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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLEPATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
CITTA
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI CONCILII,
AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI, CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.
COMPILAZIONE
VOL XLIX.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXLVIII.
,
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO -ECCLESIASTICA
••«©»«
O
OMB OMB
0,OMBRELLINO, Umbellinus, Uni- prelati o ad altri dignitari che ne
bracidus. Insegna di distinzione e godono l'uso per prerogativa di o-
istrumento con che parandosi il sole norificenza, anche come segnale del-
si fa ombra, e con esso riparasi pu- l'altra del baldacchino dai medesi-
alla Mappula [Vedi), ai quali ar- care con questo mezzo la maestà
ticoli ed a Mapful^ri si parla an- del nume. In molti bassorilievi di
cora de' loro sostenitori, e meglio ai Persepoli il re o uno de' primari
luoghi ove si descrivono le funzio- magistrati viene rappresentato sotto
ni in cui si usa l'ombrellino, che un'ombrella che una giovinetta tie-
6 OMB OMB
della divinità, onde Bacco ebbe tra te quando porta processionalmente
gli altri i soprannomi di umbrolccù la ss. Eucaristia o Viatico [Fedi)
o timbratici. Gli ebrei cbe sul ca- neh' ostensorio o nella pisside, uso
dere della repubblica giudaica si che Marlene riferisce già prati-
il
per l'abuso che si faceva di tal uso, 175 del Dizionario. II Papa usa
con decreto approvato da Leone XII, due ombrellini di damasco rosso
escluse il baldacchino o ombrellino guarniti con trina e frangie d'oro
per le reliquie de' santi. Che il bal- e fiocchi di seta rossa e oro, con
dacchino non si può usare neppu- bastone nero, che ripiegato si cu-
re per le reliquie della Beata Ver- stodisce entro saccoccia di tela ros-
gine, lo dicemmo nei voi. XXXI, sa. Si tengono appesi in sala, si por-
p. 222, e XXXIV, p. 109 del Di- tano ne' possessi, ma incedendo per
zionario, essendo soltanto proprio col- la città, ne' viaggi e nelle villeg-
l'ombrellino del solo Sagramenlo. ss. giature se ne porta uno solo colla
Anzi noteremo che Clemente XI, a- saccoccia da un parafreniere o se-
ventlo saputo che nell'arcidiocesi di diaro, e pone sopra la carrozza
si ;
cives romani, capita regionum, et Anche Innocenzo XII nel 1691 an-
alii nobiliorcs cives, qui continuo dò al possesso in lettiga, presso la
,o 0MB OMB
quale due suoi parafrenieri soste- edue parafrenieri incedevano presso
nevano due ombrelli di damasco di essa col decano, [' ombrellino di
J
cremesino Clemente
trinati d oro. damasco rosso e con la borsa di
XI nel 1701 cavalcò,
possesso del velluto rosso secondo il consueto
e dopo erano portate due ombrel- pei memoriali.
le dal decano e sotto decano, che I cardinali hanno l'uso di due
servivano nelle occorrenze. Nel suo ombrellini di seta damascata, cioè
pontificato il p. Bonanni pubblicò uno rosso, l'altro paonazzo, guarni-
la Gerarchia ecclesiastica, ove a ti con trine, frangie e flocchi simi-
p. 4 00 dice che nelle funzioni ec- li, del qual colore sono le fodere
clesiastiche il Papa usa due om- di tela per custodirli, da cui esco-
brelle di seta rossa guarnite d'oro, no i cordoni ed due fiocchi, ado- i
una sostenuta dal decano de' para- perandosi quel colore secondo i tem-
frenieri, l'altra dal sotto decano; pi e le prescrizioni de'cerimoniali,
e che nel giorno in cui coronato e le Vesti e Cappe de' cardinali
si trasferisce dalla chiesa di s. Pie- (Vedi), dovendosi l'ombrellino e il
Pontefice che prese possesso caval- frangie di seta simile sono intarsia-
cando. Pio VII lo prese in car- ticon oro: altrettanto come le se-
rozza, circondato dal decano e sotto terieframmiste con oro, potrebbe-
decano, con due palafrenieri cogli ro usare cardinali camerlengo e
i
porto passeggia fuori delle porte di apre, per cui è sempre ripiegato
Roma od altrove, non lo precede dentro la sua custodia di tela. Nel
l'ombrellino, ma resta sulla carroz- sabbato santo i cardinali si recauo
za, in cui pone anche ne' viaggi
si alla cappella con ombrellino pao-
che si usa dal cardinale ombrel- l' ti di fiocchetti, e perciò gode il di-
lino, è nella pompa funebre in cui stintivo del Baldacchino al modo
si porta il cadavere alla chiesa, pre- detto a quell'articolo. I vescovi noti
cedendolo con esso un servitore a hanno l'uso propriamente dcU'um-
12 OMB OMB
brellino, ma del baldacchinOj cioè aggiungeremo che la prima car-
sopra l'altare e sopra la sedia o rozza giornaliera dell' antico ma-
trono episcopale, come altri prelati; gistrato avevano seterie
, i cavalli
e sotto baldacchino incedono nei pos- e fiocchi di seta nera ed oro la ,
tre maniere quello della Predica (Fe- Trinità, e nel sabbato delle quattro
di), dommatico, critico, parenelico; tempora di settembre, spiegando di-
uno insegna la dottrina, l'altro cen- verse cose, e celebrando le feste dei
sura i costumi, il terzo è famiglia- santi patroni della chiesa ove le re-
netico, che s. Agostino nel sermone cardinal Baronio fece' incidere con
i4 OME OME
caratteri nel dorso d'una sedia di funzione non si erano dai Pontefici
marmo, esistente nella chiesa de'ss. più pronunziate. Nel 17 17 Clemen-
Nereo ed Achilleo, l'omelia che ivi te XI per l'ultima volta recitò l'ome-
pronunziò. Nel 83 1 in Venezia si
1 lie, poiché l'indebolita sua salute non
pubblicarono: Le quaranta omelie gli permise più farlo. Carlo Alessio
sopra gli evangeli volgarizzate di Guidi stampò sei di tali Omelie di
s. Gregorio I Magno. Innocenzo N. S. Clemente XI spiegale in ver'
III ad ogni festa soleune della si, Roma 17 12, con bellissimi rami
Chiesa ne spiegava l'origine, l'im- e splendida edizione ch'erasi studia-
portanza e l'efficacia nella creden- to rendere correttissima, ma che gli
udirlo per la sua profonda dottri- bris auctoribus suis fatalibus, ivi
omelia, che si legge nel Bull. Rom. diviene navigabile. E una piazza for-
Continuatio, t. XII, p. 4 1. Grego- 1 te di prima classe, cinla da un buon
rio XVI a'26 maggio 1839 solen- circuito e da fòsse, con sobborghi
nemente canonizzò cinque santi, e fortificati e trincieramenti , e con
dopo il canto del vangelo pronun- quattro porte. E sede di tribunali
ziò un'eloquentissima omelia, piena di prima istanza, di commercio e
di sacra unzione e di soda pietà, di altre generalmente
autorità. È
nella quale encomiò la santità dei fabbricata di mattoni gialli, è ben
nuovi eroi canonizzati : dopo l'ome- distribuita, e presenta molte strade
lia il cardinal vescovo assistente pub- larghissime. Si distingue la vasta
blicò l'indulgenza al modo detto nel piazza d'armi, il palazzo pubblico
voi. VII, p. 3o2 del Dizionario, edifìzio gotico; l'antica cattedrale
cioè per quelli che visiteranno i se- della Beata Vergine, bello edifizio
polcri de'nuovi santi negli anniver- pur gotico, ove ammirasi la Deposi-
sari di loro festa, poiché la plena- zione dalla Croce di Rubens, e rin-
ria che in tal circostanza si suole chiude il s. Audomaro,
sepolcro di
promulgare, non ebbe luogo perchè detto ancheOdomaro, Otmaro, vol-
dando poi il Papa dalla loggia la garmente detto Saint-Omer vescovo
solenne benedizione, allora fu notifi- di Terouanne; le rovine dell'abbazia
cata. Quindi lo stesso Pontefice a'5 di s. Bertino,ove si trovava la tomba
ottobre 1840 fece la solenne conse- di Childerico III, ultimo re di Fran-
crazione dell'altare principale della cia della stirpe de'Merovingi, ivi ri-
basilica dis. Paolo, e terminata la legato da Pipino il Piccolo; la chie-
funzione in trono pronunziò analo- sa del collegio, la cui facciata ha
ga commoventissima allocuzione o due con bella volta di legno ;
torri,
omelia, di cui parlammo nel voi. l'ospedale militare, che occupa l'an-
XI, p. 25 1 del Dizionario^ pene- tico collegio inglese, sì celebre un
trato di spirituale conlentezza ; indi tempo per educazione de'giovani
la
compartì l' apostolica benedizione, cattolici irlandesi e inglesi, duetto
facendo pubblicare dal cardinal pri- dai gesuiti, quali ne avevano altro
i6 OME OME
con religiosi fiamminghi; e final- cingerla di mura,
le quali furono
mente la casa punto
di arresto, sul compite nel 902 da Baldovino li
il più alto del Sithien. Questa cit- conte di Fiandra: verso questo tempo
tà ha numerose fontane, comodo il borgo di Sithieu, lasciando il suo
porto sul canale del vasto sobbor- nome, prese quello del suo protet-
go Ilaut-Pont, due altre chiese par- tore e fu eretto in città. Nel 11 52
rocchiali,monastero d'orsoline, col- un violento incendio ne distrusse
legio comunale con pubblica biblio- una parte. Baldovino V dipoi l'in-
teca di circa 16,000 volumi, arse- grandì, e poi Carlo V vi aggiunse
nale, magazzini, teatro, bagni, spe- varie fortificazioni. Prima di que-
dali pegli orfani ed esposti , altro sto tempo invano nel 1 477 l'asse-
ospedale oltre il detto militare, due diò Luigi XI, ma fu più fortuna-
ospizi, casa delle sorelle della Cari- to dieci anni dopo; però nel i49^,
tà, altri stabilimenti, ameni passeg- ribellatisi gli abitanti, la consegna-
gi. Ha molte fabbriche e commer- rono ai borgognoni. Tuttavia Luigi
fiammin-
cio: gli abitanti di origine XI se ne impadronì di nuovo nel
ga in gran parte ne conservano il 1492, mediante il tradimento di
linguaggio, e molti sono giardinieri. Filippo di Crevecoeur governatore
È patria dell'abbate Suger, di Fla- della piazza; l'arciduca Massimilia-
men scultore, de'gesuiti letterati Mar- no la riprese ben tosto. I francesi
tino du Cygne e Giacomo Mal- non poterono prenderla nel 638, 1
dute degli stati d'Artois. Il primo fede Panteno prefetto della celebre
vescovo fu Guglielmo di Poitiers, IV secolo
scuola d'Alessandria. Nel
il quale non fu consecrato. Nel 1' monaco e vescovo Teofilo
ariano
i5Qi gli successe Gerardo di Har- indiano fu mandato dall' impera-
mericourt, che fondò il collegio dei tore Costanzo e da Giorgio d' A-
gesuiti per la gratuita istruzione lessandria, agli omeriti ed agli abis-
della gioventù, e mori nel «577: sini etiopi, ma sembra che uon sia
quanto ai successori vedasi la Gal- riuscito a spargervi l'eresia; dice pe-
lici chrisl. t. Ili, p. 47 2 - Gli ulti- rò il Bercastel che l' imperatore
mi vescovi sono registrati nelle No- ottenne con magnifici donativi l'e-
nare da Roma per la peste, scelse Paolo. Nato nella Frigia, era schia-
Pesaro per dimora, e fu trattata dal vo di un cittadino di Colossi, chia-
cardinale magnificamente. Venne mato Filemone, dalla cui casa fu«-
ascritto alle congregazioni del buon gì dopo averlo derubato di qual-
governo, della consulta, dell' im- che cosa. Recatosi a Roma, ove s.
munità ed altre, e fu nel numero Paolo era prigione, fu dall' aposto-
degli elettori di quattro Papi, mo- lo convertito, battezzato e riman-
rendo in Roma nel 168 5 d'anni dato al suo padrone
con una let-
77, ed ebbe sepoltura nella tribu- tera che domandavagli grazia per
na della sontuosa chiesa di s. Car- questo schiavo. Filemone, uon pago
lo al Corso, pel cui compimento di perdonargli, lo mise in libertà
avea speso molte somme, avanti e lo rimandò a Roma, acciò fosse
P altare in cui venerasi il cuore vicino a s. Paolo, a cui servì sem-
del santo titolare, sotto lapide fre- pre di poi col più tenero amore e
giata di elegante iscrizione. più fedele. L' apostolo Io fece por-
OMODE1 Luigi, Cardinale. Lui- tatore, insieme con s. Tichico, del-
ao ONO ONO
la lettera eh' egli scrisse ai colos- colmo d' onore, pregialo, si accom-
sesi ; lo impiegò nel ministero del- pagnava col Magnifico (Fedi); ma
l' evangelo, ed in seguito lo consu- da molto tempo 1' onorando e l'o-
eto vescovo. Fu martirizzato sotto norandissimo più non si usano. Di-
Domiziano l'anno
95, secondo i versi esempi di tali titoli si posso-
greci, che l'onorano
a' i5 febbraio: no leggere in Parisi, Istruzioni per
nel martirologio romano ed in altri segreteria t. Ili, p. 44 e se S- ^
è nominato a' 16 dello stesso mese. Vettori nel Fiorino d' oro tratta
Havvi un altro s. Onesimo, che del titolo di onorabile e di onorato^
non devesi confondere con questo, ed onorati si dicevano presso gli
il quale fu il terzo vescovo d' Efe- antichi, quelli che aveano esercita-
so, e diede le più indubitate prove to alcun offizio lodevolmente. Il
ONO ONO 21
miglia originaria di Roma, ebbe no 660. S'ignora la storia parti-
egli avesse fatto ogni sforzo per op- tolo di esarcato, venissero trasferiti
porsi alla sua elezione. Egli non a quella di Eraclea di Ponto, colle
governò la sua chiesa per molto quattro sedi vescovili suffraganee.
tempo, giacché soggiacque sotto il ONORINA (s), vergine e mar-
peso delle sue austerità e delle sue tire. Sofferse in Normandia, nel
apostoliche fatiche nel 4 2 9- ^ su0 paese di Caux, nel terzo ovvero
corpo fu portato solennemente nel- nel quarto secolo. Fu seppellita nel
la chiesa di s. Genesio, non molto villaggio di Graville, presso l' im-
lungi dalla città, e nel i3gi fu tra- boccatura della Senna. Nel decimo
sferito a Lerins, ove serbasi an- secolo, per le scorrerie de' norman-
cora la maggior parte delle sue re- ni, il suo corpo fu portato nel luo-
liquie. La sua festa si celebra a' 16 go oggi detto Conflans-sainte-Ho-
di gennaio. norine, della diocesi di Parigi. La
ONORATO (s.), vescovo d'A- chiesa del priorato di questo nome
miens. Nacque nel villaggio di Por- possiede ancora le reliquie del-
to nel Ponthieu, e governò con mol- la santa, eh' è onorata a' 27 feb-
ta edificazione la chiesa d'Amiens, braio.
della quale fu vescovo verso l' aa- ONORIO I, Papa LXXII. Figlio
ii ONO ONO
di Petronio conscie, di famiglia il- ti ornamenti rifece la chiesa di s.
;
Maria di Capua,
lustre detta della Agnese fuori delle mura, e quella
nato Campania, e perciò se-
nella di s. Pancrazio; fabbricò quella dei
condo alcuni uno de' Papi del re- ss. Vincenzo ed Anastasio alle acque
celebravano la Pasqua nella dome- ni. Morì a' 12 ottobre del 638, e
nica che cadeva nella XIV luna di fu sepolto nel Vaticano. Del titolo
marzo, e non già nella prossima di santo dato a questo Pontefice,
seguente domenica, come avea or- vedasi su ciò quanto ho detto a
dinato detto concilio. Procurò di Cronologia de'romani Pontefici, par-
rimettere sul trono longobardo da lando di lui.
t'auui prima i tre Capitoli, come 640, nel condannar Y Ertesi (Fedi),
rilevasi dalla sua epistola ai vescovi lo purgò dalle calunnie impostegli,
di Venezia e d'Istria. Inoltre Ono- e che la sua dottrina fu conforme
rio I scrisse eziandio a Isacco esar- alla retta fede. A vendicar l'ouore
ca di Ravenna, ai vescovi d'Epiro di Onorio adoperarono
I si più i
i Baronio e Bellarmino,
cardinali dannare, siccome quelle che d'allo-
il Boucat e un altro francese, che ra incominciavano a recar danuo
su tale argomento diede alla luce alla Il-p. Francesco Marchesi,
fede.
nel 1788 la dissert.: Examen e- nel suo Clypeus forlium, sive via*
xacl et detaillé du fait d'Honorius J
dìciae Honorii I Papae, R.omae
negano che Onorio I sia stato con- 1680, con grande impegno sostiene
dannato dal VI concilio; quindi vo- che Onorio I non fosse condannato
gliono che guasti sieno stati gli at- dal VI sinodo, finché fu generale
ti di quel concilio, e che contro la ed ecumenico, cioè sino alla sessio-
mente de'padri invece di Theodori ne XI; ma dappoi quando già era
sia stato intruso il nome Honorii, disciolto il concilio. Per questa opi-
forse da Teodoro medesimo. Ma i nione si dichiarò il citato Boucat,
maggiori uomini che hanno scritto nel trattato De Incarnatone, dissert.
di questo argomento, Cristiano Lu- 4 ; e da essa non furono alieni il
do Ouorio I, non per eretico l'ac- rituale dominio d' Imola, per cui
cusa, ma perchè flammam haereli- imolese lo chiamarono più anti- i
II, lib. 2, cap. 24j ove Ieggesi con nale vescovo d'Ostia. Però il Car-
poco divario Tesposta controversia. della ed il Novaes riferiscono che
Sono ancora a consultarsi, per giu- Lamberto fu canonico regolare o
stificazione di Onorio I, le dissert. lateranense, o di s. Maria del Pieno,
sullo stesso argomento di Sante Vio- indi arcidiacono della cattedrale di
la e di Saverio Demarco, che stan- Bologna, da Pasquale II creato car-
no inserite nella Raccolta di dissert. dinale prete del titolo di s. Prasse-
eccl. del medesimo Zaccaria. Final- de, e nelio5 vescovo d'Ostia e
1
mente il p. Cappellai-i poi Grego- Velletri, onde come tale dipoi con-?
rio XVI, Il Trionfo della santa sagrò Gelasio II e Calisto II. Tro-»
Srde, cap. 16, dichiara che il fatto vossi presente all'elezione del primo,
d'Onorio I non contraddice per mo- ed il secondo nel 11 22 in compa»
do alquno alla pontificia infallibili- gnia dei cardinali Sassone e Grego*
ONO ONO 25
rio lo spedì legato in Germania ad di per la consueta obbedienza, ra-
Enrico V e alla dieta di Worma- tificarono canonicamente la di lui
zia, onde co' suoi lumi e destrezza elezione, e lo riconobbero legittimo
dasse fine alle discordie tra il sa- Papa a'28 dicembre, in cui fu co-
cerdozio e l'impero per l'investiture ronato col nome di Onorio li, dal
ecclesiasticbe, le quali con esito fé- cardinal Gregorio arcidiacono, poi
licissimo terminò, riconciliando l'ini- successore Innocenzo II.
peratorecol Pontefice. Dopo la mor- Grandi cose operò Onorio II. Pri-
te di questi, essendosi i cardinali mieramente confermò a Gualtero
radunati nella cappella di s. Pan- arcivescovo di Ravenna l'esarcatoe
crazio al Laterano, a persuasione successivamente in tre promozioni
del cardinale Gionata, die temeva i creò venticinque cardinali, quattro
soliti disordini de' Frangipani, che de'quali divennero Papi. Colla fer-
cagionavauo nelle elezioni de' Papi, mezza e il rigore delle scomuniche
sollecitamente fu creato malgrado la e delle forze temporali da lui usa-
sua renitenza, Teobaldo (J ali) Boc- te, abbattè Corrado III
il partito di
cadipecora o Boccapecora cardinale il quale avea ricevuto la corona di
romano col nome di Celestino II, ferro in Monza, da Anselmo arci-
a'21 dicembre 1124. Indossatosi dal- vescovo di Milano, che perciò de-
1' eletto il manto o piviale rosso, i pose, mentre prima era stato eletto
cardinali intuonarono il Te Deum, re d'Italia e de'romani Lotario II
quando alla metà
di questo inno da Onorio II approvato; il perchè
sopraggiunse Roberto Frangipane, Corrado III, ritiratosi in Parma, fu
fratello del potente Leone, ed in suo costretto ritornar in Germania. Mol-
nome e de'romani loro aderenti prò- to si occupò il Papa con lettere e
testò non piacere l'elezione, e in ve- con nunzi per la liberazione di Bal-
ce proclamò Papa Lamberto, e pie- dovino II re di Gerusalemme, tenu-
sentatolo al popolo venne acclama- to prigione dai saraceni. Scomunicò
to, come insigne in pietà, pruden- Ruggiero II conte di Sicilia perchè
za, avvedutezza e dottrina. Scanda- s'impossessò della Puglia, unendo
Jose conseguenze e funesto scisma Napoli alla Sicilia senza il consenso
era per iscoppiare per l'irregolare della santa Sede, emosse guerra ai
proclamazione di Lamberto, quan- beneventani. Di più Onorio II ju-
do con gloriosa umiltà, ad evitar vitò tutti alla difesa di quegli stati,
tumulti, spontaneamente Teobaldo come dipendenti dalla chiesa ro-
ri nunzio nello stesso giorno alla su- mana, accordando indulgenza pie-
prema dignità.Non soffrì la mode- naria a chiunque morisse nella spe-
slia di Lamberto di restar Pontefi- dizione; indi si pose alla testa di
ce con elezione così illegittima, mas- sue milizie presso il fiume Brada-
sime pel virtuoso esempio dell'eroi- no per arrestare il corso delle vit-
co suo collega pel zelo della quie- torie del conte. Ma vedendo il pe-
te di santa Chiesa, onde ancor egli ricolo delle gravi perdite fatte, da
si spogliò de'ricevuti pontificali or- Benevento, ov'erasi portato nel 127, i
namenti dopo sette giorni. I cardi- nel seguente gennaio passò a Roma;
nali penetrati di ammirazione per poscia restituitosi a Benevento costituì
sì sincera umiltà e generosa mo- Ruggiero II duca di Puglia e Calabria
derazione, si prostrarono a'suoi pie- con giuramento di feudatario della
2G ONO ONO
Chiesa, néll' ottava dell' Assunzione il cerimoniale o Ordine romano XII,
del 1128 al Ponte maggiore fuori riprodotto da Mabillon, Mus. Ital.
di Benevento, rivocando l'investitu- t. II, p. 167 e seg., essendo egli più.
r;i die avea data a Roberto II prin- conosciuto sotto il nome di Cencio
cipe di Capua. Nel 1129 Onorio Camerario, che di Savelli, famiglia
II tornò a Benevento per sedar gli [Vedi) delle principali di Roma.
insorti tumulti. Inoltre confermò Si fa autore anco di altre opere,
l'ordine premostratense, riformò la come di alcuni sermoni e della vi-
disciplina monastica dalla prepoten- ta di Celestino III. Avendo seguito
za di alcuni abbati, cooperò alla Innocenzo III in Perugia, e moren-
conversione della Pomeriana intra- dovi questi a' 16 luglio 1216,1 pe-
presa da s. Ottone vescovo di Bam- rugini rinserrarono nel luogo dello
bcrga. sostenne il vescovo di Pari- scrutinio i cardinali, che in nume-
gi contro il clero ch'erasi guada- ro di venti si affrettarono ad eleg-
gnato il re, approvò il concilio di gere il Savelli nel di seguente a' 18
Troyes, e fu benevolo colla chiesa luglio, che preso il nome di Ono-
filinola (Fedi). Governò cinque an- rio III fu coronato e consacrato ai
ni, un mese e 2 giorni, e morì ti 24 luglio nella medesima città. Pas-
in Roma 4 febbraio ii3o, nel
a' 1 sò quindi in Roma a'3 1 agosto, e
monastero de'ss. Andrea e Grego- quivi prese solenne possesso della
rio al Celio, al quale erasi fatto basilica Lateranense a'4 settembre,
portare dal palazzo Lateraneuse in accolto con singolare e straordinaria
tempo sua malattia, e fu se-
della venerazione ed allegrezza de'concit-
polto nel Laterano. La santa Sede tadini romani. Quindi protestando
vacò meno
un giorno.
di di seguitare il zelo e le cure d'In-
ONORIO III, Papa CLXXX1V. nocenzo HI
[Vedi), per la sacra
Cencio Savelli nobile romano, ca- guerra di Gerusalemme, scrisse su-
nonico della basilica Liberiana, pres- bito ai vescovi e sovrani cattolici
so la quaie era stato sino da fan- onde promoverne l'impresa, con let-
ciullo educato, o canonico regolare tere riportate dall'annalista Rinaldi.
lateranense, aio per quattro anni A Capitolo dicemmo come ordinò
dell' imperatore Federico II, uomo studiare ai giovani canonici; ed a
per santità e dottrina rinomatissi- Natale, che dispensò dall'astinenza
mo, economo del cardinal Bobò Or- delle carni, se tal festa cadeva in
sini, che divenuto Celestino III, nel venerdì o sabbato. Approvò l'ordine
1 [92 o 1 igS lo creò cardinale dia- de' Predicatori [Fedi), ed istituì il
cono di s. Lucia in Selci, quindi cospicuo uffizio in esso di Maestro
da Innocenzo III prete de'ss. Gio. del sacro palazzo [Vedi)j approvò
e Paolo, che inoltre lo dichiarò ca- ancora Canonici regolari, speda-
i
sa, non che arciprete della basilica rosolimitani, e quelli della Val degli
Liberiana. Essendo cardinale scrisse scolari; non che la regola de' Car-
stro, ed allora il santo Padre sco- tello e il nipote. Per quanto riguar-
municò ancor essi e sottopose l'iso- da l'ultima sua malattia, si legga la
la all'interdetto. Eguale scomunica p. 121 del voi. XLIV del Dizio-
sentenziò contro Alfonso III re d'A- nario. Morì Onorio IV pieno di
ragona fratello del precedente, per meriti, a'3 aprile 1287, nel giovedì
tener prigione Carlo II re di Sici- santo, dopo il governo di due an-
lia, al quale effetto per fargli guer- ni e due giorni. Fu sepolto nel
ra confermò al re di Francia le Vaticano, e poscia per ordine di
decime accordategli dal predecesso- Paolo III fu trasportato nella chie-
re. Quindi fece una costituzione in sa d' Araceli per essere tumulato
cui si riservò la disposizione dei ve- nella tomba gentilizia, ponendovisi
scovati di Sicilia finché durasse la di lui statua sepolcrale, di cui
la guerra. Fulminò pure le cen- fecero menzione, il p. Casimiro, Me-
sure contro i veneziani e con- moric p. 1 io; il Papebrochio in Co-
tro il re di Castiglia, ch'eransi di- nat. par. 209, e par. II, p.
I, p.
chiarati a danno di Carlo II, ma fa- 64; e l'Oldoino, Addìi, in Ciacon.,
cilmente dipoigli assolse. Per ordine che uè riporta la figura. Vacò la
di Onorio IV s'incominciò ad inse- sede apostolica io mesi e 18 giorni.
gnar nell'università di Parigi, in ONORIO lì, Antipapa. V. Anti-
cui egli avea studiato, la lingua ara- papa XXII Cadolao, s. Gregorio
ba e altre orientali, per l'istruzio- VII e Nicolaiti.
ne de'saraceni e degli scismatici d'o- OPONTO, Opus. Sede vescovile
rieute. Trovandosi Pioma perla lun- dell' Attica nella Locride, nella pro-
ga assenza de'Papi desolala in molti vincia Achea, sotto la metropoli di
luoghi, restaurò il Monte. Aventino Atene, eretta nel V secolo. Ebbe
[Fedi) di sua cosa Savtdll [Fedi), per vescovi Donno che fu al con-
ed a riserva dell'estate, che lo pas- cilio d'Efeso I; Atanasio che in
sava a Tivoli, fece la sua residenza quello di Calcedonia ritrattò quan-
nel monte presso s. Sabina, nei pa- to avea sottoscritto nel brigandag-
lazzo da lui edificato, o meglio da gio d'Efeso; Callinico che assistè al
Onorio III che ne donò parte col- V concilio generale. Oriens christ.
la chiesa ai domenicani. Concesse t. II, p. 206.
,
3o OPP OPP
OPPENHEIM. V. TniBUR. de' suoi vescovi l' Ughelli l'inco-
OPPIDO (Op/riden). Città con mincia nel i3oi, Italia sacra t.
Nuova costruì 1' episcopio, consa- ti, edotto com'era ci lasciò diver-
crò la chiesa de' cappuccini d'Op- se erudite e importanti opere. Con
pido, compì la torre campanaria lui dai continuatori dell' Uglielli si
della cattedrale, di cui fu benefat- termina la serie de' vescovi d' Op-
tore eziandio colf istituzione di pido, quale compiremo colle an-
dieci mansionari o canonici secon- nuali Notizie di Roma. 1734
dari; cou eleganti opere abbellì il Leone Luca Vita di Monteleone
coro e da una cappella laterale tra- diocesi di Mileto . 1748 Ferdi-
sferì maggiore la mira-
all'altare nando Mandarani della diocesi di
colosa immagine dell' Anuunziazione Squillace , traslato da Slrongoli.
,,
OPP ORA 33
1770 Nicolò Spedalieri di Guarda- sue reliquie furono trasportate nel
valle diocesi di Squillace, trasferito priorato di Moussy, nella diocesi
da Martorano. Dopo diversi anni di Parigi, e poco dopo a Senlis. In
di sede vacante, nel 1792 Alessan- seguito ne vennero distribuite al-
dro Tommasini di Dominiti diocesi cune porzioni, e il suo braccio di-
di Reggio. 18 19 Ignazio Greco di ritto nel 1 374 fu portato a Parigi
Catanzaro. Per sua morte, Pio VII nella chiesa che porta il suo nome.
nel concistoro de' 19 aprile 1822 S. Opportuna è onorata a Seez, a
preconizzò l'odierno ottimo vescovo Parigi ed altrove, il giorno 22 di
monsignor Francesco Maria Coppola settembre.
di Nicotera, già vicario generale di ORA , Nora. Una delle venti-
quella diocesi e canonico della cat- quattro partiche è diviso il
, in
tedrale. -La diocesi ha circa 4o mi- giorno civile, diversamente numera-
glia di territorio, con i4 luoghi. te secondo la consuetudine de' po-
Ogni nuovo vescovo è tassato in poli, o ventiquattresima parte del
fiorini 33, e le rendite ascendono vero giorno naturale o solare, o del
a quasi 3ooo ducati. tempo che il sole impiega a ritor-
OPPORTUNA (s.), abhadessa di nare sul meridiano. V. Giorno, ove
Montreuil. D' illustre famiglia del dissi come dividesi in quattro sorta
paese Hyesmes, ora Auge, in
di e sue spiegazioni ; del giorno civile
Normandia, risoluta di vivere nella de' romani ed altri popoli, come
virginità, ricusò molti vantaggiosi dell'artifiziale o civile, ossia il tem-
partiti, e col consenso de' suoi ge- po che scorre durante il giorno na-
nitori si ritirò nel monastero di turale, cioè quello della luce e la
Montreuil. Le sue rare virtù, deter- notte; naturale e astronomico; non
minarono la comunità a sceglierla che del modo cui lo divide la Chie-
per ahhadessa, ed ella se ne mostrò sa, anco mediante le Ore canoniche
ben degua, andando innanzi a tut- [fateli). Vi sono due sorta di ore,
te nel fervore e neh' austerità, sen- alcune egualij altre disuguali. Le ore
za diminuire la dolcezza che aver eguali dividono il giorno in venti-
doveva verso le altre sorelle^ le quattro parti eguali, essendovene do-
quali trovavano in lei una madre dici dalla mezzanotte al mezzodì
tenera e compassionevole. Fu afflit- e dodici da mezzodì a mezzanotte;
ta pel tragico fine di suo fratello chiamami anche equinoziali perchè
Crodegango vescovo di Seez, che dividono il cerchio equinoziale in
venne proditoriamente ucciso a No- ventiquattro parti eguali. Le ore in-
nant, mentre ritornava alla sua se- eguali sono più lunghe o più corte
de, dopo essersi recato a Roma per secondo la diversità delle stagioni
visitare le tombe dei santi aposto- essendovene sempre dodici pel gior-
li. Ella andò a cercare il corpo del no naturale, dalla levata del sole
fratello e lo fece depone a Mon- fino al suo tramontare, di maniera
treuil. La chiesa di Francia ha che in estate le ore del giorno sono
messo Crodegango nel numero dei più lunghe di quelle della notte, ed
santi, ed è onorato a Seez a' 3 di al contrario in inverno quelle del
settembre. S. Opportuna mori li giorno sono più corte, perchè il sole
22 aprile 770, e fu seppellita pres- resta per un tempo minore sul no-
so a suo fratello; ma nel 1009 le stro orizzonte : queste ore chiamatisi
VOL. XUX.
.34 O II A ORA
pure giudaiche, antiche o planeta- dodici ore del giorno in quattro
rie, ed erranti. L' uomo ben cono- parti, prime ore, o la prima par-
le
scendo la preziosità del tempo, cer- te che cominciava a 6 ore del mat-
cò sino dall'infanzia della creazione tino, la terza che cominciava a q,
ogni mezzo per misurarlo e seguen- ; la sesta che cadeva alle 12 o a mez-
che chiamarono ora ; cioè mattino, tro parti come il giorno, chiamate
mezzo giorno, primo vespero e l'ul- veglie o vigilie. La prima veglia
timo ; la notte divisero in tre par- comprendeva le prime tre ore del-
ti, sera, mezzanotte e guardia del la notte; al fine della terza ora co-
mattino. Tuttavolta è antichissima minciava la seconda veglia e durava
la divisione del giorno in ore : gli fino a mezzanotte; la prima ora o
egizi lo distribuivano in dodici parti, parte del giorno comprendeva le tre
e i greci adottarono tal divisione ai ore ordinarie dopo la levata del so-
rologio francese o olir amontano > det- la in cui spirò Gesù Cristo, con in-
to anche astronomico, scomparte le dulgenze concesse dai Pontefici ; e
2.| ove in due dozzine, e conta le di altre ore che la Chiesa e la pie-
prime dodici dette del mattino, dal- tà de' fedeli hanno stabilito e con-
la mezzanotte al mezzodì ; le altre sagrato in particolari preghiere, se
dette della sera, da questo a quel- ne parla a' loro luoghi. In Roma
la questa scompartizione delle ore
: nella Chiesa di s. Maria della Pa-
del mattino e delle ore della sera ce, per lascila del prelato Giulio Be-
non viene da tutti approvata, come nigni, ogni mattina un'ora avanti
impropria, perchè diconsi ore mat- giorno suona la campana con nove
tutine quelle che scorrono iti certe tocchi, in memoria de' nove mesi in
stagioni durante la notte , ed ore cui la Beata Vergine portò nelle
della notte quelle che immediata- sacre sue viscere Gesù. Cristo ; e
mente susseguono al mezzodì. Si dopo finita la prima messa ne deve
questionò pertanto quale dei due suonare altri dodici in onore degli
orologi sia il migliore, ma senza apostoli.
distinzione di rapporti ; e si dice ORACOLO , Oraculum , vatici-
dagl'intendenti, che niuno di essi nium. Risposta degli dei falsi , e
soddisfa compiutamente ai bisogni celebre fra gli ebrei fu l'oracolo di
della vita civile, poiché niuno de'due Beelsebub dio d'Accaron, ch'essi so-
dichiara i quattro punti principali vente consultarono. Fra gli ebrei
della giornata, cioè il uascere e il si distinsero molte specie di veri
tramonto del sole, il mezzodì e la oracoli: i.° l'oracolo a viva voce,
mezzanotte, che nelle quotidiane fac- come quando Dio parlava a Mosè;
cende spesso fa mestieri conoscere. i.° sogni profelici, come quelli di
i
ma siccome nella compilazione di essi pretendono gli ebrei che Dio loro
questo mio Dizionario procedei col- si manifestò per mezzo d'una voce
l'antico calcolo delle ore dell'orolo- interna,o sensibile che facevasi sen-
gio italiano, trovai indispensabile tireda un numero sufficiente di per-
proseguire coli' antico sistema del sone per renderne testimonianza.
medesimo. V. Orologio, ove pure Quanto agli oracoli de' falsi dei,
si tratta della divisione del tempo sebbene non si possa dubitare che
e delle ore. Angelus
Agli articoli vi fosse il più delle volte molta so-
Domini, all'aurora, al mezzodì e alle perchieria, furberia, impostura e fal-
ore it\\ De profundis ad un'ora di sità per parte de' sacerdoti e delle
notte ; a Quarant'ore ed altri re- sacerdotesse degli idoli pure avvi ,
36 ORA O li A
comparabilmente più terribile , se gni, dormendo nel tempio; altrove
avesse egli sempre, come fece qual- l'oracolo o la risposta del medesimo
che volta, imposto silenzio a tutti si consegnava per mezzo di schede o
quei pretesi oracoli. Si prese l'ora- cartoline sigillate, o come in Pale-
colo anche in significato di predi- strina si rendeva per mezzo delle sorti.
zione, indovinamento e vaticinio : Alcuna volta affine di ottenere quelle
Seneca definì l'oracolo, volontà de- risposte, richiedevansi molte prepara-
gli dei annunziata per bocca degli zioni, come digiuni, sagrifizi, lustrazio-
uomini, ed era questa la più au- ni, offerte e simili; vi aveano altresì
gusta e la più religiosa specie di oracoli ne'quali ponevasi minor dif-
predizione dell'antichità. Il deside- ficoltà alla risposta, e il divoto che
rio sempre vivo e sempre inutile interrogava l'oracolo, riceva la ri-
di conoscere l'avvenire, diede origi- sposta al suo arrivo. L'ambiguità era
ne agli oracoli, l'impostura gli ac- uuo de' caratteri più frequenti de-
creditò, e il fanatismo vi appose il gli oracoli, e la duplicità del senti-
sigillo : questa credulità fu seguita mento non poteva ch'essere favore-
dai più grandi uomini, dai filosofi vole a coloro che ne approfittava-
più illuminati , dai principi i più no. Alcune risposte erano assai sin-
potenti, e generalmente dai popoli golari , altre semplici piacevolezze.
e nazioni più incivilite. Vi fu per- Gli oracoli decaddero dal loro pri-
ciò chi sostenne, essere stati gli o- mitivo credito, allorché più non si
divinità (in diversi articoli, par- romano dominio, giacché questo eb-
lando de' loro templi e luoghi, di- be cura di sopprimerli, disprezzan-
cemmo de'più famosi), quel preteso done vaticini, non ponendo
i ro- i
privilegio si fece passare anche agli mani attenzione che ai libri sibilli-
eroi, e si resero oracoli in nome ni e alle divinazioni etrusche. L'o-
loro. Si consultavano gli oracoli racolo di Dodona vuoisi il più an-
non solo per le grandi e pubbliche tico, più mo-
quello di Antinoo il
imprese, ma anco talvolta per sem- derno o l'ultimo che venne stabili-
plici affari privati. Più sovente però to. Ne' primi tempi della Chiesa
ricorrevasi agli oracoli per far la cristiana dono della profezia era
il
guerra o la pace, per istabilire al- comune, Dio ha permesso che do-
e
cune leggi, per riformare gli stati po la nascita del suo Figlio la mag-
o cangiarne la costituzione. Gli ora- gior parte degli oracoli de' pagani
coli vendevansi pure o si pronun- dovessero starsene in silenzio. E ce-
ziavano per danaro in diverse ma- lebre però la questione sopra il si-
ORA OR A 37
Delfo, che sussisteva da più di due mandò una colonia di soldati della
mila anni, li ammutolì : ma Bene- seconda legione, onde fu chiamata
detto XIV, De canon, ss. e. 4A n. colonia secundanorum. Dai romani
8. ha dimostrato che questa è una venne a profusione abbellita di mol-
cosa assai incerta. Sulla durata e tissimi bei monumenti, di cui ri-
OBA ORA 39
nifacio II li approvò, onde si estin- Orale fralres,
e dice con voce chiara
se l'eresia de' serni-pclagiani che a- e continuando a dire segretamen-
veva afflitto per cent'anni la Fran- te, ut meum, ac veslrum sacrifì-
cia, ed il Papa propose s. Agosti- cium acceptabile fiat apud Deuni
no per maestro sulla di-
ottimo Pattern omnipotentem , termina il
vina grazia. Diz. de conc. circolo perfettamente e ritorna in
11 terzo nel 1229 per ricevere mezzo all'altare per la parte del
alla penitenza gli albigesi e quei vangelo. Perchè le Oblazioni (Fedi)
ch'erano sospetti de medesimi erro- ch'erano presentate dal popolo lun-
ri. Labbé t. XI; Arduino t. VII. go tempo esigevano la Chiesa ti-
,
del Papa, come si legge nel Bona, ria del Signore osservasse ; cosi i
4o ORA ORA
fratres si volta dalla sinistra alla supplica o Memoriale {Vedi) : fi-
destra, e poi ritorna in mezzo l'al- nalmente oratore vale precator, che
tare avendo fatto un circolo, e vuoisi ora, che prega, che si raccomanda
significare con esso, girandosi verso a Dio che fa Orazione [Fedi).
,
per l'assistente genuflesso risponde: col Maeri, che Oratorium negli or-
Suscipiat Dominus sacrificium de dini romani fu chiamato anche il
42 ORA ORA
l'oratorio in casa, a fine di farvi pubblici, nella maggior parte appar-
celebrare la messa, il che tuttavia tenenti ad arciconfraternitee confra-
si pratica per antichissima consue- ternite anche di straniere nazioni,
tudine. Anticamente ancora furono di che parliamo ai loro articoli, cioè
fondati degli oratorii pubblici , ed de' principali, così di quelle chiese
alcune delle cappelle private comin- che ne hanno, e di quelli de' più
ciarono a servire per comodo del in.signi luoghi pii, come il Monte
popolo, specialmente concorrendovi di Pietà. Altrettanto dicasi degli o-
la plebe, allorché riusciva troppo ratorii notturni del p. Caravita, del
incomodo l'andare alla molto lon- quale si discorre a Collegio roma-
tana parrocchiale. Anzi tolta anco- ko ed a Missione; de' Filippini [Vedi)
ra la necessità, si fabbricarono per con Oratorii sacri, de'quali si disse a
le città simili oratorii, ne' quali era Musica, sacra, e nel 1785 fu stam-
permesso al popolo d'intervenire per pato in Roma il libro degli E-
udire la messa. Ma poiché a' tempi scrcizi dell' oratorio di s. Filip-
di Pipino re d'Italia non pochi di po IVerij di s. Girolamo della
tali oratorii si lasciavano andare a Carità (Fedi); della chiesa della
male, egli una legge perché
fece congregazione della Missione (Vedfyj
fossero restaurati, quantunque non di s. Maria del Pianto dell'arcicon-
necessari, mentre essendo stati edi- fraternita della Dottrina cristiana
ficati ad onore di Dio e per como- (Vedi), aggregato a quello prima-
dità del popolo, era decente che si rio del p. Caravita pel godimento
conservassero con proprietà. Siffatti delle indulgenze e privilegi conces-
oratoiiierano in potere de' laici che si daiPapi; altri quattro notturni
li governavano a mezzo di qualche oratoiii sono stati istituiti dal car-
chierico amovibile, e siccome erasi dinale Leonardo Antonelli, che li
introdotto il cattivo costume che i associò a quello del p. Caravita, nel
grandi contribuivano le decime non I7g5, sotto la direzione del pio e
alle parrocchie, ma agli oratorii fon- benemerito sacerdote Giuseppe Mar-
dati nelle loro possessioni, nell'8 55 coni, ai Monti, a piazza Barberini
i padri del concilio di Pavia ricor- nella chiesa degli scozzesi, in Traste-
sero all'imperatore Lodovico li ac- vere, e a Pupetta, poi trasferito in s.
ciò ne levasse l'abuso; non poten- Maria della Pace. Il sacerdote con-
dosi allora negli oratorii predicare, te Fioravanti , morto vescovo di
riconciliare i penitenti e amministra- Rieti, istituì 1' oratorio notturno di
re la ss. Eucaristia , tranne circo- s.Angelo ai corridori nella Città
stanze particolari. È necessaria la Leonina ; il canonico Cardoni par-
benedizione dell'oratorio pubblico, roco di s. Angelo in Pescarla, mor-
onde si possa celebrare la messa to in Corsica deportato dai fran-
la quale si fa dal sacerdote de li- cesi, aprì un oratorio in s. Maria
cenlia episcopi, vestito di stola e in Viucis, poi trasferito in s. Omo-
piviale bianco, di che tratta il Ri- bono, per non dire di altri oratorii
tuale rom. : Rilus benedicendi novam notturni. Di questi, incominciando
ecclesiam; il Diclich nel Diz. sa- dalla pia istituzione notturna dell' 0-
cro lilurg. a Chiesa nuora ; e noi spizio di s. Galla, parla il Costanzi,
nel voi. XI, p. 2 38 del Dizionario. L' Osservatore di Roma t. I, p. 208
In Roma vi sono molti oratorii e seg., come delle pie opere e pre-
ORA ORA 43
diche che vi si praticano con mol- andarvi egli stesso a celebrarla in
to vantaggio spirituale. Il p. Pietro segno di riconciliazione. Dal mede-
Caravita o Gravita, succeduto al p. simo Muratori, dissert. 56, abbia-
Promontorio altro gesuita, a cui si mo che gl'imperatori,
ed altri i re
deve nel 1606 la primaria origine minori principi edificarono nel pro-
dell'oratorio della ss. Comunione prio palazzo, oratorio o cappella o-
generale detto del p. Caravita, come ve loro cappellani salmeggiavano
i
pelle private, senza che i cappella- messa, eccettuati però alcuni giorni
ni si sieno sommessi all' arcidiaco- e particolarmente quelli di Pasqua,
no. Lo Lambertini aggiunge
slesso Pentecoste e Natale; ma a cagione
ih' è regola canonica non doversi di malattia, acciò gl'infermi che
celebrare la messa che nelle chiese non possono uscir di casa non re-
eonsecrate o ne' luoghi ne' quali il stino senza messa ne' giorni più so-
vescovo permette che si celebri ; e lenni, si permette dal Papa ad essi
poter concedere agli altri nella loro Papi concessero gli altari portatili
diocesi l' oratorio privato in casa, con maggiori o meno eslese facoltà,
per celebrare in esso le messe, re- secondo luoghi e le circostanze.
i
tunque non sieno vescovi. Di qualche chiuso almeno da tre lati, decente-
restrizione comandata da Clemente mente adorno e ben fornito di tut-
XI sugli altari portatili, onde eli- te le suppellettili necessarie al sa-
minarne i molti abusi e delle suc- grifizio della messa, non che libero
cessive dichiarazioni d' Innocenzo e segregato da tutti gli usi dome-
XIII e Benedetto XIII, riguardo ai stici ; oude sopra di esso non deve
vescovi cardinali, si parlò ad Al- ritenersi alcun letto ad dormien-
tare portatile, cioè se ne permise dum o altre cose profane. Vedasi
1' uso solo nelle loro abitazioni sla- il Sarnelli, Leti. eccl. t. IV, leti. 45:
bili, o lemporauee o d' alloggio. Della celebrazione negli oratorii pri-
Lo stesso concilio di Trento dero- vati, in cui dichiara e spiega il de-
gò al privilegio che di tale altare creto di Clemente XI parlare delle
aveano i regolari, abolendolo per case de' laici e degli oratorii privati
gì' insorti abusi. Al solo Pontefice in esse conceduti per indulto apo-
fu riservato accordare questo, am- stolico, ne'quali eransi introdotti a-
pliarlo a chi uè ha l'uso, e conce- busi per parte de' vescovi e de' re-
ORA ORA 45
golari privilegiati ; e che le cappel- stituzione Sacrosanctae romanae ec-
le degli episcopii non sono compre- clesiae, de' 10 maggio 16 13, Bull.
si- sotto i decreti degli oratorii pri- Rom. t. V, par. IV, p. 294 ; e gb' as -
vati, tua godono il privilegio degli segnò per preposito generale Io stes-
dici regina di Francia, con la co- tanto preti congregati, soggetti ini*
46 ORk ORA
mediatamente ai vescovi de' lunghi tolo per essere ordinato. In un'al-
ov'erasi congregazione
la stabilita, tra assemblea generale gli oratoria*
e eh' eglino erauo uell' ordine della ni dichiararono che la congregazio-
gerarchia ecclesiastica, adempiendo ne non formasse corpo, e che per-
quanto loro veniva imposto dai cu- ciò fosse libero ad ognuno l'uscirne
rati, come cappellani delle loro par- sempre a piacele. Siccome fino dal
rocchie. principio questo istituto puramente
Questa congregazione sul prin- ecclesiastico o sacerdotale, si vide
cipio si conformò in molte cose al- pieno di giovani, il p. Berulle sti-
la congregazione dell'oratorio fon- mò bene di prender de' collegi per
data in Roma da s. Filippo e per- esercitarli in qualche impiego, laon-
ciò detta òe Filippini [Vedi); e fin- de una gran parte di loro case con-
ché visse il cardinal Betulle fu con- sisté in collegi ebbero pure molte
;
siderato più padre che superiore, parrocchie unite alle case, ed alcu-
né si pensò a compilare alcun re- ne con ricche rendite. Scopo della
golamento, riguardandosi come pa- congregazione fu pure l' istruire nei
drone e oracolo della comunità. seminari, di predicare, dì far mis-
Dopo la morte dell' istitutore, la sioni, di confessare e di attendere
congregazione prese una nuova for- generalmente a tutte le funzioni del
ma di governo, poiché nel i
.°
a- sacerdozio sotto l'obbedienza de' ve-
gosto i63i radunatesi dal p. Con- scovi. Benché gì' individui non fa-
dren di lui successore tutte le case cevano voti, erano però obbligali
in quella della strada s. Onorato sotto pena di peccato di seguire gli
in Parigi, madie delle altre, con- statuti che si facevano nelle assem-
vennero tutti nel sentimento di non blee generali ogni tre anni : essi
essere obbligati ad alcuna sorte di vestivano con abito nero proprio dei
voti ; che la suprema autorità ap- sacerdoti. L'istituto formò fino alle
no de' trentatre. Tra i dotti orato- razioni funebri, come pure talvolta
riani i sono
più rinomati
pp. i pei loro anniversari. Nella prima
Malebranche, Morino e Tornassi no, congregazione generale che i cardi-
come rilevasi dalle loro opere. Ve- nali tengono dopo la morte del
dasi il p. da Latera, Storia degli Papa, come dissi nel voi. XVI, p.
ordini par. 3, p. 198; Bergier al- 292 del Dizionario, dai medesimi
l' articolo Oratorio ; ed il p. Bo- per voti si deputano due dotti per-
nanni, Catalogo degli ordini par. I , sonaggi, ordinariamente prelati o ve-
ciò che debbono mirare nella scelta che hanno luogo nelle cappelle pon-
del soggetto la sola gloria di Dio tificie fanno al Papa morto, cioè
e 1' utilità della Chiesa universale, la funebre dopo la nona messa no-
onde dare ad essa un degno pa- vendiale, e quella dell' elezione nel
store ed un provvido principe allo d'i seguente dopo la messa dello Spi-
stato. Ambedue le orazioni si so- rito Sauto, che celebrasi onde in-
gliono pubblicare in Roma con la vocare i lumi del divino Spirito per
stampa cosi quelle; che si fanno l' elezione di un degno successore
in gran numero in diverse parti del principe degli apostoli; se l'o-
del mondo nei funerali de' Papi che ratore è vescovo è vestito di roc-
gli celebrano le diverse chiese, e chetto, amittOj piviale nero nelle
4» ORA ORA
orazioni funebri, e in quelle per l'e- il Novaes ne profittò ampliandolo
lezione rosso, e mitra semplice bian- di molto e formandolo con miglior
ca di tela; se semplice prelato in ordine. Molte orazioni funebri dei
rocchetto, cappa e berretta ; se è Papi si trovano nella raccolta Ora- :
pa un alla berretta.
prelatizia in Parigi 1377, Hanau 161 3.
L'oratore del sermone de eligendo Delle orazioni funebri degli an
riceve cento scudi dalla camera a- tichi, di quelle che si fanno per al
postolica. Di tutto parlammo nel tri sovrani e personaggi, e di quel
voi. Vili, p. ig4 del Dizionario le ch'ebbero luogo per le elezion
ed altrove, come a Conclave ed di altri principi e dignitari, o su
Elezione de' Pontefici. Anticamente, periori regolari, ne parliamo a' lo
conclavi e delle orazioni per 1' ele- ventium exhortatio est. Polibio lodò
zione de' Pontefici. Ne faremo P e- ed enumerò l'utilità di tali orazio-
stratto, senza riportare le edizioni ni con espressioni degne di lui ; i
e titoli delle orazioni per brevità, due Pontani fra' moderni ne enco-
essendo state stampate a parte o miarono l'istituzione. L'uso delle
con altre opere, unendoci qualche orazioni funebri è assai antichissi-
analoga erudizione ricavata dalle mo, e sembra incominciato dagli
Vite de Pontefici dello stesso auto- egizi, nel che erano assai severi,
re e da altri, con aggiungervi ezian- poiché vollero che il gran sacerdo-
dio quelle pei Papi del secolo cor- te prima delle esequie de'loro so-
rente. Monsignor Galletti nella let- vrani, esponesse in pubblico le azio-
tera a Federici, premessa all'Ornilo ni del defunto, sì virtuose che vi-
lodi a tutti i grandi uomini roma- teremo che un Carlo Poggio fu se-
ni, ordinariamente da un parente, gretario di tal Papa; Poggio Brac-
che salito in ringhiera, dolente e ciolini esercitò l'uffizio di segretario
con voce melanconica e sommessa apostolico con Bonifacio IX, Innocenzo
pronunziava il laudario funebris del VII, Gregorio XII, Alessandro V,
defunto, rammentando le sue azio- Giovanni XX
III, Martino V, Eugenio
tio in funere Sixti IV, recitata nel gretario di Giulio Essendo sta-
III.
nono giorno per la ottima elezione, to differito per morte di Paolo III
in un all' Oratio de electione futuri l'ingresso de' cardinali in conclave,
Ponlificis. d'Innocenzo
Ne' funerali nella mattina di esso 29 novembre
Vili fu lodato con orazione di Leo- i549, Giovanni Beroaldo palermi-
nello Clieregato nobile vicentino ve- tano eruditissimo e vescovo di Telese
scovo di Concordia, Oratio in fu- fece 1' Oratio de eligendo, come ri-
nere Innocenlii Vili P. R. ad S. porta 1'
Ughelli. Di Antonio Tabo
Ne* funerali di Leone X non si tro- lodasse; per quelli di s. Pio V fe-
mano ne recitò altro ne'funerali fat- pel suo trasporto in s. Maria Mag-
ti nel collegio romano, che per es- giore la disse Lelio Guidiccioni luc-
serne stato il fondatore proseguirò- chese canonico della stessa basilica :
pronunziò quella pel trasporto del- de'brevi a' principi e canonico va-
le sue ceneri, e alla presenza di ticauo Giovanni Cia napoli fiorenti-
trentanove cardinali, in s. Maria no. Per l'esequie di Urbano Vili
Maggiore. Nelle esequie di Urbano disse l'orazione funebre Felice Can-
VII fece l'orazione funebre Poni- telori di Cesi, prefètto dell'archivio
peo Ugoni romano beneficiato va- apostolico, e quella dell'elezione Ja-
ticano, e professore dell'università copo Accarisio bologuese vescovo di
romana; quella ad ampli ssi mas S. Viesti. Innocenzo X fu lodato dal
R. E. cardinales cani subrogandi conte Ubaldiui segretario del con-
Ponlificis causa conclave ingressuri clave, pronunziando V Oraiio de sub-
essenl, la recitò il suddetto Calaneo. rogando su/nino Ponlifice, Jacopo
Pei novendiali di Gregorio XIV Rospigliosi poi nipote di Clemente
disse l'orazione funebre Vincenzo IX che lo creò cardinale. Ne'no-
Blas Garzia, famoso rettorico spa- vendiali di Alessandro VII disse l'o-
gnuolo; per l'elezione del successo- razione funebre Agostino Favoriti
re la pronunziò Girolamo Ragazzo- di Sarzana canonico Liberiano, suo
ni veneto vescovo di Bergamo. Per segretario e poi di Clemente IX,
l'esequie d'Innocenzo IX fece l'ora- Clemente X, Innocenzo XI, e del
zioue funebre il p. Benedetto Giù- sacro collegio; quella dell'elezione
stiniani celebre gesuita genovese; indi Stefano Gradi raguseo custode dei-
quella de eligendo Antonio Guidi ve- la libreria Vaticana. Neil' esequie
scovo di Trau. Per l'eccellente eie- Clemeule IX encomiato dal Fa-
fu
zione del successore di Clemente voliti ; l' orazione de eligendo la
Vili, recitò l'orazione Marcello Ve- disse Antonio Malagonelli detto A ma-
stri segretario de'brevi ai principi dori fiorentino. Pei funerali di Cle-
5a ORA. ORA
mente X ne esaltò le azioni il Ma- dell'indice, poi maestro del s. pa-
lagonelli, indi per quelli d'Innocen- lazzo ; quando poi il corpo fu tras-
zo XI l'orazione funebre la recitò portato in s. Maiia sopra Minerva,
il celebre Eramanuele Scbelstrate la prima in s. Pietro, ove ce-
disse
d'Anversa canonico Lateranense poi lebraronsi altre esequie, Giuseppe
tli s. Pietro, e custode della biblio- Simone Assemani maronita, canoni-
teca mentre quella per
Vaticana, co di s. Pietro, custode della biblio-
l' elezione pronunziò Luigi Ser-
la teca Vaticana, e nella chiesa dove
gardi nobile sauese. Questi fatto ca- fu trasferito, ne' funerali la recitò
nonico di s. Pietro e uditore del Venanzio Filippo Piersanti maestro
cardinal Ottoboni nipote d'Alessan- delle cerimonie pontificie e cappel-
dro Vili, per sua morte disse l'o- lano segreto di Clemente XI l. Per
razione funebre, e quella per In- morte di Benedetto XIII il detto
nocenzo XII Nicolò Fortiguerra poi Lanfredini ne recitò l'orazione de
segretario della Congregazione di eligendo. Per l'esequie di Clemente
propaganda (Fedi); l'orazione de XII pronunziò l' orazione funebre
eligendo nel 1700 la disse Girola- Enea Silvio Piccolomini segretario
mo Ventimiglia vescovo di Lipari. delle lettere latine poi cardinale, e
Per l'esequie di Clemente XI fece quella per l'elezione il lodato As-
1' orazione Gianviucenzo Luccbesini semani. Benedetto XIV ne'noven-
luccbese canonico di s. Pietro, di diali (durati otto giorni a cagione
lui segretario delle lettere latine, poi della encomiato
Pentecoste) venne
de'brevi a'principi, e fu la prima a da Tommaso Antonio Emaldi da
pubblicarsi ne' Diari di Roma, n. Lugo canonico Lateranense e di
583 : per l'elezione d'un eccellente lui segretario delle lettere latine,
nebre l'aio del di lui nipote Gia- lettere latine, poi de'brevi ai prin-
como Lanfredini poi cardinale, ed cipi di Clemente XIV e Pio VI,
ancora quella de eligendo per Be- e canonico di s. Maria Maggiore,
nedetto XIII, al dire del Novaes mentre per la sua elezione l'avea
nelle sue Dissertazioni. Ma egli stes- recitata Gio. Battista Bartoli vene-
so nella vita di tal Pontefice rife- to arcivescovo di Nazianzo ; e Ste»
latine di Pio VII, poi vescovo d'Ana- gendo, oratio habila in basilica Va-
gni, ne' funerali celebrati dal detto ticana ad S. R. E. Cardinales
successore con raro esempio prae- XVI11 Kalendas auinliles an.
sente cadavere. In Venezia ove fu MDCCCXLVI, Romae, ex typo-
celebrato il conclave per l'elezione grapheo Salviuccio. Aggiungeremo
di Pio VII5 disse Y Oralio de eli- che il lodato vescovo d'Eritrea, nei
gendo sumino Ponlifi.ce , Veuetiis funebri onori che solennemente re-
1799, Antonio M. Gardini vescovo se alla grand' anima di Gregorio
di Crema. Nei novendiali di Pio XVI l'accademia di religione catto-
VII, pronunziò l'orazione funebre lica, recitò in di lui lode altra ora-
monsignor Daulo Augusto Foscolo zione, nella quale commendò pre-
veneto arcivescovo di Corfù, ora pa- cipuamente i segnalati benefizi re-
triarca di Alessandria; poscia quel- cati da quel Pontefice, dalla sua for-
la de eligendo il prelato Domenico tezza e sapienza, alla santa Chiesa
Testa di s. Vito canonico di s. Ma- ORB1BARIANI. Eretici derivati
ria Maggiore, segretario de' brevi ai dai valdesi verso il 1 98, cosi det-
1
principi. Per l'esequie di Leone XII ti forse dalla paiola Orbis, perchè
fece l'orazione monsignor Angelo scorrevano il mondo da vagabondi
Mai della diocesi di Bergamo, pri- senza avere una dimora fissa. Ne-
mo custode della biblioteca Vaticana, gavano la Trinità, la divinità di
ora cardinale, e recitò quella per Gesù Cristo, il giudizio di Dio, la
l'ottimo successore il detto monsign. resurrezione de'corpi, e disprezzava-
Testa. Nei funerali di Pio Vili dis- no l'uso di tutti i sagramenti. In-
se l'orazione funebre monsignor Ca- nocenzo III li condannò.
millo di Pietro romano , al pre- ORCISTO. Sede vescovile della
sente arcivescovo di Berito, inter- seconda Galazia, nell'esarcato di Pon-
nunzio straordinario e delegato apo- to, sotto la metropoli di Pessinun-
stolico di Lisbona ; il lodato mon- te, eretta nel V secolo. Ebbe per
signor Mai pronunziò De eligendo : vescovi Donno che fu al concilio
Pont. Max. sermo, Piomae 1 83 r d' Efeso I, Longino intervenne a
typis Vaticanis. Ne' novendiali di quel di Calcedonia, e Sergema a
Gregorio XVI gli recitò con bella quello di Trullo. Oriens dir. t. I,
ancora delle ordinazioni che faceva- lo potesse fare nel dicembre , che
no gli antichi Pontefici, e di qualche non entrò nel corso del suo ponti-
esempio posteriore. ficato. Cosi ancora fra i cinquauta-
ORDINAZIONI de' Pontefici. Il sei Pontefici rammentati nella cro-
principe degli apostoli e primo som- naca di Damaso, nel codice della
mo Pontefice s. Pietro, in due or- regina di Svezia, quindici di essi
ordini anche in altri mesi ove si , primo Pontefice, che cou decreto
offrisse il bisogno. Il Marlene, De assegnò le ordinazioni pontificie a
anliq. eccl. rilib. lib. I, cap. 8, tutte le quattro tempora dell'anno.
ari. 4, aggiunge, che il far menzione Condii ude il Novaes, che dopo s.
l'Anastasio delle ordinazioni esegui- Simplicio sino alla fine del secolo
te nel mese di dicembre, non è ne- IX, iPapi amministrarono gli
tutti
gare che si facessero pure in altri ordini sacri nel dicembre o nella
mesi, contro la comune regola os- prima settimana di quaresima, ov-
servata da' Pontefici. Il Novaes di- vero dopo la domenica quarta di
chiara non comprendere per qual essa, fuorché s. Leone II del 682,
,, 4 ,
56 ORD ORD
che amministrò questo sacramento dici vescovi , otto o nove preti e
nel maggio e nel giugno per le cinque diaconi. S. Bonifacio I del
tempora di Pentecoste, e prima di 4 18, in una ordinazione nel dicem-
lui s. Gregorio I del 5go una vol- bre creò trentasei vescovi , tredici
niuno però de' Pontefici li conferi- del 496 in una ordinazione nel di-
rono nel sabbato avanti Pasqua ,
cembre creò sedici vescovi e do-
come si ha dal citato Mabillon, Orci, dici preti. Di s. Bonifacio II del
toni. cap. 16, p. io3,cap. 19, p. 126. 53o s'ignora. S. Agapito I del 535,
Tratta sopra la disciplina de' Pon- in una ordinazione nel dicembre
tefici, nella collazione degli ordini, creò undici vescovi e quattro dia-
il suddetto Pagi p. ^5 1, n. i3. Mi coni. S. Benedetto I del
57 io ,
guenti dichiarazioni ,
quali riunite diaconi. Adriano I del 772, nel suo
pur serviranno a prendere un'idea pontificato di circa ventiqualtr' an-
in che consisteva il numero de' pro- ni, in due ordinazioni creò centot-
mossi agli ordini sacri maggiori tantacinque vescovi , ventiquattro
ne' primi secoli, nelle pontificie or- preti e sette diaconi. Con s. Nico-
dinazioni in alcuni pontificati. lò I dell'858 il Novaes termina di
Il Papa
Anacleto del io3, in
s. riportare le pontificie ordinazióni.
un'ordinazione nel dicembre creò Stefano VII dell' 896 depose dal
sei vescovi, cinque preti e tre dia- proprio grado gli ordinati dal pre-
coni. S. Alessandro I del 121, in decessore Formoso e li ordinò di
tine ordinazioni creò nove vescovi, quali affermano che questi non con-
dieci o diecisette preti e quattro sagrò gli ordinati, da Formoso. Ma
diaconi. S. Calisto del 221, in cin- il Papa Romano che gli successe
que ordinazioni creò otto vescovi abrogò le cose fatte da Stefano VII;
sedici preti e quattro diaconi. S. Ali- indi Teodoro II dell' 898 annullò
terò del 237 creò il solo vescovo gli atti contro Formoso, e Giovan-
ili Fondi. S. Caio del 283, in cin- ni IX che gli successe restituì ai
ju due ordinazioni creò dieci o un* quelli che ordinali da lui eser-
ORD ORD 57
citassero nella Chiesa l' officio del nali. Cambiata in progresso di tem-
grado e ministero da esso ricevuto. po in ciò la disciplina, la creazione
11 Baronio scrisse che Stefano VII de' cardinali si passò a fare ne'con-
e Sergio III errarono perciò in que- cistori, interpellando i cardinali se
stione di fatto non di diritto, per doveansi fare altri cardinali, e sul-
e con tale titolo eziandio registra poche, ad onta che Sisto V con
quindi le promozioni de' cardinali ,
bolla volle richiamare gli antichi
vescovi, preti e diaconi sino a Paolo riti de' Pontefici de' primi cinque o
II inclusive. I di lui continuatori sei secoli della Chiesa, i quali crea-
egualmente col nome di ordinazio- vano e ordinavano cardinali sola- i
zioni degli olii in esse non si fecero pali, ne fece diverse, oltre quelle del
luogo per lo scarso numero degli Papa. Nel 1723 consagrò vescovo
ordinandi) si fece nel palazzo Penli- in Maria Maggiore il cardinale
s.
ni dal vescovo Carenzi, come dissi Ottoboni, che nel precedente anno
a Olio santo. Nel 181 1, traimela avea ordinato diacono e prete in
mentovata, 1812, 18 13 fece le fun- due consecutivi giorni; e nelle tem-
zioni delle ordinazioni e consagra- pora di quaresima nella cappella
zioni degli olii monsignor Menochio Sistina del Vaticano tenne l'ordi-
sagrista pontificio, unico vescovo che nazione generale, nella quale asce-
non essendo deportato restò in Ro- sero gli ordinandi a sessantacinque.
ma benché non giurasse. Queste Benedetto XIV a Castel Gaudolfo
funzioni da lui si celebrarono nella nella seconda festa di Pentecoste,
chiesa della Missione ( ove trova- nella chiesa principale ordinò prete
vaìisi un sufficiente numero di preti, Antonio Vincenzo Masi della dio-
e circa venti alunni del collegio Ur- cesi bolognese. Nello stesso luogo,
bano; 'ed a' dodici preti, sette dia- ma nella cappella segreta del pa-
coni e sette suddiaconi necessari alla lazzo, Clemente XIII nel 1763 ai
consagrazione degli olii vi pensava 12 giugno, domenica, prima di ce-
la segreteria del vicariato, come ai lebrare, conferì i quattro ordini mi-
paramenti per le ordinazioni) omes- nori a Gio. Francesco Minati pa-
sa Tordi nazione del sabbato sitien- dovano, convittore nel seminario ro-
tts pel detto motivo. Però nel 1814 mano. Inoltre Clemente XIII nel
ORD ORD 59
i 7 'ic) avendo nominato nunzi Vis- tionibus sacrìs ecclesiae romanae.
sonili, Carafa, Onorati, Lucini, Od- V III Or do romanus de ordina tio-
di, Localelli, Colonna Pamphilj, do- nibus sacrìs. IX Ordo romanus c-
po aver ad alcuni di loro conferito jusdern armamenti.
in diverse funzioni gli ordini sacri, ORDINE, Ordo. La parola or-
li consagrò tutti arcivescovi : di mol- dine si usa in lato modo a signifi-
te consagrazioni di vescovi fatte dai care lo stato della Gerarchia ec-
Papi se ne parla a Vescovi, ed ai clesiastica [Vedi), ossia il sacro prin-
loro articoli l'amministrazione di al- cipato della Chiesa, composto di ili-
tri sagramenti. Che Pio VII con- versi pastori e ministri, di podestà
ferì la tonsura o tutti gli ordini mi- ineguale forniti, destinati 3 com-
nori a Francesco di Paola Borbone pire quanto appartiene all'esercizio
(ora padre dell'attuale re di Spa- del culto divino e alla salvezza delle
gna Francesco d'Assisi) nella sua anime e in un senso più stretto e
;
in Ire feste successive , in quella ministri della Chiesa, ed uno de' suoi
della Concezione cioè, e nelle due sette sagramenti. Il p. Chardon,
seguenti domeniche, assistendo e- Storia de sacramenti lib. I, dell'or-
ziandio alla celebrazione della pri- dine, lo chiama
fondamento della
ma messa dell'ordinando nella stes- religione cristiana, non polendo dar-
sa cappella il dì 21. Il eh. Vermi- si religione senza sacerdote e sagri-
glioli, nelle Lezioni di caiW'
diritto fìzio , ed essendo questo il sagra-
ììico, voi. I, lez. XI, afferma che : mento che costituisce nella Chiesa i
e di divozione. Moltiplicatisi poi mi- istituiti dalla Chiesa fino da' tempi
rabilmente i fedeli, come fu neces- apostolici, siccome insegna il conci-
sario l'accrescere il numero de' ve- lio di Trento, esistendo già allora
scovi, così divenne importantissimo tutti gli ordini dall'ostariato al pres-
1' aumentare quello ancora de' mi- biterato solo il suddiaconato di-
,
§ II. Della materia dell'ordine, sua descrive ai loro articoli come e me-
forma, suoi effetti, e reiterazione glio si fa de'primi. La forma o
di esso proibita. formola sono le parole stabilite
dalla Chiesa , ad ogni ordine, e
Le opinioni de' teologi sono di- quella che riferisce al compimen-
vise tanto sulla materia che sulla to dell'ordine, cioè pel sacerdozio
forma dell'ordine; ma sulle due o- fu concepita dal concilio di Firen-
pinioni nulla decise il concilio di ze sotto Eugenio IV, in termini
Trento. Quelli i quali non ricono- che nel tenore alcun poco differi-
scono che la sola imposizione delle sce da quella del Pontificale roma-
mani del vescovo come materia es- no, che attualmente si usa. Deve-
non riconoscono parimenti
senziale, si contemporaneamente alla tradi-
che l'orazione la quale accompagna zione o consegna della materia, pro-
l'imposizione delle mani per forma ferirsi la forma. Quanto alla rubri-
essenziale; e quelli i quali preten- ca del Pontificale romano, il quale
dono che la tradizione o consegna dice che il carattere s'imprime nel-
degl'istromenti sia la materia essen- la consegna degl'istromenti, essa non
ziale, pretendono altresì che le pa- è né antica, ne universale, e si de-
role le quali accompagnano la tradì- ve attribuire a qualche particolare,
ORD ORD 63
oltre i! decreto di Eugenio IV. Al- la forma nella chiosa orientale; del
tri chiamano la tradizione degl' i- modo di conciliare la chiesa orien-
stromenti, materia accidentale o in- tale colla cattolica romana nella
tegrante dell'ordinazione, perchè es- materia e forma degli ordini, ec.
sa esprime più chiaramente gli of- A Liturgie delle chiese orientali,
fizi degli ordinandi e la grazia an- e negli analoghi parziali articoli si
che dichiara essere stata trattata la mezzo della quale coloro che han-
dissertazione con lodevole teologia no ricevuto questo sagramento sono
scolastica. In un codice vaticano vi distinti da coloro che non Io han-
è la Dissertazione della nazione dei no ricevuto, e sono resi atti ad e-
eopti, e della validità del sagra- sercitare le funzioni ecclesiastiche.
meato dell' ordine presso di loro, È questione molto discussa nelle
nel 1733 da Giuseppe
scritta Si- scuole, se qualunque ordine confe-
monio Assemani. Ivi si tratta del rito secondo il rito essenziale, cioè
sagramento dell'ordine conferito dai colla materia e forma legittima, è
vescovi copti ; della materia e for- egli valido e produce un carattere
ma degli ordini nella chiesa orien- indelebile quando viene conferito
tale ; quale imposizione delle mani da un vescovo eretico o scismati-
sia la materia, e quale orazione sia co o simoniaco, o scomunicato per
64 ORD ORD
qualunque motivo. La maggior par- versa, affinchè ciascuno ricevesse la
te de' teologi credono valida tale differente pena, conforme era sta-
ordinazione, ed hanno in loro fa- to stabilito coi caduti nell' idola-
vore tutte le prove estrinseche dei triao lassi, divisi in varie classi.
x
Stefano III e Sergio III contro gli benedizione che si conferisce agli
ordinati di Papa Formoso vedasi ordinati illecitamente, con quel so-
Oedinazioxi de' Pontefici. lenne rito praticato in reconcilia-
Il Bernini, Storia dell'eresie cap. VI, tione schismatici vel haereticij ma
narra, che divenuta la simonia ob- non uullamente dai vescovi simo-
brobriosa nel nome e ne'fatti, derivò niaci avendo eglino ricevuto il ca-
l'eresia dei riordinanti, che furono rattere quoad substantiam, e sola-
alcuni troppo zelanti, i quali non mente essendo sospesi quoad exer-
solo condannavano i vescovi simo- citium. Vedasi il Pontificale Rorna-
niaci, ma volevano che gli ordinati num: Ordo ad reconciliandutn a-
da loro di nuovo si riordinassero, postatam, schisnialicwn, vel haere-
come invalidamente ordinati, il che ticumj ed il Sarnelli t. I, lett. 28:
impugnò Clemente li, dispensato- Se gli ordinati dagli eretici, scisma-
riamente ammettendo l' esecuzione tici, scomunicati, simoniaci siauo
dell' ordine, distinguendo quelli che validamente come illecitamente or-
scientemente e non simoniacamente dinati. Nel t. IX ci dà la lett. 38:
si sottoposero al simoniaco e vice- Che il vescovo, il prete e il diacono
ORD ORD 65
ingiustamente deposti, se si tornano li, e molti ne produssero il p. Mo-
acl ammettere alla Chiesa, non deli- rino, De sacr. orditi, par. 3, exercit.
guidarlo con sicurezza nella via del- guente, benché questo sabbato giuri-
la giustizia^ il vescovo è obbligato ga venti giorni prima dell'anno cor-
ORD ORD 67
rente. Papa co\Y Extra tem-
Il solo di, in modo che non si venga a ri-
medesima persona in uno stesso gior- per saltimi, di che parlammo a Ma-
no la bolla Cimi ex sacrorum or-
:
tricola (J'edi), catalogo che conte-
dinimi di Pio II, seguita da molti neva i nomi de'mimstri della Chie-
altri, pronunzia la sospensione di di- sa, distribuiti in ordini : l'ordinazio-
ritto contro che ricevono gli
quelli ne per saltimi è valida, ma proibi-
ordini, extra tempora ; le dispense ta ; colui ch'è in tal modo ordina-
pontificie si accord.ino per qualche to incorre nella sospensione, e nel-
necessità o ragione, più o meno fa- l'irregolarità se esercita le funzioni
cilmente, secondo la volontà de'Pon- dell' ordine che non ha ricevuto.
telici, ed Innocenzo XI fu modera- Quanto al non essere stato ne'pri-
to dal dispensare l'età e gl'inter- mi secoli necessario l' ascenso per
stizi. 11 vescovo può solamente di> grado agli ordini, e de'Papi consagra-
sponsale d'una parte di essi per la ti vescovi ommesso il sacerdozio, se
necessità, o per qualche importan- ne tratta a Consacrazione del som-
te causa, o per l'utilità della Chie- mo Pontefice, ed a Laico. Si può
sa, ed in sua assenza il vicario ge- leggere il Sarnelli t. II, lett. i5'<
nerale può dispensarne, quando ha Se si è mai dato nella Chiesa che
la facoltà di accorciare le Dimisso- taluno ricevesse l'ordine maggiore,
rie [Vedi). Eletto Papa s. Grego- senza aver prima ricevuto il mino-
rio VII, da diacono ch'era, volle dif- re; e del chierico ordinato per sal-
ferire a prendere il sacerdozio fino to. €)." Bisogna essere eseute da Ir-
nlle quattro tempora di Pentecoste, regolarità [Fedi). Il Sarnelli nel t.
alla festa del principe degli aposto- della statura sia compresa ne'difet-
li. Egualmente Innocenzo III, eleva- ti che inducono irregolarità.
to al pontificato essendo diacono,
volle aspettare le quattro tempora Cj IV. Del ministro dell'ordine.
di quaresima per ricevere il sacer-
dozio. Dell'età e tempo degl'inter- Il solo vescovo consagrato è il
stizi per ricevere gli ordini, vedasi : ministro ordinario del sagramento
Allalii, De aetale et interstidis in dell' ordine, punto di fede deciso
collatione ordinimi, etiam apudgrac- dal concilio di Trento, e fondato
>
cos servandis,ì \.on\ae i638. Labbé, sulla sacra Scrittura e sulla tradi-
Concil. t. II, p. 1021 ;e Lamberti- zione. Un semplice prete può esse-
ni, Instit. 29?. 7. È ne-
58 , p. re il ministro degli ordini minori
cessario Patrimonio o
un Titolo o per commissione del Papa, come fe-
Benefizio [Fedi); a chi non l'aves- ce s. Celestino V con fr. France-
se Innocenzo XI comandò che non sco d'Apt per Lodovico figlio di
si conferissero ordini, rinnovandone Carlo II re di Napoli, e com'è di-
la legge : si fa a titolo di povertà mostrato dal concilio di Trento,
nesjli ordini mendicanti, e di missio- dall'usanza de'cardinali non vescovi
ne ne' missionari. 8." Bisogna farsi ne'Ioro titoli, finché Innocenzo Xlt
ordinare successivamente e per gra- non tolse loro tal privilegio, e da
68 ORD ORD
quella degli abbati de'cistereiensi, i ti Ninno può essere leci-
soltanto.
quali conferiscono i quattro ordini tamente ordinato se non che dal
minori; dall'abbate di Paolo dei s. suo proprio vescovo, o da un al-
cassiuesi cui Benedetto XIII conces- tro col di lui permesso o dimisso-
se conferirli in un alla cresima ai ria, come determinò il concilio di
monaci loro soggetti, e sudditi dio- Trento. Bonifacio Vili, seguito dal
cesani dell'abbazia; dall'abbate di quarto concilio di Milano tenuto
Monte Cassino, dall'abbate di Mon- da s. Carlo, distinse tre sorta di ve-
te Vergine, e dal commendatore di scovi propri, quello della nascita,
s. Spirito ai canonici regolari, fu quello del titolo o beneficio, e quel-
accordato il conferire la prima ton- lo del domicilio, e meglio dicesi a
sura e gli ordini minori ; e per Dimissokia. Un vescovo può ordi-
non dire di altri, Leone X die fa- nare un individuo che non appar-
coltà al priore d'Aviz di conferire tiene alla sua diocesi, dopo ch'egli
gli ordini minori ai suoi sudditi . lo ha per tre anni nella sua casa,
Prima che nelle vicinanze di Geru- e purché gli dia un beneficio sen-
salemme vi fossero vescovi cattolici, za alcuna frode nel tempo della
il guardiano del s. Sepolcro con-
p. sua ordinazione, come prescrisse il
tre chiese. Che gli ordini maggiori richiede che si possa dare in tutti
non devono essere conferiti fuori i giorni, in qualunque ora ed in
delle quattro tempora, senza un qualunque luogo, perchè essa non
motivo considerabile, lo statuì pure è, secondo l'opinione più abbraccia-
il concilio di Bordeaux del 1624; ta, ordine, ma preparazione agli or-
e che non si devono conferire a dini; ed essendo atto di volontaria
chicchessia due ordini maggiori nel- giurisdizione personale, può il ve-
lo stesso giorno, quello di Trento scovo conferirla anco fuori di dio-
sario della loro ordinazione, persua- le diocesi dagli esaminatori del cle-
so che questa santa pratica servi- ro: forse derivò quando il concilio
nel i583, d' Aix nel i585. Aven- Dignurn est, justus est. Questo rito
do Sisto V nel i585 pubblicato è pure in uso presso i greci. Gre-
severissime leggi contro i chierici gorio XV decretò che nel regno di
agli ordini sacri mal promossi, e con- Napoli niuno si ammettesse alla
si. Per l' idoneità de' promovendi debba intendere la risposta di quel-
agli ordini sagri, antichissimo è il li che rappresentano gli ordinan-
costume esame di essi
dell' nella di al vescovo, affermando essere
Chiesa, prescritto anche dal conci- degni , lo spiegò Innocenzo IH
lio di Trento, cioè l'interrogazione al vescovo Auriense. Sull' esame e
72 ORD ORD
idoneità de' promovendi vedasi il monie sagre e dell' ecclesiastica di-
Macri, Not. de voc. , verbo Orilo. sciplina, e ad illustrazione de' sagri
L'esame di tutti quelli che si pre- dommi, premettendovi il suo com-
sentano agli ordini, appartiene di mentario, ove parla ancora de' vari
diritto al vescovo, poiché spetta a autori degli ordini romani e di al-
lui stesso ordinarli, ed a ben guar- tri libri rituali della chiesa romana.
dare di non conferire i sacri ordi- Ecco il novero degli Ordini roma-
ni a coloro che ne sono indegni, ni. I. Ordo romanus de missa pon-
versi tempi, che il dottissimo e be- bati in Ordinem Romanum. II. Jo-
nemerito p. Mabillon riunì in un hannis Diaconi Uber de ecclesia Late-
sol corpo e pubblicò nel t. II del r ancnsi ad Alexandro III. III. Con-
Musei Italici, ad utilità delle ceri- sLitutiones Laleranenses jussu Gre-
ORD ORD 73
gorii XI edìtac. IV. A a guaimi Pa- tenenti agli ordini religiosi o indi-
ad Innocentium Vili
iridi epistola pendenti da essi o di particolari
in librimisacrarum caeremoniarum, istituzioni. Così
luoghi si a' loro
quibus romani Pontifices itti con- dice de' privilegi concessi largamen-
sueverunt. V. Excerpta ex Diario te agli ordini religiosi massimamen- ,
che hanno uno stesso capo, una stes- le per protettore, il quale gode facol-
sa regola, uno stesso abito ed una tà e giurisdizioni: nelle Cappelle pon-
stessa maniera di vivere. Corpo e tificie (Fedi) hanno luogo gli abbati
società di persone che tendono al generali degli ordini monastici e ca-
perfezionamento della vita cristia- nonici regolari, come cassi nesi, ba-
na, mediante voli solenni di po-
i siliaui, mechitaristi, canonici rego-
vertà di obbedienza, di castità, e
,
monaci camaldolesi,
lari lateranensi,
serto, come 1' istituzione della vita colo XIV venne approvalo l'ordine
regolare nelle sacre vergini, benché di s. Paolo primo eremita, e fonda-
la loro origine risale ai primi tem- ti quello de' gesuati, quattro de'gi-
pi della Chiesa), s. Basilio in oriente, rolamini, e quello di s. Brigida
s. Benedetto in occidente : in pro- Nel secolo XV furono istituiti i
cesso di tempo dagli ordini orien- minimi; e ne' primi anni del XVI
tali Antoniano e Basiliano, e occi- 1' ordine ospitalario de' benefratelli.
dentale Benedettino derivarono altre Ne' primordi del secolo XVI s. Gae-
congregazioni monastiche, ed in gran tano fu il primo che radunò una
immero dall' ultimo. Sino dai primi congregazione di chierici regolari;
secoli colla regola di s. Agostino indi furono istituiti i barnabiti , i
la comunione delle preci e de' suf- re, sì pei soccorsi che sommini-
fragi. Proibì aucora ad ogni reli- stravano alle campagne ed alle pro-
per le monache. Indi l'imperatore ze, delle quali essi per una lunga
rimise la dispensa de' voti ai vesco- serie di secoli erano slati soli de- i
indi si procedette alla soppressione 1' abolizione del celibato e 1' abili-
di tutti gli ordini religiosi, ed al- tazione al matrimonio delle perso-
l'abolizione de' voti monastici e re- ne consagrate al culto religioso,
golari. 11 Bercastel, Storia del cri' anche in forza di voto solenne:
stianesimo 36, parlando del nu-
t. tutto negò Pio VII, ma il suo sta-
portato il novero de' monasteri e i i, contro gli eretici. Non sono di-
gregazione ad una religiosa supe- colta degli ordini religiosi eh' esi-
riora generale. Finalmente, quanto stono nella città di Roma, dise-
alla diversità dell' abito degli or- gnati ed incisi all' acquaforte dal
dini religiosi , essi, generalmente medesimo e coloriti. Philippou de
parlando, portano quello de' loro la Madelaine: Hisloire complete et
fondatori, alcuni de'quali per u- costumes des ordres milìlaires, mo-
miltà vestirono nel modo il più llasti epies et religieux, Paris 1841.
abbietto; altri l'abito proprio del Baione Agostino Cauchy : Conside-
luogo onde traevano origine, ec- rations sur les ordres religieux,
cettuate alcune modificazioni pre- Paris 844- Questa opera apolo-
1
scritte dalla santa Sede, per quelle getica meritò gli elogi degli An-
ragioni notale ai singoli articoli. nali delle scienze religiose, voi. 19,
Le congregazioni religiose posterio- p. i5o. Nel voi. 4> seconda serie
ri usano comunemente 1' abito che p. 189, il eh. ab. G. B. Grana die
portavano gli ecclesiastici in tempo l'analisi dell'importante opera isto-
ORI) ORD St
rica ed apologetica, del p. J. M. castità coniugale. Una gran parte
Prat gesuita : Essai sur la des- di ordini monastici e mendicanti
tructioit des ordres religieùx en aggregarono ai loro quelli de' ca-
France au dix-huiticme siede, Pa- valieri, mediante l'osservanza delle
anche avanti 1' era cristiana, affine romani, nò i greci, né gli sciti, ne i
per sopirle. La critica non ammet- dardo della religione contro i ne-
te ordini militari prima del secolo mici principalmente del nome cri-
XI, ed i più. rigorosi e imparzia- stiano, e contro i nemici delta Chie-
li storici non li ammettono avan- sa e dello stato. È vero, che se
ti il XII, nominere-
fra i quali nell'antichità non si ritrovano or-
mo il p. Papebrochio ed il p. He- dini, eravi qualche ombra, qualche
lyot. L' opera del secondo sulla sto- immagine delta cavalleria militare,
ria degli ordini religiosi e mili- imperciocché vi è gran differenza
tari, è la più insigne che abbia- su queste due istituzioni. I cavalie-
mo, e chi scrisse dopo il p. Helyot ri degli ordini militari fanno un
per lo più da lui attinse le nozioni. corpo o una società, che riconosce
Se in esse vi sono alcuni difètti, un capo ed è soggetta a statuti,
questi sono inseparabili quando si sebbene non sempre osservati delle :
genere di storia; gli estratti storici quale non esigeva cerimonie : con-
sono esatti, gli abiti furono ripor- feri vasi avanti o dopo le battaglie,
tati fedelmente. all'assedio di una città, all'aprirsi
Si prelese far rimontare l'origi- d' una breccia, al passare d' un pon-
ne dell'ordine di s. Lazzaro [Ve- te. Questo era uno stimolo del co-
di) fino al primo secolo della Chie- raggio in altri, ed una ricompensa
sa. Si volle asserire che s. Giaco- del valore a chi ne avea dato pro-
mo primo vescovo di Gerusalemme va : questi premi della virtù pre-
fu 1' istitutore de' cavalieri del s. cedettero lungo tempo gli ordini
Sepolcro [Vedi). Molti tentarono militari eretti dai principi cristiani.
far credere che l'imperatore Co- Si possono dividere questi ordini
stantino il Grande fondò gli ordi- in due classi, 1' una è della caval-
ni Costantiniano e dello Sperone leria civile e politica ; l'altra delta
d'oro [Fedi), e che il Papa s. Sil- cavalleria cristiana, secondo le di-
vestro I li approvasse, giltando co- stinzioni che vi fecero gli scrittori
dello di tutti gli altri. Tutti i cri- senza esaurire le loro finanze, in-
tici dichiarano eh' è un voler ro- ventarono delle insegne d'onore,
vesciare l'edificio della storia e vio- che poco costano a un sovrano e
lare tutte le regole della critica, il che lusingano 1' amor proprio di un
cercare de' cavalieri cristiani , sia suddito senza renderlo potente. Sa-
militari, sia ospedalieri, prima delle rebbe forse a desiderare che la di-
ORD ORD 83
sfribuzione ci i questi ordini fosse cadenza di diversi ordini, e provo-
più rara, e che le distribuzioni si carono le lagnanze de'concilii, co-
facessero più meritamente, per quei me di quelli generali Lateranense
riflessi che riportammo a Carica, a III e di Vienna, de' vescovi, dei
Dignità' e in altri articoli relativi, Papi e de' principi, indi sollecitò le
per essere premio della sola virtù riforme e l'estinzione di non po-
e del sapere. A Cavalieri dicendo chi. Dappoiché gli ordini della ca-
84 ORD ORD
religiosi egualmente sono al presen- croci dalle quali procedono tutte le
te pure risplendenti, il Gerosolimi- altre degli ordini equestri, con altre
tano o ospedaliere di s. Giovanni 1 17 figure delle differenti croci. To-
di Gerusalemme, quello de' ss. Mau- relli, Armamentarii hislorico lesalis
rizio e Lazzaro, il Teutonico e quel- ordinimi equestrium et militarium in
Stefano. Tutti ordini codices 1 73 1
lo di s. gli tripartiti, Forolivii
militari, equestri e militari religiosi Dizionario storico portatile degli or-
hanno articoli nel Dizionario, esi- dini religiosi e militari e delle con-
stenti o non più esistenti, ed anco gregazioni regolari e secolari, Ve-
quelli istituiti da principi di reli- nezia 1790. In Parigi nel 1820 A.
gione differente, di alcuni de' quali M. Perrot pubblicò la Collezione
ne parliamo ai luoghi ove furono istorica degli ordini cavallereschi
istituiti, riportando tuttociò che li civili e militari, con una serie di
riguarda e le loro benemerenze ,
tavole rappresentanti a colori le cro-
massimamente degli ordini militari ci, medaglie e nastri di tutte le de-
religiosi, che resero eminenti servi- corazioni degli ordini antichi e mo-
gi alla Chiesa e allo stato con eter- derni. Secondo questo scrittore , il
no lustro del loro onoratissimo no- numero degli ordini istituiti fino al
me, intervenendo loro rappresen- i 1819, non comprese le medaglie
tanti a molti concilii, molti indivi- d'onore che pure descrive (altret-
dui de' quali fiorirono per gloriose tanto delle principali facciamo noi
azioni, e anche per santità di vita a'ioro luoghi), ascende a 234, dei
e dignità ecclesiastiche. Oltre gli sto- quali 129 già erano aboliti, dando
rici che riportiamo in detti articoli, di tutti contezza. Gaetano Giucci ,
ed i citati Ordini
in quello degli Iconografia storica degli ordini re-
«eligiosIj su questo argomento si ,
ligiosi e cavallereschi, Roma 1 836.
possono consultare seguenti Giu- i : ORE CANONICHE, Horae ca-
seppe Michieli , // tesoro militare. nonicae. Preghiere vocali che de-
Auberto Mi reo, Origines equestriuni vono essere recitate in tutti gior- i
ORD ORD 85
I Divini uffìzi [Fedi) furono divisi ore nella primitiva Chiesa sì greca
in diverse ore, nelle quali la Chie- che latina, come manifestamente si
sa volle che ogni giorno si lodasse raccoglie da s. Clemente, da s. Ba-
da' fedeli il Signore. Il Martene silio ed altri padri. Né prova cosa
non che una Colletta (Fedi) che come si osservino precisamente sette
le termina; Prima, Terza, Sesta, ore nel Commento di Giobbe; ed
JSona, Vcspero e Compieta (Pedi). inoltre nel suo libro De regul. mo-
A queste ore furono date varie spie- nadi., riporta le ragioni per cui la
86 OPd) ORD
parlando delle ore del giovedì san- no giorno e notte officiare la basi-
to, osserva sul costume del sanlo lica, cantando le ore canoniche e
reDavidde, che nulla impedito dalle le lodi dell'onnipotente Dio, come
zione di ore canoniche prescrisse un eccl. t. IX, lett. 56: Quando dai ca-
niuna parte di esso vacasse da que- la recita del mattutino, cioè nel XIV
sta celeste occupazione. Al Papa Vi- e nel XV secolo. Nel concilio di Pari-
gilio del 54o si attribuiscono i ca- gi del i5s8 fu decretato: D'uopo è
pitoli che si trovano nelle ore ca- che da tutte le chiese cattedrali, col-
noniche; a s. Daruaso I od a s. Gre- legiali e conventuali si recitino l'ore
gorio 1 del 590 il versetto Deus in canoniche alle ore assegnate dalla
adjutorium [Vedi), che dicesi innan- Chiesa, e non si faccia correndo e
zi ad ogni ora canonica ; ed a Sa- in fretta , ma posatamente e fer-
biniano Papa del 604 l'uso del suo- mandosi dove conviene, soprattutto
no delle campane alle ore canoniche allametà d'ogni versetto; in guisa
per eccitare i fedeli alla preghiera. che si possa discernere per la dif-
11 Pontefice Eutrenio II neli'826 ferenza del canto, quello d'un uffi-
sono delle cause che dispensano dal- più rilevanti e gelosi del pontifi-
le ore canoniche, e gli obblighi di cato. Quindi a'28 novembre i633
quelli che tralasciano recitarle. Quan- lo creò cardinale prete di s. Sisto.
to alle ore diurne -dell' uffizio am- Ricevuto l'avviso di sua promozio-
brosiano, ne trattano il breviario, ne dai cardinali provenienti dal
il rituale ed il pontificale della chie- concistoro, proseguì per lo spazio
sa milanese. Le ore di prima, terza, di un'ora con somma indifferenza
sesta e nona , di poco variano da una disputa teologica in cui trova-
quelle del rito romano; gli stessi vasi impegnato. Fu quiudi provve-
inni e salmi , e la stessa distribu- duto dell'arcivescovato di Beneven-
zione de' medesimi. Abbiamo di Clau- to, dove impiegò due ore prima
dio Joly : De reformandis horis ca- del giorno in dettare lezioni di teo-
nonicis, Parisiis 644- 1 logia. Sollecito della buona condot-
OREGGì Agostino, Cardinale. A- ta di sua famiglia, faceva ad essa
gostino Oreggi nacque nella valle di s. quasi ogni giorno il catechismo o
Sofìa nell'Emilia o B-omagna, da ge- esortazione, voleva che almeno
e
nitori scarsi di beni di fori una, che uua mese si accostassero
volta al
compensò coll'eccellenza de'suoi ta- ai sacramenti, regnando nella sua
lenti e coll'illibatczza de'eostumi. Pel corte il buon ordine, la modestia.
88 ORE ORE
la preghiera ed il timor di Dio. la coltura è trascurata, traendo ci-
Amministrò la cresima ad immensa bo gl'indigeni principalmente dalle
turba di fanciulli diocesani, facen- pescose acque de'fiumi, dal selvag-
do loro fervorosi ragionamenti. As- giume, dalle bacchedi certi arbu-
sisteva l'esame degli ordinandi, e sti, da una radice succedanea al
e
nelle ecclesiastiche funzioni traspa- pane. In diversi luoghi sgorgano
riva in lui un'aria di paradiso, ver- fonti termali. Gli spagnuoli sosten-
sando lagrime in celebrar la messa: gono che il loro navigatore Estrada
tenerissima fu poi la sua divozione de Cita scuoprì la foce del Colum-
per Beata Vergine. Morì in Be-
la bia prima di Roberto Gray capita-
nevento nel i635 d'anni 58, con no americano di Boston. Quindi
lullo universale, e fu seppellito nella Broughton risalì il fiume, e parte
metropolitana con magnifico elogio n' esplorò Mackenzie; migliori in-
postovi dai suoi nipoti. Le sue ope- vestigazioni nel 1806 eseguirono
re furono stampate nel 1637 e ri- Lewis e Clark, da cui presero nome
stampate in Roma nel 1642 ne : due principali affluenti. Quando
fa il catalogo il Torrigio. De script, Vancouver esplorò la costa, gì' in-
card, p. cj. glesi si fecero padroni di questo
OPiEGON. Arcivescovato dell'A- tratto e cessarono di contrastarlo
merica settentrionale negli Stati Uni- all'Unione nel 181 5 pel trattato
ti, sul grande Oceano, nel distretto di Gand. Molto fece l'Unione per
del suo nome. Questo è traversato possederlo in vista del commercio
dal fiume Oregon o Columbia, il di pelliccerie e soprattutto delle
quale secondo nome lo prese dalla pelli di lontra tanto apprezzate dai
nave che montava Gray, che pel cinesi ; laonde il distretto d'Oregon
primo Io discoprì a'7 maggio 1792, o Columbia nel 1823 fu ammes-
e perciò anche il distretto promi- so all'Unione.
scuamente si chiama Oregon e Co- La famiglia columbiana degl'in-
lumbia. All'est è diviso dalla cate- diani può dividersi nelle due razze
na de' monti Missuri - Columbiani, principali de'chactas o teste piat-
detti anche Montagne pietrose o te, e de chochoni o shoshones
rocciose, Rock-monntains. Numero- detti indiani serpenlij ciascuna delle
se sono le valli nel versante occi- quali si calcola più di 60,000 in-
dentale delle Montagne pietrose, dividui. Nella categoria delle teste
no nello stesso tuono dice Levale. popolo al Flectamus genua deve sta-
Delle diverse discipline e significa- re inchinato ancorché sia genufles-
ti, quando dicesi il Flectamus ge-
di so. A. Colletta, si parla eziandio
nua, come nel mercoledì santo avan- dell'intimazione Flectamus genua e
ti l'orazione del solo primo Oremus dell'altra Levate, poiché anticamen-
della prima Lezione (Vedi), dopo te ne'giorni di digiuno nelle prò*
ORE ORE 91
cessioni il popolo si radunava in ne di ornati. Si osserva in ispecie
una chiesa, dove attendeva il ve- il gran fìnestrone circolare con in-
scovo, che principiava coli' orazione tagli tricuspidali per simboleggiare
cattedrale, chiamata del Cristo, seb- migliori del regno, pregievoli sono
bene non terminata, presenta un ti- le uve e le frutta de'dintorni. E
po originale, ed alcuua complicuzio- patria dello scultore Francesco del
92 ORE ORE
Rloiue e del giureconsulto d. Frati- cesi di Oviedo. 1776 Pietro de Que'
cesco de Puga-y-Feijoo, per non vedo-y -Quinzano ,
poi cardinale .
pietà e della virtù. Cessato il mor- Diario di Roma, come preposto dal
bo, surse con edificante zelo una Papa alla protezione e direzione
benefica pia società per dar loro della società, invitò per di lui or-
sussistenza e tutela, persino a quel- dine con paterni e commoventi pa-
li delle campagne, supplen-
vicine role tutti i cittadini a cooperarvi,
do mancanza degli estinti ge-
alla pubblicando l'elenco di diccisette ri-
nitori; quindi la carità romana fu spettabili personaggi d'ambo i ses-
larga e magnifica. \ olevasi aprire si, formanti il consiglio direttivo
per questi orfani del cbolera un della società. Questo stampò subito
nuovo ospizio, ma le difficoltà che V Ordinamento generale per la pia
presentavano bambini di latte, fan- società in soccorso de'pò veri orfani
ciulli spoppati o di tenera età, e- pel colera; divise la città in sei se-
sclusa l'idea di un generale e trop- zioni, ed assunse la direzione supe-
po dispendioso ospizio, si preferi- riore religiosa, morale ed ammini-
rono sussidii a domicilio, o il col- strativa della società. Intanto 792
locare in alcuni ospizi i maschi, e persone furono scritte nel ruolo dei
ne' conservalorii le femmine, anche novelli soci; cioè chi donò un soc-
fuori di Coma, per forme di vive- corso per una sola volta, chi die
re più semplici e frugali. Per que- cose da letto o da vestire, altri si
96 ORF ORF
sogno. Gli orfani d'ambo i genito- frio (Fedi), per opera di Elisabet-
ri erano 4 00 c uc cne aveano per- j
|
' ta Gozzo li e del commendator Tor-
duto il padre 200. Nel i83g fu lonia, avendo il primo avuto origine
messa a stampa una breve istru- per quella del sacerdote Pallotla e di
zione pei tutori, riguardante i rap- Giacomo Salvati. Aggiungeremo che
porti morali ed economici de' loro nel n. y5 del Diano di Roma 1841
pupilli, vegliando ancora sulla loro si notifica come detta pia unione
istruzione nelle arti e mestieri, e per favore dell'ordine Gerosolimi-
nelle scuole diurne e notturne, se- tano avea ricevuto porzione dell'o-
condo l'età. Il num. 79 del Dia- spizio presso ponte Sisto, per acco-
rio di Roma di tale anno descrive gliervi lepovere ragazze pericolan-
la prima riunione generale della ti, e specialmente le orfane e le
pia società nell'oratorio del p. Ca- più abbandonate. JNel 838 la so- 1
Ispagna ;
Ottaviano re-
Antonio e ra dell'annona, finché Pio VII nel
ferendari di segnatura, e il secondo concistoro degli 8 maggio 1823 ne
vice legato di Romagna ed altri , premiò i con crearlo cardi-
meriti
personaggi mentovati nel citato ar- nale dell' ordine de' diaconi, onde
ticolo. Dedito allo studio, abbrac- per le patrie benemerenze Foligno
ciò Io stato ecclesiastico, e bramoso ne celebrò l'esaltazione a'6 aprile,
di servire la santa Sede, Pio VI con accademia nella quale recitò
lo fece prelato e governatore di analoga erudita Orazione Giacomo
Collevecchio in Sabina, ov' era nel Frenfanelli, ivi più tardi stampata
1782. D'animo sincero, affabile con nel 1829. Ma rapidamente Foligno
tutti, generoso co' poveri, pietoso dal tripudio passò al lutto, poi-
cogli afflitti, amante della giustizia, ché colpito il cardinale da grave e
divenne l'idolo della popolazione breve infermità di polmonea, ne le-
e gradissimo al cardinal vescovo. sto vittima compianta agli 8 mag-
Indi fu trasferito governo di Fa- al gio, dopo soli 60 giorni di cardi-
no, ove pur si rese ben accetto pel nalato. In Roma i solenni funerali
suo spirito conciliatore in tempi furono celebrati nella chiesa di s.
citae voluplatis. Onde avvisa Ba- il ro articoli, in altri dicendo dei più
ionio, Distili, psalm. e. 17, §2, n. 4= celebri organi: sono famosi quelli
il suono e canto dev'essere tanto di Friburgo, ed il recente di s. Dio-
grave e moderato, che non tutto nigi di Parigi, che dicesi il più
l'animo attragga al diletto di se; grande e più completo di Francia,
ma lasci la miglior parte al senso Fu detto che l'organo poco lascias-
di quelle cose che si cantano ed al- se alle ispirazioni dell'organista,
l'effetto della pietà. In fatti il con- onde poter trasfondere ne'suoni e
cilio di Colonia del 536 decretò, nella nota emozione, che
la libera
che gli organi, termine allora ap- sembra dal cuore propagarsi all'e-
plicalo agli strumenti in generale, stremità delle dita. Eppure si odo-
devono piuttosto eccitar divozione no maestri che rendono l'organo
che un'allegrezza profana. 11 concilio quasi fedele e docile ripetitore delle
di Ausburg o Augueta del i548 più delicate astrazioni. A Musica
prescrisse che gli organi non suo- sacra parlammo di qual musica
nerano che delle arie divote. E vocale e istrumentale si conviene
quello di Treveri nel 1 549 avea nelle chiese, e quale è la riprovata ;
no. Organi idraulici si sono fab- tate alla musica: si adorna ancora
bricati anche a' nostri giorni , ed con ordini architettonici e con fron-
alcuni se ne introdussero nel seco- tespizio, quando si voglia grandez-
nese e carmelitano scalzo, il qua- fiorì verso il 322, nel suo Panegi-
schi hanno a più. sonale accre- dano fuori l'aria dando fiato alle
sciuta. canne dell' organo, detti in latino
Quanto al luogo ove si deve col- folli s. Tuttociò che si legge nella
locare l'organo nelle chiese, e come descrizione dell'organo Giuliano nel
devesi edificare, tratta il eh. Ratti, secolo IV, presso il Du Cange_, Glos?,
Dell'erezione de' sacri templi , p. 82. parola Organimi, ed in quella fatta
Egli dice che il suo luogo sia do- da Cassiodoro nel suo Commentar.
ve possa servir bene agli uffizi di- del salmo i5o, nulla ha che fare
vini, ed accompagnare il canto e cogli organi nostri o strumenti di
le funzioni del clero, e perciò sarà canne. Diversi autori presso Lodo-
a vista dell'altare maggiore. Quan- vico Cresolio, Mystagogi lib. 3, cap.
tunque il più usuato luogo è quel- 27, attribuiscono l'introduzione del-
lo sulla porta principale, se la chie- l'uso degli organi nelle chiese per
sa è graurle^ meglio è collocarlo di gli uffizi divini, a s. Damaso I Pa-
fianco e vicino al detto altare, non pa del 367, ma
erroneamente. Al-
solo perchè riesce più comodo al tri vogliono che Venanzio Fortu-
suo uso, ma eziandio perchè toglie nato, morto nel 606, nella Vita di
l' occasione al popolo di commet- s. Germano vescovo di Parigi, pa-
tere l'irriverenza di volgere le spal- re che conoscesse o indicasse gli or-
le all'altare, per islare più allento gani iu Francia verso il 58o nella
ioo ORG ORG
chiesa di detta città; ed il Granco- I, cap. i3; e Gimma, Idea della
las, Comment. hist. Brev. rom., ri- stor. leti, d'hai, t. I, p. 240, opi-
ferisce i di lui versi: na in favore di s. Vitaliano, ma
questa opinione venne ben confu-
Hinc puer exiguis attemperai Or- tata dal p. Sala nel t. II de libri
gana cannis ; liturgici del citato Bona. Siccome
Inde senex largam ruotai ab nel pontificato di s. Vitaliano i
nelle chiese; ma quello storico nel- li nel secolo Vili aveano il segre-
le Pile de' Pont, aggiunge però ut to di fabbricarli, che gelosamente
quidam volimi, quindi non è ben custodivano, sebbene è dubbio se
certa la sentenza in favore di s. Vita- dall' oriente passò questo artifizio
liano, sebbene sia la più comune, ma in Europa, o se da qualche italia-
presero abbaglio; vedasi il Bona, De no fosse l'istrumento ad imitazione
divina psalmodia cap. 17, § 2, n. 5; di quello d'oriente fabbricato; come
Stefano Duranti che di ciò diffusa- non è noto chi nell'orientene fos-
mente tratta, De rit. eccl. calli, lib. se l'inventore. Per tanto si narra
ORG ORG 101
che in detto secolo, e verso il 7 5j, mune ad altre cose. Altri preten-
da Eginardo, De geslis Pipini, o nel dono che un prete veronese, appre-
766 secondo il Rinaldi, il primo sa dai greci l'arte di fabbricare
organo fu portato in Francia dagli gli organi, ne portò l'artifizio in
ambasciatori di Costantino IV Co- Germania, ed esegui d' ordine di
pronimo, i quali ne fecero dono al Carlo Magno il primo organo in
re Pipino nell'assemblea nazionale Aquisgrana. In vece Eginardo, De
di Compiegne, ed il re lo donò al- geslis Ludovici Pii ad an. 826, di-
la chiesa di s. Cornelia di tal cit- ce che presentandosi a questo prin-
tà; tuttavia dal testo, multa misit cipe Giorgio o Gregorio provenien-
numerai, interque et organa, sem- te da Venezia, vantandosi di sapere
bra parlarsi di molti organi, e per- costruire organi, 1' imperatore lo
ciò si possono intendere anche al- spedì ad Aquisgrana, con ordine di
tri strumenti , benché lo Scoto e somministrargli l'occorrente alla co-
l'Aventino intesero un vero organo. struzione dello strumento: di tale
Anche sotto il regno di Carlo Ma- organo fa menzione JXigello storico
gno figlio di Pipino, 1' imperatore contemporaneo, che descrisse con
Costantino V Michele gli mandò poema le gesta di Lodovico I. Al-
un organo in dono; ma il monaco trettanto afferma il Muratori anche
di s. Gallo ne parla con esagera- nella dissert. 56, descrivendo la di-
zione, De rebus bellicis Caroli M. vozione de' laici alla salmodia, qua-
lib. 2. Nota il Lenglet, Tavolette le si aumentò dopo aver Gregorio
cron., che nel 787 Carlo Magno si prete veneziano introdotto nelle chie-
recò in Roma con cantori e orga- se l' ingegnosa invenzione degli or-
nisti, per introdurre in Francia il gani pneumatici, appresa in orien-
Canto ecclesiastico gregoriano {Ve- te e recata da lui in occidente, e
di), cioè lo ristabilì. ne fece sentire la melodia ed soa- i
hanno la forza d'un organo di gran di concerto coli' organista sui toni
mole, lo superano però nella dol- che debbono accompagnare i salmi,
cezza, e nel poter rendere alla mu- i cantici e gì' inni, affinchè subito
sica i chiaro-scuri, coll'accrescere e concordino le suono di
voci col
diminuire la voce a piacere dell'e- quell' istrumento. L'organista (che
secutore, lo che non può fare l'or- anticamente era l'ostiario) deve suo-
gano, se non che a tratti, mediante nare con gravità , altrimenti me-
la differenza de'suoi registri. Anche rita correzione. Sono alcuni secoli,
V Elodicon ha i suoi registra ma da che al canto de'salmi,, de' can-
questi sono devoluti in ispezial mo- tici, degl'inni e delle messe si uni-
do per far gustare la varietà delle sce il suono dell'organo, ma si ese-
voci e le varie specie di strumenti guisce generalmente con poca cau-
che vuole imitare, facendo percor- tela, ad onta delle prescrizioni or-
rere l'aria nell'interno delle lamine, dinate dalla Chiesa. E conveniente
in diversi sensi o direzioni : questo usare l'organo in ogni domenica e
strumento eseguisce assai bene le in tutte le feste di precetto dell'an-
musiche d'un temperamento largo, no, tranne le domeniche dell'av-
sostenuto, melodioso e flebile. vento, fuori della terza, e similmen-
Scrissero tra gli altri sullo stru- te l'altre di quaresima, eccettuata la
mento organo
dell' Gianmaurizio : quarta, ma non si suona che nella
V Allemagne, par Martini , Paris suonasi inoltre nelle feste fra l'av-
i8o5. Giovio, Cenni storici sulU or- vento e fra la quaresima, che dalla
gano, Como 1808. Giuseppe Seras- Chiesa solennemente si celebrano.
si, Lettera sugli organi, Bergamo Nelle messe votive che si celebra-
1 8 6. Pietro Lichtenthal, Dizionario
1 no con solennità in ciascuu sabbato
di musica, alla parola Organo. Il in tempo di quaresima, ne'quattro
lodato monsignor Pietro Alfieri poi tempi, nell'avvento e nelle vigilie,
nella sua importante opera: Rista- ed alle litanie dopo i vesperi negli
bilimento del canto e della musica anzidetti tempi; rispose la congre-
ecclesiastica, ci dà i seguenti para- gazione de' riti: Dubiorum ad 4;
grafi :
§ 4- Del prefetto del coro e affermative et amplius. Si suona
suo § 5. Dell'organo, e quan-
officio. nel giovedì santo alla messa , uel
do possa usarsi. § 6. Dell' organista sabbato santo alla messa e ai vespe-
e suo officio. De'mezzi da pren- ri, ed ogni volta che debba il gior-
§ 7.
dersi onde por termine agli abusi no festeggiarsi con solennità per al-
introdotti nell' esecuzione del canto cuna grave cagione, secondo il giu-
gregoriano e nel suono dell'organo. dizio de'rispettivi vescovi. Conviene
Siccome il tutto è narrato con l'au- suonar 1' organo quando il proprio
torità de'concilii, de'decreti ponti- vescovo celebra solennemente, se la
ficii, de' cerimoniali, della pratica e ragione di tempo noi vieti, o entra
de' riti della Chiesa romana , così in chiesa in dì festivi più solenni
ORG ORG io5
ad assistere alla messa cantata , o so accompagnare prefazione con
la
molto soffrì dai saraceni che la in- sede fu incorporata alla diocesi di
vasero nel 977, dopo che nell'879 Oria, onde l'arcivescovo s' intitolò
dosio ov'è il castello. Tra le insi- L' Ughelli nella serie degli arcive-
gni reliquie che vi si venerano ev- scovi di Brindisi a pag. 29 e seg.
vi il braccio di s. Barsanufio o incomincia la seguente delle chiese
Barsonulfo patrono della città, che uuite di Brindisi ed Oria. Fiorendo
secondo alcuni visse sotto l'impe- nel 695 Teodoro greco, vescovo di
ratore Marc' Aurelio, eremita egi- Brindisi, i saraceni distrussero la
ziano che vuoisi abbia predicato vi città, onde ritiratosi ad Oria, i di
il vangelo e stato primo vescovo; lui successori s'intitolarono vescovi
se ne fa menzione nel martirologio e arcivescovi delle due chiese. Do-
romano aprile
agli e agli 8
1 1 po di lui fu eletto Giovanni pur
febbraio, e più probabilmente di- greco, indi Andrea vescovo di Brin-
cesi fiorito nel 5^o, venendo ripo- disi ed Oria, sotto il quale Oria
sto il suo corpo nella chiesa a lui soggiacerne alle barbarie de'sarace-
intitolata fuori della città, che fu ni, che trasportarono gli abitanti
data ai religiosi minimi. Vicino schiavi in Sicilia; nel 1000 Marco
alla cattedrale è il palazzo vesco- tuttavia risiedeva a Oria, e riunì
vile, ma non vi sono in città altre i titoli di Osluni Monopoli. Nar-
e
chiese parrocchiali; bensì due con- do greco del 1040 ebbe a succes-
venti, un monastero di monache, sore uel 1060 Eustachio, il quale
diverse confraternite, l'ospedale e propriamente si chiamò arcivesco-
il seminario. Vi si coltiva molto vo di Brindisi e Oria, ed a lui il
scovo M. Pellegrino I che cousagiò; nunziò nel i524 pei* istituire con
nel 1225 Pietro di Bisignano, ab- s. Gaetano i teatini, poi cardinale
bate di Vulturno; nel 1239 Pie- e Papa Paolo IV. Nel 1^24 Gi-
tro Paperoni; nel 1254 Innocenzo rolamo Aleandro, poscia cardinale,
IV vida Castro Pellegrino
trasferì dottissimo; per sua cessione nel
II; nel Adenulfo francese
1289 1 542 ilFrancesco Alean-
nipote
traslato a Conza; nel 1296 An- drOj ma il marchese, il clero e il
drea Pandoni canonico capuano: popolo di Oria gli negarono l'in-
nel i3o6 Bartolameo decano di gresso, tentando sottrarsi dalla sua
Capua; nel 1 3 9 fr. Bertrando fran-
1
obbedienza, non volendo riconosce-
cese de'minori; nel 1 333 Giovanni re la preminenza di Brindisi. Pao-
XXII dichiarò arcivescovo di Brin- lo III ammonì gravemente gli on-
disi e Guglielmo di
di Oria fr. tani a riparare il mal fatto, colla
castello de'minori, vescovo d'Alba; bolla Esponi nobis, presso l'Ughelli
indi Guglielmo francese abbate be- p.4i> confermando l'unione di Oria
nedettino, traslato a Trani; Clemen- a Brindisi. Nel i564 Pio IV da
te VI nel i345 trasferì da Vespriu Ostuni vi trasferì Gio. Carlo Bovio
alle due chiese Gailardo francese, di Brindisi originario bolognese; rie-
e nel i348 da quella Corsiense vi dificò il palazzo arcivescovile di
che gli abitanti delle isole di Ci- tiochia de'siri, Babilonia, Cilicia de-
prò, Candia e le altre dell'Arcipe- gli armeni e Gerusalemme. Anche
Iago. Il sacerdote Zaccaria parlando i patriarcati, arcivescovati, vescovati
del Messia, si espresse che Dio ci acattolici, eterodossi, colle loro di-
Zia visitali dall'oriente del cielo , gnila di Cattolico, Mafriano ed al-
paragonando il Messia al sole, cui tre, hanno articoli: de'santuari più
fa pure allusione l'altro passo: io insigni se ne parla a'Ioro luoghi.
faro venire il mio servo V Oriente. Roma è madre di tutte le chiese,
All'articolo Occidente riguardo al- centro del cristianesimo, ma Gerii-
V Oriente si è detto di esso come salemme e ne furono la
l'oriente
continente del globo col nome di culla ; ivi pastori ed i gentili pei
i
venisse dagli apostoli. Dall'avere Ge- zione degli apostoli, tuttoché nelle
sù Cristo Dell'ascendere al cielo la- sacre carte non fu descritta così :
bitrice di sua perpetuità : ubi Pe- tà del conte, con autorità amplissi-
trus, ibi Ecclesia. L' impero d'o- ma civile e militare, con residenza
riente si compose di sessanta dio- in Antiochia. Vedasi il Terzi, Siria
cesi ossia no regni. Dopo la fonda- sacra p. i3. Le sventure dell'im-
zione dell' impero romano, la po- pero orientale furono aumentate dal-
testà civile e militare risiedette sino le eresie che in vari tempi insor-
a Tiberio nel prefetto del pretorio, sero, e dai vari scismi e divisioni
ma per la sua aumentata gran po- colla Chiesa romana, e a poco a
tenza, dopo Coni modo venne divisa poco venne conquistato con fana-
in due finché Costantino
, riparti tismo religioso dai Maomettani {Ve-
l'autorità in quattro prefetti del pre- di) che finirono con impadronirsi
,
torio per tutti gli stati dell'impero nel 1 4^53 di Costantinopoli, dando
romano, cioè d'Italia, deU'Illirio, del- termine all'impero orientale. Verso
le Gallie e dell'Oriente, dalle pro- 1'
887 l' autorità de' patriarchi di
vincie del quale Giustiniano I smem- Costantinopoli non solo si era este-
brò l'Egitto, e ne fece una quinta sa sull'oriente, ma anche in parte
divisione col suo prefetto. Su que- d'occidente in Sicilia, Puglia e Cala-
ste ripartizioni procederono altresì bria reame di Napoli. Le chiese ad
quelle delle cose ecclesiastiche. E- esso soggette erano ottantatre me-
gualmente il regime della Chiesa fu tropoli con giurisdizione sui vescovi
diviso in orientale e occidentale. suffragane"!;trentanove sedi distin-
L'orientale comprendeva sei diocesi te con titolo arcivescovile onorario,
o regni, la prima Oriente con An- chiamate autocefale, perchè non e-
,
dinaligli orientali, indi eletti Papa, serve di riti particolari e della lin-
e riportammo il novero de' greci gua caldea negli uffizi divini, e sten-
sublimati a questa dignità; gli altri desi dalla Mesopotamia e Caldea
orientali elevali al pontificalo sono sino al Malabar nell'Indie orien-
ì seguenti, oltre gli africani s. Vit- tali. La quinta degli Armeni [Vedi):
tore 1 e s. Melchiade. I santi Pie- seguono questi gli errori (eccettuati
tro principe degli apostoli, E vari - i cattolici, ed altrettanto dicasi degli
nazione è quella de' Greci {Vedi), sesta de Copti o Egiziani (Vedi), abi-
che sono soggetti principalmente al tanti nelle provincie dell'Egitto : sono
patriarcato di Costantinopoli, e dalla seguaci degli errori di Eutiche e Dio-
Grecia ed isole dell'Arcipelago sten- scoto, ed osservanti dei riti della
dendosi negli altri tre patriarcati più chiesa antica Alessandrina, nella lin-
antichi dell'oriente, partecipano co- gua però coptica o egiziana; e quan-
munemente i loro donimi e riti agli to al salterio usano la lingua ara-
altri orientali. La seconda de' Mei- ba. Risiede il loro pa Inarca nel gran
chili [Vedi), che servendosi nelle sa- Cairo, la di cui giurisdizione si esten-
gre liturgie e divini uffizi insieme de sino all'Etiopia: perciò gli abis-
colla greca anche della lingua ara- sini o etiopi cristiani abbracciano i
bedienza de' patriarchi indebiti di servono ne' divini uffizi della lingua
Alessandria, di Antiochia e di Gè- etiopica e non della coptica. La set-
vol. nix. 8
4 , ,
1
1
ORI ORI
ti ni a de' Siri-Gìacobìli (Vedi), di- sero privatamente. Tutti gli orien-
moranti nella Mesopotamia: hanno tali cattolici dipendono dalla Con-
un patriarca residente presso la cit- gregazione di propaganda fide.
tà di Mardiu e quanto agli erro-
; JNel 477 fu celebrato un conci-
ri sono in tutto conformi ai copti lio, che porta il nome di Oriente,
o egiziani ; quanto poi al rito si , nel quale Pietro di Foulon fu scac-
servono della lingua siriaca, e sono ciato da Antiochia, e gli fu sosti-
nel l'ito conformi ai maroniti , ec- tuito Giovanni d'Apamea, il quale
cettuatane la materia dell'Eucaristia, venne anch'esso espulso dopo tre
che dai maroniti si adopera in azi- mesi ; fu poi sostituito in Antiochia
mo, e dai giacobiti in fermentato. un uomo pio. Diz. de'concilii. Dalle
L'ottava finalmente de' Maroniti Epistole di s. Gregorio I del 5go
[Fedi), abitanti nel Monte Libano abbiamo che la santa Sede a quel
e nella Fenicia, e sparsi in diverse tempo possedeva anche de'patriuao-
parti della Siria e Palestina: si man- ni nell' oriente, de'quali trattarono
tengono questi nella fede cattolica l'Alemanni, De Laler. pariet. cap.
sotto l'obbedienza del proprio pa- 5; il Bianchini, in Anast. t. II, p.
triarca antiocheno , che loro viene 3oi; ed il Cenni, Disseti. Dall'orien-
confermato (come quelli delle altre te ogni anno solevano mandarsi in
nazioni cattoliche greci-melchiti, siri, tributo a Roma i garofani alla Chie-
caldei, armeni ) dal sommo Ponte- sa di s. Giovanni in Lacerano [Fe-
fice romano
celebrano nella lingua
; di), e l'opobalsamo per ardere nei
siriaca, con rito proprio della loro Lumi [Fedi), ove si disse che pro-
chiesa. L'Assemani morì nel 1768, veniva ancora dalla possessione che
laonde ai citati ed altri articoli si la chiesa romana avea in Babilo-
parla delle posteriori notizie delle nia. A Gerusalemme si notò che
mentovate ed altre nazioni orien- tutti gli stabilimenti cattolici d'orien-
tali, come Grecia, sì cattoliche che te, tranne quello di Cairo ch'è sot-
scismatiche, e delle missioni catto- to la protezione dell'Austria, sono
liche ne' paesi delle seconde, quan- sotto il protettorato della Francia,
do non hanno vescovi ortodossi. Al- del qual protettorato si parlò me-
le tre biografie degli Assemani so- glio a Grecia : sugli istituti fran-
no notate le loro opere riguardanti cesi iu oriente, e sulla protezione
gli orientali, e molte se ne vedono cattolica che fece sempre parte dei
registrate ai loro articoli. In questi diritti della Francia, meritano es-
si riportarono le provvidenze ema- sere lette le due lettere prodotte
nate dagli orientali, e sui loro riti dal benemerito cav. Artaud, Storia
e lingua: Benedetto Xlll per to- di Leone XII, t. II, cap. 3i. Ab-
gliere gli abusi che nascevano nelle bfamo: Pietro Halloix gesuita, Il-
chiese di Roma alla celebrazione lusi riunì ecclesiae orienta lis scripto-
delle messe degli ove per orientali, rum, ani sanctitate, j'uxta et erudi-
curiosità concorreva gran popolo lione Jloruerunt, vitae et documen-
con decreto de' 6 dicembre 1725, ta, Duaci i633. Michaelis Le Quien
presso il Lamberlini, De canon. ss., domenicano, Oriens christianus in
lib. 1, cap. 38, stabilì che non po- auatuor patriarchatus digestus, quo
tessero celebrare senza licenza del exhibentur ecclesiae, palriarchae,cae-
cardinal vicario, altrimenti celebra*- terique praesulcs totius orienti*, Pa-
è
lo Mai nella solenne accademia di adoperò con molto zelo alla con--
religione cattolica in Roma, de' io versione degli ariani e degl'idolatri
maggio 838, 1 lesse un eruditissimo che abitavano alle falde dei Pire-
ragionamento : Sulla pubblicazione nei. Le pene e le persecuzioni che
da farsi, nella maggiore ampiezza egli ebbe a soffrire non servirono
possibile, delle opere religiose orien- che a purificare il suo cuore, e a
tali, di cui tanta copia abbiamo far risplendere l'amore di cui era
nelle nostre pubbliche biblioteche. Di infuocato per la gloria di Gesù Cri-
questo importante argomento ne ri- sto. Il suo culto fu sempre celebre
porta l'estratto il num. 44 del Dia- nella città di Auch, che l'onora fra
mismo, ma che da più secoli deve Tolosa ottenne una parte delle reli-
chiamarsi il linguaggio del cristia- quie di questo santo vescovo, eh'
nesimo orientale; indi del cotto, nominato nei più antichi martiro-
delle lingue etiopica, armena, gior- logi, ma sotto diversi giorni.
giana, e della slava e sue moltipli- ORIGENE. Nacque in Alessan-
ci diramazioni. Vedasi del p. Pie- dria d'Egitto l'anno i85, sopran-
tro Bandini domenicano: Dissert. nominato Adamanzio o Diamanti»
della necessità che hanno oggi co- no, e Calcentero, cioè viscere di
loro, cui lo stato, la professione e bronzo, a cagione della sua appli-
il genio chiamano ai biblici studi, cazione instancabile al lavoro. Leo-
di coltivare lingue orientali per ar- nida suo padre, che dicesi essere
restare il progresso del razionalis- stato vescovo, l'educò con cura nel-
mo, ec. Firenze i84«- A Lingua si le sacre scienze e nella pietà, ove
parlò degli idiomi orientali. Nel 1804 fece mirabili progressi. Ebbe in
fu pubblicata dalla tipografia di pro- maestro Clemente Alessandrino, e
paganda fide : Professio orthodoxae d'anni 18 gli successe nell'uffizio di
tìdei ab orientalìbus facicnda, jussu catechista, o di capo della scuola
Urbani Pili edita, cimi interpre- cristiana d'Alessandria, e numerosi
talione latina. Ivi nel 1739 si die furono i suoi uditori cristiani e ido-
alla luce : Ada orientalis ecclcsiae latri : fortificò i primi nella fede,
ronlra Lutheri haeresim monumen- e converti la maggior parte de'se-
tisi notis, ac dissertationibus illu- condi. Insegnava alle donne e agli
strata, una cum epistola Cristopho- uomini, e volendo mettersi al co-
ri Ranzovii adversus lulheranorum perto d' ogni calunnia, si fece egli
errores. Abbiamo di A. Mazzoldi: medesimo eunuco, sia col mezzo di
Delle origini italiche e della dif- qualche medicamento, sia col ferro,
fusione dell' incivilimento italiano prendendo troppo alla lettera ciò
all'Egitto, alla Fenicia, alla Gre- che Gesù Cristo dice nell'evangelo
cia, e a tutte le nazioni asiatiche degli eunuchi volontari. Si recò a
poste nel Mediterraneo , Milano Roma nel 2 11, spinto dal desiderio
1846. di vedere l'illustre chiesa così an-
ORIENZO (s.), vescovo d'Auch tica, ch'era allora governata da Pa-
in Guascogna. Governò la sua chic- pa s. Zeferino. Poco vi si tralten-
i.G ORI ORI
ne, e tornato in Alessandria ripre- tavolta narra che fece sembianza
si
se le funzioni di catechista. Nel ii5 di offrire incenso agi' idoli, per sor-
fece un viaggio in Arabia, e Tanno tire di prigione; ma questa è una
seguente passò in Palestina, e si calunnia inventata da'suoi nemici,
stabilì a Cesarea, dove il vescovo poiché è certo che soffrì costante-
Teottisto lo fece predicare, benché mente più crudeli supplizi, ben-
i
non fosse che laico. Demetrio ve- ché uon sia morto nella- tortura, e
scovo d'Alessandria se ne formaliz- terminò di vivere nel 253 in Tiro,
zò, e richiamò Origene, il quale fe- d'anni 69. Innumerevoli sono le
ce poco tempo dopo un viaggio in opere che che s. Epifanio
scrisse,
Antiochia per ordine dell'impera- disse seimila, e s. Girolamo dichia-
trice Mammea, che l'avea chiamato rò essere difficile leggere tutti i di
per sentirlo parlare sulla religione lui libri. Quelli che realmente gli
avauti Papa s. Fabiano, indi riti- Cantici. 20. Omelie sui salmi, ai.
rossi in Cesarea, ove stabilì celebre Su s. Matteo. 11. Sull'epistola ai
scuola, ed ebbe per discepoli i ss. romani. 23. Omelie su Geremia.
fratelli Gregorio Taumaturgo e Ate- i\. Su Ezechiello. 2 5. Sulla Ge-
nodoro, e molte altre persone illu- nesi. 26. Sull'Esodo. 27. Sui Le-
stri per virtù e scienza. Fece in viti. 28. Sui Numeri. 29. Sulla pri-
seguito un viaggio in Cesarea di ma epistola ai tessalonicensi. 3o.
Cappadocia, quindi ad Atene e nel- Sui piccoli profeti. 3i. Contro Cel-
l'Arabia, dove ricondusse alla vera so. 32. Omelie sopra Giosuè. 33.
fede Berillo vescovo di Boslra. Chia- Sul principio de' libri de' Re. 3q.. Sul-
mato nell'Arabia da un'assemblea la Pitonessa. 35. Sui Cantici. 36.
di vescovi, per disputar contro gli Sopra Isaia. 3j. Sugli Alti degli
eretici che pretendevano morissero apostoli. 38. Sull'epistola agli efé-
le anime col corpo, e che risusci- sii. 39. Sull'epistola ai colossesi. 4°.
tassero con lui, li convinse e conver- Sull'epistola a Tito. 4 1 • Sull'epistola
tì. Soffrì molto e con coraggio eroi- agli ebrei, ^n. Molte omelie sulla sles-
co nella persecuzione di Decio; tilt; sa. 43. Molti scrini sul salmo 5o,
ORI ORI n7
sui Proi'erbii, e su alcune parti del- che quelli degli antichi, ad onta
la Scrittura. 44- Molte lettere su che renda giustizia alle sue vir-
si
Origene. Anche al giorno d'oggi non venzione del demonio; ch'era per-
sono più uniformi giudizi de'mo- i messo seguir tuttociò che la passio-
dtrni circa la dottrina di Origene, ne poteva suggerire di più infame;
n8 ORI ORI
che bisognava impedire la genera- dicava il loro errore. Non si sa per-
zione con tutti mezzi possibili ; ed
i ché questi ultimi furono chiamati
r
autorizzava i libri apocrifi dell'an- anco Tetadrìli (P edi) ) nome comu-
tico e nuovo Testamento. Da lui ne ad altri eretici, o prevenuti del
si chiamarono origenisti impuri i numero di quattro. Il p. Luigi Dou-
suoi discepoli, ne seguirono le abbo- cin gesuita scrisse la Storia dell' o-
rninazioni, e sussistevano ancora nel rigenismo, Parigi 1700. Vi è ag-
V secolo: i ss. Epifanio ed Agosti- giunto uno Schiarimento sopra ciò
no, che parlarono di Origene l'ini' che gli antichi hanno detto intorno
puro, non convengono che ne' suoi alla condanna di Origene nel V
errori vi abbia avuta alcuna parte il concilio ecumenico. Tale storia, che
celebre Origene dottore della Chie- ad un tempo è quella di Origene
sa, i di cui scritti non altro respirano e della sua eresia, piena di dotte
che l'amore alla castità. I seguaci ricerche e di narrazioni curiose, è
di questo dottore sostennero che anche bene scritta.
Gesù Cristo è figlio di Dio per ado- ORIGO Curzio, Cardinale. Cur-
zione, che le anime umane esiste- zio Origo patrizio romano, ammes-
rono prima di essere unite ai cor- so nel 1686 in prelatura da Inno-
pi, che i tormenti de' dannati non cenzo XI e fatto ponente del buon
saranno eterni, che demoni stessi i governo, Innocenzo XII nel 1690
un giorno saranno liberati dai tor- lo fece uditore di segnatura, e nel
menti dell'inferno. I monaci d'Egit- 1696 luogotenente civile dell'udito-
to e di Palestina caddero in que- re della camera. Quindi per l'insi-
sti errori, li sostennero con perti- nuante e savia maniera con cui sep-
nacia, causarono grandi turbolen- pe introdursi in grazia di Clemente
ze nella Chiesa, ed il quinto conci- XI, già suo amico, fu promosso a
lio 553 in Co-
generale tenuto nel segretario de' memoriali, indi a se-
stantinopoli condanno, e in que-
li gretario di consulta, creandolo car-
sta censura vi comprese lo stesso dinale diacono ins. Maria in Do-
Origene. Per opera degli origenisti mnicaa'3o gennaio 17 i3. Fu ascrit-
mancano molti atti sinodali intor- to alle congregazioni del s. offizio,
calcare che la difende dai venti perde nella oscurità de'tempi. I car-
del nord, e le procura un clima taginesi la presero ai contestani;
dolcissimo nell'inverno, ma un po- passò poscia sotto il giogo de' ro-
co caldo nell'estate. E di forma mani, e da questi in potere de'go-
oblunga, cinta di mura, con sette ti, da cui ricevette il nome di Or-
nome di Oristano o Oristagni., dal opinare che fossero due sedi di-
vicino stagno dell'antica contrada o stinte, quando che in realtà una
villa""io
DO di Ores, forse'
moderna - sola indicano ; dovendosi distingue-
mente Ur-as, e che poi l'ha dato al re il nome della provincia Arbo-
vasto golfo. Fu già residenza dei rense, da quello della capitale Ori-
potenti giudici d' Arhorea, il qual stano, sede del vescovo, come op-
nome di una delle quattro provin- portunamente avverte il benemerito
cie dell'isola,è stato anche alla cit- can. Dima, Serie cron. degli ar-
tà promiscuamente talora appropria- cìv. e vesc. del regno di Sardegna,
nicò per aver prestato soccorso a I; i382 Gonnario II; nel 388
nel 1
due pisani contro il suo divieto, Leonardo II; nel 1392 Conrado
ma morì in grembo alla Chie- da Cloaco genovese, già di Sulci
sa cattolica. Nel 1218 fr. Pietro I e d'Amelia, poi trasferito a Noli;
che celebrò il sinodo; nel 1225 nel 1397 Ubaldino Cambi Buona-
Teodorico; nel 1227 Torgodorio mici di Cortona, prima arcivescovo
deMuru, il quale col soccorso del di Torres ossia Sassari; nel i4oo
regolo ossia giudice d' Arborea, e» Marino Fabario napoletano; nel
difìcò la cattedrale. Nel 1 2^ 1 Edip- 1 4o3 Paolo Oleni traslato da Cal-
po, nel 1260 Omodeo, nel 1273 cedonia in partihus, incaricato di
A leardo che consagrò un altare in diverse commissioni da Bonifacio
Villa Urbana, nel 1289 Pietro II IX; nel i4<>3 Bartolomeo sanese,
che per lo più visse in Roma tra i indi di Massa Marittima; nel 1 4°4
domestici prelati di Bonifacio VIII. fr. Nicolò II Benito domenicano, già
ORI ORI 123
di detta chiesa e di quella di Tre- cessori, nel 1 1^5 Paucapelea che
viso ; nel i4o6 Bertrando che in- assistette alla consagrazione della
tervenne al concilio di Pisa, in cui chiesa di s. Maria di Bonarcado e
fu eletto Alessandro V. Nel i4>8 alla donazione del regolo d' Arbo-
fr.Elia minorità, nel ì^3j Loren- rea Baiisone; nel iifoUgoneche
zo Schinto, nel \/^5o Gregorio At- da detto regolo fu mandato con
tacco, già vescovo di Trevico o ca- due altri ambasciatori genovesi a
nonico ; nel i454 Giacomo com- Federico I imperatore, ond' essere
mendatario di s. Angelo Frigello ; coronato re di Sardegna il mede-
nel 1460 F. Arnesti ; nel 1470 simo Barisone, scacciati dall' isola i
Giovanni II Dessi; nel 4^4 F er ' 1 pisani.Nel 1228 Pietro de Martio
dinando Romano chierico cesarau- che sottoscrisse la donazione del
gustano;nel i49 2 Giacomo Serra bosco d' Averqueda fatta al mona-
città di s. Giusta, divisione del già d'Isola; nel 1387 fr. Serafino
Capo Cagliari, sulla riva del vasto Travagio di Trio minorità, traslato
stagno del suo nome, circa una le- da Reggio di Lombardia ; nel 1397
ga lunge da Oristano, di cui og- Geminiano; nel 4o fr. Domeni- 1 1
gi ne memoria
rimane appena la co minorità; nel 1428 fr. Ettore
in un villaggio di questo nome, e domenicano; nel Antonio; i43o
dicesi con «3oo abitanti. La cat- nel i433 fr. Pietro de Vellena mi-
tedrale era dedicata alle sante mar- norità nel i5co Gaspare che in-
;
pianto dai letterati; nel i520 Gio- 1704 Francesco Masones Nin, trae-
vanni IV de Claray canonico di lato da Ales ove avea fondato il
Carnbray, benché d'anni 20; nel seminario e celebrato il sinodo, l'u-
i58o Agostino Grimaldi (Fedi), no e l'altro fece in Oristano. Nei
traslato da Grasse e Majorca, poi 1726 Antonio Nin di Cagliari, ca-
cardinale; nel 53 7 Carlo de Ala-
1 nonico di quella primaziale, di cui
gon che Paolo 111 nominò col ve- poi n' ebbe il governo e celebrò
scovo d' Ales a sedare le differenze ilsinodo; nel 744 Vincenzo Ciio-
1
insorte tra l'arcivescovo di Caglia- vanni Vico Torrellas già d' Ampu-
ri, capitolo e consiglieri della città, rias ; nel detto anno Nicolò Mori-
colla moslie del viceré Cardona. ed zio Fontana abbate commendatario
intervenne al concilio di Trento. di s. Maria di Cavour; nel 1746
Nel 554 Andrea Satina, già d' A-
1 Luigi Emmanuele del Carretto di
les e Terralba ; nel i556 Pietro Camerano, già preside del convitto
Sauna, già canonico della chiesa di Soperga; riformò in più punti la
di s. 1578 France-
Agostino; nel di pura dottrina, e lasciò di sé
lui
sco Fico di Sassari; nel 1 588 An- eterna memoria. Nel 1772 Antonio
tonio Canopoli di Sassari, nel 1620 Romano Malingri stato superiore
trasferito alla patria, ove fondò il del convitto di Soperga, assai com-
seminario; nel Lorenzo 1G21 d. pianto ; nel 1 778 fr. Giacomo Fran-
]\ietto benedettino, traslato da Ales cesco Astesandomenicano, già di
e da Alghero con somma lode, in- Nizza, con sommo
zelo e prudenza;
di arcivescovo di Cagliari; si nota nel 1784 Giuseppe Luigi Cusani
che nel 1606 l'arcivescovo d'Ar- de' conti di Sanglian.0 di Vercelli,
borea Alfonso Rieto con l'arcive- ivi già canonico prevosto ; nel 1798
scovo di Sassari ricorsero a Roma Francesco Maria Sisternes d'Ori-
per disputare primato a quello
il stano, morto nel 1812; indi dopo
di Cagliari. 1627 Gavino Mu-
Nel lunga sede vacante, nel 18 19 Gio-
gliano piemontese; nel i64t Pie- vanni Antioco Azzei d'Oristano;
tro de Vico, già sino dal 1 636 nel 1828 Gio. Maria Bua d* O-
coadiutore e vescovo di A micia in scheri, ampliò di un nuovo braccio
partibus j celebrò il sinodo, poi fu il seminario, chiamò in Oristano i
promosso a Cagliari. Nel 1657 fr. sacerdoti della missione e le mae-
Idelfonso diSotomajor mercedario, stre pie vicentine, e mori in Nori
poi di Barcellona; nel 1664 Ber- o Nuoro di cui era amministrato-
nardo Cottoner di Majorca, alla qua- re. Gregorio XVI nel concistoro
le venne trasferito; nel 1672 Pie- de' 27 luglio 1842 preconizzò l'o-
tro de Alagou già vescovo d' Ara- dierno arcivescovo mousignor Gio-
ORL ORL 125
anni Saba dell' arcidiocesi di Ca- di Tolosa, che prima erano rego-
gliari e di essa canonico peniten- lari, furono secolarizzati. Quindi ad
Ebbe 1' abbazia di Bec, poi la chie- giardino botanico, società di carità
sa di Tolosa nel i5o2 d'anni 18, materna e bibliche protestanti, corsi
e nel 1022 quella d'Orleans, a gratuiti di disegno, architettura ,
Parigi; Nicola Gedoyn scrittore; Si- sua residenza nella città d'Orleans,
mon de Muis interprete dotto della ed ai suoi stati riunirvi la Borgo-
scrittura; Dionigi Petavio, uno dei gna, e la tolse colla forza delle ar-
più celebri critici del suo secolo ; mi al re Sigismondo, che fece cru-
Nicola Thoynard dotto nelle lingue, delmente morire nel 523; ma an-
nella storia e nell'antichità ; Lavas- ch'egli venne ucciso dipoi nel 524,
sor, Isambert, e Maria Touchet fa- e due suoi nipoti furono pugnalati,
vorita di Carlo IX e madre di En- ed il loro fratello Clodoaldo solo si
richetta di Balzac. 11 re di Fran- salvò col radersi la chioma, vene-
cia Luigi Filippo (che abdicò li 24 rato poi da' francesi sotto il nome
febbraio 1848) è del ramo secon- di Saint- Cloud. Così lo scettro d'Or-
do de' Borboni degli Orleans, e pri- leans passò nelle mani del loro zio
ma di sua assunzione al trono por- Clotario e venne ereditato con
I,
bum presa e incendiatada Cesare; za*. Nel i4^8 gì' inglesi possessori
ma sembra oggi provato che Gien della Normandia , della Picardi a ,
ORL ORL i2 9
rare a Parigi reggente della Fran- pcra tratta dagli atti del processo
cia per Enrico VI re d'Inghilterra e, dalle cronache contemporanee. Iti
ancora lattante. Carlo VII era per Orleans nel 56o vi morì France-
1
nel 1780 vescovo d'Alba in par- secondo a'23 giugno 533 per
Il
e si stabilì che non si darà per ve- ti chiamato col pronome di Celio,
scovo al popolo quello che questo di stirpe illustre, di nazione cam-
ricusa. Ivi. pano di Frosinone, non già di Ca-
Il settimo nel 634, ad istanza di pita, come vogliono alcuni con Mu-
s. Eligio contro un eretico greco e ratori, Annali d'Italia anno 5 1 4»
monotelita^ che fu condannato e ed altri pretendono nato in Vena-
scacciato dalle Gallie. Reg. t. XIV; fro. Certo è che nacque in Frosi-
Labbé t. V ; Arduino t. Ili; Diz. none, figliuolo del frusinate Giusto,
de'conc. padre per legittimo matrimonio di
L'ottavo 766 in cui Pipino
nel s. Silverio eletto Papa nel 536, es-
determinò muover guerra a Gaife- sendo stato ammoglialo prima di
ro duca d'Aquitania. R.egia t. XVII; ricevere 1' ordine del diaconato; fu
Labbé t. V; Arduino t. III. ammesso nel clero romano, in cui
Il nono nel io 17 contro due ere- diede prove di sue virtù, ed aven-
tici manichei, che furono bruciati dogli predetto il sommo pontificato
d' ordine del re Roberto II. Labbe' s. Cesario d'Arles, a questo fu ele-
t. XI ; Arduino t. VI. vato a' 26 luglio 5i4 di comune
11 decimo nel 1022 contro altri accordo. Dichiarò primate di Spa-
i32 ORM ORM
gna e suo vicario il vescovo di Tar- templi impiegandovi 571 libbre d'ar-
ragona, e confermò tali prerogative gento, e die continui esempi di fer-
a quello di Siviglia. Ordinò a'sacer- mezza, modestia, penitenza e cari-
doti che fossero ordinati non per tà. Governò nove anni e 1 1 gior-
salto, ma osservando gl'interstizi; ni, e morì a'6 agosto 523, sepolto
che i pubblici penitenti non si po- nella basilica di s. Pietro. Scrisse
tessero consagrare; che si avesse de- un gran numero di lettere a diffe-
gli ordinandi sperienza di probità renti persone, e ne abbiamo anco-
e scienza ; che il vescovato non si ra 80 nella raccolta de' concilii e
ottenesse con doni o ricercasse con in altre opere sono no-
: i pensieri
ossequi, e che si celebrassero ogni an- bili e solidi, sebbene sentano al-
no due volte, od una almeno, i sinodi quanto della barbarie del suo seco-
provinciali. Prima di mandare s. Or- lo riguardo allo stile. Pier Luigi
misda i suoi legati all'imperatore Giu- Galletti nella sua Lettera all'erudi-
stino, permezzo del quale ottenne l'u- tissimo sig. abbate Giuseppe Pelli
nione della chiesa greca colla latina, nobile fiorentino, sopra Papa Or-
divisa già da 35 anni per lo scisma misda, scritta da Roma a' 11 giu-
d' Acazio, temendo il Papa che di gno 1757, e inserita nel Giornale
questa legazione si offendesse Teo- di Roma del 1756 stampato nel
dorico re de'goti, si portò da lui in 1757, art. XI, poi riprodotta dal
Ravenna 5i8, ed il re ne fu
nel Zaccaria, nella sua Raccolta di dis-
contento e benché ariano gli usò sertazioni ecclesiastiche t. XVI, diss.
molti segni di venerazione. Ricevè 4, sembra dal titolo ch'egli si pro-
s. Ormisda gli ambasciatori di Clo- ponesse parlare di s. Ormisda, ma
doveo I re di Francia, che lo rico- niente di esso dice, fuorché di es-
nobbe per vero vicario di Gesù Cri- sere parente d'un certo Geronzio,
sto, e gli mandò una corona d'oro di cui solamente tratta, spiegando
perchè manteneva la fede con ge- l'iscrizione che fu posta alsuo se-
losa costanza e purità. Riprovò co- polcro, ed allora scoperta. Vacò la
me di facile eretica interpretazione santa sede sei giorni.
la proposizione di alcuni monaci ac- ORMISDA (s.), martire. Era di
meti della Scizia: U/ius de Trini- una più antiche famiglie di
delle
late^ passus est carne j ma dopo es- Persia, e avea avuto padre un sa-
sersidisputato per 25 anni, fu ap- trapo o governator di provincia di-
provata come cattolica. Nel suo pon- sceso dalla schiatta degli Achemeni-
tificato e verso l'anno 52o s. Be- di. Varatane V re di Persia, con-
nedetto istituì il celebratissimo e tinuando la persecuzione mossa nel
benemerentissimo suo ordine. In di- 420 da Isdegeido suo padre contro
verse ordinazioni creò 55 vescovi, i cristiani, fece chiamare a sé Or-
2i preti e io diaconi. Con somma misda, ordinandogli bruscamente di
sua gloria vide convertiti alla fede rinnegar Gesù Cristo. La risposta
dall'arianesimo i borgognoni, dal pa- saggia e ferma di Ormisda fece dar
ganesimo gli etiopi e i lazzi, e dal- nelle furie il re, il quale dopo aver-
ti. "Vegliò indefessamente su tutte onori, gli fece levare le sue robe, non
le chiese, represse gli eretici, istruì lasciandogli che un piccolo pezzo
il clero nella salmodia, ornò i sacri di tela che gli cingeva le reni, e
ORO ORO l 33
lo condannò al vilissimo mestiere te le cose rimaste capaci di qual-
di pascere e governare i cammelli che perfezione, dagli artifiziosi loro
alla gentile poesia del più gentile Ma qual paragone può mai far-
de' poeti viventi cav. Angelo Maria si fra le macchine, per altro in-
Ricci. Mancando il sole ne' giorni gegnose suindicate, e gli altri oro-
nuvoli e piovosi , o in tempo di logi inventati posteriormente, si co-
notte, gli antichi usavano la clepsi- modi e sì comuni, che a forza di
dia o clessidra, ch'era un orologio molle, ruote, contrappesi e pendoli
ad acqua, che si crede introdotto in ci segnano ad una ad una tutte
Roma nel 5q5 dal censore Scipio- le ore diurne e notturne, e ce ne
ne Nasica, per riparare alla misu- danno perfino il grato e utile av-
ra del tempo in mancanza del sole, viso col suono della campana? In-
ma non perciò si provvide al sop- cominciando dagli orologi a pendo-
pravvenire delle tenebre nella not- lo, seguendo l'ordine tenuto dal Can-
del tempo per mezzo del pendolo zione ad un italiano; e fece quasi o-
negli orologi, sedici anni prima che bliare l'orologio solare, cui l'astrono-
Cristiano Ugenio o Huyghens offris- mia assicurò una perenne ricordan-
se agli stati d'Olanda il suo orologio za,chiamando orologio astronomico
nel 1637, con meccanismo poco dif- una delle costellazioni dell' austro
ferente da quello di Galileo, e ne osservate dal de la Calile, presso il
scrisse due opere; altri poi in se- Capo di Buona Speranza. Scrive
guito perfezionarono l'orologio oscil- pertanto il Passeri, che sino dopo
latorio e sue diverse specie. Il Ber- 1' 800 si stette alla descrizione del
nini, Storia dell'eresie, pretende col sole, e questa ristretta agli orologi
Ciacconio, che Sabbiano Papa del fìssi nel muro, poiché i portatili
cioè d'un orologio notturno che gli golati dal contrasto d'un resistente,
mandò in dono con alcuni libri in- che poi ebbero credito grandissimo,
dicati nel voi. XXI li, p. 22 3 del e vi si aggiunse la perfezione del
Dizionario. 11 Cenni sospettò che suono, e finalmente furono appli-
l'orologio potesse essere fatto in mo- cati a più. altri servigi e piacevo-
do da indicare le ore dalla sfera se- lezze. L orologio di Pacifico, che
gnate, con l'aiuto d'un lume acce- mori nell' 846 o nell'849> indica-
so che vi era rinchiuso. Da Erman- va le ore in tempo di notte, e nuli
no Contratto e da Adone è descrit- bis ante viderat, scrive il p. da Pra-
to un orologio, che Aronne Rachild to parlando del suo epitaffio ripor-
re de' persiani fece presentare nel- tato dal Muratori nella dissert. 24,
l'8o7 a Carlo Magno; altri dicono il quale quanto alla qualità dell'oro-
che il donatore fu Haroun-al-Ra- logio opportune riflessioni; anzi
fa
per Ottone III. li Mazzucchelli no- non solo per indicar le ore, ma
tò che il celeberrimo Boezio si di- anche per avvertire i cittadini del
lettò anche della meccanica, e Gun- pericolo degli incendi, pel quale
debaldo re de' borgognoni avendo veramente sembra che bastasse il
presso di lui veduti in Roma due suono delle campane. Il primo oro-
orologi che avea inventalo, l'uno logio a ruota, di cui si trova men-
de'quali indicava in una mobile sfe- zione in Italia ne' bassi secoli, è
ra il corso del sole, e l'altro quello quello del campanile della chiesa
del giorno ossia delle ore, col mez- di s. Eustorgio de' domenicani in
zo d' acqua stillante, pregò il suo Milano, forse circa il i3a8o 1 33
suocero Teodorico, e questi Boezio, (altri dicono nel i3o6), e verso lo
che volesse mandarglieli. Quindi stesso tempo ivi pure fu eretto
alcuni riconobbero Boezio per in- quello sulla torre Gottardo di s. :
bile più degli altri fino allora ve- i segni zodiacali e tutte le rivolu-
duti, poiché indicava ancora i mo- zioni del cielo, i giorni e le ore,
vimenti del sole, delle stelle e di descrive il lodato Cancellieri ; oltre
altri pianeti, ed i giorni festivi: i succitati a secoudi naturali ad e-
questo strumento chiamato orologio, quazione con due sfere, e quello a
sfera o planetario, gli costò sedici an- cicloide acquistato dal Valadier suo
ui di fatica. Essendosi guastato, Car- autore dall'elettore palatino, autore
lo V imperatore ne fece fare uno eziandio d' un orologio che Pio VI
simile da Giovanni Torriani cele- mandò a Salomone re d' Iberia
bre macchinista cremonese, e lo por- greco sismatico, che glielo avea do-
tò in Ispagna. Si crede che il ter- mandato. Non vi è poi città in Eu-
zo orologio a martello eretto in ropa che abbia un numero sì gran-
Italia, sia quello di Monza del de d'orologi pubblici come Roma,
1 347- L'arcivescovo di Milano Vis- ove se ne contavano al principio
conti nel 353 fece lavorare in
1 del nostro secolo quarantacinque,
Genova un insigne orologio tre ; moltiplicilà che riesce di gran co-
anni dopo il comune di Bologna modo pegli abitanti. I principali li
fece trasportare a Dijon nel 1 363, eh. Ratti, Dell' erezione de' sacri
riguardossi come uno de' più cele- templi p. io5, ove tratta del cam-
bri orologi. Nel iSyo il re Carlo panile, delle campane e dell'orolo-
V fece venire dalla Germania En- gio.
rico di Wùk, che costruì l' orolo- o da tasca,
Gli orologi portatili
gio del palazzo di Parigi e fu la delti mostre e talvolta quadranti ,
prima macchina di questa specie sono oscuramente descritti da Vi-
che quella capitale possedesse. Iu truvio che li chiama viatorii, senza
Germania a detta epoca già elati- dire nel descriverne uno, se fu in-
vi come in Fiandra orologi com- venzione greca o romana man- :
gran numero d'orologi ch'egli te- sei o più. minuti si dava mossa al-
neva, non combinavano mai nella l' ordigno della ripetizione, l'oro-
giusta indicazione del tempo, ed un logio suonava anticipatamente quel-
giorno avendoli trovati tutti caduli 1' ora istessa, a cui l' indice non per
per terra, pel rovescio della tavola anche era giunto, e di più. suonava
che li conteneva, disse: questa e ancora i tre quarti già scorsi. Per
la prima vota in cui finalmente correggere questo difetto studiarono
tutti sono andati d accordo. Dopo allora invano i più bravi orologie-
la narrata invenzione del pendolo, ri d'Italia, di Francia, di Germa-
da essa ne derivò l'applicazione di nia e d' Inghilterra , dimodoché il
nuove divisioni alle macchine desti- rimedio era riputato quasi impos-
nate alla misura del tempo si di- : sibile. L'Agostini essendo in Roma,
vise 1' ora in 6o parti, che nomi- comechè avea un genio particolare
uaronsi minuti, il minuto egual- per inventare le più ingegnose mac-
ORO ORO t^i
chine d' ogni genere, dopo avere za gareggiano in questa cogli stessi
modo cinese. Non può certamente parer meglio quello a cui si è av-
negarsi, che questo esseudo regola- vezzato da lungo tempo, tale es-
to sopra il punto fisso della me- sendo la forza delle abitudini; pe-
ridiana, mostri meglio dell'italiano rò sostiene, che il contare le ore
il punto del mezzogiorno, che preme all' italiana sia più naturale e più
di sapere per la cessazione dei lavo- semplice dell'orologio oltramontano;
ri e per l'ora di desinare; poiché ve- e che l'orologio italiano è più fa-
nendo a cadere dalle ore 16 alle cile a capirsi ,
più facile a rego-
19, che sono idue estremi de'due larsi, più usuale (al suo tempo),
solstizi d'estate e d'inverno, non più comodo, più necessario.
può sapersi che con una tabella, Nel novembre 1846 il regnante
ORO ORO 143
Pio IX coli' esempio dato nell'oro- revole è il concorso de' forastieri,
logio del Palazzo Quirinale [Vedi), usi già da lungo tempo a quella
ha tollo metodo italiano,
l'antico maniera d'orologio. Quindi loda il
sostituendovi il sistema ormai eu- senno pubblico di Roma, che imi-
ropeo, comunemente detto alla fran- tando quello del principe ha scam-
cese. Indi sull' utilità del cambia- biato l'orologio nel francese, ma non
mento di regolare i pubblici orologi perciò dee all'italiano orologio,
si
di Roma, e della divisione del tem- osservato in Italia per lungo volger
po in giorni e ore, e degli orologi di secoli , ne' quali regolò la vita
così detto italiano e francese, si pub- operosa de' nostri antenati , male-
blicarono AAY Album alcuni articoli, dirne e renderne odiosa la memo-
fra' quali i num. 26 e 27 dell'anno ria, compiacendosi di vederli anzi
XIV, contengono quello bellissimo tuttavia sulla fronte del maggior
del sacerdote Salvatore Proia , il tempio Vaticano, e sul portico delle
quale eruditamente con sode ra- colonnedi Veio nel foro Antoni-
gioni e con profondo sapere, impar- niano, cioè sull'edifìzio della posta
zialmente enumera pregi e difetti i i a fianco del suo vittorioso rivale
de' due orologi. Difende l'orologio (poiché Gregorio XVI, oltre il por-
italiano, usato ad imitazione del po- aggiunse all'edilìzio due orologi).
tico,
•vita del dotto e pio cardinal Orsi, sovranità temporale de* romani Pon-
e ne registrò le importanti e gravi tefici, ivi 1 7.42. Storia ecclesiasti-
sue opere nella sua Dee. 1, Tritar, ca, ivi 1 74-7» c '°è il primo volume,
ilalicor. illuslrior. sacc. XIII, p. mentre il XX, che contiene 1' ulti-
432 : in parte avea fatto altrettan- ma parte della storia del VI secolo,
to il p. Catalani a p. 23o e seg. fu pubblicato nel 1761. Egregia-
De mag. s. p. apost. Riporteremo le mente continuò e compì il suo
la
principali. i.° Disseriazione doni- confratello p. Becchetti, poi vescovo
malica e morale contro V uso ma- di Città della Pieve. Tra le diverse
teriale delle parole, Roma 1727. complete edizioni nomineremo quel-
2. Disserlatio apologetica prò ss. la fatta in Venezia nel 1822 in
Perpetuae , Felicitae et sociorum volumi 4 2 P er cura di Giuseppe
>
4-° Dissertano historica, qua Oslen- a quell' articolo sono molte no-
vi
dilur calìiolicam Ecclesiam tribus tizie che la riguardano, e siccome
prionbus saeculis capitalium crimì- moltissimi articoli trattano degli Or-
num reis pacem et absolulionem sini, oltre i relativi secondo gli av-
nculiquam denegasse , i vi 1780. venimenti, così li rimarcheremo in
vol. xtix. io
,
prendeva parte il resto della no- in varie occasioni con singolari pre-
biltà romana e molli del popolo rogative, onorificenze, dignità e de-
con funeste conseguenze. Queste ini- corazioni equestri. Narra il Novaes,
J
micizie e fazioni foise derivarono Storia de Pontefici }t. XIII, p. 3g,
dalle sanguinose gare de' possenti e che la casa Orsini si propagò glo-
turbolenti conti Tusculani, Nomen- riosa con dieciolto tra santi e beati
tani, de' Crescenzi, Pierleoui, ovve- fino dal 222, cioè Orsino vescovo
ro da dispute di possedimenti ter- di Bourges nel 225, Giovanni e
ritoriali o meglio , dalle tendenze Paolo fratelli martirizzati nel 362,
de' bassi tempi che i popoli e i no- Orsino prete nel 5oo Benedetto ,
ORS ORS 1 7
Tolosa e martire nel 570 , Balilde doveo II, Agnese sposò Primislao
moglie di Clodoveo II re di Fran- re di Polonia, Cunegonda fu mo-
cia nel 66 5 e poi monaca benedet- glie di Beda re d'Ungheria; Ladis-
tina, Gaudenzio vescovo di Praga nel lao re di Napoli prese in moglie la
rio posto nella corte imperiale, fab- gno e Carlomanno, ricuperando col
bricò la chiesa di s. Maria della loro aiuto le terre occupate dai lon-
Coite, cos'i detta da sua posizione gobardi e per la munificenza di
,
del ro88, facendone menzione nella che fondò nella casa paterna il mo-
sua bolla delle chiese filiali dipen- nastero e la Chiesa di s. Silvestro
denti dalla Lorenzo
basilica di s. in Capite. Di ambedue
lodati Pa- i
gli Orsini , ma l'eletto parroco do- sini ivi dominarono con diverse in-
l'antico palazzo de' Savelli, poi pas- sai considerabili, passarono ai più
sato in dominio degli Orsini, si ve- stretti parenti delia casa di Salva-
dono ritte in piedi le figure di due ta. I membri componenti la liuea
orsi, che osserva Cancellieri nel-
il di Carintia furouo nominati poco
Y'Iscriz. delle ss. Simplicia e Or- dopo, pei loro stabilimenti di Ale-
sa pag. i4- magna , signori della R.osa , dallo
Nel secolo XI le fazioni se- stemma di loro famiglia, e già si-
guaci del Papa e dell' impero ,
no dal 1 23 1 si nominavano signori
che poi presero il nome di guel- di Rosenberg. Il pronipote di En-
fi e ghibellini, per le gravi defe- rico, che mori nel 1 2 1
4 , era nel
renze insorte in seguito fra i due 1 260 siniscalco iu Stiiia, dove il suo
poteri , massime per le Investiture padre Cristoforo si eia stabilito pel
ecclesiastiche _,
produssero orribili suo maritaggio con una figlia della
sciagure e sanguinosi fatti. Dicem- famiglia di Weissenegg. I Rosen-
mo già che tra i guelfi primeggia- berg rimasero in Stiiia finché Mas-
rono gli Orsini favorevoli alla causa similiano, valoroso guerriero della
della santa Sede, ma verso il io io stessa casa, il quale accompagnò l'im-
sopraffatti dai loro nemici , furono peratore Carlo V*in tutte le sue
costretti, tranne un ramo, di partire guerre, si vide filialmente obbligalo
da Roma, per cui si divisero parte di alienare tutte le sue possessioni
nella Francia, ove più non esisto- per i sofferti dispendi de' suoi pre-
no, ed ivi unitisi al sangue regio parativi guerreschi, dimodoché non
furono cancellieri del regno conti , restò al suo figlio Ulrico che un
di s. Paolo e signori di Armentiers; anello matrimoniale. Dopo la mor-
parte in Germania, ove ancora fio- te di Massimiliano, accaduta nel
riscono col cognome di Orsini Ro- i55o, Ulrico si ritirò in Carintia,
senberg, in Carintia e nella bassa dov' egli come i suoi discendenti
Austria, con residenza iu Welzenegg acquistarono per il loro merito e
in Carintia ed in Freudenau in per i maritaggi nuove possessioni.
Stiiia. Fu Vitello Orsiui che nel Gio. Andrea di Rosenberg di lui
ii5o passò iu Carintia, vi sposò nipote, gran burgavio di Carintia
Agnese duca Enrico del-
figlia del ipotecò durante guerra de' tren- la
la casa di Spanheim, e u' ebbe due t'anni tutte le sue possessioni per
figli, Vitello II ed Eurico. Il pri- assistere i due imperatori Ferdi-
mo si stabili iu Boemia sotto il nando H e Ferdinando III ,
e la
, -
Carintia, lasciò tre figli, di cui la po- lebre generale principe Raimondo
venne ad estendersi, ed fidei-
sterità i stato ambasciatore in più. corti , e
commissi de' quali formano il mag- che avea ereditato dal suo zio ma-
giorasi della linea tuttora fiorente. terno la signoria di Gleiss nella bas-
Wolfango Andrea meritò, come guer- sa Austria.11 conte Filippo Giu-
riero e uomo di stato , il favore seppe ebbe da sua moglie contessa
imperatore Leopoldo
dell' I, e per Kaunitz un solo figlio \ iuceuzo ,
denti posto e voce nel collegio dei servigi col nominarlo siniscalco di
conti di Francouia uel 1688, e la Carniola e di Carintia. Egli mori
prerogativa di magnati d'Ungheria: prima del cugino Francesco Save-
il primo in seguito fu uominato rio, per cui la dignità di principe
presidente della camera delle finau- dell'impero passò a Francesco Se-
ze. Egli ehbe due figli dalla sua pri- rafino primogenito di Vinceuzo e
ma moglie, Regina baronessa Welz; delia contessa Giuliana dama di
il cadetto di Francesco Andrea si- Stubenberg. Questi si dedicò al ser-
niscalco di Carintia lasciò un solo vigio militare, si distinse in molle
figlio, per nome Carlo Giuseppe occasioni, fu nominato generale e
consigliere alla reggenza , il quale membro del consiglio di guerra, e
mori nubile; il primogenito Giu- servi più di cinquant'anni. Gli suc-
seppe Paris fu colonnello austriaco cesse Ferdinando suo figlio ciani
e combattè valorosamente sotto il berlano austriaco, gran maestro ere-
comando del duca di Lorena nella ditario della corte di Carintia, ec,
guerra coutro i turchi, ma morì maritato prima alla contessa Maria
anch' egli giovane assassinato dal Cunegonda di Brandis, poi a Otti-
barone di Roseo. Il suo figlio Wol- lia contessa Wurmbrand-Sluppach :
die Pio IV con diploma de' 9 ot- gli altri, essendo andato, massime
tobre 156o eresse in ducato, fin nel secolo XVI, del pari coi so-
dal quale auuo principiarono gli Or- vrani i quali non isdegnarono di
5
1 2 ORS ORS
unirsi al medesimo cou vincoli stret- si formò de'marchesi di Mentana
tissimi di parentela, fu fatto da Na- in che credesi l'antica No-
Sahina,
poleone Orsini fratello di Nicolò III. mento (Vedi), duchi di Amatrice e
Morto senza figli nel i6/[.5 Paolo Salvo, ramo fatto per Latino Or-
Giordano, gli successe Flavio Orsi- sini poi cardinale." L'ultimo princi-
Ippolita Ludovisi, come dalla se- Angelo, ove stette carcerato tren-
conda Anna Maria della Tremolili- t'anni, avendo Caffarelli uccisa sua
le Noirmoutier sorella della duches- moglie, sposò nel carcere una don-
sa Lante; onde i beni di questo na di vile coudizione, dalla quale
ramo, con quelli dell'altro Orsini ebbe un figlio che lasciò le sue ,
la morte del marito Flavio Orsini, della quale alcuni sono arrivati a
conservato il nome di principessa darle duecentomila scudi, come os-
Orsini, fu destinata da Luigi XIV serva il Novaes. 11 sesto ramo lo
cameriera maggiore di Gabriella di fecero i conti di Pacentro e Oppi-
Savoia, prima sposa di Filippo V do, ramo fatto da Roberto conte
re di Spagna, ed avendo preso il d'Alba e di Tagliacozzo, gran con-
maggior ascendente sull' animo di testabile di Napoli. Finalmente il
quel principe, governò dispotica- settimo ed esistente ramo degli Or-
mente la monarchia fino all'arrivo sini di Roma, duchi è quello de'
in Madrid della seconda sposa di di Gravina nel regno di Napoli, ove
Filippo V, Elisabetta Farnese. Ca- questo ramo si trapiantò da qual-
duta in disgrazia, tornò in Roma, che secolo addietro, di Conversano,
e morendo lasciò erede de'suoi be- Campagna, s. Gemini, signori di s.
deicommissi riconosciuti dalla sacra za nel 1624, rango e onori de' prin-
rota. cipi stranieri in Francia nel 1629.
Il quinto ramo degii Orsini Da Ferdinando Orsini duca di X
ORS ORS i53
Gravina, nacque Pietro Francesco de' Dolo Orsini trattammo ancora
duca XI, nel 1724 Papa Benedet- nell'articolo Innocenzo III suo suc-
to XIII, e Domenico XII duca, che cessore: i discendenti della nohile
sposato in prime nozze ad una ni- e potente romana famiglia de' Ro-
pote di Clemente X, cuori nel 1705, boni, lasciando questo cognome nel
lasciando Filippo duca di Gravina secolo XII, presero quello de'ligli
XIII. Questi sposò nel 1718 d. Gia- d'Orso, di che erudite notizie ri-
ciuta figlia del principe Ruspoli , porta il Gai ampi nelle Memorie
nel 1724 all ° ' principe del sacro p. 5o 1 e 53G. Abbiamo quattro
romano impero e cavaliere perpe- cardinali de'Boboni, tre de' quali
tuo della stola d'oro dalla repub- creati da Celestino III, cioè un ni-
blica di Venezia. Questi lasciò per pote e due altri parenti, essendo
successore Domenico Amadeo suo egli sialo benefico assai coi suoi
figlio duca XIV, il quate si maritò congiunti. Celestino III conferì ai
cabili allora degli Orsini come a- baroni romani, più non essendo
cerrimi sostenitori de'guelfi. La ri- raffrenati da un'autorità superiore,
valità tra queste due famiglie cru- neppure volevano conoscere eguali:
delmente inasprì nel 1295 sotto torrenti di sangue furono versati
Bonifacio Vili, che procurò abbas- in Roma dai Colonnesi ed Orsini,
sare la potenza de' Colonna, all'e- ora per sosteuere un vano onore,
saltazione del quale aveano coope- ora per veudicare ingiurie perso-
rato i cardinali Orsini in quei tem- nali o de'Ioro numerosi clienti e
pi influentissimi nella elezione dei partigiani, essendo i Colonnesi uniti
Papi, come narriamo alle biogra- ai Savelli nel sostenere i Banderesi
fie di Verso tal epoca gli
questi. prepotenti, facendosi forti nel po-
Orsini già avevano acquistalo Brac- polo romano seguace nella maggior
ciano sulle spiaggie del lago Sab- parte de' Colonnesi, e nella prote-
batino, e sulla cima del colle vi zione imperiale. Gli Orsini aveano
fabbricarono la famosa rocca, dove appoggio ne'Papi, ne' re, e in gran
esiste il piccolo vecchio paese situa- parte della nobiltà, cioè in quella
to uella parie scoscesa della rupe, co- nemica de'Colonna, benché alcuni
me al presente ancora si vede, dan- di essa talora cambiarono fazione
dogli il nome di Arcennio in for- come i Savelli. Principalmente se-
za del termine ArxArcis ,
quale guirono i Colonnesi, i Capocci,, i
e Anastasio alle tre. fontane, il qua- loro luoghi, che nel reame napole-
le avea pretensione su molte terre tano, e da! cui vero e legittimo
e castelli dello slato Aldobrandesco ceppo proviene quello di Gravina,
per clonazione di Carlo Magno e che felicemente ancora si conserva.
i56 ORS ORS
Discendente di detto Orso fu il Alfonsina Orsini maritata a Pietro
principe Carlo Orsini, il cui nipote de Medici fu avola di Caterina re-
Paolo Orsini, famoso capitano e ge- gina di Francia.
nerale della Chiesa^ ricuperò nel Da Girolamo nacque Paolo Gior-
1409 la signoria di Roma a Papa dano che fu il primo a prendere
Alessandro V, riportando vittoria il duca di Rracciano, il
titolo di
sui nemici nella via della Lungà- quale Pio IV
dichiarò capo di tut-
1a ; e disfece Ladislao re di Napoli ti feudi che possedeva la casa Or-
i
gia volse le armi contro Bracciano, gaglia, ove gli avea invitati con pre-
ma respinto dalle forze degli Orsi- testo di affidare al primo il coman-
ni dovette abbandonare l'impreso, do dell'esercito pontificio, indi stran-
anche per opporsi a quelle riunite golati in Castel della Pieve. Ignaro
dagli altri Orsini di Soriano. Ma ve- di lutto il cardinal Gio. Battista Or-
nuto con essi alle mani fra Soria- sini, si recò da Alessandro VI per
no e Lassano d'Orte fu talmente , congratularsi della presa di Siniga-
battuto, che oltre la perdita dell'ar- glia fatta da Cesare, ma invece fu
tiglieria e gran numero di soldati imprigionato, e di veleno morì in
tra morti e prigionieri, fra' quali il Castel Si da Fabio
Angelo. Udita
generale duca d'Urbino, restò leg- la tragica morte del padre e quel-
germente ferito Giovanni duca di la dello zio, giurò farne aspra ven-
Cancìia fratello di Cesare, che pre- detta, quando poco dopo nell'ago-
cipitosamente si salvò in Ronciglio- sto i5o3 terminò di vivere Ales-
ne. Mentre il Borgia assediava Brac- sandro VI. Allora portatosi in Ro-
ciano, nella rocca morì nel 1
497 ma con grosso corpo di truppa,
il cardinal Lottati, la cui presenza piombò su quella di Cesare, e ne
avea contribuito alla vittoria. Car- fece macello, lavandosi le mani col
cerato per sospetti di aderenza agli sangue degli uccisi, furioso anche
Orsini, e riuscitogli di scolparsi, ri- per l' incendio dato a gran parte
fugiossi in Bracciano. Il Sansovi- del suo palazzo. Ad evitarne il ri-
no, il Cardella, il Novaes racconta- sentimento, Cesare si trovò costret-
rono diversamente l'accaduto, onde to impetrare dal nuovo Papa Pio
seguendo noi i secondi, questo cen- III asilo in Castel s. Angelo, avve-
no serva di rettificazione a quanto nimento che il Sannazzaro rimarcò
narrammo alla biografia del Lona- con que'versi che riportai a Borgia
ti. Nella stessa rocca nel 1 zj.8 1 era- Famiglia. Fabio morì nella giorna-
vi morto di apoplessia il cardinal ta del Garigliano, comandante un
Migliorali, detto degli Orsini per- grosso corpo di truppe del re di
chè sua madre fu di tal famiglia, Napoli ; gli successe il fratello Ca-
sepolto nella chiesa de' cappuccini, millo, che sposò la sorella di Vir-
indi trasferito in quella di s. Lu- ginio conte d'Anguillaia, da cui eb-
cia con lapide. Grati gli Orsini be Paolo, i cui discendenti si di-
ai trevignanesi, li chiamarono per stinsero per militari imprese e per
distinzione fedeli. Con isleallà fu dignità ecclesiastiche, terminando gli
rotta la pace conchiusa dagli Orsi- Orsini del ramo de' signori della Ma-
ni, tornando il Borgia sui loro feu- trice e di Mentana, nel principe Ales-
di, e gli anguillarini si sottomisero sandro di un merito singolare.
spontaneamente; e Bracciano fu pre- Giulio II avendo dato in matri-
so con altri luoghi, facendo da ca- monio Felice sua figlia a Gio. Gior-
pitano lo stesso Papa. Nel
494 1 dano Orsini, da cui nacque Paolo Gior-
Cesare Borgia avea fatto morire di dano duca di Bracciano, beneficali
veleno Virginio Orsini il Grande, j splendidamente i Colonnesi, secondn-
nel gennaio i^u'3 Paolo figlio del chè narrai al loro articolo, colla sua
ijS ORS ORS
mediazione ottenne la sospirata pa- ze. In tanto estremo frangente, Ja-
cificazione delle due possenti case copo Frangipane e Marco Salomo-
Colonna e Orsini, stipulata con solen- ne, chiamato Marcantonio Altieri,
ne istromento in Campidoglio ai 27 dotto nella storia, nella filosofia e
o 28 agosto i5i r, e in memoria del nell'eloquenza, si dolsero della ne-
felice avvenimento fece coniare una gligenza universale, poiché niuno si
museo, lasciò diverse dotte opere, Conti, decorato al modo detto nel
e morì canonico Latcranense. Ca- voi. XVII., p. 283, e fatto principe
millo Orsini nel pontificato di Pao- da Gregorio XVI quando con ,
spiaggie del lago Sabatino., dopo Angelo, è fabbricato sul piano del-
che fu .sommersa dalle sue acque l'altezza del teatro di Marcello, ed
la città di Sabazia. Nel 171 8 Cle- occupa gran parte dell'area di tal
mente XI dichiarò principe assisten- teatro, e la circonferenza della fab-
te al soglio il duca di Gravina d. brica nell'ordine superiore, forse in
Filippo, il cui zio nel 1724. fu su- origine eretto onde forti ficarvisi nel-
blimato al pontificato a'29 maggio le guefre civili. Nel 1717 l'acquistò
col nome di Benedetto XIII, ed eb- per venlinove mila scudi il duca
be la religiosa consolazione ili assi- d. Filippo. Altre notizie su questa
sterlo al trono, e nel possesso a ca- nobilissima famiglia si possono leg-
vallo servito da' suoi paggi e nu- gere nelle opere di Cancellieri ed
merosa famiglia incedette avanti la in quelle de' seguenti autori. Fran-
croce papale; mentre il duca di cesco Sansovino, Historia di casa Or-
Monte Mileto pronipote del Ponte- sina, degli nomini illustri della me-
fice, e da lui latto capitano de'ca- desima coi loro ritratti, Venetia 565. 1
l' un
interdetto, con dovere erigere genti assalirono il cardinale nell'abi-
ospedale e demolir parte delle mu- tazione del vescovo, ove con violen-
ra. Morì in Roma nel 1287, dopo za gettate a terra le porte ed uc-
essere intervenuto a due conclavi. cisi alcuni suoi famigliari, chiaman-
ORSINI Napoleone, Cardinale. dolo ad alla voce traditore, slavano
Napoleone Orsini patrizio romano, per ucciderlo, allorché accorso al
nipote Nicolò HI, canonico di
di tumulto Bernardo della Polenta go-
Parigi o di Reims, e uditore di vernatore della città, con dolci e
rota o cappellano pontificio di Ono- blande parole placata la sedizione,
rio IV. Fece i suoi studi a Parigi, dissipò il turbine della congiura. Nel
ove il detto suo zio gli diresse una partire il cardinale tutta volta fu de-
lettera pieua di salutari avvertioien- rubato di buoua parte de'suoi rie-
ORS ORS i63
cbi arredi, e gli furono uccisi altri lazzo che a piedi per andare alla
famigliari. Ritiratosi il legato in chiesa, onde il cardinale se ne ri-
Imola, fulminò di censure gli anzia- putò talmente offeso che non volle
ni e rettori di Bologna ; sottopose la più parlare con lui, né intervenire
città all'interdetto, e privolla dello a'suoi funerali,come non andò coi
studio, dichiarando escluso dalla cocn- colleghi quando furono da Giovan-
munione de* fedeli chi vi si recava, ni XXII chiamati prima di morire.
ciocché ridondò in vantaggio di Pa- Dal medesimo nel i325 avea rice-
dova. Coll'amiciziade'conti di Monte- vuto la chiesa di Monreale. Morì
feltro potè recarsi in Toscana, e fu iu Avignoue decrepito nel 1 342 do-
tati deluso il legato, furono da lui quella città, con semplice elogio da
scomunicati. Vedendo il cardinale lui composto. Filippo IV re di Fran-
indebolite le sue forze militari, nel cia, per che avea pel cardi-
l'affetto
d' Arezzo, entrambi nemici della anzi lo riprese acremente e gli or-
Sede apostolica, perchè a suo dan- dinò ritornare alla legazione di To
no davano potenti aiuti ai Visconti scana. Nel novembre i328 arrotala
di Milano, che avevano occupato in Montefiascone buon nerbo di mi-
Città di Castello e altre terre del- lizie, si condusse contro i corneta-
la Chiesa. Riuscite inutili le sue ni e i viterbesi, i quali nell'anuo
industrie li scomunicò e dichiarò seguente ritornarono in dovere.
ribelli della Chiesa, sottopose al fi- Restituitosi nel 1 3 34 in Avignone,
sco i loro beni e diede facoltà ad intervenne al conclave di Benedet-
ognuno contro le loro persone: in- to XII, e morì nel i355, e fu se-
caricò Carlo duca di Calabria, fi- polto nella chiesa de' minori, essen-
glio di Roberto re di Napoli, di do anche stato arcidiacono della
muover loro la guerra, per cui i chiesa di Conventrè.
ghibellini invitarono in Italia Lo- ORSINI M k t teo, Cardia ale.
dovico il Bavaro, il quale fu in Matteo Orsini nobile romano e ni-
ORS ORS i65
potè del precedente, da canonico nella sagrestia, donde nel i63o
della chiesa di s. Stefano in Fran- dal p. Ridolfì generale fu riporta-
cia, ed applicato allo studio del di- to in chiesa colle ossa di detto car-
ritto pontificio, professò la regola dinale Latino, presso la statua del
di s. Domenico; avendo letto pub- Salvatore. La sua eredità di parec-
biica mente la sacra Scrittura in Ro- chie migliaia di scudi e la sua pre-
ma, Firenze e Parigi, dove acqui- ziosa suppellettile dispose che fosse
stassi gran riputazione, fu eletto impiegata in legati pii. I fondi ac-
provinciale della provincia romana quistati nel territorio di Bologna
e definitore dell'ordine, che gover- li lasciò a quel convento di s. Do-
trasferito in Roma fu sepolto en- vede una lapide colla sua effigie
tro urna di marmo nella chiesa di quasi consumata, sopra la quale
s. Maria sopra Minerva, nella cap- legge vasi una volta un magnifico
pella di s. Caterina da lui fondata, epitaffio in versi, quantunque le
«lalla quale fu trasportato insieme sue ossa fossero trasportate presso
colle ossa del cardinal Latino Orsini quelle di Nicolò III,
,
nore. Nel conclave di Urbano VI de. Prevalendo nel cardinale gli sti-
contribuì alla sua elezione, e secon- moli dell' onore a quello del san-
do alcuni Io corono col triregno. Di- gue, ricuperò Narni, Amelia e Ter-
poi l'abbandonò per seguire l'an- ni, e dopo la morte di Angelo de
tipapa Clemente VII, nella cui ob- Vico anche Viterbo. Tuttavolta
bedienza morì in Vicovaro o me- oscurò la gloria del suo nome, per
glio in Tagliacozzo nel 1379, ed aver eccitato a Viterbo una sedi-
ivi restò sepolto. zione contro il vicario suo succes-
ORSINI Pon-cello, Cardinale. sore, il quale per salvare la vita
Poncello Orsini nobile romano, ot- dovette uscirne. Sdegnato di ciò il
tenne da Urbano il V
vescovato Papa ed accusato che tentasse di
d' A versa, ed ai 18 o 28 settem- alienare varie importanti terre del
bre 1378 Urbano VI lo creò cardi- dominio pontificio, chiamò il car-
nale prete di s. Clemente, e lo fece dinale e lo fece rinchiudere nella
legato della Marca, nel qual tempo rocca d'Amelia, da cui non molto
forse governò la
interinalmeute dopo, alle replicate istanze di alcu-
chiesa di Perugia. Seguì il Papa ni principi, fu liberato. Quindi il
mensa capitolare della basilica Va- sa, rifiutò l'eminente dignità, con-
ticana. Morì in Roma nel 1 39^. tento della vita quieta e privata.
ORSINI Tommaso, Cardinale. ORSINI Raimondelio, Cardina-
Tommaso Orsini de' conti di Ma- le. Raimoiulello o Raimondo Orsi-
,
ORS 167
ni romano de'conti di Nola ,
Urba- i4 '8 col cardinal Filastrio lo spe-
no VI nel dicembre 38 1 1 lo creò di legalo a' re di Francia e d' In-
cardinale diacono, secondo Panvi- ghilterra onde pacificarli , ed ebbe
nio e Ciacconio. Sansovino non lo allora in commenda la chiesa di
annovera tra i cardinali, e solo nar- Charlres, che ritenne per pochi me-
ra che un Raimondello Orsini, sol- si. Inoltre Martino V, persuaso di
dato valorosissimo, con gran molti- sua abilità e zelo, lo inviò in Un-
tudine di fanti e cavalli liberò Ur- gheria e Boemia, ove con carila e
bano VI dall'assedio di Lucerà, e sollecitudine procurò sradicare le
lo condusse con la corte in sicuro, eresie de' viclefisti ed ussiti. Gli fu-
a fronte delle milizie di Carlo III. rono addossate diverse legazioni, e
ORSINI Giordano, Cardinale. tra i gravissimi incarichi che funse,
Giordano Orsini romano, in cui la vi fu quello di visitatore di tulle
nobiltà gareggiò colla dottrina, da le chiese e luoghi pii di Roma, per
uditore di rota, Bonifacio IX nel riformare e correggerne gli abusi.
4oi Io fece arcivescovo di Napoli, Nella quale occasione avendo con-
indi Innocenzo VII a' 1 1 giugno siderato che nel monastero delle
i4o5 lo creò cardinale prete del monache di s. Andrea delle Fratte
titolo de' ss. Silvestro e Martino ai restavano quattro sole religiose
Monti, arciprete della basilica Vati- trasferitele in altri monasteri, ne
cana e protettore dell'ordine fran- assegnò le rendite alla basilica Li-
cescano, rassegnando nel 1^06 la beriana con bolla di Eugenio IV,
chiesa di Napoli. Abbandonò Gre- al cui conclave trovò presente, e
si
gorio XII, alla cui elezione era stato nel i43i lo traslatò al vescovato
favorevole, e condottosi in Pisa in- di Sabina. Coi cardinali Landi e
sieme cogli alivi cardinali elesse A- Brancacci esegui l'ardua commissione
lessandro V, il quale lo trasferì al di procedere contro gli usurpatori
titolo diLorenzo in Damaso, es-
s. de' beni di chiese, monasteri ed ospe-
sendo questo il primo esempio di dali. Il medesimo Papa lo destinò
ozione da un titolo ad un altro. legato a lateie al concilio di Basi-
Per commissione di Giovanni XXI II, lea, il quale divenuto conciliabolo,
alla cui elezione era intervenuto, si oppose con vigore alle pretese
si recò, quantunque invano, nel- inique di que' padri, e di cui scrisse
le Spagne in qualità di legalo , un diario, che fu riposto nella Lau-
per quietare i tumulti ivi eccitati reuziana di Firenze. ultimo
Per
dall'antipapa Benedetto XIII, e col- venne spedito col cardinal Lucido
lo stesso carattere fu poi inviato Conti, legato apostolico all'impera-
nella Marca, dove si portò egregia- tore Sigismondo che iuconti ò in ,
ro o più
gran- mera, e nel i56a lo trasferì alla
Vaticana. Questo cardinale con
avea chiesa di Spoleto; quindi a' 12 mar-
de impegno e sollecitudine
combinate le rancide zo 1.565 lo creò cardinale prete di
composte e
Giovanni a Porta Latina, donde
controversie che agitavano
tra i s.
feudo nel i5g2, ed essendo stato sione generale, per meglio conosce-
fornito dalla natura di rare prero- re lo stato della propria coscienza.
gative di spirito, non meno che di Tormentava il corpo con cilizi e di-
corpo, passò la puerizia nella corte giuni, e di notte colle flagellazioni e
del granduca di Toscana Ferdi- vigilie. Ad onta di esemplare con-
sì
nando I suo avo materno, dove potè dotta vi fu chi macchinò contro la
agevolmente perfezionarle con l'ap- sua vita, e non essendogli riuscito,
plicarsi alla pietà e alle lettere, gli scrisse una lettera piena d' in-
prima in Siena e poi in Pisa, con vettive e di atroci contumelie. Gli
tanto fervore, che sprezzando i pro- fu consegnata prima della messa, ed
pri comodi si alzava assai per tem- alzati gli occhi al cielo ringraziò
po per lo studio. Paolo V a' 2 di- Dio ch'erasi degnato di presentargli
cembre 161 5 lo creò cardinale dia- occasione di perdonare per amor
cono di s. Maria in Cosmedin e ; suo un'ingiuria, e bruciò il foglio.
Gregorio XV, la cui esaltazione in Divotissimo della passione del Re-
gran parie ripeteva da lui e dal dentore, ne compose e fece stampa-
cardinal Ubaldini, lo destinò legato re l'uffizio, che quotidianamente re-
in Ravenna, ove tra le altre cose citava, recandosi sul petto un Cro-
in tempo di carestia fece vendere cefissoarmato di punte acute che
il grano al popolo a minor prezzo spesso lo bagnavano di sangue. Da
di quanto lo avea pagato per suo questo divino esemplare apprese le
conto. Compensava co' propri de- lezioni di quella sincera umiltà che
nari i danni che soffrivano i carce- gli fece richiedere inutilmente al Pa-
rati e i contadini pel ritardo delle pa di rinunziare la porpora e ri-
bano Vili, e tornato a Roma si die per meglio esercitare la sua rigo-
a vita di vola e penitente. Larga- rosa penitenza e vita contemplativa.
mente faceva elemosina a' poveri ,
Non potendo ottenere tale dispensa,
visitava sovente gli ospedali, serven- tuttavia conseguì di essere ascritto
do i malati e lavando loro i piedi a quella !><
: nenia ita religione, in
ORS ORS 171
cui pure i voti con quei tem-
fece tico , dichiarandolo protettore de-
peramenti che erano compatibili con gP indiani e degli armeni, de' regni
tale istituto e colla dignità che suo di Polonia e di Portogallo, e com-
malgrado conservava, come abbia- protettore di quello di Francia pres-
mo dal Novaes. Divotissimo della so la santa Sede. Volendo Urbano
Madonna, ne recitò sempre il rosa- Vili cingere e munire di muraglie
rio, pronto a spargere il sangue la Città Leonina e il rione di Tras-
ficano, raro essendo il caso che si- perchè un'infermità gì' impedì d'en-
mili favoriti non sieno forniti di trare in quello d' Innocenzo e X ,
qualità che ispirino nel padrone morì in Roma d'anni sessant' uno,
benevolenza e fiducia , spesso offu- con fama di pio, affabile, liberale
scate dall'invidia de' compagni e co' poveri, religioso verso le chiese,
dalle calunnie altrui , come dalle delle quali una ne fabbricò presso
supposizioni di genie di debole men- Palo. Trasportato a Bracciano, ove
te e cuore perverso. Mori santa- con gran somme aveva contribuito
mente nel 1626 d'anni trent' uno alla fondazione d' un monastero di
in Bracciano, e trasferito il suo ca- monache, rimase sepolto nella chie-
davere in Roma
ebbe sepoltura , sa di s. Maria Novella, dell'ordine
Gesù, presso la tom-
nella chiesa del di s. Agostino, con un epitaffio scol-
ba del ven. cardinal Bellarmino ge- pito in marmo dal tempo logo- ,
suita. rato.
ORSINI Virginio, Cardinale. Vir- ORSINI Vincenzo Maria, Car-
ginio Orsini deducili di Bracciano, dinale. V. Benedetto XIII, Papa.
rinunziala l'ampia primogenitura di ORSINI Domenico, Cardinale.
sua nobilissima famiglia per dedi- Domenico Orsini d'Aragona roma-
carsi alla vita ecclesiastica , compì no, de' duchi Gravina e proni-
di
con successo i suoi studi sotto ec- pote di Benedetto XIII, nacque in
cellenti maestri. Vestito l'abito mi- Napoli a' 5 giugno 1719. Dopo
litare de' cavalieri di Malta, per le avere ricevuto l'educazione e l'i-
imprese fatte contro i turchi gua- struzione conveniente al suo grado,
dagnossi gran nome tra suoi. In- i fu destinato oratore straordinario di
formato Urbano Vili del suo me- Maria Amalia regina di Napoli a
rito singolare, di molo proprio a' 10 Clemente XII. Successo a questi Be-
o 16 dicembre 1641 lo creò car- nedetto XIV, per gratitudine a Be*
dinale diacono di s. Maria in Por- nedetto XIII che lo avca creato
,
monsignor Fdippo Maria Pirelli na- sua cura commesse. Intervenne con
poletano. Dipoi gli conferì per dia- autorità e influenza ne' conclavi di
conia la chiesa de' ss. Vito e Mo- Clemente XIII, Clemente XIV e
desto, ascrivendolo alle congregazio- Pio VI , e mori in Roma a' 19
ni del concilio, dell'immunità, di gennaio 1789, d'anni settanta e
propaganda fide, della consulta, del- quarantasei di cardinalato venue ;
ta nel cortile Vaticano. II cardinale Svizzera nel I2i3, per aver con-
partì dal palazzo Farnese col se- corso alla sua esaltazione contro
guito di otto carrozze e dieciotto Ottone IV, ed in onore del patro-
prelati di corteggio. Non vi furono no di essa s. Gallo. Gli die il no-
1 fuochi d'artifizio, che si solevano me di Orso in memoria di s. Orso
tare al modo detto a Chi:-:ea. Di- marine della legione Tebea, owe-
ORS ORS >7 3
si legano soltanto con voli sempli- aggiunse altre, massime nella pover-
ci, e sono ancora queste di due sor- tà e nelle astinenze. Vestita da ter-
ta, di quelle cioè che vivono in co- ziaria visitò i santuari di Palesti-
mune come ne'monasteri, e di quel- na, di Roma, ed i diversi oratorii
le che menano vita particolare nel- eretti nel Monte Varallo dai mino-
le proprie case. Di queste seconde ri osservanti. Tornata a Brescia ivi
sono le orsoline più antiche, istituì- per divina rivelazione istituì (altri
te verso 1527 o meglio nel i537
il dicono più probabilmente in Man-
da s. angela Melici (Fedi), da De- tova) una compagnia di donne det-
senzanOj detta comunemente di Bre- te di s. Orsola, perchè la sottopose
scia, alla cui diocesi apparteneva al di lei patrocinio, a cui si ascris-
quella terra posta sul Iago di Gar- sero subito con gran fervore di spi-
da. Ella volle che le sue figliuole rito molte fanciulle, alle quali in-
rimanessero nelle proprie case, ac- culcò, che come s. Orsola con mol-
ciocché più facilmente potessero sod- te sue compagne era morta per la
disfare a que' doveri di carità da fede custodendo sempre la virgini-
OllS ORS i
75
tà, imparassero
così serbare a a divisero in varie congregazioni, come
Dio intatto il loro candore, ed a accennerò in progresso. Le prime
servirlo con fede e carità fino alla seguaci della santa , che in breve
morte. La santa fu ispirata a que- tempo si moltiplicarono moltissimo,
sta fondazione da una visione: men- benché vivessero nelle proprie case,
tre stava in orazione le parve di elessero la stessa Angela per supe-
vedere una scala simile a quella di riora, cui diedero il titolo di fon-
Giacobbe, per cui salivano vergini datrice, che da lei per umiltà fu
riccamente vestite e coronate, e di ricusato, sebbene accettò il governo
udire una soavissima musica di vo- della sua compagnia di s. Orsola,
ci, dalle quali si prediceva dover che dai popoli fu anche detta Mu-
ella essere d'una nuova
istitutrice ta e divina, per la vita santa di
le sue regole, alle quali il ven. Fran- sonetti oltre quanto ne scrisse il
,
na, fuorché in alcune feste solenni, ligiose per fondarne degli altri, nei
tre feste recitano di questo sola- istituita una società di pie dame
mente il vespero e la compieta. Os- per visitar gli ospedali e le carce-
servano il silenzio dal fine della ri- ri, istruire i servi e le serve ne'do-
creazione della sera fino a sette ore veri cristiani. Nell'abito e nelle os-
dazioni, e mentre la madre Xain- manto corale che strascina per ter-
togne della ss. Trinità faceva quel- ra, e il velo eh' è di slamina tras-
la di Troyes, vi morì nel 1639 ,
parente. Le orsoline della congre-
continuando la congregazione a gazione della Presentazione furono
propagarsi colle osservanze di quel- istituite dalla madre Lucrezia di
la di Parigi, solo distinguendosi Gastineau, che dedita alle cose mon-
dalla cintura di cuoio. Le orsoline dane, il vescovo d' Orange pose nel-
della congregazione di Tulle furono la casa di s Ponte s.
Orsola di
fondate dalla madie Antonietta Mi- Spirito. Passò Avignone a fon-
iu
colon, delta colomba dello Spirito dare le orsoline reali, perchè piani-
1S0 ORS ORS
te in casa del già re Reuato, e fu gì' infermi e i loro parenti, e non
eletta superiora di esse. Nel 1637 avendo chiesa o oratorio partico-
ottenne da Urbano Vili che l'eri- lare, andare ad ascoltare la
per
gesse in monastero, dando alla nuo- messa ed assistere ai divini uffizi.
va congregazione il titolo della Pre- La fondatrice ordinò confessarsi dai
sentazione della Madonna, il quale gesuiti e valersi de' loro consigli, a-
si comunicò quindi a tutti mona- i vendo sul modello della loro com-
steri che a questo primo si uniro- pagnia istituita la congregazione e
no. Tale nome lo prese Lucrezia formate le regole. Questo istituto
nel professare con voti solenni, e fu fu prima approvato da alcuni ve-
confermata superiora dai deputa- scovi di Francia, e nel 1648 fu con-
ti dell'arcivescovo d'Avignone, ed fermalo con breve d'Innocenzo X
ivi morì nel 1657. Le costituzioni in un alle regole e statuti, e lo fu
le scrisse il p. Bourgoin generale pure in tutto da Innocenzo XI. Di
dell' oratorio di Francia. queste orsoline della congregazione
Oltre le orsoline descritte obbli- di Borgogna se ne propagarono anche
gate alla clausura e vere religiose, in Svizzera, con vesti diverse dalle
vi sono di quelle che
fanno sola- francesi, e fanno un quarto voto di
mente i voti semplici e possono u- andare in qualunque parte del mon-
scire dalla casa in cui vivono. Tali do, qualora sia loro comandato e
furono quelle della congregazione Io richiegga la maggior gloria di
di Borgogna, fondate nella contea Dio Orsoline senza clausura, che
.
eeuza della superiora per visitare quale sciolta dai legami del matri-
ORS ORS 181
ruonio avea eletto per is poso Gesù cui aggiungevano il nero quando
Cristo dono essersi trattenuta cin-
:
uscivano, lo che eragli permesso al-
tigue alla antichissima chiesa delle le dame del Sagro Cuore (Fedi),
ss.Ruffina e Seconda sorelle vergi- a cui concesse Gregorio XVI il mo-
ni e martiri, già parrocchiale quasi nastero e la chiesa, che avendole
abbandonata ; stata de' mercedari, restaurate ed abbellite la pia mar-
era allora della basilica di s. Maria chesa Teresa Andosilla vi fondò lo
in Trastevere, ed in origine casa pa- stabilimento di educandato e di
terna di dette sante : nel 1602 Cle- scuole per le fanciulle,che detto
mente Vili la diede loro, e confer- Papa visitò al modo narrato nel
mò Paolo V (ed Urbano Vili), il n. 87 del Diario dì Roma 1 833.
quale inoltre a' 5 marzo 161 1 ap- In Parma le orsoline furono sta-
provò le costituzioni ed esentò dalla bilite nel 575 1 dal duca Ranuccio
giurisdizione del curato della par- Farnese, che loro prescrisse regole,
rocchia. La madre Francesca Mon- volendo che ad imitazione di quelle
tieux mori piena di meriti nel 1628, istituite da s. Angela Melici inse-
e la madre Francesca di Gourcy gnassero alle donzelle leggere, scri-
che dopo di lei governò sola la co- vere e i lavori propri del sesso :
litiche che agitarono gli ultimi an- che ne circonda la maggior parte.
ni del secolo passato ed i primi Dopo che andò in rovina il solido
del corrente. Nel 1837 le orsoline poiìte di Augusto, di cui vedesi
di Praga celebrarono il terzo anno qualche avanzo, il passaggio del
giubileo di loro istituzione. Le or- fiume si eseguisce col mezzo d'uua
soline sì claustrali che semplici col- barca. Per le copiose acque del Ne-
legiate o congregate si adoperarono ra, già congiunto al Velino, qui il
nici, de' quali il primus hiler eie- soltanto poterono ripristinarsi i mi-
quales ha il titolo di priore , e da nori osservanti , i cappuccini e le
diversi cappellani e beneficiati. Nella benedettine. Vuoisi Orte
che da
città, olire la cattedrale, vi sono le procedesse la nobilissima gente Or-
,
184 ORT OR T
tensta di Roma. Di Orle fu pure bre della più remota antichità : fu
1* illustre matrona Proba Falconia certamente nobile città etrusca, ed
poetessa, che acquistò celebrità dal il Fontauini l'annoverò fra le do-
stito a qualunque poderoso esercito, venna Romano, dipoi per l' impe-
solo cedendo per onorevoli capito- ratore Maurizio occupò Orte, Su-
lazioni, come affermò a Sisto V Por- tri, Todi, Amelia, Perugia e altre
tano Roscio, presso il citato Fon- città, per cui la città tornò a far
tanini. Totila re de' goti , dopo la parte del ducato romano. Dopo il
te, per parte di essi vi trovò vigo- ed occupò le città di Bieda, Ame-
rosa resistenza, né potè impadronir- lia e Bottnarzo. Strinse ancora Or-
sene, finché gli ortani per segreta te d'assedio, ma v' iuconttò corag-
iutelligenza gli aprirono le porte. giosa resistenza, né potè ottenerla
E tradizione che allora Belisario se non quando domandato dagli or-
non solo edificasse il detto mona- tani soccorso al Papa, questi gli spe-
stero, ma che donasse alla catte- di Stefano capitano e patrizio ro-
drale una croce ornata di gemme mano a dichiarargli la sua impo-
per voto fatto a s. Lorenzo. Gli tenza atteso l'assedio di Roma; per
successe Narsete, che disgustato colla cui col consiglio di Stefano , cede-
corte imperiale, chiamò in Italia i rono dopo tre mesi nel 739 con
longobardi e il re Alboino, il quale vantaggiosi patti. La città gemè sot-
vinte varie ciltà lento l'assalto d'Or- to il barbaro dominio due anni
,
uno de' primi compagni del santo. possesso della città che con pro- ,
Dipoi i francescani passarono alla messa di entrarvi con pochi de' suoi
chiesa di Teodoro, indi in quella
s. disarmati, come avvenne: inoltre La-
di s. Angelo, il cui convento essen- dislao s'impadronì di Narni e Gal-
do stato fortificato ad uso di roc- lese. Questi luoghi alla morte del
del ponte di Augusto, fatti prigio- distinsero nella fedeltà e difesa del
nieri li strascinò in Amelia, e furono trono di Gregorio XVI, come ave-
ivimiseramente trucidati. Nel 164.2 vano fatto ne' precedenti secoli, nel-
tentando il duca di Parma pel du- le turbolenze e guerre che afflisse-
le milizie stanziate in Orte , onde lora, e nel Plauso della città d'Orle
concorrere a diroccare Castro , che pel ripristinamenlo della pace negli
ridussero in un cumulo di macerie. stali pontifìcii; Rieti 1 83 1 . Scrisse-
L' attaccamento degli orlaui alla ro sopra Orte e sua sede vescovile
Chiesa romana rifulse nel declinar ed antichità, Giusto Fontanini De :
pregi d'Orte, dice che una delle razione, pei gravi danni che ne sen-
città della Pentapoli forse avrà a- tiva la Chiesa e popolo di Orte. 11
vuto il vantaggio di venire alla fe- vescovo Giuliano nel 649 fu al con-
de per opera di s. Tolomeo vesco- cilioromano ; Maurizio intervenne
vo della suddetta Pentapoli, inviato a quello del 743; Adamo sedeva
, ,
nori eletto da Alessandro IV col di- i582, che la chiesa d'Orte nelle
ploma Ddritum officiij Corrado ar- bolle e alti concistoriali prenomi-
cidiacono di Viterbo richiesto dal navasi a Civita. In quest' ultimo an-
capitolo, fu confermalo nel 1284 no accoltisi gli ortani che nelle boi-
ORT ORT 191
le Civita prenominavasi ad Orte, minori, confessore di Giulio II e
reclamarono contro tale innovazione, penitenziere, che fu al concilio La-
e dipoi nel i j56 fu introdotta stre- teranense V : per sua rinunzia Cle-
pitosa lite congregazione
avanti la mente VII nel iSi
1
^ fece ammini-
del concilio, praecedentiae super re- stratore il cardinal Paolo Cesi (Ve-
servatis. Quantunque la sede d'Or- di), e nel 1 537 S''
Sl|ccesse ne ^
te fosse più prenominata
antica e 1' amministrazione Luca Savelli .
lio di Firenze; quindi nel i44 2 di' co. 1607 fr. Ippolito Fabiani di
venne vescovo Ca-
di Orte e Civita Ravenna priore generale degli ago-
stellana Luca nobile bolognese, che stiniani, teologo e predicatore egre-
ehbe per successori seguenti. i443 i gio. 1621 Angelo Gozzadini bolo-
Antonio Stella di Civita Castellana gnese, già arcivescovo di Nazianzo,
e canonico, dotto ed esperto negli virtuoso e zelante pastore, che for-
affari. 1 44-^ n Nicola Palmerio a-
'.
mò eccellenti statuti sinodali, e com-
gostiniano e siciliano, insigne teolo- pose le liti insorte tra le due dio-
go, traslato da Catanzaro. i4*^7 An- cesi. 1 653 fr. Taddeo All'ini carne-
tonio già di Castro che si annegò rinese maestro generale di s. Ago-
in mare. 1 4^7 3 Pietro Ajossa di stino, sagiista d'Innocenzo X e ar-
Troia, trasferito a Sessa, i486 An- civescovo di Porfirio, compianto.
gelo Pechinoli di Civita canonico, 1 686 Giuseppe Antonio Sillani Leon-
che secondo Novaes fu legato d'In- cili nobile spoletino, lodato per scien-
nocenzo Vili in Germania ed in za e virtù. 1698 Simone Paolo A-
Ungheria, chiaro in dottrina ed elo- leotti forlivese, insigne in letteratu-
quenza, prefetto di Civita Vecchia. ra e in belle doti, ripristinò il se-
{Vedi) (di cui parlammo ancora nel compiono le serie de' vescovi di Ci-
•voi. XLI, p. 177 del Dizionario vita Castellana e di Orte, che con-
ed altrove in più luoghi ) di Stras- tinueremo colle Notizie di Roma.
burgo, celebre ceremoniere. 5o6 fr. 1 17 17 venerabile Gio. Francesco Ten-
Francesco Franceschini orlano dei dermi da Massa di Carrara, di no-
icp ORT ORT
bile stirpe, fregiato delle più rare [Vedi). Ortodosso è un vocabolo
virtù, che con sommo zelo e carità derivato dal greco orlhos , retto, e
esercitò il pastoral ministero : in da doxa, opinione, cioè di retta o-
Civita riedificò la cattedrale e fon- pinione. Vedasi il Macri, Not. dei
dò il seminario; ne scrisse la vita voc. eccl., verbo Orlhodoxus. Fi-
il p. Gio. Francesco Strozzi gesuita, des or thodo x a o ortodossia è un
stampata nel iy5o in Roma. 1739 vocabolo che si prende: i.° perla
Bernardino Vari di Spoleto. 174°* cattolicitào sana dottrina, la quale
Santi Lanucci di Mondavio, del qua- fa che credousi tutte le verità
sì,
monache: lo fu pure
con Campii, tuale arcivescovo di Messina Fran-
rinchiudendo in techa d' argento cesco di Paola Villadicani, che Gre-
il capo del patrono s. Pancrazio gorio XVI creò cardinale.
martire, donando alla cattedrale ORTOSIA oORTOSIADE, Or-
candellieri con croce d'argento; thosia seu Sarchais. Sede vescovi-
v' istituì delle prebende, lasciò una le della Fenicia marittima, nel pa-
somma al capitolo pei suoi suffragi triarcato d'Antiochia, sotto la me-
e pel culto della Beata Vergine. tropoli di Tiro, eretta nel V seco-
Donò ancora le suppellettili vesco- lo, pressoA rad e il fiume Eleute-
vili, edificò la cappella nell' episco- ro. Ebbe per vescovi greci, Fosfo-
pio, celebrò due sinodi, uno in Or- ro che fu al concilio d'Antiochia,
tona, l' altro in Campii, le quali in cui si giudicò la causa d'Anasta-
diocesi visitò attentamente, e morì sio di Perrha, e sottoscrisse al con-
piamente. Giuseppe Falconi nobile cilio di Calcedonia; Nonno che fir-
17 17 e lodato: con questi 1' Ughel- cia all'imperatore Leone; Nilo del
linell' Italia sacra t. VI, p. 772, monastero di s. Eutimo; e Stefano
e t. X, p. 3 11, termina la serie partigiano di Severo. Oriens chr.
de' vescovi di Ortona e Campii, che t. II, p. 826. Clemente VI nel
compiremo colle Notizie di Roma. i345 vi nominò vescovo Arnaldo
1730. Giovanni Romano della dio- frate minore. 1239.
Ivi, t. Ili, p.
nicis della diocesi di Teano. 1792 delegazione apostolica del suo no-
Antonio Cresi d'Aquila. Nel 1818 me, della quale daremo prima un
Pio VII soppresse le due sedi ed ,
piccolo cenno di sua posizione to-
unì Campii a Teramo (ledi) e pografica e de'luoghi che la com-
Ortona a Lanciano (Fedi), quindi pongono. Confina questa provincia
nel i834 a' 19 febbraio Gregorio al nord colla delegazione di Peru-
XVI, per le premure del dotto ar- gia, al sud con quella di Viterbo,
cidiacono d' Ortona de Virgiliis, ri- all'est col Tevere, che la divide
pristinò la sede vescovile d' Ortona, dall'agro di Todi, ed all'ovest colla
assegnandola però iq perpetua am- Toscana. Fra le colline che la in-
ministrazione dell' arcivescovo di tersecano, si veggono correre due i
preso a forza dal visconte di Lo- bellini^ di bianchi e neri, che la-
dere in mano de' crudelissimi suoi è detto, l'una delle due è destinata
nemici, deliberò di scavare e co- a discendere, l'altra a salire. Que-
struire il pozzo tanto famoso per sto pozzo è profondo 275 palmi a
la fortezza, ccll'opera del celebre ar- perpendicolo, e quel ch'é più mi-
chitetto Antonio da Sangallo, prov- rabile si è, che essendo scavato nel
vedendo così al difetto dell'acqua tufo, verso il fondo è mancata ogni
onde dissetare la popolazione in materia solida, ed è convenuto sup-
ORV ORV 199
|>lire con materiale di rnaltoui. Que- vai il culto che ad essa ivi sì pre-
sto monumento è di figura sferica stava (pel quale gli orvietani come
o rotonda; ne ragiona il Vasa-
sia a loro principale avvocata volevano
ri, e meglio di Monaldeschi lo de- erigere un tempio che avesse fama
scrisse il p. Donarmi, Numism. Poni. tra i principali d'Italia), cangiando-
cato e la pianta, colla parte este- s. Maria della Stella, per una stel-
pietà degli orvietani e la loro ve- ta, alta dal lastricato alla sommità
nerazione per cosi insigni reliquie 240 palmi e larga 180, in un punto
non tardò ad erigere il nobilissimo così favorevole che i raggi del sole
tempio per custodirvi sì prezioso sul meriggio colpiscono di fianco i
deposito. Il luogo prescelto a git- bassorilievi, quali colla opposta om-
i
tro o otto partimenti ovali o vani, altri musaici sono pure importanti.
primeggiando i bassorilievi rappre- Sopra i triangoli evvi un maestoso
sentanti il giudizio universale cou loggiato a guisa di claustro, che si
geli che dai due lati la fiancheg- tro da un finestrone circolare ador-
giano, stupendamente gettati. Le al- no di fogliami, musaici e colon-
tre due porte hanno ognu-
laterali nette. Ne'quattro angoli sono in
na sul!' architrave la statua di un musaico quattro principali dotto-
i
zurro. Sul detto ripiano vicino alla mento ; finalmente sopra il coro so-
statua di s. Paolo veilesi il pulpito, no 40 mezze figure Ponte-
di santi
bell'opera disegnata dallo Scalza, di fici e vescovi, ed altri che glorifi-
noce egregiamente intagliato e di carono la Madre di Dio colla loro
forma ottangolare; sul cornicione po- dottrina, dipinti a fresco e a chiaro-
sano le quattro statuette degli evan- scuro. gran fìnestrone è alto 60
Il
dalla parte del vangelo del gran micheli che lo fece in competenza
presbiterio, ed in vece ivi fu eret- di Sangallo, con tavola più che di
to dal vescovo cardinal Antamori mezzo rilievo della Visitazione ed
un altare a'ss. Pietro e Paolo. Nel ornati, sculture singolari di Moschi-
coro si vedono l'effigie di molti san- no figlio di Simone Mosca, aventi
ti, fra' quali quelli venerati dal ca- vicino la statua di Cristo alla co-
pitolo,ed eremiti, figure e ornati lonna, del Mercanti. Sopra la cap-
sorprendenti per la finezza del la- pella del ss. Corporale ammirasi
voro. La volta della tribuna viene l'organo che sembra appeso bizzar-
formata da una gran crociera a ramente per aria, essendo il pro-
quarti acuti, divisa in quattro lu- spetto altissimo fino alla sommità
nettoni, ma le pitture già assai sti- della volta, bella opera di Scalza
mabili, sono devastate dall' ingiuria con figure e variati ornati di squi-
del tempo Ugolino di Prete Ilario
: sito gusto, essendo l' artefice dello
orvietano dipinse cordoni di essa i strumento Bernardino Benvenuti :
morte Enoc ed Elia, e in altra par- mo, il tutto lavorato con amore e
te i demonii che lo portano all'in- squisita diligenza. Incontro a questo
dell'ordine de' preti, e gli rimise in Antonio de' conti Saracinelli Giu- ,
rici è tenuto Orvieto per quell'an- rio dopo V espugnazione d' Urbino,
tico Erbano o Herb animi di cui cintala di regolare assedio, venne a
parla Plinio. Oropìtum con altri la capo di scacciameli, onde sottomise
chiamò Antonino, Urbisventum Pro- come per lo innanzi Orvieto all'im-
copio, Urbs i'etus major s. Gre- pero romano, che avea sede in Co-
gorio I, Orbitimi il re Desiderio stantinopoli. Alcuni dicono che con
Urbs Velus Paolo Diacono, donde Belisario e di Grecia venne in Or-
corrottamente si disse Orvieto. Ivi vieto l'illustre famiglia Monaldeschi,
presso furono i volsci e i volsinii altri da Francia quando vi venne
popoli molto potenti, e Cossa ch'e- Carlo Magno, dopo l'espulsione dei
ra una delle celebri città d'Etruria. longobardi da Roderico Monaldo
Altri dicono che fu la principal se- che proveniva da' duchi d'Augiò:
de de' popoli sai pina ti collegati coi questa città può andar superba di
vulsiniesi nella guerra contro i ro- averla accolta entro le proprie mu-
mani, descritta da Tito Livio, nella ra, poiché per essa crebbe in po-
quale rotti i vulsiniesi al primo scon- tenza di stato quando si resse a li-
vilegi. Benedetto IX nel io34 fug- gli eugubini, gli spoletini, gli um-
gendo da Roma vi stette quattro bri, marchegiani e gli asisani.
i
mo, facendo in esso sperare che nel nel 1 5o6 andò in Orvieto, e fece
seguente estate vi si sarebbe reca- il ponte sul fiume Paglia, di cui
to, e di compensare con benefizi la si vedono ancora le rovine, e dal
spesa che perciò avrebbero incon- suo nome si chiamò Giulio, avendo
trata ; il Papa fu prontamente ob- accordato alla città per fabbricarlo
bedito. Dicesi che il successore Ni- la gabella sul bestiame e il dena-
colò V passò in Orvieto, e il No- ro di non piccola somma che se
vaes racconta che vi costruì la for- ne Leone X nell'audare a
traeva.
tezza o rocca, con magnifiche abi- Bologna i5i5 volle venerare
nel
tazioni e amplissimi fossi. Fr. An- il ss. Corporale, e vi lasciò 00 1
che se iu tempo di sua assenza da culle, ove si umiliò a' suoi ordini
Roma fosse morto, il conclave si monsignor Durio delegato di Or-
dovesse tenere in Roma; ma qualo- vieto, nella qual provincia erasi ad-
ra non dasse libero e sicuro asilo ai dentrato. Adorato il ss. Sagrameu-
cardinali, o fosse infetta, in vece si to esposto in chiesa, e ricevutane la
celebrasse o in Civita Castellana, o benedizione dal sagrista, corteggiato
iu Orvieto, o in Perugia, a scelta dal guardiano e religiosa famiglia pre-
de'cardinali. Altri clamorosi avveni- se alquanto riposo e colla corte un
menti non presenta Orvieto, ed i rinfresco. Posto nuovamente iu viag-
principali sono notati dai suoi sto- gio, e percorrendo il borgo di Fi-
rici ; solo noteremo cbe Urbano Vili culle ornato d'un grande arco trion-
rifece la fortezza e la rese assai for- fale, intorno al quale erano raccol-
te ed interessante. Quanto alle vi- ti il clero, il governatore., il magi-
cende delle ultime invasioni stra- strato comunale e tutto il popolo
niere, ne toccammo di sopra. Gre- per tributargli omaggio, il Papa di-
gorio XVI la beneficò ed onorò scese e compartì loro la benedizio-
con elevarla a delegazione e in al- ne. Più innanzi non pochi archi
tri modi. Questo Papa nel 1841, di verdura erano stati innalzati per
ritornando a Roma dalla visita del celebrare il passaggio del supremo
santuario di Loreto, l'onorò di sua Gerarca, dai contadini della borga-
presenza al modo egregiamente de- ta di Bagni. Qui presso già distia-
scritto dal cav. Sabatucci, a p. 225 guevansi coronati di popolo i din-
e seg. della Narrazione di tal viag- torni e le mura castellane di Or-
gio, riportando pure le iscrizioni di vieto, sventolando la pontificia ban-
cui faremo parola. diera sulla maggior torre della cit-
Giovedì 3o settembre prove- tà. Ad un'ora pomeridiana sua San-
niente da Città della Pieve il Pa- tità avea già salito l'erta rupe su
pa fu festeggiato sulla strada prin- cui poggia ; poco dopo la porta
e
cipale dagli abitanti di Monte Leo- d'ingresso, segnatamente al princi-
ne con alcuni archi di verdura
, pio dell'abitato, eravi un arco trion-
legati tra loro con festoni a fog- fale d'elegante disegno dedicato dal-
gia di nuvole, fra le quali erano la città all'adorato suo padre e so-
fanciulli, che nel passaggio innanzi vrano con analoga iscrizione. Nella
a lui spargevano nembi di fiori. Il parte opposta, cbe figurava un ric-
santo Padre discese dalla carrozza, co padiglione, si trovarono il dele-
consolò con ogni maniera di pater- gato, il magistrato municipale e la
na amorevolezza que'popolani, e ne nobiltà. Al giungere del Pontefice
ammise parecchi al bacio del pie- il gonfaloniere conte Gio. Battista
de. Fu il medesimo presso Carna- Viti genuflesso tributò i rispettosi
ioia, ove sorgeva un grande arco omaggi colla presentazione delle
di verdura di grata vista per lo cbiavi, cui il Papa rispose con cor-
straordinario adornamento, essendo- tesi e atlabili modi, e poi decorò
visi attorniate a spira con pannoc- del grado di commendatore dell'or-
chie di granturco le colonne che sos- dine di s. Gregorio I Maguo. Avan-
parato esposto. Accolta quindi sua luoghi accolse al bacio del piede, ol-
.Santità sotto il baldacchino soste- tre alle molte religiose, anche mol-
nuto dai canonici, si recò a piedi te dame orvietane, cui accolse colla
al palazzo delegatizio (in mezzo al consueta sua gentilezza, dirigendo
cui prospetto era un'iscrizione cele- parole benigne alle figlie del gonfa-
brante l'avvenimento ), situato di loniere e nipoti del cardinal Lam-
fronte al duomo, ove da uua log- bruschini, le nobili donzelle Amalia
gia nobilmente preparata benedì il ed Ersilia.
popolo numerosissimo e pieno di Nel ritorno alla sua residen-
letizia per la sovrana presenza. In- za , il santo Padre volle discen-
di il Papa passò all' episcopio ma- dere all'arco trionfale per osservar-
gnificamente dal vescovo preparato lo nelle sue parti, e lo trovò gran-
a sua residenza, ove nella sera am- dioso ed elegante, non che decora-
mise a udienza il capitolo, il ma- to nobilmente. JNelle pitture si ri-
sersi trovate memorie de' vescovi Rodolfo francese eletto nel 975 fu
d'Orvieto, ve ne sono di quelli di sollecito in adornare la città di son-
Bolsena, poiché Gaudenzio interven- tuosi edificii e nel darle ottimi re-
ne ai concilii romani del 465 e 499 > golamenti, e forse per di lui opera
dopo di esso solo si ricordano Clau- venne introdotta in Orvieto la nuo-
dio del 601, e Agnello del 680, va forma del governo consolare ;
convenendo dire che tal nobile e Andrea genovese fiorì nel gg5; Ni-
antica città, trovandosi esposta alla colò del 1007; Ilderico sottoscrisse
furia de'barbari, fosse distrutta nel nel ioi5 un privilegio di Benedet-
fine del VII secolo , e incorporato to IX; Paolo Promano del 1C22 a
il suo vescovato a quello d' Orvie- cui giurarono i consoli di mante-
to, dov'è probabile che fino da' pri- nere i privilegi de' cittadini e della
mi secoli del cristianesimo vi risie- Chiesa ; Sigifredo a cui il capitolo
desse il vescovo. Questo si deduce d'Orvieto, addetto a que' tempi alla
220 ORV ORV
chiesa di s. Costanzo, deve molto per in luogo de' benedettini; a questo
la riforma del costume de' chierici, vescovo si attribuisce l'erezione del
e riduzione alla vita claustrale e bel convento di s. Domenico, del
comune, e per avergli dato tre chie- quale tratta il Fontana, De rom.
se parrocchiali e sette pievi. Nicola prov. orci, praedic. Ranieri del 1228
Campano viveva nel io4o; Luca e consagrato in Perugia da Grego-
nel ioti ; Teuzone nel io54; rio IX, celebrò nella cattedrale il
indi Albertino monaco, al cui tem- sinodo per riformare i costumi, in-
po Pietro e Farulfo Calvo accreb- di formò un esatto inventario del-
bero l' entrate della mensa , on- le terre, tributi ed altre cose ap-
de fece dipingere le loro imma- partenenti alla mensa, intimando
gini nell'episcopio, ed altrettanto scomunica a coloro i quali non re-
benefìci furono poi gli Alberici. Gio- stituissero i beni usurpati alla chie-
vanni pisano fiori intorno al 1066; sa. Nel 1253 Costantino domenica-
Filippo nel 10785 Angelo Teatino no dotto e pio, legato apostolico
nel 1092; Guglielmo circa il 1106, in Grecia per la concordia colla
al cui tempo si vogliono donati al chiesa romana^ dicesi de' Medici di
vescovato il castello di Mucarone Bisenzio; nel 1257 Giacomo, e al
e altri luoghi, ma con poco fonda- suo tempo essendo accaduto il mi-
mento, bensì il conte Bernardo Bui- racolo di Bolsena, Urbano IV ivi
garelli donò il castello di Panano lo spedì col seguito di moltissima
ed altri ; Giovanni fiorentino del gente per trasportare solennemente
1121; Guglielmo 1126} II del in Orvieto il ss. Corporale, la qual
Antonio del 1
3g ma prima1 di , pompa può dirsi la prima solennis-
lui faceva da vescovo Radulfo di sima processione del Corpus Domini.
Perugia; Ildebrando del ii4°> for- Nel 1272 Aldobrandino Cavalcanti
se della famiglia Beccaria; Gual- domenicano,
fiorentino, santo e dotto
fredo del 11 55 circa; Guiscardo vicegerente di Roma
per Gregorio
orvietano del ii57j Milone, quin- X; nel 1279 Francesco de'Monal-
di Rustico del 1168, il quale si deschi di Bagnorea, molto si affa-
compose con Ranieri Bulgarelli sul- ticò per indurre i canonici e citta-
le ragioni del castello di Parrano. dini a fabbricare una nuova e son-
Riccardo Gaetani pisano fiorì nel tuosa chiesa alla Beata Vergine o
1179, e vent'anni dopo fu fatto nuovo duomo, cui diedesi principio
pretore d'Orvieto, avendo per col- nel 1290, trasferito a Firenze ; nel
lega Lanfranco vescovo di Chiusi, 1295 Leonardo Mancini orvieta-
per comporre le discordie de'citta- no; i3o2 Guittone Farnesi,
nel
dini armati, al cui tempo si fondò fatto da Clemente V suo vicario
nella città un ospedale servilo dai iu Roma, e da Giovanni XXII
chierici. Nel 1201 Matteo Alberici capitano generale contro i ribel-
che fece edificare la chiesa di san li della santa Sede; in Orvieto e-
Silvestro; nel 121 Giovanni Ca- 1 resse un monastero ai cisterciensi
pelli bolognese; Capiterio o Capi- col consenso de'24 consoli e dei
taneo nel i2i3 deputato del Papa 4o savi che alloragovernavano la
per la pace tra Orvieto e Todi, città; nel i328 fr. Beltramo dei
ed a suo tempo i premostrateusi Monaldeschi orvietano domenicano,
presero il monastero di s. Severo traslalo da Bagnorea; nel i346
ORV ORV 7.2 1
vietano de'minori, nel i4°4 cele- camerinese poi cardinale; nel 1621
brò il sinodo diocesano, teologo pre- cardinal Pietro Paolo Crescenzi ro-
claro. Alessandro V dichiarò am- mano da Rieti; nel i6S\.5
traslato
ministratore il cardinal Corrado cardinal Fausto Poli da Cascia ;
Caracciolo (le notizie de' cardinali nel i656 fr. Giuseppe della Cornia
vescovi sono alle loro biografie), nel perugino domenicano, stampò in
quale uffizio gli successe Monaldo Orvieto nel 1660 il suo sinodo, lo-
Monaldeschi arcivescovo di Nicosia. dato pei savi provvedimenti, nel
Nel 1 4 8 o 14^0 Francesco Mo-
1 quale vi è il Calalogux episcopo-
naldeschi che per la sua smodata rum Urbisveleris di Filidio Mara-
ambizione concittadini ottennero
i bottini; questo prelato desiderosis-
che fosse traslocato ad Ascoli, in ve- simo di sapere cosa avvenisse della
ce passando nel 1 44^ da Lucerà a sacra Ostia che nel miracolo di
Orvieto, Giacomo benedetto. Bolsena non ardì consumare il con-
Nel i454 Giovanni Castiglioni fuso sacerdote, nel ripulirsi il reli-
e dotò la scuola pia per le fan- vescovo, per uno degli statuti della
ciulle, sepolto nella bella chiesa fabbrica approvati da Martino V.
della Madonna del Velo fuori del- 11 cardinal Antamori fu pure pro-
la città, da lui edificata e dotata, tettore della città e dell'opera pia
lasciandone a'suoi il patronato. Nel di Maria della Stella nella cat-
s.
ORV ORV 22 3
sta Lambruschini di Sestri, diocesi del Diario di Roma 1842. Leone
di Brugnato, vescovo d'Azoto in XII nominò a succederlo nel dicem-
partibus, dotto, esemplare e zelante, bre 1825 Anton Domenico Garn-
e nell'agosto 1807 divenne effettivo berini d'Imola, che nel 1828 creò
pastore. In tale anno coll'approva- cardinale , e Gregorio XVI nel
zione di Pio VII accolse i gesuiti 1 83 3 fece segretario degli affari di
reduci di Napoli e gl'impiego con stato interni. A' i5 oprile gli so-
1809 fece la visita, e per non pre- ventuali, dotto e sollecito pastore,
stare giuramento al governo inva- ornato delle più belle qualità, on-
ove sep-
sore, fu deportato a Belley, de nel 1837 lo dichiarò ammini-
pe che Napoleone nel 18 io decre- stratore di Città della Pieve, al
tò che il suo vescovato con quello modo detto dal eh. Baglioni nelle
di Acquapendente fosse unito alla Lettere storiche p. 36 1, indi lo creò
diocesi di Città della Pieve. In Bel- cardinale nel 1 838, e fece protetto-
rio. Il eh. monsig. Carlo Gazola nel dai premostratensi e quindi dagli
1841 ne pubblicò la Vita in Or- Olivetani, finche dai Papi venne da-
vieto coi tipi del Pompei , di cui ta in commenda ai cardinali e altri
eseguita nella piazza avanti, non XXV; Labbét. IX; Arduino VI. t.
na della santa. La sua festa è se- quale è sotto 1' invocazione della
gnata a' 7 d'ottobre. protomartire e vergine s. Tecla, e
OSI ANDRA NI. Eretici protestan- di s. Leopardo primo vescovo della
ti, Andrea Osiandro
derivanti da città. Essa fu ristorata e ingrandita
famoso teologo, uno deprimi nel dal vescovo Gentile nel 120^, poi
i522 a predicare gli errori di Lu- ristorata, accresciuta ed abbellita da
tero, il quale però non poteva sof- altri vescovi in diverse epoche. Dei
frirlo, pel suo carattere inquieto suoi monumenti e pregi ne tratta-
e stizzoso. Si fece capo-setta e for- no gli storici che citeremo. Il cano-
mò de' discepoli che si sparsero per nico di essa Luca Fanciulli compo-
tutta la Germania morì d'epilessia
: se l'opera: Di alcuni antichi riti
nel i552 andando da una città della cattedrale d'Ostino, colla spie-
all'altra per sfidare i più gran be- gazione di un sacro trìttico, che si
vitori. Insegnò che Gesù Cristo fu conserva nell'archivio capitolare, Ro-
mediatore solamente in qualità di ma i8o5. Ivi riposano i corpi ilei
Dio; che l'uomo è giustificato for- ss. martiri Vittore, Corona, Filip-
malmente, non per la fede, né per po, Leopardo vescovo, Vitaliano suo
la grazia, ne per la imputazione successore, eBenvenuto altro vesco-
della giustizia di Gesù Cristo, ma vo d'Osimo: in altare separato po-
per la giustizia essenziale di Dio, sto in mezzo alla chiesa, nel i435
per la natura divina, comunicata il vescovo Andrea vi collocò cor- i
secate dall' alveo del Musone, che della invenzione delle teste de' ss.
vol. xnx. i5
246 OSI OSI
martiri d' Osimo Fiorenzio e com- colta di reliquie, massime di fon-
pagni ; della ricognizione de' loro datori , riformatori
propagatori e
corpi e degli atti, e delle feste in d'ordini regolari, formata dai fra-
onor loro celebrale in detta città telli osimani Girolamo e Ottaviano
nel ij5i, Pesaro 1 75 1. Vi si ve- Guarnieri. Contiguo alla cattedrale
nerano anche altre insigni reliquie. sorge un ampio e magnifico palaz-
Nella contigua chiesa di s. Gio. Bat- zo vescovile ridotto a migliore e
tista, nel suo centro, esiste da tem- più elegante forma dal vescovo car-
po immemorahile il battisterio se- dinale Calcagnini, e prima di lui
menti dal vescovo cardinal Calami- sero. E adornata la piazza dal pa-
na. Questo superbo lavoro, fatto su lazzo municipale, disegno di Bra-
modello di Paolo Lombardo, fu ese- mante, in cui si conservano molte
guito da Pietro Paolo Jacomelti, antiche e famose statue di marmo,
coli' aiuto di Tarquinio suo fratello, in gran parte mutilate, oltre im-
recanatesi. La forma è un bacino portanti iscrizioni. Si può vedere
con coperchio a foggia di tempio l'osimano Gio. Francesco Gallo: La
rotondo. Tutto è di mirabile arte, vera interpretazione delle lettere che
festoni, foglie, frutti, rosoni, arabe- sono nell'antichissime basi che al
schi; cosi i quattro bassorilievi e presente si trovano in Osimo, An-
le quattro statue, una delle quali cona 161 5. Il Martorelli le ripro-
la Carità si vede col cucchiaio nella dusse a p. 43, oltre la descrizione
destra ed una pentola nella sini- degli antichi monumenti che sono
stra, con una mosca sulla pentola in Osimo. Il palazzo municipale si
che pare viva. La cupola del tem- distingue per la sua sala spaziosa,
pietto, ricca d'ogni fantasia di bas- quadra, alta e maestosa. Sotto l'a-
de' Risorgenti, di cui è direttore il eh. conte Cesare Gallo lesse la pro-
eh. letterato prof. Giuseppe Ignazio sa sul gran mistero della Reden-
Montanari. Egli nel 1 845 mi fece zione, cui seguirono altre strofe e
ni, diversi de'quali osimani : solo ai frequenti adunanze. Colla morte del
primi devesi aggiungere d. Albino cardinale mancò sì utile esercizio,
tizie delle accad. d'Europa, riferisce nel i58i Anton Maria Galli o
a p. 61, die inOsimo il vescovo Com- Gallo j nel i 747 Raniero Simonet'
zolini fondatore de' tuonaci silvestri» vita Janicoli, il gesuita Gio. Batti-
ni, il beato Nicolò Romani, e Car- sta Buttali la cui vita nel 1
84
lo Martello Dilajuli, morto in odo- fu stampata in Loreto, il sacerdo-
OSI OSI 249
te Domenico Santini, Andrea Bo- carroccio,V origine del quale però
Danni, il sacerdote Francesco Fui- si perde Dell' antichità, prendendo
na. Nelle armi si distinsero, Lipazzo poi il nome di Carro di s. Fitto-
e Andrea Gozzolini, altro Andrea e re 3 e sotto questo si mantenne lun-
niero Fabio Gallo, Onorio Guarnie- l' Italia una provincia francese. Il
ri, Bartolomeo Guzzoni, altro Cesare modo stesso della processione attua-
Guarnieri, Buccolino Guzzoni, Pier le indica che quel carroccio era
Domenico Leopardi della più antica insegna di popolare potenza. Il car-
famiglia nobile d' Osimo, Dario e ro era tirato da due bovi grossi e
Francesco Nelli, Carlo e Pollione preceduto da un individuo che reg-
Sinibaldi, Sinibaldo Sinibaldi, Giu- geva un' antenna da cui pendeva
lio Sinibaldi. Il catalogo de'podestà ricchissimo drappo, sul quale erano
d' Osimo il Martorelli lo riporta a le cinque torri (in forma di rocca,
p. 435 e seg., e l'incomincia con figurando la più alta Osimo come
Bongiovanni Albertini del 1 177, re- capo della Pentapoli picena, e le
gistrando per ultimo Giacomo Bos- altre le quattro città che la compo-
so spagnuolo. In processo di tempo nevano) antico stemma del municipio,
i Papi destinarono a governare Osi- in memoria del primato che la cit-
mo de' podestà con patenti della tà si ebbe nella Pentapoli picena.
congregazione di consulta, indi Pio \J encomiato Montanari nel Giorn.
VII nominò un governatore di bre- milk. ital. n.° 34, anno I, ci diede
ve, e tuttora un governatore vi ri- un bell'articolo sul carro di s. Vit-
siede, essendo Osimo capoluogo di tore e sua processione.
governo distrettuale, che comprende L'origine di Osimo essendo re-
le comuni di Castel Fidardo, Mu- mota come quella di tutte le città
gliano, OfFagna e Polverigi, coli ap- antiche, si rimonta ai parenti di
J
podiato Castel d Emilio, con 25,34?- Noè ed a favolosi racconti , altri
abitanli, de'quali 3,433 d'Osimo, 1 stabilendola i5 anni dopo la rovina
secondo l'ultimo riparto territoriale. di Troia. Fu Au-
detta dai latini
L'industria conta in Osimo alcune ximum, a quo Auximales popirfi,
fabbriche di tessuti di lana, ed il ed ai tempi di Pompeo fu appella-
bell'opificio Dittai uti per la strut- ta quippc magna, restando
civilas
tura della seta : nelle varie sue fie- qualche dove si esten-
vestigio sin
re e negl' invernali mercati fa no- desse la sua ampiezza, della quale
tabile traffico di bestiame, granaglie fanno pure testimonianza Plutarco,
e carne porcina, avente il territorio Procopio, Biondo ed altri ; anzi ce-
ubertoso specialmente di grano, vi- lebrasi come fortissima e grandis-
no e olio di ottima qualità. La sima sopra d'ogn' altra della Mar-
città è sotto la protezione della ca. Contribuiva alla sua grandezza
Beata Vergine del Rosario e di va- una Padusa navigabile da Numana
ri santi, fra' quali di s. Vittore, la ossia Umana alle radici di questi
cui festa celebrasi con processione, colli, che descrive il Martorelli con
e prima col suo carro. Deve saper- prove e notizie, come della gran-
si, che anche Osimo ebbe il suo dezza e potenza d'Osimo sino da
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queir epoca, derivatagli anche dalla del nome Auximum che si ripete
comunicazione col mare. Congettu- dal greco, e se ne deduce un'altra
ra Compagnoni che Osimo sia fon- prova per crederla fondata dai si-
dala, come le vicine Ancona e Nu- culi. Si propone altra congettura
mana, d ai siculi-greci, ne riporta le sull'etimologia del nome della città.
ragioni, dicendone prova lo stesso L'epoca della fondazione d'Osimo
nome della città, prima greco, poi ripetersi dai siculi. Si può anche
e da Auxo fecesi Au-
latinizzato, leggere la dissertazione del sacerdo-
xwnum o Auximum, forse da Auxo te osimano Filippo Vecchietti, in-
dea e una delle Grazie cui gli ate- torno alla città Atesina, nella quale
niesi prestarono particolare culto, si cerca se la città Ausiua, ricorda-
ovvero da quel verbo significante ta da s. Gregorio I, sia Jesi o piut-
accrescere, aumentare, in significato tosto Osimo; e la Risposta alla dis-
di accrescimento ed estensione di sertazione intorno alla città Atesi-
siculo dominio dopo l'edificazione na di Girolamo Baldassini.
d' Ancona. Dipoi i sabini piceni se Vuoisi che Osimo si governasse
ne impadronirono, poco dopo la se- con proprie leggi, avanti l' ingran-
guita fondazione di Roma. Il Co- dimento della repubblica romana;
luccij Antichità picene t. V, ripor- tale libertà divenne ancor più sta-
ta un trattato in quattro articoli : bile per mezzo dell'alleanza e giu-
Della origine e antichità di Osimo, ramento di fedeltà fatto coi vitto-
che servono di preliminare agli an- riosi romani nell'anno 4^4 di R° "
nali di essa città. Nel primo arti- ma. Decaduta quindi nel 4^4 dal -
colo si parla del sito, nome e ori- lo stato di confederata del popolo
gine di Osimo, cioè: l'antica Osi- romano, per la guerra mossa al
mo era nel sito istesso in cui esi- Piceno, poiché ridotto questo dal
ste presentemente. esaminano i Si console Sempronio, non senza gran-
nomi Auximum, Auximales , Ausi' de spargimento di sangue, in pieno
munì, Ausimales , Oximum ; si pro- servaggio, è credibile che ancora
va che tutti sono originali e non Osimo discendesse nella condizione
corrotti. Si asserisce che per Oximi di prefettura, legge cui erano sot-
s'intese da T. Livio la città d' Osi- toposti da Roma que' popoli accu-
mo del nostro Piceno. Omesse le sati di rotta confederazione, di che
ricerche su de'primi popolatori del- si opinò allora de'piceni. Tuttavol-
la provincia, si stabilisce che la ori- ta poco dopo la sconfitta, i roma-
gine di una città si può ripetere ni ad alcune città accordarono la
dal popolo che fondò la contermi- qualifica di colonia, e più tardi
ne, quando sia noto. Ancona e Nu- ad Osimo, cioè nell'anno di Roma
mana furono fondate dai siculi: for- 5g6 secondo Velleio Patercolo se-
se gli stessi fondarono Osimo. Si guito dal Compagnoni, ovvero pri-
conferma con altre ragioni si scuo- : ma vi fu dedotta secondo Li-
pre un errore del Bacci, e si esclu- vio, giacché nell'anno 579 essendo
de l'agro Pretuziano dalle vicinan- consoli Sp. Postumio Albino e Q.
ze di Osimo. Si rende ragione per- Muzio Scevola , ebbero i censo-
chè Plinio non dicesse espressamen- ri impegno di cingere Osimo di
te che Osimo ancora fosse fondata mura e di costruire intorno al dop-
dai siculi. Si parla dell' etimologia pio di lei foro opportune taverne a
OSI OSI 25i
comodo de' negozianti, laonde è pro- stato di ad essere pre-
libertà passò
babile che nel 578 avesse princi- lettura. Opere che fecero romani i
masi alle città principali; i seviri, suo governo politico fu come delle
gli augustali, gli edili, i giudici altre colonie; si parla della sua re-
della ragione, i questori, i pretori pubblica e divisione del popolo in
con giurisdizione sopra altre colo- tre gradi. Il principal magistrato fu
nie e fra le altre di Jesi e Umana de'prelori, e trattasi de'quinquenna-
come osserva Martorelli. Ad Osimo li, giudici, questori, edili , seviri,
non mancarono i collegi de' cen- augustali, collegi delle arti come ri-
tenari e de'fabbri, né pubblici
i sultano dalle lapidi, e memorie dei
edifizi, cioè i bagni, ilcampidoglio, sacerdoti gentili che furono in Osi-
il teatro, il circo de' giuochi e degli mo. Nell'articolo terzo il Colucci di-
spettacoli, delle quali cose nelle la- scorre delle opere e luoghi pubbli-
pidi osimane ve u'è espressa men- ci d' Osimo, iscrizioni e frammenti
zione. I cittadini erano scelti a pro- che ne restano, cioè. De'pubblici edi-
tettori di altre colonie e municipi, fizi che furono in Osimo rilevati
come avvenne in persona di M. Op- dalle iscrizioni e prima de' templi
pio Capitone, patrono de' municipi de' numi e del loro culto. Dell'an-
di Numana e di Treia, e della co- tico foro osimano, e notizie che se
lonia Esina, non che
T. Catinio di ne hanno dagli scrittori. Del teatro
edile di Pozzuolo, e patrono della e altri luoghi destinali in Osimo
colonia di Jesi stessa. Da ciò può per gli spettacoli pubblici, e delle ter-
rilevarsi quanto i cittadini di Osi- me. Lapidi e frammenti di esse
mo erano saliti in riputazione, ve- appartenenti a benemeriti cittadini
nendo dalle altre popolazioni ele- osimani ; cose più notabili che si
vali a cariche
ed onorificenze. Il incontrano nelle iscrizioni.
Colucci nell'' articolo secondo parla 11 merito della colonia osimana
della città e suo governo politico fu più manifesto allorquando Pom-
ne' seguenti argomenti. Osimo dallo peo Magno l'anno di Pioma 670 vo-
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leudo truppe contro Cn.
far leva di Puppio primipilo o comandante di
Carbone, in considerazione del suo una compagnia, e distintamente rin-
splendore e come città grande, vi graziò gli osimani. Il fiorente stato
si recò, e scacciati prima i due fra- io che trovavasi Osimo al tempo
telli Ventidi principali cittadini e della decadenza della repubblica ro-
partigiani di Carbone, in mezzo al mana, non pare che venisse meno
foro assunse da sé la pretura e il sì presto, come accadde di altre ri-
titolo di generale dell'esercito, che spettabili colonie; seguitò a godere
raccolse dipoi iu tutto il Piceno in il primiero suo lustro e splendore
sì gran numero, che potè unire in- ancora negli anni appresso, lo che
sieme tre legioni. Ivi si trattenne rilevasi dalle antiche basi e statue
non solo come città grande e co- ch'esistono nella città, le quali qua-
moda a formarvi l'esercito, ma an- si tutte furono innalzate ne' primi
cora per le possessioni e delizie secoli dell'era cristiana, ad onoran-
che vi possedeva la propria fami- za di que'nobili cittadini che si di-
glia. Altro testimonio decoroso del- stinsero per cariche lodevolmente sos-
la grandezza e potenza della colo- tenute in Roma , o che per grazie
nia osimana è quando suscitatasi la e favori compartiti alla patria si
famosa guerra civile tra Giulio Ce- resero di essa benemeriti. Non vi è
sare e Pompeo, questi spedì nella dubbio che Osimo verso il V se-
città Azzio Varo con buona truppa colo di nostra era pervenne al più
per presidiarla come tenuta la chia- alto grado di splendere tra le altre
ve del Piceno, mantenerla a sé fe- città del Piceno, giacché scrivendo
dele, e impedire qualunque novità. Procopio della guerra gotica, affer-
In questo mentre avendo i decurio- ma che i romani riconoscevano que-
ni di Ostino, dopo il passaggio del sta città per capitale del Piceno e
Rubicone, saputo l'arrivo di Cesare per la metropoli di tutta la nazio-
colla decimaterza legione, subito si ne, anzi in detta guerra la chiave
presentarono ad Azzio, e Io persua- dell'impero in Italia, onde fu forse
sero con energico discorso a partire V oggetto principale de'due eserciti
dalla città, dichiarando e intendendo combattenti ; né si deve tacere che
fargli resistenza, e non poter fare L. Floro die il pregio di capitale
a meno di aprire a Cesare le porte, del Piceno ad Ascoli presso il fiu-
come tanto benemerito della repub- me Tronto, altra colonia nobilissi-
blica. Varo o intimorito dalle mi- ma per aver fatto la prima figura
lizie cesariane o mosso dal valore o nella guerra sociale, come scelta da-
potenza della città o dal rispetto gli alleati a piazza d'arme nell'an-
pei decurioni, prontamente fuggì no 4^4 di Roma, mentre Osimo
colle sue coorti, lasciando in libertà fu solamente considerata per metro-
la piazza. Indi giunta qualche par- poli del Piceno molto più. tardi di
te delle milizie di Cesare, ed uni- tal guerra, e quando Ascoli per le
ti visi gli osimani furono improvvi- vicende tempi era già decaduta
de'
samente sopra a quelle d' Azzio che dall' anticosuo splendore, massime
ruppero con uccisioni e molti pri- in tempo della guerra gotica ; così
gioni, onde si meritarono gli elogi si possono conciliare Floro e Pro-
di Cesare ne'siioi commentari, che copio. Osimo ne'primi del V secolo
giunto nella città fece rilasciare L. era la più bella città della Penta-
O SI OSI 253
poli del Piceno, e ne iti considera- diversi scrissero, rovinassero la città,
cendogli che colla perdita d' Osimo principato del romano Pontefice an-
si poneva la chiave dell'impero in che con la Pentapoli del Piceno
mano ai nemici 1,000 no-
forti di 1 in un ad Osimo, che però lon- i
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di tal nazione si stabilirono in Osi- rico I, che inutilmente assediò An-
ma cona perchè soccorsa dai greci, e
Questo dominio della chiesa ro- sostenne contro Alessandro III tre
mana fu confermato nel 962 con antipapi. Nel 1172 l'imperatore fe-
diploma di Ottone I a Giovanni ce di nuovo assediare Ancona da
XII, giacché pare che Osimo nel Cristiano arcivescovo di Magonza, e
secolo X seguisse il partito imperiale, fra popoli che accorsero ad aiu-
i
giudice del sagro palazzo in nome ma Martorelli nega che Osimo ade-
del Papa vi rese ragione, e s. Leo- risse all'imperatore sibbene a Ales-
ne IX ritornando di Germania vuoi- sandro III, il quale commise al ve-
si che si recasse in Osimo nel io53, scovo Gentile importanti affari, e
ed ai 3 1 marzo vi consagrasse la nel 177 intervenne alla famosa pa-
1
ficando ivi altro convento, essendo volse le sue cure alla Marca, cui
forse l' antico de' benedettini, pas- spedì Marcellino vescovo d' Arezzo
sandovi poi i riformati : in esso il e capitano generale , che si avvici-
b. Corrado da Oflida ebbe nelle nò colle ad Osimo per torla
milizie
braccia dalla Beata Vergine Gesù agi' imperiali, i quali comandali da
bambino, cioè da un' immagine di- Roberto di Castiglione vicario im-
pinta in una cappelletta da mano periale, presso Civita Nova, o sotto
angelica, come vuole la tradizione, Osimo al dire di Baldassini e Com-
ed ivi mori. Raimberto podestà di pagnoni, lo sbaragliarono, pre- gli
pontificie. Nel 1222 Macerata spe- dice che gli osimani ritornarono al-
di un ambasciatore a Osimo ,
per l'obbedienza d' Innocenzo IV, in-
aver licenza di collegarsi con alcu- di si videro costretti aderire a
ne terre, e nel 1227 gli osimani Manfredi naturale di Federico li,
Prima di
ollrirono aiuti a' riminesi. quando con 20,000 saraceni si
nero nel 1264, colla conferma del si compilarono più antichi statu-
i
*
mero e misto impero, e di tutte le ti osimani. Nel 1 3oo, o 1 3 4 P ei 1
to che dichiarò rettore della pro- mani dono gli stendardi presi al
in
vincia. Per sostenere il partito guel- nemico. Prevalendo in Osimo il
fo della Chiesa, gli osimani soffri- partito di Lipazzo e Andrea Guz-
rono pei ghibellini e continui dispen- zolinighibellini, nel 1 3 16 s'im-
di per l'esercito di Manfredi, onde padronirono con violenza della cit-
ricorrendo a Clemente IV, otten- tà, sottraendola dall'obbedienza del-
nero di non essere gravati in som- la Chiesa, occupando pure Offagna,
ministrare e dar
soldati loro le Monte Cassiano e Appignano, in-
per punirli quali ribelli domandò Avendo affermato Ercole Gallo, che
aiuto agli osimani. Continuando le Monte Filoniano, Monte Fano,
fazioni a desolare la Marca, al ret- Staffolo, Appignano, Monte Cassiano,
tore Antonio vescovo di Fiesole si Castel Ficardo e altre terre per la
ribellarono alcuni luoghi, cui suc- maggior parte furono edificate da-
cesse Pvambaldo di Trevigi. Osimo gli osimani, con do-
il Martorelli
fedele alla Chiesa servì d'argine in cumenti vuol provare contro l'An-
loro difesa, per cui meritò dal pri- gelita, che Monte Cassiano appar-
mo nel i3o3 facoltà di ridurre in tenne al dominio e contado d'Osi-
Castello Poggio s. Giustino poi det- mo. Frattanto Giovanni XXII, non
to s. Faustino con rocca, e dal tanto per le accennate scelleraggiui
secondo nel i3o5 di poter fortifi- dei Guzzolini, quanto per la pri-
cale la vilia di Cerlongo, per si- gionia del b. Giovanni, che in essa
curezza degli abitanti del distretto moiì, e le sevizie ed oltraggi fatti
poscia altre grazie concesse al sin- tri diplomi, bolle e brevi dal Mar-
daco, e ridusse ulteriormente le ta- torelli e dal Compagnoni, si legge
glie che gravavano la città, la quale ampia concessione alla città del me-
nel 1372 ottenne pure da Gerardo ro e misto impero, l'esenzione da
nunzio di Gregorio XI, che il te- tutte le taglie o dazi, il trasferi-
soriere e ufEziali della Marca tra- mento della curia del presidato in
lasciassero di molestarla per gli an- Osimo come seguì , il rimborso di
tichi bandi e processi, come piena- 1 i5o fiorini d'oro spesi pei soldati
mente assoluta in tutto. Indi Osi- bretoni, la restituzione di tutto il
mo nel i3y4 ottenne dai successivi contado che possedeva avanti la ri-
gorio XI con due brevi, e con al- cato dal comune d'Osimo colla de-
tro agli aiuti che domandavano li molizione di alcune ville e de' ca-
confortò coll'annunziargli per tratto stelli Tornazzano e Storaco del con-
amorevole il suo vicino ritorno in tado, di avervi esercitato giustizia
Roma per ripristinarvi la residenza del mero e misto impero, cimi gla-
pontificia, come effettuò nel 1377. dii potestate, avanti che fosse slato
Intanto si fece precedere dal cardi- privalo del contado da Giovanni
nal di Ginevra legato con forte e- XXII. Si decise in favore d'Osimo
sercito bretone, del quale 800 uo- nel palazzo vescovile, nella solita
mini svernarono in Osimo, e da camera del rettore generale della
Roma nel febbraio scrisse al cardi- Marca Pietro arcivescovo di Sivi-
nale ed al gonfaloniere ,
priori e glia giudice delegato, indi messo in
consiglio d'Osimo, per invigilare a possesso di Monte Filottrano nel
tutto potere alla custodia della for- i3 7 8.
tezza della città, e siccome Osimo A Gregorio XI in detto anno
sosteneva il maggior peso della guer- successe Urbano VI, contro il quale
ra che il cardinale faceva ai nemici insorse l'antipapa Clemente VII, già
del Papa e tirannetti de' suoi do- cardinal di Ginevra, il quale pron-
mimi, Gregorio XI ricolmò di Iodi tamente ne die avviso od Osimo ,
a6o OSI OSI
con molte esibizioni di stima per trano,Monte Fano e Recanati ver-
guadagnarlo al suo partito, ma inu- gognosamente li posero iu fuga, on-
tilmente, essendosi mantenuto fedele de ne fu fatto processo nella curia
al legittimo Urbano VI, e la Mar- generale che ancora risiedeva in O-
ca solai tutte le conseguenze di sì simo. Nel 1 384 ebbe luogo un atto
pernicioso e lungo scisma, divisa in di concordia tra le diverse fazioni
fazioni e obbedienze. Per la pubbli- di Osimo Ancona, quale non piac-
e
ca quiete il consiglio represse la que a Ridolfo Varano. Nel 1 385 il
baldanza de' nobili Sinibaldi, Leo- cardinal Buontempi si recò ad O-
pardi Gozzolini e Gozzoni
, e sta- , simo e vi ritornò nel i38g per la
bili cbe 3oo uomini possidenti fos- congregazione provinciale, impeden-
sero sempre pronti accorrere ar- do col dono di ioo,ooo fiorini, da
mati in palazzo ai cenni del gon- cavarsi dalla provincia, che capi- i
faloniere e priori. Per ovviare alle tani colle genti dell'antipapa venis-
continue risse per le fazioni guelfa sero contro i della Marca
luoghi
e ghibellina, fu decretata la multa ed Osimo fedeli Urbano VI. A
a
di venticinque fiorini d' oro a chi questi successe nel i38g slesso Bo-
ne disputasse in pubblico o in pri- nifacio IX fratello di Tomacelli mar-
mato. Nel i38o divenne medico d'O- chese della Marca; il Papa si di-
simo Andrea di Recanati, che in mostrò amorevole verso la città, an-
morte per gratitudine lasciò erede che quando essa fece le condoglian-
la repubblica veneta, col peso per- ze per l' imprigionamento del mar-
petuo pagare cento zecchini al-
di chese fatto da Gentile Varano. Per
l'anno prò rata a quattro osimani la venuta di Mostarda da Forlì nel-
studenti in Padova la medicina, la la contrada, Osimo con altri luoghi
filosofìa e la legge, e questa anche avendolo vettovagliato, come nemi-
canonica e civile per indulto po- co e ribelle alla Chiesa, furono pu-
steriore d' Eugenio IV. Tentò ne! niti coll'interdetto, indi con saluta-
i382 di ripatriare Giacomo figlio re penitenza ribenedetti. I Malatesta
di Lipaccio Guzzolini , e occuparla al principio del secolo XV torna-
di nuovo, ma scoperto il traditore rono a signoreggiare Osimo, e Pan-
INicolò Celestino, severamente fu con* dolfo in segno di possesso nel i4o5
dannato. Osimo era in tanta esti- vi piantò un forte, che la città ob-
mazione presso Urbano VI, che il bligò demolire nel 1407. Carlo Mala-
cardinal Buontempi legato lo pregò testa difensore e generale della Chie-
a spedirgli ambasciatori , acciocché sa, andando creditore della camera
noi rimovesse dal vescovato di Pe- di somme, il suo amico Gre-
grosse
rugia. JNel i 383 alcuni osimani ten- gorio XII per pagarlo permise l'a-
nero mano a Petrello d'Ancona ca- lienazionede' beni ecclesiastici an-
po di ladroni , il quale con mol- che d'Osimo, indi restò prigione di
ti fuorusciti anconitani e cingolani Braccio da Montone sostenitore di
entrarono in Osimo , uccisero pa- Ridolfo Varani , onde
con questi
recchi, appiccarono fuoco alla cat- dovè pacificarsi. Nel i/\.i5 il popolo
tedrale, fecero oltraggio al castel- gridando viva la Chiesa, il popolo
lano del cassero, e assediarono il e la libertà, si sollevò contro il
mò egli alla città il mero e misto nel i443 riconobbe tutti i luoghi
impero. Nel 1 43 1 predicando in del loro contado. Alfonso V entrò
Osimo s. Giacomo
Marca, gli della nella Marca pubblicando un mani-
riuscì togliere il giuoco d'azzardo festo per liberarla, per cui gli Sfor-
in cui si proferivano bestemmie. In zeschi aveano deliberato dare il gua-
questo tempo venendo a sapere gli sto e il sacco a Osimo, impediti dal-
osimani che Martino V voleva to- la vigilanza de' cittadini , i quali
gliere ai Malatesta la Marca, lo pre- animati dalla vicinanza dell'esercito
garono a poter continuare sotto regio insorsero il 29 agosto i44^j
il governo e loro vicariato in vece ; e si liberarono dal presidio di Sforza,
il Papa mandò Agnensi vescovo ed in memoria fu poi decretato ce-
d'Ancona e Umana a Osimo, e ne lebrare con solennità e processione
prese possesso per la romana Chie- la decollazione di s. Giovanni, che
veduti per la ricupera de' luoghi del privilegi concessi da'predecessori; de-
contado, e nel seguente anno ri- creti che poi confermò Paolo II. 11
nio IV mandò molli cavalli in Osi- Ancona per la guerra contro tur- i
OSI OSI 263
chi nel r 4^4> a '
l
7 l u g h0 cu ca P as "
'
nica e 10,000 ducati di multa, e
so per Osimo ; la città gli donò un dopo aver dichiarato che gli osi-
pallio di seta cremesina, e il Papa mani erano stati provocati , spedi
Io lasciò alla cattedrale. Per la scor- un commissario a pacificarli. Per
reria fatta da alcuni osimani nel la buona amicizia eh' era passala
territorio di Monte Filottrano d'or- sempre coi fermaui, Osimo si offri
dine del consiglio e priori, per com- ad aiutarli nella guerra cogli asco-
petenze di confini, la città e i de- lani.
linquenti furono condannati in gros- Intanto Buccolino stato capitano
sa somma, ma Paolo li moderò al servizio del duca di Calabria, si
Ancona, ma nuove questioni l' im- onde tutti gli altri consiglieri fug-
pedirono, anzi essendosi gli osimani girono in veder armata molta plebe
gravati col Papa furono reintegrati in favore di Buccolino, che uccise
di certo laudo, e verso questo tem- anco altri, mentre i suoi faziosi in
po la contrada fu afflitta dalla pe- numero di circa 4°o gridavano, Vi-
ste, forse nel 1^.76. Progredendo i va la Chiesa e Buccolino, girando
reciproci danni, Buccolino o Cocco- per la città preceduti da esso a ca-
lino Guzzoue che ne soffri, a' 27 vallo. Quasi tutta la nobiltà si riti-
per soccorsi per combattere questa nipote, lusingandosi ne' suoi potenti
rivoluzione, nella supposizione che amici e aderenti, e nelle munizioni
la città ne fosse complice, promet- e vettovaglie di cui era provvisto.
tendo assoluzione a chi si fosse ri- 11 duca col governatore fecero di
tirato dal ribelle. Spedi Leopardi in nuovo assediar la città si condusse ;
più parti per aiuti, temendo che al campo il detto nipote, e per co-
gli attrezzi militari, comandato da signore de' turchi, per darsi in sua
famosi capitani, cioè da Giovanni mano colla città e provincia, salva
Vitelli, Gio. Paolo Baglioni, Mas- la professione del culto cattolico, co-
similiano da Carpi, oltre diversi me aveagli fatto intendere per Pie-
Colonnesi e altri rinomati baroni, tro Balignani suo ambasciatore; in-
coi cittadini della lega e fuorusci- oltre facendogli rilevare i pregi e
ti, recanatesi e anconitani , i quali fortezza d'essa, e che col suo domi-
aveano 700 fanti e 1000 cavalli nio gli sarà facile tener l' impero
con artiglieria per abbattere le mu- d'Italia, la quale bramava averlo in
ra. Per l'ostinato coraggio de' ri- sovrano, essendo malcontenta dei
belli, elevatezza e fortezza della cit- propri principi; avvertendolo anco-
tà, e più di tutto per la stagione ra che il Papa a mezzo del cardi-
invernale, le milizie si ritirarono ai nal Balve era in trattato di ospi-
quartieri, restando al blocco il luo- tare il suo fratello Zizimo e con
gotenente della Marca Agnelli con esso gli avrebbe fatto guerra. Gli
molte squadre di soldati mentre , mandò diverse condizioni e capitoli,
Buccolino fece dare il bando rigo- fra' quali domandò che la provincia
roso ai fuorusciti che aveano ro- invece di Marca Anconitana si do-
vinato le sue possessioni e quelle vesse chiamare poi Marca Osimana;
de' suoi seguaci; di che offeso Leo- che Osimo divenisse capo di tutta
pardi, incompenso delle spese fatte la provincia, dovendo ella essergli
conobbe che non era affare vantag- tà e smantellarla, quando s' inter-
gioso per lui e difficile il conquisto: pose Lorenzo de Medici per Buc-
tuttavia lo ringraziò delle offerte^ colino, il quale s'ebbe ottomila scu-
e che se fosse andato a servirlo, e di e quattro carri per trasportare
si fosse portato valoroso gli avreb- le sue robe, con approvazione del
be donato ricchezze e conferito ono- Papa, lasciando libera la città al
ri eminenti. Di questo fatto n'ebbe cardinale e al Trivulzio che
en- vi
più grande e più fatale de' quali governatore del luogo e il delega-
fu la francese invasione, e prima to d' Ancona monsignor Lucciardi.
della metà di gennaio ne
1798 se Distaccati i cavalli della carrozza in
ne fu ben contento per l'edificazione riche della città d'O s'uno, fino ai
che ne ricavò, stante la piccolezza primi del secolo corrente, che rive-
della cella di legno, il povero let- dute dal dotto d. Pietro Quatrini,
ticciuolo, le semplici suppellettili, furono pubblicate dal Quercetti in
l'altare ove celebrava, e il luogo in Osimo nel 1807-08.
cui si flagellava, ed altre memorie. L'introduzione della religione cri-
Il p. Cici guardiano gli umiliò un stiana in Osimo, il Marlorelli la
sunto del processo della canonizza- disse probabile nell'anno 162 di
zione di s. Giuseppe, e le sue reli- nostra era, e che l'abolizione totale
quie, con molta pia soddisfazione dell'idolatria e lo stabilimento del
del Papa. Egli si recò poscia a vi- culto cristiano devesi a s. Leopardo
sitare le claustrali ne'monasleri, pri- destinato in vescovo da s. Innocen-
ma di s. Benedetto ov'eransi perciò zo I dopo il 4°2- Ma il Compa-
riunite le orfane del conservatorio gnoni, diligentissimo e accuratissi-
di s. Leopardo, quindi quelli di s. mo scrittore, nel rimarcare quelli
Rosa e di Maria Addolorata, diri- che abbracciarono tali opinioni, av-
gendo a tutte parole di conforto e vertendo quanto di erroneo fu det-
piacevoli; in ultimo volle il Pon- to di s. Leopardo, dichiara incer-
tefice ammirare il magnifico batti- ta l'epoca de'principii della religio-
sterio di bronzo. Ritornato nell'epi- ne cristiana in Osimo, come quella
scopio vi desiuò, e ringraziato poi del vescovato di s. Leopardo, che
il cardinal vescovo per la nobiltà bensì riconosce per primo vescovo,
del trattamento a ed alla cor- lui il quale resa che fu la pace alla Chiesa
tori e quelli che poi nomineremo, si trovavano alla metà del IV, per-
scrissero su Osiuio: Ercole Gallo, chè fu inaflìato dal sangue de* ss.
Breve descrizione dell' antichissima Fiorenzo, Sisinio e Dioclezio, dopo
OSI OSI 269
i quali fece rapidi progressi, onde lasio ch'ebbe grave controversia
I,
nel V e VI secolo era assai fioren- col vescovo d'Ancona. Fortunato in-
pardo patrono della città, fiorilo ver- la massa Aternana da Guiberto ar-
so il 35o, di cui abbiamo da Do- civescovo di Piavenna poi antipapa
menico Pannelli: Memorie di s. Leo- Clemente III ;fece una cospicua do-
pardo vescovo d' Osimo, Perugia nazione a'suoi canonici osimani, men-
1755, oltre Baldi, Martorelli e Com- tre Adelberto e Adelberga donaro-
pagnoni. 11 suo culto si estese in no a lui il castello di Aiano. Gri-
Cerreto, R.ieti, Apiro, Sanseverino, moaldo sedeva nel 1 i5i, donò al-
Avellana, Gubbio, Falerone, Fer- l' abbate di Chiaravalle di Fiastra
mo, e nel distretto di Recanati fu la chiesa di s. Maria in Selva, e ri-
a lui edificatauna chiesa più in- ;
cevè da Anselmo arcivescovo di Ra-
venzioni abbiamo del sagro suo cor- venna l'investitura d'Aternana. Guar-
po. Il secondo vescovo che si cono- niero del 11Ó4 circa, forse pseudo
sce è Costantino del 49 2 circa, no- vescovo intruso nello scisma dell'an-
minalo in una decretale di s. Gè- tipapa Pasquale II, alla morte di
270 OSI OSI
Grimoaldo ; promosse il culto di s. lui successore Rinaldo del I2 3g
Vitaliano e riformò la disciplina del Gregorio IX punì Osimo, con tra-
clero: ebbe forse attinenza di san- sferire la sede de'vescovi co'canoai-
gue col marchese Guarniero II, e ci a Recanati, poco sopravvivendo
fu attribuito alla famiglia Guarnie- alla traslazione accaduta nel 1240.
ri d'Osimo. Dopo lunga vacanza, nel 1244 ' n *
rio di Castel Fidardo trasferì i cor- stratore d' Osimo fr. Giovanni Co-
pi de'ss. Martiri Vittore e Corona lonna domenicano arcivescovo di
in cattedrale, la quale fu da lui in- Messina per togliere a poco a poco
grandita, ornando pavimento del il la città e la diocesi dalla giurisdi-
presbiterio con musaico, e dedicando zione di Recanati. Nel 116Ò Urba-
nella parte superiore (essendo anco no IV ne fece amministratore, e
altare maggiore quello di s. Leopar- nel 1264 vescovo d'Osimo, nel re-
do) l'altare maggiore della Beala integrarlo del vescovato, s. Benve-
Vergine; la torre campanaria da lui nuto Scotivoli d'Ancona, di cui era
eretta, fu poi ristorata dal vescovo arcidiacono, consagrato dallo stesso
de Cupis. Ricuperò alcuni beni spet- Papa iu Roma come stato suo cap-
tanti alla cattedrale, per la quale pellano. Fu zelantissimo pastore, sos-
ricevè la cessione del castello del- tenitore delle ragioni e feudi di
l'Isola e di Monte Cibano; come sua chiesa, cui ricuperò diversi be-
pure ricevè dai ciugolani il giura- ni; iu Cingoli riformò la canonica
mento di fedeltà e di vassallaggio o priorato de'ss. Quattro Coronati,
alla chiesa e comune di Osimo ; ven- e sostenne i suoi diritti su quella
dicò le ragioni di sua chiesa su Mon- pieve e sull'altra di s. Vitale. Vi-
te Cassia nu. Terminò di vivere nel sitò diverse sue chiese e monasteri,
i2o5 circa, e gli successe uu ano- e celebrò sinodi; Gregorio X l'in-
nimo; indi fiorì nel 1224 Sinibaldo caricò suggerirgli segretamente quan-
I che die in enfiteusi al comune di to credeva meritevole di riforma,
Cingoli alcuni siti e case ivi esistenti per trattarne nel concilio di Lione
di ragione della chiesa osimatia; per li. Egli morì1282, non nel
nel
favorire i venne sequestrato e
gueltì 1276 come breve cenno di
dissi al
il suo giudizio intorno alle ragioni punì con togliere ad Osimo il tito-
sede nel 1 38 e , era della famiglia capitolo regolò insieme col vescovo
Latubertini eli Monte Filottrano, gli affari delle chiese urbane e dio-
ma sulle prime fu ricusato dagli cesane, fino al secolo XV.
osimani, forse per le controversie Andrea Broglio, non osimano,
colla sua patria, anzi l'antipapa ma di Montecchio, già vescovo di
Clemente VII pretese nominarvi in Caorle e di Fossombrone, nel 1 4^4-
pseudo-vescovo Giovanni, trasferen- fu trasferito a Osimo, lodato nel
dolo dalla sede di Mallezais. D'or- concilio di Basilea, ove tenne le par-
dine d' Urbano VI predicò la cro- ti d'Eugeuio IV, onde lo fece vi-
ciata contro Luigi d' Angiò e il cario di Roma, e fu al concilio di
detto antipapa ; obbligò i parrocbi Ferrara. Trasferì in cattedrale i
d' Osimo al servigio della cattedra- corpi de' ss. Fiorenzo e compagni
le e al canto delle messe ; per la martiri, divenne governatore della
gabella del jus pasce/idi in Monte provincia, donò la cattedrale di sa-
Torto scomunicò la comune d' Osi- cri arredi, e fece una campana, la-
mo, con ordine del Papa dichiarò
e sciando un legato per l'anniversa-
scomunicati cardinali Piata e Tar-
i rio. Nel i4^4 glisuccesse Giovanni
lati scismatici; fece il coro della cat- IV de Prefetti di Vico urbinate, no-
tedrale e fu luogotenente della Mar- bilissimo; fece terminare le porte
ca e Spoleto. Nel i4oo Bonifacio della cattedrale, e nel 1 460 ebbe
]X fece vescovo della patria Gio- a successore Gaspare Zacchi nobile
vanni III Grimaldeschi già canoni- di Volterra, dotto segretario del car-
co di essa che assolvette il clero
, dinal Bessarione e di Pio II che
d' Osimo per avere aderito a Mo- ricevè in Osimo; con il comune eb-
starda da Forlì per le incorse cen- be dissapori, così con altri; descris-
sure, e restituì il capitolo al novero se le memorie di sua chiesa e dei
Nel i4t2 fu ve-
di dodici canonici, vescovi predecessori, Auximatis ec-
scovo Bartolomeo, che rinunziando clesiae descrìptio et pontiflcuni ca-
nel i4'9> Martino V nominò Pie- talogna' ; fece trascrivere il martiro-
tro III Pat ricelli di Fano de' mi- logio pel clero e vi aggiunse il ne-
nori, sotto del quale per l' incendio crologio; ristorò in Cingoli il palazzo
della sagrestia perirono preziosi docu- del vescovato d'Osimo, ne compì
menti e suppellettili. Per sua morte l'edifizio e vi eresse la collegiata,
nel 1422 il capitolo volle procedere fu castellano di Tivoli. Nel 1 474-
informato di sue eccellenti qualità prerogativa che poi nel 1748 Be-
gli conferì il vescovato; introdusse nedetto XIV trasferì in Francesco
ni Marco domenicani, fece fon-
s. i Nobili e suoi discendenti, quale e-
dere la campana maggiore della rede dei Leopardi. Nel 1 479 ri ^ vo '
Cupis romano, che per la sua età domenicani, celebrò due sinodi, aprì
-
il cardinal Ferdinando d' Adda mi- cardinal fr. Agostino Pipia d'Óri-
lanese fu nominato visitatore apo- stagno domenicano, e nel 1725 Be-
slolico e
amministratore, cooperò nedetto XIII concesse a Cingoli
alla fondazione delle cappuccine e (Vedi) la concattedrali tà con Osimo,
pm tardi al collegio Campana. Cle- onde il cardinale dovette intitolarsi
incute XI elesse vescovo nel 1709 pel primo, vescovo d! Osimo e Cin-
il cardinal Michelangelo Conti ro- goli. Nel 1727 rinunziò e fu fatto
mano; dopo avere governato per amministratore delle due chiese Giù-
vicari si portò in Osimo, aprì la seppe Accoramboni arcivescovo di
visita, die l'ultima mano alla fon- Filippi poi cardinale. Indi quale ve-
dazione delle cappuccine; nel 1712 scovo nel 1728 gli successe Pietro
5
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scopio d' Osimo, istituì in esso una lunga vacanza di sede, proseguendo
accademia di teologia e di gius ca- la serie colle Notizie di Roma, Pio
nonico, e fu lodato come limosinie- VI nel 1776 creò vescovo il cardi-
io e zelante pastore. Nel 1729 fr. nal Guido Calcagnini ferrarese, di-
Ferdinando Agostino Bernabei di sliuto giurisperito, già cameriere se-
Ancona domenicano, trasferito da greto di Benedetto XIV, avvocato
Acquapendente ; aprì la visita e concistoriale, e dopo vari uffizi pre-
campana della
rifuse la cattedrale. latizinunzio di Napoli e arcive-
Nel 1734 d cardinal Giacomo scovo di Tarso, maestro di camera.
Lonfredini fiorentino di sommo ze- Nella cattedrale rimosse 1' altare
lo, variò la disposizione del presbi- maggiore da dove l'avea eretto il car-
terio nella cattedrale di Osimo, unì dinal Lanfredini, e Io trasportò iti
scuola per le fauciulle, non che a- ta, emanò provvidenze pei chierici
prì il conservatorio delle orfane, del seminario e verso i nobili con-
ritrovò le teste de' ss. martiri osi- vittori dell'unito collegio Campana;
mani, cooperò allo stabilimento di celebrò il sinodo anche in Cingoli,
pubblica stamperia, provvide la cat- il cui episcopio ristorò rifabbrican-
tedrale di suppellettili e l'abbellì done il seminario, e sotto di lui
nicali pegli artisti adulti , con ap- tunque ancor questi abbiano comu-
posito regolamento approvato dalla ne il titolo e le insegne. Pio VII
congregazione degli sludi ; le quali col breve Quantum, de'i4 gennaio
scuole furono delle prime negli stati i8o3, Bull. Éom. Cont. t. XI, p.
pontificii. Sotto i di lui auspicii il 453 , concesse ai canonici sopran-
palazzo che fu dell'appannaggio (del numerari, allora composti di nove
quale parlai nel XXXII, p. 3a6)
voi. parrochi e undici mansionari, in luo-
ora si grande e comodo
riduce a go dell' almuzia, la cappa magna
ospedale. Contribuì perchè i molti come i beneficiati vaticani. Antica-
poderi che sono nel territorio, e già mente il capitolo eleggeva i cano-
dell'appannaggio, fossero a discreto nici ed il vescovo. Il capitolo di
prezzo comprati dai luoghi pii e Cingoli ha tre dignità, il prevosto,
dai cittadini. Sempre intento al soc- l'arciprete e l'arcidiacono, tredici
,
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canonici comprese le prebende teo- OSIO Stanislao, Cardinale. Sta-
logale e penitenziaria, sette man- nislao Osio, nato d'illustre famiglia
sionari: la cattedrale è sotto l'in- in Cracovia , fino dall'adolescenza
vocazione dell'Assunta vi è la col- : diede chiaro a conoscere a qual su-
legiata di s. Esuperanzio. Ogni nuo- blime perfezione fosse da Dio chia-
vo vescovo d'Osimo e Cingoli è tas- mato, imperocché era tra le altre
sato in fiorini 270, ascendendo le cose, quale altro s. Bernardo tal- ,
s. Marco di Roma, oltre altri pesi. lui complessione, obbligarlo per pe-
Sulla chiesa osimaua e serie de' ve- nitenza di prender maggior quan-
scovi, scrissero: Ughelli, Italia sacra tità di cibi ne' giorni da lui consa-
t. I, p. 4<)6' Fausti Antonii .Maro- grati all'astinenza, il primo de' quali
ili Commentarius de
, ecclesia et era il venerdì in memoria della pas-
epiicopis Auximaiibus , in ano U- sione del Redentore. Teneramente
ghelliana series emendatili', conti- compassionevole verso poverelli, di- i
plenius restituta pluribusque nonduni guardò bene d' infettarsi delle ere-
editis documentis illustrala, Àuximi sie,e vi trasse un suo amico. Ab-
1764, ex officina Quercetti. Memo- boniva la conversazione delle fem-
rie istorilo- critiche della chiesa e mine benché parenti. Non badan-
de' vescovi d'Osimo raccolte ed il- do alle intemperie, ogni venerdì vi-
lustrale da monsignor Pompeo Coni' sitava le reliquie di s, Stanislao ve-
paglioni vescovo di della chiesa, o- scovo. Tale fu l'assiduità agli studi,
pera postuma, continuata e suppli- che lesse otto volte le opere di Ci-
ta con note e dissertazioni da Fi- cerone, per cui divenne peritissimo
lippo Vecchietti, Roma 1782, t. V. della lingua latina, a cui volle unire
Colucci IV: Memorie cristiane,
art. la cognizione della greca e un per-
in cui tratta che primi lumi della
i fetto possesso della filosofìa, dive-
religione cristiana penetrarono in nendo perciò modello di perfezione
Osimo sotto il pontificato di s. Pie- e dottrina in detta università. Tras-
tro, e come si propagasse; primo feritosi a Padova, fece amicizia con
vescovo si reputa s. Leopardo ; mo- Polo poi cardinale, ed in Bologna
numenti di sacra antichità, e del sar- fu addottorato nelle leggi civili. Tor-
cofago in cui riposano le reliquie dei nato in Polonia, il re Sigismondo
santi martiri. Nel t. XXV poi riporta l'impiegò ne' più importanti affari,
quanto di Osimo e del convento dei lo fece cancelliere del regno contro
conventuali scrisse il p. Civalli a p. 93. sua voglia, e lo nominò canonico di
VOL. XL1X. *7
*5$ OSI OSI
Cracovia. Incaricato a scriver let- si ne, ciò che fece sempre co' pove-
tere per lo scioglimento illegittimo ri. Pel suo zelo non risparmiò in-
delmatrimonio del re, si ricusò fran- comodi, spese e viaggi a vantag-
camente come cosa detestabile lo , gio del cattolicismo , cui trasse
che saputo dal re ne depose allora dall'eresia non pochi
facendo pri- ,
albergare in luoghi eretici, passò al- dore per 1' ecclesiastica riforma e ,
cune giornate senza cibarsi, viag- per la purità della fede di cui stese
giando pure di notte. Giulio III lo la forinola. Mantenne del proprio
trasferì alla chiesa di Varmia, che giovanetti ai buoni studi, ma in-
governò con grande esemplarità, a- darno tentò di trarre dall'errore
nimando il popolo alla divozione e Alberto marchese di Brandeburgo
istruendolo nella di\ina parola. Per e duca di Prussia. Chiamatolo a
esser più idoneo al sacro ministero, Roma nel i558 Paolo IV, nella pri-
si diede alla lezione de' ss. padri e ma udienza Io trattenne tre ore, e
principalmente di s. Agostino che determinò di crearlo cardinale, onde
lesse sei volte: avea distribuito la l'Osio in ginocchio lo supplicò a non
giornata in tre tempi che impie- , farlo ; falso è dunque come asserisce il
a difesa della quale avea scritto al- sciando poco ch'eragli restato ai
il
cune opere contro gli eretici. Giun- bisognosi. Trasferito a Roma ebbe
to a Roma vi fu accolto con ge- sepoltura nella basilica di s. Maria
nerale applauso, ed ivi si diede a in Trastevere, divenuta suo titolo
sollevar l' indigenza, per lo più a- al dell' Assun-
destro lato dell'altare
vanti giorno per non essere os- ta,con magnifico epitaffio. S. Pio V
servato, divenendo la sua casa il e Gregorio XIII lo chiamarono sal-
rifugio di tutte le nazioni, vescovi, da colonna di s. Chiesa, e il ven.
sacerdoti, religiosi, pellegrini, solda- cardinal Bellarmino, lo disse uomo
ti ed esuli ; ricevendo una volta per- degno di eterna memoria, e orna-
sino 3oo schiavi, cui somministrò mento del concilio di Trento. Seb-
vitto e mezzi per ritornare alle loro bene odiato a morte dagli eretici
case. Ne' pubblici spedali visitava tutti gli scrittori di quel tempo lo
cava denaro per supplirvi, fece ven- gue per tutta l' Europa. Stanislao
dere la domestica suppellettile. Som- Rescio pubblicò nel 1 584- '" Pari-
me considerabili gli fornirono i car- gi un volume sopra le azioni di
dinali Madrucci, Ippolito e Luigi questo cardinale, ed in Roma ne
iGo OSJM OSM
fu data rn luce la vita nel 1087. vanni Loperraez che descrisse que-
L'Argelati riporta il catalogo delle sto vescovnto: s. Domenico fu ca-
sue opere, ed il Ciacconio il di lui nonico regolare di questa chiesa, il
tassato ne' libri della camera apo- cerimonie, in cui erano state fino
stolica in fiorini 1800. allora molte varietà. Morì, dopo
OSMANNA (s.), vergine. Uscita lunga malattia, li 4 dicembre 1099,
di nobile famiglia d'Irlanda o d'In- e fu seppellito nella sua chiesa ; ma
ghilterra, lasciata la patria, si riti- nel 1 4-^7 venne trasportato nella
rò in Francia per vivervi in istalo nuova Fu canonizzato da
cattedrale.
di virginità. Stabili sua dimora nel- Calisto III i458, e se ne cele-
nel
la bassa Bretagna, ove servì Dio con bra la festa a' 4 dicembre.
gran fervore, e morì presso la città OSNABRUCH (Osnabrugen). Cit-
di s. Bvieux verso il settimo secolo. tà con residenza vescovile di West-
JN'ell'undecimo il suo corpo fu por- falia capoluogo di governo e di
,
litudine nel 1078 per essere col- fu conseguenza dei celebri doppi
locato sulla sede di Salisbury. Edi- congressi teuuti in Osuabrùch dui
262 OSN OSN
protestanti, e dai cattolici in Mmister, dicesi avvelenato nel 1625 dai ca-
ove ne trattai. Il Freyung
quartiere nonici protestanti, facenti parte del
offre un passeggio ameno e assai capitolo, nel timore che li volesse
frequentalo. Ha manifatture di gros- bandire dalla cattedrale. Gli succes-
si lanifici e di tabacco : poco lunge se Vallemberg benemerentissimo, poi
è il giardino botanico d'Ebersburg. cardinale sotto il quale gli svedesi
,
go, Lubecca, Brema, ec. altri luo- spedali pubblici. Mamachi, Dei 11 p.
Hospitale. Luogo pio e casa cari- renti specie de' miserabili, per cu-
tatevole che accoglie poveri infer- i rarne e il corpo
l' anima e ben ;
mi per curarli, dove loro si som- presto gli Ospedali di Roma [Ve.'
ministrano per carità soccorsi spi- i di) furono istituiti per diverse na-
rituali e temporali: si chiama an- zioni. Non solo in essi si uutrivauo
che ospitale di Dio e casa di Dio. e medicavano i poveri cristiani, ma
Dicesi Archinosocomium o Archixe- anche pagani, a segno che ne re-
i
fondò. Presso gli antichi popoli, gli Brepìiotrophium j quella degli orfa-
ebrei, i gentili fu esercitata l'ospitali- ni e pupilli Orphanótrophium j l'o-
comium pei malati in genere; Mani- gli ospedali si può vedere a'ioro luo-
comiuni pei maniaci, mentecatti,pazzi, ghi, massime degli Ospedali di Roma ;
essi medesimi i poveri, come fecero stinati ad opere di carità, onde no-
s. Pammachio a Porto, e s. Galli- minavano chi ne dovesse aver cu-
cano a Ostia alle foci del Tevere. ra. Alcuni fondarono ospedali de-
I santi vescovi non risparmiarono stinati ad essere governati da reli-
nulla per siffatte spese, e ne' primi giosi o religiose colla esenzione dal-
secoli medesimi prendevano cura
i la giurisdizione vescovile. V. Ospe-
de'poveri e degli ammalati, apren- daliere e Ospedalieri. Gli ecclesia-
do case presso le loro cattedrali stici che avevano l'amministrazione
o le proprie abitazioni: molti conci- degli ospedali, avendola in seguito,
lii ordinarono loro di visitare i leb- pel rilassamento della disciplina, con-
brosi, gl'infermi, e di somministrar- vertila in titoli di beneficii e com-
gli vitto e mezzi per guarire,
mas- mende a loro particolare profitto, il
sime quello di Tolosa del i5go. concilio di Vienna vietò che per
L'episcopio o altra casa del vescovo l'avvenire venissero dati ospedali
OSP OSP 3 65
come titoli ad ecclesia-
di beneficii menzione ne' loro articoli, segnata-
stici secolari, e ordinò che venisse- mente de'pri nei pali. Lo zelo e mu-
ro amministrati da laici idonei, i nificenza de'Papi, de'vescovi e dei
quali ne rendessero conto agli or- principi non solo fondò ospedali sì
Non solo i beni furono resi a eia- fanno in quelli di s. Spirito, di s. Gio-
scun ospedale, ma l'assegnamento vanni e della Consolazione (oltre le
proprio de' 29 dicembre i847 tu " n, ° 44 del 1846, e n.° 44 del 1847;
chiaro dipendere dal ministero del- essendo scritte la maggior parte dal
l'interno. « Gli ospizi, ospedali, re- cav. Andrea Belli, e di quelle della
clusorii mendicità ed istituti di
di Consolazione degli anni anteriori,
beneficenza, che sieno però d'istitu- egli stesso Io afferma nella sua le-
zione laicale, e che vadano salvi i scriz. della chiesa di s. Maria del'
diritti degli che gli ospe-
ordinari. E le Grazie, p. 54- Le descrizioni poi
dali militari dipenderanno dal mi- storico morali con incisioni de' fatti
nistero delle armi ". Il medesimo rappresentati sogliono dispensarsi dai
Papa volendo ulteriormente miglio- superiori de'cimiteri.
rare la condizione degli ospedali, Gli ospedali di Roma quasi lutti
ed in ispecie quello di s. Spirito hanno per annue do-
pie lascile
frequentato caritatevolmente nella tazioni, per maritaggi e monacazio-
sua giovinezza, per esso e per quei ni. Vi sono in ognuno metodi per
di s. Giacomo e s. Gallicano ha la distribuzione delle guardie, per
preso quelle provvidenze che poi l'assistenza degl'infermi, pei medi-
,
vilegi che godeva ; approvò I' ope- onde nel 83 3 la deputazione stam-
1
mente VII, Paolo 111, Giulio III e Ecco come trova vasi l'arcispedale.
Pio IV, il quale nel i 56a colla bol- Tra le sue due chiese si distendevano
la Provisionis nostrae, concesse in paralellamente le sale e corsie. Quel-
persona del cardinale Cueva pro- la delledonne divisa in due parli ;
tettore, facoltà di giudicare le cause la maggiore per ricevere le inferme,
riguardanti il pio luogo e gli ad- tranne le sifilitiche cui era ed è desti-
detti. Il cardinal Carafa, poi Paolo nata l'altra più breve, perchè tenute
IV n' era slato benefattore ; e per separale, curate e custodite con mol-
non dire di altri, il cardinal Cueva to riserbo. Sotto la corsia delle don-
gli 80,000 scudi, e il cardi-
lasciò ne eravi la vecchia corsia nel 1 584
nal Dolera la sua eredità. Verbo fabbricata dal prelato guardiano
questo tempo l'arcispedale fu fre- Salviali poi cardinale, e serviva per
quentato da s. Filippo Neri co'suoi riporvi robe e mobili. La corsia
filippini, e da s. Camillo de Lellis degli uomini era posta in pianoter-
che ne fu economo o maestro di ra, divisa da quella delle donne per
casa, il quale credesi che da qui coltili e fabbricati^ avente sulla por-
togliesse l' idea di fondare i Mini- ta maggiore lo stemma del suo e-
stri degli infermi. Avendo Innocen- difìcatore Francesco Orsini prefello
,
27 2 OSP OSP
di Roma. Poco acconcie erano le bandonato, trasferendosi i cadaveri al
sale delle donne ridotte da granai cimiteriopubblico di Lorenzo, riat- s.
e tre bagni, cucina, ec. Per avere il talmie, sifillidi e altri mali d'alta
prof. Sisco, che celebrammo nel detto chirurgia; ne si bada alla loro età,
volume a p. iZfO, pel primo insegna- patria, condizione e religione : in un
ta la clinica chirurgica, pubblican- luogo presso alla sala della medi-
done il Saggio nel 1 8 iG, lasciò al- cheria vengono a curarsi molti
l' ospedale i suoi ferri chirurgici, ì specialmente da sifìllide.
affetti
tetto cav. Pietro Camporesi roma- mi analoghi alla dignità e alla fa-
no, il quale pose mano all'opera miglia, vestito di stola, mozzetta e
il 23 maggio 1842, trasportandosi rocchetto ricamato, come fosse alla
i malati in sale provvisorie. Volle visita dei malati, e perciò si vede
imitare lo stile di Bramante, de- in atto di benedirli. La fìsonomia
corandone 1' esterno con pilastri ricordando 1' ultimo tempo del suo
compositi e finestre arcuate, per cui pontificato, viene riconosciuta per
l'antica porta che dava l'accesso una anche pel
delle più somiglianti,
all'arcispedale venne trasferita sul carattere e naturale movenza. Quan-
Corso; avendo cura che gli stemmi to all'arte, la statua mostra tutto
del cardinal Colonna e del pre- quello che si può esaurire di buono
fetto Orsini figurino nel nuovo e- a sì nobile e difficile soggetto, che si
difizio, al modo detto nel n.° 4° rese arduo sommamente per le colos-
del Diario di Roma i84"2- La par- sali dimensioni, pel costume dell'abito
da due colonne di marmo, e nel mez- cerche anatomiche de' nostri organi
zo quanto prima va a collocarsi la sta- in istato sano e morboso, statuito
tua colossale di palmi 6 del Pontefice
1 dal Papa col titolo di premio gre-
Gregorio XVI benefattore, dall' or- goriano, il p. Vernò fece coniare
dine di s. Giovanni di Dio in gra- una medaglia monumentale di gran-
titudine dell'affidatogli governo: da dioso diametro, ond' ebbe luogo la
questa vista gì' infermi riconoscenti, prima solenne premiazione nella pri-
per respirare aria di salute in spa- ma domenica di quaresima, pub-
VOL. XL1X. 18
a74 OSP OSP
blicata con analoghe stampe del 46 delle Notizie
del giorno 1846,
Puccinelli : tutto è descritto nel n.° come a' 12 novembre il regnante
a3 del Diario di Roma, e nel n.° Pio IX consolò di sua persona lo
52 dell' Album in cui riportasi l'in- stabilimento, e nei numeri 36 e Zj
cisione della bella medaglia e sue del Diario di Roma 1847 la sua
iscrizioni. Nel 1 844 l'ospedale stes- deputazione del cardinal Mario Mat-
so incominciò a concorrere co' pro- tei in visitatore apostolico del mede-
pri fondi al più sollecito progredi- simo con breve spedito in aprile,
mento della sontuosa fabbrica, e nel- nello spirituale e temporale.
la parte economica ne fu affidata Chiesa di s. Maria Porta Para-
la tutela al p. Vernò, in un alla disi o in Augusta. E posta dietro
nuova facciata del separato ospeda- l'arcispedale di s. Giacomo degl'in-
lemuliebre incontro la chiesa del curabili cui appartiene ed antica- ,
dizione ; avere 1' amministrativo av- ture, due de' quali eretti dai lodati
vantaggiato ed essere in corrente, benefattori, che vi sono sepolti in
con relative considerazioni, schiari- buoni depositi. Le scolture dell'al-
menti e bilancio. Si legge nel n.° tare a destra sono di Lazzaro padre
OSP OSP 275
sta. In questo luogo nel secolo XIII immagine dipinta in muro della B,
esisteva una chiesa dedicata a s. Vergine col Bambino, di cui ripar-
magini, riferisce che quelle della Bea- 24 seconda eretta sotto Clemen-
' a
ta Vergine e del Bambino die fu- te XI, che contribuì alla spesa, più
rono coronate nel 1639 con corona elevata ed ariosa. Ivi si ricevono
d'oro dal capitolo vaticano, sono le solo i malati uomini mandati dai be-
medesime collocate dalla confrater- nefattori del pio luogo, e quelli che
nita nella chiesa di s. Maria dei per esser curati danno qualche li-
mirò ( nel modo descritto dal cav. tura da annerita e confusa, mostrò
Sabatucci, Narrazione del viaggio a un tratto fattezze distinte, il ca-
pazzi d' ambo i sessi , istituito per mesi mosse ed aprì gli occhi : tutto
cura e zelo del r. p. Benedetto Ver- descrive il Marchetti, De prodigii,
nò romano, attuale generale dell'or- p. 1 1 2, riportando l'immagine coi det-
dine. In Loreto venne stampato l'o- ti ornati. Nella seconda cappella è il
zio de' volti della Madonna e del situata fra la chiesa de' ss. Quattro
278 OSP OSP
e il Laterano, ove con custodiva*! zione a'7 dicembre 1 634, l'altra d» s.
gran divozione un'immagine di Ma- Maria delle Grazie, celebre per tan-
ria in tavola, che piamente credesi te memorie, a' 1 4 agosto 1647. Con-
dipinta da s. Luca e già venerata tinuando con aumento le pie offer-
in Gerusalemme. Nel 1084 l'ospe* te de' fedeli, in mezzo alle due chie-
dale e chiesa di s. Maria delle Gra- se fu fabbricato uu nuovo ospeda-
zie, furono devastati insieme a buo- le, che si disse della Consolazione.
na parte delia città dalle genti del Indi a non molto e pon-
forse nel
normanno Roberto Guiscardo ve- tificato di Sisto IV, come scrive mons.
uuto in soccorso di Gregorio VII, s. Monchini, ingrandito il nuovo ospi-
contro i Enrico IV. In
partigiani di tale, furono ad esso riuniti quello
seguito rinvenutasi illesa ed intatta prossimo delle Grazie, e l'altro non
la sacra immagine fra le rovine, lontano di s. Maria in Portico (nel
dalla sagrestia della basilica Late- i5o6 dice il cav. Belli, Della orì-
ranense, in cui stava depositata, Ur- gine) e formatosene uno solo, il tri-
bano II nel 1088 cou solenne rito plice titolo sotto l'invocazione del-
la trasportò nella chiesa che in un l' Immacolata Concezione fu assun-
all'ospedale dal popolo romano fu to tanto dall'ospedale, che dalla
di nuovo eretta e dedicata a s. Ma- confraternita che ne avea il gover-
ria delle Grazie, cioè all'estremità no, sebbene d'ordinario il pio sta-
del Foro romano monte Ca- sotto il bilimento dicesi della Consolazione.
pitolino e la rupe Tarpea, da cui Noteremo che il cav. Belli ne' suoi
li separava la via che fu un tem- Monumenti afferma che 1' origine
po il vico Giugario. Nel 1460 al- dello spedale delle Grazie fu nel
tra immagine della Vergine col Cam- pontificato di Gelasio II del 1118,
bino, dipinta sopra rozza muraglia quella della Consolazione sotto Ca-
allapeudice del Tarpeo, mosse sin- listo (meglio Pio 11), e che dei
III
prolungata a cura e spese di Pietro benefattrici del luogo pio: fra i pri-
piano della prossima chiesa delle nozia Catanea madre del suddetto
Grazie e restaurarla, venendovi se- Borgia, e queste anche ai lati del-
polto con onorevole iscrizione. L'an- l'altare della corsia donne, nel delle
zidetta corsia è larga e bella, acqui- quadro del quale è espressa la Bea-
stando più luce e aria allorché sotto ta Vergine col divin Figlio. Molti
Leone XII vi si aprirono molte e am- Papi furono benemeriti dell'arcispe-
pie finestre arcuate ; può contenere dale come Leone X, Adriano VI,
122 letti, un altro essendo nella Clemente VII, Paolo III, Giulio
camera contigua pei frenetici. Pa- III,s. Pio V, Gregorio XIII, Sisto
che nella notte fosse attraversata prelati ed altri celebrati dal cav.
da catena di ferro per impedire lo Belli. la cura e servigio de' ma-
Per
strepito che pregiudica alla quiete lati sono sacerdoti cappellani, uno
vi
e al sonno degl' infermi le quali , de' quali è priore che veglia sulla
catene si tirano anche dopo il mez- disciplina; medico primario e me-
zodì nell' estate , essendo il sonno dico assistente; due chirurghi pri-
calma nei mali) sulle radici del mari e due chirurghi sostituti , ol-
Tarpeo, sta la corsia delle donne tre dieci giovani studenti; la priora
meu bella e più piccola, capace di alle don-
con due infermiere addette
34 letti : eretta al principio del se- ne ed altri famigliari
,
tranne il :
colo XVI e nel i5o3 dal famoso medico e chirurghi primari, tulli
duca Valeutino Cesare Borgia, fu hanno vitto e abitazione nel luogo.
restaurata dai custodes del sodalizio I cadaveri erano prima tumulati da.
nel 1735: prima avea le pareti e- uua pia compagnia nel cimiterio po-
sterne dipinte con ciuque fatti scrit- co distante, e per disposizione di
delle doti che conferiva alle zitelle, alfreschi intorno. Le tre mezze fi-
quadro di Taddeo Zuccheri che , esso nel i658 fecero dipingere l'ac-
pur dipinse le storie della Passione cennata immagine. Alessandro VII
che sono intorno. Il quadro della nel trasportare l'immagine di santa
seconda cappella con Alalia Vergi- Maria in Portico alla chiesa di
ne, Bambino e diversi santi è di
il Campitelli, a questa della Consola-
Agresti. La terza architettata dal zione concesse che il senato roma-
Ferreri sull'altare ha dipinta I a- no le facesse I'annua oblazione di
dorazione dei Magi, dai lati, nella un calice e patena d'argento con
volta e ne' pilastri la Nascita di Cri- quattro lorcie di cera per la festa
sto, la Presentazioue, alcuni fatti della Natività oradi Maria, ma
di Maria, i ss. Antonio abbate e di ha luogo ogni biennio.
Padova, opere di Bagliori. Sull'al- Ospedale di s. Galla. Ospi- V .
sistenza delle donne stabili sette o- ammettono con rescritto de' supe-
blate. ha due gran
L' arcispedale riori finché vi è luogo : talora con
sale poste sulla medesima linea sovvenzione mensile a convitto si
una per gli uomini capace di 120 accettano poveri fanciulli romani,
letti, l' altra minore per le femmi- se privi di genitori e parenti. A' ra-
ne capace di 88 letti, ventilate e gazzi che in buon numero si ac-
illuminate con comodi
benissimo, colgono senza febbre, s' insegna il
suore e novizie, secondo recenti cal- gennaio i658 con corona d'oro,
coli, ed esse curano la guardaroba, onde la chiesa fu ampliata e ab-
dispensa, bucato e cucina di tutto bellita. L'interno è a tre navi di-
lo stabilimento. Il regnante Pio IX vise da pilastri, con quattro cappel-
nell'aprile 1847 na nominato visi- le per ciascuna la nave di mezzo
;
luogo per gli uomini e per le don- pella del Presepio colorita dal Pe-
ne, infermi di febbre e ferite, o ruzzi, fu guasta dai ritocchi; l'ul-
malattie acute, massime poveri dei tima Vincenzo Ferreri del
ha s.
citasi nella prossima ripa del Te- te, feci parola nel voi. XVII, pag.
vere. Quanto alla Chiesa di s. Roc- 24; per essa i Papi solevano visi-
e per le operazioni: d'ordinario 20 de' quali 6qo sono dati dall' erario.
sono letti che possono accrescersi,
i Governato già dall' arciconfraternita
con cortine che li separa dagli al- passò per le fasi amministrative nar-
tri. Le donne prossime a partorire rate degli altri, ed ora è presieduto
ed anche 708
giorni innanzi, sia- da una particolare deputazione, es-
no o no maritate, sono ricevute sen- sendone presidente V Elemosiniere
za cercare il nome e la condizione, del Papa (Fedi).
anzi se vogliono possono coprirsi il arcispedale del ss. Salvatore ad
•volto per non essere vedute; se Sancta Sanctorum presso s. Gio-
muoiono si seppelliscono nel conti- vanni in Laterano. Da un lato del
guo cimiterio, senza sapere chi sono, Monte Celio, all'estremità della va-
e in vece del nome si scrive un nu- sta piazza di Laterano (Fedi), e
mero sul libro mortuario. È vieta- presso la prima chiesa e arcibasili-
to l' ingresso ad altre donne e uo- ca del mondo, cattedrale del Papa
mini benché parenti, ed a persone e madre di tutte le chiese, sorge
di qualunque dignità; v'entrano l'ospedale la cui origine seguì quel-
solo il medico, chirurgo ostetrico, la di s. Spirito. La prima sua fon-
levatrici e le donne addette che di- dazione deve nel 12 16, secondo
si
vesi lui ritenere primario fondato- pose), dotandolo con fondi suoi e al-
re, come pare che sia. Il Cancellie- tri beni, indi riedificato e rimesso
ri in più luoghi, e noi ad Acque, in isplendore nel 780 da Adriano
scrive che l'ospedale ebbe origine I. Abbandonato il monastero forse
dai venditori d'acqua, e che ogni nel declinar del secolo XI per l'in-
anno si esponeva nella festa dell'o- vasione di Guiscardo, che accennai
spedale una pianeta, ov'era ricama- a Ospedale della Consolazione, ven-
to o dipinto un asino carico di ba- ne nel XIII ridotto a ospedale sot-
rili d'acqua, forse stemma della com- to il titolo di s. Andrea, poi cam-
pagnia di siffatti venditori. Il Ma- biato coll'attuale, e la chiesuola ser-
rangoni avverte ancora, come meglio ve per la custodia del ss. Sagramen-
diremo, che la detta nobile arcicon- to pegl' infermi, e delle reliquie, e
fraternità, dopo aver esercitato l'o- per V esercizio di alcune opere di
spitalità luogo che ottenne pres-
nel pietà. Si può vedere l'opuscolo del
so la Chiesa de'ss. Marcellino e Pie- Casini : Pitture antiche ritrovate ac-
tro, nel 1 348 eresse l'ospedale pei canto l'ospedale di s. Giovanni in
poveri e per gl'infermi, presso la Laterano, Roma 1783. Diresse e
chiesetta di s. Andrea, ed a questo governò lungamente l'ospedale la
spedale comunicò il proprio titolo detta nobilissima arciconfraternita,
del ss. Salvatore ad Sanata San- ch'ebbe sin dall'origine principal sco-
ctorum, non che lo stemma e inse- po di ricevere i pellegrini e cura-
gna, cioè l'immagine stessa del ss. re gl'infermi, oltre la custodia del-
Salvatore in mezzo busto sopra un la prodigiosa immagine acheropita
altare, tutta risplendeute fra
due can- del ss. Salvatore. Di essa parlammo
delieri con candele ardenti, in me- in più luoghi : della solenne lavan-
moria che diverse volte cerei che i da e mensa a' 12 individui nel gio-
ardevano avanti la medesima nou vedì santo, che sino al declinar del
si consumavano o crebbero di pe- secolo passalo facevano nell'ospeda-
so. Per la prossimità a detta arci- le i guardiani e senato romano, nei
basilica o Chiesa di s. Giovanni voi. Vili, p. 3o2, e XXXVII, p.
OSP OSP 287
200 ; solo qui aggiungeremo che to proprio con remissione, laonde
nel Prospetto delle prerogative del Benedetto XIV assegnò al pio luo-
senato romano, riconosciute uel 1847 go per quelli che vi scapitava scu-
dal regnante Pio IX, nel n.° i5 si di 100 annui, rilasciandogli l'am-
legge. « Assisterà alla solenne mes- ministrazione delle stesse carceri. Ciò
sa nel giovedì santo, alla lavanda approvò Clemente XIII a' ig no-
e mensa de'dodici poveri sacerdoti, vembre 1761 col moto-proprio, Fra
che ha luogo nell'archiospedale di le maggiori, presso il Bull. Conti/i.
Sancta Sanctorum, quando però non t. II, 271, attrihuendo però al-
p.
vi sia cappella papale ". Riguardo l'erario mantenimento de' prigio-
il
dodici ostiaii custodi della medesi- ti, sebbene avesse il testatico di bai.
ma, nel voi. XLI, p. ig5. 11 capi- 7 172 al giorno per ogni prigio-
tolo Lateranense sebbene non ha al- niero, chiese a Leone XII d'esse-
cuna giurisdizione sull'arcispedale, re esonerato amministrazione
dall'
tigue alla chiesa de'ss. Marcellino e Michele con analoga iscrizione. Quin-
Pietro, nelle quali formatovi un o- di la carità dell'arciconfraternita nel
spizio o spedale, con somma carità i655, ed incontro descritti edifizi, i
vi ricevette gli uni e gli altri, fin- con architettura di Gio. Antonio de
ché lo trasferì al Laterano presso Rossi benefattore dell'arcispedale, dai
la cappella di s. Angelo, la cui fab- fondamenti eresse un sontuoso ospe-
brica solo fu incominciata nel i 348 dale per le donne inferme, consisten-
sotto i guardiani Francesco Vecchi te in una sola corsia detta mulieru/n,
e Fraucesco Rosana, e vicino alla tirata a lungo verso settentrione, e
chiestila di s. Andrea, in onore del sopra questa altra succursale, con
ss. Salvatore, ed anche sotto l'invo- portico nel suo primo ingresso, e
cazione di s. Michele arcangelo, pei con stanze ed officine per le donne
due sessi: ben presto divenne rino- inservienti. Inoltre il sodalizio a suo
OSP OSP 289
conto tenne case per ricovero delle ricevere le sole donne, senza di-
•vedove mantene-
miserabili, ove le stinzione di età, condizione, patria
va, perciò dette case sante. Per tan- e religione, secondo il pio e ge-
te benemerenze 1' arciconfraternita neroso costume della carità roma-
fu arricchita dai benefattori, e dai na, purché sieno affette da malattie
Papi con privilegi e indulgenze, an- mediche. La corsia nuova è capace
zi per aver nel i 386 estirpati i mal- di 36 letti, la vecchia di 84, quel-
r
una casa per fare ristabilire le in- l'ospedale i giovani studenti, con
ferme suore, e Gregorio XVI più concorso e dissertazioni nel teatro
\olte si recò a benedirle. Pei ser- anatomico. L'arciconfraternita del ss.
\igi più faticosi della cucina, dispen- Salvatore diresse e amministrò l'ar-
sa e spezieria suppliscono gli uomi- cispedale, finché Pio VII nel prin-
ni. Per l'assistenza spirituale delle cipio del corrente secolo ne dichia-
malate, nel 1 836 Gregorio XVI vi rò visitatore il cardinal Pignatlelli t
limosina della messa, ed il priore ^S. mantenimento della cappella Sane tei
Diversi zelanti ecclesiastici secolari Sanctorum alle Scale sante, da cui
e regolari si recano ad ascoltarvi ritrae una terza parte delle limosi-
le confessioni, istruendo e consolan- ne della bussola, le altre spettando
do le inferme: queste ricevono an- al capitolo Lateraneuse. Della pro-
cora le visite di parecchie cari tate- cessione solenne che celebra l'ar-
voli dame, che vanno ad assisterle e cibasilica Lateranense pel Corpus
confortarle. Quelle che risanano so- Domini, coll'intervenlo del Papa e
no portate all'ospizio della ss. Tri- de' cardinali; che passando per la
nità de 'pellegrini; i cadaveri di quel- corsia nuova, si pone il ss. Sagra-
le che muoiono sono tumulati nel mento sull'altare, e con esso si be-
cimiterio aperto sotto Pio VII, clie nedice le inferme, ne parlo nel voi.
contiene 36 sepolture, e sono ac- IX, p. 65. Solo qui aggiungo, che
compagnale con molta decenza dal- entrando la processione nell'arcispe-
la pia unione di Sancta Sanctorum dale, deputati prendono le aste
i
Spirito: oltre di essi Innocenzo III assegnò molti beni, aumentati pro-
vi stabili ancora le monache ospe- gressivamente da altri Papi, da car-
daliere, seguaci della regola di Gui- dinali, prelati, nobili ed altri beue-
OSP OSP 293
fattori, le memorie de' quali si am- gante portico ,
poi con vantaggio
mirano in più luoghi, e tali furono murato, dove si posero de' focolari
pure alcuni che vi professarono l'ar- per iscaldare i poveri cui davansi
te salutare come Lancisi Pane e
, , gli avanzi de' cibi. Nella parte su-
Giavina, lodati anco a Medico e Me- periore delle interne pareti si con-
dicina. Degli Elfelli, nelle sue Me- dussero alcune dipinture a fresco che
morie, parla delle commende di s. ricordassero le gesta principali del
Spirito a Falleri, a Civita, a Campa- Pontefice fondatore. Il celebre Palla-
gnano, a s. Elia presso Nepi. Nicolò dio vuoisi che abbia ornato poi que-
HI del 1277 fece rettore e soprin- sta sala di bella ed elegante cupola ed
tendente dell'ospedale il nipote car- altare di graziosa architettura, che
dinal Matteo Rosso Orsini. Eugenio a divozione degli infermi si stabilì
IV nominò commendatore il nipote avanti la porta principale nel mez-
Barbo, poi Paolo II, primo che non il zo della sala: il quadro rappresen-
appartenesse all'ordine ed il primo ta s. Giobbe dipinto da Maratta.
prelato commendatore e siccome , Per disposizione dello stesso Sisto
per le di lui molte occupazioni non IV, i nobili bisognosi di ricovrarsi
poteva attendervi, il Papa stesso pre- nell'ospedale, vennero un tempo
se il governo dell' ospedale ; ed è accolti in luogo separato e decente.
perciò che vedendo scaduta la con- La detta corsia grande o braccio
fraternita di s. Spirito , colla bolla vecchio contiene 326 letti. Si crede
Salvatoris nostri, nel 1 44^ la ri- che vi lavorasse anche l' architetto
chiamò a vita , indi arricchita di Pollaiolo sotto Innocenzo Vili, e
privilegi neli477 c0 " a bolla Illius che Paolo III vi facesse aggiungere
da Sisto IV. Questo Papa osservan- un braccio da Antonio Sangallo.
do che la fabbrica costrutta da In- Talvolta i beni dell'ospedale fu-
nocenzo III, massime per la lunga rono dai Papi ne' bisogni dati a
assenza de' Papi d'Avignone, avea sicurtà d'imprestiti; così fece Paolo
sofferto gravi danni e minacciava IV per scudi 3o,ooo che impiegò
rovina, volle riedificarla servendosi nel grano necessario a Roma. In
anche dell'eredità del cardinal Am- vece s. Pio V donò al luogo pio
malinoti, non essendo state sufficien- scudi 25,ooo, e richiamò il com-
ti le riparazioni del commendatore mendatore Cirillo alla prefettura del
Pessirotti che però avea rifabbri-
, sacro palazzo, onde riparlai di lui
cato o terminato la chiesa, ed eret- nel voi. XLI , p. 258, nella serie
ta la casa de' canonici , come me- de' Maggiordomi , de' quali alcuni fu-
glio dissi nel voi. VII (non Vili, rono commendatori , e perciò va
errore di stampa), p. 274- Pertanto letta. Il predecessore Pio IV, col
Sisto IV con architettura del Pin- breve stampato Cum magistrum, re-
telli (autore della cappella Sistina, stituì all'arcispedale le indulgenze e
come al voi. Vili, p. ii5), fece co- privilegi a forma del concilio di
struire una gran sala lunga 564 Trento, e colla bolla Sì ad universi
palmi architettonici, larga circa 55, ne confermò gli indulti e le facol-
alta 60, capace di un triplice ordi- tà. Il successore Gregorio XIII eles-
ne di letti per ciascuna parte : di se commendatore Aldovrandi, che
prospetto alla strada fece un ele- arricchì la sagrestia e la chiesa , e
294 OSP OSP
fece Ja facciata del palazzo de' com- posero i cronici con 2 5 letti. E qui
mendatori, servendosi del concitta- noteremo che la tisi come male con-
dino Ottavio o Ottaviano Masche- tagioso ebbe una particolare sala,
rino bolognese; edifìzio solido e di detta s. Giacinto, con 1 3 letti; agli
bell'aspetto: R.uino che gli succedet- operati , come quelli che aveauo
te fabbricò le scuole pei putti, am- d'uopo di maggior quiete e custodia,
pliò il monastero per le monache fu destinata la sala detta s. Fi-
di Tecla, e terminò il cortile del
s. lippo con 22 letti; i frenetici, per-
palazzo, il quale resta fra il lato chè non turbassero gli altri e fos-
occidentale del braccio Sistina e la sero meglio guardati, ebbero stanza
chiesa. Nel i584 s pubblicò in Ro- ' apposita con tre letti di forza; fi-
lunga palmi 4'4> ai 'g a circa ' 55 e la pubblica via, bella a vedersi per
alta 5q, che si disse braccio nuo- l'ampiezza e per 58 colonne che
vo, e nella pai te superiore Tu ador- in doppio ordine sorreggono la vol-
nala di pitture di Gregorio Gugliel- ta del secondo piano, mentre egual
mi che rammentano le miracolose numero di pilastri sostiene quella
guarigioni operate da Gesù Cristo: del primo.primo piano, chiama-
11
mae 18 16. Nel precedente il com- mina del commendatore gli uffici di
miglioramenti, con ricostruirsi i ba- della Mesola che descrissi ne' voi.
gni, vennero sostituiti ai focolari le XXIV, p. 44> e XLV, p. 309, ed
stufe, si aggiunse una bellissima ca- operò altre cose lodevoli. Gregorio
mera incisoria, fornita di tavole di XVI visitò lo stabilimento tanto de-
marmo, luminosa, ariosa, abbondan- gl' infermi che delle proiette, dichia-
te d'acque. Leone XII dispose del- rò tal prelato reggente della cancel-
l' arcispedale al modo detto parlan- leria apostolica e commendatore e-
do degli ospedali, e lo visitò ad e- merito. Indi nominò visitatori apo-
sempio de' suoi predecessori, massi- stolici i cardinali Macchi, Castraca-
me Clemente IX, Clemente XI, Be- ne e Ferretti, deputando segretario
OSP OSI» 297
della visitamonsignor Enrico Orfei Veni Creator Spiritus. Le commen-
( che per essere 6tato commissario de che si conferivano ai canonici
apostolico di Loreto ivi parlam- dal prelato commendatore, sono state
mo di lui ), ed assessore monsi- incorporate all'ospedale a beneficio
gnor Giuseppe Ferrari e finalmen- ; dello stabilimento. Essendo i mi-
te dichiarò protettore il cardinal nistri degl' infermi incaricati di co-
la quale essendo minima per u\\ beni dell' arcispedale fossero oblili-
grande ospedale, forma il più bello gati ai deposi litri con obbligo ca-
e magnifico elogio così dell' istituto, merale. Clemente XII per riparare
come della medicina romana. No- agli abusi avvenuti nel banco, v'in-
non compreso l'ospedale de' pazzi siccome l'arcispedale pei debiti del
che ha separata amministrazione, banco pagava annui snudi 60,000
sebbene diretta dal commendalo.re, di censi, assegnò Clemente XII al
ammonta 90,000 scudi, dei
a circa pio luogo scudi 120,000 dalla con-
quali quasi 5o,ooo sono assorbiti gregazione della rev. fabbrica di s.
Atene faceva allevare gli orfani dei più antico, e viene descritto nel voi.
difensori della patria e i figli ab- \, p. 279 di Milano e il suo ter-
bandonati d' illegittima unione. Le ritorio : i raccolti alimentali fino
genti dell' antico Lazio furono pro- all'età di sette anni, e dipoi istrui-
clivi all'uccidere o esporre i fan- ti in qualche mestiere si lasciavano
ciulli ancorché sani. 1 romaui con in L' ospizio di s. Michele
libertà.
superstizioni e dubbiezze riconosce- di Novara fu fondato nel IX seco-
vano i propri figli, e nel voi. IX, lo, secondo de Cerando, De la bien-
p. 264 dissi che alla colonna Lat- faisance publique. Fuori d' Italia
taria nel foro Olitorio esponevano nel X secolo esisteva nella Rorgo-
i bambini spuri per far trovar loro gna un istituto religioso particolar-
nutrici. Vedasi Nicola Ratti : Dis- mente dedicato agli orfani e agli
seri, sopra gli stabilimenti di pub- esposti. La cura di questi faceva es-
blica beneficenza degli antichi ro- senzialmente parte delle pie opere
mani, Roma 1829. I primi impe- assunte fin dalla sua origine dall'or-
ratori romani che condannarono dine ospedaliere di s. Spirito isti-
nel VI secolo in Europa fosse già suono del campanello il caporale de-
qualche ospizio a ciò destinato, fu gli studenti di guardia accorre a pi-
quello che in Milano formò in sua gliarlo, sebbene da molti anni il
conducono alle proprie case di cit- il bucato per tutta quanta la pia
tà, o in campagna, con opportune casa, si fanno le fascie pel baliati-
provvidenze. Sorvegliano i bambini, co e le tele per l'ospedale, e vi so-
in Roma il commissario, e ne' vici- no circa 55o bastarde. La media
ni alcuni deputati. Le ba-
castelli degli esposti annualmente è di 834- 8.
lie hanno mensualità in propor- Come vestivauo prima i proietti e
zione che cresce il bambino o bam- le proielte ce ne dà la figura il p.
bina; per lo più le balie ritengono Bouamii, Catalogo par. 3, p. 5j e
per figli i maschi, che sogliono di- 58. Molti di questi esposti vengono
venire i prediletti a fronte de'Iìgli dalle vicine provincie di Sabina, di
legittimi. Una volta i proietti ma- Marittima e Campagna, ed anche
schi, quando venivano restituiti dal- dal regno di Napoli.
le balie, erano educali nella pia ca- Ospedale di s. Maria della Pie-
sa, poi si mandarono a Monte Ro- tà de poveri pazzi. Verso il i548
mano, gran podere di s. Spirito, Ferrante o Ferdinando Ruiz cap-
di cui feci cenno a Commendatore, pellano di s. Caterina de' funari ,
per farne una colonia agricola: ora e Diego ed Angelo Bruni suo figlio,
quei che ritornano dalle nutrici so- nobili spagnuoli di Navarra, si die-
no mandati all'orfanotrofio di s. Ma- rono a raccogliere in Roma pelle- i
zione contigua per ospizio a quat- Orsola e Caterina nella stessa chie-
tro poveri preti (per cui forse la sa di s. Maria nel 5g9, sotlo Cle- 1
vicina piazza eli Pietra prese i' o- mente Vili, e la protezione del
dierna denominazione per quanto cardinal Giustiniani. Nel 1608 il
dissi nel voi. XX, p. 171, ovvero sodalizio si trasferì nella chiesa di
per altro ospizio di preti quivi si- s. Orsola a piazza del Popolo, la
tualo sotto Giulio 11); ne commise quale demolita nel 1660 per edi-
l'esecuzione a d. Giulia Colonna, e ficarvi quella di s. Maria de' Mi-
questa alLainez generale de' ge-
p. racoli, passò nella cbiesa parrocebia-
suiti. Questi opinò più vantaggioso le di s. Nicolò de' funari incontro
dare 1 abitazione agli infelici pazza- le oblate di Tor de' Specchi, acqui-
relli radunati, ebe già erano 80. Il standone il dominio, e cedendo il
una medaglia coll'effigie del Papa ci veneziana che istituì suo erede
e l'epigrafe: Mendicis in Plocholro- l'ospedale. Ne fu eziandio benefico
j)luuui redactis, colle ligure della principalmente Benedetto XI 11 che
parlai nel voi. XIV, p. 182, e vi guardiani, tre guardiane e altri in-
lontaria pazzia di s. Simeone co* ronò a' 5 aprile con corona d'oro
gnomi/iato Salo. l'antica e miracolosa immagine del-
Chiesa di s. Spirilo in Sassia. la Madonna col divin Figlio dipinta
La chiesa di s. Maria in Saxia, e- in tavola, che il Bombelli, Raccol-
retta dal re Ina, fu da s. Leone ta delle immagini, t. I, p. 129, di-
IV dichiarala filiale della vicina ba- ce ritenersi essere quella posta nel-
silica Vaticana, soggezione che tut- l'anteriore chiesa dal re Ina: ag-
tora dura come dissi nel voi. XII, giunge che il commendatore Albizi
p. 3^6, benché essendo andata in nel nuovo da Pio VI
edifizio eretto
rovina la riedificasse Innocenzo III per le affluenze di malati, rimpetto
in onore dello Spirito Santo con all'arcispedale, dal valente Cavalluc-
disegno del Marchionne, indi diven- ci vi fece dipingere la celebre im-
ne parrocchiale, ed un tempo vi si magine in atto di essere venerata
custodi il Follo santo (J'edi), on- da s. Giuseppe Calasanzio, che abi-
de tre volte l'anno si mostrava in tò co' giovanetti da lui ammaestrati
detta basilica ove si venera, ai pro- nel sito già dello vicolo delle scuole
ietti e proietle, ostensione che ora pie, e demolito per l'erezione di tal
ha luogo per l'arciconfraternita. In- fabbrica, e corrispondente al luogo
nocenzo IV la ristorò, e Urbano V ov'è la cappella in cui si custodi-
al modo detto ne' voi. XV, p. 69, e sce il ss. Sagramento per gì' infer-
riferisce il Piazza trattando del- I che neh' incendio che rovinò nel-
l'arcispedale neìì'Eusei'ologio. Nel- l'8 1 7 la scuola e la chiesa, trovan-
l'anno i5zj in un alla pia casa dola illesa, coi segni di croce l'estin-
soggiacque a saccheggio e profana- se, e Leone IV sotto
s. del quale
zione pel famoso sacco di Roma ;
nell' 847 l' immagine di nuovo fu
ma Borbone condottiero dell'eserci- rispettata dal fuoco, come si legge
to vi restò ucciso presso la porta dalla lapide con cui nel 1740 ne
di s. da un colpo tiratogli
Spirito, avea rinnovata la memoria il cooi-
o da Castel s. Angelo o dal campa- mendalore Pallavicino. L'interno del-
nile della chiesa, ove per memoria la chiesa è proporzionato , avente
fu collocata iscrizione; ma l'ucciso- forma curva, le cappelle di poco
re sembra il Valentini , e lo notai sfondo. La prima a diritta ha due
nel voi. XIII, p. 2 55. Perciò con colonne di alabastro agatino colla
architetture di Antonio da Sangal- venuta dello Spirito Santo di Zuc-
lo, Paolo III ristorò la chiesa e ne ca, del quale sono pure le altre pit-
abbellì l'interno con pilastri corinlii ture. L'Assunzione nella seconda cap-
e dorici semplici. Indi la facciata ester- pella è dell'Agresti, autore degli al-
OSP OSP 3oS
tri dipinti, tranne la Natività, di Mon- voro di Girolamo Sicciolante da Ser-
tani , e la Circoncisione di Nogari. moneta.
La terza cappella contiene il qua- OSPEDALIERE, SPEDALIERE
dro della ss. Trinità di Agresti, o OSPITALIERE, Ospiialarine.
autore eziandio de' laterali rappre- Donne zitelle, maritate o vedove, che
sentanti due prodigi operati dal Re- con edificazione assistono gì' infermi
dentore. La Trasfigurazione nella e le inferme. Vi sono pie congrega-
quarta era del Valeriano, cui venne zioni di zitelle che generalmente fan-
sostituito un quadro di Cavallucci. no i voti semplici, uno de'quali è l'o-
La tribuna maggiore fu
dell'altare o assistenza agi' infermi ne-
spitalità
dipinta dal Zucca sotto Sisto V, che gli Ospedali [Vedi), ordinariamen-
sto morto è di Agresti, come le cano negli ospedali o nelle case del-
pitture ne' lati e nella volta. Si ve- le proprie parrocchie per conforta-
de nella terza cappella Gesù tolto re nello spirito gì' infermi e le in-
dalla croce, dell'Aquila; Lilio aven- ferme massime croniche, recando lo-
do eseguito ne' pilastri gli evange- ro il sollievo di buoni cibi e me-
listi. La coronazione della Beata Ver- dicinali. Tanto delle religiose, che
gine, col Redentore e alcuni santi delle secolari ospedaliere ne parlo
sull'altare dell'ultima cappella, sono ai rispettivi articoli ove esistono, o
lavori del Nebbia, come le pitture dicendo di loro istituzione benefica.
delle bande e della volta. La fac- Dagli Ordini militari (Fedi) ospi-
ciata sullaporta maggiore fu colo- tatali ebbero origine anche le con-
rita da Zucca e da Conti anconi- gregazioni di ospedaliere in pro- ,
delle religiose e sorelle della carità data nel 1 753 da Maria Marghe-
per vantaggio degli afflitti da infer- rita Dufrost per la cura de' vecchi
mità. A Carit.O si parla di esso e e infermi.
di altri simili pietosi istituti, come OSPEDALIERI, SPEDALIERI o
di quello Vincenzo de
di s. Paoli OSPITALIERI, Hospitalarii. La lo-
da cui derivarono le oblate ospe- ro origine si vuole derivata dall'o-
daliere della misericordia, le cui re- spitalità e dall' Ospizio (Fedi), si-
gole Leone XII approvò con moto- no dalla più rimota antichità, me-
proprio del 3 gennaio 1826 in Ro- glio propagata nel cristianesimo, e
ma, stabilite già neh" Ospedale del sistematicamente esercitata dagli Or-
ss. Salvatore (Pedi), nell'Ospedali dini militari (Fedi), ospitala ri ed e-
di s. Giacomo (Fedi) con novizia- questri, e insieme religiosi, che si re-
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to neh Ospedale di s. Maria e s. sero eminentemente benemeriti della
Gallicano (Fedi) ove esercitano di- società, al modo narrato ai loro arti-
versi edificanti uffizi e la bassa chi- coli; perciò senza nominare tutti gli
rurgia, avendone eziandio approvato ordini che si dedicarono alla visita,
l'istituto Gregorio XVI con breve del cura e assistenza degli infermi, solo
29 settembre 1 83 1 loro voti di po-: i citeremo, tra' canonici regolari, i Ca-
vertà, castità, obbedienza e ospitalità nonici regolari di s. Antonio, i Ca-
sirinnovano ogni anno, quando alle nonici regolari di s. Spirito, de'qua-
suore piaccia di rimanere nell'istitu- li è pure a vedersi Ospedale di s.
tano 1 838. Diclich, Rituale per l'as- cun superiore, e per qualche tem-
sistenza de' moribondi, Foligno 1840. po i religiosi forestieri. Ospizio si
V. Missionario, Morte. usò anche per ospitalità. Questa si-
OSPIZIO (s.). Rinchiusosi in un no dai più limoli tempi fu pratica-
casolare entro abbando-
una torre ta dagli ebrei, e la Scrittura spesso
nata presso Villafranca in Proven- la raccomanda, e per essere stata
za, visse colà a somiglianza degli trascurata cagionò la distruzione di
anacoreti di Egitto. Iddio lo favori Beniamino e la morte di Nabal.
del dono dei miracoli e di quello L' ospitalità fu anche esercitata da-
della profezia. Predisse i guasti che gli egiziani, dai greci, dai gentili,
i longobardi dovevano fare nelle dai romani e da altre nazioni, e fu
Gallie. Questi barbari giunti fino molto in uso la Lavanda de' piedi
alla sua torre, vedendo la catena {fedi) agli ospiti : questa virtù uni-
che gli stringeva il corpo, lo pre- versalmente celebrata, però fu men
sero per un malfattore. Uno di essi facile ad esercitarsi nel primiero sta-
alzò il braccio per iscaricargli un to degli antichi popoli, perchè men
fendente sulla testa ; ma una mano frequenti n'erano allora le occasio-
invisibile trattenne il colpo, anzi gli ni, e poca noia recava l'accogliere
s' intorpidì talmente il braccio, che in casa uno anche per
straniero
non potè più muoverlo. Il santo qualche giorno. Le più colte nazio-
col segno della croce gliene restituì ni tennero l'ospitalità per sacra, ven-
l'uso, ed egli rinunziò al mondo e ne posta sotto la tutela speciale de-
servi Dio tino alla morte presso il gli Dei, e furono condannati all'am-
suo liberatore. Allorché Ospizio sen- menda coloro ch'erano convinti di
tì avvicinarsi l' ultima sua ora, si aver mancato all'ospitalità, che ero-
fece togliere le sue catene, ed orò gavasi per Giove ospitale, da quel-
lungamente ; poi coricatosi sopra li che l' idolatravano. Roma fu sì
un tavolato, placidamente spirò ai grande e generosa per gli ospiti, che
il di maggio 68 1. Austadio ve- la maggior parte delle case avea
scovo di Nizza seppellì il suo cor- luogo apposito per gli ospiti, e per-
po. Un miracolo operato a Lerins sino ne'teatri vi avea un luogo di*
colla polvere della sua tomba, lo stinto all'uopo. Anticamente gli al-
fece porre uel numero dei patroni berghi erano sconosciuti, ma i viag-
di quell'isola. Le sue reliquie sono giatori erano sicuri di trovare rico-
nella cattedrale di Nizza, ove si ce- vero, ospizio e amichevole accoglien-
lebra la sua festa ai i5 di ottobre; za in qualunque luogo ov'erano uo-
ma nel romano è no-
martirologio mini; però i romani sotto l'impero
minato ai maggio.
21 di già avevano alloggiamenti chiamati
OSPIZIO, Hospitium. Luogo do- Dwersoria, che si propagarono poi
ve per cortesia si alloggiano il fo- in Italia ed altrove. Si ricevevano
rastiero e l'amico, e per pio isti- gli ospiti con onore, e la durata
3o8 OSP OSP
del loro soggiorno era un tempo ti colle lettere Formale, ond' essere
di gioia e un' occasione di festa, e ospitati ne'Iuoghi, alloggiati con Ci-
non si lasciavano partire senza far ri tà e riconosciuti per fratelli ed
loro regali; nel ricevere gli ospiti amici. Somiglianti ricoveri vennero
sicostumavano riti e cerimoniali, aperti dallo zelo de' vescovi presso le
come il mangiare insieme del pane cattedrali, e per ogni dove si diffu-
e del sale offerto in principio della sero. Ne'bassi tempi il numero degli o-
mensa, e quindi nascevano mutui spizi si accrebbe sommamente, mas-
vincoli di amicizia, la cui violazione sime ove non trovavansi ospizi ca-
era altamente condannata dalla pub- ritatevoli di pellegrini, monasteri o
blica opinione e spesso dalle leggi. altre fondazioni religiose, ne'quali
Si soleva segarsi in due parti un l'ospitalità esercita vasi, e in molti
bastoncello d'avorio, delle quali par- tuttora esercitasi. In Roma ben pre-
ti ciascuno de'due ospiti una ne con- sto ebbero ospizi quasi tutte le
vi
servava, e questa era quella che no- nazioni, e molte ve l'hanno ancora,
minavasi tessera hospitalis, segnale oltre diversi pii stabilimenti chia-
o indizio dell'ospitalità, i cui vin- mati Ospizi di Roma {Fedi). De-
coli e diritti erano ereditari nelle gli ospizi de'tempi di mezzo, il Mu-
famiglie. Coli' ingrandirsi le nazioni ratori ne tratta nella dissert. 3j.
andò scemando l'amore alla priva- Col volger del tempo sorsero ezian-
ta ospitalità, e vi fu sostituita la dio ordini religiosi, ospitalieri e ca-
pubblica, innalzandosi nelle città a vallereschi, specialmente dedicati al-
ricovero degli stranieri magnifici edi- l'esercizio della pietà verso i pros-
lizi, monumenti piuttosto di vanità simi; i quali aprirono nuovi asili
sii Cristo, la carità pel prossimo, fani e per gli esposti o trovatelli.
che derivante dall'amore verso Dio, Vedasi Nicola Ratti: Delle opere
è il germe d' ogni virtù cristiana. di pubblica beneficenza de' cristi a~
Dai tempi apostolici, e con differen- ni de'primi tre secoli, nel toni. Ili
1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)