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Protezione sismica di edifici esistenti con controventi dissipativi di tipo isteretico: aspetti progettuali ed esecutivi

Protezione sismica di edifici esistenti con contro-


venti dissipativi di tipo isteretico: aspetti progettuali
ed esecutivi
F.C. Ponzo1, A. Di Cesare2, G. Arleo3, P. Totaro4 I

Sommario nuova norma, per il dimensionamento delle


La possibilità di proteggere dal sisma le strutture caratteristiche meccaniche di controventi dissipa-
intelaiate mediante l’utilizzo di tecniche basate tivi realizzati con dispositivi a comportamento
sulla dissipazione di energia, prevista prima dipendente dagli spostamenti. Il metodo si basa
dall’O.P.C.M. 3274 del 2003 e poi dalle recenti sulla ricerca del performance point di un sistema
Norme tecniche per le costruzioni emanate con equivalente ad un grado di libertà (1 GDL), in cui
D.M. del 14 gennaio 2008, sta determinando in la capacità è fornita dalla risposta della struttura
Italia un deciso incremento del numero di pro- rinforzata con i controventi dissipativi, mentre la
gettazioni di rafforzamento di edifici esistenti domanda è ricavata iterativamente in funzione
che impiegano, all’interno della maglia struttu- del livello di prestazione richiesto e della capa-
rale, controventi dotati di dispositivi dissipativi. cità di dissipazione del sistema.
Per tali tipologie di applicazioni le NTC08 forni- Nell’ottica di fornire un utile strumento proget-
scono i requisiti generali, le indicazioni proget- tuale per i professionisti, in questo lavoro ven-
tuali e le prescrizioni sui metodi di valutazione, gono dapprima sviluppati i passi della proce-
nonché i criteri per le verifiche di sicurezza degli dura di progetto proposta, con continui richiami
elementi strutturali e dei dispositivi. alle NTC08 e relativa Circolare esplicativa,
La metodologia progettuale proposta con il pre- quindi viene illustrata un’applicazione ad un
sente lavoro ed utilizzata in un esempio di raffor- edificio intelaiato esistente in calcestruzzo
zamento sismico di un edificio esistente, fornisce armato, ponendo particolare risalto anche agli
una serie di strumenti rispondenti ai criteri della aspetti esecutivi, costruttivi ed economici.

1. Introduzione Italia solo di recente, con l’O.P.C.M. 3274/03


Negli ultimi anni sono state studiate e messe a prima e con il D.M. 14 gennaio 2008 poi [Cap.
punto diverse strategie innovative per il controllo 7.10/ NTC08], è stato considerato, a livello
della risposta sismica degli edifici. Fra queste normativo, l’utilizzo di tali tipologie di interventi
rientra quella basata sul controllo passivo dell’e- per la progettazione di nuove strutture e per
nergia trasmessa dal sisma alla struttura, realiz- l’adeguamento sismico di quelle esistenti.
zata mediante l’inserimento all’interno dei La tecnica della dissipazione di energia presenta
sistemi controventanti di dispositivi in grado di alcuni vantaggi intrinseci, tra i quali quello di
dissipare un grande quantitativo di energia. Tali poter essere utilizzato per far fronte a qualsiasi
tecniche hanno una storia abbastanza consoli- tipo di azione dinamica, indipendentemente dal
data alle spalle, in termini di studi numerici e contenuto in frequenze della forzante, il che la
sperimentali, di varietà di dispositivi realizzati e rende particolarmente efficace anche nel caso di
verificati sperimentalmente e di applicazioni edifici alti o fondati su terreni soffici, condizioni
reali [Christopoulos et al. 2007; Costantinou et queste spesso sfavorevoli per l’utilizzo di altre
al. 1998; Braga et al. 2002; Dolce et al. 2001, tecniche quali l’isolamento sismico. La dissipa-
2004-a e 2004d, 2005; Vulcano et al. 2009, zione di energia, inoltre, ben si presta all’ade-
Antonucci et al. 2009; Mazzolani 2009; Dall’A- guamento o miglioramento sismico di costruzioni
sta et al 2008; 9ISIED 2005; 10ISED 2003]. In esistenti, in particolar modo degli edifici inte-

1 Dipartimento di Strutture Geotecnica e Geologia applicata, Università della Basilicata, Potenza - m felice.ponzo@unibas.it
2 Dipartimento di Strutture Geotecnica e Geologia applicata, Università della Basilicata, Potenza - m antodice@yahoo.it
3 Dipartimento di Strutture Geotecnica e Geologia applicata, Università della Basilicata, Potenza - m giuseppearleo@yahoo.it
4 Ingegnere libero professionista, Lagonegro (Pz) - m pastot@tiscali.it 37
Progettazione Sismica

Fig. 1
Scuola Domiziano Viola
Potenza.
a) disposizione dei
controventi nella maglia
strutturale b) particolare del
dispositivo dissipativo a
giunto a coprigiunto
c) particolare dei dispositivi
di aggancio dei controventi
alla trave.

b)

a) c)

laiati, con possibili vantaggi rispetto ad interventi gia previste dalle normative tecniche sono
sia convenzionali che basati sull’isolamento sostanzialmente due [Cap. 11.9.1/NTC08]. La
sismico [Cap. C7A.10.1/Circ. NTC08]. prima tipologia è costituita dai dispositivi dipen-
In generale, i sistemi dissipativi includono dispo- denti dallo spostamento a comportamento
sitivi in grado di migliorare le prestazioni delle lineare o non lineare, sostanzialmente indipen-
costruzioni, modificandone le caratteristiche dente dalla velocità. I primi sono caratterizzati
della risposta sismica mediante l’incremento da un legame forza-spostamento lineare, senza
dello smorzamento e, in alcuni casi, della rigi- spostamenti residui significativi per ogni livello di
dezza e della resistenza [Cap. C7A.10.3/Circ. spostamento, con comportamento stabile per il
NTC08]. Ciò determina una sensibile riduzione numero di cicli richiesti. I secondi sono, invece,
degli spostamenti interpiano con conseguente caratterizzati da un legame forza-spostamento
riduzione dei danni agli elementi strutturali e non lineare, ma in grado di esibire, comunque,
non [Cap. C7A.10.1/Circ. NTC08]. un comportamento stabile per il numero di cicli
In particolare, per gli edifici con struttura inte- richiesti. La seconda tipologia considerata dalle
laiata, tale tecnica può essere realizzata norme è quella dei dispositivi dipendenti dalla
mediante l’inserimento di controventi dissipativi velocità, detti anche dispositivi a comportamento
all’interno della maglia strutturale e in tali casi le viscoso, caratterizzati dalla dipendenza della
NTC08 definiscono i criteri generali e forni- forza soltanto dalla velocità o da velocità e spo-
scono al progettista le necessarie indicazioni e stamento contemporaneamente. Il loro funziona-
prescrizioni per le verifiche di sicurezza degli mento è basato sulle forze di reazione causate
elementi strutturali e dei dispositivi [Cap. dal flusso di un fluido viscoso attraverso orifizi o
C7A.10.1/Circ. NTC08]. sistemi di valvole [Cap. C.11.9.1/Circ. NTC08].
Se necessario, il sistema di controventi dissipa- Al crescente numero di nuove progettazioni
tivi può essere dimensionato per perseguire antisismiche e di interventi di rafforzamento
obiettivi prestazionali anche superiori a quelli sismico di edifici esistenti basati sulla strategia
richiesti comunemente dalle normative tecniche del controllo passivo, mediante dissipazione di
nazionali ed internazionali, concedendo alla energia (Fig. 1), non è corrisposto uno sviluppo
struttura anche la possibilità di subire escursioni specifico a livello normativo, così come avvenuto
controllate in campo plastico per azioni sismiche per altre tecniche innovative quali, ad esempio,
“violente” caratterizzate da un elevato periodo l’isolamento sismico, almeno fino all’emana-
di ritorno. zione della OPCM 3274/03. I metodi di proget-
38 Le tipologie di dispositivi di dissipazione di ener- tazione noti in letteratura si distinguono in
Protezione sismica di edifici esistenti con controventi dissipativi di tipo isteretico: aspetti progettuali ed esecutivi

metodi che considerano la struttura sempre in controventi in altezza tale da regolarizzare la


campo elastico e metodi che ne prevedono forma del primo modo di vibrare della struttura
escursioni controllate in campo plastico. controventata.
Alla prima categoria appartiene il metodo di Il Metodo di progetto presentato in [Braga e
progetto dovuto a [Filiatrault and Cherry 1988], D’anzi 1994] propone una distribuzione in
valido per dispositivi di tipo isteretico, che indi- altezza delle caratteristiche di rigidezza e resi-
vidua la forza di scorrimento ottimale del dispo- stenza dei controventi dissipativi, legata alle reali
sitivo in quella forza che consente la minimizza- caratteristiche di resistenza delle sezioni in c.a.
zione dell’integrale esteso alla durata del sisma del telaio, e quindi più ottimizzante ai fini della
della differenza tra energia di ingresso e quella riduzione dei parametri di risposta. A differenza
dissipata dal sistema di controventi (Vibrating dei metodi precedenti, i parametri per la quanti-
Energy Surface). Gli stessi autori in [Filiatrault e ficazione e distribuzione delle rigidezze e resi-
Cherry 1990] hanno proposto una variante al stenze dei controventi elasto-plastici sono trattati
metodo basata sulla minimizzazione di un in maniera congiunta, correlandoli con la rigi-
indice (Relative Performance Index) che, nell’i- dezza e resistenza del telaio in c.a. (approccio
potesi di dissipazione concentrata esclusiva- misto rigidezze-resistenze). A questo metodo è
mente nei controventi, fornisce una misura del- stata apportata una modifica [Braga e De Carlo
l’energia immagazzinata dalla struttura contro- 2004] per considerare la variazione dello sforzo
ventata in rapporto a quella relativa alla stessa normale in travi e pilastri al variare della forza
struttura priva di controventi e indefinitamente sismica.
elastica. Il limite principale di questo metodo è il In [Constantinou et al. 1998] è proposta
rigore delle ipotesi di struttura elastica e di dis- un’analisi semplificata non lineare di strutture
tribuzione costante delle rigidezze e delle resi- dotate di controventi dissipativi, in cui si sostitui-
stenze in altezza, che comporta uno sfrutta- sce il sistema non lineare con un sistema lineare
mento eccessivo delle risorse dissipative dei dis- equivalente, utilizzando delle procedure di ana-
positivi ai livelli inferiori e scarso ai piani alti e, lisi modale. La struttura, completa di controventi
in alcuni casi, sezioni molto grandi delle aste dei dissipativi, viene sottoposta ad un’analisi di
controventi. push-over, in cui la distribuzione delle forze
Sicuramente più appropriati appaiono i metodi applicate deve essere coerente con la distribu-
basati sull’accettazione di una plasticizzazione zione delle forze d’inerzia della struttura [Rein-
controllata delle strutture, particolarmente di horn et al. 1995]. Distribuzioni dell’accelera-
quelle in c.a.. Uno di questi metodi è quello pro- zione triangolari e rettangolari producono curve
posto in [Vulcano 1993], nel quale si ovvia alle di push-over limite, per cui il calcolo viene effet-
ipotesi restrittive del primo metodo sopra illu- tuato con entrambe le distribuzioni di carico.
strato, considerando una distribuzione differen- Ispirandosi a questo ultimo metodo, in questo
ziata delle rigidezze e delle resistenze ai diversi lavoro viene presentata, con un’applicazione ad
piani dei controventi e la possibilità di escur- una struttura per civile abitazione, una proce-
sione in campo plastico della struttura. In [Vul- dura semplificata per il progetto delle caratteri-
cano, Mazza, 2002] gli autori ipotizzano una stiche meccaniche di dispositivi dissipativi a
distribuzione ai piani delle resistenze e rigi- comportamento dipendente dagli spostamenti di
dezze dei controventi analoghe a quelle della tipo non lineare, compatibile con le prescrizioni
struttura non controventata, con l’obiettivo di delle NTC08. Tale metodo può essere utilizzato
ottimizzare le performance della struttura, in ter- per la progettazione di interventi di adegua-
mini di energia dissipata, spostamento massimo mento o miglioramento sismico di costruzioni
interpiano o indice di danno. esistenti ma è utilizzabile anche per opere di
In [Ciampi 1991, Ciampi et al. 1995] si consi- nuova progettazione [Ponzo et al. 2007]. Esso
dera la progettazione dei controventi applicata può risultare indicato per strutture caratterizzate
ad un oscillatore ad un solo grado di libertà ela- da una certa deformabilità sotto azioni orizzon-
sto-plastico equivalente a duttilità imposta, tali, tipicamente strutture a telaio in c.a., in
estendendo le caratteristiche del controvento acciaio e strutture prefabbricate. Il metodo tende
equivalente ai vari piani dell’edificio secondo a “calibrare” ed ottimizzare alcuni parametri
leggi di distribuzione in altezza definite a priori fondamentali, quali la resistenza, la rigidezza
e legate alle caratteristiche e alla distribuzione complessiva e la capacità duttile del sistema dis-
di resistenza e rigidezza di massima del telaio sipativo in funzione delle caratteristiche mecca-
in c.a. In [Dall’Asta et al. 2009] si considera, niche del sistema strutturale, del livello di presta-
invece, una distribuzione delle rigidezze dei zione richiesto e dell’intensità sismica attesa per 39
Progettazione Sismica

il sito di ubicazione della costruzione, preve- l’inserimento dei controventi è, dunque, quello
dendo che in caso di intensità sismica elevata, di aumentare la resistenza e la rigidezza com-
sia consentito il ricorso, in parte, alle risorse dut- plessiva della struttura e di regolarizzare i modi
tili della struttura. di vibrazione nel caso di presenza di eccentri-
Il metodo si basa sulla ricerca del punto di pre- cità significative in pianta e/o di irregolarità in
stazione, mediante il confronto tra la curva di elevazione.
capacità della struttura rinforzata con i contro- Diverse prove sperimentali su tavola vibrante,
venti dissipativi, ricavata mediante analisi sta- realizzate presso il Laboratorio Prove Materiali
tica non lineare, e la curva di domanda deter- e Strutture dell’Università della Basilicata, nel-
minata iterativamente in funzione della rigi- l’ambito del Progetto JetPacs-ReLuis Linea 7, e
dezza e della duttilità raggiunta dal sistema numerose analisi numeriche di tipo parametrico
completo complessivo. Il metodo propone, hanno permesso di verificare la robustezza del
quindi, di distribuire le caratteristiche meccani- metodo proposto, in termini di mantenimento
che dei controventi, lungo lo sviluppo dell’edifi- delle prestazioni del sistema di protezione
cio, in modo proporzionale alle caratteristiche anche a fronte di variazioni significative delle
iniziali della struttura, correggendole opportu- caratteristiche meccaniche dei dispositivi dissi-
namente lì dove siano violate le condizioni di pativi, legate alla discretizzazione della produ-
regolarità in elevazione, in modo da migliorare zione industriale dei dispositivi [Ponzo et. al
il comportamento sismico globale. L’effetto del- 2007, 2009a, c].

2. Procedura di progettazione del possono anche realizzare ad hoc le caratteristi-


sistema di dissipazione di energia che dei dispositivi sulla base di quelle fornite dal
Nella progettazione di una struttura dotata di progetto.
dispositivi di dissipazione di energia, La procedura semplificata di tipo iterativo pro-
l’ingegnere progettista solitamente individua le posta per il dimensionamento delle caratteristi-
caratteristiche meccaniche del sistema di dissi- che meccaniche di dispositivi dissipativi a com-
pazione in funzione della prestazione target portamento dipendente dagli spostamenti, in
richiesta alla struttura e quindi dimensiona ogni termini di forza di plasticizzazione Fc,i,s, rigi-
singolo dissipatore facendo riferimento alle dezza kc,i,s e duttilità µc, si sviluppa secondo lo
caratteristiche dei prodotti commerciali disponi- schema riassuntivo riportato in figura 2 e
bili sul mercato. In alcuni casi le ditte produttrici descritto in dettaglio nei paragrafi successivi.

Fig. 2
Schema riassuntivo della
procedura di progetto.

STEP 1: rigidezza k* e spostamento ultimo du* del sistema


Valutazione della capacità della struttura esi- bilineare equivalente ad 1 grado di libertà (1
stente equivalente ad 1 grado di libertà (Fy*, k*, GDL) della struttura originaria non controventata.
du*) mediante analisi statica non lineare. Tale risultato viene conseguito effettuando
Il primo passo del metodo consiste nel determinare un’analisi statica non lineare in entrambe le dire-
40 le caratteristiche fondamentali di resistenza Fy*, zioni principali, ipotizzando un comportamento
Protezione sismica di edifici esistenti con controventi dissipativi di tipo isteretico: aspetti progettuali ed esecutivi

Fig. 3
Sistema e diagramma
bi-lineare equivalente.

governato da un modo di vibrare naturale princi- le condizioni di applicabilità definite dalle


pale, caratterizzato da una significativa parteci- norme per lo specifico tipo di analisi.
pazione di massa [Cap. C7.4.3.1/NTC08]. Nella
modellazione il contributo delle tamponature, così STEP 2:
come previsto dalle attuali normative tecniche, Determinazione delle caratteristiche meccaniche
viene considerato unicamente in termini di massa. del controvento equivalente (kC, FC, µC) mediante
Il contributo alla rigidezza e alla resistenza del una procedura iterativa.
sistema strutturale va considerato, invece, solo A partire dal sistema a 1 GDL bi-lineare equiva-
qualora le tamponature possiedano resistenza e lente alla struttura (F*y, k*, du*), individuato al
rigidezza tali da modificare significativamente il passo precedente, si determinano le caratteristi-
comportamento strutturale [Cap. 7.2.6/NTC/08] che del controvento equivalente elastico-perfetta-
e quando l’introduzione dei controventi sia tale da mente plastico (FC, kC, µC), separatamente per le
non eliminare questi effetti. In tali casi gli effetti due direzioni principali dell’edificio, adottando la
della irregolarità in pianta vanno tenuti in conto procedura iterativa riassunta nei seguenti passi:
incrementando di un fattore 2 l’eccentricità acci- 2.1 Definizione dell’obiettivo prestazionale di
dentale, mentre le distribuzioni irregolari in eleva- progetto, inteso come spostamento target
zione delle tamponature possono essere conside- dS0 della struttura rinforzata: dS0 < _ dy* se
rate mediante l’incremento, di un fattore 1.4, delle l’obiettivo è mantenere la struttura in campo
azioni di calcolo per gli elementi verticali dei livelli _ du* nel caso si vogliano
elastico; dy* < dS0 <
dove è presente una significativa riduzione delle sfruttare in parte o tutte le risorse plastiche
tamponature [Cap. 7.2.3/NTC/08]. disponibili della struttura originaria;
Nell’analisi, che può essere effettuata con qual- 2.2 Definizione del valore di partenza della
siasi software commerciale, si procede alla duttilità del controvento dissipativo equi-
determinazione delle curve di capacità, utiliz- valente µc, (duttilità di progetto) in fun-
zando due distribuzioni di forze orizzontali zione della tipologia di dispositivo sele-
applicate, in entrambi i versi, ai baricentri delle zionata. Tale valore fa riferimento al
masse di ciascun piano, una proporzionale alle comportamento complessivo del contro-
masse e l’altra legata al primo modo di vibrare vento composto dall’asta metallica e dal
[Cap. 7.3.4.1/NTC08]. dispositivo dissipativo connesso in serie
Ai fini della determinazione del sistema bi- [Cap. C7A.10.4.1/Circ. NTC08];
lineare equivalente, dalle due curve ottenute si 2.3 Valutazione dell’entità della forzante
considera quella a resistenza minore, ridotta sismica di riferimento dell’oscillatore ela-
secondo il coefficiente di partecipazione del stico Fe,j, al passo j-esimo, in funzione del
primo modo di vibrare. Lo spostamento ultimo periodo del sistema complessivo compo-
del sistema ad 1GDL è assunto uguale al valore sto dalla struttura equivalente in parallelo
minimo tra quello massimo ottenuto dall’analisi, con il controvento equivalente (corrispon-
come mostrato in figura 3 [Cap. C7.3.4.1/Circ. dente al tratto elastico della curva bili-
NTC08] e quello compatibile con il fattore di neare equivalente kj* di figura 4), della
struttura definito dalla normativa [Cap. sismicità del sito e della eventuale ampli-
7.3.3.3/NTC08]. ficazione dovuta al suolo di fondazione.
In sintesi, questo primo step ha lo scopo di for- All’inizio della procedura iterativa
nire il valore di innesco alla procedura iterativa. (passo j=0) si considera il sistema com-
Le verifiche finali sulla struttura controventata plessivo composto dalla sola struttura
possono essere effettuate mediante analisi sta- equivalente senza controventi, pertanto
tica non lineare, invece, quando siano rispettate la forza Fe,0 è calcolata come prodotto 41
Progettazione Sismica

della massa dell’oscillatore equivalente quanto la rigidezza del controvento equi-


m* per l’accelerazione Se(T*) dello spet- valente kc,j può essere ricavata da:
tro di risposta elastico (ξ = 5%) di riferi-
mento allo SLV [Cap. 3.2.1/ NTC08], in
(2)
corrispondenza del periodo equivalente
T0* = T* del sistema bi-lineare equiva-
lente di rigidezza k0* = k* e resistenza Con riferimento alla figura 4a, il criterio di
Fy,0* = Fy*, vedi figura 3, come indicato uguaglianza fra l’energia cumulata dall’oscilla-
in [Cap. C7.3.4.1/Circ. NTC08]: tore equivalente ad un grado di libertà, nelle
condizioni di comportamento indefinitamente
elastico, e quella cumulata nelle condizioni di
(1)
comportamento elasto-plastico, si può esprimere
in termini di uguaglianza delle aree sottese dal-
2.4 Calcolo delle caratteristiche del contro- l’oscillatore elastico (E) Ae e da quello elasto-
vento equivalente utilizzando il criterio plastico (EP (S+CE)) Ap:
dell’uguaglianza dell’energia. Imponendo
uno spostamento ultimo del controvento
equivalente dc0 pari allo spostamento tar-
get (dc0 = ds0) si ricava lo spostamento di
plasticizzazione del controvento dcy, fun-
zione del valore di duttilità di progetto Noto il valore della forza di plasticizzazione del
assunto µc, come mostrato in figura 4a. controvento equivalente Fc,j al j-esimo passo è
Una volta ricavata la curva bilineare equi- possibile determinare: a) il valore della rigidezza
valente (EP(S+CE)) dalla curva trilineare del controvento kc,j, b) il valore del periodo della
(S+CE), fornita dalla somma delle bilineari struttura controventata T*j , in corrispondenza
della struttura di partenza (S) e del contro- della rigidezza k*j , e quindi c) il nuovo valore di
Fig. 4
Criterio di
vento equivalente (CE), secondo quando Fe,j. Reiterando i passi 2.3 e 2.4, la procedura
a) uguaglianza delle prescritto in [Cap. C7.3.4.1/Circ. converge a soluzione quando la differenza tra il
energie per T*j < TC e NTC08], l’unica incognita del problema valore di Fe,j determinato al passo j-esimo e
b) uguaglianza di
spostamento per
rimane la forza di plasticizzazione del quello valutato al passo precedente è minore di
T*j ≥ TC. controvento Fc,j al j-esimo passo, in una certa tolleranza imposta: |Fe,j – Fe,j-1| < ε.

a) b)

L’ipotesi di partenza di uguaglianza di energia elastoplastico equivalente, come mostrato in


tra oscillatore elastico ed elastoplastico, valida figura 4b. In tale caso, partendo sempre dallo
per T*j < TC, dove TC è definito in [Cap. spostamento ultimo del controvento equivalente
3.2.3.2.1/NTC08], viene assunta in virtù del- dc0 e considerando il valore di duttilità di pro-
l’effetto irrigidente determinato dall’inserimento getto del controvento µc, si determina il limite di
del sistema di controventi. Nel caso in cui T*j ≥ plasticizzazione dcy (eq. 2) ed in maniera
TC, si procede considerando l’ipotesi di uguali diretta tutte le altre caratteristiche del contro-
42 spostamenti tra l’oscillatore elastico e quello vento equivalente.
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STEP 3: sive (telaio in c.a. più controventi), il con-


Determinazione delle caratteristiche del singolo tributo in rigidezza del controvento di
controvento dissipativo (Fc,i,s; kc,i,s; µc ). piano va modificato con l’obiettivo di
Le caratteristiche meccaniche dei singoli contro- regolarizzare il comportamento dina-
venti dissipativi ai vari piani (Fc,i,s; kc,i,s; µc) sono mico dell’edificio. Per tale operazione si
calcolate a partire dalle caratteristiche del con- fa riferimento alla definizione di edificio
trovento equivalente (Fc, kc, µc) individuate al regolare in altezza, così come proposta
passo precedente, seguendo una distribuzione nel Cap. 7.2.2/NTC08, in cui viene
svolta in due fasi, come di seguito illustrato. definita regolare la struttura in cui la
3.1 Nella prima fase si effettua la distribu- rigidezza non si riduce, da un orizzon-
zione lungo l’altezza della struttura delle tamento a quello sovrastante, più del
caratteristiche del controvento equiva- 30% e non aumenta più del 10% (-0.1 <
lente di piano (Fc,i,; kc,i,; µc). La distribu- ∆ktot,i < 0.3 dove ∆ktot,i = (ktot,i-1 –
zione viene effettuata in maniera cali- ktot,i)/ktot,i-1). Per strutture con numero di
brata con l’obiettivo di tendere verso una piani n maggiore di 2 vale:
distribuzione uniforme degli spostamenti
di interpiano e massimizzare, così,
l’efficienza del sistema di dissipazione.
Sono, infatti, da evitare concentrazioni
di deformazioni ad un solo piano dell’e-
dificio, in quanto tale condizione rap-
(4)
presenta un fattore di innesco del dan-
neggiamento e del collasso di una strut-
tura per meccanismo di piano, partico-
larmente frequente nelle strutture esi-
stenti [Cap. C7A.10.4.2/Circ. NTC08].
La rigidezza del controvento equivalente
del piano i-esimo kc,i si distribuisce ipo- dove il numero di iterazioni j necessarie
tizzando che allo stesso piano i rapporti per la convergenza della procedura di
tra la rigidezza di piano della struttura ki regolarizzazione può essere al massimo
e quella del relativo controvento kc,i uguale al numero di piani n della struttura.
siano proporzionali al rapporto fra la Nel caso di struttura originaria con dis-
rigidezza della struttura equivalente k*0 tribuzione delle rigidezze fortemente
e quella del controvento equivalente kc. irregolare in elevazione, la procedura di
Le rigidezze di piano ki della struttura regolarizzazione potrebbe determinare
originaria possono essere ricavate dagli una rigidezza complessiva della struttura
spostamenti interpiano ∆si generati da significativamente maggiore di quella
un sistema di forze Fi assegnate ai piani, derivante dall’applicazione del metodo.
mediante un’analisi statica lineare, vedi In tali casi potrebbe essere opportuno,
figura 5. anche se non strettamente necessario,
ridurre in maniera omogenea e control-
lata le rigidezze dei vari controventi ai
(3)
piani, in modo da farla tendere a quella
di progetto, al fine di contenere il costo
Nel caso di distribuzione irregolare del sistema di protezione.
lungo l’altezza delle rigidezze comples- La resistenza del controvento equivalente

Fig. 5
Distribuzione in elevazione
delle caratteristiche dei
controventi dissipativi.

43
Progettazione Sismica

del piano i-esimo Fc,i, si distribuisce ipo- [Cap. C7A.10.4.2/Circ. NTC]. La rigi-
tizzando che i rapporti tra tale resi- dezza kc,i,s e la resistenza Fc,i,s dei singoli
stenza e quella del controvento equiva- controventi dissipativi all’i-esimo piano,
lente Fc siano uguali ai rapporti fra la valgono:
resistenza del piano i-esimo della strut-
tura Fy,i e quella della struttura equiva-
lente F*y,0. Le resistenze di piano Fy,i
(6)
della struttura originaria possono essere
ricavate, in maniera semplificata, dagli
spostamenti al limite elastico di piano
dy,i determinati ridistribuendo lo sposta- dove:
mento al limite elastico della struttura nc,i numero di controventi all’i-esimo piano;
originaria equivalente dy* in funzione αs angolo che il singolo controvento forma
del rapporto tra spostamento interpiano con l’orizzontale.
∆si e lo spostamento totale elastico sTOT,
ricavati dalla precedente analisi statica Le caratteristiche del singolo controvento dissi-
lineare, vedi figura 5. pativo (Fc,i,s, kc,i,s µc), sono fornite dalla compo-
sizione in serie delle sue parti componenti
[Cap. C7A.10.4.1/Circ. NTC08], secondo lo
schema di figura 6a, in cui: kd,i,s, Fd,i,s, µd sono
(5)
rispettivamente la rigidezza, la resistenza e la
duttilità del dispositivo dissipativo, mentre ka,i,s
e Fa,i,s rappresentano la rigidezza e la forza di
3.2 Nella seconda fase si ricavano le caratte- plasticizzazione del supporto metallico. Nel
ristiche dei singoli controventi dissipativi caso di dispositivo attritivo si può assumere kc,i,s
dell’i-esimo piano (Fc,i,s, kc,i,s, µc), ripar- = ka,i,s.
tendo le caratteristiche meccaniche del Nella figura 6b sono indicati gli spostamenti di
controvento equivalente di piano (Fc,i,; plasticizzazione del dispositivo e del contro-
kc,i,; µc) in funzione del numero, della vento dissipativo (dd,i,s,y = Fd,i,s/kd,i,s e dc,i,s,y =
posizione e della reale inclinazione sull’o- Fc,i,s/kc,i,s) e lo spostamento di progetto ddu,SLV
rizzontale αs (vedi Fig. 6a) dei controventi del dispositivo indicato per lo SLV.
previsti al piano stesso [Cap. C7A.10.4.1
/Circ. NTC08]. In relazione alla disposi-
zione in pianta delle membrature struttu-
(7)
rali e dei controventi dissipativi, occorre
Fig. 6
a) Schema della cercare di evitare o limitare quanto più
composizione in serie del possibile le eccentricità massa-rigidezza,
dispositivo e del supporto
attraverso una progettazione mirata ad In generale, il supporto metallico deve possedere
metallico e
b) Legame Forza- incrementare la rigidezza e/o la resi- una rigidezza ed una soglia di plasticizzazione
spostamento della stenza torsionale del sistema strutturale tali da concentrare le deformazioni indotte dal
composizione in serie del
dispositivo e del supporto
nel suo complesso, disponendo opportu- sisma nei dispositivi e garantire una significativa
metallico. namente i dispositivi lungo il perimetro dissipazione d’energia, anche per piccoli sposta-
Protezione sismica di edifici esistenti con controventi dissipativi di tipo isteretico: aspetti progettuali ed esecutivi

menti [Cap. C7B.4.1/Circ. NTC08]. La verifica si traduce graficamente nel dia-


La scelta delle caratteristiche del singolo disposi- gramma mostrato in figura 7, in cui sono rap-
tivo dissipativo (Fd,i,s; kd,i,s; µd) avverrà, comun- presentate le curve di capacità della struttura
que, nel range di valori di rigidezza e resistenza originaria e controventata e la curva di
indicati dalle case produttrici, mentre il supporto domanda allo SLV nel formato ADRS (Accelera-
metallico sarà scelto nel rispetto della condi- tion-displacement response spectra) [Cap.
zione di verifica di instabilità per compressione 3.2.3.2.3/NTC08].
e/o plasticizzazione per trazione in corrispon-
denza dei massimi valori di carico assiale previ-
Fig. 7
sti allo SLC [Cap. C7A.10.2/Circ. NTC08]. Verifica globale della
struttura controventata allo
SLV.
STEP 4:
Verifica globale della struttura controventata allo
SLV mediante il metodo dell’analisi statica non
lineare.
La procedura di progetto si completa con una
verifica di sicurezza globale della struttura con-
troventata allo SLV [Cap. C7A.10.6/Circ.
NTC08], mediante il metodo dell’analisi statica
non lineare [Cap. C7A.10.5.2.2/Circ. NT08],
effettuata considerando un modello numerico Nell’impossibilità di raggiungere lo spostamento
della struttura in cui sia i dispositivi che gli ele- richiesto d*max, e quindi in caso di verifica non
menti strutturali sono caratterizzati da compor- soddisfatta, si può intervenire aumentando,
tamento non lineare [Cap. C7A.10.5.1/Circ. quando è possibile, lo spostamento target dS0 o,
NTC08]. Per l’applicabilità dell’analisi statica in alternativa, modificando la duttilità di pro-
non lineare valgono le condizioni riportate nel getto dei controventi µc.
Cap. 7.3.4.1/NTC08 da verificare sulla strut- Per evitare di sovraccaricare troppo gli elementi
tura completa del sistema di dissipazione di della struttura originaria, è, inoltre, opportuno
energia. Tale verifica consiste nel controllare che che la forza di plasticizzazione del controvento
lo spostamento richiesto alla struttura d*max, sia equivalente Fc non sia troppo elevata rispetto
inferiore allo spostamento target di progetto dS0 alla resistenza laterale Fy,0* della struttura origi-
[Cap. 7.3.3.3/NTC08; Cap. C7.3.4.1/Circ. naria. Il livello massimo di Fc varia in funzione
NTC08], dove: della resistenza degli elementi strutturali (travi e
pilastri) e dei nodi nei quali i controventi conver-
gono. In alternativa è possibile aumentare il
numero di campi controventati per ridurre al
(8) minimo gli interventi di rinforzo localizzato sugli
elementi adiacenti ai campi controventati (pila-
stri, travi e fondazioni).

3. Adeguamento sismico di un edificio 3.1 Descrizione della struttura


esistente mediante la dissipazione di La struttura considerata per l’applicazione del
energia metodo è un edificio destinato a civile abitazione,
Al fine di illustrare nel dettaglio tutti i passaggi sito nel Comune di Bonefro (CB), realizzato nel
della procedura di progetto proposta, nonché 1982-83 per l’I.A.C.P della Provincia di Campo-
gli aspetti applicativi ed esecutivi della tipologia basso. L’edificio considerato, mostrato in figura 8,
di intervento proposta, di seguito viene ripor- essendo rappresentativo di una tipologia edilizia
tato un esempio di adeguamento sismico di un molto diffusa in Italia, costituisce un esempio
edificio esistente in c.a. Le valutazioni della significativo per l’applicazione e la verifica del-
sicurezza sul fabbricato, effettuate prima e l’efficacia della metodologia di rafforzamento
dopo l’intervento, sono state condotte secondo i proposta. La struttura è costituita da quattro livelli
criteri e le regole generali contenute in [Cap. a pianta rettangolare, di cui tre abitabili, per un
8/NTC; Cap. C7A.10/Circ. NTC08], anche al totale di sei alloggi. Il piano terra è adibito in
fine di fissare eventuali limitazioni nell’uso della parte a rimessa, in parte a porticato. È presente,
costruzione. inoltre, un sottotetto non abitabile ed una coper- 45
Progettazione Sismica

Fig. 8 tura a falde inclinate. I solai latero-cementizi state ricavate dagli elaborati progettuali, dai quali
Pianta
strutturale/architettonica del hanno altezza di 20 cm (16+4), mentre le tampo- si è evidenziato che per la realizzazione dell’edi-
piano tipo e sezione nature, in mattoni forati, sono realizzate a doppia ficio in esame è stato utilizzato un calcestruzzo
verticale dell’edificio.
fodera con camera d’aria, per uno spessore di classe C20/25 e un acciaio FeB44K, corrispon-
12+10+8 cm. Le tamponature sono caratterizzate dente a B450C [Cap. 11.2 e 11.3/NTC08]. Pur
da un’elevata percentuale di aperture e nel non disponendo di dati sperimentali diretti, ai fini
modello vengono messe in conto solo in termini di della simulazione di progettazione qui presentata
peso [Cap. 7.2.6/NTC08]. L’altezza del piano è stato assunto un livello di conoscenza accurato
terra è pari a 2.90 m, mentre l’altezza LC1, come definito in [Cap. C8A.1.B.2/Circ.
d’interpiano a 3.10 m. La trave di colmo è a 1.65 NTC08]. Per maggiori dettagli sulle caratteristiche
m dal solaio di sottotetto, per un’altezza comples- dell’edificio in esame si rimanda a [Dolce et al.,
siva dell’edificio di 13.85 m. Le fondazioni sono 2004b e 2004c].
realizzate con travi rovesce. Tutti i pilastri dello
stesso livello sono uguali: 35x35 al piano terra 3.2 Valutazione della capacità (Step 1) e Livello
con 6φ16; 30x30 al I° livello con 4φ16 + 2φ14; di sicurezza della struttura originaria
30x30 al II°, III° e IV° piano con 4φ16. Le travi Per caratterizzare la resistenza laterale dell’edifi-
perimetrali sono emergenti 30x50, tranne che cio (Step 1) e, quindi, valutare il livello di sicu-
per il II° e III° piano, mentre quelle interne sono a rezza nei confronti dell’azione sismica prima del-
spessore: 80x20 quelle principali e 50x20 quelle l’intervento di rafforzamento, è stata effettuata
secondarie. La struttura, priva di particolari ele- una modellazione non lineare della struttura origi-
menti irrigidenti, è costituita da 3 telai piani in naria applicando le regole generali valide per gli
direzione X, di cui gli esterni con travi emergenti edifici nuovi [Cap. 7.2.6/NTC08] e quelle specifi-
e il centrale con trave a spessore, e da 4 telai che per gli edifici esistenti [Cap. 8.5/NTC08].
piani in direzione Y, di cui due con travi emer- Per la modellazione non lineare della struttura si è
genti e due con travi a spessore. È presente, inol- scelto di utilizzare un programma di calcolo di tipo
tre, un vano scala in posizione eccentrica rispetto commerciale [CDS Win 2009b - www.stsweb.it],
all’asse longitudinale ma centrale rispetto all’asse appositamente realizzato per effettuare analisi sta-
trasversale, con struttura a soletta rampante. tiche non lineari, dotato di elementi atti a simulare
Per il calcolo delle capacità degli elementi, utile il comportamento di dissipatori del tipo elasto-pla-
per la definizione della resistenza e duttilità dispo- stico.
nibile globale della struttura, è richiesta la cono- La rappresentazione tridimensionale del modello
scenza delle caratteristiche dei materiali costi- dell’edificio in oggetto è mostrata in figura 9a. Si
tuenti. Tali informazioni possono essere desunte tratta di un modello a plasticità concentrata di
dai dati contenuti nel progetto originale, se dispo- tipo elasto-plastico, in cui le cerniere plastiche
nibile, e/o da specifiche prove in situ, il cui sono localizzate agli estremi degli elementi pila-
numero e tipologia dipende dal livello di cono- stro e travi. La capacità rotazionale ultima delle
scenza richiesto [Cap. C8A.1.B/Circ. NTC08]. cerniere plastiche è espressa in funzione dell’ar-
Nel caso in esame le informazioni sulle caratteri- matura della sezione (Fig. 9b) e dello sforzo
46 stiche dei materiali e sui dettegli costruttivi sono assiale presente nell’elemento.
Protezione sismica di edifici esistenti con controventi dissipativi di tipo isteretico: aspetti progettuali ed esecutivi

Fig. 9
(a) Rappresentazione del
modello della struttura
originaria;
(b) input delle armature
esistenti

a) b)

Stato TR ag Fo TC* Fig. 10


Spettri elastici di riferimento
limite (anni) (g) (sec)
ai diversi Stati Limite per la
SLO 30 0.058 2.424 0.286 costruzione in esame, suolo
Tipo C.
SLD 50 0.077 2.472 0.297
SLV 475 0.209 2.467 0.343
SLC 975 0.275 2.446 0.352

Parametri legati alla pericolosità sismica del sito della costru-


zione (41.70729 N e 14.93741E).

Per tener conto della fessurazione dei materiali dazione (Tipo C) e la categoria topografica (T1).
fragili, nel modello la rigidezza flessionale e a Gli spettri elastici di riferimento per i diversi Stati
taglio degli elementi strutturali è stata media- Limite considerati sono riportati in figura 10.
mente ridotta al 50% della rigidezza dei corri- I risultati dell’analisi modale e la distribuzione delle
spondenti elementi non fessurati [Cap. rigidezze di piano ottenute da una prima analisi
7.2.6/NTC08], tenendo debitamente in conto elastica lineare, riportati nelle tabelle 7 e 8, eviden-
dell’influenza della sollecitazione assiale perma- ziano che i modi di vibrare non sono perfettamente
nente nei pilastri [Paulay e Priestley, 1992]. La disaccoppiati e che la distribuzione delle rigidezze
progettazione effettuata tenendo conto della fes- della struttura non è regolare in altezza.
surazione implica, in genere, una maggiore cau- L’analisi statica non lineare nelle due direzioni
tela rispetto allo SLD, rendendo più impegnativa principali, previa verifica a carichi statici verti-
la verifica degli spostamenti. Ciò comporta un cali, è stata effettuata combinando l’azione
possibile aumento delle rigidezze dei controventi, sismica con le altre azioni [Cap. 2.5.3/NTC08],
recuperabile per mezzo della minore danneggia- considerando le due diverse distribuzioni di
bilità per eventi sismici frequenti ma poco intensi. forze orizzontali [Cap. 7.3.4.1/ NTC08] appli-
Nel modello è stato considerato anche l’effetto cate ai piani, in entrambi i versi. L’analisi sta-
irrigidente del corpo scala, modellando le solette tica non lineare, utilizzabile solo per costruzioni
rampanti mediante elementi monodimensionali. il cui comportamento sotto la componente del
L’intensità dell’azione sismica considerata per le terremoto considerata è governato da un modo
analisi è legata alla pericolosità sismica di base di vibrare naturale principale caratterizzato da
del sito di costruzione considerato [Cap. una significativa partecipazione di massa [Cap.
3.2/NTC08]. I tre parametri che definiscono le C7.3.4.1/Circ. NTC08], viene comunque appli-
forme spettrali sono: ag accelerazione di picco, cata in virtù dell’effetto di regolarizzazione
Fo fattore di amplificazione e TC* periodo di ini- determinato mediante un’oculata progettazione
zio del tratto a velocità costante dello spettro in del sistema controventante.
accelerazione orizzontale. I valori di tali para- Considerata la limitata altezza della struttura
metri sono riportati nella tabella di figura 10 in oggetto di studio e la presenza di un vano scala
funzione del periodo di ritorno TR corrispon- irrigidente, nelle analisi è stato, inoltre, trascu-
dente alla classe d’uso (II) e alla vita nominale rato l’effetto p-delta. Nel caso di strutture parti-
(50 anni) della struttura considerata. La risposta colarmente deformabili o elevate è opportuno,
sismica locale è stata, quindi, definita attri- invece, considerare tale effetto.
buendo al sito le caratteristiche del suolo di fon- Nella figura 11 sono mostrati i sistemi bi-lineari 47
Progettazione Sismica

equivalenti dell’edificio originario, nelle due evidenzia la necessità di effettuare interventi di


direzioni principali, relativi alle curve di push- rinforzo sulla struttura al fine di aumentare la
over con minore resistenza tra le 8 curve di resistenza e/o la duttilità disponibile della stessa.
capacità considerate. Tali risultati, insieme alle caratteristiche sintetiche
Ai fini della scelta dell’intervento è opportuno, dei sistemi equivalenti della struttura ad 1 GDL,
ma non strettamente necessario, procedere ad che costituiscono l’innesco della procedura di
una prima valutazione del livello di sicurezza progetto, sono, inoltre, riportati in tabella 1.
della struttura non rinforzata allo SLV utiliz- Nel caso dell’edificio in oggetto è possibile met-
zando, ad esempio, il metodo dell’analisi statica tere in rilievo i seguenti aspetti: (i) la struttura
non lineare, anche nel caso in cui non siano per- possiede una non trascurabile resistenza alle
fettamente rispettate le condizioni di applicabilità azioni orizzontali, pur se inadeguata rispetto
previste dal [Cap. C7.3.4.1/Circ. NTC08]. In tal alle azioni di progetto previste dalla norma
caso, il livello di sicurezza può essere espresso in attuale per il sito in oggetto; (ii) la maglia strut-
Fig. 11 termini di rapporto tra lo spostamento richiesto turale è tale da consentire l’inserimento dei con-
Sistema bi-lineare d*max per lo stato limite in esame e lo sposta- troventi dissipativi e realizzare le opere ad esso
equivalente della struttura
mento disponibile d*u compatibile con gli sposta- connesse; (iii) le caratteristiche dei materiali
originaria a confronto con
la curva di push-over menti degli elementi/meccanismi duttili e con le sono accettabili; (iv) la struttura risulta adeguata
ottenuta dall’analisi statica resistenze per gli elementi/meccanismi fragili. a sostenere i carichi verticali di progetto, (v) la
non lineare e la curva di
pushover ridotta per: Nel caso specifico si ottengono i risultati visualiz- struttura presenta limitate condizioni di irregola-
Direzione X e Direzione Y. zati nel piano ADRS di figura 12, dalla quale si rità (Tab. 7).

Tabella 1 - Caratteristiche dei sistemi bi-lineari equivalenti e risultati della verifica della struttura originaria

Direzione m* (t) T* [sec] Fy* [kN] k* [kN/mm] µ* Se(T*) [a/g] dmax*(mm) du*(mm)

X 553 0.88 1164 28.5 1.51 0.42 81 65

Y 521 0.96 583 22.3 1.51 0.38 89 47

3.3 Intervento di Adeguamento delle caratteristiche della maglia strutturale, ma


La scelta del tipo di intervento di adeguamento risultano spesso condizionate anche da esigenze
sismico su di un edificio esistente presenta pro- di tipo architettonico. Nel caso in esame, al fine di
blematiche complesse, che possono portare a mantenere le aperture delle finestrature anche nei
soluzioni tra loro totalmente diverse, da ottimiz- campi controventati, l’intervento è stato previsto
zare in relazione alle caratteristiche del singolo considerando, in direzione X, una disposizione di
edificio. Nel caso in esame, note le peculiarità e controventi a V rovescia all’interno dei campi di
le carenze della struttura originaria, nonché i telaio, per tutta l’altezza della struttura. Per la strut-
livelli di sicurezza richiesti, si procede al pro- tura in esame si è scelto di controventare 8 campi
getto dell’intervento di adeguamento sismico di telaio, come mostrato in figura 14. Nella scelta
mediante l’introduzione nella maglia strutturale dei campi da controventare bisogna, inoltre: (i)
di sistemi di dissipazione di energia, come pre- considerare la necessità di fornire al sistema di
visto in [Cap. 8.7.4/NTC08]. controventamento un minimo di ridondanza, utile
La posizione e la configurazione dei controventi in caso di rottura inaspettata e/o prematura di
48 dissipativi possono essere ottimizzate in funzione qualche dispositivo, (ii) verificare la compatibilità
Protezione sismica di edifici esistenti con controventi dissipativi di tipo isteretico: aspetti progettuali ed esecutivi

delle caratteristiche di resistenza degli elementi tazioni di flessione e taglio determinate dagli spo- Fig. 12
Applicazione dell'analisi
strutturali collegati ai controventi e (iii) osservare stamenti relativi fra piani successivi [Ponzo et. al
statica non lineare alla
che la disposizione dei controventi è tanto più effi- 2009b]. In figura 13b è riportato un esempio di struttura originaria.
cace quanto più l’angolo di inclinazione sull’oriz- legame costitutivo forza adimensionalizzata vs.
zontale è piccolo. Nei campi di telaio interessati duttilità, ottenuto dalle prove di qualificazione
dall’intervento l’inserimento dei controventi pro- effettuate presso il Laboratorio di Strutture dell’U-
duce un incremento non trascurabile delle solleci- niversità della Basilicata (Fig. 13a) nell’ambito del
tazioni di sforzo assiale nei pilastri e di flessione progetto JetPacs-Reluis L7 [Ponzo et al, 2009a] su
nelle travi, per effetto della variazione di schema dispositivi simili a quelli previsti per l’intervento in
strutturale, nonché un maggiore impegno delle oggetto. Tipicamente, per dispositivi basati sulla
fondazioni e del terreno immediatamente sotto- plasticizzazione dei metalli, la duttilità del solo
stante le maglie strutturali rafforzate. Per tale dispositivo (µd) può raggiungere valori abba-
motivo può essere opportuno ridistribuire tale stanza elevati, maggiori di 20, con buona stabi-
incremento di sollecitazione su più elementi [Cap. lità di comportamento anche per numero di cicli
C7A.10.2 e C7A.10.4/Circ. NTC08]. elevati [Dolce e Marnetto, 2000]. Nel caso speci-
La scelta della tipologia di dispositivi da utilizzare fico i test sperimentali hanno mostrato un compor-
dipende dalle caratteristiche della struttura da rin- tamento stabile per i livelli di spostamento richie-
forzare e da numerosi altri fattori, tra cui (i) il sti dalla norma [Cap. C11.9.2/Circ. NTC].
livello di protezione da conseguire, (ii) gli ingom- Dopo aver individuato il numero di campi da
bri, (iii) la necessità di garantire la piena funzio- controventare, nel caso specifico pari a 8, si è
nalità o l’assenza di danno ai dispositivi anche ritenuto necessario incrementare la resistenza
dopo terremoti violenti, (iv) le esigenze di manu- della struttura originaria in direzione Y (Fig. 12),
tenzione [Cap. C7A.10.2/Circ. NTC08]. Nel mediante un intervento di rinforzo localizzato sui
caso in cui si intervenga su una struttura esistente 4 pilastri esterni del fabbricato, adiacenti ai
anche l’analisi preliminare della struttura senza campi controventati (Fig. 14). Il rinforzo localiz-
alcun rinforzo, mostrata al paragrafo precedente, zato è stato progettato considerando la tecnica
fornisce utili indicazioni per il progetto del dell’incamiciatura con armatura metallica e getto
sistema di dissipazione [Cap. C7A.10.4/Circ. di calcestruzzo, come mostrato in dettaglio al
NTC08]. Nella definizione dell’intervento è par. 3.5, al fine di conferire al pilastro una mag-
opportuno prevedere l’utilizzo di un’unica tipolo- giore resistenza nei confronti delle azioni assiali
gia di dispositivi su tutta la struttura, seppur diffe- di trazione e compressione.
renziando le caratteristiche meccaniche dei sin- Nel caso di eventuali danni preesistenti sulla
goli dispositivi ai vari piani, questo ai fini di una struttura gli interventi di riparazione e ripristino
maggiore semplicità di progettazione ed esecu- devono precedere l’inserimento del sistema di
zione e per una generale economia dell’opera controventi e possono essere integrati con gli
[Mazza et al. 2009, Ponzo et al. 2007b]. interventi di rinforzo localizzato sopra descritti.
I controventi dissipativi individuati per l’intervento
in esame sono composti da aste diagonali metal- 3.3.1 Determinazione delle caratteristiche mec-
liche accoppiate in serie a dispositivi dissipativi a caniche del controvento equivalente (Step 2)
comportamento non-lineare, dipendenti dallo Partendo dalla curva di capacità della struttura
spostamento [Cap. 11.9.5/NTC08]. Il dispositivo bilinearizzata (S), relativa alla configurazione
sfrutta le capacità dissipative per isteresi di ele- con i rinforzi sui quattro pilastri di spigolo (Fig.
menti metallici opportunamente sagomati, in 14 e Fig. 21), si vanno a determinare, mediante
grado di plasticizzarsi quando soggetti a solleci- la procedura iterativa (Step 2), le caratteristiche 49
Progettazione Sismica

Fig. 13
a) Macchina Prova
dispositivi antisismici di
grosse dimensioni -
Università della Basilicata e
b) Diagramma sperimentale
Forza-Spostamento
dispositivi isteretici.

a) b)

del sistema dissipativo equivalente (CE). Con rife- trovento equivalente ottenute iterando i passi 2.3
rimento alle curve mostrate in figura 15, nella e 2.4, per le due direzioni principali della strut-
fase di progettazione si ipotizza di sfruttare tutte tura, sono mostrate in figura 16 e riassunte in
le risorse plastiche della struttura esistente, cioè tabella 2 (colonne 8, 9 e 11).
raggiungere uno spostamento target di progetto 3.3.2 Determinazione delle caratteristiche mec-
pari allo spostamento ultimo dS0 = du* (passo 2.1) caniche dei controventi dissipativi (Step 3)
e di imporre un valore della duttilità di progetto La distribuzione ai piani delle caratteristiche del
dei controventi µc = 8 (passo 2.2). Lo sposta- controvento equivalente è stata effettuata
mento target di progetto dS0 risulta compatibile secondo quanto descritto al passo 3.1 della pro-
con le limitazioni di normativa sul fattore di strut- cedura, partendo, cioè, dai risultati ottenuti dal-
Fig. 14 tura delle costruzioni esistenti con elementi fragili l’analisi lineare statica effettuata sulla struttura
Indicazione sulla posizione (q circa pari a 1.5) [Cap. C8.7.2.4/Circ. senza controventi, riportati in tabella 3, rica-
e configurazione dei
controventi e degli elementi
NTC08], come mostrato dai valori riportati in vando per ogni direzione i parametri relativi ai
rinforzati localmente. tabella 2 (colonna 6). Le caratteristiche del con- controventi equivalenti di piano e regolariz-

50
Protezione sismica di edifici esistenti con controventi dissipativi di tipo isteretico: aspetti progettuali ed esecutivi

Tabella 2 - Caratteristiche dei sistemi bi-lineari equivalenti, nelle due direzioni principali, della struttura rinforzata localmente e dei con-
troventi equivalenti

m* T* Fy* k* µ* Se(T*) Fc kc kc µc
Direzione
[t] [sec] [kN] [kN/mm] [a/g] [kN] [kN/mm] k*

X 559.58 0.70 1261 9.9 1.52 0.52 316 39.4 1.32 8

Y 578.29 0.38 813 28.7 1.50 0.72 776 146.8 5.11 8

zando dove necessario (colonne 10 e 11). In ricavare quelle degli elementi costituenti il con- Fig. 15
Curva di capacità, in
tabella 4 sono riportate le caratteristiche dei trovento stesso, asta metallica e dispositivo dissi- direzione X e Y, prima e
controventi equivalenti di piano che vengono, pativo posti in serie. Nella determinazione delle dopo il rinforzo localizzato
quindi, distribuite sul singolo controvento caratteristiche dei singoli componenti va ricor- sui pilastri.

secondo le indicazioni del passo 3.2, in fun- dato che il comportamento globale dei contro- Fig. 16
zione del numero, della disposizione in pianta e venti dissipativi migliora quando la rigidezza Controvento dissipativo
equivalente per le due
inclinazione rispetto all’orizzontale (Fig. 14), dell’asta è maggiore di quella del dispositivo ka
direzioni principali
ottenendo i valori riportati in tabella 5. ≥ kd [Dall’Asta et al., 2009], condizione sugge- dell’edificio.
Una volta determinate le caratteristiche del sin- rita, generalmente, anche dalle case produttrici.
golo controvento dissipativo è stato possibile Il profilo commerciale da utilizzare per l’asta

Tabella 3 - Caratteristiche della Struttura non controventata rinforzata localmente

PIANO Masse ∆M ∆si ΣFi ki ∆k Fy,i


[t] % [mm] [kN] [kN/mm] % [kN]

Dir. X Dir. Y Dir. X Dir. Y Dir. X Dir. Y Dir. X Dir. Y Dir. X Dir. Y

1 210.98 5.24 9.79 1074 1647 204.92 168.21 1371.96 809.06

2 207.45 1.7 10.58 15.95 1014 1536 95.81 96.32 53.3 42.7 1295.18 754.77

3 200.90 3.2 9.82 16.09 827.6 1251 84.28 77.73 12.0 19.3 1057.40 614.46

4 186.25+75.15 7.3 7.41 15.17 520.3 801.2 70.22 52.81 16.6 32.1 664.77 393.62
Progettazione Sismica

Tabella 4 - Caratteristiche dei controventi equivalenti di piano

PIANO kc,i Ktot,i ∆Ktot,i Fci


[kN/mm] [kN/mm] [%] [kN]

Dir. X Dir. Y Dir. X Dir. Y Dir. X Dir. Y Dir. X Dir. Y

1 270.5 859.7 475.5 1027.9 344 781

2 237.0 623.2 332.8 623.2 30.0 30.0 325 728

3 148.7 426.0 233.0 503.7 30.0 30.0 265 593

4 163.1 352.6 233.3 405.4 0.0 20.0 167 380

Tabella 5 - Caratteristiche dei controventi dissipativi allo SLV

Campo 19-20 e 20-21 1-2 e 7-8 1-9-17 e 8-16-23


/ kc,i,s Fc,i,s kc,i,s Fc,i,s kc,i,s Fc,i,s
PIANO [kN/mm] [kN] [kN/mm] [kN] [kN/mm] [kN]

1 185.87 111.52 165.07 99.04 409.81 286.87

2 196.21 117.73 163.56 98.13 313.28 239.92

3 118.61 83.02 99.68 69.78 211.01 177.56

4 127.33 89.13 112.23 78.56 172.28 120.60

deve essere scelto in modo tale da soddisfare la valori di duttilità consentono di operare in sicu-
verifica all’instabilità per le forze di progetto nei rezza rispetto a possibili rotture a fatica dei dis-
dispositivi ed evitare la plasticizzazione allo positivi [Dolce e Marnetto, 2000]. La discretizza-
SLC, mentre le caratteristiche del dispositivo zione effettuata determina, nel caso specifico,
(rigidezza, resistenza e duttilità) devono essere una sensibile riduzione dei costi legati alla forni-
compatibili con i valori indicati dalle case pro- tura e posa in opera del sistema dissipativo,
duttrici e tali da ottimizzare lo sfruttamento del anche se a scapito di un leggero aumento di ∆ki
materiale, minimizzando l’area dell’asta. rispetto alla condizione di progetto, come
La robustezza della tecnica di rinforzo, verificata mostrato dal confronto tra tabella 4 e tabella 8.
da alcuni studi sperimentali e numerici [Ponzo et
al. 2009b,c], permette di variare in maniera 3.4 Verifica (Step 4) e Livello di sicurezza della
significativa le caratteristiche dei controventi struttura rinforzata
rispetto a quelle di progetto, senza che si eviden- La verifica dell’intervento di adeguamento è
zino variazioni significative nella risposta della effettuata con il metodo dell’analisi statica non
struttura. Le caratteristiche meccaniche dei con- lineare [Cap. C7A.10.5.2.2/Circ. NT08], nei
troventi dissipativi di tabella 5 ricavate dalla pro- confronti degli Stati Limite richiesti per la classe
cedura di progetto proposta, sono state, dunque, d’uso della struttura, sul modello dell’edificio
adattate, mediante un’operazione di discretizza- completo del sistema di dissipazione di energia.
zione ed omogeneizzazione, ai valori standard Nelle verifiche va tenuto conto che un’affidabilità
dei dispositivi suggeriti dalle case produttrici e superiore è richiesta ai dispositivi del sistema di
delle relative aste di supporto, in modo tale da dissipazione, per il ruolo critico che essi svol-
ottenere comunque spostamenti ultimi dei contro- gono [Cap. C7A.10.2/Circ. NTC08].
venti ddu,SLV compatibili con gli spostamenti di In sintesi le verifiche effettuate sono state: Stato
interpiano richiesti alla struttura allo SLV (Tab. 6). Limite di contenimento del danno (SLD) degli
In particolare, i 12 diversi controventi ricavati elementi non strutturali [Cap. 7.3.7.2/NTC08],
dalla procedura di progetto sono stati ridotti a con controllo delle condizioni di danneggia-
soli 7 diversi controventi, caratterizzati da una mento dei dispositivi dissipativi [Cap.
duttilità (µc) corrispondente a circa 0.7 volte C7A.10.6.1/Circ. NTC08]; Stato Limite di sal-
quella massima (µd = 20) prevista per dispositivi vaguardia della Vita (SLV) in termini di resi-
52 dissipativi isteretici considerati (Tab. 6). Tali stenza e duttilità della struttura [Cap. 7.3.6.1 e
Protezione sismica di edifici esistenti con controventi dissipativi di tipo isteretico: aspetti progettuali ed esecutivi

Fig. 17
a) Rappresentazione del
modello della struttura
rinforzata;
b) input dei controventi
dissipativi.

a) b)

Tabella 6 - Caratteristiche delle componenti dei controventi dissipativi. (Indici riferiti a Fig. 6)

Piano N. Dir Campo Fd,i,s Kd,i,s ddu,SLV Sezione Lungh µc Ka/Kd


[kN] [kN/mm] [mm] asta [m]

X 1-2 e 7-8 1.56 16.0 3.7


1 8 100 160 12.50 HE180A
X 19-20 e 20-21 1.42 16.3 4.1

Y 9-17 e 16-23 4.09 14.5 2.5


1 4 290 410 14.15 HE240M
Y 1-9 e 8-16 3.82 14.8 2.6

X 1-2 e 7-8 1.74 14.1 2.2


2 8 145 240 12.11 HE180A
X 19-20 e 20-21 1.87 13.8 2.1

Y 9-17 e 16-23 4.20 14.3 2.3


2 4 250 315 15.87 HE220M
Y 1-9 e 8-16 3.94 14.5 2.5

X 1-2 e 7-8 1.74 15.1 2.9


3 8 95 130 14.62 HE140A
X 19-20 e 20-21 1.87 14.8 2.7

Y 9-17 e 16-23 4.20 14.4 2.4


3 4 180 215 16.74 HE240B
Y 1-9 e 8-16 3.94 14.7 2.6

X 1-2 e 7-8 1.74 15.1 2.9


4 8 95 130 14.62 HE140A
X 19-20 e 20-21 1.60 15.4 3.1

Y 9-17 e 16-23 4.20 14.6 2.5


4 4 125 175 14.29 HE220B
Y 1-9 e 8-16 3.94 14.9 2.7

7.3.6.2/NTC08]; e Stato Limite di Collasso zione di soli carichi verticali i dispositivi devono
(SLC) dei dispositivi, così come degli elementi di essere scarichi da qualsiasi tipo di sollecitazione
connessione alla struttura (asta, bulloni, piastre, e deformazione imposta, per garantire un fun-
etc.) [Cap. C7A.10.6.2/Circ. NTC08]. zionamento ottimale durante il terremoto [Cap.
Nel caso in esame, al modello non lineare della C7A.10.6.1/Circ. NTC]. I parametri assegnati
struttura originaria rinforzata localmente, come ai dissipatori di tipo elasto-plastico definiti nel
descritto in precedenza, sono stati aggiunti i con- caso in esame sono riportati in tabella 6.
troventi dissipativi secondo lo schema di figura I principali risultati dell’analisi modale effettuata
17a. Tali controventi sono costituiti da elementi sulla struttura prima e dopo l’intervento sono ripor-
dissipatori definiti come aste in acciaio caratte- tati in tabella 7 in termini di periodi dei primi tre
rizzate da una non linearità concentrata ad modi di vibrare e relative masse partecipanti dei
un’estremità, vedi figura 17b [CDS Win 2009b - modi traslazionali. La figura 18 mostra, invece, il
www.stsweb.it]. Tali dissipatori nel modello sono confronto tra le forme modali normalizzate della
stati considerati come attivi per le sole azioni struttura controventata (linea continua) e quelle
sismiche e non per i carichi verticali. In condi- della struttura originaria (linea tratteggiata). I risul- 53
Progettazione Sismica

tati di tabella 7 e figura 18 evidenziano, sia in ter- tura originaria, per quella con i rinforzi locali e
mini di masse partecipanti che di forme modali, la per la struttura controventata. Nel caso di strut-
regolarizzazione del comportamento dinamico tura controventata le curve di resistenza, utiliz-
determinata dall’inserimento del sistema di contro- zate anche per la verifica, sono quelle a resi-
venti dissipativi all’interno della struttura. Gli effetti stenza minore ottenute considerando i) la combi-
in termini di regolarizzazione di distribuzione delle nazione dell’azione sismica con le altre azioni,
rigidezze complessive determinate dal sistema di ii) due diverse distribuzioni di forze orizzontali
controventi sono, infine, mostrati nella tabella 8. [Cap. 7.3.4.1/ NTC08] e iii) spostando la posi-
In figura 19, a scopo puramente dimostrativo, zione del centro di massa (punto di applicazione
anche se non necessario ai fini pratici della pro- delle forze orizzontali) con un’eccentricità
gettazione, sono messe a confronto le curve otte- aggiuntiva del ±5% [Cap. 7.2.6/NTC08]. Il con-
nute dall’analisi statica non lineare per la strut- fronto tra le diverse curve mostra chiaramente i

Tabella 7 - Periodi e masse partecipanti dei primi tre modi di vibrare prima e dopo l’inserimento dei controventi

Originaria Controventata

Modi di Periodo UX UY Periodo UX UY


vibrare [sec] [sec]

Modo 1 0.969 26% 3% 0.566 78% 0%

Modo 2 0.940 0% 74% 0.452 0% 81%

Modo 3 0.811 50% 0% 0.310 1% 0%

Fig. 18
Forme modali della struttura
in esame prima (linea
tratteggiata) e dopo
l’intervento (linea continua).

54
Protezione sismica di edifici esistenti con controventi dissipativi di tipo isteretico: aspetti progettuali ed esecutivi

Tabella 8 - Variazioni delle rigidezze di piano della struttura originaria e controventata

Variazione di rigidezza

Piano originaria controventata

∆ki,X [%] ∆ki,Y [%] ∆ki,X [%] ∆ki,Y [%]

1-2 57.1 44.9 31.0 26.9 Fig. 19


Confronto delle curve di
2-3 14.5 17.3 26.0 19.6
capacità dell’edifico con e
3-4 13.3 44.0 24.1 29.3 senza rinforzo nelle due
direzioni principali.

3000 F (kN) Dir. X 3000 F (kN) Dir. Y

2000 2000 Originaria

Rinforzata

Controventata
1000 1000

0 0
d (m) d (m)
0.00 0.05 0.10 0.00 0.05 0.10

benefici dell’intervento di rinforzo sismico propo- NTC08]. Nel caso specifico, il drift calcolato allo
sto in termini di incremento di resistenza laterale, SLD è tale da non consentire l’attivazione dei dis-
di rigidezza e duttilità globale dell’edificio. positivi e pertanto non vi è il rischio di compromet-
La verifica allo SLD nelle due direzioni principali, tere le prestazioni degli stessi allo SLC [Cap.
per la configurazione di struttura controventata, C7A.10.6.1/Circ. NTC].
ha fornito risultati soddisfacenti, in quanto il mas- La verifica di resistenza e di duttilità globale
simo drift interpiano ottenuto dall’analisi in corri- della struttura controventata allo SLV, per le due
spondenza all’azione sismica definita in [Cap. direzioni principali (passo 4), risulta soddisfatta
3.2.3.4/ NTC08], pari a 0.28%, risulta essere in quanto lo spostamento richiesto alla struttura Fig. 20
Verifica dell’edificio
inferiore allo spostamento interpiano limite, fissato d*max è inferiore allo spostamento ultimo d*u,
rinforzato nelle due
dalle norme pari a 0.50%, [Cap. 8.7.2.1/Circ. come mostrato in figura 20, con un incremento direzioni principali.

di capacità di duttilità del sistema in entrambe le tati delle analisi, particolare attenzione dovrà
direzioni (µx = 1.5   2.43, µy = 1.5   3.74). essere posta alla determinazione del numero di
Le verifiche dell’edificio possono essere con- cicli di grande ampiezza cui sono soggetti i dis-
dotte, chiaramente, anche ricorrendo ad analisi positivi, al fine di definire esattamente il pro-
dinamiche non lineari [Cap. 7A.10.5.2/Circ. gramma delle prove di qualificazione e accetta-
NTC08]. In tal caso, nella valutazione dei risul- zione dei dispositivi stessi, secondo quanto pre- 55
Progettazione Sismica

visto dal [Cap. 11.9.5/NTC08]. sta sulla base delle analisi svolte e sarà comun-
A tal riguardo, l’importanza dei dispositivi anti- que non minore di 10 [Cap. C11.9.4.2 e Cap.
sismici sul funzionamento strutturale si riflette ine- C11.9.5.2/ Circ. NTC].
vitabilmente sulla severità dei requisiti da rispet-
tare. I dispositivi, infatti, non solo devono posse- 3.5 Dettagli Costruttivi
dere quelle doti di resistenza e/o deformazione La modalità di posa in opera dei controventi dissi-
compatibili con gli effetti indotti dal sisma, ma pativi negli edifici esistenti richiede particolare
devono anche garantire, durante tutta la loro vita cura, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti
utile, la costanza di certi parametri di comporta- costruttivi, la manutenzione e la possibilità di sosti-
mento (rigidezza, smorzamento o capacità dissi- tuire i dispositivi dissipativi [Cap. C7A.10.7/Circ.
pativa) al variare delle caratteristiche della solle- NTC08]. In particolare, per l’intervento ipotizzato
citazione esterna (velocità di spostamento, entità si possono individuare le seguenti fasi di realizza-
del carico verticale e/o dello spostamento tra- zione:
sversale presenti contemporaneamente all’a- - scavo interno ed esterno all’edificio fino al
zione principale) e delle condizioni ambientali piano di posa delle fondazioni per effettuare
(temperatura, umidità). Il [Cap. 11.9 /NTC08] il rinforzo delle stesse in corrispondenza
definisce, relativamente a materiali e prodotti da delle campate controventate. L’intervento in
costruzione, criteri e regole per la qualificazione fondazione può riguardare un incremento
e l’accettazione dei dispositivi antisismici. Esso della resistenza o della portanza, persegui-
rappresenta, al momento, l’unico riferimento bili tramite allargamento della fondazione,
normativo, fintantoché non sarà approvata la mediante la realizzazione di cordoli in c.a.
norma europea EN15129. o di una platea armata, o anche mediante
Le prove di qualificazione sono finalizzate a inserimento di sottofondazioni profonde
determinare se il dispositivo soddisfa i requisiti [Cap. C8A.5.11/Circ. NTC08];
progettuali, anche in relazione alla necessaria - demolizione di tamponature e tramezzature
stabilità di comportamento. Le prove di accetta- ai piani, necessaria per la posa in opera dei
zione sono finalizzate, invece, ad accertare che controventi e messa a nudo delle superfici
le caratteristiche dei dispositivi da mettere in degli elementi strutturali nei punti in corri-
opera siano coerenti con le caratteristiche spondenza degli attacchi dei controventi;
riscontrate nelle prove di qualificazione sui pro- - rimozione del pavimento di base e del massetto
totipi dei dispositivi e con quanto previsto nel di sottofondo sui solai nelle zone di intervento;
progetto. In tutti i casi almeno un dispositivo - eventuale riparazione di danni preesistenti
deve essere sollecitato fino ai livelli richiesti dalle all’intervento finalizzata al ripristino delle resi-
condizioni di SLC, eventualmente ripristinan- stenze originarie degli elementi danneggiati;
done le caratteristiche originarie, nel caso in cui - eventuale intervento di rinforzo localizzato in
gli elementi sollecitati in campo non lineare pos- corrispondenza dei pilastri adiacenti ai campi
sano ridurre la loro capacità di resistenza alla controventati e relativi nodi. Nel caso speci-
fatica per basso numero di cicli a causa della fico si è progettato un intervento di rinforzo
prova di accettazione. Le prove di accettazione mediante la tecnica di incamiciatura in c.a
vengono svolte su un numero di dispositivi pari [Cap. C8A.7.1/Circ. NTC08], che comporta,
almeno al 20% dei dispositivi da mettere in comunque, un miglioramento delle condizioni
opera nella costruzione in esame, mentre le di sicurezza preesistenti [Cap. 8.4/NTC08];
prove di qualificazione su almeno 2 dispositivi - inserimento dei controventi dissipativi
per tipologia. secondo quanto riportato in seguito;
Nel caso specifico, l’affidabilità dei dispositivi va - ripristino degli elementi non strutturali demo-
testata mediante verifica sperimentale secondo liti (tramezzature e tamponature), con colle-
quanto stabilito nel [Cap. C11.9.5/Circ. gamenti elastici alla maglia strutturale, e
NTC08], in corrispondenza dello spostamento delle finiture (pavimenti, impianti, ecc.).
massimo di progetto del dispositivo corrispon- I collegamenti dei controventi al telaio possono
dente allo SLC (d2), ottenuto amplificando lo essere realizzati tramite piastre in acciaio anco-
spostamento massimo del dispositivo corrispon- rate mediante barre filettate, secondo le indica-
dente allo SLV proporzionalmente all’incremento zioni seguenti, vedi figura 21:
della PGA definita tra lo SLV e lo SLC. In partico- - Individuazione della posizione delle armature
lare, la normativa stabilisce che il numero di cicli di travi e pilastri nelle zone in corrispondenza
con ampiezza massima da effettuare durante le degli attacchi dei controventi mediante prove
56 prove di qualificazione sia definito dal progetti- pacometriche o scopertura del copriferro. Tali
Protezione sismica di edifici esistenti con controventi dissipativi di tipo isteretico: aspetti progettuali ed esecutivi

operazioni preliminari si rendono necessarie namente predisposti;


per la definizione della foratura di piastre e - scarnificazione di parte del copriferro e
contropiastre di ancoraggio; regolarizzazione della superficie di inter-
- realizzazioni di fori passanti nelle travi e nei vento con una malta epossidica di alletta-
pilastri in corrispondenza dei nodi della mento o inghisaggio per permettere una
struttura e della mezzeria della trave, come migliore distribuzione delle sollecitazioni
mostrato in figura 22. Nei casi in cui non sia trasmesse dal controvento al calcestruzzo,
possibile alloggiare la contro-piastra, ad da effettuare per colatura dopo la messa in
esempio per la presenza del pavimento, è opera delle piastre di ancoraggio;
possibile porre in opera il controvento utiliz- - messa in opera delle aste e dei dispositivi
zando una piastra che preveda la connes- con modalità dipendenti dalla tipologia di
sione con il calcestruzzo mediante barre dispositivi adottata in tutti i campi controven-
filettate annegate con resina in fori opportu- tati.

Fig. 21
Particolare esecutivo del
campo controventato e
attacchi dei controventi alla
struttura Fili 1 - 9 del II
Livello.

Fig. 22
Esempi attacchi dei
controventi alla struttura
esistente.

57
Progettazione Sismica

La possibilità di evitare o comunque di limitare importanza strategica (per es., ospedali,


gli interventi di rinforzo degli elementi strutturali caserme, centri operativi, infrastrutture di tra-
adiacenti alla controventatura dissipativa è sporto, centrali nucleari, impianti industriali
legata al numero di campi da controventare ecc.) [Cap. C7B.1/Circ. NTC08].
previsti in progetto [Cap. C7.10 e C7B.4/Circ. Al fine di verificare l’effettiva competitività dal
NTC08]. I dispositivi devono essere ispeziona- punto di vista economico di una tale tipologia di
bili e facilmente sostituibili, come indicato nel intervento, rispetto ad un intervento di tipo stan-
piano di manutenzione della parte strutturale dard, si è proceduto alla stima economica delle
dell’opera [Cap. 10.1/NTC08]. Se i controventi opere strutturali necessarie al conseguimento
sono posti in opera a vista l’operazione è facil- delle prestazioni chieste alla struttura e al ripri-
mente realizzabile. Diverso è il caso in cui i dis- stino delle opere civili connesse. Il computo
positivi sono “nascosti” all’interno di tampona- metrico è stato redatto secondo il prezziario
ture, in tal caso dovranno essere comunque rea- delle opere pubbliche attualmente in vigore
lizzati vani di accesso che sarà opportuno pre- nella regione Molise, pubblicato nel gennaio del
vedere già in fase di progettazione. 2005. I risultati, divisi per sottoinsiemi di opere
da realizzare, sono sintetizzati in tabella 9.
3.6 Aspetti economici legati all’intervento Per avere un utile parametro di giudizio circa la
La tecnica di rinforzo mediante la dissipazione fattibilità dell’intervento e l’ammissibilità dell’im-
di energia rappresenta una valida soluzione porto determinato si è proceduto al calcolo del
anche in termini economici. Il costo aggiuntivo contributo massimo concesso ai sensi del [D.C.
dei dispositivi dissipativi e della loro manuten- 35/2005] e del [D.C. 70/2006] per gli edifici
zione può risultare, infatti, compensato da una in cemento armato della Regione Molise.
serie di vantaggi conseguibili con un’attenta L’aliquota di tale contributo, limitato alle sole
progettazione, quali la riduzione di interventi in opere strutturali e finiture connesse, ammonte-
fondazione, la limitazione degli interventi ai soli rebbe, per un fabbricato con le caratteristiche di
telai interessati dall’introduzione dei dispositivi, quello di studio, a 300.2ke al netto di IVA e
il maggior livello di protezione sismica a parità spese tecniche. Chiaramente l’intervento proget-
di resistenza/rigidezza, la possibile riduzione tato con la tecnica dei controventi dissipativi, già
degli eventuali interventi di riparazione e man- meno invasivo rispetto alle tecniche di intervento
tenimento della funzionalità ed operatività delle tradizionali, rientrerebbe pienamente nei para-
costruzioni, anche a seguito di terremoti violenti. metri fissati dalla legislazione regionale moli-
Quest’ultimo aspetto risulta particolarmente sana, permettendo di ridurre o annullare del
importante nella progettazione di costruzioni di tutto gli accolli spesa sui proprietari.

Tabella 9 - Sintesi del computo metrico estimativo dell’intervento di rinforzo

N. Descrizione Importo [e]

1 Opere di demolizione: scavi, rinterri, demolizioni tramezzature e tamponature 12.2 ke

2 Opere di rinforzo elementi in c.a. esistenti 12.1 ke

3 Fornitura e posa in opera di dispositivi dissipativi di tipo isteretico 100.0 ke

4 Opere di completamento dei controventi comprensive di fornitura e posa in opera delle aste di supporto metalliche 26.8 ke

5 Opere di finitura: ripristino di tamponature e tramezzature, intonaci, pavimenti, sostituzione degli infissi rimossi, ponteggi,
tinteggiatura interna ed esterna dell’edificio 110.8 ke

Totale opere computate 261.9 ke

4. Conclusioni La principale peculiarità del metodo, che è stato


Il metodo di progettazione proposto nel presente reso compatibile con le prescrizioni delle nuova
lavoro costituisce la sintesi di una serie di studi normativa tecnica [D.M. 14.01.2008], risiede
numerici e sperimentali condotti sui sistemi di nella possibilità di considerare le eventuali non
protezione delle strutture intelaiate basati sull’u- linearità nel comportamento della struttura rin-
tilizzo di dispositivi dissipativi a comportamento forzata con il sistema di controventi dissipativi,
58 dipendente dagli spostamenti. permettendo, così, di sfruttare in maniera con-
Protezione sismica di edifici esistenti con controventi dissipativi di tipo isteretico: aspetti progettuali ed esecutivi

trollata anche le risorse post elastiche dell’edifi- L’applicazione del metodo di progetto proposto ad
cio di partenza, nel caso di terremoto di pro- un caso concreto ha dimostrato, inoltre, la relativa
getto allo SLV, e ridurre l’impegno e quindi il semplicità di utilizzazione e la possibilità di imple-
costo dei controventi. La procedura può contare, mentazione della procedura su software di tipo
inoltre, su una funzione in grado di tenere in commerciale, in grado di effettuare l’analisi statica
conto delle eventuali irregolarità in elevazione non lineare. L’esempio sviluppato nel presente
dell’edificio da rinforzare e modificare le carat- lavoro ha consentito, infine, di verificare
teristiche dei controventi dissipativi in modo da l’applicabilità e la convenienza anche economica
riportare la struttura ad un comportamento della tecnica basata sulla dissipazione di energia
regolare, così, come definito dalle norme. rispetto alle tecniche classiche di intervento.

Ringraziamenti n. 7 “Tecnologie per l’isolamento ed il controllo di


Parte del presente lavoro è stata sviluppata nell’ambito strutture ed infrastrutture”.
del progetto DPC-ReLUIS 2005-2008, Linea di ricerca

Bibliografia l’applicazione delle «Nuove norme tecniche per le


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