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I costumi del Palio di San Giorgio 1933-1952

Gian Paolo Bertelli

Nel 1933 ebbero luogo a Ferrara le celebrazioni del IV centenario della morte di Lodovico Ariosto. Lamministrazione di Ferrara profuse nelliniziativa notevoli mezzi ed energie, lo stesso Re dItalia Vittorio Emanuele III vi partecipo dando a tale celebrazione una importanza ed una visibilita nazionale che da secoli Ferrara non vedeva. Furono organizzati incontri , studi, conferenze, venenro pubblicati libri e la citta venne inserita nel circuito del turismo del dopolavoro fascista. Ovviamente a tutto questo non era estraneo Italo Balbo, il Ras di Ferrara che approfittando della sua posizione riusci a convogliare verso la citta il denaro necessario per finanziare lavvenimento. A margine della celebrazione dellanniversario della morte dellAriosto venne riscoperto il Palio di Ferrara , la cosa non piacque a Siena che pretese il cambio del nome in Torneo delle Contrade o di San Giorgio, fin qui la storia e abbastanza nota, nel 1935 il Comune prese in carico tutte le attrezzature ed i costumi che erano stati utilizzati per la manifestazione. Dopo il periodo bellico nel 1946 qualcuno si accorse di questo materiale che era stato ammassato alla rinfusa nella chiesa della Consolazione in via Mortara, da subito lamministrazione comunale si dimostro propensa a disfarsene in quanto il Palio era considerato come vedremo piu avanti una manifestazione scarsamente culturale ed educativa , per giunta le autorita non potevano sopportare che a riscoprirlo fosse stato Italo Balbo e le altre autorita fasciste dellepoca. Furono avviati fin dal 1946 contatti per piazzare il corredo, venne rifiutata una prima offerta fatta da una casa darte di Firenze, la Ceratelli di un milione di lire perche ritenuta insufficente, venne invece accettata una piu sostanziosa proposta di acquisto 2 milioni e mezzo di lire da parte della Universalia , una societa cinematografica romana nella quale lavorava come attrice la figlia di Winston Churchill , nel primo dopoguerra venivano prodotti molti colossal storici ed i 350 costumi ed accessori del corredo del Palio di Ferrara potevano essere impiegati allo scopo. Ci fu nella Primavera del 1947 lintervento avverso della Prefettura di Ferrara che blocco la transazione, i motivi dellintervento del Prefetto Franci furono un vizio di forma nella licitazione ed il fatto che la manifestazione del Palio aveva avuto un certo successo fra la popolazione e pertanto sarebbe stato opportuno ripeterla. Ormai le decisioni a livello politico erano state prese e la vendita era ormai scontata, venne indetta una nuova gara e questa volta entro in lizza anche il comune di Lisbona in Portogallo che proprio nel 1947 festeggiava lottavo centenario della nascita della citta e pertanto era interessata allacquisto dei costumi e degli accessori per poter organizzare il corteo storico, ci furono ancora le proteste di alcuni giornali locali poi si dovette arrendere anche la Prefettura ed il contratto venne stipulato, per due milioni e novecentomila lire Il console portoghese acquisto il materiale che era stato utilizzato per rappresentare il primo Palio di San Giorgio effettuato dopo lesilio degli estensi. Il ricavato sembra sia stato devoluto (si spera interamente) alla scuola darte Dosso Dossi che nel primo dopoguerra versava in condizioni precarie. Nel 1952 furono rinvenuti alcuni oggetti ,sembra di proprieta dellEnte del Turismo di Ferrara , sempre nel deposito disinfezione del comune di Ferrara in via Mortara , alcune selle, gualdrappe, guanti , qualche costume ed alcuni labari, dai documenti consultati non ho potuto appurare che fine abbiano fatto. Dal materiale in seguito riprodotto si avra una spiegazione sul perche Ferrara ha atteso tanto per riproporre una manifestazione che affonda le proprie origini nel Rinascimento , quando le ragioni politiche ed i rancori e risentimenti seppure in parte condivisibili prendono il sopravvento sulla ragione anche la cultura deve far posto allarroganza che a volte ben si sposa con lignoranza..

Gli antefatti

I costumi del Palio divennero parte integrante nel 1935 del patrimonio comunale

Alcuni passi significativi delle discussioni che avvennero intorno al futuro del Palio di Ferrrara

Comune di Ferrara

Prefettura

Il consiglio comunale discute e decide sul destino del Palio

L inventario del materiale venduto

L inventario del materiale venduto

L inventario del materiale venduto

L inventario del materiale venduto

Inventario complessivo

Inventario complessivo

La corrispondenza

Lo strascico nel 1952

Palio delle Contrade 1933 le fotografie incriminate presentate in Consiglio Comunale il 17 Marzo 1947

Italo Balbo sul palco delle autorita

Casa Romei

I figurini

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