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UNIVERSIT LINGUISTICA STATALE BRUSOV CATTEDRA DELLA LINGUISTICA ROMANZA AA 2011-2012

RELAZIONE

DIPARTIMENTO DI ITALIANISTICA QUARTO ANNO PRIMO GRUPPO ARGOMENTO ''IL DIALETTO E LA STRUTTURA DELLA SOCIET'' STUDENTESSE: LUSINE GRIGORYAN E ANNA SAYUNTS RELATORE- PROFESSORESSA: A. MKRYAN

YEREVAN 2012

INDICE

Introduzione

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Conclusione Bibliografia Sitografia

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IL DIALETTO E LA STRUTTURA DELLA SOCIET

I pronomi allocutivi
Attraverso le scelte e gli usi linguistici-oltre che attraverso altri mezzi di tipo diverso, come il tipo di abbigliamento o la condivisione di certe scale di valori-ogni parlante manifesta la propria appartenenza a uno dei gruppi sociali-o classi o ceti- in cui si articola la societ. Quando due persone parlano tra di loro, in particolare, segnalano la loro posizione reciproca, che pu essere di solidariet, se appartengono allo stesso gruppo o alla stessa classe sociale, o di distanza sociale, se appartengono a gruppi diversi. Per fare un esempio, in Paraguay se uno fa uso della lingua locale, il guaran, d implicitamente un segnale la distanza: infatti lo spagnolo si usa con estranei, o in situazioni formali, come nel rapport paziente-medico o student-insegnante. La distanza sociale infatti non riguarda solo gruppi e classi sociali, ma anche singoli parlanti, e il loro ruolo allinterno delle diverse situazioni communicative: c un codice dellintimit per I rapporti personali pi stretti, e c un codice della formalit per i rapport pi formali. Questa funzione di segnale di solidariet o di distanza non ricade necessariamente su una scelta di lingua, pu anche essere esercitata da un tratto linguistico specifico, o da un gesto, o dalla maggiore o minore distanza fisica fra chi parla e chi ascolta. Un bellesempio costituito dalluso degli allocutivi, cio dei pronomi personali e delle alter forme che si usano quando ci si rivolge direttamente al destinatario del messagio: in italiano tu(solidariet)\Lei (distanza), in francese tu|Vous, in tedesco du|Sie , ecc. Si usa indicare queste forme con labbreviazione, rispettivamente, T e V, dal latino tu e vos. La scelta dellallocutivo diende dal rapport fra i parlanti e dal grado di formalit della situazione, cos come sono percepiti da chi parla: in una situazione percepita o meglio interpretata- come confidenziale (o personale) il parlante sceglie gli allocutivi del tipo T (in alter parole d del tu), mentre in una situazione transazionale (o formale) sceglie allocutivi del tipo V (allocutivi di rispetto: in italiano si d del Lei).

Se oltre allitaliano consideriamo anche i dialetti, le cose appaiono pi complicate. Non c quasi mai perfetta corrispondenza fra allocutivi italiani e dialettali, e soprattutto fra gli ambiti duso degli uni e degli altri: ad esempio il tu dei dialetti meridionali ha un uso molto pi ampio del tu che si usa in italiano, e il Vossa siciliano corrisponde solo in parte al Lei dello standard. La causa va ricercata in una differenza di livello pi profondo, cio nella diversa strutturazione delle due societ: quella locale, tradizionale, che storicamente si espressa per secoli in dialetto, e quella nazionale, che si esprime di preferenza in italiano. Queste due culture, che per secoli si sono evolute separatamente e autonomamente, esprimono organizzazioni sociali in buona parte diverse, che inducono i parlanti a interpritare in modo diverso situazioni apparentemente uguali, e di conseguenza a fare scelte linguistiche nettamente differenti. Cos, la distribuzione degli usi di T e di V in famiglia e fuori dalla famiglia in un qualunque paesino dellarea meridionale estrema molto diversa da quella del sistema convenzionale italiano. Ad esempio, in Salento le gerarchie interne della famiglia erano proprio marcate da un rigido sistema di allocutivi: poich il nonno, il marito, il padre e la madre erano gerarchicamente sovraordinati, rispettivamente, al nipote, alla moglie e ai figli, il nonno dava al nipote del tu ma ne riceveva un allocutivo del tipo V, e cos faceva il marito con la moglie, il genitore con i figli, secondo lo schema seguente:

In famiglia

nonno T V nipote

marito T V moglie

genitori T V figli

Allinterno della famiglia cerano per altre gerarchie, che spesso annullavano le gerarchie di base: il figlio maschio era collocate pi in alto rispetto alla figlia femmina, e un figlio che avesse conseguito un alto grado di istruzione o che occupasse una posizione elevate nella professione scalava posizioni nella gerarchia interna della sua famiglia (ma ne scalava di pi se era maschio, di meno se era femmine). Il sistema, cos, poteva diventare anche molto complesso: dalla madre il figlio maschio adulto non riceveva il T ma il V, e la figlia diplomata o laureata poteva usare T con la madre, che ricambiava con V (ma non con il padre, che godeva dellulteriore prestigio di genere):

padre T V figlio M adulto

madre T V figlio M adulto

padre T V figlio F istruita

madre T V figlio F istruita

Era molto pi semplice il sistema delle allocuzioni fuori dalla famiglia, dove si usava T con parenti, amici e cognoscenti e V con gli estranei. Questo sistema dialettale degli allocutivi era lespressione di una societ in cui la famiglia era organizzata per gerarchie forti: vi troviamo le testimonianze della subordinazione sessuale, della subordinazione generazionale, e persino della subordinazione per grado di scolarit e per prestigio professionale. Ma al di fuori della famiglia la societ era fortemente compartimentalizzata, e le relazioni erano quasi del tutto limitate allinterno di ogni strato o gruppo sociale: non avendo la funzione di indicatori di gerarchia, gli allocutivi venivano usati per lo pi alla pari, con piena reciprocit del tu e del vos. Viceversa, nel sistema standard (italiano) il peso dellordinamento gerarchico tutto spostato al di fuori della famiglia: in famiglia si generalizza luso reciproco delle forme T, mentre al di fuori si identificano due serie di rapport, a ciascuno dei quali corrisponde luso di uno dei due appelativi: si us ail T nelle relazioni simmetriche-fra persone che vivono unesperienza analoga, e sono poste allo stesso livello gerarchico (ragazzo-ragazza, operaiooperaio, impiegato-impiegato)- ma si us ail V nei rapport asimmetrici: commesso-cliente, vigile-cittadino, medico-paziente, ecc.

La differenziazione dei sistemi degli appelativi non dunque una semplice contrapposizione di microsistemi linguistic, ma riflette una differenza-opposizione fra due strutture social: nella prima le distanze interpersonali- basate su sesso, et, ruolo-sono molto forti allinterno della famiglia mentre nella seconda sono molto pi marcate al di fuori della famiglia. Per conseguenza, I cambiamenti che avvengono nella struttura sociale si riflettono inevitabilmente nei cambiamenti nei sistemi degli allocutivi. Oggi un sistema cos

complicate come quello che abbiamo descritto per il salentino non si usa pi: in famiglia, tanto in dialetto quanto in italiano, si del tutto generalizzato luso del tu. E il tu si sta diffondendo, in italiano, anche nei rapporti asimetrici, al di fuori della famiglia: ad esempio si usa sempre pi spesso T fra commesso e cliente, specialmente quando gli interlocutori sono giovani. In generale, lagrammatica onorifica che caratterizzava una societ molto stratificata e poco dinamica si va semplificando.

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