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Liceo Statale B.

Cavalieri Verbania Progetto CiAC / Comenius Cinema intervento in V A classico dicembre 2005

note di analisi cinematografica Cinema, Irlanda, diritti umani


punti di partenza: la conoscenza, completa o parziale, di quattro film riguardanti la questione irlandese linformazione su alcuni aspetti delle violazioni dei diritti umani nellIrlanda del Nord obiettivi: approfondire la conoscenza dei film attraverso lanalisi del linguaggio cinematografico di alcune sequenze osservare i modi con i quali il racconto cinematografico pu rappresentare le violazioni dei diritti umani Michael Collins (Michael Collins)
Irlanda / Gran Bretagna / Usa, 1996 regia: Neil Jordan interpreti: Liam Neeson, Aidan Quinn, Alan Rickman, Stephen Rea, Julia Roberts
Sette anni della breve e ardente vita di Michael Collins (18911922), discusso eroe dellindipendenza irlandese, ucciso in unimboscata da altri irlandesi, bizzarro incrocio tra Primula Rossa e Peter Pan con laspetto di un goffo e massiccio ragazzo di campagna. Dallinizio alla fine (dove N. Jordan cede alle pastoie del genere biografico e alle esigenze dellalto costo), un film di guerra, guerriglia, guerra civile, la pi disperata e feroce delle guerre. Quella contro gli inglesi dura da 700 anni, dice Collins. E continua. Per lafflato epico, il ritmo serrato, la statura dei personaggi un big movie che vanta almeno due sequenze da great movie: la notte dei dodici apostoli in cui, per ordine di Collins, furono giustiziati allalba una dozzina di informatori inglesi, e, episodio altrettanto storico, la strage nello stadio, compiuta dai tanks inglesi su una folla pacifica e inerme. Un certo Marx scrisse che gli uomini fanno la storia, ma non mai quella che vogliono. Lirlandese Jordan lo conferma. Storicamente fazioso (in favore di Collins e contro De Valera) e troppo irlandese nelle omissioni. Leone doro alla Mostra di Venezia 1997 e Coppa Volpi a L. Neeson. La vita, gli ideali e la morte di Michael Collins (Neeson), leader guerrigliero dellIra, negoziatore del trattato angloirlandese e primo presidente dellIrlanda libera, ucciso in unimboscata dai nazionalisti capeggiati dal suo ex amico e poi rivale politico Eamon De Valera (Rickman). Un sopravvalutato melodramma politico, inseguito da Jordan da troppi anni, che si ispira al gangster movie e al western per fare i conti con la storia e lattualit (dietro Michael Collins sintravede il leader del Sinn Fin Gerry Adams: suo lo slogan che fa da epitaffio a Collins, ricordato come luomo che cerc di eliminare le pistole dalla politica irlandese. Discontinuo nellimpianto narrativo, hollywoodiano nella realizzazione (cio schematico ed enfatico, con la significativa assenza dalla storia della Chiesa cattolica: il che, trattandosi dellIrlanda non particolare trascurabile), plumbeo e romantico nellatmosfera, ha i suoi momenti deboli nella storia damore tra Collins e la Kiernan (Roberts), e quelle forti nelle scene collettive della rivolta di Pasqua del 1916 e della strage conosciuta come Bloody Sunday. Esagerato Leone doro a Venezia 96 e Coppa Volpi per Neeson. Fotografia di Chris Menges.

Morandini

Mereghetti

sequenza esaminata: i combattimenti e la repressione nella rivolta di Pasqua del 1916 (durata: 515) elementi significativi: le inquadrature: posizione e movimenti della mdp; il campo e controcampo il montaggio: velocit e lentezza nella successione delle inquadrature; montaggio alternato gli elementi sonori: funzione di commento e raccordo della musica; collegamento tra parola e immagine Bloody Sunday (Bloody Sunday)
Irlanda / Gran Bretagna, 2002 regia: Paul Greengrass interpreti: James Nesbitt, Tim-Pigott Smith, Nicholas Farrell, Gerard McSorley, Kathy Kiera Clark
La domenica di sangue pagina vergognosa per lesercito e il governo britannici si svolse a Derry, nellIrlanda del Nord (ribattezzata Londonderry dagli inglesi), il 30 gennaio 1972 quando, durante una marcia di diecimila cittadini per i diritti civili, tredici manifestanti inermi furono uccisi dai paracadutisti britannici che facevano parte dei tremila tra soldati e poliziotti schierati per stroncare la manifestazione con unazione esemplare. Prodotto da Mark Redhead, scritto e diretto da P. Greengrass, basato sul libro Eyewitness Bloody Sunday (1998) di Don Mullan, testimone dei fatti a quindici anni. Girato quasi interamente con la cinepresa a spalla senza inutili acrobazie (fotografia: Ivan Strasburg), un ottimo esempio di cinegiornalismo ricostruito, sostenuto da una passione morale, un film corale popolato da figure che non sono soltanto funzioni narrative, ma personaggi concreti e complessi. La mobile cinepresa non ne registra soltanto gesti e comportamenti, ma le idee e i sentimenti che le muovono. Orso doro al Festival di Berlino ex aequo col giapponese Sen to chichiro no kamikakushi di Hayao Miyazaki.

Morandini

sequenza esaminata: la sparatoria durante la manifestazione (durata: 904) elementi significativi: le inquadrature: la mdp a spalla; velocit e casualit delle inquadrature; immagini fuori fuoco il montaggio: rapidit del montaggio; stacco lungo con passaggio in nero gli elementi sonori: mancanza della musica; suoni e voci in presa diretta

Nel nome del padre (In the Name of the Father)


Irlanda - Gran Bretagna, 1993 regia: Jim Sheridan interpreti: Daniel Day-Lewis, Pete Postlethwaite, Emma Thompson, Anthony Brophy, John Lynch
Ispirato a una storia vera e tratto dal libro autobiografico Proved Innocence (Il prezzo dellinnocenza) di Gerry Conlon. Processati come terroristi dellIRA e autori di una strage in un pub di Guildford il 5 ottobre 1974, quattro proletari irlandesi patiscono 15 anni di carcere prima che sia scoperta la loro innocenza. Con loro furono condannati a pene minori parenti e amici. Giuseppe (sic) Conlon, padre di uno dei quattro, mor in carcere nel 1980. Storia di un clamoroso errore giudiziario, frutto di un complotto poliziesco, coinvolgente film civile incline al sentimentalismo e alla retorica manichea, vale soprattutto come racconto di formazione nella descrizione del rapporto tra padre e figlio, rinchiusi nella stessa cella. Non mancano i passaggi declamatori o didattici n gli stereotipi della vita carceraria, ma nemmeno le pagine forti, come lavvio a Belfast, sostenuto nel suo ritmo forsennato dalla musica di Bono-Friday. 7 candidature ai premi Oscar, nemmeno una statuetta. Efebo doro ad Agrigento. Guilford, Inghilterra, 1974: due stragi attribuite allIra portano allarresto di quattro hippies irlandesi, tra cui Gerry Conlon (DayLewis), e del padre di costui, Giuseppe (Postlethwaite). False confessioni estorte con sevizie, quindici anni di carcere, inutili proclamazioni dinnocenza in un Paese in cerca di capri espiatori, la tragica morte di Giuseppe: solo nel 1989, grazie a una campagna di controinformazione organizzata da unagguerrita avvocatessa (Thompson), i quattro di Guilford verranno assolti e rimessi in libert. Ispirandosi alle memorie del vero Gerry Conlon (Il prezzo dellinnocenza), Sheridan affronta una clamorosa vicenda giudiziaria evitando accuratamente la strada maestra del film tribunizio per avventurarsi in quelle pi infide che portano allincrocio del melodramma familiare con il prison movie. E trattiene se stesso e la star Day-Lewis dalla tentazione di fare del giovane protagonista lindomito eroe di turno. Un onesto film di formazione, realizzato con un senso dello spettacolo civile incline alla commozione forte ma allergico alla retorica: in Inghilterra ha scosso le coscienze di molti. Cast eccellente.

Morandini

Mereghetti

sequenza esaminata: la confessione estorta a Gerry (durata: 620) elementi significativi: le inquadrature: taglio dellinquadratura; altezza della ripresa il montaggio: piano-sequenza; attacco sullasse gli elementi sonori: limitato commento musicale; collegamento tra parola e azione The Boxer (The Boxer) Irlanda / USA / Gran Bretagna, 1997 regia: Jim Sheridan interpreti: Daniel Day-Lewis, Emily Watson, Brian Cox, Ken Scott, Gerard McSorley, Eleanor Methven
Ex promessa del ring, ex membro dellIRA, lirlandese Danny esce dal carcere dopo quattordici anni e torna nel quartiere cattolico di Belfast dove Maggie, sua ex ragazza, ha sposato un suo amico, anchegli carcerato per motivi politici, ed madre di un ragazzino. Il loro lincontro tra due prigionieri (delle leggi tribali, del dovere, dellintolleranza, del sospetto), due solitudini, due vittime. Il film ripropone il trio J. Sheridan regista-Terry George sceneggiatore-D.DayLewis interprete che aveva fatto Nel nome del padre (1993). Con unazione che si svolge allinterno della fazione cattolica dellUlster, ambisce a una posizione equidistante tra le due parti, sottolineando il desiderio del protagonista di una loro pacifica convivenza e invocando un ritorno alle regole. Discutibile a livello pubblico, pi convincente su quello privato nel racconto dellamore tra Danny e Maggie, disapprovato dal mondo in cui vivono. qui che il film acquista la sua pi intima, e dirompente, valenza politica. (Giorgio Rinaldi) Contribuiscono al risultato i due protagonisti, lottimo Day-Lewis ed E. Watson che conferma le qualit rivelate in Le onde del destino. Dopo 14 anni di galera per non aver fatto la spia, il pugile Danny Flynn (Day-Lewis) apre una palestra pubblica nella Belfast cattolica, dove a non applaudire le stragi dellIra si rischia di passare per traditori e non consigliato innamorarsi di una donna come Maggie (Watson), moglie di un prigioniero politico e figlia di un pezzo grosso dellIra (Cox). In un mondo senza regole, Sheridan (cosceneggiatore con Terry George) demitizza sia la boxe che le giuste cause, mostrando il clima di persecuzione di una guerra ra poveri. Mantiene per la capacit di appassionare con intelligenza: certamente mescolando sentimenti e politica (dato che siamo al cinema), ma con una secchezza sia ideologica sia formale che di rado si vede nella produzione british impegnata degli ultimi tempi. Fotografia di Chris Menges. Day-Lewis ha passato due anni ad allenarsi sotto la guida dellex campione del mondo Barry McCulgan, ma il film non stato un successo.

Morandini

Mereghetti

sequenza esaminata: la colazione di Danny e la bomba dellIra (durata: 530) elementi significativi: le inquadrature: sguardi, soggettiva e fuoricampo il montaggio: montaggio alternato gli elementi sonori: commento musicale alternato; collegamento tra parola e suono

Liceo Statale B. Cavalieri Verbania Progetto CiAC / Comenius Cinema dicembre 2005

Filmografia sulla questione irlandese


I film indicati riguardano, in modo pi o meno diretto, i diversi aspetti della questione irlandese, con forti differenze cronologiche (dagli inizi dell800 ad un ipotetico futuro con lindipendenza dellUlster) e con molte diversit nel rapporto tra i fatti storici e le vicende personali. In base a queste differenze i film sono stati raccolti in categorie distinte e disposti in ordine cronologico secondo lanno di produzione. Le schede sintetiche corrispondono, con pochi adattamenti, a quelle de Il Morandini. Dizionario dei film 2005.

personaggi importanti
Alcuni film hanno un taglio decisamente incentrato sulle vicende di personaggi noti che hanno agito, in modo diretto o indiretto, allinterno delle vicende irlandesi.

Parnell (Parnell, Usa, 1937) regia: John M. Stahl interpreti: Clark Gable, Myrna Loy, Edna May Oliver
Da una pice di Elsie T. Schauffler, sceneggiata da John Van Druten e S. Behrman, la biografia romanzata di Charles Parnell (1846-91), uomo politico che si batt per lautonomia dellIrlanda. La sua carriera fu stroncata da uno scandalo: aveva una relazione con una donna sposata. Scene sfarzose e splendidi costumi e ottima ricostruzione ambientale non bastano a riscattare questo dramma noioso e poco convincente. C. Gable e la M. Loy fuori parte.

Il ribelle dIrlanda (Captain Lightfoot, Usa, 1955)


regia: Douglas Sirk interpreti: Rock Hudson, Barbara Rush, Jeff Morrow
Mike Martin, detto Capitan Pieleggero, d una mano a John Flaherty nella lotta antibritannica nel 1815 in Irlanda. fatto prigioniero e rinchiuso nella fortezza di Ballymore da dove lamata laiuta a fuggire. Tratto da un romanzo di W.R. Burnett, un agile e scattante film di avventure con tutti gli ingredienti del genere, sostenuto da un ritmo scanzonato, venato di ironia.

Il magnifico irlandese (Young Cassidy, Gran Bretagna, 1965) regia: Jack Cardiff, John Ford interpreti: Rod Taylor, Julie Christie, Maggie Smith
Un povero operaio, fervente animatore di ogni movimento popolare irredentista, aspira a diventare scrittore. Aiutato da ricchi mecenati, ci riesce, ma le sue idee rivoluzionarie gli creano molti problemi e un controverso successo. Abbandonato da J. Ford per malattia e terminato dal mediocre J. Cardiff, una decorosa, inerte biografia romanzata del drammaturgo irlandese Sean OCasey (1880-1964), impersonato dal muscolare R. Taylor. Accurata la fotografia.

Michael Collins (Michael Collins, Irlanda / Gran Bretagna / Usa, 1996) regia: Neil Jordan interpreti: Liam Neeson, Aidan Quinn, Alan Rickman, Stephen Rea, Julia Roberts
Sette anni della breve e ardente vita di Michael Collins (1891-1922), discusso eroe dellindipendenza irlandese, ucciso in unimboscata da altri irlandesi, bizzarro incrocio tra Primula Rossa e Peter Pan con laspetto di un goffo e massiccio ragazzo di campagna. Dallinizio alla fine (dove N. Jordan cede alle pastoie del genere biografico e alle esigenze dellalto costo), un film di guerra, guerriglia, guerra civile, la pi disperata e feroce delle guerre. Quella contro gli inglesi dura da 700 anni, dice Collins. E continua. Per lafflato epico, il ritmo serrato, la statura dei personaggi un big movie che vanta almeno due sequenze da great movie: la notte dei dodici apostoli in cui, per ordine di Collins, furono giustiziati allalba una dozzina di informatori inglesi, e, episodio altrettanto storico, la strage nello stadio, compiuta dai tanks inglesi su una folla pacifica e inerme. Un certo Marx scrisse che gli uomini fanno la storia, ma non mai quella che vogliono. Lirlandese Jordan lo conferma. Storicamente fazioso (in favore di Collins e contro De Valera) e troppo irlandese nelle omissioni.

The General (The General, Irlanda, 1998) regia: John Boorman interpreti: Brendan Gleeson, Adrian Dunbar, Sean McGinley
Ritratto in piedi di un antieroe dei nostri tempi. Si parte dal 18 giugno 1994, quando Martin Cahill (B. Gleeson, strepitoso), il malvivente pi leggendario della recente storia irlandese, ucciso sulla porta di casa da un sicario dellIRA cui sera rifiutato di cedere met dei suoi proventi criminali. Come in un lungo flashback di morte, dallinfanzia proletaria nel povero quartiere di Hollyfield a Dublino si passa ai secondi anni 80 quando Cahill diventa the general, esaltato come un nuovo Robin Hood sebbene rubi ai ricchi (appartamenti, gioiellerie, sale di scommessa, persino un museo) per dare a s stesso, alla sua banda, alla sua famiglia, burlando per anni polizia, mass media, e lispettore Ned Kenny (J. Voight) che gli d la caccia anche per fatti personali. Su questo personaggio J. Boorman ha scritto e diretto, in bianconero e formato panoramico Super35, un film appassionante che contamina fertilmente realismo sociale e cinema di genere, coniugando il sarcasmo della ballata e la ferocia del noir. (E. Martini). Particina per il commediografo/regista J. Sheridan.

vicende ambientate durante la guerra civile (anni 10 e 20)


Diversi film raccontano vicende che si collocano nella fase della guerra per lindipendenza irlandese, nei primi decenni del 900, e della successiva guerra civile, dalla quale poi nata la Repubblica dIrlanda.

Giunone e il pavone (Juno and the Paycock, Gran Bretagna, 1930) regia: Alfred Hitchcock interpreti: Sara Allgood, Edward Chapman, Mari ONeill
Dal dramma (1924) di Sean OCasey. Sullo sfondo sanguinoso della lotta per lindipendenza nellIrlanda dei primi anni 20 la notizia (falsa) di una ricca eredit porta lo scompiglio in casa dei Boyle di Dublino. Il vanaglorioso capofamiglia, soprannominato il pavone, si monta la testa, mentre sua moglie Juno cerca inutilmente di frenarlo. Curiosa parentesi teatraleggiante nellitinerario di Hitchcock che non resistette allofferta di lavorare con gli attori del famoso Abbey Theatre di Dublino e di trasporre fedelmente una tragicommedia che amava molto, ma che gir senza convinzione: ... non aveva alcun rapporto con il cinema.

Il traditore (The Informer, Usa, 1935) regia: John Ford interpreti: Victor McLaglen, Heather Angel, Margot Grahame
Dal romanzo The Informer (1925) di Liam OFlaherty: nel 1922, durante la lotta del Sinn Fein contro gli inglesi, un capo dellIRA (Irish Republican Army) clandestina tradito per 20 sterline da Gypo, un militante di base che ha bisogno di denaro per emigrare e che sar braccato dai suoi compagni e dalla sua coscienza. Dolorosa parabola moderna sulla figura di Giuda. Il primo e il pi bello dei sei film irlandesi di J. Ford, e una delle sue opere pi europee, anche per la palese influenza dellespressionismo tedesco nellatmosfera, tutta ombre e nebbie (fotografia di J.A. August) e il simbolismo religioso della narrazione: il tema cristiano del peccato e della redenzione attraverso la sofferenza centrale.

Laratro e le stelle (The Plough and the Stars, Usa, 1936) regia: John Ford interpreti: Barbara Stanwyck, Preston Foster, Barry Fitzgerald
Tratto da un dramma (1926) di Sean OCasey, il meno riuscito dei sei film irlandesi di Ford. La colpa anche della RKO che lo scorci e sconci. Dopo la fallita insurrezione irlandese della settimana di Pasqua 1916, a Dublino un uomo abbandona la propria moglie per mettersi alla testa delle forze ribelli. Uno dei due o tre film di Ford che non funzionano a nessun livello: limpianto teatrale fa a pugni con gli inserti documentaristici di repertorio. La Stanwyck bella e brava, ma un po fuori parte. La storia raccontata, comunque, dal punto di vista del suo personaggio: la simpatia di Ford va qui alle donne pi che ai ribelli. Tra gli interpreti molti attori del teatro irlandese Abbey.

La figlia di Ryan (Ryans Daughter, Gran Bretagna, 1970)


regia: David Lean interpreti: Sarah Miles, Robert Mitchum, Christopher Jones
Irlanda 1916: sposata senza amore a un insegnante, una ragazza ha una relazione con un ufficiale britannico. Turgido melodramma pastorale con conflitti intimistici dilatati su unabnorme durata (durata originale: 206 minuti). Si direbbe che il regista non sia entrato in sintonia con la sceneggiatura dellemerito Robert Bolt, pur ricca di scatti, furori e sbalzi dumori, cedendo alle tentazioni del pompierismo. Ne sortito un Breve incontro gonfiato con gli estrogeni. R. Mitchum fuori parte, per giunta.

Lirlandese (The Dawning, Gran Bretagna, 1988)


regia: Robert Knights interpreti: Anthony Hopkins, Rebecca Pidgeon, Trevor Howard
Dal romanzo The Old Jest di Jennifer Johnson. Negli anni 20, nellIrlanda del Sud, gi straziata dai moti antibritannici, unorfana diciottenne (R. Pidgeon), tirata su dal nonno militare (T. Howard) e da una zia (J. Simmons), incontra uno sconosciuto (A. Hopkins) nel quale vorrebbe ritrovare il padre e che, invece, le pone coinvolgenti quesiti morali, sociali e politici. Sul tema della perdita dellinnocenza e del passaggio alla maturit attraverso le violenze della Storia R. Knights ha fatto un piccolo film, sceneggiato da Moira Williams, che tiene in equilibrio sentimento e lucidit, servito da unottima squadra di attori. Ultima interpretazione di Howard (1916-88), che recita su sedia a rotelle.

La casa del destino (Fools of Fortune, Gran Bretagna, 1990) regia: Pat OConnor interpreti: Mary Elizabeth Mastrantonio, Julie Christie, Iain Glen
Dal romanzo omonimo di William Trevor. Irlanda del Nord, anni 20: la guerriglia civile sconvolge sanguinosamente la vita dei Quinton il cui capofamiglia viene ucciso dagli uomini del Black and Tans, truppe irregolari filobritanniche. Qualche anno dopo, la vedova alcolizzata e il figlio vuole vendicarsi. Dramma aspro con passaggi di crudelt insistita e unapprezzabile squadra dinterpreti, ma il linguaggio convenzionale e inamidato.

Last September (Last September, Gran Bretagna / Irlanda / Francia, 1999) regia: Deborah Warner interpreti: Keeley Hawes, David Tennant, Maggie Smith,
Da un romanzo di Elizabeth Bowen, adattato da John Banville. Irlanda, 1920, durante gli ultimi fuochi del lungo conflitto tra lesercito britannico e i rivoltosi irlandesi che vogliono lindipendenza. Figlia di ricchi genitori e promessa sposa a un ufficiale britannico, la minorenne Lois (K. Hawes) offre un rifugio clandestino a un ribelle irlandese, ricercato per omicidio, di cui sinnamora. Tragico epilogo, ma la ragazza ha ormai maturato lo spirito di libert e di affrancamento dalla propria classe sociale. Lastricato di buone intenzioni, un film mediocre e strabico, con un occhio allaffresco storico-politico e laltro al melodramma privato. Bravi attori sprecati.

Come Harry divenne un albero (How Harry Became a Tree, Irlanda / Italia / Gran Bretagna / Francia, 2001) regia: Goran Paskaljevic interpreti: Colm Meaney, Adrian Dunbar, Cillian Murphy
Skillet (Irlanda), 1924. Perduti il primogenito e la moglie nella guerra civile, il dispotico contadino Harry si trova per dare un senso alla propria esistenza un nemico da odiare, ma rischia di rovinare la vita a s e allaltro figlio che, contro la sua volont, si sposa. Unaltra parabola sulle radici dellodio in forma di eurofilm: troupe serba, attori irlandesi, tedeschi e francesi, fonico francese, produttore esecutivo italiano. Scritto dal regista con la moglie Christine Gentet e lirlandese Stephen Walsh sulla base di un racconto del cinese Yang Zheng Guang. Un uomo deve pur avere qualcosa in cui credere. Il messaggio universale e di grande attualit, ma condiziona troppo questa tragicommedia a programma che d nella maniera, sostenuta dallistrionismo non sempre temperato del possente C. Meaney.

vicende ambientate durante la guerra (anni 40)


Un paio di film presentano storie che si collocano nel periodo della ripresa della lotta per la piena autonomia irlandese, coincidente con gli ani della Seconda guerra mondiale

Il fuggiasco (Odd Man Out, Gran Bretagna, 1947) regia: Carol Reed interpreti: James Mason, Kathleen Ryan, Robert Newton
Da un romanzo di F.L. Green: patriota irlandese evaso tenta un colpo in una fabbrica per sovvenzionare le attivit rivoluzionarie dellIRA. Condotto con una dialettica narrativa puntuale e serrata, questo racconto un perfetto meccanismo di tensione drammatica. Ambientato in una Belfast spettrale, ha un ritmo che ricorda il migliore Fritz Lang. Accorciato dalla distribuzione. Ottimi attori, splendido bianconero di R. Krasker.

I cospiratori (A Terrible Beauty, Gran Bretagna, 1960)


regia: Tay Garnett interpreti: Robert Mitchum, Anne Heywood, Dan OHerlihy
Da un romanzo di Arthur Roth. 1940, mentre la Gran Bretagna in guerra con la Germania, i repubblicani irlandesi riprendono la lotta per lannessione del Nord. Melodramma politico ben costruito e un po greve, insolitamente critico verso lIRA. Prima di essere assorbito quasi completamente dalla televisione, T. Garnett ebbe ancora uno sprazzo.

vicende ambientate durante la guerra dellUlster (anni 70 e 80)


Molti film raccontano vicende, note o meno note, ambientate nellUlster della guerra degli ultimi decenni del 900 o comunque collegate con la questione dellIrlanda del Nord.

Indagine incompiuta (Giro City, Gran Bretagna, 1982)


regia: Karl Francis interpreti: Glenda Jackson, Jon Finch, Kenneth Colley
Due giornalisti e film-maker della televisione inglese fanno uninchiesta sullIRA tra mille difficolt. Un interessante rapporto sul difficile lavoro dei reporter televisivi. Il dialogo un po dotto, ma lintrigo ben congegnato. Suspense e bravi attori.

Lagenda nascosta (Hidden Agenda, Gran Bretagna, 1990) regia: Ken Loach interpreti: Frances McDormand, Mai Zetterling, John Benfield
A Belfast per una inchiesta sulla violazione delle libert istituzionali da parte della polizia inglese contro i rivoluzionari dellIRA, avvocato americano viene ucciso. La sua compagna vuole la verit, laiuta un poliziotto inglese. Un buon thriller politico, onesto ed efficace.

Nel nome del padre (In the Name of the Father, Irlanda - Gran Bretagna, 1993)
regia: Jim Sheridan interpreti: Daniel Day-Lewis, Pete Postlethwaite, Emma Thompson
Ispirato a una storia vera e tratto dal libro autobiografico Proved Innocence (Il prezzo dellinnocenza) di Gerry Conlon. Processati come terroristi dellIRA e autori di una strage in un pub di Guildford il 5 ottobre 1974, quattro proletari irlandesi patiscono 15 anni di carcere prima che sia scoperta la loro innocenza. Con loro furono condannati a pene minori parenti e amici. Giuseppe (sic) Conlon, padre di uno dei quattro, mor in carcere nel 1980. Storia di un clamoroso errore giudiziario, frutto di un complotto poliziesco, coinvolgente film civile incline al sentimentalismo e alla retorica manichea, vale soprattutto come racconto di formazione nella descrizione del rapporto tra padre e figlio, rinchiusi nella stessa cella. Non mancano i passaggi declamatori o didattici n gli stereotipi della vita carceraria, ma nemmeno le pagine forti, come lavvio a Belfast, sostenuto nel suo ritmo forsennato dalla musica di Bono-Friday.

Niente di personale (Nothing Personal, Irlanda / Gran Bretagna, 1995)


regia: Thaddeus OSullivan interpreti: Ian Hart, John Lynch, James Frain
Belfast, 1975: una bomba dellIRA fa una strage in un pub, i protestanti reagiscono. Mentre nella notte i capi delle due fazioni negoziano una tregua, Liam (J. Lynch), cattolico tranquillo, catturato e torturato dagli uomini di Ginger (I. Hart), lealista sanguinario e oltranzista. Tratto dal romanzo Tutta colpa nostra di Daniel Mornin e diretto da un irlandese cattolico che della guerra civile sommersa dIrlanda, in atto da un quarto di secolo, si occup in precedenti film per la TV, un dramma notturno che, dopo una prima parte coinvolgente e lucida, si gonfia in una drammaturgia che punta al tragico e approda al didascalico. A ventanni di distanza si pu fare gi storia, ma, come analisi socio-politica, il film latitante. Corretto prodotto medio.

Una scelta damore (Some Mothers Son, Gran Bretagna /Irlanda, 1996)
regia: Terry George interpreti: Helen Mirren, Fionnula Flanagan, Aidan Gillen
Il 15 maggio 1981 Robert (Bobby Sands), capo carismatico dellIRA nella lotta contro gli inglesi, arrestato come criminale, mor dopo 65 giorni di sciopero della fame per ottenere i diritti di prigioniero di guerra. Prima di raggiungere il risultato morirono altri nove giovani. Due di loro sono i figli delle protagoniste del film desordio di T. George, gi cosceneggiatore di In nome del padre (1993) di Jim Sheridan che qui, con uno scambio di ruoli, figura come suo cosceneggiatore e produttore. la storia di Kathleen Quigley (H. Mirren), vedova, pacifista e insegnante di danza e della proletaria Annie Higgis (F. Flanagan), divise da diverse valutazioni di strategia politica, ma sempre pi vicine come donne e madri. La prima decide, come la legge le permette, di ritirare il figlio in stato di coma prima che muoia. Intanto il figlio dellaltra muore in carcere. un film dalla parte dellIrlanda, ma non manicheo: coordina sempre le parti che si oppongono ..., decifrando linflessibilit distruttiva di ogni potere... (Silvio Danese). specialmente dalla parte delle madri irlandesi, pur nella sobriet antiretorica del suo approccio e nei suoi intenti di corretta informazione politica su una situazione cos complessa e contraddittoria. Non ha avuto, almeno in Italia e nellEuropa continentale, lo stesso impatto di In nome del padre n il suo successo, ma altrettanto significativo e coinvolgente. H. Mirren figura anche come produttore associato.

The Informant (The Informant, Irlanda / USA, 1997) regia: Jim McBride interpreti: Timothy Dalton, Cary Elwes, Anthony Brophy
Dopo cinque anni di carcere e un soggiorno nellIrlanda del Sud (Eire), Gingy (A. Brophy), militante dellIRA (Irish Republican Army) costretto dai compagni a tornare a Belfast (Ulster) per partecipare a un attentato a un giudice. Catturato, davanti alla prospettiva dellergastolo (tre omicidi), comincia a collaborare. Sceneggiato da Nicholas Meyer dal romanzo Field of Blood di Gerald Seymour, diretto da J. McBride, sopravvalutato cineasta indipendente, un film hollywoodiano al cento per cento che pretende di essere equidistante tra le due parti in lotta, intrappolate in una spirale di violenza e odio. Dal principio alla fine, , invece, contro lIRA, i suoi militanti e i suoi metodi: una catena di nefandezze. Trascinanti canzoni dei Pogues, bella fotografia del brasiliano Alfonso Beato.

Bloody Sunday (Bloody Sunday, Irlanda / Gran Bretagna, 2002) regia: Paul Greengrass interpreti: James Nesbitt, Tim-Pigott Smith, Nicholas Farrell
La domenica di sangue pagina vergognosa per lesercito e il governo britannici si svolse a Derry, nellIrlanda del Nord (ribattezzata Londonderry dagli inglesi), il 30 gennaio 1972 quando, durante una marcia di diecimila cittadini per i diritti civili, tredici manifestanti inermi furono uccisi dai paracadutisti britannici che facevano parte dei tremila tra soldati e poliziotti schierati per stroncare la manifestazione con unazione esemplare. Prodotto da Mark Redhead, scritto e diretto da P. Greengrass, basato sul libro Eyewitness Bloody Sunday (1998) di Don Mullan, testimone dei fatti a quindici anni. Girato quasi interamente con la cinepresa a spalla senza inutili acrobazie (fotografia: Ivan Strasburg), un ottimo esempio di cinegiornalismo ricostruito, sostenuto da una passione morale, un film corale popolato da figure che non sono soltanto funzioni narrative, ma personaggi concreti e complessi. La mobile cinepresa non ne registra soltanto gesti e comportamenti, ma le idee e i sentimenti che le muovono. Orso doro al Festival di Berlino ex aequo col giapponese Sen to chichiro no kamikakushi di Hayao Miyazaki.

fantapolitica
Un film un po particolare propone la questione nordirlandese in una prospettiva di fantapolitica

Divorcing Jack (Divorcing Jack, Irlanda, 1998) regia: David Caffrey interpreti: David Thewlis, Robert Lindsay, Jason Isaacs
Da un romanzo dellirlandese Colin Bateman, adattato dallautore, lesordiente D. Caffrey ha cavato un giallo politico di anticipazione in cadenze di commedia dove simmagina che nel 1999 lUlster (Irlanda del Nord) si sia resa indipendente dal Regno Unito (ossia abbia divorziato dallUnion Jack, la bandiera britannica). Mentre si preparano le elezioni del Primo ministro, Starkey (D. Thewlis), cronista investigativo, si ritrova accusato di aver ucciso la ragazza con cui ha da poco commesso adulterio. lo spunto per una serie di peripezie stravaganti e improbabili sullo sfondo strepitante di una violenta lotta per il potere. Pur tra inciampi, facili scorciatoie, cadute di gusto (e di stile), questa miscela di thriller hollywoodiano di azione e di aspro umorismo irlandese ha unenergia e una vivacit che tengono sveglio lo spettatore.

storie personali
In diversi film laccento narrativo posto pi sulle storie private dei personaggi che sulle vicende della lotta per lindipendenza dellIrlanda, che comunque resta il riferimento principale dellambientazione.

Peg del mio cuore (Peg oMy Heart, Usa, 1922) regia: King Vidor interpreti: Laurette Taylor, Mahlon Hamilton, Russell Simpson
La giovane irlandese Margaret OConnell detta Peg viene persuasa a lasciare la casa del padre, ruvido rivoluzionario che ha lottato per lindipendenza dellIrlanda, e va a studiare presso una zia aristocratica. Dopo averla messa a soqquadro con la sua ribelle schiettezza, torna dal padre. il primo dei tre film interpretati da L. Taylor (nata Cooney, 1884-1946), famosa attrice teatrale, trasposizione di una commedia (1912) dellanglo-americano John Hartley Manners, suo marito, che fu replicata a teatro non meno di 10.000 volte negli USA e fuori (in Italia con la giovane Emma Gramatica). La stessa Taylor ne fu la prima interprete per 600 repliche. Costretto a rispettare scrupolosamente la sceneggiatura, supervisionata dallautore, e a far passare per sedicenne sullo schermo una protagonista non lontana dai quarantanni, K. Vidor si limit a fare del decoroso teatro in scatola. Nel 1924 la censura italiana fece tagliare dalle didascalie ogni accenno alla rivoluzione irlandese e la sequenza dei soldati britannici che sciolgono con la forza un comizio dove il padre di Peg arringa i compatrioti.

Nemico amato (Beloved Enemy, Usa, 1936) regia: Henry C. Potter interpreti: Merle Oberon, Brian Aherne, David Niven
Durante la ribellione irlandese del 1921, la fidanzata di un ufficiale dellarmata inglese sinnamora del capo dei ribelli irlandesi che aveva incontrato scopo-opera-di-pacificazione. Love story sentimentalissima di inverosimiglianza rara.

Il fronte della violenza (Shake Hands With the Devil, Irlanda / Usa, 1959)
regia: Michael Anderson interpreti: James Cagney, Don Murray, Dana Wynter
Da un romanzo di Reardon Conner. Nel 1921 a Dublino un noto chirurgo uno dei capi segreti dellIRA. C uno studente americano che vorrebbe stare fuori dalla mischia, ma finisce per farsi coinvolgere dalla parte dei ribelli. Raro caso di film irlandese seppur finanziato con dollari USA e diretto da un inglese, specialista di cinema dazione. Il taglio quello di un melodramma, girato sui posti veri. J. Cagney simpegna molto in omaggio ai suoi antenati. Molti illustri britanni in parti secondarie: G. Johns, M. Redgrave, Sybil Thorndike, Richard Harris, Cyril Cusack.

Un venerd maledetto (The Long Good Friday, Gran Bretagna, 1980) regia: John Mackenzie interpreti: Bob Hoskins, Helen Mirren, Eddie Constantine
Un capobanda monta una grossa operazione immobiliare per riciclare denaro sporco, ma si trova alle prese con esplosioni e attentati che danneggiano i suoi interessi. lIRA che gli si messa contro. Scritto da Barrie Kieffe, un insolito film gangsteristico, contaminato con lattualit politica. Ha grinta e ritmo, ma conta specialmente per linterpretazione di Hoskins e dellottima Mirren.

Uno sguardo, un sorriso (Looks and Smiles, Gran Bretagna, 1981) regia: Ken Loach interpreti: Graham Greene, Carolyn Nicholson, Tony Pitts
Allinizio degli anni 80 a Sheffield Micke (G. Green), finita da poco la scuola professionale con un diploma di meccanico, non trova lavoro. il protagonista di un racconto che lo descrive nei suoi rapporti con Karen (C. Nicholson), ragazza dalla famiglia sfasciata, e con lamico Alan (T. Pitts) che, come alternativa alla disoccupazione, ha scelto il servizio militare e viene mandato nellIrlanda del Nord a massacrare cattolici ribelli. La sceneggiatura di Barry Hines che aveva gi lavorato con il regista per Kes (1969). I metodi di lavoro di K. Loach sono ormai definiti: attori non professionisti, dialoghi in parte improvvisati, rifiuto di spettacolarizzare la dura realt sociale e la dissipazione della giovent proletaria. Lanalisi di un malessere non sfocia in un dramma a tesi e la denuncia rimane tra le righe: Guarda, osserva, e cos disvela. Non prevarica verso alcuna conclusione. Passa il testimone allo spettatore chiamato a sua volta a comprendere ci che gli viene additato... (Luciano De Giusti).

Cal (Cal, Gran Bretagna, 1984) regia: Pat OConnor interpreti: Helen Mirren, John Lynch, Donal McCann
Da un romanzo (1983) di Bernard MacLaverty. Un giovanissimo cattolico dellUlster (Irlanda del Nord) sinnamora della vedova di un poliziotto, ucciso in un agguato dellIRA al quale ha partecipato. Prodotto da David Puttnam, uno dei pi interessanti debutti nel cinema britannico degli anni 80 in sapiente equilibrio tra pubblico e privato, azione e analisi psicologica. Unottima H. Mirren, due o tre sequenze di spicco, unefficace colonna sonora di Mark Knopfler.

La moglie del soldato (The Crying Game, Gran Bretagna, 1992)


regia: Neil Jordan interpreti: Stephen Rea, Jaye Davidson, Miranda Richardson
Terrorista dellIRA, tormentato dal rimorso per la morte di un soldato di colore inglese che teneva in ostaggio, rinuncia alla lotta e va a cercare la donna del defunto. Sorpresa. Praticamente il film diviso in due parti e la seconda quella che intriga, spiazza, sorprende, seduce. In sapiente equilibrio tra cinema dazione e racconto psicologico, affidato alla rara arte di saper fare attendere lo spettatore, recitato benissimo, il film unoriginale esplorazione dellEros e una riflessione non scontata sulla violenza e il fanatismo nella lotta politica.

Un sogno senza confini (The Run of the Country, Gran Bretagna / Irlanda, 1995) regia: Peter Yates interpreti: Albert Finney, Matt Keeslar, Victoria Smurfit
Da un romanzo di Shane Connaughton, sceneggiato dallautore. Un anziano poliziotto (A. Finney), da poco vedovo, di una cittadina vicina al confine con lIrlanda del Nord ha un difficile rapporto con il figlio (M. Keeslar), impigliato in guai sentimentali (la sua ragazza rimane incinta) e politici (un amico affiliato allIRA). Attivo a Hollywood dal 1968 (Bullit) e specialista di cinema dazione, il britannico P. Yates si trova a disagio in questo greve e indeciso dramma domestico che anche un racconto di formazione sullo sfondo di usi e costumi irlandesi, rappresentati con accenti critici e anticlericali. Un bravo Finney che aveva gi lavorato con Yates in Il servo di scena.

The Boxer (The Boxer, Irlanda / USA / Gran Bretagna, 1997)


regia: Jim Sheridan interpreti: Daniel Day-Lewis, Emily Watson, Brian Cox
Ex promessa del ring, ex membro dellIRA, lirlandese Danny esce dal carcere dopo quattordici anni e torna nel quartiere cattolico di Belfast dove Maggie, sua ex ragazza, ha sposato un suo amico, anchegli carcerato per motivi politici, ed madre di un ragazzino. Il loro lincontro tra due prigionieri (delle leggi tribali, del dovere, dellintolleranza, del sospetto), due solitudini, due vittime. Il film ripropone il trio J. Sheridan regista-Terry George sceneggiatore-D.Day-Lewis interprete che aveva fatto Nel nome del padre (1993). Con unazione che si svolge allinterno della fazione cattolica dellUlster, ambisce a una posizione equidistante tra le due parti, sottolineando il desiderio del protagonista di una loro pacifica convivenza e invocando un ritorno alle regole. Discutibile a livello pubblico, pi convincente su quello privato nel racconto dellamore tra Danny e Maggie, disapprovato dal mondo in cui vivono. qui che il film acquista la sua pi intima, e dirompente, valenza politica. (Giorgio Rinaldi) Contribuiscono al risultato i due protagonisti, lottimo Day-Lewis ed E. Watson.

terrorismo e terroristi irlandesi


Alcuni film incentrano le vicende narrate attorno al terrorismo irlandese, visto come elemento piuttosto sganciato dalla realt politica del paese, se non addirittura rappresentato da singoli personaggi che compiono imprese avventurose fuori dellIrlanda.

Furto alla Banca dInghilterra (The Day They Robbed the Bank of England, Gran Bretagna, 1960)
regia: John Guillermin interpreti: Aldo Ray, Peter OToole, Hugh Griffith
Gran Bretagna, 1901: la neonata IRA progetta un colossale colpo ai danni di una banca di Londra. Discreto film dazione a basso costo con unefficace ricostruzione depoca.

Viva Maria (Viva Maria, Francia / Italia, 1965) regia: Louis Malle interpreti: Brigitte Bardot, Jeanne Moreau, George Hamilton
Le due Marie una terrorista irlandese e una cantante francese sincontrano agli inizi del 900 nellHonduras. Cantano insieme e insieme capeggiano una rivolta contadina contro il dittatore locale. Vincono. Continuano a cantare. Ameno, gradevole, accattivante e vigilato dallangelo custode dellironia, ma poco persuasivo nella pretesa di diventare metafora di qualcosa. Qualche gag felice e molte citazioni. Uno scherzo intelligente, riuscito a met.

Gi la testa (Italia, 1971)


regia: Sergio Leone interpreti: Rod Steiger, James Coburn, Romolo Valli
Ribelle irlandese esperto di dinamite, emigra in Messico dove si allea con un rozzo e generoso bandito per svuotare una banca. Si ritrovano insieme a combattere con i peones di Pancho Villa e di Emiliano Zapata. Narratore di razza, S. Leone ha sfornato un melodramma antimperialista che non si prende troppo sul serio e che alterna il tono eroicomico con una liturgia solenne che qua e l si fa pesante. R. Steiger istrionico, J. Coburn sobrio, R. Valli delizioso. Leone alza il tiro. Scritto dal regista con Sergio Donati e Luciano Vincenzoni. Come nei quattro western precedenti di Leone e in Cera una volta in America, le musiche sono di Ennio Morricone e contribuirono al successo del film (quasi due miliardi dincasso).

Il giorno pi lungo di Scotland Yard (Hennessy, Gran Bretagna, 1975) regia: Don Sharp interpreti: Rod Steiger, Lee Remick, Richard Johnson
NellUlster (Irlanda del Nord) in guerra con gli occupanti inglesi, Neal Hennessy vede moglie e figlio uccisi da un soldato. Decide di far saltare in aria Westminster nel giorno dapertura del Parlamento, quando presiede la regina. Una compagnia di attori di primordine con un R. Steiger istrione come al solito per un thriller a corrente alternata, scritto male e diretto peggio.

Una preghiera per morire (A Prayer for the Dying, Gran Bretagna, 1987)
regia: Mike Hodges interpreti: Mickey Rourke, Bob Hoskins, Alan Bates
Terrorista irlandese dellIRA (Irish Republican Army), in crisi e in fuga, commette un omicidio al quale assiste un prete cattolico. Invece di eliminarlo, lomicida va a confessarsi da lui, costringendolo al silenzio. Tratto da un buon romanzo di Jack Higgins, non lo vale. C comunque, un trio di personaggi interessanti tra cui spicca il boss criminale di A. Bates. Potabile. Il regista sconfess ledizione distribuita nelle sale.

Morire a Belfast (The Outsider, Usa / Olanda, 1979) regia: Tony Luraschi interpreti: Craig Wasson, Sterling Hayden, Patricia Quinn
Esaltato dai racconti guerreschi del nonno (S. Hayden), un giovane americano (C. Wasson) di origine irlandese si arruola nelle file dellIRA, ma scopre presto di venire strumentalizzato come agnello sacrificale. Lunico torto dellesordiente T. Luraschi fu di essere arrivato troppo in anticipo sui tempi e sulla moda dei film filoirlandesi con un film sincero, onesto, spiccio, di drammaticit un po turgida, ma non sensazionalistico.

Giochi di potere (Patriot Games, Usa, 1992) regia: Phillip Noyce interpreti: Harrison Ford, Anne Archer, Patrick Bergin
Dal romanzo omonimo di Tom Clancy. A Londra un analista della CIA sventa un attentato dellIRA, rimane ferito e uccide il fratello di un terrorista che gliela giura, lo insegue in America e gli fa una guerra personale, infierendo contro la dolce moglie e la figlioletta. Thriller politico che inchioda alla poltrona con inediti risvolti di alta tecnologia elettronica. Le immagini dei satelliti che scoprono il campo africano dei terroristi e guidano un attacco notturno in diretta da Washington sono una novit del genere.

Lombra del diavolo (Devils Own, Usa, 1997)


regia: Alan J. Pakula interpreti: Harrison Ford, Brad Pitt, Margaret Colin
Affiliato allIRA dopo che gli inglesi gli trucidarono il padre, il giovane irlandese Frankie mandato in USA per acquistare missili. Gli viene procurata lospitalit presso la famiglia di Tom, onesto poliziotto di origine irlandese, che, ignaro della vera identit del giovane, gli si affeziona. Epilogo tragico. Dramma dazione spettacolare con ambizioni di introspezione psicologica che, dopo un buon avvio in Irlanda, scade e continua a cadere. Pakula ha fatto di meglio. B. Pitt si far, H. Ford come il vino buono: invecchiando ci guadagna.

Ronin (Ronin, Usa, 1998) regia: John Frankenheimer interpreti: Robert De Niro, Jean Reno, Stellan Skarsgrd
A Parigi unenergica irlandese riunisce cinque mercenari di varia nazionalit, tutti senza lavoro (CIA, KGB, Stasi, ecc.) o alla deriva dopo la fine della guerra fredda, per impadronirsi di una valigetta, agognata da una banda di mafiosi russi e da una frazione estremista della lotta antibritannica nellIrlanda del Nord. Dopo un ventennio di film sbagliati, insignificanti o soltanto alimentari, torna alla ribalta lamericano Frankenheimer con un non-stop action thriller in cui esibisce al meglio il virtuosismo tecnico, la dinamica tattica, la balistica pirotecnica degli scontri a fuoco, lefficace organizzazione dello spazio nelle sequenze di massa (larena di Arles, lattentato al Palazzo del Ghiaccio di Parigi). Troppi, per, due interminabili e forsennati inseguimenti in auto, luno tra le viuzze della vecchia Nizza e laltro contromano su una superstrada della Costa Azzurra. A dare spessore allazione c una bella galleria di personaggi dei quali si preserva sapientemente una parte di mistero. Qui emergono le qualit della sceneggiatura di J.D. Zeik e Richard Weisz.

The Jackal (The Jackal, Usa, 1997) regia: Michael Caton-Jones interpreti: Bruce Willis, Richard Gere, Sidney Poitier
Jackal (sciacallo) il nome in codice di un killer (B. Willis), assoldato da un capo della mafia russa per assassinare un pezzo da novanta della politica statunitense. Chi? In collaborazione con Koslova (D. Venora) dei servizi segreti di Mosca, il direttore dellFBI (S. Poitier) recluta Mulqueen (R. Gere), ex terrorista dellIRA in carcere che ha i suoi motivi per odiare Jackal, specialista in travestimenti. Caccia difficile. La sceneggiatura di Chuck Pfarrer liberamente ispirata a quella che Kenneth Ross cav per F. Zinnemann dal romanzo Il giorno dello sciacallo di F. Forsyth, ma, come il film, gli rimane nettamente inferiore, pi convenzionale, privo della sua fredda concisione. Si salva, comunque, il grintoso e ironico Willis.

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