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Brindisi sotto assedio: ricordo di ...

Avrei potuto alzarmi con calma. E giorno di festa. I miei figli, giovani brindisini, dormiranno stanchi fino a tardi, e mia moglie, al solito, sempre splendidamente affaccendata a preparare per tutti. Purtroppo non riesco a dormire tranquillo. Li mitoddi frullunu; e quandu frullunu cussini : ...tasari anforza. Insistente, mi penetra il pensiero della sera della manifestazione cittadina Brindisi sotto assedio, organizzata dal Movimento NO al Carbone, di cui tutti dovremmo sentirci parte integrante e sostanziale, come dicono le leggi. Era il 23-12-2009. Mi viene alla mente un titolo darticolo di giornale, tributo a quellevento: il nostro assedio cominciato. Come dovessero essere i brindisini a farlo a qualcuno. Come dovessero essere i cittadini a farlo a qualcuno. I partecipanti a diritti e doveri nei riguardi di una citt. Ma chi lo far? Se lo far. L articolo, intendo. Chi lo far? Sar venuto alla mente di qualcuno? ... Nel dubbio ho deciso di farlo io. Mi recavo allappuntamento tanto atteso: ore 17.30. Anche io ho contribuito a questa manifestazione, diceva lo Slogan. Ma percorrendo Piazza Vittoria e poi Corso Umberto i pensieri si arrabbiano nel vedere il solito mercoled sera tra le feste natalizie. Mi ero illuso. Illuso che la citt avesse potuto fermarsi. Come un Flipper in tilt che dopo una botta troppo violenta si arresta di colpo rifiutandosi di continuare il gioco, spegnendo tutte le luci e lasciando cadere nel buco lultima pallina cromata, ricoperta di nero, senza lasciarne sparare altre. Poi due scritte : Game Over, il cui significato conosciuto anche ai bambini, e 5000 Mw impressi sul segna punti. Gi, tra una cosa e laltra quel punteggio opprimente credo stia arrivando proprio l: ...5000 MEGAWATT. Con tutto ci che ne consegue per la salubrit del territorio e per la salute della gente. Allora mi prende la paura e poi lo sconforto di poter rivedere la solita scena con il brindisino che tra una sigaretta e laltra, tra una compera e laltra, tra una puttanata e laltra, si metta a guardare quattro suoi gatti compaesani manifestare e combattere per tutti.

Anzi, per la vita di tutti, stavolta. Stavolta? ... Stavolta non cos. Alla vista della Stazione li uecchi cumenzunu a brillari di priesciu ed i miei pensieri, dun tratto, si voltano. Il terrore della solitudine svanisce! Sparisce dimprovviso nel vedere un altro mare, a cui non sono abituato. Quello di persone. Cos non mi sento pi una goccia. Ma una parte di mare. Quellonda di mare pulito che ti vedi arrivare destate quando metti le gambe nellacqua del nostro unico litorale rimasto per farti il bagno. Quando arriva ti prende lemozione e ti viene un salto improvviso e naturale di gioia! Ma questonda scende, assumendo le sembianze di quellaltra onda lunga e corposa dalto mare che non si esaurisce mai finch non tocca il suo traguardo. Poi una risacca di gusto come una risata di soddisfazione. 4000 goccioloni si fondono per formare una forza unica dirompente e motrice. Al mare non ci si riconosce per come si vestiti. Dal contadino, allimpiegato, alloperaio, al libero professionista, al politico, alluomo di casa, o tutto al femminile, tutti sono in costume da bagno. E per pesare una persona devi parlarci. I bambini luccicano sempre. Sono distinguibili. Ce ne sono tanti, tantissimi. Soprattutto nei miei rinnovati pensieri. Di quellonda sono i riflessi di luce. Perch quellonda per loro. S, tutte le onde sono fatte per i bambini. Per farli giocare come solo loro sanno fare. Sono capaci di tagliarle con un pugnale giocattolo, di afferrarle con una mano sola o con due, di cavalcarle come uno stallone ferito a morte. Precisamente come ho fatto io. Il mio cuore si era unito a quel cavallo. E si sentiva in mezzo ad una mandria bellissima che galoppava un viale familiare come a voler dare una botta di spallata a quel vecchio e stanco Flipper che non ne pu pi e lascia spegnere e accendere luci di negozi boccheggianti che imitano i nostri pesci. Tutta questa forza invase finanche la stessa gente sperduta incontrata allinizio, la quale non pot pi ignorare di sentirsi strumento di quel gioco vicino al Game Over. Quella sera sentii lanima di tutti andare verso ununica direzione: ... il mare.

Quello vero stavolta. Quello di un Porto oppresso. E oltre, oltre, oltre. Verso una cosa che consideriamo utopia, ma che in quel giorno si avverata. La vita stessa unutopia. Eppure, la stiamo vivendo. Mentre scrivo sono le sette del mattino. Brindisi dorme. Ma si sveglier.

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