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Indagine con dati telerilevati sulluso del suolo agricolo: analisi e confronto con dati eterogenei in unarea campione

del territorio salentino


Paola Polimeno* Cecilia Lezzi Santoro* Marco Palazzo** Lorenzo Vasanelli**

INTRODUZIONE Lo studio delluso del suolo rappresenta uno strumento indispensabile per la corretta pianificazione e gestione del territorio e per lo studio delle sue dinamiche socio-economiche. L'uso di immagini satellitari pu oggi rappresentare uno strumento sempre aggiornato ed obiettivo per raccogliere informazioni di questo tipo. Le immagini telerilevate da satellite infatti, con lelevato grado di risoluzione spaziale raggiunto dalle attuali tecnologie e con la ricchezza di informazione legata alla rilevazione delle immagini in diverse regioni spettrali, dal visibile allinfrarosso, possono raccogliere una quantit molto grande di informazioni. La ripetizione periodica di osservazioni sulla stessa area, legata alla regolarit delle orbite dei satelliti, riesce inoltre a registrare le variazioni che intervengono su di un territorio, cogliendone anche la dinamicit. Il notevole sviluppo tecnologico degli ultimi decenni non stato accompagnato da un altrettanto rapido sviluppo delle tecniche interpretative, per cui lanalisi di immagini telerilevate da satellite non si ancora consolidata come strumento ordinario di studio e monitoraggio del territorio. E necessario approfondire gli studi sulle metodologie di interpretazione e sulla loro affidabilit, anche effettuando un confronto con altre sorgenti di informazione. Numerosi sono gli studi che hanno affrontato il tema delle analisi di immagini satellitari per la raccolta di informazioni sull'uso del suolo. Ne sono esempi studi e ricerche a carattere internazionale quali quelle di Pax-Lenney et al. (1996), Pax-Lenney and Woodcock (1997), Petit et al. (2002), Luoto et al. (2002), Hayes et al. (2002) solo per citarne alcuni. Diversi sono, inoltre, i progetti della U.E. che utilizzano immagini satellitari, tra cui ricordiamo il progetto CORINE Land-Cover (http://etc.satellus.se/the_data/overview.htm), col quale stata realizzata la carta di copertura del suolo per lintero territorio europeo, e il Progetto LACOAST (www.survey.nta.gr/main/labs/resen/deCETI/NTUAL/Lacoast/Lacoast_11.html)

che si interessato delle variazioni intervenute nella copertura del suolo lungo le coste dei paesi dellUnione Europea. Le tecnologie del telerilevamento, pur costituendo uno strumento sempre aggiornato ed obiettivo, non sono ancora del tutto consolidate nei diversi settori ambientali a causa di una visione fenomenologica, in termini spaziali e temporali, molto differente rispetto alle tecniche tradizionali di studio e monitoraggio. E necessario valutare laffidabilit delle tecniche del telerilevamento con il confronto con dati ancillari e con altre
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* Universit di Lecce - Dipartimento di Studi Storici. Sez.Geografia ** Universit di Lecce - Dipartimento di Ingegneria dellInnovazione

sorgenti di informazione. Diversi studi e progetti, soprattutto a livello regionale e provinciale, hanno confrontato dati derivanti da fonti diverse: immagini satellitari con dati ISTAT, con l inventario forestale, con cartografie catastali. Nel seguente lavoro sono state analizzate due banche dati scelte per il loro rilevante utilizzo, anche se in modo completamente indipendente luna dallaltra, nelle politiche agricole ed ambientali; sono i dati istituzionali dellISTAT e i dati della mappa di uso del suolo del programma europeo CORINE Land-Cover, realizzato con immagini del satellite a media risoluzione Landsat Thematic Mapper.

AREA DI STUDIO Lo studio stato condotto su unarea circoscritta a quattro comuni facenti parte della Regione Agraria di Gallipoli. Larea localizzata a circa 50 Km a Sud-Ovest di Lecce, tre dei quattro comuni sono litorali e si affacciano sul mar Ionio. I comuni sono: Alliste, Racale, Taviano (comuni litorali) e Melissano (comune dellentroterra) (figura 1). La scelta stata fatta sulla base di considerazioni relative alla disponibilit di dati satellitari facilmente analizzabili

Fig. 1: localizzazione della zona di studio

Alliste

Melissano
M elisclip.shp 1.1.1. T essuto U rbano continuo 2.1.1. Sem inativi in are non irrigue e 2.2.1 V igne ti 2.2.3 O liveti 2.4.1. C oltureannuali associatea coltureperm anenti 2.4.2. Sistem colturali e partice ari compl e i ll ssi
al liclip.shp 1.1.1. T es U rbanocontinuo suto 1.1.2. T es urbano disc suto ontinuo 2.1.1. Seminativi in areenon irrigue 2.1.1.3. C oltureorticol edapie c no ampoa c prima iclo 2.2.1 V igneti 2.2.3 Olive ti 2.4.1. C oltureannuali associatea c olturepermane nti
W

N E S

3000

6000

9000 M eters W
S

3000

6000 Met ers

Racale
r a ip.shp cacl 1.1.1. T essuto U rbano continuo 1.1.2. T essuto urba discontinuo no 2.1.1. S e nati vi in are non ir rigue mi e 2.1.1.3. C ol ture or ticol e da pieno campo a cicl o prima 2.2.1 V i gneti 2.2.3 O l i ve ti 2.4.1. C ol ture annual i associate a col ture pe rmanenti 2.4.2. S istemi col tural i e par tice l ari compl e l ssi

Taviano
tavicl ip.shp 1.1.1. T essuto U rbano continuo 1.1.2. T essuto urbano discontinuo 2.1.1. Sem nativi in aree non irrigue i 2.2.1 V igneti 2.2.3 O l iveti 2.4.1. C ol ture annuali associatea colture perm anenti 2.4.2. Sistemi coltural i e parti cell ari compl essi 3.2.1. A ree a pascolo naturale e praterie d'al ta quota

N W S E

N W S E

3000

6000

9000

M eters

3000

6000

9000

M eters

Fig.2: mappa di uso del suolo dei quattro comuni di interesse. Le mappe sono state ricavate da elaborazioni sulla mappa CORINE Land-Cover.

grazie alla omogeneit e regolarit della morfologia del territorio. Questa parte del territorio salentino ha subito, inoltre, una profonda evoluzione socio-economica ed agricola nellultimo trentennio. La metodologia di studio stato comunque strutturata in modo da poter essere agevolmente ripetuta in altre zone del territorio. In tabella 1 sono riportate alcune informazioni generali sui comuni prescelti. I dati sono riportati sul sito della Provincia di Lecce (www.provincia.le.it).

Tabella 1: dati generali sui comuni oggetto dello studio


Livello altimetrico (m) COMUNE Del centro ALLISTE MELISSANO RACALE TAVIANO TOTALE PROVINCIA 54 59 55 58 Minimo 46 Massimo 86 59 104 86 23,47 12,42 24,47 21,18 2.759,40 286 603 425 595 296 Pianura di Gallipoli Pianura di Gallipoli Pianura di Gallipoli Pianura di Gallipoli Litoraneo Non litoraneo Litoraneo Litoraneo Superficie (Kmq.) Densit demografica (ab./kmq.) Regione agraria Litoraneit

METODOLOGIA DI ANALISI DEI DATI SATELLITARI La ricerca stata condotta analizzando e confrontando i dati provenienti dal progetto europeo di studio della copertura del suolo CORINE Land-Cover, che per la regione Puglia stato terminato nel 1990, e i dati istituzionali dellISTAT Censimenti generali dellagricoltura 1990. I dati provenienti dal progetto europeo del CORINE Land-Cover sono derivati da immagini telerilevate del sensore satellitare Landsat Thematic Mapper. Esso un satellite NASA (USA) in orbita dal 1982, dotato di 7 bande spettrali, le prime 3 nel visibile, la banda 4 nellinfrarosso vicino, le bande 5 e 7 nellinfrarosso medio e la banda 6 nellinfrarosso termico (Brivio et al. 1992, pp. 199-201), fornisce immagini con risoluzione spaziale (dimensione del pixel dellimmagine) di 30 metri x 30 metri e lintervallo temporale tra due passaggi successivi sulla stessa superficie terrestre di 16 giorni. Il Programma CORINE (Co-ordination of Information on the Environ-ment) stato realizzato dalla Commissione Europea dal 1985 al 1990 esso ha coperto gran parte del territorio europeo e parti significative dei paesi dellEst Europeo e del Mediterraneo. La metodologia raccomandata, descritta nella guida tecnica appositamente redatta dagli esperti della Commissione Europea, dovrebbe consentire un aggiornamento periodico, gi codificato nel metodo e negli strumenti, agevole e di costo contenuto, di precisione sufficiente per rilevare modificazioni significative indotte nellambiente. 5

Le caratteristiche del progetto sono costituite da una carta digitalizzata della copertura del suolo alla scala nominale di 1:100.000, con unit minima interpretata di 25 ettari ed una legenda di 44 voci su 3 livelli. La metodologia di realizzazione ha previsto linterpretazione assistita da calcolatore di stampe di riprese satellitari (TM) in scala 1:100.000, con apporto dei dati ancillari disponibili (cartografie tematiche, dati statistici, riprese aeree fotogrammetriche, con particolare riguardo al volo Italia 88-89 in scala media 1:70.000 ad alta risoluzione). Successiva digitalizzazione e correzione geometrica delle immagini. Alcune regioni hanno realizzato il progetto su incarichi diretti del Ministero dell'Ambiente e dell'Amministrazione Regionale: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia (ultimate nel 1990) e Liguria (ultimata nel 1996), richiedibili allAgenzia Europea per lAmbiente o al Centro Tematico Europeo per il Land Cover Nel lavoro, la zona di studio, comprendente i comuni di Taviano, Alliste, Melissano, Racale, stata delimitata digitalizzando, utilizzando il programma ArcView Gis 3.1, una carta raster

della provincia di Lecce, realizzata mediante rilievo aereofotogrammetrico nel 1997, scala nominale 1:10.000, sistema di riferimento Gauss-Boaga. Successivamente si proceduto alla sovrapposizione della suddetta carta con la mappa CORINE ottenendo una prima mappa di uso del suolo della intera zona di interesse. Operando sempre con lo stesso software (ArcView 3.1) si sono realizzati quattro clips staccando, in tal modo, i quattro comuni dallintera area ed ottenendo quattro mappe di uso del suolo separate per i ciascun comune (figura 2). Per ciascuna delle mappe cos ottenute, stato possibile ricalcolare le aree adibite ai differenti usi agricoli (macro classi colturali) ottenendo i valori soggetti ad analisi e confronto per ciascuno dei comuni di interesse. Le macro classi colturali di interesse sono state estrapolate a seguito del confronto e decodifica delle legende delle due fonti di informazioni (CORINE e ISTAT) e, per la banca dati CORINE, esse sono riportate in tabella 2:

Tabella 2: macro classi colturali utilizzate, derivate dal confronto e decodifica con dati CORINE. MACRO CLASSI CORINE COLTURALI Sigla decodifica corine 1.Seminativi 2.1.1. 2.1.2. 2.4.1 - Seminativi in aree non irrigue - Seminativi in aree irrigue - Colture annuali associate a colture permanenti (colture temporanee, seminativi e/o prati, in associazione con colture permanenti sulla stessa superficie, quando le particelle a frutteto (o altro) comprese nelle colture annuali non associate rappresentano meno del 25% della superficie totale) - Colture orticole da pieno campo a ciclo primaverile - Sistemi colturali e particellati complessi (mosaico di piccoli appezzamenti con varie colture annuali, prati stabili e colture permanenti, occupanti ciascuno meno del 75% della superficie totale dellunit. V sono compresi gli orti per i pensionati e simili. Eventuali lotti superanti i 25 ha sono da includere nelle zone agricole). - Vigneti - Fruttiferi e frutti minori - Oliveti - Prati stabili

2. Ortive

2.1.1.3. 2.4.2

3. Vite 4. Fruttiferi 5. Olivo 6. Prati permanenti e pascoli

2.2.1. 2.2.2. 2.2.3 2.3.1

ANALISI DATI CORINE Dalle mappe riportate in figura 2 si sono calcolati i dati relativi alla copertura del suolo da parte delle macro classi colturali per i comuni di interesse. I risultati sono riportati in tabella 3.
Tabella 3: superficie in ettari adibita alle differenti macro classi colturali nei comuni di studio
PRATI PERM. E PASCOLI

SEMINATIVI ALLISTE MELISSANO RACALE TAVIANO 338,70 164,19 571,60 508,59

VITE 26,18 126,86 51,40 18,66

OLIVO 1508,17 26,76 1281,37 785,17

ORTIVE 247.38 772.60 169.48

0,18

536.70

fonte: dati tratti da elaborazioni sulla mappa CORINE Land cover del 1990

La distribuzione percentuale delle diverse classi colturali determinati luso del suolo agricolo riportata in figura 3. E possibile osservare come complessivamente quasi il 45% della superficie agricola adibita ad olivo. Tale uso del suolo non uniformemente distribuito nei quattro comuni ma vi sono alcuni in cui viene superato il 70% (Alliste) contro altri la cui superficie adibita ad olivo non supera il 2% (Melissano). La non omogeneit nelluso del suolo agricolo rappresentato anche dalla distribuzione delle superficie ad orticole che supera il 70% nel comune dellentroterra e si riduce nei comuni litorali riducendosi all8% nel comune di Racale.

Va osservato che in questa macro classe colturale sono inserite, secondo la tabella 1, sia Colture orticole da pieno campo a ciclo primaverile che Sistemi colturali e particellati complessi, questi ultimi rappresentano, da soli, la macro classe delle ortive nei comuni di Taviano e Melissano dove ricoprono rispettivamente il 29% e il 71% della intera superficie agricola. Le superfici adibite a seminativi, variano dal 16% al 28% e presentano una distribuzione pi omogenea mentre le superfici adibite a vite non superano il 2% nei comuni litorali ma raggiungono il 12% dellintera superficie agricola nel comune di Melissano.

ALLISTE

SEMINATIVI

12%

16% 1%

VITE

OLIVO

71%

ORTIVE

MELISSANO
SEMINATIVI
15%

VITE
12%

OLIVO
2% 71%

ORTIVE

RACALE
8% 28%

SEMINATIVI

VITE

2%

OLIVO

62%

ORTIVE

TAVIANO

SEMINATIVI

29%

28%

VITE

OLIVO
1%

ORTIVE
42%

Fig. 3: distribuzione percentuale dell'uso del suolo agricolo nei comuni di studio. I valori sono tratti da elaborazioni del CORINE Land-Cover 1990.

E osservabile una tendenza a maggiori superfici adibite ad olivo nei tre comuni litorali (Alliste, Racale e Taviano) dove le percentuali vanno dal 42% al 71% con una proporzionalit diretta legata alla linea di costa e una rilevante diminuzione nel comune dellentroterra (Melissano) dove la superficie adibita ad olivo del 2%. Parallelamente vi una estesa superficie adibita ad ortive nel comune di Melissano (71%) contro i comuni del litorale che non superano il 29%. Va evidenziato che le ortive nel comune di Melissano (71%), sono rappresentate solo da Sistemi colturali e particellati complessi ci testimonia un territorio caratterizzato da antica vocazione agricola tipicamente condotta da forte parcellizzazione e frammentazione del suolo agricolo.

RISULTATI DELLANALISI DEI DATI ISTAT I dati ricavati dai censimenti ISTAT, a differenza di quelli telerilevati, non sono ovviamente localizzati sul territorio comunale, ma rappresentano il risultato complessivo per ciascun comune dei dati derivanti dai Censimenti generali dellagricoltura che vengono svolti ogni dieci anni a partire dal 1960. I Censimenti dellagricoltura sono delle operazioni importanti perch forniscono un quadro completo e dettagliato del settore agricolo, utile sia per gli operatori del settore, sia per il Governo nazionale ai fini della definizione delle politiche agricole (www.censimenti.it). Essi si basano su risposte ad un questionario dettagliato distribuito a tutti gli operatori agricoli e da questi compilato. Anche per i dati ISTAT, lanalisi stata effettuata individuando macro classi colturali, riportate in tabella 4.

Tabella 4: macro classi colturali utilizzate. Esse sono derivate dal confronto e decodifica con dati ISTAT MACRO CLASSI ISTAT COLTURALI 1. Seminativi - Seminativi (cereali/frumento, foraggere, orticole, leguminose) (comprendono terreni investiti a colture erbacee soggette allavvicendamento e i terreni a riposo) - Ortive - Viti - Fruttiferi + agrumi - Olivo - Prati permanenti e pascoli

2. Ortive 3. Vite 4. Fruttiferi 5. Olivo 6. Prati permanenti e pascoli

Dallelaborazione dei dati ISTAT riferiti al Censimento generale dellagricoltura del 1990 sono state calcolate le superfici adibite alle differenti classi colturali per i comuni di interesse. I risultati sono riportati in tabella 5.

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Tabella 5: superficie in ettari adibita alle differenti colture nei comuni di studio.
PRATI PERM. E PASCOLI 12,58 0,55 32,54 1,26 ORTIVE 41.21 18.55 50.01 151.49 FRUTTIFERI 15.04 2.24 6.1 21.4

SEMINATIVI ALLISTE MELISSANO RACALE TAVIANO 450.32 106.39 372.98 659.22

VITE 112,75 174,68 114,66 80,32

OLIVO 648,04 201,72 671, 621,47

fonte: elaborazioni su dati ISTAT Censimenti generali dellagricoltura 1991

Come nellanalisi dei dati CORINE anche per i dati ISTAT si analizzata la distribuzione percentuale delle diverse classi colturali determinati luso del suolo agricolo. I risultati sono riportati in figura 4. Dallosservazione della figura possibile valutare luso del suolo agricolo secondo i tradizionali dati istituzionali. Complessivamente, e coerentemente col dato CORINE, circa il 60% della superficie agricola adibita ad olivo ma, a differenza del dato telerilevato, essa appare distribuita con una certa omogeneit nei quattro comuni. La vite risulta essere una delle maggiori colture presenti nel comune di Melissano con una percentuale di copertura del suolo del 33% contro il 5% nel comune di Taviano che registra la percentuale pi bassa. I seminativi per ISTAT variano dal 24% al 44% nelluso del suolo e sono presenti con un trend simile a quello del dato CORINE mentre le coltivazioni ortive si discostano dalla distribuzione del dato telerilevato, esse sono presenti nellintero territorio con percentuali medie molto pi basse (circa del 6%). I dati ISTAT, a differenza dei dati CORINE, evidenziano, anche se per percentuali minime, la presenza di suolo adibito a fruttiferi (Alliste e Taviano) e prati permanenti e pascoli (Racale).

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ALLISTE
1% 3% 1% 35%

SEMINATIVI VITE OLIVO PRATI PERM. E PASCOLI ORTIVE FRUTTIFERI


9%

51%

MELISSANO

SEMINATIVI

4% 24%

VITE

39%

OLIVO

33%

ORTIVE

RACALE
5% 3% 30%

SEMINATIVI VITE OLIVO PRATI PERM. E PASCOLI

53%

9%

ORTIVE

TAVIANO
10% 1%

SEMINATIVI VITE
44%

OLIVO ORTIVE

40% 5%

FRUTTIFERI
Fig.4: distribuzione percentuale dell'uso del suolo agricolo nei comuni di studio. I valori sono tratti da elaborazioni sui "Censimenti generali dell'agricoltura" ISTAT 1990

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CONFRONTO E DISCUSSIONI Le differenze tra le due fonti di acquisizione dati analizzate sono state evidenziate in figura 5 dove sono stati messi a c onfronto i dati CORINE ed i dati ISTAT. Dalle elaborazione e dalle analisi fatte, risulta che le due fonti presentano delle discrepanze nella valutazione delle superfici agricole adibite alle varie colture, tuttavia la forte correlazione tra le due fonti d dati i (R = 0.94)( figura 6) evidenzia attendibilit del dato telerilevato. Considerata lunit minima cartografabile (25 ettari) del dato satellitare utilizzato nello studio, i valori ottenuti evidenziano che la fonte CORINE, per la maggior parte dei casi, sovrastima e solo in alcune situazioni uguaglia o sottostima la fonte ISTAT. Le maggiori discrepanze tra le due fonti di dati sono state registrate in riferimento alle superfici investite ad oliveti. In particolare stato osservato che la base dati CORINE sovrastima la base dati istituzionale nei comuni litorali (Alliste, Racale e Taviano). In tali comuni la mappa costruita con il CORINE colloca, lungo la fascia costiera, una vasta superficie riconosciuta come oliveto. Nella realt, la fascia pi vicina alla costa, investita da una vegetazione arborea sparsa che il CORINE non distingue dagli oliveti. Si pu notare che le differenze tra il dato CORINE e il dato ISTAT appaiono incrementare con laumentano della lunghezza della linea di costa dei comuni studiati. Una ipotesi di spiegazione delle differenze registrate nelle superfici ricoperte ad olivo, potrebbe essere legata alla risoluzione del sensore Landsat. Esso un sensore a media risoluzione spaziale e potrebbe non discriminare dagli ulivi la vegetazione arborea sparsa, presente a ridosso della linea costiera lungo la vegetazione olivicola, ci potrebbe motivare anche la non rilevazione da parte del dato telerilevato delle superfici a fruttiferi sempre sottostimate dal CORINE. Daltra parte, difficolt da parte del sensore di discriminare gli alberi di olivo nella penisola salentina, stata gi evidenziata da un precedente studio (DAmico et al. 2001). Unaltra macro classe colturale che risulta sempre sovrastimata dal CORINE quella riferita alle ortive, in questo caso, va precisato, che nelle classe delle ortive viene considerata anche la classe dei Sistemi colturali e particellati complessi costituiti da un mosaico di piccoli appezzamenti con varie colture tutti inferiori allunit minima cartografabile, vi sono compresi gli orti per pensionati e simili ma anche appezzamenti di incolto o di piante erbacee permanenti che vanno ad incidere, sovrastimando rispetto al dato ISTAT, le colture orticole. In conclusione possiamo dire che le tipologie delle due fonti di dati utilizzate nella ricerca sono molto eterogenee e ci crea, forse inevitabilmente, dei problemi di comparabilit. Entrambe le fonti rivestono una certa importanza sia per il peso istituzionale (ISTAT) sia per la loro obiettivit e aggiornabilit (immagini telerilevate).

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I censimenti possono essere oggetto di soggettivit in quanto si basano su formulazione, da parte di un intervistatore, di questionari individuali mentre le immagini telerilevate sono legate a caratteristiche strutturali e funzionali dei sensori. Gli errori di omissione e di commissione contenuti nella base dati ottenuta dal telerilevamento satellitare, sono dovuti essenzialmente alla bassa risoluzione spaziale dei sensori utilizzati che risultano, pertanto, non del tutto adeguati per un riconoscimento puntuale delluso del suolo agricolo. Questi problemi possono essere superati dai sensori satellitari di nuova generazione (Ikonos e Quickbird) caratterizzati da una risoluzione spaziale metrica e sub-metrica che pu consente il riconoscimento dei singoli alberi e quindi pu permettere la discriminazione degli oliveti dal resto della vegetazione arborea. Possiamo quindi concludere che i dati derivati da sensori satellitari costituiscono uninsostituibile sorgente di informazione per lanalisi, la gestione e la progettazione del territorio che, se affiancati a tecniche di studio e monitoraggio tradizionali (quali censimenti, rilevamenti in campo), possono essere utilizzati per lattuazione di un adeguato controllo e monitoraggio dellambiente che sia di complemento per studi socio-economici, basilari nello sviluppo di politiche e strategie di gestione delle dinamiche di uso del suolo e di controllo sullazione antropizzante.

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ALLISTE
SUPERFICIE (ettari) 1600 1200 800 400 0 SEMINATIVI 450,32 338,70 VITE 112,75 26,18 FRUTTIFERI 15,04 OLIVO 648,04 1508,17 PRATI 12,58 ORTIVE 41,21 247,38 ISTAT CORINE

ISTAT CORINE

MELISSANO
800 SUPERFICIE (ettari) 600 400 200 0

ISTAT CORINE

SEMINATIVI ISTAT CORINE 124,39 164,19

VITE 174,68 126,86

FRUTTIFERI 2,24

OLIVO 201,72 26,76

PRATI PERM. E PASCOLI 0,55

ORTIVE 18,55 772,60

RACALE
1500 SUPERFICIE (ettari) 1200 900 600 300 0

ISTAT CORINE

SEMINATIVI ISTAT CORINE 372,98 571,60

VITE 114,66 51,40

FRUTTIFERI 6,1

OLIVO 671,20 1281,37

PRATI PERM. E 32,54

ORTIVE 59,01 169,48

TAVIANO
SUPERFICIE (ettari) ISTAT CORINE

800 600 400 200 0 SEMINATIVI VITE 80,32 18,66 FRUTTIFERI 21,4 OLIVO 621,47 785,17

PRATI PERM. E PASCOLI 1,26

ORTIVE 151,49 536,70

ISTAT CORINE

659,22 508,59

Fig. 5: confronto delle superfici agricole provenienti dalle due fonti di acquisizione dati. I dati ISTAT sono riferiti al Censimento generale dellagricoltura 1990. I dati CORINE sono risultati dalla interpretazioni di immagini telerilevate utilizzate nel progetto europeo CORINE Land-Cover terminato per la Puglia nel 1990.

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ISTAT VS CORINE
1000

fonte dati CORINE

800 600 400 200 0 0 100 200 300

y = 1,0089x - 4,9378 R = 0,94

400

500

600

700

fonte dati ISTAT

Fig. 6: correlazione tra i dati rilevati dalla fonte istituzionale (ISTAT) e i dati provenienti da immagini telerilevate (CORINE Land-Cover).

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RIASSUNTO In questo lavoro stato condotto uno studio per valutare la possibilit di utilizzare dati telerilevati da satellite per effettuare indagini sulluso del suolo agricolo. Lo studio delluso del suolo rappresenta uno strumento indispensabile per la corretta pianificazione e gestione del territorio e per lo studio delle sue dinamiche socio-economiche. L'uso di immagini satellitari pu oggi rappresentare uno strumento sempre aggiornato ed obiettivo per raccogliere informazioni di questo tipo. Il lavoro stato focalizzato sullo studio delluso agricolo del suolo, in una zona campione del territorio salentino, effettuato attraverso il confronto, per lanno 1990, di due banche dati fra loro molto eterogenee. Le due banche dati utilizzate sono state quella proveniente da immagini telerilevate da satellite (Landsat Thematic Mapper), appartenenti al programma europeo di studio di copertura del suolo CORINE Land-Cover, e quella costituita dai dati statistici ufficiali (dati ISTAT relativi ai censimenti generali dellagricoltura). Il confronto tra le due fonti di acquisizione dati stato fatto dopo aver reso omogenee, e quindi confrontabili, le legende provenienti dalle due banche dati. Il confronto tra i dati ISTAT e dati telerilevati mostra, in generale un sostanziale accordo, anche se, per alcune colture, sono state rilevate discrepanze. Dallanalisi critica dei dati e dal loro confronto emerge chiaramente che, soprattutto con i satelliti di nuova generazione che raggiungono risoluzioni spaziali notevolmente elevate, possibile ottenere una accurata informazione sulluso del suolo ai fini di una corretta gestione e pianificazione del territorio.

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BIBLIOGRAFIA Brivio P.A., Lechi G.M., Zilioli E. (1992) Il telerilevamento da aereo e da satellite. C. Delfino Editore Sassari. DAmico S., Tundo L., Perrone R. (2001) Development of an Innovative Metodology for the Realization of Landuse Map in 1:10000 Scale of Salento Peninsula Accordig to the European Standard Corine Landcover. Applicazioni del Telerilevamento al controllo ed alla pianificazione del territorio. Pax-Lenney M. and Woodcook E.C. (1997) Monitoring Agricultural Lands in Egypt with Multitemporal Landsat TM Imagery: How many Images are needed? Remote Sens. Environ 59:522-529 Pax-Lenney M., Woodcook E.C., Collins J.B. and Hamdi H. (1996) The Status of Agricultural Lands in Egypt: The Use of Multitemporal NDVI Features Derived from Landsat TM Remote Sens. Environ 56:8-20 Petit C.C., Lambin E.F. (2002) Impact of data integration tecnique on historical landuse/land-cover change: Comparing historical maps with remote sensing data in the Belgian Ardennes LandscapeEcology 17(2):117-132 Luoto M., Toivonen T., Heikkinen R.K. (2002) Prediction of total and rare plant species richness in agricultural landscape from satellite images and topographic data Landscape Ecology 17(3):195-217 Hayes D.J., Sander S.A., Schwartz N.B. (2002) Analyzing a forest conversion history database to explore the spatial and temporal characterstics of land cover chnage in Guatemalas Maya Biosphere Recerve Landscape Ecology 17(4):299-314 www.censimenti.it www.provincia.le.it http://etc.satellus.se/the_data/overview.htm www.survey.nta.gr/main/labs/resen/deCETI/NTUAL/Lacoast/Lacoast_11.html

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