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libri

di antonio calabr

ccasione unica a Milano per gustare la cucina dautore di otto tra i pi famosi chef dItalia e al tempo stesso sentirsi pi buoni: luned 13 giugno, nella esclusiva cornice dellHotel Principe di Savoia (piazza della Repubblica 17) andr in onda la seconda edizione di Chef for Haiti. Liniziativa in favore dei bambini di Haiti, promossa lo scorso anno, subito dopo la tragedia del terremoto, dalla Fondazione Francesca Rava-Nph Italia onlus e padre Rick Frechette, sacerdote e medico in prima linea, da 23 anni direttore Nph Haiti. La quotidiana emergenza in cui continua a versare quella terra dietro il desiderio di rinnovare lappuntamento, destinando lintero ricavato (anche grazie al contributo del Consorzio Grana Padano) allacquisto e allinstallazione presso Francisville, citt dei mestieri, di una cucina industriale per assicurare 10 mila pasti caldi al giorno ai bambini delle scuole di strada Nph. E al tempo stesso garantir anche nuovi posti di lavoro e formazione professionale a molti giovani haitiani. Chi sono i magnifici otto chef pluristellati che presteranno la loro arte in questa serata gastronomica deccezione? Andrea Berton del ristorante Trussardi alla Scala (promotore del progetto con la Fondazione Rava), Heinz Beck del Ristorante La Pergola (Roma), Mauro Uliassi dellomonimo ristorante di Senigallia, Gennaro Esposito de La torre del Saracino (Seiano, Vico Equense), Antonino Canavacciuolo dellHotel Villa Crespi (Orta San Giulio, Novara), Massimo Bottura dellOsteria La Francescana di Modena, Norbert Niederkofler del St. Hubertus Hotel Rosa Alpina di San Cassiano e Fabrizio Cadei del ristorante Acanto del Principe di Savoia. Per la partecipazione alla cena il contributo minimo 300 euro. Prenotazioni MK eventi & comunicazione 0236705020, info@mkeventi.com. Anna Di Martino
84 . IL MONDO 17 giugno 2011

Otto chef per Haiti


P

cibovino

Mezzogiorno (e dintorni) culturali


Pagine dal Sud, storie mediterranee. Viaggio nellaltra met del Paese
alla al piede dello sviluppo italiano? O riserva di ottime energie intellettuali, di cultura, di intelligenza creativa, per tutto il Paese, soprattutto nella stagione delleconomia della conoscenza? Il Mezzogiorno ancora soggetto e oggetto di buona scrittura. Sguardo storico. E prospettive verso il futuro, in un Mediterraneo che proprio adesso produce straordinarie tensioni di cambiamento. In Gran Circo Taddei e altre storie di Vigata Andrea Camilleri racconta, con ironia e gusto dellassurdo (riecco il Pirandello amico di famiglia, ma anche la lezione razionale e morale di Sciascia), i personaggi di una provincia che, negli anni del fascismo e nellinquieto dopoguerra, offre sapide testimonianze di capacit critica e di vitalit. Imbroglioni e amanti straordinari, giovanotti di belle speranze in cerca deredit e maghe generose, baroni e mafiosi intenti a giocare a carte nei circoli di paese e militanti comunisti folgorati da una bizzarra apparizione religiosa, unumanit composita che, al di l delle apparenze, manifesta un gusto spregiudicato per le componenti pi autentiche dellesistenza. Come sempre, nel miglior Camilleri, una lezione di vita che va oltre gli orizzonti dellamata Vigata. Drammatico, disperato, contraddittorio e comunque carico di energie pure il Sud che emerge da un classico della letteratura meridionalista, Baroni e contadini di Giovanni Russo, premio Viareggio al suo apparire, nei primi anni Cinquanta e pi volte ripubblicato, con acute prefazioni di aggiornamento, sino allultima edizione per Dalai. Inviato del Corriere della Sera, Russo racconta un Mezzogiorno di speranze e delusioni da riforme parziali (quella agraria, innanzitutto), di modernizzazioni distorte, di antiche e nuove povert, di rapporti di potere in cui la criminalit organizzata gioca un ruolo centrale. Grandi citt come Napoli. E provincia irpina e lucana. Strumenti straordinari come la Cassa per il Mezzogiorno e degrado verso lassistenzialismo. Caparbia volont di fare rivivere il Sud. E faticose stagioni di emigrazione, che si ripresentano ancora oggi, con la novit negativa della fuga dei cervelli verso Nord. Sud questione irrisolta. Ma anche Sud energia. Che emerge, con forza, dalle pagine di Il sogno mediterraneo di Ludovico Corrao, intervistato da Baldo Carollo. Giurista, intellettuale, politico, sindaco per un quarto di secolo di Gibellina che volle ricostruita, dopo il terremoto del Belice del 1968, con larricchimento di grandi opere darte, Corrao non si mai rassegnato alla irredimibilit della Sicilia. E adesso, superati gli ottantanni di una vita libera e intensa, ragiona sulla nuova centralit del Mediterraneo e sui dialoghi possibili tra le sue sponde. Di dialoghi sono intessute anche le pagine di un grande romanzo, Lultima sposa di Palmira, di Giuseppe Lupo. Le parole dei protagonisti del dopo-terremoto che nel 1980 colpisce Campania e Basilicata e distrugge anche Palmira (Paese tanto piccolo da non essere citato sulle carte geografiche) si incrociano con le testimonianze delle figure storiche che nei secoli hanno fondato e poi animato il paese. A tesserne le fila, una giovane antropologa e un anziano falegname. Leggende e storia si incrociano, sui piani di un racconto che mescola leggerezza di magia e durezza di cronaca. Il tempo scorre con inusuale spessore. Ma anche questa lezione dal Sud. Limmaginazione e la memoria hanno un grande valore morale.

A. Camilleri Gran Circo Taddei, Sellerio, 329 pagine, 14 euro

L. Corrao Il sogno mediterraneo, Ernesto Di Lorenzo, 367 pagine, 25 euro

G. Lupo Lultima sposa di Palmira, Marsilio, 174 pagine, 18 euro

G. Russo Baroni e contadini, Dalai editore, 237 pagine, 10,90 euro

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