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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO Al NOSTRI GIORNI
COMPILAZIONE
\ OL. I.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
BI D C CC X L.
—
FRANCESCO IV
MASSA E CARRARA
QUESTA EDIZIONE
UMILMENTE
D. D. D.
j^-> /r if-'"&
LA
TIPOGRAFIA EMILIANA
A CHI LEGGERÀ
Se il dotto non avrà in mal grado di fermarvi l' occhio sopra, non
si dorrà per avventura di richiamare alla memoria cose a lui note. A
fili poi fosse meno addentro nella erudizione, goderà V animo di tro-
var all'uopo raccolte in una sola opera, estesa per ordine alfabetico,
quella dal Burio adottata, e proseguita dal Novaes nelle P^ite dei
viata giusta r uso di Roma. Oltracciò vuoisi avvertire, che per distin-
residenza, alla qual distinzione tien dietro un' altra dei vescovati in
tali , non omesse in gi'an parte le famiglie donde venne alla Santa Se-
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
ABA ABA
A,-BA. E piccola contrada dell'In- che ai nostri giorni chiamasi Sirmene.
ghilterra, considerevole nella storia ABBADESSA. Così appellasi la
massimamente perchè nell'anno i o i 2 prima dignità in una comunità di re-
vi si convocò un concilio. Questo è ligiose o canoni chesse ( F. Canon i-
riconosciuto dal Labbé ( tomo X )
ciiesse). Vi sono abbadesse in quegli
2 ABB ABB
tra le cassinensi però si esigono le no della settimana. Altre volle que-
due terze parti. Che se in bilico stes- sta benedizione consisteva in una o-
ve riceverla entro l'anno, sotto pena ima tal pena n(ìn avea punto forza di
di perdere il diritto della elezione. A censura, e quelli che 1' avessero tras-
dillcrenza della beneilizione dill'abba- gredita non incorrevano la irrego-
deve (àrsi in (h festivo, quella
Ic, iàw. larità. — Non
,
nae o Doinnae, titolo conceduto pur a Sedan, ove prese il grado di dot-
anche alle Clarisse, benché d'istituto tore in teologia, fu fatto ministro del-
più povero ed abietto. In generale la chiesa rifòrmata-fi'ancese di Berli-
però tutte le monache furono Avva- no. Viaggiò pel corso di tre an-
matndomnae,e doiniiiae le abbadesse. ni nell' Olanda ed Germania. Nel
in
Quelle abbadesse che avevano una 1688 si recò in Irlanda, e là ebbe il
giurisdizione cpiasi vescovile potevano decanato fU Killalow. Indi, ritornato
esercitare la parte spirituale, inter- a Londra nel 1690, fu addetto alla
detta loro dal sesso, col mezzo del chiesa di Savoia come ministro; ritira-
vicario, come pensano il Card. Pelr. tosi presso Sainte-Mary-bonne, ivi ter-
nità di G. C. ottennero l' approva- parola ebrea rttj che significa /?fl'r?/'e. I
zione dei cattolici insieme e dei pro- Caldei ed i Sirii vi aggiunsero la lette-
nosciute sono I. Caratteri del cri- » abbati sono padri spirituali, se ve-
stiano e del cristianesimo. 2. // 55 ramente da loro sono generati (ì-
gilli fatta dal Figliuolo di Dio. 3. S. Antonio, primo inslitulore della vi-
Riflessioni sopra la presenza reale ta comune dei monaci, fìi eziandio
del corpo di G. C. nell' Eucaristia. il primo a cui fosse dato il nome di
4. Sermoni, Discorsi, Panegirici. abbate nel senso di superiore. Nel
5. Difesa della nazione Britannica secolo V
chiamò così soltan-
si
ALU ABB 5
altretlanli vescovi; 2. quelli che, co- rio,per essere soggetti immediata-
munque abbiano la dignità abbaziale, mente alla Santa Sede: altri non c-
non hanno però giurisdizione ve- senti, cioè soggetti all'Ordinario. La
scovile, né godono delle episcopali esenzione dei primi nacque da due
distinzioni; 3. quelli che aveano un motivi : primieramente perché, met-
posto distinto in una soppressa adu- tendo mano talvolta le badie loro
nanza o corporazione, e che per pre- a vaste intraprese in paesi lontani
i'Ogati%a di onore passarono con si- dair Ordinario, conobbe dover me-
si
mile precedenza in altre adunanze ritare gli abbati di esse una indi-
o capitoli ; 4- quelli che, avendo sol- pendenza : secondariamente, per la
tanto l'al^bazia in commenda e non uniformità a cui sono chiamati i cor-
in titolo, usai' non possono né Ta- pi soggetti all'abbate; unilòrmità
llito, né le insegne episcopali, trat- che sì di leggieri non si sarebbe ot-
tine però i commendatori di s. Ma- tenuta nella dipendenza a' vaii Oi'-
ria e di s. Salvatore, per la conces- dinarii dilfcrenli. Da ciò fu mosso
sione di Urbano yUÌ,RomanusPon- Alessandi'oIII ad esentar lultf) un or-
tifex, data il 18 novembre 1628. dine, come avea fatto hniocenzo III
Gli abbati regolari, che sono veri nel gran concilio di Laterano per
prelati, e come tali l'iconcsciuti nei quei di Cistello, ed Onorio III a prò
saeri canoni, si dividono in tre clas- delle religioni de' Predicatori e dei
si. I. Quelli che hanno sotto la di- minori. Tuttavolta la detta esenzio-
pendenza loro non solamente gl'in- ne degli abbati non era che passi-
del monastero,
feriori ma anche il va^ cioè libera bensì dalla giurisdi-
pi'oprio tex'ritorio, sul quale eserci- zione dell' Oidinario, non però por-
tano giurisdizione vescovile spiritua- tante la giiu'isdizione tjuasi vescovi-
le e talvolta temporale. Tah sono — le nel clero e nel popolo soggetto
gU abbati Cassinensi, cpielli ima vol- a' monasteri colla esclusione intera
ta di Maria Tremitana d' Isola
s. dell' Ordinario. Ad ottenere la esen-
della Congregazione Lateraiìcnse, ed zione attiva, era necessario o un chia-
altri parecchi. — • 2 . Quelli che solo ro pri%ilegio apostolico, od una con-
comandano ai regolari loro sottoposti. suetudine non interrotta , superioi'e
A questa classe appartengono gli ab- ad ogni memoria così da far presu-
bati Lateranensi, cpielli di s. Benedet- mere il privilegio conceduto dal Pon-
to, ed altri, che godono il privilegio tefice.
8 AIÌB ABB
liteneva più alcun diritto sul moni- cui non erano eccettuale che
le ab-
stero lasciato ; 7. finalmente l' ele- bazie capi d' Ordine, ([nelle triennali,
zione dovea seguire secondo co- i ed alcune altre dipendentemente dal-
slunii ed regolamenti di ciasclie-
i l'art. 3. dell' Ordonn. de BloiSj o da
dun Ordine, ed anche di ciascun mo- privilegi assai autentici.
ni stero. Tutto ciò che i canoni prescri-
In Francia la elezione degli abbati vono nel resto per la elezione; degli
solFerse molti cambiamenti. Sembra abbati o superiori dei religiosi, do-
dai capitolari di Carlo Magno (lib. veva essere osservato anche in Fran-
I. e. 81.) che queir imperatore r a- cia, se si eccettui la professione ta-
vesse restituita ai monaci; ma dopo cita ed il caso d'inquisizione, ivi sco-
tale restituzione i grandi del regno nosciuto, non che la dispensa dai
divennero padroni delle principali difetto di nascita, se non in quanto
abbazie, sia che se ne impadronis- i privilegi Papali fossero nei limiti
sero eglino stessi, sia che fossero loro dell' uso. Oltre di che conveniva os-
date dai re in ricompensa. Tali abusi servare gli statuti dell'Ordine giusta-
cessarono sotto i re della terza schiat- mente autorizzati ; violati che fosse-
ta , in cui sino al tempo del Con- ro, se ne faceva appellazione come
cordato i monaci elessero liberamen- di abuso. A prevenire questo abuso,
te gli abbati loro colla placitazione mandavasi un commissario del re
successiva del re. In vigore poscia alle adimanze formate per le ele-
del Concordato seguito tra Leone X zioni.
e Fi'ancesco I (tit. 3. De regia ad
§. III. approvazione degli Abbati.
pnvlat. nomili. §. De nioiiasleriis),
in quei monisteri nei quali osser- Gli abbati eletti devono far con-
vavasi la forma del Quia propler fermare la loro elezione entro tre
de elect., ed usavasi chiederne la con- mesi. Secondo il dirittocomune, gli
ferma, la elezione degli abbati, priori abbati non esenti doveano esser con-
conventuali e veramente elettivi, era fermati dal vescovo cui erano imme-
proibita ai monisteri e priorati con- diatamente soggetti (e. Abbas 8. q.
ventuali. ]\Ia succedendone la vacan- 2. §. Ecce. e. Monasteria 17. Pa-
za, il re proponeva al Papa un re- norm. in e. i. De sappi, neglig.
ligioso del medesimo Ordine, avente prcclat.). Gli abbati esenti doveano
venti tre anni incominciati nel perio- essere confermati dal Papa , se sog-
do di sei mesi dal giorno della va- getti immediatamente alla Santa Se-
canza, ed il Papa gli da^a le bol- de ; altrimenti dai loro superiori ge-
le di provvisione. Se il re avesse nerali e provinciali secondo 1' uso. ,
nominato uno che fòsse stato mi- Pio IV nella costituzione Sanctissi-
nore dei ventitre anni , od altri- mus ( 1 564) pi'escrive non dover al-
menti incapace, il medesimo ne no- cun abbate, prelato, od altra dignità
minava un altro nei tre mesi dal monastica mescolarsi nell'ammini-
giorno del rifiuto, fatto in pieno con- strazione spirituale e temporale delle
cistoro e notificato al sollecitatore cariche, se non sia stato confermato
«Iellanomina. In caso diverso, il Pa- dalla Santa Sede, ed abbia ricevute le
|)a poteva nominare egli stesso. Que- bolle della conferma. Posteriormen-
sta è la famosa legge, che aboh in te parecchi Ordini ottennero dal l*a-
Francia la elezione degli abbati, da pa privilegi, che li esentavano dalla
ABB ABB 9
giurisdizione dell'Ortlinaiio, e davano In Germania, in cui sino dal 1 123
loro potere di far promozioni a ca- si era terminata la controversia delle
bati che ricevono la conferma dal tore che le elezioni dei vescovi e
vescovo diocesano , altri dal gene- degli abbati della Germania si po-
rale dell' ed altri dal Pa-
ordine tessero fare senza simonia alla pre-
pa da cui dipendono immediatamen- senza di lui, e che gli eletti potes-
te. Gli abbati triennali erano eccet- sero ricevere da esso collo scettro
tuati da conferma ( D' Héri-
tale o con altro segno esterno le Regalie,
com't, e. de Vclect. de la postai, n, cioè i feudi ed altri simili beni dagli
4i e 43). Benedetto XIV nel 174^, imperatori assegnati alla Chiesa.
confermando con precetto di sospen-
sione, Quod sancta Sardicensis, la §. IV. Benedizione degli abbati.
bolla di Sisto V , nella quale si
missì nohis l'iportata nel tomo XI, maggio 1593, e di benedire le sup-
parte II del BoUaiio, ortUnò che en- pellettili della chiesa e l' altare del
tro ad un anno dalla loro elezione monastero, non già i calici, né tutto
dovessero gli abbati domandare ai ciò che l'ichiede l'unzione, senza per-
vescovi diocesani, od al metropolita- missione del Papa. Secondo il con-
no, la benedizione abbaziale, quando cilio di Trento ed il diritto comune,
mano nel e. De henedict. Ahh. or- sesso di mia giurisdizione quasi epi-
dina che stabilito il tempo della scopale ovvero che ne avesse un
—
, ,
12 ABB ABB
lleims, e passando nel io5o a Mon- in Sassonia, sua vita durante, 1 uso
te Cassino, lo concedette agli abbati dell' anello ; ed il suo successore A-
di quel proto-monastcì'o in mio ad driano IV vi aggiunse il permesso
altre insegne vescovili nelle princi- dell'uso de' sandali, e della dalmati-
pali festività della Chiesa. Alessan- ca. V. Anello degli Abbati.
dro nell'anno 1067, concedè l'u-
II, 3. L' uso della mitra e del ba-
so della mitra agli abbati di s. A- stone pastorale ( V. Bagolo ) non
gostino di Cantoiijcry in Inghilterra, è accordato agli abbati , che nelle
e della santissima Trinità della Ca- proprie chiese ; siccome in esse sol-
accordata la mitra, sia stato Egelsino na peculiar permissione del Papa non
abbate di un monastero presso Can- potrebbero gli abbati dar la benedi-
torbery. Siccome presentemente vi zione in presenza di qualche vesco-
sono varie sorta di mitra (/^. Mitra), vo od altro prelato supcriore, né
così non tutti gli abbati possono ser- senza uno special privilegio potreb-
virsi delle medesime, essendo essi bero darla al modo dei vescovi
riputati più o meno in dignità a mi- tanto nelle loro chiese, che fuori. Ciò
siu'ache abbiano la mitra piìi o meno un decreto del-
viene loro vietato da
ricca. Contro il distintivo della mitra la 24 agosto
sacra Congregazione,
gravi lamenti mossero i vescovi, sti- 1609. Babbosa, De jur. eccl. n. 4^
mando e invasi i privilegi loro, e tolta e seg.
ad essi ogni distinzione ne'concilii e nei 4. Vi sono degli abbati regolari
.sinodi. Quindi Clemente IV ordinò ai quali i Papi hamìo accordato di
che i soli abbati esenti portassero portare gli abiti distintivi dei vesco-
mitre ricamate in oro, e bianche i vi, come il rocchetto e la mantellel la,
non esenti, dovendo essere riservate conservando sempre il colore del lo-
ai vescovi le mitre ingioiellale ed ac- ro ordine. In Francia i vescovi dis-
cerchiate d' oro e d' argento ( V. apjii'ovaiono negli abbati coninien-
la costituzione XVII di Papa Cle- clatarii quei distintivi, ed il clero ra-
mente IV). Tuttavolta in Italia ed dunato nel un regola-
1645 fece
in Ispagna v'ebbero abbati col di- mento in proposito; ma non ebbe
ritto di usar la mitra preziosa nei esecuzione, e tutti gli abbati com-
concilii e nei sinodi, anche in pre- mendatarii indistintamente portarono
senza dei vescovi. Anastasio IV noi il rocchetto.
Ji53 concesse all'abbate di Corvvei 5. Senza un privih-gio speciale
ABB i3
usar non possono gli aljbati del bal- gi. Tra gli altri, potevano dare le
i4 AB?, ABB
obbedienza, bacinuo il piede al Som- ABBAZIA, cioè r aggregato dei
ino Pontefice. religiosi e dell'abbate, o i monaste-
f). Siccome im Papa, il quale al ri, o le possidenze governate dall'ab-
momento della elezione fosse vesco- bate, ovvero dall'abbadessa. In Inghil-
vo, non è costretto a spogliarsi del terra ci avea ventiquattro alibazie con
vescovato ; così imo che dall' essere giurisdizione episcopale, e nove cat-
abbate fosse promosso a vescovo può tedrali, come abbiamo dal Warthon
conservare anche K abbazia. Stefano nella sua Anglia sacra, nelle qua-
IX, detto X, fatto Pontefice nel io57, li chiunque de' rispettivi monaci fosse
sebbene ratificasse in Monte Cassi- stalo eletto abbate, era lo stesso che
no la elezione di Desiderio de' Conti fosse stato eletto vescovo di quella
di Marsi in abbate di quell' insigne badia. Anche Germania se ne con-
in
proto-monastero, ritenne quella ca- tavano di celebri. La prima e più
rica di cui era insignito prima di celebre abbazia era quella di FiJ-
essere esaltato al soglio, come testi- da eretta da san Bonifacio legato
fica Leone Ostiense nel libro II ca- Pontifìcio, nell'anno
744» ^ ^'^ Car-
po q8 della Cronaca Cassinense. Lo lo ]Magno aumentata. L'abbate era il
stesso Desiderio elevato al Papato primate degli abbati dell' impero
nel 1086 col nome di Vittore III, cancelliere perpetuo dell" imperato-
non volle che si creasse nuovo ab- re, principe del sagro Romano im-
bate di IVIonte Cassino perchè visse pero , e sovrano d' un piccolo stato
ritenendo il governo deli' abbazia. fra r Assia , la Franconia e la Tu-
Finalmente Pio VI, Brasclii eletto , ringia ( V. Fulda ). Celebri e di-
nel 1775 conservò r abbazia di Su- stinte prerogative ebbero pure le
biaco da lui innanzi governata. possenti abJDazie del proto-monaste-
ro di IMonte Cassino, di Clugny
§. VII. Deposizione degli abbati. di s. Dionisio, di s. Gallo nella
Svizzera, di Westmeinster in Inghil-
Gli abbati
soggetti immediata- terra , di Nonantola di Melk di , ,
rpiali sul declinare del secolo XIV Alessio, s. Prisca, s. Saba, s. Pancra-
aveano infestato Italia, dandosi in
1 zio, s. Silvestro in Campo Maivcj,
preda ad ogni maniera di brutali- s. Maria in Campidoglio, s. Biagio
tà. Per buona ventura questa setta pi'csso il palazzo di Traiano, s. A-
non ebbe lunga durata. Sfata in Subin-ra, s. Lorenzo in Pane
,
.
AliB ABB ,5
(• Perna, s. Tommaso in Formls, s. Chi di fatti ha rese colte lan-
Biagio della Pagnotta, santissima Tri- de sterminate? t:lii eresse làbbriehe
nità degli Scozzesi, s. Valentino, s. sontuose ? Chi fé' uscire alla lu-
Maria in Castello aureo, s, I\Iaria in ce opere somme in ogni genere
Pallai'a, s. Cosimo e Damiano in Tras- di scienza ? I monasteri in genera-
tevere, e s. Maria in JVIonastero. le ; ma più in pai'ticolare quelli
In Francia tutte le abbazie d' uo- regolati dagli abbati , i Cassinensi
mini tanto titolari come in commen- i Benedettini , ecc. , siccome quelli,
da erano di nomina del re, eccet- uilìcio dei (piali era rendere gentile
tuate quelle che appartenevano ai appmito in ogni guisa l' lunanità
capi d' ordine (K. Abbate), come Quindi a qual prò que' lamenti ?
Clugny, Premontile, Grammont, le Qual danno la società ne risentiva ?
Val-des-Ecoliers, s. Antonio nel\ien- Che anzi, a qual punto saremmo di
nese, Cistello colle quattro abbazie di- presente nella civiltà, senza que' mo-
pendenti, le quali avevano conservato naci utilissinìi ? Lo pensi chi , solo
il diritto di elezione. Un egual diiitto osservando qualche disordine isolato,
ebbero le cinque abbazie dette di Clie- non lo mette in rapporto con tut-
zal-Benoit nel Berry e quella di s. Ge- ta la progressione dei beni, e con-
noveffa di Parigi per la l'itbrma intro- templa un istante, ])crchè ti-oppo
dottavi dal cardinal de la E.ochcfou- gli costerebbe fatica l' esaminare la
cault ultimo abbate commendatario. infinita serie dei passati tempi in
In questo regno furono celebri le ab- tutte le menome relazioni, f^. Mo-
bazie Rochelle, Lucon Alcth, Vabres, nasteri,
Castres, Tulle, Condon e Pamiers, ABBONE, o ALBONE (s.) abbate
le quali pel concorso di più fami- del monastero di Flem'y, venerato
glie , ben accolte da' monaci , colla eziandio qual martire, nacque ver-
fabbrica di molte case intorno a' mo- so la fine del secolo X. Dedicatosi
nasteri, ci'cbbero talmente, che giun- con ardore allo studio di tutte le
sero ad essere rinomate città ed il- scienze, si rendette celebre nelle scuo-
lustri sedi vescovili, come può ve- le di Parigi e di Reims, A dir il
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ili vero conlento. Moderatore della li un tribunale, e decidono i dul^bii
interna disciplina del monastero, si sulle formule e sulle clausole delle
fé' conoscere al di fuori altresì co- bolle, sui decreti in esse aggiunti, e
me pacillcatore de' prossimi : anzi sul pagamento degli emolumenti, co-
mentre componeva un dissidio tra me dice il Cardinal de Luca, Rcla-
i suoi domestici e i Guasconi, tra- tioCarice Romance, Disc. XLIV. /^.
dex canonum vet. e 1' apologiaj un segnature. Essi avevano per lo in-
Compendio delle vite dei Papi stam- nanzi anche la parte di pane e vi-
pato in Magonza nel 1602; di più no del palazzo Apostolico. I loro be-
la %ita di s. Edemondo re d' bigliil- nefici ivacano in ciu'ia (vacant in
tcrra, ed altri scritti contro gli er- curia), benché muoiano fuori di Ro-
rori ]iopolari de' suoi tempi. ma , come dall' Extravag. Commwi.
ABBREVIATORI ni parco mag- cap. ex debito. 4-
giore K MiivoRE (Collegio Prelati- Gli Ahbreviatori di parco mino-
zio). Gli Ahbreviatori formano un re, avc^'ano pochissime incombenze,
collegio prelatizio, e così si deno- e solo coadiuvavano fpielli di pai'co
minano dallo scrivere che facevano maggiore nell'estensione delle lettere
con parole abbreviate gli estratti del- Apostoliche.
le suppliche, e per extensian le mi- Il collegio degli Abbreviatori era
nute delle lettere apostoliche. un tempo composto di settantaduc
Si divid'nano in Ahbreviatori di persone. Le principali erano dodi-
parco maggiore e di parco mino- ci di parco maggiore, e ventidue
re, dal luogo così detto della can- di parco minoi'c; tutti gli altri, di
celleria , do^c si radunavano per minor dignità, venivano deputati alla
iscrivere, chiamato Parco. Gli Ab- prima revisione delle lettere che si
lircviatori di parco maggiore sono in spedivano in cancelleria, e che do-
numero di dodici, e furono costituiti veano essere sottoscritte necessaria-
in collegio dal Sommo Pontefice Pio mente da uno de' dodici Abbrevia-
II, Piccolomini, sancse, eletto nel tola , siccome avverte il Corrado
1 4'>8, e rinnovati da Sisto IV, della Prax. dispens. lib. 2. cap. Vili.
Rovere, del i/l'/i, coli' autorità della Le minute delle bolle fatte dal irre-
Bolla XVI, Divina. JN" è reggente il lato di parco maggiore, a cui s|)et-
primo ministro della cancelleria Ajio- tano per turno, si passano ad altio
«lolica , che, come luogotenente del A librevialore, perchè le riveda, e, ri-
Cardinale vice-cancelliere, distribuisce viste, si consegnano allo scrillore del-
le suppliche per turno agli Ablirevia- la bolla.
tori di parco maggiore per la conijii- Gli Abbreviatori dell" uno e del-
Inzionc delle mimile relali^ amente l'altro parco erano famigliari e com-
necessarie. Formano gli Abbreviato- mensali , cioè assi>leiili al pianz»»
ABB ABB 17
del Papa, nobili, e conti palatini : tificali, e quando i Cardinali assumo-
potevano in altri tempi creare dot- no i paramenti, gli Abbreviatori, in
tori con privilegi di università, di- vece ilella cappa, indossano sul roc-
chiarar nobili tre persone, creare chetto la cotta. — f^. Statuti e re-
cavalieri dello speron d'oro, con mol- gole del collegio degli Abbreviatori
ti altri privilegi concessi dal Pon- di minor residenza, Roma 1752,
tefice Leone X, Medici, nel l 'ìi i 3, ed il Ciampini citato. De Abbreviai,
in virtìi della costituzione Stimmi. de Parco majori, sive Assistcnt. S.
Della istituzione, numero ed ufllzio R. E. Vice- Cancellano in littera-
degli Abbreviatori scrissero il Ciam- rtim Apostolicarum expeditionibus
pini, De Abhrevialoribus de Parco ecc.. Disse rtatio Ilistorica, Romae
Si spediscono eziandio nel predetto nuncia alla sua carica. E però essa
olìjcio le bolle per cose risguardan- differisce dalla Rassegna, la quale si
ti i nipoti del Papa, od altri : co- fa in favore di un terzo.
sa che viene accordata in via di ABDJESUS, o HEBEDJESUS
specialissima grazia. Le bolle di tal (s,) vescovo di (^iascar nella Caldea,
surta stendono dallo scrittore a
si nominato nel menologio dei Greci
ciò deputato, che si chiama Scrit- a' 16 maggio, subì il martirio in
tore segreto, e dopo il solito sigillo Persia sotto il re Isdegerdo.
della Cancelleria apostolica, si sot- ABDONE (s.) persiano, martire,
toscrivono dall' Abbreviatore di Cu- venne a Roma con s. Scneno suo
lia, quindi dai Cardinali pro-data- concittadino, mentre Decio vi per-
rio, e segretario de' brevi, e si re- seguitava i fedeli, nel iSo. Furono
gistrano nella Segretaria. P^. il Car- sottoposti ambidue a vari tormen-
dinal de Petra, Covimentaria ad ti,ed in mezzo a quelli lasciarono da
Apostolicas constitutiones tomo I , generosi la vita. Fa di essi menzio-
pag. 6. n. 5, Venetiis 1 793, e gli ne l'antico calendario di Liberio, v
articoli Anni santi, e Dateria ai'o- son ricordali eziandio in molli mar-
stolu:a. tirologi. La festa loro si riporta al
AbDAS (s.), vescovo di Cascar dì 3o luglio.
ncila Caldea, visse nel secolo IV ai ABECEDARII. Eretici che disce-
tempi del re Sapoi-e li, e nel GQ>." an- sej-o dagli anabattisti. Pretendevano
no del regno di lui morì martire ili costoro che ])er saKarsi tosse d uopo
G. C. Fu ucciso in un \cnerdì, i5 non sa]>cr ne leggere, uè scrivere
,
ABE ABE 19
aii7Ì iK'iipiir conoscere le prime let- glielnif) di Chanipeux, il più profon-
ture dell alfabeto ; da ciò ne venne do dialettico del suo tempo, prima
il loro nome. Ve n'ebbe molti in Aie- ai'cidiacono di Paiigi, indi vescovo
magna. L' error di costoro nasceva di Chàlons. Era Guglielmo sosteni-
dal principio ili Lutero , che ogni tore della scuola de' nominali e dei
privato è giudice del vero senso del- realisti, la quale metteva in dubbio
lii Scrittm'a senza ricorrere al magi- niente meno che la realtà degli u-
stero della Chiesa e dei Padri. Stoik, niversali; ma il singolare ingegno di
discepolo di Lutero, aggiugneva, che Abelartlo si fece siffattamente distin-
Iddio è quegli stesso che illumina guere, che, piantata egli pure una
(lei vero senso ogni fedele partico- scuola, a cui concorrevano sino a tre-
larmente; quindi, che lo studio delle mila discepoli , sostenea controver-
lettere distraeva dall' udirne la voce, sie maestro medesimo. Fra
contro il
ci pose in essi gli fé' ben presto torno alla interpretazione delle qua-
al)bandonare il mestiere delle armi, li ei'a salito in fama di eccellenza.
a cui si era in sulle prime dedicato; Per tal maniera divenne il maestro
onde, ceduto ai fratelli il diritto di dei maestri, l' oracolo della filosofia,
primogenitura ed i beni paterni, si e il dottore di moda.
mise a studiare l'eloquenza, la Ilio- Se non che l'aura di tanto pubblico
sofìa, la giurisprudenza, la teologia, favore guastava nel suo cuore i ger-
le lingue ebraica ,
greca e latina. mi più felici. La vanità, la presim-
Tutto in breve tempo gli divenne zione, la gelosia Io portavano a vo-
famigliare, benché si applicasse prin- ler supeiare i proprii maestri, ad in-
cipalmente alla fìlosolla scolastica. viluppare i suoi colleglli nelle di-
Reso esausto il saper de' dotti pro- spvite, ed a procacciarsi in ogni gui-
fessori della Brettagna, passò a cer- sa un numeroso seguito di scola-
care altii maestri nella vmiversilà di resca. Con tali germi di vanità co-
Parigi. Fra i piìi celebri professo! i me si possono accompagnare puri i
20 ABE ABE
in lui al falso amore della gloria Temperate alcun poco le sue a-
che Abelardo lutto ad un tratto
fé' sì marezze, Abelardo l'icominciò le le-
si, oltre allo sborso della pensione, teologia . In termini così sottili , e
di perfezionare in quella fanciulla la con paragoni sì sensibili era ordito
educazione, desiderio ardentissimo di qiiel lavoro, che qual eretico e ca-
Filiberto. Ma ben presto il mae- po-setta venne accusato. I suoi apo-
stro e la discepola a tutto altro at- logisti medesimi dovettero confessai'e
tesero che allo studio. Ognuno ne
5 la stranezza di questa opera, per la
ebbe sentore, solo Filiberto s'avvide quale citato al concilio che tener ,
ma il fece segretamente alla j^re- sero trovati negli scritti suoi. Però,
senza di Filiberto e di altri amici. dopo essersi a lungo discusso nel
Ciò niillameno , tornata nella pro- concilio se sarebbe ascoltato Abelar-
pria casa, Eloisa negava a tutti con do, o se rimanderebbe l'affare ad
si
sa, entrarono nella camera ov' egli con que' monaci .sulla storia di saii
dormiva, e lo mutilarono spietala- Dionigi com[)osta da lliluino, e la
mcnle. Abelardo, per nascondere l'on- censura fatta alla condotta loro, il
ta sua, andò a larsi religioso nell'ab- resero ad essi odioso per modo che
bazia di san Dionigi, e persuase Eloi- dovette abbandonare quell'abbazia e
sa a {)rendcre il velo ad Ai'g<'nleuil. fuggir di notte a Provens, ove M)g-
,,
ABE ABE 2 1
gioinò alcun tempo sotto la prote- in ogni opera che andava jiulibli-
22 A15E ABE
ni Pontefice a cui si era appclìato. Eit satis in tumulo, Petrus hic
Movendo lioma, nel passare
verso jaeet Abailardus
per Abelardo con
C!ni:;ny incontrossi Cui soli patuil scibile quicquid
l'ietro ìL K'ener abile, il quale lo trat- crai.
tenne dal Pontefice l'assoluzione dei coi suoi esempi e sì col suo amo-
lidli, e si rese modello dei cenobiti. re suggellalo dalla passione e dal-
Di qua, perchè indebolito nel corpo la morte; avere i filosofi antichi
dalle austerità, dai (hgiuni e forse creduto nel Messia per la predizio-
anco dalle passate afflizioni, fu in- ne delle sibille; non doversi dispe-
viato a rcs[)irare un' aria migliore rare dilla loro salvezza , ctl altre
nel priorato di san Marcello vici- somiglianti assurdità. La raccolta del-
no a Chàlons sulla Saona dove , le sue opere contiene: i. Quattro
morì con edificazione il (fi ventc- lettere, le quali sono anzi li-attati
r Abnna. —
L'Abima gode i frutti
VOL. I. 4
b6 ABI ABI
tli molti e vasti terreni in quel pae- DI s. Stefano dei Mori esistente in
huigo corso di secoli , come si po- tica siffatta tradizione non regge.
trà convincersene scorrendo la storia I due tratti caratteristici del viag-
di quella regione. gio di quella regina sono i molti
Gli Abissini non hanno leggi seri t- cannnelli e gli aromi.cammello è Il
te, tutto ìn i è regolato dal costume animale di Arabia, non mai matu-
e dalla tradizione ; ciò che rende ratosi in Abissinia, attesa la inegua-
la giustizia pronta, efllcace ed assai glianza del suolo. E, dato che una
rispettata . F. Ale-ssaivdria , Pa- regina di Abissinia ne aves.se pos»
triarcato, e per l'Ospizio degli seduto buon numero , non era age-
Abissini - Copti , o Etiopi, Ciuesa vole il tragittarlo pel golfo Arabico,
ABI ABI 27
avuto anco riguardo alla imperizia mento della potenza degli etiopi ( aii.
della navigazione tli quel tempo. 320 ) che sulla riva orientale del
L'abbondanza poi degli aromi por- mar rosso, ed in ima parte dell' Ara-
tati in Gerusalemme, si spiega più bia estesero i loro confi ni. Però, regola-
fàcilmente se si riguardi piuttosto la ta la chiesa di Alessandria per o])e-
regina di Saba, come quella che go- ra di Dioscoro V. DioscoRo ) dai
(
vernasse mia parte dell' Arabia Fe- Giacobiti, quanto a dire dai
eh' è
lice,che pur chiamavasi Saba, dove Monofisiti, Giacobiti pur furono pa- i
figlio , appellato Menilec, ceppo del- calzati nel secolo VII alla culla
la stirpe tuttavia regnante. natia , divenendo gran [)arle del-
Una
importante storia dell' Abis- l'Abissinia soggetta alla Persia. E i-
sinia si conobbe per caso. Cosmo giioto quanto durasse quel dominio
Indicopleute monaco egizio, vene-
, persiano in Abissinia ; ma v' e ra-
rato neir Abissinia, fu dal re Eles- gione di credere che sia stato di-
baan incaricato di copiare due in- strutto dai Mussulmani, i quali por-
scrizioni di una colonnetta di mar- tavano l'Alcorano colla loro lingua e
mo bianco nel porto di Adula. Altra colla loro scrittura nelle piìi barba-
di quelle iscrizioni ricorda la con- l'e e più lontane contrade dell'Afri-
quista d'Asia di Tolomeo Evei'gete, ca. Tuttavolta la sua naturale co-
ste neir interno dell' Abissinia, e ne gello ottomano, per cui ancora con-
cita le Provincie coi nomi presso a serva la pro[)ria religione, sebbene
poco d'oggidì, li fatto principale pe- commista agÙ dominanti sul-
eiTori
rò della storia di Abissinia si è la la sede di Alessandria. Del resto fi-
introduzione del cristianesimo fatta no al secolo Xlll, epoca nella qua-
nel secolo IV da Fruinenzio invia- le Marco Polo visitò l' Oriente, noi
Alessandria, che bramò la conver- gni anno un' immensa folla di es-
28 ABI ABI
cagionò terribil guerra fra gli a- Le vantaggiose
notizie, che quindi )
loro mostrata nella basilica Vaticana base aver potevano, se non dal sen-
la insigne reliquia del volto santo, tire tutte le mattine esclamarsi dal-
e nella Lateranense le sante teste la gente alla porta di quel sovra-
de'principi degli Apostoli, Di quc- no Ret o Jan hoi ( che in lingua
5>t' ambasceria v' è memoria sulle arabica Rendimi giustizia^ o
indica
porte della basilica Vaticana, dove mio re ), onde da quelle parole si
si leggono i versi: fì)rinò Prete Janni o Prete Gianni.
genio IV, del 1442, 1 altra all'im- portoghesi giunsero a liberare l'A-
peratore di Costantino|>oli Costan- bissinia da quel nemico. Ma lo ze-
tino Paleologo del 144^? "^^ "^"^ lo piecipitoso che mostrò il loi'o
catalogo dei codici manoscritti di aipo a ricondurre l'imperatore nel
san Michele di Murano stampato grembo della Chiesa, il ftice cadere
iiell'auno 1779 in Venezia, opeia in disgrazia di quel monarca, e gli
del padre abbate Mittarelli, non se fé' perdere la conlidcnza perfino tlci
ABI ABI 29
fìaneto eiì i thie vescovi Melchior quella Congregazione il nome di
(laniegro ed Andrea Oviedo 11 . Collegio Urbano e per far meglio
pali'iarca si leiiiiò a Joa, ed Oviedo prosperare la religione nell' Etio|)ia,
So ABI ABI
non dopo la partenza dei Gesuiti, il nivano espulsi vari missionarii ete-
che die' luogo alla prevalenza negli rodossi. Corse bensì egli grave pe-
errori dogmatici. Nondimeno, nel ricolo di rimaner compreso nella
1704 ricevè Clemente XI, per mez- loro proscrizione,ma tratto innan-
zo del p. Giuseppe da Gerusalem- zi ed a numerosa assemblea
al re
me, una lettera del re d' Etiopia di sacerdoti nazionali abissini, per
colla quale significava al Santo Pa- gran mercè del Signore vide con-
dre la sua propensione ad unirsi alla vertirsi in suo vantaggio il fosco nem-»
Chiesa Romana. A ciò il Papa ri- bo ond'era minacciato. Gli fìi dap-
spose con un Breve, esoi-tandolo a prima chiesto chi si fosse, ed egli
metter in esecuzione il proposito rispose » cattolico, romano e sacer-
ncli' atto che gli i'imandava con al- » dote. —
E perchè venite in Abis-
tri missionarii il suddetto religioso » sinia, soggiunsero? Per istruirmi —
e parecchi doni. Morto qucU' impe- » nella lingua amarina ed etiopica
ratore, ricordò Clemente XI, con let- « per visitarei miei fratelli ed ado-
tera de' 1 5 marzo 1712 al suc- » perarmi alla salvezza delle loro a-
cessore di lui chiamato Giusto, 5> nime. — Chi sono questi che voi
—
•
.A ?. I ABI 3r
Spirilo Santo procede dal Padre e » A Gregorio XVI Vicario di Gc-
rial Figlio, (jhe in Gesìi Cristo vi lia » sii Cristo, successore di s. Pietro e
una sola persona con due nature " Pontefice Massimo della Chiesa.
e che la cattedra di san IMetro è » S. Gabriele in Adua del Tigre
la prima del mondo ove alber- , *! in Etiopia, i838.
ga, e donde si parte la verità. Die- -•>
Noi ci congratuliamo con Sua
tro tali premesse in un' altra adu- > Santità d' averci mandato un
nanza soggiinise il missionario « Per- •' prete romano , che abbia sapu-
J5 che noiì siete ad essa cattedra uni- >> to colle sue parole ed esempio
" ti? —
Noi lo siamo, risposero, cri- -•; farci rientrare nell'amore col ca-
55 spettiamo i Santi cattolici, e le loro " pò della Chiesa. Sia persuasa Sua
» virttx. — Perchè adunque non do- » Santità , che noi guarderemo
»' mandate a Roma un vescovo ? — 5' con occhio di predilezione il suo
" Non vi è r uso , spetta ad Alcs- « inviato, ed altri pure che lo so-
" sandria l'inviarlo. — Alessandria -•' miglino e ci vogliano istruire
» però è ella unita con Roma, che " de' nostri doveri verso il nostro
» voi conoscete per sola sede della " padre e pastore. Le bugie che ci
5> verità? — Ebbene, tocca ad A- » contarono gì' invidiosi della catte-
» lessandria l'accomodarsi con Ro- » dra di s. Pietro sono obbligate a
" ma. — Potrò io diniqne frattan- '
-•' tacersi alle buone ragioni ed al-
« to scrivere a R.oma , chiedere al 5' le opei'e, mostra Sapeto
che ci
sionarii cattolici e giova sperare che xum ecc. , gli avvenimenti descrit-
Iddio ne benedica le apostoliche fa- ti dalle cronache abissinie, e con-
tiche, facendo che a sì lieto inco- servati dagli scrittori greci e latini
minciamento corrispondano frutti u- e dagli storici mussulmani delle In-
bertosi. die, non che il carattere impresso
Nel mese di febbraio iSSg si pre- sulle figure dei basso-rilievi adornan-
sentarono in Pioma al Pontefice Gre- ti i templi sotterranei di Salcette,
gorio XVI un irlandese con due a- di Elefantina e di Elora provano
bissini, uno sacerdote, l'altro diaco- che gli abissini odierni sono ben
no, e gli mniliarono una lettera d'al- lontani dall' eguagliare i loro anti-
cuni sacerdoti di Abissinia, scritta chi nella politica, nella guerra, nel-
nella loro lingua, in pergamena, col- la navigazione. La feudale anarchia,
la traduzione di d. Giuseppe Sapc- che regna in quello stato, debbesi at-
to, prete della Congregazione della tribuire all' indolenza a cui gli a-
/'.
e delle sostanze de' suoi sudditi. Atìiti de lìomani Pontefici.
r!on<;ecrato viene dal p;ilriav(^a (k-l- Vesti, Viacoi, Villeggi atup.f, dei
l\\Jjissinia in una maggiori
delle Pontefici e Cappelle Papali.
chiese dell' inijiero, ed in mezzo al- Abiti de' Patriarchi e de' Feacovi.
le acclamazioni universali. Una del- T . Patriarchi e Vescovi.
di quel so- Abiti de' Religiosi. P^. gli arti-
le rendite considerabili
vrano è l'ordine cavalleresco di s. coU di ciascun ordine religioso.
prima che si cominciasse a scrivere per ben tre secoli nelle loro funzioni
in quella regione, onde è che in essa non portavano abiti nella forma dil-
.sono scritti tutti i libri sacri e pro- ferenti dai comuni. S. Girolamo è il
fani dell'Etiopia. L'altra è quella di primo de' ss. Padri, il quale faccia
yéwhari. È molto difficile a scriversi parola degli abiti usati dai ministri
ed ha sette caratteri non usati nel- dell'altare pel servizio divino. La
Copti, Etiopia, Pke- differenza però di cotesti consisteva
TEtiopia. J^ .
ABI ABL 33
ditte le verità della cattolica fe- alla Cattolica Chiesa. I sacerdoti se-
de o coi giurainciìto di restare inai colari, i quali fanno l'abiura de le.
sempre ad essa fedele. I teologi ed i'/, non vengono impediti dall' escH--
i canonisti distinguono quattro sor- citare tutti gli ordini, nò dall' am-
ta di abiure, vale a dire de hac- : ministrare i .sacramenti od udire le
apostati ed agli eretici conosciuti per quali fanno l'abiura anche de levi,
tali notoriamente: quella de velie- sono inabili a tutti i gradi ed oflll-
menti si fa da coloro, che diedero cii della loro religione. Gli abiu-
agli altri forte motivo di sospettare ranti de vehementi, se abbracciano
della lor fède; a quella de levi sono realmente ancora la eresia, e ne sie-
giudice a ritenerlo per eretico. Al- favori, purché non possano addur-
r abiura sono tenuti tutti gli ereti- re la scusa di averlo fatto per altri
ci , se vogliono riconciliarsi colla motivi.
Cliiesa : pratica la quale fu mai sem- ABLEGATI Pontificii ed Apo-
pre in vigore. Leggesi nella storia stolici. Gli Ablegati pontificii sono
ecclesiastica , che agli eretici i qua- quelli, che vengono spediti dai Pa-
li usavano una forma viziosa nel- pi a recare i. ai sovrani le fascie
34 ABL ABL
Tanto gli Ablegati pontificii che fatto dal sacerdote dopo la comvmio-
gli apostolici si sogliono scegliere dal ne, affine di purificare il calice e le
numero dei monsignori camerieri proprie dita. Due sono le abluzioni;
non è di questo grado e non ap- versa nel calice subito dopo la co-
partiene alla prelatura, viene dicliia- munione, la seconda consiste nel-
rato tale per l' abito paonazzo, e ti- r uso del vino e dell'acqua versati
tolo diMonsignore inerente alla me- sopra le dita del sacerdote per pu-
desima qualifica. Vi sono degli e- rificarle. Della prima fa menzione
sempi che gli Ablegati fì.uono anche Innocenzo III nel cap. Ex parte,
secolari nobih, particolarmente sotto de celebrai, miss. , colle seguenti
Benedetto XIV. Abbiamo dal mae- parole: Semper sacerdos vinuni pro-
stro di ceremonie Burcardo, anno fundere debet, postquani totani ac-
1 498, che papa Alessandro VI man- ceperit Eucharistice sacramentum
dò il cappello cardinalizio al Cardi- nisi cum eodeni die aliani missam
nal Giorgio d'Amboise arcivescovo di debuerit celebrare , ne , si forte
Rouen, col duca del valen-
mezzo del vimini perfusionis accìperet , cele-
tinese, Cesare Borgia, suo figlio. Nel brationeni aliam impediret . Da
1727 Benedetto XIII spedi il mar- questa decretale ben si deduce,
chese del Bufalo della Valle Ablegato che dopo la comunione il sacerdo-
a Firenze, colla Rosa d' oro per la te anche nei tempi antichi beveva
gran-duchessa Violante. A questi che la prima abluzione. S. Tommaso
non era insignito di carattere eccle- (p. 3. g. 83. a. 5 ad deciniuni)
siastico , fu concesso nella funzione di ciò rende ragione dicendo :
significa l'uso del vino e dell'acqua Pontefice s. Pio V scrisse all' airi-
.
ABL ABO ^ 35
vescovo di Tarragona che le ablu- sacrificio Missce (lib. l, e. 12, n. 3),
zionisi dovevano assumere dalia inferisce che a molto maggior ra-
medesima parte del calice dalla qua- gione dovea usarsi tal ceremonia
le si era preso il Sangue. dai sacerdoti prima che celebras-
Oltreché a indicare la predetta ce- sero. Il Martene tratta eruditamente
remonia, la voce abluzione vale a si- su cp.iesta materia nell' opera De
gnificare l'uso che faceasi un tempo antiquis ecclesice ritibus in divin.
del vino e dell' acqua da quelli che celebrand. qffìc. lib. I. cap. 4- ai't. 1 2.
ricevuto avevano la santissima Eu- La seconda abluzione delle dita
caristia. si fa dal sacerdote nella messa do-
Sotto il nome di abluzione in- po eh' egli ha detta 1'
orazione Ve-
tendesi non solamente la purifica- ni sanctificator etc. e benedetta l'of-
zione del calice o della bocca dopo ferta. Allora si parte dal mezzo del-
lacomunione, ma il rito ancora che l' altare e si reca al lato dell' e-
deve pi'aticare il sacerdote di lavar- pistola, dove il ministro gli versa
si le dita prima d'indossare i sagri l'acqua intanto ch'ei recita il salmo
paramenti per la messa, e durante Lavabo inter innocentes etc. col Glo-
la messa, dopo 1' offerta. La prima ria Patri, che nelle messe dei de-
abluzione venne istituita nella chie- funti e dalla Domenica di Passio-
sa ad esempio della ceremonia pre- ne fino al Sabba to santo si omette
scritta dal Signoi'e nell' Esodo [Exod. in segno di tristezza. Di questa se-
e. XXX. ) ,
per cui Aronne e i suoi conda abluzione parla s. Cirillo nel-
figU, prima di accostarsi all' altare, la sua Catechesi; dal che si vede
doveano lavarsi le mani e i piedi che il rito è fino dai primi secoli
A tal viopo era situata una magni- della Chiesa. S. Tommaso ( p. 3. q.
fica vasca nel tabernacolo. Però un 83. a. 5. ad priniwn) adduce due
tal rito non pratica la chiesa come ragioni di un tal rito; la prima
per osservare un ceremoniale del- di queste spetta alla pulitezza, l'al-
l'antica legge, ma per una riveren- tra al morale. Ti tei mano [Exposit.
za al divin sagrifizio, e per rammen- niyst.missae,c. XXXIV.) finalmente
tar al sacerdote la purezza dell' a- sul proposito aggiugne che, sebbene
nima, senza cui è delitto il presen- il sacerdote prima di vestirsi degU
Questo costume è
tarsi agli altari. abiti sagri siasi lavate le mani, nul-
antichissimo nella Chiesa. S. Gio- laostante deve fare anche la secon-
vanni Crisostomo ne fa menzione da abluzione per indicare la som-
in un' omelia al popolo d'Antiochia ma innocenza onde lo si vuole for-
[Hom. 20. n. 7)^ /Ve aucleas illods nito.
mnnibus sacravi victìmani allrectare, Nella messa solenne anticamente
etiamsi mille necessitatibus premaris. siusavano due abluzioni ; la prima
Paolino vescovo di Tiro, presso Euse- dopo l'offertorio, l'altra dopo la in-
bio (lib. X. e. 1 4-)) narra di aver edifi- censazione dell'altare. Nella presente
cato e consecrato un tempio nell' an- Liturgia di queste due abluzioni non
no 3 1
due pile
4? e di avervi stabilite si conserva che la seconda. Intorno
perchè i fedeli si lavassero prima di a ciò si occupa distesamente il Vert,
entrarvi a far orazione e ad assi- t. IV. pag. 174.
stere ai santi misteri. Da ciò Be- ABO. Città marittima vescovi-
nedetto XIV, nella sua opera De le della Finlandia, ora posseduta
, ,
36 ABR ABR
dalla Russia. Avvi una Uuiversità diaute lui , santificata. Il nome di
fondata nel 1640 dalla regina Cri- eremita sì pio Icggesi ne' calenda-
stina Il. vescovado instituito nel ri greci, latini e cofti. Egli è ricor-
ì I 58 dal sommo Pontefice Adria- dato a' i5 di marzo.
no IV era un tempo sufliaganeo ABRAMO (s.), fondatore e abba-
di Upsal; ma fino dal secolo de- te di un monastero nell'Alvergaa,
cimoquinto seguì la riforma lute- nacque nell'alta Siria in riva all' Eu-
rana-episcopale. frate. Lasciò la patria con animo
ABRAAMO (s.) , vescovo e mar- d'imitare il gran patriarca del pro-
tire di Arbella, nota oggidì col no- prio nome; ma, tenuto cinque anni
me di Irbilj suggellò la fede col dai barbari in prigione, non potè
proprio sangue l'aiXQO di Cristo 348, compiere il santissimo divisamento.
quinto della persecuzione di Sapore. Riavuta la libertà, fondò il monaste-
La sua festa è riportata al dì 5 di ro di cui, com'è detto, fu anco abba-
febbraio. te, e dove condusse in grau nume-
tornò alla sua cella. Ivi morì attor- sta è segnato al i4 febbraio.
niato da immensa folla di popolo ABRAMO (s.), martire. F. Sa-
accorso a riceverne la estrema be- roBE.
nedizione. — Una sua nipote, Ma- ABRITO. Città vescovile della
ria, della quale diremo a luogo, fu diocesi di Tracia, nella Mesia infe-
da lui tolta al peccato e restituita riore, un tempo suHiaganea alla me-
nlla via della rettitudine, anzi, nie- tropoli di Traianopoli.
J^
AC A ACC 37
ACrvOSTOLA. Citlà vescovile del- diocesi di Marcioniti, che impuden-
la diocesi d'Asia nella provincia del- temente sagiifieavano ai falsi nu-
la Frigia la Salutare. Jerocle la mi, sejjpe egli contenere la greggia
chiamò Demauraclin. in devozione inviolabile alla lède.
ACACIANI. Eretici, discej)oli di Degnissima di laude e di storia si
e sotto Valente di nuovo all' ariani- ficie. \J Accademia è ciò che gli an-
smo. Molte indegne azioni da lui com- appellavano sella, ovve-
tichi filosofia
messe lo fecero meritevole dell' ab- ro scuola. Siccome Platone apri la
hominazione di tutti i tempi. Ave- sua scuola fuori delle porte di Ate-
va ordinato a vescovo di Gerusa- ne, in mi luogo ombreggiato dalle
lemme s. Cirillo, e poi lo depose ; piante, il quale dal suo possessore
si era intromesso nel partito dell'an- Ecadenie, Ecadcnio, o Acadenio fu
tipapa Felice, ed aveva influito per detto Ecadeinia e poscia Accade-
l'esilio del Pontefice Liberio. Depo- viiaj così ad imitazione della scuo-
sto nel concilio di Seleucia e di la Platonica j non solo si chiamò
Lampsaco , mori senza consolare la Accademia quell'adunanza d'uomi-
Chiesa del suo ravvedimento. ni, o letterati, o filosofi, od arti-
ACiiRIO Luxeul,
(s.), monaco di sti, che insieme adoperano per T u-
poi vescovo di JVoyon, venne dalla tilità e incremento o delle lettere
oscurità del cliiostro elevato allo e delle scienze, o delle arti, ma il
splendore di quel posto verso l'an- luogo pure, dove si adunano, fu col
no 621. Ebbe grandi soccorsi dal- medesimo nome significato. Cice-
lo zelo di sant' Amando , il quale rone die' nome di Accademia alla
non era a quel tempo se non ve- sua celebre villa presso Pozzuoli,
scovo regionario. Sotto l' egida di ove clilettavasi conversare con dotti
Dagoberto l'e, potè sovra il popolo amici sopra diversi argomenti filo-
molto autorevolmente. Mori nel 63q. sofici, e dove compose le famigera-
rogent in A bela: et sic perficiehant. demia dei consigli della Chiesa. Per
Pare quindi che chi avea difficoltà altro il Conringio opina, che quan-
ricorresse ai dottori di Abela, e che tunque in Italia prima che altrove
le loro risposte si stimassero oraco- si mettesse in viso questo nome di
li. Finalmente in Theman, città del- Accademia, non si cominciasse ad
la Idumea, stimano alcuni che vi fos- usarlo propriamente che nel secolo
se un pubblico insegnamento nelle XV ed ecco come in tale proposi-
;
ACC ACC 3^
<ldle prime città a darne l' esempio. numero delle attuali Accademie, co-
11 Cardinal Bessarione di Trebison- me quella che sopra ogni altra si
da, elevato alia porpora da Eugenio è dedicata all' amena letteratura, alle
IV nel 1439, e compagno dell' im- antichità, alle lingue classiche , e
perator Giovanni VII Paleologo al c[ualche volta alle questioni flloso-
Concilio Generale di Firenze, per- lìche. Questa prima Accademia let-
sonaggio celebre per pietà, pruden- teraria però sofferse alcune vicen-
za , allabilità e generosità, circa il de sotto Paolo II, il quale quan-
i44o adunava in propria casa i più tunque proteggesse grandemente i
chiari ingegni, quali ei'ano p. e. l'Ar- letterati, come aderma Gaspai'e Vero-
la Platonica Firenze e
di la Ro- tali ragioni avessero mitigato l'ani-
mana : quella piantata per le scien- mo del Pontefice, sia che recandosi
ze da Cosimo de'Medici cp.iesta
, egli personalmente per ben due vol-
per le lettere e per T archeologia te a visitare quegl' infelici, com-
4o AC e ACC
vicende loro era stata soppressa, sorse citavano jxiesie, ragionavano di e-
derico III imperatore, con diploma te. Tuttavolta Clemente XI, fiorito
del i4^2, concesse alla Romana Ac- nel 1700, secondando lo zelo del
cademia grandi privilegi per la bcl- dotto prelato Giovanni Ciampini, la
r opera eh' essa prestava specialmen- fece rivivere, dandole a protettole
te si nel correggere e pubblicare i il Cardinal Gabrielli, ed a presi-
classici scrittori, si nel conservare i dente il proprio nipote Albani, di-
monumenti antichi ; stampando in- venuto poi Cardinale. Questi, mece-
oltie per la prima volta le inscri- nate delle belle arti e dei cultori
zioni antiche di Roma , descriven- loro, fabbricò il museo, e la \'il-
done i nol)iIi avanzi , tornando il la Albani (F. Ville ). Nel Ponti-
latino idioma alla pristina puri- ficato di Benedetto XIV l'v^ccade-
tà, prima in Roma, e poi col mez- mia di letteratm-a e d' archeologia
zo dei suoi corrispondenti in tut- Romana riprese nuova vita. Assunto
ta r Italia, ed al di là delle Al- egli al sommo Pontificato, al titolo
]ii. Forse era sotto la vista della di Romana Accademia di storia e
lingua latina coltivata da questa Ac- di archeologia aggiunse quello di
cademia, che Pomponio Leto per- pontifìcia, le diede nuove leggi, ne ri-
triennale, che come le altre cariche escluse dalle Accademie, come quelle
viene scelto fra i socii ordinarii. che assai di que' giorni si dedicava-
Pi'esen temente sono trenta questi so- no ai begli studii. Quindi in Roma,
cii ed al numero di dieci
ordinarii, oltre la detta Romana Accademia di
possono giugnere i soprannumerarii, Pomponio Leto, forono celebri in
li. L' Accademia premia con meda- sempio, il cotogno, Yagreslo, il mo-
glia d' oro , ad ogni biennio la , sto ecc. Indi successe quella della
migliore dissertazione sopra vm ar- Firth istituita dal Sanese, Claudio
gomento di archeologia, ammetten- Tolommei, famigliare di Pier Lui-
do al concorso tutti i letterati d'Eu- gi Farnese duca di Parma. In mez-
ropa, meno i suoi socii ordinarii ed zo ad alcune ridicole pratiche, que-
onorarii, e pubblicando ogni anno gli accademici impresero a diluci-
uno o più volumi de' suoi atti. R.i- dare il testo di Vitruvio sull' ar-
4^ ACC ACC
i|ualche accom-
ridicolo donativo , Giambattista Dati pur fiorentino, e-
pagnalo da alcun poetico componi- letto Cardinale nel 1608. — La
mento, lìcn [)rcslo anche qiicU' Ac- protezione dagli Aldobrandini pa- ,
XVI, quella cioè degl' Intrepidi, in- to; e tornarono a vuoto gli sforzi
stituita circa il i56o, quella degli di Clemente XI, che, ficendo ])ar-
Animosi, nel 1^76, e quella degli te di quel corpo, nel 1 417 sludia-
Illiiininati , a cui diede piinei|.io nel vasi di rianimarla, noniinamlovi a
i5<:)8 la marchesa Al(l(ii)raiidiiii I- presidente Alessandro Alhani. Che
sabella Pallavicini, rinomata nei fa- anzi la medesima sala ilelle adu-
sti delle lettere ; e finalmente falci- nanze fii venduta nel 1738 al ciot-
la degli Ordinali, raccolta da (iiu- to Cardinal di l'Ieury, e poi servì,
li(j Strozzi fiorentino in casa di com' è al picscule, [>er 1' Accademia
ACC ACC 43
(li pittiua. Sino all'anno I7')9 si i membri, ma in profomlità di stien-
eia conservata in (jucsta sala l'ar- za elettissimi : che a tal maniera d'uo-
ma del Tassoni, consistente in una mini soltanto dato era l' onore di
.sega, che incominciava a segare un appartenervi. Un Galileo, un Fabio
masso. Aveva a lato un piccolo va- Colonna, un Francesco Stelluti eb-
so, con queste parole: si No?f falta bero seggio tra essi. Avca procac-
EL UMOR {
se non manca V acqua), e ciato i)ioltre l'Accademia di esten-
più basso l'arma del Tassoni, edalla dersi con im ramo a Napoli , e lo
parte superiore, in campo azzun-o, si mise anche sotto la presidenza di
(pielle di Parigi, di Londra, di Pie- Cassiano dal Pozzo non l'avesse rac-
Irobtu'go , di Eerlino , del Cimento colta nel suo palazzo, dove si sosten-
e dell' istituto di Bologna. Si vede nel ne fino al i65i, per la protezione
principio della sua storia scritta dal del Cardinal Barberini, nipote d'Ur-
Bianchi, una medaglia, da una par- bano Vili che n'era membro. Da
te rappresentante il busto del prin- queir epoca non prosperò più fino al
cipe Cesi , e nel rovescio una lin- 1740, quando il dottissimo Ponte-
ce posta nel mezzo d' una corona fice Benedetto XIV, Lamhertini, la
civica con l' Lynceis insli-
iscrizione dandole il nome
ristorò, di Accade-
tuLìs. Gli accademici portavano un a- mia dei nuovi Lincei, e volle che
nello d'orOj il cui castone contene- prendesse a subbietto la storia del-
va uno smeraldo, nel quale erano la natiu'a e la fisica sperimentale.
incisi una lince, il nome del fonda- Ma se prosegui all' ombra di quel
tore e quello dell'Accademia. 11 j)rin- mecenate, venne meno dopo la mor-
cipc Cesi voleva dar anche agli ac- te di lui, finché sm'se a ristabilirla
cademici un vestimento particolare, nel 1 7C)5 il vivente professore ca-
ed erigere il loro istituto quasi in valiere d. Feliciano Scarpellini. Il
44 Aee ACC
utilità di quell'Accademia, latradusi assai più felice ancora sarebbe riu-
se dal collegio Unibro-Fuccioli, ove scito il Pontificato di Alessandro VII
stava, e le assegnò ima parte del per le scienze, se avesse avuto tempi
palazzo senatoi'iale nel Campidoglio. meno torbidi, che non gli permise-
Ivi dii-etta dal suddetto professore ro fra le altre cose di aprire in Ro-
Scarpellini, che n'è il presidente ma un' Accademia o collegio di uo-
perpetuo, i-accoglie ora in se perso- mini i più illustri d' Eiuopa nell'ec-
naggi che coltivano le scien-
illustri clesiastica erudizione, di mantener-
ze naturali, ed ha pure un gabi- li agiatamente, acciò potessero im-
netto di macchine fisiche, opere la piegarsi co' loro studii a vantag.-
maggior parte del detto professore. gio della Chiesa Cattolica, e di ri-
Sopra la torre vicina, già eretta da compensarli poscia delle loro fatiche,
Bonifazio IX, si è anche ormai alza- col promoverli a ragguaidevoli di-
to un osservatorio astronomico con- gnità.
dotto dal profossore Scarpellini me- Passando sotto silenzio molte altre
desimo, al quale il munifico proteg- Accademie Romane fiorite contenq)o-
gitore degli studii duca Alessandro raneamente o poco dopo quella dei
Torlouia fece dono ultimamente di Lincei, quali sono quelle dei Partenii,
due pei'tettissimi Riflettorii. V. Scar- dei iMalinconici, degl'Intricati, dogli
pellini, Mctaorit di alcuni Ri/ltUo- Uniformi, dei Delfici, dei Fanta.stici,
rii, Roma, Salviucci, i83ti. dei Negletti, degli Assetati, dogi Lir
Il fascicolo LV del giornale ar- fecoìidi, con altie molte nel Quadrio
cadico del luglio 1823, riporta il annoverate, scopo delle cjuali era il re^
prospetto delle memorie aneddote citare versi di pessimo gusto e di disor
dell' Accademia Romana dei Lìn- nore piuttosto che di vantaggio all' i-
E già nel I 690 quei medesimi che onora di appartenere, col nome di
erano ascritti all'Accademia tlella re- Eliojilo Eleo, per la gentilezza del
gina di Svezia, della quale era presi- benemerito custode monsignor Lau-
dente Gio. Mario Cresciuibeni, mace- reani non venne mai meno, con-
,
tiche formnle della romana eloquen- libero di quella città, i quali dal nome
za, tra gli evviva de' circostanti del Pontefice vollero che fosse chia-
ragguardevoli per dottrina, e nobil- mata Accademia Clementina. Indi,
tà e cariche, ne fece la solenne in- non volendo che per le arti si ab-
augurazione: indi il pastore arcade bandonassero le scienze ed i sacri stu-
principe Agostino Ghigi lesse una dii, nell'anno 1715, a' 12 giugno,
sua prosa intorno la storia di esso mediante la costituzione Superni, ri-
Bosco, e i vantaggi recati alle buo- portata nel tomo XI del Bollario,
ne lettere dall'Arcadia. A codesta confermò le costituzioni dell' istitu-
lettura tennero dietro alcune poesie to delle scienze nella stessa città di
de' socii d' intorno i fasti del Pon- Bologna. A questo unì l' Accade-
tificato Gregorio XVI. Ora, ci
di mia dcgl' Inquieti già fondata , ai
strette le provvide cure dell' XI Cle- turale ; gli accademici poi degl' Jii-
mente ; anche Bologna esperimento quieli, imiti, comesi disse, ali istituto,
lo zelo di lui pel coltivamento dc- sono di quattro classi: i." gli Or-
yli utili sludii, ([unndo egli rolla co- dinarii in numero di dodici , cioè
ACC ACC 47
due per ciascuna delle sei materie, della ])il)Iioteca acquistata dagli e-
fisica, matematica, anatomia, spar- redi del Cardinal Impeiiali. D' al-
girica, medicina e storia naturale ; lom in poi, non iscemò mai il pro-
2. Nuinevdni, die montano a venti-
'
i speranìcnto di essa. Cardinali, ve-
quattro, cioè quattro per ciascuna del- scovi, prelati usciti dal seno di lei,
Alunni. Dopo tali instituzioui di Bo- ecclesiastica; nel 17^9 diede al So-
logna, stava molto a cuore di quel glio Pontificio Clemente Xlil e ,
palazzo pri'sc anche il nome d'Ac- l(? Cosimo Gii'olann, nobile liorcii-
48 ACG ACC
Ponloficp clic i membri òcWJcrarh'' poi'zione del progresso che in essi
min si preferissero nei concorsi delle avesse osservalo nelle scienze e nei
pan'oechie, die tre Cardinali ne fos- buoni costumi: pruleste pur repli-
sero prolettori ed un prelato il se- cate in un concistoro a' giorni no-
gretario, che avesse stanza per le sue stri dalla sacra memoria di Leone
funzioni nella Sapienza di Roma, e XII, neir esaltai-e al cardinalato il
A ce ACC 5i
ancora, che morendo nel Poulificato nalzasse il sovrano suo stemma col-
di Benedetto XIV l' a rolli tetto Carlo la iscrizione Insigne, e Pontifìcia Ac-
Balestra, con testamento, lasciò tutta cademia Romana di s. Luca. Do-
la sua eredità a/ìine clic, ridotta in nò alla galleria accademica, per van-
capitali fruttiferi , detratto ne fosse taggio dell' istruzione delle belle ar-
il valsente del suo deposito nella ti, due cioè la For-
celebri quadri :
cademia, e che si dessero coadiutori sepolto Ptaflaello d' Urbino. Chi fos-
esercenti con futura successione a se ascritto a quella congregazione
quei professori, che o per l'età, o dovea cantar tutte le feste l' uffizio
per le abituali malattie meritava- della B. V., visitar i fratelli infermi,
no un onorato riposo. Concedette e quando morissero accompagnarli
decoi'osamente un abito civile che al sepolcro, dispensar limosine ai
distinguesse il corpo dei professo- poveri , dotar fanciulle con venticin-
ri accademici di merito. Permise que scudi e col vestimento, ch'esser
con particolare rescritto,che sulla dovea di panno bianco, e celebrar eae-f
porta della residenza accademica a quie e anniversarii a prò dei fratelli
s. Luca presso il Foro Romano s' iu- defunti. Tra i primi suoi fondatori
Si A ce ACC
ricordansi i nomi più ragguardevoli so, diedero essi principio alle ricer-
nella storia delle arti : p. e. i pit- che sotto la direzione del Camer-
tori Domenico Beccaflimi, Giacomo lengato , alla presenza delle depu-
del Conte, Girolamo da Sermone- tazioni della Confiaternita , della
ta, Lucio da Todi e Pierino del commissione generale consultiva di
Vaga, gli scultori Gio. Mangone e antichità e belle arti , dell' accade-
Raflaello da Monte Lupo e gli ar- , mia di s. Luca e di quella d' ar-
chitetti Giacomo Melegliino , favo- cheologia. Il giorno 24 settembre
rito da Paolo MI, Antonio s. Gal- le ossa del celebre dipintore furono
lo, Mario Labacco, Bartolino e Ba- rinvenute intere e conservatissime nel
ronino. Sino dalla prima istituzione luogo stesso ove Raiìàello volle esser
della congregazione nella festa di sepolto. Esposte al publ)lico per ot-
s. Giuseppe facevano quei Virtuosi to giorni, furono poscia rinchiuse in
annua esposizione delle opere loro urna di marmo donata dal prelo-
nel poi'tico del Pantheon ( V. i dato Pontefice, in cambio della qua-
Diarii di Roma incominciando dal si perita cassa di legno che le ac-
1716). Alla classe poi de' Virtuosi coglieva.Maggiori onori gli si pre-
d' onore appartengono i gloriosi no- parano ancora da que' dotti eh' eb-
mi de' Pontefici Paolo III , Pio bero in ciu'a il loro discoprimento.
IV, Paolo V, Gregorio XV, ed A- Né l'amore delle arti, che accende
lessandro Vili ; de' Cardinali Fer- la Confraternita del Pantheon, si ri-
dinando Medici , poi gran duca di mase a l'ichiamare l' ammirazione
Toscana, Enrico Gaetani , Scipione alle spoglie di Raflaello : che il
natori con una serie non interrotta ciidi quest'accademia, che tiene le
ria anche gli agrarii studii, e si amatore e protettore d' ogni utile
fecero legge di convenienza il trat- istituzione ; quindi molti Cardina-
tare e .sviluppare un gualche argo- li , il custode generale dell' Arcadia
.
ACC ACC 55
inon.'?. r.aln-ich; Lnuirani, il reve- vina, ebbero leggi che insieme al
preposi to generale dei Cliieriei re- avvenuta tra gli Arcadi e terminala
golari (l(;lle scuole pio, ed il poeta nel 17 i4) sono riportate da Fran-
(iiacoiiio Ferretti, noneliè il eava- cesco Cancellieri nel suo Mercato a
iier Oaspare Servi. pag. I9.S, i-?.r), 9,35. Vegga usi inoltre
IJannovi a Roma altre Aecadcjinie, f^c'^cs et [nstitutioncs /ìcadcmìa; Qui-
come sono qm-lle tlcll' Ihiiont' drilli riiìtv
, Roma?, 171 r. L'insegna de\-
ecclesiastici di s. Paolo, fonrlata nel V/tccadcmia Qnirina era il motto
1790, approvata da Pio VF, a' 17 QuiRiNORUM CoETUs , la lupa di
maggio '797, e regolata da Pio VII Roma ed i due gemelli Romolo e
col hreve Ex quo de 3o agosto 1822; Remo fondatori della città.
della Filarmoìiica, istituita anni ad- L'abbate RidoHl, nel i73'?,, nel
dietro, per formare allievi abili all'e- palazzo Riario alla Lungara radiuiò
sercizio dei due generi di musica l'Accademia de Nevosi già delta de-
vocale ed isirumentale ; della Filo- ^' Imperfetti, poscia de^^' Infecondi
dram ina tica Romana, isti tu/ione re- V. Gazzetta Letteraria, tomo HI,
cente, e piuttosto scuola di recita- pag. 900; De la Lande, Voya^e de
zione italiana; de JlJacstri e. Pro- V Italie •
Pomerada , /id iiifcecundo-
fessori di musica di Roma, sotto runileges, notte r/v'z/rrt', Roma>, i73.'>;
la invocazione di s. Cecilia. La VhìZTiì, Opere pie, tratt. Xll; Pompe
prima di queste Accademie ha un funebri celebrate dagli /tccadena'ei
Cardinale per protettore, e la ((uar- Infecondi per Klena Lucrezia Cor-
ta oltre all' essere sotto la protezio- nnra Piscopia Accademica , della
ne di un Cardinale, lia un prela- V Inalterabile, Padova, Cìd>G. 1
rjG AC e ACC
apprendere la pittura, la scultura, co , le quali consistevanonel mo-
l'architettura, T incisione, ed anco dulare la voce norma della in-
a
la musica. 11 Direttore è accademi- terpunzione ,
quando cantavansi le
co di merito, e consigliere deli Ac- lezioni del vangelo e delle pisto-
cademia di s. Luca, ed in sua man- le . Si contano di queste formule
canza , l'Accademia di Francia deve fino a sette: i. ininiutahile , allor
essere diretta dal Presidente di quel- che una parola non a-
la finale d'
due Accademie. Ogni anno nel mese terza più basso; 3. grave, quando
di aprile evvi l' esposizione pubblica il canto era di una terza più gra-
de' lavori artistici de' pensionati, i ve 4- (teida, e si usava cantando
;
A ce ACC 57
scegliere i coadiutori agli arcivesco- dodici anni. Nel 171^, dimessa la
vi ed ai vescovi , in caso di grave diaconia, passò al vescovato di O-
necessità, e dopoché si conol)bo suf- slia e Vellelvi. Fu ascritto alle pri-
iicientemente lo stato della causa. marie congregazioni di Roma; ed
ACCI. Città dell'isola di Corsica. in due conclavi riportò molti voti
Colpa l'alia insalubre, che vi si re- pel Pontificato, che ricusò costante-
spira, essa è deserta al presente mente. Pieno di meriti , mori in
mentre un giorno contava molti Roma nel 17 19 in età di 89 anni,
abitanti. Ai tempi di s. Gregorio e fu sepolto nella Certosa di Fi-
era sede di un vescovo ma dopo ; renze.
un' irruzione dei Goti, questa fu sop- ACCIAIOLI A.vr.ELo, Cardinale.
pressa. Sotto Innocenzo II fu rimes- Angelo Acciaioli d^ illustre ed antica
sa, nel 1 133, col patto che il vesco- prosapia, nacque in Firenze. For-
vo dipendesse dalla metropoli di nito di eccellente dottrina, di spec-
Genova assegnandogli per cattedra-
, chiata prudenza e di somma inte-
le la chiesa di s. Pietro de Acho di grità di vita, fu sommamente caro
Genova. Pio IV ha poi trasferito la al re di Napoli. Promosso da Gre-
sede a Mariana, piccola città di gorio XI al vescovato di RapoUa
quella diocesi, ove il vescovo fu me- nel regno di Napoli, poi da Urba-
glio alloggiato. Oggidì però la sola no VI , nell'anno i38r, fu creato
Aiaccio è sede vescovile di tutta la Cardinale prete del titolo di s. Lo-
isola di Corsica. renzo in Damaso, e nel i383 venne
ACCIAIOLI Filippo, Cardinale. promosso alla chiesa di Firenze; quin-
Filippo Acciaioli, dell' illustre fami- di da Bonifacio IX fu fatto canceinere
glia di Firenze, nacque in Roma della S. R. C. ,
poscia arciprete della
a'12 marzo 1700. Venne destinato basilica Vaticana, e
finalmente ve-
nunzio presso la corte di Portogal- scovo di Osfia e Velletri. Sotto Bo-
lo, e nel 17^9 a' 24 settembre, da nifacio IX sostenne con decoro djfii-
Clemente XIII fu decorato della sa- cili legazioni neir Umbria , Dalma-
cra poipora col titolo di s. Maria zia, Schiavonia, Croazia, Valachia
degli Angeli. Mori nella città di e Bulgaria. Nella minorità di La-
Ancona, di cui era vescovo, l'anno dislao l'e di Napoli, fli nominato suo
1766 a' 4 di luglio, contando l'età tutore, e poscia governatore del re-
di Q>& anni. gno. Pacificò gli Orsini ribellati al
ACCIAIOLI Nicolò, Cardinale. Pontefice, e compose un'opera a
Nicolò Acciaioli, nobile fiorentino favore di Urbano VI contro l'anti-
nacque l'anno i63o ; nel Pontificato papa Clemente VII. Lo scopo di
di Innocenzo X , fu chierico di came- quest'opera è di trovare i mezzi per
ra; poi sotto Alessandro VII, com- estinguere lo scisma, che allora de-
missario delle armi, e nel 1637 "fli" solava la Chiesa. Da Innocenzo VII
tore camera. Clemente IX, nel
di ebbe la commissione di riformare
1669 a' 29 novembre, lo creò Car- la disciplina dei monaci di s. Paolo
dinale diacono de' ss. Cosimo e Da- fuori delle mura di Roma. Nell'an-
miano. Venne cpedito legato in Fer- no 1407 mori in Pisa, e fu sepolto
rara, dove colle sue virtìi si cattivò alla Certosa.
l'animo dei ferraresi per modo che Più parficolari nofixic intorno a
fu confermato in quel ministero por questo Cardinale si raccolgono dal
VOL. I. 8
,
58 ACC ACC
Mazzuchelli nella Storia degli scriUori pa, a Basilio e Costantino impera-
(l'Italia, dal Tiraboschi Storia lette- tori, ad Eudossia Augusta, ai pa-
raria, t. Vili. lih. I, i dal Garim- triarchi ed a tutto il senato de' ve-
berli nelle Fite di alcuni Cardinali. scovi. Anche Trento
nel concilio di
ACCIAPACIO (d') Nicolò, Car- dopo r ultima sessione il Cardinale
dinale. Nicolò Acciapacio nacque in a ciò deputato, rispondendo tutti
Sorrento. Circa il i4o8 da Gi-ego- gli altri, intuonò le Acclamazioni
rio XII fu ]>roniOSSo al vescovato ( Conc. Trid. sess. XXV ). 1 eoncilii
di Tropea da questa chiesa
; nel , provinciali non usarono tanto fre-
i436, sotto Eugenio IV, passò al- quentemente le Acclamazioni; tut-
l'arcivescovato di Capua, e nel con- tavia ne troviamo ricordanza ne' più
cilio fiorentino, ai i8 dicembre del antichi, come nel Romano dell' 853
1439, fu creato Cardinale prete del e nel Toletano del633 ( Collect.
titolo di s. Marcello. Venne incari- Harduini , collect. 595); così an-
cato dal Pontefice di gravi e gelose cora nei più recenti , celebrati dopo
incombenze, alle quali soddisfece con il concilio di Trento , come in
applauso. Fu esiliato in grazia di quello di Cambray dell'anno i586
Alfonso re di Napoli, di cui l' Ac- [Collect. Hardubd, collect. 2 181),
ciapacio era capitale nemico. Questo in quello Bordeaux nel 1624
di
le gli confiscò le rendite della sua {Collect. Hard., col. 141)5 ^^ i^^
chiesa e di altri benefìcii per aver altri. Nei eoncilii provinciali, dopo
favorito il duca Renato di Angiò, le Acclamazioni , lutti i vescovi si
6o ACC ACC
Tanto in sagrestia al letto dei pa- so processo. Quale ne fosse il mo-
rameiUi, quanto sul trono presenta- tivo chiaramente non apparisce. 11
no al Papa gli abiti sacri. Uno di Mazzuchelli (toni. I del suo Museo,
essi porta ampolline, un altro rac-
le pag. 2-25) quasi indovinando scrive,
coglie r anello, i guanti e lo zucchet- che fu per avventm-a la sua mala
to del Pontefice in un tondino d'ar- amministrazione di Fano e della
gento. Alla elevazione poi portano Marca. Però non sembra che la
otto torcie accese, tutte ornate nel sua colpa fosse di solo peculato
modo stesso che le candele de' sette come si giudica dai più, perchè in
candelieri. Nelle processioni hanno tal caso, secondo anche la osserva-
luogo dopo gli abbreviatori, e pri- zione del Giovio , non si sarebbe
ma dei cherici di Camera ( V. Fati- trattato di decapitarlo. Alcuni vo-
neUus de Fatinellis, de Referendar. gliono che il Cardinale IppoUto de
\'0t. Sì'gnaturce j'usdlice Coli. Ronue Medici, consanguineo di Clemente
1 696 ; Piazza, del Collegio de'Refer. VII, con cui ebbe gravi controver-
ec. cap. XXY; Gregorius, de Litur- sie, a punto per la legazione della
gia Roni. Pont. t. Il, Dissert. de Marca, fosse autore della prigionia
Hierarchia S. R. E. de Acolythis; dell'Accolti. — Fu sciolto dai ceppi
Novaes, tomo I pag. 78, t. X pag. dopo di essersi confessato reo , ma
i57 in Nota). V. Ordini saghi. colla ammenda gravissima di cin-
Cappelle pontificie. Votanti di quantanovemila scudi d'oro, somma
segnatura. rapportata dal Ciacconio,dair01doino
ACCOLTI Benedetto, Cardinale. e da altri ancora. Uscì di carcere il
Roma r uffizio di Cardinale vicario, rie sette di Acefali: i. quei che non
e di legato a pon-
Intere nell'esercito vollero aderire a Giovanni patriarca di
tificio arrolato contro i Francesi. Leo- Antiochia, né a s. Cirillo di Alessandria
ne X, in una lettera a Francesco I nella condanna di Nestorio emanata
re di Francia , esalta i meriti di nel concilio di Efeso ; 2. certi ere-
questo porporato. Il Cardinale Sa- tici del quinto secolo, che seguitaro-
dolelo scrisse di lui, che il Pontefice no gli errori di Pieti'O Mongo ve-
e tutta Italia pendevano dai suoi con- scovo di Alessandria, e poi l'abban-
sigli. Egli compilò nel i5i9 la Bol- donarono perchè avea finto di sot-
li di Tiro. Giorgio, suo vescovo, nel razione perpetua del ss. Sacramen-
1673 fece una professione di fede to, f^. Adorazione ( Monache dell')
tre classi, ciascmia delle quali dovea rate a piena forza, menti-e due lit-
vita, e la Chiesa novera tra essi molti martirio nell'anno di Cristo 38o,
santi. La loro istituzione, secondo Ni- settantesimo del regno di Sapore, e
ceforo, viene attribuita a certo san quarantesimo della persecuzione. I
Marcello, vescovo di Apamea; ma Bol- loro nomi son ricordati nel martiro-
lando, ai i5gennaro, l'ascrive piutto- logio romano ai 22, di aprile. Il But-
sto al suo successore Alessandro ab- ler ne riporta la festa al d\ 4 marzo. 1
bate {F^edi), che fiorì nel 4^0? come ACERENZA e MATERA {Ache-
dice il Bonanni nella sua opera Or- runtiiirn et Materanen ). Arcivesco-
dini religiosi. Dall'oriente, ov' el^bero vati uniti nel regno delle due Sici-
principio, ben presto si propagarono lie. Acerenza , città del regno delle
anche nell'occidente e più che altrove due Sicilie nella provincia di Ba-
nella Francia. Si legge in s. Gregorio silicata a piedi degli Apennini , si
Turonense, e in parecclii altri scrit- appella così daun luogo elevato sul-
tori, che Sigismondo re di Borgogna r A pennino, donde si scopre 1' uno e
pentitosi della comandata uccisione l'altro mare. Sarebbe dillicile il deter-
di Gianserico suo figlio, si ritirò nel minare r epoca della sua fondazione,
monistero di s. Mam-izio, e per da^ giacché grandi incertezze v'hanno su
re alla Chiosa una perenne testi- tale proposito negli scrittori. Si sa sola-
monianza di vero dolore, stabili qui- mente, ch'ei'a famosa e per la esten-
vi l'ordine degli Accmeti. sione e pel mimerò degli idiitanti.
V ebbe di questi religiosi in mol- Per la sua posizione, sino dai tempi
ti luoghi ; ma poiché, esercitandosi dei Romani era inoltre considerata
in pratica s\ pia, non attendevano il principal baluardo della Puglia e
intanto al lavoro , furono creduti della Lucania. I Goti se ne impa-
Messaliani. Alcuni di loro si mostra- dronirono nella decadenza dell' im-
rono aderenti a Nestorio, e vennero pero, ed il prefetto Mona ne fece
perciò condannati da Papa Gio- la sua sede piincipale. Narsete, ge-
vanni II. Ora non si ha di questo nerale delle truppe dell'imperatore
ordine veruna comunità. Giustiniano, la rimise sotto l'impe-
ACEPSIMA (s.), vescovo di O- ro ; se non che, smantellata dai lòn-
nito in Assiria, fiori verso l'anno damenti al tempo de' Longobardi
38o. Quantunque ottuagenario, di da Gromoldo figlio di Areclii duca
complessione però vigorosa, fu tra di Benevento, fu da lui pure rifal>
le ultime vittime della persecuzione bricata aggiugnendovi una chiesa, ini
di Sapore le di Peisia. — Adar- pretorio ed un j^alazzo. Oggidì non
s.'ipore, primo governatore delle pro- è che mediocrissima eillà: conia
vincic di oriente, attizzato dalla in- appena (piallromila abitanti, benché
,
ACE ACIl 63
(•Ha s'abbia titolo di ducato e di ora in amministrazione perpetua del-
nietJ'opoli. La tradi/ioiie del ])aosc l'arcivescovo di Salerno. 1'^ situata
vorrebbe che la religione; Cristiana in un terreno infelice, appiè delle
siasi in essa stabilita ai tempi dei^li montagne. Il primo vescovo di que-
fraganei i vescovi d'Anglona, Gra- Vescovati uniti nel regno delle due
vina, Potenza, Tricarico, Venosa Sicilie. Acerra , antica città con ,
con una diocesi molto estesa; Inno- residenza vescovile, detta corrotta'
cenzo III, crealo nel 1198, le uni mente la Cerra, vuoisi fondata da-
suo vescovo, ma ciò non ebbe ef- a spese della repubblica romana.
fetto, che per alcuni anni. Si ritoi- Buono duca di Napoli rovinolla. Per
nò air unione tuttora mantenuta opera de'suoi abitanti risorse di nuo-
risiedendo l' arcivescovo a Matera. vo, e fu retta da particolari signori,
La cattedrale di Acerenza, una delle portando il nome di conica.
più antiche e delle più belle d' Ita- Aceria, della quale non conosciamo
lia, è altresì una delle più ricche. il primo banditore evangelico, for-
E dedicata a s. Cano martire, ma oggidì un vescovato, la cui sede
già suo vescovo; il capitolo ha è sufTraganea dell'aicivescovo di Na-
venti canonici, con tre dignità, poli, mentre quella unita di s. Agata
l'arcidiacono, il teologo, il jieniten- lo è di Benevento. I-a cattedrale è
ziere : inoltre cinque mansionarii dedicata all' Assunzione della B. V. :
64 AGII ACI
posta nella diocesi dell' lUiria orien- ACHONRY {Acaden.). Piccola
tale, e riceve il nome dal fiume città dell' Irlanda nella provincia
Acheloo, il quale divido l'Acarnauia di Connaught, con residenza vesco-
dall' Etolia. vile. Sino ai tempi del re Enrico
ACHEOLO (s.), martire, il quale IV, asceso al trono nel i^gg,
ebbe a compagno s. Acio. Conget- formava un regno indipendente. E
turasi che questi due santi abbiano la terza gran divisione dell' isola cou
sofferto il martirio in Amiens verso cinque contee. Fu eretta in sede ve-
l'anno 290. Il martirologio attribuito scovile da s. Patrizio apostolo dell' Ir-
a s. Girolamo , e tutti quelli della landa spedito in quel regno dal Som-
chiesa gallicana li ricordano al pri- mo Pontefice Celestino I romano, se-
mo di maggio; la festa loro però condochè avvisa Mariano Scoto, nel
non si celebra in Amiens che a' 4 lib. II, all' anno 432 di Cristo ( V.
del detto mese. Ceratini , Vita di s. Patrizio^ Bo-
ACHERY o ACHERI (il p. Lu- logna i686). Non è vero, come ab-
ca d'nacque nel i6og, ed ebbe
) biamo Nouveaii Diclionnaire
dal
a patria s. Quintino in Piccardia. Universel de Geographie redige et
Professò la regola di s. Mauro, e ne viis eii ordre par F. D. Aynes
illustrò la congregazione colla sua stampato a Lione nel i8o4, che
vita tutta consecrata alla pietà ed Achonry cessasse dall'essere vesco-
allo studio. Molte opere, che sareb- vato. La sede vescovile ha sem-
bero forse condannate all'obblio, vi- pre esistito: solo i beni della men-
dero la luce mercè le sue cure. Tra sa furono depauperati dallo scis-'
queste tiene primo luogo lo Spici-
il ma d' Inghilterra. Questa residenza
legio , eh' è una raccolta di scritti di è sufU-aganea della metropoli di
varii autori compresa in tredici voi.
, Tuam; ha la cattedrale dedicata a
in 4-"; poi la Lettera attribuita a s. Conrah, che fu vescovo di A-
s. Bainaba le Opere dell' arcivesco-
, chonry vex'so l'anno 53o. Evvi il
vo Lanfranco j quelle di Giliberto capitolo con arcidiacono e tredici
abbate di Nogent , la Regola de' soli- canonici. Venti sono le parrocchie
tarii , un Catalogo delle opere anti- e quindici i vicarii. I cattolici a-
che de' Padri. Raccolse inoltre i mo- scendono a più di 160,000.
numenti uecessarii agli atti dei santi ACINDINO Gregorio , monaco
dell'Ordine Benedettino, che pubbli- greco, il quale fiori nel secolo XIV a
catifurono dal Mabillon. Mori in s. Costantinopoli. Avendoci a que'tem-
Germano dei Prati a Parigi nel 1685, pi certo Gregorio Palamas, ed al-
dopo il settantesimo sesto anno di eia. trimonaci del monte Athos, i quali
ACHILLEO (s.), martire, da Do- sosteneano di vedere, mentre ora-
miziano imperatore cacciato in ban- vano, una luce, simile a quella del
do nella piccola isola Ponzia, ebbe Taborre, Acindino si uni al dotto
a compagno dell'esilio s. Nereo, e monaco Barlaamo e ne rinfacciò
vien perciò con questo ricordato. È l'errore vivamente. I suoi oppositori
fama che fossero decapitati ambedue lo accusarono di credere quella lu-
in Tcrraeina, regnando l'raiano. — ce creata e finita: l'imperatore
La loro lèsta si celebrava solennissi- Giovanni Cantacuzeno Icnne le par-
ma in Roma nel sesto secolo; essasi li di questi e il sinodo di Costan-
,
re in favore della proscritta dot- Sebbene però nella Chiesa siavi sem-
trina. Gretset ne ha fatto stampa- pre stata una tal costumanza, dietro
re il trattato De Essentia et opcra- r esempio di G. C, non è da infe-
tione Del, ed in Ialino,
in greco rirsi che r infusione dell' acqua sia
Jngolstad, 1616 in 4" Trovasi nella di precetto divino, dee riguar-ne si
Grecia ortodossa d' Allaccio lui poe- darlo come di essenza del sacramento,
ma, eli' egli composto aveva contro operandosi la transustanziazione e-
Palamas, cou frammenti di altie gualmentenel caso che l'infusione sia
opere. omessa. Cos'i insegnano concordemen-
AGIO (s.) y. Achilleo. te i teologi. Quantunrpie Gesù Cristo
!' ni consacrano il solo vino per di- Deii.i, qui hitmaniv suhstantice ctc.
'•
mostrare in Gesù Cristo esservi Qnest' acqua vien benedetta pertliè
» una sola natura; 3. perchè il s. significa il popolo, il quale non an-
" concilio di Firenze nella Istruzione dando alfatto esente di peccato, ab-
" agli armeni, colla parola dccerni- bisogna della benedizione. Così Du-
" mtis, comanda agli armeni uniti rando. Nelle messe poi dei defonti,
» che pel sagrihzio versino nel vino r acqua non si benedice perchè in
-•'
alcune gocce di acqua; 4- P'^^'" queste l'acqua significa il popolo ch'è
" che armeni sempre domanda-
gli nel purgatorio, il quale è già vici-
-' rono alla Sede Apostolica di es- no alla gloria, e non soggetto alla
" sere dispensati da tal pratica, e Chiesa militante. Puossi addurre altra
" nondimeno loro fu sempre risposto ragione, cioè, che, significando essa
» con negativa: che, Benedetto IX, il popolo circostante, siccome a que-
••
Gregorio VII {in siiis cp. 1. 7), sto non si dà la benedizione in fine
" Eugenio III, Alessandro III, Gio- della messa de' morti, così nemmeno
" vanni XXII, Eugenio IV, raccol- si benedice in tali messe l' acqua
" to il fiorentino concilio, Calisto che lo rappresenta. Così insegna
'' HI, e finalmente Paolo V nelle let- il Gavanto ( in Conimcnt. ad Rubi:
" tere apostoliche a Melchisedecco pa- miss. p. 2. tit. 7 ).
-•'
triarca, detto // Cattolico, espressa- Nella messa privata il sacerdote
» mente ricusarono di permetterlo; medesimo infonde l' acqua nel cali-
" 5. finalmente perchè Lutero appro- ce ; nella messa solenne poi il sud-
» \o il lodato rito, ed i calvinisti l'os- diacono ,
pulito il calice col puri-
" servano nella loro cena; e se agli ficatorio , ampolla del-
mostra 1'
5» armeni si permettesse tal rito nel l' acqua al sacerdote dicendo Bc- , :
qua nel calice. La prima volta avan- potuisse certuni est , quam qiiod cre-
ti la messa, quando si apparecchiano didit , et sempcr Sancta,
custodivit
sopra una mensa a parte le cose neces- Romana Ecclesia, nimirum aquani
sarie pel sagrifìzio : il sacerdote punge simul et vimini transnbstantiari in
ilpane con una lancetta, dicendo U- : sangidnem Christi. Innocenzo III
nus militwn lancea latua ejus ape- ( nel cap. Cum Marthcc, de celebr.
ruit, statimene exivitsanguiset aqua, missar. ) riferisce due opinioni: una,
ed intanto il diacono infonde t'acqua che essendo uscito dal lato di Cri-
fredda. La seconda Aolta poi, allor- sto sangue ed accp^ia, il vino si con-
ché, fatta la consecrazione, il diacono verta nel sangue, e 1' acqua nell'ac-
domanda al sacerdote che benedi- qua, che scaturì dal costato. L'al-
ca r accjua riscaldata ; questi la be- tra opinione è, che l'acqua la quale
nedice colle parole Benedictus fer- : si trova nel calice, resti com' è , at-
ver sanctorum j'ugiter moie et sem- torniata dagli accidenti, o sia dalle
per, et in scecula sccculorum, A- specie del \ino. L' Angelico ( p. 3.
men j il diacono risponde .•
Fervor q. 75. a. 8 )
parla della detta secon-
Jìdei plenus Spirita Sanato. Amen : da opinione, e dice non poter sus-
ed intanto versa nel calice consecrato sistere perchè dopo la consecra-
; sì
qualche gocciola dell'acqua calda. Non zione non v' è nel sagramento che
è a dire che codesto rito d' infon- il Corpo ed il Sangue; sì perchè se
dere oltre alla fredda 1 acqua calda, dopo la consecrazione restasse l'acqua
ora non abbia più luogo , dimo- nel calice , allora tuttociò eh' è nel
strandolo anzi il Cardinal Bona co- Calice non si adorerebbe adoratione
me una vigente disciplina della chiesa latria;. Della conversione dell'acqua
,,
68 ACQ ACQ
nell'acqua che uscì dai costato, non cazione dell'acqua , eh' è il popolo.
è d'uopo far paiola, cssoudo que- Eccone le parole: » popolo tan-
Il
convertì nel sangue ciò che si con- primario pastore di quel popolo cui
teneva nel calice; quindi anche l'ac- è posto a presiedere dal supremo
qua che Egli vi aveva infusa. Ri- pastore il Pontefice Romano.
guardo poi al secondo dubbio , se Nella messa del Sommo Pontefi-
questa conversione dell'acqua in san- ce, giusta il decimoquinto Oidine
gue si immediatamente, oppu-
faccia Romano, appresso il p. Mabilloii ab-
re si converta prima in vino e poi biamo, che il sagrista prepara il ca-
in sangue vi è chsputa fra i teolo-
, lice con tre ostie , una pel sagra-
gi scolastici. Alcuni, che vogliono pro- mento, e le altre due per la pre-
^are convertirsi l' acqua prima in gustazione; pone indi il vino nel
vino e poi in sangue, si appoggiano calice : e dopo essere stata benedet-
al rito dei pp. Domenicani e di ta r acqua, ne versa tre gocce col
altri religiosi, che prima d' incomin- cucchiaio nel calice stesso.
ciar la messa, pongono l' acqua nel Nella Cappella Pontificia l'acqua
calice. Dicono che ciò si fa per dar vien benedetta dal Papa, richieden-
maggior tempo all'acqua di conver- dosi colla formula Benedicite, Pater
tirsi invino; ma cotal argomento non sancle. Quando celebra pontifical-
r di alcima sussistenza. luvenin (Dis- mente il Papa, la benedizione si do-
sert. de Sacram. q. 2 De Eachar. manda dal sagrista.
§. "ò ) riflette a questo proposito: Nella messa dei presantificati, il
rii stippoiumtj scd nonnullis Litnr- 4737 presso il Gattico [Acta Cac-
gits, f/iiibus pnvscribilur, ul. idloluni, reni. p. 34 ) si legge che nel ve-
rpiod in sacrifìcio dchct afferri, ante nerdì santo Diaconus Card, affert
ipsummet sacrificiuni prceparetur. Ponlifici calicem cuni puro vino
Sì domanda
ancora il ])erchè et suhdiaconus ampullani ciuii a-
l'acqua dell'ampolla, che m^lla pri- qna , qnani Papa vino conitnisccat
ma delle tre messe il giorno di-l s. Na- ut rcpnvscntct <piod islo die cnia-
tale viene benedetta prima d' infon- naverunt sacramenta Ecclesia', vi-
derla nel calice, si toi'ni a benedi- delìcet sanguis et atpia de Carpare
le nelle altre due messe. Tale dub- Clirìsti.
bio è sciolto da nions. Sanici li (T. ACQUAPENDENTE ( Àquapcn-
IX. Lettere ecclcs. p. 29), f()ndan- tlcn). Città dello Stalo Pontificio nel
dosi sul jiiistero, cioè sulla signili- territorio d' Orvieto, con lesideuza
,
ACQ ACQ 69
fli un vescovo. Acquapendente ha sato secolo Acquapcnilente soggiac-
nome dalla sua posizione sul jxmkUo que a rovinoso terremoto; essa fu
«li una montagna silvestre, donde ca- patria di Girolamo Fabrici medico
dono, ollercndo bellissimo punto di rinomato del secolo XVI, e abi-
vista, le acque d' un piccolo torrente. tò in essa tjualche tempo lo scrit-
Fece già parte dei domini! della limi- t(jre Gregorio Leti milanese che die-
trofe Toscana: insieme a Preceno ed de alla luce olti'e a cento volumi di
a Lorenzo, fu data in vicariato al
s. opere piene di menzogne , d' inesat-
Giovanni, che per concessione di Pao- net Ecclesia, nec Conciliis iiistiuduni,
lo IV, del i555, ei-a juspatronato de- sed seniper retentuni est, noiuiisi au-
gli Sforzeschi in riconoscenza de' qua-
: ctoritate apostolica tradituni reetis-
li beneficii la comunità d' Ac(jua- sinic ereditar . Che l'uso di essa
pendente accordò una generale fi-an- nella Chiesa non
sia antichissimo,
chigia a tutte le robe di essa e dei può mettersi in dubbio, se pongasi
suoi vassalli. Il Papa Innocenzo X, mente col Martenc ( in llb. De ant.
Pa ni/ìli, romano , nel 1649 dichia- Kccles. disciplina in div. off. celeb.
70 ACQ ACQ
ottenere sette principali effetti : i benedirsi, il sacei'dote , che dovrà
a conseguire la guarigione delle celebrar la messa, vestito di cami-
malattie d'animo e di corpo; 2. ce e stola, dica primieramente Ad-
a preservarsi o liberarsi dalle il- jutorium nostrum, ed eseguisca il
lusioni, dalle insidie , dalle tentazio- rito prescritto nel titolo Orda ad
ni del demonio e de' suoi ministri ; faciendam aquam henedictani. Nel-
3. a calmare le agitazioni dello spi- la benedizione benedetto si
, il sale
rito; 4- disporsi alla pregili e- mescola all'acqua per dinotare, for-
P^^''
ra ed ai sacramenti ; 5, ad im- se in senso allegorico, l'unione del-
petrai-e fecondità alla terra su cui si le due nature iu G. C. e forse in
fa r aspersione ; 6. a scacciare la senso tropologico, perchè siccome il
Havvi quattro specie di acqua be- levarsi di leggeri dov' è parola del
nedetta; i.^ la conmnej 2." la bat- sacramento del Battesimo [Fedi).
tesimale j 3.' la episcopalej ^.^ la e- Tornerà gradita ai nostri lettori
pifanica. r annotazione della costmnanza, la
La comune è acqua fredda pu- quale è in vigore appresso la Cap-
ra e naturale benedetta. Eccettuate pella Pontificia. La funzione del be-
le feste di Pasqua e di Pentecoste, la nedire quest' acqua è cominciata iu
benedizione di quest' acqua si fa or- privato da monsignor sagrista della
dinariamente ogni domenica dal sa- Cappella medesima; ha luogo di
cerdote destinato a celebrare la messa buon' ora, aflìnchè i parrochi possa-
solenne. Viene pirscritto di benedirla no aspergere con essa durante il
ad ogni otto giorni, per evilarne la fa- giorno della benedizione le case dei
cile corruzione. Il modo di (ar tale ho loro pari'occhiani ed anche i cibi
nedizione è già indicato dal Rituale loro, particolarmente le uova da
-Romano, il quale comanda che in mangiarsi nella pasquale solennità,
giorno di domenica apparecchialo uova che un tempo erano per tut-
il sale iu sacrestia, e rac<pia da ta la precedente quaresima proibite.
ACQ AGO 7'
IJ acqua episcopale Im nome dal aflìne cheentrandovi possano
i fedeli
Icnle appellato J ciKintha , vale a pe' morti, ne' sepolcri , e nei cimi-
dire fiore di vite, raccolto dalle lam- teri. Questi tre ullitni usi sono di-
brusche. retti ad ottenere da Dio, che in ri-
L' acqua epifanica riceve ap- guardo alle preghiere della Chiesa
pellazione tlal giorno in cui si be- fatte sopra quest'acqua si degni pLi-
Suolsi d' ordinano por 1' acqua forte sopra un' eminenza. Assai è
benedetta all'ingresso delle chiese. illustre in Actjuasparta la romana
VI A co ACQ
tainijj;lia Cesi ( Fedi) dtrivantc dai ACQUASPARTA (d") IMvtteo,
duchi di Acquasparta, e die vuoisi Cardinale. ìMattco d' Accpiasparta del-
Cardinali, Paolo Emilio nel iSiy; facio Vili, che lo spedì legato Apo'
Federico nel 1 54 [ Pier Donato , slolico nello stato Veneto, e nella R.o-
1' Accademia essendo le scienze fi- l'altra parte, trovò tal durezza nei
siche e naturali, tutti i sapienti di Bianchi, che per tema di frode ri-
Europa convenivano ad Acquaspar- cusò di sottomettersi alle determi-
ta per discutere intorno alle scienze, nazioni del Cardinale Legato. Es-
che formavano 1' oggetto de' propri! sendogli stata minacciata la morte
studii e di quelli dell' Accademia dei da alcuni sediziosi, sdegnato, fulmi-
Lincei da esso nella sola età di die- nò contro Firenze la sentenza di
ciotto anni istituita. Sussistono an- scomunica ed interdetto . Ritorna-
cora ad Acquasparta nel palazzo to in Roma, si applicò allo studio
Cesi le celle da quei sommi uomi- commentando alcuni libri della Scrit-
ni abitate in uno ai busti di molti tura. INlorì in Roma nel i3o2, e
illustri personaggi. Sulle pareti di fu sepolto nella chiesa di santa Ma-
quelle celle trovasi un immenso nu- ria in Araceli vicino al Campido-
mero di massime religiose , morali glio.
74 ACQ ACQ
lume. Ebbe il sepolcro nella Basili- incarico diflicilissimo per quei lem-
ca Lateranensc. pi in cui la agitazioni della Fran-
ACQUA VIVA Ottavio JuivioRE, cia rendevano insolenti gli Ugonotti
Cardinale. Ottavio AcquaA'iva dei du- nel delfinato, nel contado vcnosino e
chi d'Atri nacque in Napoli l'anno nella città di Avignone [ì^^edi). Ri-
1 608. Fu fatto cameriere segreto di dusse Enrico IV dall'eresia alla Chie-
Urbano Vili, di poi ponente della sa Cattolica.Coronalo di gloria pei
congregazione del Buongoverno, indi che sparse, fece ritorno a
benefizi i
governatore di Jesi , di Ancona e Roma, dove fu accollo dal Pc)ntefice
di Orvieto, città, che valorosamente come in trionfo. Dimessa la sua dia-
difese contro le armi del duca di conia, passò al titolo di s. Prassede.
Panna. In appresso da Innocenzo X Leone XI nel i6o5 lo creò arcive-
fu eletto segretario della congrega- scovo di Napoli, cliiesa che resse con
zione delle accp^ie, votante della se- sommo zelo e pietà. Libéralissimo
gnatura di giustizia, e presidente della coi poveri, diccsi che impiegasse a
provincia del patrimonio e dello sta- loro sollievo la somma di novan-
to di Castro. La soavità dei costu- tamila scudi. Fabbricò due conven-
mi, la giustizia e la candidezza di ti ai religiosi Osservanti di s. Fran-
animo , ond' era fregiato , così gli cesco. Arricchì la sua cattedrale, am-
meritarono l' affezione del Pontefice pliò le rendite del suo capitolo, e
Innocenzo, che nel 1 654, ^i "^ marzo, fabbricò anche una sontuosa villa in
Io creò Cardinale di s. Bartolommeo Frascati. Nella terribile carestia del
air Isola. Per alcuni mesi occupossi 1607 soccorse con mirabili esempi
nella legazione di Viterbo ; in seguito la sua pitta. Dotò con venti mila scu-
venne destinato alla legazione della di il monte della Pietà di Napoli.
Romagna, che a mercè di lui Aenne Fattosi caro ad ognuno e modello
liberata dal gran numero degli as- di tutte le viriti, spirò nella sua dio-
sassini, da cui era infestata. Dal titolo cesi l'anno 161 2, e fu sepolto nella
di s. Bartolommeo passò a quello di cattedrale di Napoli.
s. Cecilia , ed in progresso venne ACQUAVIVA Papiniano, Cardi-
ascritto alle principali congregazioni nale. Papiniano Acquaviva, secondo
di Roma. Fini di vivere in Roma Paolo Tarsia, venne assunto al cardi-
l'anno 1674, e fu sepolto neila sua nalato dal Pontefice Adriano I nel-
chiesa. P^. Gualdo Priorato nella l'anno 77'2. Le memorie di lui ne
scena degli uomini illustri. lo dipingono come un eroe per ogni
ACQÙAVIVA Ottavio Seniore, riguardo incomparabile.
Cardinale. Ottavio Acquaviva nac- ACQUAVIVA Pasquale, Cardi-
que in NapoU di nobil famiglia l'an- nale.Pasquale Acquaviva di Arago-
no i56o. Condottosi alla corte pon- na nacque a Napoli di nobilissima
tificia, Sisto V gli conferì la vicele- casa nel 1710- Ebbe la presidenza
gazione della provincia del patrimo- di Urbino. Clemente XIV dopo a-
nio. Gregorio XIV lo creò prefetto verlo serbato in petto Cardinale
del sacro palazzo, e nel i5c)i, a' 6 il di cpiindicesioio di marzo i77'>
maiyo, diacono Cardinale di s. Gior- Io pubbhcò fregiato della romana
gio in Velabro e legato della pro- porpora colla diaconia di santo Eu-
vincia di Camjiagna. Clemente Vili stachio. Chiuse gli oa:hi in Roma
affidò a lui la legazion di Avignone, nel dì ventinovc fcbbiaio i'r88.
ACQ ACQ 75
ACQUAVIVA Stefano, Cjrdi- all' elevazione del lodato Ponte-
nale. Il Tarsia nella storia della cit- fice.
nel 1 72 1 presiedette egli solo per loro città, immaginai'ono nell' anno
mancanza del Cardinal Legato. Inno- di Roma 44 ^ tli condurvi l'acqua
cenzo XIII lo trasferì al governo di delle sorgenti per mezzo di Acque-
Ancona e Benedetto XIII lo creò
, dotti, che a poco a poco si sono'
suo maestro di Camera, indi arci- moltiplicati non solo, ma vennero
vescovo di Larissa, poi suo maggior- anche maravigliosamente costruiti. Si
domo. Il senno e la destrezza, che videro quindi acquedotti semplici^
dimostrò egli nei sostenuti incarichi, doppi e triplici, perchè composti di
gli meritarono la sacra porpora. uno, di due o di tre ordini d' ar-
Clemente XII, nel concistoro del pri- chi r uno all' altro sovrapposto. Così
mo ottobre 1732, gliela conferì col uno Acquedotto portava a va-
stesso
titolo di s. Cecilia. Filippo V di rie tre acque diverse, cioè
altezze
Spagna, e Carlo III re delle due superiormente la Giulia, nel mezzo la
Sicilie, per i suoi meriti presso di Tepula e la Marcia al di sotto [V.
loro, lo crearono ministro plenipo- Alberto Cassio, Corso delle Acque
tenziario dei due regni presso la antiche, portate da lontane contra-
S. Sede. Ottenne a favore dell'In- de fuori e dentro di Roma, sopra
fante di Spagna 1' arcivescovato di quattordici acquedotti, e delle mo-
Toledo , che fu amministrato dal- derne ed in essa nascenti, colla il-
l' arcivescovo di Larissa fino alla de- lustrazione di molte antichità del-
bita età dell' Infante. Nel i73g il la stessa città, Roma , Giannini
Pontefice lo promosse all' arcivesco- 1739; ivi, Puccinelli i747- — ^^c-
\ado di Montereale, che resse per morie istoriche della santa vita dì
soli nove ainii. Consumato da lun- Silvia madre del Pontefice s. Gre-
ghissima malattia , nella quale Bene- gorio I colf illustrazione de' beni
,
76 ACQ ACQ
tlicc, die gli Acquedotti Romani e- glia e mezzo sopra gli archi. 4- H 7e-
rano di tanta altezza, da potervi pulo condurre dai censori Gneo
fatto
Acquedotti alti 109 palmi, come as» e di Marco Fulvio Fiacco. L' ac(jua
sicura Frontino. P. Vittore ne no- di quell'accpiedotto fu tolta ad undici
ni ina venti. Rutilio nel libro I dice. miglia sulla via latina ; 5. 11 Muizio
Quid loqiiav aellierio pendentes per essere costruito dal pretore Quinto
fornice Rivos, Marzio, che poscia da Agiippa si pre-<
Quo vix imhrifcras tolleret Iris se a ricostruire; 6. 1' Anicne vecchio,
aquas l'acqua del quale fu condotta da Mar-
Hoc potiits dices crevisse in side- zio Curio Dentato e da Lucio Pa-
ra montes: pirio censon, l'anno diRoma 4^^)
Tale GyganUeum Grcecia laudai derivandosi Aniene detto vol-
dall'
sta la villa di Giulio 111, e, tra- no a Sisto V che, non cedendo per
versata la villa Pinciaua dei Borghe- nulla nella elevatezza de' suoi pensie-
se, entra in Roma, presso il ìiuiro ri alla magnificenza degli antichi Ro-
torto, trapassa il colle Pincio e tli- mani imperatori, cominciò l' anzi-
videsi in tre separati condotti, i qiia^ detto acqueclollo dì acqua Felice
li forniscono acqua a cini[uanta iònr coir opera dell' architetto Domenico
tiine pubbliche e ad altre inniune- Fontana, siccome egli dice nella bolla
imperatori più volle gli Acquedotti, come riportasi nel tom. V parte I
come può rilevarsi dalla varietà del- del Bollano Romano, dove si dico,
le costruzioni in tutti quei tratti, che che pensò quel Pontefice con questo
solcano per ogni verso l'Agro roma- condotto d' introdurre 1' acqua nei
no. Ora queste acque sono del tut- colli, e nei luoghi più eminenti di
to perdute, e degli antiolii Acquedot- Roma, niente atterrilo o dalla dif-
ti fece uso in parte Sisto V allor- ficoltà dell'opera o dalla gravezza
ché condusse in Roma t acqua Fe- della spesa. — Indagate pertanto dal-
lice. l'architetto le colline intorno a Ro-
Prima che quel magnanimo Ponte- ma, fu giudicato molto eonfacevolc
fice desse opera a sì aidita intrapresa, alle vaste idee di Sisto V un' am^
a cagione dei guasti recati agli Acque- pia sorgente lontana ben venti mi-
dotti dai tempi e dai barbari, si ven- glia dalla città e vicino a Palestrina,
deva in Roma l'acqua del Tevere, presso ad un antico castello , chia-
o quella cavata dai pozzi o fontane mato ^g^ro Colonna, àonàe già aveva
particolari, come si fa anche adesso Appio Claudio
tolta l'acqua censore,
(IclV acqua Acetosa, portandola in conducendola ai luoghi più bassi di
giio per le case coi somari, dopo Roma, ove formando un lago si
avella attinta dalle cisterne, ove l'ac- perdeva nel Teverone. La comprò
qua del Tevere era stata ripiu'gata. Sisto V col prezzo di venticincpie-
L'ospedale di s. Gio. in Latera- mila scudi d'oro combinandosi in-
no ebbe origine appunto dai vendi- sieme varie sorgenti, sino a sette-
tori d'acqua per Roma, e si espone- cento e più oncie ed unendo special-
,
va ogni anno nella festa del santo mente lo sgorgo dell' acqua Marcia,
Precursore una pianeta, nella quale vi celebratissima dagli antichi per la sua
era un emblema allusivo. Anche sino salubrità. Volle egli andarvi perso-
adesso si portava l'acqua dai muli con nalmente, affine di benedire il prin-
due o tre bariletti per parte, per cipio di quest' opera, che romani i
menti interviene al Quirinale per l'ac- videro dopo soli tre anni, nel l'TSS,
fpia di Trevi, per dispensarla alla terminata* Fu aduncpie condotta l ac-
a"etlenza e cucina Pontificia, cd ai qua per lo spazio di tredici miglia
primarii ministri palatini. in sotten'anei canali all' uso dei
. ,
78 ACQ ACQ
Cesari, e per sette miglia sul dorso tuile vi comprese la congregazione
d'archi eguali in altezza agi' impe- per la custodia delle stiade, dei
riali indi facendola entrare in Ro-
: ponti, e delle acque composta di
ma presso l'anfiteatro Castrense, di sei Cardinali a cui s' appartenesse
là segue l' andamento delle mura l'aprire nuove strade e dilatare le
per porta maggiore e per quella di vecchie , fabbricare nuovi ponti e
s.Lorenzo, ed internatasi nella città, ristorare i già fatti sopia le acque
passa sopra un arco a tre fornici principalmente e sopra quella da lui
eretto dallo stesso Papa : e divisa chiamata Felice.
in due rami va ad alimentare ven- Ora è da dire alcuna cosa del-
tisette fontane pubbliche e molte Y Acqua Paola, la piìi abbondan-
private. In questa opera Sisto V te di tutte, che acquistò un tal no-
spese trecentomila scudi d'oro, traen- me perchè introdotta in Roma dal
doli dalla entrata tutta propria e Sommo Pontefice Paolo V Bov' ,
particolare del Romano Pontefice ghesi, romano, creato nel i6o5, mi-
Questo volle egli esprimere nella rabile per virtù e grandezza d'ani-
iscrizione posta sull'arco vicino alla mo. Osservando quel Pontefice, che
porta di s. Lorenzo con tali parole : tutta la contrada di Trastevere mol-
Suo suniptu extruxit, la quale (colle to penuriava d'acqua, con sovrano
altre a questa fonte spettanti ) si coraggio fece radunare sopra il lago
vede appresso il Yittarelli, nelle ag- Sabl)atino nell' agro di Bracciano
giunte al Ciacconio tom. IV ì itcv dell'Anguillara, e Vicarello gran co-
Pontificum. In segno di gratitudine, pia d'acqua, cioè sopra mille oncie,
a questi ed altri beneficii , il popo- e con immensa spesa la fece con-
lo romano eresse a Sisto V in Cam- durre, per trentacinque miglia di
pidoglio una statua colla seguente corso , negli acf|uedotti dell' antica
iscrizione, che sotto brevità di pa- acqua Alseatina, fatti già da Traiano,
ACQ ACQ 79
Queste però non sono le sole ac- glioni (anno i83o), come si vede
que di Roma. Altre molte se ne dalla graziosa fonte eretta presso il
siJle acrpie minerali usate dagli an- Cancellieri nella sua Sagrestia vatica-
tichi romani ( Veggasi Guida dell'ac- na. Essa prima chiamavasi Barbe-
qua santa Jìiori di porta s. Gio- rina , o delle Api , dallo stemma
vanni in Laterano, E.onia per Gia- di Urbano VIII ivi scolpito dal
como Mascardi 1688. Luigi Lami Bernini, per esprimerne la dolcezza.
Notizie critico - storielle dell' acqua 5. L' acqua Innocenziana, che sgor-
santa di Roma, ivi stampate nel ga dal detto Gianicolo e clic tale ,
dai Ligm'i Stazielli Alpini, ricca di mente. Per essa città passava una
monumenti che ne provano l'anti- delle vie Emilie, cioè quella strada,
co splendore, è capitale della pi'ovin- che Venne ristabilita da Marco E-
cia di tal nome. Si crede che i milio Scauro dopo aver sottomessi i
signori, soggiacendo prima anche nel dopo aver appartenuto a Dario fi-
temporale ai proprii vescovi, indi ai glio di Seleuco cadde in potere di
Marchesi d' Ivrea, a quelli di Mon- Antioco Epifane. Alessandro re de-
ferrato, ai duchi di Urbino, ai re di gli ebrei la cedette a Tolomeo re
Napoli, ed alla repubblica di Ge- di Egitto, che le diede il suo no-
nova, ]iervc!iendo finalmente in po- me. Conquistata dai persiani, resi-
tei'cdei duchi di Savoia. Nei con- stette alle forze egizie, e divenne co-
flitti del Monferrato, da cui dipen- lonia romana passando poscia sotto
deva. Acqui soffri accanite guerre il dominio dei mori. A questi ultimi
civili. Né meno sofferse essa sì nel fu tolta dai crociali nel iio4: ma
174') in cui fi{ presa dagli Spagnuoli essi la perdettero nel i 187, essendo
sotto ilrcFilip])o Ve sì nel seguente stata ripresa dal famoso Saladino,
anno, in cui i Piemontesi sotto il re il flagello delle crociale, da cui ri-
Carlo Emanucllo III re di Sardegna ccvelle il nome di Acco in luogo
ACR ACR 8i
dì Tolemaicle. I cristiani vi ricn- rese Acri ultimamente per la resi-
ti-arono quaranta anni dopo, me- stenza fatta alla spedizione francaste
diante soccorsi a loro condotti dal- in Egitto (aimo «799) col presidio
l'Europa, da Filippo Augusto re
sì di Sidney Smidi, obbUgando
sir
ospizii, dei quali non rimane ora al- dine, stabilendolo a Mariemburg. f^.
cuna traccia. Ma in mezzo a tante xVntonio Mattei, Chroiucon eque-
diversità d' interessi provenute dal- stris ordinis teuthonìci nel tomo V
la varietà delle nazioni che la l'e- veteris Acri analect. Hagae Coniitum
golavano. Acri cadde nel 1291 in 1738.
mano dei saraceni, i quali preten- Dopo la mentovata presa di Ge-
desiche ne abbiano distrutti inte- rusalemme operata da' turchi nel
ramente gli cdifìzii. Rimase lungo 1 187, la città di Acri servì di rifu-
tempo in quello stato di rovina, fin- gio ai re, ed ai patriarchi latini di
ché nel XVII, conquistata
secolo Gerusalemme fino al 1291, nel cpial
con tutta la Siria da Takhr-Eddin anno cadde essa in potere degl'in-
principe dei drusi, fu da lui rico- fedeli, ed i cristiani furono banditi
struita. Se non che rendutisi padro- da tutta la Soria, ciò che produsse
ni di essa gli ottomani, la fecero la morte al zelante Pontefice Nicolò
capoluogo di un pascialato che por- IV, afflitto per tanta calamità. To-
ta il medesimo nome. Celebre si lemaide o Acri fu in origine un
I i
, j
8ì ACR ACR
semplice vescovato sufiragaiieo di Anche Jacopo de Vilré o Vitriaco
Tiro nella diocesi di Antiochia, ma di Parigi, canonico di Oignies, Le-
in seguito fu innalzata alla dignità gato d'Innocenzo III contro gli Al-
di metropoli, e fu attribuita alla bigesi , e poi de' Crocesignati in
diocesidi Gerusalemme. Clero fu Palestina , fu eletto a vescovo di
ilprimo de* vescovi greci di Tole- questa città. Esiste una tradizione
maide di Fenicia nella Siria , e ne che la beata Vergine di Yillebrou-
occupava la sede sul declinare del que d'Oignies nel Brabante gli a-
secondo secolo. Suoi successori fu- vesse predetto il \escovado. Questi
rono Enea, che assistette al con- dopo l'assedio di Damiata, meritò
cilio di Nicea nel 32 5 Nectabo ; di essere a patriarca di
richiesto
che fi-i al primo concilio generale Gerusalemme, che non annuiva al
di Costantinopoli nel 38 1; Antio- il Papa, piacendo meglio a lui di
co valente predicatore clie offuscò valersene ad utilità della Chiesa uni-
per altro la sua gloria, unendosi ad versale. Trascorso qualche tempo da
Acacio di Berea ed a Severiano di questo fatto, il de Vitré, condottosi
Cabala, contro s. Gio. Grisostomo ; a Roma, rassegnò la chiesa di Acri
EUadio che intervenne al primo ad Onorio III, ottenendo di ritor-
concilio di Efeso, e si dichiarò a fa- nare fra' suoi canonici di Oignies.
vore de' Nestoriani ; Paolo che fu ad Se non che Gregorio IX il creò
im concilio di Antiochia; Giovanni che Cardinale. La Storia Orientale ci-
sottosci'isse la lettera sinodale, che tata dal Martene nel tomo III dei
Epifanio di Tiro ed i vescovi del- suoi aneddoti è una tra le molte
la prima Fenicia scrissero a Crio- opere di lui.
ACT ADA 83
no, altra città, onde Giustino zio sappiamo di preciso. Ne fa menzione
di lui sortì suoi natali, e intito- soltanto il Cornaro nell' opera Del-
landola Giustinianea seconda. Ma le chiese di Venezia , ove in vma
i Bulgari , nazione selvaggia e bar- bolla di Adriano IV Pontefice, crea-
bara, usciti dalla Sarmazia asiatica to nel 1 54,Idata al monistero di
alla fine del secolo VII, conquistan- san Zaccaria, tra i Cardinali soscrit-
do la Mesia inferiore ed una par- ti, si legge il seguente:
te della superiore , insieme una all' E^o Actaldus presb. card. tic.
84 ADA ADA
e di Danzica, dove la sua predica- devano ristabifiti nello stato della
zione ottenne più clie alti'ove esito primitiva innocenza Ada- , coni' era
felicissimo. In mezzo a sì lodevoli mo prima del [)eccato perciò sli- ;
ADA ADD 85
rente, che ben presto an-estossi. Ma di questi empi ,
pensa che il lìo-
nel secolo XIV, con altro nome, me di Picardo sia una corruzione
cioè di Turltif)ini e di powri fra- del nome Jìeg^liards, o Bigghards.
Icllij ricomparvero gli Adamiti. 80- ADAiNA {Adaicn). Città arcive-
slciievano che i' uomo giunto ad scovile in parlihiis, senza sulfraganei,
una certa età diviene esente da ogni nella Cilicia , appartenente al pa-
legge. Oltre all' andare spogliati, com- triarcato antiocheno.
mettevano anch' essi orribili brutalità. ADANA. Città di Armenia, ove
Carlo V ne fece abbruciare mol- si celebrarono due concilii ; dei quali
tissimi. Picardo sul piint:ipio del se- il primo nel i3i6 sulla riunione,
colo XVrinnovò gli errori dt'gli l'altro per confermare il concilio
Adamiti ; piibblicavasi per lui nuo- di Sisa.
vo Adamo mandato da Dio a ri- ADAUTO (s.), martire. F. s. Fe-
stabilire la legge della natura, e si lice.
lece seguire da una plebaglia igno- ADDA (d') Ferdinando, Cardi-
rante e corrotta. Fu capo degli e- nale. Ferdinando d'Adda, patrizio
rcticiche si s[)arscro per la Boe- milanese, nacque nel iG49. l*ercorsi
mia, e che dal suo nome furon detti gli studii con sommo onore, d;d
Picardi. Deausobre compose tuia collegio degli avvocati in Milano fu
lunga dissertazione per giustificaili, eletto uditore della Ruota Romana.
ma non potè rendere verosimile la Escluso di poi da (juella carica, In-
industre difesa, malgrado la sua eru- nocenzo XI lo risarcì col pronnio-
dizione. verlo ad un' insigne abbazia e lo ,
massime della lor setta fosse conte- febbraro, prete Cardinale di s. Cle-
nuta nel verso : mente , legato ed amministratore
Jura, pcijura^ secrctum prodcre della chiesa di Ferrara; indi legato
noli. in Bologna, prefetto della congrega-
Picardo comandava a' suoi discepoli zione dei Riti e protettore dell'Or-
di accomunarsi liberamente con le dine camaldolese. Dimesso il priuK»
femmine, e di andar nudi per le stra- titolo, Clemente XI, nel i'j\.5, gli
86 ADE ADE
ADDEBOURN. Luogo dell' In- stico a Corbia nel fiore degli anni.
ghilterra, dove si tenne un concilio Benché l'amore alla solitudine lo
mare gli abusi introdotti nel gover- come se non vivesse. AH' insorgere
no. Se non che, sconfìtto egli dai alcune difficoltà per l'aggiunta Filio-
greci nella Calabria, e morto poco que fatta al Simbolo, Adclardo fu in-
dopo a Roma, Adelaide fu forzata viato a Papa Leone III dallo stesso
ad assumere il peso della reggenza. Carlo Magno. Sempre eguale sì nella
Le cure instancabili della pubblica prospera, sì nell'avversa fortuna, nel-
amministrazione non impedirono pun- la cortequanto nel chiostro, non potea
to gli esercizii della pietà e della però darsi pace ove non fosse ritor-
rigorosa sua mortificazione. Dolce nato al suo monistero di Corbia.
e severa, secondo che domandavano Ne ottenne hcenza l'anno 8^3. Giun-
le circostanze, temperavasi a modo tovi , non trascurò veruno studio
da condurre tutti a virtù. Pose ad per condurre i fratelli alla perfe-
opera ogni studio per la conversio- zione con l'esempio e con le parole.
ne degl' infedeli. Viaggiando per la Stavagli a cuore sommamente la
Borgogna al fine di riconciliare il sacra Ictteratm-a, e si contano fra i
nipote Rodolfo re co' sudditi , morì suoi discepoli un s. Pascasio Radber-
a Seltz nell'Alsazia, l'anno 999. Il to , e un s. Anscario. Limosiniere
suo nome non si legge nel martiro- con tutti, fu tacciato di prodiga-
logio romano, ma trovasi in parec- lità. Fabbricò parecchi ospitali e
chi calendari di Alemagna. Il But- fondò nuovo monistero in Sassonia.
ler ne riporta la festa ai sedici Affinchè non venisse mai meno nei
dicembre. fratelli suoi l' esattezza e la pietà
ADELAIDE (s.), vergine ed ab- compose il suo libro degli Slattiti,
badessa ,
governò
monistero di il di cui rimangono pochi frammenti
Bellich sul Reno fondato da Megen- nello Spicilegio del p. Luca d' Achery,
dosio conte di (nieldria, suo padre. toni. IV. Morì nel secondo giorno
Quivi ella introdusse la regola di dell'anno 827 in età di settantatre
s. Benedetto. IMor'i badessa di No- anni. Dio ne fece conoscere la san-
stra Donna di Colonia l'anno ioi5. tità per molti prodigi. — Il suo
Si celebra la sua con ottava
festa nome non mai stato posto nel
è
a Bellich, altrimenti ViHch, a' dì martirologio romano, benché egli
cinque febbraio. sia il patrono principale di mi gran
A DELARDO (s), abbate di Cor- numero di chiese, e venga onorato in
bia ili Picardia, prese l'abito mona- Francia, ne' Paesi Bassi e in molte
,
ADE ADE «7
città sulle rive del Reno. Il Butlei- alla milizia, ordmo poi del padre
ne riporta la lèsta al di sccontlo e della madre, divenuto posseditore
di gennaio. di grande fortuna, vendè ogni cosa
ADELBERTO ( .s.
) , originario e diede il prezzo ai povcii. Da Lou-
dalla famiglia reale di Norlmnbria, dun pellegrinò a scalzo piede fino
date le spalle al secolo, si consacrò a Roma; entrò jioscia nel mona-
a Dio solo. A lui convert'i gran stero de la Chaise-Dieu, dove umil-
parte della Frisia e della Olanda, e tà, mortificazione ed obbedienza fìi-
morì ad Egmond l'anno 'j^o, o in runo i bei fiori della sua vita. Mal-
<{uel torno. Il Martirologio Romano grado suo fatto sacerdote, crebbe
lo l'icorda ai ^5 di giugno. in santità e operò altresì dei poi-
ADELBOLDO , vescovo di U- tcnti, onde Costanza moglie di Al-
alla clericale niilizia, ed in un mo- na. Morì a Burgos verso l' anno
nastero cominciò i suoi studii, cui I 100 nel monastero, eh' ei fondò con
so l'anno 690. La sua festa si ce- che cliiamaS anche Die o Diei o
lebra il giorno 1 1 di ottobre, e la Déodat , o Dieudonné _,
Deodatus ,
bery sotto s. Adriano. Preso l'abito diede ad edificare il suo gi'cgge colle
nel monastero di Malmesbm-y, fu parole e cogli esempii, e colle più fer-
ADE ADE 89
mò di Galilea, vi fabbric?) un gran istessa due messe, essendo in uso
monistero sopra una collina chia- per lo avanti di cclebrai-ne una so-
mata Jointurcs. Quivi egli propose la, dopo il decreto di Alessandro I
a' suoi religiosi la regola di s. Co- (f-^edi). Non è per altro nuova
lombano, alla quale in appresso so- questa legge ,
poiché trovasi in u-
stituì cpiella di s. Benedetto. INIa tro- na lettera a Dioscoro Alessandri-
vandosi incapace di attendere al la- no [Epìsl. II, al. 81, cap. 2.)
voro delle mani per la sua età avan- scritta da Leone I, Papa XLVII ,
zata, ritirossi alla propria cella pres- aver egli permesso il celebrarne due
so la cappella di san IMarlino, ri- a cagione dell'aumento nel numero
tenendo il governo del monistero. de' fedeli, i quali capir non potevano
Terminò di vivere nel giorno
19 tutti in una medesima chiesa. Vuoisi
giugno dell'anno 679 o 684- La sua a questo Pontefice attribuita la leg-
spoglia mortale ebbe la tomba nella ge, che proibì al figliuolo del padri-
chiesa del monistero di Jointures, no menare in moglie quella don-
il
90 ADE ADI
minciò le sue lettere con la for- me (V inipanatori. Tali appunto so
mula : Sahitcm et apostolicam hc- no i luterani , i quali asseriscono
ntdìciionem . Da lui ottennero i che dopo la consecrazione trovasi
veneziani la confliima del diritto realmente corpo di G. C. nel-
il
nella cui diocesi v' ha il detto moni- nel pane ; altri intorno al pane; altri
stero, non altro avesse diritto sopra di sopra ; altri finalmente sotto il pane.
esso, da quello infuori di conferire a Si potrebbe chiamare impanazio-
que' monaci gli ordini sacri e dar , ne il parere di alcuni giacobiti, che
loro il crisma da sé fatto. Della veri- ammettendo la real })resenza del
tà di questo privilegio viene in dub- corpo di G. C. neir Eucaristia, sup-
bio Launoio (par. 3. cap. 20. pag. pongono una unione ipostatica tra
465, tom. III. par. 2.), ma Cointe il Verbo di Dio il pane ed il vi- ,
[Annal. eccles. Francar, ad an. 674. no. Questa m)inione già intesa al
§. 33. 99) e Mabillon [De re di- tempo di Berengario si ripetè da ,
plom. lib. I. cap. 3. §. 9.) lo sti- Osiandro, uno dei principali lutera-
mano legittimo, come prima dimo- ni. Rossuet la confatò validamente.
strato lo aveva Rodolfo Monsniere ADIAFORISTI o ADIAFORITI,
{^De juribus eccles. s. Martini Turon.). indijjerenli. Nome dato nel secolo
Mori Adeodato a' 26 giugno 676 XVI ai luterani moderati ade- ,
92 ADO ADO
la sua Marciiardo ab-
educazione. che, nel 1807, da suor
fondato
bate di Proni lo domandò ancor Maria Maddalena dell' Incarnazione.
giovanetto a maestro di sacre let- Precipua mira di queste mona-
tere a' suoi religiosi. Questi si pro- che è dedicarsi all' adorazione del
pose Adone unicamente di fare veri ss. Saci-amento dell' altare sì di gior-
della cui diocesi fu eletto arcive- in risarcimento delle offese, che dagli
scovOj r anno 860. Il Papa Nicolò empi vengono continuamente fatte
gì' inviò il pallio. Non poterono a questo mistero di amore.
mai nulla in esso lui gli umani La pia istitutrice di f[uest Ordine
rispetti quando trattavasi
: di sra- nata a Porto di s. Stefano nei pre-
dicare i vizii e di staljilire le virtìi, sidii Toscana
di divenne abba- ,
adoperò sempre e con tutti , fino dessa del terz' Ordine di s. Fran-
co' sovrani , la evangelica ed aposto- cesco nel monistero d' Ischia. Ani-
lica libertà: di che veniva al santo mata dal sentimento della più pu-
arcivescovo sempre maggiore stima ra divozione verso Gesìi sacramen-
e venerazione. La lunga sua vita tato, concepì la religiosa idea di
fu consumata nell'adempiere ai do- istituire una congregazione onde ,
concilii per mantenere pura la fede unitasi a due religiose del suo mo-
ed i costumi. Non dimenticò lo nistero 5 Maria Anna delle piaghe
studio delle lettei-e e specialmente di G. C. e Maria Gioseffa de' ss.
della storia tanto profana che eccle- cuori di Gesìi e Maria, di alcune
siastica; che anzi è autore i. di giovani e del confessore, venne in
una Cronaca di Storia universale Roma ed alloggiò nel monistero
1. di un grande e di un piccolo di s. Lucia in Selce. Con istraor-
Martirologio j il primo de' quali con- dinarie elemosine, che le venne fat-
tiene ristretti delle vite dei santi. to di raccogliere , acquistò la chiesa
E degno di osservazione che egli ed il locale de' ss. Gioachimo ed
fu il primo ad inserire nella lista Anna alle quattro fontane ; e, nella
delle feste quella di tutti i santi ; terza domenica di settembre del me-
che preferì gli antichi atti di s. Dio- desimo anno, die' principio alla sua
nigio alle favole d'ilduino; che di- istituzione sotto gli auspicii di Maria
stinse la Maddalena dalla peccatrice Vergine, dei cui dolori in quel gior-
del vangelo , e si accordò co' greci no celebravasi la festa. Il Cardinal
appellando Dormizione l'Assunzione vicario con autorità ordinaria, nel
di JM.V. al cielo. ]Mori il dì 16 di- seguente anno 1 808, a' 2 di febbra-
cembre 875. Nella chiesa di Vienna, io, ne appro\ò le costituzioni, che
che ha seni pie onorata la memoria vennero in pioci-sso di tempo confer-
di lui , egli è ricordato in questo mate anche dal Pontefice Pio \ lì, ai
giorno , nel quale anche il martiro- 22 luglio 1818. Queste co>lituzioni
logio romano fu cenno di s. Adone. dopo una riforma tìitta tlalla fon-
ADORATIUCI PERPEiUE del di- datrice medesima, rivedute dall' c-
vi.v Sacra.miì.mo. Instituto di niona- niiucutissJnio Cardinal Zurla , al-
ADO ADO 93
loia Vicario del Papa, uscirono in coda imperiale, sid lato destro dei
luce diu'aute il Pontificalo di Leo- quale, dalla parte dinanzi, avvi uu
ne XII di s. m. Tuttavia, per al- cuore di lana rossa con lo stemma
cune circostanze, la regola subito del SS. Sacramento ricamato in
non fu posta iu vigore. Inlantu era bianco. Sopra di (|uesto mantello por-
morta la fondatrice, uè perciò isce- tano uu velo nero, che dal capo di-
niatosi il lèrvoie nelle figlie del suo scende a ricuoprirne tutta la persona.
meritarono che in progresso
istituto, y. Adorazione del ss. Sacramento,
la genuina regola della pia suor Monache.
M. jMaddalena venisse appi ovata con ADORAZIONE. Voce, che vale
tutta la solennità. Questa legola jier- massimamente ad indicare l' inter-
lèzionata, vide nuovamente la luce no ed esterno culto di latria do-
sotto gli auspicii del Pontefice Gre- vuto air Ente Supremo. Con essa
gorio XVI gloriosamente regnante ; voglionsi esprimere altresì gli alti
ed oggi con somma esattezza adem-
è di ossequio , che vengono rendu-
piuta dalla comunità delle Adoratrici. ti a persona ragguardevole. Nelle
E tal comunità divenne poi così sacre pagine innuinerabili esempli
numerosa, che, rendendosi di troppo di una tale Adorazione si riscon-
angusto il monistero de' ss. Gioa- trano : e perciò conviene affib-
chimo ed Anna, il lodato Pontefice biarle un significato diverso, secon-
benignamente concesse a quell' isti- do che si riferisce a Dio, ovvero a-
tuto la chiesa e l' ampio monistero gli uomini. Se poi si applica a Ma-
di s. Maria INIaddaleua al Quirinale. ria Vergine, indica il cullo d' ìper-
]\è solo in Roma crebbe la società clulia, cioè superiore a quello di tut-
delle Adoratrici ; in Napoli se ne ti i santi, come dovuto alla più su-
fondò un altro monistero, con qual- blime in grazia ed in gloria tra
che variazione paò nella regola; e tutte le creature ; se finalmente ri-
non è mollo, che la superioia delle feriscasi ai comprensori beali, signi-
Adoratrici di Roma si è dovuta fica il culto di dulia, tributato loro
recare anche in Torino per aprir- pegli eccellenti doni e sovrannatu-
\ene un terzo, che viene provveduto rali onde vennero distinti da Dio.
di rendite dallo stesso religiosissimo ADORAZIONE deilaCkoce. Una
re Carlo Alberto. La pia dama mar- delle più auguste ceremonie della
chesa di Barolo concorre anch' essa uosti'a religion santissima , che ha
pel maggiore accrescimento e per luogo solennemente nel venerdì san-
la prosperità del santo istituto. to. Eccone in breve la descrizione,
L' abito delle Adoiatrici consiste secondo il rito della Chiesa Romana.
in uiìa tonaca di lana bianca con Finite le oi'azioni, che si fanno dopo
scapolare di lana rosso, sul quale il canto della Passione, il celebrante
alla sinistra del petto sta ricamata depone la pianeta , ed avvicinatosi
in bianco la forma dell' Ostensorio al lato dell' epistola, ivi, sulla parie
colla SS. Ostia. Una fascia di lana posteriore dell' angolo, giù dei gra-
rossa pende dal lato destro, iu cui dini dell' altare , riceve dal diacono
veggonsi gli emblemi della passione la croce già preparata suU' altare ,
94 ADO ADO
Crucis. Questa vien proseguita dai Da ciò sono abbastanza convinti di
cantori sino al venite adoremus, al eri'ore quanti danno senso diverso
«jual versetto tutti si prostrano, a alla surriferita espressione, calun-
riserva del celebrante. Di poi il sa- niando per tal modo i sagri riti
cerdote si avanza alla parte ante- della Chiesa Romana. V. Bacio dei
riore dell' altare, dal medesimo lato PIEDI. SOVRANI. UBBIDIENZA DI ADO-
dell' epistola scuopre il braccio de-
: RAZIONE, che rendono i Cardinah al
stro della croce, e, alzando un po' Sommo Pontefice.
di piìi la voce, ripiglia Ecce lignum ADORAZIONE del SS. Sacra-
Crucis, seguendo i cantori, e ado- mento, Monache. Ordine religioso,
rando tutti al venite adoremus. Que- che avea per istituzione l' adorare per-
sta medesima ceremonia finalmente petuamente il SS. Sacramento. La re-
si fa, quando il sacerdote nel mez- gina di Francia Anna d'Austria, ma-
zo dell' altare scuopre tutta intera la dre di Luigi XIV, fu quella, che
croce. Ciò fatto, il celebrante porta concepì la prima il progetto di da-
egli solo la croce dinanzi all'altare re un culto continuato al SS. Sa-
nel luogo preparato, e genuflesso x'vi la cramento. Elesse perciò da un mo-
posa. Poscia, essendosi levate le scar- nistero dell' Ordine di s. Benedetto,
\)e,procede all'Adorazione di essa, la Madre Caterina de Bar, chiamata
facendo a qualche distanza tre ge- del SS. Sacramento, allora abba-
nuflessioni prima di baciarla. Indi dessa del monistero della SS. Con-
i ministri dell'altare, e dopo essi, cezione di Rambevilliers, nella Lo-
il clero popolo a due a due
e il rena, diocesi di Tours, e nel 1 654 col-
vanno ad adorare la croce, facendo la regola dello stesso s. Benedetto
egualmente le genuflessioni. die' principio a questo pio istituto,
Durante l'adorazione, si canta- approvato dal beneplacito del re, e
no in coro gì' Improperii. V. il dell'arcivescovo di Parigi, e poi, nel
Messale nella rubrica di tal giorno, 1664, dal Cardinal Ghigi nipote di
ed il Gavanto per la spiegazione Papa Alessandro VII e suo Legato a
delle ceremonie. latere in Francia. Nel 1 668 fu di nuo-
Si consulti a maggiore schiari- vo confermato dal Cardinal di A au-
mento il Cancellieri nella sua Ope- dome, finché il Pontefice Innocenzo
ra De iqSo.
Secret, pag. XI, nel 1676, corroborò il tutto col-
ADORAZIONE che si rende al r approvazione apostohca, e Clemen-
PAPA. Quando parliamo di cotale teXI, nel 1705, ne sancì le costitu-
Adorazione intendiamo di accordar- Quindi ad istanza della pia l'cgi-
zioni.
ci perfettamente con la idea presen- na di Polonia, vedova del valoroso
tatane dal venerabile Cardinale Bel- Giovanni III, questo Pontefice chia-
larmino, il quale, nella celebra tissi ma mò a Roma alcune monache di Fran-
opera De Sunvn. Pontif. lib. Ili cia, fondando nella capitale del Cri-
cap. 1 8 et scq., la definisce siccome stianesimo un moni>.lero di questa
atto di profondo rispetto e venera- istituzione. Nelle regole veniva pre-
zione praticato inverso il Sommo scritta con voto la continua Adora-
Pontefice, eh' è Vicario di Gesù Cri- zione del Sacramento. Perciò
SS.
sto : atto in cui non havvi alcun le religiose tanto nel giorno, che nel-
che di comune col culto che pre- la notte, succedendosi a vicenda, in
stasi debitamente a' santi del cielo. ginocchioni oravano innanzi 1' altare
3
ADO ADO 95
in cui si conservaya la SS. Eucaristia; za, con vita comune |>erfetta. Fra
ed è perciò che avanti al ]»etto, per le costituzioni della fondatrice, ap-
portavano l' immagine del
distintivo, provate dal vescovo Paolucci, a' 2
SS. Sacramento, e vestivano con l'a- maggio 1697, si prescrive, che quan-
bito nero eguale alle benedettine. /^'.
do le monache sieno giunte ad un
Bonanni, Catalogo degli Ordini Reli- numero suHlciente, la priora le dis-
giosi, \ìm'ìc II, e l'articolo Adoratri- ponga all' Adorazione del SS. Sa-
CI PERPETUE DEL SS. SACRAMENTO. cramento per quello .spazio di tem-
Il Sommo Pontefice Pio VI ap- po che essa crederà e quando esso ;
96 ADR ADR
le Figlio dell'Eterno Padre, da lui vile in partihun nell'
Arabia Petrea,
naturalmente generato: ma come sufTraganea della metropoli di Bostra.
uomo, o figliuolo di JMaria, è sol- ADRIA [Adrien.). Qucst' antichissi-
tanto Figlio adottivo di Dio. Or a ma città, che comtmicò proprio no- il
ADR ADR 97
ancora riparare sotto la protezione canonica dei vescovi è in Adria; pure
degli Estensi. Risorta appena sntU) a cagione dell' aria umida, col con-
quel governo, andò incontro a nuo- senso di Papa Giovanni X, nel 9'2o,
ve calamità; perocché guerreggiando cominciarono essi a ritirarsi a Ro-
i veneziani contro Ercole I duca di vigo dove hanno un comodo pa-
,
con armata navale e terrestre dojio rie de' suoi canonici, vanta due Car-
un'ostinata l'esistenza (anno 1482) dinali, un arcivescovo , e tre ve-
fu devastata. Due anni durò Adria scovi. Presentemente col mezzo di
sotto il veneto governo , il quale pie largizioni si sta rinnovando nella
conchiuso il trattato di Bagnolo, maniera più magnifica la cattedra-
la duca Estense
rendette al So- . le di Adria.
praggiunta però la lega di Cam- ADRIANA. Città vescovile della
bray, conchiusa fra il sovrano Pon- diocesi d' Asia nella seconda Pam-
tefice Giulio II della Rovere, Mas- fiUa.
similiano I re dei Romani Lodo- , ADRIANA. Città vescovile del-
vicoXII re di Francia, e Ferdi- l' Ellesponto, sotto la metropoli di
nando V re di Spagna , contro i Cizico: dicesi altresì Hadrìaii.
veneziani , duca
Adria si staccò dal ADRIANI. Città vescovile della
Estense e si diede spontaneamente
, Bitinia , suffraganea alla metropoli
alla repubblica veneta, il che venne di Nicomedia,
confermato nella pace generale ce- ADRIANISTI. Eretici, discepoli
lebrata a Bologna nel i.'i^c) fra il di Adi'iano Amstedio, uno dei nova-
Pontefice Clemente VII Medici e , tori del secolo XVI. Costui, prima
r imperatore Carlo V, nel Dogado nella Zelanda ,
poi nell' Inghilterra,
di Andrea Gritti, Ottenne Adria in insegnò che non era necessario con-
quel momento grandiosi privilegii ferire il battesimo ai fanciulli ap-
dalla repubblica, e li mantenne per pena nati; ma che si potrebbe pro-
molto tempo. La sede vescovile di crastinare, ad imitazione dei primi
Adria già suffraganea di Raven-
,
tempi della Chiesa; che G. C. avea
na ed ora di Venezia è fra le , fondata la Chiesa solo per alcune
più cospicue, contandosi nella serie circostanze ecc. A questi ed altri ei
dei suoi vescovi quattro santi e rori, aggiungeva tutti quelli degli
cinque Cardinali . Il Cristianesimo anabattisti.
vi si diffuse dai primi tempi della Teodoreto pone costoro fra i di-
Chiesa, secondo s. Doroteo prete,
e, scepoli della setta di Simon IMago, ma
il suo primario vescovo fu s. Epa- niun altro scrittore ne fa menzione.
frodito, uno de' discepoli degli apo- ADRIANO (s.), vescovo di s.
VOL. I. i3
9
98 ADR ADR
nesimo. Se non che in ima nuova verità, e tosto furono condotti <li-
colo della Chiesa, sotto l'imperatore trapassato. Questo fìi l' ultimo cri-
Valeriano. stiano che soll'eri a Cesarea, dove
ADRIANO Messageta (s.). Era la persecuzione avea durato sette
discepolo di s. Landoaldo, e nel 66^ anni, sotto tre governatori di seguito
2>redicò la fede nei Paesi-bassi in cioè Flaviano, Ui'bano e Firmiliano.
qualità di missionario. Mentre an- La sua gloriosa memoria è ripor-
dava a raccogliere l' elemosine, che tata al dì quinto di marzo.
il re Cliilderico II mandava al suo ADRIANO (s.), abbate di Nerida
maestro, fu assalito da alcuni assas- presso Napoli, poscia de' ss. Pietro
sini, e privato di vita. La Chie- e Paolo presso Cantorbery, fioriva
sa gli attribuisce l' onore di mar- nel secolo settimo, ed era africano
tire, e ne celebra la memoria ai 1 di riascita. Il Pontefice Vitaliano
marzo. che il conoscea fornito di gran sa-
ADRIANO (s.), martire di Nico- pere nelle divine scritture e nella
media, uffiziale nelle armate di Mas- scienza della pietà, lo avea scelto a
simiano Galerio, perseguitò pur es- successore di s. Deusdedit, arcive-
so i cristiani; ma la intrepidezza e scovo di Cantorberj^ L' umile reli-
la in%'incibile costanza di questi lo gioso fece conoscere al Papa che
commossero al vivo, sicch'egli abiurò tornereblie molto in vantaggio della
la idolatria, e divenne coiifessoi'e di chiesa lo scegliere in suo luogo san
Cristo. Ebbe a solTerire pertanto or- Teodoro, che vi fu poi consecrato.
ribili supplizii, e a Nicomedia rice- IMolto si adoperò s. Adriano per la
vette la palma del martirio, verso conversion degl'inglesi; e Dio be-
l'anno 3o6, nell'ultima persecuzio- nedi le sue fatiche per modo che
ne generale. Egli è nominato ai quat- assai copiosi furono frutti che i
d' allora con quel diritto e poi , ex Patre Fìlioque procedit. Adria-
con nuovo titolo di permuta, stabi- no accolse in Roma l'anno 793,
lita nel io52 fia s. Leone IX ed con paterna tenerezza, Olfa re dei
Arrigo III, nella quale rimase pu- Mercioii, che pentito del barbaro
re compreso il ducato di Napoli. inganno, onde aveva ucciso Etcl-
L'anno 781, poiché il Sommo Pon- berto re degli Anglo-Orientali, vol-
tefice tenne al battesimo Pipino fi- le correggere il proprio fallo con
Annal. Ord. Bened. lib. 36 ad an. indivisibile compagna della sua vita
365 .§.41- J^<^gg- Natal. Ales. Histor. fin da fanciullo , e talora .accadde
Eccles. sec. IX. et X. Diss. 4- §-22), che Dio illustrasse la di lui j)ietà col
ilche pure si prescrisse nel concilio miracolosamente il da-
niolti])licare
Lateranense in tempo d'Innocenzo H. naro, ch'egli ogni giorno distribui-
Adriano comandò in appresso a va a gran numero d' indigenti. Fu
Lotario, cui levò la scomunica in- sepolto nel Vaticano.
flittagli dal suo antecessore, che in jVDRIAIVO III, Papa CXII, che
adempimento alla fatta promessa alcuni stimano, senza fondata ragio-
cacciata concubina Waldrada
la ne, si chiamasse Agapito ( Sigonio
riconducesse la sua legittima moglie De regno Ilal. lib. 5, ad an. 884, pug-
Tietberga , e le rendesse gli onori 223; Ciacconio, e Oldoini, in addii.
reali. F. Urbano li. Papa CLXYI )
(
adeuTndem).ll.g\i era di patria roma-
Ordinò inoltre a Carlo Calvo, mi- no, figlio di Benedetto della contrada
nacciandolo di scomunica, che resti- Via lata. Fu innalzato alla Sede Pon-
tuisse r usiu-pato regno all' impera- tificia il primo marzo 884-
tore Lodovico II suo fratello cui , Per quante istanze a lui facesse
apparteneva per eredità. Coronò Al- r imperatore d' Oriente Basilio il
vanni Vili, a patto che prima leg- lo pel bene della Chiesa, e la in-
perchè usava cogli scomunicati. colla sua autorità decidesse sopra al-
Dopo che questo s. Pontefice resse cune private sue pretensioni. La mor-
la Chiesa per quattr'anni, mesi undici te ne avvenne a s. Cesario presso
e giorni dodici , mori nel mese di no- Modena, il di 8 luglio 885, e fu
vembi-e 872. Intorno al giorno della sepolto in Nonantola cinque miglia
sua morte non havvi memoria certa lontano di là. Governò la Cliiesa un
di alcuno antico scrittore; ma seb- solo anno, mesi quattro ed otto gior-
bene ciò sia è pur vero d' altronde
, ni. Alla vita di questo Pontefice si
che trovandosi alcuni cataloghi dei aggiugne presso alcuni storici una
romani Pontefici, i quali gli ascri- importantissima nota, che noi credia-
vono il Pontificato per ([uel tempo mo opi^ortuna cosa di qui trascrivere :
rebbe a cadere la sua morte nel » trovavano poco contenti del go-
giorno 26 novembre, che anche i " verno dei re forestieri e da essi
moderni tutti gli assegnano. >' lontani, Adriano pubblicò due
1
Francia per ivi studiare. Fu da prin- scia Federico continuò il suo viaggio
cipio al servizio de' canonici regola- per Roma, ed Adriano, il quale a ca-
ri del inonistero di s. Rufo presso gione del compreso timore erasi ri-
ad Avignone, indi religioso e final- coverato in Civita-Castella-na, di là
mente generale di quest' Oi'dine. Fat- USCI, ed incontratolo a Sutri, negò
to vescovo Cardinale di Alleano nel a lui il Ixicio di pace, se prinia giu-
1 146 da Eugenio III, fu inviato dal- sta il costume non gli prestava
lo stesso Pontefice Legato Apostoli- r uffizio di staffiere. Questi, .sebbe-
co in Danimarca, Svezia e Norve- ne avesse baciato i piedi al Sommo
gia, ove ebbe il merito di conlèrma- Pontefice, ricusava in sulle prime di
re nella lède cattolica (juella in al- com[>iere una tal cosliunaiiza; ma
lora barbara naziom;. EKitto Pon- dispulatasi la cosa pei- tutto il git)r-
tefice suo malgrado, per unanimi vo- 110 seguente, fu astretto dal giudi-
ti, venne consecralo il giorno ({ninlo zio di tutti i principi dell'Impero a
dicembre i 1 54- 1'^ questi il solo inglese rendergli il consueto ossc<juic), e man-
ADR ADR i„3
«lata la sua truppa, col consif^lio del di Francia con Carlo di Valois suo
l*apa, ad occupare la Basilica Va- fratello a Clemente V, nel 1 3o5 men-
ticana e la città Leonina, sicuri am- tre entrava coronato nella città di
hedue trasferironsi a Roma^, dove in Lion (Rinaldi all'an. i3o5 n. i3);
([uella Basilica il S. Padre gli pose Giovanni duca di Normandia e fu-
in fronte la corona imperiale, il di- turo erede del reame di Francia u
cjotto giugno del ii55. Clemente VI per la città di Avigno-
Affinchè non s'ignori quanto a ne, l'an. 1342 (Rinaldi all'an. i342
torto Federico negasse di prestare al num. 7), Carlo IV imperatore ad
Papa r usato uflìzio di slanìcre, sti- Urbano V, nel 1 368 ( Burio loc.
miamo non inopportuno il docu- cit. pag. 236, Rinaldi all'an. 1 368.
mentare, esser questo un atto di ri- num. 8), Cario 111 re di Sicilia,
verenza, che resero prima di lui il col manto reale, ad Urbano VI,
re Pipino a Stelano li in Francia, nel 383 (Rinaldi all' an. 383 n. 3.) ;
1 1
nel 753 (Mui'atori Annali d' Ital. Sigismondo re de' Romani a Mar-
tom. IV, pag. 2 an. 7^)3), Lodovi- tino V, nel i4i8 (Monstrelct t. I.
co II Augusto a Nicolò I (Burio cap. 192) e poi ad Eugenio IV,
nolit. Rom. Pont. pag. i3o) e per dopoché da lui fu incoronato im-
tre volte ad Adriano II, nell" 857 peratore, l'anno i433 (Rinaldi al-
lib. 3 cap. i). Poi. Filippo il Bello re perator Federico, ebbero origine le
io4 ADR ADR
fatali dissensioni di esso col Papa, e prema sede della Chiesa. Questi gli
lo scisma che afflisse la Chiesa per rispose , esser quella apparecchiata
dieciotto anni, o ventuno, come al- per lui, ma
che la godrebbe per po-
tri vofrliono. Concesse ancora ad En- co tempo. Ricordevole di una tal
rico II re d'Inghilterra il potere di predizione, Adriano leggcsi che ab-
occupar l'Ibernia senza però recare bia detto a quelli che seco lui con-
pregiudizio alla S. Sede. Adriano V gratulavansi : » Piacesse a Dio,
fu il primo che soggiornasse colla sua »»che voi foste venuti a rallegrar-
curia in Orvieto. Cinse di muraglie « vi con un Cardinale sano, e non
e di torri Radicofani, e comperò da' " con un Papa moribondo ". E
Conti il ducato di Castro con mol- cos\ avvenne di fatto. Come passò
te possessioni intorno al lago di s. egli a Viterbo, afline di comporre
Cristina. Morì in Anagni,
il primo alcune discordie insorte fi'a la Chie-
settembre 1 1 5g, dopo un governo sa e Ridolfo re de' romani, e sospese
di anni quattro, otto mesi e venti- la bolla di Gregorio X intorno al
sette giorni. L' esemplare contegno conclave ed elezione de' Pontefici,
della sua vitanon andava disgiun- morì in quella città il giorno die-
to da un sottile intendimento ; e- ciotto di agosto dell'anno stesso 1 276,
ra fermo dell'animo, tardo ad ac- e fu sepolto nella chiesa dei Mi-
cendersi, facile al perdono, ma la nori. Così riporta il Papebrochio
virtù che più in lui risplendeva era (in Propyleo par. 2. pag. 5%). Que-
al certo la beneficenza e il totale di- sti ci presenta la figura del mau-
sinteresse co' suoi. 11 quarto giorno soleo, a lui eretto, nel cui mezzo si
della sua morte fu portato a Roma vede lo scudo gentilizio della fami-
e sepolto nel Vaticano presso il sepol- glia Fieschi, onde dimostrasi l'abba-
cro di Eugenio III, nella navata detta glio di quelli, che dicono essere stato
Veroniana, di dove nel 1607 fu tras- Bonifacio Vili il primo ad usare
navata destra, trovato es-
ferito alla delle armi della propria famiglia.
sendosi ancora incorrotto, e adorno (V. Clemente IV). Governò la Chie-
tuttavia degli ari'edi Pontificali. sa soli giorni trentanove.
ADRIANO V, PapaCXCIII, Ge- ADRIANO VI, Papa CCXXVIIT,
novese de' conti di Lavagna. Chia- chiamato prima Adriano Florcn-
mavasi prima Ottobono Fieschi; era zio figlio di Florenzio artigiano, nac-
arcidiacono delle chiese di Cantorbery, que a' dì 2 marzo 14^9 in Utrecht
di Reims e di Parma, canonico del- di Olanda, e non già in Sanzano
la cattedrale di Piacenza, creato dia- nella diocesi di Brescia, come sen-
cono Cardinale di s. Adriano , nel za fondata ragione asserisce il cap-
1753, poi Legato in Inghilterra da puccino Mattia BeUintani. {Storia
Clemente IV, nel 1263, indi in Tspa- di Salò i586). Fu decorato della
gna e Germania. Fu assunto al Pon- laurea in Lovanio, e in quella U-
tificato a' dieci luglio 1276. La di- niversità fin d'allora fondò un col-
gnità Pontificia era già stata a lui legio che intitolavasi dal suo no-
predetta da s. Filippo Benizio, ser- me, e in appresso si chiamò Pon-
vita, quando, avvenuta la morte di tificio. Notasi da qualcimo, aver A-
mera. Quello però che i)iù stava a cesi separò i veneziani, che persuase
cuore a questo Pontefice era senza ad con Carlo V, con Ferdi-
unirsi
Baiar. Roni. toni. I pag. G'^.c) prim. Beimone abbate e preposto Bolla-
edit. ) nel quale, do])o che a lui ram- riense nella diocesi d'IIildesheim, po-
mentava la pietà de' suoi antenati, scia vescovo di Meisscn nella Bassa
lo persuadeva ad abbandonar final- Sassonia, apostolo degli slavi, e for-
mente Lutero, e stringersi di bel te difenditore del Pontefice s. Gre-
nuovo al seno dell' antica madre gorio A'^II, contro Enrico lY, per la
la Chiesa. Guidato dallo stesso zelo cui scomunica gli toccò sofTerire mol-
spedi in America religiosi di s. Fran- ti travagli. Nella istessa solennità ca-
cesco, acciocché ammaestrassero quei nonizzò pure s. Antonino arcivesco-
barbari negli augusti misteri di no- vo di Firenze. Accordò ai re di Spa-
stra fede. Concedette agli ordini gna il diritto, che Leone avea con-
mendicanti , e più specialmente a ceduto a' quelli di Francia, della scel-
quello de' minori osservanti , che i ta e nomina de' vescovi, e stabilì per-
religiosi, a ciò destinali, da quello petua negli stessi re la facoltà di
in fuori che spetta all' ordine di ve- essere gran-maestri de' tre Ordini mi-
scovo, potessero esercitare la giu- litari di s. Giacomo, di Calatrava,
risdizione vescovile in quei luoghi e di Alcantara (Natal Alessandro
delle Indie, ove non ancora fondati Hist. Eccl. Tom. VIII
p. 37 num.
fossero vescovati; o se vi erano, in 4). Mentre Adriano si adoperava
quei luoghi ove per lo spazio di due con gran fòrza per impedire lune- i
diete non si potevano trovare i ve- sti progressi di Lutero, cadde ma-
.scovi, né i loro vicarii. Verricelli De lato, e cedendo alla violenza de' do-
la morte di lui vide la luce im' al- gioni di que' popoli, de' quali volea
tra sua opei'a adorna di carte geo- scrivere la storia.
grallclie, intitolata Tfieatruni Ter- AELREDO (s.), abbate di Rieval,
na Sanctcv, impressa in foglio per o Ridai, nella provincia di Yorck.
cinefile volle tra l' anno i5go e il Chiaro per nobiltà della nascita, che
1682. sorfi l'anno i 109, nelle contrade set-
ADRIMITANA. Città vescovile tentrionali dell'Inghilterra, e per virtù
della Mesia. Non è ciliare se que- nobilissime e grandi più illustre, fu
sta città sia la stessa che Adriano- governatore del palazzo di Davide
tera : secondo Baudrand , fu
essa, re di Scozia, e serbò in mezzo al fasto
fatta innalzare dall' imperatore xV- della corte intcrissimi costumi. Con-
driano. Per corruzione fu chiama- tuttociò dilungossi egli oltreché con
la Adi'ana o Achyrac nell'Ellespon- r animo anche col corpo da' peri-
lo ed esarcato d'Asia, come dice coli del mondo, e abbracciò l'institu-
dale della provincia Cizica inviata l'anno 1 1 66. Il Sommo Pontefice Be-
all'imperatore Leone. Avvi un' al- nedetto XIV nota come Dio coronò
tra città chiamata Adraniaticuin la virtù del suo servo col dono della
sul fiume Caico, ma essa appartiene profezia, e con quello dei miracoli.
alla diocesi di Efeso. 11 generale tenuto a Ci-
ca[)itolo
ADRUMETO. Città dell'Africa teaux nel 1 25o lo ascrisse al nunìcro
nella Libia, capitale della provincia de' santi dell'ordine, seciMidochè di-
Bizacena, dove si celebrarono due ce Enri([ucz, e l'autore ile Ile aggiunte
conciliij il primo nel 34-7^ l'altro al Martirologio cistcrciense. Lo stes-
nel 397. Amendue trattarono sulla so capitolo ordinò che la sua festa
ecclesiastica disciplina. si celebrasse ai 1 3 di gennaro, gior-
ADULA. Città capitale del paese no della sua morte, e in (|uesto
chiamalo Zoila. Si può asserire con giorno (;lla è notala nel Mciiologio
ibiidamcnto, che dessa siasi convertila di Ciloaux : nel nuovo Martirologio
,
che eìjbcro a capo Aerio prete di veva deposto nel sepolcro de' maggiori
Armenia. Si avvicinavano agli aria- a due miglia da Augusta. Accadde il
ni nel dogma della Trinità ; nega- loro martirio a' di 7 di agosto,
vano la superiorità dell' ordine epi- quantimque se ne celebri la festa
scopale sul presbiterale; sostenevano due giorni più presto.
esser inutile il pregare pei moi-ti AFRAATE (s. ), anacoreta, che
il digiunare, l'osservare le feste; fiori nel quarto secolo, educato fra
riguardavano come superstizione le pagane superstizioni , conobbe
ebraica il celebrare la Pasqua, e dalla puerizia il vero Dio, ed ap-
chiamavano Antifjuarii i fedeli os- preso l'unico modo di servire a lui
servatori delle ceremonie e delle solo, corse ad Edessa nella Mesopo-
tradizioni ecclesiastiche. Questi erro- tamia , si rinchiuse in una celletta
ri furono combattuti dagli ortodos- oltre le mura della città; indi por-
si egualmente che dagli ariani. Dal- tossi nella Siria , ove entrò in al-
le opere tli santo Agostino rilevasi tra celletta pressoad Antiochia. Qui-
come gli a' suoi tem-
Acriani fossero, vi egli si esercitò in ogni maniera
pi massimamente numerosi nella , di virtù, e di mortificazione. Quan-
l'amlìlia. Saicciati costoro da ogni timque molti si portassero a visi-
chiesa, traducevano fra' boschi e so- tarlo, onde valersi de' suoi consigli,
litudini l'aminga la vita. non mai permise di essere corrotto
AFNEO. Città vescovile della pri- dalla superbia, anzi rassodossi viep-
ma Augustamnica. Il solo vescovo, piìi nella umiltà. Facea del suo
di cui abbiasi contezza, è Jerace, il corpo aspro governo, né gli conce-
quale sottoscrisse agli atti del con- deva che vm tozzo di pane a cui ,
cilio di Efeso, cui fu presente. Do- aggiunse l' uso di poche erbe nella
po venti anni intervenne pure a estrema vecchiezza. Il suo letto con-
quello di Calcedonia, ove presentò sisteva in una stuoia distesa sul
una forma di fede ambigua, né più suolo, ed avea l'abito gi'ossolano anzi
volle apporre la sua soscrizione ad che no. Se non che vedendo i danni
altre formule. cagionati dall' arianismo cui V im-
AFRA (s. ), martire, che fior\ peratore Valente protegge^"a, abban-
verso l'anno 3o4, donna dapprima donò la solitudine per correre in
di perduti costumi all' amor puro , sovvenimento dei cattolici persegui-
di Dio convertita dal santo vescovo tati Non osò Valente procedere
.
Narciso, con tre sue serv^e Degna, contro di Afraate, quantuucpie da lui
Eunomia ed Eutropia. Durante la si fosse udito rimproverare di fron-
sostenne il martirio di esser bru- tità della vita e dai miracoli, che
ciata viva. AJjbiamo di lei acutissi- gii acquistarono sugli umani cuori
me risposte contro le seduzioni di alto potere. Morto Valente e rap-
Gajo , nome del giudice a cui fu pacificata la Cliiesa, Afraate ritornò
presentata , e che sperava di farla alla sua cella, ed ivi ])ianiente finì
ricadere nelle antiche dissolutezze. la vita , che sino alla piìi tarda
Ilaria, madre di Afra, partecipò del età volle condurre esercitando le
no AFK AFR
penitenze del più insigne anacore- ma non le divulgarono agli stranieri,
ta. Egli è nominato addi 29 gen- né ora resta che la memoria di una
naio nel sinaxario dei greci e nei circumnavigazione di certi viaggia-
calendari delle altre cinese d' orien- tori fenici impresa dal Cartaginese
te. Il martirologio l'oinano ne fa Annone per fondar colonie sulle co-
memoria addì 7 d' aprile. ste orientali.
pia ali Europa nella estensione, è pe- frica, che comprende la Senegam-
coli altra metropoli che Cartagine. Lapsis o de' Caduti. Cinque concilii
Per una eccezione, tutta partico- dal 25 1 al 257 ebbero luogo a
lare dell' Africa, la dignità mc^tro- ragione di es.sa e s. Cipriano, che
,
politana non era annessa alla sede, reggeva in epici tempo la chiesa di
ma all'anzianità n eli 'episcopato della Oriente, vedendo gli abusi di una
provincia. 11 o seniore dei
decano, eccessiva indulgenza, vi pose riparo
vescovi , senza riguardo alla chiesa con un moderato rigore. L'ambi-
che reggeva, era metropolita. Se non zioso Novato ( T edi ) lo accusò di
che ben presto conohbesi l' incon- severità a Cartagine e d'indulgenza a
veniente di si (latte primazie ambu- Roma. Una momentanea freddezza
lanti, che obbligavano vescovi an- i provenne tra le due sedi africana e
ziani ad andare ora da ima parte romana; ma ben presto la concordia si
ed ora dall' altra, allorché aveasi e ristabilita. Davano occasione a quel-
d' uopo di un primate. Perciò in ap- le freddezze le dispute tra s. Cipria-
presso si ammisero i vescovi delle no ed il Sommo Pontefice s. Stefano
metropoli civili alla partecipazione tenute non solo sul conto de La-
della dignità primaziale, senza pre- psis j ma anche per la terza qui-
giiidizio dei diritti del vescovo an- stione de rehaptìzandis, cioè se si
le chiese di Occidente. La lite erasi che desolarono l' Africa per più di
agitata prima fra Policarpo vescovo un secolo, cominciando dal 3 11, in
di Smirne e Papa Vittoi'e I, e si cui ebbe origine quello scisma con-
rinnovò tra s. Cipriano vescovo di dannato nel 3 1 3 da s. Melchiade,
Cartagine, ed il Pontefice s. Coi'- altro Pontefice africano. Eletto Ce-
nelio, creato nel i5o. Fu combat- ciliano nel 3 a vescovo della chie-
1 1
scritta nella società loro, e la chiesa vandali fecero seguire i)i Africa l'a-
cattolica prostituita. Con tre concilia- rianismo. Morto Genserico nel 476,
boli sostennero le assurde loro opinio- e successogli Unnerico, cominciò que-
ni : conciliaboli che condannati venne- sti a non più incrudelire contro la
celebri per l' affare di Apiario sul- con denaro riscattò 2 25 schiavi di-
le Appellazioni (Fedi). ( V. Schei- moranti nella Liguria , in Mila-
strale Ecclesia; y'Jfricance dissert. I no ed in altre provincie , insieme
cap. VII e Marcantonio Cappelli : con molti vescovi africani esuli nel-
Dissertalio de Appellationibus Ec- la Sardegna per ordine di Trasi-
clesia; Jfricana3 ad Romanam se- mondo re dei vandali Fece inol- .
AFR AFR m3
forza di altra battaglia Gilimcro fu Teodoro vescovo di Pharan pel pri-
costretto a fuggire iu Numitlia, e mo furono insegnati verso il 620.
Zanzone, altro suo fratello, vi ri- Ciro vescovo di Phace , poscia di
mase ucciso. Così ebbe termine il Alessandria, e Sergio e Pirro di Co-
dominio Vandalico nell' Africa. La stantinopoli, abbracciarono lo stesso
sua chiesa tornò a prosperare, a ce- sentimento, e l'imperatore Eraclio li
Vigilio, come
pur fecero molti vescovi. pur fecero i vescovi di Cartagine
Laonde l'imperatore chiamò VigiUo a col patriarca Paolo infetto di ere-
Costantinopoli, e giuntovi nel 54^, in sia. numerosi fanatici
Frattanto
un'assemblea di 70 vescovi condannò seguaci di Maometto, conquistarono
i tre capitoli , protestando non in- progressivamente molti regni , ed
tendere con ciò di pregiudicare il AbdaUa, fratello di Ottomano, inva-
concilio Credeva egli
Calcedonese. se r Africa nel 647.
di aver soddisfatto alle due parti Nulla giovando gli sforzi di Pa-
cioè ai greci colla condanna dei trizio Giovanni per liberarla , sog-
AGA AGA 1 5
so alla dcWn sua provincia
lettera greco sotto quelli di Pistis, Elpis
spedita a Leone iniperatore intorno ed Agape. V. Sofia (s.).
che
tari quella fratellevole concordia, do a loro soli, se ricchi, disdegnavano
non può trovarsi nella società per quasi di comunicare co' loro fratelli
lo ne parla nella sua prima epi- i motivi per cui la Chiesa fino da'
stola ai coi'inti; ma siccome quei primi secoh prescrisse , che tutti
banchetti per timore delle persecu- si accostassero digiuni al sacro al-
logetico _,
ne mostrarono la falsi- praticavano in occasione de' matrimo-
tà , Plinio stesso confuta queste pes- nii ; 3.' le Funerarie fatte per la
sime prevenzioni Questi dopo . , e- morte dei più stretti parenti. Queste
satte informazioni ne rese conto a si davano a'poveri nelle chiese o nei
AG A AGA 1 1 T
do ancora prete, mentre ammini- vediamo che nel X\I .secolo .s'im-
sti'ava la divina parola invece del bandivano le mense ne' recinti del-
vescovo Valerio nella chiesa d' Ip- le chiese si nel giorno del Corpo del
pona, con tutta la forza della sua Signore, e sì in quello della Pente-
eloquenza e con tutto il fervore a- coste, non meno che in altre solen-
postolico dimostrò l' enormità della nità. Pertanto fu comandato ai vesco-
pessima usanza, e cercò di estirparla vi, che senza torre il pio costume
stilano. È probabile che appunto ad basso della navata delle chiese, l'Aga-
istanza di s. Agostino si convocasse pa che consiste in una cialda, e del vi-
il conci Ho di Cartagine, dove fu no in una tazza, costume praticato
prescritto a' chierici €d ai vescovi in quelle chiese anticamente in tutte
tanto di non accostarsi ai conviti le grandi feste, siccome si ha dalla
bracciato il vangelo, perocché voleva, Voyagc lih(rgi(fue pag. 4^ i)* ^^^ ^''^"
com' egli disse a Melilo abbate colà lia finalmente alcuni vescovi sogliono
trasferitosi, che gaudii esteriori servis-
i dare un convito ai poveri dopo la
sero di scala agi' interni. Quindi piut- lavanda dei piedi e degli altari
tostochè abolirli concedeva, che nei Si possono consultare intorno al-
giorni natalizii de martiri e nel giorno le Agapi Wolf Troppaneger {Dis'
della dedicazione delle chiese si co- sertalio de epidis veteruvi Clirisda-
struissero delle capanne con rami di nornm. Wittembergae 17 io); Car-
alberi e si celebrassero de' l'eligiosi meli ( Dell' uso di far convid so-
conviti non denti'o, ma presso i templi. pra i sepolcri pag. 1 89. ) ;
Can-
Su questo argomento è a consultarsi cellieri tomo III ( De secretariis) ;
tUj et in cjiis Dìsp. Phiiol. Pliilos. n. mo. Il nome di questo santo in molti
87); Lodovico A. Muratori [Disqui- martirologi si unisce a quelli de' suoi
sìtio de Àgapis suhlatis in cjus Aned. compagni nel martirio. Verso il 480
Grcecis in cui tratta de' sepolcri degli il Sommo Pontefice Felice III fece
antichi cristiani e delle cene); Justi fabbricare una chiesa in onore di
Henningi Bolimeri ^Dissertatìo de questo s. martire, a poca distanza
Coitioiiibus Christianorum adcapien- da quella di s. Lorenzo.
duvi cìhum, in ejus Dlss. Juris Ec- '
AGAPITO I (s.), Papa LIX, ro-
cles. antiq.); Jo. Goltfr. Mcjerlini {Dis- mano era arcidiacono della Chiesa
scrtatìo de Agapìs velcrum Christia- Romana, e poscia venne creato prete
norum); Menocliio toni. ii.p. 275, Cardinale de'ss. Giovanni e Paolo,
Da' conviti sagri die anticamente si e non già de' santi Apostoli , come
usavano da cristiani nelle chiese ^ pretendono alcuni , essendoché que-
detti Agape. sta chiesa venne eretta da Giovan-
AGAPIO (s.), martire di Palesti- ni III,che fiorì dopo Agapito. Suo
na nell'anno 3 06. L'imperatore padre chiamavasi Gordiano, ed era
Massimiano Daia, che infieriva cru- esso pure prete Cardinale de' santi
delmente contro i seguaci di Gesù Giovanni e Paolo in Pammachio.
Cristo, comandò che Agapa fosse Le sue esimie virtù gli meritarono
esposto alle ove
fiei'e in Cesarea, al supremo Pon-
di essere assunto
venne dilaniato da un orso, e get- dopo Giovanni li, nell'an-
tificato
tato in mare. Il martirologio ro- no 535. Riprovò gli atti già invo-
mano fa menzione di questo santo cati del concilio, in cui Bonifacio
nel giorno 20 novembre, e ne as- erasi eletto il successore nel Ponti-
segna la festa a' 19 agosto in uno ficato, e rivocò la scomunica ful-
a quella di s. Timoteo e s. Te- minata dal medesimo Bonifacio con-
cla. Anche i greci celebrano la fe- tro r antipapa Dioscoro. Nel 53G
sta di s. Agapa in questo giorno portossi in Costantinopoli, onde in-
medesimo. dm-re l' imperator Giustiniano a ri-
AGAPITO (s.), martire. Vuoisi chiamare l'esercito, che avea spedito
che ei sostenesse il martirio verso in Sicilia sotto la condotta di Be-
il 273, sotto Aureliano. Il certo è, lisario Indi scomunicò e depose
.
che questo santo in età assai giova- Antimo, vescovo di Trebisouda, che
nile fu da' pagani preso ed a crudelis- occultamente seguiva l'eresia di Eu-
sime tortine sottoposto in Preneste, tiche, ed avea occupata la sede
oggidì Palestrina, ventiquattro mi- di Costantinopoli col (àvore di Teo-
glia da Roma. Celebre nei Sacra- ilora moglie dell' iinpcratore Giu-
mentari di Gelasio e di s. Gregorio stiniano. Quest' ultimo volea obbli-
IMagno, come pure nel Martirologio gare il Sonmio Pontefice a comu-
di Beda e in quello che porta
il no- nicar con Antimo, ma quegli con
me diGirolamo, Agapito è ricor-
s. invitta costanza rilìutossi. interrogò
dato il giorno 18 agosto. Y. l'arti- nondimeno questo eretico alla pre-
colo Palestrina. senza dell' ini[)eralore, ma ricusan-
AGAPITO (s.), martire. Era dia- do egli di rispondere a quanto gli
cono, e soffrì il martirio nel giorno chiedeva intorno alle due nature in
slesso, in cui diedero la vita per la Cristo, l'imperatore conobbe la (io-
AG A AGA 1 1 f)
ga}>ito nella deposizione del mede- concilio, in cui fii confermata (jucsta
simo. In appresso, mentre il Pon- scomunica Chiamò a Roma Ottone
.
a Roma , ove venne sejiolla nella col particolare diritto di usarne sem-
Basilica di s. Pietro. Era cos'i peri- pre che a lui Rotgeso in
piacesse (
(li Ei'iberto conte di Reims , eletto come a Marino I succedette nel pon-
arcivescovo della medesima chiesa tificato Adriano III, il cjualc vuoisi
in età di cinque anni e confermato che portasse il nome di Agapito, non
dal Pontefice Giovanni X. Agapito ò. inverisimile che l'errore derivi da
affine di condurre a termine questo ciò, giudicandosi a ])unto Agapito
scisma, e di ristabilire il regno di successor di Marino I. Onde si con-
Lodovico, in pericolo per le ribal- verrà ad Agapito il nome di papa
derie di Ugone Principe di molto supposto.
potere, mandò in Francia suo le- AGARENIANI. Cristiani apostafi.
gato Marino, vescovo Polimarziense, Sotto questa denominazione vengono
il quale nell'anno 94^ tenne un c(jn- chiamati alcuni cristiani, che. nel se-
cilio in Ingelheim, luogo della Ger- colo settimo abbandonarono il vange-
mania nella diocesi di Colonia, nel lo per arruolarsi ai vessilli di Mao-
rpiale ridonato Artoldo alla sua chie- nìetto. Impugnavano il mistero del-
sa, scomunicò Ugoiie di lui rivale, la Ss. Trinità, e sostenevano, che
ed Ugone Principe ribelle al re Dio non avea il figlio, poiché non
Lodovico. L' amio seguente Aga- avea presa moglie. Il nomo di Aga-
I20 A(tA AGA
rciiiani fii loro imposto come segua- bazia. Unitamente ad Acerra forma
ci della religione degli arabi, discen- im vescovato, eh' è sulfraganeo alla
denti da Ismaele, figlio di Agar. metropolitana di Napoli. [F. Acer-
AGATA ( s. ) vergine e martire. ra). Fra i suoi vescovi meritano
Le città di Palermo e Catania in speciale menzione i due seguenti.
Sicilia si contendono l' onore di Fehce Peretti di Montalto, eletto da
aver dato i natali a questa santa, Papa s. Pio V a' 1 7 novembre 1 566,
che fiorì nell'anno 25 1. Solferse il che a' 29 gennaro 1567 ne prese
martirio in Catania, allorché Decio possesso, e poi fu creato Cardinale ;
dei quali quello di s. Agata de' Go- liano e nato in Palermo lo asseii-
ti. Oltre la (cattedrale vi hanno in es- seono più scrittori ; tale il dimoslia-
sa sette chiese parrocchiali ed iin'ab- no in giunta ad altri , d. Girolamo
AGV AGD IO, r
VOL. I. iG
ìi'i A GÈ AGE
inoltro aveano il titolo di conti. te alla sagra lega formata per im-
Neil'anno 5oG in questa città si pedire ad Enrico IV di .salire ai
città è notata nell'antica notizia del- t' Ilario di Poitiers. f'edi Feba-
le Gallie come seconda dopo Bor- dio (s.).
lore in Francia , e pcjscia nunzio teatro del suo zelo apostolico, pre-
Apostolico in Italia. Il valf)re e lo dicando egli la inàa e la penitenza.
zelo onde si resse, gli meritarono la Per quattordici anni resse la chiesa
riconoscenza del sommo Pontefice de' sassoni occidentali, e poscia fu
Giovanni XXII, che gli conferì nel fatto vescovo ove morì di Parigi,
i3ic) l'arcivescovato di Salerno, ed, nel 68
L'autore del maitirologio
1.
detto XII nel i34i, scrivendo a matrimonio non fosse d' istituzione
,
694 > *"^ 110" ^ troppo certo don- estese intorno a quest' ordine. Nel-
de avessero origine. la storia degli ordini militari puli-
AGIOMTI. Eretici del secolo blicata in Amsterdam l' anno 1
699
VII, astinenti , che pretendevano di nulla si riferisce della sua origine
aver toccata la perfezione piìi dap- nulla se i caNaheri usassero im abi-
presso degli altri uomini. Misero to particolare. La figura del cavaliere
così poco profonde le radici, che però è di un soldato in armi cinto
appena limane di essi la memoria di fascia e di picciola clamide, che
per la scarsezza de' loro seguaci, dalle spalle gli pende. La collana
già proscritti nel concilio di Gan- porta r Agnello che sostiene pic-
gres nella Pailagonia cogh altri , ciola banderuola. Sopra l' Agnello
encratiti, manichei e inontanisti. v' è vma medaglia con l' ellìgie del
nome di Torre d' Agnazzo, ed anti- vanzava qualche pai-te di esso, con-
camente chiamavasi Egnalia. V. veniva abbruciarla assieme con le
IMONOPOLI. ossa. Non era permesso di man-
AGNELLO DI DIO, ordine eqiie- giarlo seduti, per simboleggiare la
slre. Sembra che ricevesse il titolo fretta, ch'ebbero nel partir dall'Egit-
da un Agnello pendente da una col- to; ma doveano slare in piedi, con i
lana, eh' era l' insegna propria dell' lombi ed il bastone in mano. Al-
cinti
Ordine. Giovanni, detto il Buono, l'Agnello Pasquale era comandato di
re di Svezia, conferì questa insegna aggiugnere pane azimo e lattughe a-
e collana ad alcuni della corte, on- qual segno delle aOlizioni soler-
gresti,
de premiare il loro merito. Ciò ac- te in Egitto. Così obliligava il precello
cadile nel 1 5G4 a' dieci di luglio, di mangiare l'Agnello Pasfjuali-, che
, ,
AGN 125
veniva dannato a morte cliiunquc non prezioso capo sul patibolo, correuilo
l'avesse adempiuto (^\lln. XIX. i3.) incontro alla morte con la ilarità
Questo Agnello è una delle ])iìi lu- ed allegrezza di ima sposa, che si
minose iigiue del vero Agnello ^ede giunta presso al suo talamo.
Cristo Gesìi , che fu immolato per La festa di santa Agnese è notala
la nostra salute e del cui sangue
, in tutti i martirologi di Oriente e
aspersi gli uomini, restano salvi dal- di Occidente, ma in diversi giorni.
la scliiavitìi ilei peccato. Si celebra però il di 2 i gennaio, e
AGNENSI o AGITESI Astorgio, sette giorni ne dopo se fa ima se-
Cardinale. Questo patrizio napoli- conda connnemorazionc.
tano nacque nel i3()i. Lomo di AGNESE ( s. ) d'Assisi, vergine,
prudenza, destrezza e dottrina for- dell'ortline di s. Cliiara, nacque iu
nito, veime impiegato in molte nun- Assisi circa r anno
196. Attirata 1
ziature e nel governo della IMarca, dagU esempi di questa gran santa,
del ducato di Spoleti, di Uologna sua sorella, la seguì, j)er dividere
e della provincia dil Patrimonio. seco lei le austerczze di una vita
Creato vescovo di IMileto, sotto Mar- penitente sotto la scorta di s. Fran-
tino V, passò alla chiesa di Ravello, cesco. Strappata da dodici de' suoi
indi a Melfi, e iinalmente in An- parenti a ^iva forza e quasi semi-
cona. La lama del suo zelo fu ce- spenta, con memorabil prodigio sal-
lebrata specialmente nella missione, vata, potè ritornare alla cara soli-
ch'ebbe contro gli eretici delti Fra- tudine. S. Francesco le diede l' a-
ticelli. Eugenio IV lo piomosse al- bito della sua religione, e scelse un
l'arcivescovato di Benevento, poscia a nuovo asilo per le due sorelle con-
vicecancelliere della S. R. C. ; e iinal- tiguo alla chiesa di s. Damiano
mente Nicolò V, pei rari suoi meriti, luogo che divenne culla dell'ordine
nel i44^j lo innalzò alla porpora col delle Clarisse. Del qual ordine, fon-
titolo di s. Eusebio. Mori in Roma, datosi a Firenze nuovo monastero,
nel i45'ij e fu sepolto nel chiosli'o ad Agnese ne fu affidato il gover-
di santa Maria sopra Minerva. no. Fu in ogni tempo commenda-
AGNESE (s. ), vergine e mar- bile per le durissime sue austerità
tii'e, la quale floiù verso l'anno di e penitenze. Morì l'anno i253 in
Cristo 3o5. Secondo santi Agostino Assisi, dopo che ebbe edificato con
ed Ambrogio non avea che tredici l'opera e con le parole molte gio-
anni quando mori poco dopo il ,
vani d' illustri famiglie raccolte nel
cominciamento della persecuzione di monastero di Firenze. I miracoli
Diocleziano riportando contro a
, operati alla sua tomba indussero
svariati assalti luminosi trionfi. Le Papa Pio YI a permettei'e, ch'el-
ricchezze e l'avvenenza trassero molti la fosse con pubbhco culto ono-
delle più cospicue famiglie di Ro- rata.
ma a domandarla in isposa. Irre- AGNESE di Gesìi, venerabile re-
movibile nel suo proposito di sei'- ligiosa domenicana, nata a Pui nel
barsi all' unico sposo Gesìi Ciisto Velai li 17 novembre del iGo3.
Agnese videsi con imperturbata Fino ai vent'anni fu modello di cri-
fronte dinanzi a' giudici del tiranno, stiana perfezione in mezzo al secolo.
e derise con immutabil franchezza Temperata a misericordia singola-
i minacciali supplizii . Lasciò il rissima verso i poveri, specialmente
.
19 marzo 1808 approvò l' eroismo vano agli ufiici divini. 11 loro abi-
delle virtù di questa domenicana re- to era una tonaca e pazienza bian-
ligiosa. ca di lana. Intorno al collo porta-
AGINESE (s.) di Montepulciano vano un collare di sottilissima tela
nella Toscana , vergine e badessa di lino con molte crespe, ed il ca-
Posta da' suoi non per anco bilustre po sempxe coperto con velo nenj.
fra le religiose Succhine, applicò Tra le altre regole, avevano la per-
l'animo ad emularne gli esempli, e petua clausura e gli altri voti delle
divenne essa medesima modello di Quest'ordine per altro piìi
religiose.
specchiate virtù.Di quindici anni man- non esiste.
Queste parole per certo non devo- stro; con più probabilità, al
altri,
loro intendere ad un tempo, che (ciò eh' era permesso prinìa soltanto
eretici il testo di s. Luca (II, 5?.), sore Giovanni Battista, coli' agnello
ove dicesi, che » G. C. cresceva in e la bandiera, in vino alle parole :
umettata d' olio e vi scolpiva l' im- monialia, p. i57 ); pel secolo I^ XV
pronta della figiu-a di un agnello Paris de Grassis iiell' O/vZ/ne Ro-
per distribuirla al popolo. 11 Sir- mano, appresso Marlene [De antiq.
mondo (t. I, pag. io43) ed il Ba- Eccles. rit. tomo TU) e Agostino Pa-
ronio (agli anni 58 e Bg?.) avvisano trizi nel lihro Sacrar. Ccerem. lib.
torpio, pag. 52 ; pel secolo XII Be- sacri Agnus Dei. Roma 1 586 , e
nedetto canonico di s. Pietro nel- Roma, Accolti i5oi); Teofilo Ray-
l'Ordine Romano XT, appresso ]Ma- naud ( Agnus cereus Pontificis hene-
billon (lìiffsei ital. tomo II), e Pie- dictione consccratus) nel toni. XII
tro pure canonico di s. Pie-
ìMalIio d(^]lc sue opere, e Antonio Baldas-
tro neir Ordine Romano XII, die- sari ( 1 Pontificii Agnus Dei dilu-
tro il citato Mabillon pag. iGH- cidati, Roma 1701). Ne hanno trat-
289. ; pel secolo XIII, Durando [Ra- tato ancora, ma di passaggio, Gio.
tional. Divin. Off. lib.VI, cap. 79); Battista Casali [De veteribus sacris
pel secolo XIV il Cardinal Gaeta- Chris lia no rum ritihus, Rom.T 64?)1
»
voiix an. 1722. Per rispetto alle vogliono di tal materia per dino-
loro virtù, V. Act. erudii. Lipsia; tare l'umana natura di Cristo, as-
Suppleni. t. IV. sunta nel purissimo ventre di Ma-
La cura d'imprimere le immagi- ria Santissima senza alcuna mac-
ni degli y4gnus Dei apparteneva un chia di colpa. Hanno la figura im-
tempo al sagrista pontificio: ma pressa di un agnello, come simbolo
Clemente Vili, Aldobrandini, fio- di quell'Agnello immacolato, che per
rentino, diede questa privativa ai la salute del genere vunano si sa-
monaci cistcrciensi della congrega- grifìcò sulla croce, e s' immergono
zione Fiilliense in Roma, residente nell' acqua benedetta, essendo que-
nella chiesa di santa Pudeiiziana, sto un elemento, del quale servissi
privativa confermata lorodalfimme- Dio nell' antica e nuova legge per
parte III del Bollario Romano. carità. Tutto questo è pur definito
In questi Agnus Dei non si vi- nella formula della benedizione de-
de per molto tempo impressa al- gli Agnus Dei, impressa per ordi-
tra immagine fuorché f agnello ne di Benedetto decimoquai'to nel
colla croce; ma negli ultimi secoli 1752,
si cominciò a stampare in essi La benedizione degli Agnus Dei
l'effigie della Beata Vergine, de- si fa da ciascun Papa
nel primo
gli Apostoli cogli altri santi o beati anno del suo Pontificato, e special-
a cui ciaschedun Pontefice avea par- mente nel mercordl , giovedì e ve-
ticolare divozione, Bene- come attesta nerdì della settimana di Pasqua
detto XIV [DeDei beatifi-
seri'oruni ripetendone poi la ceremonia ad o-
cat. eie, parte XI, capo XXI) il cpiale gni settennio. La medesima ha luo-
fece imprimervi la immagine della go altresì in ogni Giubileo dell' an-
b. Imilda sua parente. Clemente XI, no santo. In tale occasione si di-
oltre a' santi della Chiesa latina, stribuiscono gli Agnus Dei ai pelle-
vi fece effigiare i santi più insigni grini che concoiTono a Roma.
della greca, ciò che pur Pon-
fece il Asceso al soglio Pontificio nel
tefice Pio VI, il quale per dimo- i83i Gregorio XVI, fece nell'anno
strare il suo amore verso gli orien- appresso monistero dei cistcr-
nel
tali, oltre lo stemma Pontificio, n ciensi, come 1823 avea prati-
nel
aggiunse le iscrizioni in carattere cato Leone XII, una privata bene-
gl'eco, colf anno del Pontificato in dizione degli Agnus Dei, colf assi-
cui li avea benedetti. stenza di quei monaci, che ne sono
Quanto al mistico significato de- i fabbricatori , e della sua Camera
'7
.,
Nel giorno a ciò destinato la San- Fesch primo prete e Fransoni del
tità sua si portò nella sala Clemen- medesimo ordine presbiterale, veniva
tina nella sua residenza del Vaticano, eseguito altrettanto in altre due
ove si tiene il Concistoro pubblico, e conche. Frattanto i cantori Palatini
vestita con sottana, fascia, rocchetto, cantarono l' inno Ad regias Agni
stola e mozzetta, fece orazione avanti dapes, ed Exaudiat nos omnipotens
l'altare in essa eretto; e deposta la et niisericors Dominus al termine.
stola e la mozzetta, ricevette l' acqua Compiuta la funzione , il Pontefice
dalle mani del maggiordomo , e l'a- disse il Dominus vobiscum ,
\' Ore-
sciugamani dal maestro di Camera. mus e compartì 1' Apostolica bene-
Indi preso 1' amitto il camice il , , dizione. Portatosi all' altare, si spo-
cingolo , la stola bianca e la mitra, gliò dei paramenti ; indi dopo bre-
ascese al trono , ed assistito dai Car- ve orazione si ritirò nelle sue ca-
dinali Diaconi Rivarola e de Simo- mere. Il sagro Collegio, buon nume-
ne, si levò la mitra. Detto il Dorni- ro di prelati e distinti foi'estieri as-
ìius vohiscuin, recitò 1' Oremus Pater sisterono veneranda funzione
alla
Omnipotens, benedì l' acqua e in- , Alla mattina del sabbato in ai-
flise in forma di croce il balsamo bis nella cappella Sistina , dopo il
ed il crisma. Poscia discesa dal so- canto dell' Agnus Dei, e dopo la
glio, prese di quest'acqua benedet- comunione della Messa cantata dal
ta , e con d' argento ne
cucchiaio Cardinal Patrizi , i Cardinali as-
la divise in alcune conche prepara- sunsero i paramenti sagri di color
te per i quattro Cardinali, che do- bianco del rispettivo ordine, il che
vevano far nel medesimo tempo pure fecero gli arcivescovi, i vescovi,
egual funzione. Risah ii Papa in gli abbati mitrati ed i penitenzieri
Irono, e rivolto verso gli A^nus vaticani : indi monsignor Silvestri u-
Dei, disse : Doniinus vobiscum, Ore- ditore di rota, parato di tonicella, co-
mus Deus omnium, — Domine Je- me suddiacono A[)ostolico, preceduto
su Christe , — O alme
ed spirilus, dalla Pontificia Croce e dai cerofera-
incensò gli Agnus Dei, picndendo rii, si portò alla cappella Paolina a
indi la mitra. Io zinale e la Lava- prendere gli Agnus Dei benedetti, e
rola. I camerieri segreti portarono ritornalo alla Sistina cantò per tre
nella conca, posta avanti al l^apa, volte Pater Sanate, isti sunt Agni
:
gli Agnus Dei, che coli' aiuto de' novelli, fuii animnciave rulli vobis
due Curdiuali diaconi vennero in- Alkluja : modo vencrunt ad fon-
AGN AGxN i3t
tcsj repled sunt caricale j Àlleluja . qualsivoglia altro colore, o di ven-
Dopo la suddetta formula si recò dere gli Agnus Dei benedetti. Tale
al trono sostenendo il bacile. Il péha fu confermata da Clemente
Sommo Pontefice incominciò a di- XI nel 1 7 1 6.
stribuire gli Agnus Dei beneiletti, Gli Agnus Dei in qualche cir-
ed uniti in pacchetti , coperti di costanza vengono regalati dai Ponte-
bambagia bianca, e legati con fettuc- fici ai principi stessi. Abbiamo tra
cia paonazza. Dopo aver l'icevuto gU altri il latto di Papa Urbano
dai (Cardinali il bacio della mano, del V, che inviando a Giovanni Paleo-
ginocchio e degli stessi Agnus Dei, logo, imperatore di Oriente, amba-
ne pose loro nella mitra. I patriar- sciatori onde ridurlo all'unione colla
chi, gli arcivescovi e vescovi bacia- Chiesa Cattolica, gli mandò in dono
rono il ginocchio e gli Agnus Dei, tre Agnus Dei, unendovi i seguenti
postiegualmente nella mitra, in cui versi, composti da Andrea Frari, e-
pure r ebbero gli abbati mitrati, sprimenti le virtù degli Agnus Dei.
dopo il bacio di quelli e del piede : Balsamus et munda cera rum Chri-
indi i penitenzieri di s. Pietro , con unda
sniatis
pianete bianche, facendo altrettanto, Conjìciunt Agnum, quod munus do
li riceverono nelle berrette. Final- libi magnum.
mente tutti quelli che hanno luogo Fonte velut natum per myslica san-
in cappella, ed i nobili forestieri, con clificatiun,
quella gradazione che si pratica nel Fulgura desursum depellit, et omne
ricevere le candele, le ceneri e le inalignum
palme , baciando il piede al Papa Peccatum frangil, ceu Christi san-
e gli Agnus Dei, li i-icevettero an- guis, et angli.
ch' essi dal Pontefice. V. Cappella Prccgnans servalur, simul et partus
PONTIFICIA del sabato in albis. liberatur.
Special cura visarono sempre i Munera fert dignis, virlulem deslruit
Papi riguardo agli Agnus Dei. Ab- ignis.
biamo che Nicolò V, Pontefice nel- Portalus munde de fluclibus eripit
l'anno 447j con Bolla dei 7 dicembre
I undce.
i4^5 impose pene gi'avissime contro Le stesse ammirabili virtù furo-
Giovanni Urioch, e Dionisio de Mo- no già espi'esse in cpiesti altri versi.
linis, che fingevano bolle d' indulgen- Pellitur hoc signo tentalio dcemonis
ze, e le immagini degli Agnus Dei. atri,
Paolo II, in virtù della Bolla: Immo- Et pietas animo surgit, abilffue
derala, de' 21 marzo 1470, impose tepor.
gravi pene a coloro, che formasse- Hoc aconita fugai, subilceque peri-
ro e vendessero Agnus Dei di cera cula mortis.
benedetti. Gregorio XIII con sua Hoc et ab insidiis virulice, tutus
costituzione dei 24 maggio 1572, e eris.
con altra de' 25 maggio, Omni, pres- Fulmina ne feriant,ne sceva tonitrua
so il tom. IV del Bollano come , Iccdant,
riporta il Baldassari, Pontif. Agnus Ne mala tempestas obruat, istmi
Dei dilucid., proibì sotto pena di habe.
'«comunica, che ninno ardisse di di- Undarum discrimen idem propulsai,
pingere, miniare, coprir d'oro e di et ignis.
32 AGN AGN
Ullaquc ne noceat vis inimica calice una particella, si cantassero |l
valet. nella messa per tre volte le parole '
potenza divina per mezzo degli A- bro II, capo XVI). Dopo il X se-
gnus Dei Papali, benedetti dalla colo, attese le grandi avversità, che
S. 31. d' Innocenzo XI, raccolti dal soprastavano alla Chiesa, come dice
dottore Girolamo Bertondelli Fo- , Papa Innocenzo III (De Mysterio
ligno 1691 ; come ancora dalla vita Missx, lib. VI, cap. VI), fu ordi-
di s. Pio V, scritta da Giannantonio nato, che in luogo del terzo mise-
Gabuzi libro VI, cap. I. E qui da rere nobis, si dicesse dona nobis
notare che, sebbene nelle diverse pacem , cioè Agnello di Dio, che
vite del venerando Urbano V, rac- togli i peccati del mondo, dona a
colte dal Muratori ( Scriptorwn re- noi la pace. Però la basilica pa-
rum Italicarurn, tom. IIIj parte II), triarcale Lateranense, salvo i giorni
non si faccia menzione del dono in cui assiste il Sommo Pontefice,
degli Agnus Dei da quel Papa man- restò col rito ordinato da Sergio I,
dati all'imperator dell'Oriente, che né aggiunse il dona nobis pacem,
abiurato lo scisma l'iuni la chiesa perchè essa rappresenta la Chiesa
greca alla latina, ne fanno tuttavia celeste, ove la pace è perfetta e
memoria il libro, Cxremoniale Ro- perpetua. Nella messa pei defunti
mance Ecclesice, lib. I, pag. 65 ed all' Dei qui tollis peccata
Ap,nus
il Codice Vaticano N." 47^^ ^P" mundi il sacerdote non si percuo-
presso il mentovato P. Gattico Acta te il petto, né dice iniserere nobis,
C(rrenio?iialia selecta, p. 1 58, pub- ma invece aggiugnc nelle due piime
blicato in Roma nel lySS. volte dona eis requiem, e nella ter-
AGNUS DEI. Versetto, che il za dona eis requiem sempiternam ,
sacerdote ripete per tre volte nella per indicare che il sacerdote più si
qhe ordinò nel 697 circa, che spez- Nel venerdì Santo nella messa dei
zata la sagra Ostia , e postane nel Presantificati non si dice 1' Agnus
,
tatio de Agno Christi iinagine. Ha- fica gli ultimi istanti della vita in
lae Magd. 1729. cui si con la morte. Per tal
lotta
AGOARDO (s.), con\ertito alla nome s' intendono anche le pre-
fede in unione a s. Agliberto dalle ghiere, che la Chiesa accostuma
predicazionidei beati Eoaldo ed di fare sia pubblicamente che pri-
Aitino, con lui pure messo a
fu vatamente al letto del moribondo.
morte perchè aveva atterrato un Alcuni critici della religione catto-
tempio sacro alla idolatiia. Dicono lica non hanno mancato di calun-
i:he ciò avvenisse intorno 1' anno niare ancor questa piissima pratica,
4oo. Son nominati ambedue nei nominandola crudeltà perchè fa pre-
nestoriano Felice d' Urgel, contro gli la risposta alle sue obbiezioni.
ebrei, che comperavano gli schiavi cri- AGONICLITI. Eretici. Questa pa-
stiani, contro l'opinione del popolo, rola greca è formata dall' a privati-
che attribuiva a' fattucchieri le tem- va, da gony (ginocchio), e dal verbo
peste, i tuoni, le grandini ed altro. clino (piegare, incurvare). E un no-
Abbiamo ancora degli scritti contro me ad alcuni eretici del se-
dato
il duello, un trattato sulle pitture colo Vili , che avevano per massi-
ed immagini, un libro sulle dispen- ma di non pregar mai ginocchioni,
sazioni dei beni ecclesiastici, un di- ma sempre prostrati.
scorso sulla fede, il Confronto del AGONISTICI. Eretici, appellati
governo ecclesiastico e politico , un cosi dai donatisti, che li spedivano
,,
gna, e chiamato in Roma, per ope- " vogliate avere i capelli in parte
ra del Card. Paolucci suo zio fu " alcuna scoperti, afline che non
destinato Uditore generale della le- " rimangano per negligenza visibili,
to col titolo presbiterale di s. Gio- dalle vicende dei tempi non si videro
vanni a Porla latina. Diciotto mesi tornate in fiore prima che Alessandro
dopo l'Agostini morì, ed ebbe la Papa IV, nel i256, provAcdendo a
tomba in s. Maria della A alliccila riunire in un solo corpo le disper-
con una prolissa onorevole iscrizione. se congregazioni degli Agostiniani,
AGOSTINIANE Antiche, cioè le non assoggettasse pure esse vergini ad
prime vergini raccolte nel rpiarto seco- viniforme disciplina. Allora acquista-
lo dal santo dottore Agostino. Egli rono queste monache il nome di A-
che instituiva in Tagastc ima so- gosliniane eremitahe, e in Ispagna
cietà di solitari ( V. Agostino ), e in Italia, in Francia e nella Ger-
raccoglieva eziandio in un ospizio mania poterono avere, ed ebbero di
d' Ippona, sotto la direzione di Per- molti conventi. Di qua venne che si
cura della madre Maria di Gesù, 11 doge Sebastiano Ziani dotò muA
ovvero di Cararriibias monaca di monistero, e ne fu instituito iuspa-
s. Orsola in Toledo. La piissima liono diritto eh' ebbero anche i
:
a promuovei'e la fonda/io-
i-eligiosa suoi successori.
ne delle Agostiniane Scalze, scrisse Quando trattavasi di eleggere la
al re Filippo II, che rimise l' af- abbadessa in questo monistero, il
fare al p. Pietro de Roxas e al p. doge ci entrava dopo la benedizi<jne
Lodovico di Leone provinciali del- della medesima; egli le metteva in
la Castiglia. Nel capitolo di Tole- dito due anelliin uno dei quali era
do, essendo generale di tutto l'Or- coniata l' immagine di s. Marco.
dine Gregorio Llporense, venne de- Un ordine si benefico attraverso
terminata la istituzione del nuovo la procella dei tempi, onde venne-
Ordine; qtiindi l'anno i58c) fu sta- ro tanti danni alle corporazioni re-
bilito in IMadrid il primo moni- ligiose, si è conservato negli stati
stero delle Agostiniane Scalze^ in uniti dell'America. Quivi esse reli-
cui Prudenza del Grillo nobile ma- giose instruiscono la povera gioven-
trona, con buon numero di altre tìi, soccorrono gì' infelici, curano gli
donne attirate dal suo esempio, fu infermi. L' aspetto di tanti vantaggi
la prima a professare sotto la di- prodotti da un motivo soprannatu-
rezione dei pp. Scalzi di santo A- rale pili presto che dalle vili ricom-
gostino. Quest' Ordine crebbe nel- pense terrene, pare che animi altri
la Spagna e si stabili anche nel luoghi a seguire esempio di così lo- 1'
Portogallo. Nel i663 Luisa moglie devole istituzione. è molto tem- Non
di Giovanni IV re di Portogallo po che le Agostiniane furono rista-
fondò presso Lisbona un monistei'o bilite in varii luoghi d' Italia; ed a
di Agostiniane Scalze. Queste u- Parigi nel 1817 lifioiirono sotto il
i36 AGO A Cr O
chiesa ed intitolata a s. Maria Mad- Penitenti con disciplina severissima
dalena. Clemente Vili assegnò loro e con la regola del levz ordine di
cinquanta scudi al mese, ampliando 6. Agostino. Si moltiplicarono queste
eziandio la concessione di Leone X. di assai, e fmono appellate Monache
Essendo stato nel 1617 il moniste- di s. Maria Maddalena, ed anco
ro distrutto da un incendio, a me- Sacclieltes.
rito della generosità Paolo \ e di AGOSTINIANI, seguaci del si-
nache a quello delle Convertite al- ci, poco nominati, del secolo XVI,
la Lungara. Del quale ultimo mo- discepoli di un sagranientario di
nistero ventisette suore di s. Maria nome Agostino, che insegnava, nes-
Maddalena acquistando, con indul- suno conseguire la gloria d«l pa-
to di Ui'bano Vili, una casa della radiso, se non dopo l' universale
famiglia Cesi presso la chiesa di san giudizio. I concili! di Lione e di
ta osservanza si
, sottopongono ad gine di quest' ordine venerabile. 11
Sisto IV,
i4^4 permise nel colla s. Domenico, canonico regolare, nel
viva voce prima ai romiti di s. A- 1207, colla regola di s. Agostino, e
gostino, e poco tempo dopo a' ca- con alcmie costituzioni dei premo-
nonici regolari, il difendersi se fos- stratensi; e circa la metà del secolo
.sero assaliti. La guerra |>ertanto ri- XIII , dato il Cardinale Riccardo
VOT.. 1. 18
,
tolo di fratelli minori, i (piali >em- Papa; però gli Agosliniain, favorili
,,
A GO AGO 139
pur anco tlaEugenio IV, m\ i4Ì'?m Agostiniane, come si ha dalla Bolla
di sonimi privilegi, non ebbero ((uei Etsi Mcndicantium , dei i (> agosto
tre uffizi che fino al Pontefice Sisto 1
5if che fu approvato dal suo suc-
I , il
dosi eleggere di sei in sei anni. Ciò e quella di Parigi, dove gli Agosti-
conformava Clemente Aldo- Vili, niani si erano stabiliti sin dal 1259,
hrandini, nel 1592, e Paolo V, Bor- dando anzi il nome ad una contra-
gliesi, nel i6o5; tuttavia nel pon- da. Celebre era pure il convento
tificato di Benedetto XIV, celebran- di Briinu in Moravia. Sul finire del
dosi nel 174^ i'i Bologna un ca- secolo scorso contavano quarantadue
pitolo generale, in virtìi della costi- Provincie, non compresa quella delle
tuzione pontificia Inter maximas Indie, ed alcune congregazioni.
riportata nel tomo I del suo Bolla- La rivoluzione francese fu però
rio, fu conceduto ai romiti di s. A- fatale, come agli altri, così a quest'Or-
gostino la facoltà di eleggere anco- dine religioso. Sparvero dalla Fran-
ra il priore generale perpetuo; che cia , si diradarono in Germania ed
poi Pio VI, B raschi, nel 1788 la- in Ispagna , e le ultime vicende gli
sciava ai frati la libertà di fare a espulsero dal Portogallo e dalla Spa-
vita, o per determinato tempo. gna stessa. Ora nell'Italia, nellimpc-
Una riforma ricevettero gli Ago- ro Austriaco ed altrove conservano
stiiìiani da s. Pio V, tutto inteso parecchi conventi. Appartengono a-
al buon regolamento e decoro de- gli Agostiniani una cattedra di sa-
gli Ordini religiosi. Primieramente gra Scrittura nell' luiiversità Roma-
con una costituzione amplissima na, ed un posto di consultore nella
Dani ad iiheres, data ai 29 luglio Congregazione Cardinalizia dei Futi.
1 566, esentò le religioni mendicanti Qucst' Ordine ebbe vm numero
dalla gabella e dall' alloggio della grandissimo di personaggi, che ne ac-
soldatesca , lìon meno che da qua- crebbero lo splendoj'e; ed oltre mol-
lunque pubblica gravezza ; indi con ti santi e vescovi, vanta Pontefici e
un'altra del primo ottobre 1367, Cardinali.
che leggesi lìel tomo IV parte II Tra i santi debbonsi annoverare s.
gio che estese anche sulle monache Aquila, Antonio della Mandola, An-
i4o AGO AGO
drea di Moiilcrcale, Fili|)po da Pia- forma nel i38j, mentre governava
cenza, Gregorio da Celli di Rimini. la Chiesa Urbano VI e precisamen-
Due sono i Pontefici che apparten- te nel convento d' Illiceto nell' I-
sono i Cardinali dati da quest'Ordine Sassonia ecc. Tra queste v'è quella
alla santa Romana Chiesa, cioè nel degli Scalzi. Variano i sentimenti degli
1
099 Gallo o sia Gualone fi'ancese. autori sulla origine di lei. Alcuni giu-
che fu discepolo d' Ivone di Char- stamente asseriscono aver il Pontefice
tres: nel i3i2, Guglielmo di Man- Sisto lY, della Rovere, nell'anno 1 474
dagot ed Egidio Colonna romano; approvato quell'Ordine instituito da
nel 1 3o2, B. Bonaventm-a Badoario, Battista Poggio, genovese, e poscia ri-
detto di Peraga, padovano; nel 1 460, formato da Giovanni Rocco di Pavia
Alessandro Oliva di Sassoferrato; nel e da Gregorio di Ci-emona, e confer-
1 5 1
7 , Egidio Viterbo
Canisio di ; mato, nel 1599, da Clemente Vili,
nel i555, Girolamo Seripando na- Aldobrandini. Altri invece sosten-
poletano; nel i56i, Gregorio Petroc- gono esserne stato fondatore prima
chini della Maxxa; nel 1695, Enrico Tommaso di Gesti, e poi il p. Lui-
Noris veronese ; nel lySy, Gaspare gi di Leon in Castiglia, l'anno 1 5^38,
Molina ed Oviedo, spaglinolo, ed il nel Pontificato di Sisto V, Peretli.
vivente Cardinale Patrizio da Silva, Vedremo però in seguito queste esse-
poi'toghese. Patriarca di Lisbona. re state diramazioni, ma non origi-
La regola degli Agostiniani romiti che riuscirono la più
ni, degli Scalzi,
fu adottata da molte congregazioni benemerita delle nominate riforme
religiose, monache, ordini militari, Agostiniane. Dilatatasi in Italia, in
ospitalieri ed equestri come si può , Sicilia, in Austria , in Boemia , in
vedere a' rispettivi articoli. Germania ed ebbe a
in Francia,
Sulla cintura di s. Agostino , e protettori Clemente VIII e Paolo
sulla confraternita intitolata ad un V, fra i Papi, ed Enrico IV il gran-
tal nome , parleremo nell' articolo de e Luigi XIII suo figlio, fra i re
Cintura. di Francia. Quest' ultimo, dopo la
AGOSTINIANI Scalzi. Ordine presa della Roccella, eresse agli Scal-
religioso. Una delle riforme a cui zi in Parigi con regia magnificenza
andò soggetta la congregazione dei un sontuoso convento intitolato No-
canonici regolari di s. Agostino. tre Dame des Vicloires. Anche nel-
Diminuendosi lo spirito della prima la capitale dell'impero austriaco, gli
A C, O A r, O . 4
Il p. Filippo Bonanni della Coiii- miti Sotdzi di s. Agostino in Por-
néjgnia (li Gesù, nel Catalogo degli togallo col titolo di Congregazione
Ordini religiosi, dico che quattro so- della Concezione, governata da un
no le congregazioni di qnest^Ordine, vicario generale eletto di sei in sei
tutte soggette al generale della reli- ainii, e la rese partecipe de' privi-
gione ereraitana di s. Agostino, ben- legi della congregazione degli Scal-
ché ciascuna sia governata da un zi di s. Agostino in Italia. In quanto
proprio vicario generale. La prima alla seconda, uguale alle altre nel-
nacque in Ispagna circa l'anno i533, le generali discipline, voleva nel 1707
nel Pontificato di Clemente VII, dopo il re di Francia Luigi XIV che rì-
che otto padri Agostiniani, insigni per cevesse alcuni iitiovi regolamenti,
virtù e dottrina, risolverono di an- cosa cheil Pontefice Clemente W, Al-
dare nel regno del Messico, per ivi bani , dovette con apostolico breve
apportare la luce del vangelo, on- disapprovare come illegittima, ecci-
de scalzati vestirono un abito di tando 2^hittosto quel monarca a
panno grosso e se lo strinsero ai convenire col nunzio Pontificio in-
lombi come a guisa di cilicio. Cre- torno i presi regolamenti.
sciuta quindi nel Messico la fami- Tutti gli Agostiniani cremiti Scal-
glia degli Scalzi si trasferì in Ispa- zi vestono di panno nero, con cin-
gna , ove coir aiuto del re Filippo ti uà di pelle parimenti nera, usan-
Scalzi instituiti nel i588. L'anno distingue dalle altre per la forma
poi di Spagna a Ro-
i594 venne del cappuccio non tondo, ma pira-
ma eremitano di s. Agostino
il p. midale, essendoché di tal forma co-
Andrea Diaz uomo cospicuo per
, minciò ad usarlo il suo istitutore
santità e zelo religioso, il cpiale per p. Diaz, come quegli, che tale l'a-
desiderio di vita più rigorosa, con vea veduto in un'antichissima im-
indulto di Papa Clemente Vili, magine di s. Agostino, mostratagli
l'anno i5iC)9, istituì lOrdine dei pp. da monsignor Agostino Fivizano sa-
Agostiniani Scalzi, colla facoltà di grista di Clemente VIII. L' ordine
ammettere altri novizii. Paolo V Agostiniano scalzo non ebbe alcun
confermò quella congregazione (che Cardinale ; novera sì bene arci-
salva, nella sua Cronaca. V. Ago- partito si attenne fin presso al tren-
STIAIAXt O EREMITI DI S. AGO- tesimo anno della età , fino a quel
idolatra e d' indole violenta ; la ma- parole piìi presto che le verità e-
dre, IVIonica, in opposto, cristiana di nunciate. Ma le persuasive parole
nome e di fatti. Gli esempii e le gì' insinuai'ono eziandio le verità
dolci e frequenti ammonizioni di stesse : Agostino conobbe a poco a
questa santa non valsero a ritrarre poco la insussistenza degli errori
Agostino dalla via dell' errore nella ne' quali era travolto.Diede le spal-
quale condusse egli la gioventù, età le pertanto alla setta de' Manichei ,
giava nelle scienze, la buona madre morì ad Ostia. Adenqìiuti verso lei
pregava il Signore perchè altre- i convenevoli ulìlzii pietosi , proseguì
sì profittasse nella pietà e nelle il suo cammino, e giunto in Africa,
virtìi del cristiano; il Signore peiò non si ritirò in campagna con certo nu-
volle subito ed inlanto
csaudiiia, mero di amici, che al par di lui
lezzo della corruzione, lo riempì del sito preciso del sagro deposito. Lo si
ciò eh' è sparso negli altri padri e vescovo che dichiarò esser quello, e
dottori : le sue opere fm-ono sempre non altro^ il corpo di santo Agosti-
la delizia di coloro che desiderano la no. Intorno al ritrovamento di es-
stesso; furono scritti nel 387, e so- 38.). V. Ga vanto, Comment. in Ru-
no divisi in due libri. bricas Bveviar. sect. 5, n. i , e. 19;
Trovasi neir appendice tomoal Gaetano Maria Merati, Comment.
sesto delle opere di s. Agostino un in Brev. Menard, Nat. in Rituvi
altro libro di Soliloqui, il quale è apo- unctionis Regis Francor. post Sa-
crifo come pure il libro delle Medi- cramentar, s. Gregor. Martene, Com-
tazioni. Queste due opere sono mo- ment. in Regulam s. Benedicli, e. i i ;
sono sopra le grandi feste dell' an- 12. Il libro della santa Virgi-
no; 3. sessantanove Sei'moni dei nità, circa lo stesso anno.
santi , o sia sopra le feste dei san- 1 3. Dell' utilità della Vedovanza,
ti ; 4- ventitre Sermoni sopra di- circa l'anno 4''4-
versi soggetti ; 5. trentuno Sermo- i4- Dei Matrimonii adulteri ,
f^ran parte dai sermoni di s. Cesa- 418, e non si dubita che non sia au-
rio di Arles. tentica.
duzione latina della relazione che Discorso sopra l' Incarnazione del
Luciano avea scritto sulla scoperta Signore. S. Agostino vi prova, con
di questo tasoro. s. Paolo, la riprovazione dei Giu-
2. La Relazione della scoperta dei, e la vocazione dei Gentili.
del corpo di s. Stefano fatta da 3. Dell' utilità della Fede , nel
Luciano. Era questi prete di Geru- 391.
salemme e pan'oco di un luogo 4. Il libro delle due Anime, lo
chiamato Cafargamahi, in cui i"ipo- stesso anno.
savano le reliquie del santo martire. 5. Gli Atti contro Foi'tunato
Non si può quindi rivocare in dub- Manicheo, l'anno 392.
bio r autenticità di questa rela- 6. Il libro contro Adimanzio,
zione. r anno 394.
3. La Lettera di Anastasio il bi^ 7. Il libro contro l'Epistola del
bliotecario a Landuleo, vescovo di fondamento, circa l'anno 397.
Capua, in cui gli fa sapere eh' egh 8. Le Dispute contro Fausto
avea tradotto in latino l' istoria Manicheo, 1' anno 4o4-
della traslazione delle reliquie di s. 9. I due libri degli Atti con
Stefano da Gerusalemme a Costanti- Felice Manicheo, l'anno 4'^4-
nopoli. Quest' o])era è supposta. 10. Il libro della natura del Be-
4- Lettera di Severo , vescovo ne contro i Manichei.
dell'isola di Minorica, a tutta la M. Il libro contro la lettera di
Chiesa, sopra i miracoli che furono Secondino Manicheo, circa lamio ^o5.
i5o AGO AGO f
12. I due libri contro l'Avver- i donatisti, circa la fine dell' anno
sario della legge e dei profeti, l'an- 393.
no 4^0. 2. I tre libri contro la lettera
giustizia, circa l'anno /[i5. .scheduna. La vita non è che una tra-
contro i Pelagiani, circa 1' anno 4^0. so fu esiliatopoco dopo nella bas-
10. I sei libri contro Giuliano sa Brettagna, per aver pul)l)licalo
verso il /^'ì'^. V Abbate Commendatario, opera nel-
11. Il libro della Grazia, e del la quale esprimevasi assai dui^amen-
libero Arbitrio, l'anno 4^6 o 4^7* te sopra diverse circostanze dell' in-
il. Il libro della Correzione, e stituzione delle Commende. Blampi-
della grazia, lo stesso anno. no gli succedette nel suo lavoro.
i3. I libri della Predestinazione Devesi alla Coustant la
critica di
de' santi , e del Dono della perse- separazione delle opere che sono
veranza. veramente di sant' Agostino da quel-
i4- L'Opera imperfetta contro le che gli erano attribuite. La vita
Giuliano, circa il /^iS. del santo fu tradotta da Vaillant,
Le opere attribuitegli contenute e da de Prische.
neir appendice di questo decimo to- Furono ristampate le opere di
Grazia, libro che sembra essere piut- del libio della Correzione, e della
tosto di qualche Scniipelagiano. Grazia, di Antonio Arnaud , cui
3. 11 libro della Predestinazione mons. de Harlai, arcivescovo di Pa-
di Dio, che sarebbe indegno di s. A- rigi, a\ea fatto togliere nell'edizio-
gostino. ne di Parigi. Giovanni Le Clero vi
4. Risposta alle obbiezioni di Vin- aggiunse, nel 1703, un duodecimo
cenzio, le quali sono di s. Prospero. tomo, sotto il titolo di Appendix
Vengono poscia parecchie opere Aiigustiniana , in cui raccolse molte
importanti concernenti l' istoria del opere straniere, e inserì le sue osser-
pelagianismo. vazioni sopra sant' Agostino, libere-
l'i^a AGO AGO
poni ( Jo. Clerici ) In Auffistimim giosi , che armati della sola croce
aniniadversioncs. Il santo dottoro rallegravansi nella speranza di con-
vi è assai maltrattato. La prefazio- quistare nuovi popoli a Gesù Cri-
ne del mostra mi orgo-
Le Clcrc sto. Sebljcne la infernale malizia a
glio insopportabile, secondo Ondi- mezzo il viaggio contrapponesse loro
no, \). 990, e gli autori degli Ada forti ostacoli, pure Gregorio inviava
Eìudìt. Lips. an. lyoS, p. 289. ad essi lettere che infondevano più
Vedi Crt%'e, t. i; Ceillier. t. XI forte coraggio. Agostino toccò l'In-
e XII; du Pin, ecc. L' edizione ghilterra r anno 59G e tosto
circa
de' benedettini fu ristampata dall'Al- fece noto ad Etelberto re di Reut il
brizzi a Venezia dal 1729-173 5, fine della sua partenza da Roma
In questa edizione vi hanno più verso colà. Provvide il principe ai
che nella parigina due lettere ine- bisogni de' missionarii volendo che
dite. Il p. Berti però dice, ch'ella si rimanessero nell' isola di Thanet
non è da paragonarsi alla parigina dove approdò il loro vascello e ;
jnalgrado le cure dell' Albrizzi. Ve- poco stante egli medesimo ven-
,
della cristiana perlèzione. Nel i2«S() portanti occupazioni, egli sapea tro-
lu mandato a Parigi, affinchè jìro- vare tempo di ritirarsi di quando
s(i;uisse il corso degli studi i , nei in quando in un convento del proprio
(juali molto vantaggiò. Quivi non Ordine, che sorgca vicino al suo
diminuì punto il suo fervore per palazzo ,
per dedicarsi all' esercizio
r acquisto delle virtù, e soprat- dell' orazione. La fama di queste
tutto della umilia, del raccoglimen- importanti azioni pervenne alle orec-
to 5 della preghiera, del ritiro , del chie del Sommo Pontefice Clemen-
disprezzo di sé stesso e delle cose te V , il quale nel 1 3oB lo inviò
mondane. Egli si tcnca mai sempre nel regno di Ungheria col Cardina-
dinanzi agli occhi il suo Dio e ne le Gentile di Montefiori, perchè vi ri-
meditava co' più teneri affetti l'im- stabilisse la pace , inducendo quei
menso amore. A questa scuola tut- popoli a riconoscere Carlo Roberto
to sentissi avvampare della più fer- per legittimo loro sovrano. Dopo
vida carità, e del desiderio che tut- aver condotto a termine felice que-
ti gli uomini eorrisptjiulessero ai sta legazione , assistette, nel i 3 i i
;
VCL. I. 20
i54 AGO AGO
al concilio generale di \icnna. In dosi in ogni manicia di utile disci-
appresso il Papa Giovanni XXll, plina ; ond' ci , fornito coni' era di
nel i3i7, lo trasferì alla sede vesco- facile ingegno , riuscì a meraviglia
vile di Nocera nel regno di Napoli, valente ne' due diritti , nella eccle-
ove si diede a diradicale gli aviaizi siastica storia, nelle lingue, e nella
del maomettismo introdotto in quel- letteratura sacra e profana. La fa-
la diocesi dai saraceni. ma, che spandcvasi chiarissima e giu-
Agostino, dopo aver governato con sta de' suoi talenti, non tardò molto
somma saggezza la sua chiesa, finì di a pervenire alle orecchie de' gran-
vivere nel giorno 3 agosto del iSaS, di: che Carlo V imperatore prese
ed ebbe la tomba nel convento di tanto interesse per lui, da chiedere
san Domenico, da lui stesso cretto. a Papa Paolo III che lo facesse u-
Dio glorificò il suo sepolcro co' più ditore di Rota. Nel qual posto di
strepitosi miracoli ; locchè indusse altissimo onoi'e guadagnando con
il Sommo Pontefice Giovanni XXII indubbie pruove di merito nuova
ad ascriverlo nel catalogo dei santi, estimazione, videsi spedito mmzio
ed a permetterne la festa con uffi- in Inghilterra da Giulio III Sommo
zio proprio ai 3 di agosto. Indi per Pontefice, l' anno 1 554 , nominato
mi decreto della sacra Congregazio- poscia vescovo di Alifa nella Terra
ne dei Riti, che ottenne l'approva- di Lavoro da Paolo IV, e dal me-
zione di Clemente XI , il suo culto desimo deputato a Ferdinando I
fu esteso a tutta la provincia ec- imperatore nel iSSj. Qui non si
clesiastica di Benevento, come anche fermarono i progressi di Agostino
alle diocesi di Spalatro e di Traù nella via degli onori che gli aggiu-
nella Dalmazia, di Zagabria nella dicarono i potenti. Ai sopra rife-
Croazia, ed in tutti i conventi riti si aggiunse anco Filippo II di
dei domenicani. La città di Nocera Spagna , che nel 1 558 nominoUo a
lo Acnera come imo dei principali vescovo di Lerida. In cotal dignità
protettori della diocesi. costituito egli assistette al concilio
AGOSTINO, Cardinale. Agostino di Trento nel passando gli 1 562 ,
i5i6 in Saragozza. Alcalà , Sala- no per lui il più prezioso tesoi'o. Tra
manca , Bologna , Padova , Firen- le sue opere fatte di pubblico diritto
ze furono le città dov' ei ])assò i hanno distinto luogo le seguenti :
rigi 1607 in 4- 12. Brei'iarium, j sole duemila e poco piti persone insie-
horce et ordinarium Ecclesice Ilerden- me alle donne, fece tali prodigi di va-
sisj i3. Instittitiones jiiris canoni- lore 5 da obbligare i turchi a ritirar-
cij 1 4- iSloria dei concilii greci e latini. si. Dipoi Maometto III la prese nel
ché, come ognuno sa, essa fu sem- Ma sottomesse queste città, scema-
pre fiorentissima, specialmente nelle tane la popolazione, estesosi il po-
campagne del Ferrarese, del Bolo- tei'e di Roma alla massima parte
gnese, della Romagna e delle Mar- delmondo, crebbero le dovizie ed
che, sì a cagione della natura dei il Nel tempo stesso l' Agro
lusso.
qualche lamento, che, per quanto sa- le poco abitate e poco assai colti-
remo ad esporre , si deve riputare vate ; locchè mal opponeasi all' ef-
È r Agro romano mi' assai va- correre pei viveri all'Egitto eil al-
lido del mare giunge ai colli ctru- grandi fissati in Roma colle loro
sclii, sabini, latini, e che dall' Alo- famiglie , accresceano la diserzione
ne , dal Tevere, dal Numicio e di questi luoghi, che restarono sog-
G RA AGR ,^7
getti a successivo deperimento fin- Asceso al soglio Pontificio nel 1.471
ché orde di barbari scesei'o a de- Sisto IV, vedendo che il poco vantag-
solare l'Italia, e Roma, capitale gio dell'Agro deiivava dalla negletta
dell'impero, era la meta cui ten- chiunque
coltivazione, lasciò facoltà a
deano gli avidi conquistatori. Il di seminare nella terza parte delle
saccheggio fatto dai baibaii , il mal tenute dell' Agro stesso anche con-
governo dei greci, le ostilità praticate tro la volontà dei padroni, che do-
al governo Pontifìcio nei primi tem- veano essere compensati giusta la
pi del suo stabilimento; le incursioni stima fattane dai Queste dispo-
periti.
dei saraceiìi , dei re di Napoli ; le sizioni furono confermate da Giulio
discoi'die cogl' imperatori d'Occiden- li. Sorgeva intanto il bel secolo di
I secolo
scorgiamo
stesso.
edificati
Nei secoli
altri
successivi
castelli ad
e sedici miglia, e della decima per
quelle in distanza maggiore. Proibì
accorvi i coloni e i pastori. Ma anni- pure che il numero delle vacche
chilate tutte le previdenze dei Pon- rosse passasse le cento e venticinque
tefici dalla barbarie dei secoli di per ciaschedun proprietario nel rag-
mezzo, e diroccati i castelli, gli agri- gio di dieci miglia da Roma. Per-
coltori costi'etti si videro a litirarsi mise l'esportazione del grano, quan-
in Roma onde fuggire gli effetti fatali do il suo prezzo non eccedesse i
Dal fin qui esposto potrà ognuno duecento scudi, concernenti le mer-
vedere le somme cure dei Pontefici cedi campestri, le caparre, le anti-
al miglioramento dell'Agro e l'estrin- cipazioni o prestanze per causa di
seche circostanze che si opposero lavori di campagna tanto tra gli agri-
sempre ad ottenere un tal fine. coltori ,
quanto tra i loro dipendenti.
Per pronuioverc in generale l'Agri- Le altre attribuzioni sono esercitate
coltura, un Tribunale esisteva da gran dal Tribunale deU Annona [f^edi),
tempo in Roma, intitolato appunto il quale tra le prese provvidenze rin-
dell' Àgricollura. Era composto di novò nel 1 1 "2 gli ordini ai pro-
quattro consoli, che dal Danieli {Ree. prietari delle tenute dell' Agro ro-
Prax. Roin. dir., pag. 70) sono pa- mano, di notificare cioè i cambia-
ragonati agli anticlii edili cereali. Ve- menti nelle proprietà avvenuti nel
nivano a due a due eletti ogni
essi corso dell'anno, ed ai conduttori di
ti'imestre ed erano destinati alle
, dover indicare i terreni coltivati o
cause appartenenti ad animali, a lasciati incolti V. la detta Raccolta.
pascoli , a campagne e ad altre Oltreché un tribunale di Agricol-
di simil fatta ,non che a perso- tura, havvi in Roma l' accademia
timo fine della tutela del regno di loro titoli. Se non che illanguiditisi
Sicilia, a lui affidata per la morte in lui quei principii che lo faceva-
del re Lodovico, defunto senza fi- no desiderato alla utilità della Chie-
gliuoli. Il .dotto Balùsio però ne- sa, e sedotto dall' ambizione, si die al
ga la verità di tale tutela. L' A- partito dell' antipapa Clemente VII di
grifoglio ebbe l'incombenza di fis- Ginevra, quindi a quello di Benedet-
sare i confini del territorio di Be- to XIII, pur antipapa; sostenendoli
nevento , locchè ,
giusta le conven- ancora, sebbene inutilmente ,
pres-
zioni stipulate col re Carlo V, do- so alcuni principi di Europa . Nel
veva eseguirsi dalla Chiesa. Inno- i4oi firn miserabilmente la vita o-
cenzo VI gli diede ancora F incarico stinato nello scisma. Ebbe egli se-
di formare il processo dei delitti, che poltura nella chiesa del collegio di
s' imputavano a Barnabò Visconti di san Marziale, dove avea fondata e
Milano. Da Urbano V, alla cui e- dotata la cappella di s. Stefano.
lezione aveva molto contribuito il Il Martenc ci riporta alcune let-
Cardinale Guglielmo, venne desti- tere scritte dall' Agrifoglio al re di
nato giudice delle controversie, che Francia nel i3q5.
vi erano tra il vescovo di Urgel AGRIPPINIÀNI , discepoli di
e il conte di Foix in riguardo alla Agrippa vescovo di Cartagine , il
ne nell'Ordine benedettino, dove ra- glie dalla censura incorsa per essersi
privava della sua chiesa ; decreto pre colle primarie città di Em-o-
pei'ò che non ottenne mai effetto ve- pa. Fu conchiusa nel 1668 in Aia
runo. I Cardinali congregati a Pisa la formidabile quadruplice alleanza
Questa città era altre volte si- nunziare interamente al mondo. Ap-
tuata un terzo più al
di lega prese da un solitario del monistero
settentrione verso fondo del- il di Crespino le vie della perfezione
la sua baia, onde ancora veggon- e dopo di aver dimorato secolui
si gli avanzi della vecchia città emulandone, e dirò meglio, sorpas-
con le vestigia di un castello e di sandone le virtù , vesti l' abito nel
una chiesa. Ma nel secolo XV, e monistero di Crespino. Corsi quivi
verso il 1435 per le esalazioni no- venticincp.ie anni fra le astinenze e
cevoli, si rifabbricò ove ora esiste. le macerazioni più rigorose, ottenne
metà del secolo scorso essa passò gli diede alcune facoltà per l'am-
e dura sotto la dominazione fran- ministrazione dei sacramenti della
cese. La Diocesi ha sessantasei cure, Penitenza e della Eucaristia, facoltà
duecentosei sussidiarie, novantaquat- che dai Sommi Pontefici Pasquale II,
tro vicariati, una comunità di sorelle e Innocenzo II, gli furono confer-
e diversi stabilimenti monacali , e mate. Mori circa 1' anpo 1 1 4*> "t'I
104- AIG AIG
dì 7 di aprile ,
giorno in cui e l' ordine benedettino. Essendo uo-
nominato nei martirologi di Fran- mo saggio e pio fu eletto da In-
cia e così pure in quelli dei Paesi nocenzo IV suo cappellano e abba-
Bassi. te di s. Onorato nelf isola di Lerino.
AICADRO, o ALCARIO, o A- Carlo d'Angiò re di Sicilia così
I
CARDO (s.), abbate di Jumieges i n' ebbe stima, che nel suo viaggio
diso lasciava a' molti suoi fratelli. dinale, e poi lo spedì legato a In-
Contava 63 anni. La sua festa si ce- tere, in Francia contro gli albigesi,
Blois. Chiamato da Dio alla vita costituì, con altri Cardinali, esami-
monastica, monaci di
si ascrisse ai natore della causa del monaco Rai-
s. Benedetto nel convento di Henry, naldo Carmelitano, che favoriva lo
Per comando del suo abbate tras- scisma di Anacleto II, antipapa. Con-
portò in Francia le reliquie di s. tro di lui Aimerico fortemente sos-
Benedetto e di s. Scolastica, dopo tenne la legittimità d' Innocenzo,
averle sottratte alle rovine di Mon- cui fu sempre devoto. Morì nel 1 1 48
te Cassino. Quindi Clotario III, am- dopo 28 anni di cardinalato,
mirando la singolare prudenza e AIMOINO , monaco benedettino
santità di lui, gli affidò l importante di Flcui'y, vivea sul finire del secolo
carico di mettere la riforma e la decimo. Compose una storia di
pace neir abbazia di Lérins. I re- Francia divisa in cinque libri , i
ligiosi a questa appartenenti tratti due ultimi de' quali furono termi-
dalie virtù di Aigulfo, lo pregaro- nati da alti'a penna dopo la sua
no di assumere il carattere di loro morte. E autore eziandio della Vita
abljate. Ma due monaci ribelli aven- di s. Ahhone, abbate di quel moni-
do suscitato contro di lui un par- stero, come pure di due libri Demi-
tito, fu rinchiuso in un' orrida pri- racoli di s. BcnedeUo , di un ser-
gione, ove gli venne recisa la lin- mone sopra questo Santo , della
gua , e gli ftu'ono cavati gli" occhi. Storia della traslazione delle reli-
Indi fu dato in mano ad alcuni pi- quie di lui in Fi-ancia, e di alcuni
rati, i quali condottolo nell'isola di poemi.
Amathis situata tra la Corsica e AIR.E (Aturen.). Città della Fran-
la Sardegna, mozzarono barba-gli eia con residenza di un vescovo,
ramente la testa. Questo martirio Aturum, Viciis JuUi, Aire nel di-
avvenne verso r anno 675, e vi col- partimento delle Lande, così è de-
serò la palma anche altri trentatre nominata dall' Adour che la bagna,
religiosi di Lérins, la cui festa si Fino dal quinto secolo dell' era cri-
assegna nel martirologio romano ai stiana fu cosfituita sede vescovile.
3 di settembre. I corpi di questi II suo vescovo è suffi'aganeo di
santi si conservano, secondo alcuni, Auch, la cui diocesi comprende il
nel monistero di Lérins, trasporta- dipartimento delle Lande situato sul
tivi per cura dell'abbate Rigomir ; pendìo di un monte. Chiamossi an-
e secondo altri, che meglio la pen- che V^icus Julii come monumento
sano, esistono appresso i benedetti- della vittoria ivi ottenuta da Giulio
ni del priorato della città di Pro- Cesare. I Goti l' abitarono in seguito
vcnza nella Brie. a cagione del suo suolo liirace ; ed
3,, ,
de' Goti fu posseduta dai francesi Innocenzo VI, a' 17 settembre i363,
e Lodovico I conte di Fiandra la ri- venne creato prete Cardinale as-
fabbricò verso il 63o; ma poi dai du- sente del titolo di s. Martino. Ur-
chi d' Aquitania, e dai Normaani, fu bano V dipoi ( neir anno i 368) lo
saccheggiata più volte ed in parte trasferì alla chiesa Toscolana, lo
aijbi-iiciata. In seguito molto soffer- inviò legato nelle provi ncie del-
se nelle guerre di religione del se- l'Umbria, Patrimonio, e lo
e del
colo XVI, ond' è che per tante scia- nominò esaminatore nella causa di
gure essa è molto decaduta. Casimiro re di Polonia, che abban-
La chiesa cattedrale d'Aire è de- donata avendo la propria moglie,
dicata alla santissima Vergine ma- si era unito ad una ebrea. La pe-
dre di Dio. Le prime dignità del rizia dell' Aisselini, e la sua destrezza
capitolo sono due arcidiaconi e vi nel maneggiare gli alFari della piti
si contano dieci canonici la diocesi : alta importanza, ben conobbesi in
comprende 1 1 1 cure parrocchiaH : parecchie difficili controversie da lui
nella o nello finizioni portano sopra segreti, padre maestro del sagro
il
la iiialliiia e la sera, deve sempre camera, cioè dal primo gradino del
1"Aiutante di camera passare al secondo piano dell'altare Papale, cor-
Papa l'ambasciata di que' personag- rispondente al terzo del soglio Ponti-
gi, cioè Cardinali, prelati ed altri, ficio. Accompagnato
l' Aiutante da
oh' egli riceve per la via segreta due votanti di segnatura (e un tempo
e particolarmente. Quando poi so- da quattro), quali accoliti apostolici,
no aperte le consuete udienze di si reca dinanzi al Papa. I votanti ac-
Sua Santità , cioè circa due ore coliti tengono alzata la veste Pontifi-
avanti mezzodì fino ad un' ora po- cia , acciocché dall'Aiutante vengano
meridiana per la via pubblica il
,
levate le scarpe, il che fatto, l'Aiu-
maestro di camera introduce chi tante di camera si ritirada una parte
n' è ammesso , compresi quelli che del trono, e stando in mezzo ai detti
hanno 1' udienza regolare ; ed in due votanti tiene sotto la cappa le
assenza di detto prelato , supplisce scarpe , finché il Pontefice , senza
uno dei quattro camerieri segreti piviale e senza mitra , si reca ad
partecipanti, cioè quello che di set- adorare la Croce. Come il Papa sia
timana, il quale nella sera sta esclu- tornato al soglio, l'Aiutante di ca-
sivamente neir anticamera del mae- mera inginocchioni gli rimette le
stro di camera affin di passare l'am- scarpe, e quindi torna al suo posto.
basciata per quelli che devono avere Nei Pontificali di Pasqua, di s. Pie-
r udienza. In tutte le altre ore qui tro e Natale, oltre quelli della co-
non accennate, e quando il Ponte- ronazione e delle canonizzazioni, pri-
fice dispensa dal servigio il came- ma della messa un ceremoniere va
riere segreto dall'anticamera, sup- a prendere il primo Aiutante di ca-
plisce costantemente 1' Aiutante di mera dal secondo gradino dell'altare
camera per servire chi viene all'u- Papale, in abito rosso e cappuccio,
dienza. V. Udienza. e r uditore di rota che qual sud- ,
to, o con torcia accompagna la pro- posti , che non debbono cedere ad
cessione nell'ottava del Corpus Do- altri , sebbene ecclesiastici sì per ,
dal sacro Collegio celebrate al Papa co, il caudatario, e due altri Aiu-
defunto, nella basilica vaticana den- tanti di camera medesime vesti
colle
tro la cappella del coro, ove pren- dei primi. Gli Aiutanti di camera
dono luogo colla Camera segreta del Papa, anche nelle cavalcate con
di abito paonazzo, di cui fanno par- cui i Pontefici si recavano solen-
te presso il Pontefice, cioè in banchi nemente alle cappelle dell' Annun-
a cornu Evangelii. Dopo morte poi ziata , di s. Filippo Neri , della Na-
gli Aiutanti di camera vengono es- tività, e di s. Carlo, sia che prece-
posti neir esequie col loro abito. dessero il Pontefice, sia che lo se-
cano, prendono luogo in detto frullo- Presso questa città Mario disfece
ne a quattro cavalli al quale sus- , per la prima volta i teutoni. Aix
seguono otto dragoni Finalmente , fu successivamente rovinata dai
gli Aiutanti di camera, come facien- borgognoni, dai visigoti^ dai sara-
li parte della camera segreta, e del- ceni e dai noiinanni, pari
al di
la famiglia nobile Pontificia, intei*- tutte le altre città della Provenza.
vengono alle comunioni che per
, Le antiche scritture delle provincic
varie ricorrenze festive si fanno nel- di Francia, la qualificano metropoli
la cappella Papale ed alle esequie della seconda provincia narboncse.
de 'palatini. V. Esequie, Il suo capitolo componesi di
Passato il Pontefice a miglior vita, un prevosto, di un arcidiacono, di
gli aiutanti di camera sono obbligati un decano, di un sagrestano, e di
di adempiere al tristissimo uffizio di tredici canonici, che presentemente
scuoprire il volto del definito, allor- sono ridotti a undici. Comprende
quando il Cardinale camerlengo si la diocesi diecinove parrocchie, cin-
reca nelle stanze Papali a ricono- que comunità religiose di femmi-
scereformalmente il cadavere per ,
ne, ed un collegio di Milionarii.
annunziarne la morie. V. Cadave- Prima i monisteri degli uomini
ri de' Pai'i. ascendevano a venti, a dodici quelli
A-IX ( Aquen. ) città di Fran-, di donne, ed a cinque le cappelle di
cia con residenza di un arcivesco- penitenti. L'arcivescovo che avea la
vo. Aix ( Aqiice Sexticc ) già ca- ,
presidenza degli stati del paese,
pitale della Provenza è posta in , godeva la rendita di trentadue mi-
ima pianura a piedi di molte de- la lire, e la tassa a Roma si calcola-
liziose colline. Essa sino dal terzo va a due mila quattrocento fiorini.
secolo dell'era cristiana divenne se- Pi-etendesi che Costantino impe-
de d' un arcivescovo, la cui dio- ratore abbia fatta costruire l'antica
cesi comprende il dipartimento delle cattedrale di Aix dedicata al Salva-
Bocche del Rodano, eccettuato il cir- tore. Uno de' suoi più belli orna-
condario di Marsiglia. 11 prelato, che menti è il battisterio, che consiste
ha il titolo di arcivescovo di Arles e in una cupola di marmo bianco,
di Ambrun, o Enìbrun, ha per suf- di forma ottangolare sostenuta da
fraganei i vescovi di IMarsiglia e di otto colonne antiche di diaspro e di
Frejus, di Digne, di Gap e di Aiac- granito di un solo pezzo. Vi erano nel
cio in Corsica ai quali il regnan- coro i sepolcri dei conti di Proven-
te Pontefice Gregorio XVI aggiun- za, stati rovesciati nella rivoluzione
se quello di Algeri [l'aedi). 11 no- francese , ed cravi in altra chiesa
me Aquce Sexlia' le provie-
latino di quello del marchese d'Argens, eretto
ne dalle acque fredde e calde che vi da Federico II. Celebre è il campani-
si trovano in grande abbondanza, le della cattedrale, come pure l'oro-
, 1 ,
1 74 ALA ALA
fiorilo intorno la metà del secolo rector seu medicus animarwn j 20.
XIJ. Valente a meraviglia nella teo- Summa virtutum et vilioruni . Vi
logia, come nelle filosofiche e poeti- sono alcune lettere ms. attribuite
che discipline, si meritò a buon di- a questo autore, ma è provato che
r appellazione di iinh'ersale. Al-
ritto non lo sono finalmente dicesi ch'e-
;
cuni sostengono che due fossero in gli abbia scritto anche sul Penta-
quel tempo gli Alani, e confondono teuco, sui Profeti, sugli Evangelisti
l'uno coir altro. Oudin però dimo- sulle epistole di s. Paolo, e suU' A-
stra il contrario in una dissertazio- poca lis se.
ne, e dice che Alano abbracciò l' i- ALANO Guglielmo Cardina- ,
ms. 16. Proplietia Amb. Merlini che mentre stava per essere fatto
angli etc. ima cum septem libris prigione, il messo di Elisabetta restò
explanationum in camdcni proplie- cieco sul fatto, sicché l'Alano potè fe-
temente ricusata. Però Sisto V, a' 7 Dopo quattr' anni che passò di que-
agosto i587, lo costrinse ad accet- sta guisa nella capitale, reduce al-
tarne 1^ onore, e gli conferì il titolo l'abbazia e trovatala nel materiale
di s. Martino ai monti. Lo stesso e nel formale decaduta, non è a dire
Pontefice lo deputò alla correzione quanto indefessamente Alano si oc-
della Bibbia da lui poscia pubbli- cupasse a redintegrarne gli edifizii
una regola severa di vita, alla sua vano le singole chiese assiduamente
casa imponendo una disciplina la e ad onta d' incredibili travagli,
cui prima violazione bastava ad alla età sua di troppo penosi; per
espellerne qualunque vi appartenes- lui, ristabilita la ecclesiastica disci-
minario, che Cahors non per anco Non la grazia, non le protezioni lo
città con residenza vescovile nello sta- di santo Stefano venne eretta nel
lo Pontificio posta nella delegazione secolo decimoterzo dal Cardinale
di Fresinone. E celebre per le mira- Gottifredo che denominossi d' Ala-
bili sue mura , ma molto di più tri. Nelle vicinanze sta l'abbazia di
per aver partecipato alle vicende san Sebastiano fondala da Liberio
de'campani ernici , e romani. E prefetto delle Gallie e data in cura
fama che un duce de' pelasgi te- al diacono Servando, ma poi incor-
nesse m essa la sua residenza. Vin- porata dai Papi ad altre ecclesiasti-
ti gli ernici dai romani, Alatri fu che dotazioni.
governa'a da un prefetto, e vi si A latri comprende quattro mo-
narrano imprese valorose de' suoi nisteri, oltre il collegio dei pa-
cittadini. Cangiatasi poscia in flori- dri delle scuole pie ed uno spedale.
do municipio, venne desolata da I cappuccini abitano l'antico con-
Mario e Siila , né risorse se non vento delle benedettine dove esistet-
quando Augusto vi spedi una del- te un tempio sacro a Bellona in ,
le ventotto colonie militari d' Italia. cui gli antichi alatrini ricevevano
La città si divise allora in nove le straniere ambascerie.
curie, che stabilitosi poi il cristia- Questa città ebbe più volte la sorto
intrepidezza nelle calamità donde stragi ne' suoi cittadini, mentre va-
era travagliata la Chiesa , e die' lorosamente si opponevano ai re-
saggio di gran valore nell' eroica di- pubblicani francesi.
fesa di Benevento, cui presiedeva ALBA ( Alben. ). Città con resi-
a nome del Sommo Pontefice ( V. denza vescovile nel Piemonte. Alba
Visconti Ugo, Cardinale. ). I Car- [Alba Ponipeja), è antica città del
dinali Gottifredo , di cui parlammo Monferrato, posta alla destra del
superiormente e Patrasso Leonar-
, Tanaro, che si attraversa sopra un
do fui'ono ancor essi alatrini. ponte di navigli. Vuoisi che sia
La medesima città, anche dopo stata edificata da Pompeo Strabo-
l'undecimo secolo ebbe a sofTerire ne padre di Pompeo il Grande.
molte disastrose vicende. Nel ^i 55 fu Dominata dai Carolingi d'Italia,
occupata da Federico I Barbarossa dopo la estinzione loro si gover-
con numeroso esercito, perchè Adria- nò come comune. Soggiacque suc-
no IV avea ricusato di coronarlo a cessivamente alla dominazione dei
causa delle sue pretensioni sulla sovra- marchesi di Saluzzo e di Monfer-
nità di Sicilia. Nel i l 'ÒQt Enrico fi- rato, dei re di Napoli, dei duchi
glio di Federico I , essendogli an- del IMilanese e di quei di Manto-
dato a vuoto r assalto di Fumone va, sinché, colla pace stipulata nel
e di Ferentino, per disfogar la sua i63i a Cherasco, fu devoluta al
collera si gettò sopra Alatri, deva- duca di Savoia Vittorio Amadeo I,
standone le terre vicine. Senonchè e d' allora in poi fece parte dei
la vigorosa i-esistenza dei suoi abi- dominii di quella real casa. Alba
tanti l'obbligò a ritirarsi, e levarne è patria del Sommo Pontefice san-
r assedio; ma Enrico VI nel i
194 to Innocenzo I, creato nel ^01, fi-
j)ortandosi alla conquista della Si- gliuolo d' Innocenzo, diacono Car-
cilia pagare ad Alatri il fio
fece dinale, eletto da s. Damaso I. Fu
di quella l'esistenza. Molto anco- egli il primo Papa che partisse da
ra sofferse dalle armi di Ladislao Roma per viaggiare a prò della
re di Napoli nel tempo del gran-
, Chiesa.
de scisma di Occidente; molto an- Si vuole che il vangelo vi fosse
cora per la guerra che Carlo V , predicato verso il 25o dai commis-
dichiarò a Papa Clemente VII del sionati dis. Dalmazio, essendo Pontefi-
i523. ce s. Cornelio. Sotto il Papa s. Silve-
Nuovi guai piombarono su Ala- stro I si ritiene che ne fiorisse il primo
tri pe' disgusti nati fra il Pontefice vescovo. Fatto è che s. Dionisio, nel
Paolo IV, Caraffa, ed il re di Spa- 352, da questa chiesa fu trasferito a
gna Filippo II. Questi mandò ne- quella di Milano, alla quale era sub-
gli stati della Chiesa il duca di Al- ordinata la diocesi di Alba. La cat-
ba che con un possente esercito tedrale è dedicata a s. Lorenzo mar-
.
Nella città vi sono due altre par- non era né morto nò risuscitato. ,
le della contea di tal nome. Era gli Albani furono ascritti alla nobiltà,
sede del vescovo latino di Transil- e pervennero ai primi posti. Dalla
vania, eretta da Papa Innocenzo XII discendenza del ramo di Bergamo
l'anno iGgfi. Ripete la sua denomi- uscì il celebre Cardinale Giangi-
na/ione da Giulia madre del celebre rolamo, di cui è d'uopo dare al-
terzo nel isSi. Di questi si fa men- vigi all'inquisitore del santo Offi-
zione nel tomo I della Collez. d/?i zio Michele Ghislieri, il quale, dive-
Conc. d' Inghilterra. nuto Papa col nome di Pio V, desti-
ALBANESI. Eretici , eh' ebbero nollo al governo della Marca, e lo
origine verso il 73') nell'Albania, ed creò, a' 17 maggio i57o, prete Car-
abbracciarono quasi tutti gli eri'ori dinale di s. Giovanni a porta tali-
j8o ALB ALB
ìia. I suoi meriti lo avrel)ljono leii- dignità visse ^o anni. Sostenne mol-
duto degno del Pontificato; ma l'Al- ti onorevoli impieghi nella Santa
bani era vedovo ed avea figli il : Romana Chiesa, e, nel i735, fu crea-
timore quindi che ad essi abban- to vescovo di Sabina , ove celebrò
donasse il governo, impedì al concla- un sinodo, ch'è ricordato da Bene-
ve di eleggerlo Papa. Mori d' anni detto XIV nel libro : De Synodo
Hy, nel i5<^i, dopo vent' un anno Dicecesana. Ivi ampliò il semina-
di Cardinalato.Abbiamo di lui pa- rio, e alzò dai fondamenti il palaz-
recchie opere di giurisprudenza ca- zo de'sulFraganei. La sua patria ne
nonica.Le principali sono; i." De sperimentò la magnanimità dac- ,
dell' antica Grecia. La parte supe- padri loro, sia pure stato il primo
riore si compone dell'antico Illirio vescovo che avesse sede in Albania,
orientale e dell' Albania propria ,
Il Sommo Pontefice Urbano V,
detta anche talvolta il Nuovo Epiro. Grimoaldi, risiedente in Avignone,
La parte infciiore contiene l' anti- che morì nel 1 3fìc), si applicò tanto
co Epiro, e dicesi spesso la Nuova a confermare i greci nell' obbedien-
Albania. Al presente forma parte za alla Chiesa Cattolica Uoniana
,
a' bambini cristiani, come avea proi- Napoli, co' suoi albanesi corse a Bari
bito il detto concilio provinciale del- per liberar questo principe da' turclxi,
mila, e dispose che col loro frutto si romani Orazii e di altrettanti Cu-
mantenesse nel collegio urbano di riazii albani, terminata colla vittoria
Propaganda vui alunno dell' Albania del supei^stite Orazio, fece che Ro-
oltre gli altri due, che nel 1700 ma distruggesse Alba-Lunga, nome
avea stabiliti, acciocché facessero gli antico della città di Albano. Vuoisi
studi i in Roma e riuscissero poscia che Alba-Lunga giacesse alle falde
d' istruzione ai loro connazionali. del monte Albano
o in riva al ,
pare che chiudesse quelle de' Cu- so il lago, la massa di Mucio, quel-
riazii. Sotto 1' ultimo dei Flavii fu la di Tiberio, gli Orti, le Marine,
instituito in Albano un campo per la massa di Nemo, l' iVimansiana
le squadre dei soldati pretoriani : presso Cori, e la Mediana Tutte .
nazioni imperiali fatte a san Pietro che la cena si dava a carico del
in Vaticano , egli , stando dinanzi Sommo Pontefice.
la porta d'argento , era il primo a ftlolte politiche vicende intervenute
l'eoi tare, nella benedizione dell' im- alla città di Albano dopo l'era cri-
peratore, la prima orazione sopra stiana, furon causa per lei di non
di lui. Cos'i asserisce il celebre an- ])oche sventure. E dapprima, ci rac-
nalista Cardinale Baronio. Tale ora- conta Procopio nella Guerra dei
zione era la seguente : Deus, in citjus Goti, che Belisario inviato da Giu-
vianu sunt corda regimi j inclina stiniano I imperatore, nel 535, con
ad preces hnmililalis nostra; au- un esercito in Sicilia con ordine ,
orazione nei seguenti termini: Deus, chè avea represso il tumulto dei suoi
ffui adesse nondedignaris idncwncpie concittadini, ed indotte alla soggezio-
devota mente in\'Ocai'eris , adesto ne imperiale molte di cpielle terre,
quccsumus im'ocationibus nostris, et che vibbidivano al senato romano.
huic famulo tuo N., r/uem ad cul- In seguito, per la grave vertenza
ìiien apostolicum commune judiciuni delle investiture, essendo insorto con-
tucc plebis elegit , uìierlatein super- tro Gregorio VII l'antipapa Guiber-
mc benedictionis infinde _, ut sentiat to, col nome di Clemente III, que-
se munere ad lume apiceni
tuo sti, siccome protetto da Enrico IV,
pervenisse. Per Dominwn nostrum si avviò verso Roma accampando
ctc. il suo esercito in Albano; ma rivol-
Il vescovo di Albano, come dice tandosi il popolo, e prendendo le
Anastasio bibliotecario, avea un ])a- parti del legittimo Pontefice Pasquale
lazzo in Roma poco lontano dalla II, eletto nel 1099, costrinse l'anti-
Basilica di s. Giovanni in Latera- papa a cambiare il suo divisamen-
no , vicino forse all' arco di Basi- te, onde Guiberto se ne parfi ven-
lio poco lungi da s. Clemente, ov- dicandosi sulle teri-e d'Albano e di
vero vicino all'odierno monistero del- Marittima. In seguito Pasquale II
la Purificazione ai Ulonti, dirimpet- per evitare learmi di Enrico V, nel
to al palazzo Gaetani. A cagione di I I I 7 si ritirò in Albano , ricevuto
tale palazzo, nei tempi d'Innocenzo con trasporti di gioia, distribuendo
JII, dovea il vescovo di Albano donativi ai soldati , ed accordando
VOI. I. 24
i86 ALE ALC
diverse esenzioni alla città, che ri- dagli slessi albani , imiti a' tusco-
colmò di lodi. lani, ed altri della campa-
tivolesi
papa Anacleto II, figlio di Pier Leo- riedificò sul lago Albano la città, di
ne, a fuggirsene in Francia. Tultavol- cui Onorio IV, Savelli , eletto nel
ta, nel i i37, col favor dell'impera- 1285, investi signore Luca Savelli
tore Lotario II, rientrò nella provin- suo nipote. Altri però attestano che
cia romana, in avanti occupata dal- mentre Onorio III era canonico
l'antipapa: ricuperò Albano e la cam- regolare lateranense, essendo stato
])agna, ina non volle entrare nella cit- aio per quatti'o anni dell'imperatole
tà di Roma per timore delle insidie Federico II, quell'Augusto, per la
che potevano tendergli i fautoii di benevolenza e venerazione nutrita
Anaclelo II ; onde passò a Bene- verso di lui, nel 122 1, abbia data
vento. Albano nell' anno appresso fu a Giacomo Savelli la città di Albano.
di nuovo occupata dalla fazione del- Certo è, che a quella famiglia restò
l' antipapa, mentre Innocenzo II, fa- per quattro secoli tale signoria, della
cendo guerra a Ruggero duca di Sici- quale venne solennemente investita
lia, rimase prigione. da Onorio IV.
Morto r antipapa ai 2 5 gennaio Nella celebre vertenza di Boni-
I i38, Innocenzo si occupò a riordi- facio VIII coi colonnesi, si unirono
nare le cose della Chiesa, e lìel i i ^1 a questi e al francese Nogaret an-
promosse al Cardinalato il suo fratel- che i Savelli signori di Albano, che
lo Pietro Papareschi, conferendogli il ebbero parte nell' attentato commes-
vescovato di Albano, U- e, secondo 1'
so a' 7 settembre i3o3 in Anagni.
ghelli, investendolo anche del domi- Eugenio IV (an. i436) movendo con-
nio temporale di quella città. Mori tro i colonnesi ribelli, che l'aveva*. 10
il Cardinale Pietro Papareschi sotto costretto a fuggire da Roma in abito
Eugenio IJI, ed in quel tempo Al- di monaco, rientrava in Albano col-
bano fu esposta a nuove sciagure, l'aiuto Giovanni Orsini, vescovo
di
tanto per le scorrerie de'saraceni, che di Recanati ed anche allora questa
:
per le dissensioni dell'imperatore Fe- città molti danni ebbe a sentire nei
derico I Earbarossa col Pontefice punti dove i colonnesi ed loro i
bo, genovese, si rinnovarono i tu- né l'aver preso posto alla sinistra nel-
multi ; il re di Napoli violò i di- la visita fatta al suo ambasciatore in
ritti della Apostolica Sede, duca di il Roma, Gioi'gio Albano de' conti di
Calabria occupò la campagna roma- IMartinitz; perocché, penetratosi da
na, il duca di Bracciano s' impadronì Innocenzo aver lui passate all'amba-
di Perugia, ed imbaldanziti i co- sciatore alcune carte antiche e docu-
lonnesi ed i Savelli, nel 148G, di menti, affine di dimostrar che Albano
nuovo occuparono Albano, e a poco fosse feudo dell'imperio e quindi sog-
a poco la rifabbricarono. Alessan- getta al vassallaggio dell'imperatore,
dro VI, già Cardinale vescovo d'Al- fu senza piìi quella città rilasciata al-
bano, come salì al soglio Pontifìcio, l'incanto per quattrocento quaranta-
diede gravissima sentenza contro i mila scudi al principe d. Livio Ode-
colonnesi e i Savelli, signori di Al- scalchi, nipote d'Innocenzo XI. Se non
bano , collegati a Federico re di che essendo quegli pel suo principato di
Napoli ; per cui i colonnesi risol- Sirmio in Ungheria suddito dell' im-
vettero di cedere al Papa la signo- peratore, temè il Papa, che di con-
ria delle loro terre, rimanendo i ceito col ministro imperiale IMarti-
partigiani loro oppressi dai potenti nitz non ne ricevesse di nascosto l in-
Orsini a Viterbo e iu altri luoghi. vestitura da Cesare, onde, come
,
no dell' intera occupazione dello stato ni, bibliotecario della S. R.. C. sot-
Pontificio, trovandosi Pio VI, allora to Gregorio V nel 996. Questo
regnante, in grandi ristrettezze, fece Pontefice lo elesse anche abbate di
porre in vendita varie possessioni s. Salvatore ai Monti.
della Camera apostolica, tra le quali Fra i Cardinali vescovi di Alba-
la città di Albano, per cui il prin- no, degni di special menzione, no-
cipe di Piombino fece l' offerta di teremo i seguenti Pietro, eletto Pa- :
trecento mila scudi . Egual somma pa nel 1009, col nome di Sergio IV :
vescovi, che 1' hanno governata, fra dopo aver dato in Parigi l'abito e la
cui crediamo opportuno segnare i se- regola ai cavalieri templari; Nico-
guenti Piomano, che sottoscrisse
: al lò Brenkspeare, inglese, che l'anno
concilio celebrato in Roma da s. Ilario I 1 46 confermò nella Chiesa Catto-
Papa nel 465, nel giorno della sua lica la Svezia, la Norvegia e la Da-
consacrazione; Atanasio, che sotto- nimarca, e che col nome di Adriano
scrisse al concilio adunato in Ro- IV fu eletto Papa nel i54; ^'Uixì-
i
ma da Papa Felice IH, nel 487, tiero, che al momento in cui il Pon-
risguardante gli apostati dell' Africa, Alessandro III si era ritirato in
tefice
ricevuti a penitenza ; Giovanni, eletto Francia per le turbolenze suscitate in
nel 594, già bibliotecario della San- Roma, restò vicegeiente della Chiesa;
ta Sede, nel Pontificato di s. Gre- s. annoverato Ira
Bonaventura, i
1492 fu eletto Pontefice col nome di sci[)Iina, e come safi al soglio Pon-
Alessandro VI ; Giovanni Balvès, fran- tificio col nome di Onorio IV, la
cese di bassi natali, ma di sommi ta- consacrò . Mancati nondimeno gli
tì, pronipote di Sisto V morto nel , zata sotto il reggimento del Cardinale
1 623 ; Alessandro Dledici eletto Papa Paolo Emilio Sfondrati del qua- ,
VII Cardinale, indi nel 18 16 pre- zo Brancati dell' istesso Ordine au-
conizzato vescovo della propria pa- mentò la fabbrica di quella chiesa e
tria, e fra varie cariche , sostenne r adornò. Ivi egli stesso consumò gli
quella di penitenziere maggiore. idtimi giorni nel ritiro e nella com-
La cattedrale d'Albano è dedicata pilazione delle sue opere. Merita spe-
ai Pancrazio e Bonaventura. Al suo
ss. ciale ricordanza la chiesa di s. Maria
capitolo Benedetto XIV, per istanza della Stella dei pp. carmelitani edi-
del Cardinale Acquaviva, concesse il ficata, nel i565, da Fabrizio e Cri-
rocchetto e la mezzetta paonazza (Ve- stoforo Savclli, e dall'ultimo principe
di Acta Martyrii s. Pancralii , et di Albano ristorata ed abbellita. Que-
s. Dion. cj'iis patria, apud Su- sta dai pp. Carmelitani venne rinno-
rinni, \ 7 niaii). Inoltre havvi in Al- vata per la massima parte, e dal
iqo ALE ALB
] seiiemerito zelati ti ssimo vescovo e pro- vo di Albano, presso s. Maria della
tettore vivente Cardinale (Viantian- Rotonda di questa città, indi dall' al-
A\XO . MDCCCXXXIX
IH . KALENDAS . MAIAS
GP.EGOEIO . XVI . PONT . MAX
f^>VOD . TERRACIXA . VRBEM . EEPETENS
NOVVM . HOC . SEMllVARIVM
MAIESTATE . SVA . IMPLEVERIT
CLEME?fTIA . BEXIGXITATE . CVMVLAVERIT
IO. FRANCISCVS . CARDINALIS . FALZACAPPA . EPISCOPVS . ALBaNENSIS
PERENNE . TANTI . BE.VEFICII . MONVMENTVM . POSVIT
per comodo dei consoli, clie vi si ]>olcro del re di Roma Tulio Osti-
trattenevano nel portarsi al monte lio, come giudicava il dottissimo
Albano a fini; di celebrarvi le fe- ]i. Rircher, condottosi ad osservar-
rie latine : quel palazzotto fu per- lo circa al 1670, né quello del re
cosso da un fulmine alla morte di Anco Marzio successore di Tulio
Agrippa. come alcuni pretesero; ma piuttosto
Nei secoli a noi più vicini, sia quello del console e pontefice Gneo
per l'amenità sua, come per le an- Cornelio Ispano della celebre fa-
tiche scaturiginiabbondanti di ac- miglia degli Scipioui . 11 sepolcro,
que freschissime, nonché termali, vi quanto allo stile e alla sua forma, è
si fecero delle piscine e de' vivai greco etrusco del secolo VI di Roma.
e verso la metà del secolo si XV Sopra l'orlo del quadro, in cui so-
tenne conto di Palazzuolo, siccome no rappicsentati i fasci consolari,
di un luogo di somma delizia. Parti- si ascende per sette gradini ad un
colari furono le cm'e colà adoperate ripiano, sul quale dal peperino la-
dal Cardinale Isidoio di Tessalonica vorato si può arguire che fòsse il
mezzo dei fasci v' ha la sedia cii- trovarono inscrizioni col nome dei
rule, a cui è sovrapposta la civica Tarquinii, e teste, braccia, torsi, e
corona, ed attraverso lo scettro ebur- tua piccolo cavallo di marmo aven-
neo lungo circa sette palmi col- , te sulla gualdrappa una memoria
r aquila in cima. in caratteri greci. Tutto ciò prova
Questa reliquia dell'antichità non ivi essere stato il più volte mento-
si trova mentovata che nella rac- vato palazzo consolare.
colta del Piranesi e nella riprodu- In questa posizione pertanto tro-
zione del cav. Riccy; eppure sareb- vasi il convento di Palazzuolo, e la
192 ALB ALB
chiesa dedicata a s. Maria, eretta fino in commenda, e sul finire di esso se-
dal secolo XIII. Ciò rilevasi da una colo, l'abbandono dei monaci rese
Bolla d'Innocenzo IV, Fieschi, 1 4 gen- quel luogo del tutto deserto. Così
naio 1244. Da questa Bolla appari- trovavasi l'anno 139 1, quando n'e-
sce eziandio i. questa chiesa essere ra abbate commendatario Tomma-
stata soggetta al monistero de' ss. An- so Pierleoni romano , e quando i
drea e Sabba di Roma; 2. che Gio- monaci certosini, per concessione del
vanni abbate Cluniacense de' ss. An- Pontefice Bonifacio IX, Tommazelli,
drea e Sabba l'abbia per ordine d' In- napoletano, l'ottennero onde passar-
nocenzo III, verso il i2o4, conceduta vi 1 estate, giacché molto sollèriva-
ad un tal Sisto priore, ed ai suoi no per l'aria malsana nel monistero
irati eremitani sotto l' annuo censo loro di s. Croce in Gerusalemme.
di due libbre di cera; 3. che gli ^ arie contese sostenute per quel
eremitani da Onorio III fossero convento da' detti monaci coi mi-
posti sotto la regola di s. Agosti- nori osservanti , furono terminate
no ; 4- che essendo priore di Pa- soltanto nel 1490, come riferisce l'an-
lazzuolo certo Romano, per opera nalista Wadingo nel tomo XII dal
del Cardinale Stefano da Ceccano, padre Casimiro da Roma citato a
i frati eremiti si vinissero al moni- pag. 2 38. Nella Bolla di concessio-
stero dei cistcrciensi di s. Anasta- ne data ai cistcrciensi pai'lasi sol-
sio alle acque Salvie, insieme con- tanto del fabbricato del monistero
venendo di riconoscere per supe- col cortile e coli' orto, salvi sempre
liore l'abbate di sant'Anastasio, i diritti della commenda. Quei pa-
tinche s. Ilaria di Palazzuolo non dri certosini l'itennero il convento
fosse dichiarata badia; e dall altro fino al i449j ^" ^'^'^ '^ cedettero ai
canto finché l' abbate di s. Anastasio pp. minori osservanti, come si ha
non avesse piena e libera facoltà di dall' islromento rogato da Giovanni
mandare a Palazzuolo nei mesi estivi di Luca Francia.
tutti o parte dei suoi monaci. Que- Questo convento di Palazzuolo, nel
sti patti ottennero I' approvazione secolo XIII, confinava da un lato
di Gregorio IX, i-iservato sempre il con le possidenze di Grottaferrata,
censo di due libbre di cera al moniste- già celel)ratissima abbazia ; dal-
ro di Sabba, cui, comesi disse, s. Ma-
s. l' altrocon quelle della chiesa di
ria di Palazzuolo originariamente s. Angelo presso il lago: cliiesa de-
era soggetta. Tale unione fu pure molita negli anni scorsi unitamente
approvata nel capitolo generale di al romitorio, che le stava annesso; col
Citeaux, nel 1237, e l'anno i2 44 territorio di Rocca di Papa, feudo
dal detto Innocenzo IV fu data la de'colonnesi; e col castello, ora diroc-
podestà all'abbate di s. Anastasio, se- cato, di Malafitto.
condo la bolla sopraindicata, che si Il convento di Palazzuolo, rifab-
legge nell' Ughelli, tom. I, e. 259, bricato ne" primordii del secolo X\1I
di erigere in tilulum ahhatice la dal padre Évora vescovo di Opor-
chiesa di s. Maria, perocché s' erano to, ministro di Portogallo l'u ono- ,
sto Pontificato Albenga, avendo soste- una picc(jla isola detta Isnlollo di
nute molte guerre, si diede sponta- Albenga, da cui s. Ilario cacciò
tità de' suoi abitatori. Il re apprez- " naie Nicolò Albergati, cittadino e
zava questo vescovo si fattamente '» vescovo di Bologna, uomo di
che tentando Albeo di togliersi il » grande santità, di cui nella Cliie-
peso dalle spalle e di volare alla " sa sono in questi tempi assai ra-
sohtudine, Engo appostò guardie vescovi, che lo imitino ".
in »> l'i i
rengario, nel concilio romano te- suoi tempi egli era uomo di alta
nutosi l'anno 1079 e validamente
; dottrina. Visse cinquant' aiìni in
difese , con un libro apposito la , quella dignità, e morì sotto I*a-
transustanziazione dell' Eucaristia . squale con isplendida riputazione.
II
Mori in Roma
088. Compo- l'anno 1 ALBERONT Giulio, Cardinale.
se anche un libro Della perpetua Giulio Alberoni nacque di oscuri
verginità di M. V. e tie Inni sul- e miserabili genitori a Firenzuola
la di Lei assunzione. nel Parmigiano, il 3o maggio 1664.
ALBERICO, Cardinale. Alberico Coltivò la terra fino all'età di quat-
da Urbano II fu creato Cardinale tordici anni ,
quando la squisitezza
prete di s. Pietro in Vincoli. Sotto- straordinaria di genio, che sentiva
, ,
mente III ; fu creato Cardinale dia- e dei Ghil)ellini, dei Bianchi e dei
cono di san Giorgio in Velabro. Neri , molto sofferse Eccitatosi .
VOL. I. 26
20?. ALP> ALB
loizo. Neil' età di sette anni la prO' diede il suo nome all' Ordine dei
ghiera formava le sue piìi care dc- predicatori. I rapidi j)rogressi, che
Jizie, e tre volte per settimana si fece in ogni scienza, gli meiitarono
privava del proprio cibo per di- di essere riputato come il piìi insi-
sti'ibuirlo a' poveri. Adulto, si ap- gne teologo, filos(jfo e matematico
plicò alla Cfjitura de' campi in com- della sua età. Per due anni sosten-
pagnia di suo padre ; mentre pe- ne la carica di vicario generale del-
rò attendeva a questa, il suo spi- l' Ordine; in seguito venne creato
lito ei'a unito al Signore. Per con- provinciale per l'Alemagna; fu pro-
discendere ai desiderii de' suoi ge- fessore in molte città, ed a Colonia
nitori, prese moglie. Costei soll'ren- ebbe a uditori s. Tommaso d' Aqui-
do di mal animo, che il marito no, Ambrogio da Siena e Tommaso
distribuisse gran parte del suo a cantipratense, che tauto si segnala-
favore de' poveri, lo prese a perse- rono per la sublimità del loro in-
guitare; ma Alberto ne sopportò gegno. Venne inandato come nun-
con pazienza i rimproveri, e Dio zio in Polonia; poscia fu chiamato
stesso volle ricompensare eoa mira- a Roma dal Papa Alessandro IV,
coli la carità di lui. Dopo aver sos- che lo fece maestro del sacro pa-
tenute molte persecuzioni da alcuni, lazzo e dopo qualche tempo lo
,
cattivo r altro, autore del testamen- quali s. Domenico, che li confutò col-
to antico, creatore delle cose visi- le più convincenti ragioni. Siccome
bili e dell'uomo ; Inoltre insegnava- poi continuavano a fare rapidissimi
no che Gesù Cristo non è né A'cro progressi , i Sommi Pontefici pub-
Dio, né vero uomo; che la risurre- blicarono, nel 12 IO, una crociata
zione della carne é una menzogna ; onde estirparli , e dopo una lunga
che son falsi i sacramenti; condan- guerra di diciotto anni abbando- ,
che gli arcivescovi di quella sede sta età si vide innalzato per comu-
ad esclusione di ogni altro , doves- ne consentimento alla dignità epi-
sei'o incoronare i monarchi. Chia- scopale di Angers. Obbligato a far-
mato a Roma da Alessandro III, si consecrare, fece ritornare in vi-
il re pregò il Pontefice a rivocare gore la ecclesiastica disciplina al-
il decreto, asserendo che 1' Albi- quanto operò che si adunas-
rilassata,
mano era l'occhio dei suoi consi- se il concilio di Orleans nel 538 a
gli, e il braccio delle sue risoluzio- proscrizione dei maritaggi incestuo-
ni. Avendo poi quel principe rice- si frequentissimi ai suoi tempi. Quan-
vuta la croce per la terra santa, tunque fregiato del dono dei mira-
nel partire dal regno ne affidò il coli, rispettato e onorato dai prin-
governo all' Albimano. Alessandro cipi, riputavasi l' infimo degli uomi-
ili in rigviardo ai suoi meriti, nel ni. La nativa dolcezza e la schiet-
1
179, o 1 180, lo decorò della por- ta gravità della indole sua non ne
pora col titolo presbiterale di s. sturbavano la immutabile fermezza,
Cabina, e lo creò arciprete della ba- dove la legge di Dio e l'osservanza
silica vaticana. Egli fu il primo Car- della disciplina lo esigevano. Mori
dinale che esercitasse la carica di qxiesto santo vescovo ottuagenario al
ministro di stato in Francia. Inno- primo di marzo del 549- Molti mo-
cenzo III lo incaricò di una lega- nisteri , chiese e villaggi in Fran-
zione in Colonia, per estinguere lo cia portano il suo nome. La sua
scisma , che si era acceso in Ma- festa ricorre nel d'i primo di marzo.
gonza dopo la morte del Cardinale ALBINO, Cardinale prete dei ss.
alcuni all'ari, noi dii emo deUAlbima- della Chiesa dairanno Syo al 6o4-
,
ALB •
» ALB -20 ji
Sotto Ui'bano Vili ancora scrisse natosi poi alla Chiesa, fu conse-
la bolla contro il libro di Gianse- crato arcivescovo di Toledo. Lo ze-
nio. Il Cardinal Orsini, poi Bene- lo che dimostrò nel difender la fede,
detto XIII, in una lettera a quei e nel sostenere i principii della mo-
di Cesena, pianse la morte dcU'iVl- rale evangelica, gli cagionò non pò-
2oG AL« ALB
che persecu7.ioni. Rifuggitosi in Avi- allo studio delle leggi, fu eletto presi-
«r//f. Egitlio Albornoziod'illustre [)ro- questo spedale, fhio dalla sua isti-
fìzii divini ed alla cura di soccor- fecero istanze a Giovanni XXII, oit-
rere alle bisogna de' poveri. Tali de ottenere la tanto desiderata unio-
non ottennero 1' ap-
prescrizioni però ne, che non ebbe mai effetto,
provazione prima del 1162, nel Nel i4i9) Raimondo Meyrosi,
qual anno Pietro vescovo di Pdio- arcidiacono di Tolosa, commissario
dez assegnò ai membri di questo apostolico di Martino V, stabili che
istituto una regola, tratta ili parte i religiosi e le religiose non oltre-
eziandio essere annoverato fra i suoi religiosi divisero fra loro i beni di
membri. In seguito parecchi altri questo spedale, ed alcuni giunsero
Pontefici mostrarono favorevoli
si a tale da non voler obbligarsi ai
a quest' ordine, di cui approvarono voti solenni qualora vi davano il
,
tanto per la sua slniltiira quan- mila fiorini. L' arcivescovo d' Alby
to pei suoi ornamenti. 11 capitolo dal 111 secolo in poi avea il supre-
è composto di dodici canonici, fra i mo dominio sulla città , e sobbor-
cjuali il tcolofji), il penitenziere, due ghi , meno quel di Castel veccliio.
arcidiaconi, il gran cantore. Inoltre ]Non si conoscono molto le parti-
ha diversi canonici onorari, un se- colarità della vita e delle azioni
minario, e due comunità di mona- di sant'Amaranto ( fedi) marti-
che. Conta Alby ottantasei vescovi re ad Alby, ma si sa ch'egli mo-
e dieci arcivescovi ; si gloria di rì per la fede. Alcuni ne metto-
tre santi, e di tredici C'ardiiiali ,
no la morte nella persecuzione di
liiltiino dei quali fu il celebre Car- Decio nel 249, altri 1' attribuiscono
dinale Francesco Gioacchino de Pier- alla barbarie di Croco re dei Ger-
re de Bernis, ambasciatore di Fran- mani , che devastò le Gallie sotto
cia , successivamente a \ enezia , a il regno di \ alenano, e di Gal-
JMadrid, a Menna ed a Roma, mor- lieno facendo perire moltissimi cri-
to vescovo suburbicario di Albano, stiani. Amaranto confessò la fede
a' n novembre^- Bernis. i''94- nel villaggio di Vians, presso Al-
Il vescovato d'Alby, che poscia by. Fu scoperto il suo sepolcro ,
1 1O ALC ALC
ceni , e fu quasi distrutta per le desimi esclusivamente la proprietà.
guerre quando il
di religione, fa- ALCANTARA Ordine mili- (d').
moso conte Simone di Monfort co- tare così 5 appellato da una città
niando la crociata contro gli eretici del medesimo nome in Ispagna.
albigesi. Questi, scacciati da Tolosa, I suoi cavalieri ebbero l' istituzione
si ricoverarono nel territorio di AI- circa l'anno 1 1 70, affine d'impedire
by, onde presero il nome [V. Al- le incursioni dei mori. L'ordine ven-
bigesi ). Per condannare l' eresia di ne posto sotto la regola Cistcrcien-
costoro, due concilii furono cele- se, e prima fu denominato di s.
brati in Alb}'. Il primo nel i 1 76 Giuliano del Pereiro dal castello ove
I dei con-
riportato nel toni. II p. ebbe origine. Papa Alessandro III
cilii ; i254, siccome ab-
l'altro nel nel I 1
77 l' approvò, ed essendo Fer-
biamo dall Aguirre nel tomo II del- nando Gomez primo maestro, Lu-
la raccolta dei concilii T^. Avi- . cio III, nel II 83, ne die' la ponti-
gnone. fìcia conferma. La prima insegna del-
ALCALA^ Henarez [Couiplu- di l' ordine fu un albero di j^ero in
tum). Città vescovile di Spagna nel- campo d'oro, e i cavalieri si chiama-
la nuova Castiglia, chiamata He- vano del pero fino al 12 12, in cui
narez dal fiume di tal nome. Vi si Alfonso Vili re di Castiglia, cacciati
tennero quattro concilii il primo : i mori da Alcantara, consegnò ad
nel iSaS sui costumi degli ecclesia- essi quella terra, pei'chè la difendes-
stici; il secondo nell' anno 1826 sero dai barbari. Colà stabilitisi, pre-
sulle immunità della Chiesa; il ter- sero il nome di Alcanlara, e si uni-
zo nell'anno i333 sulla disciplina; rono ai cavalieri di Calatrava, che
il quarto nel iSjq sullo scisma prima possedevano quella città. In-
dell' antipapa Clemente VII. Al- sorte tra i due ordini alcune diffe-
calà nel secolo XVI fioriva , ed renze, si separarono, e col permesso
era vescovato sufTraganeo di Tole- di Benedetto XIII antipapa , nel
do, con una chiesa collegiata , tre i4i I5 ad insegna la croce
presero
parrocchie e diversi conventi, oltre verde gigliata sopra una cappa gran-
gli ospedali e molti collegi. L' u- de di lana bianca. Professavano da
niversità fondata nel 1 51 7 dal Car- principio ma poscia per
la castità,
dinal Ximenes arcivescovo di Tole- indulto Paolo III nel i54o fu
di
do, che le donò una cospicua bi- loro conceduto di prender moglie. La
blioteca , dopo quella di Salaman- commcnderia dell' ordine fu conces-
ca, fu la piìi rinomata nella Spa- sa da Innocenzo \ III al re Ferdi-
gna. Già decorata di numerose ti- nando V, e col progresso venne sta-
pografie, quivi fu stampata in di- bilita dai Pontefici alla corona di
verse lingue la Bibbia Sacra^ cono- Spagna, che ne dispone delle com-
sciuta col titolo Coinplutentia Bihlia. mende, giacché il Pontefice Adriano
Nel 1 890 ai 1 3 ottobre vi morì il VI nel i523, confermando i decreti
re Giovanni imperatore Ferdi-
I ; l' di Alessandro VI e Leone X, ne
nando I vi nacque nel i5o3, enei dichiarò perpetuo gran maestro il
M dizione ". La sua morte accadde Talmud dei giudei , dagli erro-
in Roma l'anno i58o, sessagesi- ri degli eretici, e dalle storie ro-
mottavo dell' età sua . Fu sepolto manzesche più riputate nell' Orien-
nella chiesa de' certosini, di cui era te. Si vuol confessare in esso la Li-
stato protettore. ni tà di Dio; ma si nega, coi sa-
ALCMONDO (s.), vescovo cU bcillici , la Trinità delle persone
Hexam in Inghilterra , fu monaco G. C. è riconosciuto come un pro-
di esimia pietà, dalla solitudine feta , ma non come figliuolo di
tratto ad occupai-e quella sede. Dio, e Salvatore del mondo. Coi
Nient' altro di lui ci racconta la nicolaiti si ammette la pluralità del-
storia, tranne che aggiunse un mo- le mogli , e cogli ebrei la necessità
nistero alla chiesa ivi fabbricata della circoncisione ec. Questo libro
dal santo suo antecessore Wilfrido. è ricevuto dai mussulmani come
Mori verso il 780, a quel che pare, divino ed infallibile dettato da ,
nel giorno 7 settembre, giorno della Dio col ministero dell' angelo Ga-
sua festa. briele; e ascrivono a delitto il solo
ALCMOxNDO (s.), martire in In- dubitar intorno qualche dogma. Se-
ghilterra figlio di Elredo, e fratello condo il sig. Ginguenè ( Sior. della
di Osredo , amendue re di Nor- Lctter. hai. ), Maometto avea minac-
tumbria , sejipe fai"si povero in ciato del fuoco eterno chiunque aves-
mezzo alle ricchezze, spogliando- se ardito alterr.re sillaba del suo
^t-s ALC ALC
Alcorano. Maometto ben com-
istesso ed aHìnchè tali suoi discepoli vie[)-
fin dai primi tempi l'incendio della le avea sostenuto qualche conte-
rinomata biblioteca di Alessandria : sa. Dopo cinque anni fu presente
se l'osservino presentemente, l'espe- al concilio tenutosi in Fiancfort.
rienza lo dice. Nel 796 ricevette in dono da Carlo
ALCUINO, o ALBINO Fiacco. l'abbazia di s. Martino di Tours,
Questo erudito scrittore nacque ver- ove stabifi una scuola, che divenne
so l'anno 'jS'ì in Inghilterra nella più celebre di tutte le altre. Oltre
provincia di York, da genitori co- l'anzidetta ebbe eziandio le abbazie
spicui per nobiltà e ricchezze. Dap- di Ferrières, di s. Lupo di Troyes
prima chiamavasi AlcAvin, no-
egli e di Saint-Josse. Ma non andò gua-
me sassone ed in seguito anche
, ri tempo, che Alenino, conoscendo
Albino. Ebbe la prima educazio- di non poter disimpegnare a' doveri
ne in un monistero di York, che che gì' imponeva il suo ministero, a
sorgeva vicino alla chiesa metropo- cagione della sua salute mal ferma,
litana.I celebri professori Egberto implorò dal re di essere esonerato
ed Elberto, che furono poscia insi- dal governo de' monisteri. Ottenu-
gniti della dignità episcopale , lo tone r assenso, benché a stento, ei
ammaestrarono nelle lingue latina e si diede alla pratica di tutte le vir-
greca_, e negli elementi eziandio del- tù in qualità di semplice monaco,
l' arabica. Dopoché fece la solenne fino al giorno della sua morte^ che
professione monastica, gli fu aflìda- avvenne a' dì 1 9 maggio dell' an-
to r incarico di sopraintendere alla no 8o4- Taluni accusarono Al-
scuola del suo monistero, e poscia ne enino di aversi posseduto varie ab-
fu fatto bibliotecario. Verso anno l' bazie simultaneamente ma venne ;
ma, ove allora trovavasi Carlo Ma- Interroga tioiies et responsiones, seu
gno. Questo principe, il quale avea liber quxstionuni in Genesinj Dieta
formato il progetto di adoperarsi, super illud Geneseos: faciamus ho-
perchè le belle lettere fiorissero nei minem ad imaginem nostrani ; En-
suoi stati, invitò Alenino in Fran- chiridion seu expositio pia et hre-
cia. Questi non appena gliene fu vis in septem psalmos poenitentiales,
fatta facoltà dal suo arcivescovo e in psalnmm eentesimuni deciniuni
dal re, accondiscese alle brame di oetaK'um, et in psalmos gradutdes,
Carlo , il quale lo volle avere ad Arnoneni archicpiscopuin salis-
a
maestro. Insegnava le scienze ìmrgensemj De psalnwnun usuj Of-
an-
che agli alti'i individui della fami- Jìcia per ferias j Epistola de ilio
glia reale, ed ai gr;;ndi della corte, Cantici Cantieoruni loco: scxaginta
ALD ALD 2,i
siint icgin.TCominrnlaria
; in Ecclc' siceeboracensis j Commentarius bre~
siastenj Cornmentariani in .y. loan- vis in Cantica Canticoruni j Brc-
fide sanctce Trinilatis, libri tresj ad suir autore della quale i dotti non
Caroliim Magnimi, ciini invocalio- si Alenino compose al-
accordano.
ne ad Sanctani Trinitalein et syni- tre opereche andarono smarrite, o
bolo fidei j De Trinitatc, ad Fri- non furono consegnate alle stampe.
degisum qucestiones 28, seu confessio, Vi sono inoltre altri scritti, che
sive doctrina de Deoj De differen- falsamente si attribuiscono a questo
tia ceterni et sempiterni, irnniorta- illustre scrittore.
neir anno «S'iS. EgU disimpegno con Chiesa ricevette un Pontefice e chia-
ammirabile saggezza a tutti i suoi rissimi Cardinali se vogliamo cre-
,
11 avea stabilito coli' imperatore cir- di Ncruccio suo nipote che morì ,
scrisse, con altri ventisette Cardina- miglia rimase vui solo i-amo nella di-
li, ad una bolla di Calisto II in fi- scendenza di Martino, e tale conti-
vore dei vescovi della Corsica. Mo- nuò sino a Rainerio detto Brunetto,
rì dopo il 112 1. dal quale, dopo il 1290, nacquero
ALDOBRVNDINI (Famiglia). Que- tre ilgli, cioè, Caruccio, Neri e Gio-
sta nobilissima ed antica famiglia è vanni. Giovanni morì senza prole ;
An-
oi'iginaria dell' illustre Firenze. perciò la famiglia si divise in due
ticamente chiamavasi Del Nero e soli rami, da cui no sorsero poi de-
Carnea', ma sul ]irincipio del secolo di altri.
ALD ALD 2,5
D;illa discendenza di Caniccio li- 1527, allorché eseicitava il cospi-
so , nell'anno i55o circa, Giovan cuo impiego di segretario di stato,
Francesco, uomo celebre per le sue Giovanni, dopo esser stato ammesso
imprese militari e pel suo eroico va- da Giulio III, nel i554, tra gli av-
lore.Giovan Francesco, impalmata vocati concistoriali , e nell' anno
Olimpia Aldobrandini della prosa- medesimo fatto governatore d' Imo-
pia di Neri, eblje, tra gli altri fi- la, essendo Pontefice Paolo IV, passò
gli, i Cardinali Silvestro ed Ippo- nel i556, tra gli uditori di Rota.
lito nonché Pietro, da cui, come
, Da queir uffizio s. Pio V lo promosse
diremo nacque Olimpia sposatasi
, al vescovato d' Imola, nel 1 5C)C). Di-
poi a Eorghcsi, quindi a Pamfìli. cesi,che governò con tanto zelo e dol-
Dalla fìgliuolanza di Aldobrandini cezza, che gì' Imolcsi riputavano a-
Neri uscì, sulla fine del dccimoquar- ver il Papa mandalo un angelo
loro
to secolo, Giorgio Aldobrandini, che per vescovo. Il perchè Pio V, ai 17
s.
stro Aldobrandini, del ramo Neri, r età di anni 22, diacono Cardinale
siccome di sopra dicemmo, e da di s. Nicolò in carcei'c. Di là passò
Lisa Deti, dama fiorenlina. Ban- al titolo di s. Maria in Transtcvere,
dito da Firenze il padre di lui e a vescovo di Sabina, nel 1G20.
dal duca Alessandro de Medici, nel Sostenne onorevoli legazioni, ricu-
.,
«{uattordici rioni di Pvoma in be- cessori air illustre sua prosapia. Col-
nefizio dei poveri. la morte di lei, accaduta nel 1681,
Aldobrandini Silvestro , Cnrdi- furono trasferite parte delle amplis-
uale. Nobile fiorentino, figlio di Gio- sime ricchezze degli Aldobrandini,
vali Francesco Aldobrandini, fi^i del- cioè la primogenitura di Rossano,
ia prosapia di Caraccio, e di Olimpia alla casa Borghesi, e parte, cioè la
sorella del Cardinal Pietro Aldobran- secondogenitura, alla casa Pamfili.
dini, del ramo Neri.
Fra quindi Estinta ancor questa ultima nel
Silvestro pronipote di Clemente 1760, entrarono le facoltà ed il ti-
A'in. Egli ai 17 settembre i6o3 tolo di Pamfili nella primogenitura
in età di sedici anni fu da quel della famigha Doria di Genova, alla
Pontefice creato diacono Cardina- quale spettava il celeberrimo am-
Je di san Cesareo. Senonchè mori miraglio Andrea Doria, la cui fa-
in Roma nel 1612 d'anni venficin- miglia venuta a Roma aggiunse al
que, da tutti encomiato per la sua proprio il cognome dei Pamfili. Al-
conoscenza delle lingue. Passò la la secondogenitura della casa Aldo-
maggior parte del Cardinalato ac- brandini ,
già unita alla Pamfili
compagnando il detto Cardinal Pie- passò nel 1769 il secondogenito di
tro nel suo arcivescovato di Ra- casa Borghesi Paolo Maria Pio, il
venna, nel tempo della contraria quale, lasciato il proprio cognome,
fortuna da quell' arcivescovo speri- cominciò a prender lo stemma e
mentata mentre Paolo V governa- ad intitolarsi principe Aldobrandi-
va la Chiesa. ni, divenendo il principato secondo-
Aldobrandini Ippolito, figlio di genitura della famiglia Borghesi
(rian Francesco e fratello del loda- Di fatti Francesco nato a' 9 giugno
to Cardinal Silvestro, in riguardo 1776 dal principe Marc' Antonio
del prozio Clemente Vili e del de- Borghesi, e dalla duchessa vSal via-
1839, da questa vita, degno di ogni occupato dalle armi francesi ed au-
encomio per magnanime doti, som- striache. Fu eletto poscia chierico di
mamente benefico ecompianto gene- Camera, successivamente nunzio di
ralmente, stallili con testamentaria Napoli, di Venezia, di Spagna. Con-
disposizione, che il suo secondoge- tinuando nelle legazioni per tutto
nito don Camillo nato a' sedici ,
il Pontificato d' Innocenzo XIII e
novembre 8 6, colonnello onora-
1 1 di Benedetto XIII, per ultimo Cle-
rio del corpo de' Vigili, e dal re- mente XII, ai 2 ottobre 1730,
gnante Pontefice Gregorio XVI de- creollo prete Cardinale dei ss. Quat-
corato della croce di commendatore tro Coronati e legato di Ferrara,
dell'Ordine di s. Gregorio Magno da dove morì, in età d'anni 67, ai i4
lui istituito, col cognome Aldobran- agosto 1734. Ebbe fama di molta
dini, ne godesse egli ed i suoi di- dottrina, probità di costumi e be-
scendenti il principato, in una a tut- neficenza verso i letterati.
dei ss. Nereo ed Achilleo. Finì la era ristabilito in Madrid. Per tal
vita in Roma nel i665, d'anni 52, motivo r Aldovrandi si partì dalla
in grande stima per la soavità delle Spagna, e per ordine del Pontefice
maniere, per la ingenuità de' costu- si fermò in Bologna, dove rimase
mi, e per 1' applicazione agli studii. fino alla morte di Clemente XI.
Aldobrandini Alessandro, Car- Eletto Innocenzo XIII j ricuperò l'an-
dinale, figlio di Giovan Francesco, tico suo posto di uditore di Rota, col-
nipote del lodato Cardinale Baccio, la reggenza della penitenzieria. Bene-
nacque il primo maggio 1667. Ve- detto XIII lo nominò consultore
stì l'abito di prelato nel 1699; del s. Uffizio e Patriarca di Geru-
VOL. I. 7.8
2i8 ALD ALE
salemme. Clemente XII lo fece go- piscopale virtù,non andò scevero
vernatore di Iloma e poi, neli' anno da censure e dalle più ati'oci ca-
1 734, a'24 marzo, Cardinale
prete di lunnie. Per queste fu messo in
pali congregazioni. Nel 1784 venne sciuta la falsità delle accuse, venne
destinato vescovo di INIontefiascone e richiamato. Si sa di lui che assi-
na. Mori nella sua diocesi di Mon- 1480 alla IMotta, piccolo borgo sui
tefiascone l'anno 1752, e fu sepolto confini della inarca trivigiana, in-
nella chiesa di s. Petronio di Bo- segnava le pu-
lettere sin dalla sua
logna. bertà. I monarchi ne conobbero i
ALDRICO (s.), vescovo di Mans, talenti, e li ricompensarono. Lui-
tore dopo qualche tempo alla chie- suoi meriti, nel i536, a'22 dicem-
sa di Mans, della quale fu crea- bre, ricevè la sacra porpora da l*ao-
to vescovo, e conseciato il 22 di- lo HI. INIorì nell'età di 62 anni,
cembre dell'anno 832. Ad onta e fu sepolto nella chiesa di s. Ni-
che facesse A Idrico nel nuovo po- colò della Molta. Abbiamo di hit
si deserta. Più non esiste che la cat- portò corpo di quel conquistato-
il
il centro del commercio del mondo. tri popoli. Vedevasi anzi fuori di
i quali non più fi!(cro che mutar- Filone nel suo libro Della vita
ne il nome in Racotis. Diversi mo- coiUeniplaliva, e che da Eusebio «•
,
ALE ALE 22 r
da s. Girolamo sono dimostrati per Il ecumenico di Niccn, del
concilio
cristiani ivi ritiratisi ad osservare 325, confermò i diritti del patriarca-
iJ vangelo ne' pi'ccetti e ne' consigli. to di Alessandria sulle provincie egi-
Quindi benché s. Marco siasi recato ziane, come diremo appresso; ma
un po' più tardi ad Alessandria^ quello di Costantinopoli, del 38 1,
convien dire che vi erano cristiani secondo generale, portò il primo
prima di lui, a quella guisa che ve colpo alla preeminenza del patriarca
n' erano a Roma prima della pre- alessandrino, ciò che non approvò
dicazione di s. Pietro. il J^'ipa s. Damaso I, il quale avealo
S. Marco fu piuttosto il primo fatto celebrare,
né i successori di lui
non a bandii'C il vangelo, ma a fnio ad Innocenzo ITI nel I2i5.
pascere il gregge di Alessandria, or- E quel di Efeso nel 43 1 terzo ,
dinato con tal titolo da s. Pietro e generale, gliela tolse del tutto, trasfe-
da lui speditovi nell'anno quaran- rendola al patriarca di Costantino-
tesimo di G. C, o, come altri dico- poli, che in tal guisa divenne capo
no, nell'anno cinquantesimosecondo. della Chiesa Orientale. I Papi si
Pare, che s. Marco abbia dopo pe- sono opposti a siffatte innovazioni,
i-egrinato dall' Egitto a Roma e e Leone I colle sue lettere all' im-
ad altri luoghi , indi siasi restituito peratore IMarciano, a Pulcherio Au-
in Alessandria, dove fu martirizzato gusto ed Anatolio di Costantinopo-
per opera dei sacerdoti di Serapide, li , ottenne anche la sospensione di
nell'anno 62. Quivi pure seppellito, queste e la conservazione degli antichi
ci restò fino all'anno 828, in cui i privilegi della chiesa d' Alessandria.
veneziani, recatisi in Alessandria, tol- Accadde però in appresso che i
baide: giurisdizione che videsi allar- titi, onde fu sempre straziata a ca-
gata col progresso de' tempi più no- gione delle controversie religiose.
tabilmente , e dallo spirituale si Tuttavolta il valore, con che i dot-
volse ancora al governo temporale. tori ortodossi di Alessandria sosten-
i
2 22 ALE ALE
nero la purità del dogma * della cossi egli a compirli nella capitale del-
tanti critici, dare all'insegnamento fedeli dagl' insulti delle dottrine ete-
delle sante lettere tutta la profon- rodosse. Sabellio di Tolemaide, disce-
dità possibile. Ecco nascere la fa- polo di Noeto, sosteneva non essere
mosa scuola cristiana di Alessan- in Dio che una sola persona. Pao-
dria ed ecco un antico stoico s.
, lo vescovo di Samosate, capo dei
Panteno nel secolo II prenderne la Paulianisti, negava la divinità di
direzione e far divenire quella scuo- Gesù Cristo, ed Ario finalmente con
la una rivale continua del Museo mille artifizii i piìi subdoli e coi
per ciò che spetta agli studi i mo- versi stessi diffondeva le colpevoli
rali e religiosi. Quando s. Panteno dottrine. Ma s, Pietro patriarca, A-
lasciò la città perd' Alessandria lessandro suo successore, e sant'Ata-
andare Arabia ,
nelle Indie e nell' nasio sovra tutti, si opponevano a
un altro filosofo, che avca abbrac- tali errori cogli scritti, che vergarono
ciata la nuova religione, Atenagora colla più invincibile fermezza.
d'Atene assunse lo stesso incarico,
, S. Atanasio, eccitando lo sdegno
passato ben presto in uomini an- degli ariani per essere stato eleH(ì
cor più distinti Sotto Clemente . patriarca d' Alessandria, quali per-
Alessandrino ed Origene, (piell' insti- secuzioni non soffri mai da essi con-
tuto giunse al piìi alto grado di giunti co' meleziani appunto per
gloria , ccclissò persino la scuola meglio opprimerlo? Relegato a Tre-
d'Antiochia, che contava i Teofili viri (an. 335) per decreto dell ingan-
JI secolo, e vissuto nei primi an- Nondimeno gli ariani, già formida-
ni del III. Esercitato negli studi bili, lo deposero e scelsero certo Pisto,
in Alene, in Italia, nell'Asia, le- Costretto quindi ancora a partire^
,
Pudcntio Mairan benedettino, libcr vescovi di un' altra diocesi l' ordi-
IV Dh'init. D. N. J. C. manifist. narono e fecero su di lui l'impo-
in scripliir. et tra diLione j disser- sizione delle mani. Come fu intru-
iazione sojira i semi-ariani stam- so nella sede patriarcale , Timoteo
pata in Parigi nel 1722). L'impe- sollevò il popolo contro il legitti-
chila. Tal divisione nacque per l'o- dei saraceni , ristabilì in Alessan-
rigine degli ariani : i cattolici che dria una scuola mussulmana ed una
si assoggettarono all' imperiai edit- biblioteca. E tale fu subito la pro-
to dell' augusto Marciano , ed al sperità di siffatta istituzione, che
concilio generale di Calcedonia, fu- quantunque non eguagliasse quelle
rono dagli avversari! appellati Mei- che r aveano preceduta, pure, mal-
chiti ( J (di) cioè imperiali , e gli grado la presa d' Alessandria, fatta
eutichiani si chiamarono Giacohiti nell' 868 dai turchi , essa si man-
{^T celi) da Giacomo Baradeo, detto tenne sino al XII secolo.
da' greci Zanzalo. Alessandria sotto il dominio ot-
Degno di onorevole ricordanza tomano andò sempre piìi sceman-
fra i patriarchi melchiti , fu Gio- do in celebrità. Tuttavolta il suo
vanni li, che per le sue preclare vir- posto non fu abbandonato dai com-
fìi meritossi il titolo di Elemosi- mercianti e dai navigatori. La chie-
nano. sa, che fu superstite agli errori nella
Intanto sedendo Eraclio sul tro- dottrina ed a tante politiche vicen-
no 635, i sa-
di Costantinopoli, nel de, si mantenne divisa ne' proprii
raceni maomettani penetrarono nel- scismi. Casina, patriarca giacobita
r Egitto, i cui ahitanti obbligarono di Alessandria, non potendo soffrire
Ciro patriarca d' Alessandria a trat- le persecuzioni dei maomettani , si
tare col fanatico re dei saraceni O- ricovrò a Demmira (anno 85 1), ove
mar, mediante la consi-
il quale, fissò la sede del patriarcato , rice-
derabile somma
di duecento mila vendo de' successori , dei quali nul-
scudi da pagarsi ogni anno, fu la più notar si potrebbe che il
pi il moderne città d' Italia. Deve indi parte del ducato milanese, nel-
la sua origine alle dissensioni, colle la dominazione spagnuola ; e dispu-
quali Federico I Barbarossa avea tata da' francesi e dagli austriaci,
posta a soqquadro l'Italia, perchè nella pace di Torino del ivoS, la
dal Pontefice Adriano IV era stato città fu ceduta a Vittorio Amadeo
dato il titolo di re delle due Sici- II, duca di Savoia, poi re di Sar-
lie al normanno Guglielmo. degna. Ma presa nel 1706 dopo
Successo nel Ponlifìcato Alessan- tre giorni di assedio, dal principe
dro III, non si spensero le guerre, Eugenio per l'Imperatore Giuseppe,
che anzi i popoli si diviselo in due nella pace generale d' Utrecht ilei
cesi di Luigi XY, e iicii[)erata nel- di una messa al giorno: il che lii
Carlo Eminanuele III, dovè arren- tesimo l'apa. Vogliono alcuni eh' e-
dersi nel 1796 alle armate della re- gli, pet dichiarare contro gli eretici
lino vescovo e patrono della città, lenzio di dieci e più secoli , Mar-
e di s. Valerio martire. Inoltre ha tino Polono fu il primo a farne
due collegiate, tre conventi di reli- menzione ( V. Onorato di s. Ma-
giosi, i\i\e conservatorii, confraterni- ria , Critices tomo I, pag. 358 e ,
del senno, e rendevasi chiaro pei suoi oppongono più accurati moderni i
costumi ,
per le sue virtìi e pel suo { V. Bona Rer. Liturg. lib. 2 e.
, 3. i
sapore ( Sangallo, Ceste de' Pont. Pagi, Dreviar. RR. PP. nella vita di
tom. III, pag. 180, n. (»). Ortlinò questo santo, e Sandini, Disp. io).
9
di Roma colla moglie di lui e col- fece riporre nel monistero di Val di
r intera femiglia, insieme a molti Lepri , donde fu trasferito a quello
altri distinti cittadini. Per ciò fu di s. Dionisio. La città di Tivoli
posto in carcere; ma la prigionia ancora si crede di averlo, come pure
gli riuscì di spirituale conforto, a- la chiesa di s. Lorenzo in Lucina
vendo in quella occasione convertito di Roma. In tanta varietà di pre-
il tribuno Quirino, e renduta a tese è forza conchiudere ,
queste
Balbina sua figlia la sanità cor- chiese o non possedere che vuia re-
porale nonché quella dell' ani-
,
liquia insigne del medesimo santo,
ma amministrandole il battesimo. o avere in quella vece ottenuto il
Questo santo Pontefice coronò la corpo di qualche altro santo dello
gloriosa sua vita col martirio soste- stesso nome. La festa di s. Alessan-
nuto sotto Traiano il di 3 maggio dro si celebra il giorno tre maggio.
del i32 nella via Nomentana, sette ALESSANDRO (s.), martire. F.
miglia da Roma, ed ivi fu sepolto. s. Epimaco.
Governò la Chiesa anni dieci, mesi ALESSANDRO (s.), martire. F.
cinque e giorni venti. s. Epipodio.
Molti secoli appressoil corpo di ALESSANDRO (s.), martire. F.
lui fu trasferito inSabina nell' ai-s. , s. Caio.
tar maggiore ei'ettovi da Sisto V. ALESSANDRO (s.), martire. F.
La città di Parma va gloriosa di s. Prisco.
averne un braccio, dato da Grego- ALESSiiNDRO (s.), martire. F.
rio lY a Cunegonda moglie di Ber- S. SlSINNIO.
nardo re d' Italia , la quale gli eres- ALESSANDRO (s.), patriarca di
se un tempio. La città di Capo d' I- Alessandria, uomo d'irreprensibile
stria lo venera qual protettore . vita , di veramente apostolica dot-
Quella di Lucca, ottenutene le reli- trina, pieno di zelo, di fervore , di
mona conserva una iscrizione in giugno 325 si tenne a Nicea nel pa-
cui leggesi esservi il corpo di que- lazzo imperiale, dove convennero
sto santo: ma il Lucente nelle note da trecentodiciotto vescovi. Chiuso
all' Ughelli lo contraddice , e fran- il concilio a' 25 di agosto, il pa-
camente sostiene, le reliquie del triarca restituissi ad Alessandria con
santo conservarsi nella cattedrale di sommo gaudio de' cattolici. Non so-
Valva. I francesi dicono, che Leone pravvisse però lungo temilo alla vit-
che nioij acidi 26 di febluaio SiG; tossi allora in Ccjuiana, ove essen-
nel qual gioi'no se ne ia luoinoria dogli stato proposto per ischerzo A-
dal martirologio romano. lessandro, desiderò di vederlo. Soi-
ALESSANDRO (s.), vescovo di Ge- j)reso però ed edificato dalla lunil-
principio del terzo, da genitori ric- to vescovo d' Aleria nella Corsica,
chi e ragguardevoli. Amando me- chiesa a cui non restava altro che
glio di condurre una vita ritirata e il nome: a sì deplorabile stato, e a
povera, rinunziò agh agi della fa- tanto estremo di pietà e disciplina
miglia ed agli onori, e scelse la pro- era ridotta Perciò Alessandro, rac-
!
accesi d' ira pel preteso disprez- Cujacio e Van-Fspen. Ma gli ar-
zo, elegger fecero, in opposizione ad gomenti degli avversarii furono e-
Alessandro Cadaloo vescovo di
II, gregiament(i confutati dal padre
Parma, consecrato con scismatica Melchior Friderich, De conxangui-
unzione in Basilea il giorno 28 otto- nilat. et afjinit. quccst. 1. , e da
bre 1061 (/^. ANTiFAri) Alessandro . Gioacchino Sandolini , De Ilfatri-
lizia dei simoniaci e dei eheiiiù iiicon- gne saiilitìi dimostrata, lui vivente,
tinenli, era bisogno di celcl)rare un da alcuni miracoli, siccojne narraci
concilio, lo convocò in Mantova il Pagi, che fa le maraviglie non ve-
l'anno 1 064, a. cui volle esser pre- dendo ascritto Alessandro nel marti-
sente anch' egli. In questo ei fu da rologio romano.
tutti riconosciuto ed onorato per ALESSANDRO IH Papa CLXXVII
vero Pontefice, e fu deposto e con- chiamato prima Rolando Bandincl-
dannato l'antipapa Cadaloo, il quale li\ della famiglia Paperoni di Siena,
gno il rito de' divini offizii secondo to, suo malgrado, il dì 4 settembie
l'uso e la formola della S. R. Chie- 1 adempiendosi perfettamente
59 ,
avervi in questa ^55o monisteii to a' suoi occhi lo scisma fatale che
de' quali 700 nella sola Italia. Do- tutta quanta ne la sconvolse, scrisse
po aver governata la Chiesa per una lettera enciclica a' vescovi delle
anni undici, sei mesi e ventun gior- chiese principali , loro partecipando
no, Alessandro morì a' dì 1 1 apri- la sua elezione, e poco appresso vi
parevano dal cielo preparati per fermò fino al suo ritorno in Roma.
mettere alla piìi diflicile prova l'eroi- In quest' anno canonizzò s. Elena
ca sofferenza di quest'ottimo Pon- svezzese vedova e martii-e. Fu egli
nicato da antipapi, non fu mai che zazione dei santi : regolamento ne-
venisse meno in coraggio , o dal cessario non solo a rendere rispetta-
notabile danno di lui e dei suoi sicché : lebrata la Pasqua parfi di Sens e ,
como, fondato nell'anno 827 da don che allora il Papa abbia soggiunto
Ramiro re di Lione ( Vedi ). A' dì con disprezzo et mihi et Petra. Ciò :
non faccia qualunque apologia sul rente del Sommo Pontefice Inno-
proposito. Alessandro III concesse cenzo III, e nipote di Gregorio IX.
al doge Ziani di portare ne' gior- Ebbe un canonicato nella chiesa di
ni solenni la spada nuda a sé Segni, e poscia venne insignito del-
davanti , lo regalò della rosa d' o- la dignità di diacono Cardinale di
ro, che tenne in mano nella quar- s. Eustachio, e fu dichiarato protet-
ta domenica di quai'esima, e gli tore dell' Ordine dei minori. Dap-
diede un anello col quale egli ed poi fu consecrato vescovo di Ostia e
i suoi successori nella festa del- Velletri, e tanto si adoperò pel be-
l' Ascensione sposassero l' Adriatico, ne del suo gregge, che divenne
siccome segno di dominio sopra quel ammirabile a tutti In appresso .
parti de' Cardinali elettori ;non po- torlo dal suo disegno di muover
tersi ordinare per l'avvenire alcun guerra ai milanesi. Finalmente dopo
diacono o prete senza un certo titolo, aver disimpegnato con molto zelo
onde ricavare il necessario per vi- così importanti uffizii, contro sua
vere onestamente; non doversi eleg- voglia venne eletto Sommo Ponte-
gere quindi innanzi alcun vescovo fice in Napoli anno
nell' 254, "ì 1
prima che fosse giunto al trigesimo cui Manfredi avea riportato vit-
anno di età non poter ecclesiasti- ; toria sopra le truppe Pontificie .
co alcuno possedere due beneflzii ; L' anno seguente alla sua elezione,
essere strettamente vietato ai pre- Alessandro canonizzò in Anagni s.
lati r assistere ai banchetti ,
1' usar Chiara, dell'Ordine dei minori; e
vesti preziose , e lo andare alla con diploma confermò il fatto d«'l-
caccia. Nel medesimo concilio fu- le stimmate ricevute da s. France-
rono condannati gli eretici Albi- sco nel monte di Alvernia, e con-
gesi. Mori quest' ottimo Pontefi- cesse di celebrarne la festa. Prese
ce in Civita Castellana a' d'i tren- la protezione degli ordini mendi-
ta agosto 1 1 8 I , avendo sapiente- canti, esclusi dal corpo dell univer-
mente governata la Chiesa per anni sità di Parigi principalmente per
ventuno, mesi undici e giorni ventitre. opera di Guglielmo di santo Amo-
Fu sepolto a s. Giovanni in Lalcra- re, perchè questi religiosi non avea-
ALE ALE 9,35
no voluto abbracciare la decisione multo per opera principalmente dei
fatta dalla detta università, che non fautori di Manfredi. Costoro cor-
era lecito confessarsi a chicchessia sero in gran numero alle carceri,
senza permesso del proprio cura-
il e ne liberarono un certo Branca-
to. Neil'anno
stesso questo Ponte- leone di Bologna , che i romani,
lìce confermò
e decorò di molti pri- sotto il Pontificato d' Innocenzo IV,
vilegi la università di Salamanca, chiamarono a Roma e crearono
che Alfonso X
re di Castiglia avea senatore, ma
pena della poscia in
tòndata od ampliata. ìNel i-2,56 ap- sua crudeltà imprigionarono Co- .
provò l'Ordine de' servi di Maria, stui come si vide di nuovo decora-
istituito addi i5 agosto del i233, to della dignità di senatore, sfogò
nel monte Senario da sette beati no- la sua vendetta contio quelli che
bili fiorentini. Nel medesimo anno si erano adoperati per catturar-
stabili che le congregazioni degli lo. 11 Sommo Pontefice scomunicò
tore ,
per da questo il
ottenere nel i^io, dopo dieci mesi ed otto
titolo e le insegne di duca di Mi- giorni di Pontificato. Ebbe onorifica
lano. Fu quindi creato da Inno- sepoltura nella chiesa dei france-
cenzo VII Cardinale prete del titolo scani di quella città. Da questo
de' santi Apostoli, e da questo Pon- Pontefice ebbero principio le ozzioni
cilio di Pisa, ed a' 7 di luglio fu so- bella Borgia, sorella di Calisto 111.
chi giorni dopo nominò quattro ritto di aggiungere agli altri suoi
commissarii , i quali dovessero esa- titoli quello di africano, qualora
minare le accuse portate contro co- avesse soggiogato l'Africa: e due anni
loro, che si credevano autori delle dopo gli confermò eziandio il ti-
uccisioni fatte in diversi luoghi del- tolo di re cattolico, di cui Inno-
lo stato Pontificio prima della sua cenzo Vili lo avea insignito in
incoronazione. Egli stesso avea scel- premio della concp.ùsta di Granata.
to il martedì di ogni settimana per Egli è da notare a questo luogo
udire le querele, e fare giusti- che titolo cosiffatto si era concedu-
zia ; locchè gli animi
gli cattivò to altre volte ai re di Spagna, ma
di tutto ilQuindi rivolse
popolo. soltanto ad personam, laddove in
le sue cure per colmare di benefi- questa circostanza divenne ereditario.
zii la propria nazione. Eresse in me- Nel 1493 fece lega coi veneziani
tropoli la sede vescovile di Valen- e col duca di Milano, per procac-
za sua patria, e ne nominò arcive- ciare la difesa dei loro principati.
scovo Cesare Borgia, suo figliuolo, Questi erano sbigottiti perchè Carlo
Pamplona. Poscia
eh' era vescovo di re diFrancia voleva impadronirsi
promosse al Cardinalato Giovanni del regno di Napoli ad istigazione
Borgia suo nipote per parte mater- de' principali abitanti che soffriva- ,
na. Indi nel i/l()3 fece arcivesco- no fiera persecuzione dal proprio
vato la cattedrale di Granata , in re Ferdinando, perchè si erano uni-
occasione che Ferdinando V re di ti in lega col Sommo Pontefice In-
Castiglia e di Aragona aveva estinto nocenzo Vili, per difendere la Chie-
l'antico dominio dei saraceni nella sa Romana. Essendo però morto
Spagna , colla conquista del regno neir anno seguente il detto re di
, ,,
gli promise di dare in isposa a suo assistette lo stesso Carlo , che pre-
iìglio Jofrè la propria figliuola sentò l' acqua benedetta al Pon-
Sancia, essa pure naturale , ed ag- tefice dopo avergli baciato con
giunse che avrebbe creato principe riverenza il piede. Quindi lo stesso
di Tricarico e conte di Chiai'amonte Carlo partì alla Aolta di Napoli
e d' Oria lo stesso Jofrè. Il Som- che in quindici giorni rese soggetta
mo Pontefice allora spedi a Napoli al suo dominio. Il Papa avendo
il Cardinale Giovanni Borgia col ciò inteso, strinse alleanza con Mas-
carattere di suo legato, per cui fu similiano re dei romani , col re di
fatta la solenne incoronazione di Spagna , coi veneziani e col duca
Alfonso nel giorno 7 maggio del 1 494- di Milano, e fulminò la scomunica
Intanto Alessandro mandò in Fran- contro que' napolitani che avessero
cia come suo legato il Cardinale seguito il partito di Carlo. Questi,
Piccolomini, perchè dissuadesse il ve dopo due mesi dacché si era im-
Carlo dal portarsi in con un Italia padronito di Napoli intraprese un ,
ed il Papa minaccioUo colla pena trattenne che due giorni nella cit-
Ma Car-
delle ecclesiastiche censure. tà di Roma, dopo i quali incam-
lo,radunato un esercito di venticin- miiiossi a Viterbo . Quivi ei vo-
que o trenta mila uomini marciò , lea abboccarsi col Papa ; ma non
verso r Italia nel settembre del 1494? gli venne fatto di conseguire quan-
e neir ultimo giorno dell' anno era to bramava : tuttavolta restituì al
già al palazzo di s. Marco in Ro' Papa quelle terre della Chiesa, che
ma. Come il Papa ebbe contezza gli erano state concedute secondo i
volendo anch' egli riunirsi alla Chie- guari dopo spedi in Napoli il Car-
.sa. Poscia Alessandro supplicato da dinale Cesare Borgia col carattere
Carlo Vili re di Fiancia, confer- di legato ,
per incoronarvi il nuo-
mò l'Ordine dei cavalieri di s. Mi- vo re Federico. Ad istanza di Lo-
chele , di cui Luigi XI era stato dovico XII, re di Francia, an-
istitutore; e sospese dalla predica- nullò, nel 149^? il matrimonio con-
zione Girolamo Savonarola, dome- tratto con timore, e, com'egli stes-
da Giulio II, a' nostri giorni chia- Cesai'e. Lo fece quindi vessillifero
masi Borgomiovo. di s. Chiesa nel 1 5oo, e nell'anno
Nell'anno medesimo i5oo Ales- appresso duca di Romagna. Poscia
sandro corse rischio di perire sot- col soccorso delle armi francesi,
to le rovine del tetto defila sua diede principio ad una guerra con-
stanza, il quale cadde sfracellato tro quelli di Pesaro, ma essendo
da un cammino del Vaticano ,
in quel tempo entrato in Lombar-
scosso da un fìerissimo temporale. dia Lodovico Moro, Cesare fu co-
E in quest' anno che
fu parimenti stretto a deporre le armi. Quindi
eglirinnovò e confermò l'uso, intro- nel 1 5o I fra il Papa ed i princi-
dotto da Calisto III, di suonare le pi cristiani si trattò di rintuzzare
campane al mezzodì, affinchè i fedeli 1' orgoglio e la tirannia dei turchi.
colle tre salutazioni angeliche implo- Si pubblicò pertanto nella domenica
rassero da Dio con l' intercessione di Pentecoste, che il re d'Unghe-
della Vergine il soccorso contro i ria a questo uopo avea stretta al-
turchi. Intanto Baiazette avea inti- leanza col Pontefice e co' venezia-
mato la guerra ai veneziani. Ales- ni. Dall' altra parte Alessandio ,
lìglio menava stragi gravissime. regno, diviso poscia tra que' sovra-
Dappoi condannò come reo di sper- ni in modo che Ferdinando ebbe
giuro , di sacrilegio, di ribellione e la Puglia e la Calabria , e Lodovico
di lesa maestà , Giulio Cesare Va- il rimanente coi titoli reali di Na-
rano signore di Camerino e vas- , ]ioli e di Gerusalemme. Inoltre Fe-
.scuno de' quali comperava il posto del non doversi ribattezzare coloro,
con settecentocinquanta scudi d'oro, ai quali era stato conferito questo sa-
i figliuoli di lui non si accontenta- cramento dai ruteni scismatici se-
rono al danaro che ne risultò. Il condo il rito greco. Rispose al
perchè, fatta imbandire da Cesare clero di Vilna, che sì il vescovo co-
ima cena, a cui invitò i più ric- me gli altri sacerdoti poteano pren-
chi CardinaH, in alcune bottiglie di dere le armi, a rintuzzare l'or-
\-ino prelibatissimo infuse apposta- goglio dei tartari, dai quali erano
tamente del veleno, e consegnolle molestati , e che così operando non
al coppiere perchè ne gustassero i sarebbero incorsi in veruna irrego-
commensali, ri serbando per sé e larità, poiché si trattava di ima cau-
pel Pontefice del puro e sceltissimo sa sostenuta a vantaggio della fede
h(jUOre. Ma il coppiere inavveduta- e dell'ecclesiastica libertà. Si oppose
mente fece il contrario: onde il con forza magia, in quel se-
alla
Papa e Cesare rimasero avvelenati. colo propagatasi principalmente nel-
La freschezza della età e la vigo- la Germania e nella Boemia. Que-
ria del temperamento salvarono, sti ed altri decreti eh' egli emanò,
gazione degli sgravii , la quale era colla rottura di una spalla, rivocò
stata abolita , e comandò che i la rinunzia come violenta , ed av-
rispettivi governatori assumessero viossi a Roma, ove Innocenzo gli
ove per alti'o non venne accolto sue cure, affinchè le funzioni della
da Alessandro, che gli comandò Cappella Pontificia fossero esegui-
di partirsene, finche credesse di te col dovuto decoro, e ne affi-
richiamarlo. Quindi il Sommo Pon- dò la custodia a Carlo Conti du-
tefice mandò soccorsi in denaro ca di Guadagnolo , perchè impe-
a Casimiro re di Polonia , il qua- disse che il popolo alfollato tur-
le era stato privato del regno basse la maestà delle sacre ceremo-
nel i655 da molti nobili polacchi, nie. Quindi istituì la congregazio-
che posero svi quel trono il re di ne della visita, e scelse alcuni
Svezia. Inoltre spedì brevi a tutti Cardinali e prelati forniti d'insi-
i prelati, ed a' signori cattolici del- gne pietà e dottrina, coi quali re-»
la Polonia, avvisandoli del pericolo cossi alla visita delle prime quat-
che correva la loro patria e la cat- tro basiliche. Ed alflnchè quest'uso
tolica religione ,
qualora permettes- salutare si propagasse, scrisse vm
sero che il loro scettro fosse in ma- breve comune ai vescovi della Fran-
no di un re infetto d'eresia. Pei"- cia e della Spagna, ed un altro ai
mise eziandio a Casimiro, che in vescovi della Germania , eccitan-
quella guerra potesse servirsi degli doli a visitare personalmente le
ornamenti preziosi delle chiese, per- loro diocesi. Diminuì le gabelle
chè trattava si di pi'Oteggere la re- eh' erano state imposte ai romani
ligione, e nello stesso tempo gì' im- dai Papi antecessori , o per soc-
pose r obbligo di farne la restitu- correre ai principi cristiani con-
zione tostochè gli fosse propizia la tro gli ed infedeli, o pel
eretici
fortuna. Ma questa guerra ebbe un ricuperamento Ferrara, o per co-
di
esito infelice,ed Alessandro, ad as- stituire un erario col quale si po-
sicurare popolo che questo im-
il tesse far fronte a tutti i bisogni, o
portantissimo affare gli stava a cuo- per altre occorrenze: gabelle che Ur-
re, radunò vma congregazione di bano Vili aveva accresciute nella
Cardinali , per valersi del loro stagione infelice, in cui l' Italia era
consiglio. Inoltre inviò due corrieri infestatada armi straniere, e che
a' nunzi i di Francia e di Spagna, Innocenzo X non avea potuto sce-
i quaU eccitassero que' sovrani a fa- mare, perchè dovette spendere sei-
re una trattazione di pace per prov- cento mila scudi nell'ultima guer-
vedere alla tranquillità de' loro sta- ra con Parma. Nel giorno ultimo
, ,
sortilo i natali nel i i8g, edera mor- de' pili esperti Cardinali, di prelati
Era già scorso un anno del per cui opera e consiglio fosse prov-
Pontificato di Alessandro , senza- veduto alla salvezza vmiversale. Le
chè questi chiamasse a Roma i cure indefesse di questo Pontefice
suoi parenti. Ma per condiscendere e de' suoi cooperatori non potero-
alle istanze che gli faceano conti- no impedire i progressi del conta-
nuamente molti ragguardevoli per- gio ma ben presto cominciò a ces-
;
sonaggi, ne prese consiglio dai Car- sare a poco a poco, e nel sabbato
dinali radunati in concistoro. Sicco- in Albis furono rese all' Altissimo
me questi concordemente afferma- azioni di grazie per tm tanto bene-
vano potersi ciò fare, il Papa in- ficio. Alessandro sovvenne con de-
vitò a Pvoma suo fratello e due naro la regina Cristina , e le con-
nipoti, i quali furono accolti da lui cedette alcune galere perchè potesse
con molto ritegno e gravità a Ca- condursi in Marsiglia, da dove volea
stel Gandolfo, senza permettere ad es- passare nel settentrione affine di ricu-
si di alzarsi. Volle inoltre, che i suoi perare le proprie entrate confiscatele
nipoti Agostino e Flavio si portas- dagli svezzesi. Con alcuni brevi pro-
sero nel noviziato dei gesuiti a far- curò di por fine alla guerra, che fran- i
così affine di provvedere a' loro bi- del i656, sbaragliarono compiuta-
sogni , affidò a suo fratello Mario mente l'armata ottomana nei Dar-
la carica di generale di s. Chiesa danelli ed occuparono Tenedo e
,
teggiato per comperare i voti nel messi in Venezia, donde erano stati
tempo, in cui il gran maestro Gio- espulsi fino dal1606, per aver os-
vanni Paolo Lascaris era afflitto da servato r interdetto fulminato da
grave malattia. Siccome i gianseni- Paolo V
contro quella repubblica.
sti resistevano pertinacemente alla A questo fine inviò a quel senato
bolla d' hmocenzo X, deputò a que- un breve in data 2 3 dicembre i656,
sta causa un' apposita congregazio- che ottenne l'effetto desiderato. In
ne, e con bolla dogmatica pubbli- ricompensa di ciò Alessandro por-
cata a' i6 ottobre del i656, e ri- se soccorso ai veneziani contro i
nio ". Alessandro essendo pregato tà dei religiosi crociferi e dei cano-
con una nuova bolla pubblicata ai scrisse a varii principi, per pregar-
16 febbraio i665 prescrisse un li a soccorrere i veneziani in quel
,
dello stesso autore, come erano sta- Collegio, da cui ritrasse molte sov-
te proscritte dalla Santa Sede. Que- venzioni. Con questi aiuti Alessan-
sto formolario anche a' nostri giorni dro soccorse non solamente i vene-
si giura da tutti quelli, i quali aspi- ziani, ma eziandio l'imperatore Leo-
rano ai gradi delle accademie ed poldo, il quale nella Transilvania
alle dignità. Il re comandò che tut- e neir Ungheria a stento potea al-
ti i prelati del suo regno appo- vi lontanare l'impeto de' turchi, come
nessero la loro sottoscrizione, minac- pui'e favorì il duca di Savoia Carlo Em-
ciando di usare il rigore pi'escritto manuele, il quale combatteva cogli
da' sacri canoni contro chiunque vi eretici stanziati nelle valli delle Al-
si fosse rifiutato. A questa condan- pi, e da ultimo i polacchi, contro
na il Sommo Pontefice aggiunse i quali la Svezia avea mosso le
giorno li dicemlMC del i6()i scrisse minio Avignone, e fece marciare al-
di suo pugno una bolla, con cui rin- cune truppe verso l'Italia. Studios-
novò i decreti di altri ]*ontclici, spe- .si il Papa d'indurre alla pace quel
cialmente di Sisto IV, di Paolo V. di re, ma indarno. A tal uopo con-
Gregorio XV
e di Pio V, in favore vocò i Cardinali, affinchè gli sugge-
della sentenza, che l' anima di Ma- rissero come dovesse contenersi in
ria alla sua creazione ed infusione questo affare difficile. Scrisse inoltre
nel corpo fu piena di Spirito santo al re di Spagna , al gran duca di
ed immune dal j)eccato originale. Toscana, alla repubblica veneta e ad
Poscia con altra bolla in data i8 altri principi d' Italia, e pregolli ad
dicembre dell' anno stesso rinno- , interpolasi, per indurre il re Cristia-
vò i medesimi decreti, onde Filippo nissimo a concedergli la pace. Inoltre
IV gli fece i più vivi ringraziamen- spedi in Francia Cesare Pva.sponi, che
ti per aver egli principalmente pre- non ci fu ricevuto, venendogli fatto
scritto il titolo dell'Immacolata Con- soltanto di abboccarsi coll'ambascia-
Con altro breve del i4 di-
cezione. tore Crequì a Pont-de-Beauvoisin
cembre confermò il decreto della nella Savoia, senza conseguirequanto
sacra congregazione dei riti, in cui bramava. Solo nell'anno seguente si
si accordava, che nel regno di Si- pose fine a questa discordia. Giusta
cilia si con rito doppio
celebrasse l'accordo fatto in Pisa nel 16G4 ,
l'ufficio di sant'Agata, che rimase in cui si tennero alcune conferenze
semidoppio nella Chiesa universale fra monsignor Rasponi plenipoten-
fino al I 7 1 3 sotto Clemente XI . ziario del Papa e monsignor Bour-
JVeir anno seguente questo Pon- lemont uditore di Rota, plenipoten-
tefice, il quale si studiava di con- ziario diLodovico XIV, Alessandro
servare la pacCj ebbe il rammarico mandò in Francia suo nipote Car-
di vederla turbata. Il duca di Cre- dinale col carattere di legato a la-
.suoi famigliari non tardarono a far- Il Papa eseguì inoltre alcune altre
ne vendetta. Vennero essi alle ma- condizioni, ed ebbe il conforto di
ni coi soldati corsi , addetti al ser- vedere ritornata la pace, e di riac-
vigio del Papa , ed in questo in- quistare il dominio di Avignone e del
contro alcuni francesi furono pri- ^^enosino. Comandò quindi con un
vati della vita , e gli altri inseguiti breve de' 28 gingno 1664 , che
fino al palazzo Farnese, ove abita- l'uffizio di s. Domenico, come uno
va r ambasciatore. Né contenti di dei protettori della città e regno
ciò i corsi tirarono molti colpi con- di Napoli , vi fosse celebrato con
tro le finestre del duca, e lo stesso ottava e colla festa di precetto ,
la festa con ufìizio e messa propria. detta comunità diecimila scudi. Nel-
Ai 19 aprile i665 canonizzò so- la stessa università Alessandro isti-
lennemente s. Francesco di Sales. tuì sei nuove cattedre, cioè delle con-
Inoltre con un breve de' 20 mar- troversie, del decreto, delle pandetle,
zio e la messa di s. Bernardo degli busi, introdotti nella sua corte, tut-
liberti. Cardinale fiorentino dell'or- ta richiesei'o la sua vigilanza. Proibì
tro breve de' 17 luglio 1666 an- accoliti sostituì i dodici votanti di
nui a due decreti della s. con- segnatura di giustizia, ed ai sud-
gregazione de' riti, e prescrisse che diaconi gli uditori di Rota, che vol-
la festa di s. Giorgio fosse considera- le fossero iniziati negli ordini sa-
ta di precetto nel principato di Ca- cri. A questi concesse di portare
talogna. il color paonazzo non solo nella
A tutte queste sollecitudini pel veste, ma anche nel cordone dei
bene della Chiesa, accoppiava Ales- cappello ; inoltre li preferì ai chie-
sandro un grande amore allo stu- rici di Camera. Decretò che nelle
dio delle belle lettere e delle cavalcate avessero luogo vicino alla
arti, cui promosse con zelo vera- cioce, ed alla parte del pane ag-
mente ammirabile. Egli rimodernò giunse quella del vino, locchè au-
l'università di Roma , detta d^lla mentava di cinquanta scudi il loro
,
nunzii ed agli altri ministri aposto- una fascia di bronzo, ornata di stelle
altro, il cui membro dovesse eleg- ovvero a piedi. Tante e così stre-
gersi dalla sua famiglia Chigi , eil pitoseed utili disposizioni, che ri-
nel loro ufficio li dichiarò esenti ri dolori prodotti dai calcoli, per cui,
dalla giurisdizione dell' ordinario. ricevuto il santissimo Viatico, dopo
Dalle rendite dello stesso priorato essersi fatta leggere la professione
assegnò centocinquanta scudi pel di fede ed avere impartita la be-
nuovo canonico custode, ed aggiun- nedizione ai Cardinali, morì ai 9.3
se ottantotto scudi alle rendile del maggio 1667 contando anni dodici
decano , e centocinquanta a quelle di governo. Ebbe la tomba nel Va-
dell'arciprete. La facoltà di scegliere ticano in un deposito disegnato e
r(uest' ultimo passò ad essere diritto scolpito dal cavalicr Giovanni Lo-
dei principi Chigi per cessione fattane renzo Ijcrnini.
dalle monache di s. Maria di Siena. ALESSANDRO Vili, Papa CCLF,
ALE ALE 253
chiamavasi antecedentemente Pietro decano. Assunse nome di Alessan-
il
li esortò ad aderire alla bolla, con tri suoi che fecero gran re-
scritti,
r anno 1 1 90, nel mese di settembre. da' barbari nell' XI secolo. Ignorasi
ALESSANDRO (Natale). A que- la origine di questo vescovato, tras-
sto scrittore, la cui pietà e dottri- ferito da s. Maria di Lcuca. Da ciò
quelle edizioni, che uscirono in Ve- plazione ed era della gloria di Dio
,
nezia per cura e con le stampe del zelantissimo. Perchè il suo grado
Remondini, il quale ebbe la gran- non consentivagli di predicare ai
de ventura di mantenere coli' auto- popoli solennemente, suppliva con
re una letteraria corrispondenza. fervide orazioni al Signore a conver-
Le opere di questo santo videro sione de'peccatori, pronto a sofferire
anche la luce dapprima a Na- i tormenti eterni per altrui, purché
poli , o in quel regno a Roma , tutti andassero salvi, e Dio ne fosse
da poco in Monza pel Corbetta glorificato. Menò la vita in mezzo
ed in Venezia per V Antonelli alle austerezze più crude; al che
Haunovi ancora di lui molte al- se aggiungansi i diuturni morbi, che
tre opere di pietà assai pregiate ne dilaniarono il corpo, pare quasi
tra le quali delle Preparazioni al- incredibile eh' ei toccasse la età di
la messa e de' RendiinenLi di gra- ottantasei anni. Quantunque il ma-
zie per ciascun giorno della setti- lore, che lo affliggeva, fosse cosi gi-a-
mana. ve, che se a brano a brano gli si
ALFONSO RoDRiGUEz (b.), coa- recidevano le membra, diceva , non
diutore temporale formato della avrebbe patito tanto; infievolito nel
Couqjagnia di Gesù che il Som- , corpo , mostrò l' animo ravvalorato
mo Pontefice Leone XII dichiarò da invitta pazienza ; e se un quarto
beato con breve del dodici giu- d'ora soltanto gli avveniva di tregua
gno 1825. Nacque in Segovia nel- allo spasimo doleasi di non aver ,
lehri città sono Costantina, I' antica costituirono piìi tardi il baluardo
Cirta, e Bona presso Ippona, già di un nido di corsari, da cui furono
sede vescovile del dottor della chie- poste non rade volte in angustia le
sa sant'Agostino. I primi abitatori maggiori potenze, ed obbligate ad
d'Algeri furono i getuli ed i libii. annuo tributo. Il rigore, onde gli spa-
I medi, i persiani e gli armeni, che gnuoli trattarono i vinti, li fece esa-
avevano seguito Ercole in Ispagna, cerbare siffattamente, che alla mor-
passarono sulle coste d' Algeri, e, te di Ferdinando ( anno 1 5 6 1 ) si
ALG A LG 9.(1 1
consiste in 278 fiorini. JVella città nosciuto dal duca di Urbino del- ,
Dionigi detto d' Alicarnasso. Un tem- monte Apennino nella Terra di La-
po era la capitale dei re di Caria, voro. Ebbe ad abitanti gli osci ed
e altre volte chiamavasi Zephyra. i sanniti e venne dipoi signoreg-
,
A' nostri giorni porta il nome di giata dai romani. Nella guerra so-
Castel di s. Pietro, o Riessi. I tur- ciale, il valoroso romano Fabio Mas-
chi la chiamano Boutran. simo rese in Alife la pariglia ai
ALIDOSI Francesco, Cardinale. sanniti, poiché, dopo avergli compiu-
Francesco Alidosi, nato di nobile tamente disfatti, li ol)bligò a passa-
stirpe , ottenne il vescovato di Mi- re sotto Fabio ristaurò la
il giogo.
leto, e neir anno 1 5o5 quel di Pa- città di Alife, che divenne prima pre-
via. Giulio II, neir anno medesimo, fettura, e poi colonia romana. Al-
Io decorò del Cardinalato col titolo la caduta dell'impero, Alife fu ab-
de' ss. Nereo ed Achilleo, quantun- bruciata dal conte Celano, capitano
que il sacro Collegio non ne fosse dell' imperatore Federico II. Quan-
contento. Inviatolo presso la cor- tunque in rovina, essa è ancora cin-
te di Luigi XII, re di Francia, ta con mura di straordinaria so-
col carattere di legato a latere, gli lidità ; vi si osservano gli avanzi
conferì poscia il governo della pro- di un anfiteatro, e, ad una lega in
vincia del Patrimonio, e nel i5io circa di distanza , vcggonsi tuttavia
gli assegnò, a titolo di perpetua am- le antiche sue terme. Si congettura
ministrazione, il vescovato di Bolo- che il vangelo vi sia stato annun-
gna. Invaghitosi Francesco di ot- ciato non più
che nel San- tardi
tenere il porsesso della città d' Imo- nio ed a Benevento. Alcuni vorreb-
la che alla sua famiglia antica-
, bono avervi s. Silvestro Papa , nel
mente apparteneva non potendo- , 3i45 instituito un vescovato; ma
lo conseguir dal Pontefice, si rivol- ciò è incerto. Bensì nel secolo V si
tano imperiale , e fatta l' aria mal- stizia ed oltre modo disinteressato
sana, ne scemai'ono gli abitanti, ed essendo assessore appresso l' offizio
il vescovo stabiPi sua dimora nel- del tesoriere d' Italia, fu inaccessi-
la città di Pedemonte , diocesi di bile alla corruzione. Quando san-
Alife , ed a Cerretto nella diocesi to Agostino mosse alla volta di
unita di Telese. Roma, Alipio si congiunse a lui
La cattedrale di Alife, dedicata nella piìi stretta amicizia, e lo se-
a s. Sisto Papa martire , è bella gui a ^Milano, dove si convertirono
chiesa di antica architettura, offi- ambidue, e furono battezzati da san-
ciata da dodici canonici , tra i to Ambrogio. Formarono a Taga-
quali si contano due dignità , di ste una comunità di persone pie
cui prima è
la l' arcidiacono. Pe- le quali, allorché Agostino fu fat-
demonte ha due collegiate , confra- to d' Ippona
vescovo lo segui- ,
ALIL. Città vescovile della dio- Potè Alipio stringere amicizia con
cesi d' Asia nella Frigia Pacaziana, san Girolamo quando visitò per
sulFraganea alla metiopoli di Lao- divozione la Palestina , donde ri-
scuola di Agostino, seguitò col mae- due anni si recò di nuovo a Scio,
stro le superstizioni de' manichei. chiamatovi dal vescovo di quel!' iso-
varie opere, nonché a trarre dalle V orologio sulV antologia, sul dia-
,
biblioteche alcuni scritti, che senza conico e sul panegirico. Altre opere
di lui sarebbero stati sepolti nel- egli compose, in cui die' a dive-
l'obblio. Alessandro VII gli affidò dere quanto vasta fosse la sua eru-
la custodia della biblioteca vaticana. dizione.
L'Allacci mostrò molto impegno Fra gli scritti, che videro la luce
per unire i greci ai latini, e sostenne mercè le cure di lui, si possono an-
con infocato zelo i diritti della noverare i seguenti di antichi au-
Chiesa Romana e l'autorità del suo tori una Collana dei padri greci
:
Capo. Dopo ima vita tutta dedita sul profeta Geremia; un trattato
allo studio,ed aliena dalle dignità, d' Eustachio arcivescovo d' An-
,
tale, con due dissertazioni l' una , s. Nilo, nonché la Grecia ortodos-
di cantar VAlleliij'a era stato intro- mente nelle ore canoniche: il che
dotto ancora a Roma da s. Damaso mostra, oltre multe altre circostan-
Papa neir anno 384- Contutlociò i ze, che a proprio luogo vcilicnio,
le pervenne fino
doti egregie di lui alle brame de' suoi concittadini, scn-
alia reggia del tiranno Massimo, il dochè r opera di lui era necessaria
quale lo pregò di recarsi alla sua alla Santa Sede. Questo Porporato
chiesa di Porto. Venne eletto, nel pure nella diocesi quattro moniste-
1 7 1
6, patriarca di Lisbona, e da Cle- ri e settanta parrocchie.
mente XII, nel 1737 a' 20 dicembre, ALMIRA {yllniìren.). Città ve-
fu creato Cardinal prete della S. R. C. scovile in pardbus nella Fenicia
Governò la sua diocesi circa trentotto presso il Libano, sulhaganea del
anni, ed ivi, coronato di meriti, nel Patriarcato di Antiochia.
1753, con)piva i suoi giorni. ALMUZIA o ARMLZIA. Anti.
ALMERIA(yi//72crzV«.). Città con chissimo abito canonicale, volgar-
residenza vescovile nella Spagna. E mente detto Gufo, ylbnutium, ovve-
posta air imboccatura d' un piccolo ro AlniiUia, è stato da principio lui
fiume, che mette foce al mediterra- abito per lo più foderato di pelli
neo, nel regno di Granata. Fu invasa con cappuccio per coprire princi-
,
posero sopra ambedue le spalle, co- na del i3i4, e nel quarto di es-
me quei di san Vittore. Molti og- sa del 1 3 1
7 ; ne' tre di Sens del
gidì la portano sopra una spalla 14615 i47^> i^aS, ed in molti al-
sola, e parecchi eziandio la tengo- tri celebrati anche dopo quello di
no sul braccio sinistro, per portarla Trento, come in quel di Milano del
più comodamente, e come un distin- 1579, '^ quale chiama le Almuzie
tivo. P^. il p. Molinot, che spie- di pelle , abiti proprii de^ cano-
ga tutte le diverse maniere di por- nici.
novelli sacerdoti la usarono nel pri- viK. Città situata sul fiume Alne
mo loro sacrifizio. Il Gavanto pe- nella Nortumberlandia poco lungi
rò disapprova tal costume: Alniutix dalla Scozia. Si tenne in essa un
Clini pianeta, vel pluviali non de- concilio nell'anno 709. In questo
bent deferriy ncque poni super al- si confermarono le donazioni fatte
tare. Ora però il ceremoniale dei a parecchi monisteri.
vescovi prescrive, che qui solent gesta- ALODIA (s.), martire. F. s. Nu-
re Alniutiuni, cwii assurgimi, a sca- NILONA. ,
jiel 1754, e poi con nuove noie dal clero di Chalons ad eleggerlo in
p. Soldani. A ciascuno di questi pa- vescovo, benché assente. Egli si sa-
tiimonii si dava un distinto ammi- rebbe dato alla fuga, anziché accet-
nistratore, col nome di difensore o tare carico sì formidabile; ma l'au-
rettore, il quale soleva essere uno torità di s. Lupo ve lo li tenne. Laon-
dei primari! chierici della Chiesa llo- de, consecrato vescovo di Chalons,
mana. rsell'aiino di Cristo
707, sot- ne adempì con singolare accuratezza
to il pontificato di Papa Giovanni gli ufljzii, in tempi .sommamente ca-
monio sulle Alpi Cozie. Stando al- sterciense, nella diocesi di \orck.
le parole di Paolo Diacono, sembra Avanzando di giorno in giorno nelle
che consistesse nelle Alpi medesime, virtù, ^n liputato degno di essere
od almeno in un assai vasto terre- eletto maestro dei novizii, e poscia
no di esse. Il Platina, nella vita di abbate di c|uel moni stero : dignità
Giovanni VII, che loda per santità che fu da lui ritenuta fino al 1 1 G6,
di vita, dice che Arlberto II, mos- nel qual anno venne chiamalo dal Si-
so da religione, donas>e alla Chiesa gnore a cogliere il premio di sue
Romana le Alpi Cozie, con quanto virtù. L' Agiologie di Bollando fa
di paese v' ha da Torino fino a Ge- menzione della vita e dei mira-
nova: altri dicono che questa dona- coli di questo santo abbate nel gior-
zione fosse solo da Ariberto II con- no 12 gennaro. Alredo compose le
V , de Elicila list. q. 8, cap. 4> cap. i4); il Card. Bona [Pier, li-
Bona, e stabilisce aneli egli che da- Natale Alessandro (De sacrani. Eu-
gli apostoli sia derivato mi tale edifi- cliarisl. lib. Il, cap. 7, art. 2);
cantissimo uso. Abbiamo inoltre che INfarselio (in Siinwia Christiana p.
s. !Melchiade Papa del 3 ne fe- i i Ili, qu. 41)5 Le Brun (tom. I);
ce un particolare decreto ; e il con- Pouget (Institilt. Calholicar. t. II);
cilio Turonese, tenuto l'anno 567, Boucat [Theologia patruni tom. V,
nel canone terzo ordinò ut Corpus part. 4; diss. 2, §. 4).
Domini in j^ltari sub crucis ti- A' piedi della croce
ed al lato
tulo componaiiir. 11 Gavanto argo- dell' epistola e del vangelo si d(!g-
mentò che si debba poire la croce giono mettere ancora tre tabelle
siiir Altare, quantunque sopra di contenenti alcune parti segrete della
esso esista un' immagine o statua messa, il principio del vangelo di
del Crocifisso; ma ciò è contrario san Giovanni, ed il salmo Lavabo.
alle risoluzioni della sacra Congre- Tutti gli accennati addobbi, pri-
gazione de' riti [Dee. 4 Augusti ma di essere usati sull' Altare de-
i663). Ebbervi taluni, che, male vono essere benedetti dal vescovo,
interpretando il ceremoniale de' ve- o da un sacerdote che ne abbia la
scovi al lib. I, e. 12, asserirono non facoltà.
1 Ordine R^omano mai si , cele" intende quel rito con cui questo vien
bra la messa senza lumi, non per dedicato a Dio in onore di Ma-
cacciare le tenebre, ma piuttosto ria Vergine o de' suoi santi aflln- ,
siccome tipo di quel Lume di cui ehè sopra vi si possa celebrare il divin
nell'Altare si fanno i sagramenti, e sagrifizio. Nella consecrazione del-
senza il quale brancoliamo nelle te- l'Altare è di essenza la unzione
276 ALT ALT
crismatica. nonché la sacei-dotale si deggiono ne! sepolciino, e le mette
Ijenedizione. Così in fatti venne sta- in un decente vasetto con tre grani
bilitoanche dal concilio agatonse, ce- d'incenso insieme ad una piccola per-
lebrato nell'anno 906, ove detto: Al- gamena, dove sono scritti i nomi
tana placidi non solimi unclione dei santi e principalmente di quello
chrismalis, sed etiam sacerdotali he- inonordel quale si dedica 1' Altare,
ncdictione sacrari j e poi somma- nonché la data della consecrazione,
riamente : Chrisìnalis unctione et ed il nome del vescovo consecrante.
sacerdotali benediclione sacranliir La notte, precedente al giorno di
Aitarla. Da
sembra che le re-
ciò questa consecrazione, si deve passa-
liquie, le quali vengono riposte den- re nella preghiera, e la sera innan-
tro l'Altare, non sieno stimate es- zi, nel luogo ove son collocate le
benedetta ec.Anzi dagli antichi santo de' catecumeni,^ una libbra d'in-
messali si conosce che fu un tempo in censo, metà in grani e metà in pol-
cui la riposizione delle reliquie me- vere, un vaso pieno di acqua, un va-
fksime non era pure di precetto. so colla cenere ed un altro col vino,
aerini in Altari, omiltatur illa par- alla cenere per formarne la così detta
f post acqua episcopale (/^. Acqua Sakta
ticida orationis ,
qnce jìijpip
confessionem , scilicet, Oranms te. 5. 3.), un aspersorio d'issopo, un pan-
Domine, per merita sanctorwn tiio- nolino per tergere 1' Altare, una tela
rum, quorum reliquie^ liic sitnl, ecc. : cerata , cinque piccole croci di ce-
rubrica che sarebbe inutile se senza ra, alquante spatolette di legno per
reli(juie non si avessero potuto con- togliere dall'Altare le combustioni
secrare gli Altari. In pratica però delle candele, un vaso da riporre
non è da abbandonarsi l' uso co- quelle l'aditiire, calce, arena, ovve-
mune della Chiesa né l'opinione dei ro tegola infranta così, da compor-
canonisti, per cui si deggiono ripor re un cemento che leghi il sepol-
le reliquie nell' Altare quando se criuo delle reliquie, e congiunga la
ne fa la consecrazione. Vcggasi s. mensa collo stipite dell'Altare. Per
Tom. (p. 3, q. 83, e. 3), il quale quest' ultimo dovrà esservi
uffizio
va quindi a consecrar l' Altare, se- viiler Icvsa non faerit, nec Altare
condo il rito che veder si può nel dehet denuo consccrari (cap. Ligneis
Pontificale Romano , e. De conse- 6. hoc tit. ). Se poi v'ha dubbio
cralione Allaris. suir avvenuta frattura , allora il
gli Altari portatili , ne per que- o la mensa vengano smosse dalla ba-
sta si prescrive la vigilia. Veggasi se cui erano afìQsse Si altare mO'
:
scovo di consecrarne più d'uno nel possa trasferire intero dallo slabile
giorno medesimo. suo luogo in un altro, allora non
La consecrazione dell'Altare non perde la consecrazione; 3." si scon-
può essere fatta per diritto, che dal sacra r Altare quando il scpolcrino
solo vescovo ; tuttavia, per un pri- fosse rotto, quantunque, come abbia-
vilegio particolare della Santa Sede, mo detto, il sepolcrino colle reli-
può eseguirla anche il semplice sa- quie non sia di essenza nella con-
cerdote. Infatti Leone X
lo permise sacrazione degli altari.
all'Ordine de' frati minori che van- Sconsecrato l'Altare, non lo è
no alle missioni delle Indie orien- la chiesa ; ma bensì, polluta la chie-
tali, e Paolo III a' gesuiti concesse sa, lo è di necessità anche l'Altare.
che nei luoghi degl' infedeli lonta- L'Altare portatile, o mobile, si
nissimi, dove non si può avere il ve- sconsacra solamente quando venga
scovo, possano consecrare l'Altare. rotta la sua pietra, né atta sia più
(Rodriq. tom. I, q. 28, a. ?.). Gli a contenere il calice e la patena
abbati poi che ottennero simile pri- coir Ostia, di più ancora quando i
vilegio, non possono usarlo che per suoi angolij che ricevettero il crisma,
le chiese e gli Altari de' loro moni- sieno in gran parte rotti. Per qua-
steri. Così definì la sacra Congregazio- lunque altra piccola frattura, esso
ne dei riti, in data 16 agosto i664- non resta sconsacrato.
scritto ai tempi dell' arcivescovo ti- cappellani, i musici, gli alunni del
gone, eletto nel io3i, antifo.iario seminario Aaticano pongon.si a' lati
fa parola della lavanda degli Al- vatosi il ascende cogli altri sei
pi\iale,
tari, che si accostumava in alcu- canonici alla mensa, sopra la quale
ne chiese, e ne descrive parimenti si erano posti i vasi ripieni di vi-
le ccremonie. no. Allora l'Ai [arista [Vedi) con-
Neil' augusta basilica vaticana segna questi vasi all'ebdomadario
fii eseguisce tuttora questo rito, ed ai canonici, i quali versano tutto
eoa solenne magnificenza e mae- il vino sulla mensa , e poi cogli
stà. Mentre in coro si cantano il aspergilli la lavano. Ciò fatto, scen-
mattutino e le laudi, il sotto- Al- dono dall'Altare, e i sei canonici
tarista prepara sopi'a una creden- assistenti si fermano tre per parte
za ignuda collocata dal lato del-
, della porta de' balaustri. Ad essi
l' epistola, sette vasi d'argento con succedono gli altj'i canonici che la-
vino, altrettante spugne ed asciuga- vano la mensa nello stesso modo,
mani, nonché un bacile pur d'ar- poscia il Cardinal arciprete della
gento . Al canto del Beiicdictus basilica, indi tutto il clero per or-
vengono distribuiti degli aspergilli dine. Finita che sia la ceremonia,
di rami di tasso, o di bosso, o di il sotto-Altarista porta il bacile col-
altra pianta , prima al Cardinal le spugne e gli asciugamani,
sette
arciprete, poi ai canonici , indi ai che presi vengono dai funzionanti
beneficiati. Terminata lullìciatura, per asciugar 1' Altare. Finalmente
il cinonico ebdomadario ed i sei l'ebdomadario, ripresoli piviale, si
il venerano
clero si le tre principali tri, che trattarono questo argomento,
reliquie della Croce , del Volto San- abbiasi l' inclito s. Isidoro ispalense,
to e della Lar.cia , che mostrano il c[uale vuole che la ceremonia
i canonici dalla loggia , sopra lu siasi introdotta in memoria della
statua della Veronica. 11 Cardinal lavanda dei p cdi fitta da G. C. ai
Borgia, nel suo commentano De suoi discepoli. Con lui ])ar si accor-
Crine valicana, è stalo il primo da s. Eligio, clic sciivcndo in una
a rilevare, che le descritte ccremo- Iloìti. in caena Doni, dice: Propter hu'
nie erano in uso nella l)asilica di niilitatisformani eo die conimendan-
s. Pielro anche nel venerdì santo. dam ,
pedes eoruni Christns lavit,
Oltre la testimonianza di un codi- et hinc est qiiod eodeni die Alta-
ce del principio del secolo XVI nel- na ... puriflcanlar.
r archivio vaticano, tomo I del Bol-
lano vaticano, pag. 177, si leg- §. IX. Regole generali risguardanli
ge una costituzione di Nicolò III, gli Altari.
Orsini, eletto nel 1277, spettante
al capitolo di s. Pietro, in cui si In una chiesa consccrata, nessu-
prescrive: Feria PI
majoris hehdo' no può erigere Altari senza il con-
viadce , quando spolialur Altare, sentimento del vescovo ; e questo
episcopus portuensis comnevit sol- sotto gravissime pene. Così pure
vere vimini grcccum de quo lavatur qualunque Altare, eretto in una
Altare. Lo stesso dottissimo Cardi- chiesa consecrata , non si potrà
nale ha poi indagato quando co- togliere senza l' assenso del ve-
minciò a trasferirsi dalla feria V scovo medesimo.
alla feria VI il rito della lavanda, Un Altare sconsecrato non si
alla feria VI, a poco a poco an- L'Altare rotto e sconsecrato può
dò in disuso; ma nel i63/), sot- essere venduto, né alcuno deve ce-
to il Pontificato di Urbano VIII ,
pena di peccato moi--
lebrarvi, sotto
col decreto del Cardinal Barberini tale, anche nel caso che i fedeli
Francesco arciprete, fu ripristina- dovessero rimaner privi della mes-
to nella feria V, come si era prin- sa, perchè questo sarebl>e un tras-
cipiato in origine . Sulla mistica gredire la legge e la consuetudi-
interpretazione della ceremonia de- ne ecclesiastica , da cui ne anche
scritta pai'lano il Durando {Ra- il vescovo può dispensare.
,
Bonifacii Vili ^
quce incipit Quo- forma specifica da Benedetto XIII,
iiiam episcopi, nec hiij'usmodi privi- si stabili che la bolla clementi-
ìegiuni suhlalurn fuisse concilii Tri- na non avea luogo nel caso in cui
dentini dee. sess. XXII. Ma coU'andare il vescovo si ritrovasse nella casa
del tempo nacquero degli abusi di di qualche laico in qualità di ospi-
simile privilegio. Si seppe che qual- te, o facendo la visita diocesana,
che vescovo mentre era in diocesi, o viaggiando, o dimorando in casa
o fuori di essa partiva dalla pro- altrui fuori della propria diocesi
pria abitazione per andar a cele- con licenza apostolica.
brare nella casa di qualche perso- Oltreché i vescovi ,
godono il
naggio laico che non aveva l'ora- privilegio dell Altare portatile anche
toi'io privato; oppme, anche se lo i Cardinali che non sono insigniti
aveva, per farvi celebrare più mes- del carattere episcopale. Per atto
se nel giorno medesimo. Perciò di grazia viene poi concesso dal
Clemente XI, col decreto i5 di- Sommo Pontefice anche a distin-
cembre 1703, stampato nel suo ti prelati ed a persone ragguar-
Bollai'io e nell'appendice del con- devoli.
cilio romano, tenuto sotto Benedet- Ai cavalieri dell' Ordine gero-
to XIII, stabili che i vescovi non soHmitanoPioIV, Medici, nel i55c^,
si potessero servire dell'Altare por- e Sisto V, Peretti, nel i585, con-
tatile fuori della casa della propria cessero la facoltà di usar l'Altare
abitazione tanto dentro la loro dio- portatile quando nelle annue loro
cesi come fuori. Non sia discaro di navigazioni contro gì' infedeli ap-
leggerne le precise parole : Ad ahii- prodavano in qualche luogo. Cle-
sus hujusmodi eliminandos mente XI poi con breve de' 22
Sanclissimus Doniinus noster ex marzo 1706, Exponi nobis , che si
unanimi voto S. R. E. Cardina- legge nel Bollano, accordò ai me-
liuni concilii Tridentini interpre- desimi di poter far celebrare la
ium , inhcerendo declarationibus ,
messa sulle loro galere o fregate,
alias hac de re editis , expresse privilegio che dice essere stato pri-
declarat , episcopis et his majo- ma pur accordato da Innocenzo Vili
ribiis prxlatis, etiani Cardinalatiis a' 28 aprile i485.
dignitale fulgentibus j neque sub ALTARISTA della basilica va-
prcetextu privilegii clausi in corpo- ticana. Ulllzio con dignità spettan-
re juris , ncque alio quoque titillo te ad uno dei canonici della basi-
nullo modo licere extra domimi lica di san Pietro. L' Altarista va-
proprice habilationis ^ in domibus ticano fu chiamato anche Altarius,
laicis , etiam in propria dioecesi... Altarariiis,Altcrerius,o Cnstos alta-
erigere Altare, ibique sacrosancluni ris, come si dimostra nel tomo 111 del
,, ,
nie , va all' aitar Papale , ove fatta quale sollecitamente spurgò dai ban-
breve orazione, ascende sul ripiano diti, che la infestavano. Assistè co-
dell'altare stesso e, baciatolo, tocca me legato al concilio Trento,
di
ie tovaglie,ed un candelliere. Quin- ed alla dieta di Ausburgo. Inclina-
di discende alla confessione o se- , tissimo al bene specialmente dei
polcro de' beati apostoli ; ivi pure giovani , si privò dell' abbazia di
fatta breve orazione, apre e serra Mirasole , e la diede in provvedi-
il cancellelto de' ss. corpi , e finisce mento al collegio elvetico. Arriccia
con una genuflessione. Welle note la sua cattedrale, e ristaurò l'epi-
al citato Boll. toni. II e 111, molto scopio. Dimessa la diaconia di s. An-
parlasi degli Altaristi. gelo, assunse il titolo di s. Maria in
ALTAVILLA Guglielmo, Car- Transtevere; e questa chiesa eziandio
flitiale. Guglielmo Altavilla, de'conli forni di sontuosissimi addolJji. Nel
. ,,
I '7()5 terminò in Roma In sua mor- di poi alla sua diocesi governò , la
tale carriera. con pari vigilanza ed amore. Mori
ALTERNATIVA. V. Beneficio nel 1734 compianto da tutti buoni. i
gli imperatori, poi dai re, e dal vio, sino dall' undecimo secolo ga-
Gran Signore. Filippo II d'Austria reggiava coi Colonnesi nello splen-
lo estese allasua famiglia reale, ed dore.
a quella imperiale. Quando s Pio . Da questa famiglia uscirono in
V dichiarò Cosimo gran duca di ogni tempo personaggi cospicui, d'on-
Toscana, fu dato anche ai duchi di de venne ad essa maggior lustro
Ferrara, Mantova, Urbino, Modena e la Chiesa e le armi ebbero lumi-
ce. Indi venne assunto dalle fami- nosi ornamenti Marco Altieri, che
:
glie Sovrane, coli' aggiunta d' im- nel 943 occupava il posto di mag-
periale, reale, o serenissima. I ve- giordomo dell' imjieratore Ottone I 11 ;
•scovi francesi sotto la prima, e se- Corraduccio Altieri, che nel i255 si
conda dinastia erano chiamati Altez- sposò ad Elena d' Orsini ; Lorenzo
ze. Innocenzo X, nel 1645, lo vietò ai decimoquinto, con-
Altieri, del secolo
Cardinali; per cui il Cardinal de Me- servatore del popolo romano; Mario
dici lo lasciò subito. Alessandro VII, Altieri, che nel i45i3 fu vescovo di
proibendolo a' feudatarii della Santa Sutri e Nepi; Girolamo Altieri, go-
Sede, lo lasciò duca di Parma
al vernatore di Tivoli nel i556, e pa-
Fu poi in seguito permesso a' Car- recchie volte conservatore del popolo
dinali, ed ecclesiastici di famiglie romano; Mario Altieri, canonico di
sovrane coli' aggiunta relativa, ed s. Pietro ed autore di due volumi
anche di Reverendissima. Sulle Censure j Giambatista Altieri,
ALTHAIM o ALTHEIM. Antica Cardinale creato nel i643; ma so-
città della Rezia , ove furono cele- vra ogni altro Emilio Altieri, che
bratidue concilii, il primo nell'an- nel 1670 fu eletto Pontefice col
no 916, ed il secondo nel gSi. nome Clemente X.
di
ALTHANN(d') Michele Federico, Altieri Giambatista (seniore),
Cardinale. Michele Federico d'AI- Cardinale j patrizio romano, nacque
thann, nobile boemo, dei conti di nell'anno i583. Era egli uomo,
questo nome , uno dei fondatori come scriveva nelle sue lettere il
alla visita dei sacri Limi ni, mentre ci tratterremo che su quelli^ i quali
trovavasi in Narni , vai colpo di apo- hanno principalmente mei'itato della
plessia lo ridusse a morte nel i654, Chiesa.
contando egli anni 7 i di età, e 1 Da Gaspai'e Paluzzi Altieri ro-
di Cardinalato. Trasferito a Roma mano, da Laura sua moglie nac-
e
fu sepolto nella chiesa del suo titolo quero quattro figli , cioè Lorenzo ,
nella cappella della casa Altieri, do- e Giambatista Altieri, che divennero
ve vede un nobile avello eretto
si Cardinali e Girolamo ed Emilio
,
apostolica suaccennata delle sei dio- Vili, Ouohoni. Venne fregiato della
cesi Cardinalizie suburbane. porpora nel diciamiovesimo anno
Altieri Emilio. V. ClemEx\te X, dell' età sua , nel concistoro de' 1
terina Altieri sua nipote, estendendo dove mori nel i74i,dopo5i anno
l'adozione anche al padre del Paluzzi di Cardinalato. Venne sepolto nella
dro VII, lasciò una sola figliuola, Ma- cial menzione il principe don Pa-
ria Virginia, maritata a Filippo Lau- luzzo Altieri, che, impalmatosi al-
te della cospicua famiglia della Rove- l'egregia e virtuosa principessa don-
re; famiglia che diede Sisto IV e na Marianna della real casa di Sas-
Giulio II. Il fratello di Emilio sonia, n'ebbe quattro figliuoli. Fu
Girolamo Altieri, presa per moglie, comandante delle guardie nobili nel
nel 1721J Maria Maddalena Borro- Pontificato di Pio VII, ed in pre-
mei della famiglia del Cardinal san mio della sua fedeltà, fu da lui esal-
Carlo, lasciò fra gli altri Vincenzo tato alla dignità di senatore di Ro-
Maria, dipoi Cardinale, ed il prin- ma, e fatto poscia generale coman-
cipe Emilio Carlo Altieri. dante la guardia civica. Succes.siva-
Altieri Vincenzo Maria, Car- mente da Ferdinando VII, re di
dinale. Vincenzo IMaria Altieri nac- Spagna, venne insignito dell' Or-
que ai 27 novembre 1724- Da dine di Carlo III; dall'imperatore
Pio VI fu nominato, nel 177^, suo Francesco I d'Avistria, di quello di
palazzi pretorii così belli che, secon- quali fu in seguito fabbricata Tor-
do Cassiodoro, sembravano disposti cello, ovvero la nuova Aitino, per
a guisa d' una collana di perle. Mar- essersi in essa ricoverati que' di Aiti-
ziale paragona questa città alle vil- no, insieme colla sede loro episcopale,
le Bajane (lib. IV, epigr. 25) nella segnalata distruzione de' longo-
da una selva che 1' attorniava dal bardi. Gli scrittori non sono d'ac-
settenti'ione : cordo circa il preciso tempo in
cui fu trasportata a Torcello la se-
umilia Bajanis Altini litora de episcopale di Aitino. Tuttavolta
villis. leggesi in una cronaca mss., che
Et Phcelontcvi conscìa sih'a rogi. Sergio I ne permise il traslocamenlo,
e che il palazzo del vescovo era in
Alboino, re dei longobardi, nel 568 queir isola già compiuto nel 7 1 6.
finì di rovinare Aitino ; e forse el- Nondimeno per questo Aitino non
la sarebbe stata rifabbricata, se le ei'a allora perita affatto, come lo è di
acque marine col loro innalzamento, presente ; e già dalla storia apparisce
piuttostochè le guerre, non avessero che neir 802 fu radunato in Aiti-
contribuito alla sua quasi peifet- no un chiamato Altinate. Il
concilio,
ta distruzione. motivo di questo fu che Giovanni,
Fino dai primi secoli della Chie- doge di Venezia, già eletto durante
sa fu introdotta la fede in Aitino, la vita di Maurizio suo padi'e, volle
che divenne ben presto città vescovile. nominare vescovo certo sacerdote
Al momento della invasione di greco, per nome Cristoforo, racco-
Attila , coloro che non erano stati mandatogli dall'imperatore Nicefo-
tradotti nella schiavitù, ricovcraron- ro. Giovanni patriarca di Grado
si in seno delle isolette e dei lidi disapprovò tale elezione, non tro-
leia nel 38 1. Il suo corpo è ve- no Pogonato nel 679, ovvero del si-
nerato a Torcello in una a quel- , nodo occidentale riportato nel conci-
lo di san Liberale che si dice , lio costantinopolitano del 680. Da
discepolo di s. Eliodoro medesimo. questo momento i vescovi di Aitino
Ad Eliodoro tennero dietro: Ambro- si confondono con que'di Torcello.
gio nel 4073 Ilai'io nel ^11 , Set- J^. Torcello.
timio , non si sa precisamente in ALTONE (s.), abbate in Lama-
qual anno. A questo san Leone il gna, monaco scozzese, di esimia vir-
Grande scriveva circa il 447? allor- tù, nacque nel secolo Vili. Fu pei
ché alcuni pela giani ricevuti nel seno miracoli celebre in Lamagna, e in
della chiesa di Aitino, per aver pro- Baviera. Mercè le liberalità di Pi-
testato contro i loro errori, procu- pino re, fondò la badia di Alt-
ravano di spargere segretamente la munster. La pietà e la umiltà di lui
falsa loro dottrina. Del che avve- guadagnarono a Cristo parecchi bar-
dutosi Settimio, e datane contezza al bari e superstiziosi di quelle con-
santo Pontefice, n' ebbe a l'isposta, trade. Pare che ei morisse sul fi-
non dover essere ammessi i pelagiani nire del secolo ottavo. La festa
nel numero de' cattolici sine profes- n'è ricordata al d\ quinto di set-
sione legitiina saiisfaclionis. Leone tembie.
fa nella sua lettera ampli encomii ALTO PASSO. Ordine caval-
alla forza della fede di Settimio ; leresco. I sacerdoti di quest'Ordine
gli spedisce il compendio di quanto da alciuii sono creduti canonici re-
avea metropolitano di lui,
scritto al golari o spedalieri, e vengono chiama-
eh' era Gennaro vescovo d' Aquilcia, ti di s. Giacomo deW'Jllo Passo. Per
al cui zelo pregavalo di unirsi, aflin- tal motivo alcuni altri li confon-
chè fossero prontamente e fedelmen- dono con quelli di san Giaco-
te eseguite le sue intenzioni. Il p. mo della Spada. Questi cavalieri,
Quesnel crede suppositizia quella let- oltre il gran maestro dell' Ordine,
tera, che altri sostengono come vera. che risiedeva in aveano un
Italia,
deo, religioso francescano, che visse bri sopra i divini ufjflziie sopra i
nel XIV secolo , ed era chiamato sagramend. 11 medesimo autore
al secolo Giovanni Menez de' Sylva, raccolse e ordinò l'ufficio de' morti.
di una famiglia distinta portoghese. Lo si crede morto neir846.
Divenuto egli superiore del convento AIMALBERGA (s.), vergine, sortì
del suo Ordine, ne fondò varii altri, la culla nel paese delle Ardenne,
prescrivendo alcune regole particolari, verso l'anno 741. Benché mentre
e formandone una novella congre- visse alcun tempo di mezzo al mon-
gazione. E pi'obabile che gli Ama- do, la sua vita fosse tutta nascosta in
deisti venissero in seguito uniti coi G. C, pure volle unirsi a Lui più
Chiarenini ; e poscia sieno stati strettamente, rinunziando a quanlo
soppressi da Pio V ed uniti agli il mondo stesso le promettea, ed ab-
29-t A MA AMA
per iiome Farailla. Essendo rima- il duca Sergio III regnò alquanta
sta vedova, non sarebbe passata a col vescovo Pietro.
il Quindi Amal-
resto de' loro giorni. deposto il vescovo Tra ni e il
di ,
Jjeuge, ove prese il velo. Essa volò a ni dalla scomunica contro di essi già
Dio verso l'anno 670 , nel giorno fulminata, concedendo a Riccardo, uno
IO giugno, eh' è nei Paesi Bassi de' loro capi, il piincipato di Capua,
consecrato a celebrarne la me- ed a Roberto Cruiscardo, altro loro
moria. capo, la Calabria , la Puglia e la
AMALFI ( Amalphìtan. ). Città Sicilia. Ricevette da entrambi il giu-
con residenza arcivescovile, nel re- ramento di fedeltà come vassalli
,
gno delle due Sicilie. Amalfi è nel e feudatari della Chiesa Romana, in-
principato citeriore in una deliziosa sieme all' annuo censo di dodici de-
riviera sulla costa occidentale del nari di Pavia, per ogni paio di buoi,
golfo di Salerno, verso l' isola di Ca- da pagarsi ai Pontefici nel gior-
pri. La sua origine si fa rimontare no di Pasqua. anno 1089
Neil'
al VI secolo dell' era cristiana. Si si celebrò in Amalfi un altro con-
dice, che alcune famiglie roma- cilio sopra la disciplina ecclesia-
ne, essendosi messe in mare per an- stica, riportato dal Labbé nel tomo
dare a Costantinopoli e quivi offe- X dei Amalfi poco a poco
concili!.
rii'e i loro omaggi all' imperatore fu tra le prime città che facessero
Costantino , da una tempesta ven- rifiorire in Italia il commercio
nero gettate sulla costa di Ragusa, prima che Venezia, Genova e Pisa
e fondarono questa città presso il ca- salissero a quel grado che le re-
po Paliniu'O dove costituirono una se dappoi sì potenti e famose. Gli
repubblica. Amalfi col processo del amalfitani Gerusa-
edificarono in
tempo fu sottoposta al dominio dei lemme una Giovan-
cappella a s.
fi nel decimo secondo secolo fu pa- non che dopo varie vicende, si pa-
tria al Cardinal Amalfi celebre per cificò il Pontefice col re, prometten-
le distinte legazioni che sostenne. F^. do questi, i383, di consegnar
nel
Capua (di) Pietro. i principati Capua e d' Amalfi
di
Sul principio del secolo XIV, nel al nipote, e di dare allo slesso Pa-
castello di Pasilano presso Amalfi, pa cinquemila scudi d'oro, ciò che
nacque il famoso Flavio Gioja, il non impedì le altre gravi dissensio-
quale perfezionò la Bussola, che di- ni, che non terminarono se non alla
cesi già inventata nella Cina. E morte di Urbano VI e di Carlo
siccome allora occupavano il trono III. Caduto Francesco Prignani^
di Napoli gli Angioni, ramo della duca di Amalfi, in generale disprez-
regia famiglia di Francia avente per zo, si ritirò nella l'uglia, e verso il
voL. r.
:',8
29^ AMA AMA
de' francescani scalzi, già missiona- xeni, donde passò alla dignità di
rio nelle isole Filippine. abbate llemiremont nella diocesi di
ili
lossi nel celebre monistero di Agamie ; otto libri della Storia dei normanni.
ma verso l'anno 669 gli venne affi- AMATORE (s.) , vescovo di Au-
dato il governo della diocesi di Sion xerre, nato ivi nel secolo IV, unico
nel Vallese. Egli, sottomesso alle dis- rampollo di dovizioso casato, fu dal
posizioni del cielo , adempiva esat- suo vescovo ^ alenano instituito nel-
tissimamente tuttociò che da ottimo le buone discipline. Quantunque con-
v'ha dubbio però che nel 4i8 essen- non furono ammessi, se non per
do insorto l'antipapa Eulalio contro reprimere che vi na-
le dissensioni,
con tal rappresentanza il vescovo za, e nella cavalcata con cui si re-
di \ ercelli, cancelliere del regno di cò al Vaticano, dopo i Cardinali,
Italia. Da ciò ebbero origine le E- presero luogo i detti Ambasciatori,
sclush'e. V. Esclusive, Elezioni e in compagnia magnati romani.
de'
CoNSECR AZIONE de' Papi. Nel possesso di Gregorio XIII, del
Nei conviti solenni che soleva- 1572, l'oratore di Urbino andò fra
no fare i Ponteilci nel giorno del il baronaggio romano ; Sisto V, che
loro possesso, e di cui abbiamo gli successe, nel i585, fece tale fun-
no l'acqua alle mani del Papa, e mità del manto, ed il Papa ricevet-
presentavano a lui il primo e se- te con particolare affabilità que' del-
condo piatto. la repubblica di Venezia. Paolo V
Per Ambascia-
ciò che spetta agli prese possesso nel i6o5. In ipiesto
lori di ubbidienza, V. Ubbidienza il governatore di Roma cavalcò in
degli Ambasciatori. mezzo agli Ambasciatori di Francia
e di Venezia. Prendendo possesso
§. II. Posto degli Ambasciatori in nel i655 Alessandro VII, fra la
alcuni possessi Pontificii. nobiltà romana cavalcavano alcu-
ni Ambasciatori de' principi esteri :
Nei j5ossessl de' Pontefici aveva- di poi seguivano gli scudieri, la cro-
no gli Ambasciatori un posto distin- ce Papale, ed il governatore di Ro-
to. Nel possesso d' Innocenzo Vili, ma in compagnia dell' Ambasciatore
3o4 A MB AMR
testo , die questi , non ostante le il Cardinale Faljrizio Spada per
sue prerogative 5 di esser la pia far loro sapere , che non avrebbe
antica e potente famiglia di Roma, piìi fatto invitare nella cappella
fosse tuttavia suddito del re di Spa- r Ambasciator di Venezia se non ,
gna , come gran contestabile del nel caso che questi promettesse di
regno di Napoli allora occupato da praticare l'antico sistema. Comuni-
un principe della casa d'Austria cata perciò la risoluzione all'Amba-
e perciò discendente da questa sciatore Nani ,
questi di tutto av-
che n' era sovrana ; onde non volle visò la sua repubblica , e n' ebbe
andare del pari, per non essere il in risposta di partire subito da
colonnese tra gli Ambasciatori delle Roma senza pi-ender congedo dal
teste coronate. Pontefice. Da ciò seguì che gli
In tempo di Clcraenie XI, Albani, Ambasciatori regii, fuorché il mar-
da Urbino, per la festività dell'As- chese de Prie , Ambasciatore cesa-
sunta, fu nel 1707 invitato dal cur- reo di Giuseppe I, il quale nella
sore alla cappella, Giambatista Nani cappella Papale nel 1709 die' la
Ambasciatore di Venezia, l'unico pace al contestabile assistente al
essendo egli certo , che gli altri §. IV. Ccremonie dell' Ambascia-
Ambasciatori, i quali lo precedevano tore di Francia nel giorno 2 5
nel rango , non avrebbero seguito agosto e 1 3 dicembre.
il suo esempio, non poteva pregiu-
dicare alla sua repubblica, né agli Ai 9.5 agosto si fa nella chiesa di
ordini dati dalla medesima, di cui s. Luigi de" francesi in P.oma lacappella
esso contestabile godeva la nobiltà, cardinalizia per la festa di s. Luigi,
3o6 A MB A MB
torc, e de' re, e poscia da Pio seconda coi fiocchi di seta color d'o-
sacro Collegio sia stato visitato. quanto avrebbe stimata utile la con-
tinua assistenza di un Ambascia-
§. VI Alcuni tìLoli e privilegi accordati
.
tore in Roma, donò per l' abita-
agli Ambasciatori in Roma.
zione di esso alla repubblica il
vano i fiocchi neri. Così pure i Car- mo, il capitano degh svizzeri, il
dinali Ambasciatori usavano i fioc- rettore del collegio di Propaganda,
chi d'oro, benché non possano usarli il segretario della congregazione,
che i Cardinali di famiglia principe- il Cardinal protettore degli arme-
sca ed il decano. ni, erano quelli, a cui spettava la
GU Ambasciatoli dell'impero e nomina dei tredici pellegrini sui
di Venezia andavano alle udienze quali il Sommo Pontefice opera
ordinarie del Papa in fiocchetti, e la lavanda de' piedi nel giovedì
con accompagnamento di prelatura santo. Di presente non essendovi
e di cavalieri. Le udienze ordina- quel di Venezia, né il protettor
rie e straordinarie degli Ambascia- di Polonia, supplisce in loro vece
tori si pubblicavano dal Diario di monsignor maggiordomo, cui tocca
Roma (A^. Udienze). Gli Ambascia- ancora nominare nelle vacanze di
tori nel loro partire, cinti di spada quelli , che sono in possesso della
e coi speroni, recavansi dapprima concessione. Non essendovi protetto-
al palazzo Pontifìcio con nove car- re degli armeni, ne fa la nomina
rozze, la prima coi fiocchi d' oro, la il vescovo ordinante, che risiede in
AMC AMB 3o7
Roma, al Cardinal prefetto di Pro- si ricoprono, come pure gli Amba-
paganda, che la partecipa a mon- sciatori. Questi producono gli allàri,
signor maggiordomo. Che se laSan- e quelli rispondono a nome del sa-
ta Sede non avesse riconosciuto cro Collegio. I ministri non catto-
uno de' sovrani, i cui ministri godo- lici presentandosi al sacro Collegio,
no il summentovato privilegio, la in luogo delle genuflessioni prati-
nomina tocca pure a monsignor cano riverenze. Chiuso il conclave,
maggiordomo per quel tempo. se taluno degli Ambasciatori o mi-
nistri de' principi stranieri fosse in-
§. VII. Ceremonìe praticate in Roma
caricato dalla sua corte di qualche
dagli Ambasciatori prima del
affare, o dovesse conumicare qual-
conclave j e nel conclave. .
Cardinal camerlengo e a' tre capi , èi'icevuto. Percorse dal prelato segre-
degli ordini de"" vescovi , de'preli , e tario del sacro Collegio le lettere ad
de' diaconi, i quali alla comparsa lo- alta Ambasciatore espone
voce , 1'
ro si levano la berretta rossa, indi parimenti a voce l' affare pel quale
3o8 A MB AMB
ha richiesta formale udienza, e ne ri- serrato, ai 9 dicembre 1 4<j8 fu
1 ,
Navarra Enrico IV, poi Ambasciatore quella repubblica, fu da Pio VI, nel
a Roma, ai xy dicembre i58G, da 1789, creato Cardinal prete di san-
Pietro Basadonna, veneziano, che nel ducato dei due ponti, inviato
serv\ alla repubblica in molti splen- straordinario e ministro plenipoten-
didi impieghi , fra' (piali di Amba- ziario del re di Baviera presso la
sciatore al Spagna Filippo
re di Santa Sede, fu nell'anno 1818 erea-
IV nel 1648 e nel 16G0 alla cor- to da Pio VII, di sempre gloriosa
te di Roma , tornato in patria fu memoria, Cardinal prete del titolo
procuratore di s. ftlarco. Clemente X, di santa Anastasia.
ai i3 giugno 1673, creoUo Cardinal AMRLADA. Città vescovile del-
diacono di s. ]Maria in Domnica. l' Asia nella provincia di Licaonia,
Giancasimiro Dcnojf, polacco sulfraganea alla metropoli d' Iconio.
canonico di Gnesna mandato dal , Strabone la colloca nella Pisidia.
re Giovanni III Ambasciatore a AMBOISE Giorgio ( seniore ),
Roma per ottenere la lega contro i Cardinale. Giorgio d' Amboise nac-
tm'chi, da Innocenzo XI, che lo vesti que da principesca famiglia di
di abito prelatizio e Io nominò nel Francia, nel 1460. Promosso alla
1680 commendatore di s. Spirito- chiesa di Narbona, due anni dopo
ai 1 settembre 168G, fu creato Car- venne trasferito a Roucn. Lodovi-
dinal prete di san Giovanni a co XII , di cui erasi guadagnato
porla Ialina, e vescovo di Cesarea, r amore fin da cp.iando (|uegli era
senza l'approvazione del re di Po- duca d' Orleans, lo fece suo pri-
lonia, che allora domandava il cap- mo ministro , e inviollo qual suo
pello cardinalizio per monsignor di viceré nel ducato di Milano , che
Fourbin. Giorgio conquistò alla corona, senza
Fortunato Caraffa, napoletano, permetterne però il saccheggiainento.
vicario generale dell' arcivescovo di Legato apostolico in Francia, ne
Messina , suo zio, ai 2 settembre fli accolto con molto onore. Attese
1 da Innocenzo XI fu creato
686 , diu'ante la sua legazione alla rifor-
Caixlinale pretede' ss. Giovanni e ma di parecchi Ordini religiosi, dei
Paolo (piando trovavasi Ambascia- domenicani massimamente e dei
tore straordinario del re di INapoli francescani : ministero che ebbe a
a presentare il tributo della Chinea. fungere col massimo disinteresse, e
Federico Girolamo della Roche- con zelo assai commendevole. Men-
foucauld, francese , arcivescovo di tre poteva aspirare a parecchi be-
IJourges, Ambasciatore del re Luigi neficii , contento del solo arcivesco-
3io AMC AMB
vato di Rouen, ne dispensò le ren- arcidiacono Narbona, in età di
di
dite ai poveri ed alle chiese, colmn diciott'anni da Alessan-
ottenne
di doni la cattedrale, e riempì la dro VI r arcivescovato di Alby, e
propria diocesi di monumenti, che dopo nove anni, nel i5o6, da Giu-
hanno l' impronta della ingenita sua lio II la dignità di Cardinal pre-
re, e rendette più magnifica la cat- buna col nome di analogium, sic-
tedrale. Adempiuto egregiamente al- come luogo dove l'accasi la lettura:
le incombenze tutte del pastorale i greci usano qucst' ultima parola a
ministero, lasciò questo con la vita nel significare il cuscino a cui si appog-
venne poscia Ambrogio governatore laonde, quanto avea di oro e d' ar-
della Liguria e della Emilia, di tut- gento alla chiesa e ai poveri di-
to il paese, cioè, clie abbiaccia di spensando, cedette alla chiesa mede-
presente gli arcivescovati di Milano, sima anche tutti i suoi fondi, tranne
Torino, Genova, Ravenna e Bolo- una rendita a vita che liserbò al
gna. Quando il santo uomo entra- sostenimento di vuia sua sorella. Dis-
va in tale dignità, la sede di Mila- viluppato dagli affari terreni, vol-
no era da ben quattro lustri occu- se r animo ad ogni maniera di uti-
pata per Aussenzio eretico ariano, li studiose applicazioni, specialmen-
che da tutto il tempo anzidetto per- te sulla sacra Scrittura, sulle opere
seguitava i cattolici violentemente di Oi'igene e di s. Basilio. A direttore
insieme e maliziosamente. Morto co- de'suoi studii trascelse il dotto e pio
stui, si divisero gli animi intorno al- Simpliciano, prete, e poi successore
l' elezione del successore : elezione di lui neir episcopato. Nel porgere
difficile per ciò che altri il voleva- la divina parola assiduissimo ,
potè
no eretico, altri cattolico; ma Am- convertire alla vera fede gran parie
brogio non a pena odorò le diver- d'Italia e diradicare l'arianismo,
se opinioni, fattosi usbergo d' in- autenticando con raro esempio di
vincibile coraggio, volò alla chiesa santità la giavità degli ammaestra-
dove agitavasi la quistione, e in pie- menti : che la pratica dell' asti-
na adunanza recitò sapiente e mo- nenza e del suo digiuno ,
quasi
derato discorso per indurre i con- continuo, inducevalo ad imbandire
venuti a fare senza strepito la ele- la mensa con molta frugalità, tol-
zione. Mentre egli ancora perora- tone la domenica e i dì consecrati
va, un fanciulloAmbrogio gridò; alla memoria di certi martiri più
vescovo. 11 quale attonito, non che famosi ; oltre di ciò ad esimersi
rammaricato dell'avvenimento, mon- dal cortese invito a casa di altrui.
tò dapprima in collera e quasi Spendeva buona parte del giorno
quasi ne avria vendicato, per
se e della notte in orazione; tutto a
dimostrarsi con quest' atto crude- tutti faccvasi , non perinelteudo a
le indegno del formidabile mini- sé veruno sollazzo, da quello in fuori
stero; ma di qua anzi venne riu- che dal variare occupazione deriva.
òr?. AMB AMB
Animn scnsiliilo agli altrui afflin- però sia mestieri di opporsi al male,
ni piangeva nel pianto, come an-
,
egli non ascolterà altra voce che quel-
co godeva nel gaiulio del prossimo ; la del dovere. Or a questa sola vo-
né si accontentando a confortanti pa- ce porse Ambrogio l' orecchio : il
gio non solo veniva onorato da Gra- profitto il grande arcivescovo sapu-
ziano, ch'era il primogenito, ma ezian- to avea cattivarsi l'afTetto di ognuno!
dio tenuto dal medesimo in istret- Il quale attaccamento avutosi in
to vincolo di amicizia, e rispettato conto di sedizione si condannarono ,
qual padre. La sua riputazione c- tutti gli abitanti ad una grossa am-
fitendovasi fino in Mauritania , e menda. L'amore del popolo a san-
invogliava parecchie vergini che di toAmbrogio accrebbe l'odio di Giu-
colà partivano a ricevere il velo stina contro di lui : ella indusse
dalle mani del santo. Alla cari- suo figlio a fare cheun decreto
tà di Ambrogio, che dicevamo at- autorizzasse le religiose adunanze de-
temperata al bisogno, diedero no- gli ariani editto che fu segnato e pub-
:
no, della sua -virtù, e de'suoi effetti, 29. I cinque libri della Fede.
i3. Il libro di Nabot, contro l'a- 30. I ti'c libri dello Spirito san-
varizia, la crudeltà de' ricchi, e 1' a~ to, scritti ad istanza di Graziano.
buso delle ricchezze. 3i. Il libro dell' Incarnazione.
i4. Il libro di Tobia. 32. Le Lettere, in numero di no-
1 5. I quattro libri dell' Inter- vantuna. Nell'ultima edizione sono
pellazione, ossia del Lamento di divise in due classi. La prima con-
Giobbe, e Davidde, sono pure cer- tiene quelle, di cui si è potuto fis-
tica opera di cui non si potè cono- hors, nacque nel secolo Vili, ed
scere i' autore. La troviamo attri- occupava quella sede verso l' an-
AMB AMB 3i5
no 752. Trovò egli la diocesi in rigene. Viveano insieme, e si con-
deplorabilissimo stato, e conobbe fortavano reciprocamente nello stu-
inutili a riformarla si gli esempii, che dio delle cose sante.E poiché Am-
le parole. Perciò si rifuggì accorato !)rogio desiderava massimamente di
in una grotta alquanto lungi dalla ben penetrare il senso della Scrit-
città, per impetrare da Dio con tura, potente, secondo s. Paolo, a
orazioni e penitenze, la conversio- rendere l'uomo perfetto, ne pregò
ne di un popolo indurato nella ini- di aiuto il suo primo maestro ed
quità. Scoperto, ninno potè indur- amico, il quale vi si persuase colla
lo a ritornare alla sua sede che : condizione che Origene impiegasse
anzi, a sottrarscne più securamente, tutto il tempo sopravvanzato a'proprii
pellegrinò a Roma, donde tornato allàri, intorno alle sacre carte, ed
e fattosi un romitorio nel borgo di Ambrogio somministrasse 1' occor-
Seris , fiume di Arnon,' a circa
sul rente all'opera. L'accordo si man-
quattro leghe dalla città di Bour- tenne, e quanto ne abbia per ciò
ges, quivi morì l'anno 770. Egli guadagnato la Chiesa, è a tutti ma-
è ne' martirologi ricordato sotto il nifestissimo. A richiesta di s. Am-
giorno 16 ottobre. brogio fu prodotto in luce il meglio
AMBROGIO (s. ), domenicano, delle laboriose opere di Origene, tra
sortì la culla in Siena ai 16 aprile le quali la confutazione di Celso,
del I220. Quando entrò nell'ordi- ed altri libri. Ilsanto diacono, sot-
ne contava soli diciassett'anni. Ban- to limperator Massenzio, diede la
ditore felicissimo del vangelo, due più luminosa pruova d' invitta co-
volte paciere tra gli scomunicati stanza, allorché, posto in ferri per
suoi concittadini e la Santa Sede, comando del tiranno, confiscato nei
condusse a buon termine affari dif- beni, orbato della moglie, dei figli,
ficilissimi. Dicono che fosse profeta e dei più stretti parenti, fu condot-
e taumatiugo. INIorì a Siena il dì to per ischerno in trionfo, e presen-
20 marzo 1286, al qual giorno tato a' principi ed a' grandi dell'im-
è posto nel martirologio romano, pero. Finalmente strascinato in Ger-
benché non sia mai stato canoniz- mania, ove pare che Massenzio di-
zato con le forme ordinarie. La morasse, colà ricevette lettera dal-
città di Siena lo aggiunse al nu- l'amico suo Origene, che veniva in
mero de' suoi patroni. essa esortandolo a soffrire il martirio
AMBROGIO (s.), diacono d' Ales- pel divin Redentore. Non è noto il
sandria, sortì ricchi ed illustri na- come Ambrogio scappasse dalla per-
tali nel secolo III, vivente ancora il secuzione del tiranno. Visse lungo
famoso Origene. Circa l'anno 280, tempo ancora, e sempre con sin-
Ambrogio condusse per moglie cer- golare pietà. Per alcune lettere di lui
ta Marcella. Da prima aderiva agli i .1 Origene viene da s. Girolamo
errori fantastici de' valentiniani, e nominato fra gli ecclesiastici scrit-
de'marcioniti ; ma li abiurò come tori. Verso il 2 5o volò a Dio, e la
rilevasi che venne istituito fuori del- insussistente che l' istituto in origi-
le mura di Milano, sotto la prote- ne fosse barnabita, o fondato da
zione di s. Ambrogio arcivescovo, s. Barnaba. In seguito, raffi-eddatosi
cui era dedicata la chiesa. Dalla il fervore dell' istituto , venne sop-
stessa bolla si conosce, che in quel- presso coll'autorità della bolla XXVI,
la chiesa eranvi de' monaci dipen- Qiioniani, emanata il primo aprile
denti da un priore, ma senza ap- 1645, e riportata nel tomo VI del
posita regola, e che 1' arcivescovo Bollarlo, part. III, pag. 28. I reli-
d' allora per richiamarli al dovere giosi appartenenti a quest' Ordine
pregò il Pontefice a provvedervi con avevano in Roma la chiesa di san
autorità apostolica . E perciò che Clemente, titolo Cardinalizio, coli' an-
Gregorio XI die' ad essi la regola di nesso monistero.
s. Agostino, Ordine di
col nome di AMBROGIO (di sant'). Ordine
s. Ambrogio ad Ntmus, e permise religioso dimonache. Vuoisi farne
loro la recita dell'uffizio ambrosiano, rimontare la origine ai tempi di
come anche di scegliersi un priore, santa Marcellina, sorella del ma-
colla conferma dell' ordinario. L' Or- gno dottore Ambrogio, la quale, nel
dine fiori in modo, che si sparse per giorno 25 dicembre 352, ricevette
r Italia in diversi monisteri ognuno nella vaticana basilica il sacro ve-
indipendente. Ma nel i^Zi, tre no- lo dal Pontefice s. Liberio. Reduce
bili milanesiAlessandro Crivelli
, in Milano, dispensate ai poveri le
Alberto Besozzi e Antonio Pietra- , proprie facoltà, ella vi diffuse il
santa, li ridussero a più esatta os- buon odore delle sue rare virtìi
j-ervanza e Papa Eugenio IV, nel-
; per modo, che alcune giovanette,
r anno 1 44 ' j ^i ""' "^ congrega- desiderose di ricopiarne più fedel-
zione, nominandola Frad di s. Ani' mente gli esempli chiarissimi , si
AMB AMB
3 7 1
ebbe il conforto di stendeine l' atto to vedesi di leggeri non poco somi-
di unione. Terminò di vivere nel gliante a quello de' greci ,
poiché
i43g. Le sue opere sono Vllodae- : molti vesco\ i di Milano , furono
poricon, ossia descrizione delle vi- greci cattolici , e quindi adottaro-
site fatte ai monistcri ; la Formula no nella chiesa loro parecchie cere-
dì unione fra la chiesa greca e monie usate propriamente dai gre-
romana, la vita di s. Gio. Griso- ci e non dai latini Il Visconti .
stomo, tradotta dal greco, di Palla- {De Misscc rilibus, lib. II, cap. 12 e
dio, in latino; il Prato spirituale. i3) dimostra che il prelato rito
di Giovanni Mosco, e la Scala di era in viso anche nella chiesa di
s. Giovanni Climaco. Tradusse in Bologna, allorché trovavasi sottopo-
latino l'opera di s. Dionigi Areopa- sta al jus metropolitico di quella
gita sulla gerarchia celeste j il libro di Milano. Benedetto XIV (Z)e
Sa-
di s. Basilio sulla virginità j il libro crificio Missce, lib. II, cap. 4 et seq.)
di s. Atanasio contro i gentili j i riferisce, che nel messale ambrosiano
tre libri di s. Gio. Grisostomo a chiamasi ingressa quella parte che
Stagirio ; alcune omelie dello stesso nella messa i latini dicono introito j di
santo sopra s. Matteo , e molte di più, fra le altre ceremonie, nota che
altri padri che in differenti epoche il Kyrie eleison nella liturgia vien
videro Hannovi parecchie
la luce. ripetuto per tre volte, dopo il Glo-
opere di Ambiogio manoscritte nella ria in excelsis j terminato il van-
biblioteca di s. Marco di Firenze gelo, e sul finire della messa: che
e sono una cronaca di Monte
: hanno luogo due lezioni prima del
Cassino ; due libri sulla condotta vangelo una tratta dall' antico te-
:
320 A MB AME
lo. Contavansi pure trenta cappella- tro Zambellio erudito istoriografo,
ni, i quali erano distinti dai benenda- ed i letterati Gio. Federico Grono-
ti , e si dicevano ministri ed officiali vio e Giovanni Nowcr.
del capitolo. Amburgo è divisa in nuova, e vec-
AMBURGO [Hamhurgnm, Ham- chia. Le prima sono piut-
case della
monia). Città arcivescovile , bella ,
tosto rozze; quelle della seconda so-
grande e la piìl commerciante del- no di ottimo gusto. Nella cattedrale fu
la Germania nella bassa Sassonia. Fu sepolto Benedetto V, Papa, creato nel
eretta ai tempi di Carlo Magno, e sin 964, che Ottone I il Grande avea man-
d' allora costituita in arcivescova- dato colà perchè era stato eletto sen-
to; ma neir85o la sede venne trasfe- za il suo consentimento. Però quel
rita a Brema dal vescovo s. Anscario. cadavere, nel ggg, venne trasporta-
Gli arcivescovi di Brema furono pa- to a Roma ( T^. Be:vedetto Y, Pa-
droni di Amburgo pure ; altri signo- pa). Le principali chiese della vecchia
ri particolari la dominarono in se- città degne di osservazione sono :
*l
DA 041 .n67 1840
sncR
fioroni. Gaetano,
1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)