'<;-
preslala piena credenza in tiitlociò die runt ( laves arp^cntcas non lamen n/n-
nvela, siccome ancora ni vicegerenle die qiid locornm, seti tantnnunodo in basiti-
con formano un solo e medesimo
Ini ca Laterancnsi, atqnc in pithlicis Sun-
tribunale. Quindi nello Stato presente pliralionihus, intra seti circa eanidcni
(Iella Corte di Roma, si descrive il tri- luisilicain ductis. E ciò forse come cal-
Ininaleilel vicarialo, come segue. Il car- tediale del Fapa, e pel riferito nel voi.
dinal vicario lia piìi ministri, onde pò- LIV,p. i 6 i
) d'argento, assistono alla ba-
lerspeditamente dar maiioagli ailliri del silica Laleranense, ed a tutte le proces-
suo tribunale, ed in i." luogo di mg/ vi- sioni die vi si fanno (in fiiiella della do-
cegerente, e di due Lnos^olenenli civile e menica dell' H.' del Corpus Domini de-
criininale. 11 luogotenente civile è prela- .scritta uel voi. IX, p. 6j, porta il ss. Sa-
lo, ed è un 2.° giudice delle cause civili gramento il cardinal vicario. In quella
competenti al tribunale del carduial vi- poi Vaticana della festa, descritta nel det-
cario. 11 luogotenente criminale è togato, to voi. a p. 44,'' njandataio o cursore
spedisce le cause criminali, e stabili.sce del cardinal vicario, le^^e il rotulo de-
gli atti necessaria seconda de' giudicati gl'iiitervenienli alla processione acciò in-
della congregazione criminale, cui egli cedino al loro posto, e con altro
compa-
preventivamente dà le esatte notizie e buon ordine, prevenli-
giio vegliano al
lelazioni. A questa congregazione crioui- vamenle avendone pubblicato regola- i

naie intervengono il carduial vicario, il nienti il cardinal vicario. Dopo i capitoli


vicegerente, il luogotenente civile, l'av- ilei le Co//ei,'/(7/c /^// /^o^a, procede in col-
vocato fiscale, il fiscale generale, il so- la collo stolone il Camerlengo del cle-
slituto, lutticon intero voto deliberati- ro, e dopobasdiche patriarcali m"."
le

•vo, fuorché 1' avvocalo fiscale e il liscale vicegerente, co'mmistri e componenti il i

generale, che ne porgono mezzo soltanto: tribunale del vicuruilo, dopo aver vedu-
assistono pure a delta congregazione, il to, in appositi sedili e in luo"o conve-
luogolenente sostituto, il sostituto li- iiieiile, fuori del colonnato Vaticano a
scale, il promotore fiscale, senza diritto destra defilare fino a quel punto la pro-
di volo. Il luogotenente criminale segna cessione). I nominati componenti il tri-
ì decreti ordinari; ed il No taro , che pa- buiiale, il cardinale, il vice"eiente e il

limenli è tenuto ad esservi presente, li luogotenente civile, presiedono all'alira


registra ne' destinati libri. Tale cungre- congregazione detta de'/;/r/(Y//, alla qua-
gazione si aduna nelle camere del cardi- le intervengono inoltre il segretario del-

iiale il mercoledì, eccettuate le feste. V'ha la vi>iia, l'elemosiniere delPatia il luo«


inoltre 4 notari civili, e il cancelliere goteneiite criminale, e l'uditore del car«
chiamato segretario, e quantunque uno dmal vicario, i| presidente de'mi-sionari
de' civili notali ammiuisirasse alle volle il camerleugo del clero, il promoloie fi-
74 V I e Vie
scale (lei lril>iinnle, ed il segrelniio del bimali orclinnri, cioè cardinal vicario, n-
medesimo klie sottoscrive tulli i bandi, ditore della camera, governatore di Ro-

le notificazioni, e gl'inviti sagri stampa- ma.senatore di Roma, del decano ponen-


ti, che pohbl\ca il caidinal vicario; delle te di consulta, dell'avvocato de' poveri,
quali stampe aflisse da'cuisori o manda- dell'avvocato fiscale e del fiscale genera-
tari del tribunale, feci parola anco nel concesse di conferire in ciascun an-
le, gli

Tol. Lll, p. 280); vi assistono parimenti no gratuitamente due dottorati ad ho-


14 /'^//o*///, che riferiscono alla congre- non-m per voti segreti, a due soggetti
gazione que' sconcerti die fii d'uopo eli- forniti <le'reqni<iti che prescrisse, previo
minare dalle parrocchie. In (piesta con- esamr; rigoroso avanti detta congregazio-
gregazione si assegnano le materie da ne. Nel citato voi. p. r4oe f44*'^o'°"^'
spiegarsi nelle conferenze morali, che si della Pratica della Curia Romana del

tengono in diveise chiese della città, e vi Villelti, ristampa del 18 1 5 con aggiunte.
fii fÌM,a la lassa del mosto giusta le re- Ecco come descrive il tribunale del car-
gole de' canoni. Inoltre in delta congre- dinal vicario, uno de' 4 ordinari, eserci-
gazione interviene il segretario della me- tanti la giudicatura ordinaria, par. f,cap.

desima, a coi incombe formare un ac- 5 ; Del Tribunale del Cardinal Fica-
cui;ito registro delle risoluzioni emesse. rio e sua giurisdizione. » Il tribunale
Abbiamo: Praxif! Sccretariae Trihnna- del cardinal vicario ha per capo lo stes-

lis Em.ì et Rti'.i Donìini D. Cardina- so cardinal vicario, ed ha 3 specie di giu-


li'; Urbis P^irarii, pernlilis, non modo risdizione, cioè cii'ile, criminale e spiri-

dictae Secretariae minixtris, verurn e- tuale economica. All'esercizio della civile


tinnì ordinandi'!, confessariis, parochis, presiede, r." Lo stesso cardinal vicario,

ar /'.piacopontni cancellariis, auctore per mezzo d'un suo uditore abbate. 'a.'Un
lìomiialdo I/onorante eie. oc in rjnt- prelato col titolo di vicegerente, quale
ilein Secrclariat niitncre per plttres an- parimenti esercita la giurisdizione per
nos versatos. iSVciindii eflilio[\a i.^èdel mezzo d'un uditore abbate, 3.° Un altro

I "46) novis additiombus ancia, et illu- prelato col titolo di luogotenente civile.
strala, Romae ijGi. Elenchus Clironi- L' uditore del vicario tiene l'udienza in
{US Vicarioruni Urlns in spiritualibns 3 giorni della settimana, cioè il luoed'i,

flJaxx. Ponliflcwn Romin. ad Jtdiitni il mercoledì e il venerdì mattina, purché


I\l ariani Della Snina^Ua amplissiinuni non siano feriali e tiene l'informazione
;

S. R. E. Cardinaleni SS. D. N. in Ur- ildopo pranzo in que' giorni della setti-


ie ricarium, auctore Hyacinto Pan- mana, ch'egli stesso stabilisce, allorché
zelli ad sacris donius ponlificalis, Ro- vi sono cause, nelle quali le parti siano
mae 1797- unite per informare. Giudica come giu-

Pio VII nel 1800, pel riferito nel voi. dice ordinario ; e come capo del tribunale
LXXX, p. 14 I e altrove, nel restaurai e deputa i giudici, ed ammette ricorsi da' i

il regime pontificio, colla bolla ivi di- giudici dello slesso tribunale nelle cause

scorsa Posldudurnas, riformò molte co- che non superano li scadi 25. Il vicege-
se nella curia romana e le giurisdizioni rente per mezzo del suo uditore tiene l'u-
de' tiibunali. Dispose col n. 4^: Sarà dienza nelle (ìroprie camere la mattina
composto il ministero particolare e cri- ne' giorni non feriali, e 1* informazione
minale del vicariato, d'un luogotenente similmente a suo arbitrio, quando le par-
criminale, di 3 sostituti e di 3 notari ; e li sono unite. Il luogotenente del vica-
col n. 54 ne stabilì gli stipendi mensili. Ed rio cammina collo stesso ordine accen-
.ivendo il Papa, col n. 53, stabilita una nalo, ed ha la giurisdizione cumulativa
rongiegazione touiposta dc'^copide'ti i- col viccgorente. Onattro sono i notari ci-
V I e V I c 71;

Vili del liiliunale, die servono a'giiiilicl ti nnilamrnfe col cardinal vicario, co'
r ritengono gli nflìzi nt;lla sUailojclie lU due [)ielati vicegereiite e luogotenente, e
Cam|)0 INlarzo va a ftlonle Cilorio (cioè col luogotenente criminale costituiscono
a destra , e perciò la via prese il nome la congregazione criminale, la quale si
degli L//!zi dell' Jùii." y icario. Trovo aduna ad arbitrio del cardinal vicario
nel f'ernardini , che nel \'j^'\ pnMjlicò in alcuni tempi deiraniio, coH'assisteiiza
Iaì (Icscrizioìie dt' llioni ili Rouiii^ die solila de' mg.'i avvocalo e procuratore
gli uHl7.i de' notari civili già esistevano fiscale. In rpiesla lo slesso cardinal vica-
in della strada). In essi ogni giudice do- rio, i nig.ri vicegerentee luogolenente, il

vrebbe avere suo Droliardo e Manua-


il luogotenentecriminale,ed ilsoslitutoluo-
le eonlrassegnato col nome di quello per gotenente hanno il voto decisivo, rego-
cui serve. Vi è siuiilrnenle il libro At- landosi la risoluzione delle cause dalla
t ntnp/i/ilorii//i, ed il hbro Rrccjìloruin, pluralità de' voti. Magli altri sostituti
ili cui sì notano tulle le spedizioni. Que- non vi hanno alcun voto, ed in essa si prò
sto tribunale, come gli altri 3 tribunali pongono e risolvono le cause più gravi
ordinari, ha i suoi cursori, che stanno in del ti ibunale. A difesa de'carcerati v'in-
un luogo contiguo agli ullizi, ed esegui- tervengono mg.' avvocato, ed i procura-
scono le citazioni ,
gli alti delle subaste tori de' poveri, i quali assistono, e colla
e ilelibere, e tnll'allio che porta il loro scriltura se occorre, ed in voce alla dife-
ullizio, e che ha relazione cogli alti Qilli sa de' rei. La 3.'' giuriodiziotie economi-
in questa curia. A questa giurisdizione, ca, ch'è quella che riguarda la correzio-
die si estende al ricinlodiiQ miglia tuo- ne del costume tanto rapporto agli eccle-
n di Roma, sono soggetti i soli chierici siastici, quanto a'Iaici del vescovato di
e luoghi pii, eil anche i laici nelle cau- Pionja, l'esercitano economicamente, e di
se che passano il valore di scudi i5. Il concerto fra loro, il cardinal vicario e
ti dmnale del vicario, come gli altri due mg.' vicegerente, che senza strepito e fi-

dell' A,C..(ora civile) e ilei governo (non gura prendono all'opportuai-


di giudizio
' più esistente), è soggetto alla Scf^nalii- tà que' provvedimenti che credono ne-
rn (li giustizici (J'^.). Quanto alla giuris- cessari. Mg/ vicegerente ha altresì la fa-
dizione criminale ,
questa risiede presso coltà di procedere economicamente nel-
lo stesso cardinal vicario, di mg."^ vicege- le cause di alimenti, che si devono fra

renle, e d'un luogoleiienle criminale di parenti 7'«'"« sangiuiiis j come ancora è


cappa nera, che nelle cause criminali fa giudice privativo nelle cause de Neofiti
la ligure di giudice ordinario, e come ta- ( f"^.), nelle quali cause si procede per gli
le sottoscrive decreti, sentenze e tutl'al- atti del Monti, uno tlegU odierni 4 no-
tro che occorre per l'esercizio della sua lari del tribunale del vicario. Ha anco-
giurisdizione. A «piesta sono soggetti gli ra questo tribunale una particolare se-
ecclesiastici di Iiouja e del suo recinto greteria, ove si spediscono le dimissorie^
delle dieci miglia, ed anche i laici, riguar- ed altre simili licenze e fedi; e vi è un ca-
do a que'delilti che sono meramente ec- po che soprintende a queste cose, e che
clesiastici, o di misto foro, ne'qiiali si dà si eleggedalcardinal vicario". Narrai nel
luogo alla prevenzione, ed in (jnesto ca voi. LXXX, p. 14'') che Pio VI! col mo-
so esercita la suo giurisdizione cumula- lo-pi o[)rio Ou/tndo j)er ninmiialiilt^ di-
li «amente co' tribunali dell' A. e del C sposizione, ilei 1816, pubblicò la nuova
governo (quando esistevano, ed ora co* organizzazione dell'amministrazione puh
Tribunali di Roma, civile e criminale). blica , e mantenne la giurisdizione del
\'i è ancora un sostituto luogotenente tribunale del cardinal vicario nelle cause
criminale, ed alcuni sosliliiti, i quali lui' di iiliiucnli , e la criminnle , rimanendn
^6 Vie Vie
pure fciine le allre giiiiistìiziniii. Leone Nel piecedenle olli;Iiip, Leone XII etna*
Ali col bieve lìvcoltnles auiìiio^ «le'() a- nò iilcune iifui n)e e jiiowidcn/e ^e'/Vv-
pi ile 8241 ^'"//- lioiii.conl. t.i(i,|). 4o,
i biiiKilì di Tloiitn, accennale in tale aiti-
ti. ispoiiò il AVmm(7r/o /ìomr7//o (/'.) nel- colo. Poscia col bieve Paslomtis curae,
l'aolico vosto locale (lelCo//r;^'ù>-6\'r///a- de' 1
7 nprile 1 827, Bull.cxì.^ 1. 1
7, p. 1 o i,

iiico- IJni^arico (f^.), e gli assegnò la con- esenlò i Consen-ntori (fi Roma ( /^.) dai-
lig(«a Cìiicsn (li v. Aj>olUiuire per ulli- la ginri>dizione del cardinal vicario. Il

ziarla , avendone riparlalo nel volume prof. Veroìi^lioli, clie nel 1 83 J pubblicò
LXXXV, p. I I
7, 1 3o, I 3?.; stabdenilo la le f.fZO'ti ili diriilo caiwiUrn , lez. 28,
residenza del cardinal vicario e de' suoi Dell' Ifjicin del Ficnrio, volle dire al-
udizi nell'altro propintpio e grandioso cuncliè del vicario del Papa in Roma e
palazzo, die ha il maggiore ingresso nel- della sua podestà.» ha riflesso al Se si

la via della Scrofa. INotai nel voi. LIV, dirillocoinune.d vicario delSoininuPon-
p. 3 i4, elie nel palazzo pro[iin(pio a quel- lelìcc; come vescovo di lionia, cli'è ordi-

to già tiella l'usta Pontificin a piazza Co- naiiamenle un cardinale, non [)ih) eser-
loiìoa, un tempo vi fece stallile residen- citare alcuna giiuisdizione fuori di Itonia
za mg.' vicegerente ,
msieme agli nfllzi se non con ispeciale concessione, cosicché

del ti d)nnale del cardinal vicario, peroni la sua giui isdizione alla diocesi di Roma
si dis>e volgarmente: /7^///^/-zo<^//'/»è'.' ' '' *'' ^^^••^"de (Cos'i rispose Innocenzo 111 :

CfgTfììfe. Nell'invasione degl' iu)peri;ili Quorum jiirisdiclio f'icarii, qiiatii Ro-


francesi , la segreteria tifi vicarialo fu iiumiit l'ontifrx in Urlie rclif/iiil, non.
trasferita nella casa della congiegazione extenditnr extra ilLimnisi ei spt^cialilcr

della /l//.vi/o«(%eslanziònellesaleHl 2.°pia- sii couccssuni). Quantunque la giurisdi-


no. Secondo il nari alo nel voi. XXXV III, zione del vicario del Papa per diritto co-
n. 66, il Papa assegnò nel dello palazzo mime non si esercita alla diocesi o pro-
i'abilazione anche a mg.' vicegei enle,ma vincia romana, oggi ciò non ostante col
per poco la godetle. Per l'/^///K) AW'/A:» (nel fallo l'esercita non solo in Roma, ma an-

quale articolo ho riferito qoanlo riguar- cora in tutta romana diocesi ue'chie-
la

cla il cardinal vicario in tali anni)del Gin- rici non esenti, il cui potere
e religiosi
biieoU'^.) 1825, Leone XII colla bolla dipende dalla volontà e commissione del
y/iinuniauspicalìssiniuuiniagiìiJubiLiei, Pontefice. Tuttavia non può il vicario

de' 2 I ollfjbie 1S24, /ìidl. Roni. coni., del Papa conoscere le cause de' sudditi

1.16, p. 273: /linpliatiofdcnllaleni con- tle'cardinali nelle rispettive chiese de'lo-

(t'ssaruiii Poenitenliarìis,etronfe.ssariis vo titoli (e diaconie, spesso confomleiido'


Urbis tempore Jubilaei. Col §2,5 prov- si queste con quelli, anzi aggiungerò, e
vide all'elezione de' confessori secolari e delle arcipreture cardinalizie, come feci

regolari da farsi dal cardinal vicario. In- di so|)r;t), siccome in queste chiese eser-
."
di colla bolla tS'tiner universani , del i citano ijuasi episcopale giurisdizione. Co-
novembre 824, B(dl. 1 cit., p. 255: A^ova sì entro tion)a non può conferire lienefl-
Pnroeciaritni Lrbis distributio, et ardi- zi, ancorché il vicario sia cardinale, sen-
«^//o. E col breve y^rf/ioc ^fz/^rcMirtre, de' za l'espressa licenza o speciale mandato
2'' dicembre 824, Bidl. ! cit., p. 2f)5, di- del Pontefice, ^on può promuovere agli
retto al cardinal Zurla, 3"os/ro in alma ordini quelli che sono soggetti ail altri

Urbe P' icario in spiritnalibus generali, vescovi, senza le loro lettere dimissorie,
Leone XII ampliò la dotazione alla ca- né queste può dare a'chierici non sog-
.sa delle /Mis.uoni (A.) eretta sul monte getti '. Intrecciandosi con questo artico-
Ks(|uilinod;d marchese Lercari-lmperia- lo, come superiormente rilevai, l'altro
II, delia quale anco nel voi. LXlVj p. 16. òtTribunali di Roma, in esso dichiarai
vie vie 77
!t* f^ranili hencmerfiizt* del glor!o<;o Ore- orditimi; i." le muse lin meri Iniri , (i

quiio \ \' I c(j'infilfsimi, lix-coiitHiidi) d roiitio n»eii luiri, che ihjii eciedoru» il

MIO tiiolie|>lice 0|iei'nlo COI) iiidefesso 7.e- valore di scudi veiilicinque , senza biso-
lo, eziandio per la |iro(:ed(irn ciimiiiule gno del formale consenso ricljiesto diil
§
per norma delle curie ecclesiosliclie, e de' 318, n. 7 (Necondo la prescrizione dell»
tiihiinali t-cclesiitslici e ili giurisdizione hiA\i\ lloniniinc Ciirìm- ninf\lniiliiini^ò\
niisla. Laonde le provvidedisposizioni dì Ilenedello XIV, nel ^ ./iirisdiclio/irin re-
(ì|•e^ollo XVI riguardarono pure il tri- rnl. § !5()6. Il cardinal vicario conosce e
l>unale ortlinario ilei vicarialo, e trii)»- giudica, in 7..' istanza, per mezzo anco-
naledel Papa qual vescovodi /ìow/rt. Nel ra del suo privato uditore, e cumulati-
lìci;olainfnto organico ilcf^iuclici e tri- Viiuiente col prelato uditore della caine-
ì>iiiiiilit/i /ionia, i\e ~ì
iiHobit iiì3 i . \Mes- ra , tutte le cause non n)aggiori di cin-
so la lÙKcolln <lcllc tci^gi e (ìispcsizioiìì (piecento scudi roavaiii giudicate in 1 ."gra-
(It niiblilica ainniintslraziont: iifllo sitilo do da'due [)relati vicegerente e liiogole-
poiìti/iciOj t. 5, p. 2, si contiene ancora nente. Conosce pure e decide, comegiu-
il Hegolamento per le cause civili nelle dicedi 2." istanza, anche in virtù delle
Carie ecclesiasliche, e Del Tribunale del speciali facoltà che gli vengono coufer-
J'icariato di lìotnn. In esso dice coni- .".i ajate,erpiaiidooccorrn,nuovamentecon-
posto il Irilionale del caidiual vicario, e cedole colla piesenle dis|)Osizione, tutte
de' prelati vicegerente e luogotenente ci- le cause non superiori alla somma di
vile: i anche per nìezzo d'nu
line prelati, cinquecento scudi, che saranno decise in
privato uditore, conoscono e giudicano i." istanza dal prelato uditore della ca-
in prima istanza: il cardinal vicario iu mera. § 367. Gli uditori privali del car-
seconda istanza cumulativamente all' u- dinal vicario, e de'prelati vicegerente e
tlitore della camera , e [larlicolarmenle luogotenente, potranno conosceie tutte
altre cause. !Mg/ vicegeienle e il suo u- le cause lino alla sentenza tlie dcciile il

tlilore esercitano la giurisdizione volou- merito esclusivamente. La sentenza che


t.iria anco Degli all'ari Ira meri laici, cu- decide il merito sniìi sottoscritta dal car-
DMilritivamente cogli altri giudici desi- «linai vicario, o dal prelato vicegereole

gniiti nel ^ 88 di detto lugolaniento or- o luogotenente, previo il visto dell'udito-


fauico. Di più, nel luogo rammentalo, re che aMÙ conosciula la causa. § 368.
diedi un sunto tlel ce\thve Re^^olainenlo La giurisdizione privativa del tribunale
legislativo e giudiziario per gli aj/'ari ilei vicarialo, per le cause di alìtuenti, a
civili,pubblicalo nel 1834 col moto prò- forma de'chirograli della sa. me. di Cle-
piio, Elevali appena per divino volere, mente XIV de'5 agosto 760) e 7 marzo 1

d dettaglio avendolo 1 iferito a'propri ar- 1772, per le cause non commerciali de-
ticoli. Quanto a quello che scrivo, èdet- gli ebiei e deneoflli, e per le altre che

lo nel til. 3, sez. 2. »> Del tribunale del sono al medesimo riservate dalle costitu-
f icario di Roìiia. § 364- Il Tribunale zioni apostoliche, è mantenuta". Noo si
del Vicariato di liouia è composto: del deve dimenticare il riferito nel citato
cardinal Vicario di Roma e suo disti et- articolo, o voi. LXXX, p. i57, riguar-
to,d'un prelato vicegeienle, d'un prela- dante gli appelli al tribunale del vicaria-
to luogolenentc civile. § 365. Ciascuno lo. Nel l. iq della memorata /irt(ro/<<7<^/f /•

de'diie prelati vii;egereiile e luogoteneii- le leggi e disposizioni di pubblica animi-


le, anche per mezzo d'un privalo udilo- uislruzionc, del pontificalo di Gregorio
re, conosce e giudica ini." istanza: t.°le XVI, a p.i44 *' ''po''^ '' cl>iiogiafo di
cause di Roma e suo distretto, che nelle tal l'apa, Co/i (/j/z'o^'/vt/ò, de'26 dicem-
diocesi si conuicono e si decidono dagli bre i84i, conleneule le uonue e disci*
78 Vie V I c
jjliiie per proccdeieecoiiotnicameule nel sarono 4^8 doli nt^l 1 84 i ; nel 184?. iloti
le cause lehilive a'ilelilti die ollemluiio 438;nel 18 j3doti 4? ' ;nel 1 844 doti '^' ^)
i cusluiiiì. Segue il successivo lici^oLi- nel i84'> doli liOinel 1 84G doli ìi^G; nel
iiit nto pro^'^'i^orio di proccditrd vnini- I 847doli()o5;nel 1 848 doli G24;nel i84<)
naie jn-l Irihimnle dd
Vicarialo, de' 9.0 doli G27; nel8^odoli 632, che importa- 1

gcniidio ^^lyptr procederi: economica-


I rono 20,020 scudi. L'incremento fu noln-
inentt nclltcduse de deliui lesivi il liiion biioienle progressivo. Neli85o si suddi-
coslunie. Il chirografu e il regolauiculo visero le doli in '.'o di nomina per dispcj-
liabbiaiiiu uniti e stampali a [>a(le. luul- sizioni degristilutori; 5') per nomina di

tre nel t. io di tletta Ilaceolt/i, a p. (ìy, vari liioglii pii in virtù di pontificie pre-
si oOie la nulilicazione ilei canlinal l'a- scrizioni ; Go di nomina del protettore,
trizi vicario ili Iioina,(Je'22 marzo 184^1 deputati, segretario e magistrato roma-
la quale contiene le Disposizioni da os- no) 7 a zitelle di Loreto e di quel coii-
5;ei varsi da'notari e cancellieri del tribu- servatOiio; 2 5 di bussolo per oionacazio-
nale dell'Eni." Vicario, e dirette alla re- nej 465 di buisoio comune pe'maritag-
golaie e sollecita procedura delle cause gi. llr<'gnanle /Vo /.Y, nell'ottobre 1
847
civili che si attitauo nel medesimo tribu- ripristinò municipio di Roma con con-
il

nale. La celebre arciconfralernita della siglio; di questo doveudone far parte 4


ss. Annunziata, eretta in lìoma dal car- deputati ecclesiastici, ne concesse la no-
dinal Turrecreniala (f^.) \\e.\ 1.4^0, si mina di :'. al cardinal vicario, e degli al

dedica con mollo vantaggio della cri>Wa- tri 2 all'autorità governativo. In tale in-
na Diorale alla dotazione delle povere zi- dicato articolo ricordai pure, ciie nel
Ielle, e meritò che il Fapa Urbano ^ Il dicembre attribuì al cardinal vicario la
(f .} la dichiaras<ìe sua erede , e molli nomina delle zitelle romane alle doti de'
benefattori l'arricchissero. Essa soddisfe- lotti, e meglio lo dissi nel voi. LXXIV,
ce per più secoli mirabilmente al religio- p. 34'- medesimo artic(jlo, e
1)' piò liei

so e sociale suo scopo. Per le triste con- altrove, dissi del nuovo metodo introdot-
seguenze degli sconvolgimenti che olllis- to pel saggio della cognizione della Dol-
sero Pioma al principiar del uoslro seco- trina cristiana^ da tenersi avanti il car'
lo, PiO VII temporaneamente nel 1819 dinal vicario, invece dell'antico della di-
sottopose il beneiicentissÌD\o e pio stabi- sputa generale. Raccontai ne' voi. LVII,
limento ad una visita apostolica, accioc- p. 2o,LXI V, p. G5, che il Papa nel 85::?
I I 1

ché lo Però Gregorio XVI


riordinasse. nominò una commissione di archeologia
accogliendo benignamente le rispettose sagra, col cardinal vicario per presiden-
suppliche de'conservatori del popolo ro- te, onde meglio regolare gli scavi nelle

mano, con breve de' 12 giugno i838 si catacombe crisliaue- Neil 853 il Papa isti-
degnò quello di restituire all'antica sua tuendo il provinciale Seminario Pio (^f^.),
amministrazione, ed una scella ùeputu- dicui anche nel vol.LXXXV, p.i 93,193
zione di specchiati ecclesiastici e carita- ed altrove, in parte del locale del semi-
tevoli patrizi, sotto la protezione del car- nario romano, ne concesse la definitiva
dinal vicario, tosto uè assunse le ledioi, ammissione degli alunni al cardinal vi-
con ubertosi e felici risultati, che ripelu- cario. IVeli85G con breve de'20 marzo,
tanieule celebrai. Un confronto l'esibisce avendo il Papa riaperto 1' ospizio eccle-
il domale di Roma deli 85o col n. 68. siastico, nella pia casa delta de'Cenlo pre-
l'uichè nel i83i)si poterono conferire 3G3 li, a rifugio de' poveri sacerdoti cagione-
doti che impoiiaiouo scudi
1,798; nel 1 voli o maiali, e provetti romani, e fora-
1840 doli 372 che impoi taluno scudi slieri , i quali abbiano slabile domicilio
1 2,0 1 C.Cou queste propurzioui si dispcu- legale lu i'voiua da almeno oltre 10 au-
V 1 e V 1 C 79
ni ; eil ivi istituita niicuin la pia o[)eia sue molteplici prerogative trattai ne' «e-
tlellu culluia spiriltiale ilcH'Agio IIuujìì- lulivi al lic<j|i, come di sue disposizioni,
iio, per le inissiotii a'colont dispersi iil-I- massime |,el iliviii culto,!'/ ffìzialura di-
la cumpagiio roiuaua, li vulie presieduti i'iiia, ec. ec. Per la venerazione che si deve
dal cai'iliual vicario, in un n\ legiiue e alla casa di Dio, ma.^sime in una Rumai
aminiiiistrazione dell'opera pia, non clic insisterò sempre per 1'
esalta (jsservanza
diretti da una coinoiiasiuue di 12 eccle- ilelle Scinte prescrizioni emanate dal car-
siastici, nella cpuile avratiuo seinpie luo- dinal Patrizi, riguaidiinli Musini sa- la

go 4 paiiochi. Su questo spedale edospi- gra (f-) nelle chiese di lìoma, come per
tio, si [)uò vedere il n. iiG del doma- ultimo feci ne' voi. LXXXll, p. 3iH e
le (li ilotìia del i855. We ragionai ne' seg., XCVl, p. q3, ullidalc alla sorve-
voi. LXXVIII, p. 6G e seg., LXXXIV, glianza del zelo religioso dell'accademia
p. 60 e i3G. Il Papa visitò beiitlico il ponlilìcia di s. Cecilia di Iloma, tanto o-
slabilunetilo a'2tì agosto i85C), ricevu- notata dal Papa che regna, come rilevai
to dal cardinal vicuiio, il (piale giù per a suo luogo. K siccomemi onoro appar-
incarico pontifìcio, con sua notiiìcazioue tenervi, COSI mi sarà condonalo se qui
avea fatto invilo a' fedeli, specialmente aggiungo altra delle pontificie muiiiiì-
ecclesiastici a concoiiervi con ollerta
, ceiize colla medesima. Il Papa Pio IX
mensile, da farsi a'deputali colleltoii ed istituì una decorazione a' 17 luglio 1847,

all'esattore della stessa opera pia. Le 44 con lesciitlu de' i5 del susse-
stabilita
regionarie iSf/zo/c di lìoiiia (/.), dipen- guente novembre, che vuuKi denomina*
dono dall'iiiuriediata superioi ila del car- re Ordine di s. Cecilia. La concesse per
:

dinal vicaiio. lìiferisce il n. '2 i5del Cior segnalarei componenti il banco dell'ac

naie di Roma deliBSg, che da «jualche cademia omonima, cioè 4 guaidiani i

anno costumandosi dar saggio dagli sco- presidenti, il segretario e il camerleiign


lari di esse del piofilto negli studi ,
con prò tempore. Consiste una Croce di in
solenne distribuzione de'[)reaii in meda- decoraziolu- e(jueslre, di smalto bianco
glie d'argento, quella ebbe luogo nell'am- e biforcala, filettata d'oio. E sormonta-
pia chiesa di s. Andrea della Valle a' i5 ta da una corona di lauro smaltala ver-

settembre, per le mani del cai dinaie, do- de, intrecciata da una fettuccia d'oro, e
po aver d. Gaetano Mulini con elocjuen- sostenuta da diverse catenine dello stesso
le orazione dimustialo, come l'istruzio- metallo. Nel centro di detta Croce vi è
ne della gioventù debba over specialmen- una medaglia in ismalto bianco, avente
te in mira la buona educazione, llagio- nel mezzo un triregno in oro, cerchiato
nando della Predica, dissi che in lloina di smalto azzurro, su cui sta scritto a
la benedizione a'pauochi per la piedica- lettere d' oro Pins IX Poni. Insliluil
:

zione catecliistica, ed a'predicaloii ptr la anno 1847- Nel rovescio di tale meda-
predicazione maggioie la dà il Papa pri- glia, parimente smaltala di bianco, si ve-
ma della Quaresima, introdotti da mg. dono nel mezzo gli emblemi musicali in
vicegerenle e ilal segretario del vicariato, oro, e nel cerchio azzurro, che lo contor-
con analoga esortazione^ ovvero supplisce na, sono scolpite le parole: Sodatila^
il cardinal vicario, ne'modi che descrissi. et Acadeniuic j)0/Uifu'iae S. Ce.ciliae
Il cardinal vicario è Piolelloie àx molti Urbis. Della gloriosa s. Cecilia non poco
luoghi pii, sodalizi, ordini religiosi, mo- riparlai nel voi. LXXXl V, p. i
4'.) ^ ''^S-
nasteri, opere pie ec. Spelta al cardinal L' attuale vicario cardinal Patrizi, nel
vicario l'ordinare le preci pel prospero 1860, invece del cardinal Ferretti Peni-^
/ 'V/gg'o (/ .) del Papa, e quelle di lin- ttnziere lìla^^iore^ impedito da maial-
graz,iuuiculu dopo luiualu iu ivumu. Delie ila, si pollò kou lieuu, uccuinpa^ualu dal
8o Vie Vie
liihunale della s. Penilenzleiia, ail nscol- pianto dal clero romano, pc'tnolteplici
lare If sagrniueiilaii conlessioiii, nell'ole e ilelicati incai iclii da lui con zelo dÌ!<ini-

pomeiidiiine della domenica dille l'alme pegnali. Il P(jn/etti lipoiia il seguente e-


iiella basilica Laleratiense, in «pielle del lenco de'set^i elari del Vicariato di Uotua,
inercoledì santo nella basilica Liberiana, che compitò colle Notizie di Roma. Il

ed in quelle del giovedì e venerdì santo cardinal Millini fallo vicario di Roma
nella basilica Vaticana. Secondo 1V/////»'Z- nel 1610, pel i.° elesse il segretario del
rio potiti/icio jfl y(jo. I si cotnpone il tri- tribiinaledel vicariato in'l i G^^x, nella per-
Liinale del vicarialo de'seguenli peiso- guna di Odoaido Tibaldesclii chierico di
naggi , la segreteria ora essenilo situata torcia, (jueni deiuccps iiisKciuuntur ad
sulla piazza di s. Agostino al n. 7, nel lo- uominationtin Cardi/wliitm Ficario-
cale di s. Apollinare. Mg/ vicegerente, rum. Ne furono successori nel segreta*
U)g.' luogotenente civile, nig."^ deputalo riato : i. Giuseppe Salamoila calabrese,
a'nionasleri, due prelati assessori, l'avv." lettore nell'università romana. 2. Ralfae*
luogolenenle criminale, il segietaiio del le Fabrelli uibinate, poi [)re(elto dell'ar-
Iribiinale, il promotor fiscale per le aia- chi vio segreto ponlificiojsegretariode'wie-
terie ecdesiasliche, il deputalo a'nialri- nioriali di Alessandro VUI. 3. Alessaa-
mnni, il difensore delle professioni reli- dro Bonaventura d'Urbino, indi e/e//i0.vj-
giose e de'malriinoni, il custode delle ss. ni(^/t; di Clemente XI. 4- INicola Antonio

r»eli(|uie, il sostituto della segreteria, ed Cuggiò, canonico di s. Maria in Trasle-


i reveiendissimi esaminatori apostolici vere. Gaspare Ori romano, arciprete
:">.

del clero romano. Il tribunale criniiiiale di Maiia in Cosmedin. 6. Romualdo


s.

del vicariato si compone, dell' avv." luo- Onorante della diocesi d'Ascoli, canonico
golenente, dell' avv.° sostituto luogole- de'ss. Celso e Giuliano, autore dell'opera
nenie, del capo notaro. Nella Slatistica già lodala, y. Luc'Anlonio Caselli roma-
di tulli gli iifTicii ed impieghi del do- no, canonico di s. Anastasia. 8. Filippo
minio della s. Sede, co' rispeUnd asic- Liberti romano, canonico di s. Anastasia,
gni annui, pubblicala nel i849> S' '^8' eloquente, dotto e virtuoso. Trovo nelle
gè quello del cardinale in scudi 2,100, Notizie di Roma deliSoS che lo era an-
del vicegerenle 100, del luogotenente cora. In quelle stampatela i." volta nel
civile 120, del notaro 120, del luogole- 1818 si legge: Antonio Aquari cauoui-
nenle criminale 840, del suo sostitu- co, segretario del tril)unale e pro-depu-
to 540, de'giudici ij200, de' nolari lalode'monasleri. NelleiToZ/s/e^eZi 82 i,

1,1 52, dell'ispeltore 2i6, degli esplora- vacava il segretariato, lu quelle del 1822
lori240, de'portieri 444»*^^' segretario è riportato il canonico Antonio Argenti,
240. del suo sostituto 80, degli scrittori 1 e tale si legge anco in quelle del 1828.
.596, del novizio 24: ili lutto scudi 8,1 12. Però narrai nella biografìa del cardinal
Quandoesislevano gli óZ/Z/t/, il tribunale Luigi Frezza, che rinunziate le sedi ve-
avca la sua squadra e il proprio bargel- scovili diTerracina,Sezzc e Piperno, Leo-
Io. Nel Giornale di Roma del i858, a ne Xll lo dichiarò segretario del vicaria-
p. 1067, vi è la Necrologia del can. d. lo; indi a'i5 dicembre 1828 lo Iraslalò

Fiancesco Anivitli promotore fiscale del all'arcivescovato di Calcedonia, ed al se-


viciii iato benemerito, prefetlo e dilettole grelarialo degli affari ecclesiastici. Nel
primario di tulli gli Oratorii notturni 1 829 ommesso, e nel 83o è registra-
fu 1

(riparlali meglio a Uiviversita' artisti- lo il can. Giuseppe Canali, da Gregorio


CHE, e del primario di s. Maria della Pa- XVI fallo vescovo di Ferentino a' 4 di- 1

ce, anco nel voi. LIV^, p. 17), sacerdote cembrei84o,e poi /^/^'^«/^«/«•(^./Nel-
operùso, pio, fedele, disinteressalo, couu- le Notizie del i84i trovasi il segueule.
V IC Vie Hi
Mollo neliS^c) d. Giuseppe Tni-nnssi ca- ponno leggere alle loro biografie, che in-
nonico Lateianense, segretario del vica- dicherò in corsivo: altredi essi e de'vesco-

riato per8 anni, regolatore primario del-


1 vi vicari, sono nelle diocesi di cui furo-
la pia unione di Paolo, superiore del-
s. no pastori. Per le vicende de' tempi in
la pia casa à' Ewrcizi à\ Ponte Rotto (di cui vissero, è intrinseco riportarsi all'ar-
tali due eccellenti opere pie, riparlai ne' ticolo Roma, ed alle biografie de'Papi di
vol.LX\XIV,p.io7,i4i,?.i8, XCVII, cui furono vicari.
p. 2f), ove notai die la delta pia unione,
da s.Maria in Cappella riportò nella cliie- FAcnco cronologico de Vicari generali
sa di s. Maria del Buon Viaggio la sagra del Papa qual Vescovo di Roma.
immagine omonima, e vi trasferì pure la
divozione del Sagro Cuore di Gesù e l'o- I vicari del Papa in Roma comincia-
pera pia de" Marinari. E qui trovo op- rono dallo stesso primo suo vescovo e
portuno aggiungere, acciò si compenetri primo Sommo Pontefice s. Pietro, prin-
col luogo citato, che Della Daj a di Rio cipe degli Apostoli e Vicario di Gesù
Janeiro o s, SchasLìano del Urasile, nel- Cristo in terra (di sua venuta in Roma
r America Meridionale, vi è il convento va letto il detto nel voi. XCVII, p. GG),
di Kostra Signora del Buon Viaggio, ò\ quali Episcopi Adjulores, et Vicarii
cui parla 1' Album di Iloma, t. i3, p. Coad/utores, per le necessità del popo-
i^y, olTrendo pure la veduta dell' edi- lo cristiano, in che fu imitato ne' primi

fìzio e delia chiesa), e il più antico de- secoli da' successori a motivo delle Per-
putato di quasi tutte l'opere pie di Ro- sedizioni della Chiesa; siccome Papi i

ma; uomo insomma vissuto alla gloria di erano coslrelli a stare ritirati nelle Ca-
Dio e al bene dell'anime. 11 clero romano, tacombe e Cimiteri di Roma, ed anche
cui per tanti anni fu guida e padre, gli fece obbligali ad esulare, ovvero per infermi-
solenni esequie nella chiesa di s. Apollina- tà o vecchiezza o per dover subire il
,

re del seminario romano, avendone letta martirio, deputandoli ad Vicariae pò-


l'orazione funebre il facondo mg/ Vincen- tesialis officia episcopalia in Urbeexer-

zo Anivilti,ora chierico segreto del Papa. cenda. Inoltre s. Pietro, quando partì da
Cantò la messa poutifìcalerag.'^Ligi-Dussi Roma, per fondare altre chiese nell'Oc-
vicegerente di Roma, coll'assistenza del cidente e nell'Asia, governò il vescovato
cardinal Patrizi vicario, e fra gì' illustri di Roma per vicari, Adjulores et Vicarii

personaggi che v' intervennero nelle tri- del Papa. Fino al 4o.™o Papa s. Siricio,
bune è da segnalarsi il cardinal Falconie- ioclusivamente ad esso, eletto nel 385,
ri. Ne produsse l'edificante Necrologia, tranne s. Vittore I , s. Zeferino, s. Fa-
il Giornale di Roma deli85q, a p. 199. biano, s. Dionisio, s. Eulichiano, s. Caio,
Quindi annunziò lo stesso Giornale del s. Marcellino, s. Marcello I, s. Giulio I e
1 .° marzo 859, avere il Papa con bigliet-
1 s. Liberio, tulli gli altri Papi erano stali

to di segreteria di stato, nominato al po- vicari e coadiutori nel vescovato di Ro-


sto di segretario del Roma,
vicariato di ma ed alcuni erano arcidiaconi della
,

l'attuale can.d. PaolinoDeAngelis, J^m- Chiesa Romana. Inoltre forse in tali epo-
ino scrihae sacri trihunalis Rcligìonis che, e duranti le persecuzioni e dopo di
Urbis curandis. Ora col romano Poo- esse precipuamente, furono vicari de'Pa-
zetti (che qual cappellano segreto sopraii- pi di Vescovi Suburbicari e
frequente i

numero seguì Pio VI a Vienna) ripor- A Ibano , Sel-


viciniori, di Ostia, Velletri ,
terò l'elenco de'vicari di Roma. Le noti- va Candida, o delle ss. Ruffìna e Secon-
zie di que'the divennero Papi, o cardina- da, Porlo, Tuscolo, Palestrina e Sabi-
li , e tali essendo ebLcio il vicariato, si na, e talvolta anche altri vescovi liroitro-

VOI. xcix. 6
82 ViC V 1 C
fi, pr ! cui «eonero appellali Fpìscppl Ro territorio, et judex , rappresenlante la

inani. Prrpi Ixomnni, ì-'piscopi I. alerà persona del Papa qual vescovo di Roma,
ncnscs. Collaterale^, 1 tehdoniadarii ò.\ con piena e ordinaria giurisdizione epi-
tiella basilica in cui Pa ponlificavanopel scopale, tanto presente quanto assente il
pn,r.onianoPonterice.l'apa Anastasio IV Papa, etianiÀposlolira Sede vacante. Ha
Uri .63 chiamò cardinali vescovi sub-
1 1 i il cardinal vicario di Roma molteplici
iiil>irai'iCooperatore: ci Vicarii no-
: prerogative, le quali non hanno i T ica-
'tri. Fino da'primitivi tempi della Chie- ri generali dc\'esco\i, inclusivaniente a
sa, vescovi suburbicari consagrano il Pa-
i quella di adunare e celebrare il sinodo,
pa. Anche nell'altre chiese fin da' primi come si trae dalle bolle di Paolo 111 del
secoli furono eletti coadiutori con futura
i i535 e deli545-, ex quo constai annis
successione, ma il Papa non può elegger- i384 aede sacra nwnastcrii
eti2)C)i in
si il Successore (y.).l\esl'ìlu'\\{\ la pace Dotninae lìosae, et in ecclesia s. Tmu-
allaChiesa ne' primordi del IV secolo, rentii in Damaso, atque anno i4Gi in
secondo bisogni, continuarono vescovi
i i aede s. Eustaehii accedente universi cle-
suburbicari talvolta ad essere deputali ri romani illic synodaliler congregati
da'Papi dell'ufTicio di vicari. Neil' Vili consensu a Vicariis Urbis nonnullas san-
secolo e seguenti non si trovano i vicari cliones promulgata fiàsse, qiias in vero
de' Papi , e fu allora, anzi pure prima, dioccesana synodo fnissc conditas ani-
che il cardinal ^arcidiacono della Chie- higendnm non est, ci quas ibidem legen-
sa Romana ne suppliva le veci ,
poiché das proponOj' et qtiamvis hac facnltate
secondo la disciplina della Chiesa, natu- usi non sint a tribns, et amplius saecii-
rale Vicario generale del vescovo era lis Urbis Vicarii, nidlus didfilat, posse

l'arcidiacono ed avea cura del clero e


,
nnnc eani valide erercere. fide Bene'
delle monache, onde il cardinal arcidia- dictuin XIF, De Sinodo Dioccesana, lib.
cono della Chiesa Romana fu appellalo 2, cap. 3. n. 3 e 4- Ux doctrina Jo. Fr.
J'icorius Pontificis, per cui, come ho det- de Pavinit s, Palatii apostolici and il.
to in principio, nell'assenza del Papa da de Ofticio, et polestate Capitoli Setle Va-
Roma e nella SeAt apostolica vacante e cante, 1. 3, par.
1 tract. Mag., p. 43o,
"?.,

sino alla consagrazione del nuovo Ponte- n. 4o, habel quoque potestatem, et jn-
fice, l'arcidiacono coll'arciprete e il pri- risdictionem ordinariamin scìiolares^et
miceiio de' notarì reggevano la Chiesa sliidentcs Urbis ad instar aliorum pre'
Romana. Ne'secoli successivi, Papi nuo- i latorum Ordinarioruni in aliis Univer-
vamente affidarono a* cardinali vescovi silalibus,eliam quando scholares cleri'
suburbicari la vicaria dì Roma, nella loro ci homicidinm inUrbe perpetrarent, co-
assenza dalla città, ad comunicando altri me narrai descrivendo la storia dell' U-
altresì l'autorità civile di legati a latcrc. nivcrsità Romana {^V.). Spettava al vi-
Dipoi i Papi stabilirono un vicario ve- cario di Roma, alla testa del clero roma-
scovo d'alcuna diocesi, ad nutnm admo- no, di presentare a'gradini della scala del-
vihili, ed ar)co un cardinale vescovo, con la basilica Vaticana, a're ed altri sovra-
facoltà e giurisdizione a beneplacito pon- ni che venivano in Roma,
Croce pel la

tifìcio. Ripeterò, che finalmente Paolo I bacio, innanzi d'entrare nel tempio. Ec-
pel I
.° costilm permanente nel sagro col- co dunque l'elenco de'vicari di Roma, e
legio la cospicua carica del vicariato di di quanto riferirò, le prove copiose, eru-
Roma nello spirituale , io un cardinale ditissime, storico-critiche, l'olfre il Pon-
vita ejiis naturale durante, e quale Or- zelti, col quale procedo; importantissimo,
dinano di Roma e suo distretto, Ordi- massime per Roma e sua illustre dioce-
narius Urbis etHomanae Curiae ejuscjuc si, per coinpreudere que'persooaggi che
2

V 1 G V I C \^^

la governarono nello spirituale, come .il s. Fvaristo *\\ Betlemme, T^'ìcarìus s. A-


(reltanti vescovi, in nomee vecede'llo- nnclili, a (pio ordinatur /Cpiscopus, vi
mani Ponlefici. — A' 1 giugno dell* anno
1 caria potestnle auctus, ut qundani pa-
qf), s. FAno ili Volterra fu ordinalo ve- storali tyrocinio/ani rvercilatnrn adpa-
scovo , insieme a s. Ciclo , da s. Pietro, sccnduin totiu<i Ecclesiae gregetn osfcn-
Hi ministeriuni sacerdotale cxcncnl, dcret fìomano Clero expedile rligrudum
ricariamque potestà (cm in IJrbem ad- illis diJJlcilUniis temporibus a quo deiii -

vnnistraret vice Principis /ipostoloruni de commnnibus Pontiffx


votis Suniniiis

alìsen lis, provincias Occidcntales longin- declaratur, cioè dopo 1 3 giorni di Sede
fiiias visìtantis et J\pisropos per cik'ifales vacante nel 1 1 2. — A'27 settembre o(»1

instiluendis, veleidcniìn II rbepr aden- s. Alessandro I romano, canlinale prete


ti, ut opilidaretur, et euni ad/uvaret in (riparlai di lui ne' volumi LXXXVIII,
nnincrcpontiJìccdi.Dopo il glorioso mar- p. 8G, XC, p. 202, dicendo della rinve-
tiriodi s. Pietro, a'^c) giugno del 6c), non nuta basilica e sepolcro di s. Alessandro
vacò la s. Sede, e divenne Vicario di Cri- I, e della nuova chiesa in costruzione, col

sto 6 2.° Papa lo stesso s. Lino. — A' 1 le pie offerte de'fedeli del mondo catto-
giugno dell'anno 56, s. Cleto romano, or- lico, la cui i." pietra avendola gittata il

dinatiis episcopns a s. Petra, cnj'us in Papa Pio IX, in memoria del solenne at-

Urbe Coadjulor fui t^otqiie Vicarius, suc- to la congregazione di Propaganda, pio


s. Lino nell'anno 8o, senza vacar
cesse a prietaria del latifondo ove sorge l'antico
la s. Sede. — Nel luglio del 64, s. C/e- e il nuovo tempio, fece coniare una me-
niente I l'omaDOy post redi t uni Principis daglia di gran dimensione, coll'iscrizioni"
Apostoloruni ad Urbeni ex Occidentali riferita dal n. 22 del Giornale di Roma
itinere, et ex Britannia, Nerone in chri- dell 858), in persecntione Tra/ani a. s.

stìanos saeviente paulo ante suuni niar- Evaristi exemplwn Principis Apostolo-
ty riunì ordinatur episcopns a s. Petra, rum, suique decessoris Anacleti seqnen-
qui successoreni eum eligendum coni- te ordinatur Episcopus Adjutor sma, et

niendai'ìt Ecclesiae, etianisi Liniis , et V icarius in Urbe,cujus deinde ad Calìic-


Cletus Ficariatu jain perfuncli adhnc dram,et successionem tolius cleri suj-

essent superstites: prima enini illa aclas fragiis evectns fuit, nel 2 1 dopo 8 gioj'-i \

Ecclesiae Romanae foi'enda erat insti- ni di Sede vacante. —


A' i4 dicembre
tutis viroruni apostolicorum, qui plnri- 1 16 s. Sisto I romano, cardinale prete,
munì consuevissent cnm Petro sedis il- Episcopali ordinatione insigni tur a s
lius fundatore: Vicariatu quoque Roma- Alexandro I PP. Nani ingravescente
nae Uvh\sfunctus. Nell'anno gS, dopo magistratnum persecntione per abscn-
20 giorni di Sede vacante, s. Clemente I tinnì Trajani imperatoris ab Urbe, Ale-
successe a s. Cleto. Conviene tener pre- xander T PP. carceri inclasus per Ati-
sente Cronologìa de' Romani Ponfe/ì'
la relianunijudicem,cnniprohiberelurani'
ri, equanto riportai nel voi. LXX,p. 3o2; plius numera ponlificalia exercere, eli-
e quanto a s. Clemente l,il riferito nel voi. git suni Episcopum Adjutorem et Vica-
XCVII, p. 70. —
Circa l'annoSy %.Àna' rium Sixlum, qui deinde a clero roma-
c/etó d'Atene, Ficariuss. Cleti,\ni\\ dopo no ad Sunimuni Pontificatuni exaltatur
4 mesi e g giorni di Sede vacante, fors'an- nel 182 dopo 25 giorni di Sede vacan-
co per essersi tardato a conoscere il marti- te. —
A' 16 settembre 12G s. Telesforo
rio patito in Crimea da s. Clemente I (del- greco di Turio prete, ordinatur Episco-
la cui basilica ove fu deposto, riparlai nel pus^et Vicarius, et Coadjutor nontinatur
voi. XCVF, p. 269 e seg.), gli successe a Sixto I PP. in persecntione Hadria-
l'aoDOioS. — A'25 marzo dell'anno gS ni imp,, postea digitar Ronuinw; Pon-
84 vie V I C
tifcx, nel L'i', tlopo 'j gioinitll Sede vn ef a Callisto f in carcere incluso, priu-i-
caiìie, et f>iiiiì US flLìr/ynini n s. Innaco quani marlyrio coronarctur destina-
ad coiliirn cvoLwit. — A'3o selleinhie tur ad Vicariara potestatem agendani in
i37 s. /^'//lo d'Atene, a s. Tltchsphoro Urbe vice ejus, apostolìcuni thromini e-
J'P. c.xcnipln (Icressoruni, causa t.rci- letto dal clero romano nel 22G dopo 6
lalae persi'ciUionìs, marlyrio proxiino giorni di Sede vacante. — il 23o
Circa
Vicarius dclecttis est^ctad Kpìscopalum s. Ponziuno, Vicarius s. Urbani 1 PP.,
promoi'eliirj deiiidc Ponlìfex Romanus e 29 giorni dopo il suo martirio fatto Pa«
dfclaraCtis, nel i54 dopo 7 giorni di Se- pa nel 233. —
Circa il 232 (questa da-
de vacante. — A' o aprile i4i s. Pio I
I ta fa anacronismo colla precedente: deri-

d'Aquileia, s. I/ygini Vicarius, e Core- va dal sistema cronologico seguito dal-


plscopo dopo 3 giorni gli successe nel
, l'autore; io adottai quello di Novaes, pe-
I 58. —
A'i5 dicembre i49 s. Aniceto s. Antera greco, Vi-
rò non senza critica)
siro cardinale prete ordinatur Episco- , carius Urbani £ PP. 3 poslea Eccle-
s.

pus Adjutor, ef \\c9ivm9, Pontiftcwn ITy- siae Homanae cleri rem. votis suscepìl
gini t't Pii /, indi nel 1^7 dopo 3 gior- administralioneni tìe\ 237 passati i3
ni del martirio di s. Pio I fu dal
1

clero
,

giorni dal martirio del predecessore. —


romano eletto Papa. — Il i.°gennaioi6 e Circa il 24q Prcsbyleri et Diaconi S. R.

s. Solerà di Fondi, Vicarius .9. Anicetì, lì. praefuerunt Ecclesiae post s. Fabia-
nel cui luogo, 17 giorni dopo il martirio, ni marlyriuni patito nel 2 53. A'3o —
fu sollevato al pontificalo. — A'22 gen- novembre 25o s. Lucio / romano, or-
naio 70 1 s. Elenlero greco, ordinatur K- dinatur Episcopum in saevissimae per-
piscopui- Coadjutor, et Vicarius in per- seculionis Decii in clcrum praesertim di-
secutione quarta suh HI. Aurelio, et L. rcctae discrimine a s. Cornelio PP. pul-
fero cocpta a s. Solere in dictae perse- so in exiliuni Cenluincellas, ut fidelibus
cutionis discrimine posito satis recepta christianis proxinic adesset Episcopus,
consuetudine in Urbe in persecutionibus quia ej'us vices irapleret, et ex proprii
prowei'endi T'icarios, ad eumdem Sote- pasloris absentia Ecclesia Romana ni-
rcm adjui'anduni. indi io giorni dopo la hil detrimenticaperet. Mailwizzaìo il Pa-
sua mortegli successe. — Circa il i 85Caio pa s. Cornelio (ciica all'esilio e luogo del
dottissimo e chiarissimo cardinale prete suo martirio, può vedersi il voi. XCVII,
(non conosciuto dal Cardella, nelle lìlc- p. 70) nel 255, dopo uu mese e 5 giorni
tJìorie storiche de' cardinali, né pare ilPa- gli successe. —
A'23 maggio 253 s. Ste-
pa di tal nome eletto nel 283) Pontifici- fano /romano, arcidiacono della Chiesa
bus Fictore I, et Zepherino (del 194 e Romana, fu insignito della dignità vesco-
del 2o3) ordinatur Kpiscopus gcntium, vile da s, Lucio I, concio esulare ab Ur-

iit in aliqua natìone eo officio fungerc- be in persecutione Decii, eique concedi'


tur, isque in Urbe rctentus per aliquot tur omnis polestas Romanae Ecclesiae
menses ad Vicarii muneris o/77aa Epi- Vicario nomine gubernandae in absen-
scopalia implenda, donec daretur op- tia ejusdevi s. Ludi /, e 6 giorni dopo
porlunitas expeditionis. A' 29 luglio — ilsuodecesso, nel 257 gli fusostituilo. —
2 7 s. Calisto I romano, cardinale pre-
I A'2 settembre 255 s. Sisto II ò.'k\.ttxt^

te, ordinatur Episcopus, et a s. Zephe- arcidiacono della Chiesa romana, fu or-


rino PP., in carcere detcnlo, ante ej'us dinato vescovo coadiutore da s. Stefano
martjriuin\\c?iv\u% r/ Coadjutor decla- I nella persecuzione, acciò nella sua as-
ratur , a cui successe 6 giorni dopo nel senza ed esilio fungesse I' uflizio di suo
221. —

A' IO giugno 221 s. Urbano I vicario, celebrò le sagre funzioni di Pa-
tomaiio pronioyelur , ad Episcopaluni, squa nel 2.5(jf egli successe nel 2G0. —
V I e Vie 85
A'28 luglio l'ì'j ,Pi'esbyter'i Ires S. R.F. Damaso f portoghese cardinale prete,
(jiiihiisforlassc. ima rum .v. SLtlo Arcìii- Ficarius Lilicrii f PP., dini extra l/r-
diacono fi /'icario s. Stephanus I PP., beni niclu linercticorum moraretur lem-
commisil ICS Ecclesiae, aule sex dies sui poribus Juliani intp., dcindc. in ejusdeni
rnarfyrii. —A'6 agosto C4 58, Preshy ie- Liberii calhedrani ascendi t, nel 3G7. —
ri S. lì. E., y^ipraefeiuntur Ecclesiae ro- Circa il 374 Simpliciano prete roma-
••

manne, cjus susccpta cura curii ad niar- no da s. Damalo I inslilnlnr dalus b. Ani-
ty ritmi ducerelur s. Sixlus ff PP., et hro<iio elc'cto Episcopo Mctliolancn'ii, et
ejus sede vacatile wsque ad diern 7 kal. anleafortasse etiani Urbis Vicarius ejus-

i

augusti an. 2 5f). — A'28 dicetubre 268 dcni s. Damasi f Papae. A' 24 set-
s. Filice I romano , vicario di l^apa s. tembre 383 s, Siricio romano, car<.!ina-

Dionisio, e nel 272 gli fu dato a succes- le prete, ordinato da


D.tmaso I, per la
s.

sore. — A'23 maggio 3o8 s. Eusebio gre- sua età e notabili incomodi, fu deputato
co orduialo vescovo per supplire al mi- di lui vicario per supplire all'uHìzio epi-
nistero vescovile, Ficario nomine, inve- scopale, e 3 I giorni dopo la sua morte gli
ce di s. INIarcello I in Calahulo dclenti, successe nel 385. Al Ponzetti non riuscì
dopo il cui martirio nel 809 fu eletto Pa- 25o anni vestigi di
trovare, ne'posteriori
pa. — A'i4 gennaio 3io s. Melchiade Roma; nisi dicere veli'
vicari de'Papi in
africano fu ordinato vescovo da s. Euse- mus, horuni numera impleta lune lem-
bio, e dopo il suo martirio suffragi del i poribwifuisseab aliquo Episcopo Subur-
clero nel 3i i l'elevarono alla cattedra bicario, vel ab aliquo S. fi. E. Cardina-
apostolica. A suo tempo l'imperatore Co- li, /orlasse Archipresbytero, vel Archi-

stantino I divenuto cristiano, restituì la diacono, ut probaluni est innostra prae-


pace alla s. Chiesa, e concesse a'cristiani fatione; auare ut haec vacuitas ab aliis
il iiiiero esercizio della religione. Alcuni diligentioribus viris implealur vehe/nen-
affermano, ch'egli nel 3 i i facesse in Ro- ter et opto, et rogo. Noterò, che vuole il

ma pubblica professione del cristianesi- Novaes, nella Storia de' Sommi Ponte/l-
mo. — A'i4 giugno 3 12 s. Sili'esCro I ei, che Papa s. Zosimo del 4' 7 fi> ili.",

romano fu ordinato vescovo da s. Mel- che al titolo di F'escovo o di Papa ag-


chiade, e nella persecuzione del tiranno giunse il nome di Roma. — A'22 novem-
Massenzio, ad esempio de'predecessori, lo bre 537 Vigilio romano, cardinale arci-
dichiarò suo vicario e coadiutore, indi diacono della Chiesa romana, apocrisa-
eletto successore nel 3i4- — A'20 gen- rio di s. Agapito I a Costantinopoli , fu
naio 336 s. Marco fu ordinato vescovo ordinato vescovo, calhedramque Roma-
da s. Silvestro I, e nella sua estrema vec- nani administravit in tutto il tempo del-
chiezza dichiarato Eicarius et Adjulor. l'esilio diPapas.iS'i7i'eno(si tenga presente
E morto s. Silvestro Ia'3 1 dicembre 335 il detto nel voi. XCVII, p. 75), e 6 giorni
(secondo Novaes), 7 giorni dopo gli suc- dopo la sua morte, col consenso e suffragio
cesse. — 1

A'i 3 agosto 355, s. Felice lE del clero, nel54o divenne legittimo suc-
romano cardinal arcidiacono della Chiesa cessore. —
Nel 547 Ampliato prete car-
romana, indi prete, a persuasione di Papa dinale della Chiesa romana (non cono-
s. Liberio fu ordinato vescovo suas ad sciuto dal Cardella) e Vicedomino di Pa-
vices obeundas,curn ipse sub Conslanlio pa Vigilio, qui cum Byzantium profici-
itnp. in cxiliuin deportareiur,fpiod no- sccretur,euni Catanae in Sicilia presby-
luisset haeresì arianae consenlirey tan- ter uni ordinalum , Romani transmis'U
dem sedit Romano sub nomi-
Pontiflcatu cum Falcnlino PJpiscopo ss. Rufinac cL

ne Felicis ff, nel 355, e ne riparlai nel Sccundae adcaslodiendum fjaicranunt^


Tol. XCVII, p. 71 e 72. Nel 359 s. — ov'era il Patriarchio residenza de'Papi,
,sr. V I e V I C
clf^ultinandumclcrutn. — Nel 547 ^'* (7(0 Hoinani aihcnienle. Dopo il quale
leiitiiiu vescovo siiburbicurio delless.Ruf- per 3^0 anni altri vicari spirituali di lio-

fma e Seconda (di cui nel voi. LI V, p, lua non rinvenne Ponzelli. — Nel 1075
225), inviato a Uoina col cardinal Am- s.Jnselino vescovo di Lucca, nipoled'A-
nlialoda Papa WgAiO, ad giibtriianduni lessaniiroll. confessore della gran conles-
Jxoinaiium cleruni, e di abitare nel La- sa Matilde marchesana di Toscana, ri
ici ano quando Totila re de' goti prese
: mosso dalla sua sede da Lnrico IV per-
/'or/o gli lece troncare le mani, e poscia secutore della Chiesa, il gran Papas. Gre-
si recò a Costantinopoli, ove si trovò, nel gorio 1^ II l'elesse a suo vicario, e mori

concilio, presente Vigilio, alla condanna in Ma.ilova nel 1086. Nel iou8 circa —
di'leodoro ili Cesarea in Cappadocia, al- Bono vescovo di Labico,(.\\ cui anche nel
tri sottoscrivendo per lui. Qui s'incontra voi. XXVII, p-196, Pasquale II lo fece

ultra lacuna di loo anni, uella quale il suo vicario. — Nel 1 i i i circa lo slesso

l'onzelti non riuscì trovare clii fungesse Papa fece vicario di Roma il cardinal
ìu Hoo)a il vicariato episcopale. — A' io Ciovanni de'Conli di Marsi vescovcj Tu-
agosto Fai^ciuo I romano, [)rele
654 S- sculauo. Verso il — 8 il cardinal Pie- 1 1 1

della Cliìesaromana, fu ordinalo vesco- t'o romano, arciprete de' ss. Silvestro e
vo, ad exerctnda miincra poiilifica- Martino, vescovo di Porto, fu vicario di
lia in Urbe, s. Martini I Pl\ in exi- Roma Sotto Pasquale II, e Gelasio 11
Unni dcjjorlato ad Chersontni , atque quando si recò in Francia, quo niunere
certo nuntio de ejusdan IMarlim lohitn vicario duni vixit , seniper est funclus;
Romani allato, accedente totius cleri sunni dccus foedavil adhaerendo anti-
romani consensu eideni successil, et le- papac Anacleto II pertinacissime usqne
gitime sedere coepil, nel 655. Oltreché ad ulltnium spiritum. — Circa il i i3i
vanno tenute presenti le biografie de' il cardinal Corrado della Suburra roma-
Papi, di cui vado ragionando, ed il voi. no, abbate benedettino, vescovo di Sabi-
XCVII, può vedere il Ma-
p. 76 e 77, si na e nipote d'Onorio 11, divenne vicario
rangoni, Chronologia txonianornm Fon- quando il predecessore abbandonò Inno-
tijiciun, cap. 6 In assignanda epo-
: cenzo II, il quale nel rifugiarsi in Fran-

cha sedis s. Eugenii I , successoris s. cia, constiluitur in palatio Laleranensi


Martini Un Pontificata, cnrpotius Da' ad cleri regimen Urbis vicarius ,
quo
ronii^cjuam antiquoruni scriptoruni,non- ìHuncre quoque functus est sub PP. Coe-
nulloi unujue ex modrrnis criticis sen- lesti/io II, Lucio II, et Eugenio III, e

lentiae adluierendnvi Nel 7 i o Pao- sit. — quindi neh i53 divenne Papa col nome
lo cardinale diacono (non conosciuto dal i\' Anastasio IF .
— Nel 1 1 5o Ubaldo di
Cardella), vicedomino di Giovanni VII, I*rato fatto vescovo di F'erenlino nel 1
1 4^
e vicario di Costantino quando parli da da Eugenio III, cui era famigliare e suo
Roma perCostantinopoli;/iO///rtfe^yort/i- vicario, legalo all'ipaperalore Federico I,
ne Patricia j et Jixarclio jtigulatnr, quia nel I 169 abbandonò Alessandro III per

irruenti tyranno, etjura s. Pelri laur- seguir l'antipapa Vittore V che consagrò,
panli ausus esset verbo resistere. — Nel e morì nel 1 161. — Neil i6i circa il car-

7 I I Sergio Ordinator (vocabolo di su- dinal Gù<Ao dell'ordine de'preli fallo vi-
periorità, altra spiegazione non trovando carioda Alessandro III (]uandosi ritirò ìu
nel Glossariuni del Du Cenge) S. Fi. E., Francia, e merilòche per la sua morie nel
quo tempore Constantinus PP.j preci- 1 1 64 il popolo romano col pianto vestisse
bus Justuiiani II inip. Constanlinopo- per 3 giorni diluito. — 'ìs^\\ 1
64 gli suc-
lini proficiscebatur, lìonia exiens, ju- cesse d cardinal Giovanni Conti dello ili

gnlalusfuii a Joannc Palricio, et Exar- Sulii,aiciprele Valicano. — Ncli 174 'I


— -

V I e V I C 87
cMnlitial Guiillieio vescovo J'Alljauo, da (juutus est prtptdus rontanus cclchruii-
AiessuuJru 111 nei suo ritorno in Francia ttm, et [jrdedicantein, ut e coelo niissuni
eligiCur f^ic(irius,/4()Oslolii'iiòque f'iccs- Angeluin audire videretur. ObiitRouvie
gercnx y fu diletto al popolo romano e anno 2 44i
1 "i ejus ohitu fantus nioe-
<-''

morì neh 178 con rammarico universa* ror rornanoruni aniniis iultaesit , ac si
le. —• Trovo nel Novaes, che Alessandro corani ffuiliòct proprio fuisset genitore,
III nel 179 fece suo vicario il beato car>
I privatus. — NehaSo Gregorio IX fece
dmal Enrico di Marsìaco cislerciense e vicario di Roma il cardinal Stefano Con-
vescovo d'Albano, clie cardinali in mor- i ti romano, e lo fu pure d'Innocenzo IV,
te d' Urbano MI volevano sublimare al il qualelo deputò a ristabilire la disci-
papato , da lui modestamente rinunzia- plina ne' canonici Lateranensì e Vatica-
to. — Circa neh 182 il cardmal Pietro ni. —Nel 1251 circa, Innocenzo IV tor-
di Pavia benedettino, vescovo Tuscula- nando da Lione iu Italia, nominò vica-
no, creato da Alessandro 111 vicario di rio di Roma il cardinal Riccardo Anni-
Roma, e lo fu pure di Lucio III Urba* , baldi o AnnibaUlescIù della Molara ro-
Ito HI, Gregorio Vili e Clemente 111. — mano, arciprete Vaticano e ."diacono. i

Secondo \\ IVovaes, Clemente III dichia- Il Novaes dichiara il cardinal Stefano de


rò vicario di Roma cardin^«l Bobone Norniandis romano, vicario di Gregorio
Orsini romano, morto verso ih 189.
il

— IX e Innocenzo IV, il quale anche a lui


Neh 189 il cardinal Ottaviano Co*Ui ro- alfidò la riforma de'capiloli Lateraoen-
mano, vescovo d'Ostia e Velletri, elet- se e Vaticano. — Neh 260 fr. Tomma-
to vicario da Clemente III, proseguendo so Fuscoui de Berta nobile romano e do-
nella carica sotto Celestino HI e Innocen- menicano, vescovo di Cefalo e fors'anco
zo III suo afiine, il quale Io deputò a di Siena, vicario di per Alessandro Roma
consagrare alcuni altari nella basilica Va- IV. — Nel 1262
Giovanni Colonna fr.

ticana. —
^>i\i if)i), probabilmente par- romano e domenicano, provinciale della
tito da Roma per legazioni il cardinal provincia di Roma, arcivescovo di Nioo-
Conti, Celestino III dichiarò vicario di sia e di Messina , vicario di Roma per
Roma il cardinal Giovanni Colonna ro- Urbano IV, e neh2G3 ins. Sabina con
mano, vescovo di Sabina, quod illuni lo- sagrò l'altare di s. Pietro Martire. — Nel
co sito constitucrat ad omneni offlciuni 1272 Aldobrandino o Ildubraudmo
fr.

suuni cxcquendum, et insuper niorilu- Cavalcanti fiorentino, domenicano insi-


ras curavit vehenienter, ut cardinales a- gne per integrità e dottrina, vescovo d'Or-
gerent de successore eligendo, atque e- vieto e vicario di Roma, atque lolius di-
tiam voluil s6 abdicare, siJoanueni suf- tionis ecclesiasticae creatur in spiritua-
ficereiU in locuin suuni. — Nel 1217 O- libus et teniporalibus per Gregorio X nel-
Dorio 111, dimorando in Rieti, notninò la sua andata a Lione, e rinunziato il ve-

vicario di Pioma il cardinal Pietro Sas- scovato morì iu Firenze nel i 271). — Nel
so d'Anagni, arciprete Liberiano di s. Ma- 1280 beato fr. Lt^iKìao Frangipani Ma-
ria Maggiore —
Circa il 12 27 Gregorio
• labranca Orsini romano, cardinale do-
IX elesse vicario di Pioma il cardinal Ro- menicano e vescovo d' Ostia e Vellotri,
mano Bonawnlura vescovo di Porto e iuquisitor generale di tutta la repubbli-
arciprete Liberiano. — Nel 1228 circa ca cristiana, fallo da Urbano IV , dallo
Gregorio IX gli sostituì il cardinal Gia- zio Nicolò Ili nominalo f^icarius et He-
como da Pecoraria piacentino cislercien- ctor Urbis nella sua assenza, col seguen-
se, vescovo di Palestiiua e penitenziere te cardinale, sì nello spiriluale e sì nel
maggiore: fu poi pure vicario d'Iunoceo* temporale. — Neh 28u cardinal Jacopo
zo IV; et lanlu illuni \cncralioiu jnosc- Colonna roiaauo, da Nicolò UI uelldju i
88 Vie V I C
assenza ila Roma, col precedente dcpiila- V C/iivcrsìtà Piomana, nel quale artico-
lo l'iciirius ti Reclor Urbis, mollo iu/i- lo narrai l'ingerenze del vicario di Roma
vi^noiit nel i3i8. — Circa il 1288 fr. colla medesima. — Neli3o5 avvenne il

Cuitolunieod'Ainelia francescano, vesco- funesto, strano e già lagrimato trasferi-

vo di Grosseto, nunzio in Inghilterra, ed mento della n- si (lenza papale in Provea-


a Costantinopoli per trattar l'unione del- za, operata dal francese Clemente V, con
la Chiesa greca colla Vdima, Assistens et
doloroso ed estremo stupore di lutto il

f icurius di Nicolò IV. ili 290 — Verso mondo cattolico, nominando il Papa tre

Salvo de Salvi romano, domenicano cardinali, colla qualifica di senatori, per


Ir.

e vescovo di Recanati, al cui tempo pel governare Roma e fltalia, provvedimen-


ministero degli Angeli Santa-Casa fu la to che non ebbe effetto. Quanto al ve-

ti asportata dalla Dalmazia nel Piceno; scovato d'Avignone, oltre il vescovato di

vicario di Roma per Nicolò IV , morto Roma, l'assunsero Papi dimoranti in i

nel 3oo. 1

Nel 294, al dire di Novaes,
1
y^t'/g//o/j^,facendoloammioistrare da spe-
de FrccfoZ france- ciali vicari generali riferiti io quell'arti-
il cardinal Derengario

se e vescovo di Beziers, fu fatto vicario


colo, e riparlati nel voi. XCV, p. 1 1 5, ove
di Roma da s. Celestino V, che poi fe- notai i Pupi che col vescovato di Roma
ritennero quello che prima di loro esal-
ce la solenne lìinunzia del Pontificato
^/ ^,
— Circa iliagyfr. Angelo vescovo tazione governavano; cosi delle abbazie

di Nepi e di Rieti, nunzio in Germania, da loro ritenute o assunte nel pontificato,


ragionai, a p. 160. Scrive Ponzetti: Iti-
e vicario di R.onia per Bonifacio Vili, il

morto nel 1 3o2. —


Nel i 298 fr. Lamber- (lem Ficarios Romani Ponlificis dielos

to francescano, vescovo di Veglia, indi


fiiissescimits, etqmdcni in spiri tua libus^
d'Atjuino e amministratore di Palestrina cjuos habiterunl nonnulU Pontifices A-
per morte del cardinal Beaulieu, vicario venioue sedentes, et sili reservanlcs Epi-

di Roma per Bonifacio Vili, morto nel scopatuni Avenionenseni, ulfuilJoannes


3oo.
,

Nel 1299 fr. Nicola Alberti o A'A' //(successore immediato di Clemen-
Albertini o Martini de' conti di Prato, te V neh 3 16, mentre era vescovo d'A-
domenicano e vescovo prima di Spoleto vignone: fu proposto a Giovanni XXII
e poi d'Ostia e Vellelri cardinale, A'/tvz- d'assumere il patrio vescovato di Caliors^

rius ti Ficesgerens ìd Roma di Bonifa- ma fece la risposta esibita nel volume


cio Vili. Severamente rampognato, iu LXXXVIII, p. Guasberlnni
216), f/ui

uno a Clemente V, per iniciui patti pre- I'"/)iscopum Illassiliensem, camerariuni

lesi d'aver concluso col re di Francia Fi- sunm, ficariuni generalem in spiritila-
lippo IV il Btllo, riguardanti la disastro- libiis prò dictae lìcclcsiae Avenionensis

sa edeploranda traslazione della residen- adminislratione creavit anno iZi-ij al-


za pontificia da Roma nel contado /'e- fjuectiain Gerardumde Campinulo, qui
naissino (F.) e in Avignone {P'.), mi go- concilinni anno Zidapuds. Rufnmpro-
i

de l'animo d'aver potuto chiarire tali ca- pe Avtnioneni habnit: idemjtcerunt Cle-
lunnie e confutarle poderosamente nel niens F [, Innocentius VI, Urbanits V^
voi. XCV
1, p. 23 e seg. Circa il 1 299
1
— qui quoque creanlur vlcarìos gencrales
fr. Alemanno francescano inquisitore e prò Ecclesia Avenionensi, quani ipsi re-
legato di Sicilia, arcivescovo d'Oristano linuerunt. — Neil 307 Guitto de'nobi-
e poi di Tiro /// partibus, vicario di Ro- li Farnese vescovo d'Orvieto, vicario di
ma per Bonifacio V 1 1 , ivi morto nel 1 299 Roma di Clemente V. —
Circa il 309 1

slesso. — Neli3o3 N. N. ficarius Ur- fr. Isnardo o Isuardo Tacconi di Pavia

bis, al quale Bonifacio Vili die'facollà di doaieiiicano, arcivescovo in parlibus di


procedere contro i chierici studeqli ucl- Tebe, vicario di Roma per Clemcule V,
V I e V I C 8<

ìnJi pjitiiarca d' Antiochia in partiùiis, sacrileghi, i (|uali facevano da interpreti


uiortu nel i37.() (meglio è vedere il voi. nel loculi Icssionide'pellegri ni divulgando-
LX.VII, p. 17). — A'22 a|tiile i Ji4 li'. ne peccati, onde (piegli stranieri col dena-
i

Ituggiero ili Cusole sanese e ilunienicatiu, ro erano costretti farli tacere; non che gli
vescovo di Siena e vicario ili Uoina per ordinò nel i33G di vegliare contro gli
Clemente V, morto in Rouìa nel 3 1 7. 1
— erjori degli eretici Fralicdli), indi cou-
Verso il 3 7 fr. Giovanni francescano,
I I Iribuì all'erezione dell'ospedale di s. Gia-
vescoTodi iVepi, vicario di Homn per Gio- como di Rotna, fundato dal cardinal Gia-
vanni XXII. Mei i3 18 Angelo Tigno- — como Colonna. Benedetto XII gì' inviò
si romano, vescovo ili Vilerho e Tosca- 5,000 scudi d'oro per l'annona di Uo-
nella, legato aposlulico di tutta l'Italia, raa, a sollievo de'poveri. Pare che fosse
iu([uisitore sui miracoli di s. Tommaso pure vicario di Clemente VI, morto ia
d'Ai|uinn, eletto da Giovanni XXII f'/- Roma nel 1 343 circa, e sepolto in s. Ma-
carius gencralis in Lrlie, e con bolla ilei ria sopra Minerva. — Nel i 34o fr. Nico-
I 3 I 8 gli concesse facoltà di esaminare e la Fucci o Zuch d'Asisi francescano e ve-
laureare gli studenti dtll' universitìi ro- scovo di tal città, fu costituito da Bene-
mana nel I 3 iq consagrando nella basili- detto XII vicario di Roma a suo bene-
ca Liberiana la cappella della D. Vergi- placito morto nel i348. — Nel i343
ne: fu anco vicario di Benedetto XII. — Raimondo
,

d' Orvieto, vescovo prima di


Verso il 32 Andrea vescovo di Terra-
I i Rieti (nel 1342 e non nel i3f)2 come
cina, vicario di Roma per Giovanni XXI [, con fallo tipografico si legge nel voi.
Del 13^4 consagrò in Roma la chiesa di LVII, p. 235, rilevandosi pure dal con-
s.Lorenzo, ed anco a lui fu commesso testo) e poi d' Araiens vicario di Pto-
l'esame de'miracoli di s. Tommaso d'A- ma di Clemente VI, morto
,

nel 1 348. —
quino per la sua canonizzazione. — Cir- Nel I 348 Ponzio Perotto francese, vica-
ca il i325 M. Bertoldo Orsini romano, rio di Roma per Clemente VI, il quale
arcivescovo di Napoli, da Giovanni XXII nel 1349 P*^'
giubileo del seguente yJii-
fu fatto Romanae Ecclesiae Praesidens, no Santo i35o, gli commise d'apriie la
et fortasse Clini oniniinoda facullale Vi- Porta Santa (alni dissero, e lo riicrii io
carii Fapae in spiriluahbus. Morì in R.o- tale articolo, che questa funzione sagra
ma nel detto I 3^5. — Verso ih 3x6 Rai- cominciò nel i5oo da Alessandro VI, o
mondo vescovo di Rieti, vicario di Roma almeno fu il i." Papa ad aprirla, nella
perGio vanni XXII. Imporla vedersi il voi. basilica Vaticana, ed a deputare cardina-
LVII, p. 235, col. 2.^ — Circa il i 32S fr. li legati per le altre basiliche. Imperoc-

Matteo Or.s//j/ romano di Campo de'Fio- ché Alessandro VI deputò per quella di
ri domenicano, vescovo di Girgentj, indi s. Paolo un arcivescovo, un cardinale a

arcivescovo di Manfredonia, da' romani s. Giovanni, ed a s. Maria Maggiore il


inviato con altri oratori in Avignone a suo arciprete cardinal Orsini. Né tacqui
Giovanni XXII, per restituirsi a Roma, la fondata opinione della preesistenza del-

sua propria e vera sede. Il Papa lo creò le polle sante, avvalorata dal presente

cardinale, indi vescovo di Sabina, e suo caso del 2." rinnovalo Anno Santo, per
vicario iu Ronia con pienissima facoltà. l'asserto del Poozetti, e del p. Valle nel-
Morì io Avignone neli34o, e gli scritto- r Istoria delduomo d'On'ieto, p. 37),
ri domenicani lo qualificano per bea- concedendogli podestà di abbreviare a'
lo. —
Nel i334 Benedetto XII fece vi- pellegrini il numero delle visite alle ba-

cario di Roma
Giovanni Pagnotta a- fr. siliche Papa, come meglio dirò, man-
(il

gostiniano vescovo d'Anagni (e neli33> dò iu Roma (jual suo legato con eslese
gli oi'dmò chu procedesse coulru alcuui facoltà, il cardinal Aoaibaldi da Cecca-
f)u vie V I C
no). — Circa il iS/jS fv. Giaconio il.i Boerio francese benedettino, vescovo
Ruma vescovo di Capri, Urlìi s-
Prof^i- d'Orvieto e poi di Vaisoii, e nuovamente
cariiis,.sii'c IjUCitiiiU-itfHs in Urbe, ejiis- d'Orvieto, vicario di lluma per Urbano
que StihiirbiiSy et Distrìctii, in CUrislo V. Ma seguendo lo scisma dell'an-
tlipoi

Palris, et D. 1). Potili/ /\j)isco/n brbe- ti|>a|»a Clemente VII, che portatosi in

vtlaniD. PP. Clenienlis l^I in .yjirilua- Avignone, vi stabilì una calteiira di pe-
libus f'icarii generali.'! ; fuit quoque stilenza, onde si l'urinarono V Ubbidìen^
ijjse subsequenliitiii Poutificum Iiino- za di Ruma e l' Ubbidienza [/'.) d' A-
centii l [ et Urbani A', ì 'icari us ^enc- vignoue, fu privato della dignità vesco-
ratis. Obiit I 3()3. — Ntil i 348 cariliiial vile da Urbano VI nel 378,6 morì sci-
i

Aniiibaldi Gaetaiii Cccrano, arcive-ila smatico. — Nel I 372 Giacomo Muti Pa-
scovo di Napoli e vescovo Tusciilanu, da pazurri romano, vescovo di S|)oleto e vi-

Clemente VI costituito legato di Houia cario di Gregorio XI, morì nel i374 e
e vicario, acciò in suo nome e vece pre- fu sepolto nella basilica Vaticana di cui
siedesse l' ,//</io Santo i3jo, Pioniant era vicario. — Nel i375 Luca Gentili
Guidone de
miltitur cHiii cardinalibus lUdoìfucci cainerinese, vescovo di Nocera
Loulogne, et Petro de Ciriaco, ab eu- e vicario di Iloma per Gregorio XI, e
deni Clemente PP. 11^ Vicari us, lie- di Urbano VI che lo creò cardinale; al'
clor, et Legatus Urbis, cum potestale que buie Lucae Vicario Romano, for-
furiasse quoque in spirilualibus tempo- tasie Gregorins XI an. 1377 canierae
re (lieti anni jubilaei, et cnin otiinibui apostolicae collaterali mandai, ut ter
facuUatibus abbi c\'iandi spaliuni A/^ mille florenos persohuit prò s. Mariae
dieruni ad indulgcidiae aequirendns flla/oris, per rifare la Torre Campana-

Jinnatunt, et contrakendi ad I^II[ dits, ria. — Circa il 1 377 Stefano Palosio o


Obìitprope Neapolini 35o. iNel 35o i — i Palocci Norinandis romano, prima ca-
il cardinale Pietro Ciriaco, Fiearius et merlengo del clero patrio, indi vescovo

Legatus Urbis, tli Cleujeiite VI col pre- di Todi, vicario di Roma per Gregorio
cedente, ìd tempo del giubileo i35o, XI, e di Urbano VI, il quale Io fece suo
morì nel i35i. —
Nel i35o il cardinal confessore, cardinal camerlengo e arci-
Guido de Doulogne, Vicarius et legatus prete Liberiano. — Nel i383 Gabriele
f^VZ/zV, di Clemente VI col precedente; Gabrielli di Gubbio, vescovo patrio, gM-
indi da Urbano V dichiarato legato per bernator et Ficarius perpeluus in spiri-
tutta l'Italia, morì in Ispagna nel i373. tualibus, et lemporalibus in Urbe d'Ur-


Circa il 1 3G3 Giovanni vescovo d'Or- Lauo VI, morto nello stesso i383. —
vieto, nunzio apostolico nel Patrimonio Nel i388 circa Lorenzo Egidio Corvini
di s. Pietro e in altri luoghi dello stato romano vescovo di Gubbio, Ficarius
di s. Chiesa, atqne deciinaruni colle- Urbis in spiri tualibus et temporalibus,
clor, P'ìearius Urbis d'Urbano V, morto d' Urbano VI, e probabilmente anche
nel i3G4. —
Nel i364 Giacomo de Mi- di Bonifacio IX, che lo trasferì a Spoleto

litibus romano, vescovo di M.usi, indi nel 3qo, morto in R,oma nel i4<^3 e tu-
il' Arezzo, f'icarius gencralis in Urbe
1

mulato nella basilica Lateraneuse. —


d'Urbano V, Gregorio XI (che nel 1377 Nel i3()0 Giovanni benedettino abbate
restituì la Pontificia residenza in Uoma, di s. Paulo fuori le mura di Roma, indi
lasciando in Avignone per vicario il car- di Grottiiferrata,da Bonifacio IX fatto in
dinal lildiidiacu) e Urbcuio VI (al cui Alma Lrbe,ejnsijiie Districlu Fieiirius
tempo insorse il treniendo Scisf/iu d'Oc- generalibics in spirilu(dtbus. — Circa il

cidente), luurlo nel 1 38 | e non prima i3f)i l'rancesco Scaocani di Nola, vesco-

come vuole Ujjheili. — Nel 1 365 Pietro vo di \>KXix palna, di Bouifucio IX iu Ru-
V 1 e V I C <,i

tua, suo snlìiiibio o disti elio, nello spi- Sacco canonico Viiticaiio e cubiculario
lìttiulc vieni iu generale, inoitu in Nula di Giovanni XXIII, die lo lece in Urbe

nel i4oo. — Verso il i 3f)a Antonio Ar- sui iu si>inlii(ih//us- f'iiarii fjontnifC'
thioni rotuano, prima vicario geueralc eli iicns, deptitaliir ad smini beneplaeittim,
IVIonle Cassino, e ile' vescovi ti' A(|uiiio, Clini pluris et libera facullate faciendi,

Ascoli ed Arezzo, nel 1 4^4 creato cardi- gerendi, et exerrcudi omnia, et singula^
nale da Innocenzo VII, / icdiiiis Lr- (juae f''icaiii if)si per Sci lem apostoli-
bis in spiiitittiUbiis et teiiiporotibus sol- cani in dieta Urbe hiiclenns deputati fa-
to Donifiicio IX e il dello successole In- cere, gerere, et cxercere consuc^'urunt.
nocenzo VII, inorla-tTÉT i4<>5 inlloniae — Circa il i4i(> cardinal Jacopo fsolani
deposto nella basilica Lateraneiise. — bolognese, fallo da Giovanni XXIII (al-
Circa il 1407 Ir. Paolo Francesco fran- tri dicono nel i4>4 *^
P*^''
''' ^*^'* ^issenzu
cesciino romano, priore di s. liusebio de' da Roma) di Roma e suo contado, terri-
celestini di Uoina, vescovo d'Isernia, vi- torio e distretto, nello spirituale e tempo-
cario generale nello spirituale e tempo- rale, e nelle provinciedi s. Chiesa, legato
rale di lloiua per Gregorio XII, indi ar- e vicario generale (il Novaes lo dice con-
civescovo di Monreale, amministratore feruiato da IMartino V, eletto 1'
1 i no-
di Tebe, e quindi arcivescovo di Tessalo- vembre 1417, che eslinse l'orribile sci-
nica. —
Nel 4o8 cardinal ì^ìtUu A /mi-
1 sma , anzi tale storico riferisce pure, che
baldi SlffanesrhiòeW» iMolara lomuno, Innocenzo VII nel i4o5avea fallo vica-
vicario di Roma per Gregorio XI (nella 1 rio di Roma sua patria e arciprete Late-
sua assenza, nello spirituale e nel tem- ranense il cardinal Oddone Colonna, poi
porale, colla mensile provvista di 5oo AJarlino /'). — Nel 14^3 Santi o Santo
scudi), poscia fatto da Giovanni XXllI da Cave di Falestrina, canonico Latera<
legalo a Intere^ vicario generale di Ro- uense e vescovo di Tivoli, vicario di Ro-
ma e nelle proviucie della Cbiesa Ro- ma per Martino V, ivi morto nel i ^ij
njaua, nello spirituale e nel temporale e tumulato in s. Maria Nova. Verso —
( con 4oo scudi al mese ) , morto nel il i43i Daniele Gari de Scotti di Tre-
1417 0'^' ^°'- LXIV, p. 214, dissi cogli viso vescovo di Parenzo, commissario di
sciillori de' Servi di 3/arìa,cUe fr. An- Bologna e tesoriere generale d' Eugenio
tonio Guasco d'Alessandria, di tale ordi- IV, e suo vicario di Roma, per la riibnna
ne, teologo d'Alessandro nelsinododi V del cui clero proinnlgò salutari e lodevo-
l'isa, fu vescovo di Fondi, vicario del Pa- li costituzioni e ordinamenti, approvali
pa e governatore di Roma ; e che Gio- dal Papa^ nella lettera indirizzata al vi-
vanni XXIII voleva crearlo cardinale). cario che segue, morto in Padova nel
— Nel i4i I cardinal Giordano Orsini 1433. —
A'27 dicembre i43c Gaspare
romano, arcivescovo di Napoli, peniten- de Diano, figlio del conte di Celano, ve-
ziere maggiore, deputato da Giovanni scovo di Teano sua patria, indi arcivesco-
XX 1 1 1, //i Urbe t^'icariu.s\el vìsìlalor Ec- vo di Gonza, deputalodabugenio I V a suo
clesiariun, nionasteriorufit, et loconini vicario di Roma, per la riforma del clero
pionitn, ut inquireret, et corrigeret,ffuae romano, governatore e amministratore
(lei)ravuitu, et cornipla eraiit (come al- nello spirituale e nel temporale de' litoli

trove, a cagione del turbolenlissiino sci- e diaconie de' cardinali vacanti, moria
sma, clic funesto perdurava). Neli4' ^ — in Napoli arcivescovo nel i/\.^o. — Nel
Francesco abbate beiiedetliuo di s. Mar* 1437 Andrea de Castro (o lìroglio) di
tino, della diocesi di Viterbo, eletto da Moutecchio vicario nello spirituale di Ro-
(ìiovanui XXIII vicario generale di Ro- ma d'Eugenio IV, mentre dimorava iu
ma nello >piriUialf. — Nel \\i'i l'icUo Firenze : dc^^iadù 1 aaerilci^lu pi eilalori
ga Vie V C
I

ileile gemme che ornavano le ss. Teste Nostri Pii divina Providentia PP. 11^
ile' ss. Pietro e Paolo (/^.), nella chiesa Urbis, cjitscjne Di.strictii in spirilualibiis
d'Araceli, severamente puniti con sua f'irarins gcncnUiS. Morì in Uoma nel
sentenza. Nel i44' ^^'a amministratore i4'Ì2. — Nel i4<J2 Giovanni Neroni fio-
conitnentlaturio di Paleslrina e sua dio- rentino, vescovo di Volterra, poi arcive-
cesi,e vescovo di Fossombroiie, morto scovo di Vweme, giibi-rnator ct/'icarius
nel 1454. — Nel i445
Giosuè circa, Urbis i\\ Pio II, morto in Roma nel i^j'i
Alorniile napoletano, vescovo di Tropea, e sepolto in s. Maria so[)ra Minerva. —
fililo da Eugenio IV, assente da Roma, A'i(j settembre 1 4^)4 Domenico de Do-
di (|uesla suo vicario generale nello spi- miiiicis veneto, vescovo di Torcello, indi
rituale. —

A' i5 luglio 1446 Onofrio eli Brescia, aggregato al patriziato roma-
Fiancesco tli s. Severino napoletano, ve- no, vicario di Roma nello spirituale del
scovo di Melfi, vicario generale di Pcoraa veneto Paolo II e di Sisto IV, morto in
d'Eugenio IV, morto nel i45o (notai Brescia nel 1478, eruditissimo letterato.
Del voi. LXV, p. 20, che il suo cognome — Circa il i470 Nicola Trevisani pado-
era Stueilucci, e non napoletano ma di s. vano, vescovo di Ceneda, vicario di Roma
Severino nella Marca. Il p. Faotoni, Isto- nello spirituale di Sisto IV e Innocenzo
ria d'Avignone e il:L contado FenesinOy VI II, nel 149^ morto Nel in Padova. —
Stati (Idia Sede apostolica, l. i, p. g3, i486 Giacomo Botta vescovo di Pavia
lo registra nel i432 qual rettore del Ve- di Tortona, delcgatur vicariatui Urbis
uaissuio. Per ultimo non voglio tacere, d' liinoceuzo Vili. —
Circa il 1496 Ja-
che talvolta la città e diocesi di Seve- s. copo Serra spagnuolo, vescovo di varie
liua nel regno di Napoli, fu confusa con chiese, ed arcivescovo di Cagliari in Sar-
quella di s. Severino. L' Uglielli, Italia degna, di cui era oriundo, vicario di Roma
sacra, l. i, p. 987, riporta Ilonnphrius di Alessandro VI, che nel i5oo lo creò
Franciscus de s. Sci'erino neapolitanus, cardinale, indi vescovo (diAlbanoepoi)di
che intervenne nel i438 al concilio di Palestrina (Aggiungerò coll'Ughelli, Ita-
Ferrara, e che Nicolò V con diploma da- Ha sacra, t. 7, p. 74: Antonio Ci Valeria
i

to in Kieti a'i5luglio i447>d'' confermò d'Aragona, nel i499 ^* Alessandro VI


il governo e dominio del castello di Sai- fatto vescovo di Venosa e nunzio di Na-
suia.qual vescovo di Melfi). — Nel 1448 poli, Urbis Ficarius erat rt«.i5oo, mor-
l'ioberto Cavalcanti vescovo di Volterra, to nel 5o I sotto tal Papa).
1
A' i 2 giu- —
vicario di Nicolò V. — Nel i45o Ber- gno i5oi Pietro Gamboa spagnuolo ve-
nardo o Berardo Eruli di Narni vescovo scovo di Carinola, vicario di per Roma
di Spoleto, vicario di Nicolò V, poi car- Alessandro VI, di cui era confessore e
dinale. —
INel 145S Francesco de Ligna- prima di morire gli somministrò sagra- i

mine padovano, già tesoriere generale e menti, secondo il Poazetti (ma io oel
vescovo di Ferrara, da Pio II fatto suo voi. LXKXVII, p. 2.62, col Rinaldi, dis-
vicario, e nel 1460 traslato a Feltra e siche altro Pietro e vescovo Gulraense
Belluno. Nella chiesa di s. Eustachio, alla suo confessore, gli soramioistrò sagra- i

presenza del clero romano adunato pel menti); ed aggiunge medesimo Poozet-
il

sinodo.celehròsoleonemente la messa del- ti, che cessò di vivere nel i5o4 ( ma il


lo Spirito Santo, e le costituzioni che vi May\n\, Archiatri Pontificii, 1. 1, p. 244>
si fecero, le promulgò nel i4tì '> premes- che ne olfre le notizie, assicura che nel
sa una lettera pastorale diretta al clero 1 5o8 viveva in Valenza). — Circa ili5o8
di UiHiia, in cui Franciscus
s'intitola: IV.IV. Flcarius Urbis Giulio
dì II, senza
ile Padua,Dii et Aposlolicac Sedisgra- il carattere vescovile. — Verso il i5io
Lia E/Hscopiis Fcllretisis, SS. Domini Pietro .</tco/^/fior€ulioo (aretiou), vesco*

V I e V I C f)ì

vo d'Ancona e viraiio di Giidio H, rlie tniis TJrhis, morto in Viterbo nel 1,598
nel '» lo creò cardinale vescovo (di Al- slesso SCI isse De ofjieio nlipie alidori-

I I I :

bano, poi di l*a!c'stiina,f|iiin(ii) di S;il>iiia. tate fjci^nti a l.alere, Vonrtiis i5o|.


— A' r4 agosto i5( Uomenico Juro-
i Circa il deputò il cardi-
\'^'^'ì Paolo III

bazzi de Facesclii romano, vescovo di più nal Paolo Kinilio Cesi romano, con altri
ciiiese e di Wocera de'Pagani, vicario ge- due cardinali, corrector, et reformntoi'
neiale di Giulio 11, e di Leone X,il rpiale mnritni ttnii'ersi eieriromani : morì iit;l
nel iSiy lo creò cardinale : intcsveime 1537. \' 7.f. marzo i537 cardinal il

al concilio di Laterano V, per la cui os- Gio. Vincenzo C^7r/7/^/ a ici vescovo di iNa-

servanza a'i3 ottobre i5i6 pid)hlicò nn poli sua patria e poi vescovo di Palestri-
edillo innome dei Papa. — A'3o luc'io na, dopo la morte di Leone X, seguita
iSiQ Vincenzo vescovo Ollocrin^i.i a il I. "dicembre i59. i , deputalo nella Sede
Leone X (lesignatiir yintisles in lioina- vacante dal sagro Collegio, Urbis re-
na Cnria,e(/)('r (ria vìilliaria extra L'r- etor, ef moderatnr j indi nell'assenza di
hein, ut xacros ordine; conferrc possit, Paolo III ila Koinn, di( Inarato dal P.ipa,
praevio rigoroso exainine, faciendo in toliiis l ibis adminislrator sul' legali ti-

Camera aposlolira per prncsidenUs, et tillo ei demandavit, ipsnmqne siium et


clericos (notai di sopra, che tuttora ne' s. Sedis Icgatiim n Intere, in spiri liiali^

concorsi in Roma intervengono il de- bus et femporalil'us, P icariuni genera'


cano de Chierici di Camera e l'avvocalo leni in Urbe, ejusqne territorio^ et di-
generale del Fisco), non solnm de mori- striclu, ac terris, et locis illi adjaeenti-
bus, idoncilate, et siifjicientia, ac lille- bii.s usqiic ad smini beneplacilum, vel
raliira personae, sed de ùluli hencficii ad eamdem Urhem redilitm suiini con-
eie. — Circa il iSso Andrea Jacol)n7zi s'itnity et depufavit. Morì in ^'apoli nel

romano, fratello del suddetto cardiocde e I 540. — Nel i538 Pomponio Ceri de
com'esso vescovo di Nocera de' Pagani, Lellis romano, canonico Laleranense, ve-
dottissimo canonico Vaticano e insigne scovo di Sutri e Kepi, da Paolo III nomi-

per pietà, vicario generale nello spiritua- nato vicario di Roma nello spirituale,
le di Roma
Leone X, Adriano VI e
di creandolo cardinale a' 2 giugno i542,
Clemente VII, morto nel i524. Confer- morto a' 3 agosto susseguente e deposto
mò gli statuti del sodalizio pel ss. hialico nella basilica Laleranense. — A' ìt. di-
{y.) di s. Lorenzo in Damaso, ov'èda no- cembre i53f) Rartolomeo Guidicrioni
tare vocaboli y/rciconipagnia venera- vescovo di Teramo, in dello giorno da

i

bile e purissima, coquali si qualificò. Paolo 111 creato cardinale e vicario di


Wel 52 IVl.PaoloCapizucchi romano, ca-
I I Roma, indi vescovo di sua patria. — Cir-
nonico Valicano, decano degli uditori di ca il i54o il cardinal Uberto Gambara
Rota, dipoi vescovo di INicaslro neh 533, bresciano, vescovo di Tortona, vicario
poiché non era insignito del grado vesco- di Roma per Paolo HI. — A' 3 novem-
vile quando Leone X lo deputò vicario di bre 1542 Filippo Archinlo milanese, già
Roma, e lo fu pure di Adriano VI, di f"' ice- Camerlengo e governatore di Ro-

Clemente VII (e perciò si sarà trovato al tta, vescovo di Borgo s. Sepolcro, vicario
crudelissimo sarco di Roma, incancella- di Roma per Paolo III, e poi di Giulio
bile grandissima sventura, che piansi e HI, Marcello II e Paolo IV, morto iu
riprovai in tanti luoghi) e di Paolo HI, Cerganvo del i558 arcivescovo di Mila-
morto nel i 539 ^ sepolto nella basilica no. Nel 545 pubblicò un libro per istru-
I

Liberiana. — ÌSeliSaB Pietro Andrea zione del clero e popolo romano, in cui
Gambara bolognese, vescovo di Faenza, s' intitola : Paiili III in alma Urbe, ac-
fallo da Clemente VII f'icarius perpt- que ej'us dislrictu in spiriUialibus fica-
04 V I e V I C
riit.<! {^rnerrtlis iinh'crsì's, et .<:inf;rili'! clii'i- Giulio in, vescovo di Nocera de'Pagani,
slifìilcliliu 1, rrìiginxis^ S(7eciil,iri/nisffitr ut oljirinni T^irarii lJri>isn<:qite ad crea-
nnstriir curnccnniiìn<;<iì<; fiftlutem in Hn fionrrn nrn-i Pontifìcii (che seguì a' 2()

mino senijnlernnniy Clirislianuni dt fide, dicembre) ita r.ieneat, siriit alii Fica-
et Sacranìenlis cdictnm, Pioinae apiul rii a Smanio Pontifìce deputali exerce-
Anlonium lilailiiin (i in piessorem Carne re consiieverunt, atqne eideni plenain
lalem), anno a Christi iVatalihiis ì5/\.^ pntc.statem et anetoritatem concedit.
mense primo. Fu assai oo'JWTjendato pel Morì nel i 58o. —
A' 9.G gennaio 5^0 i

suo governo, per la parie di' el)be nella il nuovo Papa Pio IV fece vicario gene-
lifalibrica del tempio l'alitano, ed in rale di Roma il cardinal Giacomo Sai'rl-
.'litri gravi all'ari. — Circa il ili^H Rlar- li romano e arcivescovo di Benevento, e
c'Antonio Majffci romano, avvocato con- lo fu pure di s. Pio V, Gregorio XI II e
ci<itoriale e canonico Laleranense, sotto Sisto V. Divenne successivamente vesco-
Paolo III Papae flrarii i'ice gessit ad- vo di Sabina, Frascati e Porto: fu a 7
modnni fiivcnisj poscia arcivescovo ili conclavi, e morto a* 5 dicembre i587,
Cliieti, legalo in Polonia, fatto da s. Pio intervennero alle sue esequie 3f) cardi-

V anche vicario o
datario e cardinale ( nali e 5o prelati. Del suo zelo pastorale
pro-vicario suo, secondo Novaes e Car- vi sono ollimi documenti stampati ne-
tlella). — Wel ì55i il cardinal Sebastia- gli editti e lettere pastorali, ^ro r/eri ro-
no Pi^liini di Reggio, da Giulio Ili de- tnani morii/n instaiirafione, et prò re-
putato Lrhi'iy et onininiii Tribuiialinm formando Ecclesiaruni parocliialinni
l'icarÌHS. — Versoi! i 555 Lodovico T>ec- regimine. Nel suo vicariato cominciò la

ralelli bolognese, vescovo di favello e serie de' Vicegerenti di Roma, delti al-
Prato, arcivescovo di Ragusi, nunzio in lora Suffraganei del cardinal vicario
Germania ed a Venezia, Giulio III lo di- di Roma. —
Nel i56i Sebastiano Por-
cliiarò vicario di Roma, e lo fu pure di tici di Lucca arcivescovo di Ragusi, e
Paolo IV. Morì in Prato nel 1572. — A' poi vescovo di Foligno, pro-vicario di
O.C) novembre 558, come superiormente
1 Pio IV. — Verso il 569 s. Pio V depu-
I

indicai (mentre il suddetto Aicbinto era tò Giovanni Oliva perugino arcivescfjvo


vicario di Roma), Paolo IV nel conci- di Chicli, Rcformator nionini in Urbe.
storo segrelodecrelò, (yfio VicarintH<! Ur- — Nel 1." maggio 585 cardinal fr. Mi-
I

bi.'; ofjìcium, et pracfrcturain in S. Col- chele Bonelli i\eUo l'Alessandrino, per-


ìrgiuni S. R. E. Cardinalinni primo re- chè di Bosco presso Alessandria della
diixil, priniHinque onininni dicbiarò il Paglia, domenicano e nipote di s. Pio V,
cardinal Virgilio Rosario di Spoleto del fatto da Sisto V, Ficarius Papae cnm
titolo presbiterale dì S.Simeone e vesco- pleniasimapotestatein rebus ecclesia.^ti'
vo d' Ischia. Così rc'-.tò in perpetuo sta- cis, et temporalibux Urbis, et Status Ec-

bilito il vicariato di Roma in un cardi- clesiastici (Nel i5c)i divenne vescovo


nale. A'iS maggio 55c), al cardinal Ro-
I d'Albano e morì nel 598). Nel i 587 i —
sario, nel palazzo Valicano gli sì ruppe il cardinal Girolamo /ì»sZ/t»rc/ di Fano,
ima vena io pellOj e tosto ne morì, tu- vescovo di Sinigaglia, vicario di Roma
mulato in $. Maria sopra Minerva. A.'
— per Sisto V, Urbano VII, Gregorio XIV,
iG novembre i55f) il sagro collegio es- Innocenzo IX eClemenleVIll (nel 1598
sendo in conclave per morte di Paolo divenne vescovo d' Albano, e poi di Sa*
IV (.ivvenuta a' 18 agosto, e sembra che bina e di Porto, e fu a G conclavi. 11 pa-
si trovasse vacante la caricaj, in congre- Roma, die' no-
lazzo da lui edificato in
gazione generale deputò Pietro de Pe- me alta Piazza Rusticucci. A suo tempo
li'is aretino da Monte s. Savino, aflìne di Sisto V emanò il breve Quae ordini ec-

V I e V I C r,"

clfsia<.lìco, de'4 scUembre 'IcSf), /??///. i lutti, lo dirò anco ima voUn^Volllinn Car-
lìOnt., I. 5, par. i, p. 77: Confirnialio dìnttle,sempre vestendo al)ito talare): a'
vendi lioni'! loci prò fahricntìdis carce- iG maggio iGol fu eletto Papa, e prese
ri/ni': in L'rhe, iti clerici ft, reli^insi<;^hc- il nome di Paolo /^, ed ì: un elogio.

hracis, ci christìanis dclinqiienlibn^ di- A*2g maggio ifio:'» Paolo V fece vicario
sti/icliis career ci'!''ignari fìoxul. In esso di Roma il cardinal Gii-olamo Pamplù-
si dice, che avendo rappresentalo il car- Ij romano ( tosto orduiandogli d' inli-
dinal Rusticucci la grave indecenza, di mare a lutti vc'^covi dimoranti in Ro-
i

dovei si i cliieiici e religiosi delinquenti ma, il pronto ritorno alle loro diocesi ),
porre in comune co'Iaici nelle carceri di morto nel iGio. A' 4 agosto iGio — 1

Roma, che nedeiivava da


e lo scandalo cardinal Gio. Garzia Rldliiù romano,
Jnle mescolanza e convivenza, anco cogli creato da Paolo V vicario di Roma, e nel
."
ebrei, ad eliminarne le conseguenze, ap- iG'X?. pel \ elei^il secrclarìmii sui tri-
provava la vendita falla dalrellore del hunnlis /'icarialiis (come di sopra ho
collegio germanico ungarico, d'un locale dello, nomina che ora fanno Papi); fu i

situato sulla riva del Teveie presso le eziandio vicario di Giegorio XV e Ur-
carceri di Tor di Nona, per incorporarlo bano Vili, morto arciprete Liberiano e
adesse, e formarvi separale prigioni par- vescovo Tusculano nel C'ir), dopo aver 1

ticolari pe'nominali. L'ai). Evaristo Fran- piipeggialo nel iGaS. L'Amidenio chea
colinisuo concittadino, da ultimo nel- suo tempo stampò: De pietalc roiiiann,
r Allntm di lìomcJ, t. 2 p. 8 ne piih- i
,
1 , scrisse di lui. f iriini in Inenda cccleaia-
hltcò la bella biografia, col ritrailo e lo alica dìgnìtale, et disciplina slrenuiini,
stemma gentilizio. Egli rilevò, che il car- doc trina et pie tale exirnium, in negotii':
dinale studiò di ricopiare in sé, ciò che gerendis, ut plures difjicillimae, quas
Sdisse s. Bernardo nel libro De Consi- obiiit, legationes ostcndinn, solertissi-
derafione, cap. 4i ^^ l^^' piesentalo al miim. — A'3 ottobre iG?.C) cardinal Mar-
già suo discepolo Eugenio 1II.»> Chi e- zio Ginetti di Vellelri, nominato vicario
(elto chiamasi a sostenere pasloral cu- da Urbano Vili, quod mutiiis magna,
ra o legazione di Cristo, nulla speri tran- laude obii'it ne'seguenti Papi Innocenzo
ne da Dio, nulla paventi fuori di Dio, X, Alessandro VII, Clemente IX e Cle-
non miri alle mani di chi viene, ma al- mente X. Divenne prefetto di undici con-
le sue necessità : sia cattolico nella fe- gregazioni, e mori vescovo di Porlo (ve-
de, fedele nella dispensazione del mini- .scovato ricevuto nel1666, dopo essere
stero, concorde nella pace, nell'unità con- stalo vescovo d'Albano dal i6")3edi Sa-
forme. Usi industria nel regolare, valore bina dal 663), a' 3 marzo 167 e d' 86
1

nell' agire,modestia nel favellare: nelle anni. —


Wel iG3o per 1' assenza da Ro-
cose avverse sicuro;nelle prospere pieto- ma del cardinal Ginetti per la legazio-
so. Amabile non nelle parole, ma nell'o- ne Germaniaa procurare la paced'Eu-
di
pera'; nelle azioni e non nel fasto vene- ropa, e per rpiella di Ferrara, Urbano
rabile". E tale tnostrossì il cardinal Ru- Vili nomino pro-i'icariu.s propio fra- il

sticucci nel ministero eflìdalogli, conci- Antonio Barberini fiorentino e


tello fr.
liandosi a un tempo il rispetto e l'amore cappuccino, e continuò sino al 1642. Vi
di tutta Roma. E l'esempio di lui ne sia è una collezione stampata de' suoi editti
ad altri nobile incitamento a tener la via e decreti, quale Pro-f'icarius Urbis. —
Morì nel
della sapienz.i e della giustizia). A'?, aprile 167 1 cardinal V»\ììiio Paluz-
i6o3. —
INel iGo3 d cardinal Camillo zi Albertoni, dallo zio adottivo Clemente
Borghese tornano, fu deputato da Cle- X Altieri dichiaralo vicaiio di Roma,
ineDle Vili vicaiio di Roma (chiamato da carica che funse per breve tempo, fallo
ff, V 1 e V I C
cnmei lenf^o di «. Chiesa, e poi moiio ve cario conipetentibns)^qno niuneretribn'i,
scovo «li l'orlo. — A'i?. agosto iCì" i <t ainplius annis dili^fnlis^inie, todus-
caiiiinnl Gaspare (Mrpiguai ornano, per que ljrl>i<; plau<!U functus est; e posci.i
la riiiiiiizia ijfl carcJmal Paluzzi-Allicri, si sua chiesa di Capua.
restituì alla —
Cleiiienle X suo parente l'elesse vicaiio A'f) dicembre 1717 cardinal Domenico
generale ili Roma, dignità che funse an- Paracciani rumano, vescovo di Siniga-
cora ne' pontificali d'Innocenzo XF, A- glia, fatto vicario di lloma da Clemente
lessandro Vili, InnocenzoXile Ciemen- XI, ivi molto a'f) maggio lyxt.nel dì
le \ì, nfl'nir/ìhili priiilf/ìtia, i-igilantia, seguente all' elezione d' Innocenzo XIII,
ac ilcxleritnlf j maxima mornm gra- essendo uscito per malattia dal conclave,
vitale, et sapientia priiicops fidi, ac pie- lodalissimo per avere facilmente ammes-
nns mcrilis Rornae vwrlalilateni exiilt so all'udienza, come per la sua integrità e
die 6 aprilis 1714 (d' anni SU e 4^ di diligenza neldiflicile magistrato, non che
vicariato, vescovodi Sabina. Osserva No- carità co' poveri. — L' 1 i tnaggio 1721,
vaes: soleva a tutte le suppliche rispon- il cardinal Fabrizio Prto/t/cciforli vese,ve-
dere col no, sebbene poi lutto accordas- scovo d' Albano (che per 20 anni era
se! De' celebri suoi museo e biblioteca, stato segretario di stato di Clemente XI,
formati nel suo Palazzo Carprgna <li e nel conclave ricevette dall'imperatore
Roma, in quest'articolo toinai a cele- X E^cliisi^'a al pontificalo, della quale av-
brarli, mentre di sua anticbissitna e no- vertenza pacifica non poco riparlai nel
bilissima fìifiiiglia, da cui derivarono i voi. L X, p. 2 I 3 e seg.), a vendo rassegnalo
possenti conti e duchi tVUrbitio, in tpie!- la maggiore ad In-
carica di penitenziere
r articolo ne ragionai). — A' 25 aprile nocenzo XIII, perchè bramava conferirla
1682, per l'assenza del cardinal Carpe- al fratello cardinal Bernardo Conti, che
gna, recatosi al suo feudo di Carpegna inoltre voleva creare cardinale, il i'apa
per alcuni mesi, Innocenzo XI deputò a lo fece vicario di Pioma, quodonus quo-
Pro-Ficarins di Iloma il cardinal Gi- que snhstinuit sub Beneduto A ///(col
Casanala napoletano.
rolfluìo A' j8 —

vescovato di Porto, nuovamente col se-
dicembre 1 7 5 il cardinal (tale creato a'
i gretariato di stato e la ritenzione del vi-
1
6) Nicola CrtrrtTr/o/o napolelano,arcive- cariato, morto in Roma l'i i giugno 72G, i

scovo di Capua, FirengercU'; curii omni- decano del sagro Collegio, vescovo d'O-
hw; facultahhus Sicario Papae conce- stia e Velletri, encomialissimo e munifl'
di solitis a Clciiienle AT (narra il con- co co'poveri. — A' 3 giugno i726car«
1

tejnporaneo diarista Cecconi, che dopo dinal l'rospero H/arefo^chi di Macerata,


la morte del cardinal Carpegtia, il vica- uditore di Renedello XIII, il quale colla
riato fu dato per interini amg.' Carac- ritenzione di tal carica lo dichiarò vica-
ciolo vicegerente, e l'assegnamento del rio di Roma, ed in ambedue gli ufTizi

vicariato fu concesso a' vescovi di Catania continuò Clemente XII,


col successore
e Girgenli , per le ragioni che descrissi morto a' 24 febbraio 1732 assai lodalo
nel voi. LXV, [). 260 e seg., mentre que' (altrove il Ponzelli celebrò Denedelto
due prelati a difesa dell' immunità ec- XIII per aver rinnovato l'esercizio in-
clesiastica, nelle gravissime vertenze ivi cessante delle funzioni episcopali, nelle
narrate, aveano dovuto abbandonare le 01 (linazioui e amministrazione di altri sa-
loro sedi),rt quo defunclo card. Carpi- gramenti, e nelle consagrazioni, di che in
neo consti liiiiur eliamPro-T icarius Ur- più luoghi trattai). —
A'2q febbraio 782 1

(notando altrove il Ponzelti che


i':y i cardinal fr. Gio. Antonio G uadagni fio-
Pro-J icarii, gnudere solenl onini jure, renlino, carmelitano scalzo, vescovo d'A-
omnibusque fncuhalibus ipsi Card, ri- rezzo, dallo zio Clemente XII fatto vica-
V I G V I e 97
rio ili Roma, e continuò ad esserlo sotto co dopo a'iq gennaio 1795. Fuil ^'itae
Ueiiedetto XIV e Clemente XIII, morto splendore, probilate, alque comitale
vescovo (li l'orlo (liaslato da Frascati, e clarissiinus. — A" 22 settembre I79~'>
di tal santa vita, che nel i yG.l si comin- cardinal Giulio Maria della Snmaglia
ciò il processo per la sua bealilìcazione). piacentino (già patriarca d' Antiochia i/t

— A'9.8 settembre i 7 jc) cardinal Anton parlibus), per l'eccellenti doti celebra-
Maria Erba OJcvr/i/c/i/ milanese, crea- te dal Ponzetti, nella dedica dell' /iVe/t-
to vicario di Iloraa da Clemente XIII rlms, ed a suo luogo; Pio VI col bre-
(dopo averlo egli slesso consagralo in Ca- ve Snpremae 3Iajcslalis praesidio,c\ìe
stel Gantlolfo arcivescovo tli Nicea in oHre il Ponzclli, lo fece vicario di Roma,
pnrtiliuif fiinrione che descrissi nel voi. nel qual documento sono espressi i pri-

XCV, 325), morto d'anni 5i, a' 28


p. vilegi, le facoltà, le preminenze, le giu-
marzo 1 7 G 2, loia Urbe proplcr ejus in- risdizioni, e quanl' altro è inerente alla
sìgnes virlutes nioerente : priiiceps ma- primaria carica conferita. Seguono, del-
gni nontinif, et prohilnte, modestia, lui- lo stesso Papa, il breve Cumnos hodie^
ìiuinitaic, aitine Hhcralilalc in paiipe- dello stesso giorno, onde il cardinale po-
res ila cchl/iis, ut ab omnibus magno- tesse prender possesso del vicarialo, an-
pere, et diligentur et colerelur. — A'20 che per procuratore: il chirografo y//?7/i-
settembre 1762 cardinal Marc' Antonio chc i'oi possiate, de' 1 2 novembre 795, 1

Colonna romano pro-I\Jaggiordonio di concedente le singole facoltà, giurisdizio-


Clemente XIII, il quale lo promosse a ni e autorità concesse a' predecessori : il

vicario di Roma ( ma siccome era del- breve Qnanu'is Ecclcsiaruni omnium,


l'ordine de' diaconi, lo trasferì a quello de'25gennaioi795(ma deve direi79G),
de' preti, e come dissi nel voi. XCV, p. concedente le facoltà, privilegi e giuris-

326, lo consagrò in arcivescovo di Co- dizione, per fungere il vicarialo in Roma,


rinto in parlibus, e poi fece arciprete Li- suosuburbio e distretto. Qui terminaudu
beriano, nella quale patriarcale nell'an- ilbenemei ito Ponzetti (poi cappellanose-
no santo 177.^ fu legalo a latere per a grelo sopranno ni ero di Pio VI, fai io quan-
prire e chiudere la porta santa: inoltre do lo accompagnò nel 782 nel viaggio a i

per la sempre malaugurata soppressione Vienna, di lui confessore, e funzionando


della benemerita Compagnia di Gesù, il da caudatario; soprannnmeralo ch'ebbe
cardinal Colonna fu fallo da Clemente anco da Pio VII; custode delle sagre Re-
XIV prefetto nello spirituale del CoZ/eg^/o liquie e visitatore de' sagri Cimiteri),
Romano e del Seminario Romano, un subentra la mia pochezza, oltre il no-
altro cardinale deputandosi all'economia. tato fra parentesi. Piipeto, che nelle bio-
I cardinali vicari successori continuaro- grafie de' cardinali vicari narrai il prin-
no nella duplice prefettura, finché Leo- cipale di quanto li riguardano. Per legra*
ne XII restituì il collegio romano a Ge- vissime vicende di Roma di Pio FI e di
suiti), ufficio che continuò ad esercitare Pio FU, d'invasione e di raanumessione
sotto Clemente XIV e Pio VI, morto ve- straniera, per questo vicarialo sono in-
scovo di Palestrina a'4<J'cembre 1793 dispensabili tenersi presenti que' 3 artico-
(e non i8o3, com'è dello nella biogra- li ancora; non che il patito dal cardina-
fia, per fallo mio o del tipografo), lauda- le, e le missioni distinte ricevute da'due
to per dollrinn, integrità e grande elo- Papi. Non ostante la esorbitante pace,
quenza. — L'8 dicembre i
793 cardinal imposta da' repubblicani francesi a To-
Andrea Corsini romano, vescovo di Sabi- lentino (F.), con nuovi pretesti, nel gen-
na, da Pio VI dirhiarato vicario di Ro- naio 1 798 consumarono la prepotente
ma (e arciprele Liberiano), morendo pò- occupazione del rimanente degli stali di

voL. xnx. 7
fjS vie V IC
s. Chiesa, e Ji Roma sfessa l'i i fchbiaio, due Sicilie, di far uscir da Roinai (nin-
indi pioclaniala la sedicente repul)l)lica cesi, per cui mg.' Pn«isrri (sultamlo per
Til)erina o Romana, cosliingendo il vi- la molta speranzr» che fos^c ormai (ìinlo
cegeicnfc mg.' Passeri a' 18 fcbbiaio, a iltempo della sovversione, ordinò che a
inluonare un solenne Te Dcimi, con in- Dio si tributassero solenni azioni di gia-
lervenlo de'cardinali. Detronizzalo il ma- zie, e fece altre cose che (juanlunque pio-
gnanimo Pio VI, francesi a'20 di dello i prie del suo uITjzìo, pure gli avrebbero
mese lo condussero prigione in Francia, procacciala fiera persecuzione, se i re-
morendo poi gloriosamente in Falenza pubblicani fossero tornatia dominare, la
(/'.). Imprigionali cardinali, in uno ni i fatti, napoletani eli' erano entrali a'-i'j
i

Della Socnaglia, furono poi espulsi da Ro- novembre in Roma, avendo dovuto la-

ma. Ivi restò mg/ Michele di Pietro av- sciarla a' i 3 del seguente airimprovvi.so,
civescovo d'Isauria inpartibua, qual de- mg.' Passeri non fu lento di fare altret-
legato apostolico con pienezza di facoltà, tanto, lasciando iu suo luogo in Romu
e vi rimase pure il vicegerente mg/ Pas- mg.' Ottavio Boni arcivescovo di Na-
seri arcivescovo di Larissa in partibus. ziauzo, urbinate, deputalo de'monasleri
Oltre il riferito nella biografia del dele- il quale perciò ebbe titolo ed ullizio ili

galo di Roma, e in quest'articolo, narra pro-vicegerente di Roma e suo disliellu.


il contemporaneo Renazzi, Storia del- Il contemporaneo mg.' Bakbissari, He-
l'Università degli studi di Roma, t. 4, lazìone dell' avi-cnità e patimenti di
p. 25q. « Quando sopravvennero quel- Pio VI, l. 3, p. 192 e seg.,a lungo parla
le pubbliche funeste vicende, che astrin del suo operato, ed a p. 3oG e 307 cor-
sero Pio VI a dilungarsi da Roma e dal resse gli errori del Botta, cominciando
suo stato, egli vi lasciò mg/ de Pietro dal dire : » Questi non era uomo da se-
depositario della suprema sua spirituale dere nel detto posto in giorni pieni di
podestà,col titolo e facoltà di delegatoapo- tanta dilllcollà, e Pio VI quando seppe
stolico.Ma la probità sua, la sua prudenza, di lalesurrogazioue, non gli piacque pun-
e il savio contegno non lo liberarono da to, e disse: /l/o/is/i;/eo/' Doni!' Troppo
Tessazioneìn tempi sì torbidi, irreligiosi e buono, tre \'olte buono ! Ma la surroga-
Tiolentijonde non fosse astretto più d'una zione medesima fu necessaria o quasi ne-
volta a provvederecelandosi alla persona- cessaria, perchè dopo la dispei.sionc del-
le sua sicurezza". Imperocché mg/Di Pie- la Curia romana, ivi non rimanevano
tro, mg/ Luzi facente le funzioni di pro- pili uomini abili a portare come si con*

datario, e mg/ Z^;ì//, poi cardinale eserci- veniva il peso del |)refato uffizio". Avea
tando la podestà del penitenziere, furo- Pio VI vietato il Giuramento (/^.), d'o-
no imprigionati. Generale fu la dilapida- dio alla monarchia e di fede alla costitu-
zione, massime delle cose ecclesiastiche, zione e alla repubblica, come illecito, in-

perseguitalo il clero secolare e regolare, viando a mg.' Passeri la formola di altro


oltre le monache, sopprimendosi molti giuramento, e questi nel fuggire lasciò a
conventi, monasteri e sodalizi, e dichia- mg.' Boni analoga istruzione, il qual pre-
randosi i loro beni nazionali. Nel tram- lato in principio vi si attenne fedelmente,
busto di tutte le cose, si tentò di creare con istruzione diretta al clero di Roma
antipapa mg." Emanuele de Gregorio a'2 gennaio 1709- Ma Pio VI venuto ia
[T.) di Napoli, ch'era luogotenente civi- cognizione, alia Certosa di Firenze, ch'e-
le del vicariato : il prelato abborrì a sif- ra stato chiesto 1' iniquo giuramento a'
fatto disegno, e Dio non permise il mo- professori dell* Università Romana (V.)
struoso scisma. Nel declinar del 1
798 riu- e del Collegio Romano {F.), temendo
scì a' Dapoletanij d' ordine del re delle prevarica/ioni e scandali, a' iG gennaio
V I e V I C «vj
sLiis-ie il uif^.' rioni, confèi alandolo nel do il Piipi suo delegato apostolico con ani -

r ufficio (li Vicc^crintc di Roma e suo plissiinc fucollà il cardinal Di Pietro, si

(lis/relln, inculcandoceli 1' osscrvnn/.a di per la città e s'i per lull.i la Chiesa. E lo
5(in apostolici dccisioMe. Fatalmente, rag- sto anche il cardinale nel H o (u rilegalo i i

j^irato mg." Doni da que'tristi che crede- in Francia a .Semur, delegando a rappre-
vano lecito il f^i ma mento, fece t.ile una sentarlo in Roma mg.' Emanuele de
dichi-iiazione elio fu vera pietra di scan- Crci^ario, allora segretario della s. con-
dalo, intitolandosi /Vo-/7rc^'er<'///c. Ad- gregazione del concilio, colle opportune
dolorato l'io VI dell'avvenuto, a'3() gen- facoltà, il quale do[>o 4" g'C'U' uel 1810
naio lo disapprovò con grave ammoni- fa chiamato a Parigi, e quindi posto in
fiooe al prelato, il f|tiale pentito pubbli- carcere e rilegato a Vincennes. Essemlo
cò la pontificia dichiarazione, e cos'i la ve- autorizzalo mg."^ de Gregorio ad elegger-
rità fu promulgata, onde seguirono ritrat- si un successore, colla comunicazione di

tazioni. Frattanto per morte di Fio VI, tutte le facoltà, egli prima di partire da
adunatosi il conclave in l\'iiczin {f-)y Roma nominò delegato apostolico na- il

mentre da lloma erano stali espulsi i mg/ Domenico Attanasio ch'era


poletano
francesi, mg/ vicegerente fece eseguire luogotenente civile del vicariato e pro-
le processioni e preci proprie di tal tem- vicegerente diRoma ; però, non essendo
po, e ringraziamenti a Dio, quando a'i4 insignito del carattere episcopale, le or-
marzo 1800 fu eletto Pio VII, il quale dinazioni e la consagrazione degli olii

inviò a Roma 3 cardinali legati a Intere^ r eseguirono mg,' Menochio vescovo di


compreso il cardinal Della Somaglia, per Porfirio inparùbus e Snc^ristadcl Pa
ripristinare governo pontificio; indi il
il pa (^.), ed il vescovo di IÌIold(i\'ia mg.'
Papa fece suo solenne ingresso in Ro-
il Carenzi, eziandio nella casa della I\Jis~
ma a' 3 luglio, e poi promosse mg/ Di sione e nel Palazzo Caniurcini[f^.) di :

Pietro a patriarca di Gerusalemme in tultociò riparlai nel voi. LUI, p. i4i-


parlihus^ e nel 1802 lo pubblicò cardi- Anco il cardinal Despuig fu deportato a
nale. Mg/ Boniritornòad esseredeputato Parigi, indi rilegato a Lucca ove mori.
de' monasteri di Roma. Non andò guari La persecuzione degli ecclesiastici seco-
che cominciarono nuove vessazioni con- lari e regolari, e delle religiose, la deplo-
tro il governo papale e la Chiesa, pero- rai descrivendo le miserabili condizioni
pera dell' incontentabile Napoleone 1 im- di Fiorna, insieme al preteso Giuranii-n
peratore de'francesi, e finirono colla rioc- to, anche da' laici. Segui la soppressione
cupazione degli Stali di s. Chiesa e di Ro- delle corporazioni religiose d'ambo i ses-

ma, con l'arresto e deportazione de' car- si, e gli ecclesiastici e monache non ro-
dinali, de' prelati e altri ecclesiastici. Il mani si rimandarono alle loro patrie. Si
cardinal vicario Della Somaglia fu depor- soppressero vescovati, compresi i G subur-
tato a Meziers e Charleville; ed il Papa bicari,e tulle l'abbazie, i beni de'quali, e
dichiarò pro-vicario di Roma il cardinal delle corporazioni religiose s'indemania-
tiaiomoDtspnig-y- Dumeto ma,\ovc\i.\xiOi rono. Tralascio il racconto luttuoso e sUa^
arciprete Liberiano, già patriarca d'An- zianle del resto della generale persecuzio-
tiochia in parùbus. A' 6 luglio 1809 fu ne e distruzione, esaurito a' suoi luoghi^
detronizzalo e imprigionato Pio VII, in solo ripetendo la sentenza d' un cardinal
presenza del cardinal Despuig, che inco- Consalvi : Fu un vero diluvio universale ^

raggiò, e fu condotto a Sai^ona{^V.). Pio- Tramontata la fortunata potenza di Na-


ma desolata restò a piangere, e da metro- poleone 1 e vinto, liberati il Papa, i car-
poli del mondo caltolico degradata a città dinali, i prelati, gli ecclesiastici dalle pri-'
provinciale dell'impero francese, lascian- gioni riicgazioui, duranti le quali ?1
loo vie V IC
carilinalDi Pielro era stato fatto peniten- nel palazzo da lui abitato in Roma. Ri'
ziere maggiore, resfiluita Rooia e le pro- ferisce 87 del Diario di Roma de!
il n.
Tincie a Fio Vlf, tulli vi fecero ritorno, 1820 w E dopo essere slato esposto il
:

COH il cardinal Della Somaglia, seguen- cadavere per un intero giorno, nel palaz-
do r Inf^resso solenne del Papa in Ro- zo di sua residenza, coli' intervento del
ma {T'.) a' 24 maggio 18 i4. dopoché clero secolare e regolare, e del reveren-
mg. 'Attanasio delegato apostolico e pro- do collegio de' parrochi, che per tre
vicegerenle, fino da'G aprile ne avea an- giorni hanno applicato, com'ì- di cosln-
nunziato il desideratissinio ritorno agli me a' cardinali \'icari, l'incruento sagri-
oppressi romani, come notai nel voi. LI II, ficio a suffragio di sua anima, venne fi-
p. i55, e mg/ Rivarola qual delegato a- nalmente trasportalo per li solenni Fu-
poslolico vi avea ripristinato il benefico nerali [V.) nella basilica de' ss. XII A-
e paterno governo pontificio. Il cardinal postoli, ove si è tenuta la solita cappella

Della Somaglia riassnnse 1' esercicio del papale". —


Pubblicò il Diario di Ro-
vicariato e lii nominato segretario /lei s. ma de'io maggio 1820, essersi degnato
U/lizio, arciprete dell'arcibasilica Latera- Pio VII, con biglietto di s. M-eteria di sta-
nense e vescovo di Frascati ; mg.' Atta- to, conferire la carica di suo vicario e
nasio fu fallo uditore del camerlengato; quella di prefetto dell'immunità eccle-
•vicegerente rng.' Fraltini arcivescovo di siastica, al cardinalAnnibale della Gen-
Filippi in partihus; e mg.' de Grego- ^^,nato inGenga (egli però si disse da sé,
rio fu poi crealo cardinale. Nel i8iài di Spoleto), e quindi lo fece arciprete Li -
minacciando IMtirat di marciare su Ro- beriano. Meritò di succedergli nel pon-
ma, b" 11 marzo Pio VII ne parli, affi- 28 settembre 1828 col nome
tificalo a*

dandone il governo, in uno a quello dello di Leone XII {V.). Tosto dichiarò —
stato,ad una reggenza o giunta di Sfato Pro-Vicario mg.rGiuseppe della Porta
presieduta dal cardinal Della Somaglia, Rodiani romano, patriarca di Costanti-
composta di 5 prelati, compreso il segre- nopoli, che era vicegerente. — Notificò il

tario mg.'^Rivarola : per gli aifari ecclesia- Diario di Roma


gennaioiS24> ^'
de' 3
siici ordinari nominò ilcardioal Di Pietro, vere Leone XII nominato suo vicario il
io qualità di delegato apostolico. Dissipata cardinal d. Placido Zurla cremasco, na-
la tempesta, Pio VII felicemente rientrò to in Legnago, camaldolese. Quindi il n.
inPioma a' 7 giugno, e nel seguentean- G di detto Diario annunciò, che nella
no preconizzò vescovo d'Albano sua pa- domenica 18 dello stesso gennaio, nella
tria il cardinal Di Pietro, traslato poi a chiesa di s. Ignazio, allora ufììziata da(
Porto. Inoltre il Papa nel fine di settem- Seminario Romano, il cardinal Della So-
bre 1818, per averlo annunciato il Dia- maglia decano del sagro Collegio e se-
rio di Roma del 2G, avendo conferito la gretario di stato, consagrò arcivescovo
dignità di Vice-Cancelliere di s. Chiesa della chiesa di Edessa (nel quale arti-

al cordinalDellaSomaglia,qneslisi dimi- colo, per una svista, dissi nel 1823, la


se dal vicarialo di Pioma, e piti tardi morì quale ripetei nel voi. XCV, p.184, onde
d' 86 anni decano del sagro Collegio, — vanno corrette ; ed ivi notai ancora della
A' 26 settembre 1818 riferisce il Diario convenienza di conferire a'cardinali crea-
di Ronia,avereV\o VII nominato vicario ti vescovi r assegnazione d' un titolo di
di Roma il cardinal Lorenzo Lilla di Mi- Vescovo in partibus, necessario alla con-
lano, vescovo di Sabina, ch'era prefello sagrazione vescovile, dignità indispensa-
generale di propaganda fide, morto loda- bile a'vicari di Pioma perle sagre ordi-
tissimo il 1 ." maggio 820 in Monte Fla-
1 nazioni e altre funzioni pontificali), coo-
vio, luogo di sua diocesi, e trasportato perando quali assistenti alla solenne or-
V 1 e V I C 101
Jinaz-iorie, cui mi liovai presente, mg.' lilà come fu accettata dal Papa nel conci-
Della Polla Iloiliaui pali'iaica di Coslao- storo de' 3o), il vicariato ole altre cari-
tiuopoii e vicegeienle di Roma, e mg/ che e dignità, restandogli il carattere ve-
Loreuzo Malici patriarca d'.Vntiocliia (e scovile, per non avere il Papa acconsen-
siccùiue di tale dignità giù era stalo insi- tito che anco di (pieslo si simigliasse, con

gnito il cardinal So(uaglia,CLi>i il cardinal istuporeedilicantedi tutto il mondo, «t to-

Zni'la fu consagrato da tre patnai'clii,anzi venerando istituto di


sto prese l'abito del
il consagiatore era stalo suo predecessore, s. Ignazio, col (pale santamente in buon

e l'assistente vicegerenle ne tu poi suc- odore, modello d'ogni piìi bella virtù,
cessore e cardinale, la quale dignità fu morì lietamente a' 17 agosto iS4i. A.-
pur conferita al Matlei)e segretario della vendo il servo di Dio raccomaiulato a
visita apostolica. Numerosa moltitudine, Gregorio XVI la sua famiglia domesti-
e personaggi della più alta distinzione, ca, il Papa benignamente pose a di lui
intervennero alla sagra e decorosa fun- disposizione una somma ragguardevole,
zione. InoltreLeone XII fece il cardinal acciò ne assegnasse i compensi e le giubi-
Zurla presidente della visita apostolica lazioni a vita. — Abbiamo dal Diario
straordinaria; quindi fu pure vicario di di Itonia, dell'i i dicembre iB3i) (laon-
Pio Vili, die gli conferì la prefettura de va corretta la data i83r) che scrissi
della congregazione degli studi, e di Gre- nella biografìa, secondocliè apparisce dal-
gorio XVI ch'era stalo suo vicario gene- le Notizie di Roma, che in tale anno per
rale, come abbate generale del loro or- la I.'' volta lo qualificano vicario), che
dine camaldolese. Morto in Palermo a'29 Gregorio XVI, con biglietto di segreteria
ottobre i834j imbalsamato il cadavere di stalo, nominò vicario generale di Ro-
col nuovo metodo incorruttibile dal prof. ma e suo distretto il cardinal Giuseppe
Traiicliina, fu trasportalo iu Roma dal della Porta Rodiani romano, sunnomi-
conte Giacomo Filippo Pizzorno console nato, con generale plauso, per aver per
generale ponlilìcio iu Sicilia residente iti molti anni egregiamente esercitato la ca-
Palermo, e tumulato nella cliiesa de'ss. rica di vicegereute ed essere stato ezian-
Andrea e Gregorio del suo ordine. Si — dio pro-vicario. Poco visse, morendo a'

trae dal n. c)3 del Diario di Roma del 18 dicembre 1841, il seminario roma-
i83fj aver Gregorio XVI a'2i novem- no celebrandogli solenni esequie, col-
bre, con biglietto di segreteria di stato, i' assistenza del tribunale del vicariato,
nominato alla carica di suo vicario il pontificando la messa di espiazione mg.*^
cardinal Carlo Odcsc.alchi romano, ve- Vespigaani vicegerente di lloma e arci-
scovo di Sabina e arciprete Liberiano, vescovo di Tiana, descritte dal n. 104 del
prefetto della congregazione de'vescovi e Diario di Roma del 1841, nel quale so-
regolari e vice-cancelliere di s. Chiesa, le no pure rilevate le benemerenze del car-
quali due ultime cariche allora avea ri- dinale per r istituto delle Scuole di Ro-
nunziato, poscia conferendogli gran il ma notturne, oltre la sua Necrologia.
priorato dell' ordine Gerosolimitano iu — A'22 dicembre 1841 Gregorio XVI,
Pioma. Tante dignità per nulla eslinsero con biglietto della segreteria di sialo,
iu lui la costante vocazione di entrare conferì la carica di suo vicario generale
nellaCompagniadi Gesù, e Gregorio XVI" di Roma e suo distretto, all'attuale car-
non polendo più resistere alle reiterale e dinal Costantino Patrizi romano, già suo
caldissime sue suppliche, noalmente con- H fai; gior do/no (V.) e arcivescovo di Fi-
discese, che il cardinale a' 2 novembre
I li[)pi in partibus^ alloiaabbate commen-
i838 rinunziasse la Porpora cardinali- datario delle Tre Fontane, e prefetto
zia (uel quale articolo descrissi Jeforiua- della s. cougregìzioue de' vescovi e re-
103 Vie VIC
golaii, carica che rinunziò, poscia nel ccllit II), ed a mg."^ Canali patriarca (ii

1845 lo fece arciprete della paliiaic'ile Costanlioopoli e vicegerente, non solo


basilica Liberiana, assistendo alla pianta le ordinarie sue facoltà, ma altresì rpiel-
«ti lui morte, come narrai uel voi. Lli, le assai estese, di cui in que' travaglio-
p. Gf). Del suo vicariato, che con zelo e- sissiroi tempi era stato dal Papa rive-
sercila, di sua onorevole carriera eccle- stito, compresovi ancora il suddelegar-
siastica, di sua nobilissima famìc^lia, die le ad altri. In sì gravi e pericolose circo-
f;ode il dislintisijimo ufiìzio ereditario di stanze, mg.' Canali ii diportò con singo-

f^'essillifero di Santa Roiìiana Cliitsa lare avvedutezza, prudenza e zelo. Aven-


(/'.), in niollissimi luoghi ragionai. Qui do il Papa col moto-proprio, Da questa
.'solamente ricorderò, che il Papa Pio IX pacifica stazione, dichiarata in Gaeta il
° gennaio 1
nel concistoro di Gaeta de'l caprile i84'J I
849 la sentenza di scomuni-
10 |)reconizzò vescovo d' Albano, e nel ca contro gl'invasori degli stati di s. Chie-
i8;>4 dichiarò prefetto della s. congre- sa, fu dessa proclamata in Roma rapi-

gazione de'Piiti. Come vicario di PiOma è damente, e di tale divulgazione venne in-
poi prefetto della s. congregazione della colpato mg.' vicegerente. Pertanto il fa-
residenza de' vescovi, e presidente della s. mosoagitatoie popolano Angelo Brunet-
congregazione della visita apostolica ; ap- ti, detto Ciceruacchio, si recò nell'abita-
partiene a 12 altre congregazioni cardi- zione dei prelato a rampognarlo ne'n»odi
nalizie, è visitatore apostolico dell' arci- più acerbi e villani. Indi ministri, depu-
confraternita di s. Rocco, ha molle pro- tati, giornalisti e altri faziosi con impron-
leltorie, riferì te àA\' Annuario Pontificio titudine egualmente lo minacciarono, on-
ne/ 860,
1 alle quali si deve aggiungere la de non facesse più di tali cose. Continuan-
recente del nuovo seminario francese di do apertamente gl'insulti, e facendogli sa-
lloma, il che notai nel voi. XCVIII,
p. pere l'intruso governo di non potergli ga-
25. E suo uditore civile Tavv. d. Ales- rantire la vita, si arrese al consiglio de-
sandro Farricelli dottore in ambo le leg- gli amici, cercando sotto mentite spoglie
gi. Nel declinar dell'infausto 1848, do- un asilo. Delegò prima con suo biglietio
fuinata Roma (/'.) dalla demagogia, que- le facoltà e la giurisdizione all'esimio e
sta dichiarò aperta guerra a' ministri fe- dolio mg."^ Giuseppe Angelini luogule-
deli del santuario, ed accerchiato da furi- nenle civile del vicariato (ed ora anche e-
bondi il Sommo Pontefice Pio IX (^.). saminalore de' vescovi tanto in s. teolo-
Bella slessa sua residenza del palazzo Qui- gia,quanto in s. canoni), il che saputosi
rinale a' iG novembre, lo costrinsero, a Gaeta dal cardinal Patrizi, uditone il
per impedire più enormi atlentali,a par- Papa, ap[)rovò l'operato e gli concesse o-
lire occultamente a' 24 di detto mese, e gni autorizzazione, anche straordinaria.
far Viaggio ( / .) nel pacifico e sicuro rico- Inoltre mg.' Canali pregò mg."^ Gio. Fran-
vero de'dominii del piissimo Ferdinando cesco Cometti arcivescovo di Nicoraedia,
1 1 re delle d uè iS7c/7/c (/'.). Lo segui il sagro a tener segretamente in sua casa le sagre
Collegio, e con esso il cardinal Patrizi vi- ordinazioni, ed il prelato per lutto il tem-
cario di Roma,dopo aver il Papa, lascian- po anarchico, con suo gravissimo rischio,
do la curia in Roma, commesso alle di- coraggiosamente vi corrispose, senza po-
verse curie opportuni delegati pontificii ter essere scoperto. Mg-' Canali 1' 8 feb-
(per la dataria nominò m^.' Garbòlani braio, giorno precedente alla proclama-
sullo-datario, chepoisuddelegùii i." feb- zione della repubblica romana, si ascose
braio 18T0 mg.' Bruti, ora reggente nella villa Laute,da dove scampò quau
della cancelleria apostolica, onde oe par- do ilmonleGianicuIo fu occupato dall'or-
lai diccudo altre parole sul ficc-Can- de del Garibaldi, presso uucuugiuulo, e
5

V I e Vie io3
poi ncir 05[>lzlo ili s Aniouio ile'Poilo- iiicnlc redltlo del cardinale, a nome e-
gliesi. Ma csseiulosi tlal circolo popolare spresso del Papa, contro gli empi che a-
l'ivoldzioriariu proiucbso il premio di -'"joo veano osalo in una Roma aprire alcune
sculli a cliiun(|Lic 1' avesse scoperto, non scuole protestanti I Minacciato mg."^ An-
vi si tenne più sicuro, e dopo aver vaga- gelini da'tristi, tuttavia non mancòall'ui-
to in più luoghi, volle ricuvrarsi sotto la fioio suo. Quando fuggiva o si occultava
bandiera ottomana, come aveano f'dtto qualche parroco, il prelato subito sosti-
altri ragguardevoli prelati, che con lui no- tuiva altro degno sacerdote, alliuchc Dou
uiinai nel voi. LXXXI, p. a5o.Imperoc» restasse mai interrotta la legittima cario
che recossi (và'moaacx A ntoiiia/ii armeni oica missione. Né si risparmiò più volte
presso il Vaticano, ricevuto alTettuosa- di recarsi travestito pe' bisogni, sia per
oientedal virtuoso p. aI>.Angiarak.ian(ora infonder coraggio o dar consiglio ngl'inti-
arcivescovo di Neocesarea, come narrai midili, sia per ammonire alcun traviato,
ne' voi. XCVI, XCVIIF, p. i2),eda
p. 18, sia per salvar la vita di alcuni designati a
lui assistito cou amore filiale, essendosta- perderla. Entrate in Roma a' 3 luglio le
bilimeoto monastico abitato da sudditi liberatrici armi francesi, d'ordine di mg.'
ottomani e protetti dallo stendardo del Canali, in nomedel cardinal vicario, a' 1

sultano. Sebbene fu precipuo motivo di sicantò solenne Te Deuni nella basilica


tale risoluzione, la fede vivissima a s. Pie* Vaticana, di ringraziamento a Dio pel ri
tro, presso le cui ceneri voleva morire o stabilimento della sovranità pontifìcia,
da sì grave pericolo scampato. Non-
essere nel modo descritto nel voi. LUI, p. 2i3,
dimeno narrai nel voi. LUI, p. 209, che ove notai che il i." cardinale a restituirsi
quando il repubblicano ministro dell'in- in Roma fu il vicario di R.oma, rientran-
terno decretava l' inventario de' beni ec- dovi 25 dello stesso luglio. Intanto il
a'

clesiastici con circolare, il prelato altra ne clero romano deputò a fare in Gaeta al
inviava a'superiori delle chiese,monasteri Papa le sue congratulazioni, e rinnovargli
e luoghi pii, per manifestar loro la condot- ubbidienza e venerazione, il benemerito
ta da tenersi. E quando seppe violali i rag."^ Angelini, mg."^ Nicola Redini rettore
claustri e tratte via a forza le sagre ver- del seminario romano ( ora vescovo di
gini, non indugiò a condannare l'atto Terraciua, Sezze e Piperno), il cau. Gio-
saoi ilego e crudele, con solenne protesta vanni Nina parroco di in Da-
s. Lorenzo
de''2G marzo indirizzata al comitato ese* maso, e il suUodato cau. Anivilti promo-
eulivo, a mezzo dell'eccellenle periodico tor fiscale per le materie ecclesiastiche del
V Armonia di Torino, la quale fu segno Papa benignamente accolse
vicariato. Il
a'viluperii de'circoli, e di altri democra- la a' 28 luglio
deputazione in udienza
tici, ed articolisti di giornalacci. Quanto 1849, ^ ^S"" ^og^Ynù pronunziò il se-
a mg. 'Angelini, egli procede nello spinoso guente discorso, che ad onore dell'esem-
e grave incarico di pro-vicegerente con plare clero romano mi procurale con pa*
alacrità e circospezione, con piena soddi- tria compiacenza rendo notorio. » Bea-
sfazione del Papa e del cardinal vicario. tissimo Padre. I vivi alletti di fdiale sud-

Finche non tu proclamato il governo ditanza, ed i sinceri rallegramenti, che


provvisorio, tenne l' udienze consuete, e noi, deputati del clero romano, umiliamo
quindi esercilò l'autorità puramente ec- a' piedi della Saolità Vostra per vederla
clesiastica, per cui a lui facevano capo tut- ridonata al libero esercizio del suo tempo-
ti gli ecclesiastici ministri degli all'ari spi- rale dominio, partono da animi commos-
rituali. Allorché riceveva parecchie cir* si da esultanza insieme e da dolore; con-
colari, le faceva pubblicare intuite lesa siderando rinnovata nel suo Vicario una
gvcbUc e dilioudcrc pei Uouia, spedai- immugiuu dclNoiIiu Redcalorc. Il (|uulc
104 Vie V I C
dal lioppoamare che fece gli uomini ri- degnissimo mg.' Ligi-Bussi odierno Fi-
porlo la più nera iugiutitudine ed i più ce^erente, come dirò a tale articolo. A'
acerbi strazii ; ma ne riscosse iuHnita glo- 12 aprile i85o, Pio Ì.Y gloriosamente
ria inenarrabile, senza che Ei potesse a- tornò in Roma, ove siede in Praticano,
verii perciò meno cari al divinosuo cuo- tra' trionfi e le tribolazioni, qual Vica-
re. E poiché i tea) pi delle persecuzioni rio di Gesìi Cristo, pel narrato in quel-
sono quelli, in che la Chiesa trionfa, essa l'articolo.
porrà presenti fra'piìi gloriosi nella sua
i VICARIO TEMPORALE DELLA
storia. Per vero il consenso, con cui le S. SEDE, T'icarius GcncraUs Suiictae
nazioni cattoliche hanno voluto riportar- RonidnaeEcclcsiae; VicariusCcueralis
vi, o Padre Santo, augusto e sul più le- in ttinporalilnis Sanclae Roinanac Ec-
gittimo seggio della terra; mostra e la cU-siae; f^icarius, Gubernatorc; et De-
giustizia della causa, e la venerazione che feiisore^ Snnctae Roinannc Ecclesiae
esse nutrono alle provate cristiane virtù, Principi e baroni feudatari de' ducati,
onde Vostra Beatitudine è ricolma. Io marchesati, contaili, baronie, ed altre si-

poi essendo stato ne' cinque ultimi scorsi gnorie composte di città, terre e castella,

iijesi,l)enchè immeritevole, destinato a te- npparteneuti al diretto dominio, ed alla

nere la precipua parte dell' ecclesiastica piena e alta Sovranità (/'.) temporale
giurisdizione, sonoben lieto didover con- della Chiesa Romana, mirabilmente dal-
fermare a Vostra Santità, che il clero ro- la divina Provvidenza formata e stabili-

mano de' nostri di ha emulato quello de' ta al f icario di Gesù Cristo [F.) in ter-

primi tempi del cristianesimo. Ed in ve- ra^ pel libero e indipendente esercizio di
ro, se pressoché tutti rimasero saldi alle sua spirituale podestà suprema. Nella so-
minacce, al carcere e ad ogni sorla di ob- vranità del Papa non si riassume l'esi-

brobri, io porto sicura opinione, che a- stenza temporale d'un popolo, ma sì l'e-

vrebberoanco sopportalo la morte; come sistenza di tutti i popoli cristiani, e i de-


fecero taluni prescelti da Dio a certificare stini di tutta la società. E' dessa il prin-
col sangue la fede e lozelo,clie aveanco- cipio medesimo sul quale liposa tutto
mune cogli altri. E noi, pregando Vostra l'edifizio della società cristiana. Tali si-
Beatitudine a confortarci dell'apostolica gnorie con Investitura (^'.) si concedeva-
benedizione, porgiamo i più caldi voti al no quali Feudi {^r.) in vicarialo e governo
paterno vostro cuore, aflinchè piesto ci teuìporaneo ad alcuno, o finché durasse
consoliate della sovrana vostra presenza, la discendenza maschile legittima dell'in-

necessaria alla felicità di Roma e deglista- vestilo, con annuo Tributo (^•) o Censo,
ti della Chiesa". Il Santo Padre sentì al- oltre altri obblighi, da pagarsi ordinaria-
tamente la verità di questo riverente in- mente per la festa de' ss. Pietro e Paolo
dirizzo, e colla sua consueta all'abilità, ri- alla Caiìiera apostolica, econ giuramen-
spose parole di gradimento e di consola- to di fedeltà ed omaggio di Vassallo{V.),
zione; avvertendo special mente, che fra il al Papa e alla Chiesa Romana. Tali vi-
traviamento e l'ingralituduie di molti cariati e infeudazioni pontificie, princi-
suoi sudditi, era stato per lui di sommo palmente concesse in forza di circostanze

conforto la costanza del clero romano nel politiche, per le quali non infrequenti fu-

softViiecon animo forte ogni maniera di rono le condonazioni de'censi, interamen-


persecuzione. Dopo ciò mg.' Angelini, per te cessarono nell'odierno pontificato, pel
comando del Papa, continuò a fare da narrato ne' ricordati e altri articoli. Fu
pro-vicegerente, a cagione dell'infermila intendimento precipuo de' Papi, raas-
dell' ottimo mg/ Canali, liuchè morto si(ne in tempi turbolenti o pe' bisogni
questo, assunse il vicegereulato l'attuale della Sede apostolica, assegnare mol-
vie vie IO »

le parti tic' loro (.loininii in vicariato, lei e (lis[)oslo un giorno dell' ////O'/o, la
acciò die si governasseio e reggessero be- dignilù ilei <|iiale riveodicarono all'Occi-

iie, da clii apparteneva a' luoghi o per- denle,con inveslirne s. LeonellI nell'Soo
fellamente ne conosceva i bisogni, ma Carlo INLigno, trasferendo in lui e succes-
sempre nell' ubbiilieiiza della sovranità sori i diritti e gli onori (le'monarchi "re-
suprema della s. Sede e ile' l'api. Qiie- ci. Lil in quest'allodi assoliit;i antontJi
sle signorie del principato civile della si rinviene la causa vera del diritto de'
s. Sede, non si devono confondere cogli l'api di eleggere c,Vlrn/)eralon'. E inen-
stali oblati e censuali pure tributari al- Ire Gregorio V decretava ne dovesse a'
la Homana Chiesa, cioè gli Stali e Re- soli germani spettar l'elezione, da confer-
};ui IribuUiri ulli s. Sede (Z^.), ofTerti Diarsi dal Papa, isliluiva gli IClclluri dtl
&A Sovrani a s. Pietro e sua Sede npo- s. Roniano Impero (K), numero in-
in
ilolicd , per divozione e per metterai e- tlelerminalo, cIk; Imiocenzo IV ridusse a
ziaudio, mediante la prolezione dell'una .sette. Cliesele bolle il'lnnoceuzo III, Ur-

e dell'altro, al coperto dell' altrui usur- bano IV e Clemente V rendono testimo-


pazioni, sovrani ed
i loro popoli, pari- i nianza di questo diritto, lo conflissano "li
menti con annuo tributo o censo, da al- elettori stessi scrivendo a Nicolò III. Il

coni denominalo Denaro dì s. Pietro potere de'l*a[)i risulta da tanti altri ful-
egualmente con giuramento di vas-
(/'^.), ti, se non egualmente aut<j-
piì^ gloriosi,

sallaggio; taluni perònon erano censuali, revoli, e di non minore importanza. Il f)ii-
Kel primo de'ricordali articoli avendo ri- vare delle denominazioni regni, fi eia- i

ferito il nome degli stati tributari e de' i e de'Ioro yZ/o/tVcHore {/^'.), infeudarli,

non censuali, se ne ponno vedere le loro decidere delle loro sorti, furono alti di

specie. 1 sovrani e i popoli olfrivanoas. così illimitato e sovrano potere, che nella
Pietro il proprio stato, ed il Papa ricevea storia non hanno chi pareggi, ove quel-
li

questo e quelli nella prolezione della s. li degli antichi romani non si mettano a
Romana Chiesa, e ne allidavanoil gover- loro confronto, meno però ammirevoli,
DO e il dominio alla prudenza de'sovra- perchè essi furono
risultamento del po-
il

ni stessi olTerenli, ed a'Ioro legittimi sue- tere dell'armi, questo tiella forza morale
cessori, quasi vicari temporali della s. Se- che regina dtd mondo prevalendo sull'o-
de, divenuta suprema signora dello stato pinioni trionfiva senz'armi. E non pri-
e de' popoli. L'archivista della Sede s. varono forse Papi la Polonia i\t\ i\lo\o
i

m^J Marino Marini, Diploiiialica Fon- di Fiegno, e non lo hanno ad essa rendu-
tificia^ossieno osservazioni sulle bolle de to quando giudic-irono bene il farlo do-
Papi, presso le Dis<;er[. d-lli Pont, ac- pò 240 anni, nel decorso de'quali suoi i

cadvinia ronianad' Archcoi)gLa,\.\i,\s. reggitori piìi non si appelUrono /?r, ma


t), dichiara risultare da esse che erano Z-^^cv;.' E non accaddecin allorché polac- i

i Papi che stabilivano Sovrani (/'.) e i chi riconoscevano particolarmente l'au-


i potentati sui troni, siccome erano essi torità degl'imperatori? E pure né Enri-
che distribuì vano reami ed imperi a nor- co IV, allora regnante, nemicissimo dei-
ma della religione, e della coerenza
che la s. Sede, né i successori di lui osarono

hanno con Imperocché Giustino i


essa. rnai contrastare a Papiquesto diritto. Ne'
nel 525, sebbenecoronatoimperatore dal gravissimi di^sidii fra're di Spagna e di
patriarca di Costantinopoli, volle esserlo Portogallo (f.), pe'dominii scoperti nel*
anche dal Papa s. Giovanni I in quella \ Indie Orientali e ueW nieriea,\nlan- A
metropoli; esempio memorando ne' fasti lo bollore di quegli animi anelanti anuo-
poniificii seguilo da 2.S I*api, che presa- \e glorie e conqinste, fu estinto (juasi nel
giva com'eglioo avrebbero a proprio vo- eiio nascere da Alessandro VI con unirai-
loG Vie V I c
lo ili penna, die segnando la famosa li- pontificie de'Regesti Vaticani. Io qui non
nea ili tliinarciìzione^ lipailiva lia loro posso seguire mg.' Marini, che in ogui
il nuovo nionilo, assegnandone a ciascu- genere ne ricorda i precipui esempi, a-
no confini di sua dominazione, grande
i
vendone con dilfusioae trattalo ne'ricor-
alto die nuovamente celebrai nel voi. dati e altri articoli, e debbo contentarmi
L-VXXVII, p. aGi. Arroge, anzi ù in- di questo cenno, anche per non allonta-

Irinseco, il tener presente il voi. XCVIII, narmi dall' argomento. Il Borgia, ZJrt'i'c
a p. 235 e seg. Tale e così grande fu isloria del dominio temporale della Se-

sempre la riverenza al Pontefice Roma- de apostolica nelle due Sicilie, a p. rjQ,


no, che gli alfari di grande importanza volle dichiarare i vocaboli l^icariatio e
siagitavano alla corte papale, e soltomet- J icariare, in significato ^\ pennuta, co-
levansj al pontificio giudizio, che quale me chiaramente apparisce nelle carte de'
irrefragibile decreto del l'icario di Gesìc bassi tempi. Quest'avvertenza, l'offre par-

Cristo (^.), era da'popoli ricevuto. Oltre lando della cessione fatta da Enrico 111
AlessaiidroIII nel secoloXH.nel seguente imperatore e re d'Italia, de' diritti della

fu Papa Onorio Ili che ordinò a'rettori


il sua corona sopra le terre in ultra roma-
della società lombarda d'inviar procura- nis partibits, ossia dominio sul
il diretto
tori alla s. Sede, a stringere amistà fra i ducato di Benevento , già dominio della
lombardi e l'imperatore, il quale pure a s. Sede, a Papa s. Leone IX nelioSa in
tal fine avc-a diretti suoi ambasciatori al- Worms; la ([uale cessione fu vera e rea-

la s. Sede; e volle che l'imperatore resti- le pennuta e non vicarialo, come pre-
tuisse INIdano alla medesima società. Il tesero alcuni. Poiché l'imperatore rice-
successore Gregorio IX, dall'altro canto, vè dal Papa, tra le altre cose, Fulda, i

lichieslo da Federico li, inviò legati in beni che la Chiesa P».oraanaavea in Ger-
Lombardia a tutelarvi i diritti dell' im- mania e in Sassonia, ed il censo della
pero. Senza il beneplacito apostolico non chiesa di Bamberga (/^.). L'aver Leone
si mandavano vicari imperiali io Tosca- Ostiense usato le pavoìeincariationis gra-
na e in Lombardia. Clemente V ordini^ lia, e ripetute dal Sigooio e dal Mabil-
a Guido della Torre di cedere il domi- lon, fece porre in campo la difficoltà, mos-
nio di Milano a Enrico VII re de' roma- sa dagli avversi al principato civile de*
ni; ordine, non conosciuto o taciuto dal Papi, con ispiegarle, quasi che s. Leone
Muratori. Più volte alla vacanza dell'im- IX fosse stato da Eurico III costituito
pero nominarono il Sicario dell'Impe- suo vicario in (jue'dirilli che gli cedette,
ro medesimo. Sempre i Papi ebbe-
{/^.) e non già li avesse egli pienamente con-
ro a cuore il maggior bene e vantaggio, seguiti a titolo del narrato concambio^
unche temporale, de'priocipi e de popoli. come scrive Ermanno Contratto, o com-
Veri padri, discutevano le aziende, le li- mutazione , come pili latinamente dice
ti, gli affari de' prelati , de'priocipi, de' Pietro Diacono. L'archivio del monaste-
regni, delle nazioni, delle città, delle l^t ro della ss. Trinità della Cava contiene
miglie illustri e private, e lo slato delle monumenti del secolo IX e X, che pro-
chiese e de'monasteri. L'incremento della vano l'uso di que' tempi di chiamare vi-
religioue, il propagare principii di sana cariala la pennuta. I\ il suo archivista d.
morale, la pace de' potentati, la felicità Salvatore De Clasi, nella Series princip,
de'popoli, bene universale erano moti-
il Longobard. aetatc Salcrni inipcranlur^
vi ohe eccitavano Papi a prender parte i JVeapoli 1 785, appunto porta il vicariarti
a tutto quanto potesse a fine così retto, pev permutare. Il Borgia io ulteriore pro-

proficuo e glorioso cospirare. Tutto l'ac- va , che pcrniu/^ significava vicariare,


ccuuulo bi prova calle bolle e l'epiblule uell' Appendice di documcnù ri^ioi ta il
V I e Vie lu/
n." «lei I I 2f), e con ullie Icsliinonlanzc nil.) {r.)h sctih.ì òu Po(ìeslà{f''.), i (pia-
die i leimini ili barbara lalinità spiega- li anch'essi godevano non solo il mero e
no assai beue il valore tiel vocabolo, da misto impero, cipjivalente a signoria, ma
non lasciarne oiruUo dubbio. Oltre nel- pure il diritto di far la guerra e la pace.
l'ailicolo Sovranità de' Ilo» ani Ponte- Imperversando poi sempre più le liizioni
fici E DEiXA s. Sede , trattai a parte di oc Guelfi e Ghibellini (/'.), ogni cillà e
tutti i Palrhiioiii (Itila Chiesa lloìiiana ogni terra (di (juelle specialmente, che
e di tutti i don)inii temporali della mede- non si trovavano soggette ad alcuna del-
sima , ragionando a ciascuno delle loro raltre vicine e più potenti) ebbero biso-
infeudazioni e vicariali teniporali, comu gno d' un capo militare, il quale a Dor-
delle leggi emanate da'Papi [)e Triljuna- ma delle rispettive aderenze
si procurò

li (li lluiiKi [y.) in freno de'baroni vica- la conferma o pontificia o imperiale del
ri, ed a vantaggio de'Ioro vassalli, suddi- dominio, che assumevano col titolo |)iU
ti della s. Sede. Nel voi. LXVII, p. 3 io, comunemente di icario. Assicura il Mu-
ragionai col Garampi, della libertà in cui ratori, che tranne Ftnezia, appena vi
dice vasi vivere quelli ch'erano soggetti al fu città libera la quale qualche volta, o
dominio temporale della Romana Chie- spontaneamente non ricevesse un Signo-
sa, per l'indole materna, benigna e soave re, o per forza un Tiranno (^.). Cosi l'I-
di essa. Diverse città lurmanti il medesi- talia si resse, e specialmente quella par
mo dominio, si posero all'ubbidienza im- te, che costituisce lo stalo ecclesiastico,
mediala e sotto la difesa e protezione di- fino alla legazione del celebre cardinal
retta della s. Sede, però dichiarando il Egidio Alhornoz, inviato da Avignone
suocorauneo municipio, ritenerne in per- in Italiada Innocenzo VI neh 353, di cui
petuo il particolare dominio della CitUÌ riparlai nel voi. LXXVI, p. 2G4, per ri-
o Terra, oifrendo a' Papi annuo censo, cuperare idominìi usurpali da'liran netti
inclusivamente a Bologiir^y e lo ricordai e signorotti, il quale molti ne spogliò, al-
pure nel voi. LXXX, p. 1 85, e descriven- tri dichiarandoli vicari temporali con an-
do il Piaggio (/ .), che ad essa fecero i nuo censo. Ancheil Santini, Memoriedei-
Papi. Il che dicevtisi in liberiate retine- la città di Tolentino, p. i3i, rileva co-
re, perchè la città e la terra non perde- me tal città si fosse conservala sempre li-

va né amministrazione delle proprie


1*
bera, a riserva dell'alto dominio, che se-
rendite, né quella della giustizia, con me- condo le circostanze vi ebbe ora il Papa,
ro e misto impero e col j'us gladii, ed e- ed ora l'imperatore a norma del parti-
ziandio talvolta col diritto di far guerra e to, che da lei si abbracciava; cosa solila
pace. In tale senso duntjue dicevasi liber- da praticarsi allora dalle città, ed altri
làiW vivere,da'soggelti immediati al do- luoghi della provincia della /Varca. Tut-
minio della s. Sede loro signora. Dice il ti gì i scrittori narrano, coinè i Papi, mas-
Culucci, Anùeliità Picene, t. 20, Tolen- sime nel medio evo, secondo l'uso di quo'
tino illustrala, p. i8: il governo feuda- tempi feudali , invece di esercitare , co-
le introdotto in Italia al principio del re- me oggidì fauno, direttamente il domi-
gno de Longobardi, fu continuato anche nio sopra le loro provincie e luoghi, so-
dopo l'esliuzioue di esso per ben lungq levanodarne l'investitura a qualche vas-
tempo, avanti che leciltàe le piLu'agguar- sallo, che ne diventava signore con ob-^
devoli terre si eleggessero i consoli pel bligo di fedeltà ed omaggio al sovranoi
governo del 3IunieifJÌo. ìa diversi luo- e spirato il tempo del vicariato, essi o i

ghi non fu di molta durata, massime do- loro successori ne domandavano la con-
po the il Papa Alessandro III e l'impe- ferma, o colle anteriori condizioni, o con
ij lui e Federico I ordiuuruuoulle Cutnu'- altre che ]>iaccva imporre a'Papi: all'è-
io8 V I C V I C
shiizioiie della linea mascolina legilliraa re, il tutto descritto a'propri articoli. Non -

degl'iiivestiti, alla s. Sede riloniavano i dimeno eccone alcuni esempi. Primiera -


Ticariali, e la signoria inniiediala e di- mente mi piace ricordare Rellori o Di- i

retta, per naturale devoluzione. Molte u •


fensori co'quali la s. Sede faceva gover-
surpazìoni si legiltiraarono co' vicariali nare, sino dal IV secolo circa, patrimo- i

investiti. E se lo erano dall' imperatore ni del'a Chiesa romana, esercitandovi i

abusivamente, i l'api dicliiiiravanli sciol- diritti superiori della Ri-g<dia[F.),e per


ti dal giuramento l'alto ad essi, esurtan- ciò anche la piena sovranità. Fu dopo il

doli ad esser fedeli sudditi e vassalli del- 7 "2 6, e nel pontificato di Gregorio II,
s.

la s. Sede, Questi vicari beaefìcali non che cominciò la s. Sede ad avere un prin •
sempreosservarono verso di essa il debito cipato civile, inclusi varaeote a Romi^f^ .)
tli poiché piìi volte le furono n-
vassalli, e suo ducato, che fu il nucleo dell'attuale
perti ribelli; e la spada, che secondo le stato di s. Chiesa. Dopoché 1'
Esarcalo
convenzioni doveano porre a servizio del di RiVi'nna spontaneamente si pose sot-
P.ipa l(jro sovrano, ingratamente spesso to la protezione de'Papi, sempre più ne
agli altri suoi stessi dominii rivoltarono, sperimentò i benefici eliciti, con maggio-
ora seguendo la parte ghibellina, ora ade- re ragione difendendolo dalle molesti e de'

rendo ad altri nemici de' Papi. Di qui le greci e de' vici ni longobardi che Io tra va -

Scoi II un te Ile, s,\' Interflelli de'Iuoghi, e le gliavano. Ma nel 7?2 Astolfo re de'lon-
confìsche, ond'essi furono percossi, e (juan- gob-udi di viva forza s'impadrom di Pia-
do queste non bastavano a richiamarli al venna, costringendo allaf'uga l'ultimo E-
dovere, li punirono colle armi tempora- sarca Eutichio. Laonde Papa Stefano
li, delle quali i l^api in qua' secoli turbo- Il detto ///implorò e ottenne l'aiuto di

lentissimi e battaglieri dovettero loro Pipino re de'franchi, che costrinse A.stol -


malgrado far uso non infrequente, per fo ad abbandonare le terre usurpate, le
difendere da esterni nemici o da' ribelli quali in perpetuo dominio restituì (do'
interni dominii della s. Sede. L' Acqua-
i
natio, resti tulio, confinnalio, sono spes-
cotta, Memorie di Mnlelica^ p.'4o, pai'- so nelle vecchie carteadoprateindistinta-

lando della 1/ investitura pontiticia di mente, come si trae dal suaamentovato


Ulalelica fatta agli Ottoni da Bonifacio Dorgia), cedendo il diritto di conquista,

1 X nel 3q |,fa considerare. Conosceva ab-


I
a s. Pietro. D'allora in poi, i Papi eser-
bastanza il Papa l'indole de'tempi, ed an- citarono la piena amministrazione e il

ziché perpetuare l'inquietezze nello sta- dominio assoluto, du-


sì io Roma e suo
lo, ed esporre i sudditi ad ulteriori di- cato, che nell'Esarcato, soltanto tdvolta

sgrazie, stimò meglio in sua saggezza di- interrotto parzialmente e impedito per
chiarare ricari temporali della s. Sede le ribellioni de' popoli, per opera delle

qne' nobili che già esercitavano la loro fazioni, la tirannia de' capi di esse, e le

possanza sui popoli, e nella patria spes- prepotenti usurpazioni, anche straniere.

so, e che senza questo legittimo titolo li Indi Slef.iiio //detto F[[, concesse l'am-

governavano da padroni. Cos'i praticò eoo ministiazione e commise il governo di


Matelica, cos'i con altre città e paesi sog- /i<7i'e/i/i(7 all'arcivescovo, e al senato com-
gettiallaChiesa romana. Moltissimi quin- posto da'3 tribuni della città, onde gli ar-

di furono vicariati e vicari temporali


i i civescovi s'intitolarono esarchi, I quali poi
nel principato civile della s. Sede, come ricorsero a Stefano III detto IV , poscia
Jiai-enna, Ferrara, Urbino, Foligno, I- ad Adriano quando Desiderio re de*
I,

mola, ForCt, Cesena, Riniini, Faenza, longobardi assalì l'esarcato. Il Papa si ri-
f'rbania, Pesaro, Sinigaglia, Perugia, volse a domandare l'aiuto di Carlo Magno

Ciuàdi CasLeUo, e molle altre cillà e ter- re de'iìauchi,il quale calalo in Italia ne!
V I e V I C I of)

773 , sconfìsse Desiderio e pose fine al pi furono coslrelli ad esulare, anche eoo
legno longobarilo, restitueiulo al l'npìi le lungo / lai^fiio. IVr tanleralamilà, con-
licuperale lene, eil altre ne aggiiui^e in venne Imo di aecoi ilare lieciuenti inve-
dono per ain[i|ìare il principato lenìpd- stiture feudali con 'J'ribulo, de'vicariati
lale (iella Cliiesa rouiuna. Allora (u clic delle terre della Chiesa, riservandosi la
la provincia di Ravenna prese il nome suprema sovranità; e per tal mezzo si tro-
di provincia voìiiana, tlie poi coi rotta- vai 0110 pure co>tretti di riconoscere le
me nle Ikrnaf^im in «Iella, l'apn (iiovan- usnipnzioni di signorie falle in m luttuo-
ni Vili nell'hJS?. donò a Doiibile ed a si lem[)i. ."^ebbene il grande Innocenzo
Giovanni suo figlio, tinelli o ipali (nella Ili rivendicò i di ritti sovra ni de' Papi e del-
corte di Coslautinopoli sì dissero ipnti la s.Sede, pure anch'esso concesse itivc-
i consoli di puro titolo, allriiuenti cliia- slilnre di vicariali temporali. Il successo-
raati onorarli o codiciliarii) di Gaeta, e re Onorio III concesse in feudo la Marca
loio successori in pei peluo, tutto l'incli- d'Ancona al marchese d'Lste, coll'annuo
to patii monio di Tiaello e la città e , tributo di 100 libbre di rnonela provi-
territorio dì Fondi acciocché guerreg- , sina. La Civiltà Cattolica, serie 4- , t. 5,
giassero Saraceni , come poi fecero.
i
p. 348 e seg., compiendo la rivista della
Traello e Fondi erano dominiì e patri- slampa italiana sulla Storia de' Conti e
moni (Iella s. Sede: egualmente Gaeta Durili d'Frlino di Fili/ pò Ugolim\Fi-
era patrimonio di piena sovranità della renze i85q. gravemente rimarca la se-
s. Sede, e siccome Giovanni Vili ne avea guente notabile ommissione dell'autore,
concesso l'alto dominio a Pandenulfo con- poiché narrando egli le origini del domi-
te di Capua, Docibile essendosene lui ba- nio acquistato da'conli Feltreschi in Ur-
io, il Papa per placarlo gli fece detti do- i bino, tacque altamente dell' investitura
ni. Tuttociò prova la pienissima sovrani- datane tlal Pontefice, benché da essa so-
tà de' Papi, esercitala liberamente, in si la abbia potuto quel dominio acquistare
remota Papa Giova tini XV det-
anticliità. ed acquistasse inlàtii sanzione legìttima.
to XVI dominio di Fer-
del c)85, die'ìl Pei tanto, riportata la disinvolta e lesta
rara(f^.) in fèudo duca le, con annuo <en- maniera in cui l'Ugolini si sbriga del fat-
so da pagarsi alla Chiesa romana, e tra- to, donde il lettore potrebbe ci edere fa-
smissibile a'discendenti,e Tedaldo d'Esle, cilmente che Vi bino o non sia stato mai
avo o bisavolo della gran contessa Ma- sotto il dominio de'Papi,o solo fosse a bre-
tilde marchesana di Toscana (F.),\\ca- ve tempo; credei à che all'età de' Comu-
ria d'Italia e generale di s. Chiesa, benché ni (quando cioè acquisiate franchigie e
donna,ma grande eroina. Notai nel voi. privilegi municipali, si governavano a li-
LXXXI, p. 32, che (loca d\ Modena, il bero eggimeuto) ella acquistasse inleris-
I

rappresentante l'augusta casad'Este, per sima balia di sé, e che in sul principio
essere stato il più antico vicario tempo- del secolo Xlll se ella avea qualche di-
rale della s. Sede, inquarta nello stem- pendenza, l'avesse piuttosto dall'inìpeia-
ma, oltie le incrociale Chiavi pontifìcie^ tore, il quale la regalò a'Fellresthi che ,

che formano parie precipua del Fessillo non dal Papa, del quale non si fa ninna
(V-) della medesima ; anco il Triregno menzione. Quindi é che il medesimo let-

pontificale, distintivo che non gode al- tore, quando nel procedei e della storia
cun' altra famiglia. Ricordai nel voi. vede i conti d Uibino apparile vassalli
LXXX, p. I84, clie ne'secoli Xll e XIII, del Papa, e come tali chiedere a lui l'iu-
sia per la prepotenza di diversi impera- vestiliiia e pagargli l'omaggio, re>la a ra-
tori, sia pcgli scismi, sia per le fieqnenti gione meravigliato, non sapendo il cerne,
fazioni e commozioni di Ecnia. molti Pa- né il perchè, uè il quando lai vassallag-
Mo Vie V IC
aio nascesse, l'er cui la Civillù Cnlloli- parie alterale , il lettore potrà vederle
rn credè opporUino tessere in breve la minutamente esposte dal eh. cav. Moro-
vera storia ilrll' f)iif;;ine del dominio del ni nel voi. LXXXVI tlel suo eruditissi-

la >-. Sci\c sopra di Urbino, che risale al- mo Dizioiuivio, p. aliS -275, dove colla
la prima mela dell' Vili secolo, dicendo scorta di ottimi autori illustra lutto quel
the nelle lotte degl'iuiperatori col l'apa- tratto più oscuro della stoiia di Urbino^

to, quelli sovente se ne arrogarono e u- che precede l'avvenimento della signoria


stii'parono il diritto, ma I' usurpazione Fellrcaca". Non per vanità, ma per gra-
loro non mai cancellò il diritto de'i*api, dimento di sì autorevolegiudizio, all'in-
i quali non cessarono di combatterla: al con)parf>bileC/\'/7/(/; CaUolicci rendo qui,
leujpode'Comuni anche Urbino acquistò per l'onorevole conforto, affettuose e ri-

franchìgie e privilegi municipali, ma non verenti azioni di grazie, anche per quan-
perciò si tolse alla sovianilà de'l'api, i to in (jiiesto i)unto leggo, singoiar coin-
fHìnW quelle franchigie confermarono sal- cidenza, in im'amorevole lettera del mio
vi sempre i diritti della Chiesa; e quando onorandissimo amico il eh. cav. Scolari,
Innocenzo III nel ì'ìO'j convocò in Vi- scritta a Sati Hriison presso il Dolo. >» Spe-
terbo /'pisropos ci aììhates^ comilcs et La- ro le sarà giunta l'ultima mia, alla rpia-
rones, polestalcs et coiistiles cU'ìLatiim ... le fo soltanto questa breve Appendice^
ad jnrisdiclionem Sedis apostolicaeper- per provarle che da per tutto e sempre
tìiìcnies , et... inni Kcclesiac Koinanne vivo con Lei , e con quel suo stupendo
propositi t^ omninoab iini^'cr.si'i laicis iti- Emporio d'Ei udizione , che ornai vedo
rainenta rccipìens quodeius doininalio- spogliato da lutti, e tanto ingratatnente
nis partniit, non è punto a dubitare che citato da pochi, sebbene senza raggiun-
fra questi laici non si trovassero anche i gere il line di farsi riputare eruditi, da
rappresentanti di Urbino. » Quindi allor- quando il gran Dizionario !\Toroni i già
ché Federico 11 la diede in feudo nCuon- fattola notizia proverbiale di tulli, ond'ò
conte, non solo diede ciò clic suo noncra, certissimo che per tutti i tem[)i avvenire
come confessa il medesimo Ugolini, ma, in esso i posteri il pane ditroveranno
dovea egli soggiungere, ciò che era dtl cui cibarsi a buon mercato, e come del
Papa; e se il Feltrcsco si fosse contenta- suo poema disse Dante: ne avanzeranno
to di quell'infeudazione imperiale, la sua sempre le sporte piene (di cui ognun co-
sarebbe slata fuor d'ogni dubbio una u- nosce quanto il cav. Scolari è benemeri-
snrpazione. non Ma fu, appunto perche to illustratore)". Tutto questo, in buona
il III, pregatone oda
Pontefice Onorio pace, lo sappiano que' rari colali, che ridi-
Ijuonconleo dallo stessoFedericolI quan- colosamente pretendono far credere, che
do ebbe da lui nel 1220 la imperiale co- io non sia sialosempre esia tuttora il solo
rona in Roma, sanò colla sua sanzione e l'unii o autore di questo mio Diziona-
quanto v'era d'illegale nell'atto di Fe- rio. Inoltre potrà rannodarsi, a quanto
derico 11, e conferita a Buonconle l'inve- di aualogo per la Storia, a confutazione
stitura «li Urbino, rese legittimo il domi- di sì maligno mendacio e triviale calun-

nio che da indi in qua i Feltreschi vi e- nia, scrissi altrove, e per ultimo nel voi.
sercitarono. Cos'i vengono chiarite le ori XCVII,p. I 2 3. Riferisce il Reposali, Del-
gini di questo dominio ; ed è veramente la zecca di Gubbio, e delle gè sic de' Si'
strano che l'Ugolini le abbia esposte in gnori della Ro^'cre duchi di Urbino, I.

njoilo sniionco e confuso, trascurando fin 2, p. j44) descrivendo una moneta del
dal principio della sua storia un punto duca Francesco M.' coniala iu Urbino. i

COSI rilevante ... Le cose qui da noi ac- )' Neh.'' parliraento dello scudo, si vede

ccnnatCj e dall'Ugolini porle omracsse, V iosegm di Monte Feltro e di Urbino ;


V I e V I C II I

nel '."gli ornanienlidflln «ì. Sc(lc(lef:lii(i gnfo e vicario generale in (empoinlihiis


*i incrociato) postivi non so «e per I iif in Terri'. lùu lesine ae Vrovincii'i eju^-
fizio o carico Gonjalonk.i e di v
ili {^ran dem, il sopraddetto cardinal Albornoz,
Chiesa, goiliilocla Guiil'Ultiildo I suo pa per ridurre io dovere i tanti usurpato-
(Ire adottivo, o per insegna di capitano ri, clic [)rofitt:indo della lontananza de'
Gencitilc (li .?. Chiesa, o piuttosto per l*api residenti in Avignone, a verno pre-
dimoiitrare, che il ducato d'Urbino ò un so a tiranneggiare gran parte del ponti-
ficarit] lo (Icllit Chiesa Ilorna Ita". \\A)'\a- fìcio dominio. I nomi di tali lìraiiiii oc-
mo dal Borgia, Difesa del dominio tem- eupatori de' luoghi di s. Chiesa sono i

porale della Side apostolira nelle due seguenti. Ma prima che Lo-
è da sa[)ersi,

Sieilie, p. 264, che l'apa Innocenzo IV dovico V il DiU'aro, allora già morto,
dopo nver privato del regno di Sicilia e per vendicarsi delle scomuniche fulmina
deposto doll'in)pero Federico II, questo tegli da'l'api, i quali non lo vollero rico-
morto, volle reggere il regno per sé sles- nosceie per imperatore, e de' vicari co-
so e piendervi in persona elletlivo pos- stituiti a nome della Sede apostolica va-
sesso, onde confermare latto di devolu- cante Imperio, in Milano e in altre cit-
rione, recandosi a Napoli nel 17.54- I^'^"' tà possedute dagl'imperatori in Lombar-
fredi naturale del defunto, dal l*apn ri- dia, si rivolse pur esso a creare come im-
conosciuto principe di Taranto e di altre peratore per suoi vicari nelle terre della
con buono stipendio vicario
terre, e fatto Chiesa que'medesirni signori, cheribella-
pontificio per il temporale governo del tisi al Papa ne aveano già usurpato il tlo-

reanie a Faro laf/ue ad /lumen Siles, minio. Adunque dichiarò Giovanni da


conti ibuì alla solennità del suo ingresso, Vico prefello di Pioma, vicario in Viter-
essendosi recato incontro ad Innocenzo bo, città dove avea precedentemente si-

IV con copioso accompagnamento di ma- gnoreggialo Silvestro de'Galli; Galeotto


gnali, quando passalo il ponte di Cepra- e altri fratelli Malatesta;, vicari iu llimi-
no entrò nel regno. Quivi gli baciò pie- i ni, Pesaro e Fano; Antonio da Monte
di, e ne addestrò il cavallo per un tratto Feltro, vicario in Urbinoj Nolfo e Ga-
di strada. Papa Clemente V nella vacan- lasso nipoti di Guido da Monte Fi^ltro,
za dell'impero nominò vicario dei mede- vicari in C^g/Zy Alberghelto Clavelli, vi-
simo in Italia nel 3 i4 Robei lo re di Si- cario in /^rt/'r/V7Hoy Bulgaruccio Ottoni,
cilia, confermandolo il successore Giovan- vicario in Malelica(^[>oì da'Papi la fami-
ni XXII: quindi Benedetto XII elesse a glia ebl)e il vicariato, così altri); Isn»educ-
l'icari dell' fnipero i notali a quell'ar- ciò, vicario in*, Severino jGeulWt da Va-
ticolo, anch'egli ricusando di riconosce- ranojvicario io C«r//icW«Oj Michele, vica-
re [ler imperatore il pretendente Lodovi- rio in Monte Milone (di cui nel voi. XL,
co V il /;<7i77/'0, eletto da una parte del p. 273);Pagnone di Giovannuccio di
collegio degli elettori, sostenitore degli Piuggiero Cima, vicario di Cins^olt (que-
eretici e fautore dello scisma dell'anti- sta famiglia nello stesso secolo XIV lun-
papa Nicolò V. Ria Lodovico V, come al- gamente contese il principato della pa-
tri imperatori, largamente dispensò feudi tria, di cui poscia furono costituiti vica-
per farsi partigiani, ed essere sosleuutOj ri della s. Sede i nipoti di J^agnone, la
colle comuni pretensioni che quasi tutte cui discendenza maschile terminò in Cin-
le terre d'Italia appartenessero all'impe- goli nel i4^.3); Nicolò da Boscareto, vi-
ro, e fossero suoi feudi. Narra d Borgia, caiio di Vcy/; Guido da Polenta, vicario
DJemoric islorielic di lìenaenlo, par. 3, di Ravenna; Francesco e Sinibaldo de-
p. 309, che fin dal 353, d'ordine d'In-
I gli Ordelafli, vicari in Forlì e iu Cesena,
nocco7o VI, comparve iu Italia suo le- e Giovanni Manfredi, vicaiio in Faen-
Ili vie V I C
za. Olire «juesli vicari cobtilulti dal Ba- eia, ridusse nll'id^bidienza di s. Chiesa i

l'aro, soggiunge il Borgia, un documen- Polentani signori di Ravenna e di Cer-


to Vaticano ci raniinenla Gentile da Rio- via jloUe a'iManfredi /''^f/i";?, rilasciando
gliano tiianno di Fermo j: e Fredo de' loro il possesso di alcuni castelli; e passò
INJulucci signore di /l/rtte/w/^z, acclamato poi a domare gli OrdelalFi tiranni di /«"or-
du' macerateci, poscia confederatosi con Zi, Cesena, Forlimpopoli , Castrocaro^
Giovanni Visconti arcivescovo di Milano Meldola e Berlinoro. Ma richiamato in
iu Sarzana a'3i marzo 353, e con vari i Avignone, mentre assediava Forlì, nel-
signori ecomuni della Marca, llcanlinal l'agosto 3 jy dovèadidare ad altri il ca-
1

Alborrioz, d'animo invitto, felicemente rico dell'ardua impresa. Nella sua lonta-
riuscì nell'inipresa ; poiché pacificata la nanza ripullulai Olio nelle terre ili s. Chie-
Campagna di lioma , ricuperò da Gio- sa semi delle primiere discordie, onde
i

vanni da Vico l'Orvietano (già occupato Innocenzo VTve lo rimandò con pienis-
«Ja'Mnnaldeschi), e il Palrimonio ossia il sima podeslàj e nel 13^9 con l'aiuto de'
yUerhesej obbligò i popoli del ducalo Malatesta e degli Aliilosi d'f/nola, ridus-

di Spoleto di rendersi o a palli , o per se all'ubbidienza gli Ordeladì, a'quali ri-

ispoutanea dtdizionej riacquistò colla for- lasciò in vicariato ForlinipnpoU e Ca-


za la contea di Cilià di Cartello j e [al- slrocaro{\\c\ SyGSinibaldo Ordelafil tor
1

ia lega co'Trinci di Foligno, co' Varani nò a signoreggiare Forlì, con occupare


di Camerino, cogl'lsmeducci dis, Sei-erì- poi Sarsina e altre terre, sebbene di al-
no e co'conli ò\3Jontc Feltro, scacciò nella cuni di questi luoghi presto gli Ordeladl
Marca dalla città di Fermo Gentile da ne perdessero il dominio; ma non glàdi
Mogliano con tanto prospero evento, che Forlì, dove eglino noti senza varie vicen-
in breve ebbe da Fredo Macerata, da' de si mantennero per più lungo tempo,
Maldlesta Jncona, Ascoli, Jesi, Osinio, avendone conseguito il vicarialo dalla s.
Eecanati, Sinigaglia, Umanaj e strel- Sede, alla qualesedendo Eugenio IV, An-
li poi essiMalatesta in Uomagna, per me- tonio Ordelafll pagava 000 ducati d'oro r

ro atto di sua geoeiositàconcesse loro per d'annuo censo). Nell'anno appresso riebbe
un decennio iu vicariato il governo del- da Giovanni Visconte da Oleggio la città
le città di nini ini, Pesaro, Fano Fos-
e (.W Bologna da lui tolta a' Visconti, a'qua-
somhrone coll'annuo censo di 6,000 fio- li l'aveano venduta i Taddeo de'
figli di

rini d'oro (al dominio di tali città, poi Pepoli, questi già investitone nel 34o da 1

confermate da'l'api in vicarialo^ eglino Benedetto XII col censo d'8, 000 fiorini
aggiunsero Cesena, Sinigaglia, Cer\'ia d'oro, dopo la nioite del padre seguita
tolta da Galeazzo Malatesta nel i383 a' nel 347, riportandone l'Oleggio dal car-
r

Polentani di Pia veniia, e ^erOVioro infeu- dinale il dominio di Fermo e vicariato


dato nel Pandolfo e Carlo figli di
I 3q4 ^ sua vita durante; chiamandolo il cardina-
Gale&zzo, avendo allora pure il vicaria- le,Marchiae Anconitatiae Recloreni ac
lo di Todi: Gregorio XII gli concesse Civitalis Firmi et sui Districtns Vica-
il vicariato di Saisina^ Martino V quel- ritim. Neil 362 il cardinal Albornoz ob-
Io d'Ov/mo , oltre il vicariato di s. Leo bligò i romani a restituire la libera si-

ron altri luoghi


o di Monte Feltro ec. Eu- gnoria della città ad Innocenzo VI, il cui
genio IV confermò a"MaIatesta i vicaria- successore Urbano V lo deputò legato a
ti, e vi aggiunse quella di Penna Billi e Napoli, nella quale occasione acconciòan-
di Mond;tvio, parlati nel voi. LXXXVI, cora le cose di Benevento, molestalo da'
p. 101 ei85; Paolo II gli die'il vicarialo circostanti regnicoli nel suo lerrilorio,on-
di Meldola, di cui nel voi. XXV, p. 1941 de avea ricorsoal Papa suo apostolico si-
ec). luoliialosi quindi iu della proviu- gnore (Bene vento era governalo dalla s.
vie Vie I I 3

Sede, come altre provincic ili cssn, di un dando piinclpio al Ingrimcvole, grande e
Ixiilore, al quale si iipparleneva il dopti- lungo Scisma (l.) d'Occidente, e alle
tare il vicniio osnÌo assessore per le giu- due IJlihidicnzc (/'.) di Roma e A vigno
dicalure di Henevenlo. a beneplacilo pe- ne. Nella lotta fra'Papi e gli antipapi, pa'

rò de"l*.i[)i). IC (piando Urbano V si re- ttirboleatissiini tempi , non mancarono


cò in Italia neiiSGr-jil caidiiinle l'accol- di nuovamente prodllarne gli ainhi/iosi

se in Cornelo e servi fino a Vileibo, Da prepolenti, con altre usui[)azioni a dan


r|iiesta cillà, Amedeo VI conte di Sa^-nla no patrimonio della s. Sede, onde si
del
accooipagnò il Papa nel suo Ingresso so- trovarono coslrelli Papi di riconoscerli
i

lenne in Jlortia, addeslraiidogli il caval- quali loro vicari temporali, ovvero ne'
lo, per onorare il /icario di Grsìi Cri- grandi bisogni in cui versavano per rice-

.slo, mentre sulcapo di questo portava il vere una certa corrisposta, diedero in vi

1''essillo o gonfalone di s. Chiesa col- , cariato molte città e terre, il che osarono
l'insegna delle chiavi pontificie, Ridolfo fare anche lontani antipapi con que'
i ,

Varano vicario di Camerino. Ma il rista- che ne seguivano lo scisma, sebbene in


bilimento della residenza papale in Ro- poco numero. Urbano VI investì diversi
ma si deve a Gregorio XI e neh 877, il de'vicariati pontificii temporali, parlali a'
quale nel 137?. avea fatti vicari di Ferra- loroluoghi,eil simile praticòConificioIX
ra, durante la loro vita, Nicolò II e Al suo successore. Di questi dirò solamente.
berlo d'E'itej non ostante che fino a quel clic neh 3q2 concesse varie città e luoghi
tempo i Papi non aveano dato quel g-o- in vicariali a' magistrati, cornea quello
verno non per 9 ovvero io anni, obbli-
se di Z?o/o^^<^, questa e altri luoghi pei 1^
gandosi pagare alla s. Sede annui 0,000 1 anni, coli' obbligo di contribuire alla s.

fiorini d'oro, e di manteneie a spese lo- Sede 5,000 scudi d'oro annui. Sembra
ro, per servizio di essa, i 00 cavalieri nel- che peli. "Bonifacio IX investisse de'feu-
lo spazio di 70 miglia. L'assenza dunque di, che la s. Sede tuttora possiede nel Pie-

de'Papi da Roma, cominciata neli3o5, monte, con Massernno per capitale, la

tra le tante malaugurate e fatali conse- nobilissima famiglia Fiescbi. Inoltre col
guenze, portò pure quella di fare in bra- tributo d'un cane da rete e d'una rete,
dì il principato temporale della s. Sede, accordò a Marino Dongiovanni, Rotella
con tanti vicariati pontificii. Imperocché d'Ascoli (di cui nel voi. LXXIX, p. i-So,);

vivendosi in molte città e luoghi, anche e col tributo d' un cane da caccia d' uc-
del resto d'Italia, in detta deplorabile e celli e di lepri, die'a Paolo Orsini in feu
poca, con grande licenza e sfrenatezza, si do Canino nella provincia di Viterbo:
trovarono costretti i Papi avignonesi a ciò non deve sorprendere, se si legga l'ar-
costituire de' vicari temporali pontificii ticolo Tributo. Onoiò col titolo di con-
che le governassero e le reggessero bene te della terra di Gonzaga (ora cospicuo
nell'ubbidienza della Sede apostolica, di borgo del ducato di Mantova, che die' il
che tratta pure queldocumentodi cui ra- nomeallacelebreepotentefamiglia Gon-
giona il Leopardi nella l'ila di Nicolo zaga) Francesco I Gonzaga signore e
,

Bondfi de, a p. 188. Morto Gregorio XI vicario imperiale di flJanlOi'a). lunocen-


nel 378, gli successe Urbano VI; però
I i zo VII fece governatore di Fermo Lo-
cardinali francesi, vagheggiando le deli- dovico Migliorati suo nipote, e marche-
zie di Piovenza e il ritorno in Avignone, se della Riarca; ma perchè il successore
da Gregorio XI lasciato al governo del Gregorio Xll lo privò della Marca, esso
vicario cardinal Dlandiaco, si ribellarono col favore di Ladislao re di Napoli, nel
al legittimo Papa, ed elessero l'antipapa 1407 s'impadronì di Fermo e d'Ascoli.
Clemcute VII, che tosto y'i si condusse^ Pacificatosi poi con Gregorio XII, rilea-

VCL. xcix 8
1
4 vie V I C
De Fermo col suo contado iu vicariato; smn dell' ontipapn Felice V giù duca di
pel quale, sì esso che Gentile Dotnioelli Sm'oia (F.). Nello stalo di s. Chiesa, i

Migliorati, come pure perle terre di


Mon- baroni che da essa neaveano vicariati i

te Granare, Monte Piubbiano, Monte Fio- temporali, n'erano divenuti tiranni, laon-
re e Monte Cosaro, questo della provin- de concesse il governo di Paaro m vi-

cia di J\liicerala e gli altri di quella di caiiato ad Alessitidro che l'avpa vS forza,
Fermo, ebbero da Mai lino V il privile- comprata con dolo e senza l'assenso pon
gio di non legistrnre nel libro n catasto tiflcio, coll'obbligo dell'annuo censo di

della Marca d' Ancona le giazie ad essi y5o fiorini il' oro, da pagarsi nella festa
concedute pe'Iorovicarioli. Adoperando- di s. Pietro. Dichiiiiò Antonio Ordel'iUi
si egregiamente Ladishio Vredi Polonia, vicario per la s. Sede al governo della eil-

per l'unione della Chiesa greca alla lati- tà e contado di Forlì, con annuo censo
na, Martino V lo dichiarò vicario della delerniinato. Vicariali e condonazioni di
Chiesa romana nel suo regno, ch'era uno censi non pagali , concesse a' Malatesin,
de'tanti tributari della s. Sede, anche per stabilendo il censo perlNIonte Marciano
propagar l'Evangelo tra'barbari. Bene- e IMonte Cassiano , in un annuo pi.Tlto

mei ito della s. Sede, Alfonso V re d' A- d'argento di 6 oncie. Die' in feudo a"Ba-
ingona, per aver contribuito al ricu[)ero glioni la prefettura o vicariato di Spello.
di buona parte della Marca d'Ancona, E morto il marchese Leonello d'Este, vi-
occupato dallo Sforza, Eugenio IV gene- cario perla s. Sede della contea di Fer-

rosamente gli condonò, per le spese fal- rara^ costituì successore nel vicarialo il

le, 5o,ooo marche, che qual figlio adot- fratello Borse d'Este e suoi figli, coll'an-
tivo di Giovanna li regina di Napoli, gli nuo censo di 5oo fiorini d'oro, altri tri-
dovea per l' investitura del regno per ,
buti dovendo pagare per altri vicariali,
l'annuo censo d'8,ooo oncia d'oro; ed l'aolo II nel i
4? ' dichiarò duca Borso,
inoltre ottenne il vicarialo in tcmporali- pi evie il suo giuramento di fedeltà, gliin-
hus di DtncK-enlo e di Ttrracina , sua pose la Corona ducale in capo e gli do-
vita naturale durante, ina restituendo al nò la Rosa d'oro bcnedetla (F.)j eresse
Papa il castello di s. Felice, da lui occu- Ferrara in ducato, e gli die'facoltà di di-
pato. II re accettò le coudizioni di questo sporne in favore di sua legittima succes-
vicariato, con bolla d'oro data in Napoli sione. Morto poco dopo ,
gli successe il

neh 445. Morto neh 458, il suo figlio e fratello Ercole I, a cui Sisto IV nel \ \']T.

successoreFerdinando I, continuando que- rinnovò l'investitura, col titolo ilucale,


sti a ritenere il vicariato di Benevento e anche pe'discendenti legittimi di retta li-
Terracina, Pio II ne esigette la restitu- nea fino alla 3.* generazione, col censo
zione; tuttavolta si contentò di quella di annuodi y,ooo fiorini di camera perFcr-
Ijenevento, concedendogli in vicarialo rara, salva la ritenzione tliiooo a titolo
Terracina, in annos clccem sub censii : di provigione, non compreso il dovuto per
ma quanto a questo e alla durata del vi- gli altri vicariati, con facoltà d'usar nel-
cariato, meglio è vedere quell'articolo. lo slen)ma le chiavi pontificie, come vi-
)l censo per Alfonso V per Benevento e cario temporale della s. Sede. Già Euge-
Terracina fu di due sparvieri; quello per nio IV circa il 1443 a'ea dichiarato duca
Ferdinando I per Terracina fu d'un ca- e coronato colla berretta ducale Odd' An-
mallo bianco, pretendendo poi d'offrire in- tonio conte di Monte Feltro e d' Urbino,
vece uno sparviere. Retrocedendo d'al- vicario lem poraledelia s. Sede; ed il nuo-
cuni anni, ricorderò che Nicolò V, dive- vo duca dopo aver prestato il giuran)en-
nuto Papa neh 44?) trovò la repubblica to di fedeltà, e promesso di difendere la
cristiana assai sconvolta, anche per lo sci- s. Chiesa e il Papa, e di daic ogni anno
V i e Vie I I 7

nel giorno di s. Pietro una chinen I)Ì9ii- per cui moltissimi vicariati temporali d(d-
oa decentemente bardata , a' l'api. Ma ln 8.Sede furono tolti a'feudatari, onde
siccome il fratello e successore, il celebre formale uno stato potente in Italia al di-
conte Federico, non era fregiato (Iella di- letto figlio Cesare Borgia , ex-cardinale,
pnilà ducale, quantun(jne Eugenio IV capitano generale di s. Chiesa. Si prese
l'avea conferita pure a'discendenti d'Od- motivo, nel procedere airoccupaziono de'
d' Antonio; perciò Sisto IV nel i474 ^^ vicariati, da sospetti di ribellione, da'tri-
dichiarò duca ó'Urln'no e Gonfaloniere buti non soddisfatti, dall'esser terminata
di ,v. Chiesa, consegnandogli il Fe<!sillo, la legittima linea degl'investiti, e perciò
imponendogli la l)errelta e il manto du- devoluti alla camera apostolica, ed anco
cale; poscia oltre la Uosa d'oro, gli do- perritenersi alcuni vicariati indebitamen-
nò lo Storto e lìerri'ltonc ducali !>ene- te posseduti. Le ambiziose aspirazioni del
^/<///{ A''.), facendolo nuovamente capitan bellicoso Borgia, e l'eccessivo alFetto pa-
generale di s. Cliiesa: così Urbino fu ele- terno, i baroni, i vicari temporali, i prin-
vato a ducalo. Ed ecco due vicariati lem- cipi italiani , tutto aveano penetrato fia
[lorali della s. Sede, onorati del titolo e dal 1497, ed eransi posti in guardia pel
prerogative di Ducato, le loro corti di- succeduto spoglio de baroni romani, fra'
venendo tra le più celebri e splendi- quali i pili che solTriiono furono Colon- i

de d' Italia, nelle quali diversi principi na,'\ Caclani,^\'\ Orvm?, tenendo un par-
e signorie tenevano i loro ambasciato- lamento alla Magione pel reciproco aiu-
ri ; i loro duchi essendo eziandio auto- to e federazione. Essendo in cima de'pen-

rizzati, ne' loro stati, a couceilere subin- sieri di Luigi XII re di Francia, il conqui-

feudazioni. Quando il ducalo d' Urbi- sto del reame di Napoli e del ducato di

no nel 1 5o8 passò in Francesco M.' I Milano,volle guadagnarsi l'animo del Pa-
della Roi'ere, nipote di Giulio II e Pre- pa, e dichiarò il Borgia duca del Valen-
fello di Roma, il Papa nell'investitura tinois. Quindi entrò in lega collo stesso
stabilì l'annuo censo a 3oo fiorini d'oro
i Alessandro VI, e la repubblica di Vene-
di camera. Questo tributo fu da Paolo zia, nella quale tra loro si divisero buo-
III aumentato nel figlio Giiid'Ubaldo II, na parte d'Italia, coll'annuenza di Ferdi-
in annui ducati 2190, che altri dicono nando V re di vSpagna. Si convenne, che
2240. INel voi. LXXX, p. 186 e seg., ra- l'Umbria, la Marca, la Romagna sareb-
gionando del Tributo, riportai un bel nu- bero fatte conquistare dal Borgia per
mero di bolle pontificie riguardanti l'in- formargli una ducea possente, da posse-
feudazioni e investiture, pagamento de'
il dersi da lui in nomee qual vicario tem-
censi delle regalie spettanti alla camera porale della s. Sede ; a tal effetto Luigi
apostolica; quelle contro le violenti inva- XII lo fornì di 3oo lancie a proprie spe-
sioni, dette cii^'alcale,c\\Q si facevano ar- se, e di 4ooo svizzeri al soldo pontificio,
mala mano di prepotenza in diversi luo- alle quali forze unironsi le milizie papali

ghi per danneggiarli e spogliarli, e con- negli ultimi del 1 499) ^P^^^ '" ^"' '' ^'^v-

tro gli occupalori de'medesimi. Narrai ne' già cominciò gli spogliamenli. Questi ven-
voi. LI l,p. 1 40, LXV I, p. 244, LXXXVI, nero preceduti da monitorile da promul-
p. 3o5 e seg., LXXX VII, p. 2 5r) e seg., gate scomuniche contro i vicari tempo-
1896 seg., LXXXVIII,p.i3eseg.,XCII, rali disubbidienti all'intimazioni di de-
p. 263,264,269,27 i,emegIioneglispe- cadenza e devoluzione, onde si diraelles-
che ricorderò in corsivo, non
ciali articoli sero da'vicariati che tenevano per la s.
senza difendere Alessandro VI e ricor- Chiesa. Le imprese guerresche di spoglia-
darne le benemerenze, che egli frenò l'ol- zioni del Borgia, quando non si cedeva
tracotanza de' baroni e vicari feudatari^ prontamente coD violenti patti^ nella più
iiG Vie V I C
parie colla forza, furonn nccompngnalfl zio nll'intera sovinnit,'» della s. Sede e de'
tln quelle l)Oiljarie, ciiidcltà, sacclipgi^i <• Papi; come pure vietò ogni alienazione
alti e iniquilà, <lc[»!orale nel desciiverc i di f|ualsivoglia terra, che appartenesse o
vicariali conquistati e invasi, anrlie col ritornasse alla signoria della Chiesa ro-
r uccisione a tradimento di diversi Uaro. mana, temporaneamente o perpetuamen-
ni e vicari, cioè i vicariali di Spoleto, di te. Perla sua rigorosa osservanza, fu pre-
Iberni, di Periis^ia, di Cilti) di CnsUllo, scritto a'cardinali di giurare tale bolla, e
di Came/ì'iio. Urlino, di
ili J'cniìo, di quelle confermatorie de'Papi successori,
Pesaro, i\i Sini^o^lia ,(\\ Far- /ìiniini,(\\ prima di ricevere \\ cappello cardiiìali-
lunpopoli, dì Fori), di Cesena, d\ Faen- zio, e nuovamente innanzi di procedere
za, d' Imola, ed aiti ancora. La Fran- i all'elezione del Papa, dovendol'eletto to-
cia impedì e vietò di marciare nel duca- sto giurai la, eseguirla e farla osservare;
to di Ferrara, in Bologna e in Tosca- essendo pur vietato il promuoverne la
;jrt , contentandosi Cesare di molestare deroga, e il prosciogliere dal giuramen-
Siena e d'impadronirsi di Piombino: Ra- to. Della qual bolla, e di quelle che la

venna e altre città e liiofjlii erano occu- latincaronojede'giuratuenti, riparlai ne'


pali da' veneti. Quindi il Papa diclnarò voi. LV, p. 282 e 283, LXXX, p. 1
87 e
Ijorgia duca di Romagna, e glie ne die' seg. Il successore Gregorio XIII, confer-
l'mveslilura. Mentre si trattava di con- mò le bolle d'Innocenzo Vili e altri suc-
cedere al Borgia il titolo di re di Roma- cessori, sui pagamenti de'ti ibuli nella vi-

gna, Marca e Umbria, e mentre Cesare gilia o festa de'ss. Pietro e Paolo, e sul-
proseguiva le conquiste e usurpazioni le proteste da emettersi contro i morosi
neir Umbria, morì Alessandro VI a' i8 e decaduti, le quali tuttora si rinnova-
agosto i5o3, onde presto crollò la poten- no dal cardinal camerlengo di s. Chiesa
za del Dorgia, spogliato di tutti i vicaria- e dal Papa, per la festa de' ss. Pietro e
ti e fortezze occupali, dal fortissimo Giu- Paolo. Nel suo pontificato per niQrte di
lio 11. Diversi vicariali furono restituiti diversi vicari temporali per essere ter-
agli antichi vicari pontifìcii, altri s' inca- minata la loro infeudazione, o per non
merarono al dominio diretto della Chie- pagato censo, riunì vicariati devoluti i

sa romana, così le terre occupate da' ve- al diretto principato della s. Sede; e col-

neziani. L'ultima infcudazionedi provin- r aiuto dell'armi del duca di Savoia E-


cia della Sede apostolica, l'eseguì Paolo manueleFiliberlo, GregorioXIII ricupe-
III con l'annuo tributo di gooo ducati rò alcuni de'ftìudi che la s. Sede possiede
d'oro, de'ducati di Parma e Piacenza, in Piemonte, per morte de'vicari e occu-
a favore di suo figlio Pier Luigi Farnese pati dalla contessa di Stropìana che vi
e discendenti. Finalmente s. Pio V ma- pretendeva. Sisto V ancora fiaccò l'orgo-
gnanimo propugnatore del principato glio de' superstiti baroni e vicari tem-
temporale della Chiesa romana , e della porali proteggendo loro vassalli dalle
, i

conserva'/ione integrale de'suoi civili do- prepotenze e avanie colle quali li tratta-
luinii, di cui i Papi sono custodi e am- vano, a tal uopo istituendo la cardinali-
minislralori, colla celebre bolla Aclnionet zia Congregazione soprd i Baroni dello

ìios, de'29 marzo 1567, che sottoscrisse SlaloEcclesiaslico.T)\ pili die'stabiJimen-


e giurò, facendo altreltanto 89 cardina- to alla cardinalizia Congregazione della
li, proibì severamente qualunque infeu- sagra Consuka, la quale fu un Tribu-
dazione, governo e vicariato di qualun- nale di Roma, BDCO pe'ricoisi de'vajsal-
que luogo de'dom ini i ecclesiaslici,a chiun- li contro i vicari e baroni de'feudi.e lo-
que, sia a vita, sia a 3.* generazione, ed ro ministri, reprimendone gli arbitiii e
in qualsiasi modo che implichi pregiudi- l'estorsioni. Procedeva anche in Sede va
V I e Vie 117
caute, perdio yli alTaii talvolta abbiso^na- la s. Sede, che (|ual sua vicaria godeva
Viino tli ^)roiilo rimedio, come per l'ap- per investitura nel Piemonte q Monfer-
pello ilalle curie ile'feudi baronali: si ec- rato, cioè il principato di Masserano e
cettuava ì soli giorni, martelli ultimo di il marchesato di Crevacuore, e li solto-

carnevale, e venerdì santo, onde fu detto [)ose alle disposizioni della bolla De non
argutamente il riportato nel voi. LXXX, alienandis. Ma
un membro di tal fa-
poi
p. i(35. Morto Alfonso 11 d'Este, iluca e miglia, avendo venduto senza il consen-
vicario di Ferrara^ la s. Scile ricusò di so della s. Sede tali e altri feudi ad es-
riconoscere la linea di Cesare d'Esle du- sa appartenenti , a Vittorio Amedeo II
ca di Modena ,
per cui Clemente Vili duca di Innocenzo XI dichiarò
Savoia ,

nelijqS dichiarò il ducato devoluto al- nulla silFatla vendita. E bene [)rendere co-
la Pioiuana Chiesa; lo consegnò in perpe- gnizione del breve di tal Papa, Cam si-
tuoal patrociniode'Pi incipi degli Aposto- cut accepimus, de' 2 aprile 1G77, /?////.
1

li, e VI si recò a prender solenne possesso Roni.,\. 8, p. i^: Coniinittitnr Episeopo


del dominio avendo già istituita
diretto; Alexandrino causa inter prìncipeinMas-
la cardinalizia Congregazione del Buon serani Sedis aposloUcae Feudatariunt,
Goi-tnio, per quello economico delle cit- et conirnunilates die ti loci Masserani^
tà e terre di s. Chiesa, e per vegliare sul- Crei'fltoreetc. N'era allora principeFrau-
la giurisdizione de'vicari temporali di es- cesco Lodovico Ferreri Fieschi. Queste
sa, e altri baroni tributari. Urbano Vili dilferenze tra la s. Sede, ed i duchi di Sa-
confermò la celebre bolla De non alie- voia, divenuti re di Sardegna, furono
«/t/ir/«,eJ estinguendosi in Francesco M.' terminate da Benedetto XIV nel 1741,
li il ramo mascolino de'duchi d'Urbino, eoo dichiarare il re Carlo Emanuele III
tal feudo e vicariato ducale della Se- s. vicario apostolico ?/2 te/nporalibns dn'liio-
de, a t|uesla lo dichiarò devoluto; ed an- ghi e feudi che la Chiesa romana posse-
nueoleil vecchio duca, a' 18 ottobre 162G deva in Piemonte e nel Monferrato, col-
autorizzò il proprio fratello cardinal fr. le condizioni e clausole, che l' investitu-
Antonio Barberini a prender possesso del ra fosse a favore della linea mascolina,
ducalo d'Uibiuo. Wel pontificato del suc- dehitae fidelilalis , ac de bene et fideli'
cessore Innocenzo X, vacarono altri vi- ter exercendo dicti ficariatus ofjìcuiiii^

cariati temporali, Papa per devo-che il praestanlijuranienluni,co\\' Amxwo e per-


luzione riunì al diretto dominio di s. Chie- petuo censo o tributo di scudi 2,000, os-
sa; ed incamerò pure il ducalo di Castro siad'un calice d'oro con patena simile di
e Roncìi^lione, devoluto da' Farnese al tal VI nel 786 elleltuò il
valore. Pio 1 pia-
diretto principato della s. Sede; e di tutti no, immaginato da Benedetto XIV, col-
fece prenderne possesso a nome della ca- lo stabilimento delle Dogane pontificie
mera apostolica. Io tal modo a questa a'confini dello stato di s. Chiesa, elimi-
sempre più si diminuirono i tributi, per nando quelle confuse e che davano luo-
la cessazione progressiva di tanti vicaria- go ad abusi de'barooi, fra feudo e feudo,
ti feudali, ma ad un tempo V Erario e pe'pedaggi e gabelle interne, il che ricor-
Tesoro ponlilicio fu impinguato colle dai pure nel voi. LXXX, p. 163,191. Ri-
rendite de' luoghi ricuperati, e ciò che conoscendo Pio VII che i superstiti diritti
più interessa, felicemente cessarono le baronali de'feudi intralciavano la pubbli-
contestazioni e inceppamenti all'azione ca amministrazione civile e criminale, nel
governativa del Papa. Ilo riferito ne' voi. 1816 ne sospese la giurisdizione, facol-
XLIII, p. 238, LXIX, p. 278, come A- tizzando i baroni a rinunziare alle loro
lossandro VII nel 1 G'S'ò ricevè dalla fami- curie civili e criminali, solo loro conscr-
glia Ficsclu la icsliluzioue de' feudi del- vaodo i titoli ouorilìci: co»! u poco a pò-
ii8 Vie V I C
co molli baroni feudatari vi rinunziaro- (K) a'i6 giugno il tribunale del gover-
uo , e defiuilivameule i pochi feudi re- no, di cui era presidente, prese il nome
slati odierno ponlincalo cessarono
iieir di Tribunale criminale di Roma, di que-
dei lutto per rinunzia de'baioni, il die sto piiredivenendone presidente; e poscia

notai pure ne' voi. LXVll,p.325,LXXX, a' 18 settembre 1848, colla soppressione
p. i63. Come vicari temporali incede-
i del ministero di polizia, e riunione delle

vano nell'ingresso de'Pupi nel loro vica- attribuzioni al ministerodeirioterno, ces-

riato, lo dissi parlando de'loro alaggi, sò l'ulìizio ilei governatorato. Ripri^tina-


ossia nel voi. XCVII, p. Gì. Raccontai tasi a'7 novembre i85o l'importante ca-

nel voi. LXXX, 197 ei()8, die il re-


p. rica di Direttore generale di polizia di
gnante re di Sardegna avendo sino dal Roma e dello Stato pontificio, come dis-

1 85o interrotta la prestazione annua del si LUI, p. 228, LXIU p. 290,


ne'vol. ,

tributo di scudi 2000 pel calice e pate- accennandone le attribuzioni (le anterio-
na d'oro, dovuta per la vicarìa tempo- ri le notai nel voi. XXXII, p. 1 3 e seg.,

rale per la Chiesa romana, di molti fon- e 16), ad essa fu unita la dignità di vice-

di e terre del Piemonte e Monferrato, il camerlengo, nel giugno i853. Laonde


Papa Pio IX the regna, nel i854 solen- latinamente viene denojuinalo, dall' an-
Demente protestò contro tale operalo, in nuo foglio de' componenti la Camera
guarentigia de'dirilti sovrani della s. Se- apostolica, intitolato, CuriaUuni, et li-

de, che qual supremo capo della Chiesa ligantinm l'iceCame-


cnmmoditati :

è in dovere di conservare illesi, anco pel rarius ac pnblicae securitatis in Lrbe


riferito nel libro, celebrato altrove: Del et tota Pontificia Ditione moderator

dirìtlo de Papi t dt Cattolici intorno a- stipremus. Questo prelato, come vice-


gli Stati della Chiesa, 'Roma co'lipi del- camerlengo, nelle tre solennità maggio-
la Civiltà Cattolica 1860. ri dell' anno, cioè Pasqua di Piisurre-

VICARI oVlCCARI. r: Vaccarizia. zione, Assunzione della B. Vergine, e


V1CE-CAMERLEl>GODI SAìNTA s. Calale, fa con tutte le consuete for-
ROMAINA CHIESA, rice-Camtrarias malità la visita graziosa nelle Carce-
Sanctae Romanae Ecclesia e. 11 più de- ri Nuove, ed in tulle le altre Prigioni
gno de'cjuattro Prelati di fiocchetti /' .), di Boma, della quale è a vedersi il voi.

ragguardevole per grado e per preroga- XXXI I, 21 e seg. Qual direttore ge-
p.

tive facente parte della reverenda Ca-


,
nerale di polizia, è capo del corpo politi-
mera Jpo.stotica (A ), qual primo suo co de'gendarmi pontificii, costituito a'iD
prelato, dopo il cardinal camerlengo di luglio i85o, e de Presidenti (ìe'XW Rio-
s. Promana Chiesa, onde interviene quan- ni di Roma {r.). Ila la suprema vigilanza
do siaduna, come per il ricevimento de' sui Teatri, Spettacoli e Feste pubbliche
Tributi (f^.), e quando pe'non soddisfal- di Roma e Comarca, e fino dal i855 è
li alla sua presenza il Papa pronunzia le presidente della municipale deputazione
solenni proteste. Gli era unita l'eminen- de'pubblici Spettacoli e Teatri [f.). E-
te carica di Roma [F.)
Governatore di gli f;i parte del consiglio de'miuistri, di
e direttore generale di polizia ma per , cui è presidente il cardinal Segretario
disposizioni del Papa Pio IX [f.) deli." di Stato {/^), ed ha l'ordinaria Udien-
ottobre 847; gh f" tolta
i la prefettura de' za (F.) dal Papa due volle la settimana.
Pompieri di Roma (/^ .), e sottoposti al Dell'antica polizia riparlai ragionando
Senato di Fioma (f .)j indi a'29 dicem- oc Pompieri, e del Prefetto di Roma, di
biei847 ebbe cambiato il titolo in quel- cui scrisse il Cohellio, Giibernatoris Ur-
lo di Ministro di Polizia, dopoché nella bis, Praefecti Urbi siinililudineni geni.
riorganizzazione de' J'//6j*/2fl// di Roma 11 vice camerlengo direttore generale di
7

vie vie ifQ


polizia npre insieme col Senato Ro- i83j, e ilelle posteiiori disposizioni", li
inulto il ilivetliiuetito nella via del Corso col ^ XXIV: »> Mg/ governatore di Ro-
iitil I
." sabbato e nel gioveilì del iJarne- ma pro|)orrii le nomine de'presidenli, vi-
valc ili fioiiui, 11 niedesiino prelato pre- ce-presidenti e segretari di polizia ne'rio-
cede la detta magistratura col nobile tre- ni di Roma, dell' assessore generale, de'
no co(uposlo di 3 carrozze, servitori a direttori e segretari nelle provincie, de'
piedi, nno de'(|uali porta l' Ombrellino, capi sezione nel suo ministero, de'comin-
e due sipiadroni di gendarmi a cavallo e danti e iilUziali su[)eriori dell'armi poli-
dragoni colle rispettive murielle, tutti in ticlie"'. Lo stesso Pa[)a, col moto proprio
alta uniforme. Nella i.^ carrozza è mg/ Quando co'due. moli-propri^ de'^t) di-
vice-camerlengo e direttore generale di cembre 847, pj'i'uenli
1 sul consiglio tle'
polizia,mg.' procuratore generale del Fi- ministri, decretando il ministero di poli-
sco, ed il gentiluomo di spada. Nella 2.* zia, ne dichiarò le attribuzioni col titolo
un sostituto della procura (iscule, il can- IX: »> Il ministro di polizia dee preveni-
celliere del tribunale criminale di Roma, re i delitti, e reprimerli. Per prevenne
ed un cappellano. Nella 3." i camerieri, i delitti dipende da tale ministro tutto-
Indi a poco viene seguito dalla magistra- ciò die riguarda, i. La polizia generale,
tura summentovata, col suo nobile cor- la tranquillità e sicurezza interna della
leggio composto di 7 carrozze» di molti stalo. 2. La statistica delle popolazioni. 3.

Fedeli a pieili, di 8 a cavallo portanti i La repressione del vagabondaggio. 4- La


pallii del premio di ciascun giorno, non sorveglianza de' condannati liberati dal
diedi tuttala guardia da esso dipendente, carcere, e delle persone non munite di
cioè de' /^om/;/tf//, e loro musica. Lo stesso regolari ricapili. — Per reprimerli, i.

prelato, colla prefata magistratura, tro- L'arresto de' delinquenti da consegnarsi


vasi nella loggia del Palazzo di Fene- immediatamenlea'tribuualicrimiuali. 2.
zia (l''.) per aggiudicare il premio nella Le misure che siano alte a ricondurre la
corsa de'cavalli al vincitore nel carneva- quiete, la lran(piillità e 1' ordine ue'Iuo-
le di Roma, nei quale articolo riportai ghi ove venga turbato. — Son ) sotto
altre notizie analoghe a quelle prodot- l'immediata dipendenza di lui. i. Le pre-
te descrivendo le preuiioenze del Coi'er- sidenze regionarie. 2. Le direzioni , se-

Roma. Il Papa Pio IX, il i."


iialore di greterie, ed altri udizi politici di tutto lo
gennaio 847 concentrò in un solo tribù-
1 slato. 3. I corpi militari politici, e g'i a-
nale, quello del governatore, e que' cri- genlidi sicurezza pubblica. Rilascia i pas-
minali dell'uditore della camera e del se- saporii all'interno, e le carte di sicurezza
ualore, facendolo presiedere da mg.'^ go- ec." Molerò, che abbiamo il Regolamene
vernatore, i quali due ultimi Tribunali to di Polizia sugli obblighi che incombo-
^/i /ìOw<z resfarono so[)pressi; però in ta- no a' viaggiatori che vengono a Roma,
le articolo n<jtai, che il Papa dipoi col ed a coloro che alloggiano foreslie-
tulli

«noto-proprio sul con>iglio de' ministri, ri, de'9 giugnoi84i- W Regolamento di

Come r- nostro principale desiderio, de' Polizia ne'dominii della s. Sede, de' 1
12 giugno 1847, nel comprendervi mg."^ marzo i85o. La Notificazione dcli."a'
governatoredi Roma, togliendogli lagiu- prile 1802, con disposizioni per la for-
dicalura civile e criminale, per a vere isti- mazione del ruolo slalislico della popo-
luilo un nuovo tribunalecriminale dillo- lazione di Roma. Della statistica parlai
ina, dichiarò nel § XII ». Conserva la : nel vul. LVIII, p. iGi e seg., ed altrove,
direzione generale di p(jlizia per tulio lo come nel voi. LXXXI V, p. iG, parlando
stalo, a termini del regolamento de'23 diquellacoinpilata dal miuislrodel com-
oUobrei8i6, del chirografo 20 febbraio meicio e lavuri pubblici, dcll'ialero sia-
.io vie V IC
tu papale , alla (piale segui la pubblica- diligenza lutto particolare. Il vario la-
/luue falla dal ntiiiìsleiodeiriiiterao: tSV^z- vorare di opere donnesche, e sopra lut-
tiitici numeiati^'a delle poiwlazioni del- to ne' merletti di molte fogge, quantuQ-
lo Sialo Falliifido alla (ine del i853 que da breve tempo cominciato, porta-
lul riparlo tcrrilorialc modificalo .se- va già belli fruiti. L' ordine della disci-
tondo i cambianunli cui aiidalo sog- ì- plina, r istruzione, gli esercizi religiosi
gcllo dopo il i833 fino all' epoca pre- sono i mezzi mentre si
eiììcaci co' (jiiali

itiile, Itoma iSJy. lu lale anno il n. 72 i allevia in giustamisura la durezza della


ilei Giornale .di Roma pubblicò il Re- pena meritata, se ne cambiano non che
i^(diiinento della direzione generale di 1 costumi, ma fino i cuori, e si spera ot-
Polizia, sulle veLlurc e allri mezzi di tenere che da quel carcere, ove entraro-
trasporlo. Ivi sono assej^nate le piazze no viziose e colpevoli, escano donne ti-
per le sUizioiii delle vetture di traspor- morate di Dio, utili alle famiglie, edifi-
to a ilue cavalli, compresi gli omnibus, canti pel pubblico. Ora volendo il San-
a le vetture ad uu cavallo, introdotte to Padre accertarsi di propria vista del
verso il i85o ad esempio di Napoli, e bene cagionato da questa nuova orga-
buccessivaiueiile copiosamente accresciu- nizzazione di quel carcere vi si recò di
te. Già a' 2c) novembre 1849 erasi pub- persona : visitò le diverse parli dell'edi-

blicata io Roma la Slatislica di tulli ficio ; si trattenne nella sala di lavoro,


gli u(Jìcii ed impieghi occupali nell'ani- benedisse le detenute. Non è a dire la
minislrazione temporale della s. Se- gioia mista di meravìglia delle 60 rac-
de, co' rispellivi assegni annui : ne ra- chiuse; tacquero confuse tutto il tempo

gionai nel voi. LVIl, p. i35, ed in al- che si trattenne nella sala, e partilo pro-
tri luoghi. A p. 22 della medesima vi è ruppero iu pianto, che fu certo di con-
laPianta del personale dipendente dal solazione e di compunzione insieme. A.'
Ministero di Polizia. Ma oggi la pian- 25 poi dello slesso mese, il Papa si con-
ta del personale è tutta variata nelle dusse alla visita delle Carceri Nuove,
classi, ne'titoli, nelle attribuzioni, nelle consolando cosi colla sua presenza colo-
località, iie'soldi. Sugli albergatori e lo- ro che, quantunque sotto la legge della
candieri, si può vedere il voi. LXXXIV, giustizia per le loro colpe, non cessano
p. 64: sui viaggiatori, il voi. XCVII, p. di essere cari al suo paterno cuore. Ac-
34 e seg. Quanto alle Carceri di Roma compagnato da mg.'^Mertel ministro del- ,

(f^.j e Prigioni [P'.),& nuova direzio-


la l'interno, percorse in ogni parte l'edifi-
ne generale delle medesime delle case ,
zio, ed accuratamente visitò la cappella.
di condanna con pre-
e luogiii di pena, Neil' infermeria accostatosi al letto de'
lato direttore generale, ne tenni propo- malati, benignamente interrogando o-
sito anche ne' voi. LXXX, p. 164 e seg., gnuno intorno alla causa di lor prigio-
LXXXIV, p. 27 ei49- Interessa che io nia, air andamento del processo o alla

qui aggiunga riportare il Giornale di Ro- sentenza avuta, e modo con cui erano
al

ma del i855 e la Civiltà Cattolica^ che trattati. A degnò rivolgere paro-


tutti si

il Papa Pio IX a' IO ottobre visitò il car- le di conforto, assicurandoli che avrebbe
cere e casa di correzione io sulla Piaz- loro fatto sperimentare la sua clemenza,
za di Termini^ aflìdate alle suore della laddove fosse stata compatibile co' do-
Provvidenza, le quali formano in quel veri della giustizia. Recossi ancora nelle
luogo pena una scuola di educazione
di stanze destinale alle visite graziose, ed
religiosa, morale e civile. La nettezza a' membri della benemerita congrega-
delle sale e delle abitazioni, e la decenza zione di s. Girolamo della Carità. Pe-
e pulizia della persona^ v' è curala con ndio nelle segrete, indi nelle carceri lai-
V I e Vie .2,
glie, non lascialo inosservato Io stesso terra, che Piijm e Sovrano, irn[)avido re-
pailatoiio. Passato nella cucina, forinos- gna ili /'alitano Ira'lrionli che deriva-
si ad esaminare il pane, cui volle assag- no dall'unisona voce di lutto (juanto il
giare, indi il resto del vitto, cioè la mi- caltulicismo, e Ira le perturbazioni che
nestra, il vino e la carne, bramoso di co- gli producono le incessanti jneiie ilegli
uoscere in quella visita inaspettata co- empi , delle Sette (A.), del Socialismo
m'erano trattati detenuti. Si compiac- i
(/'.), che pure riprovai nel voi. XCIV,
que eziandio visitar la prigione delle don-
p. 3 IO. L' Uditore del Camerlcngato^
ne, poste sotto la cura sullodate suo-
dt- Ile facendo parte di questo, prolitlai del suo
re della l'iovvidenza, che dalla casa di articolo, per descrivere le diminuite in-
correzione di Termini lo stesso Santo Pa- gerenze del Camerlengato di s. riomana
dre avea da alcuni Djesi fallo collocare Chiesa, tranne quelle spettanti ali" Uni-
una parte separata del
in locale. Colà si i'ersità Romana (della (pjale, annunciò il
trattenne ad esaminare le celle destinate Giornale di Roma de'3() aprile 1 8Go,pei-
alla notturna separazione, visitando inol- rinunzia di mg.' Campadonico, il Papa
tre lavorio e l'inferme, a cui volse pa-
il
nominò rettore il Rev." p. Bonfiglio Mu-
role di pia consolazione. In ogni parte
ra generale dell'ordine de'servi di
Maria,
del vasto edilizio, il Papa fu accolto con già professore e rettore deiruuiversità
di
tali segni di gioia, chea frenarla ne'de- Perugia),aJ pagamenlode' rz/T^^^/^al tem-
tenuti a stento valse la legge della disci-
po della Sede apostolica vacante (f^.)^
plina e dopo d'aver graziati diversi col-
:
ed altre, e quale sia lo stato presente del
piti da breve condanna, e palesata la sua camerleiigatoj avendo nolificato il n.
soddisfazione per
6^
randamento di quelle del Giornale di Roma del 1857, avere
carceri, se ne partì.
li Papa, nel Concistoro de'iq cnarzo (in
Nell'articolo Governatore di Roma, esso, con allocuzione e inlerpellazione
,

descrissi l'origine della carica e sue


le del parere del Sagro Collegio, il Papa
grandi prerogative, in uno alle medesi- promulga ancora cardinal Fice-Can-
il
me del vice-camerlengo di s. Chiesa, luo- celliere di s. Chiesa, e non altri come ;
gotenente del cardinal Camerlengo di s. speciali e soleimissimi erano i Funerali
Romana Chiesa. IMa siccome nel ponti- d'entrambi), conferito l'amplissimo ulU-
ficalo di Pio IX, si operarono molte va- zio di camerlengo di s. Romana Chiesa
riazioni di titoli, di prerogative, di resi-
al cardinal Lodovico Altieri romano,
in-
denza, riguardanti oltre tali diguitari del-
di essendo stato trasferito il segretariato
la s. Sede, la Sovranità della s.
Sede^ del camerlengato ia Piazza Navona al
Roma, ed i Tribunali di Roma, ad evi. n. 97. Per vacanza, assenza e
impotenza
tare ripetizioni è indispensabile tenere
,
del cardinal camerlengo di s. Chiesa,
ne
presenti i ricordali articoli, per
compe- fa le veci in lutto il cardinal Segretario
uelrnrsi con questo, cuisi rannodano que' di Stato, eà eziandio Io dissi, ne' voi. VII,
che iu seguito rammenterò, anco per a-
p. d^, LXXX, p. 197 e ,98, LXXXIll
vere in essi tenuto proposito delle nuove
p.179. Anticamente, talvolta suppliva il
disposizioni governative, esuccessive mo-
cardinal camerlengo, in detti casi, il pre-
onde potersi rinvenire le op-
dificazioni,
lato decano de' Chierici della Camera
portune nozioni, per la dignità, autorità apostolica {F.\avem]o\o rilevato ne' voi.
e prerogative del prelato vice camerlen- VII, p. 6 1 XI, p.i 88. Nou mancarono
,

go. In essi pure narrai le vicende politiche, cardinali prò camerlenghi, deputali
da'
inclusive a (|uelle sino ad oggi, non meno l'api, ed il Sagro Collegio, nella
sede a-
ilrecente operato iniquo e vergognoso,
postolica vacante, per voti elegge il
car-
coutjo il falcar io di Gcsii Cristo (f.) iu dinal pro-camerlengo, se io quel
tempo
.22 Vie V I C
muore il cardinale che ne (ungeva l'uf- magnali di Pkoma, e poi trasferito a'car*
llzio (altrellanto si pratica per morte del dinali. Altri, me^lio lo faimo derivare
cardinal Penilciizicrc iiiii^giore, poicliè dall'antichissimo/' tee- 0(;//i//;o, primario
i loro tribunali non cessano colla morte ufllziale della s. Sede, soprintendente al

del i'apa,co-'ì quello del Ficario di llo- Patriarclùo Laleranense (/^.), dimora
nia, che morendo restano delegate le fa- de'Fapi, ed alla Famiglia pon(i/icia{F.),
collà a mg/ Ficegerentc). Mi piace ri- già esistente nel IV secolo, il quale fa
produrre quanto nel Fiorino cV oro illic- succeduto dall' /^/v:/V//aco/iO della Chie-
strilo, p. Ì79, scrisse il Vettori, sulla pa- sa romana (F.), Ficario del Papa [F.)
rola prò. In lìotna molle dignità pare e Priore [F.) de'cardinali diaconi, ed al
che sleno limitate, quando risiedono in F eslarario della s. Romana Chiesa {F.),
persona del collegio de'cardinali, eserci- per l'amministrazione delle Rendile del-
tandole essi col \iif e col prò aggiunto la medesima e del Tesoro pontificio ( F.):
al titolo, le quali cariche ne'prelali paio- in somma ebbe la soprintendenza di tut-
no piìiiini[)le e meno ristrette. Cos'i, per ti gli alfari, stabilendone la carica a vi-
cagione di esempio, il governatore di Ko- ta. iVel PaLrzzo apostoli-
patriarchio o
lua, essendo talora cardinale, si dice Pro- co {F.), collannuenza de'l^api, camer- il

Goi'irnalore, il datario siaiihnenle Pro- lengo assunse a coadiuvarlo il Maestro


DaUirio, dovechè, quando sia destinato del sagro Ospizio [F.) , carica laicale,
alle medesime cariche un prelato, si di- cui successe la clericale di Prefetto del s.
ce lihera mente g'nrruatore e (Lilnrio. Pidazzo apostolico , chiamato Maestro
Per lo contrario CdinerU-ngo di s. Chie- di Casa del Papa, e poi Maggiordomo
sa e Penileiìziere maggiore, si dicono i
(
F.). Nell'amministrazione delia Rendita
cardinali che occupano quesl' im[)ieghi, ecclesiastica e ùtt Tributi {^F.), camer-
il

i quali si nominerebbero Ficc-Canitr- lengo con pontifìcia licenza cominciò a


Iciigo (([ui erra il dotto scrittore, de-esi prevalersi dell' aiuto de' prelati Chierici
t\\ìc prò, poiché il vice-camerlengo è di- di Camera, a'quali pure distribuii diver-
gnità prelatiitia), e Pro Pfnitcn-iere,f>Q se altre delle sue molteplici e gravi in-
lusserò dell'ordì ne de' prelati. Questo, cre- combenze, che vadoa riferire, presieden-
ile il Vettori, che nasca sem[)licemenle do egli al governo della Camera aposto-
dall'uso, cioè che essendo sta te lunga luen- lica, pel regolamento governativo ed e-

le conferite alcune cariche a' cardinali, conomico delle pubbliche cose. Succes-
perciò si danno co\ prò a'prelati; ed al- sivamente, per r amministrazione delle
rincontro [)er la medesima ragione, al- lentlite e custodia dell'erario, s'introdus-

tre solite a darsi a' prelati si conferisco- se l'ullìziodi Tesoriere generale [nt[ qua-
no col vice e col prò a' cardinali , e ciò le articolo parlai di parecchi camerleo-
per mantenere le cariche nella loro ge- ghi di s. Chiesa, e di diversi loro luogote-
rarchia. Osserveiò, che il titolo di Can- nenti vice-camerlenghi, oltre la serie
celliere della s. lloiiiana Chiesa, per a- che ne formai al proprio articolo). E sea-
vere esercitato la carica un prelato , si za dire, che quasi tutti gli altri mìniste«
converti iu quello di Fice-Canceltierc, ri derivarono altresì dal camerlengo, io-
per le ragioni che addussi in quell'arti- clusivamente a' soprintendenti generali
colo, benché ne sia sempre fregialo a vi- dello stato ecclesiastico, poi denominati
ta uu cardinale. Inoltre il Vettori illu- Segretari di Stato, siccome esercitava
stra, a p. 355 e 5 o, la frase prò tempo-
i ancora nel suo Tribunale di Roma, col
re. L'onox evoìniìoio ufìizio di Camerlen- governo particolare di questa e suo di-
go dì s. Rùinuna Chiesa, opinò il Co- stretto, la giurisdizione civile e crimina-
belliUjChe fu&se (ino al 1 000 esercitalo du' le sui secolari in Roma e suo distretto^ e
vie vie 123
nel limaneiile ilello stalo di s. Chiesa il cnlrare in essi non si dovesse ricliicde-
diiillo deira[)pt;llHzioiie alla (iiopria cu- re be noni soli meriti j>er!>onidi, anzi re-
ria, anche dagli ordinari, cosi prese per stilm lesoinnae shorsaleilaglialluali. Do-
assislerlo un udiloie prelato, per le cau- poche il Papa lia prochunalo in concisto-
se civili, che poi sì disse L di ture genera- ro d cariIiiiidciMnerlen;^o ili s.Chiesa, epic-
he della lì. Camera aj)ostolua[ut\ ipia- sii gli gioia fcdellìi, e dalle sue mani il

pure le giurisdizioni
Je articolo espressi cardinale prende il /jV/.9/o//r- (/'.) del co-

dei ministro che vado a nominare) ed , mando, e lo consegna al prelato vice-ca-


un prelato / /ce-C<7»itf/7f//go per gover- inerlengo, colla formolu esibita ne' voi.
Dare Roma e il suo distretto , colla so- VII, p. 67, XXXll, p. 17,19 eseg. (uien-
pi intendenza alle cause criminali, mini- tre, come col hacolo incedeva il vice-ca-
stro che si denominò pure Coveniatorc nierleogo ne / i(igi>{ de Papi, lo narrai
di llofua: altro prelato col titolo d' Ldi- in quell' articolo, come nel voi. XCVII,
tore del Ca/nerlcngato, fu assegnato al p. 54). Allora il prelato, s'è nuovo nel-
camerlengo, pel disbrigo degli all'ciri che la carica, s' intitola : Camera apostoli-
direttamente dipendevano da lui, oltre ca /'ice-Ca/iierarins, et Caincrarii Lo-
due privati uditori Lnogolenenli pel ci- cumtencns j qualifica cominciata sotto
\ile e pel criminale, ed il segretario gè- Eugenio IV, ne* governatori di Roma,
nerale del camcrlengato. In |)rogresso di Quanto in vece ultimamente si prillilo
tempo, a varie vicende soggiacque Tarn- dal Papa nel dare il haslone del co-
pia e sterminata autorità del cardinal ca- mando al presente vice-camerlengo, lo
inerlengo di s. Chiesa, secondo il volere dirò in fine. Nella serie de' cardinali ca-
de'Papi e le condizioni de'tempi, per cui nierlenghi di s. Chiesa e de' cardinali
Tenne gradatamente ristretta, n)assiuie pro-camerlenghi, parlando del prelu-
dal secolo XVI in poi, quando pe'biso- lo carnei lengo (poiché anticamente non
gni della camera apostolica e del suo e- era sempre cardinale) Conzy o Conzié,
rario, gli uflici camerali divennero ve- dissi (e meglio ripelei nel voi. XXXII, p.
naii, ossia vendibili, detti impropriamen- 7), che per recarsi egli al concilio di Co-
te anche Facabiii (l^.); ed allora cjuel- stanza, nel luglio 1417 dichiarò suo luo-
li che gli acquistarono, però riconosciuti gotenente nei camerlengato, durante la
idonei ad esercitarli, cercarono a poco a sua assenza, il nipote b. Lodovico {f".)
poco, per via d'esenzioni e privilegi, di Allemand, ed eletto Papa Martino V nel
dalladipendenza delcardinalca-
togliersi concilio l'i i novembre, a'2 lo confer- i

merlengo, Papi avendo già da notabile


i niò colle inerenti prerogative, indi a'27
tempo principiato a direttamente nomi- maggio 14*24 l'inviò governatore a Dolo-
«arli, per l' autorità a cui erano perve- gna,già essendoarcivescovod'Arles;crea-
nuti, e per la figura che facevano nella to poi Lodovico cardinale a'24 mag-
il b.
C'iria Romana. Anche la carica di ca- gio 1426, vacò
la carica che esercitava

merlengo di s. Chiesa, sino da'primi an- temporaneamente, egli furono surrogati


ni del suddetto secolo, si ac<(uistava da' altri soggetti, col titolo di Luogotenenti
cardinali con ragguardevole somma, ri- del Camerlengo odi Camerlenghi.
f^ ice-

ferita pure nel voi. LXXIV, p. 2c)3 e Non devo tacere, il' avere anco riferito
294, ove altresì narrai che per altrettan- nel voi. XXXII, p. 6, e n)eglio alla sua
tosi acquistava il vice camerlengato, cioè volta dovrò ripetere, che Martino V già
5o,ooo scudi d'oro, come sotto Sisto V, nel 14^4 avea dichiarato Guidalolti, in
finché Innocenzo XII sapientemente nel luogo del camerlengo, vicegereute del ca-
i6()2 proibì la vendita degli uHizi della mcrlengato, Vicc-Camerarii LocunitC'
camera apostolica, prcscrivcudo che per uciis. Continuai la sctie de'oardiuult ca-
i^\ vie V 1 C
mei lenglii di s. Chiesa, nel voi. LXXXH, straordinario, poscia divenne onlinario,
p. 181, e Ilo compita coii'attuale sun-
I diminueiidijsi la giurisilizione del senato-
Sipuò vedere ilColieliio, IVo-
iioiiiin.itu. re e del maresciallo della curia, mentre
lilia Canllnalatus, et Rouianac Aulae la carica di prefetto di
ridusse Roma si

ofJìcUilium. Gap. 3f). De Card. Came- più onorifica che autorevole. In sostan-
rario^ ejns<inc dìgrillate, officio elfacuL- za, il |>relato governatore di Roma e vi-
Gap, 53. De ìis, qui S. R. E.
latibns. ce camerlengo pervenne ad essere in Ro-
Camcrarii nmiins exercuerunt, et quo- ma il primo personaggio dopo cardina-

i

rum noli Lia lia'iere poluit. Nel descri- li, come lo è tuttora il vice-camerlengo.
vere l'origine ilei pieialo Governatore di In principio i ministri del camerlengo,
/io//<^z, narrai in (jueirarlicolo, cliecomia- da lui scelti a coadiuvarlo ,
poi furono,
ciaodo da lli>(uulo primo re di Roma, il come dissi, nominati da'Papì,
cos'i il go-

Prefetto di Roma primario magistrato la vernatore di Roma


governo della cit- pel
governava col suo distretto (cioè nel rag- tà e suo distretto, e vice-camerlengo nel-

f^io diiO(j miglia gli anliclii prefetti, di la camera apostolica, con opportune e

4o i posteriori), massioie nell'assenza de* ampie facoltà, traeiidolo da'piìi beneme-


re, de'consoli, degl'imperatori, con varia riti prelati della s. Sede, e anticamente
autorità, secondo i tempi, però maggio- spesso dal collegio de'chierici di camera,
re durante l'impero, avendo pure cura e da amovibile divenne carica cardinali-
della polizia. Divenuti i l^api sovrani tem- zia, come lo è il vice-camerlengo diretto-
porali, nella prima mela del secolo Vllf, re generale di polizia, l^erò nella Sede
ne' primordi di tal principato civile fe- apostolica vacante , il Sagro Collegio
cero governare Roma dal Patrizio di Ro- confermava rimoveva il governatore di
ma (1^.), da loro eletto; indi si ripristinò Roma (oltre gli altri principali ministri:
l'anteriore prefetto dell'alma citlù, ma dalla metà del secolo XVII in poi, nou
maggiore fu il potere del cardinal camer- trovai che uu remozione
solo esempio di
lengo di s. Chiesa, primario ministro pon- de'governatoridi Roma, nella persona di
tificio nel politico, nell'amministrativo e mg.*^ Ariberli, per morte d'Innocenzo X,
nell'economico, in Piomae nel resto de* e lo notai nel voi. XXXII, p. 44 > •' so-
dominii temporalidella s.Sede. iVotai col stituito venendo fatto dal nuovo Papa se-
Garampi, che anticamente il vice-camer- gretario di stato, e fu poi Clemente IX ;

lengo cessava dall'unìcio colla morte del e per morte di Denedello XIII, nel cui
Papa, il nuovo eleggendo altro; enume- pontificato vari ministri abusarono di sua
rai (]ua!i erano le sue prerogative , che buona fede, furono sospesi il tesoriere e
talvolta fu di verso dalgovernatore di llo- commissario dell'armi, ed sostituiti si
il i

ma , finché ad esso si riunì la carica. A. confermarono dall'eletto Clemente XII,


rendere il vice-camerlengo superiore nel- come rilevai nel voi. XVI, p. 29^), do-
la giurisdizione delle curie al Senatore vendo giurare fedeltà il confermato il

di Roma, ed al Maresciallo (f^.), fu mu- sostituito. In tale epoca, i governatori fa-


nito di più estese facoltà, col titolodi Go- cevano coniare medaglie, per l'accesso
vernatore di Roma (titolo che io spero al Conclave, coll'epigrafe Praef. Urb. :

vedere ripristinato nel vice-camerlengo, et P^ice-Camerarius. Ne parlai ne' voi.


e di poterlo riferire altrove, com'ehbi la XV, p. 3o7 e 3o8, XLI V, p. 78. Nel ri-
compiacenza di farlo pel Tesoriere gene- cevere il bastone del comando, il gover-
rale, mmislro delle finanze, dopo pub- natore vice-camerlengo faceva al Papa
blicalo(|uell'articolo,cioènel voi. LXXX, il giuramento di fedeltà, che riportai a
p.199), da Eugenio IV nel i434 o me- suo luogo. Indi passava il prelato uel
glio uel i43G: per allora fu magistrato tribunale della camera apostolica a rìce-
V I r V I C lot'i

vere tlal caidinnl camerlengo il locrliot- nclntenoUrn l'icc- Coviernrii nnnipti e- 1

lo e lacappa (come si piatirà uh nuli- tinet. —


Descrivendo il l'rcjrtlo di /io-
quo con riidilore tlella camera e col le- ma, la dissi in (pieli'arlicolo, autorevole
soiieie,secomloil riferito ne' voi. LXXl V^, e primaria (li;^nil.i di Roma, istituita dal

p. 9.80, e altrove, LWXll, p. 178, in- reRomolo, fondatore di Roinn, prima del
veslilure che dà il camerlengo, dopo ri- Senato /io////7//0, dichiarandone la digni-
cevuto \\ giuramentodall'in vestito), ipiiii- tà e l'autorità , e che diveimla soltanto
di sedeva presso di lui. Altrettanto pra- non ces>ò propriamente con d.
onorifica,
ticò l'odierno m^.' Matteucci vice camer- Taddeo Raiherini nominato dal pro-zio
iengo e direttore generale di polizia. A Lrbano FIfJ(T'.),\)0\cUì: questi l'intro-
lui si conservarono l'intervento e la pie- dusse nella sua famiglia, a cui la conces-
niinenza nelle Cappelle pontificie ed al- se a 3.' generazione; latjnde Innocenzo X
tre solenni funzioni , e quali le descrissi nel creare cai dinaie Carlo Rarlieiini, pri-
Dell'articolo di cui laconicamente ragio- mogenito did. Taddeo. non piìi dal 1
647
no, ed suo l^veno è eguale a quello de'
il vivente, lo facoltizzòdi poter ritenere la

governatori di Roma. Coni'e<si, il vice- prefettura, alla (|iiale successe il fratello

caraerlengOj vn a prendere il l'apa nelle secondogenito d. Maifeo, che morto nel


sue stanze, e l'accompagna «ielle cappel- 1 685, divenne prefetto il di lui fìj^lio ti.

le del palazzo apostolico, facendo dopo Urbano, in cui si estinse la linea masco-
altrettanto nel ritorno alle pontifìcie ca- lina, e lo era vivente ancora il cardinale
mere. E se le cappelle celebransi in al- defunto nel 17041 che l'avea ceduta al

cuna chiesa di Roma, il vice-camerlen- fratello e al nipote. Urbano nel 1711


A d.

go incontra il i^apa alla carrozza e lo , nacque d. Cornelia, che nel 1728 si spo-
riaccompagna quando vi risale. Nel Pof- sò a d. Giulio Cesare Colonna de' prin-
sesso del l'apa, preso da Innocenzo Vili cipi di Carbognano il quale lasciato il
,

neli484,dice la storia, cavalcò J ice-Ca- proprio cognome, assunse c|uello di Bar-


nicrarius baculuni in rnaniiporlans, sen - berini, per cui la prefettura non venen-
7.8 nominarsi il governatore. Nella caval- do a lui conferita, restò sospesa e non ,

cata deliS4G pel [ìossesso del Papa che si estinse che di fatto. E già essendo
regna, mg."^ Marini governatore di Roma morto d. Urbano a' 27 settembre i 722,
e vice-camerlengo cavalcò innanzi la Cro- questa propriamente è 1' ej)Oca del ces-

ce pontifìcia, al modo detto nel voi. LV, sato prefetto diRoma, non essendosi più
p. 48, avendo due staflleri a'Iati con
I li- rinnovato. Quanto alla serie de' prefet-
vree di gala. Finalmente cominciai la se- ti di Roma, dopo avere discorso di quel-

rie de' vice-camerlenghi governatori di li dell'antica Roma^ per le relazioni a-


Roma, con Gildo de Varris Poccio di vule co' Papi, descrissi il loro succes-
Genazzano 4^8, oltre altri nomina-
del 1 sivo intervento alle pontifìcie funzio-
ti innanzi, che poi doviò ricordale, sino ni, con distinte prerogative, più volte
e inclusive a mg.' Zacchia. Si può con- donati della Fiosa d'oro benedetta (F.),
sultare il cardinal De Luca, Rclalio Ho- precedendo il Gonfaloniere o f'essil-
tnaitne Cniiac forensis, ejuscpic. Tribù- lifero di s. Chiesa, e talvolta pure il
ìialium. Disc. XI. De Cardi/ioli (Came- senatore di Pioma. Dello quindi gencii-
rario, cjitsque OfTicialibus, et Tribuna- camente de' primitivi prefetti di l\oma,
li. Disc, xxxin. De Tribunali Camerae dopoché Papi erano divenuti sovrani
i

j4postolicae. Disc, xxxvi. De Guberna- temporali, e che nell' 800 era Costanti-
tare Urbis, ejusque JlJinistris, et Tribù- no Orsini, nel 9G5 Rolhedo, indi Pietro
iiali. Santamaria, Kolitia Ilomauoc Cu- nel r)GG, di cui anche nel voi. XCVII, p.
riae^ cap. w.Dc Cubcìualoie Li bis, in 88; poscia nei C)t)4 (e non 794 comesi
.7.0 vrc V I C
ìep,2,e nel voi. LV, p. t23, per fullo lipo- cancellieri di s. Chies;», il perchè intendo
f^iafìco, sel)l)ene il coiiteslo lo leltiliolii) intrecciarli nella seguente rifusa serie, ag-
Cie^ceiizioNomeritano, rìpailato nel voi. giungendo alcuii'altra nozione a' di già
XCVII, p. 9?. e qC). Decapitato nel r)f)8, pubblicati, notandolo alla loro volta, e se
rilevai nel voi. LXXVII, p. 7.88 e 7.8f), li conobbi per l'asserzioni del Marocco,
che gli successe nella prefettura il figlio non mancherò dichiararlo, tacendo se a
Giovanni, che assunse il titolo di Patrizio lui furono ignoti, benché pare che siasi

ili Roma e ne nsnipò il dominio vivea : piofittato della mia serie pubblicata nel
neh COI. Indi col Contel()ri,nel ricorda- 1845. !Ma a non ripetere in tutto il già
to articolo, proseguii la serie de' prefetti pubblicato, riprodurrò quasi i soli nomi
tli Roma, ed aggiunsi a d. Taddeo, i suoi e l'epoche, tranne alcune eccezioni: altie
due figli e nipoti sunimentovati, non sen- notizie di ciascuno sarà agevole di rinve-
za onimettere il ricordo, che ne'prinrii an- nirle riscontrando gli articoli de'Ioro ve-
ni del corrente secolo tornò R.onia ad a- scovati e quelli dell'altre cai iche da'me-
vere altra specie di piefetti, cioègl'irape- desimi esercitate, se ne formai la serie.
riali francesi, tra'quali a cagion d'onore, Gli elevati al cardinalato e al pontifica-
pe'suoi studi, ricordai il Tournon, e do- to avendo le biografie, li rimarcherò in
\rò riparlarne con osservazioni. Alcuni corsivo.
anni addietro fu stampato in Roma in fo-
glio volante; Scric de Prefetti ser.olari Serie de Prefetti di Roma, e de' fice-
diBonia, e de' prelati Governatori dal- Camerlenghi di s. Romana Chiesa e
l' anno mille di nostra redenzione fino Governatori di Roma.
ali S^6, formala da Giuseppe Marocco
iniolese, che ha scritta la biografia di Anno 000, o dopo I la morte del padre

ciascuno di volumi mediante


essi in sei Crescenzio I Nomentano, già ricordato
la fatica incomparabile di anni xxrr, con altri prefetti, Giovanni conte del pa-
manoscritto esistente presso V autore. lazzo Lateranense e palriziodi Roma, vi-

Precede ad ognuno 1' anno, segue il no- vea nel I o IO col figlio Crescenzio II, pel
me e il cognome, di molti anche la pa- LXXVII, p. 288 e 789,
riportato nel voi.
tria, di altri le dignità e di ve'^covo o , ove osservai che il Crescenzio di Berar-
di governatore, da Giovanni de Vico del do de'conli di Marsi e pel riferito detto
loco, sino e inclusive a mg."^ Grasselli- de Turre fu diverso, come anche dissi
ni. Notando, che d' allora in poi »» tolto nella serie. Il Marocco riporta pel i." Gio-
il titolo di governatore, si crearono mi- i vanni de Vico nel looo^e Crescenzio
nistri di polizia scparanrione anche le
, della Torre neh ooS.Inveceio.dopoCre*
attribuzioni, e furono secolari (negli ul- scenzio di Berardo, registrai Crescenzio
timi anni anarchici), meno gli ecclesia- conledi Sabina, favorito da'Papi e morto
stici mg/ Udebiando Ptuffnii romano e nel I o o, da cui
I si crede discesa la nobi-
r odierno mg. Antonio Matteucci fer-
"^
lissima famiglia de'Cre5re«s;,ch'ebbepiù
mano, che oltre di essere direttore gene- cardinali, propriamente succedendolonel
rale di polizìa, è anche vice-camerlengo I o I I Il Marocco
Crescenzio della Torre.
di s. Chiesa, personaggio vigilante e dot- ioao Costantino Gaetani, nel
offre: nel

to". Dopo aver io compilate e pubblica- io7() Adolfo Caifarelli, nel io4o Bene-
te le serie de' Camerlenghi di s. Chiesa, detto Gaetani, neho5o CenciodeCinciis
de'Governatori di Homa Vice camerlen- romano. Io registrai, neh 060 Giovanni,
ghi dis. Chiesa, e de' Prefetti di Roma, neho(3i Stefano, dal Marocco cognomi-
procurai raccogliere altre notizie sui per- nalo Cenci, ma al io64- Neh 076 Cen-
sonaggi che furono camerlenghi e vice- cio oCiiuio, oltraggiatore di s. Gregorio
V I e Vìe 117
/'//, e punito. Nel i uSo Riccnido de Vi I de Vico, neh ir»*) Gio-
iCìO Pietro Vili

co. ^ello85 aluo Cincio, vuole IMuioc- vanni Il de Vico. L'antipapa Pasquale
co. NelioJ^B l'enedetlo. NcliO()() l'ielio III nel iGG elesse prefelloGio vanni Fran-
I

de Vico: forse (jnello il di coi sigillo lo gi pane figlio del precedente. Nel 1 1 70 Ot-
divenne della prefettura di Uoma, come to oOttaviano del Pnpa, fatto dall'im-
nel de'^criverla dissi nel voi. LV, [). i2i. peratore Federico m Papa Alessan- I , »

Gli successe il Hglio l'ietto de Vico vio- dro III rivendici) il diritto di nominai lo,
leuteinente neli i i G. Ma l*a[»a Pastpiale e vedendo pentito Giovanni Frangipane,
Il confei'i la prefettura a l'ierleone de lo confermò. Non ostante Ma-
perdonò e
l'ieileoni louìano. Il Marocco, n Pietro i 7T Nicolò di Vico, e
rocco riferisce nel 1

de Vico seniore, nel 5 die'in successo i i i neh 187 Giovarmi patrizio; imperocché
re Nicolò de Vico. Pulìellatosi nel i8 i i nelle nuove tiu biilenze era stato ripristi-
Frangipane a i'a[)a Gelasio II. l'ierleone nato rnllizlo; e quindi nomina nello stes-

10 hherò, ma poi nel i i?.3 Pa[)a Calisto so 187 Pietro nono de Vico. Nel 190
1 i

11 [)er abusi depose Fierleone. Invece Ma- Piet ro Paolo Angelo AndreaMaltei. L'im-
locco, neh i 18 ci dì» Crescenzio nipote peratore Enrico VI tornò a usurparel'e-
di Gelasio li, neh i 19 Pietro di Vico e lezione del prefetto, esigendo da Pietro il
Stefano Normanno: inoltre il 1° il Ma» giuramento; però Papa Innocenzo III
rocco lo chiama Pietro <7"/«to, perchè nel- obbligò Pietro di prestarlo a lui nel i
1
98.
lasua serie l'aveano preceduto 4 di egual In questo frattempo JMarocco nota nel
cognome, ma di nome un solo. Nel i3o 1 I 93 Manfredo de Vico e neh ?. G Gio-
I 1

t!go Frangipane, seguace del parente an« vanni 19 Teobaldo de Vi-


di Poli. Nel 12
lipapa Anacleto II. Nelloslesso annoMa- co, nel 12-24 Goltofredo suo figlio e le-
I occo ne registra, oltre Ugo, Pietro sesto galo ponlifìcio; neh23o il detto Giovan-
de Vico, e Giovanni. Neh 84 Tebaldo 1 ni di Poli conte d'Alba e senatore. Ma-
de Vico e Pietro Latroni. Quest'ultimo, rocco riempie la seguente lacuna : nel
Marocco cognomina de Ladroni di Alteja; 1235 Giovanni, neh 240 Oldrado Ruf-
e quindi riporta, neh 1/(6 Giordano pa- fìni romano, nel 25o Campulo, nel 2G3i 1

trizio, equivalente a preletto, e neh 1 5o Giovanni IV de Vico, nel 12G8 Pietro


Pietro sesto de Vico; secondo il suo siste- XI de Vico, nel 1278 Ildegardo Conte.
ma sarebbe stato l'ottavo, avendo già Trovo nel Marini, Degli archiatri pan-
chiamato sesto Pietro del i i3o e senza 325, Pietro da Montebru-
tiflcii, l. 2, p.

luiiiiero Tebaldo deh i34- Ria io, dopo no carnei lengo di s. Chiesa, cui successe
Tebaldo e Latroni, narrai l'insurrezione Guglielmo da s. Lorenzo mandato arci-
romana, fomentata da Arnaldo da Bre- vescovo a Narbona, e stette in questa di-
scia , eresiarca e caposeltadegli odierni ne- gnità a tutto il [)apato di Gregorio X,
mici della sovranità papale, pel ristabi- terminato nel i 276 a' io gennaio, da cui
limento del municipio e del patrizio, ri- ebbe la chiesa di Ferrara. E nel t. i, p.

muovendo il prefello; dunquequestonon 23, rinvengo il r." vice-camerlengo Beren-


equivaleva a quello, per cui fu elevato gario de Securreto , luogo del contado
da'faziosi al patriziato Giordano. Il pie- Veoaisino nella diocesi di Vaisoo, prevo-
ftlto soltanto fu ristabilito nel
55, con i 1 sto di Maisiglia, chierico della camera e
Pielio del l*apa e Pietio Frangipane: è vice-camerlengo del Papa 19 luglio
a'

inutde il due ch'erano tutti romani. Nel 1274. Questo titolo gli dà Gregorio X
I i5f) registra iMarocco il cardinal C»a/- nel 1
274, essendo camerlengo Guglielmo
fiero governaloi e: tutl'alho; egli fu fatto da S.Lorenzo. Berengario già era nel 1272
l icario (li lumia nel 1 i
74. Indi Maroc- Custode della Camera. Le notizie del
co, eoo incialte numerazioni, ulhe ucl Marini , ddigentcraeute sono tratte da
I as vie VI C
(luctimenli itr(Trap.il)ili deirarcliivlo Va- rlca di A/nresciallo, non ppvò fu luijeil
ticano. Soldjeiie l'ho rileiilocol tucclrsi- «vendo proceduto collo storico Ratti, in
nio, nel voi. XXXII, p. G, essendo il [)iìi tale articolo, nulla trovai del governato-
antico vice-camerlengo clie rinvenni, con rato, vocabolo allora inusitato; lu beuM
altre parlicolarilà, qui niiovanienle cre- senatore sotto il fratello, e ne'pontifica-
dei parlainc. Dallo stesso Marini , t. 2, li di Nicolò IV e bonifacio Vili, anzi nel
p. n e i3. apprendo ch'era camerlengo I2f)i senza collega, e si In una sua mo-
eli JN'icolò 111 ntai^i^lcr Raynaldus /Udr- neta senatoria, prodotta dal Vitale nella
ei Domini nostri Pfipne Canicrarins, Storia diplomatica de' Senatori di Ro-
redimens Criiceni slationariani, ctfa- ma. I senatori li eleggeva il popolo ro-
cìens fieri campanani, nomine Canurn- mano, che per tali elesse gli stessi Ono-
rianiy sua propria pecunia. Orate gratis rio IV e Bonifacio Vili. Nel 1297 pre-
(si tenga presente il \i\o\o(\t\\^ famiglia fetto Pietro de Vico, nel 3o4 Giovanni i

di Nicolò III. che pubblicai nel voi. XX Ili, de Vico: il Marocco al 3o2 riporta Gio- 1

."
p. 4^ e seg., in cui figura pel i il camer- vanni II de Vico pref. Ricavo dal Marini,
lengo, sul quale dissi altre parolea p.4^^)- nel 3o Giovanni camerlengo pontifìcio;
I I

Sembra che si parli della basilica Vati- e nel 1, p, 379, Pietro di Accorambo-
1.

cana, ed era canonico della cattedrale no da Gubbio era chierico di cameia nel
di Parigi. Di più, trovo che gli successe i3o4- e vice-camerlengo del Papa nel
Angelo de Vezzosi camerlengo di fSico- i3()8, quando con tutta la sua famiglia
10 111 nel I 278, e canonico Vaticano, fur- ebbe la cittadinanza di Perugia, dove tro-
.se fiatello di Martelluccio domicello di va vasi in detto anno e ne'precedenti, co-
quel Papa, morto l'S setteoibredi detto me già rilevai nel voi. XXXII, p. 6. Il

anno, Domini Papae Camerarius. Kel Maiocco nel i 3o8 lo dichiara gov. eccle-
1270) trovasi camerlengo Bernardo cap- Qui è bene rammentare, che e-
siastico.
pellano apostolico, tesoriere di Tours e lettoClemente V, nel 3o5, tosto fissò in i

canonico di Yoik fu pure camerlengo


: Provenza la sua residenza, e Roma era
di Martino IV, Onorio IV e Nicolò IV, governata da^senatori e dal prefetto, e da'
esercitando ancora l'unìzio a' 18 gennaio vice-senatorielelti da'Papi residenti \x\A-
1288. Ma 1*8 luglioi28q già si legge ca- vignone trae dal Vitale. Ma-
( l^.), come fi\

merlengo Nicolò illustre e reverendo si- rocco registra: nel 309 Manfredo de Vi-
i

gnore/A quale si disse de Trebis, primi- co, nuovamente [irefetto; neli3i2 Gia-
cerio di Metz e notaro apostolico. In que- como de Stefanesclii romano gov.; nel
sto secolo chierici della camera non e-
i i322 Giordano di Poncello Orsini ro-
rano più di tre o quattro, e quasi tulli mano; nel i33i Giovanni de Foschi di
iiotari pubblici. Il Marocco nota nel 2'74 i Berta gov.; neh 337 F'aicescode Vico;
Berengario di Segur gov. vescovo di Ni- neh 338Giovanni giuniore de Vicog')v.;
mes; nel 1280 Giacomo Colonna e Lati- nel 1345 Cola di Rienzo romano tribu-
noA/f^/f/ir^/icr/ governatori card ina li; nel no. Di questo fazioso agitatore riparlai
] 281 de Brion francese poi Martino lì"' nel voi. LXXIll, p. 3o2; egli depose dal-
nel 1286 Gaetani poi Bonifacio P'JH; la prefettura neh 346 Giovanni de Vi-
iieli2t)G Paudolfo Savclli romano gov. co, ma fatta a lui sottomissione ne fu rein-
11 Cardella nelle Memorie storiche de' tegrato, ed in seguilo giurò ubbidienza al
Cardinali, soltanto dice il Colonna e il celebre cardinal Albornoz legalo d'Italia
Malahraiica, rettori di lìoma; nulla li- e vicario generale di tutto lo stalo ecclesia-
ferisce del
governatorato del Cric o Brion, stico, massime in temporalihiis, per ricupe-
uè del Gaetani. Il Savelli era fratello di rarlo da'tirannetli che l'aveano usurpa-
Onorici V, e nella sua linea entrò laca- lo, abusando della lontananza de' Papi;
V I e Vie 129
riparlai di Giovanni nel voi. LV, p. 22. i ferito a suo luogo,camerlengo Pietro
il

(ila «i^nteniL* die il Marocco ci dà il car- Cros o Cross aderì al pseudo-Papa, ed


dinale per/jor,, ossia governatore di Ilo- a'23 dicembre! 383 fu successo da Fran-
ma, titolo da lui prodigato eccessivamen- cesco Con/.iè vescovo di Grenoble, se-
te, mentre il cardinale s^nlilolava, .Ipo- condo il Marini, e lo era pure nel 388. i

stolliae Sedis f.cg{7litni in paillbus l(a- Tornaniloa'prefelti, Giovanni Sciarra de


liac dira rcgnuin Sicdiaeel ch'I tali s Bo- Vico del 3i)0, fu altro ribelle e usurpa-
I

nonlac Flcarìiun gtneraltin In Tcrrls


, tore de' dominii della Chiesa. Nel i3r)2
]ù'cltsiae.,nc Pro^'incllsc/ustlcin. Poi re- registra Marocco , Corrado Caracciolo
gistra neh 3 73 Bertoldo Orsini romano ua[)olit. gov. poi cardinale. Nella serie de*

e Francesco Uaroiicello tribuno: ina Ber- cameilenghi e nel voi. XXXII, p. G, io


toldo era senatoie con Stefano Culonna, dissiche a'3o marzoi 3q5 oi3f)6 da vi-
e il rivoluzionario tribuno non era pre- ce-camerlengo diventò camerlengo diBo-
fetto. Nel 1 3()2 Marocco
Giovan- registra uifacio IX, e lo era ancora nel i4o4, ve-
ni de Vico, ma nomina-
dev'essere il già scovo di IMileto, e arcivescovo di Nicosia,
to: Gentile Varano gov. IMa se il Papa iu poi cardinale. ScriveMarocco: 14^4 ^go
tale anno avea eletto il senatore Lazzaro de Vico: i4o5 vari governatori secola-
Cancellieri, ed il cardinal Albornoz con- ri. Narrai ne' voi. XXXII, p. 7, LVIII,

tinuava nella legazione, anzi i prefetti di p. 3of), che in conseguenza del capitola-
Roma prolltlando delle turbolenze, man- to e pace conclusa a''27 ottobre i4o4> t''a
cando a'ioro giuramenti, vollero perpe- gì' irrequieti romani e Innocenzo VII,
tuarsi nella carica, che spettava al Papa si eleggessero 7 riformatori fedeli a' Pa-
di conferire, non pare che potesse aver pi, col nome di Governatori della Came-
luogo lu destinazione d'un governatore, ra di Roma, cioè la municipale, poi delta
ed il Varano era piuttosto P'icario tem- Camera Capitolina, Governatori della
parale {T.) di Camerino. Indi il Maroc- libertà della RepiihhlicaRomana,reggcn'
co olhe: I 363 Taddeo de Vico pref.: i Syy ti l'ufficio Senatorio secondo la forma
Francesco de Vico France- pref. Io dissi de' capitoli di detta libertà, e non mai
sco prefello (ino dal 36g, e benché u- i governatori di Roma. Segue il Marocco;
surpatore di Viterbo, quando Gregorio i4o6 Pietro de A noi baldi romano; i4'4
XI nel 377 ristabilì la pontifìcia residen-
I Palozzo degli Albertoni gov. romano:
za in Roma, si pacificò con lui: tuttavol- i474(<^o''"^'^''"^' 4 '4) Pieli'o Malici ru-
ta Francesco perseverò nelle prepotenze, mano gov. :i4i 5 Lodovico A la mandi poi
e (juindi segui l'antipapa Clemente VII, cardinale: 4i6 Fiasco de Manezp:i4i7
1

restando ucciso nel i 387.Non ostante Ma- Giacomo cardinale di s. Eustachio gov. :
rocco continua la serie; 1378 Paolo Orsi- i4i8 Pietro Uamponi prelato bolognese
no gov,: 1377 Giacomo de Vico di Ve- gov.:1420 Pietro de Vico pref.: 14^2
traila: 1 383 Gabriele de Gabrielli eugu- Giovanni Colonna romano, poi cardina-
bino ecclesiastico gov., vescovo di Gub- le, gov.: 14^5 Giovanni de Vico pref.:

bio sua patria (questo lo dissi nella se- i429BenedettoGuidalotti perugino gov.
rie de' /'icari di Roma, gubernalor et vesc. aprutino: 43 Pietro de Vico pref.
i 1

vicorius ptrpetiius in spiritaalibus , et Penserà 1' autore nel suo mss. a provare
teìnporalibii.^): i 384 Augelode Vico (che tanti governatori egiustiflcareledale. Ma
io notai altro seguace dell'antipapa, di- intanto io debbo retrocedere, prima av-
cendo pure d'altro ribelle prefetto Pie- vertendo, che Roma ne'primi anni del
tro de Vico): 385 Raimondo Tolomei
i secolo XV, sino alla venula iu essa di
senese gov.: 388 Gozzadino di Semoli-
1 Martino V, fu governata nell'assenza de*
no bolognese gov. luianlo, come ho ri- Papi da'cardinali legali o Vicari di Ro-
SUL. xcix.
9
i3o Vie Vie
W//7, tifi me lipnilnti neMiie indienti arti- «lei ramerlenqo, Ueiìcifirlu.^ de Girtff7-
coli, nollnStoria ; come G\i\como Isola- ìollis ìep^mn rlortor, npn'^irlirne Cninc-
ìli diacono di s. lùislacliio, nin non però rae clfric.ux{<:\r\n (\»\\ .\ì i) Lnr/oi'iri ar'
il Colonna rlie non fu mai cnidmale, ma rhiepi'^copi yJn Infrnsis , rirrsgen ntis
mi usurpalore del potere, il quale snc- Fratìci^ri (Conziè) arrJn'epìscnnijVarho-
cheggialo il palazzo Valicano, doi nù nel- uen<:is Cnnicrarii, nunr nì>sciì(iuiiì in Ca-
ie stanze papali facendosi cliiamnre Gio- merariatus officio Lonn/ìfeiiriisa D. N.
vanni XX II, nel la suddetta ribellione con- Papa lìcjìntaiiis, t crei) il officio Ì'icc-Ca-
tio Innocenzo VII, e vi dimorò 20 gior- inerarialtis f.acinnlencnliac sitac felici'
ni. AflVrmail Coppi nelle belle Alcriiorie /rrsat'rrerr.ll Gnidalollineli4'2 ei4'^3 1

Co/o/2//r4J, clic Giovanni diPalestiina mo- nvea da commissaiio e da colletto-


fatto
neli4i3 in Frascati; ne parla «li altro
1^1 renella provincia del Patrimonio, ed era
GiovanniColoiina vissutonel i4'22.Io non iiotno di molta abilità esperienza, fallo
intendo in tutto rettificare il I\larncco,al- vescovo successivamente di Valve, di Te-
trimenti audrei assai per le luuglie. Uo- ramo, di Macerata. Ritenne però sem-
mo d'ingegno, facile scrittore, buon poe- pre la della luogotenenza sino al i4^B,
ta, onesto e religioso, sovente [trese equi- anno coslietlo ad assentarsi dal-
nel qual
Toci. Cogli sciittori de' Scr^i di /Ilaria, lacamera [ler affari commessigli, et prò
nel voi. LXIV, p. 21 4) parlai di fr. An- hona convalcsccnlia a G aprile fu co- ,

tonio Guasco d'Alessandria di tale ordi- mandato ad Oddone de Varris o Poccia


ne, teologo d' Alessandro V nel famoso di Genazzano, '/C.^orÙTc ponliilcioe am-
»S"///or/o pisano, vescovo di Fondi, vicario ministratore del vescovato d'Anagni, che
del l*a|)a e governatore di Roma, morto n'esercitasse l'impiego. Tornato poco do-
nel I 4i sotto Giovanni XXIII, die lo pò il Guidalottial 1 ."maggio, eseicitò l'uf-
voleva proDJuovere al cardinalato. L'U- giugno i4^9? moiendo
(ìzio sino al 1."

Episcopi. \\o\ conob-


ghelli, in l'^indani dopo due mesi in Perugia, liugenio IV
be. Papa Martino V neli4'*o condo-
Il neh 43 i fece il nipote Francesco Con-
nò orinimi commessi dal prefetto Gio-
i dtilniicri \env7n\no vice-camerlengo, ed
vanni de Vico. Ed ecco che romiuciano a'aS maggio i432, per morte del Con-
notizie più certe e cronologiche de' vice- zie. camerlengo di s. Chiesa, e siccome
camerlenghi, talvolta quaiilìcati vicege- già Tavea creato cardinale, non s'intito-
rcnli del camerlengalo, e de'governatori lava più 1 ice-Caiiierai ius ^ma Cainc-
di Roma. Per la serie che scrivo, devesi rain oposlolicani regens. Oddone da al-
alquanlo ripetere il detto di sopra e nel- cuni fu dello nuovamente vice-carnei len-
le serie de'camerlenghi e governatori. A' go, ma non pare: il Marocco lo rcgìsli
28 agosto 14 5 era I stato nominalo vice- erroneamente ;di43c>. e lo vuole vesco-
gerente carnei lengo «li s. Chiesa (iiovan- vo di Tivoli, e noi fu mai, come avvertii
ni patriarca d'Antiochia, indi deposto da nel voi. LXXIV, p. 280. Siccome dis>i

lai giado. ^el «4 I


7 il camerlengo Conziè, con alcuni che fu fallo imprigionare da
nel lnglioi4i7 nominò suo vicegerenle Eugenio IV, meglio è rilenei e che ciò se-
nel carnei lengato il b. Lodoi'ico Alle- guisse in suo nouìe abusivamente, pel ri-
mand, esimio professore di decreti, costo- ieiilo ne'vol. XXVIII, p. 220, LXVI,p.
de della chiesa di Lione e arcidi-icono di if)3. Neh 43^ A ngelo Cavacela vite-ca-
Valenza, deputazione approvala da M. ir- n»erlengo e luogotenente del Tesoriere,
• ino V a'7. 1 novembre, indi arcivescovo carica che poi funse, con diversi vescovati
d'Arles. Poscia Papa,a'2 7 maggio 1424
il e per ultimo di Tran. A'st) maggio i434
l'inviò governatole a l'iologiia e nello , i Colonoesi commossero Jlonia, ed Eu-
slesso giorno uomini) alla luogoleneuza geuio IV ne fuggì nel seguente mcie a'
vie vie i3i

i4 in Firenze; e siccome gì' insorti im- 3Frzznrnta ScarampoUx camerlengo nel


prigionarono il nipote cnmerlengo, per- i44o. K quanto al Vilelleschi, n quell'e-
ciò costittù un vice-cninerlengo , die si poca era Io stesso sunnominato; mentro
appellò Gnlx'ntator in alma llrìx- rjiis- nel i433-44il suo nipote Piaitolonieo fn

que territorio et. dislrictn. Tal è 1' origi- frtlto anticardinale dall' nntipapa Felico
ne dtllo stabile Goi'ernatore dilxoiiia. Il V Savoia, e ne riparlai nel voi. IV, p,
di

Garampi ritarda la destinazione al 1436, i6f).Nel i443 vice-camerlengo Tom-


e dice che Eugenio IV costituì per go- maso Parenlucelli di Sarzana, poi cardi-
verna tore.^'^/j Cantera apo<:toHcn lice- naie e Papa Nicolo f .
Nel i44^>""'f> ^^'
Canicrarin.i^et Camerarii Tonini f e ne u-^, rocco, GiovanniPoggi bolognese. Nel r 44^
Giuliano Ricci fiorentino arcivescovo di Giovanni Carvajal spagnuolo goveina-
l*isa;carica Irnppouecessaria per la quie- lore, cardinale nel r 44^^' Inquesto Aslor-
te pubblica di Roma, onde 1' udJcio da gio Agnensi o Àgnesi napoletano , nel
straordinario divenne ordinario, con pò- 1 44'^premiato colla porpora^ per «-
^^^

lere superiore «1 maresciallo e al senato- ver quietato il tumulto di Porcari. 4^9 1

re, le giurisdizioni de'quali cominciaro- Nicolò de A migdanis cretnonese vescovo


no a diminuire. Contemporaneamente i di Piacenza, poi trasferito a Milano: nel
romani, dopo aver deposto il senatore, 1 453 d'ordine di Nicolo V si recò col
8*23 luglio gli sostituirono un magistra- iVoW(7/?o (^^.) o prefetto delle carceri, ail
to composto di 7 cittadini col titolo di arrestare il Porcari che congiurava nuo-
Guheriialores libertalisromanoriivi^Se- vetrame. Il Vitale, Storia diplomnlicit
natoris officiarli rxercenlcs, con arbitrio dc^Seiintori di Roma, p. 4'^7) pai'Iando
della morte e della vita. Dopo 5 circa di Giacomo Lavagnola veronese, senato-
mesi, trovandosi i romani molto più ma- re di Roma, e tale lo dissi nella mia se-

lamente governati, tornarono all'ubbi- rie neli452-53, Io dice vice-camerlengo


dienza del Papa che vi spedì il prode
, di Chiesa e che fu caro a Nicolò V,
s. ;

Giovanni Fitclleschi cornelano oriondo per essere stato liberato dalla morte, ad
di Foligno, arcivescovo e poi patriarca e esso e a'c^rdinali macchinala da Stefano
cardinale, il quale nominato governato- Porcari nobile romano, il quale erasi pro-
re e vice camerlengo, soggiogò le fazioni, posto di ritornare Pvoma nell'antica li-
entrando trionfante in Roma -.il Coppi berta. Registra Marocco: 1453 Galeazzo
dice a'2g agostoi437, altri dicono il suo Cauriani vescovo di Mantova (ma <pie-
governatoralo anteriore al Ricci, ed il sto fu fatto da Pio 11 a' 15 gennaio 1459,
Novaes che Eugenio IV a' 1 novembre e 1' afferma Vitale a p. 4o^> ^ P^' moti-

1435 nominò maresciallo di Pioma Ga- vo cheindicai nel vol.XLlI, p. 208): 4^3 1

spare di Lello Petioni ,


pe' servigi pre- Giovanni de Vico piefelto per pochi me-
stati nella licupera della città e' libera- si (non ci convengo; non era piii tempo

zione del camerlengo. Il Vitelleschi nel de'de Vico): 453 Giorgio de Saluzzi pie-
i

T435 avea punito molti coll'eslremosup- montese: i 356 (dovrà dire forse i456)
plizio, in uno al prefetto Giacomo de Vi- Giacomo Mucciarelli arcivescovo di Bar-
co e altri di sua famiglia, il Papa conce- cellona (non fu mai arcivescovato, ma
dendo la prefettura a Francesco Orsini, vescovato): 1
257 4 '»7)ljorg'0
(dovi à direi
Il Marocco registra: i433 Giacomo de Rorgia spagnuologov. Nel i45G Gio. Ari-
Vico pref.: 1
434 V'pereschi romanogov.-. tonio Orsini prefetto. Nel i457 Pietro
1 434 Francesco Orsini pref : i 437 Gian Borgia spagnuolo, fatto prefetto dallo zio
Vitellio Vitelleschi di Corneto cardinal Calisto 111, cui successe nel i458 Anto-
gov. ; i44" card. Scarampo ^ov.-.i^^o nio Colonna, fatto da Pioli governato-
Giuliano vescovo di Pisa. Veramente re di Roma nel partire per Mantova. Re-
1 3?. Vie VI e
gistiai nella scriede'governaloii.nel i /j Tq lazzo apostolico, e secondo Renarzi, De*
Galeazzo Cavriani vescovo della patria Maggiordomi Pontifìzi, p. 4o. senatore
]Mantovo,goveinaloie,e Pier Antonio Co- di Roma e vice camerlengo, i quali uf-
lonna piefelto; ma nella serie tie'prefet- fìzi eserciti) insieme alla prefettura pala-
li Pier Antonio lo dissi più lardi succes- tina. Il Marocco nel pontificato di Pio
so ad Antonio suo padre. Si tenga pre- 11, nomina; 14^2 Nicolò Fabri bologne-
sente il detto nel voi. XXXII, p. 87, fn- se; e Giovanni ^eroni fiorentino vescovo
vece il Marocco registra nel i 45if) Luigi di Volterra: 1 463 Lodovico Albergati bo-
Cesarei sanese arcivescovo di Benevento lognese. Mi limiterò, d'ora in poi, della
gov. (trovo nell'U^helli diesi chiamava serie del Marocco, a semplicemente ag-
Alessio, Vict-Cainerariu<;r(ferrnclarhis giungere ad ogni pontificato, que' vice-
oposloliciis , el Pracnestini episcopati camerlenghi o governatori da me non
coiiinìeiìdalnriits. Il Sarnelli, nelle Me- conosciuti, senza risconlrai'nedi tutti pro-
vwrit degli arcivescovi di Benevenlo, p. priamente la veracità. A'otg agosto 1464
1 38, ignorò tali notizie, bensì ci disse, che Paolo II dichiarò vice-camerlengo Via-
nel 1 460 daChiusi fu trasialo a Beneven- nesio Albergati, e nel 47 luogotenente 1 1

to e morì nel 1464)= '4^0 Giuliano Ric- del camerlengo. Inoltre fece Stefano JVar-
ci fiorentino vescovo di ÌNIantova (questa dini, già vice-camerlengo, governatore di
è una confusione fra l'ai ci vescovo di Pi- Roma , dai successore crealo cardinale.
sa e il vescovo di Mantova, già parlati). In detto anno, per la diminuita giurisdi-
A'26 o 28 agosto 1460 (Virolamo Lan- zione del senatore, anco per avere i Pa-
dò arcivescovo di Candia, da Pio il fu pi resi privilegiali l'itti gli addetti alla
fatto in Siena vice-camerlengo: gli suc- Curia Romana calla Famiglia pontifì-
cesse l'i I gennaio 14^2 Stefano i\(rzrf/f- cia, col sottoporli alla privativa giurisdi-
?ii arcivescovo di Milano forlivese, poi go- zionedel maresciallo della curia; nascen
vernatore, il cui palazzo fu assegnato a' do tra questi e il senatore infinite con-
governatori di Roma, onde dicesi, colla troversie nel riconoscere quali erano i cu-
V\a,del Governo f'ecchio. TommasoPic- riali e cortigiani, fu fatta la divisione tra
colomini vicegereule del camerlengo, il essi e i cittadini, e 1' afferma il Vitale a
quale col tesoriere Antonio da Forlì e p. 463. Divenuto Sisto IV Papa, nel con-
con Nicola Luca chierico di camera, 1*8 cistoro de' 3 febbraio 1472 abrogò il pre-
i

luglio i463 riceveronoin Tivoli, ove tro- fetto Pietro Antonio Colonna, e gli so-
vavasi Pio 11, il giuramento di perpetua stituì il proprio nipote Leonardo della fio-

fedeltà a s. Pietro pe'sindaci di Ponlecor- vere, ed a questo neh 47^1 l'altro nipote
vo (/^.), stabilmente incorporato al pa- Giovanni della Rovere signore di Siniga-
trimonio delia s. Sede, al modo minuta- glia e generale di s. Chiesa, il cui figlio
mente riferito dal Borgia, Difesa del do- Francesco M." I duca d'Urbino lo diven-
minio temporale della Sede apostolica, ne nel 5o 1 I : lo furono i suoi discendenti

p. 36o. Quanto a Tommaso, sospettoche interroltamente, finché passò a'Baiberi-


uè sia il riparlato nel voi. LII, p. 290. ni, e questi sino a' 27 settembre 1722
Inoltre neh 463 divenne governatore il pel già riferito; così ho terminato di ri-
suddetto Alessio Cesarei; ma in Ancona cordare i prefetti di Roma della mia se-
Pio II i4G4) per di lui morte,
nel luglio rie, dovendosi non dimenticare il de Me-
ristabilì nella carica il Landò. Prima di dicideh 5 16, Varano del i520, il il Far-
lasciare Pioli, devo licordare Alessandro nese del 538 e l'altro Farnese del
I 1 547,
IMirabelli-Piccolomini napoletano, di cui come notai nel voi. LV, p. 128, i quali
ne'vol. XXVII, p. -208, XLI, p. 247, da prefetti interruppero la serie della pre-
quel Papa fatto nei 1 458 prefello del pa- fettura de' duchi d' Urbino. Successiva-
6-

V I e Vie i3S
mente Sisto IV lece governatori e vice- to l'i I agosto I ì()i, tosto elesse Gondi-
canierleiigUi, .iuxia di Poggi" valenti salvo Heredia spagnuolo arcivescovo di
no, poi cardinale: Galeotto de Oildis pe- Tarragona;Gio. Andrea Sacco arcivesco-
rugino: nel i47 i Viancsio Albergali già vo di Ragusi prese possesso a' 2 settem-
vice carnei lengo, governatore di Roma, bre 4o4) lonzio inb rancia nel 4o^"-^"'
1 1

morto 3 7 dicembre
ilopo l'ottobre
4? i
'^'- drea de Spiriti viterbese fin(Iili4<)2 "'"
gli successe Lorenzo Zane arcivescovo di cegerente della camera e neh jc)J> insie-

Spalatro, secondo il Garampi , vescovo me al precedente vice-camerlengo, nel


di Treviso e patriarca d'Antiochia, teso- i5o3 imprigionato in Castel s. Angelo:
riere, e nel gennaio i477 luogotenente nel r 496 Giovanni de Valles canonico di

del camerlengo, morto


/ottobre 4'^4- il i i Messina e protonotario: nel 1497 Pietro
nel i.|'-8-''9 Giacomo Vannucci di Cor- Jsiialles arcivescovo di Pieggio, poi car-
tona, vescovo di Perugia, governatore e dinale a'27 settembre i5oo, ed era an-
vice-camerlengo nel i48o Bartolomeo
: cora governatore a' 1 6 novembre (ilice il
Maraschi; mantovano, vescovo di Città rVIarini : veramente nella bolla la emi-
di Castello, tesoriere e maggiordomo, di nenti, de'22 settembre! 5oo, di Alessan-
cui meglio ne' voi. XLI, p. 249» L.XXI V, dro VI, Bull. Rom.y t. 3, par. 3, p. 244»
p. 284: nel 1482 Domenico Albergati, nel trovo che ne fece esecutore il seguente
1483 anche maresciallo della curia: a' 1 protonotario noxlro prò nobis , et Ilo- ,

giugno 1484 Giovanni Alimento de Ne- inana Ecclesia Urbis Gubernatori,et in


gris e vescovo di Città di Castello. Nei Camera cardinaliCamcrario nostro Lo-
voi. LXlV,p. 21 4, cogli scrittori de'iSer- cunilenens) Francesco Remolino di Leri-
i't Maria, notai fr. Adeodato Bocconi
di da, cardinale nel 5o3: GasparePou fran- i

di Genova, procuratore generale di ([uel- cese protonotario. Morto il Papa a' 18 a-


l'ordine, vescovo d' Ajaccio, donde Sisto gostoi5o3, nella seguente matliua il sa-
IV lo chiamò in Roma e lo fece gover- gro collegio elesse Giovanni arcivescovo
natore, e poi legato apostolico, morto nel di R.agusi, forse già governatore. Il Ma-il

1472. L'Ughelli non dice l'epoca del suo rocco registra 493 GiacomoOrsino pre-
: 1

decesso, e tace tali cariche. 11 IMarocco fi;tto:i498 Giorgio: 499 Giacomo Ser- i

nota; I 473Galeottodegli Oddi perugino: ra spagnuolo, poi cardinale (ma (piesto


147 + iMareschal francese: i 47 3 Gio. Bat- fu vicario di Roma):i5oo Rodericu Bor-
tista Cibo. [ìo\[iinoc<iiizo VILI (cioè car- gia spagnuolo prefetto: nel 5o3 Giovan- i

dinal legato di Roma nell'assenaa di Si- Rovere prefetto (era morto nel
ni della
sto IV): 1473 Lorenzo Zane veneziano i5oi,e Alessandro VI avea confermato
arciv. di Spoleto (che allora era vescova- illlglio Francesco M.'' della Rovere). I

to, e nella serie de'vescovi spoleliui allat- Pio ///appena eletto a' 22 settembre
to non trovasi, perchè era arcivescovo di i5o3, pel narrato nella sua biografia, e-
Spalatro): 1482 Uoderico Borgia poi les->e governatore il celebre uomo di sta-
Alessandro f'L Nel pontificalo d' Inno- to, quanto
mai abilissimo ed ener-
alili

cenzo Vili, Antonio Umeoli di Gualdo gico, mg."^ INicolò Bonafede da s. Giusto
Tadino ueli48G vice-camerlengo: Gio- uell'arcidiocesi di Fernjo e delegazione di
vanni Borgia il seniore spagnuoloj arci- IMacerata (per l'avvertito nel voi. LXIX,
vescovo diMonreale, governatore, poi car- p. 22), coufermato da Giulio II quando
dinale. Bartolomeo de iMorenis manto- il I
.'^
del seguente novembre fu creato Pa-
vano nel 1
487 governatore e vice-camer- pa, pel narrato eziandio nel voi. LIX, p.
lengu. Il Marocco riporta: 1487 Vignola I I ,
ed altresì furono suoi governatori :

bolognese gov. :
i4o' Bartolomeo Mori- ueh5o5 Marco f^ì^evio à\ Savona de*
no. iNcl pontilìcalo d'Alessandro VI, elet- iiiinori cuaveutuali e vescovo di Siuisa-
i34 vie V 1 e
glia, pocodo[)0 caiclinale: IMichele Clau- //•/, l, I, p. 23i, che Leone X a' 2 di-
dio vescovo di Poligiiaiio, poi di Muiiopo- cembre i5i7 consagiò ve>covo
suo il

Ji, forsepriu)a del piecedeule, e poi imo- cugino cardinal Giulio de Medici vice-
vaiiieule nel i 512 pel riferito nel voi. Lll, camerlengo (il che conferma il riferito
p. I t)8:a'3o novembre i5o5Loreiizo Fie- eoo Renazzi), insieme col cardinal P<»n-
scili genovese, e io era ancora a'3o di- zellisuo tesoriere. Imparo dal can. Ri-
cembrei5i2, vescovo di più ciiiese. Ma ma, Serie cronologica de' vesco'^ù del
tu'isUuisce il llena2zi. Storia dell' Uni- regno di Sardegna, che nel 5 7 fu go- 1 1

versità degli studi di 49» Roma, t. 2, p. vernatore di Roma il prelato conte Gio.
thecirca il 5 i eia vice-cainerlengoGiu-
1 1 Giacomo Gambarana di Pavia, fatto ve-
Ilo de Medici, poi Clemente VII, e con scovo d'Albenga nel i5ib: tale lo lioo-
esso allora entrò Paolo Giovio, che fatto Dosce purerUghelli, Gubernator Rotnae
Papa De divenne medico: però il Marini a Leone X , ecclesia m suam egregie admi-
rileva non risultare la sua arcliìalria dal- nistravit. Morto il Papa nel i
."
dicembre
ie bolle. Morto Giulio li a' 2 i febbraio 1021, il sagro collegio elesse governato-
IDI 3, il camerlengo di consenso del sa- re Gio. Vincenzo Caraffa arcivescovo di
gro collegio die' il bastone del comando Napoli, poi cardinale, il Marocco registra
al vescovo di Treviso Deinaido Rossi da per governatori : i5i6 Lorenzo Rledici
Panna, didl'elello Leone X mandato pre- lìoienlinu (era nipote di Leone X, che lo
side a Bologna. Il Marocco aggiunge a' fece d u ca d' Ui I)i no e pie ft o d R o m a per 1 1 i
,

governatori di Giulio II: 1 5 2 Carlo Ro-


1 deposizione di Francesco M I della Rove- .''

sario di Asti , vescovo di Monte Reale re), e diversi ilegli altri con esso già riferi-

(cioè di Mondovi, avendo italianizzalo a ti. Nel pontificato Adriano VI, finché di

suo modo lìJontis Rcgalis, che può indur- almeno dalla Spagna non sì condusse iu
le ad equivoci con IMonieale, in Ialino Roma, ove fece il suo ingresso a'2q ago-
pxxve Mo/ilis Regalis: anche l'Ughelli ri- sto 52 2, pioba bill ne (ile continuò nel go-
I

ferisce, che intervenuto neli5i2 al con- vernatorato il Caraffa per un tem()o, sic-
cilio diLaterano V, ffuo ipso anno cimi come scello da' cai tliiiali e pel rilevato
esset Urbis Gubernator , \ir egregius nel voi. LX, p. 204. Tutta volta leggo nel
falò funclus est augusto mense, non si- Bonoli, Storia di Forlì, t. 2, p. 35 1, che
iiePontificis dolore, et catleroruni inoe- Gio. Rullo de Teodoli forlivese iJiudeu-
rare, oh tj'us nohdes nuiini dotcs). jNel tissimo ed eccellente letterato, già vesco-
pontificato di Leone X: Amedeo Berutti vo di Derlinoi o, come notai nel voi. LXI,
di Monte Calerlo vescovo di Aosta nel p. 2i4> anche
e arcivescovo di Cosenza,

1 5 I 5, poiché sembra che il Papa ritenes- vescovo di Cadice e nunzio di Spagna per
se il Rossi, peritissimo giureconsulto, or- Leone X, ove l'avrà conosciuto Adriano
iiatodi egregie virtù, LrbisGubernator, V l, nell'assenza di questo governò Roinu
dicelUghei li, intervenne nel concilio La- e fu fatto cit ladino romano, poi tesoriere
leranense V, acerrimo propugnatore del- di Clemente VII. Divenuto il quale Papa

tornato alla sua


la libertà ecclesiastica, e nel i523 (pel governatole nella piece-
chiesa mori in un borgo di quella d'Ivrea dente sede vacante, si leggali vo!. XXXII,
nel 1025. Inoltre TUghelli riporta Pietro p. 4o, ove dissi ch'era allora governa-
Fieschi genovese, Ro/naeGitbernalor,ùl- tore di Roma Pietro Fieschi sunnomi-
lo vescovo di Cervia da Leone X, ed an- nato, fatto governatore del palazzo a-
ch'esso fu presente al detto concilio ecu- poslolico ossia del Concla\'e ), dichiarò
menico : lua pare doversi ritardare il governatore il vescovo di Chiusi Nico-
governatorato al i523 almeno, e do- lò Bonafede àullodato, le cui grandi ge-

\iò riparlarne, ^'arra il Marini, ArcluU' sta pubblicò il conte ^Monaldo Lcupai-
vie Vie 13.
ili T'ilti di iVi'colo lìonafctlc; til il eli. </« opriis rerum Gfriiuinicaratii, ilice il

;tvv. Gaetano tic ìMinicis eruclitumeiite Vitalc,e>i.seresciillo:/»t>^//fZ('S«/Kn(;/' (ja-


iie ragionò nell' illustrare ejjreijiainerilo bcriitilor vsl Doniiiìis de f^ainotu nepos
un (.lipinlo di Loieiuo Lullo, CDHimeS'ii) Burlioiù Sc.iiitlor^ /Irchivid, suprcmuni
tl.il prelato die vi e elligialo, iiellVi//'»//» iudiliiim, Camera [iiipcriitlis^iinae di-
<ìi lloinn^ì.. 2 I, p. (il e>eg., e 6(j. A le(u- cilxKitr Camera ^Jposlolicit, et fuilus
pò (li Clemeule Vile in cpiello ilei san- tpiidcm Cuesaris vicein in Camera gè-
guiiioso e lUsastiosissimo sacco ili Rouia, re/tv eie. E bene coiisullare il oav. foni-
che tornai a coiupianj^ere nel voi. Xdll, pilj ()\\s\e\\, [IScnalo Uoniano^fx^ì Zi^.
p. 3i5 e ìef". , fui OMO ^ovci naturi Gio, iVel i 5'28FiancLSCol*e'>aro veneto aicive-
Ciirolauìo ile Rossi ila l*arina, vescovo ili scovo ili Zara: a'28 selteinbie i^ac) gli
Pavia, i! quale arringò il popolo nella fu sosliluilo il yià mentovalo n>g.' Cioc*

chiesa d'Araceli a'4 '"''So'" '^'^yi esor- clii Monte, invece nominando il L'e-
del
tanilolo all'ubbidienza al capitano gene- saio goveinatore generale della ernia di
rale Renzo da Ceri, ed a farequanlo li- tulli luoghi che avrebbe poiooi^o nel
i

cliiedevasi per la difesa della patria, ba- suo / ia^'J^io (/'.) a Bologna, per la co-
stando solamcnle difendere la città due lonazione di Carlo V, laonde lo seguì nel
o tre giorni , (ìnchè comparissero le ar- viaggio e intervenne all'augusla funzio-
mi della lega a discacciare l'esercito uè- ne. Ne trovo la conferma uel diario del

inico di Carlo V iujperalore. Rappreseli- M ulinelli, pubblicato dal p. Gallico, Da


lo a'roniani le minacce dell" esercito di iliiieribus Roin. Poiiii/icum, p. 1 54? iu
Borbone, il bisogno delle loro spade, la cui noverandosi i prelati presenti dicesi,

ditiesa della patria, i sentimenti dell' af- et primo Fraiicìscus JadreiisisGuherna-


ilillo Clecnenle VII; ma più d'ogni altra lor Curiae. Dunque non pare che vi fos-

Cosa coaiun liiuore risvegliò uell'udi-


il se ancora nig."^ Ciocchi del Monte, come
torio immenso un lacilo moraiorio di si legge a p. 124 «Jella inagninca Cro-
approvazione e di concerto, come ripor- /tacu di tal coronazione^ magistralmente
la ti p. Casimiro, Dleinorie d' Araceli, illuslrata dalcav. Giordani. Nel i j3a lial-

p. 4^4- l'idi gli successe, con gravissimo dassaredel Riospagnuolo vescovo di Sca-
pericolo di morte, Gio. Maria Ciocchi la, notato nel voi. LXll, p. 52. Neli53A
del iMoute, poi Giulio ///, il quale lo governatore Gregorio iMagalutti romano
era giù stato, ovvero tornò ad essere go- vescovo di Lipari e poi di Chiusi, ili cui
vfinatore nel i52g, come dovrò dire, anco nel voi. LXKX, p. Gì. Gli succes-
JNeUcspugnazione della ciUà, ucciso ilsu- se bernardino della Rarba vescovo (non
premo comandanle duca di Borbone a'5 mi è riuscilu trovarne la diocesi nel p.
inaggio , il lulerauo Filiberto principe Le Quien e uell'Ughelli; ed il p. Gallico,
d'Orange soUentiò al comando; restan- Diaria Caeremonialia, p. 33o e 44^»
do commissario dell'esercito il celebre mentre dice esser stato elello governalo*
Girolamo Moroni,che poi ìavoi'i la libe- re del conclave o del palazzo, Gambara
razione del Papa; e fu fallo governatore vescovo di Tortona, di Rernardino ne
di /ìo'/ia o senatore La Molle nipote del ignora il titolo vescovile), e morto Cle-
Rorboue (un Fery Guyou la Molle di mente VII a'2 5 settembre i534> '1 sagro
Bletleraiis in Boi gogna, luogotenenledel- collegio lo confermò. Il Marocco regisU'.i:

l'esercito imperiale di Carlo V, si trovò i3ì.'ò Cristoforo Paiiigarola milanese ar-


aba presa e saccheggio di Roma), dopo civescovo d' Olranto (non esiste nell' U*
che lo era slato Aldclio Placidi. Neil'///- ghelli): i 52i) Giovanni da Vileibo chie-
iluria dtexpuguiilione Urbis anno IJ2J, rico ih camera: i 1130 Benedetto Con ver-
ucll'oj^tcra di Jimuue SchaiUio^ llisloii- alno «c^covu di Jc^i ^-^e era Roventalo'
i36 Vie V I C
re, non eia vescovo, e tosto lo proverò) : la a' 22 febbraio i 55o , Filos Roverella
i534 Carnai clino della Daiba tiingo- ferrarese vescovo d'Ascoli nel Piceno, il

rese, vescovo di Scnla (ripelo noi conob- quale poco visse: a'aq dicembre 55oGio. 1

be I' Uglielli, Scalenses Episcopi). E- Michele iV(7rc;fe^j/ arcivescovo il'Aceien-


JeHoPaoloIII nei 534 f<^ce governato- i novembre o dicembre
za, e cardinale nel

re Giovanni Guidicoioni lucchese e ve- I 55 i;a'22 novembre 55 nuovamente I 1

scovo di Fo^soinhrone. Indi Benedetto Gio. Girolamo Pvossi vescovo di Pavia :

Conversino di Pistoia, nel i537 vescovo a'2 I gennaio 555 Girolamo o Gio. Ma- 1

di Berlinoro, e nel i 5^o lo traslalò a Je- ria Cutinoni milanese vescovo di Sage-
si: ne riparlai nel voi. LXI, p. 2 5. iVel i na. Morto (iiulio HI a'23 marzo 555, i I

i538 governatore e vice-camerlengo Fi- cardinali deputarono governatore Auni-


lippo Archinto della curia clie dovea se- baie /?oz3»/oarcivescovod"Avignone, na-
guirlo nel f iag^io a iNizza, conservando poletano, che congiungeva nel dire alla
Conversino nell'udizio: indi fu vescovo
il brevità una eloquenza che rapiva, pregio
s. Sepolcro, di Salnzzo e poi arcivesco-
di di pochi. L'eletto Papa Marcello II visse
vo di sua patria Milano, nel iS/^o. vica- 22 giorni, onde il sagro collegio di nuovo
rio di Pioo)a; laonde lutto nel ponlifita- l'elesse governatore. Il nuovo Papa Pao-
to di Paolo 111, e come dice puie il Ci lo I V nel I 55 p dichiaiò governatore Sci-
ma, vicario ài Roma sotto (jiialtro Papi, pione Rchi/m messinese, già suo vicario
compreso Paolo III. Pietro Antonio de generale a Napoli e vescovo di Motula,
Angelinis o de Angelis nobile di Cesena, e nel i 556 arcivescovo di Pisa: a'28 feb-
e poi vescovo di Sutii e Kepi, nel i54i Papa spo-
braio di lideanno d'ordine del
governatore e vice-camerlengo, (une Ilo- gliò del camera pagalo
chiericato Ji ,

mae Gubernator et fìeclor, dice l'Ugliel- 20,000 scudi, Alessandro Sforza {f.},
)i: promosso a tali vescovati, a' 12 luglio ed a lui ne furono attribuiti i frutti, e a'

gli successe Michele Pranzino sipontmo, IO luglio conferito in proprietà, di che


che nel 556 divenne vescovo di Maisi,
1
mi fa certo il Ratti, Della famiglia Sfor-
chiamandolo il Corsignani Pranzino Mi- za, t.i, p. 2C)6, Dipoi il Cozzuto fu car-

cheli di Manfredonia, nella Reggia iMar- <Iinale. Inolli 555 Carlo Grassi bo-
enei i

sicana, t. 2, p. 5G4, tiaslato neli54B a lognese, vescovo di Monte Fiascone e Cor-


Casale, dove il can. Cima lo denomina nelo; però l'Ughelli lasciò scritto, Roniae
Francesco de Micheli; rinunziò neh 5ì)5 Guhenialor sub J^io /'a'4gi"'gnoi56f).
e non volle accettare l'anlioa carica ofTer- iVarrai nel voi. LXVI, p. 61, col Pecci,
tflgli daPaolol V.llMarocco riporta: 535 i Storia del k'( scovalo di Siena, che l'arci-
Lgo Pvangoni modenese vescovo di Reg- vescovo Fiancesco Candini Piccolomini,
gio:! 536 cardinal Agostino Spinola ca- portatosi in Roma, ebbe molle cai iche e

merlengo, e governatore (meglio di Pe- fu fatto vice-camerlengo e governatore,


rugia): 536 Rodolfo Pio de' principi di
I con tanto credito e riputazione, ciie se
Carpi, poi cardinale (cioè lale fu crealo non fossero state le contrarietà degl'im-
in quell'anno, e poi legalo e pielelto di periali certamente avrebbe ottenuto il
,

Roma quando Paolo III viaggiò nel i538 cappello cardinalizio: morì in Ron)a nel
n rSizza e nel i 543 aCusseto): 1 546 Fran- i5 88 arcivescovo di Siena, e fu sepolto
cesco Micheli vescovo di Carrara (non è presso Pio II e Pio III suoi consangui-
stata mai vescovato, mentre il vescovato nei. L' ho qui registrato, ma reputo più
di lìlassa di Carrara lo Leone
istituì tardi abbia disimpegnato il governatora-
XII; ed è piecisamenle il Pranzino me- to. Il Marocco ritiene l'annoi 556, e poi

morato). Nel pontificato di Giulio III, legistra: I 556 Camillo Orsini secolare e
3 giorni dopo la sua coronazione, segui- governatore (nel descrivere col Carrara,
V ! C V I C .37
Storia (li Paolo lf\ nel voi. LXV, p. minare rigorosamente il processo de'Ca-
234 e st'g-j ^^ gncna degli spuyiitioli con- r>illa, meritò la decapitazione, della (jou-
tro (|uel Papa , soltanto li ovai rOisini le anco nel voi. LI, p. i32. Uaccontai nel
capilaiio delle milizie pontifìcie ; ed il voi. LXIX, p. 47, che Raldo Ferraliui
Co[)pi nelle fl/eniorie Cotoitncsi, ci dice d'Amelia vescovo patrio, e già di Lipari,
cli'ehbe l'incarico della difesa di Roma, fu governaloiedilloma pers.l^io V, com'è
pei coi oidiiiù la demolizione di molli a- celebrato neire[)itHllio di sua tomba, mor-
Lituri, palazzi e giardini intorno alle sue to nel 1 56?. (non mai vescovo di i'iimini
inma): i557 Sidvalore Pacini da Colle cocne pretende Marocco , che lo riporta

\esco7o di Chiusi (nulla dicendone i'U- neh 567 erroneamente). Già di sopra no-
glielli, solo vicelegalo tlell'Einilia); 1 ^^y tai, che rS giugno I 5()() s. I^io V nuova-
Virgilio Rosario (<piesli fu ili." caiilina- mente dichiarò governiiloie Carlo Gras-
Je / icario di lìonia slahililoda Paolo IV, si.Anche nel voi. LXXX,p. (Jo, feci me-
e non governatore): Antonio Paga nel lo moria di Monte Valenti da Trevi nel-
da Rlalelica di Camerino (nelle Memo- l'Umbria, tatto governatore a' a maggio
."
rie di AJafeiica deirAcrj'.iacolla, soltan- 1 570 da s. Pio V, il f|uale morto nel i

to trovo die un Caldo Antonio Paganel- maggio 572, fu confermato da'cardinali


I

li nel 1545 congiurò contro la signoria e dall'elello Gregorio XIII. Questi gli so-
degli Ottoni vicari tetu potali per la s. Se- stituì a'28 agosto 157 3 Lodovico Taver-
de; se Matelica avesse avuto un gover- na milanese, indi tesoriere ,
poi vescovo
natore di Roma, lo storico, per gloria pa- di Lodi e nunzio a Venezia. Descrivendo
tria, non l'avrebbe taciuto): 1 558 Cesa- gli arcivescovi di Sorrento, dissi che Giu-
re Rrancacci napoletano. JNel pontificato seppe Donzelli procurator fiscale e nun-
di Pio IV, riportai nel voi. LX, p. Sq, 1 zio di Firenze, nel i574 ebbe quella se-

Girolamo Federici, e secondo 1' Ughelli de e divenne governatore. A'aq dicem-


figlio diMargherita Cutinoni milanese, bre 57G Corrado Asinari de'conti di s,
1

nipote di Giovanni Maria sunnominato M.irzano d'Asti, poi neh 58f) vescovo di
e come lui vescovo di Sagona, traslato Vei celli. Nel 58 Vincenzo Portico di
1 1

poi a Maitorano nel i562, fu fallo go- Lucca, che lUghelli erroneamente chia-
vernatore di Roma nei i5Go, e fece il fa- ma napoletano vescovo di I\Iono[)oli, de-

moso processo contro i Cartijfa (/'.) ni- posto da Gregorio XIII pel riferito nel
poti di Paolo IV: dovrò ri[)ai larne, per voi. XLIX , p. I 5q. Fra arcivescovo di
ini conllitlo di asserzioni. A' 26 aprile liagusi,ed ha comune in patria l'epitaf-

1 5G3 governatore Alessandro Pallantie- fio onorario col fratello Sebastiano : fu


li di Castel Bolognese ,
procuratore fi- pure f'icegerenlc ha-
(f' .); ed anche il

scale, per avere calorosamente contribui- tello fu arcivescovodiRagiisi. Di Vincen-


to a (piel de[)lorabile processo; anzi fu pu- zo e dell' indicalo motivo, pei cui Cu ri-

re confermato dal sagro collegio nella se- niosso dalla carica, parla ancora il [).Maf-
de vacante; durò nell'uflizio lino alle ca- fei, annali di Gregorio XllF, I. 2, p.
lende del gennaio 1567 , come dirò. II 358. Imperocché nella grave zuffa avve-
IMarocco pie lentie che neh 56 fosse go- 1 nuta in Ronia nel i583, Vincenzo inli-
vernatore il vescovo di Segni, ma nulla uiorilosi si pose in luogo sicurr; |)ercui
potei dirne nella sei ie de' vescovi. Eletto il Papa, per dare qualche soddisfazione

s.Pio V nel 5()(i, neh. "del seguente an-


I a que' che ne patirono, per non avere
no rimosse dalla carica il Pallantien, e 6 Vincenzo moslrato energia, lo de|)ose, e
giorni dopo lo fecegovernatoredella Mar- sostituì nella prefellura b'rancesco lìlaii-
ca, ove aumentò il numero di sue colpe; diala (/^.)de'couti di s. Gioigio, poi car-
pia poi lithiumululo a Ruma, fallo esa- diuale di Cleiuculc Vili. Ucl suo gover-
j38 Vie V I C
natoralo puild pure il Uuiidiiiìiii, De s. bile, la carica già esistendo) f-^icc- Carne'
Clemente ly'iistf ne basiliciJ, p. 38G, dicui rarialus, ci coiicessionis de ilio dileclo jl-

fu tilolaie. (diluiamo Federici, p^'ilx ricor- lio .llphonso, sub datum ." agosto 589. 1 1

dillo, non (Il Tieviglio diocesi di ftldauo, Lo comprova l'altro breve Cum le nu-
come vuole l'Uglielli, ma di Terni se- per Almue Urbis noslrae GuberiialO'
condo l'Angeloiii, Terni, p. /Ustoria eli rem, marzo 090,
de' io Bull, cit., p.
i()0, luogotenente dell'uditore della ca- 29.): Gubcmalori Urbis reòtituitur fii'
mera e ve->c()vo di Sagona, non di Savo- cullas co^nosceudi catisas- ci^'iles iind
na siccome scrive, ti alialo nel ijGa a rii'ii f'ice-Ctimerario. lid è diretto :

Mailurano, e nel ìyG passalo a Lodi, i / eii. fralri [[leronyino Mtitleucci ar-
morto nel 1379, ^'dne dell'Ughelli, die chiepiscopo Ra^usiii. Almae Urbis No-
ne ollìe 1' epitcìllio. Essendo in (uassiina strae Gubertiatori. Quindi è dello chia-
eslimaiiunedi lutti e di Gregorio Xlll, di- ramente. IVos, qui prideiii certis suadtn-
ceiululorAugeloui due vollegovernatore tibus causisab ipsoQuberiialoris officio
diRouia e vivo neh 583, fpii credei regi- ejus(jue tribunali, causas oiiines civiles,
sebbene rilenga anteriore questo
strarlo, (pule aniea ab ipso Gubernatore,e/uu/iie
secondo governatorato e morto nel ^JCf. 1 ininistris, et judicibus, cog/iosci, dcculi,
^iel I 5t)4^'<^'^'''"Ocescode'coolidis.Gior- et terminari consueveraiU, et debebanl
gioe Blandrala dì Casale, ^onesse^dolo separavimus, et officio ViceCaintrarii
il uouiinato poc'anzi, credo che non sia sta- lune a nobis erecto applicavimus, tuae^
lo interi olio il suo g(jveriialorato, per cui ac Ini officii liii/usmodi digniliiti, nec
il Federici devesi anlicipareanco al Porti- non cullitiganliuni coniniodilali, ac ci-
co. Quanto alBl-indratii, morto Gregorio liari causar uinpraediclaruin expedilto-
Xlll a' IO aprile i585, il sagro collegio ni consulere volenles, molti proprio, ci
lo coiileruiò, ed il successore Sislo V a' 1 2 ex certa scientia fralernilali tuae, cau-
agosto lo fece vescovo d' Ac(|ui, più tar- sas onines civnles corani le, luisque j'ii'

di curcliuale. Aggiunge il Marocco, nel dicibus, et ministris intruducendas per le


j583 Teodosio Floreiui ormano vesco- ipsuni, \'tl eosdein j'udices, et minisi ros
vo patrio. Sisto V tosto citiamo in Iloina audiendi, cognoscendi, decidendi,fine-
il vescovo di Martorano Mariano Pter- cjue debito lerminandi. Ncc non tinuni
bentdelti caiuerinese, e lo diclnarò go- ex ditobus notariis eausarum civiliuni
vernatore e vice-camerlengo, creandolo hujusinodi ad luuni tribunal, rei>()candi,
cardinale a' i 4 dicembre 1 :j8(). Pare che et retinrndi j'acullatein cumulative cn/n
botto Sisto V l'ulilcio del vice-camerlengo ipso Fica- Camerario, ila ut lo'us de-
lemporaueamente fosse separato da quel- tiir praevealionis, auctoritate apostolica
lodi governatoredi lloma, pel coalenuto tenore praesenliuni concedimiis, et indul-
del breve Roinaiius Ponti/ex , de' 1 gv//itiv. Girolamo M.itteucci di Fermo,
loglio iSgo, Bull. Roiìi. l. 5, par. i, lo celebiai in quell'articolo, iu uno a'
p. i45: Confinnalio ficultatis f^ice- personaggi più illustri di tal nobile fami-
Ca/nerario concessae super coguilione glia insignita del grado di marchese, in
causar Hill appellatoruiiiilainiioruin da- CUI [)i'iuieggiòprode Vincenzo detto
il

loriiin òuper suinniani dcceni sctiloruui Saporoso, capitano condottiere di Lui-


III Iota stalli ecclesiastico interpoiiea- gi XII re di Francia, della repubblica di
daruiii. luollre si legge in esso, eh' era Venezia e del duca di Firenze, sempre
allora vice-camerlengo Alfonso Guevara valorosamente distinguendosi ue'cooibat-
chierico napoletano referendario delle due timeuti, e del Papa Giulio Ili nell' ioi-
begnature, in iovza à' alias nostras lite- presa di Mirandola e in altre; fu pure
vai cicctionis oj//a/(tiot iu ullizio vendi- sci^cute geuerulc del duca di l'uiaia,
,

V 1 e Vie 139
ecoluiiiielluclclle inili/ie poii lì (loie, (pan- (|uel regno commissario generale delle
ilo k. Più V gli adìdò Ancona; »eigtfiile medesime il valente prelato Malteucci,
maggiore di Carlo IX re ili Francia nel- col (jual grado serv'i pure Cleiuenle Vili
le guerre contro gli ugonotti; generale nel lìelgio, contro il turco, e pel ricupe-
della repubblica di Ilugusi, la (|uale dal ro di Ferrara. Difatti il i\].illeucci andò
Tinlorello fece dipingeie 1' allo in cui a pienilerne possesso per il Papa. L' U-
l'arcivescovo ilella cillìi consegnò a lui ghclli, Italia sticra, t. i, p. 1 4"^ •*> riporta
il bastone del comamlo contro i torcili e la seguente lapiile posta nella cattedrale
lo stendardo della repubblica, quadro di Viterbo sul suo sepolcro. D. (). AI.
tuttora esistente a Fermo nella tdnnglia Ilitronynio /ìLiUUcuccio Firmano Ra-
Mdlteucci. Gregorio Xlll l'inviò in Avi- gitsiuo R. Arcliupo Priiimni Deinde
gnone geneiale di tulle le anni ponlilì- •^(irneiì Dtintini filcrbiriì l'ipo Lega-
eie, ove morì nel 1078 universalmente tioiw .Ipud f'tnetos Urbis Priielnra
tiinmirato e compianto: deposto nella SunitiKi Exerciluù EccUcor /lilmini-
cliiesa de'tninori osservanti, gli fu eretto slralione In Galliti El Bc-lgio Panno-
onorevole monumento, al Irò innalzando- nia /le Ferrarieusi Bello Maxima Ctiin
gli nella patria melropulitana ì congiunti, Laude Probilalii Et Induslriae Per-
die meritò 1' illustrazione l'el sullodato Jtiiicto Animo In laboribiis Ac Rcbiii
De JMinicis. ^el ricordalo articolo parlai Adi'rrsis Perjereiulis In Fracto la Se-
pure degli scrittori della famiglia, e del- f/i Fix Unquani Aspexit
ctindìs Qiias
le gesta del prelato Girolamo, e meglio Moderato ObÙL XUt Kal. Feb. MOCiX
Della serie de'governatori, e negli articoli Aelatis Sitae lkv. Secondo il Marocco,
die lo riguardano, eziandio (piai nunzio gli successe nel governatorato Desiderio
di Venezia, vescovo di Sarno, e di Viterbo Guidoni ascolano. Per morte di (jrego-
e Tuscanella, nella 1/ delle (piali ullime rio XI V a'i 5 otlobie 09 (e non 5qo 1 i 1

città lini isuoi giorni nel 1609 nella cer- coni' è impresso nel voi. XX.KII, p. 44)
ta e giusta espellaliva della romana por- i cardinali confermarono Cordino: dun-
pora. Essendo governatore di R.oma di (|ue nuovamente fungeva 1' uQlzio, e lo
Sisto V, e immediato successore del Pier- allesla il contemporaneo diarista Alaleo-
benedetti, morto il Papa a' 27 agosto na ceremoniere, presso il p. Gallico, Dia-
I 5qo, cardinali lo confermarono nel-
i riti Cuerei/ioiiialia, p. 4^4- E'eletto In-
r ullìzio. A' i5 settembre eletto Urbano nocenzo IX fu preceduto nella cavalca-
VII, questo fece governatore Borsino. ta tiel possesso, preso all'B del susseguen-
Morto il Papa dopo i3 giorni, a' 5 di- te novembie, dal Gubtrnator Urbis
cembre dello slesso 5go gli successe Gre-
1 proceilendo in mezzo agli oratori ili Ve-
gorio XIV, il quale immaulinenle ripri- nezia ediSavoia,e probabilmente sarà sia-
stinò nel governatorato Girolaiuo INJal- lo ing.'^Borsiuo.ll Cancellieri nella Storia
teucci, che intervenne alla cavalcala del de' possessi, p. l5o, non ne olire il nome,
possesso, incedendo coU'ambasciatore di ed inutili riuscirono le mie non poche ri-
Francia decorosamente: il diarista Mu- cerche. Morto Papa a' 3o ilicembre,
il

canzio ceremoniere lo cbiacna, [Jitroiiy- quindi a' 3o gennaio i^g'i iu eletto Cle-
iniis 3Ialt!iejus arcliicpiòco/jus /{agiisi- mente Vili, e ne furono governatori:
nus Urbis Cubernator. Ma Gregouo quedo che intervenne alla cavalcala del
XIV volendo aiutar la lega de' callolici, possesso: nel jqS Domenico Tosclii di
i

contro gli ugonotti, onde impedire che iìrggio vescovo di Tivoli, nel 099 pub-
sultrono della cnsliduissima Frauda a- blicalo cardinale: gli successe Feidman-
scendesse Enrico 1 V, allora calvinista, a' do TtH'erna milanese, caidinale a'9 giu-
.2.\ JplilciJ(ji colie dUc milizie luviò lu gno iùu4< beiiedeUo Ala di Cicmuna.
i4o vie vie
Inolile IMnrocco legislia: i 592 Gugliel- Camerlengo; Co poi uditore della camera
nio Distolti di Bosco vescovo di l^avin e cardinale. Nel 1 G:ìS Gì miWaltisla Pai-
(fcillo nel I 593, ma l'Uii^helli ne tace il lotta di Caldrirola, consagralo dal Papa
f;overnatoral()): 1 "jg^ Annibale Uuceliai aiciveicovo di Tessalonica e ouiizio a
fiorentino vescovodiCarcassona(divenne Vienna, poi cardinale. Nel iGaSGirola-
poi lì/aggioriloiiio, nel cui articolo lo rno Grimaldi \\ giuniore genovese, nun-

clissi nel 1597 Iraslalato ilal governa- zio a Vienna, più tardi cartlinale. Cesare
torato): i6o5 mg.' Lapis pro-governa- R^ccagna di linsighella, già rettore del
loie per infeiniilii ileil" Ala probabil- Venaissiu(j e cominendalore di s. S[)iri-
(

mente Tommaso (jorenlino e vescovo di lo, era governatore di Roma, rpiando a'

Fano, patria di nascila di Clemente Vili 29 settembre i632 fu fatto vescovo di


a cui era familiarissimo, luogotenente Città di Castello, ma per la bolla di resi-
tlell'uditore della camera, e [)eruntera- denza, nel i635 lasciò IiOQja e recossi
pò vice uditore, come alFertuano l'Ughel- iitrll.i sua diocesi, come insegnano le dot-
li, //<7//rt 9dc;v7, e l'Amiani, Me/norie di le Mt'/inrit Ecclesia itiche di Città di
/^rt/?o). Leone XI eletto il i.° aprile i6o5 Casitl/o, di mg."^ Mu?j, 1.3, p 106. Gli
confermò il governatore Ala, cavalcando successe Gio. Battista Spada lucchese,
nel possesso. Altrettanto fece Paolo V lo- con singoiar esempio anche canonico Va-
sto assunto al ponlific ito a' 16 del seguen- licano, secondo il Cardella (essendo io-

te maggio, piecedeiidolo nella cavalcata compatibili canonicati a' Prelati di


i

del possesso, promovendo l'Ala nel i6io fioctUctti, tranne indulto apostolico co-
all'atcivescovato d'Uibino. Gli succose me ora lo gode l' Uditore della Carne-
GiulioMooterenzi bolognese, fatto vesco- ra). e patriarca di Costantinopoli; nel

vo di Faenza nel 16 8, leggt-ndosi sul di


i 1 643 segretario di stalo, e nel i654cai-
Jtii sepolcro: Urbis Fiomae Gtibernator dinale. Tuttavia cooliauò nel governa-
el /'ice-Canieruriiis. Nello s!e»so 16 1 8 lorato per altri due mesi, onde atteudere
Paolo V dal vescovato di liimini chiamò il seguente. I\el settembre dello slesso
a Uoma Berliiigltiero Ce.y*-? bolognese, e 1 643 Francesco Vitelli da Città di Castel-

gliene affidò il governo. Morto faolo V lo arcivescovo d'Urbino: belle notizie ri-
«' 20 gennaio 162 i, il sacro collegio lo ferisce di lui il lodato mg.' Muzj nel t. 5,p.
confermò. Il nuovo Pipa Gregorio XV 21 4, chiamandolo Decio Francesco, e lo
lece altrettanto, e in pari tempo lo elesse crede creato caidmalee riservatola petto
inai-gioidomo. piìi tardi cardi naie. ILMa- da L'i ba no Vili. Nel 644 ^'O- Girolamo
1

rocco pretende governatore nel 1623 Lomclliui genovese, ch'era rcsoriere


Giovanni del Benino: questo fu solian- (nel quale articolo lo dissi con altri erro-

to Maggiordomo, e nell'iscrizione se- ueamente morto, e poi uè riparlai): pa*


jjolcrale e dettagliata, esibita dal Pienazzi, re che fosse confermalo dal sagro colle-

IVotizie de' Maggiordomi, p. i 1 1 , nulla gio, quando Libano Vili moiìa'29 lu-
dicesi del governatorato, ma Cam. ap. glio di dello anno. Il iMarocco conobbe i

c/en'fo. Governatori per Urbano Vili fu- discorsi governatori, mi scrivendo: iGiS

rono: nel 1623 appena eletto Domenico Taddeo principe Barberini prefello, si
Marini, già vescovo d' Albenga, arcive- deve emendare coi i63i. Eletto a' 16
scovo della patria Genova, edopo la ca- settembie 1G4.4 Innocenzo X, confermò
valcata pel possesso, assunse il piviale e Lomellini, e lo trovo nel Cancellieri ca-
la n)itra, e si collocò tra'vescovi assiileu- valoaie nel possesso 23 novembre; il
a'

li al soglio ; nel I 635 patriarca di Geru- Cardella lo disse fatto prima governatore,
salemme in pariibus. Forse nel 162.5 indi tesoriere, e poi cardinale nel i652.
OUaviauo Haggi vice-camerlengo [no 11 Vilaie, Memorie deLaoi ieri generalit
V I e Vie 1
4 '

lo rcgislra Inle nel 1 642-43, e nuova- Passalo a miglior vita Clemente IX, il

iiienle nel i(ì47, g'ì» f^ovei nature. Nel ()ili(:embie iGG(), narra il diarista I''ul-

1647 Alessiiiìdio Villiici I umano, asses- vioSei van/io, presso il Gal lieo p. 4 7 3, che
sore del s. Odizio e vescovu irAlatri.nlIo- ì cardinali confermarono il Varese, un-
ra vicegerenle di Roma, morto nel iG5o. de questo genuflesso avanti al caidinal
Trovo nel Dicci, Notizia della famiglia decano, rassegnalo bacnlitm juri.sdiclio-

Boccapadiili, p. 3 1
p, che il vescovo ala- nif, giurò la seguente furmola, toccato e
trino Villnci nel 1G4G divenne vicege- bacialo il s. Evangelo, nelle mani di det-
lente, nel 1647 governatole di Iloma, e to porporato. F^o Pompejw; / aresiits

nel1648 ebbe un canonicato nella basilica Giiberiiator Urbis et i'ice-Camerarius


Vaticana. Pare che gli sia succeduto Giro- spondeo, i'Oieo, et j'ui o,r/tiod /ìdelis ero

lamo Farnese arcivescovo di Patrasso in B. Petra Apostolo, Sacro Eniinentis. et


partii/US, poi maggiordomo d'Alessandro RR. Dotninorum S. R. E. Cardinaliuni
VII e cardinale. IN'e' [)i itnorcli del iG53 Collegio, futuro Pontifici, ejusiiit^ Sue-
Lorenzo Jnij ei iali genovese, ed a'2 mar- cessorilus canoniceinlrantibus, et fide.'

zo 654 cardinale. Gli fu surrogalo Gia-


1 liter exerccLo off/cium Gubernatoris
como Francesco Aribei ti (che Maroc- il Urbis, elf icc-Cnmerarialus mihi corn-
co afl'ernia patrizio veneto), e morto a'7 missiini : Sic me Deus adjuvet, et haec
gennaio i655 il Papa, mal veduto sicco- sancta Dei Ei'angelia. A'sc) aprile 1670
me divoto di d. Olimpia IMaidalcliini, fu eletto Clemente X, lo confermò nella ca-
deposto da'cardinali, sostituendogli Giulio rica, cavalcò nel suo possesso, indi spedi-
Rospigliosi di Pistoia arcivescovo di Tar- lo nunzio a Parigi, ivi morì. Gli successe
so : il quale fu dall'eletto Alessandro VII a'4 marzo 1671 Luigi Bevilacqua fer-
promossoa segretario di stato, poi alcardi- rarese, nel iG75nunzioa Vienna. 11 so-
nalato,e ne fu successore col nome di Cle- stituito Gio. Battista Spinola il seniore,
niente IX. Tosto .Alessandro VII neh 655 arcivescovo di Genova sua patria, presto
dichiarò governatore Carlo Bouelli ro- vide morire Clemente X a' 22 luglio
mano, indi arcivescovo di Corinto, nun- 1676: indi il sagro collegio loconfejmò,
xio in Madrid e cardinale. iNel 16G6 Fe- e cos'i Innocenzo XI, che lo creò cardi-
derico Borromeo milanese, già intrepido nale nel 1681, continuando a ftingereTuf-
segretario dell' immunità. A'22 maggio fizio qual pro-governatore nel resto del
1GG7 "'0" Alessandro VII, ed il suc- pontificalo, nella sede vacanlee ne! pon-
cessore Clemente IX, confermò il Rorro- tificalo d'Alessandro Vili, finché gli suc-
meo, il quale fu alla cavalcata del posses- cesse il nipote. Fu questi Gio. Battista
so. Avanti di procedere cogli altri, noterò Spinola il giuniore, nel iGf) Alessandro I

che il Marocco registra governatore d'A- Vili lo fece governatore o meglio Inno-
lessandro VII, anche Francesco M.' Ba- cenzo XII, certo cavalcòa' i 3 aprile 1 692
lanzone di Modena nel 1657, Lorenzo nel suo ritardato possesso, creato cardina-
Imperiali per la 2.^ volta nel J 660 (fu le nel 1 6c)G. haiìuiicw PallrA'icino di Par-
prima, benché cardinale, cioè nel iG56 ma sullentrò nella carica, confermato da*
e in tempo della Pestilenza, e lo notai cardinali in sede vacante, e poi da Cle-
nella serie de' governatori), Nicola Conti mente XI, trovandone riscontro nella
romano vescovo d'Ancona poi cardinale relazione del possesso che offre Cancel-
(cioè Nicolò in seguilo vescovo d Ancona lieri, e nel quale mg.' Pallavicino caval-
ed L'niana). Cletnenle IX commise al cò alla destra del contestabile Colonna,
Borromeo la nunziatura di Spagna, car- Principe assistente al soglio pontificio;
dinale a suo tempo, e nel iGGfc) lo fece e quel Papa finalmente lo creò cardinale
succedere da Ponjpeo Varese ion)ano. nel 1706. In questo e colla rileuziotie
ì\7. Vie vie
dell' iijiloralo (li Piola, Fifinre<:r:or,o(T,i- li, sempre coi titoli di goveinntnre dì
rclli romano moiloa'23 dicemljrpr7i
: r Roma e vice-camerlengo, cardinale a'i o
gli furono celebrati i funerali descritti aprile i 747' Cosimo /«j/7enrt/« genovese,
nel voi. XXXII, p. 33. Indi Bernardino cl>' era chierico di camera e presidente
Scolli milanese, uditore di Rota colla ri- dell'annona, cardinale n' ?.G novembre
tenzione di tal carico. cardinale a'ar) nia^- i '753. Alberico ///rA/«^o milanese arcive-
gioì 7 I 5, perseverando (Incanni nel prò- scovo di Nicea in pariilins e già nunzio
governatorato Nel 7 7 Alessandro /•'(?/• r i di Polonia, cardinale a'5 aprile 17 56, e
ronicri romano, egualmente uditore di poco dopo vice-cancelliere e segretario di
Rota, ed abilitato a continuare, e prò- sl;ilo di Benedetto XIV. Questi, e non

segm in ambo gli ufTici in tutti i pontifi- Clemente XIII, che solo lo confermò, co-
rati e sedi vacanti diClemente XI e In- me dissi nel voi. XXXII, p. 4^) '^"^^'''^

nocenzo Xlll,e sempre compreso rudi- gli surrogò Cornelio Cnprnra o Monti
torato, confermalo pure da Benedetto C7/;r/ir/7 bolognese, già uditore di Rota,
XIII; questi poi lo fece cardinale nel cardinale a' 23 noveodire 1 76 e. Enea
1 724. In esso Antonio />^«r/i;Vr/ pistole- Silvio Picroloniini Rit< tìchini f^anese, già
se segretario di considla, colla rilenrio- dernuo de'cbierici camera epi'esideute
di

ne del consullorato del s. Ufìizio, fu fatto Clemente


dell'armi, c-iidinale creato da
governatore e vire-camerlengo, e cardi- XIII a'aGsetleinbre 766. Quel Fapa ini- f

naie pubblicato a'3o aprile 728. In que- i mantinentegli sostituì Antonio Casali ro-
sl'anno Gio. Battista Spinola ^enovc^ey mano,promovendoloda segretnrio di cnn-
già segretario di consulla, confeimato da sulta, a' i5 marzo
pubblicato cardinale
ClemenleXIl ecreatocardinalenel 1733. 773 da ClementeXlVjcootinuò da pro-
i

Quel Papa gli sostituii Pompeo /^hlo- governatore sino alla morte del Papa
vraudi bolognese, essendo decano della avvenutaa'22 settembre i
74 (nei 1744
Rota epatriarcadi Gerusalemme, e |>er- come impresse il tipografo, ed io non
ciò col litolodi luogotenente della s.Rola, m'avvidi, nella serie, che vado rifonden-
enei r 734 •i''24 n^'ii'''' lo creò cardinale, do, rettificando, ampliando e coinpien-
facendo"li ritenere il profrovernatorato do sino ad o"ni). Il sasro collegio nella
per 3 mesi. Allora gli surrogò Marcelli- sede vacante deputò governal'ire di Ro-
no Corio milanese, chelasciò l'uditorato ma Giovanni Poten-
e vice-camerlengo
di Rota patrio, e ritenne il consultora- ziaui realino, già maestro di camera del
to del s. Udizio, crealo cardinale nel 1739 Papa defunto: l'eletto Pio VI lo confer-
n' r 5 luglio. Verso il fine di settembre mò, e poi morì a' 7,2 novembre 1773»
dello stesso '-3(), Clemente XII elesse
I de' funerali avendone parlato nel voi.
Fdqipo Bondelmonte fiorentino, già vi- XXXlI.p. 34- L'uditore di Rota veneto,
re-legato dAvignone dal i73f al fj^q, Giovanni Cornano, gli fu dato a succes-
icduce dalla nunziatura di Parigi: devo sore, cardinale il i.° giugno 1778. Pio
correggermi nel voi. XXXII, p. 4'^, pc VI nello stesso giorno gli surrogò Ferdi-
averlo dello /JO//jm^.'o, in vece di fo/?/('r- n-mdo M.' Spinelli na[)oletano, essendo
7;)fl/odaljenedeltoXl V nel I 74o;e niorlo cliierico di camera e commissario gene-
a' f) giugno
I
74 ne descrissi il funere a
I 1 , rale delle armi ( il Marocco introduce
p. 34del voi. citato.BenedettoXI Vsubilo nel 78 uu pro-govemalore iu Luigi
1 i

gli sostituì il pre>idente dell'armi France Rnffa Scilla poi cardinale era egli allo- :

SCO Bica romano, ed a'9 settembre 743 1 ra 2.° assessore del govern Uore e ponen -

lo creò cardinale. Tosto gli successe Ra- le di (^onoulta, onde può e>sere per indi-
iiiero Sinionrili d' Osimo arcivescovo di sposizione o breve assenza del couciltadi-
Nicosia /// parlihn<:^ già nunzio di Xapo no; inoltre eia reggente della camclleria
vie vie I
i
3

npo"!l<ilira).rrcnn(lolocnrtlin!t!ea' l'i Tel) mitato piowlsni io di 5 frnnco-ronìnni,


|)iaio 1785(6 11011(1 serie la sinmpa errò sotto In piesidenzri del francese Peiillier;
col 1^55: ne'la biografìa ripoit.ii due qnitidi capitolando col mniescialto Tiour-
nungenli molli, dettisi fia lui e I ante- cliard.a'So sottendile iisc'ida Roma, en-
cessoie). Ignazio Busca milanese, tic- Irandovi il maresciallo colle troppe na-
vandosì nunzio a Brnsselles e arcivesco- poletane, ed a' 3 oltobre nommh una
vo d'Emessa in parlìhits,\\ Papa l'nvea ginnta suprema pergovernnrlain nomedi
licliinniato per conferirgli il governato- le Ferdinando IV. Però nella melàd'ot-
rato e il vice-canicrlengato, e poi Io creò tobre giunto in Uoma il tenente genera-
rardinale a' 3o marzo 1789, e quindi le Diego iNaselli, conservata la giunta, etl

Segretario di Stato, ^ell' aprile gli suo- assistito dal consultore Tommaso Fram«
cesse Giovanni ^/'//f/rri/// fiorentino, die marino, esei citò il comando politico di
fungeva col cbiericalo di camera la pre- Roma e delle provincie occupate dalle
sideiiza della grascia, e poi a*?. 1 febbraio milizie napoletane. Fletto in Venezia a'

i7qC) Pio VI Io creò cardinale. In tempi 1.^ marzo 1800 rio T'II, a' io maggio
miiKicriosi gli fu dato a successore Car- sul Castel s. Angelo sinalbeiarono ves- i

lo Crivelli nlilane^e arcivescovo di Pa- siili pontificii, ed a 22 il Papa nominole»


trasso in pnrlibiis, c\\ era allora cliieri- gali a Intere i cardinali decano, pro-da-
ro camera presidente degli archivi,
di tario e vicario di Roma, afìincbé riceves-
Deplornndo le avversità die amareg- sero la consegua della città e province, se-

piarono il glorioso pontificato di Pio l'I, guita a'a-? giugno : ritornò in Roma il go-
e le luttuose vicende di A'o;;?-7, nariai in vernatore vice-camerlengo ("rivelli, e Pio
nue'diie'articolijche i repubblicani bau- VII vi fece il suo ingresso a'3 luglio. Indi
cesi occupato e democratizzatolo stalo il Papa creò il prelatocardinalenel 80 le 1

pontificio, comandati dal generale Ales- lo pubblicò a'aS maggio 1802. Allora gli

Sandro Berlbicr, a' io febbraio 1798 co- sostituì Francesco Guidobono Ca\'alclii-
minciarono pure a invadere Roma; nel dì niù\ Tortona. Intanto la repubblica fian-
seguente, con altri prelati, mg.'^ Crivelli cese divenne impero e piorlamò impe-
fu condotto in Costei s. Angelo, ed a' 1 5 ratore Napoleone I, il quale non lardò ad
proclamarono la repubblica Tdierina o impadronirsi dello stalo pontificio e dei-
Romana con f) consoli, indi ridolli a .5, la Sovranità della s. Scdri^V.). ed a'2

72 tribuni, 32 senatori, e altri ministri, febbraio 1808 fece entrare in Roma il

quasi lutti demagoghi. Pio VI (utietio- general Alessandro Seslio Miollis, che
nizzalo e condotto prigioniero a f'alen- l'occupò militarmente, esercitandovi di-
za di Francia, ove poi morì 8*29 agosto verse violenze. E siccome avea l' ordine
1799. Al r.eilbier, successero nel co- di disperdere i prelati e ufTiziali della s.

iiiaiidc di Roma i generali iMassena, Dal- Sede, ed i nativi del regno Italico ritnan-

leniagne, Saint Cyr, INlardonaid; finché dare alle loro case, fece arrestare pure
i napoletani, d'oidine del re di Sicilia mg/ Cavaltbini, lo mandò prigione in

^/'.j, comandali «lai maresciallodi Ciunpo Castel s. Angelo, indi alla fortezza di
Rourcliard, sloggiarono i bancesi a' 27 Fineslrelle e poscia venne rilegalo in

novembre 798, ma dopo il 2 dicembre


i 1 Francia. Sebbene il potere fosse inaia-
vi rienlrarono. Declinando nel 1799 le no di RlioUis, nondimeno Pio VII ili-

cose d'Italia pe'friincesi, mentre il gene- chiaro pro-governatore il siciliano Tom-


lal Dufresse comandava Roma, i colle- inaso ylrczzo arcivescovo di Seleucia in
gali progredendo, gli successe il geneial parlihvs, \(jvm\o dalla Russia ambascia-
Garnicr,il quale l'i luglio sospese icon- i lore stiaonliuario a Pietroburgo; ma col-

soli, i ieualcri, i tribuni, cieaiìdo un co- lu sleSH» pieteslo fu carcerato jutco d"p",
Ili vie V 1 C
rilegato in l'astia, e più lardi cardinale. di IVIurat re di Sirilla, con politica ver-
Indi nel giugno seguì l'aire^to dello sles- sipelle, ed a suo nome
general coman- il

so pio segretario di stalo cardinal Gc<- dante Lavaugoyon ne avea assunto il


hrielli. Finnlrnenle, averulo Napoleone I provvisorio governo a' c) gennaio 8 4i 1 1 1

decretalo prepolenleniente la riunione con un consiglio generale d'amministra'


degli stati di s. Chiesa all'impero, a' io zioiie presieduto dal cav. Luigi Macedo-
giugno iHof) allo stemma papale fu so- nio, dopo aver Miollis sgombrala Roma
stituito il francese anche in Roma, da do- tranquillamente, per debolezza di forie.
ve a'6 luglio fu strappalo Pio VII e con- Napoleone non potendo più ritenere
I

dotto in deportazione a Sii\'oiìa. Uoma Pio VII, né dominare ne' suoi stati, a*
rimasta a gemere solto il giogo imperiale IO marzo di questi decretò la restituzio-
di I\li(jllis, dichiarato governatore gene- ne e la liberazione di quello. Rientralo
laledegli stali romaui e presidente della Pio VII gloriosamente ne' suoi dominii,
consulta straordinaria di Roma, v' in- giunto a Cesena a'4 maggio deputò mg/
trodusse gli ordinamenti francesi; malo Agostino RU'arola delegato apostolico a
statuto particolare decretalo da Napoleo- ripristinare in Roma e nelle provincie il

ne I, che si dovesse promulgare in Roma, governo pontificio, terminando il napo-


da lui dichiarata hbera e imperiale, non letano a' IO maggio, e dichiarando [)ro-
Mi comparve mai. Indi prefetto di Roma goveroatore di Uoma il cav. Giacomo
ilharone Camillo deTournon (come pu- Giustiniani, come l'altro più tardi cardi-
re notai nel voi. LXXXV, p. io5, con nale, ed il Papa fece il suo Ingresso so-
nozioni diesi rannodano all'argomento). lenne in Roma [F.) a' 24 oi^ggio. Indi
L' ab. Cancellieri, sommo ed onesto eru- nello slesso i 8 i4dichiarò pro-governato-
dito, ina talvolta elastico,, seguendo la re di Roma il prelato Stanislao Sanse-
corrente, pubblicando nel i8i r in Ro- i'erino; finché tornato io Roma nel set-
ma : // Mercato ed il Palazzo Panfi- tembre il governatore e vice-camerlengo
liano, a p. ^yq e 282, celebra il Tour- mg."^ Cavalchini, riassunse tali luminose
non pel suo sapere, e in questo siamo cariche, pubblicalo cardinale a' 6 aprile
d' accordo, avendolo fallo anch' io per 18 8: riparlai
I di lui nel voi. XXXVIII,
verità storica. Ria perchè dire? » Ora il p. G6, [)er rettificare alcune dicerie. Al-
rispettabile e autorevole impiego (
pro- lora Pio VII nominò pro-governatore
prio questo vocabolo !
) di PreJeUo ili Tiberio Pacca di Benevento, e poco do-
Roma (^.) è egregiamente sostenuto dal po ( come leggo nelle Notizie di Roma
nobilissimo sig.' barone Camillo deTour- del 1818, s' intende pubblicale dopo la
non. che coll'eNenipio luminoso delle sue promozione), lo promosse a governatore
singolari virtù, ha f'illo rivivere in B.onia di Roma, vice-camerlengo e direttore ge-
la memoria de'due insigni cardinali de nerale di polizia; ma evaso da Roma nel
Touriion.Presidenle^je/y;e<»o dell'utilis- 1820, il Papa dichiaiò pro-governatore
."
sima società dell'agricoltura e manifattu- mg.' Gaspare Bernardo Piaoelli,qual i

re di R.oma, che dopo aver tenuto le sue assessore del tribunale del governo: ora
tornale nel palazzo della prefettura, a' 1 (3 cardinale vescovo di Viterbo e Tosca-
maggio 1 8 1 I cominciò ad unirsi nel Pa- nella. Annunziò poi il Diario di Roma
lazzo Pam più Ij". Non intendo censura- de'7 giugno 1820 Per organo della se-
:

re grande erudito, e l'onorevolissimo


il greteria di stalo la Santità di N. S. ha
Tournon, ma il paragone della dignità promosso a governatore di Roma, vice-
non mi pare giusto, per tanti riflessi. Or- camerlengo, e direttore generale di poli-
mai crollala la possanza di Napoleone I, zia nig."^ Toujfnaso Bernetli di Fermo,
già Roma era siala invasa da'napolelaui già assessore della congregazione milita-
V I e Vie 14 >

re. Indi li ferisce il Diario <ìe' i o, che Oìg^ temente sped'i la guardia nobile conte
Bernetti nella mattina de'y recatosi al pa- Giuseppe Gatti, per recargli la notizia
lazzo Quirinale, ila tlue maestri di cere- di sua promozione e il lieti cllino canli-
monie fu introdotto avanti l'io VII, ege- nnliziu), a mezzo deirablegatomg."^ Cor-
nullesso prestò il giuramento di (iedellà, della pro-vicario generale del di lui zio
ralini:ato col tatto e bacio de'ss. Evange- cardinal Brancaduro arcivescovo di Fer-
li. Quindi il Papa gli consegnò il basto- mo, coll'ingiunzioiiedatlendci lo in (|uel-

ne del comando in segno dell'autorevole la metropoli nel suo ritorno dalla Uus-
giurisdizione conferi tagli, recitando la con- sia; ma per alcune circostanze gliel' im-
sueta formola. Furono presenti il mag- pose Papa in Roma nel 827, e
lo stesso 1

giordomo e ilcamera, anco


maestro di lo fece Segretario di SliiCo, e tuie loda-
come testimoni a ciò rogati, ed altre per- lissimo fu pure di Gregorio XVI che ,

sone della corte. Ritiratosi il Papa, nig."^ inoltre lo dichiarò vice- cancelliere di s.

Bernetti accompagnato da'delti ceremo Chiesa. Per la sua assenza, Leone XII no-
nieri,si porlòalla stanza ov'erano espres- minò pro-governatore mg."^ JNicola Cla-
samente riuniti tutti i preiati cliierici di relli-Paracciani, come i ."assessore del tri-

cauìera e altri componenti la rev. came- bunale del governo, ora cardinale. Inol-
ra apostolica; ed esibito il breve aposto- tre Leone XII nello stesso giorno 2 otto-
lico dideputazione del nuovo uHìcio di brei82(3, della promozione del cardinal
governatole e vice camerlengo, si lessedal Bernetti, dichiarò governatore di Roma
DOtaro della stessa rev. camera la fede del e vice-camerlengo mg."^ Gio. Francesco
vice-prefetto delle ceremonie pontificie, Marco-y Catalaii spagnuolo, uditore di
relativa al prestato giuramento e tradi- Rota, e colla ritenzione dell'uditorato, e
zione del detto bastone di autorità, e ven- poi a'i5 dicembre 828 lo fece cardina- 1

ne mg."^ Beinelti installalo nel tribunale le. Tosto gli sostituì mg.'^ Benedetto Cap-
della medesima rev. camera, da mg.' Or- pt'UtUi di Rieti, il quale trovandosi de-
fini decano di essa, per mezzo di procura legato apostolico d'Urbino e Pesaro, sol-
a ciò deputato dal cardinal Bartolomeo lauto giunse in Roma a'5 febbraio 1 829,
Pacca camerlengo di s. Chiesa, per tro- e presto ebbe il dolore di veder raovto il

varsi nel suo vescovato di Frascati. Par- Papa a' g; il sagro collegio lo confermò,
tito il prelato, in treno si trasferii al pa- e nuovamente permorte di Pio Vili, fin-
lazzo del governo, ove nell'ufliciodi (jue' ché Gregorio XVI lo pubblicò caroina-
giudici e nolari prese formale possesso le a'2 luglio 1 832. Quindi quel Papa fe-
della carica. Finalmente nell'ore pome- ce i seguenti governatori: Nicola Grimal-
ridiane, mg.' Bernetti si recò con egual di di Treja ,
già segretario di consulta,
treno alla visita della basilica Vaticana, ed a'4 gennaio 1834 cardinale. LuigiCiac-
ed al ritorno andò ad ossequiarci! cardi- chi di Pesaro, già delegato di IMacerata,
nal Della Somaglìa decano del sagro col- ed a' 12 febbraio i838 cardinale: funse
legio. Dovendosi Nicolò I coronare impe- alquanto il pro-governatorato decorato
ratore delle Russie a Mosca a'3 settem- della s. porpora, che ancora indossa, come
bre 182G, Leone XII inviò ad assistervi lo funsero il predecessore e il successore.
mg.' Dernetli, in qualità d'ambasciatore, LuigiVannicelli-Casoni d'Amelia, già pro-
e ne ricevè quelle onorificenze riferite nel legato di Bologna, [)ro-governatore, cou
voi. LVIII, p. 317. Prima del suo ritor- biglietto della segreteria per gli affari di
no in Roma il Papa lo creò cardinale a' slato interni, il che annunziò il Diario
2 ottobre dello stesso 1826, e narrai nel di Roma de'3 marzo, mentre quello de'
voi. V, p. iG3, che gì' inviò la berretta i5 settembre dello stesso 838, riferisce 1

cardinalizia a Parigi (ove pureprecedea- COD bigliello di detta segreteria averlo il


VOI. xcix. IO
j/jr. V 1 e V 1 C
Pana nominalo governatore di Romn,tli- cardinal Lambiusthini segretario dista-
lellore generale di polizia e vice-camer- to. Giunto al palazzo del governo, assiso
lengo della s. Romana Cliieso; pubblica- su distinto seggio, indirizzò al tiibunale
to cardinale a*24 gennaio i8^?. : da' io un ragionato discorso proprio della cir-
maggio 8jo I è zelanlenicivescovodi Fer- costanza, visitando poscia gli uflizi. 11 l'<i

vala. Toslogli successe Giuseppe Antonio pa Pio I\ (articolo in cui raccontai i

y.acihiaò'x Castel Vezzano, essendo udito- principali fasti e vicende del suo ponti-
re di Rota, pubblicato cardinale aa i a- ficato, proseguendoli a'Iuoghi loro, mas-
prile I 845:funse potbi gioì ni il pi o-gover- simei iguardaiili Roìnn, la Sovraiiìlii del
iialorato, finché [)iibblicò persuccessoi eil las. Si'(fe,e lasublimedignilà di f icario
n. 35 del Diario diUoma .iDgJ V\t\.\o IMa- di Gesìi Cristo, da tenersi
articoli perciò

lini remano, già uditore di Rota; nella presenti a quanto appena accennerò, on-
mattina de'28 aprile si recò privatamen- de non ripelermi) a'2 dicembre 84(j lo
i 1

te al palazzo apostolico Vaticano, men- creò cardinale, ed è al presente pieletlo


tre con nobile treno vi si portò il cardi- di segnatura. IL con biglietto di segrete-
ogò mg. Gaspare G ras
"^

nal Zacthia. seguilo da'distaccamenli de* ria di slato gli su ri


corpi de'poropieri e de'carabiniei i. Pie- sellini di Palermo decano de' chieiici di

scnlalosi il cardinale a Giegoiio XVI se- camera, presidente dell' acque e strade,
dente in trono, con brevissimo discorso prò presidente del censoj e delegalo apo-
gli restituì il bastone del comando; ed il stolico straordinario d'Ancona, da dove
l'apa nella lisposta espresse sensi di pie- porlalosi in Rom.a a'?X) ricevè il bastone
na soddi'-fazione per l'eseicizio della gra- del comando e prese possesso. Dipoi si ri-

ve carica da lui occupala, e quindi lo le- tirò nel principio di luglio 1


8.^7 (restan-
ce sedere. Allora il prefetto delle ceremo- dogli le prerogative di pi elato di fiocchet-
nie iolrodus<;e il novello governatore, il li, come notai nel voi. LV, p. i j/j, ben-
quale pievio il bacio del piede, pronun- ché senza il vice-camerlengalo; ed in se
ciò ilsolito giuramento e ricevè dalle ma- guito,nel 18 32 fu fòlio commi-sario pon-
ni del Papa il bastone del comando , il tificio straordinario per le quattro lega-
quale gli diresse parole degne d'un sovra- zioni e pio legalo di l'ologna, crealo car-
no die tanto caldeggiò e fu amante del dinale a'i 6 giugno 18)6), ed il Papa no-
bene de'suoi popoli, e d'un padre che minò pro-governalore di Roma e diret-
non miravacontinuamente se non a'van» tore generale di polizia mg."^ Giuseppe
taggi de'suoi figli. Dopo di che, il cardi- Morandi di Sinigaglia, rilenendo la cari-
nal Zacchia tornò privatamente alla sua ca conferitagli ne'piiiiii di gennaio delio
residenza, e mg.' Marini condotto da nìg."^ slesso i847>di procuratore generale dei
ceremoniere nel tribunale della camera fìsco e della rev. Camera Apostolica. Ri-
apostolica, cui presiedeva ilcardinalTom- ferì poi il n. C)3 del Diario di Roma òt\
maso R^iaiio-Sforza camerlengo, presen- 1847 aver mg.' Morandi rinunziato il

tò r atte>tato del prestato giuramenlo, pro-governatorato e direzione di polizia,

letto dal notare, e poi gli fu imposta la esercitali per quattro mesi, onde con bi-
cappa; e ricevuti all'abbraccio tulli i pre- glietto de'i3 novembre il cardinal Fer-
lati del tribunale, si pose a sedere a sini- retti segretario di stalo, in nome del Pa-
stra del cardinale, partendo colla pompa pa, gliene dichiarò piena soddisfazione. E
propria di sua nuova carica e col segui- che lo slesso cardiuale con altro bigliet-
lo theavea accompagnato il predecesso- to nominò mg.' Domenico Savelli di Spe-
re, dopo aver ossequiato il cardinal Mat- loncalo nella Corsica, ch'era chierico di
lei segreta! io per gli affari di slato inter- camera e già pro-legalo straordinario di
ni, lecaudosi a pialicare altrellaolo col Forlì, pro-goverDalore di Roma e direi
V I e V I C .17
lore generale tli polizia, il quale entrò io Ietto senatore di Francesco Roma l'avv.
esercizio di lale carica a' 17 dello stesso Stui binetti romano (compii la mia sena
novembre. Dissi in principio, che aiq di- i\e Senatori di Roma, nominali da'Papi,

cembre 184" venendo istituito un mini- nel voi. LXXX, p. i 1


,
pel ripristinato
stro di polizia, senza il titolo di governa- principeOrsinil'i 1 febbraio 8 Tyjilfpiale 1

tore di Roma, ne fu investilo il medesi- tornò a rinunziare a'20 maggio i8ji8;e(l


mo n)g/ Snvelli. Contemporaneamente allrove dissi, che l'odierno marchese Anli-
nìg/ Savelli fu dichiarato vice-camerlen- ci !\Ialtei, ricordato pure nel voi. XCVIF,
go di s. Chiesa. Annunziò poscia la Gaz- p. G7, gli successe l'i i noveuìbre i8'>8,
zella (li lloma ile' 12 febbraioiS /{S, che giurando al Papa fedeltà a' j del seguen-
per la spontanea rinunzia di ministro ili te dicembre). Terminò l'usurpato dotni-
polizia di nig/ Savelli, tal ministero il nio e la repubblica, quando a' 3 luglio
l*apa lo confeiì a d. Michelangelo Gaeta- 1849 entrò in R,oma coll'esercito france-
ni romano principe di Teano. Anco altri se il general Vittorio Oiidinot di Reggio;
ministeri furono secolarizzali. IMg.' Savel- il quale concentrati tutti i poteri nell'au-
li, come vice-camerlengodi s. Chiesa, con- torità militare, emanò disposizioni per la
tinuòa sedere in cappella pontificia sopra sicurezza pubblica, occupando anco din- i

l'uditore della camera, ed a guderegli o- torni ; ripristinò la sovranità pontificia,


nori de' prelati di fiocchetti, e lo rilevai ed i presidenti regionari, nominando nel
nel voi. LV, p. avvenne
i
54 ('''•ettanlo dì seguente governatore di Rotna il ge-
a mg." Morichini già Tewricre genera- neral di divisione Rostolan, indi deputò
le, e lo notai nel voi. LXXIV, p. S^'j). una commissione provvisoria municipa-
La Gazzella di Roma de' io del succes- le. A'3 I giunsero io Roma (ove già eravi
sivo marzo pubblicò ministro di polizia ritornato il vicario cardinal Patrizi) i car-

l'avv. Giuseppe Galletti bolognese, con- dinali Della Genga-Sermattei,Vannicelli-


fermato nel cominciar di maggio, allor- Casoni, ed Altieri, dal Papa cjsiituiti in

ché si cambiò il ministero, il quale però commissione governativa di stato, con


sempre veniva presieduto dal cardinal Se- nig."^ Milelia per segretario (ora presi-
gretario (li Slato, cioè da que'porporali dente dell' ospizio apostolico e chierico
notati in quell'articolo. Nel ministero for- di camera), la quale nominò il sunno-
malo a'6 agosto, in assenza del ministro minato mg/ Savelli ministro dell'in-
di polizia, il Papa nominò a fungere l'uf- terno e polizia, come annunziò il Gwr-
fìzio interinalmente l'assessore generale naie di Roma
8 agosto 1849. Giàdell'

della medesima Francesco Perfetti di Pe- il prelato era slato commissario straor-
saro, finché a' 18 settembre fu soppresso dinario delle Provincie d'Urbino, Pesa-
il ministero di polizia e con diminuzione ro, Macerata , Ancona , Fermo, Ascoli,
di attribuzioni , vennero te altre riunite Camerino e Loreto, per la restaurazione
al ministero dell'interno. Equi fo sosta, del principato della s. Sede. Quindi il ge-
rimandando il gentil lettore a' nominati neral Rostolan, con manifesto de'24 di

articoli, ove deplorai l'insurrezione di Ro- tal mese, dichiarò a' romani che doven-
ma, iniziala a'i5 novembre 1848 e com- do assumere il comando in capo dell'ar-
pita nel dì seguente, per opera di fazio- mata del IMedilerraiieo e di guarnigione,
si, onde il Papa si trovò costretto porsi cessava dall'esercizio delle funzioni di go-
in riaggio (/'.) per Gaeta la sera de'24: vernatore di Roma. Laonde mg. "^

Savelli
l'anarchiasempre crescendo, a'g febbraio nella notificazione de'3 settembre si sot-
1
84o ^^ proclamata la repubblica roma- toscrisse; Vice-Camerlengo di s. Roma-
na con Triumviri residenti nel Palazzo na Chi?sa,mini.slro dell'interno e polizia.
della Consulta, ed a'26 aprile venne e- Neli85o il Papa ritornò felicemente in
i48 vie V IC
Roma ù'i7. aprile, e slabiPi la residenza vangeli. Poi il Papa gli consegnò il ba-
del ministero di polizia a I\Ioiite d'Iorio, stone del comando in segno dell'autore-
nel Paliìzzo della Curia //inocenziana vole giurisdizione conferitagli, recitando
(A'.) come dissi ne' voi. LIV p. 3i4,
,
,
la consueta formola, e pronunciando bre-
Ì,\XX1I, p. 178; e nell'antico Palazzo vi ed espressive parole relative alla rag-
(Iti Governo o /Madama vi trasferì il guardevole rappresentanza di detto pre-
mini siero ilelle finanze, con quelle ridu- lato. Furono presenti il maggiordomo,
zioni descritte nel voi. LXXIV, p. 3()0 il maestro di camera, il prefetto delle ce-

e seg. Si leg^e nel n. 258 del Giornale rimoniedel Papa che rogò l'alto, nonché
di Rotila del i85o, avere il Papa ripri- altre persone della corte pontifìcia. Dopo
stinata r importante carica di direttore il bacio del piede al Santo Padre, mg/
generale di polizia, nominandovi a'7 no- Matteucci accompagnatodai predetti due
vembre mg/ Ildebrando Rufìni romano, ceremonieri si portò nella gran sala ove
già procuratore generale del fisco, ed al- suole adunarsi il tribunale della R. Ca-
lora prelato domestico e presidente del mera apostolica. Quivi trovavansi riuni-
1° turno del tribunale della s. Consul- ti il cardinal Piiario Sforza camerlengo
ta, Mg/ Savelli restò ministro dell'inter- di S. l\. C, ì prelati chierici di camera,
no e vice-camerlengo, ed a'y marzo 853 i e tutti gli altri che fanno parie di dello
renne creato cardinale. Avendo alcuni tribunale. Esibito il breve apostolico di
censori periodici veduto di mal occhio la deputazione del nuovo ufìicio di vice-ca-
separazione della polizia dal ministero merlengo e di direttore generale di po-
deil'inlerno, furono confutati egregiamen- lizia , dal notaro della stessa Pt. Camera
te dalla Cu-illà Cattolica, seì\ei.\ì. (i, p. si lesse questo non che la fede del prefel-
278 e Giornale di Roma deli 852,
seg. Il lo delle ceremonie del Papa relativa al
col n. ^56, annunziò la morte dell'egre- prestato giuramento e tradizione del del-
gio mg."^ Rufìni, avvenuta in Roma 1' 8 lo bastone di comando. E qui è beire
novembre e con quello de' i 3 dicembre,
; di avvertire che il breve spedito a mg/
d'aver il Papa nominato alla vacante ca- Matteucci per delle due cariche è simile
rica di direttore generale di polizia l'at* inluttoepertuttoaque'chesi rilasciavano
mg. Antonio de'marchesi Matleuc- a' governatori di Roma, sostituendosi sol-
"^

luale
ci di Fermo, della famiglia sullodata, con tanto alle parole Praefcctunt f/r^/.v, quel-
dichiarazione d'aver luogo nell' adunan- le Moderatorem supremuni publicac
di
ze del consiglio de'ministri per prender securilnlis in Urbe et in loto, Pontifìcia
parte alle relative deliberazioni, autoriz* dilione, come si vedrà nel lesto del breve
zandolo a ritenere fino a nuova disposi- che per erudizione esibirò. Dopo la indi-

zione il segretariato della s. Consulla, il cata lettura il cardinal camerlengo impo-


quale cessò quando pubblicò il Giornale se a mg.' Matteucci il rocchetto e la cap-
di Roma de' i o marzo 1 853, avere il Pa- pa,lo ammise al suo abbraccio, ed a quel-
pa con biglietto di segreteria di stato no- lo di tulli i chierici di camera, e poi lo fe-
minato vice-camerlengo di s. Romana ce sedere alla sua sinistra. Preso in tal
Chiesa rag.' Matteucci. Finalmente, nar- guisa il suo possesso^ mg.' Matteucci si

rò il n. I 38 dello stesso Giornale che , recò ad ossequiare il cardinal Antonelli


mg."^ Matteucci si recò privatamente con segretario di stalo. Sortito dal palazzo
una sola carrozza al Vaticano. Da due del Vaticano visitò la sagrosanta basilica
maestri di ceremonie venne introdotto a- di s. Pietro, e poi con nobile treno di due
vantiii Santo Padre assiso in trono. Quin- carrozze, con servitori a piedi, e scorta-
di genuflesso prestò il giuramento di fe- to da un distaccamento di gendarmi pon-
deltà ratificalo col latto e bacio de'ss. E- tifìcii a cavallo io grande uoiforme, si por*

V I e V 1 C I
i.)

lo ad ossequiare il cardinal Macchi de- sesso preso nella Rev. Camera apostoli-
cano del sagro collegio, e quindi si resti- ca, e debitamente registrati in Iloina nella
tuì al palfuzo di sua residenza in Monte direzione generale ilei bollo e registro.
Citot'io , dove fu ricevuto da' presiden- Plus Pl\ f\ Dileclt Fili snlttlftm, et A-
ti regionari, dallo stato maggiore de'gen- postolicam BeniuliitioiH'iiì. ./nìptissirna
darnii, e da lutti gl'impiegati del suo di- inunera eoruniinie procuratioiieni iis vi-
castero , ed ove fece alcuni rescritti per ris deniaiidnrc solcniw:, qui ca et suis <•-
costatare l'atto del suo possesso, anche ne- gregiis dotihui e.xanll(ilis(juf lahorihus
gli uflìci di sua giurisdizione. E non sarà meriti fuisse i'ideaiitur, tt alioruni of'
poi sgradevole se rimarco, che mg/ Mal- fìciornin esperimento probayerint , se
leucci fu canonico del Il.nio capitolo di s. illa rite intcgreqiice^scgesluro'!. Tain VC'
Pietro in Vaticano per 3 3 anni, ma appena ro Clini te, dilecte fili, de eo numero esse
elevato all'onorifìceuza di vice-camerlen- noveriinus, qui ab religione et pittate e-
go dovette lasciare, secondo le antiche re- grcgie formatui, alqtie inlegritate, fide^
goledellas. Sede, notale nel voi. LV,p. i 54 Consilio, prudcntia, ac di'Xterilale eia-
e nel voi. LXXXII, p. iGi, il detto cano- ras, alia j'am munera tibi coniinissa na-
nicato perchè incompatibile con la pre- viler et cimi fide exercuisli, idcirco ad
latura di fiocchetti, qual canonicato ven- gravissimuni offìcinni. qnod nobis prae-
ne conferito a mg.'Melchiade Ferlisi de- cipue cordi est riee-Canierarii S. R. E.
cano del supremo tribunale della Segna- et Moderatoris supremi publicae seca-
tura, ed oggi patriarca di Costantinopoli. ri tali s in Urbe, et in tota Pontificia Di-
Altrettanto avvenne co' canonicali della iionepromoi'cre censuinius. Peculiari er«
Odoardo
slessa basilica Vaticana, a mg."^ go honore te aligere volenles, et a qui-
Borromeo A rese quando nel d ìi 6 giugno bu svis excomniunicationis ,siispensionis j
i85G divenne maggiordomo, ed a mg.' et interdicti, aliisque ecclesiasticis seri-
Giuseppe Ferrari allorché ebbe il titolo tenliis, censuris,ac poenis quovis modo,
di tesoriere della R. C. A. Per altro il vel quavis de causa latis, si quas forte
canonicato di questi fu conferito dal San- incurristi,hnju<i tantum reigratia absol-
to Padre al fratello d. Ciriaco Ferrari i'entes, et absolutnni fore censenles, au-
già canonico dell'arcibasilicaLateranen- ctoritate Apostolica tenore praesentiunt
se. E qui mi piace inoltre avvertire che Litteraruni l'^ice-Camerarium S. R. E,
mg."^ Matteucci prima di ascendere al gra- ac 3/odc rato rem siipremum pubficae
do di vice-camerlengo e direttore genera- seciiritatis in Urbe, et in tota Pontificia
le di polizia, eziandio fu economo e segre- Ditione eligimus, atqne consùtuimns cuni
tario della 11. Fabbrica di s. Pietro, cioè ac jurisdictione consueta,
aiictoritale ,
innanzi d' esser segretario della suddet- nec non ciim omnibus et singulis hono-
ta s. Consulla. In questi due uflìzi addi- ribiis, praerogativis,praeeniinentiis, in'
mostrò sagacità e prudenza, gentili e no- dultis, facultatibus, et oneribiis, previ-
bili maniere, non che franchezza ed e- sione et emolunientis solilis, et consuetis
nergia non comuni doti, sperimentate
, juxta Consliiutione ,siveStaluta Praede-
ripetutamente nel crocinolo de' difTicdi cessorum Nostrorum Romanorum Pon-
tempi che corrono, come per pubblico tificuni , quibus tamen non sit vel par-
consenso nell'altuale eminente carica di tini ,vel omnino sive per suhseqiientes
vice-camerlengo e direttore generale di Praedecessores Nostros, sive etiam per
polizia. Trovo opportuno ed interessante Nos ipsos derogatitm. iMandamns prò-
riprodurre, non solamente il breve pon- pterea Di ledo Fi Ho Nostro S. R.E. Car-
tificio di nomina, ma altresì gli atti del dinali Camerario, etdilcctisfiliis Prae-
prestalo giuiameuto al Papa, e del pos- sidenlibus Clericisdictac CantcraCfaliis-
I :o V I e V I C
que ad (juos special , ut Te ad praedi- runl in consueto secreto Cubiculo Pala-
tttiin ofjiciuiii ì ice-Carnerarii S. R. E., ta Apostolici ì (ilicani^praesenlihus ibi-
et Moderatoris jmldicae securilatis in dem ne Rmis. Dnis. Eramisco de
Ilhnis.
ljrbe,ac loia Pontificia Ditionc,ejiiSfiue jVedici di OUnjano Ponti/iciae Domus
liberuni exerciliiini recipiant, ci admit- Praeposito,el Edoardo Borromeo yirese
tant, libique faveant , ac praesto sint^ ejusdemSSmi. Dni.NoslriCubiculi Prae-
Aerarii \'ero Pontificii PraeJ'ccto, cete- fedo, Teslibus ad haec specialilfr adlà-
risqne ad qiios special, ut libi de proi'i- bilis, vocalis alque rogatis, flJeque in'

sionibus, et cf/iòlnriicntis solitis, et con- frascrìpto Ajw^t. Cacrem. Piaefeclo,


suclis suis tcniporil'tis respondcant , et ctearumdcm Cacremoniarum Alagistris
responderi ac facianl. Folunms
cure.nl, Jacopo f'olpicellielJoanne Corazza. In
auteni ulpriusquani dicluni niuniis exer- quorum fidem leslimonium hoc meama-
cere incipias in nianibusNostris^\xl prae- nu firmatum, et consueto sigillo muni-
fati Cardinnlis Canicrarii,de co reale e- tum dedi die mense et anno supra enun-
xercendo dcbilum praestcs informa soli- ciai. 4|f LudovicHs Brancadori Apost.
ta juranìenluni. In contrariumfacieiilibus Cacrem. Praefeclus. —
In Nomine Do-
non obstantibus quihuscumque. Daluni mini Amen. Eidem facio per praesentes
Roniae apud s.Pelrum sul AnnuloPisca- Ego Rev. Camerae Aplicae Secrelarius
toris die xrJprilis anno moccoli ii. Pon- et Canctllarius infrascriptus, qualiter
tifìcatus nostrianno seplinio. Pro Duo. — die decima ocla\'a mensis Junii anni
Card. Lanibruschini. •»|f Jo. B^ Branca- i853 hahita flit Piena Camera in Pa-
leoni Castellani Subslilutus. — Dilcclo latio Aplico l'alicano corani Emo. et
FilioAntonio Alatteucci PraesuU No- Rmo. Dno. Thoma Card. Riario Sfor-
stro Domestico. —
Registrai, in Libro za S. R. E. Camerario, Decano, Cleri-
Strum. SiSmi. sub fol. 6g. In No- i — cis Camerae, aliisque Cameralibus, in
mine Do/nini Amen. Ego infrascriptus qua Excmiis. et Riniis. Dominus Anto-
Aposlolic. Caereni. Praefeclus et Sedis nius Rlatleiìcci admissusfuil ad officium
ApostoUcae Protonotarius ftdem facio: V ice-Camerarii, clìSIoderaloris Supre-
Die decima celava Junii anno i853. mi publicae securilatis in Erbe , et in
Pontificatus SSmi. in Chrislo Palris et tota Pontifìcia Dilione ad formarn sii'

Domini Dni. Nostri Pii Divina Providen- pradictarum Litleraium ApUcarum in


iiae Papae /A. Anno Oclavo. Illum ac formaBrevis,omni eie. In quorum fidem.
Rnium, Antonium HJatleucci novum Vi- Romac his die, Mense et Anno praedi-
ceCamerariuni S. R, E. et Moderato- clis. -^ Ila est Angelus Testa Rev. Ca-
rem Suprcmuni publicae securilatis in merae Aplicae Secrelarius et Cancel-
Urbe, et in tota Pontifìcia Dilione cle- larius. — Assessore generale di polizia,
ctum alque constilutum, ante Sanclila- è il conte Feidinandu Daiidini de Sylva:
tem Suam in gciiiia provolulwn consuc- aggiunto all'assessorato generale 1' avv.
Inm fidelilalis juramenlum de rccle ac Agostino Pasqiialoni. L'assessore genera-
fideliler exercendo munerc l ice Carne- le fa parte della congregazione speciale
rarii S. R. E. et JìJoderaloris Supremi sanitaria, come dissi nel ricordato arti-
publicae securilatis sibicommissodemO' colo, e I iparlandoue nel voi. LXXX, p.
re emisisse, ac laclis elosculalis Sanctis i63 e i64-
Dei Evangeliis raluni habuisse, alque VICE-CANCELLIERE DI SANTA
inde Eidem a SSmo. Dno. Nostro Bacu- ROMANA CHIESA ESOMMlSTA, li-
lum in commissae sibi Jurisdiclionis et ceCancellarius Sanclae Romanae Ec-
Auctoritalis leslimonium ac signum tra- clesiac, et Summalor. Il cardinal capo,
ditum fuisse. Quae omnia pcractafue- presidente e prefello della Cancelleria
vie vie ,T,
J.lla lìomana Ciucca (^.), la quale è
s.
cl.e dicesi n.W'.lrt d. .crìfier Ics djcl,
dopoqnel acle.I.s. /V,n/.,..,emz aposto- a ,>. 3o,cl.e I.. clignit.^d,. ChanccUicr de
luay.) .1 pn.nanode 1 nbunaU di Re CEglisc nomarne lui scpp.im.ie sous le
'na{/ .j.quesla e il cardinale residenti nel pontificai du Coniface Vili qui a dil le
montuosa proprio Palazzo della CanccL
docteur Tabarelli, CaucellàrL de na-
lena aposlolun. Antichissimo, «oLilissi- ricertabat rum Pana. Il n'y eut plus de-
n,o e autorevole udUio a vita, neh."
de'
..cordati articoli descritto insieme alle
sonnais qu'un nLchancdvJ.
L'ani-
, piezza e varietà deirargomenlo, già
Irat-
sue prerogative e ingerenze del tribuna-
tato in altri moltissimi articoli, mi fa
li-
le, ed eziandio colla serie
de'cancellieri e mitareappena ricordarne priucipali,ne' i

vice-cancellieri di s. Chiesa. Vi è qual- quali gli altri sono richiamati, con tutto
cl.e esempio eh arc.cancellieri, come l'ar- quanto riguarda la Cancdkna apollo
c.vescovo di Colonia Ermanno o Eri- Uca, il suo eminente preside ed suoi
, i
manuo o Artmanno sotto s. Leone IX, numerosi e ragguardevoh ufficiali. lu
liquale destinò o confermò a lui e sue- quello notai i discrepanti pareri suli'ori-
ce,sori la propmqua canonica e Chiesa gme del nome Cancelliere^ ViceCan-
di s Lio.anni a Porta Latina, per loro
celliere, il quale ultimo
prevalse dopo
residenza nel recarsi in
Roma, ut te Pe- essere stato conferito a persone non
fre-
trumCancellarium habcat Johannes ho- giatedella dignità cardinalizia, e reslitui-
spununprarbeal, dice la corrispondente to l'amplissimo uffizio al senato apostoli-
bolla deloj Bull. Rem., t. r, p. 38 i,
,
.
, co del Sagro
Collegio, si continuò e tut-
con udicio di cancellieri o arcicancellie- torà prosegue ad usarne la denomina-
s.
n della s. Uomana Chiesa. Da quanto dis- zione, dicendosi pure Fice-Cancellarius
SI negli articoli menzionati, sembra che Papae, ed il Morcelli, Praep. a Diplo-
sitialta qualifica degli arcivescovi di
Colo- maùs Pont. Max. Al magniaco , solido
x^^a,tltlton del s. Romano Impero, fos- e vasto palazzo, descritto nel suo artico-
sedise.np.ice^//o/o.ro//ore.AnziilCiam- lo e riparlato altrove, è contigua
la C/t/e-
^'^ ^' ^''^'^-^^'^'•^^^«''o. ^t sa di 9. Lorenzo in Damaso,basilica eoa
?i'^' ,,
Ul/ieialibus Cancellariac Apostolicae, capitolo e parrocchia (F.Y ed anche Ti-
asserisce aver veduto due diplomi di s. toh cardinalizio {F.), Diaconia cardia
Leone IX del iodi, ui uno de' quali nalizia {F.)\ o Commenda , a seconda
Artmanno si legge col titolo di CanceL cioè dell'ordine a cui appartiene il rar-
liere della S. R. Chiesa, e nell'altro
eoa dinal vice-cancelliere; vale a dire, è tito-
quello di Arci-Cancelliere. Si può vede- lo, se egli è dell'ordine de' Preti, diaco-
re .1 Crescimbeni, Istoria della chiesa di
nia, se di quello de'Z)/^co/zi, commenda.
.v^ Ciovann, a^'anti Porta Latina titolo se Fesco^-o Suhurbicario, come di pre-
Cardinalizio, p. 287, ed il Cancellieri, sente. Papa Clemente VII colla bolla £-£
òtona de possessi de' Sommi Pontefici, siadsingula Romanae Ecelesiae oTicia,
p. Joy, ove aggiunge, riferire il Villa- de'25 luglioi 532, 5/^//. /ìo/«., t. 4, par.
IH che cancellierato di Roma pon-
1 nel i, p. qq: De Officio Fice-CancelUera-
l.hcato d. Nicolo III del 12 77 era eredi- tus Papae, cum annexione curae,etli.
tarlo nella casa de lìrancaleooi. Ma que- tuli ss. Lanrenti et Damasi de Urbe
«ilacanea sotto Bonifacio Vili del,
29^, Dell'insigne basilica mmore di s. Loren-'
iitorno al Sagro Collegio, in
persona zo in Danjaso, ohe nelle Processioni s^o-
del cardinal Riccardo Fetroni
sanese,au. de l'alternativa coll'altra primaria della
tore del Sesto delle Decretali (vi contri- Chiesa dis. lilariain Tra^le^'ercnetov
bunono anco altri) pubblicato nel , 2yS, i.ai a parlare in più luoghi, e da ultimo
d quale appellò Ficc-Cancelliere.
si
E ne' voi. LXXIII, p. 47 e 83 XCVIl p
.5a Vie V I c
•i-q e '>()o, non che per le molteplici sue seguente ,
per opera demagogica , inizio

cinese liliali esistenti o soppresse; e nel d'una lunga serie di disastrosissimi mali
^ol. LXX V, p.
24 ^riportai la ilescrizio- per Ruma e per Io slato di s. Chiesa.
iie del possesso non formale, ma privato, Narrai pure, che fu tumulato nella pro-
preso a' 16 novembre i83o dal cardinal pinqua basilica, ove il Papa gli eresse un
Arezzo, qual vice-cancelliere e sommisla monumento e , l' illustre concittadino
di s. Romana Chiesa, e qual commenda- comm. Teoerani vi pose il di lui busto.
tario di s.Lorenzo in Damaso. Vi si ce- La cancelleria apostolica ha le sue rego-
lebra la CapptlLi inrdinalizia coli' espo- le,chiamate Regole della Cancelleria a-
.sizionc del ss. Sagramento nel giovedì posloUca {f.), le quali ogni Papa appro-
ili Sessagesima (/^.), e poscia viene vi- va, ovvero estende o modifica; alla cui
sitata dal Papa, essendo la splendida e- rinnovazione intervengono que'personag-
sposizione a forma di QuaranCore. Del gi nominati nel ricordato articolo. Nu-
palazzo, egualmente ripetutamente ripar- merosi ne sono gli ulFiziali , considerali
lalo, nell'ottobre 1 856 essendo cessata la appartenenti alla Famiglia pontificia, ia
Congregazione del Buongoverno, e per- passato fruendo più prerogative, e peli."
ciòanchelasuaresidenza trasferita in esso, dopo il cardinale, il prelato Reggente del-
nel medesimofurono trasportale e de-
vi la Cancelleria apostolica (^^.), i prelati
corosamente stabilite quelle Segreterie Abhreviatori di parco maggiore (^.), e
della s. Sede nominate nel vol.LXXXlI, prima eranvi pure quelli soppressi di par-
p. i5o, con quanto riguarda l'utile e lo- co minore, formanti collegio, co'Ioro so-
devole provvedimento, e della visita fat- stituti, ec, oltre gli uflìzi de* collegi de'
tavi dal Papa ordinatore,ricevuto dal car- J'acabili[r.), ed aìtri vacabilisti, tutti in

dinal vice-cancelliere e da' rispettivi car- quell'articolo ragionati, sebbene abbiano


dinali prefetti e prelati segretari di cia- i propri articoli, i quali collegi hanno i

scuna. Ed alla soddisfazione provata, po- loro segretari delti cappellani. INIoIli uf-

tèaggiungerel'altra di leggere laseguen- fiziali e vacabili non più esistono, come


te monumentale iscrizione, collocata in il pielato Uditore delle contraddette, il

cima alle scale dell." piano. Providentìa correttore delle contraddette, eziandio
Pii L\ Ponti/. Max.- Jnn.Chr.MDCCCiyi parlato in quell'articolo, con altri uffìzia-
Sac. Princ. Ejus X
Ut CivibusEt Adve-
- li scelti dagli Scrittori apostolici (^.). Il

ììis Facilitaiein Procurarci- Quuni Ca- grado di Cancelliere dis. Romana Chie-
llìolicae Ecclesiae Negotia Sunt Pera- sa, capo degli Scriniari{^F.), quandogli
duri - Adjuiores A Conimentariis Sa- Archivi della s. Sede (F.) erano uniti al-
vrorum Consilioruni - Romano Pontifici la Biblioteca Apostolica {V.), ora Fa-
Adstantium - In liane Curiani - Aedi- ticana , e perciò riuniva le cariche di
bus Cuique Conditis Adlributis • De Sua Bibliotecario di s. Chiesa {F.) e di ,

Pecunia Coegit Curante losepìio Fer-- Prolo-Scriniarìo {F .). si reputava anti-

rario Anlisl. Aerar. Praef. Deplorai ne' camente il primodopoilPapa.Sebbeneda


voi. LUI, p. 202, LXXIV, p. 246, il tra- secoli abbia il titolo di Fice-CancelUere,
gico avvenimento dell'uccisione del conte nondimeno è cancelliere del Papa e di s.

Pellegrino Rossi di Carrara ministro del- Romana Chiesa. Il solo suo uflizio, equel-
l'interDO e per interim delle finanze, a' lo del cardinal Camerlengo di s. Chiesa
i5 novembre 1848, nell'alto che comin- (riparlalo nell'articolo precedente, anzi
ciava a salune le scale, per la riapertura vi esposi l'opinione del Vettori, sul vice
delle camere costituzionali, nell'edifìzio e sul prò), vengono dal Papa promulga-
stanziale ; e fu il segnale luttuoso della ri- ti con allocuzione in concistoro, interpel-
voluzione furiosamente scoppiata nel di landone i cardinali, e creandolo con so
V I e Vie i53
knne foi mola, Rifen il CiornaU' di Ilo- tonim Jiul la lorunijCt registra tor(im,an~
ma tlc'23 {;iugiio i81i2,con biglietto di dituruiiKpie, prncitratoriu/r, et uolario-
segreteria di stato essersi il Papa (legna- rum liottie, et adx'ocalorutnronsisloria'
to allìdare al carilinal Luigi Aiiiat di s. liuin. li cardinal vice-cancelliere è anche
Filippo e Sorso ili Cagliari, benemerito sommista, con ulliziali (larticolari subal-
vescovo snbtirbicariodt Faleslrina, l'eser- terni quali sono il sotto-sommista e il
,

cizio della carica di /^ice- Cancelliere. i\\ sostituto del sommistato. Abbiamo le se-
s. Romana Chiesa, e di soiurnista delle guenti costituzioni apostoliche. Di Sisto
lettere a[)ostoliclie. Ed in quello de' 27 IV, Divina aelernn Dei sapientia, degli
settembre, in cui il Papa tenne il (
."
con- I I gennaio 1478, Bull. Boni., f. 3, par.
cistoro, dopo
nomina, mediante allo-
la 3, p. i()5: [nnovatioeollegu Abbreviato-
cuzione conferì nelle solite forme al car* rum Literarum apostolicaruni, cani as-
dinal Amat nominati due ullizi, asse-
i signatione inditttornni et emolninenlo-
gnandogli in con)menda la chiesa di s. rum. Di Alessandro VI, //i eminenti zi-
Lorenzo in Damaso quindi propose le ; poslolicae Sedi s, eia' 21 settembre 1 Too,
chiese vescovili vacanti. Anche nel voi. Bull. Boni., t. 3, par. 3, p.
244: Inslìtu-
LX, p. 218, col cardinal De Luca, dissi tio Offlcii Summatoris Literarum apo-
segretario degli atti del Concistoro {f^ .), stolicaruni,iii ofjìciuut p,'rpctuum vaca-
il cardinal vice-cancelliere; e col Ciaujpi- bile, cum indultorunt, et gratiamm con-
ni, intimo notaro maggiore del concistoro, cessione. Era allora sommista, fatto dal
chiamando il suo sottosommista, rerum predecessore Innocenzo Vili, maestro Lo-
Consisloralinnia secrelisj rettificando il dovico de Panafid, decano della chiesa
detto descrivendo la Proposizione Con- d'Oviedo, scrittore e famigliare del Pa-
cistoriale, coWa quale si provvedono i be- pa, e lo fece abbreviatore di parco mino-
nefizi concistoriali vacanti, qualificando- re, ed ostiario della cancelleria apostoli-
lo soltanto notaro del concistoro, perchè ca. Di s. Pio V Pontifici dignuni est,
,

1' U-
altri dicono segretario del concistoro de'24 giugno 1570, Bull, cit., t. 4, par.
dilore del Papa (V.); il sostituto o udi- 3, p. I 0: Innovalio O/JIcii Summatoris
I

tore del quale, nelle materie concistoria- literarum apostolicariim, uni ex S. R.


li, nel giorno innanzi al concistoro porta E. Cardinalibuò de coetero confereiidi\
al cardinal vice-cancelliere i fogli o pro- cum indultorwn, gratiarum, et jurisdi-
posizioni concistoriali, onde rilasciare gli ctiones in suos OJ'fìcialcs concessione.
attestati de'decreti pronunziati dal Papa Era allora vacato per l'esaltazione al car-
nel concistoro. Di più il De Luca quali- dinalato di Pier Donato Cesi romano. Gli
fica il cardinal vice-cancelliere, segreta- concesse i privilegi degli scrittori dellelet-
rio legale del Papa, di quanto si tratta tere apostoliche, per essere il [tiù antico
in concistoro, per gli attestati che rilascia collegio della cancelleria, ed altri indulti.
dell'operalo in esso, e quindi per mez- Costituì un presidente del sommistato,
zo suo e de'suoi udlziali spedire le Bolle per fare del sommisla, per sua as-
le veci

e le Lettere apostoliche (f"'.), col Sigillo senza o impotenza, però ad arbitrio del
(P'.) apostolico, come pubblico e solenne sommista di rimuoverlo; uHìzio detto an-
segretario e cancelliere del Papa. E be- co prosommista , e poi riunito al sosti-
ne leggere la bolla di Martino V, fn Apo- tnlodella sonimislcria apostolica. Istituì
stolicaedignifalis, del i ."settembre 1 4 ' "^j
4 revisori delle lettere apostoliche, per e-
Jjitll. Honi., t. 3, par. 2, p. 4^8 : De of- saminarle, in aiuto del sommistato. E
ficio, et quali talibus Scriptoruni,et Ab- decretò che l'o/licio del sommista si fun-
breviatoruni literarmn apostoUcarnin, gesse daun cardinale, e lo divenne il me-
custodisqHc Cancellariae, ac examina- desimo vice-cancelliere di s. Chiesa. Di
J J-l V 1 e V I C
Sisto V, Cimi prò supremn, de'iD gen- degli Aw.xali coiicisl(ìrinli,e%c\et\n\ e-
naio 1590, BitU. cil., l. 5, par. i,p. t)j: rano le Loiu tutioul ( r'.) cUe si facevano
y/iifiintiones Offìciorum, seit juriuni et dagl'individui de'dtie ultimoe aotipenul-
finoliif/ienlortiin, of/icii.i tliain maJori- lituo Collegio, riparlale ne' loro articoli,
bus S. R. lì. annvxorum, ab Officiali- nell'aula della cancelleria apostolica, oltre
bus coiilra fot Ulani eoruui priiiiac\'aet- il giuramento del Rfg^enle di essa e di
reclioiiis factae resciuduutur, ti in pò- altri. In poche parole, non è possibile
sUriui) furi proli bculur. Si'cjuilur dccla- tracciare l'ampia giurisdizione e le pre-
raliu, ci confinnaùo Offìcioru/n Vicc- rogative del cardinal vice-cancelliere di
CaucelLirii S. II. E. Il coi ris[)oncleiile s. Romana Chiesa, sommista delle lette-
i\\oìo-^vo\\ì\oCuiiiStiìiclacl{o!iìnnac Ec- le apostoliche, sulla Cancelleria Aposlo-
vlcsiiie f'icc-Canc't liirius^ pubblicalo a' lica: in cpiest'arlicolo, lo dico ancora una
3 iiprile. Ili esso cliiaiiia il nipote C'ndi* volta, e negli altri che vado lamnientan-
iiai Alessandro MonlaUo: iS". A*. E. Fice- do, tutto ho ri por la lo, così dell'ullìziodel
Cancellarii, accliam Lilcrarutn aposto- sommistato. E siccome questa è carica
licaruiii Suniinatoris. E tale ancor lo primaria ed a vita, nondimeno devo ram-
lessi nef>li anliclii ruoli del palazzo apo- mentare che l'esercizio resta sospeso nel-

stolico di vSisto \', perchè fu (|ue^lo l'a- la St'de apostolica vacante, Prima i lo-
pa ohe um il sotniiiistato al vice-cancel- ro Funerali (^.) si solennizzavano con
lieralo. Questa congiunzione riconobbe- cavalcata. Quando
Palazzo apostoli- il

ro e coideimarono Gregorio XV e Ui ba- co distribuiva le così pa- dette parli di


no \' 111 nel conici ire la Ctuica a'Ioro ni- lazzo e pan d'onore, mentre cardinali i

poti, i cardinali Lnduvisi e Barberini, e ne aveano una, distinguendosi il deca-


così restò st-iiipre unito il soinini^tato al no, il camerlengo e il segretario di sialo
vice-cancellieraio. Di Innocenzo W, Mo- ciascuno con due, vice-cancelliere e il

ta-proprio, de'i4 diceinbrei679, Bull. sommista uè godeva tre, come ho letto


8,p. I 27: RcvocatnrconcessioJacUi
«;it.,t. ne'ruoli palatini. Dopo il cardinal vice
f^icc-Caacellario (juainpluriuin officio- cancelliere e somoiista, presiede la can
rniii K'arabiliitm, nane deiiuo Canicrae celleria apostolica il prelato Redigente
apostoiicac rcsliluunlur. Di Alessandro colle qualidche di presidente della me
V Jll, 5 marzo i 690,
Creditaenobis, de' i desima e di luogotenente del cardinale
Jjull.c\\., I. q, p.23: Confiriìianlur voluni avendo anch' egli distinte prerogative; e
cougrcgalionisparticitlaris, et chirogra- quanto alle T^esti (^.), ha quella di pò
pliuni super rcslitulionc frucluuni Fice- tere usare, come i vescovi, il colore »er
CanccUario et Suuimalori. In breve, di- de al cappello semi-pontificale, e la lìt

siueinbrò parte de'provenli del cardinal tuccia e fiocco di seta di tal colore al
vice-cancelliere e soniniisla delle lettere cappello usuale; nella cancelleria poi il

uposloliche, e l'altrilìui al luogo di mon- reggente è il solo prelato che indossa il

te vacabile detto Religione. Traila il Co- rocchetto, benché gli altri ne abbiano l'u-

liellio, XoUdn Cardiiialatns , et Roma- so ordinano. Notai nel voi. LVII, p. 23,
nac Aulae Of/icialihus,cn\y. 36: DeSuut- che prelati abbreviatori
i di maggior [tre-
laatore Lilerariiiii aposlolicaruni. 11 sideiiza, nelle speciali funzioni del colle-

cardinal vice cancelliere riceve i giura- gio, usano tin cappuccio di saia paonaz-
menti di fedeltà de' nuovi dignitari f'c- za, ciré l'insegna che loro s'impone nel-
scovi e altri ordinari, nominali in conci- l'anunissione al collegio. Ad onta che il
6lorOj se predenti in PLonia, digli Ldilo- cartlinal Segretario di Sitilo supplisce
Rota ,
li di degli /Ibbrtvialori dei pari o alle cariche de'cardiiiali vacanti, assenti
maggiore , osaia di maggior presidenza, o impoleuti, iuclusivameute al cardinal
vie vie I vi;

cnnieilengo di s. Chiesa, bencliè questi ah- pnstnlici eia Dd tarla a/ìoslnlica (


/'.) e-

bia il Idoguteiictile il pieiiito ili lioccliclli ratio iii nriiicii)iu una nieilesiina ciiriu e

l iccCanici Iciigo (li \.CIiit'S(i_;\iì\ìavu\iiì tril)uiiale «Iella s. Si'de, ma in piogiesso


i reggenti delta cancelleria apustiiUca, in di len)i)o la molteplicità digli uliari ne
tali circostanze, diversi ebbero da' P,ipi consigliò la se|)Hra7Ìone, restumlovi mol-
la facoltà di segnare le commis^ioni, siip- le allinità fra loro. Iinperoccli'^ nella da-
plendolo in tutto. Ne die" reiente eseni- lai ia si otitNigono e pa^sallo le concessio-
pio l'attuale reggente monsignor Ste- ni; la cancillci la (piindi atleitdc ;iil,i .'pe-

fano Bruti. Egli per morte ilei cardinal dizione delle medesime; hioiide la daia-
TommasoBernetti vice-cancelliere e som- ria ripete la sua etimologia alla data, an-
mista (era succeduto al cardinal Pedici- notamento e registro degli alti; la cau-
iii, defunto a' 19 novembre i843 , e col celleria l'ha nella custodia e spedizione,

quale io era giunto nella mia sei ie de' die munisce di sigillo. Avendo riferito,

^ice cancellieri, conn)iendola col [ìiesen- die mg.' Bruti, qual reggente della cau-
te e col detto predecessore, anche nomi- celleria a[)ostolica sujìpPj al cardinal vice-
nati nell'articolo del pielato in discorso), cancelliere, già av.inli che fosse iiomina-
già benemerentissimo Segrelariodi Sta- lo a quell'ullizio, nella dataria apostolica

io, avvenuta in Fermo sua patria, sup- avea esercitato altro distinto incarico che
pli all'eminente dignità, non solamente vado a riportare. Tale anterioritii è lu-
iiel tempo di sua lontananza da lloma, Irinseco di rimarcarci; poichèdi ciò a veu-
ma nella vacanza della carica, espressa- dune dato un cenno nel voi. XCVll, [i.
mente autorizzato tlal Papa regnante, e 5o, lin. 3, dopo la parola .sudch-lego il,
dopo la morte del cardinale, previo so- per mancare le i)aiole^;r<7,/7o /jriUi poi,
lenne alto possessorio, e continuò sino al- senza questa retlKuazioiie sembrava the
la destinazione del cardinal Amat, allo- allora fos«e reggerne, menlre lo divenne
ra percependo lutti i redditi ed emolu- poscia. Il Pu[)a Pio I\, prima della sua
menti delcardinal vice-cancelliere. Ilreg- segreta partenza da lioriia per Gaeta,
gente in cancelleria apostolica pone la avvenuta la sei a de'24 novembre 1 84^,
mano in calce alle bolle de majori, seri- per (|ue' gravissimi motivi accennati di
vendo nel mezzo: Slephanns Bruti Zìe- sopra, e che tanto deplorai in tali due
gens L. C. A. Queste iniziali significa- articoli e negli altri relativi a ipiel f idi^-

no: Lata Correda Ahyiiius.iìxìtW no- gio, siccome volle nell'alma città la-
me proprio del sullodato cardinal vice- sciare la sua curia, con diversi delegali
cancelliere; le quali 3 lettere iniziali chiù- pontificii oe'vari ministeri ecclesiastici pel
dono la scrittura della bolla. Uno de'pre- disbrigo degli all'ari spirituali del caltoli-
lati abbreviatori può fare lo stesso seri- smo; così trovandosi assente da lioina il

vendo : Lcnuder Citi/Jd />. C. /l. Qiie- cardinal Ugo l'ietio Spinola suo pro-da-
ste iniziali egualmente significano: Leda tarlo, con pontificio cliirogr.ifo de\» t di
Correda Aloysiiis. Nel tempo della va- detto mese, registralo nel libro dello </e
canza per morte del cardinal vice cancel- 3Jissis, presso l'omonimo ulliziale di da-
lieie, come fu nel caso ricordalo del car- tarla, elesse |)er le materie di questa a
diiial Beriietli , si scrisse la iniziale del delegato apostolico mg.' Alberto Barbo-
nome proprio del reggente, S. cioè Ste- lani de'conii di .Montauto suo sotto data-
j'hamis. Due prelati abbreviatori pongo- rio, onde concedere ex apostolica dele-
110 la loro mano a tergo di tutte le bolle s^atione le provviste e grazie beneficiali a
(le mnj'ori e de minori. Parlando dello ledispense matrimoniali,nonche«'j^/^(2/•-
^Sy;(Y//s/o'</t'/e <^/e//c; Lettere apostolicìie, ne le yeìnùve suppliche in forma, le ipia-
ivi pure rimarcai, che la Cancelleria a- liservonodi baseallespedizionidelle rcla
i5(S Vie V I C
live bolleebievi pontificii. Dipoi tng/Car- Lio 3.° Nolahilìnni, fol. 77. Conviene in-
bolatiifu cliianiJtto ilal I*apa a l^orlici nel oltre sapere, che mg."^ Barbolani segnan-
gennaio 8 jo. I E siccome neirestesissirne do le suppliche, dopo il lorot.'' interval-

facollà al dello prelato accordate, non era lo, usò la formula: Concessuin ni pctilnr
compresa f|uella di siiddelegaie altri a ta- ex -Ipo^lolicadelegaùone. A. Barbola-
le ullixio, perciò il prelato richiesta e ot- ni Sub Datarius.'Sià lato: Concessnni A.
-

tenuta l'upportiina autorizzazione di so- Barbolani. Mg/Bruti firmò le suppliche


stituire altri, pei lenipo che sarebbe dii- colle parole : Concessimi ut pelilur ex
inta la sua assenza, innanzi di partire da subdelegationc Aposlolica. Sle-
spcciiill

Roma conferì la facoltà di segnare lente- phanus Bruii Praetalus Domeslicn% - .

inorale.<!iippliclie, a mg/ Stefano de'oiar- Concessimi Slephanns Bruii. Noterò, che


chesi Druli prelato ilooiesticodi SuaSan- la formola delia segnatura delle suppli-

tilà, al quale mg/ Barbolani partecipò la che della Dataria, cioè Concessimi ut pe-
notizia, e insieme trasfer'j la pontificia de- tilurex Aposlolica delegalione eie, vie-
legazione col seguente biglietto. »j llUn. e ne usata allorché il Papa è assente da Ro-
Kev." vSigoore. Per venerato comando di ma. Quando però il Papa, per causa di
Sua dovendomi io assentare da
Santità, malattia o di altra straordinaria circo-
questa capitale, onde recarmi a Portici, ed stanza non può segnare le sup[)liche, e a
avendo dalla stessa Santità Sua, per mez- tale inciricodeputa qualcuno, in tal ca-
zo di lettera tli Sua KmJ-^ Rev/ il sig/ so il deputato alla segnatura usa la for-
Cardinal Antonelli in data del 2g prossi- mola: Concessuni ut pelilur de speciali
mo passato gennaio, ricevuto istruzione mandalo SSnii. IV. ]V. Quelle suppliche
di ordinare nella Dataria quanto occor- poi relative a grazie pontificie, solite se-
durante la mia assenza non
re, allinchè gnarsi da qualche cardinale, da qualche
rimanga impedito il corso degli alfari re- prelato palatino, hanno la formola: Con-
lativi a questo trdjunale; in forza di ciò, ce isnni ut pelilur in praesentia Dai. Nri.
nel contare sulla gentile di Lei adesione, Papae (per esempio) f^. Cardi nalis Mac-
per uìezzo del presente foglio vengo a Che se il Papa fosse assen-
chi, o J. Arpi.
suddelegare V.""-^ Sig." III."'' e Rev/, alla te da Roma, in tal caso la formola della

segnatura per via di Concessimi delle con- segnatura dell' ultime nominate grazie,
suete suppliche e schedole della Dataria, sarebbe: Concessimi ut pelitur ex Apo-
solile a firmarsi dal vSanto Padre, tanto slolica delegalione, come praticò rag/
per le provviste ecclesiastiche, e conces- Barbolani , e rag."^ Bruti col subdelega-
sioni di grazie beneficiali, quanto per liane. Della segnatura del Papa alle sup-
le dispense luatriuìoniali de' gradi supe- pliche di Dataria, parlai in quell'artico-
riori, secondo le norme, che le saranno lo e altrove, così delle forraole adopera-
indicate ne'fogli formati a tal elFetto da' te da' delegati.
rispettivi udlziali della Dataria. Voglia VICE-CONTI, r. Visconti.
couipiaceisi di f<*re registrare questo fo- VICEDOMINI DE VICEDOMINO,
glio nel libro de Notabili della Dataria, Cardinale. F . Gregorio XI Papa, non
esistente presso chiamato il Mis-
l'ufllìziale contato propriamente tra' Pontefici per
sis, e gradisca intanto che con distinta la brevità della vita,
stima e considerazione me le rinnovi. Di VICE-DOMINO e VISDOIVIINO,
V.ra Stg.' 111." eRev/DallaDatariaapo- T'ice- Dominus. (Jffiziale e dignità del-
stolica il i.° febbraio i85o. Ura.^Dev." l' antico Patriarchio Lateranrnse (^'.).
Servitore A. Barbolani Sotto-Datario ". Dignità d'alcune Calledrali (F.), Difen-
(^)ueslo biglietto fu registrato nell'uffizio sore della Chiesa (^.), avvocato ed e-
de flJissis della Dataria aposlolica nel li- conomo delle càlledrali e del palazzo del
V I e V I C i'^7

fescovo {/ •), cliiuiiiato aUeniitlivarncn- l'ancor potente paganesimo, assegnò reu-


te yictdomino e f'isdoniino. Il ikjhu; di dile pel decoroso mBnteiiiinentoile'l'iipi,
7 ìceiloiiiiiiiis trovasi adoperalo con di- e il Palazzo /Mleranrn.^({r.) per loro
verse significazioni non soUunente presso ordinaria lesidcnza. Divenne tosto il pa-
gli scrittori sì ecclesiastici, che profani, triorchio apostolico , e dimora del fiore

tua ancora da' sagri canoni. Spesse volle del clero di Roma e di molte persone al
per viceilomino intendcvasi un difensore servigio personale del Piip.i , colle quali

ovvero avvocato de'Z?rn/ e delle Rcmlile si formò la l'aniiglia pniiUficia (/ .), e


ecclcsiasliclie [f^-j, che sisoleva ilepnl.ire di ministri e uHiziali maggioii impiegiili
per garantire le chiese cattedrali^ ed i negli alfari della s. Sede. Occupati i Ro-
contigui /y)iscopii e Canonii ìie, dalle in- mani Pontefici nelle gravissime e svariate
vasioni che fre(]iienteinenle accadevano, cure della Chiesa universale, deslinaroiio
come notarono Hofmann, ed il Du Fres- un vice-domino, o primario ulliziale per
ne nel vocabolo f ice- Domi mi.'; ; e di soprintendere e presiedere al paliiarcliio

questo gius di avocazia parlasi nel capo e alla loro domestica famiglia, e lo scel-
praelerta de jtire palronalus, nel cap. sero fra' più cospicui del clero romano,
general, de elect. ìu 6. Inoltre col nome talvolta insignito della dignità vescovile.
di yice-Domino denotava un Giudi-
si Se ne ha riscontro eziandio dal Cuhellio,
ce deWe cause spirituali, cui pure era com- Notiti a Cardinalaliis et Honianae J it-
messa la cura delle cose temporali della ine Officia libns^ con dire a p. 8: Nani et
chiesa, il che rilevasi dalla decretale d'In- si omnes Cardinalcs exstant Jposlolo-
nocenzo III riportata nel cap. ea.rt//z///<l- riini successore s , nihilominus Episcopi
ta de judiciis. L'Altaserra nelle noie ad Cardinalcs niagis pracnotant priniarios
Anastasio Bdaliotecario, in i'it. l igilii, e y4postolos, Preshytcri septuaginta duo-
nel cap. examin., a tale specie di vicedo- rum Discipidorit/n personani qfferunl.
mini ha prudentemente scritto potersi Diaconi vero scpiein Diaconorum spiri-

in cjualche guisa assomigliare gli odier- in, etsa pieni ia repletoriun speciem ha-
ni l'' icari generali de' l escovi (^f\). Fi- hent. Et injlntre Cardinalts P^piscopoa
nalmente il vice-domino prendevusi per non modicam in eoruni ministros hono-
quella persona, che in luogo del Signore ris praerogativani, nani ipsornm Vicarii
o padrone regolava l'azienda domestica, "Vicedomini vocantur,.vcr/7'// lìlanfredus,
presiedeva a* famigliari del medesimo, De Card, decis. 8i, post Tloslicnsem, et.
quali appunto erano i vice-domini del pa- 3/artini Laudenscni in locis ah codcni
triarchio Lateranense, edora \\ M aggior- JlJanfredusrelatis. Quidaiileni haec di-
domo del Papa, articolo che si com pe- elio, Eicedoniinus, indicet, qui glossa-
netra con questo. E ad esempio de'l'api, rum apparattis composuit,ca\). volumus,
anche altri vescovi costumavano tenere verb. Vicedominum 89 dist., his verbi.s-

tal primario ulllziale per soprintendere exponit Yicedomious, idest Aeconomus


all'episcopio, e sovrastare alle persone ad rerum Episcopalium. Episcopus enim et
esso addette. Quindi s. Gregorio I del Vicedominum, et Majorem Domus ha-
Sgo, fece ingiungere a Pascasio vescovo, bere debet, cuni nonpossit omnia per se
di destinare un vice-domino, che potesse ipsimt tractare, cap. quia Episcopus, e.
adempire incom'
tutte queste necessarie q. 3. Laonde tosto primeggiò fra gli uf-
Lenze, come leggesi nel cap. volumuSy di- maggiori della Chiesa romana e del
fiziali

slindion. 8g, Piesa dall' imperatore Co- sagro palazzo apostolico Lateranense, a
stantino I la pace alla Chiesa, libero e motivo dell'importanza della ragguarde-
pubblico cullo a'cristiani, la fede de'qua- vole carica e dell'eminente suo rango. E
11 professò io Koma uel 3 1 1 iu faccia al- siccome la loro coulinua residenza face-
i58 Vie V I e
vano nel paIiiari.hio, la pnrie che occii- se riguardanti il patriarchio e la famiglia
pavanosi tlisse I icc' Dominio, f iccDo- papale, non meno consigliere pontillcio,
rniniuni. Il Severa no, HJ tutorie sagre, p. iNelle Di<;seilazìoni delL\leeade;nia ro-
508, (iescrivenilo l'iciiogiana clt-l p.ilaz- ninna d' Anlieolooia, \. }., p. x'y.'j, vi è :

r.o ili Lateiano, soggiunge: Nell'istesso pa- In K-elerein f)eniclrii Snperistne Inseri-
linieiili f(J il rice-JJoiniiiio, Cioè l'abita- plioneni Coininentarimn,a JouplioMel-
zione o appartamento, doveslava il vice- cluorrio socio ordinario. Illustra l'iscri-
tlomino, (piallo che ora chiamiamo T^/- zione il vocabolo Superistae, eoa i.\\9,cìe-

ciirio di Roma e del Papa {f'.)j ma di p.Miti opinioni se fosse laico od ecclesia-
rpieslo luogo non si vede più vestigio al- stico, y4pof /olici Palata Praesideni, seii
cuno. Il l\as[^on\, De Uatitica el P/ilriar- J/oderalorc Jiiissej che, secondo il Ma-
rliio Lateraiitnsi, cap. 8: De aliis Dasi-
i gri, nel ///r/o/(M'/co//, viene anche detto
licìs, et Oratoriis Lateranensis Pnlaliì, esercitatore di ulllzio eccle^iaslico, con vo-
ci Ila detto : In hoc Palalio locus eral, cabolo Sphorrista , il quale nel palazzo
(jiiotì f'ieedoiniiiìum iiiinnipalmlitr, in pontificio avea cura d'esercitare il clero
(jno \ rwinanoruui Ponti/iciiin I i-
ideiicel come maestro; voce greca, che scorretta-
ledoìiiini, Wta\ 'xos.qiios nos appellannf--, mente '"i ìe^^c Sipcristaui. Riporta le no-
voininorabuìiLur. Quindi nana le testi- tizie anche da me conosciuti,
de'superisti
monianze di sua antica esistenza, e che in e vi aggiunge Demetrio, dimostran<lolo
esso a'5 luglio yGy vi si fece consagrare superisla di Furmoso Papadell'Hc) i. Co-
l'antipapa Costantino, poiché parteggia- gli esibili supeiisti, crede avere riempito
va per lui il vicedomino Teotloro vesco- la lacuna di circa due secoli, de' vicedo-
vo. Donde si trae, che fosse il f'iccdomi- mini, seii Sacri Paiatii Praefectorum.
nin luogo sp.izioso e decoroso. E ripor- Laonde, a parer suo, prima governò il
ta le notizie d'alcuni vicedomini, comin- patriarchio il vice-domino, poi il supe-
ciando da Ampliato preshyUruin et Ti' rista, e quindi nuovamente il vice-domi-
cedominum di Papa Vigilio del 54o o no. JMa ripeto, tranne Demetrio, gli altri

.144, da me parlati tle>crivendo l'odier- già erano conosciuti pel Galletti, massi-
no l\la<j;giordonìo del Papa, dal Poiizet- me a p. q6, Del Prinn'ceroj ma egli avi à
i\,De P icoriorum f//^/"v,riconosciutoper inteso di ciò dire, per non averne ragio-
tale; non che delle Celle o Celiarli esi- nato il Renazzijche ci die'la serie de'vi-
stenti nel patriarchio, per servire ancora cedomini cono^iciuli , e quindi de' mag-
ad uso di carceri, le quali dovevano es- giordomi.senza ti altare del superisla, ben-
sere a dis[iosizione principalmetitedel vi- ché mostra di conoscere la delta opera.
cedomino, per la sua grandissima auto- Alcuni opinarono, che al superisla, il

rità. Nella Cavaleata del Papa (/^'-), su- lìfaeslro del s. Ospizio [P.) successe, il

bilo dopo cavalcavano il Ficedoinino, il quale altri lo fanno derivare dal vicedo-
T eslarario [P .), \\ Nomenelalore ed il mino. Notai a suo luogo, col Galletti, D< l

Saeellario (^.), primati della s. Se(]e. Il Priniicero della s. Sede e di altri ujfl-
vice-domino dal proprio notaro faceva in- ziali maggiori del sacro Palagio Latera-
vitare quelli che nelle festività dovea con- nense^ eh' egli è di parere che il vicedo-
vitare nel vice-dominio, altra prova di mino era diversodaL'J7(7g^ij/or^/o«iO,e che
sua vastità, cioè gli ulìiziali maggiori. Pre- la di lui incombenza era di ricevere e di
siedeva poi al solenne Pranzo (/'.) del trattare gli ospiti, laddove quella del se-
Papa , i cui convitati venivano avvisati condo era di provvedere a' bisogni della
dal nomenclatore. Altro uffiziale princi- casa, fondando la sua opinione ncir/sy;/s^
palissimo del palazzo Laleranense era il 71, lib. I, di s. Gregorio I del 5qo, ad
I

SiiperiiUi (/'.), e presiedeva a molle co- AutemiosuddiacODoe rettore della Cara-


V I e
piigiio, a cui scrisse, pei' aljhoniie l' ii- sores, Ciibìrttlariiiin dell'arcivescovo ili

iiione eli più caiiche nello stesso sog- Ravenna". Il Magri, Notizia dc\'oeaho-
gcllo, di cosliitigeie il vescovo l'ascasio, ti ecele.siasliei, in (piello di J in -Daini-
il (piale esercilava due cariche, a da se le nuf, lo definisce : Ulfiziale e dignità del

deputare due che l'occupassero, f oluniiis palazzo pontificio, il cpiale abitava in es-

aiileni, ut metnoralns fratcr nnsltr Pa- so nel yieedoininiuni ; avea cura di tut-

scliiisìHx et T iccdoiìiiiniiìi sili ordiiicl, ta la famiglia, e [)ai licol.innenle in rice-

tt Mnjorein Doìiiw, qiKitfiiw: possit vel vere forestieri e provvederli. Avea gran-
i

Itonpilibus supcr\'eiiicnùbusy vcl cansis de autorità, u»a^silnesnl elero Lalerauen-


(juae d'cniunt idontns^clparalus cxiste- se, laonde per 1' ordinario si conferiva a
re. Qui osserva Galletti, è adunque erro- qualche vescovo. Lo stesso carico si da-
re il confonderlo col Mnf,gior(lot/io, co- va ad un chierico pruilenle , ne' palazzi

me crederono i Maurini nelle note alla degli altri vescovi, oggitl'i (ossia a suo
leti. I I del lib. I, ed il Vignoli nelle sue tem[)o)comiinemente chiamalo maggior-
ad Anastasio Dibliolecariojd Pienazzi, die domo, Mnjnrdonms. Abbiamo: Giorgio
dopo ilGalletli pubblicò la sua opera, par- Enrico Ayieno, Diatriba de f iccdomi-
la solonou del vice-dominato di L*ascasio, nomiliformula velere, Lipsiae ySG.iVb- i

oltre di Anatolio altro vice-domino di s. tizie Fìce-Domini


storiche dc-gli antichi
Gregorio 1, ma che Pascasio ebbe inca- deiPiilriarchio f^aterane use, e de' moder-
rico da quel l*apa di destinare un vicedo- ni Prefetti del sagro Paliizzo apostolico,
mino per esercitarne tulle l'incoinbenze, Oi'iero Maggiordomi Poni i/izi [\om!ì ,

mentre egli dovea conoscere ihe il testo 1 Questo scrittore rileva, non trovar-
jcj \.

dell' /"/j/i/. esibilo dal Galletti dice lut- si dopo il io44 fatta menzione d'alcun al-

l'altro. Dichiara inoltre Gallttlti, cpialche tro vice-domino Laleraiiense,(|uindi non


volta, presso lo ste>so s. Gregorio I, si ve- potersi dubitare che le sue finzioni non
de che il vice-domino avea la lolalc cura si assumessero dal Camerlengo di s. Ro-

tiell'episcopio edellesue rendite, ma non mana Chiesa, il quale in tale epoca co-
per questo dovea essere lo slesso, che il minciò a comparire qiial primario mini-
JÌJagginrdomo, il quale poteva aver sola- stro de'Papi; ed il quale era slato sosti-
mente la soprintendeoza alla famiglia del tuitoal J^eslarario della s. RomanaCliie-
vescovo o del Pontefice. Dal discorso mo- sa, cui era allora alfiilata 1' amministra-
numento si vede l'antichità del vocabo- zione delle rendite della medesima e la

lo e dell'ufllzio del Major Doiiius, quin- custodia del pontificio tesoro, ed anche
di ben a ragione ne' posteriori secoli fu avea surrogato aW'A rei diucono, ch'era il
aggiunto a'prefetli del palazzo apostolico, Vicario di Roma del Papa. Quindi niu-
successori del vice-domino. Il Nardi, De' no più di esso opportuno a prontamen-
Fui roclii,202, pare che creda il
t. 2, p. te supplire le veci e ailempir e l'incimi-
vice-domino esser pure cancelliere cui , benze del Viee-Domiuo ; con eziandio,
successe il Vice-Cancelliere (^'.). " Che cojne precipuamente erasi fatto dal vice-
dirò del Cancellario, e del Ficedoiiììno, domino, vegliare sulla domestica eccle-
carica grandissima, cui erano aHidati gli siastica disciplina de'chierici, i ([uali par-
'(" preslarcontinuo
affari temporali nell'assenza del Papa ticolarmente addetti a os-

Indi a p. 3Go, ragionando Snl/e antiche sequio Pupa, conducevano Vita conta-
al

cariche Capitolari, riferisce: -•'


Kel con- ne e quasi monnslica nel patriarchio La-
cilio romano deirSGi si nominano l'^r- teranense. Aumentati carichi del camer- i

ciprele, V Arcidiacono^ il Vice-domino, lengo, come governo temporale dovet-


pel
Y Arcai io o Tesoriere, \\ Maj'orem Cu- te destinare de'Iuogotenenli, com nel pa-
biculi^ Cariuliiiiuin^Sci iniariuiii^Defiu- lazzoapostolico si fecccoadiuvdrciIaU/tZC-
iHo V I C V I C
òlio (hi sagro Ospìzio, al quale succes- cessori, i quali aveano istituito sette Sud-
se il Prefetto del s. Palazzo apostolico, diaconi e Notari regionari, ciascun
sette
volgninienleappellato !\Iacstro di Casa de'«|uali era fissato a due delle Rei^ioni
del Papa, H/agisler Doinus ponli/ìciar, (f-) o quartieri della città, pel servigio
questo e ili." lilolo prevalsero ne Mag- che ne ritraevano la Chiesa eil Papi. i

giordomi, sussistendo i quali, nel i84<S il Il [)erchè durarono più lungamente d'al-
Papa Pio IX nel i.°uoveu)bie nuovameu- trove, sussistendo neh 63, suo Pri-
1 col
tedivisei litoli,e lasciato al prelato quello micerio e scuola , ed intervenendo alle
ili Maggiordomo, assegnò l'altro di Pre- Cappelle pontifìcie e altre funzioni pa-
fetto de' ss. Palazzi apostolici, a cui con- pali. Questi Z>//è/i.?ori!'( A.) nell'altre chie-

ferì la suprema autorità. se si chiamavano avvocati e tutori lai- ,

Dal vice doniino del [)aIazzo apostoli- ci incaricati alla difesa di esse non solo
co derivò il f'ice-DomiiìO o J isdomiiio ne'giudizi, ma eziandio colle armi, in per-
delle cattedrali e del palazzo de' vescovi. sona e per mezzo de'Ioro soggetti, come
Vicedoniino e diacono, lo era stalo della fecero più volle, per la Regalia (^y.)i\e
cattedrale di T'erona sua patria \' Anti- feudi che godevano, e quali Vassalli ( F.).
papa Onorio II [y.). Nel Possesso del I\la decadendone! secolo IX l'impero de'
Pescoso, riparlato nel voi. XCVI, p. 3, fianchi, i signori e nobili diventali indi-
il vice-domino addestrava, dal suo in- pendenti, colla loro prepotenza riempiro-
gresso nella città sino alla cattedrale, il no di confusione l'Italia, la Francia e la
cavallo su cui incedeva, ed a lui resta- Germania. Pertanto fin dall'BiS decretò
va colla bardatura. E siccome i vice- il concilio di ìMagonza: » Ordiniamo a tut-
domini erano anche ereditari, qui rile- ti i vescovi , abbati e clero, che abbiano
vo, che a l icenza {l •), la famiglia de' / isdoinini, Tutori o Difensori, che sieno
conti Bissari lungo tempo esercitò il persone dabbene". Altrove tali visdomini

vice-dominato, e sempre ebbe il caval- furono chiamali con altri nomie Vidami,
lo bardato servito nella solenne funzio- come poi riferirò, ed anche / ice-Domini.
ne. Qtialche cattedrale tuttora ha la di- Essi alcune volte si chiedevano a'princi-
gnità del ficedoniino, come Piacenza; pijCome prescrivono i Capitolari. » Si do-
e Ira le dignità della metropolitana di mandi no al principe gli esecutori, avvo-
Milano vice-domino ma le lo-
vi è il : cati o difensori, quando sarà di bisogno".
ro attribuzioni non sono più le anti- Talvolta i principi li assegnarono da per
che. Eccone r erudizioni in globo, che loro. Li davano eziandio da'fondalori del-
ini riuscì riunire. Il Chardon, Storia di' le chiese e de'monasleri. Al principio del-
Sagranienti, t. 3, lib. n, cap.iG: Degli l'islituziouede'visdomini o vice-domini,il
yivi'ocati e Visdoinìni , che succedettero vescovo e il clero, ovvero l'abbate e i mo-
a Difensori Occiden-
in ritolte Chiese d' naci d'ordinario eleggevano il loro tuto-
te, e de' loro vari uffizi. Abusi chefecero re, onde le cliìese e i Dionasteri fossero
del loro potere. Sono aboliti (juasi da per provveduti buoni visdomini e avvoca-
di
tutto. Comincia con dichiarare: Nell'Oc- li. IMa poi nella maggior parte divenne-

cidente la Chiesa romana conservò piìi a ro ereditari in molte illustri famiglie, che
lungo d'ogni altra i denominati Difenso- ne portavano il titolo o lo traevano da*
ri della Chiesa Romana (f^.), e ne ripar- feudi loro dati dalle chiese e da'mouaste-
lai nel voi. LXXXII, p. 2 16 e seg., come ri per gratitudine della loro assistenza.
succeduti dagli y^vi'ocati Concistoriali. Avverte il Marchesi, Galleria dell' onore^
Papa s. Gregorio ne avea creati sette
I 1. 1
, p. 2 I 5, parlando della nobii prosapia
per la città di Roma, che si dicevano Re- i\t P ice domini, essere controverso se tal
gionari, e ciò ad esempio de'suoi prede- cognome derivò dall'uflìzio di ViccDo-
1

V I e V I C iGt
»>///o o tifi Ila vicegerenza
, »le' principi. non solo lullociò esigevano quando di per-
D'ordinario gli avvocati eri i visdomini, sona si r«;cavnno ne'Iùoghi, ma si faceva-
the in Fraiicia signilìciivnno lo slesso (al- no pagare coi rispon<lenli contribuzioni
meno dopo il X secolo), riconoscevano per senz'andarvi, e in denarii Tante insolen-
loro signori i vescovi e gii abbati, anche ze indussero filialmente i prelati a disfar-
l'abbiuiesse, in virili de'feudi da loro ot- si di silfatti voraci protettori. Cessarono
tenuti, con obbligo di render loro omag- i visdomini, gli avvocati, i protettori, ed
gio, ricevendone nuova investitura ad o- i sti[)erstili non conservarono che il no-
giii mutazione di carica, purché essi me- me; ma pili tardi sottentrarono con vari
desimi non fossero i fondatori delle chie- pretesti gli stessi sovrani a spogliare le
se e monasteri. Questi Difensori, come chiese, e metter loro bavagli, e in vece d'in-
con altre noeioni riportai a tale artico- cremento d'opulenza, impoverirono lo- i

lo, essendo pure deputati n render giusti- ro regni. Il Chardon chiama anche visdo-
zia a' sudditi de' prelati , le loro sessioni mino il vice-domino del patriarchio Late-
.si dicevano Pt/icilì(.\e\ visdomino. Piaci' ranense. Alcuno volle distinguere i visdo-
tunif'icciloinìtiatum. Uno de'preciptii do- mini, dagli avvocati delle chiese, a'quali
veri de' visdomini era 1' impedire che in era appoggiata la cura temporale de'be-
sede vacante fossero saccheggiati i beni ni del vescovo, quasimaggiordomo, eco-
e mobili del /'esrot'O defunto, ed il suo nomo, maestro di casa, quali ultimi i sus-
episcopio. I\Ia sovente essi erano i primi sistono. Spettava adessi giudicar nelle liti

ad impadronirsene, come fecero poi i re o delitti de'sudditidellechiese emonaste-


e altri sovrani, i quali col pretesto di sal- ri. Anticamente si scelsero i visdominidal
vaguardia e custodia de' beni della Chie- solo clero secolare, ma col tempo succes-
sa sen/a scrupolo se li appropriavano,
, sero i laici, laddove propriamente gli av-
tollerando che i loro unÌ7Ìali ne asportas vocati difensori furono sempre laici. So-
sero i mobili e imponessero tasse a'sud- levano le chiese aver un solo visdomino,
diti delle chiese. Non senza grande didì- ma l'Ughelli neW/talia .v/scrn, offre una
colta, pel zelo de'Papi, dipoi a poco a po- carta del 1084 del vescovato di Firenze,
co si ottenne dall'equità de're e de'prin- ove con raro esempio sono sottoscritti tre
cipi,di astenersi da sì manifesti abusi, l visdomini. Molte notizie de'visdommi ci
visdomini però, ed i sedicenti tutori, non diedero il Tomassini, De vetiis et nova Ec'
contenti di appropriarsi tali beni io sede clesiae disciplina, e il Du Cange, GloS'
vacante, con audacia e viventi i vescovi, sariiini ad scriplores mediae et in/ìmae
costringevano i sudditi a pagar certe im- lalinilalis. Quanto a' vicedomini e loio
posizioni inventate dalla loro ignobile e uffizi ne'vescovati, se ne legge la descri-
ingorda avarizia; ciò che facilmente con- zione in Costantino Ruggeri, Disquisitio
seguivano, siccomearmati, e perchè sud- i de Arnaldo de Faugeriis^ Petra Go-
diti delle chiese e monasteri erano costu- inesii de B arosso y Bertrando de Deiicio
mati a ubbidirli. Colorivano queste impu- Episcopis Sabinensis S. R. E. Cardina-
denti vessazioni con vari fallaci titoli, di libusj qid Synodicas constitutiones eie,
cui parlano le pontificie decretali, massi- presso il Calogerà, Raccolta d' Opuscoli,
me di Lucio III; e sotto pretesto di tal t. 20, p. 56. Nel patriarcato d'Aquileia,
gius, vendevano e alienava no in altro mo- dopo morte del patriarca , i canonici
la
do le tutorie, ossia i Tributi [P'.) detti^ò- adunati capitolarmente eleggevano it ,

dnwi e albergias^ vale a dire i diritti di vice-domino per amministrare la onensa


foraggio pe'cavalli ne'viaggi, e d'esser al- durante la sede vacante. Il Bor^xa, Isto-
bergati negli episcopii col proprio segui- ria della chiesa di Felletri, p. 247 eseg.,
to. Questi oppressori, o pretesi difensori, narra che quando il vescovo cardinal Al-
VOL. xcix. 1
i62 vie V I c
Jucingoli nel I 1 8 I divenne Lucio III, vol- A p. 3)1 osserva, aver avuto anco la
le rileneie il titolo e l'unicio di vescovo chiesa di Costantinopoli la carica di pi i-
di Velletri, sostituendo alla cura del ve- mo Difensore, ed era uno degli Exoca-
scovato con titolo di /'ice-Doniino, Ru"- tarneli, che sedevano orgogliosi sui ve-
gieroprimiceiio della callediale.a cui ap- scovi, con immense attribuzioni. Che in
plicò le rendite. Poi dice, che l'ullizio di Occidente il difensore era il canonico che
vicedooiino era di supplire alle veci del sovrastava all'osservanza delle leg^i e
vescovo, e può rassomigliarsi a quello del conservazione delle cose. E che nel con-
Vicario apostolico ( K), che suole talvol- cilio di Seleucia del 4 1 o, si nomina il HJa-
ta il Papa deputare nelle chiese cattedra- jor Domus, quale avea
il le chiavi di'^pen-
li vacanti, e però nel concilio di Leone sationis et adininistrationis, ed al termi-
II, tenuto da Gregorio 274, il car- X nel i ne di sua carica posava le chiavi sull'al-
dinal Pietio vescovo Tusculano si chia- tare, da cui le ritirava il successore. A p,
ma anco l'ìcc Doiuinus rraenestinii^. 354, dopo aver detto che nel 5^o, quan-
JMa il Petrini, nelle Mcìuorie Prenesline, do dolorosamente fu strascinatoa Costan-
p. 187, m'istruisce dell'abbaglio del Bor- tinopoli Papa Vigilio, egli da Sicilia ri-
gia, quanto alla chiesa di Paiestrina. E- mandò a Roma Ampliato suo vicedomi-
gliairerma,cheneli 274 Gregorio X creò no per le cose temporali; aggiunge,! vi-
vescovo di Paiestrina il cardinal Vicedo- cedonjioi, avvocati e difensori aveauo cu-
mino de Vicedominis piacentino; laonde ra del sagro patrimonio; lo custodivano,
era nome e cognome, non qualifica. Al- lo difendevano, lo amministravano sotto
trettanto leggo neirUglielli,echenon tu il vescovo. Si trovano: Radolfo era vice-
mai vescovo Tusculano. Ben«ì Gregorio domino e avvocato della chiesa di Reims
X fece vescovoTusculano nel 1278 car- il nel IV secolo: il viccdomino l'avea pure
dinalPietro di Lisb()nn,poi(>i(>vanniXXI. a tempo di Carlo Magno. Anscrinus dia-
Apprendoitioltredal Petrini, a p.i34,che coniis et ricedoniinits della chiesa di Pia-
nel 1232 il vescovato di l'alestrina avea cenza neir877. Donino diacono e vice-
il suo vicedouiino Amato, ossia prefetto domino di Piacenza. In un diploma del-
della mensa episcopale, M117J uelle Mg/ l' 8i5 di Rataldo vescovo di Verona si
belle lìh'inorif ecclesiastiche, di Città di mentova ilvicedomino tra le dignità ca-
Castello, di cui fu vt^scovo, t. 2, p. pitolari; e neirS jo riccdnminus Doiniis
87,
offre un istromenlo del i 077 in cui sono s. fcroiìcnsis Ecclesiae. Neh igS un ca-
sottoscritti Gerfirdo f'ireclotiiinieGcvav- nonico diacono era vicedomino di Mila-
do Avvocato, dandone il consenso. Indi no; e nel 1223 lo era un canonico prete.
dice, per più secoli essere stati in uso i Nel concilio d'Auxerre del 695 si licor-
visdomini e gli avvocali nelle chiese. E- da il vicedomiiio. Era l'economo della
rano persone distinte e perite nella legge cattedrale, che dava Io stipendio ex Do-
civile, l'uHlzio delle quali era il difendere miiìico cellario o cattedrale al clero di
Jecause della chiesa, e d'aver cura delle essa. Cariche minori, dipendenti dall'eco-
rendite ecclesiastiche in tempo di vacan- nomo e fors'anche dall'arcidiacono e dal
za. Era molto onorevole e
quest'uffizio vicedoiuino,erano ne'capiloli gli e/'o^^/^/Z^-
proficuo ancora, perchè dava adito ad r/ed e/tv/io.9//;rtr/,che distiibuivanoa'biso-
ottenere benefizi ecclesiastici, e a godere gnosi soccorsi. Il vicedomiiio, stima
i
il Nar-

molte esenzioni e privilegi. Il Nardi, De di, era carica che avea grandealfioitàcol-
Parrochi, t. 2, p. 80, riferisce il capito- l'economo e col difensoie; crede che co-
lare d'Aquisgrana dell'S 6, dal quale si 1 minciò in tempi più bassi, e riconosce ch'e»
ricava, che l'arcidiacono e il vicedomino ra di sommo potere; ma nella Chiesa 10-
aveauo cura di tulli i beni eccIcMaslici. niann, e in qualche {dio, fu tibbuslciuza
V I e Vie iHS
antico. Ti'ovavasi tale cinica niico in O- VICEGERENTE DI ROMA E DEL
riente, poiché nel concilio {^eneiale di Co- CARDhNAL VICARIO, Fictsgerens
slantinopoli ilei ^HG si fa menzione di /ìlniae Libi'!, Vices^crens [rbis , / »•

Leone vicedomino della città di Sozopo- Cf^gcrens I icarii l-rhis: il Ponzelli la-
!i. Nel V secolo era vi, giacché il vescovo tinamente lo chiama, f'ictsgereiis Cai''
di Le IMans mandò suo arcidiacono e il dinaliuin Urbis Ficarioniin; ed il Mor-
il suo vicedomiiio, persone nobili a lalc- rei Prarftctus Ficariits, Praefectus fu-
li,

rc sito,a s. Benedetto. IVel concilio diRouen ri diciiiido. l'ielato prin)ario e autorevo-

del 682 o Gq2 è nominato il viccdomi- le in Roma, insignito del grado vescovi-

no di quella cattedrale; come sono ricor- le, Assistente al soglio pontificio (V.).t<\
dati i vicedomini nel concilio di I\Iagon- n vita vicegerente e ausiliare del cardinal
za deU'SiS, nel concilio di Reims dello l'icario generale di lioina del Papa ( /''.),
stesso anno, il vicedomino di Ravenna nel e insieme della Curia Boniana e suo di-
concilio romano dell'HGi, e il vicedomi- stretto giudice ordinario; il quale cardi-
no di Leon in questi stes»i tempi. Si tro- nale rappresenta e fa le veci del Papa
vano i tocoposili, che. secondo Narili, forse (f-), nel governo del I escovato di A'o-
sono la stessa cosa de'vicedomini. ^el Da irta (f.), con piena giurisdizione vesco-
Gange, vei bo Locoposiliis, le^^o: Diici- vile, come un Ordinario, con autori-
bics, Comitihus, Locoposilis, (i\ce il Tega- tà civile , criminale , e spirituale econo-
no. Nelle leggi longobarde trovasi, Scul- mica. Questo prelato, vicegerente (ì\ ii e-

dasiì, Decani, Sallarii, i-c/ LocoposìU. minente dignitario e niagisliato, nel T"/'!-
Neino Comes, neejiie loco cj'its posi Ins. banale di noina[F.),(iet\om\un{o\\/'ica'
Il vocabolo T'idaino, derivante dal fran- rialo, forma col medesimo cardinal vica-
cese fidarne, significò un titolodi signo- rio un solo tribunale civile e criminale,
ria che davasì ad alcuni gentiluomini; in cui dopo esso occupa il i° luogo, ed
P^ice-Doniiiìtts,Pro Dominus, FI) podi- ha il proprio e paiticolare uditore civile
nasles. Originariamente i vidami furono togato, col quale esercita la sua giurisdi-

istituiti per difenderei beni tetnporali de* zione ini.' istanza, e come tale, l'uiliiore

vescovi, mentre i vescovi occupavansi del- è autorizzalo dalla legge a fungere ajico
l'orazioni e delle funzioni spirituali. Con- gli atti della giurisdizione volontaria. E
ducevano allres'i le truppe de' vescovi in somma mg/ vicegerente, quale già nel-
quando erano obbligati ad andare alla la piecipua parte lo descrissi nel 2. de
guerra. Difendevano le loro cause in tri- citati articoli, per unità dargomen'o, per-
bunale ; impedivano che non fossero sac- ciò a questo interamente si compenetra,
cheggiate le case e Palazzi {^V.) de' ve- laonde é indispensabile tenerlo del tutto
scovi decaduti o in sede vacante, come presente, per evitare minute ripetizioni:
anticamente eravi l'abuso di fare. Eran- il suo ullicio è laboi iosissimo, ed in con-
vi altres'i de' vidami nell' abbazie tanto tinua attività. Ne'primi tempi di sua isti-

di uomini, quanto di donne. Negli anti- tuzione denominava: Urbis f icarii


si

chi diplomi sono chiamali Avi'ocali. Col- Siiffraganeo. Quanto al vocabolo / ice-
l'andar del tempo i vidami diventarono gercnle, generalmente parlando, secon-
proprietari delle loro cariche, deilequali do il Focaholario della lingua italiana,
fecero altrettanti feudi di[)endenti da've- T iceingcrens,è quello che sostiene la ve-
scovi; quindi le i'/V/(7////r diventarono ere- ce, die opera invece d'altri; Luogotenen-
ditarie. Prendevano lutti il nome del ve- te, che tiene il luogo d'alcuno, ed eser-

scovo dal quale dipendevano, com'erano cita in sua vece, /'/tvirùfiy dicendosi Luo-
que'di Reiins, d'Ainiens, di Le Mans ec, goienenza l'esercizio dell' uffizio, Pica ria
e J. Pillel scrisse il Trattato sui ridami. potcitate. E dunque ìd Roma e suo di--
iGi Vie V IC
sfi elio, il prelato vescovo vicegerenle,vlca- montani, che Sisto IV um
poi aW Univer^
rio'del vicario generaledel Sommo Ponlc- sitad'Avignone (V.); indi Alessandro VI
Jìcc, qual vescovo di Roma eh' è pure , tornò a separarlo da quello studio gene-
rescovo (Itila Chiesa unh'fr<;ale (/'.) e rale,coslitueiuloun particolare vicegeren-
Vicario di Gesti Cristo {f .) in terra. te. Di quel tribunale tratta il Fantoni,
Cencliè ih." cardinole vicario di Roma, Istoria d' Avignone e del contado Vene-
stabilito nel Sagro Collegio, fosse il car- sino, Stati della Sedeapostolica, a p. 3o.
dinal Eoiario nel i558, lultavolta pri- Ma è da tornare al prelato vicegerente di
ma e dopo il vescovo o cardinale che e- Roma e del cardinal vicario. Questo por-
sercilò l'ufllzio di Vicario di Roma del porato, per assenza da Roma o impoten-
Papa, s'intitolò P icesgerensj ed il car- za, non può deputare il pro-w/rrtr/o, il Pa-
dinal Gualtiero, nell'assenza da Roma pa nominando a tal carico altro cardina-
di Alessandro 111, dalli 74 s> denominò le, ov vvero autorizza il vicegerente a sup-
Vicariiis, /Iposioliciisnite l icesgerens^ plirlo, come fecero, Leone XII quando ,

munito d'ampie facoltà. In alcuni di altri nel 1 823 da vicario di Roma divenne Vi-
vescovati, il vicegerente è il giudice eccle- cario di Gesù Cristo, col vicegerente mg.'
siastico stabilito per adempire alle ftmzio- Della Poita, e col titolo di pro-vicario; e
ni òeW'U^ìziale [f .), in caso d'assenza, Pio IX nel i856, quando inviò a Parigi
di malattia o altro legittimo impedimen- legalo a latere l'odierno cardinal Costan-
to di quello. Però, una dispensa della s. tino Patrizi Vicario di Roma, coll'attua-
Sede, essendo indirizzata all'ufllziale, pen- le vicegerenie mg."^ Ligi-Russi ,
pel rife-
sano alcuni, il vicegerente non potrebbe rito in queir articolo. Altri esempi li ri-

interinarla in sua mancanza, tranne il ca- portai nel medesimo. Dice in proposilo
.<oche il vescovo creasse il vicegerente uf Santamaria: Animadvertas, cardinalein
fiziale^f/ZiocVicegerenti de' Fescovi^F .) Vicarium deputare. Quare is dum ab ,

antichi erano i Corepiscopi (f'.j; ora lo Urbe abest, uti Pro-Vicurius implet ejus
sono i Sitffraganei e gli Ausiliari (/'•), partes alter cardi nalis,(^u\alam Vica-
di che tratto, ragionando di tal vescovo, riatus, quam ProVicariatus muiiera, ac
colla distinzione dal sulfraganeo provin- tituli sunt proprii Cardioalium inquit ,

ciale. Il titolo di vicegerente fu dato pure laudatus Petracmincntissimus scriplor.


a quelli che esercitarono gli uffizi e di- Trattano del preiatovicegerentegli scrit-
gnità di Cancellieri di s. Chiesa, poi de- tori della romana curia, principalmente:
nominati ì^ice- Cancellieri { / .), come al il cardinal De Luca , Relatio Romanae
a*
presente, Camerlenghi ó\s. Chiesa (/^'.), Curiaeforensis, Disceptalio 3 De Car- 1 :

come sono Vice-camerlenghi di s.


i Chie- dinali Vicario, ejusque Triunali. § r 4.
sa (V.), ed altri ancora, che facevano le De Vices Gerente, ejusque rnunerc, et
veci nellaCarica o Uffìzio. Promosso un jurisdictionem.^ 5. \ De cura, et custodia
Uditore di Rota {V.) alla dignità vesco- Reliquiarum.^ 16. Deejus jurisdiclione
vile, se piace al Papa conservarlo al tri- in impressione libroruni. § 1 7. Est Prae-
bunale delia s. Rota, non più uditore si latus in ordine Episcopali. ìgnaz\o San-
chiama, ma luogotenente o vicegerente ; tamavìa, Notitia Romanae Curiae: cap.
e nell' uditorio rotale egli cede la prece- 3. De Cardinali f icario Urbis. Unoldo
denza al decano del Iribimale, quantun- Pletteiiberg gesuita Notitia Congrega-
,

que non chierico, non però fuori di es- tionum et Tribunalium Curiae Roma-
so. Giovanni XXill nel 4'2 istituì il tri- I nae,p. 166, 7 1 9,741 -Dice pertanto:» Jam
bunale delia Vicegerenza, in Avignone vero tribunal Vicarii ex pluribus consti-
(/'.), dominio della s. Set\e, colle facoltà tuilurOlIicialibus. PrimusestViceg^rens,
deìV Uditore della Camera, pei ^U oltra- (]ui a pluribus jam aanis Episcopus est
V I G Vie itì5

ti((ilai-ìs(pubblicù la bell'opera nel 1 683), pendono dalla podestà dell'ordine. Egli


ine parte;» gerit Vicaiii generalis nun so- è uno de'giudici delle cause civili del car-
luin, quoad exercìlìum jdi'isciicliotiis E- dinal vicario; privativamente giudica le
piscopalììturdiuai'ìaeet delega tacili caiisis cause de'catecumeni, Nco/ìti (/'.), é de'
civilibus, criiuìnalibus et inixlis ad hoc luoghi pii loro annessi ,
procedendo an-
fui'iKu «pectaatìbus , sed eliaiu (|uoad cora Sommariamente, conosciuta soltan-
exei'cilìuiu Foulìncaiium, ìu collalione to la verità del fatto. Egli e il cardinal
oi'di(iuu), cuusecratione licclesiaium, A.I- vicario sono ordinari esecutori de'decreti
tanuQi et sacrorurD Vasoriioi, et in ad> della congregazione della s. / isita (f.):
uiiiiìslraliuueSacrainenliCoiifiiniatiouìs. dal cardinal vicario e dal prelato vicege-
Ad Vicesgeieiitein (|u<)c|ue special cura rente si ripara in gran parte agl'introdot-
Reliqiiiaruin exisleulìuiii iti catliacuiu- ti abusi intorno alle sagre Reliquie, senza
bis, etcoeiiiiteriis,earu(uquee(Iossio,con> ricorrere alla congregazione omonima;
cessio et autiienticatio. Lied uutic etiam ed entrambi provvedono parimente alla
peculiai is liac super re iiistituta sit cou- distribuzione delle ss. Reliquie medesime.
gregalio,de qua infra. Ilio facultatetu con- 11 vicegerente interviene alla cungregazio-
cedil imprimendi librusin Urbe, et extra ne dei tribunale criminale del vicariato.
per auclores iu Urbe existeiiles eoinpo- Anche in quest'articolo ricorderò, che
silos". F.irlatido della cardinalizia Con- l'Houorante ci die'la Praxis secretariae
f
gregazione dell'Esame de' 'escovi, dice, tribunalis d. Cardinalis Urbis Ficarii.
suole appartenervi il f^icesgerens, E de- Il prelato ebbe origine poco dopo, allor-
scrivendo la cardinalizia Congregazione quando fu stabilito che il vicario di Ro-
della Tisila apostolica^ dichiara:» Fi- ma dovesse essere sempre un cardinale.
xuu) iu eacoiigregationera locuin habeut Non si conosce chi lo fosse col cardinal
Vicarios (anzi ritenendo la prefettura il Rosario; si sa però che l'immediato suo
Papa, il cardinal vicario o'è presidente), successore cardinal Savelli neliSGo, no-
ejusque Vicesgereus, qui ordiuarius est minò il vicegerente. Quindi sino al 17 17,
judexet executor decretoruu) congrega- ilmedesimo cardinal vicario continuò a
liunis, proceditque forma extra jadiciali nominare e ad istituire il vicegeretite»
et suin maria, ac ooinis gralisellicit. Quan- come un suo ministro e sulfraganeo, on-
doque cliam commitlitur Vicesgereuli, de coadiuvarlo nell'amplissimo e onore-
ut iu forma judiciaria, auditis partibus, volissimo udìzio. Inoltre il cardinal vica-
prucedal". il Lunadoro, con illustrazio- rio nominava i due luogotenenti
civile e
ni del Zaccaria, Lo sialo presente o sia criminale, di autorità ordinaria, facto
la Relazione della Corte di Roma: cap. verbo cani Sanctissi/no, ossia il Fapa, il
22. Di nwnsig. f'ice-Gcrtnte^ riferisce. quale approvava o'uominava il vicegeo
11 cardinal vicario ha più miuialri, onde reiite, per aiutare il vicario nell'esercizio
potere speditamente dar mano agli alfa- della carica, il che si ricava dal cardinal
ri del suo tribunale, ed io primo luogo De Luca citato. Fu Clemente XI che pel
il vicegerenle: egli e il vicegerenle forma- i." nominò il cardinal vicario per breve
no UQ solo e il medesimo tribunale. Il a* 9 novembre 1717 nella persona dei
vicegerente di Iloma è sempre un vesco- cardinal Paracciani, e fu allora o prima
vo (ordinariamente in purliùusj.Es^W suo- che nominò pure il vicegerenle. Moren-
leeseguire nella basilica Lateranense, cat- do il cardinal vicario, cessano le facoltà
tedrale del l'apa (madre e capo di tutte del vicegerenle, per quelle a lui concesse
le chiese del mondo cattolico), (|ual ve- e suddelegatu dal defunto, laonde gliele
seovu, iu luogo del cardinal vicario, tutte deve conferire il Papa, e provvisoriamen-
le fuuiioui e Ordinazioni (^ •), the di- te fìuo uUa nomina dei uuovo vicario, il
.G6 Vie V I C
quale poi comunica al vìcegerenle e
le desirao, vi aggiungerò qualche dichiara*
l'auloiizza ad esercitare la carica; come zione. Anticauiente, cioè sinoa che il Pa*
prescrisse a'nostri giorni Pio VII, quan- lizzo apostolico compartiva il pan d'o-
do pfomosso il cardinal Della Somaj^lia nore os->\a parte dt palazzo, la consegui-
a vice cancelliere, previa rinunzia del vi- va anche il vicegerente, considerato fa-
cariato, nominò il cardinal Litta, a cui migliare del Papa, come ho letto ne'ruo-
iliresse il chirografo: Attesa la (liiiiisùo- li palatini. Anzi trovai, che sebbene non
ne fatta iti nostre mani del cardinal Vi' si soleva d ire altra parte a ohi ne gode-
cario, in data de'^D settembre 1818. Giìi va una per altro ullizio, tultavolta Cle-
Clemente XII avea provveduto, che mo- mente XIV ne concesse altra al viceré-

end») il cardinal vicario nella Sede npo- rente mg.' I\Iarcucci,essemlo pure vesco-
Lolica vacante, il vicegerente resti colle voassistentealsoglio |)onli(icio,a'28 giu-
•'acollà di lui, colla bolla Jpostolatiis Of- gno? 774. Dice Santamaria: » Mabet car-
(iciiim, de'5 ottobre 1732, Bull. Rom., dinalis Vicarius ndjuuctos sibi ministros :

1. 1 3, p. 3o2. Eccone le parole. Et si Vi- videlicel Vicesgerentem, alque in civili-

cariuni Pontificisin Alma Vrheejusque bus, et ciiminalibus locuuitenentes. Vi-


distrìctu inspiritualihns generaleni, Se- cesgerens Episcopus est. Is quae ad po-

de vacante, e vÌk'Ìs quoque decedere con- testatem ordinis spectant loco cardinalis
ne animae chr isti fi de li uni Urbis
ti gerit, Vicarii implet apuli basilicam Lateraiien-
oc districlus praefatorum aliquod inde Sem, cathedralem Papae t niiquam Ro-
accipiant in ìpsis spirilualibus dclriincn- mani Episcopi, canouicis cjusili^in bisili-

tuni , tunc existenti r^icesgerenti dicti cae ministraiitibus, atipie assistentibus.


Vicarii,qHamdiuSedes \'acai>erit,onines Is etiam est judicum in civilibus caussis

et singulas facultatcs, auctoritatem, et tribunalis Vicarii, atque interest congre-


potestalem, quae eideni T'icario prò e- gationi criminali. Auditor est alter jndex
xercitioofjìcd Ficarialw; quoniodoUbet civilis, obsignatquecediilas seiilentiarum,
competcbant, quasque Pontifex ipse oc- ceteraque acta judicialia. Olim quum ea
currenle vacalione Ficarialu, Sede pie- congieyalio (ciiuiinale) ,
sublato e vivis

na y Vicegerenti praedicto quandoque vicario Urbis cardinali de Carpineo, ha-


per aliquod tempus donec scilicet Sue- bendi esset in aedibus Vicesgerenlis, du-
cessorem ficarium deputaverit,attribue- bìtatum fuit, quonam ordine sedere de-
re solet, tenore praesentium concedinius berent vicesgeiens, cui Poiitifrx commu-
ac ìmpartinius. Dal 1717 dunque, diret- nicaverat fdcultates Vicarii, locuiutenens
tamente il Papa nomuia il prelato vice- civili», et advocatus (iscilis cauierae apo-
gerente, a mezzodella segreteria di stato, stolicae. Porro hi postremi imligne fere-

cui segue la spedizione del breve aposto bant, sìbi anteponi vicesgerentem <lomi
lieo; che se lo scelto a tanta ragguarde- ejusdem. Quum uollet alter alteri conce-

•»ole carica non è fregiato del carattere dere, controversiam Clemens XI pruden-
vescovile, il Papa lo preconizza arcivesco- ti;» ,
qua praeslabat ,
diiemit. SujLiidein
vo o patriarca in partibtis, e gli fa com- sellam elaliorem prò cardinali Vicario,
partire l'episcopale consagrazione. Del- licei piaeseijs non adesset, poni jussil, et

l'autorità e giurisdizione del vicegerente manda vii, ut sedereiit exlaleribus primo


di Roma e del cardinal ricario, ripelo, loco vicesgerens , altero alii successive.
ne ho ragionato io questo articolo, il qua- ^ulli lypis mandari possunt libri in Ur-
le integralmente si rannoda con quello. be, et Agro romano sine facultate cardi-
Laonde nel ricordare le principali delle nalis Vicari i,seu vicesgerentis,(juemadino-
molte prerogative del prelato, se vi com- dum alibi sine facultate Episcoporum, et
prenderò alcuna delle già discorse nel me catholicae fìdei quaesitorum, quae tamcu
vie vie 1G7
non conceJitiir, nisi piins eos iiispexc ril, Interviene alle mensili conferenze de'casi
et [iiobaveiil iMiigisler sacri Palalii, De- ili coscienza cle'paii-ochi eli Roma, delle
inutnoardinalis Vicaiius estorgcinuinPa- quali riparlai nel voi. LI, p. 24? ^ alti'u-
pae in his, (|uae geiit uli Episcopus Ur- ve. Interviene «'concorsi alle parrocchie
I)is, ejusqne liabet vivae vocis oracnlum, di Rotna. Ragionando della /Ver//Vaqua-
Btque ei creditnr, ([ueniadniodum vices- resiinale di Ron)a, nel voi. LV, p. 70, rac-
gerenli, quuni uninn sii IriLninal '. II coniai come nel giovedì che precede la
>'icegerenle ne'tempi andati avea 1' Udun- (piaresiina, accompagna e presenta al Pa-
za i^f .) dal l'a[)a l'gni mercoledì e sabu- pa parrochi di Roma, ed
i predica- ì

lo, tranne se festivi, poi 1' ebbe sollantu tori destinali a fare il quaresimale, do*
il mercoledì, ed ora la domanda e ottie- pò avere ricevuto da loro la professio-
ne al bisogno. Clemente XI, consideran- oe di fede. Il Papa gli esorta con bre-
do essere di lui pi imo istituto apostolico ve discorso di parole amorevoli, ecci-
la protezione de'Uioghi pii fondati in Ro tandoli a raddoppiare lo zelo nella sa*
ma per la propagazione della fede, se- lutare loro missione e nel bandire la di-
condo il costautemenle praticato dalla vina parola; raccomandando loro la ca-
Chiesa romana, col chirografo, Zly.ve/u/o- rilà da cui dev' esser animalo ogni sa-
ci stato rappresentalo de' 2 , i gennaio cerdote dedito alla cura dell'anime e al
I 705, Bull. Ho/Il. ,\. IO, p. 1
39, diretto a ministero della divina parola; ed a sein-
iiig,"^ vicegerente, gli allidò la privativa pre più compiere il loro santo minisle-
giudicalura delle cause de' catecumeni, ro, che quello di provvedere colla paro-
neofiti, e dc'Iuoghi pii loro annessi, fon- la, co'sagiaraenli e con altri mezzi al he-
dati per la conversione degl'infedeli, prò- ne spirilualede'fedeli. Quindi il Fapaain-
cedendo ancora sommariamente in tutte mette al bacio del piede e benedice par- i

ie cause sì civili e criminali, sì miste, che rechici predicatori. Tanto riferì Gior- il

atlive e passive; ciò per avere Innocenzo naie di /ìo/?Jrt del iSj-i-Col n.45,deli856
XII abolite le giurisdizioni contenziose col n. 27 , del 1857 col n. 4^. Talvolta
de'cardinali Protettori de' luoghi pii, e il cardinal vicario si unì al vicegerenle
soppressi molti particolari giudici e Tri- nell'introdurre dal Papa i parrochi ed i

hunali di Roma;
estendendo la giurisdi- predicatori quaresimali, e tale altra in di
zione ini.' istanza ei.° grado, a'mariti e lui vece pronunciò l'eroi tazione e li be-
fjgiie delle neofite, tanto al prelato d'ai- neJì. Per l'esercizio delle funzioni, che di-
loia, quanto a'di lui successori, come /IO- pendono dalla podestà dell'ordine, Cvime
stro 1 icegerenle di Roma, con piena, am- per le ordinazioni sagre, riceve dal palaz-
pla, libera e assoluta autorità, comedi già zo apostolico le vesti e arredi sagri. Oltre
narrai ragionando de'/jeo/ìZi. E inoltre il le ordinazioni Extra tempora che ^ nel
vicegereute /jro tempore protettore e su- decorso dell'anno fa nella propria cap-
periore della pia adunanza de' composi- pella, l'eseguisce nella basilicaLateraneu-
lori della Stamperia camerale, sotto il se nelle ordinazioni generali delle Quat-
titolo della B. Vergine Consolatrice degli tro Tempora, quando non le celebra il

afflitti, udlciando nell'oratorio, già della cardinal vicario. Nell'ordinazione gene-


confraternita delss. CrocefissoAgonizzan- rale del sabato santo di Pentecoste del
le (di cui nel voi. XCVll, p.284), di che 18^9, mg.' Ligi-Bussi conferì i sagra-
Irutlai nel voi. LX.1X, p. 242. Consulto- menti del battesimo e della cresima al
re della s. Luiuisizioiie Romana o Con- catecumeno maomettano Kuscin-K.au di
gregazione del y. IJ'/ìzio, e di altre con- Scio, di 9 anni, co'nomi di Giovanni Ma-
gregazioni. Presiede all' annua elezione ria Filippo Andrea Adori, facendo da pi-
del Camerkn^o del Clero Romano [r.). diiuo d ^riucipe d. Filippo Andrea Do-
i68 Vie V I c
ria-Painphilj, e per lui come procurato- il dello ^re\a\.o ne mini assurga Ijeà inol-
re il sacerdule d. Carlo Morelli. La ma- tre, che tutti gl'intervenuti alla proces-
dre del ragazzo, di SJaiiui, vedova del sione non ponno partirsi dalla basilica
turco Mebem Med Agii, ricevè pari aleu- Vaticana, se non dopo data la benedizio-
te il sagrauientodel batte$iu)o,e poi quel- ne da quel prelato; ed un'ora prima si
li della cresima e dell' Eucaristia: chia- troveranno nel luogo solito per le pro-
mala prima Falmù Kanim le furono , cessioni delle Rogazioni. Nel descrivere le
imposti nomi di Maria Margherita Eli-
i funzioni di queste, comincia colle parole:
sabetta, e ne fu madrina Marianna Pia- » Quuin fere omnia parata, atqiie expe-
centini. Neli'ordinatione generale del sa dita,acceditad Ecclesiam Episcopus, car-
bato santo 1860, il cardinal Patrizi con- dinalis Vicarii , seu Lateranensis Eccle-
ferì il sagraniento del battesimo , e poi siae Siiffragancus, modo appellari soli-
quelli della cresima e dell'Eucaristia al- tus l-'icesgerens ob annexum eidem Vi-
l'israelita d'Urbino Sabatino Moscati, ce- cesgerentis distinclae quondam dignitatìs
libe dell'età di 24 anni, figlio di coniugi munus; sivealiquis alius ex ejus placito,
ebrei. Lo tenne al s. fonte il can. Grego- atqoe exorditur ad aram majorem mis'
rio Mei di Cagli enomi di gl'impose i samsinecantu".Eche assistono » ad cor-
^iicola M.' Giuseppe Gregorio Mei. Tan- nuEvangelii,praelato loco ni tenente, aca-
to e meglio riporta il Giornale di Ilo- liisnobilioribusonicialibus tribunal iEmi.
ma deli(S59,col n.i33, e del 1860, col Vicarii;ad cornuEpistolaecapitulo s. Mar-
n. 82. Trovo poi nel u. 28 del Diario ci". Nota poi sulla delta appellazione, La-
di Roma 1829, che autorizzato dal
del ttrancnsis Ecclcsiae Su/fraganens, le se-
cardinal vicario, mg. Lorenzo Malici [ìa- "^
guenti parole. » Legatur, Rtlalio Rom.
triarca d'Antiochia e canonico della ba- Ciiriae Cardinalis De Luca, ubi de Of-
silica L'iteranense, tenne in questa la ge- ficio Vicesgereotis eie. In ipsi lileris, qui-
nerale ordinazione nel sabato Silitnlcs. bns deputatur eliaca nuiii lllustris. Vi-
10 essa furono promossi 4 ^1'^ tonsura, cesgerens, eadem exprimitur duplex di-
] o all'ostiariato e al lettorato, 1 3 all'esor- giiitas, sicut ipsi obiervari in regestis car-
cistato e air accolitalo, 7 al suddiacona- ihophylaciiEini. Vicarii. Sed circa hoc in
to, 4 al diaconato e 3 al presbiterato. Sic- opere de Ilierarchia eie. dilFusiu»". Ecco
ché gli ordinati furono in lutto 4 ' • ^^g' il testo del De Luca. » Plures (|uoc|ue a-

\icegerente funziona per la processione djutores, ac odiciales, Vicarius habet ex


delle Lilanie Maggiori (^F.), in piviale e quibus ejus tribunal, seu Curia Episco-
luitra recandosi dalla chiesa collegiata di paliscunstiluitur.Quorum primurn est il-
s. Marco alla basilica Vaticana, col clero le, «jui dicitur Vicesgerens. Iste enira (fin-
romano. Con questo funziona pure e segue gendo cardinalem Vicarium lamquamE-
in piviale e mitra le tre processioni delle piscopum) gere dicitur parlesejus Vica-
Lilanie Minori[f^ .) delle Rogazioni{f^.), rii generalis, tam circa exercitium juris»

11 Moretti, Rilus dancli jìrfshylcrinni^ p. dictioiiis Episcopalis, ordinariae, et dele-

1 56, produce l'ordine del cardinal Pnol oc gatae, in omnibus causis, civilibus, cri-
ci vicario di lioma, emanato in nume di minalibus, et mixtis ejus fori, quam etiam
Benedetto XI II a'2 i aprile i 72 JjConpre* circa exercitiuin ponlincalium, in colla-

bcrivere al clero secolare e regolare l'in- tione 01 dinum, in cunsecralione ecclesia-


tervento a'25di tal mese nella chiesa di rum, et altarium, et sacrorum vasorum,
s.Marco per la solita processione, e che et in administratioiie sacramenti confir-
ciascuno de' due cleri dovevano passare inalionis, dura omnia haec munia exer-
avanti mg."^ vicegerente. mentre sta con cet vicarius per hunc ministruiu majo-
piviale e mitra nel coro di s. Marco, e che ruoiàcuacoeraleoi". Nelle Brevi i/idica-
V I e V I C 16;)
zioiiì per le altribnzioni (l'esercizio de' di Costantinopoli e vicegerente , la sera
cerimonieri ponlifìcii, trovo piesciilto al de 1 gennaio vennero colli pompa <la lui
prefetlo delle cereiuoiiie, per Inpontilìcìa prescritta portale in s. iMaria della l»a-
Processione (/'.) elei Corpus Domini: ce , dell.i quale chiesa era stato in ogni
» Vada il'intelligenza con in^.' vicegcreei- tempo benemerito e zelante. Dopo gli a-
te, perchè cursori (o mandatari del Vi-
ì lunni del ven. Seminario /iomano, col-
cai iato) facciano il loro dovere, speltan- la Croce astata, venivano i sacerdoti ad-
doa'niedesiini, dal [irincipio della proces- detti a queiroratorio notturno, quindi il

sione sino a tutta la Giovan-


basilica dis. collegio iìe Parrochi, tutti con accesi ceri
ni , presso del cui capitolo prende luogo e cantando lugubri salmi. Gli olìlciali del
mg/ vicegereiite e suo trdjiinale, di bat- tribunale del vicariato, e non pochi altri
tere conliiiuainente la strada, perchè la divotamente se^'uivano il feretro. Nel se-
processione vnda uinta, sotto la dipenden- guente mattino, la solenne messa venne
za de'cerenionieri ponlilìcii". Nel descri- pontificata da mg.' Morichini arcivesco-
vere tale processione, se si celebra in tem- vo di Nisibi (ora cardinal vescovo di Jesi)
po della Sede apostolica vacante, nel voi. e assistente al soglio pontificio, cui inter-
JX, p. 64, rilevai, che do|)o il capitolo vennero il collegio ile /^escoi'i assistenti
Laleranense, incede il vicegerente (egual- al soglio pontificio, quello de' parrochi,
mente come descrissi nella pa|)ale, in a- glialunni di detto seminario, e gli ullizia-
Lito prelatizio e con torcia accesa in ma- lidel memorato tribunale. Moltissimi fu-
no), co' ministri del tribunale del cardi- rono i sacerdoti, che andarono ad olFrii-
nal vicario. Di più il vicegerente , nelle vi l'incruento sagiiflzio, ed i fedeli d'o-ni
annuali Cappelle Cardinalizie o Cap- classe, tutti gareggiando in suffragar l'a-
pelle Prelatizie (^.), di frequente suole nima dell'esimio prelato. Nella seguente
celebrare la messa pontificale; e q(i:)l ve- sera fu, secondo la sua testamentaria di-
scovo assistente al soglio pontificio, secon- sposizione, il cadavere trasportato nella
do il turno, fa altrettanto nella Cappella Chiesa di s. Teodoro, al Foro Romano,
Pontificia. In Roma, unicamente mg.' per venir sepolto nel cimilerio di quel-
vigerenle col Treno {f'.) nobile, è il solo l'edificantissima 4 rciconfralemila lei ss.
vescovo o arcivescovo (i Patriarchi aAo- Cuore di Gcsìi, presso le ceneri del Fon»
perandoli di color paonazzo), che può u- zileoni suo amico e compagno, luminari
sare ed usa le seterie, i ciuHi e flocchi di ambedue del clero romano. Ma la pia
color verde a' cavalli della sua carrozza. società degli Oratorii notturniin s. Maria
Gli altri vescovi e arcivescovi che si ap- della Pace, ottenne di tumularlo in que-
propriano tale particolare prerogativa, il sta chiesa,avendo errato il Giornale di
segretario della Congregazione cerenio- lìoma, con quanto ho riferito, eri'^endo-
niale pili volle li ammonì dell'abuso, che gii un'iscrizione di laude, e decretando-
si potrebbe eliminare. Però a' vescovi, in gli perpetui sulFragi. Oltre a ciò gli fu
Pionia, l'uso delle seterie, ciuflì e fiocchi di eretto elegante monumento marmoreo,
Color verde a'cavalli della carrozza, sola- col di lui busto e stemma gentilizio.
mente è permesso nel giorno di loro con-
sagrazione. 11 funerale del vicegerente de- Serie de' Ficegerenti di Roma e del
funto, io descrissi nel voi. XXVIll, p.66, Cardinal Sicario.
notando quelli che v' intervengono e io
qiialmodo. Tuttavolta riprodurrò l'ul- L'archivista della s. Sede, Gaetano
Ma-
licno esecnpio, che olìie il n. 4 del Gior- rini, nell'opera documentata e preziosa,
nule di Roma deli85i. Le mortali spo- Degli Archiatri pontificii, t.i, p. 284 e
glie di mg.' Giuseppe Canali ,
paltiarca seg., riferendo le notizie di Giovanni lio-
I70 Vie V I c
Le^Ians, medico insigne e archia-
dici' Ji dine progressivo privo di date, riportando
tio di Giulio 11, che forse per conseguir il numero cronologico dall'I al XXXIX,
l'abbazia di s. Sebuslianu fuori le (uma inclusive a mg.' Passeri, col nome, co-
di Rortia, si rese cislerciense, narra pure, gnome, patiia e vescovato soltanto, ma
die il nipote suo Giovanni Lunello o llu- alcuno senza nominarne la patria e il ve-
uello lece alttellauto ceilamenle, quan- scovato, come si rileverà dal testo di lui,
do lo zio a'22 aprile 5 3 gliela rinunziò. 1 1 die premetterò a ciascuno. M'industrie*
Questo Giovanni er.i famigliare del car- rò ad accennarne l' epoche e le notizie,
dm.il Lorenzo Pucci, e fu eletto abbate che accuiatametite ricercale, non sem-
del monastero cislerciense de Fruliaco pre ne ottenni lo scopo ; (piinJi coin[)le-
iieUrticldiocesi di Sens, con indulto di ri- leiò la serie lino ad oggi. Però il Ponzetti
tener la badia di s. Sebastiano. Indi nel non conobbe Giovanni Lunello, e non gli

febbraio i 537 fu fatto vescovo di Seba- riuscì assegnar l'epoca a'due seguenti vi-

ste ili partibus, consagrato dal prelato cegerenti. Ilis Ficesgerenlibus acìjugeii-
Gaspare ilei INIoiite vescovo di Civitate (il distilli: Melchior Pclleita Aslensis,epi-

CUI cugino pili divenne Giulio 111). In Ro- scopus Clirisopolilaiiusj et Jo. Baplisla
ma esercitò la carica di Viccgerentc del Scannarola, episcopus Saloniae, alii-
l'inumatissimo vicario del Fapa (Paolo 111 (jne^rffii fuerunt duinlaxal suffraganei

ì\t\\S^i, indi di Giulio 111, Marcello II cardd. Ficarioruin, Del Pelletta nulla
the visse 22 giorni, e Paolo IV, aia ia- trovai nell Ughelli, Italia sacra; nel p.
lerrollduiente), Filippo Arcbinto già ve- Le Quien, Orien; cliristianui; nel Ter-
hcovo di Dorgo s. Sepolcro, quando era zi, Siria sacra, né in altri autori; essen-
*tato traslato a Saluzzo nel 1 546, e poi do Crisopoli o Chrisopoli tuttora vesco-
lo i\i a Milano nel i5)6. Il vicegerente vato in partibus della Celesiria, nel pa-
Lunello consagiò vescovi,uel 54? di Tri- 1 triarcato di Gerusalemme, nella 2.' pro-
[joliTunioiaso Fideline, ueIi55o quello vincia d'Arabia, già sulTraganeo della me-
di Gioveuazzo, oltre l'arcivescovo di Fi- tropoli di Roslra, da' I o marzo 1842 por-
lenze nel precedente anno, rinunziando tandone il titolo mg."^ Pietro de Souza da
a' 16 si^tlembrei 556 la Seba-
badia di s. 8. Mdi ialina. Compensò per questo le mie
aliano, nella basilica della quale avea po- ricerche l'eruditissima opera, falalmenle
fito neh 538 l'iscrizione marmorea in o- non compita, di Gasparo Al veri: Roma in
iiore dello zio, esibita dal Marini. Il be- Ogni stato, par. 36, che descrivendo
2, p. i

nemerito deli'£'/e/Jt7H/A' Clironicus Fica- la chiesa di s. Marta deila Purità in Bor-


jiorurii Lrbis in spiriliialibiisMax. Pont, go, data da Paolo \\\b,' Candalari (\fkÒQ-
fiotn,, Giaciuto Ponzetti, e del quale lar- scrissi in quest'articolo, ma nel vol.XCVI,
gamente mi giovai nel compilar la mia p. I 52, notai che di recente cpiel collegi o
feerie, nel corrispondente articolo, sempre la lasciò, ed è passato nella chiesa di s.
uvverlenilo, che desso non può esser di viso Salvatore in Campo), vicino al Palazzo
dal presente, scrissea p.481 Paolo IV a'ag //rcorf7Mi/;o/?/,fal)bricato dal cardinal Ru-
novembre I 558 decielò, in perpetuo at- sticucci vicario di Roma, riporta 3 iscri-
tribuire al Sagro Collegio V ullizio del zioni sepolcrali. Lai. "posta dalla parte del
/ icariaUis Urbis, e pel i. "nominò il car- Vaiigelodi Leonardo Lilii, caudatario dei
dinal Virgilio /Jo5(ir/ospo!eiino, cui suc- cardinal di Teano, morto nel 593, Coli, i

gennaioi56o d cardinal Gia-


cesse a'26 Candì. Pos. La 2.' vicino alla porticella
como Savelli romano, sotto il quale la- coll'epitafllo: Sepnlchruin R. Socictatis
scries Ficesgeren liuin Cnrdinaliuin
cifjit CaudalarioniniS.R E. Cardinaliuni, co-
Lrbis Ficarioruin quain lue servato ,
Roberto Pi-
struito dal priore di essa d.
ardine iempore subjuimus, cioè cou or- no caudatario del caidiuul Gaeluui de'
vie vie 171
ducili Sermonela, neliSJy, con quan-
ili rKJoico di esso Sigismondo Spada roiria-
tosoinininisliòd.Gio. Rallista Lanci cau- 00. Muri lo Scanarolo in delta cas;i reli-
dalaiio del cardinal diacono di s. Gioifjio, giosa d'HG anni, a' io selleinhie 1G64,
ed ivi tuinulato. La 3/ nel mezzo del dispaiiendo esser se[)olto nella basilica
j)«vimento, di questo lenore. D. (). M. Laleranense, ove nel portico Leoniano,
Mclchiori Pelctlue Astcn. ChrysopoU- vivente, già erasi posto la seguente iscfi-
tanoruni Antistiti, S. R. E. Cnrilinalis zione. D. O. M. Jonnacs Baplistii Sca-
Btisticucii Urbis T'icarii Suff'ragnneo, narolus Miitini'n<ìix, Sidonioriiin finisco-
anno saliitìs AfDXcrri, nel, itii iriit. f^i- pus, in Urie SiiffrnL^ancnSy sibi posuit
fune lo unii'cr.'ii Patrimonio jyic distri-
l'I vivens\ an. sai. itfocxxxri, actalis i.vii.
i»/o.Piobabilmenleabilavii nell'adiacen- Per l'inginria del tempo deperito il mo-
ie, e fors'anco nel palazzo del cardinale. nu(uenlo, nel 18 4.1 lo ristabilì l'arcicon-
Quanlo allo Scanurolo, non «nai vescovo fraternità di s. Girolamo della Carità^
di Sido/iiae, ma bensì di Sidonia ( ' •), con l'elogio: Ah inopia caplii'ii- jnvandis
lo celebrai in tanti luoghi, che non ini è conlcgae benemerenti et grati , honoris
possibile ricordare, tranne i voi. XXXII, animi C\o Ceca ad istanza del-
caiis sa.
p. 21, LXVI, p. 5: che fosse vescijvo di l'uvv. Oreste Raggi, che \\q iMonntnentl
Sidonia in partibus, lo dice apertatnente sepolcrali eretti in Roma agli uomini ce-
il cardinal De Luca, a p. 96 : De Con- lebri, da lui visitati e illustrali, ne olFra
gregatione risilatioiiis Carceralorwn, la bella biografia, col ritratto di cui di-
nell'opera Relatio Romanae Curiaefo- rò, e le due Imperocché isti-
iscrizioni.
Gio. Ballista Scanarolo nacque a
re/j.«.v. luito quel benemerentissimo sodalizio ,
Rlodena nel i579, dolalo d' ingegno, di specialmente per aiutaree difenderei pò-
•virtù e pietà nel 1.598 si recò in Roma, veri carcerali, lo Soanaiolo vi si ascrisse,
e recatosi a Macerala, fu laureato in giù- ne fu ornamento, gli fece vane donazio-
rispruilenza nel 1 604. Tornalo in Roma, ni, e riuscì portento esemplare a vautag-
per la valentia cui difiindeva le cause nel gio degl' infelici, coli' opera nel patroci-
i(3i3 fu fatto cittadino romano; e dive- nuli elficacemente e singolarmente col
,

liuto avvocato de'poveri carcerati^ venne famoso e grosso libro, che lasciò ali'am-
consagratosacerdote nel 1622, e neliGSo mirazione de'posteri De \'isii,itioiie Car-
:

vescovo di Sidonia in partibus, per vo- r.eralorum^B.omiìeiG'ii. Egli locliiaina:


lere d'Urbano Vili, il cui nipote cardi- parto di mente sende, nato tra'ceppi de'
naI Francesco Barberini arciprete della carcerali, e fuggendo la luce della popò-
basilica Vaticana, lo nominò in questa lar gloria,non amare che le tenebre de'
suo vicario a' 17 marzo 164^, ma giù poveri, e non ambir loile che solo da es-
era stato promosso a vicegerente di Ilo- si; mentre nella carità veis(j loro.doman-

nia, poco dopo la sua elevazione all'epi- da immortalità, non nella memori. degli i

scopato. Il vicariato del capitolo Valica- uomini che in un col suono perisce. Co-
no cessò a'3o gennaio 1646, perchè il sì da Roma, pel celebrato sodalizio e al-
pro-arciprele cardinal Giustiniani nomi- tri corrispondenti; per le Carceri di Ro-
nò altri. Però tornalo a Roma il cardi- via (A'.) fabbricale da Innocenzo X, pri-
llai Barberini, a'i3 maggio 1647 'einle- me ammirale in Europa per forma, so-
giò loScanarolo. Negli ultimi annidi sua lidilà e salubrità; per recoellente operu
vila si ritirò nel noviziato de'gesuili,
che dello Scauarolo, che servì di face alle pri-
lli già sua stanza appena era giunto in gioni, avendo peli. ° trattalo di tanto im-
Roma. Consunto da infermità, il cardi portante materia; si potè in Italia e al-
iial Barberini Ì'S febbraio 1664 costituì trove migliorare le P/7,:,'/o/2/(/'^.), e la con-
|)ro-vicario del cu^iilulo Valicano il ca- diiiuiie de' carcerali: di quelle alluali ui
171 Vie V I c
Romn, ne celelnai i miglioramenti par- mus Port. frater - pondi ni mentis
laiiilu ilei J icf-Caiiivrleiìgo direllore aiigust. - Anno mdxc. Opino, che Urbis
geotinle di polizìa. Nella l)ella stanza Gulier. F'icegerenli tot. Stat. Eccles. fi-
tielle calceli liiriocenziane, die si usa 3 sitat. gen., governo tempora-
riguardi il

\olle l'anno per la visita graziosa , è il le non lo spirituale, quanto a Vincenzo.


quadro in tela del benemerito prelato, Era governatore diRoina nel 583,(|uan- 1

eiipiesso al naturale in abito prelatizio, do per una zuit'a tra Riiinondo Orsini e
con quest'epigrafe: Gio. Dal* Scaiiarolo il bargello, insorto tumulto, con uccisio-

da Modfiì.i, dfllii carila de' carcerati, ni per non averle impedite il Portico,
da'qiiali cìvedt oralioni per relrihutio-
,

Gregorio XIII lo depose. Segue Ale- —


ne. Tanto il Pelelta, quanto lo Scanai olo, xander Frumenti. Non mi fu dato cono-
procurerò poi di collocarli a'Ioro luoghi. scerlo. Juliu<! Ricci firmanus,episcopus
5eiiza più, comincio col Poiizelti a regi> Muranensis, deinde Gra^'inensis, et A-
strare il suo primo. Alpìionsus (Jo.) /Ila' prutinus. Divenne vescovo, nel 1572 di
ria Binarini bononiensis, s. Hotae audi- iMuro (non di Marano, come è detto nel
tor, et episcopus Rea tiniis, deinde Carne- voi. LXXIV, p. 68), nel 1575 di Gravi-
rinensis. Lo tro»o fallo uditore di Rota na, nel 1 S'Òi di Teramo, loullre dice l'U-
nel 1 5'jo, nel i 57 2 vescovo di Rieti e nel glielli, da cui presi tali date: Synoduni
1.574 di Camerino. Fu zelantissimo pa- celebravil, vir vitae venerabili , et onini
store, e mori nel 1 58o. L'Ughelli non co- genere scientiaruni eruditus. Sub Sixlo
nobbe l'uflicio in discorso, che probabil- r. Urbis f^ice<:gerens. Decessit i5g2.
Djeute avrà esercitato dal i56o in poi, Ora Sisto V l'avea preceduto uella tomba
perchè il cardinal Savelli a' 26 gennaio a'27agosto 590. I HoratiusEpiscopus.
di tale anno ebbe il vicariato. — Petrus In prova delle tal volta inutili mie ricerche
Taro. Wulla rinvenni. ^'inrentius Por- per dargli almeno il cognome, la patria e
tico lucensis arcìiiepiscopus F\.ngusinus. la chiesa, invece offro i vescovi che verso
tra stato /'ice camerlengo [f''.) e gover- quell'epoca vivevanoin llalia di nome O*
nature di Roma
58 in poi; fratello
dal I I razio, cioè soltanto quelli di qualche pro-
di Sebastiano, che neh 56 era slato y^ro- 1 babilità. Mattei romano vescovo di Gè*
/ icario di Pio IV, parlato nella serie de' race nel 160 i,morto nel 1622. Scifaai
yicari di Roina,hi'se in assenza del car- calabrese nel 1591 vescovo di Belcastro,
dinal Savelli,anch'egli arcivescovo di Ra- morto nel 1596, carissimo a tutta la cor-
glisi, traslalo a Foligno nel i555. 1 due teromana e al cardinal Facchinetti di ,

halelli ebbero comune un epilallio ono- cui era famigliare, per cuiiS giorni do-
rano in Lucca
s. Romano
riferito di , po la sua elezione l'elevò a tal sede. Ba-
dall' Ughelli. Sebastiano An-
D. O. HI. - silicid'Urbania nel 1 596 vescovo di Mi-
cona Guber. Episcop. Fulgin. - Arclve- nori, morto nello stesso anno. Acqua vi-
pis. Ragusino, et f ìucentio Portico - Ar- va napoletano nel 5g2 vescovo di Cajaz-
1

ckiepis. Ragusino Urbis- P etcris- Canipa- zo, morto nel 161 7. Spannocchi senese nel
niac, Piceni, Anconae, Almae Urbis Gu- I 602 vescovo di Chiusi, morto nel 1 607.
ber. et Ficegcrenti tot. Status Eccles.
• Giraldi ferrarese nel 1592 vescovo di Co-
Visitai, gener. apud Maxiniil. II inip. raacchio, caro a'Papi, luon nel 161 7. Ci-
Sigis.II Polon. regem - Pii If^ et F, ceroni frusinate, nel 1
59 t da Se-
traslato
Greg. XIII, Sixti f^ Pontif.-jussuNun- ra a Ferentino, mori nel i6o3. Moroni
cio. ilorunìque duor. consult.fralri - bus milanese nel 1 58o vescovo di Nepi, mo-
ainaiitiis. palritiis Lucens. longe niajo- rì nel i6o4 e fu sepolto in s. Maria so-
reò-lionoruin gradus nisi immatura mor- pra Minerva presso lo zio celebre car-
te obiis - seni consecuiuris : Hyeroni' dinale. — Trovo qui d'aggiungere A-

V I e Vie 173
less^nclro Liulovlsi bolognese , nnn co- fra 'quali: Fahritiits Urli prò cardmalt
<:

nosciuto ilal Poiizelli , ilal concilhulino f'icnno F'iersgerens, tpii (rartalnnt de

Gregorio XIII fallo i." giudice di Cnm- Jnstitin dislnliiiliva oplinie srripsilXìun-
piiloglio, da Cleinenle VII! irfereiidario, qiie non M chianinva Francesco, e lo con-
luogolenenleciviledel cnidiiial Riisticuc- stata meglio il Marchesi, Galleria del-
ci vicario, e poi vicegercnte, el aliquan- l'onore, par. 2, p. 396. ragionando del-
iliu f^'iccsgerenlis ejplere parle<!, scri- le opere di Piospero Man(lo'«io cav. di

ve il Ciacconio. indi nel iGoo nditore di s. Stefano I (letterato mediocre, secon-


Rota, chierico di camera, oeliGi?. arci- do i critici, certo eruditissimo e labo-
vescovo di Bologna, nunzio, cardinale nel rioso biografo, fra le cui opere anche qui
i(ìi6, Papa nelifi?. I col nome di Gre- ricorderò, per avere ragionato di lui nel
gorio XV {J"-). — rrlrns Jnioiiius (le voi. LXXXV, p. 74: la Biblioiheca
ficedorvitìis piai end nus, epi^copiix- A- lìomana, seu Eonianoruni Seriplorum
hellimis. Altri lo dicono di lU-ggio, forse Ceiituriae, Homae 1G82, lodala e rara :

ivi nato ,
perchè la famiglia è di Piacen- Theatrum, in quo maxinioruni Chrixlia-
za; tua il Ma\che%\, Galleria dell'onore, ni Orhis Ponlificum Jrchiatros spe-
t.i, p. 2 5, parlando de'Vicedomini di
1 ctandos eahibet, Tiomae G96, supplito e 1

Como, dice f he Pier Antonio derivava dal corretto dal sullodato Marini. Olire altre
ramo di Re<jgio, signore del castello di impresse, diverse perii ono mss., come la

Monlecchio fin dal iii'ò. Pier Antonio sene cronologica de'senalori di R.oma,del
nel 1574 fu nontinato vescovo di s. An- celebre Cartari, da lui corretta e amplia-
gelo de'Lorabardi, traslalo neli58o ad ta: morì neh 724 s f" deposto nella tora-

Avellino. Fuit aliquando in Urbe Fica- bagentilizia di s. Maria in Monticelli, nel-

riì Vicesgerens. Cessit oneri ^9 ohiit i 1


, la 3." cappella pationatode'Mandosii, sa-
j5q2. Laonde qui sembra doversi colio- gra al Redentore flagellato alla Colonna,
care MelcliiorrePelelta d'Asti vescovo di come imparo dal parroco di essa Orazio
Crisopoli e morto neliSgy, rome di so- Piselli Ciuccioli: Notizie isloriche della
pra narrai. Poiché slato Lrhis f iearii ch'esa parrocchiale di s. 31arìa in Mon-
sufFraganeo del cardinal Ruslicucci. il vi- ticelli di Poma , ivi 17 19), e di quelle
cariato di questi, cominciato neliSSy, fi- pure dell' illustre famiglia ameiina, pa-
nì per morte nel i6o3. — flJarciis ^n- trizia romana, celebrando le gesta de'più

toniiis Saloìnonio crenwnensis, ep. So- distinti, e fra di essi Fabrizio Mandosio,
ranus. Anche cittadino romano, nel i5gi nato dal gran lelleralo Quintiliano udito-
vescovo di Sora, morto in Cremona nel re di Paolo IV, e avvocato concistoriale
1608 in grave età, tumulato in s. Lucia (o non conosciuto dal Cartari^ o non fu
de'somaschi, presso suoi maggiori, con i tale),morto nel SgS, referendario delle
i

epilaniio prodotto daU'Lghelli, pio, bene- due segnature, ponente di consulta, e vi-
fico, generoso co'poveri, prudente, bene- cegerenle di Roma,in ogni genere di scien-
fattore de'somaschi; in uno ad altro elo- ze famoso autore del mirabi\ trattato
,
:

gio onorario, eretto nella chiesa di s. Car- DeJtistitiadisinhiitii'a.Eò Urbano Vili


lo della slessa Cremona, per aver contri- nel 1637 fece vescovo di INicastro Mar-
buito al suo compimento e ornamento.- c''Anlonio Mandosio celebre avvocalo ro-

Franciscus AJandosiits ronianus.J^liì l'U- mano. — Paulus de Curtis neapolita-


ghelli, parlando di Tiberio ]V]nndosio ve- nus, clerictis reg. (thealinus), episcopus
scovo di Moni' Alto
1606, nobile d'A- nel Bavellen.sis, el Jeserniensis, semel, et
melia, nato in Roma, ove l'illustre fami- ilernni Vicesgerens. Mirabile teologo, a*
glia si stabili e fiorì, eruditamente pro- 26 api ilei 591 vescovo di Ravello, Lr-
duce le notizie di diversi della medesima, bisq. P icariiFicesgcrem a Cltmcnle
^'^\ Vie V I c
f'ITI constitnhur, ab eodeni annoiGoo raccnsis. Fu fallo vescovo dì Carinola,
traslato ad Iseinia a'20 marzo, che resse ora unita a Sessa, nel 1619, traslato a
lino al I G06, quando la rassegnò, pel go- Gerace nel 1622, protonolario apoitoli-
vernatoiuto di Benevento e poi di Spo- co,juris nlrinsque doclor,publiee in pa-
leto, quindi vicario delldlìasilica Liberia- tria j'iis Ivimaiìtitn interprelalw;... SoUo
na, sotto Paolo V. Ilerur/ujue sub Gre- Gregorio XV e Urbano Vili Urbis l'i-
gorio Xf (il cui pontifichilo cominciato cesgerens fnit^ episcopale onus dimiu'l
o'c) febbraio 162 f , terminò 1*8 luglio anno 1624. Divenuto vicario apostolico
1623), Urbis f^ice^gercns, e luorto nel di Parma, ivi morì di 61 anni nel 1629
1629 fu tumulato nella chiesa del ss. Ge- e fu sepolto nella cittediale, con onore-
sù. Lodalo per candore d' animo, scien- vole iscrizione pubblicala da Ughelli, in
za, prudenza insigne eloquenza e altre cui leggo Ficesgerentis in Urbe. Io se-

,

virtù. Senza dubbio qui pos>o aggiun- guo l'ordine cronologico di Ponzetli, per
gere, a di lui successore, \\ celebrato Oio. cui anche di questo devo avvertire, do-
Battista Scanarolomotlenese,fatlo da Ur- versi riferire innanzi ad alcuno de'nomi-
bano Vili nel i63o vescovo di Sidonia nati e di Scanarolo. — Antonius Rie-
in parlilus. — Derlitìgcrius Gyplius ciullw: roblanensis^ ep. Belcastren'tis,
bononienus, ep. Ariinintnsis^di'indt' cnr- deinde archiepiscopo Cuscntiniis. Di Rij-
(liliali!;. Di Berlingbiero Gessi, non solo gliano arcidiocesi di Cosenza, dottissimo
Iralfoalla biografia, come eziar.dio l'iian- giureconsuilo, nel 1616 ve«covo di Bei-
no i caidinali stati vicegerentì ,
per cui castro, traslalo successivamente: nel i633
sarò breve parlando di loro; ma nelle mol- ad Umbriatico, ove il capitolo pose nel-
te gravi cariche da lui esercitate : pare la cattedrale onorevole iscrizione di be-
che debba anticipare il suo vicegeien-
si nemerenza; nel 1639 a Caserta, e supre-
tato, 5q9 promosso a luogo-
poiché nel I mo inquisitore del regno di Napoli; ed h*
tenente civile del vicariato: eotiem anno 27 novembre i64i all'arcivescovato di
r icesgerentis parles ciiniidalissifue ges- Cosenza, morto a' 7 maggio i643, de-
1

siti scrive Ciacconio, finché nel 1606 fu posto nella patria chie^a maggiore con
fatto segretario de' vescovi e regolari , e elogio sepolcrale. L' Ughelli non assegna
escovo di Ri/nini. Fu poi nunzio di Ve- r epoca, ma solo dice in Urbe Ficesge-
nezia, Governatore di Roma, e i

d' Ur- rens, aliisqne inuneribus probatus. Filt-
bino dopo la devoluzione alia s. Sede, ra sua iiigeniirelifjuit monumenta, quae
mentre era /)7 rr^g/orr/oz/jo, cardinale nel typis mandata teruntur a doctis : ernt
1626. —
Cornell US Sozomenns nicosien- enini rebus forensibus siimnie erudilus,
sis, ep. Polensis. A* 3i agosto i6o5 di- probiis, et doclus vir. — Antonius Ter-
Tenne vescovo di Pola,y«rr9 unii'ersi lati- nielliis civis , et episcopns Novariensis,
ream adeplus ih idem Ficarii munus
, Di nobilissima famiglia di Novara, refe-

per pluret annos egregie functus est : rendario delle due segnature, segretario
hanc vero Ecclesiain non niinus lauda- de'vescovi e regolari, /iO'//(7e/7»e 7 icesge-
bililer annos 3 cum rexisset, nota il Lu-
1 rens, ab Urbano T'Y// fatto vescovo pa*
cenzi e nel moiire neli6i8 lasciò desi-
, trio a* 5 dicembre 636, morto in Roma
I I

derio di sé. Anche questo deve compu- l'B marzo i65o e tumulato in s. Maria so-
tarsi prima de' riportali. — Caeser. Fi- pra Minerva. — Jo. Buptista Allerius ro-
delis ep. Saloniae. Certo di Salona in maiiiis,ep. Camerinensis, demde cardi-
partibus, per non più esistere quella di nalis. Canonico teologo della basilica Va-
Daimnzia. succeduta da Spalatro. Non ticnna, predicatore facondo nelle chiese
posso dir altro di lui. — Alexander Bo- di Roma, singolare per erudizione, lau-
scobononiensis^ep, Carinuìensis et Hie- dalissijuo. Urbano Vili nel 1624 fece
V I e Vie 175
Vj4Uitr![T'.) vescovo (li Catnei ino, e quin- nel 1654 ^ sepnltr) in s INIaria sopra Mi-
di sigillatole della s. l'enitenzierin, visi- nerva, nel cui epitadio si legge;/j/«/es ui
tatore apostolico de' vescovati subiitbica- di e tiene pontificia gestos niagistratus,
ri. vicegercnte di Roma, ed a' i3 liiqlio Fpiscojìus Uentlitnns et Urbi.'! Uicarii
1(143 cardinale; cede il vescovato al fra- J iccgeren'i in nia.xinia, qiiarn prohifas
tello Emilio, poi Clt'ìuente \. L'Uglielli et pi ndenfia c.ccitarenl.hniiìiinnn expe-
sciive: iitoin;ito da Camerino a Ron;a, ctatioiie invidiar fati ce.'.sif. Il Dicci nella

Urbano Vili lodiihiiMÒ rices^^erens Lr- sua opera docuMieulala, ci ha detto, che
hix. Ed il Ijicti, nella bella Notizia citila l'Argoli nel i643 era uditore del Torrio-
famiglia Boccnpaduli, 287, dice clie p. ne in Bologna, neh 65 1 passò al vesco-
a'?. sellenibre G38 assistè con mg/ Ca- vato di Vfroli, e nel 16^3 venne vicege-

I 1

rafia (dia consiigiazione falla dal cardinal renle in Roma. Marcelliis Anania
Cesai n)g/ Francesco lìoccapadidi
ini, di dice. Cathaccnsix^cappcllann.'! .lecrefus
in vescovo di Valve e Snlmona. Al- — Papae, et canoninis basilicae Liberia-
plionsus Sacrati ffirariensis , cp. Co- nae, deinde episcopus Nepesinus. Cioè
maclt-nsis. Fralello del cardinale di tal di Stitri e Nepi^ fatto ih." giugno 654, 1

cognome, nel 161 7 divenne viscovo di morendo dopo es-


sessagenario nel 1670,
Comaccliio, chiesa clierinnnziò nel 625, 1 sere slato Cardinali^ Ficarii in Urbe
per essere destinato precide in varie città Ficesgeren<:. — /\Jarcu.s Antoniiis Oddi
e Provincie dello stalo di s. Chiesa; po- perusiniifì, ep. IlierapolilanWjdeiiide Pe-
nente di consulla, segretario de've-.covi e ru.'>inu<!. Già referendaiio di segnatura e
regolari, V rbisque vìsilalionis a secreti^, poi di essa votante, abhieviatore di par-
inox Bomae Fire^^gerens Urbano FIH, co maggiore, preposto della cappella del
Innocenlioque X P. M. secfenlibus. el Ime s.Presepio nella basilica Liberiana, ab-
ìisqiie exlilit. (estaliiriis eliani deinct-ps bate comineiulalario di 4 ^^^l>'^""e> ì'ices-

qnam in tot obeundis numenbuf, ordine gerens in Urbe cardinali^ ficarii. e


loto cotn'enialcum probità tt morum con- perciò vescovo di Geinpuli in partibus,
jnncla majorum nobilUas. Alexan- — e dopo 4 an»" Alessandro VII a'23 giu-
der Vilrice ronianus, ep. Alatrinns. As- gno 659 lo trasferì alla patria chiesa di

i

sessore del s. Ulìjzio , Urbano Vili nel Perugia, morlo nel 668. OctaK-ianiis
1

i632 l'elesse vescovo d' A latri ,


pe' suoi Caraffa rrferendariiis F. S. Nobile di
grandi meriti e modestia, Urbis F iees^e- Kaj,oli, lo trovo nel Dicci governatole di
rens ,
pauloqut post vice-camerlengo e Città di Castello, senza sa[)eriie assegna-
governatole d'Innocenzo X. L'erudilissi- re l'epoca, la (|uale però rinvenni nelle
noo Dicci, a p. 3 9, nlferoia che nel 646
1
1 pregiatissime Dleiuorie civdi di Città di
da Innocenzo X tu fililo vicegerenle, nel Castello di rag.' Rln/j, t. 2, p. 225, cioè
164? ^ice-camerleiigo e govtinatoie, e neh 634, ma nel i636 avea ricevuto il
neli64'S canonico Vdlici>no (01 a incom- successore. — JlJarcns Gallio medio-
patibile a' Prelati di fiocchetti). A.sca- — lanen<iis, ep. Ariininensi<;. Nato in Co-
nius Bi\'aldo rejertndarius /'. S. Inle- mo, leferendario e poi volante di segna-
lamente sterili sono riuscite le mie inda- tura, protonotario partecipante, segreta-
gini pei' dirne alcunché. — Alexander rio de' riti, governatore di varie provio-
yirgoU romaniis, ep. Fendanus. Di Ta- cie, a' I 3 gennaio 1659 Alessandro VII
gliacozzoe di nobile famiglia marsicana, 10 fece vescovo di Rimini, e nello slesso
prelato io curia e cittadino romano, nel niin/io di Colonia, e poscia vicegerente.
1 65o governatore di Cillà di Castello, a' 11 Nardi, Cronolasu de'pn^tori della s.

23 otlobrei65i Innocenzo X gli confe- Chiesa Rimiiie.se , p. 3o6, all'erma, che


l'i il vescovato di Viroli, tsoito in Roma era ancora nunzio di Colonia nel 1664,
I ^r, vie V I C
eil ria lornafo in Italia neliGGS. Ma a- scovo di s. Severo , e Innocenzo XI nel
Pendolo Clemenle X fallo riloroare alla 1678 lo traslatò a Nardo, modello in lut-
sua chiesa, il cardinal Pacca nelle Mr- to de'vescovi, morto nel 1 707; valga per
nin/ic sloricìie di sua nuiiziatuia di Co- dettagliato elogio I' epitallìo magnifico,
lonia, p. 243, riferisce essere sialo inler- che pose sulla sua tomba il cardinal Or*
rotlo il COI so del suo ministero, perore- sini, poi lìenedetlo XII l. Però il Coleti,
rà di potente persona [)resso il Papa, e ignorò il vicegerentato di Roma, né a me
dovè tornare a Bimini, e quindi a Roma è dato precisarne I' epoca. — Sperellus
colla carica di vicegerenle; e poi, come Sperelli asislensis, ep. Inlerainnensis,
dissi , nuovamente rimandato a Rimini. deinde cardiualis. — Insigne per virtù
Il Colli (/ .) nel 1681 fu da Innocenzo e sapere, Sperelli {F,), auuniiato nelle
XI cieato cardinale. Su di che grave- romane aule, a' io gennaio 1684 Inno-
mente osserva Pacca. Sogliono Papi il »» i cenzo XI lo promosse a vescovo di Ter-
successori rimunerare con larga usura ni. Inde Urbis Ficesgerens, tuni s. In-
que'digni prelati, rhe furono da'Ioro an- Innocenzo Xll
(juisilionis constdlor, per
lecesiori, per invidia e malivoglienza cor- del 69 ; che inoltre a' 6 giugno 698

I r 1 1

tigianesca o dimenticati o negletti !


" lo elesse assessore del s. UHizio e poscia
Jarobiis De /4iig(li<i piiantix , arcìiit-pi- cardinale. — Dnniiniciis Belisaritis de
scopiix Lrbinnlensis, dcindf cardiiialls. Belli% baren-^is, ep. Melphilensis. Pro-
^^ar^ai nella sua biografia che il de j4ii- tonotario apostolico extra nnnieriini par-
gelis prelatogovernatore di varie città, licipantium, vicario generale di sua pa-
ponente del buon governo e votante di tria, di Conversano e Monte Peloso, es-

segnatura, nel 1660 fu nominato da A- sendolo diMolfetta, l'inoceozo XII lo vol-

iessandro VII arcivescovo d'Urbino, ma le in Roma suo cappellano segreto, e poi


poco dopo recatosi in Roma, senza riser- a' 7 gennaio 1696 lo promosse a vesco-
I

varsi pensione rinunziata quella chie^a, vo di Molfelta. Mentre governava tran-


divenne in Urbe f^ ice<;gfrens vigilanti.s- quillamente la sua chiesa , nuovamente
sinnis di Clemente IX (fu Papa da' 20 il Papa richiamollo a Roma, e conservan-
giugno 668 a'g dicembre 66()),pei ò no-
1 1 dogli la sede, vocatns Ficesgcrentis (an-
tato di eccessiva severità. Eletio Clemen- cora lo era il 1/ settembre 1699, accer-
te X, Io destinò segielaiio de' vescovi e tandolo il Ricci) onus subire Jubetiir,
regolari, ma si oppose l'onniposseote car- gito in niunere subitanea morte ex his
dinal Paluzzi. Per altro, il successore In- hnrnanis ereptiis est anno 1701 die iSj'a-
nocenzo Xi lo provvide e creò cardina- niiarii. Cadai-er solenini pompa elaluni
le. — S/i pJiaiìus (Joseph) AJ( riatti cp. sepultuni in Ecclesia s. Ulariae in Fia
Cyrcnensìs, cìeindc Cotnensis. Era cano- ord. Sen orii/ìi j'acet, — Doniinicus de
nico Lateranense, votante di segnatura, Zaulis Jai'cutinus, Ferulanus,
ep. dein-
cnnsiillore del s. Uflìzio e di altre con- de archiep. Tcodosiae. — Lo celebrai
gregazioni Cardinali Ficarii in Urbe
, abbastanza nel suo vescovato, come al-
f icfsgerens. Innocenzo Xll nel 1694 a' trettanto praticai con molli de' nomina-
Iy settembre lo trnsfeiì al vescovato diCo- ti, quale muni fico e sollecito pastore. Cle-
mo, ove tosto mor'i nell'agosto i6g5. menle XI lo volle in Roma vicegerente,
Iforalius Fortunati liicanus, ep. s. Se- e già lo era a*2i gennaio 1705, come si

veri ^ deinde Nerilonensis. Il Coleti, con- trae dal chirografo già parlato, a lui di-
tinuatoree annotatoredeirUghelli,lo di- retto'sui neofiti. A'28 aprile 1708 rinun-
ce di s. Arcangelo nella Lucania, vicario ziò il vescovato, e fu fatto arcivescovo m
generale di Monte Fiascone del cardinal parli'.ius di Teodosia, e assessore elei s.

Paluzzi; Clemenle XoeliCyo lo fece ve- Uflizio. — Nicolaus CaraccioU neapoli-


5

V I e Vie 177
tamil, nrchiepiscopns Capiiac. deinde è proseguito, finche
, si si registi ò nel ti-
cardinaLÌM. Da nunzio di Toscana e arci- tolo di Tribunale dell'Eni." f'icario, e
vescovo di 'Tessalonioa in parlibits,
racciolo [/.) u'i3 aprile! 703 fu trasla-
il Ca- pel 1
." — Thilippus (Carolus Alalthia)
Spada s/)oleliittts,eiì. Pisaurensis, delu-
to da Clemente XI airarcivescovato di de arcìucp. Theodosuic. Già fiscale del-
Capua. iì/unere pnstr/iodiini P'iicsgcren- la patiia Inquibizione
s. , deputato del
tis in Urbe, cninfdcnllatibus f icarii gè-
conservatorio di s. Eufemia e del mona-
rifralis tyus(le/n Urbis laiidabililer gesto. stero di s. Urbunodi lìoma, canonico La-
Ciò avvenne essendo vicegerente, (|uando teraneuse, nel 1 702 fu fatto vescovo di

a'G aprile 1714 cuori cardinal Carpe- Pesaro


il e nel 1703 vescovo assistente al
gna stalo vicariodi Roma dal (7 i d'Scj 1 soglio, nel 1738 vicegerente, e rinunziato
anni, indi creato cardinale a'iG dicem- il vescovato, fu dichiaralo arcivescovo di
bre 1715, ed a' 18 pro-vicario. Il Papa
fio da quando lo chiamò al vicegerenta-
Teodosia in parlibns. Ferdinando —
ISlaria de Rubeis romanus , archiep.
lo, gl'inculcò di frenare reccessiva licen-
Tharsi, deinde patriarcha Constantino-
za de'costuini, ed egli vi corrispose ener- polilanus, etcardinalis. Canonico Libe-
gicamente, purgando la città dalle don- riano, nel 1739 fu fatto arcivescovo e as-
ne scandalose e da'liberlini. Thomas — sistente al soglio, luogoteneule civile del
Cen'i'ii Politianus ep. Heracleae. Fu vicariato e giudice ordinario del s. I\Ion-
fatto vescovo assistente al soglio ponti- te di pietà, neli742 vicegerente. Bene-
ficio a' 1 8 geimaio 7 i i
7, e poi datario del- detto XIV commise l'erezione della
gli
la s. Penilenzieria. Siccome le annuali Via- Crucis {F.)nd Colosseo, dichiaran-
Notizie di Roma, cominciate nel 17 16, do dell'arciconfraternita degli Amanti di
tostosi ampliarono, così trovo il Cervini
Gesù Maria, protettori Papi, e il vice- i

da Monte Pulciano arcivescovo di Nico- gerente direttore, poscia stabilendosi per


njedia in parlibns, forse Iraslalo: polsi- tale un cardinale e comprotettore. Il Ros-
gillatore di detto tribunale e consultore si (F.) divenne patriarca neh
751 e car-
del s.UflìziOjpatriarca diGerusalemme nel dinale a'24 settembre! y'jg. Domini- —
1734, presidente della dottrina cristiana, ciisGiordani dioec. Siponlinae archiep.
deputato de'monasteri di monache, cano- Nicomediae postea patriarcha Aiilio-
,

nico Valicano,segretario de'ss.Kiti. Colle chenus. Era arcivescovo dah755, e ve-


Notizie di Roma, d'ora ir) poi ricevo un scovo assistente al soglio dall'ottobre
notabile aiuto, per epoche precipua- 1'
1758, già vescovo di Teano dah 749, e
mente, giovandomi purede'Z)/<3rze Gior- segretario della disciplina regolare. Di-
nali di Roma pure originati nel suddet- venne vicegeienleneh759, patriaica nel
to anno. —
Nunlius Baccari dioec. Tri- 1766 a' 22 dicembre. Continuando nel
venlinae. Fatto vescovo di Bojano a' titolo patriarcale la piesidenza della dot-
febbraio 17 18, nelle ZVo/b/e deh 722 per trina cristiana, e le consultorio delle sagre
la I .^ volta, nel catalogo de'vescovi, trovo congregazioni (moiì poi nel 1781), trovo
ìi^^\\iu\.o,viccgcrenle di Roma, e leggen- nelle Notizie di Roma del !
774, pio-vice-
dosi essere di Capracotta diocesi di Tri- gerentediRoma mg."^ FraucescoM.^Cioja
vento, nato nel 1667. Poco dopo, nella oriundo milanese, ch'era luogotenente ci-
categoria di altre cariche o cariche di- vile del vicariato poscia divenne segre-
:

verse de' prelati,


con Nun?io Baccari vescovo di Bojano
si nota il vice gerente, tario di consulta. —
Franciscus Anto-
nius Marciteci asculanus, ep.Montis Al-
(indi consultore del
s. Uffizio, ed esami- ti, deinde patriarcha Coustantinopoli-
natore in canoni de'vescovi, morto nel
ss.
taniis, ctij'us insignes virlates suspexi in
1737), e d'allora in poi coslanlemenle itinere Findohoncnsi SS. D. N, Pii 1^1
VùL xcix. 12
lyS Vie V 1 C
cui tiim ego Clini a sarris a con-
, itim le vicende di Roma del i 7^8, narrai l'oc-
feisionibtisinser^'ichont. Nato nella Mar- cupazione violenta di Roma de'repubbli-
ca nel r 71 7, non però religioso, sebbene cani francesi, la proclamata icpuliblica,
in tulli documenti dello deli' imma-
i costringendo il vicegerenle a intnonare
colala Concezione, Clemente XIV lo fe- il canto del Te Dcum a' 18 febbraio, e
ce vescovo di Alonlallo a'6 agosto i
770, come dopo due giorni fu strappato dal
e colla ritenzione del vescovato, vicege- Vaticano il gran Pio VI e condotto a ,

renle nel 1774, ed a'3o giugno assisten- morir prigione in Valenza di Francia.
te al soglio pontifìcio. Volendo Pio VI Come mg."^ Passeri, restalo in Roma mu-
Irasferiilo ad un titolo in partibu<;,àe'iì' nito di facoltà vicariali amplissime, per
gnò vescovo di IMontaltoil vicario gene- aver cantalo 1' inno della riconoscenza,
rale di Pesaro, Saverio Mai ini, ma il Mar- quando a'27 novembre i napoletani li-

cucci per amore alla sua chiesa, pregò il berarono la città, indi ritornali francesi i

Papa a rilasciargliela, onde il Marini a* a'i3 del seguente mese, si pose in salvo,
20 settembre 77q fu provveduto col ve-
1 suddelegando (|ual prò vicegerente mg.'
scovato di Rieti. Intanto Pio Vi avendo Ottavio Boni d'Urbino arci vescovodi Na-
stabilito il f'inggio per T'ieniin (^/ J,e zianzo in partibns , allora deputato de*
divisando di portare per accompagno nel- monasteri, in unoall'operato da quest'ul-
la sua propria carrozza il vicegerenle e timo, confermalo nell'u^izio da Pio VI,
mag-
l'elemosiniere, in luogo de'consueti il quale morto a'2Q agosto! 799, indi a*
giordomo e maestro di camera,' prima a' l4 marzo 800 ebbe a successorel^io Vlf.
I

IO dicembre 1781 promosse mg."^ Mar- Il nuovo Papa, nel novembre i8on no-
cuccia patriarca di Costantinopoli //a ^)(^?r- minò mg/ Passeri amministratore d'An-
tibus, e lo dicbiaiò amministratore di cona e d' Umana e poi morì in patria ,

Moni' Alto. Cessò nel vicegerentato nel a'4 giugno 808, d'anni 04- Annunciò ta-
I

1 786, e le Notizie di Roma del 1787 ri- le perdila il n. 48 del Diario di Roma^
feriscono quello che segue, e di vivere nel con elogi qual pastore delle due diocesi,
1700; fu sepolto nella chiesa del mona- e qual già vicegerente di Roma; le cele-

stero delle Concezioniste in Ascoli della brate esequie nella collegiata, e la liiinu-
Marca, da lui fondalo e presso il quale lazione nella chieda de'cappuccini, con ac-
morì, cognominandosi dell' Immacolata compagno decoroso, del capìtolo e clero,
Concezione, soltanto per la speciale di- e del magistrato civico. Quanto lodevol-
vozione a quell'insigne e singolare pre- mente fece nel suo pastorale governo in
rogativa della ss. Vergine. Un'iscrizione quelle due diocesi , lo dissi nel volume
che lo ri guarda, la riportai nel voi. LX VII, LXXXIII, p. 62, ove provvide |>arro- i

p. 88. —
Francisciis Jla^erius Passeri chi d'un comodo astuccio portatile, pei*
firmanus, archiepiscopus Larissae, qui collocarvi il ss. Viatico {^V .),oì\i\e recar-
gravi, et munere priidenter et
diffìcili , lo occultaroenle, ad esempio del dono si-
accurate nane defungiliir. Con queste pa- mile fallo dal cardinal Zelada alle par-
role termina la sua serie il Ponzelti, che rocchie di Roma. Ueiiedello Fenaja —
.

vado a completare. Nato in Monte-Gior- romano, de^signori della Alissiouc, valen-


gio arcidiocesidiFermo nel I 744>6'"^ 1*^0- tissimo e zelante predicatore, meritò che
gotenenle del vicariato, quando Pio VI Pio VI nel 1783 a' 16 agosto, si recasse
nel novembre 786 I lo fece arcivescovo dì nel Palazzo Panìphilj a piazza Navo- ,

Larissa in partibus e vicegerenle, ed a' na, per udire la predica delle u)issionl,
28 di tal mese assistente al soglio, ^'el• da ordinate al popolo romano, a cui
lui

l'articolo Vicario generale di Uoma del era amato concittadino. Il successore Pio
Papa, ricordando i luoghi ove deplorai VII, a premio di sue apostoliche fatiche,
vie vie ,79
lo promosse alla carica di vie gerente di rontro clero secolare e regolare,
il
pre-
Roma, come nnnunziò Diniio di Ho- il lati e cnidimili; e mg/ Fenaja, imprigio-
f/irtde'23 novembreiSoo, quindi nomi- nato, fu deportato in Francia, morendo
nò arcivescovo FiWpiìMu parlil>tts, ed
«li nell'esilio a Parigi nel 181 2. Se avesse
a'iS.ge.inaio 1801 assistente ai soglio, sopravvissuto a quelle luttuose vicende,
fra' qualicavnlcò nel possesso del Papa cerio sarebhe stalo elevato alla s. porpo-
a'29. novembre. Avendogli poi conferito ra. A' G luglio dello stesso
1809, ancbe
l'abbazia della patriarcale basilica di s. Pio VII fu delronÌ7zafo,e strascinato pri-
Lorenzo fuori le mura di Roma (della gionea Savona {/ .), lasciando nella de-
qualepatriarcaleriparlainel vol.LXXV, solala Roma suo delegato apostolico con
p. 2 i3, 2 i4
225), qua! provvista ec-
e amplissima autorità il cardinal Di Pie-
clesiastica, riporta U Diario di Iloma de' Irò, ma ilegato ancb'esso, suddelegò nel
1

IO dicembre 1801 che il prelato nelle , 18 io mg/ Emanuele de Gregorio {F.),


ore pomeridiane dell'8 si recò nella ba- già slato lodevole luogotenente civile del
siiica, ricevuto dal p. ab. d. Vincenzo Ga- vicarialo, allora essendolo il successore
lofalo procuratore generale de' canonici lug.'Domenico Attanasio napoletano. Per
regolari del Salvatore (che allora l'a-
ss. lachiamata a Parigi di mg."" de Grego-
veano in custodia, ed ora lo è de'cappuc- rio delegato apostolico di Roma, appe-
Cini, come indirai a suo luogo), e dal ca- na passati 4o giorni dacché fungeva il
nonico parroco d. Vincenzo IManzoli, con gravissimo uffizio, dovè lasciarlo e uel
altri canonici dell'ordine. Ivi prelato, maggio giunse
il al luogo in cui fu ....-
riie-
premesse le consuete formalità eceremo- gaio. Innanzi di partire da Roma, per
me, prese il formale possesso di snnsigne l'autorità che ne avea, comunicò le sue
e antichissima badia (la quale, per l'or- facoltà a mg."" Attanasio, laonde questi
di nano, divenne la provvista de'vicege- divennedelegalo aposlolicoe pro-vicege-
renti di Roma). Kcl recarsi Pio VII a Pa- rente; ma non essendo insignito del ca-
ngi nel 804, per coronare l'imperalore
I
ratiere episcopale,
le sagre ordinazioni e
Napoleone I, volle compagno del J'iag- le consagrazioni degli olii santi, le fé-
g?o (^^.) mg.' Fenaja; e poscia tornando cero i vescovi nominali nell'articolo,
a Roma , giunto a Firenze, il famoso che sempre devesi tenere presente. Keì
mg.' Ricci, già vescovo di Pistoia {F.)Je- 18 i4 liberato Pio VII e reintegrato nel-
ce .sapere al Papa ch'era pronto a ritrai- la sovranità, mg.^ Attanasio ricolrrò di
tare 1 suoi errori. Il Papa per mg/ Fé- giubilo i romani col notificare il di lui
nnja gli mandò la formola, che prela- glorioso ritorno, efieltualo
il
a' 24 mag-
io soKoscnsse. Qoindi Pio VII gio con Ingresso solenne in
a' 0.3 di- Roma (K).
cen.bre i8o5 d.chiaiò mg.^ Fenaja pa- E poiPapa, fece mg.' Attanasio Udi-
il

tnarca di Costantinopoli in parlihus.


nuovi disastri doveano piombare su /?o-
Ma tare del Camerleugato. In più luo- —
ghi parlai di mg.' Candido RI.' Frat-
n,a e sullo Stalo Pontificio. Li rammen- tini romano, flgho di Antonio Maestro di
tal, parlando del ricario generale di Re- casa de' ss. Palazzi apostolici e parlico-
ma del Papa, ove descrissi quanto ri- lare di Pio VI, a cui dedicò una Concia.
guarda il predente articolo, laonde baste- sione (F.), canonico di s. Anastasia, be-
ra un isfuggevole cenno. Per le innam- nef^cio che sempre ritenne,e pro-promo-
niissibil. esigenze di Napoleone I,
questi tor fiscale del vicariato per le materie ec-
nehboS tornò a far occupare diverse prò- clesiastiche. Pio VII lo elesse vicceren-
vinciedelprincipalolempoialedis.Chie. te,' arci vescovo di Filippi m;,rtr//.W, indi
sa,consumando l'usurpazione nel 809, assistente al soglio a'29 settembre
.
1814.
accompagnala da generale persecuzione Mori nello stesso giorno nel 1821 di 54
i8o Vie V I C
anni. Riferisce il n. 79 del Diario di Ro- grelaiio della congregazione di-He ss. In-
ma. » La sera del 1
."
ottobre ne fu tra- didgen/e e Reliquie, e canonico Lalera-
sportalo il cadnvere allo collegiata di s. nense. Gregorio XVI a'6 febbraioi833
Anastasia, di cui era canonico: nella mat- lo pronjosse a vicegcreote di Roma, ed

lina seguente vi ricevette i solenni fune- a'2 ottobre 1837 patriarca d'Antiochia in
bri onori con assistenz.a de' mg ri vescovi jìartihw;. Annunciò il n. i5 del Diario di
assistenti al soglio pontifìcio, ilei collegio Roma del i84', esser passalo al riposo
de'rr. parroclii. e de'membri del tribu- de'giusti mg.' Piattia'if) febbraio.» La
nale del vicariato di Roma. La perdita di lui perdita è stala mollo sensibile a
di questo soggello, slimabde per le pre- tulli q'ielli che ammiravano le singolari
stantissiniesue(|ualità,ha oltremodo rat- virtù ecclesiastiche di cui era adorno, ed
tri»tato ciascuno, e S|)ecialmente il clero in modo particolare lo zelo che dimostra-
romano; e laClùesa è rimasta priva d'un va per la salute delle aniu)e; onde presso
zelante prelato , il quale si rese di essa tulli i buoni rimarrà sempre cara e ve-
benemerito col lodevole eserciziodella sua nerabile la memoria di questo zelante pre-
carica, incuiha fatto costantemenlecara- lato ". — Gli successe nel vicegerentalo
peggiore la mas$in)a rettitudine, e quan- ilcanonico Lateranense cag.' Giuseppe
te altie virtùerano necessarie ali'onore- Maria de'conti Vespignani romano, con
«olesua carriera". —
Il luogotenente civi-
"^
biglietto della segreteria per gli affari di
le del vicarialo e canonico Vaticano, mg. slato interni deir8 giugno 1841, per di-

Giuseppe de'conti della Porta- liodiani sposizione di Gregorio XVI. Questo Pa-
(^.) romano, fu tosto fallo vicegeren le con pa successivamente l'avea promosso a'23
biglietto di segreteria di sialo, come si ha giugno 1834 ad arcivescovo di Tiana in
dal Diario di Roma de'6 ottobre 821, 1 parlibus, a deputalo a''rnonasleri, ad ab-
indi arcivescovo di Damasco in parti- bieviatore di curia, ed a segretario delle
bus, a' ir) aprile 1822, e dopo due giorni s. congregazioni dell'esame de' vescovi,
assistente al soglio, proraovendolo a pa- dell'acque, membro della prefettura gene-
a' 6
triarca di Costantinopoli in parlibus 1 rale d'acque e strade, ec. Poscia a'2 4 gen-
maggio 823.Celebrandol'esallazionedel
1 naio 1842 l'elevò a vescovo d'Orvieto,
cardinal Della Genga Vicario di Roma, che saggiamente governa; dicendo nella
al pontificalo col nome di Leone XII, se- proposizione concistoriale , dopo avere
gui la a'28 settembre 82 3, narra eh e su- I i enumerali i carichi dal prelato disimpe-
bito lo dichiarò suo pro-f/rar/o generale, gnati: prò s. apostolica Sede Ecclesia-
e come tale il prelato ingiunse alle chiese stica munera tam laudabiliter obivity ut
diPi-oma solenni ringraziamenti pel nuo- digniis proplerea censendus sit^qui a di-
To Papa. Esercitò l'ullizio sino a'2 gen- ctamEcclesiam Urbeveian. tran '•Jcralur.
naio 1824, rimanendo vicegerente, assi- In Orvieto,decorosamente accolse il Papa
stendo quindi alla consagrazionedel nuo- Pio IX, col riferito nel vol.XC\^n,p. 2(^0.
vo vicario cardinal Zurla. Dipoi Grego- — JNarrai a' suoi luoghi, e principal-
rio XVI lo fece i833 udi-
a'6 febbraio mente nell'articolo Vicario generale di
tore generale della camera, nel 83 5 car- 1 Roma del Papa, diverse notizie riguar-
dinale e Ti I dicembre 838 suo f icario
I danti mg."^ Giuseppe (nome preferito da
generale. — Notai nel voi. LXXIX, che lui all'altro di Gio. nattisla) Canali di Ce-
Pio \11 a' 19 agosto 82 I i fece consagra- sano diocesi di Porto.Zelantissimoedotlo
re in Frascati mg."^ Antonio Pialli roma- sacerdote, nella succennala persecuzione
no, nato nel 1782, arcivescovo di Trebi- deliSog fu Iradollo prigione nelle famo-
sonda in parlibus, e poi lo fece a'22 di se tontbeaux >\\\ìA%ùa. Liberalo nel 1 8 4,
1

dello mese assistente al soglio, quindi se- fu dichiarato scrittore della s. Penilenzie-
V 1 e V I C 181
fin, e poi suo archi visla; Leone XII lo no- vo di Xicomedia in partilms ^ in tempi
minò sostituio del concistoro; l'io Vili cotanto lagrimevoli, anarchici e repub-
10 volle suo confessore; e quindi lo no- blicani; e narrando che appena liberata
minò esaminatore del clero, C'tnonicodi Roma, in nome
del clero romano, si re-
s. Eustacliio e segretario del vicariato. cò ilal Papa in Gaela in deputazione, fe-
Giegorio XVI lo prouio'i'ie 4 dicem-
a' i licitandolo con discorso, clic; riprodussi,
bre 1840 a vescovo di Ferentino, ed a' e rinnovando la venerazione di tutti, a'

11 ad assistente al soglio. Lo precedette 28 luglio 184C). Mg.' Canali troppo avea


nella diocesi la fama
che gode- illustre solferto, e lo spavento gli avea vieppiù lo-
va, per cui singolari furono le dimostra- gora l'allalicata vila, esoggiacque a mor-
zioni che ricevette, descritte dal libro: Pel te il I ."del 1 8j I tra l'universale compian-
iolcnric ingresso di iiìqJ Giuseppe Ca- to. I funerali li descrissi superiormente;
nali in Ferentino ,
ivi 184 i,
V*^'^'P'
*^^^ e quelli anniversari celebrati poi a'3 gen-
Ijono. In breve tempo, grande fu il be- naio i853 in s. IMaria della Pace, per le
neche operò; restaurò la piazza della cat- sue molteplici benemerenze con quella
tedrale, eresse presso l'episcopio la log- chiesa e coll'oratorio notturno di cui fd
gia per la benedizione, ridusse a cappel- preside, colla necrologia, ne pubblicò la
la il carcere del patrono s. Ambrogio, a descrizione il Giornale di Roma di det-
lutto però contribuendovi il municipio. to anno, a p. 24- Sono dispensalo dire
Intanto Gregorio XVI nel concistoro de' altro con ricordare l'orazione che fu pro-

24 gennaio 1842 lo traslalò al titolo ar- nunziata nel dì trigesimo di sua morte ia
civescovile in parlibus di Colossi, e fece delta chiesa, ed altro elogio, l'uua e l'al-

annunziale dal Diario di Roma de' 2f) tro alFelluosi, forbiti ed eruditi, degni di
di tal mese, averlo dichiaralo ficcgereii- tanto prelato. Orazione funebre ia nior'
te del P'icarialo di Roma. I suoi dioce- te di mg J Giuseppe Canali patriarca di
sani ne restarono inconsolabili. Inoltre il Costantinopoli e vicegerente di Roma,
Papa gli un canonicato Latera-
conferì recitala in occasione de^ solennifunerali
nen-iC, ed a'24 aprile 18 43 lo trasferì al celebrati li 3o gennaio iS5i nella vcn.
patriarcato in parlibus di Costantinopo- chiesa di s. Maria della Pace, ove ripO'
li. Ripiovai, nell'articolo tante volte ci- sano le sue ceneri, ed ove e eretta V o-
talo, leiniqiiilà, per lequali a'24 novem- pera pia degli Oratorii notturni, {Iella
bre 1848 il Papa Pio IX evase da Roma, quale fu zelantissimo direttore prima-
per la succeduta ribellione e per qiianl'al- rio, dall' ab. d. Giuseppe Fcrmanelti se-
Iro maccliinavano i faziosi , accorsi da gretario della stessa pia opera, Roma
tutte parli; e seguito dal cardinal vica- i85i. Elogio storico di mg.' Giuseppe
rio, (juesti con annuenza pontificia dele- Canali patriarca diCostantinopoli e Fi-
gò al prelato le sue facoltà e altre am- cegercnle di Roma. Edizione 1.* rivedu-
plissime, compresa lasuddelegazione. Ri- ta, Roma 853, col ritratto. N' è autore
1

provai pure le persecuzioni degli empi, ilbenemerito scrittore mg."^ Francesco


di cui mg."^ Canali ripetutamente fu ber- de' conti Fabi-Montani. Mg.' Anto- —
saglio, e ciò per adempiere a'propri do- nio Ligi-Bussi (questo 2.° cognome l'as-
veri onde si trovò obbligalo ad ascon-
; sunse poi quando gli fa conferita la patria
dersi, suddelegando l'intera sua aulori- prelatura discorsa nel voi. LXXXVI, p.
tàa mg. "^GiuseppeAngelinid'Ascoli, ch'e- 243), di Urbino, già parroco io Roma
ra ed è luogotenente civile del vicariato; nella basilica de'ss. Xll Apostoli, e pro-
encomiando questo prelato pel saggio e curatore generale del suo ordine de'mi-
intrepido suo operato, supplendo alle sa- noricoiivenluali, il Papa Pio IX, con bi-
gre ordiuuzioui mg.' Cornetti arcivesco- glietto della segreteria di stato, lo nomi-
iSi vie V I C
nò alla carica di f'icrgereiile del rica- sperienza ; assai amato e venerato dal

rialo dì lìoina, come uolificò il Qior nu- clero secolare e regolare, benché per
le di Roma de'y gennaio i85i; dicendo l'ordinario il vicegereute suole scegliersi
<|Uclio del 3i averlo con altro sinjile bi- dal clero secolare. E suo mlilore civile
};liello annoverato Ira'consullori della s. r avv. Vincenzo Alfonsi dottore iu am-
Piomana e uni\ersale lutiuisizione. Inol- bo le leggi.

tre il Papa nel concistoro de'i 7 febbraio VICE - LEGATO, Prolega tus , Fi-
i85i lo preconizzò arcivescovo d'Iconio carius , f'iie - LegaLus. Quegli che so-
ìiipartibus, con magnifico elogio, si [)er stiene le voci del Legalo {F,), dicendosi
la sua dottrina e perizia nella teologia e Ficc- Legazione l'unicio del vice-legato.

nel )us pontificio, da lui insegnato nel E più particolarmente il nome che nel
collegio di Bonaventura; sì per l'eser-
s. principato civile e Sovranità della s. Se-
citate predicazione e cura d'anime; non de [F.) si dà a! Prelati, e talvolta ad al-
che pe' magisteri aflidati a lui dall' ordi- cun laico. Vice- legati apostolici de' car-
ne, e lodevolmente eseguiti, e per averlo dinali legati, l'ebbero Avignone: e il con-
GregorioXVI fatto consultoredellas. con- tado Fenaissino (/ .), altri dominii teoi-
gregazione della disciplina regolare. Con- porali della Chiesa Romana Bologna, ,

cludendo: l'ir gravitate, prudeiitìa, do- Ravenna, Forlì, Ferrara, ed anche P'cl'
clriiia,morum suavitale^rerumque expe- letri {F.). Cessarono in Avignone nel ,

rietitiapraedilus, et in ecclesiaslicisfun- I 790 iu Bologna, Ravenna, Forlì, Fer-


;

ctionibus appri/nc versatus, dignns pro- rara nel i83i in Velletri nel 1848 e
;

plereaquiadarcìdepiscopatwnlconieii- definitivamente nel i85o, succedendo un


seni praefatuin protìiovealur. Indi lo no- prelato Z?c7('g;ci<o apostolico. In tutti i no-
minò pure abbate commendatario della minati articoli ragionai dell' uffizio e di

patriarcale basilica di s. Lorenzo fuori le molti de'prelati che l'esercitarono ; e nel


mura di Roma, il cui possesso, preso a' i.° ne riportai anche gli onorarli o sti-
9 febbraio, descrisse il n. 36 del Gior- pendii quanto ad Avignone, il contado
;

nale di Roma del 85


Vi si recò io tre-
1 i . Venaissino ebbe anche un Rettore pre-
no, accompagnato da due prelati, orò in- lato e talora laico. Tra'vice-legati apo-
«anzi il ss. Sagramento, e nella sagrestia, stolici, più autorevole fu quello d' A-
il

ove si lesse il breve di nomina, pronun- vignone e del Venaissino, vicario insieme
ziò analogo discorso, cui rispose il p. ab. del Papa in tali provincic, divenuto nel
Strozzi che 1' avea ricevuto. Poscia il n.
1774 presidente, come l'avea la provin-

46 del Giornale ci disse la di lui consa- cia d' Urbino (F .), e ciò per disposizione
grazionefattainss.Xll Apostolia'23 feb- di Clemente XIV, ma il successore Pio VI
braio dal cardinal Patrizi vicario di Ro- nel 1776 ripristinò il titolo di vice-lega-

ma, coU'assistenza degli arcivescovi mg.*^ to. Il Fantoni ne olFre la serie dal 235
p. i

Morichini e mg."^ Lucciardi,ora cardina- al 1672, perchè nel 1678 stampò la sua
li; e due giorni do|)o il i'apa lo fece assi- Istoria della città d' Avignone e del con-
stente al soglio. Parlai dellilluslre prela- tado Fenesino Siali della Sede aposto-
to in altri luoghi, come ne' voi. LXIII, lica nella Gallia, cioè a p. 92 del t. r,

p. 121 e 122, LXXXI, p.i34, XCVII, mentre a p. 21 trattando della legazio-


p. 2C)3, qual presidente della pia opera ne e vice-leg.'izione d' Avignone , riporta
della s. Infanzia, e della pia unione per la serie de'vice-legati cominciandola nel
r accompagnamento del ss. Viatico. E 1542, quando il prelato vice-legato ac-
«|ui aggiungo: essere il degno prelato quistò maggior lustro e autorità per l'as-

infaticabile, zelantissimo, di aifabili ma- senza del legato cardinal Farnese. Io inol-
niere, ornalo di virtù, prudenza e felice tre in quell'articolo la continuai dal 1672
V I e Vie i83
al 790. Coslumarouo catilinali legati
J i gnone, le cui porte erano guarnite da un
d'Avignone, per lo più Purciili o nipo- corpo di guardia di fanteria italiana -.nella

ti de' Papi, di risiedere in Roma, uias- 1. 'sala delta de'vicelegali stanziavano gli
sinie per soprintendere al governo di lut- svizzeri, ed i cavalleggieri in quella deoo-
to lo stato ecclesiastico , ed auciie dopo niinala de'Iegati. l*er tutte (|ueste prero-
che a (|uello fu preposto il pielato o car- gative spiritualietem[)urali del vice lega-
dinal Sfiorita rio (li Si, i/o. Laomle il pre- to d'Avignone e del Venaissino, per lo
lato vice-legato non solamente era auto- splendore della carica, la vice-legazione
rizzato dalle lettere patenti del cardinal era considerata maggiore agli altri gover-
legato, ma da un breve aposlolico,col qua- ni delle Provincie pontificie d'Italia. Tro-
le il i'opa lo costituiva nelle proviucie vandosi il prelato circondalo dagli siali
della legazione, suo vicario generale nel- regi di Francia , sovente esporti a con-
lo spirituale e nel temporale ; (]uindi de troveisie di confini e di giurisdizione, ri-

jiirt le facoltà del erano le vice- legato chiedevasi che fosse esemplare, e fornito
stesse del legato, riuneuilo ancora la so> di sagacia e talento, onde sostenere con
printendenza generale delle armi d'Avi- riputazione il geloso uffizio. Il tribunale
gnone e del Venaissuio. Come vicari ge- del vice legato si compenetrava con quel-
nerali del l'apa i vice legati, muniti di lo del suo udiloredomestico, il quale era
corrispondenti facoltà, da per tutto pre- luogotenente generale del vice-legato e u-

ceilevano l'arcivescovo d'Avignone, fin- diloie generale della legazione, presiden-


ché insorte differenze verso il 1G40, gli te della Rota d' Avignone, Uno di que-
arcivescovi si astennero dall' intervenire sti, Giovanni Nicolai.compilò un ristretto
nelle chiese ove si recavano vice-legati. i esatto di tutte le facoltà della legazione
Per la stessa (lualilà di vicari generali del d'Avignone, impresso nel i554 e ristam-
Papa, neppure nel proprio palazzo e nella pato nel 1669 col titolo: Encliiridioiifa-
legazione cedevano la mano a' vescovi ,
cidlalnni legati eie. Queste facoltà si e-
come nel restante della Francia, ma sol- sercitavano nella di lui giurisdizione, la
tanto agli arcivescovi. Nelle provincie di quale si estendeva per la Provenza , la

sua giurisdizione , il vice-legato d' Avi- contea di Nizza, il principato d' Grange,
gnone esercitava le facoltà del peniten- il Dclfìiiato, \' Avignone se e il f^enaissi^
ziere maggiore ; concedeva dispense e be- no. Anticamente non si registravano bre- i

nefizi, riservava pensioni, e queste riser- vi e le patenti facoltativi de' legati e vi-

ve soltanto esercitava ne'contadi del Ve- ce-legati per la contea di Nizza e pel prin-
naissmo, d'Avignone e di Nizza; regola- ci[)ato d Grange, ma per la Provenza e
va le controversie giudiziali ed ecclesiasti- pel Delfinalo soltanto ,
poscia convenne
che ilella.dataria; ec[uantoal!a giudicatu- fallo ad ogni mutazione di legato o vi-
ra ne' territori: d'Avignone e del Veoais- ce-legato, ne' parlamenti di Grenoble e
sino, era il suo potere eguale a quello del- d'Aix, onde ottenere dal re le lettere pa-
le segnature di grazia e di giustizia di R.0- tenti per l' esercizio di loro giurisdizio-
ma, per cui due volte la settimana dava ne. Le facoltà de'Iegati e vice-legati d'A-
udienza pubblica in trono sotto baldac- vignone erano modificale tanto in gene-
chino, con mozzetta e rocchetto scoper- rale quanto in particolare nella stessa ma-
to, assistito a' lati e sedenti dal proprio niera delle facoltà de'Iegati a lalere j ma
datario e fiscale, circondalo dalla guar- i parlamenliaveanoilelleformeedegli usi
dia svizzera. Avea loo ducati d'oro di differenti riguardanti silFitte modificazio-
camera mensili, e gli emolumenti del pic- ni. I poteri de'vice-legali d'Avignone e del
colo sigillo valutati circa 9 doppie al me- Venaissino, eguali a quelli de'Iegati, non
se.Ulàitidevaucl puluzzo iipu&lulicod'xivi* cessa vauu colla morte del Papa, cur/t Se-
i8.i Vie Vie
tic; apnstolica non ntoridir , non così messo all' Udienza ilei Papa, lo dissi io

nelle iillie A^pgrt^/o/// del ponliPicio sialo, quell'articolo, ove narrai che i primi e-
nel(|ual tempo cnrtlinali legali dovevan-
i
rano ospitjili 3 giorni nel palazzo apo-
si recaro in Uoina al conclave, il sagro slolico e Irattennli a Pranzo (/'.) pnb-
collegio sostituendo loro prelati prò -le- l>lico did l^apa. Della famosa gnerra dei-

gali, reslandoi prelati vice-legali nella prò- la Campagna Romana falla nel i5 jG-57
pria carica. In Francia non si riconosce- contro Paolo IV , dal vice-re di Napoli

vano i poteri del vice legalo d'Avignone Ferdinando Alvarez di Toledo duca d'Ai-
edel Venaissino, se non per rapporto ai- ba, ragionai deplorandola nel voi. LX.V,

la giurisdizione spirituale, e nelle 4 pio- V- ^34 e seg., ed analoghi articoli,

vincie ecclesiastiche di /^r/e.y, di /^/.r, di VICENZA. ( /^/cr/f///i. ). Città regia,

J'ienna e di Ebrun. Alcuni autori que- con residenza vescovile, antica e magni-
slionarono se la provincia di Narbona fica della J'enczia nella Marca di Trcvi-
dovesseessLMvi compresa ;ma non lo era 5o (^.), qualificata per antonomasia gen-
giusta la massima del regno. Quando tiU', cui la natura U ridente corona con

molli legati d'Avignone estesero le loro antenissiini poggi e colli, e tappeto di va-

facolth sulle diocesi di quella provincia, ste pianure biondeggianti di spiche, fio-

ciò non fu in qualità di legali d'Avigno- retili d'erbe e di frutti. E' capoluogo del-
ne, ma per una concessione particolare, la provincia e distretto del suo nome, es-
la quale dinava fincliù piaceva al re di sendo il Vicentino limitato al nord-o-
aulorizzaila. Questa distinzione trovasi vesl dal Tiiolo, al nord-est dnlla provin-

formahncnlespiegala nelle lettere paten- eia di Delluno, all' est da quella di Tre-
li del re Carlo IX de' 6 giugno i565, viso, al sud-est dall'altra di Padova,
sulle bolle della legazione d'Avignone del al sud-ovest da quella di Veronal. La cit-

cardinal Borbone, le di cui facoltà esten- tà poi trovasi distantei5 leghe all'ovest
devansi ancora sulla provincia di Naibo- da Venezia, e io all'est-nord-est da Ve-
na. Allorché legati furono da'Papi sta-
i
rooa. Giace graziosa e bella, malgrado
biliti inAvignone, e[)eli.° Alessandro V la sua montuosità, presso e al nord-est

nel 1409, oltre il rettore pel contado Ve- dille faUledell-i catena de'deliziosi mon-
naissino, la Provenza e il Delfinalo ap- ti aerici, bagnata e in riva al bacchi-
parlenevano a signori attaccalissimi alla glione, che qui accoglie il Retrone, e di-
s. Sede; que' signori sottomisero loro i venta navigabilealle piccole barche.llsuo
stati in una maniera particolare a'iegati circuito di 3 miglia, in figura di scorpio-

d'Avignone; e dopo la riunione di quelle ne, recinto da fosse asciutte in parte col-
proviucie alla corona, non fu mai cam- livate, e da mura antiche in più siti di-
biato quell'ordine, fino alla rivoluzione strutte, ha 9 ponti, 4 sul Bacchiglione e
francese, che occupò Avignone e il Ve- 5 sul Retrone. E una delle città d'Italia
naissino. meglio fabbricate, e più ricche di monu-
VICE RE, Pio Pwx. Quello che tie- menti architettonici; riè si può pronun-
ne luogo del He ((^.), dicendosi vice-
il
ziarne il nome senza associarvi quello

regina la di lui moglie e che fa le veci di del celebre suo cittadino Andrea Palla-
Regina {V ) ,
Regiiiae vices genere. Di- dio, il Vitruvio di Berga, cui si fece in-

cendosi Reggente quello che regge il go- damo rivale il pur grande, ma non al-

\eino pe\ le, Regens, Praesidens j e ri- trettanto dotto e virtuoso, Vincenzo
ce- Reggente, Legatiis,cW\ vej^ge e 0^0- Scamozzi. Resa famigerata dall'arte,
verna in vece d'altrui. Vice-re in morte pe'suni sontuosi edifizi, è chiamata da
del re, Lilerrex.Conìe il vice-re di Na- alcuni la l'eiieta Atene o V Atene delle
poli edi Sicilia, quando esisteva, era am- Venezie; tanto è leggiadra Ira legiUàdel
vie \' I e 183
Vendo, per rnHicJì I)ellezza di sue priva- in llonj.i, ed in alln hio^lii d'ilulia col-
te e pul)ljlii:lie (iiblji icIie, e de' suoi su- tremolile. L'Algarolli lotiiise il lutfj'ue-
peibi (nomimenli; laonde ivi si conosce le dell' ArchiteUiira. Va\\a(.\\o %\m\\ai\ùo
pili che allieve la patria del bello siile, in llotna rantico scelse le cose più belle
per r opere stupende derivale dal genio e di buon gusto, e saggiainenle leacco-
arcliilettonico della laudala sua gloria modo agli usi niodeiui dei teinni suoi
iiiiiiiorlale, cui va debitrice tlella ri- dai (jiiali scaddero tanto quelle dei gior-
pioduzidiie delle vetuste e della erezio- ni iio>lri,clie non sa[)eiido più gli uou)iui
ne delle moderne moli, clie le assicura- compiacersi della magnificenza di quelle
no perpetua rinomanza. Per esso risorse sale edicpiellestanze, in assai lu(t»lii "iun-
amaggior lustro la magna basilica, o vec- seroa dimezzarle. Semplicità eTaiuIezza
cine palazzo della liagione, colle ammi- eleganza, leggiadria, correzione conve-
levoli logi^e esterne, l'erezione delle qua- nit n/a, armonia, sono in tulle le sue olia-
li consolidò pi opriameiite la fama del vi- re. Ma gran secreto di Palladio è (luello
il

cenlino architetto. Dalla parte superiore che sta negli occhi.theoonsi può trovare
di esso vi è 1' ingresso alla casa muiiici- nei libri, e che dà espiessione di vila e
pale, adornala di pregevoli dipinti, fra' d'eleganza a tutte le parti ; dico, la ma-
quali si distingue un gramlioso (|uadro di già delle proporzioni. Fu anche eccellenle
Giacomo tla Ponte di I5as>ano. Anche il disegnatore, e profondo in tutte ledisci-
p.ilazzo della delegazione fu comincialo I)liueallineiiti all'ai chilettura, come pro-
co' disegui del Palladio, ma iiell' esecu- va la sua edizione con figure de' Coni-
zione vennero trasgrediti. Architetture mcntard di Giulio Cesarej e discuò
portentose del Palladio sono i palazzi del pure le figure del Vitruvio pubblicato
leal Chiericati, del gigantesco Thiene, da Daniele Barbaro, co' commentari di
ove si trova adesso la dogana, del mae- tale artista. Il celebre Gio. Giorgio Tris-
stoso Porto-Barbarano, Porto Colleoni, sino suo compatriota, fu il suo xMecena-
e dell'erculeo Valmarana. Sorprendenti te, e lo condusse a Roma
volle ove 3
testimoni dell'antica romana magnifi. fece studi profondissimi, misurando e
cenza, sono nelle stanze terrene del pa- togliendo il disegno di tulli gli antichi
lazzo Chiericati, ora di proprietà del Co- edifi/i ili essa e de'Iuoghi vicini : nel Irar-
inune, e donali a questo dal munifico re le piante, riuscì eccellente. Il severo
conte Girolamo Egidio di Velo, nel qua- ]Milizia nelle l'ile de niìc celebri c.rchi-
lesoiio anche ad osservarsi parecchi pre- telli d'ogni ruizionc e d' ogni tempo eli
ziosi disegni autografi del Palladio, gene- rende dovuti encomi. Egli rileva la
i
i."
roso dono pur questo fatto al Comune fabbrica del Palladio fu rimodernare il
dal consigliere Gaetano Pmali veronese, palazzo del Trissino, a Cricoli vill.i ilei
cui la gratitudine vicentina diede l'alfet' Vicentino, decorandone la facciata: oue-
tuoso ricambio una medaglia conia-
d' ra in cui spiccano egiialmeule il nobil
ta nel 1839 ad onore di un uomo tan- pensiero eia parsimonia. Die' il disegno
to benemerito degli archilellonici studi, e modello per cingere di nuovi portici
il

Una casa di belle forme, è tenuto che Ragione di Vicenza, per cui
la sala della
fosse l'abitazione del sommo architetto, era slato prima consultato Giulio Ro-
linperoccl-.è fece la sua ordinaria dimo- fuano. Consiste (jnest'edifizio, che al Pal-
ra in Vicenza, sebbene altri suoi capola- ladio costò gran tempo, in un ampio
vori eseguì in Fenczia, ove li descrissi, poi lieo, che d.i 3 lati circonda l'antica

ed ivi pubblicò il suo classico Trattato Jjasilica o palazzo della Ragione, E' tutto
d' archilcllura, ed altre opere in diver- di scelta pietra: il i° piano è dorico jo-
si paesi veneti di altissimo pregio, anche nico il 3.", oruali ambedue d'archi e co-
i8G Vie V 1 C
lumie poste sul pìeilistallo, e vi si mau- vano fino al i.° piano, che ha tutto il suo
tengono sopra per prodigio. Sul corni- cornicione. Sopra il composito è un attico
cione si'alzti (in utlico con (ineslre qua- con finestre quadrate e con delle statue
drale e con delle statue. Il cortile è cir* sopra. Nel complesso il Milizia DOit lo
condato da [lorlici con colonne compo- crede di gusto puro, massime perchè al-

site alte quanto tutti e due piani, e die- i le cantonate non vi sono che pilastri co-
tro a queste colonne sono pilastri, che t'intii fino al 1 .°piano, e al 2.° una statua
sostengono il pavimento della loggia su- di soldato colla schiena al muro. La sua
periore. La sciilac sotto il portico rispon- casa, Pallailio la fibbncò comodamente
dente in Olezzo al cortile, ivi situata af- ri()artitn, avendo moglie e figli, e decora-
fjiicliè clii entra sia costretto a veder la ta al di fuori d'ordine jonico e corìntio
più bella parie cU'è il cortile; tua il rigi- con attico sopra, e dipinta a fresco. Si
do censore, non lascia d'osservare, esser deplora, che molti edifizi eretti dal Pal-
troppo lontana dall' ingresso, e doversi ladio servono ora di case e di abitazio-
amiaie a cercarla. Il p.ilazzo de' conti ili ne al bisso popolo bisognoso, che gior-
liene, sulla piazza de'Signori, quantun- nalmente ne va distruggendo la bellezza.
que non com|)ito, è un nobile edilìzio, sì Alcuni pretendono che Palladio avesse in-
per la comoda distribuzione delle stan- sinualo a' suoi concittadini una certa ga-
ze, le (|uali a' 4 cantoni sono ottagone, ra di distruggere il vecchio materiale, on-
sì per la bella euritmia della facciata. Il de aver egli piìr vasto campo di edifi-
I." piano è rustico, il 2.° è composito. care magnifici palazzi, quasi per ambi-
Sono osservabili le finestre del 2.° piano zione di rinnovar la sua amata Vicen-
con colonne joniclie intrecciate di rustico. za. Seciò è vero, deve perdonarsi al gran-
Tal bizzarria, sarà forse provenuta, aflìn- de artista. la Vicenza vi hanno ancora
cbè la gentilezza del 2.° piano non di- palazzi del Serlio, delSansovino, del San-
stonasse dal 1." Il palazzo de'conti Chie- micheli e di altri valenti architetti. Una
ricati sulla piazza di Vicenza è a due pia- lettera d'un anonimo veneziano, presso
ni : il I
." con ordine dorico, il 2." jonico. la Nuova Raccolui d' Opuscoli del p.

Sotto il i.° è un basamento che circonda Ctdogarà, l. I, p. 6f>, descrive una Sfe-
I

tutta la fabbrica. Sulla facciata è un con- ra lavorata da Gio. Francesco Faccioli


tinuo loggiato dii3 inteicolonnii. I 7 di in Vicenza, in cui non solo rappresen-
mezzo risaltano un poco in fuori, ed han tò i giorni, le ore, i minuti, ma le mo-
di il onte una maestosa scala di io scali- zioni de' pianeti, il giro del sole e della
ni. Il soditto di questo loggiato non do- luna, con altre mirabili prerogati ve. Clas-
\ea esser a volta com'è, aia a lacunarii, sico monumento però, che a tutti gli al-

jierciò il fregio fu adornato di triglifi e tri sovrasta, è il rinomatissimo e incan-


nietope. Le finestre del 2." piano sono tevole teatro Olimpico, così detto dagli
con frontoni, ne'pendii de'quali giacciono acciidemici che cominciarono a innalzar-
statue sdraiate, e su cpesle sono altre fi- lo nel I 58o, e fra' quali lo stesso Palla-
nestre incorniciale ad uso di quadri. In dio sedeva. Fu quello il disegno, anzi
•juest'edifizio molle porte interne sono il capo d'opera, col quale compì egli la
laslremate. Il palazzo de'conti Valmara- sua gloriosa artistica carriera a' iq ago-
iia è opera compita. La facciata è di due sto di tale anno ; (juaiido per altro non
ordini di pilastri, i quali son tutti e due sia, come pare, da dar lede al Teman-
Sopra un piedistallo, che giunge fin sotto za, ed anzi alle due iscrizioni nelle due
le finestre del pian terreno. I maggiori chiese di s. Giorgio IMaggiore e di Lu- s.

pilastri sono compositi e compreudono cia in /^e/ici/« (/^.), entrambe compiute


tiut piaui ; i minori sono corinlii e arri- bciioì anni dopo la morie di Palladio, ma
V I e Vie 187
creile entrambe ex PalLidii arche fypoj mezza dissi, coslrctto il Palladio a que-
(estiiiioiiianza pubblica, cui non v'è for- sta (igura per l'angustia del luogo. Ecco
za di critica, che possa osare due secoli come lodescri ve d Milizia. La scena è sta-
dopo di negar fede. Ed oh pur trop- — bile, e tutta di pietra a 3 ordini d'archi-
po il pi ezioso tempio di s. Lucia (modello tettura, i due piimi corintii, attico il 3.°,
di quanto poteva il £;euio d'un nrchilet- ognuno vnrianiente e con ricchezza or-
lo per alzar un teiiipio nia-^nifico nelle nato. Ha 3 uscite di fronte e due ne'
più penose condizioni di s()azio, e trar suoi lati; e ciascuna iia le sue interne
una tacciata laterale dalla sola distribu- vedute in i scorcio, secondo le regole del-
zione dei fori delle finestre, con altre la prospettiva. L' orchestra, il podio, ed
molle bellezze che non è <li questo luo- I grandi posti di frante alla scena per
go descrivere) Ira giorni non sarà più, comodo degli spettatori, rispondono tutti
essendosi nel giorno i i luglio 1860 co- alla struttura degli antichi teatri.
Sopra
niiirciuta l'opera della sua decietaia de- lasommità de'gradini vi è una loggia va-
molizione a servigio della stazione della gamente curva, conforme a tali gradi.
sliada ferrata, con sonìuio dolore di tut- Questo teatro fu finito dallo Scamozzi, e
ta Venezia, che lo espresse nella solen- perciò nelle scene non apparisce quel fior
nissiina e commoventissima processione d'eleganza, e quella certa armonia tra il
colla quale sacro corpo della santa fu solido e
il
il vuoto, tra il liscio e l'ornato,
trasportato nella chie>ìa parrocchiale di che dicano noi siamo del Palladio; ma

:

s. Geremia. •
L' Ughelli, Jùilia sa- ììn po' di pesantello e di affollamento ne'
cra, t.ioi5: Vicentini Episcopi,
5, p. membri accusano Scamozzi. Ne fece
lo
scrisse:Exlat Ficcufiae Theatruin no- ain[)ia descrizioneil conte GirolamoMon-
hiiissiinuni ab Acodeiììicis Olyinpiacis tauHri. Verso la metà del secolo passalo
din aedifica luin, in cii/iis xiv f;radi- insorse la questione, se il pulpito di que-
basket orchestra plus Irta niilUa coinnio- sto teatro dovea comparire copertoo sco-
de sedent. In eodcni cxcipiunUtr Pria- perto; disputa che esercitò gì' ingegni e
cipeSj et Urbis Prnelores, oralloncsque le penne degli sentimento
eiudili. Fu di
hahcnliir ab Àcadenv'cis, rccitanlnrtjue l'Algarolti, che dovea comparire scoper-
carmina cuni magno ìioniinum conciir- to perchè tale era quello degli antichi,
,

sri. In fronte sccnae tali est inscriptio. sul modello del quale è l'Olimpico. Ma
:=^ Olympicornni Acadcmia Thca- troppe sarebbero le cose da potersi av-
truni hoc a fundamcnlis ercxit. Anno visare intorno alle molte e grandi opere
MDLXXXir. Il Milizia dice 583, e vi ag- 1
dei due vicentini architetti Palladio e
giugne: Palladio Architccto. Di questo Scamozzi e quindi vorrà il lettore con-
;

monumento, unico nel suo genere, e ca- sultare per esse le Vite che ne ha scritto
polavoro del!' moderna, che ricorda
arte il Teu)anza, ed a rettificazione ed am-
quelli de'be'tempi della Grecia e di Ro- pliazione di queste, Commentario del-
il

ma, dissi già alquante parole nel voi. la i'ita e delle opere dell'architetto Vin-
LXXllI, p. 149 e 181, rilevando che lo cenzo Scaniozzi, giuntevi le Notizie di
condusse a fine il suo concittadino ed e- Andrea Palladio, Treviso iSSy, tip.
luulo invidiosissimo Vincenzo Scaraoz- Andreola, con Aj)pend/ce ìS3S, ivi, del
zi. il Milizia non dubita chiamare il cav. Scolari ; e le ÌÌJcmorie intorno la
teatro Olimpico, il più beli' ornamento vita e le opere di Andrea Palladio ec,
d'Italia,non che di Vicenza, per la sua dell' abbate Antonio Magrini, Padova
singolare struttura, fatto sul gusto degli 1845, tipografia del Seminario. Narra il
antichi, col solo divario, che in vece d'es- cav. Mulinelli, Annali delle Provin-
ser uu semitircolu come quelli^ è una ce Venete, parlando degli ultimi abbel-
i88 Vie V CI

linienti di Vicenza, che inletulemlo que- cinte, come le vie sono tulle comode e
sta a compir deguaineule la celebrala sua belle, specialmeule quella del Corso. La
Ua^ilica, oUeiine (.liriltoalla [lubLlica sti- gotica torrCj chiamata ilell'Orologio (tor-
ma l'arcliitelto lìartoioineo iMulacariie, se quello di cui parla Cancellieri nelle
che ini|iiese l'e»eciizioiio del lavoro, e da sue Caiiipatn',^). 82, dando notizia d'una
uomo veraineiile di genio e studioso sep- LelLcraiW anonimo veneziano,clieilescri-
pe porlo in iiieravigiiosa armonia eoo ve la ricordata sfera, lavorala da G. Fran-
<|iiello tanto stin)alo di l'allodio; fece pu- cesco Faccioli in Vicenza, in cui non so-
re il soppalco del teatro Olimpico, il qua- lo si rappresentano i giorni, le ore, ed i

le pure nieriiò l(nli, benché rimanga an- minuti, ma le mozioni de'[)ianeti, il giro
cora a sa[)ersi,!Je il metodo usato nell'e- del sole e della luna, con altre uiiiabili

seyuirlo convenisse flll'antico teatro. E prerogative). Della Piazza de' Signori.


qui collo stesso annalista a<j;;iungerò, che a f^iccnzn, olfi e la veduta l' Album di
non fu meno applaudito iLMalacarne per Roma, t. 4i p- ^'ìg, cou la detta torre,
un ponte s. Croce, vero modello
a porla e due colonne monumentali con gran-
in (juestogenere d'opere; che volle Vi- uno de'tfuali è sovra-
di basi e capitelli,

cenza abbellito il Cau>po Marzio con uno stato da una statua; il palazzo della R.a-

stradone destinalo al pubblico corso delle giuiK.', quello del Capitaiiio, pure situali
carrozze e al |)asseg2;io, e la porlaCaslello in questa gran piazza, quale è riputata
con un nuovo ed agialissi(UO ingresso; che una delle più belle del mondo, essendo
intese ad avere un cimitero condegno, di forma rettangola, lunga 120 metri e

di cui più avanti, fabbi ica d'uno side af- larga 33, che congiunta alla delta minor

fattograve e conveniente all'uso cui è de- piazza presenta al riguardante uno spet-

stinata, non senza alcuin difetti; e linai- tacolo di tutta maestà pel perfetto gusto,

mente ch'egli s'adopròper la ricostruzio- e pe'belli ornati d'una eleganza degna del

ne di molle strade, le (pia li più regolari, piìi Palladio. Insomma un Milizia, bensì en-

comode e più sicure sarebbero riuscite se faticamente, non ebbe riguardo di asse-
operatosi avesse con uniformità di lavo- rire, essere » Vicenza col solo Palladio

ro, e dietro un piano generale, e se uel incomparabilmente più bella della gran-
selciarle si avesse ommesso il ciottolo vul- dissima Roma (!), nonostante isuoi Dia-
canico, sul quale mal sireggono in pie- manti, Sangalli, Duonarruoti, Peruzzi e
di le bestie, e violenti urti provano coc- i Vignola ( !
)
". Notificò V Album di Roma.
chi. Ad ogni modo, soggiunge 1'
annali- de'6 marzo 18 58, che nel mezzo della
fila, Vicenza in queste, ed in altre assai maggior piazza di Vicenza s'innalzerà a
vantaggiose opere, dal i 83 al 840 im-
i 1 spese del nobile vicentino conteFrancesco

piegò la somma di oltre un milione di Lressaa un colossale monumento in ono-


lue. Le opere di Palladio desiarono io re di Andrea Palladio, ove si estolle la

Vicenza la massima emulazione fra' va- Basilica da lui decorata, e vi sono tanti
lenli ai listi di sua scuola,e formano un ra- edifìci da lui architettati. L'incarico di

ro complesso di bellezze i molti allri edi- scolpire (pjest' artistico e patrio monu-
lizi onde per opera loro Vicenza va su- mento fu dato al valente scultore roma-
però i. Degno di particolar nota è il pa- no Vincenzo Gajassi. Il moniiioento ver-
lazzo Trissioo ,
opera di Vincenzo Sca- rà composto d' un basamento ottagono

mozzi. Ottone Calderari architettò pa- i posato su 3 gradini, ed ornato di emble-


lazzi Losco e Cordellina. La gran piazza mi archilellonici e civiche corone; al di
de'òignori, e l'altra delle Biade, che ne sopra di esso sorgerà la statua dell' im-

forma la continuazione, presentano som- mortai architetto vicentino: la sua allez-


ma eleganza ne'fubbiicali onde sono re- ta sarà dV 26 a' 3o palmi lonaaui. Al-
vie Vie 189
Ireltanto rifeiì VE/itacorffn di lìonifì, il cessivamenle,iiicui rÌ5[)lcii(lerallarcnìng-
quale poscia in quello (Je'20 luf^lio 1 8 j8, {^ii>i e, ornato di (ini ninrcuij e per iiiolle
annunciò esser lielo di riloi naie sull'ai'- pitluie.Inliapreso nel 18 j 1 l'ulliinoi^ian-

gouiento, per avere il Giij;issi condolla a dieso ratlicale e dispendioso restauro, al


termine la statua del Palladio in gesso per quale Inigamenle concorsero il luuni-
poi scolpirla in marmo. E l'opera è tale ci|)io, il vescovo, i facoltosi citladini, es-

tl'aver richiamata la sua attenzione per sendovi stalo preposto il can. Giovanni
tesserne parole di lode. Alla la statua 1 3 donzatli.a'a'} maizoi8.|8, festa solenne
palmi, ritta sulla persona, è nciralleggia- della titolare, fu restituita al pubblico cul-
iBenlo di clii, dopo matura considerazio- to. ^'e die'diligenle ed erudita descrizio-
ue, ha scelto il soggello per la decorazio- ne e illustrazione il pr. d. Antonio Ma-
ne della Basilica, e [)iecisanienle (piando gì ini: Notizie storico-descrittile della
si persuade del pensiero di quelle arcate, chiesa Cattedrale di l'ìcenza,W\ 1848.
che tanto furono e sempre saranno in E l'ab. Cappelletti, Ta'. Chiese d Jlalia,
tutti i teuìpi di laude al loro aiihilello- t.io, p. 819, licenza^ le prese per gui-
re. E di fatti, mentre coll'indice della sua da di (juanlo si propose narrare sulla cat-
deslra vicino al mento e cou il guardo tediale quale ricavo il seguente
, e dal
sicuro de'suoi occhi, e cou la vita data al cenno, prima con esso notificando quan-
suo volto ed alla sua calva fionle spiega lo l'ab. Magrini si è proposto pubblica-
la propria persuasione pel ritrovato sog- re, cioè nella i."" parte, lo Stato priniili-
getto , tenendo nella sinistra il disegno io della chiesa Cattedrale^ lo stato di
delle arcate, insegna a clii osserva ciò che mezzo, lo sialo attuale j e queste le ha
cercava, e che nella sua fervida eragio- date in luce ; nella 2.' parte, le Eeli(juie
uata fantasia ebbe trovalo. Il suo vesti- ì/isigni e le pratiche di cullo. Appendice.
re è del tempo. Ed il manto è così ben i"Vaserie cronologica de' l escovi, pre-
ripiegato, che non toglie alle fòroie del cedala da* cenni sopra le circostanze deU
bel corpo, e nel suo abbandono dà a ve- la loro influenza nella fabbrica della
dere la poca ricercatezza dell'abbigliarsi, Cattedrale^ 1." La serie cronologica de^
10 che è proprietà d'un artista filosofo. Canonici, premesse le notizie della loro
11 Gajassi è vero artista, educalo alla bel- dignità e de^pri\ilegij 3° Della cougrc-
la scuola che onora Roma sua patria, de- ga de'AJansionari; 4-° Delle Sagrestie
guo di trattare un'opera immaginala e e degli Ari kivi j 5." Degli Oratorii. Sì
condotta ad eternale la memoria del igiioi a l'epoca certa della primitiva tdifì-
grande architettore perchè è filosofo.;
cazioDedellacai.ledralediVicenza, laqua-
Fia' già accennali ponti, l'erezione de' le non cambiò mai luogo, ne mai fu dalle

quali appartiene ad assai diverse età, me- fondamenta rifabbiicala è pelò antichis- ;

rila osservazione quello d'un arco solo sima, come dissijCostalandolo documenti
gul Retrone, costruito solidamentedi pie- dal i oGG al 38G,anzi 1 forse consagratadal
tra nel secolo XVII e denominalo di s. vescovo Pietro 1 del yoi,clie vuoisi de'
Michele. IN'el 1816 con altro ponte sul Scorpioni,© forse meglioPistore del 184> 1

Ketrone si volle unire il Campo Marzio epoca in cui giàerano cominciati ad u-


alla via che posta alle radici del monte sarsi i cognomi. Ancorché s. Prosdocimo,
JJeiico, fin allora con incomodo gì ave de' apostolo di Vicenza , ivi abbia piantalo
cilladiniera per quel fuimedal deltocam- la i.' chiesa in onore della D. Vergine,
pò disgiunta. — Vicenza è doviziosa aii- non si conosce se in essa i vescovi vi sta-
che di edilizi sagri. La cattedrale, intito- biliiono la cattedrale; la quale, altri opi-
lata alla ss. Annunziala, è un anlichissi- narono, fosse a s. Stefano o a s. Leule-
uio edificio, restauralo e abbellito suo- rio, ma senza fomlamenlo. Certo è, the
1 1)0 vie Vie
questa callediale fu innalzala sopra suo- ro piìi dignitosa rufTiziatufa della calte-
lo romano, e forse sur un qualche prò- dralo, crescendo a un tempo eziandio il

fano o sagro eddìzio pubblico, come lo numero degli altari, a cui venivano an-
soiio altre chiese di Vicenza ede'suoi dm- nesse. l'er la vecchiezza dell'edifizio, eb-
torni. Anche la torre campanaria ilella lie bisogno di pronti ristanri, iuiche pc
cattedrale fu eretta su base d'anteriore l'incendio del i 384, il quale distrusse la
costruzione romana. Neh 174 dalla con- loggia della facciata. Pertanto si ha nel
fessione di essa fu rapito il corpo del b. I4^4l '' leggilo d'un mansionario, per la
Teobaldo, d'ordine dell'abbate di Van- fabbrica nuova della chiesa, quale pa- la

gadizza, e dal racconto si trae che l'an- re si couipì neli4i^7i contribuendovi la


tica cattedrale avea il sotterraneo, in cui repubblica di Venezia ; altra rovina le
secondo l'uso de' primitivi tem[)i, anche cagionò impetuosissimo vento, a cui si

i vicentini nascondevano le sagre spoglie riparò alla meglio. NeliSoi ninrenilo il


de'martiri e de'santi, ed in essa è un alla- vescovo cardinal Zeno legò 5ooo duca-
re a lui intitolato con iscrizione riferita li, de'quali 200 pel suo anniversario, ed
1

da Ughelli. Qui infalli riposava nel X il resto per la cn|)pella maggiore, onde
secolo il coi[)o del vescovo s. Leonzio, ru- renderla la piìi grandiosa e bella del
baio nel 0)69 da Teodorico vescovo di tempio, prescrivendone la foi ma; dispo-

IVIetz; inoltre qui alquanti anni più tardi sizioni che per diverse circostanze si ef-
furono scoperti i corpi de'ss. Leonzio e feltuaronoassai più lardi. lutantoloscrol-
Carpoforo,e delle ss. Eufemia e Innocen- lo di due vólti del tempio, a cagione del-
za, seppelliti verosimilmente in tempo la 58
superior parte della facciala, nel 1 [

non lontano dall'epoca del loro marti- caduta sul suo sempre più
letto, .'endeva

rio, quando i cristiani erano solleciti di pericoloso lo stalo della fabbrica, benché
raccogliere le vittime della pagana per- alcune riparazioni di quando in quando
secuzione, per celarle all'indagini e per erano state eseguite da alcuno de' vesco-
sotlrarle a' rapimenti d'un divolo fiina- vi, per le contribuzioni di pii vicentini e
tismo. Più voile in seguito fu restaurata per le premure del capitolo. Crescendo il

la cattedrale, senza per altro toccarne bisogno di radicali riparazioni nel 1637,
mai mur», nelle quali beiis'i fu schiu»
le fu chiusa la chiesa e trasferita l'ufilziatu-
so vano per aggiungervi le cappelle, e
il ra itis. Pietro, finché non vi fu rimedia-

procurarle così un qualche ingrandimen- to, sempre però paventandosi della gran
to. Avea essa la sua loggia ove per lo , volta. Nel febbraio i 83(") si mormorò che
più Iratlavansi affari appartenenti a'di- slava per crollare, laonde tornò a chiù-
ritti della chiesa, dalla quale fu inlima- dersi, e la predicazione quaresimale fu
la nel iscomunica al popolo d'Ar-
327 la trasportata in s. Corona. Tosto fu posto
cugnano. usurpatore d'alcune decime del mano al gran restauro notato di sopra,
capitolo.PerlaPenlecoste,comenel 379, 1 con ecclesiastica magnificenza compilo
nella cattedrale avea luogo un curiosissi- nel 1848. L'altare che signoreggia la tri-
mo spettacolo per rappresentare la venu- buna, decoralo di 4 colonne, l'eresse il
la dello Spirilo Santo, dall'alto con fra- patrizio vicentino Aurelio dall'Acqua ,
gore discendendo ardente colomba arti- morlo neli53c), il quale istituì eredi de*
liciale, seguila da altre simili, su 1 2 per- fruiti del suo patrimonio le povere ver-
sone in figura degli Apostoli, e di 4 ™3- gi'ii di Cristo cittadine vicentine, prescri-
trone ra[)presentanti Vergine e le
la B. vendo che in una delle feste di Pas([ua
altre IMarie. Strane rappresentazioni, che diPvisurrezione,sul suo sepolcro si eslraes-
raccontai pureallrove! Moltissime fonda- sero a sorte i nomi delle vergini di>[)osle
zioni di mansionarie e di prebende rese- a matrimoDio, dovendosi ripetere leim-
V I e Vie ir)t

precazioni ili Iremeiule maledizioni, dn parrocchiali, tulle munite del ». fonte,

lui prescritte, contro chi violasse le sne cioè: s. Stefano , ove trovasi la pih ma-
disposizioni; ma al solito, di raro osser- gnifica pillnia che si conosca di Oiaco-
vandosi le testamentarie disposizioni, seb- mo l'alma il f'ec( li'Oj s. Michele, in s.

bene benefiche, dal i834 si fa l'estrazio- Maria de'Servi; s. Marco, ins, (iirolamo;

ne nell'episcopio e consistono in doti, una 8. Croce, in s. Giacomo Mngi^iore; s. Pie-


di 4o*^ ducati, altra di 3oo, e le allie di ho apostolo; s. Silvestro, in s. Caterina;
200. Tra le varie cappelle che adornano ss. Vito e Lucia, in s. Miria d* Aracoeli;
questa cattedrale, tutte fondale tla |)ar- ss. I''elice e Fortunato;». Marcello, in s.

ticolarì faQ)igliP, meritano ricordo quel- Filippo Neri, perciòincorporala alla con-
le de'Trissini, de'Froti, de'Tiene, e quel- gregazione de'filippini o pp. dell'Orato-
la di Maria Vergine coronata, in cui si rio. Narra il Milizia, che la chiesa di s.

Tenera il corpo del b. Giovanni Caza- Gaetano, gloria di Vicenza e foniUlore


fronte vescovo vicentino. Anche alti cor- i de' 7Vrt!//VH(F.),rart;hiletl() il p.d. Guari-

pi di santi, ed altre ss. Reli(|iiie quivi si no Guarini modenese teatino, nel XVII
veneriino, e vi è il batlislerio della pro- secolo. Nella chiesa di Corona vi è una s.

pria parrocchia, la cui cura è afììdata ;i grande opera di Giovanni Bellino, ed al-
due mansionari, secondo l'ultima propo- tra di Paolo Caliaii. A vendo s. Luigi IX
sizione concistoriale. Si forma il capito- re di Francia neli2'>(") donato al vesco-
.'
lo di 12 canonici, comprese la dignità I vo domenicano b. Diirlolotnco lìrngnn-
dell'arcipiele (dice la della proposizione; ze (/ .), legato apostolico nella Siria pei'
invece l'abbate Cappelletti scrive, due accompagnarlo nella crociala, parie del

dignità, l'arcidiacono e l'arciprete j ed al- legno della ss. Croce, ed una ss. Spina
tri I I canonici), e due prebende del
le della Corona servila nella passione del
teologo e ilei penitenziere; di 3G benefi- Redentore, il vescovo nel 1260 donò la
ciati o mansionari , oltre altri preti e I
.' alla sua oatledrale, e per l'altra il co-

chierici aildelli al servizio divino. Rife- mune Vicenza decretò l'erezione del
di

risce l'ab. Cappelletti, essere 34 man- i tempio, che da lei prese il nome di s.
sionari, formanti la Congrega de' A'/». Corona. Il vescovo principalmeule con-
lìJansi'ortari, compresi due ceremonie- i tribtù alla sua fHbbiica , affidandone la
li del capitolo e del vescovo, il maestro custodia a'suoi domenicani; inoltre com-
del coro, e i due maestri di cappella. In- pose la narrazione, colla (|uale si formò
segne corali ile' canonici sono la cippa l'ufliziatura divisa in sei lezioni, in vene-
magna e in suo luogo la mozzetto, il 1 oc- razione della ss. Spina, e con disposizio-
chetlo, la Croce [)eltorale, la sottana e ne testamentaria prescrissed'esser tumu-
fascia paonazza; le quali insegne per la lato innanzi il suo altare, e tosto vi riceve
I." volta le in)pose n ciascun canonico il culto divoto dal popolo, onde poi trova-
vescovo Cornalo a'4 giugno 1770 lu-lla to incorrono neh 35 i fu collocalo in al-
2." festa di Pentecoste nella calledrnle, to nel mezzo tlella chiesa, rimpello al-
dopo aver bt- nedello le Croci, e previo il ss. Vergine delle Stelle, e
l'altare della
canto del / eni Creator Spiritus, segui- sempre più crescendo per lui la venera-
to da (jnello della messa e dall'altro del zione de' vicentiid, fu qualificato beato,
7V Deiirn, un analogo discorso del par- ed in suo onore nella piazza di s. Coro-
roco d' Arzignano ponendo tern)ine alla na fu eretta nel 1 493 una colonna, sovra-
funzione. Dalla cattedrale è poco distan- stata dalla sua statua e decorata d'ono-
te il palazzo vescovile, da'fondnmenli ma- levole iscrizione: sette anni dopo ne fu
gnìficamenle restaurato. Oltre la catte- posta altra sull'altare tlella ss. Spino,
drale, nella città vi sono altre 9 chiese a sinistra di quella del Pvcdenlore, per
ir)?. Vie Vie
formai e armonia a quella di s. Luigi IX roccliia della cillìi. Indi l'ab. Magi ini nar-
clìè a destra. La chiesa poi, lui vivente, ra, die l'isliluto delle niaeslie di s. Do-
fii coiisagiata nel i 26/|. da Giovanni Che- rotea, detto anche delle Fii:,lle de'Sn'^ri
ricalo vescovo di Cattare. Altre chiese C^on, ehhe i)rinci|)io in Vicenza a'2 feb-
haririn le conniMilà religione, una volta braio 1 82S, quando nella parrocchia si

numerose, ed ora ridotte a poche; e con- apriva una casa col titolo di Scuola di
sistono ne' lilippini, ne'francescani rifor- Carità^ con una sola maestra e 6 faa-
niali, ne'servi di Maria del santuario di ciulle povere, cresciute a 3o neh 833. La
monte Berico; nell'istituto delle datiie in- regia dclegazi()neprovincialea'4 febbraio
glesi, e in (jnello delle dorotee. Di fjuc- i834 partecipiiva il riconoscimento che
sl'uhime devo dire alcune parole, come del piano proposto per l'istituzione della
vanloper Vicenza, e perchè istituto di cui scuola avea fatto il superiore governo di

ragionai in pili luoghi. Posseggo rO/V7z/o- Venezia con decreto de'24 gennaio. In-
ììc peri' apertura dcUachiesn dell' insiiln- di il i.° noveudjrei83G la pia casa prese
to delle ììiaeslre di s. Dorolca, detta nel il nome che porta , e il novello discipli-
g'or no \G febbraio \% godali' ab. Antonio nare regolamento ottenne Ti mperiale a p-
BJa^rini maestro di leltereitalianee geo- pi-ovazione a" 17 ottobre iSSy. Con let-
grafia nell'i, r. scuola elementare /nag- lera poi de'4 novembre successivo, si fé-
giort, Padova 84o. 1 Sull'istituto di s. Do- ce nolo a'direltori, che l'imperatrice Ma-
rotea (A'.) è dello nell'erudite ^/j/jo/<7- ria Anna avea accordalo in gnizia 1'
iii-

zioni , delle case allora aperte da esso, vocato speciale suo patrocinio al nascen-
cioè : la centrale di Genova, e quella di le istituto, li Pa[)a Gregorio XVI emanò
liivaroló iieli838. In Venezia, come dis- il Decretuni laudationis et adprobaiio-
si nel voi. XCI, p. 43, 178 e 233, era nis memorali Instituli, confermando la
una casa filiale della centrale di Vicenza, decisiouedella s. congregazione de'vesco-
|>oi fiorendo con ricettare a convitto 18 vi e regolari, la quale il i.° marzo i83g,
fanciulle indigenti e 4o a .scuola , oltre in piena udienza, ad istanza di mg.' Cip-
1000 aggregate all'opera pia, il palliar- pellari vescovo di Vicenza (a cui direi- i

ca cardinalMonico nel i835 volle visi- lori dedicarono rO/-<7c/o/<<^, qual preside
lare la casa di \ icenza, ed il suo zelo per sapientissimo e padre amorosissimo del-
lale istituzione già si era palesato ahba- l'istituto che riconosce Vicenza per sua
stanza, nella sua lettera dedicatoria al- culla), avea approvatole costituzioni del-
l'imperafrire Carolina Augusta, del libro la novella famiglia. Quinili l'ab. Magrini
intitolalo: Pia Opera di s. Dorotea,\jcv- riporta l'iscrizione posta nella chiesa, e-
gamoi833. Indi nel 1840 la ca>a di Ve- dificaia dalla munifica imperalriceMaria
nezia fu dichiarata centrale. Schio accol- A una, e l'epigrafe collocata nella casa del-
se l'isliluto nel 830, con casa filiale che
i l'istituto, al benemerito di esso, il defun-
dava scuola fanciulle, ed alla pia o-
a 70 lo ValentinoPiccoll. Ilseminariode'chie-
pera della pai rocchia appartenevano4oo rici ebbe principio neh 566 per cura del
persone. In Vicenza la nominata clama- vescovo Matteo Priuli. In seguilo fu in-
dre casa centrale, la quale allora conte- grandito, restauralo, dolalo di proventi,
nevai 2 maestre e 4 novizie, islruemlo coll'applicazione de'benefizi ecclesiastici,
i3o fanciulle, di cui io4 ricevevano e- ulteriore miglioramento avendolo ricevu-
ziandio letto e villo, ed alla pia opera lo neh 738 dal vescovo cardinal Antonio
della contigua parrocchia n'erano asci il- Marino Priuli, (piando nuovamente riedi-
le4oo; ed il consiglio municipale neh 83f) fico l'abitalo fin allora; ma riusciva non-
avea accettalo l'oUcrta fatta dall'islitulo, dimeno soverchiamenteangusto,incomo-
d'una casa liliale d'aprirsi iu alUa par- do e disadallo. Fin da quando mg.' Gio
vie vie 193
GiuseppeCappellaii nel 832 entrò 1 in pos- quasi qualtroceiilo mila lire. Pertanto il

sesso della cattedra vicentina, il pensie- nuovo e nobile seminario giunse al felice
IO d'aprire al ^^iovane clero delia sua dio- suo com[)ÌMieiito, ed è riuscito uno dei
cesi uu vyslocomodo seminario fu
e tra j)iìi cospicui eddìxi die in tal genere vau-

le precipue sue cure pastorali, come ri- ti forse l'Italia, sì per la siiumelrin, co*
chiedeva l'importanza dell'opera e la sua moditu e bellezza, come per l<i capacità,
necessità. Né parve al generoso suo ani- [)Otendosi in esso agiatauieiite albergare
n)0 [)u(ersi meglio correggete il difetto trecento alunni, e tutti con [)ro|)ria stan-

del preesistente altrimenti , che fabbri- za; e iddio concesse al veneramlo vesco-
candune di pianta uno nuovo in miglior vo di veder coronata la sua graniro[)era
luogo e con piìi ampio e ben inteso di- e di godere le gioie di quel giorno l\,\ lui

.segno. Formata ch'ebbe egli tale risolu- sì Itmgaujente desiderato, ma pure atte-
zione, pose tosto mano ad eseguirla, vin- sa la grave età (piasi più non isperato,
cenilo le molte dilllcullà dell'impresa col- nel quale il seminario venisse aperto al-

ia stessa magnanimità con cui l'avea ab- l'istituzione delle crescenti speranze della
bracciata, destinandovi tutti i fruiti del- sua chiesa ; anzi potè goderlo abitalo e
la sua mensa episcopale, dopo aver sup- un buon
fiorente per lustro. 11 giorno 4
plicato e ottenuto dall'imperatore Ferdi- novembre (come festa di s. Carlo Borro-
nando I, quando rallegrò di sua preseu- nieor." istitutore de'serainari nelle pro-
sa Vicenza, non lieve parte de'redditi au- vincie lombardo-venete, e giorno di sa-
tichi della medesima; ed il clero accorse bato sagro alla D. Vergine sotto la cui
volonteroso a contribuirvi all'invilo del special prolezione sono posti i seminari)
zelante e amoroso pastore. Fu scelto il si- 1834 della solenne apertura del senii-
to del novello maestoso e vasto edifizio nario, fu parimente giorno di straordi-
poco fuori della città, in luogo per bellez- nart3 festa per tutta la città di Vicenza,
za, salubrità pienamente riconosciuta da' e tutti gli ordini del clero, del magistra-
medici, e quiete opportuuissimo. llcav. to^ cioè (col piacere del delegalo di essa
Francesco Lazzari professore architetto cav. AnloniodePiombazzi) il nobile Lui-
all'accademia delle belle arti in Venezia gi Piovene Porto-Godi podestà, e del po-
ne fece il dilìicile disegno, accollo da'voli polo, fecei'O a gara di espiimere all'acua-
unaninii de' suoi colleghi; e il 4 selteni- tissimo pastore il loro giubilo e la loro
bre del 1842 fu posala e benedelta so- gratitudine per tanto benefizio ed orna-
lennemenlc dallo slesso mg.' Cappellari mento da lui aggiunto alla loro pairia.
lar.' pietra. E già la grandiosa fabbrica I palazzi e le case furono messi a festa
era ita crescendo felicemente, uè stava addobbandone per lutto le finestre eoa
lungi dal compiersi, quando il turbine arazzi e damaschi, e (juando alcune ore
della guerra scoppialo neli848, che ne' irmanzial raezzogiorno,tng.'^vescovoCap-
campi di Vicenza imperversò così fiero, pellari uscì di palazzo per condursi al se-
conie dovrò dire alla sua volta, non so- minarlo a farvi le ceremonie dell' aper-

lo interruppe i lavori, ma li distrusse e- tura, egli vi fu accompagnato quasi ia


ziandio in gran parte; sicché, passata che trionfo dalle autorità civili e militari,
fu la furiosa tempesta, non si poterono da tutto il fiore de'più illustri cittadini
ricominciare senza un grave sopraccarico che lo seguivano in un lungo corteo di
di dispendio. Ma niun sagrifizio parve carrozze, e da un'immensa folla di po-
soverchio in sì bell'opera all'animoso ben- polo che gremiva le vie e non sazia vasi
che ottuagenario prelato, il quale, emù- di acclamare gridando: f^iva il nostro
landò la munificen/.a e l'acceso zelo del /^tscovo ! Nel seminario egli trovò, ol-
Laibarigo e del Borromeo, spese in essa lie il lellorecaD.Anlooio Oraziani e l'ani-
vot. xcix. i3
if)4 vie V I C
miiiislralored. Bartolomeo MussoHn, ni* pellari, il $e(ninario di Vicenza. Mi sta
la le^ta degli alunni , il cardinal Fnbio davanti la collezione delle slampe, delle
RJ." Asquini , ed il vescovo di Treviso iscrizioni , delle composizioni poetiche ,

mg/ Farina, venuti a crescere colla loro dell'epigrafi che pubblicarono in sì lie-
si

piesenza lo splendore e la gioia di ciuci- to avveuiuiento, anco io forme decorose


la festa, ili.° che da Roma erasi condot- ed eleganti, come il nobile libro intitola-
to alla sua Fagagiia (pel narrato nel voi. lo al prelato rUe contiene la \,'tm- randa
LXXXII, p.i4i)' '' 2." dalla sua dioce- sua (anche il disegno prospettico
effigie
si, i quali assisterono nella cappella alla del seminario) e il decreto del consiglio
messa che ivi dal vescovo fu celebrata cittadino cìie commette un monumento di
dopo il solenne canto del J eni Creator gratitud me al benemerito suo prelato: il

Spirilus, e poi nell'aula all'orazione che JìJunicipio in nome di tutta la città. Il

dal sacerdote d. Lodovico Gallo prefetto clero di Bassaoo, pieno di meraviglia e


degli studi, eloquente interprete de' co- di riconoscenza per una lauta opera, al-

muni sensi di giubilo e di riconoscenza, l'atnatissimo suo padre e pastore, gl'in-


fu recitata. L'oratore volgendo in fine il titolò: Della necessità della Dottrina
discorso al cardinal Asquìni. lo supplicò cristiana. Ricordo dell'arciprete aObU'
a narrare al Vicario di Cristo « che un te mitrato di Bassano mg.' Domenico

seminario, una città, un popolo, una dio- Pilla a suoi parrocchiani pel ss. Nata-
cesi esultano, trionfano, cantano le glorie le del lò^i ^^ais&no co' i\^'\ d'AntonioRo-

del loro amorosissimo padre. Deh! bene- berli i854- lu Vicenza dalla tipografia
dica il Paslor de'Pastori al nostro ama- Tramoulini fu impressa: Perla solenne
tissimo e veneratissimo Vescovo, perchè apertura del nuovo seminario di P'icen-
Iddio giusto retributore gli conceda co- za eretto dall' film." e Rev.° mg.' I^esco-
piosissimo il frutto da lui cercato cou v'O Gio. Giuseppe Cappellari. Orazione

tante cure e cou tanti dispendi di edu- recitata il 4 novembre i854 dal sacer-
care in fiorente seminario i pastori, che dote Lodovico Gallo prefetto degli stu-
tutta la gregge di pascoli eletti nutri- di. Di tutto die'bella contezza la Civiltà
scano". A sera poi, lo spettacolo d'una La CrO'
Cattolica,sev\e7..' , t.io,p.i 12.
splendida illuminazione coronò degna- naca diMilano de' 5 gennaio 855, pub-
i 1

mente la letizia universale di sì bel gior- blicò una corrispondenza di Vicenza de'
no. Non però si tenne paga a queste pas- 29 novembre 854» celebrante l'edifizio,
1

seggere dimostrazioni la gratitudine del- lo zelo del vescovo, l'ingegno dell'archi-


la città di Vicenza verso l'esimio suo pa- tetto, r inaugurazione. » Una lapide di
store, ma per eternare la memoria di sì marmo nero a fregi d'oro, di fronte alla
gran beneficio, il municìpio vicentino de- scala maggiore del nuovo edificio, nomi-
cretò con voto unanime che si erìgesse na Podestà ed il Vescovo; e perchè no
il

un monumento pubblico con iscrizione e l'architetto? " Aggiunge, la città ornò le


stemma municipale, e statua maestosa, la facciate de' palazzi Palladiani ;
presso il

quale serbasse presenti fino a'piìx tardi ponte degli Angeli un grand'arco trion-
nipoti le care e venerate sembianze d'un fale dava ingresso alla contrada di s. Lu-
padre e pastore sì benemerito. Questa cia. Quando la lunga fila di carrozze

stupenda statua, opera del celebre scul- traeva il prelato dall'episcopio al nuovo
tore veneziano cav. Pietro Zaudomeoe- seminario non mancò l'idillio: drappelli
ghì, è già compiuta, ed ammirata da di fanciulli e fanciulle in bianche vesti,
lutti, e andrà fra breve a prender posto esprimevano gli evviva all' ottuagenario
nel monumento più degno della graud'a- pastore. Inoltre possiede Vicenza un li-

uima di mg.' vescovo Gio. Giuseppe Cap- ceo, uuasocielàiulilolala Accademia de-
vie vie uj^i

gli Olimpici: un lempo n'ebbe tre, eia renile lestiinonianza il granilioso cimile-
prima fa quella i\t' Costanti, s\ cui cìecli- rio pubblico; fabbrica d'uno siile alLllo
co il llusceili neh 557 il Z^/rt/ogo r/t'/r/;,'- grave e conveniente all'uso cui è desli-
lo(iutnza ilei Barbaro. Al benedco sia- nata, ma die ()eiò, secondo 1' annalista
biliniento del monte di pietà, dona singo- Mulinelli, presenta alcuni diletti. Ne ri-

lar fregio la ricca biblioteca lìertoliana, cavo la descrizione del vicentino aiclii»
cbe vi sia accolla a pubblico vantaggio, letto Bei ti, da un suo libro, di cui do-
Mumerosi sono gli altri benefìci stabi- viò tener proposilo. Questa fabbrica, co-
limenti, fra' quali , oltre alcuni sodalizi, minciata neli^iy, è invenzione dell'esi-
due conservalorii, ortanotrolì ed ospeda- mio arcbilelto defunto Bartolomeo Ma-
li. Già decorsero non pochi anni, dacclie lacarne. Si dirige in un quadro, da cui
il sacei ilote di Vicenza Luigi M.' Fabris, è compresa la superficie di circa 4o,ooo
adunò CUI! giHudis^imo acnore tutti que' metri quadrati, giacendo gli angoli dcl-
giovaui guidoni che trovava per le vie, la fabbrica circuente il gran campo ri vol-
quindi li vestì, uudrì, egli educò oltreché li a'4 venti principali. Li pianta dell'e-
iiella religione e ne'rudimenli del sapere, difizio si dis[>one a una chiesa circolare
ne'niestieri [)iìi necessaii alla società, per- di ioniche forme per decorazione eslerio-
fino in quello dell'armi j ed ecco per il pie- re, e con volta emisferica per cope:cliio,
toso sacerdote conservati in questa guisa a due ingressi con abitazioni pel rettore
alla società uomini che diversamente sa- e pel custode, ornati a dorico bugnato, e
lebbero andati a popolar le prigioni e gli a 1 2 i cappelle a colonne ed arcate di sli-

ergastoli, ed ecco resa da lui alla morale lepur dorico, grave, caratteristico, e bu-
pubblica uu servigio di beo alta rilevan- gne vermicolale, con frontoni allamedie-
28, un verobeneficio, come osserva e nar- là de'Iati, eal luogo degl'ingressi. Delle
ra il cav. Mulinelli, che pure ricorda: IL cappelle le 4 sugli angoli vennero dal co-
piano organico fondarne nlale (hi pio raunedistiibuite pegliillustri nelle scieu-
Jslilulo ili educazione pe'figli dt poveri ze, lettere e arti, pe'distinti in pietà e fl-

scostuniati detti figli della carità, e di laotropia, pe' benemeriti della patria, e
correzione pe' giovani civili pressoché pegli eniinenti di grado » ed ahi! quanti
incorreggibili, aperto in Vicenza dal in breve corso di lempo non discesero in
sacerdote Luigi iV.^ Fabris l'anno ìS^G' quelle celle mute a ogni speranza di vi-
37, Padova 1840. Ma dopo casi del i tal" Le altre cappelle a[)partengonG a
1 848 questo istituto venne a languire, e private doviziose famiglie, e un sol 4* d*
benemerito sacer-
\i successe quello del secolo le condusse a toccar d'ora in ora
dote d. Luigi Soave, che prosperò e il loro compimento tanto 1' inesorabil
sussiste. —
Trovansi io questa città ma- Angelo di
;

morte in poche ore spoglia-


uifatture di seta, di tele, di stoviglie, va di vite, nonché la capanna e il casale,
ed due fjumi pongono in moto macchi-
i ma in uno i palazzi e le ville ed i fonda-
ne idrauliche d'ogni genere. Gli oggetti chi, per gettarne le fredde ossa in que'
precipui del commercio di Vicenza, sono tenebrosi sepolcri aspri di selce e d'ioob-
i grani d'ogni s[)ecie, i vini, le sete greg- bediente macigno ! All'interne pareti di
gie e lavorate, i drappi di seta, i velluti queste cappelle si adattano, varie d'orna-
lisci e broccati lavorati nella città, i pan- mento e di stile, dell' iscrizioni in cui la
ni, i cappelli di paglia, il berreltame, le pietà filiale, l'amor coniugale, il dolore
tele, la porcellana, la maiolica, il pento- de' padri, l'amicizia, la riconoscenza ri-

lame, la carta e il legname da costruzio- cordano i cari congiunti, gli amici i be-
ne. Al tuttor sussistente buon gusto, del nefattori perduti. V'hanno ancora pre-
pari che alla geoeiosa pietà de'viceuliQÌ, giati moumueoli d'iusigniscarpelli,e spe-
196 vie vie
cialmentede'Ticenlini padreefiglioFena- ma, avea Vicenza sua
fallo liailuri'e a

1 i,perVelo.[)eiScioirii, perSaiigiovannie patria, e una gran parie de'quali con


pei Capra. La cap|icila insulmezzodellalo inuDifìco animo avea già prima donalo
opposto a quello della tliiesa venne desi- al comune, il che già rilevai più sopra,

gnala come a %estiljoIo del lem[)iello a Dispose ancoraj che il nionuinenlo si do-
J'alladio;giac(:liè essendoltingodesitlerio vesse collocare nel civico ciniilerio, sen-
de'\icenliiii the lereliquiedcigrandecon- za peiò alterarne in parie veruna la si ni-

ciltadinogiucenli in niiule tomba a s. Co- nietria originale, ed ivi fissero coinpo-


lona, venissero in luogo più dignitoso Tutto
ste le ossa dell' insigne architetto.
tradotte, e che un simulacro formato da quanto venne magniflcamenle eseguilo
scalpro pali alla sesta di lui ne mostras- nel luogo anzidetto. Ma si ripienda il

se a lutti r efligie, e fdcesse cessar una filo interrotto della descrizione del cimi-
volta dal giuslu lamento il dotto stranie- lerio, dopo la quale olii irò quella del ino-

ro, il quale nell' entusiasmo di sua me- numento Palladiano. La forma del lem-
laviglia pe' celebrali porlcnli chiedeva pio, già proposto dal IMalacarne, e ap-
tosto di poterne baciare il sarcofago e provato dalla veneta accademia a' 1
y giù-
r ara ; ma non sempre^ anzi mollo di la- gno iSSy, e tale fedelmente eseguito
do è concesso all'uonio di poter com- (non potendosi ritenere rome innovazio-
picre ciò che vuole. Vicende politiche, ne la ihiusuia a mezza grossezza del mu-
asprezza di circoslanzCj controversie cil- ro dell' arcale laterali, e 1' introduzione
tadinesche,giavi spese indispensabili per in vece di due porte incluse in quello
ndaltamento di vie e riparo di perieli- spazio, e riparate da imposte di legname,
taali monumenti, e per oggetti di pub- avendosi con ciò cercato di compire il

blica beneficenza, d'istruzione ed allro, giusto de>iderio del nobile scultore del
tolseio al comune e a'piivali ogni modo monumento Palladiano, acciò non sue-
di supplire al volo uni\eisale, per cui, cedesse un contrasto di lume a danno
consideralo nel suo vero aspetto, si esige- del buon eflelto di tale opera), gira a 8
\ano non ordinali, né mollo
de' mezzi lati circoscrilli .a un cerchio col diaine-
facili a rinvenirsi. Senonchè finalmente Irò di metriy,3oesi eleva a metri i 1,90
compariva a Vicenza un genio consola- fino all' intiodosso della cupola che lo
tore nel conte Girolamo Egidio di Velo, jicopre, volgendo in volta emisferica,
il quale nobilissimo come di lignaggio IS'e' 4 '***' principali dell' ottagono sor-
anche di cuore, dopoché scorsa presso- gono arcate eguali a quelle del cinjile-
chè Europa lulta, lasciando per ogni do- rio, conservandosi perlai modo savia-
\e luminosi saggi dell'alta sua mente e niente l'unità fra' comparli interiori ed
del suo amore pel bello, dopo scoperte esterni, e la giusta ricorrenza delle li-

con immenso dispendio alcune di quelle nee d' imposta. Dell' arcale surriferite
stesse reliquie di fabbriche dell'antica 1' una si presta all'ingresso, 1' altra di
Koma (quanto a' musaici ne feci parola fronte continua in gran nicchia a mez-
Bel voi. XLVll, p. i32), che già erano zo cerchio per dar luogo al monumento
stale argomento delle perquisizioni e de- Palludiano, e le due laterali comprendo-
gli sludi di Palladio, reduce in patria e no delle porle, dalle quali si può passare
trailo a immaturo fine de'suoi giorni nel alle gallerie de'coloinbai i, che andavansi
l83i, nella florida età di 38 anni, legava costruendo nel i8^5 per ampliazionedel
rilevante somma per l'erezione d'un ino- cimileiio, e che potranno comprendere
numento grande inaeslio, assegnali-
al iii questa loro 1.' parte ben 700 sepol-

dovi anche que'mamii preziosi chcjSca- cri. ^e' 4 lali minori si sfondano delle
\ali e acquistali a sommo prezzo iu ilo- uicchiu secondarie} che invocano l'onore
V I e Vie ,97
di statue conisponilenli, diilla mmiin- nel voi. LXXXV, 34. Avendovi cor-
p.
ceiizii (li qualche siltio ricco cittadino, a risposto egregiamente, due esecutori del i

coi si lev.i universale eccitamento, perchè concetto del conte di Velo, intanto coa-
non attendi! (Ino all' eslrenio de'giorni a cepirono senza [)iù il divisamentoche un»
compire il pubblico voto. Le decorazioni edicola siilovesse innalzare, e che in que-
generali prendono le sininielrie joniche sta un tale capolavoro dell'arte e per hi
a corniciameiiti di marino hianoo-hnrno preziosa materia, e perla celebrità dellu
ripetuto ad intonaco levigito sulle itM«-
scarpello, vi avesse ad essere collocato.
li, neir atto che la cupola
si dislinguj'in Ma quantunque la somma disposta fosse
5 ordini di 24 lacunari ornali a rosoni, da perse dinon comune misura, ciò non-
poiché il tempio non è pel sepolcro, ma dimeno il concepimento era sì grande da
per l'apoteosi di Palladio ;ed d pavimen- non poterlo certo com[)ire, se i beneme-
to è incrostato adopera incerta di prexio- riticommissari non avessero con onesto
si marmi orientali, che il testatore traeva profitto di molto accresciuto il valsente
dalle terme di CaracilL, e de' quali si
stabilito dal testatore, secondati dalla non
ravvisano anche de' grandi rocchi di co-
comune generosità d' altro chiarissimo
lonne disposti sugli angoli della cappella
personaggio, a cui era pervenuta una
d'ingresso. La struttura murale è tolta parte della facoltà di Velo,
il nobile Giù-
di cotto anche nella gran volta, e venne ho de' ScrolTa, quale ardendo di pari
il
levata a solerte cura dell'intelligente ar-
amore pel bello che il defunto cognato,
chimaslro Negrini vicentino, colle prati- volgeva a prò della futura opera quel
che migliori dell'arte, talché l' edilizio fruito sopra il legalo, che poteasi consi-

potrà slidar lungamente V ingiurie del derare piuttosto a lui medesimo devolu-
tempo e le vicende delle stagioni, con- lo. Devesi encomio al commend. de Fa-
correndo pur mollo la scella qualità del- bris, anco perchè sebbene fermo in sua
le materie a stabilire con- la pei manente mente di dare un'opera classica, quale
servazione del fabbricato. opera poi del È appunto poteva sortire dalla sua mano,
veroneseZanoui il bel cancellodiferroche e sapesse quindi valutarne l'importanza
ripara l'ingresso, incoi spicca principal- della materia, degli studi e del tempo,
mente la ragione de'comparti e degli or- ciò non pertanto, nulla guardando al
namenlie la maestria dell'innesto del fer- proprio interesse, ma infiammalo piut-
ro fuso al battuto. eh. Berli, di cui
Il tosto dal vivo amore di patria e di glo-
mi vado giovando, ne olfre disegno, in
il ria, volle esser contento d' una rimune-
uno a quello del vestibolo e tempietto, razione assai lieve, che ora tanto più si
di cui feci cenno e vado a riparlare. Il risguardi per tale, in quanto che il la-
conte di Velo delegò esecutori di sua vo voro ebbe anche superata l'espetlazione,
lontà due
cittadini distinti per sapere, quantunque essa fosse nel puliblico del-
per zelo e per tutta saggezza, l'avv. Ca- la più grande importanza; pel pubblica-
millo Piadella e Gaetano Pianton, qua- i lo dal n. 63 del Diario di [Ionia del
li misurala f'jcilmente l' importanza del- i8||, conlenenle la bella descrizione del
l' onorevole incarico, abilitati a nominar J\loiittnìenlo di Palladio, del eh. cav.
l'artefice che conducesse l'opera, quin- Luigi Grifi; e dal n. 6 f in cui è detto :

di con laudabile consiglio fidarono la A' 6 agosto il Papa Gregorio XVI si re-
scella di esso alla veneta accademia di cò allo studio del eh. scultore cav. Giu-
belle arti, la quale nominò vicentino
il seppe de Fabris, per osservare il monu-
commend. Giuseppe de Fabris, nato a mento da lui scolpilo per l'insigue arclù-
Nove, delle cui principali opere ragionai
lello Andrea Palladio. Il Papa si Iralten-
a luoghi loro, e del monumento a Tasso ue a mirare la bella scultura, rilevau-
198 vie Vie
tlone tulli i pregi con (juello squisito giu- Paolo Bonato e Nicolò Carreggia co*lipi
dizio e sommo «Tccorgiciiento, col (juale di Rossano pubblicarono a parte un //t-

}ia saputo oriliriare tante nobilissime o- monumento Palladiano abbia-


no. Del
pere die haimo anicchito Roma e l'Iian- mo: Sopra il monumento di Andrea
no resa più cospicua nel suo glorioso Palladio operato dal cav. Giuseppe de
Seppe il Papa con amorevo-
ponlilìcato. Fahris e il suo studio. Osservazioni di
lezza e cortesia inlertenere 1' illustre ar- Paolo ciazio, Roma iS^^t. Ritpoita al-
tefice favellando della difilcollà dell'ar- la critica fatta dal noh. Pietro Selvati-
te in guisa da mostrare quanto intendi- co al monumento Palladiano del cav.
mento ne avea, e (|uanlo innanzi senti- de Fabris con alcune osservazioni di
,

va nel mirarne lebellezze. Ilparzialissimo Paolo Mazio sopra la detta risposta^


onore concesso dal sommo Gerarca al Roma 845^. Pella solenne inaugurazio-
1

cav. de Fabris, non meno che a Vicenza ne dell' iniigne monumento ad Andrea
ed a Palladio, il cui genio avea ripetu- Palladio, opcrafelicis9Ìma del sig. cav.
tamente animirato in Venezia, incorag- Giuseppe de Fahris. Ottave dell' ab. Co-
gi l'egregio artista a supplicarlo di de- stantino Lupi rettore del cimitero comu-
gnarsi di osservare anche le altre sue o- nale, Vicenza tipografia Paroni. Quest'o-
pere, fra le quali erano pure i due belli puscolo, cheio uno a quelli che vado no-
e ornati monumenti ch'egli ha scolpito, minando ho sotto gli occhi, dal medesi-
con edificante amor filiale, e per l'ami- mo rettore nel dicembre i844 ^^ dedi-
co d. Ermete Contri benemerito parro- cato al sullodato nobile Giulio Scroffa.
co di sua patria Nove ( mercè lo zelo e Sul monumento a Palladio eretto entro
operosità del quale fu eretta quella chie- apposita cella costrutta nel cimitero co-
sa), ead essa donati. Tutto riuscì di pie- munale di /^icenza, opera dell' insigne
na soddisfazione del Papa, come quello professore Giuseppe Fabris vicentino ec.
che sapeva slimare e conoscere le quali- Memoria dell' ingegnere architetto vicen-
tà dell'animo, non che le bell'opere e gli tino Gio. Battista Berli, accademico de-
autori di queste. E quanto a'due monu- gli Olimpici, de' Filo gioiti ec. Vicenza
menti palrii dirò. Recatosi ilcommend. 1845 tipografia di G. Longo. Compren-
Fabris nel i844 ^ '^o"^) ''•''^''"po ^5 an- de ancora il disegno del monumento, il
ni rivide, fu giustamente festeggiato da quale l'abbiamo altresì in dimensioni più
quel comune coli' offerta specialmente grandi ; ed il di lui Sonetto olferlo allo
d'una medaglia d'apposito conio, ed ac- scultore del monumento, il detto patrio
compagnato ad ogni suo passo in trionfo stabilimento l'impresse pure a parte. Per
dall'entusiasmo dell'ammirazione e della la descrizione del monumento , trovan-
riconoscen7a. Inoltre In patria con ono- domi nell'argomento Vicenza, io debbo
rifica epigrafe gl'intitolò ['Orazione det- preferire nel riprodurla, anche per uni-
ta da mg.' Zaccaria Uricilo arciprete vi- tà di artistico dettato,quella del eh. Berti

cario foraneo della regia città di Bassa- vicentino preposto ancora alla fabbrica
no, poi arcivescovo di Ldinc (nel quale del Palladiano terapietto,airallre de'raiei
articolo lo celebrai), impressa in Padova illustri concittadini cav. Grifieprof. Ma-
nello stesso 184I- co'nitidissimi tipi del zio. Il ricchissimo marmoreo monumen-
seDiinario, con questo frontespizio: Per to è alto palmi romani 25, largo 16. Si
la solenne inaugurazione di due nionii- eleva entro l' abside del tempietto , e il

menti scolpili dal cav. Giuseppe Fabris di cui assieme si presenta meraviglioso
ed eretti in IVove sua patria. Compren- nel metter piede sul limitare della cap-
de pure le Poesìe del prof. ab. Angelo pella d' ingresso, e forma oggetto d'in-
liellrauie, e di Gio.Toffònini, mentre d. canto a chiunque l'osserva eoo occhio di-
V I G Vie 199
scernìtore.Sorge prima du terra un da- sinistra sostiene una fiaccola ardente ,

do quadrilungo die si presenta a funzio- per dinotate come nel cuore generoso di
ne di base per una grand'urna destina- Berga arda sempre viva la brama di ac-

ta n raccogliere le ossa di l*Hliadio, suc- corre e onorare i grandi artisti ei valenti

cedendo poi, formato d'altri dadi con i- uomini d' ogni maniera. Tale figura i-
un graii-
steninii, iscrizione e bassorilievo, dealeha un essere tutto celeste e altamen-
diosocippo sorreggente un gruppo di due te dimostra quanto l'artefice conosca l'es-
statue in piedi, e più sotto ad ambi lati i senza del bello , e con quanta maestria
un'altra statua sedente. L'opera è di scel- l'infonda negli animali marmi. Passando
tissimo marmo di prima qualità nelle li- alle ligure sedenti ,
quella dall'ispirato
gure, di seconda nel!' arcliiteltura. Nel- seiiTl>iaiite, e dal turrito diadema sul ca-
l'una delle statue del gruppoa un sol pez- po, alla parte di Palladio, elìigia la città

zo si presenta Palladio, alto sopra il na- di Vicenza, coll'occhìodi balda compia-


turale più che tutta la testa, nell'altra cenza materna levato sul figlio, e intor-
il Genio di Vicenza, un po' minore d'al- no a lei si veggono simboli delle scienze,
tezza. III." personaggio con rigido aspet- dell'arti e della mercatura, e stretta una
to in lineamenti d'uomo attempato, cal- ghirlanda nella mano sinistra, dal cui at-
vo, barbuto, fa tutta travedere sulla fac- to accenna esser ella pronta mai sem-
si

cia una mente superiore all' umana, as- pre a coronare qualunque degli altri suoi
sorta io pensamenti sublimi. Si leva da figli, che per virtù e studi se ne possa

canto un fusto di colonna con pergame- render più degno. L'altra figura, piìi mo-
ne aventi sopra una squadra, e una ghir- desta nel volto, più delicata in bellezza,
landa all'intorno, simboli degli studi da esprime la storia, e tiene un foglio svolto
lui coltivati, e degli onori che ne riceve- fra le mani, sul quale va delineando de-
va. La persona, all'antica foggia del suo gli edifizi. Si vedono in essolracciateuna

tempo, è quasi tutta ravvolta entro am- capanna e la Rotonda di Palladio , eoa
pio manto d'un piegare eccellente, mo- che viene espressa appunto la storia del-
strando non più discoperto che il collo l'architettura dalla primitiva rozza sua
e poca parte del petto, mediante la ma- origine fino alla maggior sua perfezione
no destra pur essa apparente, che divide all'epoca del grande maestro. Appresso
il lembo del panno gittato sopra la spalla, le stanno de* papiri ed una tromba, per
nell'atto che la sinistra appoggiando sul indicare come per lei si tramandino a'
lìanco con leggero ripiegarsi del gomito posteri le insigni opere, e inomi preclari,
ti presenta la bella attitudine dell'Ari- degne di memoria e
e le cose tutte più
stide (di cui nel voi. XLVII, p. i 3o e al- di encomio.Queste due figure spiccano
trove) con meraviglioso ravvolgimento precipuamente per la grazia e maestà
,

alquanto raccolta sulla mano.


della veste de' volti, pel greco vestire e pel sorpren-
Alla maestà dell' aspetto e alla gravità dente piegar de'panni. Nel campo, esisten-
delle vesti nella i.^fìgura, oppone nella te sotto il gruppo e frammezzo alle figu-
2.' un ammirabil contrasto la molle leg- re sedenti, vie prima il bassorilievo, polla
giadria delle forme e la leggerezza del- tavola con l'iscrizione. Il bassorilievo pre-
l'aerea tunichetta. Mezzo nude le mem- senta alcuni avanzi delle Terme di Ca-
bra, scoperte da quelle vestite. Questi è racalla , con uomini intenti agli scavi,
il Genio di Vicenza, con clamide sugli o- e un personaggio che li presiede, e ad un
roeri scendente alle braccia,si leva in mos- tempo ricorda gli studi ivi fatti dal Pal-
sa bellissima sopra il pie destro, e alzata la ladio e quelli del di Velo figurato nel per-
mano, sta per porre sul capo a Palladio sonaggio, il quale vi trasse que' preziosi
ua'auiea coioaa d' alloro , lueotre Della f ratumeali che deslioò al raoDumeato e
200 Vie vie
in parie clonò al comune vicentino. Tulio b. Isnardo domenicano. Francesco Car-
il lavoro è ragionevole, e condotlo con baiano cappuccino, clie scrisse la storia
amore artistico. Dice l'iscrizione die nel ecclesiastica di Vicenza. Palemorie dot-
1845 quivi da s. Corona furono traslate tis.^imogiamuialico, fiorilo sotto gl'im-
l'os«.a (Il Palladio, per disposizione del di peratori Claudio eTibei io. Onnibono re-
Velo. Magnifica è l'urna d'un solo pezzo, lore celebialissimo. Gallo poeta del tem-
icui pioiilie ornali sono ad imitazione di pò d'Augusto, Antonio e Bugauionle Lo-
quella di poi fido di Clemente XII, già sco. Gaetano e Ferrante Tiene prol'es-
di M. Agiippa. Gli stemmi a fianco di soii celebri di Padova, l'uno nella filo-
essa sono della città di Vicenza e della sofia, l'altro nella giurisprudenza.
Leo-
famiglia Velo, perfettamente iuta-
di nardo Porto autore d'un trattalo sui
gliali come lo sono non meno corni-
, i pesi e misure de' romani. Gio. Giorgio
ciamenli accessori!. Il commend. Fa- Trissino filologo e poeta (fra le sue opere
bris si lusingava della giusta compiacen- il poema epico intitolato, fJ Italia libera'
za di poter dirigere il collocamento del ta da' goti, acquistò la maggior cele-
gli
inonumento, ma il bastimento su cui era i)rilà; pur aggiunte varie lettere ai-
volea
caricato notabilmente ritfirdò, e solo pel l'allabelo italiano. Il suo busto scolpito
Baccliiglione approdò a Vicenza nel no- dal commend. de Fabris a spese de'fra-
vembrei844. e quando appena si com- lelli conti Trissino, è nella suddetta prò-
pivano le lavorazioni relative, per cui ne' loinoleca, come notai nel descriverla nel
primi di dicembre ripartì per lloma. L'i- voi. ALVII, p.8Q).GiioU)moGualdo pe-
uauguiazione del moiuimento Palladia- rilissimo nelle lettere umane. I medici
no seguì nel 845, ed al suo scuoprirsi il
1 Fracassani, I\Jonti e ]Mas'«ari. Giulio bar-
clamore dell'entusiasmo si levò univer- baranogiureconsulloe autore d'un proD-
sale, e destò la musa dell'artbitello Ber- tuario d'ogni scienza. Nell'armi si rese-
ti a detiare il ricordalo sonetto. Noterò ro chiari, Aulo Cecina legato di Germa-
clie il gran Canova a sue spese fece scoi- nicOj vincitore nell'Alemagna de'cheru-
pire in marmo da Leandro JBigliosclii il sci, generale di Vitellio e console roma-
busto di Palladio, e quindi fu collocalo no; Perideo e Vestaro duci longobardi;
nella Protomoteca del Campidoglio ù\ Giovanni Traverli; Giovanni Chiericati;
Boma. — Un copioso numero d'altri il- Leonardo Trissino; Lodovico e Ottavio
lustri vanta Vicenza, olire i ricordati e Tiene; Pier Francesco e Ippolito Porto;
quelli di cui farò menzione nel decorso GiovanniTiene vicerèdi Napoli. Aggiuii-
dell'arlicolo, qui solamente limitandomi gerò Gio. Ballista Ferreto insigne patrio
a rammentare, non senza ripetere anco- storico e poeta, nato nel fine del XIII se-
ra una volta il glorioso s. Gaetano de' colo. Altro Gio. Battista Ferreti monaco
conti di Tiene, patriarca de' CVifVr/c/ re- cassinese eautiquario.VincenzoScamozzi
golari e istitutore de Teatini [r.),deUe famoso archiletlo, di cui abbiamo, oltre il
cui edificanti giste anche la patria fu Convncntario, anche \' Elogio di
citato
testimone ammiratrice. L' Ughelli dice Pincenzo Scamozzi, letto il dì fj agosto
che illustrarono Vicenza molli personag- ìS36 nell'i, r. accademia di lielle arti in
gi celebri per santità di vita, per scienza, f'enczia, da Filippo Scolari dottore in
arte e valore guerriero. Ebbero la coro- legge ec.A.hv\ illustriarlisti furono Andrea
na ss. Felice e Fortunato
del martirio i Rlicheli valente pittore, che dipinse nel
fratelli, Leonzio e Caipofoio,
i ss. ss. i palazzo ducale di Venezia i falli più gio.
Donato e Solone fratelli, le ss. Eufemia rioside'veneziani,e nel secoloXVII man.
e Innocenza, s. Floriano con altri ss. Mar- tenne in onore la [littura veneziana. Hoc.
tiri. Vi fiorì, oltre altri servi di Dio^ il co da Vicenza scultore. Nicolò Boldrini
vie vie 101
degno ollievo di Tiziano eccelleiUe pit- allri, essa sola conta da 26,000 abita*
tore, ed anclie intugliatole. Gio. INìccjIò tori, diiuinuiti |)c'r le poliliclie vicende e
Ilossigliani intagliatore in legno. Luigi pel clioleia, puma eisenilo d'un nuaie-
da Porto storico, guerriero e novellalo- ro luaggiore. La su[)erlii:ie della provincia
re, di cui diceuituu in f^croiui {/ •)
p-*''- di Vicenza nella niaggioi- parte è |)ia-

lando della novella (liGiulietla e Piunieo; na ; nord però occupalo da elevale


il

ed Antonio deLoscUi, ilei quale è a slam- montagne, e vari gruppi di monti e di


pa r Acìullts Prololra^oeilia ad fidein colline sorgono al piede di quelle come
codicis sec. XIJ^, l'atav. i843.Co'>ì pu- in altre parti della provincia. Il lìaccld-
l'e il celebre medico d.' Tliieiie, gli ero- glione ne percorre un Ijuou tratto, e do*
ditissimi co. Leonarelo Trissiiio e marcii, pò unitosi al Uelione, conlluiscein esso
Vincenzo Gonzuli, il sommo filologo il.' la Tesina nella quale perdono il nome
,

Francesco Testa, il grande latinista che le acque dei vasto torrente Aslico: laGuù,

fuab.Uologna, ed il geologo die fu di tu- che presìo le sue sorgenti ha il nome di


Dia europea co.lNhirzari Fincati. Un gran Agno, ioadìa l'ovest del paese; e nella par-
numero di vescovi, abbati regolari e al- te orientale corre la Urenta. Il suolo di
tri prelati, fra'quali Pietro Alenzi vesco- questa provincia è ferace di oiolti gra-
vo di Cesena e uditore generale della ca- ni, parlicolarcuente di frumento e maiz;
mera apostolica. Fra gì' illustri viventi il riso, pomi di terra, legumi vi ab-
i i

Dominerò il cullo scrittore e poeta eie- bondano; produzioni però mollo più no-
ganle .Iacopo Cabianca, che diede non labili, riguardo all'esterno coniuiercio,

ha molto u stampa il poema : Torquato sono il vino e la seta. Molle parli della
Tasso, che se ne può dire la biografia provincia danno vini di scelta qualità,
descritta in bellissime ottave rime; il fra'quali si Hregan-
distinguono ipielli di

dotlissimo co. Gio. da Schio, grande a- ze. Vi sono boschi e pingui pascoli, che

cuatoredì libri, iscrizioni romane e patrie alimentano magnifici bestiami. Vi si sca-


memorie, benemerito per le illustrazioni va del carbon fossile, della pietra da cai-
recate alle poesie delcelebre autore della ce, pietra da fabbrica e da macina, l'ar-
Poesia Fidenziaiia co. Camillo Scrolla, gilla noia in commercio col nome di ter-
ed ai fasti del glorioso tra' suoi antenati ra bianca di Vicenza, ed anche delmar-
b. Bartolomeo da Breganze. Del pari, mo un tempo vi si scavava pure del-
:

per riverente all'etto, nominerò il dotto, l'argento. Le acque acidule di Recoaro


virtuoso e zelante nig."^ Pietro Piantou vanno rinomatissime per peculiari ma-
prelato domestico e protonolario aposto- latlie, ed è sommo il concorso alla loro

lieo, abbate mitrato di s. Maria della IMi- sorgente. Sono in questa provincia fab-
sericordia di Venezia, descrivendo la qual briclie di seta, di panni, di stoviglie, car-
badia nel voi. XCI, p. 77, celebrai la sua liere, seghe ec. Il Vicentino è popolato
profusa munificenza colla medesima, a- da più di 3oo,ooo abitanti , e divulesi
matoestimaloda unGregorioXVI.L'U- ne'distretti di Arzignano, Asiego, B.issa-
ghelli enumerò in Vicenza 200 famiglie no, Baibarano ,
Camisano, Cittadella,
nobili. La proposizione concistoriale del Lonigo, INLilo, Maroslic», .Schio, Tliieiie,
l832 disse aver la città bisinille do- Valdagno e Vicenza. Della /'la Ferra-
mus ac viginli octomdle circitcr coni-
, ta parlai nel voi. XCIV, p. 25i e seg. (

plectens incolas. Ora sembra che con- luoghi subuibani di Vicenza sono oltre-
tenga più di So, 000 abitanti. Altri vi modo deliziosi: ha i3 parrocchie divise
comprendono i 10,000 circa de'popolosi in due pro-vicariali formanti il decanato

sobborghi e delle vicine ville aggregate suburbano. Un magnifico portone o ar-


dila città; lo quale fìualmeule, secondo co trionfale apre l' ingresso ul Campo
202 Vie V I c
Marzio di molta vastità
die serve di , Cronam di lìlilano , nella dispensa 7."
pubblico edelizioso passeggio. Fu forma- ilei i8ji8,la quale chiama il dipinto
to fuori della città per esercitare i soldati fulgida gemma dell'arte. Mirabile è la
nella milizia, pe'giuoclii e sollazzi della descrizione che fa dello splendido dipin-
gioventù, eil aiict) per pubblici aflari, ad to r eloquenlissimo p. Bresciani gesuita,
imitazione de' romani. L'arco fu pure in- nella Cn'illà Ccillolica, serie i.\ t. .T, p.
nalzato qiial ingresso alla via che condu- 77. Il santuario lungi mezzo miglio dal-
ce al celeberrimo santuario di lìerico e la città, è in cura de' religiosi servi di
alle falde di sua beata collina. L'amene Maria, il che già notai. Di esso molti
vedute de' colli circostanti e delle verdi scrissero, eilil veronese ab. Zanella nel-

campagne ricreano l'occliio non mai sa- le a^-ie eiiìiiiìe /4d(liz'oni aW A ttnnlc. Ma-
zio di conlemplarle. La vicina cavalleriz- riano ossia origine dell' irurnagini mira-
za fabbricata codisegni di Enea Arnal- colose della B. ['ergine del p. Gunip-
di, olire tulle le comodità [)er la sua de- penbcrgi^esuilaf t, 1, p. 268: Della Ma-
stinazione. Da un bell'arco corintio,erel- donna di monte Berico. riporta il titolo

to nel secolo XV, che dicono delle Sca- di IO opere speciali, tutte riguardanti la
lette, si ha fuori la porta di JMonle 1' ac- coslruzionedel tempioe l'apparizione del-
cesso alla grandiosa scalinata di 200 sca- la ss. Immagine, ed io vi aggiungerò la
lini per ascendere il colle di s. Sebastia- I i." di Filippo Antonio Disconzi: Noti-
no, coperto di giardini e ville, in mezzo zie intorno al celebre santuario di Ma-
alle quali primeggia la famosa Rotonda ria tergine posto sul monte Berico di
Palladiana, signorile edidcio costruito a licenza, ivi 1800 con rami. Sull'ori-
Spese di Paolo Almerico, ed ora possedu- gine del nome Berico vi sono più opi-
to dagli eredi de'marchesi Capra. La Ro- nioni. Si vuole tratto dal borgo di Beri-
tonda fu così delta, perchè il Palladio fe- ca, o dal magnifico teatro detto di Ber»
ce rotonda nel mezzo, e 4 'ogg^ *"
la sala ' ga, posti ambedue a pie'ilel colle. L'esi-
spondenti a 4 facciate con maestose sca- stenza di questo teatro chiaramente ma-
con copia di stanze, le qua-
le di fronte, e nifestasi per alcune reliquie che tuttavia
li formano quattro disgiunti e comodi si vedono ne'palazzi dell'illustri famiglie
appartamenti. E perciò delta la quadri- Gualdo. 11 p. B.irbarano, storico delleco-
fronte Uolonda. Al monte Berico si ascen- se di Vicenza, crede che il borgo riceves-
de per due linee di magnifici portici, che se il nome dal colle, e questo da una fa-
ad ogni IO archi aprono un ripiano divi- miglia romanadettade'Berici, inviata da
sorio,il quale, mentre serve di posa, por- lloma l'anno i5o prima dell'era
circa
ge ililetlo colla progressiva dilatazione cristiana ad abitarlo; quando quella re-
o orizzonte. In vetta si ammira il
del va"0 pubblica spediva colonie a Vicenza a ,

santuario eretto nel secolo XV, e gran- guardar le montagne, perchè cimbri per i

diosatnente ampliato nel 1688 dall'ar- la via di Trento non calassero nel Vi-

chitetto Barella senza detrimento dell'an- centino. Anco l'ab. Zanella colla critica
tiche memorie. Tra' molti dipinti, ijuivi Storia del celebre Santuario, dall'epoca
risplende un capolavoro di Paolo Vero- di sua fondazione ^2^ fino a/ 18 36, Vi-
i

nese esprimente Cristo pellegrino alla cenza i836, edizione 3.^, ne fa copiosa-
mensa di Papa s. Gregorio I. iVeliSSy- mente il racconto che in breve accenne-
58 fu restaurato stupendamente e ritor- rò. Flagellava Vicenza la peste per lun-
nalo al primiero splendore dal valente go lasso tempo di 22 anni, quando a'
di
pittore Andrea Tagliapietra, e fra gli ea- 7 marzo 1426 sul colle di Berico la B.
comiitliesi meritò, scrisse ildottocav. Ci- Vergine, circondata da luce sfolgoreg-
cogua que' ver»t laliui che pubblicò la giaule, appaive a Viocenza vecchiarella
vie vie 2o3
abitante della prossima borgata di Berga, abbondanti raccolte liinosine in altra pro<
e leimpose ili recarsi nella desoluta cit- cessione, in cui convennero 3, ooo per- i

tà, ad annunziarle, che se voleva veder sone; e 3oo individui inferinicliebevelte-


cessare il contagio, costruisse in (juel Itio- ro l'acqua miracolosa, tutti ris.mirono.
go un tempio a lei dediciito, e die al- Compilo appena il tempio, intera(neiite
trimenti il malore avrebbe continuato cessò il contagio desolatore. l*eiò la sor-
ad quando avesserosod-
allliggerla sino a gente si disseccò alcuni anni dopo. Oltre
disfatto il comando. E siccome la don- gli accennati scrittori, altri vicentini tut-
na fece osservare die non sarebbe slata to raccontano , corroborundo il prodi-
creduta, rispose la U. Vergine, che agl'in- gio la costante tradizione d'olire 4 seco-
creiluli promeltesse lo sgorgo d'un uno- li, e le innuinerabili grazie concesse dal-
vo fonte fia quelle pietre, che poi tosto la B. Vergine a quelli che ricorsero al suo
avvenne con prodigio, e quindi con un santuario, o l'mvocarono nel territorio e
ramo d'olivo fatto in forma di Croce, ne'luoghi piìi lontani; non ohe il giuri-
Iracciò sul terreno la pianta del tempio, dico processo, pubblicato dall'ab. Ziuei-
ed luogo preciso ove voleva si costruis-
il la, da Giovanni di Porto giudice e oon-
fie maggior altare, e ne delineò pure le
il sole di Vicenza fatto due anni dopo la
fondamenta, mediante de'solchi profon- meravigliosa apparizione, col com[)!e>so
di; ingiungendole per ultimo, di tutto de'miracoli che l'accompagnarono, sol-
narrare a'vicentini. Vincenza calala tosto toscritta da 82 testimoni oculari dell'av-
nella città del suo nome, fedelmenle ese- venimenlo, ed è l'inconcusso fondamen-
guì l'incarico, ma fu presa per zingara, to della divozione al tempio di Iberico e

non creduta neppure dal vescovo l'ietro di sua grande celebrità. Non fu angusto
IV Emiliani, e ritenuta visionaria esalta- il primitivo tempio, costruito in 3 mesi,
ta, senza alFallo porre ad esame le sue comechè formato in tre navi divise da
asserzioni. Intanto infuriò la pestilenza, due ordini di colonne di pietra, bens\
senza che vicentini ponessero niente al
i successivamente ingrandito, e quindi re-
racconto della vecchia. Trascorsi due an- so magnifico e sorprendente. Il [iropin-
ni e mezzo, 1'
8 agosto i4'28 laMadon- quo convento poi nel corso d'un altro
na apparve di nuovo alla vecchia Vincen- anno, per la pietà de'fedeli, con graiide
za, mentre il morbo vieppiù mieteva stupore fu condotto alla massima sua per-
vittime, reiterando il suo comando. Cor- fezione, e primi ad abitarlo furono re- i

se la vecchia alla città, edovunque decla- ligiosi del ss. Salvatore fondati dj s. Bri-
mando ed esorlando, riuscì a scuotere il gida, a'quali successero gli attuali servi
•vescovo e il magistrato. Laonde il popò- diMaria neh 435. Cento anni dopo, con
lo si recò in processione sul luogo, trovò decreto ordinò la città una processione

i solchi del tracciato tempio, e mossa ivi solenne di ringraziamento per la cente-
vicino la terra, subilo ne scaturì il pure naria ricordanza della liberazione dalpe«
annunziato limpidissimo fonte. Allora slifero contagio. Nelle acerbissime pesti-
tulli pentiti di loro pregiudizievole in- lenze del SyD,! 576,1577, Vicenza sola
i

credulità, fu comandala una solenne prò- poco ne solfrì, e gl'infettali implorando il


cessione pel i5 di detto mese, e con sa- patrocinio della Madonna di Berico , in
grò rito dal suddetto vescovo a' 2 5 ago- breve risanavano. Neh 632 desolando la
sto vi fu gettata lai.' pietra. Subilo con peste le provincie venete, ne restò libera
fervore si die'mano all'erezione del tem- Vicenza per intercessione della Madre di
pio, e coU'avanzarsi della fabbrica, la pe- Dio, onde fece due grandi statue d' ar-
ste andò di(ninueudo, per cui i vicentini genio, che processionalmente cifri per
inolliplicaroDO gli operai, oucUe per le gratitudine al tempio, in cui avea alza-
ao4 Vie Vie
lo un trono di misericordia, un inesau* rent j linde Galasius. - linee Senones
sto funte ili grazie, un porto tli consola- dixisse lince nomina no stris ^ - Antca
zioni. 11 sicuuiacro della D. Vergine, che Ficnnus fama vetusta cnnil. - Gallos i-

ivi somma venerazione, consiste iit


è in gitur senones eam din leniiisse fama esty
una statua tli marmo vicentino, bellissi- illamqua ntnris, af^geribusnuemunitani
ma e di greche forme, con abito e man- romanis opposiiissc, ait ille. - Ilio tan-
to pur di marmo egregiamente dipinti a ttuii Galli viclricin bella gerentes
- Tu

uso di drappo antico. Su questa cima il {•eterifico moenin pnrva locant, - Quo
uobilissituo tempio innalza maestosa la se reciperent : si belli adversa fuisset-
Ironte, presso il (piale da ultimo fu edi- Fortuna^el Lalio gallica terga darent,-
fjcata magnifica torre; e sempre fii segno flinc rem Romanam, Latiumque^laces-
di sagli pellegrinaggi, visitato da grandi sere teinplant ; - Scai mare ^ seu terris
personaggi e sovrani, alcuno per divozio- bella gcreudaforcnt. - Ilaecque Roma-
ne aìbevgando nel convento. Ricchi teso- nas ad nioeniae vertere pracdas j - Ilic-
ri vi furono in vari tempi ollerti, ed io que promeritis, praemia digna viris. -
critiche circostanze tolti via. Famose so- J^ost victos hosles , libcrtatcmque rece-
no le pitture che l'adornano, innumera- plani - Haec Ficentinis nomina dieta
bili i monumenti e le tabelle votive posti viris. - Haec dieta sunt terrae praecla-
a ricordanza dell' infinile ^azie dalla li. ra notilinanos trae. - Il ine Vii entità no-
Vergine concesse. Ogni arte di bello vi mina clara lenenl. E conteso fra gli e-
sfoggia attorno le ricchezze meravigliose ruditi, se la sua fondazione si debba a-
<le'più cospicui ingegni d'Italia in opere scrivere agli euganei etruschi , de' quali
pure d'intaglio, di stui;co, di scultura, di riparlai nel voi. XCIV, p. 2^4, a' veneti
marmi, ili commessi, forniti d'ogni gra- dell'Asia minore, ovvero a' veneti delle
zia e beltà. D<\ quest' altura spazia ira- Gallie. Sembra la piia ragionevole opi-
mensamenle Io sguardo, da un lato sui nione, {|uella che dice Vicenza originata
colli Berici ed Kuganei, dominando le sog- digli euganei. ^el 1783 si pubblicò ia
gette vaghissime pianure, e torreggiar Vicenza del francescano fr. Gaetano Mac-
vedendoin distanza le moli patavine; co- cà,eriiditadissertazione,in fdvore di quel-
me dall'altro canto, a' villaggi, a'casini, li che la vogliono derivata da' jTojcii^ìi o
alle merlate castella segnano il lontano etrusci. Uno scrittore presso Albuni ,
1'

confine le montagne trevigiane, vicenti- di Roma^iom. ^, p. 22g, ritiene la sua


ne e veronesi. Al disotto la nobile villa origine potersi direcontemporaneaa ^e-
Carcano abbellisce la minor De'
collina. rona (V.), 392 anni avanti Gesù Cri-
Setti Comuni del Vicentino, avanzo de' sto, in seguilo della conquista fattane da*
cimbri, parlai ne'vol.XCI, p.464> -^C^» romani. In vece disse il Marchesi, Galle-
p. 181 (ove al XG va aggiùnto 1), XCIV, ria dell'onore,\.i, 358, che fondatori
p.

p. 260 e 3oo. di Vicenza furono senza dubbio tosca- i

Wcema, Vicentia,VincentiafP'iceta, ni, circa due mila anni prima della re-

Vicelia, e più anticamente Ficania^tà denzionu dell'uman genere, ed ampliato-


anche Bitelia secondo Eliano ed lice- , ri i galli : armi fé-
scacciati costoro dall'
tia presso Slrabone, può a diritto van- licissime de' romani, ubbidì alla repub-
tarsi d'essere una delle più vetuste città blica, e poscia alla monarchia di quell'in-
europee. Di questa nobile città scrisse rU- vitla nazione. Fu nobile municipio e co-
ghelli: Traxitautem Ficentiae^vel Fin- Ionia latina l'anno di Uoma 66g,che am«
centiae notnen, vel a l'ietortbiis j)opulis, messa alla romana cittadinanza, sommi-
le/ ab iis^ qui Fici diccbanlur, eiitn co- mstiòcliiari soggetti alle cariche della re-
euntes in unum civitaleni illam ìnsiilue- jjubblica « dell'iiupero. iXcl j68 dell'eia
,

vie vie 2o5


nosda grave ilifTeien/a insorse Ira Vi- compresa Vicenza, [)er avere AHioinolo-
cenza ed Este, a cagione de' coiilìni ter- slo occupata Vicenza e tulli gli altri luo-
ritoriali. Ciodispiaceudo al senato roma- glii aperti della Venezia e dell'Insubri»,
no, spedi a comporla Se^to Attilio Ser- Desiderio re de*loni>ol)ardi celebrò puh-
rano, clie terminò le dissensioni c(jl col- blici giuochi nel fiuuoso tealrodi Beiga,
locamenlo de' termini, avvenimento ce- un tempo situato fra il boi go omonimo e
lebratocon marmorea iscrizione, la (pia- iMìnme Reirone, presso il [)Hla7.7.() de'coii-

le si conservava in Lonigo. iVel declinar ti Gualdo. Eragli vicino un palazzo im*


dell'impero provò sorte comune colle al periale, in cui già avea pronudgata la

Ire città dell'antica Venezia, desolala es- lej;ge Dndiini cap. de coni. F.rnpt. Pie
,

sendo più volte dalle barbare popolazio- Ueiiilerio usurpando le terre del princi-
ri che scesero d'ollremonle, e la domi- palo civile della Chiesa romana e minac-
iiarono successivametite. l'el i." Aitila re ciaiido Roma, Papa Adriano implorò I

degli Unni, se pur non sollri nella prece- la difesa di Carlo Magno re de' franchi,

dente invasione d' Alarico re de' Goti il quale nel jjS sceso in Italia , disfece

nel /\.5i la sottomise ad un funesto sac- Desiderio, l'imprigionò, e s'impadronì


cheggio, con islrage : fuggemlo i popoli del regno longobardo. La parie d'Italia
del Vicentino, cogli altri delle venete prò- toccata a Carlo Magno l'eresse in regno,
vincienelle Lagune diedero principioalla e col nome dire d'Italia lo die nel 781
nobilissima repubblica e cillà di Fene- a suo figlio Pipino, consagrato dal Papa.
zia ('.). Pose fine a tante disastrose de Vicenza fece parte di questo regno, e re-
solazioni il magnanimo intervento della catovisi Pipino, ancor esso fece celebrare
presenza di Papa s. Leone 1 Muggito, \\t\ giuochi pubblici nel suburbano teatro di
Veronese o Mantovano presso Peschiera, Derga, il quale restò poi distrutto nelle
dopo il quale quel flagello di Dio si ri- guerre in cui fuiono involti i vicentini.
tirò dall'Italia da lui devastata. Scrisse Regnando i Carolingi, fu re d'Italia Lo<
Paolo Diacono: linde plurimi vicentini tario I, altro figlio di Carlo Magno, e co-
ad f'cnetas confugerunt insidas insi- , slilui inVicenza nell'SiS uno studio piib-
dentesque progenuerunt incoine ìpd ve- blico, al quale ordinò che concQne'i<ero
netos nohiles Grimanos, Aynio.<;, Gra- gli studiosi di Padova, di Treviso, di Fel-
donicos. Poscia Vicenza soggiacque agli tre, di Cenedae di Asolo. Ciò prova che
Eruli nel 4?^, ed al re Odoacre, il qua- ad onta di tutte le sciagure sollerleda Vi-
le nel 493 fu vinto e ucciso da'Go^/, por cenza,era es«a tuttavia incondiziouenon
cui il loro re Teodorico fu procla(nHto le Ve-
infelice rispetto all'altre città della
d'Italia uno de'suni successori Tolda,
; , nezia. Dopoché Papa Formoso neir8q5
nella metà del V secolo la devastò, quiii- coronò imperatore il tedesco Arnolfo re
di nel 552 ucci»oda INarsete capitanodel di Germania, Papa Giovanni XII nel 96?.
l'imperatore greco, compiendo il ricon- coronando imperatoreOttonel rediCier-
quisto d'Italia, comincialo da Belisario ; mania, trasferì definitivamente l'impero
poiché Teia ultimo re de'goti, morì nel da'fiancbi agli alemanni, ed essendo egli
553 traTrento e Verona, il cui arti- dal 961 re d'Italia, questa con Vicenza
colo, quanto agli avvenicnenti comuni passò nel dominio degl'imperatori rorna-
alia regione, va tenuto presente, dispen- no-gerraanici. Ottone I fu largo in con-
sandomi da replicai li in questo. Inaspri- cederle privilegi , la città cominciando
to Warsele dalla corte imperiale ,
chiamò ad usar le leggi imperiali , e pagando il
a invadere la bella Italia Alboino re de' Iributodel lodroairerarioimperiale.Nel-
Zo/i^oirtr^/, i quali calati in essa nel 5(j8, l'irruzione terribile degli ungari, essi nel
luuganieDte Dedotuioatono la più parte, qoS s'impadronirono di Vicenza , Tre-
2o6 vie Vie
\iso e Padova: deplorabili furono le lo- ti e ad intestine discordie. Imperocché,
IO stragi e rovine, rs'eiraiitio louo due essendo già più di 24 anni, che Vicenza
potentissimi capi di fazioni, Felice e Ma- era signorilmente retta e governata da'
l'io, benché congiunti io parentela, a vea- vescovi, sembrò molto strano a'cittadini
110 cotatito oppressa e occupata Vicenza vedersi privi dei loro ullizi e magistrali
che non vi era [)iìi sicurezza, né pace; di civilreggimento, comincialo circa il
perché divisi fra loro vicentini, altri i secolo X, e precipuamente che il patrio
seguivano Mai io e altri a Felice aderiva- consolato non avesse l'anlenoie dignità ;
no, onde fi equentis>ime erano le fazioni e tanto il malumore andò tra loro cie-
sanguinose e le morti; finché prevalen- scendo, onde rinnovar l'aulico civico go>
do iMario, a Padova fuggì Felice. Ma i verno, cherisolvetlero rivendicarlo. Ven-
padovani dubitando di lui , perché du- ne assalilo il castello di Brendola, pos-
ranle la sua dominazione in Vicenza, ne seduto dal vescovo, iodi fu preso e ripre-
avea ricusata l'amicizia e mostratosi anzi so da'Vivaresi difensori del vescovo. la
contrario, lo respinsero. Questo contegno seguilo seguirono zull'ti in Vicenza stessa
piacque tanto a Mario, che inviò amba- colla peggio de' Maltraversi capi-parte
sciatori a' pailovani
per ringraziarli, ri- de'nemici del domiuio temporale del ve-
chiedendoli d'unione e di accordo, come scovo: fugati questi, e molli esiliali da'
segui ; restituendo i padovani a Mario seguaci del vescovo e da'suoi ministri del
ilcastello d'Oigiano del Vicentino, di cui fì>co, non si nconciliaruno con Torengo,
daqualche leinpueransi impadroniti. Po- che colla mediazione d'Enrico V, venu-
clii anni dopo cominciarono altre dilfe- lo in Italia nel i i 10, per ricevere in Ko*
lenze Padova e Vicenzn pe'conflni ter-
fra ma la corona imperiale, onde i fuoruscili
l'itoridli, argomento di frequenti gare e ripalrìarono : il magistrato de'consoli fu
guerre municipali. Inaspritesi nelio49» rimesso nei suo vigore, restando al vesco-
scoppiò la guerra tra le due città; segui- vo gran parte di autorità nel governo
lono vari combattimenti, ed padovani i temporale. Inoltre Enrico V, trovando-
s'impadronirono di molti castelli e terre siin Verona, quietò le discordie insor-
del Vicentino. Talora fu Vicenza gover- te tra' vicentini epadovani. Nel i 1 1 i5
nata da duchi e da conti, per gì' irape- nuuvi contrasti ebbero luogo, per la oa-
ratori, i (piali concessero privilegi a've- vigazione dell Adige tra'viceutini e i pa-
scevi della città con regalie principesche, dovani. Si presero le armi, e in sul pun-
onde i vescovi goderono per lungo lem- to di combattere,! capitani padovani per
pò di molta influenza nelle cose civili ; e impedire 1' effusione del sangue e la ro-
secondo il citato Marchesi, per aver i vi- vioa de'luoghi circostanli, s'iutromisero
cenlini riveriti i loro vescovi per signori, per un compromesso nel doge di Vene-
essi s'intitolarono vescovi, duchi, marche- zia, e vi riuscirono. 11 doge compose la
si e conti di Vicenza; titoli che continua- vertenza, sentenziando :Che la naviga-
rono a ritenere cessata la dominazione zione da Drusagra^sa, sino alla Badia, fos-
temporale. Fra gli altri il vescovo Toren- se libera a tutti; e che lutti gli edifìzi e
go , nel I i 08 teneva il domìnio tempo- mulini de' dintorni , restassero nel loro
rale della cillà ; di che malcontenli pa- essere. Derivò la questione, perché allo-
lecchi de'vicentini, mano armala gli tol- ra il nobile castello di Cologna, il cui ter-
seroil castellodiljrendola,ch'egli poicolle rilorio arriva all'Adige, apparteneva al
iniliziericupeiò. Perciò molli nobili èva- Vicentino, ^on tardarono a insorgere al-
sero, ritirandosi San-Bonifacii a Vero-i tri dissidi, per l'acque del Bacchiglione,
na, Monlecthi a l^aduva. Le quali cose
i
Ira Vicenza e Padova, con funesta guer-
diedero occasione a molli cgiavisconcer- la , perché popoli della Marca Trevi-
i
V I e V I C -107

giano , con comuni diurni, seguivano le scio è la Croce, colla parola ficiencie. E
parti dell'una o dell' ultra, liilunto nel nolo che l'odierno stemma municipale si
II 37 portatosi in Roncaglia l'imperato- forma d'una Croce piana, lo scudo essendo
re Lolaiio II, e riuscendogli mole.sli tali sovrastato dall'Aquila bicìpite. Ria quel-
combatlimenli, quando gli atnbascialuri la libertà, che allora Vicenza intese pro-
delle due città si recarono a giurargli fe- cacciarsi, le divenne assai funesta per le
deltà li pacificò interaincnle. Tuttavia
, rinnovate discordie cittudine, e per le fa-
poco dopo per le acque e pe'conlìni nuo- zioni de'Guelfi e Chibrllini, che assai
ve divergenze commossero i vicentini e la lacerarono, e per le lotte ancora che
i padovani : n quelli si unirono i verone- quasi di continuo ebbe a sostenere colle
si, ed a questi i trevigiani, i cenedesi ed i vicine città. Sul priiici[)io del secolo Xlll
coneglianesi. venne a battaglia, ed vi-
^)ì 1 si formò in Vicenza una università sor-
centini disfecero padovani. Continuan- i ta da uno smembiamenlo di (|uella di
do le sanguinose ostilità, l'apa Innoceo- Lologna ed il capitolo della cattedrale
,

zo 11 per troncarle mandò i cardinali le- le donò la chiesa di s. Vito con tutte le

gati Guido di Castello e Allucignoli (poi sue rendite : tuttnvolta essa prosperò
Celestino II e Lucio 111) nel i i 44) <iuali breve tempo, e [)Ochi anni dopo pel rin-
in Verona, col patriarca d'Aquileìa, ed i novamento di qtiella di Padova, a mo-
vescovi di Verona, Vicenza e Padova, ri- tivo de'privilegi che le concesse Federico
composero gli animi. l'ili tardi rinnova- li venne impedito alla vicen-
nel 19,22,
tesi le discordie fra il Sacerdozio e l'Im- tina di progredire. Il prof IMercmi, nel-

pero, massime quando l'imperatore Fe- 1' opuscolo che dovrò ricordare eoo
derico! sostenne colle armi lo scisma del- riconoscenza , afferma che l'università
l'antipapa Vittore V, contro il legittimo di l^adova tosto era divenuta una delle
Papa Alessandro 111 eletto nel Sc) il i 1 ,
più rinomate d' Italia ,
giacché la ce-

comune di Vicenza col magistrato civi- lebrità de'suoi professori per ogni gene-
co, indignato pure per la prepotenza che re di arti liberali , vi chiamava scolari
vi esercitava, ne profittò per aumentare da tutta l'Europa; ed inoltre aggiugne,
il potere, dichiarandosi indifesa del legit- che verso il 1 2 9 già avea cominciato la
1

timo Papa, cui ubbidiva fedelmente il Padova a dominare in Vicenza.


città di

vescovo; e fu uno de' primi ad entrare Nel novembre 1236 l'imperatore Fede-
nella famosa Lega Lombarda per repri- eoa
rico li, entrato furiosamente in Italia
mere l'esoibitanze di Federico I, perse- grande avendo osato resis'.ergli
esercito,
cutore della Chiesa. Ed ebbe poi ezian- Vicenza, nel novembre non solo con fro-
dio parte nella pace e concordia, segui- de se ne impadrom, ma la abbandonò al
ta tra il Papa e l'imperatore nel i 177 saccheggio ed arse in parte; indi ne die
ìd /'eìiczia, e quindi nell'altra famige- il governo al feroce Ezzelino 111 da Pio-

rata pace conclusa in Costanza nel 183, 1 mano, come avea fatto di fcrona (^^.),

tra Federico! eia Lega Lombarda. Laon- il quale quindi s' impadronì di Padova
de a tenore de' patti stabiliti con tale ac- (y.). Per la desolazione a cui soggiacque
cordo, Vicenza si resse quindi a repub- la città di Vicenza, restò distrutta l'uni-
blica. Forse in questa o altra epoca bat- versità degli sludi e perì ogni scientifico
ic la propria moneta
ed una ne trovo , stabilimento ; così restando ancora pri-
descritta dal Muratori nella Disserta- , vata del suo politico reggimento, laon-
zione 27.', da lui veduta nel museo Laz- de può dirsi che cessò 1' esistenza della
zara. In e.>sa si vede un'Aquila nel mez- sua piccola repubblica. Tiranneggiata
zo, e airintoruo la parola Cii'itas ; più dall'empio Ezzelino III, respirò alla sua
UQO scudetto eoo ai me ignota, r^iel rove- morte, avvenuta verso il fiue di seltem-
2o8 vie V I c
bie I 2 'jq. E goilulo qualche anno appe- un YÌcenlino emigrato, che trovavasi al
na tl'i()i.li|)eii(Jci)za, si vide costielta a ri- suo servizio, di sollevare cogl'intrighi la
cevcMe «liilla ie[)ubblica di Padova i suoi sua patria, procurandogli i soccorsi da Cau
rettoli; la quale divenula polente, sein- Grande I, e istigando tutti ad un tratto
pie proletta dalla Cliiesa e dal partilo i vicentini a prendere le armi, a caccia-
guelfo, avea ricuperato per la beiiellca ,
re la guarnigione padovana e ad inalbe-
iiiMueuza d'un libero governo, quella po- rare imperia li. Quest'av veni men-
l'acpii le

polazione e (jueile ricchezze , onde era to fu cagione d'una guerra tra Padova
da Ezzelino 111 comune
slata s[>ogliata e Vicenza, protetta dal signor di Vero-
nemico. Vicenza erasi perciò sottomessa na, il (piiile dopo aver aiutato con tulle

a'padovanì, governata per essi da un pie le sue forze Enrico VII, chiese ed ebbe
tore del consiglio di quella repubblica ; in ricompensa il governo di Vicenza col
e tutti i guelfi della Marca Trevigiana sì titolo di vicario impeiiale : e sebbene a'
dirigevano a seconda de' consigli di Pa- viceiiliiii dispiacesse di perdere così pre-
dova. Non pertanto in seno a tanta pro- sto la libertà che avea no di fresco ricu-
speiitù l'interna pacetlella repubblica era perata ,
gli aprirono le porle e a lui si

doppiamente minacciata.! vicentini ver- sottomisero 5 aprile i3i(. Allora il


a' I

gognandosi ormai di vedersi soggetti ad signor di f'erona introdusse in Vicenza


una rillà lungo tempo rivale, oiliavano i soldati mercenari eh' egli avea assol-
,

assai più governo di Padova, che il de-


il dati di diversi paesi e lingue, e non ri-
spotismo e anziché rimanere sotto lo
: sparmiò a'vioentmi le vessazioni che spe-
slesso giogo, erano disposti a porsi tra le cialmente in (pieir epoca accompagna-
."
braccia del i tirannodi Lombardi.<i, che vano un governo militare. padovani che 1

fosse assai potente per umiliare pado-


1 aveano ragione dì temere lo Scaligero,
\ani. D'allra parie la gelosia della no- il quale in virtù del suo titolo di vica-
biltà e del popolo erasi , come r.ell' al- rio i(nperiale nella Marca Trevigiana ,
tre città italiane , manifestala anche in non pretendesse di aver sopra la lorociltà
Padova, e più volle il governo era ve- que'medesimi diritti che esercitava sopra
nuto in mano degli artigiani, diretti da' Vicenza, più non ascoltando che la loro
tribuni del popolo, detti ga.staldoni. Al- impazienza e la loro collera, armarono
lora lo stato perdeva in faccia agli stra- le loro milizie e assoldarono mercenari

nieri la sua forza e la considerazione, di per intraprendere la guerra. Le pri-


cui godeva padovani nel complesso
: ed i me oslililàfurono a danno degli abi-
della loro condotid meritavano spesso tut- tanti delle campagne; mentre su Vicen-
ti rimproveri che sono slati fatti alle
i
, za lo Scaligero aggravò la sua tirannia,
assolute democrazie. Durante la spedizio- per cui vi scoppiarono congiure contro di
ne in Italia dell'imperatore Eurico VII, esso; ed in Padova furono perseguitati i
in più modi manifestossi l'inconseguenza gtiibellini,e Guglielmo Novello loro capo
de' padovani : a vicenda or volevano re- venne trucidato. Il luogo in cui si veniva
sistere, or far con lui la pace, gelosi di Can più frequentemente a battaglia tra' due
Grande I della Scala signor di Verona, e popoliera quelloin cui il DacchigIione,nu-
vicario dello slesso imperatore, ricomin- meclie attraversa il Vicentino, si divide in
ciando la guerra. Egli è vero che le pre- due rami, uno de' quali dirigendosi al
tese d' Enrico VII erano propriamente sud-ovest bagna le campagne d' Este, e
fatte ad eccitare la diiruleiiza della repub- l'altro al suil-est quelle di Padova. L'ab-
blica, e la sua condotta poteva averle da- bondanza deiraccjue raddoppiava la fer-
to giusto motivo di lagnanza. In mar- tilità di quelle ricche campagne, ed il

zo o aprile del i3i i avea permesso ad possesso del fiume, per tarue una minore
vie vie 209
omngqif.rpjii le dall'una odall'allra pjir- sef^'giare queir ncque. Mercuri Il prof. ,

le, era clellii più alta imporluuza pe'ilue culla sloria degli a wenimeuli, cui fauno
popoli, i (|unli altaccaroiiu, luvesciaronu, allusiuue i versi del soiuuiu |)ueti'i, inassi-

I ialzai niK) più volle le dighe, onde de- U)e del viceulinor'eiiello.ililuciila eclùa-
viaie il c<jr>r) dei fiume e lestrìngerlo iti lisce il vero siguincato de' medesimi, la
paltule : (pie>la è la spiegazione più nalu- queste zulfe padovani ei ano sern[)re su-
i

lale e più vt-ia ilei Itizello ili Uaute ne' pcnoii di numero e di iiccliezze: ina lo
vei si 47 del 0. IX ilei rara(li.so,Ciiìo-
4(> e un'armata formata quasi
iìcaligero avea
ra fot se non inlesi da'commenlalon ; sei)- esclusivamente di mercenari, accostuma-
bene non sia men vero, che appunto per ti dalla fanciullezza al mestiere dell' ar*
le zuffe accanite occorse pel corso di mi, laonde vinceva i padovani colla di-
tali acf[ue, esse più volte ebbero a ros- sciplina e l' arte della guerra. Avendo i

seggiare di umano sangue. Su di ciò padovani adunato le truppe sussiiliarie


merita di essere ponderata la dotta: di Cremona di Treviso, del marche-
,

Niioi'issiiiia s/)iei;(ìzio/ie del tt'i zetlo i/tl se d' Este e gli esiliati di Vicenza e di
,

canto fX del Panidiso : Ma presto ila Verona , foroiò lui esercito di 10,000
che Padova al ^a\iH\tì ec. si fissa il E cavalli e 4o>ooo fanti, armata for-
l'òo'Ò come ejwca dilla gita di Dan- midabile che pareva biislante a con-
te in J crona. Lezione IX del profes- quistare tutta la Lombardia. Pure s\

sore FilijìjiO Mei cnii, Roma tipografia grande armata, iu vece ili fare (piulche
delle Belle arti 853. Estratto dal Gior- 1 strepitosa impresa, nou giovò ad altro,
naie Arcadico, t. i3i. Questa IX le- che ad attirare sopra la regione della
zione il eh. prof. Mercuri graziosameo- Venezia un altro flagello. Si tenne luogo
te si couipiacque intitolarmi, con dedica- tempo accampala, esposta all' arder del
toria onorevolissinia ed eminentemen- sole, iu riva a'fiumi, le cui torbide acque
le confollante, laonde penetrato d'inde* appena si muovono: le malattie vi pre-
lebile gratitudine, qui ne rendo soleu- sero piede, ed una crudele epidemia di-
ni e in)periture azioni allettuosedi gra- strusse nello slesso tempo due campi e i

zie. Avendo finora, quanto all'epoca, par- le due città. In Padova nel maggio insor-
lato colla pregevole e sapiente lezione, se tenibile insurrezione, trucidando ica»
conviene riportare versi che ne sono in i pi delgoverno e saccheggiandone le case,
parte il precipuo argomento. Illa loslo e per acclamazione fu dato lo stendardo
Jia che Padova al palude - Cangerà del popolo ad Obizzo Carrara. Poco do-
l'acqua che f'icenza bagna, - Per esse- pò padovani, condotti dal podestà Pon-
i

re al dover le genti crude. Dichiara il ziiio Ponzoni, attaccarono Vicenza, da cui


prof. Mercuri Padova cangerà alpa- : erasi allontanato lo Scaligero, recandosi
Inde o in palude C acqua che Vicenza a Verona per soccorrere Matteo ViscoQ-
i<7i,'/2(7,nonsignifica,come S|)iegano icom- li; per sorpresa s'impadronì del sobboi'-
inentalori, c<//;ì^<'/yì (intendi di colore fa- go s. Pietro a' a settembre, egli abitanti
cendola col suo sangue rosì«eggiare) l'ac- sentendo guarentita la lorosicurezza, to-
(jua che licenza bagna (l'acqua del sto gridarono : f'iva P^f/oi'rt, desiderosi
Cacchigliune ), ma (juanlo con esso pò- di lornaresotto raiuministrazione repub-
c'anzi ho riportalo. Cui l'autore soggiun- blicana de' loro padri, e di scuotere il
gè: Padova volgerà al palude l' acqua giogo di Can Grande I. Frattanto i vi-
e/te Vicenza bagna, rompendo le dighe cenlini, permegliodifeodere il corpo del-
e deviandone il corso delJlume Bacchi- la città, tentarono d'incendiare le case
g^//o«e. E così sparirà la quantità de'mor- del sobborgo più vicino alle mura; e quia-
li, che, secondo i commeulaloii, fece ros- di i lueiceaan si abbaudouarooo a sac-
VCL. xcix. i4
2IO Vie V I C
cheggiìiie senza misericordia il sohlvir- forti di Monselice, Montagnana ed Esle,
go, in onla alpromesso di lispetlarlo, risparmiando le terre de'suoi amici Car-
non risparmiandosi né le chiese, né i mo- rara, ne' quali i padovani ormai aveano
nasteri, commettendo inique brutalità posta la loro coniìdenza. Finalmente,
contro le donne d'ogni età e stato. Tutto siccome la repubblica di Padova soiVri»
saputosi dallo Scaligero, rapidamente cor- va ogni giorno nuovi mali, fu piocla-
se a Verona, e chiamati i suoi compagni mato Giacouioda Carrara solo cnpa- il

d'arme, per la porta Liseria, con loo di ce dicomandare alla nazione. Cos'i eb-
essi pioml'ò sui padovani, i quali intenti be line la repubblica di Padova e co-
al saccheggio e sparpagliati, compresi di minciò il principato de* Carraresi a' 23
terrore fuggirono, cadendo prigioni Van- luglio i3i8. Premesso dal prof. Mercu-
ni Scornazzano, Albertino Mussato di ri tal quadro storico de' fatti di Vicen-

grande ingegno ed erudizione, uno de' za e di Padova, e delle guerre del 3 i, 1 i

più letterati uomini del suo secolo, Gia- 1 3 4 e I 3 7, ritiene che Dante scrives-
1 I

como e Marsilio da Carrara, con altri se i riferiti versi dopo il i 3 i i e 1 3 r 2, e


22 cavalieri e 700 plebei circa, oltre 36 fors' anco dopo il i3i8. Dell'acquisto di
morti. Questo numero di uccisi, confer- Vicenza fatto nel i3ii dal signor di
ma la spiegazione data dal prof. Mercu- Verona,\o già avea pailato in quell'arti-
ri al terzetto surriferito. Ambo le parti colo, in uno alle guerre co' padovani, che
si prepararono nuovi combattimenti,
a egli 328, e nel seguente an-
sottomise nel 1

ma V eccessive pioggie die inondarono no Treviso ; che presso


e del soggiorno
tutta la campagna, ritardarono le ope- di lui fece Dante (un suo insegnamento

razioni militari, diedero luogo a propo- morale, circa l'apparenza del vestito,
dopo armistizio, fu sot-
sizioni di pace, e Io riportai nel voi. XCVI, p. 177). Nar-
22 di ottobre i3!4- La pa-
toscritta a' rai pure, che nel i33q, per la vacanza
ce non ebbe lunga durata, per cercare i dell'impero, non riconoscendo la s. Sede
padovani l'opportunità di vendicarsi del- Lodovico V il Ba^'aro, P;ipa Benedetto
con deviar 1' acque del Dac-
la disfatta, XII costituì Mastino II della Scala vica-
chiglione rompendo le dighe, come fece- rio di Vicenza con annuo tributo, il qua-
ro, per inondare Vicenza, ond'è detto che le andò perdendo i suoi stati, nel i345
le genti, cioè i ^«c/y? padovani, sono cru- solo rimanendogli Vicenza e Verona,
di e al dovere, cioè alla soggezio-
restii Era signore e capitan generale d'ambe-
ne di Enrico VII e del suo vicario Cane due Antonio della Scala, quando guer-
dalla Scala. E questa è 1' ulteriore base reggiando Francesco I da Carrara signor
storica del terzetto in discorso, e non di Padova, questi si trovò forzato a chia-
cangerà 1' acqua in sangue, come crede mare in suo aiuto Gian Galeazzo Viscon*

e spiega la comune di tutti gli esposito- li signor di Milano nel 387 a cui An- i ;

ri. Nel i3i7 molli fuorusciti di Vicen- tonio non potè resistere: a' 18 ottobre di
za, Verona, Mantova e Padova, senza il tale anno, alcuni traditori diedero Ve-
consenso di questa, congiurarono per as- rona al Visconti, e Vicenza fu presa dal
salir Vicenza, che impaziente tollerava il Carrarese, a cui poi Gian Ga- la tolse

giogo Scaligero, e portatisi la notte de* leazzo, e così cominciò dominio de'Vi- il

17 maggioad una porta della città, ven- sconti su Vicenza, divenuti duchi di Mi-
nero traditi; poiché Cane che li aspet- lano nel 13^5. Morto Gio. Galeazzo a*
tava, si scagliò su di loro, gli uccise, fe- 3 settembre i4o2, molle città si sottras-
ce prigionieri e fugò gli altri. Indi gra- sero al dominio Visconteo, retto pe'figli
vandosi con Padova della rotta pace, ne dalla vedova Caterina, aspirando Fran-
guastò il territorio, impdronendosi de' cesco II da Carrara alla signoria di Vi-
V I e Vie 211
perù fu esortala dalla
ceiiza, la tjuale g^io i suoi polilici destini, cominciò uu
reggente Caterina, die la «.lìcliiarò li- coniugio pestilenziale ad afOiggerla, e
bera, per suo bene a darsi alla possente perduto (atulmenle sino al i4?H. Ad on
repubblica di /'fnezia{/ .)co\ territorio, ta che Vicenza col suo territorio fosse
ilche i vicenliniest'guirono nel i4<->4i ^^^ pervenuta in potere pienissimo della re-
dedizione spontanea, e di essa seguirono pubblica di ^'enezia, Drunoro della Sca-
le gloriose e tristi vicenile, e in fine la du- lasi adopiò per ricuperare le signoriedi

ra sorte,dopo aver goduto beneOzi di i Verona e Vicenza, ed entrato in grazia


quel regime. Con Vicenza fecero la loro dell' imperatore Sigismondo, questi con
dedizione anclie i Scile Comuni dei Vi- diploma de' •22 gennaio i4i'2 lo dichia-
centino, i (piali pure ebbero dalla veneta rò suo ^ icario imperiale di Verona e di
repubblica statuto e speciali privilegi. Vicenza; quinili nel i434 con altro di-
Signoreggiata N'iceoza in diveise epoche ploma gli confermò due i vicariati, esten-
da' suoi occupatori, tali passaggi di po- dendoli primogenito de'suoi figli ma-
al
tere la fecero vittima e nido, come tutte schi in perpetuo, mentre non avea né
le altre città d'Italia, di dissensioni inte- moglie né [irole, e in mancanza della li-
stine e di particolari vendette. Fu dun- nea mascolina di lui, gli sostituì figli di i

que allora, che stanchi i vicentini da tan- Fregnanoe di Paolo fratelli di Drunoro.
te desolazioni, spontaneamente si diedero Questi non furono che raeii titoli, per
al governo de' veneziani, con quelle gua- nulla venendo alterala la signoria vene-
rentigie usale io que'teuipi, e così respi- ta. Vicenza restò sempre fedelissima ad
rarono lunga pace, ed assicurarono la essa, anche per le conseguenze della fa-
loro tranquillità. Venne perciò Vicenza, tuosa lega di Cambray, conclusa a danno
osserva il Marchesi, come primogenita della repubblica di Venezia. Il collega-
degli slati di terraferma, privilegiata dal to imperatore Massimiliano I, pretese \\-
senato veneto con singolari esenzioni, e cuperarla, con Verona e Padova, quali
sopra tutto colla conoscenza delle cause feudi dell' impero; il senato veneto in
civili permessa al collegio de' dottori, e sì critiche circostanze gliele cedette nel
delle criminali al consolato, con amplis- iSog, colla lusinga di guadagnarsene il

sima facoltà di bandire icolpevoli, di con- favore, e dichiarando esser pronto a ri-

fiscarne i beni, e di condannarli anche a ceverne da lui r investitura. Entrate le


morte. Per l'alletlamento di queste e di truppe imperiali in Vicenza, vi cofomi-
altre onorifiche dimostrazioni, Vicenza sero riprovevoli enormezze,aggravaì?do3Ì
professò una sincera fedeltà e ubbidien- così l'infelice condizione della città, per
za alla serenissima signoria. Aggiunge il essere ancheallacciala dall'interdetto fui-
Rlarchesi, nel iy35 contenere Vicenza minato a' 27 aprile i 5o9 da Giulio li

4o,ooo abitanti, in prova delio stato flo- contro i possedimenti veneti, per ritene-
rido a cui pervenne sotto la protezio- re la repubblica varie terre di s. Chie-
ne di s. Marco; godere un contado vasto sa; pena severa ecclesiastica, che quindi
neiresteusione di miglia '5o in lunghezza, tolse a'24 febbraio i 5i 0. L'imperatore
24 in larghezza e 160 di circonlerenzaj prima di tornar in Germania erasi riti-
polendosi in esso enumerare 180 villag- rato a Vicenza nel precedente ottobre.
gi, i4 vicariali e due podesterie. Essen- Gl'imperiali lasciata Vicenza, poi la ripre-
do il paese delizioso, ferlde, produttivo: sero, commettendo quelle barbarie chesa-
gli abitanti delle montagne essere forli e grificarono piìi di Gooo donne e fanciulli
bellicosi, capaci di difendere il contado co' loro averi, pel uarrato con isdegno
da' nemici assalti. Ria nello stesso anno nel ricordalo articolo Venezia. Nel mede-
i4o4, in cui Vicenza cambiò in me- simo i5io la repubblica ricuperò Viceo-
C112 Vie vie
za, Bassano, Cillaclella e altri luoghi del neto mosliò non più gradire in Vicenza
A'icentiiio, gl'imperiali imponetido a've- l'adunanza, percliè dovendosi probabil-
neti l'obbligo di li;dellà verso l'itnpera- mente Irallare d'una lega del cristiane-
tore, e di riconoscere the da esso tenevano simo contro il lui co, era un provocare
Vicen7a, Verona e Padova.' — Zelando Solimano 11, da poco pacificato colla re-
Paolo 111 la convocazione del concilio gè- publìlica, a nuove ollese, coiicedenilo una
nerale da teiicisia Maittovd, ma che lor ciltà per residenza d'un assemblea che
poi fu celebrato in Treiilo[y.)Jt<:e prò- macchinasse guerra a quell' orgugliuso e

pone nel 1 537 a'piiiicipi cattolici, in ve- polente sultano. Si disse, che alloia la

ce di IMantova, una delle città della re- città fosse infella di eretici, e realmente
pubblica di Venezia, e coll'annuenza di lo fu poi, massime verso il i5G3, e non
essa fu stabilita Vicenza, benché il sena- risiedervi il vescovocardinalllidolfi, mea-
to pre^ò per la dilazione. Il Papa pubbli- Ire non pure era necessaria la [ìresenza
co la ecumenico di Vi-
bolla pel concilio del [ìaslore, ma che fosse un apostolo,
tenza r 8 ottobre iSSy pel i.°dimag- Tultavolla ne'tiattati per la celebrazione
giù del seguente anno, nominandone pre- del concilio, il legato ammonì che si ri-

sidenti i cardinali Campeggi, Simonetta prendessero gli abusi in universale, e nou


e Aleandro. Ma i principi di Germania si nominassero le persone in particolare,
non acconsentirono quanto al luogo, i acciocché il zelo non tralignasse in offe-

\escovi non vi si portarono, e l'apertu- sa. Con tuttociò i piesidenli, tutto rac-
ra non seguì. Laonde Paolo III, (|uanilo contarono al Papa, ed essere necessario
nel i538 si abboccò uel maggio in ^iz^a avvisare il cardinale perchè togliesse lo
con l'imperatore Carlo V e con Francesco scandalo. Si volle dagl'iniperiali pure al-
I re di Francia, li sup[)licò caldamente a quanto tacciare Paolo 111 perchè l'inli-

mandaie i loro vescovi nella comoda cit- mazioni di Mantova e di Vicenza erano
là di Vicenza per dar principio al conci- andate a vuoto; ma di questo era egli
lio. Essi peròsi scusarono con diversi pie- allatto innocente; anzi avea egli tenuto
testi,piegando il Papa a prolungar di i suoi legati in Vicenza uu mezz' anno,
più il tempo per cominciarlo, JNaiia il con invitarvi per lettere vescovi d'ogni i

cardinal Pallavicino, neir/5/or/rt del con- provincia, e con mandar nunzi speciali a
CìLio di 7 tento, the Paolo III nella boi- lutti i [irincipi per quell'alfire. iS'è giusta-
la di promulgazione lodò la pietà del se- mente si ascrivesse la mancanza del suo-

nato veneto per concedere Vicenza all'a- cesso alla condizione delle mentovale cil-

dunanza del concilio, e poi mandò a rin- là, quasi meno adatte al concorso di va-
graziarlo i vescovi di Regio Rangoni e di rie nazioni ; essendo noto che piuttosto
Verona Gibeiti,e insieme perdeputazio- per la comoilità de'luoghi, e per la fcr-

ne de' cardinali legati a fare in Vicenza tililà erano assai migliori di


de' paesi
gli acconci apparecchi. Frattanto si con- Trento, che altri preferivano. Allieinve-
siderò, se conveniva the il Papa tosto vi ce furono le cagioni, e massimamente
si recasse in persona, come avea dichia- la guerra fra'principi cristiani, potissimo
rato al mondo cattolico, per autenticare impedimento al concilio. Dopo «he que-
r elllcacia del concilio; ma prevalse il sto erasi aperto in Ti ento, restalo sospe-
consiglio di attendere prima 1' effettua- so nel compimento, questo curando Pio
zione de' preparativi, e 1'
arrivo de' ve- IV, disse uli'oialoie veneto Amulio, vo-
scovi e degli oratori de' sovrani; e piut- lersi da lui all'uopo Trento o altro sog-
tosto v'inviasse i suoi legali, e poi a se- giorno sicuro, tranne Germania ,
per
conda del risultato del congresso di Niz- ragionevoli molivi esposti dal Pallavici-
za, di là vi si portasse, ludi il senato ve- no; tua se si rilìutasse Trealo, l'interro-
vie vie ai3
co se la sua repubblica si piegliereltbe a no nel i5^o, o pocr) dopo, ne' contorni
coiiceilere alcuna tlelle sue cillà, come tli Vicenza una specie d' accaileuiia [)er

alile volle avea conilisceso intorno a Vi- cliicutcre sulle 0[)inioni rcli|^iose die iu-
ct'nza. Uispose l'Auiulio, piacer^li Treu- coniinciavaiio in que' le(U(>i a turbir le

lo, tua ignorare il pensare ilei seiiiilo; menti ; e Lelio Socino sauese, poi eresiar-
clie quando fu accord.ilo Vicen/a, la re- ca ecaposelta de'sociniani, vi fu ainmes-
pubblica non era guerra Col turco, e
in so per sua sventura e di quelli die ne se-
invece allora ferveva, il che avrebbe ina- guirono gli empi errori. Sco[>ertosi dal
Sprito i sospettosi Inrclii a danno d' Ita- senato veneloiilenebrososegietodi (piel-

lia e del re^lo della crislianitìi, es><'ndo le adunanze, fece arre>lare e anche giu-
presso loro faina che ne' concilii si trai- sliziare componenti, altri fuggendo, fra*
i

tasserò leghe contro Turchia, e posto a quali Socino, lasciandovi però fatalmente
gravi rischi la repubblica slessa. Il l'iipa il germe de'Ioro errori. E a proposilo ri-

capì, e dichiaiò non voler e<|UMre a tra- cordare: Intorno alla Hijorin:i ed a leu-
vagli la signoria. Allorché fu denunziato lalìvi per iiitroilniiit in Italia, avver-
il concilio generale doversi tenere in Vi- ti nienti del cardinal Gaetano Baluffi
cenza, la cappella maggiore della calle- vcscO'k'O d' Imola, ivi iSSo. Edil grave

drale, ordinala dal cardinal Zeno, esige- articolo che si legge nel n. 217 dei Giar-
da uno spazio pili an)pio e una comodità naie di Roma del lii^g, in cui sono ri-

più opportuna pel presbiterio ; per cui feriti diversi degli errori di Nocino, e la
fu d' uopo rimuovere l'altare già eretto, prelesj riforma che voleva introdurre ia
ed suddelegali pe'[)reparalivi al miglior
i Italia ; lodalo con panegirico a'nost ri gior-
decoro e comodità del concilio, sum- i ni dalGioberli d'infelicefama,nelGe,f»i7<^z
nientovati vescovi Giberli e Rangoni, a- //JOf/cr/iO, con dire aver egli vendicalo al-

vendo considerato la condizione della la nostra penìsola l'onore di aver messo al


catledrale, in cui la cappella u>aggiore mondo il progenitore di Lutero! il vero
non era ancor coperta, fecero un con- creatore del lìazionalismo (^^.) moder-
trailo a' 5 aprile i538 con due maestri no, cioùdel moderno P/'0/ey^<'i«/;5wo(/'.),
scultore e falegname, percliè conducesse- il cnncilladino di s. Caterina da Situai
ro al termine, entro la mela del prossi- Giobei li inoltre accusa Dossuet e s.A.lfon-'
ino maggio, coperto e il pavimento
il so di non esser arrivali a capire il loro se-
delia cappella medesima, pel prezzo di colo ; ma loda Lutero d'averlo pareggia-
700 ducali, e che alle finesire s: facesse- lo, e Lelio Socino d'averlo superato!
ro provvisoriamente tlelle impannate di " Nel 1 54o Socino assistè alla fimosa
tel.i, invece ilelje invetriate, per maggior conferenza di Deisti e di Ale.i(l'.), che
solleciludiiie. Que' lavori eseguili con si tenne a Vicenza, e nella quale si eoo-
troppa licita non furono di lunga dura- venne nel modo di spiantare la lieliglo-
ta. in somma il concilio non ebbe luogo ne di Gesù Cristo. A tal line Socino rap-
ili Vicenza, perchè, come disse pure il pe guerra al soprannaturale, negò tutti
Coleli, Tridentiini translatiini deinde i dogmi, e introdusse lart de decroire,
Juit, taniqiiani cxleri^ ab Italia natio- l'arte di miscredere, come osserva uno
niliiis coniniodioreiìi in locuiit. Ptiguar- scrittore francese. Ilsocinianismo è onaai
do alTeresia da cui venne infetta Vicen- lo stato piesenle del protesianlesimo. ..

za, essa óevwo tìa Sociniani. Raccontai llsolo mezzo concesso all'Italia di sbaraz-
in qiiell' articolo, che essendo fatalmente zarsi del Papato ( ), cioè del callolicismo,
!

penetrali anche in alcuna parte d'Italia senza fastidio e lolle, sarebbe appunto
gli errori perniciosissimi de' Luterani, quello di adottare la riforma italiana di
alcune persone ragguardevoli slabiliro- Sociuo. A questo si pensava fio dali84(ì,
ii4 Vie V I c
quaiulolevavasi a cielo il Papato einneg rana, ed Antonio lìeiloni. Rotta nuova
giavasi Pio IX!" Conlimiaiulo Vii;en7.;i guerra tra X An<lria e Honaparle, questi
a seguire i destini della repubblica di / V divenuto Napoleonel icnperatoie de'fran-
nezid, nel i 704 fu minacciata da 01 libile il gener-d
cesi e re d'Italia, Mas<ena co-
teriemoto ; per cui con solenne proces- minciò all' Adii^e le ostilità, giunse a
sione votiva, a' 2 5 febbraio ogni classe IMontebello a'3 novembre, e nel seauen-
di persone recossi a visitare l'insigne san- te giorno entrò in Viceuzaa forza, aven-

tuario della INIadonna di Gerico; e d'al- do la retroguardia austriaca opposta qual-


tra processione per lo stesso motivo vi è che resistenza. Indi in conseguenza tiel
memoria anche due anni dopo. Nel 782 i trattato di Presburgo de' 2G dicembre
reduce Pio VI da Vienna, nel recarsi » 180?, la parte degli stati veneti che pos-
Venezia, partito lunedì 3 maggio ila Ve- 1 sedeva r Austria, fu ceduta a Napoleone
rona, giunse a ore 18 a Vicenza, ove da 1, che r unì al regno Italico, compresa

tutte le prossime terree villaggi era con- Vicenza, il territorio della quale formò il
corso un immenso popolo, venendo coa- dipartimento del Bacchiglione, ed essa
solato dal Papa con cordialissime bene- il capoluogo. Questa aggregazione, la
dizioni, implorandogli dal cielo la pienez- città la celebiò a suon di trombe e fia
za d' ogni prosperità; massime quando liete grida.Napoleone I nel ^\\m di mar-
dalla loggia del palazzo del conte Chie- zo 8o("i, tra' ducati che istituì, quali
1

ricato, compartì la solenne. Nel giungere grandi feudi dell' impero, v' incluse Vi-
a Vicenza era stato incontrato dal vesco- cenza e Bassano, per essere trasmessi coti
vo mg.' Gabrielli, dal nobile Zaccaria ordine di primogenitura, mediante inve-
Morosini podestà, e da tutta la nobiltà, stitura, quindi dichiarò duca di Vicenza,
che dal Papa fu ammessa benignamente Coidincourt, suo ministro degli affari e-

al bacio del piede. Passato indi ad am- steri, e duca di Bassano l' altro ministro
miiare il celebre edifizio Palladiano del INIaret. Finalmente nel 18 i4 f" ripresa

teatro Olimpico, proseguì il suo viaggio Vicenza dall'Austria, enei 18 18 dichia-


per Padova, avendo onoralo Vicenza po- rata appartenere al regno Lombardo-
che ore di sua presenza. Tanto si trae dal Veneto, istituito da Francesco I impera-
Dini, Diario del viag'^io failo a Vien- tore, che la qualificò regia, e le concesse la

na da Pio f^T^'^. 43. Quanto precedet- nomina di un deputato per rappresentar-


te, accompagnò e seguì la cessazione del- la nella congregazione centrale di Vene-
la repubblica di Venezia nt\ 1797, per- zia, la quale ora con ordinanza iraperia-
ciò riguardante pure Vicenza, lo narrai ledata in /'7e/<Ai^ ^/^.j a'3 1 maggio 860, 1

in quell'articolo, e ragionando di FerO' fu allargata nelle facoltà, per esserne sla-


na. Nel precedente anno e nel novem- to tramutato il voto consultivo in de-
bre, le vicinanze di Vicenza furono il liberativo. Nel seguente anno France-
pugne
teatro di sanguinose tra' francesi sco I l'onorò di sua presenza ne'primi di
comandati da Bonaparte, e gli austriaci maggio, e vi si trattenne 4 giorni. I vi-
capitanati da Alvinzi. Estinta la repub- centini illuminarono sfarzosamente il
blica di Venezia, dopo alquanti mesi d'un teatro Olimpico, profusero elemosine a*
governo che si disse democratico, Vicenza poveri, dotarono i o fanciulle, oltre ^5 fi-

fu riunita sul principio del 1798 a'pos- glie di artigiani bisognosi, e diedero l'an-

sedimenti austriaci. ^el marzo 800 1 eletto tico municipale bagordo della Kua ; ed a

in Venezia Pio VII, la città di Vicenza in- ricordare in perpetuo l'avvenimento,


viò in deputazione al nuovo Papa, per collocarono una monumentale iscrizione
tributargli ubl)idienza e venerazione, il sul nuovo ponte del Retrone: anno di I'

conteOrazio Porlo,il conte Paulo Valma- sua morte 835, fu contrassegnato dalla
1
V I e Vie ai5
.'
reili'iciizaihì choleia, per la i volla pe- compendiosa della battaglia di Ficcn-
uetralo anche ii» Viceir/a, e vi rapì non z-i, veduta dal monte Derico. Per darne

poclie vitlirae. Grandi l'esteggiamenli fece un'idea più critica converrebbe conosce-
pure il comune di Vicenza nel 838 all'im-
1 re atiche la narrazione degli austriaci.
peratore Ferdinando I, quando dopo es- Laonde mi limiterò a soli cenni. I corpi
sere stato coronato in Milano re del regno denominati degli stali romani, ed civici i

Lon)barclo-Venelo, vi si recò coll'impera- vicentini, anche questi con artiglieria, e-


trice iMarianna sua consorte, dopo essersi rano comandati dal colonnello marchese
portato a Verona a'iG settembre. Dispen- Massimo d'Azeglio, le artiglierie dal capi-
sò Vicenza beneficenze a povere donne da tano Lentulus: comandavano particolar-
maritare, aprì il teatro Olimpico a scel- mente, la 3." legione civica il colonnella
te e nobili danze, fece splendide luminarie Gallieiio,i due battaglioni svizzeri il mag-
e altre dimostrazioni di giubilo. E quando gior Calletla, i zappatori del genio l'aiu-
il regnante imperatore Francesco Giu- tante cnaggiore Cerroli. Tenevano essi a
seppe I si massime nel
recò a f^enezia, posizione principale uno de' colli Cerici,
1 8 5G, visitando anche Vicenza in compa- quello cioè del santuario della Madonna,
gnia dell'imperatrice Elisabetta, ripetè la che la riempie del suo splendore, il più
città solenni feste, come può vedersi nel- vicino alla città, e il casino Cericocolo
la Cwillà CaUolica,sev\e 3.', i. 5,p. Syo: presso il suo culmine, con 6 cannoni; più

nella 4«*»*• i. !'• 4^7» annunziò la pub- la Rotonda di Palladio era occupata da
blicazione: Nella (la lungo tempo sospi- due battaglioni degli studenti, oltre le vi-
rala venula in f'icenza delle loro Mae- cinanze del monte. Cominciò il fuoco de*
stà li. RR. A A. Francesco Giuseppe I^ gli austriaci ad ora avanzata della sera

ed Elisabetta Amalia Eugenia, Carme de' 9 giugno, e fu ripreso al far del gior-
del nobìl conte Francesco Trissino vi- no, e tosto s'impegnò una zuffa generale
centino pastore d' Arcadia e del Tehro di bersaglieri, occupando gli austriaci le
accademico in Roma, Venezia i856. alture del monte o Castel Rambaldo. AU
Narrai in quell'articolo la generale eoa- l'ore 7 antimeridiane fu attaccala la Ro-
flagrazione d'Italia cominciata nel i847 tonda, superata dall' artiglierie, indi se-
e scoppiata apertamente nel 184B, col guì il fuoco generale di tutte le posizioni
pretesto della sedicente indipendenza ita- degli stessi austriaci, con gran copia di
liana, per la quale in Venezia fu procla- razzi e granale, e cannoneggiamento del-
mata la repubblica. Acceii gl'italiani da le porte di Vicenza. Aflìevoliti i corpi
spìrito d'indipendenza, assalirono le prò- romani dal combattere e venute meno
viiicie venete, e fra'corpi di milizie miste le munizioni, cominciarono a ritirarsi col
di civici e volontari, ve ne furono anche colonnello d' Azeglio, neirullimu ridot-
dello slato pontilìcio, in onta che il Papa to, ch'era la chiesa della Madonna del
Pio /A(/^.) dichiarasse coll'allocuzione Monte (Berico, che tutta quanta si pro-
de'29 aprile 184B, che Vicario del Dio di fanò e manomise, per quanto dovrò ac-
pace, non poteva intraprendere la guerra cennare) e sue adiacenze, e qui fecero
l'Au-
cogli altri priucipi italiani contro lunga resistenza, finché si trovarono co-
stria. Dissi pure
queir articolo, che
in stretti rifugiarsi in città, sulla quale tosto
dopo diversi combattimenti, civici, vo- i i gli austriaci, dominatori di tutta la parte
lontari e parte delle milizie papali, furo- montuosa suburbana, cominciarono a
no costretti a il io giugno
capitolare lanciare razzi, granate e bombe, assai in-
1848 a Vicenza, 14 a Treviso. Ci die-
il quietando i difensori delle barricate. Ve-
de la Gazzetta di Roma de' i5 e 27 dendo inutile ulteriore difesa, vieppiù
giugoo j84*^» l' ttilicylo; Narrazione crescendo la scarsità delle aiuuiziuuij
2i6 vie Vie
verso l'Ave INIuia fu innalzala l)iiic1iera che poteva assalirlo alle spalle. ]\r.i non
l)ianna sul canjpanile della cillà ; tua es- posso si'giiiilo nel mirabile tlellaglio, nep-
sendo sliepilosauienle liscliiala da una para volo d'aquila potendo coo)[)etidiar"
parte di popolo riunito in piazza, che lo. Solutt>ente deploro, che il sanluai io di-

ie tirò più colpi, fu ritirala, per inalbe- venne campo di battaglia, la cisa di Dio
rarsi di nuovo poco dopo, pel rincalzo fu tutta snigue, e insozzatine gli altari,

delle artiglierie auslnaclie. Si venne a sui quali [)ure gli svizzeri si b ilìerono, e

trattative col general A<pre, alla [ìresen- le ss. Imuiagini lestarono lraf(Male dal-
za del feld maresciallo liadel7ky,e fu con- le [)nlle, scheggiale le colonne, e scalcina-
venuto in vista della bravura mostrata ti gli stocchi. L^ cappella della Madonna,
(si disseanche in ossequio d' essere cor- tixi'o ricca, preziosa e reverenda in tutta
pi romani e pontificii), di evacuar tutta la Venezia, divenne ridotto e bdoardo
Ja città, con areni, bagagli e b.uuliere contro g'i assalitori. Finabnente gli sviz
spiegale, insieme a (|ue' vicentini chea- zeri si ntiiarono perle minori porte la
vesserò voluto seguirli ; di ripassare il tarali, lasciando la l)asilica pienamor di

1*0, con obbligo di non più guerreggiar ti, sangue e di


di feriti, di desolazione. Le
contro l'Austria. iNella mattina seguente depredarono e dislrus
infellonite legioni
i corpi uscirono da Vicenza a suon di sere magnifici apparlamenli, S(piarci in
banda e tamburi dalla porla IMoiile, uien- do capolavori de' veneti pennelli, slrap
tre porzione d'austriaci vi entrava dal- pando nobilissimi diappi e tappezzerie
l'altra, al i
.° miglio defilando innanzi le sfracellando ogni cosa : (piesto fu il licain
truppe austriache, che si mostrarono bio alle coi tesie de'vicentini. L'austriaco
cortesi. Dal rapporto poi del general L)u- general Culoz, impadronitosi dell'alture
rando si ricava, che la deficienza delle dello spianalo e del gran terrazzo di mon
munizioni dell'artiglieria provenne per te Berico, piantò in batteria 70 camion
fornirne i cannoni della cittadelle i cor- d'ogni calibro sopra la misera Vicenza,
pi romani sommavano a 10,000, gli au- piena di superbi edifizi, oltre il palazzo
striaci a 3o,ooo con cavalleria, 'jo pez- marmoreo della Signoria, il teatro Olun
zi di cannoni, oltre molti generali. Ne pico e templi di meravigliosa ai chitetlu
scrisse dettagliatamente anco la faconda ra, e altri monumenti d'arte. Di quelle
e meravigliosa penna del p Bresciani : bocche vomitato fuoco, palle, bombe
fu
La presa di f'icenzri,ne\\'Ehreo eli le- e catrami, che recarono, oltre terrore e
rana, presso la CiviLlà Cattolica, serie spavento, gravissimi danni, desolando e
I ."^ t. Racconta episodi com-
5, p. 66. ardendo più d'una casa, ed un razzo uc-
moventi, che fecero d'arti-
di vicentine cise il colonnello Del Grande. Furono i
glieri, e alcune ne rimasero vittima; che vicentini che vedendo desolare la città
la difesa di Vicenza valse mollo sangue, dille batterie sul Berico, inalberarono
e chi resse e ingagliardì la battaglia, fu bandiera bianca, econvenendovi ilgene-
)a prodezza degli svizzeri ; descrive le ral Durando, resistendo Galletti che non

molteplici fortificazioni sì del monte Ce- volea cedere, annuendo gli austriaci, si

rico, di cui e del santuario fa elegante venne agli accordi, fra'quali che la guar-
descrizione, e sì della città, difendendo le nigione non si battesse contro gli auslria-
poile s. Bartolo, s. Lucia, Castello e Pa- ci per tre mesi, e Vicenza fosse racco*
dovana, le legioni romane; descrive le mandala allagenerositàecortesia del ma-
fazioni che precedettero il grande allac- resciallo. Nel partire, agli svizzeri fu grida-
co,echeil feld-marescialloRadetzky,pri- to:Foì siete una falange dibravil~- Fra
ma di misurarsi con re Carlo Alberto, Vicenza: G. Marzari,
gli altri, scrissero di

volle ter via la guarnigione di Vicenza^ I/istoria di p'iceiiza, ivi i6o4' Angelo
vie \' I e 217
Gnl)ricle ili s. Mniin, lìibliofeca e Storia iliie sommilìi coilnn mi Iftnpio alla lì.

df^^li scrittori vicentini, dcllit città e trr- N'eii^uM', lu>li) teiiitto in veiit^iMziotie .111-

rilorio (li f'iccnza, '\y\ lySi. Silvestro die ili'lontaiu.con pelli'^i i^i»^^i eziiindio

Cu^\t\\\\\\, /1 min li (li licenza. Vi'. '^om- «li servi tli Dk», la prodiitiosa iiuiuiii>ine
niaso llicciiidi, Storia de' vr<!co\'i viceii- clelhi Madie «li Dio «li^pens imld ni copi.i
/////'. Gin. lìatlista IJerli, Gnìld per I i- le sue gì r/ic. Dopo aver }ipp:ii leiuilo a'

venza, Venezia 1822; con n{;L;iunle,Va- conli (l(jii)iiiiiloruli \'iceiiz;i, coti lilolo «Ji

tlovai83o: Topografia (Iella regia cit prioialo passò nei! i f'nniglia Nog noia,
tà di f icenza con illustrazioni, Vicenza (incliè i vicenliiii nei i 4 ji olleimrio da
pel Paroni : Memorie storiche sul teni- JN'icoIò \^ che fosse dato in cura a' j^irula-

pio (hi monte lierico, Verona i832. mini «lei U. l'ielro il-i Pisa, i qnali nel
La fetle ciisliiina fu predicala in Vi- i "oo lifaijliricirono più ampia la cliie-
cenza nel!' anno yy circa, «la s. l'rosdo- sa e l'abbellirono, inassiine la principale
,"
cimo discepolodell'apostolo s. l'ieiro, i cappella ove si venerava la miracolosa im-
vescovo di Padoi'n [F''.), fin «lalT anno mogine della ss. Verginecol «li vin Figlio

4^, e«l istiltitoie successivamente di al- in legno, nel lySo surrogala «la altra di
tre cliiese vescovili, come (Il (^7rr3o, 7Ve- niarino, <piesla ora essendo nella cliiCNa
ivvo, Felice, ljelln'io,/i<!olo[A> cui parlai di s. Oiso. e cpiclla nella chiesa di s. Au-
nel voi. XCV, p. i 5f), la coi diocesi si gelo di l*iyvene, dopo clie fu alterra-
congellnr.i dagli enidili, che da'monti si lo il lempio nel i
777. Taolo e meglio
estendesse alla via Pustn(nia,e dalla Pia- si legge nel ricordalo Atlante Mariano.
ve alla IJienla, comprendendo Cassano ed L' Uglielli registra per i.° vescovo di Vi-
i Selle Comuni iiconlali superiormen- cen?.a s. Prosdocimo, morto nel \\\ (a
te; negl'inizi del secolo X restala priva prima) di i4 anni. L' ah. Cappelletti
i

del suo pastoie, la sua diocesi nella piìi non lo reputa tale, perchè il santo era
palle fu riunita a quella «h Treviso, del slato invialo da s. l'ietro a P.idova spe-
quale ora è parrocchia, il cui vescovo eb- cialmenle, perciò quella essendo la sua
be pure la signoiii della città e del suo cattedra, e tulle le altre città convertite
territorio, per concessione d'Ottone lini- colle sue apostoliche faticiie, non doversi
peiatore, coiiffnnando [)oi i' unione ca- ngiiard.iie che per «piasi filiali della sua
Donicamenle i l'.ipi Eugenio III e siicces- diocesi; alle quali in appresso, per la
sori ; però restamlo sempre, secondo gli grande distanza dalla primaria vesiden-
asolaoi, r essenza episcopale nella chiesa za, e perla molteplicità de' convftriiti al
parrocchiale, che ihcono cattedrale, con cristianesimo, occorse assegnare partico-
residenziale capitolo della già collegiata, lari e distinti pastori. Quanto a Vicenza
colle dignità del pre[)o-.lo e del sagiista, ciò avvenne verso la mela del se'^nente
ilteologoe il penitenziere,coii molli man- secolo, trovandosi nel i4o nomin-ito ne'
sonari e a'iri sagri ministri) e di altre sagri dittici il vescovo s. Leonzio I, il ;niale
città. Distrusse diversi lempli de'pagani, fu martirizzato in Aquileia, insiciiie a s.

dedicali a Marte, Venere, Diana e altre Carpoforo: nel 969 circa il suo corpo fa
divinità f.ivolose. A quello d'Apollo, sul portato a Metz, celebraiulosi la sua lesta
monte berico, sostituì altro in onore del a' 6 novembre. Il vescovato divenne suf-
i

vero Dio, sotto r invocazione «li s. Apol- fraganco «lei patriarcato d' Aquileia, e
linare apostolo ei.° vescovo di Uaveona, quando quello nel lySi fu da lìencdetto
ivi ciiarlirizzato neir anno 74- Abbattè XI V soppresso, ed eretto quindi l'arci-
pure l'antico delubro di Sumuiano ossia vescovato ti' Udine, a questa uielropoli
Plutone sulla vetta del monte Siimma- venne soggettato; poscia Pio VII nel
uo, lau^i i5 miglia da Vicenza, e Ira le 18 18 lo sottopose al palriarcalu di Ve-
2i8 vie V I C
nezia, e lo t^ liitlora, ed in pari tempo Verona un placito a favoredella badia di
disgiunse dalla diocesi 6 pan cecilie e le Nonantola, contro ilcontediVerona Uch-
uni a (piella di l'adova, dalla quale però puldo. Neil'8240 827 il vescovo Fran-
ne sepalo o e con (pieste compensò e in-
I
co o Francario o Franconio si portò al
grandì ìi vescovalo vicentino. Della si- concilio di Mantova. Poscia, nell' 84»^
gnoria temporale de' vescovi già dissi Stefano; nell' 872 Sicardo o Aicardo o
n!fpianlo,e doviò lip.nlaine. Scrisse TU- Eicaiilo, fu al piacilo ticinese tenuto nel-
l'piscopns /'ircntiiìW! a rcs;i/>us
glielli: I 880 ila IJoderado conte palatino, a fa-
lon^ohanlis, PoiUi'flcibu>, iinperalori- vore dell'abbate novalicese Ainbutfu:
Intsque aiiìplissiinis privilegiis, ac prae- inoltre venne deputato da Giovanni VIII
rogativis suffidtus, et exornalds, quip- a uno ile' giudici nella controversia tra*
pe (]HÌ iliicis, priiiripis, luarchionis, ac vescovi Adelardo di Verona e Aldechi-
coinilix liUilo cii'itatis, cttin nlrinsnnc sio di Trento nell' 88 e 882. Eia ve-
i

glailii polesliitc insignìreliir. suo an- scovo nel come ha dal do-
Il 90 I Vitale, si

notatore e continuatore Coleti aggiunse : cumento che olire l' Ughellid' un privi-
Hodic (juoque vicendmis Episcopus in legio da IJerengario I concesso alla ba-
solcjiiniis donìinicae Restirrecdonìs^ et dia di s. Zeno di Verona, io cui il pre-
J'enlfioslt's- tribiis singiilis feslivis eo- lato fìgiua quale consigliere earcicancel-
riiiit purpura induilur more
dlrbiix, e liere di quel re d'Italia. Nel 926 ammi-
S. R. E. Cardi/ialiufii, capitis tantum nistratore Manasse arcivescovo d' Arles:
cxcepto optritìK^nlo, quo vesliiim gene- ottenne in egual tempo i vescovati di
re lUiliiretiain infesto JSalivitatis D. N. Mantova, Verona eTrenlo, siccome ghiot-
J. C. Dopo il vescovo s. Leonzio, sino al to di sill'utti benefizi, 2 l'ab. Cappelletti
167 non si conosce che Zaccaria; altra lo dichiara intruso. Il vescovo Giraldo
lactMia è ha lui e il vescovo s. Teodoro nel qG5 intervenne con altri 1 i sulFraga-
del 32(S, morto382, dopo 54 anni di
nel nei alla consagrazione della cattedrale di
vescovato. iNcl 8895. Apollonio, registra- Parenzo, fatta dal patriarca Rodoaldo. A*
to nel Martirologio romano a' iq marzo. 3 5 aprile 967 il vescovo Rodolfo trovos-
Verso il 547 s. Leonzio II, indi nel 578 sial sinodo il'Atpiileia. Essendo ilsforina-
Enrico I,il quale ricusò d'intervenire nel to d monastero de'ss. Felice e Fortuna-
Syc) al sinodo di Grado, in cui si pub- to lo restaurò, e gli attribuì quello de'ss.
Micò la traslazione in quella città del pa- Vito e Modesto, colla chiesa di s. Pietro
triarcato il'Aquileia. Oionzio trovasi nel de Viccarolo nel ()j5, e diversi beni: l'U-
590,che si rifiutò di partecipare al sinodo glielli ne pubblicò il documento. Il vesco-
dilloma convocato da s. Gregorio I, per vo Ambrogio è nominalo in altri due do-
estinguere il funesto scisoia de' 7'/'e Ca- cumenti, pure presso l'Ughelli, del 984
jutoli, in cui erano pertinaci i vescovi del- e riguardanti la venilita fitta a lui daGa-
la Venezia, delT Istria e della Liguria, e rimljerto arcidiacono di Verona, del ca-
con essi Oronzio. Ataldo sedeva nel 6 16. stello di Sabbione nel contado vicentino;
Zaccaria o Andrea roma-
I fu al concilio e di altra vendila dello slesso castello,
no del G80, denominato Episcopus Sa' fatta dal vescovo a Juuganio figlio di
Inouensis, iinlius Sahlonensisjqtiodfuit Viiicardo da Parma. Ripugnano a l Co-
cppiduni K'icendno Episcopatu obno- leti le date, e le rettifica. Il successore
Atuiii. INel 701 Pietro I, e dopo non si Lamberto, già arcidiacono di Verona, si
conosce die lieginaldo, che nell' 808 fu trovò iu (jiiella città nel novembre f)f)5
ailaconsagriizioiie della chiesa di s. Gior- al sinodoproviiicialetenulovi dal [)atriar-
gio (li Verona. Indi nell'809 Feliciano, poi ca d'A(|uileia. Nel 1000 era vescovo Gi-
Andrea 11 uell'bao, iu cui solloàcrisse ia rulamuj a cui nel seguente auuu rini|3U«
V I e Vie ai9
valore Ottone III concesse larghi favori l'esser seguace d' Enrico IV persecutore
e privilegi, con esenzioni sui castelli ve- della Chiesa, da cui ebbe privilegi e im-
scovili, e clonandogli il celebre e antico inunilà ,
prùmisfjne fnit-, f/ni dticìs, cO'
teatro di Hergo, con facoltà a lui e suc- ìiiilis , niarchionisfiiie inipcrialis tiliilo
cessori di farne quell'uso che loro piaces- ìnsi>^iiirefiir ; meriirn ri niixliiin itiipe-

se. Il tutto conti?rmò s. Enrico II impe- rinin in ì iccntinn civitute, rjtisdcinqiie


ratore nel 1008 al successore. L'Uj^lielli roi/iilalu acccpit. liane </ignilalcin inni-
oUVe due diplomi, e l'ah. Cappelletti al- (liiam J^icarios inipcri'nles teitui'sse vi-
tro, di tante grazie. !Ma dopo (jueste, Gi- cciilinoxprncsulesndannutnnitjiieiiSG
rolamo si mostiò sleale e tjuale .iposlata idem asserii Jo. Daptista Palearinn<!
nel 1004 fu cacciato dall'imperatore dal siiis- patrìae in his/oriis scriptum. L'tJ-
vescovato, e tutti i beni che possedeva in ghelli produce il diplojna cui risponden-
Pavia li concesse al vescovato di Co- le d'Eiiricol V, eil altro di privdegio con-
mo. Nello stesso anno gli successe Liudi- cesso al monastero suburbano de'ss. Fe-
gero che ottenne la detta conferma, e
I, lice e vescovo Torengo se-
Fortunato. Il

fecei:oncessioni al monasleio di s. l*ietro. deva nel 08, e del suo dominio tempo-
I I

^'el I o I 3 Teobaldo assisteva in Verona rale parlai più sopra, in uno a'couibat-
ad un giudicato in favore del monastero timenti sostenuti pel castello ili Hrendola
di s. Zaccaria di Venezia; e nel 1 0^7 eia co' vicentini suoi nemici, co'quali lo ricon-

in Romacon altri vescovi alla sentenza ciliò Enrico V. Propinqua alla cattedra-

pronunziata da Giovanni XIX detto XX le edificò la canonica, acciò vi abitassero


in favore di t'oppone patriarca d' Aqui- i canonici con vita comune, come ne'lem-
leia, contro quello di Grado. L' Ughelli pi antichi. Neil 1 1 () intervenne a Tievi-
esibisce il dqtlonia concesso alla Chie- fi. so al giudicato d'Enrico V, ed ancor vi-
sa di Vicenza dall' imperatore Corrado veva nel I I I 7. Croveruava nel 1 i 24 En-
II. Di Lamberto del I o36 e Teobaldo
ili rico 11, il quale con alto ilei 1 1 3 1 ,
presso
del 1087, non parla il Cappelletti, se non il Cappelletti, beneficò la chiesa e mona-
per escluderli; ma di Astolfo del io33, stero de'ss. Felice e Fortunato, Indi nel
che l'Ui^helli dice intervenuto nel o i j^i al I i34 Lotario zelantissimo nell'osservan-
concilio di Favia : anch'egli fece concessio- za dell'eccleNiasliche discipline, e della ri-
ni al monastero doppio di s. Pietro, abi- cupera de'beni di Chiesa dagli usurpato-
talo da monaci e da monache. Nel o53 1 ri; laonde Eugenio III l'incaricò co' vesco-
era vescovo Liudigero II, il quale genero- vi ili Padova e di Trento nel i 1 4'J a f**-

samente aiutò il detto monastero di s. re restituir quelli de'canonici di Verona.


Pietro in Piano pel restauro, e viveva an- Venne poi nominalo in un diplonia d'A-
cora nel 1066, rinnovando alla badessa lessandro I II del ( I 68, da quel Papa e da
le concessioni del predecessore, il che con- q cardinali sottoscritto, a favore del ce-
fermò due anni dopo. Essendo nominato nobio Fortonaziano , in cui si apprende
anche Sindicherio, die'motivo all'Ughel- la cronologica successione di vari vesco-
li, dice l'ab. Cappelletti, d'introdurre nel- vi. Trovasi Lotario segnato nel docu-
la serie de' vescovi Arnaldo del 1046, e mento della consagrazione di s, Giorgio
Smdicherio, che il Coleli chiama Litite- di Verona, seguita nel \o. Gli successe i i

rico, res'auralore nelio54 del ricordalo Uberto I, di cui le notizie cominciano nei
monastero, ed anche un Bernardo nel I 53, quindi implorò e ottennenel 1 1 5^
I

I o56, invece vescovo d'Ascoli. Dal 080 1 dall'imperatore Federico I la conferma


sino ali io4 si trova il vescovo vicentino de'privilegi e diritti concessi alla s. Chie-

Ecceiinoo Azolino, che nel 1096 era a- sa di Vicenza daree imperatori, l'Lgìiel-
ilercDie all'antipapa Clemente 111, oltre li oUVendone l'atto. Nel 1164 fioriva il
aio Vie V I C
vescovo Aiiberfo, già arciprete della cat- qiiisizloni nelle diocesi di Vicenza e Gre-
leclialc, e viveva neh i7(). 1" tale anno inolia. Scrissero di lui , il l*agliarini in
eli successe il I). Giovanni I Sordi riol)ile JJislor. Antonio Tiene
J'icciiliiiis, e INI.

cienionese, che dal cognome de! 2.° ma- ili Cnlalogo Sa»ctoritnt, ac Beatoruni
rito di sua madre è detto pure Caccia- rircnlin. We fu successore nel r 184 l^i-

fioDle o Cayafi onte, già priore di s. Vit- slore canonico regohire di Porto, al cui
tore, poi aMiate benedelliiio di s. Loren- tempo l'imperatore Enrico VI recando-
zo neh i55, insigne [iiedicatore, propu- si nel suo legno di Sicilia, passò per Vi-

gnatore dell'ecclesiastica libertà; assai pio cenza e fu regiamente ospitato nell'epi-


e dotto fu instancabile difensore d'Ales- scopio. Si mostrò gejieroso col capitolo
sandro 111, contro gli antipapi sostenuti della catìedrale,/jro rtinedioaniiiìae no-

da Federico l,il quale silegnalo lo ban- slrae, noxtronunqneprnedeceswruin si~


di da lutto il leriilorio cremonese, onde inttl et succfs forum (si fecero pure dona •
SI rifugiò in una piccola chiesa vicino al- zioni per renilere propizio Do anco ad
rOgliu. Mauleniie il popolo vicentino e nitri, Sebbene non del proprio celo, né
alili circostanti, colle sue pieiliclie, nel- parenti. Cosi Lupo duca di Spoleto nel-
J'ul'bidienza d'Alessandro II!; e quest'in- l'ottobre ""^ donazione a Far-
y4^ ^*^^^

formalo di tanto z(do, deposto Graziado- fa, ancUepro nìcrcedi-Domni nostri Rat'
10 vescovo scismatico di Mantova, lo fa- cliisi lYi^ii lon^oììordoniiii. Insolito fat-
ce aujininistratore di (juelia chiesa, e do- to ne'duchi di Spoleto, anco pel chiama-
po due anni nel 179 lo dicliiaiò vesco-
i
re signor loro il re liachis); e dopo aver
vo di Vicenza. INel seguente, q«ial procu- confei malo i privilegi e donazioni degli

ratore del patriarca d'Aqudeia, sostenne antecessori, fece diverse concessioni. Egli

Je sue ragioni nella gravissima dis[)ula patì gravi molestie per l'intestine tliscor-

agitata in Roma contro (piello ili Grado; die de'vicentini, da Giacoiio di Bernar-

e hi ani he giudice nel i 1 83 nella lite tra' do bolognese [)udestà tli Vicenza; e da
canonici di Verofia, ed i cavalieri templa- Ezzelino il da Uoo>ano (u mandato qua-

ri, anno che fu l'ultimcj di sui esempla- si in esilio dalla città nel 1
q^, come nar-
1

re vita, imperocché sempre inlento alla ra Geraldo Maurisì vicentino nella sua

difesa dell'ecclesiastica lil)erlà e de' suoi Jfisloria. Pertanto si ritirò nel suo ca-

da un empio vassallo
diritti vescovili, fu stello di Brendola, di che non contenti i

di sua chiesa, die giustamente avea pri- suoi nemici, volendo disfarsene, senza pe-

vato del feudo, sulla piazza della catte- lò oUrjndei lo nella persona, alcuni isti-

drale percosso con pugnale, e volò al cie- garono due canonici vicentini a farlo de-
lo a' 16 marzo, dopo aver pregalo pel porre dal vescovato, accusandolo al Pa-
suo uccisore, e in segno di pace benedet- pa di molli enormi delitti. Ma esso si re-
to, in (uiel luogo vicentini innalzarono
i cò tosto ili Roma da Innocenzo III nel
una colonna monumentale, che sussiste. I19S, e dimostrò la filsilà dell'accuse,
11corpo del bealo mai tire fu de[)osl() in onde il Papa commise a 3 giudici diligen-

nrca marmorea nel coro della cattedra- te inquisizione, e ne risultò la piena in-
le, con somma venerazione de' vicenti- nocenza del vescovo, il quale liberissimo
ni, come ne' versi scol|)iti e [)rodotli tornò al castello di Brendola, in cui rima-
dairU-helli, insieme all' iscrizione posta se nuche ledue fazioni si pacificarono. Mo-
al suo nuovo sepolcro, quando nel 4i 1 ' 1
rì nel I -203, e attesta rUgheHi,/;/o/;e ca-
volendosi l'abbi icare la cappella maggio- slriim Snlcdiisagillisronfossnin inprae-

re, (11 ir^islerito in (juella della B. Vergi- lio cccidisse.j ejitsque corpus / icenliarn
ne incoi Oliata, sotto l'aliare, il Papa Ono- rclalum in ecclesia s. Marine jnx la. siios
rio 1 V di sua sanlitù e martirio ordinò iu- anlecessores scpuluini fuisse. Fir fuil
V IC V I C 32 1

piane rnìlitaris^cl panini in quiete ecde- a consumarne il I Citante. Laonde Inno-


siaiii .siili crcclita/n aibniiii^tiun'it. ^el cenzo 111, cdu lettera riportata dall' U-
I2o4 gli fu sosliluito Uberto 11 o Oliver- glielli, mandò a Vicenza per ainininislra-
io, e si inusltò e^li niicuia btnefluu col toiee procuratore della chiesa vicentina,
capitolo, al quuie Innocenzo III concesse iNico^ò I Mallraver-.o nobile vicentino, ve-
privilegi con iliplutn.i lìu Ini e dn i i cur- scovo di Ilf^i;io di Modena, e conlinuò
dinali soltO'<cnllo, esihilu cLiU'L^lielli, ii- nell'ullzio sino al I 2 l(), d(jpo averj^etta-
nilaaiente ullaliro tlello sles^o l'iipn.di ta lai." pietra per la chi«s-j di s. Hai to-
ile[)Osizione de I vescovr), e di quello del- loineo, la quale lo divenne poi dello spe-
l'imperatore Ottone IV di conferma di dai grande. Avea Onorio HI nel 1217 co-
privilegi di sua chiesa, enraanato nel 1210. mandato al vescovo di Padova d'obbli-
Altri docutnenti si leggono nelle Chiese g.ire i canonici di Vicenza a procedere
d' Italia deil'ab. Cappellelli, etl è in- all'' elezione del proprio vescovo, ma essi

teressante quello che dtscrive lo stalo di noi l'ecero. Circa (|ueslo teinposembia che
questa chie^a nel XIII secolo. Da esso si sia passato per Vicenza s. iJoiuemco fon-
trae, che caricato di debili il vescovato daloi e dell'oriline de'predicatori, il quale
vicentino, a segno di noD aver più il ve- in Padova ammise tra' suoi seguaci i S
scovo di che sussistere, venne in visita il vicentini poi elevati all'onor degli altari,
patriarca d'Acpiileia, il quaìe, conosciuto cioè il b. Giovanni da Schio, il b. liarlo-
pienamente il disordine, deliberò che dal lonieodibreganzeeil b. snardo d.i Ghia m- 1

vescovo Uberto, annuente \\ capitolo, si po. Finalmente (u dato il pastore alla


vendessero alcune possessioni per pagare chiesa vicentina con Gilberto canonico
i debili. Tutto venne eseguito, e stabilito della cattedrale, eletto di fresco a'3 giu-
l'alimento e vestito del vescovo e de'suoi gno 2 I I f), (juando stipulò un alto per la
famigliari, 1' alto venne pubblicato nel chiesa di s. Darlolomeo. Nel 1220 il pa-
1208 dal patriarca nella sala dell'episco- ti iiuca d'Aipiileia confermò a' canonici
pio di Vicenza. Nel seguente anno Uber- della calteilrale i privilegi e loro beni.
to Il accolse in Vicenza i religiosi umi- Verso tal epoca furono introdolli in Vi-
liati, ed i monaci camaldolesi : a' primi cenza i francescani, e si edificò la chie-
concesse luogo il magistrato civico, a'se- sa di s. Tommaso, a cui fu assegnata, in
condi donò il vescovo la chiesa di s. Vi- separalo e distinto luogo, abitazione a'

to, co'suoi diritti e pertinenze; dipoi i tuo- canonici e alle monache della congrega-
naci si Ira^feriiono presso la chiesa di s. zione di s. Marco di Mantova. Un docu-
Lucia e ivi ed idearono il monastero. Ma mento del 226 di nuovo fa palese lo sta-
I

nel 1212, Uberto 11, quale dilapidatore lo deplorabile della mensa episcopale, ri-
de'beni di sua chiesa, fu deposto d.iUa di- tlolla all'estiema povertà, per le dilapi-
gnità episcopale per sentenza del legalo dazioni d Uberto 11. Intanto Ezzelino HI
apostolico Sicardo vescovo di Cremona, da Romano im[>adi ondosi di Vicenza, pel-
confermala da Innocenzo HI colla me- le sue tirannie crudelissime, fuggi Gil-
morata lettera. Inoltre con essa il Papa berto, e per l'angoscia e tra\aglio che ne
ingiunse al legato d'intimare al capitolo sofferse mori nel 1227. Io questo gli suc-
vicentino d' elegi^ere il successore entro ces>e il vescovo Giacomo; a cui nel 1282
uu mese. Pare che il capitolo ciò non ell'et- il modenese Manfredo de' Pii ,
secondo
tuasse, per ricusarsi il vescovo dipartire; lab. Cappelletti, e non de'Tris>iiio e vi-

e da altra ponlilicia epistola al legalo si centino come con altii scrisse 1' Ughelli,
raccoglie che Uberto 1 1 a'26 aprile 2 3 1 1 il quale con tale credenza pubblicò l'am-
continuava nel possesso della chiesa e al- plissimo privilegio concesso nel 1 23o dal-
tiesi a dilapidaiue i beui, qua&i iuteolo l'imperatOLc Fedeiico il alld nubilissima
1^1 Vie Vie
famiglia Tiissino. Amatore degli ordini ss.SpInn.dellcquali reliquie ed usodigià
regolari, nel 1242 donò aliasiulcirltii con- parlai. Alessandro! V lo tiashilò a* i S gen-
giegazione di Mantova la chiesa e .-.pe- uaio dal vescovato di Niniosia o LemisJ^o
dale di s. Nicola di iN'iinlo, acciò vi pian- o Xnpoli (/'.) nell'isola di Cipro, par-
lasse un monastero di canonici e di me- landone il p.Le Quieo, Oncns ihristia-
nache, simile al ricordato, da pochi anni iiui,-, nel t. 3, p. i 2 7 e 1225. Ma avendo
1

eretto per essi in Vicenza. Nel 1 244 sciol- l'eretico Ezzelino 111, signore di Vicenza
se dall'episcopale soggezione le monache e della Marca Trevigiana, fatto di que-
d'Aiaceli, che di recente eiansi fabbrica- sta [)seudo-arcivescovo Geremia caposel-
ta la chieda e monastero, solo riservan-
il la degli eretici patareni, edella stessa set-
dosi il diiitto della consagrazione della la intrudo nella sede vicentina il falso Vi-
cliiesa e degli altari, la benedizione della vianoD(;glo,il venerandoBartolomeo non
badessa e delle monache^ oltre l'annuo potè recarsi mai al suo vescovato finché
tributo d' una libbra di cera nella festa visse il tiranno; si trattenne in Padova,
delia Purificazione al capitolo cattedra- e quello morto, nel 260 porlossi 1 alla sua
le; piìi concesse loro la metà de'mulini di chiesa. Dipoi nel 12G7 si trovò in Bolo-
Loitgaie. Fu anco benefico colle mona- gna alla 2.Mraslazionedel corpo di s. Do-
cile di s. Pietro. Quest'ottimo pastore in- menico,e concesse privilegi, decime egiu-
corse nello sdegno dell'empio Ezzelino risdizioni a'suoi canonici, ^ell26}:^ emi-
III, dominatore feroce di Vicenza, e fu se dichiarazione formale dell'episcopale
costretto /uggire nella sua patria. Inno- giurisdizione sul castello di Uarbarano ;

cenzo IV commosso dalla di lui sciagu- neli2(ì() investii delle decime del castel-
ra, ordinò che da tutte le chie>e d'ilalia lo di liiendola i frali e nioDache di s.
soggette alla legazione del cardinal Ubai- l]artolonieo,<]ella congregazionedi s.Mar-
dini, si pagasse determinala somma di de- co di Mantova; e d'un feudo i fratelli
naro pel mantenimento del profugo pi e- Corrado e Gimberlo da Seralico. Donò
lato; e perchè n'era diflicile l'esazione, il nel i 270 a'cavalieri gaudenti un luogo
J'apa nel 1253 incalicò il preposto di s. per fabbricarvi una casa dell'ordine a s.

Martino della diocesi di Modena a rimuo- l*ielro in Monte, nella quale poi sotten-
vereconeflicaciaogni ostacolo. MoiuMan- Iraroiio le monache; ed a'suoi domenica'
fredo in Modena 1' i agosto 255, e fu se-1 1 ni della propria chiesa di s. Corona fece
pollo nella chiesa de'domenicani, coll'e- donazioni pel compiuiento della fabbri-
pigrafe theofl'ie l'ab. Cap[)elletti, il qua- ca, e per la formazione del convento, ove
lepure riporta della chiesa vicentina non fu posta da essi un' iscrizione a di lui o-
pochi monumenti che non si trovano nel- nore. Delle sue dotte ed erudite opere ra-
rCghelli, perciò anche in questo bene- giona il p. Angelo Gabriele. Morì santa-
inerilo delle chiese italiane. Gli successe mente com'era vissuto, e della sua toin-
iionmai Paolo, come vuole l'IJghelli, ma ba in s. Corona di sopra pai lai, con epi-
nel I25G il b. Bartolomeo de' conti di grafe pubblicata supplita dal Faccioli nel
Bieganze, nobile vicentino, diletto disce- iMiiseo lapidario ritentino, e riprodot-
polo di S.Domenico, illustre teologo, isti- ta dall'ab. Cappelletti con altra po-itavi
luloie de'frali cavalieri Gaudenti (^.), più tardi. Nel i 27 1 gli successe il suo vi-
per fieiiare leGuelfi e Ghi-
fazioni de' cario e arcidiacono della c?.ltediale Ber-
Ltllini, già Maestro dels. Palazzo apo- nardoNuelli [liacenlino, eletto dalla mag-
òtolico (/ .), indi legalo apostolico nella gior parto de'ianonici gli altri avendo
,

Siria d Innocenzo IV per accompagnare intruso Antonio Guarneiini padovano,©


nella crociata s. Luigi IX, il quale gli do- meglio, secondo il Campi, Gomberlo Pie

nò palle del legno della ss. Croce ed uua dilegiin padovano, abbate beuedetlino di
V I e V I C 20.3

s. Felice.ftivorilotla'suoi concilladinl; pei* giunto il) Roma, il Papa, chi era nota la

cui insorse scìsinn che dui ù io mini, ne' di lui pietà e priuU'u/a, lo creò legato a-

quali s'intitolava eli Ilo, (jiicliè per mito- poslolico per la Romagna e Marca Tre-

rità ili Martino IV nel 1281 prese pos- vigiana, e morì in Roma nel dicembre
sesso di sua chiesa , colla reinltgra/ione I a8b. Onorio IV nel seguente marzo
ili tutte le ville, boiglie e castelli, tle'cpia- trasferì da [Monopoli a questa sede Pie-
li era stato spogliato. I\Ia non cessarono ti'o il Saraceni nubile romano, la cui fd'

le sue amarezze e travagli, iinperoccliè miglia si propagò poi in Vicenza pera-


dopo essere stato perseguitalo ,
come il ver infeudato di Cassano il nipote (Vio-
predecessore, dagli eretici numerosi, e spe- vanni, il che confermò poi nel iq^) Bo- 1

cialmente dall'intruso Coglo, che il ve- nifacio Vili. Altra infeuda/ione di ca-
scovo fece imprigionare, ed iiiutihnenle stelli die' a' fratelli Gualdinelli conti di
tentando di fiirlo ravvedere da'suoi erro- Dissari, nobilissima e antica famiglia vi-
ri, lo condantiù: se non che coll'aiuto de' centina, con diploma presso 1' Uglielli,

suoi patareni gli riuscì fuggire; quindi i già tiella patria chiesa difeiHori e A7re-
suoi nemici con calunnie ne denigrarono (loniini, per cui godeva il vetusto privi-
imputandogli d'esser complice
le azioni, legio di condurre pel freno del cavallo il
d'una congiura ne\i2'jc), contro la città nuovo vescovo per la città, recandosi a
e suoi governanti, per levarla dalla colle- prender possesso della cattedrale, ed in se-

ganza o dominazione de'padovani; e fu al- gno tlell'avvocazia si ritenevano il cavallo


lora che gli avversali temerariamente in- bardato. Pietro II concesse privilegi agli
truseroii Guarnerini canonico di Padova, umiliati, e fu rettore pontificio di Roma-
col favore di Bellelano suo fratello podestà gna, ove d'ordine del Papa predicò una
di Vicenza, ma non tardò il perturbato- crociala contro i ribelli in Ravenna , in
re ad esserne cacciato. Altre molestie gli Imola, in Faenza e in Forlì ; per cui da'
produssero fratelli Pileo e IMarcabru-
i Polentani e da'Malatesta fu preso e po-
no de'Pilei principali cittadini, imposte? sto in carcere. Morto nel I2f)5, in cpie-
sandosi dell'episcopio, cui non basii) il sto da Firenze fu trasferito a Vicenza An-
braccio secolare ad espellerli. Il vescovo drea Il de Mozzi fiorentino, cappellano
ricorse al Papa, e il delegalo vescovo di di Bonifacio Vili. Al suo tempo si for-
Padova pronunziò contro i i\i\e maligni marono gli statuti del capitolo vicentino,
fratelli e loro aderenti le censure eccle- poi promulgati nel i3oq. Cessò di vive-
siastiche. Tutlavolla fecero resistenza al- re nell'aprile i 2q6, e il suo corpo fu por-
cuni giorni, se non che atterriti da' ful- tato a F'irenze nella chiesa gentilizia di
mini spirituali, abbandonarono il palazzo sua famiglia. Per l'elezione del successo-
in cui eransi forlirioali. Non per questo reavvenne uno scisma. Poiché canonici i

i suoi nemici lo lasciarono in pace, e viep- e il capitolo elessero il priore domenica-


più inviperiti lo accusarono alla s. Sede no fr. Giacomo o Guidone Bissali vicen-
qual fautore ne' patareni. L' umile e in- tino, e Bonifacio Vili vi promosse il b.
tegerrimo vescovo, senza lagnarsi, non Rainaldo o RinaldoConcoreggi milanese.
pensò che a difendersi in Vicenza e a Ro- L' elezione di fr. Giacomo fu approvala
ma, ma tosto resiò svergognata la perfi- dal patriarca d'Aquileia, e lo consagrò;
dia de' nemici, e trionfante la sua inno- laonde prese possesso, e in lutto cominciò
cenza. Altra controversia subentròad af- ad esercitare l'uflizio vescovile e prose-
fliggerlo, pel decreto del comune di Vi- guì per alcun tempo, malgrado le censu-
cenza, col quale si toglieva a ciascuno le re inlimale e la sentenza di deposizione
giurisdizioni civili nella città e nel conta- del Papa, pronunziate contro di lui. Al-
do. Intraprese la difesa di sue ragioni, e fine, do[)o alcuui mesi di lolla, fr. Già-
2^4 vie y e I

conio rinuiiziò e si ritirò nel ino convento Permissione Dh'ina Episcopits J'icenti-
di s. Corono. Il b. RainalJo erasi (in al- mis. Cessò di vivere nel iSai, e nel ine-
loiu inlilolalo tifilo. benrliè<iuul rei- clesinio f^li fu sunoi^ato il veronese Fnin-
tore eli Romagna per lo piìi ne l'u ìm^hix- cesco I Temprarmi, allro abbate di s. Ze-
te, ed ai i
() novetidìre i 3o3 Iti pronios- no. Intanto nel lZ^J. Papa Giovanni
so ad arcivescovo di Ravenna, nel (piale XXII riservò a sé 1'
elezione de' vescovi
{irlicolo celei)raiidone le gesle , notai il della provincia ecclesiastica d'Aquileia,e
suo cullo imnicmorabile riconusciiilo nel perciò anco di Vicenza, il die non seinjue
i852 dal V.'.yin regnanle. Gli fu tosto osservò il capi lolo, come dovrò dire^ ed
sostituito Allogiddo Cattaneo ile'signoii anco il veneto senato se ne appropriò |)oi
di Lenilinaia arci[irete di Padova e ce- il diritte. iMorto Francesco nel
i 33 5, l'U-

lebie giureconsulto, per disposizione ili un Pietro, escluso dal Gap-


glielli registra
Ctnedello XI, il quale detei u)inando a pellelli, mancandogli luogo, poiché nel
IO il numero de'canoiiici, concesse i'o- dicembre di delloaimo già sedeva il ini-
zionealleprebende. D'animo eccelso e in- nonta fr. Biagio di Citta iNova, o meglio
limo amico ile'maulie>i d'Este, sommi- da Lionessa,cheanzi luHostesso mese rin-
nistioioro 1 5oo cavalieri conilo i veneti novo l'inveslitura a' bassanesi. Riasime-
ilie infestavano Ferrara , assediando il vole ne fu la condotta , e querelalo dal
niarcliese. Con pi udtnza sostenne litecol- clero e popolo a Beuedello XII, questi
la città per certi boschi, la quale sicompo- nel i 33() lo sospese (certo dopo kj mar-
il

se nel i 3 i o mediante il compenso d'una zo, in cui nel castello di Brendola, alla
somma pagala al vescovo, per liuiuove- sua presenza, nobdi Trissinosi divisero
i

le ogni futura pretesa , e ne fu scolpilii i feudi, secondo l'annalista patrio Castel-


niainioiea memoria sul muro della toi- lini, allegalo dall' Ugheili) dal governo,
le niaggioje di Vicenza, il cui tenore in ed i canonici elessero alcuni vicari per
uno a quell'accordo ollìe Ughelli. Nel leggere gli allari della diocesi. Però il ve*
i3o7 impose regole e discipline al mona- scovo rimase saldo nella sua residenza ,

stero ilopp:o di s. Riagio di poi la Nuova, alternandola con Padova,edtsercilaiido le


fondato dal predecessore Pietro II, appun- vescovili incumbeiize, come per l'aboli-
to per la separazione da'frali dellospeda- zione nel i 343 della dignità del prevo-
le,con muro, e che per mezzo della rota si sto del capitolo vicentino, questo conseii-
dovesse loio soaiminisliare ilquolitliano ziente, [ler togliere il disordine introdot-
villoedallio.iom èpiovnIodalCappelIel- tosi di [)rouiiiovervi persone laiche, ap-
li. Moii a Padova nel I 3 1 4 e fu sepolto in plicaudone i proventi in comune al ca-
s. Agostinocoll'epitc.nio datoci da Ughel- pitolo slesso ; finché Clemente VI nel
li. Gli successe nel i3i5 Speiandio ab- i347 lo trasferì a Rieli a'24 sellembre,
baie ili s. Zeno di Verona, che nel 3 19 i o\e in più modi lodevole , saggia e ze-
piesci isse le regole di s. Agostino e la for- an-
Ionie ne fu la condotta. iNel seguente
ma dill'abilo ad un nuovo istituto leli- no Vicenza ebbe a vescovo fr. Egidio d«
gioso, plesso la ijiiesa di s. Agostino fuo- Roni di Coi Iona agostiniano, nunzio a
ridi portas. Felice, assegnandogli a prio Cailo IV imperatore, alle cui istanze, sc-
ie l'eremita U\ Gacomo, e inveslendolo condo il Gandolfì, nella Nulizia de Car-

coll'anello pontificale. Coopeiò pure alla del L'or ili ne ai^osli'iiano,(i\ cìnalo
il liih li

ioiulazione d un pio luogo per accoglier- tale da Innocenzo VI, tua non lo Uovo
VI a penitenza ledomie traviale, ad islan- negli scnlt(jii de'caidiiiali. Fu pure min-
za della pia e zelante SoKlaiui da Gusto- zio al «e d'L'ngheria Luigi I, e per ter-
sa. Il dtpioma che leggo iiell'ab. Cappel- minaiecon arbitraggio le vertenze tra
letti comincia colle paiole Sperandcus : Bolusjua e Ruruabò Visconti signore di
V I e V I e i-ì'i

Milano, oltre che ad altri principi e vesco- Lonigo fabbricò una casa episcopale con
vi (li Germania. IMoi lo nel i 3(5 1 ,
gli siio torro , fece nobili e ricchi donativi alla
cesse nel i 3(j3 il piacentino Giovanni l[ cattedrale. ì\Iorto in IMilano a' 3 1 lu-
Sordi canonico di Verona, per cui si- i glio i4*^9> trasferito a Vicenza, fu tumu-
gnori Scaligeri fu oratore in Avigno- lato in detto tem[)io coH'epitaillo prodot-
ne al Papa : costruì da' fundaaienti pe' to da Ughelli, cui poi fu sostituita sem-
carmelitani lì chiesa di s. Giaconìo apo< plice inilicazione. A' i 2 del seguente a-
stolo di Galizia, ove fu [)osta l'iscrizione gosto Alessandro V nominò vescovo il no-
riferita dall'Ughelli ; col consenso del ca- bile veneto Pietro IV Emiliani da ,
giù
pitolo della catteilrale ap[)licò alla sua lui fatto chierico di camera, peritissimo
fabbrica i priorati di s. Stefano e di ca- nelle lingue greca e latina esommodot-
ste! Gomberto,di s. Damiano d'Altavilla to. A suo tempo avvenne la già celebrata
e di s. iS'icolò, e nel i38G deposto in tale apparizione della ÌMadonna, che die mo-
ciiiesa, gli fu scolpito l'epitallio che olfre tivo alla costruzione del magnifico tem-
il Cappelletti. Nello stesso anno ne occupò pio sul monte Derico, ed egli ne giltò la
la sede ISicolò II da Verona, già in pa- I.' pietra. Morì a Venezia a' 4 '"agg'O
tria arci[)rete e arcidiacono , ma al dir 1433 e fu sepolto nella chiesa de'minori
dell' LJglielli sembra intruso , per avere conventuali con epitalfio io versi prodot-
riconosciuto Tanti papa Clemente VII. Vis- to dall'Ughelli. Tre giorni dopo cano- i

se pochissimo, trovandosi a' i febbraio nici elessero l'altro patrizio veneto Fran-
1387 vicario capitolare, in sede vacante cesco Il Miilipiero, ch'era vescovo di Ca-
per di lui morie, l'arcidiacono del capi- Venezia supplicando il Papa
stello in ,

tolo Domenico Sossuolo. Nell'aprile 1 3(SS Eugenio IV ad approvarlo come fece. ,

vi fu traslalo da Piacenza il candioto (o Licenziati i religiosi di s. Brigida, cui d'ac-


bolognese o d'altrove) minorila fr. Pie- cordo colla città avea afiidato la custo-
tro III Filargo : il can. Cima, Serie cro- dia del santuariodi Berico, loro sostituì i

nologica dei;li arcivescoi'i e vescovi del servi di Maria ; ed ammise Vicenza i


in
regno di Sardegna, lo dice trasferito nel- gesuati,a'quali concesse il luogo per fab-
l'istesso anno a Novara dipoi nel i4<^9 : bricare il convento, e la chiesa di s. Gi-
nel famoso Sinodo ( !^.) di Pisa fu eletto rolamo in via Posteria, dove rimase.o fi-
Papa col nome di Alessandro /^^, per es- no al 1668 in cui furono soppressi, suc-
servi stato in esso deposto Gregorio XII ceduti da'carmelitani scalzi che nel 1720
legittimo Sommo Pontefice. Nel iBSg in costruirono la loro chiesa. Di più accol-
questa sede venne traslato daCenedaGior- se iu Bassano gli agostiniani nella chiesa
gioTorti diTortona.enel medesimo anno della ss. Annunziata del Campo Santo,
passò al vescovato di Cremona. Laonde già delle benedettine. Morto io Venezia
nel 1 3c)0 la sede vicentina ebbe a pastore r 8 giugno i4^i> 1' corpo fu portato a
Giovanni llICastiglioni diiMilano, canoni- Vicenza. Dicesi che il capitolo designò
co di ipiella melropolitana,r/t'C(;/^irt/j/'5(ile' successore Giacomo Zeno vescovo di Fel-

quali riparlai nel voi. LXXXVIII,p.258) tre e Belluno, ma PapaNicolò V non l'ap-
canonie is oliininus lo chiama l'Ughelli, provò, destinandovi io vece il cardinal Pie-
nelT umane e divine lettere coltissimo, tro V
Barbo veneziano a' 6 di detto mese. 1

professore dell'università di Padova, con- L'ab. Cappelletti nonconvieoeche ilclero


sigliere di Gio.Galeazzo Visconti patrio vicentino s'ingerisse più nell'elezione del
duci, ottimo e prudente pastore. Pas/o- vescovo, perchè nella repubblica di t'ene-
ratibus virlutibus honorum titulo<> adj'e- zia, come notai iu quell'articolo, chiun-
rit, Comilis scilicet, Marchionis, et Da- queaspirava a' vescovati facevasi registra-
cis Ficenlini, quibus voiuit insigni ri. In re tra'coQcorreulì, ed il senato per bai-
VOL. XCIX. i5
226 Vie V IC
lotlazione sceglieva ; e per questa vacan- 147 I rinunziò il vescovato pel patriar-
za olFie i nomi di 12 coDConenli , fra' cato d*Ar|uileia. Gli successe il cardinal
quali il 7aììo ; ma il I*apa elesse il car- Battista Zeno (^1 .) patrizio veneto, altro
dinali Caibo, che a mezzo de'vicari suoi DÌ[)ote di Paolo lì , veramente insigne,
\icegerenli governò la diocesi : tali furo- abbate di s. Zeno
Verona, che restau- di

no Marino Contarini vescovo di Calta- rò ed ornò, e fu benefico pure col tempio


ro, poi di Treviso ; Gio. Barozzi vesco- di s. Francesco di Venezia. A* 12 giugno

vo di Bergamo
Francesco Morosini ar- ; 14B6 seguì il decreto, confermato dal
cidiacono di Vicenza; fr. Antonio da Fa- senato veneto, di espulsione degli ebrei
briano minorità, vescovo Senloneseodi dal territorio e città di Vicenza, ivi abi-
Suacio ; Angelo Foscolo vescovo INIon- liinli nella contrada dei Giudei; e Pie-
tonese. A' io del seguente ottobre il car- tro Bruto vescovo di Cattare e vigeienle
dinal Barbo fece suo solenne ingresso il del cardinale recitò al pubblico grave o-
io Vicenza, ripartendo per Roma a'5 no- razione Ialina , in cui esorlò i vicentini
Terabre. Nel 1459 trasferito a Padova da adessercoslanti in non più riceverli, ma-
Pio li, anno cede il vesco-
nel seguente gnificando con lodi il decreto. Delle be-
\ato a Giacomo Zeno e fece ritorno a , neficenze del cardinal Zeno fu scolpita

quello di Vicenza , o meglio questo ri- memoria in due epigrafi nell'episcopio,


tenne ne'7 mesi e giorni in che lo fu di l'una per ricordarne i lavori d'ordine suo
Padova. Scrisse il Novaes, clie gli abbre- fatti, l'altra per commemorarne l'erezio-

vialori o ufiìziali de'brevi istituiti da l'io ne da' fondamenti. Alla sua epoca Sisto
11, gl'impedirono di ritenere il vescovato IV decretò, spellare la deputazione de'
di Padova, e che perciò divenuto Papa li confessori per le monache di s. Pietro, al-
soppresse. Restò dunque il cardinale ve- l'abbate de'ss. Felice e Fortunato, il mo-
scovodi Vicenza, e noi Gregorio Correr iu nastero delle quali già Pio 11 avea unito
come vuole l'Ughelli; ed intanto ne fu alla congregazione di s. Giustina di Pa-
luogotenente e amministratore il nipote dova : poi Alessandro VI confermò tali

IMarco I Barbo {1'.) patrizio veueto,cliia- disposizioni, e l'esentò da qualunque futu-


ro per virtù e vescovo di Treviso, il qua- ra giurisdizione non meno dell'ordinario,
le ne diventò ordinario pastore ly set- a' che de'Iegati e nimzi, altrettanto poi de-
tembre 1 464» dopoché lo zioa'So agosto cretando il senato veneto. Benché il cardi-
era divenuto Papa Paolo II {T^-). Prese nale si fosse preparata la tomba nellegi ot-
possesso con solenne pompa nel seguente te Vaticane nel 4<^4j i morendo in Pa-
anno, iocuia'27 aprile nominò suo vice- dova nel i5oi, il cadavere fu trasferito
gerente Angelo Fascio vescovo di Fel- a Venezia nella basilica di s. Marco,dicui
li e, poi tesoriere pontificio, il quale eseguì era stato munifico, edeposto nel sontuoso
la detta funzione. In questa, Matteo e Gi- mausoleo che descrissi al suo luogo, con
rolamo e altri fiatelli conte Bissari, anti- decorosa epigrafe che olfre l'Ughelli. No-
chi vicedomini della chiesa di Vicenza, ad- tai in principio, come per sua testamen-
destrarono secondo la consuetudine il ca- taria disposizione nella cattedrale vicen-
vallo ornato di valdrappa fino alla cat- tinavenne alzato l'altare massimo. Ap-
tedrale, e quindi fu loro rilasciato. Di ciò pena giunta a Vicenza la notizia di sua
resero pubblica testimonianza, con atto morte, il capitolo, per conservarci suoi
presso l'Ughelli, Antonio da Fabria-
fr. diritti, elesse a successore Leonardo Con-
no vescovo di Suacio e sufiraganeo del tarini, vicario del defunto ; ma il senato,
\escovo, e Pietro Morosini capilauodiVi- eh' erasi assunto il diritto della nomina
cenza. Il vescovo Marco I, fatto dallo zio de'vescovali dello stato, a'i4 giugno scel-
cai dinaie a' 18 settembre 1467, dipoi nel se Pietro VI Dandolo patrizio veneto e
V I e Vie i-ì-j

primicerio di s. Marco, il quale lionato regione, finché diminuito il risentimen-


olii! città mi notabile pezzo di legno ilelhi to del Papa, potè recarsi in Saintes, ove
ss. Croce, lo ripose con processione nella morì nel l'J.j'i- e lu tumulato nella cat-
cappella ili s, Gio. Evangelista della cat- tedrale), il cardinale passando in questa
tedrale ; egli poi a'20 dioembie iSoy fu qualeamminìstratore,ed ivi morendo a'17
trasferito a Padova. IN'ello stesso giorno maggio iSi^, ovvero 17 giugno, come a'

Giulio II gli sostituì il proprio nipote car- vuole rUghelli, o secondo altri a' 17 lu-
duini Galeotto Franciotti dvlLi Rovere glio, come avverte il Ciacconio, Vilae
(/'.) vice-cancelliere di s. Chiesa, morto Cardiiialinm^ t. 3, p. 204. Il Cappel-
nel seguente anno l'i i ottobre in Pionia. letti, asserendo rilevarsi da un documen-
Il Papa tosto gli sostituì il di lui fratello to, che a' 20 giugno del i^j.S nel!' epi-
uterino cardinal Sisto Gara della Rove- scopio vicentino dimorava il magnifico
re (' .), eziandio nel cancellierato. Que- Tommaso padre del cardinale , ne trae
st'operato del l'apa auuienlò le gravi di- la congettura che ancor fosse vivente il
scordie e guerra ch'erano accese tra lui figlio amministratore. Certo è, aggiunge,

e la repubblica di Venezia, la quale v'in- che non prima del i525, l'Ughelli scri-
truse Giacomo Dandolo patrizio veneto, vendo a'i4 marzo i524, d cardinal Ni-
che ne godè le rendite come vescovo e- colò III /i/(^o/yi(/^.) arcivescovo di Firen-
letto, finché nel 1009 pacificatosi Giu- ze ebbe ancor questo vescovato in com-
lio II, rinunziò al vano suo titolo, e d'ac- menda, e sembra in seguito essere di-
cordo colla repubblica , il Papa trasla- venuto di esso solamente effettivo pasto-
tò il cardinal nipote a Padova. L'i i lu- re. Ne fu suffraganeo Francesco Varchio-
glio fu vescovo di Vicenza Francesco del- nensem episcopuni Crt?^re«?e/?i(diCaslro
la Rovere Savona, altro nipote di Giu-
di ne'Falisci ; ma
i532 ne trovo vesco-
nel
lio II e nato da una principessa Comne- vo Francesco de Boschensìs, morto nel
uo dell'imperiai famiglia di Costantino- i535). Da'fondameoli restaurò e abbellì
poli, già vescovo di Mileto e allora di Ca- repisco[)io nel i543, morto in Roma in
merino ;
poi intervenne al concilio di La- tempo del conclave per la Sede aposto-
terano V, ed ebbe a sulfraganeo Marco lica vacante, a'20 gennaio i55o,o ilt.°

Sanulo arcivescovo di Lepanto. Poco do- febbraio, al dire di Ciacconio , nel gior-
po la sua traslazione a questa sede, morì no in che i cardinali eransi determinati
di qi anni in Vicenza Lodovico Chieri- eleggerlo Papa, per cui a' 7 gli sostitui-
cati nobile vicentino chiaro per elo- , rono Giulio III. Radunatisi i canoaici di
quenza, arcivescovo d'Antivari e primate Vicenza per nominare il successore, divi-
di Serviaj sepolto in s. Biagio con lapi- si in due parliti, i più elessero l'arcidia-
de recala da Ughelli. Nel i5i4 Fran- cono Paolo Porto (dall' Ughelli chiaraa-
cesco passò al vescovato di Volterra, per to Simone), gli altri Paolo Quarti. Però
permuta col pastore di essa Giuliano So- Giulio III dichiarò irrita siffatta elezio-

derini nobile fiorentino a' 1 1 giugno, che ne, e preferì a'7 marzo
Angelo Bra- fr.

divenne vescovo di Vicenza. Dopo due gadino patrizio veneto e domenicano, e-


anni, nel maggio 5i6nuovamente cam-
1 simio letterato e di rara virtù, nominato
biò collo zio cardinal Francesco Soderi- e presentato dal senato di Venezia, ed egli
ni ( T\) vescovo di Saintes in Francia, alla governò esemplarmente sino alla morte
cui sede si recò (uomo di grandi spirili, avvenuta nel i56o. A* i3 settembre gli
incitò Francesco I re di Francia , a cui successe il cardinal Giulio della Rovere
era caro, ad invadere l'Italia, ma inter- (/^'.), figlio di Francesco M." I duca d'Ur-

cettale le sue lettere, fu imprigionato in bino, quale amministratore ebbe a suf- :

Castel s. Angelo per la tranquillità della fragaoei LoJovicoChiericali nobile vicen


228 vie Vie
tino e primate ilella Servia (mori di f)i iltempio della Madonna sul monte Heri-
anni a Vicenza nel i573 ), e Francesco co, ponendone la i.' pietra con gran pun>-
arcivescovo d'Aulivari de' niinori osser- pa alla presenza del nnnzio apostolico di
vanti.Il cardinale rinunziò nel i^G'ìjed Venezia Castagna, poi Urbano VII. A*
o'i3 settembre divenne vescovo Miilteo 3 agosto 1^79 rinunziò il vescovato al
Priuli patrizio veneto, già di Città Nova nipote Michele Priuli, il (pude, come lo
o Emonia, e prese il possesso solenne col zio, arricclù di vesti sagre la cattedrale,
cereiuoniale usato da' suoi predecessori, il cui letto e vòlto di detto altare ri[)arò
riferito dal Carbarano e riprodotto dal- dalla caduta; pel divin cullo aumeii-
l'ab. Cappelletti , in cui al solito fìgiua- tò i sagri ministri, nella visita pastorale
l'ono i conti Dissari ,
quali antichi vice- consacrò la chiesa di l'ojanelia , costruì
domini della s. Chiesa Vicentma, adda- nel i 584 l'ospedale de' |)overi presso la
slrando il cavallo turco leardo, cavalcalo chiesa di s Valentino, celebrò due volle
dal vescovo, per la briglia, fornito di vai- il sinodo diocesano, e intervenne a (|uel-
drappa di damasco l)ianco,essendoessi ve- lo d' Aquileia nel 1 5()6 , morendo nel
sliti di nero con ruboni : giunto il vesce- 16o3. ^el medesimo o nell'anno seguen-
vo al duomo, vestito pontificalmente, O- te gli fu surrogato Giovanni iV Z>e//f//a
dorico Cissari ebbe il cavallo colla vai- (/ .) patrizio veneto, indi cardinale, ri-
drappa e lo condusse a casa. 11 baldac- nunziando la sede nel 1 GoGal nipote Dio-
chino non fu squarciato, come l'altre voi- nisio Delfino, imitatole di sue pastorali
le, ma donalo a'bombardieri, per un'o- virtù. Consagiò la chiesa della ss. Trini-
peia pia. L'incontro fu nobilissimo, il ri- là in Montecchio maggiore, e d'Ognis-
cevimenlodecoratoconabbellimentoalla santi delle umiliate o benedettine, gillò
porla e arco trionfale, con istatue e pit- la i .' pietra per quella de' cappuccini in-
ture, invenzioni del celebi e Palladio un ; titolata a s. Gio. battista, donò l'iniina-
gran colosso esprimente Sansone, tu eie- gine delSalvatorealla cappella di s. Marco
vato sur una colonna nella piazza ed il , nel duomo,
convocò il sinodo nel Gì (
e 1

vescovato fu ornato d'arazzi flammin- e nel iGaS. Da un decieto di quesl' ul-


ghi, festoni e verdure. Dopo la messa j il timo si trae il pio costume di Vicenza ,
vescovo convitò rettori e deputati della
i di dare a baciare a'divoli la s. Pisside in
città, co'prelaticheraveanoaccompagua- cui si conserva la ss. Eucaristia, e di far
to, mail cardinal di Vercelli, eh' erasi custodire da sentinelle armate il s. Sepol-
porlato a Vicenza col vescovo in cocchio ero nel giovedì santo ; le(juali pratiche
(dunque nel i565, per questa ulterio- furono da lui abolite. Paolo V a'2 mag-
re testimonianza, già alcuni cardinali gio 161 6 gli die' a coadiutore con futii-

usavano le carrozze), mangiò separata- ra successione Giuseppe Delfino veneto,


mente. Essendo stato al concilio di Tren- vescovo di ma non gli
Pafu in pariilnis,
to, pose ogni cura per riformare coslu- i successe. IMoiì il benemei ilo pastore nel
mi del gregge affidatogli, nell'emendare 1626, e fu sepolto nel sotterraneo della
il clero, nel dirozzare e coltivare questa cattedrale, avanti I' altare di s. Dionigi
nuova sua vigna posta in desolazione. A fabbricato a sue spese, qiial santo del suo
tal fine eresse il seminario, ne stabilì le nome, colla sola i>crizione sepolcrale Z>.
regole, elerenditeper alimentare unacin- O. yU. coH'anuo della morte, oltre lo
Z^.,

(|uautiua di chierici ed loro educatori, i stenima gentilizio. L'8 febbraio vi ftitra-


Due volteadunò il sinododiocesaoo; fece slato da Bergamo il cardinal Federico
la solenne traslazione delle reliquie di s. Cornnro (^•), che tosto fece costruire la
Leonzio martire, e le collocò nel principal facciata del palazzo vescovile, e nell'aula
altaredellacaUedralejedampliòneli578 pose iscrizione iu onore del vicario gene-
V I e Vie 219
1-nIe Francesco Alzano canonico di Ber- sepolto nel duomo avanti l'altare del ss.

piicno e prolonolaiio apostolico: alla cut- Sagramento. A' giugno iGGo gli fu
-21

tetliile tloiiò i(i'iii;iii e ss. llelii|iiie, enii- sostituito il veneto Giuseppe Civran, pre-
ineratc «lull'allo die olire l'Uglielli ; in- lato governatole di varie cillà lìonlilìcie:

sieiDC all' isciizione per la consagrazione tenne il sinodo e ne stampò le costituzio-


tiella nx-inoriila chiesa cle'cappuccini, fat- ni, fu benifìco in vita e morte della cat-
ta consacrate da Giulio Saraceni nobile tedrale, del capitolo, compresi mansio- i

vicentino e vescovo di Pola. il cardinale nari, ed istituì una mansioneria (|Uoti<


a'3() aprile iG^c) da Urbano Vili In no- diana e un anniversario: 4 lapidi ce-
minato al vescovato di Padova ij die ,
lebrarono le sue virtù e benemerenze
non ebbe cllV Ilo per le leg^i della repub- nel duomo, ove venne deposto presso
blica, accennale nel voi. XCll,p 49<^) ou- l'altare maggiore, essendo a' 17 morto
de nel 63 i i passò al patriarcato di Vene- maggio I O79, conipositis civiutn faclio-
zia, l^er tale controversia, restò vacante ni/'us. Dopo lunga sede vacante, a' 19
la chiesa di Vicen7a da detto giorno lino maggio i6(S4 gli fu sostituito Gio. Bat-
a' 2 5 diceiidire I (J32, in cui da Candia tista Rubini [f"^.) nobile veneto, prelato
fu Irasf'erilo Luca Stella veneziano, già governatore ili più provincie pontifìcie,
clneiico di camera. vSubito restaurò l'aula poi nel i6qo creato cardinale dallo zio
vescovile, e vi fece dipingere Retinio, Za- Alessandro Vili, e legato d'Urbino, da
ra eCandia die l'aveano avuto a pastore; dove nel 1696 ritornò a Vicenza, da cui
quindi nel i63q traslato a Patlova, restò non siallontanòche pelconclavedel 700, 1

ne' vicentini pia memoria di lui, poiché rinunziando a'i^ marzo 1702 a favore
benignaiuenteogni settimana nel venerdì di Sebastiano Venier nobile veneto, pre-
faceva distribuire a'poveri duo starla, ut lato domestico e referendario nelle due
vocant, tritici, sin<^ulixque mensibus piis segnature; ilquale fu promosso a que-
locis earndem mensuram tritici inpanent sta mitra 1*8 del successivo maggio. Con-
conversam crognbrtt, ut praedcrcssores vocò 3 sinodi, alFabile, vigilante, carita-
sui ab ìììinicniorabili tempore liberaliter tevole e ottimo pastore, nel 1720 fece
cgerant. A'3 ottobre da Ceneda venne a la solenne ricognizione e traslazione del-
questa sede il patrizio veneto Marc' An- le reliquie de'ss. Martiri Leonzio e Car«
tonio Bragadiiio (f^.), poi cardinale, ni- poforo. Innocenza ed Eufemia : pose di-
pote dell'invitto avo del suo nome mar- verse pietre fondamento di chiede, e
a
liri7zalo dd'fedifraghi turchi. Per la sua da tutti compianto fiiù di vivere a' 23
soinnia vigilanza, pietà e edificante esem- gennaio 1738. In questo a' 19 dicembre
pio, adunò due volle il sinodo, dopo aver sollentrò il nobile veneto Antonio Mari-
visitata la diocesi, consagrò la chiesa del- no /Vz(///(/^.), preiato della s. Sede e ar-
le cappuccine sotto l'invocazione dell'I uì- ciprete della cattedrale di Padova, Fab-
inacolata Concezione di Alarla, e quella bricò il seminario pe' chierici, consagrò

(Il s. Giuseppe de' minori osservanti ri- parecchie chiese di recente compite, cioè
formati, coitruila col convento da' conti s. Maria ^rae Coeii, s. Caterina, s. Pao-
VaUnarana. Rinunziò a' 4 giugno 655, 1 lo apoitolo, s. Marco Evangelista, s. Cro-
1

e nel seguente ricordevole di sua chiesa ce quando già era cardinale, ss. Girola-
donò 8oo ducati a lavore de'mansiona- mo e Teresa, s, Filippo. Recatosi a Ro-
ri cattedrali. In detto giorno gli successe ma a prendere il cappello cardinalizio,
Gio. Battista IJrescia nobile veneto, re- nel ritorno fu accolto da' vicentini con
ferendario nelle due segnature , e tosto gran pompa, a'5 novembre 1759, A'24
intraprese la visita pastorale, indi rapilo settembre di tale anno, Clemente Xll[
da morie iin matura a'aSDOvembre 1 639, emanò la bolla Ecclesiasticae discipli-
23o vie Vie
nat consen'atione/n, pief,so'\ì Bull. Roni. callecliale di Vicenza, sottoscritlaclali'ar-
cont. t. I, p. 247: Binas Ecclesiasvide- cipreleeda altri 9 canonici. » Dealissinio
licei B. M. V. de Lonigo, et ss. Firmi l'ailre. Il capilolo della cattedrale di Vi-
ft Rustici castri Gcrnberti in territorio cenza animalo, come fu sempre, e io è
dioecesis J'icenlinae exiòtentes, et unti- preseuleineiile, dal più piofondoossequio
(jnitus subjecta pritts ^qiiilejensis Pa- ed inaiteiubile adesione alla s. Sede iipo-
triarchae , deiiide Episcopo Utinensij slolica romana, si presenta umilmente a'
Episcopo Eicenlino idi ordinario
ìiiinc piedi della Santità Vostra, ed espone sin-
perpetuo suhiicil. Indi fu Irasfeiito a Pa- cerameute, che aire[)oca infausta in cui
dova a'6 aprile 767. ^'ello stesso giorno
I un detestabile abuso di secolare autori-
glisuccesse ÌMarco li Cornaro, Iraslato là tendeva ad abbaitele, se [ìossibil fos-
da Torcello, veneto patrizio dotto e vir- se, i più sodi ed inconcussi principii della
tuoso ; fece la visita della diocesi, alFet- cattolica unità , segnò egli un indirizzo
tuosanienle rivesti delle nuove insegne all'imperatore de'francesi, cui precedette
corali il suo capitolo, tonsagrò la chic- il verbale processo, nell'uno e nell'alti o
sa pan occhiale d' Arsiero , e Hnì i suoi de'quali si approvava ed encomiava ciò
di a 3 febbraio 1779- Da Concordia a* che nieritavasi la più solenne disappro-
12 luglio passò a t|uesla chiesa Lui- vazionc, e si esternavano insieme senti-
gi Maria Gabrielli nobile veneto. Pro- nienti e voti , i quali sciaguratamente
mosse la beatificazione della b. Bonomo, condor potevano a separare membri dal i

la cui sagra spoglia è inBassano, nella loro Capo, e figli dal loro Padre. ISIen-
i

chiesa allora del monastero di s. Girola- tre il capitolo di Vicenza inoltra al tio-

noo ; e intrapreso il processo della bea- nodi Vostra Santità quest'umile sua con-
tifìcazione del predecessore b. Bartolo- fessione,esi accusa di non avere in quella
meo da Brcganze, lo condusse al termi- diOlcile circostanza imitali i gloriosi eroi-
ne. Consagrò la chiesa parrocchiale di ci esempi di vigore sacerdotale , che ri-
Trissino, ed altre 3 in Valdaguo, Ona- splendettero costantemente nell'ammii a-
ra e Fonlaniva. Deperitoil seminario, lo bile condotta di Vostra Beatitudine, di-
i*estauiò,an)pliòegeneiosaaienlenepagò chiara nel tempo stesso, che il processo
i debiti; e con grave dispendio fabbricò verbale fu tutto esteso dalla prefettizia
la cancelleria vescovile. Morì lodato a' autorità, cui convenne usar forza, onde
19 luglio 1785, dopo avere ravvivalo la ommeltere espressioni più avanzate, e che
disciplina ecclesiastica. A' 26 settembre l'indirizzo fuanch'essoestortoiu momeu-
da Ceneda vi fu iiaslato il nobile veneto ti di confusione, ed in angustia di tem-
Marco 111 Zaguri, il coi vescovato fu a pò, ignorando il capitolo quale ne fosse
tutti i suoi perenne scuola di virtù, il finale oggetto, poiché fu esso sfortuna-
di zelo, d'afiabilità singolare e di carità taraente Ira'primi che vennero imperio-
con ogni classe di persone , massime se saroenfe eccitati a simili dichiarazioni,
traviate. Ne'dui i giorni delle politiche vi- Protesta il suddetto capitolo, che i sen-
cende della rivoluzione francese e cada- timenti espressi in quello scritto erano
ta della nobilissima repubblica di Vene- ben diversi da quelli del suo cuore, poi-
zia, brillò la sua meravigliosa pazienza, che nutiì sempre, e nutrirà sino alle ce-
frammista a dignitosa fermezza. Dopo ol- neri il fermo proposito d'una vera ubbi-
tre 3o anni di pastorale governo, riposò dienza e d'un sommo attaccamento alla
nel Signore nel 18 i5. Trovo nelle Di- Pietra fondamentale ed al Pastore su-
,

chiarazioni e ritrattazioni degUIndiriz- premo della Chiesa cattolica. Il sincero


ZI stampati in I\lilano neLi'61 i, umilia-
rammarico de'caiionici di Vicenza d'aver
le a Pio FJI^ la seguente del capitolo amareggialo l'animo di Vostra Santità,
V I e Vie a3£
l'ingenua confessione della loro debolez- onde memoria sarà sempre in bene-
la sua
za, e le ilinicili circostanze di que' tein[ji dizione. Annunziò Giornale diRoma de*
il

infelici, danno loro fondata lusinga d'ot- 2 3 febbraio 8Go,clie mancò di vita inVi-
i

tenere (lall'iuiiuio Vostro cleinentissicno, cenza, ed luttode'sU()idiocesani,ed me-


il i

come vivdineiite implorano , un pieno riti di mg/ Cappeliari trovarsi compen-


perdono, il paterno vostro airello, e col diati nella Gazzetta ufficiale di F'enezia
bacio de'Sagri pieili l'apostolica benedi- de' i4didelto(nese; la quale dopo la nar«
zione". Da Cliioggia a'2G giugno 1818 razione de'funerali in Vicenza il giorno
passò in questa sede Giuseppe M.' Peruzzi I 2 febbraio, dice del dolore di cui ognu-
di Venezia, già de' canonici regolari del no era ivi compreso, per essere stato 28
ts. Salvatore, prelato di carità profusa, e anni decoro e gloria della diocesi di Vi-
di esemplare pietà. Lui morto nel i83i, cenza, edificandola colla sua dottrina e
Gregorio XVI Cappeliari di Belluno, nel colla sua inesauribile carità.» Fra le ric-
concistoro de' 2 luglio i832 preconizzò chezze del suo stato , egli visse povera-
Gio. Giuseppe Cappeliari di Rigolalo ar- mente, privandosi anche delle como-
fin
cidiocesi d'Udine. Denchè ne avessero co- dità più necessarie allavita onde poter
mune d cognome e lo stemma (soltanto più largacnente soccorrere all'altrui mi-
io quello del vescovo vi è una 4-' stella, seria. Il suo nome vivrà quindi eterna"
e queste ilisposte diversamente dall'arme mente caro e venerato in Vicenza , non
pontificia), luttavolta non apparisce, che fosse altro per quel magnifico seminario
tra il vescovo e il Papa vi fosse parente- ch'egli eresse dalle fondamenta a tutte
la Dia siccome le due famiglie trovansi
: sue spese, ed in gran parte dotò, donan-
nelleprovincie veneleenon moltodistanti dolo poi a questa città che ne lo retribuì
tra loro, probabilmente un ramo de'Cap- colle più splendide e sincere dimostrazio-
pellari di Belluno, in tempo antico, formò ni d'amore e di gratitudine" ; e per dir
quello di Piigolato, viceversa. Disse il Pa- tutto, col decreto di una statua a lui al-
pa dell'illustreprelato, nella proposizione lora vivente. Ora la proposizione e no-
concistoriale, essere stato canonico della mina imperiale del sostituto è caduta
caltedraledi Padova, dottore injuscaoo- nella persona di mg/
vescovo di Treviso
nico e in quella cospicua università pro- Antonio Farina, al quale per successore è
fessore in sagri canoni; aver esercitato nominato mg.' canonico di Verona Luigi
vari ministeri ecclesiastici lodevolmente, de' marchesi Canossa della gran casa del-
fra'quali quello d'esaminatore pro-sino- la celeberrima co. Matilde. Ogni nuo- —
dale, f'ir gravis ,
pvudens , reriimque vo vescovo è tassato oe'libri della came-
eaperientia praeditus , et in ecclesiasd- ra apostolica e del sagro Collegio in fio-
apprinie versatili j qua
cis fnnclioìiibus rini 1000, corrispondenti alle rendite di
propler digiius censelur, qui Ecclcsiae 89,560 Ubrarum monetae italicaeone-
f iccndnae in Episcopuni prae/ìciatiir. ribu<! gravali, poscia aumentate.per quan-
Sapientemente, di fatti, e con soddisfa- to notai più sopra. La diocesi è ampia, e
zione di tutto il gregge la governò. Nar- contiene più luoghi. Descrisse la diocesi

rai m principio cU' ebbe la compiacen- rUghelli, eie corporazioni religiose che
za di vedere intrapreso e compilo il vi fiorirono, nel citato t. 5, p. 1028 e
grandioso restauro della cattedrale, e vi 1029 ^qW Italia sacra. Lo stato presen-
contribuì pure con oblazioni ; e come a- te si ricava dalla laudata opera dell' ab.
nimoso e magnanimo , co' frutti della Cappelletti. Delle parrocchie della città
mensa da' fondamenti eresse e perfella- e delle suburbane ,
già parlai, nel re-
meute compì il vasto e magnifico semina- sto della diocesi esistendone altre 189,
l'iu, cuu trionfale inaugurazione aperto, distribuite ne' seguenti 28 vicariati fo-
23a V I G V I C
ranci ,
perchè ve ne sono tli rag<:;iiar- Vittorelli, l'Anacreonte d'Italia, dell'ab.
devoli , ed esistenti in varie cill;>. Schio, Giuseppe Barbieri, e dei tanti altri uo-
città capoluogo di distretto, assai mer- mini insigni già ooverati dal pur bas-
cantile, in fertile pianura, vuol esser no- sanese Bartolomeo Gantba nella JVtUTa-
minata prima d' ogni altra, poicliè nel- zione de' Dassancsi illusivi. Altre città
la sua chiesa arciprelale nel i85o fu ri- sono Co/Oj^'»rt, capoluogo di distretto, si-
stabilita l'antica collegiata di s. Pietro, tuata sul FraSbioe che la divide in due
con arciprete e 6 canonici. Vi è l'ospe- parti, unite da due ponti di pietra. Ha
dale, il monte di pietà, il monastero del- belle chiese e l'arciprelale di s. INI.iria, e
l'agostiniane. Bassano, città regia , ca- le suore della Mi'^ericoidìa ; abbonda di
poluogo di distretto, vaga, gentile e bel- seta e di mandorlato ricercatissimo. E
la, popolata e commerciante, posta sulla Lonigo pur capoluogo di distretlosulfìu-
sponda sinistra delBrenta, che si varca sul micello Brendola, in amena situazione,
Lei ponte, rinnovato nel1822 con opera nella più parte in pianura, con bellissi-
lodata dell'ingegnere Angelo Cesarotti, me e deliziose colline sparse di case; a-
la cui descrizione offre il cav. Mutinelli, vanzo di sue fortificazioni sono due for-
annali 262.
delle pro^'ince Fenett\ p. tissime e antiche torri, oltre altra sovra-
Il vicino canale da cui maestosamente stante ad una specie di porla civica con
quel lìume discende, le ben coltivale nu- pubblico orologio : ha buoni fabbricati,
merose colline, gli ameni villaggi che la come il vasto palazzo de'Carcano, e l'e-

circondano, comodi sobborghi , 1' aria


i legante Rocca Palladiana posta sur uno
pura e sanissima, la vista dell'Alpi vici- de'rideoti colli. Lonigo contiene 3 chiese,
ne, rendono la sua situazione una delle cioè l'antica collegiata ora arciprelale de'
più deliziose e romantiche. Abbonda di ss. Quirico e Giulilla, e quella di s. Da-
\ini eccellenti e di seta ; fra le precipue niele già de' conventuali , assai antiche,
sue fabbriche, la tipografia e calcografìa oltre il santuario della B. Vergine di Lo-
Kemondiiii è rinomatissima anco fuor nigo, particolarmente venerata dagli abi-
d'Italia. L'illustre città è fornita di va- tanti e da'popoli circonvicini, la CUI imma-
rie chiese ricche di quadri rinomali : di gine, coronata per disposizione di Pao-
queir arciprelale della ss. Vergine in lo V d'una specie di triregno, tiene una
Colle, di recente il Papa Pio IX decorò mano sul petto, l'altra sull'occhio per le
l'arciprete coli' insegne abbaziali, il che ferite ricevute da un diabolico empio. Ne
notai nel voi. XCV, p. 160 : vi sono i reca l'interessante storia ['Atlante jMa-
cappuccini con noviziato provinciale , e riano a p. 370. Inoltre Lonigo ebbe già
le figlie della Caiità. Il santuario della i ca[)puccini in bellissimo luogo, u\i mo-
]\Iadonna delle Grazie di Lassano , colla nastero d'oblati Olivetani, altro di bene-
prodigiosa immagine, in uno alle glorie dettine , altro di religiose. Ha spedale ,

del bassanese martire b. Lorenzo Sossio, monte di pietà e teatro. Pioduce il suo-
è descritto nfW Atlante Mariano del p. lo feracissimo ottimi vini, e molli eccel-
G umppenherg con ginn te dell' ab. Zanel- lenti cereali , con fioritissimo mercato.
la, t. 2, p. 3c)3. \ lè ginnasio, ospedale, Tra^ suoi illustri vanta i celebri medici
teatro. Durantela dominazione de'Car- JN'icola Leoniceno, Giulio Pontedera, e
rara e de* Visconti, la città venne ornala Camillo Bonioliprofessorediquella scien-
con nuovi edifizi, e difesa con forlificazio* za nell'uni versila di Padova. Altri vica-
dì. Fu patria dì molti uomini illustri in riali foranei sono Arsicro,con chiesa arci-
Ogni genere, de'da Ponte detti Bassano prelale di s. Michele Arcangelo, cartiere
celebri pittori, de'Euonamico, de'Verci, e cava di marmo venato d^un bel nero.
de' Volpalo, del p. Uobeili, di Jacopo Barbarano, capoluogo di dislrello, già
V I e Vie a33
signoreggialo da* Traversi , colla chiesa s. Clemenle. l'nlle de Signori, con chie-
di s. Maria e s. l*aiicr«zio in cura de' sa arciprelale di s. ÌNIaria de Vallibus. /^/7-

niiuori osservanti. Drc^diizi-, con cliicsa lavtrLi , con chiesa tli s. Domenico. Si
di s. Maria. Catni.uino, ciip(ilu()|;o di di- legge ntW /Illa lite Mariano la (hbciizio-
strello, con cliicsa ili s. Mai ia e s. Nico- ne cle'sanluari : della Mudoiiiia dell'Ol-

lò. Castelimovo, con chiesa di s. Vilale. mo in Tiene, grossa terra del Vicentino
Chianipo, con chiesa di s. Maria e s. IMur- e capoluogo di distretto, i 5 miglia da Vi-
lino. Costozza o Costosa, con chiesa di cenza, diocesi di Padova ; della Madon-
S. Mauro : nelle /\. sue grolle nalurali, o na dell'Isola, 8 miglia da Vicenza ; e della

anliche cave di bel marmo Manco, la piìi Madonna di Reggio, in un sobborgo di


riinarcahde è delta della Guerra ,
[ìtv- Vicenza.
che gli abitanti di Vicenza si nascosero VICH (Ficcn). Cina con residenza ve-
in e[)0che diverse, co'Ioro più preziosi el- scovile di Spagna nel principato dì Cata-
felli, e dove furono invano assediali. /''o/i- logna, distantei i o piìi leghe da Barcel-
tt7m\'{J,coiì chiesa di s. Bertrando. Malo, lona, posta in riva al Ter, cui soggiace
capoluogo di distretto sulla riva siiiiNtra assai fertile pianura ondeggiala, lunga 5
dei Torlo, con chiesa di s. ftlai ia de Ma- leghe e 2 larga, ed è di lìguia irregola-
lado, fabbricato sulle i ovine d'un castello re: optinio sub din aedi/irata, ultra bis

costrutto d.a' goti. iMaroslica, capoluogo ìnille coiitinel donios, atque a quindcciin
di distretto, patria d'uomini celebratissi- fere miliibus inhabilatur incnlis. Le
nii.fra cui Pietro d'Abano,con chiesa arci- strade sono larghe, (|uasi tulle ben sel-
pretale dell'Assunta si pretende il luogo
: ciate, ma alcune ri[)ide; le case pure tro-
fondato dagli abitanti diVicenza persegui- vansi quasi tutte ben fabbricate. La piaz-
tatida Siila, per avere ilalo soccorsi a C. za Grandeèquadiatae va adorna di por-
Mario, e dal cui nome chiamarono Maro- tici comodissimi, che sostengono abita-
Slica ; altri ilicooo foiidala la moderna da- zioni di buono stile; bellissima è pure
gli Scaligeri. Vi sono cave di pietra da fab- quella de^'M.utiri. La cattedrale è di me-
brica e di terra da stoviglie. jMontcbvl- diocre e moderna architettura di s.lile co-
lo, in suolo fei tilissiiuo, e di gran passag- rintio, dedicata a Dio sotto l'invccazione
gio,con castello: la chiesa titolare è s. Ma- di s. Pietro principe degli Apostoli, ed ha
lia. lìJonlecchio Precalcino, con chiesa l'unico battisterio della cillà can cura ,

di s. Maria de Moutecledo. MonC Orso, d'anime. Tra le ss. Reliquie è in grande


con chiesa arciprelale di s. Biagio. No- venerazione il corpo di s. Bernardo Cal-
veiila, con chiesa de'ss. Vito e Modesto. vo vescovo di Vidi. Il capitolo, per le let-

Piazzola, con chiesa di s. Maria e di s. tere apostoliche Ad /" ic(triarn, dt'ì) set-
Silvestro. Quinto, con chiesa di s. Gior- tembiei85i ,sicomponedi 5digiiità,cioè
gio. San Bonifazio ,cdi^o\i\o^o ù\ distret- il decano, ch'è la r /, l'arciprete, l'arcidia-
to, con chiesa di s. Abondlo. Sandrigo, conOjil cantore, il prefetto della scuola; di
con chiesa di s. Maria, e de'ss. Filippoe I I canonici de'quali 4chiainati <^^;o///c'/c>,

Giacomo. S{int' Orso, con chiesa arci- cioè magistrale, dottorale o teologo, let-
prelale di s. ÌMaria. Sovizzo, con chiesa lorale e penitenziere, altri denominali de
di Maria di Subilio. Trissino, con chie-
s. grada, oltre 12 beneficiati, ed altri sagri
sa di s. Andrea, ^aldagno, capoluogo di ministri addetti al servizio divino. L'an-
disirello, situato in n)olta amenità sull'A- tico capitolosi formava di 4 dignità, la

gno a picdel monteCaslellojOve Irovansi maggiore essendo l'arcitliacono, di 9 ca-


pietre da opera mollo pregevoli ha vane ; nonici e più anticamente 22, comprese
fabbriche, e vicino Kecoaro colle celebri le prebende del teologo e del penitenzie-
accjue miuerah : ha iuoltre la chiesa di re, di 3 raziouari, di 40 beueficiati, e pri-
234 vie vie
oì:\ asceiulevano a 71 ,
per la decorosa foeil eminente pubblicista, e co'suoi scrit-
divinii uliicialuia, speltatulo ni capitolo ti tiailolli in varie lingue lasciò fama eu-
l'amniiiiistrazione ileilapairocchia, Fres- ropea. La patria, per voce del suo alca*
soli! caltetliale è il [)ala7zo vescovile, con- de e aggiuntamento, concordi col vesce-
veiiienteinenle comodo e decente. Vi so- vo diocesano, nello stesso 1848 intrapre-
no altre 4 chiese, tutte più belle e me- se ad innalzare un mausoleo nel pubbli-

glio ornate, ma niun'allra parrocchiale; co cimilerio di Vici», alla glorio del suo
3 nìonastei'i di monache, altra casa reli- illustrefiglio. Tutta la Spagna applaudisi
giosa, l'ospedale, diversi sodalizi laicali, pensiero qual dovuto omaggio, concui la
il seaiinario con alunni, desideranilosi il presente generazione trasmette a'posteri
monte ili pietà. Vi è vm collegio, ed altri la memoria del saggio e dello scrittore,
stabilimenti benefici. Prima enumerava 11 monumento funebre ideato e costrut-
1 u tra conventi e monasteri. Possiede fab- lo dallo scultore Giuseppe Cover di Bar-
briche di tele di lino e di canape, di pan* cellona, a cui per concorso di artisti la
ni grossi , di tele di cotone dipinte, di giunta allldò l'esecuzione di s\ beli' ope*
cappelli, di suole e concie di pelli. E al- ra.fu eretto mediante una sottoscrizio-
tresì tnunita d' importanti fortificazioni, netlii5oo persone d'ogni condizione,
e fu sovente negli avvenimenti posterio- cominciando dalla regina Isabella II, fi-
ri alla rivoluzione francese, che deturpò do all'ultimo cittadino appie/zatore de*
gli ultimi anni del secolo passato, teatro grandi meriti del Brilmes. A'3( ottobre
di scene sanguinose: segnalato fu il com- i853 ebbe luogo in Vich la traslazione
battimento de'23 febbraioiB I o, iu cui i solenne delle sue ceneri nel Oìngnifìco
francesi restarono vittoriosi. Nel 1823 poi mausoleo; inanguriiziciie accompagnata
il general Mina venne ad attaccarvi fran- i da (juella pompa e imponente apparato,
cesi, accorsi a difendere il trono di Fer- descritto dal Giornale di Roma di tale
dinando VI I,ed essi lo respinsero. Vich — anno, a p.io86, in uno al monumento
o riqne^ /liisoua, Vicus y^usonae,siic- e alle notizie biografiche del celebre ca«
cesse con Girona ad Ausona o Àusa, talano; laudato nella cattedrale, nel so-
antichissima città de' celliberi, edifica- lenne ullizio funebre, dal eh. oratore d.
ta da Ercole Libico. Vanta non pochi il- Erminigilo Coli di Valdemie, a mezzo
lustri, e da ultimo il sacerdote Giacomo un generale raccoglimento, come scrit-
Calmes, autore di quell'opere lodale dal- tore religioso, come scrittore sociale e
la Civiltà CaUolica, in buona parte nel come filosofo. Si forma il monumento
»larne contezza, fra le quali ricorderò: // di tre gradini di marmo nero , circon-
Proles tante siiiio comparalo al Catlolici- danti la base, eh' è di marmo bianco,
sino, nella sua influenza civilizzatrice: e su cui s'innalzaun cpiadrato iocoroua-
Lellera ad uno scettico in materia di re- to da cornice. In cima al basamento si
ligione: Considerazioni sopra lo stato presenta di fronte un Genio che colle
di Spagna: Osservazioni sociali politi' braccia circonda 1' urna funeraria. Sul
che ed economiche sui beni del clero : quulralo è seduto e in aria meditabonda
La Religione dimostrata all'intelligenza Tillustre filosofo a cui il mausoleo è con-
de' fanciulli: Fdosofiafondamentale: E- sagrato. A'4 angoli sono corrispondenti
tica elementare: IL Socialismo: La Civi- epigrafi, pure riportate dal Giornale,
lizzazione, la Società, ed il Pensamento La sede vescovile fu eretta in Vich ver-
della nazione: FI Criterio. Egli nacque so i I V secolo, e divenne suffraganea del-
a Vich a'28 agosto 18 io, e vi mori a'o la luetrcjpolitana di Tarragona, eloètut-
luglio]8.^8. Fu giustamente ammirato torà.Il vescovo di Vich A<piilino nella f.'

come insigne letterato, [irofuudo filoso- metà del Vlsecoloiotervenuee sulto^ciis-


1

V I e V I C ,.3T

se a* concilii diToledo e di B.ircellona. scovato, già riconlato nel voi. LXVIII,


II l'apa Giovanni III del 56o secomlu , p. i<)9, l'altro che soppresse di Solsona
CoimiKiiiville, voleva tiosfeiire a Vidi i
(^.), il (j Ila le da Clemente Vili nel 1 ')()3

diritti a>elro[)olilii;i diTiiriiigoiia.rna imi) erasi formalo con parte della diocesi
vi riuscì; forse allora eia lìorentc la cit- smembrala di Vich. E<|uaiilo al concor-
tà, mentre Tarragona era stala (|uasi di- dato colla Siìaf^na, siccome di esso e del-
strutta nel ^Gj da' goti invasori, [jer la le cose della monarchia, descrivendo To-
sua invitta resistenza. Non tardò mollo ledo e T^alema ne riparlai, qui mi pia-
a soggiacere ad eguale infortunio anche ce aggiungere colla corri»ponileiira della
Vich nel 6(j3, piohaljdnjenle dal visigo- Cii'illà Cattolica de'3 febbraio 1 -SGo... /V*

to e barbaro reViliza. lleslò il vescova- 1


4 gennaio pubblicò Madrid la Gace-
in

to privo del pastore, (inchè neHHHG ri- ta Officiai, la convenziono ultimamente


cominciò la seriede'suoi vescovi, pe'lrioiiQ stabilita fra la s. Sede e la regina di Spa«

sui mori, soUentrali a'visigoli, d'Alfonso gna, adine provvedere all'assestamen-


di
III il Granfie, redi Leon e dell'Attui ie. to delìiiilivo delladotazione del culto e
Fra'suoi pastori vanta alcuni cardinnli, del clero in conformità del Co/icordato
ed il vescovo Giorgio recatosi al concilia- fattosi nel i85i, e così scandalosamente
bolo di Basilea (/'.), fu uno degli àpa- violato poscia nel 855. Sembra che eoa i

gnuoli checontribuì all'elezione nel 14^9 tal pubblicazione abbia il governo volu-

dell' antipapa Felice V, il quale lo fece to dare una pubblica e solenne assicura-
anli-cardinale ; ma il Fapa Eugenio IV zione, che esso non abbandonerà la cau-
lo depose dalla falsa dignità , e lo privò sa sagiosanta della Chiesa minacciata,
pure del vescovato. Ne furono ultimi ve- anzi già vulnerata ne'diritti del suo
Ca-
scovi i seguenti registrali dalle Nolizie po universale. Una dinicoltà non piccola
di Roma. Neli 744 Emanuele Munoz di pel ministero consiste ora nel modo di
Murcia. Wel ySa 1 fr. Bartolomeo Sarmeo- conciliare l'adempimento de'suoi doveri
tero de'nainori osservanti, di Vega dioce- cattolici con le opposte esigenze della
si Palencia.Nel 1777 fr. Emanuele An-
di frazione progressista che costituisce pei*

tonio de Artaleso del rea! ordine della melai' U/iioiie Liberale, la quale non ce-
Mercede, di Cienpozuelos arcidiocesi di la il male umore verso la detta conven-
Toledo. Nel 783FrancescoVeyna y-Mo-
I zione". La guerra d' Africa non ne fece
la, di Famarili diocesi di Lerida. Nel 18 16 riparlare, e de'trionfi riportati da'valorosi
Raimondo Slraucli di Tarragona. Nel , spagnuoli nel Marocco, ne dissi aujuau-
182 5 Paolo di Gesù Corcuera-y-Caser- to nel voi. XCV 1 l,p. 3 1 6 e seg. Morto nel
ta di Cadice. Vacata per sua morte la
, 1853 il vescovo Casadevall, nel concisto-
sede nel 835,non fu provveduta che nel
I ro de' 22 dicembre fu promulgato suc-
1848 Papa regnante, nel concistoro
dal cessore Antonio Palau-y-Termens,
rog."^

de'3 luglio, con mg.' Luciano Gasadevall di Valls arcidiocesi di Tarragona, già pro-
di Vich, già canonico della cattedrale, fessore di teologia in quel seminario, ca-
segretario del capitolo, suo vicario gene- nonico magistrale della melro[)olitana ,
rale capitolare e governatore ecclesiasti- grave, prudente e dotto. I>otai nel voi.
co in sì lunga sede vacante, dotto pru- LXXVI, p. 254, che per la legge della
dente e [)robo. Visse poco, tuttavolta a vendita de'beni ecclesiastici, fece il pre-
suo tempo il Papa Pio IX pel concorda- lato energica protesta, come altri colleghi
lo concluso a'(j settembre 85 i 1 colla re- dell'episcopato spagnuolo. Dopo il decre-
gina di Spagna Isabella II, olire il rior- to doginatico della s. Scàe, sull'Immaco-
dinare il capitolo di Vich al modo sur- lato Concepimento di Maria Vergine, il

riferito , in tal giorno unì a questo ve- vescovo diresse alla sua diocesi di Vich
236 V I C V I C
una circnlnre pel i Sìb, acciò fosse solen- alle loro elezioni. La morte lo sorprese
nizzata in modo speciali: la festa dell'Ini- nella solitudine di Casamari, monastero
inacolata Concezione. Indi a'ajt seltem- della diocesi di Veroli nel i52 5. Tras-
I>iei8j7 l'u traslalo a Bdicellona.che go- portalo a Lloma il cadavere, ebbe ono-
Teina. Nel concistoro de' 9, i dicembre revole sepoltura nella basilica ili s. Cro-
iH*^? gli fu stMi'ogaio r odierno vescovo ce in Gerusalemme.
mg.' Gin. Giuseppe Castanei'-y-Ui*as, di VICL1£F1.STI. r. WlCLEFISTI.
s. Pieli o de Toi rellò nella diocesi di Vidi, VICO e PAGO, riciis, Pagu^. Bor-
licenziato in teologia, professore di (jIo- go o terra o villa, dicendosi vico anche in
sofia nel seii)in;iriodi Vidi, arciprete par- strada stretta, o vicolo, parK'Us vicus. Si
roco in iMoya , degno del vescovato pel ilisse Pnt;o la l'itila (I^.) o il villaggio,
suo sapere. |)i obilàe altre doti. Ogni nuo- il Borgo (f^.ì o casale. Questo vocabolo
vo vescovo (j tassato ne'libt i della came- ha vari significati, e deriva da un termi-
ra apostolica in fiorini inno. La diocesi ne dorico G%[)V\uicn\.t fonlana, pcjicliè, se-
è piuttosto vasta, comprende più luoglii condo Festo, i pagi conterrieri, prentle-
e 3?.o parroccliie, munite co'fonti batte- vaiio dallo stesso fonte l'acqua di cui ab-
simali, secondo rullima proposizione con- bisognavano. pago dilTerisce dal vico,
Il

risloriale. In quella deliHjS è pur det- in quanto che primo non richiede una
il

to, contenere 3 collegiate. Del monaste- disposizione in forma di /^/rt, e basta che
ro o badia nulliit^ di s. Maria di Rivipol- le case vi abbiano un certo rapporto di

lo nella diocesi di Vicb, parlai nel voi. vicinanza fra di loro, quantunque spar-
LXXII, p. 282. se e collocale senz'ordine. 11 pago degre-

VICH Guglielmo Raimondo, Cardi- ci siguillca una collinp, e per questo non

nale. Nato d' illustre [)iosapia in Valen- è la slessa cosa de'Iatini. Si può vedere in
za di Spagna, per l' insigne raorigera- Aldo Alanuzio, Dt Qtiaesl. I. 3, ep. 7, la
tezza, il raro accorgimento e la spec- dilferenza che, secondo lui, avvi fra'voca-
chiala venne riguardato come
nobiltà, boli Cn<it(flluni, Pagus , Ficus , Oppi-
monarchia. Es-
l'eroe di quella possente duiii. Uri) fi e Filla. Oltre questi due ul-
sendo protonotaiio apostolico, fu con ap- timi articoli, in questo mio Dizionario,
plauso Spagna da Leone X,
di tutta la ragionando ilella Terra, deUì Torre, e
nella celebre promozione di 3i porpo- in altri relativi articoli, raccolsi nozioni
rati, il I." luglio i5i7 creato canlinale analoghe; né tacqui l'opinione di quelli,
prete di s. Marcello, e nel tempo stesso che da pagi o castelli, abitati t\a Gentili
amministratore del vescovato di Cefalù, (/''.),
si dissero Pagani {T.) quelli che
die neh 52 j fu da lui rassegnato a fa- non si vollero convertire al crislianesimo.
vore di Francesco d'Aragona, ed egli po- Annibale degli Abati-Olivieri-Giordani,
co appresso ottenne il vescovato di Bar- a p 43 delle Memorie di Gradara, ter-
cellona. L'Aymerich, autore d' erudita ra del contado di Pesaro, osservò: Che
opera sui vescovi di Barcellona, ci fa sa- l'agro, ossia il territorio delle Città[f^.)f
pere die il cardinale fu prima destinalo si divideva in pagi, ed ogni pago conte-
coadiutore del vescovo iMartino Garzia, neva più vici o castella. Con questa divi-
(.iopo la cuimorte ottenne cpiella chiesa sione si dava un'idea più distinta e più
in proprietà a'2 marzo i525, indi io
i [irecisa de'medesimi territorii, si sfuggi-
giorni innanzi la sua morte rinunziò il va ogni confusione, e maggiormente si

gov^i-no di quella cattedrale, perciò con- assicurava l'interesse pubblico e de' pri-
ferita al cardinal Passerini. Si tro\ò pre- vati. Dimostrarono questa verità gli slu-
sente a' Adriano VI e Cle-
conclavi d' di degli eruditi, ponendoci in cognizione
mente VII, contribueudo eQìcacedienle del politico regolameulo di queste Conia-
V I e V ! C 9.".7

fìilt) (F.) (lipentlenti diillf cill'i, n cni fu- so foise il nome da individuare il p;»g<>,

rono assegnati niaf^islrali cui nomi va- i in (juelhiogocioco presso (piel luogo, uve
riarono secondo l'epoca, ora denotinnan- raduna vansi maestri o duumviri del pa-
i

cloci Priori-, Sindaco (A .) ce. Nel 1717 go per le loro feste, pe'Ioro ludi e per
per la scoperta della gran Invola l'iacen- l'ultie funzioni delle proprie comunità.

lina, ningt^iornieiite resiò cliiiu il(ì rUieslo Quindi trova, che la pieve di s. Sofia di
punto. In che ohlìlignnu l(jro
essa, que' i (ìradara è una dell' antiche ilei l'care-
predii pel denari» soniminislrntoda Traia- se,e die il nome del pievalo di s. Suda
no //i<i///y/t7i/(i de'l.niciulli di Veleia, pro- siusava sin dall'Xl secolo, per dinotare
fessano per dinotare la giusta situazione quei che poi fu detto Curia o Corte (^ •/•
de'predii obUligati, il fondo, il territorio, Il Malfei, nella J'vrona illustrala, p. 1 7 i

il pago, alle volle anclie il vico e i con- e 27.3, discorre de'vici o villaggi di Ve-
finanti. Questa foruia d'individuai e i pre- rona, notando che talvolta le >tesse città

dii, usala a'icinpi di Traiano, si conlmnò furono denominate /'(t"/'. Il significato del-

per lunga età, onde nel Vi secolo, ne'/^<^- la voce rico , nel buon secolo, e singo-

pubblicali dal veronese Malfei, col-


/;///j larnicule in Livio, che assai ne usò il vo-

ia sua Storia Diplomatica , si iia una cabolo , esprime sempre nel suo natu-
vendita che quel dotto giudicò dell'anno rai senso, tene e luoghi aperti e così ,

539 di 20 jugeri d'un fondo. Il nome vienili e iicalim. Talvolta un Iwogo, sia

peiòdi (picsto pago, die a'ieinpi del Maf- città o terra grande, or viene appellalo
fei non poteva più leggersi , vi era in terra, ed or città. 1 oi4 luoghi degli A-
que'del Doni , cioè Pago Painace. Ma recomici sotto Nimes furono detti vici da
avendo finalmente la nostra s. Religione Strabone, eoppidi da Plinio. Scrisse que-
terniinnlo d' abbattere le relirpiie tutte sti, che Pompeo professava d'aver presi

del gentilesimo, e portando moiti degli nella Spagna citeriore 846 oppidi. Anto-
antichi pagi nomi aijueireuipiociillorela- nio Agostini, Dial. 6, nel riferire questo
tivi,conie oihe la tavola Piacentina, Pa- passo ili i^linio , saggiamente disse 84G
co fiJincri'io, Jununìo Pago /'e-
T irò ,
vici. JNotòSiculio Fiacco, essersi detto ter-
nerio; e dall'iscrizione di Rimini presso ritorio ciò ch'era dentro i confini ne'qua-

il Gruferò, finis Diauensis ; e dal Maz- li poteva giudicare. Nelle fondazioni


si

zocchi, nel Pagiscito del Pagiis IIcicu- delle Co/o7//e(/'.) dicevasi abbia il gius :

lantiis, Pagds Jovins; fu creduto bene di far ragione e di castigare, in cpid trat-

di sostituire il nome delle P/rt'/ ( /.J cri- to in quella campagna ove foiuiavasi.

stiane, ne' confini delle quali erano i pa- Le cause pecuniarie ne' territori! erano
gi situati ; uso già stabilito nel i'esarese giudicate da un magistrato della città, che
in sul principio del X secolo, colla ple- si chiamava difensore, del quale si parla
be s. Crislophori j anzi un buon secolo in più leggi. Ma vici e |)agi anche furo-
prima nella contrada (e in altre assai pri« no, che SI distinsero tra gli altri, ed eb-
ma)già erasi lalusointiodolto, comedel- bero consigli e dignità e duumviri anco-
la plebe s. Sltjanie[fs\c). Così parimente, ra, come triumpilioi e
i camuni avanti i

per conservare quella maggior precisio- d'essere attribuiti a Brescia, ma perchè


ne, che potesse desiderarsi, al nome del componevanocon l'unionedi molti insie-
quello della cappella o
•vico fu sostituito me comunanze tali, che si venivano ad
Oratorio, o Parrocchia (A'.),cl>'era nel- eguagliareallecittà nella forza. Nonraan-
la pievania compresa, ed ud complesso cano luoghi, derivati dagli antichi vici, i
di esse formarono un /e5COi'<2fo, nel qua- qualiponno far prova ili quella parte di
le articolo tornai a ragionarne. Or da nobiltàjchedaH'autidiilà proviene.ll Co-
queste pievi, soggiunge l'Oiivieii,(u pre- lucci nQii' AniicliiUÌ picene j t, 4- ^^'^i^
238 Vie Vie
fondazione, di /V?<7rOj p. S'JS, riprodiis- lontanava dal magtjior luogo, non per
se la parlala /l/fWJo/vVz col titolo: Depa- que^lo sì separava ci vilmente, o si consi-
gi e i'ici prima del
dell'antico Pesaro e derava poi come aliena. Gli ateniesi dì'
pas,o che si pnh credere sia sialo in Gru- visero in Triliìi [/'.) non raeno la pro-
dara, con eruditissime dichiarazioni. Lo vincia o sia teniloiio, che la città: somi-
fece piecedeie dal §: La citlà di Pesaro gliante fu l' istituto de* romani, dividen-

era divisa in tanli vici come Roma. Si do poche tribù urbane gli abitanti di
in
mo'ilra la distinzione di (piesli da' vici Rotna, ed in tribù rustiche ed in assai
mi contenteiò, per dire alquan-
r»r^///. Io maggior numero qiie' del suo distretto,
te parole col Còlucci, che vici furono i compi endendo in (piesle il fiore della no-
di due specie, urbani, e rurali o suburba- bilia r:jmaiia, perchè il dare opera, anche
ni. Pesaro fu come Roma e questa per , personalmente, all'agricoltura, nobilissi-
urdine d' Augusto divisa in tanti vici e ino impiego sislimava iiiquetempi.Quin-
liegioni nel 747 di Roma , a questi e di in Gicerone e ne'cuUettori dell'antiche
quelli pssegnando annui magistrati da la[>idi, è fiequente il nome di l'/'ca/ziY'^i-
Irarsi a sorte dali'oriline plebeo col no- canns vici , habilator vici^ plebs vici),

me di maestro. Que' vici corri>pondono intesi per gli abitatori de'vici. 11 maggio-
ugli oilierni quartieri (o sestieri o rioni), re di (juesti vici denomioavasi pago, dal
prendendo nome, come oggidì, da qual- qual nome si dissero ne'secoli sussegueo-
die edifizio pubblico, dalla pro[)ria si- li i pag-ìui presi per i gentili; e per co-
Inazione, anlicameote da qualche tempio noscere dove esistessero in antico, e do-
della contiadaoda qualsivoglia altro mo- ve sursero le primitive pievi, le quali fu-
tivo, il che (a nolo la topografia di Ro- rono appunto erette da' primi cristiani
ma aulica. Le città d'Italia, in tutto rao- per questi pagi e vici, quali passarono i

dellandosi con Iloma, divisero le loro cit- coll'andar del tempo a formar de'castelli
tà in tanti vici; altrettanto fecero molte e delle terre tuttora sussistenti (diedero
citlà dell'impero nell'altre Provincie. An- pure origine a'castelli, meglio ne au-
che il territorio delle città fu diviso in menlaroiio notabilmente il numero, le
pagi e vici, ma ben diversi da'vici urba- fortificazioni de'luoghi, onde munirsi dai-
ni. Era il vico uibaiio una serie conti- l'irruzioni de'barbari, specialmente degli
nuatadi case, che costituiva por/ione del- fy/j/j/^de'popoli d' L/ngheria e d'altre par-
la citlà; all'incontro i vici rurali erano ti, come notai in quegli articoli). Divisi
una congiunzione di case di campagna, i terrilorii in pagi, ogni pago conteneva
che ora si direbbero ville, e si dicevano più vici e castelli : erano una specie di
vici rurali o rustici. Questi però sono as- distretti. Conviene che io accenni di volo
sai più antichi de'v'ci urbani, poiché so- il trattato altrove. Per tre secoli non vi
no memorati da Cicerone nell'orazione, furono parrocchie di sorte alcuna ne'ter-
prò le^e Alaiiilia, e nell'epistole ad At- ritoiii, e nelle città cominciarono dopo
lieo. Ed anche in Ulpiano D. de Censi' il looo, ove in principio s'introdussero
bus,ì. 5o, 1. 1, I. 3o, il quale coosiderao- furtivamente, poiché parrocchia antica-
tlo la città e il distretto un corpo solo, mente significava Diocesi^ o Vescovato
scrisse: Chi è d'un vico, s'intende aver per (/^.), e parochianus significò diocesano;
patria quella repul)blica, cui quel vico anzi Provincia pure fu detta parroc-
la

corrisponde. Poiché osserva il Mallei, /^e- chia. Le


pievi rurali erano governate da*
rona ilUtstrata, t. i, p. 22 i: Nel primo Corepiscopi (/^.), quali erano Vicari i i

formarsi e distinguersi in membri i corpi Foranei [V.) del rescovo (^.)> "^' '^'"
civili, quella parte che per coltivare icam- strello loro assegnato, con molte facoltà;
pi e per comporre villaggi e borghi si al- erano prelati e tenuti in onore, ed avea-
vie vie ?.39

no loro vicari minori. Vi fa eziomlio ni-


i sle e f;iitnrhi de' Compili, Pesaro i
8^7),
cun corepiscopo in città. Anche il Sar- tanto nelle città quanto nelle caiiipnj^ne;
neili, Ledere ecclesiasticltc, t.i, leti. ìi: quando Angusto divise ogni ref:;ii)ne di
/^^e'Corr/^/Vo/»', attesta ch'era loro asse- Roma in vichi (Vittore ne conta 4?-4> ^^*
gnato qualche terra castello, come ti- tri ne contano meno), divennero in Ro-
cari del vescovo e parrochi insieme, ed tnuMai^is^tri ncoruin,e f^ico Magislri
ancora nelle ville, ne'vici e ne'casali piìi si dissero i ministri subalterni, come ri-

popolati, e cjuelli di questi siuiiii a'noslri levai parlandode'A'/o/Hr// A'oA/ir?, ove pur
arcidiaconi o arci[)reti. Erano delti Co- dissi del suo riparto civile ed ecolesiasti-

renisiopi, dalla greca voce Cliore, che co, de'vici, de' compiti, colle deuouìitia»
significa castello o villa, quasi vescovo di zioni dell'antiche vie; delle deità prolet-
•villa , e perciò in ischerzo detti vesco^'i trici delle vieeville,chiamate^/rt/to/7o-
iilliuii. Successero ne'vici e nelle ville, curi, e secondo lespecie de'transili, diffe-
a'corepiscopi, i periodeuta, i preti /I//v- reote fu il Tributo {f-) che si pagava,
sales o Kpiscopoles, i tiecani rurali, da detto comunemente pedaggio. Inoltre il

cui derivarono i delti /'icari foranei. A- Nardi nell'opera De' Parrochi, reca la
veano dal vescovo facoltà di predicare ne' distinzione del vico diverso affatto dal
\ici e ville, con altre maggiori preroga- pago, il quale era un tratto di paese os-

ti ve riferite in quell'articolo: facevano in sia campagna, che suddividevasi in vichi


somma da vicari del vescovo alla campa- o paeselli o ville. Che anticainenle le cil-
gna.llagionando della i^/rrtr/^, parlai del- tà erano divise in sette vichi o regioni.

le yie f icinali, che conducevano a'/^f- Che data la pace alla Chiesa nel 3 i si i

ras, e come descrisse i vici, i pagi, i ca- cominciò d'ordine de'vescovi a stabilirsi
stelli, gli oppidi, Isidoro presso il Sigo- de'preli in que'paesi di campagna che a-
iiio. llicordai l'opera stampata anche a veano un competente numero di fedeli;
parte: Sui \'ici delle città e segnalatiieii- ma non già in ogni paese che avesse fé-
te della splendidissima Arimino, Dis- deli ciò facevasi, soltanto nel vico piìico-

seriazione dell'arciprete Luigi Nardi, spicuo capoluogo del pago, in cui risiede-
eslralla dal Giornale Arcadico, Roma va anco il curatore profano, ossia picco-
1 824- Illese di correggereque'dotti, che lo magistrato secolare. In Oriente, dopo
illustrando l'anliche lapidi, con maiiife- il III secolo, in principio le parroccliie
sto errore cercarono nell'agro di Ilimini chiamaronsi Ecclesiae possessione^, c\\e

i quando dove-
vichi mentovati in esse, voleva A\v& campagna, \)o\c\\k Isidoroed
vano farne ricerca entro la medesima cil- altri nel tradurre il 6." canone Calcedone-
tà, ove realmente esistevano. Provadun- %e,\' Ecclesiaepo!>sessiones\.i:dià\ìconoEc-

que che selle vichi mentovati nell'an-


i clesiae Pagi, ch'è sinonimo. Così il ca-
liche lapidi riminesi non erano nel ter- noueio Antiocheno ha »059e.v9f0 pel ter-
ritorio di Rimino, ma formavano la di- rilorio campestre della diocesi, ^el vico
visione di quella cillà, a somiglianza di capoluogo solamente ponevansi preti i :

di tante regioni o rioni, ciò che pur ac- ogni parrocchia adunque era vastissima,
cadeva altresì in altre città. Non esclude poiché avea otto o dieci e più tra ville e
i vichi dell'antico agro riminese, inten- paeselli nel suo perimetro, il quale sot-

dendo solo di parlare de' vichi ricordati losopra non era mai minore di 2 5 miglia
nelle lapidi riminesi, appartenenti alla quadrale, perchè negli antichi secoli, fino
città, non alla campagna. E che i prefetti e inclusive al IK , era vietato rigorosa-
de'vichi istiluili dal re Servio Tullio, nel- mente erigere nuove parrocchie, doven-
le rinnovazioni delle feste o giuochi com- do esser lontane tra loro almeno 5 mi-
pitali (sui quali loslesso Nardi ci die': Fé- glia, e le primitive pievi erano rarissime,
24o Vie vie
e non li)lie quelle tlie iiovansi ne'diplo» gione naturale, che gli uomini ridotti in
ii)i ilei medio e?o rimontano al iV seco* società, benché piccole, formassero subito
Io. Km il sistema di unità tanto vivo ne' una unione di case, e in qualunque modo
nostri padri che avversavano il molti-
, le chiudessero per guarentirsi ila' danni

plicarle. IN'elie pievi vi dovea essere ol- , delle fiere, e dagli uomini anche peggio-
tie il pievano, un diacono equalche chie- ri di quelle nelle violenze e nelle rapine
rico; ma il pievano non era lorosuperio- e nelle guerre, non avendo mai veduto
re, bensì il coi episcopo, ^el vico princi- la luce del sole il favoloso secol d'oro. Tra
pale erigevasi la chiesa, e se in progres- leDissvrlazioni dell' Accademia Roma-
so negli altri ps^eselti e ville furono dal- na d^/Jrcheolo^itz, t.i, par. i,p. 544> ^i
la pielìi de'fedeli eretti degli oratori!, do- è quella di mg.' Nicolai; Protniio alla
tali a manleiiimento ile'[)ieti ed altri ec- storia de' luoghi una volla aiilali nel-
clesia^lici inservienti, se i nobili che in l' Jgro llumano. ISarra come >uma re
que'gioi ni stavano alla campagna eres- di lioma, legislatore savissimo, non tra-
sero vicino alle case delle chiesuole e vi scuiò punto l'economia rurale, e le sue
aveano un prete che diceva loro la mes- leggi furono appunto quelle, cheadogui
sa, ninno de' mentovali preti era parrò- ristretto territorio si convenivano. Uiflet-
00, niuno de'mentovali oralorii era par- tendo che V Annona è il primario ogget-

rocchia. Een lo divennero col tempo, cioè to d'uno stato ben ordinato, divise 1' A.-
veiso il I eoo, in cui sur.sero le così dette grò Romano in altrettanti distretti, che
parrocchie o Succursali {^V.), ma
figliali nominò paghi e prepose a ciascimo di
^

prive del Fonte batlesimale [F.). Colnc- questi luoghi un magistrato coll'obbligo
ci nel 1. 1 7 óeW Anticliilà picene, a p. i 25, d'invigilare alla coltura de'mede5Ìmi,con-
producendo le iVemorie di Monte Ci- tiniiainente girando, e notando i ben col-
cardo, del contado pesarese, nell'illu- tivati ed i trascurali, e f.itlane relazione
strare l'antichità del castello e la condi- al re, questi con lodi animava gl'indu-
zione de'suoi abitanti, esaminando l'ori- striosiagricollori,econrimproveri e mul-
tine de'ca*telli in generale, riparla de'pa- le puniva gli altri, costi iugendoli a la-
gi e de'vici. devono ri-
Dice the i castelli voiare con impegno. Wella sera gli agri-
conoscere un'origine molto antica, anche coltori de' vicini poderi si ritiravano den-
nel loro stretto significato, cioè per im tro le mura della città, onde non esporsi
mucchio e quantità di case circondate da alle frequenti e improvvise incursioni ne-
rnura, espresse in latino colla voce Ca- miche. Dilatandosi il tei ritorio, il como-
struni o C«.s^/(-//«//2 diminutivo della pri- do e la necessità richiesero che i colti-
tna. In tal significato litrovansi iti tein- valori passassero anche la notte ne' loro
pò della repubblica romana, secondo la podeii, e fu apfìunto per questo motivo
testimonianza di Cicerone uel lib. 5, e/ji"?/. che re Servio Tullio fece una nuova di-
adCal.: Oppìdum sexCastellis,Castris- visione dell'Agro Romano in 26 parti, e
(jue max sepsi. Riferisce Plinio, che si vi fabbricòinognuoo de'paghi, quali vol-
trovava Castruni Novuni non procul ah le che si costruissero in siti scoscesi, e dal-
osliis Tiberisj e g^W abitanti nominavan- la natura stessa muniti, acciò servir po-
si castellani, come riporta Livio: Dece/n tessero di sicuro asilo a quelPi che colti-
ìnilliapopulorum castellanisagrestibus \avano i ciiconvicini campi. Pvitiravansi
in arinis hahuil. Nondimeno n'è pili re- in questi luoghi forti i conladini, se ve-
mota l'origine, poiché la s. Scrittura no- nivano assaliti all'improvviso da'nemici,
mina i castelli che possedevano i figli e per lo piìi vi passavano anche la noi-
d Israele, Cartella et Oppìda eorwn : te. Avea ciascun pago i suoi magistrati
Castella et Tunes. Ciò richiese la ra- e sacerdoti , i quali presiedevano tanto
V I e Vie 24r
all'economin civile, die alle ceremonie re- gregale di molti di questi fondi insieme
ligiose. JNe'tfinpi della lepublilica e del- uniti e con abitanti costituirono una
l'impero, oltre paghi trovansi ezian-
i Massa, e più Masse insieme formavano
dio nominali vichi. Pretendono alcuni
i un Patrinivninm. Intorno a Roma si e\>-
che il vico non fos^e, che la piule d' un bevo Patrinioniuin /fppiae,v.\ìii compren-
pago, sicché vari vichi uniti insieme for- deva le terre a destra dell'.Appia fino al
n)a<sero un pago. Sia comun(|ue, tanto i mare, a sinistra fino al tramite della via
paghi che i vichi erano certaniente luo- Latiria; Patrimoniuin Labicanensc, che
ghi abitati. Di tanti paghi o vichi giù e- eslendevasi fra le vie Latina e Prcnesti-
sistenti nell'Agro Romano, di pochi a noi na; Patrinioninni Tiburtinnni, che com-
pervenne il nome, e di pochi ancora si prendeva tutto lo spazio fra la via Pre-
[)iiò indicare il sito prtciso. Tnttavolta il nestina ed il Tevere; e Patriinonitini Tu-

prelato iNicolai, sia nella DisseiLizione sriae, che prendeva tutta la riva destra
di cui ragiono, sia nelle successive tli Pro- del Tevere. Papi zelarono la ripopola-
I

seguìnunlo della storia dei luoghi una zione dell'Agro Romano, come ri[)eluta-
valla aitila ti ncW Jgro Romano l^xn buo- mente celebrai , ed anche nel volume
na parte da me parlali a'Ioco luoghi, an- LXXXIX,p. 2 5: s. Zaccaria del 74 fon- i

co col Nibby, A nali <;i dtt' dintorni di Ro- dò 3 piccoli castelli o villaggi col nome
ma), ne rilevò l'antiche memorie, comin- di DomocuUe, Doinns cullae, o->ia ag-
ciando dil Tiro Alasandrino, sulla si- gregati di case rustiche. Lo stesso fece A-
nistra riva del Z'ci'cre (/^.), contiguo al- driano Idei 772, e tal esempio fu imita-
le ville e vigne snbuibane di Roma , al to da diversi de' loro successori, penetra
3.° miglio della via Ostiense, essendo cer- li d'igl' immensi vantaggi che derivava-
to che ivi un vico vi era ne'tempi anti- no, bene dichiarati da ing."^ iNicolai nel-

chi, come una piccola città vi fu poco do- le importantiMemorie sulla Campagna
po il i.° lapide ne'tempi di mezzo, cioè e Annona di Roma. Da per tulio ne'
Giovannipoli [f.), presso il Tempio di dintorni di Roma trovansi tali castelli, or
s. Paolo, nel sito detto Prati di s. Pao- quasi tulli rovinali. Di questo numero
lo, eretta da Giovanni Vili verso l'SSo sono: Galera domus culla, fondati cir-

per provvedere alia sicurezza di quella ca il 780 da Papa Adriano I sulla via
basilica, custode dell' insigne tesoro del Portuense, poi sede di polente e prepo-
corpo del Dottore delle Genti. Declinan- lente stirpe di dinasti conti di Gelerà ;
do verso li Slrnda Appia, olire il 3." mi- Capracoro, colonia e domucuita isltluila
glio si trovano avanzi d* antiche fabbri- da dello Papa, di cui abitanti credonsi
i

che, i quali sono avanzi di paghi e vichi trasferiti poi a Campagnano; Castel Giu-
ivi già esistiti, come al 3." lapide era un bileo, l'ondato sul silo dell'antica Fidentì
borgo o pago chiamalo Pagani cerealis da Conifacio Vili nel i." rinnovato anno
hopUaleni Triopae, non iscarso d'abi- santo nel i 3oo;e tanti altri, di cui egual-
tatori. Nelle vicinanze fu il Pago Lt' mente parlai in più articoli. Castelli e
nionio, di cui tenni proposito altrove, domoculte formaiono e fabbricarono an-
nel voi. LVIII,
139, e parlando del-
p. cora i monaci, i capitoli, i signoroni.
la T'illa ile' (h'i/itilii. JNella via Labi- Dapprima tali castelli sembrano destina-
cana e ne' primi tempi di Roma fu il li agli agricoltori di 1 icovero e di difesa,
Pago Sncusano, presso la Chiesa de' ss. ma in seguito per gl'incessanti politici e
Alarcellino e Pietro. In certo modo, di- fieri disordini delle fazioni, poco tempo
rò io, successero nel Medio evo, dotni- ci volle perchè ne mancasse lo scopo.
nanti i Papi, a'vici ed a'paghi degli an- L'assenza de' Papi da lì orna fu fitide a
tichi (jue' fondi rustie: delti Fu/idusj l'ag- questa e al suo Agro, massime dimuruu-
VOL. xrjx. iG
242 Vie V I c
do in /ii'ii^nonc e ne\ coniai\o T'cnaissi- gelli teatino e vescovo d'Acerno. pcrili^-
tio, a segno che quando nel 1877 Grego- simo nella lingua caldaica; Marco e In-
rio XI vi leslilm la residenza ponlificin, nocenzo Pariiscandoli teatini di santa vi-
l'alma città coniava 7,000 abitanti, se-
i ta; Juuipero Parascandoli, dolto ed e-

condo Cancellieri, cui tennero dietro cen- semplare minore osservante Baldassar- ;

l'altri, ed io ancora; però Matteo Villani re Parascandoli autore della Lettera sid-
asserisce , che nel censimento fatto nel l'anlica città di Aequa , Napoli 1782.
i3G2 Roma contava 22,000 uomini a- Dall'antica Equa derivò il moderno Vi-
bili a portar le armi. Si può vedere l'in- co Equense, ed allernia Silio Italico, che
teressante Memoria della Campagna di Acqua era già assai llorida in tempo del-
Roma diyJlfredoRcnmont,F'iiet)Zt 1 842. la 2.' guerracartaginese, onde potè man-
Ora Canipagna Romana alle antiche
nella dare a'romani soccorsi e prodi soldati :
vie consolari vi è aggiunta la Fia-Fer- nella battaglia delTrasimeno combillè
rata (/ .). Varie ciuà e luoghi portano il valoroso Murrano acquano, il qua-
il nome di lieo, ed almeno alcuno pro- le morendo desiderò trovarsi ne'terreni
babilmente derivòda qualche antico vico. equani. Tuttavia la città andò dislrutta
VICO. F. Sagona. nel VII secolo diRomape'romani, come fe-

VICO DELLA D AROMI A. T. Tre- cero della vicina di Stallia {F.), oggi Ca-
VICO. slellainniare, da cui /^((yr/ddipendeva co-
VICO EQUENSE, T'icus Acquea- me dalla sua metropoli; punizione inflit-
sìs. Città antica e vescovile della pro- ta per esser entrale ambedue nella fimo-
vincia di Terra di Lavoro, presso Sor- sa lega sociale, la quale mise in pericolo

rento,onde pur dicesi Fico di Sorren- la romana potenza, benché ormai giun-
to,capoluogo di cantone, che denomi- ta alla sua maggior auge. Dall'anticaglie
nata anticamente Equa o Kqnana , in di greche fibbiiche esistenti nelle vici-

quell'articolo ne feci cenno, laonde qui nanze, si congettura che i greci occupas-

riferirò altre notizie. Ha un castello mu- sero intorno a quel tempo medesimo la

nito ed un borgo, e vi sono diversi avan- derelitta città di E(pia, e le altre città fi-

zi dimonumenti antichi. E amena, uber- nitime sterminale da'romani, e che cam-


tosa, d'aria perfetta. Abbondante n'è la biando al loro solito gli antichi nomi in

pesca, squisiti frutti. La già cattedrale,


i
altri dedotti dalla loro lingua, dessero il

ornata da re Alfonso!, è sollo l'invocazio* nome Tauiobola aWa città sin allora
di

ne de'ss. Ciro e Giovanni, cou l'unica di- chiamala Acqua. Imperocché da'versidi
gnità dell'arcidiacono, con circa 8 cano- Stazio si trae, che le pietre staccate dal
nici,ad uno de'quali èaflidata la cura del- monte per la f<d)hrica chePollione fice-
le anime. Ebbe vari monuNleri e conven- va del leuipio d'Ercole, producevano di-
ti, cora? degli Olivetani nel suburbio i , tes Caprae,virulesque resuUant- Tan-
teatini di Maria di Torà,
s. i minori os- roholac, et Icrris ingcns rcdit acquoris
servanti di Maria di Cliica, celestini
s. i echo. Ora ponendosi nel sito di Sorren-
col bel cenobio di s. Vito martire gli ,
to, ove fu tempio d'Eicole edificato da
il

eremiti can)aldolesi in monte s. Maria Pollione, che oggi Piiolo si dice, da un

di Gerusalemme, e 3 confraternite. Pic- lalo si vede Cajìri, e dall'altro non si tro-


cola era la diocesi, tenue la mensa di cir- va altro luogo uìeglio adattalo per Tau-
ca 5oo ducati. Fu patria d'alcuni illu- robola, se non che Fico ossia l'antica
stri: tali furono Gio. Batti>.!a Poi la sa- Acqua. Dal principio dell'era cristiana
pientissimo astronomo e benemerito del- sino al secolo XII, non trovansi più noe-

l'ottica; Gio. Vincenzo suo fratello, loda- uiorie di Acfjua, per averla devastata i

lo nelle scienze speculative; Auluuio A* eoli. Solamente in detto secolo la storia


V I e Vie 243
ccclesinsllcn cominci.) n far menzione de' renra e Malera. A'i3 agosto dell'istesso
vescovi (li Equa, omle alcuni opinarono nniio fu surrogalo di fr. Pietro d'Andiia
non aver ella avuto per lo avanti vesco- pur dofiienicano. flic prò dcriniis egil
vato proprio, ma esser dipenilula dal ve- cttni Contili Vici, qui coactus est solve-
scovo di Stabia,o dall'arci vescovo ili Sor- re,quippe causa deciniaruiii al spiri-
sento. Però è certo, che re Carlo II d'An- tualis.Il vescovo Giovanni sedeva nel
gii), avendo fatto fabbricare sul monticel- i324' Tesselino Fontana abbate di s.
lo posto all'oriente dfH'anlica //ryftrz, la Pietro ad Curtim benedettino, di Massa
nuova città di / ico Eiiiicnst', cos'i deno- Lubrense, nel i33o fu eletto vescovo di
minata perchè ivi fec'egli ridurre le spar- T'ici Aequensis: ebbe a vicario generale
se reliquie della popolazione equana, la Andrea Liparolo, e morì in Roma a' i5
dichiarò contea, e inoltre ottenne poi da ottobre 334- Giovanni Epi^copus Vici
I

Papa Bonifacio Vili, che in \'ico Equen- finisua vita nel i343. Tosto a'i3 giu-
se si trasferisse la catleiira vescovile, "he gno Clemente VI lo fece succedere da
in Equa sin allora era stata, cioè la par- Cesare Pianola canonico napoletano, do
roccliia echiesa pi inciprile, divenendo suf- pò aver annullato l'elezioni fatte d il ca-
fraganea della metropoli diSorrenlo. Gra- pitolo, quale parte avea eletto Pietro
il

vissimi danni gli recò il lerieraoto del Baja di Squillace, e parte Agostino cano
i6g4- Il Papa Pio IX, nel declinar d'ot- nico d' Ischia; bensì creò Pietro vescovo
tobre 1849, da Portici si recò a Vico E- di Castellaneta. Morto Cesare nel i348,
quense e ne visitò la chiesa e il mona-
, a'3 ottobre lo stesso Cernente VI gli so-
stero delle monache, come notai in quel- stituì fr. Giacomo
Sora minorità, le
di
l'articolo. cui notizie giungono ali 376. Fr. Lodovi-
L'Uyhelli néW'Tlalia sacra.X. 6,p. 63o: co domenicano morì nel i3f)3. In que-
ytffjufH'iesseu Vici Jequenfiis Episcopi, sto a'5dicembre Bonifacio IX elesse Ric-
colle notizie ne riporta la seguente serie; cardo Gattula canonico Aequensis, mor
ed il Coleli nel t.io, p. 8: Jecfiiensis E- to nel i4'4- ^^'28 settembre Giovanni
piscopalus parla dell'antica Aequa o
^
XXIII nominò Gagliardo abbate di s.
Acquana, di l icus Aequcnsis, volgar- Maria de Olcara benedettino, nella dio-
mente Vico di Sorrento, ed anch'egii di cesid'Amalfi. A' 16 ottobrei422 Marti-
Bartolomeo Aequensis Episcopns anno no V elesse Giovanni Longo cittadino di
i2.q^, cuj't fi i tei nm occurrit nieinona Vico e primicerio della cattedrale, assai
annoile^']. Sci et Joanncs- Rnfali eral dotto, governò 3o anni, laudato con ver
Arqucnsii Ecclesiae arihidiaconns.cimi si che offre l" Ughelli, morto nel i4j'I-
a Ravellensi capitalo elee [ fui t Ras'cl- 1 t.i L'i I ottobre gli successe Salvatore Mo-
Icnsis ami fles anno 11^6. Bonifacio Vili sca di Tropea, e viveva nel i473- Mat-
verso il Soofece r." vescovo della sua pa-
I teo era vescovo neh 494» ^^'^ a' 19 mar-
tria Vico, Giovanni Cimiiii Aequensis E- zo l'avea succeduto Tolomeo de Tolomei
piscopus. Benefico pastore, donò molti nobile sanese, tesoriere di Lucerà, molto
beni alla cappella o sacrario della catte- prudente, morto nel 520. L'8 agosto ne
i

drale, onde la sua famiglia vi godè un occtipòil luogo Ferdinando Marchesi no-

padronato. Fu tumulato in essa con epi- bile di Graniano diocesi di Lettere, mo-
tafllo esibito dalTLFghelli, in cui è quali- rendo nel i536. A' 2 giugno Nicola Si-
ficalo f icani Epiuopi. Gli successe nel cardi di Stabia, che terminò suoi gior- i

i3oi fr. Landolfo Rodolfo napoletano, ni nel i558. In questo gli fu surrogalo
domenicano dottissimo , in grazia di re fr. Domenico Casabianca diMessina, som-

Carlo II, alle cui istanze Clemente V nel mo teologo domenicano; intervenne al
I 3o6 lo trasfeiì all'arcivescovato d'Ace- concilio di Trento, defiiulo neli5G4- A'
244 vie vie
1 7 uoveinbie fi. Antonio Sagra o Z^ha- di Benevento sagace probo virlnoso)
, ,
,

I a Oialtese, domenicano insigne, pei itola piofundo giureconsulto: zelaiile pastore


varie lingue orientali, commissario apo- lisloiò la disciplina nel clero, fu aceiri-
stolico nella Siria, Mesopotamia, Assiria mo difensore dell' inuuunilù ecclesiasti-
e nell' Egitto, ove persuase i cristiani a ca ,
abbellì Id catlediale ne aumentò i ,

seguire i riti e gli usi della Chiesa roma- sigri ministri, olire due canonicali; cdi-
iia: tornalo a Roma, s. Pio V in ricotu- (ìcò monastero alle carmelitane di s.
il

pensa de'suoi servigi gli confer"i questa Teresa, e benemerito di tutta la diocesi,
governò egiegiamente, lasciaa-
sede, elle nioiì nel i688. In questo gli successe il
do nel iSS-i gran desiderio di sé: fuse- celebre Francesco Verde della diocesi
pollo nella chiesa della ss. Annunziala di d'Aversa,canonicu penilenzieiedella me-
Napoli, ove morì, dopo aver restauralo, Iropolilana di Napoli, poi vicario gene-
ampliato e abbellito l'episcopio, in cui fu rale della medesima, benché già avesse
posta un'e|)igrafe recitata da Ughelli. A' ricusato a Innocenzo XI ed al re Carlo
J 8 giugno il La-
cassinese Costantino de ili vescovati di Capaccio, Piossano e Poz-
noy de'[)rincipi di Sulmona, che visse eoo Era uno de'piìi dolli e virtuosi pa*
zuoli.

lode y mesi. A' o gennaio i583 Paulo i


stori delsuo lempo governò la chiesa ,

Iveggio della veneUt gente Oiseolo, nubi- con mirabile solleciliidine e adempì a* ,

lenapoletano e vedovo, beu istruito nella doveri lutti dell'episcopato; pubblicò di-
teologia, nella giurisprudenza e nell'ero- verse opere che ottennero lode, il cui e-
dizione, pio e prudente: esemplare e ze- leiico riporta il Coleli colle sue dilTuse
laute pastore , scrisse molte opere assai notizie, nelle quali eminentemente lo ce-

slimale, il cui elenco si legge nell'Ugliti- lebiò. Rinunziato i! vescovato nel 1700,
li, insieme alle iscrizioni a lui erette, a- dipoi morì da tulli pianto, fulgido deco-
vendo nella cattedrale, in cui fu deposto ro dell'episcopato, a'2 1 gennaio i 706 in
Del 1607, eilificato il sepolcro pe' vescovi Napoli, e fu onorevolmente deposto nel-
e fallo abbellimenti, oltre la torre Cam- la Coslantini^ma basilica di s. Reslituta.
panaria. III." ottobre di detto anno gli L'arcivescovo Benevento cardinal Or-
di

successe Luigi Franchi patrizio napole- sini, poi Benedetto XIII, grato per ave-
tano, chierico regolare tealino, eccellen- re il venerando prelato offerto duo au-
te pastore, Iraslato a Nardo a'26 gennaio reortun inillia, quando quella melropoli
iGi i. A'3i Girolamo Sarriano napole- fu conquassata dal terremoto, nel i6qo
tano de'couti Casalduni tealino, benefi- gli pose nell'arci-episcopio moiiumenla-
co colla cattedrale ,
in cui eresse nobii- le splendida iscrizione. A'25 maggio era-
mente e dotò la cappella di s. Carlo Bor- gli successo Tommaso d'Aquino teatino,
lomeo, riparando e abbellendo l'episco- nato in Caramanica principesco feudo di
pio: morì in Napoli nel 1627 e fu tumu- sua casa, patrizio napoletano, cospicuo
lato nel monastero di s. Maria. A'20 no- per pietà e dottrina, si studiò di seguire
vembie Luigi Ricci nobile e canonico di le magne vestigia dell'esemplare suo pre-

Napoli ,
pio e dotto nella scienza legale, decessore. Dispensò la divina parola al
inolio nel i643, dopo aver pubblicalo popolo nella cattedrale, fu strenuo soste-
qiiell'o[)ere riferite dall' Ughelli. A.'2'i nitore della disciplina ecclesiastica, bene-
febbraio AlessandroRaulianagnino, mor- fico co'poveri e con l'ospedale, assai spe-
lo in patria nel 1 645 e deposto nella cap- se nel restauro e 01 oamento de' sagri e-
pella gentilizia di s. Carlo nella cattedra- difizi, profuse pure le sue generosità nel-
led'Aiiagiii. A'27 maggio 647 1 Tomma- 1'
altare maggiore della cattedrale e in
so Imperato napoletano. >el i657Gio. due cappelle minori, da'fondamenli eres-
Ballìsta Rapace! di Clausauo arcidioceii se due chiese, una in onore de'ss. Ciro e
vie V I D 2^5
Giovanni palvoni piiiiiiiriiliVico-Ef|iien primi teslimoni iIl'IIi rismiezione; poiché
se, r.ilti.i ;ill 1 ss. Tnnilà ptM le inoiiaclie ivi Irovarono un Angelo die le confortò,
teresiane, nf^-ce il palazzo ^escovI|e, co- anniinzianclo loro la seguita l'isurrezioiie
me si trae clall'epigraf'; data dal Goleti, di Cristo, e loro inginnse dirlo a'discepo-

il quale con e«so, neir7/.'7/^r sacra, ter- li, massime a Pietro, ed invitarli a Dor-
mirlo la serie de've«co»i vicuni, che com- tarsi in (ialilea, ove lo avrehliero certo
pii ò colle .yn//3/V<-///io'///7. Nel I 73-2 Car- veduto. Il Mazzinelli, (/^/ìzio dcUa Selli'
lo Cosen7a, di Stignano diocesi di S(|iiil- tiiiiiui sniita,\\i\\ ilivolo viaggio delle saii-

lace, Irashto da Lettere. i\el 174^ A^'- '^ «loiine al s. Sepolcro, credette che la
fonso Sozi Cnrafa snmasco, di s. Nicidò Chiesa volle ricordarlo colla processione
Manfredi femlo di sua casa arcidiocesi , che prescrisse nel dì della s. PdSfj<ia di
di Benevenlo. Nel lySi Vito Antonio buon mattino, o [)ri ma del A^cv^cro (^.),
Alastianiirea di Giovenazzo. Nel 1778 cantando raniifunai.V/irrc.r/^ C/ir/?^', ov-
l'uolino l'dce, di iMorinano diocesi di Cas- vero: Diate Discipulis-, o altre, come Re-
sano, il quale cessò nel i 79'2. Gli succes- ginn Codi. iMa io nel citatoarticolo,quan-
se nel [797 IMìchele Natale, di Cesapulla to a tale processione, ed a quella che si

arcidiocesi di Capua. iVIa infelicemente fa dal capitolo Vaticano, e riparlando


involto nella rivoluzione, che nel termi- delle /l/.jr/'e, ne resi migliori ragioni col
ne dt-l secolo XV III
soqquadro il [)ose a Dionisi.
regno di Napoli, dal regio governo fu con VIDAMO. Vice-Domino. T"".

nitri alti personaggi giustiziato, con do- VIDMAN CRtsTOFORO


Cardinale. ,

lore di Pio VII, che ne fece gravissime De' conti d'Ortembergh, per antica di-
rimostranze e scomunicò i giudici; tutto scendenza alemanno, ma nato in Vene-
avendo deploralo anche nel voi. LXV, zia, uomo di soavissimi costumi e di sin-

p.283. Restò vacante la sede di Vico E- golar prudenza fornito, e assai avaoTato
quen^e, e alllne Io stesso Pio VII nella nella scienza d'ambo le leggi, acquistato
circoscrizione delle diocesi del leame, nel un chiericato camera, fu poi pronoos-
di
18 18 la soppresse, ed uiù con Capri a so a uditore della medesima, ed in età
Sorrento {!')• di 33 anni e in gi-azia della repubblica
VICTIMAE PASCHALI LAUDES v^uela, da Innocenzo X
a' 7 ottobre
IMMOLENT CHRISTIANI. Una delle 1647 fu crealo cardinale diacono de'ss.
quattro principali .Vi^iy^^'/iZi^o /•'/•o.yf (^/-^.) Nereo ed Achilleo e poi prete del titolo
della Chiesa romana, il cui autore è sco- di s. Marco, e nel iGtì/j. legato d' Urbi-

nosciulo. Si recita o canta dopo d Gra- n-), dove si acquistò fama d' integro e

duale e V AlUluja, nella festa solenne di [nuilente. Dopo avere col suo volo >:on-
Pau/iia di Risurrezione e sua ottava. Inbuito all'elezione d' Alessandro VU,
Questo è un cantico d'allegrezza, che sì essendo già cagionevole di sdule, si tras-
unisce coir^///e////V7 (riparlato io più luo- ferì nel feudoMartino della casa
di s.

ghi), per ispiegarc l'inelFabile letizia del- Pamphilj nel Miiute


Cimino, per respi-
la Chiesa in tanta solenne festa della Ili- rarvi aria più salubre, ma la morte ivi
surrezione del Signore, da cui ne derivò lo rapì nel 1660, nella robusta età di
gloria a Dio, salute agli uomini. Celebra 4^ anni. Trasferito il corpo a Roma, fa
questa sequenza il divino Agnello vitti- sepolto nell sua ch-esa titolare, dove sot-
1

nia per la redenzione del gregge, il qua to la nave destra, fratelli e il nipote gli
i

le colla sua innocenza riconciliò col di- eressero nobile e mignifìco avello, in
vin Padre peccatori. La
i lotta colla mor- cui sopra urna preziosa di marmo si e-
te, dalla quale ne uscì trionfante. Le 3Ia- le'a il busto del cardinale, a pie' della
/'ir, che recatesi al s. Sepolcro, furono i quale è sco'pito onorevole elogio. Nel
246 V I D V I D
suo Icslamenlo lasciò .('vescovi dello sla- Lo ascrisse quindi alle congregazioni de'

to veueto, allorquando sono obbIig;iti vescovi e regolari, del buon governo, del-

recaiai iu Roma alla visita de' sagri li- le acque e strade, e di rnolte altre. Scor-
mìni, una comoda abitazione con lui te so appena un lustro dalla sui elevazione
le suppellellili necessarie, che le vicende alla porpora, l'invidiosa morie gliela tol-

de' tempi fecero sparire. Ne ragionai nel se colla vita iu Roma nel 1682, d'anni
voi. XCI, p. 391 ; nia l'ospizio non piti 5i, con fama d'insigne e cauto. La fred-
esiste. da sua spoglia fu accolta nella chiesa di

VIDONE, Cardinnle.y e<icovoò\ Sei- s. IMaria della Vittoria, nella cappella


va Candida e bibliotecario della s. Sedcj dell'Assunta, da lui fondata vivente con
fiorì uè' ponlincati di iMartino III, Gio- conveniente dola, dove sopra la sua tom-
vanni XII e Ceoedello V
964, ed del ba il fratello Cesare fece scolpire sul mar-
intervenne al conciliabolo contro Gio- mo in bassorilievo la sua effigie, con ma-
vanni XII nel nel 9G3. Sottoscrisse a uu gnifica iscrizione. Altra simile gli fu eret-

privilegio da Martino III concesso a ta pure in marmo, dal pubblico di Cre-

INIonle Cassino, e ad altro accordato da mona sua patria, nella cattedrale, accan-
Benedetto VI o VII a Teodoiico vesco- to alla sagrestia minore, e riportata dal
vo di Treveri e riportato dal Mansi, «5";//;- Zaccaria nella Serie de' vescovi di Cre-
plìinculo de' concini, t. i, p. iiySe mona, dal Vairani ne' Monumenti Cre-
1 182 ; laonde conviene ammettere, che monesi, facendone pure menzione Vita-
visse anco ne' pontificali di Giovanni le nelle Memorie de Tesorieri. Meritò

XIII e Dono II. sino dall'adolescenza gliencomii e gli ap-


VIDONI Girolamo, Cardinale. Pa- plausi di tulli quelli che il conobbero,
trizio cremonese, dotato dalla natura di pel suo eccellente ingegno, e naturale
raro talento e di maturo giudizio, atte- fatto per la virtù, le dignità ecclesiasti-

se a collivarlo con indefessa applicazio- che e la gloria di Dio. In tulle l'incom-

ne alle scienze, prima nell' università di benze aflidalegli da' Papi, die' le più lu-

Pavia, e poi io cjuella di Perugia, nella minose prove di fedeltà, esaltezza sin-

quale ricevè la laurea di dottore e eoa golare, specchiala e matura prudenza ;


tal mezzo potè rendersi eccellente per laonde si meritò l'ammirazione non me-
molteplice erudizione e dottrina. Porta- no de' Papi, che de' popoli da lui gover-
Ipsi a Roma nel pontificato di Clemente nali, de' quali si guadagnò la benevolen-
VII!, fu ammesso tra' suoi camerieri d'o- za. Lo stesso fece ne' tribunali in cui do-
nore. Paolo V lo destinò alla vicelega- vette giudicare, essendosi in essi regolato

zione della Marca, e mentre governava costantemente colla noima delle leggi
quella provincia, lo annoverò tra* chie- prescritte dalla religione e dalla giustizia.
rici di camera, carica alla quale Grego- VIDOM Pietro, il seniore, Cardina*
rio XV aggiunge la presidenza dell'an- le. Nipote del precedente e perciò patri-
nona. Urbano Vili lo p^ornos^e succes- zio cremonese, eccitato da' luminosi e-

sivamente alle cariche di tesoriere, di pre- sempi dello zio, dopo avere apprese le

sidente di Homagna e di commissario ge- scienze gravi nelle più rinomate univer-
nerale delle Djilizie pontificie ; incarichi sità d'Italia, riportatane la laurea di dot-
gelosi che esercitò con assiduità, dili- tore, condottosi a Roma nel fiore della
genza e soddisfazione del Papa, il qua- giovenlìi, venne da Urbano Vili occu-
le con universale applauso Io creò car- palo ne' governi delle città di Rimini,
dinale diacono a'
19 gennaio i 626 e pro- Tivoli, Sabina, Orvieto e Spoleto, nella
mulgò a' So agosto 1G27, conferendo- vicelegazione di Romagna, nella vice-
gli per diaconia la chiesa de's-. Quattro. prefeltura di Fermo, e nella presidenza
V I D V DI 2\j
Marca, Promosso quimli dallo sles-
dellii ove di anni ^,o fu ninmesso nell'accode-
so UihaiioVlII neliC)4 i) ^4 ^""') ^1 '^1' miiì nol)iIe ecclesiastica da Pio VI, il qua-

vescovato di Lodi, e ricevutane l'episco- le lece a lui cedere l'apparlatuenliiio giù

pale consagtaz.ioae dal cardinal Giaui- abitalo dal proprio nipote mg.' lirasclii,
ballista Palletta nella cliiesa di s. Aa- poi cardinale, ed in essa compi il corso
drea della Valle, pagò del proprio de- i degli studi sagri, legali e teologici, poi-
bili da cui era gravata quella mensa e- che deci>o per lo slato clericale, amava
piscopale, ne risarcì l'episcopio, e com- porsi a disposizione della conte
s. Sede. Il

partì altri considerabili benellzi alla sua Paolino Mastai-Ferretti, IVolizic stori-
chiesa. Mentre tutto intento al governo che. delV accademia nobile ecclesiastica

ne curava il migliorameli-
(Iella diocesi, di Roma,
a p. i4o riferisce, che vi eser-

to, fu richiamato in lloma nel i652 da citò suo fervido talento, e non trascurò
il

liuiocenzo X, e spedito per nunzio a Gio. d'apprendere il gius civile da Giuseppe


Casimiro re di Polonia, dove per S an- Morelli avvocato concistoriale, che dovet-
tii promosse e difese con pericolo della te più volte ammirare l'acutezza del suo
propria vita, in tempi assai tuibolenti, ingegno ed il suo brio. Apprendo dal-
la cattolica religione, meritandosi rin> i le Notizie di Roma, che Pio VI lo no-

giaziamenli d'Alessandro VII. Sollecito minò cameriere segreto soprannumera-


(lel bene di sua diocesi, nel iGTy orili- rio, neh 781 prelato domestico, nel 784 1

nò che vi si celebrasse il sinodo benché vice-legato di Ferrara, protonotario a-


assente, e subito lo fece stampare. Insor- postolico soprannumerario, e nel 1790
le in Polonia gravi dillìcollà, che lo pò- ponente di consulta. Pio VII neh 801 lo
sero in cimenlo di perdere la bella ripu- promosse a delegato apostolico d'Anco-
tazione ch'eravisi acijuistala, si seppe oa e sue dipendenze, della quale ripar-
da esse con mirabile prudenza valore- lai ad Umana quali vescovati uniti; e

samenle cautelare, per lo che guada- nel 1806 il metlesinio Papa gli aggiua-
guatasi la grazia del re, per raccoman- se ancora il governo della presidenza
dazione di questo, Alessandro VII a' 5 di Urbino e Pesaro, per la sua lode-
a[)rile 1660 lo creò cardinale pretedi vole condotta imparziale nell'ammini-
di s. Calisto, protettore del regno di Po- strazione della giustizia, fermezza e sa-
Ionia e dell'ordine camaldolese. Lo de- non disgiunta da prudenza nel
gacità,
sluiò legato di Bologna, dove die' eguali maneggio degli a(I«ri. Nella occupazione
argomenti di lode, sì per la sua interne- militare de' francesi de' luoghi a lui sog'
rata giustizia, che provvido governo. Ri- getti, generosamente del proprio salariò
uuiiziata poi la sua diocesi, intervenne i primari impiegati pubblici governativi
a' ciuciavi di Clemente IX, Clemente X della sua delegazione e presidenza; del
e Innocenzo XI, dopo il quale una pia- proprio sopperì agli straordinari dispendi
cidd morte die' fine a' suoi giorni in Ro- nelle militari esigenze di quell'epoca, co-
nia nel 1G81, di 71 anni, e fu sepolto me del proprio contribuì [)e' lavori di
nella chiesa di s. Maria della Vittoria, pubblica ulilità a sostentamento de' po-
presso le ceneri del cardinal Girolamo veri ne' luoghi da lui amministrali. Ma
suo zio, senza alcuna funebre memoria, ciò ch'è piij singolare, in tutta la sua ooo-
VIDONI Pietro, il giuniore, Ca/T/i- revole carriera prelatizia, oltre di esser-
luile. Nacque dalla nobilissima, enti- si scrupolosamente spoglialo di sue ar-
chissima e ricca famiglia De Soresioa in genlerie e altre cose preziose pe* bisogni
Cremona a' 1 settembre 1759.01630- dellas. Sede, ooa percepì giammai gli
ni entrò nel collegio di Modena, e di io emolumenti annessi alle cariche da lui
passò nel collcijio Nazareno di R.oma. esercitale. Per la dclluilivaccomplela io-
248 V D VIE
vasione frnncese delle Mirche avendo (lo- licolare metodo, e Iraltandosi decorosa-
vulo tornale in Roma, e nel iSof) per menlepiefeiì serviisi di cavalli storni, iti-

ladeportazione di l'io VII restituirsi in vecede'iuoielli usali al presente dacardi-


patria, appena il Papa nel i 8 4 potè
i ri- naii. Di maestosa presenza e assai pingue,
tornare alla sua sede, fece richiamare il ebbe animocandulo, sincero, leale e Iran-
prelafo,nelcQncistoro degli 8 inaizoi 8 I 6 co; allibile e cortese, facile era in lui il

lo creò cardinale dell'ordine de' diaconi, proferire spiritose sentenze, molti arguti
e poi per diaconia gli conferì la chiesa e lepidezze piacevoli, ed un;i ne registrai
di s. Nicolò in Carcere; e riguaidindoio nel voi. XXXVIll, p. 64- Colto ed eru-
Pio VII con particolare benevolenza, gra- dito, gii piaceva d' essere istruito delle
ziosamente accettò da lui quel donativo notizie contenaporanee di tutto il oioa*
che i novelli cardinali solevano fare al do. Ne* conclavi per l'elezioni di Leone
Papa. Inoltre trovo nelle JVb//;''e c^/ Ro- XII e Pio Vili, potè vieppiù fir cono-
riin^ che il Papa lo annoverò alle con- scere quanto fosse in lui profonda la ret-
gregazioni della visita apostolica, de' ri- titudine, e quanto innanzi si estendesse
II, di consulla, della lauretaua e delle nella previdenza e accorgimento, per o-
iicque; ed egli e suoi successori lo dichii- pera tanto sublime e gravissima. Leggo
rarono protettore del collegio greco, del- ne' n. 64 e 65 del Diario di Roma del
la chiesa e casa degli orfani in s. Maria i83o, che assalito il i.° agosto da feb-
in Aqiiiro, in uno al monastero de' ss. bre continua, pertinace contro tulli i ri-

Quattro, ed al collegio Salviali ; del col- medi dell'arte medica, con somma edifi-

legio de' caudatari de' cardinali ; delle cazione richiese e ricevette con divozione
citlà d'AnconaAngelo in Vado;
e di s. i ss. sagramenti che la Chiesa sommini-
delle comuni dell'Isola maggiore nel la- stra a' moribondi, testò traniuillainen-
go Trasimeno, e di Falconara di alcu- ; te delle cose sue, mostrandosi benefico
ai sodalizi di Ruma, come di quello del colla famiglia e amoroso cogli intimi a-

ss. Sangue nella sua diaconia, e di altri mici, e nella sera del io passò all'altra
dello stalo, delle canonichesse della Stel- vita in R.oma, di y2 anni meno 22 gior-
la di Spoleto, del collegio del ss. >oine ni. Siccome col palazzo avea acquistato
di Dio di Pesaro, e del cnpilolo di Ba- la cappella della B. Vergine della Po-
sila. Avendo colla eredità materna ac- rità nella vicina chiesa di s. Andrea del-

quistato in Roma il Palazzo Sloppani la Valle, cos'i preferì di essere tumulato


(/^.), celebre per credersi essere stalo di- in essa, in vece dell'altra gentilizia nel-

segnalo da Raffaele da Urbino, e con- la chiesa di s. Maria della Vittoria, ove


servandosi in esso 4 tavole de' Fasli sa- riposano le ceneri de' precedenti cardi-
gri di Q. Verrio Fiacco rinvenute nel- oali di sua famiglia. Pertanto il suo ca-
l'emiciclo del foro di PaU-slrina per le da vere portalo Andrea, nella cap-
in s.

cure del cardinal Stoppani, il cardinal pella papale dell'esequie ponlificò la mes-
Vidoni dopo averle fatte ripulire, ed a- sa il cardinal Fransoni, indi lu sepolto nel
vere decorato la camera dove si trova- destro lato dell' ingresso della cappella,
no, nel 182.5 le fece supplire e illustrare sovrastato da lapide marmorea infissa

dal dotto archeologo Antonio Nibby, e nel pilastro.


le pubblicò con magnifica edizione di W^^loi^lFìcnnen.inAnstrinj.Ciiùi
Q. J'errii Fiacri
caratteri rossi e neri : con residenza arcivescovile, celebre me-
Fantorum sacroriini reliquiae jain a tropoli del vasto e possenteimpero d'.-^M-
Fogi;inio lUustratae nuper i'elern/n sub- stria (V.), la prima monarchia di Ger-
Sidiis iiisiauratae,V\.uA\ii&\^-2.Q). Amò di mania (f.). bella e popolosa, non che
avere la sua corte eca»u ordiuatj con par- capitale dell' arciducato d'Austria. TrO'
V I E V 1 E 2^9
totalmente .listini.-, • so.,o li c.llii pro-
vasi nel paese sollo clell'E.is, circolo in-
due suo. 3', s.l.bo.-lo «l.le,. da-ina
le, ice del W.ene.wald, una .Ielle p. .a, e.l i

detto a.-ciducato o linea ,|, ci.cn„valla/.io..e. 1 p.mci.a U so-


"landi divisioni di
no q.ie'di Wieden, L,.o,H.!dsta<it, di
Ijassa Ausl.-ia, l'altra fo.-.na.Hlo il paese .1.

Land,t.-asse, di Ne.ist.ft o Obe.nenst.ft,


al di sop.-a dell'Ens o Alta Austna, cii-
e di Alte.ste.-asse. L. atta, dice d Castel-
colosnoe.H..ed.\V.ene,w.ld,cUelv>pei-
basilo... e d. t..-
capoluogo s. l'olten o s. Ippolito. E si- lane, era già cinta d.

pl.ce fossa, .na bances, avendo .leniol,-


tuata sulla spo.ula me.-.d>o..ale e dcsl.-a
i

lo nel .809 la .na-.o.- pa.te dell op.-.e.


del Danubio, che quivi accoglie il liu.ni-
gove.-no auil.-.aco s. e conv.nio dcl-
cello di V.e..na, 1 P^ien, che dà il no.ne il

l'iinpossibilità di n.un.ie una .Mila posta


alla città, sceso dal W.ene.wald, ocate-
boschi, fo.-- in n.ezzo a'suoi nu.ne.os. sobbo.gln, ed
na d, mo..tai:ne cope.le d.

manleresl.em.i;vdell'AlpiNo..che;a.20 a.,zicbù i.npiega.-e le v.slos.sst.ne sorn.ne


occo.Tenli alla .icost.-..j.o..edelt nnuie.i-
k-he sud-sud-est da Hclmo, a3o est da .Ip.oget-
daLond.a,42onoid- se foi-tificazion., ne abbandono
Pa.i"i 3.)0 sud-est
daVf.d.id. 3t5 noi-d-ovest da Co- to, e lo spalto fu convertito m deh/.oso
esl
slantinopol.,45osud-ovesldaP.el.-obur- passeg^.o. Aggiunge, essere la s..pcM- .ce
della cillà, .....ta.T)e..le a d. le. sobbo,-
00 .85 no.d-est da Ro.iia. Latitudine
ghi, presso a 6 leghe e .nezzo quad.a.e.
nord dell'Osservatorio 48" 12 4o'; lon-
Altezza sop.-a ilife.-i.cono altri geog.-ah, Vienna in ..no
Ritud.ne est .4' 2
il
3o''.
a'suoi sobborghi ave.e un cucu.lo d. 4
mare «45 met.-i. E' pure .-esidenza del-
leghe e .nezzo, la città prop,Ma.nente del-
l'impéi-alore d'Austria e della corte \m-
apostolico e del co.-po ta occupando appe.ia iho. dello spazio
pcM-iale, del nu.,zio
co.npreso in questo nc.nto, .1 quale p..-
dmlo.ualico, delle supreme autorità del-

r.mpeio; della corte supeno.e d, giusti- ma deUBor) era formato da una forlifi-
cazione militare, d. cu. in tal an.io s. le-
ziaper l'a.ciducato d'Austria superiore e
del se- ce saltar in aria una parte. Una o.rrie-
infe.-io.-ee pel ducato diSal.sba.-go;
sap.-e.no d. giustizia; del tribunale ra, cui si dà il nome d, linea, spezzai, a
nato
catena e tutte le parti della qua e dilen-
de'nob.l.; del tribunale d'appello; del gè-
bas- donsi ,-ecip.-..camenfe, .n oggi chiude la
ne.-ale couìa.ulo milita.-e dell'alta e
una soprintendenza della capitale, composta d'un ter.ap.eno ..ve-
sa Austria; d'
con davanti, ed appo;?giasi al
coDfessione Augustana di cui formano
stilo, fjss.
,

1' a.-ciducalo d' Austria, Danubio. Noterò, che intorno a urogetU


la -iui-isdizione
l'illiiia e Venezia; d'una sop.in- d'ampliamento della citta presentai, dal-
laSliria
la relativa commissione al regnante
im-
tendenzadellaconfessio..eElvelica,lagia-
perato.-e Francesco Giuseppe I, quest, a
nsd.zioue delia quale estendesi sull'a.ci-
4 maggio .853 o.-dioò, che (|uel '.-allo
ducato d'Austria. Giace questa città in
della spianata, che cominciando dall a.i-
mezzo a fertile pianu.-a irrigala da una
golo della Casa Ilossa tor.na p ..- dlela co •

diramazicie del Danubio e dalla picco-


conto.-nata da allure esistente fila di case de subbo.gh. (h
la rivie.a Wien ,
l'

VVohring e Rossau fino al canale del Da-


dell' aspetto il pia pitioresco. Passeggi,
svai-ialissimi, la vista d'u.. fiume su- nubio, fosse mutato in a.-ea da tabbrica-
sili
re, e <|uindi posto in vendila onde
crea.--
pe.bo diviso in più b.-accia che circon-
un fo.ulo, .iservandone la desli.iaz.one,
dano isole imboscale ne forme.ebbeio ,
si

ed gene.ale da impiegars. in grandi


un so-iorno magico, se non fosse.-o e il ...

costruzioni tanto nell'.nlerno,.|uanlo nel-


chma^variabile e il cielo di sovente neh-
danno apparenza ahiuanto la cerchia della cillà propriamente del-
bioso che le

due parti la,il q.iul fuudo piesenlaudo una cif.a di


Uisle'e aiouotoua. Dividesi io
25o VIE VIE
100,000 fiorini, si sarebbe proceduto al- e l'IIof in cui sorgeuna bella colonna di
la rico'ilru7Ìoiie della porta Stubeuthor. bronzo della D. Vergine Iniinacolala, e
Dispose inolile, che in seguito a questa dicni dovrò rip^ulare verso il (ine: al sud-
coslruzioiie si aprirebbero nell'interno esl è nn giardino i/nperiale vagliissinio.
nuove vie dn porsi con essa in relazione. Mei 18 58 si cominciarono lavori preli- i

Fia gli altri progetti vi fu pur quello miliari per la costruzione di 6 torri for-
tlell'aniplirtzione della porta Rarolitien- tificale sulla riva destra del Danubio iu
llior. i>cl iSjx, dissero i pidjbtici fogli, semicircolo intorno alla cittì;. I termini si

tbe oltre le grandi fortificazioni a'ba-itio- formarono d dia cittadella sul Laaherg
ni di Vienna e al nuovo arsenale, si a vea prosii ino all'arsenale e il forte [)re>>so lai-
intenzione di circondare la residenza ira- tuie del Rablenberg ; dovendosi poi io-

periale di forti slaccati nel genere della traprenderela costruzione d'un ponte so-
lorrc di Lintz. Le piazze si erano trac- liei» sul medesimo Diiiubio presso la lo-

dale e ove la strategica lo esige non si calità del Tabor, difeso il paesaggio coti
accordava più a'pro[)rietari il permesso due teste di ponte. Nella costiuziune di
tli fabbricare. Già nel i858 l'aspetto di quest'ojie.e forlifioaloriesievitarono, per
Vienna, spogliato il veccbio manto con quinto fu possibile , i difetti delle torri
nitro nuovo, era stato cambiato al lato di Uumarsund edi Lintz, non che de'furli
del Danubio, per la distruzione d'una pre>S') Parigi, impiegandosi invece i vau-
parle degli storici baluardi , bastioni e taggi de'furli stiiccali di Cracovia e Ve-
porte, poicbè si conobbero d'inutile di- roni. La città pro[>ria è divisa in 4 quar-
fesa allastrategia moderna i baluardi che tieri: lo Scbotten-wiertel, all'ovest ed al

nn uivano la citià, ed il largliissimoepro- nord ovest; il Wimmer-viertel, al sud-


fii.ido vallo a pie' delle mura venne col- est; il K.nrnter-wierlel , in mezzo ed al
malo, per non più separare la città da* sud; lo Stuben-wierlel, al nordest; visi
sobborghi. Una contrada larghissima si entra [)er
7 grandi porte e 5 piccole. Ir-
fece là dove prima si alzavano le mura e regolanssimo uè l'interno: le piazze pub-
i bastioni; cioè si fabbricò il Lungodanu- bliclie in numero di 8 grandi e 10 picco-
bio Francesco Giuseppe, che l'imperato le meschine, non compiese le esterne; vi
re inaugurò solennemente ili." di mag- si veggano i 10 strade anguste e tortuo-
f;io del nominato anno. Però la demoli- se (il Castellano le fa ascendere a 5oo),
zioiie delle mura della città eccitò molti ma ben illuminate la n(jtte, ottiinamen-
iincresciuieiiti;ei viennesi speravanoche te insiniciate , e tenute pulite mediante
il)Ssero loro lasciati, almeno in parte, i scoli sotterranei che comunicano col Da-
bei passeggi sui bastioni e lungo il fosso nubio. I diversi bracci di questo e la
della città, mentre non di- dall'altro lato Vienna sono trapassati da 4o ponti. Il

«conoscono molti vantaggi che produ-


i più recente è quello fuori di porta Ca-
ceva r ingrandimento della città, massi- riiitia , solennemente aperto nuli' incon-
nie per olfrire aree per la fabbricazione tro dell'ingresso della regnante impera-
<li case, onde sopperire al gran bisogno trice Elisabetta di Baviera nell' aprile
di esse, e così poterne derivare più miti iSj^^'cuì sponsali descrissi nel voi.
pigioni. Separala lacittà da'sobboighi me- LXIX, p.i33. i\e fu architetlo Lodovi-
una spianata
tjiante diGeo metri, forma co Forster. E' un' imponente e bella co-
mi ovale allungalo ci all'ovest; è
dall' struzione. Al momento dell'apertura si

circondala in patte da un muro basilo- decorò col modello delle statue colossali
ìialo, alto da 4o in 5o piedi, lunghesso de'conti Salili e Siahiemberg, intrepidi
il quale dominano i delti ameni passeg- difensori di Vienna durante due assedi i

yi, fra'(juali si distinguono il Ivohlm.ukt de' turchi, rhe ricorderò alla loro volta.
VIE VIE aTi
SI dovevano convellile in marmo, insie- lo il monumento deirimperalore Fran-
mead allie G statue, lapprcseiitaiili i più cesco I, giorno aniiìvei saiio del di lui so-

giaudi eroi dell'Ausilia. Citupje teatri leiuie iiif^iesso in Vienna nel i 8 i


/[, dopo
servono a'puhblici spettacoli. Le case in aver felicemente ricuperala all'impero la

generale massiccie, sovercliiamente alle pace, per la caduta della potenza di iVa-

e di antica taglia, hanno ^, 5 o G solai, e poleoiie I imperatore de' francesi. Segui


sono in numero di circa i3oo (ma l'ulti- 1' inaugurazione alla presenza ilei di lui

ma proposizione concistoriale del iSj3 fìgliorimperalorererdiiiando I, dell'iin-

dice (Icrciii niillc. conlinet /loino<;: vi a- pelatrice iMarianna, delia famiglia impe-
vrà forse comprese quelle de'soLborglii). liale e della corte. Tranne l'iniperalore,
La maggior parte delle case sono costruì- tutti aveano il capo scoperto. Il cancel-
le di mattoni e coperte di tegole, talvol- jiere di casa , corte e stalo, principe di
la di legno; generalmente poco eleganti, Rlettcrnich, avvicinatosi all' iuiperatore,
non sono molto spaziose; poco lusso vi si pronunziò il seguente discorso. " Grazio*
vede nelle suppelleltili ,
tianne i palazzi si^simo signore. L'imperiale e reale Mae*
signorili, e le case de'bancliieri e nego- sta Vostra lia scelto la giornata d'oggi
ziaiili. Le piazze principali sono, oltre per lasolenne inaugurazione e per lo sco-
rilof ricordata , nel nord est 1* Holie- : primento d'un monumento destinato a
Markt, nel nord, con un lepjpio corintio servire alla più larda posterità, come
di marmo, notabile per la singolarità del- prova di riconoscente venerazione del fl-

rarcliitelluia, ed accompagnato da una glio e successore al trono [)el suo glorio-


fontana le cui ac(|ue vengono da Otta- so padree predecessore. A'seutimenli dul-
krin, villaggio poco lontano da Vienna; |a M. V. eguali sono sentimenti di mi- i

la piazza di Giuseppe, al sud-ovest, ab- lioni di fedeli sudditi. E (piesto un gior-

bellita da una statua erpiestre di bionzo no, il quale ci rammenta il monarca, die
di Giuseppe ll,d.dla biblioteca iinpeiia- anco 1' impero tulio amava e venerava
le e dal museo di storia naturale; del Ca« qunl padre, e la cui memoria sarà una me-
stello o liurg-platz, presso ed all'ovest- uiuria di benedizione, che le future genera-
nord-ovest da quella; Neue INIaikl, si-
la zioni erediterannocome un bene di pro-
tuata all'est della medesima, ed ornata prielàcomune. Per li anni il defunto
d'una fontana, colla statua della Pruden- monarca sostenne la più didìcile lolla per
za; il Graben, pressoché nel centro della la giustizia e l'ordine contro le tempesta
città, più somigliante ad una via spaziosa d'un temp o, il quale, come non mai altri

che propriamente ad una piazza, e ritro- prima, aveva scosso la società fin dalle
vo ordinario degli oziosi e de' forastieri, fondamenta. Pio e credente, iidlessibile
e caffè assai brillanti la rendono dilette* nella sventura e moderalo nella fortuna,
voie: Leopoldo I vi fece erigere una co- ilmagnanimo imperatore vinsecolla sua
lonna di marmo in onore della ss. Tri- eroica perseveranza. Dopo che a lui, al-
nilà;aireslremilà di essa piazza sono due leato cou tutte le Potenze armate per la
fontaneornate di statuecolossali di piom- loro indipendenra. medianteil valore de-
bo. Vieppiù importanti sono 1' IJernn* gli eserciti e la fedeltà de'popoli, cou l'as*

gasse, continuala dallo Scholten-gas«e, sislenza del cielo riuscì di rialzare econ-
nella sua parte occidentale; la Kiii iiter- solidare l'Austria a rpiel grado che nella
strasse, e la Spiegel-gasse al sud;la Schu- storia del mondo le appartiene, l'impera-
ler-slrasse, eia ^Vollzeil all'est, ed illvohl- loie Francesco I rientiò glorioso ,
sono
markt, continuala dalia Splanger-gasse, oggi 32 anni, nella reggia de'suoi avi. la
e la Tuchlaube, in mezzo. A'i6 giugno questa stessa leggia tosto riunirousi ap-
1846 fu sulla piazza della Corte scoper- presso di lui i sovrani e i rappresenlan-
iTa VIE VIE
ti (lell'Euiopa intera, per istal)iliie quel- parlamenti la sontuosità più magnifica,
Ja pace, <Ji cui (in d'allora il rnonilo go- di cui l'ituppratore abita T ala chiamata
de La divina l'rovviden-
noi) interrotta. Scliweizer-llof. La chiesa parrocchiale
zrt avevalo chiiimato a coltivare per una del palazzo fu falla costruire nel i44^
liinga serie d'anni i i)ei finiti della [)ace, dall'imperatore Federico 111, indi a' 2Q
e ad essere testimonio della felicità e prò- aprile i
449 'a consagiò il vescovo di Gurk
che le sue paterne cure avevano
S[)erilà in onore ilella ss. Trinità, della B. Ver-
sapulodillondere su tutte le classi de'suoi gine e d'Ognissanti. Il correr de' tempi
.sudditi. In questo stesso [)aliigio, accessi- non avendo potuto permettere nel 1 8 40
suo ulti-
bile a tulli, (ino all' istante del di celebrare la secolare memoria di quel-
ino respiio, ha vegliato al bene de' suoi la religiosa funzione, si pensò a supplir-
popoli, e non ha ne conosciuto, né bra- vi nella prossima 3.* domenica dopo Ra-
mato altro premio all'amor suo, che l'a- squa. Per la qualesoienne occasione l'im-
more ile'suoi popoli. Qin, in [)reseuza de' peratore Ferdinando I e 1' imperiitrice
luoghi, ne'quali l'imperatore Francesco I IMjiianna fecero eseguire un liceo pala-
in un tale spirito visse ed operò, ne'quali d-imento pontificale trapunlo d'uro. i\.m-
egli fu a lutti nobile esempio, qui la M. iniransi inoltrein questo palazzo^ reso più
V,, l'erede delle di lui virtù, ha stabili- ammirevoledagli annessi pubblici edifizi:
to il posto in questo monuineoto. Un al- il Museo numismatico antico, che vanta

tro monumento, quello della memoria e più di 22,000 rare medaglie (altri so-
di un'inestinguibile riconoscenza, si è e- stengono possedere nel i85i l'i. r. rau-
retla la INI. V. nel cuore de' suoi fedeli seo numismatico, 107. 000 tra monete e
popoli. Degnisi ora V. di ordinare la Ì\I. medaglie antiche tra le quali 2 5, 000
,

che si scuopra Dio benedica e


la statua. greche e 35,ooo romane: sotto quest'ul-
conservi l'imperatore". L'imperatoreFer- limo rapporto è probabilmente il più ric-
dinando I sidegnò graziosaiiìerite rispon- co del mondo), e superbe sctdlure iu pie-
dei e, colle seguenti parole. » Il regno del tra, fra le quali si distingue il gran cam-
inio padre e signore, che ora riposa in meo d'agata sardonica , rappiesenlante
Dio. è troppo profondamente scolpilo nel l'Apoteosi d'Augusto: il Museo numisma-
la stoiia, per non formarne in eterno un' lieo moderno, ove si vedono tutte le mo-
epoca. Quello ch'egli ha operato pel he- uete del mondo dall' oro sino al cuoio,
ne di lutti i po[)oli soggetti al suo scet- che furono coniale dal IX secolo sino ad
Irò, pel mantenimento della Religione, 0351, col massimo medaglione, che rap-
per l'amuiinistrazione della giustizia, per presenta la genealogia di Ab^burgo, del
l'incremento delle scienze e delle arti, e peso di 26 marche e 3 oncia d' oro col-
per la prosperità del commercio e del- legalo ad argento, il quale valutasi 6,000
l'industria, fu degno di essere scolpilo in zecchini: la Biblioteca imperiale somma
bioiizo. Era per conseguenza un bisogno a circa 600,000 volumi, e fra questi tro-
pel uno cuore il disporre che con soien- vansi 6,000 e più edizioni del secolo XV,
lillà si celebrasse questo giorno, lo sono e 12,000 manoscritti (al dire del Castel-
persuaso di avere cosi corrisposto a' de- lano; altri però alla sua epoca, cioè 2 5aa-
siderii ed a'seotimenti de'miei fedeli sud- ni addietro, registrarono 2.5,000 meda-
diti". Tra gli edifici pubblici, dislingue- glie d'oro e d'argento da'tempi di Carlo
vasi ini.° grado il palazzo imperiale, de- Magnoin poi; 3oo,ooo volumi, e i 5, 000
Donmialo Buig, verso 1' estremità occi- manoscritti, i quali certo si saranno ac-
denla'e della citlà; immenso t antico lab- cresciuti notabilmente), molti de'quali in
bi icalo irregolai issimo, privodi esteriore pergamena. Singolareè la raccolta di tut-
appaiisceuza, lua ofoggia uegl'iiiterDi ap- te le Mappe geografiche sia qui impres-
VIE VIE 2"3
se, laqunleinvanoricerchereUbeslin qua- dolf» IV V Fn^c^tioso duca ti' Austria, ed
Iun(|(ie altr.T paile; ne sono meno copio- i mia ilelle |)iù aiiticlie di Geiinntiìa, cori
se e prej^evoli le slacupe e riiicisioiii. l're- l'aiiloiilà poiililicia d' LJib;iiio V. Dipoi
ziosi sono i g;\l)iiielli tli Storia naturale, neliy >6 reslumo e ampliò la grande
la

e di altri og^elli d'arie. Il tesoro della imptialiice Maria Teresa. L'università


corona contiene famoso diamante di
il fu kingametite diretta a da'gesiiiti, sino

Toscana, appartenuto al duca di ijoigo- oltre il XVIll, quando


mezzo del secolo
gna e conte di Fiandia Carlo il Ttiitt'- n'eblie la direzione il celebre Vaii-Swie-
ran'o, e toccato in sorte ad un soldato leu e vi fece grandi miglioramenti nel-
svizzero nella divisione delle spoglie, do- l'istruzione medica; ed oggidì Vienna
pò la battaglia di Giansoii neli47(^)del vanta la migliore scuola di medicina dei-
peso di i
3o carati e mezzo. L'antica Can la Germania. L' uuiversilà possiede uà

celleria dell'impero, egualmente fa parte prezioso orto botanico, un ossei valoi io,
del palazzo imperiale, ed è un edilìzio ri- un andtealro anatomico, nn g;d)inetlo di
niarclievole di Fiscber d'Erlacb, il quale storia naturale, ed una biblioteca di piìi
fu pure l'arcbilello della biblioteca, lun- die 100,000 volumi; contava da ultimo
go fabbricato. Altri magnifici edifizi so- circa 80 professori, e 2,000 sludenli.A'ao
no la Cavallerizza coperta d' inverno die aprile 1 847 se ne Solennizzò l' a uni versa*
tocca il palazzo imperiale, una delle più rio, collegandosi a tal festa quella pure
belle e pài vaste d' Europa, capolavoro della semisecolare commemorazione del-
del Iodato Fiscber (del Torneo in essa la brigata dell'universilà stessa, preseii-
celebralo nel 184^1 f*"^' '^^ descrizione talami davanti l'inimico nell'aprile 70)7 1

nel voi. LXXVll, p. 267, insieme al in uno co'volonlari viennesi. In tale ri-
carosello ivi tenuto neli853); il palazzo correnza si lecò in solenne corteo, dal
dell'arciduca Carlo fratello di Francesco palazzo della cancelleria aulica degli slu-
I, già del duca Alberto, celebrato anclie di, il conte Carlo de Inzagbi, qual rap»
per la ricca biblioteca, e per la rara col- pieseiilaule dell' iniperalore, per assiste-
lezione di stampe e disegni; la Cancelle- re al Te Dcuin e all' uilizio divino; ove
ria di Corte e Stato; la Zecca imperiale; pure concorsero, oltre a' funzionari del-
il palazzo del consiglio aulico di guerra; l'università, a' corpi insegnanti , alle Pa-

le Cancellerie auli(be di Boemia e d'Au- colla ed agli studenti, que' di Vienna e


stria, quelle d'Ungberia e di Transilva- allri espressamente venuti, die nel 797 1

nia: celebrai la stamperia imperiale nel fecero parte della biigata stessa, non die
voi. LXIX, p. 207. Vanno ricordati, fra molti uomini illustri di stato, e gran nu-
gli altri nobilissimi palazzi, i due Lidi- mero di scienziati. Compiuta la celebra-
tenstein, vecchio e nuovo, in ambo qua- i zione, si recarono nella gran sala dell'u-
li ammiraiisi gallerie supeibe di pitture niversità, ove il decano della facoltà me-
e d'incisioni, oltre la copiosa biblioteca dica Ernesto barone di Feudilersle-
d."^

di ben 3o,ooo volumi, che adorna il 2.°; ben, tenne nn eloquente discorso sulla re-
singolar pregio hanno le gallerie e le bi- slaurazione morale delle scuole superio-
blioteched'allii palazzi, e quanto alle pri- ri, cui seguì la distribuzione d'un poema
me, quelle di Hesterhazy, di Frias, go- dell'i, r. custode Gio. Gabriele Seidl, al-

duta già dal duca di Reichsladt Napo- lusivo ad ambo i titoli di festività , poi
leoiiell, e di Schoenbornje raccolted'in- d'uno scritto del d."^ A. A. Schiddl aua-
cibioni Czei nin, Ilarradi, Paar, Wander- logo alla circostanza. A'cenni storici sui
Nuli, e la collezione numismatica di Hess. fatti del 797, chel'oratore introdusse nei
i

L edifìzio dell'università degli sludinon fine del suo discoi so, l'adunanza pioiup-
va diaieulic.'ilu. La fondò nel i 365 Uo- pe in grida di festevoli augurii iillu luae-
2U VIE VIE
slù dL-ll'impeialoie e della sovrana sua prlncipnle essendo riccliisslma e f.imosn*
cavT, e Ira le lipetute clmiostrazioni cl'a- L'accadetnia delle scienze, di recente forr
inor di patria s'intoni) l'inno nazionjde. dazione, venne divisa in .\. classi: la 1/
^'eli85i venne decretata la fondiizinne pi-r le scienze naturali e per le scienze me*
d'un nuovo museo d'anatomia compara- diche, la 2." per la storia , la 3.' di lin-

la, e tosto si compirono i lavori prepara- goistica , e la 4-^ di belle lettere. O^ni
torii.La Ci\'illà CtitlnlicfU serie 3.', 1. 1 i, classe fu stabilita di 24 'Cembri residen-
p. /)o8, (là rai^guaglio della lettera scrii- ti, e d'un numero illimitato di soci cor-
la neliBuS dal caidinal Bausclier a! ve- rispondenti. I 12 membri residenti più
scovo di s. Ippolito, sopra i mezzi che si anziani d'ogni classe, col godimento del-
sono messi in opera per lare rifiorire nel- 1'annuo assegnamento di 1200 a i5oo
l'università di Vienna lo s'udio delia leo- numero alla loro volta su
fi.jiini; al qiial

logia dogmatica, sia per promuovere l'in- bentranogli nitri 12. Tanto riferì n. G3 il

telligenza della fede e della vita della del /-^/Vrr/o 840. Meglio ri-
<^// /?o/;j(3 del 1

Chiesa, sia per degnamente rappresenta- porta il n. 22 delle Notizie del Giorno
ve sotto lutti i rapporti la persuasione <^^/ /ìo/zm del 847- L'imperatore Ferdi-
1

catlolica ; eil eziandio per farvi rifiorire nando I istituì l'accademia sotto la sua
lo studio del dii ilio eccloiastico, che col prolezione, divisa in due classi, materna-
tempo era stato ristretto, mentre lo sta tica e scienze naturali ; storia, lingue ed
lo facea più sentilo ed urgente il bisogno antichità, le ponno dividersi
quali classi
della piena conoscenza del diritto eccle- in sezioni. La compose di 4^ membri ef-
siastico. L'imperatore fin dal i 856 erasi felli vi, di cui 24 con domicilio a Vienna,
compiaciuto di concedere, che nell'uni- presidente e due seg''etari da rieleggersi
Tersità viennese si stiibilissero alcuni prò- ogni 4 'inni- 1 membri onorari sono fissali

fessori che attendessero pi iiicipalmente a a 24, e spetta nUaccfidemia stabilire i so-


istruire più profondamente i giovani sa- ci con ispondeiili. Per dotazione si asse-
cerdoli nelle scienze teologiche e nel jus gnaroiio al più 40500*5 fiorini , di cui
canonico, necessaiie al recente celebre 3oo(> pel presidente, 1^00 al vice-pre-

concordato che riporterò verso il fine. Nel sidenle, 2000 al i.° segretario, i5oo al
i85c) si pensava alla fondazione d' una 1"; con facoltà concedere 4 pi'emi aii-
di
università cattolica in Austria, per gio- nuali.CuiatoiedeH'accademiadelle scieu-
vare agl'interessi della verità e della scien- ze fu eletto l'arciduca Giovanni, e tra*
za; e si designava Salisburgo per sua re- soci elFctlivi si nominarono 7 italiani il-

sideiiza. IVeli'iiniversità di Vienna fu isti- lustri. L'accademia orientale vanta a fon-


luita rz/ysoc/rt-iofU' r/f' 5. GrCj^^or/o / // datrice l' immortale Maria Teresa nel
Giaiicìc,Ci%%\a.V Associazione (Ielle qnat- 1754, ed è una delle sue più belle isti-
tro nazioni acearleniirhe cìeir università tuzi(jni, itnpcrocchè sono in essa educali
di riennn per soccorrere gli .studenti molti allievi a spese dello stato nelle lin-
poverie meritevoli. Approvata nel 8^4, i gue orientali e altri idiomi, e nelle scien-
ha ancora il precipuo fine di adoperarsi ze [)oliliche e legali. Nel corso del tempo
con ogni potere alla loro coltura mora- niigli'jrnto, produsse abili agenti dii)lo-
le e religiosa, con ogni mezzo di consi- malici, interpreti e individui pe'consolati
gli, d'avvertimenti e d'istruzione. La lo- neh' agenzie austriache dell^ Oliente. Il

da la Civiltà Catloli( a, ^e\'\{i 3.',t.i,p. corsod'istruzionedura circa 6 anni e con-


242. Vari sonogli altri stabilimenliscien- tiene i seguenti rami d'istruzione, oltie
tifici e artistici. Il collegio Teresiano ha la religiosa nelle domeniche: la lingua a-
la biblioteca fornita di 3o,ooo volumi : raba, turca e peisiana; la lingua e lette-

•vi sono altre 5 biblioteche pubbliche, la jalura francese, inglese e italiana, e l'i-
V I E VIE 27j
(lioma greco moilernoi le scienze legnli e CI di minerali e roccie, j." collezione geo*
(li ìtalo in tulle le divisioni, sulla bnse logico paleuìtologica, 6.° collezione geo-
(lei sistema emanato »lal minisleio dell'i- logico palemlologica dell'Austria inferio-
stiuzione per le facollà giuridico legali; re, 7. collezione pnleinlologica in gene-

la calligrafia tedesca e orientale; la geo- rale, 8.° collezione di meteoriti. Non man-
grafia e la stona per mezzo di letture, ed cano in Vienna altri musei naturali, co-
elaborati io iscritto; lo stile tedesco e il me di zoologia e di botanica ;
gabinetti di
diplomatico, in lingua fi ancese: nel cor- ^I^ica, di meccanica e di antichità. Fiori-
so estivo ricevono gli alunni, dell' ultimo sce l'accademia delle belle arti, né manca
anno, scuola di cavallei izza gratis. Que- di galleria di statue, gessi e quadri. Vi ha
st'accademia, che va annoverala fia 'su- diversi ginnasi, una grande scuola norma-
periori istituii speciali d' insegnamento le, la scuola politecnica, e in ogni quar-
della monarchia, conservò la secolaie sua tiere scuole pe' poveri. vSecondo i pro-
fama riconosciuta nell'interno e all'este- spetti pubblicati nel (854) sulle scuole
ro, con chiari nomi che biillano ne'volu- popolari, pubbliche e private, esistenti in
mi della storia e delle scienze. Dobbia- Vienna, il loro numero ne'suoi nove di-
mo ad essa, fra gli altri lavori, il Lessico stretti,compresi gl'istituti di educazione,
ili IMeoinski, tanto pregiato dagli orien- ascendevano a 149- In queste scuole, a
talisti. L' accademia è provveduta con (piell'epoca, si trovavano 87,95:) scolari
lolla munificenza, e può servire di mo- istruiti in 56o sale e da 8ìi3 maestri. Fal-
dello |iel suo interno ordinauìenfo. Nel lo confronìo al unaumea*
1849, ri^ulla
i83() Vittore Weiss di Ilaskeulels pub- lo di 7048 scolari, di i56 sale d'istru-
blicò a Vienna la descrizione dell' acca- zione e di 283 maestri. Esistevano poi
deu)ia e de'suoi lavori: nel gennaio i 854 53 scuole di lavoro per fanciulle , che
se ne celebrò il centenario con un;» festa nell'inverno del [)recetlenle i853 erano
religiosa, e mediante la coniazione d'una state fiequentaleda 27 J7 scolare. La Ci-
medaglia monumentide, mentre dirige- viltà Cailolica i\t\ maggioi 8 TG pubbli-
va l'islituto il colonnello de Roibcr. Vi cò la seguente statistica de' collegi del-
sono inoltre in Vienna l'istituto geologi- l'Austria per la fine dell'anno scolastico
co con ricco e impoi tante museo però ,
1854-55. Alla fine del 1 855 erano in Au-
limitalo solamente agli studi del!a mo- stria i 46 37 di G classi
ginnasi d'8 classi,

narchia austriaca (i fossili del biicino di e 68 " numero degli scolari salì a
di 4-

Vienna fuiono descritti tlal d."^ Hornes, 48,747; tra'direttoii appartenevano allo
direttore del seguente gabinetto); e l'isti- stalo ecclesÌ!isticoi8 I, e 85 allo stato se-
tuto e gabinetto mineralogico con copio- colare. Tra'piofessori erano i38og'i ec-
so museo , che riesce di decoro all' il- clesiastici, e 1 4 1 I ' secolari. La proporzio-
lustre città, non meno per la ricchezza e ne del numero degli scolari verso la po-
bellezza degli oggetti contenutivi, che per polazione è fragreci disuniti dita { 1
97;
l'istruzione scientifica e istruttiva a cui tra'greci cattolici di a 1478; tra'cattu- 1

serve, la biblioteca es>endo una delle pri- liei di 692; tia'riformati di


I a a 6o4; i

marie, poiché comprende, si può dire, Ira'luterani di i a ^5i\ flnalmentetra gli


quasi coujplela la letteratura riguardan- ebrei di I a 419- Allora quasi la metà de-
te la mineralogia, la geologia, e la palem- gli alunni apparteneva alla teologia, l'al-

tologia di tutti i pae>i, olFrendo la crosta tra alle altro facoltà; così nel 18)4 l'^
terrestre intera di essi, colle seguenti ric- 100 scolari 47 passavano alla teologia,

che collezioni: i.° criltognostica, 1° col- 3i alla Ii'gge,i2 alla medicina, 8 alla i";

lezione di modelli di cristalli ,


3." colle- losofia.Perciò che riguardava la lingua
zione lerniiaologica, 4" collezione tecni- usala neirinse^nameuto eranvi 86 i^m-
2jG vie vie
nasi in cui si ndoperava solamente il te- giano risanalo proveg^a gratuitamente
tlesco, 66 iie'qiiali s'insegnava solameli- gli slrunienli cL-ll'aile su;i, e la materia
(e l'italiano, 89 in cui s'insegnava in te- [)iima atldltata, acciò coH'occupazione si

tlesco e nella lingua ilei p.iese;e lìiialinen- sollevi dalle cure che forse gli turbarono
le nell Ungheria vi erano de'ginnasi do- il cervello, e provveda cos'i coU'assidui-
ve non s'insegnava allrimenli che nella tà al lavoro, al inantenimenlo proprio e
linguadel paese. JNiinierosisonoin Vienna della famiglia, procurandogli altresì la
i pii ebeiielìci stabilimenti, 1 7 essendo gli società lo smercio delle fatture. Né paga
spedali, 01 (iiiintrofi e case di carità, com- di ciò, la società pensa inoltre ad alloga-
pieso lo s|)edale ouiiopiìtico in cura delle re il servo che non ha padrone, procura
sorelle della Misericordia, con 1 5o letti, il pai.e all'operaio, gl'invigila e prende
fin dal 1 838 diretto da un medico omio- cura a'Ioro bisogni. Era ben coovenien-
palisla, che vi professa ancora lezioni di- te che l'onore di presiedei e a tale socie-
iiiche. Vi è il monte di pietà, pili confra- tà fosse lasciato a chi la ideò, il quale
tcriiile, decoroso seminario con alunni, nella 2.' adunaiizr generale cono- fece
molte case di carila; e nel voi. LXlll, p. scere a'membri grandi vantaggi che ri-
i

G8, celebrai i pii istituti chiamati prese- sultano da questo ingegnoso genere di
pii o ricoveri de' bambini, che poppano soccorso, e com'essa prosperava a van-
o già poppati, di poveii e buoni genitori 8 T2
taggio di qnegl'iiifelici, de'quali nel 1

che lavorano fuori di casa, quali depo- i venneio con successo sussidiati 44 ^^''^ 1

sitati la mattina, si riprendono la sera, risanati furono dimessi dui manicomio.


Clispedali vengono diretti secondo il mi- Avendo lodevolmente il consiglio co(nu-
glior spirito, ed uno è in cura de' frati naie, animato dal più puro patriottismo,
biufratelli. La beneficenza è esercitata richiamato a vita il fondo per gl'invalidi
con tant' ordine e sì grande generosità, col celebre nome di Radetzky, il feld-ma-
clie vi sono poche capitali in cui si tio- resciallo a cui onore era stalo intitolato.
Vino meno poveri. Questa nobilissima ca- donò 5ooo fiorini, accoin-
nel i8 7G gli
pilale, che non la cede alle più distinte pagnandola largizione con lettera al bor-
d'Europa in fallo di pii stabilimenti, che gomastro di Vienna cav. di Sciller, pie-
iionmièdato tutti enumerare, estenden- na di generosi sensi degni di quel gran-
do le provvide e benefiche sue cure a'bi- de animo. Da qualche tempo si pensava
sogni svai iati umanità
delia sollerente dal governo adidare le case di correzicme
dalla culla alla tomba, non conlenta da- nell'Austria a congregazioni religiose, e
ver fondalo da pochi anni un maestoso questo benefico disegno si cominciò por-
istituto per la custodia e cura de' pazzi re ad elfetto neh 856, ricavandosi dalla
nel sobborgodella contrada di Wahriog, Gazzella di /^iciina, giornale ufficiale,
che a ragione si annovera fra* piimari di de'3o aprile, per rispetto alle riforme da
questo genere, non abbandona questi me- introdurre in queste case.» E' cosa impoT-
schini neppure quando ritornati in sé li tante aflidaie le case di correzione a cor-
ritorna alla famiglia, a' parenti, alla pa- porazioni religiose; è un mezzo di resti-
benemerito d."^ Viszanick, medico
tria. Il tuire al mondo i trasgressori delle leggi
primario di quest'istituto, verso ili 852 veracemente con etti e migliorati, ed è
lorniò il nobile pensieroderigere una so- mezzo adoperato in Francia col più fé-
città di soccorso a favore di coloro che lice successo. La religione e la carità cri-
»ie escono risanati, e trovò Vienna laa- in stiana ilelleccrporazioni religiose poiran-
ti generosi, che applaudendo a così san- no ipii oltenere i medesimi elFelti. Le per-
to pensiero concorsero con larghi sussidi! sone religiose, chiamate per obbligo di lor

a formare un fondo, che al [)Qveio arti' vocazione a lui minislero, si mostrerau-


vin VIE 2^7
no non solamente più i alùli consolatori de' poveri fanciulli, la cui direzione il

di nomini nncoracn[)aci di emendazione, cardinal llauscher alllilò alle suore del


ma i veri medici dell' oiiirae inferme. povero fanciullo Gesìi venute a Vienna
L'Austria die si noma slato cattolico per da Aquisgrana. Una consolante prova del
eccellenza.ecliehadatonon l»a guari (pu- crescere che fu in Vienna lo spirito reli-
re coll'enccmiato concordalo) prove non gioso, sono le divozioni del mese di mag-
dubliìe elle tulio vorrà mettere in onera gio, che si celebrano nella maggior parte

per piopof^nre e mantenere la vera reli- delle chiese parrocchiali,col concorso d'in-
gione; l'Austi ia doveva almeno far prova numerevoli di voti; nel qiial mese è assai
di tjuesto me7zo per migliorare le mem- onoralo s. Giovanni ^epomuceno, in di-
bra infei Diedella società umana". In Ger- verse chiese e cappelle private, persino
mania (piasi oì>ni gran città ha la sua sulle vie e nelle piazze, mediante pie a-

Vnioiif <(ìC!olict7, Lom\)os\a di sacerdoti dtinanze.Sono pochi anni eh' è nata in


e laici, divoti alla loro fedo, d'ogni clas- Vienna una pia unione ili ferventi catto-
se, d'dgni proff.spione, d'ogni roltura; on- lici sotto il titolo di Società dell' Imma-
de con edificazione si vede l'umile arti- colata Concezione di Maria, per aiuto
giano sedere a'fianchi del conte, il guar* de'cattolici dell'impero Turco e delfO-
diano d'un convento presso un colonnel- riente,\a quale si propaga in tutta la mo-
lo. Scopo di queste associazioni è conser- narchia austriaca. 1 suoi membri oifri-

vare la iVile cattolica mutua carità,


, la rono Turchia e dell'O-
a'cattolici della
l'onestà del costume. Hanno loro sta- i riente un doppio soccorso, l' uno tempo-
tuti, i loro luoghi di convegno, le stanze rale, contribuendo 5 kreuzer al mese, os-
dove raccolgono ne' di festivi e nelle lun- sia un fiorino annuo, senza escludere al-

ghe sere invernali giovani artigiani, Irat-


i tre più ricche offerte; l'altro spirituale,
tenewiloli con utilità e diletto, avvezzan- recitando per essi ogni dì un Pater ed
doli all' ordine e al buon contegno , ri- /4ve colla preghiera : Maria concepita
traendoli dalle bettole e simili ridotti. senza peccato, prega pc' nostri fratelli
Buoni libri e buoni giornali, in linguag- cattolici d'Oriente. Un comitato centra-
gio facile e popolare; preghiere non lun- le in Vienna, composto di soli I2 mem-
ghe, ma divole; istiuzioni nelle cose più bri, sotto gli auspicii dell'arcivescovo e
necessarie alla vita, o ne'primi rudimenti principe della medesima cardinal Rau-
d'alcun' arte o scienza; soccorsi a'veri in- seller, tiene l'amministrazione della so-
digenti, visite a'malati, a'carcerati, agli cietà, e gli arcivescovi e vescovi dell' im-
alflilti da qualche sventura; fratellevole pero furono invitali a prestare la loro au-
colleganza fra tutti; fiducia e intimità ri- torità e iolluenza per fondare nelle capi-
spettosa fra'preli e laici; ecco i mezzi di tali delle singole diocesi altrettanti co-
cui si valgono queste unioni, e insieme i mitali speciali, per trasmettere all' ordi-
beni che recano. A Vienna vi è quella nario le loro collette da mandarsi al co-
di s. Severino apostolo della regione. Fo- mitato centrale. Il cardinal Rausther fu
gli propagatori del cattolicismo sono prin- pregato di supplicare il Sommo Pontefice
cipalmente l'/^m/co delpopoloe Gaz-
la per ottenere alcune indulgenze in favore
zella lelleran'a di riennaj la Germa- de' soci, tosto benignamente concesse; i
nia di Francforl, la Gazzetta delle Poste quali posti sotto il patrocinio di Maria
d'Augusta ec. Veisoili855 fu introdot- immacolatamente concetta, celebrano o-
ta in Vienna l'associazione di s. Vincen- gnianno la festa di lor fondazione 1' 8
zo de Paoli che da ultimo conlava io
, dicembre, fin dal i858. Stabilimenti di
conlljrenze nella città e ne'sobborghi,a- questa natura, per la propagazioneeman-
>eudo fondalo un asilo per l'educazione tenioaealo della fede, nou sono nuovi per
VCL. xcix.
218 VIE VIE
Vienna. Nana il p. MjtfTei, Jn/mli di na pezza prima, novelle in Europa ani-
Cngnrio .Mfl, che a tale intendimeti- v;ite dello slato deplorabile de' cattolici
lo quel zelante Papa volle clie a'coiivit negli iV/rt/j'-L/j/// dell'America settenlrio-
tori solili tenersi in \ ienna nel collegio naie. Alcune rare anime s' andavano al-
de'gesiiili, se ne aggiungesse buona quan- lora accordando, doversi i confi atelli di-
tità a sue spese; ed avendosi perciò ad spersi in quelle regioni soccorrere, né >iof-

anipliar le stanze ,
concorse gagliarde- fi ire più oltre che afTlitta o negletta ne
mente alla fabbrica. Urbano Vili colla andasse la religione di Cristo, che piut-
Jjolla Quoniam clninnc , del i." giugno tosto vuol esser propagata. Idearono una
1627, Bull. Pont, de Propaganda fide, società religiosa, la fornirono di facili e
t.i, p. 44 Instinuio nova, et Rtforma-
• piani regolamenti, che fossero ad intelli-
tio Colli gii Ponli/ìcii f ienneiisisin Gcr- genza d'ogni uomo; vi porsero per base la
mania. In essa si celebra Gregorio Xìll limosina e l'orazione, e dal nome della
priinus institutor, ov^erano ammessi an- defunta imperatrice Leopoldina, eh*- piis-

che giovani svizzeri per alunni, dal rei- sima era slata, l'intitolarono con a[)[)ro-
tore gesuita del collegio e dal nunzio apo- \azione di Francesco I, padre della lodd-
stolico di Vienna; pose il collegio sotto ta imperatrice, sotto la cui protezione fu
la protezione del caidinal preft-tto della posta la fondazione. La santa unione Leo-
congregazione di propaganda/ù/f.dichia- poldina si dilTuse appena nata dall'l^iro
randonevice proteltoreil vescovo diVien- al Tesino du una parte, ed al Nie<.ter dal
ra, e gli assegi.ò dalla camera apostolica 1' altra, ed i popoli sopra lutti dell' Au
annui scudi 38o,concedendoal collegio,
I stria, della Stiria, dell'Ulirio e della Ile-
che elevò a studio generale, ed agli alun- zia alemanna fecero ben presto a gaia
ni, diversi privilegi. Celebrando la Pro- per aggregarvisi e rendere per un vero
paganda fide, ed i ìicariati apostolici, palese il loro amoie alla virtuosa estin-
parlai della benemerita Società Lcopol ta, e per l'altro la loro fed»; edicace nel-
elina di Vienna, a vantaggio spirituale Vangelo. Fo: mossi a Vien-
le verità del

della religione cattolica negli Stati-U- na una direzione centrale, che vi presie-
niti dell'America settentrionale, da Leo- desse e ne dirigesse gratuitamente gli af-

re XII approvata, e col breve Quani- fari, aprendo fin dal 1 829 e mantenendo
tjiiani plura sint, àe' 3o ^eiM\a\o 1829, un carteggio sen)pre vivo co' vescovi e
Muli, 41, arricchita d indui-
cit., t. 5, p. co' missionari d'America, le cui relazioni
genze; quindi da Gregorio XVI racco- furono da quelli in vari fascicoli pubbli-
mandala all'Episcopato cattolico, colla cale.La società formatasi col nome di
Probe nostis, de'i5 a-
lettera enciclica. Fondazione Leopoldina, ha per iscupo:
gosloi84o, Bull. c\l.,{. 5, p. 209, som- i

Il conseguimento d'un'alli vita più ef-
ministrando egli del suo peculio 3,ooo ficace delle missioni cattoliclii; in Ameri-
scudi al nuovo vescovato di s. Louis, ca. 2.° La partecipazione e l'edificazione
dalla società sovvenuto di 20,000 fran- de'fedeli nel propagare la Chiesa di Ge-
chi. Eccone l'origine. L'i I dicenibiei826 su Cristo in lontane regioni del mondo.
"Veniva a morte in Brasile, nell'America S.'La perpetua memoria dell'imperatri-
roeridionale,rimperalriceLeopoldina ar- ce del Brasile Leopoldina, nata arcidu-
ciduchessa d'Austria, moglie dell' impe- chessa d'Austria, morta in America. 1

latore Pietro 1 e madre del regnante Fie- mezzi scelli per conseguire lale iulento
tro li, principessa dolce, benefica, reli- sono l'orazione e 1 elemosina , la quale
giosa e tenerissima madre: meritava un da' raccoglitori si rimette alla dilezione
monumento degno di lei, e lo ebbe nel centrale in Vienna. Ogni membro della
cuore de'suoi. Erano dique'giorui,€ buo- società, fiachè vuoi farne parte, obbU j>ì
V I E V I E 239
^!ì un Pater ed .^l'f,
recitare ogni giorno torno si estesero sempre piìi di secolo in
aggiungendovi: s. fjcojìoLh, pregale per secolo I:; mura di cinta della città e de'
nnij ed a conispondere ogni scttirnann sobborghi, e come intorno ad
si collocò
5 centesimi austriaci, per la grand'o|)e- un vivo punto centrico l'unpero sempre
la della propagazione della vera fede. La p ù crescente, pili grande, più forte e più
direzione ceiilr;ile celebia solennemente possente. Bisilica metro[iolitana d'Iljca-
la festa dell' Initiincolata Concezione di piliile dell'impero d'Aiislria, mi c(jnvie-
IMaria Veigine, equa! festa di fondazio- ne esser ahpiaiito diffuso, e ne intrapren-
ne quella di s. Leo[)oldo ! V (da altri det- do la desci izione coli' opera classica: Le
to III) Margiavio dello il Pio, inorlo
il Chiese principali cV Tùiropa, dedicate a
neh i36, sepolto nel monastero di INeu- Leoiif XII, Milano 1824: L 7 basilica di
Inngo da lui fondalo due leghe lungi da S.Stefano metropolitana di / ienna.L'au-
A ieooa, per collocaivi i canonici regola- lore premette alcune osservazioni sull'ar-
ri, da innoceitzo \III cnnonizzalo nel chitellura di essq, del qual genere ragio-
I patrono dell'istilulo, di cui
4»^'>, eletto nai in molli luoghi. E' naturale nell'uo-
la defunta imperatrice portava il nome, mo la cupidità di sapere le cagioni di
e nell'aniiiversaiio di sua n)orle, per es- quegli efl'elli che colpiscono i sensi, e di
sa e pe'benefallori defunti si celebra una cercare il principio e la fine di tulle le
messa solenne. Di tutto e del gran bene cose, come sapientemente alFermò il con-
operato dalla società dà contezza il libro: te Cicognara. Ma fra le cose la cui ricer-

Della Chiesa Cattolica negli Slati- Uniti ca stancò la mente di parecchi artisti e
d'America, Memoria compilata da un scritlori, è la cagione onde mai alla soli-
membro della Società Leopoldina, Ve- dità e vaghezza delle forme gieche e ro-
rona 835. li concilio di Lultiraora nel-
1 mane siasi sostituito quel genere di ar-
l'America settentrionale, neh 852 dires- chitettura che volgarmente si appella go
se al pi incipe arcivescovo di Vienna, qual tica, e che il Cesariano con pài ragione
presidente della società Leopoldina, una ha denominata ge/inanica. Varie cau-
lettera de' i o maggio, in cui vengono fat- se, non improbabili, furono da molli ac-

tiad esso e alla medesin)a vivi ringrazia- cennate, fra le quali mei) lungi d<il veri-
menti e sentile congratulazioni pe' suc- simile quella sembra che l'attribuisce al-
cessi inaspettali del loro agire benedetto la particolare costituzione de'popoli set-
nelle regioni dell' Occidente. E' dunque tentrionali, presso i quali poco nulla
questa un altro potenlissimoausiliaredel- essendovi di vetusti avanzi della greca e
la divina Provvidenza, accordatoallemis- romana magnificenza, ed anche que' po-
sioni straniere. Vienna e l'Austria sono chi perchè non furono edificati con ric-

anche benemerite delle missioni e del Fi- chezza di materiali preziosi essendo in
cariato apostolico dell' Jfnea centra- gran parte deperiti o distruUi; allorché
le{K). quegli artefici dovettero costruire edifizi
l'oche città, tranne quelle d'Italia, con- coperti,non avendo né modelli da imi-
tano più chiese di \ ieuoa, essendo più, tare,né avanzi di marmi operati e di co-
di 5o. Sopra tulle primeggia in mezzo lonne onde giovarsene, ebbero facile ri-
alla città, l'ampia e maestosa cattedrale corso alla loro fantasia, ed assuefatti a
metropolitana , sagra a Dio, sotto l'in- venerare le Deità del tenebroso gentile
vocazione di s. Slef.ino protomartire. E simo entro boschi, costruirono Tem-
i i

questa un'immensa mole di bella ar- pli ra<.><oiniglianli a' boschi stessi ,
per
chitettura di gusto gotico, tra le più belle quanto l'arte edificatoria potè loro per-
di tal genere. Talesupeibo duomo fu in mettere. Piegandosi così agli antichi pre-
principio erello fuori della ciltà, ed iu- giudizi e provvedcudu alla loro pra^eule
2Go VIE VIE
coovenienzHj crearono l'anT-'uleUo genere clescrÌ2Ìonp,principianilo dalla sua etlifj-

(l'archifettura al tulio nuovo, etl cui i razione, dello stalo allunio e de' monii-
principali caialteri sono l'ardimento, la menti di maggior importanza che rac-
piofusione. l'er conoscere con qnal arte chiude. Otteiuita dall' illustre casa de'
f successo, dice il Milizia, gli architetti conti di Damlicr^a^f.) o liahenherg la
germanici eseguirono sifFatto divisamen- dignità e il titolo di ìMdrs^raK'io e di IJ:l^

lo, basta osservare un viale d'alberi ben ca della regione, che Osterich o Oester-
cresciulo, che intralcino irami loro alla reich (regnoairOriente)si chi<)m;iva,on-
cima, e verrà subito in mente una lunga de il nome le venne lV Austria j ed aven-

navata d'una gotica cattedrale. INiun os- do con paterna sollecitudine condotto
servatore entrerà mai in alcun grandioso questo paese, dapprima incollo e quasi
e svello edifìzio di questo genere che non tieserto, ;illa civiltà ed all'opulenza; Eii-
gli si rappresenti nell'immaginazione un rico cognominato /<^i';o////ri,'0/f, fralel-
II

\iale d'alberi: formata quest' idea, ogni lo di Leopoldo IV o V e puie figlio di s.

parie, ogni membro, ogni ornamento Leopoldo III o IV , divisò di segnalare


della marmorea mole vi acquista la la pietà ereditaria nella sua cospicua pro-
sua ragione; ogni cosa è nel suo ordine, sapia, innalzando sulle rovine d'im'anti-
e nasce un tulio armonioso dalla medi- ca cappella un teu)pio a Dio, da cui ri-
tata applicazione de'mezzi propri e prò- conosceva il titolo di duca (peli.") con-
porzionali a perchè gli archi non
tal fine, cedutogli non dall'imperatore Ccjirado
ponno esser altrimenti che acuti, quando III (suo fratello uterino), ma dall'impe'
l'artista vuole imitar quella curva che ratore Federico I, e quella fulgida scine-
forn)ano i rami colla loro scambievole in- ra di privilegi che nessun altro stato del-
tersecazione; le colonne non altrimenti l'impero aveaotlenuti prima di lui. Si;el>

che a fasci, se non debbono rappresentar se a (|uest'uopo nel i i44 ''^ichitello Ot-
che steli di gruppi d'alberi sullo stesso : laviano Wolzner di Cracovia, ed aven-
principioè formata la sparpagliata rami- dogliene aflìdala la costruzione, questi a-
fìcazione de'Iavori di pietre nelle finestre, nimosamente eseguì le grandiose ideedel-
e i\e' felri {f^,) coloriti negl' intervalli; l'ottimo principe, e ne sollecitò il lavoro
rappresentando gli uni i rami e gli altri di maniera, che 3 soli anni dopo fu la

le foglie nell'aperture d'un bosco, e con- basilica ridotta al termine di poter esse-
correndo sì gli uni, sì gli altri a conser- re consagrala da Ram berlo vescovo di
vare la fosca e misteriosa luce ispirante Passavia, e intitolata al glorioso proto-
quel religioso raccoglimento che tanto si martire s. Stefano, che Enrico II teneva
iiddice all'adorazione della divina Rlae- in grandissima venerazione. Il piovesco-
slà. Di quest'architettura ignota a' greci vo eseguila la solenne ceremonia, morì lo
ed romani, tutta originale, tutta rica-
a' stesso anno ed ebbe per successore Cor-
vaia, per quanto pare, dalla natura stu- rado, fratello del duca. Tuttavia maleav-
diata nel suo grande, nel suo tutto, mae- viserebbe chi credesse la basilica attuale
sloso insieme e terribile, in Italia un bel- esser quella d' allora. A que' giorni essa
l'esempio olire il duomo di iVilano, cioè era fuori di città, né altro del i
.° edificio
di quanto di più grande, di più ricco, di rimane che le due torri anteriori, e quel
più maestoso ci abbia lasciato questa va- corpo che comprende la por-
di fabbrica
ga e libera architettura, ed un altro non ta principale, e che molto bene distingue-
xneno bello e grandioso presenta la ba- si nella tavola dell'opera di cui mi giovo,

silica di s. Stefano metropolitana di Vìen- che rappresenta due lati di prospetto e


i

na. Kell'opera encomiata èdessadelinea- di fianco. Le vicende a cui Vienna dipoi


ta imo tavole, illustrale dalla seguente soggiacque pe' deplorabili incendi negli
V 1 E V I 1-: 261
anni 2)8,
i i 'ìCì3 e i n^G, tanti guasti ar- la sua moglie, ad A.dele ed Elisabetta sue
reccii'uiio specialmente ulla cliies'ii,clie tlo- sorelle, VI aggiunse nel i.'jjtG la cappella
veuJusi lisUibilire peiilelle al tiilto 1'
u- detta della ss. Croce, oggidì del principe
riijinaria sua fui'ina. Vienna neli^yG era Eugenio. Il duca Alberto II il Saggio vi
duniinata dal bellicoso e potente Otltjca- eresse la cap[)ella di s. Eligio: sono ambe
io il re di Bnt'iiìiti, il quale avea steso il laterali alla porta maggiore, e dovrò rain-
suo dominio da' conlini della Baviera al- metitarle piìi avanti. Allo stesso duca so-
le rive del llaab iu Unglieria, e dal nia> no pure dovuti altri accrescimenti, e priu-
re Adriatico al Baltico. Co' soccorsi che cipalmeule il coro eretto nel 1 33i); sapen-
questo principe dic'a Bernardo di Bruni- dosi che ciascun suddito dovette allora
bac parroco di s. Stefano, egli potè ri- per questo edificio contribuire un grosso
fabbricando la cbiesa aui{)liarla ne' lati, d'argento, senza distinzione di sesso o di
innal/arne le pareti e in (pialclie modo età, e diversi vescovi concessero \o gior-
abbellirla : anclie iu questa occasione fu- ni d'inilulgenza a' contribuenti. Per tal
rono i lavori eseguiti con molta prestez- modo il detto coro e l'aitar maggiore ia
za mercè che l'imperatore Rodolfo I
; brevecompirousi, e nel 34.0 siconsagra- i

d'Absburgoo IIal)sburg(anlicliissimù ca- rono dal duca di Saxe-Zeitz vescovo di


stello della Svizzera^ cantone d'Argovia, Passavia. L'architetto di cui A.lberto li si
celebre culla di sua prosapia, onde iu servì fu Antonio Pilgram di Briinn, ilcui
queir articolo ne ragionai), capo-stipite ritratto offre una delle tavole, cavato dal-
della regnante augusta casa d'Auslria-Lo- la sua protome in marmo eh' è nell'in-
rena, intervenne con tutta la corte al Te terno della chiesa a sinistra, presso ad
Dcutìi quivi cantato nel 1278 perla vit- una delle scale che conducono sul tetto
toria da lui medesioio riportata suU' ao- della chiesa. Dopo 28 anni di regno Al-
zidetto Ottocaro II, ripetendo la sua e- berto II fluì i suoi giorni a' 16 agosto
levazione all' impero dalla venerazione I 358, e gli successesuo figlio R.odolfolV
•verso il ss. riatico (^'.), onde poi diven- V Ligegnoso e il Foiidalore,'\\ i ." fra'prin-
ne ereditaria ne' suoi illustri discendenti cipi della casa d'Austria, non solamente
la particolare divozione verso il ss. Sa- secondo l'ordine di primogenitura, ma
gracnento dell'aliare. (La Civiltà Callo- eziandio pe'suoi rari talenti e per le bel-
lira, serie 3.", t. 1 i, p. Sgy, riporta le lissime sue qualità. Mentre egli era an-
disposizioni nuovamente emanate nel cor assai giovane, dimorando a Diessen*
i858 Rauscher arcivesco-
dal cardinal hofen, città situata a'confiiii di Scia^fusa,
vo di Vienna, per promuovere la divo- ed ivi esercitandola dignità di commis-
zione del ss. Sagramento dell'altare, va- i sario imperiale nella Svevia e nell'Alsa-
si sagri che servono pel niedesimo ri- , zia e reggendo insieme gli aviti stali
,

chiau)ando le prescrizioni de'suoi prede- d'Absburg, mantenne la pubblica pace,


cessori, die almeno in Vienna e ne' sob- frenò le ruberie de'ba uditi, protesse gli
borghi il ss. Viatico non fosse mai por- studi e il commercio, e per agevolar la
tato agl'infermi, altrimenti che sotto il coiiuinicazione colle vicine contrade del-
baldacchino, anche per indurre i fedeli ad l'Alpi, fece giltare all'estremità meridio-
adorare con maggior divozione il Signo- nale del lago di Zurigo famoso ponte il

re del cielo e della terra, la meraviiilia di Raperswd, che ha quasi un mìglio di


del divino amore). Di più Rodolfo I pre- lunghezza, ed il quale, comechè costrut-
se il Crocefisso per Scellro (
f^.) imperia- to iu legno, venne considerato come la
le. In [)rogres>o di tempo la chiesa fu da meravigli.) di <[ue' tempi. Salito poi sui
capo nulabilinenle;mi[ilidta. Imperocchò trono paterno volle segnalare la sua pie-
il più CUV. Uincu Dirua, iusieuie a Dcr- tà uellu stesso }."auuu del suo governo
y.G-2. VIE VIE
col sorpassare i pieJecessori in ampliare trasfei^i nella basilica). Quattro mesi ei i

rinsigne basilica di s. Stefano. lu'aUi re- giorni dopo la fondazione del capitolo,
còredinzioal punto di chiuderne la voi- nioiì io Milano Rodolfo IV di -2.6 anni
ta, e di soprapporvi il tetto; allargò la (meglio di 22, come vuole 1' Jrle dì *r-
tbiesa dalla péute superiore, coslrusse le lificare le (ìaie,K. 7: De Mari^rm-i, Dii-
1

diie porte latendi, delle, una di s. Tecla, chi e Arcidinh'i d' /Jiistria), e fu sepolto
l'altra della Sagieslia, e gettò le fonda- nella basilica di s. Stefano. Gli successe
menta delle due torri, una delle quali a Alberto III detto la Treccili, fratello di
doma, o per meglio dire domina non me- lui, ed eglie l'imperatore AlberloII d"Au-
no il tempio che la ciltà, ed attrae anco stria continuiuono la grand' opera ,
pi-
ben da lungi gli sguardi dello spettatore gliandosi parlicolar cura della torre; ma
mera\iigliato. Tutti gli scrittoli rimem- sventuratamente i lavori furono dappri*
brano l'i marzo e il 7 aprile deli o5g,
i ma sì mal comlolli, che dopo breve spa-
comegioroi in cui il duca Rodolfo IV pò- zio di tempo convenne distruggere l'ope-
se lai.* pietra di queste torri, ma sebbe- rato. Non perciò si desistè dall' impresa,
ne ciò si debba riferire specialmente al che anzi datane la cura ad Antonio IMI-
coro, tultavolta non si può dubitar che gr<iben(archite!toda non confondersi con
anco le torri non sieiio slate incomincia- IMIgrani sonnou)iiia!o), siccome idoneo di
te inuno slesso giorno negli anni i35f) seguir le traccie segnale dall'iinmagino-
o;36o(secondoil principeOdoardo Lich- soautoredi m gianmole, la rldussea ter-
nosìvki, Monumens d' an hilecture et de mine e la coin|ì il 4.° giorno dopo s. INIi-

sriilplure da moyen oge i\\ Francesco , rheledel 433(il ricordatoZiska ne


i atti i-

Zi^ka e di altri egregi topografi di Vien- buisce il compimenti) a Pilgraro, ma que-


na. Ma Delaboide afferma che i fonda- sti era da n)oltissiiui anni defunto). OI-
menti della 2." torre furono giltati go tre il compimento della torre, ornò Pil-

anni dopo neh 4^0, e vi si travagliò fino graben la chiesa con un coro magnifico;
al i5i I. Vero è però, the il lavoro in- e morto egli verso il 1446, gli fu sostitui-
torno alla 2.^ torre fu preterito per rool- lo il suo allievo Giovanni Buchsbaum, il
lo tempo, e ripreso in quello dell' impe- quale indefessamente spinse innanzi la

ratore Fedeiico 111 a' i 3 agosto i45o; e fabbrica anche dalla parte superiore del-
(juesto è forse il motivo, per cui taluno la chiesa , e di più lavorò circa il 1460
credèche solo neli45io vi si dossecomin- sotto gli auspicii e co'soccorsi dell'impe-
ciamento). 11 merito d'aver ideato una ratcìe Federico III, anche intorno alla
mole di tanto ardimento viene attribui- 2.' torre, la quale però rimase imperfet-
to dalla tradizione a Gioigio Hauser di la. Essendo Cuchsbaum 4auuidopo pas-
Kloslcrneuburg presso Vienna, e si affer- salo all'altra vita, fu aflldala la direzio-
ma che sui disegni e anco modelli di lui uè della fabbrica a Giorgio Rlaig che
gli architetti che gli successero abbiano pocofeceper mancanzadimezzi e fors au-
continuata la fabbiicaOltre a ciò, aven- co d'abilità. NeliSii essendo Gregorio
do il duca Rodolfo IV a' 16 marzo 365 i Hauser architetto di s. Stefano, si conob-
installalo il preposto e 24eanonici, e fon- be esser difficilissimo il condurre a ter-
dato il presbiterio capitolare di s.Slefano, mine questa 2." torre, ijuindi lasciossi
egli fu a ragione appellalo il Fondatore, com'era. Da quell'epoca, tranne i vari ri-
econquesla denonùnazione è distintone' sarcimenti occorrenti io parecchi luoghi,
fasti della basilica e della ciltà (altri vo- e moltiabhellimeuli dovuti alla sovrana
gliono, cheil capitolo esistesse nella cap- munificenza de' piincipi the regnarono
pelia della coite, e the con autorità di negli stati austriaci, ed a' magistrati eli

Piipa Urbano V, il duca Rodolfo IV lo Vienna , il magnifico tempio uou mulo


V I E V E I 203
p'ìi forma e rìu)f»«e quale al presente sì numerilo insigne della religione e della
veile. Per dire d'alcuni adattninenti ù\l- perseveranza alemanna I' altezza della ,

tivi è da notare che nel


,
7i j la cima i torre tesiè ac<'ennata, la solidità invinci-
drlla torre fu perrossa dal fidmine e mi- bile (Ielle sue pareti ornate con pr(jfusio-
nacciò di cadere: si riparò, ed il Cuspi- ne dall'arte tedesi^a, pongono la metro-
piano, che allora viveva, certifica che fu- politana di Vienna fia'piìi cospicui edi-
rono Leonardo Ilauiese il prelodato ar- fizi della gotica architettura, e può giu-
chitetto (he ardirono intraprendere ed stamente mettersi al paro delle celebra-
espgnire nn la voros'i peri j^h oso. l'assi asce- tissime cattedrali di Slra-'lmr^o e di Co-
sero «ino all'e'^tremilà della torre, rup- lonia. Chi uscendo dal Kolmaikt entra
pero in piccoli fiarnmenli la parte dan- nella vasta piazza di s. Slefino, vedecana-
ne^j^iiita, che fecero a poco a poco di- peggiar questa magnifica chiesa, quale l'e-

scendere senza che ne avvenisse alium sibisce l'opera in discorso in disegno nel-
tianno, e con molti s'enti e lodevolissima la tavola che ne mostra l'esterno. Essen-
diligenza raddrizzossi la spranga di ferro do essa tutta isolata, lo sguardo dell'os-
che ne tiene ferma la sommità. Neil 522 servatore spazia per ogni sua parte eJ
si costruì l'abitazione del custode, e nel ammira la colossalesuadimensione el'ar-

1 53o si riparò la chiesa in vari luoghi dita maniera onde fu edificata: special-
ov'era stata danneggiata, nel precedente mente poi nelle notti serenejqiiando l'ar-
anno, per l'assedio fa'toa Vienna da'tur- genica luna riverbera la pallida luce sul-
chi. [Veli 537 si soprappose una copertu- le sue torri, e ne disegna o sui tetti, o sul
ra di legno alla toire rimasta imperfet- suolo ornamenti coll'ombre, l'elfetto
gli

ta , e su'la quale nel 079 l'architetto non può essere uè più imponente ne più
Giorgio Saphey collocò una piccola cu- gradevole. Maestosissima è la facciata di
pola coperta di rame per opera di Mi- lei, maggiore, unitamente a
e la porta
chele Schwingerikessel , e nel!' islesso quella porzione della facciata stessa che
tempo assiemò la volta minacciante ro- runaiie compresa dalle due piccole torri
vina. Alcuni danni avendo anchesolFerto che la decorano, è un venerabile avanzo
la gran torre pel terremoto 5go, es-del i della primiera sua costruzione fatta ne*
sa fu risarcita, e nel seguente anno vi fu lem [li d'Enrico 11Jasoinirgntl o Jochsa'
soprapposto un globo di metallo dorato ììwrgnlt. Non fa d'uopo aver molta peri-
con una stella ed una luna falcata mobi- zia nell'arti per iscorgere nella porta due
le (cioè secondo alcuni, in memoria del stili diversi, o per meglio dire la riunio-
sostenuto assedio delioac), contro i tur- ne e il passaggio dalla maniera greca mo-
chi), alla quale l'imperatore Leopoldo F, derna alla gotica ossia tedesca: mercè che
ad istanza del vescovo Eraerico, che avea a sesto acuto èl' arco esteriore della me-

trasferito la sua sede a Lintz, fece surro- desima, distintivo caratteristico de! goti-
gare la Croce del Salvatore in memoria co stile, ma inlernandosi esso nella gros-
della liberazione di Vienna nuovamente sezza del muro
piglia la forma circolare
assediata di'lurehi nel i(S83,e della ri- alquanto scema, ed è sostenuto da 7 co-
presa di Buda nel 16S6, pe'quali avve- lonne per parte, sulle quali sono gettali
nimenti furono coniate medaglie d'oro e altrettanti archi scemi a guisa di liste liscie
d'argento. Finalmente neli6f)() il magi- e rotonde; oltre che tanto i fusti delle co-
strato di Vienna fece porre sotto la gran lonne quanto i loro capitelli sono varia-
Croce il grand'orologio, che oggidì è an- mente adornati sul gusto appunto delle
cora in essere, e nel 70 r fu terminato
1 porte degli edifizi di stile bizantino. vSuI-

l'organo, opera di Ferdinando liomei". La la p(ji ta vi è il divin Hei'entore in basso-


smisurata ampiezza di questa basilica, tuo- rilievo di pietra entro uno scudo soste-
ar.4 V I E V 1 E
Dulo (la line Angeli non ilispregevoli per plicità e la rozzezza de'secoli andati. La
quell'età; e nel coi pò della facciata altri prefita parete a determinate distanze è
ornamenti statua! i,de'(]ualì tutti non può rinforzata da fermissimi contrallorti, ne-
darsi plausibile spiegazione, poiché in al- gl'intervalli de'quuli s'aprono fino al tet-

cune nicchie quadrangolari si vede scol- to 3i finestroui , i cui vetri erano una
pito il domatore d'un leone, un mostro volta dipinti per dono fattone alla chie-
a lato che allatta suoi figli, un giovi-i sa nel secolo XVI dall'imperatore Fer-
netto che posa il [)iede sul ginocchio d'un dinando I, ina neliG4G furono loro per
altro, parecchi animali, e via discorrendo. la maggior parte sostituiti de'vetri bian-

Vi è pure un s. Gio. Battista nel deserto chi. Si vedono la maniera egli ornaineu-

coll'iscrizione in tedesco: Giovanni lì er- ti delle finestre nella tavola del fianco del
iltr e sua moglie Js^nesf. hanno fallo e- tempio, le quali ascendono sino a quel-
srgnirc nneslo s. Gio. Ballista, ed a ri- la specie di ringhiera di pietra assai bea
scontro una volpe colla gola aperta ed lavorata, donde comincia l'opera gigan-
una catena intorno al collo, che sembra tesca del do[)pio tetto, nella cui costru-
uscire da un pozzo. Sugli angoli vedonsi zione s' impiegarono più di 2900 gran-
i simulacri di Rodolfo IV e di Caterina diosi alberi. ili.° tetto, costruito da Ro-
sua moglie, figlia dell* imperatore Carlo dolfo IV, si estende dalla porta maggio-
IV, cogli stemmi dell'Austria e di \ iea- re fino alle due grandi torri: esso è alto
ra, ed al sommo della faccia su menso- klafter 18, piedi 4,oucie5,ed è coperto di
le, lestatue de'ss. Stefano e Lorenzo mar- tegole verniciate rosse, verdi e bianche: il

tiri, e dell'arcangelo s. Michele; lutti la- 2." fabbricato dall'imperatore Federico


vori commendabili pel tempo in cui si III, è alto klafter I i, piedi i, e vi si ascende

fecero. La chiesa è iuleranienle costrut- mediante due scale di pietra fatte a chioc-

ta di pietre tagliate a quartobuono e col- Nel 1490


ciola. due tetti furono riuniti.
i

leqate con lamine di ferro che la rendo- Questa copertura dell' edificio è merita-
no solidissima. Le pareti hanno 4 piedi mente riputata di tanta importanza, diesi
di grossezza, ed è lunga 52 klafter(il klaf- sonoprese tulle le precauzioni per rimuo-
ler corrisponde a circa 2 metri); la mag- vere il pericolo d'un incendio. Di coati»
gior sua larghezza fra le due torri gran- DUO vi mantiene quantità d'ac(|ua rac-
si

die di klufier 87, piedi 4. oncie «); la lar- colta in due vastissimi serbatoi, cogli u-
ghezza della facciala di klafter 2 3, pie- tensili necessari, e con vane persone pron-
di 4 e oncie 5. L'esterna parete è alla dal te ad estinguere in ogni evento il fuoco.
suolo klafter I 3, piedi i , oncie io; lungo ^ella tavola esprimente l'icnografia ge-
la quale vi ha 106 monumenti qui tra- nerale dell'armatura del tetto, si può co-

sportali dalla piazza delta delle Tom- noscere rin''e£;iiosa mauiera con cui fu
be, ch'era presso la chiesa (comunemen- edificato. Oltre la porla princi[)ale, 4 al-

te i geografi dichiarano il tempio lungo tre laterali danno accesso alla basdica j

piedi 342, largo 222). Fra questi monu- due presso alla facciata , e due sotto le

menti è notabile il capriccio d'un bizzar- grandi torri. Quella a destra presso la
ro ingegno, che volle scolpito sulla sua cappella di s. Lligio, dicesi Siugerlhor :

tomba Scnncrain qid lustra


il dislieo: la 2.%olto la torre condotta a termine,
(lecem sub Catsarc Trino - Aclcrnuni li- appellasi Priinglòckleiulhor ed è ornata
bi mine sen'io Trine Deus. iNon meno di buone sculture, fra le quali un allo ri-

curiosa è la tomba di marmo del poeta lievo che rappresenta il qua- Gesù Cristo,
Ottone Fuchs soprannomalo Neidhard, le prende commiato da Maria Vergine
perchè serve a rinfrescarla memoria d'un sua madre. Le altre due a sinistra sono,
fattQ, che, ove sia vero, aiostru la scia- una della Adlerthor sollo la lune uou
VII' V I lì 2(JT

lerniinnta, e 1' altiu e [nesso la c;i|)|)el- cannoni presi o'tui chi, ha grid(j fi a le; piìi
la lidia !>s. Croce, anch' e->sa ornali>biina giamli che ii c(jnuscauo(|)er alleslalo del
di sculture es[)riuicnti vari falli scrittura- (>. Keifeuslluil, chea'i J cliceuihre 17 i i

li, eseguiti in maniera ila meritare l'at- recitò una pieilicu in occasione che fu
tenzione dcgl'inlelligenli. Quello che |)iu benedetta, essa dovrehbe pesare /\H\ cen-
sorprende in questa metropolitana è l'ai- tinaia coni[)reso il hallaglio eie fcrramen-
una del-
tissinia torre, giustamente tenuta la, ond' è assicuiata; ma 1 epigrafe che
le più robuste e meravigliose d' Europa, intorno vi è scolpila, dice che il metallo
INon èsu[)erata in bellezza che da quelle fuso era solamente poco più di 3o,o()0
di Strasburgo adi s. Martino di Landshut libbre, celebrando pure il duca Carlo IV
in Uaviera (Nli<nata forse la piìi alta di di Lorena supremo duce nella difesa di
tutta la Germama, essenilo di 4^^ piedi Vienna contro turchi neliG83, e rain-
i

la sua elevazione, di gusto gotico). Si sol- mentandoi danni a cui allora soggiacqua
leva d.d suolo LIalier 72, piedi 3, once non menu la basilica che la città. La cam«
6, ed è costruita tutta di ()ielre lavorate pana suonò la ." volta a'2G gennaio 7 3
i i 1

eoo vari e scelti ornameuti. \\ si asceu- (piando l'inìpernlore Carlo VI usci dalU
de per mezzo di 553 scalini dì pietra e basilica dopo la sua coronazione). Ap|)e-
20U di legno, senza tuttavia giungere si- uà si entra nella basilica, l'uscurilà che
uo alla cima occorrendo per arrivarvi
, vi domina, le vane antiche pitture che

una scala portatile. Nella tavoladell'icno- ne adornano le pareti, la sua vastità, lo


grada dell'armatura del tetto, ed anche molle cappelle o edicolelle che vi si ve-
ineglio in quella dello spaccato della li- dono, soprattutto la maestà dell'aliar
Dea C D, dimostrazione de' i 7 or-
VI è la maggiore, signoreggiano l'animo in mo-
dini che conducono all' ultimo piano; ed do che rimane couipreso da religioso ri-
in f[uella dell'elevazione geometrica del- spetto e da divozione. La sua forma, co-
la facciata l'intera sua forma (1 geografi me appare dalla tavola che ne mostra la
dicono alla la torre colla sua guglia piedi pianta è di croce latina e dividesi in 3
,

43 3; ed il Castellano dice che dal Iato set- navate, gli archi delle quali a sesto acu-
tentrionale è inclinata di 3 piedi e uu to sono gettati sopra 18 piloni che s-epa-
pollice; altri dicono alta questa torrecain- raiin la nave di mezzo dalle due iatera-
panaria da 435 a 44^ piedi). 1 viaggia- li. Il pavimento è tutto di marmo, ed i
tcii cl.c 'li frequente vi ascendono, os>er- piloni sono ciascuno adorni di G staine,
vano curio$.<meute il sedile su cui il ce- e di molti cordoni sbalzali secu^jdo lo
lebre conte di 2'ahremberg, gran difen- siile tedesco. L'altezza d'ogni pilone è di
sore di Vienna nel tempo del 2." assedio klafterio e piedi 4 e niezzo; la distanza
de' turchi, soleva Irallenersi osservunlo loro, misurala da un centro all'altro di
il campo ottomano. In memoria di que- essi, è di klafter 5 e piedi 5 e mezzo; la
St'assediQ si vedono incastrate nel muro navata di mezzo è larga klafler 6 e piedi
in vari luoghi della torre delle palle ne- 5 e mezzo; le due laterali di klafleri i e
miche; e la famiglia di Stahiemberg por- piedi 4- La volta di queste navale fu ab-
ta ne'suoi stemmi gentilizi inquartata la battuta neli574) pn't^hè minacciava ro-
torre di s. Stefano. 11 ricordalo grand'o- vina; ma ri|>rislinandosi non si è nulla
rologio è lavoro di Giacomo Obeikircher mutato dell'originaria sua forma, onde
e di Giacomo Straising, e fu quivi posto Jhiò dirsi esser tale quale fu edificala da
ueliGyQ. Cinque campane sono su que- prima. Sebbene molte cose vi sieno ile-

sta torrela maggiore delle quali


, fu- ,
gnissime d'osservazionequasi in oguiati-
sa d'ordine dell'imperatore Giuseppe I, g(jlo di <|uesla chiesa, ciò che chiama spe-
da Giuvuuui Acliamer, cui mclullu dii' Liulmcule ralleuz.iuiic degli uuialun del-
2Rr, VIE VIE
le l»elle arti è l'altare ma;»qiore tutto di sto sotterranpo, ed onlinò che l'umane
marmo nero di Polonia, fatto nel 1640 a <poi];lie de'prmcipi mettessero primie-
«i

sne<e del conte Federico Dreuncr ve'^covo ratnenie in una cassa di quercia, dipoi
di Vienna, dallo scnllnre Giacoiuo lìock, entioalrra di rame;eda' 8 maggio 1 1
7 )J
il quale lo condusse a leruiine in 7 anni l'arcivescovo di Vienna vi celebrò l'ulllzio

e l'ornò diri belle statue sommatuente pe'defcuili. In questa basilica il cardinal


lodate dat^l'intelligenli. Tobia, fratello di Guido di /?orgo»/?a ('/^^, legato di Pa-
lale arlelice, dipinse il gran quadro dello pa Uri) uio IV, tenne un concilio proviu-
stesso altare esprimente la lapidazione di ciaie nel i ^t^^, che durò 3 giorni e versò

s. Stefano protomartire, ed ivi pure os- intorno parecchi alFari concernenti la ri-

servasi altro bel dipinto che figura s. Ma- forma ddHa disciplina ecclesiastica. Nel
ria (lelleGrazie, opera applaudilissimadel 14^*2 T'i'i •»' celebrò avanti l'altare d
Potscb. Alla sinistra dell'aitar miggiore s. Stef-mo matrimonio d'Elisabetta u-
il

vi è la sagrestia settentrionale, sulla cui nica (ìglia di Sigismondo im[)eratore e re


porta di marmo nero è il busto di Papi trUngheria con Alberto V duca d' Au-
Pio VI, che nel soggiorno fa'lo in Vien- stria, il quale dopo la morte del suocero

na degnossi di celebrare un pontificale ia nel i438 fu eletto imperatore col nome


questo tempio come dirò a suo luogo.
,
d'Alberto II, restando nella sua casa l'im-
Nel coro poi vi sono da una parte busti i pero (tranne Carlo VI I dali y^"? al l
'J
.\^).

dell'imperaloreFedericol 1 1 fondatore de! Otto anni prima l'università di Viennfi


Tescovato,e del Papa Paolo llclie l'eresse avea ottenuto la facoltà di conferire ia
canonicamente; e (lall'altra quelli <le' ve- s. Stefano la laurea «'candidati, l^d In
SCOVI di Vienna fino al tempo del vesco- nocenzo XIII nel lyzS innalzò al grado
vo Breuner, co'loro nomi, stemmi genti- di chiesa metropolitana la basilica, ad

lizi e l'anno in cui ciascuno fu innalzato istanza di Carlo VI. Indi il cardinal Kol-

alla dignità episcopale. Superiormente al lointz vescovo di Vaccia, che avea ammi-
coro vi è l'oratorio imperiale, ornato di nistrata la diocesi ne' 7 anni di sede va-

va"hissimi intagli in legno, costruito nel cante, e dal i.° maggio 722 t n'era il pri-

1647 e miglioralo nel 1799. Presso a' mo arcivescovo e principe della città,

gradini dell'aitar maggiore trovasi Tipo* ebbe la ventura di qui battezzare V au-
"eo sotterraneo ove SI cou'iei-vano le spo- gusta Maria Teresa a* i3 maggio 1727,
glie mortali degli antichi dui hi e impera- figlia e poi erede di detto imperatore. A-
lori austriaci, dopo che Rodolfo IV scel- gli oggetti accennati che fregiano la de-
se questo luogo per sepolcro di sé e de' scritta inMgue basilica è d'uopo aggiun-
suoi successori. Infatti venne a quest'uso geme alcuni altri meritevoli di più spe-
impiegato fino 1576; ma le turbolen-
al ciale considerazione. Ed il 1° sia il mae
ze e le "uerre che travagliarono dipoi la stoso sarcofago ilell' imperatore Federico
monarchia il fec^ero obliare a segno che III, che oifie la tavola, diviso in 5 coin-

per qua-ii un secolo neppur sapevasi che partimenti. Esso è tutto d' un bel mar-
queste tombe esistessero. Avvenne però mo giallo e rosso delle cavedi Salisbur-
che Schnepf, cameriere dell' imperatore go. i\e fu abile artefice Nicolò Lerch di
Ferilinando III volle avere ivi presso
,
Strasburgo che acquistossi per questa
,

una tomba per sé e per la propria con- bell'opera tanta celebrità e se ne com- ,

sorle, e facendo egli tagliare il muro si piacqueegli stessoin maniera da voler che
scoperse l'an'ico ipogeo e le tombe allo- fosse elligiata in piccolo sulla sua tomba
gatevi.con meraviglia diquanti allora cor- a Neustadt. Prelemlesi che l'imperatore
sero ad ammirarle. Nel 7^4 '"^P^"'^'
1
'' medesimo visitasse di sovente roKicin.i
Ilice Maria Teresa ffce ingrandire que- dello scultore mentre stava lavorando
VIE V I r: -xi^y

quelito fiinrbre niomimenfo ,


intorno al Iato il.il P.ipr» dello Stocco e Berrrtto/ie
qunle 4^ anniconlimii, ^o s(jt-
egli faticìj durali hcneiLui (/'.), morto in Vienna
to Federico io sotto RLissiniiliano
III e oeliySG compianto diill'impiralore, da'
I figlio di lui; costò 4o, ODO ducali, som- soldati e dal popolo, qnal vincitore di
ma enorme per (pieirelà. Vi si ammira- Turchia {!'.); vanti die gli meritarono
no scolpite 3oo figure con molta dt- lica- il titolo di eroe, e d'e>ser tenuto pel più
tazza nella maniera praticala di'pazien- fortunato generale e il pi ìi abile ministro
tissimi artefici del XV secolo. Entro un che abbia avuto la casa d'Austria da più
cancello marmoreo, tulio oi nato di sta- secoli. La principessa Teresa Anna di
tuine finitamente condotte, sorge l'avello Liclitenstein moglie del marescialluEma-
da un basamento sul quale posano siira- ouele di Savoia , nipote di si grand' uo-
iali vari aiiÌQ)ali feroci, quasi cusl(;ili del- mo, gli fece innalzare monti- un illustre
le spoglie the nell'avello son chiuse. Nel- mento Croce ac-
nella cappella della ss.

le 4 facce dell'urna si vedono 8 ba^sori- canto alla porta maggiore. La forma di


lievi eoa i.scrizioni che ne spiegano il esso è piramidale, ed è arricchito di mol-
significato. Nell'altra tavola che rappre- li ornamenti maestrevolmente condotti:

senta i monumenti, il i.°chesi olire al- vi si legge una lunga iscrizione che tra-
lo sguardo alla destra di chi osserva il manda a'posteri non solamente la memo-
disegno, è l'epitadio di Giovanni Cuspi- ria delle rare virtù e delle azioni am-
niano, ornato del suo ritratto, di quello mirabdi del principe Eugenio, ma e-
dellesoeduemogli edegli 8 suoi figli, tut- ziandio rammentano le belle qualità che
ti in bassorilievo. Nacque il celi-bre uo- adornavano il maresciallo Emanuele ,

ino a Schweiiifurt nella Franconia nel e la virtuosa principessa sua sposa. Una
1473, fu medico, filtìsofo, storico e an- corrispondenza de'5 novembre 18 T2, ri-

tiquario di molta vaglia per la sua età, e ferita a p. 1 o4^ del Giornale di /lnrna,ci
gli si debbono applaudile opere; pel i.° disse: Il consiglio municipale di Vienna
co'suo'i cotamen\av'\InConsuli[)us Roma- ha deliberato di darcompimento alla cal-
norum, entrò nello spinoso ginepraio de' tedraledi s. Stefano, e ciò nel seguente rao-
fasti consolari. Massimiliano 1 il chiamò do. Inninzi tutto verrà compitala costru-
a Vienna custode della biblioteca cesa- ne d'mio de'comignoli, che giacciono vi-
lea, ed in premio de'suoi talenti e servi- cino all'alta torre alla destra del duomo,
gi lo colmò di ricchezze e di onori, di- a spese della città. A tal uopo verrà ini-
chiarandolo consigliere di stato, moren- piegato il restante della rendita d'esonero
do nel 1529. Pv.icorda altro monumento finora percepita, ammontante a 12, 834
uno degli architetti della basilica, Anto- fiorini. La costruzione nedovràessercorn-
nio Pilgrain,e consiste in busto marino- pila in due anni, e contemporaneamen-
reo, co'simboli dell'arte da lui professa- te incoata la costruzione d'un 2.° corni-
la. Il monumento di marmo del bene- gnolo. Inoltre ilconsiglio municipalepro-
raerentissimo duca Rodolfo IV, la cui in- gettò d' aprire una soscrizione pel com-
tera figura è eHigiata colla corona in capo pimento 5 comignoli incompi-
degli altri
di metallo, ed un leone a'piedi ; accanto ti. Per raiitorizzazione ad eseguir que-
gli stala sua consorte Caterina. Altro mo- sl'impresa, il consiglio municip;de si pro-
numenlo è quello di Girolamo Franz ar- pose rivolgere le sue istanze alla luogo-
civescovo di Salisburgo. Finalmente, l'o- tenenza e all'arcivescovo. Dipoi lo stesso
norevole cenotafio innalzato alla glorio- Giornale a'26 aprile 858 annunziò. La 1

sa memoria del principe Francesco Eu- metropolitana di s. Stefano viene <in[n-


^ttàoiW Savoia ón'couù d\Soissoiis(/\), messa a nuove riparazioni, poiché l'iiu-
geiieralissimo dfgli eserciti cesarti, rtga- peratoresideguòaccordarea tale scopo uu
a68 VIE VIE
annuo Ijenigiio assegno (Il fiorini 5o,ooo data a qitinqiif curali seniores ex nume-
per la iluiala di 5 uiiiii. Questo lein[)io, ro (lictoruni quatiiorilcciin sacerdotuni
per anni e per bellezza se^iio «.li tuiila (di cui vado a far menzione), <y/;o/'M//i pri'
uiuniiruziotie, ioniia l'oi qoi^lio ilei cìtla- mns Cliori i/iagislercst,el iict'soljit paro-
ilino, la ineiaviglia ilei turastiere : inas- chi prinvipalis. IVoi'eni rtdiqdi aiixilinin
fiidia pertanto la gratituJine per 1' allo pracstanl iili cooperalores. llcapitolosi
liberale. Inoltre la Gazzetta di yitiiiia^ compone di 5 dignità, la maggiore del-
l'iproilotta dal Giornale eli Roma lìs'ìo le quali è il preposto, e tra esse vi è pu-
giuf^no 1860, nnounziò die l'imperalo- re il prelato mitralo custode della me-
re Francesco Ciiuseppvi si demiò a|)pro- 1 Iropolilaua, di 1 2 canonici, comprese le
vare : Clieilietro i rilievi tecnici del comi- prebende del teologo e del penileuziere.
tato per la duomo, la cu[)o-
t.ibbrica del Inoltrevi sono nominati i4 sacerdoti i

la dell'alta torre eretta in s. Slehno sia addcltialla ulliziatura divina, vi venti qua-
portala ad un'altezza di circa aS klaller si in congregazione, co'cliieiici del semi-
e sia fatta di pietra nella sua forma pi i- Ilario arci vescovile. Ahpianti passi distan-
iiiitiva. l'er tale motivo 1'
imperatore si te dalla metro[)olilaiia vi è l'arci-episco-
coin|)iaccpie prolungare per altri 5 anni pio, edilizio ampio e splendido. — Nella
la sovvenzione accoidala dallo sialo per citlàenel suburbio vi soni> altre 3o cliiese
5 anni pe' rislauri del duomo di 1». Ste- parrocchiali tutte munite del battislerio,
fano. In seguito a tale risoluzione, il co- ed una è pure collegiata con capitolo:
inilato della fabbrica delduomoriconob- delle quali, o sono nella città con 8 chie-
1

be intanlo necessario d' in Ira prendere se succursali, le altre trovansi ne' sob-
prontamente la demolizione della cupo- borghi, i conventi ed i monasteri di re-
la, in modo die si possano ancora in del- ascendono a
ligiosi 1 5, i monasteri delle
lo anno compiere i lavori già cominciati. njonachea 5. Sono i religiosi i monaci be-
Lo slesso comitato stabili pure, di solle- dellinì, i gesuiti, i barnabiti, gli scolopi,
citare il comitato esecutivo per la fab- i redentorisli (de'quali riparlai nel voi.
brica, ÌnIi lui lo [le'Iavoridiristauro, a pre- LX\.X,[). 5G), gli agostiniani scalzi, i do-
sentare piontameiitei principali rapporti menicani, francescani, i i cappuccini,! ser-
per la demolizione e per la sollecita eie- vi di iMaria, i carmelitani, i benfratelli ec.
zione della cupola. Glie di restauri ab- Il monastero de'bmiedetti ni già degli scoz-
bia uopo questo moaumento di tulle le zesi, fu fondato a Vienna fin dal i 1 58, laon-
forme in cui ebbe a svolgersi il gotico
, de ne'primi 8 giorni di maggio 858,ce- i

stile, dal pili rozzo al meglio disciplinalo, lebiò il VII secolo di sui fondazione eoa
fu riconosciuto per gli studi fallivi da gran solennità: ogni giorno vi fu predica
cummisìtiuni a ciò deputale. Quantunque e messa pontificale, celebrate dal cardinal
non condotto a finimento, secondo l'esi- Rauscher arcivescovo, da parecchi vesco-
geva la prima e unica idea fondamentale vi, e dal nunzio apostolico mg.' De Luca.
da cui derivò sue forme pur gareggia ,
Fra le altre religiose nominerò quelle del-
co'diKjmi di Colonia, di Ulma,di Fribur- la Visitazione, e le suore dellaCarità. Per
go, di ì\]uii>ler e d'altre stupende opere decreto imperiale i gesuiti nel i S56 rieb-
l.iscialea'posteri in documento di fervida bero la loro antica chiesa delta dell' U-
fede e di profonda conoscenza nell' arte. uiversità, magnifico tempio ad essi crei-
Nella metropolitana vi è la cappella o te- lo (I.iir imperatore Ferdinando II, in o-
sorodelle ss.Ileliquie,ornale da preziosi re- noie (li Dio, della B. Vergine, e de'ss. I-
litpiiaii ; la sagrestia è fornita di ricchi u- gnazio e Francesco Saverio : vi riprese-
leiiiili sagri e di iiiagnifidie vesti sagre. Vi ro possesso nella [.'domenica dell'Av-
è li fuule bulle»i(uale, e la paiiucchia è aOi- vento, iu cui SI recò ad orare Qclla mal-
VIE VIE 2nr)

lina rarci(liu:lies«a Sofìa mndre ikll'im- tnl conmil)Io lernse ili Asl)iirqn-Lorena:
peratore.Nel vol.XLIV,]). ()4> •'ni'i>i I '"- f^iacc su licco lello, come fosse viva. In

troduzioiie in Vienna de' monaci armeni alliii parte *i è I'urna die conserva le
mecliilarisli della congregazione (Il Ti ie- ceneri ileirnltro Francesco I ultimo iin-
sle, e vi lianiio monnslero, eccellente slam- peratore del s. Romano Impero e i. im-
peria, e chiesa niagnillcn, da loro lablui- peralored'Ansli ia. lm|)eroctliè, conside-
cala, a'(jiiali spetta la dilezione del colle- lando egli, the Wapoleone I dominatore
gio armeno-ruteno di Leopoli. Altra ra- della Francia, a' 18 maggio nSo/J. avea
sa monastica eressero nel sohliorgo s. U- preso il titolo d'imperal«>re de' hancesi,

dalrico, la cui impietra giltò nel declinar imii volle l'i 1 del susseguente agosto as-
dt'IiSSy l'impeiatore Ferdinando I, con sumere il titolo e la dignità d'imperato-
pubblica solennità, ricevuto da mg/ Al- re d'Austria col nome di rranresco l,ri-

tieri nunzio apostolico e aici vescovi» il'E- nun/iando poscia a'() agosto So() alla di- 1

feso m ^;/^7r//7yj/.v (ora cardinal camei lengo gniià d' in>[)eiatore romano germanico,
dis.Chiesa)e da mg/Aristace arcivescovo lasciando il nome di Francesco II. So-
di Cesarea e abbate della stessa congrega- vi asiano la sua tomba
corone eal- scettri,

zione,al rjuale nel partire donò l'impera- tre insegne imperiali. Gli sono dappresso
tore un anello ed una preziosa Croce pet- le casse mortuarie di bronzo, con loro e-

torale, altro anello colla propria cifra pilatìi, della figlia ]\Iaiia Luigia duches-

una scatola d'ora al capo-


all'architelto, mogliedi Napoleone I, e
sa di /V/r/»/7, già
maestro muratore o ^o 2ec«.hini alavo- Napoleone li duca di Reichstadt nato da
lanli. Ora n'è abbate fin dal 1847 nig." tal matrimonio. Nel i852 una comuiis-

Giacoino Rosagi, parimente arcivescovo sione superiormenledelegala, esaminò le


di Lef,nrea in parlibits. Gli agostiniani tombeimperialide'cappuccini.acciòquel-
scalzi hanno in cura la chiesa parroc- le die avevano bisogno di rislauro qiia-
chiale di Agostino della corte, pres-
s. Innijue, fossero aperte e le reliquie degl'il-
80 il pala7zo imperiale, specialmente ri- lustri defunti fossero cambiate di feretro,

marcabile pel magnifico mausoleo del- quando si trovasse il primitivo guasto e


l'arciduchessa RI.^ Cristina, eseguilo da consunto. Si apr'i per i."" la tomba tti Fer-
Canova (Quel Canova ininìorlal, che «linando 111, figlio dell'imperatore Fer-
indiilro lassa- U ilalìco scarpello e il dinando II, morto a'?, aprile 16)7. I se-
grcco arriva); della quale chiesa dissi polcreti deirim[)erial famiglia contengo-
parole parlando àe Precordi dell'arci, no f)3 tombe, fra le quali distinguonsi
duca Carlo, uno de' più gran capita- per la magnificenza del lavoro, oltre il

ni del suo tempo, ivi deposti nel 1847 monumento di Maria Teresa, quello di
nella cappella di Loreto, cioè il cuore en- Leopoldo I, e quelli dell'imperatrice E-
Iro cop[ia ai genlea, mentre le viscerecol- leonoia edi Carlo VI. 11 più antico èquel-
Iccaie dentro ui na si portarono nella me- lodell'imperalore Mallia, morto nel 1 Gif):

liopolilana di S.Stefano, ed il corpo nelle il più ricco è quello di Giuseppe I, con-


tonibe impei iali, nella chiesa de'cappuc- sistendo in una vasta tomba tutta d'ar-
cini sul IN'eue IVJaikl, che contiene gli a- genio e illustrata da caratteri gotici d'o-

vanzi mortali della famiglia impellale, ro massicio. La chiesa di s. Pietro, pres-


in decoroso sotterraneo. Quell'arche di so il Graben, è sul modello di s. Pietro
bronzo oh quante islorieci lammenlanol in N'aticano di Roma, con dimensioni
Sorgono sugli avelli i simulacri imperiali moltopiù piccole. All'eslremilà del Kohl-
come tanti fantasmi. Vi è quello di Ma- mai M, una ha le vie più belle e più fre-
via Tei esa al fianco del suo consoiteFian- qiuntale dal mondo elegante, e precisa-
Cesco 1 di Lorena, pel quale s'iuueslò con niente sulla piazza de'Rhuorili, sorge l'in-
270 VIE V I E
Sifne cliie'^a di «. Micliele aicangelo, già di sua gloriosa vita, secondo la sua dispo-
panoccliia ili coite, ed ora della nazio- sizione. ^on mancarono italiani, anche
ne italiana. Nel principiar del secolo XIII personaggi cospicui, di deplorare che in
Josventura(oim[)pralore Alberto I d'Au- essa ninna memoria affatto esisteva del
i 3o8,edificòqiiesto tem-
slria^ ucciso nel giand'uomo, e si diedero a promuovere
pio, che per replic.ili incendii venne più l'erezione d'un monumenlo degno di lui.

volte resiauralo. Un bel giuppo colossale Ne caKIegi^iò l'elTcttuazione il nunzio a-


di marmo rappresentante il principe de- poslolico mg.' Altieri, per nazionale e
gli Angeli e prolettore di s. Chiesa, scol- patrio decoro, invitando la romana ac-
pilo dall'italiano IMaltielli, in atto di cac- cndemia di s. Luca a farne l'analogo di-
cliir negli abissi Lucifero e gli altri an- segno. Quindi a ravvivare l'omaggio, o-
geli ribelli, sovrasta nuovo portico del-
il norando l'allissiino poeta nel 1847 il ,

l<j chiesa e foi ma rammiraziune degl'in- marchese Vincenzo coni menda lore A nlici-
telligenli. La congreg^izione nazionale i- Maltei romano (ora presidente regiona-
taliana fu istituita in Vienna al finir del rio de'rionidi Fioma, s. Eustachio e bario-

secolo XVll, piotelta dalla corte impe- ne, e fratello del senatore della medesi-
riale che vi è ()ure aggregala. In falli ho ma), ne fece appello agl'italiani amanti l'a-

Sotto gliCaialjgo de' ninnhri


occhi il vite gl(jrie, con bellissimo ailicoio, puh-
(iella Congregazione nazionale Italiana hWcdlo ncW Jlbtau di Ronia,l. i4, p- 81,
creila pel vantaggio spirituale degl'ila- e col disegno della eh e sa di s. IMk hele che
liani cliinoranli in Pienna per il soste- ne racchiude le ceneri. Altro efilcacc pro-

gno della loro cìiiesa nazionale ed al- motore essendo stalo il prof. Francesco
Vienna dalla stamperia di
tre opere pie^ Anibrosoli ; finalmente nel 18 >i il cav.
Carlo Ueberreuter i84t>- In esso, dopo Pietro Galvagiii vice presidente della na-
il l'apa Gregorio XVI , sono registrali zionale congregazione, zelando la gloria

r iraperalure e 1' imperatrice ,


gli arci- di Alelastasio, commise
Uoraa al va- in

duchi e l'arciduchesse, il nunzio aposto- lente scultore friuliano Vincenzo Luccar-


lico, r arcivescovo di Vieima ec. Giusep- di un marmoreo monumenlo, dopo aver

pe Il 1783 concesse la chiesa a'delti


nel pubblicalo r Invito d' associazione per
italiani, e nel 184^ l'imperatore Ferdi- un iiwnunienlo a Metaslasio, riferito an-
Baiido I le donò magnifico musaico e-
il cora dal Giornale di Roma del i853 a
Sjjrimente la Cena di Leonardo da Vin- a p. 60, per offerte di 1 o franchi o 4 fio-

ci. Nel celebrare Pietro Metaslasio poma- rini. Fu corrisposto per generosità di o-
rio, uno de' principi dell'italiana poesia, blalori italiani e tedeschi, favoreggiando
ne'vol. LXXllI, p. ig-x e seg., LXXXV, l'impresa il celebre cardinal Viale-Prelà
p. 70, narrai come il Gravina con voca- prò nunzio apostolicodellas.Sede inVien-
bolo greco egli cambiò il cognome Tra- na. L'inaugurazione solenne ebbe luogo
passi e l'istituì suo erede de'beni di Ro- a'26 novembre i855,edil prof Ambro-
ma come ; divenne per io lustri poeta soli in tale occasione dispensò una sua dot-

cesareo ammirato ed amalo pel suo ra- la Memoria in onore di IMelastasio, di

ro ingegno, sommo poeta e filosofo, mor- cui fece onorevole ricordo il n.° 29 àt\-
to in Vienna d"84!ioni a' 12 aprile 782, i {Eptacordo di Roma di tale anno, insie-
dopo aver imploralo ed ottenuto da Pio me ad un elogio biografico del celebra-
\ I, allora in questa città, l'apostolica be- lo concittadino, ricavato da'concetti del-
nedizione. Fu deposta l'illustre sua sal- l'encomiala memoria. In questa chiesa
ma Michele de'barna-
nella chiesa di s. talvolta vi funziona il prelato nunzio a-

biti, come lo è ancora, e da' quali era poslolioo, e l'odierno nig."^ Antonino De
Stato coufuilato ne^li cslreiui muuieuti Luca arcivescovo di Tarso in parliùus ,
V I E V I E 271
vi pontificò lai." volta a' I 5 m.irzorS'iiy d(;sima relei itìi il ponte, sorpreso al pro-
al modo nairatod.il n." 72 del Giorna- digio, adurò col cuore quello che prima
le diRoma, con isplendida pompa, oltre non avea voluto riverire colla mano: a-

i) canto del Te Deìi'ii, in occasione del biurala indi l'eresia e divenuto esempla-
prospero ritorno a V'ieniia de* legiimili re cattolico, si fece liiloie de'[)Overi e de*

iinperntoie e imperatrice, reduci d.dle pupilli, benefattore di 4 collegi e di 7 ca-

Provincie Lonibardo-Venelc, coli' inter- se iliVienna, che ilnnò a gesuiti, e di al-


vento dell'arciduchessa Sofia, de'inìnistri tre due alla s. S(n\e, che [iresciilemente
di stato, de'geneiali dell'esercito, e di al- Servono di abitazione a'nunzi pontificii,

tri ragi^uai devoli personaggi delia corte e largo dispensatole di sue argenterie e
e della città. E qni ricordo, a ver notato ricchezze. Avenilo Pio IV donalo il Pa-
ne'vol. Ili, p. i3G.XLVIII, p. i(jo,iG2 lazzo apOfiioliro di s. iM'ircofl.) in Ro-
e seg., che dopo aver la s. Sede varie vol- ma, per residenza degli ////i/^rt.vr/V/fori del-
te inviato Nunzi apostolici a Vienna, vi la repubblica di J'enczia (J .), in esso

siMbiPi nel iSSg, d'accordo coll'impera- lisiedonogli ambasciatori d'Austria pres-


tote, la nunziatura apostolica il Fapa Pio so la s. Sede, ne'cui stali tiene Consoli,
IV, nella persona di Stanislao 0',io(r.) come il Papa li tiene negl'imperiali. In-
vescovo di W.irmii, e nell'esercizio del- oltre l'imperatore ha in lloina il cardi-
la nunziatura lo creò cardinale a'26 feb nal Protettore della nazione austriaca, e
l)raioi 56 1. E che Adolfo I conte d'Al- due Uditori di Rota, di che parlai ne'
thann boemo, maresciallo di Ferdinan- voi.XCII, p.421, e xeni, p 93. Degli
do II, per divozione alla s. Sede gli donò Uditori di Rola(r.)\.t<\e%c\A\ e ilei s. Ro-
un suo pal.izzo in Vienna per uso de'nun mano Impero, riparlai nel voi. LX\ XII,
7Ìi pontificii ; i quali celebiMUo le prin- p. 212 e 2i3, la cui nomina spellava

cipali ftiiizioni nella ca[ìptlla imperiale, all' imperatore. Ogni nunziodi Vienna

alla presenza dell'imperatore, dell'impe- viene creato cardinale, ed Papa gì' in- il

ratrice, arciduchi, arciduchesse , e della via la notizia di sua promozione e il Be-


corte. Narra il Bernino, Illri'nin ile della renino cardinalizio (f''-) a mezzo d'u-
s. Rota, p. gr, che il lodalo conte d'Al- na Guardia yobilc, e la Berretta car-
thann, col duca di Mantova, implorò da dinalizia (f.) per un Aldegalo aposto-
Libano Vili l'iippiovazione dell'ordine lico (il quale per l'ordinario suole esse-
equestre della lìJilizia Cristiana o Con- re l'uditore della nunziatura di Vienna,
cczìone della B. /'^ergine, dopo essersi a risparmio di viaggio, e più esempi re-
miracolosamente convertito dal lutera- cai o nelle biografie de'nunzi elevali alla
nismo alla religione cattolica, coll'eseni- poipora, o in altri analoghi articoli), la

plaritìi della vita distinguendosi (|uindi quale ultima insegna dell' emiueule di-
con esempi di virtuose azioni. Fro-
rari gnità l'imperatore im[)One sul ca[)0 del
de armi e famoso condoltiere di eser-
in nunzio, come discorsi «'luoghi ricordali.
citi, dopo la battaglia di Praga, in cui L'ultimo esem[)io lo riferisce il Giorna-
sconfisse gli eretici ribelli della Boemia, le di Ilona del i8^3 p. 3o4, oveètlet- .1

in pa>sando il gran ponte di quella città, lo. A'3o marzo l'imiieraloie Francesco
senza salutar l'immagined'un Crocefisso, Giuseppe I si com[)iac(|ue nell'i. 1. chie
in onta a' cattolici , si vide improvvisa- sa parrocchiale di corte d'imporre la ber-
mente rollo sotto i suoi piedi tulio il gran retta cardinalizia al nunzio apostolico
masso de'traverlini, di cui era costruito cardinal Michele Viale i*i eia di Bastia,

il ponte; allora tosto si tolse il cappello aicivescovo di C.ìi\.ag\nt in partihus. A


per salutar quell' iinmagine fiellolosa- tal uopo preceduto dall' im[)erial regiu
Oteule^ e quindi licumpuslosi colia me- corleo, scese da »uoi a[j[)arlauit:uli uciia
272 VIE VIE
sntinposfa rliiesa, assisteltc solfo baldnc- bell'ordine scliierata. Qunndo fu alla
chino messa solenne celebrata da
all;> presenza (lell'iinperaloi e Francesco Gin-
mg/ Zeiiner tescovo siiirmganeo , indi seppe I, mg/ nimz-o nel consegnare il bre-
fallasi leliiiia del hreve apostolico, ira- ve apostolico e le lettere credenziali, ten-
pose al cardinale l.i ben ella col cereoio- ne un breve discorso in italiano sidia mis-
niide d'uso. JJipoi in canlaloil Te Deiini, sione a Ini alDdata dal Papa IMo IX; e
ed infine il cardinale impartì la benedi- 1* iin[)eralore degnossi rispondere ned-i
7Ì<)ne papale. L' imperatore collo stesso medesima ftvella parole piene ili heni-
coileo ritornò ne'suoi appartamenti, do- gnità e di cortesia, incaricando il nuovo
ve lo seguì il cardinale \t\ porpora, che nunzio a presentare a Sua Santità suoi i

in udienza speciale gli rese le piìi divo- rispetti e figliali ossequi, e ad assicurarla
le grazie. Gli avcva recato il lierieltino che con viva ansietà attendeva frulli di
la guardia n(d)ile conle l'rrtncesco Anta- benedizione dal nuovo concordato. Dopo
moro, e la berrelta l'ahlegato mg."^ An- tal formale udienza ing."^ nunzio col me-
lon IVI." Yalenziani uditore tiella niinzia- desimo coi leggio fu ricondotto alla sua
tura, ora vescovo di l'^abi iaiio e Maleli- residenza ; indi venne ricevuto solenne-
ca. Noleiò, che quando l'io VII, perdi- mente dal ministro degli altari esferi , il

stinzione, inviò anche il CiippcUo car- quale pài lardi fu colle formalità d'uso ri-

(ìiiinlìz-io al cardinal Ranieri {l\)^ fra- ceviito dal medesimo nunzio apostolico,
lellodeirimpeialoreFrancesco 1, in Vien- De' due trionfali viaggi falli in JJnt:^ìu'-

na glielo inipose il nunzio nig/ Paolo r;V/ e 7Vrt/i.9/7rrt/2iV2 a visitare i greci-uniti


Leardi di Casale di Monferrato, arcive- di l'nlacc}iin,ne\ i855dalcardiual Via-
scovo d'Efeso in partibìis. Successe al le Prelà pronunzio, eneli85Sda mg.'
cardinale prò nunzio, l'odierno e sun- De Luca nunzio, feci la descrizione ne'
nominalo mg.' Antonino De Luca già voi. LXXIX, p. ii3 e seg., LXXXIII,
vescovo d' Aversa e nunzio di RIonaco p. i^[0 e seg., XCVIll, p. 87 e seg. E
in Baviera, di cui abbiamo, in 20 volu- intrinseco pe'nunzi di Vienna, non meno
mi, la I.' serie de' preziosi annali delle pel presente articolo, il non dimenticare
scienze religiose, ÌXoma i835 45> di cui il contenuto in quelli in cui descrivo gli
lauto mi giovai e replicalameute con ri- stati e le città dell'impelo d'Austria, e la

vereiite grato animo celebrai. Il n. 260 geraichia ecclesiastica, oltre le principali


del Giornale di Roma del 1 8 j6 offre vicende politiche inclusivamenteallecon-
la descrizione dell' udienza solenne ac- tempoiauee ; così per gli Ainhnsciatori
cordatagli dall'imperatore il i.°novem- imperiali presso la s. Seile, mentre altre
bre, per la presentazione del breve apo- generiche nozioni sui diplomatici le ri-
stolico e delle lettere credenziali, colle portai nel voi. XCII, p. 680 e seg. Viso-
quali venueaccreditato nunzio pontificio no altresì in Vienna, una chiesa lutera-
della s. Sede presso la corte imperiale di na, due greche, una greca-unita calloli-
Vienna. Tre carrozze tli corte scortate ca, due sinagoghe degli ebrei,
da' domestici in lutla gala, andarono a I 34 sobborghi di Vienna, che in gran
prendere il nuovo nunzio al palazzo di parte portano tuttora il nome di Giiin-
sua residenza, ^ella i.' prese posto il ce- de (terreno), non offrono una pianta re-
remoniere, nella 2.'^ mg.' nunzio, nella 3.^ golare ; ma le larghe loro vie, i giardini
le per'^one addeltealla nunziatura. Giun- spaziosi, tanto pubblici quanto privati, i
lo al palazzo imperiale, mg/ De Luca sontuosi palazzi, ne fanno uno de'piùa-
venne introdotto negli a|q)arlamenti ini- meni soggiorni. Le strade non erano ul-
penali dal gì an cereinonieie di corte, fra timamente tutte insiuiciale e illuminale
la Oiilizia di diverso noiuc che slava iu la notte. Sono riparlili questi sobborghi
VIE VIE 273
in .S poll/.iii. II
i;iicoii(Inri ili compren- i
." prrndnno una parie ;itlivn n questi» festa,

ilei si)l)l)oif^l)i LeopoMsladt e il'iager-


(il cli'c in la Ih la lesta di lutti. La i^ente si al).

ZL'il, situali sili- un'isola del Danubio, al braccia per le vie, e si (anno reciprodie fé-

nord-esl della ciltn, col quale comunica- jicitnzionie inviti, comuni essendo i niazzie
no a mezzo d'un ponte: (|uest'isola è bas- le f^linlande di (ìori.da'quali il mese pren-
sissima ed esposta alle inondazioni ; vi si de d nome, e con essi adornano un ^lova-
vede iliinomato bel passeggio del Praler, ne pino, clie S[)og!ialo della coi lercia
fi ecpienlalissiino ilalla gente più elegante piantano nel mezzo della corteo avanti
di Vienna, ed i bei boscbi e delizioso giar- la casa. A Vienna puie èuna gioia in-
dino sulla riviera, pianlalo dall'impera- credibile bagli abitanti: non v'ha popò-
loie Peiilmando ili , abbellito da' suoi lo al mondo che viva tanto fuori di casa

successori , e nel i"?) a()eito al pub- quanto il viennese. Sebbene la lempe-


b!ico ed attivato da Giuseppe II, de- ratina di Vienna sia più fredda di quella
nominalo l'Augaiten, ed il prato di s. di Parigi, eche le variazionirepentine che
frigida o Drigiltenau. Inoltre Giuseppe la città prova da un'ora all'altra talvolta

II sulla poita principale dell'Augarlen la rendano ingrata e malsana, appena è

fece collocare qiiest'iseiizione : Luogodi comparsoil ."giorno di maggio giardini


i i

(In-crliinciilo consacralo a tulli gli no- deglialberghi si aprono, l'osterie tiel Pra>
ììiinidal loro apprezzalorc. La passeg- ter preparano le loro tavole, le orchestre
giala del Ptater ha in ampio verdcggian- all'aria aperta si organizzano, e tutti i

le spazio 6 grandiosi viali spalleggiati da- buoni viennesi lasciano le loro case per
gli alberi, e ad ogni tratto s'incontrano que'luoghi pubblici, ove corrono in folla
larf^hi quadrali con graziose capanne a a mangiare, bere e fumare. Le allegrie

pubblica ricreazione, concorrendovi le del i



di maggiocomincianodi buon'ora,
persone d' ogni classe a godere i piaceri cioè a6 ore aiUimeridianecon corsea pie-
delia musica, della danza e di mille va- di. Quasi tutti nobili opulenti residenti
i

riaii giuochi. Ma Au-


del Prater e dell' a Vienna hannoal loro servizio unoo due
garien ne fece elegante descrizione M. U. lacchè, i quali nelle corse si disputano il

l^e\V Album di Roma, t. 20, p. 83, dopo premio : ma in quest'occasione i soli no-
averli goduti di persona, con l'articolo : bili dell'Austria ponno far correre. Lo
IL pii'ììo Mag'^io a ì ieniia accompa-
, spazio da percorrere è considerabile. [

gnandolo con incisione che presenta una concorrenti devono seguire il viale piin-

vedula de'dintorni di Vienna. Ne caverò cipale del Prater, fino al luogo chiaoiato
un estratto. In quasi tutti i paesi dell'Eu- ilRandeau, ove quel viale è tagliato da
ropa il primo del Me>c [F.) i\\ maggio, un braccio del Danubio, e poi tornare
è un giorno di pubblica allegria. Le na- addietro (ino al punto della partenza. An-
zioni del mezzodì che abitano un clima ticamente la corsa si prolungava fino al
dolce e caldo, si mostrano più indid'ei en- Lusl-haus, ove nel 1 8 1 f) i sovrani alleati
ti all' arrivo del precursore della bella riuniti pel congresso diedero un gran
stagione; ma quelli che vivono sotto un pranzo ed una festa militare alle loro trup-

cielo meno ()iopizio, ed hanno pricna a pe ma siccome una corsa così lunga oc-
;

solfrire lungo tempo de'rigori dell'inver- casionava alle volte de'gravi accidenti, si
no, l'accolgono e festeggiano con entusia- finì a diminuirla ilistanza d'un buon 3.

smo. In llussia, in Germania, nella Sve- Ancoqiial essa è in oggi non è meno spa-
zia, ili. °di maggio è celebrato ovunque ventevole, quando si pensa che per guada-
nelle grandi città come ne'più piccoli vii- gnare premio non basta arrivare ili.
il

laggi,con una pompa e con un' allegria alla ma bisogna anche correre sen-
meta,
sliaordiuaria. Nel Belgio ancora tulli za feruiarsi nò prender fiato uu islaule.
VCL. xcix. i3
274 VIE VIE
Dal soliborgo dello Lnntlstrasse, (love a- davano un trofeo composto di 5 l)an-
hilava l'autoie dell'ai ticolo, non avea da dicre ricamale d'oro e il'aigento e desli-
far che due o 3oo passi, ed il ponte Ru- nate a' primi 5 che arrivavano alla me-
zoumofTsky da attraversare per trovarci la. Delle reti di corda fermale a de' pali
nel l'rater. Dice quindi questa pa.<seg- formavano intorno ad esse un recinto,
giata del Prater una delle piìi helle che dietro il (juale stava una lolla cunipatia,
si possano vedete. I Compi Elisi ed il il minimo movimento della qualeavreb*
Dois de Cculogne di Parigi non polreb- be rovesciato tutto. Una baniera simile
bero esserle paragonati. E una gran fo- non sarebbe d' un gran ritegno inalili
resta che piincipia alle porte stesse di paesi, ma a Vienna è piìi che suilìcien-
Vienna, e si estende a lungi sulla riva de- te. Segu'i la corsa, ed il i." vincitore ol-
stra del Danubio. Ella è intersecala da tre la bandiera ebbe io sovrane d'oro ;

niagniGci viali che traversano ora de' tulli poi poi teci|)ai'ono ad una buona
cupi boschetti, ora delle ridenti prate- colazione. Dalle i i fino all' una il po-
rle,ove qua e là s'innalzano, come in un polo si radunò all' Augai leu, nel grati
parco inglese, degli antichi fnggi e degli giardinoall'eslremilà dellaLeop<ddstadl,
enormi castagni centenari. Il Danubio, formalo con lunghi viali di castagni e
che in quel luogo si divide in vari rami, di carpini a foggia di muraglie, di coni-
forma una quanlilà d'isole verileggiauli parlimeulo regolare, di Ieri azzi e di ha-
e coperte d'alberi, ove si radunano a cini.Quasi deserto in tulio il resto dei-
truppe circa 200 cervi domestici, che i l'anno, l'Augarlen il i.°di maggio divie-
custodì richiamano suono de'
la sera col ne una passeggiata alla moda. In quel
loro corni per chiuderli (Ino alla punta giorno vi si può a[)t)ena entrare, lanla è
del giorno in eleganti stalle disposte lun- la folla, e vi si riunisce l'alia anstocra-
go il viale piincipale del Piater. Il de- zia viennese. Le donne in gran gala oc-
scrittore giunse sul luogo una buona cupano il viale piiucipale, e le seggiole
mezz'ora prima che cominciasse la cor- vicine all'orchestra, in onore della ii-sla

sa, mentre il sole dorava le cime del facendo mostra d'un abbandono allatto
Kanlenberg e del LeopoliUbeig, Irovau- campestre e sciolto, che fa contrasto col
do già molla gente nel viale in cui dovea conlegno freddo e posalo delle semplici
farsi ; e vide arrivare bentosto aSo.ooo borghesi. Dopo due ore di passeggio eia-
persone che procedevano in varie colon- scuno ritorna a casa, per lare una nuo-
De,veslile di variali colori e taciturne, da' va toletta; indi grandi signori e le don-
i

diversi quartieri della cillù, per mettersi ne più eleganti vanno a pranzo all'ai ia

con ordine mirabile dalle due parti del aperta nell'osterie del Prater. Il popolo
viale. Alcuni soldati a cavallo erano dis- in folla circonda le loro tavole, a vederli
posti alunghe distanze sopra tutta la li- mangiare e bere. Verso le ore 5 le dame
nea per mantenere libero lo spazio a' rimontano oe'Ioro cocchi, e passano nel
corritori. Si avvicinòalla mela, che nel- gran viale del Prater, ove comincia il
lo slesso tempo il punto di partenza, e passeggio. Due eleganti file di equipag-
vide i circa 12 corritori. Il loro vestire gi eleganti circolano nel viale, il mezzo
era composto d'una leggerissima giub- essendo riservato alle vetture a 4caval-
ba bianca, di pantaloni simili legati alla li, il contro viale a destra perle persone

noce del piede sopra stivaletti verdi co- , a cavallo, e quello a sinistra è pe' pedo-
peili di piccola berretta pur venie sor- ni. Ma quello che non è possibile imma-
mootala da un mazzo di piume di vari gioarsi senza aver veduto, è la bellezza
colori e adorua'd'uua [)iaslia esprimen- del luogo in cui si fa questa passeggia-
te l'arme de' loro padroni. Essi circou- la, la uaiibbìle verdura degli alberi e de'
é

V I E V I E 27J
prati che vi circondano, la fresctira im* f'ìitp ch'ebbe luogo uno slraripamenlo
balsnrnnla dall'aria, e la qiianlitìi de'va- dell' acqua e un'inondazione con tale una
li equipaggi russi, ungheresi, polacchi, velocità da non si poter prevedere. Le
che vi passano continuamente davanti. rive in alcuni luoghi furono dilavate alla
Al tramontar del sole ciascuno parte, e lar'^hezza d' alcuni piedi, varie case dan-
il l'raler diviene a poco a poco deserto, neggiale f(jrtemcute,il lastricalo strappa-
e la folla pedestre che lo riempiva si di- lo dal suolo, menati via utensili dome-
rige verso le osterie di Vienna o de'sob- stici, non senza qualche vittima utnana.
borghi per finire lietamente col hicchie- Ciò che colpì il [)iù, si fu 1' improvvisa
re il {."dì maggio così ifnpazientemen- rottura de' più necessari mezzi di comu-
te aspettalo, e così cordialmente festeg- nicazione, de' molli ponti e ponticelli che
giato. Il 2.° circondario de' sobborghi di uniscono le varie [)arti di Vienna per
Vienna, contiene sobborghi della Land-
i mezzo alle quali scorre il fiumicello del
strasse, de' Weisgiirber e d'Erdberg; vi suo nome. Ninno si ricordava che dal
si notano il palazzo imperiale di Belve- I 795 in poi questo fiume fosse straripalo
dere, bellissimo fabbricato eretto dal prin- in lai modo. Vali ponti furono distrutti,
cipe Eugenio di Savoia, che serve al pre- e le loro macerie spinte con violenza con-
sente per contenere l'i. r. galleria de'qiia- tro il nuovo ed elegante ponte di pietra
dri ricchissima, ed una dovizioNa colle- che dallaWasseiglacis conduceva al mer-
zione d'armi e d'oggetti curiosi del me- cato del fieno, rottosi 1'
arco di mezzo,
dio evo. Dice il Castellano : Termina il precipitò interamente. Solo restarono in-
giardino col Belvedere inferiore, ov' tatti il ponte allo Stubenthor, quello a
una celebre collezione d'antiche arma- catene pe' pedoni prima d'arrivare al
ture, tratte dal Tirolo, ma nel priacipai teatro alla Vienna, e l'altro carreggiabile
palazzo ottagono, che dicesi Belvedere che mantiene le comunicazioni fra' sob-
superiore, si ammira la magnifica galle- borghi Lehmgrube e Wieden. Le più
ria, ove tutto è radunato il sublime della gravi devastazioni le soffrirono i sobbor-
pittura, antecedentemente sparso in vari ghi Rlargarelhen, Magdalengiiitid e Li-
punti dell'impero, e sono i capolavori col chtenlhal, e nella prossima vicinanza di
miglior ordine disposti, secondo le varie Vienna fuori della barriera Hernals , ,

scuole europee, fra le quali primeggia la Neulerchenf Id, e specialmente Newal-


veneziana per 5o classici quadri del Tizia- degg. Questi ultimi 3 luoghi per lo stra-
no. Inoltre il 2.°circondarione'3 ricorda- ripare dell'Alseibach. Multe rovina se-
ti sobborghi contiene il palazzo ed i giar- guirono sulla strada di Lialz, ed altrove.
dini di Schwarzenberg; il bell'ostello de- rs'el 3.° circondario Irovausi i sobborghi
gl'Invalidi, fondato da Giuseppe II; l'or- di Wieden, Maigarethen, Malzleinsdorf,
to botflnico; l'ospedale di s. Marx; la Reinprechlstlorf, Ilundsthurm, Hungel-
scuola veterinaria. E all' estremità della brunn, e Laurenzegriind. Il Wieden pos-
Landslrasse che Vienna si scarica nel
la siede la chiesa di s. Carlo Borromeo, la
Danubio. Pel flumicello Vienna, la città più elegante di Vienna e de* sobborghi ;
omonima nel maggio i85i fu il teatro uno de' primari teatri, il palazzo Estei-
d' un avvenimento fisico, che per buona hazy e altri notevoli etlifizi. Il 4° cir-
sorte fu meno importante nelle conse- condario abbraccia i sobborghi di M.i-
guenze, in pioporzione della sua terribi- riahilf, Lehmgrube, Windsmiihle, Gum-
le comparsa. Il fiumicello Vienna si pendorf,Magdalengrùnd,Reindorf,Fùuf-
gonfiò, a causa dell' antecedenti dirotte haus e Seohshaus: distiuguonsi nel Ma-
pioggie, e specialmente dell' uragano che riahdf il p-ilazzo di Kaunilz, enei Lehm-
durò 24 ore, iu uua maDÌera sì celere e grube fabbricati del couvento di Sd-
i
27G VIE VIE
voia, clie oggi servono di scuola pel gè- sellano Giovanni Libi'nyidi ?. i anni.na-
DÌo e di caserma a'boinbardieri. L il
5." to in Csakvar nella contea d'Alba Reale
circondario furiuatQ co' sobborghi di s. in Ungheria, sarlo in Vienna, pessimo e
Ulrico, Spillberg, IN'euslift, Weubau e feroce fazioso, che propostosi liberar la
Scliollenfeld : devesi citare il casamento patria con regicidio, insidiavalu d<i 12
della guardia nnbde ungarese nel s. Ulri- giorni, in nn baleno gli fu addosso, di
to. Il 6.° circondano comprende, Joseph- forza vibrando al collo, con lungo col-
stadt, Stroitzischen-giiiiid, Alt e Keu- lello da cucina n-so a due tagli, un ter-
Lerchenfeld, col palazzo d' Aueisperg. ribile colpo. Sarebbe stalo Ducidiale sen-
Nel circondano 7.° sono sobborghi d'Ai- i za un repente movimento dell' inipera-

servorstadl, lireileufeld, Ilerrnais, NViih- tore, per cui iT pugnale nel ferire la nu-
ling e Michael Bairisthengiiiitd, dislin- ca non potè entrare profondo, benché si
guendovisi l'accademia medicochirur- torcesse per la veemenza delia vibrazio-
gica di Giuseppe, ed il grand' ospedale ne, nell'ostacolo che trovò per la flbbiel-
generale che conta 2,000 letti divìsi in la del collarino. L'imperatore tosto snu-
iio sale, e raccoglie annualmente da dò la spada a propria difesa, ma giù il
I5,000 malati e pu'i. L'8.° circondario è suo aiutante erasi gitlalo sopra l'assassi-
composlodi Iiossau,Lichtenlhal, Tliui y, no, il quale caduto e rialzatosi tentò iii-

Iliinmelspforten gniiid, ed Allhauu vi ; damo nuovi colpi, poiché l'alteriò e di-


si vedono il bel palazzo di Lichtenslein e sarmò, con l'aiuto dell'accorso cittadino
la manifattura imperiale di porcellana. Bttenreich con pericolo della propria vi-
Al principio del XVlll secolo, parecchi la, e quindi consegnò alla gente radu-

sobborghi di Vienna erano ancora vii- natasi, la quale l'avrebbe fatto a pezzi,
laggi e possedimenti signorili, lontani da' se la voce dell' iuiperatore non l'avesse
veri sobborghi; ma avendo Giuseppe 11 impedito, finché il catturarono i soldati
abolito tutte le giurisdizioni particolari, del quartieredella ricoidata poi la. Quiii-
sono stali assoggettati a' magistrali della di l' imperatore insanguinato, si trasse a
città, e per conseguenza di tale misura si piedi coraggiosan)ente al non lontano pa-
scne veduti a crescere lapidamente. Ora lazzo dell'arciduca Carlo, da dove in
fa d'uopo dire alquante parole del nuovo cocchio fu trasportato alla lesìdenza im-
grandioso tempio votivo in costruzione periale. affidandosi alle materne e inces-

ìn Vienna, che sarà dedicato al Salvalo- santi cure di sua augusta genitrice l'ar-
re del mondo, presso lo Schotleulhor, chiduchessa Solia di Baviera. All'infau-
fuori dell'antiche mura della ciltà, di pe- sto annunzio Vienna tutta fu desolala
renne riconoscenza a Dio, in memoria eli orrore, per l'inaudito avvenimento,
duo ferro parricida ed esecrando di sua- L' imperatore rimunerò O'Donnel colla
tui alo suddito, il quale a' 18 febbraio decorazione di s. Leopoldo, ed Etteo-
1853 audacemente con niisfallo atroce, reich con quella dell'ordine da lui isti-
raro iu Germania e specialmente in Au- tulio e portante il suo nome di France-

slria, attentò a' preziosi giorni dell' im- scoGiuseppe L L' iniquo malfattore Li-
j)tralore Francesco Giuseppe I, se la di- bcnyia'26 febbraio fu impiccata, lii ogni
vina Provvidenza noi preservava. I\len- dove fu sentilo con piofundo stupore e
tre l'imperatore a ore i 2 e mezzodì sdegno l'esecrando delitto, e da per lutto,
dello giorno, slava appoggialo al mu« dopo Vienna, si resero solenni rmgrazia-
ro presso porta Carinlia, guardando nel mentiaDio,a cuifeceecoancoRoma ne'pii
piano sottoposlo certe evoluzioni di gio- stabilimenti austriaci ediGe/v/m//;V7^/^.^,
vani militari, avendo a fianco il conte per avere prodigiosamente preservalo
O' Donnei aiutante di can)po, il sicario una vita co?ì preziosa all' impero d'Au-
VI E VIE 277
stria, all'Europa, nlh societ?i che confa promotore fu dato a preside della com-
in lui un saldo a|)[)oj:;gi(), ed alla lleligio- missione ilirigente la costruzione. Fra
ue cattolica che in lui anitnirn il più fur- 75 progetti pervenuti dall' interno del-
ie e leale ile' suoi difensori e sostegni: l' in)pero e dall'estero, meritò di sce-
dioìosliazioni divote descritte e celebra- gliersi quello del distinto architetto Eu-
te dal Giornale di lìniiin, e *\a ipielli rico Ferstil, dopo l' approvazione del
dell' iuìpero eil'allrove, le praticate nel tanto intelligente e canuto re Lodovi-
medesitno e all' estero. All'eroico difen- co di Baviera. Fu poi grande la so-
sore del sovrano nel tremendo pericolo, lennità colla quale a' 24 ^P''''<^
i8:j6,
r illustre O'Doiiiiel, ed al suo cooperato- festa di s. Giorgio cavaliere e martire,
re il viennese Eltenreicli, Vienna (ag- l'arcivescovo cardinal IVauscher pose la
gregandoli (piesta alla sua cittadinanza) 1." pietra ne' fondamenti del tempio mo-

e alile città dell'impero tesliujoniarono numentale, opera di gratitudine a Dio


la loro pubblica gratitudine; e Trieste e della feileltà de' po[)oli dell' impero. E
(.°una spada appartenuta all'im-
olfri al siccome vescovi di quello erano in con-
i

peratore mongolo Akbiir, fiorito nel do- ferenza nella capitale, di cui in fine, cosi
minio settentrionale dell'India nel de- Vienna forse non vide mai un'assemblea
clinar del XVI secolo, con epigrafi rela- tanto numerosa di principi della Chiesa,
tive sulla lama e suH'impugnaluru. L'im- carilinali, arcivescovi e vescovi, che vi
periai fratello arciduca Ferdinando Mas- prestarono assistenza; né una pompa
simdiano, poi governatore generale di ecclesiastka più sublime, la quale richia-
l ent'zia e del regno Lombardo- Veneto, mò i giorni di Carlo Magno, che fondò
a'28 del memorato febbraio, animato da r impero cristiano e impresse il sigillo

fraterno amore da divozione di suddi-


e del potente suo spirito in X secoli, come
to, pel i.° manifestò al pubblico la nobi- si espresse la Gazzella ecclcsiaslica di
le idea dell' erezione d' un monumento f'ienna. Vi assisterono pure, oltre l'im-
di riconoscenza a Dio, che attesti insie- peratore e l'imperatrice, gli arciduchi e
me al mondo ed a' [)osteri la gratitudi- le arciduchesse, colla casa imperiale, l'al-

ne a lui per lo scauìpato tradimento con- ta nobiltà e il corpo diplomatico nei*

tro Francesco Giuseppe I, e la gioia del- apposito invilo, in ricche vesti, ed i mi-
l' Austria e de'tanti popoli del suo vasto litari in piena parata, non che immenso
impero per la prodigiosa salvezza del co- popolo. La magnifica pietra fondaojen-
mun padre e monarca. Perciò invitò e tale era slata scavata in Gerusaleittme
fece appello a tutti quelli che divideva- in una grotta del monte Oliveto presso
no con lui tali sensi d'amor patrio e d'os- la chiesa del sepolcro ilella 1). Vergine,

sequio al sovrano, a render possibile con e l'orto di Getsemani, ove Cristo orò e
ispontanee oirerte,anco lievi, che inVien- sudò sangue, per cura, come di farla la-
na fosse innalzata una chiesa corrispon- vorare, dell'architeltoEndlicher, il quale
dente allo scopo, in istile gotico, come il vi era stato inviato dall'imperatore a co-
meglio adallo allo sviluppo e alla ric- struire una casa nazionale pe' pellegrini,
chezza dell' idea cristiana, un'opera che poiché è antica la protezione anche del-
corrispondesse alla granilezza del benefi- l'Austria sui cattolici che vanno o dimo-
zio e di chi l'avea ricevuto. Dichiarando rano nella y^rr/j/ci (/'.). Nella funzione,
inoltre, che siccome è motto dell' impe- l'imperatore penetrato di riconoscenza
ratore fratello : /^iribiii Unitis, senza verso rOnnipotenle, che manifestamente
l'associazione della forza nulla può esser lo prolesse nella grave ora del pericolo,
creato d'importante. Le oblazioni furono diede sulla pietra fondamentale i primi 3
pronte, rapide, affettuose. L'arciduca colpi dì martello, invocando il patrocinio
278 VIE VIE
della ss. Trinità ;
giorno a lui doppia- di nastri, di velluti, di guanti, di mer-
nieiUe lieto, quale anniversario del suo letti, di fiori artificiali alla foggia orien-
roatrimonio (celebrato al modo narrato tale, dì specchi, di carrozze in gran quan-
iiel voi. LXIX, p. i63), e per riconosce- tità, di lavori in legno, d' islrumenti di
re con benevolenza quanto seppe prò- fisica e di musica, di carta. Sono pure
muovere l'amor fedele d' un fiatello, e rami importanti le stamperie, l'incisione
il risultalo del rispetto de' sudditi ricchi delle carte e delle stampe, aiolte essendo
e poveri, già le oblazioni essendo giunte le sue tipografie in più lingue. Questa
ad un milione, e 5oo,ooo fiorini. Dopo città è il centro del commercio auslria-
l'arciducato d'Austria, si segnalarono gè- co, e la vasta navigazione del Danubio
nerosamente fra le proviocie dell' impe- (del quale ragionai negli ai ticoli che vi

ro, r Ungheria e il Lombardo-Veneto, hanno relazione, e nel voi. LXXXVIF,


Molti artisti si offrirono gratuitamente p. iqi), il principale ausiliario delle sue
alla nobile impresa^ furono spedili o prò- relazioni commerciali; ma non è che
messi arredi, vasi e vesti sagre ricchissi- piccol numero di strade che partono da
nai, statue, marmi, cementi e le campa- questa capitale, oltre le Vit-Fcrrale
ne: i patriarchi, i vescovi, ed i capi de' C^-)» ^'^ nnolli anni introdotte colla lele-
marouiti, non polendo olii iie oro e pie- grafia, 1 più rapidi servizi speciali e mo-
tre preziose, a mezzo dello sceik di E- di tli locomozione, organizzali con au-
den, inviarono una quantità di legno di mento di sorveglianza d'una quantità di
cedro del Moute Libano per la fabbrica precauzioni per prevenire qualunque in-
U' un aliare, notando neh' indirizzo, che cidente, si paragonarono a cavalli scap-

tali legni erano conservali con venera- pali e fecero celeremenle più di 3o le-

zione tra'maroniti, perchè un tempo a- ghe all'ora.Ora si è compiuta la ferro-


dornarono anche il tempio di Salomo- via tra Vienna e IMonaco per Salisburgo,
ne. Colla posizione della i.' pietra fon- e sarà quanto prima aperta colla mas-
damentale al superbo sagro edifizio, o- sima solennità. Gli è un fatto della più.
pera d'amore e di riconoscenza; spari alla importanza per la difesa della Ger-

j' ultima ombra d'un giorno tetro e fa- mania. L'apertura ed inaugurazione se-
tale. Le bandiere di tulle le nazioni del- guiià, dicesi, a'i5 agosto e in presenza
l'impero austriaco sventolarono in quel del re di Baviera e dell'imperatore d'Au-
fausto giorno, intorno alla futuranuova stria, entrambi interessali al suo compi-
thiesa, calcolandosi pel compimento del- meulo. Il canale di Neustadt, che viene
la splendida opera occorrere un decen- a metter capo nel Danubio, entro Vien-
nio, a»entre ne' remoli tempi si lavora- na, è utilissimo pel provvedimento della
va per secoli intorno a sillalli edifizi. città. Vi è l'accademia di commercio,la
Gli arsenali di Vienna, compre?o il gran- quale nel iBSy pubblicò gli statuti, ii

de civico, sono sommamente curiosi per piano d'organizzazione, quello degli sta-
la quantità e varietà dell'armi che vi so- di, ed il regolamento degli affari pel

no adunale. Vienna è la i.° città mani- consiglio di amministrazione, il tutto


fattrice dell' impero, e la sua manifallu- colleslampe. L'insegnamento è diviso ia
ra di porcellana è una delle più celebri 3 anni, e l'accademia è fornita di biblio-
d'Europa. Vi è una fonderia di cannoni, teca, collezione di merci, gabinetto fisico,

una manifattura d' armi che conta più laboratorio chimico ec. L'anno scolasti-
di 5oo operai, fabbriche d' acciaio, di co principia in regola col 1.° ottobre:
fili d'oro e d'argento, di galloni e d'ope- l'annuo esame ha luogo alla fine di lu-
le di ricamo in tali due metalli, di otto- glio. Si divide in due classi l'insegna-
ne slimalissimo, di seta e slolfe diverse, lueulo^superiore e inferiore, suddiviso ia
VI E VIE 17.)
3 classi. Nella i." s' insegnano la religio- principali divertimenti de'viennesi sono il

ne, il conteggiar meicaiitile, l'algebra, teatro e passeggio; e coltivano la musi-


il

la tenuta de' libri, il comporre in lingua ca con passione e biìon esito. Tia gli uo-
tedesca, la scienza del commercio, la mini celebri che questa città in copia pro-
geografia, la storia naturale, la scienza dusse, oltreché nella gerarchia ecclesia-
della natura, una lingua straniera e la stica, citerò Gio. Battista AIxinger, C.
calligrafia. Nella 2." classe inoltre, atiche INlastalier, i due Collin, J. M, Schròckh.
la corrispondenza mercantile, il diritto La popolazione si è considerabilmente
di commercio e di cambio, e la cogni- accresciuta dopo la metà del XVIII se-
zione delle merci. Nella 3." classe, la re- colo, per una conseguenza delle grandi
ligione, il carteggio mercantile , la scien- migi azioni che awetmero dall'Italia, da'
za del commercio, la geografia, la sto- Paesi-Bassi, dall' Olanda, dalla Polonia,
ria, la cognizione delle merci, la legisla- dalla Svizzera e dal resto della Germa-
zione mercantile in una lingua straniera, nia.Gravi diminuzioni d'abitanti ebbe
e l'oggetto de' campioni. L'accademia si Vienna per le pestilenze: le maggiori fu-
aprì a'4 gennaio 1 858, sotto la direzione nestarono gli anni 1679 e 1713, ed a'
di Francesco H;inke, uomo stimato e co- nostri giorni il cholera. Dopo il i83o
me maestro, e come direttore d' un isti- Vienna contava circa 3oo,ooo abitanti,
tuto analogo e direttore provato della superando le femmine gli uomini di qua-
scuola reale superiore allo Schottenfeld. si 6000, non compresi militari di guar- i

Mediante questo benefico istituto, tanfo nigione. Rapido ne fu l'incremento. Se-


importante pel commercio austriaco, fu condo 1' anagrafi del 1843 gli abitanti
colmata una lacuna sensibilissima della pervenneroa 575,834 { temo, per quan-
reale e pratica istruzione commerciale to dirò, alterata tal cifra), cioè nella cit-
nella capitale dell' impero. Già fio dal tà propriamente detta 56,828, il resto
1855 era stato dal monarca istituito l'im- distribuiti ne' suoi 34 sobborghi, di cui i

periale Istituto di Credito per commer- piìi popolati ne contenevano; Landstras-


cio e industria. Quest' impresa comple- se30,770; Leopoldstadt 3o, i4o; Alser-
tò le recenti misure finanziarie, e servì vorsladt 22,036. Nella stessa anagrafi si
di base alle governative recenti creazio- osserva, che nel iSjio erano gli edifizi
ni, cioè quella d' innalzar la forza cea- 7560, e nel i843 erano cresciuti a 86go,
snaria del paese per accrescere gl'introiti le cui pigioni si valutarono rendere
dello stalo. Coli' estinzione del debito 13,062,743 fiorini di convenzione, in
dello stato, verso la banca nazionale di complesso pagando ogni abitante, in cit-
Vienna, viene guarentito il valore della tà 95 fiorini e 2 ne' sobborghi. Indi da
(

carta monetata in circolazione; colla fon- un censimento eseguito d'ordine del ma-
dazione d' un banco ipotecario vengono gistrato di Vienna nel 1857, risulta che
olferti al possessore fondiario i mezzi di il numero delle case della città interna e
migliorare la sua economia senza cader de' sobborghi ascendeva a 9453, e quel-
nellemani degli usurai. Finalmente fu lo degli alloggi a
89,449- Gli abitanti
fondato in Vienna banco che deve ele- il nativi di Vienna erano 237,004, fora- i

vare commercio, 1' industria ed


il me- i stieri 234,438 ; laonde il numero tota-
stieri, emancipando il lavoro colla for- le della Vienna sommava
popolazione di
za magica del credito. All'istituto di cre- e 471)44^ anime, non compresa però
dito diedero il nome le famiglie più co- la guarnigione. I cattolici erano4i'2j207,

spicue e più vetuste della monarchia au- i greci non uniti 108 r, protestanti i

striaca, il che fa sperare ferace prospe- 12,749, gì' israeliti 15,376, ed turchi

i

ramento avveuire al nuovo istituto. I 33 La popolazione cnaschile ascendeva


28o VIE V I E
a 235,223 anime, e la femminile a non compresi quelli del regno
striaco,

236,2 ig. Pubblicò laGazzella di f'^ien- Lombardo - Veneto (che ascendono a


«rt,che nello stesso i 8 jy nacquero ,6G i i i 5,370,000 circa, senza compul-ii vi gli
fanciulli e I
0,749 fanciulle, ed in conìples- svizzeri apparteneoli alle diocesi di Mila*
so 22,4 IO ; ^'"^ '945 nascite eli più del no e di Como), ascendere quelli di rito
precedente. Morirono.cGtnpresi vi c)4'f^Q' latino a 2 420, 000 circa; di rito greco
r,

ciulli partoriti morti, 20, 44° individui. unitooruleno a 3, 606, 000; di rito arme-
Come ne'nati, anche ne'tnorli, W ujaggioi" no a i4 000. Totale 26,804,000. La
numero fu del sesso ciascliile: le cause Civillà Cattolica del gennaio 856 ri- 1

principali della moitidilìi, furono i tuber- porta lo stato della Clnesa cattolica neU
coli, le malattie di cervello e il tifo. JNoo l'impero d'Austria nel i852. secon-
vi furono casi d'idrofobia, né di assassi- do il suo corrispoudente. IN o vera va
nati, né di giustiziali. 11 numero de raa- 80,833,729 cattolici, con 7 arcivescovi, r

Inmoiii fu di 4^0), cioè 188 di pili del 67 vescovi, e 22 vescovi litolari, quali i

precedente anno. Quanto a'dati statistici ultimi trovavansi in Ungheria. 11 nume-


dell' impero austriaco, trovo che nel ro del clero secolare ascendeva a 4j',8i5
1854 era popolalo da 39,i5i,4oo sud- preti, e que' del clero regolare a 9,772
diti, cifra che sembra inesatta. Imperoc- religiosi, e 5,067 l'eligiose, divisi gli uni
ché SI legge nella Gazzella ufJìziaL' di e le altre in g64 conventi e monasteri.
f'icnna de'22 gennaio 18^9, 1' esleso e In questo numero però non venivano
autentico prospetto dell' anagrafi della compresi alcuni pochi membri di tre o
popolazione dell'impero austriaco in- quattro congregazioni religiose, che pure
trapresa nel 1807, non senza l'avverten- aveano case nell' iin[)ero. 11 numero de'

za di non potersi qualificare assolutamen' sempre crescendo, per le con-


cattolici va

te esatte le cifre, per doversi confronta- versioni che v' ha di tempo in tempo,
re e completare, tuttavia io complesso si notevolisì per la condizione e sì pel nu-

constala che lutto l'impero austriaco mero, massime nell'Ungheria, dove si ve-
progredisce sì nella popolazione, si nella dono rivolgere alla Chiesa cattolica par-
statistica. Il numero complessivo delia rocchie e villaggi interi. Lo zelo e l'opera
popolazione 87,339,0 2
civile risultò di i de'buoni cattolici nell'Austria sono rivol-
anime, mentre l'anagrafi del i85o-5i ti miglioramento morale della gioven-
al

né die' solamente 35,700,620. Laon- tù che frequenta le università, poiché da


de aumentarono ne' trascorsi anni di essi dipende gran parte della prosperità

1,588,392. Aggiungendovi l'i. r. mili- avvenire dello stato. Molte sono le cure
tare attivo e la gendarmeria, lo stato at- che v'impiega il governo, sollecito com'è
tuale della popolazione era di 38 milio- che la dottrina insegnata nelle universi-
ni d'anime circa. Il numero degli stra- tà sia salva da ogni errore, e allargando
nieri domiciliati in Austria , era di sempre più la cerchia dell'influenza e del-

133,87 6, quel lo degli austriaci dimoranti lo zelo degli ecclesiastici. Interessante è


all'estero i i4,888. Inoltre vi avevano il riparlo della popolazione dell' impero
6,000 individui circa, che trovavansi al- d'Austria, classificata per doininii e per
l' estero, senz' appartenere ad alcun co- sessi, giusta la Corrispondenza Austria'
mune dello slato. Tale popolazione era ca, ed esibito dal Giornale di Roma
riparlila in 8, 184, 843 separale abitazio- del i855 a p. 1086. Mi devo contentare
ni.Essa domiciliava in 877 città, 970 di riprodurre le cifre totali, cioè che la
sobborghi, 2436 borgate, ']\,/\io vil- popolazione dell'impero alla fine del
laggi, e 5,720,640 case. Leggo in una 1 8j4 numerava maschi 19,272,6(0;
:

slalislica de' cattolici dell' iaipero au- femmine 20, l38,699:tolale 39,411^309.
8

VI r: VIE 28t
li Giornali- di Roma del i 8 "7, a p. 0)7 slisi.imo. IMa encomiato
gli scrittoli dt-H'
riporta una statistica dcH' icii|)«ro ati- pei iodico, gli sanno egregiamente lenei'
Sliiuco del 18 55, ili cui si coiiUivaiio 455 fronte, con mollo senno, pciutrazioiie e
opere periodiclie, cioè 78 politiche, e grnn abilità. Uileva anco r////;V('/-,9, che
377 sc.ientdiche e letterarie. Fra' 78 fo- nell'impero austriaco molti giornali con-
gli politici, ve ne aveaiio 4^ ii^ lingua servatori in politica, sono poco cattolici
tede>ca, 18 in italiana, 4 '•> magiara, 1 in religione, per un resto degli antichi
in ruoien.i, 0. in tedia, 1 in polacca, 2 pregiudizi da cui sono invasi. E siccome
in illirica, 1 in armena, i in slovacca, ed molti giornali sono nelle mani di dii elto-
I in lingua ruleiia. L^ Bassa- Austria ne li israeliti (o venduti a loro favoie, come
conlava ?-
1
, e gli altri paesi ledeschi 18. in Francia e altrove, e ce lo di^se la stes-
^iel 18 55 si ptiliblicarono, conj[)rese le sa CivilLÌ Cattolica, nel t. 12, p. 385:
periodiche, 4^7-^ opere ripartite in vari Il piccolo neofita Edgardo /ì /or t ti ni), cosi
l'ami di scienza, di letteratura e belle si spiega abbastanza perchè si levino eoa
arti. Il Gioriudf di Rotila del i856 a faille 7elo a difesa della libertà della sina-

p. 488 olire le cifre degli esemplari de* goga e de' rabbini, non curandosi poi
periodici di \ ienna spediti per le poste troppo di qiielladella Chiesa ede'vescovi.
dal 1848 al i855 inclusive, dalle quali Non cosi il 1 1 oll^sfrcund pienamenlee ve-
si trae quale sia lo slancio ora preso dal ramente cattolico, e che perciò non sepa-
puI)blicismo in z\.iislria; io mi contenterò ia,comef.innoalcuni improvvidi anche iiì
di segnaline, che nel 1848 furono s[)editi Italia, In causa dell'ordine da quella del-

1 , 1 8q,<p4 esemplari, e nel 1 855 giunse- la religione e della Chiesa. A p. 758 la


ro p|ogre^sivamellle a i5,i 3,588. Una I Civiltà Cattolicaproduce leseguenti pa-
coriispondenza di Vienna de' 4 gennaio role di sua corrispondenza.» Il giorna-
i85c), riproilotla dal Giortiale di Ro- lismo di Vienna è veramente in uno sla-
ma a p. 39, dichiara: >> Nell'interesse ge- to deplorabile: il suo contegno religioso
nerale, crudo necessario di conslalare, non meno che politico, è cattivo. Non
che da noi non vi è slainpa governativa c'è un foglio politico veramente conser-
propi iauieiiie detta. Il solo iio>tro orga- vatore. Solamente in una od altra occa-
no ndlciale è il giornale che si pubbli- sione i giornali trattano le materie poli-
ca alla mattina sotto il nome di Gaz- tiche ora nel senso conservatore, ora nel
zetta di f^idina. Insisto sulle parole: cÌki senso liberale, secondo che lo credono op-
si pubblica alla mattina, perchè il sup- portuno per piacere al governo oi^ a' let-
plemento che esic piìi tardi sotto il titolo tori. In generale Sono servili qiia>i tutti,
^iittndblat dcr II u-ncr Zeitung, non ha ed amanti della rivoluzione moderata...
alcun carattere ulìiziale o semi-uliizia- Il numero de' giornali che vorrebbero
le". Perciò il contenuto di quest'ultimo, distruggere l'ordine nello stato e nella
per niente impegna la responsabilità del Chiesa va sempre crescendo. È veramen-
goveino austriaco. La Civiltà Cattolica, te cosa strana che, in un impero >i con-
sene 3.', t. 10, p. 252, loda il giornale servatore di sua natura e »"i cattolico per
che già da molli anni si pubblica in tradizione slorica e, (piasi ancora, per
Vienna, Der Oe.stt-.rreicliisclie Tl^oiks- necessità politica, la stam[ia quotidiana
frcnnd ossia 1' Amico del popolo au- sia quasi tutta in mano o di liberali ca-
striaco, qual giornale cattolico di sane mudati o d'increduli sfacciati". Il Gior-
massime in [)olitica e conservatore, per- nale di Roma ripelutamenle pubblicò le
ciò ha contro di sé le opinioni de' gior- forze militali dell' iinpeifj austriaco, e
nali di tutte le fazioni, i <pjali gli reputa- ragionò del formidabile quadiilalerostra-
no spebso per ei'iuii cose veiisaiine e giù- tegico di /'t/o/ia ("/".j. Nel u." 43 del
vr E
1859 ci clie'il ragguaglio delle forze del- stria dovette rivolgere le sue forze con-
l'Austria e delia Germania classitlcate. tro Federico II re di Prussia, la marina
Dirò solo, che calcolò Au- le forze dell' militare decadde sempre più: alcuni na-
stria oltre 600,000 uomini, compresa furono venduti, altri disarmati, e fu-
vigli

la cavalleria, il genio, il treno, l'artiglie- rono conservali in servigiosoltanto picco-


ria con i344 cannoni e obici. Le forze li navigli come incrociatori. Venne final-
della Confederazione Germanica sul pie- mente il tempo in cui la caduta della cele-
de di pace, comprese tutte le armi, ascen- bre repubblica di f^enezia [f' .), diede alla
dono a 6o4,65 1 uomini,ecl aggiunti i non marina austriaca, profondamente deca-
combaltenli, truppe sanitarie e impiega- duta, la grande eredità di quell'antica e
ti, cresce il numero con altri ^1,32'^ uo- possente regina de'mari, sebbene la sua
mini. L'Austria somministra il i°,i."e flotta era notabilmente menomata pel
3.° corpo, composto di iSS.ySo di fan- narralo in quel grave articolo. Il patri-
teria, 26, 6c)4 di cavalleria, ic),35q d'ar- zio veneto Quirini ne assunse il comaa-
tiglieria, 6,i3f) di truppe del genio: to- do superiore; l'arciduca Carlo era mini-
tale I 98. 344- ^*'6 P*^'
•'*' sommino le for- stro della marina. Ma la flotta rimase
ze totali che gli stati delia Confederazione inoperosa a Fiume ed a Trieste, fino al
|)ouuo fornire, e quelle pure ch'essi ponno 1814, anno nel quale il governo austria-
impiegare fuori del paese in tempo di co assunse la flotta del già regno d'Ila-
guerra, si giunge a più d' un milione e Un, della quale 1' Esperie ottenne il co-
mezzo di combattenti. principii I della mando. Nel i8i5enel 1817 ebbero luo-
marina militare austriaca, di cui trat- go importanti riordinamenti, ed ilKoiii-
Zcitung Cor-
tò la Jl'iener litogrnphite gf k ebbe il comando superiore della ma-
lesponclenz, e riprodotta dal Giornale rina stessa. Gli successe nel 1824 il mar-
eli Roma i858, a p. f)74> riuionla-
del chese Amilcare Paolucci, sotto il quale
no a' periodi del governo di Ferdit:ando furono fondali e ampliali gli stabilimenti
11, Ferdinando III e Leopoldo I impe- d'educazione e d' istruzione, onde for-
ratori. Eugenio di Snvoia però fu il i.° mare gli udiziali di marina. Ne fa succes-
che ne raccolse che
gli sparsi elen)euti, e sore l'arciduca Federico, dopo la morte
fondò nel 7 9 una flotta da guerra au-
i i del quale il Martini ebbe il comando su-
striaca. Il I .° vice-ammiraglio di essa fu periore. Dopo terminata la penultima
r inglese lord Forbes^ che risiedeva a guerra italiana, la marina stette sotto il
A'ienna. Nel 1722 fu costruito a Trieste Comando del conte Gyulai: dopo questo
(l-^.J, la Marsiglia Austriaca, un arsenale Slitto il Dahlerup. Sotto il conte di Wimp-
da guerra. Già nel 1725 una flottiglia tten, successore di questo, la marina au-
era pronta ad uscire, ed essa ne'seguenti striaca contava già 6 fregate, 3 corvette,
anni fu aumentala ma negli ultimi an- ; 7 brik, 6 golelte, 34 peniche e barche
ni del governo di Carlo Vi andò in de- cannoniere, 5 scune, i ( piroscafi, 9 tra-
cadenza. Lo spagnuolo vice-aramiragllo biccoli, I naviglio da Neltrasporlo.
cotale Lechoda, si dimise dal proprio uf- 1854 l'arciduca Ferdinando Massimilia-
equipaggi furono licenziati, ed
fizio, gli no assunse il comando superiore della
ilreggimento de'soldati disciollo. A quel marina. L'Austria non ha risorse marit-
tempo la flotta era composta di 3 vascel- Inne che sull'Adriatico, golfo o mare in-
li di fila di 70 a 60 e ^o cannoni, di 2 terno, che coinunica col Mediterraneo e
armanizze. una fregata, di 4 golette,
d' che bagna 3 de' suoi più belli possedi-
cV uno sciabecco, d' una feluca, di molti menti. Il i.°siè legno Lombardo f^e-
il

trabaccoli e pontoni, in lutto 5oo caa- lieto (P^.j, paese abbondanlemeute ba-
uoiii. Sotto Maria Teresa, allorché l'Au- gnato da fiumi, coufinanle all'est coll'A-
V lE VIE 283
drintlco: il gran fiume Po ne l>agna il soltanto pressoché in abbandono ncll'ul-
confine meridionale e va a sboccare nel- tiojo secolo. Questa città, altre volte ric-
l'Acirialico, il quale riceve anche l'Adige ca e possente, era situata sulla sponda
e altri fiumi. li 2.° è il regno d' Uliria stessa del mare, ma
arenamenti suc-
gli

(V-), confinante al sud culi' Adriatico, cessivi del Po ne l'hanno allontanata, e


che forma due golfi, quello di Trieste
vi la spogliarono del suo carati, re e de'siioi

e quello di Quarnero. Il 3." è il regno elementi di prosperità. Pola possiede na


di Dalmazia (J-), il cui stretto litorale bacino naturale scavato nella terra e mi-
si trova interrotto in due stretti. L' A- rabdmente protetto contro i venti, l'e-
driatico bagna al sud il litorale della stensione del quale è di circa 'joo ettari.
Dalmazia, e molti canali lo dividono dal- Il suo fondo basta alle più grosse navi
l' che sorgono presso la spiaggia in
isolej da guerra, che ponno starvi ancorate ra-
gran numero. Quindi 1' Austria si pro- senti la riva.Vi si entra per un canale
pose formare le marina
sue forze della aperto a settentrione e la cui larghezza,
militare nelle proporzioni i\' una flotta ne' suoi punti più ristretti, è di 700 me-
superiore a quelle della Sardegna e del- tri. E raro trovare uniti sì pregevoli na-
ie òwe: Sicilie, anzi forse a quelle pure turali condizioni. Vicino all' ingresso del
che la Russia intendeva voler un giorno canale sorgono l'isole Orioni, che olfro-
mantenere nel Mediterraneo e nell' A- no una rada esterna assai vantaggiosa di
driatico (onde poi si formò una stazione circa 1200 ettari di snperhcie. Dentro il

a Villafianca nel i858, il che accennai porlo sorgono paiinienle le due isole di
pure nel voi. XCIII, p. 207). Possiede s. Andrea e di Olivo, delle quali si pro-
r impero d'Austria, come dissi, Trieste fittò per la difesa. Si fece calcolo abbi-
col suo porto, dedicato egualmente alla sognare intorno a 80 milioni di franchi,
marina da guerra e alla marina mercan- per lo stabilimento marittimo di Pold,
tile, e queste circostanze traeva seco gra- cioè a difesa della piazza^ e per l'arsenale
vi inconvenienti, che l'imperiai governo e cantieri di costruzione. Si stabilì mu-
volle rimuovere con formare un porlo di nire la città d'una cerchia di \i chi-
guerra speciale, capace di gareggiare co- lofnefri, ed il complesso della difesa fu
gli stabilimenti di egual genere che le combinato in guisa da protegger 1' in-
grandi potenze d' Europa posseggono. gresso mediante fuochi incrociati, e di
Tale intendimento la corte di Vienna e- fulminare colle dominanti artiglierie i
rasi proposta da gran tempo, ma all'im- bastimenti che fossero entrati nel porto.
peratore Francesco Giuseppe I era sei ba- L' armamento di tutte quelle difese im-
io effettuare l'ardua impresa, fin dal porterà 400 bocche da fuoco, indipen-
1849 scegliendo Pola (^.) per servire dentemente dalle batterie di costa, col-
all' uopo e fondarvi un porto da guerra, locate all' esterno, sulle circostanti isole.
come voleva fare Napoleone I quando L' arsenale marittimo di Venezia fu tra-
signoreggiò le provincie Illiriche, per es- sportato a Trieste provvisoriamente, poi-
sere il punto più vantaggioso di tutto il ché Pola è il punto in cui l'Austria si

vasto litorale Adriatico. Pola, città anti- propose concentrare tutte le forze marit-
chissima, situata a circa20 chilometri da i time, e come saranno erette e armate le

Trieste, in un golfo sparso d'isole d'ogni fortificazioni, seguirà tosto il trasloca-


sorte, compreso fra la Dalmazia e il re- menlo dell'arsenale. Poscia nel dicembre
gno Illirico, sotto romani fu la più im-
i
1806 l'imperatore, colf imperatrice, si

portante dell' /s^/'jVz, ed tempi della


a' recò a Pola, a bordo del piroscafo da
possente repubblica di Venezia ancora guerra Imperatrice Elisahelta, seguilo
ebbe una bella fase d'esistenza, lasciatasi da'piroscafi pur da gueria Lucia e Pria-
284 VIE VIE
cipc Eiii;eiììo, ricevuli dal luogotenente gala T'enu.i. Ln sera fu illuminala splen-
dei litorale barone di INleiiens, dalle an- didaineiile la famosa e bellissima arena
toiitii di mare, e dal podestà
terra e di di Pola, 5o metri dal mare. Il
posta a
di Pola. A'f) di dello mese mg/ Fetea- Giornale di Roma óe\ i858 a p. 383,
ni vescovo di Parenzo e Pola celebrò col Monitcur de la FloUe^ riferisce l'e-
il solenne nflìzio divino, sotto apposita lenco con relative nozioni delle marine
tenda, e quindi l' imperatore procede al- militari degli Stati-Uniti d'America, di
la solenne inaugurazione della i
.^ pietra Ptussia, d'Austria, di Prussia, di Spagna,
nell'i, r. arsenale della marina militare, di Portogallo, delle due Sicilie. » La ma-
per la una maggior forza
fonilazionetl' rina austriaca è costituita d' un vascello
marittima delsuo impero, e per la costru- di linea da loo cannoni, 5 fregate da
zione della culla di essa, fra il tuonar de' 1 65 cannoni assieme, 3 fregate a elice
cannoni de' forti é de' navigli della flotta, da I2f) assieme, 5 corvette da ^4 assie-
Colla pietra inaugurale fu collocalo il do- me, i corvette a elice da 44 assieme, 4
tunienìoiiteriloap. I i6oei i64delG/or- corvette a ruote da 25 assieme, 8 stea-
7i(^/ /e (7/ /io//? /j del I 8 56, in cui è detto. Sono mers perla corrispondenza da 23 canno-
trascorsi XVill secoli dacché in questa ri- ni assieme, 7 brick da 16 cadauno, 52

va deirAdria,che congiunge tante nazioni cannoniere da 174 assieme, una bombar-


diverse, mille mani lavorarono a prepa- dada io cannoni, 12 navi d'ordine infe-
rare un sicuro e ben situato ridotto alla riore da 94 Que-
assieme, g trasporti.
poderosa flotta di Roma e al Horente sl'elfetlivo oq navi e di
dà un tolale di i

suo commercio. Quando si flaccò la pò- 95o cannoni, senza comprendervi 5 bai-
lenza di iioma, cadile con essa anche terie galleggianti per la difesa de' por-

Pola, Ma ora che dessa è ridivenuta ti. Il personale della marina austriaca
membro d' uno stato possente, si ridestò consta di 2 vice-ammiragli, 3 conlram-
l'antica o[)erositti e ritorna a vita quanto miragli, g capitani, i3 comandanti, 57
creò la chiaroveggenza di Ptoma. Rico* luogotenenti, 46 capi-manovra, e 83 ca-
iiosciuta dal sovrano dell' Austria 1' im- delti. L' ammiragliato (dal i854) è nel-
portanza del porto di Pola, per suo co- le mani dell'arciduca Ferdinando Mas-
niando esso spedirà un'altra volta in ogni similiano, assistilo da'contrammiragli de
luogo le sue navi a proteggere eincorag» Fautz, de Sepsi-Martonos, e de Baum-
giaie. Questa pietra narrerà a' posteri, berg ". Wello stesso Giornale a p. 973

come imperatore Francesco Giuseppe I,


I è narrato, secondo la fVieiier lilogra'
pose ili questo luogo le fondamenta d'un ^>hile Zdtnng Correspondcnz : « Ora
grand'arsenale per la crescente flotta del la flotta è composta di un vascello di fi-

suo impero, e in pari tempo il germe la, 1 i fregate a vela, 3 ad elice, 5 cor-
che faccia rifiorire la città e porto già vette a vela e 2 ad elice, 5 brick,
il
9 pi-
lauto invidiato di Pola, e divenga uno roscafi, 3 golette, barche 4 scune, 12
Splendido baluardo per la potenza nava- cannoniere, i3 peoiche, 7 navigli da Ira-
le deirAiistria, sotto la direzione del co- sporto, 4 navigli per servigio nelle La-
mandante della flotta austriaca arciduca gune di Venezia, ed un j^cht a vapo-
Ferdmando Massimiliano. L'Onnipo- re". Di già uell' ottobre dello stesso

tenie protegga e benedica come comio- il 1 858, sul cantiere dello scoglio d'Olivo

ciamenlo, la fine. Caduta la pietra, s'io- a Pola, erasi varalo il vascello di linea
tuonò il Te Deuriiy e seguirono evohi- l'Imperatore, di 91 cannoni (la i.^ nave
zioni comandate dall'imperatore a bordo di tal ordine costruita ne'canlieri austria-

del vascello ammiraglio, la fregala Priii- ci), e vi si riunì a festeggiarlo la squadra


cipe di SchwarzeiiLergy e dall'altra fre- di riserva e quella di esercizio, enumera»
V E I VIE 285
ta da tiello Giornale a p. 84G» ^"•''
P'*''
sì distìngue da (|uella de' cavalieri per
senza dell' impelatole e del suo lìalello maggior dimensione; e quelln de' gran-
coinandante su[>renio della iiiurìna. Si croci è incassala in un iniscià o raggie-
dispose ancora la cosliuzioiie d' un 6.° ra formala a 8 punle. Il nastro òdi seta
vascello a 3 pouli, e quella d' nllro va- cremisi ondala. Fuori dell' occasioni so-
scello di linea col nome d' ylustriaj di- lenni, i membri dell'ordine, in abito ci-
cendosi pure die l'iinpottantissiaio arse- vile, portano la decorazione in piccolis-

nale marittimo di / < nrzia doveS!>e rice- sima dimensione attaccata all' ocoliielio
vere nuovi sviluppi. Un confronto [)0Ì, dell' abilo mediante una catena d' oro

de' progressi fatti lu Austria da qualche corrispondente al grado dell'ordine. Ec-


anno, nella marina militare imperiale, co poi la descrizione delle ris[)eltive ca-
si legge nel Giornale ili Roma de'3o a- tene d'oro di ciascun grado, nelle «piali
prilei85f), e poscia fu ulleriormenle au- verrà portala in abilo civile la decora-
mentala. —
Sono ordini equestri dell'im- zione dell'ordine in pìccolissima propor-
pero d'Austria, oltre il ricordalo istituito zione. Catena per la G rancroccA^ntiiìa
dall'imperante Francesco Giuseppe I, a'a è larga 3 linee, lu essa viene dapprima
dicembre 1 849, tlie vadotostoa descrive- la coronata Aquila imperiale (d'oro, nel
re, quelli del To.son d'oro, à\ Maria Tere- collo, come nelle ali e nella specie «li co-
sa, di Su-fano I re d'Uii^htria, di s.
s. da, smaltata di nero), con sopra il pet-
Leopoldo J/^ margra^'io d' Austria, di to l'arme Austriaca ; indi seguono in-
Leopoldo li imperatore yùeWa Coronadi trecciale le iniziali cronogialiclie F.J,,
Ferio, d'Elisabetta Teresa, della Cro- con al disopra parimenti pendente la co-
ce vera o cavalieresse della Croce stella- rona, la quale con due legami è ferma-
ta, dell'ordine Teutonico. Tutti hanno ta alle lettere ;
poi viene di nuovo l'A-
articoli in questo mio Dizionario. L'AI- quila, di seguito alternativamente le ini-

manach de Gotha, vi aggiunge il Gero- ziali in una immediala connessione. La


solimitano ('/^.J,pe'gran-priorali e com- congiunzione viene operala per mezzo
mende esistenti del medesimo nell'impe- di due membri della catena liberi al di

ro. L'ordine di Fraricesco Giuseppe I fuori, falli ud asticella, i quali sono fer-
è destinato dall'augusto suo istitutore a mali da' becchi dell' Aquila a' tratti in-

compensare servigi distinti, senza riguar- feriori delle lettere, e dalla coda dell'A-
do alla nascila, religione e condizione. quila a' tratti superiori delle lettele. Ca-
Si divide iu 3 classi: grancroci, commen- tena per la Coiiìmenda. Questa e larga
datori e cavalieri.La decorazione è for- linee 1 e mezza. In essa viene jirima la
mala dall'Aquila imperiale bicìpite d'o- coiona, ìndi l'Aquila (smaltala peiò di
ro a squamine nere, la quale viene ad nero solo nelle ali e nella specie di co-
essere come divisa iu 4 pai ti dalle brac- da). ìNelbianco dello scudo del petto
cia della Croce in essa innestala. La Cro- dell'Aquila stanno le lettere F. J., poi
ce è smaltala in rosso cogli orli d' oro, viene di nuovo la corona, e così di se-
ed ha nel centro un cìrcolo in fondo bian- guilo. La congiunzione è falla come nel-

co colle iniziali F". J. in oro da una par- le catene del primo grado dell' ordine.
ie, e dall'altra l'anno 1849 pure in oro. Catena pt Cavalieri. Questa è larga
La corona, che sormonta la Croce, com- una linea e mezza. Dapprima viene una
pie la decorazione. Sul diritto, cioè dal- linea e mezza dì diametro sostenente uno
la parte dell'iniziali, pende da'rostri del- scudo d'oro circolare, enlro il quale so-
l'Aquila una collana intrecciala nel mez- no scolpile le lettere /'\ /., smallate ia
zo colle lettere del mollo viRibUS UNi- rosso ; indi viene uno scudo di simile
ais. La decorazione de' commeudalori grandezza smallalo iu biauco colla coro-
28G VIE VIE
na imperiale, di poi segue ancora Io scu- di Leopoli, e di Fognras nella Transiì-
do colie lettere, e così di seguito alter- Vania. Vi è ancora l'arcivescovo di LeO'
nativamente. La congiunzione fra que- poli di rito armeno. In tutti mentovali
i

sti due scudi "viene compita per mezzo articoli sono ricordati quelli de'vescovati
di due appendici libere della catena, le sulTraganei. Ecco un bel numero degli ac-
quali sono raccomandate ad orecchiette corsodclDa-
cennati scrittori. 0/v^;Vte e
intagliate sulla cornice degli scudi. Le nul)io,con la cronaca Zingara e Turche-
d'onore pel merito civile e pel
iiiedt)glie sca, Norimberga i685. Francesco Wei«
iDeiito militare dell' impero, le ricordai stern, Topografia dell'Austria Inferio-
nel voi. Il I,p. I 44-Q"*^s^' e altrisfuggevo- re, Vienna 1779- Francesco Ferdinan-
li cenni, co'seguenti autori (co'quali v'in- do Schroetter, CoUeclio Dissertati omini
treccierò alcuni spettanti alla Germania liistoriain Iniperii Romano- Germanici^
e ad altre sovrane case), insieme agli ar- Viennaei 776. Venceslao Hagek, Anna-
ticoli Au>Tr'.iA e Germania, ed altresì a les Bohenwrurn diploniatibus i'ariisqiie
quelli riguardanti gli stati e le città ve- neri incisis, nionunientis aneti a Gela-
scovili óeW Impero
/austriaco, non meno sio Dohner, Praga 1783, opera rara. Di-
a'ricordatieche andrò rammentando, po- ctionnaire abregé chronoUgique de l'hi-

trannosupplire, se non feci l'articolo eoa sloìre et da droit public d' Alleniagne,
lai denominazione, e con alcuni che scris- Paris 1754- Ill'itoire de la maison de
sero di Vienna, verrà scusata la mia bre- Brunswick, Genève 1767. Martyrolo-
\ità. L' Indice riunirà pure le notizie giuni Eccleùac Germanicae: De ritu le-
sparse in moltissimi altri articoli, riguar- ctionuni sacrarum, Augustae- Vindelico-
danti l'augusta casa d'Absburg-Lorena rum 687, alquanto rara. Giacomo Man-
1

e la monarchia Austriaca, massime quel- Anima ìd^toriarum hujus tempo-


senio,
li vis injuncto Caroli V et Ferdinandi I
degli stati co'quali guerreggiò o fu al-
frairum Imperio, Coloniae Agrippae;
leata, sino a'ieuìpi più recenti. L'Episco-
pato dell' impero austriaco, senza com- Germania Ululi a : De origine Gernia-
prendervi la Lombardia e la Venezia, le norum illuslriuni: De legibus veteruni
quali liannoper metropoli l'arcivescovato Germanorum: De re militari veterum
di iVilano e il patriarcato di Fenczia, o\- Germanorum: De nnptiis veterum Ger-
tre l'arci vescovato d' f/rZ/Vj^^e (j uesto senza manorum: De studiis veterum Germa-
sudraganei, si compone i6 arcivesco-
di norum : De lingua veterani Germano-
\ati, di 4<^ vescovati, dell' abbazia Ntd- rum: De religione gentili veterum Ger-
liiis di s. Martino tV Ungheria, e del vi- manorum: De religione Christiana ve-
cario apostolico di Campo con carattere terum Germanorum: De re nummaria
vescovile e insignito di titolo episcopale veterum Germanorum: Nolitia Germa-
in partiùus, Sidice di campo perchè pi ov- niae veleris , Heidelbergae 1674- Sisto
\ede all'assistenza spirituale delle milizie Schier, Buda sacra sub priscis regibus,
in ispedizione, esclusele presidiali di guar- Viennae 1774, rara. W^olfango Lazio,
lìigione, e per l'autorità d'un breve apo- Conimentarii in genealogiam Austria-
stolico, temporaneamente è investito di c<t/«jBasileaei 5G4: Rerum F ìennensiuni
facoltà slraoidinariee di quelle pure pro- Coinmenlarii , Basileae i546. Gerbertì
prie degli ordinari. Sono gli arcivescovi 3Jart. Crypta nova s. Blasiana pria-
di rito Idlinoquelli di
Vienna, Salisbnr- cip.Auslriae Typis s. Clasianis 1772.
,

go, Goriziae Gradisca, Praga, Obniitz, Giorgio Agricola, De melalUs Gerina-


ò'trif>onia, Eriauo Jgria, Colocza, Za- nicarnm in Germanice lingua, Fran»
gabria, Zara, Leopoli. Sono gli arcive- cofurti I 58o. Prevenhueber ,
Annales
scovi di lilo gieco-uuito o ruleuo cpelli Sijrenses^aliaquc adhisloriani Austnae
V lE V I E 2S7
et Slyriae spectanùne , Noiirnbrrgne Aiistriacarnm, ihWo stesso Pex. Guasco,
in^o. Galles, Scrits Misiìens'uim Kjh- E^sai sur l'hisloire de la maison d Aii-
triclie, Pa r s 1 ///' stoire de Gustave
jco/JorH///, Uatisbonae ']5i:AiinalesAu-
i
778
i .

slrìac veteris et iiovae, Vicnnaeiyoo. II Adolphe roi de S^'ede, Parisi 7(34.


Specimen j'uriitm lìlnf^untincnsiutn, Ibi- Giovanni Mabiilon V/er Germanìcum^ ,

dem 753, Wigul IhìuiWyiMelro/ìolisSa-


I Ilatnburgi 1717- Nicola Wallliorn, Juris
lisbur^^ensìsf cuni notis Chi islopliori Gè- piihiicix Austrìaci^ Viennae 1752. Ga-

woldi, Ralìsbonae 17 19. Antonio Slcy- spare Drusclii, Germnniae


C/iro//o/oi,'/c7ff

rer, Coin/nentariiprò historia Alberti nionasterioriim, Sulzbaci G82.Adas de 1

JI dueis /^»5/r/^ej Lipsiaei 725. Marco l'Empire d'Allemngne, Parisi 744» Da-
Hansitz, Germnniae sacrae, in qua agi- niele Schoepiriu, Historia Zaringo-Ba-
tur de metropoli Lauriarensi, de episco- densiscum codex diplomatico, Curolsru-
patii Palavitnd, ac de arcliiepi.uopalu haei763. Ignazio Willielm /'indiciae ,

Salisbttrgensis, Aiigiislae Vmdelicoiuin arboris genealog. Angus, gentis Caro-


1727, rara: Analecla seti Collectanea lino- Boicae, con tra sistema auctoris ge-
prò historia Carinthiac conci niianda, neographi, Rlonacliii 1720. Gerardo de
Clagenfurli 1782, Non'mbergae 1793. Roo, Annales rerum obAustriacis Habs-
Francesco Wagner , Historia Leopoldi purg gesinrum a Ru-
gentis principiliw;
J\J. Caes. Ang., ^uQU&lne VindeliCfii um dul])lio1 a Carolum / Oeuipoitsi 592. ,

l 'jT.g. C!M\o'7^ìe\che\heck, Historia Friu- Historia ducuin Slyriae ab academia


singcnsif, Augustae Vindelicoruin 1724. graecensis iS'./.,Griieci 728. Enea Silvio 1

Pietro Borgbi, De bello Sveci co , Leodii poi Pio lì, Historia rerum Friderici III
] 633. GiovanoiGiacotuoMa.scovio,Co//i- ìmp. cunt notis Jo. Boecleri; accedunt
Vìcntarii de rebus Imperli Romano- G er- Diplomata etdocumenla variale! aliiad
manici, Lipsiaei 757: Principia juris pu- Germnniae historiam pei tinentes scriplo-

blici Tmperii Romano- Gcrnìanici,h\[)^ìae res ,cura J. G. Kulpis , Argenlorali


1744- Giovanili Slainhauser, Commeii- I 685. FlorianusDallinian, Concilia Sa-
tationes ad Jo. Jac. Mascovi in Juris lisburgcnsia provineidlia et dioecesana^
^7f</'/«Vi eie, Salisburgi 1779. Diploma- Aiigustaei 788. Suppleto Lebmanni, ÈT/-
tarla sacra ditcatus Sijriae Viennae , slorine diplomalieac Hungariae, Fran-
1 706. Topographia lìJ. regni Hungariae, cofurti 709. Gabriele Sclnvedero, Jus
I

Viennae 1750. Giovanni Stliannat, Hie- publico fmperii Romano- G er manici, Tix-
rarchia Fuldensis: Corpus tradilionuni bingae 1707. De Vallemonl , Lcs elc'
Fuldensìum: Historia Fuldensi.s: Codcx niens de l' ou conlenanl De
histoire :

probatioinim historiae Fuldensis: Clien- chronotogie j De geographie. De l'hisloi"


tela Fuldensis beneficiaria: findeiniae re uiiiversclle. De blason, De medailles
litterariae sii'e j\Jonumenta Gcrmaniae, Jmperiales , Paris 1743. Giuseppe Ben-
Francofurti 729. Carlo Carafa, De Ger-
i ko, HJilkovia sive ejcplanatio antiqui E-
mania sacra Francofurti 164»: Germa-
^ piscopatus Milkoviensis per Transilva-
nia restauratasiib Gregorio Xct Lrba- niain olmi exporrecti, Viennae 1781,
no F III Pontificibus^ac Ferdinando II Giuseppe Giovanni Schlikenrieder,67iro-
imperatori, Aaveisae i63o, rara. Bal- nologia diplomatica, Vindobonae 1753.
dassare Postzmann, Conipendiuni vitae, Antonio Mari, De lege naturali posilio-
et miraculorum s. Leopoldi If^ Austriae nes in usum auditor ii Findobonensis^
rnarchionis, Keuburgo iSgi. Guglielmo Vieimaei767, Constituliones et decreta
Pex, Historiae s. Leopoldi IF, Viennae concinnata in pro^'inciali synodo Sali-
Austriaci 747- Vi è pure la storia di sua sburgcnsi, Salisburgi 1698. Gabriele Bu-
G&nomnixzìoaQ uegli Scriploies rcriu/i celiuo, Germania lopo-clirono-sleinina-
9.88 VIE VIE
tn-i^ranhìcn sncrn, et profana, Franco- op.varìorum, Basileae ?4^- Concilia i

filili ad Mo(Mium l 'iqq, raia. Gioigio Gernianiae collect. I. F. ScltaniKil.cl P.


l*ray, Annnles vetcrcs Hiiiiiioruin^ Ava- f.flcrlzlic.itn iS'./.,Colouiae Anj». Agripjii-

ria//, ci fliin^nroriiiii ah anno ante na- oaeiySc). Marcuardo Heigott, Gencalo'


(uni Cit li. { tur/I 2 I Oj ad post Ciirishun !^indiplomatica /4iigu<!(ac gcnlls Ilabs'
qqj, Clini (lissfrl,7linliislriricocrilicisJo<!, bitrgicae Viennae lySy: Monnnientcl
,

76 I. Aliai de Lt
AVv/or/V, Viinldboiirie r Aiignstae donins Anstriarac Viennae ^

A/onarclìic Pm^xienne, Lontlres 1788. 1700. Pietro Lainbecio, Commentario-


G\o\anniìjoc\ì\, Yarratiokif^loricainau- nini de Augusta Bibiiotlieca Caesarea
gnriitlonìs Al'icrli, et fsabellae Austriae Fìndohonensis,\f\ennaei665. Kollario,
1601. Corpus
yjrcltidiicuin, i\iìlvievp\ae AnaLcta Aloniimenloruni omnis aevi
j'uris riungarici, aut Stepliano de TVer- Findo/iouensis, Vindobonae 66 T. A. 1 i .

iocz Tyinaviae i'j'^i. Francesco Wa-


,
Tiioif, Blasonedella.UonarcliiaAuf Irla-
gner, llisloi in Joyephi I Caesaris, cuin ca, Noiiiubeiga 83 G. L. Freddy, De-
i i .

appendix usane ad paceni Baden^em, si rizione della cittù,sol/borglii e vicinanze


Viennae 745- Codex Epistolaris Ru-
i di /'lenna, \v\iSoo. — I dinloini di Vien-
dnlplii I Rom. Rcgis comment. illuslr. na riescono fecondi e piUoresclii, ma u-
Fiisti Rndulphiiii^el Acluaria Diploma- midi ed esposti alle inondazioni. All'ovest

tunt, cura. Mari. Gcrherli, Typis s. IJia- sorge il n)aestoso monte Ivalilenberg, no-
sianisi772. Jus metropoliticnni Mogiui' niato |)nre J(j>e|>hsberg da una chiesa ivi

tinnm, INlogunliaei 734 Fromageot, yf/«- eddìcata nel 1G28 dall'imperatore Ferdi-
iialrs da regne de iMarie Therese, Pd- nando li allorché vi stabdì un eremo di

lis 1775. Concordala ìialionis Gernia- camaldolesi, dislrulloda'turcbi nel 683; 1

nicae integra, varìis addilamenta illu- ina da questo monte Giovanni III re di

tirata docnmcntorum Francofurli


, et ,
Polonia, giunse in soccorso di Vienna da
^nn^. JMénioires pour servire ài' liistoire essi assediala e la liberò. Leopoldo I ri-

de la maison de Brandcbourg Berlin , costruì l'erejuo, poi soppresso e venduto


J 767. (iiovaimi Canzler, Z!r7Ì/ert« /i/^^o- da Giuseppe li nel 1780. Alsuddi Vien-
riquedcs afftiires politi(/ues et economi- na sono erte colline coperte di vigneti, e
nues de l Elccloratde Saxe, et des prò- montagne di vaste selve rivestite; all'est

vinccs Rennics, Leipzig i 786. Giovanni pianure sterminate. A mezza lega sud 0-

Heineccio, Elementa jiiris Germanici^ vest ilalla città è il bel castello imperia-
Venetiisi 7 5i. Scritti Germanici di di- le di Sclionbrunn. Sorge in riva al fiumi-
riilo criminale, Livorno 1846. iìleinorie cello Vienna, e contiene un bel palazzo
della guerra d' Italia degli anni 1848- imperiale, cominciato da Giuseppe I e
^()d'unveteranoaustriaco, yWUnoi'Ò^T.. terminato da Maria Teresa. E la resi-
Goargaud, La ballnglia di ffalerloo, denza ordinaria della corte durante l'e-
Kapoli i832. Antonio Cormastin, Des- state. Contiene pure un superbo parco

cription de la ville et residence impe- di animali, un orlo e giardino botanico


riale de f'ienne, et des ses Faubourgs, con ricca collezione di piante , che riu-
Vienne 1719. Giovanni Francolio, Re- nendo le più rare del globo, è la i.' della

rum praeclire ge<!larum, intra et ex- Germania. In questo magnifico castello

tra, et moenia iinuiitissiinae civitatis flsbò Napoleone I la sua stanza nelle due

/''j>«/jf/j?j?, Viennae Ilapliael Ilollbailer, occupazioni di Vienna, nel i8o5 e nel


saec. XVI. J. Eckel, Calalogiis Musaci 1809, ed in quesl' ultimo anno a' i4 ol-
CaesareiViiulobonensìs,Nuìnmorutnve- lobre vi si segnò la pace tra la Francia e
/e/f//;j,Vindobonaei779.GiustinoGoble- Y Austria , d\& Napoleone I ratificò Del

lo^ChronicorumVrbisLubecielalioruni, seguente gioioo, ed a'i6 parl'i per Pari-


V I E VIE 289
gì. Si crede d.i molti, che l'atlenlàto ili tale dell'Impero austriaco Vienna, in te-

Feilenco Slapd d'Ei flirt, contro la sua desco / 1 ien, in latino f^indolona^ sot-
vita, onde fu giustizialo, lo determinasse to quest'ultimo nome era il paese com-
ad accelerare la conclusione della pace. preso nella Pannonia superiore o prima
L'int[)avi(lo tedesco [)acalainente dichia- Pannonia, Imperocché nella guerra che
rò , essere slato suo scopo chiedergli la Augusto portò a'gepidi e a'dalmali del-
pace, iiidispensabde alla Geiuiauia, e ri- rilliria, le anni romane per la .'
volta i

cusando l'aviehbe ucciso, per riguardar- penetrarono nella Pannonia, e Tiberio


lo oppiessoie della pulna e del mondo, incaricato del comando di questa contra-
onde la sua morte essere necessaria al da, ne fece una provincia romana; quin-
bene dell' uoianilà. Le truppe francesi di i'\ugusto la divise in superiore e infe-
sgoud)rarono (|uindigli stali austriaci ne' riore, che poi prese nomi di Prima Pan-
i

tempi stabiliti, perdendo l'Austria 3 mi- nonia e di Seconda Pannonia, ed ebbe


boni e mezzo di sudditi, per le dure con- diverse suddivisioni. Inoltre la regione si

dizioni dell' accoi do. Indi Napoleone I, chiamò Noriciini Ripense, che compre-
fallo divorzio coll'imperatrice Giuseppi- se gran parte dell'Austria e del Tirolo,
na, per la suo sterilità, senza curaisi che estendendosi il IVoricuni Mediterrancitni

il matrimonio [)e'cattolici è indissolubile, verso l'Alpi. Abitata la contrada, in tempi


il quale lu!<avia il tribunale ecclesiasti- remoti, dagli Scurdiscie da'Taurisci, gau-
co di Parigi perchè noQ
dichiarò nullo ,
lesi d'origine, dopo la conquista romana
fu presente d parroco quando lo con- la parte occupala ora da Vienna fu per
trasse (nbbianio. Lettere di Napoleo- qualche tempo una stazione delle legioni
ne a Giitsejpina, Basila i834). Po- dell'impero, le quali la chiamarono Fla-
scia domandò ed oltenne in isposa l'ar- vìana Castra, Julìohona secondo Tolo-
ciiluchessa INlaria Luigia, bglia dell'im- meo, Ala Flaviana per talune antiche
peratore Francesco I, poiché l' arcive- ed anche Fabiana e Caesa-
iscrizioni,
scovo di Vienna, esaminato il processo rea. Alcuni attribuiscono la primitiva
del divoizio di Giuseppina, gli sembrò fondazione della città, che piti tardi ebbe
regolare. A II io caste! lo imperi a le, distan- il nome Vienna, a Lucio Flavio, che
di
te 3 leghee mezza alsud-sud-e^t da Vien- comandava nella Pannonia; ma propria-
na è Laxemburg, Lajiei/ibiirgnrìi nel- , mente non si ha nulla di certo su tale o-
l'antichissimo borgo conosciuto sino dai piniooe, né manca chi dice erroneo l'es-
I 276 sotto il noroedi Laxeudorf,che por- sersi appellala Juliohona, /'endtinn,Fla*
lòsiiio all'ultimo secolo. E' assai ben fab- l'iana, Flavia, i quali nomi non convea-
bricalo e contiene due palazzi imperiali, gono che ad altre città. 11 vero suo no-
uno costruito con gotica architeltura nel mepiìi antico è Fendobona, ovvero Via-
iSyy da Alberto III duca d' Austria, e dobona, il quale trovasi nell' itinerario

l'altro innalzato dall'imperatore France- d'Antonino e nella tavola Teodosiana os-


sco I, il quale vi passava una parte della sia di Peutinger. Nella notizia delle di-
bella stagione, ed è frequentato dal suo gnità dell'impero, è chiamala Vindoina-
nipote che regna. Racchiude un bel tea- na, e da Jornande, De rebus Gelli., è det-
tro, eil una cavallerizza, un giardino, ed ta Findoìnina. Nella vita di s, Severino
un [)arco di 2 leghe allraversalo dalla apostolo del INorico, scritta nel V secolo
Sclavaccha, il quale è aperto al pubblico. da Eugippo (2.° abbate del monastero
Nel castello vi è una fabbrica di carta, e che si fabbricò vicino a Napoli, ove i di-
conta ciica i eoo abitanti, pei ciò più as- scepoli del santo portarono il suo corpo
sai popolalo di Schonbrunn. quando fuggirono da'barbaii, e da dove
li luogo ove sorge la uobilissima capi* fu irasierito 10 detta ciUà) è denominata
VOI. xcix. '9
ò

290 VIE V I IL

Favinnes o Fiwiana; e nel XII secolo de'gcpidi, quando nel 5G3 calò in Italia
Fai'in o FaAana: alcuni credono final- chiamato da Narsete. Carlo Magno re de'
mente, che a poco a poco fosse detta Fin- franchi, dopo aver sconfitto e deposto
na^ fiena e /ienna, ma non è che una Tassinone duca di Baviera, nel 791 sog-
semplice congetturn. Dice \' Arte di veri- giogò quella parte della Pannonia ch'e-
ficare le dille, nella Cì-onologia storica stendesi dal fiume Ens a quello di Raab,
de'AIargravi, Duchlcd Arciduchi d' Au- al di là di Vindobonn, sin dove inseguì
stria, che \'t\ai[iia auticainenle contenuta i fugij;i[ivi abari o unni. Il suo figlio Pi-
nel rSorico, formava parte della l'aiinonia pino, nel 796 penetrò un'altra volta nel-
allorché divenne preda degli Unni {^r.)Q la contrada, e la spogliò di buona parte
degli Abari, significfindo il suo particola- degl'immensi tesori raccolti dar>li unni
re ialino nome di delMez-
Austria, /Mese nell'anteriori tremende scorrerie fatte in
zogionio. Separata dal fiume Ens in due Europa. Conquisi gli unni, il loro capo
parti, quella che trovasi al di qua di es- si recò in Aquisgrana a ricever il batte-

so soggiacque altre volte a' duchi di Ba- simo, ed a giurar co'suoi fedeltà e som-
viera, e l'altra situata oltre quel fiume missione a Carlo Magno. Questi mandò
era compresa nella Pannonia. Vindobo- nello spopolato paese degli avari colonie
na, pretende Castellano, risale probabil- di franchi e di altri popoli; disgiunse dal-
mente ad un mezzo secolo innanzi l'era la Pannonia 1' Austria attuale, e ne for-
corrente, ma non era che stazione roma- mò con essa una regione di confine colla
na mediocre villaggio quando Marc'Au- sua monarchia, e la congiunse alla Ba-
reIio,dopo l'inoltrala metà del II secolo, viera , col nome di Marca Orientale o
inseguì i marcomanni. Dominata da'ro- confine Pannonico, facendola governare
mani sino alia decadenza del loro impe- da speciali conti di confine ossia margra-
ro, colla Pannonia fu invasa e assogget- vi, quali difensori della Marca, per repri-
tala da' Goti e poi dagli unni , distrug- mere l'incursioni barbariche, Furono suc-
gendo la colonia (uilitare che eravisi for- cessivamente margravi Gontrano We- ,

mata, onde insieme ad altre fosse baluar- rinario, Alberico, Golfredo e Giioldo, i

do contro le orde barbariche. Verso il quali assunsero Margravi o


il titolo di

434 soggiacque a'rugi, popoli germani Marchesi della Marca della Baviera O-
della Pomerania, onde 1* Austria allora rientale. Continuando la contrada a far
chiamossi Rugiland. Stabilitisi gli Bruii parte de' possedimenti dt-gl' icnperatori
sulla riva del Danubio, Odoacre redi es- Carolingi, Lodovico il Germanico, 3." fi-

si, dopo esserlo divenuto nel 476 d'Ita- Lodovico I il Pio e i.° re di Ger-
glio di
lia, mosse guerra al loro re ^ il quale si mania, neU'Siy ebbe per sua parte la
rifugiò nella Pannonia presso Teodorico Francia Orientale col titolo di re. Egli
re de'goli o ostrogoti. Quantunque aria- regnò in Baviera, e Pialbodo margravio
no, Odoacre onorando la virtù, mosti d'Austria, non meno che i margravi che
benevolenza e rispetto per s. Severino a- gli successero, furono a lui soggetti. Nel-
poslolodeiNoricOjche abitava sulle spon- r883 i figli de' margravi d'Austria ecci-
de dei Danubio presso Vindobona. Ma tarono una guerra civile in Baviera con-
nel 493Teodorico, vinto e ucciso Odoa- tro l'imperatore Carlo III d Grosso, re
cre, divenne re d'Italia e la sua monar- di Svevia e dalI'SyS di tutta la Germa-
chia giunse fino al Danubio; mentre al nia, per averli privati della digmtà de'
di là dell'Ens posero sede i Longobardi, loro maggiori. Essi col favore delle tur-
i quali si dilatarono estesamente fino al- bolenze vi si mantennero; ed i loro suc-
la Pannonia, le cui terre cede agli ava- cessori, dopo aver ottenuta la conferm-j
li abari o uuni il re Alboino, viucilore Ui tal di^tiilàj vennero riconosciuti pria-
V I E VIE 291
cipi itnnipiliati dell'impero. Leopoldo l ba de'margravi d'Austria, alla qual chie-
\' /l/w^^trc, che vuoisi stipile de' mai'^^ravi sa fondò un capitolo di 2 canonici (Poi r

ereditari d'Austria, (u rivestito di tal di- la celebre abbazia di benedettini si fon-


gnità nel 9"?.^, da Etnico I V Uccellato- dò nel I 0B9, e s. Leopoldo III detto IV
re re di Germania. Leopoldo I discende- ne aumentò i ricchi possedimenti, anzi
va dal conte l'oppone, che fu padre d'En- ottenneda Pasqualell una bolla nel i i 1 3,
rico duca (Il Turingia e di Sassonia, man- colla quale il monastero fu dichiarato e-
cato nell' 886, mentre dilendeva Parigi sente dalla giurisdizione del vescovo di
contro normanni, e di Poppone succes-
i Passavia, e immediatamentesoggetto al-
sore al fratello nella Turingia, e poscia la s. Sede. Occupa il luogo d'una fortez-
deposto nell'Hq^. A c|ueslo Enrico na- za romana, e rinchiude un ginnasio, una
scevano dalla sposa Brunilde 3 figli, cioè bella biblioteca , un gabinetto di storia
Adalherto conte di Bamherga, che ven- naturale, una collezione di medaglie e uà
nedecapitalo nel ()o8 per delitto di ribel- giardino botanico. Io quest'abbazia Na-
lione; Adebaldo, che pet'i nei go2 nella poleone I tenne il quartiere generale nel-
guerra contro la casa di Worms; ed En- l'ottobre 180 5. Questo paese al di sotto
rico, che, rimasto estinto nella guerra dell'Ens, è nel circolo superiore del Wiea-
stessa, lasciava da Barbara sua sposa, fi- nerwald). D' allora io poi la regione se-
glia d'Ottone duca di S.issonia , due fi- guì i destini de' margravi, duchi e arci-
gli, cioè il conte Bertoldo e il conte Ot- duchi d'Austria {^^.), la quale fu il ba-

tone, maggiore de' quali fu padre di


il luardo dell'impero dal lato d'Ungheria,
Adelberto conte di Merlai decesso nel , e si aumentò progressivamente il loro do-
c)Ti4; di Poppone vescovo di Wurtz,bur- minio, finché giunse al più alto splendore
go o Erbipoli trapassato nel 961; e di
, e potenza, colla dignità imperatoria. En-
Enrico arcivescovo di Treveri, morto nel rico, I figlio e successore di Leopoldo F,

9G4. U-civano da Adalberto 3 figli, va- tenne la sua dimora nel castello di Melk,
le a dire Leopolilo 1 ì'Jllnstre, d'i ca\ par- e nella di s. Pietro depose il
chiesa
lojBertoldo, istituito margraviodi Fran- corpo di Coloraano martire, a cui co-
s.

conia contro i boemi; e Poppone II ve- struì una magnifica tomba, e poi fu se-
scovo di Wurlzbnrgo. Tale, giusta Ec- polto nello stesso luogo. Il margravio s.
card, Origin. Sajcon. praef., è la genea- Leopoldo III detto IV il Pio, addolcì i
logia de'margravi d' Austria, colla quale fieri costumi degli austriaci con saggi re-

però non s'accorda interamente quella golamenti, purificando la loro religione


del conte di Bual. Leopoldo 1 difese la con abolire molte superstizioni a cui e-
Marca che gli era affidata, e non soffrii ransi dati. Fu insieme pacifico e valoroso,
giammai che si attaccasse impuneruea- Seai ulò Enrico Vxoutro il padre, si fu per
te: Geysa re d'Ungheria
sicché essendosi vedere in quest'ultimo un persecutore a-
insignorito della fortezza di Meick, si po- cerrimodella Chiesa ede'Papi; tuttavolta
se in cammino contro di lui con un po- poi ne fece penitenza. Il di lui figlio Leo-
tente eseicito,e postolo in rotta sulle spon- poldo V
i4o fondò presso Vienna,
nel I

de del Danubio, si ripigliò la piazza. Al- in RIosterneuburg, la badia de Canoni-

tri vantaggi riportava sopra gli ungare- fi regolari d'Austria (^^.). Vuole il Ca-

si, a spese de* quali dilatò i confini del- stellano, che Vienna acquistò il nome che
l'Austria verso l'oriente. Leopoldo I fu porta, soltanto nel i i4o, perciò sotto il
dichiarato margravio ereditario nel 983 margraviato di Leopoldo V(che altri di-
dall'iniperatore Ottone 11, morendo a' i o cono IV) il Liberale^'fì^Wo di s, Leopol-
luglio 9gi> e fu sepolto io Melck, Me- do III detto IV, a cui e al fratello mag-
</t7c7'Hm,dicuiiipurleiòpiìi avanti, loui- giore Alberto II il Divolo , successe ucl
293 VIE VIE
ii36 nel margraviato d' Austria e nel i re di Bnemia e Ungheria, violentò le

ducato di Baviera, il fratello maggiore viennesi, e spogliò i monasteri de* suoi


Enrico 11 (\e[ìo Jochsaniergolt, il quale stali: sollevatisi gli abitanti di Vienna, lo

nel I i54 abbandonò il ducato di Bavie- costrinsero ad uscirne, e ritirarsi al cnm-


la, al fratelloila Coriado 111, ad En-
dato pò delle sue truppe, situato in poca di-

rico di Leone che glielo contrastavo qua- stanza. Pe'recliuni (btli contro di lui al-

le eredità patema e (|uesti per incien- ,


l'imperatore Federico 11, neliaSG fuci-
Ili^^o gli cedette l'Austria al di qua del- lato alla dieta d'Augusta, ma si rifuitò

l'Ens, che fin allora era stata soggetta ili comparire. Allora la dieta lo dichiarò
alla Daviera.L'imperatore Federico l,che in contumacia, decaduto dal dominio »le'

tullociò vide con piacere, con bolla d'oio suoi ducali; eipitsto giudizio fu applau-
etnanata a Ilatisbona a' l 7 settembre dito dalle [)rincipali città dell' Austria e
1 1 margraviato d'Austria in
56, eresse il della Stiria, che ne scoNSero il giogo. Nei
ducatoeredilario, alla presenza e co! con- i 287 l'imperatore recatosi in Austria, se-
seuso de'principali signori dell'impero. Il guilo dal re de'romani Enrico o Enzo di

nuovo duca Enrico II neh iSSaccompa- lui figlio maggiore, da (|uelIo di Hoeuiia,

gnò l'imperatore nella suaspedizione d'I- dal duca di Ijaviera, nonché da altri priti-
talia, ove pine seco lui ritornava nel 162, I cipi, entrò a Vienna senza incontrare re-

prendendo parte alla presa di Milano. In- sistenza, ed ivi rimase 3 uìcsi. Durante
di Enrico 11 stabili la sua residenza a il di lui soggiorno nella città, questa pò-
Vienna, formandone la capitale dell'Au- se nella classe di quelle imperiali e libe-

stria: prima dimorava in Rahlenberg.Era re, le die'uno stemma particolare, vi fon-


Vienna poca cosa prima di lui; ma le cure dònna università, e i.el partire ne allidò

che si diede perampliarla e abbellirla, vai- la difesa ad un governatore. Piidotloal-


sero a ridurla una delle principali città la condizione di particolare e di proscril-

di Germania. Morì nel I 177 e fu sotterra- lo, Federico 11 ritirossi a Neusladt, ove
lo nella badia de'benedeltiui scappuccia- passò circa 4 anni; indi profittando del-
ti di Vienna, ossia de'beneiletlioi scoz/.e- l'assenza dell'imperatore, allora nella Va-
si, ila lui fondata nel 1 i58. Gli successe glia, fece leva di truppe, e data battaglia
il Leopoldo VI detto V, che redu-
figlio agl'imperiali che si trovavano in Vienna,
un
ce dalla crociata di Palestina, collocò riportò su di loro vittoria. In seguito as-
pezzo della vera Croce nell'abbazia di s. sediò la città, e la costrinse ad aprirgli
Croce presso Vienna. Ereditò dal suo a- le porte: alcuni altri prosperi eventi fe-

mico Oltocaro I duca di Slin'a quel du- cero rientrare sotto la sua signoria la Sii-

calo per essere senza figli, e fu sepolto ria e la Carniola. Alfine, recatosi in Ve-
in s. Croce. 1 mioì figli Federico 1 il Cai- ron j a placar l'imperatore, gli riuscì di
iolico e Leopoldo si divisero il retaggio piegarlo. Però durante la sua assenza, il

paterno nel 94. ritenendo il i.° l'Au-


i 1 re di Boemia Venceslao IH trovò mo-
stria , e lasciando la Stiria al 2,° IMorlo do, per le corrispondenze che teneva in

Federico I nei 11 97 celibe e deposto in Vienna, d'intiodursi in essa e di render-


s. Croce, il detto fratello Leopoldo VI il sene padrone. 11 duca Federico li al suo
Glorioso.^ e denominato anche il Padre ritorno, anziché avventurare un assedio,
de'Chicrici, utiì al ducato di Stiria quel- preferì di venire a patti col nemico, e per
lo dell'Austria. Il suo figlio Federico 11 una somma di denaro lo fece ritirare,
il che gli successe, estese suoi
Bclli(0''0, i Qualche tempo prima di sua nitwte, fece
possedimenti alla Carniola, di cui èeapo- erigere la Carniola in ducalo, e l'Austria
luogo Lubiana, ed aggiunse a'suoi titoli in regno, ma quest'ultimo favo) e non eb^
quello di signore di Carniola. Guerreggiò be puato eiletto: a ciò si mosse l' impe-
VIE VIE 293
ratore Potici ico 11 nel I2/|'), per nver il dell' ullimo duca Ulrico IH , ir» prptjiu-
iliich respinto unnoiiibudi tartari Jiìon- dizio ile! proprio fratello Fdippo. Tro-
goli. M<\ perì a'i5 giugno is^Gin cou- vaiidosi vacante l'impero, i magnati di
seguenza della ferita riportala comhat- esso rivolsero gli occhi a Ottocaro li, tua
tendo contro gli nngari,senzci lasciar prò- egli rifiutò l'ollerta, contento de'suoi va-
le, l'iilliino inascliio dell'antica Cdsa di sii dontinii. Laonde il i

ottobre 1273
Baniberga, e fu tuniulato nella badia di fu eletto re de'iouiani, per conipromes-
s. Croce. Aspirò alla successione Oertru- so in Luigi il Sc^'cro elettore Palatino del
de figlia di suo fratello Enrico 1' Zi'////7/o Reno duca di Baviera, il di lui suoce-
e
duca diMedling,esposa d'Uladislao mar- ro Rodolfo II landgravio d'Alsazia, conte
clieseiii Moravia, figlio di Wenceslao HI d'Habsburgo e di Riburgo nella Svizze-
ra di Hoemia, attesoché feudi d'Austria i /vz, colle loro dipendenze, capo stipite dei-
e di Sliiia erano puramente femmuiili, la regnante augusta casa d' Habsburgo-
contrastati dalie sorelle dello zio. l'eiò Lorena, La stirpe di Rodolfo l traeva la
l'imperatore Federico II, bramoso d'ap- propria origine da Adalrico o Atico, ia
propriarsi sì ricca eredità, la pose in se- tedesco duca d'Alsazia, manca-
it^/i/cort,
questro, e a nome dell'impero ne affidò to a' vivi verso 690, da cui ei'auo di-
il

il governo ad Ottone conte d'Ebersteio. scesi: Alberto o Adalberto suo figlio mag-
Dopo aver Uliulislao soggiogato 1' Au- giore e di lui successore nel ducato d'Al-
stria, morì senza figli nel l'i.^J. Allora sazia, morto nel 722, il quale ebbe un
Enrico VI margraviodi BadensposòGer- fratello appellato come il comun padre,
Irude vedova, s'impossessò dell'Austria, dal quale si fa discendere la casa di Z^o-
e ne ricevè I' investitura da Guglielmo rena. Luilfrido I figlio maggiore e suc-
d'Olanda re de'romani, a raccomanda- cessoied'Alberto,trapassòpriuiadel769.
zione di Papa Innocenzo IV: visse poco, Luitfrido H di lui figlio minore, morì
e morto nel i25o, lasciò dal suo mairi- verso r8oo, col titolo di conte di Sund-
moiiio il figlio Federico d' Austria , più gaw. Ugo suo figlio minore ed erede nel-
tardi perito in Napoli collo sfortunato la contea di Sundgaw, cessò di vivere
Coiradino, l'ultimo degli nolienstaulfen neir837. Luitfrido IH suo figlio minore
della casa di Svevia sul patibolo nel , e conte di SundgaAV , mancò nell' 864.
1 268. Per tutto questo, Wenceslao IH re Luilfrido IV di lui 2.° figlio, e conte di
di Boemia, si adoprò perchè fosse duca Sundgaw, mancòa'vivicirca ilgio. Luit-
d Austria il proprio figlio Ouocaro mar- frido V suo 2.° figlio, era conte di 5und-
chese di Moravia quale recatosi nel
, il gaw nel 912 e nel 923: ebbe due figli,
ducalo ne cacciò Gertrude; indi per co- Luitfrido VI, che gli successe nel Suod-
lorire la sua usurpazione, sposò Marghe- gaw , e quello che segue. Gontrano il
rita figlia delduca Leopoldo VI il Glo- Ricco, 2." figlio di Luitfrido V, era con-
rioso,e vedova d' Enrico o Enzo re de' te iu Argovia nella Svizzera, e possesso-
romani, benché in età mollo avanzata; re di ragguardevoli terre in Alsazia e nel
però la Sliria fu data a Bela 1 V red'Un- Brisgfìw, e lasciò il seguente figlio. Kau-
gheria. Divenuto nel I253 Ottocaro re zelino o Laotoldo conte d'Alsazia, mor-
di Boemia, col nome d'Ottocaro II, non qqo. Radebotone, di lui 2.° figlio,
to nel
tardò a ricuperare la Sliria con 100,000 mancò a'vivi nel 1027. AVernero I il Pio,
uomini, sbaragliando gli ungari nel 1260; 3.° figlio di R.a(lebotonc, fu il i." conte
indi ripudiando Margherita, in onta al d'Abiburgo in Argovia, il cui castello e-
divieto pontificio, sposò Cunegonda ni- rasifondalo da Wernero suo zio vosco-
potè al re ungaro. Lilanto il re di Boe- vo di Strasburgo, come dissi descriven-
mia ereditò la Carinlia, per donazioue do quel cautone svizzero, nel ricordato
294 V 1 E V I E
articolo, in cui sono molte notizie degli dichiarato Oltocaro II ribelle dell'impe-
Habsburgo: morì nelioQG. Gli successe ro, autorizzò Rodolfo I a far leva di trup-
il figlio Ottone nella contea d' Abshurgo pe ad oggetto di perseguitarlo come usur-
e landgiaviato d'Alsazia, ucciso 1*8 no- patore dell'Austria. Nel 1275 Rodolfo I
vemhrei i i.WeineiolI diluifigtio mag-
i marciò alla testa del suo esercito, prece-
gioie, ed erede nella contea d'Absburgo, duto dal figlio Alberto colla Croce inal-
e d' Adalberto suo zio nel landgravialo berala, ed al grido di C/im^ffs degl'im-
d'Alsazia, viveva ancora neh 167. Adal- periali. Inutilmente avendo intimato al
berto I o Alberto il /ì/cco successe a Wer- re boemo di abbandonar l'Austria, la Ca-
nero II suo padre nella contea d'Absbur- rintia, la Stiria, si venne a sanguinosa
go e nel landgraviato d' Alsazia, morto battaglia, e Oltocaro 11 la perde colla vi-

neh 199. Rodolfo I \' Àulico e il Pacifi- ta. R.iferisce VArle di verificar le date^
co, primogenito del precedente, e di lui che prima di quest'avvenimento, intimo-
erede nella contea d'Absburgo e nel land- ritosi Oltocaro II avea restituite le prò-
graviato d'Alsazia, mancò nel \2Zi. A- vincie occupate, e la pace fu consolidata
dal berlo li il Saggio, primogenito di lio- con doppio matrimonio fra' di lui figli e

duìfo le di lui successore, morì nella cro- quelli del re de'romani. Tuttavia non fu
ciala di Sii ia verso il 240, lasciando dal i molto durevole, poiché il re boemo, isti-

suo maritaggio con Edwige, figlia dUI- gato dalla moglie, nel 1278 ricominciò
rico conte di Kiburgo, 3 figli maschi e la guerra, e vi restò vittima a'26 agosto

3 femmine. I maschi furono, Iiodolfo li presso Marchfeld ; onde il primogenito


landgravio d'Alsazia, conte d' Habsbur- Weuceslao IV si alfrellò ad accomodar-
go Kiburgo, che divenne imperato
e di si col vincitore, col trattato d' Igiau, ri-
re col nome
di Rodolfo 1, Alberto cano- nunziando alle paterne pretensioni. Inol-
nico di Basilea e di Strasburgo mancalo tre R.odolfo I volle quietare gli altri due
neliiSG, ed Arlmanno: le figlie furono, competitori, rispetto all'Austria, cioèMai-
Elisabetta moglie di Federico conte di nardo conte del Tirolo, marito d'Agne-
Zollern e burgravio di iVorimberga, Cu- se sorella di Federico di Biden duca
negonda, ed N. che si fece domenicana. d'Austria, decapitalo a Napoli, ed Enri-
Rodolfo 1 fu riconosciuto da Papa Gre- co Vllliislre margravio di Misnia e ma-
gorio X, che ne avea promosso l'eleva- rito di Costanza sorella di Federico II il

zione, e da tutta l'assemblea di Francfort Bellicoso: il i." ottenne in compenso il


con plauso; ma Oltocaro 11 fu il solo Ira' ducato di Cariulia colla marca di Tar-
principi che gli ricusò omaggio, quantun- vis, e stipulò il n:^trimonio di sua figlia
que l'avesse avuto a prefetto delle regie Elisabetta con Alberto, al quale Rodol-
scuderie, e ricevuto notevoli servigi nel- foI suo padre destinava l'Austria ; il 3.°

la guerra contro 1' Ungheria. Pertanto ebbe in pegno la città imperiale di Mul-
Rodolfo I Augusta fece ci-
nella dieta d' hauseu in Turingia confermandogli il ,

tare il re di Boemia, mosso dalle quere- paese di Pleisse , che conteneva la più
le che gli siali dell' Austria gli aveano partedel principato d'Alteinbuigo.Q ni n-
dirette sulla tirannide che il medesimo di l'imperatore otlenne per acclamazio-
esercitava in questo paese. Sdegnando Ot- ne dalla dieta d'Augusta, a'27 dicembre
tocaro 11 d'intervenirvi, inviò i suoi am- 1282, di confermare a'suoi figli Alber-
basciatori, i quali non conlenti di prote- to I e Rodolfo ducati d'Austria e di Sti-
i

stare in di lui nome contro l'elezione di ria, e la signoria di Garniola , de* quali
Rodolfo 1, si dillusero in discorsi oltrag- stali l'investì insieme. Alberto 1 nel prin-
giosi alla sua persona. Sdegnatasi quindi cipio dell 283 si recò in Austria, e f;i ac-
la diela, li scacciò iguoaiiuiosameute, e colto con grandi acclamazioni. Morto l'ini-
e

VIE VIE 297


peratoie Rodolfo I, la città di Vienna si pero (/^.), i quali f^li preferirono Enrico
ribellò contro Alberto I, e gli cbiuse in VII di Luxeiuburgo. Questi morto nel
faccia le porle; raa e^li la soggiogò in ca- i3i3, Federico I nuovamente concorse
pò a qualclie mese, intercettandole vi- i al trono ioiperiale, tna ebbe a competi-
veri. INel i2r)2 il duca concorse, con A- tore Lodovico V il Bavaro, die una par-
dolfo di [Nassau, alla successione dell'itu- te degli elettori elesse, mentre l'altra no-
pero, senza risparniiareeccitamenli esoru- minò il duca d'Auilria, il quale tosto fu
ine per acquistarsi i sulliagi degli eletto- messo bando dell'impero dall'emulo,
al

ri; ma la sua potenza avendoli posti in e fra'rivali si ruppe guerra. Li generosi-


sospetto ,
gli preferirono Adolfo. Questi là di Federico I , che si restituì prigio-
in Oppenheim die'ad Alberto I una nùo- nierodi Lodovico V, non polendo sodJU
va investitura dell'Austria, colla confer- sfare alle convenzioni fitte quando fu
ma di tutti che precedenti im-
i privilegi i vinto e preso, disarmò la sua collera, e
peralori aveano accumulati su questo concluse in Monaco a'5 settembre 1 322
ducato. Intanto manovrandosi la deposi- un trattato meno oneroso del .° Per esso r

zione di Adolfo, nel 1298 dedoitivamen- fu convenuto, che governerebbero insie-


te si decretò nell'assemblea degli elettori me l'impero; se non che gli elettori e gli
ede'priucipi contrari, tenuta in Vienna, stati trovarono sigiavi dilQcoIlà nell'e-

cli surrogargli Alberto I;quindi aduna- secuzione di laleaccoraodarnento, cheda-


lisi in Magonza , a' 2 3 giugno deposero va loio due capi, chesidovèabbmdonar-
solennemente Adolf j, ch'eravi presente, lo. Federico I restandone persuaso, si eoa-
eleggendo in sua vece il duca d'Austria, tentò per amor della pace del solito tito-
Segu'i battaglia tra'due rivali a'2 luglio lo di re de'romaoi, del quale non fece uso
successivo, a Gelheim presso Worms, ove se non in qualche rara occasione e di pò-
Adolfo restò ucciso, lasciando Alberto I co riguardo, non che di qualche diritto
nel pieno godimento del trono imperia- onorifico, prerogativa da lui goduta sino
le. Alberto I durante il suo regno non si olla morte, avvenuta nel castello di Gut
occupò che di progetti d^ograndimento testein nel territorio di nei 33o Vienna i

per la propria casa; e mentre nel i3o8 tumulato nella certosa di Maurbach da
voleva invadere la Misnia e la Turingia, lui fondata. La moglie, Isabella d' Ara
e voleva assoggettare parte degli svizze- gona, vero modello di coniugale amore,
li, in questa spedizione venne assassina- lauto lo pianse, che ne perdette la vista
to ili." maggio in un battello, passando e dopo circa 6 mesi lo seguì nella tomba
la Pieuss, da Giovanni suo nipote figlio Dopo altri, nel i358 divenne duca Ro
di Rodolfo suo fratello landgravio d'Ai- dolfo IV V Ingegnoso, di sopra celebrato,
sazia, coadiuvato da alcuni gentiluomi- tinitamenle a' suoi fratelli Federico. Al
ni; in vendetta di non poter riavere il berlo e Leopoldo, principi che furono
patrimonio paterno, di cui era tutore. Il primi ad assumere il titolo d'^rc/f/«c^
di lui figlio e successore Federico I il senza però che alcuno de'loro stati aves
Bello, nel ducato d'Austria, non meno se il nome d' Arciducato. Al tempo lo
che nella contea d'Absburgo e nel duca- ro, avendo Alberto IV conte di Goerg le

to di Stiria, aspirò alla successione ezian- gali nel i 364


duchi d'Austria propri
a' i

dio dell'impero, che gli meritava il suo dominii, fra cui Irovavasi qualche parte
carattere amabile e generoso; ma le ree della Carniola furono essi totalmente
,

qualità del padre, e il risentimento de* congiunti air.\ustria,egualmenteche l'I-

molli mali che la di lui avarizia avea ca- stria e Moettling, che s'incorporarono al-

gionali alla Germania, la vinsero negli la Carniola, e col titolo a questa di du-
auimi degli Elettori del s. Romano Ini* calo. Nella guerra civile, insorta tra' fra-
29r) V I E V I E
telli Leopoklo IV ed Ernesto W Ferro, ispogliar l'imperatore fratello della par-

ne! principio del secolo XV, il r." fece te ch'era^li toccata. Nel i4^33 pose l'as-

troncare capo a 36 cittadini di Vienna,


il sedio a Vienna per terminare la conqui-
che aveano preso le armi contro di lui. sta dell'Austria interiore; ma accorso ia
11 loro nipote Alberto V nel 1/^3^ succes- aiuto di Federico redi Ijoeraia. li-
111 il

se al suocero imperatore Sigismondo, ne berò la piazza, dopo aver costretti colla


regni di Boemia e d' Ungheria (^.), ed sola sua presenza gli assedianli a ritirar-
anche nel!' impero col nome d'Alberto si.Morto poi Alberto VI in Vienna a'3
11, restando nella casa d'Austria l'impe- dicembre di detto anno. Federico IH e-
ro, al modo notato in principio. Nel suo reditò i suoi slati. Indi cessando di vive-
figlio Ladislao, nel 14^7 si estinse il i.° re Sigismondo nel i477» ebbe la contea
ramo de'duchi d'^u9/nrt della casa d' Ab- del Tirolo e gli altri suoi stati. Tutta-
sburgo, ricadendo i possedimenti nella volta fu in procinto di perdere l'Austria,
linea Alhcrliiia-Sliriniia di Federico III cui Mattia re d'Ungheria, col quale era
giàimperaloredal 44o,come ducad'Au- 1
entrato in ruggine^ corse tutta da con-
stria Federico V, il quale eresse nel 453, i quislaloresino a'confini della Baviera; né
qual capo dell' impero, in Arciducato potè egli salvarla che con un trattato as-
l'Austria , donde il titolo d' arciduchi e saigravoso di pace. R.0II0 questo, nel
arcidncJiesse a tutta la serenissima fami- \^'Òl\ il re Mattia co'suoi ungati s'impa-
glia, e vuoisi che ili.° a portarne il titolo dronì di Vienna, o meglio nel i." giugno
fosse il di lui figlio ^Massimiliano 1. In pari i4t>T', tiove stabilì la sua corte, e nel se-
tempo Federico lil concesse agli arcidu- guente anno compì la riconquista del-
chi il diritto di crear conti e nubili, d'isti- l'Austria, e la conservò sino al 1490^ fi-
tuire pedaggi, d'impor taglie ec. Da quel- poca di sua morte in Vienna. Allora Fe-
l'epoca in poi l'arcitluca d'Austria diven- derico 111, eh' era stato costretto per 5
ne il I. "personaggio dell'imperodopo l'im- anni a condurre una vita errante, con so-
peratore, al quale non si reputava inferio- le So persone di seguito, si restituì a Vien-
re,sebbene come membro dell'impero na , e fece rientrare l'Austria sotto il

riceveva da lui l'investitura. Infatti l'im- proprio potere con tanta più agevolezza,
peratore era obbligato ad eseguir questa in quanto che non eravi più alcun nenti-
ceremonia entro i confini del!' Austria, e co che gliene disputasse la proprietà, fi-
l'arciduca l''incontrava a cavallo, vestito gli prese per divisa le cincpie vocali : A.
regalmente, con in mano il bastone del E. O. U. che così spiegava: Ansliiae
I.

comando capo una corona ducale


e sul est imperare Orbi Universo. Federico
ferma in un berretto
fiegiala di rosoni, e III aumentò la grandezza di sua casa, e

a due punte affrontate e sormontate da la rese la più ricca e più possente di Ger-
una Croce simile a quella della Corona mania. Imperocché, moi to nel i493, gli

Imperiale (P'.).Fei\enco III,dopo la mor- successe,anche nell'impero, il figlio Mas-


te del nipote Ladislao, volle impadronir- similiano I, che avea avuto la ventura di
sisolo dell'Austria, ma Alberto VI il Pro- ottenete in isposa la più ricca ereditiera
digo suo fratello, e Sigismondo di lui cu- d'Europa, cioè Maria unica figlia di Car-
gino conte del Tiralo (sul quale occorre lo il Temerario duca di Borgogna e
notare l'avverlenya riferita nel volume conte di Fiandra, ossia de' Paesi Bassi
LXXXIII, p. 23 i), si opposero a tale u- (/'.), dal qual matrimonio nacquero Fi-

surpazione, e lo costrinsero a dividere con lippoil Beilo, e Margherita sposata a


essi l'ei edita del loro congiunto, l'ero Al- Carlo Vili redi Francia colle contee
berto Yl s'inleslòdi possedere inteioTar- d'Arlois e di Corgogua per dote. Ancor
cidncato d'Austria, e prese l'armi per più fortunato Filippo il Bello ,
pose il
V I li VIE 297
colmo filln pntonzH (li sua cfna, pnirliè nel ppio, rinforzato nel corrente iBHo diil-

1 4<)<> sposò Giovanna la Puzza eitn\i\\o rnnperatore die rrgna. lì, siccome non
ra universaledell'imniensa nioiiarcliia di potè condursi a lìoina perla Corounzio-
Spcigna (^^.), di cui col nome di Filippo ne d' fiiìpcratore. (/ .), conlraslalogli il
1 divenne re: dal loro coniugio nacrpuio passo dalla repubblica di Venezia e dal-
li potentissimo imperatore Carlo V, che la Francia, per voler portar seco 1' eser-
formòla linea austriaca di Spagna, eFer- cito, allora ingiunse a tutti gli stati dt^l-

dinando I, allro loro liglio continoò (piel- 1' impero di conferirgli il titolo d' linpe-
la d'Austria, poi redi Ijuemia, tlUnglie- r(-z/o/((/'.)/'owrt/?oe/f/to, altrimenli do-
ria, de'romanifinalmente anch'esso ini-
e vea portar quello di Br. de' romani, pri-
pei atore (cioè dopo l'abdicazione di Car- ma della coronazione del Papa; titolo cui

lo V, della (jtiale essendosi pentito, e ipie- assunsero sem[)re dipoi i suoi successori
sti lentanilo invano ilal fratello Ferdi- all'istante della loro esaltazione, e Giulio

nando 1 die abdicasse il trono imperia- Il approvò tale delerminazione. Non ba-
ie, con ciò indeboh il vincolo che duvea stando a Massimiliano tanta potenza, I

unire idue rami della comune casa. Dal- nella vedovanza vagheggiò il [)Ontificato:
lora in poi cominciarono a riguardarsi perciò ne'suoi diplomi prese il titolo di

l'un l'altro con occhio di gelosia, o alme- Poiitifcx Muxinitis ad imitazione de-
,

lio a non pii^i rifonilere due racni iiisie- i gl'imperatori pagani (su di che va tenuto
Die loro interessi), restando sempre nel-
i presente il dichiaralo ne'vol. LI V, p. 1 oG,
la sua discendenza coll'impero i detti rea- LX, p. i3 i, LXX, p. 67). Egli introdus-
ini. Tornando a Massimiliano I, nella die- se pure nella cancelleria ititperiale qud-
ta di Worms, dopo aver vinto in certa- lo di re diGermania. Sotto il regno di
mesingolare il gentiluomo francese Clan- Massimiliano I, in Germania s'istituiro-
diodi Cattrè, ch'eravisi recaloa dislìdare no le Poste per le Slmile (f''"-)j e Vien-
tulti gli alemanni, istituì a y"/77//(/('/7 sul iia iliveniie la stabile resideriza abituale
Meno una camera imperiale per demde- delia casa d'Austria, e perciòeziandio del-
le sovranamente lecpieslioni ci vili che in- r im[)eratore sovrana di vasta monar-
,

sorgessero tra gli slati dell'impero, e gin- chia, che le vicende de' tempi assai sue-

dicare di tulle ([udle cause criminali che cessivanienle ingrandì. Piegnando Ferdi-
si potevano considerare come alleile al nando I gravissimi avvenimenti cambia-
inantenimento della pace pubblica. Que- rono la (accia di Germania nel politico
sta camera fu poscia trasferita a Spira e e nel religioso, per l'eresia òq Liilcrani
india // >/s/rt/" (/'.), ove ha sussistito (/'^'.)ede'Pro?e5^(7«//(/^.).e peresseremi-
sinoali 806. Indi Massimiliano I nel 5oo i iiacciata pure da'turchi. lm[)erocchè fino
per morte di Leonardo, ultimo conte dal suo avvenimento all'impero di Tiir-
tli Go/'/r/rt (/^.), entrò in possesso di (pie- cìiìtt,\\ potentissimo Solioiano II avea
sta contea, tanto in forza degli antichi profittato della fatalissima rivalità di
pallidi famiglia, come ancora per la pre- Francesco I re di Francia e di Carlo V
logativa dell' imperiai sua dignità. Da imperatore, per rivolgere lesuearmicon-
quell'epoca in poi questa contea princi- Irò l'Europa: erasi impadronito di Dei-
pesca sempre soggetta alla casa
restò grado, baluardo del regno d' Ungheria;
d'Austria. Nel 5o .sull'esempiodellaca-
I I avea tolto all'oidine gerosolimilauo l'i-
inera imperiale, stabilì nella sua COI te uu sola di Rodi, baluardo della cristianità;
consiglio permanente pe'suoi stali eredi- avea preso e ripreso più volte Buda, ou-
tari, e gli affidò l'esercizio delle sue ri- de l'Ungheria eia Croazia erano rimaste
serve imperiali. Questa è la i." originedel sem[)re aperte alle correrie miisulmatie;
cousiglioaulicodell imperatore e dcH'im- e le discordie di Fciduiando 1, e di Giù-
5

29B VIE VIE


vanni Zfipoiski vaivotla di Tran<il?ania il conte P<il->lino del Reno, ed il forte e-
pretendente al trono ung^rese, e protei- sercilo condotto per soccorrere la sua ca-
to da Solimano 11, mossero questi a pre- pitale, I, composto di te-
da Ferdinando
sentarsi a' i3 setteml)ie (altri dicono a' deschi, boemi e moravi. Il re avea domaa-
27)1529, alla testa di circa 200,000 no- dato l'aiuto di Papa Clemente VII, che
mini, alle porte di Vienna. Ferdinando ti'ovavasi in Bologna per celebrare la du-
J, favorito da pioggie abbondanti, avea plice coronaziotje del fratello Cai lo V;
avuto il tempo mettere 20,000 uomi-
di mail Papa che giù nel i 526 gli avea man-
ni in citt.à, e di approvigionarla. La di- dato 5o, 000 scudi, non era allora in grado
fesa fu viva e valorosa ,
quanto era ar- d'aiutarlo, pel patito tremendo sacco di
dente l'attacco: i soldati veterani speri- /vj//Z(7, operalo barbaramente dagl'impe-
ruentatinelleguerredi Carlo V, ed un'ar- riali, per cui Carlo V pubblicamente in

liglieria ben servita, permisero al gover- Bologna innanzi di ricevere la Corona


natore della città conte Salm, di arresta- /''e/TC(7(^.), formalmente riprovò le sed-
ie per più d'un mese il feroce sultano, leraggini iniquissime da essi commesse,
avvezzo sempre a veder soccombere le come rilevai anche nel voi. LXX, p. 49-
fortezze sotto i suoi colpi. Intanto la sta- Tuttavolta, il Papa, gli concesse le de-
gione rendevasi sempre più contraria, i cime ecclesiastiche e altri sussidi!, scris-
viveri mancavano a'turchi; le campagne se premurose lettere a que' popoli inco-
devaslate non olFrivano più risorse; i sol- raggiandoli alla difesa, a mezzo del nunzio
dati turchi soccombendo alla fame, spi- apostolico Vincenzo Pimpinella, promul-
ravano nelle trincee. Quarantamila di gando con bolla a tutto il mondo pienis-
quesiijO secondo altri 80 mila, erano già sima indulgenza a tulli quelli cbeaves-
periti, in guisa che Solimano II fu ob- sero somministralo denaro o milizie,
bligato di levar l'assedio e ritirarsi a' 1 Giunta poi in Dulogna la lieta notizia
ottobre. Tale però era stata l'ammira- della fuga del turco, nell' ultima dotne-
zione del sultano, proteggitore delle bel- nici d'ottobre, in rendimento di grazie
Jearli, che gli avea ispirai* l'aspetto del- a Dio, per la liberazione de' cristiani da
la sontuosa basilica di s. Stefano, che a- sì fiero nemico, il Papa tenne splendida
vea dato ordine a'suoi cannonieri, di ri- cappella pontificia in s. Petronio. Sebbe-

spellarequestostupendomonuraentodel- ne Solimano 11 fosse tornato a Costanti-


la gotica architettiwa. Nondimeno, già nopoli e mostrasse non aver forze baste-
notai, resloalquanlodanneggiato.il con- voli a continuar la guerra; non ostante
te Salm fu denominalo SaL'alore di il temendosi che volesse vendicarsi degli un-
lienna contro i turchi, ma avendo poi garesi, e danneggiare principi cristiani,i

scelto a sua tomba la chiesa delle Doro- a' quali avea giurato odio e sterminio, a*

tee, questa vennein tristi tempi cambia- io dicembre il Pa[)a e Carlo V raccol-
ta in un magazzino del monte di pietà! sero a consiglio ministri più abili, onde
i

Disse in proposito la Civiltà Cattolica: prevenire qualunque invasione, nella qual


» La maledizione di tali tempi non può circostanza valenti oratori rappreseuta-
più rinnovellarsi nell'Austria". La stella rono la necessità d'una lega difensiva per
e la luna falcata collocata per memoria liberare la cristianità da'minaccianli pe-
sul culininedellalorrecampanaria, fupoi ricoli; pertanto fu nuovamente esortato
rimossa da Leopoldo I per sostituirvi il Culo V a cooperare alla pace universa-
gloiioso vessillo della Croce, in memoria le. Laonde a'2G gennaio i53o Carlo V
dell'altra liberazione di Vienna deli 683, ordinò a Cesare Maggi napoletano, coo-
come dissi più sopra. Contribuì alla ver- dolliere dell'imperiali milizie italiane, di
gognosa e precipitosa rilirala de'luichi, marciare contro il turco pon grosso eser-
V I E V I E S9()

ci(/», qiidlora lentasso ritoinare soUo al- ecclesiastici, nrci vescovi di Dlagonza, di
lo lUiii-iì ili Vienna. Del (in (jui accenna- Colonia , di 7 ra'cri, si presentarono di-
lo, in buona p;ìt-le, i(n[M)rtanli nozioni si poico'loro sigilli, come arcicancellieridel-
legi;'ino nella Croiuim di Clciitiuift'. 1^ [[ l'impero, e il re de' romani li [>assò loro
e Carlo f^, illustrala dal cav. Giordani, al collo. Per non trascurar nulla dell'an-
massime con notizie bil)!io;^ra(i(:!ie a p. liclie usanze, fu arrostito nella piazza ad

1 7 e 3 I delle Note. Solo rioordeiò : f^e uno spiedo di legno, un bove infircito di
sirgc de la vdlc. de J'^icivit: cu Autriclie molli altri ani iiìali. Ne fu deposto un bra-
temi par l'Emperciir de Turqute cu no sulla mensa del re de'romani, e il re-
i529, Anversi52Q. Ulloa, Fila del pò- Massimiliano II ac-
sto lascialo al popolo.
tciitissimo e chrislia/iissinioimperatore cordò a'proteslanli dell'Austria h liber-
Ferdinando /, nella quale i'eugoiio coni- tà di coscienza: da IMaria figlia di Cailo

prese le guerre d Europa, comniciaiido V ebbe i5 figli, fia'(juali gì' immediali


ilali 'il'] fino al 544iVenetia 565. Dol-
\. i successori Rodolfo 11 e Mattia imperato-
ce, Vita di Ferdinando I imperatore, ri, ed Anna maritata a Filippo II re di
ìii'lla quale sotto bra'ità sono l'historie Spagna, figlio ed creile di Carlo V. Il di-
dal i5o3 insino ali5G^, Venetiai 566. ritto di primogenitura nella casa d'Au-
A Ferdinando I nel 1 564 successe '' '"'" stria, pare siasi stabilito sotto Massimi-
glio Massimiliano II, nato a Vietala, già liano Il , non avendo avuto suoi figli i

eletto re devoniani da'24 novembre


fin cadetti veruna parte alla sua successio-
1 56'2, ed alla presenza del padre inco- ne. Divenuto nel 6 2 imperatore Mat-
I I

ronato contro l'uso a Franciorl a'3o del- tia, esovranodell'Austria, restituì a Vien-

lo stesso mese. In questa ceremoniii non na la sede imperiale, che Rodolfo 11 avea
fu odimessa alcuna delle formalità pre- fissalo a Praga. Mattia volendo limitare

scritteda Carlo V nella bolla duro. L'e-


1 r eccessive concessioni falle dal fratello
lettore iì\ LI randebtirgo ,cuinc gì ande cop- Rodolfo II a'proteslanli boemi, questi in-
piere, montalo a cavallo si recò a pren- sorti diedero principio alla guerra de'3o
dere da una mensa i(nbandila in mezzo anni, coWa ribellione de'?, 3 maggio! 61 8,
alla giau piazza, un bacino d'oro ed una in cui dal palazzo di Piaga giltarono dal-

salvietta; ritornò to:»to nella sala del fe- la finestra ministri cattolici, senza die
i

stino e presentò da lavarsi all'unperato- ne ricevessero alcun male, certo per di-
re e al re de'iomani; la salvietta e il ca- vin prodigio. ]Nel 1619 a'20 marzo suc-
vallo furono poi consegnali al conte di cesse a Mattia il di lui cugino Ferdinau-
Zollern , cui appartenevano per aulico do II, che avea adottato per successore,
diritto. L'elettore di Sassonia, come gran cedendogli le corone di Boemia e d* Un-

maresciallo , sab pure a cavallo, e cor- glieria, mentre era arciduca di Gratz, e
se a prender una manata d'avena em- duca di Carinlia, Carniola, e Stiriadi cui
piendone uno staio d'argento. Lo staio e è capitale Gratz. Ma eletto imperatore a'

il cavallo furono rimessi a Federico di 28 agosto di detto anno, si opposero gli

l'appenheim vice-granniaresciallo. L'e- stali di Boemia, rivocarono quella da es-

lettore Palatino, come gran maggiordo- si fatta nel 1617 di lui a loro re, ed eles-
mo, si l'eco a cavallo nella cucina, prese sero Federico V elettore Palatino del
due piatti, ritornò nella sala della festa, Reno, capodel parlilo protestante in Ger-
scese di cavallo, imbandi i piatti sulla la* mania. Questo servi di nuovo alimeulo
vola dell'imperalore, mentre l'elettore di per la guerra già cominciala. In quel-
Sassonia gli presentava un grosso basto- la ostinala, fiera e sanguinosa guerra,
ne. Il cavallo e i piatti d'argento furono tlie alterò e travolse vieppiìi le condizio-
dati ul vicariu del Palaliuo. 1 lieelellori ui icligiuse e civili UelJu Geruiuuiu, ijuau-
3oo VIE VI E
do la lega proleslanle minacciava d'ali- prinripali di Vienna, parte sbigottiti del-
battere e sbarbicare dall'Ens all'Elba o- 1avvenuto e timorosi ili peggio; parte, ed
gni vestigio <ii fede cattolica, si videro in erano più, segretamente collegati co'ri-
i

quelle nobili e generose nazioni alti si belli, pressavano Ferdinando 11 di veni-


magnanimi e prodezze sì grandi, e sfor- re a patti co' luterani e altri eretici , o
zi così costanti, che meritarono agli ale- d'abbandonar la rocca e ritirarsi in si-
manni callolici la gloria e il nome d'eroi curtà nelle più interne provincie. L'im-
cristiani. Imperocché i cattolici doveano peratore perì) conobbe, che s'egli uscisse

resistere all'imptjto di c|uasi tutte le set- di quell'ultimo rifugio, d trono imperia-


tentrionali provincia, e alle simulazioni e le Sarebbe sovverso dalla foga ereticale,
alle frodi e a'tradimenli di tutti i vili e e la parte cattolica vinta e contrita in
felloni che nelle terre cattoliche in occul- tutte le contrade alemanne: Uonde rac-
to parteggiavano co'lulernni, e in mille colta ogni virtù al cuore , e in tanta di-
guise ponevano ostacoli al generoso ardi- sperazione di cose, levato l'animo a con-
mento de'saldi e costanti loro fratelli. Ma fidenza in Dio, raccomandandosi a un
per saldi e costanti che stati fossero, a- Crocefisso, esorlò i rappresentanti della
vrebbero didicilmente potuto tener fron- cillà a più generosi consigli, e protestò di
te alla piena della lega luterana, dipoi ca- Voler sostenere e difendere la fede e l'im-
pitanata dal fulmine di guerra Gusta- pero sino all'ultitna goccia del suo san-
vo li Adolfo redi S\'czia (^/^.),&e l'invit- gue. Intanto quella notte vigilò prostra-
ta casa d'Austria coll'autorità e colie for- to dinanzi alla s. immagine del Crocefis-
ze imperiali non vi avesse opposto contro so, scongiurando le divine misericordie a
quel valido argine, che ad onta dell'urto voler proteggere qucll' ultimo baluardo
gughaiilo e violento, non crollò né si della Chiesa cattolica in Germania, ne
scosse; sebbene pressoché sola sostenne permcllesse il trionfo de'suoi nemici. E'
<|uella lotta sì lunga e gloriosa, contro tradizione costante, che il Ciocefisso gli
il protestantismo incarnato nella furiosa rispondesse chiaramente: Ferdinando,fa
lega svedese. A tanta resistenza inveleni- cuore, ch'io non t' abbandonerò. Tutti i

ti i luterani tedeschi, attizzarono gli altri jiarlicolari di quel memorabile fatto so-
eretici ussiti, luterani e calvinisti boemi, no per minuto narrali dal eh. eav. Fe-
i (|uali congiunti con altri protestanti se- derico Harler, nella dotta e accuratissi-
diziosi ungheri, slesiain, moravi, auslria* ma che ha pubblicato di Ferdi-
storia
cidell'Auslria superiore è transilvani, fe- nando Sciaffusa nel i854- In essa
II, in

cero sotto la condotta <lel ribelle conte si narra, essere stato divisamento de' ri-

Enrico o Mattia di Thorn, unformida- belli, chiudere 1' imperatore in un chio-

l)ile esercito, e marciarono serrati alla stro,educare il figlio di lui nel miseran-
volta stessa di Vieiuia ,
per ischiantare do protestantesimo, e sottoporre a giudi-
tlallefotulamentail trono imperiale. Fer- zio capitale parecchi membri del consiglio
dinando non essendo preparato a quel-
1 1 segreto; né tace lo storico de'conforti a-
rini[)rovviso assalto, e peiò non avendo vuti dal Ci ocefisso. A. quella divina pro-
iorze bastanti a far testa alla moltitudi- messa Ferdinando il, [)ieno di speranza,
ne forsennata che l'investiva, fu costret- rizzossi, e tosto pose i soldati in ordine
mentre boe-
to di ricovrarsi nella rocca; i di difesa. Già alla nuova alba i boemi,
mi, come una furiosa fiumara avendo , piantale le artiglierie a battere in breccia
già traboccalo entro sobborghi di Vien- i la rocca, e apparecchiale le scale all'as-

na, ponevanli a ruba e a fuoco spietata- salto, movean rabbiosi alle fosse, quan-
mente. Mentre essi baldanzosi e felloni do i deputali di Vienna , risoluti d'ar-
b'uccin^c vano all' assalto della rocca, i reudersi, ii luiupeudo senza alcuu riguar-
V I E VIE 3oi
do nelle regie sale, si fecero Innnnzi al- sere descritto dalla Civiltà Callolira,
l'inipeiiitore pieni di mal talento. Ferdi- serie 3.', t. 4,
P-
^Sy, delle cui nobili pa-
uaiido II ij;li accolse nell'ani.) iniperìale, r(jle mi giovai, tralasciando per brefilù
e fiiron^li posti innanzi i patti di (pud- i singolari pregi ilei dipinto, pieno di a*
linverccoiuU e codartla p.ice, Ira' (piali niuia, di vita, ili moralità. Vinto l'elet-
ilovea l'nDperalore rinunziare il trono di loie Federico V nella battaglia di l^raga
IJoeuiia e confejiuare a' luterani la Con- \'S novembre G20, dagl'imperiali coman-
i

fessione- yJtigustana.PveiììeHeW pio mo- dali da Massimiliano duca di lìaviera, ca-


narca all'esecrabile convegno, e con in- po della lega cattolica di Germania, <pie-
vitto animo, con grave e maestoso sem- sli venne investito deirelellorato l^alali-

hianle, nbiillòquel foglio; ma il deputa- no, la cui famiglia segna ila (piesl' epoca
to Tcliernenibel, pur incalzando di per- il principio disua grandezza. Soltanto per
suadergli l'istantanea necessità ti' accor- la pace di ff'tslfaliaW b.isso Falatinato
dare a'ribelli le loro domande, fu si te- ritornò a Carlo Luigi figliodi Federico V
merario d'alFerrargli il cingolo, cui lene- nel iG/\S, ed allora in suo favore fu crea-
ve appesa la spada, e scuotendolo disde- to un 8." elettorato, poiché il duca di Ba-
gnosauiente, intimargli di sottoscrivere. viera restò nella dignilà coll'alto Palati-
Ferdinandoll guardò l'audace con occhio na io. iVe Ila gffc/rcz <^(V//('/j/,'(7/z/; /, la /V^/rt-
fermo e sovrano, né ponto si commosse. ciii e la Svezia aveano formalo il pro-
Se non che, mentre il borgoiiiaslro di getto di abbattere la casa d^Anstria, per
Vienna, Agostino Thonradel, fra il timi- arricchirsi delle sue spoglie. Vi pose line

do e il disperato, gli presenta la penna, i! doppio congresso di iMtìnsltrt d'Osna-


ecco s'ode nella piazza della rocca los(|UÌl- brtick, dietro i quali segui la pace di
lo delle trombe: ognun leva gli occbi al- n'es/falia,óa Papa Innocenzo X ripro-
le finestre, e che vede ? Vede una grande vata e condannata nel i64>^, per essere
schiera di qoo cavalli conilolti dal pro- perniciosa alla repubblica cristiana e in-
de Sainl-IliUer, che spedilo dal lorenese giuriosa all'impero. Fatale all'Europa e
Dam|.ierre, entrava al soccorso degli as> alla religione cattolica fu la pace di West-
sediali, salvatore di Vienna. A quella falia. La Svezia e parecchi principi pro-
\ista sbaldanzili i facinorosi, e caduti in testanti dell'impero ottennero considere-
uno sbigottimento mortale, s'accalcaro- voli ilominii in Germania , la maggior
no gli uni sopra gli altri per fuggire e parte a spese della Chiesa cui si t«Uero
mettere in salvo la vita. La nuova per- vescovati e badie che vennero secolariz-
corse in un baleno i drappelli boemi, i zale. Si concesse alle città imperiali voto
quali lasciato il bagaglio e le artiglierie decisivo nella dieta. Si ammisero le 3 re-
si misero in fuga , sgomberarono i sob- ligioni nell'impero, cioè la vera cattolica,
borghi, e furono inseguiti, sbaragliati e e etiche luterana e calvinista, che poi
l"'ei

uccisi dagl' imperiali. Vienna fu liberala si suddivisero in molteplici mostruose al-


da tanto eccidio, e cantò giuliva le lodi tre sette , con eguaglianza reciproca di
di Dio e il trionfo dell'imperatore. Di re- diritto. D'allora in poi fu piantato nel
cente l'egregio cav. C. AV orzi nger di Vien- grembo de' governi cattolici il seme di-

na, in Piomu slupeudau)ente in ampia le- stiultore dell'indifferenza in materia di


Ja dipinse al vivo con magistrale perizia religione: si volle sejiarare lo Stalo dalla
l'accennata grande scena, e l'inviò all'ina- Chiesa, cioè il corpo dall'anima e le scien-
peratortFrancesco Giuseppel, degna pro- ze dalla religione; e per opera simulta-
genie di quel grande, e pel generoso suo nea deir£/e.5/<7, ò\ Razionalismo e di for-

amore alla Chiesa degnissimo di quel jne- za si prelese rivendicare esclusivan)ente


seute. Meritò ii luaguìfìco dipìnto d' es a'goveriii un diiillo educativo, che Que»
3o2 VIE VIE
gli il qiinlo ?nlo Vìa, Ferita^ et Vìin r.rt, potè ci. Livio Otlc'ìcalclii con 10,000, on-
\olcva e vuole cleiiiaiidato alla Chiesa. E de poi ebi)e il principiilo del Sirmioi^V.)^
siccome rindilFerenlismo, la miscfedenza, da're di Spagna e l'orlogallo, e da altri
Io scetticismo in punto di religione sono principi, pelmantenimento dell'esercito
la quinl'essenza di tutte l'eresie unite in- imperiale composto d'8:4.,ooo uomini, o
sienip, cos'i l'Europa, che ti'è invasata, è come voj^lionoaltriSy, 000, tleVjuali 8000
lagrimevole vittima al dì d'oggi della più uniti a borghesi formando 3, 000 difen- 1

inostruosa confusione d' idee e di princi- devano l'interno della città; onde tutta
pii morali. A rimarginare tali piaghe e la cristianità stava sospesa e trepidante,
quelle prodotte dal Socialismo, altro ri- attendendo il risultato della dispari lotta,
medio non hawj ne'governanti e ne'ge- Essendo perciò debole la guarnigione di
nitori, che allidnre l'insegnamento della Vienna, costernati ne partirono Leopoldo
gioventù, pieno e libero, alla Chiesa e I colla mogliegravida, figli e la famigliri i

sopra tutto agli ordini religiosi. A questo imperiale, recandosi prima a Lintz e poi
intendimento prezioso mira l'aureo libro a Passavia nella Baviera, lasciandone la
pubblicato ora in Venezia dalla tipogra- difesa al governatore conte Ernesto di
fìa IMerlo: Accenni ad alcuni principii Stahietnberg. L' assedio fu posto a' i4
ntlla queslionc sulla riforma dell'inse- luglio. Il gran visir ordinò tosto 1' aper-
g/i/7//?t'/i/o. Dipoi Vienna corse grave pe- tura della trincea, e fece giungere agli as«
licolo d'esser espugnata, insanguinata e sedintiun inti.modi terrore, di cuieccone
manomessa da'turchì, assediandola anda- un brano. » Siccome egli è un principio
cemenle nel i6S3 con tutte le loro for- della nostra religione di spandere la fe-
ze, composte di ?. To.ooo uomini, sotto de niusulinaun, noi vi esortiaino istaute-
it comando del gran visir Kara Mustafà, mente, prima di sguainare le nostre ter-
dopo averli passati in rivista nella pia- ribili scimitarre, di abbracciare la legge
nura d'Adrianopoli Maometto IV irape- del nostro profeta. In tal caso facendoci la
ratore di Turchia. Il Papa Innocenzo XI, dedizione della vostra città, noi vi assìcu-
venutoanteriorraente in cognizione delle riamo, che giovani o vecchi, ricchi o pò-
crudeli intenzioni de'lurcbi, mentre pone- veri, voi potrete continuare a dimorarvi
vano a soqquadro \' fJngheria e sparge- senza tema, continuando a vivere come
vano Io spavento da per tutto, sin da'3 i vivevate in passato. I\Ii nel caso che sia-

marzo erasi col lega tocoH'ira pera toreLeo- te ostinati, e che ci obblighiate a prende-
noldo I e con Giovanni III Sobieski redi re la vostra città a viva furza , noi noa
nord e della cristiani-
/*o/o/j7Vz, l'eroe del risparraieremo neppure un di voi: giti-

la. Indi ordinò pubbliche preghiere in rando noi pel Creatore del cielo e della
R.oma, e colla bolla I/i suprema, dell'i l terra, che vi passeremo tutti a fil di spa-
agosto, Bull. Pioni. \.. 8, p.28 i, pubbli- da, come ce lo impone la nostra legge, oc-
cò un pienissimo giubileo per tutta la ciqiando tutti i vostri beni, e menando
Chiesa, ed impose alla Germania e alla prigionieri i vostri figli e le vostre don-
Pclonia decima sui beni ecclesiastici,
la ne". Gli abitanti di Vienna risposero a
e tre decime sul clero d'Italia e isole a- tale intimo a colpi di cannone. Eroica e
diacenti.coH'aulorità della bolla Cuniah perseverante fu la difesa, dirigendo le o-
iy?^o, de'27 settembre, Bull, cit., p. 28(1, peiazioni militari sotto il prode gover-
poscia anche prorogate, in aiuto dell'im- natore, il conte Danno e il marchese O-
peratore. Di piìi ad esso mandòtoo,ooo bi/zi padovano (essendosi ritirato nel-
scudi, ed altrettanti al re polacco, nella l'Austria per aver ucciso un infame geo-
qual generosità fu imitato dal sagro col- liluomo, quale avea pugnalato Lucre-
il

legio con 3o,ooo scudi, dal proprio ni- zia aweaeulu e virtuosa sua raadre, per
V I E V I E 3o3
avere resistito alle sue seiluzionl). Intanto rhesegu^isliluì la festa del Nomédi Ma-
Kara Mustafà fece un'irruzione lenta ne- ria. L'orgoglioso gran visir, giunto a Co-
gli stati austriaci, e (In dal pi-inci[)io (iel- stantinopoli, fu deposto e strangolato, e
la campagna erasi recato nel centro del- IMaometto IV pinuse vilmente l'iunilia-

l'Austria, e quasi senza colpo fei ire era zione ricevuta. Se la decailenza della pò-
giunto sotto Vienna, ove rimase Go gior- ten7a marittima de' turchi cominciò col-
ni senza elio alla città fosse giunto alcun la battaglia di Lepanto da essi perduta,
soccorso. L'inazione e la ciipiditù del gran quella di potenza militare e conquista-
visir salvarono Vienna. Non ispinse con trice, data dalla disfatta di Vienna. iVcl-

vigore l'assedio, essentlo indeciso per l'as- la biografìa del cardinal Leopoldo Kol-
salto, nel timore che l'avida «oldalesca nel loìiitz, lo celebrai pel suo operato nell'as-
saccheggio degl'immensi te-
lo privasse sedio e dopo, onde il suo nipote poi ne
sori ch'egli vi supponeva rinchiusi; e men- fu fatto vescovo e i." arcivescovo. Di que-
tre l'esausta città stava quasi per render- sto strepitoso avvenimento, con altre no-
si, die' tempo al re di Polonia di giunge- tizie, e delle felici conseguenze, con più
re a soccorrere con 20,000 polacchi Car- diffusione ragionai negli articoli ricor-
lo IV o V duca
Lorena cognato del-
di dati in corsivo. Si ha diGiampietio Val-
l' imperatore, supremo comandante de- cheran, J^ienna a Tnrchis olisessa et ,

gl'imperiali. Questi due eroi s' immorta- a Cìiristianis liberata, Viennae Austriae
larono a' 1 2 settembre, attaccando l' im- 1728. Leopoldo 1 voleva divider peri- i

menso e formidabile esercito turchesco, coli e la gloria di quella giornata memo-


che interamente sbaragliarono, e ne fe- randa , ma avendolo distornalo il tuioi-

cero sì gran macello, che de' feroci gian- stro Sitzndorff, ritornando nel dì se-
nizzeri appena con precipitosa fuga se ne guente a Vienna, lo rampognò: talmen-
salvarono 3o,ooo; laddove de' cristiani te il ministro se ne afilisse, che morì nel
appena perirono 3ooo tedeschi e 800 po- dì seguente. Giovanni III restò poco con-
lacchi. Quando il Sobieski ebbe osservato tento dell'imperatore. Si è celebrata per
il campo del visir, disse:» Questo è un molto tempo nella basilica di s. Stefano
ignorante, noi lo batteremo. 1 miei prodi diVienna, che non poco soffrì dall'arti-
che sono or qunsi nudi, non si vestono glierie turche, la liberazione della città,
d'altro che di spoglie nemiche, e nell' ul- con ceremonia annua. La famiglia impe-
tima guerra erano lutti vestiti alla turca. riale, accompagnata dalla nobiltà, >inda-
Così avverrà ora colle loro ricche e splen- va in solenne processione, e riunivasi in
dide vesti". Così avvenne anche allora. tale cattedrale per assistere ivi ad un uffi-

Sceso dalle montagne il i 2 settembre, al- zio divino, in rendimento di grazie a Dio.

le 7 della sera Sobieski era nella tenda del Continuò la guerra nell'Ungheria contro i

visir valutata un milione, e nel dì seguen- turchi, avendo Innocenzo XI fatto entrare
te il campo turco fu saccheggiato dall'e- nell'alleanza veneziani, con una serie di
i

sercito collegato composto di 6T,ooo uo- trionfi, massime per l'eroismo del prin-
mini. Immenso fu il bottino; e Giovanni cipe Eugenio di Savoia e di Francesco ,

111, dopo aver egli stesso intuonato ilTe ÌMorosini il Peloponnesiaco. Perciò come
/-'e/i/» nella cattedrale di s. Stefano, man- la nobilissima repubblica di T enezia, di-
dò al Papa d maggior Stendardo, e n'eb- venne l'Austria il propugnacolo della cri-

be iu dono lo Stocco e berrettone bene stianità contro i turchi verso l'Oriente,


detti. Innocenzo XI, penetrato di gioia, dopo d'aver anco prodigato il sangue de*
persi gloriosa vittoria, ne rese solenni gra- suoi figli per difendere il cattolicismo con-
zie a Dio, ed in meraoria della hberazio- tro i protestanti del settentrione. Cessa-
ut' di Vienaa, da lui predetta nel giorno rono le ostilità nel iG(j7 per la pace di
3o4 V I E VI E
RisAvick, in cui si conveiìiie ad unn tre- laSardegna,edellaSicilia, la quale era sta-
gua leoiporanea vaataggiosa per Leo- , ta data al duca di Savoia, Carlo VI si tro-
poldo più tli quanto dovesse sperale. E
I vò costretto a paciUcarsi co'lurchi a Pas-
lo fa ancora più di quella conclusa nel sarowilz nel 1718; pace che fruttò alla
i6c)q a CarloAvil-r: es^n gli assicurò lulla casa d'Austria il banato di Tenicswar,
Y Unglìcrin-A (li (|na della Sava,!a Tran- Beli^rado, la Servia e parte della T'a-
sih'ania e la Scluavonia. Ma la repub- che avea conquistate, non senza
laccliia,
blica di Venezia non vi laccolse i vantag- indegnazione del cristianesirao,contro chi
gi che poteva sperare, dopo tante segna- ne fij principale cagione, per aver tronca-
lale vittorie, lunghissima e costosa guer- to il corso a Carlo VI di togliereairimpero
ra. Nel I ^06 Pa[)a Clemente XI, con bre- turco buon tratto di esso, e per esservi
ve de' 22 maggio, invocò dall' impelato- stata sagri Ocata
la repubblica di Venezia,

le Giuse|)pe 1 l'autorità cesarea a favore benemerita propugnacolo della cristiani-


dell'iuternunzioapostolico di\ iennaJMar- tà medesima, perdendo essa la conqui-
c'Antonio Snntioi, allineile a nornia del- stata Morea ed altro. Da Passarowitz da-
le sue prescrizioni, potesse costringere a ta la decadenza della possanza veneta. In

ritornare ne'chiostri que'i eligiosi che fuo- Vienna a' 16 marzo 1781 fu concluso il
ri di essi vivevano in \ leniia. Mentre ar- trattato fra l'imperatore, l'Inghilterra
deva la guerra per la successione di Spa- e l'Olanda.
gna, per morte di Carlo 11 1' ultimo del Carlo VI morì nel 1740 a Vienna,
ramo austriaco spagnuolo, morì Giusep- l'ultimo maschio di casa d' Austra, la-
pe 1 nel I 7 I I , eil il fratello Carlo VI ri- sciando erede la sua figlia Maria Tere-
conosciulo ihigli alleati in re di Spagna, sa, maritata nel 17 33 a Fi aiicesco duca
da Barcellona paitì subito pe'suoi aviti di Lorena
e di Bar (figlio di Leopoldo e

doni inii.Q IR sl'av veni mento lece cambia- nipote del celebrato Carlo V), che avea
re di sistema gli alleati, che non voleva- dovuto cedere per la successione even-
no veder riunite sulla stessa lesta le co- tuale del granducato di Toscana {^^),
rone di Spagna e dell'impero. Nella suc- che gli fu assicurato col trattato di
cessiva pace, Carlo Vi solo vi guadagnò Vienna del i 735 e l'ebbe nel i 737: egli
il [ìldiinese^ le S|)iaggiedi Toscana, re- \ così divenne ca[)o-slipile deda nuova ca-
gni di Napoli e di Sardegna, ed Paesi- i sa d'Austria, Absburgo-Lorena che re-
Bassi spagnuoli. Si riaccesse la guerra gna. Imperatore fa eletto nel 174^ a'

d'Ungheria contro turchi, tra l'impeia- i 24 gennaio Carlo VII elettore di Bavie-
toie e l'alleata repubblica di Venezia. ra, nato da Cunegonda Sobieski: fu uno
D/ille notizie di essa che da Vienna giun- de'principali pieteiideutt alia successione
gevano in Roma, in questa ebbe origine austriaca, e fu acclamato re di Boemia
il Diario di Roma, poi divenuto Gior- col soccorso di Francia, ma presto mori
nale uHiziale: ili.° numero uscì a'5 ago- a Monaco a'20 gennaio l 'j^^. Indi a' 1 3
sto ly 16, e conteneva, oltre le notizie del- settembre fu eletto imperatore il gran-
la guerra ungarese, quelle della corte im- duca Francesco l,a malgrado l'opposi-
periale di Vienna e di Vienna slessa , e zione dell' elettore Palatino e del re di
colla sua data, per cui nel frontespizio si Prussia, che contendevano alla regina di
leggeva In J itnna ed ni Roma. Però
: ?7«g/zer/Vz Maria Teresa sua sposa l'uso
col n. 3io del Diario del 1718, si co- del dnilto elettorale nel regno di Boe-
minciò a pubblicarlo soltanto colla data mia. Clemente XIII riconobbe in lei il

di Hoiìia. Essendo stalo dato il trono di titolo d' /apostolica, qual regina d' Un-
Spagna a Filippo V de'liui boni di Frao- glicria. Morì Francesco I nel 1765, la-

cia^ ed essendosi questo inipadronilo del- sciando numerosa protese la memoria di


VIE VIE 3o5
benefico, mngnifico e d' uno de'migllori tanfo l'attuale governo della Chiesa vi-
piincipi chegovernarono l'impero, l'amo- zioso, tiranniclìe le leggi, snpersliziosi

re (le'Iorenesi. Il primogenito Giuseppe n)ol(i usi, esserabusiva la disciplina ede-

IF, già re de'romani, giunse all'impero a' formala la dottrina stessa ". I piincipii

18 agosto, gioì no della morte del padre, e eri enei in esso scsleniili, contro preci-
nell' anno slesso fu da sua niadie Maria (>uamenle il /'icario di Gcsìi Cristo
Teresa dichiarato co-regente degli stali f/ .j, e la s. Sede apostolica (f^.), seb-

eredilari austriaci, e morta la magna- bene da' suoi furiosi nemici taol' altre
iiima imperatrice regina in Vienna, da volle prodotti, ripetuti e sempre vitto-

Jei tanto abbellita, a' 29 ottobre 1780, riosamenle confutati, furono da molli
le successe. Finché visse la madre, la quasi nuoviadottali.elo spirito d'innova-
quale mostrò sempre rispello grande per zione sempre crebbe; ed in fine di esso

la religione cattolica, Giusejìpe 11 filosofo s' imbeveltero eziandio Giuseppe 11, ed

nulla potè innovare; ma alfine divenuto il fratello Pietro Leopoldo granduca di


arbitro d' operare secondo i propri vole- Toscana ('/^'.j, ove introdusse quell'iuno-
ri, intraprese tosto ad eseguire i progetti vazioni ecclesiastiche, che più volle de-
d' innovazioni, deplorabili e minuziosi, plorai e riprovai, anche nel voi. XCllF,
che da molto tempo avea meditato, IMen- p. i4o. Giuseppe 11 dunque erasi prefis-
tre io Francia filosofi declamavano con-
i so d' unire alla podestà sovrana il più
Irò i principìì d'ogni religione, inGerma- che potesse della giurisdizione ecclesiasli-

nia convivenza co' protestanti produ-


la ca. restringere l'autorevole e benefica
ceva uno spirito novatore, che biasiman- influenza della s. Sede Romana ne' suoi

do l'odierna Disciplina della Chiesa n'e- vastissimi dominii, diminuire il numero


saltava l'antica. Fatalmente a dilatare sì degli ecclesiastici, specialmente regolari,

erronei e fatali principii contribuì non in fine togliere dalla disciplinadella Ghie-
poco Giovanni d'//o«//ie/m ('/'^.J, vescovo sa tullociò ch'era di esterno splendore,
di Miriofidi in partibuse sulfraganeodel- Pubblicò pertanto nel 178 i: » f^oter o-
l'ai ci vescovo ed elettore di Trcveri (/'.J^
gnuno esercitar liberamente quella reli-
pubblicando col falso nome di Giustino gione che gli fosse |)iaciula. JN'essuna car-

Febronio, il peslifeio libro i^/^to^re.ve/z- la proveniente da Roma potersi eseguire

te della r/aV.fflf, condannalo da Clemente senza il suo sovrano permesso. Per le di-

Xlll, onde poi si ritrattò (si può vedere : spense malrimonali non si ricorresse più

Just. Febronii commcnt. in siiam retra- ai Sommo Pontefice, ma soltanto »' ve-
ctationem cdiluni anìinadversiones,'Ko' scovi. I regolari non dipendessero in ve-

uoae 1792), dopo aver intorbidato la Ger- run modo da superiori stranieri". Sop-
mania( F .) Qui soltanto mi limiterò col- presse dipoi molti monasteri e conventi.
l'annalislaCoppia lipelere.Egh sosteneva Disciolse pure le confralernile, Lisciando
in quest'opera: "Essere la Chiesa una spe- soltanto quelle che, nel suo falso modo
eie di repubblica, in cui l'autorità risiede di vedere^ avessero per istituto qualche
plesso l'intiero corpo dal quale se ne ri- opera giovevole alla società. Abolì le

mette l'esercizio a'pasloii. Fra questi il processioni, restrinse il numero delle fe-

Piomano Pontefice non avere una giù- sle, prescrisse la quantità delle messe, e
risdizione reale sopra gli altri, e perciò persin quello delle candele ne divini uf-
non essere che una usurpazione il potè- tizi e ne' funerali, e si diffuse in tanti al*

re che attualmente gode. Dover esso in tri che l'altro famoso fi-
piccoli oggetti

molle cose dipendere dairautorità civile; losofo Federico 11 redi Prussia, col suo
ne convenire the alia digniià spirituale solilo motteggiare, talvolta lo chiamava
unisse un temporale dominio. Essereper- suo fratello il sagrestano, come ripelei
voL. xcìx. 20
3o6 VIE V I E
altrove. Il Papa Pio FI(F.) addoloralo e altri relativi, di facile ritrovo, descrissi
per tante erronee novità, fece le siiepa- tutto quanto il viaggio, col prefetto delle
leiue rappresentanze, prima per mezzo ceremonie mg." Giuseppe Dini, uno del
del ceìebre mg/ Garainpi ( f\J nunzio pontificio corteo, che pubblicò io Pioma
iu Vienna, e poi scrivendo egli stesso al- nello stesso 1782 co'lipi camerali: Dia-
l'imperatore, acciò lasciasse le cose come rio pieno e distinto del viaggio fatto a
prescrivono i sagri canoni e Concordato
il Vienna dal Sonano Pontefice Pio FI.
Germanico stipulalo tra Nicolò V e Fe- Nel qual anno fu a Venezia impressa la
derico III. Ma tutto indarno, restando 2." edizione da Vincenzo Formaleone.
Giuseppe II fermo nell'adottato sistema Vinti ecciai altie notizie, riserbaodo per
di pregiudizievoli innovazioni. Pio VI quesl' articolo l'andata, il soggiorno e il

poiché vide inutili le rimostranze fatte ritorno da Vienna, ed in esso pure pro-
per distogliere Giuseppe II dalle novità cederò colla guida del Dini, e precipua-
ecclesiastiche^ pieno di magnanimo zelo, mente fra parentesi con altre nozioni,
risolvette d'intraprendere il lia^gio (T.) massime col Novaes, Storia de' Po/ilefi'
per Vienna, lusingandosi che trattando ci, e co' Diari di Roma. (11 Papa erasi

con lui personalmente, la sua maestosa proposto alloggiare nel palazzo della
presenza e naturale facondia lo avrebbe- nunziatura, ma l'imperatore gli preparò
ro forse indotto ad abbandonare le infe- l'appartamento già abitato da IMaria Te-
lici e rovinose innovazioni, e condotto a resa, prima che restasse vedova, contiguo
migliori consigli, con ottenere un termi al proprio,onde fossero ambo comodi
ne a tante leggi ostili alla Chiesa (le quali nel trattare. I prelati principali del cor-
dopo aver tanto nociuto alla monarchia teggio pontificio egli altri furono colloca-
austriaca, furono provvidenzialmente la- ti appartamenti superiori. D'ogni
negli
cerate dall' imperatore regnante Fran- parte di Germania si recarono a Vien-
cesco Giuseppe I col recente concordato, na personaggi ecclesiastici e secolari, e
di che terrò proposito in fine). Credeva nelle città si fecero preparativi). Pio VI
poi tanto più utile un abboccamento, so- tiansitando il proprio stalo, e altri d'Ita-

spettando che l'imperatore fosse indotto lia, massime il Veneto e la Germania,


a tali cose non tanto dal proprio spirilo, fu ricevuto da' popoli colle piìi vive ac-
quanto dalle suggestioni di qualche con- clamazioni di venerazione e di gioia : fu
sigliere. Non mancarono cardinali, mas- un Viaggio \.v\oufa\e. GiovecPi 14 marzo,
sime De Bernis ministro di Francia, che il Papa parti da Udine (ricevuto dal ca-
tentarono dissuadere il Papa da viaggio pitan Baselli ai confini, che 1' accompa-
cos'i clamoroso, col probabile pericolo gnò a Gorizia), e s'incamminò verso Go-
che riuscisse inutile: ma nulla valse a rizia [F.) capitale della bassa Corniola
distoglierlo dalla presa deliberazione, sic- (dice il Dini, ma avverte l'Arte di veri'
come animalo da magnanimi sensi. Parli ficare le date, forn>are Gorizia la capi-
da Roma con seguito decente, ma mode- tale d' una contea, che geografi erro- i

sto, a'2 7 febbraio 1782, prendendo nella neamente comprendono nella Carniola,
sua carrozza mg."^ iMarcucci patriarca di di cui non fece parte giammai, bensì a

Costantinopoli e T'icegerente di Roma levante vi confina) ne'dominii austriaci,


(F.) e mg."^ Contessini arcivescovo d'Ate- ove fu ricevuto da mg."^ Garampi e dal
ne ed Elemosiniere del Papa (F.), e con conte Cobenlzel vice-cancelliere di corte
quel seguilo che narrai ne' voi. LUI, p. e di stalo,sceltodairiinperatoie a dovere
94, XCVII, p. 2 I o, preceduto da'corrie- in di lui nome complimentarlo e servirlo,
ri digabinetto Bartolomeo Rodovedo e non die accompagnarlo percorrendo i

Viceozo Catenacci. Ke'tuemorati articoli suoi slati. Il conte presentò al Papa uaa
V 1 E VIE 307
lettera di Giuseppe li, e fu accolto colle vescovo di Secovia (/^ •), ove giunse dopo
più vìve iliinostrazioiii di gmilimento. Il le ore ?.2. Discese all'ospizio dell'insigne
general Esterhazy, alla testa di tutta monastero cislerciense di S.Lamberto, in-
l'iifliziiilità, gli fece i suoi ossequi, e il si- contrato dal prelato di esso, dal detto ve-
mile piaticò tutta la nobiltà goriziana. scovo, e dal conte Pozlhazhy-Lichtenstein
Nella piazza avanti al palazzo, fatto pre- presidente della città e capo del governo
parare imperatore per alloggio del
dall' dell'Austria inferiore, Stiria e Caiiulia,
Papa, questi trovò schierata in armi una non che dal general Rise alla testa di
compagnia di truppa regolare, clie a lui molla onìcialilà, e da numerosa nobiltà,
resegli onori militari, con tamburo bat- tutti quanti accolti co' più singolari atte-
tente: il portone, i piani dellescale, gl'in- stati d' all'etto. Partito da Gratz a' 20,
gressi dell'appartamento ciano custoditi proseguì il viaggio per Prudi o Bruck,
dalle guardie. Altrettantoil Papa trovò città dell'alta Stiria, sulle strade che da
da per ove dovea pernottare, con
tutto, Vienna conducono a Trieste e in Italia,
Httenzione e munificenza ed un coipodi : al confluente di due fiumi ; ed indi alla
truppa era in ogni posta pel buon ordi- villa Videndel conte Stubenberg, distan-

ne, con pronti cavalli, ovunque rinve- te una lega da D>utk, dall'imperatore sli-

nendo contegno rispettoso e nobilissimo mato luogo il più opportuno e comodo


trattamento. Nella mattina del i5, il Pa- per pernottarvi, il Papa ammettendo ia
pa proseguì il viaggio per Adelsberg, esso alla sua presenza molti ecclesiastici
castello costruito sur una ru[)e, presso il e regolari, il conte e la contessa Stuben-
lago di Lueg, capoluogo di circondario. berg, e varie dame. Giovedì 21 marzo
Yi giunse verso le ore 24, ove fu inchi- partì dalla villa pel castello di Stuppach,
nato da molti ecclesiastici e regolari, ed smontando al palazzo del contedi Wurm-

alire distinte persone, ivi recatisi da Trie- brand. Si trovarono a ricevere il Papa,
da Fiume. Sabato 16
ste col vescovo, e il cardinal Migazzi arcivescovo di Vien-

maizo partendo da Adelsberg, prese il na, gli ambasciatori di Spagna e di Ve-


cammino per Liihiaiia (/ .), ove trovò nezia, il ministro di Portogallo e altri si-

pure l'arciduchessa Marianna badessa del gnori : per indisposizione di salute non
nobile capitolu di Praga, sorella dell'im- potè fare tale ossequio l'ambasciatore di
peratore, proveniente dalia sua residenza Francia. Tutti furono ammessi a parti-
di RIagenfurt, accolta colle più espressi- cola!' udienza, e trattati con dimostrazio-
le dimostrazioni di pariicolar estimazio- ni di stima e di amore. Nel seguente ve-
ne. Nella seguente domenica s'avviò per nerdì, ascoltata la messa nella piccola

Cilla o Cilly, di cui altrove, già capitale chiesa del palazzo, Pio VI a orci 4 lipiese
della Stiriti orientale, e passato il fiume il viaggio per Vienna. Mentre lo prose-

Lintz, vi giunse verso le ore 23 : nella ca- guiva, dopo cambiati cavalli a Scholt-
i

sa del suo alloggio ammise molti eccle- vi^ien, presso Neukircheu, 5 miglia e
siastici e altre persone al bacio del piede. più distante da Neusladl (F.), il Papa
Nel lunedì si portò a Marburg o Mar- venne improvvisamente sorpreso dall'in-
purg, città della Stiria sulla riva sitìistra contro di Giuseppe II, e del suo fratello
ilella Drava, da alcuni creduta la Castra r arciduca Massimiliano gran maestro
liJarciaiia di Ammiano Marcellino: no- dell' ordine Teutonico, coadiutore dell'e-
bilmente alloggiato nel palazzo del conte lettore arcivescovo di Colonia e vescovo
Biandais, o-^sequiato da mg/ d'Arco ve- di Miinsler (accompagnali dal gran scu-
scovo di Secovia e da molti signori. Mar- diere conte Dietrichstein), a tal fine aven-
tedì ig marzo continuò il viaggio per do anibedue dormito nella piecedente
Gralz capitalcdclla Stiria e residenza del uollc a Neusladt. Pio Vlimmediatameu-
3o8 VIE VI E
te scese dalla carrozza, con singolarissime S.Giuseppe, ove all'altare maggiore era e*
espiessioui di cordiale reciproco amore sposto il ss. Sagramento. Tosto da' mu-
ed aflelto, abbraccialo l' imperatore, e sici della medesima si cantò il Te Dciun,

distinto l'arciduca (il Papa non permise e in fine fu data la benedizione colla ss.

che gli baciassero i piedi imperatore e


1' Eucaristia, dopo la quale V imperatore
il fratello, quando si presentarono alla lasciò il Papa nel suo appartamento. Iu

sua carrozza, il cui sportello aprì Giu- tutto il tempo che Pio VI fece [lerma-
seppe Il e aiutò a discenderne il Papa; nenza in Vienna, che fu d'un intero me-
indi pregandola ad ascendere sulla sUa se,Giuseppe II si mostrò piemciioso di
a due luoghi, egli ponendosi a sinistra, daie tutte le più opportune disposizioni,
seguiti dalle carrozze dell' arciduca, del perchè al Sommo Pontefice fossero prati-
gran scudiere, e del treno pontificio), a- cati tutti gli onori dovuti alla di lui su-
scese coir imperatole quella di questi. blime dignità, avendo provveduto con
Giunti a Neustadt, smontarono all' acca- precisi ordini a tutto l'occorrente, acciò

demia militare, e l'imperatore gradì che scrupolosamente fosse adempito. Stabilì,


il Papa brevemente vedesse quel luogo oltre uno splendido trattamento, in 1°

ove si allevava tanta nobile giovenlìi, luogo, che nella i .^anticamera pontificia
tutta schierata in bella ordinanza. Pro- fossero sempre le guai die nobili tede-
seguendo indi il viaggio verso 1' augusta sca, ungherese e polacca di Gallizia, iu e-

residenza di Vienna, fra uno straordina- gual numero, e collo stesso metodo che
rio inesprimibile concorso di popolo, scor- a lui prestavano servizio nell'imperial an-

tati (fin da Nendorir, ove alla carrozza ticamera, facendo sentinella i granatieri.
erano slalialtaccati cavalli i di corte, tran- Prescrisse che nelle contingenze nelle qua-
sitando in mezzo a due ali di piìi d'otto- li Pio VI fosse per sortire dal palazzo im-
mila carrozze e calessi) dalle nobili guar- periale, la sua carrozza venisse sempre
die ungherese e polacca, alle ore io giun- seguita e custodita da 4 di dette guardie,
sero iu Vienna all'impei ial palazzo, nel- cioè due polacche e due ungere col con-
lo stesso giorno 22 marzo ( nota il con- sueto loro abito nazionale bello e ricco,
temporaneo Ferlone, De f iaggi dei la guardia ungherese a cavallo portando

Pontefici, \erìez\a 1788. In quest'in- lunga lancia con piccola banderuola, co-
gresso spiccò più che mai la moderazio- me i Cavalleggieri ù\ Roma. Stabilì pu-
ne di Pio VI, poiché non sì udì né suono re che nelle sortite il Papa fosse sempre
di campane, né sparo di artiglierie; e si servilo da una nobile carrozza di corte a
declinò moltre la frequenza del popolo, Scavalli e da'palafranieri imperiali, e che
battendo una via infrequenlata e più due altre carrozze similmente a 6 cavalli
breve, per giunger più prestoal palazzo !), dovessero esser sempre pronte, per servi-
i supremi capi del Sacerdozio e dell'Im- zio del seguito pontificio. Ordinò che in
pero. Ivi si trovarono cardinali che poi i ciascun giorno dovesse esser destinato un
nominerò, vescovi e altri prelati in gran
i ciamberlano di corte, il quale assistesse
numero, nunzio apostolico, tutte le
il sempre nell' interna anticamera ponti-
primarie cariche di corte, col gran cancel- ficia, nella guisa e modo costumato nel-

liere di corte e stato principedi Kounitz- r anticamera imperiale. (A' aS il Papa


Piiltberg, la generalità delle railieie, e al- fu ossequiato dal corpo diplomatico; e
tri della più distinta nobiltà. L'impera- neidì seguente da'cardinali Aligazzi, Fir-
tore introdusse il Papa nell'appartamen- niian e Balhyan, e dalla primaria nobil-
to propinquo al suo, già abitalo dalla tà). Lunedì 25 marzo, festa della ss. An-
madre, e l'accompagnò alla tiibuna o co- nunzia la, a vendo de ter mi nato Pio VI d'u-
ro lispoudente all' imperiai cappella di scir la I.' vulta dal palazzo, fu scortato
V E I V lE 3o 9
prevenlivamenle da un picchetto di sol- Diari di Roma) a prestargli il religioso

dati a cavallo per leiideie libera la stra- loro ossequio, da' regni di Boemia e Ua-
da, preceduto da uig/ Spagna facend oda gheria, dalla Moravia e dagli altri stati

crocifero a cavallo colla Croce papale a- austriaci, scelse in ciascuna volta che
stata, iu nobile carrozza co* mg. ri Mar- sortì dal palazzo per accompagno nella
cucci e Contessini, seguita dall'anzidette sua carrozza, due di detti prelati, osser-
guardie, e dall' altre due carrozze egual- vando l'ordine d'anzianità di loro consa-
mente a 6 cavalli colla pontificia corte ;
grazione. Giovedì santo 28 marzo Pio VI
nella i." delle (|uaii incedeva co' prelati discese nell' imperiai cappella di s. Giu-
il ciuinbei lano assistente iieUanticaniera. seppe, celebrò la messa, e comunicò Giu-
Si recò alla chiesa de'ca[)puccini, e cele- seppe Il e il fratello arciduca Massimilia-

brò la messa nella cappella della B. Ver- no, i quali l'aveano preceduto nella cap-
gine. Singolare fu il concorso della no- pella. Più tardi, nella stessa mattina,
biltà e del popolo, etl appena fu sufll- pel corridore di corte, fiancheggiato dal-
cienle un grosso numero di truppe, che le milizie, il Papa con l'arciduca INIassi-
custodiva la piazza e la chiesa, per trat- miliano, e co'cardinali Migazzi, Balhyaa
tener l'impeto della n)oltitudÌQe ansiosa viennese, ed Herzan boemo ministro im-
d'assistervi. Terminata la messa e ascol- periale in Roma, vestiti colle loro cappe
tala altra (di mg.' Giacinto Ponzetti cardinalizie, discese nella tribuna impe-
suo confessoie, fdcendo da caudatario : riale rispondente alla chiesa di corte uf-

vuoisi che talvolta fosse confessore pu- fìziata dagli agostiniani scalzi, e dopo a-

re mg/ Marcucci), il Papa per la sca- ver assistito coli' arciduca alla solenne
la che ha il principio nell' interno di messa celebrata dal nunzio mg."^ (raram-
detta cappella, scese nel sotterraneo del- pi, Pio VI assunti gli abiti sagri e la mi-

la chiesa, ove si custodiscono le tombe tra, assistito da' cardinali, e preceduto

de'prioci|)i di casa d'Austria; ed ivi in- dalla Croce papale portata da mg."^ iN'ar-
nanzi al funebre altare, esistente avanti dini segretario delle lettere latine, facente
alla grand' urna ove son racchiuse le ce- le veci dell' uditor di Ilota suddiacono
neri di Francesco 1 e di Maria Teresa, apostolico, discese nella slessa chiesa, e

genitori di Giuseppe II, si trattenne a pre- col consueto rito processionalmente portò
gare fervorosa mente il Signore insù ftragio il ss. Sagramento alla cappella destinata
di loro anime. Asceso indi \ì convento, ed per conservarlo per la sagra funzione del
avendo soddisfatto al religioso desiderio seguente giorno, servilo da' ciamberlaui
de'cappuccini, e d' un gran numero di di corte, quali ancora sostennero le aste
i

dame e altra nobiltà, di potergli baciare del baldacchino, e custodito da tulle e 3


il piede, fece ritorno al palazzo imperiale le guardie nobili. Deposti il Papa i sagri
(ove il cardinal arcivescovo gli presentò il paramenti, e fatto ritorno al suo apparta-
capitolo metropolitano di s. Stefano; ne'se- mento dopo qualche trattenimento, vesti-
guenti due giorni il Papa ricevè i superio- to co' sagri ornamenti feriali, in compa-
ri delle religioni, ed i generali delle trup- gnia de'cardinali e preceduto dal prelato
pe). L'accennalo regolamento fu costante- Nardini colla Croce, passò nella gran sala
mente osservato nell'uscite per la città, preparata per l'atto solenne della lavanda
tranne quando il Papa uscì insieme al- depiedi a 12 poveri vecchi, giusta il costu-
l'imperatore, per poter marciare con me avendo eseguila
della corte iniperiale,
tuaggiore speditezza (cioè senza il crocife- questa sagra divota ceremonia alla pre-
ro a cavallo). Siccome poi Pio VI volle di- senza di Giuseppe li e dell' arciduca
stinguere gli arcivescovi e vescovi accorsi Massimiliano: a' delti vecchi, 1' impera-
iu Vienna ( i cui nomi pubblicarono i tore, secondo il consueto, per mano di
3,0 VIE V I E
wn/ Naidini, fece distribuire a ciascuno e mitra, e da'cardinali Bathyan arcive-
una borsa bianca con entro 12 zecchini; scovo di Strigonia ed Herzan, benché del-
ed il Papa, seguendo il costume di Roma, l'ordine de'cardinali preti, cogli abiti dia-
fece loro dare a ciascuno una medaglia conali e mitra cardinalizia, e.segueudo il

d'oro e altra d'argento. Dopo di che, il ministero diaconi assistenti, alla pre-
di

Papa deposte le sagie vesti, passò in al- senza di molti vescovi, anche di rito gre-
tra vasta sala, ov' era imbandita la tavo- co, e di molti abbati regolari co'loro ri-
la pegli stessili sommi-
vecchi, cui servì spettivi ornamenti e mitre (oltre
Sagri
nistrando loro le vivande Anche a f|ije- il ), avendo fatto
capitolo metropolitano
st^ atto si trovarono pie^enti rioi[)erato- r ufficio di diacono e suddiacono nella
ve e l'arciduca. Venerdì santo 29 uiHrzo, messa il nunzio mg."^ Garampi vescovo
volendo il Papa unifornìarsi alla consue- di MonteFiasconeeCorneto,e mg.'d'Artz

luiiine della città di Vienna e imperiai vescovo /« partibu<! e sudraganeo della


corte, alle ore 3 pomeridiane, preceduto chiesa di Vienna, come si dimostra nel-
da tutti i ciamberlani, e altri soggetti più l'incisione annessa al Diario, ove si vede
distinti della corte cesarea, e dalla papa- ilprospello interno della metropolitana,
le Croce portata dal crocifero, accompa- esprimente questo pontificale. 11 vastissi-
gnato dall' arciduca Massimiliano, segui- mo tempio, in sì singolare circostanza,
lo da'cardinali Migazzi e Bathyan, e da' fu ripieno in modo straordinario non solo
molti vescovi venuti a Vienna, fiancheg- dalla nobiltà tutta, sì della città e sì este-
giato dalie 3 guardie nobili tedesca, po- ra ivi a tal fine venuta, ma da un im-
lacca e ungherese, fra un immenso popolo menso numero di popolo ansioso d'essere
trattenuto dalla truppa dis[)o>ta in tutte spettatore d'una sagra funzione tanto im-
le strade,si portò a visitare il ss. Sagra- ponente e decorosa, avendo il Papa dopo
tnento espo>to colla rappresentanza del il Vangelo fatta una zelante e fervorosa

Sepolcroincui fu racchiusoli Redentore^ omelia ( col testo Pax Vobis), poi stam-
avendo eseguito questo pio divoto eser- pata cogli Ani del suo viaggio (ricordali
cizio in 5 chiese preventivamente scelte, nel voi. XCVII, p. 3 I 3). Non si può ab-
cominciando le visite da quella della na- bastanza e>pii(nere quanto curò 1'
impe-
zione italiana (quindi passò nelle chiese ratore perchè questo pontificale fosse iu
de'conventuali, benedettini scozzesi de' tulle le sue parti accompagnato colla
IX Cori Angelici, di s. Pietro, e di s. Mi- corrispondente dignità, e fosse eseguito
chele de' barnabiti. Nel sabbato santo con tutta la dovuta venerazione ed a fine ;

nell'aulica chiesa degli agostiniani, il Pa- che nulla in ciò mancasse, destinò i prin-
pa assistè all'ufiìzio e messa celebrali da cipi del s. Romano inipero Schwarzen-
mg."^ Garampi). Domenica 3 i marzo, so- berg e Auersperg,a ministrare l'acqua al
lennità di Pasqua di Resurrezione, all'o- Papa, per la lavanda delle mani. Più
re 1 4 il Papa si recò nella metropolitana luminosa cerio sarebbe riuscita questa
di Vienna, una più nobile carrozza a
in solennità, se fosse stato libero 1' i(npera-
6 cavalli, avendo seco cardinali ÌNIigaz- i loie di potervi assistere formalmente, e
zi e Bathyan, servito da maggior nume- con tutta la maestà in trono, a tal ell'etlo

ro di guardie nobili, eseguito dall'altre preparato, come vivamente avea deside-


carrozze colle mule a 6 colla sua corte. rato; non avendo con sommo di lui ram-
Ivi colle consuete sagre ceremonie, e sa- marico potuto intervenirvi, per esserglisi
gri ministri latini e greci, pontificò so- inasprita la flussione d'occhi, da cui era
lennemente la sagra liturgia, assistito al alleilo, fin dal venerdì santo, ed essen-
trono dal cardinal Miiiazzi
o
arcivescovo di dosi dovuto cavar sangue. Dopo la sagra
Vienna, come vescovo assistente in piviale funzione, deposte dal Papa e dagli iillri
V l E VIE 3.1
le sagre vesti. Pio VI col medesimo cor- intenzione di conseguirla, con fare io uno
teo col quale etasi recato alla nietropoli- di delti giorni la loro confessione e rice-
laiia, passò al palazzo ilclla cancelleria di vere la conjunione. Deposte poi le sagre
guerra, ed ivi assillilo il piviale prezioso vesti, Pio VI si restituì alla sua residenza.
e il triregno, assistilo da'cardiiuli in cap- Sebbene il Papa con tal funzione soddi-
pe, preceduto da mg.' Nardini colla Cro- sfacesse alla divozione e desiderio de'di-
ce, si trasferì alla gran loggia sovrastante voti [)(i[)oli austriaci, ciò però non fu ba-
la chiesa sagra a Dio e in onore de' Cori stante [)er pienamente appagar tutti. IVoa
Angelici, nobilmente ornata co'più riccia vi fu giorno in cui sotto 1'
imperiai pa-
e preziosi ilrappi, corri>pondente sull'am- lazzo non concorresse grandissimo nume-
pia piazza d'armi di IIolFj ripiena immen- ro di forastieri, che ivi si adunavano per

samente e in modo incredibile di popolo ricevere l'apostolica benedizione. Ma più


3o,ooo persone), rappresentata in
(piti di particolarmente il concorso era straordi-
istampa quale l'olIVe il /^/rtr/o (con quelle nario e singolarissimo ne'gioroi di festa,
puredell'iiicuntro del Papa e dell'impera- ne'quali anche dalle provincie più lontane
tore presso iN'eukircIien, e delle coniate concorrevano a torme le persone a Vien-
iiiedagl iem ornimeli tali, cioè (piel la esegui- na, essendosi più volte il Danubio rico-
ci d'ordine di Giuseppe II, con l'epigrafe: perto con quantità di barche ricolme
Josi'phi II Aiig. f'iiicL)l>. IIosjjcs. A die straordinariamente di gente, che io Vien-
XI kal. apr. Ad x hai. mai. mdcclxxku. na con somma ansietà accorrevano, per
Kel rovescio col ritratto del Papa, ed in- essere partecipi di tale spirituale consola-
torno Pius II Poatifex Mnxiinus. E
: zione (nella domenica io Albis si calcola-
le medaglie coniale dal Papa in memoria lono esser in Vienna 60,000 forastieri);
della messa solenne cui assistè nella festa onde più e più volte al giorno il Papa fu
di s. Pio V in Angusta j e quelle coniate comparire io un gran bal-
in necessità di
da Dologna, da Cesena patria del Papa ; cone del suo appartamento, situato ia
dalla zecca di iNorimberga di grandissimo mezzo alla facciata del palazzo imperia-
diametro, allusiva al viaggio fatto ìa le, e corrispondente alle linee e bastioni
Vienna da Pio VI, colla sua eOìgie e l'i- della città, per soddisfare alla pietà di
scrizione: Papa Pius St'Xtus fama su- tanto popolo, e paternamente benedirlo,
per at'thcra iiotusj e nel rovescio: Pe- il in non poche circostanze fu nel ca-
che
rtgrinus Apostolicus. l'ieiinae mense so di dover replicare sino a 7 volte il
Rlarlio MDCCLXXXu. Vi sono pure le in- giorno (perle voci di giubilo collcquali
cisioni col disegno del superbo calice eoa veniva acclamalo), facendone pregare lo
patena, il tutto d'oro, donato dall'eletto- stesso imperatore, mentre tant'oltregiua*
re Palatino di Baviera; e della cappella geva l'arfollaraenlo, che si rendeva chiuso
tenuta dal Papa in Venezia io ss. Gio. il passaggio pel gran ponte e per le porte

e Paolo nella Pentecoste, coli' intervento stesse della città alle carrozze, oltre l'es-
del doge e della signoria), ove premesse sere ricoperti di popolo tutti i vasti ba-
le consuete sagre preci die* la pontificale stioni e prati, sino fuori le linee della cit-
solennebenedizione,colla concessione del- tà, a segno che fu dubitato talvolta man-
l'indulgenza plenaria, la quale già era sta- casse la provvista del pane. Martedì 2 a-
ta annunciata con uotificazionestampata, prile festa di Pasqua, Pio VI col con-
2.''

da potersi acquistare pure in tutto il cor- sueto equipaggio e accompagnamento si


so dell'ottava, da quegli abitanti di Vien- portò alla chiesa de' religiosi di s. Do-
na e de' suoi sobborghi, che presenti al menico, ove celebrò ildivin ed
sagrifizio,
solenne atto, o genuflessi al rimbombo assistette ad altro; indi passato una in
dellarliglieria, avessero avutola dovuta gran camera del couvealo, ammise al
3ii VIE VIE
bacio del piede domenicani, e un eoa-
i lievo della gioventù, ricevuto dall'arcidu-
sideievole numero di dame, che con ca Massimiliano e dal direttore; e per
premura ne aveano fatta istanza, molti portarsi a visitare varie chiese deili città
altri soggetti distinti, ed ecclesiastici (vi- e de' sobhorghi ; ed anche per osservare
sitò pure la chiesa presso l'università, le sempre
cose più rispettabih di Vienna,
già de' gesuiti, e allora in custodia de' conducendo seco due de' vescovi venuti
benedettini spagnuoli. Passò all'imperiai nella città, col metodo già riferito. {A.'5
giardino di Belvedere, e nel castello os- aprile visitò la biblioteca imperiale, il

servò la galleria di pitture, visitando nel gabinetto di Qsica e matematica, e


di
ritorno la chiesa (li s, Carlo Borromeo); quello di storia naturale. L'8 la chiesa de-
facendo poi ritorno al palazzo imperiale, gli ago'"tiniani scalzi, e la cappella della
(Nel dì seguente, dopo aver celebrato s. Casa fabbricata in cnezzo alla medesi-
nella cappella domestica, ricevè i ringra- ma. Nel dì seguente fu all'armeria, repu-
ziamenti del capitolo metropolitano, pel tata la i.^ dell'Europa, assistilo dall' ar-
pontifìcale tenuto nella sua basilica), lo ciduca Massimiliano: poscia visitò il pa-
tulto il corso de'3o giorni ne'quali il Pa- lazzo della nunziatura, proprietà della
pa fece permanenza in Vienna, raro fu s. Sede. Aggravatasi la malattia del poe-
il caso ch'egli non discendesse a celebrar ta cesareo Melastasio,ii Papa ne prese a-
la messa nella cappella imperiale di san morevole interesse. A'ro visitò la fabbri-
Giuse|)pe. Ogni volta ch'era terminala, ca di porcellana di Rossau, ed orò nella
dopoché il Papa ne avea ascoltata altra, cappella dis. Pellegrina de' servi di Ma-
le dame che avevano avuto luogo nelle ria. 12 onorò
Il nobili educandi del
i

tiibune o coretti corrispondenti nella collegio Teresiano;e nel giorno seguente


stessa cappella, discendevano nella sa- vide l'imperiali scuderie, sempre ricevu-
grestia,ove benignamente erano ricevute to dall'arciduca Massimiliano, ed ove tro-
al bacio del piede.Quasi in ciascun gior- vossi il conte Dietrichstein cavallerizzo;
uo Giuseppe II recavasi nell'appartamen- passò quindi all'icnperiale villeggiatura
to di Pio VI, ed alcune volle questi an- di Belfonle. Essendosi ristabilito l'impe-
dava nel gubinelto di quello, trattenen- rotore dal m de d' occhi, con pubblica
dosi insieme in colloqui, sempre per lo commozione si rivide in carrozza col Pa-
spazio di pili ore; quali abboccamenti
i pa recarsi il i4 all'imperiai giardino
restarono solo sospesi quando si aumen- d'Augarten, e per la via del delizioso bo-
tò la flussione d'occhi patita dall' impe- sco del Prater, al casino di piacere da lui
ratore (vari abboccamenti ebbe pure il edificalo. Il i5 rivide la galleria del
Papa coll'arciduca jMassimiliano).Instan- principe Lichtenstein, enei dì seguente
cabile fu poi sempre Pio VI in accoglie- si condusse all'accademia Emmanuela
re all' udienza ammet-
tutti, e di più in del geuio, accolto dall'arciduca. Quivi vi-
terecontinuaraente un immenso numero sitò la villa deli." ministro Rauoitz-
d' ecclesiastici e regolari, cavalieri e altre llittberg, e la scella sua libreria, trova q-

persone al bacio del piede, il che ordi- dosi a riceverlo 1' imperatore. A' 2 1 vi-
nariamente seguiva due volte il gior- sitò la collegiata di Klosteneuburg, Di-
no, sì nella mattina e sì nella sera, in cui cendo la i.^ messa uo figlio d'un citta-

sempre il numero era maggiore, essendo di no, nella chiesa di s. Paolo, invitato a
alle voltegiunto ad ammettere sino a 4 recarvisi l'esaudì; mostrandosi con tutti
ovvero DOG persone seguilamente. Varie padre alFabile, cortese e generoso). Molti
volte sortì col consueto treno dal palazzo certamente furono vescovi e abbati re- i

imperiale, come per visitare la gran casa golari della monarchia austriaca e di al-
degli orfani, istituto molto utile per Tal- tri stati che portarousi io Vienna, per
6

VIE VIE 3i3


ossequiare il supremo Gerarca, i quali uopo iliciiiaralo cimeriere se-
nn, a tal
furono coti segnalate tlistiiixioni ricevuti, greto soprannumero (con in^.' Sj)agua
ed ammessi anche a particolari replicate e (Ine palafienieri colle toicie), a'palazzi
udienze. La venerazione colla (juale era de' due cardinali i cappelli (urdinalizi,
PioVl universalmente riguardato da lutti colle consuete forinalità. (Donarono a
gli ordini di persone in Vienna, die'moti- mg/ Caleppi, il carilinal Firnuan una
vo di desiderare il poter averne sempre scatola il' oro co^itornata di hrilianli, ed
presso di loro viva memoria. Quindi si vi- il cardinal Dalhyan una ripetizione d'o-
derò formate ed esposte in vendita non pò- ro contornala di brillanti. Dipoi il Papa
che di lui eflìi^ie in cera, in porcellana, fece spedire dalla segreteria di stato di
in cristallo, in istampa con dm bulini, ed Roma, a' due cardinali, i biglietti per le

anco in miniatura, arricchite e ornate congregazioni cardinalizie a cui anno* gli

con sagri simboli e altro corrispondenti verava). Essendo ormai iaiminenle la


alla ponlificia dignità, con analoghi em- partenza di Pio VI da Vienna, l'impera-
blemi, dopo che lo stesso imperatore fece tore gli fece presentare dal principe Col-
coniare la uiedaglia di grande diametro loredo vice-cancelliere i(nperiale, il di-
surriferita. Da (|uesto riverente ossequio ploma di principe del s. Romano Impe-
derivaronoinnumerevoli elogi e letterarie ro, pel di lui nipote duca d. Luigi Bra-
prod(izi(jni.pubbIica!ecoIlest£:mpe in tot- Jc/zi-Onesli. L'accolse consensi di grato
te lelingiie.presentateeduffertea SuaSan- animo; ma recatosi il Papa nel gabinet*
tità. Venerili VI tenne nel-
1 aprile Pio to di Giuseppe li, rinnovata la sua rico-
la grand' aula imperiale il Concisloro noscenza, lo pregò d'un altro favore, per
pubblico, assistendovi i cardinali IMigaz- delicati riflessi cioè di dispensarlo ad ac-
zi e Herzan, alla presenza di Giuseppe cettare il diploma. JNe restò persuaso il si-

li e dell' arciduca Massimiliano, in cui re, con incremento di alta stima, per la
colle consuete cereraooie imposa il cap- moderazione e circospezione del Papa
pello cardinalizio a' cardinali Fiimian (iXel dì precedente alla partenza. Pio VI
lientiiio vescovo di Passavia, e Calliyan, ricevè icomplimenti de' ministri itnpe-
i quali ncjii 1' aveano ancora ricevuto, e riali, del corpo diplomatico, e della no-
pronunziata indi una breve allocuzione, bilia viennese; e nel pomeriggio fe'je al-

fatta stampare in Vienna dall'imperato- l' imperatore la visita di congedo, ed ai-


re, assegnò ad ambedue i titoli cardina- Ireltanlo praticò coH'arcidoca iMassimi-
lizi (cioè dopo l'apertura e chiusura del- liano; ed ambedue gliela restituirono
la bocca, e dandogli l'anello cardinalizio: nella sera. Nel qiial giorno 8 volte il Pa-
nella cappella imperiale si cantò il Te pa si altacciò alla llfiestra a benedire il

Z?<';i/7^, ed i due cardinali recarono a


si popolo, i soli furastieri calcolandosi
visitare la chiesa di s. Pietro). Il con- i2,000). Lunedi 22 aprile, giorno desti-
coiso de'vescovi, de'ioinistri esteri, della nato alla partenza da Vienna, Pio VI a-
nobiltà più distinta, che istantemente n- scollata la messa, passò da Giuseppe II,

chiese l'imperatore di poter essere spet- indi insieme e coll'arciduca iMasMinilia*


tatrice di questo solenne atto, fu tanto no, percorsero le anticamere imperiali
grande,che rese quella vastissima e nobi- ripiene della più distinta nobiltà, ivi'ac-
lissima sala, lolla custodita dalle 3 diver- corsa per augurare al Santo Padre un
se guardie nobili, angusta a comprender prospero viaggio. Pio VI ascese nella
tulli, "quali in generale rimasero ammi- carrozza dell'imperatore e con esso par-
lali della solennilà e maestà della funzio- lì da Vienna circa alle ore 12 e mezza,
ne. I>ellasera il Papa inviò da mg."^ Ca- seguito dalle consueteguardie,ed inallra
Ifjjpi uditore della uuuzialura di Vieu- carrozza dall'arciduca, e da Lulle lecar-
3.4 VIE VIE
in/ze del pontificio accoDtpagnamenlo. vi fuiulai'ono un convento con magnifl-
Giunti alia chiesa di s. IMaiia Briiim ca chiesa dopo il 1689), hin<^i 6 migUa
(ossia del F(jiile nel delizioso Ijoigooino- da Vienna, discesero dalla cai rozza a ve*
nimo sollo 1' Ens a 3 leglie sud-est da nerare la miracolosa ss. Immagine. Nel
Vieima. iN'cll' Ailanle 3Jariano ossia o- sortire dalla chiesa segui la separazione
rigine dell' jt/iniagiiii miracolose della di l*io VI da Giuseppe li, in modocora-
B. del p. Guiitjìpcnberg gesui-
f^ ergi ne movente per le scambievoli, tenere e si-

ia, coi santuari dell'impero austriaco, è gnificanli espressioni, e per le dichiara-


ile^crilloanche questo. Crede lo storico, zioui e seutimenli di filiale divozione co*
che nella chiesa cavalieri templari vi col-
i quali l'imperatore si congedò ilal Papa, il

locassero la ^latua della ss. Immag ne, la quale nell'atto che quello voleva uiuiliar-
quale nel i485per l'invasione ungara il si per ricevere l'apostolica benedizione, lo
furore militare gillò in una funle. Morto sostenne e teneramente gliela com[)artì,
il re d' Ungheria Alattia nel \^(^o, l'iin- baciò e abbracciò ; non avendo tralascia-
peratore Federico Ili proponendosi il ri- to ancora di distinguere l'arciduca Mas-
coperò de'suoi aviti stali, ne pregò Dio simihano, con paterni modi. L' impera-
e la sua divina Madre. Mentre dormi va, tote volle quindi accompagnare alla car-
gli comparve la B. Veigine, sotto le stes- rozza il Papa, dopo partito rimontò
e
se forme di s. Maria lìriinn, e gli mani- nella sua. Trovo nel Novaes la seguente
feslò essere stala esaudita la sua prece, e iscrizione, che l'imperatore fece collocare
che marciasse pure contro gli ungheresi nel santuario degli agostiniani scalzi,

e ne otteirebbe vittoria. In prova di che, scolpita con lettere d' oro iu lapide tur-
presso Vienna troverebbe la sua statua, china, in latino e in tedesco : Plus f^I
nelle forme colle quali gli appariva, dea- P. M. - Et Josephns II R.orn. Iinp. seni-

Irò una fonte, da dove dovesse trarla e per Ani;. - Cani Maxiiniliano Auslriae
lestiluirla alla pubblica venerazione. Fé- Archiduca Tauuiaturga Fonlenn de-
derico 111 pieno di fiducia uell'apparizio- salutata- liinc tenerissinios i/iter
i'0(V;

ne, fece marciare le sue truppe, e nel se- amplexiis - Excllis adUatiùbus lacry-
guirle con occhio scrutatore andava cer- iriis-Sibi invicein i-ale dixerunt - X
cando il sagro sitnulacro. Giunto nel bo- kal. Mali. Anno MDCCLXXXir. Prose-
sco di Vienna, un di lui servo cercando guendo il viaggio, il Papa giunse al ca-
dell'acijua sidilungò dalla strada, e Irò- stello dell' insigne e già parlalo mona-
\ato un pozzo, con sorpresa vide il bellis- siero benedettino di Meick, ov' era stalo
«imo volto d'una statua della Madonna, preparato l'alloggio, ricevuto dal cardi-
li che venutosi a sapere dall'imperatore, nai IMigazzi, e da molti prelati d'altri
conobbe verificato il segnale di sua vit- monasteri e badie cospicue. Martedì 23
toria, Pielrocedeiid(j, la fece estrarre e aprile discese nella magnifica chiesa del-
con venerazione collocare nella vicina la badia de' ss. Pietro e Paulo, ricevuto
chiesa. Impadronitosi quindi di Vienna fonnalniente, ecome dissi nel voi. XLVI,
e di tutta l'Austria, colla cacciata degli p. 84, ascollò la messa celebrala dal car-
ungari, volle che il prezioso simulacro dinaie (narrai altrove, che detronizzato
fosse venerato presso la fonte in cappel- Pio VI nel 1798 da' repubblicani fran-
la che tosto edificò, e presto divenne un cesi, mentre trovavasi nella certosa di
Santuario, pei le grazie che la B. Ver- Firenze, granduca Ferdinando 111 avea
il

giiie dispensava. Per cui venne affidala concertato colla corte di Vienna, di pro-
alia custodia d' alcuni sacerdoti, finché curargli un asilonella badiadiMelck,sop-
iiel 1 636 il vescovo di Passavia consegnò pressa da Giuseppe li ; mala rottura scop-
U iauluario agli agostiniani scalzi, i quali piata tra'francesi e l'iuiperalore l'impedì.
VIE VIE 3.5
(Deportatoli Papa in /^'rt/c/aa di Francia, a' 2 0» aprile, si diresse [)er Monaco, e
ivi gluriusameule nioih Tale e tanta ve- giunto a' confini deisti stali austriaci, al
Delazione avea l^io VI lasciato nella cor- fiume Ens, colle più vive tc'>liiuonian-
te inipcriale, the r imperatore Francesco ze d'alletto e di gradimento ringraziò il

11, bcncliè non fosse costume, ne fece conte di CobenIzeI, die d' ordine del-
sullragare la grand' anima a' 5 febbraio l' imperatore assiduamente lo avea ac-
iBoo nella metropolitana di Vieiuia; compagnato e servito in tutto il viag-
alla qiial solenne funzione, celebrata con gio ne' detti stati, incaricandolo di mi-
sovrana magnificenza, da u)g/ vescovo novare da sua parte all' imperatore, es-
vicario, vi assisterono il cardinal iMigazzi, sor egli vieppiù sensibile per le tante
che per la sua avanzata età e abituali in- attenzioni praticate verso la di lui per-
comodi non potè pontificarvi, e ne'rispel- sona, e di presentargli la lettera che gli
tivi luoghi lutti gli onlini della nobiltà consegnò. Descrissi nel voi. LUI, p.
94>
e magistratura di Vienna), indi il Papa i doni fatti da Giuseppe II alla corte pan-
ne parli verso l'Eus, per pernottare nella lifìcia del seguito di Pio VI, e promisi in
celebre badia di s. Florian de' canonici quest'articolo di riferirequelli dispensati
regolari laterauensi (che possiede una dai Papa alla corte imperiale, che rica-
bella collezione di medaglie, un gabinet- vo od' Diari dì Rama. Al conte di Ro-
to di mineralogia, ed uno de' più cele- sembeigh gran ciamberlano: Corona d'a-
bri organi dAlemagna), accolto con ogni gala orientale, con cammeo di diaspro col-
onore dal vescovo principe di Passavia l'edigie della D.Vergine e de' ss, Pietro
cardinal Firmian, e da molti signori ed e Paolo, contornata da 22 bi illanti, ed
ecclesiastici. Nsl d\ seguente mercoledì una croce puie di brillanti. Al conte di
24, ascoltata la messa nella nobile chiesa s. Giuliano ispettore delle cucine: Coro-

dei monastero, Pio VI riprese il viaggio nasimilecon cammeodi diaspro nerocol-


per Z//2/S, nel quale articolo descrissi il l'elligie dell'acce IIomo,catì goccie san-
decoroso ricevimento, smontando al pa- gnigue, contornato di brillanti. Conte di
lazzo della città. Dopo trattenimento, Dietrichslein cavallerizzo maggiore, eon-
coutinuò il suo viaggio, e giunto a Vels, tedi Kaunitz direttore dell'imperiah fib-
luogo considerabile e popolalo, per cam- biiche, principedi Paargran maeslrodel-
biare i cavalli, alle suppliche del zelante |e [)oste, ed altri personaggi, consimili do-
parroco, condiscese a benedirne il popolo nativi. Al direttore delle cucine Heufeld:
da una finestra rispondente nella piazza. Reliquiario contornato di brillanti. Al re-
preparato da acconcio e fervoroso discor- gio foriere di camera Neble: Reliquiario
so ìd tedesco fatto dallo stesso parroco, del valore di 200 zecchini. All'ispettore
Riassunto il viaggio, alle ore 24 permea- del castello e del giardino di Belfonle: Re-
ne Ried capoluogo de! cir-
al castello di jiquiario contornalo di pietre. A'camerie-
colo deirinn, ben fabbricalo (ove poi nel ri e cuochi destinati a servir il Papa, 5oo
i8o5 i francesi sconfissero gli austriaci), zecchini. Alla gente di livrea, 1000 zec-
iiel preparato alloggio ricevuto distinta- chini; e 200 agli uomini e donne di bas-
ineote, e ossequiato da mg.' Gio, Nepo- so servizio. A tulli reali custodi della
i

muceno de Unghelter vescovo di Fella gallerie, biblioteca, armeria, gabinetti e


in partiLus, sullìaganeo d'Augusta, ve- del real tesoro, parecchie medaglie d'oro
scovato amministralo dall'elettore ar- e d'argento; ed una medaglia d'oro u*
civescovo di Treveii, con lettera di quel poeti che presentarono compouimenli.
principe che l'iuvitavaa onorare tale cit- Donòal grande spedale degli orfani 1000
là, insieme a mg."^ Bech vicario genera- Quanto Giuseppe 11 donò a Pio
fiorini.
le. Finalmente; parlilo Pio Vi da Ried VI, lo riportai nel voi. XXIX, p. 180.
a

3i6 VIE V E I

^'el^acce(tarei ricchi presenti, il Papa di- qua! concello Io tenesse. Questo non è il

che non conside-


cliiarò all'imperatole, luogo di descrivere conseguenze del
le

landoli qual sua propiielà gli avrebbe ,


viaggio a Vienna, e sarebbe ripetizione,
con bolla destinati ad essere della s. Se- per a vello riferito a'propri, come parlan-
de, e monumento della munificenza ina- do del Concordalo fra Pio VI e Giu-
periale, pregando successori suoi a far- i seppe II [F.), nella biografia del Papa,
ne uso nelle maggiori solennità dell'ao- e ne' voi. XXIX, p.178 e seg., XCIII, p.
uo. Volle Giuseppe 11 la soddisfazione di i4o, XGVll, p. 20S e seg., mentre a p.
aver per meoioria il ritratto del suo ve- 2 2, diisi come il Papa pel Tirolo rientrò
I

nerandoo'ipilejecondiscendendovi il Pa- negli stati austriaci, ecome rientiòin quel-

pa, si preitò a varie sedute al valente pit- li della repubblica di Venezia, indicando
tore Giuseppe Hickel, destinato a trarne in corsivo i luoghi ove ne parlai. In ge-
le sembianze. I pili eccellenti disegnato- nerale il Papa si chiamò contento del
ri à\ Viennaoccuparono a rappresen-
si viaggio e di quanto ottenne; certo da per
tare le sagre funzioni celebrate dal Papa. lutto risvegliò il sentimento religioso. E
Ma, osserva il Coppi, mentre Giuseppe sebbene Giuseppe II nel dicembre 783,
i

II nulla otuniise di tributare a Pio VI all'improvviso e nel più stretto incogni-


onori possibili, nel tempo stesso
tutti gli to, si recò in liuma a restituir la visita a
permetteva, e forse ortlinava, diesi spar- Pio VI, poi continuò nelle sue deplora-
gesse a profusione tanto nella ca[)italeche bili riforme religiose, ed a mettere il ba-
nelle provincie, munito del sigillo impe- vaglio alla Chiesa. Non polendo descrive-
che riprovai a Uro ve: Q;;;cZ
riale, l'opuscolo re i grandi avvenimenti politici che si

est Papa?Eybel professore di dirit-


di successero, citerò gli articoli ove ne ra-

locanonico nell'università diVienna,som- gionai.

niamente insultante alla dignità pontifi- Wel malaugurato 1789, scoppiò il fu-

cia. Dipoi il Papa lo condannò e proscris- nesto spirito d'iudipendeuza in politica,

se col breve ^''(//jer.';o//V//Vrt^',siccome con- come in religione, ch'erasi forlilicato iu

tenente proposizioni eretiche e scismati- Francia (V), e gli ultimi colpi a quel
che, già condannate dalla Chiesa. Inutil- trono lo die'l'assemblea convocata a Pa-

mente Giuseppe 11 ne impedì l'accettazio- rigi e fatalmente trasferita a Versailles

ne alle chiese di Germania e de' Paesi- (/^), ove si converti in assemblea na-
Bassi. Del resto il Papa mollo trattò col- zionale. In quella città dunque comin-

l'unperatore, ma nonconsegu'i cpianto per ciò queir iliade dolorosa che, trionfnn-
avventura si era lusingato. Tenm; saldo do la rivoluzione, pose a so(|quidio
l'imperatore nelle sue biasimevoli deter- l'Europa, abolì la tnouarclua, procla-
minazioni il suddetto principediKannitz- mò la repubblica di Francia, olTrì soc-

Potlberg, filosofo della schiera di que'del corsi a tutti i popoli che volessero ac-

secolu passalo, il quale osò f ir soitVire al quistare la selicente libertà, condusse

Sommo Pontefice alcune mortificazioni, al patibolo l'ottimo re Luigi XVI e l'in -

ed affetlòdi trattare con lui senza usare felice regina Maria Antonietta d'iVu^tri
que'modi co'quali anco per la sola civil- nel1793, ed abolì il culto cattolico. Nel
tà si tratta co'regnanti. Però quando l'im- precedente anno la repubblica francese
peratore lo presentò a Pio Vi, questi do- avea dichiarato guerra all'imperatore
poaverio gu^udalo con occhio severo, gli Francesco II, ed a Federico Guglielmo
disse: Mi dispiace ch'egli sia così vicino Il re di Prussia {V.), tra loro alleati, e

al sepolcro; e mettendogli la mano sul- la guei-ra fu portata anche in Gernianiii


la spalla, soggiunse: E saremo ancora (/^.), succedendo sul trono di Prussia Fe-
ut tempo! lu tal modo die' a vedere io derico Guglielmo ili nel 1797. Io que-
VIE VIE 3i7
stoil prode arciduca Cai Io, fratello del- pensi colle piovinciesilnate snlln riva de-
rimperaloie, preseli comando dell'arnva- sii a nel seno (leH'iinpero.ieslaiidoDe per-

la austriaca in Italia, dopo la perdila di ciò spogliale le sovranità ecclesiasliclie. Il

Nanlova^ Iialuardo principale de' domi- trattalo fu sottoscritto a'g febbraio i 80 1.


nii dell'Ausilia in Italia. Eon.ipiirte co- In seguito alternandoci i clamorosi even-
mandanledell'arniala repnbblicaiiafran- ti guerreschi, ed i vari trattali, e tlive-
cese nella legione, aiilitanientc assali gli nulo Bonapaile imperatore de'francesi
occupando Trieste, Già-
stati austriaci, nel i 8o4, col nome di JNapoleone I; Con-
disca Gorizia e Lubiana, Eressannone,
, de, per tale esempio, dissi già che Fran-
Trenlo penetrando col centro sino a
,
casco II, volendo provvedere al decoro di
Knittelfcid e ludenbuig, luoghi distanti sua fiimiglia coli' aggiungere In dignità

non più di 00 miglia da Yieiina. Ormai


1 im|)erialc ereditaria a quella elettiva, di
minacciala la capitale, poteva il giovane cui era peisonalniente insignito, 1' i i a-
arciduca arrestar la marcia di fronte al gosto prese il titolo d'imperatore eredi-
for lunato e valoroso Bonaparte, giunto lai io d'Austria, col nome di Francesco f,

a Klagenfurt. IMa di già Francesco II e per cui Vienna divenne la stabile me-
la Francia erano disposti alla pace, onde tropoli dell'impero d' Austria. Indi nel
a'y aprile si concluse una sospensioned'ar- i8o5 collegatosi coW li gliilterra {^'^•) e
mi, ed a'iB preliminari di Leoben, che
i colla Hussia (/'.), contro ^'apoleone I, to-

salvarono Vienna dai pericolo d'essere sto ruppe guerra, con piano di campa-
si

presa. Rolla poi nuova guerra, nella lotta gna Vienna fia l'Austria e la
stabilito in

del 1800, Francesco II sostituì nel coman- Bussia ; quindi Francesco I lagnandosi
do dell'esercito, allo sforlunatoKray,rar- dell'insaziabile ambizionedi JNapoleone I,
ciduca Giovanni, ma gli austriaci passa- fece occupare la Baviera, e collocò un e-
lo rinn, a'3 dicembre furono inleiamen- sercito suU' Iller. Ma ^apoleone I battè
te disfalli ad Ilohenlinden, villaggio del- gli austriaci iu diversi punti, prese lil-

la Baviera, dal general Moreau, il quale ma, e spinse le sue truppe nel Tirolo e
vi avea riunito il prineipal nei bo del suo ntll'Àustiia ; mentre alili eserciti com-
esercilo. L'arciduca Carlo riprese allora battevano pres>o Verona {F.) e bìocca-
il comando dell'armala austiiaca, ma la vano yentzia {V-)- Inoltre francesi a'4 i

disfalla era slata lale che non si poteva novtinbre passarono l'Ens, a'y respinse-
riparare dalla virtù d'un condollieroseb- 10 un corpo austriaco a IMai ienzelì, agli
bene prudenlissimo. Quindi i francesi es- i batterono la relroguaidia russaaDurn-
i

sendosi avanzati vittoriosi sino a 22 le- slein, ed a' 3 entrarono in Vienna. Non
i

ghe da Vienna, l'arciduca fu coslretto a avendo il principe d'Auersperg rollo il


proporre a Moreau , che minacciava la ponte sul Danubio ,
per aver supposto
capitale , una sospensione d'armi, di- falla la pace, passarono i francesi senza
chiarando essere l'imperatore disposto a ostacolo sulla sponda sinistra di quel flu-
concluder la pace qu alunque fossero le me,ed a'i8 novembieenlraronoinBi iinn
disposizioni de'suoi collegati. L'aimisli- capitaledella /l7orfl»'/V7 (^.). Francesco [
zio ebbe luogo a'25 dicembre a Sleyer. colle truppe che potè raccogliere, si liti-
Le condizioni della pace furono dettale lò ad Olrniitz, dove fu raggiunto da A-
a Lunevilie , e Francesco II conobbe la lessandro I imperatore di Russia, e dal
necessità delle circostanze, e fu costretlo granduca Costantino di lui fratello col-
a stipulare anche per Timpero e peprin- l'armata russa, che retrocedeva dall'Au-
cipidi esso.ieslandùspogliali in lullooin stria e con altri soccorsi di russi. Fral-
parte dominanti d*^l!eprovincie esistenti
i tanto ad Austerlilz, presenti i 3 impera-
sulla rivasinislra dclReno, mediante com- tori, a'2 dicembre seguì la famosa balla-
3.8 VIE V lE
aliacombattuta Ja'dne eserciti, ciascuno dìcalìsmo nel suo odio contro la reli'
composlo da circa 00,000 uomini ove ^ gione e la libertà. Comunanza degl'in-
Napoleone I sconfisse gli austriaci e i rus- leressi del Cattolicismo in Francia ed

si. Allora Francesco I domandò pace, si in Germania. La lotta della Chiesa con-
abboccò con Napoleone I, dure con-
e a tro lo Stato, per riconquistare la sua
dizioni fu sottoscritta a Preshurgo a'26 libertà in Francia e in Alemagna. Del
dicembre. A'r2 luglio 1806 iNapoleone I dovere de' cattolici alemanni nell'attuali
formò la Confederazione Renana, poi au- circostanze. Storia autentica del Nazio-
mentata (disciolta nel i8i3 da'collegali nalismo e delTerritorialismo nellaChie'
conilo di lui: neparlai nel voi. XXIX, p. sa Cattolica di Germania. Napoleone I
192 e seg.), dichiarandosene protettore. dopo aver dichiarato nel 1806 di soste-
Indi avendo Napoleone I nella dieta di nere la Porla contro la Russia; dopo a>
Piatislìona del i." agosto 1 806, dichiarato ver nel 1 807 blandito la slessa Russia sul-

non riconoscer più né costituzione né im- l'espulsione del turco dall' Kuropa; nel
pero Geimania; e Francesco I veden-
di I 808 propose all'Austria la divisione del-
dosi impotenlea sostenerei propri diritti, la Turchia, pe'sospelli che avea gli mo«
persuaso che gli avvenimenti accaduti vesse guerra, ammettendola a parte del»
nell'impero di Germania gli rendevano le spoglie. Realmente Francesco I nel

impossibile di continuare nell'obbligazio- i8of) mosse nuova guerra a Napoleotie


ni contralte qual capo di esso, provvide I, per aver contravvenuto a'patli di Pre-

al proprio decoro rinunziando a'6 dello sburgo non che geloso del progressivo
,

stesso agosto alla dignità d'impera torePio- suo ingrandimento, e in apprensione per
roano-Germanico dichiarando formal- ,
la marcia de'frances' nella Spagna {^.)

mente essere sciolti vincoli che Tuniva-i e nel Portogallo (^.). e per essere po- i

no al medesimo. L' impeio Germanico poli tedeschi smaniosi di sottrarsi dalla


dunque cessò d' esistere dopo aver fallo doo]inazione straniera e ricuperare l'in-

tanta guerra alla Chiesa: eppure il solo dipendenza nazionale. Nel principio d'a-
Papa Pio VII protestò contro quella dis- prile le due armate nemiche già erano
soluzione. Giàavea protestato ancora pel pronte a combattere: I' Austria contava
trattato diLuneville che secolarizzò mol- circa 33o,ooo uomini sotto il comando
ti vescovati, le cui sovranilà si divisero dell'arciduca Carlo, olire landwernel- la

vari principi , solo conservandosi la di- l'interno; presso a poco eguali erano le
gnità elettorale di Magonza trasferita a forze di Napoleone I, e composte di fran-
Raùsbona (''.). Tutto narrai nel voi. cesi, assiaoi,badesi, bavaresi, sassoni, po-
XXIX, p. 85eseg. Dipoi l'eminente pub-
I lacchi, oltre DO, ODO russi che doveaoo
I

blicista d.'^ Bus*, celebi e e benemerito pel operaie a suo favore, per obbligo d al-
suo zelo e divozione nel ravvivare nel suo leanza. Cominciò l'arciduca con invader
paese di Germania la face del cattolici- la Baviera, altri corpi altre parli. Ma Na-
smo, e ristabilire l'indipendenza della poleone I si pose alla lesta d'una massa
Chiesa sì profondamente compromessa in di forze superiori, per battere separata-
causa dello spirito burocratico del Giù- mente le colonne nemiche, prima che si
seppinisrao, mostrando i pericoli de'cat- unissero, cioéa'iq aprile, e guadagnò le

tivi rapporti fra'due poteri, varie opere sanguinose b.illaglie di Pfallenliofeu e di


a tal fine die' in luce, di cui ne die' con- Tann, facendo da Davoust tener a bada
tezza, coir Amico Cattolico di Milano, l'arciduca Carlo verso Ralisbona. Indi as-
ilprof Arrighi nella serie 2.' degli An- salì con quasi 100,000 uomini l'arciduca
nali delle scienze religiose, 1. 1 3, p. 473. Luigi ed Hiller che ne aveano la metà,

liicordeiò soltanto: L'alto e ilbasso Ra- ballendoli a' 20 ad Abensberg, ed a' 21


V I K VIE 3(9
li disfece a Lindshul. Lanciale ivi poche e menlre la ztiff;! era nel massimo calo-
Irnppeapersef^uilailijSi rivolsecolla rnag- re, il Da luihio crebbe improvvisamente;
gioì' parte roiitio lo slesso aicicluca Car- d'altroiicle gli austriaci vi misero dentro
lo, il quale intanto erasi impadronito di l)arclie cariclie di sassi e burlutti, sicché
Ralisbona, e congiunto con altri corpi, i ponti francesi furono rotti. Allora Na-
in lutto lornirindo il suo esercito <|uasi poleone I concenlrò 1' armata e neordi-
72,000 uomini. Con essi si disponeva a' nò la ritirata nell'isola di Lobiiu, dove
22 d'assalire Davousf, quando verso se- la radunò nella notte seguente, e nella
la si vide esso stesso assalilo da (|uelle mattina de'23 a grandi stenti ristabiPi il
truppe, e nel lato sinistro dall'altre con- ponte sul ramo del fiume che divide l'i-
tlolle da Napoleone !. Aspra fu la balla- sola dalla sinistra sponda , e altri ponti
glia, e l'arciduca perduti 6000 uomini e più solidi, per concentrare maggiormen-
oppresso da forze superiori, dovette riti- le le sue armate. GrossAspern, villaggio
larsi a Ralisbona. Quivi nella seguente di mercaiodell'arciducato, nella gran bat-
iiolle cominciò a passare il Daiudjio per taglia andò distrutto, o poi fu riedifica-
congiungersi sulla riva sinistra col corpo to. L'arciduca Carlo si ricopr"i di gloria,
di Dellegarde; ma raggiunto a'sS da Na- ed in seguito più volte tornò deguameO'
poleone I, che rimase leggermente ferito te a misurarsi con Napoleone l, come ri-
nel piede destro, perdette in nuova azio- levai altrove. In questi memorabili corn-
ile altrii2,ooo uomini. Dopo questi di- battimenti delti d' Esliug e meglio di
saslrosi avvenimenti , divisò l'arciduca Gross-Aspern, gli austriaci ebbero4>ooo
marciare per la Boemia verso Lintz, per morti, 3, 000 feriti e 83o prigionieri; ed
riunirsi ad altre truppe e difendere l'ar- i francesi peiderono da cii'ca 20,000 uo-
ciducalo d'Austria, Però Napoleone I col- mini, e fra' morti il maresciallo Lannes
ia sua celerità glielo impedì, e lasciato dùca di IMontebello, che ferito in una co-
Davoust a osservarlo, prescrivendo a Der- scia da una palla di cannone, spirò poco

iiadolle minacciale Boemia, esso fiat*


la dopo in Vienna. Tuttora l'esercito au-
tanto marciò rapidamente in Baviera e strinco festeggia l'anniversario della bat-
in Auslria. A'3 maggiooccupò Linlz, bai- taglia d'Aspern, ed in (|uello del i 860 si

tè Hiller ad Ebesberg, ed a' o pervenne 1 pi esentò fra die locelebiava-


gli ufìiziali

a Vienna, e la prese per capitolazione a' no limperalfiie Francesco Giuseppe I, il


12, entrandovi i francesi nel dì segiien- quale dopo averli felicitali dell'arder na-
te. Disciolse lalandwer, e invito gli un- zinnale da cui erano animali e delibi mi-
gheresi a sottrarsi da casa d'Austria, ed e- rabile disciplina che mantiene l'armala,
leggersi un
re particolare. Del resto, pa- disse loro che non larderebbero furse a
drone Vienna, pensò subilo a passare
di dar prove novelle del proprio valore per
il Danubio ed assicurarsi una testa di la difesa degl'interessi tedeschi! Linguag-

a' 20
pcnte, e costruiti ponti di barche, gio, che si avvicinò a quello poc'anzi le-
e 21 maggio tragittò quel gran fiume nulo dal principe reggente di Prussia:
con circa 5o,ooo uomini, che schierò in Non si permetterà che un pollice di ter-
ballaglia, fissando
il centro ad Esling e reno sia perduto dall'Alemagna (Quan- !

la sinistraad Aspein Gross-Aspei n, do neli847 moi'i l'arciduca Carlo, il ai-


alquanto sotto Vienna. Incontrò per al- potè imperatore Ferdinando I, olire al-
tro immediatamenle l'arciduca Carlo, che tri imperituri onori co'quali celebrò la
gli fu a fronte con circa go,ooo uomini, sua gloria militare, dichiarò volergli eri-

Sicombattè nella sera dello stesso 7.1 gere un monumento in Vienna per tra-
maggio con dubbio evento. Si rinnovò mandare a'posleri la celebre sua memo-
quindi ia battaglia nella mattina de'22, ria. 11 monumenlofu innalzato, ed il prò-
39.0 V I E V I E
ripole P'rancesco Giuseppe I solennemen- pe agguerrite. Indi Napoleone I a* 2 lu-
te l'inaugurò a'22 maggio 1860, quindi glio fatto gittare un ponte dirimpetto ad
fu cantato il Te Dcinn, intuonato dal- Esling, ed altri presso Wiltau a'4, tutta
l'aicivescovo cardinal Rausclier. Vi assi- l'armata passò in poche ore e si schierò
sterono pure l'imperatrice, il re Lodovi- in battaglia; onde tutte l'opere di difesa
co di Baviera, i duchi di BrunsAvick e di degli austriaci, divenute inutili.dovetlero
IVassau, l'aiciduca Lodovico Giuseppe abbandonarsi, e schierarsi in aperta cam-
unico fratello superstite del defunto, e fra pagna in linea paralella a'francesi. Nella
lutti gli altri arciduchi, anche gli arcidu- seguente notte del 5 Napoleone I tentò
chi figli dell' aiciiluthessa Maria figlia d'impadronirsidi Wagram, villaggio del-
dell'eroe d'Aspern, l'altro figlio di esso l'arcitiucato sotto l'Ens, ch'era nel centro
arciduca Alberto in tale occasione pro- dell' armata austriaca , e vi spedì Mac-
mosso grado di feld maresciallo, l'im-
al donald con 3 divisioni francesi e Berna-
peratrice vedova Carolina, le arciduches- dotte co'sassoni; ma tutte queste truppe
se, Francesco V duca di Modena, l'arci- furono respinte e disfatte, anzi per l'oscu-
duca Carlo di Toscana e altri personag- rità i sassoni presero per nemici i france-
gi. Le ultime Vienna recano,
notizie di si e loro recarono gravissimo danno. In-
che lo scultore Forukorn sta ora ivi la- tanto nella stessa notte, i due capitani di-
voraiido al monumento the verrà eret- sposero i loro eserciti per venire a batta-
to in uìeaioiia del principe Eugenio di glia campale nel giorno seguente del 6;
Savoia, nella piazza esterna della Burg, coir intendimento. Napoleone I di rom-
dirinipelto alla statua dell'arciduca Car- pere il centro austriaco e dividere l'ar-
lo). Ripiendendoil (ilo del racconto, Fran- mata in due parti; l'arciduca Carlo di bat-
cesco 1 dopo gli accennati vantaggi, non tere la sinistra francese e allontanarla da'
ostante [)e'precedenti disastri dovette ab- ponti per porre in costernazione tutto
bandonare i suoi progetti d'invasione, di l'esercito nemico. La battaglia micidiale
rivoluzione contro i>Jiipoleonel e di rista- cominciò allo spuntar del sole con van-
bilimento dell'indipendenza europea, ed taggio degli austriaci, ma l'arciduca Gio-
invece volle concentrare le sue forze per vanni avendo lardato a sostenere l'ala si-
provvedere alla propria difesa; mentre il nistra, Napoleone I ne profittò e vinse.
principe Eugenio viceré d' Italia si recò L'arciduca Cai lo si ritiiò verso la Mora-
iieir Austria, e i5,ooo russi entrarono via, e Francesco I temendo disastri mag-
nella Gallizia, per cui l'arciduca Ferdi- giori, l'i I luglio fece proporre una so-
nando d'Esle, che da Varsavia erasi a- spensione d'armi per trattare la pace, la
vanzalo sino a Thorn, dovette ritirarsi. quale tardò a concludersi sino a' 27 set-

In tale sialo di cose la sorte della guer- tembre a Schònbrunn, dove d'morava
ra si ridusse ag'i eserciti accampati pres- Napoleone I, e sottoscritta a' 4 ottobre. 1

so Vienna sulle due sponde


Danubio. del Fra'patti si con venne Io sgombro di Vien-
Frattanto INapùleone continuava a for- 1 na fra un mese. Con questo rovinoso
tificarsi nell'isola di Lobau, e l'arciduca trattato la casa d'Austria perde 3 milio-
Callo costruiva fortificazioni di campa- ni e mezzo di sudditi , onde colle prece-
gna per difendere punti minacciali fra i denti cessioni, l'impero si ridusse a 20
Enzersdoif, Esling e Gross-Aspern, raf- milioni e 700,000 abitanti: paesi invasi, i

forzando il suo esercito con truppe di li- oltre mantenimento dell'armata fran-
il

nea e di landwer, sicché comandava a cese, pagarono 246 milioni di (ranchi per
quasi I 5o,ooo uomini. L'armata francese contribuzione. Nel 18 io Francesco I con-
era presso a poco eguale in numero, ma cesse l'arciduchessa Maria Luigia inispo-
superiore in forze di cavalleria e di trup- sa a Napoleone I, e nel 1812 si collegò
V I E VIE 321

con lui, nel quale anno l'ioiperatore de' quale vieppiù acquistò rinomanza l'illu-
francesi inlrapiese la ilisaslrosa campa- stre città, feci precedere alcuni sfuggevo-
ricordi, poiché sebbene a' luoghi loro
gna Russia. Indi nel i8i3 Francesco
di li

parziali riportai individualmente l'ope-


I offa il suo intervento per la pace ge-
Rus- rato, per istabilire destini d' Europa,
collef^ò coll'itnperatoredi
i
nerale, si

sia, e co're di Prussia e d'Inghilterra, sta- dall'augusta assemblea e senato di sovra-

bilendo con essi le basi dell'equilibrio eu- ni, era indispensabile descriverne breve-

ropeo, e finidmente con essi dichiarò guer- mente il complesso, anco per averlo pro-
ra a Napoleone I a' 12 agosto dello sles- messo, non senza alcune altre nozioni sui

so 181 3. Seguirono le azioni guerresche congressi stessi politici. Come si definisce

Francia, discor- Congresso politico, lo dichiarai in quel-


in Germania, Italia e il

neli8i4 Francesco I l'articolo, in uno al suo scopo, ricordan-


se in più luoghi, e
inutilmente trattò pace con Napoleo-
di do più celebri che l'aveano preceduto. In
i

ne I. Rinnovata a Chaumoiit la lega con generale qui ripelerò. Il congresso è il


loro eser- mezzo di cui si servono gli stati per far
Prussia, Russia e Inghilterra, i

Francia, cessare le guerre, previa Tregua (F.) o


citicominciarono a operare in

ed entrai ono in Parigi a'3 i marzo. Di- armistizio (magnifici e gravi sono gli ar-

chiaratosi da' collegali di non voler più ticoli della Civiltà Caitoliea, serie 4, t-

trattare con Napoleone I, né con alcuno 2, p. 529, e t. 7, p. i'29: La Tregua


di sua famiglia, il senato hancese lo pro- (li Dio e la Pace Filantropica), e per
clamò decaduto dal trono, per cui egli a' accomodare le contestazioni che riguar.
4 aprile in Fontainebleau abdicò a'troui dano rispettivi interessi; è un consi-
i

di Francia e d'Italia, per sé e suoi ere- glio di Pace (F.) Europea. Quindi la
storia de' congressi è pure la storia del
di,stabilendo co'coHegali onorevoli trat-
sistema politico degli stati d' Europa
tamenti per sé e gì' individui di sua fa-
miglia; cioè la sovranità di Parma e Pia- (r.), secondo le diverse epoche. A tal

uopo uniscecov^o Diplomatico {V .),


cenza per l'imperatrice Maria Luigia e si il

cioè plenipotenziari delle parti, od an-


pel loro figlio Napoleone II e suoi discen- i

denti; egli ritirandosi nell'isola dell'El- che solo quelli delle potenze mediatri-
ci, in un luogo determinato di comua
ba, nella Toscana {^)>« '"' concessa ìq
sovranità vita durante. A' 3 di maggio consenso, che d'ordinario è neutrale,

giunse in Parigi Luigi XVIIl Borbone per condurre ad un accomodamento, o


re di Francia, ed collegali procurarono
i
per mezzo di noie o per quello di con-
ferenze. Si distingue congresso prelimi-
di rassodarlo sul trono con una pace che
il

in quelle circostanze fosse perla Francia nare dal congresso principale. Nel i.° si
onorevolissima, conservando l'integrità determina l'ammissione e la rappresen-
de'suoi antichi limiti quali erano all'epo- tanza delle diverse potenze, il luogo e il

ca dell." gennaio 1792. Il trattato fu sot- tempo del convegno, l'estensione della
toscritto in quella capitale a'3o maggio, neutralità, la sicurezza degli ambasciato-

pure convenuto: » Nello spa- ri e inviati, il ceremoniale e la maniera


nel quale fu
potenze che a- di trattar gli affari. Il 2.° ha per oggetto
zio di due mesi tulle le

\eaiio preso parte alla guerra, mandas- di concludere definitivamente l'atfare di


cui si tratta. Ordinariamente
vengono de-
sero plenipotenziari a Vienna per regola-
re in un congresso generale gli accomo- cise quelle trattative preliminari òa po-

damenti che doveano compiere le dispo- tenze mediatrici per mezzo d'inviati di-
sizioni del concluso trattato". — Egli è ap- plomatici, e poscia si unisce il congresso

punto, che dovendo riparlare del celebre principale. Inoltre si determina dagl'in-

Congresso di Vienna del i8i4-i5, pel viati radunali per un congresso, in una
21
VOL. xcix.
322 VIE VIE
C0Bfeien7a preliminare, il giorno che si ni. Ecco in proposito ciò che ne ìnsegna-
darà principio all' apertura, l'ordine da no lutti i rudimenti della diplomazia. Ma
tenersi nel ti altare gli all'ari, la forma del precisiamo anzi lutto quali fossero gli an-
trattato, il grado delle singole potenze ticlii divagamenti dell' arte diplomalica,
Ira di loro (dal i8i5 si stabih l'ordine in quanto riguarda la condotta abituale
alfabetico), ed il tempo delle sedule. L'a- ò'un congiesso. 11 corso de'negoziati che
pertura del congresso comincia colla let- precedono le conferenze rende primie-
tura e collo scambio delle credenziali in ramente necessario 1' assembramento di
copie vidimate, le quali, nel caso chele un certo nutrero di rappresentanti delle
convenuto nella scella del
parti avessero diverse potenze interessale. Il numero di
mediatore, consegnano al medesimo,
si (jue'rappresentanli varia a seconda i\e\'

Dopoquesta formalità gl'inviati diploma- l'importanza degl'interessi che trattano e


tici delle rispettive potenze trattano o di- delle questioni da discnlersi. E" rato che
lettamente tra loro o col mediatore , e vi sia delegalo un solo rappresentante,
questo, o in una sala comune ove si riu- poiché dillicdinente si ammette che 1' a-

niscono, oppure a vicenda per turno nel- zione plenipotenziaria ed incerto qual
le rispettive loro abitazioni, oppure, se modo responsabile, onde uno stalo si ob-
\'è il mediatore, nell'abitazione dello stes- bliga, sia esercitata da un solo individuo.
so.Queslelrattativesi continuanoiuiscnt- Le conferenze Ijanno luogo sia per iui-
to od a voce, finché si possa passare alla zialiva d'una poten7a neutrale, che pren-
soltoscrizione d'un trattato, oppure fin- desi a mediatrice od arbitra, sia per co-
che una potenza o l'altra sciolga il con- mone consentimento e per una specie di
gresso col richiamare il proprio amba- proprio molo fra |p potenze belligeranti,
sciatore. Osservava da ultimo il Memo- Il congresso di Parigi ([>er la Turchia, e
rial Diplotnati(jiie, che in un congresso descritto in quell'articolo) ritrae da qua-
interviene sempre il ministro degli allari st'ultimo caso, epuò dirsi, che l'Austria
esteri della potenza che vi è rappresenta- ha interposto suoi linoni ulllci, anziché
i

te, unitamente ad un altro plenipotenzia- in realtà una mediazione ulìiciale od uq


rio dello slesso governo: e che solo nelle arbitraggio. Quando le potenze contraen-
conferenze una potenza é rappresentala ti son messe d'accordo sulla necessità d'un
dal suo ministro accreditato presso la congresso e sulla scella de' loro lappre-
corte, in cui si tiene la stessa conferen- senlanli, si designa la città ove le confe-
rà. Da ciò il JÌIrtJìorial Diplomalique renze hanno a tenersi, e giusta le leggi
stabiliva la diversità che passa fra un con- della diplomazia, il luogo ove si tenguno
gresso e una conferenza. Il Giornale di k\)\e\e\\\.\\ari\tn\-Q dichiaralo neutrale;
[ionia del 856, col i n. 5o, riprodusse in- vale a dire che i rappresentanti d'ogni po-
lorno agli atti mole de'congres-
ed alle foi lenza, inviolabili per principio, ponuo ri-

si il seguente interessante articolo pub- gnardaisi di fallo comeseciascuno sedes-


Llicalo dalla Presse. » I congressi sono se sul territorio suo proprio. La verifica-
in politica ciò che le accademie in ri- zione de'poleri si fa al principio delle con-
guardo alla letteratura, alle scienze e al- fereoze,come in tutte l'assendilee delibe-
le belle arti. Stabiliscono i precelli e re- ranti, ed il congresso é definitivamente
gole, secondo i cui principii pronunciano costituito. Le sedule si tengono a porte
i loro giudizi. Onnipotenti come un giurì, chiuse, e richieilesi il |)iìi sciupoloso se-
non dipendono da alcuna superiore au- greto da'membri che prendono parte al-
torilà,e non traggono che da sé medesimi le deliberazioni. Gli atti diplomatici ch'e-
ia loro sanzione. Soli, ponno rettificale mananoda'congressi sono comunicati per
i loro decreti e revocare le loro decisio- mezzo delle camere rappveseutative, uè-
VIE VIE 37.3

gli stati coslilnzioiiiili, altrove cla'fogli uf- ne del suo governo. E per fine Vulliina-
fìciiìli del govei 110. Codesti atti sono di di- (um sliibilisce conclusioni formali, da cui
vci^« specie. Eccone la nomenclatura più si è fermamente risoluti di non iscoslar-
in uso. Cliiamansi noie i'erbali, le spie- si; condizione sinc qua iion^ senza la pre-
gnzionichei membri il' un congresso sccwn- ve uliva accettazione della ijuale si dicliia-

biano Ira loro, sì a viva voce, sì periscili- ra die sarà impossibile inteudcrNi in al-
to, ma die non esigono sottoscrizioni. I tri termini, ciò che chiamasi un' ultima
diplomatici allunati in congresso od iu p^irola". Dacché cominciò a formarsi il

conferenze estendono talvolta in comune diritto pubblico europeo, già si sono te-
certe note cui danno il uouie di piolo- noti molli congressi , e diversi assai ce-
co///. Il protocollo altro non è che il prò- jebri. Prima però della succennata guer-
cesso vei baie d'una o pii^i sedule, e serve ra di IrciiCaiini, propriainenle noi» erasi
a dtlìnilivamente fissare i punii già con- lenulo verun formale congresso in Eu-
venuli, ma nulla ha di obbligatorio pe* ropa; quindi la storia de'congressi euro-
diversi stali. Quindi è che non si teme di pei comincia col parlalo di Mùiister e
abusare de'protocolli. l\ nieniorandii;ii è d'Osnabruck, da cui derivò la pace di
una nota firmata, nella quale si espon- Weslfalia, che fu base del presente siste-

gono le pretensioni ed i richiami d' una ma politico europeo, e agli altri che lo se-

potenza. All'ullimo congresio di Vienna, guirono sino a noi. Nondimeno a cono-


ogni potenza era armata del suo memo- scere l'origine delle monarchie tuttora e-
rdiidaiii o pro-memoria. Tali atti, quan- sistenli, le rivoluzioni ei grandi cambia-

do sono troppo assoluti fin dall' esordwe menti a cui andarono soggette prima del
delle Iratlazioni, formano spesso la pie- secoloXVII, gl'interessi che in diverse e-
tra d'inciani|)o e lo scoglio, contro cui poche l'unironoo ledivisero,conviene te-
rompono le conferenze. 11 ///rt/vc/ey^o è una ner pre-<euli i principali Irallati di piice
specie di proclama, che, più del inciiio- che furono falli, dalla divisione dell'im-
randuin, contiene dichiarazioni di prin- pero di Carlo Magno sino a quello di
cipii, ed è indirizzato non solo allo stato Westfcdia. Essi sono-, il trattato di Ver-
con cui si è in contestazione, ma anco al- don dell' 843 di s. Clair-sur-Eple del
,

le potenze neutrali ed alla pubblica opi- ni i, di Bouue del g2 i di Venezia del ,

nioiie, che si prendono a giudici, salvo a i 177, di Bietigny del i3Go, di Troye*
non accettarne le decisioni. proclami del- l deli420, d'Arras del i435, di Cracovia
riui[)eralore di Piussia, e i discorsi di Na- deli 025, di Crespy del 544) d'Auquiìta
1

poleone III, a'grandi corpi dello slato ed deli 555, di Wdna deli5Gi, di Slelliuo
all'esercito, le circolari che i governi in- deli 570, di Vervins deli5q3, di Lul)ec-
dirizzarono a'ioro rappresentanti presso ca del 1629, e di Praga del 63 ii. Diesai 1

le corti sono veri manifesti. Il


estere, ne formò un quadro storico generale il
concliisiim è una nota firmata che rie- conte Giuseppe Galli: /iis^/e/^or/c//rt( ,s7o-
piloga le discussioni, e ne forma conclu- ria dc'principali irallati di pace, dalla
sioni a nome d'una fra le potenze delibe- divisione de il* impero di Carlo Magno
ranti. \\ referendum è il dispaccio che sino aqnello di PJ^estfalia, KoiuaiS'ì^.
un agente diplomatico invia al suo go- Vi sono 3 epoche principali nella storia
verno per chiedervi nuove istruzioni, de'congressi relativamente all'importan-
cpiando negoziali lo traggono fuori del
i za della loro influenza sui cambiauienli
limile de'suoi poteri. In tal caso, e fino a e destini dell'Europa. Lai." presenta la
che egli abbia ricevuto la risposta , non fondazione del nuovo sistema degli stati

può negoziare che ad referendum, e sub europei per mezzo del duplice congresso
spe rati, vale a dire salvo l'approvazio- di IVlùaslei' ed Osuabruck, dielio i quali
324 VIE V I E
segui la delta pace di Westfalia , e da fosse conservalo, un progresso nell'ordi-

questa fino alla pace d'Utrecht nel i


7 i 3: ne dell'umano perfezionamento, il non
dentro il qual periodo si tennero i con- porre cioè le ragioni e dirilli delle na- i

gressi de'Pirenei del i65c), di Breda del zioni e de' potentati alla prova soltanto
1 66'/, d' Aix la Chapelle nel 1 668, di Co- delle baionette e del cannone. Allorché
lonia del 1673, di Nimega del i67<S, di nel gran conflillo dell'Europa, collegata
Piatisbona del 682,diRysAvyck del i 1
697. contro iVapuleone I cheagogoavaalla mo-
La mostra l'influenza sempre più cre-
2." narchia universale, si sciolsero senza riu-

scente dell'lngliillerra, potenza coloniale scita i congressi di Praga nel febbraio

e marittima, sullo stalo politico d'Euro- 181 3,e il ricordalo di Chàtillon nel mar-
pa, dalla pace d'Utrecht fino al congres- zo 18 (4' ^ *^'*^ '^ suddetta pace di Pari-

so di Vienna nel 18 i 5: dentro il qual pe- gi de'3o maggio di tale anno avea intro»
riodo si tennero i congressi di Baden nel doltonuovecombinazioni negli stali euro-
1714, d'Annover neh 7 i5, di Cambray pei, venne determinato, puredalle potenze

nel1722, di Soissons nel 1728, d'Aix-la- interessate, il congresso generale di Vien-

Chapelle nel 748, di Teschen nel 779,


1 1 na, onde dare compimento a quanto era
di Parigineh 782, di Versailles 0^1784, slato trattato nel congresso di Parigi, e
di Rastadt nel 797, di Amiens nei 802,
i i regolare delluitivamente le cose fra le

d'Erfurt ueli8o8, di Chàtilloa neh 8 14. potenze dianzi guerreggianti , sulle basi

La 3/ epoca palesa il ritorno al sistema e conclusioni delie conferenze de'minislri


dell'equilibrio europeo ed ai sistema di d'Austria, Ingliiilerra, Prussia e Russia,
legittimità e d'ordine tutelare reciproco: col minislro francese duca di Richelieu.

dentro il qual periodo si tennero 1 con- L'apertura ch'era s'ata stabilita ah." a-
gressi d' Aix-la-Chapelle nel 1818, di gostoi8i43 fu dilferita al i

di novem-
Carlsbad e di Troppau nel 1820, di Lu- bre. Frattanto recaronsi a Vienna molti
Jiiana neh 82 i, di Verona neh 822, e di sovrani, fra'quali Alessandro I impercito-
Parigi neh 856. Tutti questi dunque so- re di Russia, Federico Guglielmo 111 re
no i congressi principali , senza contare di Prussia, Massimiliano 1 re di Bavie-
Je conferenze. In ciascuno de'congressi dai ra, Federico VI re di Danimarca e Fe-
1648 in poi vi furono alcune grandi po- derico 1 re di VViirtemberg , lutti ono-
tenze alla lesta dell'altre, le quali deter- revolmente ricevuti dall'iinperaloreFran-

minarono in certo modo l'andamento de' cescol. Tranne la Porla Ottomana, tutte
trattati, avendo fissato basi collo stabili- le potenze vi mandarono loro pienìpo- i

re comuni principii. 1 popoli slessi venne- lenzìari, e fra gli altri intervennero gli

ro presi in considerazione, ma solo dopo eminenti diplomatici e uomini di stalo,


il congresso di Vienna in qual modo e : Mellernich per l'Austria, Talleyrand per
con quali elfetli, spetta alla storia impar- la Francia, Castelreagh per l'Inghillerra,
ziale il giudicarlo. 1 congressi, anteriori a Hardemberg per la Prussia, e L>esselro-
quello di Vienna in discorso, diedero i de per la Papa Pio VII man-
Russia, il

primi dati d'esistenza al diritto pubblico dò il cardinal Cousalvi (il cardinal VVi-
d'Europa; questo di Vienna e i posterio- seman. Rimembranze degli ullimi quat-
ri compirono e attivarono regolaruieu- tro Papi, p. 72 e seg., celebrando l'emi-
te l'attuale ordine politico (che si è co- nente ingegno del cardinal Consalvi, di-
minciato a terribilmente alterare,e minac- ce che fu il I
.° cardinale cui dopo due
cia tutta (|uanta l'Europa di calaciismo), permesso in Londra d'incedere
secoli fu

nonché paralizzarono ben molle ambizio- pubblicamente ornato delia divisa disliu-
ni edisordini a vantaggiodell'umana quie- tiva di sua dignità; la cui destrezza e per-

te e sua civiltà} e sarebbe certo slato, se si severuuz,a u'.leuue ia resliluzioue delle


V I E V I E Zx'y
più belle Provincie dello stalo pontifìcio, que o delle otto principali potenze. Il

e la precedenza de' nunzi fra gli ainba- principe di Metternich fu dichiarato pre-
eciatori , spalleggiato sempre generosa- sidente del congresso. Ardue e dillìcilis»
ineitleda'rappresen tanti d' Inghilterra e di sime erano le questioni da discutersi da
Prussia : altri vi aggiungono l'imperatore quell'adunanza. Imperocché doveva ri-
di Russia. Egli fu al congresso di Vienna stabilire e perfezionare in Europa l'e-
perfettamente al suo posto, fra'più sagaci quilibrio politico, e per tale effetto fra le
diplomatici dell'augusta assemblea. Disse altre cose doveva riordinare la Germa-
Casteireagh, ch'egli era il maestro di lo- nia, e specialmente il regno di Prussia.
ro tutti in accortezza diplomatica. Ag- Decidere della sorte di molti paesi con-
giunge il dotto e avveduto cardinal Wi- quistati, e tra gli altri del ducato di Var-
seman : il cardinal Consalvi dev'essere savia, della Sassonia, delle Legazioni pon<
stato il primo politico nel congresso di liflcie Bologna , Ravenna e Ferrara, e
Vienna); Genova, il marchese Brignole di Lucca.
I Borboni ripetevano in Italia
Sale; Lucca, il conte Mansi; Francesco IV il regno di Napoli, e il ducato di Parma

duca di Modena, il principe Albani; Mu- e Piacenza, ed erano in ciò di ostacolo


rai re di Napoli, il duca di Campochia- recenti trattati. L'ordine Gerosolimitano
loeil principe (li Cariati; Vittorio Ema- chiedeva uno stabilimento per la sua se-
nuele I re di Sardegna, il marchese di de. La Francia chiese che si fissassero
s. Marzano e Ferdinando
il conte llossi; regole per la navigazione de'flurai. L'In-
IV re di Sicilia, il cominendator Ruffo, ghilterra insisteva per unire tutte le po-
il duca di Serra-Capriola e il cav. Medi- tenze ad abolire il commercio degli schia-
ci; Ferdinando ili granduca di Toscana, vi,che dall'Africa si vendevano per l'A-
il principe Neri Corsini. L'infanta di Spa- merica. Molti desideravano che si frenas-
gna Maria Luisa già regina d'Elruria, in- sero i pirati barbareschi. La Grecia in-
caricato de'suoi affari Labrador plenipo- sorta contro il giogo di Turchia, doman-
tenziario di Spagna, e Goupy des Hautes dava un'esistenza naziona le e indipenden-
Cruyères. L' ordine Gerosolimitano fu te; ma le potenze d'Europa non erano an-

rappresentato dal bali Miari, e da'com- cora disposte a riconoscere la nazionali-


mendatori Berlinghieri e Vie de' Cesa- tà greca, limitandosi a temperare le ire

rioi. Il principe di Piombino spedì 1' avv. ed a raddolcire gli animi, e disapprovan-
Vera. Ed anche Bergamo, Como, Cremo- do l'insurrezione, interposero i loro ulfi-
na e Milano mandarono loro deputati. i zi per umanità. Finalmente chiunquiì era
Lai.* discussione fu sul modo di tratta- stato leso dalla rivoluzione implorava giu-
re, e dopo molte questioni finalmente stizia dal congresso di Vienna. Del resto
per opera di Talleyrand si stabilì, che i fattane l'apertura ili.° novembre, altri
plenipotenziari d' Austria, Francia, In- scrissero a'5 e altri a'^S, i pleoipoteozia -
ghiltei ra, Prussia e Russia formassero una ri delle grandi potenze collegate stabili-
specie di consiglio che trattasse gli affari rono 3 basi per ordinare l'equilibrio po-
generali, e chiamasse talvolta alle delibe- litico. Cioè distribuire primieramente la

razioni gl'inviati di Giovanni VI re di Por- possanza fra gli slati principali in modo,
togallo, di Ferdinando VII re di Spagna che ognuno potesse bastare a mantenere
e di Carlo XIII re di Svezia. Le altre po- la propria indipendenza, ed a resistere

tenze fossero invitate ad accedere a ciò ad ogni possibile correria per parte de'
che loro potesse interessare. Per alcuni francesi, finché gli altri stati d'Europa
alinri particolari si nominarono coinmis» fossero in misura di proteggere la tran-
gioni incaricate di preparare le materie quillità comune. In 2° luogo ristabilire
da soltoporsi alle deliberazioni delle eia* te antiche potenze ne' loro possedimenti,
326 VIE VIE
per quanto però questo rislabiHmento ra a'G gennaio si collegaiono, pel mante-
non ostasse alla precedente base princi- Dimenio tlella pace, e per guarentirsi i

pale. Id fine poi se il ristabilimento fos- propri stati. Finalmente prevalse a' la
se impossibile o si opponesse alla base febbraio e fu adottata la pioposizione di
precipua, alloia la p'jteuza che perdeva Melternich , che la Prussia avesse paite
territorio avesse un'indennità presa sulla della Polonia, cii ca la metà della Sasso-
massa delle conquiste comuni. Adottate nia, e alcune provincie nella Germania
queste basi le principali potenze, a teno- settentrionale e sulla sinistra del Pueno.
re di quanto avevano concertato, sfabi- Piestavano a concertarsi altri adari d'un
lirono diverse commissioni per vari affa- interessequanto grande altrettanto com-
ri particolari, ed una di esse fu relativa plicalo. Talleyraiid sosteneva, che la ri-
al Genovesato. Fu questa istituita a' i 3 voluzione erasi in fine ridotta ad un con»
uovpmhre, onde unirlo agli stati del re trasto fia le dinastie lei^iliime e le rivo-
di Sardegna, a tenore dello stabilito nel luzionarie; essa perciò non sarebbe finita
trattalo di Parigi, ma sopra basi liberali, finché non si facesse trionfare il principio
coi titolo al re di duca di Genova. Il pie- della legittimità. Quindi doversi allouta-
iiif)Otenziario genovese protestò contro nare Napoleone dall'Europa, e trasferir-
qualunque lisoluzione, contraria a'diiitti lo all'isola di s. Lucia, o di s.Elena;to-
e indipendenza del suo governo. IMa i pie- gliere il ducato di P.irma e Piacenza al
iiipotenziari delle grandi potenze a'io e suo figlio, e cacciare I\Iuial dal regno di
) 2 dicembre approvarono i progetti del- Napoli, restituendo questi stati a'Burho-
la commissione, per T unione del Geno- ni loro antichi sovrani. Si stabili di fatti
Tesato al le Sardo; il quale aderito pe' sul fine di gennaio di trasferire Napoleo-
suoi plenipotenziari alle condizioni, che ne a s. Elena, e le questioni de' Coiboni
si ponno leggere Annali d' Ila Un
negli d'Italia, sommamente Jilììcili e imbaraz*
del Coppi, dipoi a'20 maggio 8 5 se ne 1 I zanti, dilTerite alla fine del con-
furono
stipulò solenne trattato avendone il re , gresso. Talleyrand non erasi ingannalo
preso possesso sin da'y del precedente gen- neh' asserire che la rivoluzione non era
naio. Entròil 18 5, e il congressodi Vien-
I finita, poiché la Francia era tuibata da
Ila continuava a discutere il modo di sta- que'educati dalla ri voluzione,e altri assue-
bilire l'equilibrio politico in Europa: al- fatti a vivere a'danni de'popoli soggioga-
cuni punti presentavano difiicoltà così ti, mal soffrivano l'angustie cui erano ri-
gravi, che talvolta si temette di nuova dotti: i militari poi, fieri della gloria ri-
guerra; poiché la P».ussia dichiarò voler portata sotto Napoleone I, raramentava-

riteuere perse ducato di Varsavia e le


il no con fanatismo l'antico loro condottie-
provincie polacche che avea acquistato ro, non tralasciavano d'ammirarlo nel suo
dalla Prussia colla pace di Tilsit e dal- luogo di ri legazione, e poco rispettavano
r Austria col trattato di Schòiibrmin. un sovrano non guerriero, e riconosciu-
D'altronde doveasi ricostruire il regno di to per la forza dell'armi straniere, non
Prussia, sulla base che avea prima del valutando il suo governo costituzionale
1806, e se doveasi contentar la Uussia, e liberale, col quale Luigi XVllI cerca-
compenso adatto era la Sassonia dal re va conciliare l'interesse di tutti. All'op-
richiesta, considerandosi stato disponibi- posto i danneggiati dalla rivoluzione re-
lè come conquista degli alleati; ina l'Au- clamavano compensi, e taluno anco gli
Siria si mostrò dubbiosa, e la Francia si antichi privilegi, quindi timori di rista-
oppose apertamente. E siccome la Russia bilimento de'feudi e di decime ecclesiasti-
si preparava alla guerra, per tale que- che, e d'annullaiuento delle vendite de*
àtione, l'Austria, la Francia e l'iughiltcr- beni nazionali. I faziosi non uiancavauo
VIE VIE 327
d' aumentare il puljblico coinmovimen- ma inulilmente;anzi quelle potenze, col-
to, e (la tultocìò uno stalo d' o|^itazioue l'Inghiltei ra e la Prussia aveano contrai-
prossimo nd aperte discordie civdi. IJ'al- lo in Vienna a'i^ maizo nuova lega, pei*

tronde IVapoleoiie in Toscana Siipeva le preservare contro qu.diuujue attentato


minacce del congresso, e ossei vando con l'ordine delle cose rislabdito in Kuropa,
piacere lecircoslanze di Francia, gli sera- e guarentirlo specialmente contro Dona-
brò opportuno il tentate il propiio rista- parte e suoi fautori, al quale elFelto cia-

bilimento. Avvertitone il cognato Marat, scuna di avrebbe somministrato


esse
die (ino allora avea finto nimicizia per i 5o,ooo uomini contro l'inimico conJii*
conservare suo trono, parli dall'Elba
il ne. La maggior parte delie minori po-
e audacemente sbarcò in Francia la sera lenze, dopo invito, accedettero alla le-
dei i.° marzo, per regnarvi nuovamente ga, obbligandosi metterne in campagna
I 00 giorni.Le prime parole che prò- 2 0,000. [Napoleone I, ad altVontare tan-
i

nunziò furono: // Congresso ì: disciollo. te forze, mise in opera il suo genio e l'al-
Ma rimasero vane. Indi proclamò il ri- ti vita francese per armare 900,000 uo-

stabilimento de'diritti feudali, invitando mini, e calcolava poterne disporre nel-


i n)ilitari a ritornare sotto le sue glorio- l'ottobre, fnfanlocon 20,000 marciò ne*
i

se insegne; quiiuli modificò le sue costi- Pdesi- Bassi {^F.) a' 1 2 giugno: nel di se-
luzioni con principii liberali. Luigi XVllI giiente vinse circa 80,000 prussiani ra-
to dichiarò traditore, prese provvidenze, donati a Ligny da Bliicher, e quindi si

ma lutto inilarno. Le truppe inviate con- rivolse contro l'inglese Wellington pres-
troNapoleone gli si solloineltevano,on'
I so Waterloo,
il quale accettò la balta-
de senza ostacolo entrò a Lione a' io, ed glia,avendolo assicurato Bliicher di sua
a' 20 a Parigi, donJe era partito il re: coopcrazione. A' 8 Napoleone 1 combat-
1

in breve tutta la Francia ritornò in di tè attorno al monte Saint Jean con mol-

lui potere. Appena giunse a Vienna la lo ardore e varia fortuna ; e Bliicher a


notiziadi taliavveniraenti, i ministridel- Belle-Alliaoce nella sera gli ruppe l'ala

le8 principali potenze dichiararono a' 3 1 destra, mise tutto l'esercito in disordina-
marzo: Bonaparle col suo operato aven- la fuga, correndo pericolo di cader pri-
do rollo la convenzione che l'avea stabi- gioniero lo Napoleone I, laonde
stesso
lito all'isola d'Elba, avea distrutto il solo a' 20 tornò a Parigi, avendo anco pec-

litolo a cui si trovava unita la sua esi- duto parte de'suoi equipaggi. Tale bat-
stenza; col ricomparire in Francia essersi taglia sebbene denominata da' 3 luoghi
privato della protezione delle leggi , ed ove fu combattuta, comunemente è chia-
aver manifestato all'universo non potersi mata di Waterloo (luogo non propria-
aver con esso né pace né tregua; perciò mente della strepitosa lotta, ma f|uartiere
divenuto perturbatore della pace del generale delduca di Wellington):essa de-
luondo, abbandonarsi alla vendetta pub- cise ilella sorte della guerra, di Napoleo-

blica. Napoleone I oppose altre dichiara- ne I e della Francia. I collegali raarcia-

zioni di quanto erasi discusso a pregiu- roiio direltatnente e senza ostacolo sopra
dizio suo e de'suoi, ed a'4 aprile scrisse Parigi, e Napoleone I perdette l'influen-
a lutti sovrani d'Europa, il suo ritorno
i za colla stessa rapidità con cui l'avea ri-

sul trono di Francia esser l'opera d'una cuperata. Poiché giunto nellacapitale.vo-
potenza irresistibile, della volontà unani- tendo riparare al solferlo disastro, tosto

me d'una gran nazione, la quale gelosa s'accorse che la nazione non era più di-
di sua indipendenza, rispetterebbe quella s[>osta a secondarlo, e ad e^porsi a mali
ilell'allre nazioni. Tentò pai ticolarmente gravissimi [)ersosteuerlo a preferenza de'
accomodarsi coli' Austria e colla llussia, Borboni. Le camere de'pari e de'rappre-
328 VIE VIE
fcenlanli ile'coinuni, di recente da lui sia- interesse secondario. Si compilarono mol-
bijite, minacciaioiio di deporlo; ed esso ti trattali particolari, ed in fine l'Austria,
a prevenire tal nuovo scorno il 23 giù- la Francia, l' Inghilterra, il Portogallo,
gno dichiarò: di olTriisi in sagrifizio al- la Prussia, la Russia e la Svezia a'g giu-
l'odio de nemici della Francia; la sua vi- gno soltosct isserò un alto finale in cui .

ta politica esser terminata, ed annunzia- compresero risullamenti di tutti nego-


i i

re il suo fig'iocol titolo di Napoleone li ziati anche relativi alle altre potenze, le

imperatore de'francei-i, allora colla ma- quali poi furono soltanto invitate ad ac-
dre in Austria. Ma le camere stabilirono cedervi. Primieramente furono stahiliti
un governo provvisorio, e invece di rico- 3 aiticoli concernenti il diritto pubblico
noscere il nuovo imperatore, misero sot- delle genti, e riguardanti: i.° L;\ naviga-
to una specie di custodia lo stesso Napo- zione de' fiumi comuni, i.° L'abolizione
leone 1, e l'indussero a recarsi a Roche- universale della tratta degli schiavi mo-
forl, collo scopo di portarsi negli Stali-U- ri. La precedenza fra gli agenti diplo-
3."
nili d'America. Giuntovi a'3 luglio e pas- malici: si convenne essere divisi in 3 clas-
sato nell'isolelta d'Aix per imbarcarsi, si, cioè ambasciatori, legali o nunzi, in-
avendogli negalo Wellington il passa- viali e ministri o altri accreditali presso
porto, si pose io mano de' medesimi in- i sovrani, ed incaricati d'alljri accredila-
glesi reclamando la prolezione delle loro li presso i ministri degli affari esteri. Gli
leggi. Essi però, d'accordo coli' Austria, ambasciatori legati o nunzi essere i soli
Prussia e R.ussia, lo rilegarono nell'isola che avessero il carattere rappresentativo,
di s.Eleua, per rendergli impossibilequa- e precedere secondo la data della nolifi-
lunque intrapresa contro il riposo d'Eu- cazione ulliciale del loro arrivo, senza re-
ropa, nonostante le proteste di Napoleone care innovazione a'rappresenlan ti del Pa-
1. Ivi mori neli82 t, enei i84o le sueceue- pa, i cui nunzi precedono a tutti i diplo-
ri furono trasportate a Parigi. Dipoi nel malici. Nella sottoscrizione degli alti, la
1857 la Francia acquistòil terreno conte- sorte decidesse l'ordine da osservarsi fra*
nenie la sua tomba, e la casa da lui abitata ministri. In quanto agli affari particolari
e ove morì a s. Elena, e ne diede la cu- di ciascuna potenza, s'mcominciò dall'as-
slodia ad un udiziale francese. Dell' ac- segnare all'imperatore di Russia la mag-
cennato ragionai a' propri articoli e ne' gior parte del ducato di Varsavia, eoo
voi. XXVII, p. I 38,1 39, XXXV, p. I 19 circa 2,800,000 abitanti, acciò lo posse-
e seg., L, p. 147, LI, p. 202. Si ponno desse come re di Polonia. Cracovia [\id\-
veóeie: B.Ci\ptiìgoe, L'Europa (hiran- chiarata libera e indipendente, sotto la
ts il consolato e l'impero dì Napoleone proiezione della Piussia, R.ussia e Austria
/, versione con noie di Gaetano Bar- (siccome a quest'ultima apparteneva, gli

hieri, ]N'apolii84i 1 Cento giorni, ¥'ì'


'•
fu restituita nel 1 846 per la convenzione
renzei 341. Montholon e Gourgaud, /I/c- di Vienna de' 6 oovendne , riferita nel
moires poiir servir à ihisloire de Frati- voi. LIV, p. i^5). Inoltre l'Austria ricevè
ce sous Napoleon, Paris 182 3. A'y luglio dal congresso 400^000 abitanti nella Po-
181 5 gl'inglesi e i prussiani occuparono Ionia, perduti neli8oq. La Prussia (dei-
dinuovo Parigi, e nel di seguente Luigi la quale anche nel voi. XCVIll, p. 69 e
XVllI vi rientrò. 11 ritorno di ^apoleo- seg.,e72),ricuperò nellaPolonia. Danzica
ne I in Francia accelerò il fine del con- e Thorn, provincie contenenti 810,000
gresso di Vienna, perchè il nuovo peri- abitanti: riprese nella Germania la mag-
colo comune rese le potenze più facili ad gior parte de' suoi antichi stati e ne ag.
accordarsi fra loro negli articoli piinci- giunse altri, fra'quali la Pomeiania sve-
pali, e l'indusse ad ommettere quelli d'un dese (avendone il re di Svezia in compeo-
è

V I E V I E 37.9
so la Norvegia), una pai te della Sassonia 6G una Confedei'dzio-
e 68), formassero
(con 85o,ooo abitanti, restando al re di ne Cfrnianica, che descrissi, in uno allo
Sassonia che perde anche il ducato di
, scopo di essa, nel voi. XXIX , p. if)8 e
Varsavia, Dresda e Li[)sia coni .cìoo,ooo seg. La Svizzera agitata da inleine di-
abitanti : riparlai del regno di Sassonia scordie, fu pacificata con una transaziu^
nel voi. XCVllI granducato
, p. 78), il ne. Le si unirono, oltre Ginevra già as-
di Berg e il ducuto di Westfalia ebbe : segnatale dal trattato di Parigi, il Valle-
Sulla riva sinistra del Ueno,Treveri, Co- se, Neufchalel, il vescovato di Basilea e
Ionia con altre regioni contigue a' Paesi alcuiu distretti della Savoia prossimi a
Bassi e alla Francia: in tutto ebbe nuo- Ginevra. Dipoi a'20 novembre fu dichia-
•Vainente una popolazione presso a poco rato, che tutte le potenze riconoscevano
eguale a quella che avea nel 180 5, cioè la sua neutralità perpetua, e guarentiva-
di circa q niilioni e mezzo. Diverbi cani- no l'inviolabilità del suo territorio, pep
Lianienti eaccomodamenti poi furono (at- essere questa inviolabilità, come pure la
ti in Germania, e fra gli altri l'eleltora- sua indipendenza da qualunque influen'
todi Bruns-vvick-Luneborg, possedulodal za straniera, conformi a'veri interes>i del-
le d'Inghilterra, fu eretto nel regno d'An- la politica europea. Fu riconosciuto giu^
no ver (del rpiale e di lìrunsAvick riparlai sto e conveniente, che la Spagna resti-
nel voi. XCVllI, p. 64 e seg. : l'Anno- tuisse al Portogallo Oltvenza e gli altri
\er acquistò 25o,ooo abitanti ne' paesi distretti, acquistati col trattato di Bada-
di Ovest, Friesland, Lingen ec, che con- joz; e fu stabilito che il fiume Oyapock
finanof^oll Olanda). La città di Franclort formasse il Gu]ana francese
limile tra la

fu dichiarala libera: co9ÌPhippsbourg,He- e la portoghese. Venendo poi agli all'ari


lenbrenslein e Magonza, le quali fortez- concernenti particolarmente l'Italia, il

ze ebbero un comandante la i.' bavaro, congresso stabili che il re di Sardegna


la 2.' prussiano, la 3." austriaco. Il gran- cedesse alla Svìzzera la parte della Savoia
duca d'Assia, in compenso della Westfa- esistente tra l'Arve e il llodano, i confini
lia,ebbe un territoriodi 4o,ooo abitan- 1 della porzione ceduta alla Francia col
ti sulla riva sinistra del P^eno. Lussembur- trattalo di Parigi, e la montagna di Sa-
go fu eretto in granducato, come una pos- le ve sino a Veiiy; e di più (juelia eh'
sessione germanica, e ceduto alla casa d'O- compresa fra la strada del Sempione, il
range, cioè al re de'Paesi-Bassi (del qua- lago di Ginevra e l'Hermanance. Deter-
lepure nel voi. XCVllI, p. yS e 75), inve- minò inoltre che le provincie del Chia-»
ce de'suoi stati di Nassau. Ui più a tale re blese e del Faucigny, e tulli i paesi del.
fu dato il Belgio (dipoi slaccalo nel i 83 i la Savoia appartenenti al re di Sardegna,
fu eretto in regno indipendente), con cir- i quali sono al settentrione di Ugine, fa-»
oa4oo,ooo abitanti dalla parte della iMo- cessero parte della neutralità svizzera. Per
sa. Il re di Baviera aggiunse a' suoi anti- conseguenza ogniqualvolta le potenze vi«
clii stali, oltre alcuni distretti dell' Au- cine alla Svizzera fossero in islalo d'osti-
stria, Wiiizburg e AschafFenburg. In fine lità aperta o imminente, le truppe del
fu stabilito, che i principi sovrani di Ger- re di Sardegna, che fossero in queste prò»
mania, compresi il Danimarca per
re di vincie, si ritirassero e non potessero en-
rilulstein (di cui e della Danimarca nuo- trarne altre di qualsivoglia potenza, tol-
vamente ne' voi. LXll, p. 172, XCVllI, te quelle che la confederazione svizzera
p. 68 e 71), e quello de'Paesi-Bassi pel credessedi mandarvi. Ben inteso cheque-
Lussemburgo, non che le 4 città libere sto stato di cose non impedisse l' ammi-
Lubecca, Francfort, Brema e Amburgo nistrazione di questi paesi, ne' quali gli
(delle qugli eziandio nel voi. XCVllI, p. agenti civili del re potessero anche iin-
33o V I E V I E
piegare la guardia muaicipale pel maa- da questa parie all'ambizione della Fran-
tenimeulo del buon ordine. Indi col ti-at- cia. Quindi si stabih, che tranne Paesi- i

tato di Parigi de'20 novembre 8 5, nel i 1 Bassi, Cracovia, ed alcuni distretti della
reslituirsi tutta la Savoia al re di Sarde- Svevia ceduti alla Baviera, a Baden ed
gna, oltre il dover cedere al cantone di a Wurtembcrg, ricuperasse tutte le pro-
Ginevra il comune di s. Julien, fu estesa vincie che avea cedute: perciò in Italia
la neutralità della Svizzera nella Savoia avesse Milano, Mantova e tutti gli stati

al territorio esistente a settentrione da veneti di terraferma; possedesse inoltre


una linea che cominci da Ugine, compre- qualunque altro territorio compreso fra
sa questa città, e quindi continui al mez- il Ticino, il Po e il mare Adriatico, cioè
zogiorno del lago di Annecy per Faver- alcuni distretti tli Parma e del Ferrare-
ges sino a Lacheraine, e da questo luo- se, le valli di Valtellina, di Bormio e di
go sino al lago di Bourget sino al Roda- Chiavenua,ed i repub-
territoiii della già

no. E ciò nello stes«io modo con cui era blica diRagusi. Laonde l'imperatoreFran-
stata estesa alle provincie del Cliiablese cesco I incorporò tali provincie all' iai-
e del Faucigny. (Dipoi nel 1860 per l'an- pero austriaco, erigendole regno Lom- in
nessione di Nizza e di Savoiaalla Francia, bardo Veneto, tranne Ragusi ch'è circo-
compresa la detta parte della Savoia neu- lo di Dalmazia. Stabiliti gli affari del ra-

trale, sulla quale altamente reclama al- mo imperiale austriaco, il congresso prov-
le potenze la Svizzera, per la violazione vide a quelli de'rami cadetti. Determinò
del trattato di Vienna, poiché le provin- dunque, che l'arciduca Francesco IV d'E-
cie neutralizzate della Savoia sono ne- sle, ed i suoi eredi e successori possedes-
cessarie alla neutralità svizzera ,
per la sero in piena proprietà e sovranità i du-
sua difesa strategica; rispose la Francia cati (li Modena, ili R.e^gio e di iMirando-
a'7 aprile, pel ministro degli esteri Thou- la, nella slessa estensione in cui erano al-

venel:Chei 181 5, violali tan-


trattati del l'epoca del trattato di Campo-Formio del
te voI(e pel passato, non si vede perchè 1797. L'arciduchessa di lui madre, Ala-
debbano esser inviolabili per la sola Sviz- ria Beatrice d'Este e i suoi eredi e suc-
zera ; e che quanto in essi trattati si sta- cessori possedessero in piena sovranità e

bilì riguardo alla Savoia, non fu tanto proprietà il ducato di Massa e il princi-
per amor della Svizzera, ma della Sarde- pato di Carrara, coin'anco i feudi impe-
gna. 11 consiglio federale svizzero smen- Quest'ultima po-
riali della Luiiigiaiia,

tisce tali allegazioni. La questione tutto- tesse servire apermute od altri accomo-
ra pende). Col Genovesato, i feudi impe- damenti (li comune gradimento col gran -
riali e l'isola Capraia, fu ingrandito il re- ducadi Toscana (nel qualearticolo li nar-
gno sardo, e formata la principale po- rai, e del l'arciducale casa di Modena ten-
tenza d'Italia, allìuchè fosse un piìi forte ni proposito pure nel voi. XCVII, p. 247
antemurale contro la Francia (alla qua- e seg.), secondo la reciproca convenien-
le ora, colla detta cessione, oltre il ceder- za. Si mantenessero poi i diritti di suc-
le la culla e la tomba dell'augusta casa cessione e di regresso stabiliti Ira' rami
di Savoia, le ha dalo la chiave d'Italia); degli arciduchi d'Austria relativamente
come avea divisato Piti fin dal 180 5, ed a tutti questi stali. L'arciduca Ferdinan-
a tale elFetlo si unì in alleanza coli' Au- do III fu similmente stabilito per sé e i

stria.Di più per l'equilibrio d' Europa, SUOI eredi e successori in tutti i diritti di

l'Austria (egualmentecome pensava Piti) granducato


sovraiiiià e di proprietà sul
dovea ts>er forte e in istato di poter fa- di Toscana e sue dipendenze, come T a-
cilmente soccorrere i suoi stabilimenti vea posseduto prima del trattato di Lu-
d'Italia, Veneto-Lombardi, per oppoisi oeville del 1801. Si dichiarò poi essere
VIE VIE 33 1

pienamente ristabiliti a favore del gran* la sera cle'4 giugno, ma egli ricusò d a-
duca e de'suoi discendenti patti del ti;il-i derii vi, e anzi tlicliiaiò apertamente, vie-
tato di Vienna deliySJi, co'cpiali la To- largii le sue isirnzioni di solloscriveie al-
scana fu assegnata alla casa di Lorena, cuna convenzione condaria alla restiti]'
indi trasfusasi con quella d' Ausilia. Si zione inimediala de'3 ducali di l'arma,
aggiunsero quindi al granducato gli stati Piacenza e Guastalla. Quindi la Spagna
de'l'residii, già del re delle due Sicilie, i che avea lanlo contribuito all' abbassa-
giù feudi imperiali di Vernio, di Moiilau- inenlo della potenza di Napoleone, pra-
to e di Santa Alarla, la parte dell' isola dominante in Europa, si astenne dal sot-
deir Elba e le sue pertinenze cb'erano tosciiveie gli atli del congresso di Vien-
sotto la supremazia di detto re prima del na con cui si ristabiliva l'ecpiibbrio (dipoi
1801; e la sovranità del principato di l'arciducbessa Maria Luigia a' 4'ieUem- 1

Piombino conservando
e sue dipendenze, brei8i5 rinunziò per sé e suo (iglio al-
ai principe Ludovisi-Boncompagni e suoi le pretensioni sulla Francia, e l'impera-
successori tulle le proprietà che vi pos- tore Francesco I nominò questo suo nipo-
sedeva, il titolo di principe di Piombino, le duca di Ueichstadt , e dispose che a-
con indennizzo alle rendile che percepì- vesse ih." posto dopo gli arciduchi. Po-
va. Tulli questi accomodamenti dell'Ila- scia con convenzioni del 1817-19 ^'^ '^*
lia furono falli dalle grandi potenze sen- goiato il regresso de'ducati in favore del
za gravi diliicollà; ma quando s'incomia- detto ramo cadetto di Spagna, che alla
CIÒ a trattare di Parma e di Piacenza, in- sua volta li ricuperò). L'ailicolo poi più
sorsero contrasti gravissimi ,
perchè es* didicile ch'ebbe il congresso relati vameu-
sendo slate date alla moglie (della quale te all'Italia era li regno di Napoli, iuva-
anche nel voi. XClll, p, 46) e al (jglio so da Napoleone I, e quindi nel 1808 da-
di Napoleone I, la Spagna le reclamava lo al cognato Gioacchino Murai, nomi-
pel suo raiDO cadetto che le avea pi ima, iiandolo pure re di Sicilia, il quale dopo

se pur non si voleva restituire l'Eli uria aver nel 181 3 inutilmente olferlo la sua
ossia Toscana; ed servigi che quella pò-
i mediazione Ira' collegati e Napoleone I,
lenza avea reso alla causa comune me- e titubante trattalo con questi, che noa
rilavano molla considerazione. D'altron- voleva inimicarsi, e coll'Auslria per ea«
de la richiesla della Borbonica Spagna Irare nella lega, nel 1814 si collegò col-
era appoggiala dalla Borbonica Francia, l'imperatore Francesco 1, che col trat-
Finaluiente fu stabilito pel ramo Boi bo- tato di INapoli dell'i 1 gennaio, gli avea
nico già dominante in Parma, che l' in- guarentito reame di Napoli, per parta
il

faiila Maria Luisa possedesse in piena so- di terra, con aumento di territorio (un
vranità per sé e suoi discendenti in linea 4<^o,ooo abitanti) da prendersi, come
diretta mascolina lo stato di Lucca erel- dirò, nello stato romano; il trattato pe-
toin ducalo, olire unarendiladi 5oo, eoo rò, con aggiunta, venne modificato dal
franchi da pagarsi dall'imperatore d'Au- ministro inglese Casleireagh, dovuta ac-
stria e dal granduca di Toscana, finché celiarsi da Murat, senza che Francesco
le circostanze non permettessero dare al- 1 fosse potuto riuscire a farvi accedere
l'infanta ed a'suoi figli un altro slabili- i collegali, com'erasi impegnalo. Nel cou-
niento,ed allora il ducato di Lucca si gresso i plenipotenziari oapoletaui esal-
riunisse alla Toscana, nel qual caso al- larono i vantaggi recati dal loro sovra-
cuoi distielti dovessero appartenere al no alla causa comune, dagl'inglesi qiia-
duca di IModena. Tutlociò fu comunica- lificali insignificanti. Ma i Borboni di
lo al plenipotenziario spagnuolo, unita- Francia, mentre chiedevano la lestitu-
njeole all'iulero allo finale del congresso zioiie del regno a Ferdinando IV Bor-
3'i2 vii: vie
bone, mosti-avallo (locumenli liovali ne- na. Ritiratosi a Miceiata, combattè con
gli ardii VI di l'ai igi, comprovanti la di lui succe-so a Tolentino contro gli austiia-
dubhia fede contro Napoleone 1 (li avea ci, a'2 maggio. Però nel dì seguente si

riconciliati tra loro d. Paolina Bonapnrte trovò a fronte di forze superiori alle sue,
sorella dell'imperatore e cognata del re), nondiineno le attaccò, ma parte del suo
proponendoTalleyrandsidovesseattacca- esercito sì sciolse presso Macerata, dopo
le per mare, oode salvare la compromis- perdite ; laonde ordinò la ritirata, e re-

eione dell'Austria, e riconoscere f'erdi- cossi a Cripua. Allora inutilmente divisiò


tiitndo I V per re di iVa[)oli; e al [liù prò- di promulgare una costituzione per gua-
curargli un compenso: anche la Spagna dagnare il popolo e vedendo disperate ;

insisteva al congresso per la reslittizione le cose sue, parti da Napoli verso 20 i

di quel regno a Ferdinando IV. Da ciò maggio, ed a'25 approdò a Cannes sul-
a vveniie, die Murai incerto di sua sorte, le coste di Provenza ivi perseguitato pas»
;

inutilojenle avendo tentato di guadagna- so in Corsica, Radunati alcuni armati,


re Talleyrand, continuò ad armare e nel volle tentare il ricupero del perduto re-
lempo slesso a incoraggiare segi etamen- gno,e sbarcato in CaUbria a Pizzo fu ar-
te per tutta Italia i partigiani dell'unio- restato, indi processato e fucilato a' i3
ne nazionale, minacciando di spedire un ottobre. Frattanto Ferdinando Vera già I

esercito in Francia, ludi l'inviò verso il in possesso del ricuperato regno di Na-
Po, tentò inutilmente di fare arrestare poli, quando il congresso di Vienna a'g
Papa Pio VII, che si pose in salvo a Gè- giugnoi8 5 sanzionò, o per
1 dir meglio
uova; si mise in corrispondenza con Na- pubblicò il ristabilimento ili bii^ suoi e-

poleone I, appena partito dall Elba, aii- redi e successori su quel trono, e ricono-
tiuiiziandogli che avrebbe attaccalo gli scinto dalle potenze come Ferdinando I

austriaci, e se la vittoria lo favoriva l'a- re del regno delle due Sicilie. E a' 12 i

vrebbe raggiunto con formidabile eser- plenipotenziari napoletani ed austriaci


cito : essere giunto il momento di ripa- sottoscrissero un trattato d'alleanza per
rare i suoi torli e mostrargli la sua di- I-a reciproca difesa del regno e degli sta-
vozione. Napoleone I ricevette questa co- ti imperiali d'Italia. Quanto al principe

iiiunicazioneinA.uxeriea'i7 marzoiS I 5, Eugenio Beauharoais, figliastro di Na*


e rispose al cognalo, di continuare i pre- poleone I e già viceré d'Italia, nella con-
paiativi, ma aspettare d'incominciar l'o- veozionedi Vienna de'^S aprile 8 1 1
5, gli
stilila (inchè glie ne avesse dalo avviso, fu assegnato un distretto nel regno delle
Ma questo consiglio era divenuto lardo ;
due Sicilie, contenente una popolazione
poiché Murai nella metà dello stesso me- di 5o,ooo abitanti, ma non essendo ra-
se avea giù posta la sua armata in mar- tificata nell' atto finale del congresso, ed
eia su Roma, per impadronirsi del Papa e opponendosi Ferdinando I, ottenne nel
farlo condurre a Gaeta, e verso il Po, co- 18 17 darglisi in compenso 5 milioni di
rue dissi, non ostante averglielo vielaio franchi. Colla caduta di IVlurat restò lol-
l'Auslria. Rotta con questo conlegno da lo il parlato trattato di Napoli dell' ri
Alural la guerra, cessò l'ostacolo alla rico- gennaio, ratificalo dall'imperatore d'Au-
gnizione di Ferdinando IV in re di iVa- stria a' 24 ^''^bbraio.con cui gli si doveva-
poli. Intanto Murai occupò Firenze, Ra- no dare 4oo-ooo abitanti nella Marca ;
venna, Bologna, Modena e R^eggio; prò- quindi non vi rimase piìi alcun ostacolo
mulgò l'indipendenza e l'unione d'Italiaj che fossero restituite al Papa, sul terrai-
inarciò a Ferrara, e inutilmente assab nar del congresso di Vienna, le legazioni
una testa di ponte a Occhiobello. Iodi di Bologna, Ravenna e Ferrara, ad ec-
passò al Rouco, sgombrando la Tosca» cezioue della parte del Ferrarese verso
V I E VIE 333
Rovigo (/'), con diritto all'AusIrla di te- salvi, in nome di Pio VII, sopra lo spo-
ner presìdi! nelle piazze di Ferrara e Co- gliainento de' domiiiii temporali della
niacchio ; inoltre si dovessero reslituireal Chiesa di Germania, e gli altri pregiu-
Prtpa le Marcile con Caraerino e loro di- dizi recati ad essa, ed esposti dal cardi-
pendenze, il ducato di Benevento e il nale con nota de' 17 novembre del pre-
principato di Ponte Corvo. Però colie cedente anno, onde fosse tutto ristabili-
condizioni : gli abitanti dovessero godere to nell'antico slato ; pel (|uale, o almeno
amnistia assoluta, come da [)er lutto ne' per un concoidato uniforme, e per la re-
paesi da altri principi ricuperati, secondo stituzione de' beni non alienati, alcuni
il trattato di Parigi de'3o niaggio i8i4; de' deputati cattolici di Germania erano
doversi liconoscere tutti gli acquisti fatti ricorsi al congresso. Di tultociò, e col te-
legalmente da' particolari, e guarentire sto delle proleste del cardinale, ripetute
ildebito pubblico e il pagamento delle tlal Papa in concistoro, ragionai ancora
pensioni. Il cardinal Cousalvi plenipoten- nel voi. XXIX, 202 a p. 208 in-
da p.
ziario pontifìcio al congresso, con nota clusive. E siccome nella summenlovala
de'i4 giugno, indirizzata a lutti mini- i convenzione di Vienna de'aS aprile, fu
stri cbe aveano sottoscritto il trattato di pure stabilito cbe al principe Etigenio
Vienna, espresse la riconoscenza di Pio Beauharnais(di cui riparlai nel vol.XCllI,
\ Il agli augusti sovrani, coir »ppoggio de' p. 47), dovesse competere l'appannaggio
quali avea potuto rientrare in possesso tl'un milione di lire, assegnatogli da iNa-
delle nominate provincie ; ma insieme poleune I nel 1 8 o,
1 e forniiito per la pài
essere nella necessità di guarentire i di- p.irle co' beni ecclesiastici delle Marche,
ritti imprescrittibili della s. Sede, col e perciò dovesse conservarne il godimen-
protestare contro la dismembrazione del to ; il Papa Pio VII, fisso nel principio
Patrimonio della medesima, cioè della dell' inalienabilità de' beni ecclesiastici,
provincia d' Avignone, del contado Ve- protestò di doversi opporre, e che se ce-
naissinu (riconosciuti appartenere alla deva alia forza non si prestava che pas-
Francia nel suddetto trattato di Piuigi, sivamente. Da ciò ne veune, che si adot-
perchè si volle eseguito in questa parte tò il ripiego di conciliare il tutto cor»
il famoso trattato di Tolentino, o mili- un enfiteusi, mediante il quale nel 1816
tare estorsione o rapina fatta a Pio VI Pio VII concesse al principe Eugenio
da Bonaparte, qualifjcata in una sua let- l'investitura de' beni dell' appannagi^io,
tera al direttorio di Parigi: la Coriime- col patto che pagasse un laudemio di
dia citi Papa! Il celebre contempora- 160,000 canone di 4000;
scodi, e l'annuo
neo \eivì,f'icende nicniorabili dilli ySc) riserbaiidosi la facoltà di redimere nello
al ìSoi, Milano 1 858, chiamò infame il spazio di 9 anni beni concessi, sborsan-
i

tialtalo di Tolentino. Si veda il voi. XC,p. do 3, 1 70,000 scudi (la redenzione fu poi
1 72),e della porzione del Ferrarese sulla fatta da Gregorio XVI nel 184^, collo
rivasinistra del Po, non che contro il dirit- sborso di 3, 750,000 scudi, come notai
to di presidio dato all'Austria nelle fortez- nel voi. XXXII, p. 326ed altrove). L'or-
ze di Ferrara ediComacchio(ambeduegli dine Gerosolimitano, avea chiestoal con-
austriaci lasciarono al fìnedi marzo 84B, 1 gresso di Vienna un altro stabilimen-
e nel posteriore ottobre fu demolila quel- to nel Mediterraneo in vece di Malta,
la di Comaccbio. Entrambi gli austria- della cui isola impadronitisi prima nel
ci rioccuparono nel maggio 84g,e nuo- i I
798 i francesi, quindi nel 1 800 gl'ingle-
vamente le abbandonarono nel giugno si, non vollero restituirla, come era
questi
1859, ed allora fu diroccata la fortezza stalo stabilito nel 1802 col trattato d'A-
di Feri'ara).Protestò pureìlcardiuaiCoQ- uiiens. Ma neppure olleune garanzie al-
33 V 1 !•: V I E
la sua itulipondiMiza e neiitrnlità, né la assemblea, ne rimarca 1' estensione, di-
ie-ililii7Ìone de heiii unii alienali, né coni- cendo ch'essa ha abbracciata una massa
nel)^() de' lascisiti in IMultu appi opriotisi immensa d' interessi. Né lascia altresì
ilall'lngliillei ra. Nulla il cougiesso fece d'encomiarne gli attori poiché, dic'egli, ;

a prò de' cnltulicì. IN'ulla sìiiiilinente il ad altro epoche, più anni appena avreb-
coiigies»!) dispose sui fieno che geneial- bero bastato per isbrogliare questo caos;
iiienle si desiderava che fosse imposto al- il che suppone capacità e buona inten-
le piraterie de' barbareschi d'Algeri, Tri- zione negli artefici, come pure metodo e
poli e Tunisi (ma gli fu imposto dipoi). celerilà nelle loro operazioni. Soprattutto
Non era possd)declie il congresso di Vien- poi egli tributa i più grandi elogi al con-
na riparasse a tulli i mali tiella rivolu- gresso pel vigore e dimo- la risolutezza

zione, e soddisfacesse a tutti i voli. Esso strata neir inseguimento del necuico che
si disciolse nel mese di guiguo i8 i 5. Da nel marzo i8i5 era ricomparso. 11 con-
questo punto la Chiesa Germanica inile- gresso quindi non ha mostrato un solo
Ixdiiapcl nazionalismo, fu poi abbattuta istante di perplessità o di divisione. Ma è
dal lerritorialismo, doveiuh» subire lanle molto tem[)o che i lettori sensati sono in
burocrazie quanti sono gli slati limasti diilìdenza sulle prefazioni de'ltbii, dalle
indipendenti dopo la rivoluzione. Inoltre quali tante volte sono stati ingannati, e
fu completa la secolarizzazione anco de' l'opera di jM. De Pradt é una nuova pro-
costumi e deltlirilto. Dagli slessi uffizi usci- va della sensatezza di (juesla cattiva
lonogli eilitli pe'proteslanti e pe'caltolici; pievenzione punto de'|)i oemi ile'libri.
sul

il clero fu riguaidalo come claisi di fun- Tutlociò che M. De Pradt nella prefazio-
zionari. VariConcordali vennero dipoi ne dice in lode tlel congresso, non è che
a dare un ordinamento alle diocesi; ma la un Velo per non dare subito a conoscere
serviìù dellaChiesa era posta iiiistato iior- il vero scopo della sua opera, ch'é di scre-
male, sinché non suonò l'ora della lolla. ditarne il lavoro, altrimenti egli avrebbe
L' allocuzione dell' imperturbabile e for- sui bel principio alienali gli animi de'let-

tissimo Gregorio XVI a'cardinali, contro tori. Iiifalli laddove scorrendo la prefa-
la persecuzione della P/'«s5ta, scosse il si- zi(Mie, sembra che l'autore sia favorevole
stema. In generale il trattato del congres- alla generalità delle operazioni del con-
so di Vienna ebbe a suo favore il sulFia- gresso, e che solo in alcuni punti non ne
j;io d'Luropa. Oltre Schoell, Coiigrì^'; de allotti le viste, all' opposto internandosi
/ icuiie,mo\ù ne scrissero, e fra'primi nel- nell'opera si vede che, ad eccezione di due
lo stesso i8i5 M. DePradt, già arcive- o tre oggetti, i (|uali ancora non sono de'
scovo di Malines, elemosiniere di Na- più imporlanli, in tutto il resto ne disap-

poleone I e suo ambasciatore a Varsa- prova apertamente le operazioni. Il eh.


\ia durante i sei mesi della spedizione cav. Antonio Coppi, oltre il riferito ne-
di Russia, confutato dall'autore dell' y^- gli Annali d' Italia, di cui mi sono gio-

nalisi ragionata del Congresso di Fieii' vato, già neir Efftiueridl letterarie di
na, Genova i8i8. Nella prefazione M. Roma, del 1 822, nel t. 6, p. 3'j^, ci avea
Be Pradt ne comparisce panegirista, e dato l'analisi ed i pregi dell'opera inlilo-
che la di lui opera ad altro non ten- lata : Histoire ahregée des Irailés de
desse, che a farne conoscere parlicolar- paix puissances de l' Europe
en'.re les
inente i pregi ed i vantaggi. Lo dice de- depili sia paix de TVcstphalie par feu
stinalo a mettere un termine all' agi- M. de Koch: ouvroge. enlieremcnl re-
tazione dell' Europa, ed a fissare il suo fondu, augmenlé et continue jusquau
stato per una lunga serie di secoli. Par- Congrì's de l'ienne et aux traités de Pa-
lando del genere del lavoro dell' illustre ris en 8 1 5 par F. Schoell conseiller
1
V I E V 1 E 335
d' amhassnde de S. AI. le roi de Pritxse gl'interessi di tutte le potenze, ha servilo
vres la cour de France, Paris chez (iilé, di base alle convenzioni posteriormente
voi. i5. Cristoforo Gu;^lieInio Koch pro- concluse fra' sovrani dell'Europa occi-
fessore ili diritto pubblico nell'uiiiveisità dentale. Dipoi alterato 1' equilibrio, fu
di Strasburgo, in precedenza avea pubbli- ristabilito nel trattato d' Utrecht, e di
cato in Basilea nel 796: Abre^c.de L' Hi'
i nuovo rotto colle guerre che precedette-
stoire des Iraiu's tnlrc les piussances de ro i trattati di Campoformio, di l^une»
V Europe depuis la paix de // cslphnlie. ville, d'Amiens, di Piesburgo, di Tilsit
Egli morì nel 181 3, e intanto la rivolu- e di Sclioiibi unn, finché la pace di Pa-
zione avea prodotto in poclii anni una rigi del i8i4 ridusse la Fraficia ne' suoi
quantità ragguardevole di diplomi, e le antichi limiti. Frattanto il sistema poli-
transazioni politiche del i8i5 (issarono tico d'Europa, rovesciato fin da' fonda-
un* epoca insigne nel diritto pubblico menti, si dovette ristabilire su nuove ba-
d'Europa. Fu perciòclieFederico Schoell si. Quest' opera fu aOidata ad un con-
discepolo e amico di Kocb, e per altre gresso composto da tutte le potenze, il

sue opere famoso, intraprese a rifondere quale si radunò a Vienna nel novenibre
e ad accrescere l'opera del suo precettore 1 8 4 e continuò sino a'2q giugno
1 1 8 5. 1

continuandola sino a'trattati di Vienna Gli atti da esso pubblicati, ed i trattali


Il Coppi oftVe l'e-
e di Parigi nel 18 i5. che vi furono conclusi fissarono un nuo-
lenco di sue opere compresa questa : vo equilibrio delle potenze in Europa,
Congrì'S de Piemie j reciieil de pieces formando le veci di que' di Westfalia e di
q/J/cielìes relath'es à celle assemblee, Utrecht. Del congresso di Vienna, ossia
dcs déclaradons quelle a piibliées, des di tutto quanto vi fu slabilito, negli ar-
protocoles de ses dclibéralions, et des ticoli numerosi che lo riguardano aven-
principaiix ìiiéinoires qui lui onl élé done ragionato, a quelli mi rimetto : cosi
prtsciih's, le tool arianne, par ordre per quelli di cui debbo fare qualche cen-
ckronologique, Vavh i 8 1 6. Si propose no, siccome conseguenze dell'operato nel
r autore di far conoscere i trattati cbe congresso di Vienna. Oltre il discorso
hanno servito sino alla fìne del secolo trattato generale, furono quindi al con-
XV IH, e quindi i posteriori cbe servo- gresso di Parigi prese molte altre mi-
no tuttora al sistema politico d'Euiopa. sure e determinazioni dalle 4 potenze
Questo sistema ha per i>.copo di mante- alleate, cioè la convenzione de' 2 ago-
nere la tranquillila pubblica, di proteg- sto 181 5, riguardante la rih'gazione di
gere il debole contro 1' oppressione del Napoleone 1 ; il trattalo definitivo che
forte, di opporre barriere a' disegni am- pose l'Isole Jonie come Slati-Uniti sot-
biziosi de' conquistatori, e di preveni- to 1' immediata protezione dell' bighil-

re le discensioni che cagionano col tem- terra ; il trattato di neutralità della Sviz-
po le calamità della guerra. Riunendo zera de'20 novembre i8i5, il quale fu
in un interesse comune diversi sovra- i firmato anche dalla Fiancia ; il trattato
ni d'Europa, esso gì' impegna a sagri- delle4 potenze principali dal giorno che si
ficare al bene generale i loro particolari unirono per la comune conservazione del
oggetti, e ne forma per così dire una sola nuovo ordine politico, per cui occuparo-
famiglia. La pace di Weslfalia, conclusa no alcuni anni con un'armata la Fran-
nel 1648, è considerala come il perno cia. Dopo la conclusione del congresso di
della moderna politica; e questa rifles- Parigi, furono conclusi 12 trattati tra di-
sione indusse l'autore a principiar la sto- versi grandi e piccoli stali, negli anni
ria de' trattati da quell'accordo. Esso è 1816-17-18, i quali riguardano parie le
UD trattato fondameutale che, legando combinazioni della nuova ripartizione
,

33G VIE VIE


tenitoi iale. parie i pagamenll a cui si era quanto per le misure da prendersi rispet-
obbligala la Francia, la restituzione di to alla situazione pericolosa della Germa-
Parma e l'abolizione della schiavilìi. Al nia,avuto riguardo a! suo spirito politico-
compimento dell' opera de' uionarchi morale. Ciò che fu deciso si notificò legal-
mancava ancora la totale pacilìcazione mente allaConiéderazioueGermanica nel-
colla Francia, mediante la ritirata del* la dieta di Francforta'-ìodel successivo set-
l'armata d'occupazione inglese-prussia» tend)re,Furono quindi invitati gli stati te-

na-austro-rus»a-tedesca di iSo.ooo uo- deschi ad occultarsi di spiegare iu senso de'


mini; ed anche questa dietro sijorso che priiicipii mona! cilici, 3 articoli per l'ia-
i 1

fece la Francia del denaro a cui si era troduzione ilella composizione delle costi-
obbligata, »» dietro mediazione del duca tuzioni degli stali. Tosto si unì a' i5 di-
di Wellington, fu decisa dalle 4 potenze cembre 1819 un congresso di ministri
alleate,nl congressod'Aquisgrana in otto- a Viennn, per ultimare l'organizzazione
bre e novembre 1818, a cui si recò l'irn- della Confisderazioue Geruiauica, ahpiale
peiatore Francesco I ; ed a qiiest' epoca intervennero ed agirono gl'inviati della
entrò anche la Francia in lega colle po- Confederazione sotto la presidenza del
tenze principali d'Europa a conservazio- principe di Metternich, sottoscrivendo
ne della pace e manleniinento de'princi- poi gli stessi, dietro le tenute conferenze
pii della legittimità monarchica, che ap- in Vienna, il i 5 maggio i 820, gli atti di
punto nel detto congresso d'A(|uisgrana conclusione che riguardavano forma e la

le la famosa dichiarazio-
5 potenze fecero solidarietà della Confederazione. Se que-
ne, a' i5 novembie i8i8, colla quale sti due congressi di ministri si opposero
pronunciarono nello spìrito della santa soltanto all' invalse idee deuìocraliche,
alleanza del 181 5, chele massime della toccando appena il general sistema del-
politica avvenire dovessero aver per isco- l'Europa, trattaron poscia importanti af-
po una pace durevole. In Aquisgrana pe- fari generali europei i congressi tenuti
rò si ebbe un poco per un verso, un poco da' monarchi a Ti oppau, Lubiana e Ve-
per l'altro dilliden/a contro le università rona, in tulli coll'intervento dell'impe-
e contro lo spirito del popolo tedesco. ratore Francesco I, come ho avvertito
Per mala sorte quella dilliilenza ebbe la nel voi. XCIV, p. 3o8. Il congresso di
sua giustificazione da particolari abusi Troppau, il quale si tenne permanente
della libertà della stampa e dall'imma- con conferenze dall' ottobre al dicembre
ginazione esaltata di gioventù fanatica di 1820, ebbe origine da' cambiamenti di
pur volere ingeriisi di politica, in modo governo cagionati dall'armate costituzio-
tale che due giovani esaltali furono stra- nali ili Spagna e Portogallo, e lo stesso
scinati a commettere gravi delitli ; ciò da Troppau trasportato a Lubiana nel
che indusse a prendere generali misure di 1821 per cagione de' torbidi de' settari
polizia di stato. Queste furono decise al carbonaii di Napoli. La decisione del con-
congresso di Carlstadt, dove si unirono gresso di Troppau del diritto d'interven-
in agosto 181C) i ministri d' Austria, di to negli alFdii interni degli slati vicini (u
Prussia, di Baviera, di Sassonia, di Wiir- trattata diplomaticamente a tenore del
temberg,di Caden, di Sassonia-Wei- positivo diritto delle genti, nel congresso
j
mar, di IMetklenburg Nassau per de-
e di di Lubiana fecero sì, che trovati inutili i I
bberare sotto la presidenza del principe mezzi amichevoli le potenze alleate di-
di Metlernich, tanto sulla definitiva si- chiararono venuto il caso dell' esercizio
stemazione di CIÒ ch'era stato deciso nel del diritto d' intervento, e quindi venne
congressodi V^ienna relativaroenteall'or l'occupazione di Napoli, Sicilia e Piemon-
gauizzazioue interna della Germania te per parte dell'armale austriache: si

J
e

VIE VIE 337


nbolì la co5lituzione spagnuola che i re di Francia colla Spagna nel 1 823. II ini-

eiano stali cnstretli ad nrcetlaie, si ri- nisteio inglese, clo()o che Caiioing ne
misero governi sul piede aulico, e si
i faceva parte, prendeva una via opposta
consolidò il principio monarchico. Nel alla continentale politica, e sconsigliava
caso che all'Austria non fosse riuscito per mezzo del duca di Wellington qua-
l'operalo, sarebbe entrata in Italia un'ar- huu|ue forzosa entrata in Ispagna, allor-
raata d'80,000 russi, la quale crasi già che il re Ferdinando VII restasse illeso,

posta in marcia per 1' Ungheria. Dopo che la Spagna non procurasse di propaga-
che r ordine fu slabililo in Napoli e in re la suacoslituzione. Ancheriguardoalle
Piemonte, risolvellcio due imperatori i domande turco-russe e turco-greche, la
d' Austria e di Russia nel congresso di politica inglese tentò d'impedire che si

Lubiana, per mezzo d'una dichiarazione ricorresse allearmi (continuando i greci


sottoscritta da'Ioro ministri e da quello la guerra d' indipendenza, poi interven-
di Prussia, a' il maggio 1821, che la nero a loro favore Francia, Inghilterra
giustizia e il disinteresse che avevano al- e Russia, e con protocolli stabilirono ì
loro diretto monarchi, sarebbero state
i confini della Grecia, onde formasse uno
sempre le leggi della loro politica. Ma stato indipendente, nominarono a re
e
intanto la rivoluzione degli albanesi era Ottone I di Baviera, per rinunzia di Leo-
scoppiata, e l' irritamerìto che ciò prò- poldodi Sassonia-Coburgo, per non aver
diisse tra la Porta e la Russia non potè ottenuto l'unione al nuovo regno delle
esser calmato dalla mediazione de' mini- sollevate Samos e Caudia). Ad onta però
stri austiiaco e inglese presso la corte di degli sforzi del ministro inglese, sbalor*
Costantinopoli. Nel n>edesimo tempo la dita la Spagna dall' irruzione e corsa nel
situazione della Spagna e del Portogallo suo territorio di 100,000 francesi, e troo-
dava luogo a temere per la sicurezza del chi dalla spada russai dissidi d'Oriente, i

governo monarchico, e particolarmente non che per learmi austriache ritornata


per la |)ace della Francia; finalmente l'Italia all'innocuo blandimento dell' a-
parve che le circostanze d'Italia richie- vile memorie dell'arti belle e degli sludi,
dessero un nuovo ordine di politiche com- le europeo for-
basi del diritto pubblico
binazioni. Tultociò fece risolvere gì' im- mate nuovamente, venivano all' rmiso-
peratori d'Austria e di Russia, i quali già no de' bisogni monarchici e del riposo
aveano determinato in Lubiana di tenere de' popoli; quando lo spirilo del secolo,
un congresso in Firenze nel settembre propenso da molli anni a libertà, conli-
1822, d'unire un congresso a Verona^ nuando a minacciare gli antichi governi,
per raffermare il principio monarchico e a mezzo delle sette politiche de' libera-
r alleanza stabilita nel i8i5 a Vienna^ li, scoppiarono nel i83o nuove insurre-
e per voler la Francia combattere la ri- zioni.
volozione di Spagna, recandovisi ambe- Di recente provò il dotto mg.
"^

Rendu
due. Durò il congresso dall'ottobre al vescovo d'Annecy, nella Leltera, a guai
dicembre 1822. Cinque piincipali punti punto sin laRk'olnzione, che in sostanza
vi furono trattati, i. L' abolizione delia dal declinar del secolo passato propria-
tralta de' negli. 1. Le piraterie ne' mari mente non cessò mai, o apertameoteo oc-
d'America o le colonie spagnuole. 3. I eultamente congiurando, poiché forse nel-
dissidii d'Oliente fra la Russia e la Por- la sua essenza non bene si conobbe, o si

La posizione d'Italia. 5. 1 danni della


la. 4- volle disconoscere. Gravitando sulla mi-
rivoluzione di Spagna relativamente al- seraEuropa, lauti disastrosi sconvolgi-
l'Europa e soprattutto alla Fiancia. Fu menti produsse, e tant'altri ne sta trion-
perciò seguito il congresso dalla guerra fante operando, altri ancora preparando
voL. xcix. 12
338 VIE VIE
e minacciando. In continnazionc dunque lalc, ciò die prlncipaNnente cliiamnr do-
tlella rivoluzione cominciala nella delta veva ratlenzione de' f^overni dopo tanta
infausta epoca, nel I 83o scoppiai Olio [)ii- commozione di popoli, veiligine d'am-
ma la rivoluzione francese nelle i^iornate bizioni, cozzamento di principii e d' opi-
di luglio, e poscia quella del Belgio, se- nioni. Fraltantosi moltiplicarono le selle
guile dall'insorgimenlo polacco, clie i isve- politiche e le trame contro l'ordine pub-
gliarcno in Italia rantiche idee di liber- blico, più o meno quasi da per tutto, in
là e di unione nazionale. Al grido del Italia, di cui si vagheggiava 1' indipeii-
nuovo re de' francesi Luigi Filippo I denza, nudrile da' così detti congressi o
d'Orleans, al principio di non intervento unioni di scienziati : il sagacissimoGrego-
negli affari interni de'vicini, di cui abbi- rio XVi, che ne conobbe lo spirito, fu il

sognava, ed al quale fecero eco gl'ingle- solo sovrano che permise ne' suoi
non li

si, contro il principio opposto della san- stali, e fu lodato da'saggi. Morì Grego-

ta alleanza, la rivoluzione audacenien- rio XVI, il i.° giugno 846, folte in po-
i

tè insorse, l'erlanto sotto l'egida del lenza materiale e morale, baluardo ine-
ncn intervento i faziosi d'Italia nel prin- spugnabile dell'ordine pubblico e quiete
cipio di febbraio i83i, mentie si eleg- contro lerivoluzionì, e quale in tanti luo-
geva in Roma Gregorio XVI, e credendo ghi colla storia lo dimostrai, come nel
conlinuare la Sede apostolica vacante, ri- voi. XCI, da p. ^28 a p. 5)3. iVuovo
"voluzionarono il ducalodi Modena, quel- l'icario di Gesti disio, fu eletto il re-
Io di Parma, e Bologna da dove la rivo- gnanle Papa Pio IX. ^e'due articoli, ne'
luzione si estese ad altre provincia delio molli relativi, ed eziandio nel voi. XCI II,
stalo pontifìcio. Allora il Papa, Fiance- p. 58 e seg., narrai quunlo successiva-
sco IV duca di Modena e Maria Luigia nienVe avvenne in Italia e in altre parti
duchessa di Parma chiesero soccorso ab d'Europa. Qui debbo limitai mi a Vien-
l'Auslria ; e siccome Luigi Filippo I in tia genericamente all'impero d'Austria,
e
sostanza avea abbandonato o modificalo sui cui Irono sedevaFerdinando figlio I

il principio di non intervento, gli au- del defunto Francesco I fin dal i835,
striaci occuparono ducati e le Provincie
i tratteggiando un'epoca memoranda e
pontifìcie sollevate, e la Francia si con- disastrosa, che fece vacillare le basi del-
tenlò che l'occupazione fos>e a tempo l'umana socielà. I fautori dell'indipen-
determinato. Dipoi venne la necessità, denza e dell'unilà italiana cominciaiono
a risparmio d'umano sangue e di mag- dal fare ovazioni a Torino a Cai lo Al-
giori sventure, d' uno stabile congresso, berlo re di Sardegna, e con riva il re
quale in falli s' unì a Londra sotto il li» d'Italia, ed in Rema con Viva Pio IX.
tolo di conferenza, alla quale concorsero i Ciò riscosse gli avversi alla dominazione
rappresentanti delle 5 principali potenze straniera nel regno Lombaido- Veneto,
europee l'Austria, la Francia, l'Ingliil- ed amanti di veder l'Italia unita e li-

terra, la Prussia e la Russia. L'espresso bera, così in Milano e così in Vtnezia^G


inlendimento della conferenza era di dar con dimostrazioni allarmanti. .Si conob-
sesto all'amichevole agli allari delRelgio, he apertamente, che 1' odio all' Austria
ed impedire un' ulteriore elfnsione di derivava principalmente, perchè la sua
sangue, onde venne separalo da* Paesi- possanza in Italia rendeva vani i progetti
Bassi ed eretto in regno; ma nello slesso rivoluzionari. Lo spirito liberale che uu-
tempo si anche ad aver facile raez-
riuscì dava agilaudn la bella penisola, si (O-
70 di comunicazione e disamina diquan- nuinicòo meglio risvegliò quello d'oltre
to potesseniai interessare realmenle l'av- Alpe, in Gei mania, nel!' l'ngìicria, per-
veuiie degli siali euio^iei e la pace gene- siuo uc'ducali di Schlcs^vig ed Ilolsl^in.
4

VIE VIE 33()

Qiiiiuli mi 1847 lo spirilo politico si di- te e ron cannoni a miccia accesa, schie-
luosliù (len)ocr(ilico, Socialismi, iini\ciì\e raiulosi lulla la guarnigione sugli spai-
e irreligioso ; il fermenlo, l'agitazione pò- li. Quinili confeienze fca'capi della som--
lilica, i tticnulti vieppiù divennero gene mossa e i signori degli stali :
numeiosi
lali, e fjiiasi tulli i governi furono do- evviva all'imperatore e a Uilli principi i

minali da'liberali, pioctamanli riforme. della casa d'Austria, e in egual tempo al-
lo Francia lo spirilo popolare fece si- Irtllauli prr<</ al principe iMellernich e
luilmciite progiesso, così in Germania, al governo; |)oieliè quel sagacissimo l.

così in Ungheria,
quale era già agitatala ministro, [irofoniio iliplomalico e mae-
da Rossulli. Nel febbraio 1848, a Pari- sUo d'esperienza, coglieva nel segno sulle
^7 fu detronizzato Luigi Filippo I, e prò- conseguenze del movitiiento rivoluziona-
claoiala la lepubblica. Ferdinando II rio, e Un dal priucipioconobbequelled'l-

re delle due iS/c/V/r, fu coslretlo a conce- talia, che rilevai nel voi. LXXVIll, p.

dcre la costituzione con sistema rappre- 2 34- liovina di finestie e di mobilia al


seiilativo ; adaltrelliinlo furonoobbliga- Reinuweg, alla Villa, alla Landhauss,
ti il redi Sardegna e granduca di 7b-
il Herrengasse, con minacce al Bellplalz o

icona, ed il Papa accordò lo statuto fon- ministero dell* estero ; tulle le botteghe

dameiilale. Cosliluzioui dovettero dareil chiuse. Vienna, la città dell'ordinee del-


duca di Parma ed ilpiiociptdi INbjuaco. la tranquillila, a' i 3 in un punto si cani-

li duca di Modena Francesco Y non la biò tutta in piazza d'assedio e di orrori,


concesse, ma abilitò la reggenza, da lui come Parigi, che ne avea dato l'esempio,
nominala nel partire dal ducalo, a daila Da 100,000 abitanti de' sobborghi do-

a questo con islaluto rappresentativo, niandarono libera entrala per soccorrere


sulle basi di quello del re sardo, ma la il popolo. Come altrove si formò la guar-

nvoluzione ne impedì 1' eirelluaziooe. I dia nazionale. A'i4 deplorabile fu la ca-

«jiiali nominati, e ahi i siali, successiva- taslrofe, e la salvezza dell' imperiai fa-
mente furono in preda all' insurrezione, miglia, dianzi festeggiala, si dovette alla
come Veneziae iVlilano.e conesse il regno feiniezzn e al coraggio del ballaglione de'
Lombardo-Veneto. La Germania allon- granatieri italiani, i quali non pure im-
tauandusi dalla Confederazione, si solle- pedironoa'sollevali ogni accesso al palaz-

vò in gran parte per riunirsi in nuovi zo imperiale, ma dichiararonoche sareb-


modi; indi nella dieta di Francfort si ri- bero morti tulli sulle soglie da loro cu-

cosliluì in Impero Tedesco, e in Ccnfe- stodite,prima che un solo avesse jioluto


<lerazione >azionale con governi coslilu- penetrare all' interno. Ricusarono però
zioiiali. ed alìidò il potere centrale esecu- d'intervenire e di adoperare la forza delle
livo all'arciduca Giovanni, dichiaralo vi- loro armi contro le sfrenale dimoslra-
cario dell' impero, il (piale venne costi- zioni popolali. Il palazzo de! principe di
tuito nel lerriloiio della già Confedera- iMetlernich fu devastalo, e (juel sommo
zinne Germanica, comprensivamente al- diplomatico si ritirò nella sua terra di

l'Austria. L'imperatore d'Austria Fer- Koenisgralz in Boemia, i cui stali pure


dinando I non solamente vide insorgere i domandarono franchigie. A' i 5 1 impe-
suoi dominiid'Italiael'Ungheria, ma an- ralore soppresse la censura preventiva
Cora altri stali del suo impero, ed a' della slampa, promii-e una legge per es-

marzoi848, per opera piecipua di fazio- sa, e di convocare gli stali delle provia-

si ungali, la slessa Vieima, che a'i 2 fece eie tedesche e slave, e le congregazioni
una grave dimostrazione a mezzo degli centrali del regno Louibardo-Venetojed
studenti dell'università, onde il Durgo pa- accordò la costituzione a'popoli austriaci,
lazio imperiale fu occupalo mililarmen- Clamorosi perciò furouo gli evviva del
•S:\n VIE VIE
popolo. A' 17 l'i ni pera loie ordinò la for- glio ulira-liberale. Generale fu quindi il

inazione d'un consiglio di minislii re- inalcontenlo contro gli autori e pioino-
sponsabili, eirellnala d^r. Anche a Der- loii della dimostrazione del i5 maggio.
Imo, capitale della Pruisia, si sparse san- Il reld-maresciallo/\uersp(-rgfu nominato
glie citlodino, e poi convenne al re dare comandante di tutte le forze delhi ca[)i-
Ja costituzione, cos'i altri stati tedeschi. E tale, ed il conte Rloiitecuccoli presidente
Lodovico 1 redi Baviera rinunziò il re- del comitato centrale di sicuiezza, per
gno al suo figlio JMassimiliano II. Un vegliare a questa sinché fossero compite
Duovo Miovimentp rivoluzionario e tre- l'elezioni de* rappresentanti del couiiiiie
niendo avvenne inVienna a' 5 maggio.e I di Vienna a tenore della costituzione, i

provocò nuove concessioni, un'assemblea quali d'accordo col ministero provvedes-


uazionale costituente, anche in favore del- sero alla pubblica tranquillitù. Nella se-
la guardia nazionale, colla dichiarazione ra del 18 fu notificato il giudizio stata-
che l'atto costituzionale de' i 5 aprile do- rio, e nella mattina seguente Vienna aii-
vesse assoggettarsi all'ÌD)minente apertu- davasi ricomponendo a calma. Ferdinan-
ra della dieta dell'impero. Laonde l'ini- do I a tranquillar pienamente 1' inquie-
peralore e l'imperatrice abbandonarono Indine de'suddili per la sua partenza da
Vienna, divenuta teatro di minacciosi Vienna, emanò un manifesto a' suoi po-
avvenimenti,ritirandosicollafan)igliaira- poli. In esso Vienna de*
deplorò i casi di
periate e la corte ad lonspruck capitale 1 5 maggio, prodotti da una fazione anar-
tlel Tirolo, con dolore e abbattimento di chica, la quale adoperavasi a tutto pote-
molti pacifici cittadini, dopo aver 1' ira- re, appoggiandosi all'esaltata legioneacca-

peralore possibilmente provveduto al demica e ad alcune frazioni de' cittadini


mantenimento della quiete nella di lui e delia guardia nazionale, traviata dagli
assenza; confidando nelle truppe acciò si stranieri, e indotta a mancare all'usa-
inostiasseio saldo sostegno del trono con- ta fedeltà, pretendendo togliergli la li-

tro nemico esterno e gli attacchi de'


il berla di agire per dominare le provin-
iiemici intei'ni, dovendovi cooperare la eie in generale sollevate per prelese par-
guardia nazionale e la legione accademi- ziali, e gli abitanti ben pensanti di sua
ca, ch'erasi assunta la custodia del paiaz- residenza. Rimaneva solo la scella di
zo in.'periale, contro quegli operai faziosi comprimere il traviamento colla forza
che a turbe volevano penetrarvi. L' inat- della guarnigione rimasta fedele, o di ri-
tesa partenza di Ferdinando le degli ar- tirarsi pel momento tacitamente in alcu-
ciduchi, anziché dar l'ultimo colpo, co- nedelle provincierimasteinallerabilmen-
mecredevasi, al discioglimento della mo- le fedeli. A tale scelta essersi deciso per
narchia, riuscì a suo prò. Imperocché la legione in qualunque epoca sperimen-
successe uno straordinario rivolgimento tata divola, e insieme per avvicinarsi al-
negli animi della maggior parte della J* esercito, che valorosamente corabatle-
popolazione: si vide allora chiaro 1' a- va perla patria. Non volere menomare
bisso in cui volevasi trascinare, manife- le concessioni fatte al popolo in marzo,
standosiuna nonequivoca riprovazione, ma d'ora in poi proporsi i ragionevoli
che produsse una reazione contro gli au- voti de' medesimi ne' modi legali, e di
tori dell'ultime perturbazioni. Si fecero lenercontodegrinleressi nazionali e pro-
quindi vari arresti di persone che vole- viociali ; solo dovendosi guarentire que'
vano iniziare ammutinamenti democra- realmente universali, proposti in guisa
lieiper proclamare la repubblica, prin- legale, da esaminarsi dalla dieta, per
cipalmenle d'alcuni giornalisti, fra'quali non pro-
sotloporsi alla sua sanzione, e
Halìner redattore della C'o5a/»z/o/ic, fo- mossi lumuHaariamente annata mano
V I E VIE 341
da iadiviilui senza inanJato; pronlu in tela della popolazione di Vienna, e della

fine a liaccellaie fraTigli, anche riputali i formata commissione di sicurezza, com-


perduti, ritornando nella sua paterna af- posta di cittadini, guardie nazionali e stu-
fezione. Indi invitò tutto il corpo diplo- denti, dichiarandola indipendenteda qua-

rnalico di Vienna, a rendersi ad nnspruck, 1 lunque autorità, ma colla responsabilità

e decretò la soppressione dell' università del mantenimento dell' ordine e pubbli-


viennese. A'sG Vienna fu tutta barricata, ca quiete, sicurezza delle persone e delle
divelti i selci dalle strade, suonata la proprietà. Apertasi in Vienna la dieta
campana di s. Slet";ino, e poi quelle di costituente, elaborò un progetto di dirit-
tutte le chiese, anche de'sobborghi e de' ti fondamentali , e insistette pel ritorno

dintorni, perchè il governo in esecuzione dell'imperatore a Vienna, con indirizzo


del decrero imperiale voleva chiudere l'u- presentato da'suoi deputati, onde poi san-
niversità, e disarmare i faziosi studenti. cire le sue decisioni, Ferdinando 1 I' ac-
il conte di Colioredo, comandante la colse bene e promise ritornarvi coll'itn-
legione accademica, le intimò scioglier- peratrice, la famiglia imperiale e la cor-
si entro 24 ore, altrimenti ne deporreb- te, e vi ['eoe il suo ingresso a' i3 agosto
be il comando: gli studenti si ricusarono fra le acclamazioni ìndi passando a
,

ed a quella pure del


tale intimazione, Schònbrunn, senza poter impedire nuo-
conte iMontecuccoli presidente del gover- vi disordini e turbolenze, anche per par-

no al comilato di sicurezza, e del conte te degli operai, e nello stesso agosto, mal -

Sardagna comandante della città. Allora grado che l'esercito d'Italia, comandato
la guarnigione coU'artiglieria entrò nel- dal valoroso feld-maresciallo conte Ra-
la città , portandosi parte sul Glacis in detzky, fosse vittorioso, ed avesse già ri-

ordine di battaglia, e prendendo posses- cuperato Milano, e gli altri paesi della
so di tutte le porte chiuse, i faziosi ac- Lombardia e del Veneto; non che du- i

cusarono i nobili d'aver rovinato la mo- cati di Modena e di Parma, ed il gran-

narchia, e intimaronoandncemeiite a tut- ducato di Toscana {^•). Ma a'6 ottobre


to il militare di ritirarsi entro 24 ore 4 avvennero ulteriori scene sanguinose e
miglia lungi dalla città, ed all'imperato- tragiche, senza rjuasi precedenti. Avendo
re di tornare fra i4 giorni a Vienna, op- l'imperatore nel giorno innanzi pubbli-
pure nominare un luogotenente, essen- cato un manifesto a' ribelli ungheresi, si

do in tale città la sede dell'impero. Per palesò in tutta Vienna un'agitazione ne*
deliberazione del consiglio de' ministri, gli spiriti, la quale derivava dalle simpa-
lutto il militare si allontanò da Vienna, tie del popolo per l'Ungheria, e parte dal
e tralasciò d'insistere sullo scioglimento risentimento destato da vari provvedi-
della legione universitaria e suo con- menti del ministero da lungo tempo a-
giungimento alla guardia nazionale^invi- spettali, e riusciti di malcontento. Verso
tandoli a dar garanzie che potessero ren- sera si sparse la voce che alcuni battaglio-
der possibile la sicurezza e il ritorno del- ni tedeschi di guarnigione doveano par-

l'imperatore. 11 relativo manifesto porta tire per recarsi in aiuto del banodi Croa-
la data dello stesso 26 maggio, sottoscrit- zia barone Jellachich, nominato coman-
to da'uiinistri Pillersdorlì, Sommaruga, dante dell'Ungheria contro gl'insorti, per
Krauss, Latour , Baumgartner. In pari essere stato crudelmente assassinato a
tempo accordò i posti e le porte della cit- Peslh il tenente maresciallo conte Fran-
tà alla guardia nazionale, alla legione ac- cesco Lamberg, mentre compiva una mis-
cademica ed a' borghesi; e pose le pro- sione del suo sovrano pel bene e per la
prietà dello stato, quelle della corte e di pace dell'Ungheria. Ingenerale soldati i

lutti i pubblici stabilimenti, sotto la lu« musliarauo ripugnanza di partire > e il


34^ VIE VIE
2." hallaglione italiano dichiarò aperta- nomi di LtIoui- e di IJach semhiavano
jneiite non voler anelare in Unglitiia a esser peilulli la parijla d'ordine, ed una
rombitteie in favore de'croati del bano. rnollitudine di j^eiile accorse fm iosamcn-
Jl luinistio della guerra conte G. 13. La- te al palazzo del ministero della guerra
tour generale dicavalleria, insistette sul- in cerca dell'infelice Latour per m)pic-
Ja partenza. Di più egli fece avanzare cario. Al Graben, all'Holf e ne'contorni,
contro quel battaglione de' cannoni, del- il popolo e il ojdilare vennero in Siuigni-
Ja cavalleria, e due battaglioni di lru[)pe noso conflitto, i granatieri di giiarclM al
boeme e polacche. Aojbe le parli slavH- detto palazzo, siuip.Uizzando col popolo,
no di fronte per cominciare il combatti- l'edilìcio fu facilmente perduto. Le nias-
inento, quando si presentarono distacca- se di popolo armato, gli accademici eie
menti di guardie nazionali e la legione guardie civiche vi penetrarono a cercare
accademica, dapprima per interporre la lo sventurato Latoiu". Non trovandolo, i

loro mediazione, poi per prender parlito granatieri assiciuaroiio esservi assoluta-
a favore degl'italiani. Nel fiattem[)0 ac- mente. Piinnovate le ricerche, si rinven-
corsi Qiigliaia d'operai disarmali, circon- ne: prima mostrò coraggio, poi pregò per
darono da tulli iati le truppe. Tutto
i la vita ma ferocemente si rispose eoa
,

ad un tratto cominciarono alcuni colpi varicolpi, equindi fu precipitato dal bal-


di fucile dalle due parti: fu allora che il cone, e dopo alcune baionettate spirò La-
generale conte Braida, il quale comaiula- tour sulla piazza preiso la fontana. I for-
va a cavallo le truppe boemo-polacche, non conlenti, empiacnt-nte lo spo-
seiuiali

die' l'ordine di far fuoco; ma tosto fu col- gliarono e l'impiccai ono ad una lanlerna
pilo dalle palle d'un granatiere e d'uno (poi rimossa, per toglier la memoria di
studente tecnico. Cominciò in quel punto tantoscem[)io)della piazza, spettacolo or-
formale battaglia. Essendo sfavorevole la ribile al popolo ir.ito, che ne fece segno

posizione delle guardie nazionali e della di ludibrio e di scherno. Il popolo pas-


legione, si ritirarono nel sobborgo di Leo- so all'arsenale imperiale ,
per ricevervi
poldstadt, seguili da alcuni granatieri. In- armi e munizioni, bastioni furono occu-
i

lanto il popolo, dopo aver attaccato alle pati dalle guardie e dagli studenti. Tosto

spalle l'artiglieria, prese 4 cannoni, de' si formarono barricate per tutta la città,

quali due lecò in trionfo nella città, e gli e lulte le campane suonarono a stormo,

altri due giltò nel Danubio. Molte com- per cui vi accorsero in massa gli abitanti
pagnie delle guardie nazionali occupa- de'sobborghi. Tutti in aluto del popolo
lono la metropolitana di s. Stefano, e il sidiresseroall'arsenalejddesoda duecon»-
campanile per impedire che si suonasse pagnie polacche come leoni; e vedendo il

a stormo, inutilmente pretendendo il pò- popolo non poter prendere d'assalto quel-
polo e gli accademici che si aprissero le l'immenso edilizio, recossi a'cannoni con-
porle. Ebbe luogo un malinteso, e legnar- quislatieli appurilo dal lato della i." par-

die fecero fuoco, anco dal campanile, sul le dell' llohenbruche. Ma il militare dei-
popolo, ch'erasi armato ne'più strani mo- l'arsenale fece una sortita, e prese loro
di. Somma fu allora l' indegnazione di un de'cantioni. Le fucilate continuarono
questo, e cominciò sanguinosa lotta sulla e metili caddero. Si volle fare un altro
piazza di s. Stefano: abbaitele porle del- tentativo, Irasportando due cannoni sul
la metropolitana cogli studenti, e invi- bastione Schutteidiislel , e si sparò sul-
periti entrali nella chiesa fecero minu- l'edifiiio a mitraglia per piìi ore inutil-
ta ricerca delle guardie, eh' eransi ri- mente. Allora si appiccò il fuoco all'ar-
lirale. In questo mentre echeggiò da per senale, ma non si eslese. Respinti dal mi-
tulio il micidiale grido di rivoluzione: i litaie i parlamentari, ricominciò ilcauno-
VIE VIE jjn
npgginmcnlo con mni^i^ioi' acciiiiimciito, nile scissa per gl'iiidicati avvenimenti, si

anelli; pei- sapei visi iiluj^ifile delle gtiiir- riunì in fralellanzu. Nell'anarchia liella
die nazionali, che aveano f.ilto fuoco dal- ciltù e scioglimenlo dell' impero si creò
la chiesa e campanile di s. Stefano, e dti- in Vienna un governodi 2 membri tutti i

lò tutta la notte e sino alle 5 della niat- popolari. Il parlamento fece un indirizzo
lina seguente, in cui la massa del popolo u!l'imperatore pel suo ritorno, assicuran*
erasi in parte tlispersa, ed in cui il inili- dolo dell'amore de' popoli; domandò fi-
lare polè {inaitnente ritirarsi. In breve, ducia,ed'inipedire col restituirsi a Vien-
il po[)olo combattè colla civica, contro il uj, l'anarchia e la guerra civile; iudiriz-

inilitare e la civica, l'reso che fu l'arse- zo che non ebbe successo, come altri. Te-
naie, gl'immensi depositi d'armi, del va- niendosi oellacittù un prossimo sfato d'as-
Iure di molli milioni, divennero [ireda del Scdio, l'aristocrazia ed ognuno ch'era ia
popolo e se n'armò sino a'denti. Gli sfcjr- grado di partire, ne fuggì, onde 1' eini-
zi del parlamento per salvare ministri i grazione fu enorme. Il general Auersperg
ntinacciati,giiuiseroa farces>are la pugna, concentrò le sue truppe d'8ooo uomini
Inviò poi all'imperatole un induizzo a con 5o cannoni a Belvedere e nel palaz-
Sclionbrunn, per inftjrmarlo dello sta- zo Schwarzenberg; ed il bano Jellachicli
lo tielle cose e per la formazione d' un colle sue marciò sopra Vienna, alla cui
nuovo ministero populare, olire altre e- direzione s'avviarono altre truppe, fra
fiigenze, alle quali istanze accudì, per e- le (juali il reggimento di cui era pioprie-
\itare maggiori mali. Tuttavolta Ferdi- tario il disgraziato Latour, con bandiera
nando 1 giustamenle indignato, nello stes- nera e lutto per vendicarlo severaraea»
so giorno 7 ottobre subilo si allontanò da te. Kossuth proponeva alia dieta un-
Sclioiibrunn, e colla famiglia imperiale garica, che tutta l'armata dovesse soc-
e la corte partì per Liiilz ed lierzogeu' correre fratelli di Vienna, la quale co-
i

biirg, ed a'14 giunse ben accolto iu Ol- me sede del parlamento, pretendeva il
iiiiitz, prendendo stanza nel [>alazzo arci- deputato Corrosch, non dover essere cu-
vescovile, ricevuto da mg."^ de Somerau stodita che dalla sola guardia nazionale
Betkh Vienna arcivescovo d' Olmiitz
di comandata da Messenliauser. Il consiglio
(poi creato cardinale a' 3o sette{nbre municipale della città protestò contro il

i85o, morto ili." aprileiS^S inOlmiilz possibile blocco di essa, che se elfettuato
e ileposto in quella metropolitana). La- senza sanzione imperiale o ministeriale,
sciò l'imperatore un manifesto, in cui vi- sarebbe una lesione del diritto delle gea-
^ramente deplorando l'incendio, la deva- ti. Seguì la congiunzione delle truppe

stazione di Vienna e l'assassinio, si prò- d'Auersperg aquelledi Jellachich.ìl qua-


pose frenare la rivolta d'un popolo ingra- le occupò il palazzo imperiale di Schon-
to, dichiarando : Chi ama l' Austria, chi brunn e altre località; e quando il baoo
ama la libertà, si raccolga intorno al suo trasferì il quartier generale da Ausder-
imperatore. Anche il parlamento pubbli- JMauer a Uolhneusiedel, il general Auer-
cò un manifesto a'vienoesi e a'popoli del- sperg con tutto lo stato maggiore passò
l'Austria, invitandoli a rispettar le leggi nel castello diSchònbrunn, ponendo il
e la monarchia costituzionale, per innal- suo quartier generale a Inzersdorf. la
zare il durevole edifìzio dell'eguaglianza Viennasi fecero tutti preparativi imosa-
i

de'diritti e di libertà per tutti, disponeu- ginabili per resistere ad un assedio, e per
do che intanto ministri DobIkolT, Horii-
i respingere qualunque assalto eoa forti-
I)(/slel e Rrauss assumessero gli alTari di ficazioni munite di cannoni, e barricate
lutti i ministeri, per la cura dell'ordine e ne'siti più strategici, perciò tutto il lastri-
il disbrigo degli alfari. La guardia nazio- calo delle vie si distrusse, da molte parli
344 VIE VIE
ricevenrlo rinforzi di gioTenlù ardente: i pò, affidare il supreoio comando delle
viennesi calcolaroiiole loro foizea 100,000 truppe in viale sopra Vienua (si dissero in
combattenti, oltre l'esterna armata un- tutto ascendere a circa 100,000 uoniini,
gherese che sapevano accorrere in loro a- coni5o pezzi di artiglieria, oltre il patco
iuto, sperando presto passasse la frontie- d'assedio) al princi|)e Windiscligriilz, con
ra. La città verso il 18 ottobre era già pieni poteri, allineile possa nel più breve
tutta circondata dal blocco, e l'impera- tennpo possibile pacificare l'impero ne*
loreaveaaffidatoal feld-maresciallopi 111- modi clie giudicherà [)Ìli opportuni. Do-
cipe Alfredo Windischgiiitz il supremo vendo ipopoli da questa risoluzione scor-
comando delie truppe, tranne quelle di- gere l'unico mezzo onde preservare dal-
talia capitanate dal canuto Radelzky, con lo sf.icimeolo l'impero, ed essi dagli or-
illimitati poteriper alFionlare e reprime* rori deii'anarchia e dalla dissoluzione di
re colla forza dell'armi l'anarchia domi- lutti i vincoli sociali. Oltre a (jueslo ma-
nante in Vienna. Al parlamento giunse- nifeslo imperiale, un energico indirizzo
ro il 21 due deputati dell'impero Ger- avea da Milano inviato a' soldati della
manico, onde iiiterporsi a nome del vica- guarnigione di Vienna il prodelluletzky,
rio arciduca Giovanni, perollenere una addolorato delle cose inaudite successe,
pacificazione, assicurando le libertà co- per le quali la bandiera dell'Austria, già
stiluzionali , e disdicendo le notizie che senza macchia, fu conlaminata dal tra-
Iruppe germaniche movevano verso l'Au- dimento e dal sangue, onde l'imperato-
stria.A ig da Oiiniitz l'imperatore ema- re due volte dovette fuggire dalla sua
nò un |)roclama a'fedeli popoli, per cuuj- capitale, eil conte Latourfu baib wamen-
piangere i sanguinosi fatti che da"6 dello te e ignominiosamentetrucidato, disono-
stesso ottobre convertirono la sua capi- rato il suo cadavere, sotto gli occhi d'uà

tale e residenza di Vienna in teatro d'a- battaglione di granatieri diitientico del


narchici sovvertimenti, e campo delle più suo dovere, che con eterna sua vergogna
selvagge e disordinate passioni, gli autori fece pur fuoco sui compigni d'armi del-
della sommossa usurpando il potere me- la guarnigione di Vienna. A'restati fedeli
diaute un governo di terrore, estenden- ora spettare di proleggere il trono iuipe-
dosi oltre le sue mura la sciagurata in- riale, le sue libere istituzioni, la conser-
fluenza delle sue anarchiche tendenze, vazione dell'impero. Esigei lo [)uie 1' or-
trascinando il trono e la monarchia al- dine civile, la proprietà, la morale, la
1 orlo dell'abisso; la storia offrire un solo religione minacciata da rovina. A'20 ot-
esempio di tal governo, imposto alla cit- tobre il principe \Vindischgriilz ancora
ta, paralizzata parte dalla paura e parte da Lundenburg, diresse un proclama a-
invasa da selvagge ebbrezze. Per tutto gli abitanti di Vienna, manifestando Io-

questo, esserestato costretto a recarsi per ro l'incarico avuto da Ferdinando I , di


intanto alla regia capitale (della Slesia porre un termine allo stato illegale dei-
austriaca e già della Moravia), e trovar- la città,confidando nell'assistenza eiier-
si nella necessità di ricorrere a milita- gica di lutti citladmi ben pensanli, eoo-
i

n spedienti per ristabilire l'ordine legale tro una piccola ma temeraria fazione, io
e proteggere i cittadini esposti agli orro- cui balia erano la vita e le sostanze di
ri della rivolta; ma solo per quanto farà tutti. Essere suo fine di liberarli dalle
di bisogno per ricomporre la pace e la violenze d'un pugno di malfattori, e di
sicurezza , ed a tutelare la dignità del ristabilir la pace e l'ordine. Indi dichia-
suo trono costituzionale; senza alterazio- rò in islato d'assedio Vienna, sobborghi i

ne de'diritli e libertà da lui accordati a* e le vicinanze, tulle rautorità civili sog-


8ugi popoli. Per conseguire questo scj- gcltaudo airaiUorilà uiililari. tntoruo »
V I E VI E 31?
lai proclama, b'^i dicliiaifj il pailamcii- perocchèavantila rivolnzionede'i 3 mar»
to viennese, il ristabilir i'orclinee la (|uie- zo non eranvi in Vienna propriamente
le, (juaiiilo fossero minacciali (!), spella- cheduefogli politici, edallora erano giun-
re all' ordinarie autorità cosliluzioiiali, ti a i5o!). Nel precedente giorno avea
noti alle militari , se non cliianiate dal^ l'imperatore con proclama esposto, die
rantolila stesse; Vienna, l' agifa/.ione di dovendo coll'armi repiiinei e l'aperta ri-

non mantenersi die dalle mosse delle bellionedi Vienna,e perciòessentlo impos-
truppe minacciose da cui era ciiconda- sibile alla dieta costituzionale di conti-
la; sticnaiido illegali le misure di stalo nuare in essa le sue discussioni, ne or-
d'assedio e del giudizio statario, per cui dinava la sospensione, convocando de- i

andava a inloicnarne ad Olinfil/. Wes- putati della medesima pe' t del seguen- 1

senljerg ministro dell' iinpeiatore ,


ptv te novembre nella città di Rtemsier (di

aver (jiiest' idtituo nuovamente guaren- cui nel voi. XLVIII, p. 3o5 Irtjvasi ad :

tito il iqla conservazione delle libertà con- un 4-° <J' lega sud-sud-est di Olmiiti),
fjiiistale. Egiial protesta, contro il pro- dove potrà tranquilla e libera dedicarsi
clama di Wiiidischgiiitz, emise il comi- alsuo mandato di compiere l'elaborazio-
tato coujuuale di Vienna. Invece il feld- ne d' una costituzione, che corrisponda
maresciallo rispose. Il trattare coll'assem- agl'inleiessi degli stati imperiali.depu- I

blea eccedere i suoi poteri ; il ministro tali mostrarono ripugnanza a tale tra-
Krauss in Vienna considerai lo non libe- sferimento, adducendo vari pretesti e l'in-
ro, ma prigiouieret riconoscere per uni- salubrità dell'aria di K.remsier. Il aS il

ca autorità legale della città la munici- feld-niaresciallo notificò agli abitanti di


pale, la quale essendo a lui soggetta, da- Vienna 1' impossibilità d'accudire all'in-
va a Vienna 24 ore di tempo a risolvere. vilo fattogli di entrare in città colle sue
La città circondata dalle truppe di Win- truppe, per trattare una mediazione pa-
dischgiiilz, d' Aueisperg e di Jellacbiclì, dopo essersi fatto fuoco sulle sue
cifica,

ormai penuriava di viveri incaritisi, spe- truppe senz'alcun motivo, e prima che le
cialmente della carne, e bisogni andava- i masse malintenziona le sia no disarma te,al-
no crescendo per rinlenotle comunica- trimenti sarebbero inevitabili sanguinosi
zioni. L'agitaziune dfgli spirili cresceva. oombattimenli per le vie. Intanto fece
Tutto il corpo diplomatico avea abban- rompere i condotti deirilluminazioiie a
donata Vienna, recandosi in gran parte gaz, per cui nella notte squallido diven-
a dimorare a Schoubrunn lerneudosi , ne l'aspetto di Vienna. A'36 i viennesi
gravi disordini prima che le truppe co- fecero una sortila vicino al cimiterio, ma
minciassero l'uso ilella forza. A'23 otto- doverono ritirarsi dopo solTerte gravi per-
bre il feld -maresciallo Windischgriilz dite. Finalmente a'28 ottobre ebbe luo-
pubblicò dal quartiere generale d'Heten-- go il temporeggialo attacco generale con-
zendorf altro [)ioclaina, prescrivendo de- tro Vienna equalche boin.baidamento ne'
finitivamente, dover fare la loro sommis- sobborghi. Ostinala fu la difesa molto ,

sione pronta Vienna, i suoi sobborghi e il sangue sparso, molti gl'incendii: durò

dintorni; consegnare le armi, sciogliere i


il combattimento 9 ore, diversi sobbor^

club, i corpi armati e gli studenti, e di ghi furono presi per assalto, giungendo
questi consegnarne in ostaggio 12, olire le truppe sotto bastioni della città, ed
i

gl'individui che avrebbe richiesto (ileo- al Glacis. Windischgi iitz volle che si pro-

mandante la guardia nazionale, ed i prin^ cedesse con moderazione, né si ubassero


ci();<li capi e fautori della ribellione); so- i cannoni di grosso calibro e le bombe,
spese i giornali , tranne la Gazzella di ad eccezione d'alcuna sui sobborghi: supe-

Vienna per le sole qolizie uUjiiali (ita» rate le liuce^ accoidò alla citta alcune ore
346 VIE VIE
di irciia per evitare I' a8<KiIlo e le «ne qnesl'iillima però da riorg«n'«7ar»i con
coiisei:uei»7.e. Il feMiDarescudlo lasciò pu- migliori eleinenli. Ordinò al consiglio co-

re Irascorrer <|nielo il iq, pei- dar lem- ininictle d'eseguire in 4<^ ove il j^enerale

pò agli esaltali di rinsavire. Nella notte disarmo. Ingiunse la chiusura de'ciri:oli

infiliti Vienna si sottomise a discrezione, politici, vietandogli assembramL-nti. Vin-


I\la tosto i viennesi avendo saputo il pros- colò la stampa. Ed oltre altre disposizio-

Simo «rrlvo dell'esercito ungherese, rup- ni proprie delle circostanze, dichiaiò il

nero la capitolazione. L'armata dell'in- general Gordon comandante della città


guirezione ungherese, fòrte di 3o,ooo uo- e governatore della lìassa Austria, lodi
mini, il 3o erasi avanzata lino a Schwe- l' iinperalore nominò il barone NVelden
chat, 8 miglia da Vienna, ma venne as- governatore, per dirigere tulle le dispo-
satila e re«[)inta con perdite a Schwa- sizioni necessarie allacillà e ilinlorni. De'
dorf, e inseguita: lasciò sul campo i5oo proletari e studenti ne morirono 5ooo,
morii, e copioso fu il bottino fatto da* e per tnalignilà de' primi, ed anco per
croati. Ricomini'iale, ancheper parledel- qualche bomba, arsero molle case, ed i

la cillà, le ostilità, il 3o stesso si riprese tetti del palazzo imperiale, tlella biblio-

il bombardamento; le truppe occuparo* teca, del gabinetto di storia naturale, e

no tulli sobborghi, e s'inoltrarono sino


i della chiesi degli agostiniani. Però so-

a' bastioni interni della città. Si fecero praggiunte delle lru[)pe, coadiuvate da'
alili accordi , e tosto rotti ancor questi buoni cittadini, estin>ero U fuoco. I pa-
da'viennCNi, di sottomettersi a discrezio- cilici abitanti de'sobborghi accolsero per

re, inasprito il principe Windisuhgràlz, ogni dove con giubilo le truppe libera-
ordinò nuovamente l'attacco generale trici dal terrorismo tiegli anarchisli, e da'
(Iella città; ed allora dallo stesso consiglio loro strumenti i proletari armati. Essi
comunale fu invitato a [ìroteggere le per- soUVirono meno della città , nella cjuale

sone e le proprietà, la ribaldagUa essen- tutte le classi doverono deplorare rovine


do decisa diseppellirsi sotto le rovine del- in gran copia, incendii, saccheggi, ornici-
la città che voleva mettere in fiatoiDe. dii. La rivoluzione di Vienna si qualificò
A*3i pertanto il feld-raaresciallo fece a- democratico-socialista. Nessuiiostato,for-
vanzare maggior numero di truppe, e se, fu scosso dalle fondamenta nelle pro-

vienila fu presa a viva forza, entrandovi celle rivoluzionarie del i8ff5-4Q, come
le truppe imperiali con micidiale lotta, l'Austria. vecchio potente impero sein-
Il

tlopoesser statala città tiranneggiata per brava crollare. Le più importanti prò-
24g'0'''"> ^ f^^^<i segno alle più sfrena- vincie agitate, il Lombardo-Veneto ia

te passioni. Nel dì seguente I." novembre piena rivoluzione, tutta l'Italia addosso
1 848, vi fecero il suo ingresso altre trup- alle poche e valorose truppe che sui cain •
ne, cioè dopo che il principe Windisch- pi italiani spiegavano la bandiera auslria-
uiii'zdal suo quartier generale d'Hetzeii- ca; un parlamento nel quale un forte par-
<loi f pubblicò un proclama, in cui lagnan- tito lavorava a tlistruggere la monarchia,
dosi della sottomissione fatta il 3o otto- un'amministrazione paralizzata che rac-
hre dalla città e poi violata con infame coglievale vele ad ogni tumulto di slra-

tradimento, notificò tale ingresso con a- da, l'imperatore t^rdiuaudo I che si al-
iialo^he provvidenze, rinnovando lo sta- lontanò due volle ilalla cajiitale in pie-

Io d'assedio di Vienna, suoi sobborghi e na rivolta; l'Ungheria, il paese principa-


dintorni nella periferia d'8 miglia ("2 cui- le della monarchia, slaccata ed io guer-
glia tedesche), sottoponendo tulle l'au- la: tutte queste improvvise vicende nel

lorilà civili alle militari. Disciolse la le* breve periodo di due anni accompagna-
gione accadenaica e la guardia nazionale, le da crisi le più pericolose, coudotte da'
VIE VIE 3-17

netnici dell'Austria o ila amici infingar- fo^sc internnienle i.Tsciila «'vescovi, cos'i
cli.clieyuaitlavaiiocon Iranquillitìi e soil- anche la no(niiia tlc'professoii ili teologia,
(lisfazione la pugna mortale ilei leone. \i 5." Glie il cleio ahhi i la snpieoia ilnezio-
rlii non avrebbe detto die la stella del- ne delle scuole. Fiiiiilmetite l'Eoiscopato
l'Ausilia era per olluscarsi ? Eppure el- d'Aiistri.i [)iotestò contro l'ingerenza del
la reìislelle alle procelle , e risor-e da potere secolare nelle varie (|nesli(jni die
(jtiesle pugne terribili più splendida e soiiosen>plice(nente ecclesiastiche. L'uuli-
piìi influente di prima! Un'armata [)ro- rizzo concludeva, che la Chiesi sola ali-
de e irremovibile, che portò le sue bau* bia la libera amministrazione ile'beni ec-
diere vittoriose traverso a turbini delle desiaslici, e che i vescovi potessero con-
rivoluzioni e delle battaglie, e atterrò ferire i benelizi nel caso ov'ella abbia il

tutti gì* impediiuenti , e così pure la fé- diritto di padronato. Queste l'enne do-
deltà di (pielle provinciedie furonoinac- luande de' vescovi della monarchia aii*
ccNsibdi alle sedizioni della rivolta e con- striaca fecero nella dieta di Kiemsier una
servarono l'antico amore alla casa impe- sulliciente iinpre>sione, (lerdiè essa ab-
rante, furono gli elementi che salvarono bandonasse la materia delle questioni re-
l'Auslria dalle sfrenate bufere del lem- ligiose parziali, eil intraprendesse risolu-
po, non che l'atto magnanimo e di abne- tamente a discutere con ponderazione la
gazione di Ferdinando I. Imperocché grande questione della libertà religiosa,
narrai ne'vol. LXXXIII, p. 23o, XCIII, L'energico esempio de' vescovi dell' Au-
p. 78, e altrove, che dimorando Perdi- stria Sruebbe stato bene fjsse imitato
nando 1 in Olmiitz, volle rinunziare l'im- dall'Episcopato d'altri paesi, che si dice-
pero al fratello arciduca Francesco Car- vano più liberi e più religiosi della mo-
lo; ma non volendo accettare, di-
questi narchia austriaca. Il clero di ciascun luo-
chiaiò maggiore il suo figlio priaiogenilo go ha nella sua aggregazione tutti que'
Francesco Giuseppe il I.' dicembre 848, 1 mezzi che sono atti per mantenere interi
e nel dì seguente lo zio imperatore elFet- j suoi diritti, e fire rispettare la libertà
tuo l'abdicazione in suo favore, e si riliiò dovuta al suo sagro carattere. Questi fé-
cuH'imperatrice IMarianna a Praga, ove liei inizii furono fecondi a suo tem[)odi
dimorano. Il 3 seguì nella residenza ar- ubertose conseguenze, che alla sua volta
l' inaugurazione del regnante
ci vescovile celebrerò. Intanto il parlamento di R.reni-
Francesco Giuseppe I, il quale tosto pub- sier, dopo molte iliscussioni , mostrando
blicò un manifesto, con cui si propose d'esser fedele a'suoi principii liberdli, a-
riunire tutti i paesi e tutte le stirpi del- dottò il § 1 3 de'diritti fondameiitaji con
la monarchia in un gran corpo di stato, qualche modifìcazione,dichiarando: .. Ad
e di rigenerarla per ripristinare l'ordine ogni cittadino austriaco è guarentita la
turbato, a guarentigia d'un felice e glo- libertà della fede. Essi non hanno nessua
iloso avvenire. Nel seguente anno il de- limite nell' esercizio esterno e pubblico
10 d'Austria cominciò a desiarsi in favo- della loro religione, semprechè non sia
re della libertà religiosa. Molti vescovi contrario al diritto (!) o a'costumi, o non
indirizzaronopelizionialladieladiKrem- distragga i cittadini di' loro doveri come
sier, colle quali domandarono: i
° Che il cittadini dello stalo". Frattanto avvenne
clero avesse la sua rappresentanza nel se- quanto si andava dicendo. Tutto il lavo-
no dell'assemblea. 2." Che la comunica- ro della costituente, per compilare la cosli-

zioiie del clero col Sommo Pontefice fos- tuzione colle migliorie (luliliche promes-
se libera. 3." Che la giurisdizione episco- se da Ferdinando I, fu inutile, perchè do-
pale e le leggi canoniche fossero maute- pò molti mesi di discussione, l'opera del-
iiulc. 4-° Che la diiejione de' seminari la coslituziooe non fu portata a condii-
-

348 VIE VIE


sioiie. Laonde l'iiuperatoieFrancescoGiu- della fede, della professione religiosa e di

seppe I coerenteiiieiite al <)uu maiiiftììto coscienza: il f^odimeuto de'diritli civili e

«lato nella sua assunzione al Irono, per politici, indipendenti dalla religione che
libero iiiipnlso del sno potere imperiale, si professa, non dovere recare scapito a'

in OlrmiU pubblicò ;i'4 marzo 1849, la doveri veiso lo slato. Ad ognuno il di-
Cosliliizione octroyi-e a tulio i' iinptro ritto di [)etizione, e la libertà della per-

d' Austria^ sotloscrilta da lui e da' mini- sona. Libertà di stampa, con leggi repres»

stri Scliwarzenberg ,
Stadion , K.iauss, si ve, libertà d'associazione e d' insegna-
Bach, Gordon, Bruck,Tmnfeld, Rulmer, raeulo. La completa esecuzione dell'eso-
i quali la manifestarono a' popoli il 6 di nei amento del possesso immobile verso

detto mese. La riprodusse pure il Dloiii- equa indennità, sotto la mediazione del-
torc. A'om^///o del i84o- '^ !'• 216. Il par- lo stalo. La formazione d'un'economica

lameiilo dell'assemblea di Kremsier fu in- lista civile, per alleviare più che sia pos-
leramenlechiuso e sciolto. La costiluzio- sibile gli aggravi de'cilladini dello stato,
ne fu tenuta da'costiluzionali liberale ab- guarentita mediante la pubblicità. Vol-

bdstaiiza. molivi su cui si fonda l'impera-


I
le porre io armonia l'unità del tutto eoa
tore edeterminarono agl'indicali
che lo l'autonomia e col libero svduppo delle
provvedimenli furono il poco successo
,
sue parli, mediante un forte potere che
di quanto fu fallo dalla dieta di K.rem- proteggesse il diritto e l'ordine, su tul-

6Ìer in proposilo, oltre il mal uso da es- lo l'impero, colla libertà dell'individuo,

sa fallo del suo mandato, e il dover essa delle comuni, delle provincie della coro-

costituzione servire anche perquelle [)ro- na e delle diverse nazionalità. La fonda-


*incieche nonerano alla cosliluenlerap- zioue d' una vigorosa amministrazione,
pre-entale. Sono pure compresi e nomi- che lontana tanto dull' angustiante cen-
ila ti ilre"iiod'Uii"heria ed il regno Lom- tra lizzazione, che dalla dispersione in par-

bardo-Veneto: Vienna essere la capitale ti minute, accordasse sulllciente campo


dell'impero. L'impero tulio essere un so- alle unite forze del paese, e sapesse tute-
lare la pace all'estero e all'interno. L'as-
lo territorio do"anale e commerciale. Si
notò intanto la «aranzia delle nazionali- sicurazione in fine della vera libertà me-
tà r uniformila de' dazi, la successione
dianle la legge. Questi furono i principii,

ereditaria nella casa d' Absburgo-Lore- da cui l'imperatore erasi lasciato guida-
Ila rmcoronazione dell' imperatole, che le nell'impartire a' popoli dell'Austria
a""iunse a'precedenti liloliquellidi gran- rallocostiluziooale. Si promiserodiverse

duca di Cracovia e duca della Bucovina, leggi relative allo statuto. Conservale di-
e il sno giuramento in tale occasione al- verse cosliluzioui delle parli dell'impero,

la costituzione, l'eguaglianza pel foro a che non erano d'accordo all'alto in di-
luiti i cittadini, libertà d'emigrazione. 11 scorso, dovendosi stabilire l'organizzazio-

parlamenlo da radunarsi in Vienna o in ne di diverse di esse. Uno statuto parli

altro luo"o, secondo la convocazione del- colare stabilirà la costituzione del regno

l'impiualore. Due camere, bassa e alta: Lombardo- Veneto, e i rapporti di que-

nella bassa un deputato per ogni 100, OOQ sto paese della corona in faccia all'impe-

ciltadini: l'alta era pure eleltiva. Questa 10. Tutti gli altri paesi della corona ot-

doveva ele^nere peno anni^ l'altra per tengono costituzioni proprie e provincia-
doppio li. Le costituzioni degli stati si dichiara-
5. La camera alla contenere il

de'depiitatidellabassa, perlai. "eleltidal- rono fuori d'attività. Si tracciarono in


la dieta provinciale, per la
2.' dal popò- una parola confini di lutti poteri del-
i i

lo. La nobiltà venne conservala. Fra'di- lo stalo, e regolati i rapporti politici. Il

i ini foudaraeulali si deci elò: piena libertà potere esecutivo da esercitarsi dall'impe-
V lE V I E 349
ralore , medianle uiinislri lesponsabili, sta in possesso e goditnento dell'istituzio-

coadiuvatoilal consiglio (lell'impero. Que- ni, fondazioni e de' fondi destinati a sco-
sti sono i punii principali della costilu- pi del loro cullo, istruzione, beneficenza ;

zione impei'iale. La soddisfazione {gene- è pelò soggetta, come ogni società, alle

rale cagionala dalla pioniulgazione del- leggi generali dello slato. § 3. La scienza e

ta cosliluzione concessa dall'inipernlore, la sua istruzione è libera. Ogni cittadino


trovò la sua espressione la meno equivo- dello stalo è autorizzato a fondare de-
ca nel movimento rapido de' fondi pub- gl'istiluli d'istruzione e di educazione,
blici, che subito si alzarono del due per quando abbia giustificato in modo lega-
ice, come nel movimento relrogradode' le la sua idoneità. L'istruzione domesti-
valori stranieri, e della moneta d'oro, la ca non soggiace a tale limitazione. ^ 4«
borsa divenendoanimalissinia. ISellostes- Per l'istruzione generale del popolo de*
so marzo i84q, l'asseniblea nazionale a- vesi [)rovvedere mediante publilu he isti-

lemanna cbiamala della Germania ri-


. tuzioni, e in ispecie in que'pnesi che sono
generala, sedente nella chiesa di s. Pao- abitati da una nazione mista, <li tal mo-
proclamò la costituzione
lo di Francforl, do, che, anco alle stirpi che formano la

dell'impero Germanico. Quindi a mezzo minoranza, siano prestali i mezzi neces-


dello scrutinio fu dello imperatore degli sari a coltivale la loro lingua e all' edu-
alemanni Federico Gtiglielino IV re di cazione, ^'ellescuolepopolari viene prov-
Prussia, da 290 membri, mentre altri 7/^8 veduto ali' istruzione religiosa dalla ri-

si astennero dal votare. Laonde abdicò il spettiva chiesa e società religiosa. Lo sta-
vicariato dell'impero l'arciduca Giovan- to ha la sorveglianza superiore sulla istru-
ni. Ma il re di Prussia ricusò il titolo zione ed educazione". Siccome le poste-
d'imperatore d'Alemagna, ed invece del riori analoglie conferenze dell'assemblea
cessato vicario dell'impero, assunse la di- dell'Episcopato d' Austria, precedettero
rezione provvisoria del potere centrale. e si connettono col successivo concorda-
Erasi proposto dal plenipotenziario au- to dall'imperatore concluso colla 9. Se-
striaco Schmerling, che il capo dell' im- de, trovo meglio, per unità d'argomento,
pero fosse assunto alternalivamenle per di ragionarne veiso il fine. — Ora fa d'uo-
un anno di turno, tra l'imperatore d'Au- po che io retroceda alquanto dall'epoca
stria e il re di Prussia. A'3 aprile i85o che discorro. In conseguenza della rivo-
pubblicossi in Vienna : » Tulli i vescovi luzione di Roma de' 16 novembre 1848,
cattolici di que'paesi delio corona pe'qua- tosto propagatasi per tuttolo stato pontifi-
)i hanno vigore legale i diritti fondamen- cio, il Papa Fio /A si ritirò presso il re

tali politici, sono invitati ad un'assemblea del regno delle óue S ici He j come nel feb-
in Vienna dal ministro dell' interno, la braio 849 fece pure Leopoldo II gran-
1

3.' domenica di Pasqua, onde consultar- duca di Toscana, questa divenula anar-
si seco loro sulla base de' §§ 2 e 4 <^' chica. Proclamata la repubblica in Fioma
quelli sullo futura coslituzionedella Chie- a'c)febbraio 1849, il Papa domandò al-
sa callolica, e prendere in considerazione l'imperatore d'Austria e ad altre poten-
le rÌD)0stranze delle provincte rispetto al- ze l'inlervenlo ai malo, per comprimere
lo sviluppo e movimento libero del cat- la ribellione demagogica, e ricuperare i

tolicismo". Ecco i paragrafi, e vi aggiun- dominii temporali di s. Chiesa. Laonde,


gerò il 3 perchè dovi ò ricci darlo. »-•§ 2. O- dopo aver liberato da'demagogi i duca-
gni Chiesa e sotielà religiosa, legalmen- ti di Parma e di Modena, e la Toscana,
te riconosciuta, lia il diritto dell'esercizio nel maggio gli austriaci occuparono Fer-
comune pubblico della religione, ordina rara, Cologua. Ravenna ,Vo\ lì, J'ci ligia,

ed aramiQislra i suoi affari da perse, re- L rhino, Pesaro {^V.) e le loio dipeoden-
3io VIE VIE
76. Fiallanloil fclil-inaresdalIoRadefzìy, maggio i8":ì.» Il mondo è sfanco tli e-
chenel S'""'io, luglio engoslodcH'aiitcce- speniiienti in materia di icgginieiitn po-
(leiilei ìS4'^- 3^*^3 Irinnfttto e vinlo la ri- liiico. 1 prelesi frlicitalori (le'po[)oli lian-
voluzione nel regno Loinbai do- Veneto, no perduto ogni credilo: sloinacata è l'Eii-
e l'armala di Callo Alberto re di AV/;-- r()[>;» delle loro utopie. Anche (piesl'iiìi-
flfg'in , f|tiesti nnovamente disfece nei ptio (l'AusUiaco) il 4 marzo i84<) la fe-
niarzo 1H49. H le abdicala la corona a ce fìnila col parlamento acefilo di Krein-
suo figlio, il legnante Vittorio Enianue- sier, e il sovrano rescritto de'ai diceìn-
le II, part'i [m-.v Horto di Portogallo, ove biei55i riconcentiò nello slato quell'u-
mori di crepacuore. Indi nel maggio il nilà di poteri, che in tempi agitati e scom*
conte Piadelzky intimò la resa alla città po^ti è soia ancora di >alvezza de'popoli,

(li T enezia, che poi fece bloccare e botu- inallevaria indefettibile di prngresiivolo-
bardare, ed occupò nel susseguente ago- ro incrementn. A sfidare il turbine aitar-
sto. L'L'nglicrin vagheggiava, pe'suoi a- chico del 1 848
duliuggere le speranze
e
gilatoii, la repubblica e il socialismo, e tle'congiurati a'danni dell' Europa, non
pe'inagiaii il feudalismo; anch'essa defi- ci voleva meno che la fedeltà , il valore
iiitivamente fu vinta in dello fiie«e, imino degli eserciti e l'invitta costanza de'prin-
alla rivoluzione, mediante eziandio l'in- cipi, i quali francarono dagli avversari
lervento della Russia (la quale per la pò- d'ogni ordine i popoli che ne languivano
sleriore neulralitii O'^servala tlall Austria, oppressi. Fra g'i >lati europei, iiiuu altro
nella guerra da essa sostenuta contro soggiacque prove di questo,
alle Ieri ibdi

Turchia e gli alleati di questa, alterò le ma ninno risorse più [loderoso dalla sua
sue relazioni coll'Auslria, e finì con al- prostrazione. Le varie nazioni che Io com-
learsi a Francia che l'aven vinta in Ci i- pongono sotto lo stimolo dell'avanzale in-
inea, come ilovrò di volo riferire). L'im- dusliie, del tr-dllco e delle comunicazio'
peratoie Francesco Gi<,i>ep[)e 1 iieli85i ni più rapide, st-uli vano il pi epotenle bi«
visitò J eitezia e parte del regno Lom- sogno di ritemprarsi a vita novella. L'ini-
liardo-Venelo, e vi ritornò coU'impera- piego di mezzi seducenti e fallaci le sviò
Irice, come narrai nell'indicato articolo, lial raggiungere il fine desideralo. La col-
Quindi qual re d' C-»g//f//(7 (A.), nel di- lisione delle nazionalità minacciava di
cembre i8ji riprese il titolo di Macslà soppiantar dalle basi una monarchia, che
y4/)0''tolica. Nel fine di tal mese con pa- non ha mai atteiilalo riè a spegnere il

lenti imperiali pose fuori d'atlivilà la co- seiilinieiito,nè a cancellare il carattere di


sliluzione de'4 marzo 1849, da '"• con- sue varie nazioni, sì bene contribuito a

cessa, parlala poc'anzi, e i diritti fonda- promuoverli entrambi nelle diverse atti-
mentali che lo zio Ferdinando I era sta- nenze alla coltura. Il maestoso aggrega-
to costretto promettere pe'vari stali del- to di popoli, che chiamasi Impero d'Au-
la monarchia austriaca. Si può vedere stria, gode oggidì un benefizio cui me- ,

la Cirilla Callollca, sei\ei .',1. 8, p. 22 5 dilava il governo già prima della rivolu-

e 36 1, in cui ragiona de'passi retrivi de' zioiie e che la vinta rivoluzione aitreltò.
parlamenti tedeschi di ftlonaco, Baden, L'Ungheria ch'era innanzi uno stalo nel-
Cellino, Annover, con tendenze di rilor- lo stalo, una parte della cui ca>la ma-
no agli antichi istituti, e de'motivi del- giiatizia invalidava con sistematica oppo-

l'oboli/ione della carta costituzionale del sizione salutevoli eirelli, oudesser vole-
i

4 maiz(ji848, erronea epoca che io ri- va liberale il governo alle altre classi più
pelei nel voi. LXXXIII, p. 288 e qui ne numerose degli abitanti; l'Ungheria non
fo emenda, quanto all'anno. Scrisse pò- è p ìi diiiinpelto al monarca, che un do-
scia la Gazzella di /"e/it:ia nel finir di ujìuìo simile aiili alili della sua coroua.
VIE VIE 3 7 £

La prenainenTa tirannica, che iiiiqdnmea- forze, pmta in sé slesso i princlpii indis-


te arrogavasi la razza mngiaia sulle al- solubili e la sicurezza d'un gì amie a we-
Ire delregno, cessò. L' iinilà doganale, nire. Edi fatto l'impero procede c^n pie
proclamata ed estesa su Ititla rnmpiezza fermo, e le sue interne condizioni come
della monaicliia, apre nuovi ed utili ^prtc l'esterne autorizzano a que«ta speranza,
ci a'piodotti agricoli d' tm paese dove , Tutti i suoi paesi godono nuovamente la

1' ubertà naturale può vantaggiar di 3 prolezione delle leggi eseguite con vigore,
fjuinli il frutto dell'odierna coltivazione e quelle provincie, dove poco tempo fa
campestre. Regolato ilcorso de'fiumi suoi infieriva guerra cittadina, procedo-
la

navigabili, bonificate e riusanicate regio- no rapidamente al loro sviluppo sanando


ni vastissiroe, dove esalano miasmi di pn- le piaghe del passato. Fiancesco Oiusep-

tridi stagni; inlrodollecolonieagricoleda pe I, la cui fronte è fregiata di tante co*


crescere la popolazione e fertilizzar tanto rone, ha assunto il governo d«l grand'io)-
spazio di suolo infecondo ; reticolata dì pero, per la conservazione del quale egli
/^'/('/èr/-/7 /e la sua superficie, ragguaglia- stessoha sostenute tante battaglie sau-
té alla celerilà del baleno le comunica- guinose. Il monarca ha ripresa quella po-
zioni sue per telegrafi elettrici, e più lar- sizione ch''è disegnata all'Austria dall'e-
gamenle dilFusi i lumi del pensiero d'Eu- sperienza de'secoli, dalla natura delle cir*

ropa, l'Ungheria già coniincia a discer- costanze e da una storia gloriosa. Impe-
nere l'avvenire, che le si dischiude, già rocche l'Austria non ha aggruppati in-
saluta, da'saggi che pregusla, l'inìminen- sieme sì diversi popoli e preso un posto
za d'uii'eia di floi idezza unicamente spe» eminente fra
s"i le potenze europee con
rabile all'ombra de'Cesaii austriaci. Le una costituzione di cai ta che non è pullu-
provincie italiane ubbidienti all'impero, lata da'bisogni del popolo, e ad ogni sof-
travolte ancor esse dalle vertigini del fio di vento può esser dispersa, ma uni-
1848, e sedotte dal fascino d'impratica- camente col cerchio della corona e colla
bili idee, alle sagaci liforme ilei loro le- forza imperiale. Coll'esonero della gleba
gittimo governo anteposero inraule ma in tutta l'estensione della monarchia, il
lusinghiere speranze, e dilungniulo i he- governo dell'iniperalorefece un alti*» pas-
ni reali, di che l'Austria voleva ricolmar- so ad un vigoroso sviluppo della vita ma-
le , con troppo sproporzionalo cimento, feriale, cui frulli appariranno pel pros-
i

chiarirono il fatai disinganno. L'eioe vin- simo avvenire e col quale esso si prncu-
cilore e la clemenza del sire, tirarono un lò un titolo alla maggiore iiconoSi[:en?.a
velo al passato. Più favorevoli au«picii delle grandi masse della popola/ione,
mai non ai risero a'popoli, sui quali si e- CoH'tmancipazione dellaChiesa dalla pri-
stendeil formidabile scettro degli Asbiir- micia tutela, la Chiesa e lo Stalo, queste
go-Lorena ". — Sempre col protestalo due fondamenta principali della società
in tendi mento, di po«sibi Ini ente supplì re in e della costumatezza, sono entrale in una
qualche parte al non compilato ///ìpero posizione confacente l'una all'altra, furo-
d' Austria, benché, ripeto, gli articoli de- no tolte le cagioni di njolle giuste lagnan-
gli stali e citlà che Io formano ,
ponno ze e dissensioni, e la Chiesa può libera-
compensare, trovo a proposilo il lipur- mente e senza inciampi procedere colla
tare, quanto sulle condizioni dell' impe- sua attività nella religione e uell'educa-
ro medesimo neh 852 offriva il TìioLr zione del popolo e per la scienza prov-
^o//te presso \'
Osscrvalore nomano col vede il governo come per le belle ar-
n,i85. Detto de'calamitosi anni decorsi, ti, e in ambo questi oggetti si sviluppa
soggiunge: 5» Uno stalo però che resiste a una vita |>iìi ammala della precedeule.
tuli urli, e risorge dalle crisi con novèlle JNessiiuo fuò aielleie indubbio che gra-
3.^1 VIE VIE
*i non fossero le fei ite recate al benessere lenza ed a un commercio omiclievole
generale tlngii uhinii scoiivolyimenli. ^è fra' popoli coperti tlallo scudo dell' Au-
sala meraviglia se una guerra condotta stria e spellanti alia sua coron.» ". Lo
con nemici inleniied esterni, e la perdila stesso Ossfn>alore Roinnno contiene nel
delle più rictlie Provincie nl)l)iann por- ti. i 25 nozioni sulle dogane tedesche,
fato un dissesto alleniinnzei Ma apj)nnto L'a^socia^ione doganale(Zo//>'^re///) non
nella crisi [tiìi accanita 1' Austria ha di- fu istituita per uno scopo politici), ma
mostrato che le sue risorse sono inesau- per l'utile dell'iiuluslria e del commercio
ribili; 1 impero, con gravi sagriiìzi bensì, di Germania (essa si compone de'segueo*
ha corrisposto onoratamente a tulli suoi i listali: Prussia, Lussenibiu-go, Baviera,
impegni ed havvi sicura fiducia di veder Sassonia re;;iio, Annover,Si;haumbourg-
piesto ordinate le sue finanze. Il mo- Lippe, Wurtemberg, Daden, Assia elei-
mento s'avvicina sempre più nel (jiiale lori»le,As>i^ granducato, Turiogia,Druns-
la rendita e Tuscila saranno pareggiate, wirk.,Oldeinburgo, Nassau, Francfort
ed i ris[)armi portati nelle spese d'animi- sulMeno). Le barriere doganali chese-
nistrazìone del i85o, che aiiwnonlano paravano gli stali germanici Ira loro, e
ad olile i4uiilioni, dimostrano quanto moltiplicavano le dillicollà de' loro con-
il governo sia intento a risparmiare il tatti commerciali cjildero in forza di
paeseda'tribuli. Questi triboli sono per fpiell'associazione. La Prussia postasi a
certo gravosi, ma come
potea avvenire capo della Zollverein ac(|uistò per essa
diversamente dopo avvenimenti del gli una grande influenza politica. L'Austria
passalo? Ala dall'altro canto è pur certo the non ne faceva parte sollecitava d'es-
ch'es>i sono ancora più leggeri che nella servi ammessa. Il padronato o protello-
m.'iggior parte degli slati europei; e così rato della Prussia verso i principati te-
pure il debito dello stato, senza parlare deschi aggregali nell'associazione dogana-
tlcir Inghilterra, della Francia e della le, cominciò bentosto a oesar loro. La
Spagna, è ancor minore della piccola O- Prussia ambiva di mantenerselo, mentre
landa, mentre le fonti di rendita sono 1' Austria era impegnata in una lotta
più ricche di rpialunque altra potenza, mortale colla rivoluzione in Italia, in
Le strade aperte in tulle le direzioni la- Germania e Ungheria. L' Austria
neli'
sciano con sicurezza sperare un rapido vincitrice, V Austria fclix^ ricomparve
svilnppodel benessere nazionale. Inque- subilo nel consesso de'principi d'Alema-
slo riguardo basta riflettere a' dazi tolti gna più forte, più influente, più rispetta-
fra l'Ungheria e le altre provincie, alle bde di prima, e allora piccoli slati sa- i

monarchia,
vie ferrale che intersecano la lutarono coti giubilo la vittoria dell'Au-
all'unione postale austro-alemanna, a' stria, ch'era sola capace di sottrarli dal-
lelegirifi, all' aumenlo sempre crescente l'assoluto predominio della Prussia. Al-
della flotta mercanlile, e al rapido prò- loia s'impegnò una lolla diplomatica,
gresso de'vapori sul mare, all'impulso tra le due grandi potenze della Germa-
polente che ricevette commercio e l'in-
il nia. Per poco la lolla non fu decisa dalla
dusliia. Con essi vengono sempre più spada, e fu grande fortuna che la guerra
stretti gl'interessi de' popoli, legali da non iscoppiasse, perchè l'Europa ne sa-
una Sorte comune e da un passato co- rebbe andata a ferro e a fuoco. La Prus-
mune, e quell* odio cieco nazionale che sia cedette a tempo, le conferenze d'Ol-
fu suscitato da' mandalarii della rivolu- miitz salvarono la Germania e l'Europa,
zione e da essi alimentato, il quale j)orlò e l'Austria riebbe l'influenza che le è do-
la desolazione ne'[)iù ricchi paesi, darà vota, anzi ne ottenne una maggiore, a-
liiogo ad un convincimeulo di beoevo- vendo la rediviva dieta della Confedera-
V E I V I E 353
zione Germanica falla abililà a' suol sol- Per deferenza alla corte e al luogo della
dati di contenereil nord dell'Alemagna, celebrazione, i plenipotenziari esteri afli-

dove non s'erano veduti più soldati au- darono in Vienna la presidenza del cou-
striaci dopo la guerra de treni' anni. gresso al conte Buol-Schauenslein, mini-
L'Austria, pai te imporlanlissiraa delia stro di Francesco Giuseppe I per gli affuri
Confederazione Germanica, giovandosi esteri, e nell'apertura eseguila a' 1 4 marzo
del suo ascendente, volle entrare nell'as- nella cancelleria di stato, vi pronunziò un
sociazione doganale, perchè non bastano dottissimo discorso,nel quale, giusta il co-
le armi per dare l'influenza, la potenza e stume diplomatico, si congratulò co' ple-
la piosperilà delle nazioni, essendo mezzi nipotenziari esteri per l'alta e nobile mis-
di ben essere e di forza anche l'industria sione aflidala al zelo loro e patriottismo,
ed il commercio.La Prussia coslanteraen- missione atta a procurar loro la più viva
le fie avversò sempre 1' anìmissione, pel gratitudine de' contemporanei e delle
timore rlie 1' Austria acquisii anche nel- future generazioni. Gli altri plenipoten-
le cose commerciali la preponderanza che ziari presero successivamente la parola,
lia sapulo acquistarsi nella politica, ^el per esprimere quanto erano compresi
dello I 802 r imperatore visitò r Unghe- dell' importanza del loro mandato, e
ria, e poscia vi tornò. Scoppiata la guer- quanto sinceramente i loro rispettivi go-
ra della Russia, coniro l'impero di Tur- verni dividessero i voti esternati dall'Au-
chia (r'.), questa ebbe alleati la Francia, stria, che cioè il presente congresso rido-
l'Inghilterra eia Sardegna.L'Austrianoo ni all'Europa i benefizi d' una solida e
ostante lo sollecitazioni della Piussia vol- durevole pace. 1 consiglieri aulici emi-
le restare neutrale, e sostenne le parti barone di
nisteriali Meysenberg ed Ham-
di mediatrice. Ardendo la guerra in Cri- mer, furono destinati, il 1
° protocollista
mea, si fecero proposizioni di pace nel per le discussioni delcongresso,il2.°quale
declinar del 1 854, accettate dall'impera- interprete de' plenipotenziari ottomani.
tore ^icolòI, convenendo che si discutes- Circa il regolamento, si convenneio gene-
sero nella conferenza da tenersi a Vien- rale d'osservare le norme tenute nel con-
na, benché vedesse con turbamenlo l'u- gresso di Vienna del 8 4- 1 5, con tre se- 1
1

nione dell' Austria coli' Inghilterra e la dute per settimana. Qui non è luogo di
Francia; ma mentre slavano per comin- riferirne le conseguenze, per non ripetere
ciarsi, mor^i a'2 marzo i 855 e gli succes- il già dello in quello rammentato. Ri-
se primogenito Alessandro II che re-
il tornato io Ungheria nel 1857 l'impera-
gna, tosto dichiarando annuire all'aper- tore Francesco Giuseppe I, coli* impera-
tura delle conferenze. Essa ebbe luogo trice Elisabetta di Baviera sua consorte,
in Vienna, componendosi il congresso di nel meglio de' festeggiamenti ede'trionfl
5 potenze: Austria, Francia, Inghilterra, splendidissimi con cui l'Ungheria dimo-
lìussia Turchia, rappresentate da 8
e strava la sua divozione e la sua gratitu-
ambasciatori, che notai nel descriverlo dine al sovrano che la visitava colla sua
nel voi. LXXXI, p. 439 e seg. Il con- famiglia, la letizia si converti in pianto
gresso di Vienna aperto nel i8i4 si for- e lutto; poiché la loro primogenita arci-
naò d 8 potenze, rappresentate da 20 mi- duchessa Sofìa, nata a'5 marzo i855,
nistri. La Prussia di fatto non vi fu am- moiì in Buda la sera de'ag maggio, gl'im-
messa dagli alleati, per non volersi essa periali genitori essendovi volali da De-
obbligare a nulla ; e più avanti nel luogo breczin a raccoglierne gli ultimi respiri.
citalo, nel riportare il posteriore Irallalo Indi neld"ì seguente pai lironoperLaxem-
di pace concluso a Parigi nel 1 856, rac- burg, r imperatore facendo percorrere
contai cerne fu ammessa a sottoscrìverlo. in sua vece il regno dall'arciduca Alber-
VOI. xcix, 23
3?4 ^ '
^' VI E
to, per riceverne le domande; l' impera- lui, per la sua casa e per la patria. Inoltre
trice recandosi rapidamente alla cUiesa volle rim|)eralore assistere cogli archidti-

de' ca[i[)nccini di Vienna, ov' era sta- chi, i primari dell'esercito e altre notabdi-
ta Ira'^porlntrj la salma della figlia, per tà, alla sua decorosissiinn tiimulazioue.
sliiiggersi in lagrime sulla sua tomba, Il castello di ^\'^el^ilorf contiene ampi e-

Altra perdila di poi commosse l'impero difizi, magiufici dintorni e un parco, il

nel i8:")8.A'j gennaio morì il feltl-ma- quale si estende sur un colle dolcemente
lesciallo conte Giuseppe Radetzky, nato ascendente, e std più allo suo punto, che
in Praga capitale della Boemia, cessan- presenta la più bella prospettiva, trovasi
do di viveie in'IMdano di 9'2 anni, ove r Ilendelberg o Manie dc^li Eroi, crea-
nella metropolitana si celebrarono son- zione del già suo proprietario il suddet-
tuosissioji funerali, alla presenza di di- to Pargfrider. Sul limitare del parco sor-

tersi arciduchi e delle primarie dignità ge un gigantesco obelisco, che s' innalza
dell'esercito, die lo chiamava padre, per sopra un vasto piazzale, la cui parte po-
averlo formatoededucato valoroso e pe- steriore è occupata da un bell'edifizio di

rito nell'arte della guerra. Il grand'uomo stile dorico. E questa la casatlegl' inva-

era giunto all'apice della gloria militare, lidi, fornita di tutti i comodi per un
ad ottani' anni essendosi cominciata a udiziale e 12 invalidi, destinata ad acco-
divulgare la sua fama mondiale, quando gliere i guardiani de'preziosi avanzi con-
per l'ordinario gli altri generali non so- tenuti neir interno deirobeiisco, il quale
no solleciti the di conservare la gloria è coronato dalla statua dei genio della
acquistata ; e ciò per le sue niollepliti Morte. B.acchiude l'obeliscoil mausoleo,
\ittoriose imprese, colle quali potente- chiuso da due porte di ferro, e dove in
mente contribuì monarchia
a salvare la ciascuna delle due divisioni trovasi lo spa-
periclitante. Venerato da tutti, anco per zio per 3 cadaveri. La tomba che a si-

altre virtù, fu l'idolo de'soldati, l'amore nistra accolse le spoglie mortali del ba-
del suo sovrano e de'popoli del vasto im- ron Wimplleii, è ornata di 4 cavalieri
pero austriaco. Ammirato dagli stessi armati di metallo: a destra è la tomba
suoi nemici, che Tinse in più combatti- in cui fu collocata la salma del conte Ra-
menti, tra' quali primeggianoque'di Cu- detzky. Nulla casa degl' invalidi trovan*
sloza e Novara. Egli occuperà sempre si i busti de* valorosi difensori di piazze
nella se.ie de' grandi capitani un cospi- forti neijli anni 1848-49; e nel piano
cuo posto distinto. Dispose d'esser sepolto superiore quelli di altri più antichi eroi

nel fondo d'un amico, Giiise[)pe Pargfri- difensori dell'Austria, ed anco de' primi
der, già provveditore dell'esercito, posto anni del corrente secolo, in uno all'arci-
nel castello di Wetzdorf sopra Stocke- duca Carlo. Sulla grande piazza davanti
rau nella Bassa Austria, a lato del ma- a detta casa d'invalidi, trovansi gruppi
resciallo barone di VVimpHen, morto da 3 di statue che rappresentano la campagna

anni. L'im[)eratore Francesco Giuseppe I italiana e ungherese di detta epoca. Nel


ne restò inconsolabile, e tra le altre dimo- mezzo vi è la statua della i.' musa Clio,
strazioni di duolo, di somma stima ed af- che presiede alla Storia j di fianco al
fetto, scrisse al di lui figlio conte Teodo- gruppo della guerra italiana sono le
ro, general maggiore in ritiro, di volere o- statue delle vittime Lalour e Laroberg.
norare la memoria dell'immortale e glo- Tale guerra viene pure rappresentala da
rioso eroe, coaipianto da lui, dalla pa- 3o immagini di que'prodi che la sosten-
tria e dall'esercitoche condusse alla vitto- nero con gloria, mediante statue o bu-
ria, con un monumento degno di trasmet- sti, tra le prime essendovi quella di Pka-

tere a'posleri il rico t do de'suoi meriti per delzky. Nello stesso modo e collo stesso
V 1 E V ! E 355
numero di statue e ili biisli, si preserila ra, serie 3.", l. 12, p. 374- '» 1 desiderii
lei ciirnpugiia ungarica. Alla sua de^liu bramosissimi e le [ireghiere ardenti della
si giuuge al Ivaisergarleii, o Orlo del- coppia imperiale furono esauditi; giacché
l' Ii/ipcratorc,dove sono rappiescnlali la sera de' 2 1 agosto 18)8 nacque il

mediaiile husli 22 legnanli da Uadolfo


i principe ereditario dell' Austria. Una
l lino a Francesco Giuseppe I poi si : parte della popolazione di Vienna seppe
giunge ad un gruppo di 44 l^i^'sli, glori- la lieta autizia la slessa sera. Ma i piti
lìcanli (jtie' capitani che da Fruudsbeig, non seppero avvenimento pri-
il fausto
litio all' epoca della grand' ituperalnce ma della mattina, quando alle 5 ore il
l\Iaiia Teresa, dedicarono alla patria la tuono de' cannoni si confondeva col suo-
loro buona spada. E descrillo il lìloiile no delle campane sonanti V Angelus Do-
degli Eroi, a p. 90 del Giornale di Ro- mini. Allora le strade e le piazze empie-
ma del i858. La Civiltà Cattolica, se- l'onsi di gruppi numeranti i tiri, e quan-
rie 3.', t. IO, p. 253, con un suo rag- do il numero non permise piìi di dubita-
guardevole corrispondente, celebralo il re della nascila d' un jìrincipe, allora ge-
conle Radetzky, l'uomo della fedeltà, nerale fu la letizia. Alle f i antimeridia-
ora rara virtù un tetnpocomutie, il (juale ne si cantò il solenne Te Denta nella
forse tetuendo per le sue spoglie mortali chiesa metropolitana di s. Stefano e nella
la sorte del conle Sala», lodato superior- chiesa del castello di Laxemburg. Il bat-
mente, preferì d'allldare all'amicizia suoi i tesimo solenne fu conferito al principe il
inorlidi avanzi; dice: » E percliè dovea lunedì 23 agosto, dall'Em." principe car-
dun(|ue runiuizia sola possetlere quel cU'è dinal Rauscher arcivescovo di Vienna,
bene dell' universale? Avrebbe dunque in presenza degli Emi. cardinali de Sil-
il popolo perduto i suoi eroi, che (juesti vestri di Roma ( nato in R.ovigo, e pro-
cercano ricetto presso gli amici; o avreb- tettore della nazione austriaca presso la
bero gli eroi perduto il loro popolo, che s. Sede), Schwarzeraberg arcivescovo di
questo non si cura piti delle loro ceneri? Praga, Scitowsky arcivescovo di Slrigo-
Se non che il delicato sentimento del- nia, Ilaulik arcivescovo di Zagabria, del-
l'imperatore avendo to>lo riconosciuto l'Eccell." nunzio apostolico mg/ De Lu-
la sconvenienza di tal pensiero, la corres- ca, e di qualche altro arcivescovo e ve-
sequantoera da sé, senza violare tuttavia scovo straniero. II principe ebbe nel s.

l'ultime disposizioni del maresciallo. Egli battesimo i nomi di Rodolfo Francesco


chiese all' amico di lladelzky di vender- Carlo Giuseppe, e fu nominato dall'im*
gli il fondu; e l'amico si alfretlò d'olFrirlo peratore colonnello del 19.° reggirtsenlo
f: Sua iMaestd in dono. Così le spoglie di fanteria, (\t{\.o reggimento del princi-
mortali del generale riposano in terra pe ereditario, Q secondo l'usanza ricevu-
pubblica, in suolo austriaco ed'imperia- ta nella casa imperiale, l'imperatore gli
le ". Inoltre il Giornale di Roma, a p. conferì subilo 1' orduie del Toson d'oro.
i 066, descrive la solentiissima inaugu- A' poveri della <;iltà furono distribuiti,
razione del monumento innalzato dal- d' oiduie dell' imperatore, 20,000 fiori-

l'imperatore al R.adetzky nella sua pa- ni, ed inoltre l'imperatore fondò un o-


tria Praga, seguila a' i3 novembre alla spedale per looo malati almeno, qua-
sua presenza, e a quella dell'imperatrice, lunque sia la loro patria e la loro reli-
degli arciduchi, de' capi dell'esercito e di gione; il che anco si fa negli spedali esi-
gran numero d' altri [jei son.u^i^ì. Già al stenti e duetti dao da suore della
frali

lutto era subentrala per tulio l'impero la Misericordia, ne' quali sempre sono stati
gioia, e lasciamo nari arile il lieto motivo accolti gli ammalati di qualunque paese
dal corrispoudeulc della Civilià CaUoli- u relìgìoue. Per l'eiezìoDe dello spedale
356 VIE VIE
l'imperatore assegnò un hellissimo orlo quadrati di sua posNÌdenza, situata sulla
imperiale posto nel sobborgo Landitras- L4nd>trasse, detta il Giardino Imperia-
se iouna contrada saluberrima, e la do- le, nella parte di quel fondo fra 1'
llal*
tazione ne sarà presa dal fondo dell' o- tergasse e l' istituto di equitazione verso
spedale aulico, il quale è una fondazione occidente, con fondi pecuniari da prea-
della famiglia imperiale. Il con>iglio iuli- dersi dall'ospedale di Corte. E" l'articolo

picipale della città di Vienna distribuì a* della Gazzetta Austriaca intitolato : //


vari spedali, nel giorno del battesimo, la Principe ereditario d' Austria, nel quale ,

sooiuia 17,000 fiorini. La città era


(li espresse i più nobili sensi di patriotti- 1

splendidamente illuininala la sera del smo, perla fausta nascita di esso principe,
l)altesimoj ed in ogni parte di essa si fa- novelU di pace edi prosperità. Lostesso
cevano brindisi al principe. In tutte le Giornidi' di Roma, a p- 9 1 o, descrive la

città dell'impero si festeggiò pure lieta- solenne i.'' tornata del 18.° congresso ge-
mente la nascita del principe ereditario. nerale de' filologi, instilutori e orientali-
Mala migliore maniera di celebrare que- sti dell'Austria e di Germania, tenuto a'

sto lieto avvenimento furono le nume- 25 setteiribie nella magnifica aula del-

rose distribuzioni di beneficenza, le quali l' imperiai accademia delle scienze, a cui
si fecero ed fanno in tutto
ancora si intervennero meglio di 3oo membri, [)re-
l'impero. Esaminando io la lista che ne sieduti dal prof JMicklosich, con 1' inter-

reca il foglio ulTiciale, 'rovo che la som- vento pure del minisli'o della [)ubbli-
ma totale spesa finora per atti di bene- ca istruzione Leone de' conti di Thim.
ficenza e fondazioni nell' occasione della Il presidente, con eloquente discorso, fece
nascita del principe ereditario supera i conoscere l'utilità di simili adunanze, e
600,000 Questa cifra è eloquen-
fiorini. poi magistralmente svolse la relazione
te, ed è buona prova della carità de' che passa tra la classica filologia e la mo-
sudditi austriaci e del loro alletto per la derna. Giornale trasse la notìzia da
Il

casa im|)eriale. Le pie preghiere de' po- un carteggio di Vienna alla Gazzetta di
veri sollerenti, i quali ricavano consola- Venezia. Ma la Civiltà Cattolica, serie
zione dalla nascita del principe eredita- 3.', t. I 2, p. 63 I, e' illuminò sulla por-
rio, procureranno la benedizione celeste tala di tal congresso, istruita dal suo cor-
all'arciduca Rodolfo, perchè viva alla rispondente. M notò specialmente che
vSi

gioia de' parenti imperiali, alla salute i convili erano segnalati


de' congregati
dell' impero ed alla consolazione della per ilarità romorosa, piìi conveniente a
Chiesa. Faccia Iddio che il principe ere- giovani studenti che non ad uomini gra-
ditario segua le pedate del suo augusto vi. Tra'viva poi diesi portarono nell'ul-

padre e di quel celeberrimo Pvodolfo di tima radunanza, quello in onore dell'im-


Ilabsburg, di cui egli ha ricevuto il no- peratore Francesco Giuseppe I è stato
me al s. battesimo ". 11 Giornale di Ro- soffocato. ìMa invece un signore di Derli-
ma del i858, nelle p. 798 e 8o3, offre no montò sulla tribuna e proferì qualche
ilsovrano biglietto al ministro dell' in- fredda parola di riiigiaziamenlo, senza
terno barone di Bach (ora ambasciatore menzionare però il nome dell'imperatore.
d'Austria presso la s. Sede), per la fon- In premio di tutto questo, una sovrana de-
dazione del nuovo spedale in Vienna, a cisione, in forma di biglietto imperiale
favore dell' umanità povera sofferente, aulografoal ministro dell'istruzione pub- 1

per festeggiare la nascita del principe e- blica de Thun, ha proibito per tutto 4
reditario, col nome perpetuo di Fonda- r impero queste radunanze viaggiatrici,
zione eli Rodolfo ; a tale eifello conce- eccettuate quelle che saranno segtiala-
dendo la superficie di circa 880 klafter tneute invitate di venire nell Austria. Si
vie VIE 3?^
diceva prima ch'era slato solo deciso dichiarò, die ricorreva alla forza dell'ar-
che non dovessero piìi
le Cii'^'*e()ol)l)liche ini per ollenere a favore de' suoi popoli
spendere radunanze; ma
iinlla per tali la garanzia di pace, dui cantosuo aven-
da persone informale apprendo che non do pure accettalo 1' ultima proposta di
solamente le spese, ma le stesse radu- mediazione dell' Ingliiltena. La corte
nanze sono slate proibite. giornali le- I Sarda avendo dato una risposta evasiva,
deschi ascriveranno, senza dubbio, questa gli austriaci passaronoil Ticino, per cotn-
decisioneimperialeal partitodalorod«lto battere il vessillo della rivoluzione, il

clericale ossia oltrniìionlaiìO^con\.i0 <^m\ cui focolare da lustri era in Torino, as-
da qualche tempo il giornalismo tede- sodato a (juelli della casa di Savoia e
SCO hit orgìnizzala ana vera congiura. Ma della Francia. Il coule Duol si ritirò dal
è nolo che questo partilo è una creazio- ministero degli all'ari esteri, e gli succes-
nedella scaldata immaginazione de'liber- se l'odierno conte di Rcchberg allora
lini, quali chiamano ollraniontann e
i ministro plenipotenziario a Francfort
c/t'rù,v//<' (e più comunemenle per vezzo, presso la dieta Germanica e presidente
gesuitico) tulio ciò che è religione, cat- di quelTassemblea. Scoppiando la rivo-
tolicìsmo,e\'erapolil\caconservatricc\ lu^ione in Toscana, Modena e Parroa^
— Dopo dato un cenno,nel vol.XCllI, ne partirono i rispettivi sovrani, e Fran-
p. t)4» dell'insorta questione italiana, di ce<co V colle sue fedeli truppe (
perciò,
Nazionalità e Indipendenzn ; dipoi con ed anco pel soccorro da esse mandato al*
aver descritto il forniidobilequadrilatero le gravissime angustie dell'erario ponti*
dell'Austria nell'alta Italia, insieme alle ficio, altamente lodate e benedette dal
fortificazioni di /'ero/?(7, ossia nel voi. Papa Pio IX, con breve apostolico che
XCIV, p. 3 12 e seg., riportai il manife- olTre la Civillà Catlolìra, serie 4-\ t- 6,

sto dell'imperatore Francesco Giuseppe p. G3i);ed il governo pontificio, pel sua


I de*28 aprile iSiq a' popoli dell' Au- carattere speciale, si dichiarò neutrale,
stria,annunziante la necessità, per soste- condizione riconosciuta dall'Austria, dal-
nere suoi dirilli, di dover prendere l'ar-
i la Francia e dall'altre potenze. Frattanto
mi contro la Sardegna, sussidiala dalla con tnanifesto dichiarò Napoleone III ini-

Francia, e di entrare la sua armata nel peratore de' francesi all'Europa: Io non
regno sardo, onde por fine all' ostilità e voglio conf|uisle, e rispetto il territorio e
nienerivoltoseper impadronirsi del regno i dii itti delle potenze neutre. Lo scopo
Lombardo-Veneto. Sperare nella pugna della gueria è quello di render l'il.dia a
non rimaner solo, avveiiendo la Cotife- sé stessa, e non di farle cambiar p.idro-
derazione Germanica sul pericolo comu- ne. Noi non andiamo in Italia per fo-
ne. Produssi purel'analogo proclama del meutare il disordine, uè per crollare il

conle Gyulai,supremocomandante, colle potere del Santo Padre, ma persottrar-


relative notificazioni, dichiarando nel lo a quella pressione straniera che s'ag-
vol. XCV, p. 3, affatto mancarmi lo spa- grava su tutta la penisola. La Sardegna
zio per narrare le successive politiche occupò i ducati di Parma e diModena, e
vicende. Qui appena dunque rapidamen- co' francesi il granducato di Toscana. Iu-
te accennerò, aver l'Austria inutilmente tanto a' 22 maggio moriva Ferdinando
acceduto alla proposta della Pi.ussia, di il re delle due Sicilie, virtuoso e insupe-
riiinire nn congresso delle 5 grandi pò- rabile baluardo contro la rivoluzione; e
lenze per cercare d'appianare le compii- gli succedeva il primogenito Francesco II,

cazioni sopraggiunte in Italia, sulla base «iato dalla ven. Maria Cristina di Savoia
di porsi l'eseicito sardosu piede dipace,e (di cui poco dopo s' introdusse la causa
del licenziamento de'corpi franchi;quiudi perla bealificaiioue), già sposato alla
VOI-, xcis. 23*
3^8 VIE VIE
principessa Maria Sofia di Baviera, so- roiia il i 2 luglio, rilevò die liovalosi san-
rolla dell'impeialiice d'Ausilia. Gli au- z'alleali, iiemiiieiio i naturali, su cui
combatterono valorosa-
biliari senz'aiuti confidava, dovea cedere alle circostanze
mente con'ro due potenze, ed francesi i disgrariale della politica, per non versa-
munili de' terribili nuovi cannoni riga- re inutilmente il sangue de' suoi valorosi
ti; mala fortuna favoiì gli avversari soldati, che incrollabili corag-^iosi aspet-
precipnamenle a I\lonlebello, a Palesilo, lavano con gioia la continuazione della
a Tuibigo, a INLigenla, a IVIelegnano (ed lotta, con un nemico snpeiiore in nu-
;diora r;li ansliiaci abliandonaiono del mero. Uingraziò 1' esercito, per avergli
tulio ftiilano e la Loinbaidia, in quella tnoslratodi nuovo poter fidare su di lui
cillà facendovi l'ingresso gli alleali; per inuna maniera assoluta pe'coojbatlimen-
cui gli austriaci lasciarono pure Bologna, ti Tornato in Austria, eoa
dell'avvenire I

Ferrara e Ancona), e finalmente alla me- proclama a'suoi popoli, dichiarò la sua
Uiorabilc ballagiia di Solferino, cui fu riconoscenza a' medesimi popoli pe' sa-»
presente l'imperaloie d'Austria: vi peri- giifizi cui eraiisi sottoposti, sebbene il ri-
jono I 2,000 fiancesi, e 720 ufiizi ili posti suliato non fosse stalo corrispondente,
toori dicondiatlimenlo, di cuii5o uccisi; perchè la sorte dell'armi non fu favore-
e di sardi 5,52,5 compresi i posti fuori vole al valente esercito, che mostrando
di conibaltiniento; i creduti perdenti au- tutto il suo eroismo si meritò l'ammira-
.striaci meno. Napoleone 111
solfriiono zione di tutti, persino de'neniici, i quali
domandò a Francesco Giuseppe I, ar- soltanto a prezzo di enormi sagrifizi po-
uiislizio e pace, ed il i.° si convenne teiono ottenere qualche vantaggio e
1'
8 luglio fino a' i5 agosto. L'i i lu- giammai una vittoria decisiva ; la patria
glio SI fibboicarono amichévolojenle i doverlo ringraziare per avere portato sì
due iniper«l(iii a Villafianca, soli e sen- alto onore della l)undiera austriaca.
1' E
z' allri, e convennero alle Seguenti condi- rendendo ragione, per aver accolte le
xioni (li pace. Confederazione di tulli gli proposizioni di pace, soggiunse: » Mal-
stati d' Italia, Sfjtto la prciilenza d'ono- grado la calorosa e commovente simpa-
le del Papa. La Lombardia, tranne Man- tìa, che la nostra giusta causa incontrò
tova e Peschiera, ceduta alla Francia, nella più parte dell'Alemagna presso go-
per consegnarla al re Sardo. Tutta la Ve- verni e popoli, i nostri confederati più
rezia limanere all'Aostria, folcendo par- naturali si sono oslinalameiite rifiutali
le integrante della confederazione Italia- a riconoscere l'alta significazione che rio-
na. Sgombero dell' altre provincie occu- chiudeva la questione del giorno. L'Au-
pale da'piemonle>.i, e ritorno ne'Ioro sta- stria sarebbe stala dunque costretta ad
ti del granduca dì Toscana e del duca di alfiontar solagli avvenioienli, la cui gra-
Modena. Chiedete al l'npa l'introduzione viià cresceva ad ogni momento... Di-
ne SUOI siali di riforme. Amnistia gene- sgraziatamente fu forza separare la più
rale. Questi preliminari doversi ridurre gran parte della Lombardia (perchè gli
a Irallato formale di [lace da' plenipo- restò INlantova e altri luoghi, sino alla
tenziari d'Austria, Francia e Sardegna linea del Mincio dal resto dell' iinpe-
)

in Zurigo. Tosto la yquadia francese del io ". Questa pace cagionò dispetto e do»
Mediltrraneo levò il blocco di Venezia, loie a' rivoluzionari, non che all'lnghil-
ihe dovea assalire il 10 luglio, forte di terra per essersi conclusa senza il suo
43 l«^goi tlii gueiia;rome |)uie ne'porti concorso, ed alla Prussia per lo slesso
fiancesi si iol.se l'embargo alle navi au- motivo e per aver perduto una bella oc-
striache. Annunziando la conclusione casione d' ottenere influenza nella Ger-
delia pace Francesco Giuseppe I, a Ve- mania, che quasi tutta compatì l'Austria
VIE VIE 3 -re)

e lenne il liioncioalla sua rivale la Prus- anco per un'altra ragione, ciuè percliè
sìa. Frallanlo l'Ausilia si raccolse a prò- l'Austria si crede padrona di diritto del-
cmi-are il benessere dell'impero, ed a lor- la Lombardia, la cui cessione alla Sarde-

lificarsi pe'futuri eventi. A'21 luglio del- gna non conlerisce a q-iesta die un lito-
Io slesso i85c), il granduca di Toscana lo di possesso e di occupazione tempora*
Leopoldo 11 di suo libero moto abdicò iiea e provvisoria! Inoltre a Zurigo, i go-
la corona al suo primogenito principe e- verni di Francia e d'Austria s'intesero
l'editano Ferdinando IV. Dipoi nel de- per ollenere la riunione d' un congresso
dinar d'ottobre 3 trattati di pace si sol- per prendere comunicazione de' Iratlati
loscrissero a Zurigo Ira l'Austria, la Fran- di Zurigo , e per deliberare sui mezzi
eia e la Sardegna, con disgusto de'rivolu- più propri a fondare la pacificazione d' I-

zionari, essendo stati confermali i |>reli- talia sopra basi solide e durevoli. Ma nel
luinari di Villafranca, iti cui espressamea- Icrininar del 1 8 Jf) la pubblicazione in da-
tesi riservarono dall'Austriaedalla Fran- rigi del tanto riprovato opuscoloo libel-
eia, non solo i diritti del granduca di To- lo politico: // Papa ed il Congre'iso, il

scana e del duca di Modena , ma quelli congresso andò in fumo,il mini^lro frau-
piire del duca di Parma, e si rese solenne cese degli affiiri esteri conte Walewski ri-

omaggio alle generose intenzioni del /^i- nunzio, e gli successe il Thouvenel già
tario (li Gi'sÌL Cristo^ nel quale artico- ambasciatore a Costantinopoli. In Tori-
Io ragionai dell'invasione ilelle legazioni no tornò al ministero il fimoso conte di
di Doiogua, Piaveuna, Forlì e Ferrara o- Cavour, che pe'pieliminari di Villafran-
perata dal re di Sardegna, e susseguenti ca erasi dimesso. Osservò la CU'iltà Cat-^
annessioni, dall'imponente spettacolo col tolica, che al detto libello si diede il no-
quale tutto quanto il catlolicismo, ripro- me del Papa che si voleva spogliare, e
vando tali usurpazioni, vuole che onni- del Con i^r e s so c\\& non si voleva fare! Ne-
namenle sia reintegrata la s. Sede di sua gl'inizii diquest'anno 1860, per le pro-
sovranità nelle medesime, non senza toc- poste dell'Inghilterra, pel contegno della
care alquanto i grandi e deplorabili av- Francia, e per le operazioni del Cavour,
\enimenli che si succedono in quesl' in- anche contro la Vcjiezia, non meno per
felice epoca, de'quali vado a fare un gè- ritenere la Francia un intervento ^ìrtna-
iierico cenno più avanti. E' consolante, lo dell'Austria impossibile per la reslaa-
perseverante ed entusiastica la dichiara- razione de'principi dell'Italia centrale, i

zioiie d' unità cattolica e di attaccameli- Iraltati di Zurisio restarono di fatto aa-
lo al Sovrano Pontefice, la quale si elevò nnllali, massime per le susseguenti ali-
da ogni parie, eziandio di tutta Germa- nessioni al regno di Sardegna de' ducali
nia, con unisona e chiara voce, dall' E- di Parma e di IModeua, del granducato
piscopato, da'preti, da'religiosi, dal laica- di Toscana, e delle pontificie Legazioni,
lo d'ambo i sessi , romoreggiante come Laonde i sovrani di Parma, di Modena
quella d'ungran mare, l'onde gorgoglian- e di Toscana, oltre Papa, emisero so-
il

li del qualesostengono e portano iu Irion- lenui [irotesle. Quindi il governo austria-


fo la navicella di Pietro. La Corona fer- co, vedendo uou eseguite le condizioni
rea, già propria del red'ltalia e poi del perle quali avea ceduto buona [)aite dei-
re del regno Lombardo Veneto, restò pel laLombardia, riacquistandone diritto, il

trattalo di Zurigo all'Austria, per essere 3*28 maggio emanò una circolare, nella
rimasta possedilrice come legina ch'ella quale la denominazione della Vene.ziay
è ancora d'una parie della Lombardia e ch'era stala imposta a Villafranca, vuol-
di tutta la Venezia; ovvero come prelen- sisostituire dalla pristina di Regno Lo/n-
dono alcuni gioruiili, essere ciò accaduto bardo l^enctoj prescrivendo die tulle \z
SCo V I J:: V I E
aulorilà ten iforiali, eil in generale le an- (lo la parola a nome e per incarico de*
toritìi ed iiHlzi tiello slato nelle sue prò- suoi collcghi componenti la CentraleCon-
vincie d'Itnlia, al)biano a intitolarsi //. rr. gregazione delle provincie venete ; di
Lombardo- Tenete, come pure la congre- ringraziamento all' imperatore per 1'
e-
qa/ione centrale abbia ad assumere il li- levate loro attribuzioni, e di assicurazio-
telo di Cnnf^regnzwne Centrale Lom- ne dell'ulteriore zelo e premura nel di-
bardo- Itneta; e siccome quest'ultima a- simpegno delle mansioni ad essi incom-
Tea soltanto il voto consultivo, l'impei'a- benti, riguardanti le provincie da loro
loiecon ordinanza de'3 I maggio Je con- rappresentale ; non meno per invocare
ferì quello deHheValivo in tutti gli affiMi dall'i, r. luogotenente la continuazione
di pubblica amministrazione, meno quab del suo benefico auspicio ne* bisogni del-
die eccezioneriferita dal n.i4i del Gt'or- le provincie medesime. Seguono i sommi
twledi /ìc;/?^del 1860, nel riportare l'or- capi degli affari da trattarsi in analogia
dinanra imperiale, con quanto rilevò la al mutato ordine organico, e le relative
Gazzella di f^enezia. Inoltre il Gior' norme pe' rr. ufììzi. Terminata la sedu-
vale di Rniiia col n. 52 riproduce il ri* 1 ta, il cav. presidente luogotenente si re-

feiito ila Ila Gazzetta nfjìziale di Vene- cò co'depulati alla vicina chiesa di s. Ste-
zia^ nella quale si dà contezza della i." fano, onde assistere ad un uffizio divi-
seduta tenuta a'25 giugno in quella ce- no, e pregare da Dio lumi e volontà,
lebre città, dalla congregazione centrale che li gui(iino e sorreggano al novello
delle pro'iucie venete, dopo l'attiva- cammino a raggiungere lo scopo del mi-
zione di delta sovrana ordinanza, per la gliore ben essere, secondo le più larghe
quale in quel giorno entrava nella nuo- attribuzioni e facoltà loro sovranamen-
va sfera di azione ad es<:a assegnala. Quin- te largite. Per questo tutto, e per le trup-
di riporta i\ verbale della relativa adu- pe che r Austria tiene io Italia, oltre
nanza e seduta straordinaria sotto la pre- quelle scaglionate verso le sue fron-
sidenza del luogotenente cav. Giorgio di tiere, la Gazzetta di Milano espresse il

Toggenburg, il discorso pronunziato da timore che l'Austria presto o tardi possa


questi a' deputati cfnponenti la centra- minacciare il paese Lombardo. Napoleo-
le congregazione, sul cambiamento fon- ne III, che avea protestato di non com-
damentale nella posizione di essa » che battere in Italia per conquiste, già avea
da corpo meramente consulti vo viene e- stipulato in compenso la cessione della
levata a rappi e'ieiilan7a autonoma, la Savoia e dell'italiana contea di ^'iz^a (e

quale negli alfari contenziosi ammini- ciò mentre si grida y^iori lo straniero) che
strativi giudica in 2." istanza, e fuori del la Sardegna gli ce(letle,ed egli riunì all'im-
contenzioso delibera sopra tutti gli og- pero francese, locchè diede luogo alla que-
getti che eccedono le facoltà delle dipen- stione franco-elvetica. E quando le ca-
denti congiegazioni provinciali . . . . loc- mere di Torino fecero obbiezioni alle an-
che è (|uanto dire, che e<sa abbraccia nessioni di tali provincie alla Francia, ri- J
'
lutti gli alfari dell' interna amministra- spo^e apertamente Cavour. che senza que'
zione politica del territorio, ne'quali non sagrifìzinon avrebbe la Fr.uicia permes-
sonodireltaraenteinvolti gl'interessi del- so allaSardegna le annessioni dell'Italia
lo stato, e costituisce per gli affari in- Centrale! Quindi da'giornali di Parigi si
terni deldominio veneto un'amodnistra- cominciò a qualificare il congresso di
zione veramente nazionale". OHi e inoltre Vienna ed ti aliati del 8 i4i 5, che sta-
i i

il G/or;/rt/r, la risposta fatta all'i, r. luo- bilirono i confini della Francia, un'ope-
gotenente dal deputalo anziano nobile ra di oppressione e di violenza, e che ne
Taddeo coitìmendatore Scarella,piglian- furono gettali i fondamenti in mezzo a'
V 1 K VIE 36i
tumulli della coalizioDC europea conlro l'essere una minaccia pe'nosli'i vicini, è

la Francia; perciò non putitiu avere uà una guarentigia per tutti gli stali, peroc-
carattere di solidità, ed esser necessaria ché Vitupero non poteva essere e rappre-
la sua generale revisione, bencliè tratta- senlare la pace (couje anteriormente l'a-
ti che servono di base al diritto inlerna- vea (|ualiricaloiNii|)oleone 111), se non al-

zionaie. Altri giornali procurarono sniea- lacondizione di rappresentare in pari


tire tali proposizioni, ma i fatti che pre- tempo la potenza e la grandezza del no-
cedettero le ultime guerre di Crimea e stro paese"! Rispose la Gazzella Prus-
d'Italia sono troppo recenti per non dar siana. Dopo la manifestazione di questa
peso a tali pretensioni, per nioslrare pa- teoria, vieppiù generale divenne l'emo-
cifiche l'inlenzioui del governo francese. zione e la dilIJdenza che inquieta e tur-

Il Su'clc, forse ispiralo dall'alto, mise in ba l'Europa, poiché non si può riacqui-
iscena, contro la Prussiana questione del stare ciò che non si è posseduto. E se
lleno, coir articolo: I confini naturali. può ammettersi la preponderanza di cui
Sentenziò: Uu popolo tende a'suoi confi- la Francia godè durante una parte del

ni naturali, come l'acqua tende coslanle- legno di Luigi XIV e sotto Napoleone I,
inente a riprendere il suo livello! Conclu- bisogna pur convenire che di fililo sem-
de: La Francia deve ricuperare le sue pre provocò una coalizione dell'altre po-
frontiere del Reno, facendo perora ap- io nome dell'equilibrio europeo.
tenze,
pello alla revisione generale de' trattali, Giammai una potenza in Europa ha po-
e provocando una cessione monarchica e tuto possedere una legilliina preponde-
il consenso popolare (al modo presente) ranza. E se in taluni casi speciali i trat-
come per Nizza e Savoia! Dall'altro cau- tali si violarono in forza di fatti compiu-
to il Co/25^/7M//o/i/ie/, coll'apparenle sco- ti, per dichiararli legalmente abrogrili è
po di dissipare i timori concepiti dalla necessario il consenso dell'Europa. L'e-
Prussia, e quale una risposta al discorso quilibrio politico europeo consiste in ciò
del principe reggente, che parlò del ri- che nessuna potenza possa ingrandire il
spello per gli altrui diritti riconosciuti, suo territorio a detrimeiilo dell'altre. Par-
deplora la preoccupazione ed i limoli da lando la Civillà Callolìca , serie 4-\ '•
cui sembrano invasati i giornali di Ger- 6, p. 533, della cupidigia ambiziosa e
mania, e segnatamente della Prussia, per codarda, per ampliare la propria signo-
riguardo alla Francia, ribattendo l'accu- ria, ghermendo più coll'astuzia che col-
se che vorrebbero attribuire alla Fran- la violenza a Francesco V l'ereililìi de'
cia l'idea di riprendere le provincie Re- suoi maggiori dell'italianissima casa d'E-
nane e il Belgio stesso, per fare un con- sle, ad una vedova principessa (la du-
Irappresoad una nuova estensione even- chessa reggenlediParma)il deposilo ch'es-
tuale del regno d'Italia, nondimeno espli- sa custodiva nobilmente al pupillo ed al-
citamente concluse » Bisogna che l'Ale-
: l'orfano d'un assassinato (pel deplorato
magna, come il resto dell'Europa, si av- nel voi.LXVIII , p. 207), e ad un Sa-
vezzi finalmente alla legittima preponde- cerdote pacifico e augusto il Patrimonio
ranza della Francia. 1 trattali di Vienna, della Chiesa (si può aggiungere, pel nar-
ch'erano stati la consagrazione diploma- ralo nel voi. LXXVlll,p. 181, e lolla
tica de'nostri disastri, furono virtualuieu- la Toscana Lorena Habsbur-
alla casa di
te abrogati dalle due gloriose guerre da go, che avea ricevuto in compenso della
noi sostenute contro la Russia e l'Austria, Lorena e del ducalo di Bar, incorporati
iìollo Napoleone Ili, noi abbiamo ormai alla Francia), gravemente dichiara: » Se
ricon(]uistato il nostro equilibrio nei mon- è tuttavia un problema il costruito tira-
do. Ma questa siluaziuue, bcu luu^i dal- to dalla guerra aticidialissiua della Cri-
'SCi2 V I E VIE
ii)e;i, è più che manifesto quello che sì è Purla/nenlo Subalpino. Già nel prece-
voluto trarre dall' altra no» meno san- dente t. (3, p. 73 la stessa Civiltà Cal-
I

guinosa combattuta uè' piani lombardi. dare contezza delle Osserva-


lolica, nel
Colla prima, forsesì, forse uo, si èconcl uso zioni sloriche sulla unilà e nazionalità
il grande intento di piolungare di alquan- italiana di Giuseppe Spada, Roma
ti lustri (ora la Russia, che pare alleata a 1860, dichiara r egregio autore bene-
Francia, è tutta intenta ad accorciarne merito della storia contemporanea per
l'epoca) le turpi agonie dell' impero tur- la cura veramente squisita colla quale,
chesco in Europa; dalla secouila che do- a costo di gravissimi dispendi, ne va rac-
vea, non che beatiucare e glorificare, ma cogliendo documenti d' ogni maniera
i

creaie di pianta un'Italia che non vi e (cioèda molti anni, ed avendola io esa-
mai stata, si è riuscito a gettar lo scom- minata e ammirata, per gentilezza del-
piglio nella media, ad all'orzare le insa- l' autore proprietario della collezione,
ziabili cupidigie della fazione che tiran- questa trovai imponente, preziosa e tan-
neggia la nordica, ed a mettere a repeu- to vasta, che credo niun altro possa van-
titglio la tranquillità della meridionale. tarne una simile; e di più essa è dispo-
Intanto lo straniero, che veniva a schian- sta e registrata cou giudizioso e intelli-
tare lo straniero dulia nostra Penisola, gente metodo, che ne aumenta la singo-
se ne è già presa una provincia, sia pu- lare importanza. Questo in somma è un
re che piccolissima (anzi ora che la Sar- gioiello per la storia, da non lasciarsi
degna è inlenla, a mezzo del nizzardo uscire da Pioma, e sarà un giorno per
lianbciKli, dalla Gazzella di 3Jilano di- chi vorrà scriverla veritiera, vero faro di
L'hiaralo venuto sulla scena colla sua po- luce) ; e che credette opportuno di pub-
tenza di prestigiatore politico-militare, e blicare alcune sue considerazioni sopra
de'suoi filibustieri, ad impossessarsi della r Unilà e Nazionalità Italiana, ap-
iìicilia, e fors'anco dell'altro regno di Na- punto adesso quando queste due parole
poli, per cui il re Francesco li è slato stallilo scritte sulla bandiera delle fazio-
costretto a dare la co'.tituzioue del
1848, ni prevalenti» non sappiamo bene se a
sono entrambi vagheggiati da due po- maggior strazio della Chiesa od a rovi-
tenze straniere per forse darli ad altri na della patria comune. Perciò lo Spada
ovvero annetterli alle loro monarchie); e, cou induzioni storiche e col suIlVagio de-
quello ch'è più, se ne ha recato in pugno gli stessi corifei della rivoluzione, pren-
le chiavi, Valea bene la spesa di versar de a mostrare che V Unità assoluta d'I-
tanto sangue e di profonder tanti tesori I
talia, sottoun solo civile governo, tion
Ma quello che più rileva è che tutta co- fu mai annata pel passato, e dillicilis-
desta incastellatura di cartapesta, fab- sima a compiersi per l'avvenire, né si ot-
bricala sull'arena, e che da lontano ap- terrà forse mai senza rischio di perdere
pena è vista, tanto è piccina, al primo r Unità religiosa, e la più bella gloria
softloJi vento aquilonare un po'gagliar- d Italia, cioè la supremazia civile del Pa-
do, andrà in dileguo; echi sa se !e storie ne pato. Sembra eh' egli inchini a vagheg-
"Vorranno tenere ricordo (altri dissero per giare V Unilà federale : ma i fatti stan-
non insozzarne le pagine con narrazioni no presenti a mostrarne la morale im-
vergognose e vituperevoli) altro, che per possibilità; e forse non larderanno a di-
notarne la smisurata cupidigia dello sco- leguarsi anche altre illusioni somiglian-
po e la nequizia portentosa de' mezzi!" ti! " Inoltre trovo qui ricordare il libro
inoltre la Cirilla Callolica, nella stessa intitolato: Sopra la questione italiana,
berle, t. 7, p. 5, ci diede l'articolo : An- sludi di Carlo Catinclli, Gorizia 18 >8.
ncssioni e Scoimessioiii diipulate nei Subilo dopold mela di jjiuyuo se^ui nel
V I n: V I E 3r.3

castello grnmlucale ili Uaden una con- ne alla Russia. In tal modo l'Austria po-

ferenza Ira' principi eli Germania, cioè trà allronlare ogni pericolo, ed ahhat-
il principe reggente di l'mssid, i re di lerlo enersicamente. L'accordo eziandio
Baviera, Sassonia, Annover e VViiilem- dell' Inghilterra è fallo presentire dal
berg, i grauduclii di Bailen e di Sasso- giornalismo. \' -ì/i
luglio seguì l'ahboc-
nia-Weimar, ed duchi di Sassonia-Co-
i caniento l'imperatore d'Austria e il
tra
burgo-Golha e di Nassau. In Daden ti principe reggente di Prussia a Toeplitz,
recò pure Napoleone HI a visitare il prin- accompagnali da' loro primi ministri i
cipe reggente, assicurando esso e tulli gli conti di Rechberg e di Schleinilz, in so-
altri sovrani ivi riuniti di sue pacifiche lenne conferma della concordia perfet-
intenzioni per l' integrità della Germa- ta, ristabilita tra le due potenze, ed a

nia. Tutti i sovrani in questa riunio- completamento della politica germanica


ne con unanime consenso dichiararonsi poc' anzi iniziala a Baden. Si disse, a
pronti a difendere con tutte le loro for- Toeplitz fatto accordo su tutte le que-
ze, all'occasione, l'onore e la dignità del- stioni pendenti in Europa, inclusive a
la patria tedesca, e di mantenerne intat- quella d'Oriente, ed a' recenti massacri
te le frontiere. Napoleone III dovette con- de' cristiani fatti da' drusi e da' turchi
vincersi dell' uniformità identica di tali barbaramente in Siria ; e che sarà fe-

sentimenti, anche per manifestazioni in- contlo di gravi risultali, in uno all'ener-
dividuali a lui fatte da ciascun principe. gica repressione di que' fatali principii
La conferenza di Baden fu una solenne che attualmente sconvolgono lo stato

provo dell'unione della Germania rim- d' Europa, onde arrestarne il disastroso
petto all'estero e al di dentro di sue fron- progresso non che di combattere l'au-
;

tiere. Seguì pure il pieno e desiderato dacia della rivoluzione, mantenere la pa-
ravvicinamento dell'Austria colla Prus- ce e l'equilibrio europeo.
sia, nelle relazioni alquanto alterate. Ad- (La fine nel seguente volume).
ti vuoisi tra toro fatla alleanza, in uuio*

FINE DEL VOLUME KOVAiNTESlMONONO,


C_ ^ ^J \J "^ —
BX 841 .1167 1840
sncR
Moroni Gaetano,
,

1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-ecclesiastica
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