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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STO RICO- ECCLESIASTICA


DA S. PIETRO SINO Al NOSTRI GIORNI

SPECIAL IM ENTE INTORNO


AI PRINCIPALI SAJfTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIu' CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
Al RITI, ALLE CERIMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI, CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CUE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE GAETANO MORONI ROMANO


SECONDO AIUTANTE DI CAMERA

DI SUA SANTITÀ PIO IX.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA ElMILIANA
MDCCCLV.
La presente edizione è posta sotto la salvaguardia delle leggi

vigenti, per quanto riguarda la proprietà letteraria, di cui


l'Autore intende godere il diritto, giusta le Convenzioni
relative.
DIZIONÀRIO
DI ERUDIZIONE

STOUICO-ECCLESIASTICA

S
SVI S V I

Cenni su^ Cantoni della Svìzzera; delle ponti servono di comunicazione alle due
missioni eprefcUiire apostolicìie di Re- rive. In mezzo alfiume sorge la torre qua-
zia ne' G'igioni, e di lìlesolcinac Ca drata di Wellenberga, prigione distato,
lanca; dtl nunzio apostolico di Lucer- ove fu rinchiuso il celebre Waldmaun.
naj de' vescovati, abbazie e monasteri. L'elevata e solida muraglia ond'è cinta,
e le fosse profonde la rendono ben mu-
^vniGO oZvh\CB,TigHnim,Pagus Ti- nita dall'esterne aggressioni. Sebbene an-
gurinits, protestante. lli.°in digiiitìi tra' tichissi(na, mostra regolarità nella costru-
cantoni coiiledeiali, già nella diocesi di zione, e molta netlezza nelle sue strade.
Costanza, ora in quella di Basilea; fu uno De' principali edifizi che l'adornano, il

de'3 cantoni dirigenti, per cui ogtii 4 an- Cross Munsler, il palazzo comunale, la
ni per un biennio era alla sua volta ca- chiesa principale,la biblioteca ricca di più
pitale della Confederazione Svizzera, e che 4o, ODO volumi, co'ritratti de'prm-
sede dell'assemblea generale, in clima be- cipali zurighesi, ed il fumoso arsenale si

nigno. Il suo gian consiglio si compone hannoin conto de'migliori. Vi è una chie-
di if)5 membri con potere legislativo, sa cattolica, piazze pubbliche quasi tutte
ed il piccolo ne contiene 2 5 e veglia all'e- con fontane, ed in una è la statua del bor-
secuzione: ha la costituzione aristo-de- gomastro oscultetto Strussi. Il clero can-
mocralica. Capoluogo del cantone e di tonale preteso riformato si costituisce in
un baliaggio è la città di Zurigo, che gia- IO capitoli, ciascuno col suo decano, ca-
ce nell'estremità boreale del semicirco- po di tutti essendo l' antiste decano di
lare suo lago, nel punto ove fiume Lim-
il quello della città, presidente del sinodo
inat esce da quello e intraprende il stio e del concistoro, come pure del consiglio
corso. Esso separa la città io due parti, di pubblica istruzione. In questo canto-
essendo la più antica e più considerabile ne fiicevano residenza i nunzi apostolici,
quella che sorge sulla sponda destra: 3 come il principale della Conf<iderazione,
4 SVI S V I

ma pel cambiamento della religione si i5oi Basilea e SciafTusa, nel i5i3 Ap-
trasferirono in Lucerna, restanilovi alcu- penzell. In tal modo si fljrmò la Confe-
ni residenti diplouiatici. La città si vuole derazione de'Xl II cantoni svizzeri, eguali
fabbricata dal re Zoriaco, [)er cui prese in diritto io altri cantone non erano
; i

il nome di Zurigo, venendo lodali gli uo- propriamente attaccati che a' 3 più an-
mini per bellezza e cortesia. I tigurini in tichi, come a loro centro comime, e col-

una sanguinosa battaglia uccisero Lucio legali tra loro a mezzo di particolari trat-

Cassio e vinsero l'esercito, indi Giulio Ce- tali. I XIII cantoni formavano XV re-
sare parte ne uccise e parte ne fugò. A. pubbliche: 8 di queste, cioè Uri, Svitto,

tempo di Carlo IMagno gli abitanti era- Alto e Dasso Untervald, Glaris, Zug, ed
iiogiàcaltolici,e nel!'8 i o utagiiificanieo- Appenzell Rodes-Interiori ed Esteriori,
te ne dotò il duomo sotto l'invocazione erano democratiche, la suprema autori-
de'ss. Felice e Regola, poi preposilura. Il tà essendovi esercitata dall'assemblee ge-
nipote Lodovico li neir853 vi fondò l'ab- nerali. Nelle altre 7 governo era ari-
il

bazia delle suore di Frawenmunster con stocratico, degeneralo più o meno in oli-
privilegi. A quell'epoca apparteneva Zu- garchi;!. Così a Zurigo, Lucerna, Basi-
rigo al ducato di Svevia, da cui si sottras- lea e Sciaffiisa il supremo potere stava in
se nelio83. La città la dominò la fami- mano a'citladini o patrizi della capitale:
glia Zaringhen dal 097 al 2 8; indi di- 1 1 1 a Berna, Fiiburgo e Soletta se n'erano
venuta quasi indipendente, l'imperatore im[)adronite certe famiglie. I borghi e le

Federico II con di{)loma dichiarò che non città minori in questi 7 cantoni aveano
sarebbegiammai alienata o ipotecata, ma qualche privilegio e franchigia; ma gli a-
poinuovamente la sottopose al ducato di campagne erano ridotti alla
bitanli delle
Svevia. Il suo consiglio aristo-democra- condizione di sudditi e talora di schiavi,
tico si compose di 4ot)bili,edi Sfra'prin- e non godevano che de'limitati diritti on-
cipali cittadini che con altri si alterna- de fruivano già anticamente sotto la do-
vano. Questa forata di governo fu cam- minazione de'signori e conti. Sino da 'pri-
biata nel i336, e vi fu sostituita quella mi tempi della confederazione gli sviz-
che sussiste, ma ne risultarono turbolen- zeri ebbero degli alleali,chesul finire dei
Te. In fatti nel i 35o si scoprì una congiu- passato secolo erano 12, differenti nelle
ra a suo danno, che accese la guerra con- condizioni e ne' diritti. L' abbazia di s.

tro casa d' Austria e i conti di Piapper- Gallo,padronadi mollo territorio dentro
sclnveiljche indusse Zurigo a entrare nel e fuori della Svizzera, avea alleanza of-
i35i nella Confederazione Elvetica di fensiva e difensiva con Zurigo, Lucerna,
Lucerna, Uri eSvitto,al dire di Scolti nun- Svillo e Glaris: la città o repubblica di

zio apostolico, i quali gli cederono ili." s.Gallo con questi 4 cantoni e inoltre con
posto. Trovo opportuno a schiaiiniento Berna e Zug: ne'Grigioni la lega Grigia e
de'successivicenni sui XXII cantoni, pre- laCaddea, con 8 cantoni più vec-
tutti gli
mettere alcune generali nozioni da det- clii: la solamen-
lega delle XGiurisdizioni
ta epoca al 1798, indi a'nostri giorni, li te con Zurigo e Glaris: l'Alto Vallese con
consigliere Franscini narra invece, che 3 tutti eXIH cauloni:MiilhausenoMuhl-
i

soltanto erano dapprima le repubbliche iiausen (città d'Alsazia e una di quelle im-
onde si componeva la Confederazione re- periali e libere, e a' 2 marzo 1798 in-
staurata nelle calende di gennaio i3o3 corporata a Francia per domanda de're-
da'cantoni di Uri,Svilto e Untervald; in- pubblicaui abitanti, ora nel dipartimento
di neli332 vi accolse Lucerna, nel 1 35 1 dell'Alto Reno neW'Jrte
: di verificare le
Zurigo, nel 1 352 Glaris e Zug, nel i 353 date si tratta di Miilhausen e sua crono-
Berna, neli48i Friburgo e Soletta, nel logia storica, già parte del dominio lem-
S V I S V I 5
poiale del vescovo di Slrasburgo, e nel vavansi al disotto degli altri nell' eserci-
i,j23 abbracciò reiesia)coiiZuiigo,Beina, zio de' politici diritti, perchè tutti insie-
Glaris, Basilea e ScialFusa: Bieniia (cillà me non erano molli. Voglio quindi solo
dell'ex vescovato basileesCjOia nel canto- riportare parecchi paesi che si dicevano

ne di Beina),conBerna, Friburgo eSolella: ed erano elfcUivamente sudditi. Questi fu-


JVeucbàleljCon questi 3 cantoni, econ Lu- rono da'cantoni o comprati o conquista-
cerna: Ginevra,dapprin)a conCerna e Fri- ti a' signori che li possedevano; ma bea
l)urgo;dopo la com della riforma conBer- pochi appartenevano a tutta la confede-
na eZurigo: il principe vescovodi Basilea, razione insieme. Non farò menzione dei
signore di non piccolo paese, con 7 de'can- signoreggiati da un solo cantone, poiché
toni cattolici, cioè Lucerna, Uri, Svit- sotio stati compresi ne'medesimi. 1 sud-
to, Untervald, Zug, Friburgo e Soletta : diti o erano dunque
vassalli degli svizzeri
l'abbazia d'EngbelbergoEngelbergI), al- i seguenti. La Turgovia, formante oggidì
lora sovrana della valle untervaldese, co' il XVII cantone della Svizzera, fu sino
4cantoni piùanlicbi: finahnenteGliersau dal 1460 suddita de'y cantoni più antichi,
(borgo industrioso del cantone di Svilto) dal 1712 in poi lo fu anche di Berna. Lo
co'cniiloni della delta abbazia. Alcuni di stesso dicasi della conica di Sargans, uno
(juesli alleati aveauo diritto di sulFragio de'distretti dell'attuale cantone di s.Gal-
nelle diete sviz7,ere,allri no.Ciascuiio di es- lo, quanto a' padroni da cui era signo-
si però, sebbene fosse tenuto e detto al- reggiata. La podesteria del Rhinthal, il

leato degli svizzeri, non avea,generalmen- più fertile de'distretti san-gallesi, fu già
te parlando, a sperare aiuto e protezione una conquista d'Appenzell, ma ben pre-
che da que'cantoiii co' quali avea stretto sto nel490 dovè farne cessione a'canto-
1

relativi trattali. Ed ecco feconda sorgen- ni di Uri, Untervald e Zug. Dopo la guer-
te di confusione in più circostanze. Il go- ra di Svevia, accaduta negli ultimi i o an-
verno de'noininali stali era vario. Le pic- ni del secolo XVI, ne furono messi a par-
cole rupubbliclie di s.Gallo,Bienna e Miil- te anche i primitivi padroni appenzella-
bausen erano aristocratiche; le sole fa- ni; dopo il i
7 i 2 pure Berna. Le podeste-
miglie patrizie vi esercitavano diritti po-
i rie di UtziiacheGaster,esistenli nella re-
litici. L'Alto Vallese.Ghersau, leS leghe pubblica di s. Gallo, appartenevano a'

de'Grigioni erano deraocraliche.il paese cantoni di Svitto e Glaris. La contea di


di JVeuchàlel ubbidiva a un principe e poi Badenegli Offizi-LiberineirArgovia, si-
al re di l'russia, il cui potere veniva li- no alla guerra del Togghenburgo fatta
niilalo da uno statuto. Ginevra costitui- nel 1712, ubbidivano agli 8 cantoni più
va uno stato democratico-rappresenta- vecchi; ma dopo questa cattolici ne ri- i

tivo, quando più e quando meno equo, masero esclusi. Quasi lutto il resto del-
l'er ultimo il vescovo di Basilea, l'abba- l' A rgovia, come pure quasi tutto il paese

te di s. Gallo e quello d'Enghelbeig, era- formante il cantone di Vaud, era di Ber-


no giunti a con(|uistare un'assoluta au- na. Le 4 podesterie di Schwarzenburgo,
torità su'Ioro sudditi, e i due primi ope- ]Morat,Grandson, diOrbeeTscherliz ri-
rarono sovente da principi dispotici. Gli conoscevano per sovrani cantoni di Ber- i

svizzeri aveano anche de' vassalli, sudditi na e Friburgo. Nella Svizzera italiana le
de'Xin cantoni, ^'on intendo qui ripar- podesterie di Bellinzona, Riviera, e Ble-
lare degli abitanti delle borgate e ville dei nio nel cantone Ticino spettavano a' 3
7 cantoni aristocratici; e neppure signi- cantoni più antichi: quelle di Locarne,
ficare alcuni distretti o comuni, che co- Valle RLiggia, Lugano e Mendrisio, a' 1 2;
me la valledi Muotta nel cantone diSvit- la Levantina godcvasi da Uri solo. La
lo, e quella d'Orsera iu quel di Uri,lro- sorte e condizione infelice de' sudditi in
6 SVI SVI
Isvizzera,con Zscliokke,la didiiaia Frati- Berna, Bt-riia, Arclojwlis, pioleslan-
ìcìdÌ: prepotenze, lij^on, vessazioni, clu- te. Già nella diocesi di Losanna, poi di
rezze erano i tialtanienli che gli uomini Costan/a, indi in parte di Sion, ed ora di
idolatri della libertà facevano a'ioro ili Basilea. Era uno de'3 cantoni dirigenti,

{)endenti. Nel 1798 si formò laRtpub- percui ogni 4 anni per un biennio di ven-
hlica Una eIncln>isibile,ieQu\la nel i8o3 lava la città capitale della Confedcrazio-
(\u\\'Jlto (ii niediazione,componendoi\h ne Svizzera, e sede della dieta generale.
Confederazionedi XIX cantoni colla sop- Ma in conseguenza della guerra e vitto-

nrcssione di tutte le sudditanze; cantoni ria liportala da'canloni eretici e deuio-

clieneli8i5pel /'rt//oyrr/(Trt/f;siaumen- cralici, contro il Sonderbund o lega dei

laronoaXXlIjil quale atto ricevè innova- cantoni cattolici, nel declinar del 184?
zioni dopo la guerra del Sonderbund, ma Berna diventò unica sede del governo
quanto alla forma de'governi cantonali centrale e dell'assemblea della Confede-
io vado dicendo di quelli in vigore avan- razione Elvetica. Ha estensione di lerrilo-

ti tal guerra, mentre delle modificazioni rio maggiore di tutti gli altri cantoni, e

che ne conseguitarono ne farò parola in sino al 1


171)8 era ancora [)iìi vasto e il piti

fine. Ora ritorno a Zurigo. Dice lo Scoi- possente della Svizzera. poco dopo Fu
lijche nel 144-5 "'orì il conte diSargans,c smembrato e ridotto ne'4<listrelti diBer-
trovandosiborgomastrosemestraleSlrus- na, Argovia, Lemano, che divenne ben-
sì originario di Sargans, persuase gli a- tosto cantone di Vaud, e Oberland che
bitanli a porsi in libertà e unirsi a Zuri- neli8o3 fu riunito a cjuello di Berna.Nel
go, ciò che produsse una guerra, perchè 1 8 1 ^ il congresso di Vienna donò al can
spettava per eredità il contado al baro- tonedi Berna, per indennizzarlo delle per-
ne Netensi di Vallese, e con esso, vSvitto dilefitte perTatlodi mediazione deli8o3,
eGlaris confederatosi, ieclan>ò la resti- la parte di là della Thiele,che faceva una
tuzionedi Sargans. Zurigoalleato col du- volta porzione del vescovato di Basilea,
ca d'Austria verme allcuìanie pal'i molli ed allora posseduta dalla Francia. Si di-
danni, finché per opera del vescovo di vide in 27 baliaggi, che contengono 175
Costanza si fece la pace. Ne! pontificato parrocchie dette riformate, e 70 caltoli-
di Clemente VII, l' eretico Zuinglio co* che. Il clero delle prime si compone di 5
suoi settari i?»//?^'//V;/a' (A^.) predicò e in- ministri della città di Berna, de'quali il

trodusse nel cantone di Zurigo i perni- i.°è il capo di tulio il clero, e di 83 pa-
ciosi errori della supposta riforma reli- stori. Nella medesima vi è una chiesa con
giosa, profanò le sue belle e grandi chic- curato cattolico: la scuola de'catlolici fu
se,spogliò gli altari, usurpò le renditeec- aperta contribuendovi la congregazione
tlesiasliche e commise altri eccessi; on- dipropagand.iyffZe.L'arislocrazia hasem-
de nel cantone la falsa dottrina divenne pre distinto il suo governo,il quale consi-
dominante, così in diversi altri.Neli 798 ste nel grande e piccolo consiglio alternati-
ei'7qqfu lealrode'principaliavvenimen- vanente retti da due capi detti avoyer o

ti bellici, e Massena e Lecouibe co'fran- scultelti, esercitanti il supremo potere. I

cesi, scorrendo da vincitori la contrada, consigli compongono di 200 membri


si

•vi arrestarono i progressi di Souwarow scelli da un collegio elettorale fia'cilla-

e de'suoi russi, riportando su loro e sugli dini eleggibili, e di 99 membri eletti nel-
austriaci una gran vittoria, a'4 giugno e le città e nelle campagne, porzione dai
a'25 settembrei 7qg, Il cantone dividesi magistrati delle città, parte da'baliaggi,
ini I baliaggi,the formano 65circoli elei- e j>arle dal gran consiglio. Capoluogo di
torali; suoi coloi i sono il bianco e l'azzur- cantone e di baliaggio è la grande e bella
ro, co'quali soltanto si forma losteuima. cìllà di Berna, situala sulla riva sini^lru
S V I SVI 7
iltiU'Aai'jche si passa su bel poiile,ed è pò- blici nudrivano degli Perloldo V fi- orsi.

stasopia una penisola, difesa (la 3 iati eoa glio del fondatore e rettore della Borgo-

buone lòrlificazioni. Le strade assai pro- gna Transiurana, fece cingere di mura e
prie e regolari sonooiuale di archi e por- fosse le abitazioni innalzate intorno al
tici lastricali di larghe pietre. Fra' suoi castello di Nydech, ampliando anche la

edifizi la chiesa principale sotto l'iovo- che fu compita neh 191, e da esso
città,

fazione di s, Vincenzo, è degna di con- data in potere dell'impero al tempo di


siderazione; fu eretta nel secolo XV e vi Federico 11. Riferisce Scotti che ciò fece
si collocarono ^o stendarili presi a Car- per vendicare il crudele oltraggio fatto-
lo il Tcmcrano duca di borgogna nella gli da'uobili bernesi, i ({uali indussero la

l)attaglia di Morat. E rimarchevole an- duchessa moglie ad avvelenare due fi- i

che la chiesa dello Spirito santo fabbri- gli peracquistarsi colla mortedi quegl'iu-

cata nel 1704, ed inoltre il palazzo pub- noceuti eredi la libertà. Ma il duca fece

blico, bel monumento gotico del secolo decapitar la madre e seppellirla co' figli

XV. Vi èia zecca; il rinomato arsenale, in Soletta,con iscrizione che riporta. Fe-
che neh 793 conteneva anni per 60,000 derico ne die il governo a Ottone di
Il

soldati, e 4oo cannoni di bronzo; la bi- Rauenspurg, però bernesi si resero li-
i

blioteca pubblica ricca di libri e inss.,con beri e ottennero grandi privilegi. Indi
bella collezione di tutti gli uccelli della col soccorso di Pietro conte di Savoia,
Svizzera, altra di medaglie romane, gre- si liberarono dal conte Artmanno di
che e gotiche, un gabinetto di monete e Kiburg o Kyburg anno 1288 che
nell*

medaglie svizzere, museo d'antichità, ga- voleva soggiogarli, mentre l'imperatore


binetto mineralogico, giardino botanico non poteva dar loio aiuto per guerreg-
ov'è uu monumento in onore d'Haller ce- giare contro Papa Gregorio IX in Italia.
lebre medico e poeta, il figlio del quale, Riconoscenti i bernesi a Pietro per aver
commissario repubblicano de' francesi, sconfitto l'aggressore, lo riconobbero pei"
aiuiuuziò a Pio fi [F .) la sua detro- loro protettore. Perseverarono molti an-
nizzazione e lo ricolmò d' oltraggi. Nel ni sotlo la protezione di Savoia, indi riac-
1 Papa Pio IXgenerosamentesocn
8,54 il quistata la libertà furonosul puntodi per-
ministrò scudi 4^00, per innalzare una derla neh 287 per la guerra loro mossa
chiesa cattolica in Cerna. Vi sono sta- dall'imperatore Rodolfo I d'Habsburg o
bilimenli scientifici e benefici, ed è pa- Absbuigo, ma ne ottennero la pace. Do
tria ancora di Morel, Walteville, Miil- pò iiltre guerre nel i 353 entrò nella sud-

ler, Schenell, Grouner, Weiss, ec. Il no- detta Confederazione Elvetica, e da quel
me di Berna vuoisi derivato dalla voce tempo sempre più ingrandì considerabil-
tedesca ot so, per quelli molti che si tro- mente il suo territorio, e neh4i5conqui-
vavano nel luogo. Le medaglie e altre an- slò l'Aigovia, edificando poi quella parte
tichità scoperte in berna, fanno suppor- che dicesi città nuova. Fece col duca di

re che il suo suolo fosse abitato intempo Austria e con Luigi Xi redi Francia un
degl'imperatori romani. iVel i 174 si fa trattano d'alleanza, il cui risultalo fu la
menzione di questa città che allora co- guerra che la Svizzera sostenne contro il

minciavasia costruire da Bertoldo! V du- nominato duca di Borgogna, che fu vin-


ca di Zaringhen, e dicelo Scolli che an- to. Prima di questo tea» pò, essendo stalo

dando a caccia dichiarò che le avrebbe Martino V esaltato al pontificato nell'as-


imposto il nome della 1
.'
fiera che avesse semblea di Costanza, partì da questa cit-
ucciso, e fu un orso che in lingua tedesca tà a' 16 maggio i4'^> ^ P^'" Scialfusae
dicesì ber, in memoria di che 1 bernesi a Caden giunto a Lezburg o Lentzburg.che
suo tempo ancora iu alcuui luoghi pub* avea supia ua'alluia uu castello fortili-
8 SVI S V I

calo, fu com[Jirnentato da' tiepulali tll Sinodali 3 52, trattasi quasi in libertà dal
Berna, che lo piegniono a volersi ripo- vescovo suo signore, si alleò con Berna;
sare per qualclie giorno nella lorocillà. ma nel 1 3G7 il vescovoGiovanni essendo-
]1 Papa accolse benignamente la depula- sene per sorpresa impadronito, fece man
zione e l'invito, si recò io Berna e vi di- bassa d'ima parte degli abitanti; quindi
moròi 5 giorni, ove i magistrati nulla la- accorsero Berna e Soletta per liscattare
sciarono per rendergli lutti i possibili o- i principali cittadini detenuti nel castello,
nori. Martino V di tulio si mostrò sod- che indi distrussero col fuoco, e dierono
disfattissimo e grato verso le grandi ono- poscia il guasto sulle terre del vescovato.
rificenze ricevute dalla repubblica, e con- Lo Scotti opina che nel territorio sia e-
tinuando il suo viaggio perFriburgo e Lo- sislila l'antica città d'Aventica, Aventi'
sanna, giiuise a Ginevra giugno e vi l'i i c»«i,capodi tutta la Elvezia; altri la chia-
restò circa 3 mesi. Intanto pervenuta Ber- mano Avanches, Avanticum, baliaggio
na ad allo grado di prosperila, neliSsS cantica città svizzera, ragguardevole ca-
sostenne guerre contro lii nobiltà ed si- i pitaledel paese degli elvezi,epoi sede ve-
gnori vicini. Nel 029 abbandonata la fé-
1 scovile, situala soprauna collina presso il
tie cattolica, abbracciò la pestilente dot- lagoMorat, nominata dagl'indigeni TVif'
trina di Zuinglio,ed usurpando le abba- fllsburg. Oggi è luogo di poco conio, e vi
zie e le altre ecclesiastiche dignità, furo- passa la gran strada che da INIorat con-
no predati gii allari,abbaltute e cancella- duce a Berna. Gli elvezi la bruciarono pri-
te le Immagini, e commesse allre em-
ss. ma di loro partenza per la Gallia Celtica;
pietà. Continuando lesueguerre,ingran- in seguito forzati da Cesare a ritornarvi,
di il lerritoi io, che nel 536 aumentòcoli riedificarono poche case. Vespasiano la fe-
paese di Vaud; indi nel 1 55q s'impadronì ce rialzare e la chiamò Colonia Flavia.
di gran parte del contado di Ginevra, e Commanville dice che fu sede vescovile,
successivamente tolse al duca di Savoia nel 5go unita a quella di Losanna: altri
esegnatamenteal vescovo di Losanna ai- vogliono nel 602, come dirò nel cantone
tri Rimase così fino a' 5 marzo
terrilorii. di fauci. I colori del cantone di Berna
1798, in cui dopo un fatto d'armi san- sono il rosso e il neio, che colla figura del-
guinoso fu costielta ad aprire le porte al- l' orso nero in campo giallo formano lo
l'armata francese. Allora, come dissi, per- slen)n;ia cantonale.
de gran parte de'suoi vasti dominii, e nel LucEKNA, Lucerla, Lucerna, cattolico.
1
799 divenne sede del governo Elvetico Già nella diocesi di Costanza, ed al pre-
sino al 8o3, epoca in cui la nuova costi-
I sente in quella di Basilea, era uno de' 3
tuzione federativa de'XlX cantoni fu po- cantoni dirigenti e stali presidiali, che al-
sta in attivila. Pel trattato di Vienna del terna va con Zurigo e Berna per un bien-
1 8 5 la Francia cedendo a Berna i 5 ba-
1 nio la sede della dieta della Confedera-
haggi di Porentruy, Delemont, Moutier, zione, nella città del suo nome posta sul
Chaluat e Courlelary, dipendenti anti- lago,ed è uno de'piìx belli de'cantoni della
camente dal vescovato di Basilea, l'inden- Svizzera; di foima irregolare, riceve una
nizzò un poco delle perdite provate nel moltitudine di torrenti, abbondantissimo
1798. Fra' luoghi del cantone ne ricor- di pesce eccellente, ma pericolosa n'è la
derò 3. Porentruy, ^lazìosa città in riva navigazione.il paese trovasi interrotto da
al fiume Halle, con vie spaziose e salu- valli magnifiche, che sono le migliori pia-
berrimo clima, già capitale e residenza del nure della Svizzera, con suolo assai fer-
vescovo di Basilea. Bienna giace alla foce tile, bei pascoli e copioso bestiame; ha al-
delSuzae sulla faida de'monti Jura, lun- cunesorgenli miuerali,con bagni frequen-
go la riva del lago da essa denomina tu. tallàsiiuiiil commercio è favorito da mul-
S V l SVI 9
tebuoneitrade.Si formò il cnulone dalle 400 franchi almeno.Gii eleggibili al consi-
successive conquiste degli ubiUuili di Lu- glio de' 1 00 devono avere a 5 anni compili,
cerna suo capoluogo, di haliai^^io edi cii- pagar l'imposta d'una proprietà almeno
culo. Questo cantone delia palle centrale di 4ooo franchi, o avere reso de'servigi es-

dellaSvizzeia,dicui tiene il3. posto gerai- senziali allo slato; ond'essere eleggibile al
chico,si divide ne'5 baliaggid'Entlibiicli, consiglio permanente conviene inoltre a-
IIochdorf,Luceina,Suisee eWiliisiku,clje vere 3o Un padje e un ljglio,o due
anni.
conipiendonoiS circoli. Il catlolicismo è fratelli non possono sedere insieme nel

stato dicliiniato la religione dello slato, consiglio permanente, cui membri noui

dalla costiluzionc de'29 marzoi8i4, co- devono più prendere alcun servigio all'e-
lue (jucllo che li i/ca aloni per buona loro stero. Ho voluto dettagliare a I(|uan lo que-
ventura reslati intatti dall'eresia, primeg- sto governo cantonale, come farò d'alcun
giò sempre tra' cattolici nella purità della altro, per dare un'idea degli altri cantoni

fede e nella costante osservanza delle catto •


che per 1' indispensabile brevità appena
liche verità, perciò sempre tenuto pel più accenno, sebbene nel sostanziale variano
rispettabile tra 'cantoni ortodossi. Vi è una secondo le particolari costituzioni, proprie
commenda Gerosolimitana, e molti con- vanno sog-
di ciascun cantorie, e le quali

venti e monasteri d'ambo i sessi. Il pote- gette a cambiamenti, a tenore delle con-
re sovrano risiede nel gran consiglio o tingenze de'tempi,come avvenne dopo la
consìglio sovrano della città e repubblica guerra del Sondeibund.La cillà di Lucer-
di Lucerna, composto di 100 membri lutti na è bellamente situala sul pendio d'una
a vita, de'cpiali 5o sono scelli dalla citta- collina omonlePilato.all'estremità dell'in-
dinanza della della città, e gli altri 'jodal ternamento dell'imponente 'e magnifico
restante del cantone. 11 presidente porta lagoWaldstelles o di Lucerna ode'Quat-
il avTogadore o scullctto. li gran
titolo di tro Cantoni, al quale si dà più particolar-
Consiglio raduna regolarmente 3 voile
si mente il suo nome, nel luogo ove ne esce
all'anno, e può essere convocato slraor- la Reiiss; questa riviera la divide in due

dinariamenle tanto spesso quanto gli af- parti ineguali riunite da4 ponti,3 de'quali
fari lo esigano, dal piccolo consiglio cb'è sono coperti e adorni nelle volle di anti-
permanente. Quest'ultimo consiglio com- che pitture istoriche, tulli di magnifica
posto di 36 membrijScelti nel consiglio dei esolida struttura; il ponte di Hof è lungo
joo, alla conferma del quale le elezioni I 38o piedi. In esso vi fu dipinta la sto-
sono soggette, e di cui io membri devo- ed fatti popolari e palili av-
ria elvetica, i

no necessariamente essere presi fuori della venimenti. In altro ponte poi sono dipinti
classe de'borgliesi della cillà di Lucerna, i falli principali dell'antico e nuovo Te-
ha Ira le mani il potere esecutivo, ammi- stamento. La porzione più grande della
nistrativo e giudiziario. Due sculletli no- città, sta dal lato settentrionale. E sede
minali dal gran consiglio, fra'membri del delle principali aulorilà del cantone, e do-
piccolo, esercitano alterualivatnenle du- po che Zurigo adottò le innovazioni re-
rante un anno il potere esecutivo; in loro ligiose acattoliche, è divenula l'ordinaria
assenza sono sostituiti i i\iìe più antichi residenza del prelato nunzio apostolico del
menibri dello stesso consiglio. Un consi- Papa nella Svizzera. Dal 1849 ^^ dimoia
gliere rinnovato ogni anno fa le funzioni mg.' Giuseppe Bovieri protonotario apo-
di guardasigilli. Tutte l'elezioni si fanno stolico, colta qualifica d'incaricato d'alfa-
a scrutinio segreto , e alla maggioranza ri interino della nunziatura apostolica di
assoluta de'voli. Ond'essere elettore con- Lucerna. E cinta da un muromerlalo,fian-
viene esser cittadino, aver 20 anni coni- clieggiata da piccole torri; le strade sono
pili, paijar l'imposta d'una proprietà di larghile e cortc^liralc ia linea, pulite e beu
i(. S V I S V I

lastricale, e le case sono pure ben ful)bii- gare il generale compianto ne ordinò la

cale per lo più in pietra, tagliata dal vi- riedificazione in pietra viva, in propor-
cino monte d'ordine del consiglio gene- zioni più grandi e maestose. Fece costrui-
rale, e fVamezzate da ainenigiardini. Tra- re ancora campane, tra le
le torri peri i

passa per la città la via cliecomunica l'I- quali 5 grandissime di melodiosa armo-
talia colla Gerniania, pel s. Goliardo, l'os- iiia, uè vi fu bcnghese, benché povero, il

siede un liceo ove s'insegna teologia, fi- quale non contribuisse spontaneamente
losofìa, fisica, matematica, e le lingue an- parte di metallo per formarle. Grandio-
tiche e moderne; il ginnasio per le bel- so è l'arsenale e ben fornito, in cui si col-
le arti, il seminario pe'chierici, la scuola locarono cannoni che lucernesi gua-
i i

gialnita di disegno e musica vocale e i- dagnarono a qiie'di Berna nel 658 alia 1

strumentale, il teatro, società scientifica, memorabile battaglia di Filinergon. Vi


molte scuole primarie e biblioteche [)ub- è la zecca, la Ione con l'orologio pubbli-
bliche. Ha pure un convento di france- co, il casino, grande ospedale, l'orfano-
il

scani conventuali, santificato dalia pre- trofio. E' degno di essere veduto nell'ar-
senza di s. Francesco fondatore dell'or- senale il piano in rilievo di porzione dei
dine,che vi alloggiò; un insigne convento cantoni di Lucerna, Zug e Derna, e dei
dicnppiiccini con ricca biblioteca, fabbri- cantoni interi di Svilto, Uri e Llntervald,
cato nel I
579 dalla liberalità d'un segna- in cui ciascuna montagna è esattamente
lato ciltailino della nobile famiglia Ffyf- misurata, ed ogni oggetto posto distinta-
fer,che avcndoservito in Francia per co- mente; opera eseguita mirabilmente dal
lonnello, arricchì la pietà degli accpiisli general Francesco Luigi Pfyffer signore
della milizia,come leggo neiloScolli. Vi so- di Wyher, capolavoro di pazienza che
no pure due monasteri monache, e le di il diiellorio di Parigi voleva trasportare
religiose orsoline per l'istruzione e edu- in questa città se non cedeva alle eiììcaci
cazione delle fanciulle. Apprendo anco- premure dell'autore. fS'e ho veduto il di-

ra dallo Scotti che nel secolo XVI vi fu segno e l'incisione eseguiti neh 777. Bel-
aperto un collegio de' gesuiti con chiesa, lissimi sono passeggi sulla ri va della Reuss
i

nel pontificato di Gregorio XI 11, il quale e ne' dintorni, e sopialtutto dal lalo di
die 4oo scudi d'oro per la libreria; il re Rrienz e del monte Pilato. Le fabbriche
di Francia si obbligò ad atmua pensione, eie manifatture occupano un gran nu-
e Filippo li re di Spagna gli donò 6000 mero d artefici. Ogni settimana visi tie-
scudi. Questo collegio, che a'nostri tem- ne un mercato importante, come lo è il
pi rifiorì, restò soppresso in conseguenza suo commercio. In vicinanza Irovavasi il
della disastrosa guerra delSonderbund,ha convento di Berominoli, ove fu eretta nel
la chiesa sotto l'invocazione di s. Fran- 1470 la stamperia che abbia esistito
I
.'^

cesco Saverio edificata nel 1677. E' os- nella Svizzera. Le rive pittoresche, belle
servabile e maestoso il palazzo pubblico, e svariale del lago, sono ricche di coltu-
diverse chiese di gusto gotico, e la chie- ra e di eleganti abitazioni, come de'fab-
si collegiata e parrocchiale di s. Leode- bricati di Kirsisten, non che dalla casa e
gario nuovamente ritabbricala colla spe- biancheggiante torre di Stantzadt, villag-
sa di80,000 scudi, con sorprendente or- gio interamente distrutto nell' invasione
gano composto da 3ooo canne. ÌNana francese del
798. Un'epigrafe scolpita sul
i

Scotti che nel giorno di Pàsqua 1 633 in muro che 200 uo-
del cimiterio indica
5 ore un grande incendio inceneri que- mini, 220 donne e 25 fanciulli perirono
sta chiesa matrice che conlava 800 anni sotto le baionette di sfrenala soldatesca
di esistenza, non essendo riuscito a 3ooo di quell'epoca di terrore. A qualche di-
persone d'impedirlo. 11 senato ad appa- sianza, e vicino alla cappella del prode
S V I S V I 1 £

A nioldo (li Winskelried che si gettò sulle re, dellaB. Vergine, di s. Pietro e di s.
l.uicie nemiche, come uno cle'3 fondatori Maurizio, e lo dotò di tutto il suo patri-
delhi confeilei azione, soige la tou)ba di monio, acconsentendovi l'imperatore Lo-
1 8 donzelle morte un combattimento,
in dovico 1 il Pio suo attinente, ed ivi abi-
nel quale presero parte in uno co'fiatelli tò tra'monaci sino al fìnede'suoi giorni:
che dall' orribile mass tcro difendevano il monastero nelle lettere di fondazione
la pnlria. Egualmente nel subuibano di è chiamato Lucerna o Luciaria. In segui-
Lucerna si vede un grandioso monumen- to si edificò la città nella pianta attuale,
to, innalzato alle memorie de'sempre fe- e il monastero fu fatto piepositura e u-
deli svizzeji che morirono intorno al pa- nita poi colla giurisdizione della terra al-
lazzo delle Tuiileries a' i o agosto 1792. l'abbate di Murbac, che vi esercitò la so-
Da un macigno verticale si fece uscire la vranità, ma con restrizioni. Nel 1 1 80 Cor-
imponente figura d'un leone ferito dalla radoEseinbach abbate diMurbach e prin-
lancia e morente. Non avvi cosa più sem- cipe dell'impero, pose al reggicnento della
plice e più caratteristica , inventata dal preposi tura e città di Lucerna il suo fra-

genio del celebre Thorwaldsen, ed ese- tello Enrico, sotto il cui governo molto
guita da Ahorn scidtore di Costanza. Vi aumentò. Ollenne poi diversi privilegio
si legge l'epigrafe: Helvetioriini Fichi ac immunità dall'impero, per cui concorren-
/'irliili.Soiioiì leone sono scolpiti i nomi dovi d'ogni parte gente ad abitarla, giun-
degli udlziali e soldati svizzeri, che pei i- se il popolo a tanto numero e fasto, che
rono in quella fatale giornata, e di quel- mal si poteva ormai reggere dagli abbati,
li che scamparono dal crudele massacro. e per questo l'impero ne assunse la pro-
Il nome di Lucerna secondo le antiche
, lezione, lasciando però le rendite e l'aui-
d'un fanale
cronaclie, derivò dalla luce ministrazionedellagiustiziaagli abbati. Di
elevato e posto sopra una Ione in mez- poi i lucernesi ottennero che la chiesa si

zo della riviera e in fine del lago ove sboc- erigesse in prepositura e collegiata di i 2ca-
ca l'Orsa, che serviva anticamente di fa- nonici con 3 dignità, concedeiulule privi-
ro e guida a'battelli che Uscivano e en- legi Calisto III, Sisto IV e altri Papi, il

travano nella città. non sono


Gli storici 2° stabilendo che l'elezione de'canonici e
d' accordo sull' origine di Lucerna chi : preposto si facesse unitamente dal capi-
l'atlribuisceallacasa d'Auslria,e chi a due tolo e magistrato di Lucerna. Nel ram-
castelli eretti da' tedeschi a ciascun lato mentato i633 essendosi bruciata la detta
della riviera, che furono forse le due tor- chiesa matrice, restando illeso colle ss. re-
ri distrutte da Carlo Magno. Molti fau- liquie il corpo di s. Dionisio martire zio
no risalire il piincipio di sua fondazione di s. Pancrazio, il senato di Lucerna la

verso la (ine del V il Win-


secolo,da certo riedificò magnificamente, onde il nunzio
kard signore del paese, dal con vento o mo- Scotti per memoria vi pose due iscrizio-
nastero di s. Leodegario o Leger, sulla col- ni, in cuisono ricordati Urbano Vili e il
lina appunto presso la quale s innalzò la nipote cardinal Barberini, Helveline Pro-
città nel progresso. JN'el 768 Pipino il Pic- Ic'Ctore. L'imperatore Piodolfo I d'IIabs-
colo die (juesto convento in uno a Lucer- burgo cede all' abbate di Murbach 4 vil-

na, che già avea titolo di città,agli abbati laggi inAlsaziacou20oo marchi d'argento,
di Murbach nell'Alta Alsazia. Lo Scotti cillinchè si estinguessero i debiti contratti
riferisce, che nell' 833 Vigardo fratello dall'abbazia; di che furono malcontenti i

di Ruperto duca di Svevia, mosso da pio lucernesi, perchè l'abbate cede all'impe-
som-
zelo [)rese gli ordini sagri, fece nella ratore il ilominio di Lucerna, riservan-
mità del lago erigere un tempio con mo- dosi pai tedi giurisdizione, avendo goduto
nastero in onore di s. Leodegario marti- sottogli abbati molli privilegi ed escuziùui.
,

li SVI S V I

Altri alliiijuiscono l'operato di Rotlolfo pero. Quindi nella vigilia di s. INIartino


1 al figlio Alberto I, e iiitnaiio: clie niorlo (o deli33r) come vuole Scolli), si colle-
nel I 2C) I Uodolfu 1 d'IIabsbuigo, il suo fi- garono perpetuamente in lega co'3 can-
glio e successore Alberto 1 d' Austria, a- toni, che pe'primi aveano scosso il giogo

veiido molti figli e volendoli provvedere della dipendenza straniera; lega che poi
di onorevoli slati, deterininòdi costituire si chianìò de' quattro Cantoni Selvaggi,

dell'Elvezia un ducato per uno di essi, ed tra'qualiebbe \\ i." luogo Lucerna. In ve-
a tale elFetto nel 1807 cede all'abbate di ce però di adottare il governo democra-
Murbach Gìvilier e altri luoghi d'Alsa- tico istituito presso i loro confederali, pre-
zia e all'abbazia più vicini, ed io permuta ferirono r aristocrazia, ma con qualche
ricevè Lucerna, colla condizione di con- modificazione repubblicana. D'allora ia
servarle lutti i privdegi di cui godeva sot- poi Lucerna salì in potenza e splendore;
to i suoi primi signori; i luceruesi fecero fudessa che nel i352 impadronitasi del
ogni sforzo per opporsi a tale accordo, castello d'Habsburg o Absburgo nel can-
luadovetlerocederealla potenza d'Alber- tone d'Argovia, culla avventurosa di casa
to I. Frattanto neh 3 i4 si competerono d'Austria, lo distrusse quasi interamente,
l'impero Lodovico V il Bavaro, e Fede- e riunì la contea cui dava il nome al suo
rico III il Dello duca d'Austria, col quale cantone. Inoltre i lucernesi contribuiro-
guerreggiando i cantoni d'Uri, Svitto e no possentemente nel i 386 al successo
Untervald, fecero su'luceruesi, come sud- luminoso della battaglia di Sempach,con-
diti austriaci, frequenti scorrerie e botti- quislarono tosto il territorio che forma
no. Vedendosi Lucerna non difesa da'suoi il loro cantone, e nel 1479 acquistarono
signori, esposta di continuo alle conse- tutti i diritti esercitati su di loroda'ca-
guenze della guerra che ardeva, per l'e- nonici di s.Leodegario. Da tal epoca il go-
sempio de'successi de'detti 3 cantoni con- verno cadde a poco a poco fra le mani d'uà
federati, si risvegliò negli abitanti l'amore piccol numero di famìglie nobili o patrizie,
naturale dell'indipendenza e di sottrarsi ed i paesani divennero sudditi della città;
dalla dominazione austriaca. Dipendendo questa oligarchia,contro cui si rivoltarono
prima quanto alla giurisdizione dell'alta nel 764, durò sinoal3 i gennaio» 798, nel
I

polizia dall'abbazia di Murbach, e sempli- quale consigli diLucerna procurarono da


i

cemente dall'impero, lucernesi contava- i loro slessi lo stabilimento d'una nuovaco-


no sulla fede d'un antico trattato conclu- slituzione sulla base dell'eguaglianza dei
so coll'abbale, il quale avea promesso di diritti, e poco dopo fu accettala la nuova
giammai alienare suoi diritti sopra di lo- i costituzione che la repubblica francese
ro, senza averne il consenso, ed in vece die alla Svizzera. Sorpresa dalle milizie
eseguì di propria autorità la narrata ces- de'piccoli cantoni a'3o aprilei798. Lu-
sione. Anche per questo i lucernesi, stan- cerna fu occupata nel dì seguente da'fraa-
chi dalle ostilità cui erano esposti , con- cesi, che nel settembre vi stabilirono la
clusero una tregua co' 3 cantoni, cou gra- sede del governo repubblicano unitario
ve rammarico de'loro signori, che inutil- elvetico che conservò per 8 mesi.Neli8o2
mente li prevennero delle conseguenze di questa città fu il centro della guerra ci-
questa associazione. Volendo essi prende- vile, che scoppiò nellaSvizzera, e neli83o
re delle precauzioni contro i lucernesi adottò il governo rappresentativo. Lucer-

questi le scuoprirono, e dopo essersi nel na vanta non pochi uomini celebri e il-
i332 impadroniti delle porte, licenziaro- lustri, non che difensori degl'interessi del-
no governatore e costrinsero partigia-
il i la religione e della Chiesa. Uno di questi

ni a Lisciare il paese, per aver colle prin- fu l'infelice Giuseppe Leu d'Ebersoll, che
cipali famiglie tramalo in favore dell'iui- per la sua pietà, carità, seuuo e popolare
S V I S V I 1 3
eloquenza, acquistò ben presto grnntle in- gionene'paesì della Confederazione Elve-
fluenza nel cantone.Qualemppieseiilanle tica. Pertanto si propose adunare quanto
al gran consiglio comparve la i. "volta nel <li meglio per iscienza e per sentire cat-
i<S3r,ed in conseguenza cle'polilici avve- tolico si rinviene nella Svizzera, onde con
nimenti diFrancia,peiclièalcantoneerasi forze unite applicar l'animo a proteggere
(lata una costituzione rappresentativa tle- e coltivare gli studi e le arti perchè ser-
niocialica. Indi contribuì t'ortcmente alla vino all'avanzamento del callolicismo in
reazione del 1840, quando il popolo lu- queste contrade. L'accademia si stabilì in
cernese si sollevò in difesa dello religione Lucerna, sotto gli auspioii e nello spirito
cattolica, minacciata dal governo rivolu- dis. Carlo, decretando che si componesse

zionario, e per sostenerla, Leu rientrato di 5o svizzeri cattolici, e di membri or-


nel gran consiglio, propose di ristabilire dinari, straordinari e onorari di numero
l'antica costituzione. Ottenne gloriosa vit- illimitato e di qualunque paese. Chiamò
toria, ma si rese bersaglio dell'odioe delle per diritto .°men)bro onorario
i il nunzio
calunnie de'suoi avversari, cbe barbara- apostolico, ed egualmente oiioinri tulli
mente lo assassinarono nel luglio i84''- i vescovi di Svizzera; e dichiarò che non
Più di 10,000 persone assisterono. pian- prima di averne conseguita l'approvazio-
gendo la perdita del loro padre, a'fiine- ne ecclesiastica, e non prima d'essersi ot-
rali nella chiesa d' lIoclKlorf; meritò il tenuta quella della s. Sede potesse inco-

compianto di lutti i buoni, ed un artico- minciare le sue adunanze. Alla lettera che
lo necroiogico col ritratto nell' Album di il presidente e il consiglio diressero il 5
Roma 1. 1 2,p. 2 56. Esiste una convenzio- maggio 1846 Gregorio XVI, per l'ap-
a
ne tra la repubblica di Lucerna e la s. Se- provazione de'suoi proponimenti e sta-
de, elle liporto a Svizzera guardia ponti- tuii, il Papa ne provò gioia, lodando la
fici a, per somministrare la i.'allaa.'gli uo- nobile intrapresa dalla quale apparirà ;

mini che la compongono. Per privilegio come nel mezzo delle più violente contrad-
di Pio IV la repubblica nomina al l^apa dizioni dell'irrequieta eresia, si mantiene
Sindividui lucernesi,onde scegi iere il capi- vivo in Lucerna quel fuoco,che viene ali-

tano per tale corpo. Inoltre la repubblica mentalo dalle ispirazioni delle verità cat-
raccomanda alPapa altri lucernesi pe'gra- toliche. Si dichiara nella leltera,che quan-
di di tenente e sottotenente per la stessa tunque le porle dell'inferno non preva-
guardia, i quali ufliziah come il capitano leranno giammai sulla Chiesa, lutlavolla
devono esclusivamente essere sempre cit- per opporre alla menzogna e all'empia
tadini di Lucerna; ed il capitano è tenuto seduzione un salutevole antidoto al ve-
tare annualmente alla repubblica la re- leno, Irovossi opportuno che il senno, lo
lazione di sua amministrazione. Lucerna zelo e l'erudizione de'cattolici vi attenda
<lunque gode l'onorevole prerogativa di d'uno spirilo solo. Si ricordò l'insigne di-
fornire i custodi della venerata persona vino favore pel quale in una guisa vera-
del supremo Gerarca della chiesa catto- uìenle mirabile salvò da morte cantoni i

lica e della sua ordinaria residenza. Ap- cattolici, donde la Confederazione Elve-
prendo dagli Annalidellf scienze irtigio- tica trae l'origine, e li fece trionfare dei
5e,serie 1.',4, 35, la fondazione in
t. p- 1 Rjrenti nemici protestanti; per cui renden-
Lucerna dell'accademia di s. Carlo Bor- do grazie a Dio,si protestò immanchevo-
romeo. Nel I 846 im'eletta schiera di bra- le fiidellà alla Chiesa, e di porre a suoo-
vi cattolici con alla testa l'illtrslreSiegwar- nore e alla gloria di Dio ogni potenza
Miiller l'istituirono, col santissimo scopo d' ingegno e d'animo, eziandio per l'in-

d'intraprendere un'opera del più grande cremenlo della religione cattolica nella
iulercsse per la dil'esa di nostra s, rcli- patria Svizzera; implorando che la s. Se-
i4 s V I S V l

de santificasse e benedisse l'isUtuto, per- clero è presieduto dal vicario generale, e


fliè riuscisse vernmente cattolico e pro- furma uno degli esarcati di Waldstetles;
fittevole. Morto il r. "giugno il Papitjil re- ogni comune è in libertà di lurmarsi unii
giiantesuccessorePio IXa'4luglio rispo- due distretti o
scuola. Uri è diviso in tag-
se con grazioso e onorevole breve, ripor- weu. Uri ed Ursero: suo capoluogo è Ali-
tato da'delti Annali, lodando altamente dorf, Allor/iiini, borgo considerevole si-

e incoraggiando un'opera, che tanto ri- tuato in ima valle profonda e ristrettali'
pi ometteva a cpiesta minacciata porzione piedi d'alte montagne, cui passaggi so- i

di fedeli. Lo stemma del cantone si for- no difilcili, ad un 4''di lega sopra il lago
ma unicamente de'colori azzurro e bian- de'Quattro Cantoni, nel luogo ove ilReuss
co, come Zurigo, ma con diversa dispo- si getta nel lago, sulla strada del s. Got-

sizione. Merita una parola Scinpach,^\c- tardo, servendogli di riparo una foresta
cola città del cantone, sulla riva orien- di abeli. In gran parte è assai bene rico-

tale del pescoso lago di egual nome, ca- struito, con laighe strade e case in gene-
poluogo di circolo, a pie d'un;» collina a- rale belle e grandi, contenendo anche il

lìieiia. E' memorabile per la famosa e san- bell'arsenale del cantone, ed un vasto ma-
cuinosa balla£;!ia combattulta ne'suoi din- gazzino di grano eretto nel lySS.Ha una
toiiii, e vinta dagli svizzeri sopra Leopol- fabbrica per tagliare e pulire il cristallo,

do duca d'Austria a'c) luglio t 386; vi re- che abbondantemente si trova nelle con-
stò ucciso con 676 tra principi e titolali, viciue montagne. Vedesi la bella chiesa
molti de'quali portavano corone sugli el- parrocchiale di s. Martino, il palazzo pub-
mi, il che servai a nobilitare la vittoria dei blico edificato con buon gusto, il conven-
collegati. I vincitori passarono quindi a to de' cappuccini eretto di nuovo con bi-
vendicarsi di quelli che gli aveano mole- blioteca. Una fontana mostra il luogo del
stati, prendendonei castelli e smantellan- tiglio, sotto il quale stava il figlio del fa-

done le rocche ; e così fu consolidata la moso suo concittadino Guglielmo Teli,


libertà elvetica.Sul luogo della pugna, per allorché questi fu costretto di abbattere
eterna rimembranza, fu eretta una cap- con una balestra il pomo postosulla te-
pella, destinata a celebrare l'anni versa- sta del fanciullo, di poi. Un'
che riparlerò
rio di tale rinomata vittoria. altra fonte segna egualmente il luogo ove
Uri, Pagns Uriensìs, Uria, cattolico. si stette il padre. In mezzo al borgo vi è

Già nella diocesi di Gostanza, ed attual- una torre ornala di pitture in onore di
mente di Coiia. Cantone della parte cen Teli, e pel quale Altdorf si considera co-
trale, tra le Alpi Lepontine, formato da me la culla della libertà elvetica. Si ve-
parecchie valli laterali che mettono capo dono ancora le rovine della fortezza che
in una glande vallea, la quale apresi sul l'imperatore Alberto 1 d'Austria vi avea
lago di Waldsleltes o de'Quattro Canto- fatto ftibbricare, onde tener in freno gli
ni per la comunicazione che ha con essi, abitanti. Altdorf è pure il deposito delle
e nell'estate straordinaria n'è la vegeta- merci, che vanno pel s. Gottardo nella
zione. 11 governo offre una democrazia pu- Svizzera, o che per questa strada sono spe-
ra: il potere supremo sta nella landesge- dite in Italia , come ili.° cantone che si

meinde, checomponesidi tutti gli abitanti trova passando dall'Italia in Isvizzera. I


d'età maggiore di 20 anni; e quest'assem- suoi dintorni sono piacevoli, e ricoperti
blea fa leggi e nomina alle magistrature di numerosi giardini e case di delizia. Rac-
del paese, essendo presieduta dal landa- conta Scotti, che alcuni popoli di Fran-
manno in carica, nome che Scotti quali- cia nominati taurisci, cacciali vlal loro pae-
fica presidente del paese. Vi sono con- i se, in questo vennero ad abitare ; e che
sigli semplice, doppiojcd ebdomadario. Il Narsele dopo ruccisione di Tolila redo'
-

S V I SVI . )

goli, mandò parie tli quelli eli* ciiino n- dicono quello ducale d'AI-
c.Tppcllo (altri
vanznti alla strage ad ahitare co'lnurisci bt rio!, anticipando il famoso a vvenimeu-
olire le Alpi. Si vuole che il nome del can- lo), fdcendo gridare da un banditore, che
tone derivi da' laurisci, e perchè i lori o ciascuno passando l'onorasse come fosse
tauri selvaggi o buffali sono pur detti uri, la persona sua, e pose osservatori a no-
onde poi formò io stemma colla fronte di t;ire chi ubbidiva o no, onde conoscere

tale quadrupede, appellandosi que'dome- gli avversari e pai tigiani del competitore,
slici berne>i uren. Quando la bandiera e così intimorirli. Tra gli altri vi passò
principale del cantone s'inalberava perla avanti Guglielmo Teli, di Burgliau luo-
guerra, in vece di tromba si suonava un go delcanlone d'Uri, egenero di Gualtie-
corno di toro domestico, e con suono or- ro Furst, il quale non potendo celare il
ribilechiamava le genti a marciare pel sentimento di disprezzo che nell' anim.o
combattimento, ed il suonatore dicevasi iiifondevagli tal vessazione, non volle o-
toro d'Urania, vocal>olo col quale alcuni norare quel!' insegna. Il governulore si

appellano questo cantone. L'imperatore persuase che fosse un avveisario congiu-


Lodovico II die questo territorio in dote rato, montò in furia e lo fece arrestare.

al u)onastero delle monache da lui eretto Temendo poi che gli f )sse rapito dagli a-
in Ztu ii^o nell'853, di cui la sua figlia Hi- mici, volle condurlo egli slesso nel suo ca-
tlelgarde fu abbadessa iìnchè visse. Per- stello di Kusnacht, carico di catene. Im-
ciò rinjase sempre sotto la protezionedel- Itarcalosi con lui, il battello che li coudu-
l'impero, e gì' imperatori vi mandavano cevacra giunto dinanzi Grutli,ov'eia co-
governatori per amministrare la giusti minciata la congiura, quando uno di que'
7Ìa. Durò governo e unito al mo-
siffatto venli impetuosi che turbano spesso la na-
nastero di Zurigo, (ìnchè Adolfo conte di vigazione di quel Iago,avendo eccitata fie-

Nasisau e Alberto I d'Austria, nel i2f)i per ra tempesta, il governatore si vide co>lret-
morte di Rodolfo 1 si conlesero l'impero, to d'affidar la sua vita a quegli slesso di
essendo entrambi eletti da una parte de' cui avea risoluto la perdila. Conoscendo
discordanti elettori. Per questi dispareri la sua forza e la sua perizia, gli fece to-

molli nobili d'Uri insieme col governa- gliere i ferri; e Teli ad onta della burra-
tore imperiale parteggiarono per Alberto sca polècondurrcil battello presso un luo-
I, mentre il popolosi dichiarò perAdolfo, go detloPlalten, in cui un masso sporgen-
onde contro di esso furono presi di sde- te. che chiamasi ancovaWSallodi Giigliel-

gno j)rincipi d'Austria, ed


i il govei nato- ino Teli, gli permise di balzar sulla riva
le co'nobili si sludiaronodi privarlo della e di porsi in sicuro, intanto che respingen-
bberlà.Da ciò nacquero ci\iliconte'e,nu- do il battello lasciava il nemico governa-
drile da' principi partigiani, finche nel tore esposto al maggiore pericolo. Egli
I 3 1 4 cacato nuovamente l'impero, insor- scampato in lai modo traversò il territo-
sero a contrastarlo Federico 111 il Dello rio di Svilto. Anche Geler ebbe la buona
duca d'Austria e Lodovico Y il Da^'nrOy sorle di salvarsi; ma siccome per giunge-
il I . favorito dal governatore GeleroGes- re a Kusnacht passò per un sentiero nel
sler e da'nobili, il ^.''da'popolani, i quali fondo delle rupi, Teli che per caso si tro-
oltraggiali congiuraronodi cacciare il go- vò a tiro, gli scoccò una fi eccia,di cui morì
vernatore e i nobili fautori di casa d'Au- sull'istanle. A questa storia, la cui vera-
stria, da essi semj)re avversala. Il gover- cità non è dimostrata, si aggiunse quella
natore ebbequalche indizio della trama, del pomo, che akiuii dichiarano impro-
o sospettandola, per chiarirsi trovò il ri- questa ancora è ripor-
liabile; lutlavolta
piego orgoglioso di erigere in mezzo alla tala dal nunzio Scolli, senonchè fa pre-
piazza d'Alldorf un' asta con sopra il suo cedere la scgucnle alla precedente nar-
iG S V I S VI
intiva. Secondo essa, irritato Gelei" per operata, le descriverò dipoi ne'cenni sto-
la mancanza di rispello di Teli al cappel- rici e generici sulle diverse e principali vi-
lo, e sapendo eh' era oUirao arciero, Io cende poliliche della Svizzera, e che l'af-
condannò a geltare culla balestra al [."col- fare della freccia di Teli avvenne a' S i

po un pomo dal capo del suo proprio fi- novembre 807. Ripeto che i nelle date gli
glio. L'eroe della libertà elvetica ebbe la storici sono discordi, gli uni attribuendo

sorte di colpire a segno che portò via il l'avvenimento sotto l'impero d'Alberto
pomo nello senza nocumento del figlio. I, altri a tempo di Federico III il Bello.

Dopo tale tirannica prova, essendosi ac- Bensì all'epoca di quest'ultimo ebbe luo-
corto il governatore che il pento bei sa- go la f imos 1 Itattaglia di Morgarlen, pres-
gliere teneva nascosta altra freccia, gli do- so la riva orientale del lago Egeri, sul li-

mandò che uso voleva farne. Rispose ar- mite de' cantoni di Svillo e di Zug, ove
dilamenle Teli: L'avea presa per trafig- a'i5 novembrei3i5 i primi congiurali
gerti, se avessi avolo la mala sorte d'uc- svizzeri, in numero
i 3oo. riporta- di soli

cidere mio figlio. Gli storici discrepanti rono strepitosa vittoria sopra 20,000 uo-
ne'due racconti, mentre altri li ligettano, mini comandali da Leopoldo d'Austria
convengono che Teli uccise colla freccia terzogenito d'Alberto I, la (juale conso-
il governatore, e che presso detto sco- lidò la libertà della Svizzera. Sembra che
glio fu per memoria eretta una cappella, Teli vi prendesse parte, e che morisse più
con pilltu'e istoriate del tragico fitto. Di lardi neli3Ti4 iu Bringhen. La storia di
pilisembrano pure convenire, che Teli Guglielmo Teli è stala argomento di par-
dopo la morte di Geler andato a S villo, si recchie opere letterarie, e fra le altre d'un
abboccò con StaulTalheno Stafltero Ver- romanzo di Florian, d' una tragedia di
nerò di SlaulTach, anch'egli gravemente Lemierre ealtra di Schiller. Inoltre Mor-
oltraggiato dall'estinto, e narratogli l'ac- garlen fu teatro d'un combattimento fra*

caduto, l'esortò a unirsi a lui per liberare francesi e gli svizzeri nel 1798, e di altro
le loro patrie oppresse dal giogo monar- fra' francesi e gli austriaci nel 1799. Lo
chico. Giovò alle persuazioni di Teli l'av- stemma forma de'colori nero e
di Uri si

venuto poc'anzi a Unlervald, dove pure giallo, e della testa d'ur loro selvaggio o
il governatore pe'suoi tirannici modi era buffalo di' nero, con anello che gli pen-
1'-.

slato ucciso da un popolano di Atzlen, e de dal. narici, !t fjuale è posta io cam-


:

riunitisi a questo, tutti e tre nel giorno po gia'o.


di Natale deliberarono nel prato di R.ut- SviTTO o ScHwiTz, Svìtìa, Suitia, Sui-
"w ile,presso il castello de'signori di Laud- ti uni, calloWco. Nella diocesi di Coirà, can-
bergh, dipoi distrutto da'paesani, la sol- tofie della parte centrale, coperto di mon-
levazione de'ioro cantoni, rimettersi in li- tagne che lo percorrono per tulli i versi,

bertà e collegarsi perpetuamente a comu- pure non vi hanno ghiacciaie, ne la neve


ne difesa. Pertanto stabilirono di adope- vi cade che sul finir d'autunno. Il clima

rarsi ciascuno a tale etTetto nel proprio ei! suolo convengono meglio a'pascoli che

cantone,come avvenne. Imperocché esclu- all'aratro, e la principale sua ricchezza


si dal potere i nobili partigiani dell' Au- consiste ne' bestiami. Il suo governo offre
stria e uccisi i loro prefetti, ebbe luogo una democrazia pura: il potere legislati-
iieli3i5 secondo Scolti la lega tra Uri, vo risiede landesgemeinde o assem-
nella
Svitto e Unlervald, d'onde prese origine blea del paese, che componesi di tutti i
la libertà elvetica e la grandezza di sua cittadini d'età maggiore di 16 anni, e che
repubblica ; origine che superiormente si aduna ogni due anni; i' potere esecu-
col consigliere Franscini riportai al i 3o3; tivo, il giudizio io ultima istanza e gli af-
ed altre notizie sulla rivoluzione e da chi fari di amministrazioDC sono di compe-
S V I SVI 17
lenza del consiglio tiij)li(:e, composto «li sorse briga tra lui e il fratello Ischeig chi

270 menfibri,edel consiglio «lei paese for di loro dovesse imporre il nome al luogo,
malo da Go membri. Il consif^Iio dupli onde si venne aduello,in cui restando vin-
ce esei cita l'alta giustizia criminale; il tri- citore Schuyter, dal pro[nio nome chia-
bunale di cantone giudica in istanza me- mò il paese i^c/ìav/Vz, rinnovando l'acca-
dia tra'ti'ibunali didistrello e il consiglio duto di Romolo nella fondazione di Ro-
triplice. Un landamanno, eletto ogni due ma. Dipoi nel prato di Rutwile, Gugliel-
anni dall' asseaibleu, presiede a' diversi mo Teli e Stalfier di Svitlo, anch'esso ir-

consigli. 11 vicario generale del vescovo ritato dalgovernatore o bailo o prefetto


sta alla testa del cleio.Vi sono 7 distretti, del luogo, con pari amore di patria indi-
e gli abitanti sono vigorosi e ben fatti. Ca- pendenza convennero di rimetterla cia-
poluogo del cantone e del distretto del suo scuno in libertà, stabilendosi ncli3o3o
nome è il considerevole borgo di Spillo più tardi in Isvitto lai. 'lega de'3 cantoni
Sclnvilz^ fabbricato in una valle deli- surriferita, che dierono principio alla re-

ziosa e saluberrima, appiè del Mytlien e pubblica Elvetica, ed il nome di svizzeri


circondata da monti. Vi si notano alcu- a tutti i popoli collegati. Sebbene il can-
ne belle case particolari: principali edi- i tone pe'nobili era soggetto a' principi di
fìzi sono il palazzo della città, ov'è un ga- Austria, mai fu soggiogato da' principi
binetto numismatico, la cliiesa principale stranieri, solo prestando volontario omag-
contenente un bell'organo, il seminario, gio all'impero. Consegui diversi privilegi
l'ospedale edue monasteri di monache. da Federico 11, che nel diploma chiama
Molto ebbe a soQVire nella guerra del gli abitanti popoli liberi; da Enrico VII
1 798 e 7C)9. Lungi una lega è il lago di
I che confermò la stessa libertà, altrettanto
Lowertz, sulle cui rive un villaggio omo- facendo piìi tardi Taltro imperatore Si-

nimo fu quasi interamente distrutto per gismondo, che aggiunse alla loro avvo-
la caduta d'una frana. Il cantone, come cazia il luogo di s. Maria degli Eremiti,
già notai, si gloria d'aver dato il moder- ossia l'abbazia d'Einsidlen,della quale poi
no nome di Svizzera a tutto il territorio terrò proposito. Anche Papi concessero i

federale, e di Svizzeri agli abitanti. Gli onorevoli privilegi e immunità al canto-


abitanti di Svitto si credono originari di ne, da'quali ebbero altresì il generale gon-
Svezia, ma differenti nesonoi pareri come falone della gran lega. Formasi il suo stem-
vi si recarono, sebbene la tradizione viene ma d'una croce bianca in campo rosso,
autenticata da pitture antiche. Quando i e posta da un lato, ed è inoltre lo stemma
cimbri, i tigurini, i tugini e altri popoli u- di tutta la confederazione.
niti insieme, furono sconfitti con istrage U.vTERVALD o Unterwaldes, Uiuler^
presso Verona da Marioe Catullo; da que- valdium, Tranf^ylvania, Sylvania, catto-
sta segnalata vittoria de' romani potero- lico. Diocesi di Coirà, cantone della parte

no scampare poche reliquie di svedi e ti- centrale, limitato dal gran lago di Wald-
gurini, che rivalicate l'Alpi si stabilirono stettes. Tranne
due vallate principali,
le

in que' contorni. Erano allora capi degli il paese consiste di montagne, il cui aspet-

svedi Rusti, Bumo e Schuyter, il i.^de' to è svarialissimo, offrendo un misto ag-


quali prese ad abitare ima valle vicina alla giadevole di montagne e colline, di belle
sorgente del fiume Arola, il 2.° passò ad praterie e. di boschi. Le valli sono fertili,
Untervalden, il 3." impetrò da'superstiti né il clima vi è troppo aspro, tuttavia si

tigurini d'abitare nella lorocontrada, eoa abbandonò la coltivazione del grano, un


loro gran piacere per vederla ripopolare. tempo assai importante; vi sono copiosi
Schuyter dunque si fermò co'suoi seguaci alberi d'ottimi frulli, abbondante è la pe-
nel ^iese oggi chiamato Svitlo, indi iu- sca d'eccellenti pesci;, il bestiame forma la

VOL. LXXll.
j

1 8 S\ \ 8 \ I

principale intlusli in, ed il formaggio squi- slcUes. E' (picslo borgo il più bello d'Un-
sito. Ilgoverno consiste in una tlemocia- tcrvald;la piazza pubblica è decorata della
zia pura: le sue due suddivisioni Y Aline statua d'Arnoldo Winskeiried di lAIelcht-
Bosso l'nttn'oUÌ, cioè Ohwaldcn e Nid- hai, il salvatore della Confederazione El-
<walcìen,o^s]a Sopra Sel^'a e Solfo Selva vetica, e vi si mostra la casa che abitava;
lórmano due stati e repnhMiche partico- altri meglio lo chiamano uno de'3 fon-
lari indipendenti l'una dall'altra, <jiian datori della libertà elvetica. Gli edifìzi
tiinque compongano un solo cantone, pe- pubblici sono la chiesa, il palazzo della
rò non hanno die un sol voto alia dieta, città, ove l'eloquenza del b.Nicolòde Flue
e alternativamente nominano deputati i di questo cantone (il quale servo di Dio
del cantone; la loro costituzione politica abitò in vita contemplativa l'aspra soli-
è appresso a poco quella slessa. Il canto- tudine della valle superiore presso il fiu-
ne viene diviso in parrocchie. Esercita il niicelloMelch, e visse circa 22 anni sen-
poteiesovrano l'assemblea del paeseolan- za prendere nutrimento, corroborando-
desgeraeinde. I poteri giudiziario, esecu- si colla sola Eucaristia quotidianamen-
tivo e amministrativo sono confidati a' te: il suo romitorio restò in venerazione
consiglieri del pae.se; in ciascuna suddi- anche presso i protestanti, di cui predisse
visione deirUntervald il landamanno in il funesto scisma, e com'egli avea detto,
carica è il presidente di lutti i consigli. Il venne poi abitato da un suo disceiulen-
clero una volta dipendeva dal vicario ge- le, dopo aver abbandonato primi onori i

nerale di Lucerna; attualmente forma un della repubblica), di cui parlai nel voi. L,
esarcato del capitolo di Waldsfetles. Tro- p. 249, strinse nodi della lega che sta-
i

\asi il cantone dalla vasta selva del Kern- vano per isciogliersi, ed operò nel \^\^i
Avald e per la catena montagnosa che si la pacificazione de' confederati. Vi sono

estende dal Titlis alla l'Iiuìi-Aip, diviso pure l'arsenale, il convento de'cappucciui,
in due parti o dislrelti sinodali i5o.ll che ha la biblioteca e scuola d' umanità,
distretto più elevalo, situalo a mezzodì, il monastero di monache. E anche patria
si chiama Obvvalden, con Sanien per ca- deIloscultoreClirislen.ll bestiame e la fab-
poluogo: quello ch'è più al settentrione bricazione de'formaggi formano la prin-
e si distende al disotto della selva, porta cipale ricchezza del paese. L'n ostinato
il nome Nidwalden, con Slam pei- ca-
di combattimento rese nel 1799 i francesi
poluogo. Sarnen,^va\\ borgo superiore al- padroni diStanz:il vicino villaggio Slanz-
la foresta, all'estremità settentrionale del Sladt, sulla sponda del lago, fu allora in-
lago del suo nome, al punto in cui n'esce cendiato. Le due
contengono popolivalli

r Aa o Alpi), è assai bene edificato; ha di diversa origine: que'di Sarnen si vo-


una bella chiesa, una casa comune osser- gliono derivali da'cimbri che seguirono
vnbile, ed un ginnasio: vi sono pure ar- Bumo, que'di Stanz vantano origine da'
senale e fonderia. I dintorni godono de' romani espulsi per civili dissensioni. Il
più gradevoli punti di vhXa.Stanz, Stallo, paese per lungo tempo fu sotto la pro-
borgo o piccola città della valle inferiore tezionedell'inipero, che vi mandava il go-
alla foresta, trovasi in una tra le più amene vernatore ad amministrare la giustizia;
situazioni della Svizzera, alle radici della onde a tempo di Federico III d'Austria
montagna del suo nome, la cui vetta è co- e di Lodovico V
Bavaro, che guerreg- il

perta di pini eia base ben coltivata. Belle giavano per la corona imperiale, eravi go-
praterie si sfendono tra detta montagna vernatore della Tiirgovia uno della faiiii-
e quella di Burghenstoch, che sorge di- miglia Laudembergh. Questi co'suoi mo-
rimpetto, sinoalgoifu di Buoths, che fa di superbi e costumi tirannici si fece o-
parte del Iago de'QuattroCantonioWald- dioso a'popoli, e tra'molti oltraggi si rac-
f -

S V \ SVI 19
conlnno seguenti, onde f^li nhifnnli pie
i drie di grosso e minuto heslìame; ineri- 1

sero occnsioDC di rompere (itici giogo cui nos inliodolli nel 1802, molto migliora
soggiacevano e rimettersi in liberi;». A- rono la razza delle bestie lanute. Vi si

vendo il barbaro governatore mandalo a fabbrica immensa qnanlità di Jnuro e di


togliere dall'aratro due bovi ad un pove- schabzieger, specie di formaggio verdeas-
roconladinOjC perchè questi oppose qual- sai ricercalo. Possiede molle miniere d'ar-
cbe resistenza, gli fece cavar gli occhi, di genio, rame e ferio, poco lavorate: aicn-
cliinrando il tiranno essere suo volere che ni fiumi danno paglincce d'oro, abbon-
\ contadini fossero posti sotto al giogo in danti pesci ed eccellenti trolle. Vi sono
lungo de'bovi. Altra volta restando ai- puremolte sorgenti d'acque minernlisol-
ceso della moglie d'un paesano d'Alzlen, forose. Ha floridissime fd:)briche di stoffe
ne tentò l'onestà; la fedele e sagace don- e d'arnesi piccoli di legno. Assai attivo è
na finse di corrispondergli, ma prevenn- il commercio coll'italia e la Germania, e
ione il marito, questi postosi in aguato, co'Paesi Bassi pellleno. In generale gli a-

in sua casa l'uccise e tolse alla patria la sono assai industriosi. Ila perca-
bilanli
vergognosa dominazione. Inteso poiclie poluogo il bel borgo del suo nome, e di-
gliabitanti di Uri e ih Svitto aveano per videsi il cantone ini 5 distretti. Il clero
simili oltraggi spenti i loro governanti, sedicente riformalo compone un sinodo
cacciati molti nobili oppressori del popò- che si raduna annualmente. II governo è
lo, sollecitò gli autori n collegarsi colla democratico: tutti gli uomini ili 16 anni

Stia patria per meglio sostenere la loro li- hanno voce nell'assemblea generale, che
berta, ed il tutto venne convenuto nel sud- esercita il potere supremo, e sotto la pre-
detto accordo di Uri, presso il castello de landamanno si riunisce lai/
sidenza del
Laudbergh. Cos'i Untervalds; ribellò a ca- domenica di maggio, onde deliberare su
sa d'Austria, e formò con Uri e Svitio il tutti gli affari che riguardano il cantone in
I. "nucleo della Confedeiazione Elvetica, comune. 11 potere esecutivo è confidato
Lo stemma di Untervald si forma de'co- ad un consiglio di 80 metnbri, e ciascun
lori rosso ebianco, cioèSqtiarti delloscii- distretto provvedealla sua interna am-
do sono rossi, 1' altro è bianco, con due ministrazione. La giustizia civile è divisa
chiavi d'argento: quella collocata nella fra 4 t'it'unali, cioè quello degli esperti,
parte del quarto bianco ha manico rosso. il de'cinque,de'nove,e di appello. Poco lem-
GiATis, Glarona, Pngus Glaronen- pò prima dell'asNemblea generale, i pio-
5/5, misto. Diocesi di Coirà e già di Costan- testanti e radunano in par-
i cattolici si

ta, cantone esistente nella gran valle del- licolare separatamente. Tutte le cariche,
la Lintli e in altre 3 laterali divise da al- tranne quella del landamanno, sono ono-
cune montagne della Piezia coperte di ne- rarie. Il borgo Glnris, G/<7r«5jSuocapo-
vi perpetue. llclin»a è temperatonelle vai- luogo,trovasi in fertilissima e stretta val-
li, freddo sulle allure. Il suolo pietroso e le cuita d'alte montagne, a piedi di tpiel-
pili st-osceso di tutta la Svizzera, preseli- la diGlarnisch e presso la riva sinistra del
la un bizzarro aspello, ed è poco atto al- la Linlh che si allraver^a sopra un poii-
l'agricoUura; nell'alle montagne, con fo- te coperto. Le strade sono larghe e mol-
reste impenetrabili, vi sono in quantità to belle. Possiede la chiesa principale, che
piante medicinali, colle quali si fa il ihè serve alternativamente ai prolestauli e ai
sviz7ero,articoloilicouimercio mollocon- cattolici; il palazzo pubblico in cui si leu-
siderabile. INelle valli si raccolgono molli gono le sedule <Icl governo cantonale, la

Il ulti, e poche biade e vino. La principa- biblioteca pubblica fendala nel 1708, la
le ricchezza del paese consiste ne'suoi bei scuola evangelica, il gabinetto di storia
pascoli, io cui si allevano numerose man- naturale e l'ospedale. Fa gran commercio
20 SVI s V r

di aromali protlotlodel paese, di formag- reditario, e vi esercitarono i diritti sovra-


gi veidi pregiatissimi, ed ha diverse fab- ni per un governatore. Usando rigore, e
l)riche. Sopra una vicina altura si trova tentando Alberto I ed i suoi figli d'impa-
una caverna assai profonda. Gli antichi dronirsene assolutamente, (jne'di Glaris
abitanti del cantone erano rezi, ed a tra- irritati di veder violati i privilegi conse-

inonlana confina con Bastren denomina- guiti sotto la prima dominazione, per li-

lo Castra Rhetica. Secondo tutte le ap- berarsi dall'oppressione ricorsero a'can-


parenze derivarono anche da'roma ni, che toni svizzeri confederali. Quello di Svitto
avcano loro quartieri ne'dinlorni del
i la- mostrandosi più frettoloso in soccorrer-

goWaldslettes.bi tempo de'ss. Felice, Re- li, mentre guerreggiavano i confederali


gola ed Eutropio, che fuggendo la perse- co'duchi d'Austria, nel i 35 1 entrò nel ter-

cuzione dell'iuiperatore Diocleziano ven- ritorio e colle armi vi ristabilì l'antica for-

nero in questa contrada, la valle era qua- ma della pubblica amministrazione, non
si non molti gli abitanti. All'e-
solilai ia e meno che diritti del popolo; e per tal
i

poca di Clodoveo I re di Francia e verso modo suoi liberati vicini gli divennero
i

il 5oo, perchè dopo la decadenza dell'im- utili ericonoscenti alleati,e nel t SSailcan-
pero romano il paese era venuto in pote- tone fu ammesso nella confederazione.
rede'franchi, due fratelli Orso e Landol-
i Governandosi il popolo con libero reggi-
fo signori e conti della valle, con magna- mento, neh 395 si libeiòda'censi e si sot-
nimoesempiodicristiana liberalità, nefe- trasse da qualunque giurisdizione del mo-

cerodono a s. Fridolìno (^ •), che in quel nastero di Seckingen, al quale solo lascia-

tempo predicava l'evangelo agli elvezi, ai rono l'annua corrisposta di iG fiorini, e


rezi ed a'rarausci, ed egli donando a'po- l'elezionedel curato della chiesa matrice.
poli la libertà, riservò l'amministrazione L'unione de\ cantone co'confederati con-
della giustizia e di altri fondi e censi al mo- tenne condizioni ineguali, poiché Glaris
nastero di Seckingen in cui eranvi mona- non poteva far alleanze, né intraprendere
che, e perciò gli chiamarono
abitanti si guerre senza l'approvazione de'raedesi-
i liberi popoli della Casa di Dio. Era te- mi. Tuttavia in forza de'servigi che rese
nuta l'abbadessa del monastero a trovar- alla lega, meritò che nel 14^0 fosse lolla
si ogni 4 aoni 'ti Glaris, ed ivi eleggere siffatta disuguaglianza. Fer cancellarne
] 1 uomini de'più meritevoli pel governo, quindi anche le traccie, e per dare alla na-
altrimenti avrebbeperduto icensie i fon- turale prerogativa un vigore retroattivo,
."^
di, i quali sarebbero devoluti al popolo. il 2.° trattato fu steso solfo la data del i

Duròquesta forma di reggimentosinoal- Dipoi il cautoiie ampliò il territorio col-


rimperatoreFedericoI,nel cui tempo tro- lacompera del contado di Verderbergh,
vandosi travagliati paesauijvi mandò un i e insieme con quello di Svitto divenne si-
governatore perchè assistesse il monaste- gnore delle terre e contadi di Vesen e
ro e difendesse il paese. Indi conlinuaro- Zuach, in Bastren confine della Rezia. La
tiogl'imperatori ainviarvi un uftìzialeche vicinanza de'luoghi infetti dall'eresia, e il

lasciava al popolo l'autorità di eleggere pralicareque'di Glarisco'protestanti per


il landamanno e il consiglio. Dicesi anco- la lega e le diete, aggiuntavi la poca vi-

ra che Federico I vi deputò al governo il gilanza de'pastori, furono cagione che nel
figlio Ottone, il quale si fece cedere dal- 1 53o penetrò il contagio dentro la valle,

l'abbadessa tutte l'entrate che si applica- si tolsero dalle chiese e dalle case le s. im-
vano al fìsco. In seguito venne in potere magini, e fu interdetta la messa. Tutta-
di casa d' Austiia, i cui duchi nominati volta i fedeli sì di Glaris, come d'ileflez,

capitani del paese dairabbadessa,cambia- da veri cattolici operando, nel 1 53 1 ripri-

rouo il titolo da lei ricevuto iu téudo e- stiuarouo il s. sagrifizio, contribuendovi


S V I SVI 21
la pia e nobilissima casa Ischiudt, e par- ogivale o gotico: possiede tuttora le sue
licolarmentc Egidio co'fratelli e allri pa- fortificazioni, le vecchie sue torri e le gros-
renti, zelatori ilella gloria di Dio e della se mura. L'antica chiesa principalecoulie-
purità della lede; anzi fecero tale opposi- ne le tombe della famiglia Zursaubeo. Vi
zione agli eretici, che i cattolici formaro- è il detto convento de'cappuccini, e uno

no un senato a parte. JNel secolo XVI l il de'nominati monasteri; il ginnasio, l'arse-


cantone ebbe alcune dilfereiize in mate- nale, l'ospizio pe'poveri: gli abitanti va-
ria di religione, ma neh 683 la libertà di lorosi, ben formati e alti di statura, inol-
coscienza fu riconosciuta da'parliti contra- tre sono operosi e fabbricano stofie e te-
ri, e terminò la questione. Nel 799 il can- i le. Prima la città era più grande, ma ai

tone fu teatro di molti combattimenti fra 3 marzo 1435 si aprì d'improvviso il ter-
gli austro russi e francesi. Si forma il suo
i reno e som merse nel lago molte case, e eoa
stemma d'un campo rosso, coll'immagine esseda 4oo abitanti, onde poi l'ampliaro-
di s. Fridolino in abito nero e sottoveste no dall'altro lato con edifizi di pietra, co-
bianca, e con un bastone io mano, come me già dissi. I zughini sono annoverati
vedo in lutti glistemmi colorati della con- tra gli antichi popoli elvezi,i quali co'cim-
federazione; per cui Franscini dice essere bri e tigurioi sostennero co'romani osti-
i colori rosso, con fascia bianca e nera. nata guerra. Il paese dopo aver formato
ZuG, ZuGH o Zugo, Ziigiitrn, Tugiuin, parte del ducato d'Alemagna, nel secolo
cattolico. Nella diocesi di Basilea, piccolo XI pervenne in potere degli Halhvil coa-
canlonedella parte centrale,in parte mon- ti di Leutzburgo, all'estinguersi de'quali
tuoso, rimarcandosi sul confine meridio- o per vendita passò ne'couti d'Absburgo,
naleil monte Morgarten.tanto fangoso per che lo trasmisero alla casa d'Austria, sot-
la vittoria degli svizzeri sopra gli austria- to laquale continuò sino al 1 332,quando
ci. Vaste e fertili valli ne compongono la il duca Leopoldo mosse guerra a'cantoni
massima porzione, abbellito dal lago di di Lucerna, Zurigo, Uri, Svitto e Unter-
Zug pescosissimo, e quasi per ogni dove vald per aver favorito le parti di Lodo-
le sue sponde olirono i più graziosi pae- vico V il Bavaro, contro il suo fratello
saggi. Mite n'è il clima, e raccogliesi gran Federico III il Bello che gli contrastava
varietà di frutti, grani e legumi. Dopo l'a- l'impero. Ma poiché Leopoldo teneva iu
gricoltura eia pastorizia, occupa molto gli Zug buon presidio di soldatesca, la quale
abitanti la pesca, alcuni carpioni pesando sui vicini cantoni combatteva, fu da'ti^u-
90 libbre. La costituzione è democratica. rini, lucernesi e da altri posta iu fuga; per-
L'assemblea esercita il potere supremo; ciò vedendosi que'di Zug senza aiuto del
uulandamannon'è il presidenle,come pu- principe esposti alle forze de'collegati can-
re del consiglio triplice, del consiglio can- toni, nel I 352si unirono cogli altri 6 can-

tonale e del tribunale criminale: il i ."con- toni nella gran confederazione. Ma tosto
siglio esercita il potere legislativo, il 2.° il Leo[)oldo corse a soggiogare Zug, non pe-
potere giudiziario, esecutivo e amministra- rò potè conservarlo, poiché due volte fu
tivo. 11 clero forma un capitolo; vi sono ripreso da que'di Svitlo e riconfermato
due monasteri di monache, il con vento dei nella lega. Stabilita l'unione, si formòli
cappuccini, e scuole beo dirette. Si divi- reggimento governativo, e perchè oltre
de il cantone in due baliaggi, interno ed e- Zug altri villaggi contiene il paese, in 5
slerno,ed ha la città di Zug per capoluo- parti fu divisa la signoria, due delle qua-
go, e lo è pure del suo baliaggio. Delizio- li spettanti a Zug, la 3." ad Egry, la 4-'
samente situata tra il lago omonimo ed a Mensinguen, la 5." a Baar, e questi tre
il Zugerberg, conta la sua esistenza dai se- ultimi luoghi si dissero Ufllii. Furono ap-
colo XV, e ooQserva cosliuziouc di quslo pellale terre dc^liUfllzi, perche la essai
32 SVI S V I

consigli de'canloni piopiielari aduna-


s.i dall'America, con mollo vantaggio della
vano a clibUil)uire gli ufllzi; quando però città. Per le stesse violenze l'odierno ve-

doveano trattare negozio grave apparte- scovo mg.'' Stefano Marilley di Castel s.

nente alla iepujjblica, lutto il popolo si a- Denis diocesi di Losanna, dovette partir-
dunava a Zug pel generale consiglio in a- ne e ritirarsi in Lione. Di questo illustre
pei ta can)pagna, porgendo ognuno il vo- prelato e de' benemeriti gesuiti poi tor-

lo con alzare il Ijiaccio destro, come al- nerò a ragionare. Il governo è aristo-de-
trove. Lo stemma si compone di campo mocralico, ed il potere sovrano risiede in
bianco, con fascia azzurra die lo divide. un gran consiglio di 44 membri, de'quali
1

Friburgo, Frihurguin, cattolico. Nella iBlorinano un piccolo consiglio; loSmem-


diocesi di Losanna, cantone racchiuso per bri sono presi fra' patrizi o antichi bor-

lutti lati da quello di Berna, tranne l'oc-


i
ghesi della città capoluogo, e gli altri 3G
cidentale ove il cantone di Vaud e il ca- sono tolti dalle altre città e villaggi; i pri-

nalediNcuclu'itel locircoscrivouo. La par- mi si scelgono dal gran consiglio sulla pro-


iemeridionale è coperta di montagne, al- posizione d' un corpo elettorale stabililo
cune colla neve sino al luglio; nel nord a ciascuna nuova elezione nel seno del
si estendono bellissime e feraci pianine: gran consiglio, ed i secondi sono nomina*
ilclima lempeiato nel nord e freddo nel ti dal gran consiglio sopra una presenta-

sud, è ovunque però sanissimo. Tra'suoi zione in numero triplo, fatta da'baliaggi

prodolli i più abbondanti sono i frutti coi e dalle città in proporzione di loro popo-

quali una specie di sidro o sciroppo,


si fa lazione. Per essere ammesso nel gran con-
il un numero prodigioso di be-
tabacco, siglio conviene avere 25 anni compiti, es-

stiame, particolarniente cornuto e di gros- sere possideutee fornito di cognizioni; co-


sa specie: il latte loro servea foriiìare i ri- sì i membri del piccolo consiglio, ma con
nomati ed eccellenti formaggi denomina- 3o anni di età e le nozioni proprie degli

li Gruyeres, paese nel quale la loro fab- uomini di stalo e de'giudici : tutti sono a
bricazione è la pili considerabile. Vi si al- vita. L'autorità suprema esecutiva, ammi -

levano pure de'montoni fiamminghi sli- nistrativa e giudiziaria, è esercitala dal


tuatissimi.Ha molte sorgenti minerali, mi- piccolo consiglio, che si divide in due ses-

niere di sale, bellissimo gesso, anche ros- sioni, l'uua forma il consiglio di stato pre-
so , zolfo e schisi! calcarei. I formaggi e sieduto dall'avoyer in carica, la "3..^ forma
il burro, ed i lavori di paglia formano la il consiglio d'appello sotto la presidenza
principal industria degli abitanti; inoltre del piìi antico e con titolo pure d'avoyer;
possiede una considerabile vetriera, e di- e due avoyers presiedono alternativa-
i

verse fabbriche. Ad eccezione dici rcaS eoo menteciascuuo durante un anno: 7 mem-
protestanti residenti in iMorat,che hanno bri del gran consiglio formano un tribuna-

concistoro, il resto sono tutti cattolici, ed le di censura per veglia re sul mantenimen-
hanno loq parrocchie, io conventi com- to della costituzione e de'buoni costumi;
preso quello de'trappisti, 9 monasteri di può censurare pure la condotta pubbli-
monache, seminario, liceo per l'alte scien- ca e pi vaia de'membri del consigi io gran-
i

ze,due ginnasi escuole elementari: il fìo- de, e quella de'membri del piccolo è esa-
rentissimo e antico collegiode'gesuiti, del- minata ciascun anno dal gran consiglio.
la cui erezione parlai a LosANNA,fatalmen- Il cantone si divide ima baliaggi, ed ha

te nelle ultime deplorabili vicende politi- per capoluogo la città di Friburgo, che lo
che venne chiuso, per la crudele intolle- è pure del baliaggio omonimo, residenza
ranza e persecuzione degli eretici. Esso fino dal 1 536 del vescovo di Losanna e di

non conteneva menodi5oo convittori che Ginevra. Di Friburgo già trattai all'ar-

\i si recavano da lutlaEuropa e persino ticolo LosANx\A,qui aggiungerò altre no^


S V J SVI 23
lizie imlispensobili a quelle del canlone, e della ripcjlazione nella regione di casa
con <|ualclielieveri[)elizione. Giace in par- d'Austria, l'interesse della pace co'vicini
te sulla Salina e parte sui declivio d'una lutti questi motivi agirono potenteuien-

loccia di pietra bigia, e comprende mol- te sull'animo d'una parte de'fiiburdiesi


ti {giardini, orti e praterie, nel suo circui- e ne piegarono la fedeltà. Nel i ITo ì'irn
10 fianclieggiato di torri. La città bassa è peratore Federico III, di concerto co'du-
la parte piìi antica e più piccola. In gè- chi Alberto e Sigismondo, ne proclamò
neraleèirregolarmcnle fabbricata, essen- l'indipendenza, die non godè per Jun^'o
do la maggior parte di sue strade mollo tempo, meiilre nel r 4^3 riuscì a Lui"i I
ripide; '^ [lonti stabdiscono le comunica- duca di Savoia di farsi nominare protet-
zioni ira le due parli della città, due dei loie. procedere dell'arciduca Alberto il
Il

quali sospesi sull'Aaj- sono bellissimi di fil Prodigo terminòd'alieiiaie"lianimi im-


di ferro, de'più lunghi che si conoscano, perocché le sue genti con [)relesto del suo
11 commercio e l'industria è attiva,con fab- arrivo a Friburgo tolsero le argenterie ai
biiche di tabacco, maiolica,carteda giuo- cittadini per convitarlo, ed a in- invitatili
co, cappelli di paglia e tele: la gran tinto- contrarlo lifecero prigioni. Falli consa-
ria in rosso a usod'Adrianopoli è pregie- pevoli i fiiburghesi che l'arciduca pensa-
volissima. All'articolo FRiDURGodiBiisgo- va di vendere al duca di Savoia i diritti
via notai tra gli uomini illustri il france- che avea loro ceduti, lisolvetleio di por-
scano p. Bertoldo Schwarlz, a cui comu- si sotto la protezione di quest'ultimo,
lo
nemenle si attribuisce l'invenzione della seguito ricupeiatacosìlalorointernatran-
polvere di cannone; ma egli veramente <juillità, formarono stretti Icami co-di 8
nacque Friburgo di Svizzera, ovelapa-
in cantoni confederati, somministrando lo-
tria di recente gli ha eretto un onorevo- ro truppe ausiliarie nelle varie spedizioni
le monumento. Nel 277 avendo HodoI- i contro casad'Austria; essi divisero con Io-
Io I d'.\bsburgo acquistala per vii prezzo 10 i pericoli e la gloria nelle 3 vittorie ri-
Friburgo dal suo cugino Eberardo e ma- portate dagli ulleati contro Carlo il Te-
nto d'Anna erede de'conti Kiburgo-Ber- merario duca di Borgogna a Granson a
thou, questa città trovossi collegata al par- iMoral eil a IVaticy, negli anni 1 476 e 477.1

Ilio de'principi ede'nobiliconirolecomu- . Jolanda duchessa di Savoia,soiella di Lui-


nità allora nascenti nella Svizzera, che giXI redi Francia e tutrice del suo fìllio
combattevano per la loro libertà, per cui Filiberto I, che avea segretamente dato
\ enne impegnata in varie guerre e massi- mano all'impresa del duca di Borgogna,
me con quella di Berna. Ma dopo avere scorgendosi minacciata della vendetta de-
i friburghesi sostenuto gli austriaci, pati- gli svizzeri,domandò un congresso a Fri-
lo molti danni, sofferto frequenti ostilità, borgo, uve ottennea prezzo d'oro da que-
c oppressioni dalle stesse soldatesche im- sta città eda(|uella di Berna, che piìidel-
periali che in gran numero occupavano il le altre temeva, la pace pe'fì'^li suoi Fili-

lLrrilorio,risolvetterodi sottrarsi dallado- berlo I e Carlo I, la sicurezza per Gioe-


minazione austriaca, e conclusero una so- via, ed in fine la restituzione del paese di
conBerua, riunendosi ad essa con
lida pace Vaud, onde gli svizzeri s'erano insignori-
un traltalò di concittadinanza perpetua, Fero una delle condizioni fucheFri-
riti.

Tutlavia i friburghesi non poterono di- borgo sarebbe dichiarala libera da o^'oi
meulicare la loro affezione verso gli anli- ubbidienza verso la Savoia, che rinunziò
chi signori; ma in seguito, l'esempio degli a tulle le sue pretensioni: così Friburgo
eventi degli svizzeri collegati per la ililesa vide unirsi nelle sue mura la piìx brillan-
dclla libertà, l'amore dell'indipendenza, te delle diete che gli svizzeri abbiano te
lucorag-iali daH'es.iurimcnto delle forze nule. Alcuni disordini derivati dalle con-
24 SVI S V I

seguenzc deiruUima guerra nelle comu- in epoca posteriore cotanto declamarono


ni tle'di versi stali liberi <le!la Svizzera, in- contro l'udlciale prussiano, che nell' oc-
1 4 78
<lnssero nel mngislrati di Friburgo
i cupazione di Parigi se la prese col pon-
n formare con quelli di Zurigo, di lierna, te di Jejia, credettero nel i
798 di cancel-

<li Lucerna e di Soletta una speciale con- lar l'antica onta col distruggere il monu-
federazione per lii comune loro sicurezza; meoto,ed un battaglione della Costa d'O-
ma essendosene lagnati i cantoni demo- ro corrispondente alla Borgogna eseguì la
cratici, siccome d'una infrazione fatta al- materiale vendetta; ma gli svizzeri tena-
la lega, questa discordia nel 1 4^1 venne ci anche nelle loro rimembranze patrie,
sopita da una nuova convenzione fatta nel 1820 v'innalzarono un tiglio cinto da

a Stanz nel cantone d'Untervald. Fu al- barriera; e nel 1822 un bell'obelisco in

lora che Friburgo con Soletta, in Stanz pietra, in situazione magnifica che domi-
stesso,fu ammesso nel novembre 1
4^) • al- na tutto il lago. Lo stemma cantonale di
JiiConfederazioneElvetica. Dipoi nel i Sig Friburgo ha lo scudo co' semplici colori

lice lega particolare con Lucerna, Uri, uero e azzurro.


Svillo, Untervald e Zug, a comune di- Soletta o Solura o Soleure, Salodo*
fesa della religione cattolica, contro i fa- rimi, iSo/o^^/wnim, cattolico. Diocesi di Ba-
natici errori della pretesa riforma degli al- silea, già di Costanza, cantone di forma to-
tri cantoni, e conservò sempre incontami- pografica irregolarissima,non oifre pianu-
nati dogmi ortodossi, ad onta della vi-
i re che nel lato sud, ed è uno de'piìi fer-

cinanza di Berna eterodossa.! francesi pre- tili e meglio coltivali della Svizzera, il pro-
sero la città nel 799, e nel i8o3 visi ra-
i dotto de'cereali essendo assai considera-
dunò la dieta in cui fu accettalo l'atto di bile, per cui importante n'è l'esportazio-
mediazionedella Francia. Importante cit- ne. L'educazione del bestiame forma una
tà del cantone è flJorat, Moralum , già delle maggiori ricchezze del paese; vi si

capitale del baliaggio dello stesso nome e fanno formaggi stimati, e particolarmen-
spettante a'cantoni di Berna e Friburgo, te quello di capra detto geisskes. Produ-

che l'aveano conquistato nel 1475, ed a ce pure buon vino; nell'ampie foreste ab-
quest'ultimo dipoi incorporato nel decli- bonda di legname da costruzione, e non
nar del passato secolo, onde cessò Berna , manca di sorgenti minerali. Molto di sua
l'alternativadispedirvii magistrati. E' so- attività è diminuita nell'industria, massi-
pra un'altura ripida, in riva al bel lago me nella fabbricazione delle stolFe di la-

di Morat, assai pescoso e di facile naviga- na e di cotone, e altro; vi sono stabilimen-


zione, con rive amene e ovunque accessi- ti ne'quali si lavora il ferro, fabbriche di
bili, venendo dominata dal castello resi- petUni, e 4 cai'tiei'e. Assai vantaggiosi vi
denza del bailo. Ha strade belle e regolari Sono la navigazione e il trasporto delle
con Morat sostenne due gloriosi
portici. iuercanzie,essendo innalìiato dall' AaroA-
assedi, uno nel 1082 conlro l'imperatore rola,il più gran fiume di Svizzera dopo il

Corrado 1 iltS'fl/'COjl'nltro nel 1 292contro


1 Reno, che ivi s'ingrossa coU'Emraa e col
HodolPo 1 Fu pure assedia-
d'Absburgo. Dunoer.ll clero forma 3 capitoli rurali,ha
ta nel duca di Borgogna Carlo
1476 dal 2 collegiate, un'abbazia di benedettini , 2
il Temerario, la cui armata composta di conventi di frati, e 3 monasteri di mona-
quasi6o,ooo uomini, attaccata dagli sviz- che: vi sono pure circa 4^00 protestanti.
zeri, questi a'22 giugno riportarono se- La costituzione anticamente era democra-
gnalata vittoria, e per memoria ivi innal- tica, ma divenuta aristocratica tu modi-
zarono a monumento di trionfo un vasto ficata nel i83o, diminuendosi :1 potere a-
edifizio ove seppellirono i nemici uccisi, il jistocratico. L'autorità sovrana viene e-
cui nutuero ascese a 1 5,ooo. 1 francesi,che sercitata dal gran consiglio composto di
S V 1 SVI 25
loi membri; il potere esecutivo e ammi- ritenendosi fabbricata da* romani dopo
iiìsliati vo sta tra le mani d'un piccolo con- Treveri, indi fortificata con mura da Dio-
siglio (.Vìi membri; 2 avogadori presiedo-
I cleziano, in tale epoca governando il luo-
no allei nati vatuented'aiuio in anno delti i go Hurtado, fiero persecutore de'crislia-
2 consigli. 11 tribunale d'appelloè formato ni, e recandovisi dal Vallese i ss. Orso e
di 1 3 uieuibri tratti dal maggior consiglio. Vittore,li fece arrestare, e dopo averli in-
Il cantone si divide in 9 baliaggi, aventi darno istigati perchè sagrificassero all'i-

ciascuno il tribunale di i.^ istanza, e per dolo di Mercurio, li fece martirizzare e fu-
capoluogo la città di Solelta,che lo è pu- rono seppelliti in Aaro Arola, luogo cha
re del baliaggio ili egual nome, ordinaria poi fu compreso nel recinto di Soletta, o-
residenza del vescovo di Dasilea. Giace al- ve a'iempi di Scotti vedevasì ancora una
le radici del monte Jura, in territorio a- chiesetta di s. Pietro. La piissima regina
meno sull'Aar clie la divide in due parti Teodolinda ottenne poi da Domiziano ve-
ineguali, tra esse uni te mediante due pon- scovo di Ginevra, che le loro sante reli-
ti di legno.
E" ben fabbricata e la circou- quie in tale città si trasportassero, e fu-
ilano mura fiancheggiate da forti bastio- rono collocate nell'altare della cattedra-
ni, in uno a fosse e opere avanzate. Prin- le. Allora Soletta apparteneva al vesco-
cipale edifizio pubblico è la bella e ma- vato di Ginevra, poi passò a quello di Lo-
gnifica chiesa cattedrale de'ss. Orso e Vit- sanna, ìndi a'nominati di sopra; imperoc-
torio mai tiri, alla quale si giunge per una ché la città e due baliaggi spettavano al-
scala adorna di graziose fontane, con ma- la diocesi di Losanna, i sobborghi e al-
gnifico campanile e diverse campane; il cuni distretti a quella di Costanza, e la
capitolo ha due dignità, la i.'Melle (piali è maggior parte del cantone al vescovo di
il preposto, 5 canonici e o sacellari. Nel-
I 1 Basilea. Scotti chiama la chiesa cattedra-
la medesima cattedrale è la cura d'anime le, a suo tempo collegiata e prepositura,

amministrata dal pievano, con fonte bat- la più antica delle città elvetiche, impe-

tesimale, non essendovi nella città altra rocché essendo due santi titolari valo-
i

parrocchia. Ogni nuovo vescovo è tassa- rosi campioni della legioneTebea,de'qua-

to ne'libri della camera apostolica in fio- li tanti martiri riposano nel monastero
rini 24o,coslituendosi la mensa ini 0,000 d'Agauno presso Sion, dopo avere rice-
Ubrarummonelae illarum pariniin,\)Q- vuto con tutti gli altri il battesimo in Ge-
vo neirultima proposizione concistoriale rusalemme, e richiamali dall'Egillo fu-
leggo I 4,200 lihrasgiillicas sii'e bis mille rono in Roma da Papa s. Marcello nella
tt ultra sexcenta sculaia romana. Sono fede stabiliti, si mandarono dall'impera-
inoltre ri marcabili, la chiesa già dc'gesiiili, tore Massimiano oltre monti col pretesto
il palazzo della città, in cui abili pennelli di quietar le Gallieda militari tumulti a-
dipinsero le battaglie gloriose per la Sviz- gitale. Giunti nel Vallese, io Agauno tro-
zera; la zecca, l'arsenale, l'ospedale, le car- vando s. Maurizio loro condottiero e gli
ceri, il teatro, la casa degli orfani e linei- altri valorosi compagni barbaramente ta-
la di correzione; vi è la biblioteca pubbli- gliati a pezzi, si portarono in Soletta con
ca, la scuola cantonale, una società let- 66 compagni, e da soldati divenuti ban-
teraria. Tuttora sono visibili alcune an- ditori del vangelo cominciarono a pro-
tichità romane, ed dintorni sono ame- i mulgare Ciò saputosi dal prefet-
la fede.

ni di passeggi e graziose case di villeggia- to Hirtaco li fece carcerare, straziare e de-


tura. Ma fabbriche d'oggetti di ferro, di capilare,appunlo per avere ricusalo il cul-
cotonine, corami, tabacco, acelo di legno to agl'idoli, e sul dello fiume, acciò que-
e birra. L'antichità di Soletta apparisce sto ingoiasse i loro corpi e teste. Ma Dio,
dai^li avauzi delle vetuste mura rumuue, acoufuMoue del paganesimo permise elio
26 SVI S V I

le t(.'8le si ricongiungessero co'Ioi'o corpi, nasse via ponte che lo attraversava, in-
il

inili seguiti dagli altri Tebei, entrati in sieme a'soldati che il duca Leopoldo vi
Soletta e falla orazione sulla pubblica a veaiinprudenteraente collocati: gli asse-
piazza, arultnouo poi a curicirsi dove ora diali generosamente ne salvarono un gran
surgela cliiisa dei loronomejed ivi spira- numero e per gratitudine il duca levò
,

rono nelle caleude d'ottobre. Soletta nel- l'assedio, in ciò pregato dal conte di Ki-

l'impero di Gioviauo e Valentiuiano I fu burgo vessato da'bernesi. Nel 37 5 Car- i

distrutta dalle invasioni de' goti , unni, lo IV imperatore vi adunò una dieta ge-

fraiicuui e alemanni. Deve il suo ristabi- nerale, nella quali; confermò e accrebbe
lì mei ilo o al meno il suo accresci tnento al- tutti i privilegi della libertà elvetica. lu-

la ILin dazione del monastero di s. Orso, di neh 382 la città, tradita da (m cano-
latta verso il gSo da Berta moglie di Ro- nico, corse pericolo di venir sorpresa dai
dolfo II re della Borgogna transiurana, conti di Kiburgo; ma la congiura venne
colla collegiata il nome, nel
che ne portò fortunatamente scoperta nel punto del-
1 iuvenirsi il suo corpo e quello di s. Vit- l'esecuzione. iVeli473 furono rilrovati i
tore. Essendo poi Soletta, doporestinzio- corpi de'ss. Orso e Vittore patroni [)ria-
ue di tal regno, caduta sotto la domina- cipali di Soletta, come dimostrarono in
zione de^l'imperatorijCrebbe in fuma, ed tanti incontri, con quelli di altri 37 loro
EnricoIII vicelebròmoitediele.DipoiLo- compagui,e se ne fece solennissima trasla-
tario II pose a governatore del paese Cor- zione.I servigi cheSoletta rese in vari tem-
rado duca di Zaringheu, che lo trasmise pii alla confederazione, meritarono che il

a'suoi discendenti; e quando neli2i8si cantone vi fosse associato nel i48 i. Inoltre
estinse questa nobilissima famiglia, ritor- collegato a Francia, vi risiedeva l'amba-
nò esso a disposizione degl'imperatori, dai sciatore, anche per la comodità delle po-
quali la città di Soletta ottenne vari pri- ste tra quel regno e l'Italia. Nel 1798 i

vilegi, e fra gli altri quello d'eleggere uà francesi s'impossessarono del paese. Ha Io
consiglio per l'esercizio della polizia mu- slemma cantonale i soli colori rosso e
nicipale: l'avoyer o i. "magistrato vi pre- bianco.
siedeva a' giudizi criminali in notne del Basilea, Dasilìa, Basilea, protestan-
capo dell'impero, ma prima della metà te. Nella diocesi omonima, di cui ripar-

del secolo XIV la città riscattò da'couti leròjha meno cattolici di Zurigo, è il can-
di Bucheg o Bucheck il diritto di poni- tone situalo interamente al nord della più
le, che gl'imperatori aveano loro infeu- alta catena del Tura, che Io ricopre di
dato. Soletta avea fin d'allora acquista- montagne poco elevale,le cui praterie so-
to un territorio e molti nuovi diritti, co- no irrigate da fiumi, ed il suolo è tanto
me quello di coniar monete, quello di pe- più fertile, quanto più al Reno si avvi-
daggio, ed altri di giurisdizione e di po- cina. Parte delle montagne è piena di fo-
lizia. Quando Lodovico V WBm-aroeFe- reste, e parte di grassi pascoli, ove si al-
derico III si contrastavano l'impero, il f." leva moltissimo bestiame, e si fanno buo-
fu favorito da Soletta, il che recandosi a ni formaggi. Si coltivano in vari luoghi
granonta l'austriacojper o setlimauenel i viti e frutti, la canape iu abbondanza vi

I 3 8 Leopoldo vi teime l'assediOjinaspri-


I ciesce. Vi è carbone fossile, torba in mol-
lo della rotta patita 3 anni prima a Mor- te valli e acque minerali. Fabbriche di
garten,ondei bernesi per un diversivo en- stoffe di seta e di cotone, di nastri, con-
trati nel contado di Kiburgo lo desolaro- ciatoi, cartiere, tabacco e altro rendono
no con saccheggio. Avvenne inoltre, che il commercio attivissimo. I cittadini so-

il fiume Aar essendosi allora considere- no rinomati per civiltà, le donne per sin-

volmeuteiugrossalù dalle pioggie, trasci- goiar bellezza. La pretesa riforma vi fu


S V 1 5 V I 27
ammessa co' peslifei-i dogmi di Calvino ministro d'Olanda. Non bisogna confon-
uel I 527, e stabilita nel 1 53o, essendovi dere il cantone di Basilea, che dividesi in
aiiclie dej^li anabiitlisli; il cluio rifoiina- Basilea Cillà,tò \iì Baulca Campagna,
to si compone di 3 capitoli j)iovinciali,di- le cui terre furono indipendenti dal ve-
pendenti dal consiglio della chiesa pro- scovo, col vescovato sovrano del mede-
testante, al (|uale si aggiungono molli simo nome. Il vescovato principato di Ba-
tuenibri del consiglio generale.Il suo go- silea formava una piccola provincia di

verno già arislo-democratico, è demo- 'iermania,nel circolo dell'AltoBeno; per-


cratico; la sovranità risiede in un gran ciò il vescovo era principe dell'impero,

consiglio composto dii 5o mendjri, elicsi ed alleato del corpo elvetico. Ilisiedeva a
riuniscono ogni due mesi : Go di essi so- Ijasilea, ma (jualche anno prima che l'er-

no eletti da' corpi elettorali, e qo dallo ronea riforma religiosa si fosse introdot-
«lesso gran consiglio. Per essere eleggi- ta in questa città, egli col capitolo erasi
l)ile bisogna posseilereil litoludi borglie- portato a Porentruy,9 leghe lungi da Ba-
sano nel cantone, avere 24*^""' compili, silea, ove fissò la sua dimoia, donde pas-
non essere uè contabile, né funzionario sò a Solella. Il vescovo avea voce e se-
pubblico, e possedere de'beni stabili o dei duta uel collegio de'principi alle diete di
credili ipotecari pel valore almeno di lìalisbona: altre notizie sul vescovo diBa-
5ooo Questo consiglio nomina de-
lire. i silea le dirò poi. Fu questo paese quasi
putali che il cantone manda alla dieta, tutto riunito alla Francia, ed incorpora-
decreta l'imposte e.verifica cunti annui i lo allora al dipartimento dell'Alto Beno;
del piccolo consiglio, ch'è com[)ostodi 2 5 ma dopo gli ultimi cambiamenli la più
membri presi dall'altro, il quale è inca- j'ran parte fu riunita alcantone di Ber-
ricato dell'esecuzione delle leggi, e pro- na neh S j5.I1 famoso conciliabolo Ba- (\^\

nuncia denuilivamenle sugli affari am- silea e sue conseguenze le narrai al suo
ruinislrativi. Due borgomastri scelti dal articolo e nella biografia diAmedeo Vili
gran consiglio presiedono alternativa- di Savoia i^F.) o antipapa Felice V (f'^.):

mente all'una e all'altra assemblea per perchè il concilio di Siena fu trasferito


un anno. Il tribunale d'appello, compo- a Bjsilea, lo notai in quell'articolo. Il can-
sto di 12 membri del gran consìglio, pre- tone di Basilea formò parte del regno di
sieduto dal borgomastro che non è in ca- (Germania, indi conquistato da'fìglidiClo-
rica, forma la i.""
autorità giudiziaria, li doveol, nellacittà Vaiano vescovo d'Au-
cantone, di cui la città di Baòilea (/ .) e gusl vi trasferì la sua sede circa il 748»
ilcapoluogOjdividesi inGdislrelti che so- o pare che Carlo Magno nell'8 i 3 gli con-
no amministrali da un governatore; il ferisse la Però re
sovranità della città. i

distretto inferiore e quello di Birsek una di Borgogna la ripresero e avocarono a


volta facevano parte dell'antico territo- loro il dominio. Divenuta città imperia-
rio che il vescovo di Dasilea avea in prin- le, vescovi susseguentemente si eresse-
i

cipato temporale, e fu riunito a questo ro in sovrani nelle turbolenze del secolo


cantone nel 1 8 1 5. Basilea è la città più XIII. Basilea e sue pertinenze ottenne dai
grande di tutta laSvizzera,divisa dallleno vescovi vari privilegi, onde divenne qua-
in due parti,si chiamano la grande e la pic- si repubblica. Tultavolta
gì' imperatori

cola citlà,che sono congiunte da un ponte conservarono una specie d'avocazia, fin-
lungo 600 piedi. VuoUi che propriamente ché Carlo IV nel 1348 ne fece cessione a'
essa fosse lai.^città della Svizzera a usa- cittadini, i quali divennero così in qual-
re la slampa, e non Lucerna, onde ab- che modo protettori del vescovo e suoi
biamo antiche e posterioii pregiale edi- signori. 11 potere loro s'accrebbe nel 1373,
zioni di moltissime opere. Vi ribieJeva il culi' utlcuere dal vescovo Giovanni di
28 S V I S V I

"Vienna il diritto di coniar monete. Nel desime colla maggior vivezza, per libe-
j 377 formaiono un tribunale composto rarsi da uu'inquietitudine e da un peri-

di ( o nobili e eli i o cittadini, per vegliiire colo continuo, essendone distante mezza
:illii conservazione della pubblica pace lega al nord, nel dipartimento dell'Alto
e delia libertà; però ancora non godeva- Keno, costruita già nel 1679 da Vauban
no della t^iurisdizione civile,posseduta in d' ordine di Luigi XIV. Lo stemma di
feudo dal preposto del monastero di s. Ab Basilea componesi d'un giglio nero rivol-
l)ano, ma l'accpiistarono nel i 388. Final- tato in campo bianco.
mente nel iSgG il vescovo Umberto di SciAFFusA o SciAvvs\,Scaphusia, pro-
JN'iiuiid)urgo vendè loro i baliaggi di Lie- testante. Diocesi di Basilea, cantone il più
stal, Walleniburg ed Homberg. Allor- settentrionale della Svizzeia,compostodi
ché Zurigo nel i436 tentò d'impadro- 3 parti distinte, sano e tenjperato n'è il

nirsi di Toggemburg o Togghenburgo, clima, con suolo svariato e producente


dopo la morte dell'ultimo suo conte, gli cereali, canapa, frutti e vino ottimo. Vi
altri cantoni, che gli contrastavano que- hanno alcimi pascoli, ove si alleva del be-
sta successione, venneroad assediarlo nel stiame. Le miniere rendono gesso e fer-
1438: Basilea si dichiarò a favore di essi, ro. Le concie di pelli sonovi numerose e
e loro somministrò genti per la spedizio- attive; havvi fabbriche d'acciaio fuso, di
ne. Essa prese pure parte alla guerra de- lime e crogiuoli.La costituzione è ai isto-

gli svizzeri contro Luigi XI quand' era democratica: evvi un gran consiglio for-
delfino, allorché marciò in soccorso del mato da 74consigli<;ri, 48 de'quali de-
duca d'Austria, e per disperdere il con- vono ed un piccolo
essere di Sciallusa,
ciliabolo, che continuava contro il vole- consiglio composto di 24 meud)ri e in-
re di Papa Eugenio IV. Nella guerra de- caricatodegli all'ari giornalieri; sono pre-
gli svizzeri contro l'ultimo duca di Cor- sieduti da due borgomastri, che stanno
gogna, le truppe di Basilea divisero se- in carica alternativamente per un anno.
coloro la gloria delle giornate di Gran- Gli affari giudiziali vengono giudicati da
sun, INIorale Nancy, che tornarno fune- a tribunali di città e da3 tribunali di cam-
ste al principe. sem-
Congiunti i basileesi pagna; da' loro giudizi si appella al tri-
pre d'interessi co'confederati svizzeri, non bunale d'appello formato dii3 membri
mancava che incorporarsi ad essi, ciò che del gran consiglio. Gli affari ecclesiastici
ottennero nel 5o Nell'antico governo
1 i . di questo cantone protestante, tranne cir-
aristo democratico la nobiltà non vi pren- ca 1000 cattolici, sono sotto la direzione
deva alcuna parte, se non era aggregata d' un consiglio ecclesiastico residente a
aqualchecorpodellaciltà. All'epoca del- Sciaffusa; il clero detto riformato si adu-
l'introduzione dell'eresia la nobiltà fede- na ogni primavera, in un sinodo presie-
le alla dottrina vera de' suoi avi fu e- duto dall'autiste. Si divide in 5 distretti
spulsa per essersi opposta, per cui restò il cantone, il cui capoluogo è la città di

in poco numero quella che seguì l'erro- Scia/fusa, che lo è ancora del distretto
re. Inquel secolo il cantone e la città per- omonimo. Posta in amena valle, sulla
"veniiero al più alto grado di prosperità. sponda destra del Pteno, che vi si valica
A'if) gennaio 1798 l'antica costituzione sopia un ponte di legno di 2 archi e lun-
fu abolita, ed a'23 ottobre francesi en- i go 36o piedi. E' una delle più gaie città
trarono nella capitale.Nel 18 3e neli8 5 1 1 della Svizzera; i principali suoi edifizi so-
le armale delle potenze alleate vi passa- no la chiesa parrocchiale di s. Giovanni,
rono per penetrare in Francia, e devesi il palazzo della città e il fabbricato del
a Basilea la distruzione della fortezza mercato. Belle sono le abitazioni, le vie
francese d'Uuiuga,che sollecitò dalie me- assai p>.ihte,cou varie foulaue che eoa mi'
S V I SVI 29
labile arlificlo versano fresche e limpi- Un monastero di s. Salvatole che Ehe-
de acque. Ila il collegio,la bil)lioleca, gin- rnrdo conte di Nelicmbnig di Svevia, n
rinsioaccademico; le scuole della città e cui qiieslo luogo appnrleneva,vi fonilo nel
della campagna soggiacciono alla vigilan- I o5Ì2,e(l ove Ira'ntonaci bencdelliiii chiu-
za del consiglio delle scuole presieduto se i suoi giorni dopo avergli ceduto tutti
dal rettore. Ila fabbriche e nianillilture. i suoi diritti signorili e di polizia, contri-
La necessità di sbarcare le mercanzie che buì sommamente all' ingrandimento di
scendono il fiume, stante la cataratta di Sciaffiisa, atteso il gran numero d'artigia-
Laufen, dona alla città un commercio di ni ch'esso vi attrasse. L'abbazia costituita
transito considerevole; tra le esportazio- dell'abbate e di 12 monaci, fu ricolmata
ni ch'essa fa per proprio conto, torma un di nobili privilegi da' Papi e dagl'impe-
articolo importante il vino raccolto sui ratori; ed il luogo ebbe particolar incre-
suo territorio. E' patria di Giovanni Mvil- mento a tempo d'Enrico IV, sotto l'ab-
ler, autore della Storia (iella Svizzera e bateSufTunder che fondò il monaslerodel-
I
." storico di Germania; lo è pure di al- le monache di s. Agnese, indi fu cinto di
tri illustri, come del vivente e celebre car. mura verso la metà del secolo XI 11. Sciaf-
Federico Hurter,che colla sua famiglia ha lusa divenne in seguito città imperiale, e
avuto la somma ventura di rientrare nel la sua amministrazione prese altra forma,
grembo della vera Chiesa, unico porto cioèd'un'aristocrazia cittadinesca. Lodo-
dell'eterna salute,abiura che celebrai nel- vico V il Bavaro restrinse la nascentesua
la biografìa A' Innocenzo III, comechè libertà, dandola in pegno a'duchi d'Au-
eccellente storico di quel gran Papa, e au- stria,che ne restarono signori fi no al 14 5. 1

tore di quelle altre opere che ivi pure en- Allora furono sborsati 6,000 fioiini al-
comiai, fra le quali alcune riguardano la l'imperatore Sigismondo, onde la cillà fu
persecuzione della chiesa cattolica nella reintegrata del diritto di non essere sog-
Svizzera cominciata nel i 83 t , e stampa- getta .se non che all'impero. Invano casa
te in Scialfusa. L'origine di questa cillà, d'Austria pose in opera i mezzi delle ne-
situata nel paese una volta abitalo da'la- goziazioni e quelli pure dell'armi per ri

tobriges, alleali degli eIvezi,risaleairVllI condurla sotto il suo dominio. IVarra Scot-
secolo. S'incominciò per ricevere le mer- ti che fu sottratta agli austriaci <la Sigi-
canzie che si era costretti a scaricare e tra- smondo imperatore, con altri luoghi di
sportare sotto la cataratta del Reno per Turgovia e di Svevia, quando neli4i5
rimbarcarle, pel transito dalla Svizzera r ex Papa Giovanni XXI II {f'' .) fi'gg»
iu Germania. In antiche scritture, riferi- dal concilio di Costanza a cavallo trave-
sce Scotti, dicesi che il suo nome sia de- s'imbarcò pel fieno, per mezzo del
stilo e
rivalo da navicella, ScliìjfJ , imperocché suo piotetlore Federico duca d'Austria,
non essendovi ancora il ponte attuale, ser- che a tale elfetto a'20 marzo fece un tor-
viva di traghetto ad alcune navicelle, che neo, e poi lo raggiunse e ospitò a vSciaf-

portale dalla rapida corrente del fiume vi fusa. Da qui Giovanni XXllI scrisse al-
facevano capo, e non potendo passare la l'imperatore e al sagro collegio de' car-
precipitosa discesa del Reno, scaricavano dinali, di non essersi ritirato che per fare
le merci per poi sotto la caduta portarle la cessione in piena libertà. Continuando
in altre barche maggiori. Nondimeno ag- nondimeno le sessioni tlel concilio di Co-
giunge, rigettando altro racconto favolo- stanza, e non credendosi sicuio in Sciaf-
so, che prevale l'opinione del volgo, ap- fusa, il duca gli die agio di tiasferirsi quin-
poggiataalla pubblica insegna, che fu no- di a Lautlembuigo città d'Argovia,e poi
minala Scialliisn dalle pecore e non dalle a Friburgo, ove da lui abbandonalo, fu
navi,diLcndosi in WàtscoSchof la pecora. arrestato e mandato a Jlcidelbcrga. Di-
-

3<. SVI SVI


poiii('li4i8 il Papn Mnilino V,pIefto nel svizzere degli stemmi canlonali, in uno il

concilio di Costanzo, s'imbarcò sul Reno campo è verde, in altro è giallo. Ad eli-

per passare a Sciaffusa, ove i cardinali e minare queste contraddizioni mi sono re-
il rimanente della corte si trasferirono per calo a vedere lo stemma che il consolege-
terra; e donile si recò a Berna e Ginevra, nerale elvetico in Roma alza sulla di lui
Sigismondo cinicesseallri privilegi a Sciaf- abitazione , ed ho trovato die il campo
fusa, ma menfie gli abitanti godevano la di quello di SciaiFusa è giallo, ma l'ani-
ripiistinnta indipendenza, d successoreFe- male diversifica alquanto da quello delle
derico III d'Austria fu da'parenli persua- dette stampe.
sodi restituirla alla sua casa. Pertanto nel Appexzell, Abbaiis Cella, Abbati s
i4'j4™3"tlò nella città alcuni nobili con cella, misto. Nella diocesi di s. Gallo o
molta cavalleria, che al popolo minaccia- di Basilea, cantone non ampio, ma in
lonograndeesterminiose volontariameu- proporzione sua estensione è ben pò
di
te non tornavano a render vassallaggio a' polato, circondato da tutti lati da quello i

principiaustriaci.Temendoi cittadini tali di s. Gallo, e diviso in due piccole repub-


minaccie, vi acconsentirono a patto che si bliche o comunità democratiche, chiama-
conservassero in vigore i precedenti pri- {e Rhodes Interiori l'abitata da'catlolici,
\ilegi imperiali. Ma gl'inviati che si vede- efì/^oc/ev/ss/e'Jon l'abitata da'proteslanli,
\ano forti, proposero ailicoli gravosi e ir- ossia Rodi interni e Rodi esterni, repub-
litanti vie[)più il popolo. Questi simulò blica interiore e repubblica esteriore, la
di volerponderareleproposizioni,edi na- s.^occupando la maggior parte del can-
scosto inviò messaggeri a'cantoni confe- tone.Il borgo A' Appenzell è ilcapoluo-
mandassero ambasciatori pel
derati, acciò go lìe'Rofli interni, capoìuos^o de Rodi e-

Pieno onde stringersi in lega temporanea sterni è Trogen, altro essendo Herisau.
di 2 5 anni, e così reslaiono liberi dal so- Le sue mnntagne, ramificazioni delle Al-
Trattante pericolo. Nel 1479 piorogaro- pijpresentano 3 rami e offrono dappertut-
no la lega, e finalmente il cantone a'ro to erte pendici lacerate: esse sono calca-
agosto i 5o entrò definitivamente
I nella ree e rinchiudono grotte con belli stalat-
ConfederazioneElvetica e fu ben accolto, liti; alcuni monti s' innalzano in furma
Sopravvenuta l'eresia, dopo lunghe agi- di cono. 11 clima vi è generalmente fred-
tazioni tra gli abitanti, fu la fatale rifor- do, e quantunque rapidi e frequenti sie-
ma pul)b!icamenle abbracciata dalgover- no cambiamenti di temperatura, ciò non
i

ro.Nel i524cominciòilpopoloaporman'> ostante è sanissimo. Niuno de'suoi fiumi


all'entrate ecclesiastiche, cacciando l'ab è navigabile, trascinando il Goldach qual-
bate e monaci di s. Salvatore, e nel i52') che particella d'oro. 11 lago principale è il
abolì il culto delle ss. immagini e proibì See-Alp,checontieneaicunesorgenlid'ac-
la messa, infettandosi degli errori di Zuiii- que minerali. Visi trova del sale, e della
giio, già sparsi altrove. Nel 183 I turboien- torba che in alcuni luoghi supplisce alle
ze assai serie scoppiarono tra gli abitanti legna. 1 pini e gli abeti sono i principali
della città e quelli della campagna,! quali alberi delle foreste. Le case numerose e bel-
chicdevano una nuova co'itituzione; ma le sono alquanto disperse. L' agricoltura
non tardarono questi ultimi ad essere re- vi è poco conosciuta, ma è assai ricco di
pressi. Similequestione tornò ad agitarsi belle praterie e di pascoli eccellenti, che
per tutla la confederazione nel giugno formano la ricchezza principale degli abi-
1833. Lo stemma cantonale si compone tanti,i quali vi nutriscono moltissime vac-
d un caprone nero in campo verde, come che, che comprano e poi rivendono con
vuole Franscini, mentre Scotti dice cam- profitto,specÌ3lmente nel Vorarlberg.La
pò giallo: ho sotto gli occhi due stampe razza delle bestie cornute è quivi più ab-
6

SVI SVI 3 I

linmìnnte die negli altri cantoni vicini. Si cpfla o rigetta; dirige rnmmintsira/lone,
tiilìl)iicaiio formaggi magri che vendonsi esercita la giustizia, e si raduna regolar-
bene pure de'por-
nella Svevia. Allevansi mente 3 volteall'anno. Vi è inoltre il pic-
ei, molli cavalli e un gran numero di ca- colo consiglio de' 6, 1 ed un consiglio ebdo-
pie che danno un latte ricercnlissimoda- niadaiio. i Rodi E«.terni professano esclu-
gl'uifermi, che frequentano l'acque mine- sivamenle la falsa religione riformata. Il

lali del cantone. Tra' suoi altri prodotti suo clero si riunisce ogni anno in Trogen
il kirschenwaser è di perfetta qualità, ed oa Herisau, sotto la presidenza de'princi-
eslesoè il commerico de'medesimi. Glia- pali magistrali. Questi rodi conlengono?.o
liimali nocivi disparvero dal cantone. Nei comuni, divisidal Sitteriu comuni davan-
rodi esteriori conlansi molle manifal;ure, li a tal fìiiuie, e in comuni di dietro ad

e le lidìhriche di tele di cotone e di mus- esso. I tribunali superiori risiedono a Tro-


soline finissime occupano un buon nume- gen. Il potere sovrano sta nell'intera po-
ro d' 0[)erai. Herisau e Tiogen sono le polazione. L'assemblea generale, che for-
priticìpali piazze commerciali. Il cantone ma suprema autorità si compone di
la ,

è lapprt sentalo alla dieta da un solo de- tutti cittadini dell'età non minore di
i 1

putato, al quale entrambi danno le


i rodi anni. Essa si raduna ogni anno l'ultima
loro istruzioni in comune, sebbene ognu- domenica d'aprile, a liundv.yl, (."corna-
no di essi abbia un'amministrazione par- ne in cui fu ammesso il protestantismo,
licolaie. Gli abitanti di Appenzell mostra- o Trogen, esanziona le leggi e trattati,
in i

no in generale uno spirito d' invenzione L'assemblea de'nuovj e antichi consiglie-


nelle arti meccaniche; quelli de'rodi iiitcr- ri, che forma la 2.' autorità e che nomi-

ni appartengono alle popolazioni pasto- na a diversi posti, e rivede alcune ordi-


rali, le più interessanti della Svizzera; e nanze, si raduna regolarmente una volta
quelli de'rodi esterni si distinguono per ogni anno. Il gran consiglio poi si riunisce
industria, e per somma altitudine al coni- due volteall'anno, per esaminare le fìnan-
mercio. La fatale riforma incominciòa in- le dello stalo. Egli esercita il potere giu-
trodursi nel cantone nel i522, e tosto vi diziario ed esclusivo, e delibera sugli og-
(ece pronti e rapidi progressi. Essa però getti tutti da sottoporre alle autorità su-
non generalmente ricevuta, per cui ne
fu periori. Vi sono ancora de'piccoli consi-
seguiiono discordiee guerre intestine che gli, e ciascun comune ha un consiglio co*

terminarono nel iSq^ colla divisione del ninnale. In questo cantone non si paga ve-
paese in Conumilà o Rodi interni ed e- runa imposta, né vi sono dogane. Il suo
sterni. Bodi Inteinio parte orientale, co-
1 nome, che significa Cella dell' Abbate, (\e-
me dissi, sono cattolici e formano 4 par- riva da un piccolo eremitaggio ove secon-
locchie che dipendono dal capitolo di s. do la tradizione s. Gallo abbate dimorò,
Gallo e dal vicario generale di ÌMunster, ed in cui gli abitanti di San Gallo avea-
f ioè della cattedrale della città di s. Gal- no dipoi fitta edificare una cappella e u-
jocheìn lingua tedesca così nomasi. Que- na casa per la loro dimora. Gli abitanti
sti rodi sono y, a'quali l'assemblea gene- del paese erano vassalli, parte dell'impe-
lale forma l'autorità sovrana, si raduna io e parie di particolari signori, che fio-
ogni anno in Appenzell capoluogo, ed è narono i luoghi selvaggi ali abbate dei-
composta di tulli i ciltadini,tlie hanno ili- l'abbazia di s. Gallo, ed edificarono poi
rittodi votarequando hanno compito ib la principale lena detta Appenzell, ove
anni, e nomina principali pubblici fun-
i risiedendovi gli abbati f\.\ denominata co!
zionari. Vi è un gian consiglio composto dello vocabolo, Jbbatis Cella. La primi
di ?4 membri, il quale delibera e propo-
ì tivnsua origine la riconosce, secondo l'y^r-
nc le leggi, che l'assemblea generale et- te divejifìcar le dale,óa un dominio che
3?. S V I S V I

re Pipino (1nn(>niraI)I)a7.in(li s. Grillo. Es- li, sempre però in guardia contro gli au-
sendosi poi accresciuto con diversi acqui- striaci, si collegarono neli4i i contrat-
stinel corso di vari secoli, ne divenne ca- tato di perpetua concittadinanza co'can-
poluogo Appenzell, con società o comu- toni confederati per essere difesi, per cui
nità o rodi governati da capitani, inter- ebbe luogo un trattato in cui si determi-
ni ed esterni. 1 [)rimi, ossia quelli di Ap- nò che quei d'Appenzell sarebbero rico-
penzell, dopo essere slati per piìi secoli sog- nosciuti come popolo libero eindipeiidea-
getti alla legge della .servitù feudale verso fe, salvi i censi e le rendite dell'abbate,
detta abbazia, nel 1277 ottennero da essa che gli si riservarono insieme colle altre
il permesso di crearsi un capo magistra- contribuzioni, allora determinate, poten-
to col nome di landamanno. Questo i.° do i! popolo riscattarsi dall'imposte. Que-
passo all'indipendenza non ebbe veruna sta pace essendo dis[)iaciuta agli animi più
conseguenza fino al 1 36o, epoca in cui essi caldi, il loro spirilo di sollevazione pro-
collegatisi col consenso dell' abbate- Er- vocò un 2." interdetto dal vescovo di Co-
manno di Bonstellon, a'cantoni di Svitlo stanza. Essendosi poi dichiarato il conte
e di Glaris, cominciarono a volersi eman- di Toggemburgo a favor dell'abbate, le
cipare ad esempio de' loro vicini. Ma la sue genti furono rotte in una battaglia;
mancanza di unanimità fra di loro tenne ma di questo dannosi rifece con una vit-
in sospeso questa disposizione per 4o an- toria che gli obbligò alla pace, ed a pa-
ni, dopo i quali essendosi finalmente gli gare all'abbate 2000 fiorini. Dopo resta-
animi riuniti, nel 1 4oo scoppiò la rivolu- rono quieti per circa 80 anni, duranti ì
zione.Quattro parrocchie cacciarono gli quali acquistarono da'nobili d'Hagenvil
dell'abbate, e poco dopo tutto il
ufilziali il baliaggio di Pdiitithal; ma una violen-
popolo promise con giuramento di man- za esercitata So anni dopo verso l'abba-
tenere la libertà col proprio sangue. Le te di s. Gallo, fece loro perdere tale ac-
truppe spedite dall'abbate per ridurli ai quisto, venendo aiutato nella guerra dai
dovere, furono respinte, non meno che cantoni diZurigo,Lucerna,S villo e Glaris
quelle da lui ottenute dalle città e nobi- prolettori dell'abbazia. T-utta volta quei
li di Svevia. In seguito essendosi Federi- d'Appenzell, pagate le spese della guerra e
co duca d'Austria ecato in suo aiuto, non
1 pure castigati iu altri modi, furono am-
ebbe miglior successo: posto l'assedio di- messi da'cautoni impadronitisi di Pihin-
nanzi a San Gallo, ch'erasi ugualmente ihal alla correggenza, in ricompensa del
sollevalo contro l'abbate, fu costretto a ri- prestato aiuto contro la guerra di Svevia.
tirarsi con perdita. Per vendicarsi di que- Nel 1 452 il cantone rassodò nodi che lo i

sto principe, quelli di San Gallo, accomu- univa a' delti cantoni e a quello di Unter-
nando la causa loro a quella d' Appenzell, vald,eil trattato concluso con loro di con-
combatterono per la loro libertà, conqui- cittadinanza fu convertitoin perpetua al-
starono varie signorie, fecero prigione Cu- leanza nel 1 482. Eia questo un avviamen-
no abbate di s. Gallo, e manomisero la to ad entrare nella grande Confederazio-
Turgovia; indi mossero verso il Tirolo, ne Elvetica, ma non vi fu ammesso che

saccheggiando e distruggendo per via tut- nel 1 51 3, e così venne formata la federa-
ti i castelli de'Ioro nemici, ma poi priva- zione diXllI cantoni. Nel 1798, per un
rono grave perdita nell'assediare impru- troppo ostinato attaccamento alla sua an-
dentemente Bregentz nel mezzo dell'in- tica costituzione, fu invaso dagli eserci-
verno e con isproporzionate forze. Eran- ti francesi, e divenne la vittima e il tea-
si male assai ridotti, se l'imperatore Pio- tro di molti successivi combattimenti. Il

berto nel 4o8 non s'interponeva per una


1 grosso borgo A' Appenzell, capoluogo dei
tregua. Da quel tempo rimasti tranquil- Rodi Jnleniij è iu una vallata bella e de-
S V I SVI 33
lizlosB, sopra il Sitter che si passa su due del cantoned'Appenzell consiste in un or-
ponti coperti, circondato da' monti, con so nero dritto in piedi, in fondo bianco,
Ixioni pascoli. JVella chiesa parrocchiale onde suoi colori sono bianco e nero.
i

fabjjricata nel i oGc) si conservano le ban- San Gallo, Fannni s. Galli, misto.
diere prese nell'auliche guerre dell'indi- Nella diocesi di San Gallo, cantone della
pendenza. Resilienza de'primi uìagistra- parte orientale dellaSvizzera, formato dal-
ha il palazzo pubblico, 1' arsenale, il
ti, l'antica e celebre abbazia di s. Gallo[P^.)y
convento de'cappuccini, ed il monnstero eda'paesi di Toggeuburg, Rhinthal eSar-
di monache. Fa gran commercio di tele gans, uno de'più grandi della Confede-
di lino, cotone e nitro. Fu mollo danneg- razione Elvetica. Coperto di montagne è
giato dal fuoco neh 56oenel 702. Isuoi i diviso in due versanti generali dal ramo
contorni sono fertili e popolati, con ba- che si slacca dall'Alpi Leponzie al s. Got-
gni minerali. Vi è il Wildkirchlein o cap- tardo, ed accompagna il Reno sino al la-
pella delle rupi, in singoiar situazione. go di Costanza, tenendosi generalmente
Trogen, uno de'due capoluoghi àe'Roch a una lega da quel fiume. La metà del
luterai, è un borgo superbo, colle case dei cantone sud-ovest è la meno fertile, e le
cittadini opulenti adorne esternamente sue alle montagne servono di ricovero a
de'marmi più preziosi, e nell'interno de- molli animali; nella parte nord-ovest le
corate con gusto squisito. Anticamente montagne meno alte sono coperte di vi-
non era che un ammasso di capanne di gneti. Il suolo è fertile nelle pianure e nel-
pastori, servi dell'abbate di s. Gallo. Vi le valli,produce cereali, fruiti, lino, ca-
e
è l'arsenale, palazzo pubblico, fabbriche nape, vino e mais; rinchiude torba, pie-
di telee mussoline, bagni d'acque minera- tre molari e da fabbrica, ferro ed acque
li raminacee e alluminose. He-
solforose, minerali, fra le altri quelle Ffeffers. Si di-
risali, ahvo capoluogo i\e Rodi Esterni^ stinguono sopra tutte fra le vallale quel-
che alterna con Trogen la sede del gran la del Reno o R.hinthal, ricca di vigne e
consiglio.è il borgo e luogo piìi considera- ortaglie. L'educazione de'bestiam ijcheso-
bile e commercialedel cantone, fabbrica- no assai stimali, forma la principale oc-
to sulla sponda del fìumicello Brulbach. cupazione degli abitanti. Possiede consi-
Possiede gli archivi de'Rodi, e la cancel- derabili fabbriche di tele , di bellissime
leria; ha l'orfanotrofio, poi veriera, fabbri- mussoline, stoffe di lino e cotone in gene-
die di mussoline fine e rinomate, e di tes- re, che fanno la prosperità del cantone.
suti di cotone, non che molte case gran- I suoi laghi sono navigabili, i fiumi per
di commerciali. Ha la chiesa parrocchia- la maggior parte abbondano di pesce. I
le eretta prinja del tempo di s. Gallo ab- cattolici sono assai piìi de'protestanti, at-
bate nel VI secolo, imperocché narra la tivi emolto industriosi. I cattolici e pro- i

tradizione che fu il primo luogo in cui dal- testanti amministranosepa ratamente lo- i

1 Irlanda fu portato nella Svizzera il se- ro beni, ed il clero de'secondi forma un


me della religione cristiana, e pel i ."l'ab- sinodo che si riunisce una volta l'anno a
bracciò. Sembra essere stato conosciuto San Gallo, ed è assistito da due membri
da'romani, de'quali si crede opera la tor- del governo. Il cautoneconta 1 monaste- 1

re della chiesa. Vi sono bei punti di vi- ri di monache, e 4 conventi di religiosi.

sta, e fra gli altri alle rovine cle'castelli di Questo cantone, il cui capoluogo porta lo
Rosenberg e di Schwanberg, distrutti da stesso nome di s. Gallo, già per i 3 se-
quei d'Appenzell nella guerra che sosten- coli se<le dell'illustre abbazia riputata co-
nero per la loro libertà. Alcuni passeggi me la sede della pietà e delle scienze la
riescono ameni, e ad una lega trovansi i tutta l'aita Germania, ed ora è città con
bagni minerali di Waldstadf. Lo stemma residenza vescovile, che descrivendola in
VOI.. IXXII. 3
34 S V I S \ I

tale alliccio, vi dissi diverse nolizic clie le- franchi di contribuzione fondini in, cos'i al

dono comuni, o di altre ripailciò sncces'ii- tribù naie d'appello. I membri de'tribuna-
\{i menlc.Lo stato diSanGnl lo fu ammesso li di distretto sono nominali dal piccolo
nella Coiifedeiazioiic Elvetica nel i8o3. consiglio per 9 anni, e devono pagar l'im-
Venne formolo di molti paesi, un tempo posta di 3ooo franchi. Ogni comune no-
soggetti alia Svizzera, e principalmente mina un consiglio comunale, i cui mem-
della città e dell'antico principato del suo bri restano nel posto per 6 anni, sono rin-
nome, di cui erano investili gli abbati di novati nel 3.° ogni due anni,e ponno esse-
s. Gallo, che ne! 1226 assunsero il ti- re rieletti. Oltre l'antica grande confede-
tolo di principi dell'iitipero. Si divide il razione de' XI 11 cantoni, che propriamen-
cantone in 8 distretti, i quali si suddivi- te formarono l'antico coipo elvetico, cia-

dono in 24 circoli. Il potere sovrano ri- scun di loroin particolare, ovvero lutti in

composto di I 5o
siede nel gran consiglio comune,conlrassero,come sono andato ri-
membri, che adunasi due volte all'anno, cordando,di verse associazioni,secondochè
accetta o rigetta i progetti di legge del pic- conveniva a'Ioro interessi, con vari slati
colo consiglio, si ù\ render conto dell'ese- vicini. A capo di questi associati si può col-

cuzione delle leggi e decreti, riceve e fissa locare il potente abbate di s. Gallo, il qua-
i conti dello stato, autorizza l'imposte, no- le, come riferii al suoarticolo e ripeterò
mina deputati alla
i dieta, esercita il dirit- poi.cominciòcol monastero insigne fonda-
to di grazia, ed elegge ogni due anni due to dal santo omonimo nel cominciar del
capi dello stato o landamannì, presi dal secolo \ 1 1, e per la sua potenza giunse ad
piccolo consiglio, e appartenenti alle due essere principe dell'impero. I suoi posse-
confessioni: ciascuno di essi presiede du- dimenti erano in quell'epoca molto esle-
rante un anno grande e piccolo consi-
al si, e lo ponevano in islato di sostenere il

glio. Quest'ultimo composto dii3 mem- posto cui era asceso; ma questi eccitaro-
bri, tolti dal gran consiglio, è incaricato no l'invidia di molti fra' suoi vicini, con-
del potere esecutivo e amministrativo. La tro de'quali egli si pose in guardia per as-
giustizia è aflìdata a'tribunali di i. "istan- sicurar la propria tranquillità. In forza di
za e di distretto; il tribiìnale d'appello giu- un'alleanza difensiva, che nel 1 35 1 stipu-
dica in ultima istanza tutte le cause. 11 di- lò co'cantoni di Zurigo, Lucerna, Svilto
ritto civico cantonale è accordalo da un e Glaris, venne riguardato come ili."so-
decreto del gran consiglio. T'er esercitare ciodella repubblica elvelica,alla dieta del-
i diritti politici nell'assemblee elettorali di la quale il ^uo deputato avea voce e sede
circondario e di comune, bisogna essere dopo quelli del cantone d'Appenzell. Gli
cittadino del cantone, avere 2 i anni com- stati dell'abbazia di s. Gallo erano altre
piti, e pagar l'imposta fondiaria di 3oo volle molto più eslesi dell'odierno can-
franchi: per essere eleggibile al consiglio tone, compresavi la contea diToggembur-
comunale o ad un'amministrazione mu- go, ch'egli acquistò nel 1469; •' numero
nicipale, conviene aver almeno 2 5 anni de'suoi sudditi ascese a 92,000, quando i
e pagare ^5 franchi di contribuzione fon- luoghi della Svizzera erano meno popo-
diaria.Perentrarpoi nel tribunaledelcir- lali del presente. Quelli di Toggembuigo
colo bisogna aver So anni e pagar l' im- non furono più sottomessi tra'suoi po-
i

posta di 1200 franchi. A'caltolici appar- poli; le nuove erronee opinioni religiose
tengono 84 gran consiglio, e gli
posti del essendosi introdotte nel secolo XVI fra di
altri 66 membri devono
a'prolestanti: i loro, fecero s"i ch'eglino si rifuggissero sot-
avere almeno So anni, sono eletti per 3 to la salvaguardia de'cantoni dibernaedi
anni e sono rieleggibili. Per essere eletti al Zurigo, che assunsero la difesa loro contro

piccolo consiglio conviene pagare qoo gli sforzi dell'abbate, il quale lodevolmen-
S V I SVI 53
te tentava di ricontlurli alln ferie cle'lom secoloX non costituendo che un borgojma
padri, e di far valere più difilli eli' essi nel C)54 [leiietrati gli ungari nella Sviz-
pi elciidcvano essere già aliolili.Le contro- zera si cominciò a chiuderlo di mura pei
versie ch'ebbero seco lui si prolungaro- porlo in salvo dalle ra[)iue di quc'barba-
no sino al 1
7 1 2, epoca in cui videsi a mo- rijforlilìcandolo con toni e circuito di lar-
tivo di questo scoppiare una guerra fra ghe fossa, ciòche fu compito nel 980. Al-
Zurigo Berna da una parte, ed canto-
e i cuni privilegi, che in seguito ottenne da-
ni di Zug, Uji, Svillo e IJnlervald dall'id- gli abbati edagriniperatori,valscroadau

tra: l'abbaziei fu saccheggiata da'primi; ina uientarne la popolazione,col gran nume-


nella pace conclusa nel g in Aarau ca- i 7 i rodi forestieri che vi furono a ttrattijquin
poluogo d Argovia, fu convenuto che gli di al commercio e all' industria dovè l'o-
eliciti si restituirebbero, massime la bi- pulenza a cui pervenne. Nel 1887 la città
blioteca di gran valore pe'suoi mss., il cui concluse un traltatocon quella di Norim-
numeio superbi 082. Di presente non-iO- berga, col quale rispettivamente si alfran-
no molti, bensì è doviziosa di messali, bib- carono dal diritto di pedaggio. Inoltre la
bie e altri libri di chiesa forniti di belle città di s. Gallo col favore delle diverse
miniature, che moslrano la pazienza dei immunità ricevute dagli abbati, nel 1.454
monaci in lavorarle. Contiene circa
19,000 giunse a liberarsi adatto dalla loro sog-
volumislanipati. Fra le cose che maggior- gezione, e strinse alleanza conZurigo,l>er-
mente contribuirono ingrandimento all' na, Lucerna, Svitto, Zug e Glaris. Prima
dell'abbazia di s. Gallo, furono la scienza e del I comunicazione coll'abbazia e-
7 I 2 la

capacità de' suoi monaci che la resero ce- ra interamente libera, ma per l'accomo-
lebre. Ivi erasi istituita verso il fìnedel se- damento d'Aarau fu determinato chefra
colo Vili un'accademia in cui fiorirono la città e l'abbazia vi sarebbe una doppia
un gran numero di dotti e di buoni scrit- porta, la quale aprirebbesi e si chiudereb-
tori, per quanto il comportavano tem- i be d'ambe le parti. Pare che iu tutta la
pi del medioevo, mentre il rimanente del- Svizzera non siavi citlà, sì per ìa forma,
la Svizzera, dice La JNIartinière, giaceva che per la posizione, così pittoresca come
immersa nelle tenebre della barbarie edi s.Galio, capoluogo del suo cantone. Si so-
crassa ignoranza. La nobillà del vicinato no fabbricati eleganti sobborghi compo-
vi poneva i suoi figli per farli istruire, e stidi case fatte con molto lusso e d'un'ar-
questi in riconoscenza non mancavano di chitettura allatto elvetica, che porge lo-
beneficare i loro maestri quando ad essi ro un aspetto piacevolissimo. Per ogni
olVerivasi il destro. Molti de'religiosi si oc- verso ne'Iuogl.i suburbani biancheggia-
cupavano nel predicare ecatechizzare nel- no casini di villeggiature, in amene po-
la chiesa dell'abbazia, gli altri impiegan- sizioni. Il liceo cattolico equivale a una
dosi all'uisegnamcnto nelle due scuole, u- piccola università; pe'diversi rami delsuo
na interna pe'giovani religiosi, l'altra e- insegnamento e con biblioteca. Si formò
sterna per gioventù del paese. I fabbri-
la la società de'tanjungers o coetanei, nome
cati corrispondevano all'opulenza dell'ab- dato a quelli nacquero nel medesimo
clije

bazia, ricca e magnifica la chiesa abba- anno: dura quanto la vita, e annualmen-
ziale, ora cattedrale, il palazzo dell'abba- te in unode'molli e bei giardini s'imban-
te,ed il corpo del fabbricato ove abita- ilisce un banchetto, ove si leggono com-
vano 00 monaci. Nella cattedrale, come
I ponimenli di occasione, e si cantano can-
altrove, tuttora si osserva l'antica disci- zoni patrie. I principali luoghi del can-
phna, che le donne stanno separate dagli tone sono i seguenti. Rorschich, pìccoìn
uomini. La città di s. Gallo parimenti città vagamente costruita sul lago di Co -

deve la propria esistenza all'abbazia, nel stanza, con porlo il più comodo e sicui ci
36 SVI S V I

tli esso. Toggemhurgo o Tochcmhurgo, ni, cioè quelle che penetrano nell'interno
lunga e stretta vallala che il fiume Tliur del cantone e vi formano due grandissi-
tlivide in alta e bassa, lai. 'scoscesa e al- me vallate, del Reno e dell'I nn. Anche
ta a'pascoli, la ?,." sparsa di (Jori ili colli. altri fiumi innafliano il cantone, che rin-
In questi due distretti, già contea, notasi chiude pure molti laghi, ma poco consi-
liei I ."il castello diVecchio Toggenibur- derabili. L'aria è generalmente sana, il
go, nel 2.° quello di Nuovo Toggenibur- clima varia molto secondo i siti; l'inver-

go. 11 principale luogo è la piccola città di no regna tutto l'anno sulle montagne, ma
LiclUensleig sopra un'altura e sulla riva le valli profonde godono di temperatura

destra del Thur. In vicinanza sono le ro- dolceeamena,quellesul rovescio meridio-


vine del castello del nuovo Toggeiubur- nale dell'Alpihanno il clima dell' Italia.
go, teatro della tragica storia della con- Le Alpi de'Grigioni sono primitive e ric-
tessa Ida. Rheinthalo Rhinlhal,oss,\a\' al- che di minerali e soprattutto di ferro :

ledei Reno, altro distretto, che si esten- inoltre il cantone ha moltissime sorgenti
de lungo la sinistra riva del fiume, e giu- minerali, le più rinomate essendo quelle
gue con esso al lago di Costanza, fertile di Alveneu e di s. IMoriz. 11 suolo non è
nelle produzioni vegetali. /?/ie/«ecA, pri- ovunque favorevole all' agricoltura, ma
maria città, prossima all'imboccatura del offre vasti ed eccellenti pascoli. Vi si alle-

Beno nel lago, è munita di castello che vano numerose mandrie di grosso e mi-
la guarentisce, con ospedale e orfanotro- nuto bestiame, educazione forma
la cui

fio. Sargans,incco\a città, già capoluo- la principale risorsa degli abitanti, e nu-
go di contea, sorge su scoscesa rupe e un driscepure molti porci. Si raccoglie nelle
forte castello degli antichi conti la proleg- valli copiosa quantità di cereali , avena,
ge. Fu già suddita de'conti di Werdem- canapa, lino, molte frutta, castagne, man-
l)urg, de'priucipi d'Austria, indi fu im- dorle, fichi, e principalmente delle cirie-
pegnata a'conti diToggemburgo; ricupe- gè con cui si fa, come altrove, nn liquore
rata dal conleGiorgio,fu venduta nel 483 1 detto rattafia; la coltivazione de'pomi di
a'ycanloni, che agli Lflizi liberi mandava- terra è molto estesa. Le parli settentrio-
no prefetti. Particolarmente pare che l'ab- nali e meridionali producono del buon
bia signoreggata Zurigo,ed ha copiosa mi- vino; le altre sono coperte di folte bosca-
niera di ferro, e salubre sorgente minera- glie, popolale di quercie, faggi, larici, abe-
le, solforosa e fredda. Quasi interamente ti, olmi. Il salvaggiuiue vi abbonda, e vi

incendiata nei i8i i, oJlVe oggi case bea si trovano differenti specied'animali, cer-
fabbricate in pietra. Lo stemma cantona- vi e cinghiali; i fiumi e i laghi danno trot-
le di s. Gallo si forma d'un fascio di ver- te eccellenti e sermoni. Si fabbrica mol-
ghe colla scure di color bianco, in cam- to butirro e formaggio, che formano no
po verde chiaro. ramo importante del suo commercio. Il
Geigioivi, Grisones, Rhelì, misto. Nella transito per l'Italia e la Germania pro-
diocesi di Coirà, cantone il piì^i orientale cura gi'andissimi vantaggi agli abitanti.
il maggiore dopo quello
della Svizzera, e Il cantone de'Grigioni, di cui è capoluo-

di Berna, da ogni lato i suoi limiti sono go Coirà {f^^.)i città con residenza vesco-
determinati da montagne, le quali al sud vile, non entrò nella Confederazione El-

si chiamano Leponzie e Alpi Pietiche, e vetica che neli8o3, e si mantenne demo-


in alcune vi è perpetua la neve. Questo cratico. Si divide in 3 leghe diverse o re-
paese è totalmente coperto da alte mon- pubbliche federative, che sono la lega :

tagne, che vi formano una moltitudine Superiore o Grigia, nella patte occiden-
di vallate profonde e molto estese, ed in tale, che ha Ilanz per capoluogo; \alega

parie preodoao il nome d'Alpi de'Grigio- Caddea o della casa di Dio^ nella [utrle
S V I S V I 37
orientale, avente Coirà percnpoIuogo;e nali. La ."autorità cantonale è il grancon-
i

la tega delle Dieci Giurisdizioni a Giu- sigiio, composto de'G3 membri eletti da*

stizie o Direzioni, nella parte settentrio- cittadini che hanno più di 16 anni; tiene
nale, che ha Davos per capoluogo. Il con- per capo il presidente della lega. Un pic-
siglieie Frauscini ,
pailantlo de' gover- colo consiglio di 3 membri ha la cura de-
ni (.le'Giigioni e del Vallese, riferisce che gli alFari giornalieri, e presiede a'tribu-
il cantone de'Grigioiii dividesi in leghe; uali; essi sono rieleggibili al fine dell'an-
quello del Vallese in i 3r/^cf/r/e,dellequali no, ma non ponno rimanere in carica più
Gappartengonoalla parlealta, 7 allabas- didue anni consecutivi. Un tribunale can-
sa. Tanto le decurie del Vallese, quanto tonale di appello, composto di 6 membri,
le leghe de'Grigioni ponno aversi in coa- giudica in ultima istanza le cause più im-
to di altrettante piccole repubbliche in- portanti: ciascuna delle leghe manda un
sieme collegate, ma aventi interessi e ma- numero eguale di membri a questi diver-
gistrature a parte. Così il Vallese e i Gri- si corpi. Il diritto di cittadino attivo noa
gioni rappresentano in piccolo la Confe- può essere esercitato prima dell'età di 17
delazione Svizzera. Di più osserva, che il anni, e per essere eletto a'posti cantonali
governo di questi due cantoni hanno del bisogna averne compiti 2 i. Ciascun abi-
democratico e del rappresentativo ne' : tante è obbligato al servizio della milizia
Grigioni un gran consiglio, ne! Vallese da' 17 sino a'6o anni. A tempo di Scotti
una dieta esercitano buona parte del su- diverso era il titolo de'capi delle 3 leghe;
premo potere. Ma le leggi e trattati da i chiamavasi landrichter (juello della lega
questi due corpi consentiti, non hanno for- Grigia, borgomastro quellodelh legaCad-
za tinche non sono stati approvati dalla dea, landamanno l'altro delia lega delle
maggioranza delle assemblee comunali Giurisdizioni. Gli antichi conobbero que-
ne'Grigioni; da quelle de'consigli di de- sto paese raontuoso,si tua to all'oriente del-
curia, e in certi casi da quella de'comuiii l'Elvezia, sotto il nome di Rezia superio-
nel Vallese. Aggiunge, che pochi appro- re o J Ila, e d'ices.\ risalire la sua origine alle
vano sitlatto statuto; molti invece ne loda- colonie, che gli etruschi mandarono al di

no delle altre, e sono d'avviso le costitu- là dell'Apennino: questa Rezia antica di-
zioni di queste due repubbiche essere delle stendeva i suoi termini più della moder-
migliori, o per meglio dire delle menocat- na. Il nome di Rezia, Relhia, conlaneva.
tive in Isvizzera. Le 3 leghe de'Grigioni si ancheuna parte della Svevia,edistiiigue-
dividono in 26 alte-giurisdizioni o sempli- vasi \a Rezia Superiore e Minore, Alta e
ci giurisdizioni,ed in 9 circondari militari; Bassa j quella di Svevia era la 31 more o
ciascuna di queste leghe forma un piccolo Bassa, un tempo comprendendo pure la
stalo indipendente. Quasi la metàdeglia- Baviera e Augusta. La Svevia, antico cir-
bilanli sono cattolici, gli altri sono pro- colo diGermauia, celebre uellestorie mas-
testanti; tutti sono eccellenti soldati. Fu sime per gl'imperatori Hohenstaufen, fra*
rei I 524 che il calvinismo co'suoi errori quali primeggiarono Federico I e Fede-
fu introdotto tra' grigioni. La sedicente rico II, oggidì trovasi ripartita tra il re-

chiesa riformata è sotto la direzione d'un gno di VVùrlemberg, ilgranducato di Ba-


sinodo generale, che si divide in 3 sinodi den e l'ovest della Baviera. Dice lo Scotti
federali. Il clero cattolico forma 4 capi- che i grigioni ripetono l'origine da'tosca-
toli, che dipendono dal vescovo di Coirà. ni, e Kheto loro capitano die il nome alla
Vi sono 5 conventi, de'quali il più rag- nazione e alla regione. I suoi abitanti in-
guardevole è quello di Dissentis. Il gover- dipendenti prima dell' invasione de' ro-
no è (piivi democratico, e il potere supre- mani, all'epoca della tiecadenza dell' im-
mo risiede aell'uuioue de'consigli cuuui- pero, soggiacquero agli alemauui, i «jua-
8

38 SVI S V I

li colle armi cooquistaiouo hi luzìa Bas- legarono con Berna. Leggo nello Scotti,
sa, u Minore o inferiore, mentre gli o- che casa d'Austria teneva l'alto dominio

sli'ogoli occuparono la Rezia /lUao Sti- Caddea, e per le cau-


in 8 parti della lega

jjcriorf,e\a riunii otio al loro regno dl- so di morte avea un ministro nella rocca

talia. ]Nel VI secolo avendola conquistata ben munita di Castelfurle. Oltremonti i


ì figli di Ciodoveo 1 re de' franchi, essa giigioni possedevano lacomunitùdi Mac-
venne in seguito riunita al regno dellaUor- fcldomeglioMayeufeld, nell'Italia la Val-
gogna transiuiana, donde passò sotto la tellina o Sondrio, Bormio, Chiavenna, e

«lonnuazione degl'inipeiatori di Germa- IMur o Pleurs che nel 1 6 8, come narrai 1

nia e riunita all'impero. Si videro allora in principio, fu subissata: crede Scolti, for-

de conti della Rezia Superiore, (juali e- i se per divina vendetta scaricata sugli e-
siesero a poco a poco il loro dominio feu- retici, che sacrilegamente uccisero Nicolò
dale: le frequenti guerre ch'essi ebbero fra Busca arciprete di Sondrio, di cui feci pa-
di loro sono testilìcale da un gran nume- rola nel voi. LIX, p. 226, per aver pre-
iodi macerie, chetuttavia siscorgouosul- dicato contro gli errori de' Calvinisti ( ^.):
!e più basse punte citile roccie che attor- inTuscia terra diRezia a'4settembre 1 6 1

niano i valloni; sono questi altrettanti a- lo sospesero crudelmente come un grau


vanzi di rocche ch'essi aveaoo innalzale malfattore co'piedi all'insù; il suo corpo
gli uni contro gli altri, e contro i propri fu portato nella chiesa del monastero di
vassalli,cui l'oppressione spingeva sovente Fauera presso Coirà. Si legge nella sua
aribellarsi. Finalmente questi, ad imita- vita, che ogni volta che s. Carlo Borro-
zione degli svizzeri, ripresero la superio- meo visitava il collegio Elvetico, sempre
'rità e scossero il giogo della tirannide, e poneva le mani in capo al servo di Dio,al-
ili allora che presero il nome di Grigio- lora alunno del medesimo, e dicendogli:
iiij secondo l'opinione comune; perchè Fili certa honuni cerlamen, cursutn con-
! primi che nel secolo si unirono per XV suma, in reliquo rcposita est tihi corona
sul trarsi dal dummio de'eonti, portavano justitiae. I grigioni prima di tale epoca [lo-
ile'rozzi abili ili storta ì,'//ì;/Vz fabbricata da tevano armare 5o,ooo soldati, ed erano
loro stessi. Costituitisi liberi, igrigioni for- alleati di Francia, cui ne somministrava-
marono a mano a mono fra loro le sud- no 10,000, e di Venezia alla quale ne for-
dette 3 leghe: la lega Cacldea prese il no- nivano 5ooo e in ricambio ricevevano
me di Casa di Dio e Cattedrale, per con- 5ooo scudi e 70 moschettoni annualmen-
tenere Coirà città col vescovo e la sua cat- te; ma ueli6i2 a insinuazione di Fran-

tedrale.LalcgaGrigiao superiore e laCad- cia cessò la lega co'veneti. Pel passaggio


dea si unirono insieme coli' alleanza del nel Milanese avendo i grigioni fatto ac-
i4'ì4j l'alti'» iu vece delle Giuristlizioni, cordi per impedirlo agii stranieri che ca-
dopo essere stata soggetta a'conti di Tog- lavano in Italia, soggiacquero a rivoluzio-
gemburgo fino ali 436, epoca della loro ni eguerre nella Rezia e nella Valtellina.
tjslinzione, essendosi posta in libertà col Delleguerre della Valtellina ne parlai de-
iàvoredellediscordiechesi frapposero tra' scrivendo gli slati che vi furono interes-
loro eredi, si costituì in repubblica e sus- sati, e nelle biografie di Gregorio XF q
sistè per se stessa sino al i47i> 'i^' quale Urbano Vili che la riceverono in depo-
strinse alleanza colle leghe Grigia eCad- sito, onde vi mandarono la Miliziapon-
dea. Questa generale confederazione delle tifìcia (/'.), e dipoi ne terrò proposito a
3 leghe rinnovò nel 1 544» scontrasse
si suo luogo. I iniquamente e con
calvinisti
delle alleanze cogli svizzeri in epoche di- barbare crudeltà piombarono su'caltolici
verse senza far parte della repubblica El- nella Valtellina, e tutto manomisero, per
vetica. Nelir)02 le 3 leghe unite si col- strappare i cattolici dal s^o della divina
,

S V I s V r 39
e amorosa loro madre Ja chiesa cattolico; separazione (noterò, che i cattolici del
ina i zelanti cattolici cen:an»lo con ogni cantone de'Grigioni a vendo nel 1827 sup-
sforzo di «cibarsi fedeli a Dio e alla sua plicato il cardinal d. Mauro Cappellari,
vera chiesa, sostennero la lotta atroce e poi Gregorio XVI, ad essere loro protet-
sanguinosa, si cuoprirono d'eroismo e fe- tore presso la s.Sede, il cardinale nell'a-
cero macello de'loro accaniti iiemici,spin- gosto rispose alla loro lettera accettando-
ti alla disperazione della pre|)olenza de- ne la proletloria), e gliela stabib concjuella
gl'invasori, vedendo minacciala 1' antica convenzione di cui tratterò a suo tempo,
fede loro in tutte le proprie valli. Meglio e rilevai nel voi. LUI, p. 191; indi l'ellet-
su di ciò ne parla la Civiluì Cattolica, i." tuò il regnante Pio IX, colla bolla Insla-
I grigioni neh 707 rin- rerum, degli 8 aprile 847, presso gli
4>P' 206.
serie, t. bilis 1

novarono solennemente l'alleanza conZu- Annali delle scienze religiose, 2.'serie, t.

rigo, e ijualche altro vicinocantone. In for- 5, p.107, dichiarandone .° vescovo l' at- 1

za poi del trattato ch'ebbe la sua confer- tuale nig/Gio. Pietro Mirer. Della lega
ma nel I 7 I 2, le tre leghe de'grigioni pro- Grigia n' è capoluogo l'antica città d'/-

misero non istringere veruna alleanza,


di lanz, Ilanlium, come dell'alta giurisdi-

veruna guerra, né trattato di pace, senon- zione di Gruob, situata a'piedi del Mun-
tiiè di comun consenso; e convennero in- daun, nella parte la piti larga della valle
oltre di soccorrersi reciprocametite a pro- ili Gruob, e al confluente del Reno ante-
prie spese, e di possedere io comune le con- riore e della Gleuner, su cui ha de'ponii.
(|uiste che fossero per tue sopra nemi- il E di poca apparenza, con mura rovinose,
co. Fu poi determinato il modo di por li- cinta da'sobborghi s. Nicola e Portasura.

ne alle controversie fra le loro comunità Questa città contiene gli archivi della le-
particolari, ovvero fra le diverse loro le- ga, e durante un anno, alternativamente
ghe. Le contee della Valtellina, di Bormio con Trons, ha la sede di sua dieta e del
e di Chìavenna nel 797 proclauìarono la
i tribunale d'appello. Trons presso la spon-
loro indipendenza dal cantone, ed in se- da suiistra del lleno anteriore, con minie-
guilo della rivoluzione del i 798, il canto- re di ferro, vanta che sotto un suo ampio
ne de'grigioni colle altre sue dipendenze acero nel i4^-4 *' giurò la lega Grigia,
tu incorporalo nella Confeilerazioue El- fondatrice della libertà de'grigioni. Ad I-

vetica. La Valtellina, e Sondrio suo ca- lanz una gran fiera di bestiami, le
si tiene
poluogo, frequente oggetto di disputa e donne vanno molto soggette al gozzo; e ail
conquista, tra JìJilano, Francia, Spdi^rui una lega distante è una miniera ili gale-
( A^.), collecoutee di Bormio e di Chìaven- na che contiene argento, altra essendo di
na, dopo essersi nel 1797 sottratta dalla rame giallo argentifero: vi si trova inol-
signoria de'grigioni, occupata da'francesi tre del borace in abbondanza. Suwarow
divenne parte della re[)ubblica Cisalpina, vi passòGleuner nel 1799, ritirandosi
il

indi del regno d'//rt//Vz, e dali 8i 5 è una innanzi Massena due anni dopo la città
:

provincia del regno Lombardo- feiieto molto solfi! per un incendio. Della lega
sotto l'imperatore d'Austria. Circa al can- delleDieci Giurisdizioni oDirezioni, nella
tone de'Gngioni, ammesso alla Confede- parrocchia di s.Giovanui,è capoluogoDi/-
lazioneElvelica, nesono capoluoghi. Del- vos o Tavaii e dell' alta giuiisdizioue o-
la lega Caddea la città di Coirà, al cui ar- monima, sulla riva destra del Landìvas-
ticolo ne trattai, e poi dirò (|ualche altro ser Davos, nel cui pubblico edilizio si

cenno. E siccome a s. Gallo notai che il adunano ogni 3 anni le diete generali. Rin-
suo vescovato fu unito a ([ucllo di Coirà, chiude miniere d'oro,argento,piombo, ra-
eclie al punto della pubblicazione dcU'ur- me, ferro. Questa valle ha G laghi. tutti ab-
licolo se ne trattava da Gregorio XVI la bondanti di pesce. Oiilbili valai)f;liee -fi-
4o SVI S V I

sciamenti considerabili di moiilague, lai- Scolli parlando de'grigioni e svizzeri che


volta desolano questo paese selvaggio; ed al suo tempo si ricevevano, cioè nel pon-
lina valanga nel i 7G2 distrusse i iiagui del- tificato d'Urbano VI II. Pel vantaggio spi-
la sorgente di acqua solforosa. La tempe- rituale di queste missioni, esistevano in
ratura vi èfreddissiaia, e la neve quando Como ed in Milano due collegi: quest'ul-
spesso cade giunge aia piedi d' altezza. timo era sotto la direzione de'gesuili, uè
Sua principal ricchezza è il bestiame. Gli alcuno eravi ammesso se non avea stu-
abitanti sono d'alta statura, robusti e gio- diato l'umanità. La fondazione del col-
viali: molti di essi si distinsero nelle let- legio di Como si deve al cardinal Tolo-
tere e neir armi. La valle tu scoperta nel meo Galli d'i tal città, e da cui prese il

1233 da alcuni cacciatori, e subito la po- nome. L'insigne porpora lo,x»l tre l'essere

polarono, nel 1289 formando la carta di di doviziosa famiglia, possedeva in com-


loro libertà. La signoreggiarono Vatz, il i menda per concessione apostolica d uè pre-
conte Federico di Toggemburgo, Ugone positure dell'estinto ordme degli umilia-
diMontfortjdal quale la compròSigismon- ti, cioè di s.Maria di Rondineto, e di s.
do duca d'Austria, che l'ipotecò al conte Rlartino. /V vendo egli un animo che sen-
cliMatsch e ricuperò nel i47<^' L'arcidu- tiva glislimoli della pietà, vedeva con do-
ca Ferdinando Carlo d'Austria cedendo lore che tanti fanciulli errassero nella sua
neh 652 tutti i suoi diritti agli abitanti, patria senza coltura. Per piocurar loro
essi riacquistarono la libertà. Lo stemma mezzi di potersi istruire e tenere lontani
cantonale de'Grigioni e sue 3 repubbliche da'vizi, progettò aGregorioXIIl l'applica-

siforma di 3 scudi in campo bianco: quel- zione delle due preposilure,che rendeva-
lo di mezzo in fondo giallo ha un capro- no annui 1200 ducati d'oro di camera, per
neo capricorno nero dritto; due laterali i l'erezione d'un collegio nelle case di quel-
ciascuno è sovrastato da una mezza figu- le, ed il Papa fece l'istituzione colla bol-

ra; quello a destra consiste in uno scudo la Immensa Dei providenlia. Vi si do-
metà bianco e l'altra nero; quello a sini- veaiio raccogliere 5o alunni, preferendo-
stra d'uno scudo nero con croce bianca. si gli orfani e i poveri nella scelta. La pie-
I colori nazionali sono il biancu, il grigio tà, le scienze, le arti meccaniche a pro-
e l'azzurro carico. Nella Svizzera vi sono porzione de'loro talenti doveano formar
le missioni pontificie dell'Elvezia e delia la loro occupazione. Ne fu aifidata la cu-
B,ezia, sotto la dipendenza della congrega- ra a'somaschi: si stabilirono i luoghi da
zione di propaganda /fWe, esercitate dal- dove si doveano chiamar gli alunni, e ca-
le prefetture apostoliche di Mesolciiia e po dell'amministrazione fu dichiarato il
Calanca, delle quali parlerò nel cantone vescovo di Como. In appresso vi furono
Ticino, e della Rezia ne Grigioni, di cui ammessi de'convittori, e de'giovani per
vado a darne un cenno,ambedue istituite istruirsi nelle scienze ecclesiastiche, a'qua-
ne'primordi del secolo XVll. li fu ingiunto il consueto giuramento e
Prefettura apostolica delle viissìonidi l'obbligo della restituzione degli alimen-
Bezia ne' Grigioni. Le missioni cattoliche ti non abbracciavano il chiericato. la
se
nella Svizzera vantano per banditori e- fine non vi furono ammessi che giovani i

vangelici fra loro, s. Gallo abbate,s.Crtr- della diocesi di Como, e nella metà del
to Dorromeo arcivescovo di Milano, e s. secolo passato furono formate le regole.
Fedele da Sigmaringa cappuccino pro- Diversi ecclesiastici furono mandati nel-
tomartire della Congregazione di propa- le missioni della Svizzera. Per le vicende
ganda fide, nel cui Collegio Urbano vi politiche de' tempi il collegio restò sop-
sono ammessi anche gli svizzeri, sino dal presso. Nel principio di detto secolo si vo-
piiacìpio ddia islitu^ioue, e lo attesta lo leva foudare a vantaggia delle stesse oiis-
2

S V I S V I 41
sioni un collegio nella Vallellintì; eransi tura apostolica della Uezia ne' Grigioni
itiolliate le traltalive, quando si eslinse è allìdata a' cappuccini, ed anticamente
nell'infanzia. In Milano s. Carlo Borio- n'era prefelto/?ro tempore il p. provincia-
ineo api\ una casa d'educazione pei* i- le della provinciadiIjrescia,sino dal prin-
struit'vi la gioventù da opporsi all'eresia, cipio della missione, il quale soleva spe-
che l'attuki de' numerosi proseliti nella dire a queste missioni 34 operai evange-
Svizzera, minacciava invadere le contra- lici. Distrutta quella provincia, in conse-
de della cattolica Italia, e tale casa pre- guenza delle rivoluzioni, il prefetto viene
se peiciò il nome di Collegio Elvetico. scelto dalla congregazione di propagan-
Gregorio XIIJ nel i 076 gli die nuova vi- da fide, la quale somministra sussidii a'

ta e vigore, l'ailjdò a' gesuiti, e dopo a- missionari poveri, ed al prefetto concede


verlo sovvenuto del suo peculio, gli at- le facoltà della formola4.''ll maestro del-
tribuì i frutti della commenda della Ma- la scuola di Coirà avea dalla stessa pro-
donna del Prusseno, come
può vedere si paganda annui scudi 70. Nella Rezia Al-
nel p. Malici, AimaU XIII,
di Gregorio ta i cappuccini hanno molte missioni ia
lib. tì, p- 7(3. Vi erano ammessi per alun- luoghi di religione mista nella diocesi di
ni i valtellini, i grigioni, i vnllesi e altri Coirà, e precipuamente in Orsera a più
svizzeri, specialmente de'canloni di Fri- del s. Gottardo, in Oberrats, in Gallese,
burgo e di Soletta. 11 vescovo di Losan- in Zizers, ove hanno ospizio. Nella Re-
na vi avea 4 posti pe' suoi diocesani, ma zia Bassa i cappuccini esercitano le mis-
nominati da' ricordati cantoni; anche il sioni con 2 3 religiosi, oltre i laici, ne'se-
vescovo di Coirà vi avea G nomine, ed in» guenli luoghi. Almens, Abrugiar, Aire-
oltre 4 giigioni erano ammessi nel col- segno, Bivio, Lastino,Cambelo,Camenz,
legio di Dilinga, residenza del vescovo di Dissentis, DauiSj Molini, Obervatz, So-
Angusta, a spese della camera apostoli- lignino, Sagagur, Palucco, Tomiglio,Ti-
ca. Questo collegio di Dilinga, per la di- nizzone,Pazio,M annoterà, Slovegno, So-
latazione e uiautenimcnlo della fede, fu rava, Sadienno. In ogni luogo della uìis-
pure istituito da Gregorio Xlll nella Sve- sione vi è ospizio e chiesa; gli ospizi prin-
via, come può vedersi nel citato p. Maf- cipalisono 16, e due nelle chiese fdiali.
fei.oellib. i3, p. 38o. Non sempre le scel- DixWoStato delle Missioni deli 882, pre-
te furono opportune, perciò il risultato sentalo a Gregorio XVI, rilevo le ripor-
talvolta non riuscì ({uale dovea essere. Vi tate notizie, e che n'era prefello aposto-
si studiava teologia dogmatica e scolasti- lico ilGiuseppe Angelo da Pianel-
p. fr.

ca, la s. Scrittura, i ss. Padri, e le contro- la Il medesimo Papa col bre-


cappuccino.
versie per acquistare capacità di confuta- ve Pastorale rnunus,ù*t i^ giugno 83q, 1

re gli errori degli eresiarchiLutero,Zuiu- Bull, de prop.fidt l. 5, p. 17G, dichiarò


gliu e Calvino. Il collegio per la condi- mg.'" Pascjuale Gizzi arcivescovo di Te-
zione de'tempi si chiuse negli ultimi an- be e nunzio della Svizzera, visitatore a-
ni del secolo decorso. Leggo [)erò nella postolico delle missioni di Rezia, Mesol-
JSoLizia statistica delle ni iasioni cattoli- cina e Calanca. Delle missioni di Rezia,
che, che l'imperatore d'Austria nel 184 nel 1844 »>'*i»a prefetto il [>. i\\ Cherubi-
ordinò che 24 alunni svizzeri fossero ri- no da Ligornetto cappuccino; nel 1847
cevuti e educati nel seminario arcivesco- il p. fi. Angelo Maria da Camino cappuc-

vile diMilano. Ricordeiò inoltre, di aver cino prò prefetto. Leggo inoltre nel cita-
narralo nella biografìa del cardinal Co- lo Slato, che le 3 abbazie della congie-
nelli nipote di s. l'io V, che il cardinale gazione l^lveto-Bciiedellina, della (|ua-
stabili nella Llezia un senìiiKuio, pel man- le dovrò poi parlare, cioè di s. Gallo, di
Icuimculo della lede cuLlulica. Lu pkJlL- Llu:)idlcu u di Disbculiscscrcilano Icmis-
42 SVI S V I

sioni in tutta l'Elvezia ne'Iuoglii nun sog- è attivo, inviandosi all'estero il prodot-
getti a'vescovi cattolici. 11 prefetto delle to del suolo, e delle manifatture che con-
missioni El veto-Benedettine era ne'teni- sistono in stoffe di cotone, filo, nastri, Ho-
pi andati l'abbate principe di s. Gallo, e ri e fazzoletlidi seta, cappelli di paglia e
poi (|uello d'EinsidIen, corae già rilevai altro. 11 governo è confidalo a un gron-
in ([iieirarticolo; ma soppressa l'abbazia, de e a un piccolo consiglio, ili," di i 5o
inlerinalmente e provvisoria(nenle fiiro- membri, il 2.° di 5. In ambedue la me- i

1)0 allldate al vescovo di Coirà, colle fa- tà de'membri dev'essere cattolica, l'altra
coltà di prefetto per quelle missioni, quia- protestante. Due borgomastri, l'uno cat-
di come dirò fu restituita la presidenza sono alla te-
tolico, l'altro protestante, vi
all'abbate d'EinsidIen. Dalle relazioni dei sta: essi vengono nominati dal gran con-

nunzi apostolici di Lucerna si apprende, siglio e stanno in carica un anno. 11 can-


the i benedettini e i cappuccini facevano tone si divide in i i distretti, di cui è ca-
gran bene nelle missioni della Svizzera, poluogo Aarau; altra divisione è militare,
e per loro opera frequenti n'erano le con- pure di I I distretti, quasi corrispondente
versioni. Si aggiunge, die le missioni el- alla civile. I borghesi da' i6 a' 36 anni
vetiche vantano per loro autore il cardi- sono soggetti al servizio militare, e de-
nal s. Carlo Borromeo, e dipoi si conso- vono equipaggiarsi a loro spese, i poveri
iidarofio, regolarizzarono e presero nuo- essendo aiutali da' comuni. La prelesa
va forma, per le cure della cardinalizia chiesa riformata è composta di 48 par-
congregazione di propaganda fide. rocchie e di 2 decanati, sotto l'ispezione
Ahgovia o Aargovia, Argovliie Pa- del consiglio ecclesiastico. La chiesa cat-
gai, misto. Nella diocesi di Coirà e di Ba- tolica dipende dal vicario generale del ve-
hilea, uno de'canluni più grandi e fertili, scovo di Coirà: i capitoli di Frickthal e
ed il clima vi è assai varialo. E irrigalo di Luggern dipendono dal vescovo di Ba-
da moltissimi ruscelli, e vi si riuniscono silea. Gli ebrei hanno il libero esercizio
4 de'principali fiumi della Svizzera, che di loro religione ne'comuni d'Endingeii
vi sono navigabili, l'arte di territorio è e di Legnau. Nel V secolo l'Argovia fa-
.'ugillusoe dilllcile a coltivarsi, parie è pe- ceva parte del paese degli alemanni. Essa
rò fertile, somministra grani lu abbon- fu conquistata daGondebaldo re di Bor-
tIanza,ondese ne fa esportazione ne'vici- gogna ne'primi anni di tal secolo, passò
iii cantoni. Le praterie sono eccellenti, e in seguilo sotto il dominio degl'impera-
molte ve ne sono artificiali. Nell'interno tori fianclii, e verso la fine del secolo IX
vi sono vigne che danno buoni vini, ros- sotto quello di R.odolfo II re della Bor-
so e bianco. Produce molte sorta di frut- gogna transiurana. Nel secolo XI gl'im-
ta, e vi s'ingrassa il bestiame. Le foreste peratori di Germania la sottomisero, e
cheneoccupano quasi la 5/ parte, nudri- durante i due seguenti secoli essa appar-
scono selvaggi urne, specialmente cinghia- tenne alla casa d'Habsburg, il cui omo-
li e cervi : il diritto della caccia è vendu- nimo castello Habsburgiufnjanl\c\ì\sii-
to a profitto dello stato, l laghi e le ri- mo e posto in questo cantone presso ia
viere abbondanoili pesci, la cui pescagio- riva destra dell'Aar, fu la culla dell'im-
ne ap[)artieiie anch'essa allo stato, tran- periale casa d' Austria, e 1' imperatore
ne il lago d' Hallwyl. In qualche luogo Francesco l lo visitò uel i8 5. Ora è po-
1

trovasi del ferro, carbon fossile, torba e co considerevolee più non consiste che in
delle massedi granilo probabilmentestac- qualche stauza,ed in una vecchia sala che
cato dall'Alpi. Molle comuni hanno sor- si conserva con ogni cura. Vi si gode una

genti d'acque solforiche e inmerali; vi so- bella vista, e sul declivio rncridiunale del
no pure sorgenti, salse. Il commercio vi monte vi è un piccolo villaggio dello stes-
S V I s V I 43
so nome. Si può vedere Lichnowsky,iSVo- do la precedente convenzione di divider-
riadcUa casa cT flabsburgyWenna 836- 1 si i conquisti sull'Argovia allora chiama-
4o. Del castello di Ilabsbmgo sì celebra ta lanlfochiaoprefettura,come altri pae-
Ibiidatore Wernero oVeiiuario 45.° ve- si poi ammessi nella confederazione e col
scovo di Strasburgo, discendente da A- nome di cantoni, la sentenza fu di com-
dalricoduca d'Alsazia nel VII secolo. L- partecipazione di dominio, e vi fu com-
gli era figlio di Clianzelino o Lanloldo preso Uri, onde di conume accordo vi
eonle d'Alteobiirgo, fratello di Iladebo- mandarono poi ministri pel governo. Ma i

tone,da cui discesero per retta linea i con- nel 1798 tanto Berna, che gli altri can-
ti d'ilabslnirgo e gli arciduchi d'Austria; toni perderono i loro possediuienti d'Ar-
« fratello pure di Pirrotelone o Bertol- govia, cheformò un nuovo slato e canto-
do conte di Brisgovia, da cui derivarono ne indipendente. iXel 1801 la contea di
gli antichi duchi di Zaringen e della ca- Baden e baliaggi o Ullizi liberi, che a-
i

sa attuale di Badeu. Verinario fu consa- veano formato un cantone particolare,fu-


grato vescovo di vSlrasburgo neh coi, e rono riuniti all'Argovia,la quale nel 8o3 1

mori nel 1028 a Costantinopoli, ove l'a- ottenne pure il Fricklhal, e fu ammessa
vea mandato ambasciatore l'imperatoie alla Confederazione Elvetica. Nelle ulti-

Corrado li. Nel suo testa mento da se stes- me infelici vicende, i conventi d'Argovia
so s'intitola, fniidator Castri q noci dici- furono occupati dalla podestà laÌGa,quan-
lur Habesbur; e si vuole che contribuisse tunque nel 8 5 per gli alti delia co'^titu-
1 1

alla fondazione dell'abbazia di Muri. Il zione beni de' capitoli e de* monasteri
i

cantone di Berna se ne impadronì nel fossero garantiti a chi spettavano, e ri-

1 4< ^> e gliene fu garantito il possesso dal- guardo a'dazi furono considerati non al-
l'i mperatoreSigisinondo,come feudo del- trimenti che i beni de'particolari. I cat-
l'impero. Di questo acquisto Berna fu de- tolici sono sta ti sempre bersaglio delle pre-
bitrice alla scomunica pronunciata dal [)otenze degl' intolleranti eretici. In più
concilio di Costanza coutro Federico du- luoghi della Svizzera le stesse chiese ser-
ca d'Austria, fautore e ospite del fuggi- vono a' cattolici ed agli eretici, né l'ufU-
tivo e depostoGiovanni XXIII, che pro- ciarvi a'|)rimi disconviene. N'erano i le-
leggeva e poi fu costretto abbandonare. gittimi padroni, elasola violenza vi man-
Condannatoda Sigismondo al bando del- tiene nel possesso anche protestanti. A- i

ria)[)ero, sciolti i bernesi e altri svizzeri rau o A arali,


Aravia, città capoluogo
dal giuramento di mantenere con Fede- ilei cantone, situata suirAar,è assai ben
rico la proujessa pace di 5o anni, armata costrutta, racchiude molti belli edifizì,la
mano occuparono l'Argovia e altii luo- chiesa protestante, la scuola cantonale,
ghi del suo ducato. Inoltre i bernesi sog- l'orfanotrofio perle fanciulle,di verse fìib-

giogarono Laulfenburg fabbricata sur briche e fonderia di cannoni. La pubbli-


unoscoglio, che sovrasta al RenOjdel qua- ca biblioteca,e la topografia in rilievo del-
le occupa le due rive, e come in posizione la Svizzera, formano le cose più rimar-
folte eravisi ritiralo l'ex l-*apa Giovanni cabili che vi si trovano. La famosa pace
XXIII. Presero pure l'altro contado di che pose fine alla guerra civile deli 7 12
Habsburg, e più terre lungo la riva del- fra'7 principali cantoni, fu qui conclusa.
l'Aar. 1 lucernesi conquistarono Sursee e Le convicine praterie sono eccellenti, e
altri luoghi dc'dÌMtu'nn edegliUllizi liberi. vengono iiinalliateeon tutta la [)ei lezione
]\Ia quando essi se ne credevano pacifici dell'arie. Nel canloiie merita menzione li

possessori, insorsero Zurigo, S vitto, Uu- città di Badtn, Ther/nac òupcriorcs/7rl-


lervald,Zug eGlaris[)retendendone par- veticae, flimosa pe'suoi bagni che le ilie-

te. Fatti irbilri della lite i bernesi, secou- rouoanche il nome, l'osta in riva alLiiu-
44 SVI S VI
mal, fu ben nula agli antichi romani. Le colo consiglio, die nip[Mesenta il potere
sue celebri 8 copiose sorgenti sull'uree ba- esecutivo due landamanni sono presi-
;

stano a mantenere circa 200 bagni par- denti delle due assemblee a vicenda per
ticolari, e due grandi per la classe indi- un anno. Avvi in ogni distretto un tribu-
gente. Formò già una separata contea ,
nale di i.'^ istanza, le cui sentenze si por-
che fu annoverata tra'suddescritti paesi tano al tribunale d'appello composto di
sudditi degli svizzeri, e nel i8o3 fece par- i3 membri e che giudica iu ultima istan-
te dell'alleanza. Inoltre nel cantone vi è za. Ogni religione governa i propri alfa-
Ehciiìftld, Rhenofdda, piccola città ma ri di scuola, chiesa e matrimoni sotto la
fortedi Gerraania,sulla destra sponda del sorveglianza del governo : il clero detto
Reno, nel distretto di Fricklhal, che già riformato dividesi in 3 decanati, e forma
appartenne alla Svevia, e fu poi all'Ar- ogni due anni un sinodo,il cui capo è l'aa-
govia incorporato. Dessa è una delle cit- tiste; il clero cattolico è partito in due ca-
tà dette ybresf/ere, perchè trovansi all'in- pitoli, dipende da un vicario generale, e
gresso della Selva Nera. Un bel ponte co- possiede la collegiata, due abbazie, due
perto serve a valicare il fiume, che ivi é conventi di religiosi e sei monasteri di
rapidissimo.E" patria del gesuita R.Eygs, monache. La Turgovia si divide in 8 di-
autore di poesie latine pregevoli. Lo stem- è ca^fAvLO^o Frauenftld o
stretti, di cui

ma cantonale si forma metà con fondo Frawenfcld, piccola città in un paese v\-
nero e fascia bianca, e metà con fondo dente, e ioèpuredibaliaggioedi distret-
turchino e 3 stelle bianche. to. Trovasi in elevata situazione, sulla ri-
TuuGoviA o Thurgovia, Turgovìa, va destra dellaMurg, presso il suo ingres-
misto. Diocesi di Basilea, cantone all'e- so nellaThur. Vittima di due terribili in-
stremità nord-estdellaSvizzera,ha ilsuo- cendi nel 77 lei 788, fu quindi assai re-
I

\o frastagliato generalmente da valli a- golarmente fabbricata. Suoi principali e-


mene e da collinette, che si vanno ab- difizi sono il vecchio castello dell'antico

bassando verso il lago di Costanza; non baliaggio di Turgovia, il palazzo pubbli-


presenta altezze notabili all' infuori del co, ove radunavasi un tempo la dieta del-
monte Ilòruli. La Thur,alla quale il can- la confederazione e la cancelleria. Vi so-
tone deve il suo nome, lo traversa inte- no due chiese parrocchiali, una pe' cat-
ramente, e vi s'ingrossa appena entrata tolici, l'altra pe'prolestanti, e belle pas-
nel suo territorio colla Sitter, e poco pri- seggiate. Si fabbricano stolfe, ed ha il

ma d'uscirne colla Murg, ed irriga la par- commercio assai animato. Ne'dintorni vi


te occidentale. Dappertutto succedonsi è un'abbondante miniera di carbone ter-
belle praterie, campi ben colli vali, viti roso. La città ripete l'origine dalla con-
favorite dalla benignità del clima, seb- tessa di Winterthur, da cui discesero gli
bene con mediocre risultato. L'agricol- antichi conti di Frauenfeld, all'estinguer-
tura e l'educazione del bestiame forma- si della qual famiglia la città e la Tur-
no la principale industria degli abitanti: govia cadde iu potere de'conti di Kibur-
vi si lavora benissimo la canapa con te- go, e da ipjesti passò a'conti d'Habsburg
lerie, calze, merletti e molte mussoline. chela fucero governare da'baPi. Ali orche
Yi sono pure concie e cartiere, onde as- neli4' 5 fuggi toG io vanni XXI II dal con-
sai attivo è il commercio, favorito da buo- cilio diCostanza protetto daFederico du-
ne strade, dalla navigazione del Reno e ca d'Austria, passando di città in città era
del lago di Costanza. Il governo è aristo- a Ratoycell quando seppe la sua deposi-
democratico: il potere legislativo viene zione decretata a'2C) maggio,efece levare
esercitato dal gran consiglioconipusto di dalla sua camera la croce pontificia. Indi
100 membri, 9 de'cjuali formano il pic- fu preso e traiferito nella fortezza di Got-
S V I s V I 45
tliel>en, capoluogo d'un halifij:;!^io d'iTnr- ferito in Tnrgovia il giudizio delle cause
govia, ed eretta nel qS.j da Corrado ve- suddetto Federico d'Au-
crini inali, tolto al
scovo di Costanza, e nella «|nale fu pure diuòsinoal i409) perchè quando
stria, vi

rinchiuso 1' eretico (iiovanni liiiss. Per fu fatta la pace tra l'miperatoie Massi-
l'aiuto dato all'ex Papa, il duca d'Austria miliano 1 e la Confederazione Elvetica,
Federico fu posto al bando dell'impero esso ne cede il giudizio a' I o cantoni della
da Sigismondo imperatore, e questi con medesima. Dal \!\i]o la Turgovia restò
l'aiutodelle città imperiali diSvevia s'im- suddita de'y antichi cantoni, come lant-
padronì dellaTurgovia,e dopo breve asse- fochia e la più grande e più popolata tra
dio di Frauenfeld,unì la provincia all'im- le prefetture svizzere, e vi mandavano i

pero; ma nel i4i8 la restituì al duca, e re- ministri. A


molle sue terre comandava-
stò a casa d'Austria finché nel 1460 fu riu- no ecclesiastici nobiIi,con dipendenza dal
nita a'7 antichi cantoni svizzeri, e fu poi prefetto della provincia; il vescovo di Co-
presa da'confederati nel 1640. Nel cantone stanza era signoie d' Arbon , Tannego,
\i è pure l'antica città elvelicadi y^rZ'O^, Gottinga e Gatthebe, ed il suo capitolo
Arhorfelìx, posta sulla sponda nieri<lio- avea giurisdizione in Allcnarico. I mo-
naie del lago di Costanza in amena po- nasteri dell'Augia, dell'Eremo, di s. Gal-
sizione. Si vedono diverse antichità ro- lo, e quelli d'altre abbazie e pieposilure,
mane quasi affatto distrutte, e special- egualmentevi possedevanoterre con roc-
mente d castello ove nel G4o morì s. Gal- che. Alcuni castelli erano liberi dal pre-
lo apostolo della Svizzera. Fu libera sot- fetto. Soltanto nel 1798, dopo la livolu-
to i duchi di Svevia, ma
perchè sosten- zione della Svizzera e allorquando essa
ne il partito dell' ultimo sgraziato duca divenne lepubblica una ed indivisibile,
Corrado fu messa al bando dell'inipero, fu il landgravialo di Turgovia eretto in

venduta a'signori di Kemnaten, e il sob- cantone particolare e indipendente, che


borgo a'signori di Bodmann; gli uni e gli neli8o3 entrò nella Confederazione El-
altri nel 1281 e nef 2S5 venderono
I lo- i vetica. Lo stemma del cantone consiste
ro diritti al vescovo di Costanza, senza in due leoni d'oro rampanti, posti uno
pregiudizio de' privilegi della città, che in campo bianco, l'altro in campo verde:
Delr494 f^" molto danneggiata dal fuo- sono suoi coloii il verde chiaro e bianco
co. La Tuigovia sotto romani fece par- i in linee obblique, al dire di Franscini.
ie del cantone de'ligurini, e alla caduta Ticino, Tw/'/jo, cattolico. Nell'arcidio-
del loro impero venne successivamente cesi di Milano e piìi in quella di Como,
in potere de' borgognoni, de' germani e cantone che vari geografi chiamano 1'/-
de'tranchi. Riunita quindi all'impero di talia Si'izzcra , perchè geograflcamenle
Germania, come il rimanente dell'Elve- alla nobile penisola appartiene,ed è il can-
zia, epiù tardi posseduta dalla casa di tone più meridionale della confederazio-
Ziilningen oZaringhen, portò il titolo di ne, confinante col regno Lombardo-Ve-
landgravialo, e passò finalmente in pos- neto e cogli stati sardi. E' generalmente
sesso de'conti di Kyburgo oKiburgo, in- composto di montagne e valli che apron-
di dell'illustre casa d'IIabsburg, sotto la si quasi tutte sulla valle piincipale in cui
quale patì la narrala vicenda. Nel pon- scorre fiume Ticino,che dà nome al can-
il

Più li, scomunicato il duca di


tificato di tone, il s, Gottardo
quale ha origine dal
Austria Sigismondo, e proclamata con- nella Svizzera e poi si congiunge al Po,
tro di lui la guerra sagra, co'7 cantoni pel quale afiluisce nel mare Adriatico, al
antichi v'mlervenue ancora il b. Nicolò cui bacino appartiene il paese; in gran
d'Untcrvalden,e restò occupata nel 1 4(Jo. parte navigabile, sulle sue sponde Anni-
Avcudo r imperatore Sigismondo tras- bale riportò le sue prime vittorie in Ila-
46 S V I S V[
lia, eri i pugnarono cogli an-
francesi vi stallo di rocca. Anche il cantone del Ti-
slriacia'Si maggioi8o5. Sui Ticino sor- cino ha come gli altri le sue monete par-
geva la cillà TicinuindM^GalliaTrani- ticolari, regolate secondo la tarilfa di quel-
padana, clic disti'utta dagli eriili, di rie- le di Mi lano.Gli abitanti tutti cattolici par-
tliljcata solto il nome di Pai'in (f^), nel lano l'italiano, tranne nella valle di Cam-
regno Loniljardo-Venelo. Ilsud del can- po, dove generalmente usano il tedesco.
tone ofTie ridenti ed ubertose pianure. In- Bellinzona, Locamo e Lugano ne sono
teramente situato sul fianco meridionale alternativamente i capoluoghi. L'antica
delle Alpi, vi presentano immense gbiac- costituzione di questo cantone, descritta
ciaine sublimi vette. Pyssiede lagbi, la par- con quelle degli altri dal suo consigliere
te setlenirionale del lago Maggioree por- Franscini nel 1827, che poi ne fu segre-
zione di cpiello di Lugano; anche sulle tario di stato, è stata rovesciata nel i83o
montagne alquanti 'aghi, ma di poco con- dal popolo, il quale all'oligarchia che lo
to. Quanto le alte valli sono tristi, selvag- tiranneggiava sostituì un governo a co-
ge e d'aspetto spaventevole, altrettanto mune, divenuto uno de' migliori della
amene riescono le pianure che circonda- ConfederazioneSvizzera. Il gran consiglio
no i laghi Maggiore e di Lugano; i nu- si compone diioi membri, ed il piccolo
merosi sili pittoreschi che ottVe il nord, di c) deputati scelti dall'altro. La giusti-

vi attraggono i forestieri, nel quale fan- zia vi si rende da'giudici di pace, da 8 tri-

no contrasto le ghiacciaie, le nevi, le a- bunali di distretto o di [."istanza, e da un


cule roccie, le montagne coniche e le go- tribunale d'appello. Vi si contano più di
le, a'boschi,a'pascoli,a'torrenti colle bel- 5oo preti, 4 collegiale, 1 2 conventi di re-
le cascate, tlicendovisi soprattutto distin- ligiosi, e 8 monasteri di monache. Ma nel-
guere la valle Levantina, che tutta da un le ultime deplorabili insurrezioni furono
capo all'altro trascorre il Ticino. La na- anche in questo cantone soppressi diver-
tura del terreno dicuicomponesi la mag- si conventi, tollerandosi i cappuccini, co-
gior parte della contrada, non permette me altrove, perchè poveri, essendosi pre-
all'agricoltura grande estensione se non si di mira principalmente quelli che pos-
verso il sud
ove il suolo somigliante a
, sedevano, per usurparne le rendite. An-

quello d'Italia, produce grano, vino, fi- zi nel Ticino tra'cappuccini si espulsero
chi, mandorle e numero grande d'altri gli stranieri, e solo si lasciarono i naziona-
frutti de'pacii meridionali, attendendo- li. Fuancora soppresso il seminariodi Po-
visi pure alla pesca. Dappertutto altrove leggio nel distretto di Levantina, e fon-
reduta/ionede'bestiami eia raccolta del- dato dall' arcivescovo cardinal Federico
le piante alpine sono le sole utilità de- Borromeo; ad onta degli energici recla-
gli abitanti; perciò molti di loro recatisi mi e proteste del pastore. Queste vessazio-
nell'estate in Francia o in Italia per gua- ni incominciarono nel 8o3, si rinnovaro- I

dagnarsi il vitto, per cui il peso dell'agri- no nel 18 ic), neh 836 e 1837, e si consu-
coltura gravita sidle donne; tuttavia spar- marono negli ultimi anni. Si può leggere:
gendovi qualche denaro il passaggio del- Nota in confiilazione dì quanto scrisse e
ie mercanzie Ira l'ultimo citato paese e può scrii' ere il Repubblicano della S^'iz-
la Svizzera pel S.Gottardo. Considerevo- zera Italiana contro i conventi, tenden-
le quantità di Augelli ha nudrimento dai te ad offuscare la religione cattolica a-
gelsi, e somministrano copiosa e ottima poslolica romana, qnal e la religione del-
seta, di cui si fa esportazione, insieme al- lo .^/atoj Lugano i838. Di sopra ricordai
le fruita, formaggio, vino, pelli, legname un bel novero di uomini illustri e celebri
e cappelli di paglia. Nella regione si tro- di questo cantone. Gli 8 dislrelli in cui
va del marmo fino, e del pregevole cri- dividasi il cantone, sono Dellinzona, Eie-
Jk V I S V I
47
{^no, Levnnlina, Locamo, Lugano, INIen cos'ai pure d'anguillechesi ppscono ne'suoi
(Irisio, Riviera e Va! I\Inf;gia die com- , contoini. E' questa città il deposito «Iel-

prendono 38 circoli; per lo spirittiale, co- le merci che vanno in Italia o che vengo-
me notai, dipende dall'arcivescovo di Mi- no {lai s. Goliardo, ilal I.ukmaiiicr e dal
lano e dal vescovo di Como. Fece questo Bernardino. Neirostate le sue montagne
paese in alivi tempi parie i\c\\' Italifi, al- sono coperte di bcsliame.Nel 5i 1 '^fu mol-

la quale pare che appartenga per la sua to danneggiata da un'inondazione. Il suo


naturale situazione di qua dall'Alpi, e per distretto si compone di profonde valli e al-

la lingua de'suoi abitatori. Conquistato in te montagne, e queste coperte di castagne.


parte nel i 5o3 da'cantoni d'Uri, Svitlo e Da questo distiello incominciano il cli-

L'ntervald, ed interamente nel i 5 i ?.,fu al- ma e la coltura dell'Italia; vi si trovano


lora governalo in nomedi lutti e divenne aranci e cedri, e ogni anno si fanno due

suddito (IcllaConfederazione Elvetica, sot- raccolte di mais. I romani chiamarono la


to il titolo di Batitirif^i Jtaliatii, una spe- valle di Bellinzona, Cnmjn Canini. Glm-
cie delle prefetture o lautfocliiedi Svizze- lemanni volendo pencliiuc in Italia per
ra. All'alto dello slabilimenlo della lSvìz- Bellinzona, furono balluli da Maiorano
zera in Uepuhlilica Elvetica, una e indi- imperatore. Al tempo di Maurizio impe-
visibile, nel 1798 furono i baliaggi italia- ratore greco nel 5go, allorché Childeri-
ni dichiarati indipendenti, cformaionoi co II re d'Austrasia inviò in llalin un'ar-
cantoni di Bellinzona e Lugano.i quali per mata contro longobardi, Bellinzona già
i

l'allodi mediazione del i8o3 vennero riu- era una piazza forte, poiché fianchi fu- i

niti per più non formarne che uno solo rono obbligali d'assediarla. Anticamente
.<;ollo il nome di Ticino. Ora dirò in bre- ebbe suoi conti particolari, e poi diven-
i

ve de'suoi capoluoghi. Bellinzona, Billi- tò contea de'vescovi di Como. Nel 1242


tio, Bililiona, Castrum Bililiomini, città fu conquistala la città da Ottone Viscon-
capoluogo di distretto e di circolo a 32 le- ti principe milanese, e nel i335 fu rc^a
ghe da Berna, è costrutta sopra due roc- alla fimiglia lìnfconidì Como che vi van-
cie separale dal fiume Ticino e dalla stra- tava dediritli. iNel secolo XV fu ceduta
da del s. Goliardo a Dlilano. All'est s'iu- a FilippolM.'^ Visconti duca di Milano, do-
iialzarono due castelli fortificati, l'uno su- po la famosa battaglia di Bellinzona, tan-
periormente all'altro, ed im 3.° all'ovest. to funesta agli svizzeri confederati. Nel
Le mina di questi 3 castelli declinano si- 1 4^9 gli abitanti d'Uri pervennero a im-
no alla riva del Ticino, in modo che le padroniiNene, e la conservarono! 5 anni
3 porle della città formano le comimica- per pegno della pace che aveano conclu-
zioni della Svizzera coll'Ilalia dalla par- sa. ^eli499 si sottomise liberamente ai
te del s. Gottardo. Questi 3 castelli furo- caiMoni d'Uri, di Svitto e d' Unlcrvald.
no costruiti nel secolo XV da'duchi di iMi- Passò poi alternativamente in potere de-
lano; ma ora non esistono che gli avanzi. gli svizzeri e de'francesi. Dopo la batta-
Si vede presso di Bellinzona, dalla parie glia che i confederati diedero a'fiancesi a
di Molignasco, una diga eretta da'france- Marignano, nel 1 5 5 3 cantoni ne rima-
1 i

si sotto il regno di Francesco I, che serve sero tranquilli possessori, e sino alla ri-

a prevenire l'inondazioni del Ticino, del- voluzione del 1798 fu la residenza d'un
la Muesa e del Calanchetlo. La città è be- bali che tali cantoni vi mandavano aller-
ne cdi(ìrata, come pure la chiesa colle- nntivanienle. Due graziosi sobborghi ne
giata dc'ss. l'ietio e Stefano, e contiene ampliiino l'estensione. Locamo^ Locar-
di l)ei quadri. Ila un gran seminario e al- 7/f/«/j città capoluogo di distretto e di cir-
tri fidibricati ragguardevoli. Fagrancom- colo, a 3o leghe da Berna 617 da Mila-
mercio d'acqua di cedro rinfrescante, e no, all'imboccatura della Maggia nel la-
4R SVI S V I

go !Maggiore,e godetl'un dolce cliina. Le fal)brichedi seterie, tabacco, cappelli, pol-


case sr)no ben Ihlibricnle, con bella piaz- vere e concie: vi si tengono molte fiere fre-

za , chiesa parrocchiale antichissima nel quentatissime. I suoi dintorni sono pitto-


!iio"o detto IMiirallo, e 4 conventi. Evvi reschi. Il distretto,generalraente montuo-
fondeiiadi cam[)ane, fabbriche di cappel- so, è però fertile di ottimi vini, frutta sa-
Vi e panni ordinari. Il suo mercato quasi porite, eccellenti tartufi, olivi, tabacco e
giornaliero è il pii^i frequentalo del can- quantità di seta, de'quali e altii oggetti

tone. L'emigrazione de'protestanti nel se- si fi! notabile trafìico. I suoi pascoli nu-
colo XVI, molto diminuì la sua popola- driscono una razza di bestie a corna. La
zione. Il suo distretto in abitanti è assai montagna di Caprino, situata in faccia a
esleso, e si compone del paese che cinge Lugano, sull'opposta riva del lago, pre-
la parte superiore del lago [Maggiore, e senta roccie piene di profonde spaccatu-
delle valli di Centovalli, di Onzernone e re, dalle quali in estale esce un vento fre-

di Verzasca. Il suolo n'è fertilissimo, rac- sco: in vicinanza gli abitanti innalzarono
cogliendosi soprattutto segala e mais. I degli edifizi perconservare il vino. La val-
fichi, i lauri, gli olivi,! cipressi, gli aran- le d'Agno è ricca di pascoli, assai comu-
ci, i cedri ed i meloni crescono inabbon- ni in questo distretto. Lugano apparten-
tlanza sulle rive del lago. pascoli pure
I ne in antico a Conio ed a HJilano, e fece
sono abbondanti ove si alleva molto be- in seguito parte del ducato di IMilano, da
stiamCjdacuisi ritiae copioso ed eccellen- cui fu staccala nel i 5 2,quando se ne im-
1

te formaggio, e n'è l'emporio per la Sviz- padronirono gli svizzeri. Lo stemma can-
zera. In Locamo si conservano ancora gli tonale diTiciiioconsiste in uno scudo par-
avanzi d'un forte caste! lo rovina to,che an- te turchino e parte rosso. Siccome il pre-
ticamente serviva d'antemurale allo sta- fetto apostolico delle missioni della Re-
to di Milano a cui apparteneva. Questo zia, nelle valli di Mesolcina e Calanca, ri-

paese fu ceduto agli svizzeri nel 1 5 3 da


i siede nel cantone Ticino, donde si reca
Massimiliano Sforza duca di INIilano, per spesso a visitare la missione, qui appres-
essere stato coll'aiuto loro ristabilito nei so vado a ragionarne.
suoi dominii. Lrigano, Lucauuni , Lua- Prefettura apostolica di Mesolcina e
num,c\\.VA in passato capitale del baliag- Calanca.La valleMesolcina con tanto suo
gio antico omonimo, e ora capoluogo di profitto spirituale fu visitata da s. Carlo
distretto e di circolo, a 34 leghe da Ber- Borromeo, benché sia nella diocesi di Coi-
na,! 3 da IMilano e 6 da Como. E" in a- rà, il quale é considerato primario isti-
inenissima situazione, sulla riva setten- tutore delle pontificie missioni nella Sviz-
trionale del lago Lugano, che vi forma u- zera, per quanto descrissi nel cantone dei
iia baia, delizioso per le sue rive che pre- GrigionijOvepure notai cheGregorioX. VI
sentano una quantità di belle situazioni, neh 889 fece visitatore apostolico anche
producente molti pesci e particolarmen- di queste missioni di Mesolcina e Calan-
te le trolte; olire vantaggiosa navigazio- ca il prelato nunzio della Svizzera. LalMe-
ne, e fu chiamato Lago Ceresio. La cit- solcinaera una signoria de'grigioni, con-
tà veduta da esso ha una bella apparen- finante conPiellinzonaja tempo delloScot-
za, che non viene smentita né dalle sue ti non eravi penetrata l'eresia, ma i pro-
numerose pubbliche piazze, né dalle lar- testanti stavano all'erta per introdurve-
ghe strade, né dagli edifizi che rinchiu- la, e fatalmente riuscì loro di seminarvi
de: il suo teatro, fabbricato ne'primi an- i propri errori. fJopoche quel prelato nel
nidi questo secolo, è vasto. La chiesa col- i63o divenne nunzio di Svizzera, fu pel

legiata di Lorenzo è sopra un'altura.


s. suo zelo introdotta la missione di 6 cap-
Alimentano il considerabile commercio puccini dalla provincia di Milauo nella
S V I SVI 49
valIcMcsoIcinn. In questa crnvi a <?no tem- INInria di Calanca con chiesa parrocchia-
po una pieposituracoiiG canonicati. L'im- le, da cui dipendono la filiale di Casta-

neralore Ferdinando II fece principe di neda, e l'oratorio di Nadrò. Rossa con


Musocco e della valle Mesolcina Teodoro chiesa parrocchiale e 3 oratorii. Prima vi

Trii'ulzi[f^.), poi cardinale nel i(Ì2r),per erano ancora vari ospizi e conventi. Nel
se e SUOI discendenti. La valle Alesoloina, 1887 le comuni di Grono e di R.overedo
come la valle di Calanca,soiio due valli usarono sevizie a'cappucciui, quali fu- i

al di qua dell'Alpi verso l'Italia. Calan- rono costretti a ritirarsi dalle loro stazio-
ca resta nella parte meridionale del can- ni. La congregazione di propaganda ne
tone de'Grigioni nella Svizzera, sul ver- scrisse al vescovo di Coirà, ed al console
satolo meridionale dell'Alpi Lepontine, pontificio in IMilano per assicurare i fon-
fra dueani'Ili di questa catena, che la se- di di quel banco spettanti alla missione,
parano ilalle valli di ì\Iisoz e Blegno, at- ch'erano minacciali dalle stesse comuni.
traversata dal fiume Calancasca,allluen- Vaud, Vaudunij misto. Nella diocesi
le del Muesca. E' una contrada selvaggia, di Losanna e Ginevra,
cantone della par-
i cui abitanti vivaci e laboriosi sono po- te più occidentale, bagnato da fiumi e da
veri, e fanno comciercio di resina, sapo- laghi, estendendosi dal lago di Ginevra
ne, cotone e fi! di ferro. La missione è af- fino a quelli di ìMorat, di Yverduo e di
fidala a'cappucciui, ed il prefetto aposto- Neuchàlel; in clima dolcissimo e soprat-
lico vi si reca dal cantone Ticino sua di- tutto in riva al lago di Ginevra, che of-
mora; nelle urgenze vi deputa un con-e- fre l'aspetto più ridente, per l'immensa
Iigioso vice-prefetto. In addietro il p. pre- quantità di case di delizia, ville, borghi
fetto era il provinciale de' cappuccini di e villaggi chevi sono come seminati. Tro-
JMdano; dopo le vicende politiche de'pri- vansi paludi nelle vicinanze d' A veliche e
mordi di questo secolo, lo elogge la con- sulle sponde dell'Orbe, ma il paese è ge-
gregazione propaganda /jV/e, la quale
di neralmente sano, con amene valli inter-

nulla dà a'missionari, essendo ben prov- secate da vei'deggianli collinette. U suolo,


veduti di pie Uiscite, di messe, di fondi, quantunque non dappertutto fertile, è be-
orti, vigne e salari annuali pagati dalle po- ne coltivato. L'agricoltura, e particolar-
polazioni cattoliche , ascendenti a circa mente la coltivazione della vite formi ,

4ooo: ultimamente! 4 erano i missiona- l'occupazione prima ria degli ahi tanti. Nel-
ri. L'ultimo provinciale prefetto fu il p. le contrade eie vate che sta uno all'occiden-

fr. Ambrogio daRimini e risiedeva in Soaz- te, il suolo assai ingrato non permette di
za, luogo della missione. Il i.°che scelse coltivare fuorché grani l'estate e produ-
la congregazione persuccessorenel i83o, zioni alpine;i bei vigneti situati sullespon-
fu il p. fr. Gio. Francesco da Locarne; nel de del lago di Ginevra, sono d'una ren-
1844 lo era il p. fi-. Cherubino da Ligor- dita straordinaria. Il soggiorno incante-
netto, già prefetto della prefettura della vole e deliziosissimo di numero grande
Piezia ne'Grigioni. Sono luoghi delle mis- di viaggiatori da tutte le parti d'Euro-
siotii: Scazzo con cliiesa parrocchiale, fi- pa, come in altre parti della Svizzera, è
liale e un oratorio. Mesocco con chiesa, lucrosissimo pel paese.Visonoalcune fab-
senza cura d'anime. Lostallo con chiesa briche e manifatture. Nelle saline di Bex
parrocchiale, due altre filiali, ed una suc- si scuoprì una vena di roccia salifeia, ili

cursale in Cabiolo. Camma e Leggin, con cui un piede cubo dà 3o libbre di sale, e
due chiese parrocchiali unite con 5 ora- può somministrare al cantone immensa

torii pubblici. Grono con chiesa parroc- utilità. popolo è attivo, probo, robusto
Il

chiale, altra filiale e due oratorii.Ilovere- e di perspicace intelligenza. Si vuole che


do con oratorio e senza cura d'anime. S. Vaud sia la contrada più fertile, più ri-

VOL. ixxti. 4
5o S V I S V I

tlcnle e pili ricca della Svizzera. Vi si rac- slinrione. Il vescovo di Losanna signore
coglie grano, cana|)a e lino, ahhondanle della sua capitale, lo era non meno che
vino, con tulli i prodotti de'suoi eccellen- delle parrocchie di Vaux, di Vevay e di
ti pascoli. Dalle montagne licavasi ferro, Avenclie, l'antica /^feM/z'cHm sede vesco-
pionil)o, carhon fossile e gesso. La regio vile, di cui feci cenno nel cantone di Ber-

ne partecipa dell'indole de'rran( esi, e se na, che nel Sgo ovvero nel G02 fu tra-
ne palla la lingua, per cui dicesi Fi ancia Losanna dal vescovo Mario. A-
sferita a

iSvizztia. E diviso in 19 distretti, ed in vcndcuni pare che fosse una delle 12 cit-
60 circoli, e la città vescovile di Losan- tà che glielvezi rovinarono, allorché im-
na [F.) n'è il capoluogo. Il governo è a- presero la sfortunata loro spedizione nel-
rislo-democratico: il gran consiglio com- le Gallie. I cantoni di Berna e di Fribur-
posto di 180 inenilM'i, sempre rinnovati go vi possedevano in comune molti ba-
per un 3.°, esercita il pulcie legislativo, liaggi, rimanente spettava al conte
ed il

ed elegge due landamanni fra membri i di Savoia. A IMoudon si raccoglievano gli


del consiglio di stato; questo consiglio di stati del paese, conlenente «4 cillà e bor-

stalo o minor consiglio componesi di i 3 ghi, di cui i principali erano IMoudon, Y-


membri tratti dal consiglio maggiore, ed Verdun, Morges, Noyon, Payerne e Ilo-
esercita il potere esecutivo. Il tribunale mont. A'on avendo que'di Berna potuto
d'appello giudica in ultima istanza, ed in colle lororimostranze indurre il duca di
ogni distretto vi è il tribunale di 1 ."istan- Savoia [V.) a lasciare alla cillà di Gi-
za, come in ciascun circolo un giudice e nevra il libero esercizio della sedicente
una giudicatura di pace. Il clero prote- nuova che aveano abbracciala,
religione
stante, diviso in 4 classi, viene distribuito nel i536 entrarono armati nel paese di
in I 3(5 parrocchie, e trovasi sotto la dire- Vaud, nel quale restarono signori sino al
zione del consiglio di stato. Nel capoluo* 1798, che se ne formò un cantone indi-
go vi è una buona accademia, e 6 colle- pendente sotto il nome di Lemano, fin-
gi nel cantone; l'istruzione pubblica è in ché nel 8o3 gli fu restituito il proprio di
1

progresso; oiclli abitanti de' due sessi si Vaud, quando entrò a far parie dellaCon-
dedicano all' insegnamento, e spatriano federazione Elvetica da Napoleone I mo-
in fjualilà d'istitutori e d'istilulrici. Que- dellala coll'atlo di mediazione, e nel 1 8 5
1

sto paese corrisponde presso a poco al fu confermato ne'dirilti federali. Di ^o-


Pagus Lhbigenns di Cesare, e del quale 5rt/e/z« suo capoluogo abbastanza parlai al

la città di Orbe Liba, ne costituiva la , suo articolo, in quello di Savoia, per A-


capitale. Dopo la conqmsta de'romani fe- inedeo Vili che col nome di T^eZ/ce /'an-
ce parte della provincia di Bloxima Se- tipapa vi dimorò, e dovrò rifarne men-
quonorum. Lo possederono successiva- zione: la residenza del vescovo essendo a
mente borgognoni, franchi, e dopo Lo-
i i Friburgo, anche in quel cantone Io no-
dovico 1 il Pio fu compreso nel regno del- tai, per esservisi portalo dopo che l'ere-

la Borgogna Iransiurana, dopo la cui e- sia fu abbracciata io Losanna neh 536,


stinzione cadde sotto la potenza degl'im- la cui cattedrale vuoisi la chiesa più va-
peratori di Gernjania, che lo diedero in Mi limiterò dunque ad
sta della Svizzera.
fèudo a'duchi di Zahriugen. Estinlasi poi aggiungere soltanto, che Losanna come-
questa casa nel 1 2 i8,i conti di Savoia pro- chè soggetta in parte al suo vescovo, tut-

fittarono delle turbolenze dell'impero per tavia godeva ragguardevoli privilegi im-
insignoi irsene; ed Amedeo V, uno di tali periali. Essa nel i3i5 concluse alleanza
conti, neh? 85 diede questa provincia al con Berna e Friburgo, indi nel 1 356 si sot-
fratello minore Luigi, la cui posterità la tomise alla t.^jchenon contenta di confer-
conservò sino al i Z5o,, epoca della sua e- marne i privilegi, più lardi le cede molli
J

S V I SVI 5c
Lonsiderevoli beni ecclesiaslici qunndo vi ne I con l'idea politica d'aprire una via
("n abbrncciato il protestantismo, e che a- per cui sboccare in Italia le armi francesi,
vea confiscato a' cattolici pcc essere stali e assicurare in caso di rovescio una riti-

fedeli alla vera religione de'ioro avi. Al- rata. 11 cantone è diviso in /filo l'allese

tre città importanti di Vaiid sono: Vver- e in Basw /'allcsej ili.^è ripartilo iny
thin in riva del Iago di qua-
>'eiicÌK'ilel, la diecine o decuiie, il 2.° in 6 diecine, cia-
ledeve a Pestalozzi la scuoladi pittura che scuna delle quali col suo tribunale di die-

vi fiorisce, e vi è pure nna ricca biblioteca; cina t> decuria. Sono i vallesani lodali per
e Gra«ff5o;? pure sulla sponda di detto la- la semplicità de'costumi, ma egli è nelle
go, memorabile per la vittoria nel 4/ 1 parti remote, in seno alle montagne, uè
riportata dagli svi7reii sui boigognoni ,
sili lontani dalle strade e in certo modo
presso le mura e con immenso bolli-
sue appartali dall'universo, che trovansi piìi

no. Lo stemma cantonale di Vaud si com- manifesto quel candore e que'coslumi o-


pone de'colori bianco e verde carico, sul spitali. Tutti sono cattolici, ed oltre il ve-

pi uno sta l'epigrafe: Liherté d Patrie. scovo di Sion (^ •) e il suo capitolo, vi è

Vailese, Vallesia, /'fl/e.?/rt, cattolico. la celebre abbazia nnllius dioeccsi'; dì fi.

Diocesi di Sion, cantone formante la più Maurizio d'Agauno, che descrissi in quel-

estesa e ampia valle del tei ritorio svizze- l'articolo, ed alla quale, come ivi notai,
ro, svariatissimo n'è l'aspetto e somma- Gregorio XVI col breve In amplissimo
niente pittoresco: alte montagne colle cre- AposioUcae dignitatis, de'3 luglio i84o,
ste coperte d'enormi ghiacciaie, vallette Bull. Poni, de prop. fide t. 5, p. 1 96: Ab-
anguste e selvagge che contrastano colla batìc s. Mauritii in Falesia lionorcm fri-

bella valle primaria, numerosi torrenti buit, ut ejiisdeni Al'bas perpeluo sii Kpi-
che formano cascate,rendono il paese inte- scopiis Bethleeni in parlibus. D'altri pri-
ressantissimo al viaggiatore. Dappertutto vilegi accordati all' abbazia parlerò poi.

nel Vallese veggonsi tracce d*una rivolu- Comprende pure il vescovato alcune col-
zione del globo, e pare che il Rodano vo- legiate, alquanti conventi, I I 5 parrocchie
glia continuarne la devastazione. Il clima e parecchi benefìzi ecclesiastici. L'insegna-
riesce fieddo all'inverno, e caldissimo nel- mento pubblico per buona ventura del
l'estate, l'aria pura e sana. Sgiaziatanieu- cantone era adidato a'gesuiti, quali in i

te sono comuni i gozzi, e trovasi in alcu- giustamente anco da questo luogo furo-
ne parli di questo cantoneuna razza di no tolti nella recente e piìi volte ricorda
uomini degenerati, chiamati cretini, es- ta fiera persecuzione de' protestanti con-
seri sventurati, chesono imbecilli, non ca- tro i cattolici e loro stabilimenti religiosi.
piscono, non parlano, e sono quasi insen- Il governo è arislo-democratico, e viene
sibdi alle percosse. Appiè dell'Alpi Ber- retto da una dieta e da un consiglio di
ne>i il calore giunge a sì alto grado che stato, ed uno de'piìi lodati della Svizzera,
l'uva non solo vi matura, ma reMde,'quan- avendo del democratico e del rappresen-
do si usi diligenza nel farlo, un vino che tativo. Per formare la dieta, ogni dieci-
si può paragonare a quello di Spagna. Ol- na nomina 4 deputatici picsidente d'o-
tre questo, gli altri prodotti principali so- gni diecina essendo deputalo per diritto.
no grano, frutti, castagne, fichi, mandor- Il vescovo diSion ha voto delibei ali vo nel
le, bestiame, selvaggiume, un poco d'oro, la dieta suo voto è ecjuivalente e
, ed il

ferro epiombo. Vi sono acque minerali conta per 4, ossia per una diecina o de-
rinomate a Hrig ed a Louixhe. Dopo il curia: a questo prelato, de'molti suoi pri-
bestiame, la massima ricchezza dei iva al vilegi e potere sovrano, non gli ^ restalo
paese dal gran passaggio deirAl[)i pei la quasi chetale solo sulìiagio. Anticamente
Via del Sempione, costruita da Napoleo- il vescovo di Sion era prefetto del Valle-
5

52 SVI S V I

se, confo e principe tlell'impero, dopo il Icsani neh 533 per difesa della religione
quale nel cantone veniva il baglivo o ca- cattolica fecero lega co'7 cantoni cattolici

pitano. Il consiglio di stalo esercita il po- in l'^iburgo per opera del vescovo rIiSion,
tere esecutivo, ed il suo presidente viene ed ogni i o anni tra loro si rinnovava. Pos-
Appellato gran baglivo. Gli affari d'alta sedevano i vallesani anche fuori del pro-
iniportanza si giudicano dalla rinnioiiede' prio territorio alcune prefetture lolle a'

consigli dicomune. Il consiglio di stato principi di Savoia, una delle ({uali resli-
non conta che 5 membri, che sono il gran tuiroiioal ducaEmanueleFdiberlo. L'Al-
haglivo, un vice-bagli vo, un tesoriere e to Vallese dominò ilBassoVallese sino alla
due consiglieri di slato. Un tribunale su- rivoluzione del i 79B. 1 vallesani erano al-
premo per le appellazioni è composto di leali, e non associati della lega svizzera in-
1 2 membri e d'im gran giudice che li pre- cominciata nel i3o3. Nel 1798 il Vallese
siede. Fu questo paese anticamente abi- intiero divenne uno de'iB cantoni della
tato da' seduni, veragri e nanliiati, da' Repubblica Elvetica; nel1802 separossi
romani conosciuti sotto il nome genera- dalla confederazione e formò una repub-
le di Tallcnses, perchè occupavano la blica particolare, sotto la protezione della
Pialle Pennina.] popoli nanluati occupa, F'rancia. Napoleone I neh 8 o locongiun- 1

•vano la sponda del lago Lemano ossia di se all'impero francese, e ne formò il di-
Ginevra dal lato d'oriente, ed erano con- parlimenlodelSeoipione,chenel 18 5di- 1

tigui a'veragri, che soggiornando nel Cas- venne un cantone della Confederazione
so Vallese aveano a loio vicini i seduni Elvetica. Parlando di Sion suo capo-
occupanti l'Alio Vallese o Vallala alla. luogo, feci il simile di Marligny, succe-
Fu Sergio Galba luogotenente di Giulio duta alla sede vescovile d'Oclorluriwt, la
Cesare, che assoggettò questi popoli a Ro- quale fu riunita a Sion. In questa nel 1781
ma, non senza gravi dillicoltìi. Dopo aver fu stabilita una missioiie,afildata al p. pro-
Hitta parte della provincia delle AlpiPeo- vinciale della provincia elvetica de'cap-
rine e Greche, e della Narbonese, in se- puccini nella diocesi di Sion. A pie del
guito la contrada corse la slessa sorte del- monte Gemmi presso al Rodano vi è la

l'Elvezia meridionale, passando dalla do- piccola citlà di Letteli o Loueche, celebre
niinazionede' romani sotto quella de'bor- pe'bagni termali poco da lei distanti, de'
gognoni e de'franchi. Questi ultimi eb- quali la Z'j a^i gra-
temperatura varia da
bero spesso la guerra co'Iongobardi pel di del termometro Reaumur. Lo slem-
di
possedimento della regione, che tu dopo ma cantonale rappresenta uno scudo il cui
quell'epoca nominata Fallesia. Fu do[)o campo è diviso ne'colori bianco, e rosso,
Lodovico I Pio compresa nel regno diBor- con Ire linee di stelle orizzontali, una in
gogna fransiurana. Nel o32 passò a Cor- i mezzo, e le altre lateralmente, rosse es-
rado II il Salico imperatore di Germa- sendoquelle sul campo bianco,e argentee
nia;i duchi di Sai'oin, coiwe raccontai in quellesulcampo rosso. Nel medesimoar-
quell'articolo, i duchi di Zàhringen, ed ticolo Sion descrissi il celeberrimo e be-
i vescovi di Sion, dominarono di poi nel nemerentissimo dell'umanità, e de'viag-
BassoVallese; ma manten-
l'Alto Vallese giatori d'ogni nazione e religione nel di-
ne la sua indipendenza, edanzi neh 47 sastroso passaggio dell'Alpi Pennine, cioè
conquistò l'alti o. 11 vescovo di Sion ad on- il Monastero e Ospizio del Grans. Ber'
ta de'nominali titoli, ad onta che gli alti Hrtrf/o sul confine del Basso Vallese, mon-
si emettevano in suo nome, e che le mo- te varcato in prima da Anuibale,dopoAu -
nete si battevano col di lui conio, non gusto da'romani per portarsi nell'Elve-
fu assoluto signore del paese, esercitando zia e nelle Gallie, e poi da Carlo Magno
la piena sovranilà la dieta generale. I val- per calare inltalia come il cartaginese con-
SVI SVI 53
qiiistalore. Celebrai il suo immortale fon- che poveri dì spirito, si soltomellono vo-
datore h. Bernardo (f^.) savoiardo cie'si- lontariamente alla povertà per meglio
giioi'idi Meiilhon, castello presso A nnecy, soccorrere gì' infelici Inoltre benché
arcidiacono e vicario generale del vesco- molte persone adempiano a siffatte cose
vo d'Aosta, illustre per profonda scienza inun modo assai lodevole, questi religiosi
e singoiar pietà. Nel q62 e sul punto cul- nondimeno si sforzano di farlo in una gui-
minante del INIonte Joux, già stazione mi- sa anche piìi singolare, dandosi all'ospi-
litare de'roraani, nel luogo il piìi perico- talità non solo per ricevere i viaggiatori;
loso egli eresse il famigerato ospizio, a- ma eziandio per attirarli, secondochedi-
silo benefico a'viandanti in (jnelle terri- ce il profeta: Rompete il vostro nane a-
bili balze sei vagge,in mezzo all'eterne ne- gl'inftUcijconclucete nelle vostre case ipO'
vi, e ove r inverno esercita per 8 mesi i veriei viaggiatori. Eglino pertanto som-

più crudeli rigori. Bernardo dopo a-


Il b. ministrano a mangiare a coloro che haa-
vcr hberato la montagna da'banditi che uo fame, a bere a coloro che sono asse-
coloro brigantaggi ne accrescevano l'or- tati; accolgono i viaggiatori, vestono i nu-
rore, con l'aiuto d'intrepidi religiosi fran- di, seppelliscono (juelli di cui hanno sol-
cesi vi stabiPi il suo monastero per prodi- levalo mali, ed eseguiscono quello che
i

gare ogni maniera di soccorsi a' perico- nel giorno del giudizio il Signore, secon-
lanti passeggieri senza distinzione distato. do ciò che ha detto, ricompenserà ne'buo-
Aggiungerò quindi, che sino dalla (.'ori- ni, e punirà ne'cattivi. Ora siccome no- i

gine, quella congregazione de' canonici stri cari figli, il preposto e il capitolo di
s. Agostino da lui istituita, a-
regolari di s. Bernardo, sioccupano con tutte le loro
vendo impiegato somme considerabili an- forze in queste opere, si espongono per sol-

che per migliorar le strade impraticabili levare i mali de'poveri e degli ammalati
che solcano 1' Alpi, e per 9 secoli giam- che da ogni parte vi allluiscono, così noi
mai rallentando d'un solo giorno il sagri- vi avvertiamo ed esortiamo tutti nel Si-

fìzio de' religiosi e Io zelo mirabile in 0- gnore, e concediamo ancora la remissio-


pera cotanto meritò d'essere ricol-
utile, ne de'peccali a chiunque nelle loro opere
mo de'favori della Chiesa, della venera- di carità darà ad essi religioso aiuto." Gli
zione di tutta la cristianità, e della grati- altri Papi non furono meno premurosi di

tudine delle nazioni, per gl'inuumerabili mostrarsi ammiratori e grati nel subli-
che strappò da sicura morte negli uraga- me esercizio dell'ospitalità de' religiosi, en-
ni che gli avrebbe sepolti sotto la neve. Pa- comiandoli e versando su di essi gì' ine-
pa Eugenio III neh i^G accordò all'ospi- sauribili tesori delle graziespirituali, ecou
zio esenzioni, che confermò nel 1 177 A- commoventi bolle eccitando i fedeli a soc-
lessandio HI, ponendo il capitolo e il mo- correrli per vantaggio dell'umanità. Tali
nastero sotto la protezione diretta e spe- furono principalmente Gregorio IX, Cle-
ciale di s. l'ietro e della s. Sede, assicu- mente iVjClemenleV, Clemente VI, Gio-
rando a'rcligiosiil possesso de'benefizi ec- vanni XXIII Martino V con due bulle,
,

clesiastici che aveauo in Francia, in In- Eugenio IV, Nicolò V, Calisto III, Pio II,
ghilterra, in Italia per pie donazioni. Nel- Paolo II, Sisto IV, Giulio II, Clemente
l'anno i2o3 Innocenzo III rinnovò que- VII, Giulio III, Clemente XI,Clenìente
sti contrassegni di pontificia benevoU:nza XII, Pio VI e Leone XII. Se esislelteal
con isplcudide parole» Benché dobbia- mondo un istituto che dovesse credersi al
mo noi aprire le viscere di carità a tutti sicuro dal furore degli uomini, certamente
i poveri, siamo nondimeno obbligati ad dovea esserel'ospizioc monastero delGrau
essere piii liberali delle nostre grazie, e s. Bernardo; forse non hawi paese che uou

spanderle iu maggior copia sopra coloiu debba a lui la vita di qualche figlio salvato^
1

54 SVI S V J

e che quindi non gli offra i liibuli di sua ligiosi videro, somma mi-
che con detta
religiosa graliludinc; onde l'ospizio non norando sensibilmente il loro patrimo-
doveasi considerare proprietà d'un ordi- nio, non potevano piò mantenere l'ospi-

ne religioso, ina proprietà dell'intera u- ziojoltracciò aspettandosi delle disposizio-

inanilà. Edificato su d'un territorio neu- ni ancorpili barbare contro la loro chie-

trale, questo sagro asilo stava sotto la tu- sa, saviamente fecero trasportare nel ter-
tela e la [)rotezione di tutti i popoli; per ritorio piemontese ogni cosa di valore. La
la santità di sua destinazione, per le no- cosa erasi in gran parte eseguita, quan-
])ili vii tìi e abnegazione de'religiosi che vi do n' ebbe notizia il governo tempora-
prestavano il loro ministero, consumando rio del Vallese, e con)e quello che dopo

Ja vita al servizio de'poveri, degrinfermi la guerra del Sonderbuud avea soppres-

e degl'infelici; sembrava che almeno do- so tutte le comunità religiose, vi spedi im-
vesse essere salvalo dalla scossa delle pas- mediatamente persone ad inventariare
sioni umanee dalle rovine, effettuate nel- tutto lo stato dell'ospizio, dentro e fuori
le ultime rivoluzioni de'radicali di Sviz- della Svizzera.I deputati non vi trovaro-

zera. Ma appena in essa trionfò il radica- no che 6 giovani religiosi, gli altri essen-
lismo, volle esso contrassegnare la sua vit- do calati in Piemonte per savia precau-
toria colla distruzione e spogliazione del zione, i quali ricusandosi di concorrere al
monastero e ospizio, e colla espulsione tie' preteso illegale inventario, ritornarono a
benemeriti religiosi ; come pur fece con Sion. Ma a' 18 dicembre 184.7 due com-
(juasi tutti gli altri religiosi possidenti, per missari federali salirono all'ospizio,ditilda-
a[)piopriarsenele rendite, contro tanti so- roiioa'religiosi le sue proprietà,richiesero
lenni trattali: tale fu il fine della guerra gli oggetti sottratti, minacciando di man-
mossa da'cantoni radicali contro il Son- dare a riprenderli a spese dell'ospizio; di-
dcibund olega separata de'cantoni catto- chiarando altresì, che le sostanze delle cor-
lici neli847,econlro isuoimembri.il ra- porazioni religiose erano proprietà della
dicalismo svizzero considerò lo sciogli- Confederazione Svizzera, e perciò i reli-

mento dell'ospizio come cosa insignifican- giosi dell'ospizio non dovevano essere né
te e superflua, e mancando di denaro il amministratori, uè utenti, ma semplici di-
governo tempoiario del Vallese cominciò spensatori. Ricusandosi nuovamente i re-
coU'imporre all'ospizio la contribuzione ligiosi di prestarsi alla confezione dell'in-
di 80,000 franchi svizzeri, pari 120,000 ventario, ad onta delle 3 intimazioni lega-
di Francia, e questi quale emenda per a- li, i commissari coll'opera d'un fabbro che
ver favorito il Sonderbund.Fa d'uopo co- seco aveaoo condotto, con aperta violen-
noscere l'astio amaro, che da tanti anni za fecero sconficcare i chiavistelli, sfonda-

nutrono i radicali vallesani, quelli special- re le porte a colpi, e presero tutte le cose
mente di Martigny, Monlhey e s. ìMauri- esistenti; assunsero il contegno di padro-
zio, contro 1' ospizio, a motivo della sua ni,e posero dappertutto sentinelle con or-
influenza religiosa e conservativa dell'in- dine di far fuoco contro chiunque volesse
tero Vallese, per comprendere come essi, esportare gli effetti dell'ospizio; il quale
dopo che divennero dominatori del pae- i per sopiappiìi dovè mauteneiei3o soldati
se, si permisero ogni sorta d'ingiustizie e che r aggredirono occupandolo niililar-
di persecuzioni. Dalla parte di \ aud non meute,ed quali depredarono tutte le pro-
i

si lasciò di aizzare, ed un tale anni addie- vigioni consagiate all'ospitalità e a'po ve-
tro propose, che più non si avesse a per- ri. Contro tutte queste e altre vessazioni,
nietlere in paese la colletta per l'ospizio il detto governo insistendo nelle sue pre-
the tanto onorava la contrada erendeva- tensioni ed esigendo un' amnjenda di più
si seguo alle benedizioni universali. I re- che 1 5,000 franchi, mosse il cunouico
S V I SVI 55
amministratore FrancescoBeniaminoFil- grandi potenze d' Austria, Russia e In-
lirz preposto del Gran s. Bei nartlo e del- ghilterra ne dichiararono la reintegra-
l'ospizio del Sempione, ad emettere a'i8 zione, non ancora elfettuata, con piolo-
dicembre i
847 solenne prolesta, diesi ri- collo de'24 maggio, al quale prestò ade-
portò nel t. 6, p. 126 degli Annali delle sione Napoleone III imperatore de'fran-
scienze religiose, 2. 'sene, insieme all'altra cesi. Con tale atto fu autorizzata la
Prus-
formale prolesta di mg/ l*ietro Giuseppe sia, incaso di rifiuto di riconoscimento
de Preiix vescovo di Sion, de'23 dicem- del cantone di Neuchàtel, di procedere a
bre 1847, """ "leno dello spoglio della militare occupazione,o colle proprie trup-
casa e ospizio del Gran s. Bernardo, che pe con quelle dellaConlederazioneGer-
delle ortlinanze dell'assemblea di Sion. In inanica. Attraversato nella sua lunghez-
essa erasi prescritto l'abolizione dell'im- za dalla catena montagnosa del J(ira,che
munità ecclesiastiche, l'alta sorveglianza vi forma G vallate principali, la parte oc-
dello stato sui beni del clero, de'con venti, cidentale appartiene al bacino del Medi-
delle corporazioni religiose, e la facoltàdi terraneo, l'orientale al mare del Nord e
averne all'occorrenza l'amministrazione, irrigalada fiumi affluenti del lago di Neu-
spogliando la realeabbazia di s. Maurizio chulel, detto anche lago d'Yverdun, che
de'diritli di collazione, oltre altre dispo- uudrisce eccellenti pesci, fi a'quali il ser-
sizioni lesive a'conveiiti ecorporazioni ec- mone e il salut
navigazione perico-
; Ila

clesiastiche. Allora il gran consiglio del losa, in qualche luogo aspetti deliziosi, e

Vallese decretò la riunioneal demaniode' si getta nell'Aar tributario del Reno. Il

beni ilell'ospizioe raonaslero,senza eccet- paeseprcsenta 3 iliverse regioni: la regio-


tuar ijuelli liell'ospizio del Sempione, che ne delle vigiie.ch'è ristretta; quella lidie
l'ondato da Francia d'ordine di iVapoleo- terre coltivabili, che comprende le gran-
ue I, ammiratore di questi religiosi, era di vallate; la regione de' pascoli, che con-
stalo ceduto dal governo del Val lese a prez- tiene le cime e le vallale più alte del Ju-
zo d'argènto all'ospizio di S.Bernardo, e ra. La i.^'è dolcissima, ma in generale
<|uindi conliscato a suo profitto. La Fran- quella delle montagne è assai fredda, e
cia avendo il diritto d'intervenire nella le maggior parte de'grani non
fruita eia
questione, per occupare il i ."luogo tra'be- vi maturano. Spesso in autunno il s<j|c

nefdttori dell'ospizio, lo feceincoDiiocian- non comparisce nelle pianure e nelle val-


dodal rifiutare il sussidioannuale che pa- li, mentre sulle montagne si gode d' un

gava, e si aprirono conferenze a Sion. Pe- tetnpo sereno e di gradevole teni[)eratu-


jò il consiglio di stato del Vallese, contro ra.L'agricoltura vi è abbastanza coltiva-
le promesse fjtle e senza darne alcun av- ta, ma il clima e il suolo permettono ap-
viso agl'interessati, pose in vendita i beni pena di raccogliere i due <iuiuli di grano
i(utnobili, e con alto inaudito rese illuso- necessario al consumo; i giardini o terre
rie le negoziazioni che avea accettale. Le ni di piccola coltura danno belli (rutti.
sopravvenute vicende politiche del 1848 Un terzo ile' vini è asportato ne' vicini can-
distolsero la Francia dal farsi rendere ra- toni, eccellenti essendo i rossi. La raccol-
gione di tante violenze contro i diritti più ta de'foraggi e l'educazione de' bestiami
sagri, e la rovina totale d'un'opera, di cui ne formano la principale ricchezza, essen-
godevano tutte le nazioni. dovi pure bestie a corna. Si fabbricano
Neuch.vtel, Neufchatel, Neoconium, in grande quantità i formaggi, alcuni ile"

iVVoco//iJurH, protestante. Nella diocesi di quali detti Giuyères si s()ediscono altro-


Ginevra, cantone già formante un prin- ve. Si allevano moltissimi cavalli, capre,
cipato del re di Prussia (/ .), da cui si porci e api. I pesci di specie diversa ab-
JioUrasse nel marzo 8 1 '^S, ina nel 1 ^^2 le bondano ne'corsi d'acqua e uc'laghi. Le
4

nG s V 1 S V I

montagne laccliiiulono mìneialidi ferro, (he nominava agl'impieghi principali, e si

gesso, carbone e li-gno fossile, piriti e au- faceva rappresentare da un governatore


rifitire. Abbontlanlissime sono le conchi- regio che convocava le udienze generali.
glie, ifossili e le piante marine impietri- I tribunali civili e criminali hanno pre-
te, ed innumerevoli sono testacei e cor- i sidenti che assistono all'assemblee comu-
pi mariui.Le montagne offrono pure mol- nali. Lecortidi giustizia civile in i
.^ istan-

le grotte curiose, chiamandosi la piìi os- za sono 21,9 dulie quali hanno pure giu-
servabile il Tempio delle Fate. Nella val- risdizione criminale. Due sono i tribu-
le di Travers sono ricche minieredi as- nali d'ap[)el!o, imo de'3 stali della con-
fulto, e presso Moiliers, ove G. G. Rous- tea di ISeuchàtcl, l'altro de'3 stati della

seau scrisse le sue Lettere della Monta- contea di Valengin.Le rendite del re con-
gna, vi è una bella ghiacciaia naturale. sistevano nel diritto di vendita sugl'im-
In vicinanza di Breuets evvi la caverna mobili, in quelle su diversi dorainii, dei
di Tofière, ove si sente un eco straordi- censo dovuto da certi fondi, il prodotto
nario. In una situazione selvaggia è ilóVz/- delle poste, pedaggi e vendita del sale ;

10 di Doitbs, d'8o piedi d'altezza. In va- ascendevano a i5o,ooo lire, delle quali
ri luoghi esistono sorgenti minerali. Il piìi della metà s' impiegava nello stato.

principale ramo d'industria è l'arte del- Sembra secondo alcune antiche iscrizio-
l'oriuolaio, che prese uno sviluppo straor- ni, che sotto il dominio romano vi fosse

dinario nel 1700 ; indi sono ragguarde- una città alquanto considerabile presso
Toli la fabbricazione de'merletti, le fab- il sito di Neuchàtel, la quale senza dub-

briche di tele dipinte, quelle d'islromen- bio fu distrutta alla caduta dell'impero
ti di matematica e fisica,ed altro che for- d'occidente da'barbari del nord. Questo
ma un gran commercio. 11 cantone si di- paese faceva anticamente parte della Bor-
vide ini 5 podesterie e 6 castellanie, ca- gogna transiurana^ o per meglio dire era
poluogo essendo la città di Neuchritel. I nel regno di Borgogna fondato da Ro-
protestanti sono sotto la direzione spiri- dolfo di Stratlinga neU'SSo. I suoi conti,
tuale d'un concistoro e de' loro pastori, d' origine antichissima e illustre, erano

e divennero tali neli53o. Parlano la lin- conosciuti al tempo de' re di Borgogna


gua di Francia, e come altri cantoni ne della 2.^ stirpe, credendosi da alcuni che
imitanolemode,mentrequasi tulli can- i fossero usciti da quella casa reale. Se ne
toni hanno costumi speciali di vestiari dif- trovano di possenti e considerabilissimi
fei enti e antichi. Sono laboriosi, pieni d'in- sino al 1090. Veramente si legge nell'y^r-
gegno, vivaci e di costumi dolci. L'educa- te di verificare le date, che primi pro-
i

zione prima è assai generalaiente diffusa. prietari di questo principato non assun-
11 governo,com'era sotto il redi Prussia, sero che il titolo di Signori di JVeitchd-
Io dichiarai in quell'articolo.Vi sono delle telj ne riporta la serie sino al
707, e pei 1

udienze generali composte de' o più an- i


1." delio34>
conosciuto registra Ulrico I

tichi membri del consiglio di stato, di 1 cui nel 1070 successe il llglio Piaule I, ed
notabili, de'quali 4 sono presi dal clero; a questi nel 099 il primogenito R.aule II.
J

de'capi di giurisdizione, il numero non


cui I conti di iVeuchàlel in progresso si posero
può eccedere 24, e di 3o deputati almeno sotto la protezione della casa di Chàlons,
di 23 anni, eletti da tutti gli abitanti del a titolo di vassallaggio. La contea sino dal
cantone costituiti in età non meno di 22 secolo XI era posta dominio de-
sotto il

anni.Nonsiponnofar leggi, né cambiarle gl' imperatori di Germania, che accor-

senza il consenso dell'udienze generali, le darono delle franchigie per sempre più
quali hanno la som tua delle cose. I castel- popolare il paese, mentre molte delle vul-
laci e i podestà lappi eseuluvaao il re, li erauo deserte e coperte di paludi e di
S V I S V I ^7
folle foreste. A laleeirellolebellee uber- dizio. La contea inoltre fece un partico-
tose valli di ?s'eucliHtel ecli Valengin creb- lare trattalo con Rema, onde assiemare
bero iiotnbiltiieiite d' ubitanti, che iiii- i suoi privilegi contro le libertà toltegli
glioraroDO le dette parti, onde la rocca e dal suo signore; prendendo parte in mol-
il castello di iVeucIiàlel fu pareggiato ne' le delle guerre ne'secoli XV e XVI. ^'el
diritti e [)iivilegi a l'esamoni .'città del- principio di quest'ultimo, laconica pas-
l'Alia lìorgogua. La signoria pervenne a sò per maritaggio a Luigi d'Orleans Loii-
Rodoliu I d' Habsburg, già innalzato al- gueville, nipote di Giovanni conte di Du-
i'impeio fino dal 273, il (|uale nel 1288
i nois, bastardo ili Luigi I d'Orleans fra-

obbligò tulli signori borghesi a ricono-


i tello di Carlo VI re di Francia, pel suo

scere la sua autorità, quando con alto for- maritaggio conGiovanna erede della con-
male fece rinunziare la contea a Rauie V tea nel i5o4, secondo la volontà del re
o Ilollin. Fu in (|ueirepoca che Giov.iii- Luigi XII, che per seguir questi nelle sue
Ili di Cliàions barone d'Arlai, ch'era del- guerre d'Italia contro il duca di i\blaiio
la thujit;lia de'conli di liorgogna, lece ri- alleato de' cantoni svizzeri, divenne ne-
vivere l'antico diriltodisna famiglia sul- mico di essi. Pertanto gli svizzeri colle-
lo sialo di Neuchàlel, e l'imperalore vi gati nel i5i2 s' mipadronirono di Neu-

acconsentì, onde Giovanni lo die in feu- chàtel e lo possederono per 7 anni in so- i

do Raule V con omaggio li-


allo slesso vranità, senza rendeie omaggio alla ca-
gio; indi a Raule V successe nel i34i il sa di Chàions, locchè cominciò a rendere
figlio Luigi. Dipoi Giovanni di Chàions indipendente la contea. Indi nel i 52q,ad
pielese che Isabella contessa di iNeucha- istanza di Francia, i cantoni la restitui-
tel, nel iSyS succeduta al padre e ulti- rono a Giovanna divenuta vedova, la qua-
mo conte Luigi, non avesse il diritto di le, essendosi estinta nel i53o la casa di
disporredel suo feudo a favore di Corra- Chàions, per morte di Filiberto principe
do >uu nipote conte di Friburgo; ma tut- d' Orange, prelese la sua successione u-
tavia nel iBgy ammise quesl' ultimo a ni versale, in cui era compreso il feudo di
preslaigli ligio omaggio nel castello d'Ar- Neuchàtel; la questione rimase indecisa,
lai. La stessa questione si rimiovò allor- continuando Renato nipote del defunto
ché la contea di IVeuchàtel passò nella ca- quanto crasi appro[)rialo.
nel possesso di
sa d'Hochberg, che aspirava a renderse- Giovanna fu la i
."
a prender il titolo di
ne indipendente, quando il conte Giovan- principessa sovrana, e nel 1 543 ebbe a suc-
ni neh 4^7 lasciò la contea al suo amico cessore Francesco nato da un suo figlio.
Rodolfo o Raule VI marchese d' Iloch- 1 suoi discendenti continuarono nella do-
berg.il quale fece una convenzione di con- minazione di JVeuchàtel sino al 1707, in
cittadinanza co' cantoni di So- Rema e cui si estinsero con Maria di Nemours.
letta. D'allora in poi gli stati di Neuchù- Per tale mancanza essendo molto cootra-
lei si attribuirono il diritto di dar rin- .>itatoda 3 linee il diritto di successione al-
vestitura della contea in caso di rifiuto la contea, ne discussero le ragioni gli sta-
del signore immediato, almeno di ac- li di iS'euchàtel, e ne decretarono in no-
cordarne gli ellelti; ed in seguito contras- vembre la sovranità a Federico I re di.
sero alleanza eziandio con Lucerna e Fri- Prussia, come
vero erede della casa di
il

burgo, per avere al bisogno lo scudo e la Chàloos-Orange, ciò che fu anco confer-
spada della confederazione intera. L'af- njato nella [)ace e trattato d'Utrecht, ri-
fare fu dairulliziale di Resancon portato cevendone da'medesimi stati l'inveslilu-
a i'apa l'io 11, il quale nel i4*>2 ne ri- ra. D'allora in poi i re di Prussia s'inti-
mise la cognizione all'imperatore Fede- tolarono princi[>i di Ncuchàlel e di Va-
lieo 111, che s' ii;uora se prouuuziò giu- leujjin, ed 1 re nel loro avvenimento alla
,

58 SVI S V I

sovranil.'i mantenere l' in-


giurarono di principe di Neuchatel.coslantemenle vol-
tegrità ilc'clne principali, di non alienar- le nell.i confederazione la pace e l'ordine,
li, e di mantenere le franchigie de' sud- e perciò l'irrequieta fazione che non vo-
tiili. 1 re governarono con moderazione, leva né l'uiia, uè l'altro, turbò e agitò il

mediante il governatore regio e il consi- cantone, e l'indusse a sottrarsi al leggero


glio di stato, scelto tra'cittadini del pae- dominio regio, trascinandolo nel vortice
se, rispettando le franchigie del popolo, della rivoluzione europea del 1848. Ciò
anzi aumentandole generosamente. Col avvenne mediante una banda disradicali
trattato di Tdsit, nel 1807 furono Neu- del cantone di Vaud che invase Neucha-
rliàtel e Valengin ceduti alla Francia, e tel; il governo fu rovesciato, e legami i

]Napoleone I a'3o marzo 1808 li diede in che aveano unito il principato della Prus-
piena sovranità al principe dell' impero sia per quasi un secolo e mezzo furono

maresciallo Alessandro Berlhier (il qua- spezzati. Ma gran parte de' più notabili
le nel 1
170)8 avea occupato e democratiz- abitanti del cantone continuano a solle-
zato Roma, a detronizzato f/o /"'/), che citare il ristabilimento del prolettorato
prese il titolo di [irinoipedi Neuchatel e prussiano, e da ultimo l'erfelliva sovra-
di Valengin. In seguito degli avvenimen- nità del re di Prussia fu fortificala dal
ti guerra del 8 4, alla caduta di Na-
di 1 1 protocollo di Londra, che rammentai pu-
poleone I, il congresso di Vienna lo tolse re in principio. La città di Ntuchdttl^
a Berthier e restituì al re di Prussia in Ncoconintn, Novutii Caslrurn^ capoluo-
sovranità, ma come parte integrante del- go di questo cantone, è posta sulla riva
la Svizzera, per cui neli8 1 5 a' ir) mag- del lago del suo nome, all' imboccatura
gio III aggregalo il principato alla Con- del Seyon, in un paese coperto di vigne-
federazione Elvelica,qual cantone con go- ti e giardini, ben fabbricala sopra un ter-

verno monarchico costituzionale. Dive- renoele vato che si abbellisce giornalmen-


nuto INeucliàtel membro della confede- te. Ha 4 strade principali, diverse fonti
razione, in conseguenza de'rapporli con jìubbliche, bella piazza, molti osservabili
questa, il re di Prussia non si riservò al- edifizi, fra' quali il castello, antico sog-
cuna ingerenza su' doveri federali, la- giorno de'sovrani di Neuchatel e ora se-
sciando al governo pienissima libertà d'a- dedel consiglio di stato, il palazzo comu-
zione, uè alcuna truppa prussiana ne oc- nale e la biblioteca. Tra le sue chiese
cupava il territorio; e l'amministrazione vuoisi che lamaggiore la fondasse nel 927
locale non difterì da quella delle repub- Certa moglie di Rodolfo 11 re dell'Alta
bliche elvetiche vicine. Così Neuchatel Borgogna, insieme al capitolo. Le case di-
vennea godere tutti i vantaggi degli sta- pinte al di fuori, sono molto pulite nel-
ti confederati, e tutti quelli che gli elargì l'interno. Vi è un orfanotrofio, due belli
ilsuo lontano sovrano, il quale indiret- ospedali, ealtri istituti di beneficenza,fra*
tamente giovava anche alla confederazio- quali due granai per somministrare nel-
ne, onde farla vieppiìi rispettare all'om- le carestie biade a prezzo discreto, tla
bra di sua formidabile potenza. I suoi de- pure il collegio, il galjmelto di storia na-
butati alla dieta federale si distinsero in turale con bella collezione di conchiglie
ogni tempo tra gli uomini di stato. Essi del mare d'India; il commercio vi è atti-

ebbero l'animo di sostenere le ranioni de'


o vo e florido. Ha fonderia di ranie, fàb-
deboli, contro le prepotenze de' forti. Seb- briche di carta, drappi, oriuoli, bigiot-
bene protestanti, per equità tutelarono terie, merletti, tele dipinte,e commercia
colla parola e col voto i giusti diritti de' di vino squisito. Varie sorgenti d'acque
cattolici, sempre calpestati e violati dagli mineraliscaturisconone'dinlorui.Di que-
svizzci'i l'udicali. Il re di Prussia, come st'antichissima città b'iguora la vera ori-
SVI SVI 59
gine; alcuni la dicono fabbricala da'bor- rosse, con vocabolo blasonico chiamate
gogii()ni,al tempo (iella coiu|uista dei pae- eaprioli.
se. l'aie che in principio ("osse edificata (ìi.n'evua, G^/?ei'i7, protestante. Diocesi
dall'allro lato della riviera del Seyon die di Ginevra e Losanna, cantone il pili pie-

l 'altra versa, nel luogo che porla il nome colo e il più occidentale della Svizzera. Il

di J'tcchio Castello, in opposizione al lago di Ginevra o Lemano, che conside-


i\'^</Ok'o 6'fls/e//ooNeticliàlel, costruito nel rabilmente in esso si avanza, indi il fin-
sito ove trovasi. 111. Tu distrutto da' le- me Rodanoe l'Arve suoaflluentedivido-
desclii, ed creilo il 2.° |)er opporsi alle noii cantonein 3 parti distinte: quellaf'ra
loro iiequenti scorrerie. Secondo la più il lago e il Rodano è coperta dagli ulti-
piobabile opinione, sembra questa città mi declivi del Jura, ed è attraversata dal
fondata da'roinani, ed anco fortificata s\ Versoy,dal Vegerone dal London; quel-
per opporsi a'nemici esterni, si per assi- lo al sud fra il Rodano e l'Arve, presen-
ciu arsi la loro conquista in questa parte la una pianura ondulata dagli ultimi gra-
delle Galiie:appoi;gia tale opinione il no- dinidel monte Saleve; la parte orientale,
me di Novo Caslrmu, ripetuto negli alti cioè quella fra l'Arve e il lago, si estende
antichi. Al suo principio a vea lasolastra- a'piedidel Voirons, montagna di Savoia.
da del Cartello con due porte, e due al- Il lago di Giuevra o Lemano, che bagna
tee grosse torri. Dopo la morte del re di pure i cantoni di Vaiul e del Vallese, e
Borgogna Rodolfo III {'Infingardo, Neu- la provincia sarda di Cbiablese, ha la for-
chalel che faceva parte del regno, fu nel ma di luna crescente, vi entra ed esce pii!i

lo32 assediala, presa e rovinata dall'ini- rapido il Rodano, ed inoltre riceve da 4o


peralore Corrado II il Salico, che avea corsi d'acqua. I suoi margini, soprattutto
coslituilo suo erede,ed al cpiale gliela con- al nord, olfrouo l'aspjetto il più ridente e
trastava Eude conte di Rlois in un alla sono quasi ovunque accessibili e abbelliti
successione. Corrado 11 regnò sulle due della più fresca verzura, da coltivazione
Bergogne, ma alla sua niortesursero pa- accuratissima, e da amene e nuinerosea-
iecchi principati, tra'qiialiXeuchalelch e- bitazioiiicbesi riflettono sul lago; taceva-
ra contea, iNeli249 fu bruciata da En- no perciò le delizie di Voltaire e di Rous-
rico barone di Thiele, che alcuni chia- seau, Amedeo Vili duca di Savoia in Ri-
mano conte di Neuchàtel. Provò diversi paglia fondò 1' ordine di s. Maurizio
vi

incendi che le cagionarono sommi daii (^'.), e divenuto antipapa /NL,'//te ^dimo-
ili, altri ne solfr"i dallo straripamento del rò parte in Thonon e parte in Losanna;
Seyon. f'alengin o Vallangiiì, contea e morì in Ripaglia e poi fu trasferito a To-
boi go della Svizzera nel cantone di Neu- rino il suo cadavere. Le acque sono estre-
thàlel, capoluogo della podesteria del suo mamenleazzurre e purissime; ma le bur-
iiome, è chiamata pure Ruzlhal. Ila un lasche sono terribili e pericolose, massi»
castello munito in alla situazione presso mea'piccolibastimenti:lanavigazionelia
il Seyon, fabbricalo nel i i 53. Fu sede anco battelli a vapore, che la rendono fa-
d' un ramo de' conti di Neuchàtel, alla cile e piacevole.Nudrisce un'infinità di pe-
(]uale contea fu riunita neliSyg. Il suo sci enormi trolfe,
e alcuni singolari; le sue
territorio si compone di 5 comuni, ed ha i sermoni sono molto pregiati. Il
ferra, i

fabbriche d'orinoli e tessuli di cotone. Lo clima del cantoneè dolce e salubre, il suo-
slemma canloiude, dice Franscini, ha i lo poco tertile è supplito dall'ollima col-
colori bianco e nero. In vece vede da'
si livazione, e pioduce biade, legumi e fruì-
ripetuti stemmi di esso uno scudo di- la, le colline essendo coperte di vigneti;
viso in 3 parti, le laterali di colore gial- visono bestiami diversi. Questo paese do-
lo, «lucila di mezzo bianco cou 3 sharie vela sua prosperità alle inauifiillure,[)oi-
(io SVI S V \

elle possiede un gian numero di fabliii- principi e conti, e sugli altri conti e prin-
<:l)e d'orologi ripiilalissinii,d'orificerie e cipi del paese. Dopo essere stato sogget-
cliiiicaglieriejStolle di sela, cotone ciana, to a'roni.tni, verso4' 3 cadde sotto la il

]ianiii, cappelli ; vi sono pure coiicialui ,


potenza de'borgoguoni. ChiIperico,3.'dei
tintorie, slaniperie di tele di cotone, e ti- loro re, stabili la propria >ede inGinevra,
pogiafìe. Gli stabilimenti di pubblica i- la fpiale ricevè la luce dell'evangelo ver-
^lruzlOllc sono numerosi e floridi. Gli a- so il line del I secolo, enei IV venne fon-
bitauti sono in generale allegri, iiidustiio- data la sede vescovile, secondo Comnian-
si, puliti e ospitali; la lingua francese è lo- ville ed altri. Ma il can. Cima, nella Se-
ro fan)igliare,e vi sono
monete, in uso le rie cronologica de' i>esco\>i dtl regno di
i pesi e le misure cantone
di Francia. Il Sardegnay\^ovla diGi-
(piella de' vescovi
contiene 3 città, Gmeira suo capoluogo, nevra nella cronologia de' vescovi d'AnnC'
Carougee Versoy,e dividesi in 36 comu- cy (Z^-), e l'incomincia con s. Nazario di-
ni o preflitture. 11 clero protestante sta scepolo di .s. Pietro apostolo del 98, che
sotto la giurisdizione d'un sinodo. Il po- battezzòs. Celso cittadinodi Ginevra; 7.°
tere sovrano è confidato ad un consiglio vescovo fu Paracodedeli iq. Divenu-
s.

rappresentativo, in cui siedono 4 sinda- ta la cattedralepreda delle fiamme, fu ri-


ci che fanno parte del consiglio di sta- fabbricata ne'priini del VI secolo e con-
lo. Questo consiglio è composto di ijo sagrata da s. Avito in onore di s. Pietro,
deputati laici, inalmeno di 3o anni
età che nell'omelia chiamò patrono de'gine-
e di 27 se ammogliati, e di 28 membri del vrini; nel secolo XI nell'istessa area fu e-
consiglio di stato, ed in ciascun anno si rin- retta e poi riedificata (pielia che esiste. Nel
nova di 3o membri. Ha potere legisla- il 5o2 Sedelube figlia di detto re ,
prima
tivo, regola l'imposte e le spese, e nomi- di prendere il sagro ve'u, edificò nel sob-
na a'posti principali; si convoca due vol- borgo la chiesa dis. Vittore, uno de'mar-
te l'anno, e può esserlo piìi spesso. I mem- liri della legione Tebana, il cui corpo fece

bri del consiglio rappresentativo sono e- trasportare da Soletta, che in quell'epoca


Iclti da tutti borghesi in età di 2 5 an-
i apparteneva a questa diocesi, la quale era
ni, che paghino almeno 20 franchi di con- governata dal vesco voDonaziauo,che altri
tribuzioni dirette, e idonei. I pastori, cu- anticipano al 396, lo chiamano Domizia-
rali, professori dell'accademia, ed i mem- no, e gli danno per successore s. Isacco.
bri di diversi pubblici stabilimenti sono Alcuni attribuirono Dioi?ene vescovo di
elettori di diritto. 11 consiglio di stato ha Genova erroneamente a questa chiesa, il
il potere esecutivo e l'iniziativa nelle leg- cui vescovo s. Massimo sottoscrisse nel

gi; esso è presieduto da'sindaci, che an- concilio d'Epaona nel 5 17; indi fiorì Pa-
nualmente sono eletti nel consiglio rap- pulo I, che a quello d'Orleans del 5 9 si 1

presentativo. L' amministrazione della fece rappresentare dal sacerdote Tran-


giustizia è confidata a 4 tribunali, cioè del quillo. Briguet, Coiiciliicrn EpaonensejQ
conuuercio, dell'udienza, de'ricorsi, e del- llivaz, Della Legione Tebana, dimostra-
la corte suprema. Ogni ginevrino a 20 an- no che il concilio celebre d'Epaona {^^•),
ni deve farsi iscrivere nella milizia. Il ter- fu in Ejjauna o Epenassex , nella par-
ritorio della repubblica di Ginevra era o- locchia di s. Maurizio del Vallese, la cui

riginariamente assai piccolo, nel paese de- chiesa distrusse una frana nel 17 17, enon
gli allobrogi. Seguendo i destini dell'an- tenuto ad Albon o a Pamiers o a Yen-
tica e celebre città di Giiie^'ra, in quel- ne. De'concilii di Svizzera parlai ne' luo-
l'articolo riportai le sue principali vicen- ghi ove si adunarono. Ginevra seguì la
de, alle quali qui aggiungerò altre noti- sorte del regno di Borgogna allorché nel
zie , massime sui vescovi che ne furono 534 f" conquiòlutu da'figli di Ciodoveo
SV I SVI (u
I. Nel 5G8 il vescovo s. Salonio fu al con- che il conte percepisse le altre due por-
cilio (li Lione, e nel 5^3 a quello <li Pa- zioni delledecime. Il conte dispensò d'en-
rigi. Wel 5f) r fiori s. Aniiano. Nel G22 vi- trare nel chiericnlon'servi, riconobbe che
vea il vescovo Appellino, censuralo nel la giustÌ7.ia su tutti gli abitanti di Gine-
concilio di Macon: gli successe nel 64^ vra non apparteneva che al vescovo, nel-
l'apulo Postberlo nel 778 vi celebrò
1!. la qualecillà fu permesso risiedere alcou-
ut) concilio. In tale anno calando Carlo te colla famiglia, vietandosi a lui di al-

jMagno in Italia per debellare Desiderio tenlaie alla libertà d'ogni cittadino e di
re de' longobardi, in Ginevra tenne un farvi arrestare propri sudditi. A solo ve-
i 1

congresso, e nella inedesinia divise il suo scovo si riconobbero attribuiti diritti i

esercito, una parte ne aflidò allo zio Her- d'alloggio, di foraggio sui vini, de'fiuini,
rardo allineile lo conducesse nella bella de'[)edaggi, delle pasture, delle servitù,
regione pel monte Jura, l'altra la guidò de'cambiamenlidi casa, delle fiere en)er-
lui pel IMoncenisio, dopo avere con regia cati, eil godimento de'beni d'ogni cen-

inagiiincenzaarriccliila la cattedrale. Do- sito o vassallo che moriva, finché il suc-


po che Rodolfo I neir888 fondò il regno cessore non avesse riconosciuto il vesco-
di lìorgogna vi comprese ilGinevrino, che vo per signore. Che il vescovo avea l'e-
pare con titolo di contea fosse allora sog- sclusivo diritto di far battere mojiele, non
getto al vescovo. Neir88i il clero scelse solo nella città, ma ancora in tutta l'esten-
a pastore Citando, ma il metropolitano sione della diocesi. Dopo questi ordina-
Olrano d'accordo con Bosone re di Pro- menti, il vescovo permise al contedi trat-
venza nominò altro e l'unse. Oliando ri- tenersi r antico feudo di s. Pietro, per
corse a Papa Giovanni Vili che lo con- (jiianto riguarda i beni secolari, e anche
sagrò. Corrado I possedeva la contea nel i due lerzi delle decinie, coll'incarico di
finire del secolo X, e gli successe il figlio tenere il tutto in feudo della chiesa di Gi-
lìoberto I. Nel io34 recandosi l'impera- nevra, e di prestarle in qualità di siiopro-

tore Corrado II in Ginevia vi ricevè gli lettore giuramento di fedeltà. Neh 34


il i

omaggi del conte Geroldo e di altri prin- successe a Umberto, Arducio de'signori
cipi. Federico vescovo sino dal 1020 fu di Faucigni, e nella dieta di Spira fl^ce
alla consagrazione che s. Leone IX Papa confermare da Federico lutti diiilli e I i

lece neh ODO della chiesa di s. Stefano di possessioni di sua chiesa, venendo ni di- I

Lcsangon. Il conte Roberto II figlio del ploma chiamalo principe. Ad onta del
precedente, come il padre ebbe gravi con- narralo trattato, il conte Amedeo con I

ti oversie col vescovo riguardo al rispet- vioIen7a fece diverse usurpazioni ; nel
tivo loro diritto: scorgendoli prelato che venne a transazione, od il conte
I I 5.') si

il conte era potente pe'caslelli che signo- fn obbligato ad abbatteie tulli forti in- i

reggiava presso Ginevra, gli die infeu- nalzali sulle lene del vescovato e nelle
do il territorio ginevrino, infeudazione sue proprie se potevano nuocere agl'iute
che alili anlicipuno. Guido vescovo era ressi del vescovo; gli fiirono accorda te va-
fratello del conte A imone I, ed ebbe a suc- rie cose, ma che dovesse essere feilele pio-
cessore Umberto di Grammonl, il qua- lelloresollodel vescovo, rtrA'Of^/».v.L'ac-
le essendo ricorso a Papa Calisto li per cortlo r approvò Papa Adriano IV, che
le usurpazioni d'Aimone I, nel i i ?.4 il le- prese sotto la sua protezione e della s. Se-
galo aposlolicoPielro arci vescovo di Vien- de la chiesa di Ginevra, ratificando il di
na con gli arbitri clecrelarono : al vesco- plonia di Federico I. Ricusando poi il con-
vo spettare un 3.° delle dei imo, fuiono te d'acconsentire, l'iucivescovo di Vien-
condonale a'vassalli un 3.' delle rendile na scagliò riutrrdctto sullesiie terre, on-
che pagavano, ed il vescovo si contentò de fu obbligalo a riconoscere il vescovo
C>7. .SVI S V I

come unico signore di Gincvrn e suoìcr- obliò gì' interessi di sua cliiosa, per fivo-
litoiio; ma poi tornò alle cavillazioni ed lii e le ambiziose miifj del nipote: gli cede
n nuove pretensioni, che non poterono su- la ciisl<jdia di tutti i castelli del vescovato,
perare né l'antipapa Vittore V, nell'im- onde si sollevò tutta la città di Ginevra,
pero riconnsciuto per legittimo nù Fe- , che col vescovo pentito si pose sotto la
derico I; ma la scomimica lanciata con- protezione d'.Ainedco V conte di Savoia,
tro di lui dall'arcivescovo lo costrinse al benché rivale della casa de'conli ginevri-
dovere. 11 suo figlio GuglielnT^ rinnovò ni eavverso al suo ingrandimento, ed il
le paterne querele, pei ò nel i 184 l'arci- quale incominciò subito a esercitarvi giu-
vescovo di Vienna e l'abbate di Bonne- risdizione. Perciò insorse guerra tra loro,
val, eletti per arbitri, dierono ragione al e finì con prestare Aimone 111 omaggio
vescovo, ciò che confermò Papa Lucio III. ad Amedeo V pe' feudi che di lui teneva
Aiducio moiì dopo essere intervenuto ol sia presso Ginevra, sia in Savoia. Nel 288 1

concilio generale diLateranoI li. Nel i 1 SI» fu vescovo Guglielmo di Conflans, e nel
il nuovo vescovo Nantelmo ottenne daF'e- 1290 conte Amedeo II , contro il quale
derico I e da Papa Urbano III la ratifi- Guglielmo reclamò le usurpazioni de'suoi
ca de'diritti di sua chiesa, essendo torna- diritti da lui fatte, e quelle del conte di
to il conte a'suoi errori,e fabbricato nuo- Savoia vassallo della chiesa di Ginevra.
ve mura per ingrandire il castello di Gi- Si fece un trattato ch'ebbe poca durala,
nevra, per cui aveva usurpato parte dei pretendendo Amedeo V col favore del vi-
bastioni della città. Perciò l'imperatore Io domato da lui assunto, l'intera giurisdi-
dannò al bandodell'impero, sciolse i vas- zione in Ginevra. Il vescovo inutilmente

salli dal giuramento di fedeltà, senza che avendolo ammonito, si rivolse ad Aimone
l'ostinazione del conte restasse vinta. Nel 111, e gli concesse infeudo tutto il corso
1206 il vescovo Bernardo Ch;ibert, più del Rodano. Aimone III per opporsi alle
vigoroso del predecessore , ottenne da violenze d'Amedeo V si unì contro di lui
Tommaso conte di Savoia e geneio di Gu- alla lega del Delfino, ma senza elFetto. Au-
glielmo, che abbattesse le usurpazioni di mentandosi le piepotenzedel contedi Sa-
questi, che perde il titolo di conte gine- voia, il vescovo fece solenne protesta in fa-
\rinu. L'altro vescovo Pietro di Sessons vore della chiesa di Ginevra, unica signo-
eresse il castello dell'Isola del Rodano in ra della città e pertinenze, con puro e mi-
Ginevra, e ricostruì quellodi Marval, sta- sto impero, e così per allora fu infrenato
bilì nella città manifatture , migliorò il Amedeo il vescovo Martino
V. Nel 12^5
commercio e le rendite. Gli successe nel fece batterenuove monete col suo conio,
1219 Aimone di Granson, che mediante quale principe sovrano; eneli3o4fu suc-
accoidi si riconciliò con Guglielmo e ne ceduto da Amedeo del Quarto, che si fece
ricevè 1' omaggio ligio, investendolo di prestare omaggio da'vassalli di sua chie-
nuovo del Ginevrino coH'anello, e finiro- sa. Gli mosse guerra Amedeo V, atterrò
no le lunghe controversie: al conte suc- il Marval, e ottenne la piena
castello di
cessero figli Umberto e Guglielmo li,
i giurisdizione del vidomato; quindi nuove
ed a quest'ultimo il figlio Rodolfo, ed in prepotenze e guerre, e lega del vescovo col
sua vece Aimone 111 da lui nato,dopo l'as- conte del Ginevrino, col Delfino e col ba-
sunzione al vescovato d'Ulrico o Enrico rone di Faucigni, e finì con accordare il
del I 26o.R^itornando tra'suoi certosini, di- vescovo a Luigi fratello del conte di Sa-
venne vescovo Aimone di Menlhonai,che voia di battere moneta in Noyon città del-
nel 1268 Pietro di Savoia fece esecutore succedendo neli3o8 al conte
la diocesi;
del suo testamento. Neh 282 gli successe del Ginevrino il figlio Guglielmo III. II
Roberlo di Genevois ziod'AimonellI, che vescovo eh 'erasi ritirato nel castello di Wa-

S V I S V I 63
clje, non credendosi sicuro da'minislri sa- 5figli chegli snccodetlerol'unodopolnl-
voiardi, annoialo del suoesilio,volle rien- tro, cioè Aimone IV, Aiìicdeo IV, Gio-

trare con onore nei paese, e l'ollenne con vanni, Pietro e Roberto. Quest'ultimo di-
sentenza di scomunica. Raccolto il popo- venuto cardin.ile, nel 378 e vivente an- 1

lo nella chiesa di s. Geivasio, il vescovo cora il fratello Pietro fu creato antipapa


vi fu riconosciuto principe e signore, con Cleintntt FU (/ .), e recandosi in yU'i-
piena giurisdizione e misto impero, e ri- gnone [V.) vi stabilì una cattedra di pe-

tornò nella città solennemente, la quale stilenza, e die principio al più lungo e più
fu quindi onorata dall'imperatore Enrico funesto scisma. Neh 385 creò anticardi-
VII, che il vescovo a( compagno in Lom- nale Giovanni Morelly d'Estaine vesco-
bardia, e ottenne da lui un privilegio. Gli vo di Ginevra, di cui nel voi. Ili, p. 21 5,
successe nel i3 i3 Pietro di Faucigni,a cui e lo chiamò in Avignone. Si vuole ch'egli
Guglielmo 111 prestò omaggio, e il conte stesso nel vescovato gli surrogasse Adema-
di Savoia proaiisedi fare altrettanloecou ro Fabri domenicano di distinta famiglia
giuramento di fedeltà. In vece essendosi im- ginevrina, che si meritò la stima de' con-
possessatodel castello diConrg du-Fourg, cittadini,conrermaiido loro i privilegi eie
l'adeguò al suolo e s' impadronì del co- franchigie, fi a le quali chela guardia del-
mando civile e militare, onde il vescovo la città, dal tramontare fino al sorgere del
fu costretto a rifugiarsi nel suo castello di soie, si tenesse da'cittadini. Sembra ve-
Tliiez, pose l'interdetto a Ginevra senza rosi m i le che a q uesto a ternati vo co
I m pa r
successo,escomunicò 4 de'princij-, di ribel- timento di giurisdizione fra la notte e il

li. Intanto Amedeo 111 successe al padre giorno debbasi riportare l'origine e l'al-

Guglielmo 111, che dovette difendersi dal lusione dell'impresa. Post lenebras lux,
lormidabile nemico di sua casa Amedeo V, che fa parte dell'armi delia città di Gine-
il quale nel figlio Edoardo ebbe nel i 323 vra, ed essendo essa anteriore a' prote-
un erede di sua ambizione, ma più equo stanti,non è vera la loio assertiva che fu
col vescovo che ritornò in Ginevra. Nel aggiunta dopo l'introduzione della sedi-
1 32C) divenuto conte di Savoia Aimone, cente riforma. Pare naturale che il conte
si mostiò giusto col conte del Ginevrino, Pietro seguisse lo scisma del fialelio, con-
e lo fece tutore de'suoi figli. Neli342 fu tro il legittimo Li bnno VI. Non manca-
vescovo Alamando di Sainl-Joire, e nel vano frattanto i conti di Savoia di catti-
1 366 gli successe Guglielmo di Marcos- varsi la benevolenza del popolo e pren-
sai,il quale ottenne da Papa Gregorio XI der piede a poco a poco nella città, rivol-
che il conte di Savoia Amedeo VI si spo- gendosi ora al vescovo, ora a'sindaci pel
gliasse de'diritli che avea usurpali a Gi- permesso di soggiornarvi; indi prolunga-
nevra, diploma carpito dal-
in forza del vano con dilazioni la permanenza, prote-
l'imperatoreCailo IVdi vicariodell'impe- stando di non intendere pregiudicale al-
ro nell'antico regno di I3orgogna,e restituì la loro libertà e giurisdizione. Talora chie-

al vescovo e sua chiesa diritti di puro e i devano anche territorio nella città ,
per
misto impero. Ristabilito Guglielmo dopo rendere giustizia a'Ioro sudditi che ivi si

aver ripresa la propria autorità, restau- trovavano durante il loro soggiorno, l'o-
rò le mura di Ginevra e la munì di 22 co visse Ademaro, e gli successe Gugliel-
torri. Neh 377 il can.Bima registra Ber- mo di Lornai, durante il cui vescovato
trando deCroscardinale:con tal nome non morì senza discendenti Piciro conte del
mi è riuscito trovarlo certa mente insigni- Ginevrino, pochigiornidopo il testamen-
todel cardinalato; nel 378 già ciagli suc-
1 to da lui fallo a'24 marzo 1 3c)4- Con que-
ceduto Pietio Fabbri. La cosa di Amedeo st'atto i'tiluì erede il nipote Lndierlo di
HI conte del Ginevrino si esliuse ue'suoi \ illars figlio di Maria Ginevrina la mag-
64 S V I S VI
girile (lolle <!nc /| sorelle, roH'ohMign di rnforeSigismnndodichiar?) n lui solo qual
«licliiarare successore: in caso di morte Io capo dell'impero spettare il diritto d'inve-

zioOttone di Villars. Ma l'antipapa (Cle- stire il vescovo delle regalie di sua chiesa,
mente VII non vide impunemente S[)0- e il conte vi si sottomise, indi fu fattodu-
gliarsi dal Iratcllo della legittima succes- ca nel i4'^dairimperatore. Da questi si

sione; tentò quindi d'impossessarsi della recò il prelato nell'incoronazione, e poi


contea Ginevrina. Il vescovo di Ginevra r accompagnò al concilio di Costanza e
e il conte di Savoia Amedeo Vili, poi i.° nella Spagna per l'estinzione dello scisma,
duca vantavano an-
e antipapa Felice V, ch'ebbe fine nel i4' 7 coll'elezionediMar-
ch'essi pretese su tale successione, che pe- tino V. Il Papa partì neli4i8 per Gott-
1(1 erroneamente riconoscendolo perca- lieben nel cantone di Turgovia, accom-
pò della Chiesa, il rispetto le sospese sino pagnato dall'imperatore e da altri prin-

alla sua morte, avvenuta a' 1 6 settembre cipi;(juÌTÌ s'imbarcò pel Reno,e perSciaf-
1 3f)4- Dopo rpieslo avvenimento, il pre- fiisae Berna passò a Ginevra, dove giun-
lato volle mettersi in possesso della con- se l'i rgiugno, accompagnato dai 5 car-
tea per diritto di confisca , attesoché né dinali e da Amedeo Vili. Durante il suo
Pietro,nè suo halello, da'tpjali era stato soggiorno in questa città, traslatò il ve-
preceduto, non aveano adempito il i. "do- scovo Bertrandi all'arcivescovato di Ta-
lere del vassallaggio verso la chiesa di Gi- rantasia, e alla sede di Ginevra nominò
nevra, col fìule omaggio e giurarle fedel- inconcistoroGiovanni di Pierre-Cise, ov-

tà pel feudo che da essa tenevano. Il con- vero di i'iocca tagliata o meglio Ruptscii'
tedi Savoia sostenevadall'altra parte che sa (^.), ilquale dovette difendersi con-
la contea contrastata, di cui una parte e- tro gli artifizi del duca di Savoia, che in

i*a già in sua mano, interamente dovesse una memoria presentata aMartinoVchie-
in esso ritornale, come disceso da coloro sela metà del dominio di Ginevra, da pos-
che anticamente i'aveano posseduta. Nel sedersi per indiviso, in cambio del diritto
i4oonior'i Umberto senza prole maschi- chea vea nella città, e di alcune piazzecbe
Ottone preferì di trattare ami-
le,e lo zio possedeva ne'dintorni. Questo alFare pe-
chevolmentecol conte di Savoia, e gli ce- rò, quantunque vivamente incalzato dal-

de osrni diritto sulla contea Ginevrina, ri- l'istanze del duca, riuscì vuoto d'elfetto,
cevendo in cambio Chàteau-Neuf e sue attesa la prudenza e la fermezza del ve-
pertinenze, oltre 45, eoo franchi d' oro, scovo, spalleggiato da tutti gli ordini del-
paria 5c)t, 8 fiy lire francesi. Indi il conte la città, che adunò piìi volte a tale pro-
nel i4o5fece transazione col vescovoeca- posito. Mentre il Papa dimorava in Gi-
pitolo di Ginevra, riconoscendo di tener nevra, riconobbe per veri cardinali 8 fal-
da essi in feudo la contea del Ginevrino, si di Benedetto XIII. Martino V si trat-

e promise d'eseguire fedelmente doveri i tenne in Ginevra sino a'3 settembre, par-
di vassallo. In tal modo questo feudo cad- tendo per Susa. Neli4'2^ il vescovo Gio-
de Savoia (^ •)• Nel [4o8 il
nella casa di vanni,ad istanza degl'inglesi che domina-
capitolo elesse vescovo Giovanni Bertran- vano in Francia, fu trasferito a Rouen e
dijUno de'suoi mend)ri e de'più sapienti poi creato cardinale; e gli fu surrogato
«omini del suo secolo: nel possesso prestò Giovanni di Courte-Cuisse confessore di
il consueto giuramento sull'altare di s. Carlo VI, spogliato dagl'inglesi della se-
Pietro, di mantenere e osservare l'antiche de di Parigi. Nel 14^3 gli successe il car-
prerogative e costumanze di sua chiesa e dinaleGiovanuidi 5rog«/er(/'.), già pre-
della città. Amedeo Vlllcoraevicariodel- sidente del concilio di Costanza, ma non
r impero pretendeva egual giuramento vi si recò che cada vere, e fu sepolto nella
pel temporale del vescovato, ma l'impe- cappella de'Maccabei, ove avea fondalo
^ V I SVI 65
unn comunità tli 3 preti. Nel 1426 ne oc-
i di Ginevra, e solo gli permise quello del
cupò il luogo Francesco di INlies o iMelz Ginevrino stabilito dal padre. Parteggiò
suo nipote, e nel 43o vide consumata la
1 pel duca di Borgogna Carlo il Tei/ifra-
caltetliale da un incendio, al cui rislabi- /7'Ojper renderlo signore del paese, con-
limento contribuì Amedeo Vili, il qua- tro il nipote Filiberto I,e morì nel i 4'^2.
le per nuovo lustro del capitolo ottenne Non potendo convenire il capitolo e i cit-

da Martino V che ninno potesse esservi ladmidi Ginevra sull'elezione del succes-
ammesso se non era nobile e dottore in sore, Sisto IV^ di propria autorità nominò
teolocia.lnterveune al conciliabolo diZ?^- il cardinal Domenico Rovere [F.)
della
silea, ove eletto antipapa Amedeo Vili suo congiunto; ma incontrando questi op-
col nome di Felice /^, lo fece anlicardi- posizione ne'due partiti, cede la propria
nale, come notai nel voi, IV, p. iGi, e ne nomina a Giovanni di Corapois, ch'ebbe
ricevè molli segui di benevolenza per se a competitore Urbano diChivron,i cpia-
e la duca Luigi suo figlio
sua chiesa. Il li poi uel t484 cederonoa favore di Fian-
gli domandò il permesso di stabilusi col cesco di Savoia, fratello de'due vescovi
suo consiglio per qualche ten)po in Gi- precedenti, locchè accettarono il Papa e
nevra. Morto nel i444) Felice V ritenne la città. Di costumi poco esemplari , fu
per se il vescovato di Ginevra, ove ave- geloso de'diritti e franchigie di sua chie-
va la sua dateria, che fec^ amministra- sa. 3Iorto nel 1490, Papa Innocenzo Vili
re con particolare cura. Egli scrisseda Lo- ricusò l'eletto Carlo di Seissel, e per rac-
sanna, ove teneva la sua ordinaria resi- comandazione della duchessa di Savoia
denza, a'sindaci e abitanti di Ginevra, per gli sostituìAntonio di Champion vesco-
chiederesoccorso contro! fViburghesi,che vo di Mondovi e cancelliere di Savoia ,

inquietavano quella città colle loro incur- ma dovette superare colle armi partigia- i

sioni; gli si spedirono sul cominciar del ni del competitore, ed entrò in Ginevra
i44^ alcune genti, delle quali ringraziò come fosse una città presa d'assalto, ciò
i ginevrini, come una volontaria assisten- che fece dimenticare colla posteriore sua
za. Per la pace della Chiesa Felice V a' lodevole condotta; nel 1 493 tenne il sino-

9 aprile 1 449 ^'^"Jicò l'anlipontificato nel do per eliminarci disordini del clero, rac-
concilio di Losanna, fu crealo cardinale cogliendovi le ordinanze de'predecessori,
da Nicolò V, e mori a Ri paglia ili.°oai e fu stampato. Nel 1 49^ gli fu dato a suc-
7 gennaio 4^ '5 ^l''"' dissero in Ginevra,
i cessore Filippo di Savoia di circa 6 anni,
altri a'?.S febbraio. Suo nipote Pietro di elezione che confermò Papa Alessandro
Savoia d'Sanni fu eleltosuccessore in que- VI, con assegnargli per amministratore
sta sede, ed ebbe a vicario generale nel- Amato vescovo di Losanna: Filippo ab-
lo spirituale e temporaleTommaso di Sur bandonò lo stato ecclesiastico, si die alle
arcivescovo di Tarantasia. AH' epoca sua armi e fu investito della contea del Gi-
il numero de'consiglieri che componeva- nevrino. Adunque per sua rinunzia, nel
no il senato co'sindaci, fu accresciuto da 15 o fu vescovo Carlo di Seissels già ri-
1

1 2 fino a 2 j. Morto Pietro


nel 458, gli 1 cusato dainnocenzo Vili, enei TI 3Leo- I

successe minoreGio. Luigi di Sa-


il fratel ne X gli die in successore Gio. Frauce-
voia, ch'era pure vescovo di !SIaurenne, sco di Savoia, naturale del suddetto ve-
arcivescovo di Tarantasia e abbate di 4 scovo Francesco di Savoia, a istanza del
5 abbazie; d'inclinazione marziale, so- duca, onde restò escluso Amato di Gin-
stenne con fermezza diritti di sua chie- i gin eletto dal capitolo: da un procurato-
sa, né solirìchesi portasse lesione a quel- re si fece rappresentare al concilio gene-
li di sua famiglia. Si oppose però che il rale di Laterano V. I ginevrini malcon-
fratello Juno assumesse il titolo di conte tenti di lui e del duca Carlo III, neh 5i9
VOL ixxit.
r.(i s V I S V I

si confederarono con Friburgo, onde il tolo della cattedrale si ritirarono allo-


duca a'i5 aprile con armata entrò nel- ra ad Annecyducato Genevese, tem-
nel
la città e si recò ad abitare nel palazzo poraneamente e finche Ginevra ritor-
pubblico. Minacciato daFriburgo, fu con- nasse alla cattolica fede. Pietro continuò
venuto ch'egli ritirerebbe le truppe, e che a portare il titolo di vescovo di Ginevra,
Ginevra rinunzierebbe all' alleanza con come successori, e meritò che Paolo III
i

tal cantone. Il vescovo ligio al ducagli ce- nel 1539 lo creasse cardinale, e nel 54^ 1

de ogni suo diritto sulla città, indi nac- lo trasferisse alla sede di Besan^on. Le
quero gravi turbolenze, e si formarono posteriori infelici vicende di Ginevra
que'partiti che ricordai a Ginevra, ed un le narrai al suo articolo, poiché abolita
3." suburbano e norevolisslmo, chiama- la sede vescovile, cacciato il clero seco-
lo la confraternita de'gentiluoraini della lare e regolare,oltrelemonache,i super-
collana. Neh 52 2 morto il vescovo di dis- sliti cattolici dovettero emigrare. Tanto
solutezze, gii successe Pietro de la Bau- profonde radici vi pose l'eresia, tanto fu
me [F.) de'conti di Moutrevel suo coa- l'ardente entusiasmo de' protestanti, che
diutore, di buone intenzioni, ma privo di perantonomasia fudetta Ginevra la Ro-
vigoria per riparare a'mali cagionati dal via delProteslanlismo, anzi con Londra
predecessore. Il duca incrudelì con Gine- e Berlino ^ovviìbW funesto e formidabile
vra,e non pochi cittadini fuggiti nellaSviz- triangolo della strategia protestante, per
zera, coU'assenso de'compatriotti conclu- quanto dichiarai a Protestanti. Ginevra
sero a'20 febbraio iSiQ un trattato di erettasi in repubblica si tolse dalla sog-
concittadinanza con Berna e Fribiugo ,
gezione del duca di Savoia, e pel suo ri-

onde esempio s'istituirono in Gi-


a loro cupero alcuni Papi incoraggiroiio inutil-
nevra due nuovi consigli senz' abolire , mente i duchi. La serie de'vescovi di Gi-
l'antico. Il vescovo per tali turbolenze si nevra continuò in Annecy, e proseguì ac!
ritiiò nella sua abbazia di s. Claudio nel- essere suffraganea del metropolitano di
la Franca Contea, donde manteneva in- Vienna del Delfìnato, venendo dal capi-
telligenze colduca di Savoia. Assente lui, tolo intitolala a s. Pietro la cattedrale. Il

le nuove erronee opinioni religiose senza vescovo Francesco de Bachod intervenne


ostacolo s'introdussero a Ginevra e vi fe- al concilio diTrento; nel 1602 ne fu fat-
cero grandi e deplorabili progressi. Es- to pastore Francesco di Sales (f^.), del-
s.

sendovi ritornato i.
il "luglio 1 533, fu ri- la cui famiglia fu il successore Gio. Fran-
cevuto con tutti gli onori; esorlò il popo- cesco neli622, come Carlo Augusto nel
lo alla pace, all'unione, alla perseveran- 1 645. Ne fu ultimo vescovo Giui^eppe M."

za del cullo de'suoi padri, senza lasciar- Paget, dichiaralo da Pio VI nel 1785 ve-
si sedurre dalle false dottrine de'novato- scovo di Ginevra; ma occupala Annecy
ri seguaci di Zuinglio e Calvino. Ma ai da' francesi, in forza del concordato del
14 dello mese fu costretto ripar-
stesso 1802, Pio VII soppresse la sede d' Anne-
tirne, per non tornarvi mai più. Da quel cy e il titolo di Ginevra, per cui mg."^ Pa-
punto il fimatico partito de'pretesi rifor- get rinunziò e moiì nel 181 i,e Pio VII
matori, avendo libero il campo, fatalmen- l'unì a quella di Chamhery, che poi eres-
te prese tanta superiorità, che trascinò a se in metropoli a'20 luglioiSiy, finché
se tutti quelli che componevano il gran con bolla de' 5 marzo 1822 nuovamen-
1

consiglio, il quale con suo giudizio de'27 te restituì ad Annecy la sede vescovile e
agosto 1 535 proscrisse empiamente nel- dichiarò sutl'raganea di Chambery, rein-
la città la religione cattolica, commet- tegrazione che eseguì colla bolla Sollici-
tendo a tutti i cittadini di professare la ta catliolici grcgis, de' 1 5 febbraio 1821,
nuova protestante. Il vescovo e il capi- Bull, Rom.cont. 1. 1
5, p. Sq ; avendo già
i
I

S V I S V I G7
coi breve TcwporunìvìccSf(\c'?>o genna- VEinllìo e il Contrailo sociale, come ten-
io, Bull, citalo, p, 370, concesso al vesco- denti a distruggerei fondamenti della re-
vo di Losanna anclic il titolo di vescovo bgionecristiana,cda rovesciare tulli i go-
di GinevrayXinc tanien accessione jurintn, verni; le quali due opere vennero giusta
et reddiUiiini cjuscleiii li!nli_, ed ambedue mente in pubblico lacerate, e proscritto
iinmetliatanienle sosgelle alla s. Sede. il luro autore dalla sua città natale. Nel
Tullavolta all'arcivescovo di Cliainbery 1782 pe'cresceuli disordini, la mediazio-
restarono alcuni luoghi della Svizzera ,
ne armala di Francia, Savoia e Berna vi

compresi nella sua arcidiocesi. Dopo che ripristinò la costituzione del 1 788,6 fissò

Ginevra abbandonò le verità calloliche, i vicendevoli diritti del popolo e de'ma-


i suoi annali non presentano clic una se- gistrali. Nel i 788 ricominciarono le civi-

rie didiballinìcnti insorti Ira il paititoa- li turbolenze colle prime agitazioni, che
rislocralico e il popolare, che talvolta pre- in diverse [)arli d'Europa,ina specialmen-
scntarono scene violenti, non meno che te io Francia, erano preludi della piìi ter-

tra gli stessi dissidenti. Sebbene gli errori ribile rivoluzione: il popolo prevalse, e lu

suoi tendessero a sostenere fin da princi- repubblica già vantata per la sua saggez-
j)io il repubblicanisino , il suo spirituale za, costumi e lumi, non fu più che un ar-
fu tirannico e furiosamente geloso. Diche ringo tinto sovente del sangue de'suoi cit-

si ha argomento nella persecuzione mos- tadini. Minacciala da Francia, sollecitò da


sa agli altri novatori, fra'quali Castiglio- Zurigo eBerna i soccorsi stipulati nell'al-
ne fu turpemente per le sue opere caccia- leanza del I 584, oltre quelli della confe-
lo, e bruciato vivoMichele Servelo ca- derazione. Francia fece assediar Ginevra
posetla {\eSer{'clisli{f''.). Le controver- dal general Montesquieu nel 1792, tulla-
sie religiose insorte tra'stessi settari, la me- volta per convenzione conservò per allo-
scolanza con istianieri ebbri d'idee di li- ra la sua indipendenza, divenendo il go-
bei là, lo sviluppodello spirilo, dell'istru- verno assolutamente democratico,e adot-
zione e del lusso, il ravvicinamento for- tati diritti e doveri dell'uomo sociale col
i

zato e abituale di tanti uomini di condi- la costituzione del 794- Finalmente Gi- i

zione agiata entro uno spazio ristretto, o- nevra alleata di Francia, dovette soggia-
vele discussioni e le stesse dispute forma- cere al suo dominio, a' 5 aprile 1798 ve- i

vano per cos'i dire il solo loro divertimen- nendo occupata da'fiancesi, e si trovò co-
to; lutto concorse a spargere tra'ginevri- stretta a convenire all'unione e fece par-
ni i germi d'ambizione, di discordia, ed te della Francia, formandosi della città
a propagare quell'amore per l'eguaglian- e territorio il dipartimento Lemano, con
za de'dirilti, che ben [uesto apertamen- parte della Savoia. Vi restò sino ali 8 14.
te o in segreto rende detestata l'inegua- e ncll'unirsi alla lega svizzera a'27 settem-
glianza delle fortune, quindi sviluppò nel bre, adottò il governo rappreseutativo,di-
popolo tutte le passioni politiche, come chiarando tutti i cittadini eguali avanti la
olti-ove. In principio del secolo passato il legge. La ConfederazioneElvelica nel 1 8i5
governo era aristocratico, ma sulfinu'edi ammise Ginevra nel suo seno, come XXI
esso divenne popolare. Nel 1754 il ledi cantone. Per un atto del congresso di
Sardegna, come duca diSavoia, hnalmen- Vienna, a'29 marzo di tale anno, il re di
le riconobbe l'indipendenza della repub- Sardegna aumentò il territorio del can-
blica di Ginevra, alleata de'cantoni sviz- tone colla città di Carouge, e di qualche
zeri acattolici. Nel 7G3i il partito popola- altra porzione della Savoia, alllnedi spri-
re riguardò come un desiderio marcalo di gionare una parte de'suoi possedimenti;
umiliale la cittadinanza il giudizio profe- e la Francia gli cedette Versoy e le sue
tilo coutro due opere di llousscau, ciuc dipeudeaze, oudc assicurargli una libera
G8 S V I S V I

comunicazione col reslonle della Svizze- posteriormente, di che trattai a'rispellivi

ra. A Ginevra tlissi pure, clic fmalmen- articoli e anche piìj sojira; le nozioni re-
le furono esauditi i voli de'cresccnli cat- centi e le contemporanee le riferirò ver-
tolici, che per aveano indarno
tanti anni so il fine de'cenni storici e generici sulle
sospiralo di potere erigere una chiesa al diverse e principali vicende della Svizze-
loro cullo, laonde fu solennemente eret- za, che compirò con brevemente toccare
ta in seno della famigerata Roma prole- eziandio le ultime e deplorabili. Lo Scotti

stante, e sopra il pi il eccelso bastione del- è pure autore òaW'Helvel la profana, Re-
le sue non ha guari demolite fortificazio- latione del dominio temporcde de' poten-
ni, le quali vanno vieppiù scavandosi la tissimi XIII Cantoni Svizzeri delti della
mezzo alle politiche e religiose dispute on- Gran Lega, Macerala 16^1. In questa de-
de scambievolmente consumansi segua- i scrisse l'origine degli elvezi, i loro costu-
ci di Calvino e di Rousseau, ed il radi- mi, la libertà, il dominio e la potenza di
calismo contribuisce alla distruzione dtlle sìgrande repubblica, neW Ilelvelia sacra
istituzioni protestanti. Pel progressivo in- tratta quindi di quanto apparteneva a
crenìenlode'cattolici, che un mezzo seco- suo tempo alla nunziatura elvetica, al suo
lo addietro non contava che qualche cen- ministero e giurisdizione. Incomincia col
tinaio, ed ora sommano a circa 12,000, dichiarare che fra le tante nunziature del-
non bastando il detto vasto loro tempio, si la Sede a niuna fu reputala questa
s. in-

staultimandola fabbricad'unoancorpiù feriore, alla quale tocca il mantenere in-


grande, in or\oredell'Imn)acolata Conce- tatta la religione cattolica nella Svizzera,
zione della B. Vergine, ponendo la loro che dappertutto ha l'insidie incessanti del-

intrapresa sotto si potente patrocinio; ed l'eresia. Incombe al prelato Nunzio (/^.),

anche il Papa e Roma cattolica vi con- d'ordinario insignito della dignità episco-
corsero. In altri tempi appena tolleravasi pale, il provvedere che de-
la vicina peste

a stento un oratorio privato pe'diploma- gli errori religiosi non si propaghi ne' po-
tici di fede ortodossa. Vi difficile di descri- poli sani, ma si mantenga e accresca la
vere la disunione che regna tra gli acat- professione pura della vera fede e la di-

tolici di Ginevra, di Losanna, di Neuchà- vozione verso la s. Sede che n'è custode,
tei, e generalmente di tutta la Svizzera. non che l'amicizia della nazione valorosa
Lo stemma cantonale di Ginevra si rap- e leale.Imperocché in varie occorrenze!
presenta con uno scudo metà giallo, l'al- Papi si giovarono delle prodi armi elve-
tra rosso, nella i ."è mezz'aquila nera, nel- tiche, ed cantoni ne riportarono in vari
i

la 1." una chiave d'argento. tempi gì azie e singolarissimi privilegi, se-


Le notizie del nunzio apostolicodi Lu- gnatamente da Sisto IV, da Giulio II, e
cerna, quelle de' vescovati e abbazie della da Leone X, quali con essi strinsero par-
i

Svizzera come si trovava nella metà del se- ticolari leghe. Gli elvezi furono da Giulio
colo XV II, vado a compendiarle col de- II chiamati col glorioso titolo di Difen-

scritlodalgià nunzio della medesima://e/- sori dell'ecclesiastica libertà, e gli onorò


velia sacra, Eelatione de' vescovati, ab- col regio dono dello Stocco e Berrettone
latie, et altre dignità subordinate alla ducale ( F.) benedetti, che si collocarono
Nuntiatura Helvetica, fatta darng.'' Ra- in Zurigo a monumento d'onore, donan-
niitio Scotti vescovo di Borgo s. Donni- do a tutto il corpo della repubblica due
ìio, governatore della Ma'ca, IM acerata gran stendardi o gonfaloni, quali furo- ì

1642. Di questoprelalodivenutopoi/I/(7g- no riposti e offerti all'insigne chiesa della


giordomo del Papa, }paì\a\ ne'vol.XXIlI, Madonna dell'Eremo. Inoltre ottennero
p. 82, XLI, p. 267. Vi aggiungerò l'iu- ciascuno de'cantoni in particolare, ch'era-
dicazioae di qualche variazione avvenuta nolX (se loScolli intende parlare diGiulio
S V l S V I Gl)

II, a suo tempo erano XII, da Sisto IV redispendioso a'nunzi la necessità di con-
in poi erano slati IX), uu'iiisegua parti- tinui viaggi, dovendosi portare ne'diversi
colare istoriala co'inisleri sagri della Pas- cantoni pel manleni(nento e incremento
sione di Gesù disto: tali insegne furono dell'immuoità e giurisdizione di s. Chie-
dii'cantoni ricevute con tanta venerazione, sa, per correggere cleri se mancavano, i

che crearono ognuno un principalissirao mantenere l'osservanza ne'chiostri, solle-


ufliziale chiamato Penerer,slabilendoche citare all'adempimento de'loro ulllzi i ve-
ne' combattimenti avesse il i. "luogo por- scovi, gli abbati e le altre dignità eccle-
tando l'insegna. Quando i cantoni catto- siastiche. Il nunzio di Svizzera fa d'uopo
lici si collegarono co'principi, sempre fe- che dotato di senno, avvedutezza e di
sia

cero riserve in favore delia s. Sede e del singoiar prudenza, a motivo de'tanti go-
sagro collegio de' cardinali, in segno di verni co'quali deve trattare, e soggetti a
divotissimo ossequio, protestandodi pre- innovazioni e turbolenze, comechè repub-
ferire il l^apa e i cardinali a (jualunque blicani. Il [."nunzio apostolico elvetico di
altro principe in dare soccorsi, uè giam- cui si abbia certa memoria risale al 1 23 i,fa
mai impugnerebbero le loro armi per of- OUone vescovo che fece residenza in Basi-
fèndere i dominii temporali della chiesa lea. Nel 233 ivi pure dimorava il nunzio
I

romana.anzi essere sempre pronlia difen- maestro Filippo d'Assisi,al cui tempo la s.
derli. Alferma Scotti, che in tem[)o di sua Sedericevea da'principali monasteri sviz-
nunziatura, silfatta clausola i cantoni cat- zeri un annuo canone in marche d'argen-
tolici rinnovarono e dichiararono nella to. Quindi non si trovano memorie d'altri
lega col re di Sp.igna e col duca di Savoia nimzi fino ali (cioè dopoché termi-
449
nel 634- Da questa giusta e eJificantedi-
1 nò scisma dell'antipapa Felice V sa-
lo

vozione degli svizzeri verso la Sede apo- voiardo, conseguenza dell'altro maggiore
stolica (^.), derivò la gran stima da loro incominciato nel 1378 con l'antipapa Cle-
falla del suo nunzio, riverendo in esso la mente VII ginevrino), nella persona diGi-
podestà di legato a Intere j per cui nel rolamo Franco di chiaro nome. Sisto IV
suo ingress*o nella Svizzera, e lai.^volta fece nunzio Gentile da Spoleti vescovo di
che recavasi ne'Iuoghi, gli ecclesiastici ed Anagni (chiesa conferitagli nel 1480, dice
i secolari lo ricevevano sotto de'baldac- Ughelli), il quale proseguì sino a Giulio
chini alle porte delle città, con suono di II, e maneggiò e concluse la (.'confedera-
campane e salve d'artiglierie, secondo il zione de'canloni colla Sede. Non per-
s.

costume delle città imperiali e arciducali. tanto a suo tempo Sisto IV neh 483 spe-
La nunziatura della Svizzera era più di- dì in Isvizzera con titolo di legato a la-
spendiosa delle altre, non per la pompa tere e oratore, Bartolomeo vescovo di
de'corteggi,ma pe'frequenti e solenni con- Città di Castello e tesoriere di s. Chiesa.
viti che s'imbandiva no principalmente ne' Trovo in Ughelli ch'era cognominalo Mo-
dì festi vi, durandoordinariamente ciascu- rano o Maraschi, e mantovano, che morì
no 5 ore, e que'slraordinari per le diete inPioma neli487, e fu sepolto nella ba-
c) eio ore, così portando l'uso della con- silica Vaticana. Leggo in Vitali, De Te-

trada. Saviamente avverte Scotti, che il sorieri, che fu pure vice-camerlengo, go-
nunzio degli svizzeri, se vuole accrescere vernatore di Roma e poi di Perugia: ne
l'alFezione e l'applauso alla maestà pon- parlai a Governatore di Pio.ma. Si distin-
tificia,deve essere largo di donativi, e a- se nella nunziatura lo svizzero Matteo
lieno dal riceverne, niuna cosa producendo Sthcincr (F.) vescovo di Sion, che tro-
più favorevole impressione negli svizzeri, vandosi neli5io nella Svizzera, rinnovò
come diq)pertutlo,(iuanlo il vedere il nii- la lega degli svizzeri, de'grigioni, dell'ab-
uislro dclPapa disinteressalo. Riusciva pu- bate di s. Gallo colla s. Sede, per la quale
70 SVI S V I

Giulio li assegnò a ciascuno tic' cantoni no Rauerla vescovodiFerrara (non Io tro-


(erano allora XII) l'annua pensione di vo per tale in Ughelli) vi el)be la nunzia-
looo fiorini renani, pari a 4oo scudi d'o- tura nel 1 545 sotto Paolo 1; e nel 563
1 1 1

ro, quindi il Papa lo cicò cardinale, e le- Pio IV vi mandò Gio. Antonio Vulpio ve-
galo: persuase gli svizzeri e 1 giigioni alle scovo di Como, nel cui tempo fece Pa- il

due lìuiiose calale in Italia, la i


.'
di Gooo pa lega particolare co'5 cantoni più an-
o meglio 12,000, la 2. 'di 20,000 com- tichi tra'cattolici, e il prelato dotto e di
baltenli, per ricuperare alla s. Sede Par- sommo valore mosse i cattolici svizzeri a
ma e Piacenza (/^.). Leone X neli5i3 mandare un ambasciatore al concilio di

vi mandò per internunzio Goro Gliersio, Trento, e poscia ad accettarlo solenne-


enei 5i4 Ennio Filo nardi {ntW-A biogra-
1 mente. Da Gregorio XIII vi fu mandato
fìa dissi, per la lega col Papa e sicurezza nunzio uel 58o Gio. Francesco Ronomi
1

della libertà della Chiesa, poi cardinale) vescovo di Vercelli, che introdusse in Fri-
vescovo di Yeroli col medesimo titolo, e burgo la com[)agnia di Gesù (nel i58o,ed
ambedue nel 5i Sl'urouo dichiarati nun-
1 anche nel collegio di Lucerna, avendo s.
zi di più Leone X vi mandò Latino Gio-
: Carlo Rorromeo efficacemente persuaso
venale(de'Manetti patrizio romano,ed im- gli svizzeri a fondare ad essa i due colle-
paro da Marini , Arcìiiatri, che fu cele- gi: in quello di Friburgo peli.°vi prese
bratissimo segretario apostolico, uno de' possesso il ven. p. Pietro Canisio gesuita,
più colti e pronti ingegni dell'aureo seco- e fu tale suo zelo per le scuole che vi
il

lo XVI, amico e famigliare de'prineipali apn, che ben presto si contarono 4oo cit-
letterati d'allora, nunzio di Venezia, o- tadini e forestieri per convittori: la sua
ratore esimio, commissario generale del- causa di beatificazione pende avanti la s.
l'antichità di Roma, per cui fece da anti- congregazione de'riti), con molto profit-
quario a Carlo V nella sua venula in Ro- to della religione cattolica; i vicini berne-

ma; pure nunzio in Francia, Scozia e


fu si eretici, di ciò piccati, tentarono di far
ad altri principi, e venne sepolto in s. Ma- prigione il zelante prelato. Gli fu assegna-
ria sopra Minerva con gravissimo epitaf- ta un' il magi-
abbazia premostratense,
fio riportatodallostesso Marini)per com- strato glisomministrò 10,000 scudi, Lo-
porre in suo nome le differenze che pas- dovico Herardo ne die 12,000, oltre allri
savano tra gli svizzeri, il duca di Milano che concorsero a renderlo sontuoso. Il col-
e i genovesi. Lo stesso Leone X mandò legio de'gesuiti in Lucerna fu eretto co-
per nunzioGiaccmo Gambara, e nel 1 5 7 1 gli aiuti del Papa,di due corone, e per sin-
Antonio Pucci {f.) chierico di camera e golare liberalità del magistrato. Noterò
vescovo diPistoia, poi cardinale. Sigismon- che Ronomi nel i583 fu spedito in Colo-
do Dandolo vi fu commissario apostolico nia, e ne fu ili.° nunzio ordinario. Indi
ueli5i8; e neh 52 vi ritornò Filonardi,1 nel 1 584 Gregorio XIII fece nunzio di
che col cardinal Sckeiner mandò 12,000 Svizzerail domenicano fr. Feliciano Slin-

svizzeri per la ricupera di Parma e Pia- guardo o Niguarda di Como, vescovo di


cenza alla Chiesa. Neli53i era Giacomo Scala, il quale passò poi in Raviera, io-
Sadoleto [V.) vescovo Carpeulrasso e di Germania inferiore per deporre
di nella
poicardinaIe,mandatovidaClementeVll, Truchxes dall'elettorato arcivescovile di
ed a suo tempo entrò nell'Elvezia l'ere- Colonia, e nel ritorno Sisto V lo fece vesco-
sia;e riportarono vittoriosa battaglia con- vo di Como. Questi vi mandò nel i 585
tro que'di Zurigo e di altri protestanti, i Gio. Battista Santorio vescovo di Trica-
5 de' più antichi cantoni cattolici; fu al- rico; ed a lui successe Ottavio Paravici-
lora che la residenza de' nunzi da Zuii- ni {^f^.) vescovo d'Alessandria, che otten-
ao venne trasferita a Lucerna. Otlavia- ne 6000 svizzeri a favore della lega cat-
S V I SVI 71
fblica di Francia, conlro l'ugonotto re di tiche sostenute per la s. Sede, ebbe il ve-

^'avarra,efu creato cardinale daGregorio scovato di Piacenza e la nunziatura straor-


XIV stando Lucerna. Clemente Vili
in dinaria a'principi di Lombardia, nelle tur-
elesse per nunzio Lodovico Audreno in- bolenze per la guerra di Mantova e Ca-
glese, n)a non potè penetrare in Isvizzera, sale. Gli successe Ciriaco Rocci ^F.) arci-
perchè gli elvetici si dichiaraiono offesi vescovo di Patrasso nel 1628, che valoro-
dal cardinal Paravicini, e più dal cardi- so e allo ad ogni alT.ire.ftì traslatoalla nun-
nal Gaetaui legato per la lega, i cui ni- ziatura di Germania e creato cardinale. Nel
poti furono arrestati in Altdort'per la tar- i63o Urbano Vili gii sostituì lo storico
danza delle paghe dovute al suddetto cor- col qualescrivo,Raoutio Scotti, e vi per-
po, allecjuali poi interamente si sodilisfece. severò benemerito 9 anni. Essendomi qui
llisolvelte perciò Clemente Vili di man- proposto di dare soltanto un sunto di sua
darvi Giovanni conte della Torre vesco- opera, di altri nunzi parlerò ne'cenni sto-
vo di ^ eglia, e seppe cosi bene guadagnar rici sullaSvizzera. Quindi lo Scotti descrive
gli aniuu de'principali svizzeri, che fu po- i sagri riti di essa, le pratiche di vote eser-
sto al possesso della nunziatura, da lui so- citate dagli svizzeri, e le particolarità colle
stenuta con somma gloria sinché visse Cle- quali celebrano le feste, le processioni; la
niente VI 11. Tolse via molli abusi, ridusse divozione grande verso il ss.Sagramento,
a esemplar osservanza i! clero, ed i mona- quella pe' sanluaridella Madonna dell'E-
steri benedettinijde'quali formò due con- renoo, della Madonna di Verstain, della

gregazioni I Elvetica e la Sveva. Coope- chiesa di Buriglion; i suffragi pe'defunli,


rò alla sua introduzione nella carica Mel- e la pietà che si lia per essi; le pompe de'
chior Lusi nobiled'Uutervald, già amba- funerali e le costumanze nelse[)pellire; le
sciatore di sua nazioneal concilio di Tren- ceremonie degli sposalizi, pasti, donijil lo- i i

to, di singoiar pietà e sviscerata divozio devole uso di recarsi armati in chiesa pri-
ne alla s. Sede. Paolo V nel 606 nominò 1 ma di partire per la guerra, onde far bene-
nunzio Fabrizio f'eralli (A.) vescovo di dire gli stendardi; la carità esercitala ne-
s. Sevei o, che nel 1 607 ottenne la leva di gli ospedali, l'ospitalità praticata co'pel-
3ooo svizzeri a favore della s. Sede, per legrini, co'fuggeuti da'Iuoghi desolati dal-
r interdetto sentenziato contro Venezia, la guerra, cogli orfani. L' indispensabile
ma per l'aggiustamento seguito con quel- brevità non mi permette dire di piìi so-

la repubblica, non ebbe elFetlo, ed nun- il pra tali riti e costumanze; passando ad
zio fu creato carduiale. Gli successe La- accennare vescovati a tempo dello Scotti
i

dislao d'y/<7H/>»o [f .) vescovo diVenafro, subordmatialla nunziatura elvetica. Egli


molto zelante nell'accrescimento della re- dice che la giurisdizione del nunzio ab-
ligione cattolica, e si meritò il cardinala- bracciava nellaGermania superiore 5 am-
to. Inoltre Paolo V destinò nunzio Lo- pli e insigni vescovati, cioè Co5/rt«z^,vS'Jo«,
dovico de'conli di Sei ego vescovo d'Adria Losanna, Coirà, Basilea, soggiacendo il
(di cui a UoviGo, ove riportai la serie de' i.°e il 4-" alla metropoli di Magonza, gli
vescovi), e dal 161 3 sino al 1621 funse altri a quella di Cesancon. In Italia la nun-
la nunziatura, contribuendo all'esenzio- ziatura estendevasi a quasi tulio il vesco-
ne della congregazione Elvetica benedet- vato di Como per la Valtellina, pe'con-
tina, dichiarala solo dipendente d.dla s. ladi di Lorinio, Chiavenna, Lugano, Lo-
Sede. Zelante al paragone d'ogni altro si camo, Mendrisio, Bellinzona, Valle Mag-
mostrò sempre Alessandro Scappo vesco- gia, oltre beu 3uo comuni che ile'Xll can
vo di Campagna, nel G2 mandalo nun-
1 1 Ioni soggiacevano al dominio. Nell'arci-
zio da Gregorio XV e confermato da Ur- vescovalodi Milano a vca giurisdizionesul-
bano Vili, ed in premio de'dispendi e fa- le valli Levantina e Rregn.i, con più lue-
7^ SVI S Y I

^h\ (l'Uri, che colla Rezia e l'Elvezia con- rahili successori sono: s. Gallo di Scozia

linavnno. Tia'vescovali tloveasi il i.°luo- o d'Irlanda eremita e predicatore insigne


^n a quello ili Costanza, la coi diocesi più che rifiutò la sede e la diede in vece al suo
d'ogni altra di Germania si estendeva, discepolo Giovanni nobile rezio, morto
comprese quelle parli divenute eretiche nel 746e acclamato beato dal popoIo.Gio-
e soggette a'principi protestanti. Abbrac- vanni III abbate dell'Augia Miiggiore e
ciava la maggior partedel ducato di Wiir- di s. Gallo, fu da Pipino 1 e de'franchi no-
tembergj del marchesato di Baden, e del- minato vescovo nel 760,6 ritenne le due
l'Elvezia pe'cantoni di Zurigo e ScialTusa, abbazie che sottrasse dalla giurisdizione
rollametà di quello di Berna: compren- della sede di Costanza, lasciando per pri-
deva pure cantoni cattolici di Lucerna,
i vilegio di Carlo !\Iagno a'monaci l'elezio-
Uri,Svitto,Untervald,Zuge parte di So- ne degli abbati e soltanto dipendenti dalla
letta, co'misti di Glaris e d'Appenzell, e s. Sede. Nell'8i3 Wofolco monaco di s.

di là dal Beno la Svevia superiore, colla Gallo fece il suo monastero tributario del-
Biisgovia.l vescovi diCoslanza erano prin- la sede d'un cavallo e d'un' oncia d'oro
cipi dell'impero, ed annoverati nel circo- per ogni anno. Salomone di gran pietà
lo di Svevia, nel quale tra gli ecclesiastici trasferì nella città il monastero o colle-
ottenevano il i. "luogo, come quelli che al- gio di Salmonsuch de' canonici regolari
lo spirituale dominio riunivano tempo- il dis. Stefano, e lo donò a'canoni ci secolari:
rale su molte terre. Non risiedevano in Co- per suo ritiro fabbricò il borgo e la chiesa
stanza, perchè città libera e arciducale, d'E[)iscopicella o Cella del Vescovo, in o-
inanella propria dilMarespurgoMersburg nore della B. Vergine, e di s. Teodoro mar-
lungi 12 miglia, con sontuoso palazzo, ed tire il cui corpo vi fece trasferire, formao
erano signori dell'isola di R.eicheuau, la dovi un monastero di benedettini, e poi
più lagguardevole del lago di Costanza, divenne collegiata. Il vescovo s. Rattolfo
detto anche Acronioo Mare di Svevia, o- già di Verona dell'SSo, che fabbricò un
ve l'imperatore Carlo III il Gro^io fon- monastero di benedettini sul Iago detto
dò un'abbazia e vi fu sepolto. Le loro en- Battolficella o Cella di Rattolfo, ove ri-

trate erano 3o,ooo fiorini. Predicò la fe- pose corpi i de'ss. Sinesio e Teoporapo pre-
de in Costanza s. Pelagio martire, venuto si in Treviso, e delle ossa di s. Marco E-
d'Ungheria. La sede vescovile ebbe prin- vangelista avute da Venezia. Neil' 885
cipio in Windisch o Yindonissa o Yindi- Gherardo conte dTIabsburg,a cui com-
missa, città svizzera d'Argovia, già gran- parve s. Marco avvisandolo di far collo-
de e celebre, poi dalle guerre e dal fuoco care le sue ossa in miglior luogo dell'Au-
tlisl rutta. III. "vescovo fu «.Beato inglese, gia: morì martire della crudeltà norman-
mandatovi da s. Pietro apostolo, e poi da na. Salomone III già monaco di s. Gallo,
Clodoveo 1 re de'franchi venne fondata divenuto cappellano Lodovico II, tor- di
la chiesa e donata di grandi rendite. A s. nò in quell'abbazia per godere la solitu-
Beato, chiamato V Apostolo della Sbuzze- dine, indi dall'imperatore Arnolfo fatto
rà, successero Paterno, Loculo, Bubulco, vescovo di Costanza con 2 abbazie in go- 1

Germantio e TMassimo, celebri per santità verno, di esimia santità. Nel g35 e ripu-
di vita. In tempo dell'ultimo e di Clota- gnante Corrado conte d'Altdorf, della
s.

lioll re de'franchi e padre di Dagoberlo, cui santità si narrano cose meravigliose,


verso il 570 il vescovato di Yindonissa fondò la collegiata di s. Giovanni e la par-
fu trasferito a Costanza, da Dagoberto ar- rocchiale di Costanza, un ospedale, e do-
ricchito magnificamente di renditee pri- nò suoi beni alla sua chiesa. Nel 982 Ghe-
i

vilegi. Dopo Massimo, ultimo vescovo di rardo contedi Breghentz, di cospicua san-
Yindonissa ei "di Costanza, i più inerao- tità, a'benedelliui istituì nel borgo il mo-
S V I SVI 73
nastero di Petrusa, Petti Domiis, ed al- il barone Ilenrion, in quello della Borsa,

tro nel contado di Baden poi colleyiala; agli 8 novembrei4'7 entrarono in con-
difese la sua chiesa, ampliò le rendite ca- clave icardinali creatidaGregorioXIIedu
nonicali, edispensù a'poveii il piopriopa- (jiovanni XXIH, egli anlicardinali diBe-
trinionio. Ottenne da l^ipaGiovanni X VI uedelto XllI, e con altri 3o elettori agli

il capo di s. Gregorio l l*a[)a, tu sepolto I icrearonoPapa INIartinoV, che estinse


in Pctri Doiiius e canonizzalo nel i i34» il furiososcisma che divideva i fedeli. Ilen-
cslebrandosi la festa a'27 agosto.Nel 1 026 rion anticipa di 3 giorni il principio del
il doltissitno Weiinanoconte di Dilingen conclave e vuole che ne durasse 6; indi
e Ivibnig; nclio5i Clrimaldo baione di anch'egli rimarca che ìMaitino V con sua
Eonstelten monaco d' Emsidlen, che ri- bolla data in Costanza proibì d'appellarsi
fahbncòe consagrò la cattedrale. Gebhar- da'decreli della s. Sede, e nell'ultima ses-
dudnca di Zaiinghen, legalo apostolico in sione (\e.\ Sinodo soltanto approvò quanto
Germania quando Enrico IV perseguita- l'assemblea avea fatto conciliari nenie ia
va la Chiesa, e da lui fu costretto per le materia di fede, e non la pretesa superio-
violenze ad abbandonar la sede, di cui lo rità de! concilio generale.» Poneudolo i

reintegròEnrico V,emoiì santamente nel padri di Costanza per principio, in man-


Ilio. Utialiico conte di Dilingen e di Ri- canza d'un capo che loro presiedesse,noa
Lurg, edificò il snburbano monastero di aveano dunque in forma di concilio ope-
Creziingen pe'canonici di s. Agostino, re- rato; essi formavano allora un'assemblea,
staurò l'ospedaledis. Corrado e ne otten- non un concilio, perocché non vi è corpo
ne la canonizzazione. Hermanno barone senza testQ;quindi l'approvazionediMarti-
d'.Arbon fu perseguitato da Corrado duca no V non riguarda che gli atti della IV e V
diZaringhen che fu punito daDio,fece lar- sessione." Su questo grave punto, ripeto
ghi doni alla sua chiesa, e pe'benedeltini che ne parlai a Sinodo, e siccome ricordai
scozzesi edificò nel suburbio un monaste- la recente storia che ne ha fatto e pub-
ro, ed ottenne da Federico 1 la conferma blicalo il p. Tosti cassinese, qui aggiungo,
de'confini del vescovato statuiti da Dago- che ne rese ragione ancora il professore
berto. Dipoi Rodolfo conte d'IIabsburg, sacerdote V. ^.i\\\\\.\.\ \\e2).'ì Annali delle
cugino dell' imperatore Rodolfo I ; nel scienze religiosej, 1. ' se\\e,t. i2,p. 226. Ri-
i334 ìNicolò nobile di Kelingen, limosi- leva fra le altre cose. « Avremmo tutta-
nicro, al cui lempo in Costanza e luoghi via desiderato che più manifesto dalla let-
vicini furono bruciati tulli gli ebrei in- tura di qiie'G libri si fosse: avere il cou-

colpati di avere attossicate le acque, don- ciliodi Costanza non quasi esclusivamen-
de derivò la gran peste che da Germania te trattato la ileposizionede'Papi, e lacou-
si dilatò per tutta Europa. In lempo di danna de'due eresiai chi l'IIuseilde Pra-
Udahico di Pfeiferhart vennero da Un- ga, ma che di molle altre cose eziandio
gheria flagellanti, giunti a 42,000, che si
i si occupò: e collazione de' benefizi, e dop-
battevano due volle al giorno, ma per er- pie prebende, e scienza de'cherici, e simo-
rori di fede furono condannati da Clemen- nie, e investiture, e riforme della curia, e
te VI. INel vescovato d'Ottone marchese riserve, e lanl'altro di che i fasti delVhan-
d'Hochbtrg Costanza vide 4o,ooo foie- der-IIardt, aggiunti al 2. "volume, di gior-
fitieri pel famoso sinodo che descrissi al suo no in giorno ci notano. Le spese, non che
arliculo e ne'lanti relativi, mentre a Si* altro tlegli ospizi, dove accogliere i con-
NODO, ed a Sovranità della s. Sede ri- correnti al concilio, i delitti, le contese, la-
portai come deve riguardarsi 1'
assem- trocinii, e se vuoi anche i tornei celebrati
blea di Costanza e \\ clamoroso suo ope- a Costanza durante il concilio; tutto do-
lulo. ÌN'el puluxzo della cillà, u come dice vbu impinguare ia parie erudita di quella
-

.4 SVI S V I

storia, e non fuor di proposito e a vanità la nazione di troppo buona fede. Previ-
<lir)otizie, ma secondo lo scopo stesso del- dero vescovi diCostanza, Casilea, Coirà e
i

l'oj)era,dovcasi peilnlloii più che vi man- Losanna, co'canloni cattolici, la rovina che
ca o appena è accennalo far conoscere sovrastava al paese, e perciò persua.sero i

sempre meglio tempi i egli uomini di Co- zurigaiii e bernesi, che si adunassero i dis-
stanza, e quel che dentro faceasi e quel senzienti in Baden d'Argovia a generale
che fuori della grande assemblea. Quan- disputa. In essa comparvero pe' cattolici
do EheiardoDachers, destinato a notare il Melchurein sulFraganeodi Costanza,Gio-
numero e le qualità de'concorrenti inco- vanniEzhio,e OlmaroLucino celebri teo-
stanza, numerò eziandio tali cose che vai logi ; e per la parte eretica de' novatori
meglio or tacere; uè allora esci fuor del Hcolampadio, Ulderico Sluder, e Bertol-
proposito, sendochè anche ciò dimostra- do Hallercanonico bernese apostata, non
va in quali mani stesse il grande a (fa re del- fidandosi Zuinglio di comparirvi, benché
la pace coni une,permettendoloIddio a ren- gli fu dato il salvacondotto. Dopo lun-
dere vie[)[)iìi manifesta la divina forza che ghe questioni, convinti i zurigani e ber-
sostiene la Chiesa, e qual gente colà si as- nesi dal dottissimo Ezhio, si arresero e
sembrasse per proclamare la riforma di abbracciarono unitamente per decreto
tutta la Chiesa medesima. O^ni cosa che pubblico 7 articoli disputati. Ciò nono-
i

mette in chiaro costumi di que' giorni


i etmitenel i 527 tornarono a vacillare nel-
spiega il perchè a deporre e mettere sotto ia fede bernesi e zurigani, e da Ecola m-
lina legge i Fonlelìci tutti convennero; ma padio furono istigati que' di Basilea, di
(]tiando si trattò di riformare se stessi, o Sciallusaedi San Gallo, e con nuova die-
niente se ne coiichiuse, o le leggi non ri- ta conclusero il contrario del convenuto
masero che sulla carta. D'altra parte le prima: si dichiararono per loro infelice
consuetudini di certi tempi inciòchenon ventura seguaci di Zuinglio e di Calvino,
offende direttamente e di per se buoni i e Costanza ne abbracciò gli errori. III."*

costumi, ben descritte e paragonate avreb- frutto della nuova falsa religione fj il pra-
liono anche fallo palese con quanto fari- ticalo da|)[ieilulto,cioè il saccheggio del-
saico zelo si vegga la pagliuzza negli oc- le chiese, l'abbattimento delle s. imma-
chi altrui, e non la trave ne'propri." In- gini, la depredazione del più prezioso.
di il lussoepompade'polenli vescovi creb- Tuttavia il zelo della cattolica fede mos-
be eccessivamente, per cui Henrico baro- se i cantoni di Lucerna, Uri, Svitto, Un
ne d'Heven nel suo ingresso pel possesso tervald e Zug a radunare nel 53 d'im- i 1

avea una comitiva splendida di 5oo ca- provviso 5ooo combattenti, ed assalire
valli. In tempo del vescovo Ugone de'no- que' di Zurigo che campeggiavano con
bili Landenbergh e nel 5i6 penetrò tra i 20,000 nomi ni,e diedero agli eretici san-
gli svizzeri l'eresia di Zuinglio parroco guinosa sconlìtta, uccidendo l'empio e fa-
d'Einsidlen, che ammogliandosi empia- natico Zuinglio nella battaglia di Kappel.
mente, sparse prima il veleno de'suoi er- Per questa vittoria i zurigani doverono re-
rori in Zurigo eBerna,ingaunando la sem- slili'ireal proprioabbateil monasterodis.
plicità de'popoli collo specioso pretesto di Gallo, con tutti gli altri delle prefetture
riforma, per usurpare le copiose rendile comuni di Turgovia, Rheintal, Baden e
de'monasleri e luoghi sagri, perciò occu- Frienempter a'Ioro prelati, restituiti con
pali sacrilegamente. Questa peste religiosa patto che potessero godere le loro entra-
fu fomentata da' pessimi preti e religiosi te anche ne'paesi protestanti, comesi os-
rilassati,oude ammogliarsi e per impadro- servava ancora all'epoca di Scotti. Giovò
nirsi delle rendile ecclesiastiche, non ri- malto tale trionfo a mantenere in fei\e i

spanuìaudo inganni e frodi per allucinare due popolatissimi cantoni di Soletta e Fri-
3

S V I S V I 75
bingOjChe molestali cla'herncsi potcvoiisi concerto col nunzio Scolli, per la slima
coslringere amal parlilo. INIa cattolici i che fìicevano della dottrina e bontà de'
gravemente iDaiicarono ili piofiltare di gesuiti e cappuccini, gì' introdusse nella
loro buona ventura, mentre avrebbero città di Lindau. A cura di detto nunzio,
l^iciimenle potuto obbligare gli abbattuti nel ir«3i impelli l'eirelto della dieta di
eretici a lasciare le dannose novità, né fu Francforl, come pregiudizievole al oat-
senza biasimo de'reggitori l'acconsenli- lolicismo e all'impero; e resistette anco-
res'i facilmentealla Landsfiid o pace pub- ra ad escludere la confederazionecbe Gu-
blica della contrada, dichiarandosi che stavo Il Adolf) re di Svezia ricercò de'

ciascuno de' cantoni nell'abbracciata re- cantoni callolici, ad onta de'travagli che
ligione pacificamente rimanesse. Indi i perciò patì da quelli protestanti nelle cau-
liatelli Carlo V
Ferdinando zelanti del
e ! se matrimoniali e collazione ilelle par-
oatlolicismo, presa colle armi nel 549 i rocchie nel misto cantone diTiU'govia. Il

Costanza, ne cacciarono predicanti e ri- i re assediò Costanza, ma per gli aiuti del
chiamarono a risiedervi il vescovo Cri- vescovo ritiratosi a Lindau, e de'canto-
stoforo ^lezler, canonici, religiosi, on-
i i ni d'Uri, Svitlo, Unlervald eZug, fu co-
de i cittadini vissero da cattolici. Nel 56 i i stretto n partirne; mentre gli altri si mos-
fu fallo vescovo il cardinal Marco Sini- sero per assalire i bernesi. Così quel ful-
co ù'Jliciììps (/".) nipote di Pio IV, che mine di guerra dovè abbandonar l'espu-
conformandosi al zelo del cugino s. Car- gnazione della città. Urbano Vili a soc-
lo Borromeo verso gli svizzeri,cedè la ric- corso de'catlolici, oltre le decime eccle-
ca abbazia di Mirasele nel IMilanese al siastiche, die aiuti in denaro. Lo Scotìi
collegio Elvetico pel mantenimcnlo de- passa a ]iarlaredel capitolo di Costanza,
gli alunni per la sua diocesi. Ps'el i 58q fu delle principali dignità del decano e del
•vescovo il cardinalAndrea (\'Jnstriai^f\), preposto; e del florido stalo in cui Irova-
cui successe Gio. Giorgio Helveil che nel vansi i numerosi e ricchi stabilimenti re-
j6o3 introdusse in Costanza i gesuiti, i ligiosi dell' amplissima diocesi. Ad onta
quali vi operarono indicibili profitti pel delle rovine cagionate dall'eresia, esiste-
mantenimento della religione cattolica. Il vano ancora 4o abbazie benedettine, ci-

vescovo Giacomo Fuger barone di Ki- stcrciensi e premoslratensi, i T commen-


rembergh, impiegò d suo ricco patrimo- de di Malia e 7 teutoniche, 3 collegi di
nio con edificar la chiesa e convento dei nobili donne con abbadesse principesse
cappuccini, e l'aliare maggiore e magni- dell'impero, 5 prepositure di regolari, 2
fico nella cattedrale; convocò due sino- certose,2o collegiate colla digmtàdel pre-
di, e in uno intervenne il nunzio Scap- 9 prepositure ili mo-
posto, 2 5 abbazie e
po che mollo si adoperò per l'erezione nache benedettine cistcrciensi, 35 mona-
del seminario, ma f ilalmenle senza suc- steri di domenicane, 32 di francescane
cesso: con raro esempio visitò personal- conventuali,q osservanti, 7 agostiniane,
mente la vasta diocesi, poiché in Germa- 52 arcipreture rurali, 3 conventi di do-
nia ciò sogliono fare i sulfraganei, e mo- menicani, 7 di francescani conventuali, 7
rendo nel 626 I lasciò alla sua chiesa tut- agostiniani, 2 osservanti, 2 carmelitani,
te le sue preziosissime suppellettili. Il di s. Antonio, 3 guglielmiti, I 5 paolini,3
nuDzioScappocoiisagrò in successore Ver- collegi di gesuiti, 24 luoghi di cappucci-
nerò Presbergh, morto dopo un anno, ni, 1600 parrocchie cattoliche, l'univer-
onde gli fu sosliluilo Giovanni Truchses Friburgo in Drisgovia. iVoterò che
sità di
conte di WoUi'gg, che leone in fieno gli a Costanza, ile' ricordati stabilimenti in
eretici con costante zelo, né giauunai vol- parte ne feci l'enumera/ione, insieme al-
le aderire al dauuosu IiUcritn (^ •) ; di l'ubbazia ntiUius e cuncisloriale di Ma-
•jG S V I S V 1

listella, provveduta neli84o da Grego- venuto della memorata Landsfrid, gli ii-
rio XVI, come meglio rilevai ne' voi. X V, surpò molti beni per 3o,ooo scudi d'an-
p. 224, XLVI, p. 84, e della quale ri- nua rendila, e temendo d'esser costretto
parlerò; e che per le vicende de' leinpi nel alla restituzione, come l'obbligò la die-
182 Pio VII soppresse la sede vesco-
I ta di Baden de' XII cantoni a rendere
vile di Costanza, perchè nel 802 era sta- i Biella al vescovo di Basilea, s'ingegnò
la secolarizzata e data in dominio al gran- sempre di tenere il vescovo lontano ài
duca di ^^2<^Ze/j(/^.), venendo staccata dal- Losanna, ove il fanatismo dell'eresia ga-
la Svizzera quoad spiritnalia, ora essen- reggiò colla f linosa Ginevra, propugna-
dovi piena libertà di culli. Avendo Pio colo del protestantismo nella Svizzera, per
VII istituito in vece di Costanza l'arci- cui fissò la residenza in Friburgo, come
vescovato di Fn'Z;Mrgo(^''.) in Brisgovia, già notai in cpiel cantone, da dove pure
ne elTeltuò la disposizione Leone XII, il pretesero i bernesi d'espellerlo; ma i fri-

cui pastore che nominai a Friburgo è di- burgliesi, zelantissimi cattolici, animali
venuto l'eroedella chiesa cattolica diGer- dal nunzio Scotti lo sostennero onorata-
niania, per le persecuzioni eclatanti del mente nella loro città. Cos\ potè il vesco-
governo, alle quali egli oppose fortissi- vo di Losanna, per l' introduzione del-
ma e virtuosa resistenza, in difesa de'di- l'eresia nella sua città, uscito da essa, do-

rilti episcopali, per cui è oggetto dell'u- po essere stato più anni fuori di sua dio-
niversale ammirazione e de'giusti enco- cesi in un'abbazia di Borgogna, venire a

mi del cristianesimo. Nelle ZVo/iZfc <^/i Ro- stabilirsi nel iG34 iu Friburgo, accolto
ma vi è la serie de' vescovi dell'ultimo con riverenza dal cantone, che per segno
secolo e del corrente, non meno di Go- di fermezza gli fabbricò l'episcopio. Non
stanza, che delle sedi vescovili di Svizze- avendo più rendite il vescovato, per l'u-
ra, di cui collo Scotti prosieguo a ragio- surpazioni di Berna, Urbano Vili gli con-
nare, supplendo a quanto non dissi uè cesse Tabbazia dellaCarità de'cisterciensi,
loro articoli, tranne Sioti{F.) perchè per donde traeva 20ooducatoni d'entrata;
essa procedei collo Scotti, a motivo de' però le guerre della Franca Contea ar-
ricordati monasteri celebri di s. Bernar- sero il monastero, e annientarono le pos-
do e di s. IMaurizio esistenti nella sua dio- sessioni. Scotti enumera le pie istituzio-
cesi, eper quanto ho narrato nel canto- ni di Friburgo, che nella più parte de-
ne del Vallese, essendovi ancora a tempo scrissi già a Losawa; celebra il collegio
dello Scolti i gesuiti, 2 conventi di car- de'gesuiti e il p. Pietro Gotraw fribur-
melitani, 2 di cappuccini, e un monastero ghese, del cui senno sempre si valse nel-

di monache cistercieusi. le controversie; e fra'monasteri e mona-


11 vescovato di Losanna, nel cantone che, chiama nobile suburbana abba- la

di Vaud, ebbe anche anticamente ampia zia ciàterciense d'Altaripa. Di piìieraa-


diocesi, che di poi soffri restrizioni; si di- vi nella città una commenda di Malta, 3

latava per tutto il Bernese, nel cantone conventi di francescani osservanti, con-
di Friburgo, in parte di quello di Solet- ventuali e cappuccini, uno di agostinia-

ta e in altri territorii,e in quegli altri can- ni e le monache cistcrciensi : fuori della


toni che già nominai. Di molti suoi ve- città 2 certose, 2 conventi di minimi, un
scovi ne parlai al suo articolo, e Scolti de- monastero di monache cistcrciensi, altro

plora distruzione degli archivi fatta da'


la di domenicane, e tutti nel territorio di
bernesi, onde non parla che del solo ve- Friburgo. Già narrai di sopra, che Pio
scovo de'suoi tempi de' baroni di VVa- VII alla diocesi di Losanna non solo riu-
tuil della Borgogna e oriundo di Berna. nì il cantone di Ginevra, ma al vescovo
Questo cantone iuollre, e contro il cou- conferì pure Usuo titolo vescovile, llze-
n

S V I S V I
77
lanle alluale suo vescovo, nel r 8 j4 ^^ '''* vi intervenivano alle diete imperiali. La
slabilitonellasuadiocesila///»rg/Vziomn- vasta diocesi comprendeva tutta la Re-
na, abolendo perciò la losaniiese usatavi zia ile' Grigioni, tranne Poschiavo sog-
fino allora, ordinando l'inconiinciamen- getto a Como, la valle Venosta nel Ti-
to del rito romano il giorno della festa rolo fino a IMeran, Ursera presso Uri, e
de'ss. Pietro e Paolo. Il governo del can- le signorie diSargans, Wertemberg e AI-
tone di Friburgo, lutto all'opposto del- tosasso, quella di Cai terre, sino a' can-
l'antico, sempre attento per spiare ogni toni di Svillo e Glaris sotto Sleig; di più
occasione di potersi opporre all' azione il contado di Vaduz, la signoria di Schel-
vescovile, vietò subito alle parrocchie del lemberg, alcuni luoghi del contado d'AI-
cantone di l'are alcuna spcNa per procu- tenips ; e nella ValgOvia, le signorie di
rarsi i messali e il resto ch'è necessario, Eluder, Sonnebeig,Rlumenech,ela val-
per osservare il decreto dell'ottimo ed e- la Drusiana. Non mancò agli antichi ve-
sule vescovo. Tutto apprendo dalla Ci- scovi di Coirà il temporale dominio, poi-
i'illà cattolica, 7..^ sene, t.
7, p. io5. Il ve- ché morendo nel 788 Thclone vescovo e
scovato di Co/ra è unode'piìi antichi non ultimo di sua nobile famiglia Toscana,
meno della Svizzera che di Germania ,
conte della Rezia Curiense facente per
nel cantonede'Grigioni, etrae ilsuoprin- istemmaqnel capricorno che lo è in par-
."
cipio, secondo Scolti, dal i 70 o 79, i i te del cantone (In quale famiglia fuggen-
Ira' vescovi vantando s. Lucio re di Bre- do r insolenze de' barbari erasi ritirata
lagna, che ricevuto il battesimo da Fu- nella Rezia 5r)3 anni avanti 1' eia no-
gazio e Damiano, inviali in Inghilterra stia), istituì il vescovato erede di tutti i
a sua istanza da Papa s. Eleutero, lasciò suoi beni, che poi ampliali abbracciaro-
il regno per dilatar la fede pellegrinan- no il paese d'una delle 3 leghe del can-
do in vari regni. Colla predicazione fece tone chiamata Cattedrale o Caddea,c\oh
gran progressi nella Rezia InferioreoBas- Casa di Dio, per avervi il dello vescovo
sa,che allora comprendeva la Baviera e fabbricato la chiesa matrice. Finché do-
Augusta, ed in questa città fu lapidato minarono re i di Francia, i vescovi era-
e gettato in un pozzo ; quindi ne l'u e- no governatoli dellaRezia,alla quale era
slralto, e passando nella Rezia Superio- congiunta la Svevia : il i ."vescovo gover-
re de'Grigioni, dimorò un pezzo in Steig. natore creato da Carlo Magno, fu Co-
Ritiratosi poi in solitaria grotta,che pre- stanzo; l'ultimo eletto dall' imperatore
se il suo nome, presso alla quale fu edi- Arnolfo, fu Dietolfo. Oltre la Caddea, in
ficata Coirà, continuando ivi lapredica- tempo de'3 Ottoni, diCoriadoll, di Lo-
zione dell' evangelo, è antica tradizione dovico Ve di Carlo IV imperatori, ve- i

the la sua voce udivasi nelle terre disco- scovi di Coirà furono signori de'contadi
ste per ben due ore di cammino. Gran po- di Bormio e Chiavenna, poi passali sotto
polo battezzò, di che inviperito il giudi- i duchi di iMilano, ed in virtù d'una dona-
ce romano,lo fece imprigionare iiellaRoc- zione testamentaria fatta nel 1 4^4 per ri-

ca ÌNlarsiola, indi uccidere, \onsi trova- conoscenza al vescovato da Mastino Vis-


no successuri certi sino a s. Asimoncdel conti, uno de'figli di Bernabò Visconti,
45 1, quale ne'concilii di Calcedonia
pel non solo lo furono di detti contadi, ma
e di Milano sottoscrisse Abbondanzio ve- altresì «IellaA allellina, iinpcrocihè cac-
scovo di Como : ebbe per successoti 8 ciato da Gian Galeazzo si salvò nelle ter-
tempo di Scotti. INel
vescovi egregi, sino a re de'grigioiii, ed ebbe in Coirà ospitale
I 170 l'imperatore Federico 1 die al ve- e lunga accoglienza dal vescovo. Questo
scovo Eginone e successori il titolo di giusto titolo senza la (orza restava inef-
priucipe dcH'iaipeio, e come tali i vesco- lìcacc nell'cstcuzioue : l'occasione si pie-
78 S V I S V I

sento quando i francesi in gncrrn cof;Ii te di Gallo da Pipino d'IIeristal. Avca


s.

spagnnoli occuparono la contraila, aizza- 6 dignità, e io canonici, oltre S'Z cap-


ti gli svizzeri e grigioni dalla contraria pellani, 14 de'quali possedevano in tito-
lega a cacciarli, mentre i primi rimisero lo un altare per ciascuno. Soppressa la
in possesso del Milanese IMassiniiliatio dignità .Ticidiaconale, restarono il pre-
Sforza, invasero i secondi la conti-astata posto, il decano. Io scolastico, il cantore,
Valtellina, ne riportarono dal grato du- il custode, 18 canonici e un solo cappel-
ca la 5 2 slesso il vesco-
cessione, e nel r i lano. Quando gran parte de'grigioni nel
To di Coirà Paolo Migler ne prese con i526abbracciarono il calvinismo,anche
armata mano possesso. In questa sorpre- le rendite capitolari diminuirono, come
sa fu soccorso dalle 3 le"he Grigioni, on- pure furono soppressi diversi monaste-
de poi lasciarono libera al vescovo la 4-' ri: fra'pochi restati. Scotti ricorda le mo-
parte della Valfelliiia , il resto ritenen- nache benedettine di Valle Monastero,
do in loro podestà. Sehl>ene Francesco I la cui l)adessa era principessa dell'impe-
re di Francia tornasse poi vincitore sul ro, così lo era quella del monastero di
Milanese, amò meglio conservarsi ami- Schenis. Senza dire de'7 conventi e mo-
ci il vescovo di Coirà e i grigioni , e li nasteri del Tirolo, nella Svizzera avea i

confermò ne'Ioro diritti. Penetrata l'e- monasteri benedettini di Tisilis o Disten-


resia nella Rezia, i paesani in vigore di tis e di Favera, oltre uno di domenica-
certi articoli, cacciarono neli5'26 i ve- ne. Delle missioni apostoliche de'Grigio-
scovi di Coirà con violenza dal dominio ni e della Mesolcina ne parlai ne' canto-
temporale che possedevano nella Rezia, ni de'Grigionì e di Ticino, in un a quel-
e poi neli53o di prepotenza le 3 leghe la di Calanca. Rilevai anteriormente, che

li privarono della porzione della Val- Pio VII eresse l'antica abbazia di s. Gal-
tellina. Al vescovo quindi solo restarono lo in vescovato, e l'uni a questo di Coi-
4 rocche, la Marsiola in Coirà loro or- rà; laonde mensa del vescovo eh' era
la

dinaria residenza, Furstenau, Furstem- allora di quasi 17,000 fiorini, venne di-
berg , e Ramus nel Tirolo , e le signo- minuita quando nel 1846 fu separata la
rie di Torano, Vaz e Valmonastero, o- diocesi di s. Gallo da questa, essendo tut-
vegli eretili ne limitarono l'autorità. A tora vescovo semplicemente di Coirà il

tempo di Scotti e neh 636 era succedu- prelato de Cai lab che nominai a s. Gal-
to al vescovo Giuseppe Moro del Tiro- lo. Di questo poi il regnante Pio IX a'
lo, Giovanili d'Aspermonte nobde tiro- 16 ottobre 1846 fece i." vescovo l'attua-
lese 5
già preposto della cattedrale ,
per le mg."^ Gio. Pietro Mirer, comenotai ra-
la cui elezione il nunzio dovè adoperar- gionando della divisione convenuta da
si perchè restasse libera nel capitolo dal- GregorioXVl ed effettuata daPioIX stes-
l'influenza de'tninistri di Francia, e poi so, come meglio riferirò. Il vescovato di
lo consagrò. Oltre la perdita della tem- Basilea nel cantone omonimo deriva, co-
porale giurisdizione, gli eretici ridussero me notai al suo articolo, da quello à\Au-
la mensa a circa 4000 scudi d'annua ren- gnsloAngmta Rauracoruiìi,^oxìàa\.o pri-
maggior parte de'quali doveansi
dita, la ma dell' edificazione di Basilea, lungi 6
impiegare per estinguerei debili contrat- miglia da questa. Divenne famosa allor-
ti cogli eretici, per cui si ricorse alla con- ché Martino V da Siena (f.) vi tiasferì

gregazione di propaganda fide poco do- il Eugenio IV di-


concilio generale, che
po la sua benefica istituzione. Lo Scotti chiarò Conciliabolo quando divenne tale
discorre onorevolmente dell'antico capi- e per l'elezione dell'antipapa Felice V.
tolo di Coirà, illustrato da s. Oltmaro, E antica tradizione che i.
"vescovo fu s.

giù canonico e verso il


7 «4 eletto abba- Pantalo fiorito nel 200, e nella celebre
S V I SVI 79
compagnia di s. Orsola renne martirizza- gli proteggevano le rendile cheaveane'
to in Colonia dagli unni, che guastavano territorii Berna e Basilea, e all'epoca
ili

la Germania: altri santi vescovi furono rinnovò in Lucerna il vesco-


di Scotti la

Ursicino, Imerio e Mirando confessori ,


vo Gio. Enrico Ilaboslein. Nella cattedra-
Germano e Randoaldo martiri. Fu ne' le piollinata da' protestanti, essi «-libero

primi dei VI secolo clie la sede fu trasfe- l'audacia di porre su'sedili del magistra-
rita a Basilea, la cui diocesi essendo slata to in lettere d'oro questa iscrizione: In
in seguito afìlitta dalle guerre di più se- honorem lìlagislraliis Basilcensis verae
coli, la ristorò l'imperatore Enrico U, e rellgioriìs assertoris. Scolli descrive le 6
le concesse fanti privilegi e castelli che collegiale, abbazie e monasteri numerosi
il vescovo era noveralo tra'primi di Ger- che avea la diocesi, rimarcando pochi i

mania Mentre Ro-


e principedell'impero. dopo la pretesa riforma, per la qua-
restati

dolfo I d'Hab>l)urg assediava nel 1278 le 200,000 atti alla comunione, si ri-
i

Basilea, per differenze nate col vescovo, dussero a 18,000. La diocesi avea 20 ce-
ricevè la notizia d'essere stato eletto im- lebri monasteri di religiosi, e in quello di
peratore, onde pacificatosi entrò con ap- Morbac l'abbate era principe dell'impe-
plauso trionfante nella città, incomincian- ro;4 commende teutoniche e 7 diMalla,
do da lui la colossale grandezza e lustro oltre il gran priore d'Alemagna princi-
dell'augusta casa à' Austria: a Scettro pe dell'impero. Nelle prefetture eretiche
dissi perchè prese per tale insegna il Cro- non mancarono i vescovi di zelo e pre-
cefisso. Coll'andaie del tempo, gran par- mure per ricondurre all'ovile gli smarri-
te della temporale giurisdizione del ve- ti, come vescovoRinch a Baldeslein, in
il

scovo,del cui principato già parlai, passò Colmaria, in Delmonte, ove fabbricò un
nella città di Basilea, a Berna, a Soletta, convento a'cappuccini; il vescovo Blorer
mediante contratti che Papi e gl'impe- i avendo ceduto le sue ragioni sopra Basi-
ratori mai approvarono; altra parte fu lea al cantone per grossa somma di dc-

perduta per l'invasione de'detli cantoni naio , con questo e con altri suoi fondi
dopo la loro apostasia dalla vera religio- eresse e dotò in Porentruy la chiesa e
ne. Quasi lutto il dominio di casa d'Au- collegio a'gesuili, ove vi fu gran concor-
stria in Alsazia era de'vescovi di Basilea, so di nobili alle scuole. Per morte del ve-
per cui ancora a tempo di Scotti gli ar- scovo FrancescoSaveriodeNeveu,al qua-
ciduchi facevano cmaggio,cosnl mniche- le era stalo del tutto tolto il principato,
se di Durlacli, e altri signori e conti pe' Pio Vili nel concistoro de' 18 maggio
loro feudi d'Alsazia. Lo Scotti dicech'e- I 82 q preconizzò Giuseppe AnlonioSalz-
ragli restate le4picccle città di Bruntru- ninnn di Lucerna diocesi di Basilea, e-
to (ossia Porentruy, ove dopo l'introdu- letto dal capitolo e canonici, essendo egli
zione dell'eresia in Basilea vi si ritirò sta- decano del medesimo. Essendo passalo a
bilmente il vescovo come capitale del suo miglior vita nel 854, m'istruisce la Civil-
1

principato , donde passò a Soletta e vi di- tà cattolica citata, p. i o4, delle dillìcoltà
mora), s. Uisicino, LnnfTen, Delnionte e quindi mosse nel governo da'radicali con-
sua valle, con alcuni castelli e 5o,ooo tal- tro l'elezione del successole, sebbene ciò
leri di rendita. L'ampia diocesi compren- che deve praticarsi in simili contingenze
deva tutta l'Alsazia Superiore, piovin- fu già determinato nel 1828 in un concor-
cia la più fertile di Germania, il territo- dato daLcone XI I,
ecolla bolla //j^er^r^/c-
rio di Basilea, gran parte di Soletta e Ber- cipiia N ostri Àpoflolalus rnttnia, nel cir-
na, alcime terre del ducato di AViii lem- coscrivere la diocesi ili Basilea, che non la-

hcig, e Galtre impeiiali ciltìi. Il vescovo scia luogo a dubbi sopra le pai li checom-
tra confederato co'y cantoni callolici,che pcloqo a'due poteri ecclesiastico e civile.
,So S V I S V I

Seconfln il ilctlo concordalOjl'elezione del notando in essi alcune parti spettanti al-
vescovo appai liene al capitolo di Soletta, l'arcidiocesi di lMilano,a quella di Chani-
ilqualeperòdeve assicurarsi prima die la bery e alla diocesi di Como. K prendere
persona da eleggersi non è ingrata al go- un'idea delle abbazie, monasteri e pre-
verno de'caiiloni che formano la diocesi. positure dipendenti dalla nunziatura del-
Il che non può farsi aitriuieuti che colla la Svizzera e descritte dallo Scotti, onde
presentazione d'una lista di candidati, poter fare il confronto co'tempi presenti
«lalla quale ponno i governi cancellare che traccierò verso il fine, laconicamen-
rpiclli che loro sono poco graditi, senza te vado a farne menzione; quindi tlirò
pili oltre restringere la libertà della scel- col Franscini lo stato religioso de'XX.11
la. L'elezione e la qualità dell'eletto so- cantoni svizzeri nel 1827, per megliocora-
no poi esaminate secondo le prescrizioni prendersi le progressive deplorabili va-
canoniche da un delegato della s. Sede, riazioni e soppressioni. In due Congre-
il quale secondo le informazioni prese e gazioni Elvetica e iSVei'rtjSi dividono le

ricevute, ratifica o annulla l'elezione ca- principali abbazie benedettine. Sotto la


pitolare, rome si pratica pel vescovo di congregazione elvetica si compresero 8
.«;. Gallo. jMa i radicali svizzeri dal i
847 celebri monasteri, cioè s. Gallo, Eitisi-
a questa parte profittarono si bene nello f//f/i, detto la flJadonna dell' Eremo, ìilu-

studio de'concordatijche riuscirono a far ri, Rliinaw , Fisinga, Enghelberg, Fa-


loro dire il contrario di ciò che portano vera, e Tisilis o Dislenlis, che tutti per
i loro termini. Perciò i deputati degli sta- apostolico privilegio eranoesenti dalle vi-

ti diocesani riunitisi a Soletta a'23 mag- site episcopali e da altri superiori, tran-
gio, decisero d'invitare il capitolo a non ne il nunzio rappresentante la s. Sede, tut-

voler proporre che un solo candidato per ti esemplari e osservanti, gli abbati a vi-
volta, e non eleggerlo se non quando i cenda visitando i monasteri. Il più anti-
deputati avesserodichiaralo di non isgra- co era l'abbazia di s. Gallo {f^-), cele-
dii lo. In altri termini il capitolo deve tor- berrima e potente, doviziosa di ricchez-
nar da capo a proporre finché piacerà a' zee privilegi pontificii, imperiali e prin-
radicali di dirgli basta. Insultato il ca- cipeschi, il cui abbate era libero princi-
pitolo con questa strana pretensione, e pe dell'impero, con dominio sovrano e
«lei rifiuto senza esame de' 6 candidati indipendente, e nobili vassalli nella Sviz-
presentali, decise di non pensar più ol- zera e fuori; creava notari pubblici è ca-
tre per ora ad elezioni, e di riferire in- valieri dell'ordinedeirO/'50 {F.), alleato
tanto l'alfare alla s. Sede per mezzo della di Francia, Spagna, Austria; nelle guer-
nunziatura apostolica. Finalmente nel re de'cantoni contribuiva il contingente
concistoro de' 16 novembre 18 54, il Pa- di truppe, e poteva armare più di 10,000
pa Pio IX preconizzò l'odierno vescovo soldati, le rendite sommando ad annui
di Basilea mg.' Antonio Arnold di Solet- 80,000 fiorini. Strinse lega co' Papi Giu-
ta,già canonico della cattedrale e segreta- lio II e Leone X, cui mandò tooo uo-
rio del capitolo, come leggo nella propo- mini a difesa dello stato pontificio, con
sizione concistoriale. Risulta dal fin qui istendardo ov'era l'immagine di s. Gallo
detto, che di presente nella Svizzera, ol- abbate, con l'orso (in memoria di cpiel-

tre le abbazie concistoriali ricordate e al- lo che prestò servigi al santo nello slabi lire
tre che dirò, esistono 6 vescovati, Sion^ il suo romitaggio), che incatenato strin-
Losanna e Gine\'ra uniti, Coirà, Basi- geva le chiavi apostoliche, insegne con-
lea , e s.Gallo ,lu[ù\mmeà'\alaoiìen\.e sog- cesse dalla s. Sede, come benemeriti, agli
getti alla s. Sede,delle giurisdizioni e dio- abbati della medesima. Eppure la città
cesi de'quali ragiouai ne' XXII caoloui, di San Gallo ribellatasi all'abbate fu la

S V I SVI 8[
I .'ad adottare l'eresia di Calvino,e a in- giore, che vi si ritirò nelI'Sg^, come bo-
fiiiinre conlio le chiese, le ss. immagini scaglia e luogo solitario, a farvi peniten-
e reliquie, nducendo le monache bene- za. Vi edificò una cella e una cappellet-
detliiie, cisteiciensi, doruciiicane e iran- ta in onore della D. Vergine, e giunse a
cescane a vita coniugale, meno 3 religio- tal perfezione che meritò le apparizioni
sedomenicanee 7 religiose d'ilollember- degli angeli, indi fu ucciso da due ma-
ga trasferite a Wil; tentando nel iSsS snadieri che inseguiti da due corvi furo-
di spogliare l'abbate dello slato tempo- no puniti. Fece Dio conoscere la morte
rale, i quali zelantissimi prelati ridusse- del santo con diversi portenti. Quaran-
ro a poco a poco lutto cattolico, ma poi t'anni dopo s. Pennone della regia casa
il cantone formò con quasi la metà di
si di Borgogna con pochi compagni si recò
protestanti, onde è uno de'misli di cat- ad abitare l'eremo ancora incolto, indi
tolici ed erelici. Scotti celebra l'abbazin, costrettoad accettare il vescovato di Metz
esente da! vescovo di Costanza, semina- e in esso correggendo dissoluti, questi
i

rio di santi, dotti, vescovi e abbati insi- gli strapparono gli occhi, onde cosi cie-

gni; e ne'7 monasteri delle monache mol- co volle tornare all'amala solitudine, e
te fiorirono per santità di vita e per vir- morendo lasciò vasti poderi per la fab-
tù. L'abbazia fu capo della congregazio- brica del monastero. Nel 934 un angelo
ne benedettina elvetica , incominciata condusse in quest'eremo s. Eberardo de'
dall'abbate Bernardo di s. Gallo, da A- duchi di Franconia, e impiegò la pater-
gostino abbate d' Einsidien, da Jodocci na eredità e gli aiuti del duca di Svevia
abbate di Muri, e da Benedetto abbate nella costruzione del monastero e della
di Fisinga, per eliminare il rilassamento chiesa, nella quale v'incluse la di vola cap-
introdotto in qualche monastero, e far- pella dis. MeinradOjCnefuil i."abbate.La
vi rivivere 1' osservanza della regola e chiesa e la cappella venne dedicata in o-
l'antico fervore, formando appositi rego- nore della B. Vergine,da s. Corrado vesco
lamenti per lo stabilimento della disci- vedi Costanza; ma nella notte preceden-
plina regolare. L'unione di questi 4 P''' te il santo vide in visione che Gesìi Cri-
mari monasteri seguì nel 1602, e fu ap- sto stesso, assistito da'ss. Stefano e Loren-
provata da Clemente Vili col titolo di zo, col ministero degli angeli la consagrò.
Congregazione benedellina elveùca. In- Narratosi il prodigio dal vescovo, dichia-
di si dilatò con l'unione di altre abba- rò non esservi piìi bisogno della consagra-
zie, ed i Papi e nunzi furono larghi di gra-
i zione; tuttavolta pregato ad eseguirla, 3
zie e privilegi. Non le fu assegnato su- volte si udì una voce celeste ripetere: Fra-
periore generale, ma fu stabilito che gli ter cessa j Divini tus consacrala est Capti-
abbati si adunassero ogni o anni,o quan- r la. Prestati attoniti gli astanti veneraro-
do la necessità lo richiedesse, eleggendo no il luogo per sagrosanto. Il vescovo ne
nelle loro assemblee de' visitatori gene- die contezza al Papa, che con bolla con-
rali per la visita de'raonasteri, ed anche validò lo strepitoso prodigio conceden-
de'visitatori particolari da qualsivoglia do indulgenza plenaria a chi la visitasse,
monastero. Ne tratta pure il p. Helyot, confermata da'successori. Cresciuta in se-
Storia degli ordini monastici, t. 6, cap. guito la fama di questo santuario, l'ab-
34- Il monastero e abbazianuUius dioe- bate s. Eberardo ricevè dall'imperatore
cesis d' Einsidien o Ensiedeln di s. Maria Ottone I molti privilegi e possessioni, e
dtW Eremo nella diocesi di Coirà, e già di nìorto santamente nel 9 18 fu sepolto nel-
Costanza, nel cantone di S vitto, ripete la cappella presso s. Bennone. Ebbe per
l'origine da s. Meinrado de'conti di Zul- successori que santi e nobilissimi perso-
ler, monaco benedettino dell'Augia INlag- naggi che descrive Scolti, insieme a cose
VOL. LXXIt. 6
H-i SVI S V I

miracolose, alle ampliazioni e doni falli p. 84) che Leone XII in concistoro con-

al inonasteio e santuario, per cui si fon- lèrmò e preconizzò l'abbate eletto dal ca-
darono alui ujonasleri e chiese a lui sog- pitolo e monaci p. d. Celestino Miiller,
£;oUi,cliia»nali (ìgli della peregrinazione. e per sua morte il regnante Pio IX pub-
Tale era il concorso de'sagri pellegrinag- blicò l'elezione dell'attuale p. abì)ale d.
gi al santuario, che Scotti neliG3i per Enrico Schmid di Baar diocesi di Basi-
la lèsta a'i4 setteinhre ini 4 giorni cal- lea confermandolo. Leggo nella proposi-

colò 5o,ooo foraslieri comunicanti, ve- zione concistoriale de'27 luglio 84(^,0116 1

nuti d'Italia, Germania e Francia. Gl'im- la chiesa abbaziale, elegante e di buona


peialori,i re egli altri principi fecero a ga- archilellura,è dedicata allaB. Vergine As-
ra in ricolmarlo di preziosi doni in oro, ar- sunta in cielo; che l'abbate ha la giuris-
gento e gemme, onde dopo il santuario di dizione spirituale sul monastero di Faar,
Loreto non CI edeche vi fosse pili splendido è visitatore delle monache benedettine di
tesoro, il monastero era allora abitato da Seedorf, panoco di Cj parrocchie che fa

yomonacijC da esso uscirono molli insigni amministrare da monaci da lui deputali;


vescovi e ahbati d'altre abbazie. L'abba- essere tassalo ogni nuovo abbate in fio-
te era princi[>e dell'impero e ornato di rini 333, ed ascendere la mensa del 1110-

preiogative concesse da'I^api e dagl'im- nasteroad 8000 fiorini vvunxù^nnibtis ab-


peratori s. Enrico II, Corrado 11 e En- bas ipsc indivisim a luoìiachis substeii'
rico 111, con giurisdizioni temporali espi- ianiur, i quali sono 78; e che il proces-
rituali e l'annua entrala di 4o,ooo fio- so l'avea compilato mg.' Alessandro Ma-
rini. Ebbe pili volte contese e anche col- cioli arcivescovo di Colossi, nunzio apo-
le armi, col cantone di Svitto, sul borgo stolico, in mano del quale l'abbate avea
che successivamente i\\ fabbricato intor- emesso la professione di fede. L'abbazia
no al nionastero e collo stesso nome, per- di /l/«rMiel borgo del suo nome, capoluo-
chè pretendeva signoreggiarlo mentre , go di distretto del cantone d'Aigovia, fu
r abbate se ne chiamava sovrano, e nel fondata nel ioaGquandoRandebolto con-
cantone non riconosceva che l'avvocato te d'Habsbnrg conquistò Muri e ne fece
e il difensore, come quello che una volta dono ad Ita sua moglie e sorella di Teo-
l'avea salvato nell'inlroduzionedell'ere- duiico duca di Lorena, la quale mancan-
sia da 8000 zurigani eretici armati, dei do di prole vi flibhricò un monastero con
quali nel combattimento ne restarono uc- magnifica chiesa in onore della ss. Trini-
cisi 2,000 con manifesto patrocinio del- tà, della B. Verginee d'Ognissanti, sot-
la B. Vergine, il borgo è capoluogo del to l'invocazione di s. IMartino. Verrario
suo distretto, e sorge col monastero e san- suo figliastro gareggiò con essa in cristia-

tuario sulla ri va destra dell'Alp, nella val- na generosità, poiché nel giorno della con-
le nome. Fu patria di Paracelso,
del suo sagrazione pose sull'altare solenne scrit-
ed famoso Zuinglio nel 5 7 n'era par-
il i 1 tura, colla quale ratificò donazione di la

roco. Nel 1577 il borgo e l'abbazia pati- Muri in dote del monastero, e
vi aggiun-

rono grave incendio, ma ben tosto rie- se ^5 grossi poderi, che poi il monaste-
dificati, racchiudendo il monastero un ga- ro andò perdendo. Per industria degli ab-
binetto di fìsica, altro di storia naturale, bati, il monastero venne a possedere ol-
ed una bella biblioteca. I francesi vi en- tre Muri, Bunzen e Beinsuil importanti
trarono a forza nel 798. Nel voi.
i XXV IH, villaggi con monasteri, e le decime sulle
p. 148, notai cheGregorio XVI ad istan- parrocchie Sursee, Valmarigen eLuncho-
za dell'abbate di Distenlis, restituì all'ab- ven. Due volle gli eretici incendiarono
bate d'EinsidIen la presidenza delle mis- l'archivio del monastero, ov'è una consi-
sioni elveto- benedettiue; e nel voi. XLVl, derabile biblioteca. L'abbate Luisfrido lo
S V I SVI 83
ii(Ius«ìe a vila regolare. A tempi di Scot- Fromuino che gli successe fu gran lette-
ti ernnvi ^o monaci, con /jf),r)00 fiorini rato. Il monastero godeva il mero e misto

(li remlilc: altri riferiscono clu; l'abhate i mpero sopra Engelberg, con 0,000 fio- i

emprincipecleU'impero.ll monMStcroson- rini di rendila, monastero di Ti<!ilis o


il

tiioso (li Rliinaw o Rhenaw fu l'ondalo Distentiso Deserlina, ebbe origine da Si-
dn Carlo ISIagno in silo amenissiino, pro- gisberto anacoreta scozzese, seguace di s.

tetto poida 7 cantoni, dopoché per due Colombano che si fer-


ne' pellegrinaggi,
anni l'occuparono gli eretici distruggen- mò presso l'Alpi di s. Gottardo, e valica-
do le memorie storiche; nondimeno si co- to poi il monte Crispalto, in luogo aspris-
nosce che ne furono generosi henefatto- simo fabbricò un oratorio alla B. Vergi-
li un conte di K\bnrg, e verso l'85o l'ab- ne. Per le sue piedicazioni e santa vila
hate Woluino. JN'eirS'^y vi morì s. Fin- molti convertì, fra 'quali alcuni vollero es-
da no d'Ir landa principe diLangi via e mo- sere suoi discepoli, onde il luogo fu ridot-
naco, onde il monastero ne prese i' nome. to a monastero con chiesa di s. Martino,
Il monastero possedè Rhinaw già città, a'quali lasciò erede di sue ricchezze Pla-
con mero e misto impero, 3 buoni vil- cido Primini nobile rezio. Subito ne fu pri-
laggi e 4o,ooo fiorini di rendila. Il mo- mizia Placido decapitato da Vittore pre-
nastero di Fisinga o Veschingen nel can- fetto della Rezia enemico de'virtuosi che
tone Turgovia, con i?,,ooo fiorini di
di racchiudeva il monastero, al quale si por-
lendita, nel quale luogo visse santamen- tò il servo di Dio colla lesta fra le mani
te nel monastero delle religiose Idda dei per ricevere la benedizione dell'abbate Si-
conti di Riburg,cheil maritoEnrico conte gisberto, prima d'essere sepolto: Dio pu-
di Toggemburg, credendola infedele, fe- nì il tiranno, annegandosi nel Reno. Il

ce gettare da altissima torre in un pre- luogo divenne celebre e fregiato di privi-

cipizio, restata miracolosamente illesa a legi papali e imperiali, e l'abbate ricevè il

feslimoniodistìa innocenza. Il monastero titolo di principe dell'iroperOjOnorato dal-

di Fonerà nella diocesi e presso di Coi- la lecra Griglia del 1 ."voto. De'tnonasteri

rà fu fabbricalo nel 726 da s. Priminio della congregazione sveva benedettina.


vescovo di IMeaux a onore di Gesìi Cristo Essa abbracciò q insigni monasteri di
i

e della B. Vergine, concorrendovi Carlo Feingarien, OcJisenhausen, Augia Mag-


Martello, a cui poi donò il fondo Papa giore, Pelrusa s. Pietro, s. Giorgio, s.
,

Vittore 11 de' conti di Coirà, odi Kew nel- Triiperto,s. ZJldarico e Stein. Non cede-
la Svevia come altri vogliono, venendo ri- rono nell'osservanza a quelli della con-
colmato di privilegi {)onlincii e imperia- DO
"legazione elvetica,' e come tali neh 63 i

li. Ebbe già ampia giurisdizione tempo- mezzo del nunzio Scolti procurarono i

vaie, l'abbate divenne principe dell'im- medesimi privilegi da Urbano Vili, per
pero per volere di Rodolfo I, con 18,000 sottraisi dalla visita del vescovo di Costan-
iioiini di rendita. Nel monastero vi fioi i- za, ma solo fu loro fallo sperate che i vi-

rono monaci di santa vila, e vi fu sepol- sitatori vescovili incedessero con quelli
to il servo di Dio Nicolò Rusca martiriz- de'monaci. Vi posero impedimento ve- i

zato dagli eretici, come narrai nel can- scovi delle altre diocesi, temendo che lo- i

tone deGrigioni. 11 monastero cV Engel- ro monasteri domanda<:spro eguale esen-


berg tra'monti d'Untervalden, chiamalo zione. Il monastero di feingarlen ebbe il
Alonle degli Angeli, perchè più volle si 1 .°luogo nella congregazione sveva, per-
udirono cantar le lodi della D. Veigine, chè da lui uscì la rifoi ina regolareche s'iu-
fu fondato neh i iq da Corrado signore tiodussc negli alili, e dal quale ne apprese-
di Sederbuien, e vi prese l'abito bene- ro l'osservanza. Lo fondò il re Pipinoe per
dellino dal i. "abbate Adelelmo; l'abbate divinocomandoconsairrò la chiesa s. Rum-
8' S V I S V I

facio /fpostolo (liGermania^\\ cui discepo- ro di Stein e di s. Giorgio lo fnndòEdwi-


lo I). Allhone ne fui. "abbate, e poi ve- ge moglie di Burcardo duca d'Alemagna,
scovo di snnta vita. Fu rifabbricalo edal- ove poi si fabbricò il caslpllo d'IIocuAvil,
l'aincnilàde'ciicostanti vigneti prese il no- quivi trasferito da s. Enrico II imperato-
me, e SOI gè ove fu già il palazzo de'Guel- re. Ne fui. "abbate s. VV^eirido conte di
foni ducili di Baviera e Sassonia. Giudit- Nagots. Di alcuni celebri monasteri be-
ta di Fiandra regina d'Inghilterra, gli die nedettini nella S\'e\.na non uniti alta con-
il tesoro di parte del Sangue di Cristo,
ss. gregazione. Il oionasìevo iV /4ugia o Iticca
trovato in Mantova. IS'el monastero fìo- Augia, il cui abbate fu principe dell'ira-
jiroiio leligiosi santi, dotti e illustri per pero, potente e ornato di privilegi papa-
nobiltà di lignaggio, llmonnslero à'Och- li e imperiali, fi)ndato nel 727 da s. l^ri-

senhausen fu fabbricalo nel oq4 da Cor- i mino vescovo di Meaux , arricchito da


rado e Adalberto WoUliaresnuendi, e lo Carlo Martello e daBertoido conte diTur-
donarono a quello di s. Jiiagio della Sel- govia. Fiorì per santità e dottrina. Il mo-

va Nera. Martino V, grato all'ospizio ri- nastero di Campidonia oKeniplenfiigùi


cevuto in Costanza, lo liberò da tal sogge- una delle 4 principali abbazie dell'impe-
zione e crebbe in isplendore. monaste- il ro, il cui abbate n'era principe e signore
ro (\'/4iigin piaggiare o Alba Maggiore, dell'omonima che neh 52 5 vendè
città,
situato in capo del lago Acronio o di Co- coll'assenso di Clemente VII e Carlo V,
stanza presso Breglieuiz, il cui conte Ul- ed ora appartiene alia Baviera. Lo fondò
darico fondò nel oc)6, per venerazio-
lo i s. Ildegarda mogliedi CarloMagno, econ-

ne al luogo già abitato da s. Gallo e da sagròl'apa Adriano I, secondo alcuni. Nel


altrimonaci di santa vita. Il monastero i633 gli svedesi cogli eretici bruciarono
di Petrusa o Peli i Domus nel 991 fu e- l'abbazia, per cui quando fu rifabbrica-
rello nel borgo di Costanza in onore di ta la chiesa, Benedetto XI Vautorizzò l'ab-

s. Gregorio I dal suddetto vescovo Ghe- bate a consagrarla, come rilevai nel voi.
rardo di Costanza, che lo dotò e consagrò XI, p. 239. Il monastero di s. Biagio ve-
la chiesa: fu celebre il monaco Lantper- scovo e martire nella Selva Hericinia, luo-
lo poi vescovo di Costanza, il monaste- go in cui nelle persecuzioni si ritiravano i

10 di s. Pietro nella Selva Hericinia lo e- fedeli e alcuni vi formarono un eremo, in-

dificònel 1 oqS il duca di Turingia Bertol- di abbracciarono la regola di s. Benedet-


do, e lo cons.qgrò il suo fratello b. Ghe- to, eRegimberto signore di Seldecnburea
rardo vescovo di Costanza e legato apo- e generale d'Ottone I vi si fece monaco
sono le sepolture de'duchi di
stolico: vi nel 945, donò le sue ricchezze, ed otten-
Turingia. Il monastero di s. Giorgio nel- ne da Papa Agapito II che l'erigesse in
riconosceper fondatore He-
la detta Selva abbazia,e ne fui. "^abbate il b. Beringero.
zcbone barone diDegerndorfì verso r824, Fu protetta dall'augusta casa d'Austria,
ma occupatodagli eretici, indi patì incen- si econ 90,000 fiorini di ren-
rese florida
dio. Il monasteroTmperLo in Bri-di s. dita. monastero di /KiZz/mgerrt! presso
Il

sgovia vanta 1' erezione dal 600 pe'conti Ulma, eretto da Ottone conte di Kirckhe-
d'Habsburgche vi fecero la loro sepoltu- berg. Il monastero Lysnense di s. Gior-
ra, così i landgravi Brisiacensi ei baroni gio vicino a Ysne, fondato nel 1097 da
di Stauffen. Vi è il corpo di s. Truperto Mangoldo e figli conti Veringesi. Il mo-

fratello di s. Piupertoi. "vescovo di Sali- nastero BeinsuUer presso il monte Jura,


sburgo, restato intatto quando neh 633 fabbricalo neh 124 da'contiTliierstein e
gli svedesi bruciarono il monastero, il mo- Sorgen, restaurato dalla pietà di que'di
nastero di s. UUlarico ha nome pel san- Soletta. Altri monasteri benedettini del-
to monaco conte di Kyburg. Il inouaste- la diocesi di Costanza, ed egualmeule .sot<
S V I SVI 85
foposti alla min/ialiira elvetica , in par- nedettine, col parroco che portava ad un
fe esistenti. Di Albempach Cotulatoda'con- infermo il ss. Viatico, scese dal cavallo e
ti Zoller e di Siillz, e dal barone di llau- glielo cede, seguendolo con somma divo-
sen.Di Binubyrcnnc\\oc)~) lo costi uiio- zione sino al ritorno nella chiesa. La di-
no conti di Tihinger, lìerg e Geiusen.
i vina provvidenza in premio permise, che
Di Zuifalden ricco e ampio, eietto nel dopo molti anni divenuto il parroco fa-

io8r) da Ziiillioldo conte d'Aclialin. Di vorito segretario del l'arci vescovo elettore
Rtickembach nel 1089 costruito da Ber- di Magonza, e mentre procedevasi all'ele-
none conte d'IIaigerloch. Di Salem ed il zione dell'imperatore, essendo il conte u-
I ."cisterciense di Germania, fondato nel no de'candidati,fece elogi grandi del con-
I iSodaGuiitramino barone d'Aldesreu- te narrando l'accaduto, e promosse la sua

tin, che giunse a possedere 100,000 fio- scelta, mentre allora llodolfo non pos- i

rini di rendita. L'abbazia iiuUins e cele- sedeva nell'Elvezia che le contee d'ilabs-
bre della B. /"ergine Maria di Maristel- burgo e di Ryhurg. All'epoca dell'ere-
la cisterciense, detto fFetlingendaì bor- sia l'abbazia patì come lealtre saccheggio
go omonimo nel cantone d'Argovi^ e ca- e depredazione delle ss. immagini e re-
poluogo di circolo, ove sono antichità ro- liquie; indi rifiorì in ricchezze e per mo-
niane,in sito salubre e ameno, bagnato dal nastica osservanza, mentre l'abbate Pie-
iìunie Lindemago. Fu fondata neh 127 tro Schmid di Zug , al tempo di Scotti
dal conte Enrico di Rapersuil e dalla mo- quasi rifabbricò chiesa e monastero. Sop-
glie Anna d'Hombeigh, poiché avenilo pressa la diocesi di Costanza ,
parlando
una sola figlia maritata al conte di Ky- della quale ne feci memoria, l'abbazia fu
burg, acquistarono dal contado di Dilin- compresa in quella di Basilea. Come ab-
ga il luogo di AVetlingeu cinto da tleli- bazia concistoriale, GregorioXVl nel con-
ziose selve e solitario, e lo donarono a'ci- cistoro de' 17 dicembre 1840, per morte
sterciensi di cui erano divotissimi. Ebbe dell'abbate p. d. Alberico Denzier, con-
il nome di Ularislella, perchè trovando- fermò l'elezione del successore fatta dal
si il conte in mezzo ad una terribile bur- capitolo e monaci di Maristella, nel p. ab-
rasca (.li mare in pericolo di morire, in- bate d. Leopoldo Rode di Klingnacd'Ar-
vocò il soccorso della B. Vergine, e com- govia, monaco e parroco di VVettingen,
parendo quindi miracolosa stella, gli fu ilcui processo fu eseguito dal nunzio mg.'
guida pergiungere sicuro nel porto. Com- Pasquale Gizzi arcivescovo di Tebe, che
pito dai pii coniugi il sagro edilìzio, si re- ne ricevè la professione di fede. Trovo
carono in pellegrinaggio a'Iuoghi santi di nella proposizioneconcistoriale,chela bel-
Palestina, la contessa morì e fu sepolta la chiesa abbaziale è sotto l'invocazione
in Achekiemac, e il conte entrò tra'mo- della B. Vergine Assunta in cielo, che i
iiaci a far vita austera. Grande incremen- monaci erano 26 e G conversi, ascenden-
to ricevè il monastero dall'imperatorello- do la mensa abbaziale a 20,000 libbre
dolfo I e dall'ereditaria munificenza di monete svizzere, a (jua monachi alanCury
sua casa d'Austria, non che da'signori di pagando ogni nuovo abbate di tasse 200
Diiinga e di Sliethlingenealtri molti. Fu fiorini. La giurisdizione l'ha in 3 |)arruc-
vicino a Maristcllu che il detto Rodolfo chie dipendenti dall'ordinario, che fa am-
1 d'iiabsburg die luminoso e edificante ministrare da'inonaci, e sopra 6 altri mo-
saggio di sua divozione verso il ss. Sagra- nasteri. Finalmente Scotti tratta del mo-
raento, da cui la sua eccelsa discendenza nastero di Beiibeiikaiiscii di VViirlein-
ripete la sublime possanza a cui perven- berg, fondalo tla Kudulfu conte Palatino
ne, come rimarcai altrove, luconiratusi di Tnbinga; del inunasterod'//,!,'<if//io,che
d cuulc presso Fara, iuuua;>luru delle bc- dciàtns»! u ibiu.>'i Uollu cuUc'gialu du'iv. Or-
8G SVI S V I

iO e f^ìllore di Soletta, di cui feci j^iìi pa- non comprese le mona-


clesiastici circa,

iola;com(; della pieposituiaecoUegi.ita di che che ascendevano forse a 2000. Gli ec-
s. Lcode^ario di Lucerna; e della piepo- clesiastici regolari erano divisi in Sq Ira
situra di Derona pure di Lucerna cou , conventi e monasteri, ed in 7 os()t:zi. Le
chiesa di s. Miclicle, foudazione del 780 case religiose più numerose erano <juelle
di Bercile conte di Leiilzburg. Tale era de'benedeltiui, cislerciensi e gesuiti ed ,

lo stalo della religione ciitlolica nellaSviz- insieme le piìi facullose. Tra essi primeg-
zcra alla metà del secolo XVII, per le te- giavano: i.°le abbazie benedelline d'I^m-
stimonianze certissime dello storico con- sidlennel cantone di S vitto, quella di Mu-
temporaneo e oculare, ed insieme opero- ri nell'Argovia, e quella di s. Urbano nel
so nunzio apostolico, cpiale fu tnj^.' Scot- Lucernese; 2.° più conventi e monasteri,
ti. In (juali condizioni poi era nel iB27,col specialmente il noviziato de' gesuiti nel
cousii^liere cantonale Franscini ne intra- cantone di Friburgo. 11 Ticino avea un
prendo la narrazione del più interessan- gran numero di conventi e monasteri, ma
te. Ogni svizzero die abiura la sua reli- quasi tutti poveri. In generale non era-
gione, perde nella propria repubblica il no le cure de'catlolici mal dotate; eccet-
diritto di cittadinanza. A'noslri giorni, cUe tuali in alcuni luoghi d Uri, Svitto, Uu-
ha molto guadagna-
la tolleranza religiosa tervaldjGIaris.Grigioni, Ticino e d'altro-
lo con altrettanto vantaggio per la con- ve non iscaiseggiano gli onorari troppo
federazione(rispetto a'caltulici soverchia- meschini. iVon mancano però nemmeno
li negli ultimi tempi, non può dirsi altret- i benelizi pingui e cure cherendevano
lanto), si tentò più volle di concludere un 2000 anche 3ooo franchi, la piii ricca
e
concordalo, che abolisca la perdita della stimandosi quella di Russwyl nel cantone
cittadinanza comunale e polilica per cam- di Lucerna, il cui reddito si crede ascen-
biamenlodi religione. Quantuncpie l'in- dere a 10,000 franchi. In quanto al sa-
tolleranza sia spesso e ingiustamente rim- lario de' curati pastori de'protestanti,
proverala a'cattolici,non è loro colpa se in generale non è scarso fuorché ne'Gri-
la bramata convenzione nou si elTettuò, gioni dov'è quasi dappertutto meschino.
essendo il cantone di Berna quello che Nel cantone di Vaud un pastore ha dal-
sempre si ostinò a ricusarla, prolraendo lo slato per lo meno 1000 franchi, e cre-
le amarezze tra'caltolici e protestanti. 11 scendo gli anni di ministero o esercitan-
clero è in proporzione molto maggiore dosi questo in luoghi diilìcili e montagno-

presso catlolici, che non presso prote-


i i si, il salario può salire sino a 2000 franchi.
stanti e sebbene formino due terzi della La vedova e figli di tenera età dei pastori
popolazione. Questi non hanno quasi che hanno diritto ad una pensione alimenta-
i loro pastori, uno per parrocchia, pochi re, quando il pastore muoia senza lasciar
essendo coadiulori. 1 catlolici hanno più
i sostanza. L'onorariode'pastori del cantone
piccole parrocchie, maggior quantità di diNeuchatel varia da70o a 2000 franchi,
ca[)pellani e coadiutori, non pochi capilo- nel cantone diCerna varia da i 000 a 1200
\\, e per soprappiù un numero di rego- secondo la minore o maggiore anzianità.
lari presso a poco eguale a quello degli IJ clero secolare dei cattolici dividesi ia
ecclesiastici secolari (quasi però annien- capitoli, o in decanati, o in vicariati o al-
tato dopo la fatai guerra contro il Son- trimenti. Il clero componente un capi-
deibund). Nella Svizzera protestante si tolo , o altra corporazione suole adu-
,

calcolava per termine medio un ecclesia- narsi più volte all'anno o altrove più di
hlico per ogni 700 e più abitanti, in lut- rado, lu tali riunioni si fanno conferenze
to circa i63o ecclesiastici: nella cattolica intorno ad alfari di morale, disciplina ec-
ti calcolava uno pcrioo, cioè 52oo ec- clesiastica e simili. Quasi lo stesso avvie-
S V I SVI 87
ne tra'prolestanti. Quasi tulli questi u- fede! tedesco. nome di Elvezl Cii a tut-
Il

sano chiamale Antìsles il pastore die si ti gli abitanti comune sino alla gran confe-

trova alla testa del loro clero. A'siooili o derazione che conclusero nel secolo XIV,
capitoli degli ecclesiastici protestanti siiO' e dopo la quale non furono più conosciu-
le assistere o presiedere (|iiiilclie nuigistra- ti il nome di Svizzerijcoù l'El-
che sotto
lo laico. Ne'paesi protestanti si esercita- vezia e Rezia Stipcriore furono appel-
la

no dalTautori là laicale quasi tutte le tUa- la te Svizzera. Della Rezia Superiore o Al-

zioni che in que' cattolici sono riservate ta, e della Rezia Minore o Bassa, ne ra-

a'vescovi o al Papa, o a'vicari di questo gionai nel cantone de'Grigioni. Quasi in-
o di f|uelli. A (|uest'eiretto vi ha d'ordi- tera la Svizzera corrisponde al paese de-
nario consigli ecclesiastici composti d'uo- gli elvezi, popolo secondo altri gallico, ce-
mini dove tutti laici,dove quali laici e qua- lebre pel suo carattere bellicoso, e diviso
li ecclesiastici. Vi ha pure tribunali per in o cantoni confedera-
4 P'ighi, distretti
le cause di matrimonio, pa ternità,ec.ABa- ti; quelli cioè de' y/gj^n/jc, degli Urbige-
silea, nella Turgovia, ec. si ricorre al gran ni,A'Aventicum e di Tngiuni. Altri chia-
consiglio per le dispense di matrin)onio marono questi paghi, Turgovia, Zuri-
Ira'congiunti. i\el cantone di Vaud il con- ghawt, Ferbigeno e Fiulisborgoghen. Una
siglio accademico conferisce le ordinazio- liCve porzione della contrada all' est ajj-

ni a'candidati per lo stato ecclesiastico. A braccia l'antica Rezia Superiore o Orci-


Ginevra e Neuchàtel la veneiabile com- dentalej un'altra al nord comprende il

pagnia ha l'ispezione delle cose apparte- cantone o paese óe'Raurackij finalmen-


nenti al cullo. te al sud abitavano f'cragri, Nanlua- i i

Cenni cronologici e storici delle diverse ti/\ Seduniie^W Oruhii. Allorché Giu-
e principali vicende religiose e politi- lio Cesare entrò nelle Gallie, erano gli el-
che della Svizzera. vezi divisi ne'4 accennati distretti, la cui
Una nazione senza capo stabile, com- precisa posizione ed estensione non è si

posta di XXII corpi politici, diiferenti tra agevole il determinarla. Era tale a quei
loro per la forma di governo, presso al- giorni la popolazione di questo paese, che
cuni democratica, presso altri aristocra- vi si contavano 12 città e 4oo villaggi; ma
tica, ed anche mista in qualche cantone i prodotti del suolo, debolmentecoltiva-
e costituzionale , divisi egualmente pel to, non somministravano che dillicilmeii-
culto religiosOjOve cattolico, ove zuinglia- te il necessario alla sussistenza de'uume-
110, ove calvinista, e non senza altre set- rosi abitatori. Orgetoricio, il più opulen-
te, ma riuniti d'un amore eguale alla li- to e famigerato fra loro, vedendoli mor-
bertà e all'indipendenza, ecco in succin- morare della loro sorte, [iropose una in-
to la Repubblica Svizzera o Confedera- vasione nelle Gallie per farsene assegna-
zione Elvetica. L'odierna Svizzera com- re il comando; senonchè i suoi ambiziosi
prende l'antica Elveziaj e nel suo lato o- disegni furono scoperti: la morte ch'egli
rientale la Rezia Superiore. I primitivi a- si die prevenne la vemletta che suoi coni - i

bitanti, celti ovvero galli di origine, a ven- patriotti si proponevano di esercitaiecon-


do sofferto che alcune colonie di cimbri tro di lui. Tuttavia gli spjriti conserva-
e di svevi fra di loro ponessero stanza, ed rono quell'impulsione che uvea loro da-
avendo ad essi abbandonata la parte set- ta, e l'impresa tu egualmente deliberata.

tentrionale dell'Elvezia, con questo fatto Aftinedi rendere irrevocabile il partito


forse si può spiegare onde avesse origine che aveano preso, cominciarono dall'ap-
la diversità del linguaggio che sussiste
, piccare il IVioco alle loro abitazioni, do-
ancora fra questa parie e il rimanente del- |)o di che a'st) marzo dell'anno di Ro-
laSvJzzcra,cpartccipanle principalincn- uia Gì)') s'mcamuiinuroQu iu numeio di
88 SVI S V I

c) 7,000, senza coniare le femmine, fan- i Lemano e il Rodanoda un Iato,e il mon-


iniilli e vecchi, verso
i il Rodano, ove si te Jina dall'altro. I rezi polsi estendeva-
era (issalo il generale ritrovo della nazio- no fino al Lario, e facevano parte della

ne. Cesare allora proconsole delle Gallie, Gallia Cisalpina: anche questi popoli fu-
j
intesa la loro emigrazione, volò contro rono sottomessi dalle armi romane, ed
di loro per impedire die penetrassero nel- aggregati all'impero. L'Elvezia sotto i ro-
le terre romane. Già stavano per imboc- mani fece parte della Grande Sequania
car le gole che separano il lago Lemaiio oQuinta Lionese.Dopo quest'epoca l'El-
o di Ginevra dal monte Jura, quando il vezia restò sottomessa a' romani per lo

generale romano tagliò ad essi il cammi- spazio di circa 4 secoli; e Tiberio vi fab-
no, facendo innalzare un trinceramento bricò la ragguardevolecittà di Forum Ti-
all'apertura di cpiesta giogaia, dopo aver berli. Nell'enumerazione delle provincie
latto rompere il ponte di Ginevra, che di Gallia sotto Graziano, si trovano gli
comunicava col loro paese. Coslrelti con elvezi in parte nella detta Mnxit/ia Se-
ciò a rifare i loro passi, gli elvezi s'indi- qnanoruin , e per qualche brano nella
rizzarono a'sequani, che loro concessero f'iennese. L'introduzione del cristianesi-
il passaggio sulle proprie terre , donde mo nella contrada e i primi suoi progres-
giunserosulle sponde dellaSaona nel pae- si , in uno alla successiva erezione delle

se degli edueni. Già due terzi del loro e- sue sedi vescovili, già la narrai, come dei
sercilo aveano attraversato il fiume so- primi martiri che innaffiarono col loro fe-
pra battelli e otri, allorché Cesare rag- condo sangue il suolo nelle persecuzioni
giunse il loro retrogiiardo, composto di della chiesa. L'apostolo s. Pietro vi spe-
ligurini, che pose in rotta. Avendo in se- di Reato inglese, chiamato V Apostolo
s.

guito fatto costruire un ponte sulla Sao- della Si'izzeraj s. Lucio re della Breta-
na, diede agli elvezi vari piccoli combat- gna vi si recò a bandir l'evangelo nel pon-
timenti , ch'ebbero fine con una gior- tificato di s. Eleutero cominciato nel 179.

nata generale, presso Aulun, chiamato Le prinìe invasioni de' popoli alemanni
allora Bdjracle: quelli che scamparono penetrarono verso il IV secolo nell'Elve-
dalla carnificina, tornatisi nella loro pa- zia, e vennero seguite in processo di tem-

tria, si diedero a restaurare le loro case. po da quelle de'fi anelli borgognoni. Quin-
Lo stesso Cesare ne'suoi aurei Coniinen- di le Provincie occidentali per lungo tem-

iaiii ci die le prime distinte nozioni dei po appartennero alla Borgogna, le orien-
popoli elvezi, e nomina la città di Aven- tali alla Germania. I re goti d'Italia si re-
ticHin, com^W principale loro stabilimen- sero poi padroni della Piezia superiore,
to. Nel descrivere i confini dell'Elvezia, e gli alemanni della R^ezia inferiore o
Cesare separa gli elvezi da'germani per bassa: gl'indigeni de'due paesi, prima dal
via del Reno, da'sequani pel monte Ju- ferro alemanno menomati, e quindi stan-
ra, e dagli allobrogi pel lagoLeraano e cati dalle ripetute aggressioni degli un-
il Ptodano; donde apparisce che questi ni, ch'ebbero mezzo secolo a combatle-
popoli occupavano, oltre a ciò che oggi- ie,si confusero poscia colle orde barbari-

dì chiamasi Svizzera alemanna, tutto il che, le quali si disputarono le spoglie del-


paese di Vaud, il Vallese e la provincia l'impero romano. Avendo borgognoni i

di Gex (piccolo paese che abitato da'la- conquistata gran parie dell' Elvezia dal
tobrigial tempo de'romani, poi fece par- 407, ella rimase sotto il loro dominio fi-
tedel governodella Borgogna edella dio- no alla distruzione del loro regno ope-
cesi di Ginevra, ceduto alla Francia da- rata dalle armi di Clodoveo I re de'fran-
neliGoi, ed ora nel suo di-
gli svizzeri chi negli anni 532 e 534 prima della >

parliuenlo dell' Ain), lunghesso il lago qual epoca s, Fridoliuo predicò la fede
S V I SVI 89
cri'stiniit) nella contrada e vi fundò parec- stala capitale d'uno de'4 territorii degli

chi nioiiasteri. Ne'diversi cotupailiineii- antichi elvezi, cioè del Pagus Urbigeiiiis,
li cliei successoli de'noininati principile- ed ora è citlà del cantone di Vaud, capo-
cero fra loro della monarcliia francese ,
luogo di distretto e di circolo. Non aven-
cadde ora nella porzione de're
l'Elvezia do poi il nipote di Rodolfo I, le Rodol-
diDorgogna, ora in (|uella de're d'Austra- fo 111, verun figliuolo, nel loSa trasmise
sia. Versoil 585 s. Gallo d'Irlanda, ch'e- i suoi stati [)er vinili testamento all'im-
ra passalo in Francia con s. Colombano peratore Corrado li il Salico: e fu allo-
suo maestro, dovè partirne per la perse- ra che i prelati e i signori di questa pro-
cuzione di Teodeberlo re d'Auslrasia, e vincia profittarono della lontananza di
con s. Colombano si ritiiarono presso il questo nuovo signore ,
per appropriarsi
inno di Costanza, ove si fal)l)ricarono del- ed erigere in sovranità le terre di cui a-

le celle presso Bregentz. Trovati de'pa- veano il comando. Tuttavia una parte
gani gl'indussero a spezzar gl'iiloli e get- dell'Elvezia rimase sotto l'immediata aii-
tarli nel lago , ricevendo il battesimo. loritàdell'imperatore di Geriiiania[y.);
Quelli che rimasero ostinali nell'errore, ma questa non fu la più fortunata, poi-
martirizzarono due monaci loro discepo- ché uomini stranieri, spediti a governar-
li, i corpi de'quali si riposero nell'abba- la, la trattarono siccome un paese di con-
zia dell Augia Maggiore, llitiratosi ». Co- quista, non il'altro occupandosi che di ar-
lombano in Italia, s. Gallo incominciò la ricchirsi delle sue spoglie. Aggregale le

i'cdjbrica del celeberrimo monastero che Provincie elvetiche all'impero germani-


prese il suo nome. Imparata ch'ebbe la co, fu ad esse comune lo statuto pubbli-

lingua del paese, si diede allo conversio- cato da Corrado li sul sistema feudale, e
ne degl'idolatri, ch'erano ancora in gran il destino degli stati alemanni, partecipan-
numero, e li convertì quasi tolti co'suoi do più volle agli scismi e all'anarchia che
fervorosi discorsi, co'suoi virtuosi e pe- ne desolarono la contrada. Il r ."scisma fu
nitenti esempi, e co'suoi stupendi mira- quello dell'antipapa Onorio //(/^.), fo-
coli, onde venne venerato per apostolo del njenlalo contro il legittimo Alessandro II
territorio di Costanza. Al declinare |)oi dairimperatoreE(iricoIV,che lo fece con-
della stirpe de'Carlovingi, avendo Pvodol- sagrare nella cattedrale diBasilea: comEu-
i'u I, Corrado li conte d'Auxer-
figlio di rico IV cominciò quella funesta e formi-
re, ad esempio de'piìi grandi vassalli del- dabile lotta tra il sacerdozio e l'imperOjche
l'i m pero, proGttando del le turbolenze che l'animo grande di s. Gregorio f^J/[f^.) e~
derivarono dalla deposizione di Carlo 111 roicamenle rintuzzò, con tanta gloria del
ilGrosso per rendersi indipendenie. adu- suo nome edellas. Sede. Nel maggio 148 i

natineir888 vescovi e grandi della Pic-


i i ilPapa Eugenio 111 onorò di sua presen-
cola Borgogna detta Transiuratia e di cui za Losanna e altri luoghi della Svizzera.
era governature, gl'indusse a conferirgli Dopo la morte dell'imperatore Enrico VI
il titolo di re della medesima,'e si fece con- di Svevia, nel 197 fra'4 pretendenti al-
i

sagrare a s. Maurizio nel Vallese. Losta- l'impero. Bertoldo IV e Bertoldo V du-


tosuo comprendeva parte dell'Elvezia si- chi di Zaringhen dominarono per qual-
no alla Heuss, la Savoia, il Vallese e la che tempo sull'Elvezia, finché poi si com-
Franca Contea o Piccola Borgogna: l'al- pose coll'imperatore Ottone IV ili Bruns-
tra porzione dell'Elvezia lu compresa nel ìvick, preferito l\a Papa Iniioceiizo Iff
ducato tedesco duS ve via. Come suoi suc- i {f^ ) e poi scomunicato per le sue usur-
cessori egli fece residenza soventeaOrbe, pazioni, onde fu spogliato de'suoi stali da
Orben o Urbach, allora c;)|»ilale ilella Federico 11 di Svevia, che bentosto fu ne-
luedesimu. Cicduuu ulcuui che lobìc ^lù lauiculc ingrato colla s. Sede, fiero uè-
90 SVI S V I

inico di Gregorio IX (che fu il i.''Papa a Nel precedente interregno del trono im-
inviiue un iiuii7.io iicll'EI vezia, in perso- periale la legge del più forte fu la sola
na del vescovo Ottone clie dimoiò in I3a- ad essere osservata, onde le città elveti-
^ilea, dipoi divenendo residenza de'nuii- che per mettersi al coperto dell' oppres-
zi prima Ziuigo e poi Lucerna, come già sione, aveano comincialo a concludere
notai), e per le sue perfidie venne depo- fra loro qualche confederazione; ma scor-
sto dri imiucenzo IV nel 24') celebran- i gendo che tale spediente non era baste-
do concilio di Lione 1. Per tali gravissi-
il vole a difendere la loro libertà, scelsero
me turbolenze, il uìale nellElvezia giun- de' protettori fra' signori più vicini, più
se all'estremo per tanta axiarchia. Nell'in- potenti e più stimati. Quello che tutti gli
lerregiiocheconseguilò dopo la sua tnor- altri vinceva per l'estensione de'suoi do-
te dal I i5o massime dopo quel-
in poi, e njinii e pel modo di reggerli era senza op-
la del surrogato Guglielmo d Olanda, pei posizione Rodolfo I d Ilabsburgo il Cte-
pretendenti Hiccaido d'Inghilterra e Al- melile , progenitore della possente casa
fonso X di Castiglia, i ricchi prelati e i d'Austria. Ora dunque essendosi la più
polenti signori si studiarono di amplia- parte delle città poste fino dal i 2 T7 sot-
re loro dominii, mentre
i le piccole città al- to la sua egida, aveano acconsentito di ri-
la foggia dell' italiane proclamarono l'ui- cevere dalla sua mano de'capitani o go-
dipendenza loro sotto l'unperialeguareu- vernatori, e gli assegnarono certe rendi-
ligia e protezione di quelli per cui par- te in com|)enso di sua protezione. Rodol-
leggiavano. Questa gara della ftjuilale op- f ) I corrispose alla loro confidenza e non
j)ressione colla tendenza de'popoli alla li- ebbe furono esse,
a servire degl'ingrati:
bertà, fu lai ." scintilla di (juel vasto in- i vescovi e gli abbati elvetici che più ei-
cendio, per cui uno sterile, povero e qua- ficacemente contribuirono a fargli otte-
si ignoto angolo della terra venisse in fa- nere l'unperiale dignità. Durante il suo
tua sull'eterne pagine della storia. Il con- impero, la nobiltà castellana, che per io
te elvetico Rodolfo l d'Habsburg, castel- più ribelle a'principi esercitava sui mise-
lo dell'Argovia, un cui fratello canonico ri popoli continue depredazioni, era sta-
in Basilea ministrava all'altare, e uw al- ta da pochi anni alquanto ralFrenata dal-
tro militava con grado di colonnello nel- la lega de' vescovi e abbati principi del-
le file milanesi, mentre egli stesso avea l'impero, e delle città libere renane alla
seguito tra le armi il vessillo del redi Boe- medesima opposta. Alcuni magnati per-
mia Ottocaro II, e poi di lui emulo in suasi di trovar favore in Rodolfo I, accu-
concorrenza all' impero, incominciò nel saronogiuridicameotea lui i paesi diSvit-
127 Selcilo imperatore nuova serie di glo- to. Uri e Untervald d'essersi sottratti al-
Ne approvò l'elezione Papa
riosi destini. la feudalegiurisdizione. Ma quel magna-
Gregorio X (f^.), il quale onorò di sua nimo e veramente degno d'impero, che
presenza l'Elvezia, e iiiLosanna s'abboccò tutte smantellò le fortezze di que'piccoli
con Rodolfo 1 nell'ottobre 127 5, ed a lui e tiranni, per le quali rendevansi infesti al-
alla moglie die la croce di crocesignati, ar- le pubbliche vie e alle campagne, sosten-
dendo il Papa del desiderio di condor se ne la causa de' popoli e giudicò in loro
co l'imperatore e i re nell'Asia, per com- favore. Albertol d'Austria a lui figlio e nel
battere i saraceni e terminare i suoi gior- I 298 successore, non ereditò i suoi nobi-
ni nella Terra Santa che zelava liberare, li sentimenti, anzi relativamente agli el-
il che riporta pure l'annalista Rinaldi: vezi fu il contrapposto del padre; [>oichè
Gregorio X partito da Losanna a'2 7 giun- volendoconvertire in servitù la libera ub-
se a Sion, vi si trattenne alcuni giorni, bidienza che gli prestavano, spedi loroal-
donde passò a Vercelli e poi a Milano. cuui uflizialie governatori, che si adope-
S V I SVI 9,
rai'ono a compiere il suo iiilonilimeiUo erede del suo risentimento, si pose in i-

con vessazioni d'oi^ni j5eiiere eil aspie du- stato ili assoggettarci ribelli; maa'i 5 no-
rezze, pei' a ver pretesto a soìì;ì^ìoì:;.'iiIì e co- veuibrei 3 5, nella clamorosa battaglia
1

stituire un principato a'Iì^li dell iiijpera- di Morgarlen, fu posto in completa rot-


lore, (lacchè i tenitoriiili Lucerna, Zu- ta co suoi 20,000 uomini, da' 3oo sviz- 1

rigo e Glaris trovavansi i^ià sotto il pii- zeri de'canloni collegati di Uri, Svillo e
valosuodominio. Di sopra notai col con- Unlervald, posti in agguato nelle montuo-
che nelle cnlende di
sigliere Franscini, se gole di Svillo, allorché il formidabile
gennaio 3o3,pe'priini 3 cantoni d'Uri,
I i esercito piouìbava su di loro, e perciò de-
Svilto e Uuteivald restaurarono il go- nominate le Teruiopili di Svizzera, ed i

verno repubblicano con conlederazione. valorosi che radronlaronu paragonali a-


Narrai pure le stravaganti esigenze di gli spartani o lacedemoni. Però gli sviz-

Geisler o Gesler bailo o governatore au- zeri fiuono dalla natura non meno che
striaco di Svitto o d' Uri, degradanti la dalla sorte nell'ardita impresa meglio as-
natura umana, con esigere che sotto pena sistitiimperocché l'esercito nemico fu
,

di morie si rendessero gli onori al suo cap- sbaraglialo e violo piìi da'rotolali maci-

pello o cimiero, posto sopra alta picca nel- gni che dalle fieccie. (ìli storici sono di-
la pubblica piazza d'Alldorf. Come il fa- screpanti nel numero de'comballonti, al-
moso arciere Guglielmo Teli sdegnato a cuni diminuendo gli austriaci a 9000, al-
cotanta umiliazione e sprezzando l'ordi- tri restringendo i prodi eaudaci svizzeri
ne, fu costretto espiare la disubbidien- a soli 5oo. L'esempio ed i primi succes-
za, coll'abbatlere con un colpo di freccia si de'confederali risvegliò presso i loro vi-

un pomo collocato sulla testa del figlio cini l'amore dell'indipendenza, onde il

suo. Questo fatto avvenne a' 1 8 novem- cantone di Lucerna nel 332 si sottrasse 1

bre 3o7, e fu ilsegiialedi esplosione del-


I dagli austriaci, ed entrò a parte della le-
la rivoluzione già apparecchiata ne'sud- ga perpetua de'3 cantoni. Con l'appog-
delti 3 cantoni a'7 ottobre precedente,
i gio di Lodovico V il Bavaro, che con-
da 3 uomini risoluti ad osare ogni cosa trastava l'impero a Federico 111 il Dello
perla salvezza della patria, cioè Gualtie- d'Austria fialellodi Leopoldo,e sostenen-
ro Fursl, W'ernero di Staull'ach oStalFter, done gì' interessi, gli svizzeri marciaro-
edArnoldo W'inskelried diMelchlhal.l li- no di trionfo in trionfo, e si accrebbe sif-

ranni presidi vennero ignominiosamente fattamente la loro reputazione, che di-


cacciati, e l'imperatore Alberto I chedi- versi altri cantoni chiesero e ottennero
sponevasi a vendicarli, peri tragica olen- d'essere a ni messi nel laCon federazione 1£1-
te trafitto sulle sponde della Reussili.° vetica, Zurigo nel 3j 1, Glaris e Zug nel
i

maggio i3o8, per mano de' congiurali i352, Berna nel i353 colla quale erasi
guidati da Giovanni d'Austria suo nipo- alleata la città di Bienne, mentre neh 356
te e dal conte di Warth. Successe nell'i m- con Berna e Friburgo entrò in lega la cit-
pero Enrico VII di Luxemburg, e con- tà di Losanna. Avendo il Papa Gregorio
fermato da Papa Clemente V,cheavea XI restiluiloa Pioma nel 1377 la residen-
trasferito la residenza pontificia in À^ù- za papale, contro il successore Urbano VI
gnone{F.) sulle rive del Rodano, in Lo- insorse nel 1378 ranlipa[)a ClementeVll
sanna a' 17 ottobiei3io rinnovò il giu- de'conti di Ginevra, che recandosi in A-
ramento di dilendere la fede cattolica e vignone consolidò il suo partilo, aumen-
le ragioni della s. Sede, nelle mani di lìal- tando il numero degli anticardinali da
duinoarcivescovodiTreveriedi Giovan- lui creati, e così fu autore del gran Scisma
ni di Molaos canonico di Toul inviali ,
(/^ .) d'occidente, il piìi lungo e lunesto
poulificii. Leopoldo 3." figlio d'Alberto 1, di tulli, e^seudo ricouu»ciuloda molti so-
1

92 SVI S V I

vrani e nazioni, fra le quali la Francia e del duca ucciso, non die Alberto di lui
in palle In Svizzera. Fra quelli restali fe- fratello, essendosi trattenuti in Isvizzera,
deli alPapa vi furono la Svevia, la Ger- fecero grandi apparecchi per proseguire
mania e la llezia: il Papa ed suoi suc- i la guerra. Allora Berna, credeiulosi in ob-
cessori scomunicarono l'antipapa, con bligo di riunirsi cogli allri 7 cantoni, for-
tulli i siiui $e;^uaci e sostenitori scisma- ni loro delle truppe, colle (juali eglino re-
tici. Nel I 38 A duca Leopoldo d'Austria de'nemi-
[iressero le dillcreiiti scorrerie
a Pioleinburgo slahilì un nuovo pedag- ci,rendendo ad essi pure la pariglia nel-
gio, onde si sollevò Lucerna, e fu il se- le loro terre. A'q aprilei 388 s'insigno-

gnale di nuova rottura colla casa d'Au- rirono di Naefelsi5,ooo austriaci e l'in-
htiia. Essendosi que'di Lucerna presen* cendiarono. IMa que'di Glaris,cui appar-
tiiti in seguilo davanti alle citlà di Sem- teneva, raccoltisi in numcio di 700 ia
pacli e di llicliensee , le riceverono per Linlhal, con tal vigore gli alfrontarono,
via di eomponimeulo col paese d'Entle- che costrinsero alla fuga ea precipitarsi
li

buch , die stanco della tirannica domi- nel fiume Limmat, morendone 2000, e
nazione di Pietro di Thorberg suo signo- degli svizzeri perirono soli 55. Siccome
re, si pose sotto la loro protezione. Aven- la guarnigione di iVidau e quella di Bu-

do poi gli austriaci nel 1 386 presa d'as- ren desolavano il vicinato coloro ladro-
siillo[iicliensee,vi esercitarono la più cru- necci, Cerna e Soletta presero ambedue
dele vendetta sugli abilanli e sulla citlà le piazze, e lai.' s'impadronì ancora di
die distrussero. Dopo aver minaccialo Unlerseen e dell'alto Siinmenthal. Asse-
molle piazze, giunsero a'g luglio innan- diando gli altri cantoni Rapperschweil,
zi a Sempach, ove il duca Leopoldocou vennero respinti con perdita ragguarde-
4ooo uomini si trovò a fronte di i3oo vole. Intanto la casa d'Austria vide con

confederali, tranne i bernesi clie con pre- rammarico! conti di Toggemburgo slac-
testi non vi presero parte. Ingiiggiata la carsi dalla loro alleanza e pacificarsi co-
bultaglia,ilduca fu tra'primi ucciso, e la gli svizzeri. xAIolle città imperiali si frap-
rotta del suo esercito divenne generale: posero per far cessare le ostilità tra gli
2000 austriaci restarono morti sul cam- svizzeri e i duchi d'Austria, ed ottenne-
po, e la perdita degli svizzeri fu di poco ro contro l'opposizione di Berna una tre-
più di 200. La città assediata fu median- gua, che rinnovata si prolungò a 64 an-
te questa strepitosa vittoria salvata e pre- ni, e venne d'ambo le parti fedelmenle
sa sotto la protezione di Lucerna. In me- osservata. Gli svizzeri profittarono del ri-

moria di questo avvenimento gli svizze- poso ch'essa loro procacciava, per perfe-
ri eressero una cappella, per celebrarvi zionare la loro militare disciplina, e in
l'anniversario, ed altre simili edificarono fatti vi riuscirono in modo che a giudi-
poi ne'cainpi di battaglia di Alorgarten, zio di Macchia velli ninno mai li superò
di Naefels, di Morat, di Ornach, e altri in questo punto, fuorché romani. i Lo sci-

uiemoiabili per vittorie da loro riporta- sma frattanto vieppiù imperversa va, per-
te. In molti pubblici e privati luogbi del- chè nel i3g4 successo a Clemente VII
la Svizzera, e persino negli alberghi e l'altro antipapa Benedetto XIII, questi si
nelle osterie, si trovano pitture, disegni ostinò nel sostenerlo, con immenso dan-
e incisioni rappresentanti le vittorie ri- no della Chiesa. Nel 1409 i)er estinguer-
portaledagli svizzeri, ed ritratti di quel- i lo fu adunato il Sinodo {f^.} di Pisa, ove
li che conlribuirono alla loro indipen- fu deposto Benedetto XIII e il Papa Gre-
denza. Gli austriaci, dopo la battaglia di gorio XII, ed eletto Alessandro V, acni
Sempach, volendosi reintegrare delle lo- per morte nel (4 'ti fu dato in successo-
ro perdile, Leopoldo e Guglielmo figli re Giovanni XXIII. Così i fedeli rima-
S V I S V I 93
serO con 3 rhe si cnnsideravnno Papi,(li- miliva, cavalcando il Papa una biafica
\isi nell'ubludienza e incerti chi licono- c:iiinea, in abito pontificale, tenendone le

sceie per legillimo. Per troncare sì de- briglie l'iniperatoree il marchesedìBi'an-


plorabile e perniciosa scis>;uia, l'impera- del.nirgo, 4 conti sostenendo il baldacchi-
tore Sigismondo s'impegnò per la cele- no sotto ilquale incedeva poi seguiva ;

l)razioDe del Sinodo [f^.)i\\ Costanza, che tulio il cleroe la nobiltà a cavallo. (>iun-
incominciato ncli4>4 ''"SCÌ il principa- to alla porta, il l^apa discese e svestì le sue
le avvenimento del secolo XV. Dappoi- insegne, indi rimontò a cavallo, e altret-
ché l'antipapa vi fu deposto e scomuni- tanto fecero l'imperatore eil marchese,
cato, Gregorio XII eroicamente rinun- e l'accompagnarono a (ìottlieben o Got-
ziò il ponliiìcato, e Giovanni XXIII che leben, dove s'imbarcò sul Pieno e passò
•vi si era portato, deludendo con giura- a Sciaifusa, donde si portò a B-iden ed a
mento l'assemblea di voler abdicare, fug- Lenzburg ciltà del cantone d' Argovia ;

gì cogli aiuti di Federico d'Austria in di- andò pure Gine-


a Berna, a Cebenes,ed a
verse città e luoghi di Svizzera, per cui vra, ove soggiornò. Per IManlova, Firen-
fu deposto e imprigionalo. Teodorico di ze e Siena giunse in Pioma a'a8 settem-
JN'iemo scrisse la storia di questa fuga di bre 1420. In conseguenza del convenuto
Giovanni XXIII, di cui era scrittore delle a Costanza, promulgò Martino V il con-
leltereapostoliche e abbrevialore, e in tal cilio generale di iS/e/?^ (f'.), e pel i43i

rpialità l'avea accompagnato al concilio. lo trasferì a Basilea { ?^.), col breve Du-
l'er la protezione a lui accordala dal duca filini praesidentes , del 1424» che si legge
FedericOjil concilio e l'imperatore locon- nel Pontificiarnin Constit. Epitome del
dannarono al bando dall'impero, e per- Gueira, 4^5, e diretto a'procon-
t. 2, p.
ciò gli fu tolta la città di Baden famosa solijConsoli e comunità della ciltà; ma Pa-
pe'suoi bagni, quella di Sciaifusa e altre. pa Eugenio IV vedendo che suoi nemi- i

Weli4i7 l'eletto in Costanza Martino V ci l'aveano ridotto a conciliabolo per op-


esti nse lo scisma e resti tuì la pace al laChìe- primerlo, sospese il concilio e ordinò che
sa. I tedeschi e l'imperatore lo supplica- si trasportasse aLologna,>-crivendo il bre-
rono perchè restasse qualche tempo in ve Stniper alÌHs,(\e\i^'i'j, loco citiilo, e
Germania, ed il re di Francia in questa diretto Macisti civiiirn, et Consulibiixci-
inslantemente l'invitò. Martino V lispose vitate Dasìlecnsis, dicendo loro non esse-
a tulli non poterlo fare, per essere il pa- re disonorevole perla ciltà il trasferimen-
trimonio della Chiesa in Italia occupato, to , esigerlo la necessità come luogo più
Incerato edislrulto da vari tiranni per l'as- accessibile a' greci che volevano riuniisi
senza de'l'api; e lioma,capo della religio- alla chiesa Ialina. I padri di Basilea si op-
iiecristiana, essere decaduta in miseria per posero a tal ilecreto e colle loro succes.si-
cagione delle sedizioni civili, delle guer- ve sessioni lo ridussero vieppiìia concilia-
re, della fune, della peste, del fuoco, e le bolo di Satanasso. In vece Eugenio IV, di
chiese de'sanli essere andate tulle in ro- fermissimo animo e virtuoso, trasportan-
vina ; essere perciò necessario che vi si re- tloil concilio generale da Bologna a Fer-

casse, perchè la cliieso romana come ca- rara (/ .)e poi a Firenze (/ •), vi celebrò
po e madre ili tulle le altre chiese, in quel - ilcelehreconcilio ecumenico. Ostinandosi
la dovea il l'apn stare. IMarlino V da isuperstiti padri di Basilea nel proseguire
Costanza ne parli a'iG maggioi 4 iH, gior- il conciliabolo, Cailo VII re di Francia

no seguente alla Pentecoste, indi visitò e pubblicò la Prammatica Sanzione (^/\),


soggiornò in più luoghi e città della Sviz- ed pochi padri ribelli a Eugenio IV e tla
i

zera, come riportai di sopra. Neil'nscire lui condannati, dopo aver preteso di de-
da Costanza, lo piecedeva poinpitsa co- porlo, fecero con istupore di tulla Euro-
9-1 'SVI SVI
pa un nnnvn scismn con oIp!:;2;cre anlipn. poiafoi-e, onde i duchi austriaci vedendo-
pa a'5 n()ve(ribrei4jf) Amedeo Vili do- si lio|ipo deboli per dileiidere i loro al-
ca di Savoia (/'.), per sostenersi nell'ini- leali, nel 1 444 chiamarono in loro aiuto
rpia lotta. Prese questi il nome di Felice il DcHnio padre Car-
poi Luigi XI, elio il

\',si fece cotisngrarein Basile», creò mol- lo Vllredi Francia ad eccitamento d'Eu-
ti pseudo (;iir(linali,fiaVpialiLo(l()VÌcndel- genio V avea spedito por di<p(M(!ere ii
I

la Paia (A.), che lece amminislintore di conciliabolo tli Basilea. Questa città priva
Losanna, e P'raucesco vescovo di G'Hffm, di guarnigione , avvertì l'esercito degli
nella qual città ne creò altri, e nella piìi svizzeriche assedia vaFarnsl)erg,i2oouo-
parte aveano dato il voto per la sua eie- mini del quale a'26 agosto osarono un 4-"
zione, tutti coU'anlipapa scomunicati da di lega marciare contro 1' aniiguardo di
Eugenio IV, in uno allo scisma di Basi- 8000 uomini, che respinsero finoalgros-
lea, suoi seguaci e fautori, e perciò anche so dell'armata che si crede ascendesse a

gli svizzeri che lo sogiuvano. Felice V al- 3o,ooo. Spinti dal loro coraggio ii 200
terno la sua residenza in Thonon capila- svizzeri, senza ascollare la voce de' loro
le del Chiablese o Ciabiese suo ducato (il ulllziali, precipitarono audacemente sul
si

quale alcuni geografi lo dicono politica- ponte s.Giacomo custodito da 8000 uo-
niente parte della Svizzera : certo è che mini. Non avendo potuto forzarlo, tenta-
iiel 1 536 lo presero i bernesi evallesi,cioè rono di prender terra sotto il ponte, ove
i primi s'iuìpadronirono della parte che assaliti perirono (ulti gloriosamente: i lo-
giacca! di qua del Dransa, ed i secondi di ro compagni nell'osped ile di s. Giacomo
tuttociò che sta al di là di quel fiume. Nel vi si sosteimero nell'alte mura per o 1 ore
i564 Berna duca di Savoia la
restituì al dagli assalti dell'intera armata. Di questi
sua parte, con pretesa che vi si tnantenes- bravi svizzeri non rimasero che 12 uomi-
se l'introdotta eresia, i cui predicanti fu- ni,i quali dn'Iorocompatrioili ebbero uu
rono poi cacciati nel 1398 da s. Franca- marchio d'infnnia. Si calcola che 8000
SCO di Sales. Nel congresso di Vienna del francesi perisseroin quella giornata. Que-
i8i5 fu statuito, la provincia del Cia- sta vittoria, ottenuta a caro prezzo, inse-
blese formare parte della neutralità del- gnò Delfino a rispettare una nazione,
al
la Svizzera , vale a dire , che in caso di di cui non avea un'idea troppo fivore-
guerra fra le potenze a lei vicine, le trup- vole. Nel 1417 divenuto Papa Nicolò V,
pe sarde devono evacuare il Ciabiese, e i impiegò lutto il suo zelo ad estinguere lo
soli svizzeri tenervi guarnigione, senz'ai scisma della Svizzera, di SavoiaePiemon-
teraie l'amministrazione civile del re di le suddite di Felice V, che con alcune u-
Sardegna e l'ecclesiastica), Basilea, Losan- niversità seguivano l'antipapa, da lui di-
na e Ginevra. Il re Alfonso V d'Arago- chiarate eretico e confiscandogli i beni in-
na non potendo ottenere da Eugenio IV sieme a quelli de'suoi fautori, applican-
l'investitura del regiiodi Napoli, fece mo- doli al re di Francia se voleva reprimer-
stra d'abbracciare il parlilo di Felice V, lo in uno agli scismatici colle armi, con-
quindi abbandonò adatto nel i443,
lo cedendo indulgenze a chi l'avesse prese
quando pacificatosi con Eugenio IV rice contro di loro. Inoltre Nicolò V in con-
\è quanto bramava. Avendo Zurigo pre- seguenza della dieta tenuta dall'impera-
lensioni sulla contea di Toggemburgo e toreFedericolIl inAscaffenburgo^costriu-
oltrettanleavendonei ducliid'Auslria,de- se i basileesi a cacciare gli scismatici che
terminarono d'invaderla, ma furono ar- a se chiamò l'antipapa in Losanna. Fe-
restati da' cantoni neutri per rispetto a derico 111 con tutti i principi di Germa-
Svillo e Glaris cointeressati. Allora zu- i nia, rinunziatoad ogni comunicazione e-
righesi si collegarono con Feilericolll im- sortatoria con Felice V con suo editto ,
S V I S V I 95
comandò a tulli i sudditi dell'impero di le tene fiGncesl,ed ivi occuparsi del com-
riconoscere per solo e vero soiiuiio Pon- mercio: questo trattato rinnovò Luigi XI
tefice Nicolò V; e fu ini fulmine che ab- nel 1403. Già neh 4^0 ' cantoni, tranne
balle lo scisma basileese , il (piale erasi Berna, aveano concpiistato il baliaggio di
collegalo cogli eretici ussiti di Boemia. Turgovia e VVinlerihur, l'unico testalo a
Mosso anche Carlo VII re di Francia a casa d'Austria nello Svizzera. A vendo Si-
por line allo scandalososcisma,irilin)òiui gismondo duca d' Ausilia dato neh46c)
congresso in Lione, al quale concorsero in pegno la contea di Ferretle, il Sund-

anche gli mentre


oratori dell' antipapa; gaw, l'Alsazia e le 4 città forestiere a Car-
Nicolò V
andava riaccpiistando alla sua io il Teniernriodiìca di Borgogna, questo
ubbidienza gli scismatici di Gfirnanin e principe die loro in bailo Hang'.'bach ne-
di Polonia, e nel i44'^ '" pidiblico con- mico aperto degli svizzeri, ch'erano allea-
cistoro ricevè quella del vescovo e popo- tid'ambedue.enon tardò a fiU* sentire stdia
lo ili Basilea a mezzo del loro ambascia- nazione il suo od io. Oli svizzeri ne avanza*
tore, riconciliandoli colla Chiesa. Duside- rotio querele al duca Carlo, e Luigi XI ve-
randosi da lotti l'unione e la pace, egua- dendo male accolta l'audiasciata di Berna,
li nutrendo il virluosoFeliceV, an-
sensi prnfiltarido di loro sronleiite/za concluse
co per vedersi ormai da pochi popoli ri- un nuovo tiatlato d'alleanza a Senlis 1'
1 i

conosciuto, egli a'g aprile i


449 ''"""i^'ò giugno 474- Questo
1 trattato, cui si die il

l'antipouliflcato in Losanna. Lieto di ciò nome d' Unione Ereditaria, assicurando


Nicolò V ricevè tale abdicazione , e con agli svizzeri la protezione di Francia, li

3 bolle assolvè dalle censure ecclesiasti- rese ardili d'intimar guerra al duca a'g
che (|uelli ch'eransi adunali in Basilea e ottobre, il quale era odiato da Luigi XI.
poi, dopo essere slati cacciati da Federi- In diversi famosi comballimenti gli sviz-
co HI, in Losanna sotto il nome di con- con-
zeri ri[)ortarono le celebrate vittorie

cilio generale; confermò benefizi di tul-


i tro Carlo Temerario duca di Borgogna
il

li quelli che aveano aderito allo scisma, nel 1476 a Granson, ed a Mnral, malgra-
tulli gli atti dall'ex. Felice V falli nella do che .'dia sua grave artiglieria non op-
sua ubbidienza, ed annullò lutto quan- posero che le spade e le lunghe alabarde;
to erasi scritto di Ba-
contro l'assemblea ma devesi riguardare come fjiso l'umile
silea e suoi aderenti. In premio poi alia discorso che vari scrittori pongono in boc-
generosità di Amedeo Vili lo creò car- ca a' deputati di questa nazione antece-
dinal decano del sagro collegio, legalo rt dentemente due gioinate,
alla r.\li queste
Infere perpetuo e vicaiio della s. Sede in per istornaie duca di Irallar la guerra
il

Losanna, Basilea, Costanza, Sion, ed in contro di essa: aggiungerò inollieche gli


«juegli altri luoghi ricordati nel voi. Il (e svizzeri ebbero molta parte nella vittoria
non III come per errore tipografico è del- di Nancy, ove Carlo perì a' j gennaio
lo nel voi. LXli.p. 24), p- 2 i4; 'li i477' Appagato ili tulio Luigi XI, ac-
P'ù s''
concesse l'uso d'alcune insegne papali, e corilo poi molti privilegi agli svizzeri al
riconobbe per veri alcuni de' suoi pseu- soldo di Francia, e che in essa si stabi-
tlo cardinali, nìorendo Amedeo Vili san- lissero. In forza di tale trattato la Sviz-
tamente in Pvip.iglin nel i4'>'. zera dovea fornirgli fla ^,000 a 16,000
1 cantoni svizzeri in difesa della loro in- uomini di truppe ausiliarie. Intanto il
dipendenza sostennero successivamente corpo elvetico nel i4^i ammise alla sua
con valore diverse guerre che raccontai confederazione i cantoni di Fribmgo e di
superiormente, e si collegarono neh 453 Soletta, così giunsero al mimerò di X,
con Carlo VII, che promise di non soccor- con aumento di forza per la comunesicu-
rere i loro ncmici,e gli die libero passo nel- rezza, venendo associali per gli aiuti som-
9fi S V I S V I

niinisfrnfi nolle vnrie j^iiprro. Papa Sisto nione, e nel i^o 5 ottenne per se e succes-
1 V pel I ."feoe lega collaConfiuleraxionelCI- sori ima guardia composta di 9.00 sviz-

velica, e inoUie pel i prese al servigio ilei zeri. Giulio II essendosi contro Luigi XII
Palazzo apn-itoUco (/^.) la fedele guar- collegato coll'imperatore, questi nel i lioy
dia svizzera, tiiltora onorevolmente esi- fece decretare nella dieta di Gostanza la
stente. Trovo che Alessandro Vi presea leva di 90,000 uomini, e () cantoni sviz-
Soldo le tuilizie svizzere, le quali occoinpa- zeri promisero aggiungervi 6000 di loro:
gnarono il celebre prelato l'onafede, coin- la guerra svanì per allora. Segui intanto
inissario generale dell'armi pontifìcie per la famosa lega di Canibrny (/-''.) per spo-
l'impresa di Camerino, ed essendo gover- gliare i veneziani de'Ioro (lominii, i quali
natore di Forlì vietò loro di saccheggiarla. mal pattilo invocarono e otten-
ridotti a
Divenuto imperatore Massimiliano I, fi- nero perdono dal Papa, che perciò si ri-
glio di Federico lll,cheavea sposala [Via- tirò dalla lega. Inasprito Luigi XII, rup-
ria l'erede di Carlo Temerario ,i:o\\e so-
il pe guerra a Giulio 1 1, il quale essendo sta-
vranità de'Paesi Bassi e della Borgogna, to vescovo di Losanna, nel i 5io a'4fnar-
irritato da Francia lichiese appoggio da- zo per mezzo di Schinner o Sckeiner ve-
gli svizzeii, fp»ali si iitnitarono ad oll'rir-
i scovo di Sion rinnovò la lega pontificia
gli la loro mediazione; e quando si imi- cogli svizzeri, con alleanza offensiva e di-
rono a lui contro Luigi XII, hen presto fensiva, gli riuscì distaccarli da Francia e
si ammulinarono e sbandarono, onde gli di ricevere per 5 anni un valido soccorso
austriaci furono forzati a ritirarsi. Nel di truppe formato di 12,000 uomini, che
1499 conoscendo Massimiliano I i vantag- unì alla Milizia Pontificia per la guerra
gi che avrebbe potuto trarre dalla Confe- onde cacciare i francesi dall'Italia. Di più
derazione Elvetica, e punto dall'opposi- concluse convenzione pel corpo della
la

zione che provava per parte de'cantoni de- Guardia S'aizzerà chedovea sempre cu-
mocratici, tentò di mettere in discordia stodire il palazzo apostolico e la persona
tra loro gli svizzeri, e di estorcere come del Papa, e per luminosa testimonianza
imperatole i soccorsi che non avea potu- di distinzione e benevolenza mandò in do-
to avere come capo di sua casa; ma essi ri- no alla Confederazione Elvetica l'onorifi-
cusarono di riconoscersi membri dell'im- co donativo dello Stocco e Berrettone du-
pero, e di somministrare il contingente ri- cale benedetti, con due Stendardi, oltre
chiesto. Alessandro VI a istigazione del- altri a ciascun cantone, e chiamò i can-
l'imperatore scomunicò, e la camera
gli toni col glorioso titolo di Difensori della
imperiale esercitò contro di essi tulio il ri- ecclesiastica libertà, con quanto altro già
gore di sua autorità.Tali forzosi espedien- raccontai, e creò Sckeiner cardi naie. Quin-
ti indussero lutti icantoniad unirsi;eiMas- di 12,000 s'mcaniminarono alla
svizzeri
similiano avendo fatto marciare contro
I volta di Milano, ma il maresciallo diChau-

(li essi I 6,000 uomini, fu vinto inostinato mont li obbligò a retrocedere. Richiama-
combattinieuto, e si vide costretto a rico- ti in Italia nel i5 12 da Gudio II e da'suoi

noscere l'indipendenza elvetica. Duran- confederati, fecero gli svizzeri un'improv-


XII avea conquistato
te tale guerra. Luigi visa irruzione nel Milanese, e ristabiliro-
il il regno di
Milanese, e già minacciava no inquel ducato IMassimiliano Sforza, il
Napoli. L'imperatore sgomentato, fu sol- cui padre era morto prigioniero in Fran-
lecito nello stesso 1499 ^ foi'ma'e un'al- cia. Alcuni cardinali fjutori di Francia o-
leanza cogli svizzeri. Neliaoi si unirono sarono ribellarsi a Giulio II, riunendosi
a' X cantoni quelli di Basilea e di Sciaf- in conciliabolo a Pisa, donde cacciati si
fusa. Papa Giulio II eletto neli5o3 ec- portarono a Ridano nel 5 2, ed ivi pu- i 1

cilò i cantoni a stipulare un trattalo d'u- re furono dispersi dagli svizzeri condotti
5

SVI S V I
97
ila! cardinal Sckcincr, ed Inoltre Giulio davano; risultò quindi da lale libertà ni
li oppose loroii concilio generale ili La- quelli che si credevano abbastanza forti
lerano V. Neli5i3 fu assnnlo al ponti- non solo il desitleriod'ingraniIirsi,ma l'c-
ficalo Leone X, e sotto di lui s'i svizzeri niulazionceziandiodi prevenirsi l'un l'ai-
accorsi alla difesa di Novara, a'(> gingno tio, attribuendosi il diritto di proprietà

dieroMO una grandissima scoiiHlta a'fian- sulle contrade che toccavano il territorio
cesi con la perdita di circa i 0,000, je de- loro. Che glande confederazione
oltre la
gli svizzeri ne morirono 5oo; della (jual i de'XIIl cantoni formanti il corpo «elve-
vittoria Papa si rallegrò col suo alleato
il tico, ciascuno di loro in particolare, ov-
IMassiniiliano Sforza duca di Rlilano. A- vero une contrassero associa-
tulli in coni
gli svizzeri poi scrisse la lettera gratula- zione con s. Gallo, Mulhausen, Grigioni, i

toria, Kquidein t4 Inglioi 5i 3,


curii, de' Coirà, Bormio, la Valtellina, il Vallese,
Ponti f. Constil. Epitome di Guerra, t. 2, Costanza ed altre città e luoghi polenti
p. 433. Nel medesimo annoi cantoni giun- della stessa Svizzera, già lo riportai diso-
sero a XIII, per la confederazione dirpiel- pra. Prima che Francesco 1 rinnovasse l'a-
lo d'A[)penzell, formando così l'unione di micizia cogli svizzeri, essi aiutarono
Mas-
i5 repubbliche, perchè i cantoni d'Un- similiano Sforza con 2,000 armali, indi i

tervald e d'Appenzell era ciascuno com- rinforzali da altri, il quale era collegalo
posto di due lepubbliche. Nel settembre pure col redi Spagna e l'imperatore, in-
assediarono Bigione e l'avrebbero certa- clinando per loro Leone X, a motivo che
mente preso, se Tremoille non promette- iIrancesi potevano aspirarea ParmacPia-
va loro denaro per farli ritirare. Comun- cenza restituite alla Chiesa, e per le quali
que lo spirito della nazione svizzera non era slato soccorso dagli svizzeri. Superbo
sia uè fosse giammai quello di estendere i il re per qualche vantaggio in principio
suoi possedimenti oltre confini che sem- i riportato, venne alla celebre gioniula di
bra la natura averle prescritto, tuttavia INlarignano, che durò il i 3 e il 1.^ u^^^"!'
in premio de'servigi ch'ella rese a'duchi bre, e della quale parlando il inaresciallj
di Milano nel secolo XV le vennero dati Trivulzi, ch'erasi trovato a 18 battaglie,
7 bnliaggi del Milanese situati a pie del- soleva chiamarle giuochi da fanciulli, e
Mendrisio, Lugano, Locamo,
l'Alpi, cioè quella di Marignanocomballimento da gi-
Val Maggia, Bellinzona, Riviera e Val ganti. La vittoria pel valore elvetico lun-
Brenna. Fra questi baliaggi 4 primi, in i go tempo dubbiosa, si decise in favore de'
forza d' una donazione -di IMassimiliano francesi aiutati da'veneli. Gli svizzeri da
Sforza neli 5 2,econfern)ata poi nel 1 5
1 1 loro tempestali cessarono di combattere,
da Francesco I duca di Milano e ve di e suonata la raccolta si posero sulle spalle
Francia, appartennero a'XlI antichi can- le artiglierie, ritirandosi verso la patria a
toni, ed i 3 altri a'soli cantoni d'Uri, Svit- lento e grave passo, con tanta meraviglia
lo e Unlervald, che li aveano comprati dal de'lrancesi che non osarono inseguirli. Si
duca di IMilano sul cominciar del secolo dice che lasciarono sul campo i/ijooo di
XV. La grande confederazione de' XII loro,ed i ebbero più di3ooo mor-
francesi
cantoni non impedì loro, sia lutti in ge- ti. Benché Francesco I restò padrone del

nerale, sia ciascuno in parlicolare,che con- ducalo di Milano, non perde mai di vista
cludessero altre alleanze e trattali di con- la pace cogli svizzeri, ma trovò gli animi

società colle città e cogli stali loro vicini, molto divisi; nondimeno 8 cantoni l'uro-
purché tali trattali non pregiudicassero i no persuasi di accondiscendervi con fa-
legami nazionali. Essa infitti non impedì vorevoli condizioni, gli altri 5 persistendo
loro neppure di conquistare a pi oprio ri- nell' avversione a Francia. Il riconosci-
schio e conio sopra gli siali che li circou- UKUlo però che Francesco 1 lece de'delti
VOI.. LXXII.
,s S V ] S V I

baliaggi, hi promessa di liniborsarli con e l'usurpazione e spoglio de'beni di chie-


co'-picue sonuiie, e di dare annue lire sa. Dopo che per tanti secoli erasi nella
2(100 di pensione pei' riai^cnno de' Xlll Svizzera mantenuta nella sua purezza la
cantoni, e la conferma delle francliigicdi fede e dogmi cattolici, dopo il 5 7 in-
i i 1

Luigi XI e Carlo Vili, piegarono liiUo cominciò a prevaricare, e dipoi furiosa-


il corpo elvetico in suo favore, e fu segna- mente a predicare la pretesa riforma re-
to il trattato A\ pace perpetua. Neli5i6 ligiosa il parroco d'Eiiisidlen,L' IricoZuin-

Francesco I, assalito dall'imperatore ec- gliodiWildhaus del cantone diSanGallo,


citato da Leone X, che avea dovulo.le- che millantandosi seguace fedele de'sagri
varele guarnigioni da Parma e Piacenza, libri, prese a dilTondere perverse dottrine,
avrebbe perduto il Milanese, senza l'arri- negando moltissime di quelle sino allora

vo di 3.000 svizzeri che la Francia avea


I professale, come e principalmente la mes-
assoldati; e siccome anche l'imperatore sa, il cullo de' santi, il celibato ecclesia-
Rlassimiliano I avea un corpo di svizzeri, stico, e la confessione auricolare. Diven-
idueeserciti ricusarono di combattere tra ne perciò eresiarca e i suoi seguaci pre-
loro, e dovè ritirarsi. Leone X colla let- sero il nome di Ziiingliani [P^.),e iy\eio-
tera Diciinus nostra, delio i5, presso il rono opera ad organizzare la sedicente ri-
Guerra p. 4^3, eccitò gli svizzeri a col- forma. La loro assemblea audacemente si
legarsi contro i turchi; e con quella di- arrogò il nome di chiesa priinitls'a, di-
retta al cardinal Sckeiner, Certiores nos, cendosi i suoi settari o meglio que'di Cal-
deli5i6, loco citato, gli die alcune esor- vino anche sacramentari, perchè contro
tazioni per la pace degli svizzeri; indi nel il dogma eucaristico in modo speciale di-
i5i7 coi breve Si Francisco, de'i5 lu- rigevano i colpi. Si levò contro di lui la

glio, egualmente pressoGuerra, prese il più sana parte del numeroso clero, e la
a'suoi stipendi 8000 svizzeri, per pugna- questione fu portala dopo le narrate e
re col suo nipote Lorenzo de Medici, con- trionfanti dispute de' cattolici in Caden,
tro Francesco INI.' I duca d'Urbino, con- a' tribunali secolari. Sventuratamente il
fermando a'canfoni tutte le grazie e favo- senatodi Zurigoequiudi più solennemen-
ri concessi da Giulio 11. May dice che Ga- te ancora quello di Cerna, giudicarono ia

spare Silenen i.° capitano della guardia favore dell'eresiarca. I due cantoni si quie-
svizzera pontificia fece la leva di 3ooo tarono senza strepito al decreto, il cui te-
svizzeri, passò in Romagna, e perì a Ri- nore a memoria avvenimen-
dell'infelice
mini colla più parte de'suoi in un'imbo- to fu inciso sopra-lina colonna. Operò Ba-
scata d'im corpo d'Sooospagnuoli. Mal- silea lo slesso cambiamento, ma in forza
grado questo eccidio riuscì poi al cardi- di una sedizione popolare, che costrinse

nal Sckeiner col suo credito di ottenere il senato a sanzionarlo. 11 considerabile


a'io agosto in Zurìgo la leva di 3oooa cantone Lucerna, e gli altri di Svilto,
di
difesa degli stati della s. Sede, e poi gli au- Uri, Untervald, Zug, mantenutisi fedeli
mentò con 000 grigioui. Kel 5 1 7 aven-
1 i alla fede romana, impresero a combalte-
do Lutero incominciato la promulgazio- re la falsa riforma colle armi. 11 fanatico
ne de'suoi pestiferi errori sulle velila cat- parroco Zuinglio, alla testa dell'esercito
toliche, da tale eresiarca derivarono \ Lit- protestante, neh 53 r fu ucciso in batta-
ici atii {^.)€ lealfresetteeretiche, lequa- glia, ed i cattolici vincitori nell' effei-ve-

li ben presto falalnientepenetrarononella scenza del combattimento ne fecero in


Svizzera e suoi cantoni, facendovi deplo- brani cadavere e ne gettarono gli avan-
il

rabili e rapidi progressi, comechè avendo zi fiamme. E già l'eresiarca Giovan-


alle
per principali basi 1' abolizione del celi- niCalvinodiNoyonco'suoi Calvinisti [r.)
bato agli ecclesiastici secolari e regolari. sorgeva nella vicina Ginevra a sostenere
S V I S V I
99
l'eretica Cizione poi chiamata pure Tfgo- trine rehgiose,o ad esse porgevano prete-
notti {f), che stìona e7Ìamlio alleati ob- sto. Prima dello disci>rsa epoca e nel ^2 i t

bligati al giuramento. Trassero questi a la Francia slipnlò altro trattalo co 'can-

se colla seduzione buona parte cUI [)opo- toni, piì» slrellodi quello di Gincvraedcl-
Io, cacciarono colla forza il rimanente, eil l'allro di Frdiurgo deli^iG e chiamato
il consiglio,proscrilto l'antico culto, adot- la Pace perpetua. L'Ortiz, Descrizione
tò la disgraziata riforma ch'ebhe il nome elei ponli^calo (V Adriano l'I, del quale
di calvinismo, e col zninglisnio cpaello ge- era sialo tamigliare, osserva che era co-
nerico di Protestanti o Riformali (/^.). sluMie che i potentati, i duchi e gran si-

Toccai di sopra, e descrissi a' citali arti- gnori d'Italia mandassero in Roma i loro
coli gli orrori, le crudeltà, i sacrilegi, le oratori per trattare pubblicamente le loro
profanazioni, le depredazioni, e le perse- cause, ma le cose più segrete venivanoe-
cuzioni patite da'catlolici per opeia de'lo- sposte al Papa segretamente. Gli oratori
ro neojici novatori, benché connazionali; però dell' imperatore e del re di Francia
i quali giammai rispellarono i trattati di non agivano mai in pidjblico, ma solo io
pace, da quella già ricordala e denomina- privato, per le guerre che ardevano fra
ta Landsfiid deli 53 i in poi, sempre u- que'due monarchi. Neppure arringavano
sando pi epotenze e vessazioni, d'una re- in pubblico gli oratori degli svizzeri, quali i

cente e non ancora terminata serie lagri- dalla Chiesa ricevevano stipendio e rico-
mevole delle quali siamo tulli dolenti te- gnizioni, affinché a lei fossero fedeli in tem-
stimoni. I cantoni si divisero in cattolici, po di pace e di guerra. La ragione per cui
in misti di eretici e cattolici, ed in prote- non arringavano in pubblico, era perchè
stanti, come rimarcai parlando di ciascu- pretendevano gli svizzeri, e ne allegava-
no. Prima che s'introducessero le lìuove er- no r antico costume, che ogni qualvolta
ronee opinioni religiose nel loro paese, gli essi mandavano alla s. Sede loro legati i

svizzeri non formavano che una vasta re- per esibire al Papa una pronta ubbidien-
pubblica, stretta ne'suoi legami da reci- za, la Chiesa stessa fosse tenuta a provve-
proco alTetto e proiezione; e fu tale lo sta- dere alle spese di detti legati; e ciò soste-

lo felice del paese a quest'epoca. Ma Zuin- nevano con questo titolo, vale a dire che
glio col predicarvi le sue nuove eretiche gli svizzerierano tutori della fede e del-
i

idee, fece in un istante ciocché dallo stabi- la religione cattolica, e conseguentemen-

limento della libertà elvetica non aveano te si arrogavano il diritto d' una certu

potuto eseguire l'ambizione, l'odio, la ge- tal quale padronanza d' avocazia sopra

losia e le fcirze unite delle potenze stra- i beni temporali alla santa Sede iinnie-
niere. E' vero che il ricordalo trattato di diatamente soggetti. Soggiunge l'Orliz,
pace pose fir\e a quella guerra fatale e in- che nel \5iZ (o almeno qualche anno
testina , lasciò libero ciascun cantone di dopo) questo era un diritto ridicolo, per-
professare quella religione che pi\i gli pia- ché la massima parte degli svizzeri non
ceva; ma non estinse i sentimenli d'anti- era più cattolica romana, ma luterana. Il

patia e discordia ch'eransi svilu[)pali, né successore d'Adi iaiio VI, che fu Clemente
più esisteva la mutua confidenza, e lo ze- VII, col breve iV//»7 y90/«//, de'29 aprile
lo Hi ciascun partito per la propria cre- i524, lodò quegli svizzeri che rigettaro-
denza radicò odii, cui il tempo non potè no la falsa dottrina di Lutero, e si con-
se non indebolire, ma non ispense. Tut- servarono fedeli alla religione cattolica.
tavolta fino alla rivoluzione francese calla Con altro br-eve de'aS ollobi-e, f 'estrani
sua influenza sulla Svizzera, non avven- ergo, diretto agli oiatoridc'Xcanloni con-
nero che pochi casi relativi a lai divisio- gregati nella dieta di Zug, deplorando i

ne che aveano introdollo lediflcreuli dol- 3 cantoni che aveano defezionalo dalcat-
4

loo SVI S V I

tolicismOjCorae Infetti de'zninglianl erro- logi dichiarai la massima : Fuori della ve-
ri e peiciò separatisi dagli altri X, esorlò ra Chiesa non vi e salute! Ora il dottis-

questi al manleiiinieiilo dell' ortodossia. simo gesuita p. Carlo Passaglin ha pub-


jVella battaglia di l'avia, conil)nttuln a' I)licato neli8T4 inRalisbona: De aeter-

^..^ f<"l>I»raio I 5i25, perirono quasi tutte le uitale poenarum, deque igne inferno,
guardie svizzere di Francesco 1 redi Fran- Commcnlarii. In detto annoi 52q, enei
cia, malgrado il più intrepido valore da congresso di Bologna, Clemente VII com-
essedimoslrato, non polendo preservarlo prese gli svizzeri nella pace generale eoa
dal divenire prigioniero di Carlo V im- Carlo V, cui sforzi aveano turbato gri-
i i

peratore. Vedendo Clemente VII la for- gioni uniti a Francia in istretla allean-
midabile potenza di Carlo V minacciare za. Indi neli53i, col breve T'alde fìlii^

la quiete d'Italia, per meglio difenderla de'7 maggio, ammom gli svizzeri di Tur-
neliSaG si collegò in Cognac (f^.) co're govia a ritornare alla fede de'Ioro padri,
di Francia elngliilterra,co'veneti, fioren- che i Papi aveano chiamali difensori di
tini, svizzeri e duca di Milano ; e neh." essa, ed a rigettare le fraudolenti sedu-
d'agosto scrisse agli svizzeri il breve HJnl- zioni di Zuinglio; col breve poi Oplavis-
ii praestantes, che còme i precedenti ri- 5ew«5,de'23 oltobre,si congratulò co'can-
porta Guerra, acciò gli somministras-
il toni di Lucerna, Uri, Svilto, Untervald e
sero 5ooo uomini per essere comandati Zug, per la vittoria riportata a Kappel
dal duca d'Urbino. May dice che il Papa sopi-agli altriVili cantoni sostenitori del-
ottenne 8000 uomini, ma parte si recò l'eresia, condolendosi del sangue sparso,

in Iloma e parte nel Milanese. Tale al- A'ac) dello stesso ottobre a'medesimi V
leanza irritò Carlo V, e tosto fece comin- cantoni indirizzò il hveseScribenle ad noa^
ciare la guerra contro il Papa, ed a'G mag- esortandoli alla costanza nella religione
527 Roma [F.) fu presa e iniquissi-
gioì cattolica;quindi a' io dicembre sciisse loro
mamente saccheggiata e del tutto depre- quello Liilerae vestrae, congratulandosi
data; la fedele guardia svizzera e gli altri della concordia falla Tnricenaes pagtis.
assoldativennero fatti in pezzi jdopo essersi Col breve Quanta onr^^ de' 16 dicembre
barricati nell'atrio Vaticano e aver fatto 1 53 3, Clemente VI l significò il suo gaudio
prodigi di valore; ed ilPapa fu assedialo in al cantone di Soletta, che persisteva nella
Castel s. Angelo. Narrai a Protestanti, fede,ed agli altri cantoni cattolici inviò e-
che questo nome lo presero nel 1 529 nella guali gratulatorie di elogio, incaricando
dieta di Spira, i principi lulerani e lei l'internunzic ponlificioa meglio dichiara-
cillù infette degli errori di Zuinglio, fra re il suo animo. Il successore Paolo HI de-
le quali Costanza, San Gallo e Lindo. Si plorando Io sterni inalo numero degli ere-
può vedere: Del Proleslanlismo e delle lieiche afìliggevano laChiesa e pervertiva-
sue conseguenze, discorso di tug.'' Gio. no popoli, massi me in Isvizzera e in Ger-
i

Benedetto Folicaldi vescovo di Faenza, mania, a rimediarvi pubblicò il concilio


ivi 1 853. ] I dotto e zelante prelato dimo- generale, che poi si celebrò inTrento,nel
strò con esso, quale cattiva pianta sia il quale i cantoni svizzeri cattolici inviaro-
protestantismo, e gli etfelli die ne deb- no ambasciatore Adamanzio, dotto ago-
bonoatlenderei popoli che si lascianose- stiniano fiorentino. Nel 1 54 1 invilòla con-
durreda perverse dottrine. Enumerò sto- federazione de'XI li cantoni,col breve C/e-
ricamente le tante discordie, nelle quali dinius devotiones, a militare sotto il ves-
si sono divisi protestanti pel loro libero
i sillo della s. Sede, a difesa del suo domi-
esame, e passò in rassegna i vari sistemi in nio, precipuamente contro le aggressioni
che hanno bistrattato l'umana ragione e de'turchi. Dipoi scrisse varie letterea'can-
la ci vii morale. A Setta e altrove co'teo- toni cattolici per invitarli ai concilio di
S V I SVI IO!
Treulo, ed a mantenersi saldi nella pu- padri e dal Papa. Neh 565 Pio IV con-
l'ila de'ilogini cattolici. Eguale invilo ed cluse co'V cantoni cattolici un'alleanza,
esortazione fece Giulio III ueli55o. In- con cui vennero assicurati ad essi soccor-
oltre Giulio ili scrisse al vescovo di Coi- si di truppe e di denaro, allorché venisse-

rà il hreve Cam j^rrtt'/,de'22 luglio 1 553, roattaccatine'Ioro possedimenti per mo-


por sollecitare il suo zelo ad arrestare la tivo di religione. Nelle guerre ci vili che di-
pravità eretica che avea cominciato a pe- stinsero il regno di Francesco II, gli sviz-
netrare nella Rezia, avendo conferito al- zeri si diedero a'due partiti, per cui la re-
l' iuternunzio Paolo Odescalclii facoltà ligione era piuttosto un pretesto che non
d'inquisire contro gli eretici per eliminar- luì motivo di condotta; e sovente per fai
li. Intanto Enrico II re di Francia, che nel so zelo si esposero a combatterò gli uni con-
I 549 avea rinnovato il trattato d'allean- tro gli altri per querele alle quali avreb-
za con XI cantoni, nel SSj non ricorse i bero potuto rimanere stranieri : il mag-
loro invano, allorché vide regno minac- il gior numero però si pose costantemente
ciato dalla fatai battaglia di s. Queulin, dal lato della corte di Francia. Carlo IX
vinta da Filippo 11 re di Spagna; e nel strinse alleanza cogli svizzeri a' 7 dicem-
I 5 58 avea nel suo esercitolo a 12,000 bre 1 564; ed essi capitanuti in numero di
svizzeri, essendo collegato col Papa Pao- 6000 dal colonnello Luigi Pfylier di fa-
lo IV, nella guerra che gli mosse Filip- miglia patrizia di Lucerna, lo ricondusse-
po 11, Papa rivolgendosi a'can-
per cui il ro nel 1567 con tutta la sua corte da
toni di Lucerna, Uri, Svilto, Untervald e Meaux a Parigi, nel momento in cui gli
Zìi!', el'invilò a mandare in Roma un ani- ugonotti volevano impadronirsi di lui.
basciatore per convenire ad un' alleanza Quindi soleva ripetere Carlo IX: Senza i
per tutto il suo pontificato. Si recò) in Ro- buoni suoi compari svizzeri, la sua vita e
ma Enrico de Flekenstein, ed il Papa fe- la sua libertà avrebbero vacillato molto,

ce a' cantoni grandi promesse e prese al rfyffer intervenne alla batlagliadiJarnac,


soldo 3ooo svizzeri, come rilevai descri- all'assedio di Cliatellerault, e alla batta-
vendo quella micidiale guerra nel voi. glia di Montcoutour, in cui si cuopr'i di
L\.V, p. 2 35, e combatterono col solito gloria. 11 re lo creò cavaliere de'suoi or-
valore sotto il coniando di Melchiorre Lus- dini, egli permise di portare 3 fiordalisi
sy d'Uulervald. Pacificatosi Paolo IV, ri- nel suoscudo. Coraeavvennela pace,Pfyr-
mandò in Isvizzera questo prode corpo mi- fer si Lucerna, e nel 1570 venne
ritirò in
litare. Il successore Pio IV scrisse al ve- eletto suo avoyer. Il duca di Savoia Ema-
scovo di Como il breve DUecliunflUum, nuele Filiberto temendo nuova guerra tra
de'14 giugno i5Go, incaricandolo della Francia e Spagna, volendo porsi sulla di-
nunziatura agli svizzeri cattolici, per in- fesa e fortidcarsi di amici, trattò la lega co-
durli a federarsi col duca di Savoia, onde gli svizzeri come l'avea anticamente, e fu
ricuperare Ginevra dagli eretici, i quali conclusa co'cantoni cattolici di Lucerna,
congiuravano contro Francesco II re di Uri, Svilto, Untervald, Zug, Soletta eFri-
Francia. Gli scrisse pure il cardinal s. Car- burgo, essendo già prima e dopo la resti-
lo Borromeo, nipote del Papa. Nel 1 562 tuzione de'baliaggi in confederazione co'
i cantoni inviarono ambasciatore al con- bernesi. Per giurar la lega furono man-
cilio di Trento il detto Melchiorre Lussy, dati da detti cantoni ambasciatori a To-
e insorta dispula sulla precedenza, il le- rino, ove nell'agosto 1578, nella cattedra-
gatodel Papa ollenneche l'avesse su quelli le dopo che l'arcivescovo cantò la messa,

di Baviera e di Toscana. Lussy dichiarò fu giurata tra gli ambasciatori e il duca,


in nome de'cantoni cattolici, che avreb- il ipiale fece loro dono di ricche collane
bero difeso il cuucilio, e fu up|>luudilu dai d' oro, e [Ki maggiormculc obbligarseli
102 svi S V I

luriiiò una guartlia d'alubardii'i i di luio la parie cattolica della repubblica, fedele
Dazione, olire le [)i oprie guardie d'arcieri alla romana chiesa, meritava d'essere o-
a cavallo e d'archibugieri a piedi. Fra gli norata come gli altri principi cattolici, rin-

aiubascialori inviati a Torino vi era il co- novando l'uso tralasciato, vi spedì a' 1 7 a-
lonnello Pf} iFer, e 4 anni dopo si condus- goslo 1 586 per nunzio il suo 3L7ggiordo-
se in Francie) ed arringò dinanzi al re in mo (F.)Gio. Battista Santorio vescovodi
nome della deputazione elvetica. La re- Tricarico, il quale con gran giubilo fu ri-

pubblica di Ginevra fu compresa iu Uii cevuto inLucernada'cantoui cattolici. No-


trattato ausiliario del re di Francia, co' vaes dunque ignorò che la nunziatura el-

tiinlonidi Berna e di Soletta neli57(),ed vetica non solfiì alterazione, dopo l'infe-

li cui accedette poi nel 1602 Zurigo. L'al- lice riforma abbracciata da molli cantoni,
leanza di Carlo IX nel 1 582 fu nuovamen- come provai di sopra ragionando de'uun-
te sanzionata da Enrico HI, e nella s,\ov- zijche anco dopo di essa proseguirono a
uaia delle barrìcalf, Gooo svizzeri diede- dimorarenella Svizzera senza notabile in-
ro un luminoso saggio,bencbè inutile,del- terruzione; soltanto in vece di continuare
la loro insuperabile fedeltà. La lega cat- a risiedere nel defezionato Ziuigo, trasfe-
tolica formatasi per escludere dal trono rirono il loro ordinario soggiorno in Lu-
di Francia Enrico Borbone re di Na-
111 cerna. Siccome il nunzio Santorio intro-
varra come ugonotto, ebbe a fronte gli dusse con al(|uanto rigore alcune utili ri-

svizzeri delle due confessioni riunite sotto forme, ricorrendo il senato svizzero alla
1 di lui drappelli, e mollo contribuirono s. Sede, il Papa con premura ne appagò
al suo trionfo: i reggimenti loro furono i le brame, modificando l'esigenze del nun-
prinji a riconoscerlo sotto il nome d'En zio. Inoltre Sisto V soccorse generosamen-
rico iV, dopo l'assassinio d'Enrico III di te il duca di Savoia Carlo Emanuele I nel-

Francia. Feiù altri svizzeri facevanopar- l'impresa di tentare il ricupero di Gine-


te della lega cattolica: avendo il duca di vra, e restituirvi il culto cattolico. Verso
Guisa persuaso il detto colonnello Pfy (Ter, questo tempo il duca ebbe da' vallesani
che la lega contro il re di Navarra altro parte del corpo del glorioso martire s.

scopo nonaveache il mantenimento della Maurizio protettore di sua illustre casa,


religione cattolica, l'fyffer ce divenne si- dando loro in cambio la giurisdizione e
no dal 1 585 uno de'più fermi appoggile montagna di Val di Ly : la sagra reli-
indusse piìi volle i cantoni cattolici a som- quia fu ricevuta decorosamente dal ve-
ministrar delle truppe. Il suo credito nel- scovo d'Aosta, e portata in Torino fu eoa
l'assemblee generali era sì grande, che fa- gran pompa collocata nel!' altare della
ceva ap[)rovare tulle le sue proposizioni, ss.Sindone. Nel 1589 morto Enrico ll[
e perciò gli il sopianuome
era stato dato re di Francia, ^o ufliziali svizzeri di En-
di Re morì in Lucerna por-
citali Svizzeri: rico IV Borbone riconoscendolo in suc-
tando nella tomba la stima generale, ed cessore, si recarono a olfrirgli la propria
i particolari su questo prode capitano e spada; però il re disse loro Devo a voi :

saggio magistrato si ponno vedere nella lamia salvezza e quella del mio regno,
Storia degli vffìziali svizzeri, dell'ab. Gi- né mai dimenticherò un simile servigio.
rard. PiiferisceNovaes nella Storia di Si- Dopo di che,egli stese ad essi la mano. Nel
sto T'\ chelascialasi una parte della Sviz- 1591 si tenne dagli svizzeri una dieta a
zera accecare dall'eresia,! Papi non vi spe- Baden,oveEnncoIVpel suo ambasciatore
dirono più nunzi, per non esporli a insi- fece istanza perchè si confermasse la solita

die, e non» om promettere un ministro del- lega degli svizzeri con Irò quel la di Francia;
la s. Sede, ed a qualche cimento la dignità ma vi si ricusarono cantoni cattolici, non
i

pcnlificia ; ma considerando Sisto V che avendo ancora egli abiurato i suoi errori.
S V I SVI io3
come si rifiutarono ili separarsi dalla lega affiliò loro la custodia della propria [)er-
precedeiileinenle falla col re «li Spagna. sona, creando un reggimento che dovea
La lega cattolica contro il Corlìonc aven- sempre rimanere presso di lui, ma non
do pei" iscopo che cattolico dovesse essere portava il titolo di guardia. Avendo il
il re di Plancia, i Papi l'aveano polente- duca di Savoia manifeslato a l'aolo V
nienle soccorsa, e Gregoiio XI V le speilì di sorprendere Ginevra,il Papa bramoso

in Francia 6000 svizzeri da lui assoldati diopporre una barriera all'eresia, l'ap-
in servigio della s. Sede, 2000 fanti e 000 1 provò e gli promise milizie e denaro; ma
cavalli, comandati dal nipote Sfondrali non ebbe elfetlo, peichèSpagna pure pro-
generale di s. Chiesa. Enrico IV abiurò teggeva la repubblica. Nel 1608 Paolo V

pubblicamente il calvinismo neli5g3, e col breve Ilis (juafycW'j agosto, e ilirelto


fu assolto d'I Ile scomuniche incorse per la al nunzio, approvò la convenzione falla
professata eresia, ricevendo altra solenne tra l'abbate di s. Gallo e il magistrato di
assoluzione da Clemente Vili. QuestoPa- Wangen,al quale avendo l'abbate rinuii-
j)a scrisse al vescovo, preposto e caj)itolo ziata la giurisdizione,dipoi la reclamò, fa-
di Basilea il breve Sincerae /idei,(\ti' i/^ cendosi transazione con permuta e com-
agosto 1 5c)C), presso il Guerra, dichiaran- penso pecuniario. Paolo V scrisse alloscul-
do non esser loro lecito infeudare e alle telto e senatori di Soletta il breve /Icce-
nare i beni di loro chiesa, e con pena di pimus nec sine, de'iG ftbbraioiG i 3, e-
scomunica confermò il decreto co' brevi sortandoli a conti ibui re a Ila disciplina che
Nulli ergo, e Si ciuis auitin. Dipoi a' 18 il nunzio voleva ristorare nel convento del
luglio i6o3 col breve Exposiluin nobis, 3. "ordine di s. Francesco. I ripetuti con-
indirizzato all'ottimo nunzio della Torre, trassegni di zelo e fedeltà dati dalle coni-
cst'ulò l'università di Rysch nel territorio pagniesvizzere che stavano al servigio del
di Lucerna dalle decime minori. Enrico re di Francia decisero nel iGiGla reggen-
W pose il suggello alla sua prolezione ver- te, durante la minorila di Luigi XI II,

so Ginevra, rendendola partecipe a'iral- ad accordar loro la denominazione di


tafi di pace da lui falli col duca di Savoia Guardie svizzere s ed il rinomato Gallati,
nel I
599 ei6oi. Mercè tali diversi lega- che avea comandalo quelle compagnie,
mi ilella corte di Francia e de'due slati inseparabili da Enrico IV in tutte le sue
di Zuiigo e di Berna con Ginevra, le 3 campagne, prese la qualità di colonnello
potenze contraenti sovente intervennero del reggimento delle guardie svizzere.
come mediatrici nelle controversie ch'eb- Dali6o3 a! 1620, prima cattolici e i

bero luogo tra'ginevrini e i garanti della poi tutti 1 grìgioni si ribellarono contro
costituzione interna della loro repubbli- i sovrani stranieri ; e la casa d'Austria
ca; e fu per tale allean/a colle due cillìi s'impadronì della Valtellina e della con-
svizzere, che la repubblica di Ginevia di- tea diChiavenna.Nel 620 l'arciduca Leo-
1

"veune alleala del corpo elvetico, senza a- poldo tentò di atterrare la costituzione
•ver potuto ottenere di esserne incorpora- repubblicana della Valtellina impostale
ta , come tentò più particolarmente nel da'grigioni,che come narrai l'aveanosiuo
1601. Posteriormente Enrico IV, forte- allora pacificamente dominata per più
ruenle penetrato dtirutililà reciproca che d'un secolo, ed oppresse gì' infelici suoi
deriverebbe a Francia e agli svizzeri dalla abitanti, quali furono sostcuuti da Ber-
i

loro buona intelligenza, cercò i mezzi di na e Zurigo, nonché <\:i Fiancia. In pari
piìi rallòrzarla. PSon solamcnleegli cou- tempo erano insorte le guerre civili e re-

ferniò 0^1602 tutti i trattati anteriori, ligiose Ira'grigioni e nella Valtellina, in cui
ma stabilì gli svizzeri al proprio servigio furono successivamente massacrati 5oo
con soldo permaneulc. Fece aucora di piìi: cattolici, esscudo i grigioni calvinisti e
I o4 SVI S V I

ziiiiigliani piolelli tla' noiitiiiali e da al dendo Gregorio XV che l'Italia slava per
Ili principi. I valtclliiiesi (iiroiio spinti al- divenire il teatro d'una furiosa guerra,
la disperazione dalla prepotenza de' dis- per estinguerei! fuoco sul principio prese
sidenti grigioni, da cui erano signoreg- in deposilo la Valtellina a'() giugno i623
giali, per la persecuzione toccata di so- per mezzo di d, Orazio Ludovisi suo fra-
pra, in cui fecero strage de'fedeli, profa- tello,spedito nel maggio con uìilizie assol-

nando in ogni barbara maniera il culto date, condizione in cuisi trovavano prin- i

i-
cattolico; per cui a' 19 luglio i6?,o gì' cipi d'alloia, e certamente non molto di-
Diispriti ed oppressi cattolici si vendica- sciplinale; e pel Papa difese pure la Val-
rono con una specie di vespero siciliano, tellina Nicolò Gnidi di Bagno {f^-), poi
t; ne fecero macello, passando a fil di spada cardinale, il successore Uibano Vili cer-
i protestanti che aveano commesso tante cò di pacificare l'Italia sulla controversa
inaudite insolenze. I cattolici invocarono Valtellina, e l'ottenne nel 1626 a condi-
e ottennero l'aiuto del duca di Feria go- zione che si dovessero consegnare le (or-

vernatore di Milano per Filippo in re di tezzeal comandante pontificio per isman-


Spagna, il quale avea l'occulta mira di tellarle. Ma poco durò la cpiiete d'Italia,

riunire al ducato la Valtellina : a tale ef- nuovamente turbata per la successione del
fetto inviò altre truppe, onde la guerra ducato di Mantova e Monferrato. Intan-
divenne più aspra, quindi ben presto cat- i to i grigioni si adoperarono, con l'aiuto
tolici s'impossessarono della Valtellina e di vari cantoni svizzeri e della Francia ,
della contea di T'ormio. Paolo V ringra- a ricuperare la Valtellina, per cui con-
ziòDio per tale ricupero, ma quando scuo- tinuò sanguinosa guerra tr a'fiancesi e gli
prì segreti disegni degli spagnuoli, propo-
i spagnuoli con vario successo. Finahnente
se a'prrncipi che la Valtellina si dovesse i francesi rimasti vincitori, nel 1 635 resti-
conservare libera, e che di essa si for- tuirono la conquistata Valtellina a'grigio-
masse un cantone svizzero e si unisse agli ni, coll'espressa condizione di proscrivere
aldi 5 cattolici. Morì il Papa e gli suc- totalmente il culto protestante. Questo
cesse nel G2 Gregorio XV, quando gli
I 1 patto irritò e pose in male umore i gri^
spagnuoli col pretesto di difendere i cat- gioni, onde dopo qualche tempo si col-
tolici contro i protestanti, occuparono la legarono coU'imperatore, furono espulsi
Valtellina, minacciando cos'i 1' indipen- dalle fortezze i francesi, e la famosa ca-
denza de* grigioni. I valtelHnesi intanto pitolazione Milanese del i63g ripristinò
si mostrarono fermissimi per difendere la pace. Urbano Vili col breve ^f/o/H/je^,
la religione cattolica tanto oltraggiata e de' 1 Jgennaio 624, imposeal nunzioche
1

la loro indipendenza, sostenendosi con e- fìicesse osservare la costituzione Ainhitio-


roica perseveranza, in che furono lodati sae di Paolo li, contro le ed
alienazioni
da Gregorio XV, con breve de'9 marzo enfiteusi de'beni di chiesa che andavano
1623, il quale però in esso non fece pa- facendo prelati nella Svizzera; e col bre-
i

rola del seguito anteriore macello, ma so- ve Cam sicnt, de'5 gennaio 1 64 , compar- '

lo della costanza colla quale pugnavano tì le facoltà al nunzio, perchè nell'Elve-


contro protestanti loro fieri nemici, che
i zia e nella Rezia conferisse i benefizi ec-
volevano ad ogni costo rapir loro colla non canonicamente concessi. Nel
clesiastici
libertà la fede. Ingelositi i principi della 1640 col trattato di Munster fu stabili-
Spagna, che ritenendo la Valtellina fa- to, che la città di Basilea e i cantoni sviz-
ceva vacillare la libertà de' grigioni, si zeri non sarebbero in veruna guisa sog-
collegarono per intervenire nella questio- getti a'tribunali e giudici dell'impero: si-
ne con Francia; e l'imperatore Ferdi- no allora il corpo elvetico non avea po-
nando II fece marciare le sue truppe. Ve- tuto far sanzionare tale indipendenza, a
-

S V I s V I loi;

malgrado di lutti gli sforzi da esso fatti. Do- vegliare alla difesa dell'immunità delle
po la nunziatura dello storico Scolti, Ur- cose ecclesiastiche tra gli stessi cattolici, e
Ijnno Vili nel 1640 vi nominò Girolamo per cui opera assai sovente il prelato la
Farnese, arcivescovo di Patrasso, poi go- vide sul punto di rimanere, or per una
veinalore di ftotiin, maggiordomo e car- parte, or per l'altra, oppressa; o il rende-
dinale; indi nel i()43 Urbano Vili la con- re la quiete e la pace ad alcune adunan-
ferì a Lorenzo Ga volti di Savona tea ti ze di persone religiose: e lutto questo ia
DO e vescovo di Ventimiglia, descriven- tempo in cui la nunziatura era guardata
do quanto egli vi operò in dillicili tem- e dalle persone di chiesa, e da quelle del
pi il Ricci nell'erudilissima iVb^Js/rtrZt'//rt secolo come contraria a'ioro peraltro po-
famiglia Boccapadnli ,
parlanilo anche co saggi consigli; stimando gli uni che il

del successore mg.' Sacrati che mori nel- nunzio tolga di molto alla loro padronan-
la medesima, onde Innocenzo X nel luglio za, e gli altri che sia loro d'impedimen-
J647 nominò nunzio a'cantoni dell'El- to a stendere la mano sopra alcuni mo-
\ezia Francesco Boccapaduli romano e nasteri col pretesto di averne la protezio-
vescovo di Città di Castello. Narra per- ne. Nel descrivere Dicci la nunziatura di
tanto il Dicci, ch'ebbe le facoltà di lega- mg.' Doccapaduli, racconta con partico-
toa latere, e di dispensare negli ultimi laritàquanto fece sui due monasteri del-
due gradi di matrimonio, e la qualidca lemonache cislerciensi di R.atusa e di E-
di vescovo assistente al soglio pontificio schembach nel cantone di Lucerna e da
con tutte le prerogative, fra le quali di questo protetti, immediatamente soggetti
conferire l'ordine de'cavalieri dello Spe- a'nunzi; parla dell'abbate de' monaci di
rone d'oro, dagli svizzeri tenuto in mol- s. Urbano di Lucerna, che gli die imba-
to pregio. Il tribunale f\ii\\' Inquisizione razzi,ricorrendo a'cantoni radunati inDa-
similmente gli comparii varie ficollà, co- den, e pe'delti due monasteri; della visi-

me di concedere licenza di leggere i libri ta de'mouaci benedettini dell'Augia Mag-


proibiti e di ricevere gli eretici i quali ve- giore ossia di Kichenaw, com'egli asseri-

nissero a penitenza; indi partì per Lucer- sce, che quale monastero unito al vesco-
na, ordinaria dimora de'nuiizi apostolici, vo di Costanza, venivano dal prelato mal-
nientre allora risiedevano l'ambasciatore menati ;tuttociò ch'eseguì a tutela dell'im-
di S[)agua in Coirà, quello di Francia in munità ecclesiastica , la quale gli porse
."
Soletta (dicesi che Enrico IV fui! i a te- molte occasioni per esercitare il suo zelo,
nere ambasciatori ordinari in Isvizzera), come sui tributi ch'esigeva l'arciducaFer*
e il residente di Venezia in Zurigo. Trai- dinaudo Carlo d'Innspruck,dagli ecclesia-
la Dicci dell'ampiezza e vastità della nun- 8lici del vescovato di Coirà, la cui giuris-
ziatura, insieme alle didìcoltà che s'incon- dizione si estendeva non poco per quella
trano in sostenerla, rilevandolo dalle im- parte; le industrie per conservare la re-
portanti memorie lasciate dal nuiizioBoc- ligione cattolica in quella parte delia Re-
capaduli; e dalla relazione che ne fece il zia chiamata delle Dieci Diretlure, e Ira
sunnominatod'Aquino vescovo di Vena- queste due miste di cattolici e allldateai
fro e pervenuta iti sue mani, egli ne dà cappuccini, le altre essendo tutte prote-
lina interessante idea. Quanto all'opera- stanti; e siccome tutte erano di proprietà
to dal Boccapaduli, riferisce Dicci, che i delnominato arciduca,volendoc|uesti per
negozi e alfari più importatiti che furono malcontento alienarle, si adoprò che lo
tra le sue mani, ebbero per iscopo, o il fossero le sole interamente eretiche, e per
conservare la cattolica religione a fronte le altre provvide acciò la religione catto-
tle'proteslanli, i quali sonipie cercavano lica non ne risentisse danno (piando fos-

di dilatare i cuuiltii alla luiu eresia; odi sero vcudute; discorre delle «nissioui di
loG SVI S V I

AlmenSjDivioeSagogiKulal prelato man- fessarle. Inoltre nel 104!^ i cantoni di Zu-


temile a'cappucciiii.Tralascìodi ricortli- rigo e Berna rinnovarono l'alleanza con
re quanto riguarda le religiose d'Altclorf Venezia, stipulata nel G 5, con obbligo i 1

di Lucerna, di certe esigenze di Fribur- di sostenersi reciprocamente sommini- ,

go, di altre del duca di Savoia, di quelle strando i due cantoni truppe per la sola

dell' abbate di Willinga cistcrciense. Il difesa della ie[)ubblica in terraferma, me-


nunzio iJoccapnduli stabilì in Bellinzona diante corrispettivi sussidii, poi modifi-
un collegio a'gesuiti, recò molti vantag- cati nel 1706 quanto al soldo. Lai.' re-
gi al callolicismo, e impedimenti all'ere- lazione politica de' cantoni svizzeri con
sia. A suo tempo de'due commissari che l'Inghilterra e l'Olanda è del i654; *^^
il nunzio teneva pegli svizzeri soggetti al- quel tempo in poi gli svizzeri protestanti
l' arcivescovo di Milano e al vescovo di mantennero le relazioni coH'lnghilterra,
Como, i\\ tolto ili. "da tJrbano Vili a i- e particolarmente cogli stati della repub-
-stanza dell' arcivescovo cardinal Monti. blica d'Olanda, e fermarono accordi nel
Per non dire altro, sotto di lui presero i6qo per ricevere sussidii e somministra-
le armi contro Zurigo gli antichi V can- re truppe. Alessandro VI I, che quale nun-
toni cattolici. Nel luglio i652 trasferito zio era intervenuto al trattalo e pace ge-
da Innocenzo X alla nunziatura di Ve- nerale di W^estfalia, venendo a sapere che
nezia, hi^ciò una Relazione della nimzia- i cantoni cattolici erano insultati da quel-
tura Elvetica di Lucerna al succe.'sore. li eretici, comechè fomentati da Oliviero
Questi fu n)g.'^ Albrizi segretario df.'ve- CromAvell protei tored'Inghilterra, gli fe-

scovi e regolari, ma pare più veramente ce coraggio, gli promise assistenza, e per
che gli succedesse mg.' Carlo Caraffa, e mezzo dell'arcivescovo di Milano gli man-
vi restò sino ali 654, in cui passò a Ve- dò 3 0,000 scudi. Così incoraggiati cat- i

nezia, poi a Vienna, indi cardinale. Pri- tolici, affrontarono gli eretici più nume-

ma di detto tenipo, Innocenzo X col bre- rosi, e li sconfissero in una zuffa, onde si

ve Romanum dectt, dc'aS ottobre 1646, pacificarono con condizioni favorevoli ai

[ resso il Guerra amniise il cantone di


, primi. Col breve Tnaeiiinos,(\e^\\ 8 ot-
Glaris alla parlecipozione dell'indtdto di tobre i655, il Papa conferì all'abbate di
nominare i benefizi ecclesiastici di Episco- s. Gallo l'autorità di creare notari in ser-

picella. Nel suo pontificato si celebrò il fa- vigio delle sue terre, senza andare sog-
moso trattato di JVlunster e di Osnabruck getto a quelli eterodossi; e col breve Cani
ossia di Weslfulia nel 1648, disapprova- sìciil, de'q gennaio 1660, Alessandro VII
to da lui come pernicioso alla repubbli- impose a'nunzi di Svizzera di tenere con
ca cristiana. In esso Luigi XI V^ redi Fran- somma cura earchiviate le carte spettan-
cia protesse gl'inteiessi degli svizzeri suoi ti alla nunziatura d'Elvezia eRezia, vie-
alleati, le cui truppe gli erano non meno tandone l'estrazione e la dissipazione. In-
utili e di vote, di quello lo furono al ge- dicanonizzò s. Francesco di Sales vesco-
nitore. L'imperatore Ferdinando III e la vo di Ginevra , avendo convertito colle
casa d' Austria finalmente vi riconobbe- sue prediche al cattolicismo70,000 ere-
ro l'indipendenza svizzera de' XIII can- tici, e in gran parte svizzeri. Neh 663 Lui-
toni e de'suoi alleati; stipulò poi anch'es- gi XIV formò nuova alleanza con tutto
sa delle capitolazioni co'cantoni per trup- il corpo elvetico de' XIII cantoni, e con
pe a soldo, ma vi rinunciò lien presto. Col toltigli associali della lega svizzera,enu-
medesimo trattalo la confederazione dei merati in principio di questo articolo. La
XI 11 cantoni terminò le guerre civili, cerimonia del giuramento seguì nelki me-
prodotte dalla disparità di religione, e si tropolitana di Parigi, com'erasi praticato
fissarono le massime perla libertà di pro- sotto EuricolV. Per conseguenza gli sviz-
SVI SVI 107
zeri inviarono a Parigi uumerosa e bill- to di tulio ciò nacquero liligi, discordie,

lante ambasceria, composta di 35depu- odii, guerre intestine e alrocissime. Do-


tati, tanto de'XllI cantoni, quanto degli pò varie vicende, stanchigli uomini dal
nlleali,oltrealtri del numeroso corteggio, farsi del male gli uni egli altri pel pre-

DaliGSo aliG85 corpo elvetico godè


il testo di religione, si venne alla conclusio-

calma interna, laquale non venne altera- ne della pace e al conseguimento della
la se non pe'vi vi dibattimenti insorti rap- Irancpjillità. Ciò fu nel 171-?, co'tratlati

porto a' privilegi degli abitanti di Tog- d'Aarau, il i.°de'quaii colla interposizio-

genburg.Dal GHGali 7 2 surserodiscus-


I I ne del conte Lue ambasciatore di Frau-
sioui tra gli abbati di s. Gallo e parecchi eia,venne segnato a' 18 luglio, il 2.° a'g
cantoni, le quali si ricomposero a Baden ei i agosto; i quali trattati posero fine al-
iieli7i8; ma Clemente XI col breve /io- le lunghe e micidiali querele Ira'cantoni

vianus PontifcXyde ig novembrei 7 19, protestanti, e i cantoni cattolici che so-


riprovò e annullò il trattalo, come per- slenevano l'abbate di s. Gallo contro gli

nicioso alla li-dee contrario alla coslitu- abitanti del Toggenburg, e divennero leg-
/ione d'Uibano Vili. NeIiG()6 la Fran- gè l'ondanìentale per la Svizzera. Fu sta-
cia teneva al soldo 28,000 svizzeri. In se- bilito, non doversi molestare alcuno nel-

guilo d'una guerra civile tra'VU canto- la professione di sua fede, ma sotto se-

ni, incominciata nell'ultimo scorcio del vere pene fu proibito a'protestanti d'an-
secolo XVII, che avea a pretesto la reli- dare a'predicare tra'cattolici e viceversa,

gione, e a scopo segreto di rendere popò- Venne regolato dove l'esercizio d'un cul-
lari i cantoni aristocratici,propose la Fran- to avesse ad essere pubblico, dovesegre-
cia di rinnovare il tialtalo, ma ricusaro- to solamente. In quanto a parecchie co-
no prendervi parte gli svizzeri piotestan- munita, i erano quali catto-
cui abitanti
li. il rilìuto da essi mostrato originava liei e quali protestanti, si determinò che
dall'interesse cheprendevano! catto-
vi l'uso delle chiese esistenti fosse comune
liei, e dalla parzialità che dicevasi ave- agli uni e agli altri, se pure agli uni non
re per essi mostrato l'ambasciatore fran- piacesse meglio edificare templi a parte
cese. Alcuni più lardi porsero orecchio per loro. Cos"i nel borgo di Glaris, cosi in

alla voce sparsa ,


che Luigi XIV avesse più luoghi dell'attuale cantone di s. Gai-
promesso a'cattolici di far loro riacquista- Io e in altri d'altre contrade svizzere, con
re ciò ch'era ad essi stato tolto col trai- concordia servonsi ancora oggidì del me-
lato di pacificazione, di cui vado or ora a desimo tempio, cattolici e protestanti. Il
parlare. Le contee di Neuchàlel e Valen- Papa Clemente XI, a mezzo del suo nun-
gin,di cui eransi impadroniti i cantoni e zio, insistè presso i cattolici pel rigetla-

cherestituirononel 1,5293 istanza diFran- mento della pace d'Aarau, ma fu indar-


eia alla casa di Longueville, l'erede di que- no, che questa non venne turbala mai
sta essenilo morta
16 giugno 707, ad a' 1 più, e sussistono tuttavia gli ordinamen-
onta delle rimostranze di Luigi XIV, gli li per essa introdotti. In fatti Clemente
.stali delle medesime le aggiudicarono in Xlnel I7i2aveaspediti al nunzio2oo,ooo
sovranità a Federico 1 redi Prussia, per scudi per assistere i cantoni callolici tra-
diritto di riversibililà, locchè suscitò dei vagliati dagli eretici, per cui li rimpro-
torbidi che durarono un anno. Riporta vero acremente, perchè mossi da priva-
Fraoscini, che avendo la prelesa riforma le dissensioni o da vano timore aveano
religiosa gittato radici nella Svizzera, pas- mancalo al loro dovere. Nel tempo stes-
sioni e intrighi si trovarono
muto, e in so gli esortò con calore adii'endere lera-
gl'mteressi di alcune corti aggiunsero esca gioni della libertà e della religione, nou
al fuoco che si covava, e per compimeu- diiuenticando la fortezza d'auimu dc'io-
y

io8 SVI S V 1

ro maggiori , e spogliandosi delle parti- nache. Col medesiino senato insorse gra-
colari inimicizie, riponessero tutta la lo- ve vertenza sotto il successore Benedetto
ro lidncia in Dio. Ringraziò poi Luigi XIII. Aveano gli abitanti d'Undlmgens-
XIV della protezione esercitata co' can- weil ottenuto il permesso dal bailo di dan-
toni cattolici, lo pregò a continuarla , e zare 12 agosto,anuiversario tiella dedi-
a'

di essa supplicòancora l'imperatore Car- cazione di loro chiesa, e nel di 8." di es-
lo VNel 1714 Clemente XI risponden-
I. sa. Il parroco Andermart, nello spiegare

do alle suppliche de'cantoni cattolici, be- il vangelo nella messa conventuale, gra-
nignamente concesse al nunzio di Lucer- vemente li riprese e minacciò di scomu-
na di assolvere dalle censure e di dispen- nica se nel dì 8.° ripetevano le danze, ag-
sare nelle irregolarità incorse quelli che giungendo forse qualche parola di cen-
militarono nell'ultima guerra cogli ere- sura sul governo. Tutto riferì il bailo al
Indi per rimmiiiente trattato di Ba-
tici. senato, il quale tutto commise all'avoyer,
den in Germania, caldamente il Papa si che interrogato il curato nulla negò. In-
raccomandò all'i m pera tore e aLuigi XIV, vitato questi pel commissario vescovile a
per la religione cattolica nella Svizzera, presentarsi al piccolo consiglio, che lo vo-
la difesa de'diritli di tutte le chiese ap- leva ammonirea essere piìi cauto nell'av-
partenenti a'cattolici, e in particolare la venire, non volle presentarsi, anzi scrisse
restituzione de'beni tolti all'abbate di s. all' avoyer eh' egli non poteva ubbidire
Gallo; ciò che inculcò al nunzio Dome- senza incorrere nelle censure minacciate-
nico Passionei arcivescovo d^Efeso, che gli dal nunzio Passionei e dal vescovo di
sped\ aBaden per la pace generale. Indi Costanza, nel caso che si presentasse. Il
Clemente XI inviò nunzio a Lucerna Giu- senato quindi intimò l' esilio al parroco,
seppe i^/r/'rto arcivescovo di ^'icea, dipoi che non ubbidendo fa a forza espulso dal
cardinale : nel suo pontificato incomin- territorio di Lucerna.Gridarono sulla vio-
ciandosi la pubblicazione delle annuali lala immunità col nunzio il vescovo che
Notizie di Roma, in queste d'allora a og- scrisse acremente al senato pel richiamo
gi si ponno vedere tutti i nunzi di Sviz- del parroco,ed il nunzio si ritirò in Altdorf:

zera. iNeli 7 I 5 a'c) maggio col trattato di s'interposerogli altri cantoni cattolici, ma
Soletta, Luigi XIV rinnovò i precedenti, il senato li rifiutò perchè non si mettesse
co'cantonicattoliciela repubblicadelV^al- in controversia la sua autorità, e per suo
lese,obbligandosi di più a soccorrerei can- ordine la comunità nominò per curato
toni cattolici nel caso che fossero molesta- Mtiller. Il senato espose il suo operato al
li da qualche potenza straniera, ed anche Papa, il quale col breve Ad auditiuiatn
di sostenere ipiìi deboli, se avvenisse qual- de'3 gennaio 72G, presso Guerra, si me-
I

che discordia tra'cantoni. Giovò molto al ravigliò con gran cordoglio, come il se-
corpo elvetico la neutralità che in appres- nato traviando da'suoi maggiori concul-
soesattamente osservò nelle guerre che si casse la libertà ecclesiastica, per la custo-
accesero in Europa, durante il regno di dia della quale aveano sostenuto valoro-
Luigi XV incominciato nel 17 i5 stesso. se guerre, e meritato dalla s. Sede il de-
]\eli72i fu eletto Papa Innocenzo XIII, coroso titolo di Difc/isori dell'ecclesiasti-

che da prelato Innocenzo XII avea fat- ca libertà. Dichiarò cosa inaudita, che i
to nunzio di Lucerna, e nominò nunzio ministri di Dio fossero chiamati avanti il
il Passionei. A''27 marzoi722 inviòal ve- tribunale secolare, e che il pastore delle
scovo di Costanza il hre've Rotnanits Pan- anime fosse per forza levato dalle sue pe-
tifex, col (piale annullò i decreti del se- core, arrogandosi l'autorità d'eleggerne
nato di Lucerna o magistrato de'ceulo,ri- altro. Essere rimasto sorpreso e dispiacen-
guarclauli dolazioui dc'mouastcri di tua- te, che invece di leggere nella lettera dui
S V I SVI I 09
senato il pentimento, vi ravvisava l'osti- dimenticando afialto il pasvalo; qualora
nazione in difendere l'operato. Lo esor- poi non lo facesse, sarebbe costretto ve-
tò ad imitare gli antenati, de'quali ni un nire agli estremi rimedi. Scrissero di nuo-
popolosi era mostrato piìi di voto alla Se- vo i lucernesi al Papa, confessando d'aver
de apostolica. Quindi il Pa[)a deputò una mancato di deputare il curalo della chie-
congregazione di 4cardinaliediversi pre- sa d'Undlingcnswcil in luogo dell'esilia-

lati per esaminare imparzialmente l'alia- to, essendo questa nomina al solo ordina-
re,ed essa decise col decreto Proposilo, rio appartenente. Ch'essi non aveano ci-
de'i3 marzo e riportato da Guerra: A- tato giuridicamente il curaioAndermart,
vere il senato violata la giiuisdizione ec- errando i ministri della cancelleria se la
clesiastica, onde procurasse il Papa, che citazione fu scritta giudizialmente. Che l'a-

tutto si rimettesse nell'antico slato; e se veano citato flir/ aiiditncliiiii verbiini prin-
il senato vi si opponesse, era il Papa io cipis, il quale può esiliare dal suo stato
obbligo di vendicare i diritti ecclesiastici, tulti i disubbidienti, di qualunque condi-
da'sagri canoni e dalle costituzioni aposto- zione. Per terminare dunque questa dif-
liche prescritti. Ora non essendovi priu- ferenza, interposero i loroulllzi 1 cardina-
cipioalcuno di concordia, i cantoni catto- li Polignace Cienfuegos ministri di Fran-
lici Sdissero a Benedetto XIII, che atte- cia e dell'impero, i quali facilmente ul-
sa l'antica pietà de'Iucernesi, si piegasse timarono la concordia ,
per abbonire il

a riconciliarsi con essi, stati sempre costan- Papa silTalte dissensioni. Furono gli ar-
ti nel difendere colle loro sostanze e san- ticoli della concordia; I. "Che curato Aa« il

gue laponlificiadignilii.il Papa rispose dermai t restasse per sempi eesule dal can-
loro a' IO agosto 79,6 col breve Acccpi-
I tone di Lucerna, senza decidersi se fosse
ììius, assicurandoli di non poter mancare o no colpevole. 2.° Che il curato IMiiller,
dal suo uffiziojch'egli aveada rendere con- eletto dalla comunità d'ordine del sena-
to a Dio dell'amministrazione datagli di to, fosse ri mosso ed eletto un altro. 3.°Che
sua chiesa, onde eragli imminente la pe- il senato conservasse le sue costumanze,
na eterna, s'egli non faceva inviolabilmen- senza che ne soifrisse tlanno l'immunità
te osservare i diritti ecclesiastici. S'eglino ecclesiastica. 4-" Che il Papa acconsentiva
poi amavano tanto i lucernesi, come di- che il senato potesse chiamare gli eccle-
mostravano nelle premure fatte a loro fa- siastici ad aiulieiidum veibum principis,
vore, facessero si che quelli riparasseroal- colla condizione però, che prima ne do-
le cose commesse, ricliiamassero il cura- mandasse licenza a'superiori ecclesiastici
to, e piestassero intera ubbidienza al Pa- del luogo, che non mai l'avrebbero nega-
pa. A questo aveano scritto di nuovo i lu- la. Fatto consapevole il senato di questo
cernesi protestandogli , non avere su ciò ficcordo, scrisse rispettosamente al l'apa,
operato in disprezzo della giurisdizione testificando la sua perpetua divozione al-

ecclesiastica, ma per conservare soltanto la s. Sede, e principalmente alla sua per-


l'autorità data loro da Dio; poiché dissi- sona, come ornala di tante illustri virtù.
mulando l'ingiuria dal curalo comniessa, Benedetto XI 11 col breve Jllius qui, dei
ne prenderebbero niolivo tulli gli ccc'e- 20 gennaio 727, I si rallegrò co'lucernesi
siastici a malmenare le leggi sovrane. Col per le passate estinte dissensioni, limise
breve Illìus viccs,òt\i agosto. Benedet- loro l'alto del convenuto, abbracciò con
to XI II rispose al senato, ch'era ancora paterno amore la pecora smarrita e il fi-
aperta la porta per riceverlo con viscere glio prodigo che tornava alla sua casa ,
pnlerne, nel caso che avesse mostratopen- percui die al magistrato Vassoliiziont'^pii'
timento, per mezzo del (piale gli avrebbe rola che mollo lo punse), ridonando lo-

dato ludubilali urgomcuti del ^noamorCj ro il titolo di Difensori della libertà eC'
-

no SVI S VI
clcaiaslìca. Furono pubblicate nel 1728: gostoi7G9, Z?»//. t.
j, p. 3o, col quale gli
Jìlc/ìioircs polir sen'ir à L'Ivsloitr da clif- commise l'approvazione della concordia
fcrend enlrt le Pape, et le canton de Lucer- seguita tra il vescovo e capitolo di Basi-
ne à roccasion du haìinissemenl des ter- lea, sulla giurisdizione nel territorio di
res deLucerne du noniincAndcnìiaricurt 3 cantoni a detta chiesa appartenenti. Re-
de ceiiu-ine canton. Di più ahbinmo del stata vacante la nunziatura, per aver Cle-
ijunzio Viìis\onc\,/4 età Apostolica e Lega- mente XIV trasferito Valenti a quella di
t'ionisEh-etiaeahanno\'ji'ìad\'jic),\lu- Spagna, e poi fu cardinale, Pio VI nel
giii729, Romae 1738. Nel 1780 di venu- 1775 da Colonia vi traslocò Gio. Batti-
to Papa Cleinenle XII, termi nò definì ti va- sta Caprara arcivescovo d'Iconio, poi di
menle la controversia, ordinando aPassio- Vienna e cardinale. Questo Papa a istan-
nei di restituirsi in Lucerna, e trasferen- za del ducaPalatinodi BavieraCarlo Teo-
dolo nello sfesso anno alla nunziatura di doro, istituì nel 1785 la nunziatura di
Vienna e poi cardinale, gli sostituì Gio. Monaco formandola in parie con
(^''.),

Battista Barni di Lodi arcivescovo di E- quella di Lucerna e in parte con quella


dessa, a cui nel 1739 die in successore di Colonia, ma inutilmente fu contesta-
Carlo Francesco Durini arcivescovo di ta dal conciliabolo à'Enis (F.)- In tal mo-
Piodi e poi cardinale. do la nunziatura della Svizzera venne di-
Benedetto XI V nel i 'j^3 dichiarò nun- minuita e ristretta dalla sua ampia e an-
zio e arcivescovo di Petra Filippo Accia- tica giurisdizione. Pio VI nello stesso an-
juoli, e nel 17 54 lo fece succedere da Gio. no nominò nunzio di Lucerna Giuseppe
Ollav'io Biifalini arcivescovodi Calcedo- Vinci di Fermo arcivescovodi Berito, e
nia, indimaggiordomo e cardinale. La per averlo fatto maggiordomo neìi'/^^,
Francia che nel 1730 avea ottenuto da gli sostituì in sì difficili tempi Pietro Gra-
Cerna l'abolizione della legge clie esclu- vina arcivescovo di Nicea, indi neh 802
deva da'consigli ogni cittadino che aves- nunzio di Spagna e cardinale. Ed eccoci
se un figlio al suo servigio, nel 7.59 ci'eò i ormai alla terribile rivoluzione di Fran-
ti favore degli svizzeri eprotestanti di qua- cia, che cambiò del tutto le condizioni
lunque luogo ch'erano al suo soldo l'or- politiche della Svizzera, che pacificamen-
dine militare del Merito [F.),\n cui essi te procedeva dopo la pace d'Aarau, ed
veni va no ammessi al le prime dignità. eie in un tratto vide distrutte le sue anti che
menteXllI nel 758 elesse per nunzio di
1 istituzioni e soggiacque a notabili cam-
Lucerna JNicolò Of7<^/ arci vescovo di Tra- biamenti. Nel 1775 la Francia avea rin-
ianopoli, al quale nel 1 764 surrogò Luigi novala cogli svizzeri una generale allean-
Gonzaga arcivescovo di Cesa-
T^altnti za, ch'ebbe compimento nel 1777, om-
rea,ambedue poi cardinali. Col breve meltendosila mediazione di essa cogli sta-
Excepimus j<\&' i^wì^wo 'j5c),Bull.Roin. i ti cattolici stipulata nel I
7 IO, e per lai.'
coni. 1. 1
5 p. 1 38, negò a' canonici regolari volta intervenne alla dieta come membro
di s. Mauiizio d'Agauno 1' amministra- del corpoelvelicoun deputalo del Vallese.
7Ìone cu Ululati va di due parrocchie; e col In detto anno 1777 la Svizzera avendo
hvtstBinas epistolas,t\e 763, i'io\.\.ohve i fornito alla Francia 15,98 i uomini, com-
Ball. l. 3, p. 4 1 Reipublicae Lucer nen-
1 : presi questi calcolò,che con diverse ca-
si

sis respondet, aeqnuni non esse ut eccle- pitolazioni dal 1474 '" po' '^ Svizzera a-
siastici subi'eniant necessitaiibus ipslus vea somministrato ad essa un elFetlivo di
reipublicae, ubi laici ncque primi, ncque 1,1 10,798 uomini.Neli 78 iLuigiXVl fis-

majorem parlem gravaminis subsiinue- sò i privilegi de'sudditi svizzeri nel regno.


r«/^/.Clemeute XIV scrisse al nunzio Va- Eransi essi preservati pel corso di 60 anni
lenti il breve Ratio pasloralis, de' 19 a- dui flagello della guerra civile, essendo
S V I SVI 1(1

nronlomente spente alcune ri volte ile'pae- ruolalo vivo, 11 impiccali, e 4icondan-


sani ne'diireicnli cantoni, e sino ali 789 la nali alla galera per 3o anni. Ma questi
ioio felicità sembrava veramente invidia- ultimi per decreto dell'assemblea legisla-
bile. Allo scoppio della rivoluzione avve- tiva furono liberati e festeggiati in i'a-

nuta in Francia nel medesimo anno, le rigi. il reggimento d'Ernesto


Nel 1792
prime scintille dell'incendio cbe tulio do- venne assalito, ilisarmato e spogliato in
vea bruciare, non si eslesero che debul- Aix, benché d'ordine di Berna avessero
luentesulla pacifica Elvezia. Neh 790 in- giurata la nuova costituzione francese; e
sorse una sedizione nel cantone di Sci;»f- le lagnanze del governo del paese loro,(;he

fusa, ma fu sidjilo repressa; ed un'insur- sosteneva l'infelice Luigi XVI, vennero


rezione di parte del Basso Vallese finì col riguardale con disprezzo dall'assemblea
provvedeisi ad alcune lagnanze. Nessu- legislativa, onde convenne richiamare il

no ancora dichiarava altamente il siste- leggimenlo. In Parigi si ordinò lo slog-

ma di applicare alla Svizzera le innova- giamento e partenza delle guardie sviz-


zioni introdotte presso il popolo che l'era lo agosto 1792 ne furono cru-
zere, ed a'
più prossinianicnte vicino. Il contagio pe- delmente truciilate 800, per essersi man-
rone quindi lo spirito di proselitismo, si tenuteobbedienli alla loro i, "consegna di

comunicò ad alcuni torbidi nel paese di difendere le Tuillerie. IMolti di quelli che
Vaud, dileguandosi il turbine che appa- si poteronosalvaie,vennero immolali nel-
lecchiavasi in alcune parti, per la saggez- le sanguinarie giornale de'2 e 3 settem-
za e fermo governo di Berna. Nello slcs>o bre, ed in altri attacchi popolari; appena
1790 il consiglio sovrano di Basilea li- un piccolo numero tra' pericoli potè ri-

berò i paesani del cantone di ciò che ri- patriare seminudi e coperti di ferite: più
maneva del loro stalo di servi. Il re di di 1 ooofamiglie si videro immerse nel lut-
Francia Luigi XVI in questo tempo a- to, nel dolore e nella più viva indegiia-
veaal suoservigio i 5,5oo svizzeri, i quali zione. Bentosto l'assemljlea legislativa del-
nel 1771 erano stali distribuiti in 1 1 reg- la repubblica francese, Ao. o aver colmi
gimenti, ed il fialcllo del re conte d'Ar- d'elogi gli autori dell'assassinio del le guar-
lùis e poi Carlo X era stalo nominato lo- die svizzeie,iuppe colla nazione tulli i vin-
ro colonnello generale, in sostituzione del coli che ila molli secoli l'univano a Fran-
duca di Choiseul. L'eccellente disciplina, cia; le antiche capitolazioni militari furo-
il valore e la fedeltà incorruttibile delle no soppresse,tuttofu annullato,e neppure
truppe svizzere eranodivenuti argomenti pagali i soldi. Non ostante, la dieta elve-
di didìclenza per que'francesi, che allora tica raccolla in Aarau persistè nel siste-

indegni di nome,aveano giurata la per-


tal ma di neutralità, che riuscì tanto fune-
dila del virtuosissimo loro monarca e del- sto all'armfite combinale contro Francia,
la possente monarchia. Da piincipio si e tanto favorevole alla potenza rivoluzio-
tentò invano di sedurli in varie città di naria divenuta padrona del regno. Nel
Francia, né ci fui ono che To i de'bassi uf- paese di Vaud i semi delle nuove e fd-
fìziaii o soldati del reggimento di Lullin- laci dottrine di eguaglianza e pretesa li-

Chàleauvieiix, ch'erano di guaiiiigicjtie a bertà trovavano un terreno assai più fa-


Nancy, i quali si lasciarono indune nel- vorevole, che non nelle altre parti del-
r agosto 790 ad atti di saccheggio e di
I la Svizzera. Nel principio del 1792 l'as-
ribellione conti oi loro ufliziali superiori, semblea, dichiarata guerra all'Austria, fj-
uccidendo 33 de' loro concittadini e fe- ce occupare Perenti ny e la maggior par-
rendone 53, de'ngginieiili di Castella e ie del vescovato di l'asilcn, ch'era stalo
di ^ igier. Dn de'cipi 1 ib( lii dal ( onsiglio sempre pi otetlodalla Confederazione El-
di guerra s\izzero fu coudauuulo ad e^scte vetica. Le truppe di Berna e Friburgo
112 SVI S VI
tioveltero sgombrare Ginevra; si formò ritti di confinanti. La Valtellina prima
in Zurigo un partito favorevole a Fran- dell'alto di Campo Formio fu sottratta
cia, e con esso venne rotta 1' unità elveti- alle leghegrigie,alleateemembri del cor
ca, e preparale tutte le sciagure che op- pò elvetico, e data alla repubblica Cisal-
pressero il paese. Nel gennaio I 7f)3 Lui- pina in onta a'tratlali che Francia avea
gi XVI fu decapitato, interamente inno- garantito a'XllI cantoni. Avendo Bona-
cente, in odio alla religione cattolica e al- parte adempito la carriera militare e di-
la monarchia; fu un vero martirio. L'ad- plomatica in Italia, attraversò la Svizze-
dolorato Pio VIj a' 20 aprile scrisse un ra, accolto a Losanna con trasporlo ; ri-

breve al senato e governo di Friburgo, cusò gli onori di Berna, ed in Basilea che
lodando la carità de' cittadini e de' po- cominciava a rivoluzionare, disse: Ecco-
poli circonvicini, per la tanta umanità di- mi dunque finalmente in una repubbli-
mostrata verso i perseguitati ecclesiasti- ca; dichiarando che l'edifizio gotico del-
ci fiancesi, nell'ospitalità loro accordata. la costituzione degli svizzeri non era piìi

In quell'anno i cantoni continuarono tre- adattato a'tempi, e che ben presto sareb-
pidanti a godere un riposo politico, es- be rovesciato. Si pretende, che incitò poi
sendo interesse di Francia il blandirli, a- il direttorio ali invasione della Svizzera,
vendo la Vandea in fiamme e Lionere- col pretesto di garantire Vaud, e d'itn-
sistente.Nel 1794 gli abitanti dell'anti- padronirsi del tesoro di Berna per age-
co paese dell'abbate di s. Gallo costrin- volare la spedizione d'Egitto. Tralascian-
sero il loro sovrano ad accordare ad essi do il ricordare le mene usate djlla re-
nuovi diritti; que'd'Appenzell richiesero pubblica francese per occupare la Sviz-
che i magistrati rivedessero le patrie leg- zera, seminando divisioni tra'cantoni per
gi; presso i grigioni il partito democra- indebolirli, onde opprimerli agonizzanti.
tico ripigliò il suo antico ascendente; Zu- Vaud ne die il segnale con levarsi dal do-
rigo reclamò i privilegi tolti dalla reg- minio di Berna, chiamando francesi a i

genza cantonale. Verso il fine della cam- sostenerlo. Inoltre la Svizzera eccitava i

pagna del I 796 tra'repubblicani francesi desiderii del direttorio fraucese,come po-
e gli austriaci, la neutralità elvetica fu sizione militare e come tipo in cui pote-
compromessa, mentre Berna parteggia- va sperimentare le sue vedute per cain-
va pel direttorio esecutivo di Francia,che biarecoslituzionalmente, in paese vicino,
carezzava cantoni quali buoni vicini e
i ciò che impediva la sua propria marcia
cari alleati. Ma avendo il generale in ca- in Francia. Organizzata la rivoluzione
po Bonaparte dettato a' 8 aprile 17973 1 da'francesi in diverse parli della Svizze-
Leoben le condizioni di pace all'Austria, ra, insorsero Vaud e Losanna, e nel no-
e ratificate a Campo Formio a' 7 olto- 1 vembre il direttorio incominciò a trattare
bre,deposte le armi la maggior parte del- i cantoni quali sudditi ribelli. Nella die-
le potenze che aveano combattuto i fran- ta generale di essi radunala in Aarau ,

cesi, questi vedendosi hberi d'agire sulla tulli i deputati, ad eccezione di Basilea, il

Svizzera, usarono ogni mezzo di politica i." febbraio 17 98 giurarono di difendersi


oppressione, cumulando lagnanze ingiu- sino all'ultima estremità, ma inutilmen-
ste, e saccheggiando il territorio sino al- te perchè dappertutto emissari francesi
lora rispettato dell'antico e sempre fe- seminavano discordia e idee rivoluziona-
dele alleato di Francia. Tullavolla gli rie, fondate sui diritti dell'uomo, libertà
svizzeri,che non aveano dato ascolto a ed eguaglianza. Scene violenti e insurre-
chi consigliava di porsi in grado di dife- zioni proseguirono in più luoghi, a Lu-
sa,appena osavano reclamarecontro tan- cerna, a Basilea, e un dopo l'altro in tutti
te infrazioni de'traltati e a' uaturali di- i cantoni, riuscendo più burrascosa la ri-
S V I SVI ii3
volii7Ìonc (li Soletta, sospirando i baliag- naro, d'uomini, di vettovaglie, e alloggi
gi sudditi de'iliversi cantoni da gran tem- di truppe. Fu dunqtie im[)Osto alla Sviz-

po di sottrarsi dalla sovranità de'Ioro e- zera quel governo che reggeva Francia,
gnali; qua' però di Gaster e di s. Gallo il quale sotto il nome di direttorio ese-
esil/nono lodevohnente reintegrazione e cutivo, altra autorità non ebbe, fuorché
compensi a' loro principi. I piccoli stali quella che piaceva a'suoi protettori di la-

deoiocralici per la piìi parte rimasero at- sciarle. Allora il popolo svizzero dovè pa-
taccali alle loro anticlie istituzioni. Alla gare 10 milioni di franchi all'anno al go-
metà circa di febbraio la Svizzera fu im- verno unitario; i cantoni avendo mutato
provvisamente inondata d'un'infinilà di la libertà in sudditanza, erano di venuti di-
esemplari, in cui proponevasi una nuo- partimenti francesi. Tutti i XIII cantoni
va costituzione per tutti popoli della re- i confederati, gli alleati loro, ed i sudditi fu-
gione, cioè un piano di repubblica ra|>- rono con quello statuto riuniti in una re-
prescnlativa, democratica, una e indivi- pubblica una e indivisibile, che assunse
sibile, modellata su quella die dicevasi il nome di Repubblica Eh'elica, e che si
formare la felicità e la gloria di Francia. compose di XV'III cantoni: Argovia,Ba-
Dalconfliltodelleopinioni, fluttuanti tra den, Basilea, Bellinzona, Berna, Fribur-
l'energia e il coraggio, la debolezza e la go, Lemano, Linth, Lucerna, Lugano, O-
mancanza di completa difesa, i france>i berland, Scialhisa, Sentis, Soletta, Tar-
ingrossarono il loro esercito di 4^}Ooo go via, Val lese, Waldstettes,Zurigo; quan-
uomini, a'2 marzo presero Soletta e nel to a IMìilhausen, Ginevra e Bienne fu-
di seguente Friburgo. Qualche resisten- rono incorporati alla Francia. In mezzo
za fece Berna con perdite, non senza pro- alla generale schiavitù, i piccoli cantoni
Te di valore, e uccisione di circa 3ooo democratici avendo conservata la loro in-
francesi, allrettanli essendo gli svizzeri dipendenza, presso di loro si riparò la
periti ne'combaltimenti: costretta a ca- bravura elvetica, e lunga pezza si difese
pitolare col general Schauenbourg, que- tra le stragi; e semplici pastori in 3 set-
sti entrò a'5 marzo, e cos'i dopo 6 se-
vi timane uccisero a Schauenbourg Sooo
coliche verun nemico avea potuto mai uomini, e lo costrinsero a ritirarsi. Es-
invadere, venne atterrato quel cantone sendovi tra essi una volontà nazionale
dal suo più antico alleato; il tesoro, l'ar- fortemente espressa, convenne scendere
senale e i pubblici magazzini divennero agli accordi temporanei,dovendo anch'es-
preda del vincitore. Alla nuova della pre- si divenire il teatro di lutti eli orrori che
sa diBerna deposero le armi e si disper- desolavano quasi intero il paese. L' ab-
sera le truppe, trucidando alcuni colon bazia d'EinsiedeIn fu interamente deva-
nelli e il generale Erlach, persuase d'es- stala, e l'immagine della B. Vergine fa
sere state tradite. Gli altri cantoni deli- spedita a Parigi, per unirla alla Madon-
berarono in Isviltodi capitolare, con con- na di Loreto. Nell'agosto i 798 fu con-
tribuzione di i\ue milioni, e si arresero cluso un trattato d' alleanza offensiva e
tutti un dopo l'altro. In tal modo giunse difensiva, tra le due repubbliche fran-
al suo fine l'antica e illustre confedera- cese ed elvetica. In forza di tale conven-
zione de'XI II cantoni,nel corso della qua- zione 18,000 svizzeri presero servizio ia
le la Svizzera avea goduta tanta gloria e Francia. Nel 1799 a Schauenbourg suc-
felicità, venendo tiasfjrmata in repub- cesse nelcomanilo il general Massena ;
blica una e indivisibile. L' intera Elve- entrarono gli austriaci capitanati dal-
zia,oppressa da straniera potenza, fu co- l'arciduca Carlo, ond'ebbero luogo vari
stretta a sposarne gl'interessi e la costi- combaltimenti nel suolo svizzero, ed al-
tuzione, soggiacendo a requisizioni di de- cuni sanguinosi; unironsi agli austriaci i

voL. ixxir. 8

iS(Ji>emarvfc, Po^.
1 ^4 S V I S V I

russi comantlali ila eSmvaroAV, ma


Ilotz Francia protettrice un esercito di 16,000
Zurigo fti espugnala da Massella dopo uomini, il quale andò poi a morire ne'geli
due villoiie. Pubbliche e privale forlu- della Russia. La vasta mente del media-
nc l'uioiio dilapidate, Ai migiie senza nu- tore Bonaparle riconobbe e dimostrò che
inero divennero mendiche, vijlnggi e bor- il sistema federativo è il solo che convie-
gate furono messi a ferro e a fuoco, in- ne alla Svizzera ed alle svariale sue con-
tere valli, dove per lunga serie d'anni a- dizioni. Combattè l' idea d' un governo
vea tenuto suo seggio l'aurea mediocri- centrale e unitario, perchè esige largo pe-
tà, furono ridotte alla necessità d' ogni culio ed esercito stanziale, ciò che laSviz-
cosa. In una parola, per colmo di scia- zera non può dare, né mantenere. Di-
gura fu la Svizzera convertita in un cam- chiarò che la Svizzera non dovea essere

po di battaglia delle potenze belligeran- conquistatrice; non dovere a niun patto


ti. L'esperienza non tardò a dimostrare, farsi ritrovo d'intrighi e di sorde ostUilà.
che un governo unico per tutte le loca- Oqni cantone vi ricevè la sua costituzio-
lità della Svizzera era incompatibile co' ne a parte. Tutto il corpo federale si tro-
costumi, gli usi e le diversità de'iinguag- vò composto di XIX cantoni, perchè a'
gi de'populi. Nel gennaio 1800 all'anti- XII antichi finono aggiunti quello de'
1

co direttorio elvetico abrogato, successe Grigioni (senza la Valtellina, poi colle


una commissione esecutiva. Soli mezzi di contee di Chiavenna e di Bormio riunita
ricondurre la pace e la concordia tra gli al regno d'/(rt//Vz), quello d'Argovia (col
svizzeri malcontenti, erano il ristabili- Fricklhal), quelli di Vaud,s.Gallo,TurgO'
mento d'una confederazione depurata da via,eqnelIodel Ticino composto delle po-
tutti gli abusi che aveano prodotto la ro- desterie italiane. Ginevra, il Vallese, Neu-
vina dell'antica, e l'affi ancamento d' o- chàtel,gli stati del principe vescovo di Ba-
gni influsso straniero. Rlanifestossi l'opi- silea li tenne per se il mediatore Bona-
nione su questo punto con meraviglio- parle. Le fondamentali disposizioni della
sa energia, alloichè in seguito del trat- nuova costituzione furono le seguenti :

tato di paced'Amiensde'ay maizoiSo'i, •> Le città e le famiglie non avranno più


le truppe francesi tornarono nei loro pae- prerogative; cantoni non avranno più
i

se. La Svizzera respirò, ma la calma du- sudditi; tulli gli svizzeri, cittadini o vil-
rò poco: un'insurrezione generale, il cui lici, eguali in diritti, potranno liberamen-
impulso venne dato da Uri, Svitto e Un- te esercitare la loro industria e fermare
tervald, scoppiò nelle diverse parti della loro domicilio dove piaccia loro in tutta
Svizzera contro governo elvetico, solo
il l'estensione del territorio svizzero. Gl'in-
riaiastogli fedele Vaud,troppo debole per teressi comuni della confederazione sa-
oppoi-si a'confederati; allorché Bonapar- ranno discussi in una dieta annuale, ra-
te di venuto I. "console e capo possente del- dunata alteinalivamenle nelle città di
la nazione francese, intervenne colla sua Friburgo, Berna, Soletta, Basilea, Zuri-
mediazione, per impedire la guerra in- goeLucerna. Il principale magistrato del
testina che stava per irrompere, le cui cantone direttore, o landamanno della
fatali conseguenze sarebbero stale incal- Svizzera, avrà la direzioiiedegliafìàri ge-
colabili. Quindi a' 19 febbraio i8o3 egli nerali del paese, e comunicherà cogli am-
die alla Svizzera ì'Allo di MtcUazione^ basciatori delle potenze forestiere. Cia-
perchè fosse d'allora in pei la legge fon- scun cantone si reggerà da se, ed avrà il

damentale di tutta la confederazione. L'at- suo governo e le sue leggi. " L' atto di
to fu combinato in Parigi tra 4 sciatori mediazione durò io anni. Il nunzio Gra-
francesi, e 56 deputati svizzeri; ma volle vina si trovò al governo della nunziatu-
che laSvizzera mantenesse a'servigi della ra iu sì infelici circostanze, ed iu Lucer-
S V I SVI 115
na accolse e soccorse nel suo painzzo mol- primerli , otlenne che ciò non si potesse
li emigrali francesi, massime ecclesiasti- fare senza beneplacito della s. Sede. E così
ci, privi di tulio; gli allii ospitò negli al- mentre in Francia e in Italia pareva che la
hei glii o in case particolari, onde per sup- potenza della Sede apostolica venisse me-
plire a' bisogni vendt- i preziosi doni ri- no e quasi mancasse,nella Svizzera per sua
cevuti da'principi dell'impero, le sue sup- opera si mantenne in fiore e vigore. Piife-
pellettili d'oroediargento,esitio le fihbie lisce Pistoiesi nella Fita di Pio FlI^ che
delle scarpe, da lutto ritraendone 7000 il Papa neli8o3 avea ricevuto una let-
scudi, che lutti impiegò per quegl'inuo- tera d'omaggio dal nit^gistralo del popo-
centi esuli sventurati. Perseguitato poi lo elvetico, in cui gli domandava la be-
dalla truppa francese, fu circondato il pa- nedizione per quella chiesa. Pio VII con
lazzodelia nunziatura, arrestato, intima- breve de' 29 ottobre accolse quel pegno
to di partire, e condotto da granatieri a di attaccamento e rispetto alla s. Sede, ed
cavallo in Basilea. Con dolci maniere in allrellòla partenza del ntuizio per la Sviz-
vece li ringiaziò, donando rulfiziale d'una zera, onde congratularsi in suo nome col-
elegante corona,e gli altri di 20 luigi d'oro. la nazione per la sua lran(|uilla condizio-
Fu alloggiato in un'osteria di cauìpagna, ne, e di comunicare i suoi voti di feli-

sprovveduto di lutto e con 9 famigliari e cità che invocava da Dio rimuneratore


svizzeri espulsi, la cui sorte piangeva. Il vi- de'fedeli, per la prosperità della medesi-
Losanna gli spedì op-
cario del vescovo di ma. L'ab. Bellomo, Continitazione deh
portuno soccorso, onde procurarsi gli ali- come
la storia del Cristianesimo, narra
menti. Indi dovè partire dulia Svizzera, e dopo aver Bonaparle composta una co-
PioVlIncI 1802I0 fece succedere daFabri- stituzione federativa per la Svizzera, il

7Ìo Sceberras-Tes/<7/èrrrt^<2 arcivescovodi landamanno di questa d' AfTry conobbe


Cerilo e poi cardinale, che vi restò anche la necessità di rionliuare le cose della re-
quando Papa fu imprigionato da'france-
il ligione travolte dal turbine rivoluziona-
si.II suo amico cardinal Pacca, nella dedi- rio e dalle intestine discordie, e quindi di-
catoria delle Bletiiorit sulla nunziatura resse a Pio VII la memorata lettera, sup- '

di Colonia,s,\\ rese questo elogio.» In tem- plicandolo a inviare un nuovo ntmzio,poi-


pi turbolentissimi, mentre gemeva prigio- chè: •' Le verità sublimi della religione e
ne il capo dellaChiesa, erano sciolte le con- della morale cristiana erano ancora nel-
gregazioni e i tribunali di Roma, e disper- la Svizzera, come in passato, la regola di
so il sagro collegio, solo abbandonalo a condotta, la consolazione e la gioia del po-
se stesso, tra le continue contraddizioni e polo". Clic il Papa gli rispose col ricor-
gli ostacoli, avea con fermezza e coraggio dato aireltuoso breve, dicendogli avere
sostenuto presso la nazione elvetica il de- prevenuto i voti degli svizzeri cattolici col-
coro, la dignità e i diritti della luminosa l'aver nominalo nel 1802 mg."^ Teslafer-
pontificia rappresentanza. "Maggiori elo- rata per nunzio, ed insieme gli pose in
gi leggo inoltre nel Commentario del prof vista, che » perseverando nella fede e re-
JMontanari, della prudenza e zelo eserci- ligione de' loro padri, non larderebbero
tali per ben i3 anni in questa nunzia- a riconoscere nella felicità, che proiede-
tura, ove guadagnò l'amore e la slima
si rà all'istituzioni politiche ed agli affari lo-
universale. Ottenne dalla dieta generale ro privali, quella protezione e soccorso di-
chei monasteri della Svizzera non doves- vino, che non mancheranno giammai a-
sero essere aggravali di tasse più degli al- gli svizzeri, e che si compiacque sempre
tri cittadini, mentre si voleva taglieggiarli di riguardare come la ricompensa del lo-

f )rle; e perchè non accadesse, che non po- ro attaccamento allaChiesn e alias. Sede"
tendo gravarli a talento, si veoisse a sop- Dice poi r ab. Bcllouio, che il nunzio si
iiG SVI SVI
iiiriellò di recnrsi nella Svizzero, e giun- turbolenze insorsero nel canfonedis. Gal-
to a Lucerna fu ricevuto allo sparo del lo. Avea il governo elvetico decretata l'a-

cannone, e incontrato sul lago dalla de- bolizione di quella principesca abbazia,
putazioncde'magislrati, eda'capi più di- ma secondo l'atto di mediazione, i beni
stinti dellacliiesa Elvetica, giusta il coslu- di sua particolare proprietà doveano es-
me. Piiporla il bel discorso pronunzialo sere restituiti alla chiesa, e al monastero
dal prelato al landamanuo, in lode degli benedettino tanto benemerito della reli-

svizzeri cattolici, per le prove di singola- gione e delle scienze. 11 principe abbate
re pietà e venerazione ricevute dapper- tuttavia resisteva, non volendo spogliar-
Intto, onde onoiaie nella di lui persona si de' diritti temporali, ed il governo di
il Papa, pregando Dio a infondeigli lo spi- s. Gallo si ricusava di restituire i beni, e
rito di saviezza e d'intelligenza, di con- perciò impediva la riunione de' monaci,
siglio e di forza, di scienza e di pietà per anzi li trattava quali rei di stato insieme
bene adempiere la sua missione. Rispose con diversi secolari, solamente perchè a-
tra le altre cose il Iandamanno:»La Sviz- veano diretta una supplica al Papa. Per
zera, monsignore, è da lungo tempo di- lesollecitudini del nunzio, decretò il gran
visa di opinioni religiose: fu questa l'o- consiglio del cantone, che si conservasse
pera del tempo. Ma non è già divisa nel- la chiesa di s. Gallo principale del mede-
la sua ammiiazione pel principe colloca- simo, alla popolazione cattolica, e che là-

to dalla provvidenza sul trono pontificio; cendosi una separazione, i beni abbazia-
e per 1' uomo, cui la religione seder fe- li sovrani dovessero rimanere per sem-
ce nella cattedra di s. Pietro ". Ma nei pre incorporati con quelli dello stato, ed
1 807, racconta l'ab. Bellomo, che il con- i beni propriamente religiosi servissero
siglio di Lucerna, pel motivo specioso di alla chiesa e al decoroso mantenimento
stabilire l'orfanotroiio e il seminario, ar- del culto cattolico. Nel precedente anno
bitrariamente decretò l'abolizione di tut- Pio VII col breve Cuin nomine^ de' 25
ti i monasteri, la vendita delle decime, e giugno, Bull. Rom.conl. t.i3, p. Sy, di-
la soppressione de'benefizi semplici eccle- retto al cardinal Caprara legato a Napo-
siastici. Vi si oppose nunzio con zelan-
il leone imperatore de'francesi, dismem-
I

ti rimostranze, e il Papa stesso con breve brò il principato diNeuchàtel e di Valen-


de'21 febbraio col più commovente pa- gin dalla soggezione del vescovo di Lo-
terno linguaggio, col quale richiamò la sanna, e l'assoggettò alla giurisdizione

saviezza del senato contro quanto si ten- dell'arcivescovo di Besancon.


ta va a pregiudizio del laChiesa,ri marcan- Dali8o3 sino alla caduta di Napoleo-
do la sconvenevolezza di tali disposizioni, ne 1, godette la Svizzera di felice tranquil-
anche per questi gravi riflessi.» Non è già lità, ed in mezzo alle guerre sanguinose
negli stati che non sono cattolici, o che che scuotevano l'Europa, rimase neutra-
sono misti, ove debbasi cercare la causa le.In tale periodogli svizzeri ripresero con
d'una tale disgrazia; ma sibbene nel can- islancio un'attività di vita maggiore del-
tone di Lucerna, in questo cantone, che l'anteriore. Mischiati insieme dalle vicen-
ha sempre tenuto ih. "grado tra'calloli- de si conobbero meglio tra loro,
politiche,
ci, che la s. Sede ha sempre stimalo e a- e avvenimenti d'un cantone ispirava-
gli

matoin particolar maniera, al quale essa no interesse a tutti. Lo spirilo pubblico fu


ha dato costantemente prove del suo at- eccitatcj e nudrilo da opuscoli d'ogni sor-
taccamento e benevolenza, e in seno a cui ta e da'giornali. Gli svizzeri di quasi tutti
ha sempre risieduto il nunzio apostolico, icantoni formarono d'accordo società pel
malgrado gli sfoi zi degli altri cantoni per progresso delle scienze e delle arti, e per
meritare qnest^onore". Altri contrasti e la conservazione dell'unione e del patriot-
SVI SVI 117
lismo. Il popolo ilivenufo libero (lapper- contrade, non senza stupore e sdegno del
tutto, s'applicò nuovaraenle al tral1icu,al popolo. Ueina abolì subito l'atto di me-
coniinercio, all'agricoltui-a, alle cure del diazione, e dicliiaiò riprendere l'antica si*

bt;stianie;niuna legge arrestando piùi cor- gnoria e ne imitarono l'esempio


diritti;
pi di mestiere e l'industria, né più incep- Soletta e Friburgo, indi Lucerna, laonde
pandosi le comunicazioni tra'cantoni.Sic- per le interne dissensioni la confederazio-
come tutti icittadini mostravano inleres- ne fu minacciata di scioglimento, il che
samento per la cosa pubblica, dovettero i impedì la dietadiZurigode'6aprilei8i4.

governi [)ensare ad essere paterni e giusti. Dappertutto rpiestioni, odii e grida di


a rilbrmare le leggi difettose, a favorire le smembramenti delle porzioni di Svizze-
uldi istituzioni. Le scuole furono molti- ra divenute indipendenti dopo t fi anni, e
plicate e perlezionate, e si stabib pureu- l'annicliilamentodiloro libertii; fu deplo-
na nuova organizzazione militare, a fine rabile epoca di querele e di pretensioni,
di [)oler mandare al bisogno un esercito Intanto caduto Napoleone I dal trono e
juldestratoa'confìni per difenderli. Napo- ripristinati in Francia i Borboni, lo stato
leone avendo nel 18 12 solìerto
1 in Rus- del vescovato di Basilea, il Vallese, il [)rin-
sia indicibili disastri, ebbe poi a lottare cipato di Neucbàtel (reintegrandone del
colle armi combinale di quasi lutti pò- i princi[>ato il re di Prussia),e Ginevra, do-
ten tali d'Europa. Fu vinto a Lipsia, e fug- mandarono e ottennero d'essere aggrega-
gente venne inseguito in Francia. Tro- ti alla Svizzera; in che venne pure conve-

vandosi nel 8 3 1 1 le amiate alleate sulla nuto dalle potenze alleate contro Fran-
diritta spomla del Keno in procinto di va- eia, la quale fu obbligata pagareallaSviz*
beare il fiiune e penetrare nel territorio zera un indennizzo di tre milioni d\ fran-
tiancesc, e perciò essendo le trup|)e slra- chi. La tranquillità interna si ristabilì, e
niere vicinissime alla Svizzera, erasi ra- declinando il 1814 già i cantoni aveauo
donata la dieta federale. Questa guardan- composti (|uasi tutti i loro litigi. I cantoni
do a' benefizi compartiti alla Svizzera da pretendenti ebbero per decisione del con-
Napoleonel ancora i. "console della repub- gressodelle.'potenzeadunaleinViennaper
blica francese, pareva credersi in dovere lesorti d'Europa, ragguardevoli compeu-
d'aiulurlo; ma richiamandosi alla memo- si, e si lavorò [)er la conjpilazione d' un
ria le prepotenze commessecontro laSviz- nuovo Fallo Federalti, che fu decretato
zera da i\a[)oleone I divenuto imperatore egiuratoa'7agostoi8 i 5, indi riconosciu-
de' francesi e re d'Italia, giudicò non es- io dalle potenze, l^er un atto del congres-
sere savio, uè giusto partilo cimentarsi per so di Vienna, la Svizzera ripigliò non solo
mi infedele alleato. Pertanto dichiarò so- tutte le cessioni fatte allaFrancia,ad ecce-
lennemenle, che la Svizzera si conserve- zione dilMiilhausen, ma ac(juistòeziaiidio
rebbe neutrale nella gran lotta, e collo- ima frazione del paese di Ge.'i, [)el trattato
co un cordone di soldati sulle frontiere che di Pai igi de'20 novembre 8 1 1 5, non che
SIdistendono lunghesso il Heno.lMa in (|ue' della Savoia, f icendo parte della neulrah-
moinenti le passioni ch'erano stale so()ite là svizzera le provincie del (Jhablais e del
si ridesiarono, e molti svizzeri che avanti Faucigni, oltre il territorio al nord d'U-
ÌI1798 aveauo signoreggiato sugli sviz- giiie.La neutralità perpetua della repiib-
zeri, credettero giunto il destro di riacqui- blica e Confederazione ELvelica de'XXff
slare il perduto dominio. Perciò fu riti- Cz'i/o/^/, tìi riconosciula egarantita dalle
rato il cordone, ed numerosi battaglioni
i grandi potenze europee, in uno ali'mte-
auslriaci, passato il lleno a'2 i dicembre gì ila e mviolabilità del suo terrilorio ne*
per marciare in Francia, attraversarono nuovi con alto solennemente giu-
liduli,
Uasilea, l'Aigovia, Soletta, Berna e altre rato. Le polcuic luiouo ucl coui^resao di
1 1 8 SVI SVI
Vienna henciuerile dell' esistenza , ilei- le. Col breve ZTo? Romani de iG ^euna\o
,

In lianquillità e tleirinilipendeiiza della i8?. i, Bull. 36q, Pio VII cou-


t. i
5, p.
Svizzeia. Vollero che si componesse d'u- fermò privilegi concessi da Gregorio
i XV
iia i'ederazione pacifica, amica di tulli gli a'monaci della congregazione e! vetico-be-
stali, e neutrale per tulli, come principio nedeltina; e col breve Tenìporuni vices^
suo antico, indispensabile al suo po[)olo. de'3o di detto mese, loco citalo p. Syo,
Col sisleniarederalivo fa stabilito l'equili- concesse il titolo di vescovodi Ginevra a
brio delle due confessioni cattolica e prò- quello di Losanna, sine laintii accessio-
lestante, e la sovranità di ciascuno de' ne juriuni ttl reddiluntn efusdeni liiiili.

XXII cantoni. Inoltre fu espressamente Leone XII nel 1826 adldò a mg/Nasalli
guarentita l'esistenza delle corporazioni una missione al re de'Pàesi-Dassi, per cui
religiose a'catlolici, e ne fu assicurata la restò in Lucerna incaricato d'alfari mg/
proprietà. Il ntu)vo patto federale odifa- Pasquale Gizzi, uditore della medesima
miglia inanlenne in vigore tutto il me- nunziatrira presso la Confederazione El-
glio che avea in se l'atto della mediazio- velica, il cav.Artaud nella Storia di Leo-
rimanente si accostò molto ali'an-
ne, e nel «e A'//,t. 3, ragiona delle atroci e false im-
licbefjrme federati ve in meglio. Di sopra pulazioni sparse contro la nunziatura a-
parlai di quanto riguarda lo stesso patto postolica, sulle voci prive d'ogni f)nda-
federale, l'unione de'XXlI cantoni, e la mento e indegne di credenza, di suppo-
diela rappresentante la confederazione, sto avvelenamento e morte di Keller a-
clie allora fu stabilito tenersi ogni due an- voyerdi LucernajedeU'energicanoladel-
ui nel cantone direttore o r^orort,à'iZ\i- l'uditore Gizzi scritta d'ordine del Papa
rigo, Berna e Lucerna alternativamente, per decoro della s. Sede, a Vincenzo Rut-
Dal 18 (5 al i83o v'ebbero in Francia timann avoyer del direttorio federale e-
I 2,000 svizzei'i, che assorbirono annnal- sistente allora in Lucerna, perchè fosse
iuente6oo, eoo franchi di pili che un cor la nunziatura giustificata nell'innocenza,
pò eguale di truppe indigene. Nel 1816 dalleabbominevoli calunniose accuse,cou
Pio VII richiamò dalla nunziatura nig.'^ conveniente riparazionesolenne. Riporta
Testaferrata, per averlo promosso a se- tale nota e i documenti officiali dell'avo-
gretario de' vescovi e regolari, e poco do- yer, che troncarono l'empietà dell'assur-
polocreòcardinaIe,sostituendogli il nim- do, tanto in nome del duetlorio federale,
zio mg.' CarloZendi Venezia, aicivesco- che del governo della città e repubblica
vo di Calcedonia in parlibim, il quale di Lucerna,eco'quali fu piennmenle sod-
arrivò a Lugano a'ao ottobre, ed a'3o a disfatto alla dignità della s. Sede e al suo
Lucerna, ricevuto col suono delle cam- giusto reclamo. Leone XII nel 1827 inviò
j)aneeda 24 colpi di cannone tirati da' a Lucerna per nunzio mg.' Pietro Ostini
baluardi, dalle deputazioni del capitolo arcivescovo di Tarso, prima del quale, es-
edei governo co' loro battelli, in tutto sendosi composte egregiamente <ia mg.'
osservandosi l'antico ceremoniale. L'in- Gizzi le diUicollà insorte per l'abbazia di
ternunzio temporaneo che avea assunto s. Gallo da Pio VII eretta iu vescovato,
la nunziatura, mg."^ Giuseppe Cherubini, ilPapa ne elfettuò l'unione con quello di
passò a Lisbona quale internunzio apo- Coirà. Questo provvedimentoparziale,di-
stolico. Dipoi Pio VII avendo piotnosso ce l'abbate Bellomo, aprì la via ad uno
il nunzio Zen alla nunziatura di Pari- generale che a tórma di concordato ven-
gi, a Lucerna surrogò nel 1818 il
gli ne concluso l'i iaprilei828, per cui Lu-
cau. d. Francesco Celli internunzio apo- cerna, Berna, Soletta, Argovia, Basilea,
slolico, ed a questi nel 1819 Ignazio Na- Zug e Turgovia formarono colla loro pò-
talli arcivescovo di Ciro e poi cardina- poiaziouecattolicail vescovato di Basilea,
SVI SVI , .-g

1,1 cui sede fu slalìilitn inSoIetta;co5litnen- degli Annali (ìclle scienze relimose si ri-

dosi il cipilolo composto (li •-> icaiinnici, porta la lettera enciclica Coniinissnmdi-
con 3 dignità noniin.itc una dal vescovo, vinitm;,che ricordai nel voi. XX!XII p.
l'altra dal governo di Soletto, la 3. 'dal 817, e indirizzala da Gregorio XVI il i.°
l'apa, die confermò al capitolo la prero- gingnoi835 a' vescovi, capitoli, parrocln
galiva d'eh^ggere il vescovo, nel modo che e a tutto il clero della Svizzera contro i

a sno luogo notai, riserbandosi la consne- XIV articoli della


conferenza diBaden in
ta institnzionecuionici.L^io VlIInel I 83o Argovia, che condannò e riprovò solen-
fece arcivescovo di Cartagine mg.' Filip- iiemente. Nel t. 3, p. 228 de' medesimi
pò de Angelis e nunzio proso la Confe- Annali, si rende ragione del libro inli-

derazione Elvetica (già visitatore aposto- tolato: Osservazioni sopra gli nrticolidel-
lico di Forlì e vescovo di Leuca), che di- la conferenza di Baden , indirizzate ai
moro a Svillo e Lucerna, e poi da Gre- raltolici della Svizzera dall' abbate N.
gorio XVI fu lra?ferilu al vescovato di prete del cantone di Friburgo, ?ieuc\rà-
jlJontc FiaiConeeCovu<ilo,\udicve!ììocai- tei 1 836. In queste commendevoli Osser-
dinaie e traslato merilamente all'insigne nazioni si apprende l'infelice stato in cui
sede arcivescovile di Fermo, che saggia- Irovavasi allora la chiesa cattolica nella
niente goveina ed è venerato pastore. In Svizzera, l'ostililù deplombile del potere
tei)i|)0(lellasiKi nunziatura diedesaggiodi temporale contro di essa, l'origine e l'e-
qucl z(^lo eniatura prudenza che tutti ani- stensione di gravi controversie. iVelle Os-
mirano, non meno di sacerdotale fermez- seriazioni, e meglio dalla dotta analisi de-
za e costanza nell'esercizio dell'apostoli- gli /^'«'irt-Z/j si ribattonosolidamenle le fal-
co ministero. Imperocché dal i83o in poi se e scismatiche dottrine contenute ne'me-
una serie di turbolenze politiche agilaro- morali articoli della iniqua conferenza di
no la Svizzera, «Ielle quali fu dato il se- Baden, i quali vi sono riprodotti testual-
gnale dal cantone del Ticino. Il patto fé- mente. Dell'articolo degli Annali, per la
derale fu riveduto e modificato nelle or- sua importanza, ne farò un brevissimo e-
ganizzazioni di parecchi cantoni: l'aiisto- strallo. JN'clla sollevazione svizzera del
crazia e 1' oligarchia videro indebolirsi 1 83 ognuno
i sa quanta viva parte vi pre-
considerabilmente il loro potere; più e- sero le popolazioni cattoliche de'cantoui
«juabilmeiite furono scompartiti i diritti, di Lucerna, Berna, Argovia, Soletta e s.
in parecchi cantoni il popolooltenne dalle Gallo, il cui principale scopo si era la di-
sile assemblee costituenti l'abolizione de- struzione degli antichi governi e la fori-
gli antichi privilegi politico-mercantili, de' dazione d'altri nuovi, composti per la inac-
quali godeva il capoluogo ad esclusione gior parte d'avvocali e di giovani, cherc-
dolle campagne. Fu nel i833 che laSviz- gola vano in quel tempo la moltitudine tu-
zera incominciò la sua tolleranza de'rifu- mulluanle. I liberali della Svizzera per ot-
giali politici, che sino al presente hanno lenere il loro intento non usarono già la
abusalo dell'aulica ospitalità elvetica, per violenza, ma bensì la scaltrezza, insegnan-
iniziare e promuovere impuuementela ri- do apertamente la sovranità del popolo,
voliizione in lutti gli stali d'Europa, con e stabilendo per lui un consiglio di rap-
clandesline introduzioni di scritti incen- presenlanli.Con ciò piantarono le basid'ii-
diaii, d'armimunizioni da guerra,
e di na nuova l'orma di governo, per trovar
l\eli83i doidiiie di Gregorio XVI fu- luogo a'Ioio partigiani nelle deliberazio-
rono presi al soldo della s. Sede alcuni reg- ni del consigliomedesimo. A queste tur-
gimenli svizzeri, che prestarono nel suo bolenze altre se ne aggiunsero per opera
pontificalo ottimi servigi, e si fecero lo- d'alcuni sacerdoti della diocesi di s.Gallo,
dare per disciplina militare. Nel l. ijp.^Sg piincipaliautori delle quali furouoCrislo-
I20 S V I S V 1

foro e Luigi Fuclis, i quali si fecero capi tica abbazia di s. Gallo. Innanzi al gran
della ribeliiotie che preparavasi contro il consiglio cattolico di «.Gallo il nunzio mg.'
vescovo ili Coirà es. Gallo rag.' Carlo Ro- De Angelis solennemente protestò per due
dolfo de Buoi Scliauensteiu d'Innspruck. volle contro l'operato del governo, econ
Questi imo anni non avendo mai visita- robusto e ben tessuto ragionamento mo-
la la diocesi, uè [)reso pensiero di dare buon strò di qual leato si rendeva colpevole a-
regolamento a! seminario o al capitolo, il gli mondo; ma uè il governo,
occhi del
governo continuò nel possesso d'una parte uè gran consiglio vollero rivocare gl'in-
il

de'beni, per aver le mani più liberequan- giusti decreti. Per tal modo nel canto-

do si elfettuasse lo smendjramento del ve- ne di s. Gallo la potenza temporale die


scovato dis. Gallo da quello di Coirà. Ciò principio allo scisma, che si voleva ope-
diede occasione a'malevoli di chiedere al rare nella parte orientale della Svizzera.
vescovo un sinododiocesano,anine di trat- In Lucerna il governo tolse la cura a un
tarvi con voto deliberativo questioni a- parroco e l'imprigionò, per aver letto a'
dalle alle circostanze del tempo e della parrocchiani il detto breve, e nella catte-
chiesa. I capi di questa sommossa eccle- dra teologica pose Cristoforo Fuchs. I ca-
avrebbero facilmente ne'lo-
siastica tratto pi de'goveini di s. Gallo e Lucerna, ve-
ro divisamenli quasi tutti gli 8 capitoli di dendo la resistenza che loro opponeva-
cui si compone il vescovato di s. Gallo,at- no il clero, i vescovi, il nunzio, s'irritaro-
tesochè protestavano di non chiedere che no e .si appigliarono ad un violento par-
l'osservanza del concilio di Trento sull'an- tito; quello di Lucerna intimò una con-
nua convocazionedel clei'o. Conoscendosi ferenza in Baden pe' 20 febbraio i834j
dal vescovo il vero scopo della domanda, composta di deputati de'diversi cantoni.
ch'era appunto quello d'introdurre nella Ebbe per iscopo l'istituzione d'un arcive-
diocesi novità perniciosed'una pretesa ri- scovo metropolitano per la chiesa nazio-

forma alla disciplina ecclesiastica, non si nale della Svizzera cattolica, a cui fosse-
sapeva indurre ad acconsentire. Intanto ro subordinali vescovi della confedera-
i

d. Luigi Fuchs pubblicò uno scandaloso zione, e indipendente dalla s. Sede, onde
scritto, giudicato ammasso d'idee false ed sciogliersi dall'autorità del nunzio apo-
equivoclie, ridondanti di pregiudizievoli stolico; non che di trattare de'dirilti dello
novità. Ricusando di ritrattare gli errori stato nelle materie ecclesiastiche, di sot-
fu sospeso, onde tutte le società segrete toporre l'autorità ecclesiastica alla civile,
presero le sue parti, e si appellò al con- ondeaprire l'adito alloscisma che da lun-
siglio del cantone contro le pretese ingiu- go tempo pravamente si meditava. I XIV
stizie del vescovo. Questo morto quasi articoli proposti nella conferenza di Ba-
d'alìlizione iieli83'2, il governo di pro- den per combattere la chiesa cattolica, u-
pria autorità ristabihil vescovato di s.Gal- surparne l'autorità in tutto, accettati dal
Jo, vietando a'caiiotiici di procedere a nuo- gian consiglio di s. Gallo, furono riget-
va elezione, e proponendo loro 3 canoni- tati dal popolo; ciò nonostante il gover-
ci i più fanatici tra'novatori, da'quali do- no di Berna, che avea appiccalo il fuoco
vessero scegliere 1' amministratore della della discordia tra'cattolici, gli accettò co-
diocesi,e per essersi ricusati sciolse il capi- me legge, opponendosi alla ricordata con-
tolo, cacciò dalle case i canonici, nominò danna che ne fece Gregoi io XV I, anzi in-
l'amministratore, e s'impadronì dell'ar- culcò agli altri cantoni d'imitare il suo e-
chivio e de'beni del vescovato. Inoltre il sempio, come fece vVrgo via, che tolse a'mo-
governo non accettò il breve pontificio che nasteri l'amministrazione de'beni, nono-
confermava la condanna degli errori di stante il tiattato di Vienna che solenne-
Fuclis, e questi fece bibliotecario dell'an- mente guarentì tutti i conventi della Sviz-
1

S V I SVI 121
Tcin; perMI clero popolo restarono fe-
e il cìie volle sostituire alla vera libertà di que-
deli a'Ioro doveri. Rigellarouo gli scisma- sta classica terra la licenza demagogica.
tici articoli cantoni di Soletta edi Zug,
i Il Vallese si divise in due campi, l'alto ri-

ed altrettanto recero i 5o,ooo cattolici del mase fedele alle tradizioni de'padii, ma
Gitira, die j)el detto tiattatoerano incor- il basso (u involto ne'lacci de'iadicali, e
porati al cantone di lìerna, il rpiale fece due governi si trovarono in presenza iti

perciò occu[tare il Giura da truppe pro- quel ristretto paese. Nel cantone Ticino
Lucerna con diversi decreti con-
testanti. la fazione rivoluzionaria s'impossessò del
tro la Stóe e la nunziatura, s'incam-
s. governo mollemente custodito da' con-
minò a gran passi allo scisma, al quale si servalori, e prese numero Ira'cantoni che
voleva strascinare la popolazione col fer- alla dieta volavano nel senso di demolire
ro e colla forza, ad onta del suo abbor- il palio federale |)er sostituire un gover-

rimenlo per l'opera de'novatori, che sog- no centrale. Grande idea de'moderni no-
gettarono al più ignominioso dispotismo valori, com'esprimesi l'illuminalo conte
la ciiiesa di Dio e le coscienze. Nondime- Solaro, dislruggeie ogni aulica cosa e fa-
no trovo, che Gregorio XVI prima della re scomparire gl'interessi delle città, delle
condanna de'XIV articoli della conferen- Provincie anche iiìdipendenli, a f.ivore di
za di lìaden, già nel concistoro de'6 aprile un'unità nazionale, che distrugge le na-
I 83? avea provveduto del vescovo le dio- zionalità particolari non meno rispettabili
cesi di Coiia e s. Gallo unite, nella per- e legittime. I conseivatori del Ticino pro-
sona del can. Gio. Giorgio Bossi di ÌMons fughi dalla patria, ebbero asilo negli siali
diocesi di Coirà, stato alunno del collegio di Carlo Alberlo^re di Sardegna. lu si tur-
elvelicodiMilanoe vicario capitolare del- bolentissimi tempi, GregorioiXV^I nel feb-
le stesse due diocesi. Leggo nel Memorali- braio 1 83q fece arcivescovo di Tebe mg."^
diini del conte Solaro della Margherita, Pasquale Gizzi, e siccome esperimenlalo
soglia vvenimenti del i 83G,chelaSvizzera e lodevole ministro della s. Sede, lo no-
agitata dalle fazioni, e il governo federale minò nunzio presso la Confederazione El-
tenlennantee in procinto di cadere nelle vetica, ove avea dato prove del suo valo-
mani de'seguaci de\Ra(licali.<!mo{ /^.),che re ecclesiastico, e fece residenza a Svitlo:
partecipa del Socialismo [f-), ilestò col dipoi lo creò cardinale, e Pio IX lo elesse
suo conlegno l'infjuietiludine nelle corti suo Segretario di stalo. Il l'apa col bre-
di Paiigie Vienna,chedi mal animo tolle- ve Ea est dig/iitas,dii'^iì'^os\.oiiì.\o, Bull,

ravano in vicinanza di Francia si man- de Prop. fide t. 5, p. ao^jConcesseaU'ab-


tenesse vivo un centro di rivoluzioni e si bazia di s. Maurizio nel Vallese diversi
dasse ricetto a' rifugiali politici da qua- perpetui privilegijin significazione d'ono-
lunque paese giungessero, e vi fossero ac- re. Inoltre Gregorio XVI nel luglio i 84
dando loro ogni li-
carezzali e festeggiati, scelse per Lucerna mg.' Girola-
nunzio di
bcrlàdi cospirare a danno di tulli paesi. i mo de'marchesi D'Andrea di Napoli, che
Si pensò di circondare con un cordone di dichiarò arci vescovo iWMelilene, e fece re-
truppe francesi, austriache e sarde la Sviz- sidenza in Isvilto e Lucernajdipoi dalPa-
zera, e toglierle ogni comunicazione al* pa regnante creatocardinale, prefello del-
l'estero, pu>lochè restavano inevasi i re- la con^recazione dell'indice e abbate di
clami delle potenze; ma il blocco non eb- Subiaco. Indi il Papa scrisse allo scullet-
be elfetto, reslaiulu appagala Francia da lo e consoli di Lucerna il breve Lvgiinus
una nota benevola. Nel 83f) la Svizzera i haud, del (."dicendjie 84 presso ci- i 1 ,
i

continuòa presentare Io spettacolo d'una tati Annali \..\/\. p. 242>cóngratulandosi

nazione, altre volle felice, divisa dalle l'a- che nella nuova coslituzione del (."mag-
ziouijdciiulala dallo spirilo ri vulu^iouurioj gio e posteriori leggi aveauo approvato
122 SVI SVI
e riconosciuto i diiilti della Chiesa, ripa- f\i r degli Annali. Il governo di Lucer-
«afe a quanto in passato era stalo fatto in na fece conoscere a quello d'Argovin, non
suo prej^iutlizio, e abrogato idannali XIV potere acconsentire di rimettere l'ammi-
artiroli della conrcrenza di Baden. Osser- Distrazione de'beni dell'abbazia di Muri,
va il conte Solaro all'annoi 84', che in posti nel suo leirilorio, nelle mani del-
Isvizzcra andava faccunlo progressi lo spi- l'amministratore da esso nominato, e che
rilo ri voi nziona rio, crescendo ugni ili l'aii avrebbe mantenuto lo stata quo. l'er le
dacia settaria. 1 soli cantoni d'Uri, Svitto accennale vicende che turbarono Lucer-
e Llnlervald si preservavano dal funesto na, il nunzio apostolico era stalo obbli-
cotitagio; Lucerna n'era stala la vittima, galo, con sommo dolore de'buoni fedeli,

e se risorse in queiraìuio fu pel voto ge- a dipartirsida quell'antica residenza, e a


nerale del buon popolo, che guidalo dal- cercare ospitale ricovero nel cantone di
l' imuiortale e sullodato Giuseppe Leu Svillo. Ces-ali gli sconvolgimenti religiosi
scosse il gio£;o de'radicali: lo subiva an- e politici di Lucerna, i magistrali del can-
Cora li Vcillese;i governi di Zurigo, di Ar- tone chiesero e ottennero il ritorno del
guvia, di Derna insolentivano, trattava- nunzio pontificio a'22 gennak)! 843, con
no le potenze estere come se avessero a- una cereoionia straordinnria.il piroscafo
vulo la ben sape-
forza di resistere, ma di Lucerna recò una deputazione del can-

vano che nonaveanoa temere che guer- tone a Urunnen, porto di Svilto, e ivi os-
ra d'inchiostro; dappoiché dal 83o le po- I sequiosamente ricevè a bordo il nunzio
tenze a'cannoni aveano sostituito la mi- mg.' D'Andrea, alzando subito la bandie-
traglia de' protocolli. Dichiara il conte, ra pontificia, che fu salutata da salve di
questa mitraglia, non solo non atterrisce, artiglieria, le quali si rinnovarono al ginn -

ma impiegala contro i rivoluzionari, ne geredel nunzio nel territoriodi Lucerna.


aumenta l'audacia e le pretensioni. La- Dopo lo sbarco,moiitò nelle carrozze dello
menta l'attiludine troppo rispettiva del- stato, diesi fermarono al palazzodel ma-
l'Austria, che debolmente sosteneva a pa- gistrato, ricevuto con distinzione dall'a-
role isuoi diritti viola li dal cantone d'Ar- voyer. Quindi il clero processionalmente
govia nella soppressione de' conventi, di e sotto baldacchino lo accompagnò alla
quello di IMuri specialmente, antica fon- collegiata di s. Leodegario, facendo alale
«hizione della casa d'iiabsburg, e sul qua- truppe nel suo passaggio. Nella chiesa si
leavea incontestabili ragioni l'imperato- cantò il Te Denin, mentre l'artiglierie e
re. Intorno alla soppressione de'convenli il suono delle campane annunziarono la
e monasteri di svizzeri d'ambo i sessi, l'iu- pubblica gioia. Dopo di che, dalla depu-
declinabile zelo di Gregorio XVI, acer- tazione colle slesse carrozze fu condotto
rimo propugnatore de'diritti della Chie- alla sua residenza. In tal modo il gover-
sa, scrisse a' vescovi della regione e a quel- no di Lucerna nobilmente riparò gli ol-
lo di Como la commovenli; lettera apo- traggi fatti dall' antecedente governo al
stolica, già rammentata nel voi. XXXII, degno nunzio predecessore. Gli Annali
p,323, Inlev ea, del i.° aprile 1842, al- delle scienze religione nel t.i6, p. 3oo e
tamente riprovandola, reclamandone la seg., non solo celebrò il fausto ritorno del
reintegrazione, e dichiarando nulli "li ac- nunzio in Lucerna, ma riporta 4 eloquen- i

quisti che si fossero filli de'beni appar- ti discorsi chein tale occasione fiirono pro-
tenenti a'medesimi monasteri e conventi, nunziali, tulli a gloria della s. Sede, di
senza l' intervento della s.La let-
Sede. Gregorio XVI, e del nunzio mg.'D' An-
tera, coll'allra del nunzio mg,' D'Andrea drea. Imperocché giunto il prelato a'con-
colla quale l'inviò a'24 aprile da Svitto finidel cantone di Lucerna, il 1. "magistra-

a ciascun vescovo, si leggono nel 1.


14; p- to SiegvvdrtMuUer gl'indirizzo uudiscor-
S V I SVI 123
so, al quale il nunzio rispose con altro; monasteri so|ipressi , ma con ciò non si

neli' ingresso poi di dell.i cliiesa il cau. coinpi'iisò r illegale violazione, restando
Uranclslelter piunim/.iò .illio discorso, a mollo da fu'si. Quindi vescovi dellaSviz-
i

cui egUidmenle replicò il prelato. Nel t. zera per dovere del sagro loro ministero,

19, p. 278 degli slessi /innalisiìe^^n un a ripetere dal governo una completa ri-
preciso ragguaglio delia soppressione de' parazione al mal fitto, nel giugno 1844
conventi d'Argoviii, ove i prote.slanli han- indirizzarono al presidente e de|»utati del-
no la maggioranza, e pciciò essi a rime- l'alia dieta federale un ragionato recla-
diare l'erario spoglialo e vuoto, e per im- mo, che per la sua importanza pubblicò
pinguare alcune borse, abolirono 7 mo- gli Annali nel citalo voluine.Qnestoè un

ad onta che anco l'articolo Xil


uasleri, monumento onorevole per 1' episcopato
della confederazione garantisse tutti i mo- svizzero, non meno che pe'virluo>i reli-
nasteri esistenti nella Svizzera e i loro pos- giosi spogliati; una solenne testiiuoiiianza
sedimenti; ed a fronte che ogniqualvolta dell'incessanle sollecitudine del nunzio in
si radunava la dieta i singoli deputati de' difenderli, di (piell'ail'etttiosa e autorevo-
cantoni prestavano nella 1
."
sessione un le diGregorio X\ l per l'encomiala sua
solenne giuramento di serbare intatta in mirabile lettera, lasciata senza risultato.
tutlìi punti laconfederazione ancheaco- Da esso apparisce, come i reclami e le pro-
sto della vita; giuramento ch'era stato rin- leste de'superi ori del le co in uni là religiose,

novalo neli84i. A colorire un pieteslo, della nunzialiira e del l^apa non [)iodus-
siprovocarono lauìenlide'cittolici calla
i sero alcun neppure l'eque rimo-
eli'etlo, e
rivolta, cos'i furono carcerali capi e ban- i stranze de' cantoni cattolici di Lucerna,
diti, spogliate le case e conOscati i beni. Uri, Svitto, Untervald, Zug e Friburgo.
Pili di ogni altro si gridarono autori di Con ispirito profetico e per l'andamento
quel moto i monaci di Miu'i e di Mari- delle cose rimarcarono i vescovi le fune-
stellao AV'ettingen, da'quali si poteva ri- steconseguenze politiche e religiose che
cavare luia somtua di qualche milione. certamente deriverel)bero se uonristabi-
Senza alcuna inquisizione e processo, ces- li>sero gli allri4 monasteri che il violato
sarono d'essere tutti monasteri, in con- i patto federale assicura. Che da tale im-
seguenza d'un decreto del governo, a' 3 i punità presto si vedrebbero altri cantoni
gennaioi84i. In 24 ore gl'infelici reli- sventuratamente seguir l'esempio d'Ar-
giosi furono costretti ad abbandonare le govia, adescati dall'apparato di (pialche
loro celle, ed a cercarsi altrove ricovero: vantaggio materiale, e guidati dall'odio
dispeisi c[ua e là protestarono solennemen- contro i cattolici, sopprimeranno ezian-
te contro quest'atto d'iniquissima violen- dio i conventi posti su'loro terrilorii.s'iai-
za, inaudita nella Svizzera. governo se Il padroniranno de'beni e ne caccieranno i

i.
ne rise, e nella 'sessione decretò un no- religiosi. Che disti'utti i conventi, accadrà
tabile aumento di soldo a'consiglieri e ad lo stesso alle altre [)ie fondazioni patrimo-
altri. GH sforzi de' deputati caltolici al- nio de'po veri, a'beni de'parrochi,aglior-
la dieta feilerale quelli di ragguardevoli namenli e vasi delle chiese. U conte So-
personaggi a prò degl'innocenti, riusci- laro riferisce all'anno i844 '•' ehiamata
rono inuldi. Il cantone d'Ai'govia ritras- de'gesuifi a Lucerna, le ire del radicali-
se più d'ini milione dalla ingiusta e pre- smo, la formazione de'corpi franchi, né
potente vendita de'beni dc'conventi, che volle entrare ne'parlicolari ili quella lun-
nel 1843 abolì per sempre, ei loro beni ga serie d' abbominevoli che copri-
alti

aggiudicati alla nazione furono dispersi ranno per sempre di vergogna governi i

e dilapidali. In seguito fu decretato ed e ;dlora esistenti a Berna, Zurigo, Argoviae


seguito il ripristiuameuto di taluno de' Losanna; sì astenne a dire quanta animi-
1 2i SVI SVI
i!i7,ioiie destarono ^li antichi caiiloiii solo n'iff^olainenli ecclesiastici, e posto sotto

Itdi'Ii al patto ili lìulli, chiatnati [)iccoli, la dirozioiie del vescovo. La mensa epi-
«]iic' d'Uri, Ziig e Unlervald, ma tallio [)iìi scopale fu fissata a 4ooo fiorini, e stabi-

j^iandi. Beiis'i volle celebrare il Vallese, lita la residenza pel vescovo e pe' li cano-
ove in tale anno tiionl'ò la giusta causa, nici capitolari, oltre le rendile per le al-

Aggrciiito cantone da'coipi lianclii, si


il tre [)rebendej per la calledrale e pel se-

suosse il popolo delle montagne, e segnen- niinario. Gregorio XVI nello stesso i84^
do i suoi capi generale Kalbernialten e pron)osse dall'arcivescovato di Colossi
conte di Conrten, presidenti de'consigli, mg.' Alessandro Macinìi di Velletri, cano-
bconflsse e pose in vergognosa fuga que' nico Liberiano e sotto-datario, ed ora e-
trisli che volevano s[)egnere in essi ogni leinosinieredel Fapa,chetrovossiin quel-
iilea di vera libertà, d'ordine, di religio- le spinosissime circostanze politiche e re-
ne. La vittoria assicurò il governo can- ligiose, che già incominciate sotto il suo
tonale, nel quale sedevano i migliori del rispdlabile antecessore, vado a deplora-
paese, ma la rivoluzione che ruggiva in re brevemente.
lanliangoli dell'infelicissima Svizzera era Apprendo che nel
dal conte Solaro,
pur seni|)re minacciosa a'conlini del Val- i84'7, imbruniti ognorpiùgli affari nel-
lese.Nel t. 2,p. i3'2 della 2. serie degli laSvizzera,i cantoni diLucerna, Uri, Svit-
ninnali più volle ricordati, si riporta la to, Zug, Untervald, Frd)urgo e Vallese

Convenzione del collegio cattolico del si posero d'accordo, e prepararono la le-

gran consiglio del cantone di s. Gallo col- ga concliisa poi nel seguente anno, cui ri-
fa s. Sede, sulla riorganizzazione del ve- uiase il nome tedesco di Sonde rbund, e
j-covato di s. GallOjStipulata a'7 novem- per ilifendere la religione degli avi e le
f)i e 184')' dal nunzio mg.' D'Andrea, per patrie leggi intrapresero poi la guerra
iiutoi izzazione e plenipotenza di Grego- ch'ebbe un disastroso (hie. Tali cantoni
rio XVI. Tra le altre cose fu convenuto aveanoa dovizia purità di sentimenti, e-

cheper la I ."elezione vescovile il dellocol- nergia di cuore, e coraggio ispiralo dalla


legiocaltolico presenterà alla s.Sede i no- santità della causa, ma non armi, ne de-
mi di 5 ecclesiastici eleggibili, tra' quali naro. governo del Vallese si rivolse al
Il

il l^q)a sceglierà il vescovo, cui insieme re di Sardegna per ottener le prime sen-
conferirà l'istituzione canonica. In ciascu- z'obfjligo di pronto pagamento, e furono
Ila posteriore vacanza della sede episco- provvedute, come poi fu esaudito per si-

pale, e nello spazio di 3 mesi da incomiu- inile oggetto Bernardo Meyer segretario
ciare il giorno di detta vacanza, il diritto di stato del cantone di Lucerna: si trai-

d'elezione s'apparterrà al capitolo della lava di favorire l'indipendenza d'un po-


calledrale, che si compose di 5 canonici polo libero. La dieta si aprì nel febbraio
capitolari residenti, cioè d'un decano, u- i845 in Zurigo, vi si discusse con dema-
iiica dignità, e di 4 canonici, poid'8ca- gogica acrimonia la questione de'gesuili
iioiiici esterni o rurali o titolari, e di 3 meritamentechiamati dal cantonedi Lu-
sacerdoti ausiliari o vicari. L' eletto ve- cerna; ma essi non erano che il pretesto
scovo non sia disaggradito al collegio cat- della contesa, e ben a ragione nella sedu-
tolico.Tosto che sarà riconosciuta l'eie- la del 28 coraggiosamente esclamò il con-

xione del novello vescovo a seconda delle te di Courten deputato del Vallese: Que-
regole canoniche, e le qualità dell'eletto sto è il radicalismo che cospira contro la
saranno conformi alle canoniche leggi, se- sovranità cantonale; cospira contra la re-

tondo le pratiche in uso nell'altre chiese ligione de'nostri padri e le sue istituzio-
svizzere, il Papa gli accorderà l'istituzio- ni. Attacca l'indipendenza cantonale, e le

ne canouicu. Il semìnurìo sarà confurme si vuole imporre il giogo slrauiei'O. Nulla


-

S V I S V I 1 7.5

si decise nella dieta; ma stanchi i radica- paesani scuotere il giogo de'rivoluzio-


li Bernn di più oltre aspeUaie, smanio-
dì avuto un Leu il canto-
nari. Cosi avesse
si sangue e di rapine, spinsero cor[)i
di i ne Vand, che nell' istesso anno fu in
di
franchi contro Lncerna, sotto gli ordini preda a nuove commozioni politiche, e
d iOclisenbein, prima avvoca tot uni ulltio- toccò l'ultimo confine del sistema rivolu-
so , poi duce di sciaguiati avventurieri. zionario sotto la presidenza di Drney. Il

La fuga era per lui la libera traduzione presidente del consiglio di Lucerna Sieg-
de'gran vocaboli, la villorin ola morte. M'art Miillersi trovòimbara zzalo perStei-
Il generale Sonnenberg capitanava pro- i gerche voleva sottrarre alla meritata mor-
di di Luceina, e al i ."aprile in poche ore te; gli procurò un asilo negli slati sardi,
sbaragliò i malandrini, de'quali ne rima- quand'egli coriolti i custodi fuggi a Zu-
sero ben 2000 prigioni,efraessiil d.'^Stei- rigo per preparare miovesvenliueallasua
ger fuoruscito tli Lucerna, emulo <li Ca- patria. Qui va registralo l'afìliggente atten-
lilina in tutto, tranne nel valore. La vit- talo del governo Ticinese contro la chie-
comedichiara il
toria fu segnalata, e tale sa cattolica, che può leggersi nel t. 3, p.
proclama dal governo di Lucerna diret- q6 della s.'seriedegli ,4nnalt(l(llc scien-
to a'confederati, e riprodotto dall'illuslre ze religiose, insieme alla nota del nunzio
conte Solaro, vero storico. Vi si scorge lo mg.' INIacioli al presidente e consiglio di
spiritodegli svizzeri, non contaminati dal- slato della repubblica e cantone del Ti-
le sozzure rivoluzionarie. Le corti d'Au- cino a Lugano, ed al reclamo del cardi-
stria, Russia e Prussia, commosse dallo nal Gaysruck arcivescovo di IMilanoa tlet-
slato del paese, e da'pericoli che corre- to consiglio. Dirò solo, che menti e era .se-
vano cantonii fedeli al patto federale, di- gretario di slato il sunnominato Stefano
ressero note più o meno severe al gover- Franscini, il governo Ticinese osando con
no federale, ed il conte fece altrettanto due leggi dispotiche invadere diritti del- i

come ben degno ministro e r. "segretario la Chiesa,conlorn!are a suo talento l'istru-

di stato per gli affari esteri di re Carlo Al- zione della gioventù nelle scuole e semi-
berto, comechè più di qualunque altro nario di Polleggio, e inceppare le corpo-
slato interessato al mantenimciilo della razioni religiose, mosse il cardinale Gays-
pace, e ad impedire le ingiuste aggressio- rock e mg.' Cai loIion»ano vescovodi Co-
ni dell'insulente radicalismo, con (|uel di- mo, a rimettere al governo del cantone
spacciochesi legge nel suo amn)irato Me- Ticino la protesta grave, dignitosa ed e-
WJorrt«r/«oj. Considerando la cortedi Sar- nergica de'5 novembre 84 i j- Il governo
degna gli alfari svizzeri come suoi, inter- Ticinese a'3o gennaio 1 hJ.^^i rispose a'due
venne con buoni ulllci, e vedendo l'incen- ordinari, aver esso introdotto nelle leggi
dio dello slato limitrofo, porse la mano ai in cpiestione modilicazioni lali, che l'au-
generosi che adoperavano a spegnerlo.
si torità ecclesiastica poteva ben a ragione
A tale scopo erano diretti suoi consigli, i lran(|uillarsi, e dichiararsene eziandio
ma al tempo slesso a'cantoni che nobil- contenta. Risposero i due pastori, che le

mente volevano difendere loro diritti i


,
delle leggi recavano offesa alle libertà e
la corte di Sardegna die animo e corag- franchigie della chiesa cattolica, la .sola ri-

gio lodandoli del generoso ardire. Intan- conosciuta dalcanloiie, non ostante le mo-
to cadile vittima «lei pugnale de'i adica dificazioni inlrodolle. Il nunzio poi a'3r
e col più nero assassinio, il giù enco-
Vi, maggio I 84^3, mentre significò ai presi-
miato e compianto prode luceriiese Giu- dente e consiglio, che Gregorio XVI ac-
seppe Leu, segnato alle vendette de'lrisli cordava l'invocato indulto sulla riduzio-
per le sue virtù politiche e religione, [)er ne delle feste, simile a quello concesso nel
l'energia con cui avea eccitalo i suoi cum- J 84<* pe'callolici del cantone de'grigioni.
1 9,6 SVI S V I

(licliiarò pure la grave afflizione provala gorio XVI, e il suo breve emanato con-
«lai Papa per le leggi sulle cor[)orazir)ni tro rar])itrario atto, non che la precedei!
religiose e sugli istillili lelleiari, le cpia- le loro lettera raccomandatoria pel rista-
liad onta de'reclann clc'duc Icgillitni pa- bilimento de'jnonasteri nell'.Vrgovia; re-
stori, eransi sancite e pi()imilgnle;;\tti
. die clamando e protestando eziandio contro
nel [ìonlificio nome altamente tlisappio- ramministrazione de'beoi claustrali lol-
A'ava, siccome contrari in molti piuili al- la, e il divieto dell'accettazione de'novizi,
l'autorità e libertà della Chiesa, e alle pre- per gli altri conventi, decretalo da'canto-
scrizioni del concilio di Trento, pielen- Turgo via, non me-
nid'Argovia, Zurigo e
tlciidosi spogliare i delti prelati de' loro no recentemente dal cantone Ticino, di-
più sagri diritti sull' islriizione religiosa sposizioni contrarie affatto alle leggi del-
della gioventù e sulla pai'ticolare ediica- la Chiesa, alla libertà di coscienza e al di-

ziotie del clerOjfacendo perciòformali pro- ritto di proprietà, conlraddicenti dirella-


teste. Finalmente, energico fu il reclamo mente alia.' articolo del patto federale,
dell'arcivescovo di Milano e del vescovo che assicura la conservazione de'conven-
di Como, per l'espnlsione de'professori e ti, capitoli e altri pii istituii, e guarentisce
preti del seminario di Folleggio, falla dal la sicurezza de'loro beni. Lamentando la

governo Ticinese, che perciò dovè chiu-


si lesione di tanti diritti, scongiurarono il

dere e licenziare i
44 alunni; laonde fe- presidente e deputali al ripristino de'con-
cero solenni proleste, e dichiararono il go- venti soppressi, alla restituzione dell'ain-
verno responsabile delle conseguenze, ri- niinislrazionede'beiii a'regolari e alle mo-
serbandosi di far valere i diritti delle lo- nache, e che si consenta alla libera accet-
ro chiese, lesi violentemente. Inolile in tazione de'novizi, ecjuivalendo la proibi-
dello volume degli y4iuiali, p.o.GS, si tro- zionea lenta morte de'chioslri stessi. Nar-
va la raccoman-
lettera di protesta e di ra il conte Sola ro.che nel precedente mag-
dazione de' vescovi della Svizzera, de'20 gio erasi stretta la lega del SonderbunJ
giugno 1846, alla dieta della confedera- co'ycanloni cattolici diLucerna,Uri, Svit-
zione,sulIa riprisliiiazione de'convenli in to, Untervald, Ziig, Friburgo e Vallese.
Argovia, nella quale i zelanti pastori al- Le società segrete, il radicalismo trionfan-
zarono nuovamente la voce, secondochè te aLosanna, Berna. Zurigo, in Argovia e
richiedevano il loro ufììzio, domandava- altrove, minacciavano l'iudipendeuza dei
no con caldi sospiri i popoli, e pel fervo- cantoni che mantenevano il patto federa-
re ardente con cui i
7 cantoni cattolici di- le. L'autorità del cantone di Ginevra era
fendevano i diritti de'conventi soppressi ancora in mano de'conservatori, naa que-
e del caltolicismo, insistevano per la re- sti astiavano i cattolici, quanto temeva-
staurazione de'conventi e monasteri d'uo- no i rivoluzionari loro soli veri nemici;
mini e di donne, e per la conservazione perciò nel d'i che per opera di questi il po-
dell'immunità de'diritti e beni loro. lii- polo insorse e loro tolse il potere, i cat-
produssero le più valide ragioni, la mas- non ne ebbero raraaiarico, e tro-
tolici
sima fondamentale di tulli i cantoni di- varono più libertà sotto il regime di Ja-
chiarata nella sessione del 1807, che sen- mes Fazy, che non ne avessero mai spe-
za il consenso della s. Seàe non poteva- rato prima. La rivoluzione di Ginevi a die
si sopprimere alcuno de' loro conventi; la maggioranza nella dieta a'neraici del
perciò la podestà civile de'singoli canto- Sonderbund : prevedendosi inevitabile
ni non potere sotto verun pretesto sop- V aggressione, da Lucerna e dal Vallese
primere conventi, rammentando le con- furono reiterale a Carlo Alberto le do-
trarie proteste fatte dalla nunziatura a- mande di a noi, che di nuovo loro accordò.
poslolica per espresso comando ui Grc- 1 radicali dissero che ciò si fece per soste-
SVI SVI 127
nere i gesuili di Lucerna; i gesuiti non e- le Crolli d'intendersi coll'incaricato d'of-

ratio clic il prelcslo della giierrsi. Si trai- fnri inglese, e per non essersi mai asso-
lava dell' iiidipeiiden/a di (jiie'popoli a- cialo alla politica di lord l'almerslon, ed
mici del re, e non picndcrea cuore la lo- in prova aH'erma clic anco in dello au-
ro causa sarebbe sialo un allo di villa in- no si dierono armi al Vallese ed a Lu-

degno del carallere di cpiel principe. I mi- cerna. Il conte Solai o intende parlare del
nislri di Russia, d'Austria, di Prussia e di tempo in cui era alla direzione degli aC-
Baviera lasciarono Flerna, cli'era in pre- fari. l'erlanlo i consigli del conte Crolli
da a sfrenalo radicalismo: la legazione in- a'goverui de'7 cantoni furono sempre ta-
gUsc rimase, pcnlica lord Palmcislon e- li da mantenerne l'indipendenza, e ad a-
rano cari gli sconvolginienti sociali. La le- nimarli a soslcncre i loro diritti. Mentre
gazione sarda risiedeva in Losanna, e U)al- il conle Crolli ;ipprovava l'energiche mi-
grado lospirito radicale di quel governo, sure che si odotlavano dal Vallese e da

fu sempre lispellala e seppe mantenere Lucerna, e dagli altri cantoni della lega,
la considerazione della corica fronte degli per respingere l'aggressione de'radicali,
slienalidemagogi. Tale legazione si ado- non lasciava di considerare come l.t lolla
però a dar consigli a'canloni cattolici che poteva essere tot ribile, e la sorte del le bai-

mostravano per la corte sarda luilaquel- taglie sempre incerta, perciò desiderava
la deferenza, cui dava dirilloii vero
le che onorevolmente si aggiustassero le dif-

inleresse che piendeva per la loro causa, ferenze. Per parte di Fazy di Ginevra e
Dichiara il conle Solaro, che non si pen- OchsenbeindiBeina,capi del radicalismo
tira mai d'aver sempie consiglialo il re svizzero, gli fu fallo sentile che se il l'a-
favorire l'ordine, la giustizia, l'indipen- pa Pio IX pronunziasse una paiola be-
denza di quel popolo degno di miglior nevola sulla Svizzera, e manifestasse de-
sorte.Ladiela federale de'20 luglioi 847 siderare il flnedellediscordie, abbraccie-
ordinò lo scioglimento della lega separa- rcbbero con trasporlo l'occasione per ri-

ta e conclusa fra' 7 cantoni del Sonder- volgersi a lui e farlo arbitro delle dilfe-
buudjindi l'i 1 agosto ravvcrlìseiiameii- renze. Il conle Crolli credè la cosa siu-
le che si astenessero da quanlo potesse cera, e la trovò com iin|)orlante che fece
liubar la pace del pae>e, e segnalamente pieniura al conle Solaro si comunicasse
di far cessare ogni apparecchio militare a Roma. Non è esalto che siasi proposto
straordinario. La storia del Sondeibund ai-Papa, per assicurar la pace, lasoppres-
fu scritta dall'egregio Ci elineau Joly, né sione de'con^enli d' Argovia, l'annulla-
posso entrare ne'parlicolnri della mede- zione del palio fra'gcsuili e il popolo di
sima, allrinienli vi sarebbe mollo da di- Lucerna, losciogliuicnlodel Sondcibniicì.
re. Ricordeiò la traduzione in italiano: Il conle Solaro si limilo a piegare il Pa-

Storia del Soiuìeihund di Cretinenu Jo- pa di esprimere in qualche allocuzione in-


ly,i .""versione italiana^ Parma 85o. Di 1 torno alla Svizzera paiole di benevolen-
qucsla edizione tiene piO[)osilo la Cix'il- za e di pace. Il santo Padre aderì senza
là lallolicn, 3,p. 4')
\. l'encomia per <-" esitare, e la sua leller;i del li luglio lo e-
la modificazione falla s-opia certi giudi- spresse abbondanlemenle. Di questa lei-
zi lrop[)o severi del chiaro autore. Tra es- teia il conle Solaio ne mandò copia al cen-
si vi fu compreso quanlo rigiiardii il rap- le Crolli, il quale per mezzo del contedi
presentante del re diSardegna in Isvizzera Caslelmagno segretario di legazione co-
conle Odoardo Crolli, che eziandio il con- uuinicalala iiiLuceina a Sieg^vai iMiiller,
le Solaro rettificò, il quale dichiara invo- piodus-e dolorosa impressione e fu consi-
lonlario erroie dell ero di lo sci ili 01 e, l'a- derala come un fulmine che sii appa va di
vere asserto ch'egli dasse isti uzionial con- mano le armi a'difeiisori della religione
19.8 SVI SVI
e (lill'Indipenilenzii. Il se£;ref,ino rnppre* nimo lil)ero popolo (le'7 cantoni callolici
sentì) la cosa al nunzio mg.' Macioti, pie- alleati ha risoluto di star fermo nella sua
^'andolo di non pubblicate la lettera; e- s. religione, negli antichi suoi diritti con-
sitò il prelato, ma in vista ancli'egli del- quistali da'prodi suoi antenati; ed adliie
l'edelto che prodiuMebbe, condiscese a so- di difenderli col sangue e cogli averi, voi
spenderne la pubblicazione, ponendo sua (pii siete armati, intanto che il di voto pò-
responsabilità dietro un foglio che il con- polo femminino sta ginocchioue ne'tem-
tedi Castelmaguogli diresse per doinan- pli a supplicare dal Dio degli eserciti pi-
dargli di non darcorsoalla lettera. Quan- ce o vittoria. Piìi che mai giulivi e nu-
do il conte Solaro ricevè tale comunica- inerosi voi siete accorsi sotto le bandie-
zione, vide che il conte Grotti erasi trop- re, che co'tnedesimi colori sventolavano

pò avanzato nell'indurreil nunzio a trai- sugli elmi degli avi vostri a Morgarten,
tener la pontificia lettera; ma ville pure aSeuipach ed combaltimeo-
in tanti eroici

che la pubblicazione sarebbe stata nn ti. Allora Dio {"ki co'padri vostri, ed an-

Irionfo pe'nemici del Sonderbund, e da- che oggidì sarà con noi. Perchè mai piac-
rebbe la causa vinta alla rivoluzione. To- que all'Oimipotente d'indurvi a riporre
sto scrisse tutto a Roma al marchese Pa- in me la vostra fiducia, che tanto mi o-
reto, e vi aggiunse un foglio pel cardinal noia e profondamente mi commove? Chi
Ferretti segretariodi stato,epe! benedella può chiarirei suoi arcani? Dio è sovente
Svizzera s'adoprò energicainente perchè forte nel debole. Ma la confidenza è re-
ilPapa approvasse il fatto dal nunzio e la ciproca, cari e fedeli commilitoni ! Io lo
lettera non fosse pubblicata. Tal cosa con so, voi starete a me dintorno nel più cai-
ragione non piacque a Roma, tanto più do non mi abbando-
della mischia, voi
che copia della lettera si era data a un nerete, io non
abbandonerò. Io rendo
vi

viaggiatore svizzeroch'cbberindi>crezio- grazie all' Altissimo, che mi abbia fatto


nedi farla palese e venne inserita ne'gior- degno di vincere di morire con voi per
naii. Pubblicazione non si fece, officiale una causa si giusta". Invece la dieta fe-
poichè Papa con somma deferenza ce-
il derale a'24 ottobre, affine di conservar
dendo all'avviso del conte Solaro, non l'ordine, ristabilirloovenon venga turba-
disapprovò il nunzio. Era scritto in cielo to, noncheaffinedi difenderei diritti dei-
che il Sonderbund fosse vinto; dure pio- la confederazione , decretò una leva di
ve erano serbate a que'generosi calteli- truppe federali , incaricando il consiglio
ci, che per quelle passando e mantenen- chiamare inoltre
della guerra federale di
dosi saldi ne'Ioro principii, verrà giorno tante truppe da formare un corpo di
in cui neavranno ampio guiderdone, e 5o, eoo uotnini, a disposizione del coman-
non dimenticheranno mai che la corte di dante supremo generale Dufour, ingiun-
Sardegna gli assistè costantemente, fin- gendo a questi il ristabilimento dell'ordi-
chè essa ancora fu travolta nel turbine ne e della legalità ove fossero turbati, ed
che più non s'ebbe forza di scongiurare, a conservare la considerazione della con-
Il Sonderbund continuò ad armare, eia federazione e della sua indipendenza. Il

dieta federale a protestare e ad ammoni- cantone di Neuchàtel adottò la dichiara-


re il suo scioglimento, ed essendosi adu- zione di neutralità. iVIla sua volta anche
nata ricevè le scuse de'7 cantoni catto- il general Dufour indirizzò un proclama
liei della lega di loronon intervenienza. a'suoi soldati, eccitandone il coraggio e la
A'-ìS ottobre comandante supre-
1847 il divozione, poiché i destini della patria e-
mo de'7 cantoni coalizzati, generale G. rano nelle loro mani!" La vittoria vi a-
U.deSalis-Soglioindirizzò ilseguentepro- spetta: mostratevene degni pel modo con
clama all'esercito della lega.wll magna- cui ne userete. Risparmiale vinti, moslia- i
S V I SVI 129
levi umani quanto bravi'". Le ostilità in- in questa nazione, sì per la strage frater-
cominciarono nel lenitorio di Ticino ai na, che per le atroci e lungc discordie, o-
3 novembre, a'i4 Fiibuigo Ccipitolò e fu dii e dissensioni che ne deriverel>bcro, ol-

occupato dalle W'uppe Tcdeiali, che Ins- tre i danni alla religione cattolica, e pe'

salirono con 2 5,ooo uomini e 70 bocche deplorabili sacrilegi commessi nel i ."con-
da fuoco; mentre sonderbundisli si avan-
i flitto. Il p. ab. de Geramb generale del-
zavano nell'Argovia, e in più parli si al- la Irappa di Ranci', commosso da questi
ternavano i coinballimenli. Quindi il go- avvenimenti, concepì il generoso pensie<
verno provvisorio di Friburgo a' 1 f) no- ro d'aprire un'associazione per sollevare
vembre decretò l'espulsione dal territorio le vedove, gli orfani ei feriti de' cantoni
de'religiosi gesuiti, liguoristi, marianisti o invasi, e con approvazione del Papa ecci-

iguoranlini, dottrinari, delle suore di s. tò la pietà de'cattolicicon quella bella let-


Giuseppe.di S.Vincenzo di Paoli, del Sagro tera, che si legge nel n.°ioi del Diario
Cuore, in termine di 6 giorni: lutti i lo- di A'oA7irt, offrendo peli. "in nome di sue
ro beni sequestrati e uniti al demanio, per case religiose scudi 100. Il direttorio fede-
impiegarli nella pubblica istruzione. Zug rale con circolare annunziò alle potenze
per convenzione uscì dalla lega, e fu oc- estere l'assoggeltamento delSonderbund;
cupato da'federali a'aajche presero inol- quindi la dieta decretò una forte contri-
tre Svitlo senza opporre resistenza a'2 3, buzione per le spese della guerra, a ca-
e dopo comballimenlo superali i sonder- ex sonderbundisli di Lu-
rico degli stati
bundisli, entrarono eziandio in Lucerna cerna, Uri, Sviito, Untervald, Zug, Fri-
a' 24, nel dì seguente restituendovisi il burgo e Vallese che ciascuno era soli-
;

nunzio cb'erasi ritirato in Altdorf. Dap- dariamente tenuto per queste spese ver-
pertutto indicali federali vinseroglisven-
i so la confederazione, e che dovessero pa-
turati cattolici del Sonderbund, ad onta gare pe'20 dicembre 1847 un milione di
del valore mostrato, e successivamenteiu- franchi a conto. E siccome il governo del
rono invasi gli altri loro cantoni. Si fece- cai) Ione Val lese ri partendo le contribuzio-
ro ascendere a più di 60,000 uomini im- ni,ne impose pure all'ospizio del gran s.
piegali contro Lucerna, Zug e Svitto, con Bernardo, all'abbazia di s. Maurizio e al
200 e più bocche da fuoco di vario cali- vescovo di Sion, questi e l'amministrato-
bro. Notai nell'articolo Pio IX, che per re dell'ospizio formalmente emisero le già
r assembramento avvenuto in Roma la discorse proteste, ed il vescovo anche per
sera de'3 dicembre, per gli eventi politi- l'abolizione dell'immunità ecclesiastica;
ci e successi guerreschi de' radicali nella avendo già pur detto dello spoglioe chiu-
Svizzera, il governo pontifìcio pubblica- sura eclatante falla dal governo del be-
ineute disapprovò tale disordine, tornan- nemerito ospizio. Nel t. 6, p. i32 degli An-
do a danno de'cattolici siffatte vittorie, e nali delle scienze religiose, 2." serie,si leg-
perchè le conseguenze pbtevano portare la ge la robusta lettera di nìg.' Marilley ve-
guerra civile. Il Papa, padre di tulli i cat- scovo di Losanna e Ginevra, al presiden-

tolici, ne fu dolenlissimo,riprovando l'ac- te e membri del gran consiglio del can-


caduto, e solennemente l'eseguì nel-
piìi tone di Friburgo. Col più profondo do-
r allocuzione pronunziala nel concistoro lore, per un passalo così alUiggente per
de' 17. De[)lorò grandemente che alcuni la religione, e il timore d'un avvenire an-

deliranti, spogliati del senso d'umanità, che più spaventevole, dichiarò dispiace- i

non ebbero onore di menar pubblico e ri e le inquietezze del popolo di Fribur-

manifesto trionfo per la luttuosissima go per lo scioglimento de' gesuiti e degli


guerra intestina della Svizzera. Questa al- altri stabilimenti religiosi di carila e di
tamente compianse, sì pel sangue sparso ciistiaaa educazione, sotto il pretesto di
voi. LXXII. 9
.3o SVI SVI
jifliliazioiic co'gesnili; e perclic lalo scio- cattolica, che dopo l'ingresso delle tnip-
glinientocra il piclndio d'un sistema d'o- pe federali ne'7 cantoni di Lucerna, Uri,
stililii patente, ndollalo renilo il clero, si- Svillo, Unlervald, Ztig, Friburgo e Val-
slcma deploral'ile die priva i pastori del- lese,ebbeio luogo in questi cantoni. E-
l'animc di qualsivoglia protezione e me/.- gli liadovuto rimarcare, col cuore op-
70 di diti-'sa contro la calunnia e la male- presso d'ambascia, che per decreti di go-
volenza, che oblia la distinzione de'pote- verni provvisoriisi volle soppiiinere dei-
ri, scuote ogni regola d'ecclesiastica disci- le coiporazioni religiose e de' pii islituli

plina, e paralizza l'amministrazione del- anche di femmine, e che sonosi scacciati


jediocesi, esigendo la sanzione di falli con- dalle loro parrocchie de'curati canonica-
trari a'sagri canoni, cui non può violare mente islituili dall'ecclesiastica autorità,
un vescovo senza divenirne prevaricalo- malgrado le proteste del loro vesco-
e ciò
re. E perchè si andavano ad adottare mi- vo. Egli ha dovuto osservare colle lagri-
sureanchepiìi perniciose, malgradogli a- me agli occhi , che militari federali, nei
natemi della Chiesa, cioè di procedere con- primi momenti d'u'rilazione, con troie in-
tro il clero e conventi con condotta che
i tenzioni e gli ordini de'Ioro superiori, han-
fu sempre riprovata dalla s. Scile, con ri- no osato commetleie sacrilegi ed orrori
spello e francamente dichiarò il prelato in alcune chiese medesimi can-
di questi

a'detli magistrati, non potere senza incor- toni. Il santo Padre, che non intervenne
rere 1' anatema, né mettere le mani sui nella questione politica agitata nella con-
stabilimenti religiosi, nècambiarnelade- federazione in cpjesli ultimi tempi, non
slinazione, né appropriarsi i loiobeni, né ha potuto obliare il sagro dovere che e-
muovere allentalo di sorta contro i dirit- gli ha comecapo supremo di questa Chie-

ti e libertà della Chiesa. Indi fece tulle le sa. l'ertanto mi ha ordinato di adempie-

relalive giuste domande , senza ricusare re qneslo dovere in suo nome presso l'al-

quc'sagrifizi che nelle aflliggenli IrilxJa- la dieta federale residente in Berna, loho
zioni della Svizzera gli sarebbero imposti, dunque ronore,EccellenzaeSignori,d'in-
Il venerando vescovo fu vittima poi del dirizzarmi a voi per tale riguardo. E poi-
suo ministero, e vive esule come notai, a che il mio incarico diverrebbe inlluita-
glorioso esempio di episcopale costanza mente più penoso se sviluppassi in par-
nella difesa de'dirilti ecclesiastici, perciò ticolare tutto che avvenne in questi ul-
giuslamcnte celebrato dal Giornale Ho- limi tempi, amo
meglio passarlo sotto si-
mano deli848 ne'ii.i 54 e 5.5, ove sono lenzio,essendointimamenleconvinlo,che
riportati i corrispondenti suo arre-
atti del non solamente l'alia saggezza della die-
sto,ediI reclamo dipoi avanzato perciò dal ta federale, ma eziandio lutti gli uomini
cardinal Soglia Segretario di sialo a no- d'onore di questa confederazione, a qual-
tnedelPapa.L'operalo deplorabile in Fii- siasi confessione essi appartengano,saran-
burgo e nel Vallese tosto si eslese ed e- no in islalo d'apprezzarne l'iiiiporlanza
seguì negli altri cantoni, con sommo do- sotto tulli i rapporti. Nella mia qualità
"^

lorede'cattolici edel clero. Il perchè mg. di rappresentante del santo Padre, ed ia


IMacioti nunzio apostolico, a'2 7 dicendire suo nome, io vengodunrpiea deporre ap«
1847 ^*^^*^ ^' presidente e rappresentanti pò gli alti rappresentanti cantonali, riu-
canlonali, riuniti in dieta federale elve- niti in dieta federale, la protesta forma-
ticaa Berna, quella vigorosa prolesta che le contro ogni intacco per tulli quesli de-
riprodusse il n." 8 delia Gazzetta di Ro- cieti recalo a'diritli inerenti alias. Sede
m(7 848.» Il santo Padre Pio IX lia udi-
1 ed in opposizione col Patto federale, non
to col pili profondo dolore gli atti funesti meno che contro tutti sacrilegi ed alti i

dì violazione de'sagri diritti della chiesa ciupi che sodo stati commessi nelle chìe-
3

SVI . SVI 1 1

se ed qltri luoghi sagri deliu callulica rC' la loro pieua indipemleuza. Dicliiaiazio-
ligioiie. Questi sono falli che la coscien- ne che il plenipotenziario fece d' accoz-
za riprova, e che saranno un giorno di- do colle coiti di Berlino, Faiigi e Pie-
sapprovati dagli sloi ici inìparziali; sono troburgo. Ncuchùtel insorse contro la

(jnesti altrellanti molivi per voi, Eccel- sovranità del re di Prussia, e a' 2 niar-
Ic-nza e Signori, di disapprovarli anticipa- zo si costituì in governo provvisorio. Nel
taniente e di fare in modo che la giusti- seguente mese ilPapa, senza alterare le
zia e la calma riprendano inlerauienle il ingerenze della nuuiialura apostolica di
loro impero nel governo di questi Canio- Lucerna sulle materie ordinarie, inviò
ni, e che.si revochino i decreti emessi for- presso la Confederazione Elvetica nion-
se in un momento d'agitazione contro i signor J. F. Onesinio Lucjuet di Ltlii-
dirilti della s. Sede. Avendo la fiducia che gres e vescovo d' Esebon, con missio-
l'alla dieta, Uitrice de'sagri diritti della ne straordinaria di trattare gli all'ari re-

confederazione, vorrà ristabilire e man- ligiosi delle attuali circostanze, con tito-

tenere inlatti i diritti della cattolica re- lo d'inviato straordinario e delegalo a-


ligione reclamali dal suo capo, il sovrano [)oslolico. Dopo scoppiata la rivoluzione
Pontefice, io colgo con sollecitudine que- di Francia, che fece perdere \\ trono a
sia occasione per rinnovarvi, Eccelleu- Luigi Filippo, dal direttorio federale si

za e Signori, l'assicurazione dell'altissima dichiarò la neutralità della Svizzera, ma-


mia considerazione". Gli elementi però nifeslaodo il principio di non interveu-
erauo contrari a tpiesle giuste rimostran- lo. Che se da qualunqiìe parte rifugiali

ze. radicali avversavano la nunziatura


I armati o disarmati penetrassero nel ter-
aposlolica, e la sua soppressione la lene- rilorio della confederazione, sarà loro ac-
vano di I. 'necessità, il nunzio del Ptipa, cordala libera dimora, in fòrza del dint-
secoudo le loro mire, duvea essere Tarn- to d'asilo e giusta le leggi dell'umanità,
bascialore semplicemente d'un principe, I primi peròsarannoimmediatamentedi-
couie fosse un laico, e non il rappreseli- sarmati, e non dovranno abusare del di-
tante della chiesa romana. i\el n.' i 3 di ritto d'asilo con mene contrarie agli sia-
delta Gazzetta si riporta pure il Mano- li vicini. Ma ben tosto gli emigrali poli-
randiim dell'Austria, del suo rappresen- tici d'ogni nazione vi uiacchinaronocospi-
tante barone di K.aisersfeld, al presiden- razioni contro gli altri stali; (juindi irru-
le della dieta Svizzera, richiamanduloal zioni di rifuggiti e di corpi franchi in Sa-
l'osservaoza del convenuto colle grandi voia, nel granducato di Baden,uellaLoai-
potenze d' Europa segnatarie del con- bardia, con gravissimi inconvenienti, ou-
gresso di Vienna, alla conservazione del de furono dall' ultima esclusi ticinesi. i

Patto federale, sul quale non potersi fa- Questa malintesa ospitalità, l'abuso che
re alcuna variazione; le quali poltoze ne fecero gli ospitati, espose a pericoli gli

non potevano continuare a vedere iudif stali vicini, e la slessa Svizzera che la fa-

ferentemenle la deplorabile gueria ci- zioue radicale fece di tulio per perdere.
vile sorta nella confederazione Ira 12 e Più volle si trovò obbligala d'internare
due mezzi cantoni sovrani da una parte, i rifuggili polilici italiani, francesi e lede-
e dall'altra 7 cantoni non meno sovrani, schi,e talealtradì mandarli viadalsuoter-
e il refragubilmente diretta contro la so- rilorio. In una parola le società segrete
vranità cantonale, cioè contro i principii scelsero la Svizzera a basedelleluioopera-
dtlla Confederazione Svizzera e della sua zioni, per sovvertire l'ordine politico e so-
condizione nell'Europa. Perciò doversi ciale d'Europa;ivi fu organizzata la ri volu-
aveano occupali
togliere le truppe che i zionegeuerale,nelniodocheracconlarO*-
canloni del Suudcibuud, e restituirli al- ie/Vt;/o/e/\o//iii/zudel 1 8 5 neln.''5oe5eg.
1
i32 SVI S V I

La guerra civile della Svizzera, sotto mune, la religione spogliate de' loro di-

il velo di motivi politici, rinchiuse sen- ritti, e l'insegnamento iliretto da setta-


timenti avversi alla religione cattolica. ri tendenti a ispirare ne'governi ateismo
Questa guerra contro il Sonderbund fu e licenza. 1 beni della Chiesa strappati
viua fatale sciagura, e la vantata villo- a'ioro legittimi possessori, coll'introdu-
ria del general Dufour creò una terribi- zione del comuuismo dello slato: il di-
le situazione. Ne'cautoni vinti le proscri- ritto di petizione de'cattolici calpestato e

zioni furono continue ; centinaia di fa- infrantojvescovi proscritti,seminari chiu-


miglie videro distrutta la loro agiatezza, si, curati destituiti o banditi , feste sop-
il loroavvenire conipromesso^esimili di- presse, religiosi cacciati. Kcoo il quadro
sastrosi ciftittiproducono in sì gran
non si che della libertà svizzera fa la storia con-
numero, senza che il bene pubblico ne temporanea. La libertà civile fu decima-
solh'a. Le vendette e le persecuzioni fu- ta, la sovranità de'cantoni quasi non esi -

ronosubiloall'ordinedel giorno, e le leg- sle più che di nome, le costituzioni can-


gi reazionaiie sparsero dappertutto colla tonali furono colla forza o coli' astuzia
violenza il disoidioe. Una rivoluzione si imposte in molti cantoni, la libertà re-
rende, sopportabile allorché proclama ligiosa e la parità delle confessioni per-
l'oblio, e allorquando fa uso generoso di dute, e all' intolleranza religiosa si unì
sua vittoria; ma i radicali della Svizzera quella politica. Tutto fu stravolto e sna-
non fecero così, posero in carcere le per- turato, fu distrutta la pace fraterna, la

sone, sequestrarono i beni, accusarono le stima e corrompen-


l'affetto reciproco, e

opinioni, e poi fecero risalire la respon- dosi lemoltitudini, produrranno una lun-
sabilità al potere esecutivo. Intanto che ga eredità di sventure alla patria. 11 Pat-
ciò succedeva ne' 7 cantoni debellati, gli to federale liberamente da tutti i canto-
altri soggiacquero a tulli i disagi della ni stipulato neh 81 5, e che sorgeva sulle
guerra. 100,000 uomini, chela Sviz-
I basi dell'equilibrio delle confessioni reli-
zera chiamò alle armi, spesero il denaro giose edella piena sovranità di XXII sta-
della confederazioue,ed il loroancor più. ti, i cui rapporti politici erano stati de-
Grande fu ovunque il disordine,che scon- terminati col loro unanime consenso nel-
volse gl'interessi sociali e individuali, e la legge fondamentale; il Patto federale
contribuì ad aggravare la già diflìcile si- che le 8 potenze segnatane del congres-
tuazione della Svizzera. Ben presto la re- so di Vienna aveano invitato i XXII can-
ligione cattolica si trovò a pessimo par- toni ad aderirvi, come quelle che avea-
lilo, per le persecuzioni di cui fu segno. no beneficato la Svizzera e ne ricevero-
La libertà del pulpito fu annichilata o no attestati dalla nazione d'eterna gra-
molestata, ne'cantoni principalmente di titudine, per avere riconosciuta solenne-
Friburgo, de'Grigioni, di Vaud e di s. mente, ampliata e rinvigorita la Confe-
Gallo. La libertà del ministero ecclesia- derazione Elvetica neutrale e indipen-
stico distrutta o ristretta ne' cantoni di dente; questostatodi cose cessò nel 1847-
Fiiburgo, Lucerna, Vaud, s. Gallo e de' 4B,dopo la guerra del Sonderbund, e ces-
Grigioni. 11 matrimonio civile o misto sò per la violenza usata dal partito ra-
sanzionalo dalle leggi federali. La slam- dicale. « La lotta contro l'equilibrio delle
pa empiamente si scatenò contro ogni sa- confessioni religiose, e contro la sovrani-
cerdote e le dottrine cattoliche. La san- tà cantonale era comiuciala neli83o. I

tità del giuramento profanala, e decre- cattolici che si volevano opprimere, i can-
tata con prescrizioni liberticide e antire- toni primitivi, veri padri della libertà
L'educazione della gioventti in-
ligiose. svizzera, furono indegnamente assaliti, e
terameute secolarizzala, la famiglia, il co- la lotta durò 1 7 anni. Dalle società segrete
8 V I SVI i33
uscirono le forze che doveano coruballcre ospizio del gran s. Bernardo, che meritò
l'antica confetleraziooe. Aggiedil.» prodi- l'alfczione, il rispetto, la riconoscenza di
loiiafiienle dalle bande indisciplinate di tutta Europa, e soppresso col prelesto che
< )clisenbein, le rigettò neirEiiitne,e otten- avesse parteggialo pel Sonderbund. A p.
ne il plauso e l'atmuirazione d'Europa; G84 e seg. parlando della lotta che si so-
ma il radicalismo non perde il coraggio stiene nella Svizzera, del gran consiglio
per la sconfìtta, e dopoi 7 anni di cozzo ot- di Berna, del debito del Sonderbund di
tenne una uìaggioninza in dieta, e allora 3,1 5 1,685 franchi, lesiduo degli undici
colla pompa della legalità intraprese con milioni di lire (mentre tulle le spese della
ordine l'oppressione iValerna. Un uomo guerra federale sommarono a dodici mi-
d'onore ebbe la sciagura di coniaiiduregli lioni 281,610 lire) imposti a' 7 cantoni
aggressori della guerra civileje di distrug- cattolici della lega, onde fu loro tolta la
gere l'equilibrio delle confessioni religio- libertà con armi pagale col proprio de-
se, il rispetto agli antichi patti lealmen- naro; del po[)olo di r'iiburgo, ove i cat-
te e unanimemente stipulati, e l'interez- tolici tentano ogni via per sottrarsi dal

za della sovranità cantonale. Dufour non giogo imposto da un pugno di radicali; e


credeva forse d'andare tant'oltie; ma la del cantone di Ticino, in una rapida ri-
sua Vcinità militare l'accecò, ed egli con- vista storica dichiara. «L'attuale condi-
tribuì, non sapendolo, a far la sventuia zione della Svizzera riassumesi tutta nel-
della sua patria. I cantoni primitivi fu- la viltoiia finale del partito protestante
rono vinti, i vincitori furono spieiati e ti- e rivoluzionario sopra i cattolici. Il volo
ranni. Distrussero le istituzioni cattoliche del proleslanlesimo è soddisfatto, dopo
che i loro padri aveano giuralo di rispet- un combattimento di 3oo anni esso ce-
tare, imposero a' vinti un' ammenda di lebra finalmente il suo trionfo. Zuinglio
guerra di 20 milioni di lire, e crearono cadde nella batlaglia di Kappel nel se-
il spese della sovranità cantonale un go- colo XVI, e i cattolici portarono a Lu-
verno unitario residente soltanto in Ber- cerna suo usbergo o corazza, e il con-
il

na. Così l'opera saggia e benefica del 8 5 1 i servarono nella loro armeria. Neil 8.'{.7 i
fu rovesciata da cima a fondo. La con- protestanti vittoriosi l'han ripreso e por-
federazione deli8o3 fu l'opera del me- tato in trionfo a Zurigo, (juasi un segno
diatore Bonaparte, la confederazione del che nel secolo XIX la vittoria è passata
i8i5fu roperadelle8 [)iii grandi potenze dalla parte de'prolestanti. Sarebbe però
d'Europa; ma nel 1847-48 essa fu l'ope- gran fallo chi credesse che il protestan-
ra della guerra civile, e della pressione tesimo vittorioso nel secolo XIX sia lo
della parte vincitrice sulla vinta'. Tan stesso che quello, il quale nel XV I mi-
to e assai di più si legge in un grave arti nacciò i cantoni cattolici della Svizzera.
colo della Bilancia, ragionando de'rap Veio è che questo partito riformatore
porli ordinari o generali, e in parte spe jìiolestaancheoggi, come protestava 3oo
ciali, della Svizzera colle [)oleiize d'Eu anni or sono, contro lo dottrine della chie-
ropa. Si può anche vedere la Civiltà cnt sa cattolica: ma collo stesso calore pro-
iolicaK. 9,p. 9 j.suiriuterventouellaSviz testa control donimi di Zuinglio e di Cal-
zera delle potenze d'Europa, le quali hi vino, col quale in olocausto a loro dot-
riconoscono come una confederazione d trine versò, per l'addietro tanto sangue e
stali pel l'alto federale de'y agosto 8 1 i
5, proprio e d'altrui. li proleslanlesimo mo-
e non come uno stato unitario; suli'a- derno rigetta ogni dottrina positiva, fa la
vanie radicali in lutti i cantoni, pieni di guerra a tulli segni della vila religiosa,
i

soprusi e minacce; e sulla sopeichieria ossia cattolica, ossia calvinistica, o zuin-


usata dal govciuu del Yallcse al làuioso gliaua,o Israelitica . la sua fede è nel Rei-
I 34 ^ V I S V \

zionnlistno (^ .), <> [>er dir più giusto ntl lagglamento, ed il culto riceveva splen-
7N<///i7/iO.DouiIescorgesi chiaro die i pro- dore : si nianifesla finalmente nella proi-
non sono or nemici tli questo o
tesUtuli bizione fatta di stipular trattati o capito-
ili quel simbolo; ti' una confessione più lazioni militali con sovrani forestieri, dal
the crun'altia, ma le avversano e com- che cattolici traevano onorato sosten-
i

battono tutte. Sotto Io specioso pretesto tamento e molta perizia nel mestiere del-
della lolle rmiza, promuovono con ogiù le armi. !\Ia a convincersi pienamente del-
mezzo V iiulijfei eiitisnio religioso, il qua- lo spirito che infirma i nuovi conquistato-
le estinguendo a poco a poco sì ne' cat- ri, basta rammentare l'esilio di mg.'^IMaril-

tolici e sì ne' protestanti 1' attaccamen- K'y contro ogni diritto, convenienza e mo-
to alia religione rivelala da' loro padri, derazione; e il Regio exeqtuitur (^l^.) ti-

prepara il culto della ragione, voto e so- cinese e friburghese, che chiamano dirit-
spiro de'prolestanli di «presta nostra età. to Irailizionale; e la risposta data su que-
Questa tendenza segreta del partito the sto, sull'esilio di detto vescovo e di molti
s' è messo al potere in Isvizzera, a|)piir altri ecclesiastici abili e zelanti, sulla legge
manifesta a chiunque con occhio allen- federale sui matrimoni misti,dalgrancon«
to e iaìpaiziale considera gli eventi che sigilo federale alle note e rimostranze del
Iianno avuto luogo dal dì che fu promul- savio pontificio incaricato d' affini mg."^
gala la nuova costituzione della Svizze- Giuseppe Buvieri; le quali note furono
ra. Per essa fu limitala la sovranità ne' messe puramente e semplicemente ad a-
cantoni, e la podestà suprema conferita cta il I. "ottobre 85 libando adunque
I I .

ad un comitato centrale residente in Ber- contro il cattolicismo è decretato ". Il nuo-


na e composto per la più parte di prote- vo Patto federale e Cerna dichiarala se-
stanti: e così cattolici perderono cpiel-
i de di governo, (u tin essa salutato con o i i

l'indipendenza, della quale aveano godu- colpi di cannone, cioè la caduta d'ogni go-
to pel decorso di 5 secoli interi, e per cui verno legittimo; ma tale gioia ebbe bre-
aveano versalo tanto sangue; tua ciò che ve durata. Il potere esecutivo eh' esercita
più è, furono cattolici sottomessi ad ima
i Il suprema autorità con 7 meinbri,em ana
autorità che per principio religioso è lo- dadueconsigli federali, eletti ambedue dal
ro avversa. Lucerna ha perduto il suo di- [lopolo, ma in condizioni differenti. Uno,
ritto di essere Fororl cattolico; ogiù as- diesi chiama consiglio degli slati, rappre-
sociazione più ristretta tra'cantoni catto- senta p()Copiù,poco meno l'antica dieta el-
lici fu proibita come reato di fellonia ; vetica. Esso è composto di 44 niembri,cioè
fu imposto a' cattolici l'obbligo di rice- due per cantone, ed eletti dagli slessi go-
vere ne'loro paesi i protestanti, e dar lo- verni cantonali. Viene in seguilo il con-
ro eguali diritti cittadini e politici. Que- siglio nazionale eletto direttamente dal
sta fatale tendenza si manifesta vieppiù popolo, secondo la cifra della popolazio-
nelle nuove leggi matrimoniali, per le qua- ne, cioè d'un deputalo per ogni 30,000
li fu imposto a' cantoni cattolici di am- abitanti. In somma l' autorità suprema
mettere i matrimoni misti senza pre- della Confederazione Svizzera non risie-
scriversi ad alcuno de'coniugi l'obbligo de più nella dieta elvetica, ma nell'as-
d'educare nella religione cattolica loro i semblea federalo che si divide in due ca-
figli si manifesta nell'espulsione perpe-
: mere o consigli, l'uno nazionale,raltro de-
tua dalla Svizzera di certi ordini religio- gli stali. 1 cantoni protestanti hanno una
si, zelanti promotori del cattolicismo: si immensa maggiorità su quelli che forma-
manifesta nella conficca di molti e questi loiio 1' unione della Svizzera primitiva:
i più ricchi benelizi ecclesiastici, donde il Cerna solo può annichilire voti de'canto- i

popolo cattolico U'aeva coufoito e meo- ui deirexSunderbundjCume il caulouc più


S V I SVI 1 35

influente tlell'intera Svizzera. Nel 1


849 '' rando i giornalacci che la infestano, le
cantone di Ginevra domandò lo sciogli- sette e i ladicali che la rovinano, gli agi-
mento delle capitoliizioni militari e ar- tatori stranieri che vi sofiiano la fiamma
I olanìenti per 1' estero. Nelle torn;ite di dell'insuirezione, i governi cantonali im-
raagy;io de'consigli di stalo della confede- posti dopo la disfida del Sonderbund ,

razione, si trattò delle capitolazioni mi- contro il voto dell'immensa maggiorità.


litari da alcuni cantoni qualificale mo-
, Si vanno facendo tentativi per rannoda-
numenti d'onore, e dal deputato del Ti- re le falangi del partilo conservatore; in-
cino Cnrti combattute con discorso ripor- laiito la nìaggioranza opponente si è più
talo nel n." 17 del Jllonilore Romano,
i volte pr(>nunziata, per rovesciare da ca-
edicliiarati monumenti di vergogna, mer- po fondo l'opera del radicalismo, e ri-
a
cato di carne umana , incominciati nel storare la Svizzera e far cessare il suo di-

princìpio del secolo XIV quando princi- spotismo. Pare dunque che la Svizzera
piarono le allrespedizioni mercenai ie.Al- rallolica progredisca a piissi lenii, ma si-

lora e r)OÌ nella Svizzera si proclamaro- curi, nella via della riprisiinjizione delle
no le spedizioni come ima cosa d'uileres- sue libertà. La fede ci ricorda, che Iddio
fe, un mezzo di guadagno, im canale per non mette dure prove che quelli sii'qua-
a

condurvi l'oro, con danno morale e po- li egli ha dell'immense vedute di miseri-

litico. 1 consiglieri federali di Zuri^ e cordia. Importanti sono le osservazioni


Svitto si o[)posero a'iagionamenti delCiir- che fa la Civiltà nella •}..' serie, t. 2, p.
li, ricordanilo i vantaggi die la Svizzera (598, sullo slato finanziario e sul paupe-
ritrasse e ritrae da queste istituzioni. Ta- rismo della Svizzera. Fino al i83o era for-
li vantaggisi trovano specialmente: i.' Che se uno de'pochissimi sfati europei chenor|
le capitolazioni si ponno considerare co- avessero debili nazionali, fiorivano le fi-

me un'esimia scuola militare, che produs- nanze de'suoi XXII cantoni, né conosce-
se alla patria valenti ufìlziali; 2. "Che so- vosi punto il valore della parola deficit:

no uno sfogo alle genti disoccupate. Pe- anche privali aveanodi che lodarsi, men
i

lò considerandosi ledinicoltà per rompe- tre i miseri venivayo in gran parte ali-

re le capitolazioni, ed i grandi sagrifìzi pe- mentati da'conventi e altri pii istituti che
cuniari a cui dovrebbe sottostare la con- abbondavano in ogni cantone special- ,

federazione per gl'indennizzi, non si pre- mente Vallese. La tassa pe'poveri ern
il

se alcuna determinazione. Per le vicende sconosciuta, e la carità cristiana provve-


politiche di Zìom^, nel 1848-49, essendo deva a'pochi bisognosi. Venne la rivolu-
slati poi definitivamente licenziati i su- zione, ed ecco che branche si pongono le

perstiti baltaglionisvizzeriche militavano su'beiii di (hiesa, nieltendo le une dopo


agli stipendi della s. Sede, la batteria che leallre sotto la tutela del governo le pos-
faceva parte di quelle schiere fu incorpo- sessioni de'ieliginsi,col larle da sagre di-
lata nell'ailiglieria iiidigena,e gli artiglie- venir secolari. Fin dal i 84' il solo can-
ri addetli al servigio della medesiuìa fìi- tone d'Argovia erasi beccato di beni re-
l'ono sottoposti a discipline uniformi. In- ligiosi un dieci milioni di lire. Quindi qua-
di neh 85 1 si furmarono due reggimen- si lutti giù altri cantoni seguirono il fu-
ti esteri di milizie pontifìcie, dcn(jminati nesto esempio, laonde si calcola che lo sta-
anche svizzeii perchè
vi sono alciuji nf- to s'ingoiò da Ilenia a quaranta milioni.
qualche comune: finora
fìziali elvetici e Ma le casse pubbliche non ne rigurgita-
conipletaiono due battaglioni, e si dà
t>i rono , né i poveri migliorarono la loro
opera al 3.° IVclla Civiltà rallolicn si ti- condizione, anzi avvenne tutto all'oppo-
porlano le successive vicende e condizio- sto, ed miserabili si moltiplicarono, mas-
i

ni della Svizzera politico-religiose, deplo- sime ove lo spoglio de'bcni ecclesiastici fu


,

.36 SVI S V I

più prontoe universale. Nel cantone d'Ai- in presenza del vescovo sulTraganeo di
i^ovia nel 1 844 cranvi 4000 poveri, e do- Bressannone. Nel fausto avvenimento
po 4 'Tini salirono a 18,000, e ad onta della definizione dogmatica dell'Imma-
delle lasse per loro iinposle,e rjiieste ogni colata Concezione della B. Vergine, che
annoaccresciutesinoa 5 jOjOoo lire. Au- celebrerò nell'articolo Teati.ve dell* ss.
mentarono pure notahilnu'nle l'esecuzio- Immacolata Concezione, si recarono in
ni tie' debili latti da'poveri. Loste>so av- Roma per assistere alla solennità i ve-
venne negli altri cantoni. Per non dire di scovi di Losanna e di Sion (oltre vici- i

altri, Friburgo si trovò in necessità del- niori d'Aimecy e di Maurienne). Voglia


l'imprestilo forzoso di 200,000 lire. Ac- Iddio esaudire i fervorosi loro voti per
cadde lo stesso al riccliissimo cantone di la felicità della Svizzera, falli nell'invo-
Ceriifi, die prima della rivoluzione con- calo auspicio della Madre Dio in occa*
tava ben dieci milioni in cassa, ed ivi i sione ili tanto onore per lei, e sulle tom-
poveri crebbero di due terzi. Il depreda- be de' ss. Pietro e Paolo. Ne' primi del
mento de'beni di chiesa diviene sorgen- corrente 1 855 la Francia ha formato una
te di povertàjlanlope'sudditicbepei pub- legione straniera, in grandissima parte
blici erarii. IMalgrado lutto rpiesto, i cat- composta di svizzeri soldati e uffiziali,
tolici non si scoraggiscono punto; anzi la per la strepitosa guerra d' oriente con-
pei secuzione, come fu in tutti i tempi, li tro 4 russi e in difesa de'turchi. Per al-
moltiplica eli ratlorza. Nell'ottobre 8^)4 1 tre notizie sulla Svizzera si ponno am-
il j)opoIo svizzero fu convocalo per la 3." piamente raccogliere ne'seguenti autori
volta dopo l'inaugurazione del nuovo si- Beato Fedele Zurlauben, Tahlcaux lo-
stema, ma essendovi convenuto in poco pographir/ues , piUoresqnes, historiques
numero all'elezioni de' deputali, la vit- de la Suisse, public par J. B. la Borcle^
toria fu libera al partito della rivoluzio- avec la table analyiicpie par Queiant
ne, e si temeva un altro triennio di schia- Parisi78o-88.F.DeGolbery, iS^onVzwH-
vitù e di miseria, per quanto riferisce la lySi; Codi-
lilare degli svizzeri , Parigi
Civiltà cattolica t. o, p. i i 3, rilevando ce milìiare degli svizzeri, ivi 17 58; Me-
che i cantoni di Berna e Vaud, i più va- morie sulU origine dell' augusta casa di
sti e più popolosi tiella Confederazione, Habshurg- Austria , Baden 1760; Storia
ripresero ignominiosamente il giogo, che e descrizione della Svizzera e del Tira-
per un istante aveano tentato scuotersi lo, tradotta da F. Falconetti, con note e
dal collo, per prepotenza de'radicali.
la illustrazioni, ivi i84o. A. Martini, La
Cacciati nel cantone d'Argo via a' i4 gen- Svizzera pittoresca e suoi dintorni dei
naio i 84 1 jda'radicali a mezzo delle trup- XXII Cantoni, della Savoia, del Piemon-
pe argoviesi, l'abbate e monaci cistcr-
i te edelpaese di Baden, Mendrisioi838.
ciensi di Maristella, pel già narralo, tro- Quadri, Dissertazioni critico-storiche in-
varono questi un sicuro asilo nella ge- torno alla Rezia di qua dall' Alpi, oggi
nerosità del piissimo imperatore d' Au- dettaValtellina 3JilCellina,M'\\ano 755. 1

stria, il quale generosamente die loro ad Giosia Simler, De Republica Helvetio-


abitare stabilmente il disabitato e auli- runi, Pagis, Oppidis eie, Tiguri 1576;
co monastero di Mehrerau o Maggiore F'allesia sacra descriptionis, et de Alpi-
Augia, presso Bregenza nel Tirolo tede- bus Conwicntariuni , ivi i574- Matteo

•sco, sulle rive orientali del lago di Co- Pfenninger, Compendio storico della vi-
stanza, già soppresso nel 1806 e diroc- ta degli uomini illustri della Svizzera, di
cata la chiesa dalle fondamenta, che do- Leonardo Màster, con figure incise, Zu-
vrà poi riedificarsi. A' 8 otlubie
1 i 854 rigo 78 I G. Curii, Storia della Svizze-
1 .

seguì la solenne apertura del monastero. ra ad uso della gioventic, Lugano 1 833,
S V I SV[ 187
VannelrnCynclazione del paese degliSviz • e sono destinati al nobile e onorevole uf-
zeri e Grif;ioni, Venezia 7 <). lìai tololti, i i fizio della continua custodia del Palaz-
Storia della Svizzera, Roma 1 83?.. INIou- zo apostolico Faticano, e del PaLizzoa-
tolieu, [ ruslelli svizzeri, M\\i.\\.\oi^'ì^-\^- postolico Quirinale [f .), uveUnnuo chie-

E. IMallet, Storia degli Svizzeri o Elve- se, quartieri ed abitazioni, e della sagra
zi, Ginevra 8o3; Dizionario della Sviz-
1 persona del Sommo Pontefice {^F.), e \tev-

zera di Tsclianier, G\ueviiì 788. Enri- i ciò i suoi ulliziali hanno luogo nelle sue
co Muret, Helvelia saiicla, seii Paradi- intime camere, e gli altri iu alcune di es-

sus sancloriini flelvetiae Jloruui, Lucci- se e nella sala (volgarmente perciò detta
nae 1648. Fuessli, Tliesaurus historiae degli Svizzeri, anzi anlicameule de'Zcr-
Nelvetiae/£\^^i\vì 735. S. Ijiigiiet, Co/i-
1 deschi, conìe leggo negli antichi Diaria
cilitun Epaonense,assertioiieclara et ve- mss. de'maestri delle ceremonie pontifi-
ridica loco suo ac proprio fixum in E- cie), custodendo pure le porte e altri luo-
panneiisi parochia Fallensìiini, vulgo E- ghi di delti palazzi papali ; ed allreltanto
penassex, Seclunii74i ; f'allesia Chri- fàuìio in Castel Gandolfo, (juaiido il Pa-
stiana, seu dioecesis Sedunensis hislona pa si reca alla / illeggialura pontificia del
sacra, Fallcnsium episcoporuni serteob- Palazzo apostolico di Castel Gandolfo
servata, ibidem i744- Fortunato Spre- {F.). La guardia svizzera accompagna a
cher, Pallas Rhaelica annata et togata, piedi il Papa dalla sala alla porta del pa-
ubi primae ac priscae Inalpinae Rliae- lazzo ove risiede, ({uando esce da esso, e
liae verus situs, bella et politiae, eie. Da- viceversa quando vi ritorna; talvolta .si

sileae 6 j-./ilpinaestufoederataeRhae-
1 1 reca iu alcun luogo ove si porta il Pupa,
tiae subditarunique ei terraruni nova de- ed intorno alla sua carrozza l'accompa-
scripiio , Amstelodanii iG3o. Giovanni gna alle Cappelle ^er le feste della ss. An-
IMiiiler, Storia della Confederazione del- nunziata, di s. Filippo, della Natività, di
la Svizzera, Li[)sia 806. Statistica del-
1 s. Carlo, e per la Coronazione e nel Pos-
la Svizzera di Stefano Franscini ticine- sesso. In tuttelefunzJonisagre delle Crt/J-
.y<?, Luj^anoi827.M. May de Uomainuio- pelle pontifìcie {^F.) e delle Cappelle car-
lier, Histoire niilitaire de la Suisse elcel- dinalizie (F.), agli svizzeri è egualmente
le des suisses dans les difjérens scrvices de allldata la custodia de'luoghi ove si ce-
l'Europe, Lausanne 788. Giuseppe Ro- I lebrano. Inter viene la guardia svizzera an-
megialli, Storia della Valtellina e delle cora alle consagrazioni di vescovi, ed al-
già contee di Bormio e Chiavenna, Son- le vestizioni di monache che si fanno dai
drio! 834- J. B. Planlini, Htlvetia anti- cardinali, a'Ioro possessi ne'litoli, diaco-
qua et nova, Ceinae i656. Tenipe Hel- nie e prolettorie, e ad altre loro funzio-
velica, dissertaliones alqiie observatio- ni; non che ad alcune solenni feste nelle
nes iheol. philol. criticas hisloricas ex- chiese di Roma, per accrescerne il deco-
liibens, Tigmii737. ro, pel dignitoso vestiario che indossano
SVIZZERI GUARDIA PONTIFI- e antiche armi che usano. In Sede Fa-
CIA, Cohorspedeslris Helvetionun asa- cante [F.], gli svizzeri restando al servi-
cra custodia Pontificis. Una delle guar- gio del Sagro collegio de' Cardinali (F.)
die palatine pontificie , dipendente dal e del Cardinal Camerlengo di s. Chiesa
cardinal Prefello {f.)(ìe'ss. palazzi apo- da questi dipendono, e dal maggior-
(/'.),
stulici e dal prelato M aggiordoino del Pa- domo coiue governatore del Conclave(^F.')
pa ( f^.), ed a preferenza delle altre presta che altresì custodiscono. Dopo avere il
un non iuterrollo servizio sì di notte che cardinal camerlengo verificata la n)orle
di giorno. Si compone di tutti svizzeri del Papa, il capitano della guardia sviz-
scelti e cattolici, comandali dui capitano, zera iu nome de'suui dipctidenìi rimetlu
VOt. LXXll. I u
238 S V I S V 1

al tartlinale iin'islan/a, colla quale ofTro- licn f!cnf!, ollm nrmis virisqiie vìox me-
iio i loro servigi al «agro collegio, e ne moriti nominis darà. Sino al pontifica-
(loniniidano il corrispcilivo compenso. Il lo di Pio VII tenevano la guardia sviz-
caiditiale accella la douianda , e ordina zera anche i cardinali legali e |Melati vi-
clic siano iiniìiedialatnenle pagali del me- ce-legali delle provinole o legazioni, do-
se, elle incomincia con quel giorno. Itidi niinii temporali della s. Sede, inclusiva-
uscendo il cardinale dal palazzo aposto- niente alla legazione d'Avignone. Il ma-
lico, gli svizzeri ne circondano la carroz- gnifico stabilimento del Illonfe di pleiadi
za, e pieiiednli dal lenenic loio a caval- Roma (/'), per la sicurezza del denaro e
lo, l'accompagnano al suo palazzo e vi re- delle cose ivi depositate, ha la sua propria
stano a custodirlo, senza lanciare la costo guardia svizzera, formala di 7 svizzeri che

dia lU'palazzi apostolici; nelle Innzioni al- sisommiuislrano dal capitano comandan-
le quali in tale tempo si reca i! cardinal te della guardia svizzera pontificia, qua- i

camerlengo, seuìpre incede circonda loda li pure usano l'alabarda e la sciabola, ma


(piesta guardia col tenente a cavallo, la diversificano nel vestiario, il quale nella
non assume il velo nero di
(piale perciò forma somiglia in parte a cpiello degli
Segno di questo però gli svizzeri lo
lutto. svizzeri ponlilìcii , ma nel colore è diflii-

danno, seaccompagnano il cadavere pon- renle, essendo di panno nero e paonazzo,


tifìcio dal Quirinale al Vaticano, al mo- del qual colore sono anco le calze; il cap-
do che dirò, e vestendo la tenuta giorna- pello poi è di feltro nero colie falde ap-
liera durante la sede vacante. 1 soldati puntale. Cinqiiedi tali svizzeii gli lia la de-

svizzeri non ponno incedere per Roma o posileiia genei-ale della camera apfisloli-

altrove colla loro uniforme, se non che ca, che prima era nell'edifizio del JNbuile
in corpo. E però loro permesso l'eserci- di pietà, e ora nel Palazzo 3Jadama del
zio delie arti meccaniche, e quello degli ministero delle finanze; ed unode'mede-
impieghi civilisimullaueamente.Era ben siuii svizzeri è nella Zecca pontifìcia. Gli
giusto, che la difesa e non interrotta cu- svizzeri di questi 3 luoghi dipendono dai
stodia della pontificia reggia e della san- superiori de' rispettivi stabilimenti. Nei
tissima persona del Papa fosse con piena primi secoli le guardie de'Pajii, massime
fiducia commessa alla valorosa nazione quelle che assistevano alla celebrazione
svizzera cattolica, che dai Papi si meri- delle loro sagre funzioni, erano i DracO'
tò il glorioso titolo di Difensori dell'ec- »(7/7(/ che l'acLompagnavano e rimo-
.),

clesiastica libertà, per l'eccellenza e mai vevano la calca del popolo; /VaggiorcU' i

smentita del suo precipuo carattere, co- //(^.)o sti mti la ti j che con bastoni in ma-
stante e irremovibile, per singolare insu- no accompagnavano Papi,quandoin ca- i

perabile lertiiezza agli ordini che ricevo- valcala visilavano(]iialche chiesa; i ddun-
no gli svizzeri, osservanti e diligenti del- gari e i prefetti navali, di cui parlai nei
la disciplina, tranquilli e savi, non meno voi. XLlll,p. 22, LUI, p. 3o8, ed essi

che prodi, ed ancora perla lorospei iaieii- come i precedenti ricevevano la distribu-
tata inalterabile e incorruttibile fedeltà; zione chiamata Presbiterio {^J^.); i maz-
per cui e come lo celebrai a Svizzera, la zieri del Papa (/^'.) tuttora esistenti, e dei
piìi parte de'sovrani d'Europa, sino agli quali riparlai a Spada, per quella loro as-
ultimi tenq)i,si pregiarono tenere gli sviz- segnata e pel rinnovato vestiario: alle an-
zeri per guardia delle loro reggie e per- tiche guardie }^ìa.\^\'\ncàeCavalleggeri e
sone, e dappertutto non mai alterarono delle Lande spezzate (l.),mccci%tvo le

l'inconcussa loro lealtà, non disgiunta da Guardie nobili pontificie {f'^.). All'arti-
mirabile coraggio. Tacito, /7^9^ lib. i ,cap. colo Maestpo ostiario trattai pure dei
G7,defiiùgli elvetici antichi: Uch'etiibcl' diversi antichi uffizi palatini, denomina-
S V I S V I 2 3()

li osliari (Ielle diverse porte ilei palazzo datida Sozio entrarono inR.oma per guar-
porilificio e (la loro custodito, o lo toccai dia del Papa. Trovo nel Borgia, /l/tv/jo-
nuche a Palazzi apostomci e Porta. Por- rie di Benevento, t. 3, p. 4 '0, che Sisto
tiiiMii dc'palazzi Vaticano e Quirinale so- IV, ni dired'Ouofrio Paiivinio, istituì pel
no Ola (lue guardie svizzere, con partico- i."i soldati alla guardia del palazzo pon-
lare stipendio. Riferisce il Magri, die pres- tificio,seiiza dichiarare la nazione. ÌN'el voi.
so i greci eravi ih'1/r7v//no/j/iO/7i.v,ininistro L, p. 2 58, descrivendoli Palazzo aposto-
il cpiale colla (iusla in mano rimuoveva lico f^aticano, colla Nuova descrizione
la calca del popolo nelle leste pubbliche. del medesimo di Chaltard, dichiarai l'an-
Già riferii a Svizzera, che il corpo elve- tica ubicazione, e che in esso Sisto IV as-
tico ne'secoliXV e XVI incominciò a con- segnò il quartiere eie case per la guardia
cludere diverse alleanze co'Papi, e leggo svizzera da lui introdotta; ne feci un'in-
pure in Mny, Hixt. milUaire de la Smsse dicazione insieme alle variesue parti e al-
mi xervicetles Papes, t. 8, lib.4, che Sisto l'armeria (ohe ora contiene alabarde,scia-
IV inviò un legato a Basilea nel i-i/*'} bole, I 5o fucili, corazze e altro). Riservai
per ollVire la sua mediazione alla Confe- per questo ai ticoioquanto dice Chaltard,
derazione Elvetica, nella guerra con Car- t. 3, cap. 18: Quartiere della rcal guar-
lo il Tftiierorio duca di Borgogna, che dia svizzera.'iFuvono le abitazioni, ossia
ricusò di rimettere al legato la decisione ([uartiere delle guardie svizzere, fatte edi-
deilearavi diiferenze contro cantoni sviz- i ficare dal Pontefice Sisto IV, a fine che
zerie i loroalleati.Però dipoi ilPapa si col- la fedel milizia di esse,<illa di cui fida cu-
legò con essi in confederazione neli47(j; stodia era alìidato il principale ingresso
ma inoltre dal May apprendo, che il tr.il- del palazzo apostolico, e la sagra ponlifi
tato dell' alleanza odensiva e difensiva fu eia maestà più dappresso delle altre guar-
convenuto a' 1 8 ottobre ^y^^j e finché
i vi- die veniva gelosamente custodita e ac-
vesse Sisto IV. Notala Milizia pontifi- compagnata, avesse maggior comodo e pili
cia, col p. lìonanni, Nuniisinata Pont. l. pronta fosse a quel servizio che l'era sta-
•2, che Sisto W fu il I
.'
Papii che prese gli lo ingiunto". Vi in poca distanza la chie-
(>

svizzeri per guardia pontificia. Inoltre d sa di s. Pellegrino (/^,) romano, vescovci

p. Donanni, La Gerarchin ecclcùaslica, d'Auxerre e martire, con cimiterio pegli


citando Ciacconio, riferisce con esso che svizzeri, e di essa parlai nel voi. XII, p.
Sisto IV ueU47' I3 elesse: Praeioriani 237: la via in cui è situata ne porta il no-
exrnbìlores Ponliflcis corporii,et palatii me, come la porta, ed anticamente dice-
ciislodiae ab eo prinium electi siiul. Leg- vasi extra Portani firidariani ,Ùìì\\a qua-
go neWn Storia de pos<;essi de Pontefici, le feci menzione a Citta' Leoni^ja, ed a

di Cancellieri, che il Venuti, IVurnisi/ia- Palazzo apostolico Vaticano. L'Alveri,


ta Pontificum, rileva la falsità delle me- Roma in ogni stato, t. 2,p. 13 i, diceche
daglie di Martino V deli4i7) '1 f^"' ^'^' questa chiesa fu eretta presso la nauma-
vescioserv'i per cpielledi altri Papi, ovesi chia di Nerone verso 1*800 da s. Leone
vede genuflesso un soldato della guardia III, con un ospedale contiguo assai vasto
svizzera pontificia. E noterò qui,che nelle per ricovero de'pellegi ini che da remote
medaglie pontifìcie di frequente si trova- parli venivano a visitatela vicina basili-

no scolpili gli svizzeri in rpielle che rap- ca di s. Pietro, e per mostrarsi grato a Car-
presentano l'apertura delle porte sanie, lo Magno che g!i donò
corpo del santo, il

o la celebrazione di altre papali funzioni. il quale diverse chiese pretendono posse-


Hipoi taCancellierijChe il di.ii istaCola Co- dere, (órse prendendo parte di sue reli-

leine registrò che nel pontificato diiNico- quie per tutto il corpo. Fra esse vi è* la

lo V, ed a'20 marzo 14+8 gli svizzeri gui- basilica Vaticaua, di cui è Idialc la chiesa
24o s V I S V I

ili s. Pellegrino, e il capilolo la reslntirò stilenza di ^oma).- Eiatores fidmns qui


nel 1590. Warra inoltre 1' Alveri, che la vos-Erilis qui nos-Oralc prò nobis- Ft
chiesa di s, l'ellegiino, di cui riporta l'i- fiatcWobis. Noterò, che tultociò che tro-
scrizione esterna , ronliene due altari, il vasi in questa chiesa è opeia de'PrylFer,

njaggiorededicaloalla D. Vergine, l'altro inclusivautente al soflllto ove sono i loro


a mano sinistra al transito di s. Giusep- stemmi. Ad onta di tulio il riportato, di-
pe. Che nella parte deslia nell'entrare si versi scrittori altiibuiscnno adunque a
vede un deposito marmo con questa i-
di Giulio II, nipote di Sisto IV, la stabile in-

scrizioiie. Ego clitigenter me diligo, l'rov. troduzione della guardia svizzera nel pa-
53. Di\'c l'crcgn'nunt tu tue Peregrine te- lazzo apostolico. Narra May, che Giulio
lieto- Sic l'feiffcr xinniiìa i'oce Hudolplic li nello stesso aiinoi5o3 in cui fu eletto,

soiias- Qui tavien liane urgcs tiiniuluni invitò i cantoni svizzeri a spedire in Ro-
sìiperesse lahellani - Conscia cj-uaeMatris ma deputali per concludere un trattato
T'irginis ora refert-Sic pitto qui fiieras d'unione, ma Antonio de Bassey, bagli-
nostro peregrinus in Orbe-Iani Sancii vo di Dijone e ambasciatore di Luigi XII
cìextrani viscera ma tris hahes. - Joannes in Isvizzera, dissuase la repubblica di ac-
Eudolpìnis PjeìfTcr heh'etiis natione pa- cudirvi; nondimeno Giulio 11 nel I 5o5 ot-
triciits TAicern. Eques auraliis el sangui- tenne una compagnia permanente di 200
ìie dignilale senator,triuni Sum.Pont. of- svizzeri, per guardia di sua persona e di
fìcialis, duorum corporis custodiae capi- quella de'successori. Il citalo Borgia a p.
taneuSj moribus placidus, prudentia in- 448, parlando delle guerre sostenute da
signis .pietate fervens , vilani coe.pit 161 i
j Giulio li contro i francesi, riferisce che
y maii, fìni^'it 1 GSy, 5 decembris, tu qui potè con l'aiuto degli svizzeri riacquista-
cuni dio immortalia spectas beatam fuii- re la Romagna e il Bolognese; e che fu
cto aeternitalem coniprecare et Peregri- ili, "Papa che prese al soldo della s. Sede
ìius memento Ulatreni f'irginem ut ille gli svizzeri, in sequela della confederazio-
fo//e/"e. Trovo pure nell'Ai veri queste al- ne stabilita neliSio coll'ioclita loro na-
tre memorie della chiesa di s. Pellegri- zione. 11 Bonao-
Ciacconio riportato dal p.
no. Accanto all'altare di s. Giuseppe, in ni nella Gerarchia, dice che il Papa do-
due cai Ielle lateiali sì legge: S. Joannes po essersi liberato dalla guerra mossa iu
BaptistaPraccursor Dei in Castello Ma- Italia da'francesi, Helvetios quodforlem, ,

che ronta^ anno ChristiZo gladio percus- etfidelem in bello operam na\'assent,muL -

svs. S. Peregrinii civi romano in loco Do- tis muneribus affeclos, et specioso defen-
mine quo Vadis, anno Christi ì3o gla- sorunt Pontificiae dignitatis titulo deco-
dio percussu. Nel pavimento sono due se- ralos hilaresdonium retnisit.Semhva per-
polture,nelIa 1 . delle quali si legge : D. O. tanto, che lo stabilimento (Iella pontifì-
Al.-Hic Castrum fixitloann. Uodulph. - cia in Roma si debba fis-
guardia svizzera
Pfiffer tius vita adlatus- Tirgo òlaler sare al 5o5, e la conferma al 5i o per la
1 1

et Lapis DoCent. Nella 2." si ha: D. O. convenzione fatta tra Giulio li e la nazio-
M. - ^dmirabile factuo hic Martinuin ne elvetica. Il ricordato Cancellieri quin-
JVeber Tiiginuni heh'ct. S. D. N. prae- di afferma: L'abito degli svizzeri del Pa-
sidii scribam et apost. marmorum cuslo- pa, presi al soldo della s. Sede da Giulio
dem audax mors non praesid.nec arma li, iu seguito delia coufederazioue stipu-
timens adhuc m'enteni sibi oc suis castra lata neh 5io con quella valorosa nazio-
melari iussit interim suas suorumque e- ne, è il vestiario degli antichi svizzeri. Il

XHvias humo animas Deipara interce- i.°capitano di questa guardia fu Gaspa-


dente reDDere Designai II CoeLo sen re de Sileneu, che neli5o5 la condusse
ami. sluenle maligno i GSj (cioè della Pe- in Rouaa; di lui e successori parlerò pos
SVI SVI 241
liporlandone la serie. Leone Xcontermò fere in suburbia, vel in civitates, el loca
Io statuito dnl predecessoic Giulio II, e prope Uibem recreandi animi causa, non
ne fa teslinionianza Enrico Iloltiuger, I autem pei inancndi per inullos dies, lune
storia Elvetica, p. 57.6, raccontando le Sanclitalis vestrae tenealur dare unicui-
uiolte grazie nel 1 5i4
Papa concesse dal qiie eorum tnnc existenti cuniSanctila-
alla nazione, dicendo Praetoriamcolwr- te vestra quolibet die juiium unuiii,seu
tem,el heh'etiis alere coejiit. NeliSay e- victum, juxta consuetudineni, ultra sti.
spii/^nata Roma dal crudelissimo esercito pendiuni ordiuariuui: si vero conligeret
di Carlo V, Papa Clemente VII fuggì in Sanctilatis vestrae etiaoi ultra dieta sub-
Castel s. Angelo, la fedele guardia svizze- urbia iterfacereanimo manendi per rnul-
ra fu massacrata, e la città iniqnissima- tos dies, quod lune similiter leneatur da-
niente saccheggiata per due interi mesi, re juiium unum,
victum, ut supra,ìa
vel
Sotto il successore Paolo III fu quindi ri- itineretantuminodo, euodo elredeundo,
slabilitacouie prima. Eletto nel rj55Mar- et postquam perveneritad locinn penna-

cello li, rimarcai nel voi. XLV,p. i i i,clie nendi teneatur etiam per duos dies ju-
voleva licenziare la guardia svizzera, per- lium, vel viclum dare, utsupra, ut inte-
«uaso che il Papa non avea bisogno d'ar- rea possint sibi providere de oportunis
mi per sua difesa : ciò riferisce anche il Iios[)itiis, et necessariis. Quarto, cum con-
p.Bonanni,ricavandolodaCiacconio. ìN'el- tigelSanctitatetn vestramdiclos helvetios
Archìvio Faticano, aYmai\\o 29, t.202,
\' custodiae satellites oninessimui, seu eo-
p.168, esistono seguenti capitoli e con-
i rum partem educere, et uti in bello con-
venzioni, stabiliti neli5()i tra Pio IV e tra bostesmilitando extra Urbeui,(nioJ
la guardia svizzera.»» Capitala Capitano- lune etiam unicuique eorum ad stipen-
riun Custodiae Hcli'etioriun. Beatissime diuui suuin solitum etconsuetumadiun-
Paler. NobilisetStrenuosd. equesGaspar gereetdare dignetur quolibet tlie juiium
Sdlanus civis lucernensis Custodiae Hel- unum, vel victum, idest cibuniet potutn
vetioium Sanclitatis vestrae modcrnus ad arbitriuni, et placituoi Sanctilatis ve-
capitaneus, et tota cohors, seu societas strae. Quinto, exigente necessitate, sclo-
nnncilucenloruni eluniussalellitumSau- petariis quolibet vice pulveres, et [)luui-
ctilalis vestrae devotissimi, sup[)licanthu- bum, seu unum tantum proquolibet mo
niiliterquatenus prò eorum nova coiidu- re bellorum dare dignetur. Sexto, cuiu
ctione, et ad inserviendum susceptione, aliquis ex ipsis divina [)ermissione inflr-
sul)sequentesarticulos,moresolito,(piem- niaretur, cui tamen auxiliandum fierit,
admodum praecessorem ipsorum piio- quod Sanclitalis vestrae laleoi nibilomi-
resgermani potiti fuerunt, ipsiseliam cor- nus graliuse coinmendatum liabere ve-
ruborare, et observare gratiose dignetur, lit ne talis propter suam inlìrmitateiu
,

contrariis non obslanlibus quibuscum- ex servitio licentietur, et durante hujus-


que. Primo videlicet, quod prò quolibet modi sua infirmitate inhilominus stipcn-
aimo inservire habeant tanlummudo ,
dis suo fruatur. Seplimo, quaiiiio conli-
duodecim menses,et duodecies in anno gerel quod unus, vel plures ipsorum in
ipsissolvidebeant eorum consuetaslipeu- servitio Sanclitatis vestrae utendo ipsis
dia. Secundo,(|uod hujusmodi stipendio- in bello conlra hostes extra LJrbem ab
rumsuorumsolutiscuilibet jnxtagradum inimicis ladeventur, quod illis etiam ni-
etolìlcium suum fieri debeat siue suspeu- hilomiausstipendia eorum solita solvi de-
sione, et semper in principio cnjuslibet beant, siculi ceteris de custodia tamdiii,
nieusisindiirercnter die prima, vel secuu- etquousque sanitatem suam ilerutn re-
da, auttertia. Terlio, quod tjuoticscum- cuperavciint, etiaui in eventum, ut di
quecoulmgelSauclitalcuj veslram diver- cium est, quod uccessilas postularci, ut
242 t> V 1 S V I

laeiius cìucalur in ali(j(iem locuin medi- ìiìernrìns. -TI icroniiniis de Tan'aiió".^ii\


caiiilum. Octavo, ul in omnibus vigiliis Jodoco de Meg-
capitoli fatti col noijile
li.iheoiit igneui, el liuikiiia secundoin e- gen senatore Lucerna, capitano prede-
di
sigenliaii», et piovidcalur jdxta solitnin. cessore del sunnominato, il numero de-
JNuno, (|uaiido capitaiieiis custodiae ali- gli svizzeri era di 225, e vi si legge ag-
«juos ex liiijusmodi servilio, el custodia giunto il seguente capitolo, pure esli atto
/ 'rt//crt«o.>jTertio
dimiserilj ciuod illis dimidium mensissti- dall'y^rc/i/i'/o decimo,
l)cudiuin, et teiripus diinidii inetisis prò (piod quainprimum iicentia ipsius capi-
lecessu coucedatur , (|uaiKlo dunisciit tanai , seu morte satellictum praedicto-
abscjue causa, et non aliter. Decimo, ca- ruin, quam Deus d i fiera t , custodia ipsu
sti quo Sanctitatis veslrae cum lenipoie reducta fueril ad nunterum ducentorum,
decerniereldictos custodiae satellite"», qui i n hoc nu mero custodiaipsa rema ueat,nec
Sanctitatis vestiaequandiu vixeril,et [)er possintalii in locum deficentium poni".
annulli postejus ohituni, qtiem Deus diu Papa s. Pio V nel 1 568 fece edificare
dilfere dignetur, uiseiviie jurarunl, di- presso i quartieri degli svizzeri del Vati-
milteie et aa)[)lius eisad sua servitia u- cano la chiesa de'Ioro protettori i ss. IMar-
li nulle, quod ipsi nimitjuam (oresperant liiio e Sebastiano, per uso de'medesimi e
lune Sanctitatis vestiae teneatur per ties proprie famiglie, e la descrissi nel voi. L,
nienses ante tempus praedictuin hujus- p. 262, e il citato Alveri fa altrettanto a
modi servilium abnunciare, et licentiain p. i56. Urbano Vili al destro lato della
intimali Tacere , et deinde super hoc u- piincipal porta del palazzo aposlolicoQui-
nicuique eorum juxta dehitum , et offi- riiiale e per sicurezza di questo, eresse l'e-

ciuaisuum uniusmensisslipendium ipsis sistente baluardo , con aitiglierie a suo


soKere prò recessu, et ut cum honore i- tempo. So[)ra di esso nelle solennità s'i-
teruin in pati iam rediie valeant. Unde- nalbera la bandiera della guardia. Inol-
cimo, quod dignetur vestire (jueinlibet tre costruì il quartiere e le case per la me-
ipsorum, more solito, et deinde ad octo desiuìa, nell'angolo orientale del palazzo.
mensis iterum vestire ipsos, et sic sem- Il Lunadoro nella Relazione della corle
per successive prò quohbet spatio octo di Rotila, s[ainpn\a nel 1646, nel pontifi-
niensium continuando veslireipsos tenea- calo d'Innocenzo X, riferiscea p. 22, che

tur quam diu duraverit servitium hujus- nel palazzo apostolico eravi una compa-
iiiodi custodiae, et Sanctitatis vestrae ut gnia di 3oo svizzeri, con capitano e ufil-

contenta quod octo menseshujusmodi re- ziali della medesima nazione, come rile-

sti tutusconseantur incepisse a xv die men- vai a Milizia; ma ora trovo nell'indice,
sisfebruarii 548, quo ijisi a patria disces-
1 forse per correzione, che gli svizzeri era-
seruut. Duodecimo, leservando ipsis o- no due compagnie, di 100 per ciascuna coi
ninia alia antiqua, lioiiesla, et 'icila, quae loro uHlziali. Allora di continuo erano di
per prius in usu liabita,facla et observa- guardia al palazzo apostolico 5o svizzeri,
ta fuerunt erga praecessores suos, quod e ripartili in due compagnie o guardie. A-
talea cum ipsis etiam nusquam diminuan- lessandro VII nel costruire il sontuoso co-
lur,sed eodem modo cum ipsis continue- lonnato sulla piazza di s. Pietio, occupò
tur, quemadmodum cum dictis prai;ces- parte dell'area dell'ampio quartiere de-
boribus suis, et baec si placueril Sancli- gli svizzeri, onde fu^ristretto. Apprendo

tati vestrae, in cujus benignilatera in o- da Cancellieri, Il Mercato, p. 220, che


inuibus se remittunt, et humillime ante nel pontificato d'Alessandro VII, la regi-
sacros pedes Sanctitatis vestrae submil- na di Svezia Cristina residente inPioma,
lunt, etseuiper commendam.Diexxtuar- essendosi nel giugno 16 56 sdegnata cogli
lii 1 56 1 .- G. As. Cardiiialis Sfoitia Cu' spaguuoli che aveauo dato aiuto a'polac-
SVI SVI 243
chi, contro il re ili Svezia suo fraJello, li- peiuloiio questi solilali ili<| goveirio d'un
cenziò la loro guaitlia die leuevn al suo oapilano ilclla iiieclesiina nazione, il <nia
sei-vizio, e prese ile'pcrugiui clic fece ve- le si elej^i^t;
dal l*apa da Ire soggetti pio-
stiie come gli svizzeri, ma coiial)iti, cai postillai consiglio di Luceiiia: «[iiesticon-
zoni e calze rosse e nere, come poi vesli- linnainentedi giorno e ili noltea vicenda
rouo bassi ulliziali della guardia del l*a-
i cuslodiscono le [)orle del palazzo apotlo-
pa. Essendo scoppiata la PfUilcnzf/, nel lieo. Nelle solenni l'unzioni delle cappelle
general liuuuitoii maestro dicamera del- pontilìcie, gli ulliziali portano 1'
elmo di
l'ambasciatore di Spagna, per vendicare l'erro in capo, e giubbone di ma-dia pa-
i licenziati spagnuoli, tra n»ò una coitgiu- limenti di l'erro, comesi vede nella (ì"u-
ra per sacchegi^iar la città e far prigioni ra n.''i48 (con bastone in mano e spada
il l^apa e la regina, ma tutto fu scoperto, al lianco).Li soldati ordinari coperti d'ar-
Alessandro VII verso la via di porla Pia matura di ferro in testa, nel peltoebrac-
incominciò il lungo fabbricato per la fa- eia, altri portano le alabarde, altri spa-
iniglia |)ontincia, prolungando da (|uel la doni sfoderati sopra la spalla, come si ve-
to il palazzo Quirinale, ed i piani terreni de neiriminagini 1
due
.ji) ei5o; le altre
furono assegnali alla guai dia svizzera che 151 ei 5 2 ia[)[)resenlano il tamburino e
tuttora gli abita. Nel iGGo sollo Clenien- il compagno in alto di suonare
un cmlij
le IX la guardia degli svizzeri fu ridotta lo, secondo il costume di molte nazioni,

a 1 20 uomini. Il (). Ijonanni pubblicò l'o- particolarmente tedesca, e l'abito tl'arn-


pera della Gerarchia con ligure nel 1 720, bedue è di panno rosso, con pennacciuo
regnando Clemente XI, ed ecco come de- bianco lu-l cappello (con làldecalalee lar-
scrive la guardia svizzera.» Prima d'en- glie, culle diiestriscie di tela pendenli dai
trare nella saia del palazzo pontillcio, as- loro colli)". Nel voi. L, p. 23G, raccontai
siste un corpo di guardia di svizzeri, ve- die Innocenzo XIII continuò il suddet-

sliti come esprime la ligura ii.''r40 (con to ediliziod'Alessandro VII nel palazzo
cappello con falde calale e grandi conpen- Quirinale, e che Clemente XII eletto nel
nai;chiobianco,e collare liscio di tela bian- i "3o lo com[n,aumenlando not.ibilmeu-
ca pendente in due striscie sul [)ellù), te- te le case pegli svizzeri e loro ulliziali, in-
iieiile l'alabarda (e spada al lianco), arnie sieiue all'erezione del palazzo alti"uo per
sempre portala, ijuaiido accompagnano abitazione del capitano e tenente edal-
il l'apa, divisi in ambedue i Iati o della la costruzione della chiesa pe' medesimi

Carrozza, o della Sedia, o del Cavallo, sotto l'invocazione dello svizzero b. Nico-
secondochè piace a sua Santità. Sono que- lo de Flue d'Untervald, die descrissi con
sti ordinariamenle in numero di ';'o, ol- dettaglio a p. •.'.48, in uno al lun^o
1
corti
tre il capitano, il tenente, l'aKìere e 5 uf- le degli svizzeri, o\e oltre le loroabita-
liziali, li quali usano vestito di panno ne- zioni vi è il de[)0sito dell'armi in ampia
ro; e uno di loro si noiuiua Ibiiere, uno sala. Neh 769 dopo la funzione della sua
begretario, oltre gli altri i quali vestono coronazione, ClementeXlV rimarcò d'a-
come rappresenta l'immagine 1
[-j (ed au- verla goduta comodamente , menlrechd-
cliecpiesti ulli/iali usavano le due slriscie nel ijSS per ipiella del suo immediato
di tela pendenli ilal collo sul petto, e cap- predecessore Giemeule XIII, essendo e"li
pello con falde calale e pennacchi bian- allora semplice religioso, era stato man-
chi), cioè calzoni (a botta) simili agli al- dato indietro dagli svizzeri. Il Lunado-
Iri soldati di colore rosso, giubbone di pel- ro ristampato nel 1774 rilèrisce nel t. 2
le listata di nero, cingono un armacollo p. 27 i.vAllri soldati vegliano alla guar-
di pelle di dante, di cui pende la spada, dia del corpo e de'palazzi apostolici; e so-
e purluuo un bastone nero iu mano... Ui- uo le Corazze ( / .)_, e li cavulU'ii''icri %
cavallo, ed a piedi gli svizzeri, che linn- compagnie, est un pompoint et hant-de-

iioun loro capitano, tenente,alfiere,f»iu- chausses noir,tailladcen blanc,pluniesde


dice e cancelliere, persone tulle di loro la toque noiresel blanches, gands noirs,

nazione. V'hanno altri nlTiziali cavalieri écharpe noire, elsoidiers noirs taillailés
«Iellaguardia del corpo, detti impropria- en blanc. Cet uniforme, ayant les mémes
inciAe lande.(pezza te. Le corazze dipen- distinctions d'c-tolFesque lesdeux aulres,
dono dal chierico di camera commissa- entrelesdiversgrades, se porle dans l'in*
rio delle armi ; le lancia spezzale, i ca- lervalledelamortd'un E^ape, à l'election

valleggieri e gli svizzeri dipendono dal d'un autre. Au convoi funebre du Pape
maggiordomo". Nella ricordata Hi^toire decèdè (cioè nel trasporlo o trnslazio-
di I\lay, stampata nel ^88,51 dice chegli
i ne al Vaticano), les ècharpes sont en ere-
svÌ7zeri pontificii sotto Pio VI erano 33 i pe , et Ics caisses des tambours en sont
compreso lo stato maggiore. » Elle est couverte*;, de mcme que le drapeau". Il

tonimandèe [)ar un capitaine, quia rang ruolo più antico che esista nel palazzo a-
cl comroissionde colonel; et sons lui, par postolico è quello di Giulio III deli55o,
un lieulenanl qui a rang et brevet de
,
dal quale rilevo nella categoria degli uf-
lieutenant Colone!, par unsouslicutenant flziali graziosi della corte, che il capita-
ci enseigne, qui l'uii et l'aulre onl rang no avea la parte di pane e vino, cos'i il

et commission de capitaine. Celle trou- cancelliere della guardia, e gli svizzeri


pe est en oulre composce, d' un sergent ch'erano di guardia per la colazione 3
major, qui a rang de lieulenanl d'infan- parti di pane e 3 parti di vino. Prosegui-

lerie; de six sergens ou exempts, de six rono tulli ad averle dagli altri Papi, an-
c.tporatiXjchefs d'escouade, chacun a la zi alla guardia di fazione fu aumentata

t('le dei 6 liallel)ardières; de4 'aiTil^o'"'^ un'altra porzione di pane. Tulli l'avea-
«"t d'un dei oc hallebardières, y
fjfre; et no pure in sedo vacante, come leggo in
compris 4 trabans servant au logis du wn ruolo deli565 per morie di Pio IV.
capitaine. L'ètat major de celle compa- Nel pontificato d'Urbano Vili già due
gnie consiste: daus un grand jnge, c'est svizzeri erano anche portinari de'palaz-

le lieulenanl; dans im'aide major, c'esl le zi Vaticano e Quirinale, con parte di pa-

sergent Diajoijdansunaumonier, un chi- ne e vino, e tenue mensualità in denaro,


iiugien major et un grande-prcvòt, qui poi aumentata e a'nostri giorni stabili-
est un des sergens avcc des sbirres à ses ta a scudi 12 per ciascuno, com.[3reso il

ordres, quand le cas le requierl; dans un soldo, il vestiario e altro. Ne' medesimi
tambour major,et dans huit haul-bois ou ruoli apprendo che già il palazzoaposlo-
clarinels. Celle compagnie est logée dans lieo avea stabilito un maestro pe'figlide-
ic palais du Valican en hiver et dans , gli svizzeri, e talvolta fu il loro cappel-
cclui de Monte Cavallo (o Quirinale) en lano. Ne' ruoli di Pio Y\ rinvenni con-
tlé, selon que les l\npes varient leur de- tinuarsi le parti di pane e vino al capi-
meure. Elle envoye lous les mois un de- lano, e le porzioni di essi per la colazio-
lachemenl deiq hommes, y compris un ne agli svizzeri di guardia; ma per le vi-
sergent, un caporal et un tambour, à Pe- rende politiche e infelici de'tempi,e pel
saru, poiu' la garde du gouverneur (pre- disastroso trattato imposto a Tolentino
latopresidented'UrbinoePesaro)".Quin- da' repubblicani francesi invasori dello
diMay passa a descrivere le 3 uniformi de- stalo pontificio. Pio VI si trovò nella pe-
gli svizzeri, qui tous consistenl dans l'an- nosa necessità di procurare la piìi stretta
cien pourpoinl et haul-de-chaussessuis- economia, diuiinuì lespesechesi faceva-
se,avecla loquede velours noir. Poi sog- no da'palazzi apostolici, e dal principio
giunge.': Le troisième uniforme de celle di luglio i
^57 abolì la somrainislrazione
S V I s V I 24';

di pnne e vino. Ad onta di tanti sagrifi- ca e vistosa bardatura circondando la


,

zi, nel 1798 i compiere


francesi vollero carrozza poutilìcia la guardia svizzera ,
l'occupazione e democratizzazione de'do' della (pialeci dà le seguenti notizie. >»La
minii papali, ed entrati iiì Homa ordina- guardia svizzera, in licompensa della sua
rono che tutte le guardie del l'apa, co- fedeltà e del suo servigio, fu subilo ripri-
razze, cavalleggieri e svizzeri, si mettes- stinata per la custodia della sagra perso-
sero in armi per una rassegna generale. na di Nostro Signore, nel numero tli 64
Cos"i fu fatto, rua la rassegna si cambiò individui, consistenti in un capitano, un
nel disarmamenfo e congedo di quel re- tenente, due aiutanti, 3 sergenti, 3 capo-
siduo di milizie papali, prendendosi dai rali, un tamburo, uu piffero e D2 svizze-
linncesi tutte l'armi e i cavalli. L'appar- ri. Agli s|)orlelli della carrozza del Papa
tamento pontificio fu dato allora da cu- marciavano due sergenti, fra gli svizze-
i

stodire alla guardia civica, alla quale do- ri posti in due righe, divise a dritta e a

po la proclamazione della repubblica era- sinistra, che chiudevnno il treno di N. S.

no stali aggregati gli scosluo)alissimi,che Giunti che furono al la basilicaLateranen-


contaminarono quelle stanze, nel modo se,si unirono al temute Giuseppe Ainr-

clie de[>lora Baldassari, Relazione delle hvn, ea'due aiutanti AiitonioErstemaud


o\.'i'ersìlà di Pio FI, t. 2, p. 320. Final- e \ incenzo Morgon,con uu sergente ei 2
mente i francesi imprigionarono a'2oreb- svizzeri, ch'erano andati anticipatamen-
bi'aioPio VI, e portatolo in Francia, ivi te a guarnire il portico, e che con lutti
morì a'28 agosto i7C)q. In Venezia nel gli altri tornarono poi al Quirinale, scor-
marzo 1800 fu eletto l'io VII, quando lando S. S. intorno al suo lieiio. 11 vestia-
già la s. Sedeavea ricuperato parte tifi- un giaco di panno ne-
rio degli uHlziali è
lo stalo pontificio. Gli svizzeri die avca- ro, calzoni del medesimo panno alla spa-
no ripatrialo, parte ritornarono in Ro- glinola, e un gran lèrraiuolo dello stesso
ma con altri nuovi fu ricostituita la
e panno (però lo portavano di seta nera nel-
guardia e creato il capitano Carlo Pfyf- l'estate, col così detto collare come i gen-
fèr d'Altishofen di Lucerna nel 1801. Il tduomini de cardinali, e le fibbieallc scar-
Papa approvanilo le riforme economiche pe), senza cappello. Gli aiutanti hanno lo
del [)redecessore , altre fu costretto ese- stesso vestiario , essendo tutti armati ili

guirne col motuproprio. L'economia del s[)<'tda, e avendo questi per distintivo l'u-
pubblico erario, òt' 10 noveu)bre 1800, so del bastone. I sergenti hanno i calzo-
laonde restrinse gli stipendi degli svizzeri ni larghi di panno rosso, casacca nera con
e il numero, componendo il corpo:
loro frangia all'intorno, calze rosse, cappello,
del capitano, del tenente, di due uifjzia- spada e bastone. caporali e gli svizzeri
I

li, di 3 sergenti, di 3 caporali, d'un tam- portano il loro uniforme a strisele gi;ille,
burino, d' un suonatore di piffero, e di rosse e turchine, e sono armali d'alabar-
52 comuni, 4 de'(|uali assegnò alla custo- ila,con una tracolla di pelle di d.uite, in
dia del palazzo Vaticano, e gli altri pel line della quale portano apjiesa la spada.
Quirinale ove fece residenza, assegnando Ogni giorno questa guardia nomina di
annui scudi 5joo per stipendio e vestia- servizio un sergente, due ca|)orali e 24
rio del medesimo corpo.^l Cancellieri de- svizzeri, che rimangono di custodia a tut-
scrivendo a 48 possesso preso da
p. r il te l'entrate del palazzo Quirinale, forman-
Pio VII a'22 novembre 1801, riferisce do il suo corpo di guardia a piedi delio
che dopo i camerieri segieli a cavallo, e scalone. In anticamera vi è sempre un uf-

prima del governatore di Roma, incede- fìziale e un aiutante. Allorché Papa esce il

va Carlo Pfyirercapitanodegli svizzeri .so- ili fiirm.i pubblica, lo scoria con tutta la

pra uu superbo cavallo, guuruilu di ric- sua forza. Quando sorte in pi vaio, lo se-
i
24G S V I S V I

giioiio «lue sergenti e r i svizzeri, e quan- pieseil cappellano, sebbene per lar." voi-
do ordina il servigio di c;iinp.')gn;i (icran- ta nelle iVo//'zf<; di Roma del 1
793, do[)0
tlarea U'oUaie, lo segue per qualche trat- gli scudieri e il predicatore ordinario del-
to di strail.i dal palazzo e [)0Ì si ri lira, a- la guardia \)oi\\.\{\c\a, che e avanli al pa-
speltaiido il stio ritorno per fargli spallie- lazzo papale, era stalo riportato d. Va-
ra. Il suo (piarliere è dentro lo stesso pa- lentino Dlettlez d' Uotervald cappellano
lazzo". Nella biograda di Pio ili, eil a della guardia svizzera. Ora e dopo i ca-
Palazzo APOSTOLICO Quirinale, raccon- merieri di spada e cappa nelle Notizie di
tai come gl'imperiali francesi nuovamen- Roma si registrano il capitano, il tenen-
te invasero lo stato papale, e Roma a'2 te, il sotto-tenente, il cappellano.
febbraio 808, ponendo 8 pezzi di cntino-
I Leone XII rinnovò la convenzione ri-

neavanli il portone del Qiiiiinde. Clieai guardante la guardia svizzera pontifìcia,


^ aprile i francesi presero difurza nel pa- col cantone cattolico di Lucerna; conser-
lazzo anni dei Capolori (^.) e delle
le vandosi in sostanza l'anteriore e già ri-
guardie nobili, ne occuparono quartie- i portata, in questa furono falle alcune va-
ri, e inlimarono al ca[)itano degli svizze- riazioni, ed è come segue. " Leone Papa
li di dover dipendere da loro; per cui il XII. La riconosciuta fedeltà de' soldati
Pa[)a non volle più uscire dal palazzo, ed svizzeri ha fattosi che fin da tempi remo-
a'6 settembre comandò agli svizzeri die tissimi fosse a'nìcdesiini allldata la custo-
non vi lasciassero entrare verno soldato dia de'nnstri predecessori. Essendo però
francese. Dopo un cuujulodi altri oltrag- noi desiderosi di accrescere il numero del-
gi e violenze, dopo il blocco del palazzo, la guardia svizzera presso di noi, abbia-
essendo stato riunito all'iuipero francese mo spedilo a Lucerna il diletto figlio Car-
ildominio temporale della s. Sede, l'io lo l'fylfer comandan-
d'Ai tishofen egregio
VII fece vieppiù strettamente custodire te di essa guardia, a cui abbiamo coman-

le [)orte di-l palazzo dagli svizzeri. Final- dalo di stabilire una nuova convenzione
mente sull'albe^s^iare de'6 luglio 1809 i co'diletti figli magistrati della repubbli-,
francesi assaliroiiu e scalaiono il palazzo, ca di Lucerna sulla scelta di essi soldati.
e pervenuti alla sala del Irono trovarono Condotto l'affare a felice termine, il me-
scbieiati [\o svizzeri col capitano Carlo ilesimo Carlo ritornato in R.oma a noi e-
PryUf^r, cui intimarono posar lo armi, il sibì il convenuto accordo, il cui tenoreè

che fecero secondo l'istruzione ricevuta il seguente. In nome di Cristo cos'i sia. A.-

precedentemente dal Papa. Indi i francesi vendo giudicato sua Santità Papa Leone
arrestarono Pio VII, e prigione lo con- XII, e lo stato svizzero di Lucerna, esse-
dussero prima a Grenoble e pui a Savo- re cosa necessaria a cagione de'cambia-
na. Il capitano colla sua fiiniglia, e gli meuti de'tenipi, diesi formasse un nuo-
svizzeri ripatriarono, tornaiKio in Roma vo accordo a norma de'passati circa la pro-
nel 18 145 avanti che Pio VII a'24 mag- visione della guardia degli svizzeri, per la
gio si restituisse gloriosamente alla sua guardia del romano Pontefice, il valoro-
sede, e potè circondare la sua carrozza so personaggio Carlo Piylferd Altishofen
ntW In°res'io soltiiiie in Roma [f'^-), colla di Lucerna comandante della suddetta, e
sua antica uniforme. Xel 1818 si ripub- spedito dalla Santità sua a Lucerna per
Jjlicarono le Notizie di Roma almanac- trattare l'alf.ne, com' anche Eduardo
co, e per la i . volta dopo le guardie nobi- Pfytfer d'AUishofen e Giuseppe Antonio
li si registrarono gli Offiziali della Guar- Schuomacher personaggi illustri consi-
dia Svizzera, (lnv\o PfyfFer d'Altishofen glieri delia repubblica di Lucerna, forniti
capitano, Giusto Vunliyn lenente, ìMar- delle opportune facoltà, d'ambe le parli

tiuo Piyticr coadiutore. iNua vi si com- considerata ddi^enlemcnte la cosa e seco


SVI SVI 247
loro tlelibernta, «.rnnaniine consenso hall- in ((iial guisa abbia a fare il viagi^io pei'
iiocieduloili propone ([iiesli sc'f^uenli ai- cnnduisi a lloina. ia.° Se quel lule cU'è
ticoli nuova convenzione, quab reli-
(li i .sialo ascrillo sia cilladino del cantone di
f^iosanìcnle e fedebnenle dovranno man- Lucerna, lo>lo su di ciò farà consapevole
tenersi d'ambedue le [)arli, essendo stala il consiglio di guerra, nella stessa ^uisa si

l'atta già da cbie mesi lu ralilìoazione della condm 1 à (piamio abbia ascrillo alcun al-
medesima convenzione. Arlicolol. Della Irò soggetto di alili cantoni. i 1
."
Il ca[)i-

coslitiiziont della guardia. 1


.
"La guardia [ano pro-lem jjore della guardia pontificia
svÌ7zera pontificia è composta al presente ogni anno spedirà alla lepubblica diLu-
tlella coorleossia compagnia di io4soldati, cerna l'elenco cui rapporto di (|ue*coinu-
nel ipial numero è compresoli) stato mag- ni che sono stati aggregali alla uiedesiina
giure medesima come si dimostra dal
ilella guardia, e in siflalto elenco si annoveri-
^olloscritto elenco. Un capitano, un lenen- no tulli coloro, che die
sì nella Svizzera
te, «n solto-teneule uu cappellano un
, , in lioma .siano slati contrattali. 1 2° I co-
foriere, un giudice, un esente, un sergen- munì non abbiano stipendio, né per la Io-
le, 6 solto-sergenli, 6 caporali, 80 soldati ro ammissione, nò pel viaggio die lian-
o comuni, 2 maccbinisti, un tamburino, no a fare, 3." Se per caso taluno amuies-
i

un trombetta, 2." La guardia sarà in av- .sodalsuperioredestinatoinLucerna,giun-


venire composta del nunierodi 200 uo- lo in Iioina verrà dal l*apa escluso, fpie-
iliini (cioè se ne auoieularono 96), ed in stiavrà dirillodi ripeteredalcapitanodel-
tal numerosi manterrà. Articolo W.Del- la guardia pontificia un giusto rimborso
rammissioiie nella guardia. 3.' L'indivi- di spese per accesso e recesso. 4-° H ea- 1

dualilà della guardia pontificia non ver- pilano della guardia, se dimetterà daijue-
rà formala se non die di svizzeri catto- sta alcun comune senza motivo, ad esso
liei. 4.° L'età dell'ammissione nella coorte diasimezza paga mensile e lo spazio di
è dagli anni 18 fino a'2') per coloro die mezzo mese pel litonio, e non altrimenti,
non mai prestarono servizio, per quelli poi i5.° Se sua Santi tu stabilisse di congeda-
clie l'hanno prestalo da' 18 finoa'So, Ar- re la detta guardia, e più non volesse ser-
licolo ìli. Sulle scelle da farsi. 5." La sta- virsi degli svizzeri per la sua custodia, il

tuia degli astarii o comuni, non sia mi- die essi s[)erano non abbia a succedere
noie di 5 piedi e 4 pollici della misura u- giammai, allora sua Santità sarà tenuta
sala in Francia. 6.° Il cantone di Lucer- a ringraziarla di sillàtto servizio 3 mesi
na permetterà che si una continua
faccia avanti la dimissione, e questa con firla in-
e libera scelta per stabili re e compiere l'in- li ma re a Ila repubblica di Lucerna, e qui n-
dividualità della guardia pontifìcia, incui di a ciascun individuo della meilesima
potranno essere ammessi anche gli altri guardia secondo il conC(jrdato,perdièpos-
svizzeri de'cantoiii cattolici. 7." In queste sino questi ritornare alla loro patria. iG.°
sedie da farsidovrà agirsi nella slessagui Quando taluno in Roma sia stato anno-
sa e maniera th'è solito per convenzione verato nella guardia, allora incomincerà
o[)erarsi in altre qual si siano scelte. 8." Il a godere il soldo. 7.° I nuovi guardisi!
1

capitano pro-tempore della guardia [lon- contraggono l'obbligo ili servir tedelmen-
tificia stabilirà nella città di Lucerna uu te sua Santità Leone XII perijuanto lem-
soprintendente alle scelte di quanti mai pò sia essa per vivere, e per un anno do-
voglioRoessereammessi nella guardia me- pò ladi Iuiniorte,cheDio si degni differire
decima, g." Il so[)rinteiuleute allorquan- per lungo tempo, come anche a'suoi le-

do avrà ascritto taluno alla guardia, lo- gittimi successori finché essi persistano nel
slogli consegneià la [)olizza della sua am- conforineranno col giura-
servizio, e ciò
luisbioue, e pailiculurLuentu riufuruierà menlu^ che avranno a prestare alla bau-
248 s V r S V I

dicra del corpo. Ailicolo IV. Del soldo. fjualcuno o piìt della medesima guardia
iJS.' Il soltlo per l;i guardia ponlilìcia si restassero feriti dagl'inimici fuori di Uo-
paf^herà a nonna della seguente indica- ma, gli si dovranno pagare i solili soldi

y.ioiie, ed a scudi mensili. Al capitano 70, come agli altri finoallaguarigione,ancor-


al tenente ?.«S, al sotto tenente 22, al fo- chè il ferito per curarsi debbasi traspor-
riere 1 G, al giudice I 4, all'esente! 2,alser- tare in (pialche luogo. 24." In tutti i iuo-
gcntei ?,,alcappellanoi 2, al sotto-sergen- ghi di guardia i fazioneri avranno il fuo-
te 12, al caporale 7, al comune G, al tam- co e il lume secondo l'occorrenze. 2.5.° La
burino 7, al trombetta 7, al custode del- guardia svizzera pontificia oltre l'ordina-
la caserma 6.19.° La paga de'soldati do- no soldo godrà delle medesime gratifica-
vrà farsi a ciascuno senza ritardo secondo zioni come presentemente, sotto il nome
ii grado e carica sua, e sempre nel prin- d'incerti. Articolo V. De pensionati. 26.°
cipio di cpiaUivogliii mese indilFcreiile- Le pensioni da darsi a (jualuncjae indi-
nienle nel 1° o nel 2.° ovvero nel 3." gior- viduo di qualsiasi grado , si stabiliscono
no. 20.° Quante volte però succeda che come appresso. Per anni 20 continui di
sua Santità si porli ne'sobborglii, o nelle servizio pi estato senza interruzione, si da-
città e luoghi vicini a Ronia per villeg- rà la metà del soldo. Per anni 3o come
giare, non tralleiiendosi però molli gior- so[)ia, tre quarte parti del soldo (nedesi-
ni, allora medesima Santità sua sarà
la mo. Per anni 4o come sopra, il soldo in-
tenuta a dare ad ognuno di coloro che l'ac- tero. 27.° Se a caso alcuno per malattia
compngnano in ogni giorno un giulio ov- o per altra disgrazia legittimamente im-
vero il villo secondo il solilo, olirei! sol- pedito non potesse prestare il suo servi-
do ordinario. Se poi accadesse che sua San- zio e non fosse idoneo a fare alcun'opera,
tità viaggiasse anche al di là de'detli sob- gii una congrua pensione secon-
sarà data
borghi con animo di trattenersi per molti do il gratlo. 28.°
Il tempo per ottenere la

giorni, allora sarà tenuta ilar loro un gia- giubilazione si computa dal giorno nel
llo oppure il vitto come si è detto, solamen- quale 1' individuo fu ammesso al ruolo.
te però nel viaggio, cioè nella gita e nel 20).° iNiente impedisce che possa ritenere
ritorno, e dopoché sia giimla al luogo del- la pensione se ciascuno avrà prestato ci-
ladimora sarà obbligata altres'i per altri vili ufiizi nello stato pontificio, o nella
duo gioì Ili a dar loro un giulio o il vitto, Svizzera o Germania. 3o.° I pensionati
onde possano intanto provvedersi degli potranno godere delle pensioni o nello sta-
opportuni e n»^cessari alloggi. 2 .° Quan- i to pontifìcio, od in casa propria, come gli
tlo sua Santità volesse tlimettere tutti in- piacerà. 3 i.° Chi vorrà ricevere pensioni
sieme o una parte di delti comuni della congrue al suo grado,saià d'uopo che due
guardia, e serviisene in guerra contro i anni continui sia in quel grado in cui a-

nemici, facendoli militar fuori di Roma, scese.Se il detto tempo non sarà compito,
allora si degnerà aggiungere e dare a o- la pensione sia quella ch'èpropria del gia-
gniino di essi, oltreil consueto soldo, un do immediatamente inferiore, come so-
giulio al giorno o il vitto, vale a dire il ci- pra. Il centurione se avrà servito due an-
bo e la bevanda ad arbitrio e piacimento ni continui in quel grado,avrà la pensione
della stessa Santità sua. 22.° Quando ta- congrua del centurione, altrimenti quel-
luno per divina disposizione sarà infermo, la de' veterani. 32.° Evvi l'erario in cui

gli si dovranno prestare degli aiuti, esua ciascuno che appartiene alla guardia os-
Santità nondimeno terrà graziosamente sia corpo di qualuiKjue grado, deve la-
per raccomandato acciò per tale malattia sciare dal suo stipendio quella contribu-
non sia dimesso, durante la cpiale godrà zione di denaro mensile ch'è stabilita per
del suo onorario. 23.° Se accadesse, che le Iruppe di sua Santità, il qua! denaro si
S \ 1 S V I 249
spende pe'giubilntieallri pensionati,e per proprio la cintura della sciabola. 4"?--° Ri-
le loro vedove a litolo di pensione, di che ceverà parimenti un'asta o alabarda e li-

però sua Santità ne parlerà in appresso. na sciabola, j^." Riceverà ogni anno scu-
33.°Acciocchèquellocliepresenleuieuleè <li 3 pe'ri>arcin)enti.44-° Parimenti si pa-
assoldato nel corpo pronielta di prestare il gheranno in ogni anno per il vestiario: al

servizio a Leone XII in tutto il tempo del capitano scudi 2 5o,al tenente 8 j) al sot-

suo pontifìcatOjCosiccIièse il l'ontefice so- to-tenente 72, al segretario 32, al giu-


pravv/iverà a' 20 anni, non valga dimet- dice 32, all'emerito ossia esente 24, al-
terlo dal servizio colla pensione, che di- Fistruttore 24, al cap[)ellano 24, a' sot-
versamenle avrebbe conseguito dopo 20 lo-islrultore 24, al decurione 24, al tam-
anni,qual pensionepotrà puredoinaiidare burino 24, trombetta 24. AiticoloIX.
al

al nuovo Papa. Articolo W. Delle nomi- Dtl servizio. 45." il corpo de'coinuni do-
ne e promozioni. 34-° Vacando il grado vrà servire in ciascun anno per 12 mesi
di capitano, la repubblica di Lucerna per soltanto, ed a seconda della norma dei-
privilegiodiFiolV nomina 3 cittadini tra' rannoi732ora confermala. Articolo X.
quali sua Santità sceglie più idoneo, ed il De' discessi per sei mesi. 46.° 11 capita-
eiilia per capo della sua guardia. 35." La no polrà mandare 3 nomini vicendevol-
stessa Santità sua sceglie al grado di te- mente a 6 mesi, per il viaggio di 6 mesi.
nenti (cioè il lenente esolto-tenente)i rac- Se il corpo sarà composto di 200 uomi-
comandati dalla medesima repubblicaLu- ni, allora ne potrà mandare 6.47-°tili

cernese, perchè siano della città di Lu- assenti preso il congedo per 6 mesi, se-
ceina,essendo(jueslo il costume. 36. "On- guiteranno a godere del loro soldo come
de taluno possa essere collocato in grado fossero in servizio, qual soldo però rice-
di uilìziale non si ricerca s'abbia servilo veranno quando avranno fallo ritorno al

alla guardia, bastano le condizioni di so- loro corpo. AiticoloXJ. Della discipli-
pra espresse. 3 7.° Dopo i gradi di lenen- na. 49-'^ Commettendo qualche delitto
te e sollo-tenenle, il capitano l)a diiillo grave o turpe bassi ufiìzinli e comuni,
i i

di nominar gli altri gradi. 38." JSiuno si ilcapilano avià la facollàdidiinetterlidal


polrà promuovere al grado di ufllzialecosì corpo.5o.°Accadeiido tali dimissioni si fac-

detto rosso, se prima non a vjà servito nel cia un processo, con rapporto alla repub-
corpo in qualità di decurione. Articolo blica di Lucerna nelle annue relazioni.
\'n. Dell' amniinistruzione. Sg."!! capi- 5 1." 1 delitti più lievi si puniranno secon-
tano ^ro-^f"////?ore di tutta la guardia sviz- do la legge stabilita. 52." Se taluno dei
zera pontificia avrà la piena amministra- corpo sarà reo di delitto grave e crimi-
zione di tutta la truppa, essendone esso noso, dal che Iddio ci liberi, allora il con-
responsabile tanto a sua Santità, quanto siglio mililare, il cjuale saia coniposlo del
alla repubblica di Lucerna, perciò il ca- capitano come presidente, del lenente e
piìtano si troverà piesenle a tutto quello sotlo-lenenle, degli nfliziali chiamali /jp/7.,

che riguarda l'amminisli azione, ecceltua- di 3 seniori tra gli ufliziali denominali ros-
to il paragrafo 32. 4o.° Il medesimo ca- .v/j giudicheià econdanncià a forma delle

pitano sia tenuto di rimettere ogni anno leggi penali slabilile per le truppe poii-
alla repubblica di Lucerna la relazione di lillcic. Articolo XII. 53." Niuiio liagli uf-
tutte le spese F-ilteper la truppa dalle ren- bziali e bassi ufiiziali comuni [)0tiìi pren-
ditede'primi istitutori. Articolo V \\\.Del der moglie senza espresso permesso del ca-
itstiario ed arnialttra. l\ 1 ."Ciascun sol- pitano e di sua Santità. Il capitano pri-
dato in ogni anno riceverà l'inlero vestia- ma di dare tale licenza si dovrà iniurma-
rio, consistente nel torace (o casacca) di re per atti legilliini del luogo, della sles-
lana j calzoni e calze, edovrà comprare del sa persona, e se questo tale clic vorrà preii-
a'-.o S \ I SVI
(lei nir^glicaviii sodilisHillo n tnlto le con- flMnia,ratae vali(l;i,epoi- nie77.n(k'flc pre-
di'/ioni picsciille nella sua pallia (iinpe- senti nostre lelleic di nostro pugno sot-
loccliè conviene sapere, die tutti gl'in- tosrriite e munite del nostro sigillo, le

dividui della guardia svizzera, rpiando vo- diamo grato animo perpetua forza, va-
di
gliono aniniogliarsi debbono darne par- lidilà ed efficacia, e solennemente pro-
teallaloro icpub!)lica,col nome ili rpiel- mettiamo e confermiamo, che tanto noi
la clie vogliono sposare, che perciò di- che li romani l'onlcdci nostri successori,
vifiie svizzera , e per tale è riconosciu- saremo per conservarla perpeluamenle.
ta la debbono pagare al-
prole; quindi Dato nel nostro palazzo Vaticano il gior-
lamedesima repubblica scudi 120). 54-" no 18 ottobre! 824 e 11 del nostro poiitifl-
Se un nfìiziale o un basso nnizialeoco- cri\o.Leo>ìc PapaX II. Giulio Maria car-
imine si ammalasse, sarà curato o nella dinal delln Soinn'j^Ua segretario di slato.
caserma o nell'ospedale [ì\(ì Beiifralelli) La convenzione fu poi ratificata da Giu-
fi spese del palazzo apostolico, e seguile- seppe Carlo Amrliyu scultetlo, e da l'fyf-
ràa godere del suo stipendio, purché non fer di Heidegg cancelliere della repubbli-
sia detta malattia acquisifajmentre in fjuel ca di Lucerna. Nel voi. L,p. 2 58 descris-
raso si cura pure a spese pontifìcie, ma si il nuovo edifizio eretto da Leone XII
non ricevei ini soldo, meno che avesse mo- nel quartiere degli svizzeri del Valicano
glie e lìgli. 11 resto come al paragrafo 22. per l'abitazione del capitano, con due ch-
55. Quando taluno di quaiunr[ue grado sernieedormitorii perle guardie. UCap-
veni«*se a morire, il capitano farà perve- paroni pubblicò in Roma nel 1827: /tor-
nile l'eredità che questi lascia a'Iegitlimi colta della Gerarchia ecclesiastica, colle
suoi eredi, per mezzo del governo della figure colorate e vestile di gala dell' uf-
di lui patria. 56." Le vedove e pupilli i fìziale della guardia svizzera, del sergente,
degli estinti saranno allidati alle cure e della guardia coli'alabarda, del tamburino
"vigilanza del capitano. 57." 11 soldo di eia epilTero. 11 Falaschi pubblicò in Macerata
.scun individuo di qualunquegrado si pa- nel 1828: La Gerarchia ecclesiastica e
ghcrà o in oro oin argento ellettivo sen- la famiglia ponti/ìcia,cou(is^ave colatale,
78 alcuna riduzione o aggio, meno quella tra le quali a p. i55 riporta coll'unifor-
conlemplalanel paragrafo 32, che si ver- me di gala quelle d'ulFiziale, del sergen-
seià r.eir erario a titolo di giubilazione, te, dello svizzero collo spadone, e dello
58." Se qualcuno disertasse dal corpo, il svizzero in basso uriforrae coU'alabarda.
capitano avi à il diiillo di farlo imprigio- Gregorio XVI fu benevolo colla guar-
iiare, sia entro la giurisdizione pontificia, dia svizzera, la quale siccome nel nume-
sia nel circondario di Lucerna. Infededi ro forno a diminuirsi nel 1829, sotto di
che, noi commissionalo dasuaSantilàper lui si compose del capitano comandante

Iraltarequest'airare, e governatori di Ln e di altri j uffiziali compreso il cappella-


cerna abbiamo sotloscritta la presente no, di 6 sergenti, di 6 caporali, d'un vice-
convenzione. L'alto fallo, e fra noireci- caporale, di due portiuari, di 4 tambu-
procamente comunicato, ec. Lucerna G rini,di 3 ordinanze, di toc alabardieri, de'
settembre 824. Carlo Pfrffer d' Allisho-
1 medici e chirurghi tanto pel Vaticano,che
fin. Eduardo Pfyfjer d\4ltisliofen sena- pel Quirinale, ciascuno avendo i propri.
tore.GiiiseppeSLÌiuomacliersenalore.ìSux ÌN'elsuo pontificato la guardia svizzera,se-
pertanlo avendo letto, ed altentamenie condo un ruolo, costò al palazzo aposlo-
consideratala presenteconvenzione,elut- licoannui scudi i 'j,\')Xeh7Ì\.6o.\a questa
te e singole cose in essa contenute, abbia- sommasicomprendeilruolodegliesercen-
mo trovato essere il lutto conforme alla ti, de'pensionati egiubilati: legratifìcazio-
noslra volontà, e perciò l'abbiamo per ni stabili aglmlTiziali scrivano osegrctario,
S > l S V I 25r
e al giiitlicr; i metliri.irliinirglii, i medici- sovi nel 1835. Cappellano, vc\^.' Fiorino
nali; il vesli.'irio por gli nniziali cpe'cnimi- Dcdourlins ammesso nelcoiponel 829, 1

ni; le spese per le 3 rliic-o degli svi7.7eii, per da GregorioX\ I di«Jiiaialocainerierese-


la ninniilenzione de'Ielli. per Io spaio de greto soprannumerario e confermalo dal
moi Inielli, e pe'Imni e fucco dccjuailie- Papa regnante. Sc^r(lar'>o,v.av. Ales<ian-
li. N<gli ai titoli Pio IX e Roma deplorai dro Pfyrfer d'Aliisliofèn, cantone di Lu-
la I ibellione de' i G novembre i <S jiS, nella cerna, col gra<lo di capitano di t.' classe

c|ualecon inaudilo e orrendo esempio gli in linea. Giiulice, cav. Pietro Herzog di
audaci faziosi as«aliiono il paUizzo Qui- IMiinsler, Lucerna, col grado
cantone di

rinale ove risiedeva il Papa, ferirono il dicapiinno in WnQn.Escnle, Augusto Pfyf-


sei genie maggiore degli svizzeri e alcu- fer d Allisliofen, cauloiic di Lueerna, col

ni di f|uesli,eda forsennati volendo con gradodi ."lenente in linea. Sergente mag-


i

esecrabile violenza penetrare nel palazzo, giore, col grado di sotto-tenente in linea;

posero fuoco alla porla dell'ultimo por- Sergenti 4 col grado di aiutanti .solto-uf-

tone verso le Quattro fontane. Allora per fìziali in linea; Ca|)orali 7, col grado di
dissipare gl'iniqui aggressori fu ordinalo di sergenti maggiori in linea Poi linari ;

agli svizzeri di (ar fuoco addosso a'foriosi 2, con grado di sergenti in linea; Tambu-
ribelli, riuniti a dello portone, ed es>.i seb- rini 2, col £;rado di sergenti in lint-a; A-
bene un pugno di gente in proporzio- labardieri 1 3o. col erado di sergenti 111 li-

ne della D)oltitudine armata, cornggio'sa- nea: in lutti 1 53 uomini. Ecco poi la te-

mente l'eseguì, li spai paglinrono e impe nuta degli ulìiziali della guardia svizzera
dirono il compimento del pmvo loro di- pontifìcia in servizio. Gran gala. Scollo
segno. Così fu evitalo un generale mas- di tela ballista a cannelli; cf)llello di f-r-

sacro nel palazzo apostolico, e si ebbe tem- 10, armatura composta di petto, scliieiia

po n liallare per impedire una generale e braccia ei'iellata con arabescbi e dora-
cainifìcina. Ma nel dì seguente i faziosi ture, guarnita nel contorno di velluto di
Tollero onninamente disormala e sciolta colore amarante e fdellalo d'oro; ceutu-
In sempre fi dele e prode guardia svizze- rone pure <li velluto ainaianle filettalo
ra, prendendo la guardia nazicnale in cu- d'oro, con piccr)li bottoni simili e Ubbia
stodia il palazzo, ove il Po|>a non trovan- dorata; vestina di maglia di frro, in for-
dosi piìi sicuro, evase nell' «)spitalissimo ma di gonnella, con gallone e frangia d'o-
regno di Napoli. INel seguente i
849 prò- ro; calzoni corti e larghi a botta di vel-
claaìata la repubblica, a por fine all'anar- luto amarante, con rose di velluto all'al-
cbia i marciarono su Roma evi
francesi lacciatura del ginoceliio con filetto d'oro
entrarono a'3 lugl o; indi poco dopo fu e bottone simile nel mezzo; calze di seta
ncosliluita la guardia svizzera, e poi ven- amarante; scarpe arcollalc di pelle nera
ne aumenlala, trovan(io>i ora composta lustra, con rosa di velluto nero e amaran-
come appresso. Capitano eomandanlc te filettala d'oro con bottone simile nel
provvisorio, e nominato dal Papa die re- mezzo; spadone con impugnatura ad uso
gna a' 3 settembre S/iS, eav. Lefipoldo 1 antico, con fodero di vellulo amarante e
jMeyer di Si baurnsre, cantone di Lucer- punlaled'otlone;e guanti di pelledi dan-
na, col grado tli colonnello in rmea.yV//<»;j- te. Cala. Elmo di suola guarnito d'oltn-
ff, cav. Giacomo Gebistoifili Lucerna col iie «loialo, ili mezzo al quale una stella

grado di lenente colonni-llo in linea, pio- argentea con triregno doralo, pennacchio
mossovi da Gregorio XVI neh 835. Sot- di crino bianco, ad uso prussiano; unifor-
fo-tenente, cav. Nicola Liundler di Dini- nie di panno rosso con collo chiuso tur-
kon,canl()iie di Lucci na,Lol grado di mji.'^- chino senio e asole «l'uro, (\\\e botloniere
giore ui bnca, da Gregorio W 1 prouios e rivoli) alle maniche turchino scuro con
.

c.T?. SVI SVI


i^nllniii d'oro e fìletlo ginlln, fnlde fileltate lisledi panno alternate gialle, rosse e tur-
f^iallccoiif^ranate d'oro; spalliiiecoii piai- cliiiiescure, e trina collo sleinnia delPap,!
to di metallo dorato e piovuti d'oro; pan- regnante; corazza di ferro; calzoni di pan-
taloni di panno turchino scuro con gal- nocortielarghial)otta,comeia tunica,con
Ione d'oro; centurone di pelle nera lustra; Iislesimili;calzedi pannogiallo e turchino
l'ascia bianca e gialla di seta e cotone con a lisle;soarpeaccollatedi pelle nera, guanti
due gran Hocchi; sciabola con impugna- di maglia bianchi; sciabola al fianco peu-
tura alla piemontese, e fodero d'acciaro dente dalla cintiua di pelle di dante, in
e dragona con fiocco d'oro; stivaletti di mezzo alla quale vi è una placca d'olto-
pelle nera lustra, e guanti di pelle gialla, ne G. S. P. cioè guardia sviz-
colle cifre
Alezza gala. Il tutto come sopra, meno zera pontificia, e alabarda in mano, 6 de'
l'uniforaie, il quale è di panno turchino quali peròin alcunesolennità portauosub
scuro con collo rosso aperlOjCon asole d'o- le spalle gli spadoni. Grt/<7. Elmo di suola
ro, due botlonieie, maniche con gallou- come gli uHlziali con pennacchio di crino
cini d'oio e filetto giallo, falde con gra- bianco, scollo di mussolino a cannelli,
nate. Temila giornaliera. Unif.irme di guanti bianchì di maglia, e piccole spal-
pannoturchino scuro, ehnosenza pennac- line turchine scuree gialle: il resto come
chio, e pantaloni con fascia rossa: il re- sopra, tranne la corazza. Tenuta giorna-
sto come sopra. Il capitano, il tenente e il liera. Elmo senza pennacchio, ed il resto
sotto-tenente usano il medesimo vestiario come sopra, eccettualo lo scollo. Tambu-
con)e quello degli altri ulliziaii; soltanto rini. Gala. Elmo con pennacchio di cri-

si distinguono dalle s[)alline, le (piali so- no bianco, tunica di panno amarante fi-
no: il capitano da colonnello, il tenente da letlatadi trina bianca; calzoni corti elar-
lenenle-colonnello, e il sotto-tenente da ghi a botta del medesimo colore, con tri-

maggiore. Gli altri ulliziaii poi godendo! ne bianche, calze pure amaranti, spalline
distintivi de'capitani, ne usano lespalli- bianche, scarpe nere accollate, e sciabola
ne. Tulli i nominati, come notai, non a- pendente dal centurone di pan-
al fianco
<loperanospalline nella gran gala. A Spe- no amarante con trina bianca. Tenuta,
RONE dissi come
e quando il capitano usa giornaliera. Elmo senza pennacchio, ed il

gli speroni.Tenuta de'sergenli, caporali e restocomesopra,adeccezionedelloscólIo.


alabardieri. Sergenti. Tenuta giornaliera Essendo l'alabarda l'arma più usata dal-
Elmosimile a quello degli ufiiziali, tunica la guardia svizzera, dirò con Plinio che

«li panno nero trinata bianca, calzoni COI ti si vuole inventata da Penlesilea valoro-
e lai ghi a botta di panno amarante con li- sa regina delle amazzoni : abbiamo di Jo.

.ste del medesimo colore, come lo sono le li\<i\ov^\\\\,Dehastis veterani, kxn'nieXoàiì-


calze; centurone di pelle nera, e sciabola mii757.Questoèildecoroso vesliariodel-
con impugnatura antica;scarpedi pelle ne- la guardia svizzera, nel suo complesso an-
Gala,
ra accollate, con orecchiozze simili. tico e nazionale, veramente nobile e digui-
lilmo come con pennacchio di
gli ulliziaii toso, che convenientemente corrisponde
crino bianco, e scollo di mussolino a can« alla magnificenza imponente delle sagre
nelli: il resto come sopra. G/'rt« i,'rt!/«. EU funzioni cui assiste e celebra il sommo
me di ferro con pennacchio di crino ros- Pontefice, circondato dalla gerarchia ce-
so, tunica di panno nero filetlata di trina da un corteggio splendido e
clesiastica, e
rossa, con sopra la corazza di ferro liscia: mislodi sacerdotale e di regio; laonde ben
il resto come sopra. I sergenti portano Sem- meritava particolare descrizione, e come
pie il bastone. Alabardieri. Grangaia.YA- feci delle altre guardie At Palazzi Apo-

ino di ferro con pennacchio di crino rosso; stolici [P^.). La Bandiera della guardia
scollo di mussolino a cannelli; tunica con svizzera si forma di 3 colorì, turchinoscu*
,

S V I S V [ 1)3
ro, rosico e giallo, com'è il vnsliaiio degli 4oooznrigani alla battaglia di Marigna-
aliibiirclicri. In mezzo ili nnibe le pnrii vie no in favore del tinca di Milano. Leone X
lo stemma tic! l'apn che regiiM,e sotto è conoscendone la reputazione e suoi me- i

pure ripetuto quello gentilizio del capita- riti, per morte del precedente nella
7 gli I

no eziandio pro-tempore. L'asta è rossa, olili il comando della guardia svizzera


e nell'estremità havvi la punta d'una lan- permettendogli che disimpegnasse prima
cia con fiocchi d'oro. Questa bandiera nel- un incarico di sua patria, fiacendosi sup-
le festesolenni e in occasione delle Itnizio- plire dal figlioGaspare capitano colon-
iiis'inalbera Inori de'due quartieri, e in nello. Nel gennafo 5 8 si porlo in Ilenia
1 1

aicime circostanze più solenni, se il Pa- ad assumere il comando, e vi restò sint>


pa abita al Quirinale, si eleva sul ricor- alla morte di Leone X, avvenuta ili. "di-

dalo torrione o baluardo. Ora riporterò cembre 52 ritornò a Zurigo e morì nel
1 I ;

la serie de'capitani della guardia svizze- I 524.GIÌ successe il figlio Gaspare llotct
ra pontificia, clie sempre dev'essere un già suo luogotenente, e servì ue'[)onlin-
nobile di Lucerna, e terrò presente (piella cali d' Adriano VI e Clemente VII ((ual
ancora che pubblicò May, nAV Hisloire capitano colonnello. Espugnata Roma a'

niilitaire de laSuisse,\. B,p. 52ge seg. Il 6 maggio 527 dal i furioso esercito di Car-
j. "capitano fu Gaspare de Silenen^aivì- lo V, fu massacrato colla sua guardia e
zio di Lucerna, del cantone di Uri, secon- famiglia, e gli altri svizzeri assoldati, do-
do ìNIay, figlio d'Albino che assai si distin- po la più eroica resistenza, nell'atrio di
se nella guerra contro il duca di Borgo- S.Pietro chea veano barricato, da'fmtac-
gna, e nipote di Jost devSileneu vescovo cini alemanni, de'quali però ne restarono
di Sion e di Grenoble. Gaspare fu uno uccisi 800. 1 cantoni svizzeri per questa
de'capi delle schiere svizzere che nel 1 494 sciagura e comechè divisi per le guerre
marciarono al conquisto del regno di jNa- religiose, lasciarono passare 2 i anni pri-
poli, con Carlo Vili re di Francia, e va- ma di ripristinare la guardia del Papa. Suo
lorosamente combattè alia battaglia di capitano fu Jodoco de 3Ieggen di Lucer-
Fornovo nel ducato di Parma, contro le na, profonilamente versato nelle lingue e-
milizie collegale di Alessandro VI, de' ve- braica, greca, Ialina, francese, italiana,spa-
neti e de'milanesi,che volevano dispula- gnuola e schiavona ; fece un viaggio nel
re al re il ritorno in Francia. Indi con- I J124 in Turchia, Palestina e Persia, e
ilusse in Roma nel i5o 5 al servizio di Giu- nel suo ritorno a Lucerna amministrò i

lio 1 1 una compagnia di svizzeri, quale lo- baliaggi di Weggis, di Cadeu, di AVilli-
ro capitano e colonnello. Si recò in diver- sau. Avendo Paolo III convenuto co'can-
si cantoni svizzeri per negoziare in nome loni cattolici il ristabilimento della nuo-
di Giulio II, e del successore Leone X, e va guardia svizzera pontificia nel 1 548, di
neli5i7 per questi fece la leva di 3ooo 200 uomini, con convenzione falla a Lu-
svizzeri, e nel medesimo anno alla loro cerna a' IO aprile, co' medesimi privilegi
tesla pugnò alla battaglia di lumini, con- e immunità che gli svizzeri godevano iti
troil ribelle duca d'Urbino, e vi restò uc- Francia; indi fuscello a capitano colon-
ciso. Il 2." capitano fu Marco Roysl o nello della medesima Jodoco, e condusse
Roiist d'i Zurigo e figlio di quel borgoma- la sua truppa in Roma nel settembre. Nel

stro Enrico; servi la patria in diverse am- 1549 a' IO novembre morì Paolo IH, ed
bascerie, comballè da prode
Grandson, a avendo poi Colonna ripreso Palianoe
i

e a IMorat, ove (u lallo cavaliere. Diven- altri loro luoghi, perduti per la loro ri-

ne quindi borgomastro e senatore di Zu- bellione, essendovi gravi timori in Roma,


rigo, si distinse in guerra e nella diplo- fu a/lldala la custodia del Valicano, ove
mazia, fece prodigi di valoie nel i5i 5 con si adunò il Conclave, a Nicolò Orsini con
VOI. i.x\n, I I
i54 SVI S V I

.Too soldati, oltre gli svÌ77eri. Jodoco <ic\\\ so Vaticano, della quale riparlerò in fi-
il

reIcKo (>iulio 111, che ottenne da'cantoni ne, con qiusta iscrizione the leggo nell'Ai-
due nuove compagnie di i "zo svizzeri l'u- veri, Roma in ogni slato t. 2,p. 216. lodo-
na, destinandole jie'cardinaji legali di Ra- CHS a Mcggen senator Lucernas eques
venna con Tannar d'Uri per capitano, e auratus, capilaneus hehetionim a sacra
di Bologna con Pellegrino de Heroldin- custodia S. D. N. Panli IF Pont. Max.
guen pure d'Uri per capitano, colla me- hoc sepnlchruni sihi ac suis adirne vivens
desima capitolazione della guardia pipa- f.f. Roniac viii die octobris annoi '^5'j.

le. Quanto a Bologna, l'erudilissimo Gae- Paolo IV nel I 558 o nel i '')^i^ gli sostìtm
tano Giordani pare che anticipi l'intro- per capitano colonnello il cav. Gaspare
."
duzione della guardia svizzera legalizia de Silenen o Sylenen figlio minore del i

in tale città, poiché narra a p. 58 del- capitano della guardia svizzera pontificia,
l'opuscolo: Pitture (Iella sala Farnese e luogotenente di essa del predecessore nel
in Bologna, dicendo della sala degli sviz- 1548; stipulò con Pio IV capitoli della i

zeri del palazzo governativo, che Paolo convenzione che liporlai di sopra, e mo-
Ili avendo conferita la legazione di Bo- rì nel564 ^ nel o&d. Ne fu successore
I i

logna al cardinal Gaspare Contarini ve- Jodoco Segesser de Baldegg di Lucerna,


neto e vescovo di Belluno, gli commise già alfiere della guardia nel i 548, luogo-
d'assoldare una bella compagnia di sol- tenente tenente neh 55c). Ottenne la ca-

dati svizzeri, per guardia del palazzo e rica di gran coppiere del vescovo di Co-
della sua persona; laonde nel iS^i fu- stanza, che poi rese ereditaria nella sua
rono essi svizzeri la i .
'
volta introdotti ed famiglia. Servì s. Pio V, Gregorio XIII
acquartierati nello slesso palazzo, e ve- e Sisto V, il quale l'inviò a'canfoni cat-
stili alla divisa del Papa. Di più aggiun- tolici nel I 587, e fece stampare nel 5'^C) 1

ge, che il cardinal /I/oro»; essendo lega- in Dillenbourg i Viaggi del suo avo ma-
to segnò i capitoli della condotta degli terno Jodoco de Meggen già lodalo, e al
svizzeri venuti al soldo in Bologna col dire di Maj' tornò in Roma nel 1590 e
capitano loro Ettore Bcrolinger, nobile morì nel 1593, dopo essere stato capila
cattolico delcantoned'Uri. Anche il car- no anche di Urbano VII, Gregorio XIV,
dinal Girolamo Farnese (nella sua bio- Innocenzo IX e Clemente VIII.L'Alveri
grafia riportai l'errata data da Cardel- a p. 226 riporta le seguenti iscrizioni de'
Iai64f), mentre Urbano Vili mori nel s. Maria della Pie-
suoi congiunti,e poste in
1644} ed allora non mi accorsi dell'a- tà inCamposanto, ove fu probabilmente
nacronismo, come non se ne avvide il lo- tumulato, nella sepoltura da lui costrui-
dato e diligenlissimo Giordani, che a p. ta per se e suoi. D. O. HI. Jodocus Se-
24 ripetè l'abbaglio del dolio Cardella), gisscr eques anratus cii'is lucernensis et
quando sotto il pontificato d' Urbano pedeslris helveliorum ciislodiae Pontifi-
Vili era nunzio di Svizzera e nel paese cis praeftclus hunc locum ut ipse suiqtte
de'Grigioni, fece leva di soldatesche sviz- vitafaneti in eo deponerentur elegit et
zere per servigio della s. Sede. Gli sviz- huiuscemodi inscriptione insignivit queni
zeri del cardinal legato di Bologna ave- primo fiUus eius charissimus Michael
vano r abitazione nel pubblico palazzo Pius primo mense anni lertii suae aela-
in tante camere separale, e stanziavano in tis occupavit tertio die septem!>risì56^.
corpo di guardia nella sumnientovata sa- D. O. Nohilispudicae castaeqiie ma-
Ì\J.

la. Inoltre Jodoco continuò in Roma a ser- tronae ^nnae Sematler de Sedano 111!'
vire Marcello II e Paolo IV, al cui tempo et Rev." quondam Card.Sedununen{Scke\-
mor"i di ^ i anni, e fu sepolto nella chiesa ner) pronepoti quae unico reiiclo fiLolo
di s.MariadellaPietà in Camposanto pics- Slephano Alexandro hiciuxta pliuni al-
,

S V I SVI i5*i

Unitn MicìiaelcmPiiim Scgh'icr^cl fiìiam norc dui precedente, stato ollìere delti
ìt larga rilam anno superiori proxinit la- guardia nel iGiG, tenente neh 620). Nel
pso niensis die atq. bora eadeni definì medesimo n.'jo fueletloavoyerdi Lucer-
I

etani sepidtn esl strcnnus ac nohilis cffiies na sua patria, c(i ottenne da Urbano Vili
nuratiis Todocìis Scgisser S. D. N. Vii 1 il permesso di recarvisi, ficendosi rappre-
Pont. Max. heh'elinnini rn^todiae prne- sentare dal tenente; ma siccome avea uu
fectni.rivis ala. con<:iHaruisTAicernensis singolare di voto affetto pel Papa e ne go-
et l'oniftgalis anioris ostendendi causa et deva il pieno favore, nel G j3 rassegnò i la

Vìcnioria ipsius colendae plurimis ctini carica patria, si lestilu'i in Pvoma a ripren-
lacriniis po^iiit. Dolore parlus nntnrae dere il comando degli svizzeri, e dopoa-
debituni sohit atq. e vita inigrai'it die s\r ver servito anche Innocenzo X morì nel
ini. annoi
'^j i. Afrae Fleelienstein pie. iG')2 e fu sepolto nella suddetta chiesa
tntisac generis nohilllafc clarae uxori di s. Maria della Pietà, con questa lapide

charissiniae moestus posuilconiux lodo- che ricavo dall'Alveri. D. O. HI. Ilicia


rnsSegisseru.^ helvetìus senntorLucernen- cent ossa nobili viri Todoci Fleckenstein
sis rniies auratus et custodiae helvetine Lìicernen. equU. anral.fuit ab Urbano
S. D. N. Sixli V capilaneus. Dolore par- I fifpracfvciu cu ^todiac Iwh'clicae no-
s

lus ohiìt an. sai. t ^CjO die xx mensis rnar- mìnalus , ab Innocentio Pont. Max. X
lii. Col c.'ipitano Segcsser fd tenente il li- confirniatus , a Scnatu populnq Luccr- .

coidato in questa iscrizione, eretta in det- nen. Rcipiib. suae praclura donaliis, e-
to luogo. Donec optata venianl. HierO' git praeclare Pontificìs custodcni Rei-
nimus de Herlenslcin miles niilitiae ss. pub, praelorem militum ducem cgeno-
Afaurilii et Lazari, senalor Lucernensis^ runi patreni aniniae suae curatorcm hir
Tice-Capilaneus custodiae helvetior. S. scppcliri K'oluit. An. aclatis suae G^,dfr
D. N. Gregorii XI li liane septdluraniin 7.6 /unii i652. In questo Innocenzo X
vienioriam primogenito suo fiHo Ludo- scelse per capitano Gin^'anni Rodolfo
vico, paterno amore adornar! iusslf ae- PfyfFer d'Altishofen nobile di Lucerna,
talis suae annor. i innocentiani soh'it 5 figlio minore del celebre Luigi avoyer
idnsiannar.an. 5So. Clemente Vili di-
i della medesima, che lodai all' articolo
cliiai ò nel i TrjS capitano il figlio del de- SvizzER \, descrivendone le principali ge-
funto, Stefano Alessandro Segesser, già sta che lo resero famigerato. Questa il-

alfiere dellaguardia nel 1^70, luogote- lustre e antica patrizia famiglia di Lu-
nente o tenente nel r 582, avendo ottenu- cerna, che vanta un copioso numero di
to la sopravvivenza
padre nel i 087,00- al uomini distinti, ed i seguenti benemeriti
de nella sua assenza da Roma ne fece le capitani della guardia svizzera pontificia,
veci: l'Alvori a p. 22 > riporta la lapide tuttora fiorisce in Lucerna e in Roma
eretta nella delta chiesa alla defunta mo- ove da Rodolfo in poi si stabilì un ramo
glie Caterina Sonneberg nobile di Lucer- della famiglia. Dappoiché i Pfyrter si di-
na ; e quella del cav. gerosolimitano Gio. visero in tre rami, de' signori cioè del ca-
Giacomo Segesser.ServiSlefano pureLeo- stello d'Altishofen, che formò due linee,
ne XI, Paolo V, Gregorio XV e Urba- una esistente inlyucerna, l'allia in Roma
no Vili, morendo cavaliere dello speron de'capitani e ufTiziali della guardia sviz-
d' oro nel iGic). Urbano Vili in questo zera; de'signori del castello di Wyher; e
nominò capitano Nicola de Fleckenstein de' signori del castello d' Heidegg, tulli
di Lucerna,airRMedella guardia nel "tS'?, I luoghi del cantone di Lucerna. Ciiovan-
tenente nel 1 'qS, moiì nel 1 G40. Lo sles- ni Ilodolfo era stalo fatto alfiere della
so Papa in detto anno gli surrogò per ca- guardia nel 1029, tenente nel 16^0,6 al-

pitano Jodoco Fleckenstein fratcllu mi- lora prese il comando quando partì il pre-
1 56 SVI S V I

ilecessoie, e lo funse sino al (jclto rilor- formalo il suo reggiu'.ento a Rarcellona,


no. Seiv'i Ujliano Vili, Innocenzo X e ritornò in Roma a riprendere il coman-
Alessandro \ II; mori ueìiG'j'j, e fu se- do delia guardia. Clemente XI nel 1700
pollo nella siiddescrilta chiesa di s. Pel- lo conièrmò,elerminòdi vi vere nel 17 12.

lej>iino del cimilcrio degli svizzeri, con In lai anno Clemente XI dichiarò capi-
quelle onorifiche la[)idi che riprodussi; tano Giovanni Corrado P/)/ì ci tV A\iìs-
quindi in (ale chiesa i suoi discendenti vi hofen di Lucerna, già alfiere nel 1670,
costiuirono la sepoltura gentilizia in for- sotto-lenenle neh 686, lenente nel 1696,
ma di camera mortuaria e tuttora esi- funzionando sino al 1698 come capitano

stente. Alessandro VII neliGSy gli sosti- pel Meyer. Leggo negli v4cla Canoniza-
tuì il fratello Luigi Fjy/J'cr d'Altishofeo, lionis Sanctoruni di Chiapponi e falla da
alfiere delia guardia svizzera nel i64o, Cletnente XI neh 7 12, che mg.' Cassina
lenente nel 1 Clemente IX nel 1 660
652 : prefetto delle ceremonie pontificie per la
ottenne dal cantone di Zug una compa- funzione prese debili concerti anche eoa
i

gnia di svizzeri pel cardinal legato di Fer- (I. JoannesCorradus Pfylìcr de ylltisho-

rara, sotto il comando del capitano Ga- fcn diix custodiae niililiun Jieh'etioì'iim,

spare de Erandenberg di Zug, oltre un e poi gli mandò quest'invito," lllustrissi-


tenente, due sergenti, due caporali, due mus Dominus JoannesCorradus PfyfTer
tamburini, un pillerò, 4o alabardieri, io de Altishofen capilaneus custodiae hel-
tutti 5o uomini, e co'n)edesimi privile- vetiorum Sanctissimi praecipiat sui bom-
gi delia guardia papale. Nel medesimo an- bardariis, ut die dominica 22 currentis
no gli svizzeri di Roma furono ridotti a mensis mail festo ss. Trinilalis circa ho-
120, e quelli de'Iegati di Ravenna e Bo- rami3, ubi primum audierint lympano-
logna a 5o per corpo, dopo la qual epo- rum pulsum, ac buccinarum clangoretn,
ca il cantane di Uri somministrò ad essi omnia raortarioIa,elbombardas,quaeha-
gli svizzeri. In Roma il capitano Luigi beut io platea Vaticana, consueto more
Pfyfler continuò nell'uffizio ne' pontiii- displodant. Insuper mandenl,ut praedi-
cati di Clemente IX, Clemente X, Inno- cta diesummo mane omnessui militesfer-
cenzo XI e Alessandro Vili, morendo nel reisindumentisarmali, partim januasla-
1686. Questo ultimo Papa nel 1691, o teralesbasilicae, partim lignea sepia, can-
Innocenzo XI nel 1676 come vuole Alay, celiulosque thealri custodiant, quos pror-
noDi\nucap\lanoFrcinresroP/] fjcr d'Al- rus imperio Excellentissimi d. ducis De
lisholen, il quale era stalo destinato al- Comilibus Rlagistri s. Hospilii dimiltat,
fiere nel 1657, sotlo-lenentenel 660 i alla partim denique Sanctissimoad basilicam
creazione di questa carica, e tenente nel procedenti de more inserviant." Notai al-
1670: cessò di vivere neli6g6. Gli suc- l'articolo Cavalieri, che quando il Papa
cesseGiovanni Gaspare lìJfycr de Cal- solennemente insigniva della milizia au-
degg di Lucerna, alfiere nel 1660, sotto- rata gli aoibasciatoii veneti, a questi po-
tenente nel 1670, lenente nel 1686. Con nevano gli spcìoni d'oro di squisito lavo-
permesso d'Innocenzo XI nel iG8q si re- ro i capitani de' cavalleggieri, e in loro
cò in Isvizzera a far leva ne'canloni cat- mancanza quello degli svizzeri, come fece
tolici d'un reggimento di 24<^o uomini, ilcapitano Gio. Corrado coll'ambascia-
per servizio di Carlo 11 re di Spagna, in tore Cornaro, quando neh 722 lo decorò
cui si recò conservando il giado di lenen- Innocenzo XIII. Nel trasporlo io lettiga
guardia svizzera pontifìcia. Dice
te della del cadavere di questo Papa, dal Quiri-
May, che quantunque assente, Alessan- nale al Valicano, essendo indisposto il

dro VIII gli confeii la carica di capitano capitano, l'accompagnò e precede il te-
colonnello, e che avendo nel J698 ri- uenle Luigi Francesco Pfyller d'Allisho-
S V I SVI 1.57

feti a cavallo, cogli svizzeri vcslillcon ar- va va presente in Romajedopo essoii sig."^

niitlmn ili ferro e alabarde, sej^iientlo la fr. Oio. Francesco Lodovico rfyller d'Al-
lettiga tutti gli altri svizzeri coli' alabar- li,sliolt;n,cavalieregerosolimitanoe tenen-
de, portando uno di essi nel mezzo la ban- te di detta guardia svizzera, in abito nero
diera avvolta in mezzo all'asta. Si ripor- di città, appresso il quale veniva la ban-
ta M.°i5^T del Diario di lìonui del
(lai diera rivoltata anch'essa e involta iu velo
17?. 7.» Essendo da questa passato all'al- nero, portata dal cancelliere in assenza
tra vita, in età di 7Ganni, il sig.'Gio. Cor- dell'alfiere, in mezzo a due ulliziali d'abi-
rado Pfylfer d'Altisbofen capitano della to rosso con alabarde; indi seguivano 4
guardia svizzera di N. S. Benedetto Xilf, ulliziali primari in abito nero ila città, e
dopo essere stato martedì esposto sopra poidue sergenti e due chirurghi, e final-
alto letto con 20 torcia intorno, vestito mente tamburi i e pifferi scordati, con so-

colla sua nobile armatura d'acciaro, con pravi l'armedel defunto capitano, seguen-
ispada nuda,bastone di comando (del qua- do tulli li soldati svizzeri inonlinanza col-
le, come foirnato e ceremoniale della con- le loro alabarde a rovescio, venne
accom-
segna al tenente, parlai a Bagolo) e scu- pagnato detto cadavere dalla sopranno-
do a'piedi sopra il medesimo letto, nella minata chiesa de'ss. Martino e Sebastia-
cbiesa del loro quartiere, dedicata a' ss. no, all'altra loro chiesa di s. Pellegrino
Rhutino e Sebastiano, gli venne cantata in Borgo, ed ivi dopo l'ulFizio e altre so-

solenne messa, coll'assistenza di tutti gli lite preci e formalità, fu sepolto in una
ulliziali della slessa guardia, recitandovi fossa a tal eft'eito di già preparata iu ter-
dopo la medesima l'orazione funebre in ra, vestito dell'abito delle sagre Stimma-
lingua tedesca il rev. p. fr. Massimiliano te. Dopo di che depostisi dal suddetto sig/
minore cappuccino. Terminate l'esequie tenente l'abito nero da città, e dalle lancie
delia mattina, il giorno verso l'orerà pre- spezzale e paggio gli abiti lugubri, e tolte
cedendo due svizzeri colle alabarde rivol- le bande nere a'tamburi e pifferi, portan-
tate, seguendo e assai numerosa la ven. dosi dal sopraddetto paggio il bastone di
arciconfralernita delle sagre Stimmate, comando e scudo,e la picca ilal sopraddet-
la croce parroccbiale di s. l^ietro (ora è to sig.' tenente reggente,da cui erano stali
il Sitgrista parroco de'palazzi aposto-
il presi questi (uilitari arnesi dopo l'esequie,
lici, e nella chiesa degli svizzeri del Qui- lornò la detta guardia svizzera per l'istes-

rinale vi ù il batlisterio) in mezzo a due sa strada al suo (juartiere, nella medesima


torcie, i, religiosi minori osservanti di s. ordinanza con bandiera spiegata alla me-
Francesco, carmelitani, sacerdoti e par-
i i la di detta compagnia, portala dal soprad-
roco di s. Pietro, ed il cappellano della stes- detto cancelliere, accompagnata a'iati da'
sa guardia svizzera, e dopo di essi un pag- sopraddetti ufficiali d'abito rosso,con tam-
gio vestito in abito di scorruccio all'antica, buro battente appi esso." Benedetto Xllt
con iscudo al braccio e picca rivoltata al- elevò nello slesso 727al capitanato il sud-
I

l'ingiìi nella raanodestra;veniva indi por- detto fr. Francesco fAiigi PJy/fcr d' \l-
talo in nobile cataletto da 4 soldati sviz- tishofen, già nel 1716 alfiere della guar-
zeri il detto cadavere, accompagnato ne' dia, ricevuto cavaliere di Malta nel 7 1 7, i

lati da 4 ^"<^ lancie spezzate in abiti lu- sottotenente nel 720, fece 1 la professione
gubri, e circondalo da 38 torcie, cbe so- religiosa in dell'ordine nel 1 722, tenente
stenevano i confratelli delle sagre Sliin- nel I '^24, commendatore gerosolimilauo
male, e seguendo a piedi con corona in di Wurzbourg neli7|2, rassegnò co- il

mano e candela accesa, vestito di abito mando della guardia svizzera neh 75 J,
lungo di scorruccio,il sig/can.''CarloMar- dopo aver servito anche Clemente XII e
liuo Pfylfor di lui pronipote, cbe si tru- Beucdello XIV; indi ueli 7 jbbah egran-
i58 SVI S V I

croce tlcir ortliue di Multa, cuorlo nel de! capitano della guardia svizzera ponli-
1772. Bciicdello XIV nel 1
754 g'' sosli- Priwftclus cohors ijincloriufivriua
ilciu,

lunlcuj^iiio./o/^A't o /^//t-'' il'Altihhofi II, cnslodiae pcdcalris kch'cliornin, e del


alfìeie nel I 7J0, sullo lenuulc nel 1738, lenente e del sotlo-tenenle; perdio sta-
tcneulc nel 1744- Visse pure iic'puulid- bilmente il capitano viene considerato ca-

t,ali di Clemente Xlll, Clemente XIV e meriere segreto laico, e sino e inclusive
l'io VI, morendo nel 785. 1 In questo Pio al capitano cav. Carlo Pfyller vestiva l'a-

VI nominò capitano Pfyjfer d'Al-


[aiÌì:;} bito nero di cdlìide'ca/ncrieridispadu
lisliofeiijCome i piecedenli di Lucerna, e e cajìiui (come da ultimo varialo e di che
i]iiaiido il l'apa creò cavaliere aurato il si compone, lo descrissi a Spada), e cou
veneto aLubasciatoreDcjiià, il capitano yli esso incedeva nella carrozza palatina coi
pose i speronid'oru.Si trovò nell'invasio- Jorli'i-e ma^i^iorc e cav itile rizzo inay;a;io-

ne de' repubblicani francesi dello stalo ic (da quest'ultimo invitato per gentilez-
poulificiu,eneli 798 alla detronizzazione za e non per diritto), che precede il ire-
e prif^ioma di Pio VI. Disarmala e sciolta ìio e la carrozza del Papa quando si re-
ijulndi la guardia svizzera, come indicai ca per la città , dappoiché prima di Pio
di sopra, il capitano e il suo corpo ripa- VII, come gli altri, il capitano in Roma
uiarono. Pio VII nel 1801 creò capita- dappertutto accompagnava il Papa a ca-
no jlcav. Callo Pfyjìcr d'AIlisliolendi vallo, il quale lo somministrava il palaz-
Lucerna, che ricostituì la guardia sviz- zo apostolico; che egualmente il lenente
zera due volte, nel modo che narrai, cioè e sotto-tenente appartengono al ceto dei
in detto auno,e nel 8 4 dopo essere stata
1
1
camerieri d'oiioic di spada e cappa, e
disarmata e sciolta nel i8ot) nel rapi- perciò vestirono anch'essi sino e inclusive
mento di Pio VII operalo dagl'imperiali a' primordi del pontificato di Gregorio
francesi. Tanto allora, quanto ne'succes- XVI l'abito nero di città quasi come i

sivi pontificati di Leone XII, Pio Vili e ujedesimi camerieri, però senza gonnella,
Gregorio XVI, die solenni prove d' in- con braghe larghe o calzoni a botta, fer-
teoierata fede, trovandosi ne' primi del mati al ginocchio nella legatura con ro-
1 83 iquaudoTioma era minacciata da po- setleo nastri di fettuccia, e così il capita-
chi ribcUidi so vversione,e d'ordine di Leo- no: però nelle solennità vestivano l'abi-
ne XII concluse col suo cantone di Lu- to di corazza; ed avendo cjuesti luogo nel-
cerna la convenzione che riportai e tut- l'anticamera segreta del palazzo aposto-
tora in vigore.Mor'i a'i3 novembre i834> lico, il tenente e sotto-tenente l'hanno iii

e fu sepolto nella tomba gentilizia in s. quella che la precede ossia de'camerieri


Pellegrino. GregorioXVI nello stesso an- d'onore nominali; gli altri ufUziali della
no fece capitano il di lui figlio sunnomi- guardia svizzera, segretario, giudice^ ed
nato y1irtr^///oPy^) //t'/d'Altibhofen di Lu- esente (così detto, come (juelli delle guar-
cerna, cavaliere dell'ordine de'ss. Mauri- die nobili, per non avere particolari in-
zio e Lazzaro, ch'era divenuto lenente ef- gerenze nel corpo, ma il solo servizio mi-
letli 83 ,essendosta-
vo della guardia nel 1 1 litare), sino a detto tempo anch'essi ve-
lo pure sollo-leueote come rilevo dalle stirono l'abito nero di città, avendo luo-
i^'u^/r/(v///iow</. Avendo contribuì lo alla go nelle pontificie anticamere delle ^^'^«/z/'-

formazione e disciplina de'belli reggitnen- die nobili e de bussolanti. 11 capitano, le-


ti svizzeri presi al servizio della s. Sede uenle, sotto-lenente, segretario, giudice,
da Gregorio XVI, questi lo decorò del- ed esente intervengono nelle stanze pa-
l'insegne e grado di commendatore del- pali, il I." ne'solenni ricevimenti e nelle
l'ordine di s. Gregorio I da lui isliluito. principali funzioni, gli allri per turno di
Nell'ai licolo C AMEraiiUi del P af a parlai bctlimaua uno di loro vi si reca iu del-
S V I S V I i59
te circostanze, e in tempo dell'orilinarie tia profana; per cui gli spadoni prima
udienze della maltiiui. Tutti i iioaiinati furono anche 8, e oell'armeria ve n'è al-
appartenguno alla Cumrra sci^rtta (l- .) tro inservibile. Questi spalloni furono a-
e alla F(i//ti}^lìci pontifìcia (nel quale ar- doperali nella memorabile battaglia di
tìcolo riportai notizie che li riguardano Morgarten,che ricordai a Svizzera, e n'è
in uno alla guardia) del ceto nubile , il prova l'iscrizioneincisa sui medesimi. An-
die fu riconosciuto sutto Gregorio XVI, tico è r uso che gli svizzeri accompagni-
dal cardinal camerlengo Giustiniani e dal no il Papa in sedia gestatoria, cogli spa-
maggiordomo Pallavicini, tjuaudo all'at- doni sfoderati sulle s[)alle e l'alabarde,
tuale suUo-lenente, come padre di I 2 fi- allermaudolo il citato Lunadoro nel de-
gli, furono accorciati annui scudi loo in scrivere la coronazione d'InnoceuzoX uel
compenso dell'esenzione da' dazi, come iG44- Il Cancellieri pure nelle sue ope-
praticasi col ceto nobile, gli altri riceven- re riferisce, che i 6 svizzeri cogli spado-
done Go. Come famigliari ponlilìcii, i me- ni sguainati sulle spalle, figurano i G can-
desimi nelle comunioni annuali la rice- toni svizzeri cattolici, sono 9 co- ma essi

vono dal Papa o dal ììia^giordonioj'xri- me notai a Svizzera. Degli spadoni neleci
tervengono alcuni di loro a' funcriili di pure parola a Spada. Dice Cancellieri nel-
godono l'o-
(jue'famigliari pontificii clie la Lettera sopra le spade de' piìc cele'
nore dell'intervento ad camera essi della òri so\'ra/ii, che gli spadoni svizzeri sono
segreta; ricevono dal maestro di ea/ne- consimili alla Spada (K.) che Francesco
ru IO medaglie d'argento, e 5 ne dà il I si slaccò dal fianco, (piando fu tatto pri-
//itiiiij;iordo/no ai sergenti, sia pel posses- gioniero a Pavia; e portata da Ferdinan-
so, sia per la festa de'ss. Pietro e Paolo. do d'Avalos marchese di Pescara a Car-
Sino a Pio VII il capitano riceveva an- lo V, c|uesliglieladonò. I nobilissimi d'A-
che una medaglia d'oro, e dall'archivio valos la conservarono fino al 1 80G, in cui
de'palazzi apostolici rilevai che Denedet- fu loro tolta nell'ingresso de'francesi in
lo XIV la concusse pure al lenente e al- Xapoli. Aggiungerò, che spada per- la

raillere, che ne iecero istanza. noi tre par- I venne in potere di Gioacchino JMuratie
tecipano ilella diblribuziune delle cande- di Napoli, che la presentò a Napoleone I,
le,palme e.'/i,^//»\ Dei benedetti. Nell'ar- il tjuale morendo la lasciò in legalo al suo
ticoloCappelle pontificie, dichiarai an- Girolamo, giù re di Westfalia e
fr.ttello

cora tutto quanto riguarda il capitano, dal >iuale venne custodita, ma mancan-
gli udìziali e la guardia svizzera nell' as- te della lama, e consiste nella sola im-

sistenza che vi prestano, inclusivamenle pugnatura. Rimarca Scotti, elicgli sviz-


alle lìroce.sMoiii e funzioni straordinarie. zeri riuscirono eccellenti nell' adopra-
Nelle solennità (|uando Papa incede in il re la picca (sorta d'arma in asta lun-
SediuGestaloria o m\ talamo per Ia/;/-c»- ghissima), che più lunga e poderosa co-
ces sione del Corpus Domini, preceduto stumano di portare di ([uelie usate dalle
dal capitano e altri ulllziali, l'accompagna- altre milizie; e che per simd modo cin-
no lalerahnenle i più che
alti G svizzeri, gevano spade più lunghe e larghe da po-
sulle spaile sostengono altrettanti grandi tersi con due mani stringere, laonde per

spadoni stoderati, due de'quali licmiio la silfatte armi nelle battaglie riportarono
lama serpeggiante, rappresentando essi i grandi vantaggi. Quanto all' alabarda ,

cantoni svizzeri cattolici, come i|uelli che sorta d'arma in asta con ferro lungo e
sempre si segnalarono nella difesa della puntuto, oltre altre tre posteriori e la-
s. Sede, per cui iurono (.licluarali da'l'a- terali punte, alcuna delle ({uali talvol-
pi Dijensori delLi liherUc c^elcMii'>lu-a, ta hanno la forma di scuri, già di sopra
come osserva iluuu^io Scolli acU/A/vc- uutUL clic Plinio uu attribuì l'inven/io-
1 6o SVI S V I

ne a Pentesilea regina delle amazzoni. la basilicaVaticana alla propria chiesa,


C'cilo è che l'alfibaidu fu aima più spe- llancheggiandolo e seguendolo la stessa
cialmente propria de' tdi/golxirtli. Qiie- guardia svizzera; e per dare il segnale del
sl'arma ortensi va da alcuni fu delta anche Fuoco arlifiziale della girandola , oltre
Miii-f (liiiH'sc. perchè i danesi l'usavano, l'elevazione d'alcuni razzi, dopoché han-
Kil anticamente divenne comunissiuìa ne- no ricevuto l'ordine dal Papa, nel modo
yli eserciti, note essendo lecompagnied'a- che narrai nelvoi. L, p. 244 e 280. Nelle
Jabaidieri. Si vuole da altri, che l'alabar- relazioni de' /'o."r.vr.5-.?/<'/^"Pr//7?.raccol te dal
da dalla Danimarca successivamente pas- prima volta che specilìca-
Cancellieri, la
sò nella Scozia, nelllngliillerra, in Fran- tamente trovo nominati il capitano egli
cia, in Isvi/.zera, in Italia. Un tempo iser- svizzeri intervenuti a tale magnificapom-
i^eiiti Francia erano arma-
di tanteiia in pa di cavalcata solenne, è neliSpo pel
ti d'alabarda, e poi si adottò da alcuue possesso di Gregorio XIV. Dopo gli udi-
j^uardie poste a custodia de' municipii e tori di rota e il baronaggio romano, e pri-
delle chiese : gli svizzeri pontifìcii e quel- ma del generale di s. Chiesa, cavalcava
li che custodirono le reggie di altri sovra- il capitano co'suoi svizzeri, inilites helve-
ni la conservarono sempre. A Cappelle vetii de custodia. D. armati et hastati,et
roMiFiciE e altrove notai il privilegio del Inter eos ecpiitans capitaneus. Nel pos-
capitano in nominare uno de'i3 indivi- sesso d''Innocenzo IX deli 591, etami-
dui a'quali nel giovedì santo il Papa fa litihus ìielvetiis astatis .ctarmalis hic in-
la Lavanda de' piedi (J- .) e serve a Pran- de custoditus erpiitahat. In quello di Leo-
zo (J .J: qui aggiungerò che suole prefe- ne XI deli6o5, le guardie svizzere era-
rire il cappelhino della guardia. Dopo la no tutte vestite di nuovo; ed in quello
leposizione del Sepolcro nel giovedì san- delio stesso anno di Paolo V gli svizzeri
to e sino al Gloria in excelsis Dco del con alabarde camminavano a lui lateral-

sabatosantOji tamburi della guardia sono mente. Così nel 62 I I nel possesso di Gre-
scordati, e gli ufliziali
tengono a rovescio gorio XV, milites heh'clii armali a latC'
ta spada. Prima ne' due quartieri della rilnis, pedestres cuni alahardis: capita-
guardia svizzera eranvi due piccoli can- neus mililum eh'ctiorum post senatores.
noni o spingardi, ma francesi nel 798 i i Per Urbano Vili neliGaS, interfuerunt
Il portarono via. Con queste artiglierie milites helvetii cum a Icdiardis pedestres
sparavano nelle feste e circostanze solen- a laterìhus. In platea s. Petrifucrunt e-
ni,come per le Cavalcate, Possessi dei xoneratae homhardac a militilnis helve-
l'api,pompa della Ghinea , e creazione tiis. Per Innocenzo X nel 644» pi'ima àe- 1

de'uuovi Gartlinali e (Sit\ Pontefice. Ora ^\\ahbve\'ìiì{ort,capita!U'uscustodiaeJiel-


si usano i mortari di bronzo, e questi lo vetioi-um Papae hic inde a IPinilitihus,
svizzero bombardiere spara per i' yinno alahardis arniatìs stipatus.A laterihus,
sazilo j per le JJe/tedizioia' soìeun'ì, che il et ante lecticam S. S. ambulabant ìiiili-
Papa comparle dalle logge della basilica tes helveti armati. Transacta ah istis
Vaticana o del palazzo Quirinale; il Sa- platea s. Filarci, milites helveti (forse per
halo santo, allo scioglimento delle cam- essereivi l'antico Palazzo apostolico di

pane, cantandosi WGloi-ia in excelsisDeo s.Marco) emiseruntqiuimplurimasbom-


nella cappella palatina; nel passaggio del- hardasin ipsaplatea.ìa altra relazione si
la processione del Corpus Domini Vati- ìe^^f.Papae vero latus utrumque dande,
cana avanti al quartiere; per la Canoniz' hant ejus satellites helveti ducenti, quo-
zazionc de'bea ti;per la Beatificazione dei rimi quidam hastis praepilatis, quidam
servi di Dio; nel portarsi solenuenieute lo lanceis onerahantur. UH vero quiproxi-
Siciidardu di qualche nuovo sauto dal- mc Iccticae adcrant, gladios longissinios
S V l SVI 161
(ed anche qui Cancellieiì dìceclie gli spa- con un mezzo salto gli fece correre [ierico-
doni sguainati rappresentano \6 cantoni lodi ricevere un'alabardata danno sviz-
svizzeri c-à\.io\\c\),Jcrnìc Ltliliuliiicin pal- zero, che respin 'èva il [lopolo all'oliato a
ìiiaf vxccdi'ìih's, ad siniUiludiiieìu gl(i- pie di Campido lio: il capitano cavalcò
(ìionim, quos gigantcs Imbuisse fingitiir, innanzi agli abh eviatori e votanti tra 4
costale ìiitdos, qxioriini capidi ex puro svizzeri conalaba de, gli altri camminan-
/trgeiitn crat.parttihrtnt. Dell'intervento do da'lati del Paf. i a due lunghe file; co-
del capitano a cavallo, edegli svizzeri det- sì per Innocenzo Xlil e altri Papi, parte
ti tedeschi annali d'alabarde e spadoni, con alabarde e parte cogli spadoni a due
ne fa ricordo allra relazione. Nel 1 655 pel mani. Per Clemente XIV e Pio VI, che
possesso d'Alessandro VII, oltre il ricor- furono gli ultimi a cavalcare, il capitano
darsi il capitano, cingehaiit leelieam poii- cavalcò tra 6 svizzeri con armatura no-
tìficìam stìpatores helvetii hastati, tho' bile. Del possesso di Pio VII già parlai;
racum,galearu7iicjue K'el striclorum e?i- di quello di Leone XII alla sua biogra-
siuni \'uliu'ra ultrd luortem luìiiìtanthuìi fìa , e nel quale invece del capitano ca-
fulgore horreiites. In planities.PetrieX' valcò dopo i camerieri del Papa il suo fi-

pliriUte acies instrucd.s ordinìbus cui- glio iMartinoPlyllèr, il qualeavea per lui

tnCfCrista tacque praetereuntemAlexan- prestatoli servizio nella sede vacante per


dru/n VIT festa catapultarum dìsplosio- l'elezione di detto Papa, seguito dal go-
iic salutarunt. Nel 1667 pel possesso di vernatore di R-oma, circondando la car-
ClemenlelXjdopogli uditori di rota com- rozza la guardia svizzera; di quello di Pio
parivano a'Iati della cavalcata gran nu- Vili ne riportai la descrizione nel voi.
mero di tedeschi o svizzeri armati d'ala- Vili, p. 179, dicendo che in detto luogo,
Larde e di spadoni, e vestiti a trinci gial- e come vestito, pelcapitano cavalcò il u)e-
li e rossi, e corpetti di maglia, petti a bot- desimo figlio sotto-tenente e coadiutore
ta, braccialetti e cosciali; in mezzo de'qua- del teuenteìMartinoPlyllisr. Gregorio XVI
li vedevasi il loro capitano a cavallo no- prese possesso con modesto treno, senza
bilmente vestito. Si legge di Clemente X essere preceduto dal capitano, corteggia-
nel I 670, juililes Jieh'cti sub eoru/n trihu- to bensì ne' fianchi della carrozza dagli
nisy armati in pectore, et in capite, alii svizzeri. ì^qW Esatta relazione della ca-

cnses niagnos, alii alabardas r/f/r'rr/?- valcata con la quale la Santità di TV,
/<'v. Nel possesso d'InnocenzoXInel 1676, S. Papa Pio IX si porto a prendere pos-
dopo gli uditori di rota comparirono ai scssoagli 8 »oi'(7»/;/-ei 34^, di d. Giovan-
luti della cavalcata gran nuniero di tede- ni Arcieri, si legge che dopo camerieri d'o-
i

schi, armati d'alabarde e spadoni a due nore del Papa e prima di mg.' governa-
tagli inalberati, vestiti a trinci gialli e ros- tore:" Veniva il commendatore Martino
si, coperti di maglie e petto a botta, brac- Pf'yifer d'Altishofen capitano della guar-
cialetti e cosciali, in mezzo de'quali ve- dia svizzera (con ispada sfoderata), vesti-
devasi il loro capilanoa cavallo nobilmen- to di corazza e bracciali d'acciaio dora-
te vestito. Nel pos>esso d'Alessandro Vili to (con fregi arabescali dorati), con gon-
neliG8c), il capitano cavalcò avanti i vo- nella a maglia di ferro, calzoni larghi di
mezzo a 6 soldati ar*
tanti di segnatura in velluto rosso cupo, stivali di cuoio all'an-
moti con alabarde: altrettanto si ha per tica, elmo con pennacchiera bianca, ca-
Innocenzo XII, e gli svizzeri intorno al- valcando un destriero riccamente barda-
la sua lettiga armati come sopra, porta- to con guaMrap[)a di velluto rosso rica-
rono anche gli spadoni. Clemente XI nel mala in oro, altorniato da (5 soldati di es-
1701 pel possesso, cavalcando un vigo- sa guaidia vestiti con corazze ed cimi di

roso cavallo donato dal principe Chigi, ferro. Tutta la carrozza del Pii[ia poi e*
iG2 SVI S V I

la ciicoiulata dalla guardia svizzera con secondo il di Sede va-


solito. In tempo
corazze ed elmi di t'erro e nobili alabar- ca/ite, talvolta Maresciallo del Con- il

de anliclie, quali si usavano a'teinpi di clave (P.jkce qualche sortita pubblica,


Paolo V Corgliese, e che si custodiscono ed ebbe il corteggio dalla guardia svizze-
da (incili dell'eccellenlissioia famiglia". ra della milizia dipendente dal mare-
:

Della cavalcata colla c|ualesiiio e inclu- sciallo, riparlai nel voi. LVII, p. 20 I . Ol-
sive a Pio Vi, il Fapa recavasi alle 4 cap- tre le funzioni sagre a cui intervengono
pelle annuali, con intervento del capita- gli svizzeri, e notate in principio e in pro-
no a cavallo, e degli svizzeri con alabar- gresso di (juesto articolo, talvolta sono in-
deeco'6 spadoni, ne feci la descrizione nel vitati da'superiori delle chiese per feste
voi. Vili, p.i 5 1. Altre cavalcate alle qua- particolari di singolare divozione, come
li interveniva il capitano a cavallo e co- per quella della B. Vergine del Parto nel-
gli svizzeri, erano: la Ctivalcata ile'Car- la chiesa di s. Agostino, inesauribile di-
(li/iali per prendere il cappello i-osso spensatrice benigna e pietosa d'ogni gra-
(l.),dopo il \o\'0 Ingresso solenne in Ro- zia. Nel secolo passato intervenivano an-
ma (F.)j\q Cavalcate degli ambascia- cora alla festa che si celebra nella dome-
tori presso la s. Sede (T".), nell'ingresso nica fra r8.^ della Natività, nell'oratorio
loro formale in Roma; la Cavalcata del della Madonna de' Cerchi, che descrissi
Senatore di Roma pel possesso in Ca/n- nell'articolo Scopatori segreti, ed ecco-
j)id()glio(r.)j\a Cavalcata pel trasporto ne altra testimonianza. Riporta il n." iq')^
df'cadaveri de'cardinali Decano, Can- del Diario di Roma(\t\ 7g3,che i in det-
celliere, Camerlengo e Peìdtenziere (T^.), to oratorio fu celebrata la solita festa al-

nelle quali vi sì recava con \o svizzeri; la miracolosa immagine, con gran concor-
ed ivi narrai che altrettanto pralicivasi so de'fedeli. Vi cantò messa solenne mg."^
co' principi reali e regine defunti. Nelle Rlaccarani canonico Vaticano, a cui ap-
Traslazioni (l .jde'cadaveride'Papi dal parteneva il sagro luogo, e nelle ore po-
Quirinale al Valicano, comegià dissi, non meridiane vi pronunziò un erudito di-
solo v'interviene il capitano a cavallo co- scorso d. Pier Vincenzo Giannini, e di-
gli svizzeri, ma il capitano riceve in do- poi cantate le Litanie die la benedizione
no dalla scuderia pontificia il cavallo o il colla reliquia della E. Vergine,tralo sparo
compenso di 60 scudi, e Io notai nel voi. de'mortari; ed in tutta la giornata vi re-

XXIlI,p. 80 e altrove; mentre nella bio- stò in custodia la guardia svizzera, com'è
grafìa di Pio PI narrai che nel traspor- consuetudine di tutti gli anni, per gra-
tosolenne del suo cadavere in R.oma, ca- zia speciale de'Papi. Sotto Urbano Vili
valcò il capitano degli svizzeri, e con que- cessò l'allegria che solevano fare gli sviz-

sti corteggiò la solenne pompa funebre. zeri neli."di ma^nio, ricordata da Can-
Nella nota autentica delle spese fatte nel- cellieri, Mercato, p. 61, e da me nel voi.
la sede vacante per morte di Pio Vili, XXXI, p. 1 78.Ne'vol.XXI,p. 1 63, XXIX,
leggo dati pel cavallo al capitano coman- p. i I I, LUI, p. 83, parlai della chiesa di
dante scudi 60; per 3 mesi di soldo alla s. IMaria delia Pietà in Camposanto, cioè
guardia svizzera scudi 3263:90; per gra- del ss. Salvatore e Immacolata Concezio-
tificazione alla niedesin»a scudi 544-33, ne presso la basilica Vaticana,- con ciaii-
oltre compensi per
i le abitazioni e sgom- terio e terra del monte Calvario (per cui
bro, formandosi in esse il conclave; olire si dice che i cadaveri si spolpino più pre-
altre piccole partite, la distribuzione dei- sto, come rileva Piazza, Eusevologio Ro-
lacera ne'novendiali (ricevendone i (3 lib- mano trat. 7,cap. 2: Della Confraterni-
bre alla morte d'ogni cardinale), e scudi la della Pietà di Camposanto), edifica-
2()5 per la coronazione di Gregorio XVI, ta da s. Leoue IV: che nel 1460 vi fu e-
S \V I S \V I i63
iella la coufroternila alemanni e de-ilegli vertiti. Rivestilo dell'augusto caralterce-
^li svizzeri, massime della guardia pon- piscopale, ricom parve in mezzo al suo po-
tdicia, dappoiché riferisce Piazza, e Ma- polo viepi)iìi acceso di zelo, e stabilì il mi-
rangoni neW Istoria (li Sum tu w., p. 1 1)6, glior ordine nelle chiese che aveva pre-
the il ebbe principio ueli4^o,
sodalizio cedentemente fondato. Indi, raccoman-
fu approvalo da Leone X e confermato dalo il suo gregge alla cura di s. Willi-
nel 1571, e che dovè servir prima per la brordo, penetrò nelle contrade dei Boru-
compagnia della guardia svizzera del Pa- ctuariani, conosciute oggidì sotto il no-
pa, per la memoria che ivi si legge. So' me di ducato di Beige contea della Mar-
cictasMililum Hch-ctioruiii pcclcstris cu- ca, e ne trasse gran numero alla fede.Sven-
stodiiic S. D. N. Papac hoc sacclliim . luratamente suoi successi furono arre-
i

jiicluris or/un'it. Dissi pure, che l'Alveri stali da una scorreria de'sassoni,che s'im-

riprodusse moltissime lapidi di militi euf- padronirono di quel paese, dopo averne
fiziali svizzeri, e alcune ne riportai di so- fìllio orribili guasti. Il santo vescovo, de-
pra. Esse incominciano dall'epoca di Giu- sideroso da gran tempo di prepararsi al-
lio 11 e Leone X;e vi è pure del can. Pie- la morte nella solitudine, rilirossi in una
tro iNIagno di Sion segretario del cardia piccola isola formata da vari rami del Re-
jialSckeiiier; di Io. Giovanni Gutteberghe no e nomalaKeiserswerdtjChePipioo pre-
ili Coirà locunitcncns a^uardiac jH'diluiìi fetto del palazzo di Francia gli avea do-
hclliatoruin di Clemente Vll,e morto nel nala, e vi fondò un monastero, ove ter-
i523; Martino Weber di Zu^arnio-
di minò i suoi giorni tra gli esercizi della pe-
riiiii S. D. N. \'iccciistos et ìich'ctiorniii nitenza il i.°di marzo 71 3. Celebrav;isi
/)rc2c.yi(lii(\e\ i644- ^cl 6^0 Mattia Mez- ' la sua festa con grande solennità in O-
ger di Zug inilcs custoclicic Jich'ctioru/n landa e negli altri paesi dove avea eser-
S. D. N. fondò una lampada perpetua, citato il suo apostolato. Nel 1 G26 si sco-
ed eresse una lapide a'suoi parenti AVen- persero le sue reliquie a Keisersnerdt,
tlel Mezger milcs et tibiccn pracsidii lui- ed ivi tuttora si vcTieiano, fuorché (jual-
i'ci. S. D. N., e sua moglie Eva Reis- che piccola porzione che l'arcivescovo di
crin. Colonia donò a varie chiese.A Uro s. Suid-
SVVICERTO o SWIDBERTO
(?.), il Gio\> a ne, \e^co^o diWer-
berto, detto
dello il recchio, vescovo regionario e da o di Verden, è nominalo in alcuni
apostolo de' Nacque in Inghil-
frisioni. martirologi a'3o di aprile. Nell'articolo
terra, e visse alcun tempo sotto la di- Ca.\o.\izzazio.\e, riportando le prime che
sciplina di s. Egberto prele e monaco, furono celebrate, sebbene di comun coii-
il quale lo spedì in Frisia nell'anno Gqo, . senso se ne dà il vanto a Giovanni XV
con altri operai evangelici, che aveano dello XVI, che solennemente canonizzò
a capo s. AVillibrordo. Swiberto impie- s. CJldarico, lullavolta Ira le precedenli
gò parlicolarnìeute il suo zelo nella Fri- per lai /notai quella Swidberto ve-
di s.

sia citeriore, la quale abbracciava allora scovo di Werda o Verden, il ()uaie nel
la parte meridionale dell'Olanda, la set- 7J2 da Papa Stefano II dello III si volle
tentrionale dclCrabanle.e il paese diCjliel- elevare all'onore degli altari per la cele-

dria e di Cleves. Egli ebbe la consolazio- brità di sua santità e miracoli, collocan-
ne di vedere uu immenso numero di gen- do il suo cor[)0 in avello piìi nobile alla
ie abiurare il paganesimo, e rinunziare pubblica venerazione, il che fu equiva-
alla loro vita scorretta. Tornato in In- lente ad una beatificazione. Di poi sup-
ghilterra dopo l'anno Gf)7,fu consagrato plicato s. Leone III a canonizzarlo solen-
vescovo regionario, per provvedere più nemente, ciò eseguì nella chiesa di Ver-
uj;evo!mcnte a' bisogni dei uovcUi con- den uell'boS o OU4. Ne trulla il Murau-
I
r,4 s ^v I S W I

goni a p. Ii8, Delle cose gentileschv de la giurisdizione su 16 governi, con bi-


Irasportate ad uso delle chiese. blioteca di pili che 16,000 volumi, oltre
SWIESKl o SVlAlSKo
VI ATRA. un gran numero di mss. tartari e mon-
Città arcivescovile tli Puissia in Europa, goli, gabinetti di mineralogia, di numis-
governo e distrelto a 7 leghe da Casan o matica, di fisica vasto e completo, l'os-
Kazan, sul pendio d'una montagna alla servatorio astronomico e il lid>oiatorio
sinistra delia Sviaga o Suiaskia, e presso chimico. Vi è pure un ginnasio accade-
il confluente di questa col Volga. Dalla mico, ove s'insegnano tutte le lingue eu-
parte di questa ultima è di assai bella ap- ropee, con copiosa biblioteca e scuole nor-
})arenza, con case decenti e 7 chiese ben mali, di navigazione, teatro anatomico e
edificate. Possiede uu convento di reli- giarduio botanico. In uno de'sobborghi
giosi e un monastero di monache. Ha sonovi l'ammiragliato, l'arsenale della
fabbrica di potassa e concie di pelli. Ivan marina, ch'è uno de'principali della R.ns-
IV la fece fabbricare nel 1 55 1 ,
per far- sia, il cantiere per la costruzione de' va-
vi lutti i preparativi necessari al 2.° suo scelli d'alto bordo, che pel Volga discen-
assalto contro Razan. Poco dopo vi fu e- dono nel mar Caspio e altri stabilimen-
relta la sede vescovde, sotto il patriarca ti. Fiorente è l'industria manifatturiera,
«li Mosca, e poi divenne arcivescovile nel- come il commercio, fra la quale vi è la

la riunione ad essa dell'arcivescovato di costruzione (lellecase di legno che si pian-


Casan. Razan, Casaiiuiit,c\i\.A aici vesco- tano e disfano con facilità, l'una e l'al-

vile della Russia europea, capoluogo di tro favoriti tlalla sua posizione fra Pie-
governo e di distretto, residenza dei go- troburgo, INIosca e altri grandi empori,
vernatore militare e civile, è posta parte per cui vi risiedono ricchissimi signori e
sul pendio della montagna e parte in pia- ospitalieri, con un miscuglio di nazioni
nura sulla Razaiika. La sua situazione è diverse.Razan o Casan deve la sua fon-
ima delle più amene, l'aria vi è salubre, dazione a Sayn figlio di Balu-Ran e ca-
ina il freddo è eccessivo nell'in veriio.Que- j)0 della grande orda tartara, che la fe-

sta vastissima città è pittoresca pe' suoi ce fabbricare nel 1257 onde rimpiazza-
eleganti edifizi, che sono in parte sul gu- re Briakymor capitale del regnodi /?»/•
sto orientale, divisa in due parti, la for- gai-ia, e divenne la capitale dell'impero
tezza e la cillà propriamente detta. La del Raptchak. I re successori di Sayn fa-
prima situata nella parte più alta com- cevano di continuo irruzioni nelle vici-
prende il palazzo governativo e l'arcive- ne Provincie russe, e le devastavano. Ba-
scovile, la cattedrale eretta da Ivan IV silio II gran principe di IMosca stanco ,

esormontala da una bella cupola dorata, de'loro ladronecci , inviò contro di essi
la cancelleria, la caserma della guarnì, un'armata coiisiderabile,che li vinse,pre-
gione, e bellissime abitazioni rifabbrica- se la capitale e la distrusse verso il i 3()7.
te a' nostri giorni. La parte detta della Però qualche tempo dopo restituì le sue
città si estende in forma d' anfiteatro e conquiste, e i tartari eressero una nuo-
ben costruita di pietre e mattoni; la por- va Razan un poco più in vicinanza del-
zione della pianura è eretta in legno e- l' imboccatura della Razanka, che di-
legantemente.Si contano in Razan altre venneopulentae florida pel suo commer-
40 chiese, 3 conventi di monaci, un mo- cio.Per la sua numerosa popolazione
nastero di religiose, il seminario, la chie- fu la più pericolosa limitrofa di Russia,
sa luterana, molle moschee co'minareti, che patì incursioni, rapimenti di donna
l'ospedale e l'orfanotrofio. Numerosi so- e fanciulli, e assassinii d'ogni specie, on-
no gli stabilimenti di pidjblica istruzione, de i sovrani di Mosca spesso furono co-
la cui uni versila istituita ueli8u3 esleu- stretti spedire eserciti coutro i principi
SYD SYD iG5
di Kazan, ma non servirono clie ad au- sono cliiese anglicane e caltnlicho, e tem-
luenlare 1' orgoglio de' tarlori. Ivan IV pli di melodisti. 1 principali edilìzi sono
czar di Russia, piofiUando delle lunglie il palazzo del governatore, la borsa, il

dissensioni tra'popoli e i sovraiiijCongron- grande ospedale della colonia, le caser-


di armale pose l'assedio a Kazan e se ne me, le caiceri, l'osservatorio. La catle-
impadronì nel i^:")?,, malgrado la vigo- drale cattolica e magnifica, con stupendo
rosa difesa del kan lùligner e degli abi- organo, è dedicata n s. Maria, abbastan-
tanli. Dichiarò Ivan IV clie si scriverei)- za vasta per contenere 2000 persone. E'
bero i nomi de'soldali morti in qiiest'a- un solido edifizio fabbricato di pietre la-
zioDe, sopra una lista sagra chea perpe- gliale, e presenta la particolarità d'esse-
tua memoria sarebbe conservata nella le soflìttata di cedro, legno che si pro-
cattedrale. 1 successivi avvenimenti del- cura da alcune parti della Nuova Olan-
1 impero russo fecero trascurare questa da in consideiabile (juantitìi. Contiguo
promessa, onde l'imperatore Alessandro ad essa è l'episcopio, e il monastero de'
fece erigere per memoria una piramide, monacianglo-benedettini, l'abito de'qua-
/. Russia e Tartari.*. li presero molti australi. Altre chiese cat-
SYDiNEY (Sidiwyeìì). Città con resi- loliche sono quelle di s. Patrizio e di s.

dcnza arcivescovile e capitale della Nuo- Benedetto, olire le cappelle delle scuole.
va Galles meridionale nell'Oceania, o II seminario fu eretto nel 838, e 1 fu uno
comealtrichiamanoiS'uovaOlandii o Au- de' principali oggetti della sollecitudine
stralia la regione, capoluogo della con- dell'attuale suoi. "pastore, zelanlissiujoe
lea di Cumberland, sidla sponda meri- benemerito, con i rispellivi professori.il
dionale del porlo Jackson, all'est della popolo della Nuova Granata australe è
baia Cockle, avente al nord-est l'ansa o oltremodo bramoso di dare a' suoi figli
specie di golfo di Sydney-cove, il cui in- una buona educazione, essendo costretti

gresso liovasi difeso dal forte Maquaria. i protestanti a confessare che metodo il

E' pur sede del governatore e delle prin- cattolico è meglio del loro. Numerose so-
cipali autorità della colonia, trovasi fab- no le scuole cattoliche, ed oltre un mona-
due poggi, e
bricata sul dorso di nella sua steio di benedettine introdotte nel 1 848,
lunghezza attraversata da un ruscello, vi sono le sorelle della Carità che assisto-

L'alta sua posizione, il suo porto vera- no i poveri infermi e istruiscono i fan-
mente mngniljco e capace d'oltre 1000 ciulli, non che altre pie congregazioni,
bastimenti, le riviere,! magazzini, il com- Ai è l'oifanolrofio cattolico, le cui scuo-
plesso de'suoi ediHzì fabbricali all'euro- lesono allidale a delle suore, il gover-
pea e con più di4ooocase, le danno un no persuaso de'grandi vantaggi che re-
aspelto imponente ; mentre le bellezze ca la leligione cattolica, concorse a som-
dei clima, eia mirabile fecondità del suo- ministrare sussidii per la fal)l)rica delle
lo l'hanno fatta denominare il ÌMontpel- chiese, e pel mantenimento dellescuole
lier dell'oriente. Nel 1802 non v'era che e de'missionari. il vescovo anglicano si
una città nascente, le cui vie quanlun- opponeva fortemente a'cattolici; nondi-

que larghe vedeansi male allineate,e nel- meno i benedettini, gli altri missionari e
la massima parledelle case fabbricale in rarcivesrovooperaronomullissinieecon-
legno; ma dipoi [)rogressivamenle si ab- siderevoli coinersioni di anglicani e pro-
beir»con meravigliosa rapidità. Si alli- testanti, compresi diversi de'Ioro [)iìi il-
uearono le strade, si eressero solide e«l luminati ministri. Vi sono de' curatori
eleganti fabbriche, e case di pietra e di a'quali si consegna la cura esteriore del-
nialtoni, e molte circondate da alberi e le chiese, tiopo una dichiarazione pre-
da giardini chiusi da siculi e du muri. Vi sciilta dall'arcivescovo. Anche il govci'*
1 (i(i S Y D S YD
no Im rorfnnolrofio (luMue sessi ben te- 7Ìoni. Altri poi ripetutamente aficrma-
milo, e (Ine allre scuole sotto l;> prote- runo che ne'primi o mesi entrarono nel
i

zione inimediala tleiriiigliilt(!ira che vi le colonie un valore d'oro di So milioni

niaiuli» professori; altre scuole gratuite di franchi, etrattodaimperite mani. Nel


(Iella domenica, varie società scientifiche, l'articolo OcEAiMA narrai che Gregorio
V vi si stampano diversi giornali. Sono- XVI vi eresse 7 vicariati apostolici, e di
\i fahhriclie di cappelli co'peli degli sco- quello della Nuova Olanda o Nuova Gal-
iattoli, di cappelli di paglia, stoviglie di les meridionale fece vicario apostolico nel
lena e di stagno, utensili di getto e fer- i833 mg.' Giovanni Beda holding ve-
ro, di selle e una bella concia di pelli. L'a- scovo di Gerocesarea in partibus , della
gricoltura vi fa fiorire il comniercio, ed congregazione anglo-benedettina, che poi
il porto è illuminato da un superbo fa- dichiarò vescovo di Sydney. Quindi a' 1 5
ro, essendo pieno di navi che vi recano febbraioiS^.^ formò la provincia eccle-
nieicanzie dall'Inghilterra, dalla Cina e siastica di Sydney, erigendo questa città
dall'India, e n'esportano pioduzioni del in arcivescovato, nominò arcivescovo
e
jiaese, edingrandecjuantilà la lana. Syd- l'encomiato prelato a' 22 aprile, e nel
ney non conta che circa 66 anni di esi- concistoro de' 28 maggio gli accordò il
stenza, e già numera più di 5o,ooo abi- pallio. Di più istituì vescovati ò.' Ade-
i

tanti. Essa (ì la metropoli delle colonie in- laide, di cui parlai nel voi. XLVIII, p.
glesi dell'Australia, e ripete la sua fon- 2 35,242,di//o/;rt/'/ovv//. di Perili (/^ ),

dazione da Philips nel i 788, avendovi il e li fece suffraganei della metropoli di


governatore Macquaric introdotta l'ar- Sydney. Nell'articolo Pio IX dissi che
chitettura di gusto gotico. I luoghi sub- questoPapa istituii vescovati di Aukland,
nrbani sono pittoreschi e ridondano di Maitland, Melbourn (le lettere de'quali
casini di delizia, e nelle campagne è in essendo già stampate non potei farne gli

fiore l'agricoltura europea, e vi si otten- articoli), Porto Porto Nickol-


P^iltnria e
gono anche ottimi vini. Nel territorio ge- son (f^-)y dichiarandoli egualmente suf-
neralmente ubertoso, crescono del pa- fraganei di Sydney, tutti provvedendoli
ri le produzioni de'tropici e quelle d'Eu- de' rispettivi vescovi, ed all'arcivescovo
ropa. I luoghi sterili si pongono a pro- die in coadiutore mg.' Carlo Davis della
fitto col seminarvi la pianta setosa ascle- congregazione anglo-benettina e vescovo
pius cjrincus, che presentemente vi ab- di Maitland. L'arcidiocesi di Sydney è in
bonda, e dalla quale l' industria inglese istnto di crescente prosperità ; vi sono
trae una peluria, che serve a fabbricare chiese, cappelle, scuole, ospedali, asili pei
rinomate stofre,che partecipano della se- vecchi, e case religiose di passionisli, di
ta e della battista. Nel i85i si scuopri fratelli delle scuole cristiane, e di peniteu -

ima vasta estensione di terreni e immen- za per donnedi mala vita, non chestazioni
si campi auriferi nella Nuova Galles del nelle quali si celebra in giorni determi-
sud, nell'interno della Nuova Olanda, nati. E' cosa mirabile a tutti, e più a'pro-
massime presso Balhurst, luogo non mol- testanti, che i fedeli per assistere al divin
lo distante da Sydney, una novella Ca- sagrifizio non dubitano di fare anche 3o
lifornia e d' una ricchezza inesauribile. miglia di viaggio,edi missionari sono per-
Quindi la manìa dell'oro vi attrasse da ciò in continuo movimento, e pieni di ca-
ogni parte la moltitudine, con copiose e- rità pe'numerosi schiavi, e per (juelli che
niigrazioni a queste miniere, massime ci- vi sono deportati a scontarla pena de' lo-
nesi e americani. Nondimeno diversi gior- ro delitti. Il governo inglese adottò per
nali modificarono siffatta fama, e smen- principio, di sovvenire ciascuna forma di
tirono le celebrate ricchezze e l'esagera- religione che si professa da'colonisli del-
S Y D SZA 1O7
la Nuovn Olnncla, onde il clero callolico di jussit ri id. dee. MDCrcur. Così con
non vi è tenuto in minore considerazio- lei ice e pio pensiero,delle primizie dell'oro
ne dell'anglicano e presbileiiano.ln quc- i\c\V (Oceania 5.' parte del mondo, a lui

sl'atlo dichiarò, che qiianle volle da pri- mandate in dono dalla pietà de'catlolici
vale contribuzioni sarà messa insieme la dell'Australia, ne lece omaggio alla ss.

somma di 3oo lire slei line, ed applicala A'ergine, e con 3<)3 medaglie furfìuo im-
alla fabbrica d'una cliiesa, il govenialo- piegate a gloriliraie la Madre di Dio; co-
re darà del tesoro della colonia un'egual me avea fitto con quelle dell' altra pur
somma, che non potrà mai superare i eoo nuova parte del mondo V America, Pa-
lire sterline. Si stabilì ancora, che quan- pa Alessandro VI, con farvi indorare il sof-

te volte si faccia conoscere, che ad una fitto del maggior tempio che abbia nel-

ragionevole distanza dalla chiesa propo- l'alma Roma, centro del cristianesimo, la
una popolazione di 200 a-
sta vi risieda lìegina del cielo, cioè la Chiesa di s. Ma-
bitanti, l'ecclesiastico che ne ha la cura ri a Maggiore, il che rilevai ancora nel
riceverà annue i5o lire sterline, e se la voi. LXVIII, p.114.
popolazione sarà di 5oo,lire sterline 200. SYLVA, r. Silva.
Abbiamo copiose notizie suH'arcidiocesi SYNOPOLI. /'. SiNOPE.
di Sydney e su'vescovati suflìaganei nel- SZATMaR o SATMAR (Szalhnma-
la liclazioìie (Iella missioìie della Niio- /•/Vv/j. Città con residenza vescovile d'Un-
va Olanda ossia delV Australia.preseli' gheria, libera e regia, nel comitato del
tata alla s. Congregazione di propaga n- suo nome, marca di Krazna-Koz, in riva
dajìde da mg.'' Poldiug areii'eseoi'O di alSzamoSjihe influisce nelTheiss.Si com-
Sydney. e stampata nella sua venuta in pone di due parti sc|)araleda detto fiu-
lloma. Ed sono dettagliate e as-
inoltre me, e liuuile nel 7 5,cioèNemclhi sul-
i i

sai interessanti le 3Iemorie storiche del- la sponda destra, eSzalmar in un'isola al

l' Australia di mg.'' Sah'ado vescovo di sud della precedente, la quale ultima è
Porto Vittoria. Roma
i85i. L'arcive- cinta di mura d'assai buona difesa, per-
scovo mg/ Polding è uno di que'nume- ciò chiamala ancora Szalhmar-Neme-
rosi prelati, che da remote regioni nel tlìi. La calteilraleèalqiianlo an)pia, e de-

1854 si recarono in Roma perla solen- dicala allAscensione del Signore, coll'u-
nità colla quale il regnante Pio IX de- nico baltisterio e cura d'anime, di cui è
finì qual dogma, con augusta sanzione, parioco un canonico, secondo 1' ultima
l'antica credenza dell'Immacolata Con- proposizione concistoriale. Il capitolo si

cezione della B. Vergine; ed inoltre in- coni [ione di 4 dignità, la i. bielle quali è
tervenne alla pompa ecclesiastica, colla il preposto, le altre d lettore, il canloie,
quale il medesimo Papa consagrò la ba- il custode, di 6 canonici comprese le pre-
silica di s. Paolo: splendidi avvenimenti bonde del penitenziere e del teologo, ol-
che si effettuarono 1*8 e il io dicembre, tre più altri preti e chierici addetti al ser-
e tutto descrivo a Teatine ed a Tempio. vigio divino. Non havvi altra parrocchia,
Nel concisloio de'y di tal mese, il Papa bensì sono altre chiese, l'episcofiio suf-
vi

fece distribuire ad ogni cardinale, arci- ficientemente grande e decoroso da poco


vescovo e vescovo, una bellissima imma- fabbricato, l'ospedale, il monte di pietà,

gine della ss. Concezione, unitamente ad ed il seminario con alunni. \ i è »in gin-
una medaglia d'oro, nel cui diritto ha nasio cattolico, una chiesa de'pretesi ri-

l'immagine di Maria Vergine, e nel ro- fiirmali, altra di greci uniti, e un con-
vescio l'epigrafe: Deipartw f irgini sinc vento di francescani. Attivo è il suo traf-

labe Conceptae J'ius /\ Pont. Max. ex fico di buoni vini, e la pescaè abbondan-
auri Australiae primiliissibi oblatis cu- te. Il lenilorio è aUpianlo paludoso, ma
1 68 S Z A S Z A
pine somminislra cereali, e alìbondaiiti successori. Per ."vescovoPio VII
t nel con-
uiiiiiere di sale. La seile vescovile Cu c- cistoro de' IO agosto preconizzò Stefano
lella ad istanza (lell'iiiipeiatore France- de'liberi baroni Fischer de Nagy, di J*>ac-

sco II e re d'Ungheria, da Papa l'io VII skò arcidiocesi d'Agria, al cpiale nel 1 808
colla bolla Qiiu/ii in supremo u^postola- die in successore Pietro Klobusiczky di
/».?, de'{) agosto i8o4, Bull. Rodi, coiit. Fejer-Gyarmath diocesi di Szatmar, ed
t.i2,p. 2o4jeraltasutrraganea di Agria o a questi nel 182?. sostituì Floriano Ro-
Eiiaii,fuiinandolacon ismembrare j)ar- vach di Dios-Gyor arcidiocesi d' Agiia.
te di fjiieiraicidiocesi,ed erigendo la chie- Leone XII nel 828 dichiarò vescovoGio-
1

sa matrice e parrocchiale, che la stessa vanni llam di Gyongyes arcidiocesi d'A-


bolla dice sotto il titolo della C. Vergine metro-
gria e canonico teologo di (juella
Assunta in cielo, ed in occasione della cir- politana. Questa sede è da alcuni anni
coscrizione delle diocesi d'Ungheria, eoo vacante. La diocesi è ampia, contiene 5
sottrane Agiia dalla giurisdizione del comitati e 73 parrocchie. Ogni nuovo ve-
metropolitano di Strigonia ed elevandola scovo è tassato in 1000 fiorini d'Unghe-
in arcivescovato, riservandone il padro- ria, 24,000 de'quali formano la sua men-
nato di nomina al detto imperatore e suoi sa, però gravata di diversi pesi.

T
1 ABACASA o COMANA. F. Co- cos"! tutti gli organi della sua fioritura ,

MANA di Cnppadocia. tranne poche piante che si lasciano per ca-


TABACCO, Nicotiana Tabacum. varne la semenza, le (juali fanno bella mo-
Pianta, che ha lo stelo di due o tre brac- stra colle loro lunghissime e oblunghe
cia, di ritto, viscoso, le foglie sessili, larghe, grandi foglie, e co'fiori del colore della ro-
ovate, lauceolate,scorrenli, i fiori alquan- sa da lungo stelo sorretti e vagamente di-
to rossi, a corolle lunghe, disposte in maz- sposti. Questa celebre pianta in oggi è col-
zetti irregolari alle sommità de'rami, i se- tivata pressoché in tutto il mondo, ed ap-
mi piccolissimi in gian numero. Fiorisce partiene alla classe pentandria, ordine
nell'estate fino all'autunno, ed è origina- monoginia, ed alla famiglia delle solaua-
ria dell'America. La foglia di questa pian- cee. Il celebreLinneo, nemico acerrimo dei
ta seccata con varie diligenze si mastica, tabacco, lo riguardò sempre pernicioso,
si brucia per prenderne il fumo, e si ri- lochiamo Nicotiana Tahacuin, e lo clas-
duce in poi vere per tirarla su per lo naso. sua Pentandria 3JonogYnh/.
sificò nella
Il tabacco considerato come vegetabile, 11 pur celebre Jussieu, che perfezionò il

è una bellissima pianta che potrebbe for- sistema vegetale di quel naturalista, clas-
mar r ornamento de' più belli giardini, sificò il tabacco nella famiglia delle piante
specialmente se si lasciasse vegetare e fio- Solanacce.Dx più forma pure una carat-
rire liberamente; ma i coltivatori di essa teristica distintiva per questa pianta, lae-
non occupandosi che delle foglie, sagri- salazionedi un odore forte, penetrante, ir-
fìcano a queste tutta la bellezza della pian- ritante, ma non viroso; ed il presentare
ta, toglieudoue il vertice, e distruggendo uu sopore acre, amaro, bruciante e dei
T A B T A B 169
tutto particolare. Il labaccoiiuina parola In tal modo questa pianta^ che dapprima
nppai tiene alle pianti stimolatiti, narco- non era se non una priiduzione selvaggia
lidie e drastiche: diventa fiuindi medi- d'un'isoladeirAiiierica,efuiseanched'al-
caniento in determinata dose, in date cii- cun'altra sua parte, si sparse in poco lem-
costanze; e veleno, se in dose niagi^iore e pò in gran numero di climi dilIerenti.La
non alla vera indicazione viene applicalo, coltura del tabacco esige un suolo grasso
ÌVon tutti i medici convengono d'usare il e profondo, perchè le radici della pian-
lubacco nella niedicma, anzi la maggior la molto si diramano e si alfondano nella

parte consideiandola pianta venefica, ere- terra; il seme si sparge rado, e l'arbusto
dono il tabacco sempre nocivo e lo vor- si trapianta giovanissimo a (ilari. Quando
rebbero alFatto sbandito dall'uso in tue- il tabacco è giunto all'altezza di G5 a 70
dicina. Ma se non giova il tabacco a'ma- centimetri, se ne rompe l'estremità supe-
secondo alcuni, gio vera a'sani? E con-
la ti, riore,tanlo per impedire che cresca di più,
Terià egli spendere tanta fatica a colti- quanto per opporsi alla fioritura. La for-
vaiIo,e tanti denari percomperarlo?Que- za della vegetazione si coiiceutra allora
sto è un problema che non potrebbe scio- tutta intera nelle foglie, e [)rocura ad esse
gliersi che dopo lunghissime discussioni, ungrandesviluppo.Tullavial'umoredel-
iion mai però dalla mia insuflicieuza.il la- la pianta, cui è stato troncalo il suo pria-

bacco nel paese nativo è una pianta erba- cipal canale, forma sotto le foglie alcuni
cea perenne, mentre è solamente annua- rampolli, che non taiderebbero a flo-
le nelle nostre regioni. Il suolo d'Italia rire, se non fossero tolti con somma di-
produce eccellenti tabacchi; quelli che si ligenza. La preparazione e fabbricazione
Qoltivanonelleparti meridionalisonofor- del tabacco sia da naso che da fumOjSe-'
ti e vigorosi: nella Marca d'Ancona, e spe- condo l'uso de'Iuoghi sieseguiscecon me-
cialmente io Chiaravalle,siottengono la- lodi diversi, per farlogiungere alla perfe-
bacchi pili dolci e gralissimi. In Francia zionechesi desidera di ottenere. Sebbene
e in (piasi tutta l'Europa non si coltiva l'intioduzionedel tabacco in Euiopauoa
che il tabacco di larghe foglie, _T/r(»//V7///i risale che a circa 3 secoli, ad onta che l'uso
Idtilolia. Nel regno delle due Sicilie, in e l'abuso progredì comunemente quasi
Grecia, nelle isole dell'Arcipelago, nella presso tutti i popoli, tuttavia di pochi ar-
sirla e nell'Asia minore, si coltiva esciti- gomenti quanto questo si scrisse tanto in
sivainente il tabacco di foglie crespe, 37- fìivoree contro, non senza eccesso dall'una
cnliana crispa. il quale èpiìidolce e me- e dall'altra parte. Il p. Labat dice che il
no caustico. Agli Stati-Uniti si preferisce tabacco alla sua epoca fu come un pomo
la coltura del tabacco di foglie strette; ma di discordia gettato Ira'dotti, per cui in-
ilsuo sapore e odore non convengono a sorsero tra loro vivissimi combattimenti,
tutti consumolori. Tali tabacchi, noli sol-
i Ebbe a un tempo inesorabili detrattori,
lo i nomi di Maryland e di Virginia, ap- ecaldi panegiristi, mediante un grannu»
partengono a silTalla varietà. Sembra che mero di trattati stampati, e molli ne ri-

i migliori tabacchi del globo crescano nel- cordeiò poi. Intauto,durante la guerra col-
l'America settentrionale, particolarmente la penna e le declamazioni, l'uso del ta-
nelle regioni della Virginia e del Mary- bacco si dilTuse con incredibile rapidità,
land, nell'Olanda, nella Spagna ove ce- a fronte che diversi sovrani lo vietarono,
lebre quello di Siviglia, nell'liighillerra, echeinalcunechiese venne interdetto con
nella Francia, nella Dalmazia, neli'Un- pene ecclesiastiche. Imperocché quasi tut-
gheria, ec. ec. A'ioio articoli geografici ri- le le abitudini degli uomini, in sulle pri-
marco ove vi sono abbondanti produzio- me innocenti, finiscono per degenerare in
u\ di tabacco, rilevando le piìi eccelleuli. gravi difetti, talvolta anzi in vizio. Quin*
VOL. 1.XXII. 1 2
170 TAB T A D
(li il tabacco è un fecondo argomento, che si polvere o erba di Tabacco; poi
disse

non posso sviluppare proporzionalamen- vere o erì>a di Nicot o Nicoziana (percui


Ic alla sua grave importanza, per cui mi alcuni credono cheNicot abitando inlloma
limiterò ad alcune generiche nozioni ed abbia dato pure il nome alla/'/V/:r^r//iV7-
erudizioni, riportando alcuno de'lanH dif- co.sia),Gà anche crhadeWÀniìiasciatorej
ed abuso. La pa-
ferenti pareri sull'uso polvere erba della Regina; polvere a
rola Tabacco appartiene alla lingua di erba del gran Priore. TultavoUa si vuole
Haiti odi s. Domingo; questa pianta è che più d'un anno prima già il tabacco fos-
chiamata ')''"^'tIa'uiessicatii,yo// da altri a- se slato introdotto dall'America, ove cre-

mericani,.sY7g^/v' da'peruviani (altri lo dis- sceva spontaneamente, in Europa dall'e-


sero Gìiisnuiarno peruviano, altro narco- remita spagnuolo Romano Passe o l^ane.
tico), e pctiin o pctiun da'brasiliani e a- Tutlociò notai in breve nella biografia del
Questa pianta fu ri-
])itantidella Florida. caidinal Prospero Santacroce, che redu-
marcala pe'primi europei dagli spagnuoli ce dalle nunziature del Portogallo e di Pa-
a s. Don)ingo nel 1496 appena scoperta rigi verso il I 565, comune mente gli si at-

l'America, e nelJucatan nel 520,non già i tribuisce l'introduzione del tabacco in I-

a Tabago isola deKe Anlille discoperta da talia e particolarmente in Pioma, ove fu


Colombo nel i49'2, come molti scrissero; detto per lui Krha Santa e Erba San-
masibbenea TabagonoA maredelINIessico, tacroce, onde sino agli ultimi anni i la-
edarpjel luogo gli stessi spagnuoli chiama- baccari romani tenevano nelle loro botte-
rotio la piantaTabacco. Hermandes di ghe una croce bianca, insegna gentilizia di
Toledo inviò peli. "questo vegetabile in sua nobii famiglia.
o Si attribuì anche ad un
Portogallo, donde Giovanni Nicot di Lin- cardinal Tornabuoni siffatta introduzio-
guadoca ambasciatore del re di Francia ne in Italia (oltreché altri pretesero con-
Francesco li in quella corte, ricevutolo cederla purea un cardinal Giustiniani), e
da un mercante fiammingo, mandò al- perciò denominala Erba Tornabuona.
cuni grani della pianta verso ili56o alla Però è da avvertirsi che nel novero de*
rc<iìna madre e recidente Caterina de Me- cardinali non esiste un Tornabuoni. Que-
O DO
dici, ed al gran Priore <i\ Lorena, indi- sta nobilissima famiglia di Firenze vanta
candone ad. essi le virtù ; avendovi pre- bensì molti illustri, ed anche vescovi, non
so piacere la regina, tosto se ne propagò però cardinali , e Leonardo che forse a-
l'uso nella corte di Francia, e tutti i cor- \rebbe conseguito la porpora da Leone
tigiani si provvidero di scatole che dal con- X, se questi non fosse immaturamente
tenuto si dissero tabacchiere, le quali si morto, safi poi soltanto al vescovato. La
formarono d'oro,d'argenlo me-
e d'altri tradizione in favore del cardinal Santa-
talli, d'avorio, di tartaruga, di madreper- croce si cotnprova dalle testimonianze di
la, di pietra, di musaico e di una infi- Bayle xxòDictionnaire di Lucenzi nell'/- .

nità di specie diverse, a poco a poco di- talia sacra, di Wandosio nella Bibliot.
venendo le tabacchiere un ordinario do- Rom., e da'versi del medico Castor Du-
nativo, e talvolta in vece di tabacco vi rante, riportati dal Piazza neW Eiisevo-
si pongono monete d'oio. Un tempo mol- logio, dal Marini negli Archiatri, e dai
te persone non facevano uso del tabacco, Cancellieri nel Mercato, il quale aggiun-
se non per aver occasione di farsi rimar- ge che il p. Stella suppone, che il nome
care per la bellezza della loro tabacchiera, di Tabacco provenga dall' insegna col
ostentazione ormai cessata con pi'cgiudi- niolto:£'^ ab hac Herba Salus.La vende-
zio de'ladri. Laonde dal nome primitivo vano gli Speziali, che solevano chiamar-
impostogli, e da quelli che l'introdusse e la Cristcriuin 7;^,-?/. Tutta volta sono mol-
dagli altri che lo riceverono in Europa, to antiche lo botteghe di tabaccaro o la-
T A B TAD 171
bnccalo In Italia, venditori del tabacco, e nioni di varie persone, specialmente di-
già nel secolo X\ I in cui fu inliudolto e- plomatiche. Una cosa eguale si osservò an-
lano mollo frequentate le loro botteghe che presso le nazioni non incivilite del-
ancliecome luogo di tra tleninienlo. In In- l'America, le quali olVrono il fumo del ta-
ghilterra e dall'isola di Tabago portò nel bacco dalla loro pipa, detta sovente r<^z-

i585 la pianta del tabacco il celebre na- luiììit.come un segno di pace, d'amicizia
vigatore Drake: altri ciò attribuisconoal e d'alleanza. La voce jìi'pd indica lo stru-
cav-RagUlilFingleseesotloil regno di Gia- mento col quale si iuma il tabacco, ed al-
como die cominciò
I nel 1 6o3,e sullepri- cuni scv'wono pippa. Si fece quindi il ver-
nie venne impiegato come medicinale, ve- bo piptirc. che significa trarre col mezzo
nendo assoggettata la coltivazione ad u- della pipa per bocca il fumo del tabacco
na tassa nel 585, mentre in Francia que-
1 o di altra cosa combustibile, hi Europa
sta derrata coloniale fu sottoposta al di- si variò al sommo la costruzione delle pi-
ritto di dogana nel 162 i e meglio neliGac), pe, e se ne formarono di tutte le materie,
ed a mano a mano diventò in tutti gli stati adoperandosi i legni di varie sorti e spe-
una ricca e ubertosa Rci^^atia^J .) di pub- cialmente odorosi, l'argilla, massime la
blica rendita. La pianta finalmente del porcellanica, l'avorio, l'osso, l'ambra gial-
tabacco, per non dire delle altre introdu- la, ec. 1 turchi e altri maomettani prefe-
tioiii, nel 1620 fu recata dall'Inghilterra rirono generalmente l'uso dell'argilla pe*
Roberto Roe-
in Alsazia dal negoziante camniinelti delle pipe, e posseggono otti-

nigsmann, ed immediatamente coltivata ma argilla per tale fabbricazione, edeno-


iie'dintorni di Strasburgo. .Senza indaga- minata inEuropa terra di Costantinopoli.
re rigorosamente se l'uso del tabacco sia In Europa si resero comuni camminetti i

giustificato dalla ragione, il tabacco ba delle pipe d'nn'argilla o creta finissima,


delle polenti attrattive che gli fecero vin- trovata d'ordinario nelle fenditure delle
cere infiniti ostacoli che gli opposero la montagne, e impropriamente denomina-
distanza della provenienza,! ilanni che ne ta spuma del mare. Si rese celebre l'ar-
poiino derivare, le costumanze, le leggi gilla eccellente e bianchissima delle Fian-
civili e qualche divieto ecclesiastico. Sul- dre. Un ingegno italiano scrisse un poe-
le prime in generale, ed in Francia par- ma intitolato la Pipeidc. Diminuite le pi-

ticolarmente, fu il basso popolo che inco- pe per l'introduzione delle foglie secche
roinciò a far uso pel tabacco da naso, ma di tabacco rotolate strettamente per fu-
l'uso fu reputato in principio per indecen- raaie, questi piccoli involti vengono chia-
ti.ssimo. Nondimeno fu poi chiamatola re- mati cìgrirri, cifrari, sigari e zigari, e si

gina de'vegetali, e scrisse Corneille: Vi- custodiscono da'tumatori in custodia det-


ver non merta chi ha il tabacco a sdegno. ta poi ta-sigaii. Tal volta si fumano col /^oc-
IS'el tabacco in polvere s'introdusse l'uso chino o boccaglio di bosso, di osso, d'a-
di mescolarvi degli odori. Gii orientali si vorio o di altre materie. Oltreché si for-
sono studiati di lalllnare il gusto di fu- mano zigari con foglie di eccellente qua-
mare il tabaccOjSiaconaromalizzaine con lità e fragranti di grazioso odore, altri sa-
diverse droghe ilfumo,sia procurandoili no profumati di vainiglia o di altre so-
rinfrescarlo o raddolcirlo col farlo passa- stanze odorifere. Izigari comuni non han-
re attraverso un vaso pieno d'acqua. Il no nel fumo tali pregi,ed a molti sono mo-
fumo del tabacco è stato riguardato da lesti anche pregiudizievoli; onde gli e-
e
varie nazioni non solamente come un ducati fumatori usano debiti riguardi i

principio o un preservativo di salute, raa con essi. Un tempo maggiore era l'uso del
ancoia come un legan)e politico o una spe- tabacco da naso, ora forse losorpassa quel-
cie di complimento essenziale nelle riu- lo da fumo. Sebbene in generale le doa-
172 T A B T A D
iiealj|jiano antipatia alle due specie di ta- trarlo. 11 citato Corneille compendiò in
J>acco, non mancano dilettanti di quello (|nesti versi i pregi del tabacco, /^'ica pur

da naso, e anche da fumo per vezzo, la Al islotil ciòche vuole, I\ tabacco è divino
breve prima farò cenno delle lodi del ta- e senza parij/Vrsfuggir l'ozio n)ai degl'in-
bacco, alleruaiidoi pregiudizi che può re- fingardi Passatempo miglior non fu tro-
caie; poi quanto fu combattuto, e non o- vato. IVoD sai che dir? prendi la tabac-
slantecome se ne diffuse il costume, for- chiera, E tosto a dritta, a manca e da o-
mandosene un bisogno fittizio. gni dove 7'^'amici e conoscenti esconosciu-
lu principio il tabacco si usò in polve- ti Ti si faran dintorno a festeggiarti. Ma
re come starnutatorio, credendo di vivi- il tabacco non pur del giovinetto /fende
memoria, e scacciare il sonno.
ficare la il cor liberale; in medicina i'Jgli è rimedio
A uopo l'uso della polvere di tabac-
tal nuovo; ci Sconforta il ce-
purga, allieta
co s'aumentò di tempo in tempo, si di- rebio, e di ogni tetro /i mal salubre umor
menticò lo scopo originario di usarlo co- lo sgombra a un tratto; IVè viver merla
me slarnutalivo, e sicheandò tant'oltre, chi il tabacco ha in ira. Il Cancellieri nel
ninno venne riguardato come uomo col- Mercato a p. 200, lo chiama prodotto fa-
to, il quale non prendesse tabacco, e non vorito ecaratleristico della Virginia, e for-
potesse presentare una scatola elegante. mare il più ricco ed esteso commercio in
] giovanetti ne intercedevano il permes- tutte le parti del mondo. Narra che mg."^
so da'genitori, per comparired'età mag- Lamhertini, poi Benedetto XIV, nel voto
giore. prender tabacco venne lodato da
Il della beatificazione di s. Giuseppe da Co-

molti, e biasimato formidabilmente per pertine , di cui fu ponente l'altro dotto


le funeste conseguenze che può portare. cardinal Casini o^a. predicrilorc apostoli-
Si raccomanda da' trattatisti favorevoli, co, lo difese dalla taccia dell'uso del ta-
la moderazione ei giusti limili nel pigliar bacco, provando che se ne serviva per un
tabacco, siccome in tutte le altre cose pia- rimedio contro i moti della libidine. Scri-
cevoli, usarne di buona qualità e non di ve Vitaliani,Z?<' /^^«.s'k tabaci, p. 80 in-
nocive concie o manipolazioni; come pu- quii. Expericntia d'ulicerunt, assicluuiìt
re consigliano non aspirarlo con forza, e tabaci usum venerein asuo mune.re retra^
di soffiarsi sovente il naso. Sostengono che here, iitipse apluribus au(h\'i; praeser-
molli buoni effetti produce il tabacco, e tini a p. Joscpìio de Copertino, qui in As-

potersi godere con gusto e senza timore; sisiano coenobio s. Francisci, sanctitatis
dappoiché la sperienza insegna, che la pol- fama praefulgens, quotidie aestatico ra-
vere di tabacco è atta a sanare altrettan- ctufertur inaerem. Hoc enim tabaco li-
te malattie, quante per avventura fosse ti tur, non tantum ad se expergiscendum,

capace di produrne. Se in taluni genera i'igilemque noctu conservandum, sed ad


veitigini, le dissipa in altri; se in alcuno occurrcndas carnis tentationes, et fragi-
indebolisce la vista, la in vigorisce in un al- li tatispeccandi pericula supcranda. An-

tro. Può render orbo un veggente, e ren- che Benedetto Stella, De abusa tabaci,
der la vista ad un orbo; può privar l'u- e. I f, p.i i5, insegna, the l'uso del tabac-

dito ad un sano, e procurar l'udito ad uu co, moderatamente preso, non solo è uti-
sordo; anzi può render ubriaco uno che le, ma anche necessario a'prelati, eccle-

non lo è, e far passare l'ebbrezza ad un siastici secolari e regolari, ed a tutti quel-


nbriacone, ma questa sembrami esagera- liche devono o bramano vivere celil)i me-
zione. Altri esaltano l'abitudine come di nando vita casta, onde reprimere il na-
grande utilità e di benigna influenza nel- turale prurito de'moti sensuali che cotan-
lo stato sociale, e pretendono militare in to infastidiscono. Ed aggiunge: Perchè la
favore del tabacco piùragioni che io cou- causa della libidine è il calore e l'umidi-
TA B TAB 173
là, qnaiulo questa venga dal tabacco di- sfapiantaappresso te varie nazioni, Ro-
seccata, non si setitono (jue'inoli libidino- ma 758. Lodovico Testi, Risposta alla
I

si coii veementi; e per le ragioni da re- proposta del principe traini intorno al-
carsi [)iìi sotto, è bene die essi lo prenda- le virtìi e qualità del tabacco di Si\'iglia,

no, ad imitazione del gran servo di Dio il nel t. 5 della Galleria di Minerva. Raf-
p. Giuseppe da Coperlino. Inoltre Can- faele Thorio,i>(' Paeto,seu TabaccoPoe-

cellieri esorta a leggere le Rispn'itc alle niation. in Musaci Ang. Analect. t. r-, p.
Aiiiinadvcrsioiii stampate iu Roma nel 243. Gio. Nicolò Baumanno, De tuba-
17 8 sopra
I il Dnhbio delle sue virtù. Ivi ci virtutibus, usu et abusiu Basileae. Di-
riportasi ancora l'autorità di Vanbeluion- versi illustri e grandi uomini fecero abi-
zio,che dice esse re probabile, che il tabac- tualmente grandissimo uso del tabacco.
co freni ed estingua la venere; e quella Soltanto ricorderò Papa Benedetto XIV,
di Schrodero, nella Phai-nunopra ìiiedi- di cui si racconta che confabulando eoa

co-ilii/nica 1. 4, classe i ove dicesi: Mlctio-


, un tale costituito in dignità, ed avendoa-
nc/ii, sea pollile lìonem noctiirnnni tubaci perto la tabacchiera, gli offrì il tabacco.
sufJìlit pntccavchanl. Il citalo Stella pub- L'incauto e scortese rispose: Grazie, San-
blicò in Roma nel 1 669: Il tabacco, ossia to Padre, non ho di questi vizi ! Ma il Pa-
trattato sopra rurigiiw, stoi-ia,ciilliira, pa prontamente soggiunse: Non è già uà
preparazione, (pia liti), natura, virtìi, ed vizio, che se tale si fosse, avresti questo
uso in fumo, in polvere, infoglia, in lata- pure! Assai e con frequenza prendevano
bitivo, e in medicina della pianta volgar- tabacco. Federico II Grande re di Prus-
il

mente detta Tabacco. Al numeroso stuo- sia, e iNapoIeone I il Grunde imperatore


lo degli appassionati dilettanti del piace- de'francesi, che adoperandolo imtnodera-
vole e gustoso conforto del naso, non di- tametite pel naso, diceva che serviva a ri-

spiacerà che io vada cou Cancellieri e cou svegliare gli spiriti, ed a rassodare il co-
altri libri che su di esso posseggo, accen- raggio. EppureproverbiòilPapa Pio Vlf,
nando un numerode'inolli suoi scrit-
bel com^ notò Artaud l' nella Storia della sua
tori. Alfonso Bocchi, La difesa del ta- vita, per l'uso eccessivo che ne faceva, re-
bacco, ingiustainente accusato da'criti' standone spesso macchiata la sua biauci
ci, sonetti Jaccti e morali, ]ModenaiG79. veste, difetto che il Papa non dubitò di
Nicolò Maìaaides, Delle virtù del tabac- confessare più volte. AncheGregorioXVl
co, sue grandissime e meravigliose ope- Ijj molto amatore del tabacco in polvere,
razioni, dalle quali ognuno puh cavar- il quale generalmente è il conforto e il

ne non poco profitto, VeneziaiyoS. Gi- compagno indi visibile e gradi tode'lettera-
rola mo BarulFaldi, La TabacchcidcFaV' tiedegli uomini di studio,ravvivandone io
rara 1714. poema iu verso sciolto. Gio. spirilo. Un tempo si riguardòcome un'in-
Battista Monti, Tabacco, suo utile, e pre- decenza che donne ne facessero uso, ed
le

giudizio del lìicilesimo , Bologna 1756. infatti tra esse la minor parte lo adope-
Storia distinta e curiosa del tabacco, ra; ma ora uon poche tra loro anche Iu
concernente la stui scoperta, laintrodu- fumano per seguir ciecamente la moda, in
zione. in /europa, e la maidera di colti- cui le stesse più incivilite nazioni rivaliz-
varlo, conservarlo e prepararlo, per ser- 7ano con gusto, ma non senza deplorabi-
virsene, con altre ottime e utili osserva- le eccesso. Ad onta di tutto il narrato e

zionij con diversi esperimenti fatti circa di quanto resta a dire, non debbo tace-
la sua virtìi, e colla figura della pian- re che l'uso del tabacco fu ed è tenuto da
ta. Ferrava ij5S. Coltivazione delta- molli un'abitudine o consuetudine di su-
bacco con alcune notizie istorichc che
, perlluità, anzi piii pregiuilizievole diedi
trattano dell'origine, vir tic e uso di qua- reale jjiovameulo, ed Autouio Abati uelr
174 TAli T A B
iti 6ue FrascJwrii' fase, a lo dcflm unave- merica provenne la china, il cacao, il rea»
ja pazzia: A lordai- nasi e fazzoletti na- barbaro (che trovasi però pure in altre
ta. Fuiiosaniente tra gli allri si scagliò contrade)e tante altre produzioni che riu-
contro il tabacco il liagiontiinento sopra scirono a noi utilissime. Ne qualifica in-
r uso ed aìniso del tabacco di Giusep- grato l'odore, disgustoso il sapore, e col-
pe Maria Silvestri daffare in filosofia e l'azione del fuoco vuol dimostrare con a-
medicina^ Rooia i 773. Avvertendo l'au- nalisi chimica l'indole venefica della pian-
tore come alle molte ragioni, le quali in- ta , facendo vedere che se ne ricava uno
sidiano dell'uomo, se ne aggiun-
la vita spirito fetido, un olio di virulenta eHica-
gono l)en sovente alcune altre, che uou eia e disgradevole, e degl'irritanti sali se-
si avvertono ovvero si vogliono disprez- mi-volatili. Senza poi valutare le artificia-
zare, \uole egli perciò mostrarne una di li preparazioni, che dall'interesse de'par-
questa specie nel porre in vistale funeste licolari si fanno intorno al tabacco, si fer»
conseguenze che al genere umano risul- ma in quella che gli si devedare prima
tano dal comune uso e abuso del tabac- di ridurloall'uso de'suoi amatori, e la tro-
co. Procede questo &uo scopo col pre-
in va assai pericolosa. Imperocché facendo-
mettere in breve la storia di sì famoso ve- ne un lungo e circostanzialo dettaglio
getabile, dalla quale rilevasi che in par- il tabaccosi riduce pur trop-
conclude,che
licolar modo allignava nell'isola Tabiisro po ad uno stato quasi di [)Ulrefazione pri-
«ella provincia americana di Jucatan, di ma di essere abilitalo a fue una parte
dove 1559 ne fu lai. "volta portatoli
nel dell'attuale suo uso e commercio, e che
seme da uu fiammincio in Portoijallo. Di- perciò merita di venire riguardato con
chiara quindi, che in seguilo della favo- grave ponderazione. Itifatti osserva, che
levole prevenzione di rispettabili perso- lo spirito della pianta iniettalo nella iu-
naggi, non andò guari che si rese il tabac- gulare d'un cane produsse in esso dopo
co cognito in Francia, e quindi a poco a il a. "giorno la
morte, preceduta da ur-
poco in tutte le altre regioni d'Europa, li, da contorsioni, da vomiti e scarichi di
nella quale circostanza la cieca approva- ventre, e da un sonno finalmente accom-
zione di alcuni medici potè a'noslri mag- j)agna loda mortali convulsioni, col le qua-
giori ispirare quell' animosità richiesta li egli asserisce di avere più volte vedu-

j)erdifendere e rendersi familiare una to morire de'cani e de'galti nella cui lin-
pianta nuova e sconosciuta del tutto, lu- gua avea fatto cadere una o due goccia
di ilSilveslri cominciandoa sindacare l'in- d'olio erupireumaticodi tabacco. Quest'o-
trinseca natura di questo semplice, si a- lio medesimo, o io suo luogo lo spirito u-
\anza con discu.ssione per denuire quali nilo al latte, all' albume
uova ec, delle
conseguenze si debbano paventare dal suo non solo l' inabilita a coagularsi, ma ne
usoed abuso. Incomincia (|uin(li a dichia- piouuiove meravigliosamente la liquefa-
rare,chegrande è la malignità del tabac- zione. Ora da questi sperimenti e da al-
co, e che nessun utile,anzi moltissimo dan- tre ragioni, pensa il Silvestri d'aver pie-
no ne proviene a'popoli d'Europa segua- namente provata la malignità del tabac-
lamente. La .'prova la desume dalla pa-
i co, e quindi il danno che reca a' popoli
tria del vegetabile tanto da' nostri paesi europei. Da ciò prende motivo ad esor-
lontana , foise perchè la provvidenza la lare i medici di togliere chdla classe dei
videperniciosa alla fisica costituzione dei medicamenti (|uesto semplice, e invece li

nostri corpi e de'nostri chmi. Questa ra- consiglia a collocarlo nella categoiia dei
gione, come molte altre di questo nemico veleni, nell'uso de'quali gran prudenza
liei tabacco, patisce delle gravi eccezioni, ricercasi, e talora ne avvengono necessa-
se voglia considerarsi che dalla stessa A- riamente luttuose conseguenze. Euume-
TAO T A B ,75
rando mali da teiueisi dal tabacco, pel
1 ro bisogni, erano sconosciute del lutto ai
I," mentova lo St<iriiuto (I '.), il capogi- nostri maggiori.Termina il Silvestri il suo
ro, la minaccia della possibile anianrosi o eccessivamente rigoroso ragionamento
perdita della vista, la gravezza del capo con ispirareodiocontroil labaccoin qual-
che talvolta accompagna l'uso del tabac- siasi maniera usalo, ed assicura che l'as-

co, ed altri mali più scrii per l'irrilazio- snefazione che molli hanno d'usarne sa-
uè promossa nelle narici, dalla quale può rìi sempre una debole ragione, per non

in esse e nelle vicine partideterminarsi incoraggirli a rinunziare del tutto a (lue-


una dannosa corrente di umori; la per- sto pernicioso errore, temendosi invano
dita dell'odorato, l'alterazione della vo- delle triste conseguenze dall'interrompe-
ce, le ulceri e i polipi delle narici, e final- re un uso mostralo per tanti titoli dan«
mente i mali non solo della vicina gola, noso.eperciòdegnodeH'odiocoraiine.Se-
ma ancora del polmone per altre conse- condo il Silvestri, lesole emanazioni del
guenze dell'uso e abuso del tabacco. Dai tabacco molli incomodi recano a quelli
mali cagionati dall'uso e abuso del tabac- eliclo devono preparare, per cui sono so"-
co in polvere e attrailo pel naso, passa getti a non poche infermità, anche per le
il Silvestri a considerare gli altri che ri- sostanze che vi si aggiuti^ono per quello
sultano dal masticarsi o fumarne la foglia, da naso onde dargli una specie ili fermen-
In essa pertanto facerulosi avvertire la sa- lazione e una proprietà piìi vellicante.Nel
livazione, che promuove senza bisogno, 1779 ^^ stampato in Londra: Trattalo
scrive ancora che all'irragionevole perdi- della cultura drl tabacco col metodo di
la di questo balsamo animale devono sue- fame commercio, preceduto da due ra-
cedere de' ragguardevoli pregiudizi. In mi rappresentanti la pianta e i suoi fio-
queslo paragrafo il Silvestri si dimostra //.In esso vi è questa rimarchevole e io-
assai ragionevole, con opportuni e van- leressante osservazione. " Gli americani
laggiosi riflessi, Finaliuenle il Silvestri di- riconoscono nel tabacco le medesime pro-
scende ad avvertire certi pregiudizi, cli'e- prietà,che ha la scorza di quercia per la
gli immagina succetlere all' uso lungo e concia delle pelli. Sono io stesso testimo-

continualo del tabacco, in segnilo della nio di molte esperienze, riuscite tutte be-
rìassunzione d'alcune sue particelle eie- nissimo, e principalmente nelle pelli men
inentari insinuatesi pe'vasi assorbenti del- grosse, dimodoché sono sicuro, fthe ne'si-
le fauci o delle narici, nelle vie della cir- ti dov'è rara la ([uercia, si potrà ad essa
colazione e del sangue. Riassumendo il il tabacco mollo vanla^^iosa-
sostituire
Silveslri perciò (pianto in principio seri- mente". Ma già, come accennai, il favo-
ve intorno alle ree cpjalità per 1' analisi re grande che in principio ottenne il la-
chimicaealtrimentiscoperle in questo ve- bacco non fu durevole, e molli awersa-
getabile, conclude chele venefiche par- ri insorsero proclamandone l'uso noce-
ticelle eletnentai poco
i di esso debbono a vole alla salute, sconvenevole indecente
a ()oco delerininiue suoi ainalori a una i tleliltuoso e persino irreli-^ioso. I medici
intinilàdi malori. Imperciocché traspur- francesi furono primi declamatori cpa-
i

tatedentrode'loro vasi sanguigni dovran- tro l'uso che diceano pestifero del labac-
noeccilarede'mali relativioaglislessi vasi co, e furono sostenute pubbliche tesi por
o agli umori che vi passeggiano, ovvero «limostiarneiperniciosi elfelti,provando-
a'nervi che debbono
Laonde di- toccare. loanche con molli esempi. Laguerracon-
chiara, che molle croniche e acute ma- tro il tabacco non si limitò ad
accademi-
lallie potranno turbare la salute degli eu- che discussioni, ed alla pubblicazione di o-
lopei, malattie le quali perchè dipendcn- pere, ma si estese e sostenne da diversi
li da qucilo nuovo genere du'cicdiili lo- sovrani. Giacomo Ire d'Inghilterra pub-
irjC) T A IJ T A B
Llicò contro il tabacco il suo IWisncapnof; une siimaiìt. K nel concilio de! Messico ai

iivcdr (lìnisu tal>iiciusus,\^oni\\n\ i () iq, 27 ottohrei 58f) fu determinato: Ob /r-


e lo proiljì ne'snoi slati temendo che in- i'crcnfin/n.riiiat' Knclu/rislir/cfìerripì'en-

debolisse. Inveì specialmente contro il ta- (laecxtprai'rìpitnr.nculliis.sncerdosan-


bacco da fumo, con queste espressioni. tcinissaecelel)ratìonfìn,aut(piacvisalia
j) Quest'abitudine disgustosa alla vista, persona ante communìonem, quiclqiiam
nauseante all'odorato, pericolosa pelcer- tabachi, per modumfuinalis evaporati/)'
Tello, nociva pel petto,spandeintorno al nfs, aut q uovi s modo pereipia t. All'erma

fumatore esalazioni così infette, come se Sarnelli che due concilii provinciali ame-
i

procedessero dagli antri infernali". Fece ricani furono approvali dalla s. Sede, e
di piìi il parlamento inglese, sentenzian- benché non obblighino se non in quelle
do a morte il ricordalo introduttore cav, parti, hannoperò gran peso, percompro-
Roghlilf, che per altro avea molti nemi- vare essere illecita la cosa da essi proibi-
ci, sotto pretesto pure d'altri delitti, tra i ta. Dall'indie occidtMitali passò l'abuso ai-
quali si specificò l'introduzione del tabac- leSpagne, e specialmente in Sivìi^iia (ove
co nell'Inghilterra, la quale poi ne tras- ne portai le onde Urbano Vili
ragioni),
se e ttittora ricava immense somme. Un ad istanza del decanoe capitolo della me-
monarca di Persia ne pi'oibì l'uso a'suoi tropolilana, col hieve Ciim Eeelesiae Di-
sudditi, sotto pena della vita o del taglio vi/10 enltui, de' 3o gennaio i64'2, Bidl.

del naso: ad egual mulilazione ilczarlMi- A'o;»,t.6,par. 2,p. 3i i,proibì nelle chie-
chele Federowilzdel I Gì 3 sottopose quei se, loro atri e circuiti, della città e arci-

russi che l'avessero adottato. Amuiat IV diocesi di Siviglia, sotto pena di scorau-
imperalorede'lurchidel 1623, proibì l'u- nica di lata sentenza, il prendere qualsi-
so del tabacco sotto pena capitale, affin- voglia presa di tabacco alle personede'due
che i suoi sudditi non si ubbiiacassero o sessi, chierici , regolari e secolari. Illud
tlivenissero infecondi. Il senato di Berna passimiiieivitatis.etdioecesis Ilispalen.
nella Svizzera, nel 660 pose l'uso del ta-
1 Eeelesiis, ac qiiod refcrre pudet, etiant
linceo tra'delilli, come furio e l'ornici-il sacrosauctwn Mi.ssae sacriflcium cele'
dio. In altri slati si punirono a colpi di brando sumere, linteaque sacra foedis,
liastone gliamatori del tabacco da fumo, quae tahhaccum huiusmodi proiicit ex-
in foglia óin polvere. Trovandosi in pritt'c crementis conspurcare , Ecclesìasqiie
cipio il tabacco pericoloso e sconvenevo- jìrnedietas tetro odore inficere magno
lealla civiltà, persporcarelenarici, e dal- rum prohorinn scandalo, reriunque sa-
Je quali ne dislilla la lordura, echi si tro- crarwn ìrreverentìa non reformident..,
va colle mani impiegate in altro bisogna Tcd>hnccum sive soliduni, vel in frusta
che renda imbrattato quello che non con- conciswn,aut in pulverem redactuni ore,
viene, così fu tenuto l'uso per indecentis- vel nnrihus, a ut fumo per tuhulos, et a'
.simo ne' sagri ministri. Quindi secondo lias quomodolihet sumere audeant, vel
il Feiraris, Dihlioflu-cn Canon. ,'\\ conci- jìraesumr/nfAov'ìeìòne'deiù luoghi. Nel-
lioMessicanodel 1 5j5 ne proibì l'uso nel- j'arlicoloCiiiESiDis.PiKTROiivVATicAivo,
le chiese dell'America spagnuola. Narra narrai come InnocenzoX avendola abbel-
lì vescovo Sarnelli, /-e/Ze/'^^ crr/. l. 6, leti, bla con pavimentoepilaslri di vaghimar-
3o, che nel concilio provinciale di Lima mi, proibì sotto pena di scomunica, per
capitale del Perù, a'y ottobre 1 588 fu de- riverenza locis Deo sacris herhani la-

cvQì^io: Proliibetur suhreatuniortis ac- bacìun, ore, vel nnribus sumere gravi
ternaepresl,yteriscelebr(ituris,ne taba- rum proì'orum scandalo non vereantur,
cliifumumore,autsYasi,auttal>acbipul- cioè negli stessi luoghi vietati da Urbano
yerefn naribus.etiain praelextn medici- Vili per Siviglia e colle slesse parole, co-
T A V, TAD 177
n^e si legge nel breve Cani sicuti\c^\\ 8 che tanto biasimarono Annibale [>er l'ec-

gennaio dell'anno santo iG5o, liiill. lìti' cesso odoroso de'capuani unguenti, che
sii. ì at. l. 3, p. 265. liifeiisce il Sarnel- pur ricreavano colla soavità di loro fra-
li, che sin)ile proibizione fece Innocenzo granza circostanti, dicendo: Non bene,
i

XI a'i o ottobre I ()8 1 , sotto pena della so- sanper olet aiti bene seinperolct? Che
spensionei^/ diviiiis ìnso fdcto iiicurrciuln, avrebbero detto della tlislillazione dalle
e di scudi 2 5 da pagarsi da qiie'preti che nari di chi spesso adopera gl'indiani ta-
prendessero tabacco nelle .v/7^>-7r,y//<'diRo- bacchi?^» Se [^rendere il tabacco in polvere
ma. Già d'ordine del medesimo Papa la è di tanta indecenza, (pian topi use si pren-
s. congregazione did concilio ili." aprile da in frondi o in fumo: qual alto piìi sto-
1G78 avea imposto a lutti i vescovi: L t machevole, che ruminar fia'denli cpiella
siih novnn susnciisioiiis ipso fticto i/ìcur- tetra e letaminosa tn iteria, con aliti puz-
rcìì(Iapro1tHH'rc\'alcants(tccr(lotihusM(' zolenti: qual pili indecente spettacolo, che
iintnc (iiiteniutm Mi ssniii celchrcnt iilht- mettersi in bocca un torto corno infarci-
tciiiis (ahaciun suinaiitJTiXnU) lasciò scrit- to di quel fuliginosoe fumante sucidume,
to nella visita pastorale di Discegliail ve- sorbendone il tartareo vapore per le fau-
scovo iiìonsignor Crispini predecessore di ci,ed esalandone il luinoper le narici,a gui-
Sarnelli, il quale perciò nella citala let- sa de'cavalli di Diocnede e de' fori di Gia-
tera in cui discute AV // vescovo possa : sone, che dalle nari vomitavano fiamme
proibire sotto pena di scomunica il prcu' e faville ; come dice il Tesauro nella sua
der tabacco avanti la celebrazione della Filosofia inorale 1. 1 i, e. 22, il cui titolo
s. Messa? risponde e dichiara: Che non è: Delle cattive creanze introdotte dai
solo [u>ò farlo, ma
grande de- se l'abuso è tabacco ". Poscia riproduce questa testi-
Té farlo contro que'sacerdoti che ne prL-n- monianza elei medico Paolo Zacchia, in
dono troppo innanzi la celebrazione del ijiiaest.Med\co\e Cf, 1. g, tit.
7, q. Unica, n.
s. Sagrilizio; poiché a chi è avvezzo di u- 33.Ut ergo multa in panca redigam, di-
sare il tabacco, e ne prende parcamente, cendum ex mea se n lentia est, Tabacchi
si può concionare. Il Sarnelli acreuìente iisuni in jejnnio Kucharistico proliiben-
inveisce sull'uso del tabacco, che chiama du/n. non quod
ullo modo, ne per soni'
erba villana per isporcar le narici, essemlo nimn quideni nutrire possit, aut folio, aut
slatoper iesuesupposte denominato virili pulvere, aut fumo: etiamsi alicnia illiiis
erba regina, ma soprannome de-
pititlosto particula in stomachum laheretur : sed
rivatogli dallasua fiutrice reginadi Fran- primo ob Sacramenti reverentiam; quia
cia rammentata di sopra. E sebbene sia multam agitationem in humoribus cau'
lecito a ciascuno di prenderlo ne'suoi In- sare potest, et caput ipsuni commovcre,
sogni, non punto convenevole di pren-
è sensusque turbare, et obtunderej maxi'
derlo in ogni tempo, in ogni luogo e al me si ejus fumus assumatur j potest et
cospetto d'ogni persona;laiilo più che pro- ventreni solvere, aut, quod pe/us est, vo-
voca di sua natura lo starnuto, che scuo- mitiimconcitare.Qaeila questionesi trat-
te il celebro con tanta violenza, che chi tada Giovanni Chiericato, /ìc Jùichar-isf.
l'ode chiama il cielo in aiuto. Che direb- Sacrain. decis. 54, ove dichiara essere il
be il Sarnelli se si fosse trovato ne'nostri temperamento o proprietà del tabacco,
tempi, in cui è subentrato al buon augu- caldo e secco in 2." grado, e però utile ai
rio, quel moderno e indillerente silenzio morbi freddi. Invece il Lessio asserisce es-
che de[)lorai a SiAnNUTO, nel dichiarar- sere il tabacco di temperamento freddo,
ne i pericoli, e l'oiigine delta lodevole sa- refrigerante e n ircolioo, cioè sonnifero e
lutazione di [)rosperitaV ! AggiMugi-il dot- del genere dell'erbe velenose (è un fitto
to e iclunlc vescovo, dove suuu que'buvi, che il tabacco giova a impedire il sonno
,

ijS T A B T A B
e per bene da esso svegliarsi; se ad alcn- trarlo al digiuno naturale, essendo impos-
no poi glielo concilia, credo piiiltosloclie sibile che alcune delie parti più succose
l'abuso della polvere gli abbia resi insen- non passino nello stomaco. Circa poi ai
sibili i nei videll'olfilo ecerebrali). UTe- divieti pontifìcii di usare il tabacco nelle
sauro ritiene pernicioso l'uso eccessivodel niemoiate chiese per venerazionealla ca-
tabacco alla sanità, poiché essendo calido sa di Dio che ne resta va inilaaltata e pro-
e secco bruciò più d'un in-
i [)recor(li a fanata, ed anche in considerazione della
dividuo,alTumò e arse il cervello, restan- magnificenza degli edilizi che restavano
doconsumatocon l'umor soverchioii na- deturpalidaglisputi pregni di tabacco, de-
turaleper la continua provocazione. Cer- vesi correggere que'poco critici scrittori,

to è che ogni eccesso al fin nuoce; e per e massime se lo fecero per detrarre con-
1'abuso ogni salubre medicina, o perde tro i Papi, che genericamenle ne riporta»
la virtù o si converte in veleno. Conclu- rono la proibizione contro l'uso genera*
de Sarnelli con rimarcare, che il tabacco le, mentre essa non fu che parziale e per
di Siviglia si attacca meno alle vesti, pre- motivi ragionevoli, e poscia anche rimos-
ferisce l'uso del tabacco grosso e grasiilo, sa del tutto. Ptiguardo poi alla pena se«
e loda chi non vi si avvezza. Quanto al vera della Scoiiiiiiiica, e perchè i'Papi e
tabacco nasato in polvere, usato in fumo i vescovi anticamente coti facilità la sen-
o masticato, se rompa il digiimo natura- tenziavano, Io dichiarai in quell'articolo,

le necessario alla comunione Eucaristica, Nel citato Bull. 1 at. p. 293, si legge in
nulla trovo nel Trattato della s. Diessa fatti il chirografo di Benedetto XIII dei
clelLambertini poiBenedettoXIV,cap.4, io gennaioiysD, Reverendissimo Car-
§ 2, ove parla del digiuno. Apprendo però dinaie, diretto al cardinale Annibale Al-

da altri teologi, ragionando del dii^iiuio bani arciprete della basilica Vaticana, in
naturale prescritto [ler la s. Comunione cui si dice che avendo il predecessore In-
cheimporta la privazioneassoluta di qua- nocenzo X proibito con iscomunica a tutti

lunque minima cosa o nutritiva onon nu- i de'due sessi" il prendere tabacco iu
fedeli
Iriliva, purché però di sua natura digesti- polvere,in corda e iu fumo nella detta ba-
bile.presa dal i.^monienlodella mezza not- silicadi s. Pietro, coro, coppelle, sagrestia,
teantecedenteallacomunionemedesima, suo portico e atrio, col motivo del grave
per modo di cibo o di bevanda, cioè in- scandalo, che cagionava tal abuso, allora
tromessa per la bocca nello stomaco. Ciò introdotto, e che con njolta indecenza ve-
premesso, comunemente teologi opina- i niva fomentato anco da quelli che servi-
no non doversi f deli inquietare di ciò
i vano al coro della medesima. Ed all'in-
che passa nello stomaco in via di respira- contro a vendoNoi riconosciuto essere ces-
zioneaccidentale, come il fumo del tabac- sato lo scandalo accennato, ed essere an-
co o delle vivande, quando però non ven- cora allatto mancata l'indecenza, che pre-
ga inghiottito di propria volontà o per veniva dall'abuso, che allora se ne face-
mezzo di qualche istrumento. Non rom- va; e volendo però provvedere all'indea-
pe il digiuno naturale il tabacco in poi- nità delle coscienze di tutti, ed in ispecie
vere, le acque e altre droghe che si pren- al buon servizio di detta basilica, il qua-
dono o respirano per il naso, a meno che lerimane molto pregiudicato dal frequen-
non si facesse passale volontariamente te uscite dal coro, che fanno quelli che

nello stomaco quelle droghe che si pren- non possono astenersi dall'uso del tabac-
dono per le narici. Quanto al tabacco che co oggidì avanzato, anco per parere dei
si mastica, Enrico di s. Ignazio carmeli- medici, che lo consigliano per rimedio di
tano, nella sua Etilica ain.ori<, p. 7 5, ed molte infermità, massimatnenteper quel-
alcuui altri teologi uc ritengono l'uso con- li, che sono obbligati a frequentare luo-
TA B TAB 179
glii freddi ed umidi nelle ore della mat- ineoque visus Satyrorum Lusus cum na-
tina, ci siamo deleiminati di permettere si s tiibaco proplioris, sive Satyricon no-

nella suddetta basilica ancora, suo curo, vuìii physico-medico-niorale in moder-

cappelle, sagrestia, portico ed atrio l'uso nuni labari sternutatorii abusum, Am-
del detto tabacco, non ostante l'accenna- stelodamii 72G.Francesco Arisi, /^/<^A^/r-
i

la proibizione sotto pena discomunica la- co masticato e fumato, trattenimento di"


toc scìiliiìliac, non dul)itando\oi,clie voi tirambico con annotazioni, Milano 1725.
invigilerete con lutto il zelo, afllncliè con Giovanni GotlliebTierolT, A' tahaci effe-
tal permissione non s'ubbia a mnncure al elibus salutaribus cf /?ot7\';.v,Erfurt 1 732.
rispetto e riverenza dovuta ad una basi- Camillus Manara, Z>e moderando pana-
lica rinomata in tutto il mondo cattolico." ceae anu-ricanae abusu, sive de tabaci
Segue la lettera esecutorialedel chirogra- vitio in Europaeis, et maxime in Insù-
fo, dello slesso cardinal Albani, nella qua- bribus corrigendo^ Mediolani 707. Pie- 1

le però trovo questa clausola: l criiin e- tro Schriverio, Saturnalìa, sive de usu,
tìain, quod illoriun nulliis, praesertini atquc abusu tabaci, Halae 1628. Coni-
tinnì choro interest, et dwiiiis operatur memoratio de immoderatiori tabaci abu-
qf/ìcììs,Arcidam, seu Thecam, in quo sione,communi juvcnilis aetatis perni'
Nieosianam nulvercm servai. ad alio a in cie,ad Ilippoci-atis aphorism. Non ostan-
orbein, seu gyruni mitterepalani, et pu- te i divieti, i rigori, gli scritti in contra-
hlice audeat,suh poenis arbitrio nostro, rio, non si potè impedire la dilfusione del
juxta moduin inohedjentiae iii/Iigenlis. tabacco che si sparse per tutta l'Europa,
Fra le tante opere scritte contro l'uso e in Asia e in Africa, ed i governi essendo
l'abuso del tabacco, ricorderò le seguen- stati impotenti a impedirlo, ne converti-
ti. Dasengaiìiin conira el mal uso del rono l'uso a loro profitto, forse anche per
tahareo. por Franciseo de Lcyra-y-yi- Irenarne ru>o, prescrivendo privative, ap-
guillar,Covdova 634- MassiminianoZo-
1 palti, regìe, che produssero ingenti som-

vana, Abuso del tabacco de' nostri icìU' me all'erario, ed arricchirono molti spe-
pi, nel quale si dimostra, che con quello culatori in diversi stati, specialmente ne-
si possono curare un infinito numero di gli ultimi tem[)i. Il commercio de'tabac-
mali che molesta no l'uomo, tradotto dal- chi fu lepulato di sovrana attribuzione
lo spagìuioloy Bologna i65o, Alessandro [)resso la miglior parledelle nazioni d'Eu-
Sanlorini, Polvere scliernila, ovvero in- ropa, che ne fecero un cespite di dazio in-
vettiva contro il tabacco, Fìreoze i654. diretto, il quale aggrava una consuetu-
Giacomo Balde, Satyra contra abusuni dine meramente di lusso, e a cui ognuno
tabaciy^lov'xach 1637. Antonio Vitalia- the il voglia può di leggieri sottrarsi; pe-
n\,De abusu taJiaci. Romae i65o. Gia- rò ne colsero e colgono buon costrutto a
como Tappi, Oratio de tabaco. ejusque prò ilei fisco: eque'governi dove si vuole
hodicrno abusu, Helnistadii 653, 1673. 1 conservare, se non in ap-fatto, almeno in
LeSiguerre, L'anatlù-me du tabac, aug- parenza un'illimitata libertà e franchigia
mrnté du contre-anathhne , Rouen 660. 1 di commercio, lasciano libera la fabbrica-
S\aìonGVao\\,Commentarius de abusu ta- zione de'tabacclii, ma icripongoiio un da-
baci amerieanoruni velcri, el erba Thee zio, che importa (piatirò ciii(|ue volte
asiaticoruni inlùirnpa «ov-o, A rgeatorati il valoredelcapitale, intabacchi grezzi che
1 665. Gio.Enrico Coliausen, Dissertalio s' introducono nello stalo. 11 che torna
satyrico-pbysico-niedico-moralisde Pi- presso a poco a quel medesimo della pri-
caNasi, sive tabacisternutatorii moder- vativa. In alcuni stati peraltro il tabacco
no abusu et noxa, Amstelodamii i 7 16. lurma un ramo d' industria agricola «li

fujptus cstuticus in monlcm Parnasum, ujolta importanza, poiché i Icrreui indi-


1 8o TA B T A B
geni sono non solo propri alla coltivazio- vole al fumare il tabacco, per eliminare
ne ili questa pianta americana, rna riesco- l'inconveniente di rendersi agli altri mo-
no gretti e infecondi per lull'altra colti- lesto col disgustoso odore del tabacco da
va/ione. Non tolti i terreni sono acconci fumo, consiglia di aver la precauzione di
olla vegetazione del tabacco, o il sono sol- non fumar mai ad aria chiusa, ma sib-
10 alcun riguardo eccezionale, i terreni bene in siti a[)ei li e dove l'aria vi circoli
massimedello slato papale, non
d'Italia, e liberamente. Avverte fumatori che pri- i

producono tabacco opportuno a fumare, ma di recarsi nelle società


si sciacquino

Da molli anni ormai l'impero del tabac- la bocca con acqua di rosa con infusione
eoe perffttamenleconsolidatodappertut- d'u'eos, per non portare l'odore del ta-
lo,essenilone l'usocomunissimo, non solo bacco che a molti nuoce, massime alla
in polvere da naso, e in foglie secche e in- più parie del bel sesso, ed insiste che si

tortigliale da fumo, ma anche sciolte da lavino le mani e il acqua me-


volto con
ll)a•^ticare presso la genie di mare e i mi- scolata a quella diColonia, anche per mo-
lilari di diverse nazioni. I nostri posteri derare l'odore ch'esalano i loro abiti, la
iorse vedranno quest'ultimo modo di u Olanda, in Inghillerraein altri paesi set-
sare il tabacco adottalo anche nelle clas- tenti ioiiali, liavvi un luogo pLdjblico nel
si [)iìi elevate della società; il tabacco al- quale si va a fumare e a bere della bir-
meno ha ben motivo di lusingarsene do- ra, chiamato Tabagia; ivi il fumo talvol-
po i suoi grandi progressi in questi ultimi la è siffattamente concentrato e denso,
ecorrenlilempi.Arrogequanto leggo nel- che malagevole n'è la libera respirazio-
l'opuscolo. L'arte di fumare, senza dì- ne, divenendo l'aria tutta quanla impre-
spiaeere alle belle. '^\)'\ lai guisa Soanni guata di fumo insalubre. Così fumato- i

or sono{fu pubblicato nel 1828), l'uso del ri non si rendono molesti a chi fa male

tabacco da fumo era cosa la quale non il fumo e il puzzo del tabacco. Certamen-

istava per nulla ne'bei modi della gente le maomettani, ad onta de'divieli d'A-
i

di conto della buona società, e veniva la- murai IV, divennero e sono più gran i

sciata in retaggio alla feccia del popolo; fumatori colle loro lunghe pipe, ed al-
le piccole botteghe di tabacco non erano trettanlo si dica de'persiani,chesoggiaG-
a quell'epoca, se non siti distravizzo,dove quero a eguale inlerdizione; ma fra'mo-
il basso popolo riunivasi a bere e fumare, zabiti mussulmani dell'Algeria e che abi-
Taluno si teneva celato per fumare un'ec- tanoii paese de'Boni-Mzab,di cui laFrau-
cellente cigara dell'Avana; ma a poco a eia s'iinpadroiù nel 1 8 ".(.j "6* '^^'^ spe-

poco gli eleganti si fecero piùardimen- ciali riti il prender tabacco, come il fu-
tosi,ed osarono lasciarsi vedere dalle belle mare,è notabile colpa. Spaventevole è la
loro colla cigara in bocca, saporarne le progressiva consumazione del tabacco.
delizie,quasiinvitandoleacompartecipar- iiilevo da una statistica deli'impero au-
ne esse medesime. Quindi adunque 3oau- siriaco del 1846, che 9 erano le fabbriche
ni or sono se v'era antipatia pronunziata erariali di tabacchi, e neliS^i produs-
contro i fumatori, oggidì si cangiò inve- sero 5o,ooo centinaia di tabacco da na-
cein profondo, potente, visibile capriccio, so, e 233,000 centinaia di tabacco da fu-
Ciò forma un capitolo di più alla storia nio preparato, fra cui si compresero an-
delle bizzarrie dell'umana natura. Piccio- che3o54eeutinaiao 55 milioni di zigari:
le cagioni, grandiosi elfetti; grandi cagio- la fabbrica di Milano die 22,000 ceuti-
ni, piccioli effetti; ciò è quantosi è sempre naia di tabacchi, quelladiVenezia i4>ooo
osservato, dacché il mondo esiste, e Tabi- centinaia. In altra statistica si nota l'au-
ludinedi fumare n'è un esempio novello." mento consumo di
del zigari in Austria,
11 medesimo autore, quantunque favore- ove neh 848 uè lurouo fabbricati 28 lui-
TAB TAB i8i
lìoni, cififi clie nel 853 sal'i a 800 milio-
1 osservano,qnal vantaggio, qnal utile può
ni! In questo numero non sono compresi lisiillare da una conlinun azione della pol-
i Questo
zigaii fatti \enire dall'estero. ve redi tabaccosui nervi dell'olialo, ijuan-
esorbitante numero nondevesorpiende- do (|uesli per lungo tempo a cagione dei-
re, quando si consideri tlie in ogni parte l'alnisosi sono resi insensibili, e nonpos-
vi sono fumatori che d'ordinario fuma- sono provare né sensazione,nè stimo-
piìi

no periodicamente da 20 a ^4 zigori o si- lo? Circa il fumare avviene la stessa cosa,

gari, ad onta clie non mancliino medici e mentre gli esordienti provano talvolta
elle fanno loro sinistri prognostici pel mal qualche vantaggio, nell'uso moderato del
\e7zo dell' abitutline o per distrazione; ta bacco.agli abituati non produce piìi che

deplorando medesimi che l'uso senza hi-


i il fetore dell'abito e dell'alito, ed lui im-

sogno degli occhiali, è venuto crescendo perioso bisogno da soddisfare. Ria consi-
in ragion diretta coll'nso del tabacco da deriamolo usalo con moderazione, il ta-
fumo, adottato pure dalledonne per mo- bacco da naso adoprato con parsimonia
da,sebbene esse tanto piìi raramente han- e di buona qualità, può talvolta essere u-
no bisogno di avvalorare la vista con tilenell'emicrania, nelle sordità da cause
istrumentì ottici. Bell'Algeria ancora si reumatiche, ed in alcune malattie degli
è diffusa la coltivazione tie' tabacchi, i occhi. Slimolandolasecrezionedel mucco
quali ivi si raccolgono due volte alTanno nasale, può aprire una via a risolversi a
ad Mitervalli assai vicini. IN'el 1 859.produs- molte malattie, e sollecitarne lo sciogli-
se I ,400,000 chilogrammi di tabacco; mento. Questi salutevoli ellietti non pos-
neli853-,per l'incrementodello sviluppo sono però aspettarsi da coloro, che ne u-
si ebbero i,G37,522
della coltivazione, sano continuamente, pei che ^/Z; /^/.s.s/a//.?
chilogrammi, corrispondenti ad un vaio- noti fi t pas.sioMo\i\ prenditori di tabacco
re di 1,435,926 franchi. Anche le quali- hanno la male abitudine di tirarlo giù nel-
la migliorarono di mollo, e si spera che la becca e ingliiollii lo invece di spulailo
la coltura del tabacco non larderà a pien- fuori ; con ciò si guasta lo stomaco, e si
dere maggiore estensione. Ilicapilolan- cagiona a se stes>o la nausea e il vomito,
do poi le quantità ricevute per conto del- Chi non puòdisavvezzarsida tal vizlo,con-
lo stato, quelle usate nel consumo loca- sigliano i medici di tralasciar piuttosto il

le, e quelle portate all' estero, si trova pigliar tabacco. Gli alemanni, gli svedesi,
che il prodotto totale nel i853sarj a i polacchi e altre nazioni, presero Sj)ecial-

2,oG3,ooo cliilogrammi. mente la pregiudizievole abitudine di ma-


il tabacco può considerarsi sotto due slicare il tabacco in foglia, come masti-
punti di vista distinti,cioè come adoprato casi il betel presso gli orientali. Il fumare
negli usi della vita, e come mezzo di gua- parimenti con moderazione può accre-
rigione e di medicamento. Sotto ih. "a- sceiela seciezionedella saliva e de'succhi
spetto,diconoi medici e insegnano le loro gasliici, in quelli che ne difettano: può in

opere, tulli quelli che prendono tabacco qualche caso risolvere le leggere osiruzio-
per le narici senza interruzione, o che lo ni de'visceri addominali, che concorrono
fumano continuamente, concordano nel collo stomaco alle funzioni digestive: può
sostenere ad una vocethea null'allroser- rimnovererabitualestilichezza di ventre,
ve più, che a mantenere un'abitudine vi- e non e raro aver veduto arrestarsi ori-
ziosa,un bisogno comprato, l'oiclièse fu- A busandone pe-
laidaisi lacai iede'den ti.
sarne con pai simonia, può pi oduii e qual- lò, dimagra il corpo per l'alterala secre-
tile elU-tto salutale, l'abuso non poi) die zione della saliva stessa, che se si spula
riuscire inolile e dannoso, come tutte le manca alle finizioni della digestione, e se
abitudini viziose. Infatti gli stessi mediti s'inghiotte fa danno alla digestione me-
kS^ TAB TAli
tlesinjn, pei l'olio empiretimalico del ta- e gli svizzeri piincii)almpnte. Sulle pri-
bacco di cui si carica. Di più toglie il gii- me siservivatio unicamente di foglie ruo-
stoa'cibi e alle bevande, produce ostinale tolate su di esse medesime, e che si ac-
diarree muccose, e spesso indebolisce le cendevano; ma all'epoca in cui la Virgi-
forzedel corpo e istupidisce la mente, co- ginia venne scoperta dagl'inglesi verso il
me tutti i veleni di questo genere, il so- i585, si perfezionarono mezzi di ren- i

\erchio fumare dissecca i polmoni, gua- der pago un bisogno divenuto imperioso,
sta la dentatura, fa male alla trachea, di- Per lungo temposi servirono di pipe, ed in
stempera lo stomaco, scema la forza vi- processodi tempo siadottarono general-
siva degli occhi. Furono iselvaggi i primi mente i zigari. La propagazione in Italia
che adottarono comunicarono alle
e al- la fa derivare dalle guerre che agitarono
Ire nazioni il metodo di fumare colle si- l'Europa nel declinar del passalo secolo
garre, in vece delle pipe: essi però ne a- e ne'primordi del corrente, per la parte
spirano il filmo per il naso, e lofrinnoquin- che vi presero gl'italiani, i quali Irova-
di uscire dalla bocca, e in questo modo ronsi a contatto de'militari fiuuator", ne
assaporano assaimeglio la iòrza o l'atti- contiassero l'abitudine che dilfusero ri-
vilà di quel fumo. Tulli quelli che non patriando, e tosto divenne moda che in
prendono né fumano tabacco, soglionodi- qualche parte si eslese al gentil sesso.
re: "l'erchèfar bisogno di un male, se si j'Ne' lunghi ozi del campo necessita l'iiu-
può cos'i facilmente farne senza? Oltre a piego una distrazione poco costosa, ed
di
ciò cagiona spese inutili, aumenta quelle agevolea trovarsi alla mano in ogni lem-
per le scatole, pe' fazzoletti, ruba mollo pò, in ogni ora;ecco dunque altro motivo
tempo, eccita nausea presso le altre per- in favore dell'abituditie di fumare; age-
sone. ed accresce i dispiaceri della vita." vole torna quindi compiendere il come
Per ragionevole difesa si può dire a lutti una volta adottata tale abitudine, quan-
quesli severi nemici del tabacco, ch'esso do il soldato rientrando dalle proprie ban-
può slare fra'ianti bisogni della vita u- diere alla natia capanna torna a divenire
Diana, e per verità al piacere e alla gua- lavoratore della terra, l'abbia conserva-
rigionedi paiecchiemalaltie.il guslodel- ta e trasmessa a'suoi figli. Certamente in
I uomo è vario : tanto più si ha diletto, ciò nulla v'è a biasimale; ma una sven-
quanto più cose sulla lena ci danno pia- tura, congiunta 'all'umana condizione, si

cere onesto. Anche il tabacco da fumo eh- è quella di non accontentarsi di usa re, ma
bei suoi particolari scrittori. Michele Al- sibbene d'abusare; né si è egli già lo sfre-
berti, De tubacifumwn ingente theolo- nato lusso che regna oggidVpresso di noi,
}^o,[ia\ae\'j^Z. L'arte di fumare e pren- che intendiamo rinfacciare al nostro
e'

der tabacco senza recar dispiacere alle paese; il denaro del fumatore vale allrel-
hcile,ìnsegnatain sole ^lezioni, con una tanto di quello di chi prende tabacco, uè
notizia etimologica. istorica,dogmati- veggiamo il perchè si olFenderebbe la vi-
ca. Jìlosofica^ politica, igienica e scicn- sta deiruno,menlresi alletterebbe quella
tifica sul tabacco, la tabacchiera, la jn- deirallro;ma ciò che troviamo d'ignobile,
pa e la cigara. Descritta da dueTzelepi perfino disgustoso e uocevole allo svilup-
che quantunque gran fumatori,
turclii, pò delle fìsiche e morali facoltà (poiché
formarono le delizie degli Harem diCo- il tabacco agisce sull' economia animale

sfantinopoli,M\\i\tìoidiiS. In questo il li- con una quali là sii molante, e con una qiia-
pografo Nobili ne pubblicò altra edizio- lilà narcotica), si è il vedere quesl'abilu-
no a Pesaro. In quest'opuscolo si dice che dine negli slessi ragazzi già invalsa. E non
pe'primi in Europa adoUaronodi fuma- dovrà ella forse esser cosa affliggente per
re il tabacco i fiaiuminghi, gli olandesi, l'amico dell'umanità, e vergognosa pe'jjc-
TAL T A D i83
nitori, lo sconlraisi nelle vie (ielle nostre stati assai circospetti nel servirsene. E sic-

città principali, con ragazzini in età tutto come non vi è vegetabile, per possente
al più (li I o o 12 anni, che passeijgiano le ch'egli sia nel suo modo di agire nell'a-

vie colla pipa o colia cigara in hoccaVE- nimale economia, che non possa riuscire
gli è sicuro che lo straniero, il (piale con- yìn fàrmaco salutare, perci(> si tentò dai

templa un tale spettacolo, lunge clall'ap- clinici di farne utili applicazioni mediche,
plandire a quest'uso, non potrà certo che e si conobbe che il tabacco sviluppa un'a-
trovarlo condannevole. Insistiamo forte- zione di contatto irritante, dovuta al prin-
mente su fjiiest'ultimo punto, racconian- cipio acre, ed azione dilliisi va stupefacen-
iliamo specialmente pronte e severe mi- te, antieccitante, che tutta si dirige sul-

Psure a' genitori, onde far cessate questo le proprietà vitali del sistema nervoso, co-
scandalo immorale e pericoloso, ed il ri- me trovo pure nel d.' Bruschi, Istituzio-
petiamo, dacché nonsei saprebbe ripete- ni di materia medica, t. 3, cap. 6, art.
re abbastanza, qualunque
un giovinetto, i: Del Taìwcen, il cjuale riferisce anco-
sia la forza di sua complessione, non deve ra la sua analisi chimica. Quindi , oltre
fumare prima di 5 a 6 anni, sotto pena i i quanto già sono andato dicendo, e oltre

di compromettere la propria salute pre- la conosciuta proprietà mondilìcativa o


sente, ed anco le future fìsiche foize sue." detersiva nelle ulceri e in alcune malat-
T3en fece la polizia della città di Friburgo, tie cutanee, il tabacco è stato adoperato
che nel i8')3 emanò il divieto di fuma- come medicea mento in alcune malattie, ed
re a'ragazzi di meno di 1 6 anni, esortan- estati) giustamenteriposto in quella clas-
do genitori
i e tutori a non lasciar nelle sede'rimcdi appartenenti n'veieni iiarco-
mani de'Ioro figli o pupilli i pericolosis- tico-acri, come la cicuta, la belladoniin,
sìqjÌ fosfori o zolfanelli, da cui derivaro- l'aconino, l'euforbio, l'elleboro, ec. La su;i
no tante disgrazie gravissime. La quan- I.' azione è sullo stomaco, e consensual-
tità di accidenti cagmnati dall'impruden- mente sul f-apo: infatti l'uso di quest'er-
za de'fumatori è incalcolabile. Si è visto ba masticala, o presa in inflisioneo intro-

talvolta un avanzo di zigaio appiccare il dotta in qualunque altro modo nel nostro
fuoco a provviste di fieno, messi, cataste organismo, suscita singliiozzo, sforzi di vo-
di legna, foreste, case; una pipa talora in- mito, vertigini e stringimenti al diafram-
cendiò fumatore, infiammando
lo stesso ma. E' slato il tabacco raccomandalo co-
la polvere da caccia nel coi no o altra cu- me rimedio in alcune manie, nell' e[)iles-

stodia pel suo contatto, con terribile e- sia, nell'idropisia, ed in alcune tlogosi len-
splosione. Altri furono vittima per aver te del fegato e delia milza. Il d.' Ander-
gettato nella tromba della latrina un mez- son dice (l'aver guarito un tetano prodot-
zo zigaro acceso, che innammando il gaz to da ferita al collo, mediante l'applica-
idrogeno solforato, scosse pure da' fon- zione su di essa delle foglie di tabacco in
damenti gli edifizi. Finalmentedopoche forma di cataplasma, ed O' Beii ne otten-
il tabacco ebbe formato un importante ne buoni eiletli da'clislieri di tabacco nel-
oggetto commercio,
di a causa degli este- cura del telano, pel ([uale il me-
la stessa

sissimi usi che di esso si fecero nella so- desimo Anderson propone il suo bagno.
cietà ci vile,i chimici ne analizzarono accu- Internamente si dà in infusione, esterna-
ratamente la pianta, massime Vaiupielin, mente s'applicano le sue foglie fresche, o
ed saggi
i analitici di lui e di altri si leg- secche bollite nell olioo teniiteiiidigeslio-
gono non meno nelle loro o[)ere, che in ne in qualche altro veicolo. Poste ripe-
([uelle mediche. Avendo i medici cono- tutamente per molte volte sol basso ven-
sciuto esser la pianta dotata di non poca trein forma d'impiastro, sciolgono tedii-
acredine, e di molla azione virosa, sono rezzcde'vibceri nddomiiuili.ll fumo del la-
1 84 TA B T A n
l)acco, intrndotlo neirintprnn (Ielle nari- maiiilìi era meglio che da noi non fosse
ci e possihilwicnte nell'iiilerno tifila l)oc- inai stalo conosciulo. Sì consiillino gli

c.a, ovvero con atlalto islrooiento nell'in- scrittori imparziali su questa tanto usata
testino retto, ricliiama in vita i sopiti e e famigerata piatita, le o|)ere dotte defili-
gli asfittici, spiciaiinente quelli [)er som- nistri dell'arte salutare, l'opinione tle'iue-

mersione; ed i clistieri fatti con infusio- dici savi, illuminati e spregiudicati, e si

ne di foglie di tabacco, vincono spesso le troverà vero quanto genericamente soilo


atonie intestinali, sollecitando il mofope- andato accennando. Né si creda essere io
rislaltico degl' intestini ; e ridestano tal- nemico del tabacco, poiché in polverel'u-
volla que'nialnti presi da accessi soporo- so da ciica 20 anni (abitudine che cen-
si. Similmenteil fumare le (ogiiedi tabac- trassi da'domeslici esempi, ed avendo a

co fu trovato ellicace a dissipare e anche mia disposizione,senza comprarli, abbon-


guarire rud()ntolgia,e Irequentisonoica- danti ed eccellenti tabacchi di Siviglia e
si che nel molesto dolore de'denli col fu- d'ingè di lusso, oltre altri che non usai,
mare se ne ricava deciso vantaggio. L'u- né uso), ma
con moderazione, d'ecc.ellen-
so di fumare tabacco si estima anche u- te qualità e senza aspirarlo fortemente,
ti le dalle persone del volgo, non che da e gustandolo scrissi questo articolo e tut-
alcunì medici,qual preservativo delle ma- ti quanti che formano questo mio Dizio-
lattie contagiose e pestilenziali; ed è per- iiario di eviulizionc . lenendomi buona
ciò che presso gli oiientali, appunto per- compagnia e conforto, risvegliandomi lo
che sottoposti air infhienza di micidiale spirito nella concentrata e indefessa ap-
contagio, l'uso del fumare oltremodo si plicazione di sì svariata e laboriosa im-
estese; come del pari fumano assai que- presa. Termineròqueste nozioni colle pa-
gi' nuli vidui che abitano in paesi d'aria role del d.' Bruschi.» Non è nostro inten-
malsana. Ad onta de'nocevoli pregiudizi dimento il discutere, se i testé rammen-
prodotti dalla masticazione delle foglie tali usi del tabaccosieno all'umana salute
secche di tabacco, se regolala con medi- profittevoli, anziché no; l'attirare tabac-
ca avvedutezza, può avere qualche felice co per entro le narici, il fumarlo ed il ma-
risullamenlo nella cura d'alcime croi»i- sticarlo,sonocostumi troppo generalmen-
che infermità, enumerate dal prof, Bru- te estesi nella civile società, e qualunque
schi,insiemea tutlele infermità nellequa- cosa che scrivere si potesse contro usi
ti si usa il tabacco per guariile e sono be- sì fatti, non varrebbe a toglierli, e non
ne numerose, con opportune osservazio- sarebbe bastevole a persuadere la molti-
ni se la sua applicazione recò nocumen- tudinedegli uomini, intornoal nocumen-
to, per la sua virtù incidente, risolvente io che gli usi anzidetti al loro ben'essere
e deostruente, ed insieme irritante, acre e apportano. D'altronde molti valentissimi
stiqjefacente. Diverse poi sono le prepa- scrittori d'igiene si sono falli 9 declaraa-
lazioni farmaceutiche, le quali si fanno re contro la costumanza di prendere, fi-
dagli iSy^raa//, di estratti, decozioni, tin- mare e masticare il tabacco, e con fatti

Iure, sciroppi, unguenti, cataplasmi, olii, e ragionamenti ne hanno dimostrato il

ec. Dopo ognun vede, che se il la-


tuttociò danno; ciò non pertanto le umane abitu-
bacco ha prodotto e può produrre qual- dini acquistano tal forza, che nulla vale
the lieve ed anche notaliile vantaggio, ha a variarle; quindi é che le voci de'medi-
cagionato e cagiona molti più danni. Es- ci sul proposito sonosi rendule del tutto
so, come uìolli altri veleni introdotti in inutili, e si continua sempre nella civile
Juuopa, é stalo causa d'inOnito danno, e società a profonder denaro nell'acquisto
convengono tutti quelli che non hanno del miglior tabacco (stampò l'opera nel
interesse a menlire,che per ilbenedell'u- 1828 iu Perugia, nella cui università e-
T AD T A B i85
ra dolio professore eli materin medica e Disscriatio de anind affectiniuoìi physi'
I)olaiiica , e direttole del giardino ))ota- cu causa, et loeo,ac de tabaci ns7/,Fer-
nico), ed a peidere tempo por usarne,
il rariaei702. Gio. Grisostomo Reil, Nuni
credendo così di soddisiiue ad un imma- ìierbae Nicotianae usus, levis notac ma-
ginario bisogno". Per la grandiosa esten- culani contrahat? Lipsiaei7i5. Pulvis-
sione data all'uso del tabacco, e come me- Nicotianus, vulgo Tabaco, Romae 726. 1

dicamento, e cuine ricco prodotto delle Casimiro Aifaitati, // semplice ortolano


pubbliche rendite, e per la sua politica in villa., e l'accurato giardiniere in cit-
e morale influenza sui popoli, al vasto e tà,con un trattato del tabacco, Milano
ampio argomento supplisca alle mie po- 1745. A. Guglielmo Plaz, De tabaco
che nozioni erudite, questi altri scrittori sternutatorio, 1748. Cristoforo Reichel,
sul medesimo, poiché questa pianta è di- De tabaco, ejusqiw usu medico, Witte-
venuta per la uioggior parte degli uomi- bergaei75o. A. M. Nicolicchia, Lsoed
ni egualmente necessaria che il pane. E- abuso del tabacco, Palermo i 7 o. Fra i

gidio ÌL\eiar*iiì,Co/nnicntaiiolus dcllcr- i moderni poeti che hanno scritto compo-

ha Panacea (juain alii Tahacani , alii nimenti, scherzando sul tabacco, ricorde-
Pcturn, alii Nicotianwn vocant, quo ad- rò le sestine del d." Antonio Guadagno-

niìrandac, ac prorsus divinae hiij'us Pe- li,Lugano 1889, e quelle di Domenico


riianac sdrpis facidtatcs, et miis cxpli- Chinassi, Lugo 1837.
cantar, Antuerpiaei SGy ei 5Sj.Instru- Dovendo parlare della R.egia de'sali e
ction '!ur r Herbe Pctuiii, ditte eti Frati' tabacco de'dominii temporali del Papa,
ce r Herbe de la Reyiie, ou Medicee, et conviene che tocchi pure alcuna cosa ri-
sur la Racine Mechiocan, Paris 1572. guardante il A/Vce le Saline (P^.).\[ dazio
Giovanni Neandro, Tabacologia,hoc est o la privativa del sale è antichissima, e
Taba^i, seu Nicotiaiuie descriptio, et e- lo accenna T. Livio nell' anno di Pioma
jus pracparatio, ac usut in omnibus cor- 247, quando era minacciata da Porseu-
pnris huniatd inconiniodib-, Lugd.Batav, na. Sembra poi che il prezzo fosse au-
1622. Traile du Tabac, ou Nicotiaiuie mentato nella 2.^ guerra punica verso il
Panacee Petuni, autrenient Herbe à la 548, poiché lo slesso Livio narra che i
Reyne,avec sa preparation. Ics diverses censori vectigal novuni ex salaria anno-
facons de lefalsijier, et les nuirquespour na staluerunt. 11 popolo mormorò con-
le recognoistre, traduit du latin de J. tro quel peso, onde li chiamò Salinato-
Neander par J. V., Lyon 62 5. Descri- 1 /•/, cioè M. Livio e C.Claudio. Questa pri-
ptio mcdico-chirurgico-pJuirnìaceutica vativa talvolta fu data n appallo, e gl'im-
i

cnm G. de Nera, J. Raphaelen-


epistolis peratori Arcadio ed Onorio, clie fioriro-
gii. et H. Frankeburgii, Lugdunii626. no nello scorcio del IV secolo di nostra

Ralfaele Thorio, Hymnus Tabaci, Lugd. era, provvidero agl'interessi degli appal-
Batav.i638. G.Grisoslomo Magneni, E- tatoii pubblicando la legge: Si tpds si-
xercitationes de Tabaco Ticini Regi . ne persona maiuipuni (idest sidinaruni
i6i8;Hagaei658. Adamo Ilanli, Taha- conductoruni) sales emerit, venderevc
rologia.sive de Tabaco, JenaeiGGy. De tentaverit: sive propria audaeia,sive no-
Frade, Histoire du tabac, oh il est trai- stro niunitus oraculojsales ipsifuna cuni
té j)articidiìrement du tabac inpondre, pretio) mancipibus addicantur.^eì 1
347
Paris 167 7 61716. Bernardo Albini, Di- ilfamoso tribuno Cola di Uienzo scrisse
sputa tio de Taìiaro, Francofurti i6c)5. al Papa Clemente VI residente in Avi-
Giovanni T.LelzsclMUS,Z)<-7"<r/;(7ro,Fran- gnone, che la camera del comune di Ro-
cofurli adViadriim 695. EnricoErnesto
1 ma calcolava a 100,000 fiorini la rendi-
Relsnero, Dejure /<//uzr/,Uinlelliii 700. ta che ritraeva dal sale, ed a 3f),ooo
VOL LXXIt. i3
i«G TAB TAB
quella delle saline. Osserva il eli. Coppi, come riporta C. Joubert, Manuel rom-
nel Discorso sopra Icjinoìizc di Koma plct dufahricanl et de V amateur de ta-
ìli''' secoli di mezzo, che forse nel i

caso tuic. In vece B. Boussiron, De V action du
il tribuno calcolò le rendite del proven- tahacsurla sanie, rilarda l'introduzione
to del sale in lutto lo slato, nel 2.° quel- di tale sistema in Francia al 16917. '^^'^ ^
lo delle saline eh' erano allora vicine a veramente un gran vanto per la facoltà in-
Roma. Neil 354 Cola per far moneta au- ventiva degl'italiani, ma era da notare an-
mentò dazi, compreso quello
i sul sale, il che questo fiuto che ci vien fatto, avendo
che eccitò malcontento nel popolo, che a'Ioro luoghi notali e propugnati gl'innu-
produsse il suo eccidio. Delle famose ge- merevoli altri. La privativa del tabacco
sta del Piienzo parlai a Uoma, della sua nello stato pontificio fu per qualche tempo
abitazione parlerò a Tempio, dicendo del data in appalto in unione a quella del-
Tempio della Fortuna I irile, incon- l'acquavila. Mentre la s. Sede possedeva
tro al quale sono gì' imporlanli avanzi in sovranità lo stato d' A\'ignone e del
di sua casa. Nell'anno i3^g il popolo contado Venaissino, nel l'j'iZ i confi-
romano per redimere Velralla occupa- nanti francesi col pretesto che la fabbri-
ta da un tedesco capitano di ventura, ca delle galangà e la coltura del tabacco
vendè 4ooo rubbia di sale. Nello sta- occasionavano frodi alle dogane regie,po-
to pontificio vi sono tre grandi fabbri- sero l'assedio alla città, e solo lo levaro-
che di tabacco, cioè in Roma, in Bolo- no quando Clemente Xll condiscese a ri-

gna, in Cliiaravalle, le quali soddisfano muovere le dette fabbriche per l'annuo


al bisogno delle popolazioni. 11 conim.' compenso di 200,000 franchi, ne' quali
Galli, ne Cenni economico-statistici sul- si compresero i compensi de'proprielari
lo stato pontificio. a p. 278 dichiara: Le de'terreni per la coltura del tabacco.Con
qualità che danno, con poco soccorso di bando del cardinal pro-camerlengo de'
foglia esotica, sono preferibili a quelle de- 20 luglio 744) ^'l^ privativa del tabacco
I

gli stati circonvicini, ed è una delle ra- si unì quello dell'acquavita. 11 n.° 5436
gioni per le quali prospera questo stima- del Roma del 1752 riporta,
Diario di
bile ramo di finanza. L'appalto o priva- come Benedetto XIV in tale anno con
tiva del tabacco fu introdotto nello sia- moto-proprio de' 15 aprile a' 6 maggio
lo papale da AlessandroVlIcon due chi- concesse l'appalto del tabacco e dell'ac-
rografi de'2 agosto 1 655, e de' i5 di-
I quavita al capitano Domenico Antonio
cembre 065; 1 indi proseguì la privativa Zaccardiui, per l'annua somma di scudi
daappaltalore in appaltatore. Qui giova go,o5o, e coli'obbligo e sicurtà solidale
osservare, che siccome gli stranieri han- de'fratelli conti Giraud. Secondo un a-
no quasi sempre imparalo dagl'italiani e dequato di 36 anni, questo appalto frut-
poi sisono attribuitele loro invenzioni, tava alla camera apostolica annui scudi
così anche francesi si attribuiscono l'in-
i 86,000. Ma trovando poi nociva questa
venzione della privativa e dell' appallo privalivaalla camera apostolica, con rao-
del tabacco. Ma sebbene sia antico un da- to-proprio de'2 I diceinbrei 757 intera-
zio imposto Francia su questa merce,
in mente l'abolì, come riferisce Novaes nel-
cioè di 40 soldi per ogni 00 libbre, che i laStoria di Benedetto XI T. Nel 175»
dicesi inventato dal celebre i.° ministro avea pubblicalo in Jesi Amadeo Grassi,
cardinal Richelieu nel 1621, pure la pri- Discorso dato alla congregazione pro-
vativa introdotta e data in appalto è quel- vinciale della Marca sull'utile e neces-
laconceduta aGiovanniBreton nel 1674 sità d'introdurre la piantagione del ta-
per sei anni, contro la corrisposta di bacco negli slati pontificii.Qwndì da que-
700,000 franchi da pagarsi in tre rate, sto ragionamento il Papa s'indusse alla
T A B TA B 187
soppressione di tale appallo. Nel citato o- ziónc deputata di cardinali e prelati, in
piiscolo, Storia dtsliiila f curiosa del ta- scudi 85,ooo annui; moderala somma ri-

bacco, a p. 80 si riporta V Editto sopra parlila per la /{/ parie alla città di Roma,
raholizionc deir appalto (lei tahacco, e per le allre 3 parti alle 5 provincie per
de'27 dicembre 1757, emanato da mg/ l'addietro soggette a detto appalto; e per-
Nicolò Perelli tesoriere generale. In esso ciò per la quota di Roma, tutto il sale bian-
si dice, che avendo Benedetto XIV abo- co e nero, che si spaccierà e distribuirà per
lito la privativa e appallo del tabacco in uso e consumo della medesima, de' suoi
Roma e suo distretto, e in tutte le città e suburbi e agro romano, debba spacciarsi
luoghi dello stato ecclesiastico, concesso dal I ."aprile coll'aumenlo d'un qualtriao
al capitano Zaccardini e compagni, sur- per libbra, oltre il solito prezzo, da pagar-
rogando altri meno gravosi assegnamen- si nell'atto stesso diesi leverà il sale dal-
ti pel dovuto compenso alla camera apo- la salala e dallo spaccio in mano dell'ap-
stolica, pe' danni maggiori che risentiva paltatore e suoi ministri; e che si doves-
nella perdita di quel provento, perciò no- se similmente pagare l'uno e mezzo per
tifica va a tutti. Che dali ."aprile i 758 re- cento, oltre la solita gabella, la quale se-
stava abolita interamente la privativa dei condo le tariffe si esige sopra le merci nel-
tabacchi e subalterni contratti. Perciò da le due dogane de Porti di Ripetta e Ri-

quel giorno in poi non era più lecito ai pa Grande. Che dallo stessei. "aprile per
subappallorio spacciatori, benché muni- laquota delle 5 provincie e a conto della
ti di sue lettele e patenti, ritenereo eser- medesima si dovesse parimenti pagare un
citare come privativo, né in figura d'ap- quattrino di più per ciascuna libbra di
palto carne rale,il gius di fabbricare e ven- qualunque sorte di sale che si spaccierà e
dere privatamente il tabacco. Indi per le distribuirà per loro uso e consumo, il qua-
facoltà ricevute dal Papa e per l'autorità leaumenlo doversi esigere da'rispetti vi te-
del suo olficio, ordinò che col i. "gennaio sorieri camerali di dette :j provincie per
1758 in seguilo avesse ciascuno libertà conio delle comunità, ed il tulio analoqa-
di seminare nello stato ecclesiastico 02ni
o mente al pontifìcio molo-proprio. Quan-
sorla di tabacco e coltivarne la pianta- to alSale e alle Saline, in quel già ci-
gione, senza che da ninno fosse impedito. talo articolo ne trattai. Osserva mg."^ Ni-
Che però 1758 in poi libe-
dal i.° aprile colai, iìleniorie, leggi edosservaziordsul-
ramente polevasi commerciare per lo sta- le campagne di Roma, t. 2, p. 5 e 49» ch'è
lo e introdurre in Ronia franchi da ogni antica l'imposizione sul sale. Imperocché
gabella e dogana tabacchi raccolti nel
i egli narra, chesonovi memorie da Inno-
medesimo; però da tale giornoeda quel- cenzo IH in poi d'imposizioni non gene-
lo stesso della pubblicazione dell'editto rali per tutto lo stato , ma introdotte ia

reslava proibito sì agli appaltatori e a tut- vari tempi e sotto condizioni di ver5e,quan-
ti r introduzione nello stato e in R^oma doleprovincie, lecillà e i luoghi riconob-
d'ogni sorle di tabacchi forestieri, tanto bero o ritornarono al dominio lem[)ora-
in foglia,quanto lavorali,sottolestesse pe- le diretto de'Papi, -e dicevasi Censo apo-
ne comminate ne' bandi generali del la- slolico, onde non fu introduzione di Sisto
bacco. Chei tabacchi preesistenti forestie- IV come opinarono alcuni, perchè la sua
ri, dal ."aprile doveansi vendere a prezzi
I caria contienesoloii censo dovutoda Gal-
moderati e discreti, tolto alfatlo il di più lese.'Bensì la i .'^imposizione generale e or-
del prezzo che percepiva la privativa. Che dinaria risale ah 543 ed a Paolo HI, che
tla detto giorno avrebbe priucipio il com- decretò il Sussidio Triennale in tutto lo
penso alla camera apostolica per la per- stalo pontificio, fisso e regolare. Pei ò nel-
dila del provento, fissato dalla congrcga- la Descrizione della Romagna falla dal
1 88 T A R T A C
cardinal Anglico nel 352 (meglio più lar*
1 Z01758 l'appallo dell'acquavite fu rinno-
di come dissi a Romagna, parlando de! sa- vato ad altra società per annui scudi 8000.
le di Cervia che dicevasi roriK/i^iirxc), si Nel 1780 regnando Pio VI Hi stampato
assicura die in quelle [)roviiicie le l'^iunnn- in Roma di Pietro Gio. Wendler, Istru-
tcric (di cui a Dogank) e il Sn/c erano zione per la. collivazionr. del laìiacco
due imposte ordinarie che si pagavano al- dello stalo pontificio , opuscolo inserito
la camera apostolica oa'suoi viciu i.L' Um- nel l. 2 del Giornale delle arti e del co/U'
bria e il Patrimonio aveano per lo più il mercio, Macerala 1 780. Dopo Benedello

censo aposlolico e il sussidio jìtijxilc. 11 XIV non trovo che siasi rinnovato altro
Lazio, la la Campagna aveano il
Sabina, appallo o privativa del tabacco, sino al-
Sale Focatico: de'dazi, gabelle e al-
e il l'istituzione della Regia de' sali e tabac-
tre imposizioni parlo pure a Tesoriere. chi sotto il governo imperiale francese.
Aggiunge il iNicoIai la proibizione di com- La dunque isliluzione no-
reggia de'sali è

prare il sale forestiero, rinnovata dalla co- strale, e rimonta oltre il secolo corren-
stituzione di Clemente V 11 I de' 3 setlem- i te. Quella de'tahacchi, per le provincie di
breiSpy, che riprodusse particolarmen- là dal Rubicone, fu posta dalla repubblica
te in favore dellesaline di Cervia. Tornan- francese poco dopo il malaugurato trat-
do a Benedetto XIV, trovo nel Bernardi- tato di Tolentino deli 70)7, in cui Pio VI
ui, Descrizione del inio\'0 ripctrtinicìilo fu forzalo di cedere alla Francia le lega-
de' Rioni di Roma fatto per ordine di Be- zioni di Bologna, Ferrara e Ravenna :

nedelto XIT
206, che incontro là
, a p. nelle provincie delle Marche, nel ducalo
chiesa delle Ghiaie di s. Maria de'7 do- d'Urbino ed in parte dell'Umb'. ia fu sta-
lori eravi la fabbrica del tabacco, presso bilita neh 808, quando quella porzione
la salita che conduce a s. Pietro in i\Ion- delloslalo pontificio dall'imperatore Na-
torio nel B^ione Trastevere. Nella descri- poleone 1 fu aggiunta al regno d'Italia,
zione poi di Roma moderna del Venuti, del quale erasi dichiarato re. inoltre ven-
leggo a p. c)85, che tale fabbrica l'aveae- ne eslesa a Pioma e nel rimanente delle
dificalaBenedetto XIV appositamente, circostanti provincie nel 1809, dopo che
facendovi andare per 1' uso dell' o|)iricio Napoleone I incorporò tutti i doniirtii al-
l'acqua Paola del fontanone di s. Pietro l'impero francese. Posseggo qucsl' opu-
in Montorio. Apprendoquindi dalla iSVo- scolo: A sa majesté l'enipereur et roi,
ria dell'acqua Paola dell'avv. Fea a p. en son consci l d'éta t. Precis pour le sieiir

189, che lostesso Papa con chirografo de' Sahatucci, Glorici, et compagnie )négo*
18 maggio 1743 concesse l'uso di tale ac- eians à Ronie : contee la Règie des sals
qua a Giovanni Michilli per seivigio del- et tabacs etahlie dans la ménie ville Ju'm
la fabbrica del tabacco, dopo di aver ser- 1811. Avendo il governo imperiale fran-
\itoalla vicina vale?, per il prezzo di scu- cese stabilito la fabbrica de'tahacchi nel
di i5g. L'encomiato Coppi, nel Discorso monastero di s. Caterina da Siena aMon-
sidle finanze dello stato pontijìcio dal se- te Magnanapoli, come notai nel voi. LV,
colo A Tlal priìicipi'o del X /A. riferisce p. 106, da quest'ultimo la rimosse Pio
che Benedetto XIV nell'abolire la priva- VII dopo essere ritornato alla sua sede
tiva del tabacco, vi surrogò il dello au- neli8i4, e la trasferì nell'antico mona-
mento sul prezzo del sale, e dell'uno e mez- stero delle convertile. Ad Agostiniane
zo per 100 sulla gabella delle merci che Convertite parlai delle monache del 3.°
s'introducevano a Roma dogane di
nelle ordine di s. Francesco, che aveano il mo-

Ripagiande e di terra, calcolandosi d'a- nastero e la chiesa di s. Maria Maddalena


vere in tutto V annua somma di scudi nella via del Corso, quasi inconiro al pa-
86,000. Indi con islromeulo de'2 1 oiar- lazzo Theodoli, ammiuislraudouc le rcu-
TA D TAD 189
(V\le V Àrcirnììfnitcniitil dvlLt. Ctirìlà o mo di pubblica rendila. Ma siccome la

sia di s. Girohtiiìo ih-lla Cavila^ eil un restituzione delle provincie successe a


tempo fu loro alllclato l'ospedale e chiesa brani e quasi in ordine inverso di quello
di s. Dii.i'jida di S\'czia , il che rimarcai che avea preceduto la loro occupazione,
in f|ueir articolo. Ne tratta il citato Ve- la regìa de'sali e tabacchi subì varie tras-

nuti a p. 2q5 , descrivendone la chiesa, fornìazioni, (|uanto al modo d'ammini-


e riferendo che Clemente Vili assegnò strarla, in non hmgo intervallo. Da prin-
loro 5o scudi mensili, e i beni delle don- cipio l'ebbe il conteCardelli, passò poi per
ne inoneste morte///' iiìtcsialo,t laa.'par- varie vicende di appalli e di amministra-
le di essi se testavano. Brucialo il mona- zioni, con particolari spartizioni di pro-
stero nel iOr7, fu soccorso dal cardinal vincie. Quindi Pio VII dichiarò ammini-
Tielro Aldohrandini protettore, e dalla stratore cameralede'sali e tabacchi ilcon-
sua sorella Olimpia Borghese-Pam-
d. le Felice Ahiffi, con tre amministratori
jthilj; indi Paolo V colla direzione dilMar- coi nteressatiGiuseppe Rossi V^accari, Lui-
tino Lunghi Io ieditlcò da'fondamenti, i gi l'olidori, e Pietro Paolo Papari. Gli
aprendo la via che coiiduceda S.Silvestro ufllzi dell'amministrazione generale fu-
in Ciipite alle carmelitane diCapo leCase. rono collocali nel Palazzo Poli. Nel 820 1

l'ero il diarista Valena nana che mg." il zelante e avveduto tesoriere mg.' Cri-
Fulvio Verospi, salvate tutte le monache staldl poi cardinale, giudicò opportuno
nel vicino suo palazzo, rifece il monaste- di richiamare a se importante reddito,

ro e lo mise in isola. Nella repubblica e riunendo sali l'Ammi-


e tabacchi istituì
francese espulse le monache,imprigiona- nistrazione Camerale. L'erario pontificio
livi molti cardinali, sconsagrata la chie- migliorò nell'entrata, ma ognun conosce
sa, l'ecliflzio fu ridotto ad altri usi, come il poco zelo e la tenue capacità che pre-
l'accademia del nudo e l'esposizione del- siedeva l'amministrazione. Oltre a ciò e-
le belle arti per destinazione di Pio VII, ravi un tarlo che si alimentava, in detri-
il cjuale nel ristabilire il governo papale mento della sostanza del pubblico teso-
fece delle modificazioni sull'anliche tasse ro, imperocché un'immensa turba di no-
delle dogane e sul sale. Indi il Papa sta- tabili provinciali furono preposti all'am-
bilì la fabbrica de' tabacchi ove trovasi raìnistrazione delle soprintendenze e di-
neIrioneTraslevere, cioèin più della me- spense, e molli di essi fungevano persino
tà dell'antico monastero ilelle monache l'ufficio d'ispettori senza esercitarlo co-
francescane del terz'ordine, concedendo me si conviene: gli uni e gli altri crede-
l'altra parte al contiguo monastero delle vanochegli uffizi loro attribuiti riceves-
ss. Ruflìna e Seconda (il quale Gregorio sero lustro dall'esercizio che ne faceva-
XVI die alle religiose del Sa^rn Cuoi-e), no, ed appena sottoscrivevanogli atti con-
e la chiesa all'arciconfraternita di s. Egi- tabili, lultoii resto abbandonando a ine-
dio, e descrissi la chiesa nel voi. XXVI, p. sperti e infedeli impiegali. Le soprinten-
IC)7 : però il sodalizio non vi è piìi, ed il denze, le dispense, i magazzini moltipli-
culto della chiesa lo cura il cardinal vica- cati in numero esorbilaiile, per autnea-
rio. Pio VII ricuperali! domiuii pontificii tare gl'impiegati. Le provviste de'tabac-
mantenne la regìa de'sali e tabacchi isti- chi esolici erano fatte senza norme e pre-
tuita da' francesi, colle norme generali videnze, e senza la sollecitudine di appro-
che trovò in uso; perchè trattandosi di vigionarsi in tempo e in circostanze op-
un'imposizione indiretta e che colpisce portune. Quindi difetti straordinari di
un oggetto di mero lusso, reputò conve- materie ne'magazzini, tanto di sale,quan-
niente di seguir l'eseujpio diagli altri «.tali lo di tabacchi, per (piantila enormi; le

italiani cd'uUieuioulej faccudoue uuru- dilapidazioni erano Irequeuli, grande la


iQo TA B T A B
negligenza degl'ini piegali iti generale. Le gione compiere a'3o giugno d'ogni an-
spiaggie erano mal guardale, lefionliere no, e il raccolto dovrà consegnarsi all'am-
non cuslodile, le sorgenli salse non vigi- ministrazione non più lardi del 3o no-
late; per cui immenso era il contrabban- vembre, ed essere di tutta foglia di buo-
do, significante il disagio per lo smalti- na qualità. In conseguenza di tali dispo-
mento de'generi, il lutto in grave danno sizioni camerlengali,i prelati tesorieri ge-
dellacamera apostolica. Restato il conte nerali ogni anno nel mese di gennaio con
Aluffi amministratore generale intera- notificazione pubblicano il permesso del-
mente per conto della camera apostolica, la coltivazione de'tabacchi in alcuni de-
Leone XII neliSaSi fece ammini-
ilipoi signati territorii dello stato papaie, col-
stratore delle saline di Corneto e soprin- l'mdicazione delle norme e discipline da
tendente alle Allumiere (di cui nel voi. osservarsi, e l'esecuzione delle leggi e dei
LVIlIjp. i3o),egualmente per conto del- vigenti regolamenti. Neh 83 i il terreno
la camera, il marchese Vincenzo Cala- fissato fu maggiore di quello degli anni
brini, il tulio rilevandosi dalle annuali precedenli,cioè rubbia 220 capaci di con-
JVolizic di Roma. Nella Raccolta delle tenere oltre 7 milioni di piante, classifi-
leggi edìsposìzioiii di inihhlica aminitii- cate in 3 qualità, ottima, buona, medio-
s trazione dello stato pontifìcio, vi sono cre. Il prezzo venne fissato, per la i. "qua-

le disposizioni riguardanti la regìa pon- lità bai. 4 la libbra; per la 1.' bai. 2 ijT.;
lificia de'sali e tabacchi, la sua ammini- perla 3.'' un bai. e i]i. Si promisero pre-

strazione, la coltivazione delle piatite de* mi a chi consegna foglie di Virginia, Se-
tabacchi, non che le discipline della vi- ghedino e Brasile, di tal bontà però da
sita, assegna e pratica de' bastimenti di stare a confronto colle foglie esotiche di
bandiera nazionale ed estera approdanti tali qualità. I territorii in cui si permise
uè' Porti Pontifìcii, relativamente alla la piantagione furono nelle provincie di
rjuantità de'sali e tabacchi esistenti ne' Comarca, Pelletri, Prosinone, Spoleti,
medesimi. In essa inoltre leggo le seguen- Rie ti, Ancona, MacerataQCanierino.Veì
ti provvidenze sui tabacchi. Il cardinal ducato di Benevento, e pel principato di
Pacca camerlengo di s. Chiesa, con edit- Ponte Corvo, mg."^ tesoriere pubblicò poi
to de' 7 gennaio 182 3, tuttora in vigore,
i due notificazioni separate, sul permesso
pubblicò le nuove discipline, d metodo della piantagione de'tabacchi, colle rela-
e il sistema sulla coltivazione delle pian- ti ve regole e discipline. Queste notificazio-
te de'tabacchi, aflklando al prelato teso- ni si basarono sul regolamento per la col-

riere generale pro-tempore di stabilire tivazione de'tabacchi ne'due territorii, e-


l'annuo assegno de' terreni da ridursi a maoatoa'i6marzoi82oda mg."^ Gaspar-
coltura, pel quantitativo e genere di fo- li commissario generale della camera a-
glia necessario all'annuale bisogno del- [)OStolica. Rilevo dalla notificazione leso-
l'amministrazione, determinando i lerri- rierale del i834) che venne accordato il
torii in cui sarà permessa la cultura de' permesso della collimazione del tabacco
tabacchi, quanto la quantità delle rubbia per 23o rubbia di terreni e per circa 7
in ogni terreno coltivabile; colla tariffa milioni e mezzodì piante a'suddetti prezzi,
de'prezzia'quali si acquisteranno dall'am- oltre due milioni di piante per asportarsi
ministrazione le foglie rispettive. Che o- all'estero,dovenclosi munire di licenza chi
gni coltivatore ammesso alla piantagio- volevafare tali piantagioni. Nel noverodel-
ne dovrà attenersi alle istruzioni che gli le Provincie non lessi quella di Camerino,
si comunicheranno per il metodo di col- sibbene l'altra di V^iterbo. Esaminale tul-
tivazione non minore di piante 4ooo, nò le le successive notificazioni per la pian-
maggiore d' 8000, dovendosi la piaula- tagione del tabacco, trovai fino a oggi co-
-

T AB TA B 191
slaotemenle ripeluloil disposto uel i83 i do eretto parecchi edifizi nella fabbrica
e l'aumentalo uel 834, solamente P'^ ^'*"
1 di Roma per supplire all'area non corri-

bondante fu accordala a'territoiii di Be- spondente all'accresciuto bisogno, per cui


nevenlo e di Ponte Corvo. Laonde dal sin la fabbrica tiene diversi locali e magaz-
qui narralo risulta, che nelle provincie o zini in siti diversi. Dalle stesse Nntizic di
legazioni di Bologna, Ravenna, ForPijFer- Roiiui imparo, che il conte Alufli conti-
lara, Urbino e Pesaro non è permessa af- nuò ad essere amministratore per la ca-
fatto la coltivazione del tabacco, e soltan- mera apostolica, venendo succeduto più
to lo è nelle Marche e nelle provincie di tardi da un rincontro provvisorio, e che
qua dagli Apennini,oltre Benevento ePon- gli uflìzi dell'amministrazione nel i83i

te Corvo. Oltre a con autorizzazione


ciò, e furono trasferiti sulla piazza della Pilolla

della direzione generale delle dogane, si nel Palazzo Muti Pafìazzurri, da dove
permette la coltivazione del tabacco a Co- e più decorosamente nel i844 vennero
spaiaap[)odiato di s.Giuslino, comune del traslocali nel Palazzo Torlonia a Piaz-
distretto di Città di Castello, ed a Farnese za di F'enezia,c\oè dalla partecorrispon-
comune del distretto di Viterbo, ed i ta- dente alla piazza de'ss. Apostoli. Il cav. Sa-
bacchi coltivati in questi due territori! go- batucci, y^arrazio/ic del \'i(ff;gio fatto da
dono un aumento di 25 peri co sul prez- Papa Gregorio WIiicl 84 1 1 , a P- • 4'ì'»

zo di larilfa. Nel ricordato articolo Sale rinomata fab-


descrisse la visita fatta alla
parlai ancora delle A/ZZ/zc dello st^to ec- brica de'tabacchi di Chiaravalle, che gli
clesiastico, in uno al miglioramento e al- amministratori cointeressati aveano de-
l'incremento che ne curarono i Papi ed corata con eleganza e iscrizioni analoghe
i loro ministri. Ivi feci cenno deH'am.mi- a festeggiare l'avvenimento. Tulli i lavo-
iiistrazione cointeressata de'sali e tabac- ranti e gì' impiegati erano schierati per
chi, che Gregorio XVI concesse nel 83 i i classi nella gran piazza esterna. Pregato

al commend. d. Carlo Torlonia di Ro- il Pontefice a nome anche dell'eccellen-

ma, al duca d. Marino suo fratello, al tissima casa Torlonia, benignamente ono-
marchese Camillo Pizzardi di Bologna, ed rò lo stabilimento, osservando le opera-
a'iorosoci, poscia essendovi invitato a far- zioni delle diverse macchine e le singole
ne parte il principe d. Alessandro Tor- parli delle varie manifatture, delle quali
hjnia, riuscendo di maggior utile del- fu fatto trovare un saggio ben disposto so-
l'erario pubblico; e che lo stesso Papa pra elegante tavolino. Quindi nella sala,
e con ulteriore significante interesse per ov'era slato preparato il trono, si degnò
la camera apostolica, accordò l'ammini- di ammettere al bacio del piede i prin-
strazione cointeressata al solo principe d. cipali impiegati e di benedire poi tutti i

Alessandro, di cui celebrai le particolari lavoranti, a'cjuali lasciò memoria di so-


benemerenze per le saline. Egli inoltre e- vrana generosità. A Chiaravalle, ov'era
minentemente lo è di tutta l'amministra- no altresì degli archi trionfali, smontò il

zione fiorente, comechè ridotta in consi- Papa nella chiesa maggiore, ed ivi rice-
derevole aumento e crescente progredi- vuta la benedizione col ss. Sagraraenlo,
mento. Pel singolare impulso e regolare ammise al bacio del piede il clero, i mo-
direzione da lui data al nuovo impianto, naci cistcrciensi, i pubblici funzionari, e
essa ormai è uno e tòrse il ." fiorente ramo
i benedì il popolo acclamante per giubilo.
di finanza, uno de'primari fonti dell'era- Complimentato dal vescovo diocesano
rio pontificio: in una parola <juesta cospi- cardinal Teslaferrata, Gregorio XVI lie-

cua e saggia amministrazione è divenuta tamente proseguì il viaggio per Jesi. Il


modello d'ordine,d'cnergia e di diligenza, march. IMelchiorri nella Guida- di lìonut,
COSI per l'oliiiua qualità de' generi, uvea* registrò clic nel i83c) si consumarono in
19^ TA lì TAB
Boma3qo,onoIil)I)ie(li lal)acc()in polvere vaslliberamenlesenlenziare con neri e in*
echi f'iiinOjC di sale fi no libbre 2,080,000, giuste censure, l'encomiala ammiiiislra-
inentre il sale comune ascese a lihbre zione cointeressata in segnoe bersaglio al-
1,491,800. Il notabile accrescimento del le calunnie e alle maldicenze proprie de-
consumo del tabacco oro si calcola, dalla gl'ignoranti invidiosi, e pel vezzo ancora
sola fabbrica di Roma, lio milioni circa di malmenare e disapprovare tutto (pian-
dizigari all'anno, e quasi v^oOjOOO libbie lo il passato, senza affatto considerare che
di tabacco da naso, compreso quello trin- poi il tempo inesorabilmente ogni cosa a-
cinto. Però è da notarsi, che in questo sta- vrehbe librata e pesta nel suo vei o aspet-
bilimenlo, ove si fabbricano ogni specie to, e insieme giustificata. Fu colpito pu-
di tabacchi, i zigari si formano di foglie redi disapprovazione il saggio Pontefice
americane, come di Virginia e di Cuba, Gregorio XVI, che venuto in cognizione
poiché le foglie nostrali non sono tanto dell'andamento dell'amministrazione ca-
forli da liuscire perfetti. Nondimeno gli nierale de'sali e tabacchi, a vero vantag-
slranieri trovano i zigari fatti in Romaot- gio dell'erario e del pubblico bene, e per
timi e di discretissimo prezzo. Questo sta- sopperire agli urgenti bisogni del pub-
bilimenlo romano è regolato da un direi- blico tesoro, si determinò a sostituirle la
regna l'ordine e la quiete. Nella
tore, e vi cointeressata, le cui felicissime conseguen-
quaresima lavoranti fanno ss. esercizi
i i ze sono a tutti note. Fu allora che surse
con prediche nella chiesa di s. Salvatore animoso e imperturbabile l'egregio F.
in Onda, della congregazione intitolata Lanci primario ministrodell'araministra'
Regina degli Apostoli, e vi ricevono la zione cointeressata, e pubblicò con civile
comunione Pasquale. Oltre gl'impiegati, franchezza, forte della sua leale esposizio-
jvi si contana G2 lavoranti giornalieri ,
ne e difesa ragionata, l'interessantissimo
5o8 donne zigaristee 78 giornaliere. Com- opuscolo intitolato: Deiraniiniìiislì-azio*
presi gl'impiegati delle 3 fabbriche di Ro- ne cointeressata de'sali e tabacchi, cow
ma, Bologna e Chiaravalle, esse hanno sideramenti. Roma 1848. Io non intendo
da Sodo lavoranti, ed in tutto lo slato pa- di darne neppure un lieve saggio, poiché
pale si può dire che dall'industria de'sali il tentarlo toglierebbe il piegio dell'ope-
e tabacchi ricavano il sostentamento cir- ra,la snerverebbe,la ridurrebbe scheletro,
ca 10,000 individui. In Roma gli spaccia- Per semplice erudizione qua e là ricaverò
torio tabaccari sonoi i
7 (cioè nel
febbra- qualche breve nozione per dare soltanto
ioi855;sotto l'amministrazione camera- e appena una generica idea sul vasto ar-
ie erano 97), ed venditori poi de'zigari i gomento;altrimenti sarei tenuto riporta-
sono innumerevoli. La distribuzione gra- re tutte le prove evidenti, legali e irrefra-
luita del tabacco, in 6 annue libbre si fa gabili, esposte dal rispettabile autore eoo
ad ogni religioso e monaca degli ordini piena cognizione di causa , mentre qua-
mendicanti. Quella del salesi (a ad alcuni st'articolo essendo già abbastanza prolis-
slabilimenti di utilità pubblica e di cari- so, lo diverrebbe assai di più, e perciò ol-
tàjagl'impiegati del ministero delle finan- tre i limiti che debbo osservare. Toccai
ze, e ad altri. di sopra alcuni de'tanti abusi in cui era
A chiarire il poco accennalo sull'am- l'amministrazione camerale de'sali e ta-
ininistrazione cointeressala de' sali e ta- bacchi, a'quali aggiungerò la cattiva con-
Lacchi dello stato pontifìcio, trovo indi- dizionede'tabacchi grezzi comprati all'e-
spensabile supplirvi con l'culorità d'un stero, la quale induceva di sua natura
jecenleopuscolostorico veridico. Negli ul- l'imperfetta e viziosa condizione di quelli
timi deplorabili anni, in cui si biasimava- fabbricali nello stato papale, d'onde de-
ce le più utili istituzioni, e su lutto vole- rivava l'avversione ad essi, 1'
affezione a
T A B T AD 193
qtie'ili conlinbhatiilo, e le piccole vendile scudi 13,834,886. Questofu il contratto,
«iella regalia, coll'assicluo inoriHoraredei tali le vantaggiose risultanze. Tre grandi
venditoii e de'conipiatoii. L'improvvi- massime tolsero di mira e seguirono co-
denza degli acquisii traeva seco il mag- stantemente gli amministratori tiel i."
gior costo delle materie grezze, e quindi contralto, e mantenne nel 2.° il principe
il caio de'tahacclii fabbricati da vendere. d. Alessandro. Guarenlirecon accurata e
Procedette più o meno così l'aniministra- ben intesa sorveglianza l'amministrazio-
zione camerale dal 1820 al i83i, quan- ne dal contrabbando; scegliersi acconci e
do incolpato veniva esaltato a'2 feijhraio fedeli uffiziali, rimunerandoli lautamen-
Gregorio XVI, scopi )i;iM(lo quella terribi- te; perfezionare la fabbricazione de' ta-
le rivoluzione da lauto tempo meditata e bacchi, tanto per la squisitezza delle fo-
disposta, e che pose a conquasso e rovina glie occorrenti a comporli
quanto per ,

il ben essere dello stato. Insorte 1 4 P'O- r accurata manipolazione, composizione


vincie, esausto rerariOjpel'politico non in- e custodia loro. Il consumo annuo del
tervento sembrava impossibile il repri- salesi valutò fra'48 a'5o milioni di lib-
merla. Impavido il Pontefice alTrontò la bre, in circa2,f)oo,ooo suddili,e nella più
condizionede'tempi calamitosi, e in
triste parte di sali indigeni, calcolandosi con-
prima procurò munirsi di mezzi pecunia- sumarne libbre i() per ogni individuo,
ri per sostenere la gran lotta. Nella dilli- non compreso quello del contrabban-
collii di ragranellare somme per la gene- do e per altre cause. Imperocché sono-
rale sfiducia, risolse di concedere l'azien- vi vene salse in più parti dello stato, nel-
da ad un'amministra-
de'sali e tabacchi le Marche e nelle Legazioni frequentis-
zione cointeressala che assicurando le , sime; sono concrezioni spontanee che
vi

consuete rendite le migliorasse con utile nell'estate d'improvviso si formano nelle


dcH'eiai io, ed insiemesomministrassesu- valli di Comacchio,e sui lidi bassi del Uà-
bito un'ingente somma, edessesicuregua- vennate; lesoltrazioni che senza quasi ri-
jenligie pegl'interessi della camera apo- serva commettono salina tori nelle sa- i

stolica. Tutto maturamente ponderato da line amministrale dal fisco; gli abusi che
sagaci ministri e coll'annuenza d'una con- si esercitano da'salalori di pesce, all'om-
gregazione di cardinali, si devenne alla bra della legge che li assiste; la vendila
stipulazione del contratto per un dodicen- che fa la camera apostolica al duca di Mo-
nio da incominciare il r."luglioi8 j i , a- dena, de'sali sovrabbondanti al consumo
vendo appianate le difficollà il principe dello stalo, e a sì lieve prezzo, che si eser-
d. Alessandro Torlonia chiamato a frune cita contrabbando in pregiudizio della
il

parte, coll'opulenza e col suo esteso credi- regìa romana. Perciò il posilivoconsumo
to. La base del conti alto si tolse dalla cor- annuosi riduce in libbre 4', 888, 368 de-
risposta de'prodolti netti del i8?,f)e 1 83o, sunto dalle ci li e d'un dodicennio, il cui

di 1 ,0) 1,000 scudi, con aumento d'annui complesso supera a confronto del sale che
scudi I 8,8c)3, oltre la compartecipazione smaltiva ramministrazione camerale, in
annuale degli utili , ed alla somma di più libbre 0,168, 33() annue. De'4') mi-
I

5o,ooo scudi per edificare un opificio a- lioni e piìi di sale che si consumano nello

dallo alla fabbricazione de' tabacchi, da stato, 4 niilioiii e mezzo è sale di Fran-
rimanere in proprietà della camera apo- cia, detto da saliera perchè bianchissimo,
stolica, la quale per bisogno preferì incas- asciutto e atto per eccellenza a macinar-
sarla nel 1837. Così l'erario in ogni anno si in minutissima polvere, ed il quale si
del dodicennio, oltre gli scudi i,o5 1 ,000, compra all'estero con permissione della
ottenne il beneficio di scudi 1 o ,()07, an-
1 direzione delle dogane, non prodiiceiulo-
zi lutto cuaihreso riceve ucl dodicennio lo simile le saline d'Ostia, Cornclo,Cev
'9i T AB TA B
via e Comacchio. Fra non molto e per hililà un milione e cnezzo di scudi annui.
quanto dissi a Sale e pe'saggi già ottenu- Fatto il confronto dell'annue vendite dei
ti perfettissimi,si avrei dallo stato compa- sali e de' tabacchi dell'amministrazione

rabile con quello di Francia e di Lingua- camerale e di quelle della cointeressata,


doca, per l'amministrazione assunta dal questa vendè in più libbre 3,67 3,7 y4''' i

principed. Alessandro delle saline diCor- sale, e 1,429,286 di tabacchi. Tanto in-

nelo, ove lia introdotta la fabbricazione cremento deriva da solerti cure, da dili-
de' sali francesi, senza risparmio di cure genze, da indefesse sorveglianze, da' bra-
e di spese. Quanto al consumo del tabac- vi e ben stipendiati ufficiali, contandosi
co , si calcola a circa 2,484>ooo libbre 2600 impiegati, cioè più di 1600 da quel-
annue, per la perfetta qualità di quello li dell'amministrazionecamerale. In tem-
principalmeiiteda fumo, con aumento di po di questa per lutto lo statogli spaccia-
più che 786,000 libbre di quelloche ven- tori erano 1729; sotto l'amministrazione
deva l'amministrazione camerale. I ziga- nel 1848 arrivarono a 2 561 non com- ,

ri orasi vendono per oltre 100,000 scu- presi gl'innumerabili particolari smalti-
di all'annOjC nel i.°anno dell'amministra- lori de'zigari comprali dagli spacciatori.
zione cointeressata se ne venderono sol- L'intera amministrazione è spartita in 3
tanto intorno a 25,ooo scudi. In tutta circondari, di cui l' uno prende capo in
l'Italia, nemmeno in Francia, non si fuma P>.oma,nel i. "dodicennio in cura degli am-
a sì buon mercato roba scelta e squisita ministratori, nel 2.° sotto il governo spe-
come onde s'impor-
negli stati pontifìcii, cialedel marcheseGiuseppeFerraioli rap-
tanozigari all'estero, ed anco da'viaggia- presentante generale e capo d'ammini-
tori abituati a'zigari deli' Avana d' alto strazione pel principe d. Alessandro, e ab-
prezzo. Al presente tanto iiiFrancia,quan- braccia le Provincie di qua dall'Apenni-
to nello stato papale è stabilito, che a ri- no; altro prende capo da Bologna sotto
serva di quel prodotto delle coltivazioni la guida d'un vice-amministratore, ecom-
indigene che può servire al consumo del- prende le Provincie delle 4 Legazioni; al-

lo stato, e che a prezzi determinati acqui- tro in fine prende capo da Ancona sotto la

sta la regìa, rimanente può esportarsi


il guida d'altro vice-amministratore, e ba-
all'estero. Però in Francia si ha eccellen- sta alle Provincie delle IMarche cai du-

te tabacco da fumo, nello stato pontifìcio cato d'Urbino. In Roma pertanto, oltre
buon tabacco d' aspirare ma appena è , l'ulìizio centrale che riguarda tutta l'a-
buono per la pippa, non allatto pe'ziga- zienda, spartito in varie divisioni di se-
ri, come già rilevai. A'3o giugno i843 greteria, legale,prolocollo,archivio e com-
si chiuse il dodicennio della i.'' ammini- putisteria centrale, vi sono 3 uffizi di com-
strazione cointerressata, e pel successivo putisteria speciale a ciascun circondario,
la camera apostolica aprì la concorren- in che si tiene ragione delle faccende ad
za alle esibizioni, coll'annua corrisposta ognuno d'essi relative. Ogni circondario
di scudi 1,240,000, oltre un quoto fìsso ha una fabbrica di tabacchi, e l'una è ia
d'annuale compartecipazione, ed oltre al- Roma, l'altra in Bologna, l'altra in Ghia-
tre anticipate somministrazioni, da ter- ravaile; ed ha pure emporei di salee ac-
minarsi al 3o giugno 18.55. Fu preferito conci magazzini di scalo e di massa per
il principe d. Alessandro Torlonia come la più comoda distribuzione. Ad un cer-
il maggior offerente, cioè dell'annua cor- to numero di soprintendenti e dispensie-
risposta di scudi i,355jOOO da pagarsi in ri, in proporzione dell'ampiezza del cir-

rate mensili, e il 34 per 100 di compar- condario, è dato in cura un deposito di


tecipazione: così l'erario pontifìcio venne sali e tabacchi da smaltire agli spacciatori
ad assicurare senza pensieri e responsa- che li vendono all' ingrossa e a minuto
TA B T A B 195
a'consumatori, a prezzi fissi determinati pe* quali luoghi però verranno osservate
da apposite emanate dulia caiue*
tariffe regolamenti e discipline vigenti, e
le leggi,

ra apostolica. GregorioXVIdunque piov- luttociòcheha relazione colle convenzio-


vide assai prudentemente alla cosa pub- ni fia governo papale e quello del re-
il

Mica, quando stabiTi e quando rinnovò gno due Sicilie, La durata di tale
delle
l'amministrazione cointeressala de'sali e amministrazione è stabilita per anni 12,
tabacchi, e l'allogò in chi seppe con tan- i85G a tutto l'anno 1867.
cioè dal i.°del
to magnifici ededettuati risultamenli go- Sarà condotta per conto del governo, ed
vernai la, riformarla,e recarla a quel pun- afiìdata ad un gestore da nominarsi dal
to maggiore di floridezza ch'era possibi- Papa, il qual gestore dipenderà soltanto
le di ailoperare. La maggior prosperità dal governo medesimo col mezzo del mi-
dell'amministrazione de' sali e tabacchi nistro delle finanze (ossia del prelato te-
si adida a due perni fondamentali; ili.° soriere generale). Il gestore vennedichia-
de'quali si è la buona qualità rispetto ai rato capo responsabile dell'azienda, poi-
tabacchi, il i° la vigilanza contro la fro- ché dal medesimo dipenderà tutta l'am-
de rispetto a'sali e tabacchi insieme, con ministrazione e l'andamento di essa. Sta-
laude amplissima della tutelata pubbli- bilite tra il ministro delle finanze ed il ge-
ca rendita, del benemerito dell'impresa store le massime e le norme tanto sulla
principe d. Alessandro Torlonia. condotta in genere della Regalia. (\iìni\ìo

Nel n.°2 2 5 del Giornale di Roma de' su ciò che concerne le provviste, fabbri-
4 ottobre i^'^^iw notificato d'ordine del cazione e vendita de'generi della Rega-
pro-mi ni stro del le finanze commend. Gal- lia medesima, non che sugli affari e sulle
li, quanto in breve (|ui riprodurrò. Col vertenze che vadano a verificarsi nell'an-
3 dicembre 855cessail vigentecontrat-
I I damento, il gestore avrà la piena libertà
to di amministrazione cointeressata de'sa- nell'azione e nella esecuzione in tutta la
li e tabacchi. Questo importante ramo del- sua estensione, come meglio e diffusamen-
la pubblica rendita ha richiamato tutta te risulta dall' apposito regolamento. Si
la considerazione del governOjSpecialmen- dispose ancora, che il gestore conseguirà
te per adotta re quel la de ter mi nazione che l'annuo onorariofisso di scudi 3ooo a ca-
meglio f )sse per corrispondere alle con- rico della Piegìa,ed un premio eventuale
dizioni di utilità e di convenienza per lo consistente nella compartecipazione di i5
stato; e quindi dopo maturo e accurato centesimi degli utili netti della Regìa sles-
«•same ha risoluto di amministrarle per sa , i quali utili procurerà il gestore pel
conto proprio col mezzo di un gestore ri- comune vantaggiodi rendere sempre più
vestito di speciali facoltà, chiamando a ubertosi mediante leassiduee intelligenti
compartecipare degli utili sovventori di i sue cure. Bramandosi dal regnante Papa
lina somma detcrminata da erogarsi nella l'io IX che gli utili che risulteranno da
re.Nlituzionedella cauzione all'attuale am- questo importantissimo ramo della pub-
ministratore cointeressato, e nel riacqui- blica rendita, si diffondano fra'suoi sud-
sto delle doti, stigli e attrezzi, non meno diti, ordinò che fosse costituito un fon-
the nelle [)rovvisle necessarie all' anda- do d'un milione di scudi, diviso in 5ooo
mento della nuova atnmiuistrazione. [Per- azioni rappresentate da nltrettaiite car- ,

tanto fu disposta l'istituzione dell'ammi- Ielle.Ciascuna azione fu determinata di


nistrazionegovernati va della Rc^ìa Pon- scudi 200, e verrebbe rilasciata presso
ff/icia di' .sali e tal'acchi. L'amministra- lo sborso della stessa valuta. E per age-
zione si estende a tutto lo alalo, compren- volare ad un maggior numero di persone
sivamente alla delegazione di Denevento, di prender parte in (piest'impresa, la 4*
ed alla città di Punte Curvo e s. Oliva, parte ilelle 5ooo uziuui sarà divisa in nifz-
190 T A B T A 15

zc ;i7Ì()ni,e così diveiianno in tulle Sy^o gliafTilli e m^nintenzione de'lorali, i soldi


azioni ila 200, e 25oo da scudi 100, le e accessorii degl'impiegati, e le spese ge-
quali si ponno cedere ad altri mediante nerali di qualuntjue altra specie inerenti
la consei^na della cartella di azione, sic- o dipendenti dall'amministrazione e suo
coine intitolate al portatore. Le 5ooo a- andamento. La somma che rimarrà de-
zioni saranno ripartite fra Roma e le prò- purata da'menzionali dillalchi, cosliluirà
viiicie delio slato in congrua proporzio- gli utili netti da dividersi: per 20 cente-

ne. Questo Fondo sai à impiegalo nella re- simi agli azionisti, peri 5 al gestore, per
stituzione della cauzione depositala dal- 65 al governo. Fu promesso di mante-
l'attuale amministra tore coi nteressalo,nel nere tulli i pesi, privilegi ed esenzioni sotto
riacquisto delle doti, degli stigli e degli ef- qualunque titolo e norma, che sono in vi-
fetti dell'ai tualeaaimi nist razione, e quin- gore nell'odierna araininislrazione coin-
di nelle spese eziandio delle prime prov- teressata. Altri particolari si poiiuo ap-
vistele nelle slesse occorrenze della nuova prendere (Irli Quindi il
citalo Giorniilc.
gestione, fra le quali la costruzione in Ro- l'apa nominò gerente Regìa ponti- della
ma del nuovo edilizio per uso della fab- ficia de'sali e tabacchi il marchese Giu-

brica di tabacchi. Sul capitale di ciascu- seppe Ferraioli, come quello che avendo
na azione sarà corrisposto ogni semestre meritalo la fiducia dell'encomiala ammi-
r interesse del 5 per 100 ed anno, attri- nistrazione cointeressala nell'afFidala or-
buendosi alle dette 5ooo azioni comples- ganizzazione, dilezione e sviluppo della
sivamente il diriltodicompartecipareper medesima, col suo energico zelo, previ-
la quota di centesimi 20 degli utili che dente intelligenza, nobili e prudenti modi,
SI avranno dall'amministrazione, e ripar- avea sapulo abilmente dimostrarsene de-
titi fra le azioni medesime; come in caso gno, con riportare a un tempo nella sua
di perdila fu attribuito alle 5ooo azioni delicata rappresentanza, non meno la

il riparlo della perdila che potesse veri- pubblica soddisfazione, che quella della
ficarsi. Terminato il dodicennio, verrà re- vasta azienda e del governo; avendo al-
stituito il capitale di ciascun'azione uel- tresì colle sue perseveranti cure contri-
l'idenliflca somma. Al fine d'ogni annuo buito a'fecondi risultati, ben essere e pro-
esercizio si farà il bilancio generale, il qua- speroso progredimento dell' attuale ot-
le sarà esaminato da 4 sindaci, cioè 2 per tima condizione dell' amministrazione.
l'interesse del governo e 2 per quello de- Questa poiitilìcia scelta e destinazione o-
gli azionisti; senza essi azionisti poter pre- nora a un tempo il marchese gerente dellcV^
tendere parte o influenza all'andamento R.egìa poiitillcia,ed i personaggi dell'am-
dell'amministrazione, dovendoli gestore niinislrazione cointeressala. Terminerò
prendere parte al sindacato o deputare questo articolo con riferire quanto scrisse
perciò altri. Dalla massa degl'introiti pro- V\aiii\,Eusevologio ronwnOjlvalt. i i ,c.5:

venienti diille vendile de'sali e tabacchi, Dell' iiiu'i'ersità degli acqua\-itai-i e ta-
eda qualsivoglia altro provento della Re- baci-ari a Adria no in Cainpo T- acci'
.y.

gìa verranno dillalcati. L'annua som-i.° ìio. Dopo aver celebrato pregi dell'ac- i

ma fissa d'un milione e 600,000 scudi a qua vita, pel suo grande spaccio essendosi
favore del pubblico tesoro, che terrà luo- moltiplicato il numero de'venditori, nar-
go di corrisposta. 2.°La somma di 5o,ooo ra che essi con pia emulazione alle altre
scudi per gl'interessi al 5 per 100 sul ca- numerose compagnie del le Lw\'t'/.y/7(Z(7;'-
pitale del milione imporlo delle 5ooo a- tisticlie di Roma, stabilirono riunirsi io
zioni. 3.° L'onorario d'annui 3ooo scudi corporazione di fratellanza e sodalizio. Ot-

stabilito al gestore. 4-" H prezzo de'sali e tenuto perciò un sito opportuno accanto
tabacchi, degh altri generi e ingredienti, alla chiesa di s. Adriano, vi eressero uu
T A B TAB 197
oratorio in onore della B. Vergine per ce- Nulla snliitii^rro se conscrnt hrrha ta-
lebrarvi le loro fiiuzioni spirituali, e si co- bacco, — l irihns ìiavc oìniìcv criipcrat
stitiiiruno in confValernila cogli slattiti e rcliffìias. Laonde trovò giusta e ragione-
rcgole,solto il titolo di s. Maria della Mer- vole l'unionedelle università degli acqua-
cede patrona de' religiosi delia conligiia vilari e de'tabaccnri, pel reciproco com-
chiesa, e del s. Angelo Custode. Indi 18 mercio de'due pascoli del gusto e dell'o-
gennaio 1 6f) I, col beneplacito tl'Alessan- dorato, e in generalo ambedue assai gra-
dro V 1 1 1, fu dal cardinal Carpegna vicario diti, utili e piacevoli.

di Bonia eretta 1' università canonica- TABADCARA. Sede vescovile della


mente e coir approvazione delle compi- ftlauriliana Cesariense nell' Africa occi-
late costituzioni, sotto la prolezione d'un dentale, sottola metropoli di Giulia Ce-

cardinale, ed governo d'un prelato pri-


il sarea. E'pur chiamata Taìuilcara. Ta-
micerio, co'ris[)ettivi consoli, camerlengo hahcava e lahaicara. Ebbe a vescovi,
e altri ulllziali. Stabilirono il vestilo di sac- Vittore che trovossi alla conferenza di
co, mozzetta e cordone bianchi, con al- Cartagine nel4i i,eCrispiiio esilialo nel
lusione alla santità de'cosliimi che si pro- 484 ila Un nerico re de' vandali per con-
ponevano osservare, nell'esercizio di quel- servarsi nella credenza cattolica. Morcel-
le pratiche di cristiana pietà che descri- li, Jfi-. cJiri.st. 1. 1,

ve il Quindi il nominato ordine


l'iazza. TABALTA.Sede vescovile della pro-
della Mercede ag"ret;()
no o il sodalizio alla vincia Bizacena nell' Africa occidentale,
compartecipazione delle sue indulgenze, sotto la melro|>oli d' Adrnmelo, di cui
con patente de'4 viaggio 692 del p. Gd- i furono vescovi: Adelfo o Adelfio del 255,
berte vicario e procuratore generale del Innocenzo del 3c)3, Nino che intervenne
medesimo, ed inoltre gli fu concesso nella al concilio di Cartagine del 897, Giulia-
chiesa di S.Adriano una cappella sotto l'in- no che assistè alla conferenza di Carta-
vocazione di s. Maria delia Mercede, con gine del 4' ') Marcellino esiliato nel 4^4
sepoltura a'confrali innanzi alla medesi- dal re de'vand.di Umierico, per non aver
ma. Siccome allora tutti i tabaccari spac- sottoscritto gli errori de' donatisti. INIor-
ciavano anche l'acquavila, procurarono celli, y(fr. clirist. t. i,

di costituirsi in università, e di aggregarsi TABAPiCA. Sede vescovile dell'Afri-


a quella e alla confraternita degli acqua- ca occidentale nella Numidia, sulle coste
\itari, con diversi patti o condizioni, non del regno di Tunisi , sotto la metropoli
die colla partecipazione delle grazie spi- di Cirta Giulia, e chiamata pure Tala-
rituali e privilegi die godevuno,e l'otten- brica. Rovinala la città, il suo porlo re-
nero nel «697 con cristiana unione; e cos'i stì) di qualche considerazione. Ne'regislri
di due università se ne fi)imò una sola, concistoriali, Tabarca, Tahaccrn, è un
e fiorirono sino agli ultimi tempi; non più titolo vescovile ì/ì parlibiix, del simile
esistendo il sodalizio e l'oratorio, come ho arcivescovato di Cartagine, che conferi-
verificalo visitando la chiesa di s. Adiia- sce il Papa.
no e consultando i mercedari che l'han- TABE oTABA. Sede vescovile della
no in cura. Encomiando il l^iazza le pre- provincia di Caria, nell'esarcato d'Asia,
roga li ve dell'erba e l'uso domestico e quo- snfTiaganea della metropoli d'Afrodisia-
tidiano del tabacco, divenuto familiare e de, eretta nel V secolo. Si conoscono 3
comuneadogni condizione di persone per vescovi: Ilunino che nel 43 i assistè e sot-
diletto, per lusso, o per medicina, come toscrisse al concilio d'Efeso, Severo fu al
pure per esercizio d'uibanità, d'amicizia concilio generale V, e Basilio al \ li. O-
e di cortesia qual pascolo delle nari, li- rifiì'i dir. l. I, p. 9o5.
purla il distico del Pestio iu suo onore. TABELLA o TAVOLOZZA, Crcpi-
lyS TAB TAB
taculwn, Tabula lignea. Strumento di gior cotuodità; poiché le altre due non
legno, eli e fa gran strepilo, e die in vece sono ordinale, ma solo d' un' inveterata
delle Campane (l .) si suona nel giove- consuetudine, che in oggi ha forza di pre-
tli, venerdì e sabhato della Setlinunui cetto; indi riporta il lesto del p. Gavan-
sanld (f.), in tempo cli'è sospeso l'uso lo. Conunodius est paiare in cornu E-
tlelle campane, e serve per chiamare i vaiigelii Tabella, in qua legi possit E-
fedeli alla cliiesa, ed eziandio per dare il vangeliuni s, Joannis, quod in Tabella
segnale del mezzodì, delle ore 24> e del- Secretarum scribi, seu imprimi solet;a-
ora della notte, per la recita della
la i.' liqui aclhuccommodius parant antefllis-
Salutazione Angeliea( ì '.) e del De prò- sani in cornu Epistolae Tabellulani a-
Jundis (J .). In alcuni luoghi chiamasi liam, in qua legitur ps(dni. Lavabo. Le
iroeeola, tartareila, tai tavella j ma de' tabelle dell' altare negli altari principali
suoi diversi vocaboli, ed altri usi de're* si pongono sulle loro mense in tempo del-
ligiosi ue'conventi, parlai altrove, come la celebrazione della messa, e poi si tol-

iie'due primi citali articoli. gono. Negli Altari papali, inclusi vamen-
TADELLA o TAVOLETTA VOTI- te a quelli della Cappella pontificia pub-
VA. F. Voto. blica, non si usano le 3 tabelle dell'alta-
TABELLE DELL'ALTARE, Tabu- re, bensì il libro pontificale del Canone
lae Secretaru/n. Ornamenti dcìV Altare (V.) nel mezzo dell'altare, per adoperar-
(F.), che secondo il Lambertini, Della lo il Papa e per 1' uso che ne godono i

s. 3iessa, cap.i,^ 2, la tabella delle ^Se- cardinali e vescovi che vi celebrano; qua- i

grete (f.Jè stala introdotta per maggior li e quegli altri prelati ed allre persone
comodità; come pure in seguito è slata che ne godono il privilegio, celebrando
inlrodotta l'altra tavoletta, in cui è scrit- in altari ov'è la tabella delle segrete, so-
to r/riv/z/gv/o di s. Giovanni {T
Leg- .). pra di questa, o perciò togliendola come
go infatti nella Rubrica, della prepara- si usa, aprono il libro del canone, tanto
zione ed ornamenti dell'altare lit. 20: Ad celebrando privatamente che pontifical-
Crucis pedeni poiialur Tabella, secreta- mente. Laonde il libro canone sta in luo-
tarum appellata. Laonde nella rubrica, go delle tabelle dell'altare. Nel rito am-
delle tre tabelledell'allare non si prescri- brosiano si usa una sola tabella con l'E-
ve che quella delle segrete, non parlan- vangelo, per cui anche da ciò rilevasi es-
dosi delle altre due aggiunte poi collo , sere stale le tabelle dell'altare introdot-
i.
stesso fine della "di far sovvenire al ce- te mollo tardi nella chiesa; e non essendo
lebrante quanto si fosse dimenticato del di stretta necessità pel s.Sagrifizio,nonha
contenuto loro,per aiuto della memoria e luogo benedizione alcuna per le medesi-
per impedire smarrimenti nella celebra- me, considerandosi come un abbellimen-
zione del sagrosanto Sagrifizio. Nelle Ce- to dell'altare, secondo l'opinione d'alcu-
remonie ecclesiastiche del p.Gavanto,coU ni. Certo èchenel/ì//«("//c Rnmanum, tra
le addizioni del p. Merati, nella par. i, lit. le benedizioni degli ornamenti per l'al-

20 si legge. JNel mezzo dell'altare vi de- tare, non vi ha speciale benedizione per
ve essere la tabella delle segretejdalla par- le sue tabelle. Per l'ordinario la tabella
te (\t\\' Epistola quella del Lavabo, e dal- denominata delle segrete contiene l'inno
l'altra parte quella dell' Evangelo di s. Gloria in excelsis Deo, e forse per esso
Giovan?ii.L'ab.Yi\c\'\c\i,Diz. sacro- litur- queste 3 tabelle dell'altare sono appella-
gico, nell'articolo Altare, anch'egli rife- te volgarmente Carte Glorie j il Simbo-
risce l'ingiunzione della rubrica della ta- lo j VÒ/Jertorio, colle proprie orazioni; le
bella da porsi a piedi della croce dell'al- venerande paroledella consagrazionedel-
tare, e chiamala delle segrete, per mag- V Ostia e del rinoj e le altre segrete ora-
T A li T A r. 199
ziooi che il celebrante recita prima della dair^g7//o,cioè nel Tahernacolo (F.)\i\-
Coniiinionc. A Canone della Messa, di- «alzalo da ogni fnmiglia. Celebravasi ia
verso dal Canone libro, riparlai delle se- autunno dopo le raccolte, il iSdel mese
gretCj e che questo canone si chia-
dissi tizri, 7. "dell'anno ecclesiastico e i. "dell'an-

ma puresegreta. La tabella deWK^'tingc- no civile, perche allora soglionoessere co-


lo è quella che si pone dalla parte del- piose le pioggie, e si prova il benefizio che
l'evangelo, e contiene l'evangelo di s. Gio- reca all'uomo il tetto che lo ripara e di-
vanni, Lì priiicipio crai vcrhioìi. La ta- fende. Ehbe principio dopo il conquisto
bella del L(n-a1>o è quella che si colloca della terra di Canaan nella Palestina. ^
dalla parte dell' epistola, e contiene l'o- cominciava a'i 5 settembre. Questa Frv/^
razione che recita il sacerdote dopo aver durava 8 giorni, come rimarcai a Otta-
infuso l'acqua nel calice col vino, ed il va, ma il (."giorno e l'ultimo erano i più
salmo Ltutil'o. che dice nella La^'auda solenni , dimodoché non era permesso il

(Ielle mani.
contenuto nelle labelledel-
Il lavoro. Le ceremonie delia festa de'tabcr-
lallare è scritto o stampato con intelli- nacoli, ed sagrifizi che vi si doveano of-
i

gibile e chiaro carattere, sulla carta o so- frire, sileggono ne'libri Levitico e de'Nu-
pra la cartapecora, talvolta anco con ca- nieri, avendola Dio ordinata nel i.^di tali
ratteri rossi e neri, abbelliti da figure dei libri per tenere viva negli ebrei la memo-
santi e da ornamenti disegnati o incisi, ria della liberazione dalla schiavitù del-

ed ancora colorati. Queste tabelle hanno l'Egitto, avendoli conservati e provvedu-


cornici, e oidinariamenle con cristalli, di ti per 4o anni nel deserto, mentre abita-
argento, di metallo dorato o naturale, di vano sotto le capanne o tende, per dar lo-

legno inargentato o dorato, con intagli, ro la terra promessa. Sembra che in que-
fregi e decorazioni, più o meno ricchi ed sta festa si cantasse il salmo i i 7, mentre
eleganti, ed anche semplici. Negli alfa- il re David ne fa aperta allusione ne'suoi
ri ov' è il Tabcì-iiacolo o Ciborio (f- .), versetti. Gl'israeliti denominarono pure
la tabella delle segrete suole essere nella la festa Jlosaiara (J .), col quale vocabo-
grandezza in modoche non impedisca l'a- lo esprimevano alcune preghiere che re-
pertura de'suoi sportelli; e quelle che uol citavano nel 7.° giorno, e chiamavano i

sono, siccome appoggiate al tabernacolo rami di P<777?Z(7// '.jcheusavano nella me-


o ciborio, conviene rimuoverle neira[)rir- desima, oltresalci eia mortella, anzi ri-
i

lo. Allorché nel giovedì santo si spoglia- petevano l'acclamazione flosanna àu~
no gli altari ,
per denotare la nudità di rante la celebrazione, in risposta alle pre-
Gesìi Cristo nella sua Passione, si tolgo- ghiere che facevanoa Dioi sacerdoti. L'in-
no pure dalle loro mense le tabelle, ed a gresso solenne di Gesù Cristo in Gerusa-
suo tempo si rimettono su di esse nel sa- lemme ebbequalchesomiglianzadi quan-
bato santo. to succedeva nella festa de' tabernacoli,
TABERNACOLI, 7'V.v/»/nr.7/-<'7v^^r«- siape'ramichepel ripetuto canto dell'//o-
lorum. Festa degli /J"/'/r/denominata con sannayCo' quali fu incontrato e accom-
voce gieca Secnopefiia (fissione o stabi- pagnato con insolito ossequio e divino. Il
hmento de'tabcrnacoli), perchè in essa gli Salvatore fa ancora allusione alla ceremo-
antichi innalzavanodelle tende, onde pur nia di andare, durante questa festa, ad at-
fu detta Cliac^-Hassucìtot o festa delle tingere l'acqua alla fontana di Siloè (ai
perchè celebra vasi sotto tende oca-
/('//r/r. piedi delle mura di Gerusalemme, e pa-
pannedi verdura, onde ne trattai a Fron- re che sia la stessa piscina di Uogel), e di
ti a, in memoria del soggiorno chegl/v/v/*- spargerla mista di vino a' piedi dell' alta-

aveano fatto sotto le tende e sotto


/.// i re degli olocausti, cantando questeparole
rami d'albero nel deseilo dopo 1' uscita d'Isaia : J oi attingerete le aec/ue dalle
200 TA IJ T A P.

fontane del Sah'atorc. Il IMetlici, Riti e lo (J\); negli altari papali e Confessioni
rnstumi defili l'hrcì traila al ca[). 1l\: Del'
. della Cluesacìifisilicadis. Pietro in P^a-
lajc stadi'' Taìn'niacoli, o\'vcro de Ile Ca- ticano (f.) e della Cliiesa e basilica di
panne de^li elirei, celebrata cla'mocleriii s. Paolo nella via Ostiense (di cui ripar-
ebrei. La chiama S."* soleiinilà che cele- lo a Tempio), e ne'quali sono i sfjtoleri
bra Sinago{;a (f'.),mi\ per 9 giorni
la de'medesimi principi degli apostoli. Ta-
secondo l'ordinamento de'rabbini.Chi ha bernacoli pur »i dissero e Maestà (T'.},
Ja comodità d'aver nella propria casa un quelle sagre immagini poste per la Stra-
terrazzo scoperto o nna corte, vi forma da (J .}. E tabernacolo viene ap[)elIato
iiell'autuiuio la capanna con canne, foglie quell'edilìzio sagro, come l'esislentein Fi-
d'alberi o mortella, e per ornanienlo vi so- renze della Madonna dell'Orcagna, per
gliono appendere varie sorte di fruiti. Nei un cenno, do-
la cui celebrità darò in fine
giorni che dura la festa mangiano e st(»- po aver compendiosamente descrillo il
diano nella capanna, e alcuni vi dormo- tabernacolo eretto dagl' israeliti per co-
no. Vi pongono pure rami di pai me, che mando Dio dato a Muse, che facesse le
di
adornano con nastri, rami di mortella e veci d' un tempio, cioè finché non fjsse
fronde di salci, oltre uncedio. Nella se- giunto il tempo designalo dalla provvi-
ra, dopo essere stati alla sinagoga a fare denza per la slabile erezione deli ."tem-
le solite orazioni, tornano alle lorocapan- pio al vero Dio. Gli antichi patriarchi ite-

iieconducendovi gli amici, massime quel- gli ebrei hanno abitato ne'tabernacoli o
li che non poterono formarla, hidi nella tende, durante il loro soggiorno nel de-
capanna si ringrazia Dio, si beve del vi- serto, per cui dopo conqui%tala nella Si-
no, e si mangia del pane, de'lrutli e delle ria (!".) la terra promessa. Dio loro or-
contetlure. Si recano nella sinagoga colla dinò di celebrare la festa dt Tabernacoli
palma e col cedro, e vi praticano varie (V.), in memoria d'aveili liberali d.dla
ceremonie superstiziose. La festa de' taber- schiavitù e ricolmali di benefizi mentre
nacoli è una delle 3 principali e più solen- l'abitavano. Nel campo d'Israele eranvi a
ni tra gli ebrei , le altre due essendo la tempo di ìMosè due principali tabernaco-
Pastina e la Penteeoste. li o tende, di cui sovente fa menzione la
TABERNACOLO , Tahemaculuni. s. Scrittura. Il i ."chiamato tabernaculuni
Nella Scrittura sagra questo vocabolo si- conventus,eva la tenda dell'assemblea, do-
gnifica spesso dimora, casa, tenda, ed an- ve il popolo trova vasi pe'suoi affari ordi-

che per Santuario. Tabernacolo o Cibo- nari, ed in questa parlò Dio a Mosè fac-
rio è il Tabernacolo della ss. Eucaristia cia a faccia, ed una nuvola in forma di
('/^ .j, ed ove questa si tiene chiusa suU'.'?/- colonna stava allora alla porta del padi-
tare, e nel quale anticamente in altro ta- glione, popolo adorava la mae-
mentre il

Jjernacolosi custodiva il L/7>ro degli fì'rt«- stà del Signore. Il 2.° chiamalo taberna-
gelii. Inoltre tabernacoloo Ciliorìo(l^.)è culwn lestinionii, era la tenda della testi-
pur chiamalo quell'edifizio quadralo che monianza o il tabernacolo del Signore, il
sovrasta in forma di Baldarehiao gli al- tabernacolo dell'alleanza, o semplicemen-
tari principali delle chiese, massime gli al- te il tabernacolo, ch'era il luogo dovegl'i-
tari chiamali Confessione (ì .) per vene- sraeliti durante il dello viaggio del deser-
rarsi corpi eie reliquie di que'campio-
i to facevano i loro principali atti di reli-
ni del cristianesimo che lo confessarono e gione, offrivano i lorosagrifizi eadorava-
suggellarono col marlirio,di che poi ripar- no Dio. Trovasi la descrizione del taber-
lerò, come in Roma si ammira nell'alta- nacolo della leslimonianza nel libro del-
re papale della basilica Lateranenseecon- l'Esodo, e la sua situazione in quello dei
teueole le sagre Tate de ss. Pietro e Puo- Numeri. Il Signore stesso sul moule Si-
1

T i\. B TAB 20
mii, ove fece alleanza col popolo d'Israe- nieolTerto fu impiegato in vari strumen-
le, die a Mosj la descrizione- del taber- ti che doveano servire alla fabbrica e al-
iiaculo che dovea alzare, della mensa dei l'uso del tabernacolo. Questo si compo-
pani di pioposizione,deiraicu dell'allean- se duna gran tenda (juadrata bislunga,
za o cassa sagra di Icj^no di Selin) ^legno circondata da un vasto atrio della slessa
di Arabia multo simile all' acacia nera), forcua. Il tabernacolo era diviso in due
nella quale doveansi collocare le tavole parti, il sauliuirio e il santa, separate da
della legge, del candelliere d'oro de'y ra- un gran velo. Il tabernacolo si compose
mi, de'vasi pe'sagrilizi, de'velanii e degli d'assi di legno di Seli»n coperto di lame
assi necessari per la fabbrica dello stesso d'oro, e 4 specie di cortine lo cuoprivano,
tabernacolOjdellaltare degli olocausti, dui essendo la più magnifica quella corrispon-
velami e delle colonne dell' atrio , con dente nell'interno. Il campo degli ebrei
quanto altro narrai a Gerusalemme, a Sa- nel deserto era diviso in 4 come u-
parti
cEnnozio, a Tempio che gli successe, e nei na grandissima città ambulante, dentro
tanti relativi articoli, indicali in molli dei la (juale erasi rinchiusa tulla la nazione,
vocaboli che vado scrivendo. Qui solo di- essendogli uomini alti allearmi6o3,55o.
rò in breve col p. Calmet, Slmili dclL'aii- Iddio, come supremo monarca d'Israele,
lieo e iium'O Tcslamc/ilo. che per la fab- v'innalzò nel suo centro e in mezzo alle
brica del tabernacolo Mosè per comando lril)ìc una sontuosa tenda per sua diiiio^
del Signore fece pubblicare, cliechiunque ra. Nell'atrio sagrillcavansi le ostie, e si
avesse la divozione di contribuire aquel- bruciavano sull'altare degli olocausti; e
l'opera, potrebbe olfrire a Dio oro, ar- nella parte interiore si presentavano ad
gento, rame, lane di color di giacinto, di esso pane e vino, sale e profumi su tavo-
chermisi, filo di lino, cotone, pelo di ca- le d'oro. iN'el santuario eravi la sola arca
pra, pelli d'ariete tinte rosse, pelli viola- d'alleanza, col suo coperchio detto pro-
te, legno di Setim, olio per le lampade, piziatorio, il tutto co[)erlo di lamine d'o-
profumi odore eccellente, e delle gem-
di ro. Figurando il propiziatorio il trono di
me per adornare il razio/ialc del Soni- Dio, nell'estremità del coperchio due fi-

Ilio siiccrdolc. Invitò i più eccellenti ar- gure alate di cherubini colle loro ali lo

tefici tra il popolo, per essere impiegali cuoprivano. Ivi Iddio assiso ascoltava le

secondo la propria capacità ne'dilferenli yj/Tij/i/V/v', ricevea i voti del suo popolo,
lavori del tabernacolo. Il popolo gareg- rendeva le sue risposte ed i suoi oracoli,
giò in prontamente e con religioso alFelto ed esprimeva i suoi comandi. Nel santua-
olfrire quanto a vea di più prezioso; uonii- rioerano 3cose, il(V/7a/( ///V/cd'oro; Val-
ni edonne con einulazioiieoifrirono loro i tare doro sopra di cui ponevansi uesa-
inanigli, orecchini, anelli, specchii e altri bati 2 pani, con sale, vino e profumo; e
I

preziosi ornamenti. Quindi IMosè per par- la mensa de' profumi, sulla quale nella
te di Dio scelse due eccellenti artefici per mattina e nella sera ponevasi un inccnsic'
ogni sorta di lavoro, tanto per l'invenzio- /•(' fumante con preziosa composizione in-

ne che per l'esecuzione, cioè DeseleeI del- segnata da Dio a IMosè, e vi entrava Vin-
la tribù di Giuda, e Ooliab della tribù vcnso. Nelfalrio era fallare degli olocau-
di Dan. Continuando il popolo a porta- sti, e il lavatoio o bacino nel quale i sa-
re oblazioni e piìi del bisognevole, Mo- cerdoti si lavavano, e vi nettavano i v'<;«-

sè fece pubblicare pel campo che ninno sisagri che servivano al sacrifizio, come
pollasse allro pel tabernacolo. Bensì JMo- pure le parli delle vittime the aveano bi-
seimpose a tulli gli uomini che supera- sogno d" essere lavate questo bacino si :

vano 20 anni il tubulo di mezzo siclo


i compose col metallo degli sjH'cchit delle
d'argento, il quale unito all'oro e al ra- donne divote che vegliavano insealiucllu
VOL. I.XXII. i4
209. T A B TA B
alla pniln del talìcinacolo. Pel suo servi- tenebrosn, e dalla sera sino alla mallin;i
zio Iddio insegnò a Mosò anclie la forma vedovasi luntinosa e risplendente. Allor-
e la materia de' vasi e delle vestì sagre, che la nuvola levavasi dal tabernacolo e
Tutlo fu compito in G rjiesi , e Mosè d'or- si avanzava, gl'israeliti levavano il cani-

dine del Signore cominciò ad eiig(?re il pò e la seguivano nel luogo ove si ai re-

tidìernacolo n piedi del monte Sinni nel slava, in qualunque ora del giorno si le-

I ."giorno del 1

mese del 2." anno dopo vasse o fermasse. Così tulli i loro movi-
Tuscita dall' Egitto, l'anno del mondo menti erano regolali dalla nuvola e dal
25 1 Unse subito con olio santo, a tale
4- Signore ,
in tutto il viaggio del deserto,
effetto composto, tulli vasi del laberna- i La tribù di Levi accampavasi dintorno al
colo, e fu una specie di consagrazione, in- tabernacolo del testimonio, all'occidente,
di unse e consagrò il sommo sacerdote A- n)e7-7odì e sellentrione del luogo santo, e
ronne, insieme a .sacerdoti %uo\ figliuoli, formava per dir così la casa del Signore,
e fece loro offrire a Dio olocausti e sagri- sempreoccupata nel larvila guardia, nel-
fjzi: sulla consagrazione de'/ci'/i/ e de'lo- l'erigere il tabernacolo, nel disfarlo e nel
ro abiti, Mosè nulla lasciò scritto ove par- portarlo ne'viaggi con tulle le sue parti,
la dell'eseguite consagiazioni, ma lo ri- distribuite a'discendenli de'3 figli di Le-
feriscenel librode'Numeri,venendoquin- vi.Aronne co'snoi figli, JMosè e la sua fa-
lli i leviti sottoposti ad Aronne e a'sacer- miglia si accampavano all'oriente del la-
doti, e nflldala loro la custodia del tiiber- bernacolo. A STESDAnoo riportai l'opinio-
iiacolo e la cura di lutti i vasi. Passati 7 ne che abbia avuto oiigine da'propri se-

giorni, Mosè fece adunare il popolo, ed gnali che ogni tribìi alzava, circondando
ordinò ad Aronne e a'suoi figli l'esercizio il tabernacolo nel deserto. Nel voi. LX VI,
del sacerdozio. Nel sagrifizio clie Aronne p. G5 parlai delle insegne slemmi d' o-
fece per se e pel popolo. Iddio operò al- gni liibìi, e de'ioro colori simili a quel-
loraun gran miracolo perdicbiarare che li del Razionale. Dopo che Mosè per
approvava il suo sacerdozio, e che la sua comando del Signoie fece la ceremo-
olferlaeragli grata:un fuoco uscitoe man- iiia di consagrare i levili, the avea sepa-
dato dal Signore divorò 1' olocausto e i rato dal rimanente d'Israele per servire
grassi eh' erano sopra 1' aliare, a vista di in sua vece nel tabernacolo, bagnando-
tutto popolo presente, il quale sbalor-
il li con l'acqua di <'.vy»V/z7"o;K', i principi dei-
dito si gettò colla faccia per terra e diede le tribù si recarono al labernacolo e of-
gloria al Signore. Si crede che quel prò- frirono al Signore 6 carri eopcrti e 12 bo-
digioso fuoco durasse senza estinguersi vi, per servire a'ievili ne'viaggi,e
per per-
sino al tempo di Salomone, al quale rin- lare i vasi del tabernacolo troppo pisan-
iiovò il prodigio quando gli dedicò il ma- ti mentre gli altari
a recarsi sulle spalle,
gnifico tempio di Gerusalemme, e lo ri- erano trasportati con bastoni ches'infila-
petè nel ritorno degli ebiei dalla schia- vano agli anelli che avoano ne'z[ angoli,
vilù di Babilonia nella dedicazione del 2.° Mosè ordinò poi a'capi delle tribù di ve-
lempiosoltoNeemia(delle diverse schiavi- nir ogni giorno, e uno per volta successi-
tu degli ebrei parlai a Giudea, Siria, Schia- vamenle, a farla loro oblazione in nome
voeTEMPio,). II Signore proibì ad Aronne di loro Irihù, nel tabernacolo del Signo-
eda'sacerdoli di non bere vino quando e- re, onde riconoscerlo eziandio per loro so-
rano nel tabeinacolo dell'alleanza, sotto vrano, re e Dio. Recatosi al campo Jetro
pena di morte. Dacché il tabernacolo fu e- suocero di I\Iosè co'suoi due figli, lo cou-
rcllo, sempre restò copeito da una nuvo- sigliò a dividere il governo con molle per-
la, simbolo della presenza di Dio, che in sone,e slabilirede'g?//r/?'r?',chcfi;rono trat-
tulto il giorno facevasi vedeie oscura e li du'levili. Dissi a SI^EDRIo, che secondo
e

T A B T AB 2o3
niellili INIosè per ordine di Dio lo istilm memoria della divina assistenza, e riuscì
per aiutarlo nel governo del popolo e con una delle meraviglie del mondo che enu-
supretun autorità, il quale gran sinedrio merai nel voi. LXVllI, p. 127. Essendo
o concilio pose poi stanza nel tempio di cessali i sagri pellegrinaggi degl'israeliti
Gerusalemme, discutendovi la legge eia ne'diversi luoglii di dimora del taberna-
tradizione; e con)poneiidosi,ollretlel som- colo,cominciarono quelli di Gerusalem-
mo sacerdote, d' alcuni sacerdoti, de'se- me, dove nello splendidissimo tempio, in
niori e giuristi del popolo, e de'Ieviti co- cuiSalomone, coiiatus est quantum po-
me ministri esecutori. Insorte mormora- tuilejpiimere Tabernnculum , offbr-
zioni contro IMosè ed Aronne, Dio pmù mans ex lapidibus. (piodprinnim ex pel-
la sedizione terribilmente, ed Aronne con Hhus evat. \\ Marangoni, Delle cosegen-
l'incensirre ne placò l'ira, cessando il fuo- tileselw. trasparitile a uso delle eliiese,
co e le morti nel campo. Il Signore ordi- a p. 2o5 spiega come il tabernacolo fu da
nò poi a Mese di far portare nel taberna- alcuni chiamato tempio impropriamente
colo 12 verghe, una per ogni tribù e col con traslalo figuralo, imperocché appa-
nome su ciascuna del suo principe che risce da quanto il profeta Natan disse a
l'olfiiva, ed Aronne portò la propria col David, che realmente il laberuacolo non
suo nome scritto. Collocate le verghe nel era tempio. Fides ne, quodego abito in
tabernacolo dell'alleanza, ove il Signore domo eedrina, et area Dei posila sii in

come luogo^iìi sagro soleva parlare a .Mo- vu'dio pellitun? E


molto piti da ciò che
sè, disse Dio che la verga di colui ch'egli Dio rispose a Natan, afiìnchè lo inlimas-
eleggeva per sacerdote, avrebbe fiorito, se a David. ìVu/iquid tu aedifìeabis mila
così sarebbero terminali lamenti d'Israe- i doni uni ad h ab itan diini ? 7\"< -qucen ini Uà •
le. Nel di seguente si trovò nel santuario, bitavi in domo ex die illa, quaeduxijl-
che la verga d'Aronne avea prodotto fo- lios Israel de terra Aegypti usquc in
glie, bottoni, fiori e frutta di mandorle dienihanc, sed ambulahainiii Taberna-
mature. Gl'israeliti non poterono resiste- culo et in Tentorio, Noto a Tempio, che
re all'evidenza del sorprendente miraco- l'A rea venne occultala dopo che babilo- i

lo, e Dio fece da Mosè mettere tale ver- nesi abbatterono il tempio, né più si sep-
ga nel tabernacolo del testimonio, o arca pe ove fu trasferita. A Sinagoga parlai
dell'alleanza ov'erano le tavole della leg- de'luoghi ove posteriormente gli ebrei si
ge At eomandamcnti di Dio, in memoria radunarono a fare orazione, e ad esercita-
della ribellione de'fìgli d'Israele, sempre re gli alti di religione, predicarvi e spie-
ingrati, indocili e disubbidienti. Fu allo- garvi la legge di Dio e la Serilturasagra,
ra che sotto pena di morte Dio vietò a- enumerando i libri del Testamento che
gl'israclili d'accostarsi al tabernacolo, e custodiscono nelle sinagoghe, in armadi
ninno osasse esercitare gli uflìzi de'sacer- o tabernacoli come
chiama Buonarroti
li

duli e de'Ieviti, né di prendere o toccare ne'/ ('//•/ costume forse preso


antielii, pel
le cose sagre appartenenti al tabernacolo. dagli ebrei dall'arca oche credono ch'essa
Finalmente il re David concepì il subli- fosse di tal forma, ovvero per conservarvi
me di.M'gno di erigere un grandioso e de- tutte le scrilture,come nell'orca diìNIosèsi
gno tempio per abitazione stabile di Dio, custodi vano le due la volec(jm pendio del 1,1
e il di lui figlio Salomone ebbe la gloria legge di Dio, e perciò chiamata arca della
di portarlo ad elletloco'raaleriali immen- confederazione e del testamento, e presso
si preparati dal .santo e reale genitore, la quale nel Saiicta Sane lorum ([e.\icm-
trasportando nel tempio da lui innalza- pio si custodivano in un armadio i sagri
lo in (jeiiisalemmei vasi sagri, l'arca del- libri, e da questo pare piìi ragionevolmen-
rulleiuizae il tuberiuicolo, per \encrauda te (Jcnvulo il posici iore uso degli ebrei.
2o4 T A B T A B
Già nel principio di quest'articolo ac- di fraterna cristitina carità e venerazione,
cennai le diverse etimologie e significati così ebbe presso i greci e i latini il nome di
del vocabolo Tahcmncolo , fra le rjiinlt Confessione^ tanto il luogo ove si conser-
negli antichi monumenti si comprendeal- vavano le reliquie, quanto il monumento
tresì quello di Coìifcsiioric, per indicare costruitovi sopra. Il medesimo dicasi del-

il nieniombile luogo ove furono deposti l'aliare consagralo per celebiarvi i miste-
i corpi di que'lervidi primitivi cristiani, ri di nostra santa religione, ed anche òe\-
clie avendo professata pubblicamente la \'u/nbraculum,o sìa tabernacolo, osia«-
fede di Gesù Cristo, e autenticata la ve- borio, come voglia chiamarsi, dell'altare
rità della cristiana religione con l'eroico medesimo, e cpialche volta dell'intero
sagrifizio del proprio Siz/ìguc e Alariirio tempio e della basilica. Chiarodunqueap-
(1 .j, venivano perciò chiamati Cmi fesso- parisce, come debba intendersi l'edifizio
ri della fede (y-),e per eccellenza il luo- appellalo tabernacolo e sovrapposto alle
go in cui furono tumulati i ss. Pietro e confessioni, le quali furono ornate nelmo-
Paolo si denominò non solo Confvssio' do eruditamente descritto da'Iodati scrit-
?/(% ma lÀmìna ylpostolorum (ì .). co- tori; in uno a' tabernacoli isolati che gli

me può vedersi nel cardinale Stefano Bor- servono di baldacchino e ciborio, ordina-
gia, Vaticana Confcssio b. Pctri primi- riamente di architettura detta gotica e in
ìli apostolonim, PvomaeiyyG, e nel ca- forma piramidale, sostenuto da 4 colon-
valiere Luigi Moreschi, Descrizione del ne o pilastri, collocati a'4 angoli dell'al-
Tabernacolo die orna laConfcssionedel- tare e sepolcro, con volta o cupola per for-
la basilica di s. Paolo sulla via. Ostien- mare il baldacchino. Il tipo di questi ta-
se salvato daWincendio del 1820 e ripo' bernacoli si prese dalle edicole o piccole
sto sopra la Coììfessioue medesima per fabbriche dell'antichilà pagane sì greche e
decreto di Gregorio Xf I, Piomai84o. sìromane,vedendosiin molte medaglie un
Né però si restrinse il significato del vo- piccolo Tenipio^l.) yUn edicola con colon-
cabolo Confessione a quel limite, poiché ne, con cariatidijCon ermi, con pilastri che
r ammirazione destata a' fedeli da que' ne sostengono la copertura a foggia di tet-
luartirijimprimendo nel loro spirito com- to, con frontespizio, con cupola, con tim-

moventi memorie, gli eccitò a venerare il pano o triangolare odi altra forma geo-
luogo e a erigervi sopra qualche religioso metrica, ed avente nel mezzo o l'ara o il

monumento, che ancosi collocava ov'era simulacro del nume, a cui era stato quel
slato consumato il martirio, o nella casa tempio, quella edicola innalzala e consa-
di quello che l'avea patito, o nel sito ov'e- grata, ovvero esprimente la cella interio-
ra stato depositato, e di frequente nelle re del tempio in cui si ergeva la statua
catacombe e ne'cimileri, per maggior si- di qualche deità. Ne'bassorilievi antichi
cmezza di sua conservazione e più liber- si vedono de'tempietti volivi eretti fuori
tà di potervisi adunare perla debita ve- delle basiliche e de'grandi templi, somi-
nerazione. Anche il monumento fu detto glianti al disegno de'tabernacoli e ciborii
per giusta conseguenza Conjessione , e cristiani, i quali nella nia'>sima parte fu-
quindi adornalo e venerato dalla cristia- rono edificati negli altari maggiori prin-
nità. Si passò in seguilo dalla venerazione cipalmente, a somiglianza delleediculedel
al cullo, indi vi si celebrò la liturgia, e paganesimo, le quali in qualche scrittore
il monumento innalzato in quel luogo di- sitrovano denouiiuate tribuna e ciborio.
venne un altare destinato alla celebrazio- Dice il cav. Moreschi, che il fine di faie
nedel s. Sagrifizio e a' divini uffizi. E sic- queste edicole o tabernacoli così aperti e
come nella primitiva chiesa si osservaro- senza muri laterali, nelle noslre chiese e
no coslaDtcmenle que'reciproci attestuti basiHche, non ^uò esseie stalo che quello
T AB TAB 2o5
di onorare liberamente l'altare Isolato e sulle confessioni de'martiri originali da
la divinità postavi in venerazione, e non lempielli de' gentili. In tali opere si ve-
impedire a'fedeli la vista da ogni lato del- dono o descrivono bellissimi tabernacoli
le sagre ceremonie che vi si celebravano. marmorei, con bassorilievi, statue, inta-
l'ercUè poi non tutti i misteri erano vi- gli e musaici, oltre altri ornamenti dc'me-
sibilicomunemente al popolo, ne'primi desimi. Questo edilìzio nelZ>/'/V'/?'^?/">'/<'^-

secoli della Chiesa, quando era in vigore /(' belle arti del disegno del severo Mi-
la prudente Disrijiliiui i\e\V Arcaiin (di lizia, e nel /^
ocalìolario delle arti ilei di-
cui tratta lo Schelstrate, De (liscilìlitia segno si definisce: 67Aor/o, specie di pic-
Arcani, eà ione riparlai nel voi. LXl V,p. ciolo edilìzio a volta, sostenuto da colon-
281, nel riprovarequello tenebrosodeiie ne, che si colloca in cliiesa sull'altare. Il

Scttc)y e specialmente se presenti i rate- più sontuoso fu (juello daGiustiniano I e-


cuìiìcni e mnfili. COSÌ ricorrevano Ira l'u- rello in s. Sofia di Costantinopoli, poiché
na e l'altra delle 4 colonne che reggeva- avea 4 gi'andi colonne di granata soste-
no il tabernacolo dell'edicola, o sia della nenti una volta d'argento, sulla di cui ci-
confessione, alcune verghe di ferro dalle ma era un globo d'oro massiccio del peso
quali pendevano sino a terra maestosi veli di 8 libbre, con gigli d'oro aggruppati
I I

o coltrine amovibili, come le portiere e i con festoni del peso di 6 libbre, e eoa r 1

drappi che adornano le nostre chiese e ba- una croce d'oro di yS, tutto ingemmato
siliche, talvolta ornate di croci e con a- di pietre preziose. Ma il Milizia qualificò
nelli per tirarsi. Con tali veli si copriva il ciborio o tabernacolo della forma in di-

il sdiiliK/riuótWe antiche chiese (rito che scorso: Un edifizio entro un altro e una
si usa ancora dagli armeni in parte del- futilità. Dizionario delle origini chia-
Il

la messa, come rilevai a suo luogo, cioè ma questo tabernacolo Cappel letta nel-
due volle, la .'nella protesi o preparazio-
i la quale si dipingono o conservano im-

ne della messa nel porsi il vino e l'acqua magini di Dio o di santi: in falli il ricor-
nel calice; la 2." dopo la benedizione del- dato tabernacolo dell'altare papaie Late-
l'ostia e del calice, in tempo della consu- ranense è ornato da simili pitture, oltre
mazione delle specie sagramentali); qua- i le sculture. L'ingegnere e architetto mi-
li veli erano chiamati vcui pciulcntia in- lanese Annibale Ratti nel Trattato de\sa-
ter coluiniias altaris, tetraveliua, vcluin cri templi, parlando del Ciborio, rifeii»
qiiadruplcx. Quasi tulle le antiche basi- sce conFleury che gli antichi a veano coppe
liche cristiane ebbero più o meno magni- denominate cihoi-ia dal nome d'un frul-
fica la sua confessione o ciborio, anzi mol- lo d'Egitto, e dissero ciborio una specitì
le, come la Vaticana e la Liberiana, a vea- di tabernacolo che cuopriva lutto l'alta-
no tanti ciborii e tabernacoli anche nella re,a cagione della sua figura di coppa ro-
nave grande e nella traversa, quanti era- vesciata. Altri però fanno derivare il cibo-
no sepolcri de'martiri o de'confessori del-
i rio dalla parola greca Cil>os,c\\e significa
la fede ivi collocati. Silfalti altari co' la- arca, etimologia conveniente all'uso del
bel nacoli li riprodussero e ne liallarono, ciborio presso i primi cristiani, perchè si

Ciampiui, / cicca nionitiiu'iitajDe Ange- può dire ch'era per essi ciò che fu l'arca
lis, Basii icac s. AJariac 3Iajoris jSainel- dell'alleanza presso gli ebrei (anzi sicco-
li, nella Dasiliografia j Severano, nelle me l'altare fu detto anche arca, e il ta-
iMcìiioric sa^rc; Lupi, Dissertazioni con bernacolo tcstiiìioiiio, perchè contenne
Qoleeconlinuazione di Zaccaria, parlan- presso gli ebrei l'arca dell'alleanza e del
do dell'edicole, lempielti cappelle eret- leslimonio,e |)resso di noi le memorie de'
te diulornoagli antichi Uallislcri e Fon- martiri, cosi fu ragionevole che rallaru
ti sagri, uou che de'ciborii o lab cruacoh fosse coperto e circondutodal tuberuaco-
2o6 TAe TA B
Jo,e che con (juesto nome si dilaniasse l'e- sto monumento fìssa l'epoca dell'esisten-
<lifi/-io). Definisce quindi il ciborio, reci- za del vescovo Enfiasio, poiché nell'iscri-
piente abbellito qiinsi sempre a foi^gia tli zione si legge che quando fu fatto contava
piccolo etlifizio, coronalo molte volte da I I anni di vescovatoenel pontificato di s.

trabeazioni soiretle <la colonne, e da ar- Giovanni II, il (juale secondo Novaes fu e-
enazioni acute f;iusta lo stile dell'epoca in letlo nel 532. Il vescovo vivea ancora a*
cui fu fatto. luogo del ciborio è sopra
11 tempi diPelagio 1 del555,il quale gli scris-

l'altare o sulle tombe. Cliia mossi pure ci- se acerbissime lettere, come uno de'capo-
borio in alcune chiese l'altare che conte- rioni dello scisma Istriano o Aquileiese pe'
neva nel suo seno corpo d'un martire,
il 'rrcCiipilotì.VavQ inoltre che compili i ri-

o ch'era semplicemente eretto al disopra stauri della cattedrale, la condecorasse per


d'un sepolcro. In Italia finalmente cibo ultimo co'due tabernacoli. A voler dare un
rio dicesi qualunque tabernacolo intera- cenno di descrizione del tabernacolo di Pa-
mente isolato. I ciborii erano tutti a un renzo, secondochè lo presenta il disegno,
dipresso della medesima fortna, e sovente dirò, che due magre, colonnine cilindriche
eranoarricchiti di copiosi ornali dalla mu- rilevano per metà dal piano di fondo pi ve i

nificenza di coloro che amavano lo splen- di base, e con im finimento di capitello,


dore del culto. Nelle chiese del medio e- che rozzamente accenna al corintio, poiché
vo il ciborio constava di sole 4 colonne esso componesi della sola campana, la fpia-
di materie più o meno ricche, con o sen- le poco sopra ilcoHarinosi biforca nel mez-

za cortine; fino a che cambiatasi a poco zo a modo di (loie, morendo ricisa sotto
a poco l'intera forma^ si passò al baklac- una tavoletta tagliala in quadro; sopra le

tliino. Dissi snperiormeiite che negli anti- descritte colonnine posa un dado,ij cui ci-
chi tempi si costumava di porre a'Iali del- glio superiore segna la linea, da cui spic-
la mensa dell'altare due tabernacoli, in u- ca un arco a pieno centro, nudo nella sua
iio conserva vasi la ss. Eiicnristia, nell'al- fronte di qualsiasi modanatura, in luogo
tro il TJÌirn degli Evnugcliì. Un esempio delle (piati ewi scolpita in giro un'iscri-
di slmile tabernacolo marmoreo esistente zione latina, che rammenta l'erezione del-
nella cattedrale di P<//v'/?zn, neli853 lo la basilica decretata dal vescovo Eufrasio.
pubblicò in Trieste col disegno inciso il Sopra il dello arco lateralmente sono scol-
niarchese Francesco dePolesine diParen- pitedue semplici rosette, e sotto unagran
zochebreve(nente lo illustrò. Da essoap- conchiglia; indi fino quasi la metà del fu-
jirendo che a Parendo nell'antica basili- sto delle colonnine incjuadrasi una por-
ca fabbricata sotto il vescovo Eufrasioe- ticella 01 lata di solo stipite,e coronata bru-
sistevanopure i de Iti tabernacoli, uno de' scamente da un arditissimo e semplice
quali è quello che ora tiovasi depositalo frontispizio triangolare,nella cui sommità
nella sagrestia. Dell'altro si vedono an- sono due grossi pesci laterali, e nel fon-
cora alcuni rimasugli, e forse questo stes- docampcggia la croce colle colombe sim-
so, del anale si fa menzione, sarebbe stalo boliche, li concetto veramente non è di-
perduto se non fosse stato adoperato per sprezzabile, ma è espresso con una gret-
soslenere la mensa della privata cappella tezza di stile propria di que'tempi infeli^
de' vescovi, che dai benemerito mg.' Ne- cissimi per le arti. A volere aggiungerepoi
gri fu nel 1764 disotterrato, quando nel- qualche parola sull'uso dell'edifizio,seco-
la medesima ordinò il generale ristauro. me labernacolo'perconservare il librode-
Se non per la finitezza del 'avoroe perla gli Evaugelii o la s. Eucaristia, e sugli or-
preziosilà del marmo orieutale,merita far- namenli simbolici delle sue sculture, ia
sene un gran conto, si deve ancora piti va- breve cominciando a considerarlo come
lutarlo per la rarità di simili modelli. Que- tabernacolo per custodirvi il libro degli
T A B TA D 207
Evangelii, dirò col citato Biionairoli.clie popolo leggevasi massimaincnle l'È"
cui al
i cristiani come gli ebrei tennero ancor es- vangelio.A Pulpito ragionando dell'y/z/i-
si custoditi i loro libri sagri in armadi de- honc, descrissi la lettura o canto che vi si

nominai i tabernacoli, e così nel musaico faceva, non che dell' epistola e altro. No-
de'ss. Gazarlo e Cels<j di Iiavennadel 440 ''I' Processione che greci sempre in es-
^ i

circa se ne vede uno co'libri degli Evan- sa portano il libro de'ss. Evangelii, ed ati-

che molle volle e per lo più li lene-


gelii, licamenle dalla chiesa romana in quella
vano dentro stanze separale e nelle appo- delle Palmi' si eseguiva il rito di portare
site hUUohi'hv. di cui riparlai a Saghe- il testo dell'Evangelio sopra il feretro por-
STiA;dipoi ne'tempi posteriori slavanocol- latorio, con solennissima processione.Co-
locati in uno ì\^ Sc^ictiivi. o le due staa- me i libri degli Evangelii furono adorna-
ze laterali dell'altare. Un codice però de- ti d'oro, d'argento e di preziose gemme,
gh Evjingelii si conservava sopra l'aliare lo raccontai in molli luoghi, dicendo de'
medesimo, come si vedeinalcuni musaici doni falli alle chiese da' Papi, da"l'iai-
[)uie di Ravenna, il che si continuò an- [)eialori e da altri sovrani, con lavori no-
che ne' tempi piìi bassi, conforme si può bilissimi altresì d'avorio, cristallo e al-
ricavare da una pittura nel portico della Irò; e de'doni ollerti a'i^api ed a' vescovi

chiesa eli s. Lorcìizo J'i:oii le nitirri diRo- da diversi principi. Quanto agli ornamen-
nia, a similitudine delle scrillure del Te- li njarmorei e simbolici del labernacolii
slame Ilio vecchio, conservate nel ricor- di Parenzo, incominciando dalla Crocr.
dalo Samta Sanrloru/u del tempio, nel vessillo della predicazione dell'Evangelio,
cui luogo sono succeduti nostri altari, i e segno col cpiale si segnò il Panceucu-

Ini/llre si veilono |)ai licolaimente gli E- rislico e tuttora V Ostia .^rt^-^/v/, in questi
vangelii legali alla moderna ne' musaici e altri articoli ne tenni proposilo. Sebbe-
della volta di s. Giovanni in Eonle di Ra- ne bSimdolo o Simbolica dichiarai quel-
venna, eseguili circa 4^5,6 ciascunodi il lidel pesce e della colomba essere slati
essi posa sopra uw aliare. Papa s. Leone mollo econ frequenza usali ne'monumen-
IVdeir847 io'^fS"ò in un'omelia.» ^'ul• ti sagri dagli antichi cristiani; con Duo-
lo si pon^a sull'altare, fuorché le cassette narroti, Lupi, Severano e Mamachi a"-
e le reliquie, o forse 4 Evangelii, e una
i giungerò altre parole. Il pesce rappreseli-
pisside col Corpodi nostro Signore pel via- la Gesù simbolo mollo adoperato
Cristo,
lieo degl'infermi," DelJa gran venerazio- da'[)rimi cristiani, per esprimere mistica-
ne per il libro degli y^\(7/?,i,'<V/V parlai nel mente che leiidè la vita al genere uma-
i^uo articolo, e meglio nel § Altre iiozio- no e cacciò ilal montlo il demonio, onde
ni stiirA\uiiigeliu e sul lihro die In con- l'immagine del pesce fu un simbolo sa-
tiene, dicendo pure che U lesto si ripone- grofi equentissimo negli anlichi fedeli, che
va ue'reliquiari, e si portava indosso con- lo pollavano ancora scolpito nelle pietre
tre le Superstizioni f A J, servendo elli- degli anelli, e quindi è che i cristiani col-
cacemenle a guarire l'infermità dell'ani- le acque battesimali partecipando della
ma e del corpo, e con quale onore reca- vita comprala loro a sì gran prezzo dal
vasi nelle Processioni (f\) e ne' Sinodi Salvatore, furono chiamati w/vr/cv///. Al-
(/'./ ove il sagro codice dell'Evangelio si cuni versi acrostici creduli della Sibilla
collocava sotto maestoso trono, e talvolta (T.) Eritrea, cioè Jesus Ckristus Dei
fi-
anco col salutifero legno della s. Croce. A liusSalvator, colla prima lellera di cia-
LiBRoparlaiiilo di quello degli Evangelii, senno si formò il vocabolo greco di pesce.
licordaila />'/.s></-^/-/(>/;(dcLMoiulelli,so- della i|ual mislerio>a parola assai parla-
pra la ilecorosa custodia in che lenevuiisi ronoi ss. Pudii e yli ai chcologi sa-^i. Per
i sagri libri presso i fedeli, e la pompa con (jucsta cagione negli aulicUi sepolcri do'
2o8 T A r, T A n
cristiani si vede scolpita colle isciizlonl (Itele, lai'oro insigne di Andrea Orca-
spessissimo la figura del pesce, o in vece gna. ed altre sculture di eccellenti mac'
eli questa la parola pesce coH'acclaraazio- stride quali adornano la loggia e la chie-
ne / ìiìcit. adoprala anco al presente dal- sa predetta, inciso dal cav. G. P. Lasi-
la chiesa greca unitamente col nome di nin. Il tabernacolo della Madonna del-
Cristo e colla croce ne'sigilli de'pani che l'Orcagna è un gran quadrato riccamen-
devono servire per Eucaristia. Il simbo-I te ornato di sculture in bassorilievo in ,

colomba non solo servì a rap-


lo poi della figure, in fogliami, e di musaici, non che
presentare misticamente lo Spirito santo circondato da un artistico cancello di sti-
(V-), ma eziandio per significare le ani- le germanico, con pilastri teiuiinanli in

me sempiici, non che per dimostrare gli guglie e con tetto piramidale, come pure
ripostoli banditori dell' Evangelio, come le altre piìi importanti sculture della ma-
111) simbolo esprimente le loro virtù, etal- gnifica chiesa d'Or San IMichele tiovansi
volta ancora per significare tutti i fedeli allesso quali sivedono riportate dall' o-
e le prerogative di cui devono essere or- piM-a del valente Lasinio, disegnata da

nali. Sui sepolcri la colomba è gerogli- Francesco Piernccini e illustr.ita da Gio-


fico dell'anima uscita dal corpo in pace e vanni Masselli; mentregià l'encomiatoar-
comunione de'fedeli, quasi colomba usci- ciiitetto tedesco G. G. Mullerdi iMosnang
ta dall'arra simbolo della Chiesa, in cui nel suo pregevolissimo scritto sul duomo
i fi^deli defunti ponno sperare di salvarsi di Fiienze, avea fatto compita e chiara
dal comune naufragio, e indi volare agli descrizionedell'intierosirabolo del taber-
eterni riposi. Anche i goti aveano per co- nacolo della IMadonna. La chiesa poi fu an-
.stume di poire ne'loro sepolcri alcune co- teiioruienle e colla nota erudizione de-
lombe, e sopra certe pertiche. La colom- scritta dal p. Pvicha gesuita, yntizie delle
ba fu pure figura del martirio sostenuto cliiese fiorentine 1. 1 ,p. i ,insieiue al taber-
per professare l'Evangelio, e servirono i nacolo della miracolosa immagine d'Or
vasi fatti in forma di colomba per con- San Michele, disegnatoeincisoda G. Bo-
servare i pani eucaristici, per denotare le naiutijla cui tavola precede la descrizione.
virtù cristiane necessarie alle anime. Di 11 (lotto religioso e benemerito delle splen-
queste colombe poste anche a ornamento dide chiese della nobilissima Firenze, in-
nel Talìcvììacolo della ss Juicavi sti a ,\\t\ comincia la descrizione di quella dellaMa-
seguente articolo ne parlo,e perchè si so- donna di Or San Michele con raccontare
«[lendevano pure ne'baltisteri, oltre altre l'origine della cappella o tabernacolo, che
spiegazioni e significati. Senza entrare nel- ben a ragione esalta con queste parole. So-
la discussione critica, se il monumento di vrano tabernacolo nella vaghezza del di-
Paienzo propriamente servì di taberna- segno e nella ricchezza de'inarmi sorpas-
colo all'Eucaristia, o di tabernacolo per sante ogni umana estimazione. Egli in ciò
custodire il libro degli Evangelii,pare dal fu mosso dalle tralasciate notizie da Boc-
fin qui accennatoche ne'simboli si riuni- chi, Cinelli,Baldinucci, e Vasari nella vita
scano allegorie relative all'una e all'altro,e dell'Orcagna, il tpiale nondimeno lasciò
forse il simile taberiiacolo,non piìi esisten- scritto quanto fedelmente il p. E.icha ri-
te, per simmetria sarà slato delia slessa for- produsse. Dice dunque che Vasari narra,
ma e con eguali sculture. Il tabei iiacolo come il sodalizio d'Or s. IMichele riuniti
di Firenze della Madonna dell'Orcagna molti denari e beni donati alla prodigiosa
è di un i-enere somigliante a'iabeinacoli immagine della Madonna (che in origine
sin qui descritti, nella qual città nel 1 85 1 si era slata dipinta in un pilastro della loggia
pubblicò l'incisionee illustrazione:// y^/'Z- Ors. Michele, tavola che restata illesa uel-
hernacolo della Madunna di Or SaiiMi- rjuceudiodeli3o4; l^i loggia destinata al»
,

T A R T A D 209
la vendita del grano fu lidolla in chiesa, grafo e sommo artist;i, meglio rimarcaii-
adornota colle più stupende opere d'ar- do la varietà de'prezi(3si marmi e rarissi-
cliilelliira, scidliira e pittura, perchè la me pietre, e !e tante belle figiue e statue
sagra immagine era stata presa per ispe- che la decorano, e con esso vado a riferir-

ciale avvocata da' fiorentini) per la mor- ne un'indicazione. In un piano ornato di


taiilà pestilenziale del 348, risolvette di
t vari marmisi eleva il tabernacolo coper-
fare intorno ad essa una cappella o taber- to da una tribuna a cupola circondalo ,

nacolo, non solo di niarmi tutti intagliati da balaustrata e posando su scalmata pu-
e di altre pietre di pregio ornatissimo e redi marmo. Ne'4 angoli del cancello, la-
ricco, ma di musaico ancora e di ornameu- vorato con arabeschi di bronzo,si vedono
ti bionzo quanto più desiderar si pò-
di 4 die sostengono una colonna
piedistalli
tesse, onde per opera e per materia avan- una sta-
spirale, sul di cui capitello evvi
zasse ogni altro lavoro grandioso sino al- tua rappresentante un angelo sorreggente
iora fal)bricato. Perciò di tutto incaricato un candelliere. Dentro alla nobile balau-
l'Orcagna, come il più eccellente di quel- sira s'innalza il celebratissimo tabernaco-
l'età, egli fere tanti disegni, clielìnalmen- lo retto da 4 pilastri, ciascuno de' (juali
te piacque quello che si eseguì. Onde al- ha 9 colonne, tra le quali rilucono pietre
logalo il lavoro a lui in tutto, egli die a dure con abbondanza di lapislazzuli sì nei
diveisi ottimi maestri d' intaglio di più pilastri che nelle basi, e negli archi pure
paesi a fare le altre cose, e col proprio fra- della cupola. Girano sull'architrave le (1-
tello condusse tutte le figure dell' ope- gure di 12 profeti, aventi ciascuno cartel-
ra. Finito il tutto, le fece murare e com- li in mano esprimenti le virtù di Maria
mettere insieme con tanta sagacità e pe- Vergine. Sono 4 g>'gl'e lavorale alla go-
lizia, senza calcina e con ispranghe di tica, le quali meltoiio in mezzo la cupola,
rame impiombale, acciocché i marmi lu- e nel più alto di essa sta ritto un angelo
strati e piditi non si macchiassero, laon- con ispada in braccio. Dappertutto sono
de nel 35c) riuscì
i l'ediflzio così perfetto, egregiamente sparsi vaghi arabeschi e fi>-

meiiiante la mirabile unione e cominetti- gliaini finissimi di marmo, e [)er fine nel-
tura di tutte le parti, che sembra tiilla 1' imbasamento della tribuna in bassori-
la cappella cavala da un solo pezzodi mar- lievi graziosissimi si esprimono 8 misteri
mo. lì sebbene maniera tedesca
ella sia di della Madonna , cioè la sua Natività, la
(di quel gusto, maniera o stile che coniu- l^resentazione al tempio , lo Sposalizio
iiemente suole dirsi gotico, e del quale l'Annunziazione, il Natale di Cristo, l'E-
parlando dell'origine dei goti locc. li anclie medesimo,
pifinia, e la Circoncisione del
aSvF.ziAemeglioaTEMrio),in quel genere e nell'8.°un Angelo che porta all'Imma-
ha tanta grazia e proporzione, ch'ella tie- colala Vergine ramuinzio del vicino e te-
ne ili.^luogo fra le cose di que'tempi, es- lice suo transito , che si esprime seguito
sendo massimamente il suo coojponimen- circondata dagli apostoli, Ira'quali l'Or-
to di figure grandi e piccole, di angeli e cagna ritrasse se slesso col cappuccio av-
di profeti dimezzo rilievo inlornoalla Ma- volto al capo; mentre in altro bassorilie-
donna benissimo condotti. Meiavii^lioso vo elligiò l'Assuuzioneal cielo dellalì-Ver-
ancora è il getto de'ricingimenti di bron- gine circondala dagli angeli. Queste due
20 diligenteinente puliti, che girando in- ultime sculture per la finezza dell'esecu-
torno a lulla l'opera la rendono gagliarda zione mostrano la sottigliezza dell' inge-
e forte, racchiudono e serrano. Supplì al gno dell'Orcagna, in quell'eia grossa, co-

rimanente della descrizione l'accurato p. me esprimesi Vasari. Ni;l bel mezzo di co-
Iiicha, rettilicando alti e'>i alcune cose af- sì ragguardevole tribuna, sopra ^\l^ ricco
iljruiale dal celebre Vasari egregio bio- aliare e circondala da bellissimi angeli di
2 I o T A B T A B
lilievo, si veiieia In niiìiigeralaimm<igine desima, custodita in iscalola d'argenteo
della INIiulonna Or s. IMiclieie, polciitissi- di metallo dorato e chiamata theca seti

iiia avvocata cle'floietiliiii, dipinta (daG'm- scatiilac hostiaria; eia Pisside (V.) col-
lio Mancini creduta opera greca) da U- le Particole (P.) consagrale per la Co-
golinosancse ver<o il aS^ di maniera gre- i munione (V.) de'fedeli. Il suo sportello o
ca, epoca in cui fu edificata la loggia nel- porlicdia è di legno o metallo ilorato, o
la quale da |)rincipio fu collocata, e do- di altre preziose materie, nel cui esterno
ve venne tosto in singoiar divozione qua- in rilievo suole esprimersi la figura del
le inesausta miniera di grazie, onde sot- «Salvatore, il suo simbolo del pellicano, il

to i suoi aus[»icii e dell'arcangelo s. Mi- calice sovrastato dall'ostia e altre analo-


cliele verso il i 29 fui islituilo il sod.dizio ghe cose. l*er la forma è singol/M'e lo spor-
die ne prese il nome, e la repubblica lio- tello del ciborio del nobilissimo altare
reu lina spese immensi tesori per fabbricar- maggiore di s. Martino di Roma, sebbe-
le una delle più splendide e superbe chie- ne il ciborio sia quadrato. Innanzi alla sua
se, gigniilesco cjuadrato di piìi piani e u- apertura per maggior venerazione in mol-
iia ilelle pii^i meravigliose fd)briclie della li tabernacoli suole esservi una piccola
bella Firenze, già [)Oilico e loggia per la coltrina amovibile di seta o altro drappo
vendila del grano die abbruciò a' io a- bianco, ed anche intessula di oro e di ar-
gostoi 3o4.f'iiialmentefarò inenzioiie dei gento. Alcunechiese hanno l'uso di posa-
tabernacoli per tenere reliquie, e col Se- re la pisside sopra una Palla del calice,
verano rammenterò da lui tiescrilti do- i dentro il medesimo ciborio. La chiave che
rali e smallati ed anche gioiellati e di
, chiude lo sportello del ciborio è di argen-
cristallo, laonde anche il Reliquini'io fu to o di metallo doralo, con suo cordonci-
chiamalo tabernacolo. Varie spiegazioni no e flocco di seta, con 010 e argento in-
dà il Sarnelli al vocabolo Taheniarnlo tarsialo. Custode della chiave è il ParrO'
r\e\\%Letf. crei. t. 9, lett. 6: Perche s.Pic^ 1 co. Sagrestano
il il Cappellano (f.)
troe s. Paolo cìiìtviiano i corpiloro Ta- della chiesa. Accantoal tabernacolo e dal-

hcrnaroli. la parte dell' epistola si tiene un piccolo

TABERNACOLO DELLA SS. EU- vaso con acqua pura e sno jìuri fica lore,
CARISTIA, Tahernaculum ss, Eucha- per purificare le dita, prima e dopo che
rìstiac, Cihnrimn.SacrarJum. Parte del- si amministra la ss. Eucaristia; la quale

V Altare (V.) e luogo in cui nel suo mez- acqua si deve porre nel Sacrario (P^.) e
zo si tiene chi uso con chiave il ss. Sagra- quindi rinnovarla. Il labeiiiacolo è coper-

ììiento. ordinariamente al piano della sua to d\padiglione denominato velo o cono-


mensa, ovvero alquanto elevato e isolato, peo, ro/?o/;(^7ro, equi valente al Baldacchi'
piìi o meno grande, di varie forme per no(P'.)A\ drappo di seta semplice o fram-
lo più quadre o come di piccolo tempio, mischialo di fili d'oro od argento, orna-
di legno o di pietre di metallo, con or- to di arabeschi e fiori iutessuti, e guar-
nali semplici o magnidci, dorati o di ma- nito con trine, galloni e fiangie d'oro o
terie preziose; e de' più splendidi, descri- argento, egualea quello del P<7//o«o ('7'^.^,

vendo molle chiese, ne feci la descrizione anche Colore ecclesiastico (P^.j-ma


nel
rilevandone i singolari pregi. Il suo inter- in luogodelpalioltonero il conopeo dev'es-
no doralo o inargentalo ovvero foderalo sere violaceo o paonazzo. Sovrasta il co-
di drappo inlessuto d'oro o d'argento, è nopeo una palla dorata con piccola croce
vuoto d'ogni altra cosa non appartenen- simile e formante la cima del tabernaco-
te alla ss. Eucaristia (T^.). cioè l' Ostia lo medesimo. Ho veduto alcuni taberna-

sagi'a (f\) che si pone nell' Ostensorio coli grandi avere nella sommità, oltre la

(V.) per V Esposizione solenne della me- croce, il Crocefisso,per noQ esservi (questa
1

T A D T A U a 1

immagine Ira' candellieii, e cos'i facen- massiiue se serve per collocarvi la pissi-

done le veci. Nel Ponti/ìailc Uonuiiiuiii de (piandosi porta la ss. Eucaristia agl'in-
e nel lUtiuilc Romanwn, De Bcncdictio- i'eriui ; anzi notai a l^issioE alcuni altari
iiilnis. vi è la Bcncdictio Talicrnacidì, seti che so[)ra il ciborio hanno un piccolo ta-
^•iiscidì uro ss. Eiulinristiaconscrvaiidn, bernacolo di pietra con baldacchino e
la (jiial(i è devoluta al vescovo, o nella sna mensola per situarvi tal sagro vaso, pri-
assen/a al vicario generale, come decre- ma di dare con esso la benedizione al po-
tò Il s. congregazione de'riti, e si può fa- sono pure chia-
polo. Silfalti tabernacoli
re da altro sacerdote per delegata facol- mati troia con baldacchini; ed a CicoRio
tà ve-icovile. E vietato il tenere innanzi notai quando in Roma cominciò l'uso dei
al tabernacolo ijnalun![ue cosa e persino tabernacoli per la publilica es[)osizione
i vasi ili:' Fio/i (J . j, non cosi la Ttibvi- del Sagramento, nell'odierna forma,
ss.

lit dcU'iiltai'c (T .} colle segrete, che pe- dal soilalizio di s. Maria sopra Minerva,
rò onde sia libera l'apertura snoie essere ond'ebbe il privilegio di fare la Proces-
[jiii bassa delle altre dne tabelle, benché sione i\e\ Corpus Z?omm/dopo(|uella del
nel resto più grande di esse. Il taberna- Papa nella seguente mattina, avendo di-
colo si colloca o nell'altare maggiore, o in chiarato al suo articolo Arcico.vfrater-
altro degno e cospicuo che sia più adat- NiT.\ DEL ss. Saguamf.nto, che siccome la
to alla venerazione e al culto dell' auiiu-
D
I . per esso eretta le fu concesso l'uso del
j.lissiinoSagramento,ed anche per non im- Padiglione o Sinnìcchìo (F.) nelle pro-
pedire a' fedeli la comunione nel tempo cessioni. Alcuni ciborii hanno sopra per or-
che nel i ."si celebrano le sagre funzioni e nato un altro tabernacolo in forma di no-
gli ecclesiastici u/ìizi, e il portare il s. / id- bile e decoroso tempietto, il quale se ap-
fico (1 ,) per urgenza a ([ualclie infermo. positamente costruit(j con nicchia o edi-
Innanzi al tabernacolo del ss. S.igramen- cola, serve per l'esposizione del ss. Sagra-
to sempre debbono ardere i limii delle mento,coine (|uel lo ingegnoso che descris-
htinpndc. giorno e notte continuamente. si nel voi. XXX, p. 179, ilichiaiando le
Il vocabolo Taìtcnuirolo qual tiecorosa parti della sontuosa chiesa del Gesù diRo-
custodia della ss. Eucaristia, è usato sino ma, insieme alla descrizione del trono o
daprimi secoli dell i Chiesa, ilenoQiinan- tabernacolo maestoso esistente dietro il
dosi volgarmente Ciborio ( I '.). Sebbene quadro,per le solenuissi me esposizioni del-
abbia comune il nome col Tabernacolo la ss. Eucaristia. Grandiosi e magni liei so-
ff.ì, edifizio isolato che serve come di no p(ji i tabernacoli per la straordinaria
baldacchino agli altari principali o in log- soleniiissimaesposizionedel ss.Sagrauieu-
gia di portico sui sepolcri de'marliri o dei lo alla pubblica adorazione, principal-
semplici fedeli, o relif[aiario descritto nel mente per la divozione delle Qntiranlrz

piccedente articolo, diverso n'è l'uso e la orefF.J.Q^neslo tabernacolo d'ordinario


lumia, l^erò per l'esposizione pubblica e si forma su base con due o quattrocolon-

ordinaria della ss. Eucaristia ia sito al- ne o pilastri sorreggenti il baldacchino,


quanto elevato o sul ciborio stesso, o pel il quale è sormoiilalo dalla corona impe-
trasporto del Sagramento,la macchina
ss. riale, e nella souimilìi su globo elevando-
sovrastala da baldacchino più o meno si la salutifera ligura della Croce. La par-
grande ove si colloca, di legno o metallo te interna è decorata di raggiera che si
dorato,con inlagli,orna(ncnti,figure d'an- prolunga intorno alla macchina,coa men-
geli o teste di cherubini, e bracciuoli per sola scalino su di cui si pone Voste/iso'
le si chiama Tn/>crna-
candele, eziandio rio con l'Ostia s.igia, il (juale sagro arre-
colo, Tabcriiiicolo per l'esposizione del do nell'iiutichità fu altresì appellato ttt"
ss. Sacramento, Tabernacolo portatile, bcriuicolo portatile, e ne parla il Saruel*
lii T A K T A B
ì'ijf.rftcre rrr/. 1.8, lelt. 36, D.°i a, chia- una cassetta dal suddiacono si mostrava
ma rido rostcnsotiucon tal vocabolo. I lu- e SI portava alla venerazione del vescovo
mi (Ielle candele sono soiretli da bellissi- o del l'a|)a nell'ingresso della chiesa, e poi

mi coinucopii o figure dangeli, avanti e side()oneva sull'altare in cui celebrava,


iiitonio a questi tabernacoli. Essi sono ric- senza che però lo precedesse. Un avanzo di
chi d'intagli e di ornamenti, non che di tal rito è l'adorazione che fa il Papa al ss.

simboli delle specie sagramentali , della Sagrainento pubblicamente esposto nelle


materia stessa del tabernacolo, di legno chiese ove recasi per assistere o celebrare
e talvolta di metallo dorato e inargenta- ils.Sagrifizio solennemente.Chesi conser-
to. Ve ne sono puie di argento, e deco- vava anche in capsula ossia cassetta di le-

rali di bellissinje pietre; e di marini pre- gno, di vetroe anche d'argento negli arma-
ziosi in torma di tempietti rotondi, sopra di ilel'S'(^//iZ/<rt/7o(^/.^, come ora si tengono
iciborii, come quello della ricordata chie- gli Olii sanù'j ovvero sopra gli altari e
sa di Martino a'Monti. Nella parte po-
s. sopra i fonti battesimali, sospesa dentro
steriore vi è lo sportello onde collocarsi i sagri vasi d'oro o d'argento in (orma di
rosteiisorio,seil tabernacolosi ponemolto colomba (uso già ancora seguito da'gre-
in alto ili luogo eminente. Avvinti poi al ci, che non hanno l'uso del tabernacolo,

tabernacolo giammai si punealcuii orna- mentre di quanto ora praticano lo dirò


mento, die impediscala vista della ss. Eu- poi; quanto al significato della colomba,
caristia. A Sangue di Gesù Cristo dissi, denota le viriti cristiane necessarie alle a-
che le sue reliquiee qiielledegristruraen- niine diesi debbono nutrire del pane eu-
li della sua J'ti\M(nicv\oiì si ponno espor- cai isticOjCome rilevai nell'autecedenle ar-

re sopra il tabernacolo ove aÌ conserva il ticolo), o dentro nicchie marmoree e or-


ss. Sagrauiento.Ead ()i/iì>rcl/i/tn, ripar- nalissime, ricavate nelle pareti della tribu-
lando óe\luilflarckì/ìo come simbolo di es- na. Su di che può vedersi principalmen-
Rrli/nue (J\) insigni lu-
so, notai a cjuali te Ciborio, Ostensorio (noto a Te.\tini,
uoeKaltrosi concede. Finalmente taber- riparlando del loro fondatore s. Gaetano,
nacolo, urna,se[>olcro, orto, ciborio e ar- che molli scrittori attribuiscono a lui l'in-
ca, chiamasi il luogo ove nella Scttiinu- troduzione degli odierni ostensorii), Fis-
iia santa (T .) si ripone la ss. Eucaristia smE, EucARisTiAe ilsuo§ IV Della cspo'
in furma di Sepolcro, in memoria della sizioiie del ss. Sagra/ìicìito^o\e pure par-

sepoltura diGesìiCiisto, e chiuso con chia- lai della sobrietà colla quale deve farsi),
ve, di che ragionai nel voi. LXIV, p. 87 Processione, e gli altri articoli ne'mede-
e seg., avvertendo che in tal tempo le sa- simi citali. In essi ancora tenni proposi-
gre particole per glinfermi si custodisco- to del pio costume degli antichi cristiani,
no in luogo renjoto della chiesa e con lu- di tenere la ss. Eucaristia in tempo delle
mi, in piccolo ciborio. Questi tabernaco- persecuzioni nelle private loro case in u-
li pel sepolcro sono di legno dorato cou uacapsa o scatola di legno, e di trasmet-
intagli eornanienti anche dispecchii,nel- terla ad altri ancorché lontani, e ciò iu
la far ma di arca e co'simboli in bassori- segno di reciproca unione e di comunione
lievo del pellicano o dellagiiello, figura cattolica, di che iuoltre parlai negli arti-
di GesLi Cristo, di amore e di mansuetu- coli PAJfE BENEDETTO, EuLOGI l, ObLATA; Ccl
dine, di questo adorabile mistero. In mol- in Ugna arcala, in qua leposucrunt sa-
li de'cilati articoli feci la descrizione del- crani ohlationem, perchè furono sostitui-
le diverse antiche custodie e loro forme te alla ss. Eucaristia, la quale nelle det-
per conservare la ss. Eucaristia, la qua- te persecuzioni si portò anche indosso e
le ne'prinii secoli della Chiesa si teneva dagli stessi Papi. Da tale usoderivò cpiello
chiusa nella St/gratia (f'-J, da dove iu della ss. Eucaristia che precede i Papi nei
T A D T A B 2i3
K'ìiigp(T'.).ovc unirai chi pure seguì ta- della mensa, il quale pure specialmente
le religiosa costumanza, riservatasi poi al ciborio si chiama, e aprendosi alla parte

solo l'apa ne'lunglii e anche brevi / iiiu;- posteriore dell'ai tare niente a ppa lisce nel-
gì (/ .} di terra e ili mare, e un'Possc.swi ranlerioie, come vedesi in alcune chiese

^/ .j,con clivota pompa accompagnala dal di rito ambrosiano. E perchè (piesto an-
Sacrista del Papa e da' Palafrenieri cora non è senza incomodo per la frequen-
(f ). chiusa in una casselta, o arca o no- te distribuzione, che della s. Eucaristia dee
bile tabernacolo che ivi descrissi,e circon- farsi a'fedeli, qiiiuido la medesima non si

dato di lumi. Questo tabernacolo con pic- conservi in qualche cappella, così preval-
colo i};ildacchirio, stabilmente si collocava se la consuetudine di fiire questo cibo-
sopra un cavallo o mula bianca , e anco rio da aprirsi davanti; per cui ne segue
in due riccamente bardate, e precisamen- poi, che la mensa si fa una qualche oncia
te secondo il disegno che del tabernaco- meno larga, acciò non siavi molta diflìcol-
lo e della pompa, con descrizione pub- tà a levare e rimettere il ss. Sagramento.

blicò il sagrista Rocca, Opera ntnnia, 1. 1, Vi si farà pertanto un'adattata porticel-

p. 5t, e ripetè il p. lionanni, /.a Grrar- la, ed un ornamento conveniente all'aita-

384- Nel preceden-


eliia eeele.siaslira. p. re. Nell'interno poi sia tutto di tavole di

te articolo Taberptacolo dichiarai la for- legno ben conteste, e staccate dal muro
ma di due anticlii tabernacoli marmorei che lo circonda, acciò sia difeso dall'umi-
della chiesa di Pareiizo, eretti sopra un do, e si copra d'un bel tlrappo rosso" se-
medesimo altare, uno per la ss. Eucaristia, condo il rito ambrosiano, e bianco secon-
l'altro per custodirvi il libro de'ss. Evan- do il romano. Lateralmente al taberna-
gelii,e dell'edifizio pur chiamato Ciborio colo vi stanno bene due figure di angeli
e sua costruzione, eziandio col narrato dal in adorazione, ovvero che portano un ce-
Rattiarchitetto milanese, il quale parlan- reo. Vi si ponno anche mettere altre li-
do ili questo della ss. Eucaristia dice quan- gure di angeli, o con sagri emblemi, ma
to vado a riportare. Secondo il rito am- si avverta bene di non cadere nella super-

brosiano, nel tabernacolo, quando si vuo- fluità e nella confusione. Ora con alcuni

le compito e magnifico, si costuma fine trattatisti riferirò altre erudizioni sui di-

la teca ossia custodia che anco ciborio si versi tabernacoli e antiche custodie della
nomina, ed è come un altro piccolo tem- ss. Eucaristia, e sopra il rito di conservar-

pietto chiuso, dove si ripone la s. Euca- la nelle case e nelle chiese, praticato dagli
ristia, ben ornato al modo del tabernaco- antichi cristiani, le prove polendosi leg-
lo, e coll'immagine del Salvatore scolpi- gere presso di loro.
ta nella pai te interiore; avvertendo però Il p. Chardon, Storia fle\<:as^raìi/nin\

che mettendosi questa immagine in questo 1. 1 , lib. 3,cap. I 3: Del luoi:,o e ile\'asi, nei
luogo bisogna tralasciare di metterla sul finali si eoiiservava VKnearislia^ .ù per
tabernacolo, ponendovi invece la croce. la t(iiììuin'(>ne(lea,riiifeì'nii. collie jìet^li al-
Questa teca si ià da aprirsi davanti e po- tri usi. Anlicamenle nelle chiese orienta-
steriormente: davanti peiesp<)rie il ss. Sa- li e nelle chiese gallicane v'era il costume

gramento alla pubblica adorazione, e di di conservale 1' Eucaristia in una specie


dietro per comodo di levarlo e riporvelo. di tabernacolo fatto in figura di colomba
I\Ia siccome il tenere il ss. Sagramento so- e sospeso sopra raltare;'na crede il p.Clhar-
lamente in un lai deposilo riesce di gr;m- don che in R(ima e in Italia non mai si

ilissiinoincomodo ni Ile chiese parrocchia- cosi limò, bensì nllii labenincoli da cui pen-
li e in rjnelletli molto concorso; si suole devano simili colombe d oro e d'argento
perciò tenere in un convenevole liposli- ad ornamento dell'altare. Queste colom-
glio ti^imulo sotto il tabernacolo al piano be erano d'oro, d'argento o altro melai-
:'-i4 TAB TAli
lo, e sospendevano sugli altari esili bat-
si ii! piccole camerelte alialo delle chiese, va-
listeii, perchè la colomha figura lo Spiri- le a dire nel Sdciaiio e nella Sdi^rcslin^
lo salilo: queste coloiiihe sospese ne'bal- dcnnaiiiiale Tltalttmio Saci-tirid. Inal-
tisleri sopra i sagri fonti, figuravano ciò Ire chiese si conservò l' Eucaristia alialo
ch'era avvpiuito al Giordano nel hatlesi- dell'allaremaggiore in certi armadi inca-
rno del vSaivalore; e quelle sospese sopra strali nc'pilaslii o dietro l'altare. Gli an-
gli altari erano destinate a contenere l'Eu- tichi per riverenza non celebravano sul-
carislia riservata pegl'infermi. Si sospese l'altare ove si venerava il ss. Sagraaien-
pure in pissidi fatte di materie diverse, lo, e in seguito quasi raramente riposava
pillo meno preziose, in Francia, ove inol- negli allaii maggiori. Oggidì i greci non
tre si custodi in certi taljernacoli o ciborii hanno piìi che un aliare per ogni chiesa,
falli in forma di torre, Capsam cimi Cor- e sul quale non usano né colombe, nò la-
j)ore Domini, d'oro o d'argento. I Papi Iiernacoli. Serbano il y;«/ie consagrato per
fecero fare di simili torri in molte chiese la messa de'P/(.sY7/?f/7/V^/^z' nella sagrestia,
di Roma con colombe d'oro o d'aigenlo e di là lo portano con gran pompa all'al-
ai di sopra, Comes. Innocenzo] del '\oi tare, (juando celebrano la littiii:;iri.h'Eii-
per la chiesa de'ss. Gervasio e Protasio, carislia pel viatico degl'infermi la con-
cioe la torre d'argento e la colomba d'oro servano dietro l'aliare, in luogo ove ten-
(perchè la matrona Vestina sorella o pa- gono sempre accesa una lampada. La ser-
renle del Papa eresse la chiesa di s. Vi- bano anche in una pisside, rinchiusa in
tale padre de'ss. Gervasio e Protasio, ed un sacchetto di seta appeso alla pai eie die-
anche in loro onore e vi si venerano le re- Irò l'altare; in altri lu'.ghi sull'altare stes-
liuuie); s. Ilaio I del 4^1 fece altrellan- so o in un suo Iato, in altri serrata in u-
to perla basilica Laleianense (d Severa- na scatola nel corno destro dell'altare, in
nonelle 3Ieinoric sap\', diceche s. Ila- altri in un ciborio posto dentro un for-
lodonòal batlislerioLaleranenseuna tor- ziere serralo con chiave. Gli armeni cal-
le d'argento di 60 libbre e una colomba tolici seguono il rito Ialino; gli armeni sci-
d oro di 2 libbre). Irritila di loro Timpe- siualici, che hanno un solo altare, dietro
ralore Costantino I donò alla basilica di questo o nella cnppelladelballisteriocon-
s. Pietro una torre d'oro purissimo, ariic- servano l'Eucaristia. Osserva Char-
il p.
chila di perle e pietre preziose, con una don, che i greci non custodiscono il Sa-
colomba della slessa materia. In molte gramentocol decoro usatoda'lalini,edag-
chiese successero alle torri i tabernacoli giunge che padiglione
il conopeo de'no-
sospesi in forma di coppa coperta, in al- siri t;ibernacoli, deve l'origine a'cistercien-
cune altre le piccole cassette sospese pa- si da lunghissimo tempo, e che nelle lo-
rimenti sopra l'altare.Così ciborii e i la- i ro chiese d'ordinario vi è un'immagine o
bernacoli erano di varie forme, secondo statua della B. Vergine, che colla mano
1 tempi e i luoghi, né minor varietà v'era dritta sostiene il ciborio sospeso sopra l'al-
nelle materie di cui erano composti. Poi- lare. E qui darò un cenno del mirabile e
che oltre d'oro e d'argento, si fecero di gentile tabernacolo di metallo inìmagina-
pieli e preziose, d'avorio e di legno. Si ser lo dal cav. Domenico Fontana, pel gusto
bo l'Eucaristia anche in urne o casse co architettonico, per le proporzioni e per gli
perle d'avorio e d'argento, in pissidi di ornali veramente maestoso e nobilissimo,
legno (e di alcune esistenti feci ricordo in ordinalo da Sisto J per la sua cappella
qnell articolo), in vasi di veuo e dicrislal- che sontuosamente eiesse in Roma nella
lo. ISon solo comunemente si sospendeva- chiesa di s. 31aria Maggiore, a motivo
nolecustodiedellass.Eucarislia sopra gli ch'è sostenuto dalle mani di 4 angeli, e
ahari, ma più anticamente si riponevano servirà per dare un' idea d' un grandio-
T A e T A n 2 1 5
so tabernncolo o ciborio de' tempi a noi delle divine sue ineffabili beneficenze, fi-

meno lontani. IVel mezzo della cappella gurato legge Mosai-


in tanti sagrilizi della

Sistina è collocalo un altare tutto incio- ca , nuova alleanza del


e principio della
sialo di fini marmi colui ali, su cui s'innnl- nostro avventuroso riscatto. Nelle prime
Ta un tabernacolo di melallo doiato con feroci pcrscriizìoiii dfllaCliicni. non po-
ispeccbi di fìnti lapislazzuli, retloda 4 «i"- lendo i ledcli del nascente cristianesimo
geli dihionzOjCbecon ima mano mostra- pubblicamente eseguire doveri di reli- i

no sostenerlo, e nell'altra Iianno un cor- gione, nascostamente nellegrolle,in qual-


nucopia ibe serve di candelliei e. Il taber- che casa de'più doviziosi, e nelle loro po-
nacolo tli viso in due ordini diderenli, rap- vere abitazioni, radunali in pie adunan-
presenta per intero un sagro tempio col- ze salmeggiavano, celebravano le Sinos-
la sua cupola. III.*' degli ordini, ch'è di si (J .), e per rinvigorirsi neirop|)ressio-
orcbileltura ionica, e presenta b l'accie,
4 ne cibavano quotidianamente della sa-
si

maggiori e 4 minori, lia nelle maggiori 4 grosanta Eucaristia, introducendo il co-


poi te col loro frontone a sesto acuto, nel- slume di prendere gli uomini colle mani
le cpiali sono scolpiti due angeli per cia- nude e le donne col pannolino domeni-
scuna sostenenti ilSagramento, e nelle mi- cale dal sacerdote le con<agi ale particole,
nori facciesi vedono in 4 nicchie gli evan- e seco decentemente le portavano nelle
gelisti, piccole statuette di bronzo. Sulla proprie dimore, aninchè potes.sero da per
i.
loggia cbe termina questo "ordine stan- loro comunicarsi. Collocavano il Sagra-
no collocati gli apostoli, e 4 piccoli ange- mento un conveniente armadio e gelo-
in

li parimenti di bronzo. Dal piano di del- samente Io custodivano, indi lo ponevano


la loggia s'alza la cupoletta, formante il su decente tavola e cantavano stdnii e inni
2.° ordine ch'è d'architettura composita, di lodeal Signore, con replicate g'c/zi///<'S'-

la quale ha il tamburo di forma ettagona .T/o;/?tributandoglicultoe adorazione, tra


ornata con gentili colonne spirali, fi a gli la fragranza dell'incenso che bruciavano,
.••pazi delle quali vedon«i 8 stoiiette del- e digiuni con fede viva si comunicavano.
ta passione in altrettanti bassorilievi di me- Terminale poi le persecuzioni, fu vietalo
Sopra la cornice del tamburo stan-
tiillo. da'coiicilii il sei bare l'Eucaristia nelleca-
no 6 angeietti suonando a cloria le trom-
I se privale e il comunicarsi da perse, poi-
Le, e di qui incomincia a girarsi la calot- ché ridonala la pace alla Chiesa ed eret-
ta della rtipoletla, divisa in 8 costole, co- ti i .sagri templi, l'Eucaristia fu custodita
perla tutta di squamme, e terminata in sull'altare o in altri luoghi vicini, o nel-
alto dalla lanleina su cui s'erge la cioce, la sagrestia o nel battisteiio insieme col-
sovrapposta all'insegne genliliziedel gran l'olio santo, forse perchè allora riceven-
l'apa Si>to V. La superfìcie esterna del dosi la Confcnnazione e rEucaristia do-
iondo del tabernacolo è adorna di rabe- po il Battesimo, in un medesimo luogo
schi tramezzali da 4 teste di serafini, oltre si conservava peranimiiiistiar l'iina e l'al-

le imprese del l'apa, e nel mezzo lejjgesi tra; rito però che non ludi generale co-
ili cerchio: «V/j/f/v r Poni. Max. ^-ìhìi. stume, essendovi altrove quello di comu-
Pnii. I . Il sacerdoteMondelli,Z^^y.5•^r^^^. nicarsi all'altare o in quella parte della
(•lesì'asliche. dissert. io*. Sopra il rito di chiesa denoD)inala Solea(J .y, almeno ivi
conservare l Eucaristia nelle case e nei si dispensava l'Eucaristia a'iaici.e a'chie-
tempii praticato da f^li anticìn fedeli; lo rici ch'erano slati ridotti alla conounio-
chiama aigomenlo il più dilettevole , i- ne laicale. Il vescovo distribuiva il pane
slruttivo e utile della sagra liturgia, per eucaristico al cleio e popolose l'arcicba-
1 eccellenza del mistero dell'adoiahile Ge- cono il sagrosanto CU lice col l ino ( f .)

sù sagrameiitalo , memoria tanto soave conspgralo che si assumeva dentro puie


2 1 6 T A IJ T A B
nitri npposili vasi colla Fistaln fi'.}. Gli Infitti si ha, che il greco s. Rasilio nella
avanzi, o sin Icpni tioolc lininstcMlalla ge- I.'messa che celebrò divise il pane con-
nerale coruiinioiu;, idincoiii le portavano sagrato in 3 parti, una per comunicarsi,
in Itihcr/uicn/iai! ;\a qua! parola è simile l'altra per esservi sepolto, la 3." per col-
a quella che nsiaino, e ci mostra il / /V/- locarsi nella colomba d'oro e tenerla so-
ti'co per gl'infermi, e Gesù Cristo esposto spesa sull'altare. La pratica di salvare u-
airatlorazionede'fedelijCome spiega Nar- na particella dell'Eucaristia per porla nel-
di, De' parroclii. t. 2, p. 237. Im()eroc- la Sepoltura co' defunti, sussistè molto
cliè i diaconi visitavano quelli che avea- tem[)0, es. Benedetto l'eseguì con un gio-
no bisogno dell'Eucaristia, indicavano al vane monaco e sul petto, perchè la ter-

vescovo i malati e i bisognosi di soccor- ra due volte ne avea rigettato il cadave-


so, non che più altre cose; ma i sagramen- re, ed allora non più lo respinse, come
ti portavansi per turno da'preli, e secon- riporta il p. Chardon. Egli aggiunge che
do che il vescovo ordinava. Rilerisceinol- l'Eucaristia nel 687 fu sotterrata col ca-
Ire ftlondelli, ch'era uffizio del diacono davere di Cutberlo vescovo di Lindis-
s.

il portare dalla sagrestia all'aliare il Cor- fàrn in Inghilterra, perchè così costuma-
po del Signore in una cassettina fatta a va la chiesa romana, e che forse gl'ingle-
foggia di torre, nella quale poiievansi pu- si l'aveano appreso da s. Agostino a lo-

re i calici, le patene e generalmente tut- ro inviato da s. Crregorio 1. Dichiarai ai


tociò che dovea servire alla celebrazione abu-
suoi luoghi, che poi fu riconosciuto
delsagramentoe per la comunione. L'Or- sivoe tolto costume didar la comunio-
il

dineRomano però prescriveva,che innan- ne a'morti se non aveano potuto ricever-


zi la messa due accoliti portassero sull'al- la in vita, e fu represso pel suo dilatamen-
tare una cassetta o scatola, nella quale e- to sì da'concilii d'oriente e sì d'occiden-
ravi l'Eucaristia, da essi nel giorno pre- te, avendo il Signore detto: Accipitc et
cedente serbala perconsutnarla. Es. Leo- coinnicditc. Ora i cadaveri non ponnonè
ne IV ordinò che nella sagrestia si custo- ricevere, né mangiare. Così puie fa eli-

disse il Sagramenlo: ut in Sacrario Eii- minato l'abuso di battezzare n)orti che i

rliaristia Christi jìrojìlcr iìiflrnins non non lo erano stati, per dar loro la co(uu-
(Icsit. Non mancano esempi dell'antichi- nione. Alle colombe si die un triplice si-
tà, di riporre l'Eucaristia e anche il vi- ^n\?icdi\Q: adfìgurani scu mystcriuin, ad
no consagiato sopra gli altari, ma per e- ornatum, et ad repositorium. Circa l'or-
vilare le profinazioni degl'infedeli ed e- nato e il mistero inlendesi, che veniva-
retici, più comune fu il detto uso e quel- no collocate sui battisteri per ricordare
lo di custodirla in luoghi presso l'altare. che lo Spirito santo neanimava leatque,
I>ensì a questo dal batlisterio dopo rice- dando loro virtù per rigenerarci a Gesù
vuta la cresima passavano Ì7ieo//7ide'pri- Cristo. Nella chiesa Antiochena si pone-
nii tempi per essere ammessi a'misteri eu- vano colombe d'oro o d'argento sopra gli

caristici, che sotto la croce si custodiva- altari, per indicar la discesa dello Spiri-
no in vaso d'oro o d'altra materia, nel si- to santo, convertendo il pane e il vino
to che chiamarono Cihoriuni.
gli antichi nel Corpo e Sangue di Gesù Cristo; così
Alferma MondeUi,che l'uso di sospenil^- ancora in altre parti della chiesa si col-
re l'Eucaristia entro un qualche vaso è locavano per ornamento di essa, come so-
antichissimo nella Chiesa, ed in colombe pra sepolcri de'martiri.Si conservò l'Eu-
i

d'oro per comunicare gl'uifermi si tene- caristia intabernacoli d' argento e oro
va nel secolo Vili nel monastero di Clu- chiamati torri e lorricelle, e più general-
gny, precisanieute nel petto della colom- mente nella pisside, massime per gl'infiìr-
ba, secoudo l'aDtico rito de'primi secoli. mi, e le quali per una fuue erano appese
T A B T A B 7 ?. 1

all'oliare. L'impegno in che sempre 111- all'alfare. Neh iG5 Odone monaco del-
lono primitivi
i fedeli d'onoraieil Sagia- r.ibbazia dis.Remo lasciò un fondo, per-
niento dell'aitare, fece si che istituissero chè all'altare maggiore, in cui era vi il Cor-
e lormasseio luoghi più adatti a custodi- podel Signore, vi fosse continuamente un
re con religiosa venerazione l'Eucaristia cero acceso in segno della dovuta venera-
mediante ciborii,enumerati Ha'doni che
i zione. Diversi concilii prescrissero altret-
Carlo INIogno fece nel declinar dell'VllI tanto, e sotto pene a'reltori delle chiese
secolo alla chiesa romana, sonìiglianti ai che negligentassero questo dovere. Paolo
nostri tabernacoli; e s. Stefano I re d'Un- 111 confermando con bolla sodalizi del i

gheria ne'primi del secolo Xl'fece fare so- Sagramento, comandò che si conservi
ss.

pra i' un tabernacolelto chiama-


altare con lumi nelle chiese e si accompagni con
to ciborio, per collocarvi decentemente essi agl'infermi. Il Mondelli confutò cjue-

r Eucaristia. Le croci sovrapposte a' ci- gli eretici die calunniarono le custodie del
borii già si trovano ricordate nel conci- ss. Sagramento, e la sua antica venerazio-
lio di Tours del Say, poiché tali custo- ne. dotto camaldolese mg.'^Bellenghi ar-
11

die furono conosciute con diversi nomi, civescovo di Nicosia ci die la Disserta'
come di propiziatorio (all'articolo Taber- zio/ic sulle aiiliehe custodie della s.Ku-
nacolo descrivendo quello degli ebrei or- carislia, die già ricordai nel descrivere la
dinato da Dio, riportai che il coperchio Chiesa de ss.G ref^orio e Andreaal Mon-
dell'arca che vi si custodiva era detto prO'* te Celio, ove nell'adiacente e bellissima
piziatorio e trono di Dio,ov'egli assiso a- cappella Sah'iati s\ ammirano gli avanzi
scollava le preghiere e rendeva i suoi o- di quel bellissimo ciborio di marmo, di cui
racoli), baldacchino o padiglione perchè il prelato pubblicò il disegno, con breve
circondava tuttol'altareelocuoprivacon illustrazione die qui riproduco. Consiste
una specie di cortina (della quale parlai in una tavola di marmo con figure a ri-
nel precedente articolo), come appunto lievo, mancante di base, perchè nelle po-
il propiziatorio cuopriva l'arca dell'an- litiche vicende de'primi del corrente se-
tico Testamento; ma dappoiché si è cam- colo disparve il resto. iVella porzione su-
biata la forma degli altari, dice il I\Ion- periore rimasta vedesi a destra un vesco-
delli che per ciborio chiamansi que' vasi vo pontificalmente vestito con mitra, etl

ne'quali si pone il Coi'podel Signore, per- a sinistra un monaco con cappuccio in le


chè egli era altre volte posto sopra il ci- sta. Pili sojMa nel pilastro a sinistra un Pa-
borio sospeso, onde si è denominato ta- pa con triregno in allodi benedire colla
bernacolo la grande opera che in oggi si destra e sostenendo colla sinistra un libro.
pone sopra l'altare, ed in cui conserva- Nel pilastro a destra un apostolo con li-
si il ss. Sagramenlo. La pietà de' fedeli bro in mano. Secondo alcuni essi sono i

dimostrò sempre religioso culto alla ss. ss. Gregorio e Andrea, cui la chiesa è de-

Eucaristia chiusa nelle sue custodie, eoa dicala, ma ciò non è sicuro. Superiorincn-
tenere dinanzi una lampada accesa, come te a sinistra è l'arcangelo Gabriele con gi-
ne fa testimonianza l'omelia 83 di s. Gio. glio in mano, ilqualeannunzia iMaria Ver-
Grisoslomo fiorito nel IV secolo; ed il 2.° gine eh 'è posta alla destra, ed a'iuro lati

concilio d'Aix delI'SSG considerò la gran duesanli, l'uno barbuto, l'altro senza l)ar-
pietà de'fedeli in questa loro religiosa co- ba. Nel campo di mezzo è la Y>. Vergine
stumanza. L antichità olhe molti monu- col divin Figlio tra le sue braccia, venera-
menti allèrmativi, e Matteo Parisio rife- ta da 6 angeli, 3 per parte, e da un mo-
risce che nel secolo X, Paolo abb;ite di naco a destra prostralo. Due altri ange-
s. Albino in Inghilterra donò alla sua chie- li recano una corona sul capo della Ver-

sa una lan)pada, afìinchè ardesse dmanzi gine. Piìi di sopra si vede un forochescuo-
VOL. LXXII. I 7
2 1 8 TAF. T A B
pie il luogo ove anJicamcnle conservava- so. Imperoccìiè se perla persecuzione del
si la ss. luicaristia, che da 2 angeli in gi- ciisfianesimo erasi permessa aTedeli lado-
noccliio e da 4 'este di cherubini è vene- mestica comunione, Uitlavia dopo termi-
rata. In mezzo a una un specie di fregio è nata continuandosi a custodire nell'abita-
lempielto, sopra del quale sta iu piedi un zione il ss. Sagramento anche da'Iaici, s'i

angelo, e ue'iati scolpiti vi sono vari Va- nell'oriente che nell'occidente, incomin-
pi, santi, mailiri e angeli, ^'ell' abside o ciò in questo 2.° a proibirsi nel 38 1 dal
lunetta vi è il Padre eterno che benedi- concilio di Saragozza,e nel 4oo da quello
ceil mondo,attorniatoda4cherubini.Nel- di Toledo, benché i canoni furono prin-
la fascia, che tiene luogo di cornice, leg- cipalmente fatti contro gli eretici Priscìl'
gesi la seguente iscrizione che mostra l'an- lanisti, c\\e per non essere scoperti reca-
tichità del monumento: Fratcr Grcgo- vansi a ricevere l'Eucaristia nelle chiese
rìKslndusmoiìa.stiruromamis ahhasfìe- cattoliche. Pare però che la domestica co-
rifccìthoc opus n/moì^Gq. Apparlene- munioneinoccidenle soltanto si continuò
va questo ciborio all'antica chiesa di s.Gre- dalle monache sino al secolo X 1, alle qua - 1

gorio, e fu collocato ove ora si trova in li nel giorno di loro consagrazione dava-

occasione della riedificazione della nuo- si un'Ostia intera, colla quale si comuni-
\a, il che accadde sul principio del seco- cavano ne'seguenti 8 giorni conaltrettan •

lo XVllI. Indi il prelato pai la di altre a- te parli. Tulio il prelato corrobora con
naloghe sagre antichità, che prima di lo- ?:icure testimonianze, come pure l'uso pei-
ro scomparsa nel 8 0, e donate dal car- 1 i messo a' laici, dopo essersi comunicati in
dinaIBcssarione commendatario,esisteva- chiesa, non solo di portar seco I' Eucari-
no nella chiesa camaldolese dell'Avellana stia alle loro case per consumarla , ma
(di cui nel voi. LII, p, i o3), come d'un'an- anco per recarla agli assenti, quali non i

metallo dorato, con sagri


tica torretta di potevano tutti assistere alla messa quau-
cauimei nel piede e nell'asta o manico, e do se ne celebrava una sola; il che fece-
sopra una scatola d'argento per riporvi xo eziandio le donne, ad onta che s. So-
l'Eucaristia, ed
cima una simile lunet- in tero Papa del 1 70 avea vietato alle stesse
la doiata per esporla. Quindi passa a la- vergini di toccare i sagri utensili, laonde
gionare delle costumanze dell'antica chic- il concilio di Pieims interdisse alle femmi-
sa sulla custodia della sagra Eucaristia, ne di recare il pane eucaristico agl'infer-
per rilevare a quali usi i descritti oggetti mi, prerogativa che iu Siria era delle Dia-
fossero destinati, ed a qual epoca potesse- co/icssr essendo antichissimo il recare
.

ro appartenere. Incomincia a parlare del- l'Eucaristia o 7 iittico agl'infermi e u)0-


la costante lodevole costumanza di con- ribondi, e il conservarla nelle chiese per
servare l'Eucaristia nella chiesa, senza di- loro, anche sotto le specie del Tino. Se
menlicareche ne'primi tempi con-agiau- da'Iaici e con abuso anche dalle femnii-
dosi nelle grotte e ne'Iuoghi celali, ieri- ne aiiticamenle amministravasi l'EucarJ-
stiani paitecipandone ne recavano alcu- stia, con più ragione [loteva portarsi da-
ne particelle alle loio case, ed ivi con lui- gli accoliti, che pure riceveano l'ordina-

ta decenza e venerazione custodi vano, ac- z]oneco\ sac('tiltif?iafl ree ipicndam et clc-
ciò quotidianamente ricevendo il pane de- feìc?idani Eucharistiam, ciòpevo non pò-
gli angeli, rinforzandosi nellospiriio, pre- levano eseguire senza permetterlo il se-
pararsi alle battaglie, per sostener la fé- cerdote, a tenore dello statuito da Papa
de sempre iu pericolo; ma cessate le per- s. Silvestro I nel concilio del 3^4 circa,
secuzinni, Girolamo sgridò coloro che
s. 1 sacerdoti e gli uomini santi già avea-
.si comunicavano nelle case, temendo per no 1' uso di portare la s. Eucaristia nei
le loro lee operazioni di recarsi in chic- liiiggi. Del modo col quale tenevasi aii-
T A R T A D 2i>,

licnmenle nelle chiese l'Eucanstia, il pre- a mino ihilta, tiene \\n cartello, su cui
lato riporta il parere del p. M;il)illoii, clic è scritto: fanen/Coeli dedii c/v,- e l'altra,

ne flicliiarò Ire. Il i ."e più aulico era quel- ch'è a mano manca, tiene un altro car-
lo di tenerla in un armadio nella sacrestia; tello nel (piale Miscrenlor D.i si legge:
il 2.° di conservarla o nell'altare princi- niinm c^caìn dedit linieniiìnis .v(^Nel mez-
pale della chiesa o in altro a ciò destina- zo si vede il tabernacolo di bronzo ben
to, il che tuttora costumasi in Pioma e al- travagliato e dorato, e sotto in basso ri

trove; il 3.° di custodirla in un armadio lievo vi sonodueangeli,che tengonoun al-

sospesa al muro presso l'altare mat^i^io- tro cartello, nel quale è scritto: IfieIJi uni
re, entro un prezioso vaso alla pubblica adora'' . Succedono (juiiidi le armi del
vista esposto, con alcuni vaghi ornati di cardinal Quignones titolare della chiesa,
pittura o scultura all'intorno, ma senza ch'eresse la bellissima niac-hina di mar-
alcun'ara al disotto. A questi ai niadi ap- mi preziosi (e volle esservi sepolto vicino),
partiene il suddescrillo ciborio della chie- con corrispondente iscrizione, nella qua-
sa di s. Gregorio, e quello tuttora in at- le si dice ss.Cìirìsli Cnrpnridicavit. 536. 1

tività nella Chiesa di s. Croce in Gerii- Piitornandoa mg.' Rellenghi, riferisce che
.v,7/('////«rdiRoma, collocato in alto a ter- sembra il i.''e3.''mododi conservare l'Eu-
go e inmezzo del muro della tribuna del- caristia fosse vietato dal concilio di Tours
l'altare maggiore, il cui ornamento che nel 567, prescrivendo che la s. Ostia si
lo circonda dcvesi al cardinale Quigno- conservi in mezzo all'altare sotto la Cro-
nes, e Cenedetto XIV aniico titolare del- ce. Indi dichiara sagri vasi ne'quali an- i

la medesttua,nel tnagnihco restauro che ticamente custodivasi l'Eucaristia di due


ne fece, lo lasciò nella sua integrità, ad forma di torre d'oro con coper-
figure, in
onta del diverso costume osservato in Ro- o in sembianza di colomba d'o-
te di seta,

ma e per tutta l'Italia. Di più osserva, che ro o argento, eh' è la più antica forma
cos'i in detta chiesa prosiegue a custodir- principalmente presso gli orientali, e se

si la ss. Eucaristia, non solo nel 3.", ma ne fecero anche d'ottone, rimarcando con
anco col i.'^dcgrindicati modi, poiché al- alcune testimonianze chedentro lecolom-
tres'j viene conservnta in sagrestia da do- be s'innestava una pisside per collocar-
ve si leva, si mula e si rimette secondo- vi la ss. Eucaristia. Oltre l'erudizioni col-
che richiecle Aggiungerò col
il bisogno. le quali il prelato tutto illustrò, parla del-
p. monsignor Bel-
Eesozzijiilato anco da le urne e cassette d' avorio custodie del
lenghi, Storia dcllii Imsìlicfj di s. Croce ss. Sagramento, con figure a rilievo al-
in Gerifialeinìne. p. 33 e c)3, ch'egli ri- lusive; delle coppe d'argento e calici d'o-
porta anche l'autorità del p. Martene, sul- ro ove pure ripose; ed anche in sagri
si

le tre maniere in cui si conservò il ss. Sa- cofani, pure di vetro, in pissidi d'oro e
gramento, dacché fu proibito a'fedeli di argento adottate universalmente sino dai
tenerlo nelle proprie ca^^e, e cominciò a bassi tempi e chiamate con diversi nomi.
custodirsi ne'Iuoghi pubblici. III. "e più Non conviene il prelato nelle opinioni di
mitico, di tenerlo rinchiuso nellesagivslie; Morino e di Bona, i quali cieclerono che
il 2.° di collocai lo sugli altari one'taber- solamente per la comunione degl'infer-
nacoli, o in vasi sospesi sotto al ciborio; mi anticamente si custodisse nelle chiese
il 3." di riporlo nel muro della chiesa in il corpo del Signore, e che la pia costu-

luogo elevato. Ecco poi come descrive il manza di conservarsi oggidì più partico-
p. Besozzi quello di sua chiesa. » Questa le consagratc nella pissidq, per comuni-
macchina viene formata da \ coioniiel- car i fedeli anche fuori della messa ,
sia

te e da due statue scolpite dal celebre


, stata introdotta per la i.* volta da'frati
cav. Maderno, uua dcHe quali, che resta mcndicaoti, e uè produce le rigioni, per
220 TAB T AB
non dire di altro, che può vedersi anche rete come in s. Croce in Gerusalemme ,

nel Bcrlendi, lìfll'aìiìiliizioiiì all'altare, si chiamò pure Co/^f^/Z/or/////?. Riporta i ca-


p.ioo, ove chiama labetnacoli le custo- noni che prescrissero la chiusura del la-
die o ripositorii falli a modo di torre e bernacolo.ecou chiave d'argento odi me-
di colomba, ed i calici d'argento ore pu- tallo dorato, e chi ne fosse custode. Che
re si custodiva l'Eitcaristia, i (|uali si ap- nel 1G46 la s. congregazione de' vescovi
pendevano sotto la volta dell'altare in a- concesse per privilegio all'ordine de'cap-
p.sùlt- oraforìj. Il Diclich finalmente nel puccini, di potere ritenere l'Eucaristia ia
Dizionario sagro-liturgìco,ne^\\ articoli un tabernacolo di legno elegantemente

Eucaiistia e Tabernacolo della ss. Eu- lavorato ; laonde sembra che prima di
caristia, non solo riporta le relative ru- quell'epoca non fosse in uso il tabernaco-
briche e decreti, ma colla solita erudizio- lo di legno, che poi si accordò ad altri.

ne le illustra, l^arlaiido della cortina co- Neil articolo poi, Comuìiione de' fedeli
nopeo, riporta l'opinione del BarulTaldo, nella messa de' defunti, dichiara esserele-
che sostiene dover essere sempre di co- cilo l'amministrarvi la ss. Eucaristia, con
lore bianco, e non del colore occorrente, particole consagrate nella medesima nies-

anco per distinguersi dal ricordato rito sa, allegando evidenti prove e ragioni; non
ambrosiano, il quale usa sempre il ros- è però lecito farla con particole precon-
so. Nondimeno produce il sentimento del sagrate, ossia racchiuse nel tabernacolo.
Gavaolo, che si deve mutare secondo il IlMerati nt Commenti al Gavanto, era
coloieconveniente dell'uflizio del giorno, d'opinione di potersi amministrare, ma
ciò che praticano tutte le chiese. Cono- il posteriore decreto della s. congregazio-
poeum Tabtmaculì majoris ss. Eucha- ne de'riti deli74i lo proibì, non essea-
risliae e materia nohiliori, %'cl album do permesso in paramenti neri di estrar-
semper, vel juxta colorem variwnfesto- re dal tabernacolo la s. pisside.

rum, a summa parte crìspatum. Cono- TABlAo ATTABIA. Sede vescovile


poco serico <i'cstirì debeat,ejus item colo- della I .''provincia di Galazia, nell'esarcato

ris,cujus altarispalliumj quam prò co- di Ponto, sotto la metropoli d'Ancira (di
lore nigro violaccus cotigruentior erit in cui riparlai nel voi. LI, p. 324 e 325), e-
honorem Christi viventis. 11 che sanciro- retta nel secolo IV, da altri chiamata Ta-
no visitatori apostolici in Venezia nel-
i vium, ebl)e per vescovi: Dicasloi ."marti-
le loro regole generali. Habcantur ctiam re, Dicasio 1° che sottoscrisse nel 3 5 al 1

(piataorConopoea ex serico cpiatuor co- concilio di Neocesarea, Giuliano a quello


lorum prò tempore mutaìida. Album. Ru- di Calcedonia nel 4^1 e firmò pure la let-

heum. Viride et ^7o/«cej/w. Sostiene, che tera del concilio diGalazia all'imperatore
antichissimo fu il costume di conservar Leone I nel 4^8; Anastasio fu al V con-
nella chiesa la ss. Eucaristia, all'oggetto cilio generale, Gregorio a quello di Trul-
principale di amministrarla agl'interu)!; lo, Fdeto intervenne all'VlH concilio ge-
costume che vigeva a'tempi eziandio del nerale. Oriens dir. 1. 1, p. 473-
concilio Kiceno 1 del 325, come attesta TABLA o TALA. Sede vescovile della
quello di Trento, e ne riporta il canone. Mauritiana Cesariense, nell' Africa occi-

E quando infierirono le persecuzioni dei dentale, sotto la metropoli di Giulia Ce-


primilivicristiani, appunto si concesse lo- sarea. Si conoscono i suoi vescovi: Urba-
ro di ritenere nelle case la s. Ostia, al so- no che nel 4' i assistè alla conferenza di
lo fine perchè succedendo il caso di mor- Cartagine, e Quodvultdeus esiliato nel
te l'assumessero tostamente. Che il vaso 484 per la sua cattolica credenza da Un-
in cui si custodiva negli armadi di pietia, nerico re de' vandali. Morcelli, Afr. chri-
o nel mezzo dcH'allare, o aiììsso uella pa- it. 1. 1.
TA D T A B 22 1

TABOR. Sede vescovile della 2.* Pa- rac radunarono armata la loro sul Tabor,
leslina, nel paliiarcalo di Gerusalemme, e dierono battaglia alle fdde del monte
sotto la metropoli di Scitopoli, di cui il p. a Sisara generale dell'esercito di Jabin re
LeQuieii, Ortcìiscliristiiinns 1.3, p.GcjH, di Asor. Vinto da un minore numero di
icgi'^tiù per vescovi Leonzio, e Levendio combattenti, Sisnra fuggì alla tenda di
del 7 33.HTer7J nella AV/m.sv/^'/v/ p. 3o5,
I Jahel, moglie di Ilaber Cineo, la quale
lifei i<ce che il Tiiio enumerò questa chie- lo uccise dormendo, con conficcargli un
sa Iva le suIlVaganee di Scitopoli, sotto i chiodo nel capo. Il Terzi dice che nella spa-
re latini di Gerusalemme, e che portò il ziosa pianura, feconda di varie piante, vi
titolo di priorato. Commanville,///.v^ de si ri A lessaiidro figlio d'Arislobolo con
tirò

tous Ics Arclìcvcsclwz, chiama Monte


la 3o,ooo soldati e fondovvi una città. Lo
Tabor nella Galilea, arcivescovato ono- storico Giuseppe mentre era governatore
rario di rito greco sotto il patriarcato dellaGalilea volle faredel Tabor una piaz-
di Gerusalemme, eretto nel secolo XII za inespugnabile; ma Claudio ufllzialedi
sullraganeo di Scitopoli, e siccome di- Vespasiano potè con astuzia attirare gli
chiara mancarsi di prove, opina che piut- ebrei nella pianura,e li mise in pezzi. L'im-
tosto vi fosse un monastero di benedet- peratrice s. Elena in questo luogo innal-
tini. Il luogo è celebratissimo per esser- zò un divotissiu)o tempio, ma più non sus-
visi operata Trasfigurazione del Si'
la siste, al riferire del Terzi. Racconta Be-

gnorc chiamato pure Tahorre ,


(T'.), da, che per memoria del glorioso miste-
Thaìior e ftjuilntriiis. Tullavolla gli E* ro della Trasfigurazione del Signore, vi

vangelisti non lo nominano, e gli anti- erano state edificate 3 chiese sulla som-
chi l*adri parlando dello strepitoso avve- mità, secondo il detto da s. Pietro, Fa-
nimento non hanno punto indicalo il Ta- cianius hic tria tabcmacida, il quale si

bor. L'opinione affermativa è appoggiata trovò presente al prodigio co' ss. Giaco-
all'autorità di molti e gravi autori, men- mo e Giovanni. Presso di esse vi fu co-
tre altri posero in dubbio che il gran mi- struito un monastero, e s. Giiolamo af-

glerò siasi elfetluato sul Tabor, anche per ferma che ascendevano a suo
i cristiani

la strada percorsa daGesùCristo al monte, tempo il monte per divozione. Osserva il


ove sollevato da lucidissima nube, e con- Sarnelli, che siccome la Trasfigurazione
templato in mezzo a Mosè ed Elia, si u- fu pegno, caparra ed esempio della risur-
diroMO le portentose parole di Dio: Hir rezione, così il Signore nello stesso monte
est Filius ini'iis dilcctus, in quo ìuildhe' Tabor fece la sua manifestazione dopo ri-

ne complacidJpswn nuditr. Questa mon- suscitato, oltre ad ogni altra famosissima


tagna della Turchia asiatica in Siria è e sublime, alla presenza non solo degli a-
nel pascialatico d'Acri, a 2 leghe da Na- postoli e de'discepoli, ma di tutti quelli
zareth ei ida Acri stesso all'ovest del la- che nella Giudea e nella Galilea aveano
go di Tiberiade, in mezzo all'antica Ga- ricevuto la fede cristiana. Narra Rinaldi
hlea, fra Scitopoli e il Campo Magno, sul- all'anno i i i 3, n." 4) che i saraceni incon-
le frontiere delle tribìi di Zàbulon, Ne- solabili per aveie i crociati cristiani preso
flali e d Isachar, e la città omonima fab- Gerusalemme, avendo inutilmente ten-
bricata sulla vetta fu assegnata a'Ieviti del- tato di ricuperarla, pieni d'ira e di furo-
la famiglia di Merari. Collocato in forma re si recarono a distruggere il monastero
piramidale edi mirabile rotondità, a fron- del monte Tabor, e martirizzarono con
te del monte Hcrmon Ermon rugiado- ispietata morte tutti monaci, ch'erano i

so, sterile e descrlo, per la smisurata al- santissimi. uomini derivati da'cluniacensi,
tezza d'olire 3o sladii, signoreggia gran e osservantissimi della vita religiosa. Piii
Ualto dell'aulica Galilea. Dcbura e Da- tardi osseudosl i saraceni foililicali su «juc-
,

22 2 TA D T A B
sto montej i crociali cou alla testa Gii'ol- Giovanni d'Acri. I moderni descrittori de'
do patriarca latino di Gerusalemme, a- luoghi di Terra santa, dicono elevarsi il
iiimali dal proprio esempio e dal segno Tabor come una cupola superba in mez-
di redenzione che loro additava con elo- zo alla vasta pianura di Galilea, essendo
(jiienti discorsi, neli2i7 l'assalirono tra il pendio della montagna coperto di fiori,

mille rischi del suo scosceso pendio. E- iliverdura e di alberi odoriferi. Vi si a-


normi pietre rotolarono dallealture gl'iu- scende per sentieri quasi impraticabili
fedeli , tempeslaudo crisliani con unai presentando la cima una piattaforma d'u-
grandine di frecce su tutti passi che ad- i na lega d' estensione circa, in cui non riu-
ducevanoalla montagna. 11 valore de'sol- viensiche erb;t altissima, arbusti, boschi
liati della croce superò lutti gli sforzi de' e macchie sulle più alte prominenze, ed
saraceni i Giovanni di Crieune rediGe- enormi cumuli di sassi e di frantumi delle
rtisalemme si segnalò con prodigi di va- chiese fabbricate ivi per eternare la me-
lore, e di sua mano uccise l'emiro.Giunti moria del mistero che vi si era compiuto.
alla pianura, i guerrieri crociati disper- La selvaggina volatile vi formicola pero-
sero i maomettani, e li perseguilarojio si- gni dove, ed i siti folti e i cavi delle rocce
no alla porla della fortezza. ]\Ia lutto ad servono di tana a' cinghiali e alle pante-
utr tratto alcuni de' capi temerono degli re,non che ad altri animali selvaggi. Dal-
strattagemmi del principe di Damasco, ed la cima del monte si gode di vasta e de-
il timore d'una sorpresa fece altrettanto liziosa prospettiva, il lago di Tiberiade,
maggior impressione sugli spirili. Mentre Giordano, il mare della Siria,
le rive del
I saraceni pieni di spavento ritira vansi die- elapiù parte de'Iuoghi fortunati ne'quali
tro i ripari, un panico timore s'imposses- Gesù Cristo operò suoi miracoli. Alcuni
i

sò de' vincitori: i crociati riounziarono al- narrano una cappella sotterranea


esistervi
l'impresa e all'attacco della rocca, riti- d'antica chiesa, dove si celebra la messa
landosi senza nulla intraprendere, come nella festa delIaTrasfiguraziorie, sopra al-
Se non fossero anilatisul monte Taborche iare [)ortatiIe, da'religiosi francescani che
pel- contemplarvi iluoglii consagrati e san- vi si recano da Nazareth, la quale non è
lilicati dalla Trasfigurazione del Salva- molto distante, e lo rimarcai a Gerusa-
tore. Alcuni storici inlerprelarono tal fat- LEMMe.
to per tradimento; altri ritengono più na- TABORITI. Eretici boemi d'una del-
turale attribuire la ritirata a quello spi- le principali sette degli Ussiti (T^.), che
rito d' imprevidenza originato dalla di- ritiratisi sotto la condotta di Giovanni Zi-
scordia che tiominava in tulle le spedi- scaaudace loro generale cieco da un oc-
zioni dc'crocesignali, ed ebbe infelici con- chio, sopra un moulicello o rupe a 5 le- i

seguenze, ricusando il patriarca di por- ghe circa da Praga, vi fabbricarono un


tar d'allora in poi la croce avanti l'eser- forte o castello chedenominarouoempia-
cito. Questa inconcepibile defezione, nel u\e\\\.tTahor ( V.) yàoììAe venne loro il no-
I 799 f" vendicata sullo stesso terrenodal- me di lahoriti, per credersi sanlamente
letruppe comandate da Napoleone I nella trasfìgurati;o come se avessero veduto co'
spedizione di Siiia (/ .j, con calma, co- 3 Apostoli laTrasfigurazione di CristoSal-
raggio e la moderna tattica europea, ed vatore, e quindi preso avessero le loroo-
a'i6 aprile 6ooo uomini trionfarono di pinioni, da essi chiamate verità di fette.
4O5OOO maomettani. In questa memora- Questi fanatici esanguinari eretici aggiun-
bile azione del monte Tabor si distinse- sero altri errori a quelli degli ussiti, non
ro Kleber e Murai, e la vittoria avendo ammettendo il purgatorio, la confessione
uilìmorito i nemici, essi non piì» osarono auiicolare,l'unzionecliesi pratica nel bat-
inquietare i francesi che assediavano s. tesimo, la cresima, l'estrema unzione, la
TA B TA D 223
presenza reale ili Gesù Cristo iiell'Euca- dia, della metropoli di Cirta Giulia, di cui

rislia,ec. A
Boemia descrissi gli orrori e le furono vescovi Aspidio intervenuto nei :

profanazioni che commiscro colle loroar- 4i alla conferenza di Cartagine, e Cre-


I

mi in quel regno e in altre parli di Ger- scenzio nel 484 esiliato da Unnerico re
I luauia, in uno al furibondo odio di Zisca de' vandali per aver negato sottoscrivere
contro i Morto il quale, questi
cattolici. le proposizioni de'donatisti. Morcelli, -JJr.
eretici si divisero in due sette, l'altra as- dir. t.i.
sumendo il nome di Orfani (ì •). Inse- TACI A o TATI A MONTANA. Sede
guito furono dispersi e sterminati nel vescovile della provincia Proconsolare
I
4^4) dopo la presa del loro castello di d' Africa , della metropoli di Cartagine.
Tahor; per cui l'imperatore Sigiscuondo Ne furono vescovi: Meto intervenuto nei
mandò suoi ambasciatori a' boemi per
i 349 al concilio di Cartagine, Crcsconio
ridurli con piacevoli parole alla sua ub- nel 393 fu a ([uello di C^barsussa, R.uf-
bidienza, il che seguì a Ratisbona, anche (ino sottoscrisse al concilio di Cartagine
per parte de'snperstiti taboritì e con al- nel 525,6 Probo uno de'padri di quello

cune condizioni. Proconsolare del 64G, ove fu scritta una


TABRACA. Sede vescovile d' Africa, lettera a Paolo patriarca di Costaulino-

e già colonia de'romani. Ebbe a vescovi poli, contro i monotelili. Morcelli, dfr.
^'iltorico o Vittorino che fu al concilio dir. t.i.
di Cartagine nel 2)5, Donaziano sotto- TACRIT o TAGRIT. Sede vescovile
scrisse quello del 898, Rusticiano si tro- dellaMesopotamia, sul Tigri, a 44 leg'"^
vò alia conferenza di Cartagine nel 4' '• da Mosul. I mafriani giacobiti d'oriente,
Morcelli, ///•. dir. 1. 1. a cui è soggetta, vi stabilirono la loro se-
TABCDA.Sede vescovile della Numi- de nel secolo VII. Inoltre ebbe i seguenti
dia, nell'Africa occidentale, sotto la me- vescovi. Paolo assistè all'elezione del pa-
tropoli di Cirta Giulia. Vittorino suo ve- triarca Giorgio nel 7^9 al concilio di Ma-
scovo nel 4' • intervenne alla conferenza bug, Abiboricortlato nel hb. De fide Pa-
di Cartagine, e Fluminio nel 484 fn esi- trwii. e Giacomo già Severo Bar-Sciacco
li.ito da un Unnerico re de' vanduii pt-r morto nel r 23 r . Orirns dir. t. 2, p. 600. 1

non aderire a' tionatisti. Morcelli, .///. .\ p. I 336il p. LeQuienfa menzioned'al-


ihr.X.i. tra sede di 7^^/r//7della diocesi di Caldea,
TABUNA o TABUiMA. Sed^ vesco- la quale nella fine del secolo IV era go-
vile della Rlauritiana Cesariense, sotto la vernata das. Maruta con quella di Marti-
metropoli di Giulia Cesarea. Quinto, uno ropoli.
de'suoi vescovi, fu nel 484 mandato in e- TADAMA. Sede vescovile della Mau-
silio ilal re de' vandali Unnerico per riget- ritiana Cesariense, nell' Africa occidenta-
t.iregli errori de'donalislì. Morcelli, Jjr. le, della metropoli di Giulia Cesarea, il

dir. t.i. cui vescovo David fu esiliato da Unne-


TAO A PA. Sede vescovile della provin- rico re de' vandali, perchè nella conicren-
cia Tripolitana, nell' Africa occidiulalc, za di Cartagine del 4"^4 "^o^ sottoscii-
sotto la metiopoli di Tripoli, e (Va que- vere gli errori de'donatisti. Morcelli, .///•.

sta e Tunisi. Si conoscono i vescovi: Uul- dir. 1. 1 . Tadama, Taddinvn. è ora un ti-

cizio recatosi nel 4*^3 alla conferenza di tolo vescovile in lìdrtU'W. sotto il simile
Cartagine, Servdio nel 484 esiliato come arcivescovato di Giulia Cesarea, che con-
cattolico da Unnerico re de' vandali,e Caio ferisce il Papa.
che assistè nel Sii al concilio di Carta- TADDEO o GIUDA (s.). Vedi gli ar-
gine. Morcelli, dfr. ,hr. t.i. ticoli s. Giun A apostulo, s. Simeone o Si-
TACARA Txi. Sede vescovile di Nuiui- mone apostolo, San Taddeo .M \'X'. Con
274 TAD T A D
s.Bartnlomvo apostolo precì'fcò la fede re, che s. Taddeo il discepolo fu l'invia-
anche ai'li armeni, ed in Albania d'Asia to a Edessa al re Abagaro, che guarì, bat-
o Albanopoli, di che riparlai pure ne'vol. tezzò con parecchie altre persone, e fon-
IJ, p. 3 IO, LXX, p. 206. Altri ciò at- dò il cristianesimo nel paese.
tribuiscono a s. Taddeo uno de'72
(Z'^.), TADDUA o TADUA. Sede vescovile
discepoli di Gesù Cristo, che gli armeni della provincia Proconsolare d' A frica,sot-
riconoscono per altro loro apostolo. Sic- to la metropoli di Cartagine, e Cipriano
rome a s. Giuda apostolo detto Taddeo suo vescovo sottoscrisse la lettera del con-
\cnne alcuna che con-
volta attribuito ciò cilio Proconsolare, inviata contro i mo-
viene all'altro s. Taddeo, è difilcile con noteliti nel 646 a Paolo patriarca di Co-
poche parole chiarire le notizie che si fan- stantinopoh. Morcelli, Àfr. dir. 1. 1.

1)0 comuni ad ambedue. TADINl Placido Maria, Cardinale.


TADDEO o TATTEO (s.). Uno dei Nacque oltobreiyog in ìMontecal-
l'i I

f-'i Diseepoli (7 .) di Gesù Cristo, che vo, diocesi di Casale, nel Piemonte, da ci-
vuoisi fratello di s. Toìmnaso apostolo, vile e onesta famiglia, che ne curò la sua
il quale poco dopo l'Ascensione del Si- istruzione e educazione. Ben presto die a
gnore, l'inviò da Gerusalemme in Edes- conoscere il robusto talento di cui l'avea
M/ presso il re Abagaro, ciò che altri at- ornato natura, e l'indole buona e studio-
tribuiscono a s. Taddeo (7.) apostolo, sa che ne'verdi anni manifestò la voca-
nnzi si confondono le notizie di uno con zione religiosa. Abbracciato l'istituto dei

quelle dell'altio, su di che può vedersi il carmelitani dell'antica osservanza,iu que-


voi. LI, p. 3o8eseg. Si narra, che s.Tad- st'ordine compì i suoi studi egregiamen-
deo giunto inEdessa prese albergo in ca- te, e con profondità di sapere. Per questo,
sa di certo Tobia, e cominciò a far par- per la sua saggia condotta, e per le sue
lare di se con niollissimi miracoli. Ivisa- virtù funse nell'ordine varie cariche, si-
uò poscia Io slesso Abagaro che lo aveà no a divenire assistente generale del me-
ìuandato a cercare, dopo essersi assicu- desimo e maestro in s. teologia, dopo es-
rato della di lui fede, e dopo avergli im- sere soggiaciuto alle peripezie politiche,
|)oste le mani. Operò altresì molti aìira- che colpirono tutti ì religiosi ed i loro
coli, e con\ertì tutta la città diEdessa. istituti nel declinar del secolo passato, e
Abagaro gli olIVì un' ingente somma di iie'primordiidel corrente. Avendolo l'or-
«lenaro, ma Taddeo la rifiutò costante- dine stabilito nel convento di s. Maria la
mente. Ignorasi ciò che poscia avvenisse Trasponlina di Pioma, successivamente
di lui. Dissi a Seleucia di Caldea, che divenne penitenziere della basilica Vati-
secondo alcuni egli fu ili." Callolico de' cana,e lettore di teologia morale nell'uni-
caldei. I greci riferiscono, chemorissein versità romana. Slimato dall'universale
Inerito di Fenicia, dopo d'aver battezza- come uno de' più dotti regolari del suo
to molte persone, e ne celebrano la di lui tempo, lo fu puie da'Papi Pio VII e Leo-
tueuiorìa a'2 i agosto. Alcuni latini l'o- ne XII, e nominato consultore della con-
norano come martire l'i i maggio. 11 suo gregazione dell^ indice, esaminatore dei
culto non è molto noto, perchè venne vescovi in s. teologia, esaminatore apo-
spesso confuso con s. Giuda Taddeo, on- stolico del clero romano, e membro del
de il Buller non ne scrisse la vita, bensì collegio teologico di detto archiginnasio.
ìic parlò in quella di s. Giuda Taddeo, Godendo bella riputazione scientifica e
ed in (juella di s. Tomiìiaso, anch'esso virtuosa, re di Sardegna Carlo Felice
il

avvertendo che fu confuso questo Tad- lo nominò vescovo di Biella, ed il Papa


deo il discepulo, mal a proposilo con s. pio Vili lo preconizzò nel concistoro dei
Taddeo apostolo. Egli inoltre è di pare- 2b setlembie 1 828, eucomiando gli eser-
,

T A D T A D 225
citati ulTizi, la giavilà, la cloltiiiiaja pcii- ti die vi operò Io rese capace il'un mag-
tlcnza, e come degno della chiesa die al- gior iitmiero d'alunni ([it-rciò lodato al-
le sue pastorali cure allidava, il che leg- tresì dal Semeria, Storia ccclaiantirn di
go nella proposizione concistoriale. Tro- Gfrioi'a,^). 24))non che celebrò il lodatis-
i

vo nel n. "24 del Diario di Rfli/ia,cUe to- sirno sinodo diocesano, e lo fece publ)li-
sto fu consagrato vescovo nella chiesa di ca\e,Synod(isDioecesan(iGcnii('/isis,Ge-
6. .Maria in Traspontina a' 18 oltobre,dal nuaei838, ex typographia archiepisco-
cardinal Bertazzoli prolettore del suo or- pali. Aggravato dagli anni edagl'incomo-
dine, assistito dagli arcivescovi Dottiglia di che pntiva, fu impotente di recarsi nel

e Soglia poi cardniali. Governò la sua dio- conclave del 1846, però il n.'")0 del Dia-
cesi con zelo e sollecitudine mirabile, e rio di Roma riporta. AI triste annunzio
con tanta lode che meritò d'essere propo- della morte di Gregorio XVI, il cardìna-
sto dal re Carlo Alberto alla s. Sede per le ne diramò l'infausta notizia a tutta la

l'arcivescovato di Genova. Laonde Gre- città e arcidiocesi di Genova con commo*


gorio XVI, suo antico amico ed eslimato- vente pastorale del 5 giugno, ordinando
iCjCon piacere lo promulgò nel concisto- pubbliche eserpiie in tulle le parrocchie
j(^ de'aluglioi 832, lodando l'esercizio del per pregar pace all'anima benedetta di
suo anteriore vescovato, tam praeclara quel gran Pontelìce. Indi a dar sfogo al
dicendolo degnissimo della me-
s('gessil,e suo cuore addoloralo fece celebrare solen-
tropolitana a cui lo trasferiva. Riferisce ne e magnifico funerale nella metropoli^
il canonico Buiia, nella Serie degli arci- tana, in attestato particolare della sua ve-
vescovi e 1,'escovi del regno di Sardegna, nerazione e personale attaccamento al-
che il Papa gli accorilo di ritenere Tarn- l'augusto defunto, con messa pontificale
minislrazione della sede di Biella, finché in mezzo ad ima folla immensa di popo-
a'i settembre I 833non la provvidedi pa- Io, colle assoluzioni di rito eseguile dal
gioie. L'illustre chiesa di Genova imme- cardinale, e coirmlervenlo delle primarie
diatamente ne sperimentò V eloquente autorità civili Mentre il cardi-
e militari.
dottrina, e le virtìi che lo fregiavano, le naie con indefesso amore continuava ago-
quali lurono premiate da Gregorio XVI vernare la sua diocesi, fu sorpreso da una
lU'l concistoro de'Gaprile 835, creando- I affezione polmonare, che non valsero a
io e pubblicandolo cardinale dell'ordine condjattere i più pronti e opportuni soc-
de'preli, con queste distinte parole, che corsi dell'arte. Confortato da quelli della
apprendo dall'allocuzione originale che religione, di cui fu sempreco'diocesani in-
prununziò: Deinuni in fungendo officio trepido banditore,dopoduegiorniemez-
pnslorali ,inùgniadoclnnae^prudenliac zo chiuse gli occhi nel Signore di Srjan-
pielads, sludiisqne religionis speciinina ni (e perciò il più vecchio tie'cardinali del
ejctilenint. Quindi gl'impose il cappello suo tempo), a'22 novembre 1847- H n.**
cardinalizio, e per titolo gli conferì la ri- q5 del Diario di Roma annunziò la per-
cordata chiesa di s. Maria in Trasponti- dita di sì preziosa vita, desiderala e corn-
ila, annoverandolo alle congiegazioni dei pianta da tutti per le sue esimie viilù, e
Vescovi e regolari, riti, indulgenzees. re- rare doti d'iiilelletlo e di cuore, che gli a-

liijuie, e disciplina regolare. Notai all'ar- vcano meritato la stima, l'amore e il ri-
ticolo Genova (che sottomisi alla revisio- spello universale. Ond ècheonoraloein-
nedel cardinale, siccome mioanlico amo- delebilerimarrà nella grata memoria dei
revolissimo,invian(Ioglielo a laleelfeltoin genovesi d'ogni classe, e principalmente
quella città), ch'egli fra le tante beneme* del clero, come pure la sua gloriosa e be«
lenze procacciatesi coli' arcidiocesi, fece nemerita carriera percorsa. Nel n.''r)7 del
iiliorireilsemiuariojCCuyringrauduueu- Duilio si pubblicarono le altre ulleiiori
, .

22(i TAD T A G
notizie provenienti daGenova suirillustte dea delle ceremonie e de'rili che si usa-
trapassato, ove si disse che all'amalissi- no in diverse parti co' cardinali defunti,
1110 pastore furono celelirale con solenne dopo avere con diligente dettaglio descrit-
pompa l'esequie nella metropolitana, do- to il Funerale che loro si celebra quan-
po essere stata la sua spoglia mortale e- do muoiono in Roma, in tale articolo e
spi)sta per due giorni nella gian sala del- negli altri relativi.
l'arciepiscopiOjCjuindi racchiusa in ricca TADINO. F. GuAtDo Tadino.
bara trasportata nella niedesuna. il con- TAFA o JOPPE. r. JoppE.
voglio funebre percoise le principali vie, TAGAMU o THAGAMUTA. Sede
e si foimò di tutta la truppa della guar- vescovile della provincia Bizacena nell'A-
nigione, de'sodalizi di s. Sabina e di s. Do- frica occidentale, della metropoli d'Adru-
ntenico, della congi egazione de'sacerdo- meto. Ebbe a vescovi: Lupiano interve-
li secolari, del collegio de'parrochi, di tut- nuto nel 3g7 al concilio di Cartagine, Mi-
te le collegiate e del capitolo metropoli- lieo assistè alla conferenza di tal città nel
tano. Il feretro fiancheggialo dalla fami- 4 I I ,e Restituto nel 4^4 esiliato da Unne-
glia nobile del cardinale, era preceduto rico re de'vandali per aver negato conve-
dagli ufljziali maggiori della guarnigione. nire co'donatisti. Morcelli, Àfr. chi-. 1. 1.

Seguivano immediatamente le carrozze TAGAUA o TAGARATÀ. Sede ve-


di gala parate a lutto, cui stavano a lato scovile della provincia Proconsolare d'A-
alcuni della famiglia del trapassato, e fi- frica, nella metropoli di Cartagine. Ne fu-
lialmente loopoveri Albergo chiude-
dell' rono vescovi: Lucio intervenuto nel 4i i
vano la lenta marcia dell.» mesta comiti- alla conferenza di detta città, e Onorato
va. Le lugubri armonie delle musiche mi- esiliato nel 4^4 '^^ Unnerico re de'van-
litari resero più vivo e profondo il sen- dali per non aderire a'donatisti. Morcelli,
timento ond'era penetrala per tanta per- Jfr.chrA.i.
dita l'immensa popolazione accorsa al TAGARBALA. Sci\e vescovile della
passaggio del numeroso corteo funebre, provincia Bizacena della metropoli d'A-
sparsa sui terrazzi e su tutte le finestre drumeto, nell' Africa occidentale, il cui
e visibilmente commossa al funereo spet- vescovo Fortunaziano, fedele a'dogmi cat-
tacolo. Collocata quindi la salma del ve- tolici , nel 4^4 veiHie esiliato dal re de'
nerando porporato nella metropolitana vantlali Unnerico. Morcelli, Afr.clirA.x
innanzi all'altare maggiore, si celebrò il TAGAB.1A. Sede vescovile della pro-
divino uffiziOjCui pontificò mg. 'De Alber- vincia Bizacena neh' Africa occidentale,
lis arcivescovo (i\2^'dZ\auzoin partibus.Sa- sotto la metropoli d' Adrumeto, di cui
lito il pergamo il can. Marciani, con ma- furono vescovi: Felice della setta de'do-
schia eloquenza e gran co[)ia d'erudizione, natistie fu nel 4^ alla conferenza di Car- i

compi ftlicemente all'assunto di tessere tagine, ed Onorato che per essere contra-
la debita corona di Iodi all'illustre cardi- rio agli errori di essa nel 484 venne e-
nale, richiamando più d'una lagrima sul siliato da Unnerico re de'vandali. Mor-
ciglio de'nuroerosi edivoti ascoltanti. Fi- celli, JJr. chr. 1. 1.

nalmente colle consuete ceremonie fu tu- TAGASA. Sede vescovile dell' Africa
mulato nella stessa metropolitana, con occidentale, della provincia Bizacena e
onorevole epilalfio. Questi particolari ho nella metropoli d' Adrumeto, il cui ve-
creiluto ri[)iodiuli, non solo perchè in- scovo Secondo sottoscrisse la lettera del
cludono pubblichee solenni testimonian- concilio Bizaceno nel 646 a Costantino
ze del riverente alletto de' diocesani per Augusto figlio d'Eraclio, contro i mono-
sì degnoben amalo pastore, ma ezian-
e tehti. Morcelli, yìfr. clw. t.i.
dio per dare di quando in quando un'i- T AG ASTE, 7^lu7gnsU:Sedc vescovile
TAG TA G 227
della Numidia nell'Africa occidentale, sot- nocenzo X gli dièquellodi Porfirio (P^.),
to la metropoli di Ciita GiuIin,L« cui città che divenne l'ordinario de'sagristi ponti-
rovinata egià municipio romano fu patria ficii. Alessandro VII nel 16G7 attribuì
del dottore s. ^iiifostino, lì quale fiì menzio- questo titolo di Tagaste a fr. Antonio Ma-
iiedel monasterodiTagaste neW Ejjisf.SS, rinaricai'melilano;ClementeXI neh 708
ed ivi raccolse e istituì una società verso il ad Emanuele de Silva; Benedetto XIII
388 di piisolitaiiijcliefu la culla del bene- nel 728 ad Alessandro Caputi; e Clemen-
I

merito e propagatissimo online degli -/- te XII neh 733 a Biagio Antonio de O-
."
^osltniaui (J '.), tuttora fiorente. Ne fu i loiizio.

vescovo Fermo, di cui fa menzione


A- s. TAGLI ACOZZO. F. Pescina e Si-
^()>liiio, De ìfcntìiicio ca[).i3,u° 23, ed cilia.
è nominato nel martirologio romano a' TAGLI ACOZZOGiovA\\f,C^/Y///jrt-
3i luglio; Alipiogli successe e nominato le. De' conti di tal nome che descrissi a
dal s. dottore nelle sue 6'o///<'vs/o/(/, lib. ]'ESciNA,e della nijbilissima famiglia dei
6,cnp. 7, u.°i ijdel quale era famigliaris- Berardi signori ilella Marsica, nacque ia

simo, e per lui inviò a Papa s. Bonifacio Curcumello, castello posto sopra la pia-
1 4 libri della Divina Grazili che glia-
i nura de'INIarsi nel regno di Napoli. Man-
veva dedicati, e fu fatto legato apostolico dato a Roma e di venuto chiaro per le vir-
in Africa; Gennaro fedele alla pura fede tù, fu promosso da Martino V neh 421
«el 4^4 fu esiliato dal re de' vandali Un- all'arcivescovato di Taranto, e nella bol-
iierico. Tagaste, Ta^nsten, divenuto ti- la lo dice espressamente dell'illustre e po-
tolo vescovile //; partUtus, del simile ar- tente stirpe de' Berardi, avendo preteso
civescovato di Cirta Giulia, lo conferisco- altri che fosse degli Orsini. Eugenio IV
no i Piipi. iN'icolò V del i4^i nominò Gio- nel concilio generale di Firenze, qual uo-
vanni da Enitra; Sisto IV del 4? 'elesse 1 mo di straordinaria abilità e valore, a'i 8
Fiancesco;indi Giulio li del 5o3 lo con- i dicembrei439 lo creòcardinale prete dei
ferì ad altro Francesco,e poi ad Arnaldo di ss. Nereo ed Achilleo mentre qual suo
,

Cedoreii;Leone X nel i 5i4<iF'l'PpoVara- nunzio apostolico studia vasi di richiama-


zio, nel I 5 5 a Cristoforo Beirionicerio, e
1 re alla di lui ubbidienza i popoli di Ger-
nel j 7 a Giovanni da Porto; Clemente
I I mania, che si erano alquantoalienati, do-
VII nel 52 5aBernardoAndugazio;Paolo
I po che nella Svizzera nel conciliabolo e-
III neh 534 a Giovanni, e nel i54o a Mel- rasi eletto l'antipapa Felice V, ricusan-
chiorre Cri veIli;Giulio III nel 1 551 aGre- <lo di riconoscere né l'uno né l'altro. Nel
gorioSilvi;GregorioXlIlnel i 578ad An- concilio di Basilea (piai nunzio a'padri a-
tlrea Slregnaiti. Clemente Vili volendo vea recitato in favore d' Eugenio IV due
condecorare perpetuo colla dignità e-
in orazioni piene di sapienza e di dottrina.
piscopale l'agostiniano Sagrista del Pa- Inoltre il Papa subito l'inviò legato a Na-
pa (f ), neliGoS fece vescovo di Taga- poli per stabilire la pace tra Alfjuso V
sle il dottissimo fr. Angelo Bocca; Paolo red'Aragona eB.enato d'Angiò, ambedue
V nel 1620 conferì il lilulo al successore pretendenti a quella corona, e dove colla
fi. Gio. Battista ile anno
Aste,e nell'islesso sua industria e autorità oltenneil brama-
|)ersua morte all'altro sacrista fi. Gio. Vm- to iiiìe, quantun(jue per breve tempo, i

cenzo Spinola: secondo iMorcelli, ///-.r/j/-. due principinuovamente sostenendo col-


1. p. 2C)C), pare che nel 620 lo fosse pu-
1
,
1 le armi, uniti a'ioro seguaci, le proprie
reStefano de Brito.GregorioXV nel 1623 lagioni. Neh 443 <'lteniie il vescovato di
dichiarò sagrista e vescovo di Tagaste fr. Palestrin.i, divenne decano del sagro col-
Fulgenzio (ialliicci. II sagrista Allini non legio, [)eiiiten7,ierc maggiore, protettore
avendo accettalo d titolo di Tag^istc, In- dell'ordino agualiniauo, e iimunuistralo-
228 T A G T A G
re delle chiese di Leone e di Oria. Dopo la compita, perchè prevenuto dalla mor-
essere intervenuto al conclave per l'eie- te in Avignone nel i 3 i2,oconje altri vo-
zione di Nicolò V, compì con gran ripu- gliono nel suo feudo di Cha|)elle, edivi
tazione nel 1449 "1 R-Oiiia il periodo dei restò sepolto in nobile ed elegante avello
suoi gioini, e rimase sepolto nella chiesa posto in mezzo al coro della chiesa da lui
di s. Agostino, nella cappella di s. Nicolò edificata, con elogio in versi barbari leo-
daToIenlino,dove al destro lato della me- nini.

desima si vede la sua elhgie leggeimenle TAGLIA VI A Pietro, CmZ/na/e.D'A-


scolpita in pietra, e collocata nell'e>>tre- ragona e nato in Palermo dalla nobilis-
initii della parete presso all'altare, con sima prosapia de'conti di Castelvetrano o
isciizione in versi leonini. Castelvecchio e Terranova, [)er l'esimie
T AG LI A FÉ R Pietro, Cardinale. De- sue virtù e rari talenti fu promosso nel
Dominato della Chapelle nella IMarca di 1537 da Paolo Ili al vescovato di Gir-
Linioges, per essere nato nel castello 0- gentijdal quale sul fine deli 544 venne
inonimo feudo di sua casa, da un padre trasferito a quello della propria patria,
che dicesi pervenne all'età di i 20 anni. Nel dove celebrato il sinodo diocesano, seppe
1270 fu professore di leggi in Orleans, con bel modo unire insieme impareggia-
dove si crede che avesse a discepolo Ber- bile modestia, incorrotta giustizia, fedel-
trando poi Clemente V. Fatto preposto tà sincera,zelo infaticabile e singolare ma-
d Eyrnoutiers nella diocesi diLimogese gnificenza. Si trovò al conciliogeneraledi
poi canonico di Parigi, nel i 2C)2 divenne Trento, dove un giorno ginocchioni e co-
vescovo di Carcassona. Filippo IV re di gliocchi versanti lagrime, gli riuscì di
Francia nel 1 2g5gli aflìdò, con altri sog- quietare la C(jntroversia insorta tra'car-
getti qualificati, l'esecuzione delle condi- dinaliMadrucci e Monte. Quest'ultimo
zioni della pace stabilita Ira lui e il fratel- divenuto Giulio III, conosciuta la spec-
lo Callo contedi Valois, e Ira Giacomo chiata prudenza e l'integrità del degno
Il d'Aragona e Giacomo II re di Ma-
re prelato, a istjiiiza di Carlo V a'22 dicem-
iorca. Lo stesso Fdippo V gli donò gra- I bre 5 j3
i lo creò cardinale prete di s. Ca-
ziosamente 16,000 lire piccole lurouesi, listo. Divise questo porporato le sue ren -

ili cui era debitore alla regia camera il dite tra'poveri, de'quali si mostrò padre
cardinal Dortlis, già vescovo d'Alby e poi e protettore, allorquando singolarmente
di Puy. Nel 1298 fu trasferito alla chie- al governo spirituale di sua chiesa gli fu
sa di Tolosa, eda'iS dicembre 3o5 Cle- 1 aggiuntoli temporale di viceré di Sicilia
mente Vad istanza di Filippo IV in Lio- su'principii deli5?7,da Filippo II re di
ne lo creò cardinale prete ili s. Vitale, o Spagna, che pure lo nominò alla pingue
di S.Apollinare o di s. Prassede, enei 3o6 1 abbazia de'ss. Pietro e Paolo il'Italia, e gli
vescovo di Palestrina. Ebbe commissio- fece dare parecchie migliaia di scudi, on-
ne dal Papa di formare in Poitiers il pro- de supplire alle spese necessarie per la
cesso a'cavalieri templari, il quale fu poi nuova carica, e lo sgravò da alcune tasse
da lui esibito nel conciliogeneraledi Vien- solite a pagarsi. Dopo essere intervenu-
na; oltre a ciò, con altri cardinali fu de- to al conclave di Paolo IV, essendo sta-
putato per i.° giudice nella controversia to assente da quello di INLarcello II, com-
the ardeva aQÌÌ'ovà'nie francescano, in- pì la sua vita edificante edesemplare,con
torno al volo di povertà ; non potè
raa pia e tranquilla morte nel i 558 in Paler-
nulla decidere per essersi malato, onde gli mo, e fu sepolto nella chiesa della Madon-
fu sostituito il cardinal Fredoli. Ivibbri- na, in un avello di marmo sostenuto da
cò una collegiata nel luogo di sua nasci- due leoni senza iscrizione, la quale poi fu
ta, ma uou ebbe la coDSoIazioutj di veder- supplita ueli 7o(i con molla eleganza dal
T A G TAH 2:?9

can. Alessandro Guarrasi. A'iiportali e- lima confidenza, talvolta recandosi nelle


logi si deve aggiungere, che il cnriliiiale sue stanze quotidianamente o ogni due
fu pure mirabile per attività ne'giandi af- giorni, per consultarlo ne'negozi più ar-
rari,assiduo nelle flitiche, integro ue'costu- dui. Clemente Vili neliGoo lo nominò
mi e di profonda umiltà. La sua carità po' legato a chiudere la Porla."santa [P\) del-
bisognosi fu tale, che non riteneva per se la basilica Lateranense,in assenza del car-
slesso se non quanto eragli di precisa ne- dinal arciprete, e nel 1 6o3 lo fece vesco-
cessità. Avendo un gioì no li maestrodi ca- \o di Sabina. ìNelle congregazioni cardi-
sa negato d;ire io soldi a un povero per nalizie a cui appartenne, si acquistò sin-
suo ordine, adducendo per iscusa non es- golare riputazione di veritiero, dotto, pio
servi denaro, vedendo il cardinale nel dì e giusto. Di volissimo della 1j. Vergine, of-
seguente a tavola un gran pesce, ne do- frì preziosi doni al santuario di Loreto,
mandò ilcosto, ed essendogli risposto 200 e molto contribuì per abbellire e ornare
soldi, sorpreso ilcardiualedi sì lautamen- la cappella di s. Tommaso d'Aquino in

sa, mentre erano stati negati 1 o soldi a un esso eretta; oltre l'aver compai lilo con-
povero, in)DJediatamente fece portare il siderabili benefizi alla cliiesa della iMa-
pesce all'ospedale, per sollievo degl'in- donnn di Costantinopoli di iloma, chede-
fermi. scrissi a Sicilia, ed alla quale lasciò un
TAGLIA VI A Simone Simeone, Car- legalo di 5ooo scudi. Vacata frattanto la
dinale. De' duchi di Terranova, nacque chiesa di Palermo, mentre si voleva a lui
nel castello di Veziano, feudo di sua casa, morte Io rapì in Roma nel
conferire, la
nella diocesi di Warzara in Sicilia, e ni- iGo4,di 54 anni, dopo essere intervenu-
pote del precedente. Condotto da fanciul- to al conclave ili Sisto V e de'4 suoi suc-
lo in Ispagiia, si applicò con incredibile cessori. Ebbe sepoltura nella chiesa diGe-
ardore nell'università d'Alcalà d'ilenares sù senza alcuna memoria, e non già nel-
allo studiodelle lettere e dellescienze,clie la cappella del ss. Salvatore, come pre-
accompagnò con una singoiar modestia, lese Speiandio nella Sabina sacra.
prudenza e gravità di costumi. Ottenuta TAGORA.Sede vescovi le della Numi-
ivi la laurea nelle filosofiche e teologiche dia, ch'ebbe a vescovi: Santippo del 4oi,
facoltà, in riguardo del padre che essen- ricordato da s.Agoslinonell'A/>'/'>^59;Po-
do ambasciatore del re di Spagna alla stumianoche fu nel4i ralla conferenza di
dieta di Colonia, ad insinuazione di Gre- Cartagine, e Timoteo che per sostenere le

gorio XIII avea promosso e favorito con verità cattoliche venne nel 4^4 esiliato
tanto zelo l'autorità e i diritti della s. Se- da Unnerico re de'vandali acerrimo ne-
de, che maggiori non potè dimostrare lo mico de' cattolici e fautore de' donatisti.
stesso nunzio pontificio, il detto Papa ai Morcelii, Jfr. dir. t.i.

1 2 dicembre i583,di 33 anni lo creò car- TAGORA. Seàe vescovile della pro-

dinale diacono o prete di s. INIaria degli vincia Proconsolare d'Africa, il cui vesco-

Angeli. L'ingenuilà de' suoi sentimenti, vo Restituto si trovò nel 4' 1 al'a confe-

l'amore per la verità, la mirabile pruden- renza di Cartagine. Morcelii, y///-. r/;/-. t. r.

za, il zelo ardente per la religione, lo re- TAHAL. Sede vescovile della provin-
sero degno della stima non meno de'l'a- cia di Beth-Garme nella diocesi de'caldei,

pi che de're Spagna. Tale fu l'afletto


di situata a'confini di Persia, che vuoisi pa-
e il concetto che ne aveaLlbano^'ll, che tria di Xenaia o Filosseno capo de' ino-
lo volle presso di se nel Vaticano e lo , /io//.v///.cheoccupò la sede di Gerapoli.Ne
incaricò de'principali affari del governo fu vescovo DanieleTabonitaauloie della
temporale e s[)iriluale; altrettanto leie / i(ti (lì x. Isacvo di Ninivc. e d'alcuni al-
Gregorio XlVj che lo trattò colla più iu- tri scritti sulla s. Scrittura. Oriins dir. t.
23o T A I TA J

2, p.i33G. Non deve confondere colla


si sa aliacomunione. Convenutisi amendue
sede di Taha-il-Aniudiii o Teodo^ia nel- di consultare s. Paolo il ScriipUcr, e pas-
l'Egitto, e residenza d'un vescovo copto. sata con esso la notte in orazione, la mat-
TA1DE(s.), penitente. Viveva in Egit- tina il medesiuìo loro disse, che Iddio a-
to circa la metà del IV secolo. Era slata vea preparato un posto su incielo a quel-
allevata nella religione cristiana, ma l'a- la [)cnilente. Pafnuzio andò dunque ad

more della voluttà e il desideiio d'un in- aprirle la cella, e ad annunziarle che la
fame guadagno la trassero in un abisso di sua penitenza era finita. Taide, spaventa-
corruzioiie;quindi abusando nella sua bel- ta dai giudizi di Dio, e giudicandosi in-
lezza, del suo ingegno e di alcune altre do- degna d'essere associata alle caste spose di
ti, si diede pubblicamente alla prostitu- Gesù Cristo, domandava di rimanere rin-
zione. S. Pafuuzio anacoreta della Tebai- chiusa nella sua cella fìu che vivesse, ma
de recossi a visitarla, colla speranza di ri- Pafnuzio non glielo permise. Iddio soddi-
trarla dalle vie del peccalo; ed infatti, al- sfa ito del suo sagrifizio,do poi 5gioruichia-
le esortazioni e a' rimproveri del santo, molla all'eterna beatitudine. Ella è ono-
Taide colpita da dolore de' suoi falli, si rata in diversi giorni ne'martirolo^ del-
gettò a'di lui piedi, e struggendosi in la- l'occidente, e la sua festa è indicata agli
grime lo pregò di supplicare Iddio alfin- 8 d'ottobre nel menologio de'greci.
chè le usasse niisericordia, e d' imporle TAITI o TAHITI. / voi. XLVIII, . il

quella penitenza che giudicasse conve- p. 24g, sSg e 260, come Vicariato a-
niente, promettendo di eseguire quanto le postolico dell' Oceania.
prescrivesse. Pafnuzio le indicò il luogo TAJA Flaminio, Cardinale. Patrizio
del suo ritiro, e ritornò alla propria cel- sanese, datosi per tempo allo studio della
la. Onde riparare allo scandalo che avea giurisprudenza, si condusse in Roma ad
dato, Taide dato di pìglio a tutto ciò che esercitarvi l'avvocatura. Ammesso quin-
avea ammassato colie sue colpe, gellollo di dal concittadino Alessandro VII tra gli
nella strada e vi diede fuoco, invitando i avvocati concistoriali, passò poi nel tri-

complici delle sue dissolutezze ad imitar- bunale della rota, in cui nel corso di pa-
la nel suo sagrifizio e nella sua peniten- recchi anni die manifesti segni d'integri-
za. Si recò poscia da Pafnuzio , il quale tà e dottrina, egli meritarono la carica

la condusse un monastero di donne, e


in di reggente della penitenzieria. Innocen-
la rinchiuse in una cella, sulla cui porta zo XI volendo decorare della dignità car-
pose un suggello di piombo, come se quel un uditore di rota, com'era co-
dinalizia
luogo dovesse servirle di tomba. Racco- slume nelle numerose promozioni, scelse
mandò alle sorelle di portarle ogni gior- il prelato ch'era divenuto decano del suo
no per suo nutrimento un poco di pane tribunale. Avendo ormai 80 anni, si ap-
e di acqua, e ordinò a lei d'implorare la parecchiava più alla tomba, che alla por-
misericordia divina ripetendo queste pa- pora, per cui supplicò vivamente il Papa
role: " O voi, che mi avete creata, abbia- a degnarsi di desistere dalla presa riso-
te pietà dime". Ella continuò sempre a luzione, per mezzo di ragionato memo-
fare questa preghiera, cheaccompagna- riale, in cui co'piili validi argomenti trai-

va con molte lagrime, non osando chia- ti dalla storia sagra e profana, dalla teo-
mare Iddio suo padre, perchè avea me- logia e dalla giurisprudenza, rappresen-
ritato co'suoi peccati di perdere la qualità tò le ragioni e i molivi che lo induceva-
di sua figlia. In capo a tre aimi s. Pafnu- no a ricusare il cardinalato. Questa ei u-
zio andò a trovare s. A,ntonio, per chie- dilissima lettera, piena di autorità della
dergli se Taide avea fallo penitenza suf- Scrittura sagra e de'Padri, si può leggere
ficiente per essere riconciliata e ammes- nella Raccoila delle lellere memorabili
TA L T AL 23 I

fli Biilifon a p. 1 1, e nel Guarnacci, T'i- le arcivescovato di Cartagine, che si con-


tne Pontlficum et Caidinnliuni, t. i, p. cede dal Papa.
I5g. Tulio però fu indarno, poicliè In- TALELEO(s.), solitario. Viveva san»
nocenzo XI, Termo nella presa risoluzio- Inmente in ('ilicia verso l'anno 4 80, e per
ne, il I. "settembre I G8 I locreò canlinale darsi interamente n Dio ^i ritirò sopra n-
prete di Maria della Pace, dignità die
s. na montagna di Siria presso la città di

com'egli avea preveduto appena godè 3 i Gabales. Ivi passò 10 anni rinchiuso co-
mesi, morendo in Roma neh 682, di 82 me una gabbia di legno, ov'era tanto
in

anni. Fu sepolto in detta titolare, dove list non pntea slare in piedi. Ve-
retto che
nell'ingresso del baltislerio, sottoun me- dutolo Teodoreto in queslo stalo, lo in-
daglione espiimente l'enigie del cardina- terrogò peichè avesse scelto un tal gene-
le, si legge r onorevole epilafilo. Men- redi vita; al che egli rispose: >• lo punisco
tre egli colla voce con chiarezza mani- il misero mio corpo, alUnchè vedendo Id-
festava le sue idee, in iscritto era oscu- dio quello ch'io sofiropc'miei peccali, n)e
ro, comesi ravvisa nelle sue decisioni ro- li perdoni, o almeno scemi il rigore degli
tali. smisurati tornicnli,a'fpiaIi homerilalodi
TALAMOoTHALAMO.Sede vesco- essere dannato nell'altra vila". Tanto ri-

vile della 6.^ provincia d'Acliea o Eliade, porta il Butler sotto il giorno 27 febbra-
nella diocesi dell'Illiria orientale, esarca- io, ove nota, che Giovanni Mosco nel suo
metro ;)oli dlLa-
to di IMacedonia, sotto la Prato spirituale, parla d'im altro Tale-
cedemone o Lacedemonia, lo slesso che leo, parimente di Cilicia ma anteriore ,

Brcslciic (7 .). Talamo, Thalnnìc/i. è li- d'un secolo, e dice ch'esso passò Go an-
ra un titolo vescovile in partiints di dello ni nella soli ludi e, unica mente in tento al-
II

arcivescovato similmente in partibusxhe la preghiera e agii esercizi della pili auste-

conferisce la s. Sede. ra penitenza, piangendo quasi continuo


TALAPTA o TALAPTULA. Sede come un altro Arsenio. Per o"ni
o istruzio-
vescovile della provincia Bizncena, della ne diceva a (pielli che andavano a visi-

metropoli d'Adrumeto. Ne furono vesco- tarlo: » Piangiamo, o fratelli; questo tem-


vi: Daziano donatista, che fu nel 4 ' • all'i po non ci è dato dalla divina bontà, che
conferenza di Cartagine; Vinitore catto- per far penitenza. Miseri noi, se ne per-
lico e perciò esilialo nel 484 ^Ij' Unne- diamo un istante! "
rico re de'vandali, per essersi opposto a- TALISMANO. Figiu'a o immagine
gli errori de'donalisti;Slefano sottoscrisse scolpila sopra una pietra o metallo, spe-
la lettera mandata dal concilio Rizaceno cie i\' /liinileio (T .). alla quale gli astro-
nel 646 a Costantino Angusto figlio d'E- loghi e ciarlatani attribuiscono con Su'
raclio, contro le novità de' moooteliti. pcrstizioiic (T .} \\v\.\i meravigliose, eco-
IMorcelli, yijr. dir. l. i. ine preservativo di Malcficii (I .) ofat-
TALASSIO (s.), Solitario. A'. Limneo luechierie di Stregoni (f^.). Sidistinguo-
(s.). no 3 sorta di talismani: gli astronomici,
TALASIO, Cnrcìinnle.Y\oY\ nel pon- che portano la figura di qualche segno ce-
tificato di s. Gregorio ili del 731, del ti- leste, coslellazioneopiaueta con alcuni ca-
tolo presbiterale di s. Maria in Traste- ratteri inintelligibili; i magici, che presen-
vere di s. Calisto. tano figure straordinarie e con molli su-
TALBOR A. Sede vescovile della Car- perstiziosi, e nomi d'angeli sconosciuti; i

taginese Proconsolare, nell' Africa occi- misti, che sono composti di segni e di no-
dentale, delia metropoli di Cartagine. Di mi barbari. Tulli questi talismani non
presente Talbora, T(ilì<nrriì. è mi titolo hanno ;dcuna virili e non ponno servire
vescovile ?///;<7;7/7'»"i';Comprcso nell'egna- che a ingannare il popolo credulo e su-
232 TAL TAL
perslizioso, quello cioè che porta cieca fi- lai. "volta riceverono il cappello cardina-
ducia alla ridicola figura de'corni,ciie pre- lizio. Col cardinal Ugo di s. Caro fece In
Unisce o coiironde co' veri ed eOìcaci pre- solenne traslazione del corpo di s. Zac-
servativi religiosi che la Chiesa sostiluìa' caria detto il protomartire delle Gallie,
superstiziosi ; argomento e debolezze che nella città di Vienna del Delfinato, dove
altamente deplorai ne'citati e altri artico- nella basilica de'monaci di s. Pietro fu o-
li. Alcuni credono che Apollonio di Tiane norevolmente deposto, concedendo il Pa-
sia ili.° autore della scienza de'talismani; pa indulgenza plenaria a chi nell'anniver-
altri allrihuisconorinvenzioneair/s^j-/V/n, sario confessato e comunicalo ne visitas-
od a Jachi o Jachide che vivea sotto il re se le reliquie. Intervenne al concilio ge-
egizio Sennete, e perciò assai anteriore ad nerale di Lione I,ove mor\ e fu sepolto
Apollonio. Presso gl'idolatri furono e so- nel i25o.
no comunissimi, cos'i tra que'popoli che TALMUD o THALMUD. Libro che
sono acciecati dalle superstizioni. Gli au- contiene il diritto civile e canonico degli
lichi romani riguardarono per talismani, Z^/'/'c? ('T'^J, significando il suo vocabolo
e vi credevano collegata la salute, la glo- rituale o ceremoniah'. Altri spiegano l'e-

ria e la durata di Roma, il Palladio di timologia della parola Talmud, per dot-
Troia, gli Ancilii,e quegli altri enumerali trina o studio, poiché pretendono gii e-
e illustrali da Cai\ce\[\ev\,Lesetlccosefa- brei che contenga tutta la loro scienza e
lali (li Roma antica, e de'quali riparle- dottrina, con lutto quello che appartie-
rò a Tempii di Roma. 11 furore pe'fallaci ne alla legge divina ed umana. Slimano
talismani si sparse ancora tra parecchie inoltre gli ebrei, che quanto si contiene
selle di eretici cristiani de' primi secoli. in questo libro sia una 2.' legge data da
GliarabijSomcuameale dediti all'astrolo- Dio a bocca a Mosè, allorquando gli die
gia giudiziaria, dopo l'invasione de'raori la legge scritta, per cui lo chiamano Tori\

nellatV^Wi^^/zrt'.spaisero i talismani per tut- Scehchalpì',0 legge data a bocca. Dico-


ta l'Europa, decantandone i favolosi por- no che da Mosè fu insegnata a Giosuè,
tentosi elfelti. Francesco Placet priore e da questi a'70 vecchi oanziani d'Israe-
premonslratense col trattato: La super- le, iquali la comunicarono a' profeti, e
stizione del tempo riconosciuta da Tali- che successivamente fa rivelata a'rabhini
sma7ii. con^y\\o (iaffarel autore dell'ope- con gran segretezza, acciò misteri che i

ra: C?</'/o.?ztó inaudite sulla scultura ta- contiene non fossero penetrati e conosciu-
lismanica de'j)crsiani. ti dal volgo. Affermano gli ebrei, che la

TALLEYRAND. F. Perigord. cagione per la quale non fu scritta que-


TALLI ANTE Guglielmo, Cardina- sta 2.^ legge, fu acciò non venisse a no-
le. Nato in Francia, abbracciò la vita re- tizia degli altri popoli; ma vedendosi e-
ligiosa nel monastero de' ss. Facondo e spulsi dal loro paese e dispersi per tutto
Primitivo nella diocesi di Lione, e fu in il mondo, non potendosi conservare tale
tal credito presso s. Ferdinando 111 re tli legge con tradizione orale, si scrisse in li-

Casliglia, che lo scelse a precettore del bri per tenerla a memoria. A tale effet-
proprio figlio. Piacque a Innocenzo 1 Via- to ii rabbino Giuda detto Rabbenuaca-
le elezione, onde con due altri ragguar- dosCjamicodeirimperatoreAntoBino Pio,
devoli soggetti l'inviò all'imperatore Fe- compilò nel libro Mlsiuì in 6 trattali tut-
derico Il nemico della s. Sede, per otte- te le tradizioni, pareri e ordini de'rabbini
nere oneste condizioni di pace, ma indar- sino a lui. La Sinagoga- (ì.) ricevè il li-

no riuscì la missione. Quindi in Lione nel bro verso l'anno 2 19 della corrente era.
dicembre 244 lo creò cardinale [irete dei
I Indi nel 23o il rabbino lochanan, che per
ss. XII apostoli, e fu uno di quelli che per quasi 80 anni era slato capo della siua-
-,

TAL TAL 233


gogacliGerusalemme,commentòilMisnìi squarci in francese. Altri qualificano ilTal-
e fu cliiainalo Talnuul GcritMiliinitano. mud, collezione di dialoghi, controversie,
comechr; compilato in Gerusiileminc. I\Ia tradizioni, discettazioni sulla religione e
non melilo credilo, per essere oscuro e dif- la morale giudaica : dividendolo in due
a capirsi. Finalmente
ficile due rabbi- i parti distinte,chiamaDO la i.' Alaclia,}^i-Q-

ni Rabbinà e Rab-Asè,in Babilonia rac- cetti e insegnamenti, riguardando questio-


colte tutte l'esposizioni, dispute e giunte ni di diritto, di polizia, di ceremonie e di
falle al Misnìi, unendovi molli racconti, rito; chiamano la 2." A^dda, narrazioni
sentenze e delti, nel 5oo circa ne forma- e racconti, ed è una raccolta di massime,
ronocome un commento al testo del ì\Ii- frale quali visonodelle buone e deilecat-
snà, chiamandolo Talinud lidhilonico o tive. 1 soli giudei di Polonia e di Russia
Cliriiuirà o Cciiiarào Clwinarot. Altre considerano ancora il Talmud comecodi-
appendici vi aggiunsero Salomone e altri ce. Il Talmud inoltre contiene, non solo
rabbini, che denominarono Tosa fai o ac- raeschi ne stra vaga nze,favole ridicole e feti

crescimenti. Talee la stima che fanno gli sita manifeste riguardanti la storia e la
ebrei in tutto il contenuto dal Talmud, cronologia, ma anche dcU'empietà e orri-
che lo ritengono per fondamento della re- bilibestemmie contro la legge divina, la
hgioiie giudaica, insegnando loro rabbi- i religione di Gesù Cristo, la B. Vergine
ni, che deesi prestare maggior fede alla Maria, e di odio contro cristiani. Si poa- i

dottrina che racchiude, che all'istessa s. no leggere in Sisto di Siena, Bi/dioikeca


Scvittnnu ondedopolo studio della Bìh- Paliuiìì, 1. 1 4> lib. 2; in Genebrardo, Bi-
/>/Vri giovani passanoa quello del Talmud. ìilinth. lib. 2 e 3; in Bartolocci, Bibliot.
Qtiesto infelicemente famoso libro si com- Rabbinica; nel p. Cherubino di s.Giusep-
pone principalmente di due parti, delle pe, Bibliot. cULla crilica sagra, l. 3; ia
quali la i." o testo si chiama Misnà o Mi' Buxlorf, Bibliot. Rabbinica; in Medici
srìiiut, e l'altra che n'è come la glossa, il Riti e costumi degli ebrei coiifntati, cap.
ripeto, si dice Clw/nai-noCciìiarùoGhc- 6, Del Talmud degli ebrei. R. Maimoni-
ììiarol. La Misnà è scritta in ebraico rab- de nel suo Compendio del Talmiid,èsl\~
binico abbastanza puro, nm con istile sì malo più del Talmud stesso,per essere fat-
conciso eh è difCcile intenderlo, a meno to conmolto discernimento, e perchè ri-
che non si conosca la materia di cui trat- sparmia la pena di leggere una quantità
ta la C»/j('//m/-<), scritta in cattivo caldai- d'impertinenti narrazioni, delle quali ri-
co in istile assai confuso e poco inteso da- dondano le tradizioni de'rabbini compi-
gli stessi ebrei, i quali preferiscono al Tal- late nel Talmud. Sono chiamati Talmu-
mud di Gerusalemmequello di Babilonia disti coloro tra gli ebrei che insegnano
più voluminoso e che meglio comprendo- le tradizionicontenute nel Talmud. Pel
no, laonde è più divulgato. Del solo testo complesso dell'empietà contenute in que-
o Misnà vi sono diverse edizioni, ritenen- sto ri prò ve vole e pesti lenziaIelibro,fu eoa-
dosi la più bella e comoda quella fatta da- dannato severamente da molli Papi, vie-
gli ebrei in Olanda. Si conoscono altresì tata la ritensione e lettura sotto gravi pe-
diverse edizioni dell'intero Talmudjla più ne, anche agli ebrei sudditi pontificii, e
ricercata e rarissima, perchè gli ebrei di lo fecero divampare colle fiamme e ar-
Levante ne comprarono la maggior par- dere. Il ."a condannarlo e riprovarlo fu
j

te degli esemplari, è l'edizione di Vene- Gregorio IX nel 23o;indi Innocenzo IV,


i

zia cominciata nel i52o da Bomberg in esortando colla bolla Inipia judaeoruniy
12 volumi. Non vi ha scrittore israelita de'c) maggio 244, BulLlvìm.
i t.3,p. 2()8,
che l'abbia ancora \ollo in alcuna lingua il re di Francia s. Luigi IX a fare abbru-
europea, bensì Coen ne pubblicò alcuni ciare nel suo regno il Talmud, dà la no*.
VOL. LXXU. 16
2 34 TA M T A M
rione di questo libro, dicendo che gli e- TAMADA.Sede vescovile d'Africa, for-
hrei, ommissis scu coiUcvìplis Icf^c 3To- se della provincia Tingitana della Mau-
saica etProphctìs, qnnsdaììi tradì lioncs ritiana Cesariense, di cui essa faceva par-
sunrutn scuiorimi scniiuìititr .... Quae te, e perciò sotto la metropoli di Giulia
Thalmud hehrnìcc nunniprintìir, ci ma- Cesarea. Ebbe a vescovi, Donalo che nel
gnus lil)cr est apiid eos, cxcedens Tex- 4 I ico'donatisti intervenne alla conferen-
tìim lìihlìae in iinmenxuìii, in quo siint za di Cartagine, e Romano nel 484 esi-
blaspjicnìiac in Dcìim, et Christian i-jiis, liato da Uimerico re de' vandali, perchè
acB. T irgincni manifcstac, intricabilcs in quella de'donalisli ricusò sottoscrive-
faììidac.aìiusionis crvonvacac stullitiae re i loio errori. Morcelli, Jfr. chr. 1. 1.

inaudilac.W cardinal Ottone (f'.J (\i Ca- TAM A GPvIoTAÌVlAGRlDE.Sede ve-


stelridolfo legato dMnnocenzo IVa s. Lui- scovile della Rlauritiana di Sitifi nella me-
gi IX, terminò l'esame del Talmud, che tropoli di tal nome, di cui vescovi Pri- i

venne formalmente condannato, egual- mulo fu nel 4i alla conferenza di Car-


i

mente inveirono contro il Talmud Pa- i tagine, e Clemente in quella del 484 per
pi Clemente IV deli 265, ed Onorio IV sostenere 1puri dogmi venne esiliato dal
del1285. L' annalista Rinaldi all'anno re de' vandali Unnerico. Morcelli , Àfr.
i320,n.°24,iaccontacome Papa Giovan- chr. t. I.

ni XXII prese la protezione degli ebrei, TAMALLEN. Sede vescovile della


nellaGuascogna perseguitati àa'pastorel- provincia Bizacena nella metropoli d'A-
li eretici, e concesse loro diversi benefizi, drumeto.Giegorio suo vescovo fu nel 4 ' i

ma insieme fece bruciare il Talmud. Nel allo conferenza di Cartagine, mentre in


554 Giulio III col breve Cian sicut. dei
I quella del 484 altro Gregorio per oppor-
29 maggio, Bull. cit. t. 4) par.r, p. Sog, si a'donatisti venne esiliato da Unnerico
diretto all'episcopato di tutto il mondo, re de' vandali. Morcelli, Jfr. chr. t. i.

vietò severamente agli ebrei di conserva- TAMALLUMAoTAMAMALLA.se-


Talmud, contro il qua-
re presso di loro il de vescoviledella provincia Mauritiana di
le si IV nel 55c). Po-
scagliò pure Paolo i Sitifi e dell'ouionima metropoli, il cui ve-
co dopo s. Pio V fece bruciarne 20,000 scovo Rullno nel 484 f" esiliato da Un-
esemplari. Arche Gregorio XIH lo dete- nerico re de' vandali fautoie de'donalisti.
stò, incaricando il dotto agostiniano Ada- Morcelli, Jfr. chr. t. 1.

manzio a tradurre e correggere Tal-


il TAMALLUMAoTURRIS TAMAL-
mud, ma egli mori prima di compiere il LAMENSIS. Sede vescovile della piovin-
lavoro. Clemente Vili nna!mente,non so- cia Bizacena nella metropoli d'Adrume-
lamente fece bruciai'e il Talmud in Cre- to,ilcui vescovo Habetdeus fu esiliato dal
mona, ma colla bolla Cum hebraeorwn, re de'vandali Unnerico, per aver negato
de'28 febbraio 1.592, Bull. cit. t. 5, par. sottoscrivere l'erronee proposizioni de'do-
I p. 4^8, confermò tutto il decretato dai
,
natisti nella conferenza di Cartagine del
predecessori contro il sagiilego libro, nuo- 484. Morcelli, Àfr. chr. t. i.
vamente proibendo agli ebrei di ritenere TAMASCANIA. Sede vescovile della
e leggere il Talmud e altri simili libri con- Mauritiana di Sitifi nell'Africa occidenta-
taminati da iniquità, rivocando tutte le le, nella metropoli di Sitifi. Ebbe a vesco-
licenze accordate. vi Donato che si trovò nel 4 alla con-
1 '

TAMA. Sede vescovile d'Egitto presso ferenza di Cartagine, ed Onorato nel 484
il vescovo fr. Anto-
Nilo, della quale fu esiliato da Unnerico re de'vandali sicco-
nio de Garay Burgos francescano, che
di me fedele a' dogmi cattolici. Morcelli,
dopo 20 anni rinunziò neh 5 14. Vadin- Afr. chr. t. I .

go, Annal. t. 8, p. 2 q. i TAMASSO, Thaìnassus.S<ààc vesce-


T A INI T A M 235
vile ileirisoln Cipro nel patriarcato di
rli fagine nel 4' '5 Servusdei mandalo in e-
A nliocliia, sotto la metropoli prima iliSa- silio dal re de'vandali Unnerico per nou
lamiiia e poi di Nicosia, eretta nel secolo aver aderito a'donatisti nel 4"^ i- Morcel-
I, e non nelIV come vuole Comman vil- li, Afr. dir. t. I.

le. Questi pone tra Nicosia e Famago-


la TAM130W, Tnnìhovin.C\llli vescovi-
sta, la quale portò anelici nomi di Stild- le di Russia in Europa, capoluogo di di-
tniiui Q Tluinid'^sns. L'antica città situala stretto e di governo, a q5 leghe da Mosca
nell'interno dell'isola, fu rinomata pe'suoi e sulla sponda sinistra della Tzna. E cin-
metalli. L'apostolo s. Barnaba recatosi per ta di fosse e divisa dallo Studenetz in due
la 2.' volta nell'isola di Cipro, vi stabin parti, di cui la più ragguardevole è la de-
r.
la sede vescovile, e per "vescovo nomi- stra, e possiede i principali edifizi pubbli-
nò Eraclide, menzione il meno-
di cui fa ci. Ha I 3 chiese, il seminario, il concisto-
logio de'greci a'27 settembre. Mirone o ro, due monasteri uno di monaci e l'al-
IVI irò che gli successe è nel medesimo mar- tro di monache, scuola di cadelti e scuo-
tirologio annoverato tra'martiri: cipriot- i la centrale. Sei\e di manifilturedi panni,
ti celebrano la festa d'ambedue in detto fa commercio attivo con Alosca e Pietro
giorno. Ticone nel 38 assistè air. "con- i burgo. Questa città un tempo ben forti-

cilio generale di CoslatUinopoli, ed Epa- ficata, fu fondata neh 636 dal czar Mi<-
froditofu a quello di Calcedonia nel 4"^ '• chele Federowilz, per servire di baloar-
Oricnsrhr. t. ?., p. i o*)8. Tamasso, T'ha- do da quel Iato contro le incursioni de'tar-
mnsxriì, è ora un titolo vescovile in par- tari. Indi vi fu eretta la setle vescovile, e
//7>»?dell'eguale arcivescovato di Nicosia, venne unita a quella di ^ o/'owcv, ed am-
che conferisce la s. Sede, e Gregorio XVI bedue furono poi soppresse nel 1728 dal
a' i() maggio 184^3 nominò vescovo di Ta- czar Pietro F. Oricns dir. t. 1, p. 1298.
masso e vicario apostolico del Madore il TA:MBURINI Fortunato, Cardìna
p. Alessio Canoz gesuita, e lo è tultoia. le. IModenese e nipote del p. Tamburini
TAINLVTENA. Sede vescovile dell'A- generale de'gesuiti, fino daiG anni prò
frica della ÌMauritiana di Sitili, e della me- fesso la regola de'cassinesi, e dopo esser-
tropoli dello slesso nome, il vescovo del- si esercitato per lettore io varie discipli-
la qualeTeodoro sottoscrisse la lettera dal ne, attesa la vasta sua dottrina fu chia-
concilio Cizaceno nel G46 manrlata a Co- mato in Roma per lettore del monasle-
stanlino Augusto figlio d'Eraclio, contro rodis. Calisto, dovesuccessivamente ven-
i monoteliti. Morcelli, ^Ifr cìir, t. r. ne eletto priore e poi abbate di s. Paolo
TAMAZA oTAi\iAZÙCA.Sede vesco- fuori le mura. Il suo distinto merito con-

vile della Mauritiana Cesariense, sotto la giunto ad una specchiala prudenza, de-
metropoli di Giulia Cesarea, il cui vesco- terminò Denedello XIII a farlo consul-
vo IJaciano donatista 4' Inaila con- nel ' tore dell'indice e qualificatore del s. of-

ferenza di Cartagine, e Lucio vescovo cat- fizio, e lo comprese fia'teologi del conci-
tolico, per essersi opposto in quella del484 lio che celebrò in Laterano. La stessa sti-

a'settari donatisti, fu esiliato da Unnerico ma mostrò Clemente XII, che lo no-


gli

re de' vandali. Morcelli, Afr. dir. t. i. minò consultore de' riti e maggiore fu ,

TA:MDEA o TAMBALA. Sede vesco- quella di Benedetto XIV, il quale a pre-


vile della provincia Dizacena nella metro- miare suoi talenti e frttiohe impiegale
i

poli d'Adiiimeto, ebbe per vescovi; Se- per la s. Sede, a'q settembre 743 lo creò i

cundiano che fu al concilio di Cartagine cardinale prete di s. Matteo in Merula-


nel 2 55;Gemel io oGemel lo donatista, uno na,e lo ascrisse alle primarie congrega-
de'membri del concilio diCabarsussa; So- zioni di Roma, colla prefettura di quelLi
palio che trovossi alla conferenza diCar- de'riti e di <piella della correzione deli-
,
.

236 TA M TAN
bri della chiesa orientale,e lo dichiarò pro- scovi tenuta al Cairo nel 1 o36, per la ri-

tettore del suo ordine. Benché elevalo a forma de'domestici del patriarca Cirillo;
sì eminente dignità, determinòdi restare Michele giacchila vescovo o metropolita-
nella stessa abitazione che occupava da no di Damiata fioriva neh 74> i e indus-
monaco, dalla quale volle bandito qua- se que'della sua setta a negar la necessi-
lunque segno di fasto, contenlo di vive- tà della confessione; N. fu scomunicalo

re con semplice frugalilà. Avendogli per neliGio dal patriarca giacobita d'Ales-
ben tre volte il duca di Modena esibito sandria, perchè voleva iutrodurreil divor-
il ricchissimo benefìzio di s. Maria della zio nella sua chiesa, e per averlo calun-

Pomposa, sempre lo ricusò, finché s'in- niato presso il pascià. Oricns chr. t. 2
dusse accettarlo per ubbidire al Papa che p. 596.
esprèssamente glielo comandò. Però del- TAMOGADA o TAMUGADE. Sede
le rendite che ne ritraeva, se ne preval- vescovile della Numidia nell'Africa occi-

se in sussidio de'poveri e dell'ospedale di dentale, sotto la metropoli di Cirla,ebbe


Modena, di cui aumentò l'entrate affin- a vescovi: Novatochefu al concilio di Car-
chè il pio luogo potesse accogliere e man- tagine nel 155, Sesto vivea nel 820, O-
tenere maggior numero d' infermi. Nel norato morì prigione nel 3g8,Fauslinia-
1761 morì in Roma com'era vissuto
79 no intervenne alla conferenza di Carta-
anni, con sentimenti di costante e since- gine nel 4'•> Secondo venne esiliato da

ra pietà, lasciando a'famigliari la propria Unnerico re de' vandali nel 4^4 P^'" "oo
suppellettile, ma non fu possibiled'indur- aderire a'donatisti.Morcelli, yìfr. chr. 1. 1

lo a trasferire in quelli che n'erano ca- TAMPSACO. K EuBOPA o Europo.


paci le sue pensioni ecclesiastiche, quan- TANA, Tanae, Tanemis. Sede vesco-
tunque supplicato da autorevoli perso- vile sul Ponto Eusino presso CafFa, vici-
naggi. Fu sepolto nella chiesa di s. Calisto no alla PaludeMeotide e alfiumeTanai,
suo ultimo titolo, nell'ingresso del coro, nella provincia Verisiense. Si conoscono
sotto semplice lapide colle insegne cardi- i seguenti vescovi latini. E.ainoldoo Re-
nalizie, e con magnifico e lungo elogio po- ginaldodiSpoleli domenicano, sedeva nel
stovi da'suoi correligiosi. declinar del secolo XIII osul principio del
TAMIATA, Tamiatha. Sede vescovi- XIV, e il p. Bremond lo dice vescovo di
le dell'Egitto nel patriarcato d'Alessan- Tanis nell'Egitto; Enrico francescano
dria. Il vescovo melchita è qualificato me- nominatoda Clemente VI neh 345; Mat-
tropolitano, ed i copti o giacchiti diero- teo morto nel 1 4^ 3, onde a'3 luglio Mar-
no lo stesso titolo al vescovo di loro set- tino V gli sostituì Antonio di Levante do-
ta.Crede Baudrand che sia succeduta menicano; indi Francesco, cui successe nel
a Damiata o Damietta (V.), una delle 1439 Basileo francescano. Oriens chr.t.
pili fiorenti città dell'Egitto sulle coste 3, p. 1 1 IO.
del Mediterraneo. Furono vescovi di Ta- TANA o THENA. Thanae scu The-
miata , Eraclio che nel 43 1 sottoscrisse nac. Sede vescovile della provincia Biza-
il concilio generale d^Efeso; Elpidio riti- cena, nell'Africa occidentale, sotto la me-
ratosi a Costantinopoli dopo l'eccidio di tropoli d'Adrumeto, ricordata nel conci-
s. Prospero d'Alessandria, vi firmò il de- lio di s. Cipriano, già celebre colonia ro-
creto del patriarca Gennadio contro i si- mana Aelia Augusta Mercurialis, la cui
moniaci; Passo fu al V concilio generale città sorgeva sulla sponda del mare pres-
con Apollinare d'AlessandriajZaccaria vi- so il promontorio d'Ammone Ira Usula
vea verso l'By^; Efrem si ritirò in Siria e Macomade. Quivi fu tenuto un conci-
durante la persecuzione de'saraceni nel- lioincuisi fecero 3 canoni riportali dal-
l'Egitto, e Irovossi nell'assemblea de've- l'Harduino, Condì. 1.
1, p. 1 252. Ne furo-
TAN TAN 237
no vescovi, Eucrazio che Irovossl al con- Iria la laurea di dottore, andò in Parigi
cilio diCartagine nel 2.55, Latonio pie- col nunzio Rargellini, e in seguito per-
seluogo tra'cattolici nella conferenza te- corse le principali città e provincie d'Eu-
nula in tal città nel 4' i» Faschasìo nel ropa. Chiamato in Roma dallo zio cardi-
484 esiliato da Uiinerico re de' vandali nal Carpegna.coraechè ben fornito di sa-
come contrario a' donatisti, Ponziano o gra erudizione, dotato di mente quadra
Pouticano del 5ì5, Felice fu al concilio e d'intelletto docile, Clemente lo am- X
Bizaceuo del640. Morcelli,.///'. flir. 1. 1. mise tra'protonotari apostolici,e nel i G']5
Tana, Tluriim, è un titolo vescovile ia lo spedì a Brusselles per internunzio a-
vartihiis del simile arcivescovato d'Adru- postolico, e ne'i3 anni che vi restò ma-
nieto, che conferisce la s. Sede. neggiò e concluse ardui e gelosi alFari reli-
TANAGRAoTANAGRIA.Sede vesco- giosi. Dopo di che si condusse in Inghilter-
vile della 1." provincia d'Achea o Eliade ra con segrete commissioni al re Giaco-
nella Beozia, diocesi dell'lUiria orienta- mo li, che abiurati gli errori anglicani,
le, sotto la metropoli d'Atene, eretta nel ritornò alla credenza cattolica romana. la
V secolo. Ebbe a vescovi: Esichio che sot- seguito fu incaricato nel1687 da Inno-
toscrisse alla lettera di sua provincia al- cenzo XI della nunziatura di Colonia, ed
l'imperatore Leone I nel 4^'^> ^ Nican- Alessandro Vili lo deputò a recare le
dro intervenne al concilio in cui Barlaam fasce benedette al neonato infante prin-
ed Acindino furono condannati sotto il cipe del Brasile, figlio del re di Portogal-
patriarca Calisto Nicandro vi è quali-
: lo. Innocenzo XII nel 1 692 lo trasferì al-
ficato vescovo d'Anatopoli, forse perchè la nunziatura di Vienna, dove non cessò
Tanagra si chiamò pure Anactoria. ()• di far premurose istanze a Leopoldo I, fin-
rieiis dir. t. 2, p. 7.11. Tanagra, Tana- ché non fu richiamato da Roma il pre-
grir/i, di presente è un titolo vescovile i/i potente ambasciatore Liectestein, che re-
pariibus dell'eguale arcivescovato d'Ate- cava non lievi molestie al Papa, e nello
ne, che si comparte dal Papa. In alcuni stesso tempo compose codi riputazione
registri concistoriali che posseggo, è de- della s. Sede altre controversie insorte tra
nominata Tenagra e Tenaria, Tc/utf^rcn il sacerdozio e l' impero, avendo in tale
scu Tanaritn, ed è posta sotto il titolo occasione sostenuto con animo forte e im-
arcivescovile in partibns di Laccdcino' perturbabile l'ecclesiastica immunità. A
nia. Notai nel voi. XXXIX, p. 3 17, che compensare tanti meriti, Innocenzo XII
Pio VII neli822 fece vescovo di Tena- a' 1 2dicembre G95 lo creò cardinale pre-
1

gra mg.' Rosati di Sora, di cui riparlai a te de'ss. Quattro, e gli conferì l'abbazia
Nuova-Orleans. Trovo poi negli atti del di Nonantola che visitò personalmente
concistoro de' 19 dicembre i834, ^ sua per ben 3 volte: nel i 7 1 2 ne consagrò la
proposizione concistoriale, che Gregorio chiesa abbaziale, e nel 1 7 1 5 a mezzo del
XVI al rispettabile nominato prelato so- suo vicario generale tenne il sinodo dio-
stituì in questo titolo mg."^ Fernandez cesano, riaprì il seminario e gli fu libe-

j\Iadrid-y-Canal suo cameriere segreto, e rale di molti doni. Con frequenti e gene-
canonico della metropolitana di Messico rosi sussidii beneficò molte povere zitelle,

di lui patria, con indulto di ritenere il ficeudo distribuire copiose limosine a :

canonicato. molle chiese abbazia sovvenne eoa


dell'

TANAUA Sebastiano Antonio, Car- generose somme, perchè fossero ristora-


(liliale. Patrizio bolognese de' marchesi te e abbellite contribuendo molto alla
,

dellaSerra,nac(|ue in Roma ov'eransi tra- nuova fabbrica della pieve di Nonantula,


sferiti i suoi genitori in occasione dell'an- ed a'necessari ristauri della chiesa abba-
uosauloiGSo. Dupuavcrolleuulo iu pa* ziale, ove per QKiuuriu sulla porla mag
238 T A JX TA N
gioie fu [tosta coi rispondenle iscrizione. fece uditore di rota, e Benedetto XIV ai
Asci ilio alle congregazioni del concilio, f) settembre 1743 lo creò cardinale dia-
della consulta, di propaganda ed allie,ot- cono di s. Maria in Aquiro,e Io annove-
Icnne la piefetlura dell'immunità; e nel rò alle congregazioni de'vescovi e rego-
I 701 da Clemente XI la legazione d'Lfr- lari,del concilio, buon governo, riti ed al-
bino,incui perseverò per 12 anni, nel cor- tre, colla protettoria de' minimi e della
so de'quali amininislrò la metropolitana congregazione del b. Pietro da Pisa. Lo-
in mancanza dell'arcivescovo, ed impose dato per integrità, pietà ed esattezza nei
in Urbino la berretta cardinalizia a mg.' propri doveri, morì d'anni 64 in Pioma
Albani nipote di Clemente XI, avendola nel1 754, e fu sepolto nella cappella di s.

recala l'ablegalo mg.' Rasponi. Dimesso Maria IMaddalena della chiesa di s. Ma-
il I. titolo, ottenne successivamente da ria sopra Minerva. Vi sono le sue decisio-
detto Papa neh 7 17 il vescovato subur- ni rotali stampate in Roma nel 1747 io
bicario di Frascati, e per morte del car- 2 tomi, corredati d' indici da Pirelli poi
dinal Astalli, che cessòdi viverea'i 4 gt^u- cardinale.
naio, ebbe da Innocenzo Xlll, non sen- 'PANCONE o TATTA (s.), vescovo e
za contraddizione de' cardinali Orsini e martire. Fu dapprima monacod'Amaba-
Giudice, nel 1721 il vescovato d'Ostia e rie nella Scozia, e per la sua pietà me-
VelJelri,dove ampliò il seminario,accreb- ritò d'essere elevato alla dignità di abba-
be il numero degli alunni e le rendite pel te. L'ardente suo desiderio di versare il

mantenimento. Ne visitò le diocesi, e sta- sangue per Gesù Cristo, lo indusse a re-
bilì leggi convenienti al decoro dell'ec- carsi a predicare il vangelo in Alemagna,
clesiastica disciplina. Intervenne a'concla- ad esempio di Paltone suo predecessore,
Clemente XI, Innocenzo Xlll e Be-
vi di divenuto vescovo di Verden. Successe al
uedelto XIII, il quale però non vide elet- medesimo sulla sede episcopale di questa
to Papa, poiché oppresso dalle fatiche e città, e col maggior zelo occupossi a dila-
ornato della dignità di decano del sagro tare il regno di Gesù Cristo. Penetralo di
coIlegio,niorìd'annÌ75in Pioma neli724) dolore alla vista de' disordini dei cattivi
e fu sepolto nella chiesa di s. Maiia del- cristiani, ne faceva la dipintura co'piìi vi-

la Viltoria,sotto bella lapide col solo suo vaci colori, e piìi valevoli a mettere orro-
nome inciso. Dipoi Benedetto XIV suo re. Alcuni scellerati, induriti nel delitto,
concittadino e intimo amico, in attestato non potendo che il santo pastore
solfrire
di benevolenza, gli eresse nell' atrio che condannasse altamente la loro condot-

introduce nella sagrestia una decorosa i- ta, gli si scagliarono addosso furiosamen-
scrizione, sovrastata dal busto in marmo te, ed uno d'essigli vibrò un colpo di lan-
del cardinale. cia, del quale morì verso l'anno 8 i5. O-
TA IN AB.A Alessandro, Cardinale. Ve- uorasi la di lui memoria il 1 6 di febbraio.
nuto alla luce in Bologna di senatoria fa- TANGER o TANGERl {Tani^erU'n).
miglia, fino dalla sua adolescenza fu con- Città vescovile d' Africa dell' impero di
dotto in Roma, e posto sotto la discipli- Marocco nella Barbarin, neWa provincia
na del precedente cardinale suo zio, eb- diFez, dalla cui città è distante ^^5 leghe
l)e la sorte di godere l'amicizia di Lam- ei2 da Ceuta, all'imboccatura occiden-
bertini suo concittadino e poi Benedetto tale dello stretto di Gibilterra (della qua-
XI V, che faceva la sua dimora col cardi- le riparlai a SpAGNA),alsuddeI capo Spar-
nale mentovalo. Clemente XI nel 1 706 Io ici. E' circondata da mura gotiche in cat-
ascrisse Ira' votanti delle due segnature, tivo slalo,con piccole torri rotonde e qua-i
4; 721 divenne vicario della basilica
nel I drate, ciò che prova la loro antichità, poi-
Lalcraueusc. Clemente XII nel 1703 lo che le torri roloude si credono general-
-

T A N TA N 289
mente posleiioii al secolo IX. Un fosso ger da levante a ponente, tutte le altre so-
(li j)iìi che 3 metri tli piofijiulilà, in og- no talmente anguste e tortuose che poti-
gi ili palle ripieno e coltivalo ad erbag- no passarvi appena 3 persone di fronte,
gi, gira tutto intorno alia città dalla par- e le case così basseche si può colla ma-
te di terra; ed in faccia al porlo, cli'è con- no toccare il tetto della maggior parte.
siderato il i.°tli Marocco, vi sono varie Hanno tutte al di sopra della porta d'in-
batterie armate da circa Go cannoni, e gresso una mano
rossa, come se ne vedo-
da alcuni mortaridati Inttida potenze eu- no ad Algeri, siccome segno preservati-
ropee. Al basso sul mare vi è il Campo vo contro cattivi genii della superstizio-
i

de'sagi'ifizi, dal quale si scorgono le coste ne maomettana. Parecchie porle pongo-


d'Europa, Taiifla quasi in faccia, Trafal. no in comunicazione la città coll'eslerno,
gar memorabile per l'tdtimo condjatti- e due danno sul porto: la più frequenta-
mento navale, il iiiagMifìco stretto di Gi- ta e meglio difesa è quella della marina,
bilterra, ed d suo vecchio scoglio. La cit- detta Cabcl-el-Mersa, composta di 3 por-
tà di Tangeri, che i romani chiamarono te successive ben sfilate e guerniled'un
Tii^is o Tiiigis. e gli a ra bi Tandjd.k c| uà •
rinforzo di latta e di ferro, con chiodi a
si tutta fabbricata sull'alto e va ad unir- borchie enormi. Babel-el-Debbaghin è
si coll'antico forte, ossia Kasbah o Alcas- l'altra porta ragguardevole. Ogni porta

saba, che rinchiude una moscliea la qua- ha la guarnigione di soldati, che si occu-
le domina tuttamare, e per
la città e il pa più della pippe che de'fucili. Tanger
la sua posizione produce una vista assai si divide in 3 quartieri distinti: la Kasbah,

pittoresca. Imperocché singolarissimo a- il quartiere europeo o de'consoli


stranie-
spetto presenta questa città dal lato del ri, e «juello degl'indigeni. La Kasbah per
mare: lasua posizione in forma d'anfltea la posizione domina la città, lo stiletto e
tro, le case imbiancate de consoli e di co- la spiaggia. ! soli fibhricati rimarchevo-
struzione regolare, le dette mura, 1' Al- li sono la casa del pascià, la moschea, la
cassaba fabbricato sull'altura, e la baia tesoreria, e alcuni magazzini pubblici. Al
ch'è assai grande, formano un bel com- sud-est si distende il quartiere consolare,
plesso. L'Alcassaba è un vecchio castello il più bello e più pulito degli altri. Le ca-
ancor conservato, se non in tutta la sua se de'consoli furono costruite da europei,
integrità, pure in molte parli intatto, e il a spese della nazione che rappresentano,
miglioredifizio di Tanger, ed è posto tra e formano una specie di cittadelle. La ban-
un sobborgo e una moschea, però mal di- diera nazionale ondeggia e sventola su o-
feso e quasi sempre senza guarnigione. gnuna di quelle vaste abitazioni, diriin-
La baia ha 3 in 4oo tese d'apertura so- pelto alla bandiera rossa di Marocco, i-

pra i5oo di larghezza, ed è difesa da (> nalberata sulle moschee, fortezze e batte-
batterie armale da 34 cannoni, indipen- rie. Nel (juarliere degl'indigeni, posto fra

dentemente dall' artiglieria della città. i tlue altri, si trovano il mercato, le bot-
Fuori di questa baia, di quella di Alka- teghe e officine, come In tutte le città a
sar-el-.Soghair ai2 chilometri all'est di rabe. Il principale suo edilìzio è la gran
Tanger, tutta la costa al nord non può inoscheaDjamà-el-Kebir,costruita io me-
abbordarsi, ma all'ovest dal capoSjiartel moria dell' evacuazione della città fatta
lino a El-Araich è suscettibile di dar fon- da'portogliesi.Al suo fianco elevasi un lui-
do e di sbarcai e. Tosto che si pone il pie- naretlo,co>(truitocon eleganza e termina-
de nell'interno della città, cessa il presti- to da una torricella che sormonta grazio-
gio del suo esteriore. Traiiue la via prin- sa cupoletta. Ad onta dell'eccellente situa-
cipale, un po'Iarga,e la quale dalla por- zione del porto, il commercio è ridotto a
la del mare Iraveisu irregolarmente Tan- mediocre esportazione di vettovaglie, cil
24o TA IV T A N
a qualche traflìco di contralìbando colla fonso VI, con Dombay la cede a Carlo II
Spagna, oltre alcune relazioni coaTetuan re d'Inghilterra per dote della figlia infan-
e Fez, ove si Fa alcuna spedizione di og- ta d. Caterina. Di poi Muley-Israael im-
getti europei. Il non of-
territorio sterile, peratore di MaroccOjdi spiriti bellicosi, nel
fre produzioni al commercio. I mori del- 1680 assediò con qualche successo Tan-
le campagne chiamano Tanger la citlà ger, ma senza riuscire ad impadronirse-
(IcgC infedeli, a cagione de'consoli che vi ne. Considerando gl'inglesi la conserva-
fanno soggiorno, e del gran numero di zione di Tanger rovinosa e inutile, dopo
cristiani che vi sono, come pure pe'privi- 11 anni rabbandonarononeli684> aven-
legi che godono gli ebrei. Tutta la popo- do prima fatto saltar in aria il molo e le
lazione ascende a circa 12,000, e si com- forlificazioiii,che viaveanocostruito,e che

pone in gran parte di soldati, di mercan- metteva in sicuro i più grandi vascelli: le

ti in dettaglio, di artigiani grossolani, di rovine di quest'opere importanti ingom-


poche persone agiate, e di ebrei quali i brarono una parte della baia, la resero
hanno un costume particolare. Secondo pericolosissima co' venti d'est, e diffìcile
un'opinione assai generalmente ricevuta, l'accostarsi al porto. D'allora in poi Tan-
fu questa città edificata da* cartaginesi. ger restò in potere dell'impero di Maroc-
Conrpiistata da'romani, questi vi forma- co,potenza principale di Barbarla all'ovest
rono l'importantestabilimeuto di Tingis, d'Algeri, confinante colla provincia d'O-
che diede il suo nome alla Mauritiana rano, già di iS'/;/?^/?^, e gl'imperatori ne-
Tingitaiìa di cui era capoluogo. Nell'an- gli ultimi tempi divennero i più possenti
no 44 ^' nostra era, l'imperatore Clau- principi deirAfrica,nconoscendo nella su -

dio divise Mauritiana nelle due Provin-


la prema sovranità de' sultani ottomani i

cie Tingitana e Cesariense, e die il gover- rappresentanti di Maometto, per cui gli

no di esse a'romani dell'ordine equestre, tributano omaggio. L'impero di Maroc-


bell'irruzioni barbariche dell'impero ro- co comprende piccola porzione della.l/a«-
mano, fu invasa da'goti, e dagli arabi ai ritiana Cesariense, e tutta la jMauritìa'
quali nel 718 l'abbandonò il conte Giu- uà Taiigi tanno Tingitana, d\ cui era ca-
liano in pegno di fede, colla distruzione pitale Tanger o Tingis, ed un tempo Io
della sede vescovile, la rovina de'cristia- era stata Septa ossia Ceuta.
ni, e l'introduzione del maomettismo. I La sede vescovile di Tanger, o di Tin-
portoghesi nel secolo XV la presero di mi- gis o Tigis fu istituita ne'primi secoli del-
ra per estendere le loro conquiste,ma inu- laChiesa, nella provincia ecclesiastica del-
tilmente l'attaccarono nel 143 ye nel 463. 1 la Mauritiana Cesariense dell'Africa oc-
Narrai a Portogallo, che eccitato il re Al- cidentale, e perciò sotto la metropoli di
fonso V da'Papi a contribuire all'espul- Giulia Cesarea, oggi Algeri. ì^eW Africa
sione de'mori di Spagna, parfi quel prin- propriamente non
c//77.v^/V7/i,7delMorcelli
cipe per l'Africa con poderosa flotta, e nel- vi ho trovato vescovi, se pure non sono
la festa di s. Bartolomeo del 1471 prese quelli della sede di Tigisida (V.) della
l'importante città d'Arzila, facendo schia- Mauritiana Cesariense. essendovi pureal-
vi 5ooo moi i; quindi senza spargimento tra Tigisida di Numidia. Commanville
di sangue s'impadronì di Tanger nel re- neir Tlistoircde tous Ics cnv.«7i<":;. riferisce
gno di Fez, essendo fuggiti gli abitanti; e che Tanger sulle coste di Barbarla ebbe
tornato a'27 settembre in Portogallo, as- la sede vescovile fino dal secolo, che V
sunse i titoli à' Jfricano, e di re di qua per r invasione de' maomettani restata
e di là dal mare. Africano. I portoghesi soppressa, fu nel XV ristabilita da'por-^
conservarono Tanger sino al 1662, in cui toghesi e unita a Ceuta (F.) sotto la me-
laveggeuteLuigia diGuzmaa cuadred'Al- tropoli di Lisboiia,a[lii dicendo che reilo
TAN TA N 241
un vescovato lìlulare. Conviene però fa- vescovi separatamente, col seguente nu-
realcuueclistinzioni e tiare cjualcheschia* mero che di essi ricavo dalle Notizie di
riirvenlo, prima di aggiungere loslalo pre- l\om(fi\\)vo\a pienamente. Nel
1738 Mi-
sente e separato delle due sedi. La sede cheled'Aguier; nel 743 Martino de Bar-1

vescovile di Ceuta sulle coste dell'Africa zia diZamorra; nel 7 5GGiuseppe deCue-
1

eretta nel IV secolo, nella provincia del- st.i di Santander; nel 761 Antonio Go- 1

la Mauritìann Tingitana, fu ristabilita nel mez della Torre di Pamplona; nel 77 i 1

1 444 ^^ liugeoio IV ad istanza del re di Emanuele Fernanilez de Torres d' Avita;


Portogallo, dopo essersene impadronito nel 774 Fili|)po AntonioSolanod'Osmaj
I

nel i4 I 5, e falla snfTraganea dipoi dell'ar- nel 1779 ^'' Diego INIartin minore osser-
civescovo di Lisbona. Nello stesso secolo vante di Coria nel 1785 fr. Domenico
;

XV venne unita quella pure ripristina-


le Bonaocaz cappuccino di Malaga; nel 1817
ta di Tangcr, la quale pare che non abbia fr. RalVaele de Velez cappuccino di Gra-

avuto per allora il suo vescovo partico- nata; nel 1824 Francesco Garcia Gasar-
lare, governandola quello di Ceuta. l\el- rubiosdi Toledo; nel 826 fr. Paolo Her- 1

l'articolo EvoRA notai, che la chiesa di nandes de'trinitari calzati di Toledo; nel
Tanger era slata fatta suffraganeatli quel- 1 83o (e non nel 1 840 come dissi nel voi.
l'arcivescovato, e cessò di essere dopoché XLIII, p. 08, seguendo le slesse Notizie,
I

Tanger neli662 fu ceduta all'lnghilter- chepoi si corressero, e mene accertai nel-


18, continuando Ceuta ad essere sullra- la proposizione concistoriale) Giovanni

ganea di Lisbona. Quando nel 6i 3 pub- i Barragan, che dopo il 184G non viene
blicò il Mu'eo la Notilia Jyìiscopatuiini più riportalo nelle Notizie di Roma, on-
Orìiis Cliristiaiii. un medesimo vescovo de la sede di Ceuta è tuttora vacante. Ben-
governava ambedue le diocesi; Siius cui- s'i riproducendo a Spagna il concordato
(jue opido solct esse lùìiscopiis nuiic . . . concluso colla s. Sede nel i 85 1
, notai che
uniis idcìiìquc Kpiscopus utriusque dioc- Ceuta fu riunita dal regnante Pio IX al-
ersi praecst. Ma allora non era seguita la la sede di Cadice, con un vescovo ausilia"
cessione di Tanger all'Inghilterra acatto- rio,il quale però ancora non è stalo no-

lica. In forza di quella sembra che Tanger minato, confermandosi Cadice suffVaga-
sia tornata ad essere sottoposta aLisbona, nea della metropoli di Siviglia. Quanto
e siccome Ceuta sino dali >8o era stata a Tanger, dopo chela Francia fece il con-
conquistata dalla Spagna, di venne siilfia- quisto di Algeri, l'antica Giulia Cesarea,
ganca della metropoli di Siviglia, e furo- a'5 agosto 838 Gregorio XVI colla bol-
1

no successivamente nominati vescovi par- la Singulari Divinae honitatts, non so-


ticolari di Tanger. In filli rilevai nella bio- lamente ristabilì dopo tanti secoli la se-
grafìa del cardinal Cunha di .^ttr/idc, che de vescovile e provvide di pastore, ma la
quando fu eletlo cappellano maggiore del dichiarò sulfraganea dell'arcivescovo di
re, venne nominalo vescovo titolare di ylix di Provenza, ed insiemefece il vesco-
Tanger, indi Clemente XI nel 17 12 lo fre- vato di Tanger suflVaganeo di tale me-
giò della sagra porpora, e mori nel 75o.
1 tropolitano. Pochi però sono i cattolici di
Trovo poi nelle 3'o//w/('<///Jom(^?, che Be- Tanger, e sono governali dalla prefettu-
nedetto XIV a' 26 novembre 1742 fe- ra apostolica de'francescani riformali, dei
ce vescovo di Tanger Giovanni de Sylva quali feci parola a Marocco.
Ferrciia diUavtllosdiocesidi Braga, mor- TANGUTH o TANGET. Sede arci-
to Del 792. Dalle posteriori Notizu: si ri-
I vescovile del Turqueslan o Tuikeslan o
porta costantemente la sede di Tanger nel TocarislaUjgià metròpoli della 25.* pro-
noverodelle diocesi iesidenzi;di, ma sem- vincia de'caldei, la <|uale sede era unita
pre vacaule. Che Ccula ebbe ed hu i suoi nel bccuiu XUl a quella di Cambalù o
242 TAN T A N
CUaii-Balck, residenza ilei diam Abitar- dell'arcivescovato in partihus di Pelusio,
l.iri e capitale del Calai, di cui parlo a che alcuni chiamarono pure Damatia e
Tartaria. Si conoscono gli arcivescovi, Damielta (e in alcuni registri concistoria-
S imeone nomina lo metropoli la no diTan- avendolo trovato sottoM;mc7sro. a quel-
li

ghnt neli27C)dal cattolico Deriha I;Ja- l'articolo^ lo riportai), che comparte la s.

ballalia cli'era nello stesso tempo cuetro- Sede. Leone XII a'3 giugno 182 5 Io at-
politaiio di Cliaii-Balek, e fu elevalo al- tribuì a Guglielmo Fraser, da lui eletto
la dignità di cattolico nel 1282; Jesubran vicario apostolico dellaNuova Scozia in
o Jesitiab. Oiiciis dir. t. 2, p. i3oi. America. Leggo nella proposizione con-
TANIS o THANIS o THANEOS ,
cistoriale de'3o settembre 83 I, che per 1

TliamiKi. Tlianipnis^ Tlicniiis, Thana- morte di Antonio Luboroda<)ki vescovo


siwn. Sede vescovile della i
."^
proviacia Thanasicii. Gregorio XVI ne concesse il

Anguslatnnica dell' Egitto, nel patriar- titolo a d. Giuseppe Antonio Garzia Bal-
cato d'Alessandria, sotto la metropoli di salobre prioredella chiesa prioralee iml-
Pelusio, anticamente e in tempo de' Fa- liits di s. Giacomo di Ucles dell' ordine
raoni capitale d'una delle regioni del Bas- milita redi s. Giacomo della Spada, dicen-

so Egitto, una parte del quale da essa dosi questo titolo vescovi le Th anasicnsub
prese il nome di Taiiitico, poiché sorgeva archiepiscopo Daiiiiaten.... Tlianasium,
sulla sponda orientale del Nilo nel ramo seii Thaneos Aes^ypti civitas Damiataa
chianiatoTanitico,lecui rovine sono nel proxiiìia reperitnr, et ah iiifidclilnis oc-
Delta verso D.imiata. Dalla s. Scrittura capata. Inoltre Gregorio XVI a"6 mag-
si apprende che Tanis o Taneos fu edi- gio I 845 Bernardino di s,
lo conferì al p.

ficata 7 anni prima di Eì>roii di Palesti- Agnese carmelitano scalzo e superiore


na. Si conoscono vescovi, Ludemone me-
i delle missioni del Canada, dichiarando-
leziano sottoscritto alla lettera de' vesco- lo coadiutore del vicario apostolico di Ve-
vi riuniti nel 347 a Filippopoli in con- rapoli, come leggo nelle Notizie di Roma
ciliabolo; Ermione sedeva nel 362; Apol- del 1846, tua in altre successive è dello
lonio assistè al 2.° falso concilio d'Efeso di s. Teresa, ed a'26 gennaio 1847 fatto
e ne sottoscrisse i decreti; Paolo firmò la vescovo d'Eraclea ptu'e in partihus.
lettera del concilio d'Egitto all'imperato- TANTUMERGOSACRAMENTUM,
ieLeone,suirassassinio di s. Prolero;iVIar- Penultima strofa o parte del sublime e
co giacobila; Isacco altro giacobita dopo maestoso uno Pi7/io-c li:igua gloriosi (^àì
i

1*832; gli successe Demelriu; N. al tem- quale articolo notai a chi se ne attribui-
po d'Eutiche patriarca d'Alessandria pri- sce la bella e di vota composizione), che
ina del 945; Menna giacobita; Simone coU'ulliraa strofa Genitori, Genitoquc, si

giacobita; Michele giacobita del i o49;Sa- recita e canta con religioso fervore, per
muele giacobita del 1086. Orieus diri- lodare, celebrare e adorare il grande e glo -
stimuiSjt. 2, p, 535; Champollion, L'È- rioso mistero del ss. Sagrainentof f^.),an-
gfpte soHS les Pliaraons, t. 2. Inoltre il che separatamente dall'inno, e precipua-
p.Le Quien nel t. 3, p. i i5o, parla d'un' mente prima della benedizione della ss.

altra sede vescovile di Tanis o Tanis su- Eucaristia. A Quarant'ore riportai l'in-

pcriore^ piccola città d'Egitto sulla spon- dulgenza perpetua concessadaPioVlI per
da del canale Menli e molto lontana
di la recita e canto sì del Pange lingua, che

dal Nilo, ch'ebbe a vescovi latini Rainol- del Tantum, ergo. Dice il Butler nel trai.
do di Spoleti domenicano, che altri lo di- I Sulla festadel ss. Sagranicuto .»^q\
i;

cono di Tana; e Nicola di Troia france- adoriamo Gesù Cristo nel ss. Sagra men-
scano del 142 5. Tanis, Tanen seu Tha- to dell'altare. Considerandolo anche sic-
nasit'n, è uu titolo vescovile i/i partibus, come uomo, dobbiamo a lui una suprema
TAO T A O 243
lulorazione, peicliè egli sussiste per la se- i)iinci|)aliu(inletli vino e di cniinpa. Il suo
coiula persona di villa. Sopra ciò il s. conci- liloiulcsi cliiuinò OY^/zV/da'f^reci, e Swr-
Ilo diTrento pone l'oljbliiijazioiie ili ado- (/(li/iniiii/i da' Ialini, perchè ivi traspor-
rarlo, secondo che dice s. l'aolo nella sua tali dalla corrente deponevansi gli avanzi
epistola agli ebrei: Ji lo adorino lutti ^li delle navi, che solFrivano naufragio nella
.•///^('// <///>>/(>. Egli è realmente nel di vin voraginosa CaridJi. L'odierno porlo ha
Sagranienlo(iI [)iìi meraviglioso della leg- perduta l'anlica iniporlarr/.a. Al suolalo
gedi grazia) cpiel dessoclie J/(/i;/ailora- i nieridionale scorre il riiimcOnohalo,og<'i

rono in culla, che gli //w.v/o// e gli altri


. (^aiilara o Alcantara. Tiene ([uesta ciuù
fedeli adorarono nel corsodi sua vila mor- il sito dell'antica Taurofnr/ìiurn,ve\.mùs-
tale, elicgli ^///i,'^(7/adorano tremando sui simae famosa di L^ficilid (T',), fabbricata,
nostri altari, e a cui tutti i figliuoli della secondo Diodoro, anticamente dalla i.*
Chiesa si sono sempre accostati, ed bau- colonia greca venula da Nasso in Sicilia,
no ricevuto con segni anche esterni di a- o al ilire di Strabone, da'zanelei cli'era-
clorazione". La forma piìi antica di poe- no nell'aulica cillà d'ibla maggiore, che
sia ci'istiaaa è ì'iiiiio ecclesiastico latino, vuoisi distrutta da'saraceni nel
9 58, e dei-
Esso rimonta al IV secolo dell'era di no- la quale rimangono parecchi monumenti
slra salutifera redenzione. Gli uomiuiche in rovina, e tra gli altri, che pur servo-
ne usarono primi sono noli, se non qua-
i no per la magnificenza e grandezza a di-
li lirici, ma ben altrimenti. 11 loro capo mostrare quanto fosse stata (piemia ciltìi
non è coronato delle sempre verdi fron- considerabile, le auliche mura, il maeslo-
de del poetico alloro, n»a bensì dell'infula so teatro che presenta il corpo della sce-
dei vescovo, e dell'aureola d'una santa vi- na, forse in niun altro teatro tanto visi-

ta. Per l'eccellenza di quest'inno fu dadi- bile, le cisterne, la naumachia o circo o


versi commentato, e da altri tradotto e anfiteatro ornato di tribune e di nicchie,
fra'(juali Samuele lliava, i)/('/o<^Z/(' .v<^7g7r; un acquedotto, e altri avanzi di niouu-
Iiì/io XIf,il Pangc lingua. Abbiamo menti greco-romani. A mezza
lega al sud-
dei conte Marcellus, Hynmcs, et Prose ovestvedonsi purealcuni vestigi dell'anti-
du Saint Sacrcmcnt, Paris i833. caZVkzjcwiflmdatu dall'ateniese Teocle,che
TAORMINA, Z'r/^/owc/H////?. Cina ve- vi guidò i calcidesi d'Eubea 4i8 anni do-
scovile di Sicilia nella provincia di IMes- pò la guerra di Troia, e distrutta 33 lau-
sina, da cui è distante circa 1 i leghe, e al- ni do[)0 dal tiranno Dionisio il Vecchio,
Ireltanleda Catania, distretto e capoluo- Le reliquie de'profughi di Nasso, che ri-
godi cantone, giace in situazione magni- paraiono nel monte Tauro, che compie
fica,sopra una vetta del monte Tauro, dal la diramazione de'monti Heraei, raccol-

quale prese il nome, a breve distanza dal se in capo a Zj anni Andromaco padre

mare Ionio. E' una piazza forte di 3.'clas- dello storico Timeo, e fond(>Tauromeuio
se,in parte circondala di mura, e al nord- sull'altura e contigua al (nonte Peloro
ovest dominata da due forti. L'interno è o Tauro. Dipoi l'imperatore Augusto vi
mal fabbricato, ma vi sono molte chiese dedusse una colonia romana, che estese
econvenli ben decorati di marmi,ed un o- sulla spiaggia marittima suoiedifizi. Un i

spedale. Dà essa il suo nome ad una baia celebre tempio di Venere sorgeva sulla
chiusa al nord-est dal capo s. Andrea o rivasinistra dell'Onobalo, e sulla sinistra
s. Alessio, o promontorio Argenno paia- (lell'Asinio, oggi Fiume freddo, sull'area
lellamenle al capo Spartivenlo di Cala- di Nasso, s'innalzava la statua colossale
bria, ed al sud-ovest dalla punta Pietra- di Apollo, eretta in riconoscenza da' cai-
gala, lontani l'unodall'allro una lega;baia cidesi neiralfcrrare il litio. Vi sono pure
per la quale si fauno varie cspoilazioai, memorie de'saraceni perla loro lunga di-
244 TAO TAO
mora in Sicilia, de'saicofaghi e avanzi de- nel 58o menzione s. Gregorio F,cos\
fece

gli edifìzi da loiocosliuili, ed il ponte sul di Secondino del 590, il quale interven-
fiume Alcantara. Taormina fu l'ultimo ne al Roma nel 595. Giusto fu
sinodo di
propugnacolo de'greci, contro il quale per a quello di Martino 1 nel G49, tenuto
s.

7 interi mesi conibatlè il califfo Al-Moezz in Laterano contro monoteliti e Pie- i


,

nel 962, e la riportata vittoria lo fece lau- tro nel 680 aquellodiCoslantinopoli per
to orgoglioso, che volle dal suo nome fos- la condanna di tali eretici. Nell'854 Zac>
se chiamata la città Almoezzia. Furono caria Cofo greco, come lo furono i suc-
di Tauromenio il dettoTimeo celebre sto- cessori, partigiano di Fozio falso patriar-

rico, filosofo e retore, ili. "ad usare nella ca di Costantinopoli, il (|uale gli die il ti-

gloria la cronologia delle olimpiadi ; E- tolo d'arcivescovo diTauromenio, di sem-


vagrio discepolo di s. Pancrazio ."vesco- i plice onore e senza suffraganei; indi Teo-
vo della città e suo successore, oltre alti i fane Cerameo dell' 842 (di questa data
illustri. Il territorio di Taormina è fertile renderò poi ragione), e Gregorio Cera-
d'erbaggi, olio, frutti di varie specie, vi- meo come il predecessore arcivescovo o-
no, lino, canapa e seta. Ne'diversi scavi norario, sotto del quale e dopo lungo as-
fatti nc'dintorni si trovarono pregievoli sedio Taormina neir878fu occupata da'
monumenti, e neh 853 un tesoro di belle sai aceni, che definiti vaineute la recarono
e importanti monete greche de' tre pri- in loro potere nel 963 in tempo del ve-
mi secoli delle loro colonie, presso cioè scovo s.Procopio,perciò restando soppres-
Schisò,ove sorse Nasso che fu la più anti- sa la sede vescovile, ed unita poi da'nor-
ca di esse, comechè fondata un anno pri- manni a Troina nel 1 082. Così Rocco Pir-
ma che Archia di Corinto fabbricasse Si- ro, Sicilia sacra 1. 1 ,p. 429,11 quale ricor-
racusa, 7 34 anni avanti l'era volgare, giu- da ancora l'antica immagine della B. Ver-
sta la cronologia di Bruuet, Reclwrchcs gi ne/?o/i/«<;z/ti//<^?x/(^7,che si venera inTaor-
sur Vélabli.ssemeiit des grecs en Sicilc. tuina. 11 Koiiolh, Dell'origine e progres-
La fede cristiana fu predicata in Taor- so del rito greco in Italia, lib. i
, p. 443
mina da s. Pietro apostolo. Sbarcato in e seg., parla dell'introduzione di esso in
Siracusa verso l'anno 43, e non secondo Taormina , sottraendosi all' ubbidienza
alili47,allora capitale deirisola,dove rac- del Papa, il che vado a narrare. 11 ricor-
colto assai fruttodalla promulgazione del- dato Zaccaria detto il Cofo, cioè il sordo,
l'evangelo, ne ordinò ili. "vescovo, e po- uomo di perduta coscienza, non fu infe-
scia si portò a fare altrettanto in Taor- rioreall'iniquo Gregorio Asbesta,altro ar-
mina, e vi ordinò per i.° vescovo s. Pan- ci vescovo greco di Siracusa (f^ .), nella
crazio poi martire, di cui si celebra la fe- divozione allo scismatico Fozio; infiam-
sta a' 3 aprile. Di là s. Pietro passò in mato dal desiderio di vederlo trionfare so-
Catania, e vi costituì vescovo s. Berillo, pra s. Ignazio patriarca diCostantinopoli,
indi si portò in Roma. Nell'anno 4^ a s. s'avanzò oltre i confini del suo ministero.
Pancrazio successe suo discepolo Eva-il Due volte si recò da Costantinopoli a R.o-
grio per destinazione dis. Pietro, il quale ma; la 1 ."onde persuadere s. Nicolò I in fa-

pine Massimo e
sostituì a lui nel 46 s. io vore di Fozio, e per fare restituire a Si-
consagrò, celebrandosene la memoria a' racusa l'Asbesla deposto da s. Ignazio; la
12 gennaio. Nel 235 presiedeva questa 2.^i;ome spedito dall'imperatore Michele
chiesa s. Nico o Nicone, che con 99 suoi III {'Ubriaco, insieme con altri 3 vesco-
discepoli a'23 marzo pati il martirio. Al visimulatorie dissimulatori espertissimi,
vescovo N. nel 44? scrisse Papa s. Leo- per sostenere la causa di Fozio e procac-
ne \. Nel 5o
Uogato intervenne al sino-
1 il favore del l^apa. Fra'3 legati spic-
ciargli

do romano di s. Simuiaco. Di Yiltorinu còZaccuna,che coljproulo e vivace suo ia-


,

TAO TAO 245


gegno, con ardente premura perorò a prò furono tradotte in latino e illnslrale con
di lui. Ma le sue iiodi non riu<;cirono a erudite e copiose note dal gesuita p. Fran-
sedurre il Papa, né n corrompere i suoi cesco Scorso palermitano neh 644- Av-
famigliari. Furono utili solo a seslesso,per verte e prova Rodotà ,cheTeof.i ne non fio-

essersi unitosi pseudo patriarca con piii ri oeir842, come pretesero Pirro e Scor-
stretta amicizia, e guadagnandone mag- so, ma nelsecoIoXII traili 129 e ili 102,

giormente l'aflelto. Sliniolalodi non im- ciò che conviene notare per averlo di so-
pegnar ad altri la sua fede, e lusingato di pra con Pirro riportato air842, e dopo
riportarne onori ed eminenti dignità, con Zaccaria secondo il suo ordine cronolo-
pertinacia si mantenne nella sua ubbi- gico. Rodotà loda Teofane pei- sapientis-
dienza. Nel concilio generale di Costan- simo ed eloquentissimo, di sentimenti del
tinopoli deirSGq, un gran numero dì ve- tutto conformi a'dogmi cattolici, e dovi-
scovi cbe avevano oppressa l' innocenza ziosa miniera di prove per abbattere gli
di s. Ignazio si ravvidero dell'errore e fu- errori de'calvinisti. In processso di tem-
rono ammessi alla comunione dellaChie- po Taormina, tanto nel politico che nel
sa. In vece Zaccaria si ostinò nel conser- religioso, seguì le vicende di Sii il'ut, nel
varsi fedele a Fozio, contro il quale i suoi qualearlicolo accennando eziandio l'ulti-

colleghi aveaoo lanciato gli anatemi. Fo- ma restaurazione dell'ordine pubblico, 0-


zio ristabilito colie sue furberie nella se- perata lodevolmente nel 1849 t'^' p'''o-
dedi Costantinopoli, per gratitudine creò cipedi Salriano d. Carlo Filangieri, me-
Zaccaria metropolitano di Calcedonia ritò che il re Ferdinando 11 lo dichiaras-
poiché le molte sue perfidie aveano ob- se luogotenente generale di Sicilia edu-
bligato il detto concilio a condannarlo e ca di Taormina. Allorché il famigerato e
cacciarlo ignomioiosamenle dalla sede di valoroso emiro Abd-el-Rader (di cui nel
Taormina, nel cui luogo fu posto Grego- voi. XLVIII, p.i4q), nel dicembre 18 52
rio Cerameo profossore ancb'egli del rito veniva trasferito di Francia in oriente a

greco, come il predecessore. La condotta Rrussa o Prusn, dopoché 1' imperatore


di Zaccaria e di altri 3 vescovi afflisse ol- de'francesi Napoleone III gli restituì la li-

tremodo la Sicilia e le loro chiese, poiché bertà e la spada in segno di pace, giunto
mai popolo alcuno mostrò tanto ardore a Messina volle contemplare io stupendo
per conservare il depositodella fede,quan' spettacolo che olire il monte ignivomo
to i siciliani, e si fecero particolarmente di Sicilia in eruzione (clie dichiarai in ta-

ammirare sotto il durissimo giogo de'sa- le articolo), nella sua gigantesca maestà;
raceni. 1 detti 4 vescovi e Fozio contri- e vedere le grandezze dell'arte antica iu
buirono a dilatare il rito greco in Sicilia, Taormina, che tenne forte contro sara- i

oltre Taormina, Siracusa, Messina Ca-


e ceni, anco quando l'intera isola piegavasi
tania loro sedi. Nella cattedrale di Taor- sotto il loro dominio, e fermò l'attenzio-
mina conservarono l'esercizio delle gre- ne di queirillustre,il cui nome grandeg-
che funzioni, nel secolo IX Gregorio Ce- gia nella storia della conquista francese
rameo, e nel XII Teofane Cerameo. Gre- dell'Algeria. Visitò i luoghi che furono
gorioCerameo creato arci vescovo diTaor- teatro delle gesta de'suoi antichissimi an-
mina dopo la deposizione di Zaccaria, fu- tenati, ricevendo l'animo suo potenti im-
rono pubblicate le sue omelie /// F^'au- pressioni alla vista delle grandi meravi-
fucila Dominicalia, et festa totiiis anni, glie della natura, de'Iuoghi e de'monu-
scritte in greco e al popolo recitale. Teo- mentijche gli richiama vano al pensiero l'a-
fane Cerameo,allro aicivescovo di Taor- raba dominazione nella contrada. Si fer-
mina, egualn)ente produsse al suo popo- mò con emozione innanzi a' sepolcri sa-
lo le omelie nella greca favella, che poi raceni di Taormina, e con occhio scintil-
240 T A P TA R
lanle guardò immobile ((ue*marmi,qiia^i ti insieme a s. Probo e s.
rio nella Cilicia,
volesse peneti-aie nel gelo delle Jombe per Andronico, nella persecuzione di Diocle-
interrogale la mula polvere che rinser- ziano. L'opinione più probabile è che ciò
rano , i nomi e le gesta degli antenati ;
sia avvenuto nell'anno 3o4i tempo in cui
tutto quanto profondatncnle colpito nel- gli editti si eseguivano indistintamente
la sua fervida immaginazionejOSservòche contro tutti i cristiani. Gli alti di questi
diversi vocaboli e i mantelli desìi aG-iicol- tre martiri sono uno de'piìi preziosi mo-
tori sono di origine araba, dicendo che i numenti dell'antichitàecclesiaslica, econ-
poeti arabi cantano spesso le bellezze del- tengono gl'interrogatorii che sostennero
la Sicilia, la quale aveagli commosso il a Tarso, a Mopsuestia e ad Anazarbo. Ta-
cuore, send)i'andogli di vedere in essa u- raco era cittadino romano, quantunque
na transazione fra 1' Europa e 1' Africa, natoinIsauria,ed avea servito nell'armate
ove si consideri in rapporto alla natura dell'impero; ma erasi dipoi ritirato per
del suolo. timore d'essere costretto a fare qualche
TAPUURA o TAPARURA. Sede ve- cosa contro alla sua coscienza : allorché
scovile della provincia Bizacena nell'A- fu arrestato avea ySanni. Probo, nato ia
fricaoccidenfale,della metropoli d'Adru- Panfilia, erasi spogliato di molte sostanze
melo, il cui vescovo Limeiiiano, a mezzo per servir Gesù Cristo con maggior liber-
di Bonificio vescovo Vallitano o di Val- tà. Andronico, più giovane degli altri due,
los, sottoscrisse alla conferenza di Carta- era d'una delle più illustri famiglie di E-
gine del 4' f- Morcelli, Afr. dir. t.i. feso. Essendo stati presi tutti tre a Pom-
T A PSO, Tapsus^ T/u/jìsns.Sede vesco- peiopoli in Cilicia , furono presentati a
vile dell'Africa occidentale nella provin- Numeriano Massimo governatore della
cia Bizacena, della metropoli d'Adrume- provincia, il quale ordinò che fossero con-
to, già celebre e antica città sulla costa dotti a Tarso, ov'egli dovea recarsi. Qui-
orientale di Tunisi, dove ^6 anni prima vi giunto, furongli presentati itre confes-
di nostra era fu IMetelIo Scipione battu- sori, come colpevoli di professare la reli-

toda Giulio Cesare. Oggi si chiama De- gione cristiana, e di avere disubbidito a-
mass o Demsas. Vigilio suo vescovo nel gl'imperatori. Interrogati ad uno ad uno,
4S4 fu esiliato daUnnerico re de' vandali e tormentati in varie guise per indurli a
per non aver sottoscritto l'erronee pro- sagriljcare, essi persisterono a professare
posizioni' de'donatisti nella conferenza di francamente la fede, per cui carichi di ca-
Cartagine. ]Morcelli, Jfr. cJn\ t.i. tene furono messi in prigione. Dappoiché
TARACA o THARACA. Sede vesco- subirono altri due interrogatorii soste- ,

vile della Bizacena sotto la metropoli d'A- nendo con invitta costanza nuovi crude-
drumeto, ch'ebbe a vescovi: Donnino esi- li strazi, il governatore mandò pel poo-
liato dal re vandalo Unnerico nel tefìceTerenziano, che avea l'ispezionedei
484 per
conservarsi cattolico; e Stefano che sot- pubblici giuochi e spettacoli, perordinar-
toscrisse nel 646 la lettera del concilio Bi- glidi preparare un combaltimentodi fie-

zaceno a Costantino Augusto figlio d'E- re e di gladiatori pel giorno seguente, li-
raclio contro i monoteliti. Morcelli, Jfi-. na folla innuraerevoledi popolo concorse^
dir. l, I . all'anfiteatro, ch'era un miglio distante
TAR^ACH. Sede vescovile giacobita dalla città di Anazarbo, ed ivi furono con-

pressoi Garmei, nelladiocesi d'Antiochia, dotti i tre confessori, che pe'patili tor-
forse la stessa
che Tahal. Gazai o Gnzel menti erano ridotti in uno stato sì deplo-
vescovo diTarach sedeva nel 1 5S3.0ncns rabile, che non potevano reggersi in pie-
dir. t. 2, p. i52 I. di. Diverse fiere furono rilasciate contro
TARACO(s.), marti^e.Sol^erseilmar- di essi, ma come ritenute da una forza in-
TA R T AR 9.47
visibile non si avvicinarono loro; per cui cui è rlisfnntei i leghe e 7 da s. Giovanni
il governatore irritalo fi.'ce I)altere quelli <li Moiiana, sori^e in mezzo nel alte mon-
elle le aveaiio cusloflile, i quali vedendo- lagne in nn'ainena pianura. E" divisa in
si minacciali dell'ultimo supplizio, sciol- dui' parli dall'lsero, ed i suoi approcci so-
sero un orso, die in ipiel giorno avea ne- nodillicili. I. a chiesa cattedra le è sol lo l'in-
ciso tre uomini. Questo animale, divenu- vocazione di s. l^ielro apostolo, buon edi-
to mansueto come gli altri, passando vi- fìzio elegantemente restaurato, con capi-
cino ad Andronico, si mise a Zeccargli le Iole composto di 3 dignità, la i .' il prepo-
piaghe: di che infurialo Massimo, lo lece sto, le altre l'arcidiacono e
cantore, di 7 il

uccidere a'piedi del medesimo Androni- canonici colle prebende del teologo e del
co. TereiizianOjtcmendo persestesso, or- penitenziere, d'un canonico onorario, e di
tlinò di lasciare una leonessa, cui rug- i altri preti e chierici addetti al servizio
giti riempirono di terrore i più intrepidi divino. Il palazzo vescovile adiacente al-
de' riguardanti; ma appressatasi a' santi la cattedrale si ritiene pel migliore edi-
niartiri, si pose a'piedi di Taraco, e glie- fìzio, sia per l'antichità, che per la vastità
li Massimo allora, pieno di rabbia,
leccò. e bellezza. Tra le altre chiese quella sola
comandò che santi martiri foi^sero ucci-
i della Natività di Maria Verginee parroc-
si da'gladiatori , e i loro coipi confusi e chia col fonte sagro, il cui curalo viene
mescolaticon quelli di questi ultimi, ch'e- approvato dal vescovo, ma nellesolennilà
rano rimasti morti nell'anfiteatro: oltre si esercitano gli uffizi parrocchiali nella
di che li fece guardare da sei soldati du- cattedraleedalla maggioredignilà. Viso-
ranle la notte,per timore che cristiani li i no il seminario con alunni, ros[)edale, di-
portassero via. Nondimeno col favore del- versi sodali?i e pie istituzioni, un colle-
le tenebre e d'una violenta tempesta, la gio reale, scuola di mineralogia ove 6 ai-
quale pose in fuga le guardie, fedeli pre- i lievi sono mantenuti dal governo, poiché
sero tre corpi, che riconobliero median-
i la città daliSas fu dichiarata altresì ca-
le una luce in forma di stella che apnar- poluogo del ."circondario 1 dell' animini-
ve sopra medesimi, e li portarono in u-
i «trazione delle miniere. Ne'dintorui si sco-
na spelonca ile'mouli vicini, dovenon era persero nel 171.4 '^ ricche miniere di
verosimile che potessero venire scoperti, piombo argentifero di Pezay e Macaull,
Tre fervorosi cristiani, Felice, Marciano e le qualiscavano dal 74^-- ^'' sono pu-
si i

Vero,si ritiraronoinquellacaverna, riso- le sorgenti termali salate abbondantissi-


Inli di passarvi il restante di loro vita.I fé- me, il cui grado di salsedine non variò mai,
deli di Anazarbo mandarono la relazio- quantunque sieno escavate dalla piìi re-
ne di questo martirio alla chiesa d'Ico- mola antichità. Tra'suoi illustri primeg-
nio, pregandola di comunicarla a quelli già il Papa Innorcnzn 7. 1 popoli cen-
di Fisidia e di Panfilia per loro edifica- troni abitavano questa regione, e ne fa
zinne. Taraco, Probo ed Andronico
1 ss. menzione G. Cesare ne'stioi Conirncnfa-
sono nominati ne'marlirologi agli i ot- i ni. Della loro capitale Forum Claudii,
tobre, giorno in cui consuinarooo il loro eche sovraslòa tutte le Alpi OrecheePen-
sagrifìcio. nine, eretta dall'iniperaloie Valeiilinia-
TAHANTASIA Pietro, Cardinale, no I dopo la metà del IV secolo in pro-
/^. Ii^NOCE^zo V Papa. vincia, non rimane alFalto orma, ed an-
TARANTASIA (Tnrantasien). Città .che il villaggiodi Cenlron che sopravvis-

con residenza vescovile di Savoia nel re- se alle sue rovine e conservava il nome
gnodi Sardegna, capoluogo della provin- degli antichi popoli, è oggi abbandonalo,
eia di Tarantasia e di mandamento, nella Tarantasia o Darentasin, Cciìlronuin Ci-
divisioneamminislrativadiChambcry,da vilas, ereditò per molto tempo il prima-
0-48 T A R TA R
to di tutte !e Alpi nominale, e poi essen- scovile divenne suffraganea della metro-
do sfata la città rovinata, al dire d'alou- poli d'Arles, passò (juindi sotto quella di
fii, la Mnu-
sede vescovile (u trasportala in Vienna, e nel secolo VII! fu eretta in me-
ii'cr.i, laonde prese anche nomedi Man- il tropoli, e le furono assegnate per sulha-
tiers, o Monsticrs, o Monnsicriiim apud ganee le sedi di Sion, di s. Giovaìiid di
Ccntroncs,^tvchìtW\ esisteva un anlicliis- Floriana, e di ylosla, dignità che man-
Simo monastero di cenobiti, che colla loro tenne sino al principio del corrente seco-
santità si resero celebri non soloin Savo- lo, che fu soppressa, come afferma il can.
ia, ma benanche presso tutta la limitro- Cima, nella Scric cronologica de' k<csco~
fa Francia. Non vi si trova però alcuna \'i e arcÌK'csco\>idi Moutiers, già Taran-
anIichità.Tarantasia di venne capitale del- tasia, che vado a riprodurre. Trovo ia
la contea del suo nome, ed i suoi vesce- Commanville, Hist. de tous IcsArche-
•vi e arcivescovi furono investiti della si- veschez et E^'cscìiez, che fu pure sulfra-
gnoria temporale della medesima, onde ganeo di Tarantasia il vescovato di Odo-
la fortificarono. Ma in seguito alle fre- duruni, poi riunito a Sion, il che rilevai
quenti guerre ch'essi ebbero co' conti di a quell'articolo. Egli inoltre aggiunge,par-
Moriana e di Savoia, le sue difese furo- lando di sua sottrazione dalla metropoli
no distrutte nel 336 da Aimone conte i di Vienna: Cependat inscnsiblenient elle
di Savoia, e l'arcivescovile dominio me- K'oulut avoir ses droits, de cjiLoi on écrc-
glio si rassodò ne'conli di Savoia, giacché \'it au Pape dans le concile de Frane-

sino dal conteUmberlo Il,morlonel i 108, fori r an 794- <'i depuis ce tcnis-là elle
era stato tolto a'prelati. Da quell' epoca en a jouir. Si può anche vedere il Chie-
Tarantasia o Moutiers e la contea segm sa, Historia chronol. S. R. E. card, ar-
le vicende e i destini della Sa^'oia (T^.). eìnep. episc. Pedeniontanae regionis; e
La sede vescovile ebbe origine da quella la Gallia Christiana 1.
1 , p. 663. Nel 429
di Foro Claudio, nella Gallia Narbonese fu vescovo il dello s. Marcellino console
provincia delle Alpi, ne'primi secoli città Azimensein Francia, che fondò varie chie-
principale della provincia, e nel 3 1 3si tro- se nel luogo di Mouliers, e lo fortificò di
va sottoscritto nel concilio romano tenuto mura. Nel 4?^ Pascasio; nel 5o7 Santo
da Papa s. Melchiade, il vescovo di Fo- o Sanzio, che intervenne al concilio d'Ts-
rum Chiudi iDommano Donaziano.Nel paona nel Magno; nel 553
517; nel 53 i

409 fiorì s. Giacomo assi rio, discepolo Nicelo o Nicezio o Migezio; nel 583 Mar-
di s. Onorato di Lrrins (T.)^ fondatore ziano, che fu a'sinodi i.^e 2.° di Macons,
di quella celebre congregazione, ed apo- ed a quello di Valenza nel Delfinato; nel
stolo de' centroni, il i.° che siasi qualifi- 586 s. Eraclio; nel 599 Firmio o Firmi-
cato ^'cscovo dì Tarantasia, che secondo no; nel 621 Probino; nel 653 Buldema-
alcuni è l'antico nome della provincia, roche sottoscrisse il privilegio di esenzio-
non della città che non esistè mai, e lo ne concesso da Landerico vescovo di Pa-
conservò quando i vescovi da Foro Clau- rigi al monastero di s. Dionigi, e vari di-

dio si stabilirono nella piccola città di plomi di Clodoveo II re di Francia, Nel


Mouliers, comechè situata in luogo assai 667 Emitrecio o Emiterio; nel 68iVi-
delizioso. Il vescovo s. Giacomo, dopo a- denardo; nel 697 Giovanni i.°; nel 711
ver convertilo tutto popolo della con- il Leodrando;nel722 Umberto i.°; nel 734
trada, volendo ritornare in Francia nel- Benimondo o Bonimondo; nel 75iEm-
la sua congregazione, designò Marcellino mooEmino; nel 775 Possessore; nel 779
a suo successore nella sede vescovile, e Dagoberto. Noteròche questi o il successo-
morì in A rles a' 1 7 gennaio 4^9) e ne trat- re fu il i. "arci vescovo diTaranlasiaoMou-
ta il Bollando, Ada ss. Questa sede ve- tiers.Neir838 Andrea; neir858Teolraa-
T AR T A R 249
(lo;r)eir88')AluccooLiisooAIeso;neir.Sc)i Savola figliodl Filippo principe del Pie-
Daniele;iiel qooA iimicotic o A nniizonc i .
";
monte, Acaia e Morea, già vescovodi Bel-
Adalberto senza cUila, cos'i Lizo. Mei t)go ley e di Sion,morto nel i395 quando fu
Amizone,al quale secondo un diploma ri- crealo anticardinale dall'antipapa Rene-
ferito da Muratori. /Intirliità ilal. l. i, detto XML Nel 1395 Pietro 4."Culomb;
p. 4'6, e da' Sanunartani nella (ì trilla nel 1397 Aimone 3.°Sechal; nel i|09 Au
vìiristiana t.12, Tu da Ilodolfo III redi ionio di C7u//^///(/ ,j nominalo dall'an
Borgogna Transiurana donato il conta- tipapa Benedetto XIII, che già neli4o4
do di Tarantasia. Nel 1006 Daldolfo; nel l'avea creato anticardinale, come riportai
1020 Luzone; nel io3;> Eintnone; nel nel voi. Ili, p. 228, indi nel sinododi Pi-

1077 Annncone Annuzone ^."jneliogG sa, avendo abbandonalo l'antipapa, fu ri

Ijosone;nel 32 Pietro i." fondatore del- i i conosciuto per vero cardinale da Alessan
l'abbazia diTamièinSavoia. Altri neattri- dro V, e intervenne al sinodo di Costan-
Luiscono con Dutler la fondazione ad A- za.Nel 1419 Giovanni 5.° Bertrand; nel
niedeo parente dell'imperatore Corrado 1433 a'23 novembre Marco Condulme-
111 nel 128, e che vi fece nominarci, "ab-
t 10 veneziano, traslato (\a yfvi^ìio/ic , per
bate il suo amico s. Pietro di Taranta- quanto dissi in quell'articolo, dal suo pa-
siti (I '.). Nel I i4o Israele o Idraelo, chia- rente Eugenio IV, che inoltre lo fece le-
mato dalDuller mercenario,onde pe'gua- gato di Bologna, indi legato a Inlcrc iit
sii che commise nella diocesi fu deposto, Grecia perla celebre questione dell'unio-
e nel i4i eletto in sua vece il detto s.
i ne delle due chiese, ed a'28 febbraio 1438
Pietro 2. "abbate di Tamiè,di cui ne scris- lo trasferì a Gand. Nel i438 Giovanni.jf/'-

se la vita GolìVedo abbate d'Altacomba, sio (l '.) od'Arsy, che intervenuto al con-
d'ordine di Papa Lucio 111. Neil i
79 Ai- ciliabolo di Basilea, contribuì all'elezio
mone i.° della famiglia di Briancon ; nel ne dell' antipapa Felice V di Siwoia, il

I 2 I Bernardo o Bertiando, morto


3 il b. quale nel 1 444 'o creò anlicardinale, co-
a'5 luglio 222. In cpieslo gli successe Gio-
I me narrai nel voi. IV, p. 167,6 poi dopo
vanni 2°; nel 1224 Eriuino di Chiquin; la rinunzia dell'antipapato, riconosciuto
nel 1248 PiodoKo Grosso di Castellario, per vero cardinale da Nicolò V^ pel bene
indi uno degli esecutori testamentari di della pace, morto
12 dicembre 454-
a' 1

Tommaso di Savoia conte di Fiandra. I Samraartani nella loio cronologia asse-


INel I 27 Pietro 1
3.° nipote di Rodolfo; nel gnano nel i45i amministratore di (pie-
1284 Aimone 2. °di Bruissons; nel
1297 sta chiesa il cardinale Lodovico de la Pa-
Bertrando ."de'Bertrandi morto improv- i III (J .), già auticardinaie di Felice Ve
visamente a'f) maggioi334- Gli successe creato cai dinaie da Nicolò V, per l'estin-
in tale anno Giacomo 2.° Solino, e mori zione dello scisma; e nel i4>4 Pii^^tio di

neh 341. In questo Bertrando 2.° de'si- Savoia duca Lodovico. Osser-
figlio del
gnori di Brussol di Moutiers fu nomina- va il can. Bima, che l'una e 1' altra ipo-
to amministratore del vescovato e lo go- tesi cronologica sono improbabili, poiché

vernò sino al 343, in cui fu eletto Gio- I il cardinal i*alìj morì in Roma nel set-
vanni 3.° Neil 365 Giovanni 4-° de Bet- tembre 45 1 1 (altri dicono pure nel i4 J'5);

ton di Cliatnbery; nel 377 Umberto 2.°


i ed il nome di Pietro manca del lutto ne'
Chevron de \ illetlejnel 3 80 Rodolfo 2.°
i registri Vaticani, ove però leggonsi i no-
de ellissi', trucidiito nel castello di s. Gia- mi dell'Arsy suo successore. Questi
e del
comosul finire del 1 385. Seguendogli ar- fuGiovanni Lodovicodi Savoia,eletloam-
civescovi la Savoia e il Piemonte, ubbi- minislratore a' 22 aprile i4j'^j ^ venne
dirono gli antipapi à' yii'li^ìioitr. sino al traslato alla sede di Ginevra nel 1
I59. Nel
•Sinuilo (li Costanza. Neil 38G Edoardo di 1 .|Go da Tarso vi fu trasCci ilo Tommaso
VCL. Lxxir. '7
2^o T A R T A R
di Susa, confessore (li Anna regina tli Ci- cominciò a pubblicare l'arcivescovodiTa-
|)ro; neIi472Crisloforodella/^oir/vY/ ), raiitasia, dali74'?- in poi si legge sede va-
crealo poi cardinnleilal [»arenle Sisto IV, cante. Ivi trovo a'
19 gennaio 1750 fatto
morto iti Roma il i
."
febbraio i479- '" arcivescovo Claudio Umberto de Rolland
<jueslo il cardinal Domenico della Rovfi-c de Berry della diocesi di Ginevra; a'iG

(^A.J, fratello del predecessore, traslato a dicembre 177 GasparreAgostinoLau-


1 fr.

Ginevra a'28 maggio 4*^3. Eletto in tale 1


lent di S.Agnese, minore conventuale di
anno Urbano di Chevron Villette, visse Chambery; a' 27 gennaio 178 5 ultimo I'

8 mesi. Ne! 1484 Giovanni 7." di Com- arcivescovo Giuseppe di IMonlfalcon du


peys; neli492 Corvino di Piossasco, vi- Cengle della diocesi di Ginevra, morto nel
cariogeneraledellaCbiusa;neli497Clau- I 793. Era egli prima canonico della cat-

dio di Castelvecthio, e rinunziò nel i 5i6; tedrale d'Asti, e investito della prebenda
onde a'29 marzo da Leone X gli fu so- canonicale di s. Maiolo abbate, indi pos-
stituito Gio. Filippo di Frolee de'signori seduta dal benemerito canonico teologo
di Luis, in tenera eia, indi soltanto a'5 Bima. La sede arcivescovile fu soppressa
febbraio 52 8 fu consagrato in Bologna
I con tutte le altre della Savoia con decre-
condispensa dall'età di Clemente Vii. Nel to dell'assemblea degli Allobrogi de' 27
j 56o Girolamo de'conti di Valperga e oltobrei792. Dipoi ad istanza del re di
consagialo nel i562; weii'j'j'ò Giuseppe Sardegna Carlo Felice, il Papa Leone XII
Parpaglia,mori a'20 luglio SgSj
di peste 1 colla bolla Ecclcsias. qutic antiquitatc.
rS noveinbregli successe Gio. Francesco A*i^ agosto 182 5, Bull. Ixoin. coiit. t.i6,
Cerliel Bourget. Nel 1607 A-
barone di p. 336, reintegrò le sedi vescovili di Ta-
nastasio Germonio del quale trovo nel , rantasia e di s. Giovanni di Moriana, ma
t. 4 delle Dlomuìicnta Tlistoriae pntriae, lai.'^come semplice vescovato e suflraga-
che il duca Carlo Emanuele I lo mandò nco della metropoli di Chambery, il cui
per ambasciatore nella Spagna nel 1 () 1 3, arcivescovo mg.' Bigex qual delegato a-
clonde ritornò nel 161 5 mal soddisfatto postolico fece eseguire la bolla a' 19 set-
della corte, nondimeno collo stesso carat- tembre. Indi lo stesso Papa nel concisto-
tere vi si restituì nel 16 19 per annunzia- ro de' 19 dicembre preconizzò vescovo An-
re a Filippo IH il matrimonio seguito tra tonio Blarlinetdi Quiège nell'Alta Savo-
il principe del Piemonte, poi Vittorio A- ia, diocesi diChambery,a Ila qual sede Leo-
medeo 1, e Cristina di Francia (iglia d'En- neXII Io trasferì nel concistorode'28 gen-
rico IV. Nelle stesse Monunicida leggo naio, in cui gli surrogò per Tarantasia An-
l'antico vescovo Tommaso già monaco le- tonio Rochaiz di s. Giovanni di Moriana,
riuese, non rammentato dal can. Bina, il già canonico e arcidiacono di Chambery.
quale però protesta che le sue ricerche non Per sua morte, Gregorio XVI nel conci-
fruttarono di più , dichiarando che tra' storo de' 12 febbraio! 838 promulgò l'o-

pastori di Tarantasia llorirono vari santi dierno vescovo mg.' Gio. Francesco Mar-
e personaggi insigni in dottrina. Nel i632 cellino Tuiinaz di Chathelard diocesi di
Benedetto Teofìlo de Chevron, per la sua Chambery, ove fu consagrato, già in quel
dolcezza e affabilità da tulli amalo, e com- seminario professore di filosolìa e teolo-
pianto quando mor^i a Torino. Neh GSq gia morale, non che rettore, canonico del-
Francesco Amedeo de Challes, morto nel la metiopolitana, esaminatore sinodale e
1673, e quindi per 24 anni vacò la sede vicario generale, come si legge nella pro-
arcivescovile. Nel 1699 Francesco Ame- posizione concistoriale. Ampia è la diocesi
deo Millet d'Arvillar ili Chambery, che e contiene 8 i nuovo ve-
parrocchie. Ogni
nella serie dicesi morto nel 746, 1 ma sic- scovo è tassalo ne'libri della camera apo-
come con lui nelle Notizie di Roma s'iq- stolica in fiorini 2 jo, consistendola men-
T A Pi T A R 2JI
sa ad summatn 12,000 lìbrariiw Ulius zlerc, di più che4o mansionari, quorum
monelnc nullo onere gras'tHl. (ibi parltcìpantei votantes, alii parteci-
TARANTO (Tarentin). Cillà con re- panlcs (himlaxal nuncuptintur,e(l\ altri
sidenza arcivescovile dei regno delle due preti e chierici pe'divini uffizi. Fra le re-
Sicilie nella provincia di Terra d'Olraii- liquie che si venerano in questa metropo-
to, capoluogo di distretto e di cantone, a litana vi è il corpo di s. Cataldo vescovo
I 3 leghe da Matera e 10 da Lecce, all'e- e patrono della citlà. Grande è la cappel-
stremità settentrionale dell'ampio golfo la a lui nella medesima dedicata, eretta
del suo nome,traduebaieo bacilli profon- dall'arcivescovo Lelio Brancacci, indi am-
di, il IMareGrau-
INIare Piccolo all'est, ed il pliata con maestosa architellura con di-
de all'ove-Nt, sopra un'isola congiunta al segno simile al Pantheon di Roma dall'ar-
continente per mezzo di due ponti di pie- civescovo Caracciolo, poscia abbellita eoa
."
tra. Nel r bacino a INIar Piccolo sbocca iscelli marmi colorati da'successoriSarria
precipitoso da'tuonti un torrente,e vi met- e Pignattelli, mentre l'arcivescovo Stella
tono foce lun"o la costa occidentale i fiu- molto contribuì al suo ornamento, ficcu-
micelli Galeso, Tara, Chialano e Lielo.E do dipingere la cupola dal celebre Paolo
piazza di guerra di ?.. 'classe,vienedifesa da de ]\Littheis. Le statue di marmo sono
forte mura, da un ;intico castello munito munificenza dell'arcivescovo Mastrilli,e
situato all'est, e da una buona cittadella due le fecero l'arcivescovo Capecelatio,
eretta da Ferdinando I d' Aragona nel- ed il patrizio talentino Carducci. La sta-
l'istmo e posta in riva al porto, \\ quale tua d'argento poi di s. Cataldo, situata sul-
racchiuso tra due lingue di terra trova- l'altare dimarmo della gran nicchia in
si coperto dalle due isolelte di s. Pcla- fondo della cappella, che sino al 598 si 1

gia e di Andrea. Una scogliera di sas-


s. conservava nella sagrestia, prima deli346
si impedisce ora l'accesso all'antica foce non era che mezzo busto, e fu fatta dal-
del comodo e grandioso porto, ove non la pietà dell'arcivescovo Capitignani, il

entrano che piccole barche, e serve tal quale si servì dell'antica cassa argentea, iu
chiusura a render copiosa e agevole la pe- cui il predecessore Giraldo avea nel i 1 jo
scagione. L'odierno ricinto della città non collocate le reliquie del prezioso corpo del
è che un avanzo della splendida città an- santo; ma nel 1 465 essendo stala la città
tica tallio famosa per la sua opidcnza. La liberata da grave pestilenza, l'arcivesco-
città è assai ben fabbricata, ed ha parec- vo Galeotti, il clero e il popolo per gra-

chi edifizi particolari e buon numero di titudine fecero il rimanente della statua,
pubblici, tra'quali si distingue la cattedra- e il ricordalo arcivescovo Brancacci vi ag-
le sotto il titolo della B. Vergine Assun- giunse la base d'argenlo. La cioce petto-
ta, di antica costruzione, col fonte batte- ralee la collana furono dono del cardinal
simale e la cura d'anime. Questa è affi- d'Aragona arcivescovo. Il palazzo arcive-
data al capitolo, il qualela fa amministra- scovile è prossimo alla metropolitana, e
re da 4 pieti detti Piltugerii che sono . conveniente. Non vi sonoaltre chiese [)ar-

coadiuvali da altrettanti saceidoti deno- rocchiali collegiate, né alcun altro bit-


minali Sul>-I'iltagerii.G\i arcivescovi per lislerio, bensì molle chiese accrescono i

eliminare qualunque confusione, separa- pregi della città, con 3 moiiasleri di mo-
rono la citlà in 4 parli, e I' a>segnarono nache e 4con venti di religioni; vi è un am-
ciascuna a'delli preti. Il capitolo si couj- pio orfanotrofio, due ospedali, il munte
ponedi 4d'o"'^^'> lai. 'essendo l'arcidia- di pietà, il seminario cogli alunni, diver-
cono, le altre il primicerio o priore, il can- si sodalizi e pii istituti. Fioriscono mani-
tore e il tesoriere; di 1 8 canonici compre- fillure di tela, di cotone, di mussoline, di
se le prebende del teologo e del penilcu- velluti e di altri tessuti, di cui con molta
2 5?. TA 11 T A R
lana perfella si fa esportazione. Amenìs- specie di lana finissima di colore Intlo
simo ò il clima, elnbeilà del lecondosuo pro[>rio fosco dorato , come risplende al
leriitorioc veiameiitesoipientlcnte. Pre- sole, e ridotta con piccoli cardellini e fi-

zioso n'è il miele, eccellenli i pascoli, l'er- latoi, se ne lavorano guanti, calze, scialli

tile (li grani, abbondatile di fi ulti e di vi- e altri oggetti di lusso.Famosa è la Taran-

ni buonissimi, rinomali i fichi e le casta- tola di Puglia, Falangio Tctra^nato


gne. A Ili va vi è la pesca, ed i pesci, i te- degli antichi, per la quale le persone vol-
stacei e crostacei del seno o golfo taran- gari tanto in Taranto che ne' paesi vici-
tino sono di squisitissimo gusto e di as- ni, sotto prelesto d'essere laranlali, ossia

sai copiosa abbondanza, rendendo l'espor- morsi dalla tarantola, fanno ancora nel-
tazione da 3oo,ooo ducati annui. Tra le r eslate cose piti stravaganti e bizzarre,
innumerabili famiglie de'crostacei ve n'è di quelle già praticate dagl'iniziali di Ci-
vma in cui spesso Irovansi bellissime per- bele e dalle furiose baccanti; e mercè il

le che non la cedono alle migliori orien- tarantismo o estro di ballare con furore
tali, laonde comunemente si chiama ma- di danza, prodotto secondo il credulo er-
dreperla. Celebre è poi tra le numerose rore grossolano da detto morso, e non cu-
e svariate conchiglie la conchiglia l'inna rabile che col suono e colla danza, ogni
che produce la lana marina. Questa con- anno Puglia
in
o si rinuova l'antico culto

chiglia bivalva con vocabolo greco fu det- di Bacco, e licenziosi trovati de' vene-
i

ta Sriitlo, perchè i suoi gusci sono a for- ratori diCibele.Tali scetnpiaggini e pue-
ma di scudi, e da-
meglio da'Iatini 7-*//?//(7, rilità deri\ano da altre cause, anziché dal-
gl'italiani /^'7v/r/.e da'taranliiii Pariccl- la morsicatura delle innocenti besliuole
la, perchè in essa vi annida in pdvi cella tarantole. La tarantola di Puglia è un ra-
pure il granciporro, granchio che la di- gno della specie 2.', fa miglia 4- diLinneo.
fende dagli aguati del polipo, ovvero con E" di colore scuro o bigio per l'ordinario,
voce siriaca l'etimologia vale fruito rhio- rassomiglia nell'esteriore alla testuggine,
ììiatoìuaì-ìiio.Qaesla mirabile conchiglia, e co'suoi 8 occhi lucidi vede nel piìi fitto

nel cuisenocongela la perla, è fornita dal- scuro. Armata di 8 robuste e pelose gam-
la natura d'un lanoso ciufFelto che scal- be, e di due tenaglie o adunche forbici e
trita distende per l'onde, onde procurar- di aguzzi aculei, con questi addenta, stra-
si il vitto. Di tal fiocco lanoso ft^cero men- zia e uccide la preda, che stritola e ma-
zione Tertulliano, e diversi altri antichi stica per poi succhiarla saporosamente;
scrittori, e s. Basilio a s'i specioso prodot- dal cui umore restauilo tinto il suo muso,
to die il nome di lana d'oro. Imperocché credono taluni che nel ferire vi schizzi il
al pregio del lucido, vi si accoppia l'ela- veleno. La preda cade nella micidiale e
sticità del filo e la trasparenza. Si vuole viscosa rete o tela che di notte forma ar-
che di tal preziosa lanugine fossero le vesti tificiosamente la tarantola nella sua ta-
diafane mentovate da Polluce nel 4, lib. na, la quale scava ne'campi nudi di ter-
e poi dette Taraiitiiiidìc àal lusso e dal ra salda e incolta, evitando luoghi om- i

grandissimo uso che ne facevano i taran- brosi e umidi. La tarantola della Puglia
tini. Di tali vesti pare ne usassero in par- è della specie àt ra^ni delti Lupi mag-
ticolar modo i ballerini e i mimi. I suoi giori, della classe innocua delle chiappa-
fili un tempo, come al presente, si tesse- mosche. Come tutte le altre razze di ra-
rano e si formava il bisso che forniva ric- gni, muta la pelle nel solstizio di estate
chi ammanii agli efori, demarchi e stra- sino al sole leone; vive un solo anno, ma
teghi; ma il bisso andò poi in disuso, e si riproduce maggior numero per le
in
quindi le tarantine dierono opera a pre- fecondissime femmine. Il morso di tali ta-
parare e lavorare la lanapcnna. cioè una rautole non è veleooso come si crede voi-
T A R T A R 253
garnienfe, né proilnce i decantali effelll minonda, pitagorici Clinia, Dinone e Ni-
i

bizzarri e sintomi iinmaj^inari del Ta- comaco matematico e musico; Zeusi il ,

raiitisiiin, che l'alterala fantasia e il fa- geometra Archita, Icco atleta, Arislosse-
iiatisino de'tarantitii e pugliesi suppone. no musico e filosofo familiare d'Aristoti-
Es<(j V piultoslo un residuo delle super- le, Eraclide musico, e quegli altri celebra-
stiziose pratichee orgiegentileschediDac- li da Antonio de Ferrari presso il t. 7 de-
co e di Cibeie : è un estro cagionato dal- gli Opuscoli del p. Calogeri»: De sita Ja-
l'adusto clima, dalla qualità de'cibi, dal- pigiae liher,notis illustratus curaetstii-
la natura isterica e ipocondria dell'aiden- dio Jo. B. Tiifuri. Ivi sono ricordali gli
te temperamento de'pugliesi, e dal genio autori che hanno scritto di Taranto e ce-
de'tarantiui portalissimi per la musica e lebrale le sue grandi prerogative, e per-
accostumati a trescare, come asserisce e sino della tarantola e del suo morso, della
prova con solide ragioni, erudizione e cri- quale con copiosa erudizione ti-altòCancel-
tica il tarantino ab. Solito. Egli diceche lieri nella Lettera sopra il Tarantismo.
il tarantismo è un istinto della nazione, Di pi LI il Ferrari riporta le opinioni di quel-
fouieiilato in ogni estale dal pregiudizio, die attribuiscono a Tara o Tarete o Ta-
li

dall'unitazione e dal costume; sono en- ranto figlio di Nettuno che le die il no-
tusiastici per la musica e la danza, quelli me, o ad Ercole o agli Eraclidi la fonda-
diesi cretlono taranlali, ossia morsi dal- zione di Taranto; per cui i tarentini po-
l'innocenti tarantole, prive atlattodel cre- neano sidle loro medaglie Tarele sotto
duto veleno; e le velenose morsicature forma d'un nume marino, col tridente del
de' falangi degli antichi giammai furono proprio padre o la dava di Ercole, oltre
guarite dalla musica e dal ballo. Il tarau- la civetta simbolo di Alinerva loro pro-

tismo insomma non è che una reliquia teltrice. La celebrità in cui rapidamente
delle costumanze pagane, favorite ancor pervenne Taranto, sull'origine die luogo
oggi dal temperamento de'pugliesi: le ta- a molte favole. La più comune opinione
rantole di Puglia, il ripeto, non produ- dell'erezione dell'antichissima Taranto,
cono co'Ioro morsi l'immediato prurito che fu capitale della Calabria, della Pu-
di ballare, nèda doversi guarire colla sola glia e del la Lucania, la fa deriva re da un'e-
n)usicaK" dunque un vero errore popola- migrazione di cretesi,e presto ili venne po-
le il Democrito scherni-
crederlo,e va con tente, e per l'estensione e situazione del-
ta simile umana follia. Abbiamo di d. Do- la superba città quasi inespugnabile, in-
menico Solito, Cenno storico della ori- di metropoli di fiorentissima repubblica
gine, del progresso e decadimento del- della IMagna Grecia ,
pel suo soggiorno
rantichissiina città di Taranto, e brci'e ddiziosissimo,perl'amenilàdel clima, per
descrizione della concìiiglia Pinna e del la prosperità del commercio, per l'uber-

modo come da questa si rica\'a la lana tosità delle naturali produzioni, per l'ec-
marina, Roma 843. Poi nel i845 ivi
i cellenza delle manifatture, per le pregia-
pubblicò: Descrizione storie a-filosofica tissime porpore tinte col colore ricavato
delle pili rinomate conchiglie che alli- da' murici marini, e chiamata Porpora
gnano nel seno Tarantino, e della fa- Tarentina. Posta Taranto nel centro di
migerata Tarantola di Puglia, con un 3 mari, per sì felice posizione faceva es-
cenno storico sulla fondazione, sul pro- sa tutto il commercio del mare Adriati-
gresso e decadimento dell'antichissima co, di quello di Grecia o Jonio, e di quel-
città di Taranto. Neil' antica e nobilis- la parte del iMediterraneo chiamata Tir-
sima Taranto fìuiirono celebri uomini, rena. Lcandio Alberti nella /Avc//:;/ow
tali furono A poi Ioduro, Leonida, Lucio '// tutta [t(di,i, riferisce chcTaranlocreb-
Pauza, il lilosolu ^isida maestro d'Epa- bclanlu iu potcuzUj quaulu iu ricchc^^za.
254 T A R TAR
governandosi a leggiinento [)opoIaie,da' la di popolo la patria. Falanle però fu io
greci dello democrazia; e taulo divenne mia sedizione da'partenii stessi discaccia-

pos>ente,elie teneva una grossa armata di to, costituendosi essi in repubblica demo-
legni naviganti nel mare, che superava cratica,e trovò ricovero in Brindisi fra gli
lulle le altre armate marittime de'popo- anticiii tarentiniesuli,oveterminòdi vive-
ii vicini; ed anche armava 3o,ooo pedo- re. Nella parte della citta, che risguarda va
ni e 3ooo cavalli da combattere per ter- la foce del porlo, vedevasi un largo sta-
ra contro i nemici, avendo looo capila- dio destinato a'giuochi pubblici, ed era-
ni ile'cavalieri secondo Slrabone.Era qui- no nel furo il grandioso colosso del Sole
vi da'larenlini mollo onorato Pitagora fi- ossia d'Apollo, o di Giove, dopo quello
losofo, e parimenti Archila suociltadino, di Rorliìì piìi rinomato, e moltissime al-

il quale tempo li governò. Poscia


assai tre statue di greco scalpello, fra le qua-
dopo molli anni mancando l'ottimo go- li il fumoso Ercole in bronzo di Lisip-
verno di jjue'scienziati filosofi, talmente [)o, da Fabio Massi ino poi recato in Cam-
I tarenlini si sommersero nelle delizie e pidoglio, che inoltre ornò il suo trionfo
ne'piaceri, talmente s'invilupparono nei con altre stupende sculture e superbe pit-

vizi per la lunga pace e abbondanza del- ture. Tito Livio paragonò le ricchezze
le cose, che si dierono all'ozio in tal uia- lolle a Taranto, pari a quelle colle qua-
niera, che festeggiavano la maggior par- lì Marcello abbellì il suo trionfo dopo
le dell'anno, consumandola in giuochi e 1' es[)ugnazione di Siracusa. Nel trionfo
balli: e \ìvv tjuesto passando le cose del- di Fabio Massimo vi si trovarono 3o,ooo
la repubblica loro di male in peggio, al- schiavi larenliui, e l'oro e l'argento rica-
la fine di tanta altezza, nella quale i la- vaio dalla preda ascese a 5,000,296 duca-
renlini erano ascesi, straboccarono in tan- ti dell'attuale moneta del regno. Quando
la Uìiseria, che loro bisognò Cercare altri la repubblica tarentina era in fiore, il ce-
capilani de' loro eserciti, dovendo guer- lebre Ardi ita, 8.° successore del principe
reggiaie co'Ioro nemici, laddovepiima a- degl'italici filosofi Pitagora, ebbe 7 vol-
veano avolo cajiilaiii da darne agli allri. te il governo Taranto sua patria, e non
di
Onde i poeti chiamarono Taranto molle, luen la protesse colle armi di quello che
«Ulta d' unguenti, ed imbelle. Niuno dei la illuminasse cogli alti e severi precelli,
cittadini non essendo più educato al me- e governasse con senno civile. Archila si

sliere della guerra, contro quella de'mes- acquistò tal fama, che mosse Platone a
seni e de'lucaiii furono costretti chiama- recarsi espressamente in Taranto per ve-
re in loro aiuto Alessandro re de'Molos- derlo e udirlo. Le arti pure furono iu Ta-
si e zio d'Alessandro il Grande. Sembra ranio coltivale con lutto lospleudore. Ma
che allora la corruzione de'costumi non la mollezza, il lusso eccessivo, le discor-
avesse ancor fatto progressi, e piuttosto die, oscurarono dopo lunga pace la glo-
per essere i taientini occupali nella filo- ria di Taranto. I cittadini tripudiavano
solla, ignoravano leforzede'diveisi popò- nel pubblico teatro in vista del porto,
li, e la .situazione de'loro vicini. .Ulri ac- quando si videro per lai.'' volta le vele
ereditati storici proclamano fondatore di romane, e pazzamenle presero a befl'arsi
Taranto, 707 anni avanti la nostra era, di que'saggi che giustamente se ne adon*
Falanle capo di que'partenii che uscirò- tarono, né furono meglio trattati gli am-
nn di S[)arta per non udirsi piii a rim- brisciatori spediti poi a chiedere sodtlisfi-
proverare la oscura origine, mentre era- /ione de'ricevuti oltraggi. Quindi arse la

no nati da una mano di giovani spedili lunga e accanita guerra tarentina, che iu
dal campo di Lacedemone che assedia- brevedescrissi ne'vol.XXI,p.3o6,LVIlI,
va Messene, onde non rimanesse diserta- p. 197, LXV, p. 33o. Incapaci (jue'cor-
,

T A R T A R 255
rolli repubblicani di più lialtare le armi, là a guisa di penisola, siccome cìrcoscrit
clovetlero livolf^ersi ad esteri campioni, la dalle acque, ed unita al continente da
fd ebbero ausiliare il prode e vanaglo- due ponti. L'antico porto che dava ricet-

rioso Pirro re d'Epiro discendente d'A- to alla tlotta, va ora sotto il nome di se-

chille,che da principio guadagnò le due no tarantino, che addentrandosi dentro


battaglie d' Eraclea e del Liri. Dopo la la terra e comunicando con l'attuale por-
sconfitta data da'rouiani a qtiest'idliuio, to esterno, solfre il flusso e riflusso di 6
rimasero soggiogali i larentini, ma pote- ore sotto i ponti anzidetti. Alle bocche del
rono salvare con un trallato la patria in- porto esterno la natura vi ha piantato,
dipendenza. 11 cartaginese Annibale in come due baloardi, le summentovate due
tempo della 2." guerra punica nell'anno isole, una di circa 200 iugeri e ove tro-

544 s'impadronì di Taranto per sorpre- vasi stabilita una colonia per seminarvi
sa, e dopo che Fabio Massimo a quel som- grano, legumi, ban)bagie,e altri prati ar-

mo due» la ritolse, impadronendosi del- tificiali per pastura de' greggi che colà vi

le sue immense ricchezze, vi fu dedotta si allevavano; l'altra isola poi ha circa il

una colonia romana. Osserva il tarenti- perimetio d'un miglio. Dopo la caduta
no ab. Solilo, che Taranto fu soggioga- dell'impero romano, ubbidì agl'impera-
ta e vinta più dall'intrepidezza e incor- tori greci che ne cacciarono goti, impe-
i

che dal
ruttibilità del console Fabrizio, rocché mentre il loro re Tolda devastava
numerode'soldati romani. Divenuta pae- 546,1 gieci s'impadronirono di
l'Italia nel

se di conquista, e rimasta spogliata delle Taranto, che abbandonandola all'avvici-


sue leggi, de'suoi magistrati, s'inchinò al narsi d'un distaccamento di trup[)e del re
suo decadimento, e perde del lutto l'an- golo nel 548, fu poi ripresa da Narsele
tica sua gloria e grandezza. Xonilimeno il nel552. A'greci la tolsero longobardi i

suo slato col tempo si raddolcì, poiché nel comandati da Romualdo I diJca di Bene-
GG4 circa divenne città nuuiicipale, e in vento nel 668, eijuindi se ne impossessa-
poco tempo ritornò una deliziosa ciltà rono gli ungari ed saraceni. Espulsi (jue-
i

uìalgrado la sua mollezza di cui la rim- sii dj' normanni, Taranto ebbe il titolo
provera Orazio, che dopo Tivoli non a- di piii)cipato,(li cui goderono molli per-
vrehbe desideralo cheil soggioino di Ta- sonaggi delle stirpi reali, che dominaro-
ranto. Decadde quindi ognor più, e non no la regione, molti de'quali rammentai
avrebbe lasciato vestigia dise nelle poste- all'articoloSiciLiA.ove e in quello delle A7-
riori incursioni de'barbari, massime de' clUc Z>«p, riportai gli avvenimenti e vi-
goti che la distrussero, se i profughi ca- cende cui furono comuni a Taranto, fio-
labresi non avessero dato di mano a ri- rendo quindi successivamente un bel nu-
storarla. Del vastissimo perimetro del suo mero di personaggi illustri per santità di
abitato non re^larono cheriideii;la ina"- vita, per dignità ecclesiastiche, nelle let-

gior parte de'citladini non potendo tol- tere, nellearli e nelle armi, il normanno
lerare la schiavitù straniera , cercarono Roberto Guiscardo avendo da più luo-
sotto altro cielo una patria novella: i po- ghi caccialo i saraceni, ed ottenuta in in-
chi rimasti inerpicando>i su lo scoglio, vestitura la Puglia e la Calabria da Ni-
ov'era slata l'antica rocca inespugnabile colò li, questo Papa gli promise ancora
e diroccata dagl'invasori per propria >i- Matera e Taranto, perchè discacciasse i
curezza, si costruirono delle capanne e si greci da Otranto. Pertanto con grosso e-
diedero alla pescagione. Dopo una serie serciloespugnò Otranto, e per accordi
(li vicende sfavorevoli, ed in un tnoinento prese nel1080 Matera e Taranto. Alla
di quiete si cominciai ono a ftbbricar del- sua morte nel ducalo di Puglia il figlio
le case, ciucile ora foruia la uovcllu cil- Ruggiero gli succes-e, ma guerreggiato
2)6 TAR T A R
cl.'j Hoeiiioiulo I fratello maggiore, ad es- mo d'offendere la città. Laonde venne Ta-
so cede parte di Puglia e il principato di ranto sin d'allora ben corredata di forti-
'J'jirauto: indi l'oeiiiondo I per cliiamata ficazioni, e dichiarata piazza di frontiera
d'Urbano li parli per la ('roda In (i\ Ter- di 2.'^ Dirò per ultimo, che non di-
linea.

ni scULta, ove conquistò Aiitiochid, di pende dalle circostanze, che Ta-


se non
che riparlai a Siria. Alla sua morie ere- ranto riacquisti gran parte del suo anti-
ditò principati d'Antiochia e di Taran-
i co splendore, essendo la condizione fi>ica

to il (ì;^lio Ijoeniondo 11. Estinta con Ini del paese la medesima.


lii tlominazioiie normanna, successe re- il La luce del vangelo molti positivamen-
gno degli svevi, de'(|uali .° principe di
il i te all'erniano che in Taranto la promul-
Taranto fu Enrico V figlio di Federico I 1 gò l'apostolo s. Pietro, col suo discepolo
imperatore. Di poi il principato passò nei l'evangelista s. Marco nell'anno 4 1» io cui
Durazzo, negli Angioini, t|aindi nella ca- vi si recarono e convertirono non po- vi

^a del Ualzo, ed Orsino del Balzo posse- chi taientini, molti de'quali riceverono il
tlendo il princi[)alo di Taranto, alla sua battesimo dallo stesso s, Pietro. Questi in-
epoca eslendevasi sopra Otì-aiilo, Brin- oltre col portentoso segno della croce fece
(lisi, Lecce, Nardo, Gallipoli, O.stiuil, cadere in terra a pezzi il famoso idolo del

J}itonto,Molula,Ugento,Bitetto e Coii' Solco Apollo, odiGiove,statua colossale e


tY'/".SY7«o.ciltà vescovili, olire molte castel- magnifica alta 40 cubiti, ecome dissi, mi-
la e grossi villaggi. Nel i4G3 il principa- rabile opera di Lisippo. Dipoi i tarentini
to rientrò a far parte della corona di Na- in memoria della liberazione dal maligno
jKjli Fertlmando d'Aragona, e per
sotto I spirito della figlia di Eucadio principe del-
lui la città divennecjiia! è. Imperocché nel la città, essendosi convertiti alla fede, e-
1480 avendo inteso chelMaometlo 11, pre- ressero nelsitod'un antico tempio la chie-
dio Otranto co'suoi turchi, voleva passare sa della B. Vergine presso il lido del ma-
a Taranto per la capacità del suo porto, re, altra a s. Pietro tra la città e la roc-
ordinò il taglio del colle, opera che pro- ca, detta s. Pietro in Galatina, ed altra
seguita dal liglio Alfonso 11, lestò cavato ili aeta parvi maris as. Marco. La pia

quel fosso che già esiste, e rese in tal mo- una sotterranea chiesa su-
tradizione, ed
do la città un'isula attaccata al continen- burbana, dedicata a s. Pietro, si portano
te per mezzo di due ponti. Filippo II re ad argomento che quivi egli approdasse
di Spagna ampliò il fosso, e lo fece navi- per la i.° volta nelle terre italiane, donde
gabile. Il titolo principesco Na|)oleoue I mosse per Najxjli e Roma. Inoltre s. Pie-
imperatore de'fiancesi lo conferì onora- tro eresse in Taranto la sede vescovile e
no al maresciallo Macdonald. Allorché vi costituì per I. "vescovo s.Amasiano.L'U-

le armate della repubblica francese, pri- ghelli ueW Italia sacra t. 9, p. i i5, ri-
ma di tale tempo, occuparono la linea porta la serie de'successori, e celebra i fa-
dell'Adriatico, e stendendosi nel mar To- sti civili e religiosi di Taraoto, ed alcune
nio fecero Taranto quartier generale co- aggiunte si leggono nel t. io, p. 34'. E-
mandato 1801
dal iieneiaie Soult, nel gli dice, che la sede fu eretta in arcivesco-
il generale del genio Laclou piantò nel- vato nel 978, e della quale furono fatti
la seconda delle predette isole 1' esisten- sulfraganei vescovati di Castellaneta e
i

te forte con batteria a fior d'acqua, per di Mollila [che Pio VII unì insieme), e
fare ostacolo e impedire il passaggio di dipoi anche quello di Oria, e lo sono tut-
legni armali nemici, che nel tempo di tora. Riferisce Commanville, pretendere
guerra insinuandosi per lo stretto tra l'i- alcuni che verso il pontificato di s. Gre-

sola furtiOtala e il Capo s. Aito guar- gorio I vi fu eretto un arcivescovato di


uilo del pari dt ballerie, avessero iu aul- iilo greco, ma iucouleslabìlnieute quello
T A R TAR 2^7
di rito Ialino lo fu nei 1070. Rilevo peiò vernò la chiesa, e morendo com'era vis-
tial Kodulù, DcU'oria,ìnc del /ilo gicco suto, se ne celebra la festa 1*8 di maggio.
in Italia, 1. 1, p. 35c), che la sede di Ta- Gli alti di sua vita riportati da Ughelli,
ratilo mai occupala da* vescovi gie-
non fu per quanto spetta all'//7////<//^/, si credono
ci, né la cattedrale ebbe clero greco. Ag- da' Rollandisti favolosi, poiché in essi si

giunge che vi è lutto il fondamento di


,
pretende che s. Cataldo vi erigesse un ar-
CI edere, che anco quando la città ubbiili- civescovato coni 1 vescovi sudraganei. Si
va all'unpero greco, vescovi di Taranto i vuole vissuto nel V secolo dal Coleti coni-
ricevessero l'oidniazione dal Papa; e la di- nienlatore d'Ughelli, anzi ntW ApjicndìX
sposizione de ll'uu pera tore Leone Vlil/-7- con l'autorità di Antonio Cassinelii cano-
losoj'o. the nota le metropoli sottoposte nico della metropolitana e autore della
ni patriarca di Costantinopoli, non men- / ita ci inoiiwìicntis s. C'(^7/r//c//.dichiara:

tova allatto quella di Taranto, benché no- Non hac aetatc (il V secolo), scd sexto
mini Otranto e altre. Bensì riporta TU- circiter ineunte Ecclcsiae sacculo s. Ca-
ghelli.che i greci albanesi e epiroti abita- talduììi TarcntinacEcclesiae praefuisse
vano in8luoghi,ed osservavano il rito gre- rpiscopuni. Indi riproduce le lestimonian-
co, (luoriim taiìH'ii siiccrdotcs, suo saL'O zedi quelli che lochiamano martire, men-
ritii, roinanam profìtcntiir fide ni. Eolie tre altri lo qualificano coiifessore,clie sem-
imonaci basHiani greci nell'arcidiocesi vi bra la pili sicura sentenza. Giovanni Ju-
uveano l'abbazia di s. I\Jaria de Talfìino. venio scrisse: De inventione corporis b,
A dunques. Pietro nell'anno 45 ordinò per Cataldij fr. Bonaventura Morone taren-
1.° vescovo di Taranto s. Amasiano già tino e francescano ne celebrò le gesta in
custode del pomerio o degli orti, che per versi eroici, ed il suo fratello Bartolomeo
un anno e alcuni mesi resse la chiesa e ne pubblicò gli atti e i miracoli. Papa Gre-
satitamenle morì; ed tarenlini abbando- i gorio Xill lo confermò patrono e tutela-
nato il cristianesimo tornarono all'idola- re di Taranto, con olllcio proprio. Indi
tria , altri prevaricarono dall'osservanza l'Ughelli registra per 3.° vescovo di Ta-
della divina It'gge, con grave danno del- ranto, ftlasona goto, e successivamente
la nascente chiesa. Mende il virtuoso sa- Renovatio, Innocenzo cui scrisse Papa s.

cerdote irlandese S.Cataldo, recatosi a ve- Gelasio I del 49*^) Andrea del 5c)0, a cui
nerare il 8. Sepolcro in Gerusalemme, e- il Papa
s. Gregorio I indirizzò ry!y;/s7.
44>
seicilavasi in pie meditazioni, gli appar- lib. Giovanni fu nel 60 al concilio di
2; 1

\e Gesù Cristo e gli comandò di recarsi Lalerano celebralo da quel Pontefice; O-


a Taranto, ove s. Pielro e s. Marco vi a- norio fiorì sotto il medesimo nel 6o3,che
veano predicalo la sua dottrina, ma la- i gli scrisse \' F.pisl. i.\, lib. i i ,per la costru-
rciiliiii erano ricaduti nel paganesimo. zione del nuovo battisterio nella chiesa di
Lbbidìilsanto,edopoi 20 anni dalla mor- s. Maria. Giovanni si recò al concilio ce-
te di s. Amasiano, entrò nella città nel lebrato in Laterano uel 649 '''^ *• ^^a*'-
166, e v'incominciò a predicare la fede, a liiio i; Gervasio del 65c); Germano sot-
operare miracoli, a restaurare la religio- toscrisse al concilio generale tenuto in Co-
ne cristiana deturpata dalle vicende dei slaiilinopoli uel 680; Cesario intervenne
tempi, ed a richiamare sul sentiero della al smodo romano di». Zaccaria Papa nel
verità evangelica colle parole e cogli e- 743. Giovanni del 978 Arvliiepiscopus
sempi, tutti coloro die si erano discosta- Tarcnlinus,c il i.°clie trovasi insignito
li per elletto della coriuzionede'costumi. della dignità arcivescovile,ed a suo riguar-
Meritò quindi di essere eletto vescovo di do Pandolfo e Landolfo IV principi di
I

Taranto, e fu zelante e virtuosissimo pa- Benevento concessero, e Landolfo 1. "arci-


éluru, uc'Jiversi auui the sautatuculc go« vescovo di Beucvculo cuufcrmò, la chic
2j8 Ta R T A R
sa di s. Michele Arcangelo di Monte Gai-' chiesaTarenlina, e Papa Onorio Ilglia/n-
gaiiOy col caslello eli s. Angelo in perpe- dò il governo di Benevento: nel i 1 29 as-
tuo possesso. Dionisio deli 008, e vive;» sistè in Palermo alla coronazione di Bug-
nel1029; Alessandro Facciapecora del gero I re di Sicilia. Neh 126 Belegaidu;
io4o sedò il lumullo di Molula pei l'e- neh i33 Rolemanno; i38 Filippo nel 1

lezione del vescovo , et auctoritatc ine- fautore dell'antipapa Anacleto li, onde
tropoUtana eligciidum ju.ssil Lyheì-tnin il Papa Innocenzo li nel concilio gene-

seu Ly ber inni a Funiis Germauiun da- rale di Laterano II deh 189, lo depose
cìs ip.sius urbis ]\Tutilciiuììi. Slefaiio del e degradò dalla dignità, ed egli passato
I o4 1 lodatissimo, per molli anni fiori per in Francia ricevè in Chiaravalle l'abito
pietà e virtù. Drogo o Diogone Tai-enti- cistcrciense da s. Bernardo, ove fiorì per
IMS Arcìiiej)ixcoi)iis. intervenne nel 07 1 i santità di vita ed erudizione, onde diven-
alla consagrazione della chiesa di Monte ne priore e abbate elee ma sy ime, e s. Ber-
Cassino falladuAles>andro 11: la cattedra- nardo gli ottenne da Eugenio III di mi-
Taranto per antichità caden-
le basilica di nistrare all'altare nell'ulTicio di diacono.
do in lovina, di nuovo la riedificò uobd- Al deposto Fili[)po fu smrogalo Giraldo,
mente, ed in detto anno ritrovò le reli- il quale divolissimo di s. Cataldo ripose

quie del corpo di s. Cataldo, esalando il le sue reliquie decorosamente nella ricor-
suo sepulcio soave odore , con giubilo e data capsaiiì argi nteaniy colle immagi-
religiose dimostrazioni del popolo, come ni del Salvatore, degli angeli e degli a-
si legge nel documento riprodotto da U- postoli, e vi collocò ancora del s. Legno
07 2 Alberto, e governò diversi
ghelli.JN'eli della vera croce in teca d'oro e gemma-
unni; Basilio del 1084 donò al capitolo ta di mirabile artificio: a tale effetto re-
l'annuo censo di decima; Alberto del catosi nella metropolitana, colTassistenza

1092, ma sembra errore numerico do- de' vescovi suffragane!, del clero e del po-
vendo dire 1072, e perciò è il medesimo polo solennemente eslrasse dall' altare
,

precedente. Giacomo del 1099; Stefano maggiore le relicpiie di s. Cataldo e le col-


Filomarino iiobilisiimo, dotto e virtuoso locò nella nuova custodia, e Dio operò a
dell 102; in questo anche Moraldo. Ki- intercessione del santo molli miracoli.
naldo olia inaldo ilei i i 06, al quale e suc- L'arcivescovo Basilio ile Palajano, loda-
cessori l'illustre Rodulfo detto Maccabeo tissimo per doti morali e prudenza, nel
donò il feudo di s. Teodoio denominato I
179 fu al concilio generale di Latera-
la Bernardina, prò salute aiiimae suae, no III adunato da Alessandro IH, indi e-
suoruiiupu'parentiiììi,L\onaz\oiitchecou- resse la chiesa de'ss. Simone e Giuda a-
fermarono nel i 1 1
4 la contessa Costanza postoli padronato degli Athenisio-
,
poi
diFrancia e suo figlio Boemondo II priuci- riuu. Gli successe Gervasio, e governò si-
ped'Antiochia e diTaranto: Rinaldo ese- no ah 94; nel (|Uale fu ordinato metro-
1

guì la traslazione delle reliquie di s. Ca- politano Angelo, per la cui singoiar pru-
taldo nel I 107. Costanza col consiglio e denza e capacità Innocenzo l lI(meglioCe-
consenso dell'ai ci vescovo Rinaldo edificò lestino 1 11, poiché l'imperatore morì pri-
il monastero di s. Bartolomeo di Taran- ma del Papa: piiòdar>>i che sia stato pure
to per monache, il quale cu'beni nel i i 26 legato d'innuccnzo III) lo dichiarò lega-
Buemondo 11 donòa Miloabbaledi s. Ana- to della s. Selle all' imperatore e re di Si-

stasio di Carbouo, con di[)loma pubbli- cilia Eniico VI, che confermò privile- i

cato da Ughelli. iNeli 1 19 fu arcivescovo gi concessi da'principi alla chiesa di Ta-


Guallerio napoletano, insigne per virtù e lanto, indi ratificati per le sue beneme-
dottrina, che ottenne da Costanza e Boe- renze dall'imperatrice Costanza, con di-
mondo 11 aumenlo di giurisdizione alla plomi pressol'Ughelli. Inoltre Angelo nel
1

TA R T A R 259
1 qSinliodussei cislerciensinell'arciJio- piniano di Parma e vice-cancelliere di s.

cesi .assegnando loro il inonaslero di s. Ma- Chiesa, e parte Ruggero vescovo di Ra-
ria di Galesio o Gasalo, da lui edificato in polla. Giorgio era stalo inlimo consiglie-
onore della Madre di Dio, e divenne ce- re di Carlo II re di Sicilia, e lo fu poi di
lebre. Altro arcivescovo Giraldo fiori nel Filippo principe di Taranto, il quale in
I202, e gli successe nel ioj Nicola, nel i un al clero gli concesse le dogane perja
quale anno io fu ancora Berardo che nel manutenzione delle lampade per l'altare
12 IO conseguì dall'imperatore ere Fe- maggiore della metro[)olitana. Neh 334
derico li la conferma de'privilegi di sua Ruggero Capitignani di Taurosaro, che
chiesa, il cui iliploma produsse Ughelli. per morte diGiovanni XXII riccNeil pal-
IVel I 2 I 6 Gualterio, molto nel seguente lio dal successore Benedello XII elicglie-
anno, per cui procedendo al-
il ca()itolo lo mandò pe'vescovi di JMotula e Troia;
l'elezione del successore, contro le forme quindi fece la ricognizione delle reliquie
stabilite dal conciliodi Laterano IV, Pa- dis. Cataldo, ritrovò come nell'altra pre-
|)a Onorio 1 11 annullò gli atti nel 1218, cedente, sua lingua integra, molle e
la

ed invece nominò nel 2 9 Nicola racco- i 1 rossa, con universale ammirazione e di-
mandato dal capitolo e fregialo d'eccel- vozione, e la collocò tra candidi cristalli,
lenii cpialilà, indi nel 1228 consagralo in e ripose un braccio nel già rammentato
Roma dal Papa: sotto di lui nell'arcidio- busto d'argento. Fu uiollre famigliare e
cesi si foDdarono monasteri di s. Maria i consigliere del re Roberto e della regina
di Coronata e di s. Spirilo della Valle, Giovanna I, la (|ualeconfermò alla sua
e vi si recarono cistcrciensi di s. Maria i chiesa 1' antico possesso sul castello di s.

de Ferraria di Teano. Nel 1232 Enrico Teodoro. Nel 346 Bertrando francese,
i

Cerasoli de'contid'Acerra, eletto dall'ar- che prima d'essere cnnsagralo fu trasla-


civescovo di Capua delegato d'Innocenzo to a Salerno neh 349, ^^^ '" questo dal-
IV, e da c|uesto Papa confermalo, aven- l'arcivescovato ì>i partihus òiCov\a\.o ven-
dolo il capitolo raccomandalo. Gli succes- ne qui trasferito Giacomo, indi Giovan-
se nel 260 Giraldo; indi nel 270 fr, Gia-
I 1 ni del I 353, poi nel 354 Giacomo di A-
i

como di \ ileibo domenicano dottissimo dria, eh' ebbe liti col capitolo al quale ,

e procuratore generale del suo ordine, ed nondimeno fece donativi , e stabilì due
ebbe liti per le decime e altre giurisdizio- pranzi, ma infelicemente l'uccise Biagio
ni colla città. Nel 1273 Enrico, poi eletto Torto de Gryptaleis laico e vassallo del-
giudice compromissario tra Stefano ve- la chiesa Tarenlina , con allri complici.
scovo Conversano, e l'ubbadessa delle
di Urbano VI primaodopo aver crealo car-
cistcrciensi di quel monastero: fu bene- dinale jMarino del Giudice ( f.)(.V\fnii\ lì,
merito pastore e generoso colla sua chie- già arcivescovo di sua patria e di Brin-
s<i. Per sua morte il capitolo postulò Gual- disi, e camerlengo di s. Chiesa, lo trasfe-
terio napoletano vescovo d'Anglona, e Bo- rì in questa metropolitana, costituendo-
nifacio Vili nel 298 lo confermò: si mo-I lo vicario della provincia del Patrimonio
strò assai amorevole co'chierici, istituì per edel ducatodi Spoleli. Entrato nella con-
loroannuo pranzo (•»//< Zoo Jriuìiciiti mn- giura contro il Papa, fu spoglialo delle sue
ilii''. e volle che ne partecipassero il sa- dignità, imprigionalo in Nocera, sottopo-
grisla, e (juelli che ministravano all'alta- sto a tormenti, e fatto morire mìseramen-
re maggiore della cattedrale. Nel 3o fr. i 1 te in Genova, gittato in mare chiuso iu
Giorgio diCu{)ua dotto e pio domenica- un sacco. L'anli[)apaClemente VII v'in-
no, caro a Bonifacio Vili, il rpiale lo no- truse il suo fautore Tonjmaso. Urbano VI
niniò dopo aver cassato l'elezione vizio- però, prima nominò Giacomo, e poi Pie-
sa falla dal capitolo, che parte elesse l'a- tro che alcuni credono l'Amelio ;:ià ve-
a6o T A R T A R
scovo di Sinìgaglia e celebre Sagri.'; fa, trucci di Teano , in grazia di suo padre
e col Siena lo dissi in questa chiesa tra- Antonello segretario di Ferdinando I; a-
sferito nel I 382; ma l'Ughelli non è chia- vendo d genitore cospirato contro il re, fu
ro sull'epoca di Giacomo e di Pietro, an- decapitalo cogli altri figli, come rilevo a
zi dubita che quest'ultimo sia stato da Si- Teano, sebbene l'arcivescovo ne fosse
e

nif^aglia trasferito a Taranto, ed inclina ignaro, dimise e fu fatto nel 489 arci-
si
1

a credere che fosse stato vescovo /// ijar- vescovo Madicense in parlibus, e succes-
tiliits Siiigulienseni, che il Coleti chiama sivamente vescovo di Teramo e poi di Ca-
Sinqaliensem.IN'el 1 39 i Bonificio IX no- serta.Nel 14 ^^9 da Teramo quivi passò
JuinòElisario o Eleazaro abbate benedet- Francescodi Barcellona, e morloneU49 i
tino di s. ftlaria de Gualdo di Denevea- gli successe il cardinal Gio. Battista Or-
to, d'onorata memoria; indi Bartolomeo i7/;/(/^ .)lodatissimo. Nel 1498 EnricoBru-
di Aprano nobile na|)oletano, nel i4oo no d'Alti segretario del sagro collegio e
tiaslocalo a Salerno, e pare che in questo tesoriere, Iraslalo da Orte, ornato d'egre-
tempol'anlipapa CcnedetloXIII vi abbia gie viitìi: per alletto eresse i monumenti
intiusoMatteo.Nello stesso 4oo 1 daMono- sepolcrali del cardinal Mfzzarota^eùX suo
Giacomo Palladini
poli qui fu trasferito parente Lodovico Bruno vescovo d'Acqui
di Teramo, eneli4oi passò alla sede di ins. Agostino, e presso di lui si fece tumu-

Firenze, ed in sua vece Alemanno Adi- lare neh 509. Non saprei dove riportare
iitari (ì .j nobile fiorentino, che nel 1 4o6 l'epoca dell'arcivescovo cardinal Raffaele
diventò arcivescovo di Pisa e poi cardi- Riario (/ .), nipote di Sisto IV e di Giu-
nale; dalla (jiiale chiesa Innocenzo VII lio II, ramiDenlato per tale dall'Ughelli

Iraslalò a Taranto Lodovico Bonito (P .),


nella serie degli arcivescovi di Pisa, ed ia
e spedito nimzio al re Ladislao, indi da questa om messo. Avvertendosi ciò dalCar-
Gregorio XII crealo cardinale, onde in della, nelle Memorie storiche de' cardi-
onore di questa 2/ chiesa assunse il no- nali^ t. Il I, egli se ne assicurò dal-
3, p.
tuedi Cardi/ìallhi-cnii/ìO.ei'edelea] Pa- l'erudita Storia della città di Taranto,
pa loseguìiu Ilimini edivi morì nel i4i3. descritta dal p. Ambrogio IMerodio ago-
Peróne! i4' 2GiovanniXXilI eletto con- stiniano, che inedita e mss. si conserva ìq

tro Gregorio XII, vi avea nominato ar- molte biblioteche, e merita tutta la fé--
civescovo il cardinal Rinaldo jS/'rt'/ic'^/a't de. 11 cardinale non fece residenza in Ta-
(A .J,
personaggio di massima estimazio- ranto, ed è certo che governava la chie-
ne. Per sua cessione, ciarlino V nel 1 421 sa neh 5o4, come assicurò alCardella l'ar-
elesse Giovatali de'conti di Tagliacozzo civescovo di Taranto Capecelatro. Aven-
(/ .). nunzio a Basilea d'Eugenio IV che do consultalo il Vitale, Memorie istori-
locreò cardinale, e si denominò ancor lui ci e de' tcsoi-ieri, p. 35, trovai quanto al-
i

ilCardinal Tareutino, poi vescovo di Sa- l'arcivescovo Bruno, che verso 5o3 e- il 1

bina. Nel 144^ <Ja Palermo fu trasferito sercitava la carica di pro-tesorieredi Giu-
Marino Orsini nobile romano, dotto in lio 11, il quale nel 1 5o5 lo fece tesoriere;
ogni genere d'umane lettere e di eruLli- laonde è probabile, che nel suo pro-teso-
ziune, e caro a Nicolò V fu annoverato rierato si dimettesse dalla sede, ed allora
tra'ieferendari, lodato pastore, Alessan- gli fosse sostituito il cardinal Riario. Giu-
dro mori nel 1449» ^ g'' f*^' surrogalo A- lio Il neh 509 fece arcivescovo il suo pa-
lessandro Galeotti, poi nel 1 47 2 il celebre rente Orlando della Rovere,e uehSio Io

cardinal Latino Orsini [J^ .). Sisto IV nel trasferì a Nazareth, il cui arcivescovo Gio.
1 478 creòarcivescovo il cardinal Giovan- MariaPudeiico patrizio napoletanoa que-
IM d' Aragona [J .), figlio di Ferduumdo sta chiesa passò, il (juale edificò gran par-
he di Napoli. Nel 1484 Gio. Baltisla Pe- te della basilica di s. Agnello, dedicando
TA R TAR afii

l'alfare ranggiore a s. Cataldo, Neli5?.4 chiesa parrocchiale di Marllneo eresse in


il cni'clinni Fiancesco Jr/iicl lini [J .): nel collegiata con 5 canonici, ed è celebre il

i5?,8 Girolamo de Ippoliti di Mono-


fr. sinodo da lui adunato. Nel 1600 Giovan-
poli domenicano insigne per profonda
, no de Castro spagnuolo benedeltino, fra-
dottrina ed esemplari virtù, ma dopo 8 tello del viceré di Napoli, cbe divolissimo
mesi compianto morì in Viterbo e fu se- di s. Cataldo, gli donò una preziosissima
polto in s. Maria de'Gradi, per cui a'2 i croce, e fu egregio pastore. Nel i6o5 Ot-
ogostogli successe il «•ardinalAnlonioAV//i- tavio Mirto Frangipane napoletano, già
scvi'rino(^1 .), il cui possesso impedì Car- vescovo diTiicarico, eruditissimo e di mol-
lo V sino alla sua coronazione, e nel 1 53o to merito; indi successero, nel 1 G 3
i il car-
ammise presso Taranto i religiosi mini- dinal Bonifacio Gact(/iìi[J .),• nel 1618 il

mi, attribuendo loro un luogo suburbano, vescovo di Sarno Antonio d'Aquino no-
nel quale fu edificala la bella cliiesa di s. bile napoletano, lodalo per zelo; nel 1 GiS
Maria dcGrazia,alla quale contribuì Bar- Francesco Saucbez de Villonova di Ma-
tolomeo Gaeta d'Otranto. Nel 1544" P''C- drid, sepolto in s. Anna al Quirinale; nel
senlazione di Carlo V, qual re di Spagna 1G37, con inauditi plausi de' tarentini,
e delle òwe Sicilie, Papa Giulio Ili pre- Tommaso Caracciolo de'principi d'Avel-
conizzò Fielro Francesco Colonna abbate lino, teatino e vescovo di Ciro, e corrispo-
commendatario di Suì>iaco. cht governò se all'espetlazione formata di lui, per af-
lodevolmente, ed è sepolto in Napoli nel- fid)ililà, somma pietà, indefesso zelo per
la Ciippella gentilizia di Monte Olivete, la salute delle anime e pel divin cullo; no-
Per nomina di Filippo II, gli successe bilitò l'arciepiscopio, il seminario, la cat-
nel i56o il nipote ]\birc' Antonio Cn- tedrale che arricchì pure di suppelletti-
lonna (/ .) poi cardinale, die interven- li;introdusse in Taranto carmelitani
i scal-

ne al concilio di Trento: allorcbè «isie- zi. Tumultuando il popolo, per consen-


deva in Taranto, donò beni alla cap- so della rivoluzione di Na[)oli, s'interpo-
pella di s. Agnese, ne visitò l'arcidiocesi, se perchè serbasse la fede al re. Nel i G65
celebiò il sinodo provinciale, eresse il se- Tommaso Sarria nobilissimo spagnuolo,
minario [)e' poveri cliierici, ed ebbe per domenicano dotto, predicatore eloquen-
eccellenti vicari i vescovi di Motula, d'A- te della regina d'Ungheria e dell'impe-
cerra, di s. Leone e di Ostuni, fìncliè nel ratore Feidinando Ili,im|)icgatocon suc-
l568 fu traslato a Salerno. Neli56q il cesso in diplomatiche legazioni, traslalo
cardinal Girolamo Austiiaco Corrc^i^io daTrani. Visitò diligentemente la dioce-
(/ .), die nel I 57 I celebrò il sinodo pro- cesi, dilese con leruiezza le ragioni di sua
vinciale coll'intervento dell'arcivescovodi chiesa, anche dalla laicale podestà, rislau-
Rossano, e de'vescovi di Campagna e di rò l'arciepiscopio, rilece e ampliò il semi-
Motula. Da Soirento vi passò nel i574 nario, aumentandone gli alunni, dotan-
Lelio Brancacci, il quale con solenne rito dolo e provvedendolo d' ottimi maestri;
fece il suo ingresso, encomialo per virlìi, donò preziosi arredi alla catlediale, e di-
d'incomparabile zelo per l'amato suo chiarò erede il suo convento di s. Pietro
gregge, e con valore sostenne le dilliircn- Impeiiale, Nel iG83 Francesco Pii^nal-
ze tra esso, i cittadini e il clero, cbe Gre- tclli (/' .) de'duchi di Monleleone teati-

gorio XIII compose. Vieppiù allora tut- no, vigilantee sapiente pasture, curò l'os-
to quanto sì dedicò alla cura di sua chie- servanza della disciplina ecclesiastica, fu
sa, a ripristinare la disciplina ecclesiasti- generoso co'poveri, restaurò e abbellì le

ca mollo decaduta; edilicòla fabbrica pi I chiese, massime la cattedrale, costruen-


seminario, istituì un priorato e aumeiiLò do la cappella della B. Vergine con buo-
i cauouici della collegialaCi yplaliensc. La ui uiariuij ampliò gli edilìzi del semina-
262 T A R T A R
rio e dell'arciepiscopio, fu difensore acer- rendite della mensa i 0,000 ducati yr;?/-

rimo delle ìiiitnunilà, visitò alncremeiile hlici.'! oncnhus, et (luilnisditiii pensioni-


l'iircitliocesi; dal suo paienle Innocenzo /'//.v^Tz-Mv/^Acome si legge nell'ultima pro-
XII fu spedito nunzio in Polonia, e Cle- posizione concistoriale.
luenlc XI lo trasferì alla cattedrale di Na- TARASA, Thavassa. Sede vescovile
poli e poi creò cardinale. Nel i 7 i 3 Gio. della Numidia nell'Africa occidenlaIe,sot-
Battista Stella nobile napoletano, di sin- to la metropoli di Girla, di cui furono ve-
golare umilia, zelò l'estirpazione de'vizi, scovi Zosimo che assistè al concilio di Car-
fu padre delle vedove, de'pupilli e dei
il tagine deb 55, e Crescouio esiliato nel 484
poveri; ornò con magnificenza la cappel- da Unnerico re de' vandali per aver im-
la della B. Vergine della Pietà, ed abbel- pugnato gli errori de'donatisti. Morcelli,
lì con pitture, come notai, quella di s. Ca- Afr. rhr. t. 1.

taldo, donandole nobili parati per le so- TARASCONA. F. Tarazona.


lennità; predicava a! popolo,istruiva fan- i TARASIO (s.), patriarca di Costanti-
ciulli, visitava gl'inferaii, recandosi a be- nopoli. Nacque verso la metà del secolo
nedire gli agonizzanti e disponendoli a ben Vili in Costantinopoli, di stirpe patrizia.
morire. Pacificò i dissidii dell'arcidioce- Giorgio suo padre fungeva una delle pri-
si complesso di altre sue
e edificò lutti col marie dignità della magislratura,egode-
\iilù. Terminandosi con tale arcivesco- va grande riputazione; ed Eucrazia sua
vo la serie de'paslori larentini aeW'Ita- madre non era meno universalmente sti-
Ha sarro,\a compirò colle Notizie di Ro- mala per la sua virtù. Essa volle infor-
liuj.^tì I ^ayFabrizio di Capua napolela- mare il proprio figliuolo alla pratica del-
iio;nel ySid. Celestino Galiano celestino
i la religione, e vi riuscì a meraviglia, cor-
di Manfredonia; neliySS Casimiro Ros- rispondendo il giovane Tarasio perfet-
si napoletano; nel 1738 d. GiovanniRos- tamente alle di lei cure. Appena entra-
si teatino napoletano, traslato da Matera to nel mondo, facendosi ammirare pe'
e Gerenza; nel 1750 Antonino Scrsale suoi talenti e per le sue virili, meritò d'es-

{T .) da Brindisi, e poi cardina-


traslalo sere insignito della dignità di console, e
le; nel 1754 d. Isidoro Sauchez de Lu- divenne quindi ."segretario i di stalo sot-
na benedettino napoletano,trasferito d'A- to Costantino V e l'imperatrice Irene sua
riano; nel I
759 (1. Francesco Saverio Ma- madre. Dopo la morie del patriarca Pao-
strilli teatino de''duchi di Marigliano di lo 111, gli fu offerta quella sede; ma non
Nola; nel 778 Giuseppe Capecelatro na-
i fu agevole indurlo ad accettare tale di-
poletano, del quale notai a Esame, che gnità, perchè nella sua umiltà non cre-
siccome avvocalo concistoriale. Pio VI lo deva di avere le qualità necessarie a un
dispensò dal pubblico; nel 8 t8 Giusep- i prelato. Alla fine si arrese colla condi-
pe Antonio de Fulgure della Missione di zione che gli fosse permesso di raduna-

Aversa. Per sua morte, Gregorio XVI re un concilio generale per mettere fine
nel concistoro de'6 aprilei835 promul- ai disordini cagionati dagl' Iconoclasti
{iò odierno arcivescovo mg.' PiafTaele
1'
(/'.), quindi fu falla la ceremonia della
Rlundo d'Ariano, già parroco in quella sua consagrazione il dì di Natale de! 784.
città e maestro nel seminario, peritonei Fece tosto consapevole di sua ordinazio-
gius canonico e nella teologia, predicato- ne Papa Adriano I, e si unì con essolui
re egregio, ed ornalo di virtuose qualità. nella comunione della Chiesa cattolica.
L'arcidiocesi si estende per circa 3o mi- Il sommo Pontefice ricevette a un tem-
glia, e contiene molti luoghi. Ogni nuo- po una lettera dell'imperatrice e dell'im-
vo arcivescovo è lassato ne'libri dalla ca- peratore , nella quale gli significavano,
mera apostolica iu fiorini 4o6, essendo le ch'essendo essi per convocare un conci-
-

T A R T A R of.l

lio generale, Io pregavano tli recarvisi in slanllno V non lo pei seguitasse per tutto
persona, o di maiidarvi suoi legali. Ta- il resto del proprio regno, mandando e-
rasio scrisse altresì a'palriarclii d'Ales- ziandio in esilio i di lui parenti e dome-
sandiia, d'Antiochia e di Gerusalemme, stici.Dopo la tragica morte di Costanti-
afliucliè vi mandassero i loro deputati. 11 no V, nulla trascurò il santo patriarca per
Papa spedì pe'suoi legati lettere all'nn- ristabilire il buon ordine. Scacciò ede-

peralore, all'iniperatrice ed al patriarca, po'-e Giuseppe, che contro le leggi divi-

nelle (piali faceva plauso al loro zelo per ne ed umane avea maritato e incorona-
lapura dottrina, e dimostrava assai dif- to Teodola. Visse in pace sotto il regno
fusamente l'empietà degl'iconoclasti, di Niceforo unicamente inteso alle pra-

scongiurandoli altresì di risfabiliieil ctd- ticlie della penìlenya, e alle funzioni del
lo delle sagre immagini a Costantinopo- suo ministero; ma la sua sanità venne
li e in tutta la Grecia. Il concilio fu a- meno di giorno in giorno, e dopo aver
perlo nella cliiesa degli Apostoliil i. "d'a- governata la chiesa di Costantinopoli per
gosto 786; ma la violenra degl'iconocla- 2 I anni e 2 mesi, morì a'2^ febbraio 806.
sti avendo impedito a'padri di delibera- Iddio glorificò la sua memoria con mol-

re, esso venne trasferito iiell'annosegucn- ti miracoli, e si cominciò a celibrare la

Ic a Nicea {f^-), dove fu condannala l'e- di lui festa sotto il patriarca che gli suc-
resia degl'iconoclasti, e si definì doversi redelle. Tanto i greci che i Ialini ono-
rendere un culto relativo alle immagini rano s. Tarasio a'a^ febbraio.
de'santi.Tarasio si affrettò di far esegni TARAZONA (Tinisoncn). Città con
re tale decisione, e tutto 7elo pel mante- residenza vescovile di Spagna nel regno
nimento della disciplina ecclesiastica, cor- d'Aragona, a'confìni de'regni di Castiglia
lesse diversi abusi, abolì la simonia, ban- e Kavarra, nella provincia e a q leghe da i

dì il lusso dalla sua mensa e dal suo pa- Logrogno 5 da Tudela, alle radici del
e
lazzo, assegnò delle rendite fìsse per sov- Moncayo sopra un terreno in declivio. Il
venire a' bisogni de' poveri, die di fre- Queiles l'altiaversa in due parti, ma riu-
cpienle visitava nelle case e negli orpe- nite da 3 ponti di pietra. E mediocremen-
llali, e si dedicò interamente ail'istruzio- te fabbricata, e disti ibuita irregolarmen-
l'e del suo gregge. Essendosi l'imperato- te. La cattedrale antichissima, di solida
re Costanlino V acceso di n iminosa pas- e gotica struttura, è sotto 1' invocazione
sione per Teodota, dama d' onore del- della B. Vergine Maria de la Huerla. Il
l'imperatrice Maria sua moglie, risolvet- capitolo, in conseguenza dell'ultimo con-
te di rompere i legaiiìi del matrimonio cordalo colla Spaf^na (T\) e per l'aulo-
I per sposarla,cd avrebbe voluto che il pa- rilà della lettera apostolica '/r/v/Vvrr//?//?,
triarca approvasse il suo divorzio; ma en)anata dal Papa Pio IX a'5 setlembre
Taiasio si oppose fortemente al suo di- i85i, si compone di 5 dignità, la t .'delle
sc|j:no. Nondimeno rimpeiatore,acreca»o quali è il decano, le altre l'arciprete, l'ar-

dalla passione,coslrinse]Maria a vestir l'a- cidiacono, il cantore, e il prefetto di scuo-


bito religioso inun monastero, e si am- la; di 4 canonici de officio, cioè magistra-
mogliò a Teodota, facendo fare la cerc- le, dottorale o teologo, lettorale, e peni-
lìionia a Giuseppe economo della chiesa tenziere; di 16 canonici de grada, di 12
di Costantinopoli. Tarasio, per timore beneficiati e altri chierici addetti al ser-
1
che l'imperatore non si dichiarasse favo- vizio divino. Fra le reliquie è in gran ve-
revole agi' iconoclasti, credè opportuno nerazione il braccio di s. Altiliano vesco-
<li usar moderazione, e non recò ad ef- vo di Zamora, concilladino e p:»tiono di
letto la minaccia di sconumicarlo. Que- Tarazona. Vi è il fonte l.>attasimale e la

sta sua lollerauza uon tolse però che Co- cura d'anime; e l'episcopio bello e corno-
264 'i' ^^ T A R
do non è mollo distante dalln cntledralc. nate le coites, nel resto seguendo i de-
IN'ella città vi sono 3 oltre cliiesc pnrroc- stini e le politiche vicende dell' ylrago-
cliialij 3 monnsteri di monache, diversi na e della Ay;r/g7/^/. La sede vescovile fu e-
sodalizi, ed il seminario coj^li alunni. Tra' retta nel V secoloonel 5oo,nel!a [)roviucia
suoi anliclii conventi, quello de'meiceda- ecclesiastica Tarragonese,esarcatodi Spa-
ri contiene i sepolcri de' ss. Bonifacio e gna,su(h'aganea della metropoli diTarra-
Eusebio martiri. Avvi pure un ospizio, gona; ma Giovanni XXil nel secolo XIV
im ospedale e altri stabilioienti, fabbriche la sottomise alla rìietropoli di Saragozza,
di panni grossi e altre manifalliire. E'pa- e lo è tuttora. I primi suoi vescovi furo-
Iria di diversi illustri, come dello sculto- no Paolo, che sottoscrisse al concilio di
re Ttidelilla, e del pittore F. Ximenes. 1 Tarragona del 5 6, e Stefano che fu nel
j

dintorni olirono ameni passegf^i, ed il suo 527. 11 vescovo Ferdinando de Calniello


fertile territorio produce in abbondanza detto Perezio Calvillo, oriondo di Tara-
buoni vini e frutti squisiti, particolarmen- gona o Tarazona, come vuole Ciacooniu,
te albicocche, pere e pomi. Tarazona,77/- Tarasonac, insigne letterato, seguendo
riaso, da alcuni fu talvolta confusa con le parti dell'antipapa Benedetto Xlll,nel
Tai-ascoua e eoa Tan^igo/ui, Lo spa- i3q7 fu da lui fatto anticardinale e le-
gnuolo Orliz parlando del suo vescovato galo, e restato ad esso tenacemente fede-
a p.i 56, Descrizione del viaggio d'A- le moiì in Avignone, ove ne riportai le

driano PI, anche a suo tempo sulllaga- notizie, nel i4o4 o dopo, egli successe nel
neo di Sfuagozza, lo chiama Tirasoncn- vescovato il fratello PielroCal villo. llCiac-
sis e meglio Turiasoncnsis, ed in italia- conio lo chiama Episeopo Tarasonensi
no Tarazona. W p. IMireo, Notitia cpi- seu 2'<7/7v?ro/R'/i.v/, e riporta che di Ferdi-
scopaluum, Turiaso, Tarazona, Tara- nando nell'aula del palazzo episcopalis
cona, Turiasonensis, clini Tarraconen- Tarraconensis,\\ è questo e\o^\o: Jurinni
.y/.y.Coramanville, Hist.des eveschez,Tu' etampli ladinis ac dignitatis episeopa-
riasso, Taracona. Ciò premesso, alcuni lis-Praeseniiae defensor eonsevalorrpte.
collettori de'concilii, descrivendo quello L'antipapa dopo essere stalo assediato col-
di Tarazona de'aq a[)rile i 229, lo appel- r anticardinale nel palazzo d' Avignone,
larono e allribuirono a Tarrago?ia. In gli riuscì di evadere, e di passare in Ta-
questo il cardinal Giovanni Halgriiì[ue\- rascona neIi4o4> anno che poi terminò
Ja quale biografìa con Cardella nominai in Marsiglia. Questa Tarascona,ZVz/vz^co,
diGregoriolX
la città 2^arragojia),\(!s^-\\o è una città antichissima di Francia, già
e vescovo di Sabina, assistito da due ar- dominio de'conli di Provenza e degli An-
civescovi e da q vescovi, dichiarò nullo gioini, nel dipartimento delle Bocche del
il matrimonio di Giacomo re d'Arago- 1 Bodano, la quale non fu mai sede vesco-
na con Eleonora di Castiglia, come con- vile; ciò ripeto per eliminare l'equivoco
tratto tra prossimi patenti senza pontifì- di quelli che per somiglianza nel nome la
cia dispensa. 11 re non fece alcuna resisten- confuserocou Tarazona, edè naturaleche
za, tua dichiarò legittimo Alfonso nato vi si recasse il falso Benedetto XI 11, co-
da questo matrimonio, ch'egli avea già mechè distante da Avignone 4legheei8
dichiarato suo successore, il che poi fu con- da Marsiglia, sul Rodano e dirimpetto a
fermalo dal Papa. Aguirre, Condì, l. 3. Beaucaire. E' decorata da belli edilìzi, e
Tarazona è una delle più antiche città del- munita da un castello di pietra. Tra le
la Spagna, e sotto romani ebbe il titolo
i chiese la piìi considerabile, anche pel suo
di municipio. Neh 120 mori vi furono i magnifico battislerio, è quella di s. iMai-'
vinti e disfatti da Alfonso I re d'Arago- ia discepola di Gesù Cristo e patrona del-
na e di JXavarraj 4 ^o'i^ ^'' furono adu- la cìllà, e ne racchiude le itliquie nella
T A R TA li 265
cappella sollorranea; imperocché la tradi- e ritagliata da belli viali e passeggi incan*
zione celebra la santa per propagatrice tevoli , donde la vista spazia da più lati

della fede in Tarascona, e che ivi beata- sopra colline piantate di vigneti, ed al sud
mente tnorì, dopo averla hberatadal mo- sopra i Pirenei, onde è una delle più bel-
stro Terasco che ila lungo lein[)o la de- le e piltoreschedella contrada, inaria per-
vastava, liilornandoa Tarn7.onn,nel i/lG/\. fetta. Trovasi (iancheggiota e divisa in 3
ne fu fatto vescovo Pietro Ferrici (J .) parti quasi eguali, da due piazze interne
catalano, che meritò la dignità cardina- assai spaziose,(juelladi IMaubourguet gra-
liziada Sisto IV. Le JVodzic di lloiiw re- devolmente piantata d'alberi, e l'altra di
gistrano i seguenti vescovi. Nel 1739 fr. Marcadieu notabile per la sua grandezza.
GaiciaPardinasde'niercedari calzati; nel Ampie ne sono le vie, ben lastricate e ir-
1741 Giuseppe de Alcaraz-y-DelIuga di rigate da limpidi ruscelli clic vi manten-
Granata; nel 1755 vi fu traslato da Jaca gono la frescura: la migliore percorre la
Stefano Villanova di Girona ; nel \'j(\Cì città intuitala sua lunghezza, esonoguar-

Lnplana-y-Castillon di Lerida; nel 179^ nite di case elegantemente fabbricate. Il

fr. DaniianoMartinezGalisoga minore os- palazzo della prefettura, antico episcopio,


servante di Carlagena, trasferito dalla se- per la situazione alquanto elevata, abbrac-
de di Sonora; neli8o3 Francesco Porro ciauna magnifica prospettiva, e da ulti-
chierico regolare minore di Gibilterra, già mo vi fu aggiunta una graziosa sala per gli
vescovo di Muova Orleans. Pio VII a' co spettacpIi.La cattedrale, ottimo edifizio di
luglio 18 i5 dichiarò vescovo Girolanio mista struttura, è dedicata alla Natività
Caslillion-y-Salasdi Ilnesca.Per sua mor- della D. Vergine, e fabbricata sulle rovi-
te e dopo lunga sede vacante, il regnante nedell'antico forte Bigorre, che die il suo
Pio IX nel concistoro de'20 gennaio 8 8 1
/i
nome alla contrada, ed il coro della qua-
preconizzò fr. Vincenzo Ortiz di Saragoz- le adornano 6 colonne di marmo d'Ita-
za domenicano, già professore di teologia lia che sostengono una trabeazione. Tra
nel collegio di S.Fulgenzio diMurcia. Man- le reliquie è in particolare venerazione il

cato ancor egli a'vivi, lo stesso Papa nel capo di s. Maurizio, custodito gelosamen-
concistoro de'23 giugnoi 8 )4dichiarò ve- te. Vi è il batlisterio e la cura d'anime

scovo l'odierno mg.' Egidio Esteve-y-To- amministrata dal capitolo, ed esercitala


mas di Solsona, assolvendolo dal vincolo da un canonico col nome d'arciprete. Il
che lo legava alla sede di Portorico di cui capitolo si compone di 8 canonici, man-
era pastore. Ogni nuovo vescovo è tassa- canti di dignità, cosi del teologo e del pe-
to ne'libri della camera apostolica in fio- nitenziere, secondo l'ultima proposizione
rini o33. La diocesi si estende per o le-
I i concistoriale. Vi sono de'canonici onora-
ghe in lunghezza, ed in più di 1^ per lar- ri, \ niicì'i de clioro.e altri chierici pel di-
ghezza, contenendo diversi luoghi e mol- vino servizio. Nel secolo decorso il capi-
te parrocchie. tolo avea 9 dignità,! 4 canonici, ei 2 se-
TAllBESf Tarl'iriìj.CxiVA con residen- mi-prebendati: l'antico capitolo si com-
za vescovile della Guascogna in Francia, poneva di canonici regolari di s. Agosti-
capoluogodel dipartimento degli Alti Pi- stino. Il palazzo vescovileèpoco lungi dal-
renei, di circondario e di duecantoni,sul- la catledrale,ed è ottimo edifizio.Nella cit-
la sponda destra dell' Adour, a 8 leghe tà, tra le chiese,due altre sono parrocchia-
da Pau , i4 da Auch e 184 da Pari- , li, munite del sagro fronte; vi sono alcu-
gi. Sede de' tribunali di i." istanza e del ne case religiose, diversi sodalizi, 1'
ospe-
commercio e di diverse amministrazioni, dale, il monte di pietà, il seminario cogli
è situata in mezzo ad una pianura ferti- alunni, il comunale con biblio-
collegio
le,bcn innallìata dairAdouredall'Echcz, teca, di cui ammirausi fabbricati, la scuo*
i

VOL. LXXII. 18
7.6C> T A R T A R
In gratuita di disegno e d'architettura, la tanla, e poi con Acqs nella Novempopii-
(juale ha pure una società. L'antico ca- lonia Fu successivamente posta a ruba ed
stello de'conli oggi serve di carcere ed ha a socco da'barbari del nord, dagli arabi
un deposito di stalloni de) governo. Vi si saraceni mori, encir843 da'noi manni,
trovano fabbriche di rauierie e magli per quindi diventò la capitale della contea
questo nielallo, cartiere, concie di pelli, di Bigorre. Gl'inglesi se ne inqjadioniro-
e altre manifatture. E l'emporio del com- no, e la resero nel 1
3 70 al duca d'Angiò,
mercio di lutto il dipartimento, per cui che ne confermò i privilegi. Le guerre di
si tengono considerabili mercati ogni i5 religione del secolo XVI, fatte da'criideli
giorni, olire in tulli i giovedì di derrate ugonotti, vi cagionarono anch'e<;se gravi
e bestiami, fiequentatissimi da' limitrofi disaslrij da'quali durò lungo tempo a ri-
spagnuoli. E patria d'alcuni illustri e del mettersi, poscia seguì le altre vicende po-

celebre cantante e altore Lais. Tarbes ha litichedi Francia. La sede vescovile vi fue-

5 sobborghi, quello di Rabasteus a cui si retta verso il secolo V,e chiamala ne'primi
comunica per mezzo d'un ponte, di Ba- secoli Bigorria, divenne suiiraganea del-
gnères, di ^'ic, di s. Anna e di s. Cateri- la metropoli d'Auch, e lo è ancora. Sem-
na. Tra quest'ultimo e quello di Cagnè- bra che vi abbia sparso i primi semi del cri-

res giace I' ameno passeggio di Pradau ,


stianesimo s.Giuslino, e secondo un antico
separato da vaste praterie mediante un ca- martirologio attribuito a s. Girolamo pare
naletto. L' antica città denominata Ca- che ne sia stato ili. "vescovo. Però Sam- i

struni Bigorre/ise apparteneva al vesco- mariani registrano peri. "vescovo Anlo-


vo, e dopo il VI secolo prese nome di
il niario, a cui danno per successore Aper
Tarbes, non però i borghi. A poca distan- Aprus, che nel 5o6 per Ingenuo prete
za trovasi una cava di marmo. Ignorasi sottoscrisse il concilio di Agde. Giuliano
il tempo della fondazione di questa città, intervenne a quello d' Orleans del 54 1;

che al tempo di G. Cesare era conosciuta Amelio al concilio di ìMaconsdel 585,i?('-


sotto il nome di TarheUi, da quello de* gorretanae urbis episcopusj indi s. Fau-
suoi abitatori; prese poi quella di TurJia. sto, cui successe il discepolo s. Licerlo poi
indi l'attuale di Turbe j dicendosi Tur- traslato a Conseran'»; Sartono sedeva nel-
ila et Castrimi Bigorrae. Tarla Biger- 1879, alilo Amelio nel 1000 a tempo di
rioìumì, come antica capitale del Bigorre, Luigi conte del Bigorre, come Bernardo
i cui antichi conti furono rinomati; indi del I 009. Nel i o36 Riccardo, Eraclio fu
passò neli4B4 fl'la casa d'Albret signo- al concilio di Tolosa nelio56 Episcopus
ri del Bearn, e neliGoy il paese fu riu- Bigorrensis velBehorrae, nel 076 Pon- 1

nito alla Francia. Tarbes della pure Tar- zio,mentre era visconte del Bearn Cen-
1 ella e 1uhìoPyreneae.?t\\ev\.o\\o i Sara- lullo. Dopo di lui nel logo Bernardo I-

niarlani nella Gallia Clwistiana t. 2,p. serasco praesul Bigorrensis. nel i of)6 O-
io56, non si deve confondere con Acqs, tlooDodo, Guglielmo fior"! nel 142, Ber- r

Aquae TarhelUcae, Tarbella, J ihio, nardo Lobato Montesquieu neh 145, Ar-
celebre per le acque calde e salutari, pic- naldo (iuglielmo Osono nel i i 79, Arnal-
cola città di Francia nella Guascogna a* do Guglielmo nel 1200. essendo conte del
piedi de'Pirenei sopra un picco, al sud di Bigorre e visconte del Bearn Gastone. Nel
Tarascona, già signoreggiata da'conli di 1 228 Ugo di Pardaillan, nel 1 200 Arnal-
l'oitou duchi d'Aquitania. Sino ali 80 i do Raimondo Coarrase, nel 1264 Arnal-
fu sede vescovile sulhaganea d'Auch, con do de I\hlsents, nel 1268 Raimondo Ar-
J)ella cattedrale della B. Vergine, e fu pa- naldo de Coarrase, neh 309 Giraldo Dui-
tria di s. Vincenzo de Paoli. Tarbes ro- i ceto, nel 3 6 Gu"Iielnio Hunaldi zelan-
I 1

mani la compresero prima nella S.'Aqui- le de' divini ufiìzi e munifico cu' poveri
-

T A R T A R 267
Ne! r 33() Pietro Raimondo de IMonbruh, mensa del vescovo ascendeva a 22,000 li-
iicliS-IS vi fu Iraslalo da MonleCassino re, e pagava 1200 fiorini per le bolle. La

Guf^lieluio arcivescovo d' Olranto, nel diocesi comprende il dipartimento degli


1 3()() l'ernaido, nel 1876 Gailardo, nel Ahi Pirenei, e si estende per 20 leghe <li
1 3c)c) Adelberlo Kpìscopus Tarbicnsis-, lunghezza ei8di larghezza,comprendeu-
Del 1 ^06 Pietro amaiinislratore perpetuo do molti luoghi.
Kcclcsiac JUi^ni-rviisi, neli4o8 Bernar- Targa. Sede vescovile della provin-
do, nel 1422 Bonnomo, nel 14^8 Piai mon- cia Proconsolare nell'Africa occidentale,
do Bernal di, neh 43 Giovanni, nel 1444 1 sotto la metropoli di Cartagine. Targa,
Roggero de Foix de'conti di Foix e Bi- Targcn^ secondo registri concistoriali,i

gorre, indi ne fu amministratore il car- è un titolo vescovile i/i partilnis del simi-
dinal Pietro de Foix o Fuxo(T .
j,-Arnal- le arcivescovato di Cartagine, che confe-
do ilePalatz morì nel 472. IMenaldo d'Au- 1 risce il Papa, e Pio VI vi nominò Dome-
re nel 48 I, Tommaso de Foix nel 5o5,
I i nico Spiniuci (/ .), che Pio VII creò car-
Rlenaldo de Martory che nel i5i8 per- dinale.
mutò la sedecol cardinal Gabriele Grad- Tarlati Galeotto, Cardinale. Ve-
nìoiit(^J .) vescovo di Conserans. Indi An- di il voi. Ili, p. 218.
tonio de Castelnay, Lodovico de Caslel- TARLATI Berstardo, Cardinale. V.
nay,nel 1^72 Genzinno Belin d'Amboise, Divizr.
nel I
577 Salvalo d'Iliarse, nel 1 602 il ni- TARNOVIA {Tarnovien). Cillà con
pote dello slesso nome, nel 1648 Claudio residenza vescovile, chiamata pure Tai
Mallier traslato dal vescovato Trecense. no w e Tornaw da Ternovn{^ P.),
e diversa
Quanto agli altri vescovi sono riportali nella Gallizia polono-austriaca, capoluo-
nella nuova edizione della Calila clu-i- go del circolo di Tarnovia oTarnowcon-
sliiiiia 1. p. 22 5. Le JVolizw eli Roma
1
,
I finanle col rejino diPolonia.da cui è inle-
registrano seguenti. iN'eh 740 Pietro de
i ramenteseparato mediante IaVistola,alla
Beaupoii de Saint Aulaire di Perigueux ; quale il circolo manda la Wislokache in
neh 75 1Romagere de Rous-
Pietro de la nailla il centroe ilDunajcc; di suolo piano,
seau di Perigueux; neh 769 vi fu trasfe- sabbioniccio e poco fertile, in parie coper-
rito da Vence Michele Francesco Covel du to da foreste e in parte paludoso, vi si falj-

Vivier de Lorry di Metz; nel 782 Fran- i bricano molti lavorii di legno e tele. La
cesco deGainMontaignacdiLiiDoges.Sc.p- città è lungi f) leghe da Bochnia e 48 da
presso neh 801 il vescovato da Pio Vii, Lemberg o Li^opoli, presso la sponda de-
questo l*apa lo ristabib nel 1 8 8, 1 ma sol- stra del Biala, che a qualche distanza si

tanto 16 maggio 1823 nominò per ve-


a' congiuDge col Dunajec. La cattedrale, di
scovo Antonio Saverio de Neirac di Va- buona struttura, è sotto l'invocazionedel-
bres. Per sua morte Gregorio XVI a'3o la rS'alività della B. Vergine, ha il funle
settembre 1 833 promulgò successore Pie- battesimale, ch'è l'unico della cillà, colla
tro Michele M." Doublé di Verdun dio- cura d'anime egualmente la sola di essa,
cesi di Montauban, canonico arciprete di amministrala da un parroco canonico del
quella cattedrale. Pel cui decesso, lo stes- capitolo, coadiuvalo da 6 vicari. Il capi-
.so Papa nel concistoro de'2 I apriiei84j tolo si compone di 3 dignità, la i."è il pre-
prtconizzò l'attuale vescovo mg. "^Bertran- posto, decano e lo scolastico, di
le altre il

do Severo Mascaron Laurence d' Oroix 4 canonici comprese le prebende del teo-
diocesi di Tarbcs, già superiore del semi- logo e del penitenziere, di 6 canonici o-
nario, vicario generale e capitolare. Ogni norari, e di diversi preti e chierici per la
nuovo vescovo è lassato ne'libii della ca- divina ufiiziatura. L'episcopio, comodo e
lueia apostolica in lioriui Syo. Prima la convcuicnle edilizio, è alquanto discosto
8

2C8 TA R T AR
dalla cattedrale. Vi sono altre chiese, un Plosko, e nelle Notizie diRoma del 8 1 1

convento di francescani, un sodalizio, l'o- trovo che ancora ne governava la chiesa


spedale, il seminario con alunni, il ginna- Kielcense.La città di Rielce in Polonia, ca-
sio, la scuola del circolo e altra ebraico- poluogodella woiwodia di Cracovia edel-
aletuanna. Vi si trovano fabbriche di tele la obvvodia del suo nome , lungi u8 le-

e di misure di legno, e concie di pelli; at- ghe da Cracovia e 36 da Varsavia, è as-


tivo n'è commercio. La sede vescovile
il sai bene fabbricata, co' palazzi vescovile

ad istanza dell'imperatore Giuseppe li, e della giustizia, 4 chiese compresa l'an-


l'eresse il Papa Pio VI colla bolla Ju su- tica cattedrale e ora collegiata. Ila un mo-

prcwa h. Pilli Cathedra, de'i3 marzo nastero di monache, due scuole, accade-
J785, Bull. liom. cont. t. 7, p. 887, fur- mia reale delie miniere, e il teatro. Vi si
Euaudo la diocesi con unosmembrameuto fa un commercio considerabile di biade

di quella di Cracovia, con l'accessione di e di lavori in ferro, ma gli ebrei non pon-
quel capitolo e dell'amministratore arci- no risiedervi. Si lavorano ne'dintorni mi-
vescovo di Gnesna. Dichiarò Tarnovia cit- niere di rame, piombo e ferro. Però nel
tà vescovile, e la chiesa collegiata e par- 1818 lo stesso imperatore ottenne da Pio
rocchiale della IVatività di Maria l'elevò VII, che colla bolla Ex iiuposita nobis
in cattedrale; stabilì il capitolo e la sua diviintiis. la nuova circoscrizione del-
per
dotazione, colle dignità del preposto, del Polonia (/ .) sopprimesse la
le diocesi di

decano e del custode o scolastico, con al- sede vescovile di Rielce e la trasferisse a
tri 4 canonici, comprese le prebende teo- Sandoviir {T .). Inoltre per le premure
logale e penitenziale; quindi divise il ter- dell'imperatore Francesco I, il medesimo
ritorio della diocesi in decanati, assegnan- Pio VII con l'autorità della bolla Stii-
do per mensa al vescovo annui 0,000 fio- 1 dium paterni affectus, de'^o settembre
rini,concedendone la presentazione alla 1821, Bull. cit. t. 1 5, p. 449> venne a isti-
s. Sede, come de'canonici, all'imperato- tuire la sede vescovile di Tynice o Ty-
re e successori. Quindi PioVI nel conci- nicie o Tyniec o rmco/V, nella Gallizia,
storo de'3 aprile 1786 preconizzò i.° ve- Episcopalus Tyiìicensis, aWova antichis-
scovo Floriano A madeoJanowski diWie- simo villaggio e circolo a più di 6 leghe
clavia diocesi di Cracovia, e \e Notizie di da AVadovice e più di 2 da Cracovia, sul-
Roma, sebbene Tarnovia sia nei re^no di la sponda destra delia Vistola, già con

Gallizia eLodomiria, la dissero nell'Un- celebre monastero di benedettini fonda-


gheria, e poi in Gallizia. Quindi Pio VII to 8 secoli addietro, e che vantò sino a
per le istanze dell'imperatore Francesco 100 monaci. Il Papa dichiarò Tyuice cit-
I, Indrfcssum personarinn,
colla bolla tà vescovile, e formò la diocesi co'terri-
de' giugno i8o5, Bull. cit. t. 12, p-
c) torli dismembrati da quelle di Cracovia.

307, soppresse la sede vescovile di Tar- e P/'c/;«.5'//rt, appartenendo in avanti Ty-


novia, ed iu vece eresse quella di Kicl- nice alla prima. Eresse in cattedrale la ve-
ce, Sedis Kielcensis, àWeHa la bolla per tusta e magnifica chiesa abbaziale e par-
la sua esecuzione al metropolitano di ri- rocchiale de'beuedettini sotto l'invocazio-
to latino di Leopoli , erigendo la chiesa ne de'ss. Pietro e Paolo, ed il monastero
di s. Maria Assunta in cattedrale e trasfe- r assegnò per episcopio, dopo aver sop-
rendovi il capitolo di Tarnovia, dichia- pressa l'abbazia. Formò il capitolo colle
rando il vescovo sullVaganeo dell'arcive- dignità del preposto, del decano e dello
scovo di Leopoli. Poscia nel concistoro de' scolastico, e di 3 canonici comprese le so-
26 giugno di detto anno promulgò i.° ve- lite prebende, oltre 6 vicari addetti al co-

scovo di Rielce nella Gallizia occidentale ro e al servizio della cattedrale, stabilen-


AdalLeiao Gor>ki di Marsovia diocesi di do la loro dote, e quella del vescovo fu
T A II T A R 269
convenuta peria,ooo fiorini. Eresse pu- chiaro vescovo di Tarnovia mg.' France-
re il seuiinaiio per 60 alunni, e tlicliiarò sco di Paola Pischtek di Potozich arci-
appartenenti alla nuova diocesi le par- diocesi di Praga, giù ausiliare di quell'ar-
rocchie esislenli ne'circoli Boctincnsi, lìfy- civescovo e vescovo d' fizolo in pnrlihus.
sftiìiicnsiseii }a(lo^'iccnsi,acSandi;c\'n- Allorché poi lo elevò ad arcivescovo diLeo-

si.jmritcrquc in Tarnovicnsi circulo con- poli, gli surrogò il i febbraio 83(j mg."^
i

tincntur, disgiungendole da'vescovati di FrancescoSaverioZachariasieAviczdi Sta-


Cracovia e di Premislio. Di più l'io VII nislaopoli arcidiocesi di Leopoli, già pro-
accoidò all'imperatore e successori il pri. fessore d'istoria ecclesiastica in quella u-
Tilegiodel padronato, nella consueta for- niversità, direttore dello studio teologico,

ma, nominando esecutore della bolla il canonico della metropolitana e ammini-


metropolitano latino di Leopoli. Nel con- stratore dell' arcidiocesi in sede ^T'acante.
cistoro poi <le'i9 aprile 182?, fecei.° ve- Avendolo il Papa traslato a Premislia, a'
scovo di Tynice d. Gregorio Ziegier mo- i3 luglio 1840 lo stesso Gregorio XV£
naco benettino di detto monastero,diKir- preconizzò vescovo di Tarnovia mg.'Giu-
kiieiuì diocesi d'Augusta. Finalmentedo- seppe Waytarowicz di Sconvald diocesi
po tante traslazioni di sedi episcopali, ri- diTarnovia, già ispettore delle scuole na-
guardanti la diocesi di Tarnovia, l'impe- zionali e amministratore della diocesi di
ratore Francesco ebbe buone ragioni di
I Premislia. Per la libera e spontanea di-
supplicare Leone XII a ristabilirla. Per- missione fatta della sede dal prelato al re-
tanto il Papa colla bolla Sediurn Kpi- gnante Pio IX, questi dopo averla am-
23 aprile
scofìtdiuin transliitioncs, de' messa, nel concistoro de'i5 marzo 18 52
iSiSjBull. Roni.cont.t.iG, p. 422, sop- dichiarò l'odierno vescovo mg.'^Giuseppe
presse la sede vescovile di Tynice, la sua Luigi Pukalski di Teschen diocesi di Bre-
giurisdizione e onoridcenze, e tutto col ca- slavia o Wratislavia, già curato e deca-
pitulo, clero e seminario restituì alla città no iu Wilamo diocesi di Tarnovia, pre-
di Tarnovia, con autorità apostolica nuo- dicatore, ispettore delle scuole e canoni-
vamente sollevandola alla dignità di seg- co della cattedrale. Ogni nuovo vescovo
gio vescovile esullVaganeo di Leopoiijcon- è tassato ne'registri della camera aposto-
fermando l'estensione della diocesi come 373. La diocesi è vasta e si
lica in fiorini

per Tynice l'avea statuita Pio VII, e di- estende per 240 miglia quadrate, ed iu
chiarò vescovo di Tarnovia lo stesso no- 4 circoli, comprendendo molti luoghi.
minato prelato che governava l'estinta se- TARONoDAROX.Sede vescovile del-
de di Tynice, la cui chiesa principale de' la Palestina i.^sotlo la metropoli di Cesa-
ss. Pietro e Paolo curò che restasse con rea di rito latino. E' conosciuta da'geogra-
decoroso culto parrocchia. Esecutore del- fi sagri e civili con diversi nomi , Dora,
ia bolladeputò l'arcivescovo di Leopoli. Doro,Daron, T'erro//, tutti sinonimi, dif-
Dipoi a'i5 giugno 1827 Leone XII tra- ferente però da Daron Regcon (/ .).Di-
slerì alla sede di Liniz m^J Ziegier, laon- vtrsi geografi profani chiamano Daron,
de restò per più anni vacante la sede di Dorana l'antica Antìicdon Ai^ripjnas^c'xi-
Tarnovia, a cui Gregorio XVI assegnò i là della Palestina sul mare Mediterraneo,

seguenti vescovi, come ricavo da'rispet- che Erode il Grande chiamò Agrippia-
tivi atti concistoriali e proposizioni, non de'w onore d' Agrippa. Aggiungono, ch'e-
che dalle Sutizic di Roma. A'3o settem- ra consiilerabiIe,ed episcopale sotto i cri-
bre 1 83 1 ,vi trasferì da Toleraaide in par' stiani, e die il suo nome olla vicina con-
tUnism^.' Ferdinando ÌNL'dc'conli di Co- trada più conosciuta sotto il nome d'Idu-
tek, promovendo il quale alla metropo- niea provincia dell'Arabia, n'conliui del-
litana d'OlmCitz, a''i4 rcbbraioi832 di- la Palestina, fra la Giudea, l'Egitto e l'A-
270 TA R TA R
rrihia Petrea,a!/it:ita(la'clÌHCcndenli di E- ^i/7. Riporta seguenti due vescovi, Ner-
i

tloniodi Esaù fìyiio d'Isacco. Bisogna pe- sapo Taron si^'f Daron episcopiis ne'pri-
rò dislitigueie le epoche, quanto alla sua mi anni del secolo VI, qui viultos annos
estensione, poiché l'Idumea dopo i re di episcopatuni gessi t, aUpie prae aliiscum
Giuda si estese più a mezzodì della Giu- ylptyso monacfio socio suo sy^ro adtno'
dea,esi divise in due pai li, orientale eh eb- duni contulit ad haeresini Julianilarum
he a capitale Bostio. meridionale ch'eb- Tncorriipdcolarwn in Armenia propa-
be a capitale PeZ/vi. All'articolo Dora no- gandarn, sed et Juliaintaruni episcopo-
tai, che fu denominala anche/^rtro/? e 7'rtf- rum successionem, quac desinehat con-
tnura, e col Terzi, Siria sacra, ne dissi tinuandaìn curavit.K\\.\'Q fuGiovanni che
alcuni pi cgi, il quale scrittore riporta le intervenne ad unode'due concilii celebra-
divergenti opinioni di sua situazione, ri- ti in Adana nel 3 i6eneli 32 0,enel qua-
1

pugna in crederla nell'Idumea, piuttosto le si sottoscrisse: Joannes Archiepisropus

inclina [)er la Samaria; fra'suoinomi ri- Daron. Però sembra che il p. Le Quien,
pete quello di/^o/o«.comechè vuoisi fon- come in altre cose orientali, abbia confu-
dala da Doro, da'mitologi fatto figlio di fatti, non essendo
so paesi e il vescovato
Net t uno. Ma gli scrii tori sagri l'alt ribuisco- armeno, com'egli pretende.
no agli elei discendenti daCanaan,ed il lo- TARON, Taurantiitni, Tauranium.
ro re fu vinto daGiosuè nel conquisto della Città arcivescovile dell'Armenia maggio-
Terra Promessa.Sembra che col lem pò sia reo grande Armenia, dell'impero ottoma-
divenuta assai possente, mentre il re An- no, Taron era pure il notaed'una provin-
tioco nell'assediarla in tempo de'Macca- ciagrande dell'Armenia maggiore, cele-
bei,per espugnarla v'impiegò formidabi- berrima nell'antichilàjCome attesta Mosè
li forze di 20,000 fanti, 8000 cavalli e Corenese,citan(lo antichissima tradizione
100 navi. Gli ebrei vi aveano la sinagoga, diOlimpiodorostorico.L'origine della cit-

vi fiorirono le scuole delle lingue, a me- tà di Taron risale sino a'tempi di Noè, uno
raviglia si tingeva la porpora, e si fabbri- de'nipoti del quale chiamato Tarban, con
cavano cristalli enavisli. In seguito diven- So suoi figli ei5 figlie, insieme alle loro
ne sede vescovile di Palestina sotto la me- famiglie, parli da lui per andare ad abi-
tropoli di Cesarea, e nel ricordalo artico- tare presso il fiume Eufrate, e quindi no-
lo nominai alcuni vescovi di essa del VI minola sua nuova abitazione Taron, c\\Q
e VII secolo, riferendo co'registri conci- in armenosignifica dispersintie, per ricor-
storiali, che il suo titolo vescovile in par' dare come allora per lai. 'volta erasi di-

tihus, e sotto l'eguale arcivescovato di Cf- spersa la famiglia Noetica. Questa tradi-
sarea di Palestina {T ), fu conferito dai zione coincide con quella degli abitanti di
Papi col nome ò\ Dora , Doren, seu Ta- Taron, i quali ritengono che da principio
roneiì. Questi cenni riguardano in gene- il loro paese fosse sotto le acque coperto,
re la città di Taron o Daron, ed vesco- i alludendo al diluvio universale, di cui fu-
vi latini. Ilp. LeQuien \\?\X Orivns ckri- rono testimoni loro antenati e da cui eb-
i

stianus, 1.1424» pf»i''3"tlo delle dio-


1, p. bero origine. In questo paese esistevano
cesi dell' Armenia maggiore e di quelle celebri oracoli, e magnifici templi in tem-
suffraganee a Cesarea di Cappadocia. po del paganesimo, ed ove re armeni of- i

(/.), registra Ecclesia Daron, da altri frivano loro sagrifìzi. Dopo aver s. Gre-
i

chiamata Dora, come riportai nel citalo gorio Vllhuninatore convertito la nazio-
articolo. Indi dice: Daron si^'e Taron Ar- ne, andò accompagnato da un esercito,

nieiùii majoris civitas fuit, noti quideni datogli dal re Tiridate, e colle s. reliquie
Persica sed Romanae ditionis, cujus di s. Gio. Battista e di s. Atanagene ve-
praesul archiepiscopo secjuioriaei'osHm.' scovo , distrusse lutti quegli abitacoli di
,

TA II TAR 271
(lemonii, quindi vi eresse delle chiese e vi raemorato Giornale, sono rilevale le re-
stal)iri In sede arcivescovile. Ointnelteii- ligiose virtù e la singolnr pietà che distin-
do (ni.into riguarda la storia civile, solo seio mg.' l'apasian, il riverente e straor-
iicceiiiieròclie nel 1 1 i circa di nostra era dinario suoatlaccamenloalla t. Sede, l'e-
il paese passò sotto il dominio decorna- stimazione che si procacciò da im Grego-
rli. Dopo che In nazione armena rimase rio XVI colle rare sue doti, fra le quali
disunita dalla s. Sede, per la i."" volta il Pa- risplendevano la saggezza , la cortesia e
pa Grei^oiio XVI forniò di Taron un ti- nobiltà del tratto, qualità comuni a'me-
tolo arcivescovile in fì(ii'ti!ms\ e pel i. lo chilaristijnou meno le sue co"niiioni nel-
conferì. i\e'vol.XLlV, p. Sp.eLI, p. 33o, lecose sociali enmminislialive, il (inogu-
conenconiii narrai che a'giorni nostriGre- sto per le arti belle, Io zelo per la salute
gorio XVI decorò di <pieslo titolo il dot- eterna delle anime, il sapere e la dottrina
to e virtuoso suo amico e già procurato- collaquale pubblicò parecchie opere. So-
re generale de'cuonaci benedettini inechi- no le principali: (.° L' Esposizione del
laristi di \ eiiczia, p. Ignazio Pnpasian di Simho/o J/'ireno, in cui si confutano gli
Costantinopoli, con breve apostolico de- errori degli scismatici, e si difende la ve-
gli I I maggio 838 (come
I si legge nel n." rità della cattolica fede, ed io ispecie la

49 del Diario di Roma del 838), con re- 1 primazia del Romano Pontefice, a." La
silienza in llomnpe'pontificali e per le sa- ^'era creanza cristiana. 3.° Trattato del
gre ordinazioni in rito armeno. Quindi il lajìrospettii'U e deUapittara.^^ La dop-
cardinal Fransoni prefetto di propagan- pia scrittura. 5.° Istoria ecclesiastica ,\n
da //VA- a' m giugno, e con l'assistenza ilei- cui non lascia sfuggire occasione per con-
l'arcivescovo d'Edessa mg."^ Cadolini se- futare scismatici ed eretici. 6."// me.«'J///-
gretario di propaganda/?r/t,e(linig.'^0'Fi- riano, e diversi altri libri ascetici. Ono-
nain vescovo di K.illala, Io consagrò nel- rato dal prelato di particolare benigno af-
la chiesa del ss. Sudario, alla presenza di fetto, s'abbia egli qui un ulteriore saggio

M/ Cristina regina vedova di Sardegna, d'imperitura testimonianza del mio, ed in-


e di alili peisonaggi. Si ha dal n.°i 2 i del sieme della venerazione indelebile concili
Giornale (li lionia i\g\ 8 52, che i l'illustre lo riguardai, mantenuta sempre viva da
prelato colla serenità dell' uomo giusto, soavi reminiscenze. Nel voi.LXVII.p. 3 i
nella grave età d'88 anni, a'22 maggio ncjtai cheli regnante l'io IXnel 8Ti3di- 1

cessò di vivere esemplarmente nell'ospi- chiarò arcivescovo di Taron, seu Taro-


zio de'suoi monaci in Pioma, quali as- i nrn in partihns, mg.' Brunoni delegato
sisterono a'solenni ftmerali nella parroc- apostolico della Siria.
chia di s. Andrea delle Fratte, in unoa- TARQUINIA, Tarquiniae. Sede ve-
gli orientali ecclesiastici e secolari esisten- scovile dell' Etruria
Transciminia ossia
ti nell'alma città; funerali diesi rinno- della Toscana marittima antica, una del-
varono in rito latino e armeno nella chie- le principali di essa, nobilissima e famo-
sa delle carmelitane di s. Gitisep[)ea Ca- sa, chiamata pure Tarquinii , Tarqui-
po le case, prima di tumularlo in essa se- ninni, distante 6 miglia dal mire Tirre-
condo la disposizione del defunto, per es- no. L'Adami nella Storia di Volsenoan-
sere il sagro tempio contiguo ni detto 0- ticametropoli della Toscana,avt. 3, Del-
.i[)iziode'mechitaristi,da cui ueppur mor- la dii'isione delVantica Toscana, riferi-
to volle rimanersi lontano. Fu sepolto dal- sce ch'essa ne'primi tempi fu tra più brevi
laparle sinistra innanzi l'altare della Mu- che poi le diero-
limiti ristretta, di ([uelli
ilonna, con lapide marmorea, ed iscrizio- no le vasleconquistede'suoi popoli, chia-
ne in idioma latino e armeno, ^ella bel- mandosi da loro Tirreno il mure Medi-
la e luerilata necrologia, che si legge nel terraneo, e anche Adriatico per Adria (di
272 T AR TAR
cui a Rovigo) loro colonia. Anlicamenle p. I So), dis»! che il Migoonc era la stazio-

J'JEtiiiria fu divisa in 3 popoli, di Tar- ne navale di a Corne-


Tanjuinia. IN'otai

tjuiiiia, di / ('// e di Falisco (di cui a {Mon- To, che vedono gli avanzi di Tarqui-
ivi si

te FiASCONE e articoli relativi). tarqui- I nia, e che da essa derivò l'odierna città,
occupavano l'Etruria marittima, e
iiiesi e quella pure di Gravisra (A .), e la co-
loro metropoli fu Tarquinia detta vol- , lonia nelSya diRoma dedottavi da'trium-
£;armenle Tarciucna >i Tarchint/.C)^ie- viri fu nell'agro tarquiniese. Ivi parlai del-
sto celebre popolo poco potè distendersi, le iSV////?^'. del soggetlo^Montalto surlo dal-
perche d'ogni parte circondato o dal ma- le rovine di Gravi>ca , e antico castello
re, o da'potenli veienti, o da'falisci. L'A- spettante all'antico territorio tarquinie-
mali dividendo la Toscana in Trascirai- se,e poi sedede'superstiti gravisci.U Man-
Ila,Cismina e Rlarillima, assegna a que- zi,Stato antico e attuale del porto, cit-
st'ultima tarquiniesi. 11 Sarzana, Dcl-
i tà e proK'incia di Civilavecclda, descri-
ia ctqyilalc deTuscanifusi. dice che il vendo il viaggio archeologico a Gravisca,
fiume Marta in gran parte formò il limite Tarquinia, ec, dice chedirigendosi a Cor-
ecuiiflne divisorio de'due lerritorii Tar- neto, ove già fu verso il mare Gravisca,
quiniese, ed Etrusco o Etruria Turrenia celebre pe'suoi vini e che sepolta tra le

e di Tuscauia capitale de'tuscaniesi e se- paludi a tempo di Rutilio per l'aere ma-
de del Larte (giacché prendeva il terri- ligno era divenuta deserta, sopra i colli

torio Etrusco l'omouima speciale deuo- un tempo signoreggiò Tarquinia. Quivi


iiiinazionedallacittà,meutretulto il suo- ancora appariscela sua vastità, lesuegran-
lodell'Etruiia puòdirsi etrusco, comeco- diose fortificazioni, 1 ampie e ricche ter-

tuune a lutti popoli dell'Elruiia) o si-


i me, da lui cou Melchiade 1' ossati scoper-

gnore, dalla parte destra verso Tosca- te. Prima di lui il Frangipani , Istoria
iiclla (/'.), la quale alcuni vogliono fon- deir antichissima città di Civitavecchia,
dala sull'agro taiquiuiese, e con essa al- già Centocelle e Porto Traiano, anch'es-
la viaCassia,ilche altri contrastano. Scris- si luoghi dellanlica Etruria, in questa di-
se Plinio: Tarqidnienaes fiìies ronianos, ce che signoreggiavano per gran potenza
maxime qua parte Etruria adjacet.pe- Tarquinia, Gravisca e Pirgo, imperocché
ragravere, cioè l'agro etrusco era a sini- nel 244 th Roma Tarquinia era una del-
stra della Marta, verso confini romani. i le più floride città d'Etruria e la capita-
11 lago di Marta, detto ancora di Bolse- le delle Xli Lucumonie, ove risiedevano
ìia,oia nella delegazione di P itcrbo[/ .), i ciipio lucuQJOnio principi de popoli che
da Plinio fu chiamato Tarquiniese, per- la (ormavano, avendo ognuna il suo par-
che vi si estendeva il territorio di Tar- ticolare lucumotie, e tutti componevano
quinia, poiché soggiunge ilSarzana, il ter- il corpo degli etruschi. Secondo il Clu-
ritorio tarquiniese dal Mignone si esten- verio, Tarquinia era lontana dal porto di
deva sino alla Marta, dalla Marta fino a Centocelle circa i o miglia entro terra, ed
iVlunlalto (di cui nel voi. LVlIl,p. i35), o[)inail Frangipani, che lillustre e pos-

da Moulallo fino al lago di Bolsena, ed senleTarquioia ebbe un porto sulla spiag-


alle cave di Statonia , cioè allo stato di gia Tirrena, ove approdò il suo fondato-
Castro. Dice pure Plinio e lo conferma re Demurato quando fuggi cosuoi averi
Vitruvio, che le petraie e lapidicinie del- Od Corinto per evitare i furori del tiran-
la gente Anicia stavano nell'agro tarqui- no Cissello. Crede quindi che il porto di
niese, nel confinedelsuo territorio, intor- Civitavecchia o Centocelle stesse nel suo
xio al lago di Bolsena, le quali confinava- leiritorio. Altra probabilità 1" assegna a
no colle campagne di Statonia. A Civita Gravisca più vicina e solo 5 miglia hm-
.Vecchia (della quale pure nel vol.LVlll, gi da Ceutocelle, fru"flumiMiguoue eMar-
TA R T A R 273
ta, perciò più vicina al innrp. Altra pro- me. Nell'articolo Museo Greooria.woE-
habililà e con piìi fondanitiito il Fran- TRusco, magnificamente eretto in Valica-
yi[)ai)i ultriljuisceil porto e luogo tli Ceii- no da Gregorio XVI, rimarcai che fra i
tocelle al paeseocciipalocla'poiiolidi Fir- preziosi monumenti etiuschi della sua
go o Pyi gì più di 2 miglia lontano,
1 ove imponente e classica collezione, vi sono
oggi il [)iccolo castello di s. Severa vici- pure di quelli tratti dal suolo della vetu-
no ni Illune Cerelano, detto Maic Cd- sta Tarquinia, ne'sepoloreti di sua vasta
iiafiiim in alcuni munuuienli, per per- necropoli, e tòrmarono anco defic-
vi si

dersi nel maredi Centocelle. Ivi vicino si siinili delle camere sepolcrali e colle rin-

ergeva sulla costiera tlel Titreno la città venute pitture. Il Papa vi fece pure col-
di Pirgo d" origine pelasgica , al dire di locare il bellissimo sarcofago con alti ri-

ìi\\)hy,nA\' Aìuilisi (If'diiitoriìi di Romei, lievi di umani sagrifizi, rinvenuto nella


elle la chiama porto e arsenale della vi- necropoli di Tarquinia. "ìiiAV Klfcmcridi

cina (\ri, o Agillao Cerveteri. Conclude Ictlcrtivie di lioiiia t.io, p. 358, vi è di


J'rangipani, che Centocelle sia cheappar- Filippo de Romanis: Di un lUitìi-hissiiiio

tenesse a Tarquinia, a Giavisca, a Fugo, .scpoln-o scoperto nelle vicinanze diCor-


o si governasse da se o io fìjsse da altri, neto. Quindi nel t. i i,p, 106 si pubbli-
ritiene che fosse luogo dell'antica Elru- cò: Intorno alla scoperta dclV antichis-
ria. Oltreché Tarquinia fu possente e flo- simo sepolcro Tarquiniese, lettera dì.
rida, in essa il tarquiiiicse Tagete inven- yjf)pcndice del eh. sig,'' J'incenzo Cam,'
tò l'arte della divinazione, degli auguri panai-i al si^.r VìUppo de Romania.
e l'aruspicina, di cui riparlai a Super- La fondazione di Tarquinia e il suo no-
stizione; ed ivi pure s inventò l'arte di fa- me si attribuisce a Tarcone [)rincipe li-

re le statue di terra cotto, su di che va dio, secondo Strabene, per cui fu appel-
tenuto presente il narrato a Scultura. 11 lata anche Tarconia. Trogo i'oinpeo ne
CuheWìo, No ti tia, p. i3o, riferisce: 7\ir- fa derivare l'origine datessali o dagli spi-
(fui/iii'iist's Unica rumniiis prò luivinin iiambri; altri da Ati figlio d'Ercole e di
vclis siditniiùstraruiit. iVelle vicinanze di Oiifale. Servio chiama Tarcone fratello
Corneto presso una collina si sono trovali di Tirreno, il quale figlio d" Atide re di
gli antichi ricchi sepolcri e ipogei di Tar- Lidia e fratello di Lido, con questi dopo
quinia, cioè grotte incavate nel tufo di la morte del padre governò la Lidia; indi
cui è composto il monte. Per la maggior costretti dalla maiicaiizadeviveri di trar-
parte sono camere ili IO a 2 piedi in qua- I re a sorte chi de due con parte del popo-
drato, e dell'altezza di 9 aio. In parec- lo dovesse emigrare, toccò a Tirreno par-
chie si trovarono languidi avanzi di nobi- lire dalla patria, e si recò a stabilirsi sulla
li [tittiire, in cui primeggiano i colori ros- costa meridionale d Italia, ove die il suo

so, turchino e nero, con degli spartimen- nume contrada e al mare che la ba-
alla
ti e fregi, e forse anche di ligure, poiché gna, efabbricovvi 1 2 città, delle quali fece
l'umidilù e i secoli quasi tutto cancellò. prefetto Tarcone, ad una di esse impo-
^Oiuhineno l'abbondanza e la forma di nendo il suo nomee fu 7V//-y /;////(/, circa
silfitte ilipintiire lestirica come quivi le I 5 I 3 anni avanti Gesù Cristo, al riferire
arti greche edclrusche, piùchein lutl'al- d Ughelli, [laliasacra, 1. o,p. Gy. Indi 1 i

tro luogo della contraila, fossero in (ioie Tarcone soccorse Enea, contro Turno re
e pregio, inoltre furonvi trovate delle ar- de'rutuli. Ala Enea approdò [liù lardi in
mi consumate dalla ruggine, come
(piasi Italia. Raccontai a Romv e altrove, che
spade e lame di coltelli; ed in gran co- il greco Deiuarato suddetto, che alcuni

pia si estrassero \ asi elru^cl^l ili maggio- fanno f lodatore di rar([ijiiiia, ricco mer-
re omiuurprcyiu,o stoviglie di varie foi- caulc di Curiato ,
per le civili discordie
9.74 TA R TA R
abbnnclonala venne a stabilirsi
la patria, ra contro i consoli., pagarono iltradimen-
in Tarrininifi, ove sposò una ilonria die tocolla morte. Venutodi ciò in cognizio-
lo resepndiedi Liicurnone oLucio l'risco, ne Tarquinio, riaccese l'antica gelosia fra
il quale fti il i.°a prendere il nome di Tai- i veienti e romani, e gli altri etruschi,
i

quinio dal luo^o di sua nascila, e che am- e con questi


i tarquiniesi e gravisci. Do- i

niogliofo^i conTanaqnillaandarono asta- po molte guerre e famosi convbattimen-


biiii si in riouia.INIerilandosi colle sue pre- ti ad onta eh' era riuscito a Tarquinio
,

rogaliveil favoied'Anco i\Taizio 4 °


le di ili commovere pel suo ristabilimento sa-
lloma, in tnoite gli alVidò la tutela de"(ìgli, bini, latini e altri circostanti popoli, l'in-

ed il senato l'elesse re e fu Tarquinio Ibi- vino valoreroraano debellòlutliecoslriu-


sco che colle sue grandi azioni si rese
,
se Tarquinio a ritirarsi in Cuina, ove fi-

glorioso. Trucidalo da'figli d"Anco Mar- ni i suoi giorni. !n seguito i tarquiniesi

zio, ebbe a successore il proprio genero ebbero altre guerre contro romani, e a- i

Servio Tullio, il quale allontanò dal tro- vendo nell'anno di Roma Sgìi fatto Boy
no idue Tal quinii figli di Tarquinio l'ri- prigionieri di guerra, dell'esercito di Fa-
scoesuoi cognati, che altri chiamano me- bio Ambusto, li fecero trucidare nel fo-
glio nipoti del re deftmlo, ed a loro die ro. Alla loro volta i romani combattero-
per mogli le proprie figlie. Una di (pie- no i tarquiniesi, e occupata la città, dalle

8le Tullia col cognato Lucio Tarquinio scuri de'littori fecero troncare il capo a
il Siqierbo fecero perire la sorella e il (ra- 3o7 nobilissimi tarquiniesi, in vendetta e
teilo Tarquinio Aiiuile per unirsi in ma- olocausto a'sagrificati concittadini. Indi i

trimonio; indi impazienti di legnare, fe- romani vi dedussero una colonia, e l'auto-
cero uccidere l'ottimo ServioTuUio, on- re del libro deColonìis dice c\\e,Coloniam
de Tarquinio il Superbo divenne re diRo- deinde a romanìs Tarqididos fiiisse de-
ma. 11 suo figlio Sesto Tarquinio avendo dite tamj Colonia, inquit, Tarquinii lege
oltraggiata la flimosa Lucrezia, moglie di Seniproìuana est adsignnta. Poscia fu
L. Tarquinio Collatino, cagionò l'espul- fattaTarquinia anche municipio romano,
sione da Roma de'Tarquinii e la procla- e lo attesta Cicerone nell'orazione /7rrt A.
mazione della repubblica romana. Il de- Ceein/7, Nondimeno verso il fine della re-

tronizzatore pensò a rientrare in Roma pubblica, la città decadde vieppiìi dal suo
colle armi sua voce Tarquinia,
, ed alla splendore e antico lustro. Ne'priini tem-
Yeii ealtre città tirrene fecero leva d'uo- pi della Chiesa vi fu predicala la fede cri-
mini per sostenerlo. Già essendo divenuta stiana, e con tal successo, che vi fu eretta

Tarquinia una delle piìi floride e più po- la sede vescovile nel vicarialo romano.
lenti città delTElruria, Tarquinio visi ri- L'Ughelli in Tarquiidensis Episcopatus^
fugiòcomeantica patria de'suoi ascenden- riporta i seguenti vescovi ricavati dagli
ti, e rendendosi benevoli i tarquiniesi col atti de'concilii. Apuleio Tarquiniensis e-
racconto de'suoi infortunii, ne guadagnò pisTopus. nel465 intervenne e sottoscris-
gli animi, vi formò il centro di sue ope- se il sinodo romano celebrato da Pa[)a s.

razioni per riconquistare R^oma e il tro- llaro. Proiettizio si trovò nel concilio di
no, facendo loro le pili lusinghiere pro- Pioma, adunato da Papa «.Felice III nel
messe. I prima aRo-
tarquiniesi inviarono 487. Luciano fu a quello pure di R.oma
ma un'ambasceria, con lettera di Tarqui- del 499 di Papa s. Simmaco. Osserva il
nio diretta al popolo romano, per ritor- Sarzana che nel 499 Tarquinia era do-
nare tra esso ad essere giudicato o a ri- minata da'goti invasori d'Italia, e proba-
prenderne il governo. Gli ambasciatori bilmente esisteva nella sua integrità nel
non solamente si adoperarono con elo- 537;iDacheil goto reTotila del 549-1 ven-
quenti ragioni, ma avendo tentala cougiu- do soggiogato i popoli maremmani del-
TA R T A II 275
ranliche clUà toscane, anche Tarquinia scudi 35oo, e per ogni nuovo vescovo fu
ne pali le conseguenze. Calali in Italia i statuita la lassa di 1800 fiorini. \el con-
longobardi, ed eseicilatido le loiociiulel- cistoro poi de'3o novembre dichiarò ve-
là nella maremma Toscana, Tarquinia scovo Ripatiansone mg.' Fedele Bufa»
di

fu da loro rovinala dopo il 5^^. li non rini di Recanali,


di quel seminario ret-

trovarsi poi memoria di allri vescovi lar- tore e della diocesi vicario genera le.Quan-
quiniesi dopo Luciano, non è argomento to a Civitavecchia e suo Porto, aggiuii-
della distruzionedi Tarquinia, ma de'tra- geiò che il medesimo Pio IX nel febbra-
vagli cui soggiacque la chiesa. In falli col 11)18)5 reslitiù ad essa e suo porlo l' in-
Sarzana ripoilai a Corxeto, che vi sono tera franchigia, ed altrettanto elargì ad
documenti deiresistenza in parie ili Tar- Ancona, come godevano prima della
la

(juiiiia neir847,e ridotta in forma di ca- legge dell. "febbraio i85o, la quale per-
itello soggetlo a Corneto, da cui la vuo- ciò restò abrogala, perla maggior [)rospe-
le lontana 3 miglia, per essorsi più volle rità commerciale di tali due principali

ad es«;a rivoltato, dopo il i 286 fu da'cor- città marittime dello stato papale: le due

netani distrutto , e le successive vicende città fecero quelle ollerte per la colonn.i

tie'tempi ne fecero sparire la memoria, monumentale di Roma, ad onoredeilass.


l'are che la sede vescovile di Taiquinia Concezione, di cui parlo a Teatine.
fòsse I .'unita a / itfìiio,e poi con quella di TARQUl^'IO Gregorio, Cardinale.
Gravìsca neli436 l'uni Eugenio IV a Romano, fu da Calisto II nel dicembre

quella di Corneto, e questa al vescovato I I 22 o nel I 123 crealo cardinale diaco-


ili Monte Fiascone. Avendo il cardinal no de'ss. Sergio e Bacco, indi arcidiaco-
Clarelli Paracciani rinunziato le sedi u- no di s. Chiesa. Nello scisma d'Anacleto
nite di Monte Fiascone e Corneto, il Pa- li seguì costantemente il Papa legittimo,
pa Pio IX colla bolla Ex quo ad Apnsto- e fu uno degli elettorid'Onorio II, Inno-
lìrain s. PetriSedem, de* 4 giugno 1 8 54, 1 cenzo II, Celestino II, Lucio II ed Euge-
separò la sede di Corneto da quella di nio III; parecchie bolle de'quali confer-
Monte Fiascone, e disgiungendo ònPorto mò colla sua sottoscrizione. Pagò il co-
(/ .) la sede di Civitavecchia l'uni a Cor- mune debito alla natura verso il i i 5o.
neto ^P(yr»r^/-//?r?yM///('7*, coni prendendo- TARRAGONA ( Tarraconen). Città
vi l'abbazia uullius di Monte Uomano (di con residenza arcivescovile di Catalogna
cui nel voi. LVllI, p. 137). che soppres- nella Spagna, forte e antichissima, capo-
se. Stabili la residenza alternativamente luogo di sua provincia omonima o Cata-
negli episcopii delle due città vescovili, as- lo'^na (/ .), a 18 leghe da Barcellona, ig
segnò per mensa l'annua somma di scu- diLerida e q3 da Madrid, piazza (li guer-
di 3824, compresi (ìoo scudi che il co-
i ra di [.'classe, sede del governatore, del
mune municipale di Civitavecchia paga- luogotenente regio, de' comandanti di
va al vescovo suthaganeo, venendo ogni piazza e marittimo, dell'uditore e del ca-
nuovo vescovo came-
tassalo ne'libri della pitano del porto. E' situata sopra im'al-
ra apostolica in fiorini 5oo. Quindi nel tura elevala alla sinistra ilei Fraiicoli,che
concistoro de'2 3didelto mese fece ."ve- 1 si passa sopra un ponte tli 6 ardii stret-
scovo di Corneto e Civitavecchia mg.' tissimo, e presso la foce di detto Humeiri
Camillo de'raarchesi Bisleli di Veroli, già un golfj del Mediterraneo formalo dalle
di I\ijìatransone{^T .)ve vescovo di Mou- pinite di Salii e della Mora. Buone ne so-
leFiasconetng.' Luigi Jona di Trevi nel- no le fortificazioni, n)a troppo estese e si-
l'abbazia di Subiaco, già arcidiacono e vi- gnoreggiate dal monte Olivo; vengono
cario generale di Palestrina. 11 l'apa sta- protette da ?. castelli poco importanti, e da
bilì per mensa a Munte Fiascone annui parecchie batterie che difcudouo pure il
,

27G TA Pc ' T AR
porlo incomincialo nel i 800; il quale por- lo deli8ji, si compone di o dignità, ol-
to già sicurissimo e di facile ingresso riesce tre la I .' del decano, le altre sono l'arci-
di grande uhlilà per la sua costa che non prete, l'arcidiacono, il cantore, il prefet-
molto conlrihui-
olile alcun asilo sicuro, e to della scuola e il tesoriere; di 4 canoni-
rùal prosperare diTarragona.Si entra nel- ci de officio, cioè magistrale, dottorale
la città per G porte, ed a quella di s. Car- letterale e penitenziere, e dun numero di
lo uiclle capo la bella via dritta, lunga, canonici detti de. ^rncia, in tulli afì ca-
larga e guernita d'alquanti belli edilizi; le pitolari; di 20 beneficiati e di altri preti
altre vie sonoanguste, seipeggianti, spes- e chierici addetti al servizio divino. Con-
so montuose e irregolari. Poche piazze ne tigua alla metropolitana vi è la superba
meritano il nome; sopra quella di s. Frut- cappella del ss. Sagramento, la cui fac-
tuoso è una graziosa fontana, adorna d'al- ciata è ornata di due grandi colonne co-
cuna colonna di granito antico, sormon- rintie di granito, e l'altare di ricche scul-
tata dalla statua di marmo della Speran- ture in marcuo e di belle pitture; anche
za, sola fonte della città, a cui le acque che il chiostro dell'antica e magnifica cano-
l'alimentano sono recate da o e pili mi- 1 nica, che fa seguito alla chiesa stes'*a,è pa-
glia di distanza da un bell'acquedotto, in rimenti degno di ammirazione per la sua
parte costruito sopra le rovine di quello architettura e per le belle sue sculture e
eretto da'romani. L'Ortiz attribuì la spo- numerose, essendosi pure incassali nelle
poiazione di Tarragonaalla penuriad ac- pareti parecchi pezzi di scultura tratti dai
qua, per cui dopo la rovina degli acque- fauioso tempio d'Augusto. Larciepisco-
dotti romani si formarono cisterne per pio è adiacente alla metropolitana: l'an-
raccogliervi le acque piovane. Riparò al tico essendo di venuto diruto, fu ricostrui-
grave inconveniente la munificenza di to di nuovo. Vi sono altre chiese,ed al-
Carlo Ili, il quale con archi maguidci ac- cune decorose, ma per le vicende detem-
comodò gli antichi acquedotti che porta- pi, non più esistono suoi y monasteri e i

no nella città l'acqua da alte montagne. conventi, tranne alcuni di religiose per l'e-
V'impiegò grandi somme, poiché fu ne- ducazione delle donzelle. Inoltre si con-
cessario far passar l'acqua ne'detti acque- tano diversi sodalizi e pii istituti, l'ospe-
dotti a traverso non solo di laghi e di pan- dale, il seminaiio con alunni, la casa di
tani, ma di fìimii ancora, e fci opera ve- ritiro, l'accademia di disegno ed'architet-
ramenteemula dell'antiche.L'ediljzio pili tiira, la società economica, l'educandato
rimarcabile è la magnilica cattedrale di per le giovinette, ed il teatro. Furono mi-
gusto gotico, che si può considerare uno gliorati i pubblici passeggi, e se ne formò
depili belli di questo genere in Ispagua, uno nel centro delLi città. Linduslria si ri-
ed in cui distinguonsi diversi buoni pez- duce a fabbriche d'acqua vita, di sapone,di
zi di scullina, tra gli altri 3 sepolcri de- cappelli,e in altre manifatture. Poco con-
gli arcivescovi Cervantes, Antonio Ago- siderabile n'è il commercio, dopo l'indi-
slino e Xeres, e la statua in marmo che pendenza de'possedimeoti spagnuoli del-
adorna il mausoleo di d. Giovanni d'A- l'America del sutl; se n'esportano le la-
lagdaa morto nel i334. E' sotto l'invo- ne, ma più attivi vi sono il caboltaggio
cazione dis. Tecla, il cui corpo è con gran e la pesca. Fu Tarragona patria di parec-
venerazione custodito con molte altre sa- chi illustri, di Paolo Orosio storico eccle-
gie reliquie e corpi santi. La cura d'ani- siastico del V secolo, e dell'antiquario can.
me, ch'è l'unica piurocchia della città, è d. Carolos Parada. Fertili ne sono i din-
affidata a 3 preti parrochi. Il battisterio torni, e vi si ulilizzano cave di marmo e
è un maLrui(jco ba"no antico di marmo di diaspro. Il territorio specialmente ab-
romano. 11 capitolo, secondo il concorda- bonda di frulli, d'olio e di geuerosi vini.
T A R T A il 277
Tarrngona Tarraeo, esisteva allor-
, luente qnnsi del tulio dislrutla nel 4(>7,
quando lomnni andarono in Ispngna a
i per vendicare reioica rcsislenza clie loro
coniballereicaiiaginesi.GliScipioni sene aveniio opposta gli nbilanti e l'esficito,
resero padroni durante le guerrepuniclie cjuandosi accinscroa espiignarla. JN'e! 7 r n
contro que'potenti emuli, e fallane una la presero i mori saraceni, eslerminando
j)iazza d'armi vi risiedetlero di sovente, e la più parte de'suoi abitatori, e ad essi fu
dopo essi i primari magistrali, e vi fissa- lolla da Luigi d'Aquilania nell'Bojdii-
rono poi la principale loro sede. Perciò ca di Tolosa. Indi i saraceni ben tosto la
divenne la città l'emporio de'romnni in ripresero e conservarono per lun^o lem-
Ispagna, e capodi tutta la provincia Tar- pò. IS'e'vol.LXVIll.p. 82,cLXlX,p.9,75,
ragonesecui die il nome. Questa piovin- narrai come Berengario conte di Uarcel-
cia, giusta la descrizione degli anlicliì,cou)- Iona, dopo 890 anni dacché saraceni ti- i

prendeva prima uno spazio doppiamen- ronneggiavano Tarragona, chiamata pu-


le maggiore di quel che ora contiene,com- re Tirallo, col valore delle sue ai mi la
prendendo una gran parte delle Spagne, tolse loro con 5 altre città, ponendo cos'i

imperocché si estendeva per diverse con- fine in esse al giogo moresco; quindi nel
traile. In seguilo venne ristretta da'mon- loc)0 oUVi e donò la città di Tarra<;ona
ti Pirenei sino al fiume Guadiana, con- a s. Pietro eal Papa Urbano 11, con l'an-
finiche patirono ulteriori restrizioni, per nuo censo, secondo alcuni, di 5ooo libbre
seguirei destini e le vicende politiche del- d'oro o d'argento, dichiarando nell'alto
l'Aragona, della Catalogna.e della contea che lo faceva per la redenzione de'suoi
di Rossiglione frontiera della Francia , peccali e di quelli del padre e de' suoi pa-
colla quale spesso fu la Sj)aL:^ìui ravvolta renti, dopo aver il pio principe ristorata
in guerre e discordie a motivo de'conil- la città e fabbricato un tempio a s. Pie-
Ili. Alcun tempo nella città vi soggiornò tro. Tra gli St<itt tributali alla s. Sede.
Augusto nel 2 3.° anno del suo impero, ri- (/ .), vifu anche Barcellona capitale della
cevendovi parecchi ambasciatori, ed ag- Cialalogna. Quanto alla somma tensua-
giunse al nome di Tarram c\\e [)ortava, le meglio il Borgia la riporta, Difesa dei
quello proprio di .'fiigiista, egli abitan- doìniiiio tciiiporaìc (ìiUa Sede apostoli-
ti gli eressero un sontuoso tempio. L'im- ca, p. io5. Puferisce, che nell'istiumen-
peralore Adriano ne ingrandì il porto e lo di Berengario conte di Barcellona per
lo guarnì d'un molo; ebbe quindi tulli i la donazionedella città di Tarracona òt\
vantaggi della stessa Roma, e fu succes- J 090, si espresse di venire ad essa, r^ .vr?-
sivameiite abbellita da lempii e palazzi, licct delihcralione,ut ego et mei posteri
da un anfiteatro, dal circo e da piii altri omncs, sicut saprà scriptum est, tenea'
monumenti, de'quali Irovansi ancora dei mus hoc totani per w/uaan et vocem .<•.

vestigi tanto nella città che nelle sue vi- Vetri, ejascpic ì icarii Roniaìuie Sedi.i
cìnanze,e Ira'quali sono i piìi rimarche- ajìostolicae. per qiànqueinìiura pcrsoL-
»oli quelli dell'acquedotto, dell'anfiteatro ventes ei censumxxr librarum purissimi
fatto a imitazione del romano, ed ezian- ari^enti ad justum pcasum. Dopo avere
dio di molte iscrizioni scolpile in vari si- Raimondo ripopolalo Tarragonnc ripri-
ti. Divenne in fine tanto ragguardevole slinatoii pubblicocultocrisliano,(u nuo-
e così possente, the romani dierono il i varaenle ripresa da'mori. e la con.serva-
suo nome alla massima parte della peni- ronosiooal i i i8,quandoAironso I il /J///-

sola chiamandola ///yw/z/Vr Tarìiicoiica- taiiliercie d Aragona la piese d'assalto.


sis di cui fu capitale, ed a Spagna enu- Dopo essere siala la Catalogna governa-
melili le pioviiicieche tom[>iendevn. I\'a ta «la'conli di Piorcelìona, e pervenuta ni

uell'iiivasione de'goli fu da esii barbara- più allo grado di splendore, Raimondo


278 T A R T A 11

Beiengaiio V sposanflnsl a Petronilla e- sua nave, rivoltosi a'ningnati e agli «slan-


rcde del lir)no il' Arngoiia, questa dopo ti, fece lorouii cotiveiiiente discorso. Uin-
iii 187 rinm in se la contea di Barccllo- gra7ÌòDio degl'immensi benefìzi ncevuli,
iia, ed il nuovo re liheròTarragona e la e disse sperare nella sua misericordia ch'e-
Cat.'ilogna definitivamente dii'mori che- glicustodissele pecorelle a lui commesse,e
rano tornali a invadeile. Nella riunione lo facesse degno di governarle secondo la

di Tarragona e della Catalogna nlìa co- sua volontà. A tale effetto rivolgendosi pu-
rona d'Aragona, conservarono loro sta- i re all'intercessione della B. Vergine, ac-
ti generali particolari, i quali dividevano ciocché a quanto non potessero le sue de-
ll potere legislativo co're, quindi in Tar- boli lorze supplisse Dio. Indi si licenziò
raguna si unirono più volte i medesimi cortesemente con un certo dispiacere e Iri-

staligencrali.iMentrediniorava nellaSpa- stezza da coloro, i(|uali col suo dolce par-


gna il cardinal FJorenzi, fu eletto in Ro- lare avea grandemente allettato; poi riu-
ma Papa a'r)gennaioi 522, e preseli no- giaziati lutti,anche (juelli che lo avea-
nie d'Adi inno VI. Pat tendo per R(jma, no accompagnato, per le tante fatiche da
si lecò a Torlosa suo vescovato, e ne uscì loro sofferte nella sua dimora in Tarra-
r8 luglio, imbarc^indosi nel fanìoso porlo gona, s'imbarcò ad onta che il mare fos-
d'An)polia, donde a'io approdò a Tar- se alterato. Molti nobili tarragonesi, lor-
ragona; viaggio cìie con tutte le partico- nando invidiarono in cer-
alle loro case,
jarità riferisce Biagio Ortiz nella IJcscrì- lo modo que'che pailivano col Papa, di-
zioìic del viaggio d'yldriaìio TI. p. 3 Te cendoli fortunati e reputando se stessi ia-

seg. , e di cui egli fece parte. Il Papa si felici. Fra'primari personaggi che accom-
fermò nel convento suljurbatio de'doine- pagnavano Adriano VI, eravi il cardinal
iiicani e vi celebrò la messa. Frattanto il Cesarini legato del sagro collegio, il qua-
clero e i principali di Tarragona, insieme le lo avea inviato in Ispagna per esibirgli
col popolo, si prepaiarono per ricevere il ildovuto ossequio e ubbidienza; Lupo
A'icaiio diCi isto, il quale npn senza gran- Hurtado rappresentante dell'imperatore
de ponqia e tra festevoli allegiezze fu con- Carlo V, e gli ambasciatori del re d'In-
dotto nella celebre e antica città; indi a una ghilterra, del duca di Milano, del duca di
linomata chiesa de'canonici regolai i,nelli Ferrara, ed il vescovo di Feltre Touìraa-
cui fabbrica l'arte risplendeva per umano so Campeggi, dicuiTUghelli scrisse: Sa-
ingegno. Avendo ivi fatta breve orazione, cromittcìilc Senatu^thiaraiiipontificiam
ritirossi nel palazzo dell'arcivescovo, ove in Hispaniainusque di-tulit Adriano TI
lutto si applicò premurosamente a spedi- ìiovitcrevccto ad sedcin.quem inltalìam
re i negozi che per l'armata navale d'ac- dcsrcudentcm comitatus est, ah coque
compagno facevano d'uopo. Aidentemen- dcindeVcnetiarwn nuncius est declara-
le bramava Adriano VI di portarsi in Ro- tiis. Navigando pel porto di Solon, nel ò\

ina, e (liialmenle dopo lungo aspettilo ,


seguenteil Papa giunsein Barcellona, che
ginnseio le navi, le galere e la soldatesca non volle essere a niuna seconda delle al-
a'5 agosto. Fu tanta la consolazione che tre città diSpagna nell'onorare il snpie-
re provò, che nello slesso giorno dopo a- moGerarca. Imperocché sul porto costruì
vere in chiesa assistilo al vespero solen- di nuovo un lungo ponte di legno ferma-
ne, jiarlì verso il lido del mare, con isplen- lo sulle barche ancorale, che giungeva si-
dido seguito e giubilo di quelli che lo a- no a terra, tutto addobbato con preziosi
\eano ricevuto. Indescrivibile fu il popò- arazzi e ricchi tappeti , convenienti alla
lo adunatosi nelle spinggie per vedere il maestà pontificia e alla magnificenza dei-
sommo Pontefice, e il rimbombo deli'ar- la città piecipiia di Catalogna, allineile il

ligh.erie. 11 Papa prima di D»onlarc sulla santo Padre vi entrasse con tulio il pos-
T A R TA R 279
sil)iledecoro.Ma Adriano Vlvedendodal- Tnrrngona. Barcellona, Girotuie Le-
l;i sua nave la gi'an lnil»a di gente che rida. Non andò guari che a difesa de'di-
stipava il ponte, lemenilo die potesse rom- lini I egi, la Catalogna fu nel 89,3 occu- 1

persi, ricusò di entraivi e scese altrove a pata da' francesi e fu il teatro di guerre
lena. Si recò subito alla splendida catte- co'coslituzionali: le altre successive perla
tlrale, a venerarvi s. Eulalia che riposa successione alla corona e per li- rivoluzio-
nel sotterraneo sotto l'altare maggiore. ni, le raccontai a Spagna. L'Orliz dice che
Voleva tornare alle sue imbarcazioni ,
r ampiezza del principato di Catalogna
quando la pioggia glielo impedì,onde l'ar- corrisponde a'regni d'Aragona e Valen-
civescovo di Tal ragona, allora viceré, si za uniti insieme.
prevalse dell'occasione per invitare al suo La fede cristiana Tarragona la ricevè
palazzo il l^apa, che accettalo il cortese ne'primi tempi della Chiesa, quando fu
invito, neld'i seguente ripresela via del predicata nella .-S]p^g-/?^.ondepresto vi fio-

mare. Nel i64o la Catalogna con Tarra- rì la sua chiesa, e già nel IV secolo era
gona fu riunita alla monarchia spagnuo- vescovile, che tosto fu elevata a metropo-
la, conservando le sue leggi, privilegi e litana, sebbene pare che perqualclie tem-
costun)i, che sussisterono fino all'avveni- po il suo vescovo sin stalo soggetto all'ar-
mento al trono de'Borboni. Sebbene per civescovo Narbona. il portoghese No-
di

la pace del GSg fra la Spagna e la Fran*


i vaes nella Storia di Papa s. Siririo del
eia, fu stabilito che monti Pirenei for- i 385, narra che in una sua decretale scrit-
merebbero il confine de'due regni, tut- ta a Imerio vescovo di Tarragona, ripor-

tavia i francesi nel 1689 s'impadroni- tata da Constant, Kpist. Roni. Pont., t.

rono della Catalogna, e la restituirono I, p. 624, lai -"che da'critici sia stimata
nel i6c)7 per la pace di Risvick. Al- legittima^ permisea'.l/o//<'7r/ (7 .)à\ pren-
lorché dopo il 1700 scoppiò la guerra dere l'ordine sacerdotale, e quanto altro
di successione, gl'inglesi nel lyoS oc- notai nella sua biografia. A Spagna ricor-
cupai ono Tarragona per conto dell'ar- dai il concilio adunato in Toledo nel 464
ciduca Carlo contro Filippo V di Borbo- H motivo di Silvano ve>covo di Calahor-
ne, pelò coldivisiimento di stabilirvi una la, il quale ordinava de'vescovi senza sa-
colonia d'emporio, ma rinunziarono poi puta d'Ascanio arcivescovo di Tarrago-
a tale progetto dopo essersi im[)adroniti na e suo metropolitano che ne sci isse a
di Gibilterra, e la restituirono a Filippo Papa s. Ilaro, Leggo nell'annalista Rinal-
V al trattalo d'Utrecht. Mei 1808 Napo- di all'anno 465, quanto fioriva in tal e-
leone I fece incominciare da' francesi il poca l'osservanza della disciplina ecclesia-
concjiiislo della Catalogna, e nel 1810 ri- stica nella chiesa di Tarragona. Imperoc-

volse le sue mire contro Tariiiqona. Strel- ché s. Ilaro nel concilio celebrato in Roma
tamenle assediata dall'esercito imperiale h' 1 4 novembre con 48 vescovi, vi propose
italo-franco, memorabilee virile fu la re- primieramente la consultazione mandata
sistenza che fi'ce nel 181 ; venne presa i di Spagna da Ascanio vescovo di Tarrago-
tl'iissalto a'iS giugno, e pagò ben cara la na intorno a un abuso grande in que'paesi
sua energica difesa, venendo smantella- introdotto, nominando vescovi morien- i

la a' 12 agostoi8i3. In quest'anno ^a- ti il Successore (1 .}. come se il vescova-


poleone 1 Ferdinando VII col
restituii a to fosse ereditario e non elettivo, ciò che
trono la Catalogna, e mentre Tarragona il Papa proibì nel concilio, vietando Tu-
era intesa a far scomparire le tracce di snr[>ata licenza. Però mentre Ira'vescovi
sua devastazione, rivoluzionala per la co- d( Ile altre provincie di Spagna era venu-
stituzione la Spagna nel 1822, le cortes ta) assai meno il vigoie della disciplina ec-
divisero la Catalogna nelle 4 provincia di clesiastica, nella Tariagonese fioriva l'os-
a8o T A R T A R
.servnn7a rVi e^sa, e la cnstodin ilelle sagre ti m del vescovo antecessore, e s*i eziandio
Iiiggi; e Irovaiidusi hIcviii Uasgressc»ie,jo- del successore; ecniilando queste coseng-
conlanenle si congregavano vescovi, e i giunsero al Papa le seguenti parole. l'Ir-

uditasi la. causa era poi portata al Papa, ^o siippliritcr prccnrnur Jjìostolatuni
il the due volle avvenne con s. liaro, co- vcslruiii , ut liuinilttalis itostrnc dccrc-
me dimostrano le due lettere scritteda es- ////;/. a nohia vidctur factum,
(juodjuslc
si al romano Pontence, le quali furono vostia auctorilatc fìrmctis. Di che ma-
Lai. 'è della prò-
lette in detto concilio. nifesto apparisce, che s'aspettava al Pa-
vinciaTarragoneseconlro Silvano vesce- pa solamente il dispensare in quello, ch'e-
podi Calahorra,cheavea ftitto alcune or- ra contro la disposizione de'canoni; e che
dinazioni illecite, e comincia del seguen- il sinodo provinciale nonavea autoritàdi
tetenore." Al Signore Beatissimo, e da ri- ciò fare senza licenza della Sede aposto-
verirsi da noi in Cristo con riverenza a- lica. Ma i padri del concilio romano ri-

postolica, llaro Papa, Ascanio vescovo e gettarono primieramente con pubbliche


tutti gli altri vescovi della provincia di grida, e poi colla sentenza di ciascuno, le
Tarragona.Pogniainochenon vi fossene- cose ch'erano state da'vescovi spagnuoli
cessila alcima della disciplina ecclesiasti- approvale; e nelle acclamazioni dissero 5
ca, pure nondimenodovrebbe da noi si volte: Ut sen'ctur aiitlniiitas roganms.
desiderare il ricorso a quel privilegio da Sentenza degna di tanto consesso, colla
Cristo conceduto alla vostra Sede, in vir- quale agevolmente s'abbatte tuttociò che
tii del quale s. Pietro, ricevute le chiavi si tenta di fare contro fede, o contro la

del regno, illiuniuò tulio il mondo colla la Secondo questo


disciplina ecclesiastica.
sua predicazione; iìcui principato sicco- decretalo, comandòs. Uaro ad Ireneo, che
mea tulli soprasla, così egli conviene, che ritornasse alla sua chiesa. Donde si ap-
tutti parimenti temano e aminlo. Per
lo prende quanto dispiacesse a' Papi anti-
laqual cosa noi, adorando in prima in voi chi la mutazione delle sedi. Papa s. Or-
Dio, al quale servite senza querela, ricor- niisda nel5i 7Collasua /i/;z.y/. 24fece7^/i-
riamo alla Sede lodala per la bocca del- matc(V.) della Spagna o sia suo vicario
l'AposloIOjindi cercando le risposte don- il vescovo di Tarragona; e coir/-y^/.v/. 26

de non si comanda niente con errore o confermò quello di Siviglia primate dei-
presunzione; ma il tutto si fa con ponti- l'Andalusia e del Portogallo, senza pre-
llcale deliberazione". Così i vescovi;e nar- giudizio de metropoli ta?ii.^e\ concilio ce-
rati poi gli eccessi di Silvano, soggiunse- lebralo in Barcellona nel 55q, Asiatico
ro.'jNoi preghiamola vostra Sede, che le metropolitano di Tarragona lo pre.siedet-

piaccia ammaestrarci con parole aposto- te. Nelle notizieantiche ecclesiasticheclel-


liche, e mostrarci ciò, che voi vogliate la Spagna si trova che la metropolitana
si osservi". La 2.' lettera scritta fu pu- di Tarragona aveai 4 vescovati sulhaga-
re da'vescovi della provincia ecclesiasti- nei, ed in altre ancheiD ei8, perciò più
ca di Tarragona, ma in un altro sinodo, dell'altre 5 metropolitane; dipoi Toledo
nella causa d'Ireneo vescovo.Dappoiché n'ebbe q. Urbano II Papa del 088, non
1 1

Nundinario vescovo diDarcellona,degnis- solamentefece primate di tutta la Spagna


sirao prelato, istituendolo erede d'alcuni l'arcivescovo di Toledo (J .), ma lo di-
pochi benijdisse di avere in desiderio, che chiaro ancora suo legato «////c/v. Gli ar-
Ireneo stesso, il quale era vescovo d'un civescovi di Tarragona ripugnarono di
altro luogo, flisse posto dopo se nella siia sottomettersi alla primazia di Toledo, e
.sede; la cui ultima volontà ratificarono per lungo tempo vi fecero resistenza, in-
il popolo, il clero e i vescovi provinciali, titolandosi anche principi di Tarragona.
per l'utililàdi qr.ella chiesa, e perii meri- Per l'invasione de'saraceni oppressa lare-
TA R TA R 28 1

ligione cristiana, la sede tliTarragona sog- 7.n III nel 1 2o4 coronò Pietro II, e dispo-
giacque al loro giogo: nia espugnata la se che i successori colle regine fossero co-
da Berengario conledi lìarcellona,
cillà ronati in iSV//'<7g-o:-;(^/ dall'arcivescovo di
Urbano II ripristinò la metropolitana coi Tarragona, a nome del Papa. Giovanni
suoi privilegi. Racconta Rinaldi all'anno XXII neh 3 18, osservando che nel regno
loqi, o.°8,che recatosi in Roma Beren- d'Aragona non eravi che l'arcivescovalo
gario vescovo di Vidi, eletto nuovo arci- di Tarragona, eresse in metropoli Sara-

vescovo di Tarragona, ricevè il pallio da gozza, assegnandole 5 de' 12 sulliagnnci


Urbano li e le prerogative del suo arci- di Tarragona. Opprimendo il re Pietro
vescovato, rinnovando \\ prelato la dona- IV diritti della chiesa,e usurpando l'au-
i

zione fatta al Papa dal contedi Barcel- torità temporaleche sino alloraavea l'ar-
lona della città di Tarragona. Aggiunge civescovo di Tarragona esercitato sulla
che il conte, ricevendo Tarragona, come città, il Papa Gregorio XI neh 3 74 scrisse
tutti i suoi successori, in investitura feu- al vescovo di Lerida favorito della corte,
dale dalle mani del Papa, fosse egli ed es- ad esortare il re a desistere da tale spo-
si 5 anni 25
obbligati a corrispondere per glio. Martino V neh 43o creò cardinole
libbre d'argento. L'istromento della do- Domenico Rnm ( f'.) arcivescovo di Tar-
nazione si conserva nell'arcliivio Vatica- ragona. Questa illustre sede ebbe diver-
no, nel libro di Cencio Camerario, insie- si arcivescovi dottissimi e santi, non che
me colla bolla d'Urbano II intorno alla alcuni cardinali, le cui notizie riportai al-
traslazione di Berengario vescovo di Vicb le loro biografie. In tempo dell'Ortiz, fu
alla chiesa di Tarragona. Colla qua! bol- migliare e cocnpagno di viaggio di Adria-
la concesse al prelato il pallio, nominan- no VI, questa metropoli avea per sulFra-
do le solennità nelle quali dovea usarlo ganei vescovi di Barcellona, Lerida,
i

nella chiesa celebrando la messa. Fu per 'Far Iosa, Lrgcl, Girona e Pci-jìignann.
opera principalmente di quest'arcivesco- Allora avea eziandio 3 insigni monasteri
vo, che s'incominciò a ristorare la città neirarcidiocesi,che pure descrive l'Orti?.
e chiesa di Tarragona. Neli i36 morì il lli.°e pili notabile per la sua antichità
b. Ollegario o lldegario canonico indi ve- era quello di Poblet,capodell'ordiue ci-
scovo di Barcellona, e poi arcivescovo di stcrciense inhpngna citeriore, ove con
Tarragona. 1 successore 2 anni dopo con
1 i gran venerazione si tenevano sepolcri i

elevarne il corpo lo beatificò, avendone al- de're d'Aragona, il qual monastero ebbe
lora i vescovi l'autorità: s. Raimondo di un famoso e dotto litigio con quello di Bo-
Pegnafort procuiò dalla s. Sede la sua ca- nefaz sul dominio del paese delle Rosel-
nonizzazione; s. Vincenzo Ferreri lochia- le. Era d'annue entrate e molto piìi
ricco
mo santo, enarrò il miiacolo delia chiave di sudditi, eniun personaggio di vSpagna
di sua camera, che il servo di Droavea git- ne avea altrettanti, tranne il duca di Gar-
tato in mare, onde restarvi chiuso a far pe- dena. L'abbate avea il voto nelle cortes
nitenza, rinvenuta nel ventre del pesce che o assemblee del regno d' .dragona. Il 2."

gli fudato per cibo;e Papa Innocenzo XI monastero era quello della B. Vergine di
nel 1678 ne approvò il culto immemora- Monserrato e celebratissimo santuario ,
bile. Riportai a Spagna, che neh 187 fu che descrissi nel voi. LXVIII, p. 44- '^
eletto arcivescovo di Tarragona e vesco- 3." era quello del castello llliberitauo o
vo di Barcellona Ramiioll re d'Arago- Salses (con simile vocabolo o J'Mra.'wx
na cbeavea abdicato il trono, e poi riiiun- late ai ticolo parlai del celebre concilio A/-

ziòanchel'i dignità episcop;ile. Perijuan- libciitnuo) tortissimo del Rossiglione nei


to dissi al citato articolo, i re d'Aragona confini della Linguadoca, inespugnabile,
non si coronavano, onde Papa Iiinocen- e col quale si chiude la Catalogna: ilpriii-
VOL. i.xxit.
787. T A R T A R
cij)0 (Ji Condr Io prese nel iGSg, gli spa- to pastore e autore d'opere diversestam-
1640, ma la
glinoli lo licL/peraiono nel pate in Tarragona, fra le quali Consti-
Francia lo riebbe nel 042. Ignoro se fra 1 (utiones provincidles et synodales Tar-
i3 monasteri nominati tlall'Ortiz, vi sia raconensinm. Ricorderò pure. De Cae-
compreso il yU(»7?^?y/r/-o (al quale artico- sar-Augustanae patriae coinniiinis Kpi-
lo ricordai questo e gli altri principali di scopis aUpie conciliis , in continuazione
insieme a (juel-
i^[ìn^ni\riu//iiis(lìO(rcsis. dei Fasti Arragonentiuni di Girolamo
lo della B.Vergine di Serrateix, pure nel- Bianca. Le sue numerose produzioni si di-
rarcidiocesi)di s. Maria di Rivipollo, die vidono in 3 classi, cioè di letteratura, di
per ultimo Gregorio XVI preconizzò nel diritto civile e di materie ecclesiastiche,
concistoro de'3o settembre 1 83 i . j)Ioiiti- delle quali ultime diedi un novero nella
stcrii ]ì. Dlttriac de Rh'ipullo
J iì'ginis sua biografia. Dopo aver goduto in vita
nulliiis (liorct'sìs provincia Tarraconen. d'altissima considerazione,moiì di 70 an-
Leggo nella pioposizione concistoriale ni neh 586. Papa Alessandro VII colbre-
ch'era dell'ordine di s. Benedetto, e va- ve£//zrt«<7i'77,de'4 luglio I 666, Bull. Roni.
cato per morte del p. ab. Francesco Sa- t. 6, par. 6, p. I 33, ordinò al clero e po-
verio de Portella-y-]\Ionteagudo, nomi- polo del principato di Catalogna, che la
nò il p. ab. Giuseppe Borrell-y-Bufalà festa di s. Giorgio fosse celebrata di pre-
d'Urgeljgià vicario capitolare ed esamina- cetto, non ostante le opposizioni dell'ar-
tore sinodale del medesimo, il quale emi- ci vescovo e del concilio di Tairagona. Da
se la professione di fede nelle mani del canonico e arcidiacono di Girona eletto
nunzio di Madrid. La chiesa abbaziale e arcivescovo diTarragona Isidoro Bertran-
parrocchiale è sotto l'in vocazione della B. do, fu consagiato e ricevè il pallio da Cle-
Vergine col batlislerlo. L'abbate godeva mente XI. Godendo in pace la sua chie-
giurisdizione spirituale e oidinaria sui sa, la podestà secolare lo dichiarò intru-
monaci del contiguo monastero, su Rivi- so, e gl'impose di partire dall'arcidioce-
pollo e sulle parrocchie dipendenti. Ogni si e dalla provincia. Contro silTatto atten-

nuovo abbate pagava 600 fiorini di tas- tato all'ecclesiastica libertà. Clemente XI
se, ed avea per mensa 7,000 circa ri ^y7- i coU'autorità della bolla Li execlsa, del
liuin ìllius inoìittae aliquìhus pensioni- I 7 4, Bull. Ro/n. 1. 2, par. 2, p. i 3, an-
I 1

bus gravati. cardmal Girolamo Doria


Il nullò il disposto dalla podestà laica, e di-
('Z .jgenovese fu amministratoredi diver- chiarò che ninno fuori di Bertrando aves-
se sedi di Spagna, comprese quelle di Sa- se diritto sulla chiesa e arcidiocesi, ordi-
ragozza e Tarragona, nella quale celebrò nando al capitolo che non vi esercitasse
unsinodo celebre che fu stampalo, e mo- facoltà alcuna né ritenesse beni della
, i

ri nel 558. Nel 568 da Salernos. Pio V


1 1 mensa, com'eragli stato comandato, ma
trasferì a Tarragona Gaspare Cervaidex esattamente li consegnasse all'arcivesco-
(l\) spagnuolo, che poi creò cardinale : vo. Indi con un breve acremente riprese
\i celebrò il sinodo, vi stabih il semina- il prelato, per la codardia colla quale e-
rio, e un noviziato pe'gesuiti, pe'quali a- minacce fatte-
rasi intimorito alle illegali
vea singolare affezione , e morendo nel gli, onde avea abbandonata la chiesa e
1 575 lasciò erede di parte di sue sostan- la gregge a lui commessa. Benedetto XIV

ze l'università ivi da lui fondata. Gli suc- col breve Postulatuni, de' 16 settembre
cesse il dottissimo Antonio Agostino (T\) 748, Bull. Magn. 1. 7,p. 2 1 4} prescris-
I 1

di Saragozza e traslaloda Lerida,unodei se il modo che si dovea tenere nell'esame

più celebri giureconsulti e prelati prodot- delle opere: flIisticaCiudad de Dios, le


ti dalla Spagna, intervenuto con ammi- quali in 8 tomi erano state condannate
razione al concilio di Trento, assai loda- dalla Sorbona nel 1697, e da altri dife-
T A R TA Pv 283
se, scritte dalla ven. Mniin di Gesù d'A- Zamora vi fu trasCcrito Giacomo Corta-
greda, terra dove fu supcriora nel mona- day-Pirun di Barcellona; nel 1764 Gio-
siero delle monaclie osservanti francesca- vanni Lario di Forecilla di Rebollar ar-
ne dell'arcidiocesi Tarragona, morta
di cidit)cesi di Saragozza, di cui era sudVa-
d'anni fi3neli6C)>. L'esame di quest'o- ganeo col titolo di vescovo in pai li!>its dì
pere era già cominciato sotto Innocenzo Letta; nel 1770 da Urgel vi fu traslo-
XI e ma per le diflicoltù
poi continuato, cato Gioacchino Santyau-y-Valdavioiso
clic vi incontrarono non erasi potuto
s' d' Arge diocesi di Santander; nel 1785

procedere alla bealificnziune di questa Francesco Armaiia Agostindi Gcltrùdio-


serva di Dio. L'originale tlelle sue opere, cesi di Barcellona, già vescovo di Lugo;

ritenendone copia la congregnzionede'ri- neh8o3 Romualdo Mon-y-Valarded'O-


ti che l'avea esaminate, con suo decreto scos diocesi d'Oviedo; nel 1817 da Ante-
del I
757 fu rimandato in Ispagna. In que- quara vi fu promosso Antonio Bergosa-
sto tempo la metropoli di Tarragona a- y-Jordan di Villa reale diocesi di Jaca; nei
vea per sulFraganee le seguenti chiese ve- 1820 Giacomo Creux-y-Marti ili Rlata-
scovili; AV//t(7/o//c7, 6' //•o//(^/,/>('/7V/(7, T^o/-- rò diocesi di Barcellona ,
già vescovo di
lQS(U ì iclu L rgcl, Solsniìa. poiché l'er- Minorca. Leone XU «lel concistoro de' 1 3
pignano era stata sottoposta a Narhonn. marzo 182G preconizzò arcivescovo di
Nello stesso secolo avendo Pio VI colla Tarragona mg/ Antonio Ferdinando di
boi la I/irffaì>ilis Dei. de'3o aprile 1782, Echanove-y-Zaldivar d'Ochadiano dio-
Dull.Roin.cont. t.6, p. 49'} smembrato cesi di Calahorra, già vescovo di Leuco-
tlall'arcidiocesi di Tarragona l'isole d'I- sia /// parlibus e abbate della regia chie-
viza e Formenlera, vi formò il vescovato sa collegiata di s. Ildefonso e dedicata al-
òi' h'iza e lo dichiarò sulfraganeo dell'ar- la ss. Trinità. Questo illustre prelato, nel
civescovo di Tarragona; inoltre il Papa suo lungo soggiorno in Roma, per le vi-

soppresse l'arcidiaconato di s. Fruttuoso cende politiche della successione al tro-


arcivescovo di Braga, ch'era 4-' dignità no di Spagna, ci edificò colla dottrina e
della metropoli di Tarragona, e ne asse- la santità della vita. Piitornato alla sua
gnò le renilile al nuovo capitolo d'Iviza, sede, ivi morì nel novembre 8,74 d'an-1

insieme a quelle del preposto della me- ni85, comeannunziò il n.''278 del Gior-
desima sua cattedrale, a cui era affidata nale di Roma: perciò ora la sede è vacan-
la cura d'anime di essa prima che fosse te.Ogni nuovo arcivescovo è tassato nei
elevata a tal grado. A'noslii giorni pel libridella camera apostolica in fiorini
rammentato concordato del 18') f, il Papa 2700, e godeva di mensa 800,000 circa
Pio IX unì Solsniìita f irli, Ivi- a a Ma- r('s;aliu/ìi lunnrtac [Jixpaiiiac. Pel sud-
jorca o Palnia. la quale pure era divenu- detto concordato gli furono assegnate an-
ta sulTraganea di Tarragona (come si leg- nue i3o,ooo monete d'argento, l'id^^o

ge nella proposizione concistoriale de' 7 1 rcalcs de Vallon. L'arcidiocesi è vasta,


dicembre 1S47 e rilevai a Palma); e di- conlenendo 180 luoghi.
chiarò sullVaganee di Tarragona le sedi Concini di Tai-ragnna.
vescovili di BiiiTclloiia,Ciroiia. Lciiilti, Il I
.° fu tenuto nel 4^4 o 4^>~ sopra la

Toitnsa, l rgcl e f irli. Alla metropoli- disciplina ecclesiastica e per (pianto ri-

tana di Valenza sottomise il vescovato di portai di sopra dicendo del metropolita-


Majorca col riunilo d'Iviza. Nelle Xoli- no Ascauio: alcuni collettori degli atti de*
zir (li lioniii sono registrati i seguenti ar concilii lo chiamano di Spagna. Il 2.

civescovi diTarragona. Nel 728 vi \\\ tra- i nel 5 i() sotto il regno del golo Teodori-
slato da Girona Pietro Copons di Villn- co re d'Italia e tutore d'Ainalarico re vi-

fruDca diocesi di Darcellonai nel 1753 da sigoto di Spaglia, con l'intervento di 10


284 TA R T AR
vescovi. Si fecero i3 canoni, ofdinantlo din! della chiesa di Tarragona dierono
che l'osservanza della domenica co-
1*8. ° occasione a vari quali è
altri sinodi, de'

mincerà dalla sera dclsal)ato;donde ven- ignoto r anno. 11 25.° nel 3G9 sulla di- i

ne il cosliime in Ispagna d'astenersi da sciplina. Il 26.° nel 1 43o sulla libertà del-

ogni opera servile il sabato verso sera. la chiesa. Il1 564- Bai uzio, Col-
27.° nel
Il canone che ordina, che monaci usciti i Icrt.j Keg. o,i4 e 28; Labbc, Cuncil.
1. 1

da'loro monasteri non eserciteranno nin- t. 4, 5>9 e 11; Arduino, Couril. t. 2, 3,

na funiione ecclesiastica, prova che v'e- 667; Aguirre, Conni, t. 3; Mansi, Sap-
rano fin d'allora de' monasteri in Ispa- pi, t. 2; Mar tene, Thcs. t. 4 e 7.
gna; anzi dalla surriferita decretale di s. TARRENSE , Cardinale. Fiorì nel
Siriaco, i monaci esistevano nella peni- pontificato di s. Gelasio I del 49^> colla
sola nel declinar del IV secolo. Il 3.° del dignità di cardinale diacono delle regio-
6i4 per la disciplina: questo concilio è ni di Roma I e Vili.
detto anco Egarense, e perciò lo ripor- TARSO, Tarsus. Città arcivescovile
taiad Egara, già città vescovile sulFra- della i.'Cilicia dell'Armenia minore, nel-
ganea di Tarragona, che nel secolo VII la Cappadocia, regione dell'Asia minore,

s' unì a Barcellona. Il 4° nel 1 146, del ora nella Turchia asiatica, nel pascialato
quale mancano gli atti. Il 5.° nel 233 o r d' IlchiI nella Caramania, capoluogo del

1234, in cui Giacomo I re Aragona, d' sangiacato del suo nome, il quale occu-
coU'appoggiodi vari prelati, vi fece mol- pa una parte dell'antica Cilicia Canipe-
ti regolamenti pel buon ordine del suo stris, a 8 leghe da Adana e i 5o da Co-

regno, lo scopo d'alcuno de'qtioli è d'im- stantinopoli. Sorge infertile pianura sul-
pedire l'introduzione della pestilente e- la sponda destra del Caiasìi, 1' antico e

resia. Il 6.° nel 1 239 sulla disciplina ec- famigerato Ciduo, a poca distanza dal
clesiastica. Il 7.° nel 1240 sull'arci vesco- Mediterraneo. Circondata in parte da una
vo di Toledo, col quale l'arcivescovo di muraglia che credesi avanzo della costrui-
Tarragona era in forte disputa sopra va- ta d'Aaron-el Piascid, e difesa da un ca-
ri punti importanti egiurisdizionali. L'8. stello fabbricalo da Bajazet.Le porle del-
rei 1242 contro gli eretici l^dldesi. Il la città sono oggidì lontanissime dalle ca-
9.° nel I 244 '•o^'^'"'^'^"'^''' disciplina del- se, e queste tra loro separale da orli e da
la Chiesa. 11 o." nel 246, ch'è quello de-
1 i terreni piantali d' alberi fruttiferi, non
scritto a Catalogna. L' ii.° nel 1247 hanno in generale che un solaio e i tetti

sulla disciplina. Il 1 2.° nel i 248 pure sul- piani, la più parte costruiti co'materiali
lo slesso argomento. 11 1 3.° nel 253 so-1 degli edifiii antichi, essendo rim,arcabile
pra la discipluia ecclesiastica. Ili 4-° nel la sola casa del governatore. Bensì vi so-

1266 egualmente su di essa. Ili 5." nel no parecchie belle moschee, e alcuni e-
1279 per la canonizzazione di s.R.ai mon- leganli kan, due graziosi bagni pubblici,
do di Pegnafort. Ili6.°neli282 sulla di- ed una chie.sa armena che si pretende co-
sciplina, così il I 7.° dell 291, il I
8." del struita dal suo gran concittadino s. Pao-
1 292, il iq.° del i3o7. Il 20." nel i 3 12, lo [l^.) apostolo e dottore delle genti, ma
in favore dell'ordine de' Tcv^^^fV/z/.H 2 i.° quantunque porti segni innegabili di re-
nel 3 7 contro i Bcgardi e le Beghine,
I I mota anlichità, la sua origine viene po-
caduti nell'eresia, e sopra la disciplina. Il sta in dubbio. Il principale suo commer-
22.° neli3i8 fu presieduto dall'arcive- cio è il cotone, che le vicine pianure pro-
scovo Ximenesde Luna. Il 23." neli 323 ducono in abbondanza; è pure l'empo-
suir ecclesiastica disciplina. Il 24.° nel rio di diverse mercanzie che si esporta-
1329 sojira vari punti di disciplina: no- no a Malta, in Ispagna e in Portogallo,
tano i collettori de'concilii, che i disor- consistenti principalmente in rame, noci
TAR TAR 285
di galle e in merci d'Egitto. II porto gia- solo perchè la Belica anticamente pro-

ce a (lue leghe e mezza dalla città, donde duceva l'argento in abbondanza, in uno
non si mare. Assai popo-
può scorgere il a'crisoliti, altro prodotto di Spagna; ma
lata da'luichi, vi sono molle famiglie gre- perchè gli slal)ilimenti verso la Nigrizia
che ed in doppio numero le armene. Nel de'fenicii della Hctica, a questi fijrnivano
l85i il polriarca armeno di CV/Zc/Vf re/i l'avoriojle scimmie, papagalli,e gli schia-
i

Siri/7 (f.) annunziò il ritorno alla chie- vi etiopi, di cuipure parla la Scrillura.
sa romana di 24 famiglie di questo pae- Noterò con Buonarroti, Ossen'azioni sO'
se ; e poche leghe distante da Tarso un pni alenni meddij^lioiìi, che fuvvi pure
borgo intero si convertì al catlolicismo. Tarso di Bitinia, forse colonia di Tarso
Questi al)itanti sono felici di conservare di Cilicia, e avente anch'essa il suo fiu-

la loro chiesa, mentre non vi è alcun ere- me (3idno, che venerava qual nume, co-
tico tra loro. Nel paese di Adana le con- me dimostra nella sua medaglia che il-
versioni progredivano e si moltiplicava- lustra ;dappoiché anco tarseusi di Cili- i

no. Tarso, della pure Taorsus, vanta re- cia prestavano culto al Cidno loro, ame-
mota antichità, e forse è la celebre Titr- nissimo sopra ogni altro e che passava ia
chirli o Tlidrchich di cui parla la Scrit- mezzo alla loro città accanto al ginnasio
tura. Alcuni la pretendono edificata da de'giovani, le cui rive univansi da super-
Sardauapalo re d'Assiria, altri da Sen- bissimo ponte di più archi. Anche il Ter-
nacherib che dopo di lui regnò 712 an- zi, Siria sacra, distingue due Tarso, i

ni avanti Gesù Cristo, mentre vi è chi l'uno di Cilicia, l'altro di Cilinia, e di-
sostiene derivare da una colonia greca scorredell'etimologiadel suo nome, e de'
condotta da Trillolemo. 11 Martinetti nel- fondatori che si attribuiscono aliai.' Al
la Collezione o Tcsoi'O delle aiilielitlàj tetnpo di Ciro il Giovane, Tarso era già
eruditamente nel 1. 1 i ragiona di Tarso una cittàgrandissima e opulentissima. La
e de'stioi pregi e medaglie, e quanto al- visitò Alessandro il Graiide,c bagnando-
l'originepropende per Sennacherib, fab- sinel fiume Ciilno, poco mancò che le sue
bricandola more lJal>yloiiis (prendendo acque troppo fredde il fìicessero perire.
idea da essa che veniva lambita dal fiu- Questo celebrato e rapido fiume di bella
nie Eufrate), dopo aver colla sua flotta vista, freddo e puro, giovava a'nervi cras-
soggiogata la Cilicia, di cui divenne la si e a chi pati va di podagra. Ora però l'ac-
principale, la metropoli, la città più flo- qua n'è malsana, servendosi gli abitanti
rida. N'è tanto persuaso, che osserva co- di quella de'suoi affluenti o de'pozzi. Tar-
me cosa mirabile, che mentre Sennache- so prese poi il nome di Gialiopoli (che
rib motteggiava e avviliva i grandi pro- alcuni dierono purea Tarso di Bitinia, e
feti Isaia e Ezechiele, gettasse poi le fon- nel parlarne al suo articolo la dissi nella
daojenta della città che dovea dar la vi- Galazia), in onore di Giulio Cesare che
ta al vaso d'elezione s. Paolo. Avverte di vi soggiornò nella sua spedizione contro
non confondersi con Tarsi o Tharsis, Farnace re di Ponto. Fu in questa città
luogo marittimo o mare o porlo dove le che M. Antonio ebbe il suoi. ° colloquio
flotte unite d'Hiram e di Salomone reca- con Cleopatra regina d'Egitto, recando-
vansi navigando per OpJiir, e dove si por- visi con superbissimo appara tona vale. In-

tò il profeta Giona invece di andare aNi- di favorita da Augustoe Achiano, impe-


nive, riportando eziandio varie opinioni ratori romani, divennela rivale d'Atene

su Tiirsi Q su Opliir. Inoltre sembra che e d'Alessandria per le ricchezze e la ma-


per Tharsis debbasi intendere Tartesso gnificenza, non meno che per la coltura
nella Celicn all'iuiboccalura del Guadal- dille lettere e delle scienze, e per le armi :

quivir, verso lo strcttu di Gibilterra, nou tra gli altri illustri iu essa liurirono, A-
286 TAR T A R
jìollocloro il litigico, Cleoiiiene uno de' cliia, Anloniana, Severiaiia, Macnnìana
jiriiicipali capiliiiii tli Dario, Antipalro, e Adriana, per qualche segnalato bene-
Archelao, Nestore, i due Atenodori (ilo- licio ricevuto, e
siccome nelle medaglie
xA'i stoici, il 1 .'['ainiliarissimo di Catone, si vede congiunto il nouje di metropoli,
l'allro maestro di Augusto, e Cellario pa- forse ne avrà ottenuto il grado dall'im*
triaica di Costantinopoli che i greci ono- peralore Adriano, cioè della provincia ,

lano per santo, ilrabone fece un isplen- altri avendola delta inctropoli/n ah iiii-
tlido elogio di Tarso, descrivendola pò- //V;y e Solino parlando della Cilicia, seri ve
poìala, illustre e famosa, fra le altre per Malrcin iir/u'ii/ìi linhct Tdrsun. Questa
le scuole tli filosofìa e il corso di Uitle le prerogativa, opina Buonarroti, forse l'a-

bcienze, conipostedi professori cittadini, viìi ottenuta da Adriano, e avràdatorao-


c lesse un catalogo delle persone più iu- tivo a secondare il genio di lui, con ono-
sigui. Dice ancora che Atenodoro mae- rare in più modi lamemoiìa del favori-
{<tro d'Augusto colla sua autorità ne pre- to Aniinoo; e ciò con premura maggiore
se il governo, il che dà a divedere la li- per l'attinenza che avranno potuto avere
herlii che godeva, onde Plinio la chiamò i larsensi di Cilicia, co'tarsensi di Bilinia,
libera. Questo meritò, secondo Dione, per i (piali erano della medesima provincia di
l'aderenza aG. Cesare, a'triurnviri,e poi Ditinio patria d'Anlitioo. Famoso fu l'un-
ad Augusto.P>.esasi Tarso per forza aCas- guenlo nardino di Tarso. La moderna eli-

sio, al primo arrivo di Dolabella sponla- là occupa appena im 4-° dello spazio del-
iieamente tornò a' triumviri. Di nuovo l'antica, uè trovansi che pochissimi rude-
occupala da L. Ptufo, fu da Cassio mul- ride'uiagoifjci monumenti antichi che la
lata e castigala, ond'ebbe lode da'triura decoravano e del dop[)io ordine di mura
viri e speranza di risarcimento. Ed è per- che la cingevano, munite da spessissime
ciò, che quando M. Antonio si portò nel- torri.
l'Asia fece liberi i larsensi e immuni da' La luce del vangelo vi fu portala dal
lnbuti,e con editto levò dalla servitù que' principe degli apostoli s. Pietro, e poi ve
eh' erano slati venduti. Augusto poi die l'annunziò pure lo stesso s. Paolo, e lo af-
luro altri pai licolari privilegi e ricompen- ferma il Terzi, che riporta i santi che ne
se dc'disaslri palili per lui; il territorio, illustrarono la chiesa. Essi furono: Zenai-
le leggi, il dominio del fìu-
n)agislralo, il de e Filonilla consanguinee di s. Paolo e
me Cidno e del mare intorno. Buonar- daini istruite; s. Aretusa nobilissima ma-
roli rimarca, es'iere notabile che ninno Irona, invitta martire sotto Valeriano; s.

chiamò Tarso municipio (però con tal o- Pelagia veigine, per odio della fede, in
norelo leggo nell'annalista Iiinaldi) o co- lenipo di Diocleziano i^i racchiusa in un
Ionia, e ciedejìrovarlo colla risposta da- loro di bronzo arroventato; al cui tempo
la da s. Paolo al centurione; che se la consumòil martirio s. Bonifacio,econ va-
cilla fosse statamunicipio o colonia, non ri generi di tormenti altri io campioni di
avrebbe avuto bisogno di dire ch'era cit- Gesù Cristo; le ss. vergini Cirenia e Giù-
ladino romano. Egli inoltre crede che il liana di nobilissimo sangue ,
patirono il

suo avo e il suo padre per particolari be- martirio nella persecuzione di IMassimia-
iiemerenze fossero stati annoverati alla no; 1 ss. Castoro e Doroleo martiri; tali

cittadinanza romana. Buonarroti nel ce- furono pure i ss. Taiaco, Piobo, Andro-
iebrare le nobili prerogative di Tarso, ri- nico, Quirico e Giulitta. I martirologi e
leva che i suoi cittadini erano dediti al- i menologi fanno spesso menzione di Tar-
l'adulazione, onde spesso variarono alla so, a cagione del gran numero de'marli-
ciltà il soprannome, perchè oltre Giulia, ri che vi versarono il sangue per la fede,
si chiamò l*arlenia, Jera, Crauia, Anlio- Il Pviualdi chiama Tarso, macelio de'mar-
T A R T A R 287
tiri e mercato Jelle loro ielit[uie. Questa bitco che da vescovo di Seleucia fu tatto

illustre chiesa neh. "secolo ebbe l'onore metropolita di Tarso; Mariano che per le

della sede vescovile sotto il patriarcato di contumelie dette contro s. Tecla niarlire,
Antiochia, enei IV secolo divenne metro- fu punito di repentina morte; Elladio se-
poli ecclesiastica della i .'provincia (h Ci- guendo gli errori di Neslorio, contro di
hoia; imperocché (piando romani diven- i essi si adoperò Papa s. Sisto 111 del 43-'-,
nero padroni della Cilicia, la divisero in pacificando i vescovi d' Alessandria e di
i.^ e 2.', dandone il governo dell'una a Antiochia; restando però esclusi Elladio
un console, dell'altra a un presidente; la ed Euterio di Tiana, ostinati nella loro
l.^fu detta Cilicia Campestre, \si 2.^ Ci- perfidia appellarono alla s. Sede, ma il Pa-
licia Z'/v/rAcr/. di visione che seguì la chie- pa non fu loro favorevole perchè conti-
sa, onde fece metropoli della
."
Tarso, i nuavano a patrocinar l'eresia di Neslorio.
della 2." yliiazaiho. Fu altresì Tarso re- Teodoro II assistè al conciliabolo d'Eie»
sidenza di vescovi di diverse co(i)unioni, so; indi il metropolita Pelagio; nel 489
greci, caldei, giacobili, armeni e latini in Nestore; Sinclezio; Pietro nel 553 si sot-

tempodelle Crociale. Il i .°de' vescovi gre- toscrisse al V sinodo, misericordia Dei


ci è Giasone parente di s. Paolo, e da lui cpiscopiis Tarsis metropotis primae Cì-
consagrato: se ne trova menzione nell'A- liciae provi/iciae. Teoiloro III si recò al
jìist. di quest'apostolo a'ron)ani cap. i6, VI sinododiCostanlinopoli,e losoltoscris-
V. 2 I , riportato dal Terzi co'seguenli. Nel- se colla stessa formola del predecessore;
l'impero di Valeriano s. Atanasio marti- N. del q55 si trovò all'eccidio de'sarace-
re; Diodoro già prete della chiesa d'.Vn- ni che dominavano in Tarso. Furono suf-
liochia, rinomalo per dottrina, e scrittore fragauei della metropolitana greca diTar-
de' Coiiimentari aW /epistole di s. Pao- so i vescovi di Pompeiopoli, Adana, Se-
lo; Martirio del 290 eresse una basilica ai baste, Corico, AugUitopoli, Mallo, Zefi-
s». Taraco, Probo e Andronico martiri ; ra, Podando, Tebe o Tiene: altri vi ag-
e battezzò s. Aretusa; Teodoro nel 32 5 giungono Soli e Isso. NeirO/vV«.y (7i/ l. .

intervenne al i." concilio di Nicea; Silva- 3, p. 1292, si nolano seguenti vescovi i

no sedeva negli ultimi anni dell'impera- caldei di Tarso. Giovanni chiamato pri-
tore Costantino I, e si contaminò degli er- ma Saii-Bar-Sabuni,anche vescovodi Me-
rori de'semi ariani, ne'quali talmente ini- litene; Timoteo metropolitano de'caldei
per versò, che fu deposto nel concilio ge- dell'isola di Cipro e arci vescovo di Tarso,
nerale di Costantinopoli Lupo fu a'cou-
1; abbracciò l'unione colla chiesa latina nel
cilii d'Ancira e di Neocesarea. Con (|ual- concilio di Firenze sotto Eugenio IV, ed
che diversità notò primi vescovi di Tar-
i abiurò gli errori de'nestoriani. Nel l. 2,
so il p. Le Quieu, Oricns cìiristiaiius, l. p. 4G8, sono riportati cpiesti vescovi gia-
I

2, p. 870. Giasone; indi Urbano ordina- cobili di Tarso. Giovanni del 66^; Abibo
to da s. Paolo, secondo gli atti riportali deir847; Atanasio I del 936; N. versoli
da'Collandisli a' 29 giugno; s. Atanasio; I 4 ; Atanasio II del 246. Nel t. 2, p.
I I 1

Eleno assistè al concilio d'Antiochia con- 1468 si leggono due seguenti vescovi ar-
i

troNovatonel 268, ed agli altri tenuti nel- meni di Tarso sotto il patriarcato di Sis,
contro Paolo di Samosata;
la stessa città e nel secolo XIII Tarso divenne pegli ar-
Clinoche battezzò s. Pelagia; e Lupo ri- meni sede arcivescovile. Giovanni assistè
cordalo; Teodoro d'Alene eruditissimo; al concilio di Sis sotto Leone II re degli

Antonio d'illibata pietà; Silvano; Acacio armeni, e al concilio il'Adana nel i3iG;
di Cesarea del 3GG surrogalo al preceden- N. cui il Pap.t Ueiiedellu XIII scrisse nel
ledeposlo; Diodoro del 3 79 che inlerveu- I 34'-»i>cciò pL'isuadesse il Cattolico a te-
uc adiversicoucilii; Falci'io del 394^ Do- nere un Concilio per condannare gli erro-
a 88 T A R T A Pi

ri (li siin nazione. Nel voi. LI, p. 3 i 5, ri- Monte Callerio francescano. Dopo questo,
cordai rinomato concilio celebinlo da-
il Tarso, divenne lui titolo arcive-
2^ar.sfii.

gli armeni in Tarso nel secolo XIII in ,


scovile ìnpnrtihus c\\e conferisce la s. S&-
Hivore dell'unione colla s. Sede. Nel t. 3, de, co'titoli simili sulfraganei di Corico,

p. 1 182 dello stesso Oririis chr. si leggo- Erindcla, Mallo, Tivìu\ Schastc e Pom-
lio (juesli vescovi e arcivescovi latini di pciopolì. Da prelati nunzi ne furono in-
Tal so, dopo cheTancrediBoeniondo prin- signiti Papi Clcinciìtc fX del 66y ,e In-
i 1

cipe di Taranto nel 1098 l'espugnò cac- nocenzo XFFI dell j 7.1. Gli ultimi arci-
ciandovi i saraceni. Iluggero è ili. "nomi- vescovi di Tarso furono: Carlo Dalberg
Dato all'epoca dellecrociate nel 1 loo.eor- nominato nel 1788 da Pio VI, poi arci-
«linaio da Daiberto patriarca di Gerusa- vescovo di Ma^onza (J^') j mg."^ Pietro

lemme; gli successe Stefano che assistè al Ov///?/Y/.J promulgato da Leone XII nel
concilio d'Antiochia deli i 36, per esami- concistoro de'c) aprile 1827, poi nunzio e
nare quale arcivescovo di Tarso 1' intro- cardin;de; mg.' Fabio M. de'conli Asqui- '

iiizzazionediPiadolfo patriarca di talchie- ni, nel concistoro de'2 ottobre 1837 di-

sa, di che riparlai a Siria; neh 190 l'ar- chiarato da Gregorio XVI, il quale inol-
civescovo Auherlo nominato nel privile- tre lo nominò nunzio e poi creò cardina-
gio concesso ai genovesi da Coemondo le; il cardinal Paolo y^o/zV/o/-/ abbate di
principe d' Antiochia ,
quale principale Subinco (V.), da Gregorio XVI con sa-
cancelliere della curia; nel 1 198 l'apa In- gralo arcivescovo di Tarso l' i i febbra-
nocenzo III vi trasferì dalla sede di Ma- io i844>^ome riporta il n.''i4 del Diario
mista N.; nel 1 2o5 N. cantore della chiesa r/?'/io/«(7. ed io rilevai nel voi. XXXVIII,
Antiochena; neli2i3 N. eletto da Inno- p. 224. Il medesimo Papa assolvendo il

cenzo III; N. del 1224 è nominato nella cardinale da tal vincdo, nel concistoro dei
lettera scritta al patiiarca di Gerusalem- 20 1844 vi trasferì da Ferentino
luglio
me da Papa OnorioIII; indi è registrato m".'^Antonio Benedetto Antonucci di Su-
(jiovanni I;per sua morte Papa Clemen- hiaco (nel quale articolo ne riparlai), in-
te V confermò l'eletto fr. Daniele de Ter- viandolo nunzio a Torino, donde il re-
<lona francescano; N. deli 34 1 fu solleci- gnante Pio IX neh 85 1 lo traslocò alle
tato da Papa Benedetto Xll a indurre il sedi vescovili d' Ancona e Umana. Inol-
patriarca degli armeni a celebrare un si- tre questoPapa nel concistoro de'22 di-
'^

nodo per condannare gli errori imputati cembre i853 ne conferì il titolo a mg.
agli armeni; poscia fu arcivescovo Pon- Antonino de Luca di Bronte diocesi di Ca-
zio; neh 366 per di lui morte Papa Ur- tania, già vescovo d' Aversa , ed attuale
bano V gli sostiti'ì fr. Giovanni I! fran- nunzioapostolicodi Baviera. Portandolo
cescano; indi Giovanni III; nel 1396 fr. stesso titolo arcivescovile in partihus, ma
Giuliano Ettori fiancescano di Pisa;Gio- di rito maronita, mg.' Paolo Pietro Mas-
vanni lV,cuiil Papa Giovanni XXIII die- sad, Pio IX nel concistoro de'23 marzo
de altresì l'amministrazione della sede di 1 855 lo promosse a patriarca d'Antiochia

Pafo nell'isola di Cipro, che per sua mor- de' maroniti , come riporta il n.° 67 del
ie in essa Martino V nel 14^8 gli sostituì Giornale di Roma.
Ji'. Angelo da Narni francescano; fr. Gia- TARTAPiIPiETROjPatrizio romano che
como di Chiusi domenicano perito nelle alcuni diconocardinale,ed altri gli negano
lingue, convertì molti infedeli, e rinunziò tale dignità e pare più sicura sentenza, co-
ì'atcivescovato a Nicolò V nel 1 44954'^*'"" me rilevai nei vol.XLVI,p. i78,LVII, p.
di fu arcivescovo Tommaso di Susa, e per 236.Nondimeno rifisriròil narratodaCar-
sua traslazione alla chiesa di Taranlasia, della. Dalla congregazione degli Olivetani,
neh 460 gli fu surrogalo Ir. Ubertino di nella quale fu priore di s. M.' Nuova di Pio-
T A 11 T A R 289
nia,pa<!sò in quella de'benecletlini e fu elet- sediato Urbano VI in Nocern dtPaga'
to abbate di s. Lorenzo fuori delle mura ni (P'.),a mano armata, col granconte-
ili Gregorio XI lonominòab-
lloina; indi stabiledel regno conte Alberico, tentòira-
bate di lìlonle Cassino col nome di Pie- pedirgliene l'uscita. Divenuto Papa Boni-
tro IV, e vi operò que'molli vantaggi che facio IX, gli restituì l'abbazia di INIonte

indicai a tale articolo. Titubando il Pa- Cassino, nella bolla non facendosi all'atto

pa di restituire a Roma la residenza pon- parola di cardinalato e di vescovato di


tifìcia,narrai nel voi. LVIII, p. 3o i cbe , Rieti.

ilomani stabilirono di eleggiTePopa l'ab- TARTARIAe TARTARI o TATA-


jjate, e ch'egli vi convenisse; ma Grego- RI. Paese vastissimo, parte nell'Asia cen-
jio XI lasciala /4i'ignone nei 1877 giun- trale e parte nell'Europa, .Vr^/Zz/V/. deno-
se in Roma, ed alcuni pretesero che creas- minandosi la Tartaria minore Tiriiricu
se cardinale l'abbate, con Ciacconio, Lan- Chcrsoncsiis^ laonde il tartaro comedi-
cellotto e Valsignano, non che vescovo scendente dagli sciti dicesi Srytlia, Tati-
(li Fietij e noi fu mai. Notai nel voi. L, riciis, Ttirtarus, li nome di tartari o ta-

p. 257 e altrove, che fu uno di quelli che tari si da va vagamente a tutti i popoli del-
([uietò i romani insorti nell'elezione d'Ur- l'Asia centrale o mediana, dal mar Caspio
bano VI. Pietro venne in disgrazia del Pa- sino alle coste orientali; ma poi si conobbe
pa, perchè attraversava l'ingrandimento che la razza alla quale veniva datoè assai
dei nipote Francesco Prignani. IIBecchet- eslesa. Sembra che abbia avuto la culla
ti nella Storia ecclesiastica, descrivendo nella Tartaria Indipendente o Turkestan
quella del gran scisma d'occidente, ripor- e siasi successivamente sparsa nel nord e
ta la congiura ordita contro Urbano VI, nell'ovest dell'Asia, e nell'Europa orienta-
n capo della quale dicendosi esservi l'ab- le. Sotto la denominazione di tatari o tar-

bile, d Papa neh 385 lo spogliò della di- tari viene inoltre compresa un' infinita
ginlàcaiclinalizia. Essendo accettissimo a quantità di tribù bellicose e nomadi os-
Carlo HI re di Napoli, fu dichiarato gran sia erranti, che eguali nelle abitudini e co-

cancelliere del regno, e dal suo figlioLadi- stumi, sovente cambiarono di rango , di

slao otleuaie insigni benefizia favore del nome e di situazione. Essi conducono vi-

suo monastero, in cui mori in pace nel ta pastorale, vivono sotto mobili tende,
j 395, e vi fu sepolto. Conteloii rigetta il senza a vere né città, né villaggi: sono mol-

cardinalato di Tartari, con autentici mo- lo eccellenti cavalieri e cacciatori, si ciba-


numenti. el'Ughelli neir/tó//V7.yrtcm, 1. 1
,
no della carne de'loro cavalli, e bevono
p. 20H, con ragionata dissertazione pro-
I il la Ite del le giù mente. Non meno degli sci-
va che non fu mai cardinale, e che Ciac- ti loro antenati, essi sono valorosi e sei-
rinio confuse con esso il cardinal Mezza- vaggi,sop[)orlando le privazioni egli sten-
\'(irca, e trasse in errore l'Angelolti nel- ti con indicibile costanza. Secondo i tur-

la Storia di Rie!i,ove l'inserì bonaria- chi, che fanno ad


risalire la loro origine

n)cnte nel catalogo de' vescovi reatini, co- un non formerebbero i


figlio di Giafet,

me pur fecero Valsignano e l'Armellini, tartari odierni che un ramo della loro raz-
non che il Becchetti che chiama il Tar- za. Certo è ohe nel secolo XII, allorché

tari cardinale vescovo di Rieti, e autore comparve il conquistatore Gengis-Kan,


della congiura contro Urbano VI, che in imperatore o gran kan o chan del Mo-
vece ordì Mezzavacca cardinale e ve-
il gol, la nazione tartara era estesissima, ma
.scovo reatino. Cardella però all'erma, che sparpagliala e di poca fama;ilquale prin-
Tartari fu deposto dall'abbazia da Urba- ci[)e e capo de' mongoli soggiogò rapida-
no VI come seguace dell'antipapa Cle- mente i tartari, gl'incorporo a'suoi eserci-

mcule Vii, per cui altri scrissero che as- ti, e per una singolarità rimarchevole, si
290 T A Pi TA R
è quasi congiunlo il nome del popolo vin- forza, arditi, caparbii,allegri, molto ospi-
to alle viltoiie e devastazioni delle quali tali e inclinati alla ruberia. Professano, co-
fu vittima prima. Quindi i tartari diven- me la più parte de'tartari, il Maomctti-
tarono più famosi de'loio vincitori, com- s/no, mescolalo a molte pratiche super-
posero la massima parte degli eserciti stiziosehanno : d' ordinario due mogli.
mongoli, la lingua loro si slabiPniel pae- Somministrano della cavalleria leggiera
se con(iuistato e vi divenne dominante. all'armala russa, e fanno il servizio del-
Sotto la condotta di Batu-Ran, nipote di le loro frontiere. Non pagano imposte, ma
Getigis, invasero la Russia nel secolo Xll; sonoobbligali di procurarsi ilsaleda'ma-
indi restarono sotto la dominazione di gazzini dell' iuìpero. Si credono d'origine
quest'altro conquistatore e de'successori tinnese, cioè della Finlandia, di cui par-
suoi nell'impero di Rapciak, che si este- lai a SvEziA,e ungherese con un miscuglio
se sino sull'Ungheria, la liussia, la Polo- di turchi e ne parlano la lingua. Da mol-
nia, e su parte della Germania. Passaro- to tempo non hanno più kan capo prin-
no poi sotto il giogo del famoso Tamer- cipale, e sono divisi in 34 orde o sezioni,
lano, che al cadere del secolo XV abbat- ciascuna delle quali sceglie il suo capo col
tè la dinastia di Gengis, da cui per parte titolo d'anziano, al quale il governo ag-
di donne discendeva. Essendo statosmem- giunge imo scrivano preso d'ordinariofra
Lralo l'impero sotto isuccessoridi Timur i tartari mescheriaki, le cui funzioni con-
o Tamerlano, le orde di tartari rimaste sistono nell'ispiegare gli ukasi imperiali e
sparse sul territorio conquistato, passaro- nel vegliarne l'esecuzione. 1 Tartari Bn-
noin mano (li diversi capi, e furono quasi ra.lìiitl.si abitano la steppa di Baraba nel-
tutte progressivamente dalla Russia ( J .) la R^ussia asiatica, nel governo di Tomsk
sottomesse; sotto la qual potenza conser- e di Tobolks, e si compongono di 7 bel-

varono i tartari in gran parte l'antico no- licose tribìi, avente ciascuna il suo capo.
me, al quale si aggiunsero, secondo i luo- Soinigìiano assai a'mongoli e a'calmiic-
ghi che abitavano, certe denominazioni chi; pretendono osservare maometti- il

particolari ,
per distinguerli tra essi. In smo, ma non I Tar-
in tutto lo seguono.
breve prima parlerò di loro, e poi degli (aj-i Beltiri, egualmente nel governo di
.vrzV/antichi edella Scizia. I Tiirtarid'A- Tomsk sulle rive dell'Abakanc, sono po-
strac(iìt,^\\ uni abitano tal gran città del- co numerosi e rassomigliano mollo negli
la Piussia europea, presso la principale fo- usi a'zayansky, tranne il sospendere i lo-

ce del Volga nel mar Caspio, altri ne'vil- ro morti sugli alberi in vece di seppellir-
laggi circostanti; una 3.' parte si compo- li, tumulandoli ne'luoglii più nascosti del-
ne di nomadi, ch'errano sulle sponde di la foresta, co'loro più belli vestili e uten-
lai mare. II numero uìoltosi diminuì do- sili, in uno alla loro sella. Pagano un tri-

po la conquista fatta da'russi del paese, buto alla Piussia. 1 Tartari Cinesi sono
né più formano presentemente che una i popoli elle abitano la Tarlarla cinese, no-
debole parte della popolazione. Quelli del- me sotto il quale talora comprendousi la
la città sono una colonia separata, ten- Mongolia, il Tliibet, la Mansciuria, e la
gono tiibuuale apposito , dove siede un Piccola Buk.u'ia o Turkestan cinese. Si
giudice tartaro, con un assessorerussoche può vedere Pekino, Nankino, In-
Ci.va,

veglia acciò sieno eseguile le leggi dell'im- die ORIENTALI, ove parlai anche del Mogol
pero. I Tartari Baskiri, pure della Rus- e del Thibel (Tolomeo chiamò Indo-Sci-
sia, abitano la parte meridionale de'mon- zia rindiasellentrionale), e Vicariati a-
liUral, limili dell'Europa coirAsia,equal- posTOLici. Da parecchi anni l' insurrezio-
che distretto del governo d'Orenburgo. ne infuria nell'impero delia Cina nell'A-
iSono alquanto golii nella figura, di gran sia orientale, e guad ignò in esleiisione.
TAR TA K 291
specialmeDle dall'esaltazione al trOno del La maggior parte della popolazione si
si.

presente iraperatoredislir|)eeorigine tar- compone di tartari discendenti da'nogae-


tara. Il foi-midabìle movimento deriva si e da altri, nella più parte grandi e di
dalla vecchia contesadinaslica, poicliècìr- forte complessione : la loro bsonomia si

ca 3 secoli addietro i niandscliuri o man- avvicina a quella degli europei, e seguo-


sciuri tartari del Mogul conquistarono no il maomettismo.! loro usi richiamano
l'impero, e costrinsero i cinesi ad assog- alla memoria la semplicità delleprime e-
qetlarsi e ricevere il nome tartaro dell'or- tà, sebbene ricchi non sono del tutto stra-
i

La cacciata imperiale famiglia dei


ila loro. nieri ad una specie di lusso: il tabacco da
Tai-Ming scomparve e andò quasi in di- funio è pei'* essi un oggetto di necessità. i .

n)i;nlicanza , ritirandosi nelle provincie il restante degli abitanti sono greci, ar-
meridionali diKuangeneKuangsi, le qua- meni, tedeschi, bulgari, moravi, russi ed
li a'nostri giorni si ribellarono per ripor- ebrei. I coloni tedeschi sono i più civiliz-

re sul trono l'espulsa dinastia. Ora al ca- zati, hanno le loro chiese e ministri pro-
po dell'insurrezione Tsu-Kin-Tao, diesi testanti : i fratelli moravi stabiliti a Fe-
spaccia diretto rampollo dei Tai-]Ming, rekop ,
prosperano molto. La Crimea
•venne conferito l'onorevole titolo diTien- chiamata un tempo C//<'/'.vo/irvo Scitica^
Tel» o cclcsfc K'irùi. Egli viene chiama- Cinimcrica o Politica, fu anticamente a-
to da'suoi seguaci restauratore dell'oidi- bitata da'tauri, per cui prese il nome di
uè e del diritto, minacciando il medesi- Tauride o Taurica. I greci vi si stabiliro-
mo di conquassare l'attuale esistenza del- no verso la metà del VI secolo avanti l'e-
l'impero tartaro da'fondamenti, per de- ra nostra,e vi costruirono varie città, e poi
porre la diu;islia di Mandschu o ìMansciù, vi eressero il regno di Bosforano, il qua-
Questo pretendente ne' diversi proclami le apoco a poco fu conquistato da Mitri-
contro l'esterminio de'tartari e la caccia- date re di Ponto, dagli alani eda'goti{on-
ta de'Mansciìi, dichiarò voler ristabilire dela parte montagnosa si c\ì\amòGo//iia),
la religione de'cinesi in tutta la sua pu- sotto i quali vi fu introdotto il cristiane-
rezza; ma
da essi rilevasi, ch'egli mesco- simo, venendo espulsi dagli unni che in-
la il paganesimo col cristianesimo, al qua- vasero la Crimea nel declinar delIV se-
le però si dimostra fcivorevole. 1 Tarla- colo di detta era. Dopo diversi che la si-
li di Criiiicii abitano questa regione o gnoreggiarono, fu campo digncrrecru-
il

Chersoueso Taurica, penisola della Rus- delissime tra'greci e i russi, finche la do-
sia europea nel governo di Tauride, il cui minarono i tartari nogaesi, e come il lo-
capuluogfj èSiiif'eropoli, divisa in due par- ro principale commercio lo facevano nel-
ti dal Salghir,ch'è il maggior fiume, i cui la città di Crim, la penisola preseli nu-
principali porli sono quelli di Teodosia, me di C/7/»('<7, che richiamava quello di
lì.ilaklavaeSebiistopoli.ora teatrodi for- O/n/'/r ? odi C//?if/7V. La repubblica dici <;-
midabileguerra. Varia n'è la temperatu- finva (l.) vi formò vari opulenti stabili-
ra, ove fredda e umida nell'inverno, bol- menti, primeggiando quello di Calf'iii^J .)

lente e insopportabile nell'estate, perciò luro colonia, l'antica 2"<'o</o.s7V/Y/ .J.Nel se-
l'aria non è multo sana; in altri luoghi il culo XV furono rovinati da'tartari uniti
clima è assai dulce e salubre, con |)aese a'turchi,e poi iNIaomelto 1 1 pose la Crimea
assai bello e pittoresco nelle sue monta- sotto la sua dipendenza, lasciandone il go-
gne. Il suolo ingenerale è fertilissimo, con verno a un kau, che nel secolo passato fu
abbondanti pascoli e numerose mandrie; costretto abdicare (piando la Russia unì
rapida n'ì; la vegetazione, produceiidu pu- la contrada alsuo impero. ÌNelle palile de-
re eccellente legname da lavoro. Il cuin- vastazioni d'ogni genere, città popolate e
Uitrcio assai Ilor'i »otlo 1 greci e i genove- iioride, in poco Icmpu pili non olfrirunu
af)^ T A R T A R
clic aaimassi di rovine,al paro de'monu- è povera e non pnga alcuna gabella alla
nu'iili greci, con notabile ditninuzione dei Russia. I Tartari Mcsccriaki o Mrtsclu--
tai-lari. I Tiirlari (h'iiii Doì>rnjit o Do- riaki sono una piccola popolazione del-
hrtiska ahit.Jiio tale paese della Tiirrhiu la R.ussia europea, formante circa 2000

(/ .) europea, del saiigiacato di Silistria, famiglie, nel governo d'Orenburgo e di


<|i cui formala maggior parte. Compren- Perni. Avendo reso de'servigi alla Rus-
de liilto il territorio chiuso tra il Danu- sia nel 17 35 per la ribellione de' tartari

bio e il mar Nero sino ad Aidos, e pe'tar- baschiri, dierono loro alcuni villaggi
si

tari che vi si stabilirono prese il nome di degl'insorti. Ora sono uniti in reggimen-
Tu r tarla Dnhruja. 1 TarLii-i hikiiiskoi ti come i cosacchi, e fanno com'essi il ser-
dimorano nel governo di Iberni della Rus- d'Orenburgo. Sono mao-
vizio delle linee
sia asiatica, e sono ima piccola colonia dei mettani, e somigliano a' tartari d' Ufa ;
tartari di Kazan, che emigrarono sotto il ne'costumi e usi segtiendo quelli de'ba-
czar Pietro I il (^/'(^/zc^c, estabilironsi sul- schiri, ma più di loro dolci nel carattere
le sponde dell' Iset. Si compongono di e più istruiti nella religione. I Tartari
500 famiglie sparse in diversi villaggi. IVogai o IVogarsi nb\iano il sud della Rus-
Servono in guerra senza pag-T , e perciò sia europea, e paiticolarmente nella par-

esenti dal reclutamento e dalle contribu- te occidentale delCaucaso,uel sud del go-
zioni.I Tartari di Kasiniov abitano l'o- verno di lekaterinoslaw, e nella porzio-
inonima città della Russia europea, già ne oorddellaTauride. Si dividono in mol-
cjipitaled'un piccolo slato tarlaroo regiìo te orde o tribù più meno considerabili,
«li Ivasimov, e fanno considerabile com- che cambiano talvolta di residenza,e pren-
mercio. Il paese è fertile e ben coltivato. dono spesso il nome de' luoghi che abi-
1 Tartari Kaciììi o Katchìiù abitano nel- tano. Questi [)opoli foi'mnno di rado al-
la Russia asiatica nel governo d'Ieniseisk leanze cogli altri tartari, neppure
con que'
sulle rive d'Ienisei, sotto tende di feltro e della Russia. Gli uomini sono di media
cortecce di betula, e sonoi piti sozzi e me- e piccola statura, d'un colore ramino o-
no aftabili de'popoli nomadi russi dell'A- scuro e talvolta quasi nero; sono sogget-
sia, solo occupandosi delle mandrie e del- ti ad una malattia che fa loro perdere la

la caccia. Parlano il linguaggio degli al- barba, infermità che un tempo dominò
tri tartari, corrotto da un miscuglio di pa- tra gli sciti, ed allora prendono l'aspet-
role mongole. Sono divisi in 6 orde, cia- to di donna vecchia, onde sono banditi
scuna comandata dal capo o basehk, il dalla loro società e obbligali a vivere col-
quale riscuote il tributo di pelliccerie per le femmine. In generale sono aifabili, sin-
la Russia. Incanibio egli riceve un caval- ceri, ospitalieri, ma insieme un poco sel-
li;, e certa quantità d'acquavite, che por- vaggi, sporchi, ignoranti e dediti alla ra-
ta alsuo campo, ov'è bevuta in comune. pina. Parlano la lingua turcomana o tar-
1 Tartari di &/:;«« abitano in Russia nel tara, diversi dialetti che da essa deri-
governo di Kazan. Sono miti e pacifici, vano, e professano maomettismo della
il

osservano con zelo il maomettismo, a- setta sunnita. La maggior parte erra co-
mano generalmente l'istruzione, ed i più me nomade nelle steppe. Vi sono tra lo-
piccdli villaggi possiedono scuole. Ordi- ro de'principi e altri nobili, cui popolo
il

nariamente parlano la lingua turca, usan- è sommesso, paga le decime e li segue in


do l'arabo ceremonie religiose. I
nelle guerra. Tutti poi i nogai pagano un tribu-
Ihrtai'i Kiuidori sono una popolazio- quale la più gran parte
to alla Russia, alla
ne della Russia europea, del governo di di essidivenne soggetta nel (783. 1 Tar-
Astrakan. Va errando nelle sleppe del- tari dell' Ohi soìw un popolo asiatico del-
le rive d'Akhluba e sino al mar Caspio; laUussia nel governo diTomksjSullespuu-
T AR TAR 2g3
de dell'Obi e de'suoi afliuenli. Si divitlo- la Russia,ene'suoi dintorni: sono in iscar-
no in i6 Uibìi, 12 delle quali hanno a- so numero, e osservano il maomettismo.
bi (azioni fìsse. Si dedicano alla pesca e al- 1 Tartari di Ifa della Russia in Asia,
la caccia, e pagano al governo le impo- governo d'Oremburgo e distretto d' le-
sizioni in pelli di rangiferi e daini. Quelli kateriidjurg, formano un corpo assai con-
che abitano i 1720 furono
villaggi nel siderabile tra la Celala e l'Ik. Sono col- i

convertiti al cristianesimo, ma nomadi i tivatori più laboriosi di questo governo,


sono maomettani. I TarUirì Siigaitzy e la contrada che abitano è ft^rtile e ricca.

sono un piccolo popolo della Russia asia- Dimorano in villaggi composti di case di

tica del governo d'ieniseisk, nel distretto legno, che demoliscono e abbandonano
di IMinusinsk, è nomado e per la maggior quando le terre circostanti abbiano per-
parte segue lo sciamanismo. Assai ricchi duto la loro fecondità. In quasi tutti i vil-

di bestiame, pagano il tributo per ogni laggi sonovi maestri di scuola per edu-
uomo armato, rianno la barba foltissima car la gioventù. 1 costumi e la lingua par-
e pelosissimo il corpo, sono grandi e ner- tecipano di quelli de'tarlari di Kazaii. I

boruti. Non coltivano che il grano pel con- 2artai-i di / cikluìci-T'ìii.di nella lUis-

sumo loro, e cibansi inoltre di radici e di governo di Tomsk.sono no-


sia asiatica,

piante. I Tartari di Siberia in comples- madi ed eriano abituahnenle sulle spon-


so sono quelli di tiibù tartare che tro- de del Toma, nella sua parie superiore.
Tansi sparse nella Siberia, regione di cui Hanno propri capi, ma sono poco nu-
i

parlai a Pa'ssiA,e a Tobolsk che n'è la ca- merosi, poveri e selvaggi, essenilo la lo-
pitale. Si riguardano come originari di ro religione lo sciamanismo. I Tart/iri
quel paese, però è probabile che non vi Zaianski o Sayanski della Ru>sia in A-
giungessero per maggior parte se non
la sia, nel governo d'ieniseisk, sono nomadi

in seguito de'conquistatori mongoli ne' e passano l'estate nell'alte niontagne,dal-


secoli XII e XIII. Il regno o kanato di le quali traggono il nome loro, e l'inver-
Siberia fu fondalo verso la metà del se- no nelle pianure vicine. Una parte di (jue-
colo XIII da Sceibassi, nipote di Batu- sta tribù si rifugiò nel territorio cinese,
Kan. Lai. residenza de'kan siberiani fu
'

per isfuggire la don)inazione russa. Di-


nel sito che oggi occupa Taumen, e por- vidonsi questi tartari in parecchi aimak
tava il nome di Cihuirdina. Questa cit- o famiglie, ciascuna col suo capo, il qua-
tà fu in appresso spianata, ed kan si i le giudica e governa il suo aimak, e rac-

stabilirono sulle sponde dell'Irtisch, dove coglie il tributo, di cui è debitore all'im-
edificarono hker. L' ultimo kan avanti pero, il quale consiste in 3 rubli [)er le-
la conquista della Siberia, per parte de' sta. 1 zayanski sono cacciatori desti issi-

russi, Kucium, incominciava a stabilire mi, e la ricchezza loro principale consi-


!a religione maomettana; ma l'arrivo de' ste in cavalli e bestiame. Gran parte di
russi pose ostacolo a'suoi progressi. Ora loro si convertì al cristianesimo, gli altri

i tartari si sono talmente mescolati co- seguono lo sciamanismo. Depongono i

gli altri popoli della Sil)eria, ch'è quasi morti in b.ire, che sospendono agli albe-
impossibile rintracciarne l'origine. 17'^//'- ri, ove rimane il cadavere sino all'intera

tari Tcliary o Ciary sono un altro po- sua distruzione. Altri tartari sono Cid- i

polo asiatico della Russia nel governo di nnicchi o Katiuucchi^ pur divisi in molte
Toraks, presso la città di questo nome. orde n nazioni, ciascuna «Ielle quali ha il
Sono eccellenti agricoltori, prol'cssano \\ suo kan, e uno di essi più polente ^i sta-

maomettismo, e si compongono di circa bilì in Saniarcaudti (/'.), ov'è il sepol-


800 famiglie. I Tartari (li Toì'ol.^k abi- cro di Tamerlano. Alcuni di essi sono cri-

lano in questa città dell'Asia soggetta al- stiani (saranno scismatici russi onesto-
'94 TAR T A R
1 iani o altri eretici, poiché nel paese de' delle quali le più- numerose sono di ca-
kalmucclii non si ha metnoria che vi sie- valli e montoni. Da loro stessi si fabbri-
no slati cattohci, almeno nella Tartaria cano quanto abbisognano, ed hanno an-
Piussa), altri maomettani, e molti tutto- co degliorefici. Le donne sono eccellenti

ra idolatri. In generale quelle popolazio- nell'arte di preparare le pelli d'agnello


ni non hanno slabile dimora, sonoseui- e montone, che vendono in gran nume-
pre in cammino, campeggiano sotto le ro nella Russia, conosciute sotto il nome
tende, seco conducendo le mogli e fi- i di pelli d'Astrakan. Qualche volta da'geo-
gli, cammelli e gli armenti: trairicaiio
i grafi si dà il nome di Caliniiccìiia o Kal'
co'russi, ed alcune migliaia sono di con- mucchia alla porzione dell'impero cine-
tinuo agli stipendi dello czar. I calmuc- se abitata dagli eleuti o calmucchi, co-
chi sono meglio conosciuti dagli antichi me la Kochotia, Dzungariae qualche
la

geografi col nome di Elcutì, e da loro vicino paese. Il nome di Kalmucchia si


chiamati una delle 4 principali tribù de' dà pure spesso alla steppa in cui si fissa-
mongoli occidentali, che si danno il no- rono gli eleuti della Russia.e che si esten-
me comune diDtuben-Oirad, ode'quat- de nel nord della provincia del Caucaso.
tro alleati. All'epoca della potenza mon- Gli iSr/V/, abitatori della Scizia , (^^V0'
gola, gli antichi eleuti si erano fissati nel- no que' popoli che dagli antichi si com-
le contrade che stanno in vicinanza del presero sotto tale vocabolo, e corrispon-
lago Roho-noor, all'ovest della provincia denti a"li odierni T^rt/r/r/ e volgarmente
cinese di Kan-su. Questo popolo suddi- chiamati J'(77-^(^z//, tanto di quelli descrit-
viso come
rami della famiglia
i
o de' suoi ti, che
di quelli dellaTartaria Indipenden-
principi in Khochot, Dzungar, Durbet o te o Turkestan, della quale parlerò poi.
Tchoros, e Torgoout,abita pure nella Ci- Lai.'dimora degli sciti fu sulle sponde del-
na e parte nella Russia. La maggior par- l'Arasse, in Armenia, ove si fissarono do-
te de' kalmucchi khocot dimora pur an- po il diluvio i 3 figli di Giafeto Jafet, Ma-
co nel paese del Koko noor, ed in molti gog, Mosoch e Jubal,a* quali la s. Scrit-
cantoni del Tibet orientale; si trovano tura aggiunge E.oss, il nome rimase
cui
sotto la dominazione cinese, quantun- all'Arasse. 1 popoli usciti da questi 4 ca-
que governati da'loro propri principi. In pi si sparsero intorno a'rami del monte
generale i kalmucchi sono bravi e intre- Tauro che vanno a congiungersi al Cau-
pidijOSpitali e di carattere aperto, ma in- caso; ma non polendo distendersi verso
sieme sono infingardi e astuti. Fra loro il mezzod'i, ove incontravano nazioni po-
sonorari delitti, ma rigorosi assai ne so-
i tenti enumerose, attraversarono le gole
no i multe si pagano con be-
castighi, e le del Caucaso, esboccarono verso il nord,
stiame. In generale sono di taglia media dove trovarono vaste pianure e i4 campo
e magri, e di colore abbronzito; però le libero. Moltiplicati all'infinito, tali popoli
donne non esponendosi al sole sono bian- occuparono il nord dell'Europa e dell'A-
che. Le orde in vari tempi commisero la- sia,formando come un mondo a parte,
dronecci, e fecero incursioni nelle pro- donde uscirono in diversi tempi genti nu-
vincia russe e in altre limitrofe; ora re- merosissime. Si stabilirono sulla costa del
spinti, ora impuniti. Ma la Russia a re- Ponto-Eusino, intorno alla Palude Meo-
primerne il brigantaggio, pervenne a in- lide, e sino alle bocche del Boristene e del
debolirli con abbassare la potenza de'lo- Danubio. I moscoviti e i russi hanno con-
ro kau. Sono nella più parte idolatri di servato i nomi di Mosoch e di Ross, co-
molle divinila, zelanti della religione la- me opinano alcuni. In Asia, senza abban-
niaica edella credenza buddica. La prin- donare due fianchi del Caucaso, si di-
i

cipale loro ricchezza consisle in mandrie, stesero dalle sponde del mar Caspio sino
T A R TAR 2r)«;

a quelle del mar Ghiacciale, e verso l'o- guardare il campo,con gran quantità di so-
licute non furono limitati se non dal pae- mari e molti fuochi accesi, adinchè quelli
se de'Seri. Cos'i la Scizia d'Asia corrispon- col loro gridare, e questi colte loro vam-
de appresso a poco alla Gran Tartaria o pe, facessero credere che i persiani veglias-
Tarlaria Indipendente o Tnikestnn, altri sero a fronte del nemico. In tal modo ter-
dicono il Mogol. Il monte Iniau la divi- minò la formidabile spedizione di Dario,
dea io due parti: una di qua, l'altra di e gli' sciti lo videro ripassare l'Islro, la-
\ì\^Scyl1ii(i iiili-aliìiaumctcxtrn Iinaiini, sciando loro l'idea della sua debolezza, e
ossia Scizia Citeriore e Scizia Ulteriore, la fiducia riposta, nelle loro forze non che
lai/ confinante al nord coll'Oceano set- nella sicurezza del loro paese. Alessandro
tentrionale, al sud col marCiispio, all'est il Grande non fece che assaggiare lesue
colla Scizia Ulteriore, all'ovest colla Sar- forze contro gli sriti d'Asiache abitavano
niazia asiatica, abbracciava 38 popolazio- di là dal fiume Jaxarte. I\Ia non si può
ni e la città di Danoba; la i." lin)itnla al meglio giudicare di ciò che fusero gli sci-

nord da terre incognite, al sud dall'india ti, se non dal gian numero de'popoli che
di là dalGange, all'est dalla Surica, al- ne sono usciti: priuìa di nostra era i parli,

l'ovest dalla Scizia Citeriore e dal paese ne'primi secoli di essa i goti, gli unni ed
de'Saci, formavasi da 7 popolazioni e da i vandali; nel X secolo i turchi selgiuci-
parecchie città. Gli sciti antichi a vea no co- di; nel XIV gliottomani;finalinentei mo-
stumi semplici e virtuosi, erano giusti e goli. Però al tempo della granile potenza

retti, viveano di miele e di latte, ed igno- de'romani etano ben indeboliti, e Mitri-

rando leggi e arti, viveano sotto le ten- date armò contro di essi i sarmati che lo-

de; nomadi coli' aiuto de' loro carri, ve- ro recarono gravissimi danni. Di tulli gli

stiti di pelli, metteano in piedi numero- autori del l'antichità, Erodoto è quel lo che
si eserciti, ne* quali figuravano anco le più diflusamente ha scritto intorno a'po-
donne bellicose per natura e per educa- poli scili, ma con lacconti mitologici e fa-

zione; tagliavano la mano destra a' vin- volosi. Pertanto egli narra che ili. "uo-

ti, armavano gli schiavi, severissimamen- mo nato nella Scizia, circa i 354 auni a-
te punivano il furto,adora vano gli Dei del- vanti l'era nostra, quando era deserta,
la Grecia. Quantunque fossero più cupi- chiamavasi Targitao, e dicevasi figlio di

di di difendere la propria libertà che di Giove e d'una figlia del fiume P)orislene;
attentare all'alliui, si fereio però cono- egli ebbe 3 figli di nome Lipoxiade, Ar-

scere in una spedizione che loro acquistò poxiade e Colaxiade,sollo il cui regno cad-
l'impero dell'Alta-Asia, estendendosi anzi dero dal cielo vv aratro, un giogo, una
sino alle frontiere dell' Egitto. Divenuti scure ed un'ampolla d'oro. Lipoxiade
padroni della Jerapoli o Bambice, in Si- che vide il 1. "questi attrezzi andò per pren-
ria, le imposero il nome di INIagog, loro derli, ma l'oro si fece ardente. Avvicina-
padre, e la città di T'ellisan, in l*alestina, tosi Arpoxiade, l'oro s'infiammò nuova-
prese la denominazione di Sritopnli. Da- mente. Venuto il 3." fratello, trovò l'oro
rio figlio d'istaspe, al quale questa inva- ralìieddato, prese qtie'4 effetti e li portò
sione somministrò un [ìreleslo per attac- seco, il che rilevato da'suoi fratelli, lo la-

carli sul Danubio, non riportò dalla spe- sciarono solo padrone del regno. Aggiun-
dizione che l'onta della sconfitta e la per- ge Erodoto, ch'eranvi 6 specie di sciti,
dita della massima parte del suo esercito. cioè: I .°Gli Sciti yjgriroli. che abitavano
Altri storici riferiscono, che Dario ceden- fra il Boiistene e il Panticape, e da'greci
do al consiglio del savio Gobria, si ritirò chiama vansi 5o/7.9/(7////. dandosi essi me-
(li notte tempo nel massimo silenzio, la- desimi il nome di Olbinpnlitij i.°^\\Sriti
sciando poca gente e di nessun conto a Atnir^iani, che presero nome dalla pia*
296 T A 11 T A U
urna delta Àiiiyrgiiun , appaifeiiente al ponevano in 2 regni,Thibet, Maurenaer,
1

paese de'Saci; 3." gli Scili . Irolcri, ossia Olgaria, Chalzagite, Caulachite, Mogol,
aratori, che abitavauo al di sopra degli Magog, Maimans, Tanguth, Bagargari ,
Alagooi; 4-" o''
'^''''' Alleati, che dimo- Niucamo Tenduch, e Jupi. Ciascuno di
ravano alla sorgente dell'lppani, pioba- questi regni avea il suo sovrano: quello
biliiienteneirUkrania attuale; 5.°gli Sciti di Niucamo avea occupato la Cina, raa
J^oiiitidi. il cui paese era olire il Panlica- quanto questa era numerosa di città, al-
pe, all'est degli agiicoli; 6.° gli i^c/;/ /u'tz- trettanto la Scizia ne scarseggiava, aven-
//. che foimarono una numerosa nazio- done appena 1 3 ragguardevoli, che ilTer-
ne al di là del fiume Gerro, la quale e- zi chiama Bagar, Caimac, Camur, Cas-

stendevasi al mezzogiorno fino alla Tau- gar, Cielis, Caracoera, IVIurtanan, Samar-
ride, e verso levante fino alla Palude IMeo- caud, Sucur, Tulufan, Tobat e Taugm*.
tide, ed anche fino al Tanai. Tutti que- L'avv.°Caslellano nello Specchio geogra'
sti popoli in generale chiamavano Sco-
si fico, riferisce che alle contrade, cheall'est
lati, dal soprannome del loro re, ma piac- del mar Caspio vanno costeggiando l'O-
que a'greci di dar loro il nome che por- xo e r Jaxarte, davano gli antichi greci
tano presentemente. Gli scili, per la loro il nome di Scizia Asiatica. Quindi esser
situazione geografica, pel rigido loro cli- verosimile che gli sciti d'Europa, popoli
ma, pe'loro deserti e pe'Ioro gran fiumi della razza finnica, abbiano occupato in e-
erano una nazione formidabile, pronta poca remota questo paese; ma le nazio-
sempre a invadete le nazioni piii felici, e ni conosciute dalla storia come abitatri-
sicuia dal canto suo da ogni invasione; ci della Scizia Asiatica, hcinno i caraltt-ri

motivo per cui, come dice Erodoto, cod- distintivi assai uniformi a quelli de' tar-
servarono la loro indipendenza. Adora- tari o talari attuali. Il eh. scrittore dice
vano gli Dei della Grecia, ma al solo .Mar- che la Tartaria può dividersi in Tarta-
te aveaiio eretto templi, ed una vecchia ria lìulipeiuìcnte, iu Tartai'ia Cincse.'ìn
scimitarra di ferro tenea o del si-
luonro Tartaria Russa. Avendo già pailalo di
niulacro di quel nume, alla quale sagri- queste due ultime, mi resta a dire della
fìcavano cavalli, ed auche altri animali, I.'chiamata da alcuni Gran Tartaria ,
tranne porci, e parimenti la centesima altridicendo taje la Tartaria Cinese, per
partede'Ioro prigionieri di guerra, (jua- i quindi riportare un cenno generico sulla
li venivano scannali, ricevendosene il san- predicazione dell'evangelo, e sulle noli-
gue in un vaso, che si versava poi sulla zie ecclesiastiche riguardanti gli sciti e i

scimitarra divina. 11 Terzi nella Siria sa- tartari.


gra, parlando della Scizia delta Tarlarla La Tartaria Indipendente o Turke-
e de' suoi regui , nel declinar del secolo stan o Ciagatai. che francesi scrivono
i

XVII, dice che la Scizia si divideva ia Tcliagatai. è una contrada della parte oc-
maggiore appartenente all'Asia, e in mi- cidentale dell'Asia, che esteudesi circa da
noie spettante all'Europa. La minore 36" a 5i° di latitudine nord, e da 48° a
si distendeva tra la Palude Meotide e il 78° di longitudine ovest. Confina al nord

mare Eusino, confinando colla Moscovia, culla Siberia, all'est coli' impero Cinese,
due
la Podolia e la Voliuia, suddivisa in al sud coir Afganistan e colla Persia, ed
parti, laprima detta aucoia Procopense, all'ovest col mar Caspio: estendesi circa
e Nogaieuse. La maggiore era divisa iu per 55o leghe di lunghezza, per 4oo di
o regioni o proviucie, cioè Calai orien- larghezza, e conta i i 7,000 leghe quadra-
tale, Qatai boreale. Calai australe, Zaga> te di superficie. In proporzione della sua
taia sui confini della Persia, e Turkestan vasta estensione, appena conta più di 3
verso l'Indie orieutali. Gli arabi lacom- milioni d'abitanti, a motivo dell'orde de'
TAR TAU 297
tnrtnri nomndi o erraiili. Quo^fn pnilodi mollo snie. L'industria è attiva presso i

Tarlaiia cos'i ciicoscritla. può rif^naidaisi bnkari; i kirgliiz sono noinadi e di pocfì
come una porzione del gran pendio occi- indo'shia. Il commercio fiorisce nell'in-
dentale d' Asia, incominciando qui l'in- terno fra'diversi stali, ed all'esterno co*
dina/ione del grande Altipiano clie oc- russi, persiani, indostani e cinesi, da'qnali

cupa l'altra parte di Tarlarla SMi^gelta alia si fanno numerose importazioni, e anche
Cina. La Tartaria Indipeiidcnte appar- (li lusso. Gli abitanti sono niella maj^gior

tiene interamente a'bacini delMedilerra- parte maomettani sminiti, e della raz^a


lieo. Il mar Caspio non vi riceve corion- tatara o tartara di cpiesta contrada: poco
ti notabilissime, le principali essendo il inciviliti, il numero maggiore è nomade,
Ttjen, l'Atrek e il Gnrglien; vanno pure proclive al ladroneccio e all'indipenden-
noiiiinati Ira' maggiori corsi d' acqua il za. Si dividono i tartari in più Iribh, le
Dijlinn o A niii-deria, che traccia una par- principali essendo i turcomani, i kirgliiz
te del limite meridionale, e il SiluinoSyr- e gli usbeki d'origine tuica e ne [)ail;»no
dona, che innalìla la parte centrale, am- la lingua; formano cpiesli la nobiltà del

bedtie tributari del mar d'Arai. Grandi paese, compongono l'esercito, e cuopro-
laghi sono l'Axacal-barby, il Telcgiil, il no tutte le pubblichecariche: bukari so- i

Kaban-Kudal, il Sikirtik. Il clima è gè- no d'origine persiana. Vi sono molli e-


ncralmenle mite e salubre: la primavera brei, boemi o zingari, e afgani. La Tar-
comincia di buon'eia, e presto le succe- triria fiì(li'priìrlr//fr è 9.\.ata cos'i chiamata
de l'estate, in alcuni luoghi temperato da per opposizione alla TarUiridCincscnn-
Tenti freschi e da pioggie abbondanti, ne- mecol quale viene designato l'insieme del-
gli altri il calore è oppressivo; riesce l'aii- la Mongolia della Mandsciuria e della
,

tonno piovoso, l'inverno tardivo, ma ri- Piccola Bukaria o Kasgar; non pareab-
goroso. Le sabbie del deserto traspoi fa>e bastanza giustificato di chiamarsi tartari
da venti impetuosi oscurano l'atmosfera i mongoli e mandsciù , secondo alcuni
i

eannientano le messi, nell'estate e nel ver- geografi. Dividesi la Tai tarialndipenden-

110. Frequenti vi sono terremoti. In al- i te in 3 gran parti, che in oggi nientehan-
cune parli il regno vegetale è povero, in nodi politico, e sono: il iMavarcnnahai\
altre feracissimo e ben coltivalo di riso, il 6'(7r/.v/;zoo/ir/j^r/.<i'/7i,ed ilpaesede'/C/r-
frumenlo e altri prodotti. Gli orti prò- f::liìz. Il Mavarennahar è suddiviso in 3
ducono la maggior parte de'frutti d'Eu- kanati o stati particolari, cioè la Tiuka-
ropa; l'uve di varie specie,e reputate le ria, Rokan, e ilBadakchan. llCarismo
il

migliori del globo, danno un vino squi- comprende il kanaLodi Khiva e la Tur-
sito; ottìtui sono i meloni, e soprattutto le con)ania oTurkestan. I kirghiz sonopar-
angurie; co'mori gelsi si nutriscono i ha- liti in 3 orde, ma non trova che
la gran-
si

chi da seta, e colla corteccia si fabbrica la d'orda, le altre essendo nomadi. La pri-
rinomala carta bukhara sommamente : maria città è Cukara o Bokara, residen-
proficue sono le coltivazioni del cotone, za del kan, e capitale della Bukaria, In
della canapa, del lino, del tabacco e di quale faceva anticamente [)artedellaSog-
altro. Si allevano bovi senza corna, cam- diana, che dopo la conquista d'Alessan-
melli, capre, pecore, cavalli di bellissima dio divenne provincia dell' impero gre-
razza, muli e asini di tutti colori. Non i co della Battriana. Bnkara fu conquista-
manca d'animali selvatici, numerosissimi ta neh 220 da Gengis-Ran, neliSyoda

sono gli uccelli, specialmente di rapina e Tamerlano.enel 4<)"^<^''''o''*^'^'^^'*^'!' T"^'


1

le pernici. Vi si trovano miniere di carbon li fondarono una possente monarchia che

fossile, d'argento, d'oro e di lapislazzoli, sino al i654 fu retta da vari kan parti-
nia poco si curano. I laghi producono oolai i, e poi venne divisa come ora tro-
voL. Lxxii. 9.0
o

2C)H T A II TA U
Tasi. In Afnann sohhorgodi Rokara, nac- il I." raggio della luce evangelica per o-
que il celebre filosofo Avicenna. La Uii- pera e virtù del^apo^lo!o s. Filipj)o, es-
karia comprende la maggioic e miglior sendogli toccata in sorte, quando gli a-
j>arle della Tartaria Indipendente. Nella postoli si decisero conquistar rumverso a
linkaria e pure Sduirnhaiìda, antica ca- GesùCrislOjdisperdendosi nelle varie par-
pitale di tutta la Tarlaria Indipendente, ti del mondo. Secondo Metafraste, vi re-

quindi soltoTimur oTainerlano sede del cò meraviglioso [)i ofilto nello spazio di
4
suo vastissimo impero. Il Carismo trae il lustri. Il Piin;d(li negli .hiììali m Icsia-
nome da'Coiasmiani che un tempo abita- .v/7V7.airanno44)''*'^»l^' chcs. Andrea pas-
vano il paese, Rbiva u'è la capitale, resi- sò agli sciti, come dicono Origene ed Eu-
denza delkan: il re di Kliarism colla sua sebio, e quindi in Grecia ed in Epiro; e
fermezza e intrepid ita feceargine alle con- che aggiuugonoSofi'onioùDoroteoealtri,
quiste rapide di Gengis Ivan sovrano del che non solo s. Andrea fu mandalo agli
Mogol. Alla sua morie siccome parte di sciti, ma a' sogdiani, a' sachi e agli elio-
questa contrada passò in dominio del suo pi. Di s. Filippo riferisce, che coltivò col-
.secondogenito Ciagalai, il paese ne prese l'evangelo I' Asia superiore, insieme con
ilnome. 11 Turkestan, abitato da'turco- s. Bartolomeo, e parte della Scizia, pre-
mani, lia per capoluogo Tachkeiid e il , dicandovi per qualche tempo, e finalmen-
proj)rio principe. Il Rirghiz rimpiazza u- te consumando il martirio in (Ici-npoli
na parte dell'antica Scizia di qua dall'I- Jcrnpnli iW 87 anni. Dichiara il Piazza nel
niaus, abitata da' massageti e da alcune Mcnologio roniaiw, che s. Filippo dupo
altre popolazioni, ed il capod'ogmma del d'aver convertita quasi tutta la Scizia alla

le 3 orde assume il titolo di sultano: i rus- fede cristiana, fu posto in croce, e poi da'
ki nel 1606 soggiogarono il Kirgliiz, tut- sassi oppressosi riposò nel Signore. Inol-
lavolta Ie3 orde godonoassoluta indipen- tre Piazza neir Euscvologio di Ronn/ ri-

den?a, e sebbene l'orda mezzana e la pic- ferisce che s. Andrea dopo 1'
Ascensione
cola prestino alla Russia giuramento di andò a predicare nella Scizia, nell'Epiro,
fedeltà, pure non pagano alcun tributo, nella Tracia e nell' Acaia , morendo in
anzi da essa ricevono annualmente de'pic- Patrasso. Anche l'apostolo s. Tommaso
coli presenti. La storia della razza tarta- si vuole banditore dell'evangelo a'tarla-
ra perde molta della sua importanza dal ri,predicandola fede a'mongoli, e ad al-
momento in cui più non vi si legano i fa- cunealtre nazioni della grauTartaria.Che
mosi nomi di (jengis-Kan e di Tamer- fu neW'Iiidic oricutali, abitate da molti
lano; il maggior suo titolo alla rinoman- popoli tartari, lo riportai in quell'artico-
za essendo quello d'aver veduto uscii e dal lo. Egli è almen certo, dice l'annotalore
suo suolo la nazione turca, che tolse agli di Butler, che 1' evangelo fu annunziato
arabi lo scettro deirislamismoomaomet- fino da'primi tempi verso il Tibet, e in
lismo. alcune contrade orientali della gran Tar-
La religione cristiana fu predicata nel- taria, sulle frontiere della Cina. I piin-
la Scizia dall'apostolo s. Andrea, alcuni cipi conosciuti sotto il nome di Prete Jan-
intesero nella Scizia europea, altri nella in {J^-). l'ullimo de'quali fu vinto e uc-
Scizia al di là di Sebastopoli nella Coichi- cisoda Gengis-Kan, regnavano nella Tar-
de, altri in ambedue le regioni lo celebra- taria orientale in Asia, oltre in Etiopia,
no apostolo: i sostenitori in favore della come testifica Ottone di Frisinga ed al-

Scizia europea, in prova vi aggiungono Catron pretende neW Istor. dell'im-


tri. 11

chediduse l'evangelo nella Tracia e spe- pero del Mogol, che Tamerlano av^^sse
cìalmentea Bisanzio,oggi Costantinopoli. dell'inclinazione pel cristianesimo;ma con
Il Terzi dichiara che nella Scizia spuntò più di ragione l'Herbelot esser va, che quel
T A R T A R 299
conquisfalore favon troppo più il inno- inn f^oli, il die dichiara pure la medaf^lia
nieltismo. Vi erano (Ic'caltolici (la'l.nla- ripKidolla (l;t Ilinnldi.I'Vco la! f^iiciiaCriil
ri, ma maggior parte de'crisliaui del
la licaiio console, d (juale ffcnendo in Fdip-
paese erano lìcslnn'fTnJ. e ubhitlivano al popoli di conibaltere gli sciti iimiiinern-
patriarca di Mosul. Il neslorianismo go- bili e mentre si disponeva alla fuga, ss. i

deva molti privilegi sotto maomettani, i Gio. e Paolo l'invilnrona a farsi cristiano
come gli altri ert'lici eutiLhiani. l*arein- promettendogli vittoria. Appena egli ne
oltre che i tartari abbiano dato antica- lece voto, con celeste ainlo 111 introdotto
mente alcune cognizioni del cristianesimo nel campo nemico, e giunto dal re, que-
a'cinesijcd alcuni monumenti trovati da sii si gettò a'suoi piedi pregandolo di con'
missionari lo provano. Il Rinaldi descri- servargli la vita. Questi è quel s. Galli-
vendo come il mondo era una vasta sei- cano che abbandonate le grandezze mon-
va di mostri, allorché gli apostoli iinpie- (lane, si ridussea ^As//// ad esercitarsi nel-
sei o a illuminarlo colle divine leggi, ii<ir- le piìi edificanti virlìi,ospilnndoeserven-
ra come i convertiti messageti deposero do pellegrini. Intanto
i già gli sciti avea-
ogni inumanità e fierezza quando l'ab- no una chiesa vescovile nella città di 7b-
biacciarono, poiché credevano infelice chi vii[ì .), metropoli dellal'iccolaScizia,con-
non moriva di morte violenta, avendo sta» traila del Ponto e provincia della diocesi
bililo d'uccidere e mangiare i vecchi. I di Tracia,che secondo Sti;d)one e Pompo-
caspii co'cadaveri umani nutrivano i ca- nioMela estendevasi dalle bocchedel Da-
ni; gli sciti sotterravano co'morti gli uo- nubio al fiume TjM-a. Il vescovo di Tomi
mini vivi. Nell'anno 1 02 il 4-''l'<ip3s. Cle- divenne arcivescovo onorario senza siif-
mente maredella piccola Tar-
Isanlifìcòil fraganei, e di questi colle loro sedi n'eb
taria pressoClurso [f .) del Chersoneso be altri 9 la Scieia del Chersoneso Tau-
Taurico, vicino alla Palude IMeotide, ove rico, che andrò ricordando nell'epoche ili
quando per la fede vi
era sfato esiliato, loro erezioni , comprendendo nelle loro
fu sommerso; dopo aver consagralo 70 diocesi la Tartaria e la Crimea. Perse-
chiese nella contrada mentre eravi stato guilando l'ariano imperatore Valente la
relegalo, come leggo nel Cecconi, // s/7- chiesa cattolica, nel Syrsi recò nella Sci-
rro ritn (U mnfagrnre le chicxc, p. 65. i ziaov'erano molte città, reltedal solo ve-
Frattanto ne' successivi secoli e verso la scovo di Tomi, città grande e ricca, eden-
decadenza del romano impero, le orde no- Irato nella sua cattedrale si sforzò d'iii-
madi degli sciti con. inciarono a usciredai durre il vescovo Breltannione colle sue
loro paesi, per ricercare altrove contrade persuasioni a comunicare cogli eretici a>
Nel 33 o riferisce Ri-
piìi fertili e deliziose. nani; ma il sacerdote di Dio, poiché eb-
naldi,che Coslantino I il Grande, dopo be con mirabile costanza e libertà parla»
aver fabbricato un ponte suiristro,gtier- lo al perfido principe, in difesa della ikti\Q

leggio gli sciti entrati nell'impero roma- stabilita nel 32j nelconcilioNiceno, ov'e-
no, ma perde nella battaglia la maggior la intervenuto il predecessore suo, da lui
parte dell'esercito, g si salvò colla fuga, al part'i recandosi in altra chiesa, seguilan-
dire di Zosimo. Però Eusebio e tulli gli dolo il popolo. Pertanto vedendo Valen-
altri che scrissero le cose dell'imperatole, le che tulli gli aveano voltato le spalle,
alfeimano ch'egli ebbe vittoria sopra gli lasciandolo solo, forte sdegnalo, esiliò il

scili, per cui mentre per l'addielro l'im- santo vescovo: indi lo richiamò, per li-

pero rendeva loro tributo, li costrinse ad more che gli sciti non tramassero perciò
essere tributari dell'impero stesso, libe- cose nuove e non rinnovassero le stragi
rando laTracia che aveano occupalo. Qnc- fatte sotto Costantino I. Rinaldi all'anno
sii scili fui onoquclli ches. Girolamo chia- 3f)G racconta altre conversioni alla li.'de
1

3oo TA R T A R
«Ici^li scili, con rauloiilà di s. Gii'ol:imo ti lo ed esser moria : L'niis de Trini late
t; di s. l'aolinn; imperoocliè s. Niceta ve- crucifì.riis in carne; e ciò volevano per-
scovo della Dacia medilenanea e gran- suadere agli altri con tal modo di parla-
de aposlolo, ridusse al crislianesirno non re, l'apa s. Ormisda nel .'iif) la ri|)rovò

meno dacii, che bassi, goti e gli scili.


i i i come nuova e sospetta, f.iciiea interpi'e-
Gii scili e gli nnni, nomadi epagani,nel/p, '^ tarsi in sinistra parte dagli eretici iiesto-

passalo r Islro enliaiono nell'impero, e riani eeulichiani.La proposizione die luo-

grave danno fecero a'popoli di Tracia, mi- go a una corrtroveisia che durò 2 j anni
nacciando d'assediare Coslanlinopoli e di a disputarsi con vigor'e, finché e come de-
abbatlerla al suolo. L'imperatore Teodo- scrive Novaes nella Storia de' Pontefici.
sio li, raccomandalosi con divolo cuore il Papas. Giovanni II appr'ovò come cat-

a Dio, quesli abbate barbari fieri e su- i tolica la proposizione; Lniini de Trinità-

perbi, annienlandoli; poiché Cuga o Iloi- te e.\se nassuni in carne j condannando

la o Rugila loro duce percosso dal fulmi- quella de'monaci della Scizia: Unus de
ne infelicemente mori, ed entrata la pe- Trini tate criicìflxiis est carne. àa essi cal-
stilenza nell'esercito ne uccise la maggior damente difesa, significando a'monaci che
parte,ed il fuoco venuto dal cielo arse mol- se non desistevano di condannarla per e-

tissimi de' superstiti. Dopo aver Cuga o retica, li separ'erebbe dallaChiesa;indi da


lioila minaccialo Io sterminio de'greci e Papa Vigilio e dal concilio gener'ale V^, la

romani, i suoi nipoti Attila e Bleda ne e- sentenza conti'o i monaci scili fu nuova-
reditarono il potere, che ili.°di essi con- mente riconosciuta per cattolica. Si può
solidò in se stesso mediante il fratricidio. vedere il Noris, Ilistoriac controversiae :

Questo barbaro si fece chiamare re degli De uno ex Trini tate carne passo ^ l. 3 ,
Limi [J .), e spaventò il mondo colla sua cap. 4, p- Bo4; e Dissert. hist. De uno ex
formidabile possanza, cacciando i goti e Trini ttite passo: arcedunt hist. Pelagia-
i vandali dall'occidente. Ninna irruzione nae,V\.omaeiGg'j. Il Rinaldi trattandode*
lasciò nel suo passaggio piìi grandi rovi- Papi s. Ormisda es. Giovanni II,conqnaI-
ne, tranne i vandali, dacché gli uiuii po- che diffusione ragiona de'monaci scili oc-
nevano la loro gloria in distruggere e se- culti eulichiani e nesloriatv Massenzio e
gnalare il proprio nome cambianflo in va- Leonzio, e della pr'oposizione: L'niini de
ste solitudini le contrade conquistate. Nel- Trinitate criieifixuin, che pretendevano
la Scizia era stata eretta un'altra sede ve- essere necessario d'aggiungere al concilio
scovile chiamata Zichia ( P .), che nel 45 di Calcedonia. Avendola rifiutata i legali

il concilio generale di Calcedonia sogget- apostolici Vittore e Dioscoro, per elimi-


tò alla chiesa di Costantinopoli. La Scizia nare qualunque cavillosa inter'pietazione
già avea i suoi inoliaci, fra' quali gli a- o prelesto per impugnar'eil concilio diCal-
C(/ncti.i:he esercitavano \a salmodia sen- cetlonia, e solo bastare professare il conci-
7a inlerruzioriejma alcuni di questi, e mas- lio di Calcedonia per dimostr'arsi cattoli-
sime Giovarmi Massenzio e Leonzio, con co, i due monaci novatori sdegnati con-
apparente difesa del concilio di Calcedo- tro di essi, appellarono a s. Ormisda re-

nia, sforzandosi di ristabilire l'eresia d'Eli- candosi in R.oma, protetti da Vitaliano du-
ticiìc e di Nestorio, abbracciando l'eresia ce deiresercito,en)illanlandosi nella lega-
de' Tcopascliili (T .). ti'a le alti-e sostene- zione spedila a' vescovi africani come se

"vano la proposizione: Uinini de Trinita- fossero legali della chiesa orientale che
te passurn in carne,\n vece di dire Unam sentiva con lor'o. A rroroe di tutti i vesco-
pcrsonam de Tr/z^/to/r. Dappoiché senza vi africani rispose s. Fulgenzio, senza so-
jtveie riguardo alcuno alla proprietà del- spettare che sotto tali parole si i-avvolges-

le voci, a(Terniavano la divinità aver pa- se la bestemmia, e schivando le ambigui-


TAR TAR 3oi
là, usò la voce l'crso/ui, e come vei'ocat- calo ili Costiiiiliiiopoli. Tali furono le sedi
lolico ilisse : L mi ex Triiiildtc jursomL di Tomi (che nel ()8(') avcii dato alla cat-
Cliristus Dei Filiiis iiiiiiiis, ut nos sai' Papa Coitone), Clwrso,
tedra apostolica
V{HU'trar/icconr('i)tiuctnatiiselc. Larici'- Mutri^n poi unita a Zìcliia, e
lìosjjorn,
lìdia di tali sciti die motivo a s. Folgen- Caucaso o Monte Caucaso, della (juale
aio di scrivere l'eccellente opera: De in- contrada riparlai nel voi. XLV, p. i52,
cai-utitiinic J l'i'lii.cli^rdliti.ct liln'ro tir- insieme alla (^ircassia. Altre sedi vesco-
Jiili-io. Il Papa s. Ormisda fece trattenere vili delia Scizia e del Cliersoneso Tau-
i monaci sino al ntorno ile'Iegali da Co- nco, divenule arcivescovili nel l.Y secolo,
stantinopoli, giunti i quali in Roma e ve- lurono: Alania o Albania presso gli ala-
deiidosi i monaci scoperti volevano fiig- ni, i lazi, i circassi, i russi ,
popoli cpiasi
gire, ma il l^«pa li fece diligentemente tulli derivali dagli scili; Lilhailia e Nico-
giiardaie, notificando agli orientali la Io- psis.NeIr)- rimperatoreGiovanni Zemi-
i

ro [lerlinace ostinazione alle sue animo- sce, con l'aiuto de'ss. Giorgio e Teodoro
niziuni. Massenzio come più dotto scrisse martiri, vinse in diverse e pericolosissi-
un' apologia, piena di menzogne e calun- me battaglie gli sciti e turclii collegali coi
niecontio il legato Dioscoro, incolpando- russi e bulgari , tutti con altri barbari
lodi nestorianismo insieme a Vittore, in- piombali sull'impero in piìi di 3oo,uou
di col compagno gli riuscì evadere da Ro- combattenti. In (piai modo prodigioso fu-
ma. Dipoi esaminando s. Giovanni li la rono scondtti gli scili e gli altri, lo rao-
clainorosa controversia, a togliere ogni oc- conia Rinaldi. iN'el declinar di (juesto se-
casione d'inganno agli astuti ed empi e- colo e ne' primordi del seguente, l'orde
reliei, dicliiarò: Rcclc (licitar Liiuni de tartare de'turchi abitatori dell' est della
Tiinitate juissuni, sed secuvius additur, Taitaria, invasero la Persia, e vi fonda-
pa.ssuni in carne. Dieturus eri^o L/iu/n rono la duiastiade' Selgiucidi: guadagna-
de Trinil:ite j)as.suni,j}rius addat,onini- ronosu4punlidiirerenli rEufrale,es'iin-
Dei una/n.substantìa/n, tres es'
f)ote/itis padronirono delle piìi ricche provincie
se persoiuis ex (juibus una persona idest iìaW'Asia Minore e della Siria. iVel seco-
Filius Dei perinanens, lioniofactus,iia- lo XII l'impero della Tartaria pervenne
tus et passus sit. ncque Patrcncque Sj)i- a tal vasiiià e possanza , che fu uno dei
ritu saneto pariler incartiatusjcpunnvis [)iìi formidiibili che abbia esistito. Gen-
opus nastrai.' redcnintionis totae Jiicrit gis-Kan, capo della Iribìi mongola, aveu-
Trinitas operata etc. A questa sentenza do riunito sotto le sue insegne tutte le tri-

s'accoslò il celebre e dotto scita Dioiugi hìx vicine, conquistò successivamente la


// Piccolo (/ .), mostrando piamente do- Cina, la Persia, e tutta l'Asia dal mar Ne-
versi dire: Lnitm ex Triniiale jìassuiii ro al mar dell'Indie: regnò dali?,o6 al
/// carne. Così terminò famosa contro- la i 22(), e di lui parlai in molti articoli, di-
versiadi alcuni monaci acemeli scili, C(jn- cendo di sue immense compiiste.lsuoi suc-
damiando s. Giovanni li quelli che im- cessori aggiunsero a tali concjuiste quel-
pugnavano la professione di fede di Giù- le contrade che accennai in principio, e

sliniano 11 imperatore. Successivamente l'Europa sarebbe divenuta loro schiava,


propagandosi il cristianesimo, ad onta del si; le suddivisioni non avessero indebolito
uiaometlismo abbracciato da molti tar- il gigantesco impero. ]Veli2?,4 la regina
lari, >i andarono erigendo diverse sedi ve- di Cim-i^ia scrisse a Papa Onorio III i

scovili nella Scizia e Chersoneso Taurico, gravi danni ricevuti da'tarlari, i quali pe-
clie nel secolo IX furono elevate al gra- rò ordinariamente lasciavano che i popò-
do arcivescovile onorario, oltre Ziehia di- li soggiogali rimanessero nella [)rimiera
venuta lucliupolilaua, tulle ucl puUiar- rcliyiouc. L'auuoi24i i larlanguaslaro-
3o2 TA K T A 11

no ijiìi [iKJviiicie calloliclic, nella Polo- Giovanni Cupino perugino da Piaiicarpi-


nia, iieirUtit;lieria, itclla Russia, iiellaGa- no o Pianocarpo, che scrisse un libro sui
zaiia, nella Geiiiiauia, Moravia e in mol- costumi, superstizioni, dominii, potenza
li alili regni; arsero Cracovia, e tuiraco- e guerre de'tartari, descrivendo l'elezio-
losameule l'urono costretti abbandonare ne del kan o imperatore o re Cujuc, se-

AVratisiavia. Tutte quelle terre furono guita nel 124^^ dopo il loro arrivo, per
tinte ili sangue umano, di arcivescovi e morte d'Ogotai successore diGeiigis-Kan.
vescovi, nulla risparmiando la ferocia tar- 11 nuovo sovrano parevache si volesse ren-

tara. Perciò dopo la metà di questo seco- dere cristiano, e n'era segno i chierici cri-
lofurono tenuti da'cattolici molli sinodi, stiani che teneva presso di se e mantene-
per trovare soccorsi e piendere degli e- va. Avea sempre avanti al suo maggior
nergici provvedimenli, onde frenare l'in- padiglione la cappella de' cristiani, ove i

vasioni de'tartari, come notai nel descri- chierici salmeggiavano e cantavano libe-
\eili. Innocenzo iV nel ^45 celebrando i ramente con rito greco. Sebbene l'impe-
il concdio generale di Lione 1, caldamen- ratore Cujuc avesse egregia propensione
te insinuò la repressione della polenta e per la religione cristiana, e non ricevesse
delle barbarie de'tartari, che descrive il scortesemente, all'usato modo de'bai bari,
Iiinaldi, e per uomini apostolici furono i nunzi n)aiidati da Innocenzo IV, nondi-
scelli domenicani ed fi ancescani, zelan-
i i meno fece sa[iereal Papa, ed a tutti i le-
ti ed esemplari. Considerando cpael zelan- gni e popoli d'occidente, di sottomettersi
te Papa la molliludine de'tartari e sciti, all'impelo tartaro, non temendo alcuno
le Provincie da essi soggiogale, le grandi e apparecchiandosi a combattere. Quin-
vittorie riportate, per ammansarli e con- di i tartari riportarono vittorie sugli ar-
vertirli da'loro errori idolaliici, maomet- meni e antiocheni, tornando in Ungheria
tani o di eresie, mandò nelle loro parli incitati da Federico il Bellicoso duca
alcuni frali francescani, che non temeva- d'Austria. Per cui Innocenzo IV pregato
no di esporsi per amore a Cristo, pronti da Dela IVred'Ungheria, spaveutatodal-
d'affrontare ogni fatica e pericolo. Scris- l'avvicinarsi de'barbari, gli promise che
se una lettera al re e a'popoli della Tar- avrebbelo soccorso co'crocesignatichedo-
larla, colla quale dichiarò loro principa- i veano recarsi in Siria o in aiuto di Co-
li njisteri della nostra fede, perchè la ri- stantinopoli, ed in altri modi; eccitando
cevessero; dap[)oÌLhè qual vicario di Cri- gli arcivescovi diStrigonia eColocza a pre-
sto procurava secondo il suo olficio la sa- pararsi alla difesa con munite fortificazio-
lute eterna di essi, e perciò inviava loro i ni. Non cessando il Papa di trarre i tar-
detti religiosi.Per mitigarla ferocia, l'or- tari al cullo del vero Dio, dopo aver pre-
goglio e le conquiste de tartari, scrisse lo- miatole fatiche apostoliche del nunzio fr.

ro un'altra lettera, ammonendoli che non GiovanuiCupino coU'arcivescovatod'An-


volessero incrudelire verso quelli ch'era- livari. nel 124? mandò loro altri nunzi e
no partecipi della natura medesima; imi- religiosi nella Tarlarla settentrionale, al-

tassero la scambievole congiunzione de- tri in Persia e nell'Indie orientali. Quel-


gli spiriti celesti, o almeno degli animali li inviati a'tartari di Persia erano dome-
bruti privi di ragione, quali per i fieri che nicani, e per legato apostolico fr. Asceli-
sicno perdonano alla loro specie. Adem- no,regiiando allora Baitnoi, il quale pom-
pirono francescani
i la legazione, tolleran- posamente si preparò per accogliere fr.

do con gran costanza gli stenti e la fierez- Ascelino e compagni, inviando prima ad
i

za de'tartari, guidati dal nunzio aposto- essi l'egip o suo consigliere per sentire

lico fr. Lorenzo di Portogallo, cui succes- cosa bramavano. Il nunzio disse venire da
ic r insigne propagatore dell' ordiuc fr. parte del Papa, reputato da'cristiaul il
r A R TAR 3o3
inagqioie in dignitìi, e liverito come pa- rato tln' le^^ali , cioccliè essi ricusarono,
ciré e signore, il (((lale avendo snpiilo die Toltavoita un re coiilìnanle per nome
i con grande e-
tartari nscili di levante Sal^acli, peropera ile'raissionnri ricevè la
sercilo,sen7u alcun riguardo a sesso o a<l i'tde e il hatlesnno, e al di Ini esempio

età, tutti aveano uccisi e tlistrutli più |)0- anche mi gran principe del rc^no. Si le»-
poli; perciò averlo spedilo per arìjmoni- gè nel Mirco, yotilia c/ji.u-nihttun/n, a p.
re il capo de'tartari ad astenersi di spar- 4o3.'> Tartari si ve talari, per vastasScy-
gereilsanguemnano.e far [)etiiteuzu del- lliiae solitiidines ad septentrinnem por-
le com(nes>.e scelleratezze, a seconda del rectas habitant in Europa et Asia: qui-
contennto nelle pontifìcie lettere. Rispo- bus unum
olim Chainus sive Doniiiius
se l'egip, die per veiftre \\ kan e pre- nuiic plures scisso imperio dorainantur.
sentargli le lettere, conveniva prima ado- De iis fuse Tliuanus, Hist. lib. 6?. Sunt
rarlo con 3 genuflessioni come figlio di qui tradunt Anselmuin ord. s.. Domini-
Dio, secondo l'uso degli ambasciatori edei ci.etOd(jricum ord. s. Francisci ari. i\.'j i

principi suoi. Ma gl'inviati pontificii, ben ab Innocentio IV, missos fuisse ad Ma-
die rinfrancati da fr. Guicardo demone- gnuiii Cbamum,Calliaij dominum. Inter
se peritissimo de'riti tartareschi, preferi- lartaros Cumanossunt hodier|ue plurimi
rono spargere il sangue che fare tali se- liomines christiani rilus latini: a (luibus
gni di venerazione, [)cr non iscandalezza- .Marcus Antonius Spinola, patria tarta-
re i giorgiani, gli armeni, i greci, i persia- rus, sed origine genueusis,patrum memo-
ni, i tinelli e gli altri popoli orientali, e ria, ad Ste()liaiium Battono Poloniae re-
perchè i tartari non concepissero speran- geni raissus est". Nel 1248 s. Lui'^i IX
za di sottomettere alla loro signoria la redi Francia essendoinoriente per lar/-o-
cliiesa romana. Il che udito dal kan or- data di Palestina, lo accompagnava per
dinò che si ilec.ipitasscro, ma per mira- legato apostolico il caidinal Ottone, nel-
colo di Dìo evitarono il supplizio, ed i ca- la biografia del quale dissi che con let-
pi de'tartari si po^^ero a questionare con tere confermò nella cattolica fede Erisa-
essi sopra la dignità del Papa, e del kan lino kan de'tartari orientali, e altri ma-
che dissero all'altro superiore per domi- guati del regno, ove a tale elletto gl'invio
nazione di tanti regni, ed il suo nome es- dotti missionari. Il Rinaldi, che diffusa-
sere più diffuso di quello del Papa e dap- mente parla delle cose de'tartari relative
pertutto temuto e onorato, dal Levante a'cristiani, racconta che s. Luigi IX rice-
al Mediterraneo e al Ponlico: conclusero, ve una lettera e due ambasciatori di Er-
il kan esser maggiore del Papa in polen- caltai (forse lo stesso che Erisalino) gran-
za e gloria datagli da Dio e per rac(jui- de e possente signore tartaro de* confini
slodella dignità. 11 nunzio fr. Ascdinocon della Persia, e cristiano da molti anni. Il

solidi argomenti confutò inulilmenle le re fece tradurre la lettera da Ir. Andrea


asserzioni de'barbari, e dopo aver co'com- domenicano, che con altri era andato in
pagni molto patito, olteiineio licenza di Tartaria d'ordine del Papa, nella quale
partire, con una lettera del kan al Papa si dice, volere che tutti cristiani di sue i

scritta con gran tasto. Il Terzi riferisce, parti sieno liberi da servitù, da tributi, da
che Innocenzo IV tentò la conversione dei imposte, eonorati; che uiuno tocchi le Io-
tartari, allorché erano soggetti a un .sol ro possessioni, diesi rifabbrichino le diie-
monarca che palesava sentimenti di pie- se, q vi sieno chiamali 1 cristiani a'ilivi-
tà, e [lercio vi mandò due religiosi in ipia- ni ulUii con pubblici segni. Il cardili il Ot-
lità di legati apostolici, con amorevolis- loile mandò a Innocenzo IV le lettere di
siine lettere; ina egli superbo e incostan Ereditai, e ilei capitano generale d'Arme-
te, Ululando pensiero, pretese essere ado- iiia, il quale luaslalo maudato aiubuscui-
3u4 '^ A K T A 11

toie al kan imperatore cìu'tartaii, chea- Tuttavolla, divenuto Malaono imperato-


veario scrille ai le e alla regina di Cipro. re, amò i cristiani molto, avendo gran di-
Gli riferì che i delti amhascialori aveaiio sposizione al battesimo, per cui fece viva
dichiarato al re, che da 3 anni il gran kau istanza al Papa perqhègli mandasse alcun
a esortazione delia madre cristiana e d'un dotto a istruirlo e battezzarlo,e paie abbia
santo vescovo ave;i ricevuto con molti al- abbracciatola lède, anzi divisava di resti-
tri il buttesiino. ]Ma dice il Calipratcnse, tuire Gerusalemme a' cristiani, avendo
che il kan non cede a'desiderii della ma- concpiistato la Soriaj ma con grave danno
dre. Quanto alloscortese ricevimento fat- della crislianilàinoiì nel i 264, dopo esser-
to da Baitnoi a'uuuzi apostolici, gli amba- si collegato co're armeni e giorgiani, ed al-
sciatori tartari 1' aveano detto cagionalo tri cristiani orienlali,oude il negozio della
per essere pagano e avente per consiglie- Terra santa restò sturbato. Ottocaro li
ji alcuni saiiiceni; e che poi non piùavea re di Boemia mosse guerra a'iarlari col-
tanta podestà, perchè stava sotto Erclial- legati de'ruteni e lituani, e Papa Urbano
tal. Questa ambasceria tartara fu sospet- IV l'incoraggi a combatterli per aver pre-
ta , e piuttosto inviata per conoscere se tlato la Prussia e la Polonia, e bandi so-
veramente i francesi partivano per la So- pra di loro la croce, concedendo al re le

1 ia,e forse per impedirglielo. Nel -253 a-i


terre che avesse conquistate, sealcun prin-
vendoil l^apa saputo da Alessandro! gran cipe cattolico non vi avesse sopra ragione.
principe di Vladimiiia,che tartari minac- i 11 re marciò unito agli austriaci e mora-
ciavano la Polonia, iu questa subilo spe- vi, con Bruno vescovo d'Olmiilz e ilmar-
cVi legato l'abbate Mezanese, perchè ban- chesediBrandeburgo,e vinti nemici gl'in- i

disse la crociata per reprimere gl'impeti dussea farsi cristiani. Inoltre il Papa esor-
de'bai bari; scrivendo perciò lettere a'i us- tò ]5eia IV a respingere le suggestioni dei
hi. a'boemi, a'moravi, a'serviani e
pò- a' tartari, che nuovamente aspiravano col-
lueriani, conlbrlandoli a prenderla croce la sua unione di sottomettere lEuropa,
contro i tartari, concedendo indulgenze e eia regina ottenne dal re lerezione di for-
privilegi. Il Papa neli 254 si consolò per tissima rocca sopra un monte, per rifu-
la conversioQe de' tartari orientali e del gio de poveri e delle vedove nelle incur-
già ricordato Sattaco loro re, che illumi- sioni de'tartani, a'quali il re la donò, e fu

nalo da Dio co'suoi ricevè il battesimo; confermala la donazione dal Papa. Nel
indi mandò il prete Giovanni a Innocen- ii65 i tartari settentrionali invasero le
zo IV per riconoscerlo supremo vicario lene d'Ungheria e Polonia, onde ricorso
di Cristo in leira, ed il Papa confortò il re Bela IV al nuovo Papa Clemente IV, que-
con paterna lettera, benedicendolo e in- sti fece predicar la crociala contro i bar-
culcandogli l'osservanza della divina leg- b.ui dagli arcivescovi di Stiigonia eCo-
ge e la propagazione della fede. Ilalaono locza, tanto Boemia,
ne'due regni, che in
le e poi imperatore de'tartari di Persia, Stilla, Austria, Carinlia e Brandeburgo.
dopo a ver fa Ito tributari i saraceni, i per- Intanto genovesi stabilitisi in Crimea e
i

siani e i turchi, comandò che si trattas- in Ciijfa o Tcodo.sia, ove i greci e gli ar-
sero benignamente i cristiani. Bramando meni avendovi il proprio arcivescovo, i

di estendere le sue conquiste in occiden- 268. Notai, de-


latini ivi l'istituirono nel 1

te,doniaiidòralleanza di Belai V red'LIn- sciivendoilcoiicilio generale di Lione If,


ghei quale intimoritosi richiese a Pa-
ia, il che l'apa Gregorio X nel 274 principal- 1

pa Alessandro IV se poteva accettarla; ma mente l'adunò per l'unione de'greci, per


il Papa iprovò
abbominevoli patti, e
i gli la' crociata di Terra santa e la disciplina
lo minacciò che avrebbe fatto insorgere ecclesiastica. Il re de'tartari orientali vi
la u'i::lianilù contro il ueekiiicu comuue. uiaudò 3 suoi aaibascialori, che il Papa
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TA R T A II 3o5
feceonointamenteincc)nliare,cioètì*Alja- gli i avea concesso
detti religiosi, a'ipjali

f^iì fij^lio e successore d'Halaoiio,clie coii- molte facoltà acciocché con più di auto-
lei'inuto dallo zio giaii kiiii nel trono, si rità potessero eseicilare il ministero apo-
ino$tiò(avoi'evolea'cri$<tiaiii. Gregorio X stolico. Alcuni altri irancescani aveanocou
léce legf^ere le lettere irgie a lutto il con- successo sparsa la parola di Dio lia'lar-
cilio e presenti gli ambasciatori, con gau- tari scili, convertendone molti dal paga-
dio di lutti i padri per l'inclinazione die nesimo a Cristo. iS'on essendovi in ijuelle
mostrava al cristianesitno. Gli ambascia- parli alcun vescovo,e la città posta a'confl-
tori furono istruiti nelle cose della fede, ni di Tarlarla era stata abbattuta, onde i

ed il l'apa li fece vestire di scarlatto e so- fiancescani non potevano essere promossi
lennemente battezzare d>d oudinal di Ta- agli ordini sagri, il capo loro ne avvisò Ni-
lantiisia^poi Innocenzo V; indi incaricò fr. colò 111 come quella cristianità avea bi-
Girolamo Alascio d' Ascoli geneiale dei sogno d'un vescovo. Laonde il Papa in-
francescani, e poscia Nicolò IV, a predicar giimsea Filippo vescovo di Fermo e le-
la fede atarlari, molti de'cjuali ridusse al- galo della santa Sede a Ladislao IV re
la lede cattolica njediaute il suo zelo: al- d' Ungheria, di ordinarvi un vescovo. E
tri \()glionocIiefr. Girolamo propria «(en- perchè i tartari cumaiii mostravano di-
te non fu inviato a'iartari, ma piuttosto s[)osizione al cristianesimo, Nicolò 111 or-
Ile paesi da loro concjuistati, per confer- dinò al ministro de'francescani in Unghe-
mare nella fede i cristiani soggiogali , e ria, che vi mandasse alcuni de'suoi frati.
può darsiche in tale ciicostanza riuscisse Altri tartari furono sconfitti inPulonia,al-
aconvei lire alcimi dc'tartari che ivi era- Iri fecero guerra a'saraceni in Persia e vi
no. Nel i
2^7 Abaga inviò altri ambascia- furono vinti. Nel 1 285 entrati in Ungheria

lori a Papa Giovanni XXI, (juali espo- i co'tartaricumani vi divamparono ogni co-
sero in concistoro come il re avrebbe ri- sa, predarono e uccisero da carnefici. iMos-
volto le sue armi contro i saraceni, se l'e- so Dio a pietà del popolo cristiano, per-
sercito cristiano passava in Soria, che ila cosse tartari col flagello della peste, e ne
i

lui sarebbe stalo provveduto di vettova- morirono varie migliaia. Nello stesso teni-
glie e ile Ile cose necessarie. Inoltreilichia- po r imperatore de' tartari della Scizia
rai ono, chesiccome Quoblei o Cobila im- Cangiocan e Argon re di Persia scrissero
peratore di lulti i tartari erasi latto cri- a Papa Onorio IV e al redi Francia e di
stiano, e ardentemente desiderando che Sicilia, che volessero congiungere ad essi
rimilassero lìgli. bramava che la s. Sede
i le loro forze per assalire l'Egitto, e vinti
vi mandasse qualcuno esperto nelle dot- i saraceni annullarne la potenza. Il gran
trine divine per ammaestrare e battezza- kan essere cristiano, e desiderare soiii-

re tartari. Il Papa avea destinalo le per-


i niaineiite che si distruggesse la supersti-
sone opportune ([uando morì; ma il suc- zione maomettana, e la religione cristia-
cessore iXicolò 111 scrisse lettere apostoli- na si dilatasse da per lutto, ed avere ordi-
che ad Abaga,e mandò a lui 5 francesca- nalo a tutti i tartari di credere e ubbi-
ni di gran bontà e sapere, per indurlo al dire all'immortale Dio, da cui avea rice-
battesiuHj.Ad onta della propensione d' A vuto la dignità imperiale, essendo prima
baga a'cr istiani, e della soddisfazione pro- un fab!)ro; onde d'allora in poi i tartari
vata nell'accoglienza de'su<ji ambasciatori invocarono in tutte le azioni il nome del
al concilio di Lione 11, rilìu iòle salutari am- Signore. Rimarcai nel voi. L, p. 256, che
monizioni del Papa e perseverò nell'ido- Nicolò IV nel 1289 scrisse una lettera u
latria. ÌN'ondimenuNicolòl 11 si rallegiùcun Futanarede'larlari, e ad altri personag-
Quoblei e lo confortò a ililalar la tede ab- gi ilella nazioni", [)oicliè in ipU'ire[)oca piìi

lji'acaaluu<;'òuuiauddili,iacL;umaudaudu« i'uli^iuìi, luasiimc fruuccscuuijsi uilaticu'


3o6 T A K T A U
vano in dilatar la fede Ira'tarlan orienta- in gran parie riprodotto dal Rinaldi. Co«
li, al quale effello il Papa scrisse plìi let- uifacio VII! spedì a'tartari U: Francesco

Icre percliè fossero favoriti, cos'i a Jan- o Franco de'Franclii perugino, con titolo
laam vescovo in oriente, inviando loro e di nunzio e legato apostolico, e di vicario

a'vcscovi de'taitari la professione di fede generale in oriente. Acceso di zelo per pro-
tlie Clemente IV avea rimesso a Michele pagar la fede, pervenuto in Calla predicò
Paleologo quando si trattava d'unire i con molto frutto a qne'popoli,e riuscì Io-

greci alla chiesa romana. Fiorì quindi la ro così accetto che gli permisero difab-
religione cristiana fra'lartari, ed Elegade bricare un convento pe'suoi domenicani,
cTutlane loro regine confessarono il cat- e quindi ve l'nitrodusse. De'grandi raeri-
tolicismo, del che Nicolò IV si congratulò lideMumenicani co'tartari, preziose no-
con loro e l'invitò con fervore ad am[)lia- tiziesi apprendono {\^\BidlariuinDonic-

re il cristianesimo tra'tarlari. Argon re de' nicantini del p. Bremond, e dagli altri slo-
tarlari di Persia e convicini regni inviò rici dell'ordine. Dilatandosi assai la reli-
ambasciatori alla s. Sede, desiderando di gione tra' tartari, Cassano re di Persia,

ricevere il battesimo in Gerusalemme, do- già sollecitato a ricevere il ballesirao da


poche l'avesse tolta alla tirannia sarace- Nicolò IV, dopo aver privato della vi-
Nicolò IV lodandolo, si studiò d'in»
lla; e ta e dell' impero Baldo cristiano, favo-
durlo con esortazioni epistolari a più non ri mollo il caltolicismo, e ridusse al nien.
indugiare a pienderlo, per gloria di Dio le molli signori che lo volevano indurre
e a bene di sua anima, dimostrandogli a firsi saraceno, ed a perseguitare i cri»
la dell'umana
fiagilità vita. Gli slessi stiani. Indi nel i 2qqcon 200,000 tra lar-

ambasciatori pregarono di man-


il Papa tari e cristiani, unitosi a're d'Armenia e
dare de' sacerdoti Ialini al supremo im- di Giorgia cattolici, marciò in Soria con-
peratore de'tarlari Cabila, che non me- Irò soldano de' saraceni per riconqui-
il

no di Argon aveva in gran pregio la re- slare la Terra santa. Cassano pugnò con
ligione cristiana, per cui Nicolò IV con valore contro 100,000 saraceni a cavallo,
gioia gl'invio fr. Giovanni da IMoiite Cor- s'impadronì di quasi tutta la Soria e di
vino con altri francescani, che spedito Gerusalemme, divolainenle visitando il s.

a'tartarida Nicolò 111 avea scorso con Sepolcro. Poscia inviò ambasciatori a Bo-
gran frutto molle provincie dell'Asia, nifacio Vili, al redi Francia e ad altri
e lo confortò con lettera ad abbraccia- re cristiani, perchè mandassero a occu-
le la fede insegnata dalla chiesa roma- pare la Soria da lui conquistata, doven-
»ia. Negli Aiiiuili francescani del p. Wa- do ritornare in Persia per combattere di-
iiìiì^o^e ue\ Bidlai'iurn fra>ìcescaiinnt de\ versi signori tartari insorti a suo danno,

p. Sbaraglia, non solo si leggono le bene- Nel i3o3 i tartari e gli armeni, bramosi
merenze de'francescani co'tartari, ma al- d'ampliar la fede, fecero grandi apparec-
tiesì le preclare azioni di fr. Giovanni da chi perguerreggiare i saraceni, ed annul-
]\IonteCorvino,enunzioaposlolico,ilqua- lare la loro superstizione niaomellana.
Ieneli2q2 [lassò nell'Indie orientali, vi- Tochla kan de' tartari nel 3o6 mandò i

silo la chiesa di s. Tommaso e convertì una splendida ambasceria a Clemente V


100 persone. Entrato nell'im|)ero de'lar- per opera e cura de'uiissionari callolici,

tari,presentò al gran kan le lettere pon- e fu in generale assai favorevole a'cristia-


tifioie, e si studiò d'indurlo al battesimo, ni. Il celebre fr. Giovanni da Monte Cor-
conit'chè fivoriva i cristiani. Inoltre dulie vino, dopo aver solferto inaudite persecu-
cosede'tartari e della dilatazione della fé- zioni da'nestoriani eretici, battezzò nel di
decrisliana, compilò un libro Ailono prin- lui cam[)o fin tlal preceilente anno 6000
cipe di Corco e parente del re d'Armenia, tartari, fondò chiese e scuole, istruì i gio-
T A II TAK 3o7
vani più capaci nelle liiiguelalinaegreca, Vilinnova francescano(forse ilFranchya),
«hI eziandio nel canto ecclesiastico. Impe- da lui creato vescovo sulfraganeo dell'ar-
rocché narra ilp. lienofìi nella Storia Mi' civescovo di Cainbalum, per vieppiù di-
//o////(v?,clierislancabile Ir.Giovanni fab- latare il caltolicismo, al quale erano i tar-
bricò una chiesa inCniiibalìi residenza im- tari inclinati, Olgetuoani loro re o kaa
periale, col campanile e 3 campane; non mandò a Clemente V una nobile amba-
avendo compagni com[)rò5o fanciulli pa- sceria, dichiarandogli esser disposto unir
gani, che ammaestrò, battezzò, ed istruì le sue armi a quelle de'crisliani per ster-
nelle lettere Ialine e greche, e ne'sagri riti, minare la tirannia de' saraceni in Asia
allinchè lo servissero nella celebrazione e liberare la Terra santa; a tal fine of-
de'divini ulìlzi. Altra chiesa eresse dirim- frì 200,000 cavalli, e 200,000 salma

petto allacorle impeiiale, e vi salmeggia- di biada, promettendo pure <li recarsi


vano i con soddisfazione dell'im-
fanciulli con 100,000 cavalieri, il Pontefice ri-'
peratore che li udiva. Neli.°anno di sua spose con ringraziamenti, e che volen-
venuta in Cambalù convertì il reGiorgio, tieri si sarebbe adoprato a muovere i

il quale discendeva dalla schiatta ìmpe> principi cristiani per sì sanla impresa. Il

jiale, e che inizialo alla milizia ecclesia- successore GiovanniXXII per la conser-
stica cogli ordini minori, servivalo all'al- vazione e dilatamento della fede Ira'tar-
tare co'paludamenli reali. Lo stesso kau lari,nel 1 3 1 8 eresse l'arcivescovato di^y/^/r

die al santo e mirabile missionario am- tiiiiid {f.) con 6 sulFraganei domenicani,
pia facoltà di poter ovuiupie liberamente poco prima fabbricata dal gran kan Alia-
propagar la fede, e lo amò tanto che pei pton e fjlta sua residenza. A ."arci vescovo i

poco non si feceda lui baltezzare. Fr. Gio- vi nominò il suddettodomenic ino fi.Fran-
vanni a benede'suoi neofiti fece tradurre cesco deFranchi, autorizzandolo a creare
nella lingua tartara tutto il nuovo Testa- nuovi vescovi, ed il quale poi per la sua età
mento, il Salterio e una raccolta di ora- decrepita rinunziò, e tornalo a'suoi chio-
zioni. Nel i3o6 il sumiominato Ailono stri morì nel i335^ Il famoso kan de*
mandò a Clemente V il suo libro, per in- tartari Usbeck dell'orda d'oro e figlio del
citarlo a bandir la crociala contro i sara- ricordato Tochta, concesse franchigia a*

ceni pel ricupero della Palestina, e abban- metropoliti russi,scbbene seguace del pa-
donando le pompe del secolo entrò tra' ganesimo, ad istanza e premure de'inis-
pi emoslratensi. Clemente V
807 creò nel 1 sionariromani che Irovavansi presso il
arcivescovo di Cambalù o Caaibalum o kan per indurlo al cristianesimo. Questo
Cumbalum oChan-nalekcapilaledel Ca- importante documento chiamalo larlik,
lay, che niol credono /'rAvV/a, nella Car-
ti in favore delle proprietà de' monasleri,
taria cinese, Giovanni da IMonte Cor-
fr. e delle persone de'vescovi e clero russo,
vino per avet'vi convertito molta gente, e lo pubblicò il p. Theiner, J'iccndc dcl-
fecesuoi vescovi sulfraganei fr. Andrea da lii chicsd caiLolica m'Ha Russia, ^.i 16,
Perugia e altri francescani, cioè Pietro Usbeck ebbe corrispondenza colla s, Se-
da Cina di Castello, Nicola provinciale de,come rilevasi da molte lettere di Gio-
dell' Umbria, Guglielmo da Franuhya ,
vanni XXII a lui dirette, nelle quali ri-
Pietro da Firenze, Girol. imo e Tomma- j)etuta mente lo esorlò ail abbracciar la fe-

so, ed a questi comandò ili consagrare col de, ma senza elìello. Bensì [u'otesse con
diritto metropolitico fr. Giovanni. 11 Pa- singolare generosilà cristiani e sacerdo- i

pa scrisse una lettera al gran kan de'tar- ti romani, dando loro volonterosamente
lari, lodandolo perchè favorevole a' cri- persino la permissione di convertire gli
stiani, e invitandolo alla fede; quindi nel bcisinalici, sollo il cui nome pare che sie-
i3o8 inviò a' lai lari fr. Guijlielmo da 110 indicati i ru^si, u di Lullo fa menzione
3o8 TA U T A K
raimalislaPviiialili. Fiorì tallio la religione tlivcinie arcivescovo fr. Giuseppe, dopo
sotto di lui, che indotto da alcuni malvagi il (juale Boinfiicio IX creò successore (r.
a vietar l'uso delle cain[)ane, come tristo Donjeuico; indi lo tu Ir. Leonardo, e per
annunziodicalamilà, avendolo il Papa ri- nomina ili JNicolò V nel l44'^ Ir. Barto-
cliic'slodi rivoc.ueil divieto, l'esaudì. Gio- Ionico (lapponi di Firenze, cui successe
vanni XXII mandò più vescovi ereligio- Ir. L>erii;iiclo,ed a questi nel i l'iifì fi. Gio-
si a predicar la lede, non meno Ira' tar- vanni Pellelz, e neliqt)?. l^io 11 fecear-
tariclie ad altre nazioni. jNeli32 i si con- ci vescovo di Caiiibalu fr. Alessandro da
gratulò con Abuscano (Iglio di Corugaiio Calla flancescano come i predecessori.
rcukandellaTaiiaria acjuiIoiiare,[)erave- Tornando aGio vanni XXI I, proseguì nel
re ricevuto il battesimo a industria di Gi- suo intlefc^so zelo a trar di errore gli al-

rolauio vescovo di Calfa, eccitandolo alla tri re okan dc'tai tari,o almeno essere fi-
conversione ancora de'sudditi. Ringraziò vuievoli a'piedicatori del vangelo, rinno-
JMussuydan imperatore de' tartari fivo- vaiido lesuesollecilazinnicon LJsbeck che
revole a'cristiani, e benevolo de' frauce- regnava in Gazaria. 1 domenicani con-
sciiin Pietro e Jacopo, e gli raccomandò vertirono Milleno kaii degli alani, ed a
i tartari che aveaiio ricevuto il battesi- suo esem[)io si fece cristiano Versaco re
ino. INè men benefattore de'cristiani era di Zichia, con molto contento del Papa,
Zo[ian Licgilai re o kan d'altri tartari va- il quale, come avea fatto con Milleno, af-
loiosi e conquistatori di |iiìi regni; ed a feltuosamente si congratulò, esortando-
quoti [)ure Giovanni XXII scrisse una lo alla perseveranza. Il Papa scrisse lei-
lettera del medesimo tenore. Non man- teie circolari a'tarlari perla loroconver-
cando però alti i tartari che oltraggiasse- sione, e per agevolarla concesse amplis-
ro i cristiani, a questi il Papa accordò in- siine facoltà a'domenicaiii. Divenuta ,-/-

duìgenzequotidiauenel solfrireletribola- vigìione sin da Clemente V residenza de*


zioni, e nel procurare l'altrui conversione; Papi, neh 338 vide il singolare speltaco-
indi nel 1 322pregòrimperatoreBoissetau lo d'una solenne ambasceria a Bencdet-
o Mussaydan a difendere rArnieniada'sa- to XII, dell'imperatore gran kau di tutti
raceni; e sollecitòil re Abuscanocristiano i tartari, con una lettera di questo teno-

e figlio di Coiogano, a cercare di trarre re." Noi mandiamo Andrea Franco no-
alla fede i taitari suoi sudditi, alla (piale stro ambasciatorecon 5compagni alPa- i

nuovanienle invitò pure Usbeck. Eguale pa signore de'crisliani in Francia oltre j


sollecitazione neliS^.c) praticò coll'impe- mari, ove tramonta il sole, ad aprir la via
ralore de'tartari Elchigadan, il quale a- agli ambasciatori da mandarsi nell'avve-

\ea mandato Sede due domenica-


alla s. mie per noi al Papa, e dal Papa a noi;
ni suoi ambasciatori [)er essere benedetto e pregare il Papa stesso,che ci voglia man-
e informalo della fede cattolica. Nel 333 i dare la sua benedizione, e l'.iccia sempre
[)ieno di merili morì fr. Giovanni arci ve- memoria di noi nelle sue sante orazioni,
scovo di Catnbalù, del quale si racconta e clic gli sieno raccomandati gli alani eri-
che convertisse al cristianesimo più di stiani suoi figli. Ancora perchè ci comlu-
3o,ooQ persone, eGiovanni XXII gli so- cano dall' occaso del sole cavalli e altre
sliluì il vescovo fr. iS'icolò sutFraganeo cose mirabili. Scripta iiiCn/nbalea i/i

suinmcntovato, che raccomandò al gran a/ino Rdti incnse 6, /ertiti die lunatio-
kau e al re di Coro, e a lutto il popolo ;//.s". Altra lettera dello slesso tenore scris-
della Tal tarla. E qui dirò che Urbano V se io a Benedetto XI 1 alcuni principi cri-
fece arcivescovo di Cambalù fi. Guglicl- stiani kau aggiungendo
funigliari del ,

ino da Pialo, recando secosu[)ra 70 Iran- che la commercio cagione-


sua amicizia e

ciijcani per lini piazzare idcfuiili;ucli 084 icbbeucll'unperu oUimi elfelli per la ad-
T A n T A K 3oo
Itilo rlcllc animpjC per re<;nìlazione dolln sagrazinne delle chiese, non rho In dilhi-

rrisliana rclij^ioiip. [Voti si [)iiò diro <|iian- siono della fede. Oli ambasciatori ollriro-
In il l'apn restarle liotn di questo coso, e no al l'apa ile'doni, por parlo dcH'inipe-
rnn molla benignila ci^ii li^pondesse al- ratoi e,(loiriniporalrKe e del loro pi iino-
l' im[)eratore, lodandolo della divo7Ìone genilo. Di tutto Eeneilelto XII distinta-
che avea alla chiesa romana e pel vicario mente li rin"raziò,eccilandoli a ricevere il

di Cristo. Gli raccomandò caldamente i battesimo per lacqnisto dell'impero cele-


cristiani del suo itnpero, e di peimetleie stiale. Per le dillerenze ile'conflni tra'mi-
a'pielati, religiosi e altri cristiani di fab- nistri de'tartari, ed i redi Polonia e L'n-
Jjricar dappoi lutto chiose, basiliche e o- gheria,il Papasiolh'i mediatoredellocoii-
ralorii per celebrai vi i divini nlllzi secon- troveisie. Nel i3Go montò sul trono tli

do il ritoromano. Lo confortò a venire Mogol il gran kan Timor oTainerlano,


alla liede, e che sempre avrebbe accolti al- ed il suo possente impero durò sino al
legramente qli ambasciatori da lui invia- I 4o5 in cui mor"i. Egli creò uno slato f n--
ti alla s.Se«lo,e lo i ichieseili potergli man- midabile sulle rive dell'Oxo, sottomise la

dare i suoi nunzi e riceveili con onore, Persia, annientò le (Ijrze turche nell'Asia
utlirli benignamente acciò la semenza del- minore, e stabilì nell'Indie orientali dei
la vita sparsa da loro nel campo del suo re, che vi mantennero il dominio sino al-

cuore, producesse frutti do godersi in cie- la fine del secolo passalo. Di suestrepito-
BenedelloXll si studiò ancora di con-
lo. se conquiste feci parola ne' relativi arti-
fermar nella fede principi alani, man- i massime a Ikoie orientati, descii-
coli,

dando loro la regola ilei credere, e con Tendo l'indostan, che comprende la re-
lettere per ciascuno li confortò a dilatare gione;im pero annienta lo negli ultimi tem-
la religione cristiana e liibbricare chie- pi, sebbene a Dehly vi è un principe de-
se. Ringraziò Cansi principe de' tarlar», corato del titolo di gran Mogol, ma sog-
per aver accollo con gran bontà i predi- getto q\V lììp^ìtìltnra ed a' suoi immensi
calori, e dato licenza di promulgare l'e- ci.nquisti della contrada, citlìi che dopo
vangelo.ProgòUsbeck imperatore de'lar- Agiadivennecapitaledell'impero. Si nar-
lariaquilonari e Tiiiibec suo figlio, che ra di Tamerlano, che giunto colla sua ar-
volessero favorire il cattolicismo che fio- mata vincitrice in Gerusalemme, fu dal-
riva nel suo impero, promettendogli gui- la divina grazia potenteroenle tocco nel-
derdone da Dio. Quindi inviò nutizi in l'animo, onde non potè senza lagrime u-
Tartaria 3 francescani per piomiioverein dir l'istoria delle oppressioni, delle onte
qiie'regni lecoso della lede, con molti pri- e della morie ci'udelissima quivi soOer-
vilegi, e li raccomandò al gran impera- ta da Gesù Cristo per salvare il mondo.
tore. IVel I 340 fjenedetto Wì pel manie- Sentitosi nell'animo ispiralo ad abbrac-
nimento epurila della fede scrisse lelte- ciarne la religione, s' ingannò nel con-
j'e agli arcivescovi, a've<oovi e agli altri cludere, per sopire i latrali della coscien-
prelati, ed a tulli i ci isliaiii dimoranti ne- za: Che siccome era gloria d'un monar-
gl'imperi de'tartai I, con opportune am- ca aver soggette al suo sccllio molte na-
monizioni fli conservai' incoirolla la re- zioni, tra loro contrarie ne'costumi e di
ligione e di propagarla. Dsbcik sompie reggimento, così tornava in grande ono-
continuava ad esser favorevole alla dila- re di Dio l'o.'sequio di varie religioni, tra
tazione del cristianesimo, e in tietlo anno loio opposte di credenza e di riti. La Ci-
mandò i suoi ambasciatori alla s. Sedo, na fu paiimcnti all' epoca slessa di Ta-
significando al Papa che jiei piarci gli a- merlano conquistala dalla tribìi tartara
vea ricevuto amoicNoliiunle i nunzi apo- fle'Mansciìi. Papa Cibano V bramosis-
stolici , e permessa la costruzione e con- simo di dilalarcla religione cattolica,muit-
3 1 (1 T AR T A II

elò niis<iionnii nel Calai con leftereal gran «ii furono istituite le sedi arcivescovili di
kan o imperatore de' lattari, e ad altri rito greco-scismatico e sotto la metropo-
principi della nazione, esortandoli alla lo- lidi Mosca. iW .'Istracan.iW Pcri/nh To-
ro conversione, e che udissero la parola holsk a cni fu unita la sede di Siberia, di
(li Dio predicata da'minislri apostolici, e Gasane forse di altre sedi, sia pe' russi elio
di essere fiivorevoli a'crisfiani. Del feiio- visi stabilirono, sia pc'tartari dalorocon-
l'e niedesimo scrisse a tolti i tartari acciò vertiti. Well'articolo Saviesri parlai del-
apiissero gli occhi alla Incedei vangelo, l'antica e della nuova Casan o Razan,
che recava loro il nuovo arcivescovo di arcivescovato riunito a quella sede; non
Cainbalù abbandonando le diaboliche
, clie descrissi la città, e quale capitale
superstizioni. Ma già la religione tra'tar- dell'impero del Ivaptchak. Si apprende
tari andava a decadere per l'intolleranza, da una lettera scritta nel i ?c)8 da La-
e anchepersecuzionede'nuovi dominato- hor, dal p. Girolamo Saverio gesuita, che
ri. Il Papa Calisto III addoloralo per l'è- nel Galay o Calai e in Gambalù eran-
slinzionedell'impero greco e presa di Co- vi maomettani, ed ancora de' y\-
ebrei,
stantinopoli peropera de'turclii,nel I 4^T' suiti cioè cristiani, quali aveano molti i

scrisse lettere premurosissime a tutti i templi e tra questi alcuni magnifici, or-
principi, ed a' kan de' tartari, sollecitan- nati di pitture rappresentanti uomini cio-
doli a premiere
armi controgli oltoma-
le ceflssi, a' quali assistevano sacerdoti, ed
ni e il formidabile loro imperatore IMao- uno fva di loro avea maggiore autori-
melto II. IS'el i4<^9 kan de' tartari con i tà e 1'
ubbidivano. Che in Caygare, cit-
ferro e fuoco si scagliarono sulla Polonia, tà di fronte nel Gatai, avea saputo esser-
ed il re Casimiro IV mandò a combatter- vi molti cattolici, e che nel vicino regno
liGio. Alberto suo figlio che riportò sui di Rebat erano chiese, vescovi e sacerdo-
baibari due vitlorie. Il Papa Innocenzo ti.Queslenolizieleconferniònel i oqgcon
YIII, pregato dal re di aiuto contro i tur- lettera scritta in Agra (e della quale an-
chi e tartari che infestavano suoi sta-
i i cora parlai a Ixdif, orientali o ludoslan,
ti, bandì contro di essi la crociata. I tar- ove pure trattai dell'imperodel gran Mo-
taririentrarono in F^olonia neli5o8, fu- gol)capitaledel gran ]\Iogol,e che avendo
rono messi in rotta dal re Sigismondo I, pregalo l'imperatore a permettere a 5 o
indi interamente scoiilltti nelioia: per- 6 gesuiti suoi confratelli il passaggio pei
ciò restarono liberali dalla servilùi6, eoo suoi stati pel Calai , essendo più lungo
cris!iani,ed il kan di Gazarla fu coslret- quello per Cabul e Lahor , ne ricevette
to a domandar la pace. Ma nel i5i8i lar- liivorevole risposta; Nelle .l/ev/io/vq //zto/--
tari gazari si gettarono sulla Russia, Po- 7in alle 3Iissiojn' cVAsiaeahvWuo^h'i, che
delia e Ungheria, e menarono via piìi di raccolse Nicolò Fortiguerri poi segretario
5o,ooo cristiani, che ridussero in servi- di propaganda fide, dice che di tale spe-
lli. Entrali in Moscovia con So, eoo uo- dizione non venne latto trovarne mo-
gli
lììini tagliarono a pezzi più di 20,000
, numenti. Non poneva però in dubbio che
russi ,
oltre una moitiludine che fecero la cristianità vi fiorisse ancora a quell'e-
srhia va. Altra terribile invasione fecero in poca, credendola fruito delle missioni spe-
Russia i tartari della Tauride e diGaza- ditevi fin da Innocenzo 1 V , e di quelle
ria o Kazan. Però la potenza tartara fu inviale da s. Luigi IX che \ii3 man- nel
quasi distrutta dal czar Ivan IV il Ter- dò al Calai fr. Guglielmo Ruiquez forse
r?/n/r. soltomellendo alla Russia i kan francescano.lnoltre protesta, chedella va-
di Kazan,d'AstrakanediNogai,ed i czar sia regione di Tartaria, che prendeva la

successori eslesero le loro vaste conquiste suadenominazionedalfìumeTartaro,non


sui tartari. Perciò nel secolo XVI da'rus- poteva dare tutte quelle notizie che si vor-
T A R T AR 3 I r

ic!)l)e ,
por csseif^li sctmoscinta in gran non ordinaria allegrezza. Ma vedendo il

pnrle, liitnne qne'pne.^i clic sono verso la p. Ridolfo che inutilmente si tratteneva
IMr)Scovia,l.i Feisia, l'inipero del gran Mo- in quella corte, tanto [)iìi che l'impera-
gol, e le cosle deiln Cina seltenliionale, tore si fece capo d'una nuova religione,
e per le dirticollà natniali e quasi insupe- riprese il cammino perGoa,e poi nel i 583
rabili d'entrarvi, distinguendola col no- fu ucciso in Salsete spietatamente da'bnr-
me di Gran Tarlarla, mentre la Piccola bari in odiodella fede. I. sebbene perfin-
Tartaria esseie in Europa edjigli amichi stabililà di detto inq^eraloie Akabar, nel
cliiaiiiala Scizia Asiatici. Divide la i . in 5 mostrarsi favorevoleora a'cristiani,ora ai
parli: laTarlaria propria, la r)ukaria,il Za- maometlani , non ebbe la religione cat-
gatay,il Catay eil Tuikeslan. Essere la va- tolica modo di stabilirsi e diffondersi, eb-
sta regione, particolaroienle verso il set- be nulladimeno il vantaijqio di non esse*
tentrione, tutta piena d'idolatri, ed an- re odiala, anzi liberamente praticata; e
cora di popoli senz'alcuna religione; nei nella stessa corte imperiale si vedevano
paesi del mezzogiorno vi erano «ie'nino- in molti luoghi pitture rappresentanti Gè-
niettani, e verso il mar Caspio alcuni giu- sii Cri-to, la B. Vergine e gli Apostoli; e
dei, nesloriani e calloIici.il loro linguag- solamente vennero perseguitati i ciislia*
gio esseresimile al turchese©. Quindi pro- ni da Corambo quando mosse guerra al

testa, che negli archivi della congregazio- gran Mogol suo padre. IN'otai a Cina, che
ne di propaganda fide, istituita nel 622, 1 un re di Tatiguth nella Tartaria Cinese
non era vi alloia memoria che dessa a- ricevè il battesimo, e rese ubbidienza a
\esse mandato missionari a'tarlari, eccet- Clemente XIV. Dissi a T.asguth ch'era-
tuati quelli cappuccini che da pochi an- vi una sedeaicivescovile de'caldei nesto-

ni avea spedito a propagar l'evangelo nel liani. unitasi nel secolo Xlll al metropo-
Tihet, de' quali ancora s'ignoravano da litano pur caldeo di Chan-Calek o Cam-
lui le notizie. Rilevai a Scuuvo, che Cle- balù. Inseguiloin molte parti della Tar-
mente XI s'interessò palernainenle del- taria furono dalla congiegazioue di pro-
l'angustie che pativanr» gli schiavi ci istia- paganda fide islitui le w/.f.v/o/// pontifiele,
ni nella Tartaria, ov'erano missionari ge- 1 icariatiapoxtolieie Prefetture apos/o-
suiti,! quali perciò a veano costruito uno liche (T.). in Crimea o ChersonesoTau-
spedale, il prelato Forliguerri descriven- rica, penisola del mar Nero e delmard'A-
do il gran Mogol, ehecomunemente si di- zof, nel governo di Tauride, vi sono po-
ceva Iiidic oiiiiìfnli (f .). Qvveio Indo- chi cattolici e quasi tutti di rito armeno.
slan, riferisce essere abitato da'maouict- In Ci imea vi sono circa 6 armeni monaci
tani della sella d'Aly, e da'pagani. Indi mech tarasti di Venezia,che regola no il cul-
i

narra, che nel iS^q Abdul-Gelal-Eddim- lo de'loro connazionali, ed in Cada fabbri-


Akabar, 7.° erede di Tamerlano, che Ira' carono un'altra chiesa, essendovi puie la
tartari suona Ferro JcUcc. perchè con un Ialina. Inoltie in Crimea mechilaristi i

diluvio di tartari inondata la miglior par- haiuio un'altra chiesa col pioprio inonn-
te dell'Asia e falle cose meiavigliose col- stero.IIregnantePapaPiolX nel 1848 col-
le Olmi, quivi fondò a'successori l'impe- la bolla l niversalis Eeelesiae r/^/v7.de'3

ro, inviò auiba sciatori a Goa a'padri del- luglio, eresse la sede vescovde di Clierson
la compagnia di Gesù, acciocchcgli man- o Kherson, compiendendo
governo del il

dassero due di loro per ammaestrarlo suo nome, e que'della Tauride, SaraloAv,
nella religione de'ciislinnije vi furono spe- r^ katerin(tslaAv, e di Aslrachan, il quale

diti i pp.bidolfoActpin\iva,AnlonioMon- regno con quel'o di Casan o Kazan pei


serrale e Francesco Enriquez, che furono callolici anticamente dipendevano dalla
accolli da quell' imperatore con segni di prefettura apostolica di Mosea . dichia-
-

286020
Su. TAR TAR
randola suHì-aganea di Mohilow : al ve- la Piccola Tarlarla, provincia chefapar-
scovo poi die due sudVagatiei, uno resi- te delgoverno d' Ekaleriiioshnv. Della
denlcin iSV/zv/Zoii-. l'altio nella Giari^ia. Tarlaria occidentale e dtdla Tartaria o-
Lo stesso l'apa neliHT^ sostituì alia se- rienlale, come de'suoi J icriritili annslo-
de di Chei'soii, l'altra di Tcnuisjml (I .) liei, ripeto che ne tratto a rjuell'arlicolo,
o Tiraspol. In lutti nominati luoi^lii vi
i a Cina, a Indie orientali.
sono de'lar tari, dellaTarlariaRussa,e del

FINE DEL VOLUME SETTANTESIMOSECONDO.

5 ì/'T/^
BX 841 .n67 1840
sncR
Moroni Gaetano,
,

1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-ecc lesiastica
AFK-9455 (awsk)

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