You are on page 1of 5

Levangelizzazione del Territorio

Tempi Longobardi
La presenza dei monaci nei nostri impervi territori fu propiziata dallo spostamento della Chiesa Milanese, da Milano a Genova qualche decennio prima della completa conquista della"Marittima" da parte delle truppe Longobarde di Rotari. Questa migrazione, che conferma ancora una volta la validit del sistema viario di crinale che permise collegamenti sicuri fra la Diocesi Lombarda e la suffraganea di Genova, inizi nel 569 allorch le armate di Alboino occuparono Milano. Il Vescovo Onorato accompagnato da molta parte del Clero e da cittadini, si rifugia a Genova sotto la protezione di Bisanzio che deteneva ancora il controllo della Liguria per mezzo delle flotte imperiali. I vescovi, i presbiteri, i famuli milanesi operano nel nostro territorio fino al 645, ricordiamo i possedimenti che guarda caso insistono lungo l'areale di levante: i boschi di Traso, le possessioni di Bargagli, Uscio e Portofino, le Pievi di Recco, Uscio, Camogli e Rapallo. Onorato muore a Noceto nel 570, fra Pallavicino e Borgo Adorno esiste una frazione denominata Noceto, il sarcofago conservato nella vicina Vendersi fa pensare ad una sepoltura importante. Il canto delle litanie ambrosiane nei giorni delle rogazioni e l'uso di paramenti rossi anzich bianchi quali ombrellino, baldacchino e dalmatica durante le esposizioni o lo spostamento del Santissimo Sacramento sono relitti di quel periodo.1

1 Pavoni Romeo La Casana Lug.97

Figura 1 Chiesa di Vendersi (Alessandria) Coperchio di sarcofago

Bobbio
L'esperienza del monaco Colombano, figlio del grande movimento culturale che partendo dall'Irlanda, attraverso la Francia e la Svizzera rifond il Cristianesimo fra le nostre pagane genti, da Bobbio matrice propizi la fondazione di celle monastiche un p dappertutto nelle nostre valli profittando delle primordiali viabilit di crinale esistenti. Da noi resti di insediamenti tutti da indagare al passo del Penice, (Gerolimini), al Passo del Giov (S.Giacomo di Staffora) al Poggio Rondino (Mons Alpherium ?), a Casa del Romano, sulla costiera di Dova (S.Clemente) nei pressi del Monte Liprando (C de

Jun) e di antiche tradizioni quali la processione votiva della Crocetta di S.Colombano da Moranego a S.Fruttuoso di Camogli che per secoli coinvolse i fedeli delle Comunit del Bisagno e della Polcevera o la favola del frate talmente vecchio da non aver pi la forza di aprire gli occhi, tanto che i giovani monaci ricorrono all'espediente degli stecchi fra le palpebre per fargli osservare la neve, fenomeno inconsueto per quei tempi ! Pronto il consiglio del Figura - Collezione Crosiglia " chiodo" vecchio di scendere a valle. Questo antico ricordo ancora rimane nella memoria degli abitanti di Pentema e di Casanova Staffora.

L'abazia di Patrania
Scomparsa nella nebbia del tempo rimane traccia di questa fondazione monastica in una decina di documenti d'archivio e nella dedicazione a S.Onorato che la Parrocchiale di Torriglia ancora conserva. Reliquie del santo si conservano a Torriglia e Cabella in Val Borbera. Questo Santo, Abate e poi Vescovo di Arles, che ne conserva sepoltura nel cimitero des AliCamps, fond con San Caprasio, (il cui sepolcro stato rinvenuto ad Aulla) uno dei primi centri di cristianit monastica sull'Isola di Lerins. L'Abazia, in stretta connessione con i Colombaniani di Bobbio, (Attala, successore di S.Colombano proveniva da Lerino) viene riconosciuta dai Re Longobardi ed appare di Diritto Regio. Dopo una probabile distruzione Saracena del Sec.X riappare ancora in alternativa alla pi nota e potente Rivalta Scrivia, matrice del movimento cistercense che si diffonde da Genova a S.Giacomo di Possuolo, a Magioncalda, Semega ed in tutta la Val Borbera.

Gradualmente con il ricambio del potere civile dai Malaspina ai Fieschi scompare e lascia posto al Clero secolare. Rimane il ricordo del Patranico, antico itinerario dal mare alla pianura, strada pubblica citata da documenti del Sec.XI. E evidente laccostamento fra il Patranico ed i possedimenti dellAbazia, tutti collocati verso levante, a partire da Terriccio (Terrusso),Salto (pressoUscio), Litore Boziasco (Bogliasco), S.Marciano a Carasco, Sigestri (Sestri Levante), ulteriore conferma dellutilizzo del crinale fra Fontanabuona e mare. Ancora pi antica la traccia che appare nel documento di donazione di Beza dell anno 994 (Liber Instrumentorum monasteri S.cti Fructuosi) che collega siti del nostro appennino quali Casalbozone, Dova, Agneto, Lavazzuoli a S.Fruttuoso di Capodimonte.

Le stazioni a tegoloni Lungo il percorso, soprattutto l ove si tramanda il ricordo di antichi insediamenti monastici o militari vengono frequentemente ritrovati frammenti di rosse e spesse terrecotte. Definite stazioni a tegoloni stanno ad indicare il luogo ove si fatto un uso protratto nel tempo di quel tipo di tegola trapezoidale a bordo rialzato usata spesso anche per uso funerario (tombe a cappuccina). Sono state studiate due fornaci che probabilmente hanno rifornito la zona: la fornace romana di Massinigo in Val Staffora ed il forno ad archetti di Montaldo di Cosola in Val Borbera.2

2 Tratto da: Novi Nostra 76 pg.28

a 5 - Tomba a cappuccina, Museo Archeologico Alto Adige, Bolzano

You might also like