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diffondendo: complici le spezie e i mille intrecci di sapori e odori che non hanno confronto con gli
odori omologati dei saponi industriali, ma anche i colori, le forme e soprattutto… la scelta di
utilizzare prodotti naturali che non facciano male alla salute (e nemmeno all’ ambiente).
Se pensate che sia complicato, vi ricrederete… basta un pomeriggio libero e potrete dare sfogo alla
vostra fantasia!
E allora cominciamo…
GLI INGREDIENTI DI BASE
Per ottenere un sapone duro, ma al tempo stesso delicato, useremo una base di olio di oliva,
facilmente reperibile e decisamente sano. Volendo, si può aggiungere fino ad un 30% di olio di
cocco oppure un olio che dà sapone molle (come quelli di riso, ricino o girasole) in una
percentuale massima del 10%. In questo modo si otterrà un sapone schiumoso ricco e morbido.
Quale olio d’ oliva utilizzare? Bisogna leggere l’ etichetta. Quello extravergine va evitato, perchè –
oltre a costare di più – fa venire un sapone color giallo-verdino. Allora bisogna orientarsi sull’ olio
di sansa o di oliva con un alto contenuto di grassi saturi (dal 12% al 15%). Più ce n’ è e meglio
viene il sapone.
L’ olio di cocco si trova sia in erboristeria che nei negozi etnici, ma si può ordinarne un chilo anche
in farmacia.
2. In una brocca o un pentolino versate la soda facendo attenzione a non toccarla mai con le mani: è
importante che non venga accidentalmente a contatto con l’ acqua per non innescare la reazione
caustica).
3. Si aggiunge poi l’ acqua distillata: inizierà a questo punto una reazione che porterà il liquido
quasi a bollire. Mettete il contenitore a riposo in un posto dove non si possa rovesciare. Dopo aver
pesato i grassi, metteteli in una pentola molto alta e mettetela su un fornello a fuoco lento. I grassi
dovranno solo intiepidirsi, fino a raggiungere circa 45° C. Anche la soda deve raggiungere all’
incirca la stessa temperatura.
4. A questo punto, versate lentamente la soda nei grassi tiepidi, mescolate con il cucchiaio di legno e
poi frullate il tutto con un frullatore a immersione. In pochi minuti il sapone si addenserà.
Continuate a frullare finché il sapone, azinché cadere “a filo” cadrà “a nastro”.
5. Ora si possono fare aggiunte di profumazioni o ingredienti finali per speziare il sapone. Infine,
versate nello stampo foderato con carta da forno e coprite con una coperta.
LA FASE DI RIPOSO
Il sapone a riposo comincerà a sprigionare calore dal suo interno e resterà così per molte ore.
Entrerà poi in “fase di gel” e diventerà trasparente, per poi solidificarsi a poco a poco con il passare
delle ore. Entro 24 ore è normalmente abbastanza duro da poter essere tolto dallo stampo. Ma
attenzione: non toccatelo con le mani perché è ancora caustico. Lo resterà ancora per un paio
di settimane.
IL TAGLIO IN SAPONETTE
Dopo qualche giorno è possibile tagliare il nostro stampo in saponette, che andranno poi lasciate
asciugare su una superficie piana coperta con pellicola per alimenti (per preservarne la
profumazione). Dopo un paio di settimane le saponette possono essere già utilizzate, ma si
consumano molto velocemente. Il tempo giusto per un sapone doc è di tre settimane.
Insomma, con un po’ di attenzione e tanta fantasia si possono ottenere risultati strepitosi… buon
divertimento!