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Le vecchie mappe indicavano la presenza di tre cripte, la più grande delle quali
(Cripta di Capuchinos), è stata localizzata sotto la navata centrale, posta a 0,5 m dal
pavimento, si estende per 4 metri di lunghezza.. Un corpo metallico posto sul tetto delle
cripte spiega la grande riflessione. Sono state identificate inoltre una cripta, svariate
sepolture o tombe, un muro di epoca romana e degli ossari, anch’essi ben documentati dai
documenti, ma la cui localizzazione precisa non era ancora avvenuta.
Il secondo scopo dell’analisi è stato quello di individuare, monitorare ed analizzare
le tracce di umidità sul pavimento, probabilmente causate da un bacino sotterraneo posto
a 7-9 m di profondità. Sulla pavimentazione composta da marmo nero posato su un fondo
di cemento, si possono riscontrare macchie bianche di sale dovute all’evaporazione
dell’acqua. Proprio in queste zone si sono svolte le ricerche con un’antenna da 900 Mhz.
Si sono riscontrate notevoli differenze fra due aree: una umida ed una secca; nella prima
zona, in cui si concentrano le macchie, si trovano numerose riflessioni dovute non soltanto
alle differenze fra marmo e cemento, in modo differente nella parte secca si hanno
anomalie meno accentuate, riferibili alle sole interfacce fra i due materiali. Fra le due aree
si ottengono diversi risultati di costante dielettrica causati dalla presenza di umidità, che
altera le caratteristiche dei materiali.
Con questo esempio si sono potute vedere due diverse applicazioni del
metodo georadar, da una parte l’utilizzo in un luogo chiuso, dall’altra impiegandolo
per capire la provenienza, e l’estensione dell’umidità.