You are on page 1of 2

STUDI CATTOLICI. Rivista bimestrale di Teologia Pratica. Anno II - ottobre 1958 - n. 8. Edizioni Ares.

LITURGIA

O_bre e luel
nel movimento lituraico attuale
11 Pontefice Innocenzo I, Del seco V, acriveva La Chiesa favorisce apertamente tutto quel-
al Vescovo di Gubbio, Decenzio : e Se si osser- lo che lo zelo dei paslori inlraprende per- la
vas sero le istituzioni ecclesiastiche, qu ali son o partecipazione alt iva dei fedeli alla liturgia,
regolate dall a tradizi one dei sa nli Apostol í, n on roa non permette che iniziative e phi audací
ci sarebbero di scordie nella celebrazione de¡ ch e p rudenti > (Pio XII) vengano a lurbare il
riti sacr i. Ma quando ciascuno c re de d i poter terreno delicatissimo della disciplina ecclesta-
Iare quanto gli sembea bcne, aUor a si vedono stica e danneggiare l'esercizio del culto.
cclebraaion í differenti sec ando la diversüá deí SulJe iniziative arbitrarie nel campo Iítu r-
Juoghi. Questo inconveniente íngener a la me- gtco e ritorn ato di recente (14 febbraio 1958 1
r avi gli a in qu anti, nOD sapend o che le tradi- una e Commonitio ~ dell a Suprem a Sacra Con -
zion i aoliche seno state altérate dall a presun- gregazione dei S. Ufficio.
zione umana, credo no che cose contradittorie Si tratta di un e rí chlamo s a i Vescovi per-
sono slate stabilite dagli Apostoli:.. che vigilano sulle iniziative, le pubbli cazioni ,
La nostea et á assiste tra i tanti Cenomeni, f' tutto il movimento.
fioriti di fidu cía e d i sper anza, a quello del In particolare si riprova la m ani a di lnse-
movimenlo liturgico. Sbocciato dalla fed e iI- rire nella liturgia formule non pi ú in uso . con-
luminata e ardentc di po chi audaci, nel seco- tenute nei sacramentari ed in altri antichi Il-
lo scorso, a cap o I'abate Prospero Gu éranger br-I Iíturgící, come potrebbc essere la preghie-
(t 1875) , si e andato vi a via atrermando ed ra Iltanica all' offertorio d ella Messa. Cerlo
eslendendo In lullo iI mondo. 11 Sanlo Padre nessuno potrebbe riprovare che una e Utania Jo
Pio XII lo ha ereduto di tanta importanza 'p eor nella forma d ella e oralio ftdelium Jo del Ve-
la Chiesa e gíunto ad una matur-ít á tale da por- nerdi santo, nei p rimi seco li propria di ogn i
lo sollo la dlretta guída della Gerarehia. celebrazione li tur gica, possa essere re citata di
L'Encl cllca Mediator Dei (20 nov. 1947) h a nuovo dai Cedeli, con I'approvazion e dell'Or-dt-
dato cosl i1 crisma dell'autortt á al movimento. narío, nel co rso di un a Mes!>a lett a
Ma in tutti i movimenti c'e latente i1 germe Buoni schemi di e Iitania diacon ale s , p er
d'una troppo rep entina evoluzione e alle vo1te esempio, sano stati pubblicati d a Sua Ero. iI
d'una rivoluzione. Casi la Mediator Dei , che Cardo Lercaro in «< A Mess a, ftglioli :t ch e e i l
non cessa di lodare, incoraggi are, spronare al- Direttorio liturgico della Messa per- I'arc hidlo-
1'azione gener osa, non man ca neppure, quando ces¡ di Bolo gna. Allre formul azion i si trovan o
e necessario, di porre degli argini, denunciare nella letteratura cristian a aoti ca : chi non ca.
errori, r iprovare arbitraric innovasioni, in nosee la celebre e Deprecatio > di S. Gelasio I
contrasto con 10 spirito di dipendenza del cul- (t 496), la e prcx litanica s dclle Costituzíoni
lo daUa Gerarehia. apostoliche (sec, IV) e di non po che anafore
Dopo iI 1947, sullo stesso argomenlo e rilor- orientali? Possono restituirsi all'uso n ella li-
nalo piú volle U Sanlo Padre Pio XII: partí- turgia romana'! I..'Ordinario giudtc h er á sulla
colarmente il2 no vcmbrc 1954, parlando ai Ve· op por tun itá o la conven íena a, e sulla formula-
sc ov í convenuti a Roma per la definizione del zione del testo.
domma dell'Assunla, e il 22 sellembre 1956 ri- Quel che era buono nel se e. 11I, IV o V po-
volgendosi ai parteeípantí al Congresso ínter- trebbe non cssere utlle o consigliabile oggi. Bi-
nazionale di lilurgia di Asslsl. sogna, dunque, andar molto cauñ , sempre sup-
76 / NOTE E DIBA'M'ITI

posta la espressa approvazione dell'Ordinario. il suo mandato come vuole e come ha stahilíto
Qualche esagerazione o fatuo asservímento non la Chiesa.
e mancato proprío su questo punto. Il rlchla- Quando l'adio liiurqica e alterata notevol-
mo del S. Ufficio lo fa intendere chiaramente. mente nei riti cerimonie e formole rischia ,Ji
Sono slate divúlgate formole di e litaníe s día- perdere il carattere di preghíera ufficiale per
conali prese addirittura dalla liturgia prote- scendere al livello di un esercizio di píetá in-
stante, e preséntate come típí e scelti di pre- dividuale.
ghlere per le celebraaioni ». Si potrebbe citare Infine il r ichiamo supremo lamenta che que-
il caso della rivista Paroisse el liiurqie, che sti arbitrarí mutamenli oItre che attuati per
uel n. 5 del 1956 (pp. 337-57) ha pubblicato un via di falto, vengano ditrusi a VONl e per íscrít-
repertorio composto di preghiere litaniche an- too Cosi le riviste liturgiche che dovrebbero
tiche, ma nella traduzíone della Comunítá pro- sostenere lo sforzo di portare il popolo a Cri-
testante di Taizé, di altre derivate dalla litur- sto attraverso l'Intellígenza e la pratica dei rití
gia luterana, e di una litania dello Spirito sacri possonodiventare palestra di stravaganti
Santo, cornposta da un pastore di Berna. E' iniziative. .
ovvio chiedersi se la liturgia cattolica abbía Píü severamente devono giudicarsi i reíe-
propr ío bisogno di andare ad attingere a el- rendum che non raramente tra il clero, e ta-
sterne inquinate le sue formole di preghíera, lora, purtroppo, anche tra i Iedel í vengono
11 documento del S. Ufflcío richiama l'allen- Iaucíatt per sondare l'opinione pubblica sopra
zione dei Vescovi anche su altri punti: I'ínser- problemi liturgici dibattut í. IJ periodíco so-
zione di letture hibliche di propria scelta nel- pra norninato, ad cscmpío, ncllo stesso fasci-
l'amministrazione del sacramentí ; la soppres- colo pubblica una prolissa e dettagliata ín-
slone di r íti, come il Confiteor prima della chiesta di oItre 50 filie pagine sulla celebra-
Comunione del fedeli, o l'ultimo vangelo, o le zione della settimana santa restaurata, met-
preghiere Leonine dopo la Messa. la creazione tendo in evidenza la percentuale di coloro che
di nuovi rili parallturgicí, inseriti nella litur- io tuUo o in parte lianno celebrato in lingua
gia; la esagerazione nella valutazione dell'uno volgare, l'arbitraria anticipazione o posticipa-
o l'altro elemento, centro l'uso tradizionale, zione degli orario l'Interpretazícne errata delle
come il conservare il libro dei vangeli su un disposizioni sul díg íuno eucaristico, l'accorcía-
altare, tra cerí accesi, alla pari del taberna- mento del numero deBe letture, dei canti ecc.
colo eucarístico e la sua pomposa traslazione Il problema della Iíngua liturgica, grave
neHa Messa solenne da parte dei due ministri, quant'altri mai, e stato di recente oggetto di
tra sei ceri, con ampia, processione. Tutti con- uu'inchiesta popolare su un grande settima-
vengono che il vangelo contiene la e parola nale caltolico, nel quale si potevano Ieggere
di Dio s e deve trattarsi con ogni venerazione, espressioní senza riguardo per la Chíesa, det-
come ha fatto sempre la Chíesa. Ma aItra e la tate dal1'ignoranza ptú Inverosímlle degli stes-
presenza di Dio nella paroIa scritta, altra nelle si terminí della questíone,
Specíe Eucaristiche, e di conseguenza il culto A tutti questi fatui ricercatori di formule
verso la Sacra Scrittura non puó essere messo empiriche la Chiesa ricorda severamente che
sullo -stesso piano con quello verso l'Euca- la liturgia e opera sua, da leí unicameote dí-
rlstia. ' scíplínata e organizzata (can. 1257), perche
I motivi che si adducono per queste Innova- opera pubblica e integrale del Carpo místico
zioni sono due: primo, il desiderio di «tor- di Cristo: non compilo del clero, in quanto
nare all'antíco s , e questo e poco lodevole in tale, meno ancora dei laici. La vera edema-
quanto sa di archeologísmo. La liturgia non e cr asía s liturgica consiste nella sempre phi
un pezzo da museo, ma qualcosa di « durevole profonda ístruzíone del popolo, perche questi
e vivo s (Pío XII). Né la Chiesa e la custode di nttínga phi abbondante il vero spirito cristiano
preziosi cimcli, Ola ministra delle cose sante, alle fonti genuine della pietá
vita delle anime. Infine il tempio non e un Qucsto aspetto negativo del movimento Ji-
campo sperimentale, Ola casa di orazione della turgico, contenuto nella e Commonítío s del
« f am ili a Dei >. Il secondo motivo, piu nobile, S. Vflicio, non deve far dimenticare le mera-
ma non meno capzioso, e quello di aiutare i vigJiose iniziative, gli autentici apostoli, le
opere bellissime che esso conta. E' da questa
fedeli a partecipare altivamente aUa liturgia,
visione luminosa, anche se non scevra da qual-
Certo l'apostolato liturgico promuove e ali- che ombra, inevitabile neHe povere cose uma-
menta la partecipazione liturgica. Ma qualche ne, che Pio XII ha potuto affermare soIenne-
tendenza meno illllminata, anziche attrarre il mente: «11 movimento liturgico e apparso
papolo aUa liturgia tende a portare la liturgia come il passaggio deHo Spirito Santo nelIa
al popolo stranamente alterandola. Un' oUima SUR Chiesa, per riavvicinare di piu gIl uo-
causa, servita maleo La liturgia p~rche opera mini ai misteri deBa fede c aIle ricchezze
di Dio e compiuta dalla Chiesa, depositaria deBa grazia, che sgorgano dalla partecipazione
dei mezzi di santificaziooe delle anime; dun- deifedeli alla vita lil1u'gica) (Discorso ai
que opera gerarchica, non privata. E il sa- CongrelSísti dí Assisi).
cerdote, ministro della Chiesa, deve compiere Annibale Bugnini

You might also like