You are on page 1of 314

C 3 7A é

DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLEPATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
CITTA
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI CONCILII,
AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI, CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE GAETANO MORONI ROMANO


SECONDO AIUTANTE DI CAMERA

DI SUA SANTITÀ PIO IX.

VOL XLIX.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXLVIII.
,

DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO -ECCLESIASTICA
••«©»«

O
OMB OMB
0,OMBRELLINO, Umbellinus, Uni- prelati o ad altri dignitari che ne
bracidus. Insegna di distinzione e godono l'uso per prerogativa di o-

istrumento con che parandosi il sole norificenza, anche come segnale del-
si fa ombra, e con esso riparasi pu- l'altra del baldacchino dai medesi-

re la pioggia. L'invenzione delle om- mi adoperato. In Alea città d' Ar-


brelle per ripararsi dai raggi del cadia, celebrandosi la festa in onore
sole risale a' tempi più remoti, ed di Bacco chiamata Sceria, si porta-
in molte solenni occasioni e ceri- va in processione la di lui statua
monie fu usato come distintivo di colle tempia cinte di foglie di vite,
dignità , e come un segno di ;iu- entro un'adorna lettiga, nella quale
onde fu paragonato al
risdizione, sedeva una giovane baccante che
Baldacchino di cui è simbolo ed portava un'ombrella, affine d'indi-

alla Mappula [Vedi), ai quali ar- care con questo mezzo la maestà
ticoli ed a Mapful^ri si parla an- del nume. In molti bassorilievi di
cora de' loro sostenitori, e meglio ai Persepoli il re o uno de' primari
luoghi ove si descrivono le funzio- magistrati viene rappresentato sotto
ni in cui si usa l'ombrellino, che un'ombrella che una giovinetta tie-

suol chiamarsi baldacchino d' una ne aperta sopra il suo capo. Ed


sola asta. Il Fanone {Fedi) fu tal- ecco ch'eziandio nell'antichità l'om-
vòlta chiamato l'ombrello o baldac- brellino fu un segno di potenza di-
chino che anticamente si portava vina od umana, di religione e di di-
sul capo del Papa. In Italia si dis- stinzione. I greci si servirono di
o ombrelliere la per-
se ombrellifero ombrelle nelle feste Dionisiache di
sona che portava l'ombrellino ai Bacco ,
per venerazione e decoro
,

6 OMB OMB
della divinità, onde Bacco ebbe tra te quando porta processionalmente
gli altri i soprannomi di umbrolccù la ss. Eucaristia o Viatico [Fedi)
o timbratici. Gli ebrei cbe sul ca- neh' ostensorio o nella pisside, uso
dere della repubblica giudaica si che Marlene riferisce già prati-
il

diedero alle idolatriche superstizio- cato l'anno i368, De anliq. monac.


ni, contaminando la festa de' taber- ritibus cap. 25, lib. 3. L' uffizio di
nacoli con alcune
cerimonie prese sostenere l'ombrellino è molto de-
dalle feste Dionisiache, le celebra- coroso, poiché parlando il cerenio-
vano con ombrelle. Anche nelle fe- niale de'vescovi, lib. II, cap. 33, del
ste diCerere chiamate Eleusini?, e portare le aste del baldacchino, pre-
Thesmophoviae, e in quelle di Mi- scrive : deputenlur nobilis viris, ba-
nerva dette Panalheneca, si usaro- rones etc. Se un cardinale, prelato
no ombrelle. Dall' uso sacro passò o altro personaggio s'incontra colla
l'ombrella all'uso profano, ed i pri- ss. Eucaristia che viene portata agli

mi che l'adottarono per segnale di infermi, discende dalla carrozza,


dignità furono gli antichissimi re di prende l'ombrellino e lo porta sino
Persia che non comparivano mai
, alla casa del malato o alla chiesa,
in pubblico
senza l' ombrello in : e ciò in omaggio di venerazione al
Baldacco, luogo della Persia, fabbri- Signore de' dominanti. Di ciò si fece
candosi un panno tessuto d' oro e parola a Carrozza, e dell'accompa-
di seta porpora, e questo adottan- gnamento del viatico nel voi. XL,
dosi per una specie di tenda sta- pag. 1 33. Decretò la congrega-
bile, sotto la quale furono eretti i zione de' riti. 3 1 85. Umbella uti
troni, o portatile, sotto cui incedeva- nec licet praesidi, neque alteri in so-
no sovrani e personaggi, prese il nome lemnitate Corporis Christi dum fit

di baldacchino e baldekino, velo, om- processio solemnis. 44 20 Baldachi-


-

brella, mappula, umbracolo. Pres- num non esse pu- defereudum in


so gli romani si trova che
antichi blicis supplicationibus
quibus , in
JVuma Pompilio ordinò che quando circumferuntur imagines, simulacra
il sacerdote andava al tempio per et reliquiae sauctorum quia cora- ,

sagrificare, fosse portato in carro co- petit dumtaxat ss. Sacramento, et


perto con panno in forma d'arco ubi viget consuetudo , etiara reli-
trionfale. Si ha pure che l'ombrella quiis instrumentorura passionis D. N.
la portasse solamente il pretore, ed J. C. 447 ' Decretimi generale, quo
in seguito divenisse quasi comune jubetur, ne reliquiae sanctorum de-
ai distinti personaggi, non pare in ferantur sub baldachino, et ordi-
principio a titolo di dignità, ma per naiiislocorum districte praecipitur,
ripararsi dal sole e dalla pioggia. ut abusus eliminent. La Chiesa dun-
Fra'cristiani divenne in uso l'om- que alle reliquie del ss. Sangue
brella o ombrellino singolarmente Croce, e istromenti della passione
nelle cose sacre, qual distintivo di- di Gesù Cristo, non dà propriamen-
gnitoso, e per lo più di seta dama- te l'onore dell'ombrellino o baldac-
scata di color bianco anche di ed chino, e solo lo coucede in que'lub-
lama o ganzo d'oro, guarnito con ghi ove ve ne sia inveterata con-
trine e frangie d'oro o di seta, col suetudine di esporre o portare re-
manico o bastone nero, e si sostie- liquie sotto baldacchino e ombrel-
ne da un chierico sopra il sacerdo- lino. Nella solenne traslazione però
OMB OMB 7
delle reliquie de' santi si usava il movano umbellae. Del cappellone
baldacchino del colore conveniente o parasole usato dai cardinali in
(^.Reliquie), se martire o confes- luogo dell' ombrellino nelle proces-
sore; ma la congregazione de' riti, sioni, se ne parla nel voi. IX, p.

per l'abuso che si faceva di tal uso, 175 del Dizionario. II Papa usa
con decreto approvato da Leone XII, due ombrellini di damasco rosso
escluse il baldacchino o ombrellino guarniti con trina e frangie d'oro
per le reliquie de' santi. Che il bal- e fiocchi di seta rossa e oro, con
dacchino non si può usare neppu- bastone nero, che ripiegato si cu-
re per le reliquie della Beata Ver- stodisce entro saccoccia di tela ros-
gine, lo dicemmo nei voi. XXXI, sa. Si tengono appesi in sala, si por-
p. 222, e XXXIV, p. 109 del Di- tano ne' possessi, ma incedendo per
zionario, essendo soltanto proprio col- la città, ne' viaggi e nelle villeg-

l'ombrellino del solo Sagramenlo. ss. giature se ne porta uno solo colla
Anzi noteremo che Clemente XI, a- saccoccia da un parafreniere o se-
ventlo saputo che nell'arcidiocesi di diaro, e pone sopra la carrozza
si ;

Toledo si portava il ss. Viatico sen- ne' treni pubblici o semipubblici


za l'ombrellino, energicamente esor- procedendo i parafrenieri a piedi,
tò l'arcivescovo a ripararvi. Nelle uno porta inalberato e chiuso l'om-
eucaristiche funzioni il colore pro- brellino dietro la carrozza, apren-
prio del baldacchino o dell'ombrel- dosi dal decano per riparar il so-
lino è bianco; il rito ambrosiano le al quando scende dalla
Papa
usa sempre il colore rosso. A Ci- carrozza, ed anco camminando la
borio e Tabernacolo si dice del co- carrozza stessa. Se il Papa i' a-
nopeo velo o baldacchino di essi. dopera, lo sostiene il decano, e in
Il conopeo è un velo che si frap- alcuni luoghi anche i magistrali o
poneva fra il sacerdote e il fonte altri distinti personaggi, ed il tutto
battesimale nel tuffarsi in esso le meglio si riferisce ai rispettivi ar-
donzelle che sied i battezzavano, ticoli. Si crede che l'imperatore
battisteri o fonti sacri alcuni sono Costantino il Grande concedesse la
coperti del conopeo. Anche la pis- insegna dell' ombrellino a s. Silve-
side è coperta d'un piccolo co- stro I Papa del 3 1
4- H Pontefice
nopeo. Anastasio III del 911, ad istanza
Il privilegio di portare l'ombrel- di Berengario I imperatore e re di
lino venne in seguito, oltre l'usarsi Italia, concesse 1' uso dell' ombrelli-
dai Papi e sovrani, dato ai cardinali, no al vescovo di Pavia. Del bal-
ai vescovi, a qualche prelato, ai prin- dacchino portato sopra il Papa, fe-
cipi, duchi, marchesi, ec. con colo- ce menzione Innocenzo III del 1 198
ri propri ad ogni grado ; come l'u- con la voce mappula, nel cap. 7,
so degli ombrellini per ripararsi il lib. 2 de M'issa, dicendo pure dei
sole e delle ombrelle per ripararsi suoi significati allegorici e mistici.
dall' acqua è comunissimo, e si u- Nell'Ordine romano XII di Cencio
sano di seta, di cotone e di tela Camerario, si nuovo
legge che il

cerata, di diversi colori: gli anti- Papa portandosi con cavalcata al


chi romani per ripararsi dagli ar- Laterano, un servente portava 1' om-
dori del sole servi vansi d'una spe- brella. Neil' Ordine romano XIV
cie di cappelli o parasoli che chia- di Pietro Amelio, De Dominica Pai-
8 OMB OMB
marum, si che il Papa ince-
dice biella e sostenendosi alternativamen-
deva sotto umbella seu baldachi- te da due individui con veste bian-
ti uni in processioni bus e lo soste- ca che se ne attribuisce la remota
;

nevano quattro nobili. Nel 1178 origine per ricevervi al coperto il


ritornando Alessandro III da Ve- clero nelle lunghe processioni, al-
nezia a Roma, dopo la pace fatta lorché era sorpreso dalla pioggia,
con Federico I, gli anconetani pre- e perchè il capitolo lateranense ha
sentarono due ombrelle, una pel Pa- due padiglioni, ciò si crede, come
pa, l'altra per l' imperatore allora : essendo anticamente più. numeroso
Alessandro III disse una terza se : ne usò perciò due e con essi si fa
ne prepari pel doge veneto, a cui precedere, ovvero il doppio padi-
meritamente gli si compete, poiché glione lo adopera come cattedrale
egli avendoci liberati dal fragor del- di Roma la basilica cui appartiene,
la guerra, ci pose nel refrigerio o più ragionevolmente per avere
della pace ; lo che propriamente si- il capitolo riunito le prerogative
gnifica 1' ombrella, nella di cui me- della vicina basilica di s. Lorenzo
moria vogliamo che i dogi di Ve- ad sancta Sanctorum, il perchè usa
nezia ne facciano uso nelle loro pure due croci e due campanelli
solennità. Nel voi. XXIV, p. 88 nelle stesse processioni. Ne' diari
del Dizionario narrai come entrò rnss. del cerimoniere Cassina, de-
Urbano V nel 1 366 in Roma, in scrivendosi l'associazione del cada-
cui Ridolfo Varani signore di Ca- vere del cardinal Colloredo peni-
merino portò il gonfalone e le tenziere maggiore nel 1709, si leg-
chiavi sul suo capo.V. Ingressi ge : Postea clerus, beneficiali et ca-
.'oj.enni m Roma, e Gonfalone a : nonici basilicae s. Mariae trans
Chiavi pontificie dissi come col Tyberim cimi propria cruce sine
padiglione informa d'ombrello sono papilione.Fedi il Moretti De ,

le insegne della romana Chiesa. Del presbyterium 128. Nel li b.


p. 127,
Padiglione (Vedi) o sinnicchio o I, e. 91, p. 2go: de caeremoniis
zinnichio, o grandissimo ombrello, aulae Bizantinae, per la creazione
insegna delle principali basiliche di di Leone in imperatore, si narra
Roma, ne parlai ne' voi. VII, p. 1 16, che praeit Patriarcha cimi suo
IX, p. 55, XI, p. 178 e 263, XII, clero in magnani ecclesiam. Ad-
p. 33 del Dizionario ed altrove. sunt presbyteri in Papilione. Est
Ivi si è dunque detto come il pa- aulem Papilio dictio romana. Si-
diglione, papiliones vel lentoria, ma- gnificat illud animalculuni vel in-
gni umbraculi, sivet abernaculi, con- sedimi, auod Crambeni oh-
circa
trassegno di giurisdizione e distin- volitai. Ratio appcllationis est. Ve-
tivo speciale,con la croce e il cam- la Papdionis vel Tentoni variis
panello precede nelle processioni il colorìbus dislincta referunt simili-
clero di dette basiliche; eh' è so- tudine alas illius animalculi, auod
vrastato da piccola croce dorala su romani Papilionem appellant. In
globo simile, ed è fatto in forma lume itaque Papilionem intrai
di vasto ombrello di striscie di imperator. In fatti anche al presen-
drappo di seta gialla e rossa, con te i padiglioni o sinuicchi delle ba-
drappellone in cui sono gli stemmi siliche romane hanno i teli alter-
della basilica, chiudendosi come l'om- nativamente, si nel corpo del gran-
OMB OM13 g
tle ombrello che nel drappellone, a in satis copioso numero ante Pa~
due colori, cioè rosso e giallo, pro- pam incedebanl, usque ad Latera-
pri tuttora del senato e popolo ro- num portabant. Leone X nel pos-
mano. Che questi due colori, pri- sesso del i5i3 fu preceduto dalla
ma che Pio VII sostituisse il bian- ss. Eucaristia equum cum Sacra-
:

co e giallo, fossero propri della mento ; baldachinum super Sa-


Chiesa romana e delle sue milizie, cramento per cives romanos Vili
lo notai nel voi. XXXIII, p. 123 vicissim. Dopo i protonotari, ulti-
del Dizionario. mo umbella Papae, quam portai
Nel 1 383 Carlo III Durazzo re unus Macerius ( Mazziere, Fedi )
di Napoli sua reggia
ricevè nella armatus totus, absque tam galea.
sotto ombrella d' oro il Papa Ur-
I' Nel voi. V, p. 299 del Dizionario
bano VI come furono ricevuti
: i notai,che recandosi Leone a X
Pontefici ne* loro viaggi, si parla ai Bologna preceduto dalla ss. Euca-
luoghi ove si recarono. Nelle rela- ristia, a questa fece servire il ma-
zioni dei Possessi presi dai Papi gnifico baldacchino che gli aveva-
nella basilica Lateranense e raccol- no destinato i bolognesi, e il meno
te dal Cancellieri, si leggono le se- ricco che i medesimi
aveano pre-
guenti erudizioni siili' uso e forma parato pel santissimo Sagramento
dell'ombrellino del Pontefice in sì 1' usò per sé ; e ad Eucaristia ss.
solenne funzione, potendosi anche che precede i Papi ne' viaggi, ra-
consultare il Catalano in Ponlif. gionando del suo cerimoniale, dissi
Rom. V. Nel possesso di
t. I, cap. del suo baldacchino o ombrellino.
Gregorio XII nel i4o5, dopo il Nel possesso di Sisto V del 1585,
Papa a cavallo procedevano XII Unus parafrenarius ferebat unum
vcxilla. Deinde ea cani umbraculo umbraculum ex damasceno rubro
sericeo, quoti tendìt in conimi, an- supra Pontificali, transeunlem per
teque Pontificem semper ferlur, per solem. Nel possesso di Gregorio
Costantinuni ipsum pollasse ad XIV nel i5go, dopo di lui caval-
praefatum devenisse Sdvestrum. cavano i soliti cubiculari intimi.
Noteremo che allorquando uel i449 Apud eos, et prope Pontificem, pa •
1' ultimo antipapa Felice V rinun- rafrenarius unus Sanctilatis suae
ziò il pseudo-pontificato, in premio cum umbella ex damasceno serico
Nicolo V lo dichiarò cardinal de- purpureo confecta, aureis corda lis,
cano del sacro collegio e gli con- et frangi is ornata, pedes gradieba-

cesse alcune insegne pontificie; ma tur ad arrendimi solis radios per


fra le eccettuate fuvvi l'ombrellino. viam, ne visum Ponlificis offende-
Nel possesso di Pio II i romaui rent. Innocenzo X nel possesso del
pretesero appartenergli il baldac- 1 644j incedendo in Lettiga [Vedi),
chino che avea usato. Innocen- seguito dai consueti cubiculari do-
zo Vili nel possesso dell' anno mestici, non lungi da loro, vicino
1 4^4 "•
Papa, cujus equum duce- alla era un paral'reniere di
lettiga,
bant senalor, et conservalores ur- sua Santità coli' ombrella di dama-
bis,quia laici digniores ipsis non sco cremesino, trinala d'oro. Co-
inlerfuerunt, sub baldachino, quod sì per Clemente IX e Innocenzo XI.

cives romani, capita regionum, et Anche Innocenzo XII nel 1691 an-
alii nobiliorcs cives, qui continuo dò al possesso in lettiga, presso la
,o 0MB OMB
quale due suoi parafrenieri soste- edue parafrenieri incedevano presso
nevano due ombrelli di damasco di essa col decano, [' ombrellino di
J
cremesino Clemente
trinati d oro. damasco rosso e con la borsa di
XI nel 1701 cavalcò,
possesso del velluto rosso secondo il consueto
e dopo erano portate due ombrel- pei memoriali.
le dal decano e sotto decano, che I cardinali hanno l'uso di due
servivano nelle occorrenze. Nel suo ombrellini di seta damascata, cioè
pontificato il p. Bonanni pubblicò uno rosso, l'altro paonazzo, guarni-
la Gerarchia ecclesiastica, ove a ti con trine, frangie e flocchi simi-
p. 4 00 dice che nelle funzioni ec- li, del qual colore sono le fodere
clesiastiche il Papa usa due om- di tela per custodirli, da cui esco-
brelle di seta rossa guarnite d'oro, no i cordoni ed due fiocchi, ado- i

una sostenuta dal decano de' para- perandosi quel colore secondo i tem-
frenieri, l'altra dal sotto decano; pi e le prescrizioni de'cerimoniali,
e che nel giorno in cui coronato e le Vesti e Cappe de' cardinali
si trasferisce dalla chiesa di s. Pie- (Vedi), dovendosi l'ombrellino e il

tro alla Lateranense, l' ombrella si cuscino sempre uniformare al co-


sostiene da un mazziere armato. lore delle vesti cardinalizie, e nelle
Ciò riporta parlando al cap. 97 domeniche Gaudele e Laetare, in
del baldacchino porta sotto cui si cui i adoperano il colore
cardinali
il sommo Pontefice, maestoso or- roseo, l'ombrellino è paonazzo co-
namento, che fu adottato dai Papi me la cappa. Negli articoli delle
non per fasto e vana pompa, ma Cappelle pontificie e cardinalizie
per conciliare venerazione ne' po- e in quelli d'ogni funzione cui in-
poli, i quali ordinariamente dalle tervengono i cardinali, parlando dei
cose sensibili ed esteriori prendono loro treni, livree e vesti colle qua-
argomento di stimar ciò che non li v'incedono, notai ancora di qual
comprendono con 1' intelletto; aven- colore si fa uso dell'ombrellino e
do Dio ordinato nella legge antica, cuscino; quando dissi, i cardinali vi
che 1' Arca si conservasse sotto co- si recano con vesti e tutto altro
perte preziose, e che il sommo sa- rosso o paonazzo, di tal colore de-
cerdote sotto l' ombra di esse of- ve essere eziandio l'ombrellino; ed
frisse
o il Nella funzione
sacrifizio. altrove rimarcai, che i cardinali de-
del possesso di Benedetto XIII nel cani, di principesca famiglia, o dei
1724 e di Clemente XIII nel marchesi di baldacchino, siccome
1758, il decano e sotto decano dei godono il distintivo d'intarsiare l'oro
parafreuieri, vestiti in abito nero, nelle seterie de'finimenti de'loro ca-
portarono ciascuno l' ombrella a- valli e guarnizioni delle loro car-
perta presso il Papa; altrettanto si rozze, cosi i loro ombrelliui rosso
legge di Pio VI, che fu l'ultimo e paonazzo, i fiocchi, le trine e le

Pontefice che prese possesso caval- frangie di seta simile sono intarsia-
cando. Pio VII lo prese in car- ticon oro: altrettanto come le se-
rozza, circondato dal decano e sotto terieframmiste con oro, potrebbe-
decano, con due palafrenieri cogli ro usare cardinali camerlengo e
i

ombrelli. Benché il regnante Pio I\! vice-cancelliere. I due ombrellini si

vi si recasse in carrozza, fu preceduto appendono nelle pareti della sala in


e seguito dalla cavalcala nel 1846, un ai due cuscini ; e quando il car-
OMB OMB ,,
tlinale esce di casti, un servitore per piedi, perchè a piedi vanno tutti gli
turno cou esso sotto il braccio lo altri servitori; e quando i cardina-
precede, e poi lo pone all'estremità li recansi per visite di formalità,
destra della carrozza fermato all'un- possessi o altre circostanze, in cui
cinello, il cjuale è in tutte le car- i servitori precedono a piedi la car-
rozze di quelli che godono questo rozza, l'ombrellino è portato da uno
distintivo. Nel discendere il cardina- di essi sotto il braccio. L'ombrelli-
le dalla carrozza, meno se per di- no de'cardinali in rare occasioni si

porto passeggia fuori delle porte di apre, per cui è sempre ripiegato
Roma od altrove, non lo precede dentro la sua custodia di tela. Nel
l'ombrellino, ma resta sulla carroz- sabbato santo i cardinali si recauo
za, in cui pone anche ne' viaggi
si alla cappella con ombrellino pao-

e villeggiature; sempre l'ombrellino nazzo, e siccome al peccatores del-


come insegna deve accompagnare le depongono le cappe pao-
litanie
ovunque il cardinale : quella della nazze ed assumono sulla sottana
Mazza d'argento i cardinali non paonazza le rosse, dopo la funzio-
più l'usano. In conclave stesso i car- ne prendono la mantelletta e moz-
dinali ritengono l'ombrellino, ben- zetta rossa, così nel tornare a casa
ché non paonazzo
l'usino, cioè il si usa l'ombrellino rosso, e la cap-
col quale vi entrarono, uscendone pa si pone nella saccoccia di tal
poi col rosso. La prima volta che colore. Parlando delle Carrozze, dis-
ilnuovo cardinale usa l'ombrellino, si, che prima d'adottarle i cardina-
non l'adopera il giorno di sua crea- li cavalcavano anche ne' viaggi col-
zione recandosi a ricevere dal Pa- 1ombrellino per ripararsi dal sole
pa la berretta cardinalizia (del cui e dalla pioggia, così e per segnale
modo, oltre a Berretta, meglio par- di dignità e in memoria del prece-
lai ne' voi. 176, e XXXV,
IX, p. dente sempre un loro dome-
uso,
p. icjt. del Dizionario), ma bensì in stico lo porta quando escono dal
quello in cui si reca a prendere il proprio palazzo. In fatti, abbiamo
cappello cardinalizio , ma riposto che il cardinal Farnese quando an-
dentro la carrozza, poiché solo dopo dò in Germania legato a Carlo V,
ricevuto il cappello incomincia ad sempre cavalcò riparandosi il sole
usarsi, laonde non possono adope- e la pioggia coll'ombrellino. I car-
rarlo que'cardinali creati assenti da dinali impotenti di andare a caval-
Roma benché da lungo tempo, fin- lo, facevano anticamente uso delle
ché non hanno ricevuto il cappello lettighe e delle sedie. Spettava ai
rosso dal due cardinali che
Papa. 1 palafrenieri de' cardinali il baldac-
accompagnano iti carrozza il Pon- chino sotto il quale ricevevasi nei
tefice, sedendogli l'impello, non usa- loro ingressi legati a latere.
i

no allora l'ombrellino per rispetto, Tra prelati, il solo Uditore dei-


i

ma lo fanno riporre nelle proprie la camera {Vedi) usa l'ombrellino


carrozze di seguito, o lo lasciano paonazzo, non però nel palazzo apo-
nella sala pontificia. L'ultima volta stolico, come il primo tra prela- i

che si usa dal cardinale ombrel- l' ti di fiocchetti, e perciò gode il di-
lino, è nella pompa funebre in cui stintivo del Baldacchino al modo
si porta il cadavere alla chiesa, pre- detto a quell'articolo. I vescovi noti
cedendolo con esso un servitore a hanno l'uso propriamente dcU'um-
12 OMB OMB
brellino, ma del baldacchinOj cioè aggiungeremo che la prima car-
sopra l'altare e sopra la sedia o rozza giornaliera dell' antico ma-
trono episcopale, come altri prelati; gistrato avevano seterie
, i cavalli
e sotto baldacchino incedono nei pos- e fiocchi di seta nera ed oro la ,

sessi e processioni portando il ss. seconda e la terza carrozza aveva-


Sagramento ; di che tratta il Ce- no cavalli con seterie e fiocchi
reni. episcop. lib. I, cap. i4- De di seta gialla e rossi; nei tem-
usu umbraculi seu baldachini. Il pi di gala e quando si usava dal
Vettori nel Fiorino d'oro p. 5oj ri- magistrato il treno nobile, i caval-
porta una gemma antica in cui si li della berlina aveano seterie, in-
vede un vescovo a cavallo e in mi- trecciature e fiocchi di seta bleu e
tra in atto di benedire, preceduto e oro. Il senatore usa come il magi-
seguito da due individui, il primo strato le suddette seterie e ombrel-
colla croce, l' altro coll'ombrellino, lino, il quale è pure portato da un
in forma di Flabello {Vedi). Altre- fedele. Nel prospetto delle attuali
sì nella corte romana godono l'uso prerogative del senato romano, si leg-
e l'insegna dell'ombrellino, i Prin- ge. Alzerà permanentemente il trono
cìpi assistenti al soglio, il Maestro nel proprio palazzo insieme al bal-
del sacro ospizio, i Principi, i Du- dacchino. Avrà l'uso dell'ombrelli-
chi, i Marchesi di baldacchino, il no a somiglianza de'principi. Avrà
Senatore ( le mogli di detti perso- il treno di carrozze proporzionato
naggi godono l'uso dell'ombrellino), alle occorrenze, ma non mai più,
ed i Conservatori di Roma ( Vedi), ec; di sei, né meno di tre. Gli orna-
come ancora gli Ambasciatori [Vedi), menti de' cavalli saranno di oro
ed anche quelli di Bologna e Fer- per la prima carrozza ; negri e d'o-
rara (Vedi), ornando vi erano in ro per la seconda; negri e gialli per
Roma. Gli ombrellini di tali perso- la terza. Finalmente l'insegna onore-
naggi souo di seta celeste con fioc- vole dell'ombrellino l'usano molti
chi simili, e guarnizioni frammiste con comuni, o magistrature municipali,
oro. Nel colore della seta diversificano e Pio VII con breve del 23 dicem-
gli ombrellini di alcuni ambasciatori, bre 1 8 1 4 presso il Bull. Coni. tota.
che adoperano quello proprio della XIII, 348, lo concesse al magistra-
p.
loro coite, e quello del senatore e to civico d'Anagni nelle pubbliche
de'conservatori di Roma, essendo il funzioni. Sopra baldacchini si può i

colore nero, e lo porta innanzi un vedere il Lunadoro, Relaz. della


Fedele di Campidoglio; va però nota- corte di Róma, edizione del 646, p. 1

to che la fodera dell'ombrellino di 1 37, 1 38 32g. E sopra gli om-


e
detto magistrato romano è di due brellini : Carmeli dell'uso delle om-
colori, cioè di tela nera in quei gior- brelle o baldacchino, nel t. II, p.
ni che il magistrato indossa il rub- 20, De'costumi sacri e profani. Pao-
bone nero, e di tela gialla quando lo Pacciaudi, De umbellae ges tallo-
esso veste la toga d'oro. A miglior ne commenlarius, Romae 1752. Co-
schiarimento quanto dicemmo
di stantino Ruggieri, Osservazioni so-
tanto dell'ombrellino, che delle se- pra l'uso e la forma degli ombreL
terie de' cavalli delle carrozze del li 3 presso gli antichi, tanto gentili,
magistrato, come uè' voi. Vili, p. quanto cristiani, e sopra altre cose
->-3i, e X, p. i2i del Dizionario, appartenenti alle antichità sacre e
OME OME i3

profane, indirizzate al p. Paciau- 18, Deverbis Domini, chiamò csor-


di. 11 p. Bonanni, Numism. Pont. tationes ccclesiae morales, dette ome-
t. I, p. 236 e
seg., eruditamente lie, cioè allocutiones. Di queste esor-
tratta sulle diverse denominazioni tazioni n è pieno il Pontificale ro-
dell' Umbella e differenti specie. mano nelle saere ordinazioni, nella
OMELIA, Homilia, sacra oralio. dedicazione della chiesa, ed altrove.
Ragionamento sacro sopra l'evange- Si può leggere nel Cerem. episcop.
lo e altro argomento. In origine si- lib. I, cap. 22 concionibus sca
: De
gnificò conferenza, o assemblea, o sermonibus infra missam solemncm
radunanza di popolo, e poscia ven- habendis, post missam in fu-
seti

nero chiamate omelie le esortazioni nere episcopi, ani alicujus magni


ed i sermoni che si facevano ai popoli viri, et de habilu sermocinantis. Le
congregati insieme nella chiesa. 11 omelie si fanno anco dagli abbati
nome greco homclia significa propria- mitrati ne' pontificali, massime di
mente un discorso famigliare, ed in quelli nullius dioecesis. Nel voi. Vili,

fatti le omelie facevansi famigliar- p. 236 parlammo delle prediche e


mente nelle chiese dai prelati che discorsi che si recitano nelle cappel-
interrogavano il popolo, e ne erano le pontificie, descrivendo le quali
interrogati, all'opposto dei sermoni dissi in quali funzioni i Pontefici
che dicevansi dal pergamo alla fog- pronunziavano dopo l'evangelo l'ome-
gia degli oratori. I padri greci chia- liaj cioè ne'solenni pontificali di Pa-

marono omelie le prediche, tutte le squa, de' ss. Pietro e Paolo, e di


omelie de' padri greci e latini sono Natale, per la dedicazione di chie-
fatte dai vescovi. Chiamatisi altresì se, consacrazione di vescovi, cano-
omelie le lezioni del terzo notturno nizzazioni, ed altre circostanze. Gli
dei mattutini, che spiegano il van- antichi Pontefici le recitavano di fre-
gelo del giorno, e che sono estratte quente per diverse feste, e in diver-
dalle omelie de'padri. Si dice Ome- se Chiese di Roma (Fedi), massime
lario il libro che contiene le ome- s. Leone I del 44°>
l'eloquentissimo
lie de'padri, che leggonsi nell'uffi- diche ne abbiamo monumenti, co-
zio, homiliare, homiliarius librusj ed me di s. Gregorio I del 590. Que-
Omeliasta il facitore di omelie, ho- sto Pontefice, per non dire di altri,
miliates, homilites. Vedasi Antonio nella Vaticana fece undici
basilica
Bianchini, Collezione delle migliori omelie, tre sopra gli evangeli in
omelie de' ss. Padri greci, Roma 1827. quella di s. Maria Maggiore, e quat-
11 Sarnelli, Lett. eccl. t. IV, pai lan- tro in s. Lorenzo fuori le mura,
dò nella lett. 53 non potersi il ve- cioè nella domenica di settuagesima,
scovo esimere al tutto dal predica- nel mercoledì di Pasqua, nella pri-
re, quanto allo stile dice, essere di ma domenica dopo la festa della ss.

tre maniere quello della Predica (Fe- Trinità, e nel sabbato delle quattro
di), dommatico, critico, parenelico; tempora di settembre, spiegando di-
uno insegna la dottrina, l'altro cen- verse cose, e celebrando le feste dei
sura i costumi, il terzo è famiglia- santi patroni della chiesa ove le re-

re, distinguendo s. Paolo l'insegna- citava, in un al vangelo corrente.


re dall'esortare, e per esortare pre- Delle omelie fatte da s. Gregorio I
scrive il genere famigliare e pare- ne parliamo in diversi luoghi, ed il

netico, che s. Agostino nel sermone cardinal Baronio fece' incidere con
i4 OME OME
caratteri nel dorso d'una sedia di funzione non si erano dai Pontefici
marmo, esistente nella chiesa de'ss. più pronunziate. Nel 17 17 Clemen-
Nereo ed Achilleo, l'omelia che ivi te XI per l'ultima volta recitò l'ome-
pronunziò. Nel 83 1 in Venezia si
1 lie, poiché l'indebolita sua salute non
pubblicarono: Le quaranta omelie gli permise più farlo. Carlo Alessio
sopra gli evangeli volgarizzate di Guidi stampò sei di tali Omelie di
s. Gregorio I Magno. Innocenzo N. S. Clemente XI spiegale in ver'
III ad ogni festa soleune della si, Roma 17 12, con bellissimi rami
Chiesa ne spiegava l'origine, l'im- e splendida edizione ch'erasi studia-
portanza e l'efficacia nella creden- to rendere correttissima, ma che gli

za e nella vita de'cristiani, con ome- fu fatale. Poiché, portando il libro


lie; e questo faceva specialmente in magnificamente legato al Papa a
quelle settimane, fatte più delle al- Castel Gandolfo, vagheggiandolo nel
tre a muovere alla contemplazione viaggio, si accorse d' un errore di
dell'amor di Dio, con la commemo- stampa. Se ne accorò talmente che
razione della morte riparatrice di giunto in Frascati in casa Pagliari,
Gesù Cristo. Egli sermoneggiava pur un colpo d'apoplesia lo tolse di vi-
ne'giorni consecrati alla memoria dei ta; il libro fu quindi recato al Pa-
confessori e de' martiri della Chiesa pa che ne restò dolentissimo. Que-
militante di Cristo, assunti alle glo- sto libro merita d'essere annovera-
rie della trionfante, dopo mille com- rammentati da Got-
to fra quelli
battimenti e patimenti. Il predicar tobl Comment. epist. qua aliquos
:

suo era in lingua volgare, e accor- Ubrorumfata recenset, Wittemberga


revano in folla il popolo e clero a 1 73 e da Klotz, Disputat. de li-
1 ;

udirlo per la sua profonda dottri- bris auctoribus suis fatalibus, ivi

na ed eloquenza. Raccolti una par- 1728. Dipoi in Venezia nel 1717


te de'suoi sermoni, li mandò in do- col testo furono stampate : Le ome-
no d'amicizia ad Arnaldo abbate ci- lie ed orazioni (due sul terremoto)
sterciense Innocentii sermones per
: della S. di N. S. P. Clemente Xf,
festivitates sanctorum totius anni. volgarizzate da Gio. Maria Cre-
In tempi a noi meno lontani Cle- scimbeni, terza impressione. Anche
mente XI nella basilica Vaticana fe- Benedetto XIII recitò molte ome-
ce al popolo romano elegantissime lie; così il dottissimo Benedetto XIV
omelie latine, nelle quali si ammi- recitò un' omelia nella festa de'prin-
rava riprodotta la maschia eloquen- c-ipi degli apostoli nella basilica Va-
za di s. Leone I Magno : le pro- ticana, per la canonizzazione di cin-
nunziò nelle feste di Pasqua, de'ss. que santi, che si legge nel suo Bull.
Pietro e Paolo, di Natale, e per la t. Il, 257. Pio
p. VI rinnovando
canonizzazione de'ss. Pio V, Andrea il costume de' più dotti e zelanti
Avellino, Felice da Cantalice, e Ca- Papi, recitò diverse omelie nelia ba-
terina da Bologna, sedente in trono, silica di s. summento-
Pietro nelle
con mitra in capo. L'ultima la ri- vate solennità. Quando
nel 1782
porta a p. 229 il Cappello, Acta si recò a Vienna, celebrando il Pon-
canon, ed a p. 2 33 avverte che
j tificale Pasqua nella metropolita-
di
dopo Leone X, che nella canonizza- na, vangelo fece una fervo-
dopo il

zione di s. Francesco di Paola re- rosa omelia, che fu stampata insie-


citò un'omelia nel 1 5 1 cj, in questa me con gli altri Atti del suo viag-
OME OME i5

gio.Essendo il medesimo Pontefice ino diacono l'indulgenza, ed assun-


abbate ordinario di Subiaco, riedi- ti gli abili sacri per la messa bas-
ficò la cattedrale di s. Andrea, e sa, sull'altare mentovalo disse quel-

in consagrarla pronunziò un'omelia, la della dedicazione. Nelle consa-


che pubblicò il prelato Biancadoro grazioni de'vescovi che fece Grego-
poi cardinale, nel libro: Pio FI in rio XVI, non recitò omelie.
Subiaco. Dello stesso abbiamo Pii : OMER (s.), Fammi s. Audeniari,
VI Allocutiones, Homeliae, pieni- Audomaropolis, Silhieu. Città ve-
quae Epistola?, Amstelodami 1792. scovile di Francia nell' Artesia o
Pio VII come vescovo d'Imola mol- Arlois, dipartimento del Passo di
te omelie recitò (di quella che die Calois, capoluogo di circondario e
tanto a parlare, si può vedere il voi. di due cantoni, a 60 leghe da Pa-
XXXIV, p. 107 del Dizionario), e rigi. E situata parie intorno al mon-
da Papa consecrando nel coro del- te Silhieu, parte sul colle che con-
la basilica Vaticana a'3 aprile 1804 giunge detto monte con quello des
Gioacchino Tosi in vescovo d'Alia- Cravattes, ed in pianura bassa e
gni, pronunziò la sessantesima sua paludosa attraversata dall'Aa che vi

omelia, che si legge nel Bull. Rom. diviene navigabile. E una piazza for-
Continuatio, t. XII, p. 4 1. Grego- 1 te di prima classe, cinla da un buon
rio XVI a'26 maggio 1839 solen- circuito e da fòsse, con sobborghi
nemente canonizzò cinque santi, e fortificati e trincieramenti , e con
dopo il canto del vangelo pronun- quattro porte. E sede di tribunali
ziò un'eloquentissima omelia, piena di prima istanza, di commercio e
di sacra unzione e di soda pietà, di altre generalmente
autorità. È
nella quale encomiò la santità dei fabbricata di mattoni gialli, è ben
nuovi eroi canonizzati : dopo l'ome- distribuita, e presenta molte strade
lia il cardinal vescovo assistente pub- larghissime. Si distingue la vasta
blicò l'indulgenza al modo detto nel piazza d'armi, il palazzo pubblico
voi. VII, p. 3o2 del Dizionario, edifìzio gotico; l'antica cattedrale
cioè per quelli che visiteranno i se- della Beata Vergine, bello edifizio
polcri de'nuovi santi negli anniver- pur gotico, ove ammirasi la Deposi-
sari di loro festa, poiché la plena- zione dalla Croce di Rubens, e rin-
ria che in tal circostanza si suole chiude il s. Audomaro,
sepolcro di
promulgare, non ebbe luogo perchè detto ancheOdomaro, Otmaro, vol-
dando poi il Papa dalla loggia la garmente detto Saint-Omer vescovo
solenne benedizione, allora fu notifi- di Terouanne; le rovine dell'abbazia
cata. Quindi lo stesso Pontefice a'5 di s. Bertino,ove si trovava la tomba
ottobre 1840 fece la solenne conse- di Childerico III, ultimo re di Fran-
crazione dell'altare principale della cia della stirpe de'Merovingi, ivi ri-
basilica dis. Paolo, e terminata la legato da Pipino il Piccolo; la chie-
funzione in trono pronunziò analo- sa del collegio, la cui facciata ha
ga commoventissima allocuzione o due con bella volta di legno ;
torri,
omelia, di cui parlammo nel voi. l'ospedale militare, che occupa l'an-
XI, p. 25 1 del Dizionario^ pene- tico collegio inglese, sì celebre un
trato di spirituale conlentezza ; indi tempo per educazione de'giovani
la
compartì l' apostolica benedizione, cattolici irlandesi e inglesi, duetto
facendo pubblicare dal cardinal pri- dai gesuiti, quali ne avevano altro
i6 OME OME
con religiosi fiamminghi; e final- cingerla di mura,
le quali furono
mente la casa punto
di arresto, sul compite nel 902 da Baldovino li
il più alto del Sithien. Questa cit- conte di Fiandra: verso questo tempo
tà ha numerose fontane, comodo il borgo di Sithieu, lasciando il suo
porto sul canale del vasto sobbor- nome, prese quello del suo protet-
go Ilaut-Pont, due altre chiese par- tore e fu eretto in città. Nel 11 52
rocchiali,monastero d'orsoline, col- un violento incendio ne distrusse
legio comunale con pubblica biblio- una parte. Baldovino V dipoi l'in-
teca di circa 16,000 volumi, arse- grandì, e poi Carlo V vi aggiunse
nale, magazzini, teatro, bagni, spe- varie fortificazioni. Prima di que-
dali pegli orfani ed esposti , altro sto tempo invano nel 1 477 l'asse-
ospedale oltre il detto militare, due diò Luigi XI, ma fu più fortuna-
ospizi, casa delle sorelle della Cari- to dieci anni dopo; però nel i49^,
tà, altri stabilimenti, ameni passeg- ribellatisi gli abitanti, la consegna-
gi. Ha molte fabbriche e commer- rono ai borgognoni. Tuttavia Luigi
fiammin-
cio: gli abitanti di origine XI se ne impadronì di nuovo nel
ga in gran parte ne conservano il 1492, mediante il tradimento di
linguaggio, e molti sono giardinieri. Filippo di Crevecoeur governatore
È patria dell'abbate Suger, di Fla- della piazza; l'arciduca Massimilia-
men scultore, de'gesuiti letterati Mar- no la riprese ben tosto. I francesi
tino du Cygne e Giacomo Mal- non poterono prenderla nel 638, 1

brancq, e di altri illustri. I dintor- ma se ne insignorirono nel 1677


ni sono deliziosi e fertili ; vi si tro- dopo la battaglia di Cassel, ed il
vano posizioni importanti per le ar- suo acquisto fu loro assicurato l'an-
mate incaricate di coprire Saint-O- no seguente pel trattato di Nime-
mer, e di farne levare l'assedio; nel ga. Nel i8o5 Saint-Omer fu uno
1827 le truppe francesi vi esegui- de'cantieri e de' punti di partenza
rono grandi manovre, sotto gli oc- della flottiglia destinata contro l'In-
chi di Carlo X. ghilterra.
Saint-Omer non fu remotamen- La sede vescovile fu istituita da
te che un borgo, il quale formos- Paolo IV li 12 maggio i559, ad
si nel 626 intorno ad un castello istanza di Filippo II re di Spagna,
fortificato, che coronava la sommi- suffraganea di Cambray : formò la
tà del monte Sithieu di cui prese diocesi con dieci terre di quella di
il nome. Adroaldo signore di que- Terouanne, con territorio lungo 4 2
sta terra la diede a s. Omer, che miglia e largo 39, assegnando 3ooo
nel 648 vi fondò il monastero dei ducati d'oro sulle decime e i5oo
benedettini di s. Pietro di Sithieu, sul tesoro del re, cui die la nomi-
che fu in seguito la celebre abba- na. Eresse in cattedrale la chiesa
zia di s. Berlino, e fabbricò pure della Beata Vergine, che governa-
la magnifica chiesa poi cattedrale: vasi dai preposti, il primo de'quali
il santo stabilì nel monastero la fu Elcino del 1016, e l'ultimo O-
sua residenza, di cui fu primo ab- doardo Berraques grande elemosi-
bate s. Mommelino, poi vescovo di niere di Carlo V, morto nel i557.
Noyon, ed il successore s. Bertino Il capitolo si compose di sei di-

gV impose il proprio nome. Nel- gnità, con ventinove canonici mag-


l'88o l'abbate Folco incominciò a giori e cinque minori, otto vicari
OME OME 17
e ventitre cappellani. Prima di chiamato poi principato d' Aden,
questa erezione, la chiesa dell'ab- cui anticamente era loro religio-
bazia era stata la principale, go- ne l'idolatria mista con giudaismo.
dendo l'abbate molti privilegi, co- L' apostolo s. Bartolomeo vi pre-
me d'intervenir con voto alle se- dicò il vangelo, indi vi ristabilì la

dute degli stati d'Artois. Il primo fede Panteno prefetto della celebre
vescovo fu Guglielmo di Poitiers, IV secolo
scuola d'Alessandria. Nel
il quale non fu consecrato. Nel 1' monaco e vescovo Teofilo
ariano
i5Qi gli successe Gerardo di Har- indiano fu mandato dall' impera-
mericourt, che fondò il collegio dei tore Costanzo e da Giorgio d' A-
gesuiti per la gratuita istruzione lessandria, agli omeriti ed agli abis-
della gioventù, e mori nel «577: sini etiopi, ma sembra che uon sia
quanto ai successori vedasi la Gal- riuscito a spargervi l'eresia; dice pe-
lici chrisl. t. Ili, p. 47 2 - Gli ulti- rò il Bercastel che l' imperatore
mi vescovi sono registrati nelle No- ottenne con magnifici donativi l'e-

tizie di Roma. 1754 Francesco dificazione di alcune chiese per uso


Giuseppe de Brunes de Montoluet de' mercanti romani e de' nativi del
di Dol. 1766 Lodovico Conzié de paese, i quali volessero apprendere
Pomier diocesi di Lione. 1769 la religione dell' impero, onde il

Gioacchino de Conzié di detto luogo. principe degli omeriti si convertì e


1775 Gio. Augusto de Chastenet volle fare egli stesso la spesa di tre
de Puysegur d'Alby. 1778 Giuseppe chiese, una nella capitale, le altre
M. Alessio de Bruyeres de Chala- nelle città principali, ove i romani ed
bre, della diocesi di s. Papoul, che i persiani facevano il loro commer-
fu l'ultimo, poiché nel 1801 pel cio. Nella vita di Papa s. Ormisda
concordato Pio VII soppresse la del 5i4 si legge ch'ebbe il confor-
diocesi. Questa stende vasi nell'Ai'- to di veder convertiti gli omeriti
tois e nella Fiandra, divisa in due dalla superstizione giudaica. La re-
arcidiaconati, con dieci abbazie, ed il ligione cristiana continuò a farvi
vescovo avea 4o,ooo lire di rendita. progressi , finché ilreDunaam, spin-
Nel giugno 099 vi fu tenuto in Saint»
1 to dagli ebrei, si sforzò d'abolire
Omer un concilio da Manasse arci- nel paese il nome di Gesù. Cristo :

vescovo di Reims, con quattro vesco- prese la città di Nagra o Dafar, e


vi sulfraganei. Furono pubblicati fece crudelmente morire Areta suo
cinque articoli riguardanti la tre- principe e gli abitauti. Allora Ele-
gua di Dio e diversi punti di di- sbaam re d'Etiopia, a vendicar la
sciplina ecclesiastica, e fu ordinato morte di que' santi martiri, attac-
di osservarli sotto pena di scomu- cò il principe ebreo, lo vinse e gli
nica. Baluzio, HJiscell. t. V; Mansi, sostituì un re cristiano, che poco
Suppl. Diz. de' concilii. Del celebre regnò per rivolta de' sudditi, e gli
collegio di Saint-Omer, fondato dai successe Abraham pur cristiano. E-
gesuiti inglesi, parlai nel voi. XXXV, lesbaam chiese un vescovo al pa-
p. 146. triarca alessandrino per istruir gli
OMERITI. Popolo della costa omeriti, e Timoteo col consenso di
meridionale dell'Arabia Felice, vici- Giustiniano I ne lasciò la scelta
no mare
al rosso, conosciuto sotto agi' inviati che condussero seco Gio-
il nome di salci o indiani, paese vanni, il quale edificò una chiesa
VOL. XLIX.
18 OMO OMO
nella città di Thnphar e vi stabili tire molti peccatori. Mori il 1 3 di
la sua sede vescovile. I nestoriani novembre^ mentre assisteva al san-
impadronendosi nel secolo VII di to sagrifizio. Sicardo vescovo di
questa chiesa, sottomisero gli ome- Cremona, dopo aver provato l'e-
riti al cattolico di loro setta resi- roismo delle sue virtù e la certezza
dente in Seleucia. Ecco vescovi i de' suoi miracoli^ si recò a Roma
degli omenti. Paolo morto due an- con molte persone rispettabili per
ni prima della presa di Nagra. Gio- sollecitarne la canonizzazione. Il
vanni mansionario della chiesa di Papa Innocenzo III lo annoverò
s. Gio. Battista d' Alessandria. Gre- fra' santi e pubblicò la sua bolla
gorio di Milano, secondo i meno- nel i 198. Il corpo del servo di Dio
logi, sedeva quandoElesbaam pas- fu disotterrato nel i356 e traslo-
sò di nuovo
mare, per dare un
il calo nella cattedrale di Cremona;
successore al re degli omeri ti, cioè ma il suo capo è rimasto nella chie-
Abraham. Abulareth verso il 63 o. sa di s. Egidio. La coufraternita
N. inviato dal patriarca Simone. dei negozianti di Lione, stabilita
Oriens chrìst. t. I, p. 663. nella chiesa dei Fogliatiti, lo scelse
OMOBONO (s.). Figlio d'un a patrono, così altri sodalizi e l'u-
mercante Cremona, cognominato
di niversità de'sartori; e se ne celebra
dei Tucingi. Destinato al commer- la festa il i3 novembre.
cio, ebbe un' educazione conforme OMODEI Luigi Alessandro ,

a questo mestiere ; ma trovò nelle Cardinale. Luigi Alessandro Omo-


istruzioni e negli esempli di suo dei de' marchesi di Villanova e
padre dei motivi di probità, di re- Pioppera, sortì Mi- i suoi natali in
ligione e di virtù. Sposò una gio- lano da cospicua famiglia. Condot-
vine virtuosa e capace d' aiutarlo tosi in Parma per attendere agli stu-
nel governo della famiglia. Dopo di, si trasferì a Perugia, ove d' an-
la morte del padre^ che lo lasciò ni 20 ottenne la laurea in ambe
padrone di grandiose sostanze, egli le Passato in R.oina nel i63o
leggi.
aumentò le sue limosine; andava vestì l'abito di protonotario apo-
in traccia dei poveri nelle capanne stolico per concessione di Urbano
per sovvenirli, accompagnando sem- Vili, che quando Io promosse a
pre sue beneficenze con savi con-
le chierico di camera ne gioì tutta la
siglied esortazioni. Alla carità ac- corte per essersi reso amabile a
coppiava l'astinenza e la mortifi- tutti. Indi venne fatto provvedito-
cazione, e sapeva collegare coi do- re generale delle fortezze dello sta-
veri del suo stato l'esercizio del- to ecclesiastico, carico esercitato con
l' orazione, alla quale dava molto destrezza per la mancanza di de-
tempo. Egli interveniva ogni gior- naro, mentre dovea pensare al man-
no nella chiesa di s. Egidio ai mat- tenimento degli eserciti che in più
tutini, che dicevansi a mezza notte, parti teneva la santa Sede. Egli
né uscivane che al mattino seguente nondimeno pieno di prudenza e di
dopo la messa cantata, ed era sì grau- coraggio dispose così bene tutte le
de il suo fervore, che quanti il ve- cose, che colla sua attività diede
devano sentivansi compresi della moto e anima alla riputazione del-
più viva divozione. L'esempio di le armi pontificie. Innocenzo X a-
una vita cosi santa valse a couver- vealù destinato nunzio in Irlanda,
OMO ONE »9
quando cangiato consiglio lo tratten- gi Omodei milanese de' marchesi
ne in Roma col titolo di commissario di Villanova e Pioppera, nipote del
generale delle milizie in tutto lo sla- precedente cardinale, da cui ereditò
to ecclesiastico, con facoltà di poter tutte le sue f icoltà. Nacque in Ma-
spendere e fare ordine de' pagamen- drid, dove condottosi a Roma in
ti al depositario della camera in- età di 3o anni, ottenne da Inno-
dipendentemente dal tesoriere, cosa cenzo XI un luogo tra' chierici di
non mai veduta fino allora poscia ; camera, e in grazia di suo zio a-
in luogo del generale Savelli nella mico intrinseco del cardinal Otto-
seconda guerra di Castro, lo dichia- boni, questo divenuto Alessandro
rò generale delle truppe papali, Vili, a'i3 febbraio 1690 lo creò
delle quali in assenza di Camillo cardinale diacono di s. Maria in
Pamphilj n' ebbe il supremo ed Portico, non s. Alessio; ascriven-
assoluto comando. Giunto al deca- dolo alle congregazioni del buon
nato de' chierici di camera, Inno- governo, della consulta, della fab-
cenzo X a' 19 febbraio i652 lo brica di s. Pietro ed altre. Sicco-
creò prete cardinale del titolo di me mansueto, affabile, dolce, aman-
6. Alessio e legato d' Urbino, dove te della pietà e della giustizia, e
si guadagnò la stima e il credito dotato di gran facondia nel ragio-
di cardinale pio, giusto e magni- nare e di non volgare erudizione,
fico, ed assai commendabile per la ameno e prudentemente arguto nel-
sua docilità e rettitudine, mostran- le conversazioni, fu universalmente
do tutto l'impegno nell' esercitare amato, applaudito e stimato. Inter-
l'ospitalità co' pellegrini e coi per- venne a due conclavi, e morì di
sonaggi che da Pesaro passavano anni 5o in Roma nel 1706. Fu
a Roma, avendo pure ricevuto gli sepolto in s. Carlo al Corso, non
ambasciatori veneti e la regina di molto lungi dalla porta maggiore,
Svezia con tale e tanta magnificen- in cui si vedono le sue insegne
za, che la principessa ne celebrò con cardinalizie. Falli l' Egss in ciò che
Alessandro VII la splendidezza ; e scrisse di lui.

quando la regina si dovè allonta- ONESIMO (s), discepolo di s.

nare da Roma per la peste, scelse Paolo. Nato nella Frigia, era schia-
Pesaro per dimora, e fu trattata dal vo di un cittadino di Colossi, chia-
cardinale magnificamente. Venne mato Filemone, dalla cui casa fu«-
ascritto alle congregazioni del buon gì dopo averlo derubato di qual-
governo, della consulta, dell' im- che cosa. Recatosi a Roma, ove s.
munità ed altre, e fu nel numero Paolo era prigione, fu dall' aposto-
degli elettori di quattro Papi, mo- lo convertito, battezzato e riman-
rendo in Roma nel 168 5 d'anni dato al suo padrone
con una let-
77, ed ebbe sepoltura nella tribu- tera che domandavagli grazia per
na della sontuosa chiesa di s. Car- questo schiavo. Filemone, uon pago
lo al Corso, pel cui compimento di perdonargli, lo mise in libertà
avea speso molte somme, avanti e lo rimandò a Roma, acciò fosse
P altare in cui venerasi il cuore vicino a s. Paolo, a cui servì sem-
del santo titolare, sotto lapide fre- pre di poi col più tenero amore e
giata di elegante iscrizione. più fedele. L' apostolo Io fece por-
OMODE1 Luigi, Cardinale. Lui- tatore, insieme con s. Tichico, del-
ao ONO ONO
la lettera eh' egli scrisse ai colos- colmo d' onore, pregialo, si accom-
sesi ; lo impiegò nel ministero del- pagnava col Magnifico (Fedi); ma
l' evangelo, ed in seguito lo consu- da molto tempo 1' onorando e l'o-
eto vescovo. Fu martirizzato sotto norandissimo più non si usano. Di-
Domiziano l'anno
95, secondo i versi esempi di tali titoli si posso-
greci, che l'onorano
a' i5 febbraio: no leggere in Parisi, Istruzioni per
nel martirologio romano ed in altri segreteria t. Ili, p. 44 e se S- ^
è nominato a' 16 dello stesso mese. Vettori nel Fiorino d' oro tratta
Havvi un altro s. Onesimo, che del titolo di onorabile e di onorato^
non devesi confondere con questo, ed onorati si dicevano presso gli
il quale fu il terzo vescovo d' Efe- antichi, quelli che aveano esercita-
so, e diede le più indubitate prove to alcun offizio lodevolmente. Il

di carità e di rispetto a s. Ignazio, contrario di onorati erano i plebei,


allorché questi recavasi a Roma. ma s. Ambrogio fece la morale ri-
Si trova il di lui elogio nella let- flessione: Dives et pauper, et ser-
tera che il santo vescovo d' Antio- vus et liber, et honoratus et plebeis}
chia scrisse agli efesi i. omnes in Christo unum sumus. L'o-
ONESTO, Cardinale. Onesto car- norabile si diede anche ai collegi o
dinale fiorì nel io44> sotto il pon- corporazioni, quando
composte di
tificato di Benedetto IX. soggetti ragguardevoli. Del titolo
ONOFRIO (s), eremita. Visse di onorati trattò eruditamente il
alcun tempo in un monastero pres- Gori, nel Colombario de liberti di
so Tebe in Egitto, nel quale erano Livia e di Cesare.
cento religiosi che praticavano del- ONORATO (s.), arcivescovo di
le grandi austerità; poi si ritirò Cantorbery. Romano di nascita, si

nel fondo di un deserto del paese. fece monaco in patria, e s. Grego-


Per molti anni sofferse fiere tenta- rio I Magno, che ne conosceva il
zioni, ma ne trionfò colla sua per- sapere e le virtù, Io associò ai mis-
severanza. Gli esercizi della solitu- sionari cui aveva incaricato di fa-
dine apparecchiarono l'anima sua ticare alla conversione dell' Inghil-
alle più intime comunicazioni del- terra. Essendo morto s. Giusto ar-
lo spirito di Dio. Sconosciuto al civescovo di Cantorbery, l'anno
mondo, sessantanni in quel
visse 63o, Onorato fu eletto a di lui
ritiro, nudrendosi dei frutti d' un successore, e consecrato a Lincoln
palmizio ch'era ne' dintorni della da s. Paolino arcivescovo di Yorck.
sua cella, e morì verso il 4 00 » a 2 '
' Egli vide con gioia ingrandirsi o-
giugno, nel qual giorno se ne cele- gni giorno più il regno di Gesù
bra la memoria. Cristo, e vi contribuì non poco coi
ONORANDO, ONORANDISSI- suoi esempi ed istruzioni, e colla
MO, honorabilis, honorandus, ma- somma cura che si pigliava di met-
xime honoratus. Titolo d' onore che tere da per tutto dei pastori e-
cominciò ad essere in voga verso gualmc*>le pii ed illuminati. Morì
la metà del secolo XV, e si dava a'3o settembre del 653, ed è no-
allora, senz'altro epiteto, a persone minato in tal giorno nel martiro-
distinte della plebe, e colla stessa logio romano.
facilità colla quale ora si dà l' Il- ONORATO (s), vescovo d' Ar-
lustrissimo (Fedi). L'onorando, les. Nato nelle Gallie, d' illustre L
,

ONO ONO 21
miglia originaria di Roma, ebbe no 660. S'ignora la storia parti-

educazione conforme alla nascita colare delle sue azioni e 1* anno


e si distinse molto nello studio del- della sua morte. Renoldo Cherins
le belle lettere. Conosciuta la va- nel 1204 fece fabbricare a Parigi
nità degl'idoli, si pose al servizio una chiesa intitolata del suo nome,
di Dio, ed indusse suo fratello mag- nella quale conservasi parte delle

giore Venanzio a fare lo stesso. sue reliquie. La sua memoria è o-


Essi avrebbero di buon grado vo- norata a' 16 di maggio.
luto volgere al mondo le spalle ;
ONORATO, Cardinale. Onorato
ma il padre, caldo pagano, oppo- diacono cardinale, uomo di ottimo
«easi all'esecuzione del loro desi- fondo e assai timorato di Dio, ot-
derio. Finalmente s' imbarcarono a tenne da s. Gregorio I del 5go la

Marsiglia con un santo romito, no- dignità di arcidiacono, e fu surro-


mato Caprasio, che si aveano tolto gato in luogo di Lorenzo nel mi-
a loro direttore, per passare in nistero di apocrisario alla corte im-
Grecia e vivere colà sconosciuti in periale.

alcun deserto. Venanzio morì qual- ONORI ADE, Honorias. Provin-


che tempo dopo della morte dei cia nominata
dell'Asia minore, così
giusti, nella città di Metone nel dall'imperatore Teodosio II, in me-
Peloponneso, e Onorato fu costretto moria di suo zio Onorio, figlio del
ritornare nelle Gallie per un grave gran Teodosio I. Prima chiamavasi
sconcerto di salute. Visse dapprima Maryandina, e faceva parte della
da romito sulle montagne vicine a Bitinia. L'imperatore Giustiniano I,
Frejus ; indi si ritrasse nell' isoletta colla sua Novella 19, unì la provin-
di Lerins, ove fondò il celebre mo- cia Onoriade alla Paflagonia, senza
nastero di questo nome nel 4 00 - cambiar l'ordine delle chiese vesco-
Il merito di Onorato divenne così vili: volle soltanto che i diritti me-
luminoso che fu innalzato alla se- tropolitani che Teodosio II avea da-
de d'Arles nel 4 2 ^> quantunque to alla città di Claudiopoli con ti-

egli avesse fatto ogni sforzo per op- tolo di esarcato, venissero trasferiti
porsi alla sua elezione. Egli non a quella di Eraclea di Ponto, colle
governò la sua chiesa per molto quattro sedi vescovili suffraganee.
tempo, giacché soggiacque sotto il ONORINA (s), vergine e mar-
peso delle sue austerità e delle sue tire. Sofferse in Normandia, nel
apostoliche fatiche nel 4 2 9- ^ su0 paese di Caux, nel terzo ovvero
corpo fu portato solennemente nel- nel quarto secolo. Fu seppellita nel
la chiesa di s. Genesio, non molto villaggio di Graville, presso l' im-
lungi dalla città, e nel i3gi fu tra- boccatura della Senna. Nel decimo
sferito a Lerins, ove serbasi an- secolo, per le scorrerie de' norman-
cora la maggior parte delle sue re- ni, il suo corpo fu portato nel luo-
liquie. La sua festa si celebra a' 16 go oggi detto Conflans-sainte-Ho-
di gennaio. norine, della diocesi di Parigi. La
ONORATO (s.), vescovo d'A- chiesa del priorato di questo nome
miens. Nacque nel villaggio di Por- possiede ancora le reliquie del-
to nel Ponthieu, e governò con mol- la santa, eh' è onorata a' 27 feb-
ta edificazione la chiesa d'Amiens, braio.
della quale fu vescovo verso l' aa- ONORIO I, Papa LXXII. Figlio
ii ONO ONO
di Petronio conscie, di famiglia il- ti ornamenti rifece la chiesa di s.
;

Maria di Capua,
lustre detta della Agnese fuori delle mura, e quella
nato Campania, e perciò se-
nella di s. Pancrazio; fabbricò quella dei
condo alcuni uno de' Papi del re- ss. Vincenzo ed Anastasio alle acque

gno di Napoli, da canonico regola- Salvie, ed in Tivoli quella di s. Se-


le fu eletto Pontefice a' 2 7 ottobre verino, e così molle altre dentro
del 625. Affinchè gl'inglesi non man- e fuori di Roma. Convertì la casa
cassero dai principia della Chiesa, paterna presso Laterano nel mo-il

scrisse Onorio I al re Eduino, esor- nastero de'ss. Bartolomeo e Andrea,


landolo con lettera a perseverare ora dell' Ospedale del ss. Salvatore
nella cattolica religione, cui l'avea con chiesina dedicata al secondo,
indotto ad Edelburga
abbracciare per aver saputo che altrettanto a
sua sposa il re mandò a Roma una
;
suo onore avea fatto in Costanti-
ambasceria, che implorò ed ottenne nopoli l'imperatore Giustiniano. In
il pallio per gli arcivescovi di York, tre ordinazioni nel dicembre, Ono-
e Cantorbery a cui scrisse. Indi nel rio I creò 8 1 vescovi, 1 3 o 3 1 pre-
633 il Papa riprese gli scozzesi, per- ti, io o 12 diaconi. Governò do-
chè contro la legge del Niceno I, dici anni, undici mesi e sedici gior-

celebravano la Pasqua nella dome- ni. Morì a' 12 ottobre del 638, e
nica che cadeva nella XIV luna di fu sepolto nel Vaticano. Del titolo
marzo, e non già nella prossima di santo dato a questo Pontefice,
seguente domenica, come avea or- vedasi su ciò quanto ho detto a
dinato detto concilio. Procurò di Cronologia de'romani Pontefici, par-
rimettere sul trono longobardo da lando di lui.

cui era stato deposto Adaloaldo re La memoria di Onorio I, di-


cattolico, scacciatone da Ariovaldo cono alcuni , sarebbe stata delle
re ariano. Nel 63o depose dalla se- più gloriose , se egli non fosse
de Fortunato patriarca di Grado, stato un poco negligente nel!' e-

eretico e traditore della repubblica stinguere sul principio l'eresia dei


di Venezia, sostituendogli Primoge- ISlonotelìli {Vedi), che riconosceva-
nio suddiacono regionario della chie- no una sola volontà in Gesù Cri-
sa romana, con lettera riportata da sto, proibendo disputarne sebbene
Labbé, Conc. t. V, e da Baronio. egli riconosceva due volontà, onde
Onorio I estinse e pose termine allo qualche scrittore lo calunniò segua-
scisma de'vescovi d'Istria, che aveano ce de'monoteliti, benché poco dopo
preso a difendere da più di settan- il Papa Giovanni IF {Fedì) del ì

t'auui prima i tre Capitoli, come 640, nel condannar Y Ertesi (Fedi),
rilevasi dalla sua epistola ai vescovi lo purgò dalle calunnie impostegli,
di Venezia e d'Istria. Inoltre Ono- e che la sua dottrina fu conforme
rio I scrisse eziandio a Isacco esar- alla retta fede. A vendicar l'ouore
ca di Ravenna, ai vescovi d'Epiro di Onorio adoperarono
I si più i

e al suddiacono Sergio. Fu somma- valenti scrittori , comechè con di-


mente magnifico nell'edificare e ri- verse sentenze, tutte in vero degne
storar le chiese, tra le quali coprì di lode, ma non tutte egualmente
il tetto della Vaticana con tegole salde. Il cardinal Torrecremata, De
di bronzo, incrostò d'argento l'al- ecclesia lib. 2, cap. 29, è di sen-
ture di s. Pietro, e l'abbellì di ìnol- timento che in nulla abbia errato
ONO OXO 23
Onorio I; ma bensì il VT concilio e sinceri gli atti del VI sinodo, dei
generale con errore ch'egli chiama quali compose una dissertazione apo-
ili fatto, male interpretando le let- logetica Combefis. Il p. Gisbert tra

tere pontificie a Sergio. Il dotto Wi- le sue Dissert. accad. stampate in


tasse nel trattato De incarnai, p. Parigi nel 1688, una ne ha in di-
2g3, novera gli autori che dopo Tor- fesa di Onorio I, neila quale è di
lecremata hanno difeso questa sen- sentimento che le lettere di Onorio
tenza ch'egli impugna, e nota che I a Sergio, niuna definizione di fe-
prima di lui avea similmente pen- de contenevano, ma solo precetto
sato Anastasio Bibliotecario, in pracf. di non usare il termine di due ope-
ad Colleclanea t. Ili, Sirmondi, ed razioni. Quindi segue a dire, che
Emmanuele Caleca, di cui parla Pe- quelle lettere quando furonoda Ono-
tavio. De Tvinitate lib. 7, cap. 1. rio sciitte, non nuocevano alla fe-
1

A questa senten7a si oppone an- de, almeno direttamente ; e benché


cora il padre Desirant nella sua fosse ancora pendente la causa tra
bella apologia : Honorius Papa i cattolici ed monoteliti, e penden-
i

vindicalus, salva integri tate Conci- te la causa può il giudice all'una


la VI, sivc historia Monolhelismi e all'altra parte impor silenzio, sal-
contra ultima jansenislarum ejfugia, vo il diritto dell'una e dell'altra.
Aquisgiani 171 1. Un'altra strada Ma quando fu dal VI concilio ter-
prese Melchior Cano, il quale cre- minata questa controversia, comin-
de che Onorio I, scrivendo a Ser- ciavano le lettere del Pontefice a
gio, errasse veramente nella fede; nuocere alla fede anche direttamen-
ma sostenne che tale errore fosse di te; imperocché finita una contro-
lui come uomo privato, non come versia, qualunque esitazione e va-
Papa. Questa sentenza è stata nel cillamento ed è
nella fede nuoce,
secolo passato difesa dal Tournely, contro la qual
fede stessa. Per la
De ecclcs. qùaest. 3, art. 4» e dal cosa, avvegnaché Onorio I non ab-
Tomassini nelle Dissert. sopra i bia a' monoteliti aderito, potè il ge-
concilii, dissert. 20. Alberto Pighi, nerale concilio
le lettere di lui con-

i Baronio e Bellarmino,
cardinali dannare, siccome quelle che d'allo-
il Boucat e un altro francese, che ra incominciavano a recar danuo
su tale argomento diede alla luce alla Il-p. Francesco Marchesi,
fede.
nel 1788 la dissert.: Examen e- nel suo Clypeus forlium, sive via*
xacl et detaillé du fait d'Honorius J
dìciae Honorii I Papae, R.omae
negano che Onorio I sia stato con- 1680, con grande impegno sostiene
dannato dal VI concilio; quindi vo- che Onorio I non fosse condannato
gliono che guasti sieno stati gli at- dal VI sinodo, finché fu generale
ti di quel concilio, e che contro la ed ecumenico, cioè sino alla sessio-
mente de'padri invece di Theodori ne XI; ma dappoi quando già era
sia stato intruso il nome Honorii, disciolto il concilio. Per questa opi-
forse da Teodoro medesimo. Ma i nione si dichiarò il citato Boucat,
maggiori uomini che hanno scritto nel trattato De Incarnatone, dissert.
di questo argomento, Cristiano Lu- 4 ; e da essa non furono alieni il

po, Garuier, Natale Alessandro, An- T01 recremata, Lupo e Bel-


Silvio,
tonio Pagi, de Marca, Tamagniui, larmino. La più comune opinione
Latino provati e ricevuti come veri però de' moderui scrittori è quella
24 ONO ONO
che il Garnier particolarmente di- tà. La sede romana vacò quattro
fese nell'appendice alle note del li- mesi e 24 giorni.
bro Diurno de romani Pontefici, e ONORIO II, Papa CLXX. Lam-
poi il p. Serry nel libro De Fo- berto di Fagnano o meglio Fiagna-
ntano Ponti/ice, e il Wi lasse nel no, di bassa nascita, come scrivono
trattato De Incarnatione, cioè non Pandolfo Pisano, l'Oldoino, e Pla-
essere realmente Onorio I nel tno- tina che lo dice della contea d'Imo-
notelismo incorso, ma aver dal con- la, mentre l'Orlandi ed altri lo fé»

cilio meritata condannazione, per- cero discendente da quei di Gisla o


chè con imprudente dissimulazione Scannabecchi di Bologna. L'anoni-
non abbattè la nascente eresia, co- mo imolese ossia l'Alberghetti, Sto-
me chiaramente si espresse s. Leo- ria d'Imola par. 3, p. 20, dichia-
ne II, epist. i ad episc. hispan., il ra che il castello di Fiagnano fu
quale parlando condannati per
de' la patria di Lamberto, poiché allo-
l'eresia de'monoteliti, ed aggiungen- ra era soggetto al temporale e spi -

do Ouorio I, non per eretico l'ac- rituale dominio d' Imola, per cui
cusa, ma perchè flammam haereli- imolese lo chiamarono più anti- i

ci dogmatis non, ut decidi posto- A chi scrittori di sua vita, e tale lo


licam auctontatem, incipientein extin- riconobbe il bolognese Gregorio XIII
xit, sed negligendo confovit. Ma il nel confermare l'indulgenza conces-
dottissimo vescovo Sortoli nell'eccel- sa alla chiesa diFiagnano da Ono-
lente suaApologia prò Honorio I, rio Dotato Lamberto di acutis-
II.

Ausugii 1750, una nuova strada in simo ingegno e di specchiato costu-


grande parte ha presa per difende- me si applicò in Imola assai per
re maestrevolmente Onorio I, non tempo e coi più celeri e fortunati
pure da errore in materia di fede, progressi allo studio delle umane
ma da qualsisia menoma negligen- lettere ; attese poscia ad istruirsi nel-
za. I suoi argomenti sono d'una sì le divine scienze in Pisa, dove fu
maschia sodezza e d'erudizione co- riputato il più dotto tra gii alunni.
si scella corredati, che non vi è Tornato in Imola si ebbe dai citta-
luogo a dubitare che ognuno a que- dini tale stima che nulla decidevasi
sta sicura strada si debba appiglia- senza il suo voto, e venne poi spe-
le il
: Zaccaria ne fece un bellissi- dito in qualità di legato al Papa
mo estratto, Storia leu. d'Italia t. Gelasio da cui fu creato cardi-
II,

II, lib. 2, cap. 24j ove Ieggesi con nale vescovo d'Ostia. Però il Car-
poco divario Tesposta controversia. della ed il Novaes riferiscono che
Sono ancora a consultarsi, per giu- Lamberto fu canonico regolare o
stificazione di Onorio I, le dissert. lateranense, o di s. Maria del Pieno,
sullo stesso argomento di Sante Vio- indi arcidiacono della cattedrale di
la e di Saverio Demarco, che stan- Bologna, da Pasquale II creato car-
no inserite nella Raccolta di dissert. dinale prete del titolo di s. Prasse-
eccl. del medesimo Zaccaria. Final- de, e nelio5 vescovo d'Ostia e
1

mente il p. Cappellai-i poi Grego- Velletri, onde come tale dipoi con-?
rio XVI, Il Trionfo della santa sagrò Gelasio II e Calisto II. Tro-»
Srde, cap. 16, dichiara che il fatto vossi presente all'elezione del primo,
d'Onorio I non contraddice per mo- ed il secondo nel 11 22 in compa»
do alquno alla pontificia infallibili- gnia dei cardinali Sassone e Grego*
ONO ONO 25
rio lo spedì legato in Germania ad di per la consueta obbedienza, ra-
Enrico V e alla dieta di Worma- tificarono canonicamente la di lui
zia, onde co' suoi lumi e destrezza elezione, e lo riconobbero legittimo
dasse fine alle discordie tra il sa- Papa a'28 dicembre, in cui fu co-
cerdozio e l'impero per l'investiture ronato col nome di Onorio li, dal
ecclesiasticbe, le quali con esito fé- cardinal Gregorio arcidiacono, poi
licissimo terminò, riconciliando l'ini- successore Innocenzo II.
peratorecol Pontefice. Dopo la mor- Grandi cose operò Onorio II. Pri-
te di questi, essendosi i cardinali mieramente confermò a Gualtero
radunati nella cappella di s. Pan- arcivescovo di Ravenna l'esarcatoe
crazio al Laterano, a persuasione successivamente in tre promozioni
del cardinale Gionata, die temeva i creò venticinque cardinali, quattro
soliti disordini de' Frangipani, che de'quali divennero Papi. Colla fer-
cagionavauo nelle elezioni de' Papi, mezza e il rigore delle scomuniche
sollecitamente fu creato malgrado la e delle forze temporali da lui usa-
sua renitenza, Teobaldo (J ali) Boc- te, abbattè Corrado III
il partito di
cadipecora o Boccapecora cardinale il quale avea ricevuto la corona di
romano col nome di Celestino II, ferro in Monza, da Anselmo arci-
a'21 dicembre 1124. Indossatosi dal- vescovo di Milano, che perciò de-
1' eletto il manto o piviale rosso, i pose, mentre prima era stato eletto
cardinali intuonarono il Te Deum, re d'Italia e de'romani Lotario II
quando alla metà
di questo inno da Onorio II approvato; il perchè
sopraggiunse Roberto Frangipane, Corrado III, ritiratosi in Parma, fu
fratello del potente Leone, ed in suo costretto ritornar in Germania. Mol-
nome e de'romani loro aderenti prò- to si occupò il Papa con lettere e
testò non piacere l'elezione, e in ve- con nunzi per la liberazione di Bal-
ce proclamò Papa Lamberto, e pie- dovino II re di Gerusalemme, tenu-
sentatolo al popolo venne acclama- to prigione dai saraceni. Scomunicò
to, come insigne in pietà, pruden- Ruggiero II conte di Sicilia perchè
za, avvedutezza e dottrina. Scanda- s'impossessò della Puglia, unendo
Jose conseguenze e funesto scisma Napoli alla Sicilia senza il consenso
era per iscoppiare per l'irregolare della santa Sede, emosse guerra ai
proclamazione di Lamberto, quan- beneventani. Di più Onorio II ju-
do con gloriosa umiltà, ad evitar vitò tutti alla difesa di quegli stati,
tumulti, spontaneamente Teobaldo come dipendenti dalla chiesa ro-
ri nunzio nello stesso giorno alla su- mana, accordando indulgenza pie-
prema dignità.Non soffrì la mode- naria a chiunque morisse nella spe-
slia di Lamberto di restar Pontefi- dizione; indi si pose alla testa di
ce con elezione così illegittima, mas- sue milizie presso il fiume Brada-
sime pel virtuoso esempio dell'eroi- no per arrestare il corso delle vit-
co suo collega pel zelo della quie- torie del conte. Ma vedendo il pe-
te di santa Chiesa, onde ancor egli ricolo delle gravi perdite fatte, da
si spogliò de'ricevuti pontificali or- Benevento, ov'erasi portato nel 127, i

namenti dopo sette giorni. I cardi- nel seguente gennaio passò a Roma;
nali penetrati di ammirazione per poscia restituitosi a Benevento costituì
sì sincera umiltà e generosa mo- Ruggiero II duca di Puglia e Calabria
derazione, si prostrarono a'suoi pie- con giuramento di feudatario della
2G ONO ONO
Chiesa, néll' ottava dell' Assunzione il cerimoniale o Ordine romano XII,
del 1128 al Ponte maggiore fuori riprodotto da Mabillon, Mus. Ital.
di Benevento, rivocando l'investitu- t. II, p. 167 e seg., essendo egli più.

r;i die avea data a Roberto II prin- conosciuto sotto il nome di Cencio
cipe di Capua. Nel 1129 Onorio Camerario, che di Savelli, famiglia
II tornò a Benevento per sedar gli [Vedi) delle principali di Roma.
insorti tumulti. Inoltre confermò Si fa autore anco di altre opere,
l'ordine premostratense, riformò la come di alcuni sermoni e della vi-
disciplina monastica dalla prepoten- ta di Celestino III. Avendo seguito
za di alcuni abbati, cooperò alla Innocenzo III in Perugia, e moren-
conversione della Pomeriana intra- dovi questi a' 16 luglio 1216,1 pe-
presa da s. Ottone vescovo di Bam- rugini rinserrarono nel luogo dello
bcrga. sostenne il vescovo di Pari- scrutinio i cardinali, che in nume-
gi contro il clero ch'erasi guada- ro di venti si affrettarono ad eleg-
gnato il re, approvò il concilio di gere il Savelli nel di seguente a' 18
Troyes, e fu benevolo colla chiesa luglio, che preso il nome di Ono-
filinola (Fedi). Governò cinque an- rio III fu coronato e consacrato ai
ni, un mese e 2 giorni, e morì ti 24 luglio nella medesima città. Pas-
in Roma 4 febbraio ii3o, nel
a' 1 sò quindi in Roma a'3 1 agosto, e
monastero de'ss. Andrea e Grego- quivi prese solenne possesso della
rio al Celio, al quale erasi fatto basilica Lateranense a'4 settembre,
portare dal palazzo Lateraneuse in accolto con singolare e straordinaria
tempo sua malattia, e fu se-
della venerazione ed allegrezza de'concit-
polto nel Laterano. La santa Sede tadini romani. Quindi protestando
vacò meno
un giorno.
di di seguitare il zelo e le cure d'In-
ONORIO III, Papa CLXXX1V. nocenzo HI
[Vedi), per la sacra
Cencio Savelli nobile romano, ca- guerra di Gerusalemme, scrisse su-
nonico della basilica Liberiana, pres- bito ai vescovi e sovrani cattolici

so la quaie era stato sino da fan- onde promoverne l'impresa, con let-
ciullo educato, o canonico regolare tere riportate dall'annalista Rinaldi.
lateranense, aio per quattro anni A Capitolo dicemmo come ordinò
dell' imperatore Federico II, uomo studiare ai giovani canonici; ed a
per santità e dottrina rinomatissi- Natale, che dispensò dall'astinenza
mo, economo del cardinal Bobò Or- delle carni, se tal festa cadeva in
sini, che divenuto Celestino III, nel venerdì o sabbato. Approvò l'ordine
1 [92 o 1 igS lo creò cardinale dia- de' Predicatori [Fedi), ed istituì il
cono di s. Lucia in Selci, quindi cospicuo uffizio in esso di Maestro
da Innocenzo III prete de'ss. Gio. del sacro palazzo [Vedi)j approvò
e Paolo, che inoltre lo dichiarò ca- ancora Canonici regolari, speda-
i

merlengo e cancelliere di s. Chie- lieri Antonio, poi uniti ai ge-


di s.

sa, non che arciprete della basilica rosolimitani, e quelli della Val degli
Liberiana. Essendo cardinale scrisse scolari; non che la regola de' Car-

il famoso libro de'censi della roma- melitani [Vedi) j eziandio approvò


na chiesa, forse incominciato da ca- l'ordine Francescano, di cui fu as-
nonico, di cui si parlò ne' voi. VII, sai benemerito, confermandogli la

p. 74, e XI, p. 80, 8r e 82 del celebre indulgenza della Porziuncu-


Dizionario, ed altrove. Scrisse pure la [Vedi), In quattro promozioni
ONO ONO 27
creò tredici cardinali, fra' quali due glie, e poscia ottenuto che gli re-
suoi parenti. In diversi tempi ca- stituisse le terre della contessa Ma-
nonizzò s. Guglielmo arcivescovo di tilde, che avea usurpato alla Chie-
Bourges, s. Ugo vescovo di Lin- sa, Io esorlò poi energicamente e

coln, s. Guglielmo abbate, s. Lo- con minaccia di scomunica, ad in-


renzo arcivescovo di Dublino, s. traprendere la sacra guerra di Ge-
Guglielmo arcivescovo di \ork ,
rusalemme, come avea promesso
e s. Geltrude. Enrico Sostenne con giuramento di recarvisi in per-
III re d'Inghilterra contro la Fran- somi, permettendogli rinunziare il
cia , ed intervenne nella guer- regno di Sicilia al figlio Enrico. Nel
ra contro gli albigesi, proteggen- 1222 il Papa vedendo che Federi-
do i conti di Montfort contro quel- co li non attendeva alle promesse,
li di Tolosa. Nel suo pontifica- e in vece stabilendosi in Napoli di-
to si fece una crociata contro i visavaformarne la sede dell'impero
pagani della Prussia e Livonia onde abbassare la potenza pontifi-
(fedi), alla quale spedì un legato. cia e quella delle città italiane, es-
La regina della Giorgia (Fedi) gli sendo in Anagni lo chiamò a sé e
scrisse lettere piene di ossequio, e poi tenne con lui congressi in Ve-
gli dichiarò la sua impazienza d'in- rona ed in Ferentino, al quale in-
viare i suoi soldati alla crociata di tervenne pure Giovanni di Brienne
Terrasanta. Inoltre Onorio III spe- re di Gerusalemme. Federico II rio
dì un legato in Danimarca (Vedi), novo i giuramenti di portarsi in
in aiuto del re. Palestina coli' esercito crociato, onde
12 17 coronò in s. Lorenzo
Nel il Papa per meglio animarlo all'im-
fuori delle mura in imperatore d'o- presa, in seconde nozze gli fece spo-
riente Pietro de Courtenay, colla sare Jolaute figlia di tal re, che nel
sposa Violante. Alla repubblica di 1226 ornò colle insegne imperiali,
Genova, con tributo, concesse la me- esortando alla stessa guerra con let-

tà dell'isola di Corsica; confermò i tere e coi nunzi i sovrani d'Europa:


privilegi della chiesa d'Albano; e argomento che trattammo in piti

die in fèudo la Marca d'Ancona luoghi, come ne'vol. XXIX, p. 14.7,


con censo, al marchese d'Este si- e XXXII, p. 258 del Dizionario.
gnore di Ferrara. Vietò il bacio del Frattanto Onorio III fu costretto
messale dopo il vangelo, a chi non recarsi a Tivoli per le sedizioni di
era unto col sacro olio; ed in Rieti Boma troppo frequenti sotto il se-
fulminò con scomunica ed altre pe- natore Parenzo, e l'imperatore vi
ne chi oltraggiasse cardinali e i ,
spedì il suocero re di Gerusalem-
vi consagrò la cattedrale. Nel 1221 me col patriarca di quella chiesa,
i crocesegnati avendo preso Daniia- per ottenere una dilazione alla sua
ta, Onorio III ne concepì estrema partenza, ed il Papa gliela accor-
nllegrezza, che molto si convertì in dò; ma sue armi con-
egli rivolse le

pena quando nel seguente anno i tro le cittàche gli si mo-


italiane,
cristiani furono costretti restituirla stravano avverse. Poco dopo nacque
a' saraceni. In detto anno avendo grave discordia tra Onorio III e
nella basilica Vaticana coronato im- Federico II, per le provviste che il
peratore Federico II con Costanti- primo avea fatto in Puglia di al-
na Costanza di Aragona sua ino- cuni vescovati vacanti; le lettere
28 ONO ONO
furono calde d'ambo le parti. La fonda prudenza ed esimia destrez-
pubblica tranquillità fu ancora mi- za nel maneggio de'più ardui e ge-
nacciata per la lega di sedici città losi affari. Intervenne ai couclavi
lombarde, che non vollero né ob- di Clemente IV, Gregorio X, In-
bedire né ricevere l'imperatore quan- nocenzo V, Adriano V, Giovanni
do si recò a Cremona per tenervi XX, Nicolò III, e Martino IV, ai
assemblea si : ritirò a s. Donnino quali due ultimi impose la tiara;
dove Corrado vescovo d'ildesheim ed in quello per Gregorio fu X
incaricato di predicar la crociata, uno de' sei in cui si compromi-
scomunicò i lombardi nemici di Ce- se il sacro collegio per elegger-
sare; ma il Papa rivocò tal senten- lo. Per le sue egregie doti, Mar-
za per riparare a maggiori sconcer- tino IV lo fece suo esecutore te-
ti. Onorio III ordinò ai vescovi che stamentario, che morto in Peru-
nel giovedì santo riconciliassero col- gia, ivi dopo tre giorni fu crealo
la Chiesa i penitenti e lavassero i Pontefice a' 2 aprile 1 285 concor-
piedi ai poveri. Al re Giovanni di demente nel secondo giorno dello
Rrienne die per sostentamento il scrutinio, non senza sua virtuosa
governo Patrimonio di s. Pie-
del ripugnanza, come rilevasi dall'enci-
tro, cioè il paese da Peonia a Ra- clica, consti t. 2 3 presso Labbé, Coti'
dicofani; e prese le difese de'moua- cil. t. XI, par. I, p. 989. Passato
ci di Fossanuova, contro quei di in Roma prese il sacerdozio a'i4>
Pi perno ed altri vicini luoghi, che fu consecrato a'i5 aprile, e poi col
rovinavano i poderi del monastero. nome di Onorio IV, assunto in ono-
11 Papa fu per diversi anni trava- re del parente Onorio IH, fu co-
gliato dal male in una gamba, e ronato a' 20 maggio dal cardinal
mori in Roma a' 1 8 marzo 1227, Goffredo d' Alatri. Alcuni vogliono
dopo il governo di dieci anni e che in questo giorno facesse tutte
otto mesi : fu sepolto nella basilica queste funzioni, ciò che sembra im-
Liberiana, presso l'altare del Pre- possibile per quanto era molestato
sepe. La chiesa romana vacò meno ne'piedi e mani dalla gotta, che gli
d'un giorno. impedivano celebrar la Messa {Ve-
ONORIO IV, Papa CXCVIII. di), senza l'aiuto di certi istrumen-
Jacopo Savelli nobilissimo romano, li che gli movevano le dita. Essen-
figlio di Luca e di Vana Aldo- do sospesi gli agostiniani e carme-
biandesca, uomo di singoiar pietà litaninel concilio di Lione II, egli
di costumi e illibatezza di vita, ca- poco dopo li confermò, facendo ai
nonico di Urba-
Barcellona, fu da secondi cambiar l'abito. Nel 1286
no IV dicembre 1261 creato
nel condannò gli eretici fraticelli di cer-
cardinale diacono di s. Maria in to ordiue chiamato degli Apostoli,
Cosmedin, divenendo poi il primo ch'ebbe per autore e propagatore
del suo ordine. Adriano V coi car- Gerardo Segarelli parmigiano, che
dinali vescovo di Sabina e Orsini, escluso dai francescani si vesti in
lo inandò in Viterbo per compor- modo che pretese esser quello degli
re le differenze insorte tra Rodolfo apostoli, dicendo ch'era giunto il
re de'romani, e Carlo 1 re di Si- tempo dello Spirito Santo e della
cilia ; quindi fu impiegalo in altre carità : seguendo questi fanatici gli
importanti legazioni, per la sua pro- errori degli albigesi e valdesi, Se-
ONO Ol'O 29
garelli fu bruciato vivo nel i3oo. la chiesa di s. Silvestro in Capite
li Papa si oppose al re d'Inghilter- alle monache di s. Chiara; investì
ra che imporre le decime
voleva d' Albano (Fedi) la sua famiglia
agli ecclesiastici ; purgò suoi do- i Savelli, e consagrò quella chiesa di
mimi dai ladri che gì infestavano, e s. Paolo giuspatronato di sua fami-
mostrossi sempre intrepido nel sos- glia, da lui col monastero fon-
e
tenere i diritti della Chiesa. Si mo- data. Creò cardinale il solo Bocca-
strò zelante per la ricupera di Ter- mazza suo parente, e non volle ce-
rasanta , e scomunicò Giacomo II dere al fratello Pandolfo che lo
re d'Aragona per aver occupato la stimolava crearne altri, pronunzian-
Sicilia, dichiarando Costanza sua do quella memorabile sentenza che
madre incorsa nella scomunica ful- riporta il Ratti, Famiglia Sforza
minata da Martino IV in vece l'a- : p. 333. Bensì nel suo cardinalato
ragonese si fece coronare re di Si- arricchì i propri congiunti, lascian-
cilia dai vescovi di Cefalo e Nica- do eredi di tutti i suoi beni il fra-

stro, ed allora il santo Padre sco- tello e il nipote. Per quanto riguar-
municò ancor essi e sottopose l'iso- da l'ultima sua malattia, si legga la
la all'interdetto. Eguale scomunica p. 121 del voi. XLIV del Dizio-
sentenziò contro Alfonso III re d'A- nario. Morì Onorio IV pieno di
ragona fratello del precedente, per meriti, a'3 aprile 1287, nel giovedì
tener prigione Carlo II re di Sici- santo, dopo il governo di due an-
lia, al quale effetto per fargli guer- ni e due giorni. Fu sepolto nel
ra confermò al re di Francia le Vaticano, e poscia per ordine di
decime accordategli dal predecesso- Paolo III fu trasportato nella chie-
re. Quindi fece una costituzione in sa d' Araceli per essere tumulato
cui si riservò la disposizione dei ve- nella tomba gentilizia, ponendovisi
scovati di Sicilia finché durasse la di lui statua sepolcrale, di cui
la guerra. Fulminò pure le cen- fecero menzione, il p. Casimiro, Me-
sure contro i veneziani e con- moric p. 1 io; il Papebrochio in Co-
tro il re di Castiglia, ch'eransi di- nat. par. 209, e par. II, p.
I, p.
chiarati a danno di Carlo II, ma fa- 64; e l'Oldoino, Addìi, in Ciacon.,
cilmente dipoigli assolse. Per ordine che uè riporta la figura. Vacò la
di Onorio IV s'incominciò ad inse- sede apostolica io mesi e 18 giorni.
gnar nell'università di Parigi, in ONORIO lì, Antipapa. V. Anti-
cui egli avea studiato, la lingua ara- papa XXII Cadolao, s. Gregorio
ba e altre orientali, per l'istruzio- VII e Nicolaiti.
ne de'saraceni e degli scismatici d'o- OPONTO, Opus. Sede vescovile
rieute. Trovandosi Pioma perla lun- dell' Attica nella Locride, nella pro-
ga assenza de'Papi desolala in molti vincia Achea, sotto la metropoli di
luoghi, restaurò il Monte. Aventino Atene, eretta nel V secolo. Ebbe
[Fedi) di sua cosa Savtdll [Fedi), per vescovi Donno che fu al con-
ed a riserva dell'estate, che lo pas- cilio d'Efeso I; Atanasio che in
sava a Tivoli, fece la sua residenza quello di Calcedonia ritrattò quan-
nel monte presso s. Sabina, nei pa- to avea sottoscritto nel brigandag-
lazzo da lui edificato, o meglio da gio d'Efeso; Callinico che assistè al
Onorio III che ne donò parte col- V concilio generale. Oriens christ.
la chiesa ai domenicani. Concesse t. II, p. 206.
,

3o OPP OPP
OPPENHEIM. V. TniBUR. de' suoi vescovi l' Ughelli l'inco-
OPPIDO (Op/riden). Città con mincia nel i3oi, Italia sacra t.

residenza vescovile nel regno delle IX, p. 4'7> e ^ * SU01 continuatori


due Sicilie, nella provincia della riportano importanti rettificazioni
Calabria Ulteriore prima, capoluo- e addizioni nel t. X, p. 3o3. N.
go di cantone, a 8 leghe da Reg- fu primo vescovo che sedeva nel
il

gio e circa4 c a Palmi, città posta


' i3oi;ma in una bolla d' indulgen-
poco lungi dalla spiaggia del golfo za del I2g5 si legge uno Stefano
di Gioia sul Mediterraneo, divenu- episcopus Oppìdensis. Indi Grego-
ta capoluogo di distretto, dopo i rio cantore della chiesa di Gerace,
guasti del terremoto che disertò i postulato dal capitolo e confermato
luoghi aggiacenti, e nel suo distret- nel 1 338 da Benedetto XII; Bar-
ta trovasi il circondario d' Oppido. naba monaco basiliano, abbate di
Questa conteneva forse
città che s. Maria de Trivento, del 349 » 1

8000 molto soffrì pel


abitanti , Nicola già arcidiacono d' Oppido,
terremoto del 5 febbraio 783 ; ed 1 del i3o2 Simeone morto nel
; 3c)4j 1

è situata in mezzo a montagne, Giovannino Malatacehi cantore del-


presso il monte Aspro, sopra un la chiesa di Tropea, nel 1094 creato
colle, tra i fiumi di Medena e da Bonifacio IX; Simeone Cervo
Trecosio . Dopo tale catastrofe di Giovenazzo del 1400; Antonio
nelle sue vicinanze fu fabbricato de Caroli nobile di Cosenza del
un borgo detto Tubae dalla pro- 1424» traslato da Martino V alla
posizione concistoriale, nel quale vi sede di Bisignano nel i4 2 9 5 g u
è l'episcopio ove risiede il vesco- successe Tommaso, trasferito dopo
vo.Fu chiamata anche Oppidum pochi mesi a Strongoli ; Venturello
Mammari. La cattedrale, buon edili- Nubicl di Corneto, religioso di s.

ziocon batlisterio, è sotto l'invocazio- Spirito in Sassia, fatto nel i43i


ne dell' Anuunziazione della Beata da Eugenio IV. Nel 1 449 Nicolò
Vergine, e sino al secolo XV osservò V nominò per gratitudine fr. Gi-
il rito greco, dopo il qual tempo rolamo di Napoli agostiniano, insi-
tutta la diocesi adottò il latino. gne filosofo e dotto teologo, già di
11 capitolo si compone di sei di- lui maestro in eloquenza e forse
gnità, cioè l'arcidiacono, il decano, anche nella greca erudizione, al dire
il cantore, il tesoriere, V arciprete d'Ughelli, in che ripugna il Rodotà,
e l'inchisarca; di quattordici cano- Del rito greco in Italia t. I, p. 4 ' 3,
nici, compreso il penitenziere e il parlando di quello osservato io
teologo, ed altri preti e chierici : Oppido; pare che questo vescovo
ai canonici spetta la cura delle a- togliesse il rito greco dalla catte-
nime. Vi è un'altra chiesa par- drale o dalla diocesi, ma nel seco-
rocchiale, il seminario con alunni, lo XVI tuttavia fioriva ne' villaggi
monastero di monache e conven- di s. Giorgio, di Cocypedano, di Lo-
to di religiosi, confraternite, ospe- brico e di Siziano; onde solo dalla
dale e monte di pietà. città e cattedrale lo rimosse dopo
La sede vescovile fu eretta secon- averlo come i predecessori esercita-
do Commanville dopo il IX secolo, to nel principio del suo governo,
sulTraganea della metropoli di Reg- e negli ultimi anni di questo sosti-
gio, e lo è tuttora. La serie però tuì il latino, nel quale ridusse au-
OPP OPP 3r
cora alcune terre della diocesi, ed se il latino in vigore : il nominato
osserva il Rodotà, che nel secolo fu Pietro Andrea Ripauti di Jesi,
decorso l' arciprete del castello di che morì in detto anno a' 2 set-
s. Cristina di rito latino, riteneva tembre in Roma. Gli successero
il titolo di protopapa. L'abbando- Ascanio Cesarmi romano, però con-
namento del rito greco fatto dalla sacrato nel i54o; indi Francesco
cattedrale per opera di Girolamo, de Notuzi arcidiacono di Mileto nel
può essere avvenuto o per la di- i542; fr. Tommaso Casella di Ros-
minuzione de' sacri ministri o per- sano,domenicano insigne, nel i54$
chè sforniti della convenevole dot- da Montefeltro, poi passò
traslato
trina, o per essersi annoiato il po- a Cava; Vincenzo Spinelli nobile
polo de' rigorosi istituti della chie- napoletano, virtuoso e prudente, nel
sa orientale. i55o; Teofilo Gallopi di Tropea
Essendo morto Girolamo nel nel i56i, che intervenne al conci-
1472, Sisto IV unì il vescovato lio di Trento e poi in quello pro-
d' Oppido alla chiesa di Gerace vinciale tenuto dall'arcivescovo di
(Fedi) cui presiedeva Atanasio Cal- Reggio, coli' intervento pure del ve-
ceofilo monaco basiliano, il quale scovo di Nicastro Facchinetti poi
sino dal 1467 avendo incominciato Innocenzo IX, in Terra Nuova, città
a professare il rito latino, erasi van- della diocesi d' Oppido, ragguarde-
tato abbattere il greco nella sua vole per sue chiese collegiata e
le

cattedrale; impiegò la sua eloquen- parrocchiale, e per le reliquie, fra


za nell'accreditare ancbe in Oppido le due sacre spine, e per al-
quali
il novello rito della chiesa romana. tri Questa città, fondata nel
pregi.
Gli successero vescovi di Gerace o secolo IX, era una delle più belle
Oppido, nel 1497 Troilo Carafa della provincia quando nel 1783
napoletano traslato da Rapolla; nel il terremoto la distrusse in gran
i5o5 fu fatto amministratore il parte: fu patria del celebre France-
cardinal Oliviero Carafa, cbe con sco da Terranova. Nel 1 56j Gio. Ma-
regresso cede nello stesso anno al rio Alessandri a
urbinate, traslato
vescovo Giacomo Conchillo spagnuo- Mileto; nel 1 573 Sigismondo Man-
lo, che trasferito a Catania fu no- giaruna calabrese., intervenne alla
minato nel i5og Bandiuello Snidi consecrazione della metropolitana
poi cardinale, indi nel 5 7 per- r
1
di Reggio; nel i583 Andrea Ca-
chè deposto ne prese l'amministra- nuto di s. Elpidio di Fermo, che
zione il cardinal Francesco Armel- riedificò più grande la cattedrale
lini, e nel 1 5 9
i il cardinal Ales- ed ornò ed abbellì anco quella del-
sandro Cesarmi, il quale poco do- le monache di Terra Nuova ; net
po rassegnò con regresso a Girola- i6o5 Giulio Ruffo non napoletano
mo Fianca arcivescovo d' Amalfi, e ma di Coloseto diocesi di Oppido ;
poi la riprese nel i534, rassegnan- nel 1609 Antonio Cesoni di Luyo
dola di nuovo a' 28 gennaio i536. che istituì la confraternita della
Tu questo giorno Paolo IH restituì dottrina cristiana, celebrò il sinodo,
a Oppido il suo proprio vescovo, fu zelante pastore e propugnatore
sciogliendo l'unione con Gerace, della immunità, lasciando al capi-
ma non ricondusse il rito al pri- tolo fondi per celebrazione di mes-
miero stato, contento che contiiuias- se e anniversario. Nel i63o Fabrizio
32 OPP OPP
Caracciolo traslato da Catanzaro; nel di Maria Vergine patrona della
j632Gìo. Battista Montani nobile e città; fu vindice dell'immunità, ri-

arcidiacono di Pesaro, ch'eresse la col- stabilì la biblioteca, e nel 1707 ven-


legiata di Terra Nuova e istituì il ne traslato ad Ostimi. Gli successe
collegio de' canonici, poi consagrò ; Giuseppe Placido de Pace nobile
inoltre nell'episcopio formò una bi- napoletano filippino, pio e di vita
blioteca ad uso del dopo
clero, a- penitente; si esercitò nelle sacre
\er ampliato e isolato il palazzo, missioni e in altre belle opere, e
edificò la campanaria della
torre mentre ne meditava altre morì nel
cattedrale, e venne assai lodato per 1709. Dopo la sede vacante di pa-
\igilanza e libertà sacerdotale. Nel recchianni Clemente XI nel 1714
i663 Paolo Diana Parisio patrizio fece dono a questa chiesa del ce-
di Reggio, fece di marmo la porta lebre fr. Giuseppe Maria Peri mez-
maggiore della cattedrale e ne au- zi patrizio di Paola, già superiore
mentò le suppellettili, soccorse ge- di quel convento de' minimi, con-
nerosamente i poveri della diocesi, sultore del s. offizio e dell'indice,
e celebrò 1670 il sinodo che
nel vescovo di Ravello e Scala. Iude-
fu stampato. Nel 1674 Vincenzo scrivibili sono le sue magnanime
Paolo Diana Araneo patrizio epi- gesta, avendo ornato e ampliato la

daurense napoletano cassinese, sol- cattedrale e le sue suppellettili e


lecito e limosiniero, pastore amante paramenti ; restaurato ingrandito ,

ael di vin culto, benemerito dell'e- ed ornato l'episcopio ; rivendicato


piscopio, della collegiata di Terra molte rendite ecclesiastiche, ripri-
Nuova, consacrò la chiesa di s. stinato la disciplina nel clero j isti-

Giorgio e fu trasferito a Cefalo. tuito la prebenda teologale, pro-


Nel i6q4 fi'- Bernardino Plastena mosso le scienze e il divin culto;
nobile di Fuscaldo, correttore ge- inoltre die ottimi regolamenti al se-
nerale de' minimi, egregio vescovo minario, difese l'immunità, fu a-
che abbellì nobilmente e aumentò mante de' poveri e della giustizia ;

l' episcopio ed ornò la cattedrale consacrò ed abbellì la chiesa di


anco con organo, ed accrebbe la Paola madre dell'ordine de' mini-
mensa. mi, e quella di Speziano degli slessi

Innocenzo XII creò vescovo nel religiosi, consagrando eziandio nel


1697 Bisanzio Fili patrizio d'Al- 1719 la cattedrale. Nell'episcopio
tamura e cantore di quella chiesa, istituì F accademia Maria degF in-

eresse il seminario, celebrò il sino- fecondi. Sotto i suoi auspicii tutta


do, presso la collegiata di Terra la diocesine provò i benefici effet-

Nuova costruì 1' episcopio, consa- ti, edotto com'era ci lasciò diver-
crò la chiesa de' cappuccini d'Op- se erudite e importanti opere. Con
pido, compì la torre campanaria lui dai continuatori dell' Uglielli si

della cattedrale, di cui fu benefat- termina la serie de' vescovi d' Op-
tore eziandio colf istituzione di pido, quale compiremo colle an-
dieci mansionari o canonici secon- nuali Notizie di Roma. 1734
dari; cou eleganti opere abbellì il Leone Luca Vita di Monteleone
coro e da una cappella laterale tra- diocesi di Mileto . 1748 Ferdi-
sferì maggiore la mira-
all'altare nando Mandarani della diocesi di
colosa immagine dell' Anuunziazione Squillace , traslato da Slrongoli.
,,

OPP ORA 33
1770 Nicolò Spedalieri di Guarda- sue reliquie furono trasportate nel
valle diocesi di Squillace, trasferito priorato di Moussy, nella diocesi
da Martorano. Dopo diversi anni di Parigi, e poco dopo a Senlis. In
di sede vacante, nel 1792 Alessan- seguito ne vennero distribuite al-
dro Tommasini di Dominiti diocesi cune porzioni, e il suo braccio di-
di Reggio. 18 19 Ignazio Greco di ritto nel 1 374 fu portato a Parigi
Catanzaro. Per sua morte, Pio VII nella chiesa che porta il suo nome.
nel concistoro de' 19 aprile 1822 S. Opportuna è onorata a Seez, a
preconizzò l'odierno ottimo vescovo Parigi ed altrove, il giorno 22 di
monsignor Francesco Maria Coppola settembre.
di Nicotera, già vicario generale di ORA , Nora. Una delle venti-
quella diocesi e canonico della cat- quattro partiche è diviso il
, in
tedrale. -La diocesi ha circa 4o mi- giorno civile, diversamente numera-
glia di territorio, con i4 luoghi. te secondo la consuetudine de' po-
Ogni nuovo vescovo è tassato in poli, o ventiquattresima parte del
fiorini 33, e le rendite ascendono vero giorno naturale o solare, o del
a quasi 3ooo ducati. tempo che il sole impiega a ritor-
OPPORTUNA (s.), abhadessa di nare sul meridiano. V. Giorno, ove
Montreuil. D' illustre famiglia del dissi come dividesi in quattro sorta
paese Hyesmes, ora Auge, in
di e sue spiegazioni ; del giorno civile
Normandia, risoluta di vivere nella de' romani ed altri popoli, come
virginità, ricusò molti vantaggiosi dell'artifiziale o civile, ossia il tem-
partiti, e col consenso de' suoi ge- po che scorre durante il giorno na-
nitori si ritirò nel monastero di turale, cioè quello della luce e la
Montreuil. Le sue rare virtù, deter- notte; naturale e astronomico; non
minarono la comunità a sceglierla che del modo cui lo divide la Chie-
per ahhadessa, ed ella se ne mostrò sa, anco mediante le Ore canoniche
ben degua, andando innanzi a tut- [fateli). Vi sono due sorta di ore,

te nel fervore e neh' austerità, sen- alcune egualij altre disuguali. Le ore
za diminuire la dolcezza che aver eguali dividono il giorno in venti-
doveva verso le altre sorelle^ le quattro parti eguali, essendovene do-
quali trovavano in lei una madre dici dalla mezzanotte al mezzodì
tenera e compassionevole. Fu afflit- e dodici da mezzodì a mezzanotte;
ta pel tragico fine di suo fratello chiamami anche equinoziali perchè
Crodegango vescovo di Seez, che dividono il cerchio equinoziale in
venne proditoriamente ucciso a No- ventiquattro parti eguali. Le ore in-
nant, mentre ritornava alla sua se- eguali sono più lunghe o più corte
de, dopo essersi recato a Roma per secondo la diversità delle stagioni
visitare le tombe dei santi aposto- essendovene sempre dodici pel gior-
li. Ella andò a cercare il corpo del no naturale, dalla levata del sole
fratello e lo fece depone a Mon- fino al suo tramontare, di maniera
treuil. La chiesa di Francia ha che in estate le ore del giorno sono
messo Crodegango nel numero dei più lunghe di quelle della notte, ed
santi, ed è onorato a Seez a' 3 di al contrario in inverno quelle del
settembre. S. Opportuna mori li giorno sono più corte, perchè il sole
22 aprile 770, e fu seppellita pres- resta per un tempo minore sul no-
so a suo fratello; ma nel 1009 le stro orizzonte : queste ore chiamatisi
VOL. XUX.
.34 O II A ORA
pure giudaiche, antiche o planeta- dodici ore del giorno in quattro
rie, ed erranti. L' uomo ben cono- parti, prime ore, o la prima par-
le

scendo la preziosità del tempo, cer- te che cominciava a 6 ore del mat-
cò sino dall'infanzia della creazione tino, la terza che cominciava a q,

ogni mezzo per misurarlo e seguen- ; la sesta che cadeva alle 12 o a mez-

do il sole, vita e movimento del- zo giorno, e la nona che comincia-


l'imi verso, segnò gli anni, le stagio- va a 3 ore dopo mezzodì. La Chiesa
ni, i giorni, e dall'apparire e dispa- romana non fece adunque se non
rire del notturno pianeta divisò i che conservare con qualche modi-
mesi. Lungo sarebbe il discorrere ficazione nel tempo, quelle antiche
quanti e quali furono gli usi de' pri- denominazioni di prima, terza, se-
mi popoli per segnare gli anni , i sta e nona, per indicare gli uffizi
mesi, i giorni, di cui altrove breve- che diconsi in certe ore del giorno,
mente parlammo, e dividere le ore, poi chiamate ore canoniche: quan-
laonde ci limiteremo ad un sempli- to alle religiose osservanze, la Chie-
ce cenno. sa romana fu nelle ore seguita dal
Gli antichi ebrei non conobbe- resto della Chiesa cattolica. Quanto
ro apparentemente le ore: divi- ai romani, Censorino c'insegna cou
sero essi il giorno in quattro parti altri, che la notte era divisa in quat-

che chiamarono ora ; cioè mattino, tro parti come il giorno, chiamate
mezzo giorno, primo vespero e l'ul- veglie o vigilie. La prima veglia
timo ; la notte divisero in tre par- comprendeva le prime tre ore del-
ti, sera, mezzanotte e guardia del la notte; al fine della terza ora co-
mattino. Tuttavolta è antichissima minciava la seconda veglia e durava
la divisione del giorno in ore : gli fino a mezzanotte; la prima ora o
egizi lo distribuivano in dodici parti, parte del giorno comprendeva le tre

e i greci adottarono tal divisione ai ore ordinarie dopo la levata del so-

tempi Anassimandro che fiorì


di le, ed al fine questa terza ora
di
sotto Ciro, o di Anassimene suo di- incominciava seconda parte del
la

scepolo. Ma invece di computare le giorno delta terza, perchè seguiva


ore come noi facciamo da una mez- il segno della terza ora ordinaria,
zanotte all'altra, essi le contavano e durava questa fino a mezzodì ;
dal levar del sole sino al suo tra- quindi incominciava l' ora o parte
montare, di modo che esse erano del giorno chiamata sesta, dopo la
più corte nel solstizio d'inverno e ,
quale veniva l'ora o parte del gior-
più lunghe in quello di estate. Du- no chiamata nona. Secondo questa
rante gli equinozi, la loro prima spiegazione, facile è intendere le ore
ora corrispondeva a quella parte che riguardano la passione del Re-
del giorno, che cade tra le 6 e le 7 dentore.
ore del mattino, la terza corrispon- Le ore nostre si dividono in an-
deva alle nostre 9 ore circa, e così timeridiane o prima di mezzodì, e
di seguito. La divisione in ore era pomeridiane dopo mezzodì i ro- :

sconosciuta dai romani avanti la pri- mani le distinguevano in diurne e


ma guerra punica; essi non regolava- notturne. L'orologio italiano novera
no in addietro i loro giorni se non seguitamele le 24 ore del dì a
che dal levare e tramontare del so- principiare dal tramonto del sole, o
le con ore disuguali. Dividevano le piuttosto mezz'ora più tardi. L' o-
ORA ORA 3 7

rologio francese o olir amontano > det- la in cui spirò Gesù Cristo, con in-
to anche astronomico, scomparte le dulgenze concesse dai Pontefici ; e
2.| ove in due dozzine, e conta le di altre ore che la Chiesa e la pie-

prime dodici dette del mattino, dal- tà de' fedeli hanno stabilito e con-
la mezzanotte al mezzodì ; le altre sagrato in particolari preghiere, se
dette della sera, da questo a quel- ne parla a' loro luoghi. In Roma
la questa scompartizione delle ore
: nella Chiesa di s. Maria della Pa-
del mattino e delle ore della sera ce, per lascila del prelato Giulio Be-
non viene da tutti approvata, come nigni, ogni mattina un'ora avanti
impropria, perchè diconsi ore mat- giorno suona la campana con nove

tutine quelle che scorrono iti certe tocchi, in memoria de' nove mesi in
stagioni durante la notte , ed ore cui la Beata Vergine portò nelle
della notte quelle che immediata- sacre sue viscere Gesù. Cristo ; e
mente susseguono al mezzodì. Si dopo finita la prima messa ne deve
questionò pertanto quale dei due suonare altri dodici in onore degli
orologi sia il migliore, ma senza apostoli.
distinzione di rapporti ; e si dice ORACOLO , Oraculum , vatici-
dagl'intendenti, che niuno di essi nium. Risposta degli dei falsi , e
soddisfa compiutamente ai bisogni celebre fra gli ebrei fu l'oracolo di
della vita civile, poiché niuno de'due Beelsebub dio d'Accaron, ch'essi so-
dichiara i quattro punti principali vente consultarono. Fra gli ebrei
della giornata, cioè il uascere e il si distinsero molte specie di veri
tramonto del sole, il mezzodì e la oracoli: i.° l'oracolo a viva voce,
mezzanotte, che nelle quotidiane fac- come quando Dio parlava a Mosè;
cende spesso fa mestieri conoscere. i.° sogni profelici, come quelli di
i

L'orologio francese o oltramontano, Giuseppe; 3.° le visioni, come quel-


popolarizzato tra noi allorquando le de' profeti ;
4-° l'oracolo d'Urina
l'Italia soggiacque l'ultima volta al- e di Thummim uniti aW'Efod (Ve-
l'invasione della Francia, divenne si- di) del sommo sacerdote; 5.° dopo
stema europeo, e si è introdotto l'erezione del tempio consultaronsi
generalmente in Roma nel 1846; più soventemente i profeti, e dopo di

ma siccome nella compilazione di essi pretendono gli ebrei che Dio loro

questo mio Dizionario procedei col- si manifestò per mezzo d'una voce
l'antico calcolo delle ore dell'orolo- interna,o sensibile che facevasi sen-
gio italiano, trovai indispensabile tireda un numero sufficiente di per-
proseguire coli' antico sistema del sone per renderne testimonianza.
medesimo. V. Orologio, ove pure Quanto agli oracoli de' falsi dei,
si tratta della divisione del tempo sebbene non si possa dubitare che
e delle ore. Angelus
Agli articoli vi fosse il più delle volte molta so-
Domini, all'aurora, al mezzodì e alle perchieria, furberia, impostura e fal-
ore it\\ De profundis ad un'ora di sità per parte de' sacerdoti e delle
notte ; a Quarant'ore ed altri re- sacerdotesse degli idoli pure avvi ,

lativi, ed a Campana, parlammo del apparenza ch'essi abbiano talvolta


pio costume di recitare alcune ora- avuto qualche conoscenza di cose
zioni in diverse ore, cui danno il nascoste o future : Dio permetten-
segno le campane, come nel vener- dolo così per punire i pagani che
dì alle ore 21 in memoria di quel- li consultavano, in ima maniera ili-
,

36 ORA O li A
comparabilmente più terribile , se gni, dormendo nel tempio; altrove
avesse egli sempre, come fece qual- l'oracolo o la risposta del medesimo
che volta, imposto silenzio a tutti si consegnava per mezzo di schede o
quei pretesi oracoli. Si prese l'ora- cartoline sigillate, o come in Pale-
colo anche in significato di predi- strina si rendeva per mezzo delle sorti.
zione, indovinamento e vaticinio : Alcuna volta affine di ottenere quelle
Seneca definì l'oracolo, volontà de- risposte, richiedevansi molte prepara-
gli dei annunziata per bocca degli zioni, come digiuni, sagrifizi, lustrazio-
uomini, ed era questa la più au- ni, offerte e simili; vi aveano altresì
gusta e la più religiosa specie di oracoli ne'quali ponevasi minor dif-
predizione dell'antichità. Il deside- ficoltà alla risposta, e il divoto che
rio sempre vivo e sempre inutile interrogava l'oracolo, riceva la ri-
di conoscere l'avvenire, diede origi- sposta al suo arrivo. L'ambiguità era
ne agli oracoli, l'impostura gli ac- uuo de' caratteri più frequenti de-
creditò, e il fanatismo vi appose il gli oracoli, e la duplicità del senti-
sigillo : questa credulità fu seguita mento non poteva ch'essere favore-
dai più grandi uomini, dai filosofi vole a coloro che ne approfittava-
più illuminati , dai principi i più no. Alcune risposte erano assai sin-
potenti, e generalmente dai popoli golari , altre semplici piacevolezze.
e nazioni più incivilite. Vi fu per- Gli oracoli decaddero dal loro pri-
ciò chi sostenne, essere stati gli o- mitivo credito, allorché più non si

racoli un parto o un effetto inge- rendettero in versi, sebbene è dub-


gnoso della politica, che in questo bio se realmente con essi rispon-
mezzo alimentava la grossolana cre- devasi nella primitiva loro istitu-

dulità, e confermava la soggezione zione. Quello però che maggior-


de' popoli. Gli antichi non contenti mente contribuì a screditare gli ora-
di far rendere gli oracoli da molte coli , fu la caduta de'greci sotto il

divinità (in diversi articoli, par- romano dominio, giacché questo eb-
lando de' loro templi e luoghi, di- be cura di sopprimerli, disprezzan-
cemmo de'più famosi), quel preteso done vaticini, non ponendo
i ro- i

privilegio si fece passare anche agli mani attenzione che ai libri sibilli-
eroi, e si resero oracoli in nome ni e alle divinazioni etrusche. L'o-
loro. Si consultavano gli oracoli racolo di Dodona vuoisi il più an-
non solo per le grandi e pubbliche tico, più mo-
quello di Antinoo il

imprese, ma anco talvolta per sem- derno o l'ultimo che venne stabili-
plici affari privati. Più sovente però to. Ne' primi tempi della Chiesa
ricorrevasi agli oracoli per far la cristiana dono della profezia era
il

guerra o la pace, per istabilire al- comune, Dio ha permesso che do-
e
cune leggi, per riformare gli stati po la nascita del suo Figlio la mag-
o cangiarne la costituzione. Gli ora- gior parte degli oracoli de' pagani
coli vendevansi pure o si pronun- dovessero starsene in silenzio. E ce-
ziavano per danaro in diverse ma- lebre però la questione sopra il si-

niere. In alcun luogo il sacerdote lenzio «degli oracoli degl'idoli, che


o la sacerdotessa rispondevano per da molti si erede successo appena
la divinità che si consultava ; altro- nacque Gesù. Suida, Cedreno ed al-
ve era lo stesso dio falso, dal quale tri scrivono, che nella stessa notte
ottenevasi la risposta per via di so- in cui nacque, il famoso oracolo di
,

ORA OR A 37
Delfo, che sussisteva da più di due mandò una colonia di soldati della
mila anni, li ammutolì : ma Bene- seconda legione, onde fu chiamata
detto XIV, De canon, ss. e. 4A n. colonia secundanorum. Dai romani
8. ha dimostrato che questa è una venne a profusione abbellita di mol-
cosa assai incerta. Sulla durata e tissimi bei monumenti, di cui ri-

il fine di questi oracoli ha egregia- mangono ancora alcuni avanzi : i

mente Antonio Wandale, se-


scritto più osservabili sono un superbo ar-
guito da Bernardo Foutenelle, al co di trionfo, detto arco di Mario
parere de' quali si oppose un ano- perchè vuoisi eretto a di lui onore
nimo francese tradotto in latino : dopo la vittoria sui cimbri e teuto-
Historia de silentio oraculorum pa- ni , opinione però contrastata; le

ganismi post Jesu Chrislì, 1725. Il vestigia di un teatro di grande di-


Cancellieri, Notizie della festa di mensione, la cui facciata settentrio-
Natale, p. 116, riporta l'elenco di nale è ben conservata ; e quelle po-
autori che scrissero su questo pun- co riconoscibili d' un acquedotto e
to e sugli oracoli. Il Salvatore pro- di bagni. Prima la città era più
mise che le porte dell'inferno non grande, ma molto soffri dai visigoti,
prevarranno giammai contra la sua borgognoni e altri barbari che se ,

Chiesa, ed appoggiati a quella divi- ne impadronirono alla caduta del


na promessa noi crediamo la Chie- romano impero. Indi la possedero-
sa infallibile ne'suoi oracoli riguar- no re di Francia,
i e poscia ebbe
danti le verità della fede. principi particolari. Nel 793 Carlo
ORA1NGE, Ai -ansio. Città vesco- Magno fondò il principato o contea
vile antica e considerabile di Fran- d'Orange contado Venaissino
nel
cia Provenza
in dipartimento di, che prese nome
dalla città suo
il

^ alcbiusa, capoluogo di circondario capoluogo, in favore di Guglielmo-


e di due cantoni, a 5 leghe da A- au-Cornet, altri dicono che il primo
vignone, e 23 da Montpellier in , conte fu Gorand d'Adhernar, fioriti
una bella pianura ai piedi d' una nei primi del secolo XI; nel 1 1 85
collina, sulla piccola riviera di Mey- passò alla casa di Daux, poi a quel-
ue. Ha tribunale di prima istanza la di" Chalons nel 1 3g3 , eretta
ed altre magistrature. Mal fabbrica- in principato; in fine nel i53o
ta, ha belle piazze e fontane, molte al principe di Nassau , uno dei
chiese, la cattedrale sotto l' invoca- quali Filiberto prese e saccheg-
zione della Beata Vergine, d'Ognis- giò B.oma nel 1527: Guglielmo di
santi e di s. Fiorenzo. 11 tempio Nassau d'Orange, fondò
principe
protestante è di ardita architettura; la repubblica d'Olanda; e Gu-
ha ospedale, collegio comunale, fab- glielmo Enrico, prima slatolder d'O-
briche e commercio. E patria di landa, pervenne al trono d' Inghil-
Giuseppe Saurin celebre matema- terra nel 1689 col nome di Gu-
tico, convertito da Bossuet, e di al- glielmo III.La fortezza, che Mau-
tri uomini illustri. S'ignora l'origi- rizio Nassau principe d'Orange
di
ne d' Orange , credendo alcuni es- rese regolarissima nel 1622, e face-
sere stata eretta dai focesi fonda- va considerare questa città come una
tori di Marsiglia. Certo è che an- delle più forti d'Europa , fu sman-
tichissima , era una delle quattro tellata nel 1660. Guglielmo Enrico
città de'cavari, e Giulio Cesare vi suddetto, di Nassau, ultimo de'suoi
38 ORA ORA
signori, essendo morto senza poste- la sede d'Orange fu unita a quella
rità nel 1702, Luigi XIV s'impa- di s. Paul-trois-Chàteaux; ma sul
dronì della città e principato d'O- finire Papa Pasqua-
del secolo XI il

range, benché Guglielmo III aves- le II acconsentì che due vesco- i

se designato per esso un erede di vati tornassero indipendenti. Quan-


sua casa ; solo die al principe di to agli altri vescovi d'Orange sino
Conti, che vi avea pretensioni, due a Gio. Giacomo d'Obeille del 1674,
terre in cambio. Alla pace d' U- vedasi la Gallia christ. t. I. Gli ul-
trecht nel 1
7 1 3 Luigi XIV si fece timi vescovi si leggono nelle Noti'
cedere definitivamente il principato zie di Roma. 1 73 1 Francesco Rous-
e la città, da Federico Guglielmo l sei de Tilly della diocesi d'Autun.
re di Prussia, il quale per mater- 1774 Guglielmo Lodovico de Tillet
ne ragioni si dichiarava erede di della diocesi di Sens, sotto il quale
Guglielmo III, ed al quale si die pel concordato del 1801 Pio VII
in cambio la città e territorio di ne soppresse la sede. Dipoi la rista-
Gueldria, impegnandosi dare un bilì, nominando vescovo il primo
compenso al figlio del principe di oltobre 1817 Paolo Teresa Davide
Nassau Dietz che Guglielmo III
, d'Astros della diocesi d'Aix, ma pri-

avea fatto suo erede, e che fu lo ma che il Papa morisse di nuovo


stipite de' nuovi statolder d'Olanda, la soppresse. Nell'epoca che i prin-
poscia re de Paesi Bassi (Fedi)j si cipi protestanti signoreggiavano O-
trova la genealogia di questa illu- range, il Pontefice nominava il ve-
stre casa, nella Storia della contea scovo, che aveva 10,000 lire di ren-
di Borgogna, per Dunod. Il princi- dita. Il capitolo componevasi di tre

pato fu quindi unito al delfinato, dignità e sei canonici , e la diocesi


sino alla formazione del dipartimen- conteneva 19 parrocchie.
to di Valchiusa, nel quale fu com-
preso. Anche durante le guerre di Concilu di Orange.
religione, la città assai soffrì, e
quando fu presa dai protestanti nel Il primo fu tenuto nel
44 l a 8 u
562 ne distrussero
1 le chiese. 8 novembre, composto di tre pro-
La sede vescovile fu eretta nei vincie, con diecisette vescovi, e pre-
primi del secolo IV sotto la me- sieduto da s. Ilario d'Arles, di cui
tropoli d'Arles. Il primo vescovo fu si hanno trenta canoni importanti
s. Lucio che patì il martirio verso per la disciplina. Ordinò che ogni
il 3 12 nella scorreria che fecero gli concilio stabilirebbe la celebrazione
alemanni sotto Croco. Gli successe del seguente, poiché contro il de-
Eiadio che nel 356 sottoscrisse la cretato di quello di Puez, i vescovi
lettera de' vescovi della provincia di ricusavano intervenirvi. Diz. de'conc.
Vienna, contro Saturnino vescovo Il secondo nel 529 presieduto ai

ariano d* Arles. Costanzo mostrò 3 luglio da s. Cesario d'Arles ,


molto zelo contro gli ariani , e fu con dodici vescovi che sottoscrissero
al concilio d'Aquileia nel 38 1 in i 2 5 articoli ch'erano stati mandati
cui furono condannati. Indi furono dalla santa Sede, iutorno la prede-
vescovi Marino, Giusto, e s. Eutro- stinazione, la grazia e il libero ar-
pio che sedeva nel 47 5- Sotto il bitrio. S. Cesario li rimandò a Ro-
vescovo Bonifazio, morto nell'839, ma colla professione di fede, e Bo-
,,

OBA ORA 39
nifacio II li approvò, onde si estin- Orale fralres,
e dice con voce chiara
se l'eresia de' serni-pclagiani che a- e continuando a dire segretamen-
veva afflitto per cent'anni la Fran- te, ut meum, ac veslrum sacrifì-
cia, ed il Papa propose s. Agosti- cium acceptabile fiat apud Deuni
no per maestro sulla di-
ottimo Pattern omnipotentem , termina il
vina grazia. Diz. de conc. circolo perfettamente e ritorna in
11 terzo nel 1229 per ricevere mezzo all'altare per la parte del
alla penitenza gli albigesi e quei vangelo. Perchè le Oblazioni (Fedi)
ch'erano sospetti de medesimi erro- ch'erano presentate dal popolo lun-
ri. Labbé t. XI; Arduino t. VII. go tempo esigevano la Chiesa ti-
,

ORARIO, r. Stola. morosa che per questo la plebe si


ORATE FRATRES. Invito al- distraesse, stabilì che appena termi-
l'orazione nella Messa (Fedi), che nate, il sacerdote ad alta voce di
il sacerdote fa ai fedeli acciò sia belnuovo le insinuasse il raccogli-
accetto a Dio Padre il sagrifizio che mento dello spirito, la divozione,
va ad offrire. Rodolfo ne fa auto- l'orazione, dicendo Orale fratresj e
re s. Leone 1 Papa del 44°» ma nelle sebbene presentemente le oblazioni
vile de' Pontefici si legge che s. non sono più in uso, nondimeno la
Auacleto del io3 dicesi aver ordi- Chiesa ha ritenuto questo rito, sul
nato a'sacerdoti di dire I" Orate fra' riflesso che quanto più. s' avvicina
tresalmeno a due persone, e che s. l'oradell'incruento sacrifizio, tanto
Sotero Papa del iy5 decretasse non più esser debba necessaria delle co-
potere i sacerdoti celebrare senza se sante la pia meditazione. Di più
l'assistenza di due almeno, cui dire il celebrante con Y Orate fralres in-
Domiiius vobiscum (Vedi), ed Ora- tende, che come Mosè salir dovendo
te fralres. IVIa che basta un solo sul Sinai per parlar con Dio, e da
ministro per la messa privata lo lui ricever la santa legge , intimò
insegnò il dottore s. Tommaso, par. al popolo che nessuno ardisse, con
3, q. 83, a. 5 ad 12; ed ai romiti minaccia dell'ira divina, avvicinarsi
ed altri anacoreti rinchiusi lo è per- ai confini del monte , ma che da
messo senza il ministro, con licenza lungi con timore e tremore la glo-

del Papa, come si legge nel Bona, ria del Signore osservasse ; cosi i

Rerum liturg. e. 1 3 ; ne osta che cristiani, lungi dall' altare divoti e


dica le cose in plurale, come l'Ora- raccolti in silenzio e in orazione as-
tefra tres, perchè queste parole ri- sistono al divin sagrifizio. In fatti

guardano tutta la Chiesa, che est anticamente in alcune chiese all'O-


una in multis, et tota in singulis. rale fralres eravi costume, che tutti
Quindi il sacerdote recita solo l'uf- i laici- si allontanavano dall'altare,
fizio benché dica in nume-
divino, ed in giusta distanza assistevano al
io plurale, lenite adoremus, ore- proseguimento della messa, siccome
mus, benedicamus Domino. Il Pi- in altre chiese si calavano le cor-
scicelli, Spiegazione della messa par. tine, o usciti chiudevansi, onde pa-
3, ci dà le seguenti nozioni. Finita reva che il sacerdote separato da
l'orazione, Suscipe sancta Trinitas, tutti stasse nel sancta sanctorurn,
il sacerdote bacia l'altare, si volge e con tutto il raccoglimento del suo
verso il popolo, stende le braccia spirito solo la grande azione ope-
riunisce le mani innanzi ai petto rasse. Il celebrante per dire V Orate
,

4o ORA ORA
fratres si volta dalla sinistra alla supplica o Memoriale {Vedi) : fi-

destra, e poi ritorna in mezzo l'al- nalmente oratore vale precator, che
tare avendo fatto un circolo, e vuoisi ora, che prega, che si raccomanda
significare con esso, girandosi verso a Dio che fa Orazione [Fedi).
,

tutti, e dicendo ora è più che ne- ORATORIO, Oratorium. Luogo


cessaria l'orazione, orate, e dicendo sacro pubblico dove si fa orazione
fratres intende uomini e donne e celebrasi il santo sagrifizio, o pic-
perchè giusta la sentenza di s. Pao- cola cappella domestica destinata al-

lo, non v'è distinzione d'uomo e di la celebrazione della messa, Sacel-


donna, ma tutti sono una cosa in lum sacrimi, cellula sacra, de' quali
Cristo, dunque uomini e donne e luoghi o edilizi, loro diverse forme
tutti avvicinandosi al sagrifizio , in e struttura, origine, uso, celebrazio-
silenzio e meditazione orale: dice ne del sagrifizio e relative notizie
segretamente ut menni ac veslrum avendo parlato agli articoli Altare,
sacrificium, per non trattenersi più Cappella, Chiesa, Messa ed in altri,
del dovere rivolto al popolo; lo che solo qui aggiungeremo analoghe e-
terminato , divotaraente il popolo rudizioni primieramente notando
;

per l'assistente genuflesso risponde: col Maeri, che Oratorium negli or-
Suscipiat Dominus sacrificium de dini romani fu chiamato anche il

manibus ad laude ni et gloriam


tuis Genuflessorio [Vedi); e con Agnel-
nominis sui, ad ulililalem quoque no- lo Ravennate scrittore del secolo
strani totiusque Ecclesiae suae san- IX, che anticamente denominaro- si

ctae. Indi il celebrante risponde A- no Monasteri [Fedi) piccoli Ora- i

men. lu mancanza del ministro o torii, anzi allorché furono ridotti


assistenteche risponda, il sacerdote a parrocchia, circa il secolo X, ri-
stesso si dicendo: Su-
risponderà, tennero impropriamente l'anteriore
scipiat Dominus sacrificium de ma- denominazione. Avvertiremo altresì
nibus meis in vece di tuis, ec. stan- che ai propri articoli tenemmo pro-
do eretto e nel mezzo dell' altare posito degli antichissimi e primi ora-
colle mani giunte e con voce som- torii eretti dai fedeli nei primordi
messa. V. il Missal. Rom. par. 2, della Chiesa per le sacre adunanze
tit. 7, rub. 7. e celebrazione de' divini uffizi e di-
ORATORE, Legatus, Nuncius. vin sagrifizio, non solo per le per-
Ambasciatore, nunzio o messo. V. secuzioni, ma
anco per la credenza
Ambasciatore, Diplomazia, Legato, della presenza di Dio in ogni luogo,
Nunzio, Ministro. A Palazzo Apo- onde ne formarono nelle Catacom-
stolico si è detto della parte di be e Cimiteri, prima delle pubbli-
palazzo e dei donativi di comme- che chiese, ed i Pontefici in detti
stibili che ricevevano da esso in oratorii vi celebravano, predicavano,
Roma gli oratori de'sovrani e delle battezzavano, ordinavano , e vi fa-
repubbliche. Oratore sì dice anche cevano tutte le altre funzioni pon-
quegli, che ammaestrato nell'arte del tificali. Egualmente a' loro luoghi
dire, fa pubbliche dicerie, chiaman- si parla degli altri primitivi orato-
dosi oratoria l'arte di parlar bene. rii, come di quelli delle Chiese La-
Oratore sacro significa Predicato- teranense, Vaticana o altre chiese.
re [Fedi). Dicesi inoltre oratore la Inoltre distingueremo meglio l'ora-
persona che domanda grazia con torio pubblico o piccola chiesa , e
ORA ORA 4c
]' oratorio privato o cappella dome- Maspha fu celebre luogo in Israele
stica. Di questo argomento tratta- di preghiera. Gli oratorii che gli

rono: Gio. Leonardo Venser, De al- ebrei avevano in Alessandria, erano


taribus portalilibus, Jenae i 695. Jo. accompagnati da un bosco sacro ;
Baptista Gattico, De oratoriis do- generalmente gli oratorii degli ebrei
meslicis et de usu al'aris porlalilis erano cortili aperti, simili ai recinti
fuxta veterem ac recentem Ecclesia e o forum de' latini.
dhciplinam ecclesiasticorum, secu- L'oratorio pubblico o piccola chie-
lariitmaue virorum singula jura et sa, quanto alla struttura dev'essere
privilegia compleclentem , Piomae semplice e di una sol nave, di lar-
1746;Bergomi 1 75 1
et . Giuseppe ghezza e altezza conveniente alla
Luigi Assemanni, Comment. theol. condizione del luogo. Alla testa si

canon, crii, de oratoriis publicis costruisce la cappella rivolta all'o-


et domesticis, Romae 1766. Lo ri- riente, e rimpetto la porla , e così
stampò col Tractat. Just, canon. la -finestra : dall' opposto lato della
Jos. de Bonis, De oratoriis publicis sacristia si edifica un piccolo cam-
Mediolani 1761, e con la diss. po- panile ddlerente dal parrocchiale con
stuma del p. Fortunato da Brescia, una sola campana. Ma sulla costru-
De oratoriis domesticis. Ne dà un zione degli oratorii, e di diversi
cenno i' Effemeridi di Roma del bellissimi e sontuosi ne tratta il eh.
1780, anno in cui fu in Milano milanese Annibale Ratti, valente in-
stampata l'opera con questo titolo: gegnere architetto civile, nell'impor-
De oratoriis priva tis commentarius tante e dotta opera artistico-lette-
ad recentium constitntionem [Magna raria, che a mia confusione e sin-
cum animi, di Benedetto X1Y, di- golare onore co' modi più lusin- i

retta al primate e vescovi di Po- ghieri si degnò intitolarmi : Trat-


lonia contro gli abusi degli oratori! tato teorico-pratico per V erezione
privati nelle case de' laici) normani, de' sacri templi con brevi cenni sto-
etad confìrmandam etiam pratei- rici, Milano 1846. A Cappella di-
pua fura in traclatu de oratoriis cemmo dell'origine degli oratorii, e
publicis exposita accomodalus. Fi- di quelli riguardati per chiese pub-
nalmente premetteremo un cenno bliche. Il Muratori parlando nella
sugli oratorii degli antichi ebrei. dissert. 64 delle parrocchie e pievi,
Quelli i quali dimorando troppo nome delle chiese parrocchiali di
lontani dal tabernacolo o dal tem- campagna, perchè col nome di ple-
pio, non potevano andarvi in ogni be si disegnò già l'unione de' fedeli
tempo, fabbricarono de' luoghi chiu- posta sotto Ja cura d'un sacerdote,
si sul modello di quello dell'altare ed anche le diocesi , asserisce che
degli olocausti, per ivi offrire a Dio fino dal secolo IV s'incominciarono
i loro omaggi, e con vocabolo gre- a fabbricare, oltre dette chiese par-
co furono chiamali proseuche3 cioè rocchiali, gli oratorii o sieno cap-
preghiera ed oratorio, mentre nelle pelle in villa per comodo sovente
grandi città era n vi sinagoghe , luo- delle persone ricche, piuttosto che
ghi destinati alle adunanze degli e- del popolo, dei quali ora abbiamo
brei. In questi luoghi ordinariamen- abbondanza. Col tempo questo uso
te non eranvi proseuche, le quali passò nelle stesse città, gareggiando
tuttavia esisterono in alcune città: particolarmente i grandi per avere
,

42 ORA ORA
l'oratorio in casa, a fine di farvi pubblici, nella maggior parte appar-
celebrare la messa, il che tuttavia tenenti ad arciconfraternitee confra-
si pratica per antichissima consue- ternite anche di straniere nazioni,
tudine. Anticamente ancora furono di che parliamo ai loro articoli, cioè
fondati degli oratorii pubblici , ed de' principali, così di quelle chiese
alcune delle cappelle private comin- che ne hanno, e di quelli de' più
ciarono a servire per comodo del in.signi luoghi pii, come il Monte
popolo, specialmente concorrendovi di Pietà. Altrettanto dicasi degli o-
la plebe, allorché riusciva troppo ratorii notturni del p. Caravita, del
incomodo l'andare alla molto lon- quale si discorre a Collegio roma-
tana parrocchiale. Anzi tolta anco- ko ed a Missione; de' Filippini [Vedi)
ra la necessità, si fabbricarono per con Oratorii sacri, de'quali si disse a
le città simili oratorii, ne' quali era Musica, sacra, e nel 1785 fu stam-
permesso al popolo d'intervenire per pato in Roma il libro degli E-
udire la messa. Ma poiché a' tempi scrcizi dell' oratorio di s. Filip-
di Pipino re d'Italia non pochi di po IVerij di s. Girolamo della
tali oratorii si lasciavano andare a Carità (Fedi); della chiesa della
male, egli una legge perché
fece congregazione della Missione (Vedfyj
fossero restaurati, quantunque non di s. Maria del Pianto dell'arcicon-
necessari, mentre essendo stati edi- fraternita della Dottrina cristiana
ficati ad onore di Dio e per como- (Vedi), aggregato a quello prima-
dità del popolo, era decente che si rio del p. Caravita pel godimento
conservassero con proprietà. Siffatti delle indulgenze e privilegi conces-
oratoiiierano in potere de' laici che si daiPapi; altri quattro notturni
li governavano a mezzo di qualche oratoiii sono stati istituiti dal car-
chierico amovibile, e siccome erasi dinale Leonardo Antonelli, che li
introdotto il cattivo costume che i associò a quello del p. Caravita, nel
grandi contribuivano le decime non I7g5, sotto la direzione del pio e
alle parrocchie, ma agli oratorii fon- benemerito sacerdote Giuseppe Mar-
dati nelle loro possessioni, nell'8 55 coni, ai Monti, a piazza Barberini
i padri del concilio di Pavia ricor- nella chiesa degli scozzesi, in Traste-
sero all'imperatore Lodovico li ac- vere, e a Pupetta, poi trasferito in s.

ciò ne levasse l'abuso; non poten- Maria della Pace. Il sacerdote con-
dosi allora negli oratorii predicare, te Fioravanti , morto vescovo di
riconciliare i penitenti e amministra- Rieti, istituì 1' oratorio notturno di
re la ss. Eucaristia , tranne circo- s.Angelo ai corridori nella Città
stanze particolari. È necessaria la Leonina ; il canonico Cardoni par-
benedizione dell'oratorio pubblico, roco di s. Angelo in Pescarla, mor-
onde si possa celebrare la messa to in Corsica deportato dai fran-
la quale si fa dal sacerdote de li- cesi, aprì un oratorio in s. Maria
cenlia episcopi, vestito di stola e in Viucis, poi trasferito in s. Omo-
piviale bianco, di che tratta il Ri- bono, per non dire di altri oratorii
tuale rom. : Rilus benedicendi novam notturni. Di questi, incominciando
ecclesiam; il Diclich nel Diz. sa- dalla pia istituzione notturna dell' 0-
cro lilurg. a Chiesa nuora ; e noi spizio di s. Galla, parla il Costanzi,
nel voi. XI, p. 2 38 del Dizionario. L' Osservatore di Roma t. I, p. 208
In Roma vi sono molti oratorii e seg., come delle pie opere e pre-
ORA ORA 43
diche che vi si praticano con mol- andarvi egli stesso a celebrarla in
to vantaggio spirituale. Il p. Pietro segno di riconciliazione. Dal mede-
Caravita o Gravita, succeduto al p. simo Muratori, dissert. 56, abbia-
Promontorio altro gesuita, a cui si mo che gl'imperatori,
ed altri i re
deve nel 1606 la primaria origine minori principi edificarono nel pro-
dell'oratorio della ss. Comunione prio palazzo, oratorio o cappella o-
generale detto del p. Caravita, come ve loro cappellani salmeggiavano
i

propagatore insigne di sì utile ope- giorno e notte, e tale uso lo crede


ra pia, è meritamente stimato il incominciato da Luitprando re dei
padre di tutti gli oratorii notturni longobardi , e dai re di Francia
di Pvoma, e moltissimi di essa e di della prima stirpe lo reputa il To-
altre città e luoghi vi furono ag- mass'mi introdotto: ciò fu fitto af-
gregati. finchè i principi più comodamente
L'oratorio privalo cappella do- assistessero al culto divino e alle
mestica nelle abitazioni, s' intende ore canoniche con tutta la fami-
quello che serve all' uso di qualche glia. A Palatino si è citato quan-
casa particolare, e che non ha al- to riguarda la cappella palatina di
cuna porta sulla strada pubblica, alcuni sovrani. Essendo nati degli a-
ossia 1' ingresso indifferentemente busi in questi oratorii privati, con
permesso a tutti. Gli oratorii pti- farvi quelle funzioniche debbono ce-
"vati furono in uso anche ne* tempi lebrarsi in chiesa, concilii ed i Papi i

antichi ; essendo tradizione costante emanarono provvidenze. Il concilio


che s. Pietro abbia celebrato in ca- di Agde del 5o6 decretò potersi
sa di Pudenle senatore romano, co- permettere gli oratorii privati per
me ci assicura anche il Baronie quelli che sono lontani dalle par-
JNei primi anni del IV secolo, s. rocchie, per comodo delle loro fa-
Saturnino ad onta del divieto di miglie; ma ne' giorni solenni coman-
Diocleziano, celebrò in casa di Ot- dò doversi portare in città o assi-
tavio e lo afferma Ruinart; ed il stere ai divini uflizi alla parrocchia,
I.ambertini, poi Benedetto XIV , cioè nella Pasqua, Natale, Epifania,
Della s. Messa sez. I, cap. I, affer- Pentecoste, s. Giovanni Battista ed
ma che s. Ambrogio dopo la me- altre feste grandi. Dispose pure che
tà del IV secolo, essendo in Pioma, gli ecclesiastici i quali in detti gior-
fu invitato da una nobile matrona ni ardiranno celebrare le messe ne-
che abitava in Trastevere a dir gli oratorii, senza la permissione del
messa nella di lei casa ; e nel sagra- vescovo, sarannoscomunicati.il con-
mentario gallicano pubblicato dal cilio di Costantinopoli del 680 in
Mabillon nel Mia. Ital. t. 364,
I, p. Trullo proibì di battezzare negli
vi è l'orazione da dirsi nella messa che oratorii domestici, né di celebrare
celebravasi in domo atjuslibet. 11 la liturgia senza la licenza del ve-
\escovo di Siracusa non volle rice- scovo. 11 ven. Beda nel lib. 6, cap. 9
vere l'oblazione d'un veneziano, della Storia lamenta che al suo
si

né permettere che si celebrasse mes- tempo i magnati non andavano al-


sa nella di lui casa; ma s. Grego- la chiesa, che per pregare e sentir
rio I con l' episi. 43, lib. 5, l'e- la predica, finita la quale partiva-
sortò a ricevere l'oblazione, a la- no, mentre ascoltavano la messa
sciare che si dica la messa, anzi di ne' loro oratorii privati. Sugli abu-
44 ORA. ORA
si degli oratorii privati, nel secolo dere permesso di celebrare negli
il

JX si querelò il santo arcivescovo oratorii privati o cappelle domesti-

di Lione Agobardo, presso il To- che, al modo detto a Cappella.


massini, par.95, n.
I, \i,
cap. Dallo slesso Lambertini si narra
Discipl. Il concilio di Salisburgo nel che il Papa accorda agli oratorii
i4^0 proibì di celebrare nelle cap- privali la facoltà di celebrare la

pelle private, senza che i cappella- messa, eccettuati però alcuni giorni
ni si sieno sommessi all' arcidiaco- e particolarmente quelli di Pasqua,
no. Lo Lambertini aggiunge
slesso Pentecoste e Natale; ma a cagione
ih' è regola canonica non doversi di malattia, acciò gl'infermi che
celebrare la messa che nelle chiese non possono uscir di casa non re-

eonsecrate o ne' luoghi ne' quali il stino senza messa ne' giorni più so-
vescovo permette che si celebri ; e lenni, si permette dal Papa ad essi

giusta la corrente disciplina, nelle di sentir la messa anco in quel


chiese o benedette dal
consacrate giorno nell'oratorio privato e tre nel
vescovo, o con di lui permissione Natale. Le pontificie concessioni poi
benedette da un sacerdote, o per prescrivono da chi si può sod-
privilegio negli ora tori privati o i disfare al precetto in ascoltare la

nelle cappelle domestiche. Il conci- messa negli oratorii privati , sie-

lio di Trento levò ai vescovi ed no parenti, amici o persone di ser-


ordinari la facoltà che aveano di vigio. Ai missionari apostolici i

poter concedere agli altri nella loro Papi concessero gli altari portatili
diocesi l' oratorio privato in casa, con maggiori o meno eslese facoltà,
per celebrare in esso le messe, re- secondo luoghi e le circostanze.
i

stando però illeso il privilegio dei A Cappella pure dicemmo come


vescovi di poter avere nelle loro debbono erigersi gli oratorii e co-
abitazioni l'oratorio privato e di po- me debbono essere forniti. De'suoi
tere in esso celebrare e far celebrare requisiti canonici si può vedere il
la messa, cioè l'uso dell'altare porta- Ferraris in Bibliolh. t verbo Oralo-
tile o pietra consagrata: egual privi- riunì n. 6. Il luogo dove si vuole
quan-
legio lasciò intatto ai cardinali erigere un oratorio deve essere ,

tunque non sieno vescovi. Di qualche chiuso almeno da tre lati, decente-
restrizione comandata da Clemente mente adorno e ben fornito di tut-
XI sugli altari portatili, onde eli- te le suppellettili necessarie al sa-
minarne i molti abusi e delle suc- grifizio della messa, non che libero
cessive dichiarazioni d' Innocenzo e segregato da tutti gli usi dome-
XIII e Benedetto XIII, riguardo ai stici ; oude sopra di esso non deve
vescovi cardinali, si parlò ad Al- ritenersi alcun letto ad dormien-
tare portatile, cioè se ne permise dum o altre cose profane. Vedasi
1' uso solo nelle loro abitazioni sla- il Sarnelli, Leti. eccl. t. IV, leti. 45:
bili, o lemporauee o d' alloggio. Della celebrazione negli oratorii pri-
Lo stesso concilio di Trento dero- vati, in cui dichiara e spiega il de-
gò al privilegio che di tale altare creto di Clemente XI parlare delle
aveano i regolari, abolendolo per case de' laici e degli oratorii privati
gì' insorti abusi. Al solo Pontefice in esse conceduti per indulto apo-
fu riservato accordare questo, am- stolico, ne'quali eransi introdotti a-

pliarlo a chi uè ha l'uso, e conce- busi per parte de' vescovi e de' re-
ORA ORA 45
golari privilegiati ; e che le cappel- stituzione Sacrosanctae romanae ec-
le degli episcopii non sono compre- clesiae, de' 10 maggio 16 13, Bull.
si- sotto i decreti degli oratorii pri- Rom. t. V, par. IV, p. 294 ; e gb' as -

vati, tua godono il privilegio degli segnò per preposito generale Io stes-

oratorii pubblici, come quelli dei so fondatore. Intese egli di stabili-


cardinali. Di questi parlai a Palaz- re con questa congregazione una
zi di Roma, e il cardinal de Luca società di ecclesiastici, che ritenen-
ne discorre nel Cardinale pratico do 1' uso de' loro beni, praticassero
p. i52, dicendo che non solo vi la povertà e facessero professione
soddisfano il precetto della messa di attendere ai sacri ministeri, sen-
i famigliari, ma anche quelli che za imbarazzarsi in alcun benefizio
non lo può
sono; che vi si cele- o impiego presso i prelati della Chie-
brare un' ora avanti o dopo della sa, a' quali raccomandò loro di sta-
permessa, e generalmente vi si può re uniti a tenore dell'obbedienza
fare quanto è permesso nelle cap- promessa ai medesimi quando fu-
pelle de'vescovi. rono ordinati. Decretò che in que-
ORATORIO, Cowgregaziose. V. sta congregazione vifossero due sor-
Filippini. ta di persone, le une come incor-
OPiATOPiIO, Co>GREGAZION'E DI porate, le altre come solamente ag-
Francia o di Gesù Cristo. L'isti- gregate, e che tra le prime si eleg-
tuì Pietro Berulli (F'edi) parigino, gesse il generale, impiegandosi le

per consiglio molte persone di-


di aggregate per un tempo determina-
stinte pel loro rango e pietà, fra to nella vita e costume degli ec-

le quali s. Francesco di Sales, il clesiastici. A questi volle che si ap-


ven. Cesare de Bus, il p. Coton plicassero seriamente, onde ordinò
gesuita, ed il cardinal de Retz o che non s'insegnassero né le uma-
Gondi suo vescovo, per formare de- ne lettere, né la teologia, benché poi
gli ecclesiastici ben penetrati dallo si derogò a tal prescrizione. INon
spirito del loro stato, ed in memo- stabilì alcuna regola, volendo che
ria delle orazioni fatte da Gesù il generale governasse la congrega-
Cristo, mentre si degnò di vivere zione secondo la sua prudenza, a-
tra gli uomini vestito di carne u- vendo riguardo ai tempi e alle per-

mana, onde poi membri della i sone.Benché il p. Berulle per la


congregazione iu ispecial modo o- sua umiltà si nascondesse, fu impie-
norarono 1' infanzia, vita e morte galo in affari importantissimi, e nel
del medesimo, ed anco della santis- 1627 creato cardinale da Urbano
sima sua Madre. Formò questa con- Vili, che lo dispensò dal voto fat-

gregazione di preti secolari, che fu- to non accettare alcuna dignità,


di
rono detti oratoria/iì, sciolti da o- Non rallentò egli puuto suoi or- i

gni voto, ma viventi in comunità, dinari esercizi di pietà, e santamen-


con praticare nelle loro case tutte te morì a' 2 ottobre 1629. Furo-
le funzioni solite farsi dai regolari. no fondale in Francia e nei Paesi
Le diede principio nel 1611 agli Bassi molte case di questa congre-
1 novembre in Parigi, nel sobbor-
1 gazione, Che poi stese delle regole
go di s. Giacomo, e Paolo V l'ap- nelle quali i di lei alunni dichiara-
provò ad istanza di Maria de Me- vano di non essere religiosi, ma sol-

dici regina di Francia, con la co- tanto preti congregati, soggetti ini*
46 ORk ORA
mediatamente ai vescovi de' lunghi tolo per essere ordinato. In un'al-
ov'erasi congregazione
la stabilita, tra assemblea generale gli oratoria*
e eh' eglino erauo uell' ordine della ni dichiararono che la congregazio-
gerarchia ecclesiastica, adempiendo ne non formasse corpo, e che per-
quanto loro veniva imposto dai cu- ciò fosse libero ad ognuno l'uscirne

rati, come cappellani delle loro par- sempre a piacele. Siccome fino dal
rocchie. principio questo istituto puramente
Questa congregazione sul prin- ecclesiastico o sacerdotale, si vide
cipio si conformò in molte cose al- pieno di giovani, il p. Berulle sti-
la congregazione dell'oratorio fon- mò bene di prender de' collegi per
data in Roma da s. Filippo e per- esercitarli in qualche impiego, laon-
ciò detta òe Filippini [Vedi); e fin- de una gran parte di loro case con-
ché visse il cardinal Betulle fu con- sisté in collegi ebbero pure molte
;

siderato più padre che superiore, parrocchie unite alle case, ed alcu-
né si pensò a compilare alcun re- ne con ricche rendite. Scopo della
golamento, riguardandosi come pa- congregazione fu pure l' istruire nei
drone e oracolo della comunità. seminari, di predicare, dì far mis-
Dopo la morte dell' istitutore, la sioni, di confessare e di attendere
congregazione prese una nuova for- generalmente a tutte le funzioni del
ma di governo, poiché nel i

a- sacerdozio sotto l'obbedienza de' ve-
gosto i63i radunatesi dal p. Con- scovi. Benché gì' individui non fa-
dren di lui successore tutte le case cevano voti, erano però obbligali
in quella della strada s. Onorato sotto pena di peccato di seguire gli
in Parigi, madie delle altre, con- statuti che si facevano nelle assem-
vennero tutti nel sentimento di non blee generali ogni tre anni : essi

essere obbligati ad alcuna sorte di vestivano con abito nero proprio dei
voti ; che la suprema autorità ap- sacerdoti. L'istituto formò fino alle

partenesse alla congregazione legal- ultime vicende politiche del secolo


mente adunata, e che il p. generale passato, da ottanta case distribuite
ch'era perpetuo, dovesse uniformarsi in tre classi, ciascuna delle quali
in ogni cosa alla pluralità de' voti, teneva un visitatore, e tutte e tre
non valendo il suo che per due. un capo col titolo di preposito ge-
Fu limitata ancora la di lui auto- nerale. Si distinsero in esso i
pp.
rità temporale sui beni della con- Condren e Bourgoing che tennero
gregazione, e gli furono dati tre as- 1' uffizio del generalato dopo il fon-
sistenti colle facoltà bensì di accre- datore, di gran pietà e autori di
scerne il numero al bisogno, e che opere. Il p. Gio. Battista Gault, ze-
questi avessero con lui il voto de- lante vescovo di Marsiglia. 11 p. le

cisivo nelle deliberazioni delle cose Jeune si consacrò alle missioni e


temporali, dovendosi ogni anno pre- lasciòper tutta la Francia lumi-
sentare i conti al visitatore. Statui- nose tracce de' successi di sue apo-
rono eziandio che quelli i quali stoliche fatiche : si hanno di lui

avessero potuto farlo, pagassero al- molte opere e sermoni. Il p. Olier


cune pensioni senza aver alcun ri- che fondò in Parigi il celebre se-
guardo ai servigi che prestavano ; minario di s. Sulpizio, era stato di-
e che ninno fosse ammesso nella scepolo del p. Condren. L' ora to-
congregazione, se non avea un ti- nano p. Eude, imitatore dello spi-
ORA ORA 47
rito del cardinale Berulle e del suc- quelle nella esaltazione del nuovo
cessore, istituì la congregazione de- Pontefice; molte di queste partico-
gli Eudisli e della Madonna della lari orazioni alle rispettive biogra-
Carila: è di alcune opere
autore fie le accenniamo, e meglio il No-
di morì a Caen li 19 ago-
pietà, e vaes nelle sue Vite, e con più dif-
sto 1680. Il p. Bernardo detto il fusione il Cancellieri ne' Possessi.
povero prete, mori iti odore di san- Nelle traslazioni de' cadaveri dei
tità ed insti tuì in Parigi il semina- Papi eziandio pronunziarono o-
si

no de' trentatre. Tra i dotti orato- razioni funebri, come pure talvolta
riani i sono
più rinomati
pp. i pei loro anniversari. Nella prima
Malebranche, Morino e Tornassi no, congregazione generale che i cardi-
come rilevasi dalle loro opere. Ve- nali tengono dopo la morte del
dasi il p. da Latera, Storia degli Papa, come dissi nel voi. XVI, p.
ordini par. 3, p. 198; Bergier al- 292 del Dizionario, dai medesimi
l' articolo Oratorio ; ed il p. Bo- per voti si deputano due dotti per-
nanni, Catalogo degli ordini par. I , sonaggi, ordinariamente prelati o ve-

P- 46. scovi, uno per l'orazione in funere


ORAZIONE. Preghiera, Mes-
J^. ed elogio del Pontefice defunto,
sa, Uffizio divino, Genuflessione. qualora non vi sia il suo cardinale
ORAZIONE Domenicale. V. Pa- nipote cui spetta nominarlo, 1' altro
ter NOSTER. per l'orazione de eligendo sununo
ORAZIONE per l'elezione dei Ponti/ice, cioè per la ottima scelta
Pontefici, ed Orazione funebre pei del futuro Papa. A tal uopo già i
Papi. Antichissimo è il lodevole co- cardinali con ischedula sono preve-
stume di pronunziare da due va- nuti che debbono procedere alla
lenti oratori idioma latino 1' o-
in nomina di due oratori con queste
razione o elogio funebre pel defun- parole. Dcputantur duo viri erudi-
to Pontefice, onde celebrare le sue ti, quorum prirnus prò oratione lui-

virtù e fasti del pontificato ; e l'o- benda in tandem defuncli Pontifi-


razione per l'elezione del nuovo cia; seeundus pio sermone in mis-
Papa in cui si suole rammentare sa Spirilus Sancii de eligendo sum-
agli elettori la gravità del negozio mo Ponlifìce. Queste orazioni si re-
e 1' espettazione universale, le sin- citano o leggono dai destinati nella
golaried eccellenti virtuose qualità cappella del coro della basilica Va-
che sono necessarie a chi deve ele- ticana ne Funerali (Vedi), Novendia-
varsi alla cattedra apostolica, e per- li [Vedi) che i cardinali e tutti quelli

ciò che debbono mirare nella scelta che hanno luogo nelle cappelle pon-
del soggetto la sola gloria di Dio tificie fanno al Papa morto, cioè
e 1' utilità della Chiesa universale, la funebre dopo la nona messa no-

onde dare ad essa un degno pa- vendiale, e quella dell' elezione nel
store ed un provvido principe allo d'i seguente dopo la messa dello Spi-
stato. Ambedue le orazioni si so- rito Sauto, che celebrasi onde in-
gliono pubblicare in Roma con la vocare i lumi del divino Spirito per
stampa cosi quelle; che si fanno l' elezione di un degno successore
in gran numero in diverse parti del principe degli apostoli; se l'o-
del mondo nei funerali de' Papi che ratore è vescovo è vestito di roc-
gli celebrano le diverse chiese, e chetto, amittOj piviale nero nelle
4» ORA ORA
orazioni funebri, e in quelle per l'e- il Novaes ne profittò ampliandolo
lezione rosso, e mitra semplice bian- di molto e formandolo con miglior
ca di tela; se semplice prelato in ordine. Molte orazioni funebri dei
rocchetto, cappa e berretta ; se è Papi si trovano nella raccolta Ora- :

prete semplice sul rocchetto se ne ha tiones clavorum hominum, Venezia


l'uso, o sulla sottana veste la cap- e Padova 1 55g, Colonia i56o ,

pa un alla berretta.
prelatizia in Parigi 1377, Hanau 161 3.
L'oratore del sermone de eligendo Delle orazioni funebri degli an
riceve cento scudi dalla camera a- tichi, di quelle che si fanno per al
postolica. Di tutto parlammo nel tri sovrani e personaggi, e di quel
voi. Vili, p. ig4 del Dizionario le ch'ebbero luogo per le elezion
ed altrove, come a Conclave ed di altri principi e dignitari, o su
Elezione de' Pontefici. Anticamente, periori regolari, ne parliamo a' lo

come ha dall'Ordine romano XV,


si ro luoghi: nel 1723 in Torino ven
presso Mabillon, Mus. hai. t. II, ne stampato, Degli elogi funerali ra-
cap. 14.6, si facevano le orazioni gionamento ; nel i843 in Parigi si
funebri ogni giorno dopo la messa pubblicarono: Oraisons funebre s de
da quel cardinale che l' avea ce- Bossuet, Flechier, Massillon, Ma-
lebrata, e dopo la nona il cardina- scaron, Bourdaloue, et Laure. L'e-
le oltre il discorso di elogio del logio funebre ha un doppio ogget-
Papa defunto, faceva ancora il ser- to, quello cioè di proporre all'am-
mone sulla sollecita e santa elezio- mirazione, alla riconosceuza, alla
ne del successore, qualora i cardi- emulazione, o almeno alla imita-
nali non avessero commesso la com- zione, le virtù e i talenti di colo-
pilazione e recita di tali orazioni ro che si distinsero ne'primi ordini
ad alcun prelato o maestro di teo- della società, e al tempo stesso di
logia.Il Novaes nel t. I delle Dis~ fare intendere agli uomini di qua-
sert. alle vite de' Pontefici a p. 2 5o lunque grado e condizione la nul-
ci dà l' Appendice I: degli oratori lità delle grandezze mondane, nel
dell'esequie de' Pontefici ; ed a p. momento in l'uomo passa
cui al-
272 V Appendice II: Biblioteca dei l'altra vita. Laus defunclorwn, t>i-

conclavi e delle orazioni per 1' ele- ventium exhortatio est. Polibio lodò
zione de' Pontefici. Ne faremo P e- ed enumerò l'utilità di tali orazio-
stratto, senza riportare le edizioni ni con espressioni degne di lui ; i
e titoli delle orazioni per brevità, due Pontani fra' moderni ne enco-
essendo state stampate a parte o miarono l'istituzione. L'uso delle
con altre opere, unendoci qualche orazioni funebri è assai antichissi-
analoga erudizione ricavata dalle mo, e sembra incominciato dagli
Vite de Pontefici dello stesso auto- egizi, nel che erano assai severi,
re e da altri, con aggiungervi ezian- poiché vollero che il gran sacerdo-
dio quelle pei Papi del secolo cor- te prima delle esequie de'loro so-
rente. Monsignor Galletti nella let- vrani, esponesse in pubblico le azio-
tera a Federici, premessa all'Ornilo ni del defunto, sì virtuose che vi-

funebris prò Julio II, Rotuae 1777, ziose, e se le prime superavano le

produsse un catalogo degli oratori seconde gli facevano il solenne fu-

che nelle pontifìcie esequie noven- nerale, altrimenti ne lasciavano in-

diali fecero le orazioni funebri, ed sepolto il cadavere inonorato. Tra i


O II A ORA 49
greci uno de'più prossimi congiunti aquitano carmelitano. Ne' funerali
del morto pronunziava l'orazione di Urbano VI nel i38g e di Bo-
funebre : alcuni pretendono che So- nifacio IX nel i4°4 furono pro-
lone fosse l'introduttore di questo nunziate nove orazioni funebri in
costume tra' greci ; e Pericle recitò tutti i giorni de'novendiali. Nell'ese-
l'elogio funebre de'guerrieri periti quie di Eugenio IV nel 1 447 l'udi-
nel combattimento delle Termopi- tore di rota Malatesta ne lodò la

li. Presso romani, Proculo in Ro-


i vita, e il cardinal Parentucelli n'en-
ma pel primo disse le lodi del de- comiò la morte;
primo dichiarò il

funto Romolo in pubblico, promo- qual fu Eugenio IV, il secondo in-

vendone a più potere la deificazio- sinuò qual successore si dovea dar-


ne, e l'ottenne. Poscia Valerio Pu- gli, e fu lui col nome di Nicolò V;
blicola disse le lodi presente il ca- cioè uno disse l' orazione funebre,
davere del collega Giunio Bruto, l'altro quella per l'ottima elezione.
ucciso nella guerra contro gli etru- Abbiamo anche V O ratio ad cardi-
schi; da quell'epoca si continuò in nalem prò electione Pontifice post
Roma a rendere questo tributo di morleni Eugeuii IV, di Poggi no- :

lodi a tutti i grandi uomini roma- teremo che un Carlo Poggio fu se-
ni, ordinariamente da un parente, gretario di tal Papa; Poggio Brac-
che salito in ringhiera, dolente e ciolini esercitò l'uffizio di segretario
con voce melanconica e sommessa apostolico con Bonifacio IX, Innocenzo
pronunziava il laudario funebris del VII, Gregorio XII, Alessandro V,
defunto, rammentando le sue azio- Giovanni XX
III, Martino V, Eugenio

ni più memorabili e gloriose. Indi IV e Nicolò V. Ne'funerali di Nicolò


in Roma si rese questo ufficio ono- V fecero l'orazione funebre, nel pri-
revole anche alle donne, in ricom- mo giorno Nicolò Palmerio agosti-
pensa degli offerti gioielli per con- niano vescovo di Catanzaro e poi
tribuire alla somma ch'esigevano i d'Orte, ed in altro giorno Giacomo
galli, per ordine del senato; e Pa- di Portogallo vescovo d'Arras poi
piria fu la prima che godette di cardinale. In quelli di Calisto III
quel privilegio. In Italia poscia si pronunziò l'orazione funebre Gian-
perpetuò l'uso delle orazioni ed elo- nantonio Campano poi vescovo di
gi funebri, ed anche ne'bassi tempi, Cortona e di Teramo. Nell'esequie
e col rinascimento delle lettere ri- di Pio II il medesimo vescovo Cam-
nata l'eloquenza s'ingentilirono que- pano fece l' orazione funebre forse
ste lodi ; per non dire di altri, si in Siena, poiché in quelle celebrate
vuole che la prima orazione fune- in Ancona ove mori, la recitò tra
bre recitata da' francesi nelle loro i due ultimi cardinali diaconi Cri-
chiese, fu quella pronunziata nell'ab- stoforo Moro doge di Venezia si :

bazia di s. Dionigio pel contestabi- ha pure di Domenico de Dominicis


le du Guesclin, al quale Carlo VI veneto vescovo di Brescia, Oralio
fece rinnovare i funerali nel i38f), habita in funere D. Papae Pii II,
ed il vescovo d'Auxerre celebrante forse negli altri funerali che i car-
sul pulpito ne disse le lodi. dinali gli celebrarono in s. Pietro.
Morto Clemente VI nel 1 352 in 11 cardinal Ammannati detto di Pa-
Avignone, l'encomiò con dodici ora- via, fece l'orazione ai cardinali per
zioni funebri, s. Pietro Tommaso l'elezione del successore, in cuisplen-
VOL. XLIX. 4
5o ORA ORA
didamente encomiò il defunto. Nei zione funebre suo famigliare Cor-
il

funerali di Paolo II disse l'orazione rado Vecerra patriarca gerosolimi-


funebre Fraucesco insigne teologo tano, nipote del suddetto Carvajal:
spagnuolo, ambasciatore del re di di questo si ha Coinitium electionis
Spagna; Francesco de Ubertis, ce-
e Hadriani VI. Nei funerali di Cle-
lebre poeta cesenate, Epistola prò mente VII fece l'orazione funebre
eligendo suinmo Pontifice. Nell'ese- Lorenzo Grana canonico vaticano,
quie di Sisto IV fece l'orazione fu- vescovo di Segni, celebre oratore ro-
nebre Ambrogio Coriolano, famoso mano. In quelli di Paolo III ele-
teologo romano, generale degli ago- gantissima ne pronunziò Romolo
stiniani e penitenziere del defunto; Amasei oriundo da Bologna, nato
ancbe Guglielmo de la Perriere udi- in Udine, già maestro del di lui
tore di rota, francese, compose V O ra- nipote cardinal Alessandro, poi se-

tio in funere Sixti IV, recitata nel gretario di Giulio Essendo sta-
III.

nono giorno per la ottima elezione, to differito per morte di Paolo III
in un all' Oratio de electione futuri l'ingresso de' cardinali in conclave,
Ponlificis. d'Innocenzo
Ne' funerali nella mattina di esso 29 novembre
Vili fu lodato con orazione di Leo- i549, Giovanni Beroaldo palermi-
nello Clieregato nobile vicentino ve- tano eruditissimo e vescovo di Telese
scovo di Concordia, Oratio in fu- fece 1' Oratio de eligendo, come ri-
nere Innocenlii Vili P. R. ad S. porta 1'
Ughelli. Di Antonio Tabo

R. E. cardinales , Romae 1492 ; si ha l' Oratio in crealione Julius


e Bernardino Carvajal vescovo di III; più Orazione nella creazione
Foligno poi cardinale fece V Oratio di Marcello II ; altra nella mor-
ad cardinales de eligendo Pontifice ie di esso, e sermone fatto per f in-

Innocentio Fili demortuo , ìiabi- gresso in conclave del collegio dei


ta in basilica s. Petti, Romae cardinali. Però nell'esequie gli re*
49 2 1 -

Ambedue le orazioni furono pubbli- citò l'orazione funebre Giulio Pog-


cate impresse separatamente colla giani di Novara, di rara letteratura,
stampa. Nell'esequie di Pio II pro- poi segretario delle lettere latine di
nunziò l'orazione funebre Domeni- Pio IV e di s. Pio V. Uberto Fogliet-
co Crispi. In quelle di Giulio II, ta dotto genovese, celebre istorico
Tommaso Fedro Inghirami di Vol- patrio, fece l' Oratio in comiliis Pon-
terra, canonico vaticano, custode lificis demortuo Marcello II. Pei
della biblioteca vaticana, e segreta- funerali di Paolo IV, recitò l'ora-
rio del sacro collegio: per l'elezio- zione funebre Giampaolo Flavio
ne del successore, recitò l'orazione abruzzese; e quella de eligendo Giu-
Pietro de Flores spagnuolo, poi ve- lio Poggiani mentovalo. Ne' no-
scovo di Castellamare e di Gaeta. vendiali di Pio IV s'ignora chi lo

Ne* funerali di Leone X non si tro- lodasse; per quelli di s. Pio V fe-

va chi n' abbia fatto ne' novendiali ce l'orazione funebre IVIarc'Antonio


l'elogio funebre; molte ve ne sono Mureto sacerdote, e professore del-
pronunziate ne\Y Università romana l'università romana, eccellente scrit-

(Vedi), per l'anniversario di sua tore francese, ed altra ne recitò in s.

morte, che tuttora hanno luogo Maria Maggiore, quando Sisto V


qual ristoratore della medesima. Per vi trasferì il corpo, il prelato ro-
l'esequie di Adriano VI recitò l'ora- mauo Autuuio Boccapadule., poi se-
ORA ORA 5i
gielario di Gregorio XI
Gre- 1 1 e ileimedesimo, e di Gregorio XIV
gorio XIV. Questi disse pure l'Ora- e di Paolo V. Pei novendiali di
tio de summo Ponti/ice creando ha- Leone XI ne celebrò le gesta il
bita in s. Pelri die 11 maii 1072. sunnominato Ugoni, mentre l'orazio-
Nell' esequie di Gregorio XIII, che ne prò eligendo la pronunziò Ales-
per essere cadute nella settimana Sandro Burgi modenese, giù segrc-
santa non oltrepassarono il quinto tario del sacro collegio, vescovo di
giorno de' novendiali, il gesuita Ste- Borgo s. Sepolcro. Nelle esequie di
fano Tucci messinese insigne oralo- Paolo V recitò l'orazione funebre
re, pronunziò l'elogio funebre : l'ai- Gaspare Palloni romano canonica
tro gesuita Orazio Tursellini 10- di s. Pietro e di lui segretaria ;

mano ne recitò altro ne'funerali fat- pel suo trasporto in s. Maria Mag-
ti nel collegio romano, che per es- giore la disse Lelio Guidiccioni luc-
serne stato il fondatore proseguirò- chese canonico della stessa basilica :

no i gesuiti a fargli un'orazione di l'orazione per surrogargli un degno


lodi nell'apertura delle scuole, mol- successore la pronunziò l'eloquente
te delle quali si vedono stampatej Agostino Mascardi di Sarzana poi
e tuttora dura si lodevole coslu- cattedratico nella romana universi-
manza. Pei funerali di Sisto V re- tà. Pei funerali di Gregorio XV
citò Baldo Ca-
l'orazione funebre fece l'orazione funebre il celebre
taneo; Lelio Pellegrini di Sonniuo Famiano Strada gesuita romano;
professore dell' università romana quella de eligendo suo segretario il

pronunziò quella pel trasporto del- de'brevi a' principi e canonico va-
le sue ceneri, e alla presenza di ticauo Giovanni Cia napoli fiorenti-
trentanove cardinali, in s. Maria no. Per l'esequie di Urbano Vili
Maggiore. Nelle esequie di Urbano disse l'orazione funebre Felice Can-
VII fece l'orazione funebre Poni- telori di Cesi, prefètto dell'archivio
peo Ugoni romano beneficiato va- apostolico, e quella dell'elezione Ja-
ticano, e professore dell'università copo Accarisio bologuese vescovo di
romana; quella ad ampli ssi mas S. Viesti. Innocenzo X fu lodato dal
R. E. cardinales cani subrogandi conte Ubaldiui segretario del con-
Ponlificis causa conclave ingressuri clave, pronunziando V Oraiio de sub-
essenl, la recitò il suddetto Calaneo. rogando su/nino Ponlifice, Jacopo
Pei novendiali di Gregorio XIV Rospigliosi poi nipote di Clemente
disse l'orazione funebre Vincenzo IX che lo creò cardinale. Ne'no-
Blas Garzia, famoso rettorico spa- vendiali di Alessandro VII disse l'o-
gnuolo; per l'elezione del successo- razione funebre Agostino Favoriti
re la pronunziò Girolamo Ragazzo- di Sarzana canonico Liberiano, suo
ni veneto vescovo di Bergamo. Per segretario e poi di Clemente IX,
l'esequie d'Innocenzo IX fece l'ora- Clemente X, Innocenzo XI, e del
zioue funebre il p. Benedetto Giù- sacro collegio; quella dell'elezione
stiniani celebre gesuita genovese; indi Stefano Gradi raguseo custode dei-
quella de eligendo Antonio Guidi ve- la libreria Vaticana. Neil' esequie
scovo di Trau. Per l'eccellente eie- Clemeule IX encomiato dal Fa-
fu
zione del successore di Clemente voliti ; l' orazione de eligendo la
Vili, recitò l'orazione Marcello Ve- disse Antonio Malagonelli detto A ma-
stri segretario de'brevi ai principi dori fiorentino. Pei funerali di Cle-
5a ORA. ORA
mente X ne esaltò le azioni il Ma- dell'indice, poi maestro del s. pa-
lagonelli, indi per quelli d'Innocen- lazzo ; quando poi il corpo fu tras-
zo XI l'orazione funebre la recitò portato in s. Maiia sopra Minerva,
il celebre Eramanuele Scbelstrate la prima in s. Pietro, ove ce-
disse
d'Anversa canonico Lateranense poi lebraronsi altre esequie, Giuseppe
tli s. Pietro, e custode della biblio- Simone Assemani maronita, canoni-
teca mentre quella per
Vaticana, co di s. Pietro, custode della biblio-
l' elezione pronunziò Luigi Ser-
la teca Vaticana, e nella chiesa dove
gardi nobile sauese. Questi fatto ca- fu trasferito, ne' funerali la recitò
nonico di s. Pietro e uditore del Venanzio Filippo Piersanti maestro
cardinal Ottoboni nipote d'Alessan- delle cerimonie pontificie e cappel-
dro Vili, per sua morte disse l'o- lano segreto di Clemente XI l. Per
razione funebre, e quella per In- morte di Benedetto XIII il detto
nocenzo XII Nicolò Fortiguerra poi Lanfredini ne recitò l'orazione de
segretario della Congregazione di eligendo. Per l'esequie di Clemente
propaganda (Fedi); l'orazione de XII pronunziò l' orazione funebre
eligendo nel 1700 la disse Girola- Enea Silvio Piccolomini segretario
mo Ventimiglia vescovo di Lipari. delle lettere latine poi cardinale, e
Per l'esequie di Clemente XI fece quella per l'elezione il lodato As-
1' orazione Gianviucenzo Luccbesini semani. Benedetto XIV ne'noven-
luccbese canonico di s. Pietro, di diali (durati otto giorni a cagione
lui segretario delle lettere latine, poi della encomiato
Pentecoste) venne
de'brevi a'principi, e fu la prima a da Tommaso Antonio Emaldi da
pubblicarsi ne' Diari di Roma, n. Lugo canonico Lateranense e di
583 : per l'elezione d'un eccellente lui segretario delle lettere latine,

successore la pronunziò Camillo de indi de'brevi ai principi con Cle-


Mari teatino, nobile genovese, ve- mente XIII. A questi nell'esequie
scovo d'Aleria. Nei novendiali d'In- disse l'orazione funebre Benedetto
nocenzo XIII recitò l'orazione fu- Stay raguseo di lui segretario delle

nebre l'aio del di lui nipote Gia- lettere latine, poi de'brevi ai prin-
como Lanfredini poi cardinale, ed cipi di Clemente XIV e Pio VI,
ancora quella de eligendo per Be- e canonico di s. Maria Maggiore,
nedetto XIII, al dire del Novaes mentre per la sua elezione l'avea
nelle sue Dissertazioni. Ma egli stes- recitata Gio. Battista Bartoli vene-
so nella vita di tal Pontefice rife- to arcivescovo di Nazianzo ; e Ste»

risce cbe la pronunziò il prelato fano Evodio Assemani arcivescovo


veronese Francesco Bianchini, il qua- d'Apamea pronunziò quella de eli-
le nella congregazione de'cardinali gendo per l'esaltazione di Clemen-
per la scelta dell'oratore per l'ora- te XIV, il quale fu poi lodato nei
zione de eligendo, per acclamazio- funerali da Filippo Bonamici luc-

ne e senza il solito bussolo fu da chese di lui segretario delle lettere


essi eletto in concorso di monsignor latine : per l'ottima scelta del suc-
Braschi, poi Pio VI ciò conferma- : cessore a Clemente XIV, disse l'ora-

no i Diari di Roma n. io52. Al zione il memorato prelato Stay. Nel-


Papa Benedetto XIII fece nell'ese- le esequie di Pio VI celebrate a
quie l'elogio Tommaso Ricchini do- Venezia nella patriarcale basilica di
menicano di Cremona, segretario s. Pietro in Castello uel 1799, re-
ORA ORD 53
citò l'orazione funebre Cesare Bran- signor Luca Pacifici di Semionda
cadoro arcivescovo di Nisibi e se- segretario delle lettere latine del
gretario dipropaganda poi cardinale : defunto (confermato dal Papa re-
trasportato il corpo da Valenza di gnante) e canonico di s. Maria Mag-
Francia ove mori, a Roma nel 1802, giore, pronunziò sull'importantissi-
ne pronunziò altra in s. Pietro Gioa- mo argomento la dotta ed elegan-
chino Tosi segretario delle lettere tissima : De Pontifi.ee Maximo eli-

latine di Pio VII, poi vescovo d'Ana- gendo, oratio habila in basilica Va-
gni, ne' funerali celebrati dal detto ticana ad S. R. E. Cardinales
successore con raro esempio prae- XVI11 Kalendas auinliles an.
sente cadavere. In Venezia ove fu MDCCCXLVI, Romae, ex typo-
celebrato il conclave per l'elezione grapheo Salviuccio. Aggiungeremo
di Pio VII5 disse Y Oralio de eli- che il lodato vescovo d'Eritrea, nei
gendo sumino Ponlifi.ce , Veuetiis funebri onori che solennemente re-
1799, Antonio M. Gardini vescovo se alla grand' anima di Gregorio
di Crema. Nei novendiali di Pio XVI l'accademia di religione catto-
VII, pronunziò l'orazione funebre lica, recitò in di lui lode altra ora-
monsignor Daulo Augusto Foscolo zione, nella quale commendò pre-
veneto arcivescovo di Corfù, ora pa- cipuamente i segnalati benefizi re-
triarca di Alessandria; poscia quel- cati da quel Pontefice, dalla sua for-
la de eligendo il prelato Domenico tezza e sapienza, alla santa Chiesa
Testa di s. Vito canonico di s. Ma- ORB1BARIANI. Eretici derivati
ria Maggiore, segretario de' brevi ai dai valdesi verso il 1 98, cosi det-
1

principi. Per l'esequie di Leone XII ti forse dalla paiola Orbis, perchè
fece l'orazione monsignor Angelo scorrevano il mondo da vagabondi
Mai della diocesi di Bergamo, pri- senza avere una dimora fissa. Ne-
mo custode della biblioteca Vaticana, gavano la Trinità, la divinità di
ora cardinale, e recitò quella per Gesù Cristo, il giudizio di Dio, la
l'ottimo successore il detto monsign. resurrezione de'corpi, e disprezzava-
Testa. Nei funerali di Pio Vili dis- no l'uso di tutti i sagramenti. In-
se l'orazione funebre monsignor Ca- nocenzo III li condannò.
millo di Pietro romano , al pre- ORCISTO. Sede vescovile della
sente arcivescovo di Berito, inter- seconda Galazia, nell'esarcato di Pon-
nunzio straordinario e delegato apo- to, sotto la metropoli di Pessinun-

stolico di Lisbona ; il lodato mon- te, eretta nel V secolo. Ebbe per
signor Mai pronunziò De eligendo : vescovi Donno che fu al concilio
Pont. Max. sermo, Piomae 1 83 r d' Efeso I, Longino intervenne a
typis Vaticanis. Ne' novendiali di quel di Calcedonia, e Sergema a
Gregorio XVI gli recitò con bella quello di Trullo. Oriens dir. t. I,

facondia ed eloquenza 1'


orazione p. 493.
funebre monsignor Gio. Battista Ro- ORDEONA o ORDONA, Ordeo-
sani vescovo di Eritrea della diocesi ninni. Città vescovile ora distrutta,
di Saluzzo presidente della pontificia nella provincia di Capitanata nella
accademia de'uobili ecclesiastici, nel» Puglia, lunge 6 miglia da Ascoli
la quale rappresentò le preclarissi- di Satriano, e 44 da Beneveuto,
ine virtùche adornarono l'animo nel vicariato romano. Dalle sue ro-
di sì buon padre e sovrano. Mon- vine apparisce che fu grande, bel-
54 ORD ORD
la, nobile, opulenta. Per ragione diviso in preti e leviti, quindi spie-
feudale, qual masseria divenne pro- gò le soscrizioni degli oidi nari di
prietà del collegio romano de'ge- s. Abondio. Su questo punto va
suiti, con chiesa rurale di s. Leone letto il Zaccaria, Storia lett. t. VI,
vescovo d'Ordeona ne' primi secoli p. 5g6. Questi ìiell' Onomasticon
del cristianesimo. Il vescovato fu Rituale dice ancora, che ordinario
unito ad Ascoli di Satriano (P'edi), significa pine Calendario: Calenda-
e ne trattano l'UghelIi, Italia sacra rium quoque diciinus, quod alii or.
t. Vili, p. 225; ed il Sarnelli, Meni, dinarium, et ordinem divini qfficii
de'vesc. di Benevento p. 23 r. 129 e celebrandi appellanl; Ubellum scili-
ORDINARIO, Ordinarius. Que- cet, in quo quae singulis diebus of-
gli che ha podestà e giurisdizione ficia recitando, fiat, eorumque rilus,
ordinaria nelle cose ecclesiastiche, episcoporum jussu adnolanlur. Or-
proprius locìs epìscopus : ordinario dinario o Ordinale, Ordinalis, era
è anche opposto di delegato, pro- il libro in cui si contenevano le
prius. Significa eziandio l'arcivesco- cerimonie ecclesiastiche, detto oggi
vo, il vescovo o altro prelato, che Rituale, come spiega Macri; ed il
ha giurisdizione ecclesiastica in un Zaccaria, Ordinarium ritualis liber
territorio, perchè vi è stabilito e est edam ordinarium.
giudica secondo il diritto comune ORDINAZIONE, Ordinatio. L'or-
ed ordinario. Chiamasi pure ordi- dinare e 1' ordine slesso ,
1' atto di
nario colui, il quale ha la collazio- conferire gli ordini ecclesiastici , ed
ne d' un benefizio di diritto comu- il rito consagrare
di le persone ec-
ne; e chiamasi il sommo Pontefi- clesiastiche, col quale si conferisce la
ce l' ordinario degli ordinari, dac- grazia e il potere di assistere e
ché nel concilio di Laterano venne trattare con decenza alle incumben-
riconosciuto in lui il diritto della ce ecclesiastiche alle quali sono isti-

collazione, per anticipazione su tut- tuite e destinate. L'ordinazione ge-


ti i collettori ordinari, di che me- neralmente considerata può e>sere
glio si dice a Beneficio. Che ordi- maggiore , che contiene gli ordini
ni furono dette le prebende canoni- maggiori, la minore i minori ; ma
cali, lo Garampi nelle
dichiara il l'ordine complessivamente conside-
Memorie j rilevando che appellan- rato ne' di versi gradi è uno solo, ed
dosi ordini le prebende e canonie, è un sagrameuto della nuova leg-
il nome d'ordinario si attribuì ad ge istituito da Gesù Cristo, nel
ogni canonico. Ordinario è un ti- quale con diverse stabilite cerimo-
tolo che si dà ai canonici della me- nie e cose si dà il potere spirituale
tropolitana di Milano, ed il Sassi all'ordinato di fare tutto quello che
Jo dice derivato dall'ordinaria giu- ha rapporto coli' ordine stesso, co-
risdizione ch'essi avevano di far in- me dicesi all'articolo di ognuno, V.
sieme coll'arcivescovo ordini e sta- Ordine. Abbiamo del p. Morino: Co/n-
tuti, e di poter con lui definire le ment. de sacris eccles. ordinationì-
cause più gravi e sottoscrivere le bus3 Antuerpiae 1695. Francesco
sentenze; ma il Sorniani trovò tal Hallier , De sacris electionibus et
nome anche in altre chiese, e lo ordinationibus novo ec- ex antiquo et
crede nato dall'ordine gerarchico in clesiae usu, Romae 1740- Oio. Gia-
che ogni pieve teneva il suo clero cinto Sbaraglia , Disputano de sa-
ORD ORD 55
cris puerorum ordina tionìbus 3 qua ragione l'Anastasio non abbia rife-

vera vetusque ecclesiae doctrìna est rito alcuna di queste ordinazioni


novis ostensa ac propugnata mo- fuori del mese di dicembre, se desse
numentisi Florentiae 1760. Wigant, vi fossero state, come pretendono il
Tribunal conftssaricrum et ordi- Pagi e il Marlene, poiché riferisce

nandorum } Pisauri 1760. Ordi- le altre fatte nel dicembre. Riflette


nante chiamasi il vescovo che con- inoltre che Papa s. Marco del 336
ferisce gli ordini sacri, ed ordinan- governò la Chiesa per otto mesi,
do colui che riceve gli ordi-
dicesi dal gennaio all'ottobre, e non ostan-
ni sacri.V. Ordinazioni, ove si parla te conferì gli ordini sacri, senza che

ancora delle ordinazioni che faceva- lo potesse fare nel dicembre , che

no gli antichi Pontefici, e di qualche non entrò nel corso del suo ponti-
esempio posteriore. ficato. Cosi ancora fra i cinquauta-
ORDINAZIONI de' Pontefici. Il sei Pontefici rammentati nella cro-

principe degli apostoli e primo som- naca di Damaso, nel codice della
mo Pontefice s. Pietro, in due or- regina di Svezia, quindici di essi

dinazioni creò cinque vescovi, dieci non fecero le ordinazioni in altro


preti e sette diaconi , secondo No- mese fuori di dicembre, che furono
vaes, Storia de' Pontefici: tra quelli i santi Anacleto, Evaristo, Sisto I,

da lui ordinati , solo nomineremo Ponziano, Antero, Cornelio, Sisto II,

s. Evodio vescovo d' Antiochia s. , Eusebio, Liberio, Svricio, Anastasio I,

Aspreno vescovo di Napoli, ed suc- i Sisto III, Ormisda, Giovanni I e


cessori e Papi s. Lino, s. Cleto, s. Felice III detto IV; onde l'Anasta-
Clemente I e Anacleto. Quindi i ro- sio che si servì di questa cronaca,
mani Pontefici conferirono i sacri ha giudicato che tutte le ordinazio-
ordini nel mese di dicembre, ed il ni fatte dai Papi fossero eseguite
Papa s. Simplicio del 4^7 vuoisi nel dicembre, appunto perchè niun
che fosse il primo a farlo nel me- altro mese in essa viene ricordato,
se di febbraio, nelle tempora della avendo tralasciato di rammentare
quaresima, se si deve credere all'A- le fatte e celebrate fuori del dicem-

malurio, De eceles. officiis, lib. 2, bre. Se questo è il mese prescritto


cap. 2, in Biblioth. Patr. t. i4> p. da' canoni a' vescovi per fare le or-
968, ed Comment.
al Mabillon in dinazioni, i Pontefici per la loro
vraevio ad ord, rom. § 16. Però suprema dignità non potevano es-
Francesco Pagi, Brev. Pont. rom. sere astretti alle regole degli altri

t. I,219, sostiene che prima di


p. vescovi, come si può argomentare
s. i Papi conferivano gli
Simplicio dall'essere s. Gelasio I del 49 2 >l

ordini anche in altri mesi ove si , primo Pontefice, che cou decreto
offrisse il bisogno. Il Marlene, De assegnò le ordinazioni pontificie a
anliq. eccl. rilib. lib. I, cap. 8, tutte le quattro tempora dell'anno.
ari. 4, aggiunge, che il far menzione Condii ude il Novaes, che dopo s.
l'Anastasio delle ordinazioni esegui- Simplicio sino alla fine del secolo
te nel mese di dicembre, non è ne- IX, iPapi amministrarono gli
tutti
gare che si facessero pure in altri ordini sacri nel dicembre o nella
mesi, contro la comune regola os- prima settimana di quaresima, ov-
servata da' Pontefici. Il Novaes di- vero dopo la domenica quarta di
chiara non comprendere per qual essa, fuorché s. Leone II del 682,
,, 4 ,

56 ORD ORD
che amministrò questo sacramento dici vescovi , otto o nove preti e
nel maggio e nel giugno per le cinque diaconi. S. Bonifacio I del
tempora di Pentecoste, e prima di 4 18, in una ordinazione nel dicem-
lui s. Gregorio I del 5go una vol- bre creò trentasei vescovi , tredici

ta in settembre per le tempora, preti e tre diaconi. S. Anastasio II

niuno però de' Pontefici li conferi- del 496 in una ordinazione nel di-
rono nel sabbato avanti Pasqua ,
cembre creò sedici vescovi e do-
come si ha dal citato Mabillon, Orci, dici preti. Di s. Bonifacio II del
toni. cap. 16, p. io3,cap. 19, p. 126. 53o s'ignora. S. Agapito I del 535,
Tratta sopra la disciplina de' Pon- in una ordinazione nel dicembre
tefici, nella collazione degli ordini, creò undici vescovi e quattro dia-
il suddetto Pagi p. ^5 1, n. i3. Mi coni. S. Benedetto I del
57 io ,

era proposto in quest'articolo regi- una ordinazione nel dicembre creò


strare cronologicamente, come dissi veutuno vescovi, quindici preti e tre
altrove, le ordinazioni de' Pontefici, diaconi. S. Adeodato I del 61 5, in
da s. Pietro sino circa al secolo IX, tre ordinazioni creò venlinove ve-
come le riporta il Novaes; ma os- scovi, nove o tredici preti, e cinque
servando poi che riusciva lungo e diaconi. Adeodato II del 672 in una
monotono, trovai più opportuno ri- ordinazione nel dicembre creò sei,
ferirle alla biografia d' ogni Papa ;
altri dicono quarantasei vescovi
ed a quelle che ciò non feci, nel- quattordici preti edue diaconi. S.
l'ir.tendimento di effettuare il pri- Agatone del 678 nel dicembre creò
mo divisamento, supplisco colle se- dieciotlo vescovi, dieci preti e tre

guenti dichiarazioni ,
quali riunite diaconi. Adriano I del 772, nel suo
pur serviranno a prendere un'idea pontificato di circa ventiqualtr' an-
in che consisteva il numero de' pro- ni, in due ordinazioni creò centot-
mossi agli ordini sacri maggiori tantacinque vescovi , ventiquattro
ne' primi secoli, nelle pontificie or- preti e sette diaconi. Con s. Nico-
dinazioni in alcuni pontificati. lò I dell'858 il Novaes termina di

Il Papa
Anacleto del io3, in
s. riportare le pontificie ordinazióni.
un'ordinazione nel dicembre creò Stefano VII dell' 896 depose dal
sei vescovi, cinque preti e tre dia- proprio grado gli ordinati dal pre-
coni. S. Alessandro I del 121, in decessore Formoso e li ordinò di

tre ordinazioni creò quattro o cin- nuovo; ma di contrario sentimento


que vescovi, sei preti, due o tre sono diversi autori No- citati dal
diaconi. S. Aniceto del 167, in cin- vaes nella vita di VII Stefano , i

tine ordinazioni creò nove vescovi, quali affermano che questi non con-
dieci o diecisette preti e quattro sagrò gli ordinati, da Formoso. Ma
diaconi. S. Calisto del 221, in cin- il Papa Romano che gli successe
que ordinazioni creò otto vescovi abrogò le cose fatte da Stefano VII;
sedici preti e quattro diaconi. S. Ali- indi Teodoro II dell' 898 annullò
terò del 237 creò il solo vescovo gli atti contro Formoso, e Giovan-

ili Fondi. S. Caio del 283, in cin- ni IX che gli successe restituì ai

que ordinazioni nel dicembre creò primi ordini i degradati. Tuttavol-


cinque vescovi, venticinque preti e la Sergio III del 904, nemico della
otto diaconi. S. Anastasio I del 398 memoria di scomunicò
Formoso ,

ju due ordinazioni creò dieci o un* quelli che ordinali da lui eser-
ORD ORD 57
citassero nella Chiesa l' officio del nali. Cambiata in progresso di tem-
grado e ministero da esso ricevuto. po in ciò la disciplina, la creazione

11 Baronio scrisse che Stefano VII de' cardinali si passò a fare ne'con-
e Sergio III errarono perciò in que- cistori, interpellando i cardinali se
stione di fatto non di diritto, per doveansi fare altri cardinali, e sul-

pessimo esempio, non per falsa dot- si dovea promovere,


l'idoneità di chi
trina. Ne' secoli susseguenti i Pon- cioè nel primo del mercoledì e nel
tefici fecero eseguire le ordinazioni secondo delle quattro tempora, nel
dai Vicari di Roma, e questi talo- sabbato succedendo la pubblicazio-
ra Vicegerenle, tranne
da' prelati ne de' nuovi cardinali, e 1' imposi-
qualcuna, succedendo alle loro or- zione del cappello. In progresso di
dinazioni le creazioni de' cardinali. tempo le promozioni cardinalizie si

Il Platina nelle File de Pontefici fecero a beneplacito de' Papi nelle


registra le ordinazioni da essi fatte, quattro tempora, e fuori di tali e-

e con tale titolo eziandio registra poche, ad onta che Sisto V con
quindi le promozioni de' cardinali ,
bolla volle richiamare gli antichi
vescovi, preti e diaconi sino a Paolo riti de' Pontefici de' primi cinque o
II inclusive. I di lui continuatori sei secoli della Chiesa, i quali crea-
egualmente col nome di ordinazio- vano e ordinavano cardinali sola- i

ni riportano le creazioni o promo- mente nel dicembre in giorni di


zioni de' cardinali sino a Gregorio digiuno, prescrivendo altresì negli
XV, sotto il quale per la prima volta elettiche abbiano almeno ventidue
apparisce col titolo di Promozione anni, gli ordini minori, e vestito
(Vedi) le creazioni de' cardinali già per un anno l'abito chiericalc
preti e diaconi. Con s. Gelasio I con tonsura, e chi non lo era, do-
del 49 2 il Cardella principia le Me- vesse promuoversi al diaconato den-
morie sloriche de' cardinali, henchè tro l'anno; di ciò meglio a Diaco-
come notiamo a' loro luoghi, molto no, Prete, Decano del sacro col-
prima incominciammo ad enumera- legio e Ozione.
re quelli che ci fu dato rinvenire, Alessandro III nel concilio Late-
essendo incertissime le loro notizie ranense III annullò le ordinazioni
ne' primi secoli della Chiesa; men- fatte dagli antipapi. Gli ordinati dal
tre la loro origine a Cardinale la Papa non potendo essere promossi
diciamo ne' primi anni del II seco- ad ordine più degno senza licenza
lo, e meglio suhito dopo la metà di lui da vermi vescovo, i Ponte-
di questo : al n.° i de! § V di detto fici talvolta dispensarono, autoriz-
articolo si ragionò delle cerimonie zando alcun vescovo a supplire a
che si usavano anticamente nella questa loro antica prerogativa, e In-
creazione de' cardinali , nella feria nocenzo III die la facoltà all'arci-
quarta o mercoledì delle quattro vescovo di Milano di promuovere
tempora, preceduta da triplice in- agli altri ordini sacri quelli che a-
terpellazione al popolo sulle qualità vessero ricevuto qualche ordine dal
de'promovendi, in tre diverse chiese Papa. Nel i35o avendo Uberto o
alla messa, e la terza si faceva dallo Umberto rinunziato il Delfinato al
stesso Papa, che se niuuo si pre- re di Francia, ed entrato nell'ordine
sentava a deporre contro di loro ,
de'predicatori, in un solo giorno lu
gli ordiuava preti e diaconi cardi- ordinato suddiacono, diacono e sa-
58 ORD ORD
cerdote da Clemente VI, come nar- tal prelato nella basilica Lateranen-
ra il Macri, Noi. de'voc, verbo Or- se tenne l'ordinazione nella prima
cio. Ai rispettivi articoli si portano di quaresima e nel sabbato santo,
gli esempi degli ordinati dai Papi, dopo aver nel giovedì santo consa-
come di alcuni feci nel voi. XIX, grato gli olii.

p. 3o6 del Dizionario, ed eccone Gregorio XVI ( Vedi ) coman-


altri tolti dai Diari di Roma, e dò che qualsivoglia estero volesse
qualcuno dal Novaes. Siccome però in Roma ordinarsi, sottoscrivesse
dicemmo che in Roma nelle quat- prima la forinola che si legge nel
tro tempora il cardinal vicario o il voi. Ili ,
pag. i23 degli Annali
vicegerente fanno le ordinazioni nella delle scienze religiose, seconda serie,
basilica Lateranense, noteremo prima nella quale dichiarasse di ricevere
che invasa Roma dai francesi nel le di lui encicliche Mirari vos, e
1809 e deportato Pio VII, solo vi Singulari nos, di approvare le dot-
ritornò nel maggio 1 8 1
4- Avendo trine contenutevi e di riprovare sen-
il governo francese costretto il clero za alcuna esitazione le contrarie da
al giuramento vietato dal Papa, lui condannate unitamente al nuo-
nelle basiliche Lateranense e Vati- vo sistema filosofico. Quanto ai me-
cana pochi membri del capitolo vi no lontani esempi sul!' ordinazione
restarono, cioè i soli giurati. Per tal de' Papi, Beuedetto XIII, come fa-
motivo le ordinazioni e le consegra- cile ad eseguire le funzioni episco-

zioni degli olii in esse non si fecero pali, ne fece diverse, oltre quelle del

negli anni 181 18 12, 181


1, 3. Nel 1724 accennate nel detto voi. XIX,
181 1 la consegrazione degli olii e p. 3o6 del Dizionario, ed anche in
l'ordinazione del sabbato santo (quel- Benevento sua chiesa arcivescovile,
la del sabbato sitientes non ebbe nelle due volle che vi si recò da

luogo per lo scarso numero degli Papa. Nel 1723 consagrò vescovo
ordinandi) si fece nel palazzo Penli- in Maria Maggiore il cardinale
s.

ni dal vescovo Carenzi, come dissi Ottoboni, che nel precedente anno
a Olio santo. Nel 181 1, traimela avea ordinato diacono e prete in
mentovata, 1812, 18 13 fece le fun- due consecutivi giorni; e nelle tem-
zioni delle ordinazioni e consagra- pora di quaresima nella cappella
zioni degli olii monsignor Menochio Sistina del Vaticano tenne l'ordi-
sagrista pontificio, unico vescovo che nazione generale, nella quale asce-
non essendo deportato restò in Ro- sero gli ordinandi a sessantacinque.
ma benché non giurasse. Queste Benedetto XIV a Castel Gaudolfo
funzioni da lui si celebrarono nella nella seconda festa di Pentecoste,
chiesa della Missione ( ove trova- nella chiesa principale ordinò prete
vaìisi un sufficiente numero di preti, Antonio Vincenzo Masi della dio-
e circa venti alunni del collegio Ur- cesi bolognese. Nello stesso luogo,
bano; 'ed a' dodici preti, sette dia- ma nella cappella segreta del pa-
coni e sette suddiaconi necessari alla lazzo, Clemente XIII nel 1763 ai
consagrazione degli olii vi pensava 12 giugno, domenica, prima di ce-
la segreteria del vicariato, come ai lebrare, conferì i quattro ordini mi-
paramenti per le ordinazioni) omes- nori a Gio. Francesco Minati pa-
sa Tordi nazione del sabbato sitien- dovano, convittore nel seminario ro-
tts pel detto motivo. Però nel 1814 mano. Inoltre Clemente XIII nel
ORD ORD 59
i 7 'ic) avendo nominato nunzi Vis- tionibus sacrìs ecclesiae romanae.
sonili, Carafa, Onorati, Lucini, Od- V III Or do romanus de ordina tio-
di, Localelli, Colonna Pamphilj, do- nibus sacrìs. IX Ordo romanus c-
po aver ad alcuni di loro conferito jusdern armamenti.
in diverse funzioni gli ordini sacri, ORDINE, Ordo. La parola or-
li consagrò tutti arcivescovi : di mol- dine si usa in lato modo a signifi-
te consagrazioni di vescovi fatte dai care lo stato della Gerarchia ec-
Papi se ne parla a Vescovi, ed ai clesiastica [Vedi), ossia il sacro prin-
loro articoli l'amministrazione di al- cipato della Chiesa, composto di ili-

tri sagramenti. Che Pio VII con- versi pastori e ministri, di podestà
ferì la tonsura o tutti gli ordini mi- ineguale forniti, destinati 3 com-
nori a Francesco di Paola Borbone pire quanto appartiene all'esercizio
(ora padre dell'attuale re di Spa- del culto divino e alla salvezza delle
gna Francesco d'Assisi) nella sua anime e in un senso più stretto e
;

cappella domestica, lo dissi nel voi. comune, ad esprimere il sacro rito,


IX, p. 162 del Dizionario. 11 re- col quale si dà al cristiano la po-
gnante Pio IX nella cappella se- destà di esercitare le sacre funzioni
greta del Quirinale nel dicembre e la grazia di esercitarle santamen-
1847 promosse ai sacri ordini sino te. In tal senso egli è un vero sa-
al presbiterato il suo cameriere se- gramento, ed è il sagramento del-
greto monsignor Edoardo Borromeo l'ordine col quale si cousagrano i

in Ire feste successive , in quella ministri della Chiesa, ed uno de' suoi
della Concezione cioè, e nelle due sette sagramenti. Il p. Chardon,
seguenti domeniche, assistendo e- Storia de sacramenti lib. I, dell'or-
ziandio alla celebrazione della pri- dine, lo chiama
fondamento della
ma messa dell'ordinando nella stes- religione cristiana, non polendo dar-
sa cappella il dì 21. Il eh. Vermi- si religione senza sacerdote e sagri-
glioli, nelle Lezioni di caiW'
diritto fìzio , ed essendo questo il sagra-
ììico, voi. I, lez. XI, afferma che : mento che costituisce nella Chiesa i

il sommo Pontefice colla pienezza ministri delle cose sanie, i media-


di sua potestà, può in ogni luogo tori tra Dio e gli uomini, i sagri-
e chiunque ordinare, ed anche col- fica tori che offrono a Dio l'ostia
l'oracolo della viva voce, quantun- santa e vivificante, sostituita a tutti
que fra i dottori vi sia questione i sagrifizi dell'antica legge; l'ordine
se possa in tal modo ordinarsi il mantiene perpetuo il cristiano sa-
sacerdote. V . Ordinazione, Ordine. cerdozio. I greci d'ordinario chia-
Quanto Consacrazione ed or-
alla mano questo sagramento con vo-
sommo Pontefice {Ve-
dinazione del cabolo che significa stendere la ma-
di), mentre ad Anniversario della no, perchè nelle loro adunanze so-
CREAZIONE, CONSACRAZIONE e CORONA- levano alzare o sfendere la mano
ZIONE del Papa, si parla dell'anni- nel dare il suffragio per l' elezione
versario di sua ordinazione. Sulle de' ministri ecclesiastici, e perchè gli
ordinazioni regolate dai Papi de' ve- eletti erano consagrati al santo mi-
scovi d'Occidente [Pedi), si può nistero coll'estensione o imposizione
consultare il Zaccaria, Ariti Febbro- delle mani. Tutta la Chiesa sì gre-
nio par. II. Mabillon, Alus. hai. ca che latina, ha sempre usata la
t. II, Commetti. XVI: De ordina- imposizione delle mani come ina-,
Go ORD ORD
teria essenziale della sacra Ordina- grazia, clic in le per l'imposizione
zione (Fedi), unita alla preghiera, le delle mie mani. Ora un rito, un
cui parole determinano gli effetti segno esteriore, capace di per sé
della cerimonia esteriore: a Mano stesso a conferire la grazia, non
si dice delle diverse imposizioni del- può essere che un vero sagramen-
le mani in uso nella Chiesa. L' or- to. La tradizione delle due chiese
dine è un sagramento della nuova è formale sulla esistenza del sagra-
legge istituito da Gesù Cristo, per mento dell'ordine: i più antichi e ve-
da re il potere e la grazia di con- nerahili padri della Chiesa greci e
sagrare il suo corpo e di
adempiere latini, talmente ed unanimi si espri-
n Ile altre funzioni ecclesiastiche. E- mono, che non lasciano luogo a du-
gli nell'ultima cena, dopo aver isti- bitare che in tutti i tempi il rito
tuito il sagramento dell' Eucaristia col quale si sono consagrati mi- i

(Fedi), ordinò agli apostoli di con- nistri dell'altare siasi creduto un


sagrare e sagrificare il suo divin vero e proprio sagramento; ed i
corpo e sangue; e dopo che risii- concilii Calcedonia e
ecumenici di
scitò da morte, spedi gli apostoli a di Trento ne fecero una solenne de-
predicare pel mondo, conferendo lo- finizione di tede. E veramente stra-
ro una potestà simile a quella con no che alcuni pretesi riformati, co-
la quale egli stesso era stato spe- me i viclefisti, i luterani, i cai vini-
dito dal Padre. Lo stesso Gesù Cri- sti ed altri eretici, riguardando nel-
sto disse agli apostoli dando loro le loro dottrine l'imposizione delle
il potere di rimetterei peccati: Ri- mani come una consagrazione, poi
cevete lo Spirilo Santo j i peccati escludono l'ordine dal numero dei
saranno rimessi a quelli ai quali sagra menti comuni a tutta la Chie-
voi li rimetterete. Ricevettero anco- sa. La Chiesa ha sempre creduto
ra gli Redentore il pò-
apostoli dal che la natura o l'essenza del sa-
tere di conferire ad altri quella pò- gramento dell'ordine consistesse nel-
testà medesima, com'era stata loro la consagrazione legittima de' mini-
da lui conferita, affine di perpetua- stri fatta dal vescovo, colla mate-
re nella Chiesa il santo ministero, ria e la forma convenienti,
come abbiamo dalla sacra Scrittu-
ra ; ed è certo che gli apostoli or- § I. Divisione del sagramento
dinarono vescovi, preti e diaconi. dell' ordine.
Si legge nel cap. 6 degli Alti degli
apostoli, che vennero ad essi pre- '
Nonvi è propriamente che un
sentati i sette discepoli destinati al solo sagramento dell'ordine. Questo
diaconato, e che essi imponessero però si distingue in sette ordini o
loro mani pregando. Tutti con-
le gradi, come sette parti componenti
vengono che l'imposizione delle ma- un tutto solo, che termina nel sa-
ni significhi la presenza dello Spi- cerdozio o presbiterato ; cioè l'ostia-
rito Santo e la grazia di lui , che rio o ostariato, l'esorcista o esorci-
s' infonde nell'anima del soggetto, slato, il lettore o lettorato, l'accoli-
su cui adempie, e le parole del-
si to suddiacono o sug-
o accolitalo, il

l'apostolo s. Paolo dirette a Timo- diaconato, diacono o diaconato,


il

teo, ne sono il fondamento più si- il sacerdote o sacerdozio o presbi-


curo: Io ti esorto a rianimare la teralo che occupa il primo rango
ORD ORD 61
tra gli ognuno si parla
ordini : di no vi coopera distribuendo l' Eu-
ai loro articoli. Sopra tutti sette i caristia , come faceva anticamente;
ordini s'innalza eminentemente quel- donde ne viene ancora, che quelli
lo del Vescovo [Vedi) o episcopato i quali sono promossi a tali ordini,
o vescovato, essendo i vescovi le- siano irrevocabilmente dedicati al
gittimi successori degli apostoli, e divino servigio e obbligati a con-
ne' quali è la pienezza del sacerdo- servare perfetto e perpetuo Celiba-
zio, superiori in carattere, in auto- to [Vedi). Prepara al ricevimento
rità e podestà a' sacerdoti. L'alta di questi ordini la Tonsura [Vedi)
idea che giustamente si concepì fi- ecclesiastica, la quale non è che una
no dai primi giorni della Chiesa semplice cerimonia che inizia il bat-
del sagrifizio della Messa (Vedi) e tezzato al servigio della Chiesa, lo
di tuttociò che a quella si riferisce, fa partecipe de' privilegi dello stato
fece conoscere che il concorso di un ecclesiastico , e lo rende alto a con-
numero di ministri raccolti intorno seguire benefizi, i quali senza di
all'altare, incaricati di diverse fun- essa per goderli occorre la pontifi-
zioni, tutte tendenti al compimento cia dispensa. 11 vescovato, il sacer-
del sagrifìzio, avrebbe reso la ceri- dozio, il diaconato sono d'istituzio-
monia più augusta, e ispirato ne'fe- ne divina, come rilevasi dalle sacre
deli più grandi sentimenti di pietà scritture ;
gli altri cinque sono stati

e di divozione. Moltiplicatisi poi mi- istituiti dalla Chiesa fino da' tempi
rabilmente i fedeli, come fu neces- apostolici, siccome insegna il conci-
sario l'accrescere il numero de' ve- lio di Trento, esistendo già allora
scovi, così divenne importantissimo tutti gli ordini dall'ostariato al pres-
1' aumentare quello ancora de' mi- biterato solo il suddiaconato di-
,

nistri inferiori, e si sentì il bisogno venne ordine maggiore e sacro as-


di formare de' giovani chierici ,
di sai più tardi , cioè al tempo circa
dedicarli per tempo al servigio di di Urbano II, finché Innocenzo 111

Dio j assuefacendoli con l' esercizio lo comprese fra i maggiori. I tre


delle sacre più o meno importanti ordini del suddiaconato, del diaco-
funzioni. Ecco le principali cause nato e del sacerdozio ,
propriamen-
della istituzione di alcuni ordini. te sono ordini sacri o maggiori; i
L'ostariato, l'esorcistato, il lettora- quattro ordini dell'ostariato, dell'e-
to e l'accolitato si dicono ordini mi- sorcistato, del lettorato e dell' acco-
nori, perchè hanno una podestà di litato,propriamente sono ordini non
esercitare le funzioni più remote sacri o minori. E certo che vi so-
dal santo sagrifìzio, e non
operano no per Io meno sette ordini nella
immediatamente sopra una cosa con- chiesa latina, ed il concilio di Tren-
sagrata. 11 suddiaconato, il diaco- to lo dice espressamente , non de-
nato e il sacerdozio si appellano cise però altrettanto per la greca.
ordini maggiori, per la prossimità Vi sono alcuni i quali ciedouo che
e stretta relazione che hanno col il vescovato ,
1' officio di cantore e
santo altare; primo viene am-
il* la tonsura sieno veri ordini, e che
messo al maneggio de' vasi sagri ; per conseguenza vi sieno dieci or-
l'azione de' secondi risguarda il cor- dini presso i latini. Altri non ri-

po e sangue di Gesù Cristo, cioè il conoscono che quattro ordini pressoi


sacerdote per consagrarlo, il diaco- greci , cioè il sacerdozio, il diacona-
62 ORD ORD
to, il suddiaconato o ippodiaconato e zione stessa degl'istromenti siano la
il lettorato; altri vi aggiungono l'epi- forma essenziale, sia essa totale o
scopato, altri l'officio di accolito, di sia parziale. Quelli i quali sosten-
esorcista, di ostiario, di cantore, di gono, che la sola imposizione delle
confessore, di fossario o beecamor- mani sia la materia essenziale del
to; ma i rituali greci solo fanno sagramento dell'ordine, si appoggia-
menzione de' suddetti quattro ordi- no alla Scrittura, ai concilii, fra' qua-
ni, oltre l'episcopato, altri attri- li il Niceno I, ai padri ed agli an-
buendoli al primicerio, al sacella- tichi rituali, citati dal p. Morino,
rio e ad altri, mentre l'ostariato, par. 2, De sacr. ordinai., i quali
l'esorcistato e il lettorato vengono non fanno menzione che della sola
tutti compresi nella collazione del imposizione delle mani, quando par-
lettoi-alo, nella quale si usa dal lano dell'ordinazione de'sacerdoti e
vescovo ordinante una sola e sem- de' diaconi. L'ordine deve avere la
plice formola ed orazione, e quin- materia, che nel sacerdote è la con-
di ricevuto che abbia l'inizian- segna del calice col vino, e la pa-
do il detto ordine, cui si fa sem- tena coll'ostia, ossia pane azimo se
pre precedere la tonsura de' capel- si ordina secondo il rito della chie-
li, diventa al tempo stesso e letto- sa latina, col pane fermentato se
re ed ostiario ed esorcista ed acco- secondo la chiesa greca cattolica ;

lito, e ne esercita da quel momen- nel diaconato i libri degli evange-


to i relativi uffizi, come può veder- li; nel suddiaconato il calice con
si nell'eucologio greco. Sul numero sopra la patena ma vacua, e ciò
e distinzione di diversi ordini si rapporto agli ordini maggiori. Per
nell'oriente che nell'occidente, si i minori la materia è quella cosa
vegga il p. Chardon t. I, lib. I, che ai medesimi appartiene, in re-
cap. I. lazione dell'incombenze ecclesiasti-

che che a questo si conviene, e si

§ II. Della materia dell'ordine, sua descrive ai loro articoli come e me-
forma, suoi effetti, e reiterazione glio si fa de'primi. La forma o
di esso proibita. formola sono le parole stabilite
dalla Chiesa , ad ogni ordine, e
Le opinioni de' teologi sono di- quella che riferisce al compimen-
vise tanto sulla materia che sulla to dell'ordine, cioè pel sacerdozio
forma dell'ordine; ma sulle due o- fu concepita dal concilio di Firen-
pinioni nulla decise il concilio di ze sotto Eugenio IV, in termini
Trento. Quelli i quali non ricono- che nel tenore alcun poco differi-
scono che la sola imposizione delle sce da quella del Pontificale roma-
mani del vescovo come materia es- no, che attualmente si usa. Deve-
non riconoscono parimenti
senziale, si contemporaneamente alla tradi-
che l'orazione la quale accompagna zione o consegna della materia, pro-
l'imposizione delle mani per forma ferirsi la forma. Quanto alla rubri-
essenziale; e quelli i quali preten- ca del Pontificale romano, il quale
dono che la tradizione o consegna dice che il carattere s'imprime nel-
degl'istromenti sia la materia essen- la consegna degl'istromenti, essa non
ziale, pretendono altresì che le pa- è né antica, ne universale, e si de-
role le quali accompagnano la tradì- ve attribuire a qualche particolare,
ORD ORD 63
oltre i! decreto di Eugenio IV. Al- la forma nella chiosa orientale; del
tri chiamano la tradizione degl' i- modo di conciliare la chiesa orien-
stromenti, materia accidentale o in- tale colla cattolica romana nella
tegrante dell'ordinazione, perchè es- materia e forma degli ordini, ec.
sa esprime più chiaramente gli of- A Liturgie delle chiese orientali,
fizi degli ordinandi e la grazia an- e negli analoghi parziali articoli si

nessa ai diversi ordini, e colle pa- parla di tali argomenti. Vedasi il

role che l'accompagnano dà loro Sarnelli, Leu. eccl. t. I, lett. 39.


facoltà di usarne, della quale sono Conciliazione della diversità nella
spogliati nella degradazione con tor- materia sagramentaria tra la chiesa
gli dalle mani il calice colla pate- latina e la greca; e la lettera 46
na, ec, senza spogliarli però del del t. III.

carattere o della podestà dell'ordine. Ilsagramento dell' ordine produ-


V. Degradazione e Deposizione, ed ce due elfetti principali, cioè la
il Pontificale Romanum, par. 3. grazia santificante e il carattere, il

Degradationis forma, ossia Ordo quale fa sì che un ordine valida-


suspensionis, reconciliationis, depo- mente conferito non può mai esse-
silionis, dispensalionis, degradatio- re reiterato questo è un punto
:

nis et restilationis sacrorum ordi- definito contro i luterani e i calvi-

nimi. La chiesa greca conferisce il nisti dal concilio di Trento. La gra-


sacerdozio colla sola imposizione zia produce l' or-
santificante che
delle mani, accompagnata dalle pa- dinazione in un individuo ben pre-
role: Accipe Spiritimi Sanelum. Il disposto, è quella che chiamasi se-
concilio di Cartagine del 3g8 ed conda, la quale suppone 1' uomo di
altri concilii stabilirono la forma del- già giustificato e che ne aumenta
le ordinazioni. Abbiamo di Josepho la giustizia. È altresì la grazia sa-
Pons ispano: Dissertalo hislorico- gramentale propria all'ordinazione
dogmatica de materia et forma sa- quella che dà il diritto ai soccorsi
crae ordinalionis , et singillatim attuali necessari per esercitare de-
praesbyteralus in illorum ulililatem gnamente le funzioni del santo mi-
qui sacros ordincs suscipere, aut nistero per rapporto alla salute dei
ministrare debent, Bononiae 177& fedeli. Il carattere che produce la

Di essa se ne legge il giudizio nel- ordinazione è una marca impressa


Effemeridi lelt. di Roma del 1776,
l' nell' anima in modo indelebile, per

che dichiara essere stata trattata la mezzo della quale coloro che han-
dissertazione con lodevole teologia no ricevuto questo sagramento sono
scolastica. In un codice vaticano vi distinti da coloro che non Io han-
è la Dissertazione della nazione dei no ricevuto, e sono resi atti ad e-
eopti, e della validità del sagra- sercitare le funzioni ecclesiastiche.
meato dell' ordine presso di loro, È questione molto discussa nelle
nel 1733 da Giuseppe
scritta Si- scuole, se qualunque ordine confe-
monio Assemani. Ivi si tratta del rito secondo il rito essenziale, cioè
sagramento dell'ordine conferito dai colla materia e forma legittima, è
vescovi copti ; della materia e for- egli valido e produce un carattere
ma degli ordini nella chiesa orien- indelebile quando viene conferito
tale ; quale imposizione delle mani da un vescovo eretico o scismati-
sia la materia, e quale orazione sia co o simoniaco, o scomunicato per
64 ORD ORD
qualunque motivo. La maggior par- versa, affinchè ciascuno ricevesse la
te de' teologi credono valida tale differente pena, conforme era sta-
ordinazione, ed hanno in loro fa- to stabilito coi caduti nell' idola-
vore tutte le prove estrinseche dei triao lassi, divisi in varie classi.

concilii, de' padri e dell'uso costan- Quindi riporta alcuni esempi di


te della Chiesa. S. Anastasio II Pa- riordinazioni, e che s. Anselmo ve-
pa del 49^ dichiarò validi il batte- scovo di Lucca riconoscendo nulle
simo e gli ordini sagri, conferiti le ordinazioni fatte dai simoniaci,
dal vescovo scomunicato e sospeso, tenne solo per valido e rato il bat-
per non dire di altri che vietano tesimo conferito dai simoniaci ed al-
di reiterare le ordinazioni fatte fuori tri eretici, per la estrema necessità
delgrembo della Chiesa. La Chiesa di esso. Aggiunge che s. Leone IX
ha sempre considerate come valide e s. Gregorio VII non definirono
le ordinazioni fatte dagli eretici, sci- se le ordinazioni degli eretici fos-
smatici, scomunicati, giacché essa ha sero valide, esprimendosi con paro-
in tutti i tempi accolli gli uni e le ambigue. Difendendo i riordinan-
gli che si sono convertiti. Vi
altri ti la loro sentenza contro i simo-
sono cento esempi di questa disci- niaci, con quanto disse s. Pietro a
plina concernente il ricevimento de- Simone mago autore de'simoniaci,
gli Eretici (Pedi), come ne' concilii ritennero le ordinazioni di questi
generali di JN'icea I e di Efeso; tut- nulle e reiterabili. Questa diversità
lavolta il p. Morino cita un gran di pareri si dilucidò dai dottori
numero di concilii, di padri e di s. Tommaso Bonaventura, da e s.

fatti ecclesiastici, contro la validità Eugenio IV e dal concilio di Tren-


delle ordinazioni eseguite dagli e- to, contro la reiterazione degli or-
retici scismatici, simoniaci, ec. ; a dini; questa, come di altri sagra-
tutte queste difficoltà ben risposero menti, ammise s. Gregorio I in
i teologi, le spiegarono e ne dichia- casi di dubbiosa collazione. Con-
rarono i dubbi con ragioni e prove chiude il Bernini, che per la rior-
convincenti. Quanto agli eccessi di dinazione si debba intendere la ri-

x
Stefano III e Sergio III contro gli benedizione che si conferisce agli
ordinati di Papa Formoso vedasi ordinati illecitamente, con quel so-
Oedinazioxi de' Pontefici. lenne rito praticato in reconcilia-
Il Bernini, Storia dell'eresie cap. VI, tione schismatici vel haereticij ma
narra, che divenuta la simonia ob- non uullamente dai vescovi simo-
brobriosa nel nome e ne'fatti, derivò niaci avendo eglino ricevuto il ca-
l'eresia dei riordinanti, che furono rattere quoad substantiam, e sola-
alcuni troppo zelanti, i quali non mente essendo sospesi quoad exer-
solo condannavano i vescovi simo- citium. Vedasi il Pontificale Rorna-
niaci, ma volevano che gli ordinati num: Ordo ad reconciliandutn a-
da loro di nuovo si riordinassero, postatam, schisnialicwn, vel haere-
come invalidamente ordinati, il che ticumj ed il Sarnelli t. I, lett. 28:
impugnò Clemente li, dispensato- Se gli ordinati dagli eretici, scisma-
riamente ammettendo l' esecuzione tici, scomunicati, simoniaci siauo
dell' ordine, distinguendo quelli che validamente come illecitamente or-
scientemente e non simoniacamente dinati. Nel t. IX ci dà la lett. 38:
si sottoposero al simoniaco e vice- Che il vescovo, il prete e il diacono
ORD ORD 65
ingiustamente deposti, se si tornano li, e molti ne produssero il p. Mo-
acl ammettere alla Chiesa, non deli- rino, De sacr. orditi, par. 3, exercit.

bano essere riordinati, non essendo- 5, ed il p. Alartene, De antiquit. rie

si inai usate nella Chiesa le riordi- 1. 1, cap. 8, art. 3. Lo stesso deve


nazioni e riballezzazioni. dirsi degli insensati, la di cui de-
menza è continua; ma i fanciulli

£j III. Del soggetto dell'ordine, e ordinati non sono poi obbligati a


delle, disposizioni o condizioni osservar le leggi della continenza,
per riceverlo. se essi volessero astenersi dall'eser-
cizio dell'ordine, come avverti con
Il soggetto dell'ordine è qualun- altri, Billuart, Deord. t. 16, p. i36.
que persona capace di riceverlo, Innocenzo III, cap. Major, decise
cioè l'uomo soltanto, e non la don- non potersi validamente ordinare
na, né la Diaconessa [Fedi); l'esem- un adulto, quello cioè ch'è perve-
pio delle profetesse, diaconesse, pre- nuto all'età di giudizio e di di-
sbiteresse o sacerdotesse non favo- screzione, suo malgrado, per la ra-
risce femmine, non essen-
punto le gione Gesù Cristo non volle
che
do ordine la profezia, né l'officio costringere gli uomini ad assumer-
delle antiche Diaconesse e Sacer- si loro malgrado obblighi che so-
dotesse o Presbileresse (Fedi) ; quan- no una conseguenza necessaria dei
to a Giovanna Papessa (Vedi), è sagramenti, e particolarmente quel-
mesta una rancida favola. I soli li del battesimo e dell'ordine. Il

t istiani battezzati sono capaci del- Sarnelli nel t. 8 ci diede la lett,

l'ordinazione, perchè il battesimo è 24'- Quale intenzione si ricerca per


la porta degli altri sagramenti, e ricevere gli ordini validamente, e
perchè nessuno può dare figli spi- quale per conferirli. Nove sono le
ritualialla Chiesa come ministri disposizioni o condizioni principali
pubblici, ciò che si fa coll'ordina- necessarie per ricevere lecitamente
zione, senza essere egli stesso mem- gli ordini, affinchè chi vuole ab-
bro e figlio della Chiesa medesima, bracciare lo stato ecclesiastico, non
il che si ottiene col battesimo. Egli faccia una risoluzione imprudente e
è perciò che vennero sempre bat- falsa, la quale tornerebbe a som-
tezzati e ordinati di nuovo i chie- mo suo danno, non meno che del-
rici ch'erano stati promossi agli or- la Chiesa; cioè la vocazione, la buo-
dini validamente
senza essere stali na intenzione, la santità, la scienza,
battezzati, com'è dimostrato dal ca- 1' età, gli interstizi, il titolo, l'ordi-
none 19 del concilio Niceno I. I nazione successiva, e l'esenzione di
fanciulli che non hanno ancora l'uso irregolarità, delle quali eccone una
della ragione sono capaci di essere breve spiegazione.
validamente ordinati, secondo l'opi- .°
1La vocazione è assolutamen-
nione di molti, poiché sagramen- i te necessaria : Dio scelse i suoi mi-
ti i quali imprimono carattere, co- nistri in tutti i tempi; e s. Paolo
ree il battesimo, la confermazione insegna che niuno deve ingerirsi
e l'ordine, non esigono né inten- nella dignità del sacro ministero,
zione, né consenso per parte dei se prima non vi è chiamato da Dio,
fanciulli che li ricevono: molti esem- come Aronne; e Gesù Cristo stesso
pi ne riportiamo ai relativi artico- vi entrò dopo esservi stato chiama-
VOL. XI.IX.
66 ORD ORD
to dal Padre suo. 2." E necessaria la di possedere una dottrina propor-
buona intenzione, la quale consiste zionata alla grandezza e alla esten-
nel non proporsi altro scopo nell'en- sione delle sue funzioni, e pecca gra-
ttare nello stato ecclesiastico, se non veniente quando manca di tal
o
quello di consagrarsi alla gloria di quando ordina persone
dottrina, o
Dio, alla sua propria salute ed a che non hanno la dottrina richiesta
quella degli altri : entrarvi con vi- per gli ordini ch'essi ricevono. 5.°
ste mercenarie, o fomentati dai pa- Secondo il concilio di Trento biso-
renti, per gli onori e ricchezze, è gna aver toccato i ventidue anni
un commettere peccato mortale : pel suddiaconato, e i venticinque
di alcune ordinazioni fatte per for- pel sacerdozio; esso non determina
za le riporta il Berlendi, Dello- l'età per ricevere la tonsura e i
blazione par. i, § 8. Ripugnali- quattro ordini minori. V. Eta\ 6.°
do s. Girolamo di ricevere gli or- Bisogna osservare, secondo la decre-
dini sagri , colla forza l' ordinò tale di Papa s. Siricio (Fedi) del
S.Epifanio, facendogli tenere la boc- 385, gì' Interstizi nel conferire gli
ca serrata. 3.° La grandezza e l'ina* ordini, cioè un intervallo di tempo
portanza delle funzioni ecclesiastiche tra il ricevimento d' un ordine e
provano abbastanza quanto sia ne- quello di altro superiore, iu pro-
cessarla una santità non comune in porzione, la cui osservanza confer-
coloro che vi si accostano, e fa niò s. Zosimo Papa del 4 '7- Oli
d'uopo che si purifichino e si san- antichi canoni volevano un inter-
tifìchino, prima di accingersi a san- vallo di dieci anni tra gli ordini
liticar gli altri. 4° Gli ecclesiastici maggiori, e di cinque tra i minori;
essendo in virtù del loro stato i i canoni posteriori del concilio di
depositari della verità divina, i di- Trento non determinano il tempo
spensatori de'misteri di Dio, le gui- fra gli ordini minori, lasciando al-
de e i condottieri del popolo nel- la prudenza del vescovo lo stabilir-
le vie della salute, sono obbligati lo e il dispensarne, e quanto agli

possedere una scienza proporzionala ordini sacri o maggiori, prescrivono


ai loro ordini e alle funzioni più un anno d'interstizio per ciascuno.

o meno importanti di cui sono in- I canoni obbligano in coscienza, e


caricati. Secondo il concilio di Tren- coloro che non li osservano, facen-
to, il tonsurato deve saper leggere dosi ordinare senza osservare gl'in-
e scrivere, e possedere gli elenien- peccano mortalmente. L'an-
terslizi,

ti della religione; chi ha gli oidi- no d'interstizio del suddiaconato al


ni minori deve sapere di più la diaconato, o del diaconato al sacer-
lingua latina ; il suddiacono e il dozio, è ecclesiastico e non civile e
diacono devono essere istruiti di naturale composto di dodici mesi
ciò che appartiene alla natura e interi: un chierico che sarà stato
alle funzioni de'loro ordini ; il pre- ordinato diacono nel sabbato delle
te dev'essere in istato non solo di quattro tempora della quaresima di
amministrare i sagramenti, la di- quest'anno, potrà essere ordinato
spensazione de' quali gli è affidata, sacerdote nel sabbato delle quattro
ma anche d'istruire i! popolo e di tempora di quaresima dell'anno se-

guidarlo con sicurezza nella via del- guente, benché questo sabbato giuri-
la giustizia^ il vescovo è obbligato ga venti giorni prima dell'anno cor-
ORD ORD 67
rente. Papa co\Y Extra tem-
Il solo di, in modo che non si venga a ri-

pora [Vedi), può dispensare intie- cevere un ordine superiore prima


ramente dagli interstizi, dando au- di avere ricevuto gì' inferiori, ciò
che più. ordini maggiori ad una che canoni chiamano promozione
i

medesima persona in uno stesso gior- per saltimi, di che parlammo a Ma-
no la bolla Cimi ex sacrorum or-
:
tricola (J'edi), catalogo che conte-
dinimi di Pio II, seguita da molti neva i nomi de'mimstri della Chie-
altri, pronunzia la sospensione di di- sa, distribuiti in ordini : l'ordinazio-
ritto contro che ricevono gli
quelli ne per saltimi è valida, ma proibi-
ordini, extra tempora ; le dispense ta ; colui ch'è in tal modo ordina-
pontificie si accord.ino per qualche to incorre nella sospensione, e nel-
necessità o ragione, più o meno fa- l'irregolarità se esercita le funzioni
cilmente, secondo la volontà de'Pon- dell' ordine che non ha ricevuto.
telici, ed Innocenzo XI fu modera- Quanto al non essere stato ne'pri-
to dal dispensare l'età e gl'inter- mi secoli necessario l' ascenso per
stizi. 11 vescovo può solamente di> grado agli ordini, e de'Papi consagra-
sponsale d'una parte di essi per la ti vescovi ommesso il sacerdozio, se
necessità, o per qualche importan- ne tratta a Consacrazione del som-
te causa, o per l'utilità della Chie- mo Pontefice, ed a Laico. Si può
sa, ed in sua assenza il vicario ge- leggere il Sarnelli t. II, lett. i5'<
nerale può dispensarne, quando ha Se si è mai dato nella Chiesa che
la facoltà di accorciare le Dimisso- taluno ricevesse l'ordine maggiore,
rie [Vedi). Eletto Papa s. Grego- senza aver prima ricevuto il mino-
rio VII, da diacono ch'era, volle dif- re; e del chierico ordinato per sal-
ferire a prendere il sacerdozio fino to. €)." Bisogna essere eseute da Ir-
nlle quattro tempora di Pentecoste, regolarità [Fedi). Il Sarnelli nel t.

e la consagrazione episcopale fino II ci die la lett. 38 Se la brevità


:

alla festa del principe degli aposto- della statura sia compresa ne'difet-
li. Egualmente Innocenzo III, eleva- ti che inducono irregolarità.
to al pontificato essendo diacono,
volle aspettare le quattro tempora Cj IV. Del ministro dell'ordine.
di quaresima per ricevere il sacer-
dozio. Dell'età e tempo degl'inter- Il solo vescovo consagrato è il

stizi per ricevere gli ordini, vedasi : ministro ordinario del sagramento
Allalii, De aetale et interstidis in dell' ordine, punto di fede deciso
collatione ordinimi, etiam apudgrac- dal concilio di Trento, e fondato
>
cos servandis,ì \.on\ae i638. Labbé, sulla sacra Scrittura e sulla tradi-
Concil. t. II, p. 1021 ;e Lamberti- zione. Un semplice prete può esse-
ni, Instit. 29?. 7. È ne-
58 , p. re il ministro degli ordini minori
cessario Patrimonio o
un Titolo o per commissione del Papa, come fe-
Benefizio [Fedi); a chi non l'aves- ce s. Celestino V con fr. France-
se Innocenzo XI comandò che non sco d'Apt per Lodovico figlio di
si conferissero ordini, rinnovandone Carlo II re di Napoli, e com'è di-
la legge : si fa a titolo di povertà mostrato dal concilio di Trento,
nesjli ordini mendicanti, e di missio- dall'usanza de'cardinali non vescovi
ne ne' missionari. 8." Bisogna farsi ne'Ioro titoli, finché Innocenzo Xlt
ordinare successivamente e per gra- non tolse loro tal privilegio, e da
68 ORD ORD
quella degli abbati de'cistereiensi, i ti Ninno può essere leci-
soltanto.
quali conferiscono i quattro ordini tamente ordinato se non che dal
minori; dall'abbate di Paolo dei s. suo proprio vescovo, o da un al-
cassiuesi cui Benedetto XIII conces- tro col di lui permesso o dimisso-
se conferirli in un alla cresima ai ria, come determinò il concilio di
monaci loro soggetti, e sudditi dio- Trento. Bonifacio Vili, seguito dal
cesani dell'abbazia; dall'abbate di quarto concilio di Milano tenuto
Monte Cassino, dall'abbate di Mon- da s. Carlo, distinse tre sorta di ve-
te Vergine, e dal commendatore di scovi propri, quello della nascita,
s. Spirito ai canonici regolari, fu quello del titolo o beneficio, e quel-
accordato il conferire la prima ton- lo del domicilio, e meglio dicesi a
sura e gli ordini minori ; e per Dimissokia. Un vescovo può ordi-
non dire di altri, Leone X die fa- nare un individuo che non appar-
coltà al priore d'Aviz di conferire tiene alla sua diocesi, dopo ch'egli
gli ordini minori ai suoi sudditi . lo ha per tre anni nella sua casa,

Prima che nelle vicinanze di Geru- e purché gli dia un beneficio sen-
salemme vi fossero vescovi cattolici, za alcuna frode nel tempo della
il guardiano del s. Sepolcro con-
p. sua ordinazione, come prescrisse il

feriva la prima tonsura, gli ordini concilio di Trento. In quello II di


minori e la cresima. Molti teologi Lione, Gregorio X decretò, non po-
portano lo stesso giudizio del sud- tere un vescovo lecitamente ordi-
diaconato, alcuni del diaconato, ed nare un individuo di diversa dioce-
alcuni altri del sacerdozio , cioè che si, al quale ha dato un beneficio
un prete può esserne ministro per coll'intenzione di ordinarlo, senza il

pontificia autorizzazione; ma secon- permesso del suo proprio vescovo,


do l'opinione più comune, ch'è quel- o del capitolo in occasione di sede
la di s. Tommaso, un semplice pre- vacante, e dopo uu anno dalla vacan-
te non può conferire validamente za della sede vescovile, purché quello
né il diaconato, né il sacerdozio, a cui si rilasciano le dimissorie sia
perchè siffatto potere è riservato ai vincolato da benefizio ricevuto o da
vescovi: si tiene per dubbio il pri- riceversi. A
Maidalchini cardinale,
vilegioche dicesi concesso da In- dissi come Innocenzo XI difficilmen-

nocenzo Vili agli abbati cistereien- te sanò il difetto di sua ordinazio-


si, di conferire il diaconato. Ai Co- ne, eseguita senza la pontificia di-
repiscopi (Fedi) era lecito ordina- missoria. Le dimissorie il Papa può
re lettori, esorcisti, e suddiaconi, rilasciarle a tutti i cristiani, e ad
quando suddiaconato nella primi-
il Ordinazioni de'Pontefici si è detto
tiva Chiesa era annoverato tra gli nou potere senza sua licenza esse-
ordini minori. Si può consultare il re promossi ad ordine più degno
Sarnelli t. VI, lett. 29 Se chi non : gli ordinati dal Papa, e di quelle
è vescovo possa ottenere dal Papa ordinazioni eseguite dai Pontefici.
la facoltà di conferire gli ordini sa- A' loro luoghi parlando de' vescovi
cri. E della podestà degli abbati greci, armeni e maroniti residenti
sacerdoti e benedetti , di conferire in Roma, dicemmo come dai Pon-
gli ordini minori, ai quali il con- tefici furono ivi destinati a confe-
cilio di Trento restrinse il potere rire i sacri ordini a quelli del lo-
di conferirli ai monaci loro sudili- ro rito. Sulle ordinazioni scambie-
ORD ORD 69
voli di greci nel rito latino, e di zione apostolica il conferire gli or-
latini nel greco, anche di ordini dini sacri col digiuno e sagrificio
maggiori, e che i vescovi latini or- della messa; così furono ordinati
dinano i greci nelle loro diocesi, gli apostoli Barnaba. Il Pa-
Paolo e
veggasi il Rodotà, Del rito greco in pa s. Anacleto decretò che gli or-
Italia. dini sacri fossero pubblicamente
conferiti e dal proprio vescovo,
6 V. Del luogo e del tempo in cui ed altrettanto ordinò il Pontefice
si conferiscono gli ordini, e del- s. Zeferino. Gli ordini maggiori de-
le pene di coloro che ordinano vono conferirsi tfel sabbato delle
e che sono ordinati contro le leg- Quattro Tempora (Fedi), nel sab-
gi ecclesiastiche, e di quelle fat- bato sitientes della settimana Me-
te dalla Chiesa sull'idoneità dei diana (di tali denominazioni si può
promovendi agli ordini. vedere il voi. Vili, p. 277 del Di-
zionario) precedente alla domenica
Un vescovo non può ordinare di Passione, e nel sabbaio santo.
fuori della sua diocesi senza il per- Se tale e tanto fosse il concorso
messo del vescovo diocesano, quan- degli ordinandi, che tutti non po-
do anche lo facesse in monasteri tessero ordinarsi nel sabbato, o per
esentati, secondo il disposto del con- altro legittimo impedimento, potrà
cilio di Trento. Nel 17.53 fu stam- protrarsi l'ordinazione alla domeni-
pata una lettera di Benedetto XIV ca susseguente, continuando il di-
al cardinal Guadagni suo vicario giuno del sabbato, tanto il vescovo
di Roma, sopra un trattalo nel qua- che gli ordinandi. Anticamente le
le un religioso pretese di mostrare ordinazioni si facevano il sabbato
che i cardinali vescovi suhurbicari, sera, perchè la vigilia che comincia
nelle loro private cappelle di Ro- in detta sera si finiva nella matti-
ma possono conferire la tonsura e na della domenica, per cui molti
gli ordini miuori, senza chiedere la dissero che le ordinazioni si face-
licenza al Roma, laon-
vicario di vano la domenica. La nuova disci-
de il Papa dichiarò a norma del plina di ordinare la mattina del sab-
concilio di Trento, potere essi so- bato forse nacque dalla trasposizio-
lo conferire la prima tonsura ai ne dell' uffizio. Dimodoché, siccome
propri dipendenti o diocesani, co- 1'uffizio di tal mattina corrisponde
me dissi a Cappella e Palazzi o è quello della vigilia, che si co-
Di Roma. Tal concilio revocò ai minciava la sera, così corrisponde
cardinali l'indulto di conferire la l'ora delle mattutine ordinazioni al-
prima tonsura e gli ordini minori l'ora delle vespertine, che si face-
nelle loro chiese titolari in Roma, vano anticamente. Vedasi il Sarnel-
ma gravissimi dottori sostengono li t. VI, lett. 22:-Qual sia la do-

non intendersi revocato per riguar- menica Mediana, e delle ordinazio-


do ai propri famigliari. Gli ordini ni ne' sabbati de' quattro tempi.
maggiori devono essere conferiti so- Si conferiscono gli ordini in giorno
lennemente nella chiesa cattedrale, di sabbato, perchè questo giorno è
o almeno nella chiesa principale in dedicato allo Spirito Santo, cui do- i

presenza del clero, in pubblica or- ni si compartiscono nella ordinazio-


dinazione nella messa : è di tracli- ne. Il solo Papa è esente da que«
7o
ORD ORD
ste prescrizioni, e colla pienezza di no il suddiaconato e diaconato a
sua potestà può anche dispensare i Cesare Borgia, ed a Giovanni Bor-
vescovi in favore degli ordinandi. gia } con dispensa di Alessandro VI
Facendosi ne'primi tempi della Chie- loro zio, clie poi li creò cardinali;
sa le ordinazioni solo in dicembre, e rinunziando il primo la porpora,
acciò novelli ministri della Chiesa
i
gli permise anche di ammogliarsi.
rinascessero con Cristo, per la rnol- Rispetto poi alla collazione degli

tiplicità degli ordinandi fu d'uopo ordini minori si può fare e si fa

aggiungere altri tre tempi, prima in sovente secondo la disposizione del

primavera, o mese di marzo o apri- e. De eo, ne'giorni di domenica e


le ne'delti sabbati silientes e santo, nelle altre feste : sonovi delle dio-
poi nell'estate nella settimana avan- cesi in cui si usa conferire gli or-
ti la Pentecoste, e nell'autunno nel dini minori nel venerdì sera, vigi-
settembre, ricorrendo ne'detti tem- lia del sabbato in cui si fa l'ordi-

pi il digiuno, del quale parlasi a nazione de' sacri ordini maggiori.


Quattro Tempora, essendo doveroso Non occorre conferire gli ordini mi-
che le sacre ordinazioni si celebras- nori in tempo di messa, ed ancor-
sero previo il digiuno. Veramente ché non digiuno, ma debbonsi con-
la Pasqua non trovasi nell'enume- ferire ne'limiti della diocesi. Vedasi
razione de'tempi prescritti per con- il Saruelli t. VI, lett. 23: Sepos-
ferire gli ordini sacri, fatta da s. sano conferirsi gli ordini minori
Gelasio I, epist. 9, ad episc. per dopo pranzo in giorno festivo; ri-
Bruttios et Lucaniam, e. 1 1 ; e da sponde affermativamente, quanto al-
s. Zaccaria nel concilio romano del la validità; quanto all'essere lecito,

743, e. 1. Alcuni autori hanno con- benché la rubrica dichiara in ma-


chiuso da ciò, col p. Quesnello, in ne tantum, crede si debba intende-
op. Leon, disser. 3, n. 5, et not.
s. re per le ordinazioni pubbliche, non
in ep. II, e col p. Mabillon, ÌUus. per le private e nella cappella epi-
Ilal. t. II, p. io4, che ab antico scopale, anche pel riflesso dell'uso
la Pasqua ossia il sabbato santo non introdotto di conferire gli ordini
fosse uno de'tempi destinati per la minori il venerdì a vespero, avan-
collazione de'santi ordini. Tuttavol- ti le ordinazioni de'quattro tempi.
ta abbiamo che s. Zenone vescovo Parla poi degli ordini minori presso
di Verona, morto nel 38o, per Pa- i greci, nel t. Vili, lett. 5 1 : Della
squa faceva le ordinazioni, e secondo tonsura chiericale presso i greci.

tutte le apparenze così in molte al- Quanto alla tonsura, il pontificale

tre chiese. Che gli ordini maggiori richiede che si possa dare in tutti
non devono essere conferiti fuori i giorni, in qualunque ora ed in
delle quattro tempora, senza un qualunque luogo, perchè essa non
motivo considerabile, lo statuì pure è, secondo l'opinione più abbraccia-
il concilio di Bordeaux del 1624; ta, ordine, ma preparazione agli or-
e che non si devono conferire a dini; ed essendo atto di volontaria
chicchessia due ordini maggiori nel- giurisdizione personale, può il ve-
lo stesso giorno, quello di Trento scovo conferirla anco fuori di dio-

Jo comandò. Prima di questo, ed cesi. Ordinariamente i vescovi con-


ai 26 marzo 493, il cardiuale Ales-
1
feriscono la tonsura nell'episcopio,
landrino conferì nel medesimo gior- qualora uon la dauuo in chiesa col-
ORD ORD 71

le altre ordinazioni. L'arcivescovo s. circa i misteri più necessari della

Carlo desiderava che tutti i preti, fede cattolica, i costumi e l'istru-

come i vescovi, facessero l'anniver- zione necessaria, che si fa in tutte

sario della loro ordinazione, persua- le diocesi dagli esaminatori del cle-

so che questa santa pratica servi- ro: forse derivò quando il concilio

rebbe di molto a conservare lo spi- JViceno I del 325, prescrisse non


rito sacerdotale, che deve di conti- doversi ordinare alcun prete senza
nuo animare i ministri dell'altare. esame, o (piando in quello di Car-
pene di coloro che or-
Circa le tagine del 398, in cui 2i4 vescovi
dinano e che sono ordinati contro stabilirono l' Esame (Fedi) de'pro-
le leggi, concilii ed
i Papi hanno i movendi con vietare l'ordinazione
decretato in tutti tempi gravi pe-
i de'chierici senza essere esaminati
ne. 11 concilio di Calcedouia decre- dai vescovi colla testimonianza del
ta la pena della deposizione con- popolo, altrettanto statuirono pel
tro l'ordinatore e l'ordinato; il vescovato; decreto che rinnovò Cle-
quinto d' Orleans porta la pena di mente Vili. Gli antichi esami si
sospensione per cinque mesi, e quel- facevano nel mercoledì, ed i pro-
lo di Trullo ordina la deposizione: movendi si proponevano come i ve-

i Pontefici Clemente IV e Bonifa- scovi al popolo, perchè desse testi-


cio Vili
il confermarono. 11 conci- monianza delle loro virtù, e costu-
lio Trento autorizza queste di-
di mi, acciò restassero esclusi gì' in-

Terse pene, come pure concilii di i degni. Quando


popolo l'appro-il

Milano sotto s. Carlo , di Bordeaux vava, pronunziava 1' acclamazione :

nel i583, d' Aix nel i585. Aven- Dignurn est, justus est. Questo rito
do Sisto V nel i585 pubblicato è pure in uso presso i greci. Gre-
severissime leggi contro i chierici gorio XV decretò che nel regno di
agli ordini sacri mal promossi, e con- Napoli niuno si ammettesse alla

tro vescovi promovendi, Clemen-


i prima tonsura e ordini minori, se
te Vili colla bolla Romanuin Pon- prima non fosse stato denunciato
tificali de' 28 febbraio 1596, le il nome dell' ordinando dal proprio

moderò riducendole a termini de'sa- parroco in chiesa, per fare inqui-


cri Analoga bolla emana-
canoni. sizione di sua vita e costumi. Que-
rono Urbano Vili nel 1624 agli sta disciplina si eseguisce anche per
1 1 novembre, e Innocenzo XII nel gli ordini maggiori nelle chiese, co-
1694. Alessandro VII, Innocenzo me le pubblicazioni de'matrimoni,
XI e Clemente XI comandarono cioè tanto nella chiesa parrocchiale,
agli ordinandi di Roma di fare quanto in quella ove si deve fare
dieci giorni di Esercizi spirituali l'ordinazione, in tre diverse feste;
dai Gesuiti o alla Missione (Fedi) dicendosi essere obbligati chi cono-
per degnamente ricevere i sacri or- scesse qualche canonico impedi-
dini, utilissima opera, che molti ve- mento a denunziarlo, come prescri-
scovi introdussero nelle loro dioce- ve il concilio di Trento. Come si

si. Per l' idoneità de' promovendi debba intendere la risposta di quel-
agli ordini sagri, antichissimo è il li che rappresentano gli ordinan-
costume esame di essi
dell' nella di al vescovo, affermando essere
Chiesa, prescritto anche dal conci- degni , lo spiegò Innocenzo IH
lio di Trento, cioè l'interrogazione al vescovo Auriense. Sull' esame e
72 ORD ORD
idoneità de' promovendi vedasi il monie sagre e dell' ecclesiastica di-
Macri, Not. de voc. , verbo Orilo. sciplina, e ad illustrazione de' sagri
L'esame di tutti quelli che si pre- dommi, premettendovi il suo com-
sentano agli ordini, appartiene di mentario, ove parla ancora de' vari
diritto al vescovo, poiché spetta a autori degli ordini romani e di al-
lui stesso ordinarli, ed a ben guar- tri libri rituali della chiesa romana.

dare di non conferire i sacri ordi- Ecco il novero degli Ordini roma-
ni a coloro che ne sono indegni, ni. I. Ordo romanus de missa pon-

diritto fondato sugli antichi con- tificalis. Appendix de officiis a


cilii, e in particolare su quel di Coena Domini usane ad Pascila.
Trento, il quale prescrive pure l'e- II. Ordo romanus de missa ponti-

same ai concorrenti ai benefizi in ficali. III. Ordo romanus de missa


cura d'anime. L'esame di quelli item pontificali. IV. Fragmentum
che aspirano ad essi e agli ordini veteris ordinis romani de missa
non deve limitarsi ad alcune ste- pontificali.V. Ordo romanus de
rili questioni, bisogna soprattutto missa episcopali priinus. VI. Ordo
entrare eziandio nel particolare dei romanus de missa episcopali secun-
costumi, delle inclinazioni, della dus. VII. Ordo scrulinii ad eleclus,
condotta, degli studi, delle preghiere seu de baptismo. Vili. Ordo roma-*
e degli altri esercizi di pietà. Ve- nus de ordinationibus sacris. IX.
dasi Francesco M. Campione: I- Ordo romanus ejusdem argumenti.
slruzione del clero per ogni esame X. Ordo romanus de triduo ante
da subire avanti l' ordinario, Roma Pascha. XI. Ordo romanus alido-
17 io. Aloisio Togni apostolico ro- re Benediclo canonico s. Petri, sot-
mani cleri esaminatore : lnstructio to Innocenzo II. Johannis Papao
prò iis, qui sani examen sitbituri, AVA diploma de basilica s. Pctri.
ut vel ad ecclesiaslìcos ordines prò- Excerpta ex libro Petri Malli i de
moveantur. vel ad audiendas con- eadem basilica. XII. Ordo roma-
fessiones fidelium, atque etiain ino- nus auclore Cencio cardinale, sotto
nialium approbenlur, vel animarum Celestino III, poi Papa Onorio III.
curae praefìcianlur. Editio secunda, Breve recordationis de consueludi-
R.omae 189.4. Vedasi inoltre il p. nibus altaris s. Salvatoris latera-
Chardon, Storia de' sacramenti t. 1, nensis. XIII.Caeremoniale roma-
dell' Ordine lib. I e II. Sarnelli, man editimi jussu Gregorii X. XIV.
Leu. eccl. t. II, lett. i\: Quanto sia Ordinarium S. R. E. auclore, ut vi-
forte legame dell' ordinazione.
il detur Jacobo Gaietano cardinale,
Lett. 4g, t. VII Quale scienza si ri-
: praemissa capitulatione, sotto Bo-
chiede per le dignità e ordini ec- nifacio Vili. XV. Liber Petri A-
clesiastici, e che cosa sia la sapienza. melii episcopi Senogallicnsis, prae-
ORDINE ROMANO, Ordo Ro- missa item capitulatione, sotto Gre-
manus. Antichi libri rituali della gorio XI. XVI. Index sollemniunz
santa romana Chiesa, detti volgar- collectarum, stalionum S. R. E.
et

mente ordini romani, scritti in di- Appendix. Eglogae Amalarii ab-


I.

versi tempi, che il dottissimo e be- bati in Ordinem Romanum. II. Jo-
nemerito p. Mabillon riunì in un hannis Diaconi Uber de ecclesia Late-
sol corpo e pubblicò nel t. II del r ancnsi ad Alexandro III. III. Con-
Musei Italici, ad utilità delle ceri- sLitutiones Laleranenses jussu Gre-
ORD ORD 73
gorii XI edìtac. IV. A a guaimi Pa- tenenti agli ordini religiosi o indi-
ad Innocentium Vili
iridi epistola pendenti da essi o di particolari
in librimisacrarum caeremoniarum, istituzioni. Così
luoghi si a' loro

quibus romani Pontifices itti con- dice de' privilegi concessi largamen-
sueverunt. V. Excerpta ex Diario te agli ordini religiosi massimamen- ,

Paride de Grassis contra electum te dai romani Pontefici, come del-


Corcyrensem, qui praedictum Au- l'esenzione dalla giurisdizione vesco-
gustini librum sub suo nomine vulga- vile, cui primi a concederla fu-
i

vit. Di tutti questi Ordini romani ed rono Pelagio I s. Gregorio I ed


,

altre opere, e de' loro autori, se ne altri ;


più laidi estese esenzioni ac-
tratta in moltissimi articoli. Sugli cordò agli ordini regolari Leone X
Ordini romani molto scrisse il Zac- nei concilio generale Lateranense V,
caria, Biblioth. Ritual. t. I, p. 169 indi in parte modificate da quello
e 357, item Ordo seu Rituale, di Trento, come immediatamente
ORDINE RELIGIOSO, Ordo rè- soggetti santa Sede. Gli ordini
alla

ìigiosus. Congregazione di religiosi religiosi hanno quasi tutti un cardina-

che hanno uno stesso capo, una stes- le per protettore, il quale gode facol-
sa regola, uno stesso abito ed una tà e giurisdizioni: nelle Cappelle pon-
stessa maniera di vivere. Corpo e tificie (Fedi) hanno luogo gli abbati
società di persone che tendono al generali degli ordini monastici e ca-
perfezionamento della vita cristia- nonici regolari, come cassi nesi, ba-
na, mediante voli solenni di po-
i siliaui, mechitaristi, canonici rego-
vertà di obbedienza, di castità, e
,
monaci camaldolesi,
lari lateranensi,

la sommessione ad una regola dalla vallombrosani, cisterciensi, Olivetani,


Chiesa approvata. Si possono ri- sii vesti-ini, girolamini, ec. ; i gene-
durre gli ordini religiosi a cinque rali e vicari generali degli ordini
generi : monaci ,
canonici , cavalieri mendicanti, come domenicani, mi-
e ospedalieri, mendicanti e chierici nori osservanti, conventuali, agosti-
regolari, oltre le comunità o con- niani, carmelitani calzati, serviti,
gregazioni ecclesiastiche. Di tutti minimi o paolotti , della mercede,
questi generi, dell'origine di ognu- della redenzione degli schiavi, cap-
no, e perciò di quella degli ordini puccini, della ss. Trinità calzati, car-
religiosi, di quelli non solo esistenti, melitani scalzi, ec; ed i procuratori
ma estinti o soppressi, se ne tratta generali de' suddetti ordini mona-
ad ogni loro articolo, oltre i gene- stici mendicanti: quali poi sono
e
rici e relativi, come Monaco, Ca- quelli che v' intervengono ed ove
nonici regolari, Cavalieri, Ordini siedono, si tratta al citato articolo.
militari, Mendicanti, Chierici rego- Ivi si quali procuratori gene-
dice
lari, Congregazioni di comunità re- ralifanno in detta cappella il ser-
ligiose , Comunità ecclesiastiche, mone, ed anche a Mendicanti, ove
Frate, Religioso, Oblato, Conver- specificai quali chierici regolari men-
so, Laico, Donato, Disciplina rego- dicanti ora sermoneggiano, ben-
vi
lare, Eremiti, Eremo, Monastero, ché non intervengano alle funzioni
Convento, Capitolo generale, Ge- e cappelle pontificie. Ad ogni ordi-
nerali, ed altri numerosissimi arti- ne, riforma e congregazione religio-
coli ; altrettanto dicasi delle Mona- sa si parla delle parziali beneme-
che, Religiose e loro istituii appai'» rente de' membri che le compongo-
74 ORD ORD
no, e dei loro uomini grandi nella trovano riprensibili : tanto più che
santità, nelle dignità ecclesiastiche trattandosi di corporazioni religiose,
compreso il pontificato, nelle scien- la massima parte de' loro individui
re ed anche nelle arti; in quelli che non cedono a chi si sia in probità,
li, riguardano degli immensi vantag- in scienza, in rettitudine. Giova ri-
gi recati in tutto il mondo e in portare su tal proposito il sentimen-
tutti i tempi, colla difesa de' doni- to d'un filosofo che non era ligio
mi cattolici contro gli eretici e scis- certamente a quelle corporazioni,
malici, e colla propagazione della Voltaire. » Non si può negare che
lede a mezzo de' religiosi missiona- nei chiostri vi sieno sempre slate
ri mantenimento e incremento di
, delle grandi virtù. Non vi è tuttora
essa, non che con l'incivilimento monastero che non racchiuda delle
delle nazioni, essendo innumerabile anime grandi, che fanno onore alla
il novero de' martiri ; non senza natura umana". 3.° Che la società
confutare le principali accuse che è debitrice agii ordini religiosi d'iti-
gli eretici, gl'increduli ed i cattivi finiti vantaggi; della conservazione
cristiani fecero contro gli ordini re- e propagazione delle lettere e delle
ligiosi. Perciò solo ci sembra op- scienze, del progresso della coltura
portuno, per non fare ripetizioni e de' terreni, della educazione morale
per dovere di brevità, riportare quau- e scientifica di un immenso nume*
to in argomento si legge nell'ina- io di giovani; del soccorso a innu-
portaule ed utile opera del canonico mere voli indigenti , dell' assistenza
Francesco Bronzuoli fiorentino: Isti- d'infermi negli ospedali, de! riscatto
tuzioni cattoliche, sez. 89, § i, degli degli schiavi presso i baruari, della
ordini regolari. costumatezza de' popoli, mediante la
m Onde stimare e rispettare debi- predicazione della divina parola ,

tamente gli ordini religiosi, e non l'amministrazione del sacramento


restare ingannati dalla ingiusta cen- della penitenza, l'assistenza prestata
sura che contro di loro non di alle parrocchie in soccorso de' par-
rado si avventa , specialmente
che rochi, e mediante ancora i consi-
siano inutili alla società, d'uopo fa gli, l'esortazioni, buoni i esempi.
riflettere, conforme ne insegnano la 4-° Che le orazioni private e co-
fede, la storia, l'evidenza. i.° Che munì, unite alle astinenze e a pe-
lddio padrone com'egli è di tutte nitenze rigorose, sono il massimo
le sue creature, Iddio che ha crea- ed il continuo vantaggio che i po-
to le ragionevoli per essere da loro poli riportano dalle comunità reli-
amato e servito su questa terra, ha giose, e pel quale ogni saggio le sii-
diritto (e chi mai oserebbe di con- ma e moltissimo le apprezza. Di gior-
traslarglielo ? ) di scegliere fra esse no e di notte si alza al divin tro-
un numero e destinarle ad essere no la loro prece, ed allontana i fla-
unicamente occupate di lui, e a pie- geli i che si scaricherebbero sulla
stargli un servigio più diretto, per- scelleratezza de' popoli, e richiama-
letto e continuo in tutte le azioni no benedizioni sulle città e fami-
delia loro vita. 2." Ch'è un' ingiù- glie; e bene spesso nel tempo che i
stizia ingiuriosissima vilipendere ed censori e nemici de' religiosi s' im-
insultare tutto intiero un ceto di mergono infino a gola nei peccati,
persone, perchè alcune di esse si e provocano la tremenda giustizia
OIID ORD 7?
di Dio, le orazioni di quelli otten- essendo la professione della vita mo-
gono loro clemenza e misericordia. nastica e regolare, che l'osservanza
Questo vantaggio si ha specialmen- di alcuni consigli, proposti dal fon-
te dalle comunità dedicate alla con- datore della Chiesa Gesù Cristo nel-
templazione e dai sacri asili delle l'evangelo, a quelli cioè che desi-
monache ". Sulle benemerenze degli derano menare una vita più per-
ordini religiosi e della loro apolo- fetta di quella del comune de' cri-
gia si può leggere il discorso pre- stiani. Dal principio della Chiesa
liminare del Flaminio Annibali
p. sempre vi sono state persone del-
da Latera minore osservante Coni' : l'uno e dell'altro sesso, le quali de-
pendio della storia degli ordini re- siderose di tal perfezione, si obbli-
golari esistenti > Roma 1790. Tra le garono volontariamente ad osserva-
altre cose rileva, che tra gli otto prin- re i detti consigli. Sono questi fra
cipali dottori della Chiesa, sei furono gli altri, la povertà, la castità e l'ob-
tre de' greci, cioè
religiosi, ss. Ba- i bedienza, che per essere di tutti i

silio,Gregorio IVazianzeno e Gio. principali sono il costitutivo e l'es-


Grisostomo: tre de' latini, cioè ss. i senza della vita religiosa d'ogni re-
Gregorio I, Girolamo ed Agostino. golare istituto. Se la professione dei
Noi vi aggiungeremo ss. Tommaso i mentovati consigli fu proposta e con-
d'Aquino e Bonaventura, non che i fermata da Gesù Cristo eziandio col-
ss. Pier Damiani e Bernardo, dichia- l'esempio, egli può dirsi per con-
rati questi dottori della Chiesa a'tem- seguenza della vita monastica e re-
pi nostri. Tra le dissertazioni più golare autore e maestro. Molti Pon-
recenti e apologetiche degli ordini tefici, padri, concilii e scrittori ri-
ne citeremo àue: Discorso
religiosi, conobbero per fondatori della vita
del marchese Carlo Aulici pronun- religiosa gli apostoli, perchè furono
ziato in Roma neW accademia di i primi a professare la nuova filo-
religione cattolica, il dì 11 giugno sofia portata da Cristo al mondo ,
1826, Imola 1826. Eccone l'argo- ignota prima a tutti i sapienti del
mento . Gii ordini monastici e re- gentilesimo. Altri riconoscono per
golari favoriscono le scienze, le arti, principe de' monaci anacoreti s. Gio.
l'agricoltura, l'istruzione pubblica, Battista, come ombra e figura della
e porgono sollievi all'infermità e vita monastica, la quale al tempo
alla miseria. Il p. Giuseppe Palma degli apostoli ricevè il suo compi-
carmelitano, poi vescovo d'Avellino, mento. E ciò particolarmente dal-
nella detta accademia a' 2 1 luglio l'evangelista s. Marco, che fondando
i836 pronunziò il Discorso in di- la chiesa d'Alessandria colla conver-
fesa degli ordini religiosi, contro le sione alla fede d'innumerabiii per-
calunnie de' libertini; si legge negli sone, molte di queste si proposero
Annali delle scienze religiose, voi. subito di osservare oltre i precetti
IH, p. 4o6. anche i consigli evangelici, ritiran-
L'origine degli ordini religiosi dosi nella solitudine alla pratica di
principalmente la descrivemmo ne- tutte le virtù, chiamati Terapeuli}
gli articoli, Monache, Monaco e Di- antichi solitari chiamati anche A-
sciplina regolare, si d'oriente, che sceti. I principali di questi propa-
d'occidente, e deriva dai primi tem- garono il monachismo : s. Paolo pri-
pi della Chiesa, altro in vero non mo eremita verso il 2 5o o 25q in-
.

7 f> OKD OKD


cominciò la sua vita religiosa ; s. versila degli istituti all'osservanza
Antonio patriarca de' cenobiti, ver- del buon ordine, proibiamo rigoro-
so il 270 abbracciò tale vita, e sot- samente d'inventarne di nuovi; ma
to la di lui direzione si formarono chiunque vorrà praticare la vita re-
molti monasteri ; s. Basilio poi per- golare, abbraccerà una delle regole
fezionò l'istituto monastico dopo le che sono approvate ". Dai nominati
conferenze avute con s. Antonio e ordini derivarono diverse riforme,
cui suoi discepoli. Quindi pel 1110- ed in gran numero dal francesca-
nachismo scrissero regole s. Anto- no. Nello stesso secolo XIII ripeto-
nio (cui si attribuisce 1' istituzione no l'origine gli ordini de' serviti,
de' primi cenobi de' monaci nel de- de' rnercedari, de' trinitari. Nel se-

serto, come 1' istituzione della vita colo XIV venne approvalo l'ordine
regolare nelle sacre vergini, benché di s. Paolo primo eremita, e fonda-
la loro origine risale ai primi tem- ti quello de' gesuati, quattro de'gi-
pi della Chiesa), s. Basilio in oriente, rolamini, e quello di s. Brigida
s. Benedetto in occidente : in pro- Nel secolo XV furono istituiti i

cesso di tempo dagli ordini orien- minimi; e ne' primi anni del XVI
tali Antoniano e Basiliano, e occi- 1' ordine ospitalario de' benefratelli.
dentale Benedettino derivarono altre Ne' primordi del secolo XVI s. Gae-
congregazioni monastiche, ed in gran tano fu il primo che radunò una
immero dall' ultimo. Sino dai primi congregazione di chierici regolari;
secoli colla regola di s. Agostino indi furono istituiti i barnabiti , i

assai fiorirono 1 canonici regolari di somasohi, i gesuiti, i chierici rego-


moltissime congregazioni; più lardi e lari minori, i ministri degl'infermi,
verso il declinar del secolo XI i cava- i eludici regolari della Madre di
lieri ospedalieri e militari, aumentali Dio, gli scolopi. Le congregazioni di
per le Crociate (Fedi), con regole dif- sacerdoti in comunità incomincia-
ferenti di qualche ordine religioso rono coi filippini dopo la metà del
e voli solenni. A voler dire delle secolo XVI, poscia nella fine di es-
principali istituzioni, mentre lungo so coi dottrinari; nel secolo seguen-
sarebbe tutte riportarle , nel secolo te prima i pii operai, poscia gli o-
XI vennero istituiti gli umiliati, che ratoriani, quelli della missione e le
si esercitavano nelle manifatture di congregazioni de' chierici secolari.

lana e nel tingere e sodare nelle Nel secolo XVI II si fondarono i

gualchiere i panni ; ed i certosini. passionigli, redentoristi, fratelli delle


Ne' primi anni del secolo XI 11 fu- scuole cristiane ed i frati della pe-
rono approvati dalla santa Sede nitenza. Fra tutte le regole formate
gli agostiniani, i carmelitani,! france- per gli ordini religiosi ,
principal-
scani, i domenicani frati mendicanti, mente prevalsero quelle composte
di cui furono subito benemeriti In- da s. Basilio, da s. Benedetto, da s.
nocenzo III, Onorio III, Gregorio Agostino e da s. Francesco; le quali
IX; Gregorio X però nel concilio regole servirono come quattro fonti,
di Lione, come avea fatto Innocen- dai quali attinsero le acque tutti

zo IH in quello di Laterano IV, quelli che dopo tali santi fondaro-


proibì di fondare nuovi ordini re- no ordini e congregazioni religiose,
ligiosi. Il canone Laleranense dispo- dopo il disposto dui concilio Late*
se: » Opponendosi la soverchia di- raueuse IV.
ORD Oli D 77
Nel pontificato di Clemente XIII ligiosi, dice: » Il corteggio dì que-
la repubblica di Venezia, solto pre- sti uomini più daddovero dediti a
testo di riformare gli ordini rego- Dio costituiva lo splendore della
lari,ebbe per iscopo di distrugger- Chiesa. Essa aveavi in ogni tempo
liinteramente nei domimi della re- trovato wì appoggio nelle preghie-
pubblica. Questo operato servì di re di queste anime fervorose. \ e-
funesto esempio per la soppressio- rano usciti de'grandi luminari, dei
ne che poi fecero diversi sovrani difensori zelanti della Ceóe, ed i

di parecchi ordini religiosi ne' loro pastori delle anime vi vedevano


stati. Infatti nel 1781 l'imperatore sempre degli operai pronti a se-
Giuseppe II con editto impose a condarli nel ministero della parola
tutti gli ordini regolari esistenti ne- ed in tutte le sagre funzioni. Gli
gli stati austriaci, di rinunziare ad empi stessi non negavano che i re-

ogni unione, dipendenza o connes- ligiosi non avessero fatto sommi


sione passiva con altre case reli- benefizi allo slato, sì per aver dis-
giose e con superiori esteri, tranne sodate e messe a coltivazione le ter-

la comunione delle preci e de' suf- re, sì pei soccorsi che sommini-
fragi. Proibì aucora ad ogni reli- stravano alle campagne ed alle pro-

gioso di recarsi ad alcun capitolo vincie, dove molli villaggi, molte


generale o assemblea, che dal pro- terre e molte città ancora doveva-
prio ordine si convocasse fuori degli no la loro origiue e la coltura dei
stati austriaci, oltre altre leggi re- loro terreni allo stabilimento dei

strittive per gli ordini religiosi e monasteri, e ancora per le scien-


per le monache. Indi l'imperatore ze, delle quali essi per una lunga
rimise la dispensa de' voti ai vesco- serie di secoli erano slati soli de- i

vi diocesani, abolendo l' esenzioni positari ". Malgrado tutte queste


ed i privilegi de'regolari. Ebbe in notorie verità, agli 1 1 febbraio
seguito luogo la soppressione di 1790 fu domandata la soppressione
vari monasteri d'ambo i sessi ; e di tutti gli ordini religiosi e l'abo-
poscia quella di tutte le case reli- lizione di tutti i voti monastici : pro-
giose in tutta l'estensione degli stati testò altamente il clero, ma inu-
austriaci, ad onta delle zelanti ri- tilmente. Conquistando poi i repub-
mostranze di Pio VI. Verso il de- blicani francesi pressoché tutta 1' I-

clinare di tale secolo scoppiata la talia, ovunque abolirono gli ordini


funesta rivoluzione di Francia, in Divenuto loro imperatore
religiosi.

quel legno s'incamerarono i Beni Napoleone, tra le innammissibili do-


ecclesiastici [Pedi) (de' beni de're- mande che nel 1808 fece a Pio
golarine parlammo pure a Ma:vo, VII, vi fu l'abolizione degli ordini
dicendo del vocabolo Mani morte), religiosi dell' uno e dell' altro sesso,

indi si procedette alla soppressione 1' abolizione del celibato e 1' abili-
di tutti gli ordini religiosi, ed al- tazione al matrimonio delle perso-
l'abolizione de' voti monastici e re- ne consagrate al culto religioso,
golari. 11 Bercastel, Storia del cri' anche in forza di voto solenne:
stianesimo 36, parlando del nu-
t. tutto negò Pio VII, ma il suo sta-

mero grandissimo de' monasteri e to fu di nuovo invaso, indi venne


conventi in cui si andarono a chiu- deportato prigioniero nel luglio
dere i membri di diversi ordini re- 1809. Nel seguente anno tutti i su-
78 ORD ORD
periori degli ordini regolari furono riportai nel voi. XL, p. i5geseg.
da Napoleone chiamati a Parigi del Dizionario. Successivamente gli
capitale dell'impero francese; giun- ordini religiosi furono in gran
ti in detta città colla forza, con parte ripristinati in Italia ed al-
questa vennero trasportati subito trove, soppressi sotto la dominazio-
in diversi luoghi della Francia. Con ne francese, ed anche negli stati au-
decreto del 3 maggio Napoleone striaci, come in altri, si ripristinarono
soppresse tutti gli ordini, congrega- alcune congregazioni religiose dei
zioni ed istituzioni religiose, anche due sessi. In questo secolo ezian-
d'Italia e di Roma, d'ambo i sessi. dio abbiamo nuove istituzioni di
Siccome nella casa della Missione congregazioni religiose, delle quali
per ordine del governo furono col- parlasi a' loro articoli. Tra quelle
locati circa venti alunni del col- di donne, nomineremo quelle del
legio Urbano, in cura de' sacerdoti Sagro cuore e le Oliale ospitalie-
di tal congregazione per educarli re approvate da Leone XII; tra
ed istruirli, essa non fu mai sop- quelle di uomini ricorderemo gli

pressa, interessando a Napoleone Oliali di Maria Vergine di Pi-


per fini politici che si mantenesse nerolo, approvati da Leone XI I,
il collegio per le missioni. Distrut- e quella Carità approvata
della
ta nel 1 8 1
4- la potenza di Napo- da Gregorio XVI, il quale cano-
leone, felicemente Pio VII tornò nizzò s. Alfonso de Liguori fonda-
alla sua sede, ripristinò gli ordini tore dei redentoristi, la cui statua
religiosi e le monache, e con editto di marmo è stata eretta nella ba-
de' i4 agosto del cardinal prefetto silica Vaticana, tra quelle de' prin-

della Congregazione de' vescovi e cipali fondatori degli ordini reli- ,

regolari {Vedi) ordinò la restitu- giosi.

zione delle case religiose che non La moltitudine e la varietà degli


aveano cangialo natura ; così Ro- ordini religiosi ebbe per iscopo di
ma e lo stato pontifìcio potè ve- contentare tutte le inclinazioni, e
dere riunite tante comunità rego- la varietà delle loro diverse deno-
lari, eh' erano state qua e là di- minazioni non deroga al nome cri-

sperse e confuse. Nei num. i e 3 stiano, come eruditamente prova il

del Diario di Roma 1 8 5 è ri- 1 Sarnelli nelle Lett. eccl. t. 8, lett.

portato il novero de' monasteri e i i, contro gli eretici. Non sono di-

conventi ripristinati in Roma dalla visi nella fede, dottrina e carità


congregazione de' prelati e ministri cristiana; né la diversità sia nelle
perciò istituita da Pio VII, donde vesti, sia nel nome, cagiona alcuna
poi si diramarono ad occupar quelli deformità, ma piuttosto bellezza nel-
delle provincie i religiosi e le re- la Chiesa di Dio, componendosi la
ligiose. In pari tempo furono ria- principalissima parte negli unti del
perti i collegi addetti alle missioni Signore e ministri di nostra santa
degli ordini regolari, de' quali si religione. Questi diversi ordini re-
parla agli articoli degli ordini stessi. ligiosi con vari simboli sono de-
Dei compensi accordati da Pio VII signati nejle sagre lettere , come
agli ordini e congregazioni religiose, varie membra dello stesso corpo
giusta la rendita netta de* loro an- mistico. V. Gerarchia ecclesiastica.
tichi beni perduti, va letto quanto La nuova Gerusalemme o chiesa
ORD ORD 79
militante rende simile alla cele-
si dagli asceti che li precedettero, poi-
ste,composta di angeli;e siccome que- ché è comune sentenza, che s. Pao-
sti parte assistono, altri illuminano, lo propriamente istituì il monachi-
altri purgano, altri sono mandati a smo nell'Egitto, s. Antonio lo or-
ministrare, così è degli ordini reli- dinò e regolò ; indi parla delle
giosi: alcuni attendono alla medi- quattro principali regole e degli or-
tazione, altri a cantare in coro, dini che sotto di esse militano, cioè
altri a predicare la parola di Dio, di s. Basilio, di s. Agostino, di s.

altri ad amministrare sagramenti, i Benedetto e di s. Francesco, regi-


altri sono mandati nelle più remo- strando principali ordini che in
i

te regioni a convertire la gente ogni secolo furono istituiti, tranne


alla fede, tutti collaboratori nella vi- quello de' certosini che si considera
gna del Signore. Sono adunque i fon- istituto particolare. Le dette quat-
datori illustri degli ordini, padri che tro principali regole servirono di
generarono figliuoli a Cristo, se- modello alle altre, che come fonda-
condo diversi bisogni della Chiesa
i mentali furono modificate secondo
ne' deferenti secoli e ne' vari climi, lo spirito de' posteriori fondatori,
con differenti opere buone; avuto e ciò che si proposero coi loro isti-

riguardo ai tempi, ai luoghi, ai co- tuti : la regola de' certosini parte-


stumi, alle circostanze in cui si tro- cipa di quelle di s. Agostino e di
vavano. Le medesime ragioni de- s. Benedetto. Quando gli ordini re-
terminarono i Papi ed i principi furono trapiantati da un pae-
ligiosi

ad approvare o confermare di- i se in un altro, vi furono chiamati


versi ordini religiosi, consultando i e stabiliti dai sovrani, dai vescovi
bisogni e l'utilità della Chiesa e o ordinari, dai magnali, dai magi-
delle nazioni. I due ordini di s. strati civici e dai popoli stessi, pel
Antonio e di s. Basilio bastarono buon odore delle loro virtù o pei
per gli orientali, perchè quelli non servigi particolari che rendevano e
si dedicarono che al lavoro delle di cui se ne sentiva 1' utilità. Dun-
mani, alla preghiera edalla peniten- que non fu per falsa divozione o
za; in occidente i fondatori si propo- capriccio che se ne vollero avere
sero, senza trascurare que' tre og- di molte specie in uno stesso luo-
getti, 1' utilità del prossimo in tan- go, ma per bisogno e comodità del
ti diversi modi che abbiamo ac- pubblico e vantaggio religioso, di
cennato. Nulla imporla che siano che parla ampiamente la storia.
vari i riti e vari gli ordini rego- Se ciò fu spinto talora forse fino
lari nella Chiesa, perchè tutti con- all' eccesso, come dicono alcuni ,

vengono in una fede, dottrina e di tal difetto non se ne può incol-


carità cristiana : tuttavolta si tro- pare la Chiesa, i Papi, i vescovi, i

vò opportuno da Papi proi-diversi principi, i magistrati, né gli ordini


bire il passaggio da un ordine al- E vero che i concilii Late-
stessi.
l'altro, per giusti motivi. Quindi ranense IV e di Lione II proibi-
nella lett. 14 il Sarnelli enume- rono stabilire nuovi ordini religiosi,
rando gli ordini religiosi a tutto il ed il secondo decretò che si doves-
secolo XVII, ne ricerca l'origine se Papa per l'appro-
ricorrere al
da s. Paolo primo eremita e da vazione di nuove regole; ma si de-
s. Antonio patriarca de'cénobiti, e ve riflettere che avanti il primo il
80 ORD ORD
francescano e domenicano erano
il della loro istituzione, ne'diversi luo-
stati approvati verbalmente da In- ghi donde derivò.
nocenzo III, onde Onorio 111 elet- Oltre gli autori e storici che
to dopo il concilio non fece che citiamo ad ogni religiosa istitu-
confermarli; e prima del secondo ,
zione, sugli ordini religiosi posso-
Gregorio che X lo celebrò, avea no consultarsi i seguenti. Storia de-
già approvato i celestini colla re- gli ordini monastici , religiosi e
gola di s. Benedetto, onde se pre- militari e delle congregazioni se-
scrisse divieto per fondare altri or- colari dell' uno e V altro sesso, con
dini, ciò fu perimpedire nuove re- le vite doloro fondatori e rifor-
gole, la cui moltitudine poteva in matori, traduzione dal francese del
que' tempi portare confusione nella p. Giuseppe Francesco Fontana
Chiesa. I rami de'france-
differenti milanese chierico regolare della
scani, formati successivamente, non Madre Dio, Lucca 1737. Que-
di
furono nuovi ordini, ma rifórme sta importantissima opera è del p.
di quello già stabilito, con diffe- Pietro Ippolito Helyot del terz' or-
renti o maggiori austerità : altret- dine di s. Francesco, che incomin-
tanto era avvenuto coi monaci ed ciò a pubblicare il primo volume
i canonici regolari, e quasi simili nel i 7 1 4-s C0Q figure rappresentan-
circostanze e divisamene s'incon- ti i religiosi de' due sessi. Filippo
trano nelle altre diverse istituzio- Bonanni gesuita: Catalogo degli
ni, cos\ in quelle delle mona- ordini religiosi della chiesa milita/i'
che, una delle quali santa Teresa te, espressi con immagini e spiega-
carmelitana dell'antica osservanza, ti con una breve narrazione, Ro-
fu fondatrice dei carmelitani scalzi ma 1738, quarta edizione. Nella
e delle carmelitane scalze. Il b. prefazione parla di quelli che pub-
Roberto d'Arbrissel istituì nel i i oo blicarono le immagini de' fondatori
la congregazione benedettina di e fondatrici degli ordini religiosi, e
Font-Evrault, e in venerazione alla le figure degli abiti de' religiosi e
disposizione del Redentore che as- delle monache. Nel 1826 in Roma,
segnò s. Giovanni per figlio della secondo l' opera del p. Bonanni,
divina sua madre, sottopose la con- pubblicò Giuseppe Capparoni Rac- :

gregazione ad una religiosa supe- colta degli ordini religiosi eh' esi-
riora generale. Finalmente, quanto stono nella città di Roma, dise-
alla diversità dell' abito degli or- gnati ed incisi all' acquaforte dal
dini religiosi , essi, generalmente medesimo e coloriti. Philippou de
parlando, portano quello de' loro la Madelaine: Hisloire complete et
fondatori, alcuni de'quali per u- costumes des ordres milìlaires, mo-
miltà vestirono nel modo il più llasti epies et religieux, Paris 1841.
abbietto; altri l'abito proprio del Baione Agostino Cauchy : Conside-
luogo onde traevano origine, ec- rations sur les ordres religieux,
cettuate alcune modificazioni pre- Paris 844- Questa opera apolo-
1

scritte dalla santa Sede, per quelle getica meritò gli elogi degli An-
ragioni notale ai singoli articoli. nali delle scienze religiose, voi. 19,
Le congregazioni religiose posterio- p. i5o. Nel voi. 4> seconda serie
ri usano comunemente 1' abito che p. 189, il eh. ab. G. B. Grana die
portavano gli ecclesiastici in tempo l'analisi dell'importante opera isto-
ORI) ORD St
rica ed apologetica, del p. J. M. castità coniugale. Una gran parte
Prat gesuita : Essai sur la des- di ordini monastici e mendicanti
tructioit des ordres religieùx en aggregarono ai loro quelli de' ca-
France au dix-huiticme siede, Pa- valieri, mediante l'osservanza delle

ris 1845. proprie regole, con diverse limita-


ORDINE MILITARE, Ordo mi- zioni proporzionate alla loro con-
lilaris. Gli ordini militari, religiosi, dizione e mitigate dalla podestà dei
ospitalieri, equestri o cavallereschi, Pontefici che li colmarono di pri-
sono corporazioni o compagnie di vilegied esenzioni, approvandoli e
cavalieri istituiti dai Pontefici, da- confermandoli. Molli ordini milita-
gl'imperatori, dai re, e da altri ri ebbero ed hanno le cavalieresse,
principi e persone in diverse occa- come molti ordini religiosi ebbero
sioni, per la difesa della Chiesa o le loro monache, onde vi furono
dello stato, o per curare gì' infer- militissae, equitissae, hospitalariae.
mi j massime ed
pellegrinife- i Quindi, secondo le diverse catego-
riti in guerra, ifanno par-
quali rie, sono superiori di tali ordini
te degli Ordini religiosi [Vedi), e diversi dignitari, come i gran mae-
godono coni' essi i privilegi del stri, i gran priori , i gran can-
chiericato. Questi ordini ospedalie- cellieri, ce; i gradi degli ordini se-
ri si confusero talvolta cogli ordini condo la loro qualità differiscono,
militari. Poiché gli ordini istituiti sia ne'dignitari, che nei gran croci,
in Gerusalemme (Fedi), onde cu- commendatori e cavalieri. Hanno
rare i pellegrini infermi che reca- abiti e distinzioni particolari, con
vansi alla visita del s. Sepolcro redole religiose o statuti. Ordina-
ci o
(Vedi), vedendo mal sicure le stra- riamente principale insegua degli
de per gli aguati che tendevano lo- ordini militari, religiosi ed equestri
ro gl'infedeli, li fece risolvere a è Croce di decorazione religiosa
la

cingere la spada; indi molti perse- ed equestre (Fedi) , ove si parla


verarono nel solo rapporto dell'o- delle sue diverse specie e forme, e
spitalità, altri esclusivamente si de- de' modi di portarla, e con esse si
dicarono ad una repressione arma- sogliono ornare gli slemmi gentilizi:
ta degl' infedeli, altri continuando il p. Bonanni, Numism. Pont. t. I,

ad esercitare l'ospitalità a un tem- p.184, riporta quello di Clemente


po si fecero campioni di que' me- VII sopra la croce gerosolimitana,
desimi loro ospiti, cui aveano pro- al cui ordine il Papa avea appar-
fuso le loro pietose cure e zelanti tenuto, in una medaglia da lui co-
caritatevoli sollecitudini. Conquista- niata. E assai difficile lo stabilire
ta Gerusalemme dai crocesignati la- le preminenze d'origine degli or-
tinij e fondato il nuovo regno, gli dini equestri, militari, religiosi, men-
ospedalieri prestarono ai re validi tre alcuni di essi hanno cercato
aiuti contro i saraceni, onde ripor- de' secoli di gloria ne' primi secoli
tarono insigni privilegi, onori e fie- della Chiesa, altri in quelli de' tem-
ni. Gli ordini militari religiosi ab- pi di con chimeriche pre-
mezzo,
bracciarono regole differenti, con tensioni, fìngendo anche monumen-
voti solenni di povertà, obbedienza, ti a loro sostenimento. Vollero essi
di difesa e di castità, il quale a imitare alcuni ordini religiosi ch'eb-
molti fu dai Papi commutato in bero la mania di cercare la loro
vot. XLIX. 6
82 ORD ORD
origine in tempi remotissimi, ed crociate e dei secoli XI e XII. Né i

anche avanti 1' era cristiana, affine romani, nò i greci, né gli sciti, ne i

di venire riguardati come merite- sarmati non conobbero queste milizie


voli di precedenza sugli altri, ciò secolari e regolari arrotate nel nome
che producendo gravi e pregiudi- di Gesù Cristo, e sotto l'invoca-
zievoli questioni, provocarono le sa- zione delta Beata Vergine e dei
lutari provvidenze della santa Sede per combattere sotto lo sten-
santi,

per sopirle. La critica non ammet- dardo della religione contro i ne-
te ordini militari prima del secolo mici principalmente del nome cri-
XI, ed i più. rigorosi e imparzia- stiano, e contro i nemici delta Chie-
li storici non li ammettono avan- sa e dello stato. È vero, che se
ti il XII, nominere-
fra i quali nell'antichità non si ritrovano or-
mo il p. Papebrochio ed il p. He- dini, eravi qualche ombra, qualche
lyot. L' opera del secondo sulla sto- immagine delta cavalleria militare,
ria degli ordini religiosi e mili- imperciocché vi è gran differenza
tari, è la più insigne che abbia- su queste due istituzioni. I cavalie-
mo, e chi scrisse dopo il p. Helyot ri degli ordini militari fanno un
per lo più da lui attinse le nozioni. corpo o una società, che riconosce
Se in esse vi sono alcuni difètti, un capo ed è soggetta a statuti,
questi sono inseparabili quando si sebbene non sempre osservati delle :

scorre un campo vasto, seminato solenni cerimonie ed insegne di di-


di spine e di tante varietà. Alme- stinzione hanno sempre segnalato
no è l'opera che contiene minori l'ammissione agli ordini. Non fu lo
errori delle altre scritte su questo stesso delta cavalleria militare, la

genere di storia; gli estratti storici quale non esigeva cerimonie : con-
sono esatti, gli abiti furono ripor- feri vasi avanti o dopo le battaglie,
tati fedelmente. all'assedio di una città, all'aprirsi
Si prelese far rimontare l'origi- d' una breccia, al passare d' un pon-
ne dell'ordine di s. Lazzaro [Ve- te. Questo era uno stimolo del co-
di) fino al primo secolo della Chie- raggio in altri, ed una ricompensa
sa. Si volle asserire che s. Giaco- del valore a chi ne avea dato pro-
mo primo vescovo di Gerusalemme va : questi premi della virtù pre-
fu 1' istitutore de' cavalieri del s. cedettero lungo tempo gli ordini
Sepolcro [Vedi). Molti tentarono militari eretti dai principi cristiani.
far credere che l'imperatore Co- Si possono dividere questi ordini
stantino il Grande fondò gli ordi- in due classi, 1' una è della caval-
ni Costantiniano e dello Sperone leria civile e politica ; l'altra delta
d'oro [Fedi), e che il Papa s. Sil- cavalleria cristiana, secondo le di-
vestro I li approvasse, giltando co- stinzioni che vi fecero gli scrittori

sì i fondamenti d'un ordine di degli ordini militari. Volendo i prin-


cavalleria, che in seguito fu il mo- cipi ricompensare le belle azioni ,

dello di tutti gli altri. Tutti i cri- senza esaurire le loro finanze, in-
tici dichiarano eh' è un voler ro- ventarono delle insegne d'onore,
vesciare l'edificio della storia e vio- che poco costano a un sovrano e
lare tutte le regole della critica, il che lusingano 1' amor proprio di un
cercare de' cavalieri cristiani , sia suddito senza renderlo potente. Sa-
militari, sia ospedalieri, prima delle rebbe forse a desiderare che la di-
ORD ORD 83
sfribuzione ci i questi ordini fosse cadenza di diversi ordini, e provo-
più rara, e che le distribuzioni si carono le lagnanze de'concilii, co-
facessero più meritamente, per quei me di quelli generali Lateranense
riflessi che riportammo a Carica, a III e di Vienna, de' vescovi, dei
Dignità' e in altri articoli relativi, Papi e de' principi, indi sollecitò le
per essere premio della sola virtù riforme e l'estinzione di non po-
e del sapere. A Cavalieri dicendo chi. Dappoiché gli ordini della ca-

della loro origine, incominciando valleria cristiana, sebbene applicati


da quelli degli antichi romani, par- alle armi, sono i suoi membri ca-
lammo de'diversi modi cui si crea- valieri di religione e di chiesa, ca-
rono i cavalieri, La cavalleria cri- valieri di milizia ecclesiastica, te-
stiana è differente dalla cavalla- nuti all'osservanza de' voti e della
ria civile e politica descritta. I re, regola.
i principi ed altri neh' istituirla si Alle Crociate (P'cdi) principalmen-
proposero un fine più nobile che te si attribuisce l'introduzione o am-
non è quello di far uccidere gli pliazione della cavalleria religiosa,
uomini, o di ricompensar quelli che indi ne furono segnatamente stabiliti
gli hanno uccisi in battaglia ordi- degli ordini nelleSpagne, a motivo
nata. La difesa della religione, l'ap- degl'infedeli mori maomettani, che
poggio della Chiesa, la sicurezza neaveano occupata una considerabile
de' pellegrini, il sollievo degli in- parte, con immensi danni del cri-
ferrai, il patrocinio delle vedove e stianesimo, con regole monastiche,
degli orfani, della giustizia, la tu- molti de' quali in progresso di tem-
tela della pubblica quiete, come pei po dalla santa Sede furono secola-
Guelfi e Ghibellini onde pacificarli rizzati, e ridotti quasi a confrater-
fu istituito quello de' Gaudenti j nite di cavalieri ammogliati, con
ecco quale fu lo scopo di queste indulto di godere le commende. Al-
sacre e benemerite istituzioni. L'u- tri storici considerarono gli ordini
manità non presenta nulla di più di s. Michele, dello Spirito Santo,
bello, di eroico e di più consolan- del Toson d'oro, della Giarrettiera
te, che lo spettacolo d' un certo e simili, che per divozione partico-
numero d' uomini che si obbliga- lare furono istituiti dai principi ,

rono con giuramento a tutto ciò quali semplici confraternite, distin-


che la carità ha di più sublime : te però dalle altre di tal nome, pel
se alcuni membri di tali istituti rango e qualità delle persone che
non adempirono i loro doveri, l'i- vi sono associate. I più antichi or-
stituzione perciò non perde punto dini militari e religiosi sono quelli
della lode che le è dovuta, e quel- di s. Lazzaro, il Gerosolimitano,
li che osservarono esattamente le quelli detti Teutonico, d'Avis, di Ca-
sue prescrizioni meritarono l' uni- latrava, di Giacomo d'Alcantara,
s.

versale stima ed ammirazione. Le della Mercede. Tra più antichi or- i

passioni e sregolatezze degli uomi- dini cavallereschiprimeggiano quelli


ni , le grandi ricchezze acquistate detti Costantiniano o Angelico o di
dai cavalieri militari religiosi, il s. Giorgio e quello dello Speron
,

tralignamento dalla virtù, il raffred- d'oro o milizia aurata, tuttora fio-


damento dal primitivo spirito, fu- renti e nobilissimi, non che quello
rono le principali cagioni della de- di Cristo. Tra eli ordini militari
,
, .

84 ORD ORD
religiosi egualmente sono al presen- croci dalle quali procedono tutte le
te pure risplendenti, il Gerosolimi- altre degli ordini equestri, con altre
tano o ospedaliere di s. Giovanni 1 17 figure delle differenti croci. To-
di Gerusalemme, quello de' ss. Mau- relli, Armamentarii hislorico lesalis
rizio e Lazzaro, il Teutonico e quel- ordinimi equestrium et militarium in
Stefano. Tutti ordini codices 1 73 1
lo di s. gli tripartiti, Forolivii
militari, equestri e militari religiosi Dizionario storico portatile degli or-
hanno articoli nel Dizionario, esi- dini religiosi e militari e delle con-
stenti o non più esistenti, ed anco gregazioni regolari e secolari, Ve-
quelli istituiti da principi di reli- nezia 1790. In Parigi nel 1820 A.
gione differente, di alcuni de' quali M. Perrot pubblicò la Collezione
ne parliamo ai luoghi ove furono istorica degli ordini cavallereschi
istituiti, riportando tuttociò che li civili e militari, con una serie di
riguarda e le loro benemerenze ,
tavole rappresentanti a colori le cro-
massimamente degli ordini militari ci, medaglie e nastri di tutte le de-
religiosi, che resero eminenti servi- corazioni degli ordini antichi e mo-
gi alla Chiesa e allo stato con eter- derni. Secondo questo scrittore , il

no lustro del loro onoratissimo no- numero degli ordini istituiti fino al
me, intervenendo loro rappresen- i 1819, non comprese le medaglie
tanti a molti concilii, molti indivi- d'onore che pure descrive (altret-
dui de' quali fiorirono per gloriose tanto delle principali facciamo noi
azioni, e anche per santità di vita a'ioro luoghi), ascende a 234, dei
e dignità ecclesiastiche. Oltre gli sto- quali 129 già erano aboliti, dando
rici che riportiamo in detti articoli, di tutti contezza. Gaetano Giucci ,

ed i citati Ordini
in quello degli Iconografia storica degli ordini re-
«eligiosIj su questo argomento si ,
ligiosi e cavallereschi, Roma 1 836.
possono consultare seguenti Giu- i : ORE CANONICHE, Horae ca-
seppe Michieli , // tesoro militare. nonicae. Preghiere vocali che de-
Auberto Mi reo, Origines equestriuni vono essere recitate in tutti gior- i

sive mi litarium ordinimi, Antuerpiae ni, in tempo determinato, dalle per-

1609. MìUiariuiìi ordinimi origines, sone che sono destinate a questo


statata, iconibus additis genuinìs ufficio: furono anche dette ore re-

Maceratae 1623. Andrea Mendo golale ovvero ordinate dalla Chiesa,


De ordinibus militanbus , Lugduni e nella vita di s. Gennaro vescovo
1668. Bernardo Giustiniani, /Usto- di Parigi, cursus. 11 Breviario {Ve-
rie cronologiche della vera origine di) è il libro che contiene le ore
di tutti gli ordini equestri e religio- canoniche e tutto l' Uffizio divino
ni cavalleresche, dove si contengono [Vedi), il quale si deve recitare
tutte l'imprese, croci, stendardi, a- giornalmente da quelli che vi sono
biti e capitolari di ciascun ordine obbligati. Chiamatisi ore, perchè
Venezia 1672. Filippo
e religione, devonsi recitare a certe ore del gior-
Bonauni, Catalogo degli ordini e- no o della notte, secondo l'uso dei
questri e militari esposto in imma- luoghi. Si chiamano canoniche, cioè
gini e con breve racconto, Roma regolari, perchè debbono cantarsi
1724. Riporta ancora il catalogo giusta le regole istituite dalla Chie-
degli autori che descrissero gli or- sa : e propriamente sono preghiere
dini equestri, i primi elementi delle de' cauonici addetti al Coro [Fedi).
,

ORD ORD 85
I Divini uffìzi [Fedi) furono divisi ore nella primitiva Chiesa sì greca
in diverse ore, nelle quali la Chie- che latina, come manifestamente si
sa volle che ogni giorno si lodasse raccoglie da s. Clemente, da s. Ba-
da' fedeli il Signore. Il Martene silio ed altri padri. Né prova cosa

ylnliq. ceri, discipl. in div. celeb. alcuna il canone, Eleutherius, dist.

ofjìciis, IV, cap. I, dice che chia-


t. 91, ivi parlandosi delle vigilie re-

mansi ore canoniche, perchè do- stituite in osservanza dai nominati,


vendo tutti i cristiani, e particolar- essendo certa istituzione apostolica
mente gli sempre pre-
ecclesiastici, l'ore canoniche, avendole prese dal-
gar Dio, e nou potendo l'orazione la legge e costume della sinagoga,
essere continua per la fiacchezza onde cantò Davidde : seplies in die
della nostra natura e per gì' imba- laudeni dixi libi, psalm. 118. Nello
razzi del mondo, è stato istituito che stesso salmo le commenta s. Girola-
almeno in certe ore del giorno si mo dottore della chiesa latina, tutte
diauo lodi al Signore, acciocché ce- nominandole con dire : ridete quid
lebrandole a suo tempo si possa dicat hora terlia, sexta, nona, lu-
dire che sempre lo preghiamo, che ccrnarium, media nocte, gallici ninni,
mai non cessiamo di pregarlo. Per- mane primutn. E s. Basilio dottore
ciò furono divise le ore canoniche della chiesa greca, nelle sue Regole,
in numero di sette, cioè come sono ecco come si esprime : nobis haec
distribuite nel breviario, Mattutino regula sit, seplies per singulas die-
e Laudi (Pedi), le qualinon for- rum conversiones laudes celebrare.
mano che un' ora , non avendo se Il medesimo s. Girolamo c'insegna

non che una Colletta (Fedi) che come si osservino precisamente sette
le termina; Prima, Terza, Sesta, ore nel Commento di Giobbe; ed
JSona, Vcspero e Compieta (Pedi). inoltre nel suo libro De regul. mo-
A queste ore furono date varie spie- nadi., riporta le ragioni per cui la

gazioni: rappresentano i doni dello Chiesa ne ha ordinato la recita ;

Spirito Santo; indicano pure i sette cioè perchè si assuefaccia il cristia-


principali benefìzi di Dio, che sono no all'orazione ed al salmeggio nella
la creazione, la conservazione, la re- notte, a cantar inni di lode nell'au-
denzione, la predestinazione, la vo- rora, a porsi in difesa all' ora di
cazione , la giustificazione , i sette terza, sesta e nona, qual guerriero
misteri della passione di Gesù Cri- di Cristo, e acceso il lume, sull'im-
sto : altre spiegazioni allegoriche pro- brunire del giorno, offrire al sommo
prie del misterioso numero sette- Dio un sagrifìzio vespertino. Altra
nario, possono leggere nella Not.
si ragione ne adduce il Gemma, lib. 2,
dévoc. eccl. di Macri, Horae ca- cap. 53 : e in fatti all'ora di terza
nonicae, ove riporta versi ne' quali i pregavano gli apostoli nel cenacolo
si contengono misteri che ad ogni i il giorno di Pentecoste, a sesta ora-
ora canonica si debbono contempla- va s. Pietro, all'ora di nona il me-
re. Egli confuta Polidoro Virgilio desimo ascese al tempio con s. Gio-
che attribuì a s. Girolamo o a Pe- vanni, alla mezzanotte si posero in
lagio I Papa l'istituzione delle ore orazione s. Paolo e Sila, motivo per
canoniche, dappoiché erano in uso cui furono prescritte queste ore ai
molto prima, giacché si distribuiva- fedeli.
no quotidianamente le preci in sette IlMazzinellij Uff. della seti, santa,
,

86 OPd) ORD
parlando delle ore del giovedì san- no giorno e notte officiare la basi-
to, osserva sul costume del sanlo lica, cantando le ore canoniche e
reDavidde, che nulla impedito dalle le lodi dell'onnipotente Dio, come

cure del principato, sette volte al narra il contemporaneo Anastasio


giorno si poneva a lodare il Signo- bibliotecario. Nei secolo seguente
re così. Le nazioni orientali ebbero l'imperatore Ottone I, ad onta delle
in uso di dividere il giorno in do- occupazioni della sovrauità, con pro-
dici ore eguali fra loro , prenden- fondo raccoglimento non solo assi-
dole dal levare siuo al tramontare steva alla inessa, ma a tutte le ore
del sole; dimodoché (più o meno cauoniche diurne e notturne. Che
lunghe, secondo che più o meno gli Oratorii (Fedi) domestici nei
lunghi erano giorni ) si divideva-i palazzi de' principi servirono anco
no di tre in tre, e contandosi dopo per assistere essi colle loro famiglie
il nascer del sole, si dicevano terza, alle ore canoniche, lo dissi a quel-
sesta e V. Ora. Nel tempo
nona. l'articolo, e la contessa Matilde eb-
della sinagoga questi erano gli spazi be oratorio con cantori. Le ore ca-
di tempo destinati alle preghiere noniche furono ridotte alla forma
osservati dagli apostoli stessi, e per che hanno presentemente nei bre-
tradizione apostolica dalla sinagoga viari sino dal principiare del terzo
sono passati alla Chiesa. In tal mo- secolo. K. Canto ecclesiastico e
do la Chiesa con questa distribu- Divini uffizi ed il Sarnelli
; Leti, ,

zione di ore canoniche prescrisse un eccl. t. IX, lett. 56: Quando dai ca-

compiuto diurno, acciocché dal co- nonici, precisamente delle cattedrali,


minciare sino al finire del giorno si cessò di andare a mezzanotte per

niuna parte di esso vacasse da que- la recita del mattutino, cioè nel XIV
sta celeste occupazione. Al Papa Vi- e nel XV secolo. Nel concilio di Pari-
gilio del 54o si attribuiscono i ca- gi del i5s8 fu decretato: D'uopo è
pitoli che si trovano nelle ore ca- che da tutte le chiese cattedrali, col-
noniche; a s. Daruaso I od a s. Gre- legiali e conventuali si recitino l'ore
gorio 1 del 590 il versetto Deus in canoniche alle ore assegnate dalla
adjutorium [Vedi), che dicesi innan- Chiesa, e non si faccia correndo e
zi ad ogni ora canonica ; ed a Sa- in fretta , ma posatamente e fer-
biniano Papa del 604 l'uso del suo- mandosi dove conviene, soprattutto
no delle campane alle ore canoniche allametà d'ogni versetto; in guisa
per eccitare i fedeli alla preghiera. che si possa discernere per la dif-
11 Pontefice Eutrenio II neli'826 ferenza del canto, quello d'un uffi-

ordino la costruzione de' chiostri zio solenne, da quello d'una sem-


presso le chiese cattedrali, ossia mo- plice feria. Vedasi il Diclich, Diz.
nasteri, per la vita comune de'chie- sacro liturgico Ore canoniche ter-
:

ìicio canonici, perchè si trovassero za , sesta e nona. Ore canoniche,


pronti ad offrire il sagrifizio , e al loro cerimonie quando si recitano
tanto delle divine lodi nelle ore ca- privatamente. Ore canoniche, loro
noniche , e l' immediato successore cerimonie quando si debbono reci-
Gregorio IV nell'827 eresse con- tare in coro. Ore canoniche lo- ,

tiguo alia basilica di s. Maria in ro cerimonie quando si cantano so-


Trastevere uu monastero ai mo- lennemente in coro. Tutti gli ec-
naci detti canonici, perchè doveva- clesiastici negli ordini sagri, benché
ohe ORE 87
non beneficiati, sono obbligati, sotto trasporto che avea da fanciullo pel-
Delia di peccato mortale, alla recita le scienze,d'anni 1 7 fu mandalo a
delle ore canoniche anche fuori del B-oma, ove la vita corse pericolo per-
coro, secondo 1' antica coMumanza chè un indomilo toro lo balzò in
dell'oriente e dell'occidente, confer- alto, senza però riportarne nocumen-
mata nel concilio di Basilea, sess. 21. to, e la virtù fu messa ad eserci-
Gli ecclesiastici sospesi, scomunicati, zio nel fuggire un' impudica don-
deposti o degradali, condannati alle zella nella casa da lui abitata, ciò
prigioni o schiavi , non sono esen- che saputosi da tutta Roma fu ri-
tati da tale obbligo, tranne gli ul- guardato quale altro Giuseppe. Il
timi se sono esposti alle battiture cardinal Bellarmino lo tolse da tal
e al disonore. L'obbligo di recitare casa, e lo pose in un convitto di
l'uffizio incomincia col suddiaconato, giovani a s. Anna. Compiti con fa-
ed i pure vi sono obbli-
beneficiati ma di raro ingegno i suoi studi, sì

gati pene minacciate


sotto le slesse teologici che legali, per mezzo del
dal concilio Lateranense V, sess. 9; cardinale fu fatto canonico teologo
decreto che confermò s. Pio V, il della cattedrale di Faenza, nel qual
quale inoltre obbligò all'uffizio della tempo dedicò al cardinal Barberini,
Beata Vergine quelli che godono allora Urba-
legato di Bologna, poi
pensioni chiericali sui benefìzi, in no Vili, una sua conclusione, e poi
un a quelli che fruiscono prestimo- entrò al suo servigio per teologo,
nie perpetue, che sono fondi o ren- avanzandosi intanto nella cognizio-
dite stabilite daun fondatore per ne delle lingue orientali e nella
la sussistenza di un ecclesiastico sen- scienza de'canoni. Divenuto il car-
za titolo di benefìzio. La Chiesa ha dinale Papa, lo dichiarò pontifìcio
altresì prescritto la forma e la ma- teologo, consultore del s. offizio e
niera della recitazione delle ore ca- de' riti, elemosiniere e canonico di
noniche, particolare e pubblica. Vi s. Pietro, adoperandolo negli all'ari

sono delle cause che dispensano dal- più rilevanti e gelosi del pontifi-
le ore canoniche, e gli obblighi di cato. Quindi a'28 novembre i633
quelli che tralasciano recitarle. Quan- lo creò cardinale prete di s. Sisto.
to alle ore diurne -dell' uffizio am- Ricevuto l'avviso di sua promozio-
brosiano, ne trattano il breviario, ne dai cardinali provenienti dal
il rituale ed il pontificale della chie- concistoro, proseguì per lo spazio
sa milanese. Le ore di prima, terza, di un'ora con somma indifferenza
sesta e nona , di poco variano da una disputa teologica in cui trova-
quelle del rito romano; gli stessi vasi impegnato. Fu quiudi provve-
inni e salmi , e la stessa distribu- duto dell'arcivescovato di Beneven-
zione de' medesimi. Abbiamo di Clau- to, dove impiegò due ore prima
dio Joly : De reformandis horis ca- del giorno in dettare lezioni di teo-
nonicis, Parisiis 644- 1 logia. Sollecito della buona condot-
OREGGì Agostino, Cardinale. A- ta di sua famiglia, faceva ad essa
gostino Oreggi nacque nella valle di s. quasi ogni giorno il catechismo o
Sofìa nell'Emilia o B-omagna, da ge- esortazione, voleva che almeno
e
nitori scarsi di beni di fori una, che uua mese si accostassero
volta al
compensò coll'eccellenza de'suoi ta- ai sacramenti, regnando nella sua
lenti e coll'illibatczza de'eostumi. Pel corte il buon ordine, la modestia.
88 ORE ORE
la preghiera ed il timor di Dio. la coltura è trascurata, traendo ci-
Amministrò la cresima ad immensa bo gl'indigeni principalmente dalle
turba di fanciulli diocesani, facen- pescose acque de'fiumi, dal selvag-
do loro fervorosi ragionamenti. As- giume, dalle bacchedi certi arbu-
sisteva l'esame degli ordinandi, e sti, da una radice succedanea al
e
nelle ecclesiastiche funzioni traspa- pane. In diversi luoghi sgorgano
riva in lui un'aria di paradiso, ver- fonti termali. Gli spagnuoli sosten-
sando lagrime in celebrar la messa: gono che il loro navigatore Estrada
tenerissima fu poi la sua divozione de Cita scuoprì la foce del Colum-
per Beata Vergine. Morì in Be-
la bia prima di Roberto Gray capita-
nevento nel i635 d'anni 58, con no americano di Boston. Quindi
lullo universale, e fu seppellito nella Broughton risalì il fiume, e parte
metropolitana con magnifico elogio n' esplorò Mackenzie; migliori in-
postovi dai suoi nipoti. Le sue ope- vestigazioni nel 1806 eseguirono
re furono stampate nel 1637 e ri- Lewis e Clark, da cui presero nome
stampate in Roma nel 1642 ne : due principali affluenti. Quando
fa il catalogo il Torrigio. De script, Vancouver esplorò la costa, gì' in-
card, p. cj. glesi si fecero padroni di questo
OPiEGON. Arcivescovato dell'A- tratto e cessarono di contrastarlo
merica settentrionale negli Stati Uni- all'Unione nel 181 5 pel trattato
ti, sul grande Oceano, nel distretto di Gand. Molto fece l'Unione per
del suo nome. Questo è traversato possederlo in vista del commercio
dal fiume Oregon o Columbia, il di pelliccerie e soprattutto delle
quale secondo nome lo prese dalla pelli di lontra tanto apprezzate dai
nave che montava Gray, che pel cinesi ; laonde il distretto d'Oregon
primo Io discoprì a'7 maggio 1792, o Columbia nel 1823 fu ammes-
e perciò anche il distretto promi- so all'Unione.
scuamente si chiama Oregon e Co- La famiglia columbiana degl'in-
lumbia. All'est è diviso dalla cate- diani può dividersi nelle due razze
na de' monti Missuri - Columbiani, principali de'chactas o teste piat-
detti anche Montagne pietrose o te, e de chochoni o shoshones
rocciose, Rock-monntains. Numero- detti indiani serpenlij ciascuna delle
se sono le valli nel versante occi- quali si calcola più di 60,000 in-
dentale delle Montagne pietrose, dividui. Nella categoria delle teste

ove vivono erranti le tribù india- piatte entrano i tushepaws, i wap-


ne, ed ampie sono le pianure. In paloos, i shahala erranti; e tutti
quella tra la catena marittima e questi hanno l'uso di appianare
la costa sono molti boschi, ove i straordinariamente la testa de' loro
pini e i cedri credono
bianchi si figli. Gli altri chactas hanno indo-
gli alberi più smisurati del globo per le pacifica e vivono di caccia e ra-
altezza e circonferenza enorme; è dici. I ebochonis o indiani serpen-
pure meravigliosa la vite parasila. ti, si suddividono in snake o alita-
La navigazione im è difficile per tati, in chopunis, in sokuths, iu
gran tratto. Tranne le montuose echelutus, in enichurs ed in chil-
cime; la temperatura dell' Oregon luckittequaws di attitudine più guer-
è più dolce di quella del lato op- riera, viventi sotto tende portatili.

posto. Fertili souo i terreni, ma Le ricche mandrie de'cavalli sono


ORE ORE 89
possedute dai chochonis, mentre i all' orazione. Dicendo oremus, nella
cfaactas allevano cani per le caccie. messa, il sacerdote stende e subito
La fattoria di A storia si riguarda congiunge le mani, come per do-
come il luogo principale del distret- mandare ed invitare il popolo a
to d'Oregon, ed è piazza fortificata pregare con lui: termina la preghie-
sulla riva sinistra della Columbia, ra dell 'oremus con X Amen [Vedi). Il

presso la foce. Il furie s'innalza su Zaccaria, Onomasticon rituale, spie-


d'una eminenza, e buono n'è il [tor- ga 1' Oremus, vocatur indiclio ora-
to. A"»tor ricco negoziante di Nuova- tionis : oremus dicilur ante publi-
York e direttore d'una compagnia cam orationem, ut invitentur omnes
di commercio per le pelli del gran- adorandum. Il Piscicelli, Breve spie-
de Oceano, nel 1810 vi spedì un gazione della messa p. 116, dice
carico da cambiarsi con pelliccerie, che nella quaresima, tranne le do-
ed una piccola colonia di artisti e meniche, per tutto il mercoledì san-
cacciatori canadesi, che vi portaro- to, in tutte le messe feriali vi è una

no le razze di pecore, capre e ma- orazione di più, la quale sempre è

iali. Nel seguente anno da essi fu l'ultima, sempre incomincia così:


e
costruito il forte, ma in progresso Oremus, humiliale capita vestra Deo,
venne ceduto alla compagnia in- e perchè quest'orazione è pel popo-
glese del nord-ovest. Le tribù, in- loj a questo si volge alquanto il sa-
diane de'ch'innooks e de'clatsopi vi- cerdote allorché dice, Immillate ca-
vono ne' vicini dintorni. Essendovi pita vestra Deo, il perchè di que-
penetrati i missionari cattolici, ed sta orazione egli è di parere che
avendovi operato numerose conver- la Chiesa in questo tempo celebran-
sioni, Gregorio XVI nel 843 e- 1 do solennemente il gran digiuno
resse il vicariato apostolico dell'O- quaresimale, e meditando egualmen-
regon nel territorio al di là delle te con più d' ispezialità in questo
Montagne rocciose, nominando il tempo la passione di Gesù Cristo,
primo dicembre vicario apostolico con questa orazione costringe i fe-
e vescovo di Drusa in parlibus deli,non solo ad umiliarsi innanzi
monsignor Francesco Norberto bian- a Dio coll'esercizio delle sante mor-
che!. Dio benedì le sue fatiche e tificazioni, ma e di più umiliarsi
zelo e quelle de'missionari, per cui innanzi al Redentore pel gran fa-
essendosi propagato il vangelo e vore dell' umana riparazione dall'a-
accresciuti i bisogni de' numerosi mor sua operata, non meno che col-
cattolici, era per erigere l' Oregon la propria sua morte. Di altre spie-
in arcivescovato quando morì il Pa- gazioni sulla forinola : Humiliale
pa. Il successore regnante Pio IX capila vestra Deo, che nelle messe
vi supplìa'24 luglio 1846, dichia- cantate pronunzia il diacono, par-
rando primo arcivescovo il detto pre- lammo a Colletta, orazione dell'O-
lato, cui concesse il pallio a'21 di- remus della Messa [Vedi), così detla
cembre. In pari tempo istituì le se- perchè si fa sopra l'assemblea, ed
di vescovili di Walla e di Van- in particolare di ciò che a Dio il

couver, suffraganee dell'arcivesco- sacerdote domanda. 11 Mazzinelli,


vato. Uffizio della settimana santa, ag-
OREMUS. Termine ecclesiastico giunge che l'orazione che si recita
che signillca preghiamo, ed invito dopo tal furinola, di sua primiera
9o ORE ORE
istituzione si crede falla per i pe- aver detto cioè Oremus j nel ve-
nitenti e per quelli che non si co- nerdì santo dopo l'Oremus dell'ora-
municavano, mentre ne' tempi apo- zione dopo il tratto, e avanti ognu-
comunemente si crede che la
stolici na delle dieciotto orazioni dopo la
comunione fosse quotidiana, massi- parola Oremus; nel sabbato santo
me in tempo delle persecuzioni, on- dopo le undici profezie eprima
de resistere al martirio. Terminate delle orazioni, detto che sia Oremus,
che furono, i fedeli seguirono a co- non dicendosi dopo la duodecima
municarsi ogni giorno, almeno in profezia; finalmente nelle quattro
tempo di quaresima, ma mancando tempora, quando si debbono dire
in seguito la pietà, fu ridotta la co- più Oremus colle profezie, se ne tenne
munione alla domenica; ed allora proposito ne' voi. Vili, p. 3o6 e
fu che la Chiesa nel licenziar quel- 3o8, voi. IX, p. 5, e voi. XXIX,
liche non si comunicavano, stimò p. ig e 20 del Dizionario. Ivi pu-
dover supplire con tale Oremus al- re sinotò che il Flectamus genua
la comunione, acciocché privi non non s'intima nel venerdì santo quan-
fossero de'sulFragi della Chiesa q^iei do si prega pegli ebrei, per le ge-
che rimanevano esclusi da essa. Di- nuflessioni che fecero al
derisorie
cevasi sopra del popolo in (òrma Salvatore, pregando però la Chiesa
di benedizione, ond'era egli avver- acciò sia loro rimosso dal cuore quel
tito dal diacono, che si prostrasse velame che gì' impedisce il vedere
davanti a Dio: Humiliate capila e credere alle scritture ; mentre nel
vestra Deo. Perchè dicevasi per sup- voi. XXXI V, p. 146 si disse an-
plire allacomunione, non si diceva cora di quegli Oremus o invito alle
nella domenica, ch'era colla comu- orazioni che la Chiesa ordinò per
nione comunemente santificata. Que- l'imperatore nel venerdì santo, pre-
sta preghiera nella quaresima è an- messa la detta forinola a Preghie- :

cora la colletta del vespero, perchè ka diremo di quelle ordinate o vie-


i vesperi, secondo il costume de'tem- tate pei sovrani, e delle diverse ora-
pi antichi, si dicevano unitamente zioni. Ma
quanto al Flectamus genua
colla messa ne'giorni di digiuno. Al- delle quattro tempora, faremo que-
l'articolo Genuflessione parlai del- ste distinzioni, cioè nelle messe con-
la forinola o avvertenza per piegar ventuali. Nei tempi di primavera o
leginocchia innanzi alcuni Oremus, quaresima, d' autunno o settembre,
dopo essersi detto questo termine : d'inverno o dicembre, il Flectamus
Flectamus genita, che nelle messe genua si dice nei mercoledì e sabba-
lette dice il sacerdote, e l'assistente to; ne' tempi della Pentecoste o esta-
risponde Levate per alzarsi, indi se- te, il Flectamus genua si dice ne' soli
gue l'orazione: nelle messe solenni venerdì e sabbato. Vedasi Caesa-
il Flectamus genua lo pronunzia ad rius Arelatensis in Homi Ha 34 de
alta voce il diacono, e il suddiaco- genibus fleclendis in orationibus. Il

no nello stesso tuono dice Levale. popolo al Flectamus genua deve sta-
Delle diverse discipline e significa- re inchinato ancorché sia genufles-
ti, quando dicesi il Flectamus ge-
di so. A. Colletta, si parla eziandio
nua, come nel mercoledì santo avan- dell'intimazione Flectamus genua e
ti l'orazione del solo primo Oremus dell'altra Levate, poiché anticamen-
della prima Lezione (Vedi), dopo te ne'giorni di digiuno nelle prò*
ORE ORE 91
cessioni il popolo si radunava in ne di ornati. Si osserva in ispecie

una chiesa, dove attendeva il ve- il gran fìnestrone circolare con in-
scovo, che principiava coli' orazione tagli tricuspidali per simboleggiare

chiamata ad colleclam, cioè a fere la ss. Trinità come in altre scoltu-

sull'assemblea sommario o com-


il re ecclesiastiche ogivali. La parte
pendio de'desiderii, domande e pie- interna è ben disposta e sufficien-

ghiere del popolo a Dio. Di là si temente illuminata, ed ha altresì

andava poi ad altra chiesa, dove si un portico ornato di figure, in gran


diceva la messa : il celehrante pro- parte perite per le vicende de'tem-
nunziava Oremus, e il diacono sog- pi. L'altare maggiore e la cappella
giungeva Flectamus genita, accioc- del ss. Cristo sono forse troppo riem-
ché gli astanti genuflessi facessero pite di bassi rilievi esprimenti la
una piccola pausa, nel tempo della passione del Redentore, e di ornati
quale si orava con silenzio. All'in- senza numero. Ne mancano alcuni
timazione del suddiacono : Levale, quadri di pregio di scuola spaglino-

il popolo si alzava per ascoltare in la. Questa cattedrale, di solida strut-

piedi la colletta o orazione, che si tura, è sotto l'invocazione di s. Mar-


diceva dal celebrante esponendo le tino, e tra le reliquie che in essa

domande dell'assemblea o popolo. si venerano, sonovi i corpi de' ss.

A Irchejo o Iwchik azioni si è det- Giusto e Pastore, di s. Eufemia e

to delle principali che hanno luo- di detto s. Martino patrono della

go nelle orazioni e nel pronunziar- città. Il capitolo si compone di no-


si Y Oremus. ve dignità, prima delle quali è il

ORENSE (Aurien). Città con re- decauo, di Ventisei canonici, com-


sidenza vescovile di Spagna nella preso il teologo e il penitenziere,
Galizia, a 16 leghe da Lugo, ed a di dodici raziona ri ed altri ecclesia-
90 da Madrid, capoluogo della pro- stici. La cura delle anime è nella
vincia del suo nome, ai piedi d'una chiesa appresso la cattedrale, con
montagna, in una bella e fertile pia- battisterio, dalla quale è alquanto
nura, sulla sinistra del Minho, che distante l' episcopio. Vi sono due
si passa sopra un magnifico e bellis- monasteri, più confraternite, l'ospe-
simo ponte di dieci archi, fatto a'tem- dale e il seminario. Evvi anco-
pi di Traiano, il maggiore de'quali ra un ospizio pegli esposti, una
ha i56 piedi di apertura, e i35 di casa di beneficenza con officine

elevazione dalla base. Le strade ed i di lavoro, ed altri stabilimenti.


fabbricati non sono disaggradevoli, I bagni termali, situati nella parte
essendo l'edilizio più. osservabile la occidentale, sono assai frequentati e
cattedrale, detta volgarmente di go- celebri da un tempo remotissimo,
tica struttura, che oggi più esatta- e ve ne sono degli altri presso la
mente si chiama ogivale, suscettibi- città che hanno la stessa riputazio-
le di tanti ornali e modificazioni, ne. Questa città è rinomata per le

che interessa anche il comune gu- sue fabbriche di eccellente ciocco-


sto degli ornati e decorazioni per lata, e le sue filande di liuo ; an-
mobili eziandio. La porta di questa che i suoi prosciutti sono tenuti i

cattedrale, chiamata del Cristo, seb- migliori del regno, pregievoli sono
bene non terminata, presenta un ti- le uve e le frutta de'dintorni. E
po originale, ed alcuua complicuzio- patria dello scultore Francesco del
92 ORE ORE
Rloiue e del giureconsulto d. Frati- cesi di Oviedo. 1776 Pietro de Que'
cesco de Puga-y-Feijoo, per non vedo-y -Quinzano ,
poi cardinale .

dire di Orense si chiamò pri-


altri. 1818 Damaso Egidio .Iglesia-y-La-
ma Amphilocopolis , da Ànifìloco go di Tuy. Dopo lunga vacanza di
capitano greco, che dicesi ne gettò sede, il regnante Pio IX, nel con-
io fondamenta 11 79 anni avanti cistoro de' 1
7 settembre 1847, P re "
l'era nostra. I romani le diedero couizzò l'odierno vescovo monsignor
il nome di Aquae Calidae, a mo- Pietro Zarandia di Lesaca diocesi
tivo de'salutiferi suoi bagni caldi, di Pamplona, canonico e vicario
;i!tri la dissero Aquae Calidae ci- generale di Calahorra. Ogni nuovo
linoruni j gli svevi lo chiamarono vescovo è tassato in fiorini i4oo.
/ yentes, o TVerm-see ossia caldo La diocesi è ampia, estendendosi
mare, dal quale per corruzione si in tercenta fere leucas quadratas,
lòimò poscia Orense, Auria. e contenendo 665 parrocchie.
La sede vescovile fu fondata, se- OREO, Loreo. Sede vescovile
condo Commanville, nel 5oo circa, d'Eubea o primiera Achea, nell'esar-
prima sotto la metropoli di Braga, cato di Macedonia, sotto la metro-
poi di Lugo, quindi di Braga nuo- poli d'Atene, eretta nel V secolo,
vamente, e per ultimo di Compo- Ebbe per vescovi Teofilo che fu
.stella di cui è tuttora suffraga dea. al concilio di Calcedonia ; File-
Se vuoisi credere alla tradizione to intervenne al settimo genera-
degli spagnuoli, il primo vescovo fu le ; Sofronio qualificato vescovo
s. Arcadio discepolo di s. Giacomo di Daulia, vescovato unito, e di Ta-
upostolo ; generalmente però se ne lanzio; Doroteo vescovo di Ta-
indi
nicomincia la serie con Benedetto lanzio ; Crisanto ne occupava la se-
dei 062. Ne furono successori, Vit- de verso la metà del secolo XVII.
limerò nel 572; Lupato nel 58t); Oriens dir. t. II, p. 2o3.
Davide che sottoscrisse ai concilii ORESTE, Oresiis porlus. Sede
ijiiarto e sesto di Toledo; Sona che vescovile della Magna Grecia, e por-
fu a quello del 653, ec. Fra gli al- to d'Italia nel paese de'Bruzi, secon-
iri vescovi noteremo particolarmen- do Plinio, nel vicariato di Roma,
to, Diego prelato esemplarissimo che le cui vedono all'imboc-
rovine si

morì nel x 3 Alfonso Perez frau-


1 1 ; catara del Metauro nella Calabria
cescano, uno de' più gran predica- Citeriore. Non ha che far nulla con
tori del suo tempo, morto nel 3y ; 1 1 s. Oreste del monte Soratle, comu-
Lorenzo che sotto il regno di Fer- ne del distretto e comarca di Ro-
dinaudo III nel i23o edificò la ma, nell'abbazia nulLius delle Tre
cattedrale; ed il cardinal Giovanni Fontane: lo descrivemmo nei voi.
Torr ecremata [Vedi), domenicano XII, p. 229, 23o, e voi. XIII, p.
celebre. Nelle Notizie di Roma so- 67 e seg. del Dizionario e ne'luo-
do registrati i seguenti: 1736 fi*, gli i relativi: di recente il chiar. p.
Giovanni de Zuazo-y-Tesada de'mi- Ranghiasci, nelle Meni. stor. di Ne-
nimi di Toledo. 1738 fr. Agostino pi, eruditamente descrive il monte
d' Eura agostiniano di Barcellona. Soratte, che chiama Mons Fall-
1764 fi*. Francesco Galindo de'mi- scorimi, cioè de' falisci antichi cis-

ni mi della diocesi di Saragozza. 1769 mini. Fu Oreste, detto poscia Por-


IdclfousoFrausos-y Rango della dio- lo Ravaglioso, aulicamente sede ve-
ORF ORF 93
scovile, e Longiano suo vescovo as- questo spirito di carila principale
sistette al sesto concilio di Papa cara ti ere del cristianesimo, che fece
s. Simmaco nel 5o4- Ughelli, Italia stabilire una moltitudine di asili per
sacra t. X, p. i55. riceverli, e che dà a tante persone

ORFA. V. Edessa. cristiane il coraggio di servir loro


ORFANI. V. Orfanotrofio. da genitori, e di accordare loro le
ORFANI. Eretici Taborìtì (Fedi), medesime cure che la tenerezza di
settatori fanatico Giovanni Zi-
del pache o di madre potrebbe ispira-
sca, non avendo voluto altro
che re. Disse Gesù Cristo: ogni volta
capo dopo la sua morte, si fecero che avete fatto qualche cosa per
chiamare orfani. In Boemia com- uno de' più piccoli di questi miei
misero infinite crudeltà contro i cat- fratelli, l'avete fatta a me. Quando
tolici, ed altrettanto in Sicilia, co- la nostra religione non avesse altro

me narra il Rinaldi all'anno 1 4^9» titolo di raccomandazione fuorché


11. 16 e 17. Martino V per raffre- la cura con cui essa invigila alla
narli promulgare una crocia-
fece conservazione degli uomini, sarebbe
ta. Dal medesimo si apprende al- sufficiente questo solo titolo per far-
l'anno i434» n 2-3, che in Boemia - la amare e rispettare. De'principali
rifiorì il cattolicismo, poiché gli us- orfanotrofi sparsi per tutto il mon-
siti, detti anche calislini e pragesi, do, se ne fa menzione ai loro arti-

eretici anch'essi, venuti a discordia, coli, così di quelli di Roma, della


distrussero gli orfani ed i taboriti. quale tuttavia daremo qui appres-
ORFANOTROFIO, Orphanotro- so alcune brevi indicazioni. I sovra-
phium. Collegio o seminario di or- ni e principi sempre li protessero,
fini fanciulli privi di padre e ma- e 1' imperatore Valentiniano I del
dre o d'uno de'genitori, pareli tibus 370 fece esenti dal censo i pupil-
orbatimi. Ahhiamo dalla legge an- li. A Diacono dicemmo come dagli
tica che Dio si dichiarò padre e apostoli anche per
furono istituiti

protettore degli orfani, ordinando soccorrere poveri e prender cura


i

agli ebrei di non abbandonarli, di degli orfani e de'pupilli; a Diaco-


provvedere alla loro sussistenza, di nie come i diaconi aveano per essi
lasciar loro una parte de'fiutti del- ospizi ed ospedali; a Diaconesse
la terra, e di ammetterli ai ban- come aveano cura delle povere ed
chetti delle feste e dei sagrifizi. I orlane; si può vedere Elemosina
profeti più -volte ripeterono agii ed altri articoli relativi, come Ditti-
ebrei il volere divino, rimproveran- ci e Matricola, ove si registravano
doli della negligenza in eseguirlo. Il gli orfani ed i pupilli mantenuti
tesoro delle elemosine conservate colle rendite della Chiesa. Nella chie-
nei tempio, era principalmente de- sa greca di Costantinopoli vi fu
stinato al loro mantenimento. L'apo- l'offizio di Orphanotrophits, cioè
stolo s. Giacomo disse ai fedeli, che nutritore e provveditore degli or-
il miglior atto di religione e il più. fani. Il luogo nel quale erano in
gradito a Dio è quello di visitare Roma alimentati gli orfani sotto s.

e di consolare le vedove e gli or- Gregorio chiamava si Or-


I del 590,
fani nelle loro pene, quindi a più phanolrophium, e fu da lui fonda-
forte ragione quello di aver cura to nel sito ove al presente é la
di educare quegli esseri infelici. E chiesa di s. Stefano de'mori: di que-
94 ORF ORF
sto ospizio o spedale per gli orfani gli orfani o proietti, di che tratte-
fa testimonianza anche l'Alveri, Ro- remo parlando di quel grandioso
ma in ogni stato par. II, p. 219. stabilimento, monumento insigne
A Can*tof.[ pontificii si narrò co- della romana carità. Ne' tempi po-
me s. Gregorio I presso il patriar- steriori i primi orfanotrofi che si

chio Lateranense e le scale della ba- eressero in Roma


a suggerimento
silica Vaticana fondò due scuole di s. Ignazio, furono quelli tuttora
di canto sacro, con Ogni rendite. fiorenti, presso la chiesa di s. Ma-
scuola si chiamò Orphanotrophiuni ria d Aquiro' (Fedi), per gli orfani,

o Parvisium, ed era come un se- e presso la Chiesa de' ss. Quattro


minario per istruire giovanetti che i Coronati (Vedi), per le orfane, pri-
bramavano dedicarsi al chiericato, ma istituite in Trastevere : Paolo
nelle scienze, ne' riti e nel canto. III per governare questi orfanotrofi
Le rinnovò dai fondamenti Sergio nel 1 54 1 approvò l' A rciconfrater-
II dell'844) il quale restato iu fan- nità della B. V'ergine della Visita-
ciullezza orfano d'ambo i genitori, zione degli orfani (Vedi), di che
era vi stato collocato da s. Leone parlai ancora nel voi. XIX, p. 33. Il

III. A Fanciullo facemmo parola protettore di essa cardinal Antonraa-


de'fanciulli esposti ne'tempi di mez- ria Salvi a ti, magnificamente beneficò
zo. Papi non solo seguirono con
I idue orfanotrofi, e pegli orfani fon-
zelo lo spirito della primitiva Chie- dò il Collegio Salviali, od ospizio
sa, con soccorrere il pupillo e l'or- degli orfani (Vedi)', gii orfani sono
fano, ma nel medio evo segnata- in cura de'somaschi, le orfane in
mente si dichiararono eziandio su- quella delle agostiniane. ì^e\Y Ospì-
premi protettori de' principi orfa- zio apostolico (Fedi), fondalo sotto
nelli, credendosi a que' tempi che Innocenzo XI da Tommaso Ode-
a difendere i minacciati loro dirit- scalchi, indi ingrandito da Innocen-
ti, in alcun luogo trovare non si zo XII e da altri Papi, tra gli

potesse un miglior appoggio che alunni e le alunne si ricevono nel


appresso colui il quale teneva in sontuoso stabilimento anche orfani
mano sua i fulmini della Chiesa, e pupilli d'ambo sessi. Nell'Ospi-
i

contro le ingiuste altrui pretensio- zio di s. Maria dell' Assunta, o Ta-


ni, e consideravano i Pontefici co- ta Giovanni (Vedi), incominciato
me uno de' principali obblighi la sotto il benefattore Pio VI, sonovi
protezione de' deboli e de'pupilli. I anche molti orfani; altrettanto di-
medesimi Papi all'alavano anche al casi Ospizio di s. Maria de-
dell'

Nomenclatore (Fedi) la cura degli gli Angeli (Vedi), fondato da Pio


orfani e de'pupilli. VII e Leone XII. Ecco come in

Ad Innocenzo III si deve l'istitu- Roma, essendo il centro di quella


zione del Conservatorio delle pro- divina religione di amore, che co-
ietle presso l'ospedale di s. Spirito nosce per uno de'suoi primi pre-
in Sassia (Fedi), figlie esposte ille- cetti l' amare il proprio simile co-
gittime, od orfane, o nate da sna- me sé medesimo, si preude cura
turati o poveri genitori ; ed al me- dell'orfano, oltre altri stabilimenti
desimo ed a Sisto IV dobbia- che hanno pure articoli. I fanciulli
mo la stabile fondazione nel me- sono teneri e preziosi virgulti della
desimo ospedale, dell'ospizio de- gran pianta sociale, il perchè chi in-
ORF ORF 9*
lentie alla loro cristiana educazione, supplendo ai doveri propri de'geni-
deve assai per tempo adoperare tori. Gregorio XVI che durante la
con le cure le più solerti, affinchè pestilenza con sommo zelo avea cu-
in processo degli anni si rendano ralo la cessazione, e soccorso i co-
benemeriti della religione, del so- lericigenerosamente di suo partico-
vrano e della patria. lare peculio, approvò la Pia società
Nel 1837 percossa Roma dal in soccorso elei poveri orfani per il co-
flabello del morbo asiatico cho- lera, e fu largo di magnifico aiuto,
lei a, per le vittime di questa pe- come diremo, con contribuire del pro-
stilenza rimasero moltissimi infe- prio parecchie migliaia ili scudi, ed
lici orfani abbandonati, cui non aprì a quanti gli diedero il nome i

solo mancava il giornaliero alimen- tesori della Chiesa, il pio cardinal


to, ma si videro senza sostegno nel- Carlo Odescalchi di lui vicario, ai
la loro tenera età, e senza guida 2.3 novembre 1837, con notifica-
che li stabilisse nel sentiero della zione che
legge nel n.° .96 del
si

pietà e della virtù. Cessato il mor- Diario di Roma, come preposto dal
bo, surse con edificante zelo una Papa alla protezione e direzione
benefica pia società per dar loro della società, invitò per di lui or-
sussistenza e tutela, persino a quel- dine con paterni e commoventi pa-
li delle campagne, supplen-
vicine role tutti i cittadini a cooperarvi,
do mancanza degli estinti ge-
alla pubblicando l'elenco di diccisette ri-
nitori; quindi la carità romana fu spettabili personaggi d'ambo i ses-
larga e magnifica. \ olevasi aprire si, formanti il consiglio direttivo
per questi orfani del cbolera un della società. Questo stampò subito
nuovo ospizio, ma le difficoltà che V Ordinamento generale per la pia
presentavano bambini di latte, fan- società in soccorso de'pò veri orfani
ciulli spoppati o di tenera età, e- pel colera; divise la città in sei se-
sclusa l'idea di un generale e trop- zioni, ed assunse la direzione supe-
po dispendioso ospizio, si preferi- riore religiosa, morale ed ammini-
rono sussidii a domicilio, o il col- strativa della società. Intanto 792
locare in alcuni ospizi i maschi, e persone furono scritte nel ruolo dei
ne' conservalorii le femmine, anche novelli soci; cioè chi donò un soc-
fuori di Coma, per forme di vive- corso per una sola volta, chi die
re più semplici e frugali. Per que- cose da letto o da vestire, altri si

ste ed altre ragioni la società, che obbligarono ad annue o mensili


assunse le veci de' defunti genitori, pensioni. Del suo mille scudi annui
dispose che i suoi pupilli restassero somministrò il Pontefice e altrettan-
nelle private case, e ritenessero la to il sacro collegio; inoltre Grego-
maniera di vivere ch'era loro pro- rio XVI a profitto di questi orfani
pria, allogando quei eh' erano al permise pubbliche feste, accademie al
tutto preso amorevoli pa-
orfani teatro d' Apollo e in Campidoglio,
renti, o consegnandoli ad altre buo- e tre lotterie di oggetti donati da
ne persone della medesima loro con- benefattori, laonde si ricavarono vi-
dizione. Furono stabiliti alcuni so- stose sovvenzioni. Dalle sole limo-
ci al caritatevole ufficio di tutori, sine fìsse, mensili e annuali, la so-
per vegliare su ciascuno de' pupilli cietà ricavò quasi undicimila scudi
loro affidali, formarli alla virtù, e annui, quanti appunto ne avea bi-
,

96 ORF ORF
sogno. Gli orfani d'ambo i genito- frio (Fedi), per opera di Elisabet-
ri erano 4 00 c uc cne aveano per- j
|
' ta Gozzo li e del commendator Tor-
duto il padre 200. Nel i83g fu lonia, avendo il primo avuto origine
messa a stampa una breve istru- per quella del sacerdote Pallotla e di
zione pei tutori, riguardante i rap- Giacomo Salvati. Aggiungeremo che
porti morali ed economici de' loro nel n. y5 del Diano di Roma 1841
pupilli, vegliando ancora sulla loro si notifica come detta pia unione
istruzione nelle arti e mestieri, e per favore dell'ordine Gerosolimi-
nelle scuole diurne e notturne, se- tano avea ricevuto porzione dell'o-
condo l'età. Il num. 79 del Dia- spizio presso ponte Sisto, per acco-
rio di Roma di tale anno descrive gliervi lepovere ragazze pericolan-
la prima riunione generale della ti, e specialmente le orfane e le
pia società nell'oratorio del p. Ca- più abbandonate. JNel 838 la so- 1

ravita. cietà incominciò a stampare Rap- i

I gesuiti e le religiose del sa- porti sopra lo slato attivo e passi-


gro Cuore si dedicarono alla cu- vo della cassa della pia società in
ra religiosa degli orfani ed orfa- soccorso de' poveri orfani del cole-
ne, oltre i rispettivi parrocbi ; anzi ra, de'quali tennero proposito il n.°
i gesuiti a tutte loro spese fonda- 4' del Diario di Roma
1840, e il
rono presso la Chiesa di s. Stefino n.° 8 delle Notizie del giorno 1 84 r
rotondo un ricetto od ospizio per per non citare altri numeri. Aven-
venti orfanelli, per dar loro una do gli orfani e le orfane del ter-
buona educazione. D'un saggio in- ribile flagello colerico, ricevuto aiu-
torno ai primi elementi della storia to, educazione e collocamento dal-
sacra e di lingua italiana, dato da la generosità e carità della pia so-
tal piccolo drappello per opera dei cietà e benemerito consiglio, per
gesuiti, parla con lode il n.° 55 del debito di gratitudine sinceramente
Diario di Roma 1840; già il n.° 3 ne benedirà sempre il nome, in un
avea narrata la festa celebrala nel- a quello di Gregorio XVI, che con
l'oratorio del p. Cara vita, dalla pia animo invitto e scarsi mezzi dovet-
società in onore della ss. Concezio- te far fronte non solo al cholera e
ne, sotto la cui protezione si pose ai cordoni sanitari, ma ai danni re-
alla sua erezione. Inanno i
tale cali terremoti, dalle inonda-
dai
consiglieri della seconda sezione mar- da altre gravissime non pro-
zioni, e
chese Patrizi e contessa Marconi vocate vicende del suo memorabile
aprirono una scuola e convitto per e spinoso pontificato, che lo costrin-
ventiquattro delle loro zitelle a s. sero per dura necessità a contrarre
Maria Maggiore; anche la terza e debili, provvedendo però al modo
sesta sezione aprì scuole. Si formò di soddisfarli.
ancora per munificenza di Grego- ORFINI Viviano, Cardinale.
rio XVI, e dalla pia unione di Ma- Viviano Orfini nacque a Foligno
ria regina degli apostoli, il Conser- (Fedi) di benemerita e nobilissima
vatorio o pia casa di carila in via famiglia il 23 agosto 1701, essen-
di Borgo s. Agata [Fedi), donde do in essa tra gli altri fiorili, Tom-
verso il declinar del 1840 derivò maso vescovo di Strongoli poi del-
il Conservatorio o ritiro del sagro ove mori santamente; Pier
la patria,

Cuore di Gesù alla salita di s. O/io- Orlino governatore di Terracina e


ORG ORG 97
Osimo; Gio. Battista ponente di preposto alla presidenza delle acque
consulta e collettore degli spogli in e strade, e nel 18 8 alla prefettu- 1

Ispagna ;
Ottaviano re-
Antonio e ra dell'annona, finché Pio VII nel
ferendari di segnatura, e il secondo concistoro degli 8 maggio 1823 ne
vice legato di Romagna ed altri , premiò i con crearlo cardi-
meriti
personaggi mentovati nel citato ar- nale dell' ordine de' diaconi, onde
ticolo. Dedito allo studio, abbrac- per le patrie benemerenze Foligno
ciò Io stato ecclesiastico, e bramoso ne celebrò l'esaltazione a'6 aprile,
di servire la santa Sede, Pio VI con accademia nella quale recitò
lo fece prelato e governatore di analoga erudita Orazione Giacomo
Collevecchio in Sabina, ov' era nel Frenfanelli, ivi più tardi stampata
1782. D'animo sincero, affabile con nel 1829. Ma rapidamente Foligno
tutti, generoso co' poveri, pietoso dal tripudio passò al lutto, poi-
cogli afflitti, amante della giustizia, ché colpito il cardinale da grave e
divenne l'idolo della popolazione breve infermità di polmonea, ne le-
e gradissimo al cardinal vescovo. sto vittima compianta agli 8 mag-
Indi fu trasferito governo di Fa- al gio, dopo soli 60 giorni di cardi-
no, ove pur si rese ben accetto pel nalato. In Roma i solenni funerali
suo spirito conciliatore in tempi furono celebrati nella chiesa di s.

che già incominciavano a diveuir Marcello, in cui cantò la messa il

difficili, ed abbellì la città di nuo- cardinal Bertazzoli. La sera il di


va deliziosa strada. In premio di lui cadavere fu trasportato nella
sua lodevole condotta Pio VI lo chiesa di s. Angelo in Pescheria per
richiamò in Roma promovendolo ,
disposizione del Papa, avendogliela
a ponente di consulta e conferen- destinata per diaconia cardinalizia,
dogli un canonicato nella basilica come attestano i num. 3y e 38 dei
Vaticana. Mentre ne adempiva i Diari di Roma, e il Nicolai, Della
doveri, invaso e democratizzato lo presidenza delle strade t. II, p.
stato pontificio dai francesi, il Pa- 149, e v restò tumulato con ono-
i

pa fu tratto prigioniero in Francia. revole iscrizione, lodato per reli-


Costretto il prelato d'allontanarsi gione, soavità di costumi e probi-
da Roma, cercò asilo in estero re- tà, come pure si legge in quella
gno, quindi restituì l'ordine alla composta per la sua promozione da
patria chiamatovi dal voto de'sag- monsignor Luca Pacifici.
gi cittadini al cessar dell'epoca re- ORGANO, Organimi. Strumen-
pubblicana. All'esaltamento di Pio to musicale. Questo vocabolo signi-
VII ritornò alla capitale, venendo an- ficò originariamente qualunque siasi
noverato tra i chierici di camera, po- strumento; in seguito venne appli-
scia esercitò la presidenza della zec- cato a tutti gli strumenti musicali:
ca e delle ripe. Di nuovo occupato Organa dicunlur, omnia instrumenta
lo stato dai francesi imperiali e musicorum, come si espresse s. A-
strappato Pio VII alla sua Sede nel gostino, Enarr. in psalm. 56, v. 16;
1809, a lui fedele il prelato si co- poscia ai soli strumenti da fiato, lo
dusse altrove. Restituito Papa nel
il che rilevasi da s. Isidoro, Etimo'
18 r4 al suo trono, Viviano appena log. lib. 3; finalmente al più gran-
giunto in Roma, divenuto decano de di tutti gl'istrumenti di canne,
de'chierici di camera, fu nel 1816 cioè all' organo nostro, detto per
voi. xnx. 7
98 ORG ORG
antonomasia i7 re degli istromenli solenni fuuzioni de' Ponteficisi usò
musicali. Questo mirabile e impor- l'organo o altri strumenti musicali,
tante strumento musicale si aclope- V. Cappelle pontificie, li primo
ra in chiesa per avere accompagna- orgauo fatto in Roma vuoisi quello
ta la dolcezza colla divozione, la della chiesa di s. Agostino; eccel-
gravilà colla modestia. In tal mo- lenti poi sono quelli delle chiese
do ne fu lodato l'uso da'padri, pur- del Gesù, Minerva, della Mad-
della

chè non degeneri ad usimi Mi? dalena ed come notiamo ai lo-


altri,

citae voluplatis. Onde avvisa Ba- il ro articoli, in altri dicendo dei più
ionio, Distili, psalm. e. 17, §2, n. 4= celebri organi: sono famosi quelli
il suono e canto dev'essere tanto di Friburgo, ed il recente di s. Dio-

grave e moderato, che non tutto nigi di Parigi, che dicesi il più
l'animo attragga al diletto di se; grande e più completo di Francia,
ma lasci la miglior parte al senso Fu detto che l'organo poco lascias-
di quelle cose che si cantano ed al- se alle ispirazioni dell'organista,
l'effetto della pietà. In fatti il con- onde poter trasfondere ne'suoni e
cilio di Colonia del 536 decretò, nella nota emozione, che
la libera
che gli organi, termine allora ap- sembra dal cuore propagarsi all'e-
plicalo agli strumenti in generale, stremità delle dita. Eppure si odo-
devono piuttosto eccitar divozione no maestri che rendono l'organo
che un'allegrezza profana. 11 concilio quasi fedele e docile ripetitore delle
di Ausburg o Augueta del i548 più delicate astrazioni. A Musica
prescrisse che gli organi non suo- sacra parlammo di qual musica
nerano che delle arie divote. E vocale e istrumentale si conviene
quello di Treveri nel 1 549 avea nelle chiese, e quale è la riprovata ;

statuito che tempo dell' Eleva-


in dicemmo organare per
del vocabolo
zione sino all' Agnus Dei non si armonizzare, e l'accordo organimi;
dovesse né suonar l'organo, né can- e confutammo la credenza che s. Ce-
tare alcuna antifona, onde i fedeli ciba, la quale dicesi martirizzala
venerino in silenzio il mistero del- nel 23o, suonasse l'organo e can-
la morte di Gesù Cristo, e pendino tasse , e come si debba spiegare
grazie a Dio de'benefizi che ci ha l'antifona cantanlibus organis, tolta
meritato colla sua morte. 1 russi dai suoi atti. II vocabolo organo
non soffrono né organi, né altri i- viene dal latino e fu adoperato da
strumenti nelle chiese, perché ri- Tertulliano, il quale descrive una
tengono che convenga ai seguaci simile macchina composta di tubi,
della nuova legge d'impiegar la e formante una moltitudine di suo-
sola voce naturale per celebrare le ni, detta organo idraulico, del qua-

lodi di Dio. Che l'organo non fu le Archimede era inventore: né si

ammesso nella cappella pontificia deve tacere che il medesimo vo-


e nemmeno nella chiesa di s. Gio- cabolo fu proprio di alcune mac-
vanni di Lione, lo dicemmo a Can- chine da guerra, per attestato di
tori pontificii, ove notammo quan- Vitruvio lib. 10, cap. 1 ; e per te-
do essi cantarono sull'organo nel stimonianza di Columella lib. 3,
palazzo apostolico. Anche il Bo- cap. 1, organi si chiamarono alcuni
nanui, Della gerarchia eccl. p. 4^4> stromenti da misurare. Ma 1' or-
ciò nota affermando che mai nelle gano idraulico, che si dice inveii-
ORG ORG 99
tato da Ardii mede, non era molto alla musica. Per serbare poi la
dissimile dal nostro quanto alla simmetria e la magnificenza, se ne
forma delle canne ed al suono, se possouo fare due laterali allo stesso
non che l'acqua era la forza mo- altare, come si vede in tante chie-
vente, per cui si spingeva l'aria se. L' organo suole adornarsi cou
onde si producesse il suo-
ne' tubi, cornici, risalti, pitture e sculture adat-

no. Organi idraulici si sono fab- tate alla musica: si adorna ancora
bricati anche a' nostri giorni , ed con ordini architettonici e con fron-
alcuni se ne introdussero nel seco- tespizio, quando si voglia grandez-

lo passato in diverse ville di Roma, za e magnificenza sempre corri- ,

ed ancora sussiste quello del giar- spondente e proporzionato all'edifi-


dino del palazzo Quirinale. I fran- zio della chiesa. Quanto all'origine
cesi attribuiscono l'invenzione del- degli organi, primieramente convie-
l'organo idraulico a Ctesibio d'A- ne distinguere l'uso loro nelle chie-
lessandria, 234 anni avanti la no- se, da quello in altri luoghi; l'or-
stra; e 2601 anni prima credono gano da fiato o pneumatico, da qua-
che inventasse 1' altro organo il re lunque strumento musicale. Sem-
di Cina Hoang-li. Il Gimma, Idea bra che ne'primi secoli dell'era cri-
della slor. lett. d'Italia t. II, p. stiana non abbia esistito un vero

778, attribuisce l' invenzione del- organo composto di canne, e col


l' organo che suona da sé a forza meccanismo cui vennero poi fabbri-
di note, ad Eusebio Bianchi mila- cati. Publio Optaziano Porfirio, che

nese e carmelitano scalzo, il qua- fiorì verso il 322, nel suo Panegi-

le scrisse le regole per fabbricare rico in versi pubblicato dal Velse-

un organetto, che per via di ruo- rio, chiaramente menzione degli


fa

te suonasse due o tre ariette; la organi, che si sonavano con manti-


quale invenzione gì' ingegnosi tede- ci, strumenti che attraggono e man-

schi hanno a più. sonale accre- dano fuori l'aria dando fiato alle
sciuta. canne dell' organo, detti in latino
Quanto al luogo ove si deve col- folli s. Tuttociò che si legge nella
locare l'organo nelle chiese, e come descrizione dell'organo Giuliano nel
devesi edificare, tratta il eh. Ratti, secolo IV, presso il Du Cange_, Glos?,
Dell'erezione de' sacri templi , p. 82. parola Organimi, ed in quella fatta
Egli dice che il suo luogo sia do- da Cassiodoro nel suo Commentar.
ve possa servir bene agli uffizi di- del salmo i5o, nulla ha che fare
vini, ed accompagnare il canto e cogli organi nostri o strumenti di
le funzioni del clero, e perciò sarà canne. Diversi autori presso Lodo-
a vista dell'altare maggiore. Quan- vico Cresolio, Mystagogi lib. 3, cap.
tunque il più usuato luogo è quel- 27, attribuiscono l'introduzione del-
lo sulla porta principale, se la chie- l'uso degli organi nelle chiese per
sa è graurle^ meglio è collocarlo di gli uffizi divini, a s. Damaso I Pa-
fianco e vicino al detto altare, non pa del 367, ma
erroneamente. Al-
solo perchè riesce più comodo al tri vogliono che Venanzio Fortu-
suo uso, ma eziandio perchè toglie nato, morto nel 606, nella Vita di
l' occasione al popolo di commet- s. Germano vescovo di Parigi, pa-
tere l'irriverenza di volgere le spal- re che conoscesse o indicasse gli or-
le all'altare, per islare più allento gani iu Francia verso il 58o nella
ioo ORG ORG
chiesa di detta città; ed il Granco- I, cap. i3; e Gimma, Idea della
las, Comment. hist. Brev. rom., ri- stor. leti, d'hai, t. I, p. 240, opi-
ferisce i di lui versi: na in favore di s. Vitaliano, ma
questa opinione venne ben confu-
Hinc puer exiguis attemperai Or- tata dal p. Sala nel t. II de libri
gana cannis ; liturgici del citato Bona. Siccome
Inde senex largam ruotai ab nel pontificato di s. Vitaliano i

ore tubarti. suoi cantori armonizzarono a men-


Cymbalicae voces calamis miscen- te e non in iscritto alcuna melo-
tur acutis, dia, e probabilmente le intonazio-
Disparibusque tropis fislula dui- ni de'salmi del canto gregoriano; es-
ce sonai. sendo stata nominata tal maniera
Timpano, rauca senum puerilis tibia organare l'armonizzare, e organimi
mulcet, come rilevai di sopra, ta-
l'accordo,
Alque hominum reparant verba linomi indussero molti storici, che
canora lyram. non conobbero a sufficienza la sto-
ria musicale, che a
a dichiarare
Ma monsignor Alfieri nel suo Ri- suo tempo uso nella chie-
fosse in
stabilimento della musica eccl. p. sa l'organo, e che quel Pontefice lo
89, ha provato contro il signor Di- introducesse nelle chiese. Il Mura-
dron archeologo parigino, il quale tori nella dissert. 24, parlando di
volea sostenere la stessa cosa, che questo argomento e degli strumen-
in que' versi non parlasi né di or- tida fiato e da corda, osserva, che
gano idraulico, né di pneumatico, Giona monaco di Bobbio e con-
ma solamente »» si tratta del pessimo temporaneo di Fortunato, nella pre-
costume (quantunque viventi d'al- i fazione della Vita di s. Colombano
lora non ne comprendessero tutto scrisse: Plerosque organi scilicel,
il male, fra i quali il Fortunato), psalterii,cylharae melos aures ap-
che pure v'è stato nella Chiesa, dei pietas, molli s saepe Àvenae moda-
giovanetti detti Choraules, che as- lamini audiluni accomodare. Con-
sistevano alla salmodia insieme con fessa però non conoscersi bene co-
i vecchi, suonando, pifferi, trombe, sa fossero gli organi accennati da
tamburi ed altri simili strumenti, Fortunato e da Giona, ed aggiun-
i quali ora vengono commendati e ge: forse erano piccole fistule o si-
ricevuti, ed ora biasimati, ed esclu- ringhe, composte cannis exiguis co-
si ". Tuttavolta scrissero molti col me usarono i greci, sonate colla
Platina, che s. Vitaliano Papa del bocca, e però diverse dagli organi
657 abbia introdotto gli organi portati in Francia dai greci, qua- i

nelle chiese; ma quello storico nel- li nel secolo Vili aveano il segre-
le Pile de' Pont, aggiunge però ut to di fabbricarli, che gelosamente
quidam volimi, quindi non è ben custodivano, sebbene è dubbio se
certa la sentenza in favore di s. Vita- dall' oriente passò questo artifizio
liano, sebbene sia la più comune, ma in Europa, o se da qualche italia-
presero abbaglio; vedasi il Bona, De no fosse l'istrumento ad imitazione
divina psalmodia cap. 17, § 2, n. 5; di quello d'oriente fabbricato; come
Stefano Duranti che di ciò diffusa- non è noto chi nell'orientene fos-
mente tratta, De rit. eccl. calli, lib. se l'inventore. Per tanto si narra
ORG ORG 101
che in detto secolo, e verso il 7 5j, mune ad altre cose. Altri preten-
da Eginardo, De geslis Pipini, o nel dono che un prete veronese, appre-
766 secondo il Rinaldi, il primo sa dai greci l'arte di fabbricare
organo fu portato in Francia dagli gli organi, ne portò l'artifizio in
ambasciatori di Costantino IV Co- Germania, ed esegui d' ordine di
pronimo, i quali ne fecero dono al Carlo Magno il primo organo in
re Pipino nell'assemblea nazionale Aquisgrana. In vece Eginardo, De
di Compiegne, ed il re lo donò al- geslis Ludovici Pii ad an. 826, di-
la chiesa di s. Cornelia di tal cit- ce che presentandosi a questo prin-
tà; tuttavia dal testo, multa misit cipe Giorgio o Gregorio provenien-
numerai, interque et organa, sem- te da Venezia, vantandosi di sapere
bra parlarsi di molti organi, e per- costruire organi, 1' imperatore lo
ciò si possono intendere anche al- spedì ad Aquisgrana, con ordine di
tri strumenti , benché lo Scoto e somministrargli l'occorrente alla co-
l'Aventino intesero un vero organo. struzione dello strumento: di tale
Anche sotto il regno di Carlo Ma- organo fa menzione JXigello storico
gno figlio di Pipino, 1' imperatore contemporaneo, che descrisse con
Costantino V Michele gli mandò poema le gesta di Lodovico I. Al-
un organo in dono; ma il monaco trettanto afferma il Muratori anche
di s. Gallo ne parla con esagera- nella dissert. 56, descrivendo la di-
zione, De rebus bellicis Caroli M. vozione de' laici alla salmodia, qua-
lib. 2. Nota il Lenglet, Tavolette le si aumentò dopo aver Gregorio
cron., che nel 787 Carlo Magno si prete veneziano introdotto nelle chie-
recò in Roma con cantori e orga- se l' ingegnosa invenzione degli or-
nisti, per introdurre in Francia il gani pneumatici, appresa in orien-
Canto ecclesiastico gregoriano {Ve- te e recata da lui in occidente, e
di), cioè lo ristabilì. ne fece sentire la melodia ed soa- i

Muratori osserva, che se si ha da


Il vi concenti. Leggesi nel Dizionario
credere al monaco Engolismene, que- del Moreri, che l'uso degli organi
sti nella vita di Carlo Magno a detto fu inventato nel tempo di s. Ai-
anno riferisce, come allora i romani drico vescovo di Mans, morto nel-
erano eccellenti nel sonare gli organi l'856, e che questi è uno de'primi
e nella musica sacra, forse confon- che li stabilirono nelle loro chiese;
dendo l'arte organandiy armonizza- però l'Advocat giustamente osser-
re, per sonar l'organo; ma il Ri- va che l' invenzione era anteriore,
naldi all'anno 787, num. 69, inve- non si può dire con certezza 4°°
ce dice chiaramente, che i cantori anni prima, com'egli asserisce, ed
romani insegnarono a quelli di Fran- in Claudiano dice esservene la de-
cia il suono dell'organo. Vivente il scrizione. Il p. Mabillon negli An-
mentovato principe, racconta Du nali Bened., ed il Baluzio in Mi-
Cange aver avuto la chiesa di Ve- sceli, lib. 5, dicono che Giovanni
roua l'uso degli organi, perchè in Vili dell'872 scrisse al vescovo An-
due carte di quel tempo si trova none di Frisinga, pregandolo spe-
porla organi, così chiamata o per- dirgli un buonissimo organo, ed un
chè ivi appresso era il monastero artista che lo sapesse fabbricare e
s. Mariae ad organum, ovvero per suonare. Saviamente riflette il Mu-
altro motivo, essendo il vocabolo co- ratori, ch'essendo passata tanta fa-
io2 ORG ORG
migliarità e pratica fra romani ed i liei è la parte essenziale dell'orga-
i greci dominanti per tanto tempo no; r aria compressa è il primo
in Roma, appena si può credere motore del suono. Non si deve oc-
che sì tardi fosse Y organo intro- cultare, che dopo la metà del se-
dotto nelle chiese romane; perchè colo XV in Venezia Bernardo te-
i migliori artefici di tali macchine desco inventò la pedaliera dell'or-
si trovavano allora in Germania e gano, al modo detto da Sabellico,
vi fioriscono tuttora, e che meglio Ennead. IX, t. II, lib. 8. Gli Anti-
sapevano sonar organo , però il
1' gnati di Bergamo nel secolo XVI
Papa ne desiderò uno; dal che non migliorarono gli organi. Nel mede-
si può con sicurezza inferire, che simo secolo Nicola Vicentino, cele-
prima non avesse Roma adoperato bre professore di musica, non solo
gli organi. Si può vedere il Zarli- fu trovatore dell'archicembalo, ma
110 ne' Suppl. musicali lib. 8, che altresì deWJrciorganOj ed è proba-
parla dell' introduzione degli organi bile eh' egli trasferì ed applicò al-
in Germania. Se deve credersi a l'organo la prima invenzione. Ve-
Guglielmo di Malmesbury, gli or- dasi L'antica musica ridotta alla
:

gani fabbricati nel secolo X sotto moderna pratica , Venezia i554-


la direzione di Geberto, poi nel 999 Descrizione dell' arciorgano 3 nel qua-
Silvestro II,erano idraulici. le si possono eseguire i tre generi
Reca però meraviglia , che nel della musica, diatonica, cromatica
tempo in cui gì' italiani, i fraucesi ed enarmonica, Venezia 1 56 11 pia- 1 .

ed i tedeschi, non ostante tutta la noforte o cembalo a martelletti, per


loro propensione e trasporto per testimonianza di Maffei e Carli, fu
l'organo, nou fecero in detto secolo costruito dapprima nel 17 18 da
gran progresso nella costruzione di Bartolomeo Cristofori padovano, seb-
esso mentre gì' inglesi ne aveano
, bene alcuni ne ascrivino il merito
già di grandissima mole, come quel- a Cristoforo Amadeo Schroter or-
lo fatto fabbricare nel 9^1 per la ganista nella cattedrale di Nordbau-
chiesa di Winchester, dal vescovo sen, che secondo essi l'avrebbe tro-
Elsego, al dire di Volstano nel suo vato nel 1717. Che se questo ci
poema De vita di tal prelato. Nel- viene, non so quanto giustamente
l' Italia gli organi divennero comu- conteso, niuno può negare che il
ni ne'secoli XI e XII, e nelle chie- pianoforte a pedaliera, o cembalo
se di Francia se ne propagò l'uso organistico, nou sia il ritrovamento
nel i25o dopo s. Tommaso d'A- dell'abbate Trentin veneziano. Re-
quino, e forse ne fu colà portata centemente fratelli Serassi di Ber-
i

l'arte dall'Italia. Avendo scritto il gamo hanno portato quest'arte al


Binghamo, Orig. eccl. lib. 8, e il più alto grado di perfezione, come
Navarro, Dehor. enti. lib. 6, che l'uso dissi nel voi. XXX,
p. 173 del Di-
dell'organo fu introdotto dopo s. zionario, de' qualiGiuseppe perfe-
Tommaso, devesi intendere nella zionò il somiere: da loro fu rinno-
Francia. In appresso gì' italiani si vato quello celebre di Trento con-
diedero a migliorare ed estendere sumato già dalle fiamme. Altro per-
in ogni modo quest'arte, e costrui- fezionamento agli organi lo dob-
rono a gara organi meravigliosi. O- biamo in Pavia, a Giambattista,
gnuu sa che il meccanismo de'man- Giacomo e Luigi padre e figli Lin-
ORG ORG io3
giardi, inventando un nuovo lira- rimine per tal modo il clavicordio
tutti. Anche in Francia si sono in- e l'organo. Questa idea poi fu messa
trodotti miglioramenti, massime in mirabilmente in esecuzione da Voigt
questi ultimi tempi, agli organi delle fabbricatore di strumenti aSchwein-
chiese, e in Inghilterra si sono ap- furt. Consiste questo strumento nel-
plicati grandi organi alle orchestre l'avere per corpo delle molle metal-
de' teatri. Tra le invenzioni fran- liche attaccate da una estremità e
cesi di tempi si cita
questi ultimi libere dall'altra. Queste molle sono
un organo nominato in Francia or- messe in vibrazione da getti aerei
gano espressivo, strumento inven- prodotti da un mantice, e fanno le
tato da Grenié. Questo consiste in veci d'un arco. Colui che suona tale
un semplice giuoco di cannelli pog- strumento ha innanzi a sé il cem-
giati su d'un somiere ordinario, e balo, e mette in azione il mantice,
l'espressione che particolare dicesi dal cui movimento più o meno for-
di questo strumento, risiede nella te dipende la forza o debolezza del
disposizione e nell'azione de' man- suono, il quale è d'una singolare
tici. Per mezzo di artifizi semplici bellezza. L'esteriore dello strumento
ed ingegnosi, i mantici subiscono otTre una cassa ornata, facilissima a
pressioni variabili, la cui intensità trasportarsi : forte assai per una
trasmessa a'tubi dà al loro suono cappella o per un piccolo teatro,
il carattere, e a così dire l'accento produce d'una completa ar-
l'effetto

degli strumenti da fiato. Finora è monia di strumenti da fiato, ed ha


tenuto quale organo da camera o inoltre il vantaggio di non perdere
da oratorio. mai il suo accordo, e d'essere al
Veramente questo organo espres- sicuro dall'influenza delle variazioni
sivo sembra essere ì'Elodicon de- atmosferiche. Cosi viene descritto da
scritto nel dizionario di Lichtenthal, Lichtenthal V Elodicon, che può dir-
giacche YElodicoti, l'organo espressi- si strumento chiamato Fisarmo-
lo
vo, Vorgano melodico, Fisarmoni- il nica, il quale verso il 834 inco- 1

ca, sebbene solfo diverse denomina- minciò a introdursi in Roma, e pel


zioni, sono tutti strumenti d'una stessa suo progressivo perfezionamento, il
famiglia. Lichtenthal non parla del ripetiamo, prese i nomi di organo
Fisarmonica, bensì dell'Elodicon. Il melodico, organo espressivo, ovvero
Fisarmonica fu per poco tempo a Elodicon, ed in Francia ne fu be-
Roma in voga, e presto andò in nemerito assai d'Alexandre: un E-
disuso, perchè praticati su di esso lodicon trovasi in Roma nella chie-
notabili miglioramenti acquistò il sa nazionale di s. Claudio de' bor-
nome di Elodicon, sotto del quale gognoni, e vi figura come un or-
è generalmente conosciuto. Esso fu gano. Uno de'perfezionamenti di sif-

inventato nel secolo corrente da fatto egli è che in vece


strumento
E^chenbach che trovò il principio di avere due pedali che alternati-
della sua invenzione nell' Arpa d'Eo- vamente pongono in movimento gli
lo e nell'Aura, ed immaginò di pro- interni mantici, ve n'è uno soltan-
durre a piacere le vibrazioni mer- to, e in tal guisa l'esecutore rimane
cè un mantice artificialmente im- più libero da quella applicazione,
piegato a far vibrare non già delle che dapprima esigeva il movimento
corde tese, ma delle molle, e di simultaneo de' due pedali . Tanto
1
04 OR G ORG
YElodieon che gli altri consimili delle cose principali ci limiteremo
strumenti, nelle loro qualitàhanno ad un brevissimo cenno.
molta somiglianza coll'organo ; non Il prefetto del coro deve andare

hanno la forza d'un organo di gran di concerto coli' organista sui toni
mole, lo superano però nella dol- che debbono accompagnare i salmi,
cezza, e nel poter rendere alla mu- i cantici e gì' inni, affinchè subito
sica i chiaro-scuri, coll'accrescere e concordino le suono di
voci col
diminuire la voce a piacere dell'e- quell' istrumento. L'organista (che
secutore, lo che non può fare l'or- anticamente era l'ostiario) deve suo-
gano, se non che a tratti, mediante nare con gravità , altrimenti me-
la differenza de'suoi registri. Anche rita correzione. Sono alcuni secoli,
V Elodicon ha i suoi registra ma da che al canto de'salmi,, de' can-
questi sono devoluti in ispezial mo- tici, degl'inni e delle messe si uni-
do per far gustare la varietà delle sce il suono dell'organo, ma si ese-
voci e le varie specie di strumenti guisce generalmente con poca cau-
che vuole imitare, facendo percor- tela, ad onta delle prescrizioni or-
rere l'aria nell'interno delle lamine, dinate dalla Chiesa. E conveniente
in diversi sensi o direzioni : questo usare l'organo in ogni domenica e
strumento eseguisce assai bene le in tutte le feste di precetto dell'an-
musiche d'un temperamento largo, no, tranne le domeniche dell'av-
sostenuto, melodioso e flebile. vento, fuori della terza, e similmen-
Scrissero tra gli altri sullo stru- te l'altre di quaresima, eccettuata la
mento organo
dell' Gianmaurizio : quarta, ma non si suona che nella

Stohr, De organo musico, Lipsiae sola messa conventuale; si può suo-


1693. Ecole d'orgue d'après les ou- nare nelle domeniche di settuage-
vrages de plus célèbres orgaiàstes de sima, sessagesima e quinquagesima ;

V Allemagne, par Martini , Paris suonasi inoltre nelle feste fra l'av-

i8o5. Giovio, Cenni storici sulU or- vento e fra la quaresima, che dalla
gano, Como 1808. Giuseppe Seras- Chiesa solennemente si celebrano.
si, Lettera sugli organi, Bergamo Nelle messe votive che si celebra-
1 8 6. Pietro Lichtenthal, Dizionario
1 no con solennità in ciascuu sabbato
di musica, alla parola Organo. Il in tempo di quaresima, ne'quattro
lodato monsignor Pietro Alfieri poi tempi, nell'avvento e nelle vigilie,

nella sua importante opera: Rista- ed alle litanie dopo i vesperi negli
bilimento del canto e della musica anzidetti tempi; rispose la congre-
ecclesiastica, ci dà i seguenti para- gazione de' riti: Dubiorum ad 4;
grafi :
§ 4- Del prefetto del coro e affermative et amplius. Si suona
suo § 5. Dell'organo, e quan-
officio. nel giovedì santo alla messa , uel
do possa usarsi. § 6. Dell' organista sabbato santo alla messa e ai vespe-
e suo officio. De'mezzi da pren- ri, ed ogni volta che debba il gior-
§ 7.
dersi onde por termine agli abusi no festeggiarsi con solennità per al-
introdotti nell' esecuzione del canto cuna grave cagione, secondo il giu-
gregoriano e nel suono dell'organo. dizio de'rispettivi vescovi. Conviene
Siccome il tutto è narrato con l'au- suonar 1' organo quando il proprio
torità de'concilii, de'decreti ponti- vescovo celebra solennemente, se la
ficii, de' cerimoniali, della pratica e ragione di tempo noi vieti, o entra
de' riti della Chiesa romana , così in chiesa in dì festivi più solenni
ORG ORG io5
ad assistere alla messa cantata , o so accompagnare prefazione con
la

esca in fine della funzione. Altret- organo chiuso in qualche luogo ,


tanto si fa all'entrare d'un legato vietando la Chiesa il suono mentre
apostolico, d'un cardinale, d'un ar- il sacerdote cauta sull'altare; all'ele-
civescovo o di altro vescovo che il vazione si suona con maggior gra-
diocesano vorrà onorare fino all'in- vità. Nel canto del simbolo prescri-
cominciar della funzione. Per con- ve ceremoniale de' vescovi non si
il

suetudine commendevole, il simile frammescoli l'organo, affine di non


si fa all'entrare d'un principe, spe- renderlo inintelligibile. E qui si so-
cialmente del proprio, nonché del no dati tutti gli scrittori di riti a
magistrato, tranne tempi in cui è i sostenere che non si dovesse mettere
proibito il suono. Nelle primarie fe- l'organo nel simbolo: ma monsignor
stività che si celebrano soleunemen- Alfieri ha provato con sode ragioni,
te, può sonarsi l'organo sì nel mat- che si può benissimo usare l'orga-
tutino che nel vespero fin dal prin- no nel simbolo, purché si canti tutto
cipio, con le note distinzioni nelle alla distesa in modo che s'intenda-
diverse parti. E abuso cantar tutti no le parole chiaramente, e questo
i salmi con frapporvi 1' organo, e essere il senso del ceremoniale. Inol-
fare recitare un versetto da uno tre avverte il lodato autore, che
che appena si sente da vicino. Nei quando il suono ricuoprisse le voci,

vesperi, mattutini e nella messa, il si deve usare l'organo chiuso, ma


primo versetto de' cantici e degli non mai escluderlo, tanto più. che
inni, e similmente quello degli inni esso adoperasi costantemente nella
in cui dee genuflettersi, allorché il musica armonica, senza che la Chie-
ss. Sagramento viene esposto, e si- sa vi abbia mai reclamato. Si può
migliatiti,dovrà necessariamente can- suonare nelle messe de' fedeli de-
tarsi dal coro e non dall' organo. funti, purché il suono sia nell'an-
Alle altre ore canoniche non è so- damento e nel tuono lugubre; al-
lito usare l'organo, tuttavia ne'gior- Y Amen le sole voci devono rispon-
ui solenni si può usare all'inno di dere. Se v'ha alcun chierico capace
terza, a quello della compieta, e al di suonar l'organo, si dee anteporre
cantico Nunc dimiltis, se vi è con- al laico; l'uno o l'altro, specialmen-
suetudine, e anche all'antifona della te nella messa e ore canoniche, qual-
Madonna in fine della compieta, e ora sia veduto dal popolo, deve ve-
mentre il vescovo a terza assume stire sottana e cotta. Dev'essere l'or-
i paramenti pontificali. !n qualun- ganista alquanto intelligente della
que tempo voglia figurarsi il canto lingua latina, ben istruito sul tem-
de' versetti alternato col suono del- po in cui couviene che suoni; deve
l'organo, durante questo uno del avere molta pratica di quello che
coro con voce alta dovrà proferire dovrà suonare, massime sulla qua-
le parole del versetto che non si lità e quantità de' registri, e del
cauta. Ne' solenni vesperi è consue- suo meccanismo per rimediare ai
to usar l'organo al fine di ciascun difetti dell'istrumento che facilmen-
salmo. Alla messa solenne, appena te si producono dalle intemperie;
esce di sagrestia il celebrante, si suo- non basta saper beu suonare il pia-
na l'organo, e alternativamente si noforte per ben suonare l'organo,
tralascia secondo la rubrica; è abu- essendo diversa la maniera di suo-
toG ORG ORI
natii anche per l'effetto. L'armonia alla dissipazione e al divagamento,
vuol essere nell'organo sostenuta e confondendo le idee del gentilesimo,
legata, ed è necessario lo studio dei del furore, delle passioni, con mu-
toni o modi ecclesiastici, e la co- siche teatrali, co' sagri misteri della
gnizione del canto fermo, non che fede di Cristo, col candore dell'af-
de' principii d'armonia, poiché l'u- fetto dell'uomo per un Dio di pu-
nità armonica deve dominare fra il rità , dimenticando così la santità
canto corale e l'organo, onde rispon- del luogo, e prostitueudo colle pro-
dere maestrevolmente alle parole fane armonie la casa del Signore e
della sacra liturgia ; né basta co- di orazione. Anche il concilio di
noscere il meccanismo armo-
solo Trento ordinò ai vescovi e superiori
nico. L'organista non deve prolun- locali, che il suono impuro e lasci-
gare il suono in tempo che altri vo sia rimosso dal tempio, ciò che
devono cantare. E contrario al senso ripeterono i concilii di Cambray,
ecclesiastico far uso di estri capric- d'Augusta, di Milano ed altri, in-
ciosi e di motivi tolti dagli sparliti fliggendo pene ai trasgressori. Ve-
teatrali; d'infrascare gli accordi cui dasi il citato articolo Musica sacra.
si accompagnano le sagre melodie ORIA. Sede vescovile dell'Afri-
con millanta fioretti e goffi ghiri- ca occidentale, la cui provincia non
bizzi, trillando ad ogni nota, ascen- è conosciuta. AI presente è un ti-
dendo discendendo con infinite
e tolo vescovile in partihus, sotto l'ar-
scalettale, e queste mescendo di civescovato pure in partihus di
gruppetti mordenti, che non la fi- Cartagine, che conferisce la san-
niscono più; si deve accompagnare, ta Sede. Gregorio XVI a'3o otto-
non disturbare la preghiera, che bre i834 fece vescovo Oriense
vuole divoto raccoglimento, peggio monsignor Guglielmo Clancy, indi
poi se due sensi sono diametral-
i a'ia aprile 1837 lo nominò vica-
mente opposti. Con questi gravi in- rio apostolico della Gujana Britan-
convenienti, musica dell'organo
la nica o Demerary nell'Indie occi-
in vece di concorrere a dar mag- dentali d'America.
gior forza alla sublime espressione ORIA o URITANA (Orilan).
de'sacri cantici, serve fatalmente a Città con residenza vescovile nel
distruggerne l'effetto, e disturbano regno delle due Sicilie, nella pro-
il sentimento di profonda venera- vincia di Terra d'Otranto, distret-
zione che si deve promuovere nelle to e capoluogo a 8 leghe da Brin-
menti de'mortali radunali nel tem- disi, e più di 8 da Taranto, presso
pio della divinità; mentre scopo del- il suo golfo, sopra un' altura fra
la musica sacra è di accrescerlo e due laghi, entro una valle degli
vieppiù infervorarlo. L'organista de- Apennini, e cinta all'intorno da
ve eseguire sonate maestose, gravi terre palustri. Ha un eccelso castel-
e convenienti ai sagrosanti misteri lo edificato da Federico II che la
che si celebrano dalla Chiesa , e difende, e fu già uno de'principali
corrispondenti alla contemplazione stabilimenti de'greci albanesi rifug-
di onde sollevare gli animi dei
essi, giti in Italia nel secolo XV, onde
fedeli ; non con concetti lusinghieri molti degli abitanti sono discenden-
e profani che invece di eccitare
, ti da essi. L'antica città di Tirea,
alla edificazione, provocano le menti che non lasciò vestigie di sé, forse
ORI ORI 107
surse in questi dintorni. Fu chia- Brindisi (Vedi) ; ma
essendo sta-
mata anche Oira Uria, Hyria, , ta questa città rovinata dai sa-
Uritanwn nel paese de'salentini, e raceni nel secolo VIII, la di lei

molto soffrì dai saraceni che la in- sede fu incorporata alla diocesi di
vasero nel 977, dopo che nell'879 Oria, onde l'arcivescovo s' intitolò

•vi avea stabilito il municipio Gai- Bruudusino e Uritano, o Untano e


deriso principe di Benevento. La Brundusino. Per togliere poi le
prese Roberto duca normanno nel contese fra i diocesani di Brindisi
1062 e la riedificò nobilmente. Di- ed Oria, ad istanza di Filippo II,
venne marchesato della celebre fa- agli 8 maggio 1^91 Gregorio XIV
miglia di Balzo, e Filippo li diede colla bolla Regi mini universae, pres-
Oira o Oria come ducato al ni- so l'Ughelli, Italia sacra tom. IX,
pote di Pio IV, Federico Borro- p. 1 63, separò le due diocesi e la-
meo conte d'Arona, con grossa pen- sciando a Brindisi il titolo arcive-
sione sulle seterie di Calabria, e scovile, nuovamente eresse Oria in
ciò per avere reintegrato Marc'Au- vescovato, e lo sottopose alla me-
tonio Colonna delle terre confisca- tropoli di Taranto, di cui è tutto-
tesili
o da Paolo IV. La cattedrale di ra suffraganeo. Il primo vescovo
moderna struttura è dedicata alla conosciuto di Oria è Teodosio, che
Beata Vergine Assunta, con batti- edificò l'antica cattedrale ed assi-

sterio; l'antica era sotto 1'


invoca- stette alla traslazione delle ossa di
zione de' ss. Crisanto e Daria , ed s. Leucio da Benevento a Trani,
era stata edificata dal vescovo Teo- nel declinar dell' ottavo secolo .

dosio ov'è il castello. Tra le insi- L' Ughelli nella serie degli arcive-
gni reliquie che vi si venerano ev- scovi di Brindisi a pag. 29 e seg.
vi il braccio di s. Barsanufio o incomincia la seguente delle chiese
Barsonulfo patrono della città, che uuite di Brindisi ed Oria. Fiorendo
secondo alcuni visse sotto l'impe- nel 695 Teodoro greco, vescovo di
ratore Marc' Aurelio, eremita egi- Brindisi, i saraceni distrussero la
ziano che vuoisi abbia predicato vi città, onde ritiratosi ad Oria, i di
il vangelo e stato primo vescovo; lui successori s'intitolarono vescovi
se ne fa menzione nel martirologio e arcivescovi delle due chiese. Do-
romano aprile
agli e agli 8
1 1 po di lui fu eletto Giovanni pur
febbraio, e più probabilmente di- greco, indi Andrea vescovo di Brin-
cesi fiorito nel 5^o, venendo ripo- disi ed Oria, sotto il quale Oria
sto il suo corpo nella chiesa a lui soggiacerne alle barbarie de'sarace-
intitolata fuori della città, che fu ni, che trasportarono gli abitanti
data ai religiosi minimi. Vicino schiavi in Sicilia; nel 1000 Marco
alla cattedrale è il palazzo vesco- tuttavia risiedeva a Oria, e riunì
vile, ma non vi sono in città altre i titoli di Osluni Monopoli. Nar-
e
chiese parrocchiali; bensì due con- do greco del 1040 ebbe a succes-
venti, un monastero di monache, sore uel 1060 Eustachio, il quale
diverse confraternite, l'ospedale e propriamente si chiamò arcivesco-
il seminario. Vi si coltiva molto vo di Brindisi e Oria, ed a lui il

tabacco. Papa ridusse all'obbedienza Mono-


La sede vescovile fu eretta nei polieh 'erasi ribellata. Nel 1062 da
primi secoli sotto la metropoli di Aceieuza vi fu trasferito Codino,
108 ORI ORI
al quale Urbano II ad istanza del 1 379 l'antipapa Clemente VII vi
conte, clero e popolo di Brindisi, intruse Guglielmo francese; nel i38o
a questa città lo restituì, confer- Marino del Giudice, poi cardinale
mando l'unione con Oria, e nel e arcivescovo diTaranto; nel i38g
noo meglio il tutto confermò Pa- Riccardo ; poscia Vittorio e Paolo
squale II, poiché dichiarò che Brin- romano fatti da Gregorio XII, al
disi fosse la metropolitana e Oria secondo Giovanni XXII I subrogò
sutfraganea, continuando però i pa- in vece Pandolfo abbate di Monte
stori a chiamarsi arcivescovi di Vergine; nel 1^.1 5 Aragoni de'mar-
Brindisi e Oria. Nel detto anno suc- chesi Malasp'ma, poi d' Otranto.
cesse Balduino, nel noi Nicolao, Nel 4 8 Martino V reintegrò Pao-
1 1

nel ioi5 Guglielmo francese, nel lo spogliato da Giovanni XXIII ;


i 8 Giuliano, indi Bailardo fran-
i 1 Pietro Gatta napoletano nel i4 2 7
cese, alle cui preci Ruggiero I rie- fu trasferito da s. Agata; nel 1 4^7
dificò la metropolitana; nel n^.5 da Monopoli Pietro Petri virtuo-
Lupo francese, nel 1173 Gugliel- sissimo; nel i453 Gaufrido Chie-
mo francese che decorò la metro- rici di Monopoli. Dopo diversi an-
politana con pavimento di musai- ni di sede vacante, nel «479 Fran-
co, e fu al concilio Lateranen- cesco de Arenis di Lisbona; nel
se III : la consagrò il successore 1484 Roberto Pisciceli! nobile na-
Pielro nel 1 190. Nel 1 196 Gerardo; poletano , eruditissimo ed ammini-
Domenico nel i2o3 fu mandato da stratore di Motula; nel i5i8 Do-
Innocenzo III legato in Bulgaria; menico Idiaschez spagnuolo; nel
nel 1216 Onorio III fece arcive- 1 5 S Gio. Pietro Carafa, che ri-
1

scovo M. Pellegrino I che cousagiò; nunziò nel i524 pei* istituire con
nel 1225 Pietro di Bisignano, ab- s. Gaetano i teatini, poi cardinale
bate di Vulturno; nel 1239 Pie- e Papa Paolo IV. Nel 1^24 Gi-
tro Paperoni; nel 1254 Innocenzo rolamo Aleandro, poscia cardinale,
IV vida Castro Pellegrino
trasferì dottissimo; per sua cessione nel
II; nel Adenulfo francese
1289 1 542 ilFrancesco Alean-
nipote
traslato a Conza; nel 1296 An- drOj ma il marchese, il clero e il
drea Pandoni canonico capuano: popolo di Oria gli negarono l'in-
nel i3o6 Bartolameo decano di gresso, tentando sottrarsi dalla sua
Capua; nel 1 3 9 fr. Bertrando fran-
1
obbedienza, non volendo riconosce-
cese de'minori; nel 1 333 Giovanni re la preminenza di Brindisi. Pao-
XXII dichiarò arcivescovo di Brin- lo III ammonì gravemente gli on-
disi e Guglielmo di
di Oria fr. tani a riparare il mal fatto, colla
castello de'minori, vescovo d'Alba; bolla Esponi nobis, presso l'Ughelli
indi Guglielmo francese abbate be- p.4i> confermando l'unione di Oria
nedettino, traslato a Trani; Clemen- a Brindisi. Nel i564 Pio IV da
te VI nel i345 trasferì da Vespriu Ostuni vi trasferì Gio. Carlo Bovio
alle due chiese Gailardo francese, di Brindisi originario bolognese; rie-
e nel i348 da quella Corsiense vi dificò il palazzo arcivescovile di

traslatò Giovanni della Porta saler- Oria, eccellente pastore, fu sepolto


nitano, poi lo divenne di Capua. nella cattedrale. Gli successe nel
Nel i352 fr. Gisio o Pietro o 157 1 Bernardino de Figueora spa-
Pino dottissimo domeuicauo ; nel guuolo, già arcivescovo di Nazaret;
ORI ORI 109
dopo la sua morte noi i5f)' la te, ec. ; di dieciotto canonici, com-
chiesa di Oria fu separata da Brin- prese le prebende del teologo e del
disi, e Clemente Vili nel i5o,5 ne penitenziere, di altri preti e chie-
fece primo vescovo Vincenzo Tufo rici: all'arciprete è affidata la cura
napoletano teatino, prudente e soa- d'anime della cattedrale. La dioce-
ve, integerrimo e zelante, ornò la si contiene molti luoghi, e si esten-
cattedrale. Ebbe a successori, nel de per circa 60 miglia. Ogni ve-
]6oi Lucio Fornari nobile di Brin- scovo è tassato in fiorini 3oo, e le
disi,che collocò minimi nella chie-
i rendite ascendono a 3ooo ducati,
sa di s. Barsonulfo; nel 1620 Do- gravati di pensione.
menico Ridolfi napoletano teatino , ORICANDA o ORINCANDA. Se-
probo e virtuoso; nel 63 1 M. An- 1 de vescovile della provincia di Li-
tonio Parisi di Squillace , eresse cia, sotto la metropoli di Afrodi-

nella cattedrale la cappella della sinde, nell'esarcato d'Asia o di Mi-


Beata Vergine; nel i65o fr. Raf- ra, eretta nel secolo IX. Ebbe a
faele Palma nobile napoletano dei vescovi Paolo che fu al concilio di
conventuali, celebre predicatore, ca- Efeso, e Teodoro che trovossi a
ritatevole, propugnatore della disci- quello di Fozio. Oriens christ. t. I,

plina e immunità ecclesiastica, mu- p. 993.


nifico colla cattedrale; nel 1675 ORIENTE, Oriens. Parte del
Carlo Cazolino nobile di Cosenza, mondo onde apparisce nascere il

poi traslato a Pozzuoli ; nel 1


697 sole. Gli ebrei distinguevano l'orien-
Tommaso Maria Francia nobile di te col nome di Kedem, che signifi-

Cosenza domenicano; nel 1720 Gio. ca il Levante, perchè è da questa


Battista Labanchi di Cassano, col parte che sorge il sole; i greci ed
quale ha termine nell' Italia sacra i latini, per la stessa ragione lo
la serie de' vescovi d'Oria, ed i se- chiamarono la parte della luce. Le-
guenti sono registrati nelle Notizie vante chiamasi propriamente quel-
di Roma. 1720 Gio. Battista Laban- la parie dell'orizzonte, ove il sole

chi di Cassano. 1746 Castrese Scaja si che parimente si dice Est


alza, e
della diocesi di Napoli. 1756 Anto- ed Oriente. Levante è nome pure
nio de los Reyes di Brindisi. 1772 applicato in generale principalmen-
Enrico Celaja della diocesi di Chie- te a tutti i paesi situati all'oriente
ti. 1 78 1 Alessandro M. Kalefati di del Mediterraneo, all'Egitto e co-
Bari. 1798 Fabrizio Cimino della munemente alla Turchia Asiatica
diocesi di Lettere. 1818 Francesco ed Europea, ove gli europei fanno
Saverio Trigiani conventuale di il traffico, chiamandosi scale del
Bari. 1829 monsignor Michele Lan- Levante quelle piazze commer-
di
zetta della diocesi di Salerno. Per cio ove i negozianti di Europa han-
sua dimissione, Gregorio XVI nel no banchi e ritirano le merci in
concistoro de'sg luglio 1 833 pre- cambio di quelle che vi portano.
conizzò l'attuale vescovo monsignor Ne'libri sacri l'oriente significa tal-
Giovanni di Guida della congrega- volta i paesi che sono all' oriente
zione della missione di Vico Equen- della Giudea, come 1' Arabia, la

se. Il capitolo si compone di sei Persia, Caldealain questo senso ;

dignità, l'arcidiacono, il cantore, il è detto che Magi vennero dal-


i

sotto cantore, il tesoriere, l'arcipre- l'oriente per adorare il divin Sai-


no ORI ORI
valore; talvolta per l' oliente di cenno la potestà esercitata dai Pa-
Gerusalemme; tale era la situazio- pi, padri comuni de'fedeli e vicari
ne del monte degli Olivi. In altro di Gesù Cristo nell'oriente, la distin-
significato prendesi pel lato orien- zione sulle chiese d'oriente e occi-
tale, ossia per la parte anteriore dente, secondo la divisione de' due
del Tabernacolo o anche del Tem- romani imperi, e delle loro gerar-
pio che descrivemmo a Gerusalem- chie ecclesiastiche e diocesi, non che
me. Ma anche secondo 1' evangelo della chiesa orientale greca, dei cleri
di s. Matteo, oriente indica asso- secolari e regolari e loro monache
lutamenle la dove nasce il
parte e religiose, come delle liturgie delle
sole , colle parole fulgur exit ab
: chiese orientali. Innumerevoli sono
oriente, et paret usque in occiden- poi gli articoli riguardanti l'oriente,
tem. Quando Isaia dice, che Dio e quelli delle sedi patriarcali, arci-
fece sortire il giusto dall' oriente, -vescovili e vescovili di giurisdizione
significa ciò in generale un paese o titolari dette in parlibus infide-
lonlano, perchè gli Ebrei aveano lium poste nell'oriente: i patriarcati
poca cognizione de' popoli occiden- latini titolari residenti in occidente,
tali, da' quali erano separati dal sono quelli di Costantinopoli, Ales-
Medilerraneo; ed è per la stessa sandria, Antiochia; patriarchi con i

cagione che chiamavano l'occidente giurisdizione residente in oriente,


o l'Europa, le Isole, perchè non sono quelli di Antiochia de' greci
conoscevano da questa parte se non melchili, Antiochia de/ maroniti An- ',

che gli abitanti delle isole di Ci- tiochia de'siri, Babilonia, Cilicia de-
prò, Candia e le altre dell'Arcipe- gli armeni e Gerusalemme. Anche
Iago. Il sacerdote Zaccaria parlando i patriarcati, arcivescovati, vescovati
del Messia, si espresse che Dio ci acattolici, eterodossi, colle loro di-
Zia visitali dall'oriente del cielo , gnila di Cattolico, Mafriano ed al-
paragonando il Messia al sole, cui tre, hanno articoli: de'santuari più
fa pure allusione l'altro passo: io insigni se ne parla a'Ioro luoghi.
faro venire il mio servo V Oriente. Roma è madre di tutte le chiese,
All'articolo Occidente riguardo al- centro del cristianesimo, ma Gerii-
V Oriente si è detto di esso come salemme e ne furono la
l'oriente
continente del globo col nome di culla ; ivi pastori ed i gentili pei
i

Orientale, desunto dalla posizione primi adorarono Gesù Cristo, che


più vasta dell' Occidentale, e cou- vi volle prendere carne umana per
lenente l'Asia, l'Africa, l'Europa, la redenzione del genere umano,
Ivi inoltre indicammo quanto ri- ond' ebbero compimento per essa
guarda il nome dJ Indie orientali, tutti i misteri, ed ivi si sparse il

vasto paese dell'Asia meridionale; primo sangue de' martiri, e ne


le distinzioni sugli imperi d'oriente uscirono i primi martiri ed il
ed occidente o romano, e le loro di- primo sommo Pontefice s. Pie-
visioni; le provincie che Io costi- tro, un cogli altri apostoli, onde
in
tuirono e i suoi limiti; gì' impera- promulgare l'evangelo per tutto il
tori greci orientali e loro esarca; mondo, ed primi santi. L'uso dei
i

il loro impero di Nicea, l'estinzione primitivi cristiani era di voltarsi dal-


degl'imperatori greci di Costantino- la parte dell'oriente per pregare Id-
poli. Finalmente n Occidente si ac- dio, persuasi che tal pratica prò-
ORI ORI i, t

venisse dagli apostoli. Dall'avere Ge- zione degli apostoli, tuttoché nelle
sù Cristo Dell'ascendere al cielo la- sacre carte non fu descritta così :

sciata sul monte Oliveto l'impres- il Damasceno. Ma sottentrandovi poi


sione de'suoi santissimi piedi , qui la superstizione de' priscillanisti e
est contro. Hierusalem ad orientali, manichei, che realmente adoravano
s' introdusse dagli antichi fedeli di il sole nascente, s. Leone 1 nel sei m.
fare orazione verso l'oriente. Fab- 7 De Nativ. prontamente vi pose ri-

bricando essi le antiche Basiliche e medio , acciocché non proseguisse


Chiese (Vedi) ebbero sempre cura l'errore invalso, ammonendo po- il

di collocare le porte d'ingresso al- polo con queste parole: » Da cosi


l'occidente, ed il coro coll'altare al- fatti instituti (cioè de' detti ereti-
l'oriente, dal quale lato guardava ci) si deriva anche quell'empietà,
il tempio di Salomone. L'osservan- che certi in vedendo da luoghi alti

za de'cristiani di pregare rivolli al- levarsi il sole, scioccamente l'ado-


l'oriente era tanto esatta, che i pa- rano; la qual cosa alcuni cristiani
gani presero occasione di dire che stimano sì religiosa, che innanzi di
adorassero il sole. Intorno a tal mi- giungere alla basilica di s. Pietro,
sterioso uso s. Atanasio portò la salile le scale si rivoltano e chi-
detta ragione, chiamando oriente lo nansi al sole nascente, del che sen-
stesso Cristo; aggiunge, che essendo tiamo grandissimo dolore ". Perciò
Dio chiamato nella sacra Scrittura più tardi Bonifacio Vili nel porti-
luce e creatore di luce, è convene- co di detta basilica, e incontro la
vole che quelli che orano sieno ri- porla principale, fece collocare l'im-
volti a quella parte del cielo don- magine del Salvatore di Gioito, in
de nasce la luce. Perchè l'oriente musaico poi ridotta, affinchè quelli
era tenuto come quasi fonte di lu- che recavansi a visitar la basilica ,
ce, e contrario o opposto d'occiden- essendo già soliti a far orazione al-
te e geroglifico di tenebre, derivò prima d'entrarvi, a questa
l'oriente,
nella Chiesa l'antica osservanza che sagra immagine indirizzassero loro i

chi si dovea battezzare, dovendo ossequi e preghiere, come osserva


prima rinunziare al demonio, fosse ilMarangoni, Ist. di ss. Sancì, p.
posto verso l'occidente, e in tal po- 200: vedasi il Piinaldi an. 34, n. 232,
sizione pronunziasse le parole del an. 58, n. 107.
rinunziamento; dovendo poi confes- L'impero d'oriente incominciò da
sare Cristo, ciò faceva rivolto verso che Costantino trasportò il romano
l'oriente. Scrisse s. Giovanni Dama- trono a Bisanzio per lui delta Co-
sceno : pendendo il Signore in cro- stantinopoli: allora si vide passare
ce guardava all'occidente, e perciò in oriente quasi l'intiera Roma do-
adoriamo in questa guisa per dili- po il 326; i grandi vi condussero
gentemente mirarlo; e salendo egli i loro schiavi, in un a quasi tutto
in cielo, sollevossi in alto verso l'o- il popolo, e l'Italia rimase priva
riente, e così fu adorato dai disce- d' una gran parte de'suoi abitanti.
poli, come anche verrà di nuovo Con quella divisione di scettro e di
alla fine del mondo nella maniera dominio, le ricchezze passarono a
ch'essi lo videro,laonde aspettando Bisanzio, e l'impero d'occidente tro-
noi la sua venuta facciamo orazio- vossi depauperato, e per le inva-
ne volti all'oriente; è questa islitu- sioni barbariche del settentrione de-
ii2 ORI ORI
cadde, e nel secolo seguente crollò. liochia per metropoli ; Egitto con
Ma l'alma Roma divenne eterna ad Alessandria per metropoli; Asia con
onta di tutte le grandi vicende dei Efeso per metropoli ; Ponto con
secoli, dal momento in cui i ss. Pie- Cesarea di Cappadocia per metro-
tro e Paolo vi piantarono la sede poli ; Tracia con Costantinopoli per
della religione e il primo vi fondò metropoli. La chiesa occidentale era
la cattedra apostolica. Dopo la vit- ripartita pure in sei diocesi o regni,
toria riportata da Costantino sopra cioè Italia con Milano per metro-
Massenzio col salutifero segno della poli; Illirico occidentale con Sardi-
croce, il cristianesimo riconoscendosi ca per metropoli ; Africa sotto il
come religione legittima dell'impe- primate di Cartagine; Gallia sotto-
ro, allora incominciò propriamente posta all' arcivescovo di Treveri ;

1' esistenza politica e la grandezza Spagna di cui era capo la chiesa


di Roma cristiana, disponendo la di Siviglia: e Inghilterra soggetta al
provvidenza il trasporto della sede primato di York. Tutti questi stati
imperiale in oriente, per lasciar e metropoli hanno articoli. Il Papa,

quella di Roma libera ai sommi vescovo universale, era ed è pa-


Pontefici, i quali colle loro glorie triarca d'occideute; Costantinopoli
e più sublimi offuscarono quelle di per la sede imperiale , benché più.

Roma pagana, e dominano pacifi- tardi eretta in patriarcato, esercitò


camente sull'occidente e sull'oriente nell'oriente il patriarcato, sebbene in
colla paterna autorità de' vicari di diritto inferiore alle altre Chiese.
Cristo. Roma è dunque l'eterna se- Al prefetto del pretorio orientale
de di Pietro, ed a lui essa va de- succedeva immediatamente la digni-

bitrice di sua perpetuità : ubi Pe- tà del conte, con autorità amplissi-
trus, ibi Ecclesia. L' impero d'o- ma civile e militare, con residenza
riente si compose di sessanta dio- in Antiochia. Vedasi il Terzi, Siria
cesi ossia no regni. Dopo la fonda- sacra p. i3. Le sventure dell'im-
zione dell' impero romano, la po- pero orientale furono aumentate dal-
testà civile e militare risiedette sino le eresie che in vari tempi insor-
a Tiberio nel prefetto del pretorio, sero, e dai vari scismi e divisioni
ma per la sua aumentata gran po- colla Chiesa romana, e a poco a
tenza, dopo Coni modo venne divisa poco venne conquistato con fana-
in due finché Costantino
, riparti tismo religioso dai Maomettani {Ve-
l'autorità in quattro prefetti del pre- di) che finirono con impadronirsi
,

torio per tutti gli stati dell'impero nel 1 4^53 di Costantinopoli, dando
romano, cioè d'Italia, deU'Illirio, del- termine all'impero orientale. Verso
le Gallie e dell'Oriente, dalle pro- 1'
887 l' autorità de' patriarchi di
vincie del quale Giustiniano I smem- Costantinopoli non solo si era este-
brò l'Egitto, e ne fece una quinta sa sull'oriente, ma anche in parte
divisione col suo prefetto. Su que- d'occidente in Sicilia, Puglia e Cala-
ste ripartizioni procederono altresì bria reame di Napoli. Le chiese ad
quelle delle cose ecclesiastiche. E- esso soggette erano ottantatre me-
gualmente il regime della Chiesa fu tropoli con giurisdizione sui vescovi
diviso in orientale e occidentale. suffragane"!;trentanove sedi distin-
L'orientale comprendeva sei diocesi te con titolo arcivescovile onorario,
o regni, la prima Oriente con An- chiamate autocefale, perchè non e-
,

ORI ORI i>3


sercitavano diritto metropolitico, né rusalemme , uniformi in tulio ai

ad alcun metropolitano erano sog- greci del patriarcato di Costantino-


gette, dipendenti bensì dal patriar- poli , e solamente differenti nella
ca di Costantinopoli, cui obbediva- lingua araba. La terza de' Ritieni
no 563 vescovi, e fu considerato il ( Vedi ), i quali quanto al rito

capo della Chiesa orientale, mentre convengono intieramente coi greci


nella gerarchia ecclesiastica s'ebbe del patriarcato costantinopolitano,
il primo posto dopo il sommo Pon- e differiscono solamente da essi quan-
tefice. Parlandosi a Grecia di quan- to alla lingua rutena, che da loro
to riguarda la Chiesa orientale, ri- adoperasi ne' divini uffizi in vece
levammo come gl'imperatori greci, della greca. La quarta de' Caldei
non contenti d'avere gigantescamen- [Vedi), seguaci di Nestorio : ha que-
te ingrandito la giurisdizione de' pa- sta nazione il patriarca di Mossili
ti iarchi di Costantinopoli, tentaro- presso l'antica Ninive, ed oltre il

no assoggettarsi la Chiesa romana, fermentato nel santo sagrifizio co-


con procurare che fossero creati car- mune agli orientali sopraddetti , si

dinaligli orientali, indi eletti Papa, serve di riti particolari e della lin-
e riportammo il novero de' greci gua caldea negli uffizi divini, e sten-
sublimati a questa dignità; gli altri desi dalla Mesopotamia e Caldea
orientali elevali al pontificalo sono sino al Malabar nell'Indie orien-
ì seguenti, oltre gli africani s. Vit- tali. La quinta degli Armeni [Vedi):
tore 1 e s. Melchiade. I santi Pie- seguono questi gli errori (eccettuati
tro principe degli apostoli, E vari - i cattolici, ed altrettanto dicasi degli

sto, Aniceto e Zosimo ; Giovanni altri coi patriarcati summentovati) di

V e Conone ; s. Sergio I; Sisinnio Eutiche; usano per materia nell'Eu-


e Costantino; ed i ss. Gregorio IH caristia l'azimo, e sono di rito in tutto
e Zaccaria. differente dalle nazioui anzidette
Otto
sono le principali nazioni siccome anche nella lingua dai po-
cristiane dimoranti in oriente, se- poli di oriente fra' quali abitano.
condo Giuseppe Simoni o Assemani, Hanno quattro patriarchi, uno nel-
che con riti, lingue e prelati par- l'Armenia maggiore, l'altro in Per-
ticolari, ne formano altrettante chie- sia o Ezmiaziu, il terzo nella Cili-
se, e sono le seguenti. La piima cia, quarto in Costantinopoli. La
il

nazione è quella de' Greci {Vedi), sesta de Copti o Egiziani (Vedi), abi-
che sono soggetti principalmente al tanti nelle provincie dell'Egitto : sono
patriarcato di Costantinopoli, e dalla seguaci degli errori di Eutiche e Dio-
Grecia ed isole dell'Arcipelago sten- scoto, ed osservanti dei riti della
dendosi negli altri tre patriarcati più chiesa antica Alessandrina, nella lin-
antichi dell'oriente, partecipano co- gua però coptica o egiziana; e quan-
munemente i loro donimi e riti agli to al salterio usano la lingua ara-
altri orientali. La seconda de' Mei- ba. Risiede il loro pa Inarca nel gran
chili [Vedi), che servendosi nelle sa- Cairo, la di cui giurisdizione si esten-
gre liturgie e divini uffizi insieme de sino all'Etiopia: perciò gli abis-
colla greca anche della lingua ara- sini o etiopi cristiani abbracciano i

ba vivono nella Fenicia sotto l'ob-


, dommi e riti de' copti, benché si

bedienza de' patriarchi indebiti di servono ne' divini uffizi della lingua
Alessandria, di Antiochia e di Gè- etiopica e non della coptica. La set-
vol. nix. 8
4 , ,

1
1
ORI ORI
ti ni a de' Siri-Gìacobìli (Vedi), di- sero privatamente. Tutti gli orien-
moranti nella Mesopotamia: hanno tali cattolici dipendono dalla Con-
un patriarca residente presso la cit- gregazione di propaganda fide.
tà di Mardiu e quanto agli erro-
; JNel 477 fu celebrato un conci-
ri sono in tutto conformi ai copti lio, che porta il nome di Oriente,
o egiziani ; quanto poi al rito si , nel quale Pietro di Foulon fu scac-
servono della lingua siriaca, e sono ciato da Antiochia, e gli fu sosti-
nel l'ito conformi ai maroniti , ec- tuito Giovanni d'Apamea, il quale
cettuatane la materia dell'Eucaristia, venne anch'esso espulso dopo tre
che dai maroniti si adopera in azi- mesi ; fu poi sostituito in Antiochia
mo, e dai giacobiti in fermentato. un uomo pio. Diz. de'concilii. Dalle
L'ottava finalmente de' Maroniti Epistole di s. Gregorio I del 5go
[Fedi), abitanti nel Monte Libano abbiamo che la santa Sede a quel
e nella Fenicia, e sparsi in diverse tempo possedeva anche de'patriuao-
parti della Siria e Palestina: si man- ni nell' oriente, de'quali trattarono
tengono questi nella fede cattolica l'Alemanni, De Laler. pariet. cap.
sotto l'obbedienza del proprio pa- 5; il Bianchini, in Anast. t. II, p.
triarca antiocheno , che loro viene 3oi; ed il Cenni, Disseti. Dall'orien-
confermato (come quelli delle altre te ogni anno solevano mandarsi in
nazioni cattoliche greci-melchiti, siri, tributo a Roma i garofani alla Chie-
caldei, armeni ) dal sommo Ponte- sa di s. Giovanni in Lacerano [Fe-
fice romano
celebrano nella lingua
; di), e l'opobalsamo per ardere nei
siriaca, con rito proprio della loro Lumi [Fedi), ove si disse che pro-
chiesa. L'Assemani morì nel 1768, veniva ancora dalla possessione che
laonde ai citati ed altri articoli si la chiesa romana avea in Babilo-
parla delle posteriori notizie delle nia. A Gerusalemme si notò che
mentovate ed altre nazioni orien- tutti gli stabilimenti cattolici d'orien-
tali, come Grecia, sì cattoliche che te, tranne quello di Cairo ch'è sot-
scismatiche, e delle missioni catto- to la protezione dell'Austria, sono

liche ne' paesi delle seconde, quan- sotto il protettorato della Francia,
do non hanno vescovi ortodossi. Al- del qual protettorato si parlò me-
le tre biografie degli Assemani so- glio a Grecia : sugli istituti fran-
no notate le loro opere riguardanti cesi iu oriente, e sulla protezione
gli orientali, e molte se ne vedono cattolica che fece sempre parte dei
registrate ai loro articoli. In questi diritti della Francia, meritano es-
si riportarono le provvidenze ema- sere lette le due lettere prodotte
nate dagli orientali, e sui loro riti dal benemerito cav. Artaud, Storia
e lingua: Benedetto Xlll per to- di Leone XII, t. II, cap. 3i. Ab-
gliere gli abusi che nascevano nelle bfamo: Pietro Halloix gesuita, Il-
chiese di Roma alla celebrazione lusi riunì ecclesiae orienta lis scripto-
delle messe degli ove per orientali, rum, ani sanctitate, j'uxta et erudi-
curiosità concorreva gran popolo lione Jloruerunt, vitae et documen-
con decreto de' 6 dicembre 1725, ta, Duaci i633. Michaelis Le Quien
presso il Lamberlini, De canon. ss., domenicano, Oriens christianus in
lib. 1, cap. 38, stabilì che non po- auatuor patriarchatus digestus, quo
tessero celebrare senza licenza del exhibentur ecclesiae, palriarchae,cae-
cardinal vicario, altrimenti celebra*- terique praesulcs totius orienti*, Pa-
è

ORI ORI 11$


risiis 174°- M ciotto cardinal Ange» sa dall'anno 3s3 fino al 364) e il

lo Mai nella solenne accademia di adoperò con molto zelo alla con--
religione cattolica in Roma, de' io versione degli ariani e degl'idolatri
maggio 838, 1 lesse un eruditissimo che abitavano alle falde dei Pire-
ragionamento : Sulla pubblicazione nei. Le pene e le persecuzioni che
da farsi, nella maggiore ampiezza egli ebbe a soffrire non servirono
possibile, delle opere religiose orien- che a purificare il suo cuore, e a
tali, di cui tanta copia abbiamo far risplendere l'amore di cui era
nelle nostre pubbliche biblioteche. Di infuocato per la gloria di Gesù Cri-
questo importante argomento ne ri- sto. Il suo culto fu sempre celebre
porta l'estratto il num. 44 del Dia- nella città di Auch, che l'onora fra

rio di Roma. Parlò dell'ebraico, del i suoi patroni a'5 di maggio, e ne


siriaco, dell'arabo, che volgarmente conserva corpo nel monastero del
il

si crede linguaggio soltanto dell'isla- di lui nome. Nel 1 354 la città di

mismo, ma che da più secoli deve Tolosa ottenne una parte delle reli-
chiamarsi il linguaggio del cristia- quie di questo santo vescovo, eh'
nesimo orientale; indi del cotto, nominato nei più antichi martiro-
delle lingue etiopica, armena, gior- logi, ma sotto diversi giorni.
giana, e della slava e sue moltipli- ORIGENE. Nacque in Alessan-
ci diramazioni. Vedasi del p. Pie- dria d'Egitto l'anno i85, sopran-
tro Bandini domenicano: Dissert. nominato Adamanzio o Diamanti»
della necessità che hanno oggi co- no, e Calcentero, cioè viscere di
loro, cui lo stato, la professione e bronzo, a cagione della sua appli-
il genio chiamano ai biblici studi, cazione instancabile al lavoro. Leo-
di coltivare lingue orientali per ar- nida suo padre, che dicesi essere
restare il progresso del razionalis- stato vescovo, l'educò con cura nel-
mo, ec. Firenze i84«- A Lingua si le sacre scienze e nella pietà, ove
parlò degli idiomi orientali. Nel 1804 fece mirabili progressi. Ebbe in
fu pubblicata dalla tipografia di pro- maestro Clemente Alessandrino, e
paganda fide : Professio orthodoxae d'anni 18 gli successe nell'uffizio di
tìdei ab orientalìbus facicnda, jussu catechista, o di capo della scuola
Urbani Pili edita, cimi interpre- cristiana d'Alessandria, e numerosi
talione latina. Ivi nel 1739 si die furono i suoi uditori cristiani e ido-
alla luce : Ada orientalis ecclcsiae latri : fortificò i primi nella fede,
ronlra Lutheri haeresim monumen- e converti la maggior parte de'se-
tisi notis, ac dissertationibus illu- condi. Insegnava alle donne e agli
strata, una cum epistola Cristopho- uomini, e volendo mettersi al co-
ri Ranzovii adversus lulheranorum perto d' ogni calunnia, si fece egli
errores. Abbiamo di A. Mazzoldi: medesimo eunuco, sia col mezzo di
Delle origini italiche e della dif- qualche medicamento, sia col ferro,
fusione dell' incivilimento italiano prendendo troppo alla lettera ciò
all'Egitto, alla Fenicia, alla Gre- che Gesù Cristo dice nell'evangelo
cia, e a tutte le nazioni asiatiche degli eunuchi volontari. Si recò a
poste nel Mediterraneo , Milano Roma nel 2 11, spinto dal desiderio
1846. di vedere l'illustre chiesa così an-
ORIENZO (s.), vescovo d'Auch tica, ch'era allora governata da Pa-
in Guascogna. Governò la sua chic- pa s. Zeferino. Poco vi si tralten-
i.G ORI ORI
ne, e tornato in Alessandria ripre- tavolta narra che fece sembianza
si

se le funzioni di catechista. Nel ii5 di offrire incenso agi' idoli, per sor-
fece un viaggio in Arabia, e Tanno tire di prigione; ma questa è una
seguente passò in Palestina, e si calunnia inventata da'suoi nemici,
stabilì a Cesarea, dove il vescovo poiché è certo che soffrì costante-
Teottisto lo fece predicare, benché mente più crudeli supplizi, ben-
i

non fosse che laico. Demetrio ve- ché uon sia morto nella- tortura, e
scovo d'Alessandria se ne formaliz- terminò di vivere nel 253 in Tiro,
zò, e richiamò Origene, il quale fe- d'anni 69. Innumerevoli sono le
ce poco tempo dopo un viaggio in opere che che s. Epifanio
scrisse,
Antiochia per ordine dell'impera- disse seimila, e s. Girolamo dichia-
trice Mammea, che l'avea chiamato rò essere difficile leggere tutti i di
per sentirlo parlare sulla religione lui libri. Quelli che realmente gli

cristiana. Dopo qualche tempo si appartengono, e de'quali ce ne resta


restituì in Alessandria, dove conti- una parte, sono: 1. Essapli, Ottu-
nuò ad insegnare e a scrivere fino pli e Telrapli, cioè le edizioni del-
al 228, nel quale con lettere com- la Scrittura a sei, a otto e a quat-
mendatizie del suo vescovo portos- tro colonne. 2. Sulle Cantiche. 3.
si in Acaia. Passando da Cesarea, Lettera a
Africano sulla
Giulio
Teottisto e s. Alessandro di Geru- storia di Susanna, 4- »$*w primi ven-
salemme con altri vescovi l'ordina- ticinque salmi. 5. Sulla risurrezio-
narono sacerdote d'anni 43, benché ne. 6. Lamentazioni. 7. Stromati.
eunuco. Ciò irritò Demetrio che 8. Sulla Genesi. 9. Sui principii.
scrisse da per tutto contro di lui, io. Su s. Giovanni. 11. Della pre-
e persuaso da forti ragioni lo scac- ghiera. 12. Sull'Esodo. i3. Ome-
ciò da Alessandria quando vi ri- lie sui Giudici. i4- Omelie sull'e-
tornò, lo depose dal sacerdozio, e pistola ai romani e su s. Luca. 5. 1

lo fece condannare da due concilii Esortazione al martirio, 16. Su Isa-


nel 23i. Origene ritornò in Roma ia. 17. Su Ezechiello. 18. Lettera
nel 248 per difendere la sua causa a Gregorio Taumaturgo. 19. Sui
s.

avauti Papa s. Fabiano, indi riti- Cantici. 20. Omelie sui salmi, ai.
rossi in Cesarea, ove stabilì celebre Su s. Matteo. 11. Sull'epistola ai
scuola, ed ebbe per discepoli i ss. romani. 23. Omelie su Geremia.
fratelli Gregorio Taumaturgo e Ate- i\. Su Ezechiello. 2 5. Sulla Ge-
nodoro, e molte altre persone illu- nesi. 26. Sull'Esodo. 27. Sui Le-
stri per virtù e scienza. Fece in viti. 28. Sui Numeri. 29. Sulla pri-
seguito un viaggio in Cesarea di ma epistola ai tessalonicensi. 3o.
Cappadocia, quindi ad Atene e nel- Sui piccoli profeti. 3i. Contro Cel-
l'Arabia, dove ricondusse alla vera so. 32. Omelie sopra Giosuè. 33.
fede Berillo vescovo di Boslra. Chia- Sul principio de' libri de' Re. 3q.. Sul-
mato nell'Arabia da un'assemblea la Pitonessa. 35. Sui Cantici. 36.
di vescovi, per disputar contro gli Sopra Isaia. 3j. Sugli Alti degli
eretici che pretendevano morissero apostoli. 38. Sull'epistola agli efé-

le anime col corpo, e che risusci- sii. 39. Sull'epistola ai colossesi. 4°.
tassero con lui, li convinse e conver- Sull'epistola a Tito. 4 1 • Sull'epistola

tì. Soffrì molto e con coraggio eroi- agli ebrei, ^n. Molte omelie sulla sles-
co nella persecuzione di Decio; tilt; sa. 43. Molti scrini sul salmo 5o,
ORI ORI n7
sui Proi'erbii, e su alcune parti del- che quelli degli antichi, ad onta
la Scrittura. 44- Molte lettere su che renda giustizia alle sue vir-
si

diversi argomenti, ec. Gli furono tù, chiamato celebre dottore


e sia
attribuite altre opere non sue, quin- della Chiesa. Questo grande uomo
di aumentati gli errori e le false è indubitato che sino dall'infanzia
dottrine di cui fu imputato. La mi- fu di costumi irreprensibili, d' un
gliore edizione di sue opere la fece genio superiore^ d'uno spirito pro-
nel 1733 in Parigi il p. Carlo de fondo, vasto, solido., penetrante, e
la Rue benedettino di s. Mauro. Gli di eloquenza singolare. A tante ra-
furono altresì attribuiti molti erro- re qualità e virtù aggiunse un'eru-
ri; si disse, dove Origene scrisse be- dizione universale, dotto nella scien-
ne, niuno meglio di lui; dove male, za delle divine scritture, eccellente
ninno peggio. Fu tenuto per ere- nella filosofia umana, buon cono-
tico, condannato e scomunicato. scitore della lingua greca, e medio-
Quelli che lo difendono osservano cre dell'ebraica. Il suo stile è faci-
che quando anche Origene avesse le, purgato, chiaro., persuadente mas-
avanzato degli errori, ovvero glie se sime nell'opere di controversia. Con-
ne imputarono molti di più, non chiude il Bernini, Isl. dell'eresie,
dovrebbesi considerare eretico, tan- volesse il cielo siccome resta certa
to perchè non gli ha avanzati che notizia del suo peccato, così rima-
come questioni problematiche, du- nesse speranza probabile di sua sal-
bitando e sottomettendo suoi pen- i vazione. Fu condannato non solo
sieri al giudizio della Chiesa, quan- da Demetrio, ma da altri vescovi, dal
to perchè morìcomunione cat-
nella Papa s. Anastasio I, censurato da s.

tolica, e quasi in mezzo ai tormenti Gelasio condannato dal generale


I,

che aveva sofferti per Gesù Cristo. concilio di Costantinopoli, o quinto


Sebbene s. Girolamo notò diversi sinodo del 553, e dal Lateranense
capi di sue eresie, dopo gli apo- del 649, e da altri concilii prima
stoli lo considerò come il più gran- e dopo di essi . Ruffino monaco di
de maestro e dottore delle chiese, Aquileia introdusse in Roma i suoi
e si sarebbe volentieri caricato del- errori,che si sparsero ancora nel-
le calunnie di cui fu gravato, pur- l'Egitto,particolarmente fra'mona-
ché avesse potuto possedere la sua ci ; ed Avito prete spagnuolo nel
profonda scienza nelle scritture. In 4i5 circa li rinnovò nella Spagna.
vita e dopo morto fu soggetto ad Vedi Origenisti.
essere condannato e a un tempo ORIGENISTI o ORIGENIANI.
difeso da personaggi insigni e san- Settatori degli errori di Origene (Fe-
ti; altri lo detestarono come il pa- di), che abusarono de'suoi scritti.
dre delle eresie che nacquero dopo Bisogna distinguere due sorta di
di esso, gli origenisti, gli ariani, i origenisti, cioè discepoli di Orige-
i

pelagiani, e persino i gnostici, i qua- ne detti origenisti semplici, ed i se-


li furono detti origenisti turpi, per guaci di Origene detto l'impuro, an-
distinguerli dagli origenisti semplici, ch' esso egiziano, che verso il 290
che solo sostennero gli errori di insegnò che matrimonio era in-
il

Origene. Anche al giorno d'oggi non venzione del demonio; ch'era per-
sono più uniformi giudizi de'mo- i messo seguir tuttociò che la passio-
dtrni circa la dottrina di Origene, ne poteva suggerire di più infame;
n8 ORI ORI
che bisognava impedire la genera- dicava il loro errore. Non si sa per-
zione con tutti mezzi possibili ; ed
i ché questi ultimi furono chiamati
r
autorizzava i libri apocrifi dell'an- anco Tetadrìli (P edi) ) nome comu-
tico e nuovo Testamento. Da lui ne ad altri eretici, o prevenuti del
si chiamarono origenisti impuri i numero di quattro. Il p. Luigi Dou-
suoi discepoli, ne seguirono le abbo- cin gesuita scrisse la Storia dell' o-
rninazioni, e sussistevano ancora nel rigenismo, Parigi 1700. Vi è ag-
V secolo: i ss. Epifanio ed Agosti- giunto uno Schiarimento sopra ciò
no, che parlarono di Origene l'ini' che gli antichi hanno detto intorno
puro, non convengono che ne' suoi alla condanna di Origene nel V
errori vi abbia avuta alcuna parte il concilio ecumenico. Tale storia, che
celebre Origene dottore della Chie- ad un tempo è quella di Origene
sa, i di cui scritti non altro respirano e della sua eresia, piena di dotte
che l'amore alla castità. I seguaci ricerche e di narrazioni curiose, è
di questo dottore sostennero che anche bene scritta.

Gesù Cristo è figlio di Dio per ado- ORIGO Curzio, Cardinale. Cur-
zione, che le anime umane esiste- zio Origo patrizio romano, ammes-
rono prima di essere unite ai cor- so nel 1686 in prelatura da Inno-
pi, che i tormenti de' dannati non cenzo XI e fatto ponente del buon
saranno eterni, che demoni stessi i governo, Innocenzo XII nel 1690
un giorno saranno liberati dai tor- lo fece uditore di segnatura, e nel
menti dell'inferno. I monaci d'Egit- 1696 luogotenente civile dell'udito-
to e di Palestina caddero in que- re della camera. Quindi per l'insi-
sti errori, li sostennero con perti- nuante e savia maniera con cui sep-
nacia, causarono grandi turbolen- pe introdursi in grazia di Clemente
ze nella Chiesa, ed il quinto conci- XI, già suo amico, fu promosso a
lio 553 in Co-
generale tenuto nel segretario de' memoriali, indi a se-
stantinopoli condanno, e in que-
li gretario di consulta, creandolo car-
sta censura vi comprese lo stesso dinale diacono ins. Maria in Do-
Origene. Per opera degli origenisti mnicaa'3o gennaio 17 i3. Fu ascrit-
mancano molti atti sinodali intor- to alle congregazioni del s. offizio,

no alla condanna d'Origene e dei del concilio, de'riti ed altre, dive-


seguaci di lui. Gli origenisti allora nendo prefetto della seconda, dopo
erano divisi in due sette, che né essere slato legato di Bologna. Iu-
l'una né l'altra seguiva tutte le fal- tervenue a quattro conclavi, mori
se opinioni, le quali si trovano nei in Roma nel 1737, e fu sepolto in
Origene. Quei che sosteneva-
libri di s. Eustachio, diaconia in cui era
no che Gesù. Cristo è figlio di Dio passato, e dove vivente erasi pre-
per adozione, pretendevano eziandio parata la tomba innanzi alla sua
che nel giorno della generale risurre- cappella gentilizia di s. Girolamo,
zione, gli apostoli sarebbero resi e- col semplice nome e stemma sulla
guali a Gesù Cristo; per questa ragio- lapide.
ne furono chiamati Isocristi [Vedi). ORIHUELA (Oriolen). Città con
Quei che insegnavano che le anime residenza vescovile di Spagna, nel
umane hanno esistito prima di essere regno di Valenza, da cui è di-
unite ai corpi, furono pure appella- stante 35 leghe, e 6 da Mur-
ti Frototisli (J'edi), nome che in- cia , sulla Segura che si altraver-
,

ORI ORI 119


sa su due ponti, in bella e fertile erbaggi vi sono saporiti e delicati,

pianura che si prolunga sino a e la biada vi cresce in abbondan-


Murcia, al piede di una montagna za. L'antichità di questa città si

calcare che la difende dai venti perde nella oscurità de'tempi. I car-
del nord, e le procura un clima taginesi la presero ai contestani;
dolcissimo nell'inverno, ma un po- passò poscia sotto il giogo de' ro-
co caldo nell'estate. E di forma mani, e da questi in potere de'go-
oblunga, cinta di mura, con sette ti, da cui ricevette il nome di Or-

porte, difesa da un castello fortifi- zitella; ne impadroniro-


i mori se

cato, e divisa iu quattro quartieri. no nel 71 5, e Or- la chiamarono


Le strade in generale sono bene guella, onde poi fu appellata Ori-
distribuite, larghe e dritte con mar- huela, Origliela, Orvela, in latino
ciapiedi comodi. Quasi tutte le ca- Orcelis, Orcilis, Orcellis. Ai mori
se sono di amena apparenza, e mol- la tolse nel 1264 Giacomo 1 re
te bellissime. Vi sono cinque piaz- d'Aragona, e popolò di cristiani.
la

ze regolari. La cattedrale d'antica Nel 164.8 fu danneggiata dalla pe-


struttura, con fonte battesimale, è ste, ed un trabboccameuto della Se-

dedicata al ss. Salvatore, avente gura ne distrusse gran parte nel


contiguo 1' episcopio. Il capitolo ha 1 65 1 Presa nel
. 706 da Bellenga 1

cinque dignità, prima essendo il de- vescovo di Murcia, fu abbandonata


cano, sedici canonici compresi il teo- al saccheggio. Molto soffrì nel ter-

logo e il penitenziere, dodici por- remoto del 21 marzo 1829.


zionari e altrettanti con metà di La sede vescovile si pretende da
prebenda, diversi beneficiati e altri alcuni ch'esistesse al tempo de'goti.
preti e chierici. Vi si venerano mol- Certo è che fu eretta in cattedrale

te reliquie quattro porzionari han-


: dal concilio di Basilea, ed ebbe per
no la cura dell'anime. Vi sono no- primo vescovo Pietro Ruiz di Co-
ve conventi di religiosi, tre mona- rella, col titolo di governatore pel
steri di monache, diverse confrater- corso di tre anni; ma il Papa Eu-
nite e seminario. Oltre la cattedrale genio IV annullò il privilegio del
vi sono altre due chiese parrocchiali conciliabolo Basileese. Giulio II ca-
con battisterio, fra le quali quella di nonicamente l' eresse in vescovato
Mostra Sènora di Monteserrato; tre verso il i5io, e l'unì a Cartage-
ospizi o ospedali, uno de'quali pegli na, dalla quale venne poi disgiun-
esposti, un collegio dipendente dal- ta nel i553 da Giulio III, o da
l' università di Valenza, tre biblio- Paolo IV, se deve credersi a Com-
teche, anfiteatro, caserme di caval- manville. Fu ed è tuttora suffra-
leria e diverse fabbriche. E patria ganea della metropoli di Valenza.
di d. Fernando Loaces giurecon-
di Gregorio Gallo di Burgos, teologo
sulto, di Anastasio Vives di Roca- di Salamanca, prese possesso di que-
mura vescovo di Segorve, e degli sta sede nel marzo 1 566, celebrò
storici Garda e Francesco Martinez. il primo sinodo, e nel 1577 ^u tra '
La pianura di Orihuela è celebre sferito a Segovia. Il secondo sinodo
per la sua fertilità; forma un se- fu tenuto dal vescovo Giuseppe E-
guito di giardini in cui aranci steva di Valenza verso il 1 5g4, in-
cedri e frutti spiegano di continuo di venne traslato a Tarragona. Le
le loro ricchezze ; i legumi e gli Notizie di Roma registrano i se-
i2o ORI ORI
guenti vescovi, i 738 Gio. Elia Go- resideuza arcivescovile in Sardegna,
mez Theran di Madrid. 1760 Pie- divisione del Capo-Cagliari, capo-
tro Albornoz-y-Tabies di Valenza. luogo della provincia di Busachi,
1767 Giuseppe Tornio della dioce- nel distretto del suo nome, a 18
si di Valenza, traslato da Tricomio leghe da Cagliari, presso la riva si-

in parlibus e suffraganeo di Valen- nistra dell'Oristano o Tirsi. E in


za. 1791 Antonio Despuig-y-D allie- feconda pianura, e sebbene per ca-
to (Vedi), poi cardinale. 179? Fran- gione delle vicine paludi non goda
cesco Saverio Cabrerà di Badajoz. della miglior salubrità, viene però
1797 Francesco Antonio Cebrian- compensata abbondantemente dalla
y- Falda ( Vedi), indi cardinale. 8 5 1 1 fertilità del terreno, che forse in
Simone Lopez filippino della dioce- tutta l'isola non si trova l'eguale.
si di Cartagena. Essendo traslato Abitata da circa 6000 persone, han.
all'arcivescovato di Valenza, Leone no ivi sede le autorità civili ed ec-
XII dichiarò nel concistoro de' 27 clesiastiche della provincia. Vi sono
settembre 1824 l'odierno vescovo vecchie muraglie diroccate, di 4°
monsignor Herrero di Val-
Felice piedi di altezza, con diversi popolo-
verde nato in Fuenlabrada arcidio- si sobborghi. La cattedrale è sotto
cesi di Toledo, già parroco di To- l'invocazione di Maria Vergine As-
ledo, canonico di Solsona e vica- sunta, con battisterio, ed è assai
rio generale. Ampia è la diocesi ,
spaziosa e bella, e colpisce l'occhio
contenente più luoghi. Ogni vesco- di chi l' ammira per l'isolato suo
vo è tassato di fiorini 1200, con campanile di originale struttura. Vi
circa 4^j 00 ° monete di rendita, è un' altra chiesa parrocchiale col
gravata di antiche pensioni. sagro fonte; i conventi pei religiosi
OR. IMMA, Orymma, Orimena, sono dieci, essendovi gli osservanti,
Rhimna. Sede vescovile della prima i cappuccini, i domenicani, gli scolo-
Panfilia, nell'esarcato d'Asia, sotto pi che insegnano nel collegio, con
la metropoli di Side, eretta nel IX due monasteri per le monache Cla-
secolo. Ebbe per vescovi Paolo che risse e cappuccine; vi sono inoltre
fu al concilio d'Efeso; Teodoro in- sette confraternite, l'ospedale assi-
tervenne al VI generale, ed a quel- stito dai benefratelli, il monte di
lo di Trullo j Stefano al VII gene- pietà ed il seminario. Il palazzo
rale; Chiliano contemporaneo di s. arcivescovile è prossimo alla metro-
Tarasio; Metodio assistette al con- politana. Il suo golfo presenta la
cilio di Fozio. Oriens chr. t. I, p. figura d'un orecchio umano, e per
1 oo4- la poca sua sicurezza riesce d'osta-
ORIMONE, Orima, Vrima, Su- colo all'accesso. Il porto all'imboc-
rima. Sede vescovile dell'Eufratena, catura della riviera è però vasto,
metropoli d'Antiochia, sotto l'arci- ed molo assai bello;
il vi è in vi-
vescovato di Gerapoli, eretta nel V cinanza una gran torre, e due ma-
secolo. Maca suo vescovo interven- gazzini pei fanno
grani, di cui si

ne al concilio di Calcedonia. Siria abbondanti esportazioni. E nota in


sacra, p. io 5. tutta l'isola la fiera che ha luogo
ORIOL Pietro, Cardinale. V. in settembre, e vi accorrono d'ogni
Aureolo Pietro, Cardinale. intorno mercauti. Circa un miglio
ORISTANO (Arborea). Città con in distaoza trovasi il ponte costrut-
ORI ORI 121

to sul fiume Tirsi, di assai difficile dall'antica città di Thavos o Tha-


struttura, con tre archi. Sulla costa ros, regnando il suddetto Ozzoco I,
sonovi delle saline e pesche di ton- che per essere la capitale della pro-
no. I dintorni, oltre le miniere di vincia di Arborea, fu cagione che
mercurio, producono soprattutto ec- alcuni scrittori errarono anche nel-
cellente vino vernaccia. Dicesi che le descrizioni delle sedi vescovili ,

questa città sia l'aulica Usai o credendo Arborea nome di città,


Uselli di Tolomeo, fondata da Oz- perchè in varie vecchie carte si
zoco od Onroco I giudice e rego- legge nella serie de* vescovi ori-

lo Arhorea nel 1070: altri cre-


di stauesi, promiscuamente arcivescovi
dono aver desunto il moderno suo di Arborea e di Oristano, sino ad

nome di Oristano o Oristagni., dal opinare che fossero due sedi di-
vicino stagno dell'antica contrada o stinte, quando che in realtà una
villa""io
DO di Ores, forse'
moderna - sola indicano ; dovendosi distingue-
mente Ur-as, e che poi l'ha dato al re il nome della provincia Arbo-
vasto golfo. Fu già residenza dei rense, da quello della capitale Ori-
potenti giudici d' Arhorea, il qual stano, sede del vescovo, come op-
nome di una delle quattro provin- portunamente avverte il benemerito
cie dell'isola,è stato anche alla cit- can. Dima, Serie cron. degli ar-
tà promiscuamente talora appropria- cìv. e vesc. del regno di Sardegna,

to, per cui molli geografi vennero parlando di questo arcivescovato,


indotti iu errore, credendo che Ar- con dichiarare che la serie de' pa-
horea fosse stata cittàj e confon- stori oristanesi e gli schiarimenti
dendola con Oristano. Popolata in ad alcuni dubbi, sono notizie rac-
detto tempo dalla distrutta città di colte da d. Gianfraucesco Simon,
Thavos, o Tharos, o Temo, o Ter- ed a lui somministrate dal presen-
no divenne capoluogo della pro-
, te arcivescovo. Proponendoci a que-
vincia, ebhe i suoi signori particola- sl' articolo trattare della città e ar-
ri col titolo di marchesi, e sino al- civescovato, nel dare di ciò un cen-
l'ultimo di questi fu molto più po- no a Arbora o Arborea, confessia-
polata. Fu soggetta agli aragonesi, mo averla chiamala città di cui ap-
col restante dell'isola di Sardegna, pena si vedono le rovine, per se-
i quali nel principio del loro domi- guire geografi e storici che cosi
i

nio investirono un ramo discenden- la nominano, e Commanville quan-

te dai giudici d'Arborea del detto to alle date. La sede vescovile di


marchesato d' Oristano, e lo tenne Thavos, Tbaros o Temo vuoisi
per varie generazioni, finché Leo- pertanto eretta nel VI secolo, e nel
nardo 11 fendutosi colpevole di fel- XI trasferita a Oristagno, ciò con-
lonia, nel i477 d'ordine del re Al- fermando una lettera di s. Grego-
fonso V venne condannato a mor- rio VII del 1073, scritta ai quat-
te, e cessò di vivere nelle prigioni tro giudici di Sardegna, come an-
di Xativa. Nel 1637 un'armata fran- tico dominio della chiesa romana.
cese,comandata dall'arcivescovo di Commanville la chiama arcivesco-
Bordeaux e dal conte di Harcourt, vile nel secolo XII, e registra per
sbarcò nel porto e s'impadronì po- suffraganei, Temo in tal secolo tra-
scia della città. sferito a Oristano, s. Giusta di cui
La sede vescovile vi fu trasferita parleremo, Ales (Fedi) civitas Cai-
122 ORI ORI
dellina «oppresso e unito a Orista- Nel 1296 Scholay, nel
1299 Ala-
no in detto secolo, e Usai o Uselli manno, che però non prese posses-
{Fedi) trasferito ad Ales nel XVI so, per essere stato fatto vicario
secolo. Attualmente Oristano ha di Roma, morì nel medesimo an-
e
per suffraganee le sole sedi unite no. Nel i3oo fr. Consiglio Gatto
di Ales, Usai Terralba [Vedi). e domenicano, già cappellano e con-
L'arcivescovo però s'intitola, per fessore di Martino IV, traslato a
grazia di Dio e della santa Sede Conza; nel i3ot fr. Leonardo I
arcivescovo d' Oristano, vescovo di Aragal minorità, trasferito da Tri-
santa Giusta, vessillario di santa carico; nel i3o4 fr. Guido Dome-
romana Chiesa, inquisitore ordina' nicano di Cipro, creato da Benedet-
rio, ec. Ecco la serie degli arcive- to XI ; nel i3o6 Oddone I poi di
scovi d'Oristano. Pola ; nel i3o8 fr. Oddone II Sala
Dell'arcivescovo Arborense qui tra- domenicano, già vescovo di Ter-
sferito regnando Ozzoco I, non si han- ralba, quindi di Pola, poi arcivesco-
no notizie, come de'successivi prelati vo d' Oristano ; celebrò il concilio
sino al iio5, in cui celebrandosi la provinciale e nel i3i2 passò alla
solenne consagrazione di s. Maria di sede di Pisa, quindi patriarca d'Ales-
Saccargia e ss. Trinità, solo si leg- sandria e amministratore di Mon-
ge che tra gli altri intervenne : Su tecassino, fu al concilio di Vienna.
donnu de su archiepiscopu de Ari- Nel i3i2 fr. Guido Cipriano
Stanis. secondo arcivescovo fu Co-
Il francescano; nel i320 fr. Guido
nuda del Mar ossia de Lacono,dei Cattano pur francescano, di cui si
prelati conosciuti, che assistette alla ha l' opuscolo De usu honorum :

consagrazione della chiesa di s. Ma- temporalium Christi, et discipulo-


ria di Bonarcado e viveva ancora rum e/us, che si conserva nella ve-
nel li 85. Nel 1192 Giusto, che neta biblioteca di s. Marco ; inter-
patì fiere persecuzioni e forse mo- venne col figlio del giudice d' Ar-
rì verso i2o3. Indi nel
il i2o3 borea alla coronazione d'Alfonso
Omodeo, nel 121 1 Bernardo che IV re d'Aragona. Nel 1342 Gio-
eseguì molte critiche commissioni vanni I; nel 1 349 Nicolò I, già di
affidategli da Innocenzo III e da O- Squillace e di Melfi; nel i354U-
norio III, il quale però lo scomu- bertino; nel 36-4 circa Gonnario1

nicò per aver prestato soccorso a I; i382 Gonnario II; nel 388
nel 1

due pisani contro il suo divieto, Leonardo II; nel 1392 Conrado
ma morì in grembo alla Chie- da Cloaco genovese, già di Sulci
sa cattolica. Nel 1218 fr. Pietro I e d'Amelia, poi trasferito a Noli;
che celebrò il sinodo; nel 1225 nel 1397 Ubaldino Cambi Buona-
Teodorico; nel 1227 Torgodorio mici di Cortona, prima arcivescovo
deMuru, il quale col soccorso del di Torres ossia Sassari; nel i4oo
regolo ossia giudice d' Arborea, e» Marino Fabario napoletano; nel
difìcò la cattedrale. Nel 1 2^ 1 Edip- 1 4o3 Paolo Oleni traslato da Cal-
po, nel 1260 Omodeo, nel 1273 cedonia in partihus, incaricato di
A leardo che consagrò un altare in diverse commissioni da Bonifacio
Villa Urbana, nel 1289 Pietro II IX; nel i4<>3 Bartolomeo sanese,
che per lo più visse in Roma tra i indi di Massa Marittima; nel 1 4°4
domestici prelati di Bonifacio VIII. fr. Nicolò II Benito domenicano, già
ORI ORI 123
di detta chiesa e di quella di Tre- cessori, nel 1 1^5 Paucapelea che
viso ; nel i4o6 Bertrando che in- assistette alla consagrazione della
tervenne al concilio di Pisa, in cui chiesa di s. Maria di Bonarcado e
fu eletto Alessandro V. Nel i4>8 alla donazione del regolo d' Arbo-
fr.Elia minorità, nel ì^3j Loren- rea Baiisone; nel iifoUgoneche
zo Schinto, nel \/^5o Gregorio At- da detto regolo fu mandato con
tacco, già vescovo di Trevico o ca- due altri ambasciatori genovesi a
nonico ; nel i454 Giacomo com- Federico I imperatore, ond' essere
mendatario di s. Angelo Frigello ; coronato re di Sardegna il mede-
nel 1460 F. Arnesti ; nel 1470 simo Barisone, scacciati dall' isola i
Giovanni II Dessi; nel 4^4 F er ' 1 pisani.Nel 1228 Pietro de Martio
dinando Romano chierico cesarau- che sottoscrisse la donazione del
gustano;nel i49 2 Giacomo Serra bosco d' Averqueda fatta al mona-

[Fedi), poi cardinale, in tempo stero di Bonarcado; nel 1269 Mar...


del quale Giulio II con bolla del intervenne al concilio tenuto in

27 novembre i5o3 unì ad Ori- Bonarcado; nel i3o6 Giovanni in-


stano perpetuamente la sede vesco- tervenuto a quello di Vienna e al
vile di s. Giusta, di cui come dei sinodo provinciale d' Arborea te-
suoi vescovi daremo il seguente nuto dall' arcivescovo d' Oristano
cenno, con l'autorità del lodato Oddone II; nel 1 3 1 8 fr. Federico
can. Bima. domenicano Sardegna; nel 33 i
di 1

La sede vescovile di s. Giu- fr. Jacopo Cuccino domenicano, che

sta, sanclae Justae , riconosce la legò molti beni al suo convento di


tua prima epoca sul finire del se- Pisa; nel 1 349 "'• Palazino mino-
colo X!. Risiedeva il vescovo nella re osservante; nel 354 Bernardo 1

città di s. Giusta, divisione del già d'Isola; nel 1387 fr. Serafino
Capo Cagliari, sulla riva del vasto Travagio di Trio minorità, traslato
stagno del suo nome, circa una le- da Reggio di Lombardia ; nel 1397
ga lunge da Oristano, di cui og- Geminiano; nel 4o fr. Domeni- 1 1

gi ne memoria
rimane appena la co minorità; nel 1428 fr. Ettore
in un villaggio di questo nome, e domenicano; nel Antonio; i43o
dicesi con «3oo abitanti. La cat- nel i433 fr. Pietro de Vellena mi-
tedrale era dedicata alle sante mar- norità nel i5co Gaspare che in-
;

tiri Giusta, Giustinaed Enedina. tervenne al concilio Lateranense V,


11 capitolo si formava del decano dunque sembra che sotto il seguen-
e dodici canonici, oltre ad alcuni te arcivescovo, quello d'Oristano
altri beneficiati preti e chierici. Il s'intitolasse anche vescovo di s.

primo vescovo di cui abbiasi certa Giusta con giurisdizione ordinaria.


memoria è Agostino; vi sono anco- Vedasi il Mattei, Sardinia sacra,
ra non dubbi indizi di Effisio che de ecclesia Aiborensis p. 2 33, de
si qualificò vescovo di s. Giusta in ecclesia sanclae Justae p. 253.
un diploma antichissimo forse del Nel 1 51 1 d'O-
fu fatto arcivescovo
1080. È indubitato che il primo ristano, indi anche vescovo di s. Giu-
vescovo è Agostino del 11 18, che sta, Pietro Serra de Mugnoz, che fu al
nel seguente anno intervenne alla mentovato concilio generale Gli .

dedicazione della chiesa di s. Sa- successero: nel i5i7 Giovanni III


turnino in Cagliari : ne furono suc- Briselotto carmelitano, già di Beri-
i24 ORI ORI
to in partibus e suffraganeo di purias, celebrò il sinodo e passò a
Carnbray, governò a mezzo d' un Majorca; nel i685 Giuseppe Ac-
vicario e morì universalmente com- corra e Fico, già d' Ampurias nel ;

pianto dai letterati; nel i520 Gio- 1704 Francesco Masones Nin, trae-
vanni IV de Claray canonico di lato da Ales ove avea fondato il
Carnbray, benché d'anni 20; nel seminario e celebrato il sinodo, l'u-
i58o Agostino Grimaldi (Fedi), no e l'altro fece in Oristano. Nei
traslato da Grasse e Majorca, poi 1726 Antonio Nin di Cagliari, ca-
cardinale; nel 53 7 Carlo de Ala-
1 nonico di quella primaziale, di cui
gon che Paolo 111 nominò col ve- poi n' ebbe il governo e celebrò
scovo d' Ales a sedare le differenze ilsinodo; nel 744 Vincenzo Ciio-
1

insorte tra l'arcivescovo di Caglia- vanni Vico Torrellas già d' Ampu-
ri, capitolo e consiglieri della città, rias ; nel detto anno Nicolò Mori-
colla moslie del viceré Cardona. ed zio Fontana abbate commendatario
intervenne al concilio di Trento. di s. Maria di Cavour; nel 1746
Nel 554 Andrea Satina, già d' A-
1 Luigi Emmanuele del Carretto di
les e Terralba ; nel i556 Pietro Camerano, già preside del convitto
Sauna, già canonico della chiesa di Soperga; riformò in più punti la

primaziale; nel iJ Gioire Rug- diocesi, vi stabili molte pie opere,


giassons, ma si crede solamente e- fra le quali un monte di pietà che
letto ; nel 1 565 Girolamo Barbara, poi divenne di grano, l'istituzione del-
pubblicò il concilio di Trento e la buona morte e catechismo, e la

celebrò quello provinciale ; nel i5y4 riedificazione del seminario ; cele-


Pietro Buerba canonico regolare brò il sinodo in cui si ammira la

di s. 1578 France-
Agostino; nel di pura dottrina, e lasciò di sé
lui

sco Fico di Sassari; nel 1 588 An- eterna memoria. Nel 1772 Antonio
tonio Canopoli di Sassari, nel 1620 Romano Malingri stato superiore
trasferito alla patria, ove fondò il del convitto di Soperga, assai com-
seminario; nel Lorenzo 1G21 d. pianto ; nel 1 778 fr. Giacomo Fran-
]\ietto benedettino, traslato da Ales cesco Astesandomenicano, già di
e da Alghero con somma lode, in- Nizza, con sommo
zelo e prudenza;
di arcivescovo di Cagliari; si nota nel 1784 Giuseppe Luigi Cusani
che nel 1606 l'arcivescovo d'Ar- de' conti di Sanglian.0 di Vercelli,
borea Alfonso Rieto con l'arcive- ivi già canonico prevosto ; nel 1798
scovo di Sassari ricorsero a Roma Francesco Maria Sisternes d'Ori-
per disputare primato a quello
il stano, morto nel 1812; indi dopo
di Cagliari. 1627 Gavino Mu-
Nel lunga sede vacante, nel 18 19 Gio-
gliano piemontese; nel i64t Pie- vanni Antioco Azzei d'Oristano;
tro de Vico, già sino dal 1 636 nel 1828 Gio. Maria Bua d* O-
coadiutore e vescovo di A micia in scheri, ampliò di un nuovo braccio
partibus j celebrò il sinodo, poi fu il seminario, chiamò in Oristano i
promosso a Cagliari. Nel 1657 fr. sacerdoti della missione e le mae-
Idelfonso diSotomajor mercedario, stre pie vicentine, e mori in Nori
poi di Barcellona; nel 1664 Ber- o Nuoro di cui era amministrato-
nardo Cottoner di Majorca, alla qua- re. Gregorio XVI nel concistoro
le venne trasferito; nel 1672 Pie- de' 27 luglio 1842 preconizzò l'o-
tro de Alagou già vescovo d' Ara- dierno arcivescovo mousignor Gio-
ORL ORL 125
anni Saba dell' arcidiocesi di Ca- di Tolosa, che prima erano rego-
gliari e di essa canonico peniten- lari, furono secolarizzati. Quindi ad

ziere e vicario generale, non che istanza dell' istesso Francesco I ai


professore di sacra Scrittura nell'u- 19 febbraio 1 533 Clemente VII
niversità, commendatore de'ss. Mau- lo creò cardinale prete di s. Mar-
rizio e Lazzaro. 11 capitolo si com- tino a' Monti, e dopo otto mesi
pone della dignità dell'arciprete, morì d'anni 5o in Tarrascona, ove
di diciotto canonici comprese le erasi portato ad incontrare il Papa
prebende del teologo e penitenziere, che andava in Marsiglia.
di alcuni beneficiati e di altri pre- ORLEANS (Aurtlianen). Città
ti e chierici. Nella cattedrale due con residenza vescovile di Francia
preti a disposizione dell'arcivescovo neh' Orleanese di cui fu capitale,
hanno la cura delle anime. L'arci- capoluogo del dipartimento del Loi-
diocesi è ampia e contiene più di ret, di circondario e di cinque can-
settanta luoghi. Ogni nuovo arci- toni, circa 12 leghe da Blois, il
vescovo è tassato di 35o fiorini, con da Chartres e più di 29 da Pa-
5ooo scudi di rendita. rigi, sulla destra riva della Loira.
ORLANDO, Cardinale. Orlando E sede d una
J
corte reale da cui
cardinale prete del titolo di s. dipendono dipartimenti di Loir
i

Marco, nel i i5i sottoscrisse una q Cher, Indro e Loira, e Loiret; di


bolla di Eugenio III in favore del- tribunali di prima istanza e di com-
la chiesa di s. Zaccaria di Venezia. mercio, corte d'assise, ec. Ha ca-
ORLEANS Giovanni, Cardinale. mera e borsa di commercio; un'ac-
Giovanni d' Orleans de' duchi di cademia universitaria, la cui giuris-

Longueville, nacque in Parlenay dizione abbraccia i detti diparti-


nel Poitou, e quantunque assai gio- menti ; collegio reale, società di
vane si rese chiaro non solo per la scienze, belle lettere e arti ; biblio-
stretta parentela coi re di Francia, teca pubblica di 2 5,ooo volumi
ma molto più per la innocenza del- con bella galleria ; neh' antico pa-
la vita, per 1' erudizione e per l'e- lazzo comunale vi è il museo ; ga-
sercizio di tutte le cristiane virtù. binetto di storia naturale e fìsica,

Ebbe 1' abbazia di Bec, poi la chie- giardino botanico, società di carità
sa di Tolosa nel i5o2 d'anni 18, materna e bibliche protestanti, corsi
e nel 1022 quella d'Orleans, a gratuiti di disegno, architettura ,

cui compartì segnalati benefizi, e scoltura, botanica; scuola di mutuo


tra le altre cose vi fece edificare insegnamento e d' equitazione, e
una nobile sagrestia, pubblicando compagnia di assicurazioni. Orleans
rei i525 la raccolta delle costitu- veduta dalla riva sinistra del filane
zioni sinodali. Nel i53o agli 11 presenta il più bello aspetto; essa
dicembre ricevette in Orleans Gia- forma un triangolo assai irregolare,
como V re di Scozia, iu occasione del quale il maggior lato riguarda
delle sue nozze con Maddalena fi- il sud, ed era un tempo cinta da
glia di Fraucesco I, e trovossi pre- mura fiancheggiate da torri, delle
sente alla coronazione di Eleonora quali molte esistono ancora, e da
d'Austria sorella di Carlo V e fosse che furono riempite e rim-
moglie di Francesco I. Col suo piazzate da superbi baluardi ; altri
consenso canonici di s. Stefano
i ameni passeggi e fra gli altri il
,

isG ORL ORL


Grand-Mail, la cingono pure al di Enrico IV iSgg assegnò fondi
nel
qua delle mura, tranne all' est. Si per la sua riedificazione, ma i la-
entra nella città per otto porte, e vori più. volte tralasciati ebbero so-
\i sono altrettanti considerabili sob- lo a'nostri giorni compimento, e for-
borghi che annunciano una grande merà per la sua sontuosità ed ele-
e florida città, che si divide in quat- ganza V ammirazione de' posteri.
tro quartieri, generalmente assai be- Bella e maestosa è la facciata, con
ne fabbricata con magnifica strada ornamenti ricchi e fioriti ; nulla
reale, sul cui modello si edificò avvi di più delicato e grazioso del-
quella di Borbone; la prima con- le sue scolture e di quelle delle due
duce a piazza Matroy e al ponte torri, le quali sono terminate da
superbo della Loira di nove archi. una specie di coronamento dell'ef-
Sull' antico ponte vedevasi altre vol- fetto il più pittoresco. Mirabili so-
te il monumento di bronzo eretto no le porte, l'audacia irregolare
in onore di Giovanna d' Arco, det- delle gigantesche volte, e il melan-
ta la Pulcella cV Orleans: vi era conico aspetto che spira V interno.
rappresentata a piedi della croce La cappella della Beata Vergine è
ai lati della quale si ergeva la sua di marmi bianco e nero. In questa
statua vestila d' armature e quella cattedrale ebbero luogo le cerimo-
di Carlo VII. Mutilato il monu- nie della consagrazione e corona-
mento nelle guerre civili e religio- zione dei re Carlo I il Calvo, Eu-
se, fu tolto nel 1743 di sopra al des,Roberto II, Luigi VI, e Luigi
ponte, restaurato con cura e posto VII che vi celebrò le nozze con
all'angolo della strada reale e della Costanza. Inoltre vi sono altre un-
Yieille-Poterie, ma fu interamente dici chiese parrocchiali munite del
distrutto nel1793. Orleans con- fonte sacro, diversi monasteri e con-
tiene un grandissimo numero di fraternite, ospedali pei corsi di stu-
edilìzi pubblici che hanno ragguar- dio e pei pazzi ed esposti, grande
devole architettura ; il palazzo di e piccolo seminario, ampio episco-
giustizia fra gli altri è un bel mo- pio annesso alla cattedrale ; chiesa
numento moderno del 1821, il pa- concistoriale riformala ; l' ospizio
lazzo de' Merli fabbricato sotto Lui- della Croce con corso di ostetricia,
gi XIII, e molti \aghi edilìzi fatti uno stabilimento ortopedico, casa
all'epoca del risorgimento delle ar- di sanità e delle acque ferruginose
ti. Fra le costruzioni gotiche cite- nel sobborgo di s. Marcello, tre
remo le chiese e sopra tutto la bagni pubblici, due de' quali sulla
cattedrale con baltisterio dedicata Loira, case di detenzione, grandi
alla Croce, una delle più belle
ss. caserme e teatro. Orleans posta
di Francia. Ne gì Ito i fondamenti quasi nel centro della Francia, so-
il vescovo s. E u verte; incendiata pra un immenso fiume che la fa
insieme alla normanni
città dai comunicare colf Atlantico, col Reno
nell' 865, la pietà de' re di Fran- e il Mediterraneo, e mediante ca-
cia la riedificò. Distrutta di nuovo nali colla capitale, ebbe un com-
nel 999, la rifabbricò il vescovo mercio assai esteso e importanti
Arnoult. I calvinisti avendola de- fabbriche; però dopo la rivoluzione
molita nel i56y, meno qualche la prosperità ognora crescente di
cappella e sei colonne della navata, Havre e la ti asformazione di Pa-
ORL ORL 127
ligi in città industriale, fecero per- tatori cambiate le antiche denomi-
dere alla malgrado la sua fa-
città, nazioni, si dissero aureliani. Sotto
vorevole posizione, la maggior par- i re Merovingi l'Orleanese formò
te del suo commercio, che solo po- una separata monarchia chiamata
trebbe restituirgli in parte il divi- il regno di Orleans, che da Clodo-
salo canale laterale alla Loira. Tut- veo I venne lasciato per testamento
tavia vi sono parecchie manifatture. nel 5i 1 a Clodomiro suo primo-
Questa città vide nascere un gran genito legittimo, dacché Teodeber-
numero di personaggi distinti , co- to I re d'Austrasia era nato prima
me il re Roberto II; Amelot de la del matrimonio, ed i regni di Pa-
Houssaye celebre scrittore; Stefano rigi e di Soissons toccarono a Chil-
Dolet stampatore, poeta ed oratore, deberto I e Clotario I fratelli mi-
bruciato vivo quale ateo ; Daniele nori. Erano però incorporati al re-
Jousse e Roberto Pothier dotti giu- gno Orleans anche il Senonese
d'
reconsulti ; Carlo Simmoneau inci- proprio, la Turenna, l' Angiò, parte

sore; Bongars dotto scrittore; Du- della Provenza, il Delfìnato e la Sa-


bois Gerard istorico della chiesa di voia. Volle Clodomiro stabilire la

Parigi; Nicola Gedoyn scrittore; Si- sua residenza nella città d'Orleans,
mon de Muis interprete dotto della ed ai suoi stati riunirvi la Borgo-
scrittura; Dionigi Petavio, uno dei gna, e la tolse colla forza delle ar-
più celebri critici del suo secolo ; mi al re Sigismondo, che fece cru-
Nicola Thoynard dotto nelle lingue, delmente morire nel 523; ma an-
nella storia e nell'antichità ; Lavas- ch'egli venne ucciso dipoi nel 524,
sor, Isambert, e Maria Touchet fa- e due suoi nipoti furono pugnalati,
vorita di Carlo IX e madre di En- ed il loro fratello Clodoaldo solo si
richetta di Balzac. 11 re di Fran- salvò col radersi la chioma, vene-
cia Luigi Filippo (che abdicò li 24 rato poi da' francesi sotto il nome
febbraio 1848) è del ramo secon- di Saint- Cloud. Così lo scettro d'Or-
do de' Borboni degli Orleans, e pri- leans passò nelle mani del loro zio
ma di sua assunzione al trono por- Clotario e venne ereditato con
I,

tava il titolo di duca d' Orleans, e quello Borgogna da Gontrano


di
nel i83o lo conferì al suo primoge- suo secondogenito, il di cui lungo e
nitoFerdinando Filippo Luigi, morto saggio dominio, dal 56 1 al 393,
infelicemente per una violenta ca- può chiamarsi l'epoca più florida
duta, e tutta la famiglia porta il della monarcbia d'Orleans. Per ado-
cognome d' Orleans. L'Orleanese è zione egli lasciò il trono al nipote
una considerabile provincia di Fran- Childeberto li re d' Austrasia, che
cia, nel quale abitò il bellicoso po- riunì per tal modo Ire de' quattro
polo de' carnuti, ed una parte de' se- regni di Clodoveo I; ma perito nel
noni ; le sue città soffrirono l'estre- 5q6 per leFredegonda,
insidie di
mo eccidio dagli eserciti di Cesare. rimase per fraterna divisione al suo
Posta quasi nel centro delle Gallie, secondogenito Tieni li re d'Orleans
formò poi la miglior parte della deci- e Borgogna sotto la tutela dell'ava
matela provincia romana, col nome Brunechilde. Poscia Clotario II fi-
di Senonia o Lugdunensis quarta, e glio di Fredegonda, per tradimento
l'imperatore Aureliano ne fu tanto de'magnati d'Austrasia, Orleans e
benemerito ristoratore, che gli abi- Borgogna, se ne impadronì con inau-
128 ORL ORL
dite crudeltà nel 6 3, riunendo in i occupa il luogo dove sorgeva Ge-
un solo capo il reame di Francia. nabuni: essa fu considerabilmente
L' Orleanese restò compreso nella ingrandita verso il 272 sotto l'im-
Borgogna sino a Carlo Magno, e se- pero d'Aureliano, da venne cui il

gui i destini della Francia. Sotto nome di Aurelianum, dal quale si

il recime feudale ebbe titolo di con- fece Orliens e in seguito Orleans.


tea, la quale fece parte dell'appan- Nel 4-5 ' Attila alla testa di 5oo,ooo
naggio lasciato da Ugo il Grande uomini entrò nelle Gallie, colla
nel 987 o 988 a Ugo Capeto suo speranza di facilmente conquistarle.
primogenito, cbe potè dirsi il nucleo Dopo aver incendiate varie delle
dell'attuale potente e fìorentissima principali città, arrivò il 24 giugno
monarchia. L'Orleans nel i328 fu avanti Orleans, che destinava a piaz-
eretto in ducato dal re Filippo VI za d'armi; ma sebbene incapace di
in favore del suo figlio Filippo di resistere, incoraggiti gli abitanti dal
Yalois, che fu il primo principe a vescovo s. Aniano o Agnano, si di-
portale il titolo di duca d'Orleans, fesero valorosamente per alcuni gior-
fra' quali si distinsero Luigi figlio ni. Mancati i viveri , crollando le

di Carlo V, Gastone figlio d'Enri- muraglie, aperta la breccia, entrati


co IV, Filippo fratello di Luigi XIV, alcuni uffiziali nella piazza a par-
il di lui figlio Filippo reggente di lamentare, sopraggiunse Ezio gene-
Francia, Luigi primo principe del rale romano con numeroso eserci-
sangue, morto nel 17^2, il suo fi- to, onde Attila si ritirò perdendo-
glio Luigi Filippo che. terminò di vi 160,000 uomini. Nel 523 que-
vivere nel 1785, il figlio del quale sta città divenne la capitale del
Luigi Filippo Giuseppe mori nella regno d'Orleans. Verso il 570 O-
rivoluzione nel 1793, ed il cessato doacre duca de' sassoni pose l'asse-
re de' francesi è suo figlio. Il di lui dio ad Orleans, e gli abitanti chia-
primogenito Luigi Filippo Ferdi- mato in soccorso il re de' franchi
nando duca di Chartres e poi d'Or- Chilperico I
,
questi battè il duca
leans, per la detta fatale disgrazia sotto le mura , lo inseguì fino ad
perì nel 1842, lasciando due figli, Angers, e s'impadronì di quella cit-
Luigi conte di Parigi e Roberto du- tà, come pure d'Orleans e di tutti

ca di Chartres : il triste avvenimen- i luoghi lungo la riviera della Loi-


to e le belle qualità e valorose a- ra, e li riunì alla sua monarchia.
zioni del principe furono anco de- Ugo Capeto, dopo averla riunita alla
scritte dall' Album di tale anno, corona, vi tenne un'assemblea gene-
p. 2^7. rale de' grandi del regno, onde as-
La città d'Orleans, di remota an- sociare suo figlio al trono, e vi ri-

tichità , dicesi fondata da'carnuti o tenne prigioniero dopo la presa di


sciartrani , che la possedevano al Laon, Carlo di Lorena, che vi morì
tempo della conquista delle Gallie nel 993. Il Papa Innocenzo II nel
fatta da Cesare, e questi la prese 1 i3i rifugiandosi in Francia fu in-
5i anni avanti l'era cristiana. Diversi contrato a Orleans da Luigi VI e
storici pretendono, che fosse fabbri- da tutta la reale famiglia , che gli

cata sulle rovine dell'antica Gena- rese più profondi atti


i di riveren-

bum presa e incendiatada Cesare; za*. Nel i4^8 gì' inglesi possessori
ma sembra oggi provato che Gien della Normandia , della Picardi a ,
ORL ORL i2 9

della Sciampagna, dell'Angiò e del- 3 1 i e ség., icp e XXX, pag.


la Tureiina, attaccarono anche Or- del Dizionario. Nel 1 838 fu pub-
leans con memorabile assedio, men- blicato in Milano, da Ovido Go-
tre duca di Bedfort fecesi dichia-
il wes La Pulcella d' Orleans o-
:
_,

rare a Parigi reggente della Fran- pcra tratta dagli atti del processo
cia per Enrico VI re d'Inghilterra e, dalle cronache contemporanee. Iti
ancora lattante. Carlo VII era per Orleans nel 56o vi morì France-
1

perdere la monarchia francese, e sco II. I cattolici l' assediarono nel


tutto era disperazione nel i4'2 9 >
i563 per liberarla dai calvinisti,
poiché il conte di Salishury strin- nella quale circostanza Francesco
du-
gendo d'assedio Orleans, questa sta- ca di Guisa fu assassinato da Pol-
va per arrendersi. In questo punto trot de Mere. Dipoi sotto il regno
la semplice pastorella Giovanna d'Ar- di Carlo IX, Orleans fu insangui-
co, animata da spirito religioso, si nala nel massacro di s. Bartolomeo,
credè destinata dal cielo a liberare tutti i furono scannati
calvinisti vi

il re e la Francia da' suoi nemici. senza pietà, non risparmiandosi né


Si pone alla testa dell'esercito e con donne né fanciulli. In Boigni pres-
prodigi di valore, dopo un assedio so Orleans fu già il principale sta-
di dieci mesi, costrinse gì' inglesi ad bilimento deh' ordine militare di s.

abbandonare Orleans, e salvò il tro- Maria del Carmine, istituito da En-


no di Carlo VII, onde per celebrità rico IV. Nel 1814 Pio VII dopo
fu detta Pulcella d' Orleans. Piti essere stato da Napoleone rilegato
tardi caduta in mano degl'inglesi ,
in Fontainebleau, nel ritornare alla
con vergognosa vendetta, calunnian- sua sede, onorò Orleans di sua pre-
do l'eroina come maliarda, la fe- senza, sotto il titolo di vescovo d'I-
cero bruciar viva a Rouen. La ri- mola, e la benedi con tutto il cuo-
conoscenza degli orleanesi fece in- re. Orleans ebbe un tempo la zec-
nalzare ad essa memorato mo-
il ca ed una università fondata nel ,

numento, e consagrarono il 3 mag- 1 3 1 3 da Filippo IV il Bello, che


gio anniversario di loro liberazione. godette in diritto di qualche cele-
Ma la sua memoria fu ristabilita, dove furono allevati de Thou,
brità, e
riconoscendosi il processo che con- Erasmo, Calvino e Teodoro Beza ;

dannò Giovanna iniquo e pieno d'im- Pothier vi fu professore. I dintorni


posture, e fu decretato alla salva- d'Orleans sono deliziosi e coperti
trice della Francia, in riparazione, di amene case di campagna : fino
due processioni, l'una nel luogo in alla rivoluzione fu la capitale del
cui era stata condannata, l'altra in governo generale militare dell' Or-
quello del suo supplizio , ed onori leanese e dell' Orleanese stesso. So-
di nobiltà, trasfusi alla sua fami- no rinomati il suo canale e la sua
glia e confermali anche da Carlo X. foresta.
11 p. Menochio, Sluore t. III, p. ^4, La sede vescovile fu eretta nel III
nel descrivere la liberazione d'Or- secolo suffraganea di Sens , e nel
leans, dice che nel i456 Calisto III 1622 lo divenne di Parigi, come
ordinò la revisione del processo, da lo è ancora, quando Gregorio XV
cui risultò l'innocenza della Pulcella eresse la capitale di Francia in ar-
d'Orleans. Delle memorabili sue ge- civescovato. Il vescovo fu ricco e
sta trattammo nei voi. XXVI, p. potente; nel giorno dell'ingresso era
VOI. XLIX.
9
i3o ORL ORL
accompagnato da cinque baroni del Gregorio XVI nel 1839 fece ve-
paese, ed avea il diritto di far met- scovo monsignor Nicola Maddalena
tere in libertà tutti i prigionieri della Morlot di Langres; nel concistoro
cititi, privilegio che in seguito ven- de' 27 gennaio 1 843 lo trasferì al-

ne limitato. Il primo vescovo d'Or- l'arcivescovato di Tours, e in pari


leans fu Diopelo, ma alcuni scrit- tempo gli sostituì l'odierno vescovo
tori dicono esservene stati tre pri- monsignor Giovanni Giacomo Fa-
ma di lui, e due il Chenu, Arch. yet di Mende, già vicario generale
et episc. chron., cioè A libito e Au- di Rouen e parroco di s. Rocco in
spicio. Diopeto assistette co' suoi de- Parigi. Il capitolo si compone di
putati al concilio di Colonia nel nove canonici compresi il teologo
346, ed a quello di Sardica nel e il penitenziere, ed il maestro del
347. Fra i di lui successori vi so- canto, speciali prebende dignitarie,
no diversi santi, come s. Evorsio o di molti canonici onorari, e pueri
Euverto o Evurzio che il Butler , de choro pel divino servigio: il par-
dice morto verso il 34o, ma me- roco canonico ha cura delle anime
glio fiorito circa il 3j^. in cui in- della cattedrale. Prima avea il ca-
tervenne al concilio di Valenza ; s. pitolo dodici dignità e quarantasei
Aniauo o Egnano che mori nel canonici, oltre molti beneficiati. La
453 ; s. Prospero di lui successore ;
diocesi comprende il dipartimento
s. Monitore, di cui trovasi menzio- di Loiret, e si estende in 20 leghe
ne ne' martirologi a' io novembre; per lunghezza di territorio, e 18
s. Floscolo o Fuscolo ; s. Euche- in larghezza. Ogni vescovo è tassato
rio; s. Teodorico 11 del io 16 circa, in fiorini 370; prima avea 4°, 000
che abdicò nel 102 r, e morì an- lire di rendita.
dando a Roma il beato Filippo I ;

del 1221; cardinali Giovanni d'Or-


i
Concilii d' Orleans.
leans del i52i o i522, e Antonio
Sanguin del i533. Quanto agli al-
tri vescovi, vedasi la Gallio, chr. t. Il primo fu tenuto a' io luglio
Vili, p. 1410: seguenti sono regi- i 5o 1 per ordine di Clodoveo I, con
strati nelle Notizie di Roma. 1754 l'assistenza degli arcivescovi di Bor-
Lodovico Giuseppe de Lavai de deaux, Bourges , Auch, Tours e
Montmorency della diocesi d'Angou- Rouen, oltre ventisette vescovi, fra i

lème, poi cardinale. 1758 Lodovi- quali Quinziano di Rhodez, s. Me-


s.

co Sestio de Jarente di Marsiglia; suo leno e s. Teodorico d'Auxerre. Si


coadiutore con futura successione, fecero 3i canoni sulla disciplina, i

Lodovico Francesco de Jaicnte Senas monaci e la giurisdizione civile. Reg.


d'Orgeval della diocesi di Vienna, t. X; Labbé t. IV; Arduino t. II.

nel 1780 vescovo d'Alba in par- secondo a'23 giugno 533 per
Il

tibus. 1802 Stefano Alessandro Ber- ordine dei re Teodorico o Tierri


nier d'Angers. 1807 Claudio Lodo- I di Metz, Childeberto I di Parigi,

vico Rousseau di Parigi, traslato e Clotario I di Soissons. Vi furono


da Coutances. 18 19 Pietro Maria ventisei vescovi delle quattro pro-
Rouspk de Varicourt, della diocesi vincie Lionesi e di tre d'Aquitania,
di Ginevra. 1823 Giovanni Bru- tra' quali diversi santi: i 21 ca-
mauld de Beauregard di Poitiers. noni sono ripetizione degli antichi
ORL ORM i3i
regolamenti. Reg. t. XI ; Labbé t. manichei condannati al fuoco, cui i

IV; Arduino t. II. capi erano Stefano e Lisonio eccle-


Il terzo nel 536 secondo il Man- siastici d'Orleans; lo presiedette Leo-

li, ma sembra lo stesso che il pie- t ori co arcivescovo di Sens co'suffra-


cedente. ganei, alla presenza di Roberto II
Il quarto nel 538 a' 7 maggio e della regina Costanza. Gallio, chr.
per rimettere in vigore gli antichi t. II; Diz. de'conc.
regolamenti; diecinove vescovi, otto L'undecimo nel 1 127 sulla disci-

de'quali santi, vi formarono 33 ca- plina. Pagi un. 1 127.


noni. Reg. t. XI; Lahbé t. V ; Ar- Il duodecimo nel 1129 Labbe'
duino t. II. t. XI; Arduino t. VI.
Il quinto nel 54 1 con trentotto 11 decimoterzo nel i4'i sulla
vescovi die vi fecero altrettanti ca- motte del duca d'Orleans Luigi I,
noni di disciplina ecclesiastica, sul- assassinato a Parigi a'23 novembre
l'istituzione delle parrocchie e dei 1
407 ; e contro Giovanni duca di
patronati, e sulla proibizione ai lai- Borgogna, che fu scomunicato. Gio.
ci di togliere i beni dati albi chie- Orsini, Storia di Carlo VI
sa, e agli ecclesiastici di alienarli. ORMI o ORMIAH o OUR
Ivi. Diz. de concila. MYAH. Ormia, Urmia. Sede ve-
Il sesto a'21 ottobre 549, fa ^° scovile di Persia nell'antica Media.
adunare da Childeberto I, con cin- Divisa la chiesa de'nestoriani in tre
quanta vescovi e ventuno deputati partiti, il cattolico Simeone Ducha
d'altri di tutte le Gallie, toltane la vi stabilì la sua sede nel declinar
Narbonese occupata da'goti, e dieci del secolo XVI ; i nestoriani e già-
santi. Ne'2 1 canoni si terminarono cobiti vi ebbero de'vescovi; primi i

le differenze intorno alla celebrazio- due, i secondi uuo. Oriens chr. t.


ne di Pasqua, e per conformarsi a II, p. i328, 1601. Orini è sotto
Papa s. Vittore I ; si condannarono il patriarcato de'caldei.
gli errori di Etiliche e Nestorio ; ORMISDA (s.) Papa LIV. Da raol •

e si stabilì che non si darà per ve- ti chiamato col pronome di Celio,
scovo al popolo quello che questo di stirpe illustre, di nazione cam-
ricusa. Ivi. pano di Frosinone, non già di Ca-
Il settimo nel 634, ad istanza di pita, come vogliono alcuni con Mu-
s. Eligio contro un eretico greco e ratori, Annali d'Italia anno 5 1 4»
monotelita^ che fu condannato e ed altri pretendono nato in Vena-
scacciato dalle Gallie. Reg. t. XIV; fro. Certo è che nacque in Frosi-
Labbé t. V ; Arduino t. Ili; Diz. none, figliuolo del frusinate Giusto,
de'conc. padre per legittimo matrimonio di
L'ottavo 766 in cui Pipino
nel s. Silverio eletto Papa nel 536, es-
determinò muover guerra a Gaife- sendo stato ammoglialo prima di
ro duca d'Aquitania. R.egia t. XVII; ricevere 1' ordine del diaconato; fu
Labbé t. V; Arduino t. III. ammesso nel clero romano, in cui
Il nono nel io 17 contro due ere- diede prove di sue virtù, ed aven-
tici manichei, che furono bruciati dogli predetto il sommo pontificato
d' ordine del re Roberto II. Labbe' s. Cesario d'Arles, a questo fu ele-
t. XI ; Arduino t. VI. vato a' 26 luglio 5i4 di comune
11 decimo nel 1022 contro altri accordo. Dichiarò primate di Spa-
i32 ORM ORM
gna e suo vicario il vescovo di Tar- templi impiegandovi 571 libbre d'ar-
ragona, e confermò tali prerogative gento, e die continui esempi di fer-
a quello di Siviglia. Ordinò a'sacer- mezza, modestia, penitenza e cari-
doti che fossero ordinati non per tà. Governò nove anni e 1 1 gior-
salto, ma osservando gl'interstizi; ni, e morì a'6 agosto 523, sepolto
che i pubblici penitenti non si po- nella basilica di s. Pietro. Scrisse
tessero consagrare; che si avesse de- un gran numero di lettere a diffe-
gli ordinandi sperienza di probità renti persone, e ne abbiamo anco-
e scienza ; che il vescovato non si ra 80 nella raccolta de' concilii e
ottenesse con doni o ricercasse con in altre opere sono no-
: i pensieri
ossequi, e che si celebrassero ogni an- bili e solidi, sebbene sentano al-
no due volte, od una almeno, i sinodi quanto della barbarie del suo seco-
provinciali. Prima di mandare s. Or- lo riguardo allo stile. Pier Luigi
misda i suoi legati all'imperatore Giu- Galletti nella sua Lettera all'erudi-
stino, permezzo del quale ottenne l'u- tissimo sig. abbate Giuseppe Pelli
nione della chiesa greca colla latina, nobile fiorentino, sopra Papa Or-
divisa già da 35 anni per lo scisma misda, scritta da Roma a' 11 giu-
d' Acazio, temendo il Papa che di gno 1757, e inserita nel Giornale
questa legazione si offendesse Teo- di Roma del 1756 stampato nel
dorico re de'goti, si portò da lui in 1757, art. XI, poi riprodotta dal
Ravenna 5i8, ed il re ne fu
nel Zaccaria, nella sua Raccolta di dis-
contento e benché ariano gli usò sertazioni ecclesiastiche t. XVI, diss.
molti segni di venerazione. Ricevè 4, sembra dal titolo ch'egli si pro-
s. Ormisda gli ambasciatori di Clo- ponesse parlare di s. Ormisda, ma
doveo I re di Francia, che lo rico- niente di esso dice, fuorché di es-
nobbe per vero vicario di Gesù Cri- sere parente d'un certo Geronzio,
sto, e gli mandò una corona d'oro di cui solamente tratta, spiegando
perchè manteneva la fede con ge- l'iscrizione che fu posta alsuo se-
losa costanza e purità. Riprovò co- polcro, ed allora scoperta. Vacò la
me di facile eretica interpretazione santa sede sei giorni.
la proposizione di alcuni monaci ac- ORMISDA (s.), martire. Era di
meti della Scizia: U/ius de Trini- una più antiche famiglie di
delle
late^ passus est carne j ma dopo es- Persia, e avea avuto padre un sa-
sersidisputato per 25 anni, fu ap- trapo o governator di provincia di-
provata come cattolica. Nel suo pon- sceso dalla schiatta degli Achemeni-
tificato e verso l'anno 52o s. Be- di. Varatane V re di Persia, con-
nedetto istituì il celebratissimo e tinuando la persecuzione mossa nel
benemerentissimo suo ordine. In di- 420 da Isdegeido suo padre contro
verse ordinazioni creò 55 vescovi, i cristiani, fece chiamare a sé Or-
2i preti e io diaconi. Con somma misda, ordinandogli bruscamente di
sua gloria vide convertiti alla fede rinnegar Gesù Cristo. La risposta
dall'arianesimo i borgognoni, dal pa- saggia e ferma di Ormisda fece dar
ganesimo gli etiopi e i lazzi, e dal- nelle furie il re, il quale dopo aver-

la superstizione giudaica gli omen- lo spogliato dei beni e di tutti gli

ti. "Vegliò indefessamente su tutte onori, gli fece levare le sue robe, non
le chiese, represse gli eretici, istruì lasciandogli che un piccolo pezzo
il clero nella salmodia, ornò i sacri di tela che gli cingeva le reni, e
ORO ORO l 33
lo condannò al vilissimo mestiere te le cose rimaste capaci di qual-
di pascere e governare i cammelli che perfezione, dagli artifiziosi loro

dell'esercito. 11 santo solFerse con modi fossero al compimento con-


gioia questo crudele trattamento. dotte. Fra queste quella degli oro-
Multo tempo dopo Vararane aven- logi é certamente una delle più me-
dolo veduto da una finestra del suo ravigliose dell' ingegno umano, ab-
palazzo, osservò ch'era tutto abbron- bracciando quelli da muro, da ta-
zato dal sole e coperto di polvere. volino, da scarsella, gli svegliarini,

La ricordanza di ciò ch'era stato e i pendoli, le ripetizioni e per fino


della condizione di suo padre, aven- quelli che talvolta si sono messi
J
dolo alquanto mosso a pietà di lui, nelle tabacchiere, ne bastoni, ne'bot-

lo mandò cercando, lo fece vestire toni, negli anelli e ne'monili delle

di candido lino, e poscia lo esortò donne. Poiché non potendosi fissare

a deporre la sua ostinazione e ri- il tempo fugace e fermarlo nella


nunziare alla fede. Ormisda, tras- rapidità suo corso continuo, è
del
portato da santo zelo , stracciò stato un frutto sorprendente della
la nuova veste, e la gettò al re, sagacità dell'uomo, di poter giun-
dappoiché voleva fargliela compe- gere a saper indicare tutti i mo-
rare coli' apostasia. Cacciato subito menti della sua partenza, ed a mo-
dalla presenza del re, terminò poi strare per dir così e contar le par-
santamente la vita, ed è nominato ti, per le quali ci lascia e s'invo-
nel martirologio romano a' 9 di la. In tutte queste varie ingegno-
agosto. sissime forme d'orologi hanno suc-
OROLOGIO o OR1VOLO, Ho- cessivamente, e quasi a gara, tra-
rologiwn. Strumento cbe misura il vaglialo gl'italiani, i fraucesi, i gi-
tempo, giorno e notte in parti egua- nevrini, gl'inglesi, gli alemanni, i
li F. Ora, Giorno. Orologio nel
: fiamminghi, sino a ridurre questa
rito greco significa liturgia bre- arte all'ultima perfezione, ed a for-
viario, così chiamato perchè contie- marne un ramo assai ragguardevo-
ne le ore, ossia l'uffizioda recitar- le di commercio. Così il Cancellieri.
si in ciascun giorno dell'anno : vi Sembra però cosa fuori di ogni
è un grande e un piccolo orolo- credenza, e fa meraviglia il pensa-
gio, il piccolo ricavalo dal grande re quanto tardassero le nazioni a
contiene un numero minore di pre- trovare un istromento cou cui mi-
ghiere. L'arte che fabbrica gli oro- surare esattamente il tempo, e fra
logi per misurare il fugacissimo tem- tanta dovizia di cognizioni degli an-
po chiamasi orologeria, e quello che tichi, pur non giungessero mai ad
l'esercita oriolaio, o orivolaio, o oro- inventarne uno che fosse esatto, e
logiaro, horologiator. Nelle chiese e valesse di giorno e di notte, e fos-
ne' monasteri la custodia e regola- se disposto in modo da servire alle
mento dell' orologio era uffizio del intere popolazioni. Questa invenzio-
sagrista. Come la provvidenza divi- ne era riserbata alle nazioni mo-
na diede l'ammirabile regolamento derne, allorché appena uscivano dal-
de' cieli alle angeliche menti, così la barbarie, e questa gloria era ser-
lasciò nella terra aperto il campo bata all'Italia. L'orologio ha otte-
alle vaghe e pellegrine invenzioni uulo nel passato secolo e nel cor-
dell'umano iugeguo; acciocché tut- ìenle grandissimi miglioramneti per
1
34 ORO ORO
le molteplici invenzioni che sono si logi mobili negli anelli, tabacchiere,
fatte intorno a diversi scappamenti, ec, e delle ripetizioni e mostre ta-
e leforme e la costruzione degli scabili ; della determinazione delle
orologi, che si sono variate all'in- longitudini di mare; de'cronometri ;
finito. Gl'inglesi, i ginevrini ed t degli scrittori in genere sugli orologi,
francesi si sono singolarmente di- perchè de'parziali ne parla ad ogni
stinti nell'esercizio di quest'arte, ed capitolo; e delle imprese accademi-
i celebri Berlhoud e Brequet pre- che, versi ed enigmi in lode degli
sentarono sino dai primi anni di orologi.
questo secolo alla pubblica esposi- che sembrano essere
Gli orologi
zione mostre marine cronometri e stati più. ne'tempi remoti e
usati
di una esattezza che eguagliava quel- più generalmente adottati, sono gli
la degli strumenti più perfetti sino orologi solari e gli orologi ad ac-
a quel tempo conosciuti, distinguen- qua. Si trova menzione degli oro-
dosi ne'cronornetri anco Duchemin. logi solari fino dai tempi più re-
L'arte dell'orologeria ha fatto pro- moti presso gli ebrei, poiché 800
gressi anche in Germania ed Italia. anni prima dell'era cristiana ne som-
La vera origine degli orologi è pro- ministra una manifesta prova l'av-
priamente ignota, e le opinioni degli venimento del profeta Isaia, che per
scrittori sono differenti. Nella com- confermare la certezza della guari-
pilazione di quest'articolo profitte- gione accordata da Dio al re Eze-
remo principalmente dell' eruditissi- chia, fece ritirare prodigiosamente
mo Fraucesco Cancellieri, il quale per dieci gradi o linee l'ombra del
nel suo bel libro Le due nuove : sole sull'orologio di Achaz suo pa-
campane di Campidoglio, con va- dre. Gli antichi ebbero diverse sor-
rie notizie sopra i campanili e so- ta di orologi o quadranti solari, al-
pra ogni sorta di orologi, di questi cuni inventati dai caldei, altri dai
egregiamente scrisse, illustrando il greci; si dice primo inventore l'a-
banalissimo argomento con nume- slrouomo caldeo Beroso, fiorito 64.0
rose notizie bibliografiche di autori anni avanti 1' era nostra. Sembra
che ne trattarono. Nella par. 2 col che l'arte di stabilire un gnomone
cap. IX e seg. discorre dell'inven- e di formare un orologio solare com-
zione degli orologi d' ogni specie, piuto, fosse dovuta oltre ai caldei o
cioè degli orologi solari e del fiore babilonesi anche ai fenicii, popoli

della passione; degli orologi ad ac- commercianti e navigatori che si


qua ; degli orologi a polvere; de- saranno di buon'ora avveduti della
gli orologi a pendolo; degli orolo- necessità di misurare il tempo con
gi a ruota ; di quelli pubblici di qualche esattezza, indi da loro pas-
varie città di Fiandra; d'un orolo- sò ai greci. Le piramidi o obelischi
gio a secondi naturali ed equazio- {Vedi) d'Egitto, tuttavia credonsi
ne in Parigi ; se possa farsi un oro- formati ad oggetto che si servisse-
logio perpetuo senza bisogno di ca- ro come una specie di ago, e l'om-
ricarlo ; degli orologi pubblici di bra segnasse le diverse ore del gior-
alcune città d'Italia , d'un orologio no. Gli orologi solari nella loro for-
a cicloide; degli orologi pubblici di ma erano differenti, e prendevano
Roma; se sia preferibile l'orologio il nome di scafa, di emisferio e di
oltramontano all'italiano; degli oro- disco, dalla figura che ciascuno di
ORO ORO i35
essi benché
aveva, il meccauismo nato 5a8 anni avanti l'era nostra»
non fosse the sempre lo stesso, con- la prima introduzione in Roma del-
sistendo in due linee solsliziali del l'orologio solare, con che s'incomin-
cancro e del capricorno nell'equa- ciò a prendere la misura del tem-
tore, e in altre undici linee poste po, fino allora ivi sconosciuto, e
diagonalmente più o meno vicino dicesi inventore gnomone, di
del
al gnomone, ad oggetto di notare cui altri danno il vanto al suo mae-

le ore avanti e dopo il mezzodì. stro Anassimandro di Mileto, morto


a
Ma essendo però l'elevazione del po- nella 58. olimpiade : a questi si

lo diversa, secondo i differenti pae- attribuisce l'applicazione al gnomo-


si, in maniera diversa era necessa- ne o al quadrante solare dell'ago che
rio determinare coll'analemma l'al- serve ad indicare le ore, strumento
tezza del rispettivo gnomone, ossia che poi perfezionato ricevette il no-
l'ago che negli orologi a sole colla me di oroscopio o di orologio.
Al*
sua ombra indica le ore, per cui trifinalmente scrivono, che nel 5qo
gnomonica fu detta l'arte di fab- di Roma Q. Marcio Filippo accor-
bricare gli orologi solari. Di quelli tosi della fallacia dell'orologio gre-
che tuttora rimangono
ci più co- i co tratto da ne costruì uno
Sicilia,

muni sono un emiciclo scavato in nuovo, e lo collocò presso l'antico


un quadrato ed inclinato, come ap- con molta sua lode. Sino dai tem-
punto è quello che si vede in Cam- pi della repubblica eravi in Pa-
pidoglio e nel museo Vaticano : di lestrina una piazza coli' orologio
tal sorte pretende il Grozio che fos- solare, che Siila adornò di portici:
se quello di Achaz, benché diversa- Vairone osservò che invece di me-
mente altri opinarono. Gli ebrei non ridies, vi era scritto tnedidies.
conobbero orologi sonanti, e servi- Parlando dell' Obelisco di Monte
vansi delle trombe per indicare le Citorio, dicemmo dell'obelisco d'Au-
ore anche fra
; romani il bandi-
i gusto che servì di gnomone e orolo-
tore o trombetta del console avea gio solare, per segnare con la sua
l'incarico di avvisare l'ultima ora grande ombra tutte le ore del giorno;
e quella del mezzogiorno. Fabio e di altri orologi solari si fece men-
Vestale lasciò scritto che L. Papi- zione in diversi luoghi. L'Antonini
rio Cursore fu il primo a costrui- nel 1790 pubblicò una serie d'orologi
re in Roma un orologio solare, ma solari, i quali d'ordinario si collo-
secondo Plinio fu posteriore, poiché cavano sopra colonne o altro edili-
M. Vairone riporta, che M. Vale- zio a comodo del pubblico; ma sic-
rio Messala V avea portato per la come da principio nelle città appe-
prima volta nel 47 2 di Roma, da na ve n'era uno, così presso i gre-
Catania con altre spoglie del trion- ci e i romani fu introdotto l'uso
fo della Sicilia, che lo riconosceva de'servi con l'incarico d'indicare ai
dalla Grecia, senzacomprendere che padroni l'ora che correva, dopo di
un orologio solare adattato alla me- avella osservata nel pubblico oro-
ridiana di Catania, non poteva se- logio: noteremo ch'é ancora in uso
gnare esattamente le ore nel foro l'antico costume in alcuni paesi di
di Roma : fu collocato con festa Germania, Svizzera^ Olanda e In-
presso i rostri. Altri attribuiscono ghilterra, di mantenere uomini sti-
ad Anassiiuene Milesio o Milelo, pendiati che avvertono dell'ora du°
i36 ORO ORO
rante la nulle. 11 Gore della passio- logia ne formò il simbolo del tem-
ne o delia grandigia indica le ore po ; furono detti anche di sabbia
nelle giornate serene,, e si riguarda o polverino, la cui origine appar-
come un naturale orologio solare. tiene alla più remota antichità. In
L'aprirsi e serrarsi che fanno alcu- appresso essendosene perduto 1' uso
ni mirabili fiori in certi dati tem- per adoperarsi i quadranti solari,
pi del giorno, dal maggio fino al- alcuni scrittori sono d'avviso che
l'agosto, il che fu detto vigilia e i monaci, stanchi di cercare nel so-
sonno delle piante ; un tal fenome- le e nelle stelle le ore de'loro uffi-
no forse suggerì l'idea dell'orologio, zi, immaginarono di nuovo i pol-
secondo le osservazioni del sommo verini, facendo sgocciolare la sabbia,
Linneo e di sua figlia; fu chiama- i quali per essi tennero il luogo di
to V orologio dì Flora. Questo nel orologi e misuravano la durata
1 838 divenne grazioso argomento degli uffizi.

alla gentile poesia del più gentile Ma qual paragone può mai far-
de' poeti viventi cav. Angelo Maria si fra le macchine, per altro in-
Ricci. Mancando il sole ne' giorni gegnose suindicate, e gli altri oro-
nuvoli e piovosi , o in tempo di logi inventati posteriormente, si co-
notte, gli antichi usavano la clepsi- modi e sì comuni, che a forza di
dia o clessidra, ch'era un orologio molle, ruote, contrappesi e pendoli
ad acqua, che si crede introdotto in ci segnano ad una ad una tutte
Roma nel 5q5 dal censore Scipio- le ore diurne e notturne, e ce ne
ne Nasica, per riparare alla misu- danno perfino il grato e utile av-
ra del tempo in mancanza del sole, viso col suono della campana? In-
ma non perciò si provvide al sop- cominciando dagli orologi a pendo-
pravvenire delle tenebre nella not- lo, seguendo l'ordine tenuto dal Can-

te.Questo orologio misurava il tem- cellieri, molte sono le questioni so-

po quasi come gli orologi a polve- pra il primo loro introduttore, la


uniforme delle acque,
re, collo scolo cui controversia mirabilmente trat-
cadendo l'acqua di gocciola in goc- tò il Tiraboschi, rivendicando l'ono-
ciola da un vaso in un altro: in re della prima invenzione al-
sua
R.oma serviva per fissare il tempo l'italiano Galilei nel i64t>
Galileo
agli oratori nel foro, e dai clepsi - eseguita poi da Vincenzo suo figlio
dari si metteva l'acqua nel vaso, naturale, servendosi dell'orologiaio
secondo il bisogno ne'giudizi foren- Marco Teffier. Defendente Sacchi,
si. Le clepsidre si usarono auche dai Storia degli orologi, difese il Gali-
cinesi, i quali dicesi che per mezzo leo contro Montitela, che pretese
degli orologiad acqua supputassero darne la gloria all'CJgenio. L'appli-
gl'intervalli ditempo che scorre- cazione pendolo all' orologio,
del
va tra il passaggio d'una stella pel fu poi seme fecondo di bei trovati
meridiano, e il levare o il tramon- nella fisica, nell'astronomia e nella
tare del sole, e quindi calcolassero nautica. Dicesi che il Galileo ne ap-
la lunghezza de' giorni. Furono in prese l'idea dall'osservare l'oscilla-
uso fra i greci e i romani gli an- zione e il moto delle lampade ap-
tichissimi orologi a polvere, i quali pese alle volte del duomo di Pisa,
comunemente non comprendevano il cui semplice ondulare gli servì
che lo spazio d' un'ora, e la mito- d'applicazione a regolare la misura
ORO ORO i3 7

del tempo per mezzo del pendolo zione ad un italiano; e fece quasi o-
negli orologi, sedici anni prima che bliare l'orologio solare, cui l'astrono-
Cristiano Ugenio o Huyghens offris- mia assicurò una perenne ricordan-
se agli stati d'Olanda il suo orologio za,chiamando orologio astronomico
nel 1637, con meccanismo poco dif- una delle costellazioni dell' austro
ferente da quello di Galileo, e ne osservate dal de la Calile, presso il

scrisse due opere; altri poi in se- Capo di Buona Speranza. Scrive
guito perfezionarono l'orologio oscil- pertanto il Passeri, che sino dopo
latorio e sue diverse specie. Il Ber- 1' 800 si stette alla descrizione del
nini, Storia dell'eresie, pretende col sole, e questa ristretta agli orologi
Ciacconio, che Sabbiano Papa del fìssi nel muro, poiché i portatili

6o4> distinguesse le Ore canoniche non ebbero gran seguito. Ma al

(Vedi) 3 per recitare i divini uffizi, tempo dell'imperatore Lotario I ni-


istituisse gli orologi e le Campane pote di Carlo Magno, Pacifico arci-
(Vedi), per invitare il clero ad unir- diacono di Verona, dagli scritti de-
si. Degli orologi a ruota si ha una gli antichi ivi concepì l'idea di met-
lettera scritta nel 757 dal Papa s. tere in opera gli orologi a ruota,
Paolo I a Pipino re di Francia, mossi dalle forze d'un peso, e re-

cioè d'un orologio notturno che gli golati dal contrasto d'un resistente,
mandò in dono con alcuni libri in- che poi ebbero credito grandissimo,
dicati nel voi. XXI li, p. 22 3 del e vi si aggiunse la perfezione del
Dizionario. 11 Cenni sospettò che suono, e finalmente furono appli-
l'orologio potesse essere fatto in mo- cati a più. altri servigi e piacevo-
do da indicare le ore dalla sfera se- lezze. L orologio di Pacifico, che
gnate, con l'aiuto d'un lume acce- mori nell' 846 o nell'849> indica-
so che vi era rinchiuso. Da Erman- va le ore in tempo di notte, e nuli
no Contratto e da Adone è descrit- bis ante viderat, scrive il p. da Pra-
to un orologio, che Aronne Rachild to parlando del suo epitaffio ripor-
re de' persiani fece presentare nel- tato dal Muratori nella dissert. 24,
l'8o7 a Carlo Magno; altri dicono il quale quanto alla qualità dell'oro-
che il donatore fu Haroun-al-Ra- logio opportune riflessioni; anzi
fa

schid califfo , che avea contratto di quellodonato a Carlo Magno, opi-


con lui alleanza. In esso erano rac- na che fosse una clepsidra o orolo-
chiuse dodici pallottole di bronzo, gio ad acqua, o pure da polvere, e
che successivamente al fine di cia- non orologio da mettersi fra quelli
scun'ora cadevano, facendo risuona- da noi usati. L'arcidiacono Pacifico
re un cembaloo bronzo sottopo- è riconosciuto comunemente per au-
sto ed inoltre dodici statue in at-
; tore primo orologio composto
del
teggiamento di cavalieri, che uscen- a ruote, senz'acqua ed al medesi- ;

do al compiersi delle ore da altret- mo si attribuisce ancora l'invenzio-


tante finestre o porte, che prima ne dello scappamento, ordigno in-
erano aperte, le socchiudevano. Que- gegnoso che frena l'azione del pri-
sto pare che fosse orologio oppor- mo motore, e reude equabile il
tuno al giorno, non meno che alla movimento delle ruote: nota il Ti-
notte, come riflette il Cancellieri. raboschi, che se tuttavia è incerto
Tuttavolta dell'orologio a ruota se tra i nominati chi fosse il primo
ne deve la felice e stupenda iuven- costruttore degli orologi a ruote, e
9

i38 ORO ORO


benché propriamente non si sappia chi abbiano posseduta l'arte di fa-
ove e per opera di chi avesse ori- re gli orologi, che poi siasi smar-
gine questa invenzione, come non rita e ritrovata dai tedeschi ; ma
se ne trova fuori d'Italia alcuno benché si voglia accordare che gli
indizio più antico, è assai probabi- antichi conoscessero l'arte di for-
le che nascesse fra noi. Soltanto mare gli orologi a ruote, questa fu
verso la fine del secolo XV, Wal- certamente dimenticata è poi in- ;

tero di Norimberga cominciò a ci- negabile che al principio del secolo


mentare gli orologi a ruote nelle XIV questo strumento, mosso da
osservazioni astronomiche. Si crede ruote, era già assai noto, e l'attesta
da alcuni che il celebre Gerberto Dante.
francese, poi Papa Silvestro II, sia In molti articoli parliamo degli
stato nel 998 l'autore degli orolo- orologi principali dellecittà, deco-

gi da suono. Ditmaro dice che lo rati con figure e rappresentanze,


fece in Magdeburgo con tale artifi- di specie differenti ed a martello,
zio, che una stella veduta per una con singolari meccanismi armoniosi,
fistola, ne dimostrava le ore ; altri numerose campane, posti sulle tor-
dicono che lo facesse in Ravenna ri, sui campanili ed altri edilizi ,

per Ottone III. li Mazzucchelli no- non solo per indicar le ore, ma
tò che il celeberrimo Boezio si di- anche per avvertire i cittadini del
lettò anche della meccanica, e Gun- pericolo degli incendi, pel quale
debaldo re de' borgognoni avendo veramente sembra che bastasse il
presso di lui veduti in Roma due suono delle campane. Il primo oro-
orologi che avea inventalo, l'uno logio a ruota, di cui si trova men-
de'quali indicava in una mobile sfe- zione in Italia ne' bassi secoli, è
ra il corso del sole, e l'altro quello quello del campanile della chiesa
del giorno ossia delle ore, col mez- di s. Eustorgio de' domenicani in
zo d' acqua stillante, pregò il suo Milano, forse circa il i3a8o 1 33
suocero Teodorico, e questi Boezio, (altri dicono nel i3o6), e verso lo
che volesse mandarglieli. Quindi stesso tempo ivi pure fu eretto
alcuni riconobbero Boezio per in- quello sulla torre Gottardo di s. :

ventore degli orologi da contrappe- l'orologio della Eustor-


torre di s.

so . Cassiodoro fa menzione di due gio venne collocato in una stella


orologi ch'egli stesso avea lavorati d' oro, ma pare che non suonasse
pel suo monastero, l'uno solare, l'al- le ore, proprietà lodata in quello
tro ad acqua. In qualunque modo, di Gottardo (dicesi lavorato da
s.

essendo stati questi i primi orologi Guglielmo Zelandino) che suonava


a ruota, benché da molti si creda le ore 24 sopra una campana, in-
che quelli di s. Paolo 1, Boezio e cominciando il numero dalla notte.
Cass.iodoio, quantunque congegnati L' antica famiglia Doudi di Cre-
in maniera che si stendessero a tut- mona, stabilitasi nel secolo XIII in
te le ore 24 del giorno, fossero pe- Padova, erroneamente si crede ab-
rò ad acqua semplicemente, laon- bia assunto il soprannome di Oro-
de giustamente Giovanni Ispano ri- logio, da quello a ruote di 24 ore
prese i pittori che rappresentano fabbricato per la torre di tal città
s. Girolamo con l'orologio. Non man- Giovanni medi-
nel 1 344» noa da
cò chi credette che anco gli auti- co e matematico, ma da suo pa-
ORO ORO i3 9
die Jacopo anch' esso medico insi- zio. La Spagna ebbe il suo primo
gne, d' ordine d' Ubertino da Car- orologio in Siviglia nel i/^oo, Mo-
rara signore di Padova. Giovanni sca nel i4°4> Lubecca
i4o5. nel
colle sue mani fece quello a ruote Diversi meravigliosi orologi, segnan-
di Pavia, di tale ingegnosa strut- ti le ore, il moto del sole e della
tura che riuscì superiore e mira- luna e degli altri pianeti, l'eclissi,

bile più degli altri fino allora ve- i segni zodiacali e tutte le rivolu-
duti, poiché indicava ancora i mo- zioni del cielo, i giorni e le ore,
vimenti del sole, delle stelle e di descrive il lodato Cancellieri ; oltre
altri pianeti, ed i giorni festivi: i succitati a secoudi naturali ad e-
questo strumento chiamato orologio, quazione con due sfere, e quello a
sfera o planetario, gli costò sedici an- cicloide acquistato dal Valadier suo
ui di fatica. Essendosi guastato, Car- autore dall'elettore palatino, autore
lo V imperatore ne fece fare uno eziandio d' un orologio che Pio VI
simile da Giovanni Torriani cele- mandò a Salomone re d' Iberia
bre macchinista cremonese, e lo por- greco sismatico, che glielo avea do-
tò in Ispagna. Si crede che il ter- mandato. Non vi è poi città in Eu-
zo orologio a martello eretto in ropa che abbia un numero sì gran-
Italia, sia quello di Monza del de d'orologi pubblici come Roma,
1 347- L'arcivescovo di Milano Vis- ove se ne contavano al principio
conti nel 353 fece lavorare in
1 del nostro secolo quarantacinque,
Genova un insigne orologio tre ; moltiplicilà che riesce di gran co-
anni dopo il comune di Bologna modo pegli abitanti. I principali li

ebbe il suo orologio, e lo collocò descriviamo parlando de' più im-


sulla torre pubblica detta del Ca- portanti edilìzi, e su quello delle
pitano, la cui campana battendo Poste, Gregorio XVI ve ne fece
annunziava le ore. Gli orologi in collocare ad utilità notturna, senza
non vennero eretti clie
Inghilterra attendere il suono delle ore, uno
neli320 per opera di Wallingford con sfera e numeri trasparenti, co-
monaco benedettino, costrutto a me a Parigi ed altrove. Quanto
Londra. L'orologio di Courlrai che alla struttura degli edilìzi per gli

Filippo I' Ardito duca di Borgogna orologi pubblici, si può leggere il

fece trasportare a Dijon nel 1 363, eh. Ratti, Dell' erezione de' sacri
riguardossi come uno de' più cele- templi p. io5, ove tratta del cam-
bri orologi. Nel iSyo il re Carlo panile, delle campane e dell'orolo-
V fece venire dalla Germania En- gio.
rico di Wùk, che costruì l' orolo- o da tasca,
Gli orologi portatili
gio del palazzo di Parigi e fu la delti mostre e talvolta quadranti ,
prima macchina di questa specie sono oscuramente descritti da Vi-
che quella capitale possedesse. Iu truvio che li chiama viatorii, senza
Germania a detta epoca già elati- dire nel descriverne uno, se fu in-
vi come in Fiandra orologi com- venzione greca o romana man- :

plicatissimi, ne' quali d'ordinario cando allora la direzione della ca-


s' inserivano i segni del zodiaco, il lamita, pare che non potessero a-
corso de' pianeti ec : nello stesso gire che per un movente ritarda-
secolo a Lunden vedeasi un orolo- to e ridotto al corso, ordinato dal-
gio costituito con singolare aitili- la resistenza d' un qualche grave.
i4-o olio ORO
Si vuole che prime mostre tasca-
le mente in 6o frazioni che nomina-
bili sieno state inventate a Norim- ronsi secondi, e il secondo in 6o
berga, da Pietro Hele nel i5oo, parti che si dissero terzi, cosicché
onde chiamaronsi uova di Norim- la rivoluzione giornaliera del sole,
berga, dalla forma ovale, cioè dopo divisada prima in 24 parti, io è
l'invenzione della molla spirale, tro- ora in 86,4oo secondi, che si pos-
vato di Ugenio o Iltiyghens, come sono contare; divisioni che si ap-
forza movente, la quale fu sostitui- plicarono agli orologi tascabili, ai
ta ai pesi in molti orologi. Qual- cronometri e a tutti gli orologi a-
che esempio anteriore di simili o- stronomici. L'epoca della perfezio-
rologi con filo di budello o corda ne degli orologi pare che debba
di violino in vece di catenella di ripetersi al regno di Carlo li re
acciaio (sostituita da Gruet di Gi- d'Inghilterra (morto nel i685),
nevra per evitare 1' impressione che due ne mandò a Luigi XIV,
dell' atmosfera che ricevevano le uno a ripetizione, 1' altro a sveglia-
cordicelle di budello ) si vedono rino, che furono i primi di que-
ne' gabinetti con collezioni di cu- sto genere veduti in Francia, indi-
riosità : Luigi X! re di Francia cando col suono le ore e quarti. i

(morto nel 4^3) possedette un o-


i Occultando gli artefici inglesi la
rologio tascabile, che suonava le nuova costruzione, solo al carmeli-
ore. Però gli orologi mobili e di tano Truchet di Lione riuscì a-
piccola molle si diffusero nel secolo prirne le mostre: si fecero ripe-
XVI, suono
col indicanti le ore tizioni con musiche, racchiuse an-
e segnanti anche il corso de' giorni co in anelli e pomi di bastoni, non
e de'pianeti, e si giunse nel 1 537 che dentro bottoni d'abiti. Dicesi che
circa a racchiuderli negli anelli. A le ripetizioni sieno state immaginate
Carlo V fu presentato un orolo- nel 1676 dall'inglese Barlow. Quan-
gio che passò per cosa portentosa, to alla emendazione e perfezione de-
sebbene egli si dilettava fabbricare gli orologi a ripetizione, si deve
orologi, occupazione eh' esercitaro- al pesarese Cristoforo Agostini, poi
no altresì diversi sovrani, fra' quali sacerdote, nel principio del secolo
Gio. Gastone granduca Toscaua, di XVIII. Le da lui eli-
irregolarità
che confessava con Seneca, che il minate consistevano se cinque o :

gran numero d'orologi ch'egli te- sei o più. minuti si dava mossa al-

neva, non combinavano mai nella l' ordigno della ripetizione, l'oro-
giusta indicazione del tempo, ed un logio suonava anticipatamente quel-
giorno avendoli trovati tutti caduli 1' ora istessa, a cui l' indice non per
per terra, pel rovescio della tavola anche era giunto, e di più. suonava
che li conteneva, disse: questa e ancora i tre quarti già scorsi. Per
la prima vota in cui finalmente correggere questo difetto studiarono
tutti sono andati d accordo. Dopo allora invano i più bravi orologie-
la narrata invenzione del pendolo, ri d'Italia, di Francia, di Germa-
da essa ne derivò l'applicazione di nia e d' Inghilterra , dimodoché il

nuove divisioni alle macchine desti- rimedio era riputato quasi impos-
nate alla misura del tempo si di- : sibile. L'Agostini essendo in Roma,
vise 1' ora in 6o parti, che nomi- comechè avea un genio particolare
uaronsi minuti, il minuto egual- per inventare le più ingegnose mac-
ORO ORO t^i

chine d' ogni genere, dopo avere za gareggiano in questa cogli stessi

appreso l' arte d' orologiaio da un pendoli astronomici^ essendo insen-


valente liegese, giunse a trovare il sibili agli effetti ed influenza della
modo di ridurre a giustissima re- temperatura e degli estremi mo-
gola le ripetizioni con disegni che vimenti. Sono di piccola mole, e
fece. Li die al maestro per esami- ordinariamente della forma delle

narli, ma tacciatolo di presunzione mostre da tasca grandi ;


quindi si

li prese senza apprezzarli. Giunto rendono doppiamente pregevoli


poi in Roma un rinomato orolo- pel facile loro trasporto, partico-
giaro di Londra, parlando col lie- larmente nella navigazione, nulla
gese dell'accennata irregolarità, que- soffrendo dalmovimento de' basti-
sti mostrandogli i disegni del di- menti anco in mezzo alle burra-
scepolo, a di lui richiesta glieli ce- sche, onde furono sostituiti agli o-
dette come cosa che riputava non rologi marini neh' interessante de-
doversene far conto. Dopo pochi terminazione delle longitudini. Ven-
mesi si seppe che finalmente 1' In- gono pure impiegali nelle osserva-
ghilterra aveva corretto il difetto zioni astronomiche, godendo della
delle ripetizioni, ed essendone stata stessa esattezza de'pendoli, e si a-
mandata una a Roma, trovò 1' A- doperano principalmente nella de-
gostini ch'era stato a puntino e- terminazione delle differenze di lon-

seguito il metodo da lui inventato. gitudine e in altre osservazioni geo-


Questa gloria rivendicata all' Italia, detiche. Marcano icronometri le
racconta meglio il eh. Ramatili, ore, i minuti e i secondi,
il caldo
Lettere intorno invenzioni e sco- e il freddo. >Nel 1784 ne lavorò
perte italiane, lelt. 23, e nella lett. uno con somma diligenza l'inglese
45 discorre dell' orologio a specchi Mudge, ed altro l'inglese Emery
onde mostri le ore in luogo ove assai pregevole; altri rinomati co-
non giunga raggio di sole; inven- struttori sono Ar-
di cronometri
zione dell' ebreo Raffaele Mirami. nold, Januier, Giroud, Rerthoud ,
La determinazione delle longitu- Rreguet, Tourbillon: anche in Ita-
dini nel mare, per mezzo dell'orolo- lia e in Germania si fabbricano
gio di mare, il cui moto uniforme, eccellenti Francesco
cronometri, e
ad onta dell'agitazione del mare, con- Tessarolto,meccanico dell'universi-
serva sempre l'ora ch'è sotto al me- tà di Padova, ottenne premio di
ridiano della partenza, si deve nel onore per un suo cronometro che
17016 a Giovanni Harrison di Lon- presentò all' istituto di scienze, let-
dra che fece un pendolo, poi mi- tere ed arti. Il celebre cardinal
gliorato e perfezionato da lui stesso. Capaccini lasciò in morte un per-
Finalmente tanto decantati crono-
i fettissimo cronometro a Gregorio
metri o orologi marini^ cos'i detti per XVI, il quale lo donò al gesuita
essere misuratori del tempo, sono direttore della specola ed osserva-
certamente capi d'opera della più
i torio astronomico del collegio ro-
gran perfezione, per misurare il mano, suo costante divisamen-
pel
tempo colla maggior possibile preci- te di contribuire al bene de' pub-
sione, e presentano i vantaggi più. blici stabilimenti, anche con og-
grandi ai progressi delle scienze; poi- getti a lui donati d'un merito sin-
ché per la loro esperimeutata esattez- golare e non comuni, acciò oguu-
142 ORO ORO
no potesse ricavarne vantaggio; idea la quale è molto incomoda. Ma se
sublime che lo determinò sempre dee confessarsi che questo orolo-
a privarsi di ragguardevoli pro- gio astronomico sia il più inge-
prietà, sagrificando anco il piacere gnoso ed esatto, sembra per altro
di vagheggiarle vivente. che l'italiano sia più facile a ca-
Il Cancellieri nella lodata sua pirsi, e per la maggior parte degli
opera, impiega il cap. 21 a trat- uomini più usuale, più comodo e
tare, se sia preferibile l'orologio più necessario. Servendosi il Can-
oltramontano o francese detto an- cellieri delle espressioni del Cor-
che astronomico, all' italiano, del dara, aggiunge: la natura medesi-
quale facemmo parola a Ora (ove ma si è dichiarata in favore del
portai le ragioni perchè sono co- sistema italiano, che mette il fine
stretto, per uniformità de' volumi di un giorno e il principio d'un
pubblicati, nel Dizionario prosegui- altro, tramontare del sole, per
al
re la computazioue delle ore col- essere questo un punto sensibilissi-
l'orologio italiano), nelle diverse mo a tutto il genere umano, pun-
divisioni delle ore, e come ambe- to di divisione fra la luce e le te-
due le noverino e scompartino, vec- nebre, che chiama uomini dal- gli
chia e nuova questione agitata an- la fatica al riposo ; che intima ai
cora a'nostri giorni. Il gesuita Do- bruti il ritiro ne' loro covili; che
menico Troili pubblicò in Modena impone a tutta la terra un pro-
nel 1757: Ragionamento dell'o- fondo silenzio; che finalmente por-
rinolo oltramontano; e l'altro ge- ta seco un cangiamento universale
suita Giulio Cesare Cordara in di cose sulla superficie dell'emis-
Alessandria nel 1783 : Discorso fero; tanto che il sole medesimo,
de' vantaggi dell' orologio italiano nell'atto di nascondersi, par che
sopra l'oltramontano. Antonio Ca- dica, che in quel punto finisce un
guoli quindi ci diede : Orologi ita- giorno e ne comincia un altro.
liano e francese, Venezia 1783. Conchiudendo il Cancellieri, donde
Nel i8o5 monsignor Filippo Gi- tolsi questi brani, che carissimo ci
Jii stampò in Roma Memoria : deve essere il nostro orologio ita-
snl regolamento dell' orologio ita- liano. Il Cordara poi, a p. 32, ter-
liano colla meridiana. I cinesi con- mina con dire: usi pure ognuno
tano il principio del giorno dal- quell'orologio che più gli piace, che
la onde l'origine degli
mezzanotte, non glielo contrasta, ed essere an-
orologi francesi può dirsi in certo zi d'avviso, che ad ognuno debba

modo cinese. Non può certamente parer meglio quello a cui si è av-
negarsi, che questo esseudo regola- vezzato da lungo tempo, tale es-
to sopra il punto fisso della me- sendo la forza delle abitudini; pe-
ridiana, mostri meglio dell'italiano rò sostiene, che il contare le ore
il punto del mezzogiorno, che preme all' italiana sia più naturale e più
di sapere per la cessazione dei lavo- semplice dell'orologio oltramontano;
ri e per l'ora di desinare; poiché ve- e che l'orologio italiano è più fa-
nendo a cadere dalle ore 16 alle cile a capirsi ,
più facile a rego-
19, che sono idue estremi de'due larsi, più usuale (al suo tempo),
solstizi d'estate e d'inverno, non più comodo, più necessario.
può sapersi che con una tabella, Nel novembre 1846 il regnante
ORO ORO 143
Pio IX coli' esempio dato nell'oro- revole è il concorso de' forastieri,

logio del Palazzo Quirinale [Vedi), usi già da lungo tempo a quella
ha tollo metodo italiano,
l'antico maniera d'orologio. Quindi loda il
sostituendovi il sistema ormai eu- senno pubblico di Roma, che imi-
ropeo, comunemente detto alla fran- tando quello del principe ha scam-
cese. Indi sull' utilità del cambia- biato l'orologio nel francese, ma non
mento di regolare i pubblici orologi perciò dee all'italiano orologio,
si

di Roma, e della divisione del tem- osservato in Italia per lungo volger
po in giorni e ore, e degli orologi di secoli , ne' quali regolò la vita

così detto italiano e francese, si pub- operosa de' nostri antenati , male-
blicarono AAY Album alcuni articoli, dirne e renderne odiosa la memo-
fra' quali i num. 26 e 27 dell'anno ria, compiacendosi di vederli anzi
XIV, contengono quello bellissimo tuttavia sulla fronte del maggior
del sacerdote Salvatore Proia , il tempio Vaticano, e sul portico delle
quale eruditamente con sode ra- colonnedi Veio nel foro Antoni-
gioni e con profondo sapere, impar- niano, cioè sull'edifìzio della posta
zialmente enumera pregi e difetti i i a fianco del suo vittorioso rivale
de' due orologi. Difende l'orologio (poiché Gregorio XVI, oltre il por-
italiano, usato ad imitazione del po- aggiunse all'edilìzio due orologi).
tico,

polo di Dio, e di Atene maestra di Conchiude, che il vero vantaggio


civica sapienza; distingue i rapporti che possa ritrarsi dall'orologio detto
per gli usi della vita domestica e francese, è quello di poterlo con piìi
pel modo di regolarlo, dichiara uti- facilità regolare sul tempo medio,
lissime le dodici tavole del gesuita coi modi che propone secondo la
Clavio, spase per tutti i mesi e scienza, da cui scaturì alla società
giorni dell'anno, la durata del gior- quanto si ha di pregevole nella mi-
no naturale, le ore della notte, e nuta divisione del tempo, nella cro-
persino l'aumento del giorno per nologia nel calendario; come op-
,

la rifrazione, avendo provato il Gi- portunissimi consiglia una meridia-


lii potersi l' orologio italiano rego- na di qualche esattezza , linea per
lare anche col mezzodì. Rileva inol- cui punto del mezzodì passa un
nel
tre perchè è preferibile l'orologio ita- raggio del sole e l'ombra prodotta
liano all'oltramontano; ne rimarca dal gnomone, e delle tavole d'equa-
i pregi e lo difende dalle imputa- zione del tempo, e consultarle quan-
zioni difettose, e consiglia leggere do il gnomone o il centro dello
l'ingegnoso libretto uscito dalla spe- spettro solare coincide con quella.
cola del collegio romano, col quale Finalmente a maggior comodo del
a chi interroga che ora e? si rispon- pubblico, e per ovviare al disordi-
de senza fallire un minuto in am- ne che suole arrecare 1' andamento
bedue le maniere, cioè coll'orologio diverso di tanti orologi in Roma ,

francese egualmente che coll'ilalia- dal primo dicembre 1847 un colpo


no. Quanto all'orologio denominato di cannone dal Castel s. Angelo an-
francese, non dubita di affermare ,
nunzia ogni dì alla popolazione il

perchè popolarizza to anche nell' I- vero istante e preciso del mezzo-


talia, possa e debba introdursi nei giorno, quale appunto dovrebb' es-
nostri paesi, massime nelle grandi sere in pari tempo indicato da tutti
capitali come Roma, dove conside- gli orologi ben regolati della città.
144 oro ORS
OR.OPE. Sede vescovile d'Isaii- alquale articolo molto ne parlam-
ria, nel patriarcato d Antiochia, sot- mo con dovuta lode, per quanto di
to la metropoli di Seleucia, eretta bene vi operò; e Gregorio XVI lo
nel secolo Xlf, secondo Comman- fece segretario della congregazione
ville e le notizie latine, perchè sem- della disciplina regolare e poi di
bra che oltre il vescovo greco , vi quella dell'immunità ecclesiastica.
facesse residenza anche il latino sta- ORREA, o ORVEA, o ORVE-
bilito al tempo delle crociate , in DA. Luogo di Bigorre nella Gua-
cui la Siria fu conquistata dai cro- scogna, in cui nel 1073 fu tenuto
cesignati latini. La voce Oropi in un concilio per I' abbazia di Simor-
sentenza di Codiarlo è dedotta dal- ra. Mabillon, A miai. t. V, p. 71.
l'ebraica Oroba, cioè città campe- ORSA. Sede vescovile di Russia,
stre, e fu comune a cinque diverse unita a Polosko [Fedi).
città in differenti regioni, come in ORSI Giuseppe Agostino , Car-
Macedonia, ove nacque Seleuco Ni- dinale. Giuseppe Agostino Orsi nac-
cànore, in Beozia, ridi' Eubea, nel- que a' 9 maggio 1692 da nobile
l'Argolica, ed in Cilicia eh' è questa. famiglia in Firenze, ove apprese la
La quale da Stefano di Bisanzio grammatica, la rettorica e la filo-
•viene registrata per terza sede ve- sofìa sotto la direzione de' gesuiti.
scovile suffraganea di Seleucia, co- Nel 1709 si fece religioso dell'or-
me pur fece il p. Mireo, e la col- dine de' predicatori nel convento di
loca presso Anfipoli col nome an- s. Domenico di Fiesole, e vi compì
tico di Telmisso, aggiungendo che lo studio della filosofia , facendovi
quando la ristorò Seleuco acquistò quello di teologia con mirabile pro-
quello della sua patria Orope di fitto, e conformandosi alla virtù e
Grecia, adducendo le testimonianze alla pietà. Passato nel convento di
di Polistore e Senofonte. 11 p. Le s. Marco di Firenze ne meritò il
Quien, Oriens chrislianus, non ne governo di quello studio, ed in pro-
fa menzione il Terzi nella Siria
: gresso divenne fornito di vasta eru-
sacra, parlandone, dice che gli riu- dizione, per la sua singolare assi-
scì solo trovare Abramo vescovo di duità allo studio non solo de' teo-
Oropi, uno di quelli che sottoscris- logi scolastici, ma anche de' padri
sero nel V secolo l'epistola sinodi- della Chiesa e degli scrittori ecclesia-
ca all'imperatore Leone I, in occa- antichi che moderni. Colti-
stici, sì

sione delle dispute circa il concilio vò altresì le belle lettere e le lingue,


di Calcedonia. Orope, Oropien, è un massime la latina e la greca, men-
titolo vescovile ira partibus, sotto tre quanto all'italiana si può dire
l'arcivescovato pure ira partibus di uno de' più eleganti scrittori. Chia-
Seleucia.Leone XII nel concistoro mato a Roma nel 1732 insegnò la
de' 17 settembre 1827 lo conferì a teologia nel collegio di s. Tomma-
monsignor Stefano Scena della dio- so d'Aquino, indi nel 1738 diven-
cesi di Bagnorea, dottore dell'una e ne segretario della congregazione
dell'alila legge, suo prelato dome- dell' indice per volere di Clemente
stico, attuale priore di s.Maria in XII, del cui nipote cardinal Neri
Via Lata. L'onorò di varie impor- Corsini era teologo. Benedetto XIV
tanti commissioni, quindi lo dichia- nel 1 749 lo nominò maestro del sacro
rò commissario apostolico di Loreto, palazzo apostolico. A premiarne i
ORS ORS 145
sommi meriti Clemente XIII nel con- 5.° Disserl. invocatone
theol. de
cistoro de' 24 settembre 1 749 lo Spintus Sancii in liturgiis graeco-
creò cardinale dell'ordine de' preti, rum et orienlalium, ivi 1 73 1 .
6." De
e per t'iolo gli conferì la chiesa di concordia gralìae et liberi arbitrii,
s. Sisto de' suoi correligiosi dome- cum Ritardo Tapperò epistolari di-
nicani, annoverandolo alle congre- sputalione. Liber apologelicus, quo
gazioni del s. ollizio, di propaganda, Scoti doctrina a recentis historici
dell'indice e della correzione de' li- censuris adserìlur , R.omae 1 7 3^4-
bri della chiesa orientale. Mentre 7." Dissert. duae de baptismo in
la Chiesa e lo stato aveano giusta- nomine Jesu de chrisma-
Christi, et
mente di lui concepito le più belle te confirmationis , Mediolani 1733.
speranze, quale ornamento della 8.° Vindiciae dissert. de baptismo

Chiesa romana, d'anni settanta non in nomine J. C. a sorbonici doclo-


compiti, morì a' 12 giugno 1761 ris objectis, Florentiae 1735. q.° De
in Roma , e fu sepolto in conve- irrejorinabili romani Pontificis in
niente deposito nella sua chiesa ti- definiendis fidei conlroversiis judicio,
tolare con onorevole iscrizione, do- Romae 1739. io." De romani Pon-
po essere slato esposto ne' funerali synodos aecumenicos et co-
tificis in

in quella di s. Maria sopra Miner- rumque canones potc.state, ivi 1740-


va. Monsignor Fabroni scrisse la 1 i.° Dell'origine del dominio e della

•vita del dotto e pio cardinal Orsi, sovranità temporale de* romani Pon-
e ne registrò le importanti e gravi tefici, ivi 1 7.42. Storia ecclesiasti-
sue opere nella sua Dee. 1, Tritar, ca, ivi 1 74-7» c '°è il primo volume,
ilalicor. illuslrior. sacc. XIII, p. mentre il XX, che contiene 1' ulti-
432 : in parte avea fatto altrettan- ma parte della storia del VI secolo,
to il p. Catalani a p. 23o e seg. fu pubblicato nel 1761. Egregia-
De mag. s. p. apost. Riporteremo le mente continuò e compì il suo
la
principali. i.° Disseriazione doni- confratello p. Becchetti, poi vescovo
malica e morale contro V uso ma- di Città della Pieve. Tra le diverse
teriale delle parole, Roma 1727. complete edizioni nomineremo quel-
2. Disserlatio apologetica prò ss. la fatta in Venezia nel 1822 in
Perpetuae , Felicitae et sociorum volumi 4 2 P er cura di Giuseppe
>

martyrum orthodoxia , adversus Sa- Battaggia.


muclem Basnagium,Y\oveYiiiae. 728. 1 ORSICINO, Antipapa. V. Anti-
3.° Dimostrazione teologica colla , papa IL
quale si prova che ad effetto dì , ORSINI, Famiglia. Fiorì per po-
conciliare i diritti della veracità col- tenza e ricchezza questa nobilissima
le obbligazioni del segreto, ne si famiglia romana e primaria d' Ita-
può, né si deve ricorrere ad alcu- lia,nonché per antichità, celebrità
na di quelle leggi, che alcuni mo- e lustro, e non punto inferiore alla
derni teologi alla romana repub- non meno illustre e possente Colon-
blica attribuiscono, Milano 1729. na Famiglia sua emula per cui ,

4-° Dissertano historica, qua Oslen- a quell' articolo sono molte no-
vi
dilur calìiolicam Ecclesiam tribus tizie che la riguardano, e siccome
prionbus saeculis capitalium crimì- moltissimi articoli trattano degli Or-
num reis pacem et absolulionem sini, oltre i relativi secondo gli av-
nculiquam denegasse , i vi 1780. venimenti, così li rimarcheremo in
vol. xtix. io
,

i4G ORS ORS


cai-altere corsivo, ed ivi si trove- senato romano, massime ne' secoli
ranno più copiose notizie, limitan- XII, XIII e XIV; mentre Colon- i

doci in questo articolo alle princi- na sempre fomentarono le rimem-


pali indicazioni. Gli Orsini possede- branze dell' antica potenza del po-
rono grandissimo numero di feudi polo e senato romano, e colle pa-
e vasti domimi, principalmente nello opere e colle guerre te-
role, colle
stato pontificio e nel regno delle nevano vivo il municipalismo. Gli
due come si dice a' loro luo-
Sicilie, avvenimenti politici delle due fa-
ghi. Tenevano tribunali con giuris- miglie , varie volte oscillarono sul
dizione di mero e misto impero ;
resto d'Italia: nello statuto di Ro-
avevano fortezze e torri ben guar- ma la famiglia Orsini si nomina
nite, come ne aveano loro palazzi, i prima della Colonna.
così l'ebbe quello ora de' £ raschi L'origine della famiglia Orsini
( Palazzo Braschi parlai
a della o Ursini t che in Francia chia-
famosa statua di Pasquino ) in Ro- masi Ursins, è controversa, aven-
ma; con particolari insegne,
milizie do il Sansovino ed altri scritto-
e si nelle storie che fece-
legge ri dato nelle esagerazioni in cer-
ro guerre, paci e alleanze. Ordi- carne il principio . Non può per
nariamente gli Orsini furono in altro negarsi, che la nobilissima ca-
Roma capi del
Guelfo, fa- partito sa Orsini può con tutta ragione van-
vorevole al Papa., mentre i Colon- tarsi di essere fra le romane una
nesi Io erano de' Ghibellini seguaci delle quattro più antiche, delle più
degl'imperatori; ma ambedue le illustri, delle più potenti, ed anche
famiglie realmente curando i propri delle più benemerite della santa Se-
interessi, cercarono sempre in que- de, pei fedeli servigi prestati alla
ste fazioni ulteriore ingrandimento medesima tempi ne' i più calami-
e il continuato esercizio di loro in- tosi, e ne' quali ebbe più volte la

fluenza. I conflitti tra i Colonnesi e disgrazia d' essere sacrilegamente e


gli Orsini ne' bassi tempi e fino al colla più nera ingratitudine assalita
secolo XVI, furono accaniti e fre- dagli stessi suoi figli, per cui meri-
quenti in Roma , e sotto di essi tarono gli Orsini di essere distinti

prendeva parte il resto della no- in varie occasioni con singolari pre-
biltà romana e molli del popolo rogative, onorificenze, dignità e de-
con funeste conseguenze. Queste ini- corazioni equestri. Narra il Novaes,
J
micizie e fazioni foise derivarono Storia de Pontefici }t. XIII, p. 3g,
dalle sanguinose gare de' possenti e che la casa Orsini si propagò glo-
turbolenti conti Tusculani, Nomen- riosa con dieciolto tra santi e beati
tani, de' Crescenzi, Pierleoui, ovve- fino dal 222, cioè Orsino vescovo
ro da dispute di possedimenti ter- di Bourges nel 225, Giovanni e
ritoriali o meglio , dalle tendenze Paolo fratelli martirizzati nel 362,
de' bassi tempi che i popoli e i no- Orsino prete nel 5oo Benedetto ,

bili si assembravano sotto opposti patriarca de' monaci d'occidente, e


vessilli. Gli Orsini e i loro attinenti Scolastica sua sorella nel 54o (lo
furono come antemurale politico e affermano ancora il Simonetta, De
geografico del pieno dominio tem- Chrisl. fide, et rovi. Pont, persecut.,
porale de' Papi, nelle luughe e san- e lo Scheiner, De Rosa Ursina si-

guinose lotte contro il municipio e vt sol), Volusiano arcivescovo di


4

ORS ORS 1 7
Tolosa e martire nel 570 , Balilde doveo II, Agnese sposò Primislao
moglie di Clodoveo II re di Fran- re di Polonia, Cunegonda fu mo-
cia nel 66 5 e poi monaca benedet- glie di Beda re d'Ungheria; Ladis-
tina, Gaudenzio vescovo di Praga nel lao re di Napoli prese in moglie la

990, Adalberto vescovo della stessa vedova di Romandello Orsini, e Bo-


chiesa nel 997, Giovanni vescovo di nello Orsini sposò Agnese figlia del
Traù nel 100, Bernardo vescovo
1 re di Tessaglia, avendo date le sue
di Teramo nel n 22, Valerio ve- due sorelle, l'una a Andronico im-
scovo di Nocera nel 1228, Giorda- peratore d'oriente, l'altra al re di

no cardinale cisterciense nel r 1 88, Casliglia. Ermanno Orsini ebbe per


Matteo cardinale domenicano nel moglie Anna, figlia dell'imperatore
I294> Latino cardinale dello stesso Alberto Ottone Orsini si congiun-
1;

ordine nel ^27, e Giovanni mo- se in matrimonio con Edwige figlia


naco cassinese nel i33o. Il mede- di Ridolfo I imperatore; Alberto
simo Novaes rileva inoltre, che si Orsini sposò Elena figlia dell'im-
accresce il lustro di questa cospicua peratore Ottone IV, e Poppone Or-
prosapia con cinque sommi Pontefi- sini Gondavina figlia dell' impera-
ci, cioè Stefano HI del 7 52, s. tore Lodovico I il Pio, figlio di Carlo
Paolo I di lui fratello del 7^7, Magno.
Celestino 191, Nicolò III
III del 1 Quanto all'origine degli Orsini,
del 1277, e Benedetto XI IT, con se si deve credere al Bovio , della
più di quaranta cardinali ( di ven- chiesa di s. Lorenzo in Damaso
tisette, dopo questo articolo, ripor- p. i6r, ecco ciò che ne dice. Trae
tiamo le biografìe di notizie certe ), la casa Orsini la sua origine da' go-
essendo di essa il primo ch'ebbe il ti, un capitano de' quali chiamato
titolo di Ciirdinale; con venti elet- Aldoiuo acquistò gran nome con-
tori di Sassonia e di Brandebur- tro i vandali. Alla sua morte la
go; con sei senatori di Pioma (sette vedova ritiratasi in Fiandra die alla
coll'odierno principe), quattro pre- luce un figlio, che nomò Mandilla,
fetti di Roma, sei gonfalonieri di che in lingua gotica siguifìca privo
Roma; con parecchi contestabili di di e lo consegnò ad una
padre,
Sicilia, gran maestri de'cavalieri tem- balia.Questa teneramente si affe-
plari e gerosolimitani, e con molti zionò al fanciullo, e vedendosi con
altri nersonaggi ( chiari e celebri per pena mancare il latte, l'attaccò, se-
pietà e santità di vita, per altre di- condo l'uso d'allora del paese, alle
gnità ecclesiastiche ,
per scienza e poppe d'uu'orsa domestica, per cui
per valore nelle armi e in famose la nutrice al primo nome gli ag-
imprese, in grandissimo numero, di giunse quello d'Orsino. Dopo la
che ampiamente trattano le storie morte della madre, Orsino si recò
che poi citeremo); onde la famiglia a Roma nel 4 2 ^> e P er e beneme- '

Orsini meritò di contrarre paren- renze che si acquistò coli' impera-


tela cogl' imperatori, co' re di Fran- trice Pulcheria, n'ebbe da questa in
cia, di Spagna e d' Inghilterra , a- premio del suo valore alcuni ca-
vendo dato undici regine ad altret- stelli nell'Umbria. Da Orsino nacque

tanti troni, e preso dodici figlie di o fu discendente Giordano, che in


re e imperatori in matrimonio. Ol R.oma portatosi edificò la casa nel
tre Batilde che fu moglie a Ciò- rione Ponte, sopra un piccolo moti-
,

i48 ORS ORS


te, che tlaMonte Gior-
lui si disse licaStefano li detto III Orsini,
dano. Contiguo n questo uno di ca- che consagrò re Pipino monarca di
sa Orsina, che fungeva un prima- Francia, ed suoi figli Carlo Ma-
i

rio posto nella corte imperiale, fab- gno e Carlomanno, ricuperando col
bricò la chiesa di s. Maria della loro aiuto le terre occupate dai lon-
Coite, cos'i detta da sua posizione gobardi e per la munificenza di
,

civile, i4^o fu intitolata ai


e nel Pipino vide anco amplificato il prin-
ss. Simone e Giuda apostoli. Essa cipato della Chiesa romana: gli suc-
esisteva già a' tempi di Urbano II cesse nel 757 Paolo I,
il fratello s.

del ro88, facendone menzione nella che fondò nella casa paterna il mo-
sua bolla delle chiese filiali dipen- nastero e la Chiesa di s. Silvestro
denti dalla Lorenzo
basilica di s. in Capite. Di ambedue
lodati Pa- i

in Damaso. Fu anticamente par- pi era Giovanni duca di


fratello
rocchia, e nel 1726 sotto Bene- IVepi, ed alla morte del secondo
detto XIII venne ingrandita con s'intruse Costantino Antipapa XI,
quella soppressa di s. Biagio del- fratello di Totone, fatto da Deside-

la Fossa : non si conferiva per rio re de' longobardi, duca à\ Nepi


coucorso , come gius patronato de- al qual articolo si dice come gli Or-

gli Orsini , ma l'eletto parroco do- sini ivi dominarono con diverse in-

vea essere approvato dal cardi- terruzioni di tempo. Il Papa s. Leo-


nal vicario. Altre notizie di questa ne IX ordinò con breve, che ogni
chiesa le riportai a Monte Giorda- anno nella Pentecoste si dovesse be-
no. Tornando all'origine degli Or- nedire una Rosa d'oro e darsi al
sini, il Novaes la descrive cosi. Se- principal barone di casa Orsini, e
condo il parere de' più accreditati per la prima volta nel io5a fu
scrittori, trae essa origine da Caio donata a Lodovico Orsini il Vecchio
Orso Flavio, che tanto si distinse di Monte Giordano, barone di som-
in qualità di generale nelle armate ma potenza ed autorità. Si mosse
imperiali al tempo di Costanzo, ma s. Leone IX a concedergli o con-
pel suo valore militare, avendo pro- fermargli questo privilegio, perchè
vocato l'invidia de' suoi competito- ribellatosi a lui e alla Chiesa un
ri, fu costretto a ritirarsi in Italia, principale signore romano, Lodovi-
dove la già acquistata riputazione co si portò valorosamente in favo-
aumentossi di giorno in giorno, per re della Chiesa, e represse l'ardire
la cognizione che del suo esimio di quel magnate. Come la rosa d'o-
merito ebbero gl'italiani e in ispe- ro fu poi donativo insigne, ordina-
cial modo i romani. Dal suo nome riamente per principi sovrani, cosi
Orso prese la discendenza il cogno- divenne l'insegna principale degli
me Orsini. Questi stabilirono la lo- Orsini , essendo composto il resto
ro dimora, prima nell'Umbria, ove dello slemma, sostenuto da due orsi,
possedettero per lungo tempo molti d' un' anguilla guizzante e di tre

castelli, quindi passando uel Lazio sbarre. Il Del fiorino d'oro,


Vettori,
furono dall'imperatore Teodosio II parlando della rosa che si vede
onorati del titolo di principi verso nelle monete pontificie anche di ,

il 4^1; iòdi Giustiniano I nominò Giovanni XXII 1, Martino V e Ni-


un Orsini prefetto dell'Umbria. Nel colò V, dice che per delta rosa d'o-
752 fu elevalo alla cattedra aposto- ro alcuni scrittori asseriscono es-
,

ORS ORS 149


sersi per un tempo gli Orsini chia- nome di Vitek, secondo la lingua
mati Rosini. Della rosa Orsina si del paese, ramo de' Rosenberg di
leggono in un mss. antico i due Boemia. Enrico rimase in Carintia
seguenti versi :
e fondò con la sua sposa Anna con-
tessa di Orleuburg la linea de' Ro-
Haec Rosa magnanimi defenditur senberg di Carintia. La linea di
unguibus Ursi : Boemia si estinse 1611 in Pie-
nel
Nani genus Ursinum Roma vetu- tro Wock. Il suo padre aveva ri-
sta traitit. cevuto nel i5g2 la dignità di prin-
cipe, e la sua famiglia era stata la

E perciò, quasi alla custodia della più polente e la più considerevole


cordonata per cui si ascende al- della Boemia. Le sue possessioni as-

l'antico palazzo de' Savelli, poi pas- sai considerabili, passarono ai più
sato in dominio degli Orsini, si ve- stretti parenti delia casa di Salva-
dono ritte in piedi le figure di due ta. I membri componenti la liuea
orsi, che osserva Cancellieri nel-
il di Carintia furouo nominati poco
Y'Iscriz. delle ss. Simplicia e Or- dopo, pei loro stabilimenti di Ale-
sa pag. i4- magna , signori della R.osa , dallo
Nel secolo XI le fazioni se- stemma di loro famiglia, e già si-
guaci del Papa e dell' impero ,
no dal 1 23 1 si nominavano signori
che poi presero il nome di guel- di Rosenberg. Il pronipote di En-
fi e ghibellini, per le gravi defe- rico, che mori nel 1 2 1
4 , era nel
renze insorte in seguito fra i due 1 260 siniscalco iu Stiiia, dove il suo
poteri , massime per le Investiture padre Cristoforo si eia stabilito pel
ecclesiastiche _,
produssero orribili suo maritaggio con una figlia della
sciagure e sanguinosi fatti. Dicem- famiglia di Weissenegg. I Rosen-
mo già che tra i guelfi primeggia- berg rimasero in Stiiia finché Mas-
rono gli Orsini favorevoli alla causa similiano, valoroso guerriero della
della santa Sede, ma verso il io io stessa casa, il quale accompagnò l'im-
sopraffatti dai loro nemici , furono peratore Carlo V*in tutte le sue
costretti, tranne un ramo, di partire guerre, si vide filialmente obbligalo
da Roma, per cui si divisero parte di alienare tutte le sue possessioni
nella Francia, ove più non esisto- per i sofferti dispendi de' suoi pre-
no, ed ivi unitisi al sangue regio parativi guerreschi, dimodoché non
furono cancellieri del regno conti , restò al suo figlio Ulrico che un
di s. Paolo e signori di Armentiers; anello matrimoniale. Dopo la mor-
parte in Germania, ove ancora fio- te di Massimiliano, accaduta nel
riscono col cognome di Orsini Ro- i55o, Ulrico si ritirò in Carintia,
senberg, in Carintia e nella bassa dov' egli come i suoi discendenti
Austria, con residenza iu Welzenegg acquistarono per il loro merito e
in Carintia ed in Freudenau in per i maritaggi nuove possessioni.
Stiiia. Fu Vitello Orsiui che nel Gio. Andrea di Rosenberg di lui
ii5o passò iu Carintia, vi sposò nipote, gran burgavio di Carintia
Agnese duca Enrico del-
figlia del ipotecò durante guerra de' tren- la
la casa di Spanheim, e u' ebbe due t'anni tutte le sue possessioni per
figli, Vitello II ed Eurico. Il pri- assistere i due imperatori Ferdi-
mo si stabili iu Boemia sotto il nando H e Ferdinando III ,
e la
, -

i5o ORS ORS


sua patria. Iq ricompensd de' sei -
promosso imperatore Leopoldo
dall'
vigi distinti ch'egli avea reso ai detti Il nella sua coronazione in Frane-
imperatori ed allo stato, fu innal- fort nel 1790, alla dignità di prin-
zato nel 1G48 con tutta la sua di- cipe dell'impero, in ricompensa dei
scendenza alla dignità di conte del- servigi da lui resi ,
governando la
l'impero, ed ottenne nel 1660 per Toscana nella sua minorità quando
lui e pei primogeniti di sua fami- n'era granduca, colla condizione che
glia la dignità di gran maestro , e tal diguità passasse dopo la sua mor-
per gli altri discendenti maschi quel- te al cugino Vincenzo conte di Ro-
la di maestro della corte eredita- senberg ed ai suoi primogeniti. Vin-
ria di Carintia. I suoi figli Giorgio cenzo era figlio di Filippo Giusep-
Nicola, e Wolfango Andrea fonda- pe nato dal conte Wolfango Andrea,
rono due fìdeicommissi ch'esistono e dalla sua terza moglie Ernestiua
ancora. Il primo, gran hurgravio di contessa Montecuccoli, figlia del ce-

Carintia, lasciò tre figli, di cui la po- lebre generale principe Raimondo
venne ad estendersi, ed fidei-
sterità i stato ambasciatore in più. corti , e
commissi de' quali formano il mag- che avea ereditato dal suo zio ma-
giorasi della linea tuttora fiorente. terno la signoria di Gleiss nella bas-
Wolfango Andrea meritò, come guer- sa Austria.11 conte Filippo Giu-
riero e uomo di stato , il favore seppe ebbe da sua moglie contessa
imperatore Leopoldo
dell' I, e per Kaunitz un solo figlio \ iuceuzo ,

suo mezzo ottenne egli e il suo fra- menzionato di sopra. L'imperatrice


tello Giorgio Nicola, pei loro discen- Maria Teresa ricompensò di lui i

denti posto e voce nel collegio dei servigi col nominarlo siniscalco di
conti di Francouia uel 1688, e la Carniola e di Carintia. Egli mori
prerogativa di magnati d'Ungheria: prima del cugino Francesco Save-
il primo in seguito fu uominato rio, per cui la dignità di principe
presidente della camera delle finau- dell'impero passò a Francesco Se-
ze. Egli ehbe due figli dalla sua pri- rafino primogenito di Vinceuzo e
ma moglie, Regina baronessa Welz; delia contessa Giuliana dama di
il cadetto di Francesco Andrea si- Stubenberg. Questi si dedicò al ser-
niscalco di Carintia lasciò un solo vigio militare, si distinse in molle
figlio, per nome Carlo Giuseppe occasioni, fu nominato generale e
consigliere alla reggenza , il quale membro del consiglio di guerra, e
mori nubile; il primogenito Giu- servi più di cinquant'anni. Gli suc-
seppe Paris fu colonnello austriaco cesse Ferdinando suo figlio ciani
e combattè valorosamente sotto il berlano austriaco, gran maestro ere-
comando del duca di Lorena nella ditario della corte di Carintia, ec,
guerra coutro i turchi, ma morì maritato prima alla contessa Maria
anch' egli giovane assassinato dal Cunegonda di Brandis, poi a Otti-
barone di Roseo. Il suo figlio Wol- lia contessa Wurmbrand-Sluppach :

fango Sigismondo lasciò due figli ,


egli è vivente ed ha per figlia Ma-
Francesco Saverio ministro di stato ria Cunegonda, fratelli, sorella e ni-
e di gabinetto e gran ciambellano poti. Lo stemma de' Rosenberg è
d'Austria, e Wolfango Filippo com- una rosa vermiglia di cinque foglie
mendatore dell'ordine teutonico. Il . iu campo d'argento.
nrimo&euilu Francesco Saverio fu Dalla famiglia Orsini che restò
,

ORS ORS i5i


in Ruma , uscirono selle rami , se- siniad assistere al soglio pontificio,
condo il sentimento de' migliori cro- mentre al capo della famiglia Co-
nologisti, tulli ora estinti eccettuato lonna già nel i5o3 era stato con-
quello superstite di Orsini- Gravina. ceduto questo singolare onore, forse
11 rami derivò
più illustre di Tali in virtù del trattato di pace e ri-

da Giovanni figlio di Orso Orsini conciliazione fra le due potenti fa-


conte di Pitigli ano, senatore di Ro- miglie, onde d'allora in poi gli Or-
ma nel i 190 e nel 1200, da cui sini e Colonna alternati vamenle pre-
discesero quindi i personaggi più starono assistenza al soglio pontifi-
distinti, cioè Matteo il Grande se- cio ; come ancora eresse nello slesso
natore di Roma; Giovanni Gaeta- tempo Anguillaia in marchesato a
no che nel 1277 fu eletto Papa favole Paolo Giordano Orsini.
di
col nome di Nicolo III, padre del Egli portò anche titoli di marche- i

quale fu Matteo Rosso Orsini se- se di Rocca Antica in Sabina, conte


natore di Roma
1242 e 1246» nel di Campagnauo, Galera e Monte-
ed era disceso da Orso nipote di rano, principe di Piombino, mar-
Celestino III. Romanello I conte di chese di Populonia, signore dell' i-

Nola, fatlo da Carlo II re di Na- sola dell'Elba, Pianosa e Monte Cri-


poli nel I2g3; Raimondello di Bal- sto, marchese di Trevignano , dei
zo principe di Taranto nel 1398; quali luoghi si parla in diversi ar-
e Raimondo duca d' Amalfi e prin- ticoli. I discendenti di Paolo Gior-
cipe di secondo ramo
Salerno. Il dano, come
duca Virginio suo
il

furono i conti sovrani di Pitiglia- figlio usarono parecchi


e gli altri,
no, marchesi di Monte s. Savino titoli di signorie, come duca d' A-
ramo fatto da Guido Orsini conte ragona, principe di Nerola e Torre,
di Soana ; e Giovanni Orsini il conte palatino, principe dell'impero
primo marchese di s. Savino. 11 e grande di Spagna di prima clas-
terzo ramo, de' siguori di Monte se. Virginio Orsiui fu pure signore
Rotondo in Sabina, per Orso Orsi- di Ceri o Cerneteli. Il famoso e
ni derivato da Rinaldo fratello di potente Everso li conte d' Anguil-
Nicolò III Rinaldo fu anche pa-
: laia, era di detto stipite, da cui
dre del cardinale Napoleone Orsini; uscirono gli Orsini del ramo di
altro fratello di iNicolò 111 fu Gen- Manupello e Tibaldeschi. Si narra
tile padre del cardinal Matteo Rosso che quello cui formò il ceppo dei
Orsini. Il quarto ramo de' conti di signorid' Anguillara prese questo
'lagliacozzo, di cui l' investi il sud- cognome e per stemma 1' anguilla
detto Carlo li con diploma del 1294, per aver ucciso presso Malagrotta
col tributo annuo di 4° oncie d'o- un terribile serpente, onde il Papa
10; principi dell'Aquila, conti d'Ari- gli donò tanto paese quanto pote-
guillara, comperata per 55,ooo va camminare in uu giorno, del
scudi da Giordano Orsini al re di quale era capo l'Auguillara e Su-
Napoli suo coguato, pel qual mez- iri.
zo l'acquistò dipoi Alessandro VI; Questo ramo degli Orsiui-Brac-
signori d'Alba e duchi di
Bracciano ciano, che primeggiò sopra tutti
t

die Pio IV con diploma de' 9 ot- gli altri, essendo andato, massime
tobre 156o eresse in ducato, fin nel secolo XVI, del pari coi so-
dal quale auuo principiarono gli Or- vrani i quali non isdegnarono di
5

1 2 ORS ORS
unirsi al medesimo cou vincoli stret- si formò de'marchesi di Mentana
tissimi di parentela, fu fatto da Na- in che credesi l'antica No-
Sahina,
poleone Orsini fratello di Nicolò III. mento (Vedi), duchi di Amatrice e
Morto senza figli nel i6/[.5 Paolo Salvo, ramo fatto per Latino Or-
Giordano, gli successe Flavio Orsi- sini poi cardinale." L'ultimo princi-

ni figlio di Ferdinando suo fratel- pe di questa linea, di cui restaro-


lo, quale morì anch'esso nel 1698
il no ancora eredi i duchi di Gravi-
senza figli, così dalla prima moglie na, trovandosi prigione in Castel s.

Ippolita Ludovisi, come dalla se- Angelo, ove stette carcerato tren-
conda Anna Maria della Tremolili- t'anni, avendo Caffarelli uccisa sua
le Noirmoutier sorella della duches- moglie, sposò nel carcere una don-
sa Lante; onde i beni di questo na di vile coudizione, dalla quale
ramo, con quelli dell'altro Orsini ebbe un figlio che lasciò le sue ,

della linea di s. Gemini nella de- pretensioni sopra il principato di


legazione di Spoleto, poco prima Amatrice al collegio de' gesuiti di
ancora estinta ed entrata in quel- Vienna ^
d' Austria , ove morì nel
la di passarono al ra-
Bracciano, 1689. E per verità mirabile l'a-
mo de'duchi di Gravina nel 1718. more che alla compagnia di Gesù
Quindi è che avendo Anna dopo sempre ebbe la famiglia Orsini ,

la morte del marito Flavio Orsini, della quale alcuni sono arrivati a
conservato il nome di principessa darle duecentomila scudi, come os-
Orsini, fu destinata da Luigi XIV serva il Novaes. 11 sesto ramo lo
cameriera maggiore di Gabriella di fecero i conti di Pacentro e Oppi-
Savoia, prima sposa di Filippo V do, ramo fatto da Roberto conte
re di Spagna, ed avendo preso il d'Alba e di Tagliacozzo, gran con-
maggior ascendente sull' animo di testabile di Napoli. Finalmente il
quel principe, governò dispotica- settimo ed esistente ramo degli Or-
mente la monarchia fino all'arrivo sini di Roma, duchi è quello de'
in Madrid della seconda sposa di di Gravina nel regno di Napoli, ove
Filippo V, Elisabetta Farnese. Ca- questo ramo si trapiantò da qual-
duta in disgrazia, tornò in Roma, che secolo addietro, di Conversano,
e morendo lasciò erede de'suoi be- Campagna, s. Gemini, signori di s.

ni la casa Lante. Essendo in que- Agata, principi di Scandriglia in


sta passato ancora l'archivio della Sabina, Solofra e Vallata, conti di
famiglia Orsini, Benedetto XIII con Muro, ec. è un ramo proveniente
:

chirografo de'5 settembre 1 7*29, dagli Orsini-Bracciano, fatto da Fran-


Bull. Magn. t. X, p. 4°6> ordinò cesco Orsini, figlio di Giovanni con-
al cognato della defunta d. Mar- te di divenne se-
Tagliacozzo, che
cantonio duca Lante, di consegnare natore di R.oma con Sciarra Co-
l'archivio ai duchi di Gravina, per lonna. Nel 1 4 1 7 fu dichiarato con-
potere avere i nomi de'creditori e te dell'impero, duca di Gravina nel

debitori delle linee Orsini - Braccia- 4-63, e ne fu primo duca Giaco-


1

no Gemini, entrate nella li-


e s. mo Orsini figlio di Francesco, prin-
nea Gravina, in vigore di molti fi- cipe dell'impero con titolo di altez-

deicommissi riconosciuti dalla sacra za nel 1624, rango e onori de' prin-
rota. cipi stranieri in Francia nel 1629.
Il quinto ramo degii Orsini Da Ferdinando Orsini duca di X
ORS ORS i53
Gravina, nacque Pietro Francesco de' Dolo Orsini trattammo ancora
duca XI, nel 1724 Papa Benedet- nell'articolo Innocenzo III suo suc-
to XIII, e Domenico XII duca, che cessore: i discendenti della nohile
sposato in prime nozze ad una ni- e potente romana famiglia de' Ro-
pote di Clemente X, cuori nel 1705, boni, lasciando questo cognome nel
lasciando Filippo duca di Gravina secolo XII, presero quello de'ligli
XIII. Questi sposò nel 1718 d. Gia- d'Orso, di che erudite notizie ri-

ciuta figlia del principe Ruspoli , porta il Gai ampi nelle Memorie
nel 1724 all ° ' principe del sacro p. 5o 1 e 53G. Abbiamo quattro
romano impero e cavaliere perpe- cardinali de'Boboni, tre de' quali
tuo della stola d'oro dalla repub- creati da Celestino III, cioè un ni-
blica di Venezia. Questi lasciò per pote e due altri parenti, essendo
successore Domenico Amadeo suo egli sialo benefico assai coi suoi
figlio duca XIV, il quate si maritò congiunti. Celestino III conferì ai

con d. Paola Odescalcln nel 1738, suoi nipoti i feudi di Vicovaro,


che restato vedovo, nel 17 43 Be- Bardella e Canlalupo ;
gli Orsini
nedetto XIV creò cardinale; morì furono primi a ricevere feudi dal-
i

nel 1789 e fu sepolto nella cap- la Chiesa romana, in ricompensa


pella gentilizia di s. Barbato nella dei loro servigi. Essi nel seguen-
basilica Lateranense. Il di lui figlio te pontificato d'Innocenzo III si

d. Filippo Bernualdo duca XV ,


unirouo con Oddone di Poli con-
maggiordomo di Francesco I re del- tro i dì lui parenti per timore di
le due Sicilie, morto nel 1824. D. essere molestati nel possesso dei
Domenico suo primogenito duca XVI, propri castelli. Piaimondo Orsini
maritato a d. Faustina Caracciolo nelle guerre che sostenne per hi

di Torcila, fino dal 1790 terminò ricupera di Terrasanta , ottenne


di vivere. Da lui nacquero l'odier- da Gregorio IX il prezioso dono
no duca di Gravina, di cui parle- della rosa d'oro. Nel 1277 fu su-
remo in fine, e d. Teresa che si blimato al pontificato Nicolò III.

congiunse in matrimonio col prin- Sebbene esso non fu di lunga


cipe Doria-Pamphilj, che celebram- durata, è noto che amò assai i

mo altrove e a Pamphilj per la sua suoi nipoti, ed in ispecie il principe


pietà e belle virtù. Da ultimo morì Bertoldo che investì del titolo di

d. Francesco , fratello del suddetto conte di tutta la Romagna, e se


duca d. Domenico. fosse più a lungo vissuto avrebbe

Ora passiamo ad accennare le certamente effettuato il suo magni-


notizie principali alcuno degli
d' fico e vasto piano, quale era di
Orsini i più. rinomati, de' quali creare due re della sua famiglia,
e di altri in più luoghi si discorre. uno cioè in Lombardia, perchè
Dopo il 1 168 Matteo Orsini con fosse a portata di tenere a freno
Pandolfo Savelli distrussero i pa- i germani che abitavano allora una
lazzi de' Conti , de'Colonnesi e dei parte delle Alpi e potevano a lo-
prefetti di Vico, seguaci dell' im- ro genio invadere la sottoposta pia-
peratore Federico I. Nel 1191 fu nura, e l'altro in Toscana, perchè
elevato sulla cattedra di s. Pie- in unioue con lioma potesse ali oc-
tro, Giacinto Bobò Orsini, col no- casione essere pronto a reprimere
me di Celestino IU, del quale e i fruuecsi padroui iu quel tempo
i54 ORS ORS
dei reami di Sicilia e Napoli. Ama- fatto di Soriano il principe di Castel -
tore caldissimo di sua prosapia, pre- barco. Nell'elezione del francese Cle-
miai osameute ne aumentò la poten- mente V si verificò il famoso detto
za, procurando l'acquisto di nuovi del cardinale decano Rosso Orsini,
feudi, come fece con Soriano, con che per lungo tempo il Tevere non
Nomento che die a Orso suo nipote, rivedrà i Papi. In fatti nel i3o5
ed altri, e costruirvi de'forti che fos- Clemente V stabilì la residenza
sero capaci a sostenere sempre più la Francia e in Avigno-
pontificia in
baronale dinastia Orsini, qualora fos- ove restarono sette Pontefici con
ne,
se minacciata da altri baroni, in estremo danno di Roma e d'Italia.
ispecie dai Colonnesi, nemici impla- In questo lungo lasso di tempo i

cabili allora degli Orsini come a- baroni romani, più non essendo
cerrimi sostenitori de'guelfi. La ri- raffrenati da un'autorità superiore,
valità tra queste due famiglie cru- neppure volevano conoscere eguali:
delmente inasprì nel 1295 sotto torrenti di sangue furono versati
Bonifacio Vili, che procurò abbas- in Roma dai Colonnesi ed Orsini,
sare la potenza de' Colonna, all'e- ora per sosteuere un vano onore,
saltazione del quale aveano coope- ora per veudicare ingiurie perso-
rato i cardinali Orsini in quei tem- nali o de'Ioro numerosi clienti e
pi influentissimi nella elezione dei partigiani, essendo i Colonnesi uniti
Papi, come narriamo alle biogra- ai Savelli nel sostenere i Banderesi
fie di Verso tal epoca gli
questi. prepotenti, facendosi forti nel po-
Orsini già avevano acquistalo Brac- polo romano seguace nella maggior
ciano sulle spiaggie del lago Sab- parte de' Colonnesi, e nella prote-
batino, e sulla cima del colle vi zione imperiale. Gli Orsini aveano
fabbricarono la famosa rocca, dove appoggio ne'Papi, ne' re, e in gran
esiste il piccolo vecchio paese situa- parte della nobiltà, cioè in quella
to uella parie scoscesa della rupe, co- nemica de'Colonna, benché alcuni
me al presente ancora si vede, dan- di essa talora cambiarono fazione
dogli il nome di Arcennio in for- come i Savelli. Principalmente se-
za del termine ArxArcis ,
quale guirono i Colonnesi, i Capocci,, i

poi fu cambiato in quello di Bar- Margani, i Porcari, i Conti, i Cor-


cenno, e quindi Bracciano in virtù raducci, i Cesarmi, gli Annibaldi.
de nuovi bracci ossiano borghi fab- Gli Orsini ebbero per lo più divo-
bricati in progresso di tempo dagli te le famiglie Alberini, Frangipani,
Orsini, Napoleone abbate
cioè da Tebaldeschi, Annibaldi della Molara,
di Farfa, dal duca Virginio, da gli Anguillaia e varie altre. Campo
Flavio ultimo di tal ramo, e dai ove aveano palazzo, era la lo-
di fiori,
duchi Odescalchi che nel 1696 ac- ro piazza d'arme, che ciogevanla a
quistarono il feudo per 336,ooo modo di bastione le case de'Massimi,
scudi, ora ricuperato dal duca Tor- dei della Valle, dei Capizucchi, Del-
lonia , cui era passato, dall' o- fini, Branca , Capodiferro , Mellini ,

dierno principe Livio Odescalchi. Alberteschi. Gli Orsini guardavano


Questi a' 22 marzo 1848 rinunziò pei Papi le torri e catene del Te-
alla santa Sede la giurisdizione ba- vere a porta Portese, 1' ingresso di
ronale nel feudo di Bracciano e nel Borgo, il Angelo, e quel
Castel s.

contado de'Pisciarclli : altrettanto ha tratto che da esso corre a porta s.


ORS ORS i55
Sebastiano. I Colonna, oltre la vet- concessione di Alessandro III, con-
ta del Campidoglio, aveano que'luo- fermò a Nicolò con bolla data in
gin forti che nominammo al loro Avignone nel 137-2 tutte le con-
articolo, oltre quelli de'loro parti- venzioni stabilite e passate intorno
giani, grido de'quali era: Popolo al detto particolare, come l'avea sta-
e Colonna, mentre gli Orsini se- bilite Urbano V, morte gli cui la

gnavano sui loro pennoui e lande, impedì spedire la bolla ; e volle


Orso e Chiesa, molto che ripeteva- che il principe Nicolò e discenden-
no nelle zuffe. Avendo finalmente ti godessero in perpetuo come feu-
tali accaniti rivali acconsentito di datari di detta abbazia la città di
deporre le armi, tutta l'autorità di Ansi don ia col porto di Finilia, Por-
Roma fu divisa tra essi mediante lo Ercole, e l'isola del Giglio eoa
convenzione non poco singolare: dei 100 miglia di mare còl jfus piscan-
due capi dello stalo, che col nome di et navigandi, l'isola de'Sanniti,
di senatori governavano lutla la tutto il Monte Argentalo, Orbetel-
repubblica, uno veniva eletto dalla lo collo slagno, i castelli di Maisi-
fazione Orsini, l'altro dalla fazione gliana e di Tricosta , Caparbio,
Colonna; tali furono Stefanello Co- Monte Acuto e Sertena, la metà
lonna, e Bertoldo Orsini, il quale del castello di Capita, e la tenuta
peri a forza di sassate per insurre- di Collelongo, purché si disse al
zione popolare causata da carestia, monastero abbaziale da Nicolò il

onde fu ripristinato il famoso tri- castello di Statua nella campagna


buuo Cola di Rienzo. Indi furono romana della diocesi di Porto, co-
senatori Nicolò Orsini conte di No- me si effettuò, ed in perpetuo ogni
la, e dopo la morte di Cola, Orso anno un cavallo bianco del prezzo
Orsini. di 5o scudi. Urbauo VI nel i3S5
II conte Nicolò dispiacente che il fu liberato dall'assedio di Nocera
conte Napoleone diManopello suo de' Pagani, in cui si trovava ristret-
fratello, morto nel i366, non avea to,da Raimondo del Balzo Orsini,
potuto effettuare l'erezione della cer- benché quel Papa fosse stato nemi-
tosaalle terme Diocleziano, ottenne co di tal famiglia, come unita a
da Urbano V un breve facoltativo Giovanna I regina di Napoli, e le
nel 1870 per fondar la certosa pres- avesse mosso contro tivolesi a dan- i

so la basilica di Croce in Geru- s. no di Yicovaro, Castel s. Angelo o


salemme. Gregorio XI che poi nel Madama, e di Santo Polo. Tra i
1
3y 7 restituì la papale residenza discendenti di Nicolò III vi fu Or-
in Roma, come amicissimo di tal so Orsini figlio del fratello Rinal-
principe Nicolò, gli conferì il gover- do, dal quale ramo derivarono i
no della provincia del Patrimonio, principi possessori di Bracciano, An-
coll'annuo assegno di duemila du- guillaia, Treviguano ed altri feudi,
cati, e combinate le vertenze che città e castella , tanto ne'doininii
esistevano tra il medesimo e l'ab- ecclesiastici, e massime ne' dintorni
bate della Vincenzo
Chiesa de' ss. di Roma, come si potrà vedere ai

e Anastasio alle tre. fontane, il qua- loro luoghi, che nel reame napole-
le avea pretensione su molte terre tano, e da! cui vero e legittimo
e castelli dello slato Aldobrandesco ceppo proviene quello di Gravina,
per clonazione di Carlo Magno e che felicemente ancora si conserva.
i56 ORS ORS
Discendente di detto Orso fu il Alfonsina Orsini maritata a Pietro
principe Carlo Orsini, il cui nipote de Medici fu avola di Caterina re-
Paolo Orsini, famoso capitano e ge- gina di Francia.
nerale della Chiesa^ ricuperò nel Da Girolamo nacque Paolo Gior-
1409 la signoria di Roma a Papa dano che fu il primo a prendere
Alessandro V, riportando vittoria il duca di Rracciano, il
titolo di
sui nemici nella via della Lungà- quale Pio IV
dichiarò capo di tut-
1a ; e disfece Ladislao re di Napoli ti feudi che possedeva la casa Or-
i

nella battaglia di s. Germano nel sina di tal ramo. Da Paolo Gior-


i4i i> e a Roccasecca, sotto Giovan- dano nacque Virginio che fu se-
ni XXIII. Da Carlo Orsini nacque- condo duca, e da questo Paolo Gior-
10 quattro figli, Napoleone, Rober- dano, e Ferdinando il quale suben-
to gran
contestabile del regno di trò mancante
ne' diritti del fratello
Napoli, Giovanni vescovo di Traili di nacque Fla-
successione, da cui
e abbate di Farfa, e il cardinal La- vio quinto e ultimo duca di Brac-
tino celebre ne'fasti ecclesiastici de- ciano, acquistato dagli Odescalchi in
gli Orsini : sotto il detto abbate è uri a Palo già degli Orsini. Dal car-
probabile che Monterosi, della sud- dinale Latino nacque Paolo erede
detta abbazia delle Tre Fontane, al del marchesato di Tri pai da e Mon-
quale articolo ne descrivemmo le te Fredano nel regno di Napoli,
diverse terre, fosse proprietà di casa non che di Mentana, dichiarata mar-
Orsina. Da Napoleone nacque Vir- chesato da Gregorio XIII al suo di-
ginio, e da questi Gio. Giordano e scendente conte Latino, e di altri
Carlo figlio naturale che successe non pochi castelli nella Sabina. Pao-
al padre nella contea d'Anguillara. lo si diede tutto alle armi, si rese
Da Gio. Giordano nacquero tre figli, assai caro a Virginio Orsini il Gran*
Napoleone, Girolamo e Francesco che de, il quale fu capitano generale
iti poi abbate di Farfa per rinunzia della Chiesa e del re di Napoli, ed
di Napoleone suo fratello. Questi fu ebbe per figli Fabio di raro inge-
celebre militare del suo tempo, aiar- gno che dettava a un tempo a quat-
chese di Trevignano, e sposalo a tro segretari, il duca Roberto che
Claudia Colonna fu padre di Gio. fu arcivescovo di Reggio, ed il bra-
Ranista ed Antonio, e stipite degli vo guerriero Camillo, istruito nel-
Orsini signori di Vicovaro presso l'arie militare da Nicolò Orsini con-
Tivoli, i quali perchè senza eredi te di Pitigliano, generale de' vene-
costituirono successore nel loro ric- ziani durante la lega di Cambray,
co patrimonio duca Virginio: Na-
il il più savio e circospetto tra' gene-
poleone venne ucciso da due sicari rali italiani. Invidiando la potenza
plesso Fossombrone. Ne' pontificati degli Borgia figlio
Orsini, Cesare
di Sisto IV e Innocenzo Vili gli di Alessandro VI, bramoso d'im-
Orsini goderono gran favore, ricu- possessarsi de' suoi domimi, assediò
perando quanto avevano perduto Trevignano ch'era stata tante volle
nel regno di Napoli, e aumentando malconcia dagl'implacabili Colonne-
le molle loro possessioni. Verso que- si a fronte della resistenza e bra-
sto tempo Clarice Orsini sposò Lo- vura degli abitanti, quali avendo i

renzo de' Medici il Magnifico, e fu pur dato saggio di valore nell'ag-


madre all'immortale Leone Xj ed gressione di Cesare, soggiacque nel
ORS ORS ,5 7

1496 a saccheggio e rovina. Aven- cardinal Latino, allora duca di Gra-


do precedentemente sottomesso An- vina, col cavaliere Orsini furono
guillara, l'ambizioso e crudele Bor- per di lui ordine arrestati in Siili-

gia volse le armi contro Bracciano, gaglia, ove gli avea invitati con pre-
ma respinto dalle forze degli Orsi- testo di affidare al primo il coman-
ni dovette abbandonare l'impreso, do dell'esercito pontificio, indi stran-

anche per opporsi a quelle riunite golati in Castel della Pieve. Ignaro
dagli altri Orsini di Soriano. Ma ve- di lutto il cardinal Gio. Battista Or-
nuto con essi alle mani fra Soria- sini, si recò da Alessandro VI per
no e Lassano d'Orte fu talmente , congratularsi della presa di Siniga-
battuto, che oltre la perdita dell'ar- glia fatta da Cesare, ma invece fu
tiglieria e gran numero di soldati imprigionato, e di veleno morì in
tra morti e prigionieri, fra' quali il Castel Si da Fabio
Angelo. Udita
generale duca d'Urbino, restò leg- la tragica morte del padre e quel-
germente ferito Giovanni duca di la dello zio, giurò farne aspra ven-
Cancìia fratello di Cesare, che pre- detta, quando poco dopo nell'ago-
cipitosamente si salvò in Ronciglio- sto i5o3 terminò di vivere Ales-
ne. Mentre il Borgia assediava Brac- sandro VI. Allora portatosi in Ro-
ciano, nella rocca morì nel 1
497 ma con grosso corpo di truppa,
il cardinal Lottati, la cui presenza piombò su quella di Cesare, e ne
avea contribuito alla vittoria. Car- fece macello, lavandosi le mani col
cerato per sospetti di aderenza agli sangue degli uccisi, furioso anche
Orsini, e riuscitogli di scolparsi, ri- per l' incendio dato a gran parte
fugiossi in Bracciano. Il Sansovi- del suo palazzo. Ad evitarne il ri-
no, il Cardella, il Novaes racconta- sentimento, Cesare si trovò costret-
rono diversamente l'accaduto, onde to impetrare dal nuovo Papa Pio
seguendo noi i secondi, questo cen- III asilo in Castel s. Angelo, avve-
no serva di rettificazione a quanto nimento che il Sannazzaro rimarcò
narrammo alla biografia del Lona- con que'versi che riportai a Borgia
ti. Nella stessa rocca nel 1 zj.8 1 era- Famiglia. Fabio morì nella giorna-
vi morto di apoplessia il cardinal ta del Garigliano, comandante un
Migliorali, detto degli Orsini per- grosso corpo di truppe del re di
chè sua madre fu di tal famiglia, Napoli ; gli successe il fratello Ca-
sepolto nella chiesa de' cappuccini, millo, che sposò la sorella di Vir-
indi trasferito in quella di s. Lu- ginio conte d'Anguillaia, da cui eb-
cia con lapide. Grati gli Orsini be Paolo, i cui discendenti si di-
ai trevignanesi, li chiamarono per stinsero per militari imprese e per
distinzione fedeli. Con isleallà fu dignità ecclesiastiche, terminando gli
rotta la pace conchiusa dagli Orsi- Orsini del ramo de' signori della Ma-
ni, tornando il Borgia sui loro feu- trice e di Mentana, nel principe Ales-
di, e gli anguillarini si sottomisero sandro di un merito singolare.
spontaneamente; e Bracciano fu pre- Giulio II avendo dato in matri-
so con altri luoghi, facendo da ca- monio Felice sua figlia a Gio. Gior-
pitano lo stesso Papa. Nel
494 1 dano Orsini, da cui nacque Paolo Gior-
Cesare Borgia avea fatto morire di dano duca di Bracciano, beneficali
veleno Virginio Orsini il Grande, j splendidamente i Colonnesi, secondn-
nel gennaio i^u'3 Paolo figlio del chè narrai al loro articolo, colla sua
ijS ORS ORS
mediazione ottenne la sospirata pa- ze. In tanto estremo frangente, Ja-
cificazione delle due possenti case copo Frangipane e Marco Salomo-
Colonna e Orsini, stipulata con solen- ne, chiamato Marcantonio Altieri,
ne istromento in Campidoglio ai 27 dotto nella storia, nella filosofia e
o 28 agosto i5i r, e in memoria del nell'eloquenza, si dolsero della ne-
felice avvenimento fece coniare una gligenza universale, poiché niuno si

medaglia o moneta incisa dal Cara- dava d'impedire la minac-


carico
dosso, col motto Pax Romana intor-: ciante catastrofe che stava per piom-
no al suo stemma, e nel rovescio la sua bare sull'alma città. Indi a lui uni-
effigie. Si dice che anco gli Orsini ti si recarono dai conservatori, cui
in tale occasione coniassero una mo- rappresentarono il gravissimo peri-
neta o medaglia, forse quella che colo. Commossi i conservatori dai
descrissi nel voi. XIV, pag. 278. loro discorsi, gl'incaricarono portarsi
Altri motivi di questa famosa pa- dai baroni a pregarli di non ricuo-
ce furono quelli che andiamo ad prirsi d'infamia con abusare di tan-
accennare. In detto anno Giulio ti armati a danno della patria, che
li dopo il 17 agosto, al modo det- perciò era in ispavento. Tali e tan-
to alla sua biografia e a Medico, te buone ragioni adoperarono, che
fu creduto moriente per alcuui gior- non solo li persuasero a nulla in-
ni. Abbandonato dai medici, le por- traprendere, ma si offrirono per la
te del palazzo furono aperte a lut- custodia della città, anzi a maggior
ti, onde il popolo potè mirare il sicurezza determinarono deporre gli
Pontefice disteso in letto semivivo. antichi odii e confederarsi insieme
La città fu in tumulto per le vio- con giuramento secondo il giudizio
lenze, ruberie e omicidii che si com- del magistrato. A questo sembrò
misero ; i tribunali si chiusero, i spediente, io nome del popolo, che
magistrati non riscossero più rispet- ciò avesse solennemente luogo in-
to, e il governatore si rifugiò nel nanzi loro con atto formale, onde
Vaticano. II Campidoglio pronta- ristabilire la comune benevolenza
mente fu occupato dall'abbate Pom- 28 agosto. Il notaio
e concordia a'
peo Colonna vescovo di Rieti, poi Simone Antonio Piloto in sì splen-
cardinale, e da Roberto Orsini fi- dido e pacifico giorno ne stipulò il

glio dell'ucciso Paolo: il primo dal- memorabile atto, in cui principal-


la loggia de'conservatori arringò il mente figurarono Giulio Orsini in
tumultuante popolo a ricuperare nome de'suoi e di Gio. Giordano,
colle armi l'antica libertà, facendo e Fabrizio Colonna per sé, per l'as-
\ina odiosa descrizione degli abusi sente Prospero e per tutti gli altri
del potere temporale tenuto dagli di sua casa, per perpetua sincera
ecclesiastici, e come Papi gli ave-
i pace e riconciliazione, comprenden-
vano tolta l'amministrazione della dovi ambedue propri seguaci e
i

città, lasciando alla civica magistra- aderenti, figurando altresì in que-


tura, resa impotente, una larva d'au- sto istromento i principali baroni
torità, tenendo da questa lontani i romani. Il sapido e benemerito Al-

generosi ingegni romani. Restituiti- tieri,con energico e libero sermo-


si in Roma con gente armata i ba- ne preparò gli animi a pronunzia-
roni dai loro feudi, fecero temere re il corrispondente giuramento :

mali maggiori e funeste eonsegueu- giunse a persuaderli con provargli,


ORS ORS i%
clie se i Pontefici non li reputato- nobile romano, per aver questi coo-
no adatti a reggere e governare pelato di concerto col governatore
le proprie cose, ciò doversi alla lo- di RomaVincenzo Portico (poi de-
ro giustizia per impedire triste con- posto da Gregorio XIII), alla car-
seguenze, quali conoscitori di loro cerazione di un contumace rifugia-
passioni e cattiveria degli animi di- to nel suo palazzo, per cui insorse
scordanti. Inteneriti i baroni e i quel tragico trambusto die indi-
cittadini del suo ragionamento, si cammo nel voi. V, p. 249 d^ &'~
abbracciarono affettuosamente, ed zionario. Inoltre il crudele Lodovi-
a mezzo di quattro deputati per co commise altro più atroce delit-
ogni rione, offrirono a Giulio II to, poiché a mezzo di un sicario

già guarito, intero vassallaggio e fi- feceuccidere Vittoria Accoramboni


gliale obbedienza, rigettando e ab- vedova di Francesco Perelli nipo-
borrendo i perniciosi nomi di guel- te di Sisto V, e moglie di suo en-
fi e ghibellini. gino Paolo Giordano duca di Brac-
hi questo tempo fiorì Lorenzo ciano, forse ingelosito di questo ma-
Orsini signore di Ceri detto Renzo trimonio, o perchè inutilmente ten-
da ceppo Anguillaia, che
Ceri, del tò sedurla, ma in Padova venne
formò per primo un corpo d' in- decapitato. Non pertanto Sisto V
fanteria italiana, in grado di re- a dimostrare la sua alta stima per
sistere ai formidabili battaglioni le famiglie Orsina e Colonna, die
degli svizzeri e spaglinoli . Dagli in matrimonio le due sue nipoti,

stipendi veneti passò a quelli di cioè Flavia al duca Virginio figlio


Leone X, e si distinse nella di- di Paolo Giordano con 80,000 scu-
fesa di Marsiglia contro il contesta- di di dote oltre un regalo di altri

bile di Borbone, ma in quella di 20,000, ed Orsina al gran conte-


Roma contro il medesimo al servi- stabile Marc' Antonio Colonna con
gio di Clemente VII non potè ispi- pari dote due
e regalo, per cui le

rare coraggio ni cittadini. Poco do- famiglie furono riconosciute da Si-


po nacque Fulvio Orsini dotto an- sto V per primarii baroni romani
tiquario, figlio naturale d'un Orsi- e principi assistenti al soglio pon-
ili commendatore di Malta; ebbe tifìcio.Nel 1690 circa il feudo di
un grado distinto tra gli eruditi Trevignano passò nella famiglia Gril-
contemporanei, formò un magnifico lo, ed a' nostri giorni in d. Cosimo

museo, lasciò diverse dotte opere, Conti, decorato al modo detto nel
e morì canonico Latcranense. Ca- voi. XVII., p. 283, e fatto principe
millo Orsini nel pontificato di Pao- da Gregorio XVI quando con ,

lo IV sostenne il governo generale breve del 23 gennaio 835 elevò 1

dello stato ecclesiastico con molta il marchesato di Trevignano a prin-


riputazione e gloria, per cui fu sti- cipato. Quanto Trevignano, deve a
mato uno de'piimi personaggi del questo benemerito signore si può ,

suo tempo, anco per scienza mili- leggere nell'opuscolo: Considerazio-


tare e somma rettitudine. Non fu ni intorno l'agricoltura di Trevi-
però simile tanto nelle qualità mo- guano, dedicato al protettore car-
iali, che nelle virtuose sue gesta dinal Giacomo Giustiniani. Trevi-
Lodovico Orsini de' duchi di Mon- guano a preferenza di Bracciano e
lerotondo, per l'uccisione di Vitelli Anguillaia, ebbe la gloria di essere
iGo ORS ORS
chiamato il primo a figurare sulle monte del suo nome, ne! rione s.

spiaggie del lago Sabatino., dopo Angelo, è fabbricato sul piano del-
che fu .sommersa dalle sue acque l'altezza del teatro di Marcello, ed
la città di Sabazia. Nel 171 8 Cle- occupa gran parte dell'area di tal
mente XI dichiarò principe assisten- teatro, e la circonferenza della fab-
te al soglio il duca di Gravina d. brica nell'ordine superiore, forse in
Filippo, il cui zio nel 1724. fu su- origine eretto onde forti ficarvisi nel-
blimato al pontificato a'29 maggio le guefre civili. Nel 1717 l'acquistò
col nome di Benedetto XIII, ed eb- per venlinove mila scudi il duca
be la religiosa consolazione ili assi- d. Filippo. Altre notizie su questa
sterlo al trono, e nel possesso a ca- nobilissima famiglia si possono leg-
vallo servito da' suoi paggi e nu- gere nelle opere di Cancellieri ed
merosa famiglia incedette avanti la in quelle de' seguenti autori. Fran-
croce papale; mentre il duca di cesco Sansovino, Historia di casa Or-
Monte Mileto pronipote del Ponte- sina, degli nomini illustri della me-
fice, e da lui latto capitano de'ca- desima coi loro ritratti, Venetia 565. 1

"valleggieri, cavalcava alla testa di Willelmo Inchoft* Genealogia fa* , .

essi. Alla di lui biografia parlam- viiliae Ursinae, Amstelodami 17 io.


mo della moderazione con cui trat- Notizia storica dell'origine, progres-
tò duca d. Filippo e l'altro
il ni- si, onori famiglia
e dignità della
pote p. Mondillo filippino che fece Orsini, Venezia
1724. Marchesi,
vescovo di Melfi e Rapolla, indi ar- Galleria dell'onore. D. Paolo Bon-
civescovo di Capua, e insieme pa- di, Memorie storiche sulla città Sa-

triarca di Costantinopoli. In una bazia ora lago Sabatino, sull'origi-


delle medaglie di Benedetto XIII ne di Trevignano anteriore assai a
si vede la rosa, slemma di sua fa- quella di Bracciano e Angujllara,
miglia Orsini. Vedasi il libro: Ilo- e sulla vasta potenza della famiglia
nor Ursinorum et praedicalorum Orsini, Firenze 1 836. Conte Pom-
familiae, etc. Romae 1724- Ed Ales- peo Litta, Famiglie celebri italiane.
sandro Borgia Vita Beuedicti XIII,
: ORSINI Giacinto, Cardinale. V.
R-omae 1741- Al presente è XVIII Celestino III, Papa.
duca di Gravina, principe assistei ORSINI Giordano, Cardinale.
te al soglio, principe romano e na- Giordano della nobilissima romana
poletano e di Solofra, d. Domenico famiglia Orsini, Eugenio III nel
Orsini, da Gregorio XVI insignito 11 45 lo creò diacono cardinale, e
della gran croce di s. Gregorio I, poi prete de'ss. Gabinio e Susan-
e successivamente fatto direttore del na. S. Bernardo nella lettera 290
debito pubblico, senatore di Roma assai lo biasima, e dipinge con ne-
e comandante generale della guar- ri colori. Fu spedito col cardinal
dia civica. IN' ci 182.4 S1 sposò a d. Ottaviano, legato apostolico all'im-
Maria Luisa, figlia di d. Giovanni peratore Corrado III in Ratisbona,
To rlonia duca di Bracciano., e ne al quale, morto in quel tempo, fu
ebbe seguenti figli: i.°d. Giacin-
i sostituito Federico I, di cui Gior-
ta maritata al cav. Augusto Gori- dano annullò il matrimonio, perchè
Pannilini di Siena; i." d. Teresa; contratto dentro gradi di consan-
i

3.° d. Beatrice; 4-° d. Filippo. Il guinità. Nel ritorno dalla legazione,


palazzo Orsini già de' Savelli sul passando per la Francia e la Nor-
ORS ORS Hi!

mainila, commise tali eccessi che s. della nobile làmiglia Orsini,


cano-
Bernardo ne avanzò relazione al nico valicano, da Celestino 111 suo
Papa, esponendogli le strane violen- parente nel 1192 o 1 1 93 fu crea-

ze da lui usate per cumulare de- to cardinale diacono di s. Teodoro,


nari, avendo destato il generale dis- e arciprete della stessa basilica; in-
prezzo e malcontento. Di questo tervenne ai comizi d'Inuocenzo III,
cardinale, che molto poteva per e morì nel suo pontificato.
aderenze e ricchezze, si prevalsero ORSINI Gian Gaetano, Cardi-
in parecchie occasioni i Papi, per nale. V. Nicolò III, Papa.
contenere dentro i limiti del dove- ORSINI Rosso Matteo, Cardi-
re il popolo romano, che sollevato nale. Matteo Piosso Orsini nobile
dal senatore e dai baroni, e singo- romano, insigne per prudenza e in-
larmente dall'eretico Arnaldo da tegrità di vita, da Urbano IV nel
Brescia, si mostrò ribelle. Si dilet- dicembre 262 o 263 fu creato car-
1 1

tò molto dello studio delle antichi- dinale diacono di s. Maria in Por-


tà delle quali avendo fatto una
,
tico, commendatario della chiesa di

scelta raccolta, stabili un pubblico s. Maria in Trastevere, e presidente


museo, dove furono da lui colloca- delle provincie del Patrimonio e della
te a ornamento della patria, a de- Marca, dove seppe resistere a Pietro
coro del proprio nome, e a delizia de Vico, il quale con una cavalleria
de' forestieri che capitavano in Ro- di alemanni avuta da Manfredi
,

ma. Invidiando suoi emoli sì com-i nemico della Chiesa, la infestava. Da


mendevole genio, utilissimo per le Nicolò III suo zio fu fatto arcipre-
belle arti, d'ordine superiore fu ma- te della basilica Vaticana, rettore o
nomesso e distrutto. Morì dopo 20 soprintendente dell' ospedale di s.

anni di cardinalato nel 1 i65, in Spirito, e protettore dell'ordine dei


Roma. minori, del cui fondatore s. Fran-
ORSINI Pietro, Cardinale. Pie- cesco fu strettissimo amico. Inter-
tro Orsini patrizio romano, da Ales- venne al concdio di Leone II, e a
sandro IH creato cardinale nel 11S1, dodici o tredici conclavi , avendo
morì nell'istesso anno in Pisa, ed ivi come primo diacono coronato cin-
restò sepolto. Il Cardella non con- que Papi. In quello di Martino IV,
viene col Sansovino, storico di casa tenutosi in Viterbo, fu con il car-
Orsini, che chiama poco critico, on- dinal Giordano Orsini di lui zio,

de tale storia abbonda di errori e ad istigazione di Annibaldi custode


di anacronismi, su quanto scrisse di del conclave nemico fiero degli
e
questo cardinale. Orsini, estratto con violenza, e do-
ORSINI Bobone, Cardinale. Bo- po molle contumelie ritenuto solto
bone Orsini nobile romano, Lucio buona custodia, sul pretesto di es-
III dicembre 1182 lo creò car-
nel sersiambedue dichiarati che non sa-
dinale diacono di s. Angelo, e poi rebbe eletto il Papa finche non fos-
nel 1 188 da Clemente III fu fatto se restituito d governo della città
prete di s. Anastasia e vicario del. ad Orso Orsini, di cui era stato
Papa. Morì nel 1189 dopo essere spogliato armata mano dagli Anni*
stato elettore di tre Pontefici. baldi. Rilascialo poco dopo il car-
ORSINI Bobone, Cardinale. Bo- dinal Giordauo, fu ritenuto il car-
bone romano, che alcuni vogliono dinal Matteo in carcere, e per al-
VOL. XI.IX. 1 1
i fo OR S ORS
cuoi giorni trattato a pane ed ac- ti e di savissimi consigli. Nicolò IV
qua. Gli autori ili tali enormi at- per Pentecoste del
la 1288 lo creò
tentati furono scomunicali, e la cit- cardinale diacono di s. Adriano, e
tà sottoposta all'interdetto e ad al- da Clemente V venne fatto arci-
tre pene. Accompagnò e difese con prete della basilica Vaticana, pel cui
una scorta di milizie Bonifacio Vili, buon governo nel i33y essendo in
allorché fuggì da Anagni a Roma. Avignone fece alcune ordinazioni.
Morì nel i3o5 in Roma, deplo- Dopo avere per ordine di Bonifacio
rando il trasferimento della residen- Vili ridotta Orvieto all'obbedienza
za pontificia che Clemente V fece della Chiesa, lo stesso Papa l'im-
in Francia, e fu sepolto nella basi- piegò nel i3oo nella legazione del-
lica Vaticana, nella sua cappella gen- l'Umbria, del ducato di Sroleto, e
tilizia di s. Pastore, con un epitaffio della Marca Anconitana e contado
in versi, e nove anni dopo fu trovato di Perugia, nell'esercizio della qua-
incorrotto. Ebbe 4-3 anni di glorio- le ricuperò Gubbio alla Chiesa, to-
so cardinalato, e scrisse alcune ope- gliendolo a Uguccione della Fagiuo-
re teologiche: De auclorilale eccle- la e ad altri nemici della medesi-
siete. Epistolas varias. Theologica ma. Ebbe poscia la legazione di
auaedam. Sabina e del Patrimonio, a cui
ORSINI Latino Frangipane Ma- Clemente V uel i3o6 aggiunse quel-
imbranca, Cardinale. V. Frangipane la di quasi tutta l'Italia, affinchè
Latino Mal abr anca, Cardinale. colla sua destrezza e prudenza pro-
ORSINI Giordano, Cardinale. curasse di pacificarla, come sconvolta
Giordano Orsini, insigne per lo spec- e agitata da civili discordie e tre-
chiato suo costume, e niente meno mende fazioni. Nel 1307 da Faen-
eminente pel sapere, dal fratello za passò a Bologna per pacificare
Nicolò III a' 12 marzo 1278 fu i cittadini , ma alcuni sediziosi e
creato cardiuale diacono di s. Eu- malcontenti iucilati per denaro dai
stachio, e nel conclave per di lui fiorentini, i quali erano stati sco-
morte fu col cardinal Orsini Rosso municati dal cardinale essendo in
{Vedi), suo nipote, estratto a forza Firenze, oltre il calunniarlo che
dal conclave col pretesto che ritar- avesse intavolato un trattato a pre-
dasse l'elezione, e ritenuto in cu- giudizio della città e contado bo-
stodia sino a quella di Martino IV, lognese, commossero e sollevarono
onde i viterbesi furono puniti col- i bolognesi, e contro il diritto delle

l' un
interdetto, con dovere erigere genti assalirono il cardinale nell'abi-
ospedale e demolir parte delle mu- tazione del vescovo, ove con violen-
ra. Morì in Roma nel 1287, dopo za gettate a terra le porte ed uc-
essere intervenuto a due conclavi. cisi alcuni suoi famigliari, chiaman-
ORSINI Napoleone, Cardinale. dolo ad alla voce traditore, slavano
Napoleone Orsini patrizio romano, per ucciderlo, allorché accorso al
nipote Nicolò HI, canonico di
di tumulto Bernardo della Polenta go-
Parigi o di Reims, e uditore di vernatore della città, con dolci e
rota o cappellano pontificio di Ono- blande parole placata la sedizione,
rio IV. Fece i suoi studi a Parigi, dissipò il turbine della congiura. Nel
ove il detto suo zio gli diresse una partire il cardinale tutta volta fu de-
lettera pieua di salutari avvertioien- rubato di buoua parte de'suoi rie-
ORS ORS i63
cbi arredi, e gli furono uccisi altri lazzo che a piedi per andare alla
famigliari. Ritiratosi il legato in chiesa, onde il cardinale se ne ri-

Imola, fulminò di censure gli anzia- putò talmente offeso che non volle
ni e rettori di Bologna ; sottopose la più parlare con lui, né intervenire
città all'interdetto, e privolla dello a'suoi funerali,come non andò coi
studio, dichiarando escluso dalla cocn- colleghi quando furono da Giovan-
munione de* fedeli chi vi si recava, ni XXII chiamati prima di morire.

ciocché ridondò in vantaggio di Pa- Dal medesimo nel i325 avea rice-
dova. Coll'amiciziade'conti di Monte- vuto la chiesa di Monreale. Morì
feltro potè recarsi in Toscana, e fu iu Avignoue decrepito nel 1 342 do-

con grande onore ricevuto in Arez- po 54 anni di cardinalato, e dopo


zo, dove nel i3o8 radunò lutti i essere intervenuto all'elezione di set-
suoi amici di Marca e Romagna, te Papi, a tre de'quali come primo
ed i fuorusciti bianchi e ghibellini diacono impose il triregno. Recitò
di Toscana. Avendo ciò posto in la sua orazione funebre il cardina-
grande allarme fiorentini, si mi- i le Roger, poi Clemente VI, e fu
sero con esercito nel contado d' A- sepolto nella chiesa de'minori, e non
rezzo, e dopo aver con inutili trat- nella cappella da
fondata in lui

tati deluso il legato, furono da lui quella città, con semplice elogio da
scomunicati. Vedendo il cardinale lui composto. Filippo IV re di Fran-

indebolite le sue forze militari, nel cia, per che avea pel cardi-
l'affetto

luglio Avignone, dove fu


partì per nale, gliaccordò annua pensione di
rimosso dalla legazione, e con poco mille fiorini d'oro di Firenze, dà'
onore passò iu Roma. Scrisse la pagarsi ancora a'suoi eredi, e poi
vita della b. Chiara da Montefalco, in luogo di essa gli diede la villa
e nel 1 3 1
7 ebbe commissione di di Bagnoli che passò nelle mani di
far accurate indagini sui miracoli Rinaldo e Giordano suoi nipoti, i
che Dio operava ad intercessione di quali venderono poi la villa ai vis-
Margherita da Cortona, quali furo- conte di Turrena. Nel 1294 Car-
no da lui approvati. Da Giovanni lo II a riguardo del cardinale avea
XXII nel i32i fu incaricato di e- investito Jacopo Napoleone, e Na-
splorare qual fosse la meute e la poleone figli d'Orso, della metà di
sentenza di fr. Ubertino da Casale Tagliacozzo in perpetuo, col tribu-
francescano, uomo dotto e riputalo to di 4° or, cie d'oro. Edificò i\n
nella scienza delle scritture, intor- palazzo Villanuova presso Avi-
in
no la questione tra francescani e i i gnone, poi abitato da Clemente VI
domenicani sulla povertà <li Cristo e suoi successori.
e degli apostoli ; ed il sentimento ORSINI Feancesco Napoleone,
del religioso incontrò la soddisfazio- Cardinale. Francesco Napoleone Or-
ne sì del Papa, che dei cardinali. sini patrizio romano, insigne non
Ciò non per tanto 1' Orsini mostrò meno per la vasta sua erudizione,
sempre avversione a Giovanni XXII, che illustre per lo splendore delle
il quale gli aveva dato parola di cristiane virtù, da Bonifacio Vili
non salir mai a cavallo, se non per a' 17 dicembre J2op fu creato car-
intraprendere il viaggio di Roma dinal diacono di s. Lucia in Selci
per restituirvi la residenza pontili- e arciprete di s. Maria Maggiore.
eia. Il Papa non uscì dal suo pa- Clemente V lo dichiarò legato a
164 ORS ORS
corollare io Roma, con altri cardi- Roma dichiarato capitano del po-
nali, l'imperatore Enrico VII. Morì polo con alla governo
testa del
nel i3i2 circa, dopo essere inter- Colonna di prima
Sciarra, essendo
venuto alle elezioni di Benedetto stati cacciati dalla città Napoleone
XI e Clemente V. Orsini e Stefano Colonna che la
ORSINI Gian Gaetano, Cardi- governavano pel Papa. Non esseri -
nale. Gian Gaetano Orsini, massi- do riuscito al legato di richiamare
mo giurista, nobile romano, a' 16 il popolo ed i suoi 52 tribuni del-
o 17 dicembre 1 3 6
1 Giovanni la plebe alla divozione di Giovan-
XXII lo creò cardinale diacono di ni XXII, a' 24 giugno 1327 sco-
s. Teodoro, e nel i326 gli affidò municò l' imperatore, interdisse la
la legazione d'Italia con ampie fa- città, invitando gli ecclesiastici ad
coltà sopra le Roma-
Provincie di uscirne. Dopo aver perduto una
gna, Toscana, Marca, Umbria e battaglia coi romani, si ritirò in
Sardegna, e stabilito paciere di tut- Toscana, ove ottenne in commenda
ta l'Italia, sconvolta e agitata dal- la celebre abbazia fiorentina e po-
le fazioni e guerre civili. A tale co dopo il beneficio di s. Maria in
effetto si condusse in Pisa, dove fu Pigneta, gravandosi i fiorentini per-
ricevuto colle maggiori dimostra- chè si appropriava tali benefizi.
zioni di rispetto e di amore; quin- L' imperatore si fece coronare, fi-

di in Firenze, dove alloggiò in s. lesse I' antipapa Nicolò V e parti


Croce, e dopo quattro giorni pub- da Roma. Ritornatovi il cardinale
blicata la bolla di sua legazione, ne' primi d'agosto i3a8 con 800
celebrò un sinodo coli' intervento cavalieri del re Roberto, annullati
de' vescovi di Agnani, di Amelia, tutti gli atti del Bavaro, esiliò i di
di Città di Castello e di Fiesole, lui partigiani e fautori, e prosciolse
non die del nuovo eletto di Arez- Roma dalle censure, riducentlo il

zo, in furono pubblicati alcuni


cui popolo di nuovo all' obbedienza del
canoni per la riforma degli eccle- Papa. Questi però non approvò la
siastici. Si studiò di condurre a guerra da lui fatta ai Colonnesi per
più sani consigli Castruccio tiranno vendicar la morte data da Stefano
di Lucca e Guido Tarlato vescovo Colonna a due nipoti dell' Orsini ,

d' Arezzo, entrambi nemici della anzi lo riprese acremente e gli or-
Sede apostolica, perchè a suo dan- dinò ritornare alla legazione di To
no davano potenti aiuti ai Visconti scana. Nel novembre i328 arrotala
di Milano, che avevano occupato in Montefiascone buon nerbo di mi-
Città di Castello e altre terre del- lizie, si condusse contro i corneta-
la Chiesa. Riuscite inutili le sue ni e i viterbesi, i quali nell'anuo
industrie li scomunicò e dichiarò seguente ritornarono in dovere.
ribelli della Chiesa, sottopose al fi- Restituitosi nel 1 3 34 in Avignone,
sco i loro beni e diede facoltà ad intervenne al conclave di Benedet-
ognuno contro le loro persone: in- to XII, e morì nel i355, e fu se-
caricò Carlo duca di Calabria, fi- polto nella chiesa de' minori, essen-
glio di Roberto re di Napoli, di do anche stato arcidiacono della
muover loro la guerra, per cui i chiesa di Conventrè.
ghibellini invitarono in Italia Lo- ORSINI M k t teo, Cardia ale.
dovico il Bavaro, il quale fu in Matteo Orsini nobile romano e ni-
ORS ORS i65
potè del precedente, da canonico nella sagrestia, donde nel i63o
della chiesa di s. Stefano in Fran- dal p. Ridolfì generale fu riporta-
cia, ed applicato allo studio del di- to in chiesa colle ossa di detto car-
ritto pontificio, professò la regola dinale Latino, presso la statua del
di s. Domenico; avendo letto pub- Salvatore. La sua eredità di parec-
biica mente la sacra Scrittura in Ro- chie migliaia di scudi e la sua pre-
ma, Firenze e Parigi, dove acqui- ziosa suppellettile dispose che fosse
stassi gran riputazione, fu eletto impiegata in legati pii. I fondi ac-
provinciale della provincia romana quistati nel territorio di Bologna
e definitore dell'ordine, che gover- li lasciò a quel convento di s. Do-

nò con segnalata prudenza e sol- menico, a condizione che si doves-


lecitudine; nel qual tempo sorpre- sero alimentare un numero di re-
so da gravissima malattia e tenuto ligiosi applicati alle scienze, impie-
dai medici per perduto, quasi per gandosi una somma in opere pie,
miracolo ricuperò la sanità. Venne e contribuir del denaro per la ce-
quindi dal popolo romano spedito lebrazione del capitolo generale. Gli
ambasciatore in Avignone a Gio- scrittori domenicani lo distinsero
vanni XXII, per invitarlo in suo col titolo di beato, e dicesi che Dio
nome a traferirsi in Roma. Il Pa- a sua intercessione operò molti
pa dopo lette le lettere, rispose prodigi.
cortesemente senza però nulla con- ORSINI Rinaldo, Cardinale. Ri-
chiudere; bensì si querelò dell'in- naldo Orsini nobilissimo romano,
clinazione mostrata dai romani a profondano apostolico e arcidiaco-
favore di Lodovico il Bavaro, da no delle chiese di Liegi e di Peru-
lui scomunicato come eretico e pri- gia, chiaro per dottrina e integrità
vato dell'imperio. Iu questa occa- di vita, a' 17 o 18 dicembre i35o
sione conosciuto il merito di Mat- Clemente VI lo creò cardinale dia-
teo, nel 1327 gli conferì il vesco- cono di s. Adriano e arciprete del-
vato di Girgenti, dopo sei mesi Io la basilica Vaticana, e nel 358 ab- 1

trasferì all'arcivescovato di Siponto, bate commendatario di Nonantola,


ed a' dicembre lo creò cardi-
18 non che da Urbano V deputato con
nale prete de' ss. Giovanni e Paolo tre cardinali a ricevere la professione
e diedegli in amministrazione la di fede di Giovanni Paleologo impe-
chiesa di Palermo, ove celebrò il ratore d'oriente, fatta nella chiesa
concilio provinciale, ricevendo da di s. Spirito di Roma nel i36g.
Gregorio XI la commissione di vi- Intervenne a tre conclavi e morì
sitar la chiesa di Monreale. Con- nel 1 374. in Avignone. Trasferito
venne col suo voto nell' elezione di in Roma, ebbe sepoltura nella ba-
Benedetto XII, che nel i338 lo silica Vaticana, dove alla sua tom-
nominò vescovo di Sabina, moren- ba, collocata in quelle sacre grotte
do in Avignone verso il 34o, e 1 presso i santi Pontefici Leoni, si

trasferito in Roma fu sepolto en- vede una lapide colla sua effigie
tro urna di marmo nella chiesa di quasi consumata, sopra la quale
s. Maria sopra Minerva, nella cap- legge vasi una volta un magnifico
pella di s. Caterina da lui fondata, epitaffio in versi, quantunque le
«lalla quale fu trasportato insieme sue ossa fossero trasportate presso
colle ossa del cardinal Latino Orsini quelle di Nicolò III,
,

iiifi OllS ORS


ORSINIJacopo, Cardinale. Jaco- impello, da Urbano VI nel 1379
po Orsini nobile romano, dottore in- lii creato cardinale diacono di s.

signe in gius canonico e protonola- Maria Domnica,


in e compromet-
rio apostolico, chiaro per pietà e tendosi mollo nella sua fedeltà é
distinto merito,da Gregorio XI valore lo dichiarò legato del Pai li-

nel maggio o giugno i 3<7 i fu crea- monio e dell'Umbria, in tempo the

to diacono cardinale di s. Giorgio Rinaldo Orsini principe dell' Aquila


in Velabro, e seguì il Papa d' A- e conte di Tagliacozzo erasi im-
vignone in Roma, e passando per padronito d' Urbino, Spoleto e con-
Firenze fu accolto con grande o- vicini paesi spettanti alla santa Se-

nore. Nel conclave di Urbano VI de. Prevalendo nel cardinale gli sti-
contribuì alla sua elezione, e secon- moli dell' onore a quello del san-
do alcuni Io corono col triregno. Di- gue, ricuperò Narni, Amelia e Ter-
poi l'abbandonò per seguire l'an- ni, e dopo la morte di Angelo de

tipapa Clemente VII, nella cui ob- Vico anche Viterbo. Tuttavolta
bedienza morì in Vicovaro o me- oscurò la gloria del suo nome, per
glio in Tagliacozzo nel 1379, ed aver eccitato a Viterbo una sedi-
ivi restò sepolto. zione contro il vicario suo succes-
ORSINI Pon-cello, Cardinale. sore, il quale per salvare la vita
Poncello Orsini nobile romano, ot- dovette uscirne. Sdegnato di ciò il

tenne da Urbano il V
vescovato Papa ed accusato che tentasse di
d' A versa, ed ai 18 o 28 settem- alienare varie importanti terre del
bre 1378 Urbano VI lo creò cardi- dominio pontificio, chiamò il car-
nale prete di s. Clemente, e lo fece dinale e lo fece rinchiudere nella
legato della Marca, nel qual tempo rocca d'Amelia, da cui non molto
forse governò la
interinalmeute dopo, alle replicate istanze di alcu-
chiesa di Perugia. Seguì il Papa ni principi, fu liberato. Quindi il

nel viaggio a Nocera de' Pagani cardinale svelò a Urbano VI la con-


ma indispettito di sua eccessiva se- giura tramata contro di lui in No-
verità, si sottrasse da lui con se- cera de' Pagani dal cardinal Mez-
greta fuga e fino alla sua morte za vacca, nella quale avevano preso
visse incognito e ritirato ne' suoi parte altri cinque cardinali. Inter-

feudi. Nel conclave eh' ebbe per- venne al conclave di Bonifacio IX


ciò luogo nel 1389, gareggiò pel suo amicissimo, che gli compartì
pontificato col cardinal Acciaioli, e molti onori morì ; in Roma nel

poco mancò che non vi venisse i3go, e fu sepolto nel Vaticano.


sublimato. L' eletto Bonifacio IX ORSINI Pietro, Cardinale. Pie-
Jo fece vicario generale di Sabina tro Orsini de' signori di Rosem-
e arciprete o primo prete di s. bergh in Boemia, Urbano VI nel
Chiesa, e ultimo commendatario del dicembre 1 38 1 lo creò cardinale;
monastero e spedale di s. Tom- ma dopo matura deliberazione ,
maso in Formis, che Urbano VI qualunque si fosse il motivo, forse
o Bonifacio IX aveva unito alla il fiero scisma che affliggeva la Chie-

mensa capitolare della basilica Va- sa, rifiutò l'eminente dignità, con-
ticana. Morì in Roma nel 1 39^. tento della vita quieta e privata.
ORSINI Tommaso, Cardinale. ORSINI Raimondelio, Cardina-
Tommaso Orsini de' conti di Ma- le. Raimoiulello o Raimondo Orsi-
,

ORS 167
ni romano de'conti di Nola ,
Urba- i4 '8 col cardinal Filastrio lo spe-
no VI nel dicembre 38 1 1 lo creò di legalo a' re di Francia e d' In-
cardinale diacono, secondo Panvi- ghilterra onde pacificarli , ed ebbe
nio e Ciacconio. Sansovino non lo allora in commenda la chiesa di
annovera tra i cardinali, e solo nar- Charlres, che ritenne per pochi me-
ra che un Raimondello Orsini, sol- si. Inoltre Martino V, persuaso di

dato valorosissimo, con gran molti- sua abilità e zelo, lo inviò in Un-
tudine di fanti e cavalli liberò Ur- gheria e Boemia, ove con carila e
bano VI dall'assedio di Lucerà, e sollecitudine procurò sradicare le

lo condusse con la corte in sicuro, eresie de' viclefisti ed ussiti. Gli fu-
a fronte delle milizie di Carlo III. rono addossate diverse legazioni, e
ORSINI Giordano, Cardinale. tra i gravissimi incarichi che funse,
Giordano Orsini romano, in cui la vi fu quello di visitatore di tulle
nobiltà gareggiò colla dottrina, da le chiese e luoghi pii di Roma, per
uditore di rota, Bonifacio IX nel riformare e correggerne gli abusi.
4oi Io fece arcivescovo di Napoli, Nella quale occasione avendo con-
indi Innocenzo VII a' 1 1 giugno siderato che nel monastero delle
i4o5 lo creò cardinale prete del monache di s. Andrea delle Fratte
titolo de' ss. Silvestro e Martino ai restavano quattro sole religiose
Monti, arciprete della basilica Vati- trasferitele in altri monasteri, ne
cana e protettore dell'ordine fran- assegnò le rendite alla basilica Li-
cescano, rassegnando nel 1^06 la beriana con bolla di Eugenio IV,
chiesa di Napoli. Abbandonò Gre- al cui conclave trovò presente, e
si

gorio XII, alla cui elezione era stato nel i43i lo traslatò al vescovato
favorevole, e condottosi in Pisa in- di Sabina. Coi cardinali Landi e
sieme cogli alivi cardinali elesse A- Brancacci esegui l'ardua commissione
lessandro V, il quale lo trasferì al di procedere contro gli usurpatori
titolo diLorenzo in Damaso, es-
s. de' beni di chiese, monasteri ed ospe-
sendo questo il primo esempio di dali. Il medesimo Papa lo destinò
ozione da un titolo ad un altro. legato a lateie al concilio di Basi-
Per commissione di Giovanni XXI II, lea, il quale divenuto conciliabolo,
alla cui elezione era intervenuto, si oppose con vigore alle pretese
si recò, quantunque invano, nel- inique di que' padri, e di cui scrisse
le Spagne in qualità di legalo , un diario, che fu riposto nella Lau-
per quietare i tumulti ivi eccitati reuziana di Firenze. ultimo
Per
dall'antipapa Benedetto XIII, e col- venne spedito col cardinal Lucido
lo stesso carattere fu poi inviato Conti, legato apostolico all'impera-
nella Marca, dove si portò egregia- tore Sigismondo che iuconti ò in ,

mente nell'esercizio della propria Siena mentre portavasi in Roma


carica, attesa la singolare sua de- per ricevervi le insegne imperiali.
strezza e perizia nel trattare gli af- Fondò in Bracciano un convento
fari. Ritenendo in commenda il ti- agli agostiniani, colla chiesa di s.
tolo di s. Lorenzo in Damaso, fu Maria Novella. Si mostrò mecenate
fatto da tal Papa vescovo d' Alba- de' dotti e letterati, e raccolta con
no e penitenziere maggiore ; indi fu diligenza una nobilissima biblioteca
3I concilio di Costanza in cui venne di scelti volumi, ricercati da tutte
detto Martino V Colonna, che nel le parti del mondo , ne fece alla
68 oRS ORS
Vaticana donativo. Un'altra ne eresse mangiare alla mensa comune di
nel chiostro della chiesa di s. Bia- que' religiosi, a' quali regalò pure
gio a strada Giulia, di cui diede una copiosa biblioteca che rimase
ia cura a due beneficiati di s. Pie- preda delle fiamme nel sacco di Bor-
tro, lasciandola a quel capitolo, da bone. Pio II oltre di averlo inca-
cui fu trasferita nel proprio archi- ricato della legazione di Bologna,
vio. Essendo decano del sacro col- gli die l'onorevole incombenza di
legio e vescovo di Sabina, morì nel trasferirsi quale legato in Bari, in-
j438, e trasportato a Roma fu se- sieme coll'eletto di Chieti, per ri-
polto nella basilica Vaticana, nella cevervi giuramento di fedeltà e
il

cappella da lui fondata, alla quale di omaggio dal re Ferdinando, che


assegnò ampia dote. in Napoli solennemente coronò; quin-
ORSINI Latino, Cardinale. La- di col cardinal Prospero Colonna
tino Orsini romano, alla nobiltà accolse il duca di Cleves nel suo
della famiglia unì profonda cogni- ingresso in Roma. Professò singo-
zione nelle leggi, singoiar pietà, iar divozione alla Beala Vergine,
zelo incomparabde nel difèndere l'ec- in onore della quale nelle sue vi-
clesiastica libertà , e somma com- gilie faceva rigorosi digiuni, con fer-
passione verso i onde me-
poveri , vorose frequenti orazioni, e ne ri-
ritò la mitra di Gonza da Euge- cevette segnalati favori e l'avviso
nio IV nel i438, ed un anno do- di sua morte. Sisto IV col sacro
po quella di Traili, e nel 1 454 da collegio lo visitò ammalato nel suo
JNicolò V quella di Bari ; questo palazzo a Monte Giordano, e otto
Papa l'avea già creato cardinale ai giorni prima che morisse tenne un
20 dicembre «448 dell'ordine dei concistoro nell'istessa di lui camera,
preti col titolo de' ss. Gio. e Paolo, nella quale occasione supplicò il Pa-
ed arciprete Lateranense. Rinunzia- pa a non voler trasferire ne' suoi
ta la chiesa di Trani a Giovanni nipoti i benefìzi che possedeva, co-
Orsini suo fratello, uomo dottissi- me Sisto IV avea risoluto di fare.
mo, e ottenuta nel com-i45o in Inoltre ottenne dal Papa di poter
menda quella di Urbino, e da Pao- dichiarare il proprio tiglio Paolo,
lo 11 la legazione perpetua della erede del suo ricco
patrimonio .

Marca, da Sisto IV appena eletto Dopo essere intervenuto a quattro


Papa venne fatto camerlengo, e nel conclavi, morì nel i477 ia Roma,
1472 arcivescovo di Taranto, colla da tutti amalo e riverito, qual or-
soprintendenza del governo dello namento apo-
singolare del senato
stato ecclesiastico, e di tutti gli af- stolico romana, es-
e della nobiltà
fari importanti che si trattavano sendo vescovo Tusculano, in età di
coi principi a benefìcio della Chie- settantaquattro anni , e fu sepolto
sa universale; quindi ancora legato nella chiesa di s. Salvatore in Lau-
di Massa Trabaria e di Bologna, ro senza funebre memoria, secondo
e presidente di Farfa. Fondò in la sua disposizione. Ma i canonici
Roma la monastero di
chiesa e il regolari per gratitudine gli eres-
s. Salvatore in Lauro, e dopo averli sero sopra la porta del secondo
riccamente dotati ne fece dono ai , chiostro adiacente alla chiesa un
canonici regolari di s. Giorgio in busto di marmo con semplice iscri-

Alga. Quivi sovente trasferi vasi a zione, che fu replicata all'ultima


ORS ORS 169
destro lato della nel i5lQ amministratole della chie-
cappella posta al
sa di Roiano. Clemente VII nel
chiesa.
Cardina- i5a4 g'' conferì quella di Frejus
ORSINI Giambattista,
chie- che ritenne per sette anni, e nel
le. Giambattista Orsini romano,
1529 quella di Rimini che gover-
rico di camera e canonico della ba-
nò poco. Intervenne all' elezione di
Vaticana, nel novembre o
di-
silica
Sisto IV lo creò car-
Adriano VI, ma fu l'unico cardi-
cembre i483 contrario; in
Nuova, naie che si dichiarò
dinale diacono di s. Maria
Pao- quella poi di Clemente VII, i suoi
donde passò prete de' ss. Gio. e
basilica Li- col leghi , attesa la sua integrità e
lo, arciprete
ed della
religione, trattarono di esaltarlo al
nel i4gi
beriana. Innocenzo Vili
Taranto, e pontificalo. Morì nel 1 533 d'anni
lo fece arcivescovo di
colla le- sessant'uno, e rimase sepolto nella
poi vescovo di Gartagena,
Bo- basilica Vaticaua con breve iscrizio-
gazione ili Romagna, Marca e
cardinale col- ne. Nella presa di Roma, Clemen-
logna. Addetto questo
fio- te VII lo avea dato per ostaggio
ia sua famiglia al partito de'
Alessandro agl'imperiali.
rentini per ordine di
,

pel di lui ORSINI Flavio o Fulvio, Car-


VI che principalmente
Papa, e da dinale. Flavio o Fulvio Orsini ro-
mezzo era stato eletto
che la mano, de' duchi di Monte Rotondo,
cui fu regalato del palazzo
nobiltà del sangue unì eccel-
casa Borgia avea in Roma,
fu ar- alla

e poi lente perizia nelle facoltà legali,


restato nel palazzo Vaticano,
ad un nobile genio di ave-
chiuso in Castel s. Angelo, dove oltre
gagliar- re presso di sé insigni letterati, per
morì nel i5o3 non senza
sepolto l'esercizio delle cristiane virtù. Pio
do sospetto di veleno, e fu
IV nel i56o lo fece vescovo di
nellachiesa di s. Salvatore in Lau-
veramente nella basilica Muro, nel 56 uditore della ca-
1 1

ro o più
gran- mera, e nel i56a lo trasferì alla
Vaticana. Questo cardinale con
avea chiesa di Spoleto; quindi a' 12 mar-
de impegno e sollecitudine
combinate le rancide zo 1.565 lo creò cardinale prete di
composte e
Giovanni a Porta Latina, donde
controversie che agitavano
tra i s.

della ba- passò a' ss. Marcellino e Pietro. Nel


canonici regolari e secolari
Lateranense. i56g s. Pio V lo fece amministra-
silica
Cardinale. tore di Cosenza cui , rinunziò nel
ORSINI Franciotto,
romano, 573. Gregorio XIII lo spedì le-
Franciotto Orsini nobile 1

condotta e di- gato a lalere a Carlo IX re di Fran-


fu allevato sotto la
per impegnarlo a cacciare gli
rezione di Lorenzo de Medici in Fi- cia,

di corpo per 1* e- eretici dal regno, e prendere le ar-


renze. Valoroso
in mol- mi contro il turco. Nel licenziarsi
sercizio delle armi, trovatosi
d'armi, tolse mo- dal re, questi volle regalarlo di un
te imprese e fatti
prezioso diamante di gran valore,
glie, che dopo aver partorito il fi-

che cardinale in niun conto ac-


glio Ottavio mori. Dedicatosi quin- il

primo cettò. Trovandosi in Ferrara ebbe


di allo stato ecclesiastico, nel
5 7 il suo affine e consan- ordine dal Papa di traltenervisi a
luglio 1
1

guineo Leone X lo creò cardinale prendere cognizione della molesta


diacono di s. Giorgio in Velabro ,
causa de" confini di quel ducato e
Vaticana, e il territorio bolognese, che pero non
arciprete della basilica
i-o or, s ORS
ebbe allora termine. Tornalo a Ro- con edifioazione degli eretici, alcuni
ma, fu nominato alla protettoria de' quali tornarono al cattolicismo.
delle Fiandre, colla carica di pre- Alla quotidiana celebrazione della
fetto della segnatura de' brevi. Nel messa premetteva la sagramentale
i58o rinunziò il vescovato di Spo- confessione, e spesso per divozione
leto a favore di Pietro Orsini suo ministrava all'altare al proprio con-
nipote, fatto dal Papa coadiutore fessore. Se per le strade incontrava
con futura successione, e portatosi il ss. Viatico, Io accompagnava a
a Napoli per rimettersi in salute col capo scoperto sino alla casa del-
beneficio di quel clima, morì d'an- vi l'infermo. Dava ogni giorno più
ni cinquantuno nel i58r, dopo es- ore alla meditazione e alla lettura
sere slato a due conclavi. de' libri santi, e costumava impie-
ORSINI Alessandro, Cardinale. gare annualmente un tempo congruo
Alessandro Orsini romano, de' du- nel ritiro degli spirituali esercizi,
chi di Bracciano, nacque in questo ed ogni mesi faceva la confes-
sei

feudo nel i5g2, ed essendo stato sione generale, per meglio conosce-
fornito dalla natura di rare prero- re lo stato della propria coscienza.
gative di spirito, non meno che di Tormentava il corpo con cilizi e di-
corpo, passò la puerizia nella corte giuni, e di notte colle flagellazioni e
del granduca di Toscana Ferdi- vigilie. Ad onta di esemplare con-

nando I suo avo materno, dove potè dotta vi fu chi macchinò contro la
agevolmente perfezionarle con l'ap- sua vita, e non essendogli riuscito,
plicarsi alla pietà e alle lettere, gli scrisse una lettera piena d' in-
prima in Siena e poi in Pisa, con vettive e di atroci contumelie. Gli
tanto fervore, che sprezzando i pro- fu consegnata prima della messa, ed
pri comodi si alzava assai per tem- alzati gli occhi al cielo ringraziò
po per lo studio. Paolo V a' 2 di- Dio ch'erasi degnato di presentargli
cembre 161 5 lo creò cardinale dia- occasione di perdonare per amor
cono di s. Maria in Cosmedin e ; suo un'ingiuria, e bruciò il foglio.
Gregorio XV, la cui esaltazione in Divotissimo della passione del Re-
gran parie ripeteva da lui e dal dentore, ne compose e fece stampa-
cardinal Ubaldini, lo destinò legato re l'uffizio, che quotidianamente re-
in Ravenna, ove tra le altre cose citava, recandosi sul petto un Cro-
in tempo di carestia fece vendere cefissoarmato di punte acute che
il grano al popolo a minor prezzo spesso lo bagnavano di sangue. Da
di quanto lo avea pagato per suo questo divino esemplare apprese le
conto. Compensava co' propri de- lezioni di quella sincera umiltà che
nari i danni che soffrivano i carce- gli fece richiedere inutilmente al Pa-
rati e i contadini pel ritardo delle pa di rinunziare la porpora e ri-

loro cause. Terminata la legazione tirarsi nella compagnia di Gesù, di


fece un viaggio in Germania per ,
che caldamente supplicò ancora il
cui non si trovò al conclave di Ur- p. Vitellesohi preposito generale ,

bano Vili, e tornato a Roma si die per meglio esercitare la sua rigo-
a vita di vola e penitente. Larga- rosa penitenza e vita contemplativa.
mente faceva elemosina a' poveri ,
Non potendo ottenere tale dispensa,
visitava sovente gli ospedali, serven- tuttavia conseguì di essere ascritto
do i malati e lavando loro i piedi a quella !><
: nenia ita religione, in
ORS ORS 171
cui pure i voti con quei tem-
fece tico , dichiarandolo protettore de-
peramenti che erano compatibili con gP indiani e degli armeni, de' regni
tale istituto e colla dignità che suo di Polonia e di Portogallo, e com-
malgrado conservava, come abbia- protettore di quello di Francia pres-
mo dal Novaes. Divotissimo della so la santa Sede. Volendo Urbano
Madonna, ne recitò sempre il rosa- Vili cingere e munire di muraglie
rio, pronto a spargere il sangue la Città Leonina e il rione di Tras-

|)er essa, come lo faceva nelle vi- tevere lo dichiarò soprintendente


,

gilie di sue feste, aspramente fla- o presidente di tali lavorazioni con


gellandosi. Il solo difetto che in lui amplissime facoltà. Alessandro VII
venne notato, fu di lasciarsi sover- a di lui istanza concesse alla chiesa

chiamente dominare da un giovane e capitolo di s. Eustachio, cui era


suo aiutante di camera cui donò ,
passato, la facoltà di celebrare l'uf-
paiecchie migliaia di scudi, ciocché fizio e messa di s. Raimondo Non-
fu uu nulla in confronto di sue virtù; nato, già cardinale diacono della
anzi osserva il Cardella che ordi- ,
medesima. Dimessa la diaconia, pas-
nariamente i personaggi di rango e sò successivamente nel 1675 sollo
di alto affare sogliono porre affet- Clemente X al vescovato di Frasca-
to a qualche domestico, e lo bene- ti. Intervenne a quattro conclavi ,

ficano, raro essendo il caso che si- perchè un'infermità gì' impedì d'en-
mili favoriti non sieno forniti di trare in quello d' Innocenzo e X ,

qualità che ispirino nel padrone morì in Roma d'anni sessant' uno,
benevolenza e fiducia , spesso offu- con fama di pio, affabile, liberale
scate dall'invidia de' compagni e co' poveri, religioso verso le chiese,
dalle calunnie altrui , come dalle delle quali una ne fabbricò presso
supposizioni di genie di debole men- Palo. Trasportato a Bracciano, ove
te e cuore perverso. Mori santa- con gran somme aveva contribuito
mente nel 1626 d'anni trent' uno alla fondazione d' un monastero di
in Bracciano, e trasferito il suo ca- monache, rimase sepolto nella chie-
davere in Roma
ebbe sepoltura , sa di s. Maria Novella, dell'ordine
Gesù, presso la tom-
nella chiesa del di s. Agostino, con un epitaffio scol-
ba del ven. cardinal Bellarmino ge- pito in marmo dal tempo logo- ,

suita. rato.
ORSINI Virginio, Cardinale. Vir- ORSINI Vincenzo Maria, Car-
ginio Orsini deducili di Bracciano, dinale. V. Benedetto XIII, Papa.
rinunziala l'ampia primogenitura di ORSINI Domenico, Cardinale.
sua nobilissima famiglia per dedi- Domenico Orsini d'Aragona roma-
carsi alla vita ecclesiastica , compì no, de' duchi Gravina e proni-
di
con successo i suoi studi sotto ec- pote di Benedetto XIII, nacque in
cellenti maestri. Vestito l'abito mi- Napoli a' 5 giugno 1719. Dopo
litare de' cavalieri di Malta, per le avere ricevuto l'educazione e l'i-
imprese fatte contro i turchi gua- struzione conveniente al suo grado,
dagnossi gran nome tra suoi. In- i fu destinato oratore straordinario di
formato Urbano Vili del suo me- Maria Amalia regina di Napoli a
rito singolare, di molo proprio a' 10 Clemente XII. Successo a questi Be-
o 16 dicembre 1641 lo creò car- nedetto XIV, per gratitudine a Be*
dinale diacono di s. Maria in Por- nedetto XIII che lo avca creato
,

i-2 ORS ORS


cardinale, essendo a Domenico mor- messa la prima diaconia, e passato
ta la moglie Paola Odesealchi, nella successivamente a quella di s. Ma-
prima promozione a' 9 settembre ria ad Martyres , e per ultimo a
s. Maria in Via Lata, di-
1743, mentre dimorava in Napoli, quella di
lo creò cardinale diacono, essen- venne primo diacono. Fu lodato per
do principe assistente al soglio, e cuore geueroso co' poveri, pieno di
nel fiore di sua gioventù, rimetten- religione verso Dio, non che libe-

dogli la berretta cardinalizia per rale e munifico colle chiese alla

monsignor Fdippo Maria Pirelli na- sua cura commesse. Intervenne con
poletano. Dipoi gli conferì per dia- autorità e influenza ne' conclavi di
conia la chiesa de' ss. Vito e Mo- Clemente XIII, Clemente XIV e
desto, ascrivendolo alle congregazio- Pio VI , e mori in Roma a' 19
ni del concilio, dell'immunità, di gennaio 1789, d'anni settanta e
propaganda fide, della consulta, del- quarantasei di cardinalato venue ;

la cerimoniale, della visita aposto- esposto in s. Maria in Vallicella


lica, del buon governo ed altre. de' filippini , e trasportato privata-
Carlo 111 che molto lo amava, lo mente fu sepolto nella basilica La-
nominò a diversi pingui benefizi; e teranense, nella cappella gentilizia
allorquando dal trono delle due Si- dedicata a s. Barbato vescovo , col
ciliepassò a quello di Spagna, ascris- solo stemma e nome inciso sopra
se il cardinale e la sua famiglia tra la lapide sepolcrale, come avea dis-

i grandi di Spagna di primo ordi- posto nel testamento. Fu protettore


ne, onore veramente che la famiglia dei regni delle due Sicilie, di Be-
avea già goduto. Oltre a ciò fu di- nevento, della città e stato di Fer-
chiarato protettore del regno delle mo, di Città di Castello, di Spole-
due Sicilie, e ambasciatore del re to, di Sezze , di Monte
Alboddo
Ferdinando IV presso la santa Se- della Fara, di Monticelli e di Ca-
de, del qual carico in progresso di stel Madama; della chiesa e nazio-
tempo si spogliò, restando in buo- ne siciliana, dell' arciconfraternita

na grazia di quel sovrano. Come dello Spirito Santo di Napoli, di di-


ambasciatore del re, nel 1760 ri- verge chiese ed università artistiche
cevette da Clemente XIII l' inve- di Roma;dei monasteri Farnesiani
stitura delle due Sicilie, prestando della Concezione ai Monti, cap-
ss.

in nome di Ferdinando IV giura- puccine di Albano, s. Chiara di Pa-


mento di fedeltà ed omaggio con , lestrina , s. Maria delle Grazie di

tutte le formalità. Dipoi nel 1768 Farnese, e della divina Provvidenza


per l' assenza del contestabile Co- della Fara ; di altri monasteri di
lonna, il cardinale presentò solen- monache , di diversi sodalizi e del
nemente al detto Papa il tributo collegio dei caudatari.
della chinea nella sala concistoriale, ORSO, Ordine equestre. L' im-
essendo stata privatamente manda- peratore Federico II l'istituì per la

ta nel cortile Vaticano. II cardinale Svizzera nel I2i3, per aver con-
partì dal palazzo Farnese col se- corso alla sua esaltazione contro
guito di otto carrozze e dieciotto Ottone IV, ed in onore del patro-
prelati di corteggio. Non vi furono no di essa s. Gallo. Gli die il no-
1 fuochi d'artifizio, che si solevano me di Orso in memoria di s. Orso
tare al modo detto a Chi:-:ea. Di- marine della legione Tebea, owe-
ORS ORS >7 3

stesso mese dal Surio, dal p.


prestati lo
r0 in memoria de' servigi
a Gallo quando Labbé ed altri.
da un orso s. ,
vergine e marti-
suo romitaggio. Ne asse-
ORSOLA (s),
stabilì il
Credesi che fosse figlia di un
re.
gnò la soprintendenza all'abbate di che
Gran Bretagna, e
nel paese finché
principe della
s. Gallo, e fiorì
insieme
cavalieri abbia lasciato il suo paese
si ridusse a repubblica. I sas-
da con altre vergini, allorquando i

portavano un collare composto


soni, aucora pagani, vi davano il

una catena d'oro, in cui era in- Esse


di quercia, aven- guasto, cioè nel quinto secolo.
trecciato uu ramo
medaglia, rappre- amarono meglio di fare il sagrifi-
te pendente una che di per-
nero, zio della propria vita,
sentante un orso smaltato di
Bonan- dere la o rinunziare alla
virginità,
sopra un'eminenza di terra. messe
religione cristiana; e furono
ni, Catalogo degli ordini equestri, unni, che
a morte dall'armata degli

abbate. Nato a Ca- guastavano allora il paese nel qua-


ORSO (s.),
Or-
erano rifuggite. Pare che s.
neh' Aquitania, si mostrò fin
le
hors per con-
amo- sola fosse alla loro testa
dalla sua infanzia penetrato di
ed incoraggiarle. Esse
soffri-
appresso, durle
re verso Dio, per cui in furo-
rono presso al basso Reno, e
la sua famiglia, si ritirò
lasciata
seppellite a Colonia. Ma
gli au-
Berry, ove fondò monasteri no
nel i

non vanno d'accordo né sul


di Taurisiac o Toiselai, di
Heugne tori

mona- numero di quelle sante vergini, né


e di Pontivi. Affidali questi
sull'epoca del loro martirio. Dalle
steri alla direzione di persone com-
sco-
tombe delle sante die si sono
niendevoli per loro santità, pas-
la
ch'esse fos-
Turena. Fermatosi a Se- perte a Colonia, sembra
sò egli in Wandelberlo
oggidì Senevieres, vi co- sero in gran numero.
napate, suo marti-
monaco di Pruim, nel
struì un oratorio con un romitag- ma egli
rologio le fa salire a mille;
gio, ove fermossi ben presto
un
commise la non° che giusta falsi alti.
iscriveva
monastero, del quale
vergini;
Leobazio, detto volgar- Sigeberto conta undicimila
cura a s.
fossero so-
ma altri pretendono che
mente Libesso in Turena. Dopo
s.
lamente undici, e si appoggiano
al-
ciò ne andò a fabbricare un altro tro-
le antiche leggende, nelle quali
a Loches sul fiume Indro, e vi ra-
vasi scritto XI. M. V., ciò che spie-
dunò dei religiosi che molto tempo
in-
spendevano nel lavoro delle mani. gano per undici martiri vergini,
vece di undici mila vergini.
La cro-
Questi imparavano dal loro santo
naca dell'abbazia di s.
Tradone
abbate a praticare perfettamente le Quanto al-
non ne novera che undici.
virtù monastiche; i suoi esempi
sante
dal dono la congettura che una delle
traevano maggior forza
nome di Undeci-
poteva portare il
dei miracoli, di cui egli era forni-
e con-
mila, essa è priva di pruove
to. Sani' Orso morì verso il 5o8.
martiro-
futata dai buoni crilici. 11
S. Leobazio, primo abbate di Se-
logio romauo si contenta di nomi-
nevieres, camminò sulle sue orme, compagne,
Que- nale s. Orsola e le sue
e fu sepolto nel suo monastero.
è realmente impossibile
il

sono nominati ai io di cui


sti due santi
Goffredo di
romano; determinare il numero.
di luglio nel martirologio
nell'istoria d'Inghilter-
loro festa è posta ai ?.S del-
MoiUiuGutb,
ma la
i74 ORS ORS
»a che si conserva ms. nella biblio- lei prescritti per l'istruzione e edu«
teca Vaticana, colloca il martirio di cazione delle donzelle, sebbene al-
<jueste sante circa la fine del quar- cune di esse si determinarono poi
to secolo; ma Odone di Frisinga di vivere in comune, ed abbraccia -
ed Usserio lo mettono alla metà rono anche lo stato religioso con
del quinto, e la cronaca di Sige- fare i voti solenni. A differenza di
berlo nell'anno 4-53. Orsola è
S. queste, quelle dell'istituzione di s. An-
riguardata come il modello delle gela, le quali seguitarono a menar
persone che si occupano nel dare vita particolare nelle case paterne,
educazione cristiana alla gioventù, furono sempre chiamate e tuttora
Ella era patrona della casa di Sor- sidicono orsoline congregate, e sono
bona a Parigi, ed è onorata colle secolari. I genitori della santa, se-
sue compagne il giorno 21 d'otto- condo alcuni, furono nobili; secondo
bre. Molli stabilimenti religiosi si altri, poveri artigiani, i quali però
sono formali in onore di lei per educaronla nel timore Dio e
di
l'educazione delle zitelle. V. Orso» nella pietà. Passò i primi anni con
mne, ove pure si parla della sua edificazione in Desenzano, e morti
chiesa in Roma, mentre di altra si i genitori restò sotto la cura dello
la menzione a Ospedale di s. Spi- zio, uomo assai pio, il quale la la-
PiTo, in un al sodalizio stabilito sot- sciò continuale le sue divote piati-
to la sua invocazione, per assistere che colla sorella maggiore. Ambe-
i pazzi, due si esercitavano in frequenti ora-
ORSOLINE.Ordine di monache zioni, austerità e opere virtuose. An-
cosi chiamato dalla protezione sot- gela vesfi l'abito dei terz'ordine fran-
to cui milita di s. Orsola (Fedì); è cescano, come attestano col p. Wa-
diviso in varie congregazioni, le qua- dingo molti scrittori, ed il p. Gio.
li hanno diversa origine, abito di- Ugo Quarrè dell'oratorio, nella CrO'
verso, e differenti costituzioni e te- naca delle orsoline, e nella vita
noie diAlcune religiose fanno
vita. della santa stampata in Roma nel
i voti solenni, vivono ne'monasleri, 768. Alle osservanze prescritte dal-
1

e sono perciò vere monache, oltre la regola del terz'ordine, Angela ne

si legano soltanto con voli sempli- aggiunse altre, massime nella pover-
ci, e sono ancora queste di due sor- tà e nelle astinenze. Vestita da ter-
ta, di quelle cioè che vivono in co- ziaria visitò i santuari di Palesti-
mune come ne'monasteri, e di quel- na, di Roma, ed i diversi oratorii
le che menano vita particolare nel- eretti nel Monte Varallo dai mino-
le proprie case. Di queste seconde ri osservanti. Tornata a Brescia ivi
sono le orsoline più antiche, istituì- per divina rivelazione istituì (altri
te verso 1527 o meglio nel i537
il dicono più probabilmente in Man-
da s. angela Melici (Fedi), da De- tova) una compagnia di donne det-
senzanOj detta comunemente di Bre- te di s. Orsola, perchè la sottopose
scia, alla cui diocesi apparteneva al di lei patrocinio, a cui si ascris-
quella terra posta sul Iago di Gar- sero subito con gran fervore di spi-
da. Ella volle che le sue figliuole rito molte fanciulle, alle quali in-
rimanessero nelle proprie case, ac- culcò, che come s. Orsola con mol-
ciocché più facilmente potessero sod- te sue compagne era morta per la
disfare a que' doveri di carità da fede custodendo sempre la virgini-
OllS ORS i
75

tà, imparassero
così serbare a a divisero in varie congregazioni, come
Dio intatto il loro candore, ed a accennerò in progresso. Le prime
servirlo con fede e carità fino alla seguaci della santa , che in breve
morte. La santa fu ispirata a que- tempo si moltiplicarono moltissimo,
sta fondazione da una visione: men- benché vivessero nelle proprie case,
tre stava in orazione le parve di elessero la stessa Angela per supe-
vedere una scala simile a quella di riora, cui diedero il titolo di fon-
Giacobbe, per cui salivano vergini datrice, che da lei per umiltà fu
riccamente vestite e coronate, e di ricusato, sebbene accettò il governo
udire una soavissima musica di vo- della sua compagnia di s. Orsola,
ci, dalle quali si prediceva dover che dai popoli fu anche detta Mu-
ella essere d'una nuova
istitutrice ta e divina, per la vita santa di

congregazione di Siccome vergini . quelle che la componevano. JNel


]e nuove eresie d'allora desolavano i 556 d. Francesco Alsianello, sacer-
j chiostri e condannavano la vir- dote virtuosissimo, s'incaricò del go-
ginità, ella si accomodò alle neces- verno di tutto l'ordine delle orso-
sità del suo prossimo, e perciò vol- linej di cui fu eletto direttore, es-

le che le sue figliuole dimorassero sendo già morta la santa in Bre-


nel mondo e nella casa paterna, scia a' 2 1 marzo i54o secondo al-
onde coi loro insegnamenti e buo- cuni, o a' 27 gennaio al dire del
ni esempì inducessero ogni sorte di Butler, com'è registrata nel marti-
persone a camminare nella via del- rologio romano, benché la festa si
la virtù. Comandò loro di andare celebri a'3i maggio per indulto di
in cerca degli afflitti per consolarli Pio VII. Il suo corpo fu deposto
e istruirli, de' poveri per visitarli e nella chiesa di s. Afra, presso la
soccorrerli anche inferrai nelle case quale abitava, e cominciò subito ad
privale e negli spedali, soggettandosi essere venerata pei miracoli che Dio
umilmente a qualunque fatica loro operò. Clemente Xlll nel 1768 ne
venisse imposta dalla carità. Volle approvò il culto immemorabile, e
inoltre la santa che si facessero Pio VI nel 1777 le virtù in gra-
schiave di tutti per cooperare par- do eroico, canonizzandola Pio VII
ticolarmente alla conversione e sa- nel 1807, colla bolla A eterni Pa~
lute degli uomini in que'tempi in- tris, presso il Bull. Coni. t. XIII,
fetti della più abborainevole corru- p. 148. In quest'anno ne fu pub-
zione ; e finalmente ordinò, che se- blicata altra vita: l'abbiamo pure del
condo il bisogno variar potessero il p. Girolamo Lombardi, di monsignor
tenore di vita da lei prescritto nel- Giorgi vescovo di Ceneda in cento

le sue regole, alle quali il ven. Fran- sonetti oltre quanto ne scrisse il
,

cesco Gonzaga, già generale de'mi- p. Heliot in un all'istituto nel t.


nori osservanti, vescovo di Manto- IV, p. 162 della Storia degli ordi^
va, aggiunse vari statuti e costitu- vi religiosi.
zioni. Per l'arbitrio però lasciato lo- L'ordine meritò d'essere appro-
ro dalla fondatrice, di variare il vato nel 1
544 ^ a Paolo III, e per
tenore di vita secondo il bisogno la venerazione che ne contrasse s.

de' tempi, alcune di queste divote Carlo Borromeo, che da Brescia le


vergini abbracciarono dipoi in di- chiamò a Milano, a sua istanza Gre-
versi luoghi la vita claustrale, e si gorio Xlll nel 1572 a'2/4. novembre
• 7* ORS ORS
le confermò e arricchì di privilegi, ac- bolla Paolo V che erigeva in
di
cresciuti poi da Sisto V e Paolo V. monastero con clausura la loro ca-
Nella canonica approvazione di Paolo sa, permettendo i voli soleuui, e le
J II, fu riconosciuto il titolo dato dalla dodici che furono scelte a profes-
fondatrice di compagnia di s. Or- sarli divennero le prime pietre del-
sola, e concessa facoltà ai superiori l'ordine claustrale di s. Orsola. Fu
di aggiungere o togliere o variare dato loro un abito preso in parte
secondo luoghi e i tempi le pri-
i da quello delle carmelitane, e in
me regole stabilite dalla santa. Di- da quello delle agostiniane,
parte
cemmo che le orsoline sono di tre cioè una tonaca bigia al di sotto,
sorta, cioè di quelle che vivono nel- ed una veste nera al di sopra , con
le proprie case secondo l'istituzione manto parimenti nero, ed una cin-
di s.Angela; di quelle che vivono tura di cuoio. Il Papa nella bolla
in comunità senza essere obbligate assegnò a queste vergini la regola
alla clausura; e di quelle tenute a di s. Agostino, e le pose sotto la
questa, e perciò vere monache e giurisdizione del vescovo di Parigi
religiose. Delle prime dette congre- e di tre dottori in teologia da lui
gate e delle seconde molte ve ne dipendenti, e comandò inoltre che
sono in Italia ed in altre parti, e ai tre consueti voti solenni aggiun-
delle terze moltissime ne fiorirono gessero quarto d'istruire le fan-
il

in Francia; delle une e delle altre ciulle. La fondatrice del monastero


ne andiamo a riportare qualche cen- di Parigi madama Maria d'Huil-
ilo. Le orsoline congregate furono lier, signora di s. Beuve, benché
introdotte in Francia dalla madre non ne avesse assunto l'abito, fu
Francesca di Bermond, che nel i5j^. sepolta nel coro delle religiose. Dal
indusse veuti donzelle d'Avignone medesimo prese il nome la prima
ad istruire la gioventù, secondo l'i- congregazione delle orsoline clau-
stituto di s. Angela, che ha l'edu- strali, e gli altri monasteri che fu-
cazione per iscopo principale. Nel rono fondati in seguito dalle mo-
i5g6, a persuasione del ven. Cesa- nache uscite dalla congregazione dì
re de Bus fondatore de' dottrinari, Parigi, seguitando le coslituzioni
cominciarono a vivere in comune e compilate pel primo monastero, le
stabilirono la loro prima casa in quali furono abbracciate eziandio
Ile città del Venaissino, da dove la da quelli che in progresso si unirono.
madre Bermond passò a fondare le Cou licenza di Urbano Vili furono
case d'Aix e di Marsiglia, dalie qua- composte altre costituzioni, approvate
li derivarono le altre di Francia nel i64o da Gio. Francesco de Gon-
divise in tante congregazioni, com- dy arcivescovo di Parigi, nelle qua-
poste di persone religiose legate con li ove parlasi del quarto voto d'i-
voti solenni, e obbligate alla clau- struire le zitelle, è proibito alle re-
sura. Madamigella Acaria nel 1604 ligiose di uscire dall'ordine per an-
introdusse in Parigi orsoline con-
le dare a riformare o stabilirne altro,
gregale per istruire gratuitamente e si prescrive non dar l'abito della
le zitelle : ivi perseverarono senza religione se non a quelle che han-
voti solenni e clausura, finché agli no compito i5 anni, e di non am-
m novembre 1612 il vescovo di metterle alla professione che dopo
Parigi Eurico di Gondy, eseg'ù la due anni di noviziato. Le converse
ORS ORS i
77
non fanno quarto volo. Le mo-
il loro accordate tutte l'esenzioni, gra-

nache, affinchè attender possano al- zie e privilegi. Questo monastero


l'educazione delle fanciulle, recitano fu capo della congregazione di To'
in coro il solo uffizio della Madon- Iosa, poiché da esso uscirono le re-

na, fuorché in alcune feste solenni, ligiose per fondarne degli altri, nei

nelle quali recitano l'uffizio divino, quali si adottarono le medesime co-


ma senza alcun canto per essere lo- stituzioni. Quasi in tutti i loro mo-
ro vielato, e nelle domeniche e al- nasteri di questa congregazione fu

tre feste recitano di questo sola- istituita una società di pie dame
mente il vespero e la compieta. Os- per visitar gli ospedali e le carce-
servano il silenzio dal fine della ri- ri, istruire i servi e le serve ne'do-
creazione della sera fino a sette ore veri cristiani. Nell'abito e nelle os-

dopo la mezza notte fanno la di- : servanze di poco differirono dall'al-


sciplina in tutti i venerdì e ne' mer- tre orsoline. La madre Vigier col-

coledì e giovedì della settimana ma di meriti, nel 1646 morì nel


santa, digiunano le vigilie delle
e monastero di Villafranca. La ma-
feste della Beata Vergine, di s. Ago- dre Francesca di Cazeres delta poi
stino e di s. Orsola , ed in tutti i della Croce, fu fondatrice delle or-
venerdì dell'anno, e ne' mercoledì soline della congregazione di Bor-
fanno l'astinenza. Il loro vestito è deaux, la quale fu formata da prin-
di saia o di panno nero senza al- cipio di sette case, delle quali era
cun ornamento. La cintura è di la principale quella eretta in que-
cuoio nero, il velo nero foderato sta città nel 1606 per le premure
di bianco è di tela, della quale è il del cardinal Sourdis arcivescovo del-
soggolo e la fascia che cinge loro la medesima. Per bolla di Paolo V
i capelli e la fronte. Sul velo nero dette case furono erette in veri mo-
altro ne portano di stamina che nasteri,e la madre Cazeres fu la

calano in guisa da non esser vedu- prima superiora di quello di Bor-


te quando parlano con alcuno in : deaux, che poi ne fondò altri mol-
chiesa usano un manto lungo di ti essa morì nel
; 6^9. Questa 1

saia Le converse hanno lo


nera. congregazione di Bordeaux diven-
stesso abito delle velate, ma il man- ne la più numerosa e più rispetta-
to è più corto delle vesti, e le ma- bile di tutte le altre delle orsoline,
niche della veste più corte e più poiché si estese ancora nelle Fian-
serrate. dre,nell'Alemagna, in Ungheria, nel-
La madre Margherita de Vigier la Nuova Francia in America, ed e-
detta di s. Orsola, dopo essere sta- ziandio in Italia. Le costituzioni ap-
ta in Ile colla madre Bermond, pas- provate nel 1617 dal cardinal Sourdis,
sò in Avignone chiamatavi da suo le confermò Paolo V e poi Clemente
fratello compagno del ven. Bus. Con IX, con le congregazioni delle dame,
esso nel 1604 andò a Tolosa, e e in poco dilìerirono dalle altre or-
dopo varie opposizioni, in vigore di soline. Dalla congregazione di Bor-
una bolla di Paolo V del 161 5, deaux il primo monastero d'Italia
convertì la casa in cui viveva cou che ne derivò fu quello fondato
alcune compagne, in vero monaste- in Roma nel 1688 per opera della
ro di religiose orsoline, sotto la re- duchessa di Modena (Vedi) Laura
gola di s. Agostino, di cui furono Marlinozzi, molto contribuendovi la
voi,, xnx.
178 ORS ORS
sua figlia Maria moglie di Giacomo condo la condizione
e l' età, eh' è
II re cattolico a" Inghilterra. Per dai 7 ai ia, e sono istruite nel ca-
stabilirlo la duchessa ottenne un techismo, leggere , scrivere e lavori
breve da Innocenzo XI e fece ve- muliebri. Quattro sono le maestre,
nire dal monastero di Brusselles e più di 70 le alunne. Oltre la
sei religiose, alle quali poi si uni- scuola, le orsoline tengono nel mo-
rono quattro altre orsoline di Mons nastero donzelle in educazione. La
parimente delle Fiandre. In questo chiesa è sotto l' invocazione di s.

monastero Clemente XI nel 17 19 Giuseppe e di s. Orsola :Benedetto


fece alloggiare Maria Clementina XIV coi disegni di Mauro Fonta-
Sobieski futura Giacomo sposa di na ingrandì la chiesa e
ristabilì e
III, figlio di Maria e Giacomo li, il monastero, lavori ch'ebbero com-
che si stabilirono in Roma. Nel pre- pimento nel 1760 sotto Clemente
cedente anno il Papa avea visitato XIII. L'interno della chiesa è ricco
la chiesa e il monastero, in occa- di stucchi e dorature: l'altare mag-
sione della celebrazione del primo giore contiene degli affreschi, fra i

centenario della istituzione della con- quali un


Giuseppe colla Beata
s.

gregazione di Bordeaux da cui de- Vergine e il Bambino, buoni lavo-


rivava: esso si celebrò per otto gior- ri del p. Andrea Pozzi gesuita, che

ni con nobilissimo apparato, musi- operò eziandio tutte le pitture del-


ca, pontificali e panegirici. Nel pon- la cappella di s. Agostino, e il mar-
tificato di Gregorio XVI dal mo- tirio di s. Orsola colle vergini com-
nastero delle orsoline di Parma si pagne, come si vede nella volta.
trasferì a' 17 maggio 1 83 1 in que- Di sua scuola sono ss. Ignazio e i

sto di Roma la principessa Luisa Francesco Saverio; inoltre egli col-


Maria Antonietta Giuseppina di Bor- la sua solita perizia colorì tutte le
bone, figlia dell'infante Ferdinando prospettive nelle pareti laterali. Per
I duca di Parma, religiosa esem- la festa di s. Orsola in ogni qua-
plarissirna dell' ordine ; fu onorata driennio il senato romano fa alla
più volte di visite da Gregorio XVI, chiesa l'oblazione d'un calice e pa-
ed ivi soavemente mori modello tena d'argento, con quattro torcie
d'ogni virtù a' 20 febbraio 1841. di cera. Oltre il monastero di Ro-
Le orsoline di Roma vestono tutto ma, altri monasteri di orsoline clau-
di lana nera, e cingono la tonaca furono fondati in
strali Italia; par-

con cintura simile, ed hanno il ve- leremo di Ire. Quello di Fabbrica


lo del capo molto lungo. Il mona- nella diocesi di Civita Castellana,
stero con contigua chiesa è presso istituito dal ven. Tendermi vescovo
il Corso, nelle vie Vittoria e Lau- di essa; quello di Calvi nella dio-
rina (così detta dalla Martinozzi e cesi di Narni eretto nel 1718
,

prima via peìrgrinorum), nel rio- da Demofonte Ferrini in bella po-


ne Campo Marzo; ripele la sua sizione, con magnifico fabbricato;
prima fondazione da d. Camilla quello di Benevento, fondato nel
Orsini Borghese, indi perfezionalo 1786 dall'arcivescovo cardinal Ban-
dalla mentovata duchessa di Mode- diti, a mezzo delle monache di Calvi.

na, e ridotto da Benedetto XIV a Le orsoline della congregazione


clausura. In esso vi è una scuola di Lione furono ridotte allo stato

per le fanciulle divise in classi se- di religiose regolari dalla madre


ORS ORS 179
1

Francesca di Bermond, la prima ad Santo, che per consiglio de gesuiti


introdurre in Francia le orsoline ne avea abbracciato l' istituto. La
di s. Angela, come si è già detto, prima casa fu in Ambert, ed essa
quando non erano obbligate alla ne divenne superiora, e nel 1614
clausura, né professavano la regola si fecero voti semplici. Da Gre-
i

di s. Agostino. Nel 1619 con bolla gorio XV ottenne di erigere in mo-


di Paolo V la casa di Lione fu nastero la casa fondata in Tulle, e
dichiarata monastero, e la madre con altre religiose vi fece la solen-
Cermond in professare prese il no- ne professione. Scrisse ella stessa le
me di Gesù e Maria; essendone costituzioni, che nel 1623 approvò
uscita per fondare altri monasteri^ il vescovo di Clermont, facendo al-
morì in quello di s. Bonet le Cha- tre fondazioni : queste orsoline di
tel 1628. Dopo la sua morte
nel poco differiscono dalle altre. Le or-
la congregazione di Lione mollo si soline della congregazione dì Arles
dilatò, compilandone le costituzioni riconoscono per fondatrice la ma-
1' arcivescovo cardinal Marqueroont, dre Giovanna di Rampale detta di
e il di lui successore Carlo Miron Gesù, nata in s. Remy diocesi di
vi fece alcune variazioni. Le orso- Avignone, ove assunse il velo con
line della congrrgazione di Dijon la madre e sorella. Nel 1602 pas-

riconoscono il loro principio dalla sarono ad Arles ove istituirono una


madre Francesca di Xa in toglie che casa, di cui prima la madre e poi
la istituì nel 16 19. Nel luogo era- la Giovanna fu superiora. Nel
stessa
vi stata eretta una comunità di or- 1624 con diploma del vice legato
soline congregate che vi avea fatto d' Avignone la casa fu dichiarata
pochi progressi, quindi altra ne i- monastero col consenso dell' arcive-
stituì detta madre che fiorì coll'a- scovo d' Arles, il quale diede il ve-
iuto di Carlo Descares vescovo di lo e ammise alla professione
poi
Langres, e cambiata in altra più, le religiose. La Madre Rampale ste-
spaziosa venne convertita in mona- se le costituzioni che vennero os-
stero nel 1619 con bolla di Paolo servate dalla congregazione d* Arles,
V. Dipoi Urbano "Vili spedì un che si propagò poi con altri mona-
breve in favore di queste monache, steri e 1' unione di diversi, moren-
in cui tra le altre cose gli concesse do R.ampale in quello d' Avigno-
la
potersi eleggere un direttore che go- ne da lei fondato nel i636, e fu
vernasse la comunità, assoggettandolo illustrata da Dio con molti miracoli.
all'approvazione de! vescovo di Lan- 11 loro abito fu simile a quello del-
gres. Poscia ebbero luogo altre fon- le oisoline di Bordeaux, tranne il

dazioni, e mentre la madre Xain- manto corale che strascina per ter-
togne della ss. Trinità faceva quel- ra, e il velo eh' è di slamina tras-
la di Troyes, vi morì nel 1639 ,
parente. Le orsoline della congre-
continuando la congregazione a gazione della Presentazione furono
propagarsi colle osservanze di quel- istituite dalla madre Lucrezia di
la di Parigi, solo distinguendosi Gastineau, che dedita alle cose mon-
dalla cintura di cuoio. Le orsoline dane, il vescovo d' Orange pose nel-
della congregazione di Tulle furono la casa di s Ponte s.
Orsola di
fondate dalla madie Antonietta Mi- Spirito. Passò Avignone a fon-
iu
colon, delta colomba dello Spirito dare le orsoline reali, perchè piani-
1S0 ORS ORS
te in casa del già re Reuato, e fu gì' infermi e i loro parenti, e non
eletta superiora di esse. Nel 1637 avendo chiesa o oratorio partico-
ottenne da Urbano Vili che l'eri- lare, andare ad ascoltare la
per
gesse in monastero, dando alla nuo- messa ed assistere ai divini uffizi.
va congregazione il titolo della Pre- La fondatrice ordinò confessarsi dai
sentazione della Madonna, il quale gesuiti e valersi de' loro consigli, a-
si comunicò quindi a tutti mona- i vendo sul modello della loro com-
steri che a questo primo si uniro- pagnia istituita la congregazione e
no. Tale nome lo prese Lucrezia formate le regole. Questo istituto
nel professare con voti solenni, e fu fu prima approvato da alcuni ve-
confermata superiora dai deputa- scovi di Francia, e nel 1648 fu con-
ti dell'arcivescovo d'Avignone, ed fermalo con breve d'Innocenzo X
ivi morì nel 1657. Le costituzioni in un alle regole e statuti, e lo fu
le scrisse il p. Bourgoin generale pure in tutto da Innocenzo XI. Di
dell' oratorio di Francia. queste orsoline della congregazione
Oltre le orsoline descritte obbli- di Borgogna se ne propagarono anche
gate alla clausura e vere religiose, in Svizzera, con vesti diverse dalle
vi sono di quelle che
fanno sola- francesi, e fanno un quarto voto di
mente i voti semplici e possono u- andare in qualunque parte del mon-
scire dalla casa in cui vivono. Tali do, qualora sia loro comandato e
furono quelle della congregazione Io richiegga la maggior gloria di
di Borgogna, fondate nella contea Dio Orsoline senza clausura, che
.

di Borgogna dalla madre Anna di vivono in comunità, furono pur


Xaintogne sorella della madre Fran- quelle delle ss. Rudina e Seconda
cesca. Cominciò la sua congregazio- di Roma in Trastevere oblate, le
ne in Dol nella Borgogna per istruire quali però praticavano nella loro
le zitelle e altre persone del suo casa e chiesa tutti gli esercizi pro-
sesso nelle cose della fede, ad esem- pri delle religiose claustrali. Ebbe-
pio de' gesuiti che 1' insegnavano
ro esse per fondatrice due sante
agliuomini ; scrisse alcune regole e donne, una francese, l'altra fiam-
morì in Dol nel 1621. Il fine prin- minga. La prima Francesca Mon-
cipale dell' istituto è quello di san- tieux. parigina, che vestito 1' abito
tificare chi lo professa coi voti sem- religioso di s. Chiara per non vo-
plici di povertà, castità, obbedienza lersi maritare, a piedi scalzi fuggì
e perseveranza, con cui si obbligano dalla casa paterna per visitare il s.

le aggregate a dimorare nella con- Sepolcro. Portatasi prima in Roma


gregazione, sebbene per difetti ven- nel i5g8 per ricevere la benedi-
gono licenziatele di procurare la san- zione di Clemente Vili, questi la
tificazione delle persone del loro sesso consigliò a restare in Roma dove
cui sono strettamente obbligate. L'a- potea santificarsi. Obbedì continuan-
bito è nero, fuorché il collare; invece do a vestire da Clarissa e cammi-
di veloportano berretta nera con so- nare scalza, finché Paolo V l' ob-
pravi una specie di cappuccio, e bligò prima di morire a calzarsi.
cingono la veste con cordone di la- Nell'anno santo 1600 in abito pe-
na nera. Fanno tre anni di novi- nitente si portò in Roma la nobile
ziato, escono a due a due con li- Francesca Gourcy fiamminga , la

eeuza della superiora per visitare quale sciolta dai legami del matri-
ORS ORS 181

ruonio avea eletto per is poso Gesù cui aggiungevano il nero quando
Cristo dono essersi trattenuta cin-
:
uscivano, lo che eragli permesso al-

que anni in Colonia, pellegrinando cune volte di loro scrisse il Piazza,


:

giunse all'alma città nell' arcicon- Eusevologìo romano tratt. 5, cap.


fraternità de' pellegrini. Appena per 34- Pio VII nel i8o3 col breve
consiglio del p. Piiccioni gesuita pe» Nobis nuper, de'2 3 dicembre, Bull.
nitenziere vaticano abboccò colla
si Rom. Conlinualio t. XII, p. 107,
Montieux, si determinò vivere con incorporò al monastero delle oblate
essa fino alla morte. Ambedue sta- delle ss. Ruffina e Seconda le mo-

bilirono adunar fanciulle che non nache del Conservatorio di s. Cro-


volevano obbligarsi a clausura ed ce (Fedi). In progresso di tempo
a voti solenni, e di formare una ridotte le oblate a piccolo numero,
congregazione di oblate orsoline. si ritirarono in un angolo della ca-
Comprarono perciò diverse case con- sa, e nel 833 vi furono sostituite
1

tigue alla antichissima chiesa delle le dame del Sagro Cuore (Fedi),
ss.Ruffina e Seconda sorelle vergi- a cui concesse Gregorio XVI il mo-
ni e martiri, già parrocchiale quasi nastero e la chiesa, che avendole
abbandonata ; stata de' mercedari, restaurate ed abbellite la pia mar-
era allora della basilica di s. Maria chesa Teresa Andosilla vi fondò lo
in Trastevere, ed in origine casa pa- stabilimento di educandato e di
terna di dette sante : nel 1602 Cle- scuole per le fanciulle,che detto
mente Vili la diede loro, e confer- Papa visitò al modo narrato nel
mò Paolo V (ed Urbano Vili), il n. 87 del Diario dì Roma 1 833.
quale inoltre a' 5 marzo 161 1 ap- In Parma le orsoline furono sta-
provò le costituzioni ed esentò dalla bilite nel 575 1 dal duca Ranuccio
giurisdizione del curato della par- Farnese, che loro prescrisse regole,
rocchia. La madre Francesca Mon- volendo che ad imitazione di quelle
tieux mori piena di meriti nel 1628, istituite da s. Angela Melici inse-
e la madre Francesca di Gourcy gnassero alle donzelle leggere, scri-
che dopo di lei governò sola la co- vere e i lavori propri del sesso :

munità, termiuò di vivere nel 1641 ne fissò il numero a quaranta. Al-


con egual fama di santità. Le co- lorquando sono ricevute nell'oblazio-
stituzioni furono quindi sotto Urba- ne fanno voto a Dio di castità per-
no Vili nel i643 riformale e ap- petua e di vivere e morire nell' i-
provate da Alfonso Sacrato vicege- stituto. L' abito consiste in veste
rente. Queste oblate non facevano nera e zimmarra simile; in casa
alcun voto e le loro regole non ob- tengono in capo un velo trasparen-
bligavano nemmeno a peccato ve- te, ed usano grembiale bianco e
niale. Erano soggette al cardinal vi- lungo manto turchino quando esco-
cario, e le fanciulle che vi si aggre- no per andare alla chiesa ; le con-
gavano dovevano fare un anno di verse sono dette bianche dal velo
noviziato in abito secolare. Vesti- che portano. Hanno la priora e so-
vano tonaca di lana paonazza scura, no esenti dalla giurisdizione del ve-
con sopravveste di saia nera e cin- scovo, perchè sotto la protezione
tura di cuoio. Allorché si comuni- sovrana. Da questa derivò la comuni-
cavano assumevano un manto nero; tà di Piacenza, fondata da Laura Ma-
in casa incedevano con velo biauco, si e Isabella Lampaguani. JNel 1600
,

182 ORS ORT


suor Paola da Foligno fondò io le fanciulle negli uffizi loro attinen-
questa città un' altra congregazione ti e più nella dottrina cristiana e
di donne di s. Orsola, approvata nella pietà. Emulando le orsoline
dal vescovo diocesano, per istanza lo zelo de' più fervidi missionari,
del cardinal Baronie La fondatrice valicarono i mari e passarono in
fu eletta superiora : in questa con- America, ove fondarono congrega-
gregazione fu stabilito ricevere fan- zioui nel Brasile, nel Canada e in
ciulle nobili o dotate di sufficiente altri luoghi ad istruzione delle don-
patrimonio, perchè restavano per zelle e per dilatare il culto divino.
lo più nelle case paterne, uscendo Delle orsoline trattano gli storici
di rado e per la visita di qualche degli ordini regolari, ed il p. Bo-
santuario, come di Loreto e di Ro- nanni nel suo Catalogo par. 2 ri-

ma. Per la superiora fu statuita porta le figure e parla delle orsoli-


una casa con oratorio, clausura e ne di s. Angela, di quelle di Roma,
sette religiose. Insegnano queste or- delle ss. Ruffina e Seconda, di Par-
soline senza mercede, leggere, scri- ma e Piacenza, di Svizzera e di
vere e il catechismo alle fanciulle. Castiglione delle Stiviere, le quali fu-
La stessa madre Paola fondò due rono fondate da d. Olimpia Gon-
altre case dipendenti dalla superio- zaga nipote di s. Luigi, insieme con
ra di Foligno, ed Urbano Vili nel due sorelle, per insegnare senza
1 638 si servì di lei per riformare mercede alle fanciulle. Vedasi an-
i monasteri di Foligno, ove morì cora il p. Annibali da Latera, Com-
santamente nel 1647- L'abito è pendio della storia degli ordini
sottana nera con maniche strette e reg. par. 3, 67, delle religiose
p.
cordone di lana rossa : in casa u- orsoline. Il Rambelli, Lett. intorno
sano velo bianco, sul quale pongo- invenz. e scoperte italiane, lett. 3g,
no il nero quando escono. In altri rimarca che le scuole gratuite per
luoghi sonovi orsoline che non ap- le povere donzelle è uu vanto che

partengono ad alcuna delle congre- non può essere conteso all'Italia


gazioni suddescritte, che vestono di dall' Inghilterra, per l'antichità prin-
nero con un collare bianco, e fanuo cipalmente delle scuole pel povero.
le scuole per istruire le ragazze ORTE (Ortan). Città vescovile
onde sono chiamate comunemente antichissima dello stato pontificio,
maestre. Le orsoline sono sparse nella delegazione apostolica di Vi-
per tutto il mondo, ed ove esisto- terbo, circa cinquanta miglia distan-
no lo diciamo ai loro articoli, ben- te da Roma, e fabbricata sopra un
ché diverse delle nominate congre- alto masso di materia vulcanica det-
gazioni si sciolsero nelle vicende po- ta tufo sulle sponde del Tevere ,
,

litiche che agitarono gli ultimi an- che ne circonda la maggior parte.
ni del secolo passato ed i primi Dopo che andò in rovina il solido
del corrente. Nel 1837 le orsoline poiìte di Augusto, di cui vedesi
di Praga celebrarono il terzo anno qualche avanzo, il passaggio del
giubileo di loro istituzione. Le or- fiume si eseguisce col mezzo d'uua
soline sì claustrali che semplici col- barca. Per le copiose acque del Ne-
legiate o congregate si adoperarono ra, già congiunto al Velino, qui il

sempre e tuttora adoperano par- si Tevere iugrossa e s' incomincia a


ticolarmente ncll'istruire ed educare navigare, come osserva Degli Elfetti.
4,

ORT ORT i83


Certo è che Tevere fu per un
il parrocchie di s. Pietro e di s. Sil-
tempo agevolmente navigabile dal- vestro; fuori delle sue mura nel
la foce del Nera sino a Roma , e territorio contano altre quattro
si

soveute le barche orlane cariche di parrocchie. Evvi un buon semina-


derrate soccorsero le carestie di tal rio vescovile, tre monti di pietà,
città. Nel suo territorio, e precisa- cioè a Goglie, Frumentario e d'Ab-
mente nella Oriana, è il lago
valle bondanza. I tre ospedali servono
Vadimoue sacro a Giano, e dai ro- agi' infermi , a' convalescenti ed ai
mani chiamato Volturno, cotanto ce- pellegrini. Vi sono molte confrater-
lebrato nelle storie romane, e da Pli- nite e pie congregazioni, tutte ca-
nio giovane descritto per le sue
il nonicamente erette, non che le uni-
acque sulfuree e per le isoletle na- versità delle arti che ivi si eserci-
tanti oggi il suo cratere è assai an-
: tano. Da ultimo fu eretta una nuo-
gusto , nascondendo
profonde sue le va scuola pia per le fanciulle, di-
acque giunchi e pruni. Anticamente retta dal novello istituto delle pie
somministrava l'acqua ai vicini bagni educatrici , e adornllici del di viti
medicinali, di che si hanno vestigie, Sangue, le quali oltre il noviziato
ed ora si scarica Tevere fra
nel e l'educandato, danno alle fanciulle
grandi massi di travertino, benché d'ogni ceto istruzione nel leggere
altri pretendono riconoscere il lago scrivere e ne' lavori muliebri: per
Vadimone nel Naviso di Viterbo. tutte le altre donne, in varie fesle
Presso questo lago romani guer- i dell'anno, vi si fanno molti esercizi
reggiarono coi galli-boi uniti agli di pietà cristiana. Un esperimento
etruschi: inutilmente questi ultimi dato da detta scuola si legge nel
in altra battaglia vicino al lago n.° 88 del Diario di Roma 1843:
giurarono di non tornare in patria l'istituto fu ideato dal cau. del
che vincitori, ma tutlo piegò in fac- Bufalo, e posto in pratica da Ma-
cia al valore romano; ed ivi pure ria de Mattias, che ne gettò le fon-
Dolabella sterminò le reliquie dei damenta in Acuto delegazione di
galli-senoni. Il martirio di s. Lan- Frosinone. Tra le più antiche isti-

dò o Lamio sotto Diocleziano, per- tuzioni religiose si novera il mo-


chè nou volle sacrificare ad Ercole, nastero di s. Giovenale eretto dal ,

avvenne in prossimità del lago, e se celebre Belisario patrizio , il quale


ne venerano le sacre spoglie in una dopo aver offerto a s. Pietro i do-
cappella non lungi da Bassanello, nativi ricavati dalle spoglie de' goti,
ove si rinvennero nel 1628. L'an- edificò presso Orte il monastero che
tica cattedrale era stata da s. Cas- dotò di possessioni e arricchì di
siano vescovo intitolata a Lorenzo s. doni. Prima dell'invasione francese
martire; l'attuale fu magnificamente esistevano in questa città i conventi
riedificata dal ven. vescovo Tenderi- degli agostiniani, conventuali, giro-
ni,ed aperta nel 172 1. E' sotto l'in- lamini, minori osservanti e cappuc-
vocazione di Maria Vergine Assun- cini, ed i monasteri delle agostinia-
ta, con capitolo di dieciotto cano- ne e benedettine. Dopo il 1 8 1

nici, de' quali il primus hiler eie- soltanto poterono ripristinarsi i mi-
quales ha il titolo di priore , e da nori osservanti , i cappuccini e le
diversi cappellani e beneficiati. Nella benedettine. Vuoisi Orte
che da
città, olire la cattedrale, vi sono le procedesse la nobilissima gente Or-
,

184 ORT OR T
tensta di Roma. Di Orle fu pure bre della più remota antichità : fu
1* illustre matrona Proba Falconia certamente nobile città etrusca, ed
poetessa, che acquistò celebrità dal il Fontauini l'annoverò fra le do-

centoue in onore di Gesù Cristo, dici metropoli delle etrusche Lucu-


combinato con interi versi tratti monie, escludendone Veio e forman-
dall'Eneide, e in tanta superstizio- do de' veienti una nazione a parte
sa venerazione sali a'suoi tempi, da diversa dagli etruschi 3 e co' mede-
doverne il Papa s. Gelasio I pro- simi confinante, governata in tem-
clamare 1' esclusione dai libri santi po del suo memorabile assedio dal
della Bibbia, a' quali si frammischia* re Larte Tolunnio. Il p. B.anghia-
va. Ivi ebbero i natali i beati Be- sci nelle Meni, istor. di Nepi, però
nigno e Giovanni francescani , cbe sostiene con sode e concludenti ra-
si venerano, il primo nella chiesa gioni, che Orte non fu Lucumo-
di Araceli di Roma, il secondo in ne, ma oppido Falisco ossia Fale-
quella di s. Francesco di Palermo. rii Etrusco, situato nell'etnisca Pen-
Fu ancora patria di Lodovico di tapoli, come può vedersi nella par.
Eugenio IV Medico [fedi); di Giu- 2, cap. 7. Vi si venerava Marte,
lio Roscio storico e poeta, caro ad Giano, Vulcano, Volturno ed Er-
Aldo Manuzio; di Antonio Deci, a- cole specialmente sotto il titolo
niico di Torquato Tasso di Filip- ; di Hercules somnialis, e si hanno
po Deci; di Mario Villani giure- anche notizie di un' ara in onore
consulto, e di altri celebrati dal Fon- del padre Tibeiiuo. Virgilio nella
tanini e da altri scrittori ; oltre Eneide narra che le flotte orlane,
molti vescovi e prelati, e del cardi- aventi a duce Messapo, soccorsero
nal Nuzzi [Vedi). Dacché Orte pas- il re Turno e i ruttili contro E-
sò sotto il dominio della Chiesa ro- nea : stando a questo racconto , e
mana , conservò costante attacca- supponendo Orte fondata dai pe-
mento ai Papi, pel quale e per lasgi che sbarcarono in Italia 344
concessione di Eugenio IV ebbe anni prima della caduta di Troia,
1' onore d'innestare nello stemma la città surse y44 anni prima di
municipale il triregno e le chia- Roma, ed in italiano chiamasi Or-
vi pontificie in cai» pò rosso, col- te, Orla, Orti ; in latino Horta
l'epigrafe: Muiius fidelitatis s. Ro- Orla, Hortia, Horlanum, ed inoltre
manae Ecclesiae. La popolazione Horlus ed Ordini come credè spie-
di Orte, compresovi 1' annesso vil- garne il significato Andrea Longhi
laggio di Bagnolo, è di circa 2400 vescovo di essa, che nel suo ingres-
abitanti : soggiacciono al suo go- so pontificale scherzò con quei versi
verno le comuni di Bomarzo co- che riporta anche il p. Casimiro
gli appodiati Chia e Mugnano, di da Roma, Memorie de' conventi dei
Bassanello , di Bassanello in Teve- frati minori della provincia roma-
rina, e di Gallese: Corchiano gli fu na, cap. 16, parlando della chiesa
tolto nel 1 844- È residenza del go- e conveuto di s. Bernardino presso
vernatore e del vicario generale del Orte e delle notizie di questa. Al
vescovo. sorgere di Roma venne a poco a
E impossibile rintracciare l'epoca poco annichilata la potenza etrusca,
della fondazione di Orte, nascon- e perciò Orte passò insieme alle
dendosi la sua origine fra le tene- altre città sotto il domiuio de'ro-
,

ORT ORT i85


mani, presso i quali fu sempre in te,donde venne valorosameute re-
grande estimazione, che la dichia- spinto, impresa che neppure riuscì
rarono città l'anno 33o. Augusto vi al successore Clefa. Alla sua morte

dedusse una colonia militare; fu i longobardi divisero in trenta duci


ascritta alle tribù Quirina ed Ar- la conquistata Italia, e fecero ogni
niese, stabilendoci un collegio au- sforzo per togliere ai romani le città
gustale e un magistrato della co- restate in loro potere. Orte essen-
lonia, come ricavasi dalle antichis- do tra queste dovè cedere al co-
sime iscrizioni da Fonia-
prodotte mune destino, vendendo cara a' lon-
nini. Si vuole ancora che Augusto gobardi la sua dedizione, poiché li

vi edificò un tempio a Marte Ul- battè più volte e solo si sottomise


tore. Nello scioglimento dell'impero negli estremi, e con decorose
con-
romano, la città soggiacerne a di- dizioni, che per altro non vennero
verse dominazioni, mai però fu pre- mantenute ci ni capitano Fernaldo.
sa per forza, avendo sempre resi-
T
JN eI 5go divenuto esarca di Ra-

stito a qualunque poderoso esercito, venna Romano, dipoi per l' impe-
solo cedendo per onorevoli capito- ratore Maurizio occupò Orte, Su-
lazioni, come affermò a Sisto V Por- tri, Todi, Amelia, Perugia e altre
tano Roscio, presso il citato Fon- città, per cui la città tornò a far
tanini. Totila re de' goti , dopo la parte del ducato romano. Dopo il

vittoria riportata contro V impera- 726 ribellatosi impe-


il ducato all'

tore Giustiniano I, avendo occupato ratore Leone come iconoclasta, spon-


tutta la Toscana, tentò di prende- taneamente si sottomise al dominio
re ancora Orte, ma trovandola ben temporale della santa Sede in uà
munita, abbandonò l'impresa rivol- ad Orte, dedizione che ricevè s.
gendo altrove le sue armi. Però do- Gregorio II. Avendo il successore
po qualche tempo cadde in potere s. Gregorio III fatta pace con Tras-
J
de suoi che l'occuparono per vari mondo duca di Spoleti, se ne chia-
anni, finché Giustiniano I, dopo la mò olTeso Luitprando re de' longo-
barbara morte di Amalasunta, man- bardi, per cui invase quel ducato,
dò il patrizio Belisario con valido e domandò al Papa la consegna del
esercito, il quale liberata Roma dai duca. Ricusatosi il Pontefice, il re
goti, questi scacciò da tutte le città montò nelle furie, cinse Roma d'as-
occupate. Tra le quali essendovi Or- sedio, devastò le vicine campagne ,

te, per parte di essi vi trovò vigo- ed occupò le città di Bieda, Ame-
rosa resistenza, né potè impadronir- lia e Bottnarzo. Strinse ancora Or-
sene, finché gli ortani per segreta te d'assedio, ma v' iuconttò corag-
iutelligenza gli aprirono le porte. giosa resistenza, né potè ottenerla
E tradizione che allora Belisario se non quando domandato dagli or-
non solo edificasse il detto mona- tani soccorso al Papa, questi gli spe-
stero, ma che donasse alla catte- di Stefano capitano e patrizio ro-
drale una croce ornata di gemme mano a dichiarargli la sua impo-
per voto fatto a s. Lorenzo. Gli tenza atteso l'assedio di Roma; per
successe Narsete, che disgustato colla cui col consiglio di Stefano , cede-
corte imperiale, chiamò in Italia i rono dopo tre mesi nel 739 con
longobardi e il re Alboino, il quale vantaggiosi patti. La città gemè sot-
vinte varie ciltà lento l'assalto d'Or- to il barbaro dominio due anni
,

i8(3 ORT ORT


né valsero le replicate istanze di s. no danneggiati dai ladri e assassi-
Gregorio III per indurre Luitpran- ni. Per sua morte eletto nell' 855
do ad evacuarla. Gli successe nel Benedetto III, insorse in Orte
74 1 s- Zaccaria, che rivolse le pri- Anastasio, ed ivi fu eletto Antipa-
me sue cure alla ricupera di delta pa XIII [Fedi), per fazione ordi-
città e altri territori! della Chiesa. ta da Arsenio vescovo di Gubbio,
A tale effetto si parti da Roma con che potè sovvertire gli ambasciatori
tutto il clero, i primari cittadini e imperiali spediti a Roma per assi-
Stefano capitano della milizia or- stere alla pontificia consagrazione.
tana, e si avviò per Terni ove di- Giunti questi ambasciatori a Orte
morava il re. Il senato d'Otte spe- furono guadagnati in favore dell'an-
dì 3oo giovani militari, scelti fra le tipapa, a cui si unirono Rodoalto
primarie famiglie, per incontrarlo a vescovo di Porto, Agatone vescovo
Kepi, e accompagnarlo nel resto del di Todi, ed altri primari del chie-
viaggio. Gradi il Pontefice questa ricato. Giunti poi gli ambasciatori
dimostrazione, e con tale accompa- in Roma, non essendogli riuscito far
gnamento giunse ad Orte, uscendo- riconoscere Anastasio, prestarono ob-
gli incontro il vescovo, il capitolo, bedienza a Benedetto III: secondo
il clero, la nobiltà e numeroso po- il Ciacconio, Anastasio con alcuni
polo, tutti benignamente da lui ac- sostenne lo scisma più di due mesi.
colti. Nella città trovò che Luit- Verso il qoo Alberico I marche-
prando avea quivi mandato un suo se di Camerino e duca di Spoleto,
nipote, per complimentarlo e se- fatto da Giovanni IX. generale del-
guirlo a Terni questi dopo aver : l'esercito contro i saraceni, dopo
baciato i piedi a s. Zaccaria, prese averli vinti ebbe per premio la città
il freno del suo cavallo bianco, e d'Orte. Accusato poi di tradimento,
lo condusse sino alla porta della quasi da lui fossero stati chiamati
cattedrale, mentre sul Papa soste- gli ungati in Italia a danno del
nevano le aste del baldacchino otto Pontefice, poiché bruciarono molti
de' primari nobili longobardi. Scen- castelli, fu esiliato da Roma e ri-
dendo da cavallo il Pontefice, il tirossi in Orte, ove assediato da' ro-
nipote del re gli sostenne la stalla, mani e abbandonato dagli ortani
e prese quindi lungo lembo del- il che aprirono le porte alle milizie
la veste pontificale, che tenne per pontifìcie, venne trucidato. Altri
tutto il tempo che s. Zaccaria orò chiamano Alberico I marchese di
in chiesa e recossi al palazzo desti- Toscana, e Io dicono fiorito sotto
natogli, ove restò sino al giorno Giovanni XI. Degli Effetti scrive,
seguente. Portatosi poi il Papa a che per la rovina di detti castelli
Terni, si pacificò con Luitprando, gran parte degli abitanti si ritira-
e nella chiesa del Salvatore fu steso rono a Civita Castellana, e da loro
l'alto di restituzione de' luoghi oc- il luogo acquistò tal nome ovvero
capali dai longobardi, compreso Or- quello di Civita, detta ancora Ca-
te. Nel pontificato di s. Leone IV strimi Felicitali* da Cencio Came-
i saraceni minacciando i domimi rario. Inoltre Degli Effetti asserisce,
della Chiesa, il Papa riedificò le che iconti Tusculani , signori an-
mura e le porte di Amelia e di che di Orte, possedevano moltissi-
Orte, anche perchè gli abitanti era- mi castelli fino a Roma, e che la
ORT ORT ,87
città aveva la fortezza. Il p. Casi- e quasi tutta la provincia del Pa-
miro opina che Orte per un tempo trimonio di s. Pietro. La valida
riconobbe il dominio degli Estensi, resistenza che gli opposero gli or-
come discendenti dai marchesi di tani, irritò le sue truppe che de-
Toscana che signoreggiarono la cit- vastarono il suo bel territorio, e
tà. Dopo che s. Francesco d' Asisi distrussero non pochi de' suoi im-
ottenne la conferma di sua regola, portanti e popolati castelli. Impri-
si fermò per circa quindici giorni gionato dagli ortani Sigismondo ni-
presso Orte, ove predicò la peni- pote del re, lo trattarono con ogni
tenza, e fece delle grazie per virtù riguardo. Ladislao volle assaltare
divina, per cui in seguito gli orta- Orte e in più volte vi perde 2,000
ni assegnarono ai francescani chiesa uomini. Quantunque gli ortani fos-
e convento vicino al Tevere, in cui sero ridotti dal re alle ultime stret-
visse e morì il b. Teobaldo d'Asisi, tezze, pure non
accordarono il gli

uno de' primi compagni del santo. possesso della città che con pro- ,

Dipoi i francescani passarono alla messa di entrarvi con pochi de' suoi
chiesa di Teodoro, indi in quella
s. disarmati, come avvenne: inoltre La-
di s. Angelo, il cui convento essen- dislao s'impadronì di Narni e Gal-
do stato fortificato ad uso di roc- lese. Questi luoghi alla morte del

ca, si trasferirono in s. Francesco re soggiacquero nel i4'4 a " a re *


ove dimorarono i conventuali, ve- gina Giovanna II sua sorella, ma
nerandovisi il cilicio del santo isti- poi vennero tolti e restituiti a Gio-
tutore. Nel 1298 ribellatisi i Co- vanni XXIII da Paolo Orsini ca-
lonnesi con Sciarra a Bonifacio Vili, pitano della Chiesa. Il valore degli
questi promulgò un' indulgenza a ortani avendo ingelositi i vicini, fu-
favore di chi avesse preso le armi rono* rappresentati al Papa come
contro di essi, ed Orte gli mandò ribelli, e lo indussero a sentenziare
3oo giovani ben vestiti ed armati, l'interdetto contro la città, e pri-
col capitano Pirro Triusefora cit- varla degli antichi privilegi. Ma gli
tadino orlano. Nel i3y5 Orte a sug- ortani avendo fatto conoscere a Gio-
gestione de' fiorentini si ribellò a vanni XXIII, a mezzo del legato
Gregorio XI dimorante in Avigno- cardinal Isolani, che la loro dedi-
ne, e nel novembre riconobbe per zione lu forzata, riammi- li assolse,
signore Simonetto di messer Orso se alla sua soggezione, e confermò
Orsini, esempio pernicioso che se- tutti i privilegi con diploma de'
19
guirono Viterbo, Città di Castello aprile 1 4 1 5. Indi gli ortani resiste-
e Perugia. Riconosciuto il fallo , rono bravamente alle truppe de'fa-
presto tornò all' obbedienza della ziosi guidate da Nicolò Piccinino e
santa Sede. Urbano VI nel 1 384» da Braccio Fortebraccio, a'quali nel
onde supplire alle spese incontrate nel i43 Eugenio IV avea interdetto
1

combattere gli scismatici, impegnò 1' acqua e il fuoco.


Orte per due anni a Malatesta dei Tra gli altri servi di Dio che
Malatesti, ritraendone 10,000 fio- furono in Orte ad annunziare la di-
rini. Ladislao re di Napoli, dopo vina parola, nomineremo s. Ber-
essereandato a Giavarino onde farsi nardino da Siena nel secolo XV,
coronare re d'Ungheria, nel i4o3 in venerazione del quale gli ortani
sotto speciosi pretesti occupò Roma statuirono celebrare la sua festa, e
188 ORT ORT
fabbricarono un convento contiguo da' napoletani , dovette cedere alla
alla chiesiuola dell'Annunziata, ri- forza preponderante; ma appena po-
fabbricata ed ampliata nel i463 da tè scuoterne il giogo, gli ottani si

Domenico Santi, sotto l'invocazione unirono agli aretini e alle truppe


di s. Bernardino, die descrive il p. degli altri popoli, e da Civita Ca-
Casimiro col novero delle reliquie, stellana cacciarono gì' invasori, pren-
in un ni cappuccio del santo, e ta- dendo possesso della fortezza in no-
bella col ss. Nome di Gesù, dal me del Papa, lasciandovi per co-
santo usala per propagarne la di- mandante un cittadino orlano, che
vozione, per la quale quivi istituì la tenne sino alla seconda invasio-
una compagnia. Verso il i5oo sotto ne francese sotto Napoleone. Ricu-
Alessandro VI, Vitellozzo Vitelli ca- sando a questo il giuramento, l'in-
pitano uccise Altobello tiranno di tero capitolo e tutti i parrochi fu-
Todi nascosto Acquasparta
in la , rono dannati a glorioso esilio. Nel
cui carne fu venduta al macello, 1820 Orte ospitò amichevolmente
attese le crudeltà usate verso de'suoi le truppe tedesche, che recavansi a
e le milizie orlane, cento giovani reprimere la rivoluzione di Napoli.
delle quali i-acchiusi nello stretto Finalmente nel 1 83 1 gli ottani si

del ponte di Augusto, fatti prigio- distinsero nella fedeltà e difesa del
nieri li strascinò in Amelia, e furono trono di Gregorio XVI, come ave-
ivimiseramente trucidati. Nel 164.2 vano fatto ne' precedenti secoli, nel-
tentando il duca di Parma pel du- le turbolenze e guerre che afflisse-

cato di Castro [Fedi) invadere lo ro lo stato pontificio, fino da' tem-


stato pontificio, gli ottani fornirono pi di Giovanni III e s. Gregorio I.

volontari alle milizie papali , onde In quest' ultima circostanza dimo-


Urbano Vili pel camaldolese p. Ar- strarono un eguale impegno e co-
tusini mandò alla città la polvere raggio contro che prossi-
gì' insorti,

necessariaper l'artiglieria. Benché mi alla città minacciavano invader-


andasse a vuoto l'impresa del duca, la: la popolazione intera accorse alle
continuando le turbolenze guerre- mura per la difesa , colla civica e
sche, Innocenzo X volle che Orte truppa di linea comandata dal con-
fosse presidiata dalle sue truppe, fa- cittadino capitano Mariano de' conti
cendovi acquartierare nel 1646 la Alberti patrizio ortano; e continue
compagnia del capitano Gio. Cor- furono le orazioui alla Beata Ver-
rado Orsini, insieme alla fanteria gine, al protettore s. Egidio , agli
comandata dal capitano Guerrino otto martiri comprotettori , e al-
Petrucci. Decretata nel 1649 dal l'arcangelo Michele, del clero e
s.

Pontefice la distruzione di Castro, popolo. Il tutto e meglio è ripor-


Spinola governatore del Patrimonio tato nel supplemento al Diario di
invitò gli ottani a portarsi colà con Roma n.° 4' in a tl 'e stampe d'al-
1 '

le milizie stanziate in Orte , onde lora, e nel Plauso della città d'Orle
concorrere a diroccare Castro , che pel ripristinamenlo della pace negli
ridussero in un cumulo di macerie. stali pontifìcii; Rieti 1 83 1 . Scrisse-
L' attaccamento degli orlaui alla ro sopra Orte e sua sede vescovile
Chiesa romana rifulse nel declinar ed antichità, Giusto Fontanini De :

del passato secolo, nell'invasione dei anliquitatibus Hortae coloniae etni'


repubblicani francesi. Mal presidiata scorimi libri Ircs, cuw fìguris acri
ORT ORT 189
incisi.*, et gemina appendice monti- dal principe degli apostoli. Fino dai
memorimi ex codicibus vaticani";, eie. primi tempi erano i vescovi orla ni
Edilio ter ti a, ancia et ree ogni la, decorati della porpora senatoria che
Romae 1723. Tommaso Mamachi: conservarono fino alle nuove costi-

De episcopalus Hortani anliquitale tuzioni apostoliche, che restrinsero

ad hortanos cives Uber singularis. questa singolare prerogativa: ecco co-


Advcrsus auclore in l'belli italice me s'esprime l'Ughelli. » Hortanus
scripti de cathedra Horlana Civi- episcopusin romanae provinciae prae-
tonicae non praeferenda , Romae sulibus numeralur, Innocentiique III
1759. 11 p. Mamachi in questa o- privilegio senatoriam cardinalitiam
pera dà la preferenza alla sede ve- purpuram adjunclam habuit, ut re-

scovile di Orte sopra quella di Ci- Azorius par. 2, lib. 4> ca P- I*


fert

vita Castellana (Fedi) }


i canonici Quam quidem dignitatem rIonorio
e cittadini della quale per sostene- II sedente, etiam obtinuisse constat
re la preminenza da essi posseduta, usque ad annum 1 126, in quo Ro-
pubblicarono diversi scritti che ci- dulphus cardi ualis hortanus purpu-
tammo a detto articolo, confutati ra senatoria decoratus est. Caeterum
dal p. Mamachi contro il p. Mar- non diu cardinalitia dignitas hor-
roni, il quale si dichiarò a favore tanis episcopis mansit. Si quidem
di Civita Castellana per l'anzianità Eugenius 111 sex tantum romanae
del di )ei vescovato. Sono poi pre- provinciae ecclesias sanxit eo privi-
giatissimi tali opuscoli per la copia legio debere gaudere caeteris ad ,

di erudizione che contengono e pei commune aliorum episcopatum jus


molti lumi che danno alla storia vocatis". Il primo vescovo d'Orte
ecclesiastica de'remoti tempi. La cit- che si conosca è Giovanni Monta-
tà e sede vescovile d'Orte può ri- no, ordinato da s. Silvestro I ver-

putare a somma sua gloria , che i so il 33o; il secondo s. Cassiano


celebratissimi Fontanini e Mama- d'Alessandria, originario egiziano, e-
chi scrissero con tanto impegno di letto verso il 363 regnando l'im-
sua antichità. peratore Gioviano (sotto il quale
La fede fu ricevuta in Orte nei fu fatto che edificò la
morire),
primi tempi del cristianesimo, e l'U- cattedrale in onore di s. Lorenzo
ghelli, Italia sacra, t. I, p. 733, di- martire, indi Leone che governò
ce che ab apostolorum alumnis fi- con lode ventitré anni Marziano ;

dali Chris ti accepit guani deinde che intervenne al sinodo nel 5o 1


sua praedicatione Lucius Papa (del celebrato da Papa s. Simmaco; U-
2 55) in paucis fovii, conservavi^ baldo Prosenio orfano; Baldo, forse
gue. In prova di che vanta l'ere- lo stesso che il precedente, fiorì nel
zione della sua sede vescovile fino pontificato di s. Gregorio I, dall'e-
dai tempi del Pontefice s. Silvestro I pist. 32, lib. I, del quale rilevasi che

nel 33o circa. Il citato p. Ranghia- essendo ritenuto prigione in Raven-


sci celebrando l'antichità e distinti na dall'esarca, ne reclamò la libe-

pregi d'Orte, dice che una delle razione, pei gravi danni che ne sen-
città della Pentapoli forse avrà a- tiva la Chiesa e popolo di Orte. 11
vuto il vantaggio di venire alla fe- vescovo Giuliano nel 649 fu al con-
de per opera di s. Tolomeo vesco- cilioromano ; Maurizio intervenne
vo della suddetta Pentapoli, inviato a quello del 743; Adamo sedeva
, ,

190 ORT ORT


nel 761; Slefano si recò al concilio da Martino IV; e nel 1296 Boni-
eli Roma dell' 826; Magesto regi- facio Vili fece vescovo Bartolomeo;
strato da Ughelli, al dire di Lucen- nel 1298 fr. Lorenzo di Velletri
do, appartiene alla chiesa d'Ostia. de' minori ; nel 1 334 Nicola Zabe-
Arsenio dell' 860 fu legato di s. reschi nobile ortano e canonico, e-
Nicolò I a Lotario I, perchè ripu- letto capitolo e approvato da
dal
diasse la concubina Valdiada ; po- Benedetto XII, sagace e d'animo
scia divenne vescovo Zaccaria, quin- forte, commissario del cardinal Al-
di Stefano II, che sottoscrisse al bornoz, signore di Bassa no, Torri-
sinodo che Slefano VI detto VII cella e d'altri castelli. Nel i362
tenne contro il predecessore Papa dalla chiesa Rissanense vi fu tras-
Formoso. Nel 916 o 917 Pietro lato Giovanni, cui successero nel 1 365
vescovo d'Orte apocrisario di Gio- Pietro ortano , nel 1 366 fr. Gio-
vanni X
presiedè al concilio d'Al- vanni di Foligno domenicano, che
thaim; N. vescovo del 963; Lam- a vantaggio della Chiesa statuì leggi
berto vivea nel 1003, essendo con- sinodali, nel 1396 fr. Paolo Al-
J
te d Orte Guidone; nel io 17 Gio- berti nobile fiorentino de' minori ,
vanni; altro Giovanni nel 1028 fu trasferitoad Aiaccio. Nel i4^o fu
al sinodo di Giovanni XX, ina vi falto vescovo Sancio o Santi, tras-
ripugna Lucenzio; Laudovino del lalo a Civita Castellana nel i432,
io36; Gregorio del 1049, secondo ed in sua vece Valentino di Terni
Fonlanini. Non si trovano altri ve- canonico.
scovi sino a Ridolfo [Fedi), che Atteso le diminuite repdile del-
Onorio creò cardinale nel 11 26,
II le mense vescovili d'Orte e Ci-
dichiarando che questa dignità do- vita Eugenio IV nel
Castellana,
vesse ornare i vescovi d'Orte, pri- i437, colla bolla Sacrosancta ro-
vilegio che abrogò Eugenio III : mana Ecclesia, unì i due vescovati,
questo Papa nel 11 45 compose le il secondo de' quali già avea unito
di lui liti coi canonici Orte d' a quello di Gallese [Vedi), unione
mediante la bolla Ne oblivionis. Pao- che dovea aver luogo alla prima
lo nel 1
179 si trovò al concilio ge- vacanza d'uno de' due. Nel 1 4^9
nerale Lateranense III , in Roma morì il vescovo di Civita Castella-
nel 1 1 80 consagrò la chiesa di s. na, e Valentino vescovo d'Orte en-
Nicola in Carcere, e nel 1 196 con- trò in possesso di quella diocesi
corse alla consagrazione di s. Lo- intitolandosi d'allora in poi vescovo
renzo in Lucina. Gli successe altro d'Orte e Civita Castellana. Sebbe-
Paolo verso il 1200, cappellano ne nella citata bolla dicasi, che stan-
d'Innocenzo III; N. fu eletto e or- do il vescovo in Orte s' intitolava
dinalo nel 1222 da Onorio III, che vescovo d'Orte e Civita Castellana,
Degli Effetti chiama Guido, così e dimorando in questa seconda cit-
Lucenzio. Successivamente furono tà prendesse il titolo viceversa, pu-
vescovi, Trasmondo del I23g, Gio- re egli preponeva sempre Orte ;

vanni del 248, fr. Pietro de' mi-


1 anzi ricavasi dagli alti del 1 4^9 al

nori eletto da Alessandro IV col di- i582, che la chiesa d'Orte nelle
ploma Ddritum officiij Corrado ar- bolle e alti concistoriali prenomi-
cidiacono di Viterbo richiesto dal navasi a Civita. In quest' ultimo an-
capitolo, fu confermalo nel 1284 no accoltisi gli ortani che nelle boi-
ORT ORT 191
le Civita prenominavasi ad Orte, minori, confessore di Giulio II e
reclamarono contro tale innovazione, penitenziere, che fu al concilio La-
e dipoi nel i j56 fu introdotta stre- teranense V : per sua rinunzia Cle-
pitosa lite congregazione
avanti la mente VII nel iSi
1
^ fece ammini-
del concilio, praecedentiae super re- stratore il cardinal Paolo Cesi (Ve-
servatis. Quantunque la sede d'Or- di), e nel 1 537 S''
Sl|ccesse ne ^
te fosse più prenominata
antica e 1' amministrazione Luca Savelli .

nella bolla d'unione e in altre, ed i538 Pomponio Ceci (Vedi) poi


eziandio in altri atti autentici per cardinale. i53g Scipione Bongal-
lo spazio di i43 anni e più, la li romano intervenne con lode
,

chiesa Oriana fu posposta a Civita Trento, sotto del quale


al concilio di

Castellana detta anche Civitonica. Pio IV ristabilì la sede di Gallese


A questo articolo parlammo de' suoi che dopo il i575 fu riunita a Ci-
tre primi vescovi ,
qui aggiunge- vita. 565 Nicola Perusci romano,
1

remo, che ne successero sino al morto in odore di santità. l58à


suddetto Santi altri ventidue. In se- Andrea Longhi parmigiano, erudi-
guito il nominato Valentino nell'an- tissimo e celehre poeta, ottimo pa-
no i438 fu trasferito a Montefia- store. 1607 Gio. Vincenzo Canza-
scone, ma pochi giorni dopo ritor- chi o Camachi nobile d'Amelia, e-
nò alle sue chiese, assistè al conci- letto, e in vece trasferito a s. Mar-

lio di Firenze; quindi nel i44 2 di' co. 1607 fr. Ippolito Fabiani di
venne vescovo Ca-
di Orte e Civita Ravenna priore generale degli ago-
stellana Luca nobile bolognese, che stiniani, teologo e predicatore egre-
ehbe per successori seguenti. i443 i gio. 1621 Angelo Gozzadini bolo-
Antonio Stella di Civita Castellana gnese, già arcivescovo di Nazianzo,
e canonico, dotto ed esperto negli virtuoso e zelante pastore, che for-
affari. 1 44-^ n Nicola Palmerio a-
'.
mò eccellenti statuti sinodali, e com-
gostiniano e siciliano, insigne teolo- pose le liti insorte tra le due dio-

go, traslato da Catanzaro. i4*^7 An- cesi. 1 653 fr. Taddeo All'ini carne-
tonio già di Castro che si annegò rinese maestro generale di s. Ago-
in mare. 1 4^7 3 Pietro Ajossa di stino, sagiista d'Innocenzo X e ar-
Troia, trasferito a Sessa, i486 An- civescovo di Porfirio, compianto.
gelo Pechinoli di Civita canonico, 1 686 Giuseppe Antonio Sillani Leon-
che secondo Novaes fu legato d'In- cili nobile spoletino, lodato per scien-
nocenzo Vili in Germania ed in za e virtù. 1698 Simone Paolo A-
Ungheria, chiaro in dottrina ed elo- leotti forlivese, insigne in letteratu-
quenza, prefetto di Civita Vecchia. ra e in belle doti, ripristinò il se-

i493 Enrico Bruno segretario di minario di Orte e fu benemerito


Alessandro VI, che lo traslatò a Ta- della disciplina ecclesiastica. 1705
ranto 1498 Giorgio Macca fa ni di
. Ascanio Blasi romano già di Sala-
Marsi, trasferito a Sarno. 1 499 ^,0 " mina in partibus e sullraganeo di
dovico. i5o3 Giovanni Burchardo Sabina. Con questi nell' Ughelli si

{Vedi) (di cui parlammo ancora nel compiono le serie de' vescovi di Ci-
•voi. XLI, p. 177 del Dizionario vita Castellana e di Orte, che con-
ed altrove in più luoghi ) di Stras- tinueremo colle Notizie di Roma.
burgo, celebre ceremoniere. 5o6 fr. 1 17 17 venerabile Gio. Francesco Ten-
Francesco Franceschini orlano dei dermi da Massa di Carrara, di no-
icp ORT ORT
bile stirpe, fregiato delle più rare [Vedi). Ortodosso è un vocabolo
virtù, che con sommo zelo e carità derivato dal greco orlhos , retto, e
esercitò il pastoral ministero : in da doxa, opinione, cioè di retta o-
Civita riedificò la cattedrale e fon- pinione. Vedasi il Macri, Not. dei
dò il seminario; ne scrisse la vita voc. eccl., verbo Orlhodoxus. Fi-
il p. Gio. Francesco Strozzi gesuita, des or thodo x a o ortodossia è un
stampata nel iy5o in Roma. 1739 vocabolo che si prende: i.° perla
Bernardino Vari di Spoleto. 174°* cattolicitào sana dottrina, la quale
Santi Lanucci di Mondavio, del qua- fa che credousi tutte le verità
sì,

le abbiamo stampato in Roma nel determinate dalla Chiesa: questo è


1757: Synodus diocesana civitatìs il contrario dell' Eterodossia ovvero
Hortanae. 1763 Francesco Maria della eresia. 1° per una festa che
Forlani di Capranica diocesi di Su- si celebra presso i greci nella pri-
tri, trasferito da Sanseverino. 1787 ma domenica di quaresima, in me-
Lorenzo de Douiinicis di Foligno: moria del ristabilimento delle sacre
nel i8o5 Pio VII riconobbe il titolo immagini abbattute e lacerate da-
di cattedrale a Gallese, conferman- gli iconoclasti ; chiamasi la festa
do l'unione e la concaltedralità con dell' Ortodossia, come se si dicesse
le sedi di Civita Castellana ed Orte, del ristabilimento della religione
come si legge nel Bull. Coni. t. XII, cristiana, Metodio patriarca di
e fu
p. 4 02 °«de » i vescovi presero il ti- Costantinopoli che neh' 842 stabili
tolo delle tre chiese. Pio VII nel tal festa, coli' approvazione dell' im-

1822 ai 19 aprile trasferì da Nico- peratore Michele e dell'imperatrice


poli Fortunato Maria Ercolani dei Teodora sua madre. Ortodossogra-
passionisi, di s. Gregorio diocesi di fo è un termine dommatico, di cui
Tivoli. Per sua morte il regnante servesi per designare gli autori che
Pio IX nel concistoro de* 4 aprile 1 hanno scritto in senso cattolico.
1848 dichiarò vescovo delle tre Vedasi il Bergier, Diz., Ortodosso
chiese l'odierno monsignor Amadio e Ortodossia. Il Nardi, De' titoli, dice
Zangari di Rimini, canonico di quel- che quello di ortodosso, Alessandro
la cattedrale, dicendosi nella pro- VII nel i658 lo attribuì ai re di
posizione concistoriale, che il Papa Polonia, per aver da quel regno
jus sibi reservavit alìlcr decernen- sterminati e dispersi Que- gli ariani.
di circa Canepina quoe
terroni sti chiamarono omoncionato
eretici
ad dioecesim Hortan perlinet. Del- o omuncionato gli ortodossi, perchè
l' insigne reliquia del prepuzio di ammettevano due nature in Gesù
Gesù Cristo , che si venera in Cristo. Gli ortodossi erano registrati
Calcuta, diocesi di Civita Castella- ne'sagri Dittici, e si cancellavano da
na, ne parlai a Circoncisione di N. essi quelli abbandonavano
che la
S. G. C. si può vedere ancora il
: fede ortodossa benché sovrani.
Marangoni, Istoria di sancta san- ORTOLANO, Cardinale. Orto-
dormii. lano cardinale diacono di s. Adria-
ORTODOSSO, Orthodoxus. Ag- no, sottoscrisse la bolla di Urbano
giunto de' cristiani, le cui opinioni IV, spedita in Anagni nel 1264, a
e dottrine sono conformi a quelle favore dell'abbazia di s. Maria di
della Chiesa cattolica, apostolica, ro- Bomiaco nella diocesi d' Aquila.
mana : è l' opposto di Eterodosso ORTONA (Ortonen). Città ve-
ORT ORT i
93
scovile ari liei) issi ma nel regno delle Melia por crede di possederlo, non
due Sicilie, nella provincia di A- che altri luoghi : certo è che ad
bruzzo Citeriore, situata in riva al Ortona Bonifacio IX e Sisto IV
mare Adriatico, tra i fiumicelli A- concessero pienissima indulgenza ,

riello e Moro, in vicinanza della riconoscendo contenere il corpo del-


Punta di Acquabella, che forma un l' apostolo la cattedrale. Nel i4°9
piccolo capo, distante 4 leghe da proveniente da Cividale, vi appro-
Chieti e da Lanciano. Appartenne dò Gregorio XII co' suoi famigliari

ai frentani, che si confondono age- sulle galere somministrategli da La-


volmente coi maruccini. Il suo pic- dislao re di Napoli, indi parti per
colo porto affluisce di navi, eh' e- Fondi e Gaeta.
sercitano il cabottaggio e serve di La sede vescovile, dopo che i di-
scalo alle mesci onde ridonda la scepoli degli apostoli vi predicaro-
fiera di Lanciano: è capoluogo di no il vangelo, vuoisi eretta nel IV
cantone, ed anticamente si chiamò secolo, e conoscono due vescovi,
si

Orlona a mare, forse per distin- Calunnioso che ne occupava la sede


guerla da Or dona di Puglia. Vuoi- sotto s. Gregorio I, mentre nel con-
si edificata dai troiani dopo l'ecci- cilio romano di s. Martino I del
dio di Troia. L' Ughelli la chiamò 649 trovasi sottoscritto Vittore e-
bella, non grande, e costrutta in pìscopi Ortonensis. Dipoi s. Pio V
pietra OrLona porlus vectigal Ca-
: nel 1570 ripristinò la sede e la
roltts I Siciliae rex basilìcae pria- dichiarò suffraganea di Chieti. A
cipis apostoloriini Urbis Romae cagione della mediocrità della men-
condonavit. Già appartenne a Ra- sa vescovile, nel 1604 Clemente
nuccio II Farnese duca di Parma. Vili colla bolla Pro excellenti, e-
La cattedrale è sotto l'invocazione resse Campii [Fedi) in vescovato
di s. Tommaso apostolo, patrono e l'uni ad Ortona, essendo anche
della città, con battisterio, essendo- essa un tempo soggetta al dominio
ne curato un canonico coadiuvato del duca di Parma. Il primo vesco-
da tre preti : vi è in gran venera- vo di Ottona fu Gio. Domenico
zione il corpo di tal santo, ed ha Rebiba siciliano, fatto da s. Pio V
contiguo decente episcopio. Il ca- nel 1570, traslato uel 1596 a Ca-
pitolo si compone della dignità del- tania da Clemente Vili, il quale
l' arcidiacono , di dodici canonici gli sostituì Alessandro Boccabarili
compresi il teologo ed il peniten- piacentino, poi primo vescovo di
ziere, di tre beneficiati canonici so- Ortona e Campii gli successero,
:

prannumerari e di altri preti e , nel 1624 Antimo degli Atti nobile


chierici. Vi sono diversi conventi di Todi zelantissimo, che promulgò
di religiosi, un monastero di mo- salutari decreti per le due diocesi
nache cisterciensi alcuni sodalizi, , nel sinodo, e difese l'immunità ec-
l' ospedale e il monte frumentario. clesiastica. Nel 1640 fr. Francesco

Neil' Ughelli vi è la storia della Antonio Biondi conventuale, da


traslazione dall' India e da Edessa Capri; nel 1 644 Alessandro Cre-
di Siria nel \i5ti, fatta da Leone scenzi romano somasco, trasferito da
ortonese, del corpo o parte di esso Termoli, indi a Bitonto; nel 653 1

di s. Tommaso apostolo, in un ai Carlo Bonafaccia romano, poi di


documenti; dico parte perchè anche Terni; nel 1675 Giovanni Vespu-
VOL. XLIX. i3
i
94 ORT ORV
la patrizio napoletano, valente e di Stauropoli, eretta nel V secolo,
virtuoso predicatore teatino, ornò presso fiume Meandro. Ne fu ve-
il

il sepolcro di s. Tommaso, ristorò scovo Diogene rappresentato al con-


la cattedrale dai danni del terre- cilio di Calcedonia dal sacerdote
moto, eresse il seminario, restaurò Teotisto. Oriens christ. t. I, p. 908.
la chiesa di s. Margherita vecchia, Ortosia, Orlhosien, è ora un titolo
istituì il monte de' Morti pei suf- vescovile in partibus pure sotto
fragi de' defunti, e fu benefico colle Stauropoli; ne fu insignito già l'at-

monache: lo fu pure
con Campii, tuale arcivescovo di Messina Fran-
rinchiudendo in techa d' argento cesco di Paola Villadicani, che Gre-
il capo del patrono s. Pancrazio gorio XVI creò cardinale.
martire, donando alla cattedrale ORTOSIA oORTOSIADE, Or-
candellieri con croce d'argento; thosia seu Sarchais. Sede vescovi-
v' istituì delle prebende, lasciò una le della Fenicia marittima, nel pa-
somma al capitolo pei suoi suffragi triarcato d'Antiochia, sotto la me-
e pel culto della Beata Vergine. tropoli di Tiro, eretta nel V seco-
Donò ancora le suppellettili vesco- lo, pressoA rad e il fiume Eleute-
vili, edificò la cappella nell' episco- ro. Ebbe per vescovi greci, Fosfo-
pio, celebrò due sinodi, uno in Or- ro che fu al concilio d'Antiochia,
tona, l' altro in Campii, le quali in cui si giudicò la causa d'Anasta-
diocesi visitò attentamente, e morì sio di Perrha, e sottoscrisse al con-
piamente. Giuseppe Falconi nobile cilio di Calcedonia; Nonno che fir-

di Civita Ducale, fatto vescovo nel mò la lettera del concilio di Feni-

17 17 e lodato: con questi 1' Ughel- cia all'imperatore Leone; Nilo del
linell' Italia sacra t. VI, p. 772, monastero di s. Eutimo; e Stefano
e t. X, p. 3 11, termina la serie partigiano di Severo. Oriens chr.
de' vescovi di Ortona e Campii, che t. II, p. 826. Clemente VI nel
compiremo colle Notizie di Roma. i345 vi nominò vescovo Arnaldo
1730. Giovanni Romano della dio- frate minore. 1239.
Ivi, t. Ili, p.

cesi di Squillace. 1735 Marc' An- ORVIETO (Urbevelan). con Città


tonio Amalfitani della diocesi di resideuza vescovile dello stato pon-
Mileto. Domenico de Domi-
1766 tificio, capoluogo della provincia e

nicis della diocesi di Teano. 1792 delegazione apostolica del suo no-
Antonio Cresi d'Aquila. Nel 1818 me, della quale daremo prima un
Pio VII soppresse le due sedi ed ,
piccolo cenno di sua posizione to-
unì Campii a Teramo (ledi) e pografica e de'luoghi che la com-
Ortona a Lanciano (Fedi), quindi pongono. Confina questa provincia
nel i834 a' 19 febbraio Gregorio al nord colla delegazione di Peru-

XVI, per le premure del dotto ar- gia, al sud con quella di Viterbo,
cidiacono d' Ortona de Virgiliis, ri- all'est col Tevere, che la divide
pristinò la sede vescovile d' Ortona, dall'agro di Todi, ed all'ovest colla
assegnandola però iq perpetua am- Toscana. Fra le colline che la in-
ministrazione dell' arcivescovo di tersecano, si veggono correre due i

Lanciano. fiumi Paglia e Chiane, che non


OIVTOS1A, Orlliosia. Sede ve- lungi da Orvieto recano congiunti
scovile della provincia di Caria, e- al Tevere il loro tributo. La nuo-
sarcato d' Asia, sotto la metropoli va strada Cassia da ultimo aperta
ORV ORV i
95
(della quale parlai pure a Monte- vieto, come dissi a Delegazione,
fiascone), che passando pei territori! parlando della popolazione della
di Città della Pieve e di Casti- provincia. Il medesimo Papa Gre-
glione del Lago, offre agiata co- gorio XVI successivamente vi de-
municazione con Perugia e colla stinò i seguenti monsignori per de-
Val di Chiane toscana: questa via legati apostolici : Silvestro Belli poi
rende Orvieto quasi centrale di cardinale, Camillo di Pietro, Ale-
comunicazione tra Roma e Firenze, rame Pallavicino, Giacomo Anto-
traversando la detta deliziosa valle. nelli ora cardinale, Salvatore Pac-
Lo stato orvietano formò sempre cinelli, Terenzio
Carletti , Paolo
come appendice alla provincia di Durio, Gio. Battista Cannella e
Viterbo o Patrimonio di s. Pietro, Matteo Eustachio Gonnella, a cui
e sino alla fine dell'ultimo secolo il regnante Pio IX nel 1847 die
ebbe un prelato per particolare in successore l'attuale monsignor
governatore, però a Delegazioni di- Filippo Torraca di Civitavecchia,
cemmo che Orvieto sino a tal e- trasferendolo da Camerino in cui
poca era la quinta provincia dei l'avea posto Gregorio XVI. Alla
domimi della santa Sede. Gli ulti- comune di Orvieto sono appodiati
mi prelati governatori e residenti i villaggi di Corbara, Frodo, Su-
in Orvieto, furono Settimio Hono- gano, Titignano, e Torre de' ss.
rali di Jesi, Francesco Marazzani Severo e Martino, con altri dodici
poi cardinale, e Bartolomeo Lopez meno importanti. La delegazione
napoletano che lo era nel 1798 contiene le comuni di Castel s.

all'invasione de' repubblicani fran- Giorgio coll'appodiato Baiano, di


cesi. Nel 1800 Pio VII istituì la Castel Viscardo coll'appodiato Pi-
delegazione Viterbo e nominò
di ceno, di Monte Rubiaglio, di Pota-
governatore provvisorio di Orvieto no coll'appodiato Castel Rubello, di
l'avv. Gio. Francesco Passali ro- s.Venanzio cogli appodiati Colle-
mano, indi prelati governatori Do- lungo , Ripalvella, Rote-Castello e
menico de Simone poi cardinale, e Ch'ila Conti, e di s. Vito che ha
Ferdinando Moscardini. Nel 1809 per appodiati Palazzo Bovarino,
gì' imperiali francesi occuparono di Poggio Aquilone e Pomello. Il di-
nuovo gli stati della Chiesa, e solo stretto di Fienile contiene le co-
nel 181 4 li ricuperò, e potè ritor- muni Alhrona, Fabro, Carna-
di
narvi Pio VII, il quale nel 18 16 iola, Monte Gabbione coll'appodiato
comprese nella delegazione di Vi- Castelfìore, Monte Giove, Monte
terbo la provincia d'Orvieto che Leone e Panano: alla sua am-
dichiarò distretto, con governatore ministrazione comunale va unito
secolare, residente coi sotto-diret- l'appodiato Sala ed i casali Mea-
tore di polizia e preposto al bol- na e Mealla. Ambedue distretti i

lo e registro in Orvieto. Final- sono nella diocesi d'Orvieto, e del-


mente Gregorio XVI a' 5 luglio le comuni andiamo a riportare bre-
183 elevò TOrvietano al grado
1 vi indicazioni.
di delegazione apostolica, con pre-
lato delegato, congregazione gover- Distretto di Orvieto.
nativa e tribunale di prima istan-
za, con presidente residente in Or- Castel Giorgio. Ebbe forma di
196 ORV ORV
paese nel 1 47^ 80lt0 Sisto IV, ed statistico-storico dello stalo poni. p.
ha buoni fabbricati, con territorio 257, parlando di Ficulle. Diverse
in piano. fabbriche e archi di stile gotico, di-

Castel Viscardo. Fu della fami- mostrano l'antichità del luogo: è tal


glia Monaldeschi , ha il palazzo chiesa costrutta in gotico con sot-
Spada, e territorio in colle e piano. terraneo, ha porta con stipiti di
Monte Rubiaglio. Ha pochi fab- marmo bianco, festone di alabastro,
bricali con territorio montuoso. e capitelli di particolare disegno.
Porcino. Nel 269 fu molto ro-
1 Evvi ancora un ponte detto del mu-
vinato dai collegati ghibellini; co- ro grosso, che fu fatto costruire dal-
sì nel i3i6 e 1Z1Q patì altri di- l'imperatore Nerone. Vicina esisteva
sastri per gare civili. Ha il terri- una celebre abbazia di benedettini,
torio su terreno vulcanico e in mon- i passarono per do-
fondi de' quali
te, con pochi fabbricati chiusi da minio diretto alla basilica Liberia-
mura. na di Roma: vuoisi che l'abbate
S. Venanzio. In monte è il suo Eraziano benedettino nascesse in
territorio, con non pochi fabbrica- questo territorio. Tuttora vi è in
ti cinti di mura. prossimità un convento di cappuc-
S. Vito. Il territorio è giacente cini. L'aria è salubre e l'industria
in monte, con mediocri fabbricati. agricola supplisce alla mediocre fe-
racità del terreno, per trarne tutti
Distretto di Ficulle. i naturali prodotti ; il vino si con-

fonde in commercio col rinomato


Ficulle. Capoluogo situato nella d'Orvieto, altrettanto dicasi di quel-
parte boreale dello stato orvietauo, lo de' luoghi con vicini. Ha diverse
non lungi dal corso del Chiana, con fabbriche di buone stoviglie, e la
territorio in colle, con buoni e re- nuova via Cassia, che ne attraver-
golari fabbricati cinti di mura, stra- sa sobborghi, ha dato utile ecci-
i

de rettilinee e due borghi. La col- tamento all'operosità degli abitanti.


legiata e chiesa matrice è dedicata Sotto i francesi, come la più cen-
alla Beata Vergine Assunta. È tra- trale posizione fra i molti circostan-
dizione che ripeta l'origine da una ti luoghi, Ficulle venne costituito
colonia di Ficulea, che surse pres- capoluogo cantone del distretto
di
so Nomento per opera degli abori- di Todi, nel dipartimento del Tra-
geni, e ne tratta il Nibby, Analisi simeno, e nel 18 17 capoluogo di
de' dintorni di Roma t. II, p. 43. governo. N' è patrono principale s.
Trovandosi in questo luogo l'im- Eumenio vescovo, e protettore il

peratore Tiberio Claudio, allorché cardinal Anton Francesco Orioli con-


gli giunse notizia d'una vittoria ri- cesso da Gregorio XVI, che lo fe-
portata in oriente dalle sue armi, ce pure di Dolsena.
vi eresse un tempio al Sole mitra- Allerona. E pur detta Lerona,
to, e quindi gli feceun sagrifizio con territorio in colle, i cui fabbri-
nella spelonca di Termodonte di : cati sono in parte cinti di mura.
tal fatto se ne legge memoria in Fabro. Il territorio è in piano e
antichissima lapide, situata nella in colle, il cui paese in parte è cin-
chiesa di s. Maria fuori le mura e to di mura, con sufficienti fabbri-
riportata dal Calindri nel Saggio cati.
ORV O It V 197
Carnaìola. Giace in colle e in no di molti Papi. Inoltre, se Or-
piano il leni torio, ha un palazzo vieto non è la sola, è certamente
con fabbricati non rimarchevoli. tra le pochissime città d'Italia che
Monte Gabbione. Nel 1377 fu tra tante fazioni di guelfi e ghi-

preso a forza dal visconte di Lo- bellini^ di bianchi e neri, che la-

rena nipote Gregorio XI, perchè


di cerarono sino i una stessa
figli di

il suppose dello stato di Chiusi ; il famiglia, siasi conservata sempre fe-


visconte mentre prima
l'acquistò, delissima alla santa Sede, avendo
era della famiglia Montemarte. E essa l'onore di avere anco assicura-
in monte e colle il territorio, con to le sacre persone de'sommi Pon-
fabbricati cinti di mura. tefici ne' tempi i più critici e peri-
Monte Giove. Il territorio è in colosi. Vaga è la piazza principale,
colle, con mediocri fabbricati. ed ornata dal decoroso palazzo apo-
Monte Leone. Surse il paese ver- Bourbon del
stolico, già proprietà dei

so il io52, e nel 1373 il visconte Monte, ed ora del prelato e canonico


di Lorena lo prese a forza, suppo- Cesare Pandolfì. Il palazzo pontificio
nendolo appartenente al Chiusino, fu costruito da Benedetto VII, e
e nel 1 3y4- lo vendè alla famiglia restaurato da diversi suoi successo-
Montemarte, alla quale lo riprese ri, come da Urbano IV: esso re-
nel 1377. Ha territorio in colle e sta a conlatto dell'episcopio, ed ap-
piano il:paese ha molti fabbricati, partiene alla fabbrica di s. Maria.
circondati di mura, e la collegiata L'antico palazzo de'governatori og-
de'ss. Pietro e Paolo apostoli. gi è del tribunale di prima istan-

Parrano. Giace il territorio in za e dell'assessorato , e vi sono le

colle, con fabbricati contornali di carceri. Alcuni nobili hanno palaz-


mura. zi rimarchevoli, massime il palazzo
Sul territorio dell' Orvietano si Gualterio pei grandiosi disegni che
può consultare il Blavium, Thea- ne adornano le pareti interne, ac-
rum orbis. Quello della città di Or- quistati dal cardinal Filippo ; sono
vieto è vasto ed ubertoso di •vini questi i superbi cartoni sui quali
preziosi, delicati e leggieri, celebrati lo Zampieri detto il Domenichino,
col nome di vino d Orvieto j le sue i Caiacci ed altri valentissimi della
colline sono vestite di ulivi e di scuola bolognese posero i primi slan-
altre utili piante, ed è tanta l'ab- ci del loro genio, per poi riprodurla
bondanza de' suoi prodotti d'ogni adorni dell'incantesimo de'colori sul-
genere, che ne somministra ezian- le tele e sui muri. Nella cappella
dio alle città e luoghi circonvicini ;
gentilizia dello stesso palazzo si am-
abbonda altresì di canape, la ma- mira un s. Michele arcangelo di-
cerazione del quale nelle acque pinto in un pezzo di muro segato,
del Paglia rende allora spiacevole e credesi opera di Luca Siguorelli,
la dimora campestre. L'originalità di finitezza tanto squisita eh' è fa-
della situazione d'Orvieto, le frutti- ma servisse di prova d'arte allor-
fere e ridenti collineche la circon- quando si trattò allogargli il grau
dano, ed superbi puuti di vista
i lavoro della cappella del duomo.
che presenta dalle sue sommità, ac- Tra i buoni quadri di questa città,

crescono la sua importanza, e fu mirabile è quello della cappella del


per diversi secoli favorito soggior* palazzo Pelrangeli, che si attribuì*
198 ORV ORV
sce a Pietro Perugino, e rapprese»' tempi d'assedio o di siccità. Il suc-
ta la Madonna coi ss. Savino, Giove- cessore Paolo III lo fece quindi
nale, Agostino e Girolamo. Magni- condurre a fine sotto la direzione
fico è il palazzo vescovile, adereute di Simone Mosca, scultore e archi-
alla cattedrale. Vi sono nove con- tetto fiorentino che edificò il so-
venti di religiosi, quattro monaste- pratterra, ove si legge: Quod natu-
ri di monache, un conservatorio, un ra munimento inviderai industria
orfanotrofio, oltre diverse altre pie adjccit. Iscrizione che allude la dif-
e benefiche istituzioni, diversi soda- ficoltà dell' impresa, l'ingegno, l'ar-
lizi, l' ospedale, il seminario cogli te e la magnificenza del lavoro.
alunni, ed il monte di pietà, il qua- Le mura del sopratterra sono d'ope-
le è il primo ch'ebbe l'approvazio- ra laterizia, alte i5 palmi. Due por-
ne pontificia. Meraviglioso è poi il te opposte diametralmente danno
pozzo profondo a tutta l'arte no- l' ingresso a due scale, una delle
tissimo, e fu detto con ragione che quali serve per discendere, l'altra
l' antichità non vide e non ebbe per salire, e viceversa. Queste sca-
mai opera più utile di questa: è le costruite con mirabile artificio
chiamalo volgarmente pozzo di s. una sopra l'altra, si ravvolgono spi-
Pattizio, denominazione tratta da ralmente d'intorno al vuoto cilin-
quello situato in Irlanda, il quale, drico del pozzo, ch'è largo60 pal-
come dissi nel descriverlo a tale mi, dal qual ampia
vuoto e dall'
articolo, uou è un pozzo, ma una bocca superiore ricevono lume per
ampia e profonda caverna formata 72 finestroni simmetricamente dis-
nell'isola del lago di Dearg, famo- posti dall'alto sino quasi al fondo,
so per antiche tradizioni non esen- finche profondo e al li-
giunti al

ti da superstizione. Noteremo col vello delle acque, si forma la co-


Calindri, che al forte del gran Cai- municazione d'una scala con l'altra
ro vi è un pozzo sulla forma del- per mezzo di due porte diametral-
l'orvietano, profondo e piùpiù mente opposte come quelle del so-
grande. Allorché Clemente VII do- pratterra, e di un ponte che traver-
po il furioso sacco di R.oma nel sa e divide per metà l'area del
i5^7 si rifugiò in Orvieto, consi- pozzo. Da questo artificioso lavoro
derando che per le rupi inaccessi- si trae il vantaggio di poter es-
bili che circondano la città sareb- trarre l'acqua che sorge da una ve-
be stato sicuro qualora vi fossero na perenne nel fondo, caricandone
stali fonti perenni, di cui mancava un giumento, il quale può comoda-
per la lontananza de'mouti che gli mente scendere e salire per le larghe
fanno corona, e che in mancanza cordonale, che sono 248, senza che
di pioggie sarebbe stato costretto a vi sia pericolo che possa incontrar-
cedere ad un lungo assedio e ca- si con alcun altro, poiché, come si

dere in mano de' crudelissimi suoi è detto, l'una delle due è destinata
nemici, deliberò di scavare e co- a discendere, l'altra a salire. Que-
struire il pozzo tanto famoso per sto pozzo è profondo 275 palmi a
la fortezza, ccll'opera del celebre ar- perpendicolo, e quel ch'é più mi-
chitetto Antonio da Sangallo, prov- rabile si è, che essendo scavato nel
vedendo così al difetto dell'acqua tufo, verso il fondo è mancata ogni
onde dissetare la popolazione in materia solida, ed è convenuto sup-
ORV ORV 199
|>lire con materiale di rnaltoui. Que- vai il culto che ad essa ivi sì pre-

sto monumento è di figura sferica stava (pel quale gli orvietani come
o rotonda; ne ragiona il Vasa-
sia a loro principale avvocata volevano
ri, e meglio di Monaldeschi lo de- erigere un tempio che avesse fama
scrisse il p. Donarmi, Numism. Poni. tra i principali d'Italia), cangiando-

t. I, p. 19-2, ove ne riporta lo spac- si poi il nome antico in quello di

cato e la pianta, colla parte este- s. Maria della Stella, per una stel-

riore, oltrela medaglia che ne fu la che ha sul manto: però l'imma-


coniata da Clemente VII, coli' epi- gine che ora venerasi nel tempio
grafe: Ut bibat populus, e Mosè in dicesi ancora la Madonna di s. Bri'
atto di far uscire l'acqua dalla rupe. zio, così detta dal popolo ( perchè

Altro meraviglioso e superbo ad esso la. donò tal santo protetto-


splendidissimo monumento, per cui re di Orvieto), poiché veniva espo-
Orvieto merita di essere visitata da- sta con istraordiuaria magnificenza
gli intelligenti e amatori delle ar- nel giorno anniversario della fon-
ti, è la sontuosa e magnifica cat- dazione della nuova cattedrale, gior-
tedrale, tanto famigerata sotto il no in cui ricorreva la festa di s.

nome di Duomo d'Orvieto. Questo Brizio. Lorenzo Maitani sanese, ar-


ripete la sua esistenza dallo strepi- chitetto a que'tempi celebratissimo,
toso miracolo accaduto nel 1264 in die il disegno della fabbrica, la cui
Bolsena {Vedi), allorquando un sa- sollecita costruzione fu incoraggita
cerdote che celebrava il divin sa- dalle spontauee oblazioni de' fedeli,
grifizio, dubitando sulla virtù delle e dalle cure di Nicolò IV che dopo
parole della consagrazione, a monu- il riposo de'fondamenti di sua mano
mento della presenza reale, vide tra mise la prima pietra nel 12906 be-
le sue mani l'Ostia (P'edi) che im- nedì l'opera nascente: molti celebri
molava grondar vivo sangue, onde artisti coadiuvarono in diverse epoche
ne furono intrisi i sacri lini e il le fatiche del Maitani, dichiarato so-
Corporale [Vedi), ed asperso l'al- printendente generale della fabbri-
tare. Furono tali lini fatti traspor- ca. Da più vie della città si perviene
tare solennemente da Urbano IV alla piazza ove s'innalza il superbo e-

in Orvieto ove risiedeva, onde la difìzio. Il Maitani ne piantò la faccia-

pietà degli orvietani e la loro ve- ta, alta dal lastricato alla sommità
nerazione per cosi insigni reliquie 240 palmi e larga 180, in un punto
non tardò ad erigere il nobilissimo così favorevole che i raggi del sole
tempio per custodirvi sì prezioso sul meriggio colpiscono di fianco i
deposito. Il luogo prescelto a git- bassorilievi, quali colla opposta om-
i

tarne fondamenta, come il più


le bra mostrano in quel momento uno
opportuno ad accrescere e dare ri- spettacolo sorprendente di prospet-
salto alla maestà dell'edilìzio, ch'è tiva. Sopra un magnifico basamen-
il più nobile ed eminente della città, to di palmi d' altezza s'erge
otto
tu quello ove esisteva la chiesa di questa superba facciata, composta
s. Costanzo appartenente ai canoni- da tre frontespizi e da quattro obe-
ci, e l'altra di s. Maria Prisca spet- lischi che la fiancheggiano sópra un
tante al vescovo e antica cattedra- piano lastricato di marmo rosso lar-
le, per cui veune poi dedicato alla go 16 palmi, a cui si sale per set-
Beata forgine Assunta per rinuo- te gradini alternativamente di mar-
200 ORV ORV
mo rosso e travertino. Sopra la niti di alabastri diafani. Intorno al-
delta base s' innalzano quattro pi- le porte e fìnestroni girano varie
lastri o piedistalli, i quali reggono cornici, con tre ordini di colonnet-
quattro svelti vaghissimi obelischi, te spirali ornale di sottili fogliami
gli estrerai de'quali sono alti 160 e musaici, con istatue di bronzo
palmi sopra un diametro di 16 cir- sui triangoli, tutti fiancheggiati da
ca, e medii che terminano in
i quadri di musaico^ e mirabili mu-
doppia cuspide souo alti 180 pal- saiciriempiono vani de' triangoli;
i

mi col diametro di i4- Tutti sono rappresentando il campo del trian-


sormontati da statue appartenenti golo di mezzo 1' Assunzione della
ad uuo scarpello più vecchio della Vergine, quello de' quadri laterali
scuola sanese. Ogni piedistallo, com- gli apostoli, s. Cirillo alessandrino
presa la base e cornice, non è me- e il profeta Amos. Il campo del
no alto di 43 palmi e largo 16, e triangolo posto tra il primo e il

sono primieramente ammirabili i secondo obelisco, dal lato sinistro,


bassorilievi delle loro tavole, che offre il battesimo di Gesù, ed è
esprimono molte e varie storie del- notabile la figura che si scalza per
l' antico e nuovo Testamento, scol- tragittare il Giordano, che vuoisi
pite da celebri artisti in quat- , di Cesare Nebbia da Orvieto ; gli

tro o otto partimenti ovali o vani, altri musaici sono pure importanti.
primeggiando i bassorilievi rappre- Sopra i triangoli evvi un maestoso
sentanti il giudizio universale cou loggiato a guisa di claustro, che si

eccellenti gruppi e figure. I delti prolunga per i5o palmi, formato


quattro piedistalli sono sovrastati da bei trafori ed intagli, terminalo
da un simbolo in bronzo de'quat- da ricco cornicione; quale loggiato
tro evangelisti , e dividono le tre è praticabile come i quattro obeli-
porte che danno ingresso al tem- schi, nell'interno de'quali una scala a
pio su due gradini di marmo. La chiocciola conduce sino alla cuspide
porta del mezzo è circondata da di ognuno. Sopra il cornicione, gli
varie cornici, e da tre ordini di pic- intervallide' quattro obelischi for-
cole colonne spirali intarsiate di mu- mano tre frontespizi adorni di mu-
saici di vivaci pure
colori, ed è saici, due de'quali cioè i laterali
adorna di moltissimi fogliami e mi- (le punte de' loro triangoli termi-
nuti lavori con trafori, tutti esegui- nano con una statua) con lo Sposalizio
ti con esattezza e buon gusto; so- e Presentazione della Vergine. Mai-
pra l'architrave è la statua di mar- tani situò in quello di mezzo con mol-
mo della Beata Vergiue, colorita di to criterio, un quadrato che serve a
bronzo onde porla in armonia col interrompere la contiuuazione dei
padiglione di tal metallo sotto cui triangoli che avrebbero prodotto
posa, del quale sono pure gli an- monotonia esso è forato nel cen-
:

geli che dai due lati la fiancheg- tro da un finestrone circolare ador-
giano, stupendamente gettati. Le al- no di fogliami, musaici e colon-
tre due porte hanno ognu-
laterali nette. Ne'quattro angoli sono in
na sul!' architrave la statua di un musaico quattro principali dotto-
i

angelo in marmo, ed un finestro- ri della chiesa latina, lateralmente


ne terminante in arco acuto, che le statue de'dodici profeti, e supe-
in vece di vetri q cristalli sono for- riormente quelle degli apostoli, pog-
ORV ORV 201
giando sul vasto cornicione il trian- sero, e che appellasi gotica : a par-
golo maggiore che sostiene nella lare rettamente non si può dirne
sua putita la croce. Il campo di gotica la forma, nel riflesso che il sa-
questo triangolo, rinnovato col car- piente architetto scrupolosamente non
tone di Lanfranco, presenta in mu- attenendosi alla maniera troppo esile
saico la Coronazione della Vergine, e troppo svelta di quella, ma cor-
opera veramente stupenda. Le par- reggendola in parte, costruì il tem-
ti laterali della chiesa, come il prò- pio sulle traccie dell'architettura se-
spetto, sono basate sopra un piano migotica o gotica moderna , che
di sette gradini, e sono degne di non manca di delicatezza e d'una
osservazione le due statue collocate franchezza di lavoro capace di sor-
nella base laterale degli estremi ohe- prendere, e ch'era in voga ne'se-
lischi, rappresentanti le sibille Libi- coli XIV e XV. È a croce latt-

ea ed Eritrea di Fabiano Toti. Tot- na, lunga 4 00 palmi e 148 larga,


to l'esterno del tempio, tranne il e vi si entra per le dette cinque
prospetto eh' è di marmo bianco porte, dando le tre del prospetto
carrarese, ècomposto a vicenda di esterno ingresso a tre navate. La
pietre nere e di travertino. For- navata di mezzo, maggiore delle la-
mano frontespizio i muri che ter- terali, è alta 1 84- palmi, ed è sos-
minano le navale per largo e per tenuta da dieci grandi colonne del-
lungo, con quelli delle due cappel- Y altezza di palmi 88 e della c'ir-
le ornati di cornici e fogliami. Al- conferenza di 24, e da due pila-
tré due porle laterali danno ingres- stroni cui vengono soprapposti do-
so al tempio, ed in ispecie quella dici archi grandiosi di tutto sesto,
dalla parte dell'episcopio è ricca formate a liste bianche e nere, co-
d'intagli, ed ha l'architrave di bron- me è lutto l'interno del tempio, ed
zo, ov'è in bassorilievo il Piedento- hanno capitelli scolpiti con qualche
re tra gli apostoli. In questa stu- gusto e tutti di diverso disegno,
penda facciata d'ordine di Pio VII Sopra i delti archi vi è praticata
furono rinnovati i pregiati musaici j
una loggia o galleria che gira per
eguale ordine emanò Leone XII, e tutta la navata, ed è sostenuta da
compi Gregorio XVI con altri re- mensole lavorate di ricco e vario
stauri, ed è perciò che il delegato disegno. Dodici finestroni gotici nei
Dnrio fece incidere dal valente cav. lati, e l'occhio che adorna il prò-
Girometti una gran medaglia, la spetto, danno luce a questa navata,
quale con isquisito lavoro e mira- Meritano attenzione le statue dei
bile prospettiva effigiò la stupenda dodici apostoli che la decorano, es-
mole della facciata^ coll'epigrafe: Gre- sendo le migliori s. Tommaso del-
gorius XVI Fronlem Reparavìt, e l'orvietano Ippolito Scalza, il quale
nell'esergo MDCCCXLIL Nel mez- vi scolpì la propria effigie, s. Gia-
zo della corona di lauro ch'è nel corno Maggiore del Caccini, i ss.
rovescio si legge : Aloisio Lambris- Giovanni e Filippo del Mochi, ed
schinio Vir. Emiri. Patrono - Paulo il s. Matteo di Gio. Bologna. Ter-
Dario Amisi. Praef. Vvbevet. mina questa navata e le laterali
L'interno del duomo presenta un con un ripiano cui si accede per
vasto edilìzio sulle norme dell'ar- due gradini, il quale ripiano forma
chi lettura che i tedeschi introdus- la navata per largo che ha nelle
aoa ORV ORV
due estremità le cappelle del ss. apostoli, gli evangelisti : tutto il ri-
Corporale e della Madonna di s. manente della tribuna è diviso in
Brizio. Quivi da quattro grandi pi- 16 quadri coloriti a fresco sul mu-
lastroni e contropilastri s'innalzano ro, rappresentanti per la più. parte
le volte a crociera, dipinte in az- i più celebri del nuovo Testa-
fatti

zurro. Sul detto ripiano vicino alla mento ; finalmente sopra il coro so-
statua di s. Paolo veilesi il pulpito, no 40 mezze figure Ponte-
di santi
bell'opera disegnata dallo Scalza, di fici e vescovi, ed altri che glorifi-
noce egregiamente intagliato e di carono la Madre di Dio colla loro
forma ottangolare; sul cornicione po- dottrina, dipinti a fresco e a chiaro-
sano le quattro statuette degli evan- scuro. gran fìnestrone è alto 60
Il

gelisti, degne di tanto artefice. Per palmi, ed è tutto composto di mi-


cinque gradini di marmo bianco nuti pezzi di vetro divisi in 44
terminati da una balaustrata simi- quadretti , in cui lavorarono fra
le, si ha l'accesso al gran presbite- Morichetto da Viterbo coi migliori
rio dell'altezza di 1
54 palmi, ove pittori in vetro. Scendendo dalla
ai lati dell'altare maggiore isolato parte del trono vescovile, prima
ammiransi l'Angelo e l'Annunziata, d'inoltrarsi alla cappella del ss. Cor-
statue scolpite dal Sfochi. Proceden- porale, vedesi a destra l'altare del-
do oltre osservasi il coro bellissimo la Visitazione, il quale bellissimo
con lavori di minuto
tarsia di e come quello de' Magi che gli fa
diligente lavoro, eseguito dopo il simmetria, perchè ambedue situati
1 33 x da artefici sanesi sotto la di- ne' muri che fanno facciata alle na-
rezione di Giovanni Ammannati. vi minori, tanto nella tavola che
r
lS el mezzo di esso stava la sede negli ornati è di marmo carra-
episcopale, a' tempi nostri trasferita rese; suo vago disegno è del San-
il

dalla parte del vangelo del gran micheli che lo fece in competenza
presbiterio, ed in vece ivi fu eret- di Sangallo, con tavola più che di
to dal vescovo cardinal Antamori mezzo rilievo della Visitazione ed
un altare a'ss. Pietro e Paolo. Nel ornati, sculture singolari di Moschi-
coro si vedono l'effigie di molti san- no figlio di Simone Mosca, aventi
ti, fra' quali quelli venerati dal ca- vicino la statua di Cristo alla co-
pitolo,ed eremiti, figure e ornati lonna, del Mercanti. Sopra la cap-
sorprendenti per la finezza del la- pella del ss. Corporale ammirasi
voro. La volta della tribuna viene l'organo che sembra appeso bizzar-
formata da una gran crociera a ramente per aria, essendo il pro-
quarti acuti, divisa in quattro lu- spetto altissimo fino alla sommità
nettoni, ma le pitture già assai sti- della volta, bella opera di Scalza
mabili, sono devastate dall' ingiuria con figure e variati ornati di squi-
del tempo Ugolino di Prete Ilario
: sito gusto, essendo l' artefice dello
orvietano dipinse cordoni di essa i strumento Bernardino Benvenuti :

e fiori, ed muri a figure, col Pa-


i sotto di esso ed ai lati della porta
dre eterno circondato dalle gerar- della cappella, sono le statue del
chie angeliche., lo Spirito Santo in Salvatore di Raffaele da Montelu-
mezzo a cori d'angeli, Maria coro- pò, e la Vergine di Toti. La cap-
nata da Gesù in gloria, e la sua pella del ss. Corporale, edificata in-
Assunzione, ed i dodici profeti, gli sieme al duomo, ha pitture espri-
ORV ORV 2u3
menti -varie istorie del miracolo di nicì, di riquadri e di putti, e Io
Bolsena dell' orvietano Ugolino e di Scalza fu autore di tal decorazio-
altri. Si ammirano i depositi del ne ; Alessandro Scalza e Giorgio
vescovo d' Orvieto Vanzio e di fiammingo ne eseguirono gli stucchi.
Sebastiano -Gualtiero prelato dottis- Meritano particolare osservazione le

simo orvietano, non che le sta- pitture di dette cappelle, essendo


tue dell'arcangelo s. Michele e del- nel muro sotto primo finestrone
il

l' angelo Custode, del Cornacchina la Lavanda, di Nebbia or-


Cesare
Dietro l'altare del Sagramento per vietano. Nella prima Taddeo Zuc-
due gradinate si ascende al gran cari dipinse il Cieco nato, con sin-

tabernacolo ornato di colonne e di golare maestria; al muro sotto il

fogliami dorati, in cui chiuso da secondo finestrone la Maddalena è


quattro chiavi diverse si couserva di Pomarancio. Questi nella secon-
il reliquiario del ss. Corporale, fat- da cappella colorì Lazzaro risul-
to per le premure del vescovo Bel- tato, e nella terza la Probatica pi-
tramo Monaldeschi, e lavorato nel scina, e sotto il finestrone Gesù che
1 338 da Ugolino Veri sanese. 11 suo scaccia i profanatori del tempio.
disegno quadrangolare, schiaccialo ai Nella quarta cappella Zuccari espres-
lati, somiglia in gran parte a quello se il risorgimento del figlio della
della facciata del duomo, del peso di vedova di Naim, e sotto il prossi-
circa 4°o libbre. E di argento, tutto mo finestrone 1' Adultera. Il qua-
lavorato a smalto perfettissimo, con dro del quinto altare è del Poma-
Statuette, obelischi, fiorami^ ornati rancio, rappresentante le Nozze di
a rabesco e sagre rappresentanze; Cana ; Gentile da Fabriano colorì
è alto quasi 7 palmi, e nella base la Madonna e s. Caterina sotto
largo 5, con Io stemma de' Monal- l'ultimo finestrone : i suddetti pit-
deschi che in Orvieto e nelle circo- tóri dipinsero i riquadri delle cap-
stanti provincie ebbero potenza stra- pelle. Rimpetto alla Madonna è il

ordinaria, e di Sieua patria dell'ar- fonte battesimale, opera cominciata


tista. Chiuso da due sportelli si ve- da Pietro di Giovanni da Fribur-
de per un cristallo il ss. Corpora- go, e perfezionata da Giovanni di
le, decorando gli sportelli scomparti- Pietro Guidi fiorentino: è ottagono
menti con pitture a smalto allusive di marmo rosso d'un sol pezzo, ha
al miracolo, alla sua festa, all' isti- 32 palmi di circouferenza , 4 di
tuzione dell'Eucaristia, ed a vari profondità, ed è sostenuto da otto
fatti del Redentore. E interessante leoni di marmo bianco. E lavoralo
ancora la figura della Madonua dei intorno a festoui e storie, con bas-
raccomandati, situata a destra della sorilievo del battesimo di Gesù Cri-
cappella, opera di Gentile da Fa- sto; sul coperchio è la statuetta di
briano. s. Gio. Battista. Incontro a questo
Uscendo dalla cappella a destra, fonte si trova la statua di s. Rocco
si scende in una delle navate late- di Toti, indi l'Assunta di Mazza» -

rali, ove sono cinque cappelle, e ti e la Natività di Maria del Neb-


cinque finestroni per banda, i quali bia. Accanto a quest'ultimo altare
sin verso la metà sono forniti di ammirasi la bella statua di s. Se-
alabastri diafani : ciascuna è ornala bastiano dello Scalza. Le pitture so-
di colonne di vario ordine di coi -
pra il finale prospetto di mezzo so-
ao4 ORV ORV
do del Ragazzini, cosi quelle del In quello di contro gli strumenti dei-
prospetto finale delle altre navate la passione sono sorretti da
angeli,
minori. Seguitando il giro e pas- A destra vi è la Beata Vergine col
sando alla navata destra, si animi- coro degli apostoli, e dirimpetto i

rauo le pitture nel fine del muro profeti, martiri e coro


i il delle
di Nebbia, e quindi nella prima vergini, il quale dicesi di Pietro
cappella vi fece le riquadrature; ivi Perugino: in questo lunettone vi
si vede il quadro della presa di sono gli stemmi de'Monaldeschi, cioè
Cristo opera interessante
nell'orto, di Achille che nel
1494 lasciò un
di Muziano, del quale è pure Cri- legato per le pitture e ornamenti
sto innanzi Pilato sotto il secondo della cappella, e Francesco vescovo
finestrone. Inoltre il Muziano di- d'Orvieto poi d'Ascoli, che la dotò
pinse la Flagellazione nella seconda con testamento del 1462, e die
cappella, nella terza la Coronazione mano alle
Nel lunettone a
pitture.
di spine, e nella quarta Cristo al sinistra sono
quattro dottori coi i

Calvario. Sono di Nebbia, Cristo quattro fondatori degli ordini men-


mostrato al popolo sotto il terzo dicanti. Quello de' profeti e il Cri-
finestrone, Cristo spogliato dai giù- sto giudice sono dipinti dal b. An-
dei sotto il quarto, e la Crocifissio- gelico da Fiesole, e dal suo disce-
ne nella quinta cappella, oltre la polo Cozzoli e da altri scolari le
Deposizione dalla croce sotto 1' ul- pitture vicine verso l'episcopio. Nel-
tirao finestrone. Proseguendo il cani- la facciata al disotto di Cristo giu-
nimo si vede incontro il vago al- dice,, diversi angeli suonano stru-
tare della Presentazione de'Magi, con nienti e fanno festa alle anime de-
fìgure più che di mezzo rilievo, ol- gli eletti che portano al paradiso.
tre gli stupendi ornati, simile a quel- Dal lato sinistro altri angeli discac-
lo della Visitazione, opera egregia ciano reprobi condotti
i all' inferno
del Mosca: a lato vi è la statua in varie e strane guise tormentati
dell'acce Homo di Scalza. Volgen» dai demonii, di Luca Signorelli di
dosi a destra si vedono le statue Cortona (che incominciò a dipin-
di Adamo e di Eva, di Toti e di gere la cappella nel 1499), del qua-
Montelupo. le sono pure le altre copiosissime
Rimpelto alla cappella del ss. Cor- pitture di questa cappella. Dalla
porale si entra in quella della Ma- parte de' reprobi si vede tra le fiam-
donna di s. Brizio,ch'è alta 64 palmi me ima barca piena di gente spinta
e larga 5o. Essa è destinata al culto da' demonii al supplizio, in modo
dell'antica immagine di Maria Ver- terribile e spaventoso. Qui si spec-
gine dipinta in tela in campo d'o- chiò Michelangelo prima di finire
l'o, anteriore al secolo XII. Ai lati suo Giudizio
il nella cappella Si-
dell'altare sono Costanzo e s. Bri-
s. stina al Vaticano. Ne' diversi vani
zio, statue del Toti. Questa cappella sono s. Brizio, s. Costanzo, l'ange-
da cima a terra è dipinta per lo Annunziata e s. Mi-
Raffaele, l'

tutti 1 muri, primeggiando il Giù- chele che libera le anime. Intorno


dizio universale e risurrezione dei all'arco dellaporta si rappresenta-
morli. Il campo de' lunettoni è d'o- no guerre e le confusioni che
le
ro: in quello sopra la Madonna è succederanno iu cielo e in terra nel
dipinto il Redentore tra gli angeli, discioglicuento della natura, con me-
ORV ORV 2o5
ravigliosi gruppi di cadaveri. A si- vera re fra i più bei monumenti
nistra dell'ingresso l'Anticristo pre- dell'arte ch'esistono in Italia. Siede
dica a' suoi seguaci, in ricco por- la Vergine addolorata sopra un
tico del tempio di Salomone, ove masso col divin Figlio sulle ginoc-
si rivede l'Anticristo condannare a chia, con la Maddalena e Nicode-

morte Enoc ed Elia, e in altra par- mo, il tutto lavorato con amore e
te i demonii che lo portano all'in- squisita diligenza. Incontro a questo

ferno. Nell'angolo il b. Angelico rac- gruppo evvi la cappella della no-


conta i novissimi a Signorelli, e dai bile famiglia Gualtieri, edificata dal
maravigliosi suoi gruppi di figure, cardinal Filippo; il quadro dell'al-

Raffaello ed altri eccellenti pittori tare è di Muratori. A destra si ve-

studiarono. Dirimpetto vi è espres- de il deposito del cardinale , e ap-

sa la risurrezione de' morti al suo- presso la lapide di Lodovico Ansel-


no delle trombe, con feconda e bella mo Guallerio arcidiacono della cat-
immaginazione e mirabili figure. Se- tedrale, poi vescovo di Veroli, indi
gue l'inferno, il più terribile de' sog- di Todi. A sinistra ammirasi il de-
getti e il più studiato di Signorelli, posito del cardinal Carlo, con al-
con dannati e demonii intenti a tor- tra lapide di Gianotto Guallerio
mentarli. Neil' ultima storia scorgesi arcivescovo di Fermo; finalmente
dipinta la storia de' beati , con in questa sontuosa cappella è decorata
alto un coro di vaghissimi angeli del deposito del cardinal Nuzzi ve-
che suonano, magnificamente ve- scovo d' Orvieto.
stiti, e altri in varie giubilanti at- In sacro tempio si con-
questo
titudini. In alcuni ovati a chiaro- servano molte insigni reliquie, cor-
scuro Signorelli esegui bizzarre com- pi santi e il braccio destro di san
posizioni mitologiche, analoghe al- Luca evangelista ; delle indulgen-
l' argomento : nella nicchia dietro ze principali concesse sino da' più
alla Pietà di Scalza, dipinse questa rimoti tempi da' Papi ,
inclusiva-

coi Faustino e Pietro Parenti o


ss. niente a quelle delle basiliche Va-
Parenzo, e questi ripetuti in due ticana ed Ostiense, tratta il padre
tondi. Nel primo scompartimento Valle pag. 78. Essi poi ne' loro
dell'altro muro che segue sonovi brevi e bolle magnificarono la ce-
figure diverse, le Virtù, l'Annun- lebrità e sontuosità del tempio, mas-
ziata, la risurrezione di Lazzaro, e sime Sisto IV e Benedetto XIV, e
s. Marta che incatena il drago, li- prima di loro Pio lì nel lib. 4 dei
no de' principali ornamenti di que- suoi Commentari. A' nostri giorni
sta magnifica cappella è il gruppo il Cicognara scrisse : » La cattedra-
della Pietà dello Scalza, gloria del le di Orvieto può dirsi uno de' più

suolo orvietano che il produsse ,


preziosi monumenti non mai abba-
nella quale scultura volle emular stanza illustrato, né tenuto in quella
quella del suo maestro Michelan- venerazione a cui ha, più di cento
gelo esistente nella basilica Vatica- altri templi, luminoso diritto ". La
na. In un masso solo di marmo rev. fabbrica o magistrato di citta-
carrarese cavò il valente artista dini, detta dell'opera di s. Maria,
questo gruppo di quattro statue,, un è intenta co' suoi camerlenghi , de-
terzo più grande del naturale, e con putati e soprastanti alla sua conser-
siffatta maestria che si può anno- vazione e abbellimento, ed ha l'ara-
206 ORV ORV
m'mistrazione de' beni (fra' quali i importanti archivi, ed i! p. Valle
feudi di Frodo e Sala ), dalla quale tratta de' pregi e de' codici degli
ne escluse i Martino V nel
chierici archivi della città, dell'episcopio, del
i4«9 che ne approvò nuovi sta- i capitolo, della fabbrica, di s. Fran-
tuii, essendo gli antichi probabilmen- cesco de'conventuali, di s. Domenico
te compilati in fine del secolo XIII; de'domenicani,di s. Gio. Evangelista
dovendosi alla pietà e grandezza d'a- de' canonici regolari e de' cronisti
nimo di molti camerlenghi tanti bei orvietani. Orvieto ebbe la sua zec-
monumenti che adornano il duomo, ca, e diAnnibale Olivieri nel 1782
la cui serie nell'archivio della me- fu stampata in Bologna: Illustra-
desima incomincia nel i32i, ben- zione di un sigillo della zecca di
ché in precedenza se ne conoscano Orvieto. Il primo stabilimento dei
altri : a loro concessero privilegi consoli in Orvieto si fissa dal Si-
Martino V, Pio 11^ Leone X, Cle- gonio nel 976; ma il Muratori ne
mente VII, Benedetto XIV e Pio VI. dubita , tenendo egli che ciò non
Alla mia brevissima descrizione di avvenisse prima del secolo XII. Lo
questo sontuoso tempio, suppliscano i stabilimento del rettore e podestà
seguenti autori, i quali ci diedero del comune d'Orvieto è certamente
pure notizie sui vescovi e sulla cit- del secolo XI, ed è probabile che
tà. Giacinto Ravicini : riistoria del con esso reggessero la repubblica i
ss.Corporale di Orvieto, e come fu consoli. Questo rettore per lo più
ritrovata V Ostia nel tabernacolo,Foli- era nominato e spedito dal Papa,
gno 1696. Giulio Cesare Bottafan- ed il b. Pietro Parenti o Pareuzo
go Poema sul Corporale di Orvieto,
: romano fu eletto da Innocenzo III
Roma 1626. Hyacintus Horandus: in fine del secolo XII. Monaldeschi
Architectura musarum in templi Ur- scrive all'anno 1200, che aboliti i
bevelani descriplione,ivi i632. Me- consoli, fu creato un podestà e un
morie istoriche d'Orvieto e dell'in- capitano da prima occuparono
, e
signe basilica di s. Maria della questi impieghi Puccardo vescovo
Stella, fondata, edificata e dotata d'Orvieto e Gualfredo vescovo di
dal comune e popolo della mede- Chiusi. Vi sono monumenti donde
sima città, Roma 17 58. Notizie isto- rilevasi una certa dipendenza de'con-
riche dell'antica e presente magni- soli anche dal vescovo; il consolato
fica cattedrale d' Orvieto Roma , dicesi sospeso in Orvieto verso la
1781. Guglielmo Valle conventuale: fine del secolo XIII.La durata dei
Storia del duomo di Orvieto dedi- consoli era di un anno, almeno nel
cala a Pio VI, Roma 17 91. De- secolo XII, ed anche i piccoli luoghi
scrizione del duomo d' Orvieto e del avevauo allora i loro consoli; in
pozzo volgarmente detto di s. Pa- quell'epoca tale era la potenza d'Or-
trizio, per servire di guida al viag- vieto, che ad esso spontaneamente
giatore: seconda edizione riveduta si assoggettavano i paesi anche in
e corretta, Orvieto i836, presso qualche distanza. Nel 1260 fu po-
Speiandio Pompei. destà di Orvieto S.Bonaventura, che
lu Orvieto sonovi altre nove chie- accrebbe colla sua dimora nel con-
se parrocchiali senza il fonte batte- vento di s. Francesco il numero de-
simale, e la collegiata de' ss. An- gli uomini illustri che lo nobilita-
drea e Bartolomeo apostoli; diversi rono, ed ove si vede ancora una
ORV ORV 207
cisterna fattavi da lui, e che som- sco, Marabottini, Bulgarelli conti di
ministra l'acqua migliore agli orvie- Marsciano signori di Carnaiola, Gual-
tani. Furono anche capitani del po- tieri, Alberici, Febei, ec. Su diverse
polo prima di essere Papi, Bonifa- di dette famiglie sono a vedersi que-
cio Vili e Benedetto XI, come nel ste opere. Castelmaggio, Schema ge-
1 334 lo fu d. Giovanni primoge- nealogicum stirpis Febeae Urbeve-
nito del re di Francia, poi re Gio- lanae, Verona 1724. Cecca rei li, au-
vanni Al gonfaloniere nel 1725
II. tore da non fidarsi Dell' historia :

Giacomo III re della Gran Breta- di casa Monaldesca libri V, nella


gna conferì il titolo di cavaliere di anale si ha notizie di molte altre
s. Giorgio. II magistrato civico avea cose accadute in Toscana e in Ita-
signoria pel dominio che sino al lia, Ascoli i58o. Durante, lst. del-

secolo passato esercitò per tutto il la famiglia Trinci 3 ove si tratta


territorio di Orvieto, destinando in dell'origine de'Monaldeschi. Ughelli,
ciascuna terra e castello di esso i Albero e storia della famiglia dei
giudici, godendo altresì il possesso conti di Marciano, Roma 1667.
di più feudi, cioè due terre rispet- Che la famiglia Farnese donde uscì
tabili e molti castelli, ne' quali eser- Paolo III fu antichissima d'Orvie-
citava assoluta padronanza, eziandio to, e noverata tra i domiceli i, lo
col fus sanguinisy approvandone le attestano più storici, fra* quali San-
sentenze la congregazione di con- sovino, Delle famiglie illustri; e Sa-
sulta. lazar, Indice della casa Farnese.
Fu costume degli orvietani di Si crede da alcuni cheMedici che i

dare la cittadinanza a tutti i fora- regnarono in Toscana provenissero


stieri di abilità ,
quindi Lorenzo o avessero dimorato in questa città.
Maitani ed altri valorosi artisti sta- In Orvieto fiorirono i beati Regi-
bilironsi in Orvieto colle loro fa- naldo domenicano, Tommaso servi-
miglie, onde il gusto per le belle ta, ed il ven. Pier Domenico chie-
arti e il loro genio si propagò tra rico della cattedrale, poi de' minori
gli abitanti, alcuni de' quali eccitati riformati ; e le beate Giovanna o
J
dall'emulazione e dalla contempla- Vanna vergine del terz ordine di s.

zione di tante opere stupende, di- Domenico, e Angelica fondatrice del-


vennero anch'essi maestri degni di le monache claustrali del terz' or-

lode e di ricordanza. Le famiglie dine di s. Francesco. Orvietani fu-


patrizie sono di nobiltà generosissi- rono molti prelati e vescovi, ed i

ma , vantano molte decorazioni


e seguenti cardinali, le cui notizie ri-
equestri, e uomini illustri che fio- portiamo alle loro biografie. 1 198

rirono in pietà, dignità ecclesiasti- Raniero. 1298 Teodorico Ranieri.


che, nelle magistrature, nelle armi, i553 Girolamo Simoncelli. 654 1

in dottrina e in altri pregi, ne' quali Carlo Gualtieri. i6g5 Domenico


pure fiorirono molti cittadini. Il Tarugi. 706 Filippo Antonio Gual-
1

Marchesi nella Galleria dell' onore, tieri. 83 1 Francesco Maria Pan-


r

par. 2, oltre di Orvieto tratta di dolfì, Alberici, pubblicato nel i832


parecchie famiglie nobili, massime da Gregorio XVI. Qui suppliremo
della Monaldeschi, Simoncelli, Lat- ad un' ommissione delle biografie.
tanzi, Saracinelli, Dolci conti di Cor- Lodovico Gualtiero de' Gualtieri
bara, Magalotti, Vitozzi conti di Ba- nacque in Orvieto da nobile fami-
,

2oS ORV ORV


glia a' 12 ottobre 1706, e studiò patriarca di Costantinopoli , Seba-
in Roma demeritino,
nel collegio stiano e Trivulzio Gualterio , Gio.
che ne conserva ancora il ritratto. Battista Bisenzi servita , Cipriano
Da Clemente XII nel ijSq fu spe- Manente, Pier Francesco Farnese,
dito inquisitore a Malta, indi Be- cav. Giulio Cesare Bottafango, Giu-
nedetto XIV a' 16 dicembre 1753 lio e Carlo Cartari, il primo sena-
lo fece arcivescovo di Mira e nun- tore di Roma, l'altro decano degli
zio di Napoli, trasferendolo nel 1754 avvocati concistoriali, Baldoino del
pe' suoi distinti meriti alla nunzia- Monte Simoncelli, Pier Leone Al-
tura di Parigi. Clemente XIII a'24 berici, Calisto de* conti Lodigeri ve-
settembre 1759 lo creò cardinale scovo Monte Pulciano Acazio
di ,

dell'ordine de' preti, e gli rimise in Antonio de' conti Saracinelli Giu- ,

Viterbo la berretta cardinalizia pel seppe Palazzi Orienti, Camillo Pi-


suo camerière segreto e coppiere ciarelli e Luigi Bellafronte di Alle-
Giuseppe Maria Con tessi ni veneto rona ; e le donne Virginia Gemma
come riporta il n.° 6639 del Dia- de' Zuccheri, Virginia Albe- Rossi
rio di Roma, indi gli conferì per rici, ed Anna Giuditta Febei, della
titolo la chiesa di s. Giovanni a qual famiglia fu il prelato Febei
Porla Latina, e l'annoverò alle con- maestro delle cerimonie pontificie e
gregazioni de' vescovi e regolari, di commendatore di s. Spirilo. Questa
propaganda, d'Avignone e delle ac- carica ora l'esercita l'orvietano mon-
que, promovendolo a legato di Ro- signor Enrico Orfei, il cui fratello
magna. Morì d'anni cinquantacinque conte Bonaventura è avvocato con-
a'24 venendo 25 luglio 1761
i cistoriale. Tra gli altri i prelati orvie-
nella villa Taverna di Frascati, e tani viventi qui nomineremo monsi- i

trasferito in Roma fu esposto pei gnori Biagio Bucciosauti delegato di


funerali in s. Andrea della Valle, Civitavecchia, e Francesco Piccolo-
poscia sepolto nella sua titolare. Fu mini canonico vaticano, cameriere
lodato per rari pregi e dottrina. segreto e coppiere fatto da Gregorio
Vedasi l'opuscolo: Ritraili poetici XVI confermato dal Papa che
e
con note biografiche di alcuni uo- regna. che in questa città
Dicesi
mini illustri d'Orvieto, ivi 84 * pel 1 certo Lupi orvietano inventò la com-
Pompei. Essi sono trenta, cioè dei posizione medicinale chiamata or-
cardinali Ranieri, Simoncelli, Carlo vietano, famoso antidoto o contrav-
e Filippo Gualterio, e Viviano Tom- veleno.
masi arcidiacono della cattedrale, Orvieto sorge sopra un'alta rupe
che il Cardella e Novaes (i quali vulcanica di tufo, di forma quasi
seguendosi da noi, nulla dicemmo sferica e ovata, e d'intorno scoscesa
di Guido Bisenzio orvietano, che il per notabile distanza dai monti, che
p. Valle dice creato cardinale da le fauno due ale , e che lasciando
Onorio dicono sanese e ori-
III ) lo al fiume Paglia (che già unito nel-
ginario d'Ancona; de' pittori Ugoli- le vicinanze al Odane, dopo breve
no di Prete Ilario e Cesare Neb- corso vanno a scaricare le loro ac-
bia, e d'Ippolito Scalza scultore, ar- que nel Tevere )
per una stretta
chitetto e disegnatore ; dei letterati vallea dal lato settentrionale libero
Pier Leone e Monaldo Monaldeschi il corso, porse in ogni tempo a' suoi
della Cervara, Ugolino Malabranca abitatori, massimamente prima delle
,

ORV ORV 209


bombe sterminatrici, un sicuro asilo to mirabilmente si adatta. Non si
da' nemici insulti. Questa città an- deve tacere che altri la credono o-
tica e forte, cinta di che la muri pera de' pelasgi o degli etruschi, ed
stessa natura costrusse, e contenuta altri ch'ebbe il nome di Urbs velus,

in un ambito bastantemente ampio, perchè da' romani destinato per luogo


si fa a prima vista distinguere per di riposo de'soldati benemeriti e ve-
l'originalità di sua posizione in aria terani. Sembra certo che sia stata
temperata. L'origine è involta nel- abitala da antica e nobile popola-
l'oscurità de' secoli, e sarebbe ricca zione, la quale dovè piegare anch'es-
di moltissimi monumenti, se fossero sa il collo al giogo de' romani con-
state custodite e conservate le tante quistatori, che poi costumarono re-
lapidi che di quando in quando
,
carvisi a diporto, dichiarandola cit-

sono state ritrovate in caratteri e- tà nel 5go di Roma, opinando Li-


truschi fuori delle mura e del re- vio che la costruissero i lidii, e Ca-
cinto tufaceo ne' sepolcri de' gentili. tone i umbri. Nella declinazio-
vei
La sufficienza de' generi di prima ne impero romano fu nel 4°9
dell'

necessità invitò probabilmente a po- sottomessa da Alarico re de' goti, e


polare il suo territorio fino da' pri- più tardi occupata nel 476 da O-
mi tempi alcune di quelle colonie doacre re degli eruli ; quindi di
alle quali o il desiderio di conqui- nuovo posta solto il dominio goti-
sta o la soverchia moltitudine per- co di Teodorico. Dopo la morte di
suase l'emigrazione del suolo nati- Amalasunta, l'imperatore Giustinia-
vo. Città etnisca molto antica do- no I volendo riconquistar l' Italia ,
vette essere uelle vicinanze^ giacché inviò contro goti Belisario che
i

niun luogo ha dato iscrizioni di nel 536 prese Roma : il re Vitige


dettatura e caratteri più antichi, e lasciò in Orvieto una forte guarni-
varie urne di forme antichissime. gione di goti allorché le truppe
,

Da alcuni geografi e da molti isto- greche lo inseguivano ma Belisa- ;

rici è tenuto Orvieto per quell'an- rio dopo V espugnazione d' Urbino,
tico Erbano o Herb animi di cui cintala di regolare assedio, venne a
parla Plinio. Oropìtum con altri la capo di scacciameli, onde sottomise
chiamò Antonino, Urbisventum Pro- come per lo innanzi Orvieto all'im-
copio, Urbs i'etus major s. Gre- pero romano, che avea sede in Co-
gorio I, Orbitimi il re Desiderio stantinopoli. Alcuni dicono che con
Urbs Velus Paolo Diacono, donde Belisario e di Grecia venne in Or-
corrottamente si disse Orvieto. Ivi vieto l'illustre famiglia Monaldeschi,
presso furono i volsci e i volsinii altri da Francia quando vi venne
popoli molto potenti, e Cossa ch'e- Carlo Magno, dopo l'espulsione dei
ra una delle celebri città d'Etruria. longobardi da Roderico Monaldo
Altri dicono che fu la principal se- che proveniva da' duchi d'Augiò:
de de' popoli sai pina ti collegati coi questa città può andar superba di
vulsiniesi nella guerra contro i ro- averla accolta entro le proprie mu-
mani, descritta da Tito Livio, nella ra, poiché per essa crebbe in po-
quale rotti i vulsiniesi al primo scon- tenza di stato quando si resse a li-

tro, i salpinati poterono evitare la bertà, e l'ebbe a per la signora;


pugna, e moenibus armati se tuta- medesima estese relazioni con altre
bandir t caratteristica che ad Or vie •
città, le quali contrassero rapporti
VOL. XL1X. 14
2io ORV ORV
tlisangue e di stato colla genie chezza, popolata di dignitari e let-
Monaldesoa e per essa , infine oc- terati, e frequentata dai sovrani,
cupò un posto distinto nella gloria diti principi e dai più celebri per-
delle armi e delle lettere. Emula sonaggi. Il primo Pontefice, di cui
della casa de' Filippeschi, parimenti abbiamo memoria essere stalo con
d'Orvieto, sostenne con essa guerra la corte in Orvieto, fu Giovanni X
civile lunga ed atroce. Nel volgere nel 916, fuggendo dal furore dei
degli anni la stirpe de' Monaldeschi saraceni: vi si fermò più mesi, e
si divise in quattro, e si appella- vi fece fabbricare la chiesa di s. Gio.
rono della Cervara, del Cane, della Evnngelista, che fu prima de'bene-
Vipera, dell'Aquila, dagli animali dellini, poi de'canonici regolari che
che scelsero nel 337 a distinzione1 nel i499 erano entrati nella chie-
dello stemma comune. Furono Mo- i sa della Madonna del Fonte fuori
naldeschi gran parte della fazione d'Orvieto. L'imperatore Ottone I
guelfa e ghibellina, e in patria die- nel 962 fu coronato imperatore da
dero nome alla fazione de' Beffati e Giovanni XII, e nel diploma con cui
Melcorini, poi Muffati e Malcoiini. confermò gli stati della santa Sede, vi
Calato in Alboino re dei
Italia comprese Orvieto. Scrive il Mar-
longobardi, di questi fu preda Or- chesi, che dopo questo tempo gli
vieto verso il 568, onde Paolo orvietani vissero colle proprie leg-
Diacono l'annoverò tra le città to- gi, governo che durò 23o anni,
scane desolate da questi invasori. essendo abitatada copioso popolo
Minacciando Desiderio re de' lon- che molto diminuì nel furore delle
gobardi Papa Adriano I, esso ri- civili discordie. Nel 977 si portò
corse a Carlo Magno che nel 773 in Orvieto Benedetto VII, e vi si

imprigionò Desiderio, e terminò il trattenne molto tempo: fece fab-


reguo de'longobardi in Italia; indi bricare sulla piazza della cattedra-
Carlo Magno donò Orvieto alla le il palazzo del Soliano detto a-
romana chiesa, lo che confermò postolico, per sua residenza e dei
con diploma Lodovico I Pio suo successori, che ancora esistendo mo-
figlio. Così la città e suo territorio stra quasi intatta la pesante ma-
passò nel dominio temporale dei gnificenza del secolo X; inoltre fe-
Papi, riacquistò la sua libertà, e ce mettere a musaico pavimento
il

sebbene ad esempio delle altre cit- della chiesa di s. Andrea. Riferisce


tà d'Italia si resse poi con forme il Manente, che nel 985 quasi tut-
repubblicane, si attenne alla fazio- ta la corte romana si ritirò in
ne guelfa seguace del Pontefice, Orvieto per liberarsi dal furore dei
guerreggiando sovente con gloria e greci. Papa Silvestro II intorno al
coll'acquisto di segnalati trofei con- 1000 si rifugiò in Orvieto col fio-
tro i popoli confinanti. Rimetten- re della nobiltà di Puglia e di
doci agli storici che citeremo in fi- Calabria, per la guerra de'greci
ne, per gli avvenimenti di Orvie- che infestavano l' Itaiìa. A questo
to e suo stato, ci limiteremo a Pontefice, secondo il Bernardini, si

indicare i principali. Per la fre- deve l'ordinazione del governo di


quente residenza che vi fecero i Pa- Orvieto a norma delle leggi ro-
pi colla corte e curia romana, la mane, sconvolte dai longobardi.
città sali in grande onoranza e ric- Giovanni XVIII detto XIX fu in
ORV ORV 211
Orvieto nel ioo3, al quale Ma- pa successore Lucio III, di rimet-
nente attribuisce la fabbrica della terli colla La cit-
forza in Orvieto.
mentovala Giovanni:
chiesa di s. tà si da ogni banda, ed
fortificò

al dire di esso, nel recarvisi Bene- accorsero in aiuto Bagnorea, Bolse-


detto Vili nel ioi3, vi stabili lo na, i soldati pontificii , romani i

studio generale, che l'imperatore benché in discordia con Lucio III,


s. Enrico II nobilitò con vari pri- i perugini, i fiorentini, i lucchesi,

vilegi. Benedetto IX nel io34 fug- gli eugubini, gli spoletini, gli um-
gendo da Roma vi stette quattro bri, marchegiani e gli asisani.
i

anni; edificò le chiese di s. Maria Enrico VI con validissimo esercito,


dell'Episcopio e della ss. Trinità pei co' fuorusciti orvietani , cornetani
benedettini. Nel io83 vi si recò e di altre città, s'impadronì di

s. Gregorio VII che fabbricò il Montepulciano, Chiusi, Acquapen-


monastero di s. Gregorio , e nel dente, Bolsena, Bagnorea ed altri
1092 Urbano II, e fece l'acquedotto luoghi, e saccheggiate tutte, assediò
di cui si vedono le vestigie presso Orvieto per tre anni. Vedendo che
i cappuccini. Manente aggiunge che i cittadini resistevano disperata-
per timore imperatore Enrico
dell' mente, lasciò l'impresa senza con-
IV, si rifugiarono in Orvieto coi clusione, el'Adami nella Stona di
loro tesori molte famiglie del Pa- Volseno aggiunge, con patto di re-
trimonio e tutta la corte romana stituire i beni ai banditi, e di po-

con parecchi signori forasti eri. Vi Acquapendente, Boi-


tere abitare in
si recò pure nel 1 102 Pasquale li, sena e Bagnorea. Celestino III nel
ed accrebbe le stanze del vescovato. 1193 vi si fermò con tutta la cor-
Nel 11 54 o 11 56 recandosi in te un anno, e riordinò lo studio
questa città Adriano IV colla cu- generale. Intanto in Orvieto, soste-
ria, adornolla di edilizi e le die nuti dai principali cittadini, si pro-
per insegna le chiavi come fedele pagarono i manichei ed altri ere-
alla sede apostolica. Allorché nel tici, ad onta delle condanne, del
1160 vi si portò Alessandro III, l' interdetto e rigore d' Innocenzo
concesse vari privilegi alla città, e III, per cui gli abitanti invocarono
pel suo costante attaccamento ai un pretore o rettore o podestà o
Papi, le affidò la guardia di tut- governatore, e gli fu spedito Pie
ta la provincia del Patrimonio, tro di Parenzo, ma nel 1199 vi

come attesta il Bernardini. Inaspri- sostenne il martirio, al modo det-


tesi nel 1 184 le fazioni de' guelfi, to nel voi. XXXV, p. 2 7 3 del Di-
e ghibellini, questi come partigiani zionario. Fu sepolto nella chiesa
imperiali negarono obbedienza agli maggiore di s. Mariaj e subito Dio
ecclesiastici che governavano la cit- per glorificarlo operò strepitosi mi-
tà, onde i guelfi col soccorso di racoli a quelli che ricorsero al suo
Bolsena , Bagnorea ed altri vici- patrocinio, pubblicati da Stefano
ni espulsero tutti i ribelli colle lo- Cartari ne\Y Istoria antica latina,
ro famiglie. I fuorusciti ricorsero e sua traduzione in lingua ilalia'
all'imperatoreFederico I, che ri- na del martirio di s. Pietro di
cordandosi avere gli orvietani favo- Parenzo , Orvieto pel Giaunolti
rito Alessandro III, ordinò a Enrico 1662. Inoltre Innocenzo III per
VI suo figlio, anche in odio del Pa- comporre le discordie che mise-
212 ORV ORV
raraente laceravano la città, di- dro IV nel 12.55 e ristorò il pa-
visa nelle fazioni de' guelfi e giù- lazzo pontifìcio; indi creò senatore
bellini, de' quali erano antesignani di Roma Cuonconte Monaldeschi,
i maggioraschi delle due primarie e fatto arcivescovo Costantino fra
famiglie Monaldi e Filippi, vi spe- Medici di Risenzo, mundollo nunzio
dì legato il cardinal Gregorio, che in Grecia: nel 1260 vi ritornò,
riuscì ripone in concordia i cit- attesala famosa rotta che i guelfi
tadini. 11 Marchesi dice che nel ebbero a Monte Aperto sul sanese.
121 1 pullularono gli odii privati Manente scrive che Alessandro IV
tra gli abitanti per l'elezione del non approvava che si venisse a
pretore, e con essi insorsero le quella battaglia decisiva; ma i fio-
guerre intestine che fecero divenire rentini imbaldanziti per le polenti
Orvieto teatro di luttuose tragedie, loro aderenze la vollero per forza.
Nel declinar di aprile e principio Urbano IV essendo in Viterbo, non
di maggio 121 5 o 12 16, Innocen- fidandosi de' romani, e temendo
zo III con copioso accompagna- de' saraceni chiamati da Manfredi
mento vi si portò, confermò alla occupatore della Sicilia e di Napoli,
città la sua giurisdizione sopra Soa- nel 1262 si ritirò in Orvieto, ri-

na e Chiusi, e dalla loggia del pa- storò il palazzo apostolico e molte


lazzo Soliano pubblicò la bolla del- chiese dentro e fuori della città,
la crociata, e die solennemente al invitando Carlo d'Angiò a scac-
I
popolo la benedizione. Onorio III ciar Manfredi ghibellino. Intanto gli
nel 12 17 o 1220 fu in Orvieto, orvietani occuparono la signoria di
ove coronò re di Gerusalemme Rolsena e delle circostanti castella,
Pietro conte d'Artois, al dire del ma per l'aspro governo Rolsena
p. Valle, nella chiesa di s. Andrea, scosse il giogo e si pose in libertà,
per cui il principe fece edificare Orvieto ne fu dolente, e radunato
l'annesso campanile, e dipingere numeroso esercito ne ordinò l'as-
tutta la chiesa di storie del vecchio sedio, ed a fronte della brava re-
e nuovo Testamento; nella città il sistenza, con macchine fabbricate a
Papa fu visitato da s. Domenico, Sugano gli orvietani l'espugnarono
e nel 1221 vi si recò Giovanni re diroccandone le mura, saccheggian-
di Gerusalemme con la regina sua dola, e portando in patria il fiore
consorte , e vi si trattennero più de'cittadini. Dimorando Urbano IV
mesi. E che nel 1222
tradizione in Orvieto, nel 1264 accadde il
s. Francesco il convento
fondasse narrato miracolo di Rolsena, che
de' suoi frati in Orvieto, ove poi lo mosse a istituire la festa solen-
morirono santamente due suoi di- ne del Corpus Domini, facendone
scepoli. comporre l'uffizio a s. Tommaso
Gregorio IX nel 1227 passò in d'Aquino allora professore di filoso-
Orvieto con gran corte, vi creò fia in Orvieto. Ma gli orvietani vo-
molti cavalieri, confermò lo studio lendo riteuere il castello di Risenzo
generale, e dopo esservisi trattenu- già tolto alla santa Urba-Sede ,

to qualche tempo, ritornò in Roma no IV di mal soddisfatto, dopo


ciò
accompagnato dal re e dalla regiua avervi spedito molte bolle, e se-
di Gerusalemme. Egualmente con condo alcuni celebrato un concilio
tutta la corte vi si recò Alessan- nel palazzo apostolico, ne partì per
ORV ORV 2i3
Todi e Perugia, ove morì a' 2 ot Ranieri, e passato a Perugia vi mo-
tobre. Ivi fu eletto a' 5 febbraio rì a' 25 marzo. Finché egli vi di-
1265 Clemente IV, il quale si re- morò tenne in freno i ghibellini, e
cò in Orvieto con il seguito di benché i capi de' guelfi ne volesse-
molti signori, indi nel 1266 con- ro la distruzione, ninno soffrì vio-
sagrò la chiesa di s. Francesco, e lenze; ma 1287 prevalendo i
nel
in qualità di senatore di Roma ghibellini, arsero più di ido case,
spedì Cittadino Monaldeschi a Vi- e uccisero molti guelfi. In tale an-

terbo per calmar le turbolenze in- no passò Onorio IV e


in Orvieto
sorte, mentre era podestà d'Orvie- fece fare il ponte nuovo di Riochia-

to Guiscardo Ugolino di Provenza, rOj e due anni dopo vi fu Carlo


nipote di Carlo 1 d'Angiò, dal Pa- Il re di Napoli con nobile brigata.
pa investito delle due Sicilie. Nel Nicolò IV vi fu più volte; una
1272 sul principio di luglio andò in cronaca dice ch'entrò per Porta
Orvieto Gregorio X, ove operò quel- Posteria agli 11 giugno 1290, e
le cose che riportai nel voi. XXXII, vi restò mesi e sei giorni.
sedici

p. 271 del Dizionario, e nel di- Narra l'Adami che dispiacendo a


cembre vi creò cinque cardinali ,
Bonifacio Vili la condizione di
tra' quali s. Bonaventura e quei Bolsena, dismembrata dai domimi
che poi divennero Innocenzo V, della Chiesa, mandò per legato a
Gregorio XI e Giovanni XXI: rac- Orvieto il cardinale Napoleone Or-
conta il p. Valle che mentre eravi sini, acciocché dagli orvietani si

Edoardo 1 re d'Inghilterra, questi rendessero alla santa Sede le ter-


lece da Viterbo trasportare in Or- re e le castella di Valddago di
vieto e seppellire con gran solen- Bolsena. Ricusarono di farlo, onde
nità in s. Francesco, Enrico o Ric- furono da lui scomunicati. La cit-
cardo conte di Cornovaglia, eletto tà si ridusse in gravi angustie per-
re de' romani e figlio del re Ric- chè il cardinale, lasciati alla custodia
cardo I; e che ritornandovi Gregorio del ss. Sagramento io s. Audrea
X con Carlo I, accordò alcuni pri- quattro sacerdoti, condusse a Roma
vilegi ad Orvieto. Vuoisi che an- tutto il resto del clero secolare e
che il Papa Nicolò III abbia ono- regolare. Allora gli orvietani in-
rato di sua presenza questa città. viarono ambasciatori a Bonifacio
ElettoMartino IV in Viterbo Vili, che conosciute le ragioni che
a' 22 o 23 marzo 1281 si fece co- aveano sul dominio di quelle terre
ronare in Orvieto e nel sabba to glie ne confermò il possesso e as-
santo a' 12 aprile vi creò sette car- solse dalle censure. Indi vi passò
dinali, uno Boni-
de' quali fu poi nel 1297, e vi rimase con tutta la
facio Vili, e fu raggiunto da Car- corte sei mesi continui, canonizzan-
lo I re di Sicilia, con gran corteg- do nella chiesa di s. Francesco a-
gio di baroni, dimorandovi dieci gli 1 1 agosto s. Luigi IX re di
mesi. Ivi Martiuo IV vi scomuni- Francia. Essendo l'edifizio del nuo-
cò a' 6 febbraio 1288 Carlo I e vo duomo a sufficiente altezza
Pietro III re d'Aragona, perchè e- condotto, sopra un altare portatile
ransi sfidati a duello. Nel 1285 il nel dì dell'Assunta solennemente vi
Papa fu costretto uscire dalla cit- celebrò i primi pontificali (altri di-
tà, por l'insolenza del governatole cono nel 1298, e lo credono gioì-
ai4 ORV ORV
no della consagrazione), lasciandovi te. Riuscì però nel i346 a Corra-
i paramenti sagri, e sollecitando il do e Monaldo d'essere rimessi nelle
compimento della fabbrica, pel qua- paterne giurisdizioni, benché non
leeffetto donò del suo iooo fiori- potessero goderle sino al i35i in
ni d'oro. Dopo questo pontificato cui Giovanni Prefetto di Vico, per
incominciò la decadenza di Orvie- la sua prepotenza usurpò il coman-
to, per avere Clemente V nel i3o5 do. Nello stesso tempo Benedetto
fissata la residenza in Francia e figlio di Belmonte Monaldeschi, col-
in Avignone. Fu sì grande la fi- legato con Visconti arcivescovo di
ducia di Clemente V e successori Milano, concepì il reo disegno di
avignonesi della fedeltà degli orvie- assoggettar la patria a duro ser-
tani, anche nelle più critiche circo- vaggio, e vi riuscì con armati sa-
stanze, che deputarono loro ve- i che coll'uccisione eseguita in
telliti,

scovi a farne le veci in Roma e sua presenza de'due virtuosi paren-


per l' Italia ; la qual cosa sebbene ti Monaldi de' Monaldeschi a colpi
onorifica, non compensò le ricchez- di stilo, dettero il seguale della ri-

ze e l'abbondanza, che l'affluenza volta; il saccheggio e la strage ac-


continua di tanti forestieri illustri compagnarono la sua acclamazione.
alla corte de'Papi, e le molte no- Poco però godè egli e di Vico del-
bilissime famiglie stabilitesi in Or- l'usurpato potere, perchè il cardi-
vieto pel corso di secoli intieri, ver- nal Albornoz legato d'Innocenzo VI,
savano prima a piene mani per le venuto da Avignone con truppe
sue contrade anzi allontanato il : collettizie di francesi, ungheri e te^
principal motivo di tanto concorso, deschi, ricuperò le città pontificie
ch'era la corte pontificia, si di- stanche della tirannide baronale,
spersero per le loro castella d'Ita- ed Orvieto fra le altre lo accolse
lia per assicurare meglio le perso- come liberatore, e in premio gli

ne e per ingrandire la loro signo- conferì la propria signoria, che ten-


ria. E sebbene al restituirsi nel ne finché visse, onde tornò piena-
1
377 in Roma la papale residenza, mente alla Chiesa nel 1 367 sotto
i Pontefici ritornassero talvolta in Urbano V, che vuoisi aver onorato
Orvieto, questa non risentì gli an- di persona Orvieto. Nel 1378 Ur-
tichi vantaggi, perchè il soggiorno bano VI ristabilì l'università degli
colla corte fu di poche settimane studi, facendo nel breve splendido
o di solo passaggio. elogio d' Orvieto, di sua divozione
Nel 1 334 fu dal popolo, bramo- e fedeltà alla chiesa romana. Quin-
so di pace e stanco delle funeste di per compiacere al desiderio dei
contese delle fazioni, acclamato per cittadini, lo concesse in vicariato
principe Ermauo de'Monaldeschi , il temporale a Corrado e Luca Mo-
quale signoreggiò anche Chiusi, s. naldeschi della Cervara, a'quali pe-
Fiora, Acquapendente, la Valle di rò fu in breve tolto da Bigordo
Betona Bagnorea e molti altri
, Michelotti signor di Perugia, che
luoghi visse nel dominio tre anni,
: col valore, e dalla sorte assistito,
e colla sua morte spirò ancora la potè con sì nobile acquisto dilatare
pubblica quiete, e nuovamente ec- il suo principato. Bonifacio IX del
citati gli animi dalle fazioni, tor- 1389 fece duca d'Orvieto il fra-
narono ai primi conflitti e vendet- tello Giovanni. Ritornò e si man-
ORV ORV a.i5

tenne Orvieto ne' successivi pontifi- ne la peste ad affliggere Orvieto, e


cati con incorrotta fede ossequioso durò sei anni ; nel primo anno ne
alla Chiesa, per cui reggendo
Or- morirono 35 o 36 al giorno, e in
vieto Tommaso Caraffa nel i4'4j tutto l'anno 1700. Carlo Vili re
per la sua fuga entrò a dominarlo di Francia per conquistale il regno

ilfamoso Braccio da Montone pe- di Napoli con poderoso esercito si

rugino,il quale poi lo cede a Mar- recò in Roma, ed avendo contrario


tino V quando da Firenze vi si Alessandro VI l'obbligò a pregiudi-
recò nel 1420, e concesse nuove zievoli Partendo il re da Na-
patti.
indulgenze per accrescere la divo- poli a'20 maggio 49^> e temendo 1

zione al ss. Sagrainento. Abbiamo il Papa di nuovi sagrifizi, passò in


dal Marchesi, che Orvieto non con- Orvieto; per parlargli il re si por-
tinuò lungamente nell'obbedienza ec- tò a Viterbo, e gli spedi ambascia
clesiastica , intrudendosi nella ti- tori, ma inutilmente, perchè Alessan-

rannide Gentile Monaldeschi della dro VI ad onta che tenesse guar-


Vipera, che la tenne quattordici nigione tedesca in Orvieto, si tra-
anni. Nel novembre 1 44^ Eugenio sferì a Perugia per non ascoltarlo;
IV venuto in cognizione che il pa- tutta volta Carlo Vili vide Orvie-
lazzo apostolico minacciava rovina, to. Sembra che Alessandro VI sia

con breve diretto ai conservatori tornato a visitare la città, e vi spedi


della città, gli incoraggi a ristorar- alcuni brevi, uno dei quali è degli
lo a spese della fabbrica del duo- i 1 luglio i497- Anche Giulio II

mo, facendo in esso sperare che nel nel 1 5o6 andò in Orvieto, e fece
seguente estate vi si sarebbe reca- il ponte sul fiume Paglia, di cui
to, e di compensare con benefizi la si vedono ancora le rovine, e dal
spesa che perciò avrebbero incon- suo nome si chiamò Giulio, avendo
trata ; il Papa fu prontamente ob- accordato alla città per fabbricarlo
bedito. Dicesi che il successore Ni- la gabella sul bestiame e il dena-
colò V passò in Orvieto, e il No- ro di non piccola somma che se
vaes racconta che vi costruì la for- ne Leone X nell'audare a
traeva.
tezza o rocca, con magnifiche abi- Bologna i5i5 volle venerare
nel
tazioni e amplissimi fossi. Fr. An- il ss. Corporale, e vi lasciò 00 1

tonio da Vercelli francescano, colla ducati di limosina. Nel i52j pel


sua eloquenza ridusse gli orvieta- tremendo sacco di Roma, dopo es-
ni ad una stabile pace con le par- sere stato Clemente VII in Castel
ti de' Muffati e de' Marcolini nel s. angelo [Vedi), accompagnato da

i46o, cooperandovi messer France- Luigi Gonzaga e da alcune Mili-


sco Luto da Siena governatore di zie [Vedi), la sera degli 8 dicem-
Orvieto, alla qual pace pose il si- bre fuggì in Orvieto, e vi restò sei
gillo Pio II nel ritorno da Manto- mesi con tutta la corte, alloggiato
va che vi si recò; indi nel i47° magnificamente dal vescovo suo pa-
fuvvi ancora l'imperatore Federico rente cardinal Ridolfi. Nei primi
111. mesi del i528 furono a visitarlo il

Sisto IV concesse indulgenze per marchese di Saluzzo., il duca d'Ur-


la Corpus Domini, e
solennità del bino, gli ambasciatori di Mosco via,
promosse pel compi-
le oblazioni con altri ragguardevoli personaggi.
mento del duomo. Nel i4§5 ven- Ivi creò alcuni cardinali e ne par-
216 ORV ORV
ti il primo giugno. Quando poi antimeridiane Gregorio XVI giunse
passò a Bologna, con bolla ordinò, al convento de'cappuccini presso Fi-

che se iu tempo di sua assenza da culle, ove si umiliò a' suoi ordini
Roma fosse morto, il conclave si monsignor Durio delegato di Or-
dovesse tenere in Roma; ma qualo- vieto, nella qual provincia erasi ad-
ra non dasse libero e sicuro asilo ai dentrato. Adorato il ss. Sagrameu-
cardinali, o fosse infetta, in vece si to esposto in chiesa, e ricevutane la
celebrasse o in Civita Castellana, o benedizione dal sagrista, corteggiato
iu Orvieto, o in Perugia, a scelta dal guardiano e religiosa famiglia pre-
de'cardinali. Altri clamorosi avveni- se alquanto riposo e colla corte un
menti non presenta Orvieto, ed i rinfresco. Posto nuovamente iu viag-
principali sono notati dai suoi sto- gio, e percorrendo il borgo di Fi-
rici ; solo noteremo cbe Urbano Vili culle ornato d'un grande arco trion-
rifece la fortezza e la rese assai for- fale, intorno al quale erano raccol-
te ed interessante. Quanto alle vi- ti il clero, il governatore., il magi-
cende delle ultime invasioni stra- strato comunale e tutto il popolo
niere, ne toccammo di sopra. Gre- per tributargli omaggio, il Papa di-
gorio XVI la beneficò ed onorò scese e compartì loro la benedizio-
con elevarla a delegazione e in al- ne. Più innanzi non pochi archi
tri modi. Questo Papa nel 1841, di verdura erano stati innalzati per
ritornando a Roma dalla visita del celebrare il passaggio del supremo
santuario di Loreto, l'onorò di sua Gerarca, dai contadini della borga-
presenza al modo egregiamente de- ta di Bagni. Qui presso già distia-
scritto dal cav. Sabatucci, a p. 225 guevansi coronati di popolo i din-
e seg. della Narrazione di tal viag- torni e le mura castellane di Or-
gio, riportando pure le iscrizioni di vieto, sventolando la pontificia ban-
cui faremo parola. diera sulla maggior torre della cit-
Giovedì 3o settembre prove- tà. Ad un'ora pomeridiana sua San-
niente da Città della Pieve il Pa- tità avea già salito l'erta rupe su
pa fu festeggiato sulla strada prin- cui poggia ; poco dopo la porta
e
cipale dagli abitanti di Monte Leo- d'ingresso, segnatamente al princi-
ne con alcuni archi di verdura
, pio dell'abitato, eravi un arco trion-
legati tra loro con festoni a fog- fale d'elegante disegno dedicato dal-
gia di nuvole, fra le quali erano la città all'adorato suo padre e so-
fanciulli, che nel passaggio innanzi vrano con analoga iscrizione. Nella
a lui spargevano nembi di fiori. Il parte opposta, cbe figurava un ric-
santo Padre discese dalla carrozza, co padiglione, si trovarono il dele-
consolò con ogni maniera di pater- gato, il magistrato municipale e la
na amorevolezza que'popolani, e ne nobiltà. Al giungere del Pontefice
ammise parecchi al bacio del pie- il gonfaloniere conte Gio. Battista
de. Fu il medesimo presso Carna- Viti genuflesso tributò i rispettosi
ioia, ove sorgeva un grande arco omaggi colla presentazione delle
di verdura di grata vista per lo cbiavi, cui il Papa rispose con cor-
straordinario adornamento, essendo- tesi e atlabili modi, e poi decorò
visi attorniate a spira con pannoc- del grado di commendatore dell'or-
chie di granturco le colonne che sos- dine di s. Gregorio I Maguo. Avan-

tenevano la volta. Verso le ore io zando il corteggio uell'interuo della


ORV ORV 217
città tutta messa a festa con pro- caristica, lasciando il Papa alla chie-

fusione di addobbi e damaschi, giun- sa il prezioso calice con cui avea


to che fu al punto del muro, ove si offerto il sagrifizio. Passò quindi con
appiana la strada verso la cattedrale, carrozza del cardinal vescovo, che
una eletta di giovani nobili e civici fece sedere al suo fianco, a vedere
orvietani ottenue di trarre a mano il celebre Pozzo di s. Patrizio, la
la carrozza in cui sedeva Gregorio cui strada per cura della magistra-
XVI, preceduti da otto fanciulli ve- tura si trovò ampliata, e l'ingresso
stiti egregiamente come i paggi spa- decorato di corrispondente iscrizio-

glinoli, i quali infioravano la via. ne, ammirando il pregio di opera


Alla porta della cattedrale, sovra- sì ardimentosa. Poscia visitò le clau-
stata da relativa iscrizione, fu rice- strali ne'due monasteri di s. Pietro
vuto dal vescovo cardinal Orioli col e di s. Bernardino, ne' quali per
suo capitolo, e ricevette dal cardi- questa circostanza eransi riunite, al
nal de Angelis vescovo di Monte- primo le religiose di quello di s.

jfiascone e Corneto, la benedizione Lodovico, ed all' altro quelle del


col ss. Sagiamento con grande ap- monastero del Gesù. In ambedue i

parato esposto. Accolta quindi sua luoghi accolse al bacio del piede, ol-
.Santità sotto il baldacchino soste- tre alle molte religiose, anche mol-
nuto dai canonici, si recò a piedi te dame orvietane, cui accolse colla
al palazzo delegatizio (in mezzo al consueta sua gentilezza, dirigendo
cui prospetto era un'iscrizione cele- parole benigne alle figlie del gonfa-
brante l'avvenimento ), situato di loniere e nipoti del cardinal Lam-
fronte al duomo, ove da uua log- bruschini, le nobili donzelle Amalia
gia nobilmente preparata benedì il ed Ersilia.
popolo numerosissimo e pieno di Nel ritorno alla sua residen-
letizia per la sovrana presenza. In- za , il santo Padre volle discen-
di il Papa passò all' episcopio ma- dere all'arco trionfale per osservar-
gnificamente dal vescovo preparato lo nelle sue parti, e lo trovò gran-
a sua residenza, ove nella sera am- dioso ed elegante, non che decora-
mise a udienza il capitolo, il ma- to nobilmente. JNelle pitture si ri-

gistrato civico, i nobili, il presiden- cordavano l'istituita delegazione, il

te e membri del tribunale, mentre traforo del Monte Calillo in Tivoli,


la città era rallegrata da ricca il- ed il museo Gregoriano Etrusco sue
luminazione, e rimpetto all'episco- pontificie opere. Un bel gruppo di
pio s'incendiò una macchina di fuo- statue sormontava il piano superio-
chi lodandone il Poutefìce
artifiziali, re colla figura di Gregorio XVI
la vaghezza al compositore Famiano seduta in cattedra, e recato in trion-
Buratti orvietano. Nella seguente fo dalle quattro virtù cardinali. Pro-
mattina celebrò la messa sull'altare cedendo il Papa a piedi sotto bal-
maggiore del duomo immensamente dacchino le cui aste erano sorrette
pieno di popolo, ov'era soleunemeu- da magistratura e da tre
tre della
te esposto il ss. Sagiaraento ed il della commissione della fabbrica del
sacro Corporale ; cantato quindi il duomo, si condusse al palazzo dele-
Landa Sion e il Tantum ergo, mon- gatizio, ove dalla loggia, fra i vivi
signor Belletti vescovo d'Acquapen- applausi del popolo in islraordina-
dente compartì la benedizione eu- rio numero adunato sulla soltopo.
2i8 OKV ORV
sia gran piazza, lo benedì amore- terno magistrato municipale, che
il

volmente. Tornò poscia alla catte- ne affidò la cura al nobile Leandro


drale a venerare nuovamente il ss. Mazzocchi, e dopo la prima ora di
Corporale, indi da vicino lo con- notte vi si recò col pontificio se-
templò, degnandosi ammettermi a guito. Non si può esprimere l'effet-
tanta religiosa consolazione. Ne am- to maraviglioso, che lo splendore
mirò la singoiar custodia, indi si de'lumi diffuse nel sacro edifizio ;

deliziò in osservare la maestosa ar- bello fu il vedere la disposizione


chitettura del magnifico tempio, co- de'lumi in lampadini, che fecero ri-
me la più perfetta nel semigotico levare il disegno delle parli princi-
stile, e parte a parte i superbi di- pali del tempio, brillando sulle se-
pintij le nobilissime sculture. Per migoliche finestre laterali poste nel-
ammirare poi anche le bellezze e- le tre navale e nella galleria che
sterne del duomo, sua Santità nelle prolungasi alle pareti della navata
ore pomeridiane recossi al palazzo di mezzo, sul fineslrone della tri-
della fabbrica del medesimo, ov'era buna, sugli archi che scendono am-
slata eretta un' epigrafe adatta alla plissimi al gran presbiterio, sui ca-
circostanza, ed ivi notò la rara splen- pitelli delle colonne, e all'occhio cir-
didezza della facciata, tanto nell'ar- colare posto nel finale prospetto,
chitettura che nelle decorazioni, e ove al con caratte-
disotto leggevasi
nella vasta sala osservò con piacere ri messi a lumi: Gregorio XVI P.

alcuni disegni dello stesso tempio, O. M. A basso degradava l'immen-


ed alcuni notabili e ricchi paramen- so spleudore, affinchè si godesse con
ti che servirono pel concilio di maggior effetto le linee splendenti
Trento. Con molta soddisfazione il che tracciavano superiormente la
Papa accettò per le mani del ca- gotica architettura, tenendosi chiuse
merlengo nobile Filippo Rovizza un le cappelle della nave traversa per
volume d'incisioni rappresentanti la venerazione al sacro tabernacolo e
facciata, l'interno e varie parti del alle insigni reliquie che in esse si

duomo ; e con distinzione ricevette conservano. Questo vago, severo e


dal gonfaloniere, dichiarando con ef- grave spettacolo provocò la più vi-
fusione il suo gradimento, l'offerta di va compiacenza nel santo Padre,
divozione e riconoscenza che gli fece in tutta la corte, e nel pubblico,
per parte degli orvietani, cioè sei quando partito il Papa si ammise
medaglie, due d'oro, due d'argento a sì insolita meraviglia. Sabbato 2
e due rame, e tutte colla di lui
in ottobre, Gregorio XVI dopo cele-
effigie di quella apposilamente co- brata la messa nella cappella del-
niata per perpetuare la memoria l'episcopio, esternò la sua ricono-
della visita fatta ad Orvieto, perciò scenza ed affezione al cardinal Orio-
nel rovescio si legge Ne-Ach>enlus : li, ed eguali sentimenti al magi-
Auspicalissinri - Memoria Intercide- strato civico per la città; e ripetu-
rei- Urbiventani. Tutta la corte eb- to al cardinale quanto l'avesse pe-
be dalla cortesia degli orvietani, netrato la sontuosità del trattamen-
esemplari di tali medaglie in ar- to e tutte le attenzioni ricevute,
gento e in rame. Perchè meglio il partì per Monte/lasco ne fra le osse-
Pontefice gustasse la vastità e di- quiose e sincere acclamazioni del
segno del duomo, ne illuminò l'in- popolo, che accorrendo ripetutamene
ORV ORV 219
te ne' luoghi donde transitava, non dalla memoria che accidentalmente
si stancava di reiterare le più vive fa Papa s. Gregorio I verso il 5qo
dimostrazioni di fedeltà e divozio- di Giovanni, uomo così ben fermo
ne. Scrissero di Orvieto Gio. Bla- nella sua sede, che fu d'uopo della
vio, Theatrum civilaiumj Hondius, pontificia mediazione perchè non
Italiae descript, j Ceccarelli, Storia togliesse i privilegi ai monaci di s.

de Monaldeschi , in cui parla dell'o-


' Giorgio, a quel tempo abbastanza
rigine; Durante, Istoria de Trinci, potenti per non temere un vescovo
in cui ragiona dell'argomento. Ephe- novello, onde si vede non oscuramen-
merides Urbevetanae ab anno 1 342 te che non era egli il primo pastore

usque ad i363. Lxtat in t. XV, d'Orvieto. Noteremo che allora era-


Rer. ltal. script, di Muratori. Ci- vi anche il monastero de' ss. Mar-
priano Manente da Orvieto, Ili sto - tirio e Severo, già detto del Sal-
rie dal 970 al 1400, Vinegia i56i. vatore, fuori delle mura, e sopra
Dal i4oo insino al 563. Ivi i566. 1 di esso poscia si diffusero le bene-
Monaldo Moualdeschi della Cerva- ficenze della contessa Matilde, for-
ra, Commentari historici ne' quali , tificandolo con torre ottangolare:
oltre a' particolari successi della città nel pavimento sono rimarcabili al-
d'Orvieto e di tutta la Toscana, si cuni pezzi di musaico, come alcune
contengono anco le cose pili notabili pitture sul muro anteriori al secolo
per tutto il mondo, da li edificazione XIII, e una campana che pel suono
d' Orvieto insino al 584, Venezia 1 non cede a quella di Perugia det-
1584. Giacomo Lauro, Historia e ta viola ; eravi anche
monastero il

pianta della città d'Orvieto, Ro- di s. Paolo. La sede d' Orvieto fu


ma i636. sempre ed è ancora soggetta im-
La fede è credibile che fosse pre- mediatamente alla santa Sede. Nel
dicata in Or\ieto ne' primi tempi 5gi era vescovo Canaldo o Candi-
della Chiesa. Nel riportare il p. Val- do, cui scrisse s. Gregorio I indi ,

le la serie de' vescovi, la quale pre- fiorirono: Gregorio già prefetto di


feriamo a quella che V Ughelli ri- Roma, che intervenne al concilio ro-
porta neW Italia sacra t. I, p. 1 463, mano nel 743; Aliperto fu a quello
come naturalmente più esatta , di- dell'826; Pietro dell' 853 Leone ;

chiara che un secolo prima di es- si recò al concilio di Roma dell'861 ;

sersi trovate memorie de' vescovi Rodolfo francese eletto nel 975 fu
d'Orvieto, ve ne sono di quelli di sollecito in adornare la città di son-
Bolsena, poiché Gaudenzio interven- tuosi edificii e nel darle ottimi re-
ne ai concilii romani del 465 e 499 > golamenti, e forse per di lui opera
dopo di esso solo si ricordano Clau- venne introdotta in Orvieto la nuo-
dio del 601, e Agnello del 680, va forma del governo consolare ;

convenendo dire che tal nobile e Andrea genovese fiorì nel gg5; Ni-
antica città, trovandosi esposta alla colò del 1007; Ilderico sottoscrisse
furia de'barbari, fosse distrutta nel nel ioi5 un privilegio di Benedet-
fine del VII secolo , e incorporato to IX; Paolo Promano del 1C22 a
il suo vescovato a quello d' Orvie- cui giurarono i consoli di mante-
to, dov'è probabile che fino da' pri- nere i privilegi de' cittadini e della
mi secoli del cristianesimo vi risie- Chiesa ; Sigifredo a cui il capitolo
desse il vescovo. Questo si deduce d'Orvieto, addetto a que' tempi alla
220 ORV ORV
chiesa di s. Costanzo, deve molto per in luogo de' benedettini; a questo
la riforma del costume de' chierici, vescovo si attribuisce l'erezione del
e riduzione alla vita claustrale e bel convento di s. Domenico, del
comune, e per avergli dato tre chie- quale tratta il Fontana, De rom.
se parrocchiali e sette pievi. Nicola prov. orci, praedic. Ranieri del 1228
Campano viveva nel io4o; Luca e consagrato in Perugia da Grego-
nel ioti ; Teuzone nel io54; rio IX, celebrò nella cattedrale il

indi Albertino monaco, al cui tem- sinodo per riformare i costumi, in-
po Pietro e Farulfo Calvo accreb- di formò un esatto inventario del-
bero l' entrate della mensa , on- le terre, tributi ed altre cose ap-
de fece dipingere le loro imma- partenenti alla mensa, intimando
gini nell'episcopio, ed altrettanto scomunica a coloro i quali non re-
benefìci furono poi gli Alberici. Gio- stituissero i beni usurpati alla chie-
vanni pisano fiori intorno al 1066; sa. Nel 1253 Costantino domenica-
Filippo nel 10785 Angelo Teatino no dotto e pio, legato apostolico
nel 1092; Guglielmo circa il 1106, in Grecia per la concordia colla
al cui tempo si vogliono donati al chiesa romana^ dicesi de' Medici di
vescovato il castello di Mucarone Bisenzio; nel 1257 Giacomo, e al
e altri luoghi, ma con poco fonda- suo tempo essendo accaduto il mi-
mento, bensì il conte Bernardo Bui- racolo di Bolsena, Urbano IV ivi
garelli donò il castello di Panano lo spedì col seguito di moltissima
ed altri ; Giovanni fiorentino del gente per trasportare solennemente
1121; Guglielmo 1126} II del in Orvieto il ss. Corporale, la qual
Antonio del 1
3g ma prima1 di , pompa può dirsi la prima solennis-
lui faceva da vescovo Radulfo di sima processione del Corpus Domini.
Perugia; Ildebrando del ii4°> for- Nel 1272 Aldobrandino Cavalcanti
se della famiglia Beccaria; Gual- domenicano,
fiorentino, santo e dotto
fredo del 11 55 circa; Guiscardo vicegerente di Roma
per Gregorio
orvietano del ii57j Milone, quin- X; nel 1279 Francesco de'Monal-
di Rustico del 1168, il quale si deschi di Bagnorea, molto si affa-
compose con Ranieri Bulgarelli sul- ticò per indurre i canonici e citta-
le ragioni del castello di Parrano. dini a fabbricare una nuova e son-
Riccardo Gaetani pisano fiorì nel tuosa chiesa alla Beata Vergine o
1179, e vent'anni dopo fu fatto nuovo duomo, cui diedesi principio
pretore d'Orvieto, avendo per col- nel 1290, trasferito a Firenze ; nel
lega Lanfranco vescovo di Chiusi, 1295 Leonardo Mancini orvieta-
per comporre le discordie de'citta- no; i3o2 Guittone Farnesi,
nel
dini armati, al cui tempo si fondò fatto da Clemente V suo vicario
nella città un ospedale servilo dai iu Roma, e da Giovanni XXII
chierici. Nel 1201 Matteo Alberici capitano generale contro i ribel-
che fece edificare la chiesa di san li della santa Sede; in Orvieto e-
Silvestro; nel 121 Giovanni Ca- 1 resse un monastero ai cisterciensi
pelli bolognese; Capiterio o Capi- col consenso de'24 consoli e dei
taneo nel i2i3 deputato del Papa 4o savi che alloragovernavano la
per la pace tra Orvieto e Todi, città; nel i328 fr. Beltramo dei
ed a suo tempo i premostrateusi Monaldeschi orvietano domenicano,
presero il monastero di s. Severo traslalo da Bagnorea; nel i346
ORV ORV 7.2 1

Raimondo orvietano traslato da potè di Leone X; i52g Vincenzo


Rieti; nel i348 Ponzio Perotto Durante fiorentino; Nicolò Ridolfi
guascone, e qual vicario del Papa nipote del cardinale; i554 cardi-
in Roma nel i35o aprì la porta nale Girolamo Sinwncelli orvietano,
santa; nel i359 Giovanni vicario nipote di Giulio III; \56i Seba-
di Roma e dello stato pontifìcio; stiano Vanzi di Rimini fu al con-
nel i364 Pietro Boeri narbonese cilio di Trento, esercitò varie cari-
benedettino; nel 1 878 da Padova che in Roma, e lasciò mille scudi
fu trasferito Giovanni de'Piacentini; alla cappella di s. Maria del duo-
nel 1379 Ligo Cbiarangelo o Chia- mo, con l'obbligo ai parenti di
rello da Nola, ma non entrò al mantenere in Perugia sei giovani
possesso per avere aderito all'anti- di Orvieto a studiar filosofia: mor-
papa Clemente VII; indi Tomma- to nel 1570, il cardinal Simoncelli
so, Nicolò Merciari perugino del 388, 1 riprese l'amministrazione che durò
poi di Cagli. Mattia Avveduti or- sino i6o5. Giacomo Sannesìo
al

vietano de'minori, nel i4°4 cele- camerinese poi cardinale; nel 1621
brò il sinodo diocesano, teologo pre- cardinal Pietro Paolo Crescenzi ro-
claro. Alessandro V dichiarò am- mano da Rieti; nel i6S\.5
traslato
ministratore il cardinal Corrado cardinal Fausto Poli da Cascia ;
Caracciolo (le notizie de' cardinali nel i656 fr. Giuseppe della Cornia
vescovi sono alle loro biografie), nel perugino domenicano, stampò in
quale uffizio gli successe Monaldo Orvieto nel 1660 il suo sinodo, lo-
Monaldeschi arcivescovo di Nicosia. dato pei savi provvedimenti, nel
Nel 1 4 8 o 14^0 Francesco Mo-
1 quale vi è il Calalogux episcopo-
naldeschi che per la sua smodata rum Urbisveleris di Filidio Mara-
ambizione concittadini ottennero
i bottini; questo prelato desiderosis-
che fosse traslocato ad Ascoli, in ve- simo di sapere cosa avvenisse della
ce passando nel 1 44^ da Lucerà a sacra Ostia che nel miracolo di
Orvieto, Giacomo benedetto. Bolsena non ardì consumare il con-
Nel i454 Giovanni Castiglioni fuso sacerdote, nel ripulirsi il reli-

di Milano dotto; nel i456 Anto- quiario, e al toccarsi di una molla,


nio Cobateri di Valenza spagnuolo; si aprì uno sportellino sferico d'ar-
nel i4^7 Marco d'Alessandria del- gento, e si vide che la conteneva
la Paglia, o Marinoni milanese; nel nel mezzo di due angeli genuflessi
1476 Giorgio della Rovere, ebbe i con incensieri. Egli per vecchiaia ri-
seguenti coadiutori Enrico Bruno : nunziò nel 1676. Bernardino Bocci
poi arcivescovo di Taranto, Giam- romano integerrimo, commissario
battista Orsini poi cardinale, Gen- apostolico per la peste della Mar-
tile Baglioni più grande nelle ar- ca, poi cardinale, celebrò il sinodo
mi che gli ecclesiastici, e Car-
tra diocesano; nel 168 1 cardinal Savo
lo Bocconida Parma suffraga neo. Millini, e lasciò molte memorie di
Nel i5o3 Alessandro da s. Seve- sue beneficenze, traslato a Sutri e
rina, ma senza effetto per morte Nepi nel 1694= questo vescovo con
d'Alessandro VI; nel i5ii Ercole pie limosine e cogli aiuti d'Innocen-
Baglioni perugino, per cessione del zo XII riedificò in Bolsena più no-
cugino Gentile; ifoo Nicolò Ri- bilmente il tempio in cui avvenne
dolfì cardinale amministratore, ni- il prodigio e vi pose la prima pie-
222 ORV ORV
tra, onde fu coniata medaglia col- Bolsena, ove edificò una bella chie-
l'effigie del Papa e il nome del car- suola alla Madonna detta dell'Ar-
Numis.
dinale, riportata dal Boriarmi, cale, ed ivi ridusse in forma assai
Pont. p. 835. Nel i6g5 Giuseppe propria 1' ospedale con aumento di
Camuzzi aquileiese, mori poco do- rendite. Eresse nel duomo l'altare
po assai compianto dai poveri ; nel de'ss. Pietro e Paolo, ottenne da
1696 Vincenzo degli Atti già di Pio VI il risarcimento di quasi
Bagnorea; nel 17 16 cardinal Fer- tutti i musaici della facciata del
dinando Nuzzi d'Orte, col quale duomo, e ne fece perpetuare i mo-
neW Italia sacra tom. I, p. i463, numenti più belli di pittura, scul-
si termina la serie de' vescovi. Nel tura e architettura con 38 tavole
17 18 fu fatto amministratore Mi- delineate, e con la storia di tanto
chele Teroni vescovo di Venosa ; celebrato tempio, fatta compilare
cui successero i \escovi Onofrio con documenti dal p. Valle e de-
Alisci patrizio di Foligno nel 1721 dicata al Papa. 11 cardinale ebbe
traslato da Bagnorea, che celebrò il caldo impegno per la conservazio-
sinodo diocesano; Giuseppe de'conti ne del duomo e suo splendore ,

di Marsciano patrizio romano nel giacché ad esso sono incaricati ve-


1734, che celebrò il sinodo, fondò gliare i deputati non meno che il

e dotò la scuola pia per le fan- vescovo, per uno degli statuti della
ciulle, sepolto nella bella chiesa fabbrica approvati da Martino V.
della Madonna del Velo fuori del- 11 cardinal Antamori fu pure pro-
la città, da lui edificata e dotata, tettore della città e dell'opera pia
lasciandone a'suoi il patronato. Nel di Maria della Stella nella cat-
s.

1754 Giacinto Silvestri patrizio an- tedrale, del capitolo di Bagnorea,


golano, traslato da Sutri e Nepi, come della nobile congregazione di
che in vigore delle bolle apostoli- s. Biagio d'Orte e di quella città:
che eresse in collegiata la pievania morì nel 179^ e fu sepolto in
di Ficulle,con arciprete e dieci ca- duomo.
nonici. Nel 1762 Antonio Ripanti Terminando col precedente il p.
patrizio di Jesi; colle rendite del Valle la serie de' vescovi d'Orvieto
soppresso collegio de'gesuiti e col- baroni di Castel Giorgio, di Mea-
l'unione del collegio Cappelletti in na e di compirò colle
Pugliano, la

vigore di breve apostolico eresse , Notizie di Roma. Per le vicende


il seminario vescovile nell' istesso politiche vacò la sede, e Pio "VII
collegio de'gesuiti : questi ripristi- nell'agosto1800 fece vescovo Ce-
nati, pure il collegio. Nel
lo fu sare Brancadoro di Fermo poi car-
1780 Paolo Francesco Antamori dinale, e nel i8o3 lo deputò a
romano, vescovo zelante, prudente, presiedere ai restauri della fabbri-
dotto, giusto e modesto. Con altre ca del duomo, col breve Pasloris
camerate ampliò il seminario al , aeterni, e con l'altro Fraternitatis
quale con autorizzazione apostolica l'autorizzò a riunire le parrocchie
unì le rendite cospicue della chiesa di s. Stefano e di s. Leonardo,
pievania del castello di Monte Ru- come si legge nel Bull. Con-
Boni.
biaglio, con averla ridotta a vicaria tinualo, tom. XI, p. 4^9 e 46o-
perpetua. Eresse in parrocchia la Traslato nel luglio i8o3 in patria,
chiesa di s, Salvatore di Castello di fu fatto amministratore Gio. Batti-
7

ORV ORV 22 3
sta Lambruschini di Sestri, diocesi del Diario di Roma 1842. Leone
di Brugnato, vescovo d'Azoto in XII nominò a succederlo nel dicem-
partibus, dotto, esemplare e zelante, bre 1825 Anton Domenico Garn-
e nell'agosto 1807 divenne effettivo berini d'Imola, che nel 1828 creò
pastore. In tale anno coll'approva- cardinale , e Gregorio XVI nel
zione di Pio VII accolse i gesuiti 1 83 3 fece segretario degli affari di

reduci di Napoli e gl'impiego con stato interni. A' i5 oprile gli so-

ubertosi successi nella diocesi e nel stituì il p. Anton Francesco Orio-


seminario, poscia ottenne la fonda- li di Bagnacavallo vicario generale
zione del loro nuovo collegio. Nel apostolico del suo ordine de' con-

1809 fece la visita, e per non pre- ventuali, dotto e sollecito pastore,
stare giuramento al governo inva- ornato delle più belle qualità, on-
ove sep-
sore, fu deportato a Belley, de nel 1837 lo dichiarò ammini-
pe che Napoleone nel 18 io decre- stratore di Città della Pieve, al

tò che il suo vescovato con quello modo detto dal eh. Baglioni nelle
di Acquapendente fosse unito alla Lettere storiche p. 36 1, indi lo creò
diocesi di Città della Pieve. In Bel- cardinale nel 1 838, e fece protetto-

ley compose la Guida spirituale re di delta città. Cedendo ai suoi


per uso della diocesi d'Orvieto, cui desiderii, Gregorio XVI l'esonerò
rimise nel 1812 (enei 1823 stam- dal vescovato ( al presente' è pre-
pò e fu autore di altre opere). Ri- fetto della congregazione de'vescovi
tornato nel 181 4 alla sede, fu as- e regolari fatto dal regnante Papa)
sai festeggiato e riordinò la dioce- e nel concistoro de'24 gennaio 1842
si, commettendogli Pio VII l'ammi- gli surrogò l'odierno vescovo mon-
nistrazione di quella di Città della signor Giuseppe Maria de' conti
Pieve, e per tutto statuì savi or- Vespignani romano, traslato dal-
dinamenti e pie pratiche. Chiamò l'arcivescovato di Tiana in parti-
a Bolsena i fratelli delle scuole cri- bus, già vicegerente di Roma e
stiane, in Fienile stabilì la scuola abbreviatole di curia. In testimo-
delle m est re pie, e per le nobili e nianza di pubblica allegrezza, il ti-
civili donzelle in Orvieto fondò un pografo d'Orvieto Pompei, gli dedi-
educandato o conservatorio, in ciò cò e pubblicò l'opuscolo: Il gruppo
aiutato dalla sua virtuosa sorella della Pietà scolpito da Ippolito Scal-
Maria. Ristabilì diversi conventi e za nel duomo d'Orvieto, canto di
monasteri, promosse la beatificazio- Angelo M, Geva genovese. Zelante
ne pel culto immemorabile del p. vescovo, veglia sull'istruzione del
Bonaventura servila, il cui corpo clero, ha eretto le scuole notturne
venerasi nella chiesa de'Servi. Morì e fatto altre cose lodevoli.
compianto nel 1825 e fu sepolto Nella diocesi esiste un'antichissi-
nella chiesa del seminario ove avea ma abbazia sotto il titolo de' ss.

notturno pel clero,


istituito l'oratorio Severo e Martiri, amministrata nei
lasciando la sua biblioteca al semina- primi tempi dai benedettini poi ,

rio. Il eh. monsig. Carlo Gazola nel dai premostratensi e quindi dagli
1841 ne pubblicò la Vita in Or- Olivetani, finche dai Papi venne da-
vieto coi tipi del Pompei , di cui ta in commenda ai cardinali e altri

un estratto con elogio inserì il eh. distinti personaggi. L'abbazia da Si-


cav. ora monsignor Montani nel n. 1
sto IV fu aumentata di rendite me-
ii\ ORV OSG
diante l'unione di altra abbazia de- de'protonotari apostolici partecipan-
nominata di s. Nicolò presso Todi. ti. I beneficiati vestono la cappa
Competendo all'abbazia l'esenzione come quelli di s. Pietro di Roma,
passiva, gli abbati commendatari e si distinguono dai cappellani col-
incominciarono ad arrogarsi anche l'almuzia di pelle. I cappellani ve-
l'esenzione attiva, pretendendo di stono l'almuzia di panno viola-
esercitare una vera giurisdizione ceo. La cappella de'musici è sti-

nelle parrocchie e chiese addette pendiata dall'opera pia, la quale è


all'abbazia, e persino sul clero e laicale, come si disse, godendo il

popolo esistente ne'due paesi chia- privilegio di cappa e spada,


vestire
mati Castello della Torre e Villa di assistere sotto il banco del ma-
di Canale, assumendo il titolo di gistrato nelle funzioni in luogo di-
abbati nulli us t tenendo un vicario stinto, e nella solenne processione
o curia in Orvieto, ed approprian- del Corpus Domini alza lo strasci-

dosi altri diritti e titoli denotanti co al vescovo. L'opera pia provvede


una vera giurisdizione. Ciò pro- di tutto il bisognevole il duomo
dusse contestazioni coi vescovi di pei divini uffizi e pontificali del ve-
Orvieto, ad eliminar le quali Gre- scovo, del capitolo e del clero. La
gorio XVI alla morte del cardinal diocesi è ampia e contiene 46 luo-
Pacca abbate commendatario, nel ghi. Ogni vescovo è tassato in fio-
i845 soppresse ogni esenzione, sia rini 3oo, ascendendo le rendite a
attiva, sia passiva, riducendo l'ab- circa scudi 4°°°-
bazia ad un benefìcio semplice, pe- OSANNA. V. Hosanna.
rò coll'antico titolo di abbazia e OSBOR o OLBOR, Osborium.
ferma la di lei libera collazione Luogo di Germania nel quale s.
alla santa Sede, concedendo al ve- Annone o Arnoldo arcivescovo di
scovo l'esercizio della piena giuris- Colonia, nel 1062 celebrò un con-
dizione. La funzione della palom- cilio alla presenza dell'imperatore
bella che facevasi nel duomo, al Enrico IV, in cui fu condannato
modo riferito a Fuoco, nella Pen- l'antipapa Onorio II, e riconosciuto
tecoste del 1846 lodevolmente fu il Pontefice Alessandro II. Reg. t.

eseguita nella piazza avanti, non XXV; Labbét. IX; Arduino VI. t.

essendosi trovata la caducità che si OSGITA (s.), martire. Figlia di


vantava nel rimuoversi l'uso. 11 Frewaldo principe di Mercia, nac-
capitolo si compone della dignità que a Quarendon, e fu allevata
dell'arcidiacono e dell'arciprete, di nella pietà da sua zia Eadgita, la

sedici canonici compresi il teologo quale era singolarmente ragguarde-


e il penitenziere, di dodici bene- vole per le sue virtù. Impalmata
ficiati, di ventiquattro cappellani assai giovane da un re degli angli
corali, e di altri preti e chierici. orientali, ottenne da esso il con-
La cura delle anime nella cattedra- senso di vivere in perpetua virgi-
le è affidata dal capitolo all'arci- nità. Essendole stata donata dal re
prete, coadiuvato da due cappella- l'abitazione di Chick, vi fece fab-
ni. I canonici neh' inverno godono bricare un monastero, cui governò
l'uso della cappa magna, neh' esta- più anni con grande riputazione
te cotta e rocchetto, vestendo in di santità. Duranti le scorrerie dei
diocesi calze paonazze colle insegne danesi, circa l'anno 870, questi
OSI OSI 245
barbari le mozzarono il capo, in sbocca nel sottoposto Adriatico. Ve-
odio della religione cristiana cbe niva già attraversata dalla via Fla-
ella professava. Portato il suo cor- minia, ed in principio di questo se-
po ad Ailesbury, vi rimase qua- colo vi è stata ripristinata la stra-

rantasei anni, di poi fu trasferito da consolare, che passa in vicinan-


a Chick, die prese poscia il nome za della sua porta principale detta
di s. Osgita. Qui fu pure fabbrica- d'Ancona. Da questa per ascendere
ta col suo nome un'abbazia di ca- alla piazza principale il sentiero è
nonici regolari, la quale divenne alquanto scosceso, e si sale ancor
celebre pei miracoli operati all'ur- più per ascendete alla cattedrale, la

na della santa. La sua festa è se- quale è sotto 1' invocazione della
gnata a' 7 d'ottobre. protomartire e vergine s. Tecla, e
OSI ANDRA NI. Eretici protestan- di s. Leopardo primo vescovo della
ti, Andrea Osiandro
derivanti da città. Essa fu ristorata e ingrandita
famoso teologo, uno deprimi nel dal vescovo Gentile nel 120^, poi
i522 a predicare gli errori di Lu- ristorata, accresciuta ed abbellita da
tero, il quale però non poteva sof- altri vescovi in diverse epoche. Dei
frirlo, pel suo carattere inquieto suoi monumenti e pregi ne tratta-
e stizzoso. Si fece capo-setta e for- no gli storici che citeremo. Il cano-
mò de' discepoli che si sparsero per nico di essa Luca Fanciulli compo-
tutta la Germania morì d'epilessia
: se l'opera: Di alcuni antichi riti
nel i552 andando da una città della cattedrale d'Ostino, colla spie-
all'altra per sfidare i più gran be- gazione di un sacro trìttico, che si
vitori. Insegnò che Gesù Cristo fu conserva nell'archivio capitolare, Ro-
mediatore solamente in qualità di ma i8o5. Ivi riposano i corpi ilei
Dio; che l'uomo è giustificato for- ss. martiri Vittore, Corona, Filip-
malmente, non per la fede, né per po, Leopardo vescovo, Vitaliano suo
la grazia, ne per la imputazione successore, eBenvenuto altro vesco-
della giustizia di Gesù Cristo, ma vo d'Osimo: in altare separato po-
per la giustizia essenziale di Dio, sto in mezzo alla chiesa, nel i435
per la natura divina, comunicata il vescovo Andrea vi collocò cor- i

all'uomo giustificato, errore che fu pi de'ss. martiri Sisinnio, Dioclezio,


disapprovato dagli altri eretici stessi. Florenzio e Massimo , i primi tre
OSIMO (Auximan). Città con martirizzati con pietre in Osimo
residenza vescovile dello stato pon- sotto l'imperatore Diocleziano, l'al-

tificio nella delegazione di Ancona, tro patì in Roma il martirio nel


da cui è distante quattro leghe e medesimo giorno, e Dio permise
mezzo, antichissima e celebre, che che il corpo fosse trasportato in
occupa ameno colle, cinta da roma- Osimo, e riunito a quello de' suoi
ne mura di solido e pregievole la- compagni. Giovanni Baldi nelle Vi'
voro. Quasi da magnifica loggia, vi te de' santi martiri Vittore e Co-
si contempla dall'interno superiore rona, e degli altri santi sepolti in
passeggio gran parte delia
la più Osimo, Ancona 1620, afferma che
Marca Anconitana cou sorprenden- erano cittadini osimani. Da Dome-
ti e bellissime vedute, in aria pu- nico Pannelli mansionario della chie-
ra, essendo le fertili pianure inter- sa Osimana abbiamo Ragguaglio :

secate dall' alveo del Musone, che della invenzione delle teste de' ss.
vol. xnx. i5
246 OSI OSI
martiri d' Osimo Fiorenzio e com- colta di reliquie, massime di fon-
pagni ; della ricognizione de' loro datori , riformatori
propagatori e
corpi e degli atti, e delle feste in d'ordini regolari, formata dai fra-
onor loro celebrale in detta città telli osimani Girolamo e Ottaviano
nel ij5i, Pesaro 1 75 1. Vi si ve- Guarnieri. Contiguo alla cattedrale
nerano anche altre insigni reliquie. sorge un ampio e magnifico palaz-
Nella contigua chiesa di s. Gio. Bat- zo vescovile ridotto a migliore e
tista, nel suo centro, esiste da tem- più elegante forma dal vescovo car-
po immemorahile il battisterio se- dinale Calcagnini, e prima di lui

condo l'antica disciplina, rinnovato l'aveano ornato e ingrandito i due


con sontuoso e ben inteso lavoro vescovi Sinibaldi ed altri, ed occupa
di bronzo con statue e altri orna- colla cattedrale l'area dell'antico cas-

menti dal vescovo cardinal Calami- sero. E adornata la piazza dal pa-
na. Questo superbo lavoro, fatto su lazzo municipale, disegno di Bra-
modello di Paolo Lombardo, fu ese- mante, in cui si conservano molte
guito da Pietro Paolo Jacomelti, antiche e famose statue di marmo,
coli' aiuto di Tarquinio suo fratello, in gran parte mutilate, oltre im-
recanatesi. La forma è un bacino portanti iscrizioni. Si può vedere
con coperchio a foggia di tempio l'osimano Gio. Francesco Gallo: La
rotondo. Tutto è di mirabile arte, vera interpretazione delle lettere che
festoni, foglie, frutti, rosoni, arabe- sono nell'antichissime basi che al
schi; cosi i quattro bassorilievi e presente si trovano in Osimo, An-
le quattro statue, una delle quali cona 161 5. Il Martorelli le ripro-
la Carità si vede col cucchiaio nella dusse a p. 43, oltre la descrizione
destra ed una pentola nella sini- degli antichi monumenti che sono
stra, con una mosca sulla pentola in Osimo. Il palazzo municipale si

che pare viva. La cupola del tem- distingue per la sua sala spaziosa,
pietto, ricca d'ogni fantasia di bas- quadra, alta e maestosa. Sotto l'a-

sorilievi, con Io stemma del cardi- rea della piazza si an-discoprirono


nale, è sovrastata dalla figura in tiche grandiose camere a volta, che
piedi del Redentore. Questo batti- si credono avanzi di terme, scorren-

sterio è stato sempre l'unico nella dovi tuttora le acque. In questa


città, onde al medesimo devono por- piazza è anche un pozzo o cisterna
tarsi tutti a ricevere il battesimo, pubblica, racchiusa da elegante can-
anco quelli delle parrocchie subur- cellata di ferro, e fuori di porta Ro-
bane, somministrato dal parroco del- mana evvi una fonte copiosa.
la cattedrale, prima esercitando in Osimo è ben fabbricata, ha un
essa la cura d'anime due sagristi sufficiente teatro, e fra le private
amovibili. Tra le molte sue chiese, abitazioni si distinguono quelle del-
sette delle quali parrocchiali, fare- la maggior parte per la
de' patrizi,

mo menzione di quella vasta e di regolare ed eleganza.


architettura
bel disegno de' conventuali, ove si Sopra tutti è però grandioso l'edi-
venera il corpo di s. Giuseppe da fìcio del seminario e celebre colle-

Copertino e le camere da lui abi- gio Campana, eretto nel 17 16 ed


tate; non che della leggiadra chie- incominciato nel 17 19, il quale ben
sa di s. Silvestro. Nella chiesa di presto salì alla più alta rinoman-
s. Sebastiano vi è una preziosa rac- za, ed ascrisse a singoiar vanto
OSI OSI 247
di avere istituito i nobili convittori Gazola pronunziò dotta orazione in-
nelle scienze, ed aperto la via al- torno alla divina epopea di Ales-
le più sublimi dignità a Leone XII sandro Soumet; e che quindi eb-
e Pio Vili, ai cardinali Mancin- bero luogo componimenti poetici
i

forte, Gallo, Campanelli, Antici, con importanti argomenti, recitati


Mantica, Benvenuti e Ugolini, ol- da chiari letterati e personaggi,
tre a cospicuo numero di vescovi, avendo decorato il trattenimento
prelati e letterati insigni, e molti accademico il cardinal vescovo di
ancora viventi. L'arciprete Domeni- sua presenza e plauso. Inoltre nel
co Angelelli, nel 1771 pelQuercetti n.° 3o del Diario 1846 si narra
pubblicò in Osimo: Memorie iste- come l'accademia celebrò il 3 apri-
riche del seminario e collegio Cam- le qual giorno sagro ni dolori di
pana. Questo importante stabili- Maria Vergine protettrice de'Risor-
mento ricevette ulteriori migliora- genti, nel nobile collegio Campana,
menti dal cardinal Benvenuti ve- in cui la sera si tenne la consueta
scovo , e degno pa-
dall' odierno solenne accademia nell'oratorio col
store cardinal Soglia. Per le cure fiore della città. Furono cantate
di questi, come fautore d'ogni ma- dagli alunni alcune e convittori
niera di buoni studi, si deve la ri- strofe dello Stabat Maler, con mu-
pristinazione dell' illustre accademia sica de' filodrammatici osimani il :

de' Risorgenti, di cui è direttore il eh. conte Cesare Gallo lesse la pro-
eh. letterato prof. Giuseppe Ignazio sa sul gran mistero della Reden-
Montanari. Egli nel 1 845 mi fece zione, cui seguirono altre strofe e

l'onore di ascrivermi all'albo del le composizioni poetiche analoghe


collegio accademico, e spontanea- alla passione del Figlio e ai dolo-
mente compiacque spedirmene il
si ri della Madre, con viva soddisfa-
diploma. Del medesimo abbiamo zioue del cardinal mecenate e pa-
l'importante Discorso letto nella trono. L' origine di questa accade-
distribuzione de premi fatta agli a- mia col nome di Sorgenti si deve
Ianni del ven. seminario e nobile al vescovo cardinal Bichi nel 1671,
collegio Campana nel i843, col in cui si recitarono erudite disser-

novero di quelli ebe lo illustraro- tazioni anco sopra patrie antichità,


no, cioè professori, convittori e alun- oltre poetici componimenti, nelle
i

ni, diversi de'quali osimani : solo ai frequenti adunanze. Colla morte del
primi devesi aggiungere d. Albino cardinale mancò sì utile esercizio,

Valenti rettore dell'istituto e pre- finché il canonico Stefano Bellini


vosto di s. Gregorio^ dotto nelle rettore del collegio Campana, nel
lingue e nelle scienze ecclesiastiche. 1770 in questo lo ristabilì colla de-
Nel n.° 79 del Diario di Roma nominazione di Risorgenti. Tanto ri-
i845 si legge, come il lodato porta il Vecchietti nelle Memorie del
cardinale avendo ordinato che la Compagnoni t. IV, p. 3io. Gli ac-
sera del i5 settembre si tenesse cademici si denominarono Risor-
nel palazzo municipale solenne tor- genti, col motto del Venosino: A-
nata dell'accademia de Risorgenti liusaue et idem nascerìs, poiché gli
da lui restituita ,
protetta e am- antichi Sorgenti per esprimere il

pliata, nella gran sala magnifica- nascimento della loro accademia


mente illuminata, monsignor Carlo ebbero per impresa il sole che sorge.
4

248 OSI OSI


Il conte Paolino Mastai Ferretti, No- re di santità. Divennero cardinali ,

tizie delle accad. d'Europa, riferisce nel i58i Anton Maria Galli o
a p. 61, die inOsimo il vescovo Com- Gallo j nel i 747 Raniero Simonet'

pagnoni l'ondò un'accademia per la li j nel 1785 Muzio Gallo, de'qua-


disamina della storia ecclesiastica. li parliamo alle biografie. Furono
In questa città la famiglia Bellini vescovi, Luigi Gallo d'Ancona, Fran-
possiede un gabinetto numismatico: cesco Macerata e Tolenti-
Cini di
è altresì degna di osservazione la no, Guarnino Guarnieri di Reca-
biblioteca. 11 Zaccaria, Excursus Ut- nati e Loreto , Ascanio Marchesi-
ter. per Italiani, tratta della Biblio- ni di Calvi, Pietro Valerio Mar-
ih.Compagnoni episcopi j Museum torelli di Montefeltro autore di ope-
Leopardium ; Codices mss. in prì- re, il quale lasciò a comodo del pub-
valoriali aedibus ; archivia episco- blico la sua ragguardevole libreria
pale et unde chartae ali-
civitalis, in cura de' filippini, Antonio Maria
quae emendatiores danlur quam Pranzoni di Minervino, Francesco
apud Martorellium leganlur j Ana- Sinibaldi di Sessa, e quelli che lo
glypha duo principes Templi, ec. diventarono della patria lo diremo
Vi sono cinque conventi di religio- nella serie de' vescovi. Prelati, Sta-
si^ compresi i ed il ri-
cappuccini tilio de'memoria-
Paolini segretario
tiro de'minori osservanti a poca di- li di Clemente Vili, Antonio Gia-
stanza dall'abitato ; tre monasteri di como Gallo votante di segnatura,
monache, fra le quali le cappucci- Francesco Guarnieri chierico di ca-
ne di dentro di rigida osservanza, mera, Gio. Francesco Gallo gover-
e le cappuccine di fuori rinomate natore di vari luoghi, Nicolò de'Ro-
pei tessuti operate; a que-
di tele mani segretario d'Urbano V e Gre-
sti s'applicano ancora le povere zi- gorio XI. Magistrati, Traiano Gal-
telle racchiuse nel conservatorio di lo luogoteneute dell' A. C, Gozzone
s. Leopardo. Altresì in Osirno vi è Cozzoni, Vincenzo Galli, Carlo Si-
l'ospedale pegl' infermi, l'ospizio o nibaldi. In giurisprudenza Cino ,

orfanotrofio per gli esposti, il semi- Campana avvocato concistoriale, Di-


nario con alunni, alcune confrater- taiuto Ditaiuti vicario generale, Pao-
nite ed altri istituti d'istruzione e lo Emilio Gallo, Girolamo Garzo-
beneficenza, come il monte di pietà. ni, Pietro Filippo Martoielli. Lette-
In ogni tempo fiorirono osi ma- rati , Fabrizio Campana , Nicolò
ni in santità, dottrina, armi e di- Ditaiuti, Teodosio Fiorenzi came-
gnità, fra' quali oltre rammentati i riere segreto di s. Pio V, Au-
in questo articolo, nomineremo i relio Jaunicoli generale de'silvestri-
più celebri, le cui notizie come del- ni, Bernardini Pini, Tommaso Stel-
le principali famiglie, riporta il Mar- la Annibale Sinibaldi
, Luigi ,

torelli, molti essendo stati insigniti Martorelli canonico vaticano autore


de' primari ordini cavallereschi. Ol- d' opere, la cui famiglia sino dal
tre i martiri e santi di cui parlasi 1208 si stabilì in Osimo. Ad essi

in questo articolo, s. Bonfìglio ve- aggiungeremo: il sacerdote Ales-


scovo di Foligno., s. Silvestro Goz- sandro Bultari di cui pubblicò la

zolini fondatore de' tuonaci silvestri» vita Janicoli, il gesuita Gio. Batti-
ni, il beato Nicolò Romani, e Car- sta Buttali la cui vita nel 1
84
lo Martello Dilajuli, morto in odo- fu stampata in Loreto, il sacerdo-
OSI OSI 249
te Domenico Santini, Andrea Bo- carroccio,V origine del quale però
Danni, il sacerdote Francesco Fui- si perde Dell' antichità, prendendo
na. Nelle armi si distinsero, Lipazzo poi il nome di Carro di s. Fitto-
e Andrea Gozzolini, altro Andrea e re 3 e sotto questo si mantenne lun-

Nicolò Gozzolini, Nicolò Ditaiuti, Fe- go tempo, ponendovi la di lui im-


derico e Muzio Campana, Lodovico magine vestita da guerriero; solo
Fiorenzi, Cesare e Prospero Guar- fu tolto quando Bonaparte fece del-

niero Fabio Gallo, Onorio Guarnie- l' Italia una provincia francese. Il
ri, Bartolomeo Guzzoni, altro Cesare modo stesso della processione attua-
Guarnieri, Buccolino Guzzoni, Pier le indica che quel carroccio era
Domenico Leopardi della più antica insegna di popolare potenza. Il car-
famiglia nobile d' Osimo, Dario e ro era tirato da due bovi grossi e
Francesco Nelli, Carlo e Pollione preceduto da un individuo che reg-
Sinibaldi, Sinibaldo Sinibaldi, Giu- geva un' antenna da cui pendeva
lio Sinibaldi. Il catalogo de'podestà ricchissimo drappo, sul quale erano
d' Osimo il Martorelli lo riporta a le cinque torri (in forma di rocca,
p. 435 e seg., e l'incomincia con figurando la più alta Osimo come
Bongiovanni Albertini del 1 177, re- capo della Pentapoli picena, e le

gistrando per ultimo Giacomo Bos- altre le quattro città che la compo-
so spagnuolo. In processo di tempo nevano) antico stemma del municipio,
i Papi destinarono a governare Osi- in memoria del primato che la cit-
mo de' podestà con patenti della tà si ebbe nella Pentapoli picena.
congregazione di consulta, indi Pio \J encomiato Montanari nel Giorn.
VII nominò un governatore di bre- milk. ital. n.° 34, anno I, ci diede
ve, e tuttora un governatore vi ri- un bell'articolo sul carro di s. Vit-
siede, essendo Osimo capoluogo di tore e sua processione.
governo distrettuale, che comprende L'origine di Osimo essendo re-
le comuni di Castel Fidardo, Mu- mota come quella di tutte le città
gliano, OfFagna e Polverigi, coli ap- antiche, si rimonta ai parenti di
J
podiato Castel d Emilio, con 25,34?- Noè ed a favolosi racconti , altri
abitanli, de'quali 3,433 d'Osimo, 1 stabilendola i5 anni dopo la rovina
secondo l'ultimo riparto territoriale. di Troia. Fu Au-
detta dai latini
L'industria conta in Osimo alcune ximum, a quo Auximales popirfi,
fabbriche di tessuti di lana, ed il ed ai tempi di Pompeo fu appella-
bell'opificio Dittai uti per la strut- ta quippc magna, restando
civilas
tura della seta : nelle varie sue fie- qualche dove si esten-
vestigio sin
re e negl' invernali mercati fa no- desse la sua ampiezza, della quale
tabile traffico di bestiame, granaglie fanno pure testimonianza Plutarco,
e carne porcina, avente il territorio Procopio, Biondo ed altri ; anzi ce-
ubertoso specialmente di grano, vi- lebrasi come fortissima e grandis-
no e olio di ottima qualità. La sima sopra d'ogn' altra della Mar-
città è sotto la protezione della ca. Contribuiva alla sua grandezza
Beata Vergine del Rosario e di va- una Padusa navigabile da Numana
ri santi, fra' quali di s. Vittore, la ossia Umana alle radici di questi
cui festa celebrasi con processione, colli, che descrive il Martorelli con
e prima col suo carro. Deve saper- prove e notizie, come della gran-
si, che anche Osimo ebbe il suo dezza e potenza d'Osimo sino da
2 DO OSI OSI
queir epoca, derivatagli anche dalla del nome Auximum che si ripete
comunicazione col mare. Congettu- dal greco, e se ne deduce un'altra
ra Compagnoni che Osimo sia fon- prova per crederla fondata dai si-
dala, come le vicine Ancona e Nu- culi. Si propone altra congettura
mana, d ai siculi-greci, ne riporta le sull'etimologia del nome della città.
ragioni, dicendone prova lo stesso L'epoca della fondazione d'Osimo
nome della città, prima greco, poi ripetersi dai siculi. Si può anche
e da Auxo fecesi Au-
latinizzato, leggere la dissertazione del sacerdo-
xwnum o Auximum, forse da Auxo te osimano Filippo Vecchietti, in-
dea e una delle Grazie cui gli ate- torno alla città Atesina, nella quale
niesi prestarono particolare culto, si cerca se la città Ausiua, ricorda-
ovvero da quel verbo significante ta da s. Gregorio I, sia Jesi o piut-
accrescere, aumentare, in significato tosto Osimo; e la Risposta alla dis-
di accrescimento ed estensione di sertazione intorno alla città Atesi-
siculo dominio dopo l'edificazione na di Girolamo Baldassini.
d' Ancona. Dipoi i sabini piceni se Vuoisi che Osimo si governasse
ne impadronirono, poco dopo la se- con proprie leggi, avanti l' ingran-
guita fondazione di Roma. Il Co- dimento della repubblica romana;
luccij Antichità picene t. V, ripor- tale libertà divenne ancor più sta-
ta un trattato in quattro articoli : bile per mezzo dell'alleanza e giu-
Della origine e antichità di Osimo, ramento di fedeltà fatto coi vitto-
che servono di preliminare agli an- riosi romani nell'anno 4^4 di R° "
nali di essa città. Nel primo arti- ma. Decaduta quindi nel 4^4 dal -
colo si parla del sito, nome e ori- lo stato di confederata del popolo
gine di Osimo, cioè: l'antica Osi- romano, per la guerra mossa al
mo era nel sito istesso in cui esi- Piceno, poiché ridotto questo dal
ste presentemente. esaminano i Si console Sempronio, non senza gran-
nomi Auximum, Auximales , Ausi' de spargimento di sangue, in pieno
munì, Ausimales , Oximum ; si pro- servaggio, è credibile che ancora
va che tutti sono originali e non Osimo discendesse nella condizione
corrotti. Si asserisce che per Oximi di prefettura, legge cui erano sot-
s'intese da T. Livio la città d' Osi- toposti da Roma que' popoli accu-
mo del nostro Piceno. Omesse le sati di rotta confederazione, di che
ricerche su de'primi popolatori del- si opinò allora de'piceni. Tuttavol-
la provincia, si stabilisce che la ori- ta poco dopo la sconfitta, i roma-
gine di una città si può ripetere ni ad alcune città accordarono la
dal popolo che fondò la contermi- qualifica di colonia, e più tardi
ne, quando sia noto. Ancona e Nu- ad Osimo, cioè nell'anno di Roma
mana furono fondate dai siculi: for- 5g6 secondo Velleio Patercolo se-
se gli stessi fondarono Osimo. Si guito dal Compagnoni, ovvero pri-
conferma con altre ragioni si scuo- : ma vi fu dedotta secondo Li-
pre un errore del Bacci, e si esclu- vio, giacché nell'anno 579 essendo
de l'agro Pretuziano dalle vicinan- consoli Sp. Postumio Albino e Q.
ze di Osimo. Si rende ragione per- Muzio Scevola , ebbero i censo-
chè Plinio non dicesse espressamen- ri impegno di cingere Osimo di
te che Osimo ancora fosse fondata mura e di costruire intorno al dop-
dai siculi. Si parla dell' etimologia pio di lei foro opportune taverne a
OSI OSI 25i
comodo de' negozianti, laonde è pro- stato di ad essere pre-
libertà passò

babile che nel 578 avesse princi- lettura. Opere che fecero romani i

pio la colonia osimana. Il Com- in Osimo, essendo ancora prefettu-


pagnoni ripugna che divenisse mu- ra. Si cerca se vi sieno ruderi dei
nicipio, e confuta Martorelli e gli muri rifatti dai romani censori. Da-
altri che affermarono avere ricevu- gli avanzi di essi prendesi lume per
to la qualifica municipale. Bensì misurare l'ampiezza dell'antica città.

la colonia di Osimo costituì col suo Si riferiscono i passi degli autori


popolo altre colonie, chiamate co- che parlano della deduzione della
lonie della colonia d'Osimo, ed è colonia osimana, e i vari sentimeli-
perciò che dagli storici si dice che ti. L'epoca della colonia doversi ri-

gli osimani dierouo il nome alla petere al 596, e se ne adducono


provincia: la colonia ehbe tulli i le ragioni. Memorie del territorio

suoi magistrati onde governarla a osimano presso gli antichi scrittori,

modo di piccola repubblica, e quel- il quale avea circa l'estensione at-


li che nelle più cospicue s' incon- tuale, indi si accrebbe ne'secoli bar-
trano, come i decurioni, dal cui ce- bari e dopo la distruzione delle
to prendevano quelli che com-
si città confinanti. Si cerca se in Osi-
ponevano la pubblica rappresentan- mo seguissero altre deduzioni colo-
za; i triumviri, magistrato che da- niche, e se fosse mai municipio. Il

masi alle città principali; i seviri, suo governo politico fu come delle
gli augustali, gli edili, i giudici altre colonie; si parla della sua re-
della ragione, i questori, i pretori pubblica e divisione del popolo in
con giurisdizione sopra altre colo- tre gradi. Il principal magistrato fu
nie e fra le altre di Jesi e Umana de'prelori, e trattasi de'quinquenna-
come osserva Martorelli. Ad Osimo li, giudici, questori, edili , seviri,

non mancarono i collegi de' cen- augustali, collegi delle arti come ri-
tenari e de'fabbri, né pubblici
i sultano dalle lapidi, e memorie dei
edifizi, cioè i bagni, ilcampidoglio, sacerdoti gentili che furono in Osi-
il teatro, il circo de' giuochi e degli mo. Nell'articolo terzo il Colucci di-
spettacoli, delle quali cose nelle la- scorre delle opere e luoghi pubbli-
pidi osimane ve u'è espressa men- ci d' Osimo, iscrizioni e frammenti
zione. I cittadini erano scelti a pro- che ne restano, cioè. De'pubblici edi-
tettori di altre colonie e municipi, fizi che furono in Osimo rilevati
come avvenne in persona di M. Op- dalle iscrizioni e prima de' templi
pio Capitone, patrono de' municipi de' numi e del loro culto. Dell'an-
di Numana e di Treia, e della co- tico foro osimano, e notizie che se
lonia Esina, non che
T. Catinio di ne hanno dagli scrittori. Del teatro
edile di Pozzuolo, e patrono della e altri luoghi destinali in Osimo
colonia di Jesi stessa. Da ciò può per gli spettacoli pubblici, e delle ter-
rilevarsi quanto i cittadini di Osi- me. Lapidi e frammenti di esse
mo erano saliti in riputazione, ve- appartenenti a benemeriti cittadini
nendo dalle altre popolazioni ele- osimani ; cose più notabili che si

vali a cariche
ed onorificenze. Il incontrano nelle iscrizioni.
Colucci nell'' articolo secondo parla 11 merito della colonia osimana
della città e suo governo politico fu più manifesto allorquando Pom-
ne' seguenti argomenti. Osimo dallo peo Magno l'anno di Pioma 670 vo-
252 OSI OSI
leudo truppe contro Cn.
far leva di Puppio primipilo o comandante di
Carbone, in considerazione del suo una compagnia, e distintamente rin-
splendore e come città grande, vi graziò gli osimani. Il fiorente stato
si recò, e scacciati prima i due fra- io che trovavasi Osimo al tempo
telli Ventidi principali cittadini e della decadenza della repubblica ro-
partigiani di Carbone, in mezzo al mana, non pare che venisse meno
foro assunse da sé la pretura e il sì presto, come accadde di altre ri-
titolo di generale dell'esercito, che spettabili colonie; seguitò a godere
raccolse dipoi iu tutto il Piceno in il primiero suo lustro e splendore
sì gran numero, che potè unire in- ancora negli anni appresso, lo che
sieme tre legioni. Ivi si trattenne rilevasi dalle antiche basi e statue
non solo come città grande e co- ch'esistono nella città, le quali qua-
moda a formarvi l'esercito, ma an- si tutte furono innalzate ne' primi
cora per le possessioni e delizie secoli dell'era cristiana, ad onoran-
che vi possedeva la propria fami- za di que'nobili cittadini che si di-
glia. Altro testimonio decoroso del- stinsero per cariche lodevolmente sos-
la grandezza e potenza della colo- tenute in Roma , o che per grazie
nia osimana è quando suscitatasi la e favori compartiti alla patria si

famosa guerra civile tra Giulio Ce- resero di essa benemeriti. Non vi è
sare e Pompeo, questi spedì nella dubbio che Osimo verso il V se-
città Azzio Varo con buona truppa colo di nostra era pervenne al più
per presidiarla come tenuta la chia- alto grado di splendere tra le altre
ve del Piceno, mantenerla a sé fe- città del Piceno, giacché scrivendo
dele, e impedire qualunque novità. Procopio della guerra gotica, affer-
In questo mentre avendo i decurio- ma che i romani riconoscevano que-
ni di Ostino, dopo il passaggio del sta città per capitale del Piceno e
Rubicone, saputo l'arrivo di Cesare per la metropoli di tutta la nazio-
colla decimaterza legione, subito si ne, anzi in detta guerra la chiave
presentarono ad Azzio, e Io persua- dell'impero in Italia, onde fu forse
sero con energico discorso a partire V oggetto principale de'due eserciti
dalla città, dichiarando e intendendo combattenti ; né si deve tacere che
fargli resistenza, e non poter fare L. Floro die il pregio di capitale
a meno di aprire a Cesare le porte, del Piceno ad Ascoli presso il fiu-
come tanto benemerito della repub- me Tronto, altra colonia nobilissi-
blica. Varo o intimorito dalle mi- ma per aver fatto la prima figura
lizie cesariane o mosso dal valore o nella guerra sociale, come scelta da-
potenza della città o dal rispetto gli alleati a piazza d'arme nell'an-
pei decurioni, prontamente fuggì no 4^4 di Roma, mentre Osimo
colle sue coorti, lasciando in libertà fu solamente considerata per metro-
la piazza. Indi giunta qualche par- poli del Piceno molto più. tardi di
te delle milizie di Cesare, ed uni- tal guerra, e quando Ascoli per le
ti visi gli osimani furono improvvi- vicende tempi era già decaduta
de'
samente sopra a quelle d' Azzio che dall' anticosuo splendore, massime
ruppero con uccisioni e molti pri- in tempo della guerra gotica ; così
gioni, onde si meritarono gli elogi si possono conciliare Floro e Pro-
di Cesare ne'siioi commentari, che copio. Osimo ne'primi del V secolo
giunto nella città fece rilasciare L. era la più bella città della Penta-
O SI OSI 253
poli del Piceno, e ne iti considera- diversi scrissero, rovinassero la città,

ta capo di essa e la più raggirar- dopo avere esaminalo tal punto


devole, residenza del pretore e al- dichiara che certamente fu travaglia-
tri magistrali della provincia coi ta dai goti e dai longobardi. Ritor-
littori. nata sotto i greci vi si mantenne
Disciolto l'impero d'occidente, tra per più di un secolo, quando popoli i

i barbari invasori vi furono i goti, divoti a s. Gregorio 11 e sua doini-


che per scacciarli da Roma e dal- nazione, si ritirarono dall'imperatore
l'Italia, l'imperatore Giustiniano I Leone che profittandone
l'Isadrico, di
nel 536 vi spedì il prode Belisario il Luitprando occupò la Pentapoli
re
che riprese Roma. Allora i goti si e Osimo circa il 728, in un al patri*
ritirarono in Osimo come in luogo monio che ivi avea la chiesa roma-
sicuro e inespugnabile, ponendovi na, il cptale poi restituì a Papa s.

il re Vitige ilmaggior nerbo di Zaccaria in JN'arni. Minacciando i

sua gente, e un presidio di 4 00 ° longobardi di estendere le usurpa-


soldati de'più scelti, tenendo per cer- zioni fatte sui dominii della chiesa
to che il vincitore non Io avrebbe romana e nella Pentapoli, il Papa
assediato in Ravenna avanti di re- Stefano II detto III ricorse all'aiu-
care Osimo in suo potere. In fatti to di Pipino re di Francia, il qua-
Belisario stretti d'assedio i goti, que- le costrinse Aislulfo a restituire le
sti domandarono soccorso al re, di- terre occupate, quindi ampliò il

cendogli che colla perdita d' Osimo principato del romano Pontefice an-
si poneva la chiave dell'impero in che con la Pentapoli del Piceno
mano ai nemici 1,000 no-
forti di 1 in un ad Osimo, che però lon- i

mini. La città fece lunga e vigo- gobardi ritennero, e altrettanto fe-

rosa resistenza, e Belisario la prese ce il ad onta delle re-


re Desiderio
più con stratagemma che con la plicate rimostranze de'Papi. Trava-
forza, avvelenando l'acqua della fon- gliando questo re Adriano I, accor-
te magna che serviva ai bisogni se a difenderlo Carlo Magno, che
della città, così detta dal credersi imprigionato nel 773 Desiderio e
fabbricata al tempo di Pompeo Ma- dato fine al regno longobardico, con-
gno. Calati i longobardi in Italia fermò le donazioni fatte alla chiesa
nel 568, dipoi verso il 575 anche romana; così Osimo passò definitiva-
Osimo soggiacque al loro dominio metile sotto il paterno dominio della
nella decadenza dell'impero greco, santa Sede, mentre era governato dal
e pare che il medesimo fosse in ter- suo particolare duca, formando allora
rotto, rilevandosi dalle lettere di s. Osimo un ducato. Quindi gli osima-
Gregorio I, che chiama Osimo re- ni uniti ai fermani, anconitani e
pubblica e per vizio di codici avi- agli abitanti del castello di s. Feli-
tas Ausina (la qual denominazione cita, spedirono solenne ambasceria a
Compagnoni e Martorelli esamina- Roma, si dierono alla santa Sede
no se convenga più a Osimo che con stabile dominio insieme alla
a Jesi, Vedi), esservi allora in essa Pentapoli, giurarono fedeltà a s. Pie-
uno de' principali comandanti delle tro e ad Adriano I, e si tagliaro-
truppe imperiali, Bahan magister no capelli e barba all'uso de'roma-
miliUim. Però il Compagnoni non ni, anche per detestare quello dei
ammettendo che i vandali, come longobardi, sebbene alarne famiglie
,

2 54 OSI OSI
di tal nazione si stabilirono in Osi- rico I, che inutilmente assediò An-
ma cona perchè soccorsa dai greci, e
Questo dominio della chiesa ro- sostenne contro Alessandro III tre
mana fu confermato nel 962 con antipapi. Nel 1172 l'imperatore fe-
diploma di Ottone I a Giovanni ce di nuovo assediare Ancona da
XII, giacché pare che Osimo nel Cristiano arcivescovo di Magonza, e
secolo X seguisse il partito imperiale, fra popoli che accorsero ad aiu-
i

indi tornasse all' obbedienza della tarlo vi furono


gli osimani seguaci

santa Sede. In fatti nel secolo X un di Federico secondo il Saraceni ;


I,

giudice del sagro palazzo in nome ma Martorelli nega che Osimo ade-
del Papa vi rese ragione, e s. Leo- risse all'imperatore sibbene a Ales-
ne IX ritornando di Germania vuoi- sandro III, il quale commise al ve-
si che si recasse in Osimo nel io53, scovo Gentile importanti affari, e
ed ai 3 1 marzo vi consagrasse la nel 177 intervenne alla famosa pa-
1

cattedrale ; altra consagrazione si at- ce tra il Papa e Federico I. Ces-


tribuisce al vescovo Gentile o altro sata la persecuzione di questi con-
pastore. Dipoi nel to5g si portò tro la santa Sede, nou terminò l'ade-
iti Osimo Nicolò II, essendo mal- renza d'alcuni popoli fomentata dai
contento di alcuni magnati romani, rettori o marchesi tedeschi della
e per informarsi intorno alle cose Marca, massime da Marcualdo, on-
de'ribelli anconitani, o per impedi- de seguirono frequenti guerre e
re qualche novità tentata dai con- usurpazioni di territori!, per cui gli
quistatori normanni ; vi giunse nei anconitani e osimani stabilirono
primi di marzo, ed ai 6 vi fece una confederazione difensiva e of-
una promozione di cardinali nel sab- fensiva contro qualunque, tranne la
bato de'quattro tempi: tranne De- Chiesa e i collegati, nel 1 r 98.
siderio, che fu poi Vittore III, non Frattanto guerreggiando gli osi-
si può stabilire con certezza chi fos- mani coi recanatesi, Inuocenzo III
sero gli altri cardinali per la discre- li mezzo del cardinal Gio-
pacificò a
panza degli autori. Agli 8 Nicolò lì vanni legato della Marca, con reci-
era ancora in Osimo, come si ha proca restituzione di uomini e ter-
da un privilegio ivi spedito per Mon- ritorii presi. Continuando diverse con-
te Cassino, indi nell'aprile si ritirò troversie e guerre tra alcuni popoli
in Roma. In questa città il Vec- della Marca, Innocenzo III nel 1 199
chietti a'
19 giugno 1769 lesse nel- chiamò ciascuno de' loro ambascia-
l'accademia ecclesiastica la bella Dis- tori ad uà parlamento in Roma
sertazione intorno ad una promozio' ed intese le loro ragioni li pose in
ne di cardinali fatta da Papa Ni- concordia, notificandone i risultati
colo II nella città d' Osimo: si leg- con suo breve al vescovo , clero e
ge nel t. I, p. 372 del Compagno- podestà d'Osimo per distinzione dal-
ni. Gli osimani quindi aderirono al- le altre città della Marca, e perciò
l' antipapa
Clemente III, che soste- la pose sotto la protezione di s. Pie-
nuto dalle armi dell'imperatore En- tro. Da questo racconto non pare
rico IV, si fece riconoscere in mol- interamente vero quanto scrisse il
te terre della Chiesa. Essendo mar- Baldassini, che Osimo ritornò all'ob-
chese della Marca Guarnero svevo, bedienza della romana chiesa sotto
venue in Italia l'imperatore Fede- Innocenzo III, non essendosene sot-
,,

OSI OSI 255


tratta ;
piuttosto, seguendo il Vec- pò Osimo restituì al suo vescovo
chietti, si debba intendere la fazio- Gentile i castelli occupali nella guer-
ne dominante della contrada. Ver- ra. In seguito i podestà arrogan-
so questo tempo si pone la distru- dosi maggiore autorità, anco sugli
zione de' vicini castelli di Monte ecclesiastici, indussero Innocenzo III

Cerno e Castelbaldo dagli osimani, a commettere al cardinal Cenci le-


che pur sottomisero come diremo i gato della Marca di ammonir gli o-
ringoiasi, e ricuperarono vari ca- simani che fossero obbedienti alla
stelli , tutto narrando
del contado Chiesa sì nello spirituale, che nel
Compagnoni. L'imperatore Enrico temporale, ed al vescovo di Rimi-
VI die l'investitura della Marca ni di costringere colle censure il
d'Ancona a Marcualdo che si ri- podestà, senatori e tutta la città a
bellò alla Chiesa, devastò e incen- risarcire i danni dati, e soddisfare
diò più luoghi. Il Papa gli spedi le- alle ingiurie fatte alla chiesa di Ra-
gati perammonirlo, ma inutilmente, venna sopra i castelli d'Ubaldo,
per cui venne scomunicato. Tra i Monte Cerno e Rosciano di sua
luoghi devastali vi fu Monte Fi- pertinenza, quali si demolirono di
luttrano, e allora molte sue fami- commi consenso per togliere ulte-
glie, Tornazzano ed altri castelli
di riori liti e scandali. Nel 12 12 gli

per sicurezza vennero a ricovrarsi uomini del castello di Camerano


in Osimo, come sito munitissimo e giudicarono spediente porsi sotto la
tenuto di diffìcile espugnazione. Al- difesa e protezione d' Osimo. Con
la morte dell'imperatore, Innocenzo approvazione d'Innocenzo III, Ot-
III non riconobbe il fratello Filip- tone IV nel 12 14 investì della
po, invece coronò imperatore Ot- Marca Aldobrandino d'Este, il quale
tone IV , scomunicando il primo confermò ad Osimo le sue giuris-
co' suoi fautori, essendo insorte an- dizioni sugli uomini e terre di tut-
che nella Marca fazioni che segui- to il contado e distretto, special-
vano ambedue : Cingoli aderì a Fi- mente su Montefano Moutezaro, ,

lippo, Osimo a Ottone IV, il per- Casarolo, Montefìlottrano', Cerqua ,


chè tra loro sursero nuove dissen- Castel d'Ubaldo, Monte Cerno, e di
sioni e guerre, ed cingolani furo-i Poggiolo con piena ragione di do-
no costretti darsi col loro podestà minio in perpetuo, promettendo coo-
nel 1204 ad Osimo, ad onta del perare alla distruzione di Castel
famoso trattato di pace conchiuso Ficardo. Quindi il marchese prima
in Polverigi, tra le città e terre prese in imprestilo da Osimo tre-
marchiane, nel precedente anno a' 17 mila libbre moneta di Ravenna
gennaio, Osendone podestà e resi- donde rilevasi l'opulenza della città
dente in Osimo Gottibaldo marche- e buona corrispondenza con Aldo-
se della Marca d'Ancona. Dai mo- brandino. Avvelenato questi da' conti
numenti rilevasi l'antica giurisdizio- di Celano, il fratello Azzolino con-
ne che Osimo avca nello spiritua- fermò agli osimani nel 1219 tutte
le, e poi anche nel temporale so- le loro ragioni.
pra Cingoli, e fin dove si estende- Nel I2i5 passò per Osimo s.
va il contado del suo vescovato, e Francesco d'Asisi, e predicando frut-
come alla mensa cattedrale erano tuosamente nella pubblica piazza
annessi più castelli. In questo teui- indusse molti giovani a seguirlo;
256 OSI OSI
indi in mezzo alla selva di Fora- presso Osimo. Inasprite le fazioni
no, nel contado d'Osimo, vi fece de'guelfi e ghibellini, esterminio d'I-
scaturire un miracoloso fonte, riedi- talia e d'Europa, Innocenzo IV ri-

ficando ivi altro convento, essendo volse le sue cure alla Marca, cui
forse l' antico de' benedettini, pas- spedì Marcellino vescovo d' Arezzo
sandovi poi i riformati : in esso il e capitano generale , che si avvici-
b. Corrado da Oflida ebbe nelle nò colle ad Osimo per torla
milizie
braccia dalla Beata Vergine Gesù agi' imperiali, i quali comandali da
bambino, cioè da un' immagine di- Roberto di Castiglione vicario im-
pinta in una cappelletta da mano periale, presso Civita Nova, o sotto
angelica, come vuole la tradizione, Osimo al dire di Baldassini e Com-
ed ivi mori. Raimberto podestà di pagnoni, lo sbaragliarono, pre- gli

Cingoli coi fratelli si fecero citta- sero il carroccio e impiccarono il


dini d'Osimo, indi dimenticati i prelato. Federico II intanto con di-
giuramenti fatti, si collegarono coi ploma del 1247, in riguardo a'ser-
suoi nemici anconitani e recanatesi, vigi resi, ordinò che ogni volta che
menti' erano con essi in guerra; il podestà di Osimo dovesse por-
però d'ordine d' un general parla- tarsi per la Marca, o fuori di essa,
mento fatto nella pubblica piazza il comune non fosse tenuto pagargli
furono banditi con confìsca de' be- ogni giorno oltre venti soldi. In det-
ni. In vece Appigliano, da antico tem- to anno Innocenzo IV concesse al
po soggetto a Osimo, promise di non vescovo d' Umana la giurisdizione
eleggere rettore die del proprio iuo- spirituale sulla città d'Osimo, per
go o osimano, di consenso del ge- compenso di essergli stata tolta Re-
nerale consiglio. Deposto Ottone IV, canati, cui restò il restante della
da Papa Onorio III coronato
fu diocesi osimana, e nella chiesa di s.
Federico II figlio di Enrico VI, che Flaviano i canonici e il titolo di c<z-
ben presto cominciò a travagliare iliedralem Auximanam sedem.
la Chiesa, provocando le censure Morto nel 1200 Federico II, si

pontificie. Nel 1222 Macerata spe- dice che gli osimani ritornarono al-
di un ambasciatore a Osimo ,
per l'obbedienza d' Innocenzo IV, in-
aver licenza di collegarsi con alcu- di si videro costretti aderire a
ne terre, e nel 1227 gli osimani Manfredi naturale di Federico li,
Prima di
ollrirono aiuti a' riminesi. quando con 20,000 saraceni si

questo tempo venuto Federico li pose a danneggiare Marca, per- la

nella Marca con l'esercito, dopo la ciò scomunicato da Alessandro IV.


presa di Spoleto, Osimo a preveni- Soffrendo con pena gli osimani di
re il suo furore si arrese con van- vedersi contumaci della Chiesa, per-
taggiosi patti, salva la giurisdizione chè la necessità gli avea fatti seguaci
del contado dominio su Cin-
e il di Federico II e suo figlio, in oc-
goli e sue ville. Del contegno degli casione che detto Papa mandò alla
osimani ne fu indignato il nuovo Marca Aunibaldo suo nipote per
Papa Gregorio IX, e differendone: rettore, benché alcune città e terre
il castigo nel 1240 trasferì la sede si sollevarono, essi ne presero le

vescovile a [decanati, forse indispet- parli, e mostrando l' antica fedeltà


tito quando Enrico figlio dell'im- alla Sede apostolica, meritarono lo-
peratore piantò gli accauipainctiU di e ringraziamenti da Alessandro
OSI OSI 257
IV. Al successore Urbano IV Osi- vignone la residenza papale, che vi
rao inviò ambasciatori per la resti- restò per sette pontificati con gra-
tuzione della cattedra, e T otten- ve danno d'Italia. Verso il 3o3 1

nero nel 1264, colla conferma del si compilarono più antichi statu-
i

*
mero e misto impero, e di tutte le ti osimani. Nel 1 3oo, o 1 3 4 P ei 1

sue antiche giurisdizioni, in premio pretensioni di confini accadde san-


di avere pei primi corrisposto alle guinoso conflitto tra gli anconitani
sue premurose esortazioni , di riti- guelfi e gli esini da Osimo aiutati

rarsi da Manfredi e ritornare al e dal conte Federico d'Urbino ca-


dominio papale, come città forte e poparte ghibellino, con gran stra-
popolosa di valorosi cittadini. Di ge de'primi e perdita del carroc-
più. rielesse in vescovo s. Benvenu- cio e bagaglie, ricevendo gli osi-

to che dichiarò rettore della pro- mani dono gli stendardi presi al
in
vincia. Per sostenere il partito guel- nemico. Prevalendo in Osimo il
fo della Chiesa, gli osimani soffri- partito di Lipazzo e Andrea Guz-
rono pei ghibellini e continui dispen- zolinighibellini, nel 1 3 16 s'im-
di per l'esercito di Manfredi, onde padronirono con violenza della cit-
ricorrendo a Clemente IV, otten- tà, sottraendola dall'obbedienza del-
nero di non essere gravati in som- la Chiesa, occupando pure Offagna,
ministrare e dar
soldati loro le Monte Cassiano e Appignano, in-

paghe. Carlo d'Augiò fatto re di


I carcerando il vescovo Giovanni per
Sicilia dal Papa, vinse Manfredi e non volere dichiararsi ghibellino, e
distinse que'nobili clie avevano com- commettendo le maggiori iniquità
battuto sotto i propri stendardi, con in Recanati ed in altri luoghi; te-

ad aggiungere nelle lo-


autorizzarli mendo poi il risentimento del Pa-
ro armi il rastello con tre gigli pa, chiamarono a proteggerli il det-
d'oro, come fecero gli osimani Leo- to conte Federico di Montefeltro,
pardi, Claudi, Fiorenzi, Sinibaldi e come narra il Reposati , per cui
Nelli. Nel 1280 avendo i Simonet- Giovanni XXII fece bandire contro
ti usurpata la capitania di Jesi e di lui la crociata come nemico
commessi molti eccessi, Onorio IV della Chiesa e fu fatto in pezzi.

per punirli quali ribelli domandò Avendo affermato Ercole Gallo, che
aiuto agli osimani. Continuando le Monte Filoniano, Monte Fano,
fazioni a desolare la Marca, al ret- Staffolo, Appignano, Monte Cassiano,
tore Antonio vescovo di Fiesole si Castel Ficardo e altre terre per la
ribellarono alcuni luoghi, cui suc- maggior parte furono edificate da-
cesse Pvambaldo di Trevigi. Osimo gli osimani, con do-
il Martorelli
fedele alla Chiesa servì d'argine in cumenti vuol provare contro l'An-
loro difesa, per cui meritò dal pri- gelita, che Monte Cassiano appar-
mo nel i3o3 facoltà di ridurre in tenne al dominio e contado d'Osi-
Castello Poggio s. Giustino poi det- mo. Frattanto Giovanni XXII, non
to s. Faustino con rocca, e dal tanto per le accennate scelleraggiui
secondo nel i3o5 di poter fortifi- dei Guzzolini, quanto per la pri-
cale la vilia di Cerlongo, per si- gionia del b. Giovanni, che in essa
curezza degli abitanti del distretto moiì, e le sevizie ed oltraggi fatti

d'Osi mo: io detto anno Clemente al suo fratello e successore Berar-


V stabilì in Francia e poi . in A- do, dopo diversi monilorii scomuni-
258 OSI OSI
co il popolo d'Osimo, lo privò del per ordine di Blasco Fernando ret-
suo contado, condannò a pagar tore della Marca. Avendo Innocen-
grosse somme i detti tiranni , il zo VI spedito legato in Italia il

podestà e priori, ed inoltre gli levò cardinal Andoino della Rocca, la


il nome di città nel i320 circa, città nel i358 venne con esso ad
dando al vescovo il titolo di vesco- una onesta composizione delle pene
vo della dìocasi osimana. In questo e malefìcii pretesi dalla camera e
tempo calato in Italia Lodovico il curia generale pei bandi anterior-
Bavaro nemico del Papa, spedi U mente comminati, ottenendo piena
conte di Chiaramonte nella Marca remissione mediante lo sborso di
per obbligarla a seguitare ilsuo 4oo ducati d'oro. Successo nella le-
partito come successe con Osimo, gazione il celebre cardinal Egidio
ebe soggiacque coi luoghi defezio- Albornoz, nel regolare gli sconcerti
nati al pontifìcio interdetto. Gli della Marca, ricuperò pienamente
osimani coi collegati , dolenti di alla Chiesa la signoriad'Osimo da
tante censure, mandarono oratori a quelli che 1' aveano dominata, per
Giovanni XXI! in Avignone per opera di Fulcherio Calboli Paoluc-
implorare abiurando gli
perdono, ci forlivese valoroso capitano; indi
errori che loro s'imputavano, dete- il cardinale volle che si mandas-
stando la ribellione e promettendo se un uomo per ogni fuoco a Monte
con giuramento fedeltà e obbedien- Alboddo contro Boscareto usurpa-
za; per cui nel 333 furono as- 1 tore di Corinaldo e Monte Novo.
solti solennemente e rimessi in gra- Inoltre dall'indulto del cardinal An-
zia coi loro alleati, poiché molto glico Grimoaldi legato di Urbano
prima gli osimani erano stati ridot- V, si rileva che nel 366 la città 1

ti alla divozione del Papa dal car- fu interamente reintegrata di tulli


dinal Poggetlo, prevalendo nella gli onori, dignità, prerogative e del-
Marca la parte guelfa, avendo scos- l'intero contado. Essendosi poi gli
so sino dal i322 il giogo de' loro osimani con Urbano V
giustificati
rettori alla morte dello scomunica- de' precedenti fatti, con bolla del
to Montefeltro. 12 luglio 368, oltre la conferma
1

Espulsi i ribelli Guzzolini, gli di detto indulto restituì il no-


,

osimani elessero per rettore Mala- me di città ad Osimo e la cattedra


testa da Rimini , e poi Pollione vescovile,ad istanza del suo segre-
Sinibaldi nobile e prode concit- tario osimano Promani del clero e ,

tadino , continuando Lipazzo coi del popolo. Ad onta che il cardi-


ghibellini a sollevare diverse cit- nal Albornoz avesse composto le dif-
tà e terre contro la Chiesa ,
per ferenze tra'marchegiani, tuttavia du-
una grande sconfìtta presso
cui vi fu rando le scorrerie per le spese che
Osimo con grave perdita delle mi- dovea sostenere la Chiesa, i popoli
lizie ecclesiastiche. Dipoi travaglian- erano gravati di molte taglie, le
do la Marca con saccheggi e bar- quali furono dal Papa moderate agli
barie fr. Morreale colla feroce sua osimani. Vedendosi questi malme-
compagnia di ventura, avendo pre- nati dai ministri della curia per la
so Monte Filoltrano, molte fami- ribellione de' Guzzolini benché as-
,

glie si ricovrarono in Osimo, alcu- solti e reintegrati, non poteva il con-


ne delle quali in seguito ripatriarouo siglio e podestà ricuperare l'autori-
OSI OSI 2 5g
tà del mero e misto impero, onde ed encomi i fedeli osimani. Patendo
ricorsero nel i3yo stesso al cardi- perciò la città invasioni e gravi dan-
nal Grimoaldi, e questi ordinò die ni , il Pontefice ordinò al rettore
il podestà d' Osimo dovesse cono- della Marca perchè la soccorresse
scere tutte le cause civili e crimi- e vedesse di stabilire una tregua.
nali, eccettuate quelle riservate nelle Dai differenti brevi da Gregorio XI
costituzioni Egidiane d' Albornoz ; spediti ad Osimo, riportali cogli al-

poscia altre grazie concesse al sin- tri diplomi, bolle e brevi dal Mar-
daco, e ridusse ulteriormente le ta- torelli e dal Compagnoni, si legge
glie che gravavano la città, la quale ampia concessione alla città del me-
nel 1372 ottenne pure da Gerardo ro e misto impero, l'esenzione da
nunzio di Gregorio XI, che il te- tutte le taglie o dazi, il trasferi-

soriere e ufEziali della Marca tra- mento della curia del presidato in
lasciassero di molestarla per gli an- Osimo come seguì , il rimborso di
tichi bandi e processi, come piena- 1 i5o fiorini d'oro spesi pei soldati
mente assoluta in tutto. Indi Osi- bretoni, la restituzione di tutto il

mo nel i3y4 ottenne dai successivi contado che possedeva avanti la ri-

cardinali legati proroga alle facoltà bellione de' Guzzolini e confiscato


concesse al podestà. Nel 1 3y5 si dalla camera, ordinando finalmente
terminò la lite con Monte Filotlra- al cardinale d'informarsi se ad esso
no sulla via di Cerqua, in favore veramente apparteneva Monte Fi-
d'Ositno. Per nuove gravezze Fer- loniano allora occupato da alcuni
mo e Ascoli si ribellarono, e Mace- nobili di Cingoli, preferiti alla sog-
rata si die a Varano consegnando- gezione osimana. Ripugnando Mon-
gli il rettore; fedele Osimo alla Chie- te Filottrano di rimettersi a dove-
sa, in difesa di questa si collegò con re, la città fu costretta far lite a-
Ancona, Jesi, Recanati ed altri luo- vanti il cardinal legato e processo,
ghi, dichiarandone gradimento Gre- da cui risultò essere stato riedifi-

gorio XI con due brevi, e con al- cato dal comune d'Osimo colla de-
tro agli aiuti che domandavano li molizione di alcune ville e de' ca-
confortò coll'annunziargli per tratto stelli Tornazzano e Storaco del con-
amorevole il suo vicino ritorno in tado, di avervi esercitato giustizia
Roma per ripristinarvi la residenza del mero e misto impero, cimi gla-
pontificia, come effettuò nel 1377. dii potestate, avanti che fosse slato
Intanto si fece precedere dal cardi- privalo del contado da Giovanni
nal di Ginevra legato con forte e- XXII. Si decise in favore d'Osimo
sercito bretone, del quale 800 uo- nel palazzo vescovile, nella solita
mini svernarono in Osimo, e da camera del rettore generale della
Roma nel febbraio scrisse al cardi- Marca Pietro arcivescovo di Sivi-
nale ed al gonfaloniere ,
priori e glia giudice delegato, indi messo in
consiglio d'Osimo, per invigilare a possesso di Monte Filottrano nel
tutto potere alla custodia della for- i3 7 8.
tezza della città, e siccome Osimo A Gregorio XI in detto anno
sosteneva il maggior peso della guer- successe Urbano VI, contro il quale
ra che il cardinale faceva ai nemici insorse l'antipapa Clemente VII, già
del Papa e tirannetti de' suoi do- cardinal di Ginevra, il quale pron-
mimi, Gregorio XI ricolmò di Iodi tamente ne die avviso od Osimo ,
a6o OSI OSI
con molte esibizioni di stima per trano,Monte Fano e Recanati ver-
guadagnarlo al suo partito, ma inu- gognosamente li posero iu fuga, on-
tilmente, essendosi mantenuto fedele de ne fu fatto processo nella curia
al legittimo Urbano VI, e la Mar- generale che ancora risiedeva in O-
ca solai tutte le conseguenze di sì simo. Nel 1 384 ebbe luogo un atto
pernicioso e lungo scisma, divisa in di concordia tra le diverse fazioni
fazioni e obbedienze. Per la pubbli- di Osimo Ancona, quale non piac-
e
ca quiete il consiglio represse la que a Ridolfo Varano. Nel 1 385 il
baldanza de' nobili Sinibaldi, Leo- cardinal Buontempi si recò ad O-
pardi Gozzolini e Gozzoni
, e sta- , simo e vi ritornò nel i38g per la
bili cbe 3oo uomini possidenti fos- congregazione provinciale, impeden-
sero sempre pronti accorrere ar- do col dono di ioo,ooo fiorini, da
mati in palazzo ai cenni del gon- cavarsi dalla provincia, che capi- i

faloniere e priori. Per ovviare alle tani colle genti dell'antipapa venis-
continue risse per le fazioni guelfa sero contro i della Marca
luoghi
e ghibellina, fu decretata la multa ed Osimo fedeli Urbano VI. A
a
di venticinque fiorini d' oro a chi questi successe nel i38g slesso Bo-
ne disputasse in pubblico o in pri- nifacio IX fratello di Tomacelli mar-
mato. Nel i38o divenne medico d'O- chese della Marca; il Papa si di-
simo Andrea di Recanati, che in mostrò amorevole verso la città, an-
morte per gratitudine lasciò erede che quando essa fece le condoglian-
la repubblica veneta, col peso per- ze per l' imprigionamento del mar-
petuo pagare cento zecchini al-
di chese fatto da Gentile Varano. Per
l'anno prò rata a quattro osimani la venuta di Mostarda da Forlì nel-
studenti in Padova la medicina, la la contrada, Osimo con altri luoghi
filosofìa e la legge, e questa anche avendolo vettovagliato, come nemi-
canonica e civile per indulto po- co e ribelle alla Chiesa, furono pu-
steriore d' Eugenio IV. Tentò ne! niti coll'interdetto, indi con saluta-
i382 di ripatriare Giacomo figlio re penitenza ribenedetti. I Malatesta
di Lipaccio Guzzolini , e occuparla al principio del secolo XV torna-
di nuovo, ma scoperto il traditore rono a signoreggiare Osimo, e Pan-
INicolò Celestino, severamente fu con* dolfo in segno di possesso nel i4o5
dannato. Osimo era in tanta esti- vi piantò un forte, che la città ob-

mazione presso Urbano VI, che il bligò demolire nel 1407. Carlo Mala-
cardinal Buontempi legato lo pregò testa difensore e generale della Chie-
a spedirgli ambasciatori , acciocché sa, andando creditore della camera
noi rimovesse dal vescovato di Pe- di somme, il suo amico Gre-
grosse
rugia. JNel i 383 alcuni osimani ten- gorio XII per pagarlo permise l'a-
nero mano a Petrello d'Ancona ca- lienazionede' beni ecclesiastici an-
po di ladroni , il quale con mol- che d'Osimo, indi restò prigione di
ti fuorusciti anconitani e cingolani Braccio da Montone sostenitore di
entrarono in Osimo , uccisero pa- Ridolfo Varani , onde
con questi
recchi, appiccarono fuoco alla cat- dovè pacificarsi. Nel i/\.i5 il popolo
tedrale, fecero oltraggio al castel- gridando viva la Chiesa, il popolo
lano del cassero, e assediarono il e la libertà, si sollevò contro il

vescovo Pietro. Gli osimani si di- cancelliere de'Malatesta Bartolomeo


fesero, e cogli aiuti di Monte Filot- Vanni, e l'uccise per le sue durezze,
OSI OSI a6i
ponendone a sacco le robe, e quelle in suo potere Ancona col resto della

de' signori Carlo e Pandolfo Mala- provincia, saccheggiando alcune ter-


testa vicario per la Chiesa iu Osi- re,onde Eugenio IV chiamò in aiu-
mo. Questi per vendicarsi armati to Alfonso V re d' Aragona e di
recaronsi ad Osimo, che prima di Napoli, ed elesse capitano della Chie-
ammetterli capitolò ad Offagna con sa Nicolò Piccinino. Gli osimani pel
perdono del passato, obbedienza e cardinal Domenico Capranica se-
fedeltà ai Malatesta, ma non po- gretameute fecero intendere al Pa-
tersi da loro edificare fortezze; quin- pa, invocando perdono della defezio-

di gli osimani ne ottennero corris- ne, ch'erano pronti a sottrarsi dallo

pondente assoluzione dal cardinal Sforza a costo di loro vita , e fu-


Corrano legato. rouo confortati a stare saldi in tale
Terminato lo scisma nel i4'7 proposito, che presto sarebbe venuto
coll'elezione di Martino V, confer- l'esercito aragonese a scacciarlo e ,

mò egli alla città il mero e misto nel i443 riconobbe tutti i luoghi
impero. Nel 1 43 1 predicando in del loro contado. Alfonso V entrò
Osimo s. Giacomo
Marca, gli della nella Marca pubblicando un mani-
riuscì togliere il giuoco d'azzardo festo per liberarla, per cui gli Sfor-
in cui si proferivano bestemmie. In zeschi aveano deliberato dare il gua-
questo tempo venendo a sapere gli sto e il sacco a Osimo, impediti dal-
osimani che Martino V voleva to- la vigilanza de' cittadini , i quali
gliere ai Malatesta la Marca, lo pre- animati dalla vicinanza dell'esercito
garono a poter continuare sotto regio insorsero il 29 agosto i44^j
il governo e loro vicariato in vece ; e si liberarono dal presidio di Sforza,
il Papa mandò Agnensi vescovo ed in memoria fu poi decretato ce-
d'Ancona e Umana a Osimo, e ne lebrare con solennità e processione
prese possesso per la romana Chie- la decollazione di s. Giovanni, che

sa, restando cosi i Malatesta privi ricorreva in tal giorno. Principal-


dell'antico vicariatod'Osimo ed , i mente tale liberazione di Osimo,
sindaci prestarono giuramento di fe- debbesi attribuire alla illustre e be-
deltà. Mentre nel pontificato di Eu- nemerita Liouetta vedova di Gia-
genio IV governava per lui la Mar- como Leopardi d'Osimo, la quale
ca Vitelleschi con troppo rigore, il col suo grand'animo e prudente ac-
duca di Milano profittandone la fece cortezza fu cagione di salute alla
invadere da Francesco Sforza, ed patria. Poiché avendo essa ad ospi-
Osimo gli si arrese accomodandosi ti alcuni graduati dell'esercito ne-
alle vicende de' tempi e alla pro- mico, venuta scaltramente in co-
pria conservazione, mediante capi- gnizione del pravo disegno, non
toli di convenzione, pubblicati dal solo corse ad avvisarne principali
i

Marlorelli, in cui furono riconosciu- cittadini, ma energicamente li ecci-


te tutte le prerogative della città tò a prevenire gli Sforzeschi, con far
anche Francesco dichia-
sulla rocca. prigioni sul far del giorno i loro
rò Osimo pel sito suo forte piazza duci, mentre altri simultaneamente
d'arme, vi lasciò il genero Giovanni piombassero sui soldati, come ven-
Maurutii da Tolentino e Antonio ne coraggiosamente eseguito con
Trivulzio con 1200 cavalli di presi- mirabile successo, che produsse an-
dio, e in meno di quindici giorni ebbe che la liberazione della Marca dal
voi. XI IX. iG
,

262 OSI OSI


loro giogo. La memoria di questo ino, comandati da Rido castellano
fallo, di recente la celebrò con di Castel s. Angelo, ma lo Sforza
giuste lodi il prof. Montanari, nel si persuase non poter riavere la

Duro. 44 del Giornale militare Marca. In questo tempo respirando


1847, e nel num. 1 dell' Album Osimo pace dopo tante guerre, a
1848. Grato Eugenio IV per tan- riparare il decadimento di molte fa-
to operalo rimeritò gli osima-
, miglie, adottò diversi provvedimenti,
ni con onorifica bolla di lode come di rimuovere il lusso delle
ringraziandoli d'essere stati i primi donne nelle vesti con salutare pram-
a scuotere il giogo straniero , onde matica, che se si fosse osservata non
servirono di esempio agli altri, ri- si sarebbero poi rovinate tante fa-
mettendogli ogni pena incorsa , e miglie, ed il Martorelli ne' primi
autorizzandoli a trasportar senza da- del secolo XVIII ne coniò trenta.
zio nella provincia le biade, con al- Eletto Nicolò V ne die parteci-
tre grazie. Con altra bolla del 1 444- pazione alla città, che spedì amba-
Eugenio IV ricolmò d'encomi, fa- sciatori a congratularsene, ed otten-
vori ed esenzioni Osimo, cui Alfon- ne conferma degli statuti e privilegi,
so V premiò l'eroica azione che in- indi volle che si aggiustassero le dif-
fluì sugli altri luoghi, con indulto ferenze tra gli anconitani, osimani
di potere estrarle dal suo regno 5oo e recanatesi, pretendendo i secondi
rubbia di grano e 3oo bovi, come Olfagna e Castel Ficardo. Calisto III
pure d'inquartate, come fece, nel confermò privilegi e ridusse le
i

blasone dello stemma l'arme d'A- taglie, incorporando 5Ionte Fano al

ragona. Il conte Sforza si ritirò a contado; e Pio II approvò il de-


Fano, ma quando era per tornare creto del consiglio sull'aggregazione
gli osimani invitarono a difenderli de' cittadini, condonando 200 fio-

Gaivano capitano aragonese nel 44^j 1 rini di taglie in riparazione delle


che mandate le sue genti fuòri muraglie pubbliche, come pure con-
la porta del Vaccaio furono prov- fermò gli statuti, le riformanze ed i

veduti per la ricupera de' luoghi del privilegi concessi da'predecessori; de-
contado, e nel seguente anno ri- creti che poi confermò Paolo II. 11

presa la ribelle Offagua dagli arago- b. Giacomo da Monte Prandone fe-

nesi, fu restituita la grossa bombarda ce vendere le case lasciate da Lue-

a Osimo, cui aveala donata Picci- chino ai minori osservanti dell'An-


nino. Vedendo lo Sforza insupera- nunziala, per fabbricare nel 1460
bile la fedeltà degli osimani chiusi la vasta cisterna nella pubbli-
nelle mura, saccheggiò Monte Fano ca piazza pel bisogno del popolo.
e per paura cadde Castel Ficardo: In quest'epoca gli osimaui s'intro-
quindi nel 447 ebbe luogo la pa-
1
misero a pacificare Jesi ed Ancona
ce tra il Papa e il conte, con con- guerreggianti, pure fu seme di fu-
dizione che il ricuperato a questi turi coi secondi.
dissapori Pio II
restasse, il resto fosse della Chiesa, ordinò che compensassero
si dan- i

tuttavia Osimo e alili luoghi dovè ni ricevuti da Osimo dai Malatesta


pagargli que' tributi che spettavano nella guerra sostenuta dal Papa, con
alla Chiesa secondo i patti. Non promessa di difenderla e protegger-
perciò la guerra terminò, ed Euge- la come fedele. Recandosi Pio li in

nio IV mandò molli cavalli in Osi- Ancona per la guerra contro tur- i
OSI OSI 263
chi nel r 4^4> a '
l
7 l u g h0 cu ca P as "
'
nica e 10,000 ducati di multa, e
so per Osimo ; la città gli donò un dopo aver dichiarato che gli osi-
pallio di seta cremesina, e il Papa mani erano stati provocati , spedi
Io lasciò alla cattedrale. Per la scor- un commissario a pacificarli. Per
reria fatta da alcuni osimani nel la buona amicizia eh' era passala
territorio di Monte Filottrano d'or- sempre coi fermaui, Osimo si offri
dine del consiglio e priori, per com- ad aiutarli nella guerra cogli asco-
petenze di confini, la città e i de- lani.
linquenti furono condannati in gros- Intanto Buccolino stato capitano
sa somma, ma Paolo li moderò al servizio del duca di Calabria, si

l'eccessiva pena. Crescendo male il fece conoscere altiero, sagace , ani-


umore tra Osimo ed Ancona con mosOj sedizioso e avido di gloria
rappresaglie , alla seconda si unì e di dominio, accattivandosi l'amor
O (lag uà, e furono condannati i rei della plebe come mal veduto dai
d'ordine di Paolo li, cui ricorsero nobili, sparlando del governo pub-
gli osimani. Sisto IV die avviso alla blico e del Papa. I principali gen-
città di sua esaltazione, e fu beni- tiluomini osservandone gli andamen-
gnissimo di grazie e molti brevi ti, per difesa comune si unirono in
spediti in varie contingenze, con- compagnia o lega, mentre era le-
fermando tutte le concessioni dei gato della Marca il cardinal Piove-
predecessori, e concorrendo al ripa- re poi Giulio II. A' 2 aprile i486
ramento mura. Tra Piecanati
delle chiamato in consiglio Buccolino,
ed Osimo nel i4?3 si rinnovò l'an- que>ti stimò circostanza opportuna
tica amicizia, onde togliere ai faci- per impadronirsi del potere. Entra-
norosi il rifugio ne' due territorii. to in consiglio uccise Giacomo Leo-
Simile concordia dovea seguir con pardi antico emulo di suo padre ,

Ancona, ma nuove questioni l' im- onde tutti gli altri consiglieri fug-
pedirono, anzi essendosi gli osimani girono in veder armata molta plebe
gravati col Papa furono reintegrati in favore di Buccolino, che uccise
di certo laudo, e verso questo tem- anco altri, mentre i suoi faziosi in
po la contrada fu afflitta dalla pe- numero di circa 4°o gridavano, Vi-
ste, forse nel 1^.76. Progredendo i va la Chiesa e Buccolino, girando
reciproci danni, Buccolino o Cocco- per la città preceduti da esso a ca-
lino Guzzoue che ne soffri, a' 27 vallo. Quasi tutta la nobiltà si riti-

giugno 1477 ^u s P e dito con 800 rò in campagua sbigottita, e poi cou


armati osimani contro gli anconi- buon numero di gente pressoché
tani e confederati forti di 4ooo uo- bloccarono la città, dandone parte
mini, ed a Cesa con poca perdita a R.oma del seguito eccidio. Bucco-
li vinse, uccidendone 200, e facen- lino andò differendo d' insignorir-
done altrettanti prigioni, e gli prese si della città, inducendo il magi
uno stendardo : il contemporaneo strato a richiamare con buone pa-
esimano canonico decano Antioco role e minacce Pier Domenico Leo-
Onofri con carme latino importan- pardi cugino dell'ucciso, cui l'avea
te celebrò l' azione, e si legge nel seguito gran parte della nobiltà, ma
Marlorelli. Conosciutosi il conflitto inutilmente. Innocenzo Vili saputo
da Sisto IV, provvide alla cessazio- il trambusto, con monitorio obbligò
ne delle ostilità, con pena di scomu- Buccolino a comparire in B.otna ,
a64 osi OSI
indi ricusandosi lo dichiarò con- signore d'Osimo. Il Pontefice inter-
tumace e incorso nelle censure, pose Guido Ubaldo duca d'Urbino
nominando commissario generale il perchè con promesse vantaggiose
Leopardi a radunar l'esercito pon- richiamasse al dovere Buccolino,
tificio contro il tiranno, e diresse ma riuscì tutto inutile, sebbene a-
i5 brevi a diversi principi e città vesse il tiranno dato in ostaggio il

per soccorsi per combattere questa nipote, lusingandosi ne' suoi potenti
rivoluzione, nella supposizione che amici e aderenti, e nelle munizioni
la città ne fosse complice, promet- e vettovaglie di cui era provvisto.
tendo assoluzione a chi si fosse ri- 11 duca col governatore fecero di
tirato dal ribelle. Spedi Leopardi in nuovo assediar la città si condusse ;

più parti per aiuti, temendo che al campo il detto nipote, e per co-

a Buccolino altri potenti potessero stringere Buccolino a cedere fu pri-


darlo, come gli anconitani forti per ma minacciato morire e poi
di farlo
molte aderenze. A.' 7.5 novembre sotto i suoi occhi venne impiccato.
giunti i bramati soccorsi, si presen- Allora il ribelle nella disperazione,
tò all'assedio formale della città l'e- segretamente spedì altro nipote An-
sercito ecclesiastico, fornito di tutti gelo Guzzone agran Bajazetto II

gli attrezzi militari, comandato da signore de' turchi, per darsi in sua
famosi capitani, cioè da Giovanni mano colla città e provincia, salva
Vitelli, Gio. Paolo Baglioni, Mas- la professione del culto cattolico, co-
similiano da Carpi, oltre diversi me aveagli fatto intendere per Pie-
Colonnesi e altri rinomati baroni, tro Balignani suo ambasciatore; in-
coi cittadini della lega e fuorusci- oltre facendogli rilevare i pregi e
ti, recanatesi e anconitani , i quali fortezza d'essa, e che col suo domi-
aveano 700 fanti e 1000 cavalli nio gli sarà facile tener l' impero
con artiglieria per abbattere le mu- d'Italia, la quale bramava averlo in
ra. Per l'ostinato coraggio de' ri- sovrano, essendo malcontenta dei
belli, elevatezza e fortezza della cit- propri principi; avvertendolo anco-
tà, e più di tutto per la stagione ra che il Papa a mezzo del cardi-
invernale, le milizie si ritirarono ai nal Balve era in trattato di ospi-
quartieri, restando al blocco il luo- tare il suo fratello Zizimo e con
gotenente della Marca Agnelli con esso gli avrebbe fatto guerra. Gli
molte squadre di soldati mentre , mandò diverse condizioni e capitoli,
Buccolino fece dare il bando rigo- fra' quali domandò che la provincia
roso ai fuorusciti che aveano ro- invece di Marca Anconitana si do-
vinato le sue possessioni e quelle vesse chiamare poi Marca Osimana;
de' suoi seguaci; di che offeso Leo- che Osimo divenisse capo di tutta
pardi, incompenso delle spese fatte la provincia, dovendo ella essergli

ottenne dal Papa per indennizzo i di guida al conquisto della provin-


beni di Buccolino. Questi sempre cia e di chiave a quello d'Italia;
più esacerbandosi si provvide di che nella città si dovesse battere
gente, denaro, aiutato dagli arago- moneta d'oro e d'argento; che il

nesi nemici d'Innocenzo Vili, e con santuario di Loreto fosse rispetta-

buon numero di banditi e vaga- to e posto sotto la giurisdizione del


bondi teneva la città e suo conta- vescovo d'Osimo; che per tributo
do in continua molestia e si fece Osimo e il contado prometteva un
OSI OSI i65
cavallo di prezzo e due cani; che ra da porla Cavaticcio, ma le bom-
Buccolino fosse dichiarato capitano barde poco danneggiando la città,
generale de' fanti italiani con lo Buccolino in una sortita gli uccise
stendardo imperiale ottomano, con- 3oo uomiui e Giovanni Vitelli
cedendogli in dominio Castel Fi- primogenito di sua famiglia, con

dardo, Umana, Sirolo, Ca mora no molto dolore del Pontefice. Trivul-


e Offagna coi loro territori!, ren- zio riparò alla mancanza dell'ac-

dite e giurisdizioni , oltre l'esenzio- qua ed assicurò di felice esito il

ne de'dazi, franchigie che domandò cardinal Balve legato della Marca


pure pe'suoi e per la magnifica cit- mandato dal Papa. Intanto Bucco-
tà d'Osimo; che al nipote Angelo lino aspettando soccorsi domandò
si dasse uno stalo che rendesse armistizio, e partorendo la moglie
5oo ducati d'oro annui ; che fosse una ne fece compare
figlia, il car-
in suo potere conferire tutti i bene- dinale per meglio illudere tutti e
fizi ecclesiastici d'Osimo, con altri allungar l'assedio, sì pericoloso per
patti e dettagliate condizioni tutte gli assedianti per la fortezza del
riportate da Martorelli. Bajazetto sito. Accorgendosi delle simulazioni,
li, sentite le offerte di Buccolino, ed Trivulzio ritornò all'assalto, e con
informatosi dai cristiani rinegati chi grossi alberi recisi alzò forte terra-
egli fosse e com'era situata Osiruo, pieno e castello per battere la cit-

conobbe che non era affare vantag- tà e smantellarla, quando s' inter-
gioso per lui e difficile il conquisto: pose Lorenzo de Medici per Buc-
tuttavia lo ringraziò delle offerte^ colino, il quale s'ebbe ottomila scu-
e che se fosse andato a servirlo, e di e quattro carri per trasportare
si fosse portato valoroso gli avreb- le sue robe, con approvazione del
be donato ricchezze e conferito ono- Papa, lasciando libera la città al
ri eminenti. Di questo fatto n'ebbe cardinale e al Trivulzio che
en- vi

sentore Innocenzo Vili, e temendo trarono li 2 agosto 1487, renden-


che da quella fiamma non si de- do la ciltà pubbliche grazie a Dio.
stasse grave incendio, tanto più in- Passò Buccolino in Firenze, indi
sospettito quando seppe scorre- a Milano, ove caduto in sospetto
re l'Adriatico alcuni legni turche- al duca fu imprigionato, tormen-
schi , domandò ed ottenne dal du- tato,e mori ignominiosamente ai
ca di Milano Lodovico il Moro i4 giugno i4g4.
grosse bande di cavalleria e fante- In Osimo fu demolita la casa del
ria. Il Papa dichiarò generale delle traditore, ed il Trivulzio per me-
milizie ecclesiastiche il prode Gio. moria dell' impresa mandò a Mi-
Giacomo Trivulzio milanese, ma lano due belle colonne scanalate, e
ingelositone il duca, dopo ch'egli due statue, cioè un console ed un
si portò sotto Osimo il 27 maggio Esculapio di bronzo già venerato
140*7 procurò distorlo dall'impresa, dai gentili osimani. Il Papa lo ac-
sino a renderlo sospetto a Innocen- colseonorevolmente e lo voleva crea-
zo Vili e richiamando le sue trup- re cardinale, ciò che ricusando, gli
pe. Trivulzio lungi dall'abbandonar donò la rosa d'oro, una spada ed
l'assedio, egli stesso assoldò 1 200 un cappello gioiellato benedetti,
fanti, e coll'esercito pontificio e fel- chiamandolo difensore della Chiesa.
tresco cominciò Il commissario Pier Domenico Leo-
1' assalto delle nui-
266 OSI OSI
pardi ricevette pure distinta acco- Quando Francesco Maria della Ro-
glienza da Innocenzo Vili, e gli vere duca d'Urbino fu spogliato del
confermò l' antico privilegio, che suo stato da Leone X, per evitar
uno di sua casa prendesse in dono gl'insulti de'suoi soldati gli osimani
la mula che cavalcava il nuovo ve- si con lui comporre ; e
dovettero
scovo entrando in Osimo, dopo a- nel i52i riceverono onorevolmente
verne tenuto il freno. A prevenire Squillech comandante degli svizzeri,
ogni futuro tentativo di novità, il che il Papa spedì contro il duca, e
Papa nel 1488 fece erigere nuova per un incidente l'ambasciatore osi-
fortezza nel recinto dell' episcopio, mano impedì le conseguenze del
come luogo più eminente e domi- trambusto avvenuto in Jesi. Nel
nante la città, ed a capo della piaz- i522 la città patì mortalità per
za fu fatto il torrione della rocca; la pestilenza che desolava la fami-
ma pel dispendio del presidio nel glia, indi seguì la carestia, il fla-

1496 Alessandro VI fece demoli- gello delle locuste, e il passaggio


re la fortezza. Innocenzo Vili, ben- degli eserciti che produssero nel
ché Osimo fosse tornato all'obbe- i5iy il calamitoso sacco di R.oma.
dienza, per diminuirne le forze la Sotto Osimo passò anche l'esercito
privò delle terre e castella che ne di Lautrec mandato dal re di Fran-
formavano il contado e territorio, cia in aiuto di Clemente VII e con-
e di molti privilegi, ed incominciò quisto del reame di Napoli. Nel
a deputarvi il podestà che prima i532 vi pure Luigi Gon-
transitò
eleggeva il magistrato civico, la- zaga colle sue genti d'arme, e nel
sciando tultavolta alla città alcune 1533 convenne alla città far la prov-
prerogative, quando venne assicura- visione per le truppe imperiali di
to che non concorse alla ribellione, Carlo V. Sabbato 27 settembre 1 538
che tanto dispendio avea recato al Osimo fu rallegrata dalla presenza
tesoro pontifìcio, sino a creare il di Paolo III proveniente da Reca-
collegio de' segretari e altri uffìzi nati. L'ingresso fu solenne, il Papa
venali, ed impegnare le pubbliche andò alla cattedrale ove si diede la
vendite, la mitra di s. Silvestro I benedizione, cantando Tu ergo quae-
e due calici d'oro. siunus i pontificii cantori, e il car-
Allorquando Rovere il cardinal dinal Pisani promulgò l'indulgenza.
trasferitosi a Osimo dominato da Paolo III fu portato dai palafrenie-
Buccolino non vi fu ammesso, fu ri ad alloggiare nell'episcopio con
ben ricevuto a Monte Fano, che cinque cardinali, o meglio nella ca-
sottraendosi da Osimo si costituì sa paterna del vescovo Sinibaldi,
immediatamente soggetto alla santa mentre due cardinali nipoti furo-
i

Sede, ed inutilmente la città tentò no ospitati da Aurelio Guarnieri.


ricuperarlo colle armi. Nei i4°>3 Dipoi nel 54i il Pontefice dichia-
1

passando per Osimo la duchessa rò prelato domestico e suo conti-


d' Urbino, fu banchettata a spese nuo commensale il vescovo Sinibal-
pubbliche. Giulio li fece trasporta- di, non che nobile, e di poter in-
re a Fano l'artiglieria della demo- quartare nell'arme lo stemma pro-
lita fortezza, e nel 1 5of) dovea ono- prio. Nel 1573 la città fu trava-
rare la città di sua presenza, per gliata dalla peste, e iu processo di

cui si fecero diversi preparativi. tempo soggiacque agli avvenimenti


OSI OSI 267
cui andò soggetta la provincia, il gradita venula; eranvi presenti il

più grande e più fatale de' quali governatore del luogo e il delega-
fu la francese invasione, e prima to d' Ancona monsignor Lucciardi.
della metà di gennaio ne
1798 se Distaccati i cavalli della carrozza in

impadronirono i francesi d'Ancona, cui sedeva il Papa, fu tratta da uno


mentre faceva parte della provincia stuolo di giovani in città, all'ester-
di Macerata, alla quale quasi sem- no della cui porla sorgeva allro
pre avea appartenuto. Nel 1800 fu arco in forma gotica con epigrafe
restituito Osimo a Pio VII, il qua- allusiva all' ingresso. Le strade si

le verso il 1809 fu nuovamente videro abbellite da archi formati


spogliato dagli imperiali francesi, e di tappezzerie, verdure e insegne pa-
solo nel i8i5 lo riebbe. In tempo pali. Mirabile fu la piazza del colle-
della straniera dominazione appar- gio Campana, che presentava un va-
tenne al regno italico, ora nel di- go giardino con vasi d'agrumi e al-
partimento del Metauro, ora in quel- tre piante, coi circostanti edilizi tutti
lo del Musone. Onorata Osimo dal- addobbati con eleganza: sulla lac-
la presenza de'Pontefici s. Leone IX, ciaia del collegio un' iscrizione ce-
Nicolò II, Pio II, Paolo III, e Pio lebrava l'avvenimento, e sotto vari
VII, nel 184.1 lo fu pure da quel- ritratti di Papi, cardinali e uomi-
la di Gregorio XVI reduce dal san- ni illustri usciti da esso, con suo
tuario di Loreto, ove era stato os- distico. Lungo la via del Corso con
sequiato dal vescovo cardinal Soglia, sfarzo si videro ornate le abitazio-
di che andiamo a dare un cenno, ni, e con spessi ritraiti di Gregorio
avendone fatta la descrizione il cav. XVI. Altro arco e più maestoso era-
Sabatucci nella Narrazione del viag- si eretto a metà della salita del
gio, riportando pure le iscrizioni di duomo, con tre leggende onorevoli
cui faremo parola. al Pontefice. Alla porta della catte-
Martedì 14 settembre uscito Gre- drale sua Santità fu ossequiata dal
gorio XVI dal territorio Lordano, cardinal Soglia vescovo diocesano, e
ed entrato in quello di Castel Fidar- dai cardinali Ostini e Ferretti , e
do, s' incontrò in un grandissimo da tutto il clero secolare e regola-
padiglione ivi eretto dagli abitanti, re; ed ivi ricevè la benedizione col
i quali adunati colla magistratura ss. Sagramento. Asceso quindi al-
e clero, acclamandolo supplicarono l'episcopio, il Papa benedì da una
scendere e benedirli , ed il Pa- loggia con paterna elfusione il po-
pa benignamente li contentò, am- polo riunito sulla piazza maggiore
mettendo molti al bacio del piede. di bella simmetria per un tempio
Circa le ore dieci e mezza antime- sacro alla religione, che con elegan^
ridiane giunse il santo Padre sulla te prospetto era stato innalzato rim-
piazza del mercato innanzi Osimo, il petto al magnifico palazzo comuna-
cui ingresso era decorato d'arco le campeggiava sotto ricco padi-
;

trionfale eretto dal sacerdote Carlo glione un quadro ove da ottimo


Frezzini, con relativa iscrizione.il gon- pennello era effigiata sua Santità
faloniere della città cav. Andrea conte lilla in piedi, con iscrizione. Il Pa-
Bonfigli, a capo della magistratura, pa accolse amorevolmente nell'epi-
dichiarò la fedele sudditanza degli scopio il clero, i pubblici rappre-
osimani e il loro giubilo per sì senlauti, il governatore, le corpora-
268 osr OSI
zioni religiose, vane deputazioni del- Osimo, Ancona i6i5. Jacopo
città d'

le lene convicine, ed altre distinte Lauro, Breve discorso di Osi/no, cit-


persone. Indi si recò a piedi a vi- tà del Piceno, Roma 1639. Anthio-
sitare la basilica di s. Giuseppe da cus Honuphrius, f'etustissimae Au-
Copertino, e venerò il suo corpo ximatis Urbis brevis notitia, Mace-
nella ricca urna, monumento religio- ratae 1682: il Ranghiasci la crede
so de'conti Sinibaldi. La chiesa era tratta dall'istoria di Paolo Emilio
superbamente parata ed illuminata, Gallo osimate. Luigi Mai-torelli, Me-
dovendosi ai 18 settembre celebra- morie istoriche della antichissima
re solennemente l'annua festività, e nobile città di Osimo, Venezia
luoltre il Pontefice per divozione a- 1705. Dopo questo osimate, il con-
scese alle camere abitate dal santo, es- cittadino Marc' Antonio Talleoni ,
sendo stato il chiostro nobilmente or- celebrato traduttore in terza rima
nato e con diversi motti scritturali, e di Giobbe, scrisse le Memorie isto •

ne fu ben contento per l'edificazione riche della città d'O s'uno, fino ai
che ne ricavò, stante la piccolezza primi del secolo corrente, che rive-
della cella di legno, il povero let- dute dal dotto d. Pietro Quatrini,
ticciuolo, le semplici suppellettili, furono pubblicate dal Quercetti in
l'altare ove celebrava, e il luogo in Osimo nel 1807-08.
cui si flagellava, ed altre memorie. L'introduzione della religione cri-
Il p. Cici guardiano gli umiliò un stiana in Osimo, il Marlorelli la
sunto del processo della canonizza- disse probabile nell'anno 162 di
zione di s. Giuseppe, e le sue reli- nostra era, e che l'abolizione totale
quie, con molta pia soddisfazione dell'idolatria e lo stabilimento del
del Papa. Egli si recò poscia a vi- culto cristiano devesi a s. Leopardo
sitare le claustrali ne'monasleri, pri- destinato in vescovo da s. Innocen-
ma di s. Benedetto ov'eransi perciò zo I dopo il 4°2- Ma il Compa-
riunite le orfane del conservatorio gnoni, diligentissimo e accuratissi-
di s. Leopardo, quindi quelli di s. mo scrittore, nel rimarcare quelli
Rosa e di Maria Addolorata, diri- che abbracciarono tali opinioni, av-
gendo a tutte parole di conforto e vertendo quanto di erroneo fu det-
piacevoli; in ultimo volle il Pon- to di s. Leopardo, dichiara incer-
tefice ammirare il magnifico batti- ta l'epoca de'principii della religio-
sterio di bronzo. Ritornato nell'epi- ne cristiana in Osimo, come quella
scopio vi desiuò, e ringraziato poi del vescovato di s. Leopardo, che
il cardinal vescovo per la nobiltà bensì riconosce per primo vescovo,
del trattamento a ed alla cor- lui il quale resa che fu la pace alla Chiesa

te usato, benedicendolo e abbrac- da Costantino, deve credersi che fosse


ciandolo affettuosamente, mosse alla inviato in Osimo dopo la metà del
volta d'Ancona, dimostrando al ma- IV secolo. AI Compagnoni sembra
gistrato e al popolo quanto sensi- probabile che il vescovo s. Felicia-
bili erangli riuscite tante festevoli 110 di Foligno, predicasse pel primo
dimostrazioni, invocando su tutti le l'evangelo iu Osimo nella metà del
celesti benedizioni. Oltre i citati au- secolo III, onde molti cristiani ivi

tori e quelli che poi nomineremo, si trovavano alla metà del IV, per-
scrissero su Osiuio: Ercole Gallo, chè fu inaflìato dal sangue de* ss.
Breve descrizione dell' antichissima Fiorenzo, Sisinio e Dioclezio, dopo
OSI OSI 269
i quali fece rapidi progressi, onde lasio ch'ebbe grave controversia
I,

nel V e VI secolo era assai fioren- col vescovo d'Ancona. Fortunato in-

te. Laonde ragionevolmente presso tervenne nel 649 al celebre conci-


la metà del secolo IV sembra do- lio di s. Martino I. Giovanni del

versi fissare i primordi della cntte- 680 sottoscrisse a quello di Papa

dra episcopale, anticipando cos'i di s. Agatone. Nel 743 fece altrettan-


un secolo e mezzo circa il vescova- to s. Vitaliano a quello tenuto da
to di Leopardo, die la leggenda
s. s. Zaccaria Papa, la cui festa cele-

apocrifa e favolosa, non però le brasi in Osimo a' 16 giugno: dal


giunte, confonde con Leopardo car- Pannelli abbiamo, Memorie istoriche

dinal prete di s. Innocenzo 1, il de'ss. Vitaliano e Benvenuto vesco-


cui nome presero la cattedrale e vi d' Osimo, ivi 1763, pel Quercet-
il vescovato. La sede vescovile fu ti. Germano dell'826 assistè al con-
sempre ed è ancora soggetta im- cilio romano d'Eugenio li. Leone
mediatamente alla Sede apostolica, dell'84o circa ricevè l'investitura di
ed oltre Cingoli, di cui parleremo, Aternana nel distretto d'Osimo in
dal 1725 divenuta concattedrale ,
Monte Torto, da Giorgio arcivesco-
ebbe ed lia giurisdizione su Monte vo di R.avenna. Andrea dell' 843
Filottrano, Monte
Fano, Staffolo, sottoscrisse agli atti del concilio ro-
Appigliano ed Olfagna; lo era pure mano di s. Leone IV. Astingo del
Monte Fiore prima clie fosse com- 962 fu al concilio di Ravenna. Ciò-
preso nella diocesi di Recanati, e roardo del 996 fu presente ad un
Monte Cassiano avanti die Sisto V placito di Ottone III. Gislerio del
V assegnasse al vescovo di Loreto. 1022, cui s. Pier Damiani consigliò
A Macerata riportammo le notizie convertirsi e ritirarsi in un chiostro:
di Appignano, Monte Fano, Monte per opera di tal santo si vuole che nel
Filottrano e Monte Cassiano; a Je- secolo XI si fondassero nella diocesi
si di mentre a Dio pia-
Staflolo; Osimana alcuni priorati della con-
cendo nelle Addizioni farò il simi- gregazione di Avellana, di cui egli
le d'OfFagna, come di Castel Fidar- fu propagatore. Lotario fiorito nel
do diocesi di Recanati, Agugliano 1066, ad un concilio di
sottosciisse
e Polverigi d'Ancona. Il primo ve- Alessandro ad altro di Ferra-
li, e
scovo adunque di Osimo è s. Leo- ra o di R.ouia venne investito del-
;

pardo patrono della città, fiorilo ver- la massa Aternana da Guiberto ar-
so il 35o, di cui abbiamo da Do- civescovo di Piavenna poi antipapa
menico Pannelli: Memorie di s. Leo- Clemente III ;fece una cospicua do-
pardo vescovo d' Osimo, Perugia nazione a'suoi canonici osimani, men-
1755, oltre Baldi, Martorelli e Com- tre Adelberto e Adelberga donaro-
pagnoni. 11 suo culto si estese in no a lui il castello di Aiano. Gri-
Cerreto, R.ieti, Apiro, Sanseverino, moaldo sedeva nel 1 i5i, donò al-
Avellana, Gubbio, Falerone, Fer- l' abbate di Chiaravalle di Fiastra
mo, e nel distretto di Recanati fu la chiesa di s. Maria in Selva, e ri-
a lui edificatauna chiesa più in- ;
cevè da Anselmo arcivescovo di Ra-
venzioni abbiamo del sagro suo cor- venna l'investitura d'Aternana. Guar-
po. Il secondo vescovo che si cono- niero del 11Ó4 circa, forse pseudo
sce è Costantino del 49 2 circa, no- vescovo intruso nello scisma dell'an-
minalo in una decretale di s. Gè- tipapa Pasquale II, alla morte di
270 OSI OSI
Grimoaldo ; promosse il culto di s. lui successore Rinaldo del I2 3g
Vitaliano e riformò la disciplina del Gregorio IX punì Osimo, con tra-
clero: ebbe forse attinenza di san- sferire la sede de'vescovi co'canoai-
gue col marchese Guarniero II, e ci a Recanati, poco sopravvivendo
fu attribuito alla famiglia Guarnie- alla traslazione accaduta nel 1240.
ri d'Osimo. Dopo lunga vacanza, nel 1244 ' n *

Nel177 divenne vescovo d'Osi-


i nocenzo IV creò vescovo Pietro di
mo Gentile d'auimo graude e di Giorgio canonico vaticano con resi-
molto zelo per la Sede apostolica, e denza in Recanati, quindi nel 1247
ne fu legato; ricevè da Giraldo ar- sottopose la sola città di Osimo al-
civescovo di Ravenna l' investitura la diocesi d'Umana in compenso del-
d' Aternana, fu al concilio Latera- la sottrazione di Recanati che spet-
nense del 11 79, e patì diversi ol- tava a quel vescovato. Alessandro
traggi da Enrico VI dal territo- ; IV verso1258 deputò ammini-
il

rio di Castel Fidardo trasferì i cor- stratore d' Osimo fr. Giovanni Co-
pi de'ss. Martiri Vittore e Corona lonna domenicano arcivescovo di
in cattedrale, la quale fu da lui in- Messina per togliere a poco a poco
grandita, ornando pavimento del il la città e la diocesi dalla giurisdi-
presbiterio con musaico, e dedicando zione di Recanati. Nel 116Ò Urba-
nella parte superiore (essendo anco no IV ne fece amministratore, e
altare maggiore quello di s. Leopar- nel 1264 vescovo d'Osimo, nel re-
do) l'altare maggiore della Beala integrarlo del vescovato, s. Benve-
Vergine; la torre campanaria da lui nuto Scotivoli d'Ancona, di cui era
eretta, fu poi ristorata dal vescovo arcidiacono, consagrato dallo stesso
de Cupis. Ricuperò alcuni beni spet- Papa iu Roma come stato suo cap-
tanti alla cattedrale, per la quale pellano. Fu zelantissimo pastore, sos-
ricevè la cessione del castello del- tenitore delle ragioni e feudi di
l'Isola e di Monte Cibano; come sua chiesa, cui ricuperò diversi be-
pure ricevè dai ciugolani il giura- ni; iu Cingoli riformò la canonica
mento di fedeltà e di vassallaggio o priorato de'ss. Quattro Coronati,
alla chiesa e comune di Osimo ; ven- e sostenne i suoi diritti su quella
dicò le ragioni di sua chiesa su Mon- pieve e sull'altra di s. Vitale. Vi-
te Cassia nu. Terminò di vivere nel sitò diverse sue chiese e monasteri,
i2o5 circa, e gli successe uu ano- e celebrò sinodi; Gregorio X l'in-

nimo; indi fiorì nel 1224 Sinibaldo caricò suggerirgli segretamente quan-
I che die in enfiteusi al comune di to credeva meritevole di riforma,
Cingoli alcuni siti e case ivi esistenti per trattarne nel concilio di Lione
di ragione della chiesa osimatia; per li. Egli morì1282, non nel
nel
favorire i venne sequestrato e
gueltì 1276 come breve cenno di
dissi al

afflitto dai ghibellini osimani che , sua biografia seguendo il Butler,


danneggiarono inoltre i fondi della errore in cui caddero gravi autori,
mensa. portò a dimorare in Cin-
Si compreso l' ostinano Martorelli. Nel
goli a motivo dell'aderenza d'Osi- i5go il vescovo Fiorenzi ne tras-
mo all'impero, ed esercitò giurisdi- portò il corpo dalla chiesa supe-
zione sul monastero di s. Vittore riore alla confessione della stessa
di Cingoli, concedendo indulgenza a cattedrale, dipoi nel 17 55 ne fece
quello di s. Giacomo. Sotto il di solenne ricognizione il vescovo Com-
OSI OSI 271
pngnoni, venne dichiaralo com-
e nell'episcopio, e soffrì vessazioni da
protettore d'Osimo. Abbiamo di Da- alcuni ribelli osimani ,
quali fatte
miano Fillareti (cioè il p. Flaminio ancora al fratello Berardo II che
M. Annibali da Latera) Lettere ,
gli successe nel i320, già canonico
ad un p. minorità, nelle quali dà della cattedrale, Giovanni XXII li

il suo giudizio intorno alle ragioni punì con togliere ad Osimo il tito-

addotte da Domenico Pannelli per lo di città e l'onore della cattedra


provare la professione minoritica di al modo detto. Al suo tempo e nel
s. Benvenuto vescovo d'Osimo, Fano i323 nella chiesa di s. Nicolò dei
1764. Seconda edizione con Osserva- benedettini, poi delle monache di
zioni, Osiruo 1765 pel Quercetti. Vi s. Chiara, un Crocefisso dipinto nel
sono molte notizie sulla chiesa d Osi- muro sparse miracoloso sangue, di
mo, e la cronologia de'vescovi sino cui si pose in ampolline di cristal-
al 174°- Quanto allo stato religio- lo nei duomo. 11 patrizio osimano
so di s. Benvenuto, ciò viene con- Marcantonio Talleoni ci diede: No-
futato anche dal Compagnoni e dal tizie intorno al sangue miracoloso

Vecchietti, i quali al più ammetto- scaturito nel secolo XIV da un


no che fosse stato terziario o fiate Crocefisso dipinto nel muro nell'an-
della penitenza. In Osimo fu fon- tica chiesa di s. Nicolò d' Osimo,
dato un ospedale sotto la di lui in- ivi 1762, pel Quercetti impressore
vocazione. vescovile e pubblico. Nel i326 fr.
Nel 1-283 divenne vescovo Be- Sinibaldo II osimano minore osser-
rardo I di Cagli canonico d'Osimo, vante, pel primo fu destinato ve-
non della patria come dicemmo al- scovo liberamente dal Papa, cioè
la sua biografia col Cardella, e per- da Giovanni XXII, prima eleggendo-
ciò chiamammo Bernardo o Berar- lo il capitolo, indi confermandolo la
do (tutti i vescovi cardinali hanno santa Sede. Gli successe nel 1342
non ne ripetere-
biografie, perciò qui in vescovo della Osi/nana diocesi,
mo le notizie); vendè al comune i durando ancora l' accennata priva-
castelli di Tornazzano e Storaco zione, fr. Alberto Bosoni di Gub-
feudi di s. Leopardo, e comprò la bio domenicano, e celebrò un sinodo
villa di Monte Torto^ e approvò in Cingoli perchè Osimo si trovava
la fondazione dello spedale d'Agu- priva dell'onore della cattedra. Nel
gliano. Creato nel 1288 cardinale, 1 347 fi'- Luca I Mannelli fiorenti-
il capitolo rimise a lui l'elezione del no domenicano, chiaro e dotto teo-
nuovo vescovo, che Fu Monaldo nel logo, traslato da Zicne, ma lungo
1289, canonico di Charlres, che ab- tempo restò in Avignone, indi pas-
bellì con pitture l'oratorio di san sò a Fano, e morendovi lasciò di-
Gio. Battista al Battisterio. Morì verse opere. Gli fu nel 1 358 sosti-
nel 1292, indi nel 1295 gli succes- tuito fr. Pietro I Masseo d' Ascoli
se il b. Giovanni osimano traslato domenicano illustre, ottenne da Ur-
da Bonifacio VIII da Jesi, perchè bano V nel 1 368 alla sua chiesa
era slato eletto da una parte del la restituzione della cattedra, tenne
capitolo; promosse il culto di san più sinodi, restaurò la cattedrale
Leopardo, fu rettore della Marca cui donò molti arredi e la croce
nello spirituale, quindi vicario di stazionale, aumentando la mensa
Roma ; fabbricò nella cattedrale e con alcuni fondi, e scomunicò di-
272 OSI OSI
versi ribelli diocesani iu un al cle- martiri Vittore, Corona e Filippo,
ro di Cingoli. Pietro II occupò la e fece donativi alla sua chiesa, li

sede nel 1 38 e , era della famiglia capitolo regolò insieme col vescovo
Latubertini eli Monte Filottrano, gli affari delle chiese urbane e dio-
ma sulle prime fu ricusato dagli cesane, fino al secolo XV.
osimani, forse per le controversie Andrea Broglio, non osimano,
colla sua patria, anzi l'antipapa ma di Montecchio, già vescovo di
Clemente VII pretese nominarvi in Caorle e di Fossombrone, nel 1 4^4-
pseudo-vescovo Giovanni, trasferen- fu trasferito a Osimo, lodato nel
dolo dalla sede di Mallezais. D'or- concilio di Basilea, ove tenne le par-
dine d' Urbano VI predicò la cro- ti d'Eugeuio IV, onde lo fece vi-
ciata contro Luigi d' Angiò e il cario di Roma, e fu al concilio di
detto antipapa ; obbligò i parrocbi Ferrara. Trasferì in cattedrale i

d' Osimo al servigio della cattedra- corpi de' ss. Fiorenzo e compagni
le e al canto delle messe ; per la martiri, divenne governatore della
gabella del jus pasce/idi in Monte provincia, donò la cattedrale di sa-
Torto scomunicò la comune d' Osi- cri arredi, e fece una campana, la-
mo, con ordine del Papa dichiarò
e sciando un legato per l'anniversa-
scomunicati cardinali Piata e Tar-
i rio. Nel i4^4 glisuccesse Giovanni
lati scismatici; fece il coro della cat- IV de Prefetti di Vico urbinate, no-
tedrale e fu luogotenente della Mar- bilissimo; fece terminare le porte
ca e Spoleto. Nel i4oo Bonifacio della cattedrale, e nel 1 460 ebbe
]X fece vescovo della patria Gio- a successore Gaspare Zacchi nobile
vanni III Grimaldeschi già canoni- di Volterra, dotto segretario del car-
co di essa che assolvette il clero
, dinal Bessarione e di Pio II che
d' Osimo per avere aderito a Mo- ricevè in Osimo; con il comune eb-
starda da Forlì per le incorse cen- be dissapori, così con altri; descris-
sure, e restituì il capitolo al novero se le memorie di sua chiesa e dei
Nel i4t2 fu ve-
di dodici canonici, vescovi predecessori, Auximatis ec-
scovo Bartolomeo, che rinunziando clesiae descrìptio et pontiflcuni ca-
nel i4'9> Martino V nominò Pie- talogna' ; fece trascrivere il martiro-
tro III Pat ricelli di Fano de' mi- logio pel clero e vi aggiunse il ne-
nori, sotto del quale per l' incendio crologio; ristorò in Cingoli il palazzo
della sagrestia perirono preziosi docu- del vescovato d'Osimo, ne compì
menti e suppellettili. Per sua morte l'edifizio e vi eresse la collegiata,
nel 1422 il capitolo volle procedere fu castellano di Tivoli. Nel 1 474-

all'elezione del successore, ignoran- Luca Carducci fiorentino camal-


li

do il particolar decreto di riserva dolese, compose colla casa Leopar-


fatto da Martino V, in persomi di di la controversia in ordine alla
Nicolò Bianchi d'Osimo benedettino mula da lui cavalcata nel primo
abbate di s. Nicolò il Papa di- : ingresso colla nobile bardatura e
chiarò invalida l'elezione , tuttavia freno , spettante alla medesima ,

informato di sue eccellenti qualità prerogativa che poi nel 1748 Be-
gli conferì il vescovato; introdusse nedetto XIV trasferì in Francesco
ni Marco domenicani, fece fon-
s. i Nobili e suoi discendenti, quale e-
dere la campana maggiore della rede dei Leopardi. Nel 1 479 ri ^ vo '

cattedrale, rinvenne i corpi de' ss. vò il corpo di s Leopardo con gè-


OSI OSI 27 3

nerale religiosa consolazione, fu ze- ebbe amministratore lo zio car-


in

lante pastore, difensore di sua giu- dinal de Cupis sino al 1 553 ; fu


risdizione, lasciò sua erede la cat- al concilio di Trento, pubblicò le

tedrale. Nel i4^4 Paride Monte- sue costituzioni sinodali, e per le

manni di Castel Fidardo, fabbricò disposizioni di s. Pio V, che ordi-


la cisterna nel palazzo d' Osimo, nato avea la visita di tutte le cine-
trovossi alla ribellione di Buccolino se dello stato, nel i57 3 Gregorio
e ne solfri, ottenne l' unione alla XI li deputò Salvatore Pacini vesco-
mensa dell'abbazia di s. Nicolò ( la vo di Chiusi visitatore della diocesi
qual cbiesa per mollo tempo servi osimana, onde nel i5?4 '1 vescovo
di matrice d'Osimo quando la , rinunziò con pensione, e gli succes-
cattedrale d'ordine d'Innocenzo Vili se CornelioFirmani maceratese,
fu racchiusa nella fortezza da lui celebre maestro di cerimonie pori'
edificata), scomunicò i pubblici rap- tijicie, onde a quell'articolo ed al-

d'Osimo e loro negò la


presentanti trove parlammo di lui; celebrò il

comunione pasquale, poi cooperò sinodo e lo pubblicò, visitò la dioce-


all'ornamento della città. Gli suc- si, cooperò alla fondazione de' cap-
cesse nel 1498 Antonio Sinibaldi puccini d'Osimo, e promosse quella
osimano con applauso de' concitta- del monastero di s. Benvenuto. Nel
dini, ornò la volta e i capitelli del- i588 Teodosio Fiorenzi osimano,
la cattedrale, che riapri dopo la già familiare amato di s. Pio V,
demolizione della fortezza, e dopo a- canonico vaticano, poi Sisto V lo
ver celebrato i pontificali in s. Ma- dichiarò direttore di suo nipote car-
ria della Piazza, riuscendo incomo- dinal Montalto, accrebbe il decoro
da la detta chiesa di s. Nicolò ; i- della cattedrale, vi eresse e dotò
stituì monte fru mentano di s.
il la cappella Sagramento e
del ss.

Leopardo, intervenne al concilio della Beata Vergine, ridusse a mi-


Lateranense V, riconobbe e ritro- glior forma il presbiterio, e trasla-
vò i corpi de' ss. martiri osi ma ni lò il corpo di s. Benvenuto. Nel
e de' ss. Leopardo e Vitaliano, indi 1591 gli successe il concittadino car-
nel i5i5 rinunziò al nipote Gio. dinal Antonio Maria Gallo o Galli,
Battista Sinibaldi già canonico ar- eresse la penitenzieria, intitolò a s.

ciprete della cattedrale. Egli coope- Tecla protomartire l'altare mag-


rò alla fondazione del monte di pietà ; giore dell'abside, ne dichiarò di
nuovamente eresse la collegiata di precetto la festa, e la sostituì al-
Cingoli e la dignità arcipretale; ri- l'antico titolare s. Leopardo, cele-
fabbricò e ingrandì l' episcopio, al- brò sinodi, visitò la diocesi, il resto,
loggiò nella casa paterna Paolo III, come degli altri cardinali, l'indicam-
benedì solennemente la campana mo alla biografia.
del comune. Per di lui rinunzia e Nel 1620 il cardinal fr. Agosti-
morte nel 547 6^ successe Cipria-
1 no Galantina di Brisighella dome-
no Senili anconitano, lodato per dot- nicano, ingrandì 1' episcopio, innal-
trina, prima che a Paolo III giun- zò una torre di prospetto al san-
gessero le istanze del pubblico a fa- tuario di Loreto per vederlo e ve-
vore del canonico Pier Filippo Mar- nerarlo, fu benefico colla cattedrale,
torelli. Nel 1 55 1 Bernardino de ristorò convento di s. Marco dei
il

Cupis romano, che per la sua età domenicani, celebrò due sinodi, aprì
-

-'74 OSI OSI


il conservatorio delle orfane. Gli fu trasferito a Viterbo, indi nel
dopo sede vacante notabile,
successe, 1721 divenne Innocenzo XIII j e
nel 1642 il cardinal Girolamo Ve- siccome benevolo coli' antica sua
rospi romano, donò alla cattedrale chiesa e diocesani, donò alla catte-
una croce d'argento, e varie reli- diale grande e ricca lampada d'ar-
quie, e queste anche alle monache gento con reudita pel perpetuo man-
di s. Nicolò e di s. Ben ventilo, tenimento del lume; per 2 5 anni
ed
il corpo di s. Candido martire ai cede la pensione eh' erasi riserbata
canonici di Cingoli;
alcune istituì per erogarsi iu pio uso; ai ca-
mansionarie in
che pure cattedrale, nonici e dignità accordò 1' uso della
migliorò nell'edilìzio. Nel i652 Lo- cappa magna, ed ai canonici onora
dovico Betti anconitano, governa- ri e mansionari l'almuzia, onde il
toie di varie città dello stato, ce- capitolo nella camera capitolare gli
lebrò il sinodo e fece
buone altre eresse una marmorea iscrizione di
opere. Nel i656 Antonio fi uhi sa- gratitudine. Dopo sede vacante, nel
nese poi cardinale, fece rifondere la 1 7 4 fu vescovo il cardinal Ora-
1

seconda campana della cattedrale, zio Filippo Spada lucchese, trasfe-


aumentò le prebende delle due di- rito da Lucca ; si affaticò per l'ere-
gnità e del teologo, migliorò 1' epi- zione e stabilimento del collegio Cam-
scopio e la sua strada; accomodò pana e ne apertura nel 1718fece l'

il giardino contiguo alle sue carne- o 7 9, eccone l'origine. Federico e


1 1

re, con islatue di stucco, pergolato Muzio Campana pattizi osimani a-


e corridoio pel passeggio; in Cin- vendo destinato la loro eredità per
goli trasferì canonici della erezione di un monastero di cap-
i
colle- l'

riata nella nuova chiesa, e conver- puccine, avendone prevenuta la di-


in episcopio l'ospedale di s. An-
ti
sposizione la pia Benedetta Wan-
tomo ; riconobbe i corpi de' ss. mar- herten Viganega, il cardinale otten-
ttri, introdusse i filippini in Cingo- ne commutata 1' erogazione nella
li e in Osimo , alla cui cattedrale fondazione d' un collegio nel loro
donò nobili suppellettili, erigendovi vasto palazzo cui si uuì il seminar
Ja prebenda teologale; fondò l' ac- rio, e si chiamò collegio Campana.
cademia de' Sorgènti, per non dire Inoltre il cardinale provvide l'ospe-
d altro. Nel 1691 il cardinal Opi- dale degl' infermi, e con alcune con-
zio Pallavicini genovese, lodato pa- dizioni si mostrò favorevole ai cin-
store, governò sino al 1700 iu cui golani per avere l'onore di città
mori. Vacò la sede e solo nel
1706 vescovile. Gli successe nel 1724 il

il cardinal Ferdinando d' Adda mi- cardinal fr. Agostino Pipia d'Óri-
lanese fu nominato visitatore apo- stagno domenicano, e nel 1725 Be-
slolico e
amministratore, cooperò nedetto XIII concesse a Cingoli
alla fondazione delle cappuccine e (Vedi) la concattedrali tà con Osimo,
pm tardi al collegio Campana. Cle- onde il cardinale dovette intitolarsi
incute XI elesse vescovo nel 1709 pel primo, vescovo d! Osimo e Cin-
il cardinal Michelangelo Conti ro- goli. Nel 1727 rinunziò e fu fatto
mano; dopo avere governato per amministratore delle due chiese Giù-
vicari si portò in Osimo, aprì la seppe Accoramboni arcivescovo di
visita, die l'ultima mano alla fon- Filippi poi cardinale. Indi quale ve-
dazione delle cappuccine; nel 1712 scovo nel 1728 gli successe Pietro
5

OSI OSI 27 J

II Radicali di Celle, feudo di sua plita dal Zaccaria gesuita, oltre le

casa nel Monferrato, traslato da Ca- Memorie continuate e supplite dal


sale; visitò la diocesi, abbellì l'epi- Vecchietti prete osimano Dopo .

scopio d' Osimo, istituì in esso una lunga vacanza di sede, proseguendo
accademia di teologia e di gius ca- la serie colle Notizie di Roma, Pio
nonico, e fu lodato come limosinie- VI nel 1776 creò vescovo il cardi-
io e zelante pastore. Nel 1729 fr. nal Guido Calcagnini ferrarese, di-
Ferdinando Agostino Bernabei di sliuto giurisperito, già cameriere se-
Ancona domenicano, trasferito da greto di Benedetto XIV, avvocato
Acquapendente ; aprì la visita e concistoriale, e dopo vari uffizi pre-
campana della
rifuse la cattedrale. latizinunzio di Napoli e arcive-
Nel 1734 d cardinal Giacomo scovo di Tarso, maestro di camera.
Lonfredini fiorentino di sommo ze- Nella cattedrale rimosse 1' altare
lo, variò la disposizione del presbi- maggiore da dove l'avea eretto il car-
terio nella cattedrale di Osimo, unì dinal Lanfredini, e Io trasportò iti

i beni ed il collegio Campana al se- mezzo al presbiterio; ridusse in mi-


minario, e rinunziando nel 174° glior forma l'episcopio, ornando con
designò per successore Pompeo Com- pitture la galleria del giardino e
pagnoni di Macerata, letterato bene- (jiiesto con decorazioni ; aumentò
merito, che avea servito in diversi l'edifìzio del seminario, riaprì l'ac-
incarichi la santa Sede. Edificante cademia ed alla recita
ecclesiastica,
pastore, aumentò la pubblica biblio- di dissertazioni sloriche vi aggiunse
teca e quella del seminario^ difen- quelle di diritto canonico per mag-
sore de' suoi diritti, promosse i buo- gior profitto del clero, e nelle con-
ni studi, aprì in Osimo una casa ferenze di questo statuì anche le

di correzione per donne ed una


le discussioni liturgiche : aprì la visi-

scuola per le fauciulle, non che a- ta, emanò provvidenze pei chierici
prì il conservatorio delle orfane, del seminario e verso i nobili con-
ritrovò le teste de' ss. martiri osi- vittori dell'unito collegio Campana;
mani, cooperò allo stabilimento di celebrò il sinodo anche in Cingoli,
pubblica stamperia, provvide la cat- il cui episcopio ristorò rifabbrican-
tedrale di suppellettili e l'abbellì done il seminario, e sotto di lui

colla serie marmoiea di tulli i suoi tentò Cingoli ottenere un proprio e


vescovi, ornando con pitture l'ab- distinto vescovo. Ne furono succes-
side. Anche di Cingoli fu beneme- sori , nel 1808 il cardinal Giovanni
rito, ove eresse la dignità d'arci- Castiglioni d' Ischia; nel 181
diacono e cooperò all' erezione della Carlo Andrea Pelogallo fermano, poi
collegiata di s. Esuperanzio e nel cardinale, e nel 1823 il cardinal
1765 del seminario, mentre in Ro- Ercole Dandini romano. Per sua
ma fondò l' opera pia per la difesa rinunzia Leone XII a' 24 maggio
de' poveri delle due diocesi. Zelan- 1824 fece vescovo d' Ippona 1V1

tissimo, limosiniero, celebrò due si- partibus monsignor Gregorio Zelli,


nodi ; raccolse ed illustrò le notizie ed amministratore delle due chiese,
de' vescovi predecessori, che fatte poi vescovo d' Asisi e ora d' Ascoli ;

stampare Maroni delle scuole pie


il p. e nel dicembre 1828 il cardinal
le riformò, mentre l'altra serie che Gio. Antonio Benvenuti (di cui par-
fece imprimere, fu riformata e sup- lai ancora a Prosinone e in altri
276 OSI OSI
luoghi, come a Marca, Legato e corso de' poveri, non tralasciò pro-
nel voi. XXV, p. 290). Per sua curar loro eziandio lavori. Ristorò la
morte Gregorio XVI dichiarò nel cattedrale e vi fabbricò nuova cap-
concistoro de' 18 febbraio 1 83g pella al Sagramento. Finalmen-
ss.

l'attuale degnissimo vescovo, cardi- te la dolcezza e temperanza del suo


nale Giovanni Soglia Ceroni di Ca- paterno governo, il suo zelo e buon
sola Valsenio, la cui splendida e volere, la sua affabilità e prudenza, Io
benemerita carriera ecclesiastica, la rendono amabile e rispettabile a tutti.
sua dottrina, opere e virtù cele- Questo amplissimo porporato fu già
brammo in più luoghi, ed ancora cappellano segreto e intimo di Pio
nei voi. XVI, p. 106, e XXXIV, p. VII, cameriere segreto e coppiere
48 e seg., e di sopra qual fautore di Leone XII che lo fece inoltre
de' buoni studi, restauratore de' Ri- il primo segretario della congrega-
sorgenti e benemerito del semina- zione degli studi, arcivescovo d'Efe-
rio. Lo ristorò ed abbellì, e lo prov- so, elemosiniere e canonico Liberia-
vide di miglior metodo di studio, no ; da Gregorio XVI eziandio pro-
non che di ottimi reggitori e mae- mosso a canonico vaticano, a pa-
stri, onde farlo risalire in fiore e triarca di Costantinopoli e segreta-
in quella fama che gode. A van- rio de' vescovi e regolari, e merita-
taggio de' giovani che ivi si educa- mente godè la particolare stima e
no, dettò egli pel primo, dopo la singolare affezione e benevolenza dei
costituzione di Leone XII, un libro lodati Pontefici, che gliene dierono
d'Istituzioni di gius pubblico eccle- solenni testimonianze.
siastico, e tale che fu adottato in Il capitolo si compone di tre di-
altre scuole, come a Rovereto dal gnità, l'arcidiacono, l'arciprete ed
dottissimo ab. conte Rosmini, fon- il primicerio ( eretto di recente e
datore dell'istituto della Carità: già benefizio istituito nel i685 da un
dettò pure ad uso dei seminari delle Matteucci); di dieci canonici com-
due sue diocesi una Grammatica prese le prebende di teologo e pe-
latina, che adottata anch'essa da nitenziere, di altrettanti mansionari
altri stabilimenti, meritò che ne sie- e di quattro sacerdoti cantori : i

no già esaurite tre edizioni. A lui parrochi suburbani sono


urbani e
devono i diocesani le scuole not- canonici soprannumerari hanno la ,

turne di carità e le scuole dome- precedenza sopra mansionari, quan- i

nicali pegli artisti adulti , con ap- tunque ancor questi abbiano comu-
posito regolamento approvato dalla ne il titolo e le insegne. Pio VII
congregazione degli sludi ; le quali col breve Quantum, de'i4 gennaio
scuole furono delle prime negli stati i8o3, Bull. Éom. Cont. t. XI, p.
pontificii. Sotto i di lui auspicii il 453 , concesse ai canonici sopran-
palazzo che fu dell'appannaggio (del numerari, allora composti di nove
quale parlai nel XXXII, p. 3a6)
voi. parrochi e undici mansionari, in luo-
ora si grande e comodo
riduce a go dell' almuzia, la cappa magna
ospedale. Contribuì perchè i molti come i beneficiati vaticani. Antica-
poderi che sono nel territorio, e già mente il capitolo eleggeva i cano-
dell'appannaggio, fossero a discreto nici ed il vescovo. Il capitolo di
prezzo comprati dai luoghi pii e Cingoli ha tre dignità, il prevosto,
dai cittadini. Sempre intento al soc- l'arciprete e l'arcidiacono, tredici
,

OSI OSI 2D 7
canonici comprese le prebende teo- OSIO Stanislao, Cardinale. Sta-
logale e penitenziaria, sette man- nislao Osio, nato d'illustre famiglia
sionari: la cattedrale è sotto l'in- in Cracovia , fino dall'adolescenza
vocazione dell'Assunta vi è la col- : diede chiaro a conoscere a qual su-
legiata di s. Esuperanzio. Ogni nuo- blime perfezione fosse da Dio chia-
vo vescovo d'Osimo e Cingoli è tas- mato, imperocché era tra le altre
sato in fiorini 270, ascendendo le cose, quale altro s. Bernardo tal- ,

rendite a circa scudi 4^ 00 dedotte j


mente dedito al digiuno, che il di-
le antiche perpetue pensioni in fa- rettore della sua coscienza trovò ne-
vore de' silvestrini e del capitolo di cessario, per non rovinare la di

s. Marco di Roma, oltre altri pesi. lui complessione, obbligarlo per pe-
Sulla chiesa osimaua e serie de' ve- nitenza di prender maggior quan-
scovi, scrissero: Ughelli, Italia sacra tità di cibi ne' giorni da lui consa-
t. I, p. 4<)6' Fausti Antonii .Maro- grati all'astinenza, il primo de' quali

ili Commentarius de
, ecclesia et era il venerdì in memoria della pas-
epiicopis Auximaiibus , in ano U- sione del Redentore. Teneramente
ghelliana series emendatili', conti- compassionevole verso poverelli, di- i

nualur, illustratur, Ausimi 1762, stribuiva ogni giorno il denaro che


lypis Dominici Antonii Qnercetti riceveva da' genitori, e quando n'e-
impress, episcopalis ac publici. Fran- ra privo, genuflesso l'implorava, né
cisco Antonio Zacharia, Auxima- si alzava finché non l'aveano con-
lium episcoporutn series a Ferd. U- tentato, laonde era sempre contor-
ghellio prinium contexta, deinde a nato da una folla di poveri sino a
Nic. Colelio alìquantulum ancia, correre rischio di essere soffocato.
nnpperirne a F. A. Maronio emen- Il padre da Vilna lo mandò in Cra-
data et mine denic/ue
continuala , covia a studiare nell'università, e si

plenius restituta pluribusque nonduni guardò bene d' infettarsi delle ere-
editis documentis illustrala, Àuximi sie,e vi trasse un suo amico. Ab-
1764, ex officina Quercetti. Memo- boniva la conversazione delle fem-
rie istorilo- critiche della chiesa e mine benché parenti. Non badan-
de' vescovi d'Osimo raccolte ed il- do alle intemperie, ogni venerdì vi-
lustrale da monsignor Pompeo Coni' sitava le reliquie di s, Stanislao ve-
paglioni vescovo di della chiesa, o- scovo. Tale fu l'assiduità agli studi,
pera postuma, continuata e suppli- che lesse otto volte le opere di Ci-
ta con note e dissertazioni da Fi- cerone, per cui divenne peritissimo
lippo Vecchietti, Roma 1782, t. V. della lingua latina, a cui volle unire
Colucci IV: Memorie cristiane,
art. la cognizione della greca e un per-
in cui tratta che primi lumi della
i fetto possesso della filosofìa, dive-
religione cristiana penetrarono in nendo perciò modello di perfezione
Osimo sotto il pontificato di s. Pie- e dottrina in detta università. Tras-
tro, e come si propagasse; primo feritosi a Padova, fece amicizia con
vescovo si reputa s. Leopardo ; mo- Polo poi cardinale, ed in Bologna
numenti di sacra antichità, e del sar- fu addottorato nelle leggi civili. Tor-
cofago in cui riposano le reliquie dei nato in Polonia, il re Sigismondo
santi martiri. Nel t. XXV poi riporta l'impiegò ne' più importanti affari,

quanto di Osimo e del convento dei lo fece cancelliere del regno contro
conventuali scrisse il p. Civalli a p. 93. sua voglia, e lo nominò canonico di
VOL. XL1X. *7
*5$ OSI OSI
Cracovia. Incaricato a scriver let- si ne, ciò che fece sempre co' pove-
tere per lo scioglimento illegittimo ri. Pel suo zelo non risparmiò in-
delmatrimonio del re, si ricusò fran- comodi, spese e viaggi a vantag-
camente come cosa detestabile lo , gio del cattolicismo , cui trasse
che saputo dal re ne depose allora dall'eresia non pochi
facendo pri- ,

il disegno, per cui la regina Bona var dell'impiego di governatore un


disse che Osio avea la prudenza del eretico. A difesa della religione con-
serpente e la semplicità della co- tro l' eresia intervenne alle diete
lomba. Nominato al vescovato di tenutesi nella Prussia, procurando
Cultna sotto Giulio III, dovè re- illuminare chi la professava. Ben-
carsi alle ambascerie di Vienna e ché non obbligato, varcò con peri-
Brusselles ove colla sua efficacia
, colo la Vistola per recarsi al sino-
ed eloquenza tutto ottenne ricu- , do di Petricow adunato dall'arci-
sando il denaro che il re gli offrì vescovo di Guesna Nicolò Dzier-
pel viaggio. Nel ritorno per non ,
gowsky. Ivi accese vescovi di ar- i

albergare in luoghi eretici, passò al- dore per 1' ecclesiastica riforma e ,

cune giornate senza cibarsi, viag- per la purità della fede di cui stese
giando pure di notte. Giulio III lo la forinola. Mantenne del proprio
trasferì alla chiesa di Varmia, che giovanetti ai buoni studi, ma in-
governò con grande esemplarità, a- darno tentò di trarre dall'errore
nimando il popolo alla divozione e Alberto marchese di Brandeburgo
istruendolo nella di\ina parola. Per e duca di Prussia. Chiamatolo a
esser più idoneo al sacro ministero, Roma nel i558 Paolo IV, nella pri-
si diede alla lezione de' ss. padri e ma udienza Io trattenne tre ore, e
principalmente di s. Agostino che determinò di crearlo cardinale, onde
lesse sei volte: avea distribuito la l'Osio in ginocchio lo supplicò a non
giornata in tre tempi che impie- , farlo ; falso è dunque come asserisce il

gava nell'orazione e nello studio, in p. Carrara, ch'egli fu imprigionato in


vantaggio del prossimo e nel so- , Castel s. Angelo (equivocando con
stentamento e riposo del corpo. Ne- quello di cui nel voi. XL1V, p. 189
mico dell'ozio procurava tenerne parlai), confutato dal Cardella. Pio
lontani anche famigliari. Si pre-
i IV per proseguire il concilio generale
stava facilmente a chi a lui ricor- in Trento, nel i55q spedì il prelato
reva, tenendo perciò sempre aperte nunzio a Ferdinando I imperatore,
le porte dell'episcopio. Esortava i ed a Massimiliano re di Boemia,
ministri del suo tribunale a non ed il primo ne restò ammirato di
prender doni, e trattar anco rei i venerazione. Indi il Papa a' 2b feb-
con carità. Celebrò il sinodo con braio 1 56 1 lo creò cardinale prete
utilissimi decreti, e pel primo in- di s. Sabina. All'udirne la notizia
trodusse gesuiti in Polonia, fon-
i ne restò costernalo, ricorse alle ora-
dandogli col suo peculio un colle- zioni e per un mese stette perples-
gio nella diocesi. Recitava solo e so se accettare : saputosi dall'impe-
genuflesso sul nudo pavimento le ratore, gli mandò Drascovizio poi
ore canoniche nella pubblica chiesa, cardinale, per indurlo a sottomet-
e nelle feste era assiduo a' divini uf- tersi, come pur fecero altri principi
fìzi. Visitava gl'infermi negli spedali, ed ambasciatori, in un al re di Po-
sollevando questi con larghe limo- lonia, ai prelati e palatini del regno.
,,

OSI OSI 259


Sottomesso l'Osio all'autorità di tan- d'Este, e Gregorio XIII. Mentre
ti personaggi nel di della ss. An-,
nella state trovavasi in Subiaco, sep-

nunziata ricevette dall'arcivescovo di pe la morte del re Sigismondo, e


Slrigouia insegne cardinalizie. Do-
le gli fece celebrare in s. Lorenzo in
po due mesi Pio IV lo inviò legato Damaso solenui funerali coli' inter-

a latere al concilio di Trento, do- vento di quaranta cardinali. In tale


ve la sua casa divenne l'ospizio dei occasione vesti di nero cento pove-
vescovi e cattolici esiliati dall'Inghil- ri, ed a tremila distribuì considerabi-
terra, consolando gli altri con let- li limosine iu di lui suffragio. Gre-
tere e con danari. Dopo il concilio gorio XIII lo fece penitenziere mag-
ritornò alla sua chiesa , e tutto si giore, carica che accettò non senza
diede a beneficarla. Chiamò in Prus- renitenza; quindi insieme co'peniten-
sia i gesuiti, gli affidò il seminario zier.i minori ascoltava le confessioni
provvedendoli di chiesa e collegio nella basilica Vaticana, mostrandosi
con gran spesa. S. Pio V lo dichia- affettuoso con tutti, solo col pro-
rò legato a latere di Polonia, al cui prio corpo esercitando l'austerità,
vantaggio il re Sigismondo volle fino a farsi flagellare da un fido
che si recasse in Roma, destinando domestico. Morì santamente in Ca-
coadiutore di Varmia, con benepla- pranica, consumato dalle fatiche e

cito apostolico, Martino Cromer di penitenze, uel 1579 d'anni settan-


molto merito e zelo della religione, tasei, universalmente compianto, la-

a difesa della quale avea scritto al- sciando poco ch'eragli restato ai
il

cune opere contro gli eretici. Giun- bisognosi. Trasferito a Roma ebbe
to a Roma vi fu accolto con ge- sepoltura nella basilica di s. Maria
nerale applauso, ed ivi si diede a in Trastevere, divenuta suo titolo
sollevar l' indigenza, per lo più a- al dell' Assun-
destro lato dell'altare
vanti giorno per non essere os- ta,con magnifico epitaffio. S. Pio V
servato, divenendo la sua casa il e Gregorio XIII lo chiamarono sal-
rifugio di tutte le nazioni, vescovi, da colonna di s. Chiesa, e il ven.
sacerdoti, religiosi, pellegrini, solda- cardinal Bellarmino, lo disse uomo
ti ed esuli ; ricevendo una volta per- degno di eterna memoria, e orna-
sino 3oo schiavi, cui somministrò mento del concilio di Trento. Seb-
vitto e mezzi per ritornare alle loro bene odiato a morte dagli eretici
case. Ne' pubblici spedali visitava tutti gli scrittori di quel tempo lo

gì' infermi, consolandoli con parole ricolmarono di Dotto con-


alte lodi.
e limosine, ed il simile faceva coi troversista, scriveva con facilità ed
suoi famigliari malati. Fondò in eleganza, facendo un eccellente uso
Roma un ospedale pe' suoi conna- de' passi della sacra Scrittura. Sa-
zionali,con chiesa dedicata a s. Sta- peva destramente trar vantaggio dal-
nislao vescovo e martire, ma la mor- le contraddizioni degli eretici, con-
te gl'impedì di vederne compito l'e- tro i quali scrisse molte opere, che
dilìzio a vantaggio de' polacchi. In tuttora Ibi vivente furono stampate
mezzo a tante spese, quando man- trentadue volte in sette diverse lin-

cava denaro per supplirvi, fece ven- gue per tutta l' Europa. Stanislao
dere la domestica suppellettile. Som- Rescio pubblicò nel 1 584- '" Pari-
me considerabili gli fornirono i car- gi un volume sopra le azioni di
dinali Madrucci, Ippolito e Luigi questo cardinale, ed in Roma ne
iGo OSJM OSM
fu data rn luce la vita nel 1087. vanni Loperraez che descrisse que-
L'Argelati riporta il catalogo delle sto vescovnto: s. Domenico fu ca-
sue opere, ed il Ciacconio il di lui nonico regolare di questa chiesa, il

testamento. Anche il Torrigio, De cui capitolo fu secolarizzato nel i533,


script, card. p. 5i, riporta il titolo e prima avea undici dignità. Que-
di dette opere. sta antichissima chiamata città fu
OSLAVESHLEN o OSLAVES- Oxoma e Uxama. Pompeo se ne
LIN. Luogo del regno di Mercia in impadronì, ed ancora si vedono gran
Inghilterra, in cui fu tenuto un con- numero di antichità romane, mas-
cilio nell' 823 sotto Ulfredo arcive- sime una torre del suo vecchio for-
scovo di Canlorbery. Reg. t. XXI; te, ed una vasta cisterna ben con-

Labbé t. IV; Arduino t. VII; Augi, servata. Alfonso I re di Leone nel


t. I. 746 la tolse a' mori, che la ripre-
OSMA (Oxomen). Città con re- sero nel XIndi nel io 19
secolo.
sidenza vescovile di Spagna nella d. Sancio Garcia conte di Casti-
di
Castiglia Vecchia, provincia di So- glia se ne impossessò e la ripopolò.
ria, al montagna sulla
piede d'una La sede vescovile suffraganea tut-
riva destra dell' Ucero, a 20 leghe tora di Toledo fu eretta nel V se-
di Burgos. Molto rovinata, più non colo : il primo vescovo fu Giovanui,
si vedono traccie di sue antiche mu- che intervenne al concilio di Tole-
ra, onde la sede del vescovo è nel do nel 5g7 ;
gli successe Gregorio
suburbio chiamato Borgo d'Osma. che fu a quello del 610, poscia per
Una delle chiese racchiude le spo- mori la successione ne
l'invasione de'
glie di s. Cristina. La cattedrale de- fu interrotta; solo ripristinata sotto
dicata alla Beata Vergine Assunta, il re Alfonso VI del io65, e si

e l'episcopio conveniente e ad essa legge nelle notizie ecclesiastiche di


vicino, sono nel borgo: la cattedrale Spagna. Soltanto nomineremo il ven.
è di magnifica e gotica struttura, Giovanni di Palafox di Mendoza
con batlisterio in cui esercita la cu- de'marchesi d'Arizia d'Aragona, che
ra delle anime un vicario cappella- da Angelopoli fu nel i653 trasfe-
no deputato dal capitolo; ivi sono in rito a Osma, e mori a'3o settem-
venerazione i corpi di s. Pietro vesco- bre i65c), lasciando alcune opere:
vo d'Osma (secondo la proposizione come avverso ai gesuiti, si può ve-
concistoriale ultima) e del ven. Pala- dere il voi. XXX, p. i3g del Di-
fbx. Il capitolo si compone di dieci zionario. Gli come
ultimi furono ,

dignità, comprese prebende di teo-


le si ha Roma. 1726
dalle Notizie di
logo e penitenziere, prima delle quali Pietro de la Quada. 1744 Gio. An-
è il priore; di quindici canonici, di tonio Oruna di Burgos. 1748 Pie-
dodici rationariis, di ventuno cappel- tro Clemente d'Aroztequi
di Cuen-
lani, e di altri sacerdoti addetti al ca da Larissa. 1764 Ber-
traslato
divino servigio. Avea l'università fon- nardo Antonio Calderon di Siguen-
data nel i55o; ora ha un collegio, za. 1786 fr. Gioacchino de Eleta
un convento di religiosi, confrater- d'Osma traslato da Tebe. 1790
nite, ospedale, casa per gli esposti, Giuseppe Costanzo da Andino di
seminario e altre pie istituzioni. Tra Burgos trasferito d'Albarazin. 1794
gli uomini illustri, vanta d. Pietro Diego Malo de Portugal agostinia-
d'Osma celebre teologo, e d. Gio- no di Badajox. 1796 Antonio Ta-
OSIVI OSN 261
vira y Almazan di Jaen, già di Ca- fico la cattedrale, che poi distrutta
narie. 1801 Giuseppe de Guarnica da un fulmine, la rifece nel 1099,
di Santander. Giovanni de
1 814 e si mostrò molto caritatevole. Nella,

Cavia di Palencia. Dopo lunga sede radunanza di Uockingam del 109 7,


vacante, il regnante Pio IX nel con- entrò sciaguratamente nella parte
cistoro de' 17 dicembre 1847 pre- di quelli che per compiacenza eransi
conizzò l'attuale vescovo monsignor dichiarati contro s. Anselmo ; ma
Gregorio Sauchez dell'arcidiocesi di ben presto ne pentì, e volle ri-
se
Toledo, ex claustrato dell'ordine di cevere l'assoluzione da s. Anselmo
s. Girolamo e prefetto maggiore
, medesimo, a cui fu sempre dipoi
delia biblioteca di s. Lorenzo in siucerameute affezionato. Zelante del-
Escoriai. La diocesi si estende a la gloria di Dio, abbellì più chiese
treuta leghe in lunghezza e tredici e fece diverse fondazioni. Compose
in larghezza, contenente più luoghi per la sua chiesa un messale , un
e 4^o parrocchie. Ogui vescovo è breviario ed un rituale, e stabilì le

tassato ne' libri della camera apo- cerimonie, in cui erano state fino
stolica in fiorini 1800. allora molte varietà. Morì, dopo
OSMANNA (s.), vergine. Uscita lunga malattia, li 4 dicembre 1099,
di nobile famiglia d'Irlanda o d'In- e fu seppellito nella sua chiesa ; ma
ghilterra, lasciata la patria, si riti- nel 1 4-^7 venne trasportato nella
rò in Francia per vivervi in istalo nuova Fu canonizzato da
cattedrale.
di virginità. Stabili sua dimora nel- Calisto III i458, e se ne cele-
nel
la bassa Bretagna, ove servì Dio con bra la festa a' 4 dicembre.
gran fervore, e morì presso la città OSNABRUCH (Osnabrugen). Cit-
di s. Bvieux verso il settimo secolo. tà con residenza vescovile di West-
JN'ell'undecimo il suo corpo fu por- falia capoluogo di governo e di
,

tato a s. Dionigi in Francia ; ma principato d'Annover, a circa io le-


il più delle sue reliquie furono dis- ghe da Mùnster, sulla Haase. Cinta
1567. Que-
perse da' calvinisti nel di mura e fosse, si divide in vec-
sta santa è nominata in molti mar- chia e nuova città, e vi si entra
tirologi a' 9 di settembre. per cinque porte. La cattedrale è
OSMONDO o EDMONDO (s.), degna di osservazioue, e lo è anche
vescovo di Salisbury. Era conte di la chiesa di s. Giovanni ; e quelle
Seez nella Normandia, e seguì in di s. Maria e di s. Caterina de' lu-
Inghilterra Guglielmo il Conquista- terani, quali hanno il concistoro
i

tore, che lo creò conte di Dorset. e un orfanotrofio quattro sono gli :

Fu qualche tempo gran cancelliere ospedali. Inoltre vi sono due capi-


d'Inghilterra, e seppe accoppiare una toli e ginnasio cattolici. Rimarche-
santa vita coi doveri di soldato, di vole è il palazzo comunale, ove eb-
cortigiano e di magistrato. Ma egli bero luogo nel 1648 le conferenze
lasciò le dignità per abbracciare lo degli ambasciatori protestanti per la
Le sue virtù e il
stato ecclesiastico. famosa pace di Westfalia, i cui ar-
grande suo ingegno non permisero ticoli stabilirono un nuovo sistema
che fosse lasciato nell'oscurità com'e- religioso politico negli stati europei,
gli desiderava. Fu tratto dalla so- come Congresso
notai a la quale ,

litudine nel 1078 per essere col- fu conseguenza dei celebri doppi
locato sulla sede di Salisbury. Edi- congressi teuuti in Osuabrùch dui
262 OSN OSN
protestanti, e dai cattolici in Mmister, dicesi avvelenato nel 1625 dai ca-
ove ne trattai. Il Freyung
quartiere nonici protestanti, facenti parte del
offre un passeggio ameno e assai capitolo, nel timore che li volesse
frequentalo. Ha manifatture di gros- bandire dalla cattedrale. Gli succes-
si lanifici e di tabacco : poco lunge se Vallemberg benemerentissimo, poi
è il giardino botanico d'Ebersburg. cardinale sotto il quale gli svedesi
,

La città è antichissima, e dicesi pu- impadronitisi d'Osnabriich, nel 1 634


re Osnabrìck o Osnaburg , Osna~ elessero in vece Gustavo conte di
burgum, Osnabruga. Nel 1 807 di- Wasaburg naturale del re Adolfo,
venne capoluogo del dipartimento ma colla pace di Westfalia cede il

westfalico del Weser;


18 io fu nel vescovato a Waltemberg per 80,000
compreso nell'impero francese, ap- scudi, e si convenne in essa che il

partenne al dipartimento dell' Ems vescovo sarebbe alternativamente cat-


superiore sino al 1 8 4> n cu colla
1 ' i tolico, uno della casa di Lunebur-
provincia fu restituita all' Annover, go, e protestante, il quale sarebbe
tranne alcune piccole porzioni della sempre il principe più giovane del
seconda cedute alla Prussia e al ramo del duca Giorgio di Bruns-
ducato d'Oldenburg. Il governo di wich, allora generale delle truppe
Osnabrùch corrisponde presso a po- svedesi, e con capitolo composto di
co all' antico vescovato sovrano di luterani e cattolici, e questi con pre-
questo nome, il cui vescovo era prin- vosto decauo. Ciò sempre riprova-
cipe dell'impero, e comprende oltre rono i Papi, e nel t. Il del Bull.
il principato d'Osnabriich, i circon- Cont. vi sono diversi analoghi bre-
dari di Meppen e d'Emsbùhren, la vi di Clemente XIII, ed altro nel t.
contea inferiore di Lingen e quella III. Siccome la giurisdizione spiri-
di Bentheitn. tuale de' cattolici era devoluta al-
La sede vescovile fu istituita suf- l'arcivescovo di Colonia, nel 1723
fraganea di Colonia verso il 776, fu fatto suffraganeo ci' Osnabrùch
per opera di Carlo Magno, che vi Gio. Adolfo de Horde di Colonia
stabilì pure scuole di lingua greca vescovo di Filiopoli, e 179^
nel
e latina. Ne fu primo vescovo Gui- Carlo de Gruben di Bonna vescovo
do morto nell'8o4; tra' successori di Paros. Nel i8o3 fu regolato che
nomineremo s. Bennone o Bernar- il vescovato sarebbe a perpetuità
do Buccone prevosto benedettino nella casa d' Annover [Vedi], e pel
di s. Pietro a Gokelar ucciso nel , concordato di Leone XII il vesco-
1088 nel sedare un tumulto; s. A- vato d'Osnabriich fu ripristinato.
dolfo già canonico di Colonia e ci- Nel i83o Pio Vili fece suffraga-
sterciense di Campen del 1 89, mor- 1 neo l'attuale monsignor Carlo An-
to nel 1224^ Il Surio in Comment. tonio Liipke d' Osnabrùch, vescovo
parla del concilio quivi tenuto nel d'Antedona, con tremila monete di
1 538 contro i5gi
gli eretici. Nel convenzione per provvista. Gregorio
Filippo de' duchi di Brunswich e XVI nel 1 84 1 Io dichiarò ammi-
Luneburgo s' impadronì del vesco- nistratore apostolico e vicario apo-
vato e v'introdusse il luteranismo; stolico delle missioni settentrionali
era pure amministratore di inde 11 M di Germauia e d' Annover con re-
e Verden, e morì nel 1623. Fat- sidenza in Osnabrùch di questo :

tone vescovo il cardinal Zollerai, vicariato antichissimo che prima ,


OSP OSP 263
risiedeva iu Paderbona, dammo un fondò in Gerusalemme, al dire di
cenno nel voi. XXIX, p. 102. La Giuseppe ebreo, fu quello fondato da
capitale del regno d'Annover è pure Ircano pei soldati forestieri; in Roma
nello spirituale soggetta a questo fu primo quello
il erettoda Fabiola
vescovo, con chiesa cattolica fabbri- matrona cristiana, nel luogo ovesur-

cata nel171 1 per esortazione di se la chiesa di s. Maria in Traste-


Clemente XI, concorrendovi i ca- vere, pei impotenti per la
soldati
pitoli, i vescovi, gli abbati di Ger- guerra ; ed in Costantinopoli da s.
mania. Anche Harburgo e Lune- Zotico senatore recatosi da Roma
burgo città del regno ne dipendo- colà con Costantino, come si ba dal
no; nella seconda sonovi belli isti- Piazza, che celebra l'ospitalità roma-
tuti di scienze e di carità. Ambur- na, nell' Eusevologio, tratt. I degli

go, Lubecca, Brema, ec. altri luo- spedali pubblici. Mamachi, Dei 11 p.

ghi del vicariato, hanno articoli. primitivi cristiani, a p. 52 del t. 3,


Ferdinando di Fiirstenberg vescovo narra come questi sotto nomi di-
di Paderbona e di Miinster nel versi li eressero massime pei pelle-
1682 destinò 5oo,ooo imperiali di grini, onde riceverli e trattarli ca-
fondi per trentasei missionari ge- ritatevolmente, leggendosene memo-
suiti nelle parli settentrionali d'Eu- rie ne' padri fioriti nel IV secolo :

ropa e orientali d' Asia pia opera ,


gli o ospizi già erano ai
ospedali
che si disse Ferdinandea nel 1802 : tempi apostolici, e se ne fa men-
fu stabilito che le rendite si ero- zione nel concilio di Calcedonia del
gassero solo per le missioni setten- 25 1. Fiuo dai primi tempi della
trionali di Germania. Chiesa una parte considerabile dei
OSPEDALE, OSPITALE OSPE- suoi beni fu impiegata nel fondare
DALE, Nosocomium, Xenodochium, e mantenere ospedali per le dille-

Hospitale. Luogo pio e casa cari- renti specie de' miserabili, per cu-
tatevole che accoglie poveri infer- i rarne e il corpo
l' anima e ben ;

mi per curarli, dove loro si som- presto gli Ospedali di Roma [Ve.'
ministrano per carità soccorsi spi- i di) furono istituiti per diverse na-
rituali e temporali: si chiama an- zioni. Non solo in essi si uutrivauo
che ospitale di Dio e casa di Dio. e medicavano i poveri cristiani, ma
Dicesi Archinosocomium o Archixe- anche pagani, a segno che ne re-
i

nodochiuni l'arcispedale o archiospe- stò nel IV secolo confuso Giuliano


dale, cioè i capi degl' istituti di si- l'apostata, che avrebbe voluto a lo-
mil genere, che aggregando gli al- ro imitazione si stabilissero ospeda-
tri ospedali, questi partecipano del- li e si mettessero contribuzioni per
le loro grazie e privilegi. Gli ospe- soccorrere i poveri. Queste differen-
dali dalla voce hospitium, hospitali' ti case di carità cristiana ebbero
tas traggono l'etimologia, e furono nomi diversi, presi dai greci, per
anco chiamati santuari di carità, o distinguere quelli che vi si ricove-
umane miserie, onde han-
teatri delle ravano ed assistevano. La casa in
no il titolo di venerabile e di sacro, cui uudrivansi i bambini lattante
e dobbiamo tutti essere grati a chi li fossero no esposti chiamavasi ,

fondò. Presso gli antichi popoli, gli Brepìiotrophium j quella degli orfa-
ebrei, i gentili fu esercitata l'ospitali- ni e pupilli Orphanótrophium j l'o-

tà. 11 primo ospedale pubblico che si spedale de'malati nazionali per


,

264 OSP OSP


le malattie mediche, Nosoeomium; fu l'asilo de'poveri, delle vedove,
quello degli stranieri e pellegrini A'e- degli orfani, de'malati, de'pellegrini,
nodochium , tenuto propriamente degli stranieri : era cura de' vescovi
per ospizio o casa di ospitalità; Ge- riceverli, lavar loro i piedi, e di ser-
rontocoinium fu detta la casa di ri- virli a mensa, uffizi caritatevoli che
tiro pei vecchi invalidi ; Lemocho- sempre esercitarono gli ecclesiastici,
tnium dove si medicano gli appe- ed i ricchi monasteri ordinariamente
V. Lazzaretto; Traumatoco-
stati, avevano annessi ospizi o ospedali.
mium l'ospedale de'feriti Nosodo-
; Quanto furono Papi benemeriti de- i

comium pei malati in genere; Mani- gli ospedali si può vedere a'ioro luo-
comiuni pei maniaci, mentecatti,pazzi, ghi, massime degli Ospedali di Roma ;

ed anche Xenodoch'ium amentium y


altri per salutare penitenza, e per ren-
hospilio insanorunij Ptocholrophium dere questa in vantaggio de' malati
pei mendici e o l'asilo gene- pazzi, obbligarono città e persone ad erige-
rale e comune ad ogni sorta di po- re ospedali: Alessandro IV nel 1257
veri . V'.
Ospizio., Orfanotrofio, per assolvere i pisani dall'interdet-
Poveri. to li obbligò a edificare un ospeda-
Ben presto siffatte case di ca- le, altrettanto fece coi viterbesi Mar-
rità furono fondate in tutte le tino IV1281. La maggior par-
nel
principali città e luoghi della cri- te degli ospedali furono fondali o
stianità. S. Epifanio, Haeres. >j5, i, diretti da personaggi distinti e ce-
dice. » I vescovi per carità verso gli lebri pei loro lumi e sperienza, bra-
stranieri stabiliscono questa sorte di mosi di esercitarsi nelle più belle
case, nelle quali ricoverano gli stor- virtù Spedalingo fu detto il pre-
.

pi ed i malati, e somministrano lo- fetto dell'ospedale, xenodochii prae-


ro la sussistenza ". D'ordinario era fectus, hospitii cuslos j spedalieri i

un prete o un diacono che ne avea cavalieri ospitalari degli ordini mi-


l'intendenza, come in Alessandria s. litari istituiti per l'assistenza degli
Isidoro, a Costantinopoli s. Zotico infermi. I preti e diaconi che go-
e poi s. Sansone. Eranvi altresì al- vernavano gli ospedali, anco sul
cuni ricchi particolari che ne'primi temporale, rendevano conto ai vesco-
secoli mantenevano ospedali o ospi- vi, dai quali dipendevano, come tut-
zi a proprie spese, e che servivano to rimanente de'beni ch'erano de-
il

essi medesimi i poveri, come fecero stinati ad opere di carità, onde no-
s. Pammachio a Porto, e s. Galli- minavano chi ne dovesse aver cu-
cano a Ostia alle foci del Tevere. ra. Alcuni fondarono ospedali de-
I santi vescovi non risparmiarono stinati ad essere governati da reli-
nulla per siffatte spese, e ne' primi giosi o religiose colla esenzione dal-
secoli medesimi prendevano cura
i la giurisdizione vescovile. V. Ospe-
de'poveri e degli ammalati, apren- daliere e Ospedalieri. Gli ecclesia-
do case presso le loro cattedrali stici che avevano l'amministrazione
o le proprie abitazioni: molti conci- degli ospedali, avendola in seguito,
lii ordinarono loro di visitare i leb- pel rilassamento della disciplina, con-
brosi, gl'infermi, e di somministrar- vertila in titoli di beneficii e com-
gli vitto e mezzi per guarire,
mas- mende a loro particolare profitto, il

sime quello di Tolosa del i5go. concilio di Vienna vietò che per
L'episcopio o altra casa del vescovo l'avvenire venissero dati ospedali
OSP OSP 3 65
come titoli ad ecclesia-
di beneficii menzione ne' loro articoli, segnata-
stici secolari, e ordinò che venisse- mente de'pri nei pali. Lo zelo e mu-
ro amministrati da laici idonei, i nificenza de'Papi, de'vescovi e dei
quali ne rendessero conto agli or- principi non solo fondò ospedali sì

dinari decreto che fu confermato


, in oriente che in occidente, ma li

dal concilio di Trento., il quale ap- ricolmò di privilegi, prerogative ed


provò agli ordinari qualunque ispe- esenzioni. V. Medico, Chirurgo, Spe-
zione sugli ospedali, ciò che in Fran- ziale, Medicina, Chirurgia, Pesti-
cia e altrove non si osservò, essen- lenze. GÌ' indiani di Surate nella
done affidata l' amministrazione a presidenza di Bombay aveano ospe-
laici che fanno i' uffizio di tutori. dali per gli animali malati o feri-

Sulle loro tasse e amministrazioni, ti, e non toglievano la vita a qua-


vedasi il Ceccoui, De seminari p. lunque essere vivente, neppure per
220. cibarsene. Vedasi il Pozzi, Polizia
In progresso di tempo si stabili- medica degli os/jedali, Milano i83o.
rono ospedali per particolari ma- Sull'origine degli ospedali, discorso
lattie, e pei due con ospizi
sessi, accademico di Luigi Morelli di Sie-
eziandio per gli esposti Fanciulli e na, professore di medicina clinica
Bastardi (Fedi); ed a Matrimonio nell'università di Pisa, Firenze 1837.
si parlò della parentela di chi gli Gli ospedali incorsero da pressoché
adotta. Che
prime e vere scuole
le un secolo nella censura non solo
di Medicina nacquero negli ospeda- degli acri oppositori d'ogni benefi-
li, a quell'articolo Io dissi. A que- ca istituzione, ma di alcuni altresì
sti stabilimenti si aggiunsero quelli che professano sincera carità wjrso
per la cura de'pazzi ed anco per i il povero e l'afflitto. Furono però
ciechi. Dei primi parlo a Ospedale difesi e altamente lodati, come dui
di s. Spirito, de' secondi a Ospizio Eergier nel Dizion. cucici. , e da
di s. Maria degli Angeli, dicen- mons. Monchini, Degl'istituti di pub-
do degli stabilimenti de' sordo-muti. blica carità in Fio ma, ove dotta-
Gli ospedali nel tempo medesimo mente tratta in genere sugli ospeda-
che hanno offerto ricetto ai po- li, sugli ospizi degii esposti, e sugli
veri, hanno altresì somministrato spedali pei pazzi, e di quanto su ili

ai medici il modo di aver riunito loro è stato scritto.


un numero considerevole di malati OSPEDALI DI ROMA. Se que-
sui quali apprendere la loro arte sti cedono per anteriorità di tem-
sperimentale. Hanno il privilegio di po a quelli aperti in oriente come
tenere campane, non solo per l'ese- culla del cristianesimo, furono al
cuzione di tutti gli uffizi a tempo certo i primi d'Italia e delle re-
determinato, ma ancora per convo- gioni occidentali. Anche in questo
care il popolo ad esercitarsi nella lioma fu magnifica nelle tante sue
carità, e alla celebrazione de' divini istituzioni verso i poveri e l'infeli-
misteri nelle congiunte chiese per ce languente umanità; Papi li ri- i

quelli che le hanno. La Chiesa ha guardarono sempre come patrimo-


prescritto, che nell'erezione de' ve- nio della Chiesa, e potentemente con-
scovati vi debba essere l'ospedale tribuirono alle loro fondazioni e in-
nelle città residenziali de' vescovi cremento ; cardinali, prelati e pie
e concattedrali , onde ne faccio persone ne imitarono generosamen-
266 OSP OSP
te gli esempi. Però Clemente XIII malattie mediche, escluse le croni-
nel 1 766 breve Exponi nobis,
col che, meno igiuspatronato;
letti di
e nel 1763 col breve Exponi, pres- s. Spirito in Sassia per gli uomini
so il Bull. Coiti, t. Ili, p. 178 e con stabilimento di proietti e paz-
248, non poter godere il
dichiarò zi il
; ss. Salvatore o s. Giovanni
privilegio d'immunità ed asilo quei in Laterano per le donne di ma-
che commettevano furti negli ospe- lattie acute e croniche; tre alle ma-
dali di s. Spirito e di s. Giacomo lattie chirurgiche d'ambo i sessi che
in Augusta. Tutte le nazioni civi- vi sono ricevuti in separate sale,
lizzate hanno creduto indispensabile cioè s. Giacomo in Augusta all'alta
istituire delle pubbliche località pei chirurgia e piaghe di ogni genere;
poveri infermi, fornendole di tutto s. Maria della Consolazione alla chi-
ciò eh* è necessario per curare le rurgia istantanea con ferite, frattu-
malattie di essi, e così togliere dal- re e scottature; s. Maria e s. Gal-
la morte tanti individui che privi licano all'infermità cutanee, febbri-
di cura e di assistenza, vittime ne citanti, scottati, e attaccati da ti-
sarebbero inevitabilmente divenu- gna e rogna; ciò non pertanto tut-
ti. Roma centro del cristianesimo, ti porgono soccorsi ai bisogni istan-
come delle arti e scienze, non po- tanei. La loro situazione è tale che
teva non procurarsi la primazia in ogni quartiere della città può fa-
questo tratto di umanità e in que- cilmente godere di questo bene. Im-
ste istituzioni di pietà, per la quan- perocché s. Spirito e s. Gallicano
tità d'ospedali che racchiude. E ben sono locati nella parte occidentale,
può dirsi cattolica la carità roma- l'uno nel rione Borgo, l'altro in
na, poiché quasi tutte le nazioni quello di Trastevere; s. Giacomo è
cospirarono amichevolmente a fon- nella parte settentrionale e nel luo-
darvi utili istituii. I pubblici ospe- go più popoloso di Roma nel rio-
dali che ora danno in Pioma assi- ne Campo Marzo, il ss. Salvatore
stenza e sollievo agl'infermi (senza a levante nel rione Monti, s. Ma-
contar quello di s. Giovanni di Dio ria dellaConsolazione nell'estremi-
dei benfralelli pei febbricitanti uo- tà meridionale dell'abitato, e quasi
mini, quello di s. Rocco per le par- nel centro della città nel rione Cam-
torienti, quelli pei convalescenti del- piteli). Per tal modo Roma non ha
l' arciconfraternita della ss. Trinità dovuto, come altre capitali d'Euro-
de'pellegrini dell'uno e dell'altro sesso, pa, stabilire ne'diversi quartieri ca-
e di s. Galla pei convalescenti rognosi, se di soccorso per gl'infermi, per-
de' quali due ultimi parlasi a Ospizi chè bastano i suoi pubblici ospeda-
di Roma, e i multi istituti naziona- li ove dì e notte sono pronti pro-
li e particolari), sono cinque, fregia- fessori dell' arte salutare, e farma-
li del titolo di Arcispedali o Av- chi e ogni altra cosa che bisogni
chiospedali, cioè capi degli istituti anche ai casi improvvisi. A Diaco-
di simil genere (de'quali, come de- nie CARDINALIZIE DI ROMA dissi die
gli ospedali di s. Giovanni di Dio sino dai primi tempi della Chiesa
e di s. Rocco, brevemente tratta- aveano contigui ospizi e ospedali ,

remo in questo articolo), e ricchi presieduti dai Diaconi e Notare


di privilegi, prerogative e rendite: {Fedi).
due destinati precipuamente alle Dicesi che s. Cleto eletto nel-
OSP OSP 2(\ 7

I' anno Ho secondo successore di s. lo di quello pei milanesi o lombardi;


Pietro, convertisse in chiesa la pro- a Firenze di quello di s. Giovanni dei
pria casa, poi sacra a s. Matteo [Ve- fiorentini, pei nazionali ; a Fiandra
di) in Merulana, con aggiungervi di quello di s. Giuliano a'Cesariui pei
un ospedale pei pellegrini. Nel con- fiamminghi ; a Francia di quelli di s.

cilio tenuto nel IV secolo da s. Sil- Luigi de' francesi e di s. Claudio


vestro I, venne statuito che una de'borgognoni pei naziouali; a Si-
quarta parte delle rendile della Chie- cilia di quello della Madonna Co- di

sa fosse adoperata a beneficio dei stantinopoli pei siciliani ; a Polonia di


poveri e degl' infermi. iSell'istesso quello di s. Stanislao pei polacchi ;

secolo Fabiola illustre matrona ro- a Chiesa di s. Girolamo de' Schiavo-


mana aprì in Roma un ospedale VI, di quello per gli .schiavoni e illirici

pei malati poveri, e si distinse an- d'ambo i sessi ; a Università' arti-


che nell' accoglierli e servirli. Ste- stiche di quelli della Madonna di Lo-
fano II detto III del 752, presso s. reto pei fornari italiani, e di s. Ma-
Eustazio in Platana, fondò un ospe- ria dell'Orto per gli aggregati al-
dale per cento poveri. Sino dai pri- l'università unite nella sua chiesa.
mi secoli presso le chiese di s. Gio- L'ospedale di s. Sisto per gli inva-
vanni in Laterano e s. Pietro in lidi e storpi uomini e donne, fu
Vaticano [Vedi),
furono edificati trasportato nell' Ospizio apostolico
ospedali, ricordati dall'Alamanni in di s. Michele. [Vedi). Così alle bio-
parietinis, come ne furono istituiti grafie de'Papi e altrove si rimar-
da diverse nazioni, e sodalizi anche ca la carità loro verso gl'infermi, e
artistici di che trattiamo ai loro
, le benemerenze cogli ospedali, in
articoli, sebbene alcuni non più esi- che si distinse Paolo II. A ricor-
stenti. Gli esistenti sono quelli de- darne qui alcuni, Clemente IX di
scritti a Germania, cioè di s. Maria frequente visitò gl'infermi dell'ospe-
dell'Anima pei teutonici, di s. Ma- dale di s. Spirito, del ss. Salvatore
ria in Campo santo per le pelle- e di altri, recando loro
e sollievo
grine teutoniche, dei belgi, di s. consolazione; frequenti pure furono
Elisabetta de' garzoni fornari tede- l'eguali visite fatte da Clemente XI
schi, e di quello che aveano i boe- nel suo lungo pontificato e con for-
mi; di s. Giacomo degli spagnoli pei malità, agli ospedali di s. Spirito,
casigliani, e della Madonna di Mon- della Consolazione, di s. Giovanni,
serrato pegl'infermi e pellegrini ara- de'Benfratelli. Benediceva le vivan-
gonesi, di cui parlasi a Spagna, men- de degli infermi cui presentavano i

tre a Portogallo si dice di quello cardinali, e cingendosi di zinale (che


di s. Antonio pei portoghesi; a Spe- il maestro di camera donava ai ce-
ziale di quello di s. Lorenzo in Mi- rimonieri), ad es«.i dispensava biscot-
randa pegli speziali; ad Abissinia e tini e prugne portale in bacili dai
Etiopia di quello di s. Stefano pe- camerieri una medaglia
segreti, ed
gli abissini e mori a Bergamo e ; d'argento con indulgenza che gli
Collegio Cerasoli di quello di s. somministrava l'elemosiniere. Talo-
Bartolomeo e Alessandio pei berga- ra col penitenziere maggiore assistè
maschi; a Lucca di quello della ss. i moribondi. Prima di uscire dal-
Croce e s. Bonaventura pei lucche- l'ospedale si lavava le mani con ac-
si; a Cuiesa de'ss. Ambrogio e Car- qua versata dal coppiere. Bencdet-
268 OSP OSP
lo X11I in visitare gl'infermi negli e sei deputati, a'quali poi aggiunse
ospedali, li serviva colla presenta- alcuni che si
ecclesiastici, e volle
zione delle vivande, li ricreava con amministrasse quanto in comune
dolci, gli amministrava il viatico e dava l'erario. Gli ospedali furono
l'estrema unzione., assistendoli a ben s. Giovanni, s. Giacomo, s. Maria
morire. A Civitavecchia descrivem- della Consolazione, s. Gallicano, ss.

mo le visite e doni fatti ai ma-


i Trinità de'pellegrini, s. Rocco. Leo-
lati dell'ospedale allorché lo visita- ne XII con moto- proprio de'5 gen-
rono Benedetto XIV e Clemente naio 1826, Nel dare incomincia-
XIII. mento alla visita apostolica, riordi-
Sul principio del presente secolo nò con regolamento gli ospedali,
dopo le vicende repubblicane, Pio bramandone il miglioramento con
VII apri una visita apostolica agli più perfetti metodi. Primieramente
ospedali di Roma
con amplissime dichiarò a se riservata l'immediata
facoltà ai cardinali visitatori che superiorità, onde la deputazione am-
ne riordinarono il reggimento con ministrasse e agisse in suo nome.
opportuni decreti: le aperture delle Volle che tutti gli ospedali di Ro-
sagre visite negli ospedali sono ac- ma formassero un sol corpo e am-
compagnate da cerimonie prescritte ministrazione centrale e complessi-
dal cerimoniale de' vescovi, previa va, riunendovi s. Spirito e sue di-
l' adorazione del Santissimo, la let- pendenze, e che la sola capacità
tura del breve apostolico, il ricevi- fosse il limite del ricevimento dei
mento all'obbedienza de' sacerdoti, poveri che implorassero soccorso
religiosi e addetti; quindi il visita- nelle loro infermità. L'anteriore de-
tore assume gli abili sacri, dopo putazione la mantenne aumentando-
data la benedizione pontificale, fa ne membri, sotto la presidenza
i

le assoluzioni pei defunti della chie- del commendatore di s. Spirito, tut-


sa e del cimitero, e gli altri riti pre- ti con voto deliberativo. Ogui ospe-
scritti dal cerimoniale. Visita quia» dale ebbe un deputato particolare
di tutti i locali, oltre gl'infermi dei nobile romano ; tutti gli ospedali
due sessi, udendone le richieste. Nel aveano una sola computisteria cen-
1809, occupata Roma dai francesi, trale, un sol deposito di medicinali,
l'amministrazione stabili una com- un sol metodo pei commestibili, sup-
missione amministrativa degli ospe- pellettili ed altro. Delle sue visite
dali j per tutti gli ospedali diRo- agli ospedali (della Consolazione, s.

ma, non compresi nazionali, i com- Spirito, s. Giovanni, s. Gallicano) e


posta di sette membri, cavalieri ro- della medaglia perciò coniata feci
mani e legali, che li diresse con parola nel voi. XXXVIII, p. 68 e
molta intelligenza, pubblicandone gli 82. Pio VIII a'2£ dicembre 1829,
annuali rapporti. Ritornato nel 8 1 1 4- colla lettera Quae super egcnuni et
Pio VII in Roma, tolse alla com- paupereni, sciolse tale deputazione e
missione degli ospedali s. Spirito, ritornò gli ospedali quasi alle anti-
cui rese il prelato commendato- che forme, dando loro amministra-
re, essendone l'amministrazione assai zioni separate e parziali, meglio clas-
vasta. Per gli altri ospedali man- sificando gli ospedali iu ricevere i

tenne commissione amministrati-


la molestali dalle malattie che afflig-
va, con un prelato per presidente, gono il corpo umano. S. Spinto fu
OSP OSI» 269
reso ai canonici regolari dell'ordine diremo in un alle visite da esso
e al loro abbate commendatole mae- l'atte. A Cimiteri di Roma dissi qua-
stro generale. Gli altri cinque ospe- li ospedali l'hanno, e descrissi olire
dali del ss. Salvatore o s. Giovati- quello pubblico di Lorenzo, quel-
s.

ni, di s. Giacomo, della Consolazio- lo di s. Spirito come il più vasto,


ne, di s. Gallicano, di s. Rocco, poi- facendo menzione delle belle rap-
che nulla si cangiò a quello della presentazioni in figure espresse al

ss. Trinità, ebbero cinque partico- vivo ed egregiamente eseguite an-


lari deputazioni, composte di un pie- clie con arte ingegnosa, onde imi-
lato presidente e di due deputati, tare la natura nella storica verità
l'uno ecclesiastico l'altro cavaliere, e nella illusoria scenografia, che vi si

Non solo i beni furono resi a eia- fanno in quelli di s. Spirito, di s. Gio-
scun ospedale, ma l'assegnamento vanni e della Consolazione (oltre le

dell'erario stesso fu diviso prò rata, rappresentazioni di quello presso la


Gregorio XVI visitò gli ospeda- Chiesa di s. Maria in Trastevere e
li, in alcuni pose ordini regolari a dell' Arciconfralernita della morie nei
custodia, e principalmente fu mimi- loro cimiteri). Queste annuali reli-

fico con quello di s. Giacomo, ve- giose e morali rappresentazioni, sta-


gliando su tutti, come meglio dire- bilite fino dalla metà del secolo pas-
mo parlando d'ognuno. Il regnante sato, servendo per eccitare il cri-

Pio IX col moto-proprio del 2 ot- stiano fervore a suffragare i defun-


tobre 1847 dispose. « Sarà cura ti, e pel fine santissimo che si leg-

della magistratura romana e del gè nella sentenza del lib. II de'ÌMac-


consiglio di prestarsi a tutti gli in- cabei, cap. 12, ver. 46, hanno Ino-
carichi sovrano piacerà di
che al go con argomenti analoghi tratti

all'alargli, nominando deputazioni o dal vecchio come dal nuovo Testa-


commissioni temporanee o penna- mento, dalla storia ecclesiastica e
nenti relative all'amministrazione de- dalle vite de' santi ; se ne possono
gli ospedali ed ospizi per gl'infer- vedere alcune descrizioni nel Dia-
mi, vecchi, alienati ed esposti, ed rio di Roma
i83g, n.° 91, e nelle
altri qualunque ". Inoltre col moto- Notizie del giorno n.° 4^ del 845, 1

proprio de' 29 dicembre i847 tu " n, ° 44 del 1846, e n.° 44 del 1847;
chiaro dipendere dal ministero del- essendo scritte la maggior parte dal
l'interno. « Gli ospizi, ospedali, re- cav. Andrea Belli, e di quelle della
clusorii mendicità ed istituti di
di Consolazione degli anni anteriori,
beneficenza, che sieno però d'istitu- egli stesso Io afferma nella sua le-
zione laicale, e che vadano salvi i scriz. della chiesa di s. Maria del'
diritti degli che gli ospe-
ordinari. E le Grazie, p. 54- Le descrizioni poi
dali militari dipenderanno dal mi- storico morali con incisioni de' fatti
nistero delle armi ". Il medesimo rappresentati sogliono dispensarsi dai
Papa volendo ulteriormente miglio- superiori de'cimiteri.
rare la condizione degli ospedali, Gli ospedali di Roma quasi lutti
ed in ispecie quello di s. Spirito hanno per annue do-
pie lascile
frequentato caritatevolmente nella tazioni, per maritaggi e monacazio-
sua giovinezza, per esso e per quei ni. Vi sono in ognuno metodi per
di s. Giacomo e s. Gallicano ha la distribuzione delle guardie, per
preso quelle provvidenze che poi l'assistenza degl'infermi, pei medi-
,

270 OSP OSP


c'inali, medicature e vitto. Mentre che la descrivono, si possono legge-
in tutti gli ospedali d' Europa evvi re Fanuccij Opere pie di Roma j
una farmacopea o lista di medici- Amydeuo, De pietale romana;
nali ad uso de' poveri, fuori della Piazza , Opere pie di Roma, ed
quale non è lecito fare ricette, in Eusevologio romano j Costanzi ,

Pioma con generosità romana è in L'osservatore di Roma j e monsi-


libertà de' medici ordinare ciò che gnor Monchini principalmente, De-
stimano opportuno. Si dicono capo- pubblica carità, due
gli istituti di
letti quelli addossati alle pareti; i edizioni non che gli articoli, Ospe-
;

secondi congiunti a questi hanno il dale, Medicina, Medico, Chirurgia,


nome di cariote, i terzi di terze, i Chirurgo, Speziale, Pestilenze. Col-
quarti di quarte. Il vestiario e robe 1' autorità di tali scrittori e di altri
degl'infermi si custodiscono in ap- brevemente andiamo a descrivere i

posito luogo; se muoiono si vendo- sette ospedali e arcispedali sum-


no a benefìcio dell'istituto. 11 pio mentovati.
luogo fornisce agi' infermi veste di arcispedale di s. Giacomo in
lana nell'inverno, di lino nell'esta- augusta dello degl Incurabili. E
te, e pantofole per levarsi di letto. così detto per essere edificato presso
Non è loro disdetta la visita dei il mausoleo d'Augusto, pel nome del
parenti in ore determinate. Sulla primitivo suo benefattore e per la
disciplina veglia il priore. Vi sono natura d' una parte delle malattie
sacerdoti cappellani confessori per difficili a guarire che vi si curano.
l'assistenza spirituale; pel reggi- E collocalo fra che due sue chiese,
mento sanitario medici e chirurehi descriveremo per ultimo, cioè di s.
primari, medici assistenti, chirurghi Giacomo apostolo sulla via del Cor-
sostituti, farmacisti con giovani so e di s. Maria Porta Paradisi su
proporzionato numero di serventi quella di Pupetta. Il cardinal Giaco-
d' ambo i sessi, secondo gli ospe- mo Colonna romano avendo osser-
dali ove sono
ammessi. Tutta la vato che gì' infermi d' ulceri e pia-
famiglia suole avere stanza, vitto e ghe per la loro schifosità, come per
onorario. I giovani alunni studenti la loro lunga durata del male, era-
che apprendono la medicina e
vi no rigettati dagli altri ospedali, sta-
chirurgia, quando sono in officio tuì nel suo testamento che per loro
vestono zi m marra di panno, primi i si edificasse un ricovero. Pertanto
di color turchino, rosso gli altri. gli esecutori testamentari del di lui
Nella Colleclio di monsignor Cate- nipote cardinal Pietro Colonna, per
rini, non solo si riporta la bolla comando di questi effettuarono la
Quod divina sapìentia, sull' ordina- disposizione dello zio nel 1 338 o
mento degli studi di Leone XII, ed i33g. Da principio si conferì in
il suo moto-proprio sul regolamen- commenda e fu sottoposto all'ospe-
to degli ospedali, ma
ancora le ri- dale di Vacala la com-
s. Spirito.
soluzioni della congregazione degli menda i45i per morte del car-
nel
studi per la collazione de'primariati, dinal Giovanui le Jeun vescovo di
approvate da Pio Vili, e quelle sul Terouanne o Morinense, Nicolò V
concorso per la collazione de'posli, lo lolse da lai soggezione di s. Spi-
confermate da Gregorio XVI. Sugli rito e lo diede alla compagnia di
ospedali di Pioma, oltre gli autori s. Maria del Popolo, la quale avea
OSP OSP 271
la sua chiesuola Vicina, ed esercita- 7.0 X ordinato che si rinovasse-
va molta carità verso que' poveri ro gli statuti falli nell'anno 1 54^,
infermi. Indi s' incominciò a chia- li approvò nel i6~4 colla bolla
mare anche ospedale di s. Maria Militantis ecclesiae, e si pubblica-
del Popolo, e la compagnia al suo rono in Pioma nel 1 65o, con que-
titolo aggiunse quello di s. Giaco- sto titolo: Statuti del ven. arduo-
mo. Leone X nel i 5 i 5, colla holla spieiate di s. Giacomo in Augusta
Salvatoris nostris, V eresse in arci- nominalo dell' Incurabili di Roma.
spedale con facoltà di aggregare Venuto meno il sodalizio, nel pre-
quelli fondati per gl'incurabili, coti sente secolo 1'
amministrazione fu
partecipazione dell'indulgenze e pri- regolata al modo detto di sopra ,

vilegi che godeva ; approvò I' ope- onde nel 83 3 la deputazione stam-
1

rato de' fratelli e die ai loro sinda- pò il Decreto contenente la dichia-


ci e visitatori diritto di raccogliere razione, modificazione ed aniplia-
per la città gli affetti da mali in- zione degli statuti e regolamenti da
curabili e di mal francese o sifili- osservarsi nel ven. archiospedale di
de, e trarli anche per forza ai l'isti- s. Giacomo in Augusta dello degli
tuto, cui accordò esenzione dalle Incurabili.
puhhliche gravezze, e privilegi; Den- Gregorio XVI nel 1 834 per l'as-

si escluse i lebbrosi, i mali epide- sistenza delle inferme vi stabilì l'e-


mici, e quelli pei quali erano isti- semplarissime ospedaliere della Ca-
tuiti particolari ricelti. Allora era ritào misericordia; indi nel 84** 1

governato da quattro annuali guar- con risoluzione di una congregazio-


diani, due romani e due forestieri, ne di cardinali chiamò al governo
da dodici consiglieri e da altri mi- dell'arcispedale il benemerito ordi-
nistri. Questa confraternita nel i5i5 ne degli ospedalieri de' benfratelli,
fabbricò 1' antica Chiesa di s. Ala- essendone generale il reverendissimo
rla de' Miracoli [Vedi). All'arcispe- p. Benedetto Vernò romano, di cui
dale gli concessero privilegi Cle- feci parola nel voi. XL1V, p. 1 4- J -

mente VII, Paolo 111, Giulio III e Ecco come trova vasi l'arcispedale.
Pio IV, il quale nel i 56a colla bol- Tra le sue due chiese si distendevano
la Provisionis nostrae, concesse in paralellamente le sale e corsie. Quel-
persona del cardinale Cueva pro- la delledonne divisa in due parli ;
tettore, facoltà di giudicare le cause la maggiore per ricevere le inferme,
riguardanti il pio luogo e gli ad- tranne le sifilitiche cui era ed è desti-
detti. Il cardinal Carafa, poi Paolo nata l'altra più breve, perchè tenute
IV n' era slato benefattore ; e per separale, curate e custodite con mol-
non dire di altri, il cardinal Cueva to riserbo. Sotto la corsia delle don-
gli 80,000 scudi, e il cardi-
lasciò ne eravi la vecchia corsia nel 1 584
nal Dolera la sua eredità. Verbo fabbricata dal prelato guardiano
questo tempo l'arcispedale fu fre- Salviali poi cardinale, e serviva per
quentato da s. Filippo Neri co'suoi riporvi robe e mobili. La corsia
filippini, e da s. Camillo de Lellis degli uomini era posta in pianoter-
che ne fu economo o maestro di ra, divisa da quella delle donne per
casa, il quale credesi che da qui coltili e fabbricati^ avente sulla por-
togliesse l' idea di fondare i Mini- ta maggiore lo stemma del suo e-
stri degli infermi. Avendo Innocen- difìcatore Francesco Orsini prefello
,

27 2 OSP OSP
di Roma. Poco acconcie erano le bandonato, trasferendosi i cadaveri al
sale delle donne ridotte da granai cimiteriopubblico di Lorenzo, riat- s.

a quell'uso nel i 825 ; quella degli tivalo e aumentato da Gregorio XVI-


uomini trova vasi umida, non ariosa Alcune pie congregazioni d' ambo i
ed incomoda; nelle prime potevano sessi vi fanno vari uffici di carità
stare 56 letti, nella seconda 200.
1 a vantaggio corporale e spirituale
Nel largo spazio tra dette sale era degl'infermi e inferme, e di mag-
la scuola di clinica chirurgica, di gior merito per la natura delle ma-
anatomia pratica e di operazioni lattie qui più che altrove schifose
chirurgiche, istituita da Pio VII e ributtanti, prestandosi per le fem-
nel i8i5, la quale fa parte delle mine edificanti gentildonne. Alla
scuole dell'università romana: vi e- famiglia e ospedale delle donne so-
rano i3 letti, 6 per le donne, 7 printendono le suore ospedaliere
per gli uomini. Nella stanza di s. della carità, con amministrare la
Camillo si ponevano gli operali e dispensa e guardaroba. Lo stabili-
quelli di ci vii condizione; nella stan- mento avea circa 32, 000 scudi di
za di Gaetanos. frenetici ; nell'o- i rendila lorda, de'quali 16,780 sono
spedaletto si curavano i famigli ;
dati dal pubblico erario in com-
laonde l'ospedale in tutto poteva penso del numero accresciuto degli
ricevere 384 infermi d'ambo i sessi. infermi, secondo le memorate di-
Oltre gli accennati luoghi, era vi sposizioni di Leone XII, e de' quat-
1' abitazione per la numerosa fami- tro vasti tenimenti perduti nel de-
glia di circa 70 individui d'ambo clinar del secolo passato per le vi-

i sessi, la farmacia con laboratorio cende politiche. Non vi è limite o


e giardino, la biblioteca a comodo restrizione ai ricevimenti degl' infer-
degli studenti chirurghi, vago teatro mi de' due sessi di piaghe, tumori,
e museo anatomico, camera incisoria ulceri, ferite, aneurismi, fìstole, of-

e tre bagni, cucina, ec. Per avere il talmie, sifillidi e altri mali d'alta
prof. Sisco, che celebrammo nel detto chirurgia; ne si bada alla loro età,
volume a p. iZfO, pel primo insegna- patria, condizione e religione : in un
ta la clinica chirurgica, pubblican- luogo presso alla sala della medi-
done il Saggio nel 1 8 iG, lasciò al- cheria vengono a curarsi molti
l' ospedale i suoi ferri chirurgici, ì specialmente da sifìllide.
affetti

suoi libri, ed un fondo pel mante- Posti da Gregorio XVI i beu-


nimento di cinque giovani alunni fratelli alla direzione dell'arcispeda-
unitamente al suo bu-
di chirurgia, le, il p. Vernò assunse anche l' in-
sto in marmo, onde nel teatro a- carico di priore residenziale del me-
natomico fu posto il di lui ritratto desimo. Mosso dal suo impegno e
dipinto dal celebre cav. Laudi. zelo, il Papa nella sua munificen-
Quelli degli altri benefattori e insi- za e compassione degli afflitti da

gni protettori del pio istituto sono infermità, si decise prontamente a


nella biblioteca, ed all' ingresso del- migliorare la condizione di essi,

la sala clinica fu eretta un' iscrizio- onde effettuare il reclamato miglio-


ne al cav. Paolo Martinez per aver ramento della corsia inferiore de-
ultimamente stabilito sei letti per- gli uomini, malsana e non adatta-
petui pei due sessi. 11 cimiterio posto ta, con formare sale più salubri alla
in mezzo all'edilìzio, nel 836 fu ab- 1 natura delle malattie per lo più
OSlJ OSP 273

croniche e incurabili. Laonde per zio sissi me sale ed elevale, riguar-


dare più ampia e conveniente lòr- deranno con tenera divozione l' im-
ma a quella parie dell' edilìzio, che magine sua e ne benediranno il
forma il lato dove si curano gli nome. Di fronte a questo monu-
uomini, con nuova grandiosa corsia e mento è l'aliare per 1' ufficiatura
gabinetti annessi, e contribuendo del dell' ospedale. La statua per com-
suo particolare peculio scudi quattro- missione del p. Vernò fu scolpila
mila, confidò al cardinal Tosti pro- mirabilmente dal valente Rinaldo
tesoriere generale 1' esecuzione del- Rinaldi padovano, il quale espresse
l' importante e grande lavoro. Que- Gregorio XVI seduto maestosamen-
sti ne die incarico al valente archi- te in una sedia ornata con emble-

tetto cav. Pietro Camporesi roma- mi analoghi alla dignità e alla fa-
no, il quale pose mano all'opera miglia, vestito di stola, mozzetta e
il 23 maggio 1842, trasportandosi rocchetto ricamato, come fosse alla
i malati in sale provvisorie. Volle visita dei malati, e perciò si vede
imitare lo stile di Bramante, de- in atto di benedirli. La fìsonomia
corandone 1' esterno con pilastri ricordando 1' ultimo tempo del suo
compositi e finestre arcuate, per cui pontificato, viene riconosciuta per
l'antica porta che dava l'accesso una anche pel
delle più somiglianti,
all'arcispedale venne trasferita sul carattere e naturale movenza. Quan-
Corso; avendo cura che gli stemmi to all'arte, la statua mostra tutto
del cardinal Colonna e del pre- quello che si può esaurire di buono
fetto Orsini figurino nel nuovo e- a sì nobile e difficile soggetto, che si
difizio, al modo detto nel n.° 4° rese arduo sommamente per le colos-
del Diario di Roma i84"2- La par- sali dimensioni, pel costume dell'abito

te che prima era destinata per la e per l'effetto e difficoltà di essere la


corsia de' malati, ora viene destina- figura espressa sedente. Questa lo-

ta a luoghi inerenti allo stabilimen- data opera di bellissimo marmo di


to, ed agi' infermi nel caso d' in- Carrara devesi porre su analogo pie-
fluenza di male, e superiormente a distallo di eleganti modanature^ nei
questi ambienti di bella e solida lati sono scolpite in bassorilievi la

costruzione a volto. La lunga cor- Giustizia e la Carità, due delle tan-


sia fu costrutta ben decorata con te virtù che fregiarono Gregorio
pilastri e cornici richiamati con a- XVI, e uel davauti l'inscrizione de-
naloghi lacunari, che formano sem- dicatoria ed a tergo lo stemma dei
plice e decoroso il soffitto. Nella benfratelli. Nel i843 per eternare
fronte interna di questa corsia ver- la concessione pontificia a questi re-
so Corso dà chiara luce un gran-
il ligiosi, e la fondazione di un nuovo
dioso fìnestrone arcuato e ornato premio ai giovani studenti nelle ri-

da due colonne di marmo, e nel mez- cerche anatomiche de' nostri organi
zo quanto prima va a collocarsi la sta- in istato sano e morboso, statuito
tua colossale di palmi 6 del Pontefice
1 dal Papa col titolo di premio gre-
Gregorio XVI benefattore, dall' or- goriano, il p. Vernò fece coniare
dine di s. Giovanni di Dio in gra- una medaglia monumentale di gran-
titudine dell'affidatogli governo: da dioso diametro, ond' ebbe luogo la
questa vista gì' infermi riconoscenti, prima solenne premiazione nella pri-
per respirare aria di salute in spa- ma domenica di quaresima, pub-
VOL. XL1X. 18
a74 OSP OSP
blicata con analoghe stampe del 46 delle Notizie
del giorno 1846,
Puccinelli : tutto è descritto nel n.° come a' 12 novembre il regnante
a3 del Diario di Roma, e nel n.° Pio IX consolò di sua persona lo
52 dell' Album in cui riportasi l'in- stabilimento, e nei numeri 36 e Zj
cisione della bella medaglia e sue del Diario di Roma 1847 la sua
iscrizioni. Nel 1 844 l'ospedale stes- deputazione del cardinal Mario Mat-
so incominciò a concorrere co' pro- tei in visitatore apostolico del mede-
pri fondi al più sollecito progredi- simo con breve spedito in aprile,
mento della sontuosa fabbrica, e nel- nello spirituale e temporale.
la parte economica ne fu affidata Chiesa di s. Maria Porta Para-
la tutela al p. Vernò, in un alla disi o in Augusta. E posta dietro
nuova facciata del separato ospeda- l'arcispedale di s. Giacomo degl'in-
lemuliebre incontro la chiesa del curabili cui appartiene ed antica- ,

Gesù e Maria e conseguenza del- mente avea contiguo il suo ingres-


l'altra, per la cui spesa eziandio in so nella via Ripetta già Leonina.
gran parte contribuì l' amministra- Venne fabbricata dai fondatori del
zione del pio luogo. Nobilitato così pio luogo, e cou esso Nicolò V la

magnificamente il prospetto esterno die allacompagnia di s. Maria del


ddla bella chiesa di s. Giacomo, la Popolo. Nel i523 il prelato Anto-
medaglia che si suole coniare per nio Burgos spagnuolo vi edificò una
la festa de' principi degli apostoli, cappella ad onore di s. Maria Li-
nel i844 oltre l' effigie di Grego- beratrice dalla peste, con altare pel
rio XVI nel rovescio rappresentò ss. Sagramento pei poveri infermi,
le imponenti triplici facciate, cioè per quella che in detto anno avea
dell'antica chiesa e le laterali dei afflitto Roma. Nel 1626 la chiesa
nuovi edifizi con questa iscrizio- con disegno di Gio. Antonio de
ne: Valetudinario Incurabilìum Ad Rossi venne riedificata e abbellita,
S. Jacobi In Augusta Rcstiluto Am- coll'eredità di Matteo Caccia medi-
plialo i844- Nel i845 a' 29 set- co dell'ospedale e abitante nella ca-
tembre Papa onorò di sua pre-
il sa contigua , donde udiva la messa
senza questo nuovo edifìzio. 11 3o per una finestrella che nella nuo-
aprile 1846 il p. Vernò volendosi va fabbrica fu Dal Bom-
chiusa.
ritirare dalla direzione dell' ospeda- belli, Raccolta delle immagini t. II,
le e da quella economica della fab- p. 61, oltre le notizie delia chiesa,
brica, umiliò a Gregorio XVI stam- si ha che l'immagine della Madon-
pato l' opuscolo : Vtn. archiospe- na col Bambino dipinta in tavola,
dale dell' ordine di s. Giovanni di la coronò il capitolo vaticano con
Dio sotto V invocazione di s. Gia- corona d'oro a' 29 luglio 1676. Ha
como in Augusta, rendiconto dal 29 nell' esterno una semplice facciata
jnarzo 1842 a tutto il 3i dicembre murata in mattoni con porticlietto
i845. Nel quale rilevasi avere il pio chiuso da cancellata di ferro. L'in-
stabilimento purgato dai debiti e terno contiene tre altari ornati as-
lasciarlo in prospera e fiorente con- sai riccamente di marmi fini e scul-

dizione ; avere 1' amministrativo av- ture, due de' quali eretti dai lodati
vantaggiato ed essere in corrente, benefattori, che vi sono sepolti in
con relative considerazioni, schiari- buoni depositi. Le scolture dell'al-
menti e bilancio. Si legge nel n.° tare a destra sono di Lazzaro padre
OSP OSP 275

del nominato de Rossi; l'altro in- di arconi, due minori lateralmen-


e

contro ne ha di Cosimo Fancelli, te, mentre quattro piccoli si vedono

e quelle dell'altare maggiore sono agli angoli dove sono le cappelle.


di Francesco Brunetti : le pitture Nella prima a destra è dipinta la
della cupola 1" esegui Pietro Paolo Risurrezione del Roncalli. Il basso-
Caldini, e quelle per di sotto Lo- rilievo della cappella seguente, ope-
renzo Greuter. ra stimata di le Gros, esprime s.

Chiesa di s. Giacomo in augu- Francesco di Paola venerando la

sta. In questo luogo nel secolo XIII immagine dipinta in muro della B,
esisteva una chiesa dedicata a s. Vergine col Bambino, di cui ripar-

Maria in Augusta, e rifabbricandosi leremo : i due quadri laterali sono


d'ordine del cardinal Pietro Colon- del Passeri, e gli ornati in istucco
na nel i33g venne intitolata a s. del detto scultore. La terza cappella
Giacomo maggiore apostolo, per rin- ha il quadro col battesimo di Cri-
novare la memoria del cardinal Gia- sto del Pasignani. Nell'altare mag-
como suo zio, primario fondatore giore eravi la Cena del Signore di-
del contiguo ospedale, e con questo pinta dal Ricci di Novara, che co-
concessa da Nicolò V allacompa- lorì pure gli affreschi della volta col
gnia di s. Maria del Popolo, onde Padre eterno: l'altare è adorno di

fu detta s. Giacomo del Popolo. Es- quattro belle colonne d'africano, ed


sendo protettore dell' arcispedale il ha un ricco ciborio; i freschi in al-
muuificentissimo cardinale Anton Ma- to colla storia di Melchisedecco so-
ria Sahnati romano, rinnovò la chie- no di Vespasiano Strada, quelli del
sa dai fondamenti nel I5Q5, ter- la Manna, coi santi e gli angeli fu
minandola nel 1600: il Martinelli, rono colorili dal Nappi. Allorché il

Roma ex ethnica sacra, p. 1 j 4, ri- lodato p. Vernò fornì di paramenti


porta la medaglia che perciò fu co- e sacri arredi la chiesa, ne fece ri-
niata col ritratto del cardinale , e sarcire e imbiancare l'interno, l'i-

nel rovescio il prospetto esterno del- staurare le cappelle e i quadri, os-


la chiesa. Ampliò lo spedale e ri- servando che quello della Ceua era
dusse lagran sala per gli uomini, quasi totalmente deperitOj vi sostituì

facendo l'ingresso accanto la chiesa, l'odierno, pittura dell'esimio cav.


e questa e quello dotò con larghi Giovanni Silvagni, che egregiamente
lasciti, venendo sepolto avanti l'al- vi rappresentò s. Giovanni di Dio
tare maggiore. Il disegno della nuo- fondatore de' benfralelli nel beato
va chiesa è di Francesco Ricciarelli suo transito; se ne legge la descri-
da Volterra che lo condusse sino zione nel n.° 7 1 del Diario di Ro-
alla cornice, e per suamorte suc- ma 1 844- La cappella Graziani dal-
cesse Carlo Maderno che compì la l'altro Iato della chiesa ha la Nati-
solida fabbrica, col coro e l'altare vità di Gesù del Gramatica; nella
principale, riducendola perfetta, con seguente vedesi la statua di s. Gia-
grandiosa facciata a due ordini di como scolpita da Ippolito Buzi. L'ul-
pilastri dorici e corinti. L' interno tima cappella eretta a spese di Vir-
criticato dal severo Milizia., è di fi- ginia o Vittoria Tolfi ( di cui parlai
gura elittica, ed il maggior diame- nel XIV, p. 1 85: della cap-
voi.
tro è dalla porta all'altare, sopra pella da essa eretta nella chiesa
J
i quali due punti sorgono due gran- d diaceli ne tratta a p. 199 il p.
276 OSP OSP
Casimiro, Memorie) avvi un quadro vi fondò il monastero delle mona-
«lei Zucchi esprimente la divota fon- che benedettine che furono trasloca-
datrice in atto di orare innanzi alle te in s. Anna ora Ospizio di Tata
immagini della Madonna e di s. Giovanni. L'ospedale fondato nel
Giacomo. Quanto quadro della
al pontificato di Gregorio XIII e nel
cappella di s. Francesco, il Bom- i58i, si compone di due sale am-
belli t. 87, Raccolta delle im-
I, p. pie; l'antica contiene circa 5o Ietti,

magini, riferisce che quelle della Bea- 24 seconda eretta sotto Clemen-
' a
ta Vergine e del Bambino die fu- te XI, che contribuì alla spesa, più
rono coronate nel 1639 con corona elevata ed ariosa. Ivi si ricevono
d'oro dal capitolo vaticano, sono le solo i malati uomini mandati dai be-
medesime collocate dalla confrater- nefattori del pio luogo, e quelli che
nita nella chiesa di s. Maria dei per esser curati danno qualche li-

Miracoli, ed in questa trasportate mosina, per lo più. febhrici tanti ed


dal cardinal Salviati; mentre quella infermi di malattie mediche ed a-
esistente in tale chiesa è dipinta in cute. Le pitture della volta sono di
tela; e che il bassorilievo fu ordi- Gio. Paolo Tedesco. Congiunto al-
nato dal prelato napoletano Antonio l'ospedale è convento de' religiosi,
il

di Filippo benefattore della cappel- oltre la bella ed elegante chiesa i :

la e divotissimo della Madonna. Leo- cadaveri si seppelliscono in un pic-


ne XII nel 1824 dichiarò parroc- colo cimiterio disgiunto dallo sta-
chia questa chiesa, ed il senato ro- bilimento per un cortile. Havvi
mano ogni quadriennio vi fa l' of- un'eccellente spezieria, di cui si prov-
ferta d'un calice con patena d'ar- vede utilmente anche il popolo. Ec-
gento, e quattro torcie di cera. L'ar- cettuato il medico primario, che vi-
cispedale per pie lascite conferisce sita gl'infermi due volte a! giorno,
doti a povere zitelle. nel rimanente sono custoditi e cu-
Ospedale di s. Giovanni di Dio. rati dagli esperti e caritatevoli re-
E situato nell' isola Licaonia o Ti- ligiosi, non che
escluso il generale
berina, ov'era il tempio d'Esculapio dirige la disciplina e lammiuislra-
con ì'asclepio, in cui i sacerdoti del zione. Gì' inferrai sono tenuti con
nume con superstiziose pratiche cu- nettezza e singoiar diligenza, con
ravano gl'infermi. Nelle case de' ric- buone biancherie, buoni cibi e me-
chi romani erano private inferme- dicamenti ottimi, onde i benfratelli
rie dette valeludinarii, in cui cura- sono segno all'universale stima e be-
vano per interesse gli schiavi. Nel t. nevolenza. I religiosi al loro fonda-
Ili desìi Atti dell' accad. d' archeo- tore s. Giovanni di Dio (Vedi),
logia, vi è del dottor De Mattheis: nella crociata meridionale delia ba-
Dissertazione sulle infermerie degli silica Vaticana, eressero una statua
antichi. L' ospedale Giovannidi s. di marmo scolpita da Filippo Val-
di Dio appartiene ai religiosi Ben- le. Nel i838 in Milano dal p. Tom-
fratelli, al quale articolo ne parlam- maso Ceva
gesuita si pubblicò la
mo in un alla contigua chiesa di Vita e miracoli del sempre ammi-
s. Giovanni Calahila {Vedi), già s. rabile s. Giovanni di Dio, fonda-
Maria in Julia ed esistente nel 79?, tore del sacro ordine dell'ospitalità
indi donata dal gran maestro dei de' pp. fate bene fratelli. A questi
templari Mollay alla b. Santuccia che ultimamente Gregorio XVI aflidò il
,

OSP OSP 277


governo degli arcispedali eli s. Gia- Bambino, di due angeli e di alcu-
como, di s. Maria e s. Gallicano, ne anime del purgatorio. Cou altri

e recandosi in Ancona visitò ed am- miracoli, a' 9 luglio 1796, la pit-

mirò ( nel modo descritto dal cav. tura da annerita e confusa, mostrò
Sabatucci, Narrazione del viaggio a un tratto fattezze distinte, il ca-

p. 126) il loro ospedale coll'annes- po della Beata Vergine si volse a


so magnifico ed utile stabilimento pei sinistra, e così restò, e per circa tre

pazzi d' ambo i sessi , istituito per mesi mosse ed aprì gli occhi : tutto
cura e zelo del r. p. Benedetto Ver- descrive il Marchetti, De prodigii,
nò romano, attuale generale dell'or- p. 1 1 2, riportando l'immagine coi det-
dine. In Loreto venne stampato l'o- ti ornati. Nella seconda cappella è il

puscolo : Nuovo ospizio sotto l'in- quadro di Giovanni Calabita del


s.

vocazione di s. Giovanni di Dio per Lenardi : quello dell'altare maggiore


la cura fisico morale de' mentecat- fu dipinto dal Generali detto il sa-

ti. Quanto Gio-


alla Chiesa di s. binese, e rappresenta la Beata Ver-
vanni di Dio o Calabi ta {Vedi) di gine che dà il suo divin Figlio a
Roma, solo aggiungeremo, che nel s. Giovanni di Dio. I laterali e la
1640 i benfratelli la ricostruirono volta della tribuna e della chiesa
sull'area dell'antica, caduta a terra, sono pitture del Giàquinto, il quale
e allora trovarono il corpo di s. colorì pure il quadro di s. Antonio
Giovanni Calabita cui è dedicala abbate nel primo altare dall'altra
die riposero sotto l'altare maggiore, parte, mentre nel seguente si ve-
iti un alle reliquie e corpi di molti nera il Crocefisso. Abbiamo dal Can-
ss. martiri. La facciata esterna è di cellieri, Notizie istoricke delle chiese
Luigi Barattoni, rinnovata poi nel di s. Maria in Julia e di s. Gio-

1702 coi Ca-


disegni di Romano vanni Calabita, Bologna 1823.
rapecchia scoline di Carlo Fontana, arcispedale di s. Maria della
venendo nell' interno adornata con Consolazione, ìli Portico e delle Gra-
bei marmi, stucchi e dorature. Nel- zie, e di vita eterna. A Chiesa di
la prima cappella a diritta vi è l'im- s. Maria in Portico dissi com'essa
magine della Beata Vergine col Bam- fu eretta da s. Galla nel V secolo
bino dipinta in muro e coronata (la cui confraternita vuoisi eretta
dal capitolo vaticano li 19 marzo nel io63 da Alessandro II ) e co-
i664j di cui tratta il Bombelli, Rac- me nel declinar del XII Celestiuo
colta delle immagini t. II, p. 97 è : HI vi fondò un ospedale, cioè nel
delta delle Mole e della Lampana, sito ov'è ora l'Ospizio di s. Galla
perchè essendo prima sotto l'arco del {Vedi), trasportandosi dipoi l'im-
primo contiguo ponte presso le mo- magine miracolosa della Beata Ver-
le, in un' inondazione del Tevere le gine nella Chiesa di s. Maria in
acque cuoprirono l' immagine e la Campitelli [Vedi), le chiavi della
lampana che continuò ad ardere
, quale sono presso i deputati del-
prodigiosamente. Dopo averne il l' arcispedale, come proprietario di
Bombelli pubblicata l'immagine, per essa. All'erezione di tale ospedale
abbellirla vi furono sovrapposti vari già esisteva quello delle Grazie, per-
arabeschi d'argento o metallo do- chè istituito nel io45 da Gregorio
rato, fra' quali resta libero lo spa- VI presso la chiesa di quel titolo,

zio de' volti della Madonna e del situata fra la chiesa de' ss. Quattro
278 OSP OSP
e il Laterano, ove con custodiva*! zione a'7 dicembre 1 634, l'altra d» s.
gran divozione un'immagine di Ma- Maria delle Grazie, celebre per tan-
ria in tavola, che piamente credesi te memorie, a' 1 4 agosto 1647. Con-
dipinta da s. Luca e già venerata tinuando con aumento le pie offer-
in Gerusalemme. Nel 1084 l'ospe* te de' fedeli, in mezzo alle due chie-
dale e chiesa di s. Maria delle Gra- se fu fabbricato uu nuovo ospeda-
zie, furono devastati insieme a buo- le, che si disse della Consolazione.
na parte delia città dalle genti del Indi a non molto e pon-
forse nel
normanno Roberto Guiscardo ve- tificato di Sisto IV, come scrive mons.
uuto in soccorso di Gregorio VII, s. Monchini, ingrandito il nuovo ospi-
contro i Enrico IV. In
partigiani di tale, furono ad esso riuniti quello
seguito rinvenutasi illesa ed intatta prossimo delle Grazie, e l'altro non
la sacra immagine fra le rovine, lontano di s. Maria in Portico (nel
dalla sagrestia della basilica Late- i5o6 dice il cav. Belli, Della orì-
ranense, in cui stava depositata, Ur- gine) e formatosene uno solo, il tri-
bano II nel 1088 cou solenne rito plice titolo sotto l'invocazione del-
la trasportò nella chiesa che in un l' Immacolata Concezione fu assun-
all'ospedale dal popolo romano fu to tanto dall'ospedale, che dalla
di nuovo eretta e dedicata a s. Ma- confraternita che ne avea il gover-

ria delle Grazie, cioè all'estremità no, sebbene d'ordinario il pio sta-
del Foro romano monte Ca- sotto il bilimento dicesi della Consolazione.
pitolino e la rupe Tarpea, da cui Noteremo che il cav. Belli ne' suoi
li separava la via che fu un tem- Monumenti afferma che 1' origine
po il vico Giugario. Nel 1460 al- dello spedale delle Grazie fu nel
tra immagine della Vergine col Cam- pontificato di Gelasio II del 1118,
bino, dipinta sopra rozza muraglia quella della Consolazione sotto Ca-
allapeudice del Tarpeo, mosse sin- listo (meglio Pio 11), e che dei
III

golarmente la divozioue del popolo, tre ospedali ne formò uno solo A-


quando liberò dalla forca un in- lessandro VIII ( meglio Alessandro
nocente a suppliche della madre; e VII ). Esso è destinato a ricevere
siccome dicesi che ad essa la Ma- gl'infermi de' due sessi, afflitti per
donna pronunziò le parole vattene ferite, fratture, contusioni, lussazio-
che sei consolala, quindi all'imma- ni , scottature (dell'ospedale di s.

gine fu dato il titolo della Conso- Antonio fondato in Roma in prin-


lazione. Raccoltesi molte limosine, cipio del secolo XIII, in cui si ac-
la confraternita delle Grazie che , coglievano specialmente quelli offesi

da lungo tempo reggeva il nomina- dal fuoco, ne parlai in più. luoghi,


to spedale, edificò una chiesa sotto come nel voi. XXVIII, p. 70 ) e
il titolo di s. Maria della Consola- per tutti que' mali chirurgici che
zione, e vi pose l'immagine in ve- richiedono istantaneo soccorso. Gli
nerazione, che poi descriveremo in uomini sono accolti nella corsia mag-
un a quella delle Grazie. Quanto giore che si stende fra le due chie-
alle due immagini ne tratta erudi- se, ora via della Consolazione, sot-
tamente il Bombelli nella Raccolta to la quale sono cinque sale a vol-
t. I, p. 9 e 17, poiché coronale dal ta di ineguale lunghezza. Questo
capitolo valicano con corone d'oro, sotterraneo pare che abbia un tem-
quella di s. Maria della Cousola- po servito ad uso di ospedale , e
OSP OSP 279
forse sia stato quello delle Grazie. corate le pareti d'iscrizioni in giu-
Tale corsia maggiore nel 1608 fu sto encomio di molti benefattori e

prolungata a cura e spese di Pietro benefattrici del luogo pio: fra i pri-

Giovanni Florenzio perugino, bene- mi solo nomineremo il vescovo di


merito guardiano dell'arciconfrater- Rieti Giorgio Bolognetti romano ;

nita, il quale fece anco innalzare il fra le famigerata Van-


seconde la

piano della prossima chiesa delle nozia Catanea madre del suddetto
Grazie e restaurarla, venendovi se- Borgia, e queste anche ai lati del-

polto con onorevole iscrizione. L'an- l'altare della corsia donne, nel delle

zidetta corsia è larga e bella, acqui- quadro del quale è espressa la Bea-
stando più luce e aria allorché sotto ta Vergine col divin Figlio. Molti
Leone XII vi si aprirono molte e am- Papi furono benemeriti dell'arcispe-
pie finestre arcuate ; può contenere dale come Leone X, Adriano VI,
122 letti, un altro essendo nella Clemente VII, Paolo III, Giulio
camera contigua pei frenetici. Pa- III,s. Pio V, Gregorio XIII, Sisto

rallela alla corsia stessa, ma divisa V, Alessandro VII ed altri; cosi


dalla via Alessandro VII permise pure lo furono diversi cardinali ,
(

che nella notte fosse attraversata prelati ed altri celebrati dal cav.
da catena di ferro per impedire lo Belli. la cura e servigio de' ma-
Per
strepito che pregiudica alla quiete lati sono sacerdoti cappellani, uno
vi

e al sonno degl' infermi le quali , de' quali è priore che veglia sulla
catene si tirano anche dopo il mez- disciplina; medico primario e me-
zodì nell' estate , essendo il sonno dico assistente; due chirurghi pri-

calma nei mali) sulle radici del mari e due chirurghi sostituti , ol-

Tarpeo, sta la corsia delle donne tre dieci giovani studenti; la priora
meu bella e più piccola, capace di alle don-
con due infermiere addette
34 letti : eretta al principio del se- ne ed altri famigliari
,
tranne il :

colo XVI e nel i5o3 dal famoso medico e chirurghi primari, tulli
duca Valeutino Cesare Borgia, fu hanno vitto e abitazione nel luogo.
restaurata dai custodes del sodalizio I cadaveri erano prima tumulati da.

nel 1735: prima avea le pareti e- uua pia compagnia nel cimiterio po-
sterne dipinte con ciuque fatti scrit- co distante, e per disposizione di

turali. Qui sorgeva anticamente la Gregorio XVI ora si trasportano


chiesa di s. Lorenzo sub Capitolio nel cimiterio di s. Loreuzo. L'ar-
detto Nicolanaso o Nasonis. Il car- ciconfi aterni la nel 1664 foce stam-
dinal Jacopo Corrado (Pedi) fer- pare in Roma : Statuti della vene-
rarese, nel 1666 ampliò il pio luo- rabile archiconfrattrnita della Ma-
go coli' ingrandire l'abitazione pei donna ss. della Consolazione. Più
ministri, e col fabbricarvi la spe- le Regole pel buon governo dell'ar-
zieria e il teatro anatomico. L'isti- chiospedale della Consolazione di
tuto è inoltre fornito d'una piccola Roma rinnovate ranno 1687. Il

biblioteca e di una camera inciso- sodalizio già diresse e amministrò


ria con alcune preparazioni chirur- lo stabilimento, il quale fu poi sog-
giche. Nella sala in cui radunavausi getto ad un cardinal visitatore, in-
i superiori della confraternita , vi di ai reggimenti summentovati ,

sono dipinte le memorate im-


tre quindi sotto Leone XII alla depu-
magini della Madonna, essendo de- tazione centrale che lo ridusse nel-
280 OSP OSP
l'attuai forma elegante, ed ora lo i833. Ad Antonio Trasmondo let-

governa una parziale deputazione; tera intorno alla guarigione di quat-


ad essa spelta anche la cura delle tro mortali malattie, ec. i834- Del-
due cinese annesse, assistite dal ret- l origine del ven. arcispedale di
tore e sagrestano. Molte pie socie- s. Maria della Consolazione ,
già
tà qui si conducono a visitare, con- chiamato di vita eterna, cenno sto-
solare ed istruire caritatevolmente rico con appendice, i834- L'ospi-
gl'infermi; la pia unione di s. Paolo tale delle donne presso s. Maria

[Fedi) apostoloebbe origine in questo della Consolazione, descritto ed il-


arcispedale. Le annue rendite ascen lustrato, 835. 1

dono a circa 12,000 scudi, com- Chiesa di s. Maria delle Grazie.


presi 3j5o che ne dà l'erario. Dai Udo de' due sacri templi che fiau-
Diari di Roma mini. 67 del 1816, cheggiano l'arcispedale, cui appar-
num. 55 del 1 8 9, e i4 del
1 1 833 tengono, riguardando questo l'orien-
si legge che nel 1816 ebbe prin- te. Ivi vuoisi già sorgesse il tempio
cipio la premiazione d'iueoraggi- di Vesta, la casa d'Ovidio, il pub-
menlo agli alunni in medaglie d'ar- blico erario; ebbe l'origine già in-
gento, mercè le instancabili e ragio- dicata nel declinar del secolo XI.
nate istanze del dott. Andrea cav. Vi si ascende per doppia branca di
Celli romano, al presente chirurgo gradini, essendo sull'architrave delia
primario dell'arcispedale; e che que- porta lo stemma dell'arcispedale
stiha lodevolmente disposto in fa- formato di tre croci, e l' immagine
vore dell'istituto tutti suoi libri i della Vernine in marmo. L'interno
d'arte e sedici astucci conlenenti e di figura quadrilunga, cou diver-
strumenti chirurgici, tanto in argen- se lapidi, e l'altare unico adorno
to, (pianto in acciaio, lasciando il di buoni marmi e colonne d'afri-
suo corpo nella chiesa delle Grazie, cano, nel cui centro è la celebrata
con quella iscrizione che ivi si col- immagine della Beata Vergine delle
locò, riportandola a p. 12 Della Grazie, che nel 1 796 volse prodi-
origine, del v. arcisp. egli stesso. In- giosamente gli occhi (come afferma
3
oltre il cav. Belli è benemerito il Marchetti, De prodigi, p. 121),
dell'arcispedale per aver pubblica- con balaustra di marmo. .Nelle pa-
to in Coma le cinque seguenti eru- reti venerano
si eflìgie di Gesù 1

ditissime opere, oltre le memorie Nazareno, della Beata Vergine con


mss. che presso di sé conserva. lettere gotiche sul nimbo , e dì
Monumenti lapidarli delle chiese s. Veridiana vallombrosana, i qua-
e dell' arcispedale di s. Maria in dri rappresentanti s. Luca che di-
Portico, delle Grazie e della Con- pinge la Madonna, s. Pietro che
solazione , aggiuntavi V appendice risana lo storpio pollandosi al tem-
intorno ad una dipintura rinvenu- pio: non più esistono le pitture
ta nel 1820 presso il teatro noto- della uè quelle laterali. I
tribuna,
inico, i83o. La chiesa di s. Ma- Papi furono larghi d'indulgenze a
ria delle Grazie contigua all'arci- questa chiesa, inclusivamente a Gre-
spedale della Consolazione e la , gorio XVI.
dipintura dell'esterno della tribuna Chiesa di s. Maria della Con-
della maggiore chiesa di questo solazione. Edificata presso l'ospeda-
stabilimento, descritte ed illustrale, le al modo riferito, fu cousagrala
1

OSP OSP 9.8

il 3 novembre i47°> come afferma Ionio. L'Assunta cogli apostoli nel-


ii Venuti, Roma moderna, il quale la terza cappella fu condotta a olio
parla ancora della confraternita, dal Nappi, che operò ancora gli

delle doti che conferiva alle zitelle, alfreschi intorno. Le tre mezze fi-

de'dodici sacerdoti poveri che ogni gure in marmo di bassorilievo sul-


anno trattava a mensa nel gioveili l'altare dell'ultima cappella furono
santo (per legato del cardinal Gre- scolpite da Raffaele da Montelupo.
gorio Naro, quale ancora si eseguisce, La chiesa è tutta ornata di marmi
così pure le dotazioni); della cap- e stucchi dorati in abbondanza, per
pella nel 1 585 concessa ai garzoni cui riesce di nobile e maestoso a-
degli osti, che la rifabbricarono in spetto. In allo dell'esterna parte
onore dell'Assunta; di quella nel dell'abside mirasi la vaga immagi-
1618 data a'pescatori di Roma che ne di Maria col div'm Figlio, di
la dedicarono a s. Andrea, ed oltre buon fresco del Berrettoni, ristora-
altre notizie sugli ospedali , dice ta dal Palmaroli, meglio parlando-
pure della chiesa di s. Maria delle ne il cav. Belli p. 36, La chiesa
Grazie. L'architetlura è di Marti- di Maria: egli dice che
s. l' im-
no Lunghi il vecchio, ma il com- magine ricorda la cessazione della
pimento della facciata si deve a peste sotto Alessandro VII, pel pa-
Pasquale Belli col denaro lasciato trocinio della ss. Vergine, e quan-
dal celebre cardinal Consalvi; la to in essa fu benemerito di Roma
chiesa fu risarcita sotto il beneme- 1 arcispedale che vi perde due mae-

rito presidente Bussi poi cardinale. stri, 69 inservienti, e fece costruire


La prima cappella a destra entran- altro ospedale fuori di porta Ostien-
do, dedicata al ss. Crocefisso, ha il se, ondememoria in reggitori di i

quadro di Taddeo Zuccheri che , esso nel i658 fecero dipingere l'ac-
pur dipinse le storie della Passione cennata immagine. Alessandro VII
che sono intorno. Il quadro della nel trasportare l'immagine di santa
seconda cappella con Alalia Vergi- Maria in Portico alla chiesa di
ne, Bambino e diversi santi è di
il Campitelli, a questa della Consola-
Agresti. La terza architettata dal zione concesse che il senato roma-
Ferreri sull'altare ha dipinta I a- no le facesse I'annua oblazione di
dorazione dei Magi, dai lati, nella un calice e patena d'argento con
volta e ne' pilastri la Nascita di Cri- quattro lorcie di cera per la festa
sto, la Presentazioue, alcuni fatti della Natività oradi Maria, ma
di Maria, i ss. Antonio abbate e di ha luogo ogni biennio.
Padova, opere di Bagliori. Sull'al- Ospedale di s. Galla. Ospi- V .

tare maggiore si venera la memo- zio di Galla.


rata miracolosa immagine di s. Ma- Arcispedale di s. Maria e s. Gal-
ria della Consolazione; i quadri la- licano. A Chiesa di s. Lazzaro
terali di sua Nascita e Assunzione (f'edi) posta alle radici di Monte
sono del Pioncalli. Dal lato sinistro /Mario dicemmo dell'origine di essa
nella prima cappella sacra u Maria e contiguo ospedale ( il cui piccolo
si vedono alcune sue storie a fre- edilìzio esiste tuttora) o Lazzaret'
sco di Pomarancio; nella contigua lo [Pedi) pei lebbrosi, cui fu data
di s. Andrea vi è quadro co'la-
il la cura al maestro di casa o mag-
terali e la volta dipinti da Colan- giordomo del Papa, poi al commen-
282 OSP OSP
datore di s. Spirito. Venula meno tare portatile, e nel 1726 colla bol-
col tempo la lebbra e (fattasi più la Bonus Me ne fece la canonica e-
comune la rogna e la tigna, vi si rezione sotto l' invocazione di Ma-
cominciarono a curare queste ma- ria Vergine e di s. Gallicano ( il
lattie. Per la sua lontana e inco- quale dicesi fondatore di Gallicano,
moda situazione, i malati furono Fedi) che ad Ostia eresse uno
,

trasportati nell' arcispedale di s. Spi- de' primi ospedali, ed è ordinaria-


rito in sito appartato, indi Alessan- mente con questo nome chiamato.
dro Vili destinò che anche altri Benedetto XIII benedì il quadro
ospedali ricevessero gli attaccati di dell'altare maggiore della chiesa di-
siffatti malori cutanei, per elimina- pinto dall' Evangelisti, di cui sono
re il contagio. Però essendo le scar- pure le lunette degli altari laterali
se rendite riunite a s. Spirito, que- corrispondenti alle due corsie del-
sto non ammetteva gl'infermi che l'ospedale, e benedì le due campa-
in due soli mesi d'inverno. Frat- ne; indi uell' ottobre consagrò il

tanto il sacerdote sabinese Emilio detto altare in onore di s. Gallica»


Lami rettore dell' ospizio di s. Gal- no, consagrandosi i due laterali di
la, vedendo che ivi si ricoveravano s. Filippo e della Beata Vergine
la notte de' ragazzi attaccati da quei dai cardinali Corradini e Marefo-
mali, caritatevolmente ne prese par- schi ; mentre V arcivescovo Finj poi
ticolare cura, ed ebbe a direttore cardinale consagrò 1' altare di s.

e protettore dell' opera monsignor Francesco ed altrettanto


d' Asisi,
Lancisi archiatro di Clemente X!, fece il vescovo Santamaria con l'al-
che celebrammo in più luoghi. Nel tare di s. Giovanni di Dio in altra
1722 prese a pigione una casa in parte dell'ospedale; dipoi il Papa
Pisci nula nel rione Trastevere, e vi benedì solennemente il contiguo ci-

trasportò i suoi fanciulli tignosi e m iter io


(ora abbandonato dopo l'a-
rognosi, cui per beneficenza del car- pertura del cimiterio di s. Lorenzo),
dinal Corradini aggiunse anche uo- corrispondente alla piazza di s. Ruf-
mini e donne in separate sale, te- fina, con l' intervento di molti car-
nendovi 4o letti vuoisi che questo : dinali, prelati e parrochi. Più tardi
ricovero fosse nella casa detta il il vescovo Fouchet gesuita consa-
palazzaccio. Il cardinal Orsini che grò l'altare della stanza de' mori-
avea messo alla pia opera molto bondi, ove furono chiusi nove cor-
affetto, divenuto Benedetto XIII ne pi di ss. martiri. Benedetto XIII
fu splendido protettore. Nel 1724, fece coniare una medaglia colla sua
non molto lungi da detto ospedale effigie e nel rovescio il prospetto
e presso piazza Romana., con dise- della chiesa e dell' ospedale con l'e-
gno dello stesso Lami e architet- Cor nostrum dilatatimi est.
pigrafi:
tura del cav. Filippo Rauzz.ini o S. Mariae et s. Gallicani Nosoco-
Ragozzini napoletano, intraprese e mium. Gli assegnò 4°°° scudi di
in due anni compì un ospedale che annua rendita, ed a sue istanze l'im-
è tra' migliori d'Europa. Il Papa peratore ne assegnò 600, il re di
pose ne' fondamenti la prima pietra Spagna 700 , il re di Sardegna
colla medaglia dell' anno santo, nel 5oOj e 3oo la repubblica veneta.
marzo 1725 pronunziando un'o- Ma al presente le rendile del pio
melia e celebrando la messa su al- luoiiu ascendono a soli scudi 2600
,

OSP OSP 283


all'anno, e la camera apostolica vi dottor Frattocchi. Vi sono ancora sei
supplisce con 10,000. Benedetto XIII bei bagni di marmo per gli uomi-
dichiarò l'ospedale erede de' morti ni e quattro per le donne ; la spe-
in Pioma ab intestato e senza legit- zieria ben fornita con vasto labo-
timi eredi ; dal nipote d. Filippo ratorio, la camera incisoria. Secon-
duca di dare co-
Gravina gli fece do la bolla d' istituzione quei che
piosa quantità d' acqua proveniente sono affetti di rogna, tigna, lebbra
dal suo palazzo Savelli ; deputò un e altre malattie alla cute comuni-
cardinale per protettore, e per prio- cabili per contatto, ed abbiano feb-
re il benemerito Lami, affidandogli bre, sonoammesi nell'ospedale. Quel-
la disciplina e l'amministrazione, li che non 1' hanno, se romani solo
coadiuvalo da sei sacerdoti; per l'as- vanno a medicarsi, se dello slato si

sistenza delle donne stabili sette o- ammettono con rescritto de' supe-
blate. ha due gran
L' arcispedale riori finché vi è luogo : talora con
sale poste sulla medesima linea sovvenzione mensile a convitto si

una per gli uomini capace di 120 accettano poveri fanciulli romani,
letti, l' altra minore per le femmi- se privi di genitori e parenti. A' ra-
ne capace di 88 letti, ventilate e gazzi che in buon numero si ac-
illuminate con comodi
benissimo, colgono senza febbre, s' insegna il

per la nettezza. Queste sale sono catechismo e si esercitano in o-


intramezzate dalla suddetta chiesa pere di pietà (uscendo dall'istituto
di forma quadrata, che ha da un non solo sono guariti nel corpo, ma
lato la porta sulla pubblica via e migliorati nell'anima), mangiano in
dagli altri tre altrettanti altari, di refettorio e dimorano come in ospi-
cui maggiore è rimpetlo alla por-
il zio nella sala di Benedetto XIV; si

ta, i vista delle due corsie.


minori a sollevano negli spaziosi cortili e pos-
L'encomiato Lancisi avendo lasciato sono uniti uscire a diporto. Le ra-
70,000 scudi per fondarsi uno spe- gazze fanno altrettanto nel quartier
dale per le donne inferme di mali delle donne. Gli infermi sono allet-
acuti pe' rioni di Ponte e Borgo, e ti più da tigna che da rogna, onde
delle vie Giulia e Lungara, che non i giovani chiamansi tignoselli e le
avessero potuto essere condotte a giovani tignoselle. Leone XII nel
quello di s. Giovanni senza espor- 1828 vi pose all'assistenza delle
le a pericolo di vita , Benedetto femmine 1' edificanti ospedaliere del-
XIII in vece ordinò che si stabilis- la Carità o misericordia, che vi sta-

sero in s. Gallicano 1 5 letti per le bilirono il noviziato, onde fu eret-


medesime, cioè io per le febbrici- to un apposito edilìzio sotto Gre-
tanti e cinque per le tignose o ro- gorio XVI. Questo Papa nel 1842,
gnose. Busti e iscrizioni ricordano per risoluzione d' una congregazio-
questi insigni benefattori. Altro fu ne di cardinali, affidò la direzione
Benedetto XIV
che nel 1754 ag- e amministrazione dell'arcispedale
giunse un' altra sala che va ad li- (le cui viceude economiche supe-
misi ad angolo retto con quella de- riormente ho accennato parlando
gli uomini per 3o letti; e Leone XII genericamente degli ospedali di Ro-
nel 1824 eresse il bellissimo teatro ma ) ai benemeriti ben/rateili, es-
anatomico, con camera in cui sono sendone generale il r.mo p. Bene-
preparazioni anatomiche del valente detto Vernò: i cappellani e confes-
1

284 OSP OSP


sori assistono gì' infermi nello spi- nella quale trasportatavi da quella
rituale : ewi un medico primario, di s. Alessio l'immagine della Ma-
altro assistente, un chirurgo prima- donna col Bambino dipinta in mu-
rio e due sostituti, otto giovani stu- ro, fu collocata sul pilo dell'acqua
denti ed altri famigliari. Tranne il benedetta. Nel i645 si manifestò
medico e chirurghi primari, il pio dispensatrice di grazie, onde fu tras-
luogo dà vitto e stanza a tutta la locata io nobile cappella, allora
famiglia che ascende a circa 4^ '»• de' Morelli, poi de* Paracciani, ed il
dividili,comprese 24 ospedaliere fra capitolo vaticano coronò a' 2
la

suore e novizie, secondo recenti cal- gennaio i658 con corona d'oro,
coli, ed esse curano la guardaroba, onde la chiesa fu ampliata e ab-
dispensa, bucato e cucina di tutto bellita. L'interno è a tre navi di-
lo stabilimento. Il regnante Pio IX vise da pilastri, con quattro cappel-
nell'aprile 1847 na nominato visi- le per ciascuna la nave di mezzo
;

tatore apostolico nello spirituale e ha in fondo l'altare maggiore. Nella


nel temporale il cardinal Mario prima a destra l'Amorosi dipinse
Ma t tei. Lo slemma dell'arcispedale s. Francesco di Paola; nella secon-
rappresenta un motto: cuore col da il Baciccio vi rappresentò la Ma-
Amor Dei. Abbiamo: Ragguaglio donna ed i ss. Rocco e Antonio
dell' ospedale nuovamente eretto in abbate; nella terza Chatel vi colo-
Roma dalla S. di N. S. Benedetto rì diversi santi egregiamente; la
XIII sotto il titolo di s. Maria e quarta eretta con fini marmi da
di s. Gallicano, e delle opere, di Gaspare Morelli con disegno di Men-
carità che vi si praticano. Di altri ghini, contiene la detta prodigio-
opuscoli riguardanti V istituto e no- sa immagine Maria, avendo di-
di
tizie del medesimo, ne tratta il Can- pinto la cupola il Carisi. L'altare
cellieri, Notizie ìsloriche delle chie- maggiore con marmi finissimi l'e-
se, ec. p. 102 e seg. dificò il cardinal Francesco Barbe-
Ospedale di s. Rocco. Ad Arci- rini prolettore, che donò pure il
confraternita de' ss. Rocco e Mar- quadro di s. Rocco del Brandi. La
tino ho detto che fu istituita di prima cappella a sinistra ha s. Mar-
faccia al porto di Pupetta nel i499> tino del Formello; la seconda s.
indiche essa fece fabbricare la chiesa Antonio di Padova del Preti, con
e il contiguo ospedale nel i5o2 con cupola e lunette di Rosa la cap- :

luogo per gli uomini e per le don- pella del Presepio colorita dal Pe-
ne, infermi di febbre e ferite, o ruzzi, fu guasta dai ritocchi; l'ul-
malattie acute, massime poveri dei tima Vincenzo Ferreri del
ha s.

dintorni e confrati, barcaiuoli e per- Grecolini. Della clamorosa festa di


sone addette al commercio che eser- s. Rocco, che celebravasi anticamen-

citasi nella prossima ripa del Te- te, feci parola nel voi. XVII, pag.
vere. Quanto alla Chiesa di s. Roc- 24; per essa i Papi solevano visi-

co [Fedi) aggiungeremo. Il Bom- tare la ed alcuni vi cele-


chiesa,
belli, Raccolta delle immagini t. Ili, bravano messa, come Clemente XI
p. G5, narra che il sodalizio aven- e Innocenzo XIII. Ora fo ritorno
do comprato il sito dagli schiavoni all'ospedale, nel secolo XVI bene-
per aprirvi un ospedale, vi edi- ficato dal cardinal Anton Maria
ficò magnifica chiesa eziandio ,
Salviali romano, con aver migliora-
OSP OSP 285
to l'edilìzio, e assegnato beni per- gliono far conoscere la loro pre-
chè ricevesse segnatamente le par- gnanza, oude salvare l'onore della
torienti, giacché in Roma fiorivano famiglia, sono ricevute molto tem-
per Je malattie mediche e chirur- po innanzi il parto, evitandosi cos\
giche più ospedali ampli e como- infanticidi: quelle che non sono po-
di. Nel '770 essendo primicerio vere pagano circa tre scudi mensili,
dell'arciconfraternita il prelato Ri- e di più se vogliono un trattamen-
minaldi poi cardinale, col breve to migliore, pagamento che cessa
Supplices preces di Clemente XIV, all'avvicinarsi del parto; chiamansi
si ridusse definitivamente l'ospeda- depositale, e come le altre non dico-
le a ricevere le sole partorienti, no il nome e condizione a veruno,
come si pratica tuttora ; il prelato serbandosi per tutte il più gran se-
con lode perfezionò l' opera, fissan- greto. I fanciulli appena nati si

do e confermando colla pratica le mandano colle debite precauzioni


regole, che anco oggi si osservano, alla pia casa degli esposti in s. Spi-
onde meritò che il Papa lo dichia- rilo; quelle madri che vogliono ri-
rasse superiore assoluto. L' ospedale prenderseli, pongono loro un segna-
si forma d'ampia sala e di diverse le per distinguerli. La rendita del-
camere, una delie quali è pei parti l'ospedale è di circa scudi i5oo ,

e per le operazioni: d'ordinario 20 de' quali 6qo sono dati dall' erario.
sono letti che possono accrescersi,
i Governato già dall' arciconfraternita

con cortine che li separa dagli al- passò per le fasi amministrative nar-
tri. Le donne prossime a partorire rate degli altri, ed ora è presieduto
ed anche 708
giorni innanzi, sia- da una particolare deputazione, es-
no o no maritate, sono ricevute sen- sendone presidente V Elemosiniere
za cercare il nome e la condizione, del Papa (Fedi).
anzi se vogliono possono coprirsi il arcispedale del ss. Salvatore ad
•volto per non essere vedute; se Sancta Sanctorum presso s. Gio-
muoiono si seppelliscono nel conti- vanni in Laterano. Da un lato del
guo cimiterio, senza sapere chi sono, Monte Celio, all'estremità della va-
e in vece del nome si scrive un nu- sta piazza di Laterano (Fedi), e
mero sul libro mortuario. È vieta- presso la prima chiesa e arcibasili-
to l' ingresso ad altre donne e uo- ca del mondo, cattedrale del Papa
mini benché parenti, ed a persone e madre di tutte le chiese, sorge
di qualunque dignità; v'entrano l'ospedale la cui origine seguì quel-
solo il medico, chirurgo ostetrico, la di s. Spirito. La prima sua fon-
levatrici e le donne addette che di- dazione deve nel 12 16, secondo
si

pendono dalla priora, oltre il sacer- diversi autori e monsignor Mon-


dote che presiede all' ordine inter- chini, al cardinal Giovanni Colon-
no del luogo. Esente V ospedale da na romano ; altrettanto dissi alla
qualunque giurisdizione, niuna don- sua biografia, riportando le parole
na è molestata. Quando sono in del Cardella e citando con lui il
istato d'essere congedate, circa 8 Marangoni, ma ora riscontrato que-
giorni dopo il parto, possono uscire sti in vece leggo a p. 191 e 282,
inosservate nelle ore più opportune Istoria di ss. Sanctorum, compilata
e con ogni cautela, al che si presta colle memorie dell'archivio della no-
la località. Le donne che non vo- bile Arciconfraternita del ss. Sai-
286 OSP OSP
vatore ad Scinda Sanctorum [Fe- in Luterano [Vedi), come questa
di), doversene la fondazione o al- volgarmente appellasi l'arcispedale.
meno la canonica eiezione e perfe- L'immagine si custodiva in una cap-
zionamento al cardinal Pietro Co- pella contigua al palazzo Lateranen-
lonna romano, elevato a tal dignità se, ma Sisto V la trasferì alle Sca-
nel 1288, che per aver effettuato le le sante. Avanti di progredire dare-
disposizioni dello zio cardinal Gia- mo un cenno delia chiesa e del so-
como, è anche celebrato fondatore dalizio.
dell'ospedale dis. Giacomo: poi di- Narra l'Anastasio che Onorio I
remo come Marangoni spiega le
il del 625 nella propria casa eres-
diverse sentenze sopra due fon- i se un
monastero di benedettini
datori. A Gregorio IX, coll'autorità (giàne feci cenno nel voi. XXXVII,
del Bernini, dissi che aprì e dotò p. i4o) in onore de'ss. Bartolomeo
l'ospedale Lateranense, forse avrà e Andrea apostoli, con chiesa o ora-
contribuito colla sua autorità e be- torio sotto 1'
invocazione del secon-
neficenze all'effettuazione dell'istitu- do (il cui braccio, portato da Co-
zione del cardinal Giovanni, se de- stantinopoli da Gregorio I, ivi ri-
s.

vesi lui ritenere primario fondato- pose), dotandolo con fondi suoi e al-
re, come pare che sia. Il Cancellie- tri beni, indi riedificato e rimesso
ri in più luoghi, e noi ad Acque, in isplendore nel 780 da Adriano
scrive che l'ospedale ebbe origine I. Abbandonato il monastero forse
dai venditori d'acqua, e che ogni nel declinar del secolo XI per l'in-
anno si esponeva nella festa dell'o- vasione di Guiscardo, che accennai
spedale una pianeta, ov'era ricama- a Ospedale della Consolazione, ven-
to o dipinto un asino carico di ba- ne nel XIII ridotto a ospedale sot-
rili d'acqua, forse stemma della com- to il titolo di s. Andrea, poi cam-
pagnia di siffatti venditori. Il Ma- biato coll'attuale, e la chiesuola ser-
rangoni avverte ancora, come meglio ve per la custodia del ss. Sagramen-
diremo, che la detta nobile arcicon- to pegl' infermi, e delle reliquie, e
fraternità, dopo aver esercitato l'o- per V esercizio di alcune opere di
spitalità luogo che ottenne pres-
nel pietà. Si può vedere l'opuscolo del
so la Chiesa de'ss. Marcellino e Pie- Casini : Pitture antiche ritrovate ac-
tro, nel 1 348 eresse l'ospedale pei canto l'ospedale di s. Giovanni in
poveri e per gl'infermi, presso la Laterano, Roma 1783. Diresse e
chiesetta di s. Andrea, ed a questo governò lungamente l'ospedale la
spedale comunicò il proprio titolo detta nobilissima arciconfraternita,
del ss. Salvatore ad Sanata San- ch'ebbe sin dall'origine principal sco-
ctorum, non che lo stemma e inse- po di ricevere i pellegrini e cura-
gna, cioè l'immagine stessa del ss. re gl'infermi, oltre la custodia del-
Salvatore in mezzo busto sopra un la prodigiosa immagine acheropita
altare, tutta risplendeute fra
due can- del ss. Salvatore. Di essa parlammo
delieri con candele ardenti, in me- in più luoghi : della solenne lavan-
moria che diverse volte cerei che i da e mensa a' 12 individui nel gio-
ardevano avanti la medesima nou vedì santo, che sino al declinar del
si consumavano o crebbero di pe- secolo passalo facevano nell'ospeda-
so. Per la prossimità a detta arci- le i guardiani e senato romano, nei
basilica o Chiesa di s. Giovanni voi. Vili, p. 3o2, e XXXVII, p.
OSP OSP 287
200 ; solo qui aggiungeremo che to proprio con remissione, laonde
nel Prospetto delle prerogative del Benedetto XIV assegnò al pio luo-
senato romano, riconosciute uel 1847 go per quelli che vi scapitava scu-
dal regnante Pio IX, nel n.° i5 si di 100 annui, rilasciandogli l'am-
legge. « Assisterà alla solenne mes- ministrazione delle stesse carceri. Ciò
sa nel giovedì santo, alla lavanda approvò Clemente XIII a' ig no-
e mensa de'dodici poveri sacerdoti, vembre 1761 col moto-proprio, Fra
che ha luogo nell'archiospedale di le maggiori, presso il Bull. Conti/i.

Sancta Sanctorum, quando però non t. II, 271, attrihuendo però al-
p.
vi sia cappella papale ". Riguardo l'erario mantenimento de' prigio-
il

alla nobilissima arciconfraternita par- nieri, tranne quelli che potevano


lai della lavanda de'piedi di detta pagare. Tuttavolta l'arcispedale non
immagine, ne' voi. IX, p. 83, e trovando il suo conto ad ammini"
XXXVII, p. 2o3 : del collegio dei strare le carceri e pagarne salaria- i

dodici ostiaii custodi della medesi- ti, sebbene avesse il testatico di bai.

ma, nel voi. XLI, p. ig5. 11 capi- 7 172 al giorno per ogni prigio-
tolo Lateranense sebbene non ha al- niero, chiese a Leone XII d'esse-
cuna giurisdizione sull'arcispedale, re esonerato amministrazione
dall'

tuttora nomina a vita un benefizia- economica, e l'ottenne da Pio VIII.


to detto priore de'preti di esso, di- Finalmente noterò che il cardinal
stinto però da quello ch'esercita nel- Capraniea nel fondare l'almo Col-
l'arcispedale la sopì intendenza del- legio Capraniea [Vedi), volle go-
la disciplina. Il beneficiato non ha vernatori e patroni di esso i con*
altro officio, che d' intervenne in servatori di Roma ed i guardiani
primo luogo col l'altro priore a tut- dell' arciconfraternita ; il cardinal
te le funzioni ecclesiastiche, che pri- Nardini lasciando all'arcispedale il

ma la nohile arciconfraternita ed suo palazzo, che ancora possiede,


ora i deputati esercitano; esso è assoggettò ai guardiani la direzione
vestito sempre in piviale bianco, col- del Collegio Nardini (meglio è ve-
la targa del ss. Salvatore dietro, as- dere il voi. XXXII,
35, p. 34 e
sume l'abito nell'arcispedale o nella poiché a detto articolo mi espressi
chiesa di s. Andrea ove i deputati equivocamente, quanto dissi al palaz-

si portano all'assistenza degli anni- zo) da lui fondalo. Il cardinal Crivelli


versari e messe che vi si celebra- destinò i medesimi guardiani gover-
no; gode molti onori e piccoli emo- natori del Collegio Crivelli (Fedi) che
lumenti, e forse nella funzione del- voleva istituire (onde l'arcispedale
la lavanda vi avrà avuto luogo. mantiene un discendente di sua fami-
L'arcispedale godeva una rendita glia in un collegio, essendo il legalo
sul collegio de' segretari apostolici j amministrato e protetto dal cardi-
soppresso questo da Innocenzo XI nal decano, come dissi nel voi.
nel 1679, in compenso gli cede i XIX, p. 172); altrettanto fece il fon-
proventi ed emolumenti che ritrae- datore del Collegio Ghislicri [Fe-
vansi dall'affitto delle carceri di Cam- di). Ora ritorniamo all'origine del-
pidoglio. Queste rendite si affittava- l'arcispedale.
no per annui scudi 4^°> ma ,a '* Il Marangoni nel cap. 44> riporr
mente diminuirono, che il sodalizio tando i veri documenti e testimo-
fu costretto ad amministrarle a con- nianze storiche sull'origine e sta-
288 OSP OSP
bilimenlo, primi statuti delln com- malo e florido, continuando il soda-
pagnia de''raccomandati del ss. Sai- lizio la cura dell'altro spedale di s.
valore, e suo fervore nella pratica Giacomo al Colosseo, il quale nel
dell'ospitalità , dichiara potersi affer- secolo XVI fu riunito al Lateranen-
mare fondatori di essa i due car- se. L'antica fabbrica è ancora in
dinali Colonna Giovanni e Pietro; piedi nel cortile contiguo alla chie-
il primo morto nel 124^ quale in- sa di s. Andrea, poco lungi dalla spe-
ventore e architetto di sì grande zieria, 120 palmi lunga, e 4* ai'* '

opera, contribuendovi con parte di ga ; e qua appunto fu trasferito il


sue ricchezze, pel ricevimento dei primo spedale della chiesa de'ss.
pellegrini nell'ospizio presso la chie- Marcellino e Pietro. Nel 1462 coi
sa de'ss. Marcellino e Pietro, e dei danari lasciati da Everso II conte
poveri infermi nell'ospedale presso d'Anguillara e potente barone ro-
la chiesa di s. Giacomo vicino al mano, fu fabbricato un nuovo brac-
Colosseo; il secondo e di lui paren- cio di ospedale verso settentrione,
te assunse la protezione e direzione detta la corsia vecchia, cominciato
dell'opera, e per renderla stabile e dalla chiesa di s. Andrea, sino alla
perpetua la fece erigere canonica- punta del campo Laterano, al qua-
mente da Giovanni XXII residente le poi si aggiunse dal lato della piaz-

in Aviguone, onde a lui molti die- za Lateranense l'altra corsia delta


rono il titolo di fondatore, anche nuova nella parte verso oriente e la
per aver cooperato colle sue elargi- chiesa di s. Giovanni in Fonte, so-
zioni alla fabbrica del nuovo ideato pra del quale sono le stanze per la
spedale del Laterano, che però fu famiglia, ed ambedue
servirono per
eretto molti anni dopo di lui, che gli uomini mezzo della fac-
: nel bel
morì nel i326. Gli statuti del soda- ciata esterna, in cima sovrasta l'oro-
lizio furono approvati nel i33i, per logio con campane. Aftinché poi non
cui il Marangoni confuta gli errori si perdesse la memoria del titolo e
detti in proposito, anche dai bene- del sito della prima cappella dedi-
meriti dell'istoria degli stabilimenti cata a s. Michele arcangelo, nel det-
romani (e non sbaglia?), Fatino-
chi to braccio verso tramontana, e nel-
ci e Piazza. Per accogliere i pelle- la facciata sopra la porta di s. An-
grini e per curare gli infermi, la drea nel 1 638 fu fatto dipingere a
compagnia acquistò alcune case con- fresco una grande immagine di s.

tigue alla chiesa de'ss. Marcellino e Michele con analoga iscrizione. Quin-
Pietro, nelle quali formatovi un o- di la carità dell'arciconfraternita nel
spizio o spedale, con somma carità i655, ed incontro descritti edifizi, i

vi ricevette gli uni e gli altri, fin- con architettura di Gio. Antonio de
ché lo trasferì al Laterano presso Rossi benefattore dell'arcispedale, dai
la cappella di s. Angelo, la cui fab- fondamenti eresse un sontuoso ospe-
brica solo fu incominciata nel i 348 dale per le donne inferme, consisten-
sotto i guardiani Francesco Vecchi te in una sola corsia detta mulieru/n,
e Fraucesco Rosana, e vicino alla tirata a lungo verso settentrione, e
chiestila di s. Andrea, in onore del sopra questa altra succursale, con
ss. Salvatore, ed anche sotto l'invo- portico nel suo primo ingresso, e
cazione di s. Michele arcangelo, pei con stanze ed officine per le donne
due sessi: ben presto divenne rino- inservienti. Inoltre il sodalizio a suo
OSP OSP 289
conto tenne case per ricovero delle ricevere le sole donne, senza di-
•vedove mantene-
miserabili, ove le stinzione di età, condizione, patria
va, perciò dette case sante. Per tan- e religione, secondo il pio e ge-
te benemerenze 1' arciconfraternita neroso costume della carità roma-
fu arricchita dai benefattori, e dai na, purché sieno affette da malattie
Papi con privilegi e indulgenze, an- mediche. La corsia nuova è capace
zi per aver nel i 386 estirpati i mal- di 36 letti, la vecchia di 84, quel-
r

viventi de'dintorni, il senato le ac- la detta mulierum di i43, Ja sue-


cordò giurisdizioni sopra gli abitan- cursale di 3o possono con-
1 1 7, e
ti, e sopra una terza parte del Co- tenersi in alcune camere sussidiarie
losseo. Di tutto e di altro tratta co- prossime a queste ultime due cor-
piosamente il Marangoni. Molle i- sie. V'ha inoltre per le tisiche un
scrizioui ricordano i benefattori del luogo chiamato s. Giacinto con 24
pio luogo, fra' quali Vannozza de letti, e per le frenetiche una sala
Caiani madre del famoso Cesare a 4 posti; finalmente vi è un vasto
Borgia. Nella metà del secolo XVII spedaletto capace di 4° letti, detto
il sodalizio ridusse allo stato attua- di s. Filippo, per la famiglia degli
le le quattro grandi corsie, di che uomini, e per i gravemente feriti

principalmente si compone questo o da straordinario accidente


colpiti
magnifico e grandioso stabilimento. ne'dintorni. I 4' ' etu che tengousi
Pio VI ordinò che l' ospedale rice- ordinariamente nella corsia vecchia
vesse gli scottati dell'estinto ospedale diconsi perpetui, e sono destinati al-
di s. Antonio, di cui cenno si fece lecroniche, che però essendo di un
ad Arcispedale della Coxsolazioxe. numero maggiore occupano anche
Sotto di lui si migliorarono i ba- parte della nuova. Grandissima è Ja
gni dell'acqua santa, di cui è pro- nettezza di questo vasto arcispedale:
prietario l'arcispedale: di essi e del- esso ha due medici primari, un chi-
l'acqua parlai ne'vol. I, 79; IV,
p. rurgo primario, due sostituti chirur-
p. 4°; e XXV, pag. 160. Noterò ghi e de' soprannumeri nelle due
che nel casino d'ingresso vicino ai classi pei casi d'influenza. Le sorel-
bagni, solendovisi cambiare Gregorio le della Carità [Fedi),
be- (il cui
XVI nelle sue lunghe passeggiate nemerito istituto approvò Gregorio
fuori di porta s. Giovanni ove sono, XVI), furono quivi introdotte nel
il cardinal Sala presidente del luo- 1821, ed è la prima casa della con-
go pio, dopo aver abbellito il loca- gregazione, dimorandovi la superio-
le, e di tutto fornitolo, senza farne ra generale : da ultimo eranvi 35
vanto, con semplici modi me ne con- suore, cioè 12 oblate e 23 conver-
segnò le chiavi per tale uso del Pa- se, ed alcune serventi in loro aiu-
pa (ne restai sorpreso e edificato, to; hanno dall'ospedale il vitto e
avvezzo a vedere ostentazioni pra- mille scudi annui. Queste esem-
ticate nelle più piccole cose col plari religiose soleva visitarle Gre-
Papa , ma di ciò meglio tratterò gorio XVI in un all'ospedale, nel-
se Dio vorrà in altra opera) e l'ottobre e nel carnevale. Esse ol-
solo le restituii dopo la morte di tre la caritatevole assistenza delle
questo. inferme, la cura della guardaroba
L'arcispedale è ora destinato a e della dispensa, esercitano la bassa
voi. XLIX. '9
290 OSP OSP
chirurgia, cavano sangue, siringano, incisoria per le sezioni de'cadaveri,
applicano coppe e vescicanti. In Ca- e la un tempo era n vi
biblioteca :

stel Gandolfo il pio luogo acquistò le scuole quando dimoravano nel-

una casa per fare ristabilire le in- l'ospedale i giovani studenti, con
ferme suore, e Gregorio XVI più concorso e dissertazioni nel teatro
\olte si recò a benedirle. Pei ser- anatomico. L'arciconfraternita del ss.

\igi più faticosi della cucina, dispen- Salvatore diresse e amministrò l'ar-

sa e spezieria suppliscono gli uomi- cispedale, finché Pio VII nel prin-
ni. Per l'assistenza spirituale delle cipio del corrente secolo ne dichia-
malate, nel 1 836 Gregorio XVI vi rò visitatore il cardinal Pignatlelli t

pose i benemeriti Ministri degl'in- indi seguirono i narrati provvedi-


fermi (Fedi), cioè otto religiosi, sei menti presi per gli ospedali di Ro-
padri e due laici, compresi il prio- ma, finché Pio Vili ne affidò l'am-
re e il sotto priore; ed oltre alle co- ministrazione ai deputati, di cui
se spirituali soprintendono alla disci- Gregorio XVI fece presidente il car-
plina degli uomini addetti all'istitu- dinal Giuseppe Mezzofanti. L'arci-
to. Questi religiosi hanno stanza e spedale ha di rendita 3 2,000 scudi
vitto come il rimanente della fami- circa all'anno, compresi 14,000 pa-
glia ; più scudi 24 l'anno oltre la gati dall'erario: fra i suoi pesi è il

limosina della messa, ed il priore ^S. mantenimento della cappella Sane tei
Diversi zelanti ecclesiastici secolari Sanctorum alle Scale sante, da cui
e regolari si recano ad ascoltarvi ritrae una terza parte delle limosi-
le confessioni, istruendo e consolan- ne della bussola, le altre spettando
do le inferme: queste ricevono an- al capitolo Lateraneuse. Della pro-
cora le visite di parecchie cari tate- cessione solenne che celebra l'ar-
voli dame, che vanno ad assisterle e cibasilica Lateranense pel Corpus
confortarle. Quelle che risanano so- Domini, coll'intervenlo del Papa e
no portate all'ospizio della ss. Tri- de' cardinali; che passando per la
nità de 'pellegrini; i cadaveri di quel- corsia nuova, si pone il ss. Sagra-
le che muoiono sono tumulati nel mento sull'altare, e con esso si be-
cimiterio aperto sotto Pio VII, clie nedice le inferme, ne parlo nel voi.
contiene 36 sepolture, e sono ac- IX, p. 65. Solo qui aggiungo, che
compagnale con molta decenza dal- entrando la processione nell'arcispe-
la pia unione di Sancta Sanctorum dale, deputati prendono le aste
i

istituita nel 170*4 nell'annesso ora- del baldacchino, e le lussano all'u-


torie, al cui altare venerasi l'imma- scir di essa; il Papa mette l'incen-
gine di s. Maina imperatrice col di- so e incensa il ss. Sagramento, som-
viti Figlio, dipinta in muro. Questo ministrandogli la navicella e l'in-

cimiterio è prossimo alle corsie mu- censiere il cardinal arciprete dell'ar-


Iterimi e succursale; l'antico era cibasilica, dopo averlo ricevuto pre-
situato più a tramontana, all'estre- sentandogli l' aspersorio, indi i' ac-
mità della fabbrica. L'istituto ha compagua fino alla sortita.
una spezieria ben fornita di medi- arcispedale di s. Spirilo in Sas>
cinali, con capo farmacista, e h ven- sia, o di s. Maria in Saxia. Mo-
de al pubblico di cui n'è mancante numento insigne della carità roma-
in quei dintorni. Vi è pure la sala na, degno dell'alma Roma, centro e
OSP OSP 20 ,

regina del cristianesimo, il più bello Alarla in Saxia, riportai le impor-


e il più grande dell'Europa, che ven- tanti notizie relative de'seguenti se-
ne dai Pontefici fregiato del titolo di coli, il progressivo aumento e de-
apostolico. Questo colossale e mera- cadenza per gl'incendi e rovinose
viglioso complesso di magnifici edilì- vicende sofferte ; dissi finalmente
zi estendesi lungo la destra riva del come la scuola coll'ospizio essendo
Tevere, incominciando a poca distan- caduta in deplorabile stato e de-
za dal Ponte s. Angelo, sin quasi serta, da Innocenzo III rifab-
fu
al Porto nelle vie Borgo
Leonino, bricata dai fondamenti, e converti-
s. SpiritoLuogara, nella Città
e la nel famoso ospedale di s. Spi-
Leonina (ledi) j il più antico, il rito in Saxia o Sassia. Altrettanto
più ricco e il più vasto ospedale eziandio narrai a Denaro ni s. Pie-
di Iioma. "Wdiulorni, ne'primi tem- tro, ed a Commendatore di s. Spi-
pi della Chiesa, vi furono altri ospe- rito, ch'è il prelato cui è affidato il

dali, ospizi o scuole nazionali, di cui governo, la direzione e amministra-


parliamo a'ioro luoghi, oltre l'ospe- zione di questo benemerito stabili-
dale eretto da s. Simmaco Papa del mento, immediatamente soggetto ni
4f)8 , lestaurato ed ingrandito dai Papa che lo nomina. Ivi dissi pure
successori, poi venuto meno : della di sua cospicua dignità, ampie fa-
chiesa e ospedale di s. Gregorio I coltà e prerogative, di sua origine,
de Cortina, feci parola nel voI.XLIV, serie e benemerenze; come altresì
p. 44- 1' Torrigio, Ilist. della cJiiesa di molte notizie riguardanti l'arci-
di s. Giacomo in Borgo p. i/[, Ilar- spedale ed annessi di sua arcicon- ;

ia che vicino vi fu un ospedale di fraternita, cui Giulio III affidò l'am-


s. Giacomo, e più olire quello di s. ministrazione di questo splendido
Nicolò fabbricalo dalla palle di Bor- luogo,quando tolse la dignità del
go s. Spirito, in quel distretto che commendatore per essere stato al-
chamavasi Borgo di s. Martino, co- cuno trascurato nell'osservanza del-
sì dello perchè era nella parrocchia le discipline, quindi nel i556 ripri-
della chiesa di s. Martino, la qua'e stinata da Paolo IV colla bolla Ano-
poi fu inclusa dentro il palazzo del stolicae Sedis, sopprimendo la con-
priorato (di cui faccio cenno a Ospizio gregazione di sei membri del soda-
de'convertendi) sulla piazza Rusli- lizio che dirigeva l'istituto; dell'ac-
cucci o Vaticana, ma con nome cor- quisto di sue principali possessioni
rotto di s. Martinella. Mei voi. XXXV, (molte delle quali meglio descrissi
p. 2 3, 24, 23 e seg. ho detto co- negli analoghi articoli); dei com-
me verso il 7 1
5, o 725, o 728 mendatori creati cardinali, i quali
portatosi in Roma Ina re degli an- hanno biografie nel Dizionario, e
glo-sassoni, vi fondò la elvesa di s. degli autori che trattarono dell'or-
Maria con scuola, ospizio o ospeda- dine <\e Canonici regolari di s. Spi-
le pei suoi razionali pellegrini in- rito (Vedi), e dell'arcispedale. Ad
glesi, dai quali avendo ia contrada Arciconfralernita di s. Spirilo in
preso il nome di Saxia o Sasso- Sassia notai che si deve ancora ad
nia, anche la chiesa, la scuola e l'o- Innocenzo III la sua antichissima i-
spizio fu detto con tale aggiunto ; sliluzione, e perciò ritenuta la prima
narrai quanto fiorì la scìiola di s. fondala in Roma, che servì d'aiuto
i$i OSP OSP
notabile all'incominciaraenlo e pro- do, per aver cura non solo de'pro-
seguimento dell'ospedale: essa ha la ietti, ma ancora delle inferme ed in-
chiesa o oratorio dedicato alla ss. fermi. A Conservatorio delle proieL-
Annunziata, ed il Venuti, Roma mo- te(tyedi) )
situato in una parte del-
derna p. 1223, riferisce che fu ri- l'edifizio presso il Tevere oVera l'an-
fatto dai fondamenti, e trasferito tico Cimiterio di s. Spirito (Vedi),
rimpetto alla nuova corsia da Bene- parlai di sua origine, e come venne
detto XIV, con architettura di Pietro affidato alle religiose pur bastarde
Passalacqua; che quadri degli alta- i di s. Tecla vergine e martire, poi
ri laterali sono i medesimi ch'erano soppresse, delle quali feci parola an-
nella vecchia chiesa, e neh' altare che nel voi. VII , p. 275. Conti-
maggiore si venera un'antica imma- nuando a parlare dell'ospedale de-
gine della Beata Vergine della Sa- gl'infermi, poi dirò dell'ospizio dei
lute, vestendo i confrati sacchi tur- proietti,e dello spedale de' mente-
San-
chini coll'insegna dello Spirito cattiaggiunto nel secolo decorso. In-
to. Nel num. 5o del Diario di Ro- nocenzo III dotò il pio luogo coi
ma del 1801 si dice che la chiesa beni suoi patrimoniali, l'arricchì di
è ornata dentro e fuori con scol- privilegi e d'una libreria, dichiaran-
ture di Bergondi allora restaurate, done maestro generale, magisler ho-
essendo stata ristorata la chiesa e spitalis, lo stesso Guido, e l'ospedale

ornata la detta miracolosissima im- volle che fosse capo e principale di


magine dall'architetto Melchiorre fi- quelli che iu seguito avessero eret-
glio diPassalacqua. to i di lui canonici regolari, i quali
11 munifico Innocenzo III (Ve- venendo poi riformati da Pio II, ve-
di), elevato alla cattedra di s. Pie- stirono l'abito di preti secolari,
tro nel 1198, divisando col suo fregiandosi come il commendatore
grande animo aprire un ricovero della doppia croce biforcata , inse-
per gì' infermi , e un asilo pei ba- gna dell'ordine e dell'arcispedale,
stardi o proietti, slimò atta all'o- che anzi è sovrastala dallo Spirilo
pera l'antica scuola e ospizio degli Santo raggiante. Inoltre il Papa fe-
anglo sassoni, divenuta deserta, e ne ce fabbricare appresso l'ospedale una
affidò l'esecuzione all'architetto e nuova chiesa, che descriveremo in
scultore Marchionne XIII d'Arezzo. fine,dedicandola allo Spirito Sauto,
Compilo l'edilìzio sapientemente chia- che colle sue divine ispirazioni l'a-
mato a Roma Guido di Montpellier, vea infiammato ad eseguire un'ope-
fondatore degli ospedalieri Canonici ra di tanta carità, la quale avendo
regolari di s. Spirilo (Fedi) ( il p. per così dire ottenuto l'origine dal
Bonanni nel Catalogo par. I, p. 54 cielo, Innocenzo III fece vestire i

e 55 riporta analoghe notizie e le proietti e le proiette, ed i ministri


figure di essi cogli abili corali e e inservienti, con abiti di color ce-
talari), a questi ne commise la cura leste. Indi Innocenzo IV del 1243
nel 1204, onde da loro l'ospedale a questo pio luogo fece molti mi-
di s. Maria in Saxia si disse di s. glioramenti e nuove fabbriche, e gli

Spirito: oltre di essi Innocenzo III assegnò molti beni, aumentati pro-
vi stabili ancora le monache ospe- gressivamente da altri Papi, da car-
daliere, seguaci della regola di Gui- dinali, prelati, nobili ed altri beue-
OSP OSP 293
fattori, le memorie de' quali si am- gante portico ,
poi con vantaggio
mirano in più luoghi, e tali furono murato, dove si posero de' focolari
pure alcuni che vi professarono l'ar- per iscaldare i poveri cui davansi
te salutare come Lancisi Pane e
, , gli avanzi de' cibi. Nella parte su-
Giavina, lodati anco a Medico e Me- periore delle interne pareti si con-

dicina. Degli Elfelli, nelle sue Me- dussero alcune dipinture a fresco che
morie, parla delle commende di s. ricordassero le gesta principali del
Spirito a Falleri, a Civita, a Campa- Pontefice fondatore. Il celebre Palla-
gnano, a s. Elia presso Nepi. Nicolò dio vuoisi che abbia ornato poi que-
HI del 1277 fece rettore e soprin- sta sala di bella ed elegante cupola ed
tendente dell'ospedale il nipote car- altare di graziosa architettura, che
dinal Matteo Rosso Orsini. Eugenio a divozione degli infermi si stabilì
IV nominò commendatore il nipote avanti la porta principale nel mez-
Barbo, poi Paolo II, primo che non il zo della sala: il quadro rappresen-
appartenesse all'ordine ed il primo ta s. Giobbe dipinto da Maratta.
prelato commendatore e siccome , Per disposizione dello stesso Sisto
per le di lui molte occupazioni non IV, i nobili bisognosi di ricovrarsi
poteva attendervi, il Papa stesso pre- nell'ospedale, vennero un tempo
se il governo dell' ospedale ; ed è accolti in luogo separato e decente.
perciò che vedendo scaduta la con- La detta corsia grande o braccio
fraternita di s. Spirito , colla bolla vecchio contiene 326 letti. Si crede
Salvatoris nostri, nel 1 44^ la ri- che vi lavorasse anche l' architetto
chiamò a vita , indi arricchita di Pollaiolo sotto Innocenzo Vili, e
privilegi neli477 c0 " a bolla Illius che Paolo III vi facesse aggiungere
da Sisto IV. Questo Papa osservan- un braccio da Antonio Sangallo.
do che la fabbrica costrutta da In- Talvolta i beni dell'ospedale fu-
nocenzo III, massime per la lunga rono dai Papi ne' bisogni dati a
assenza de' Papi d'Avignone, avea sicurtà d'imprestiti; così fece Paolo
sofferto gravi danni e minacciava IV per scudi 3o,ooo che impiegò
rovina, volle riedificarla servendosi nel grano necessario a Roma. In
anche dell'eredità del cardinal Am- vece s. Pio V donò al luogo pio
malinoti, non essendo state sufficien- scudi 25,ooo, e richiamò il com-
ti le riparazioni del commendatore mendatore Cirillo alla prefettura del
Pessirotti che però avea rifabbri-
, sacro palazzo, onde riparlai di lui
cato o terminato la chiesa, ed eret- nel voi. XLI , p. 258, nella serie
ta la casa de' canonici , come me- de' Maggiordomi , de' quali alcuni fu-
glio dissi nel voi. VII (non Vili, rono commendatori , e perciò va
errore di stampa), p. 274- Pertanto letta. Il predecessore Pio IV, col
Sisto IV con architettura del Pin- breve stampato Cum magistrum, re-
telli (autore della cappella Sistina, stituì all'arcispedale le indulgenze e
come al voi. Vili, p. ii5), fece co- privilegi a forma del concilio di
struire una gran sala lunga 564 Trento, e colla bolla Sì ad universi
palmi architettonici, larga circa 55, ne confermò gli indulti e le facol-
alta 60, capace di un triplice ordi- tà. Il successore Gregorio XIII eles-
ne di letti per ciascuna parte : di se commendatore Aldovrandi, che
prospetto alla strada fece un ele- arricchì la sagrestia e la chiesa , e
294 OSP OSP
fece Ja facciata del palazzo de' com- posero i cronici con 2 5 letti. E qui
mendatori, servendosi del concitta- noteremo che la tisi come male con-
dino Ottavio o Ottaviano Masche- tagioso ebbe una particolare sala,
rino bolognese; edifìzio solido e di detta s. Giacinto, con 1 3 letti; agli
bell'aspetto: R.uino che gli succedet- operati , come quelli che aveauo
te fabbricò le scuole pei putti, am- d'uopo di maggior quiete e custodia,
pliò il monastero per le monache fu destinata la sala detta s. Fi-
di Tecla, e terminò il cortile del
s. lippo con 22 letti; i frenetici, per-
palazzo, il quale resta fra il lato chè non turbassero gli altri e fos-
occidentale del braccio Sistina e la sero meglio guardati, ebbero stanza
chiesa. Nel i584 s pubblicò in Ro- ' apposita con tre letti di forza; fi-

ma : Compendio de privilegi, esen- nalmente pei famigliari infermi fu


zioni, indulgenze, ec. confermati da destinato V O speda letto di s. Girola-
Gregorio XIII e la riforma del mo con 12 letti. Dell'eredità lascia-
concilio dì Trento. Indi nel i586 ta all'arcispedale da Lancisi archia-
ivi venne stampato il breve di Si- tra di Clemente XI, anche per un
sto V, Exigìt incumbentis nobis, in ospedale di donne, ne tenni propo-
conferma delle indulgenze, privile- sito a Ospedale di s. Maria e s.

gi e facoltà dell'arcispedale.' Sotto Gallicano, ove pur dissi dell'unio-


Paolo V, il quale come dirò istituì ne ad esso de' proventi spettanti al-
il banco di s. Spirito, il commen- l'ospedale di s. Lazzaro, in avanti
datore Torniolo edificò la scuderia incorporati all'arcispedale di s. Spi-
e il granaio; e sotto Urbano Vili rito. Dell' acqua Lancisiana trovata
il commendatore Vaio molto abbellii sotto tal Papa, si legga voi. I,
i p.
la chiesa e la sagrestia. Di Alessan- 79, e XXV, p. i5g: quanto alle
dro VII, come benemerito dell'ospe- notizie del Lancisi ne tratta il Can-
dale, si ha una medaglia colla sua cellieri, nella Lettera al dott. Koreff
effigie , e nel rovescio il prospetto sull'aria di Roma. Questo autore
dell'ospedale con lo Spirito Santo ne' suoi Possessi de Papi dice dei
fra nuvole, raggi e l'iscrizione Ae- : luoghi che presero icommendatori
dibus oeconomia et disciplina resti- nelle cavalcate, e Zosimo Valigna-
tulis. Dicesi ancora che fece costrui- ni nel 1721 in quella d'Innocenzo
re una sala lunga 1
49 palmi, larga XIII intervenne tra' protonotari a-
circa 4§> alta 49j c hc lega ad an- postolici. Clemente XII vedendo l'ar-
golo retto con quella di Sisto IV, cispedale e il suo banco aggravati
ed è l'attuale ospedalelto de' feriti di moltissimi debiti, deputò visita-
con 64 letti, imperocché col tempo tori apostolici cardinali Porzia e
i

si conobbe l'utilità di separare tra Lanfredini : pei benefizi ed amplia-


loro gl'infermi per ottenerne più a- zioni fatte da questo Papa all'arci-
gevolmente la guarigione, quindi lo spedale fu coniata una medaglia in
scorbuto come attaccaticcio ebbe cui oltre la sua effigie e l'epigrafe:
destinato per luogo particolare i Pia domo servala, si vede il Pon-
memorali portici murati della corsia tefice accogliere varie donne con
Sistina con 6 letti, e ne' portici stes- fanciulli, essendovi in aria lo Spi-
si dall' altra banda per cura del rito Santo tra raggi. La popolazio-
commendatore Cioia ultimamente si ne di Roma, dai tempi di Si-
OSP OSP 293
sto IV a Benedetto XIV, essendosi mezzo ai letti si appendessero al-
duplicata (nell'ultimo suo anno asce- cune tavolette con alcuni segni con-
se a i 54,o58 abitanti), accadeva che venzionali, per indicare lo stato del-
si avessero al tempo stesso presso a l' infermo e il trattamento da usar-
mille infermi, massime nell'estate per glisi.Nel 17^1 si pubblicò in Ho-
quei provenienti dalle campagne, i ma Regole da osservarsi nel sacro
:

quali non poleansi contenere ne' so- ed apostolico archiospedale di s. Spi'


liti locali, e conveniva usare dei rito in Sassia.
prossimi granai. Laonde Benedetto Gli immensi locali di questo ar-
XIV nel 1743 divisò d'ampliare cispedale riceverono perfezionamen-
duna terza patte l'edilìzio, poiché to da Pio VI, sotto di cui la po-
al lato orientale della corsia Sisti- polazione salì fino a i65,ooo abi-
na, verso Ponte s. Angelo, aggiun- tanti, il quale aggiunse una nuova
se con disegno del Fuga nuova sala fabbrica separata dalla vecchia pei*

lunga palmi 4'4> ai 'g a circa ' 55 e la pubblica via, bella a vedersi per
alta 5q, che si disse braccio nuo- l'ampiezza e per 58 colonne che
vo, e nella pai te superiore Tu ador- in doppio ordine sorreggono la vol-
nala di pitture di Gregorio Gugliel- ta del secondo piano, mentre egual
mi che rammentano le miracolose numero di pilastri sostiene quella
guarigioni operate da Gesù Cristo: del primo.primo piano, chiama-
11

esso colle corsiole è capace di 287 to s. Maria, è lungo palmi 592,


letti. JNel suo altare un buon quadro largo 74? alto 20; il secondo s.
di Giacinto Brandi esprime la ve- Carlo, lungo egualmente, largo pal-
nula dello Spirito Santo. Inoltre ar- mi 75, alto nella navata di mezzo
ricchì il pio luogo di bel gabinetto 45 e nelle laterali 33 ; in ambe-
e teatro anatomico, da Pio VI am- due si potrebbero collocare quattro
pliato e fornito di belle cose ( fra ordini di letti, e si calcolano colle
le quali sono una meraviglia i si- camere annesse poterne contenere
stemi arteriosi, nervoso e venoso, 840. Pio VI collocò nell'arcispedale
lavorati con incredibile esattezza e 154 vare preparazioni anatomiche,
pazienza dal valentissimo Giuseppe ed una serie di strumenti chirurgici,
Flajani), e tolto il cimiterio conti- anche di nuova invenzione, spediti
guo dalle rive del Tevere lo trasfe- da Alberto Adayr primo chirurgo del
rì sul Gianicolo. Oltre a ciò deputò re d'Inghilterra. Eresse una cattedra
in visitatore apostolico dell'arcispe- d'ostetricia nell'università, con scuo-
dale il cardinal Antonio Saverio la nell'arcispedale, ed aumentò d'un
Gentili (Pedi), il quale pagò un braccio 1' ospedale de' pazzi. Sotto
milione di scudi di debiti che a- Pio VI il cardinal Zelada fece do-
vea il luogo. Abbiamo per-
pio no al gabinetto anatomico di mol-
ciò di Benedetto XIV una meda- ti pezzi anatomici condotti in cera
glia eguale a quella di Clemente con tutta la possibile naturalezza.
XII: sotto Benedetto XIV il cova- Pio VII nominò visitatore apostoli-
menda tore Erba Odescalchi poi car- co il cardinal Francesco Carafa,
dinale vi stabilì cinque scuole chi- che nel 1802 stabilì le istituzioni

rurgiche; il successore Castelli poi mediche e la medicina teorica e


cardinale ordinò che alle pareti fra pratica che poi mancarono, e nel
296 OSP OSP
i8o3 per accorrere ai molteplici bi- nedetto XIII e Pio VI. Leone XII
sogni del grandioso stabilimento, con voleva stabilire in s. Spirito un col-
moto-proprio riportato nel Bull. legio medico-chirurgico, ove i gio-
nvil ° gì' abl " vani alunni scaricati de' più minuti
Coni. t. XII, p. 43 >
>

tanti di Roma e dell' agro romano uffici dell' ospedale , studiassero la


che facessero testamento, quando pratica e la teorica di loro arte
l'eredità superasse cinquanta scudi, importantissima. Inoltre Leone XII
dovessero lasciargli una sovvenzione voleva dividere I' ordine de' canoni-
non minore di paoli dieci, altrimen- ci regolari in due classi, sacerdoti
ti dichiarò nulla qualunque lascila e laici, i primi per la cura spiri-

e responsabili i notari. Indi nel tuale, i secondi per la temporale,


i8o5 destinò particolari camere per e pone tutto in mano alla carità.

la fiorente scuola clinica medica da Oltre l'ufficiare la contigua cbiesa, i

lui fondata, capace di 18 letti,12 canonici sino al 1847 soprintendeva-


per gli uomini e 6 per le donne, ed no all'assistenza e servizio dell'ospe-

abbiamo dal prof. De Mattheis ,


dale e ai diversi rami dell' ammini-
Ratio institeli clinici romani, Ro- strazione, dividendosi fra loro a no-

mae 18 16. Nel precedente il com- mina del commendatore gli uffici di

mendatore Pallotta, poi cardinale, direttore spirituale , di priore, di sot-

emanò la Notificazione sopra varie to priore dell' ospitale, di maestro


disposizioni riguardanti il retto re- di casa con presiedere al banco, di
gime governo ed amministrazio- archivista con diritto di pubblico
,

ne dell' apostolico archiospedale di notaio, di fabbriciere, di commis-


san Spirito in Sassia Laonde .
sari de'proietti e del conservatorio,

F arcispedale può alzare 16 16 let- di prefetti delle guardarobe e di-

ti , secondo gli esposti calcoli , an- spense.


zi una volta si ricevettero 2000 Ristabilita da Pio Vili F an-
infermi , facendosi uso degli al- tica amministrazione, nominò com-
tri locali. Neil' invasione francese mendatore monsiguor Antonio Cio-
e posteriormente l' arcispedale sog- ia che migliorò la condizione dei
giacque amministrazione sum-
all' dementi, quella degli esposti e de-
mentovata dicendo degli Ospedali gli infermi, facendo costruire bagni
di Roma; ripristinatosi da Pio VII si ad acqua, che a vapore ; abbellì
ilcommendatore, sotto il prelato il museo, stabili le scuole d'anato-
Dandini poi cardinale e visitatore mia pratica e di chirurgia opera-
apostolico, si fecero molti notabili toria, acquistò il vasto teni mento

miglioramenti, con ricostruirsi i ba- della Mesola che descrissi ne' voi.
gni, vennero sostituiti ai focolari le XXIV, p. 44> e XLV, p. 309, ed
stufe, si aggiunse una bellissima ca- operò altre cose lodevoli. Gregorio
mera incisoria, fornita di tavole di XVI visitò lo stabilimento tanto de-

marmo, luminosa, ariosa, abbondan- gl' infermi che delle proiette, dichia-
te d'acque. Leone XII dispose del- rò tal prelato reggente della cancel-
l' arcispedale al modo detto parlan- leria apostolica e commendatore e-
do degli ospedali, e lo visitò ad e- merito. Indi nominò visitatori apo-
sempio de' suoi predecessori, massi- stolici i cardinali Macchi, Castraca-
me Clemente IX, Clemente XI, Be- ne e Ferretti, deputando segretario
OSP OSI» 297
della visitamonsignor Enrico Orfei Veni Creator Spiritus. Le commen-
( che per essere 6tato commissario de che si conferivano ai canonici
apostolico di Loreto ivi parlam- dal prelato commendatore, sono state
mo di lui ), ed assessore monsi- incorporate all'ospedale a beneficio
gnor Giuseppe Ferrari e finalmen- ; dello stabilimento. Essendo i mi-
te dichiarò protettore il cardinal nistri degl' infermi incaricati di co-

Macchi e commendatore monsignor operare alle cure ch'esige l'ammi-


Orfei che tutt' ora fungono gli o- nistrazione, quale resta affidata in-
norevoli uflizi. Dell' ospedale milita- teramente a monsignor commendato-
re da s. Spirito e da altri arcispe- re pio tempore come il regime dello
dali trasferito da Gregorio XVI a stabilimento; ecco le parole del bre-
ponte Sisto in cura dell' ordine ge- ve del Papa che regna : Ea lamen
rosolimitano, indi nel declinar di lege et ejusdem archiospitalis admi-
ottobre i
S^f4- stabilito nel
magnifico nislralio et regimen integrimi iiwio-
braccio di s. Carlo, parlai nel voi. lalumcjue ac nulla ex parie immi-
XX1X, 289. inoltre sotto Gregorio
p. llatimi penes eundem dilectum fi-
XVI e nel settembre 1844 furono lìuni Enricuni Orfei commendato-
introdotte nel pio luogo le mona- rem, ej'itsaue in miniere successore ! 1

che della congregazione delle figlie omni tempore permanere debear,


della carità, dell'istituto di s. Vin- ipsique religiosi viri in partes dum-
cenzo de Paoli, per la direzione del taxat sollicitudinis atque ad ea pc-
conservatorio delle proietto, del ba- ragenda quae canonici praestabant
liatico e guardarohe dell' ospedale vocali censeantur cimi furibus et

e pia casa, dipendentemente dal oneribus quae ex conventione hisca


commendatore prò tempore. Nel voi. nostris littcris inserta derivante L'en-
XLV, p. 186 ho detto che il re- comiato vigilantissimo prelato a me-
gnante Pio IX nel 1847 ha sop- moria di tal provvidenza eresse li-
presso i canonici regolari di s. Spi- na marmorea iscrizione, riportata
rito, conferendo loro pensioni pel nel n. 4 1 delle Notizie del giorno
mantenimento, sostituendogli i be- 1847, che descrive la visita fatta
nemeriti Ministri degli infermi {Ve' dal Pontefice nell'ottobre all'arci-
di), per la cura e assistenza de' ma- spedale, recandosi nelle corsie in un
Iati e pel governo dell' unita par- a quelle pei militari, alla farmacia e
rocchia, oltre gli uffizi di archivista al conservatorio delle proiette. Di al-
e segretario cogli inerenti privilegi, tra visita parla il n.° 3 della Gaz-
rimanendo presso monsignor com- zetta di Roma 1 848.
mendatore prò tempore l'ammini- L'arcispedale è destinato par-
strazione delle rendite. Monsignor ticolarmente alla cura degli uomi-
Orfei uel riceverli alla testa de'pro- ni febbricitanti, sebbene sia con-
fessori e primari officiali dello sta- siderevole il numero de' feriti che
bilimento, vestito in gran formalità vi si ricevono: vengono ammes-
e cappa sciolta, dopo la lettura del si d'ogni età, condizione e reli-
breve pronunziò eloquente e forbito gione prontamente. Il vitto è buo-
discorso, cui degnamente rispose il nissimo, e quei che possono man-
prefetto generale de' religiosi, indi giare carne hanno pure cicoria cot-
il prelato ammise questi all' abbrac- ta, e ciò per lascito di un pio me-
cio e sesuì in chiesa il cauto del dico : durante il pasto, tre volte la
29B OSP OSP
settimana suonasi I' organo. Se l'in- scrivano, caporale, mignaltaro. La
fermo risana è trasportato all'ospi- spezieria ha il capo speziale con
zio della ss. Trinila de' pellegrini e cinque alunni, fornisce i medicina-
convalescenti; se muore, a suo tem- li a tutti gli stabilimenti racchiu-
po si trasporta nella camera mor- si nell'arcispedale, ed è fornita di
tuaria e poi al cimiterio di s. Spi- un gran deposito di eccellenti me-
rito dalla unione istituita nel
pia dicinali e d'ottime macchine e la-

1775, i cui approvò Leone


statuii boratorio. L' archiatra Lancisi non
XII, la quale è di molta edificazio- solo donò all' istituto la biblioteca
ne. Oltre i ministri degli infermi Lancisiana, che descrissi a Biblio-
•vi sono a coadiuvarli sei cappellani teche; ma per istruzione de' gio-
confessori, per la assistenza spiritua- vani alunni istituì un' accademia
le de' malati e per celebrare la mes- medico-chirurgica nella biblioteca,
sa ogni mattina nelle diverse sale. la quale oltre il bibliotecario e sot-
Per disposizione di Clemente IX, to bibliotecario, ha quattro giovani
confermata da Clemente X e In- assistenti, due studenti di medicina,
nocenzo XI, ciascun ordine regola- due di chirurgia: ad essa è unito
re deve mandare una volta il mese un gabinetto mineralogico e zoo-
due religiosi ad ascoltare le confes- logico, dono di monsignor Gigli.
sioni per cinque ore, né si trala- Durante la quaresima ad ore 11
scia di ridurre alla cattolica fede nelle domeniche, giovedì e venerdì
chi sventuratamente non la profes- nel teatro anatomico, dai giovani
sa. L' arciconfraternita di s. Spirito studenti si leggono dissertazioni, a-
continua nel pietoso ufficio di assi- natomico- fisiologico- chirurgiche, per
stere spesso gì' infermi. Oltre ad la premiazione de' quali secondo
essa non mancano buoni sacerdoti 1' Elenco che si pubblica colle stam-
e laici che vi si recano quotidiana- pe, si danno medaglie d' oro e di
mente a far la carità, e molte pie argento con conio di proprietà del-
società e confraternite vi si porta- l' arcispedale, il cui prospetto si ve-
no pure, segnatamente la domeni- de nel diritto coli' epigrafe NosO' :

ca. Quattro medici e due chirur- cornami Praemia Studiorum. Nel


ghi primari recansi all'arcispedale rovescio vede un professore che
si

a fare due visite al giorno; ciascun nototnizza un cadavere, però le ul-


medico ha il suo assistente, ciascun time hanno qualche variazione, col-
chirurgo il suo sostituto, i quali di- la leggenda Sexcentos Exsecuit Ut
:

morano nel luogo. Vi sono de' so- Naturimi Scrutaretur. Annualmente


prannumeri che si chiamano alla si pubblicano in istampa gli elen-
cura quando aumentano malati, i chi sommarti delle operazioni d'ai'
acciocché un medico non abbia a ta chirurgia eseguile nel decorso
curare più di 5o o 60 infermi. Se- dell' anno nel venerabile apostolico
guitano i giovani alunni studenti arcispedale di s. Spirito in Sassia.
(tra' quali io dovea far parte come Dalla statistica d' un decennio, dal
dissi nel voi. XLIV, p. i4^) c ie l 1 83 1 al i8jo risulta,che in s.
vestono zimmarra e sono ammessi Spirito si raccolgono ogni anno in-
a diversi uffici previo esperimento ; fermi 1 3,491. 60; che il loro nu-
cinque di essi chiamatisi maggiori, mero medio suole essere 5oi. 8g ;

e sono capo-sanguigna, uuzionario, che per assisterli si sogliono tenere


OSP OSP 399
famigliari 16*9. ir ) ; che muoiono Ioga iscrizione e stemma. Indi In*
annualmente 1 i4*>. 5o, ciocché dà nocenzo XI colla bolla Aet/uitatis,
una mortalità di 8.
4o per cento; del io maggio (683, ordinò che i

la quale essendo minima per u\\ beni dell' arcispedale fossero oblili-
grande ospedale, forma il più bello gati ai deposi litri con obbligo ca-
e magnifico elogio così dell' istituto, merale. Clemente XII per riparare
come della medicina romana. No- agli abusi avvenuti nel banco, v'in-

teremo, che il prelato commenda- tradusse nuovi ministri, facendo ren-


tore ogni anno pubblica colle stani- dere stretto conto agli antichi, e col
pe il Ristretto generale di tutti gli consiglio del cardinal Porzia visita-
ìnfermi, proietti e famìglia ec. e tore e de' prelati Millini e Mesmer,
suoi annessi, come zitelle del con- poi cardinali, a' 11 settembre 1787
servatorio e dementi. stabilì un nuovo metodo e migliori
La rendita annua di s. Spirito, provvidenze al pubblico servigio. E

non compreso l'ospedale de' pazzi siccome l'arcispedale pei debiti del
che ha separata amministrazione, banco pagava annui snudi 60,000
sebbene diretta dal commendalo.re, di censi, assegnò Clemente XII al
ammonta 90,000 scudi, dei
a circa pio luogo scudi 120,000 dalla con-
quali quasi 5o,ooo sono assorbiti gregazione della rev. fabbrica di s.

dalle spese pei proietti, e i rima- Pietro, e scudi 80,000 dall'affitto


«enti non essendo bastanti a' molti del giuoco de' lotti. Benedetto XIV
bisogni, vi supplisce l'erario con per l'ottimo regolamento e ammi-
36,ooo scudi l'anno. Al declinar del lustrazione de' depositi nel banco fe-
sccolo XVII l'arcispedale spendeva ce nuove leggi colla bolla Comunis
annui scudi 100,000, come all'erma Aerarli, del 3 agosto 1750. Il ban-
il Piazza iiell' Eusevologio. Dall'ai'; co ha particolari rendite, dicesi scu-
cispedale e suo commendatore di- di 5, 000, collequali pagasi il mi-
pende un banco di depositi il cui nistero ; il soprappiù è dato all'ar-
edifizio è nella via de' Banchi, ove cispedale. In questo banco ciascuno
fu già l'antica zecca delle Monete può depositare qualunque somma
pontifìcie {Vedi}. Il banco fu isti- di denaro, senza però percepirne
tuito pe' depositi dello stabilimento frutto o interesse,
e a pubblica utilità nel modo det- Pia casa degli esposti in s. Silf-
io nel voi. XV, p. 73, da Paolo rito in Sassia. Dalle storie delle
V colla bolla A ponlificatus nostri più antiche nazioni si rileva il erti*
primordio, del i3 dicembre if>o5, dele costume di sagrificare a Mo-
perchè le vedove, i pupilli ei Ino- Iodi i teneri figli, d'abbandonare
ghi pii potessero deporvi i loro de- i bambini alla fame, al freddo, ai-
nari, ipotecando lutti i beni del- le belve, sulle sponde de' fiumi, dub-
l' arcispedale a favore di quei che biosa essendo la pietà di chi li rac-
depositano, quindi ebbe privilegi coglieva. Solone permise agli ate-
come il Monte di pietà di Roma, niesi d'uccidere i bambini, e Li-
ai quale articolo ne riparlai. Ales- cingo ordinò agli spartani che t
Sandro VII e Clemente IX l'ai ic- t nati storpii o di complessione men
chirono di grazie particolari ed il robusta si gettassero in una vora-
secondo adornò l' edilìzio con fao- gine come inutili allo stato, come
ciata esterna come rilevasi da ana- si praticò in varie contrade d' Asia.
3oo OSP OSP
È vero però che la repubblica di dova, riputato in Italia finora il

Atene faceva allevare gli orfani dei più antico, e viene descritto nel voi.
difensori della patria e i figli ab- \, p. 279 di Milano e il suo ter-
bandonati d' illegittima unione. Le ritorio : i raccolti alimentali fino
genti dell' antico Lazio furono pro- all'età di sette anni, e dipoi istrui-
clivi all'uccidere o esporre i fan- ti in qualche mestiere si lasciavano
ciulli ancorché sani. 1 romaui con in L' ospizio di s. Michele
libertà.
superstizioni e dubbiezze riconosce- di Novara fu fondato nel IX seco-
vano i propri figli, e nel voi. IX, lo, secondo de Cerando, De la bien-

p. 264 dissi che alla colonna Lat- faisance publique. Fuori d' Italia
taria nel foro Olitorio esponevano nel X secolo esisteva nella Rorgo-
i bambini spuri per far trovar loro gna un istituto religioso particolar-
nutrici. Vedasi Nicola Ratti : Dis- mente dedicato agli orfani e agli
seri, sopra gli stabilimenti di pub- esposti. La cura di questi faceva es-
blica beneficenza degli antichi ro- senzialmente parte delle pie opere
mani, Roma 1829. I primi impe- assunte fin dalla sua origine dall'or-
ratori romani che condannarono dine ospedaliere di s. Spirito isti-

l' esposizione, sembra che fossero tuito in Montpellier da Guido. Nel-


Valenliniano I, Valente e Grazia- la stessa città un asilo speciale per
no nel IV secolo. I concilii d'Arles, gli esposti 180 destinato da
fu nel 1

di Vaison, ed altri nel IV e VI quei religiosi, e un simile a Mar-


secolo presero provvidenze per gua- siglia nel 1188. Si può consultare

rentire quelli che pietosamente a- l'eruditissima opera del conte Leo-


veano raccolti gli esposti ( secondo poldo Armaroli Ricerche sloriche :

il costume invalso in Francia ed al- sull'esposizione degV infanti, Vene-


trove, presso le chiese, in una con- zia 838. Innocenzo III nel tempo
1

ca di marmo a ciò destinata) dalle stesso che fondò l'ospedale di s. Spi-


molestie de' genitori per ricuperarli, rito per gl'infermi, apri un asilo ai

diritto che perdevano dopo dieci bambini abbandonati, sia perchè


giorni. Nel voi. XXI IT, p. i5g, ri- frutto innocente d'illeciti amori, sia
marcai che la maggior parte dei perchè figli di genitori poveri o
fanciulli esposti sarebbero periti se snaturati, trovandosi di frequente
la religione cristiana non fosse ac- dai pescatoli nel Tevere, invece di
corsa a soccorrerli, e di ciò che pra- pesci, bambini anne-
corpicciuoli di
ticossi ne' tempi di mezzo co' trova- gati nelle onde ebbe anche
reti;
telli o fanciulli esposti, argomento origine il Conservatorio delle pro-
che toccai pure a Orfanotrofio. ielle, aliìdato alle religiose di s. Te-

Veramente una speciale istituzione cla, soppresse da Innocenzo X come

brefotrofio a sollievo delle inno- accagionate di molti disordini. Pros-


centi vittime della miseria e della sima alla porta dell'ospedale è una
colpa, sebbene dicono alcuni che ruota capace d'un bambino, ed al

nel VI secolo in Europa fosse già suono del campanello il caporale de-
qualche ospizio a ciò destinato, fu gli studenti di guardia accorre a pi-
quello che in Milano formò in sua gliarlo, sebbene da molti anni il

casa l'arciprete Dateo nel 787, da bambino si porta direttamente al

lui chiamalo Xenodockio, preceden- suo tavolino, rilasciando polizza di


do così di tre secoli quello di Pa- ricevuta se n'è richiesto, mentre re-
OSP OSP 3ot
gistra il deposito dell'infante. Quin- cordano la loro umiliante origine,

di il caporale al piede destro del cognome comune alle proielte. Chi


bambino incide colla lancetta la adotla il proietto o la proietta, si

croce di s. Spirito, e v'insinua del- obbliga di mantenerli e dargli


la nera perchè rimanga inde-
tinta stato, e riceve perciò un premio
lebile. Trasmesso al baliatico, la dal pio luogo, il quale dà alle ba-
priora osserva se ha segnali per te- starde cento scudi di dote, se la
nerne conto al commissario, indi si concessione di ritenerla è a tempo
battezza sotto condizione, se non e a stato nubile: quanto agli ob-
avvi certificato di parroco che gli blighi dell'adozione ed alla paren-
abbia amministrato il sagramento. tela legale che si contrae, ne tenni
Neil' istituto vi sono balie, secondo proposito nel voi. XLUI, p. 286.
il bisogno, in tre sale con 5o letti Le bastarde rese dalle nutrici all'i-
con due cune per cadauno, e sono stituto sono collocate nel proprio
tenute con grandissima cura e ben vasto conservatorio, presso l'arco e
nutrite ognuna allatta ordinaria-
: porta di s. Spirito nella via Lun-
mente due bambini, e temporanea- gara, di cui le più anziane sono le
mente anche tre. Questo baliatico maestre, esercitandosi in lavori mu-
è uà deposito, giacché gli esposti liebri . Benedetto ampliò Tedi- XIV
si danno a balie particolari che li fizio e lo cinse di mura. Ivi si fa

conducono alle proprie case di cit- il bucato per tutta quanta la pia
tà, o in campagna, con opportune casa, si fanno le fascie pel baliati-
provvidenze. Sorvegliano i bambini, co e le tele per l'ospedale, e vi so-
in Roma il commissario, e ne' vici- no circa 55o bastarde. La media
ni alcuni deputati. Le ba-
castelli degli esposti annualmente è di 834- 8.
lie hanno mensualità in propor- Come vestivauo prima i proietti e
zione che cresce il bambino o bam- le proielte ce ne dà la figura il p.
bina; per lo più le balie ritengono Bouamii, Catalogo par. 3, p. 5j e
per figli i maschi, che sogliono di- 58. Molti di questi esposti vengono
venire i prediletti a fronte de'Iìgli dalle vicine provincie di Sabina, di
legittimi. Una volta i proietti ma- Marittima e Campagna, ed anche
schi, quando venivano restituiti dal- dal regno di Napoli.
le balie, erano educali nella pia ca- Ospedale di s. Maria della Pie-
sa, poi si mandarono a Monte Ro- tà de poveri pazzi. Verso il i548
mano, gran podere di s. Spirito, Ferrante o Ferdinando Ruiz cap-
di cui feci cenno a Commendatore, pellano di s. Caterina de' funari ,

per farne una colonia agricola: ora e Diego ed Angelo Bruni suo figlio,

quei che ritornano dalle nutrici so- nobili spagnuoli di Navarra, si die-
no mandati all'orfanotrofio di s. Ma- rono a raccogliere in Roma pelle- i

ria della Provvidenza in Viterbo, grini in una casa a piazza Colon-


dove per convenzione stipulata col- na presso il palazzo Jacovacci. Ve-
la pia casa, proietti sono mante-
i dendo però che di ciò nell'anno
nuti, vestiti ed educati a qualche santo i55o occupavasi l'arciconfra-
arte fino a 21 anno. Allora si con- lernila della ss. Trinità , rivolsero
gedano con dieci scudi dì regalia la loro pia opera a racchiudere i
liberi di sé slessi, col cognome di pazzi d'ogni sesso e nazione che
Espositi } Spositi o Proietti^ che ri- nella città, non aveauo ricovero. In-
3o2 OSP OSP
tanto Faustina Francolini* moren- confraternita suddetta, altra ne sot-
do in dello anno, lasciò un'abita- tentrò sotto 1' invocazione delle ss.

zione contigua per ospizio a quat- Orsola e Caterina nella stessa chie-
tro poveri preti (per cui forse la sa di s. Maria nel 5g9, sotlo Cle- 1

vicina piazza eli Pietra prese i' o- mente Vili, e la protezione del
dierna denominazione per quanto cardinal Giustiniani. Nel 1608 il
dissi nel voi. XX, p. 171, ovvero sodalizio si trasferì nella chiesa di
per altro ospizio di preti quivi si- s. Orsola a piazza del Popolo, la

tualo sotto Giulio 11); ne commise quale demolita nel 1660 per edi-
l'esecuzione a d. Giulia Colonna, e ficarvi quella di s. Maria de' Mi-
questa alLainez generale de' ge-
p. racoli, passò nella cbiesa parrocebia-
suiti. Questi opinò più vantaggioso le di s. Nicolò de' funari incontro
dare 1 abitazione agli infelici pazza- le oblate di Tor de' Specchi, acqui-
relli radunati, ebe già erano 80. Il standone il dominio, e cedendo il

cardinal Cueva spagnuolo fu il pri- gius parrocchiale al capitolo della


mo protettore dell'opera, e il car- chiesa di s. Marco, intitolarono la

dinal Carlo fu uno de' benefat-


s. chiesa alle SS. Orsola e Caterina ,

tori, ed allorquando veniva da Mi- indi rinnovata con disegno di Car-


lano a Roma soleva abitare quella lo de Domi'niciSj erigendo Clemente
paite del palazzo Jacovacci spettan- X nel 1674 il sodalizio in arcicon-
te all'ospedale de' pazzi. Per la cu- fraternita. Quanto all'ospedale indi
ra e governo dell'ospedale de' men- ne generoso benefattore il car-
fu
tecatti venne sotto Paolo 111 isti- dinal Francesco Noli, che gli lasciò
tuita la confraternita di s. Maria la sua eredità (come afferma il Co-
della Pielà de' pazzi, die Pio IV nanni, Catalogo par. 3, p. 67, ri-
approvò nel 1 56 1 colla bolla lllius portando la figura d'un alienato
(jiui>ro dominici sa L'adone , con come vestito a suo tempo); non che
molle indulgenze e grazie. Si ba altri, come Vincenza Viara de Puc-

una medaglia coll'effigie del Papa ci veneziana che istituì suo erede
e l'epigrafe: Mendicis in Plocholro- l'ospedale. Ne fu eziandio benefico
j)luuui redactis, colle ligure della principalmente Benedetto XI 11 che

Carità sedente con quattro fanciulli, credette più opportuno rimuovere


due in seno due nelle braccia a- , ,
l'ospedale de' pazzi da un luogo così
vendo provveduto anche ai metidi- centrale e clamoroso, ed unirlo a
ci. 11 sodalizio edificò la chiesa a quello di s. Spirito, presso il quale

piazza Colonna sotto l'invocazione e per laLungara fece a tale


via
di s. Maria della Pietà, cioè sull'a- elletlo due bracci di fab-
costruire
rea ili altra antica sacra a s. Ca- brica separali, uno per gli uomini,
terina vergine e martire; ed alla l'altro per le donne, e nel 1728 vi

confraternita successe una congre- si trasportarono i pazzi, cioè nel di-


gazione di deputati presieduta da cembre, comesi legge nel n. 77 1 1

tin prelato e da un cardinal pro- del Diario di Roma, assoggettando


tettore. Ne parla il Piazza, EustvO' anche questo isliluto al prelato com-
logio Irati. 1, cap. 7; ed il Ricci, mendatore. La chiesa e l' ospedale
De giubilei p. 7.5. Il medesimo Piaz- furono acquistati dall' Arciconfra-
za, nel Irati. \ 1, cap. 4", nana ebe temila de' ss. Bartolomeo e Alessan-
essendosi diminuito il fervore della di de Bergamaschi e dal Collegio
-

OSP OSP 3o3


Cerasoli [Vedi); prese il nome di no buon vitto e abili uniformi. Gli
tali santi, trasferendovisi il sodalizio uomini dipendono dal lettore, le
dalla chiesa di s. Maculo, di cui donne dalla priora vi sono cinque ;

parlai nel voi. XIV, p. 182, e vi guardiani, tre guardiane e altri in-

aprirono un ospedale pei nazionali. servienti. medico e il chirurgo


II

Tuttavolta la chiesa è volgarmente visitano quotidianamente l'ospedale.


chiamala ancora la Madonna della I dementi ogni giorno assistono alla

pietà, per l'immagine miracolosa che messa, e adempiono altre pratiche


vi si venera dipinta in tela, credesi religiose; alcuni buoni sacerdoti li

da Guido Reni, già della pia Cle- visitano frequentemente e profittano


menza Caroui o Garroni di Subis- de' momenti di lucida ragione per
co, il cui nipote sacerdote d. Pietro, istruirli nelle cose spirituali ove ab-
come dissi a Collegio Cerasoli, nel bisognino. L' amministrazione è se-

1790, la fece trasportare in Roma parata, ed ha scudi 35oo di ren-


e donò alla chiesa con quelle ri- dita, supplendo l'erario con baj. \.\.

marchevoli circostanze riportate dal al giorno per ogni matto, corrispon-


Bombelli nel t. IV, p. 187 della denti a quasi 19,000 scudi ali an-
Raccolta delle immagini. L 'a rei con no, tranne gli agiati pei quali pa-
fraternità fece rifabbricare la chiesa, gano le famiglie per ognuno scudi
e nell'altare maggiore posero il bel 5o annui, in tutti ascendenti a cir-

quadro ch'era in s. Maculo, dicesi ca scudi 1800 annui; però l'era-


dell'Alberti, esprimente la ss. Ver- rio si fa reintegrare dalle comuni
gine coi ss. patroni e angeli, e poi dello stato ciò che spende pei loro
innanzi vi collocò quello prodigioso dementi. La un decen- statistica d'
di delta Madonna. L'altare a sini- nio dal 1 83
prova cher al 1840
stra contiene il quadro della De- nell'ospedale entrarono 709 uomini
collazione di s. Gio. Battista del Mi- e 3j2 donne, uscirono 449 uomi-
lani, quello l'impello i ss. Fermo e ni e 162 donne. 11 celebre dottor
Rustico del Valtellina. Tornando Esquirol, che impiegò quasi tutta
all'ospedale de' pazzi, di esso fu be- la sua vita nello studio e nella cu-
nemerito Clemente XII, e Pio VI ra della follia, visitando nel i835
vi fece aggiungere un altro brac- questo spedale lo lodò, riconoscendo
cio per dormitorio; indi il luogo che per la natura del luogo non po-
fu pure ampliato da Leone XII per teasi fare di più, imperocché è an-
l'aumento degli alienati, ri coverà n- co necessario che i manicomi sie-
dovisi anche quelli delle provincie, 110 in luoghi elevali, remoti e tran-
sebbene in esse fioriscono mani- i quilli. Le benemerenze dell' Esqui-
comi di Perugia, Pesaro e Anco- rol verso l'umanità e l'ardente cari-
na, essendovi spedali pei dementi tà sua pei dementi, si leggono nella
anche in Bologna, Ferrara, Mace- biografia di Giacinto Grana, pubbli-
rata e Faenza. L'edilìzio di quello cala t\<\\\' Album 11." 23 del i84i«
di s. Spirito è composto di due cor- In tutti i paesi si osserva un nu-
tili quasi quadrati, di pianoterra mero progressivo e spaventevole di
con refeltorii, cucina, bagni e cap- pazzi, le cui cagioni si vogliono più
pella, essendo ne' piani superiori i morali che fisiche , concorrendovi
dormi tori i. Non vi si ricevono che i l'indebolimento de' sentimenti reli-
pazzi inviati dalia polizia, ed ban- giosi ed i politici sconvolgimenti.
3o4 ,
OSP OSP
Ai fu un ordine equestre sollo il na sopra scalinata, con bel frontone
lilolo de Pazzi (Fedi), e quello reli- in cima, due ordini di pilastri, nic-
gioso degli Alessiani (Fedi), per as- chie e riquadri, tu eretta sotto Si-
sistere i dementi. Il p. Menochio, sto V, con disegno del Mascherino.
Sutore t. II, p. 4$ tratta: della vo- Nel 655 il capitolo vaticano co-
1

lontaria pazzia di s. Simeone co* ronò a' 5 aprile con corona d'oro
gnomi/iato Salo. l'antica e miracolosa immagine del-
Chiesa di s. Spirilo in Sassia. la Madonna col divin Figlio dipinta
La chiesa di s. Maria in Saxia, e- in tavola, che il Bombelli, Raccol-
retta dal re Ina, fu da s. Leone ta delle immagini, t. I, p. 129, di-
IV dichiarala filiale della vicina ba- ce ritenersi essere quella posta nel-
silica Vaticana, soggezione che tut- l'anteriore chiesa dal re Ina: ag-
tora dura come dissi nel voi. XII, giunge che il commendatore Albizi
p. 3^6, benché essendo andata in nel nuovo da Pio VI
edifizio eretto
rovina la riedificasse Innocenzo III per le affluenze di malati, rimpetto
in onore dello Spirito Santo con all'arcispedale, dal valente Cavalluc-
disegno del Marchionne, indi diven- ci vi fece dipingere la celebre im-
ne parrocchiale, ed un tempo vi si magine in atto di essere venerata
custodi il Follo santo (J'edi), on- da s. Giuseppe Calasanzio, che abi-
de tre volte l'anno si mostrava in tò co' giovanetti da lui ammaestrati
detta basilica ove si venera, ai pro- nel sito già dello vicolo delle scuole
ietti e proietle, ostensione che ora pie, e demolito per l'erezione di tal
ha luogo per l'arciconfraternita. In- fabbrica, e corrispondente al luogo
nocenzo IV la ristorò, e Urbano V ov'è la cappella in cui si custodi-
al modo detto ne' voi. XV, p. 69, e sce il ss. Sagramento per gì' infer-

XVIII, p. 101, vi ricevè l'abiura del- mi ; di più il prelato vi fece dipin-


l'imperatore greco Paleologo. Pio II gere Papi benemeriti della sacra
i

gli donò il braccio di s. Andrea a- immagine, cioè s. Gregorio II, sotto


postolo (sarà parte di esso, per del quale vuoisi eretta l'antica chie-
quanto dico a Patrasso) , come sa di s. Maria in Saxia, s. Pasquale

riferisce il Piazza trattando del- I che neh' incendio che rovinò nel-
l'arcispedale neìì'Eusei'ologio. Nel- l'8 1 7 la scuola e la chiesa, trovan-
l'anno i5zj in un alla pia casa dola illesa, coi segni di croce l'estin-
soggiacque a saccheggio e profana- se, e Leone IV sotto
s. del quale
zione pel famoso sacco di Roma ;
nell' 847 l' immagine di nuovo fu
ma Borbone condottiero dell'eserci- rispettata dal fuoco, come si legge
to vi restò ucciso presso la porta dalla lapide con cui nel 1740 ne
di s. da un colpo tiratogli
Spirito, avea rinnovata la memoria il cooi-
o da Castel s. Angelo o dal campa- mendalore Pallavicino. L'interno del-
nile della chiesa, ove per memoria la chiesa è proporzionato , avente
fu collocata iscrizione; ma l'ucciso- forma curva, le cappelle di poco
re sembra il Valentini , e lo notai sfondo. La prima a diritta ha due
nel voi. XIII, p. 2 55. Perciò con colonne di alabastro agatino colla
architetture di Antonio da Sangal- venuta dello Spirito Santo di Zuc-
lo, Paolo III ristorò la chiesa e ne ca, del quale sono pure le altre pit-
abbellì l'interno con pilastri corinlii ture. L'Assunzione nella seconda cap-
e dorici semplici. Indi la facciata ester- pella è dell'Agresti, autore degli al-
OSP OSP 3oS
tri dipinti, tranne la Natività, di Mon- voro di Girolamo Sicciolante da Ser-
tani , e la Circoncisione di Nogari. moneta.
La terza cappella contiene il qua- OSPEDALIERE, SPEDALIERE
dro della ss. Trinità di Agresti, o OSPITALIERE, Ospiialarine.
autore eziandio de' laterali rappre- Donne zitelle, maritate o vedove, che
sentanti due prodigi operati dal Re- con edificazione assistono gì' infermi
dentore. La Trasfigurazione nella e le inferme. Vi sono pie congrega-
quarta era del Valeriano, cui venne zioni di zitelle che generalmente fan-
sostituito un quadro di Cavallucci. no i voti semplici, uno de'quali è l'o-

La tribuna maggiore fu
dell'altare o assistenza agi' infermi ne-
spitalità
dipinta dal Zucca sotto Sisto V, che gli Ospedali [Vedi), ordinariamen-

in questa come in altre opere ha te Oliale [Vedi), con diverse de-


effigiato letterati e artisti contem- nominazioni di Figlie o Sorelle
poranei : il ciborio ricco di belli della Carità (Fedi). Sogliono eser-
marmi si vuole disegno del Palla- citare la bassa chirurgia e vengono
dio, e due angeli cbe adorano fu-
i incaricate per lo più negli ospedali
rono scolpiti in legno da Lorenzo delle inferme alla loro caritatevole
Tedesco. La prima cappella a sini- assistenza, alla distribuzione del vit-
stra ha per quadro s. Gio. Evan- to e medicine, alla loro cura , co-

gelista di Venusti o di Pierin del me pure di vegliare alla guarda-


Vaga, oltre la celebrata immagine roba, alla dispensa, al bucato, e in
di Maria in Saxia in un ovato
s. alcuni luoghi anche alla cucina. Al-
custodito da cristallo, ivi trasferita tre ospedaliere sono secolari, chia-
dalla cappella del batlisterio. Nell'al- mate generalmente sorelle della ca-
tare della seguente cappella il Cri- rità,maritate o vedove, che si re-

sto morto è di Agresti, come le cano negli ospedali o nelle case del-
pitture ne' lati e nella volta. Si ve- le proprie parrocchie per conforta-
de nella terza cappella Gesù tolto re nello spirito gì' infermi e le in-
dalla croce, dell'Aquila; Lilio aven- ferme massime croniche, recando lo-
do eseguito ne' pilastri gli evange- ro il sollievo di buoni cibi e me-
listi. La coronazione della Beata Ver- dicinali. Tanto delle religiose, che
gine, col Redentore e alcuni santi delle secolari ospedaliere ne parlo
sull'altare dell'ultima cappella, sono ai rispettivi articoli ove esistono, o
lavori del Nebbia, come le pitture dicendo di loro istituzione benefica.
delle bande e della volta. La fac- Dagli Ordini militari (Fedi) ospi-
ciata sullaporta maggiore fu colo- tatali ebbero origine anche le con-
rita da Zucca e da Conti anconi- gregazioni di ospedaliere in pro- ,

tano e Matteo da Siena. La sagre- gresso di tempo propagale per tutto


stia grande ha tutta la volta di- il mondo. Delle gerosolimitane trat-
pinta, come le pareti laterali, con tai in fine dell'articolo Gerosolimi-
istorie a chiaroscuro dell'erezione tano : il p. Bonanni nel Catalogo
della scuola e chiesa, e successivi degli ordini religiosi par. 61, 2, p.
disastri, eseguite da Ubaldo Abba- 62, 63, 76, 77, discorre delle don-
tini con tanta eccellenza che sem- ne che servono gl'infermi, risalendo
brano bassi rilievi. Sull'altare è la a s. Fabiola romana, di quelle che
venula dello Spinto Santo, bel la- servivano nell'ospedale di Gerusa-
vol. xux. 20
,

3o6 OSP OSP


lemme, dell' ospitatane di Francia dilati e accresca, per le povere in-
eanonichesse, come di quelle che ferme. Vedasi il Costanzi, I/osser-
descrissi nel voi. VII, pag. a 36, valore di Roma e 71, e 1. 1, p. 70
di quelle di s. Spirito di cui par- sappi, p. 42. Abbiamo l'opuscolo:
lai a Ospedale di s. Spirito (Fe- Costituzioni e regole per li conser-
di), delle donne che servono in vatorii delle zitelle degli ospedali,
quello di Livorno e ; delle gero- Roma 1751. Fra le ospitalarie che
solimitane e di Francia ne tiene fanno voti solenni, nomineremo so-
anche proposito nella par. 4, p- * 23 lo quelle dell' IIotel-Dieu fondate
e 124. Le monache salesiane o della a la Fleche nella diocesi d' Angers
Visitazione presero questo nome dal- nel 1628, e mandate nel Canada
che facevano alle inferme,
le visite nel i65g, indi approvate da Ales-
onde sono tenute ad ammettere tra sandro VII nel 1666; a Montreal
loro le inferme o malsane. A Mis- curano annualmente 2000 poveri
sione congregazione dissi delle isti- infermi. Ivi è l'altra comunità re-
tuzioni di s. Vincenzo de Paoli ligiosa ma con voti semplici, fon-
,

delle religiose e sorelle della carità data nel 1 753 da Maria Marghe-
per vantaggio degli afflitti da infer- rita Dufrost per la cura de' vecchi
mità. A Carit.O si parla di esso e e infermi.
di altri simili pietosi istituti, come OSPEDALIERI, SPEDALIERI o
di quello Vincenzo de
di s. Paoli OSPITALIERI, Hospitalarii. La lo-
da cui derivarono le oblate ospe- ro origine si vuole derivata dall'o-
daliere della misericordia, le cui re- spitalità e dall' Ospizio (Fedi), si-

gole Leone XII approvò con moto- no dalla più rimota antichità, me-
proprio del 3 gennaio 1826 in Ro- glio propagata nel cristianesimo, e
ma, stabilite già neh" Ospedale del sistematicamente esercitata dagli Or-
ss. Salvatore (Pedi), nell'Ospedali dini militari (Fedi), ospitala ri ed e-
di s. Giacomo (Fedi) con novizia- questri, e insieme religiosi, che si re-
5
to neh Ospedale di s. Maria e s. sero eminentemente benemeriti della
Gallicano (Fedi) ove esercitano di- società, al modo narrato ai loro arti-
versi edificanti uffizi e la bassa chi- coli; perciò senza nominare tutti gli
rurgia, avendone eziandio approvato ordini che si dedicarono alla visita,

l'istituto Gregorio XVI con breve del cura e assistenza degli infermi, solo
29 settembre 1 83 1 loro voti di po-: i citeremo, tra' canonici regolari, i Ca-
vertà, castità, obbedienza e ospitalità nonici regolari di s. Antonio, i Ca-
sirinnovano ogni anno, quando alle nonici regolari di s. Spirito, de'qua-
suore piaccia di rimanere nell'istitu- li è pure a vedersi Ospedale di s.

to, finché giunte ai 4° anni possono Spirito j tra'cavalieri quelli dell'or-


farli perpetui. La carità e l'intelli- dine Gerosolimitano, de' Templari,
genza con che queste
benemerite di s. Lazzaro ; tra' religiosi, i Cro-
donne adempiono alle loro incum- ciferi ( il cui istituto di servire gli
benze, lontane da quanto olfre il infermi negli ospedali lo conferma
mondo di bello e lusinghiero, e tut- anche V Acqnacotta nelle Meni, di
te consagrate al bene della languen- Matetica p. 118, enumerando gli
te umanità, ispira per esse alta ve- ospedali che ne' secoli XII e XIII
nerazione, e fa nascere il desiderio governavano nella Marca), gli Ales-
ehe istituzione sì utile e santa si siani, i Ben/rateili, i Ministri degli
OSP OSP 307
infermi, e la congregazione di s. lp- tnto gl'infermi e i pellegrini, onde
polito. Abbiamo da Carlo Solfi: Il talvolta si chiamarono ospizi gli O-

ministro degl'infermi con l'aggiunta spedali {Vedi). Alcuni benefici isti-

della benedizione pontifìcia, Vene- tuiiportano il nome di ospizi, e si

zia. Liguori, Il sacerdote provvedu- dà anche ai piccoli conventi e mo-


to per l'assistenza de' moribondi, Bas- nasteri di religiosi ove dimora al-

tano 1 838. Diclich, Rituale per l'as- cun superiore, e per qualche tem-
sistenza de' moribondi, Foligno 1840. po i religiosi forestieri. Ospizio si
V. Missionario, Morte. usò anche per ospitalità. Questa si-
OSPIZIO (s.). Rinchiusosi in un no dai più limoli tempi fu pratica-
casolare entro abbando-
una torre ta dagli ebrei, e la Scrittura spesso
nata presso Villafranca in Proven- la raccomanda, e per essere stata
za, visse colà a somiglianza degli trascurata cagionò la distruzione di
anacoreti di Egitto. Iddio lo favori Beniamino e la morte di Nabal.
del dono dei miracoli e di quello L' ospitalità fu anche esercitata da-
della profezia. Predisse i guasti che gli egiziani, dai greci, dai gentili,
i longobardi dovevano fare nelle dai romani e da altre nazioni, e fu
Gallie. Questi barbari giunti fino molto in uso la Lavanda de' piedi
alla sua torre, vedendo la catena {fedi) agli ospiti : questa virtù uni-
che gli stringeva il corpo, lo pre- versalmente celebrata, però fu men
sero per un malfattore. Uno di essi facile ad esercitarsi nel primiero sta-
alzò il braccio per iscaricargli un to degli antichi popoli, perchè men
fendente sulla testa ; ma una mano frequenti n'erano allora le occasio-
invisibile trattenne il colpo, anzi gli ni, e poca noia recava l'accogliere
s' intorpidì talmente il braccio, che in casa uno anche per
straniero
non potè più muoverlo. Il santo qualche giorno. Le più colte nazio-
col segno della croce gliene restituì ni tennero l'ospitalità per sacra, ven-
l'uso, ed egli rinunziò al mondo e ne posta sotto la tutela speciale de-
servi Dio tino alla morte presso il gli Dei, e furono condannati all'am-
suo liberatore. Allorché Ospizio sen- menda coloro ch'erano convinti di
tì avvicinarsi l' ultima sua ora, si aver mancato all'ospitalità, che ero-
fece togliere le sue catene, ed orò gavasi per Giove ospitale, da quel-
lungamente ; poi coricatosi sopra li che l' idolatravano. Roma fu sì
un tavolato, placidamente spirò ai grande e generosa per gli ospiti, che
il di maggio 68 1. Austadio ve- la maggior parte delle case avea
scovo di Nizza seppellì il suo cor- luogo apposito per gli ospiti, e per-
po. Un miracolo operato a Lerins sino ne'teatri vi avea un luogo di*
colla polvere della sua tomba, lo stinto all'uopo. Anticamente gli al-
fece porre uel numero dei patroni berghi erano sconosciuti, ma i viag-
di quell'isola. Le sue reliquie sono giatori erano sicuri di trovare rico-
nella cattedrale di Nizza, ove si ce- vero, ospizio e amichevole accoglien-
lebra la sua festa ai i5 di ottobre; za in qualunque luogo ov'erano uo-
ma nel romano è no-
martirologio mini; però i romani sotto l'impero
minato ai maggio.
21 di già avevano alloggiamenti chiamati
OSPIZIO, Hospitium. Luogo do- Dwersoria, che si propagarono poi
ve per cortesia si alloggiano il fo- in Italia ed altrove. Si ricevevano
rastiero e l'amico, e per pio isti- gli ospiti con onore, e la durata
3o8 OSP OSP
del loro soggiorno era un tempo ti colle lettere Formale, ond' essere
di gioia e un' occasione di festa, e ospitati ne'Iuoghi, alloggiati con Ci-
non si lasciavano partire senza far ri tà e riconosciuti per fratelli ed
loro regali; nel ricevere gli ospiti amici. Somiglianti ricoveri vennero
sicostumavano riti e cerimoniali, aperti dallo zelo de' vescovi presso le
come il mangiare insieme del pane cattedrali, e per ogni dove si diffu-
e del sale offerto in principio della sero. Ne'bassi tempi il numero degli o-
mensa, e quindi nascevano mutui spizi si accrebbe sommamente, mas-
vincoli di amicizia, la cui violazione sime ove non trovavansi ospizi ca-
era altamente condannata dalla pub- ritatevoli di pellegrini, monasteri o
blica opinione e spesso dalle leggi. altre fondazioni religiose, ne'quali
Si soleva segarsi in due parti un l'ospitalità esercita vasi, e in molti
bastoncello d'avorio, delle quali par- tuttora esercitasi. In Roma ben pre-
ti ciascuno de'due ospiti una ne con- sto ebbero ospizi quasi tutte le
vi
servava, e questa era quella che no- nazioni, e molte ve l'hanno ancora,
minavasi tessera hospitalis, segnale oltre diversi pii stabilimenti chia-
o indizio dell'ospitalità, i cui vin- mati Ospizi di Roma {Fedi). De-
coli e diritti erano ereditari nelle gli ospizi de'tempi di mezzo, il Mu-
famiglie. Coli' ingrandirsi le nazioni ratori ne tratta nella dissert. 3j.
andò scemando l'amore alla priva- Col volger del tempo sorsero ezian-
ta ospitalità, e vi fu sostituita la dio ordini religiosi, ospitalieri e ca-
pubblica, innalzandosi nelle città a vallereschi, specialmente dedicati al-
ricovero degli stranieri magnifici edi- l'esercizio della pietà verso i pros-
lizi, monumenti piuttosto di vanità simi; i quali aprirono nuovi asili

che di henefieenza. Ma questa ospi- e ricoveri al malato, all'orfano, al-


tale virtù anco allorquando era nel l'impotente, al mendico, al vian-
massimo onore, non ebbe mai per dante; tanto che in
nelle ciltàj
sublime iscopo di soccorrere il po- mezzo ai campi, nelle gole de'mon-
sero, l'infermo, l'orfano, e nulla sen- ti e sulle sponde de'fiurai. Ad Ospe-

tiva di quella verace carità che i dale di s. Spirito, parlando della


gentilimai non conobbero, e che sua pia casa degli esposti, accen-
fu comandata ai suoi seguaci da Gè- nai primi ospizi eretti per gli or-
i

sii Cristo, la carità pel prossimo, fani e per gli esposti o trovatelli.
che derivante dall'amore verso Dio, Vedasi Nicola Ratti: Delle opere
è il germe d' ogni virtù cristiana. di pubblica beneficenza de' cristi a~
Dai tempi apostolici, e con differen- ni de'primi tre secoli, nel toni. Ili

ti vocaboli si trovano eretti ospizi degli Atti d' archeologia. Presso le

dai primi cristiani, prima in orien- Moschee maomettani vi sono


de'
te e poco dopo in occidente; ed i ospizi pei poveri ed ospedali per
vescovi munivano i fedeli viandan- gli ammalati e pazzi.

FISE DEL VOLUME QL'ADRIGESrMOJN'ONO.


bX «41 .rib/ 1B4U
SMCR
fioroni Gaetano,
,

1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)

You might also like