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SCHEDA Cod..

PRESTAZIONI AMBIENTALI
Rev. 00; Data 05.06.03
- MATERIALI E PRODOTTI -
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Sughero 1 - DEFINIZIONE

Tessuto secondario, detto anche fellema, costituente la corteccia di grossi alberi e in particolare della quercia
da sughero (quercus suber).

1.1. FASI PRODUTTIVE


Si estrae dalle piante per la prima volta (demaschiatura), e prende il nome di sughero
maschio, sugherone o sughero vergine, quando il fusto ha raggiunto la circonferenza di
almeno 60 cm, misurata sopra scorza a 1.30 m da terra (15-18 anni di eta’) successivamente
l’estrazione avviene a turni di 9-12 anni ed e’ chiamato sughero femmina, sughero gentile o
sughero di riproduzione. L’operazione puo’ avvenire in un periodo di tempo compreso tra l’1
maggio e il 31 agosto, nel periodo in cui la zona generatrice (mammina) e’ in attivita’ e le
cellule appena formatesi sono fragili, per cui il distacco avviene con piu’ facilita’; il prelievo
1.2. CARATTERISTICHE
Il sughero è un materiale leggero e molto poroso e al momento dell'estrazione ha un'umidità
naturale molto elevata: un metro di plance appena raccolte pesa in media 60-70 kg se è
maschio e 70-90 kg se è femmina.
Il sughero maschio è profondamente screpolato, ruvido, duro, pieno di fori polverosi; se non
viene raccolto cresce fino a che vive la pianta e raggiunge lo spessore di 30-40 cm; il
sughero gentile, di qualità più pregiata, ha uno spessore massimo di 20 cm, è più uniforme,
non è screpolato ed è compatto, omogeneo, liscio, soffice ed elastico. La crosta appena
estratta presenta la faccia interna ("ventre" o "pancia") di forma concava, di colore
rossastro/giallo-bruno e caratterizzata da lenticelle (porosità) la cui entità, calcolata come
percentuale della superficie occupata, determina il grado di porosità del sughero,
decrescente verso la cima del-l'albero; all'esterno presenta una faccia ("dorso" o "schiena")
di forma convessa, di colore bruniccio o grigio argenteo, di forma estremamente irregola-re,
con strati sovrapposti e arricciati e profondamente fessurata. La fessurazione del dorso è
causata dalle variazioni di umidità dell'aria, che provoca-no rigonfiamenti ed essiccazione
della materia con conseguenti spaccature, e dalla mancanza di elasti-cità propria del
materiale per cui, dopo la demaschiatura, lo strato esterno non riesce ad allungarsi
sufficientemente durante la crescita, in modo da accompagnare l'aumento di diametro del
fusto.

1.3. EFFETTI SULLA SALUTE E SULL'AMBIENTE


Non sono noti effetti nocivi sulla salute e sull’ambiente.

2 REQUISITI FUNZIONALI, APPLICATIVI E BIOECOLOGICI


2.1. METODI E STRUMENTI DI CONTROLLO

2.2. LIMITI DI ACCETTABILITA'

2.3. NORMATIVA
UNI 4846; 2090, 2091, 2092, 2093, 2094: lastre di agglomerato; 2095: tavole.
SCHEDA Cod..
PRESTAZIONI AMBIENTALI
Rev. 00; Data 05.06.03
- MATERIALI E PRODOTTI -

Sughero 3 - MODALITA' DI ESECUZIONE


3.1 LAVORAZIONE
Nell'ordine essa consta delle seguenti fasi:
- decortica, che inizia con due incisioni anulari che delimitano in alto e in basso la
zona di corteccia che si vuole estrarre e procede con una o due incisioni verticali
che consentono il distacco completo: con una incisione si ottiene il cannone di
corteccia, con due le plance; le incisioni si fanno con un'accetta e per il distacco si
utilizza il manico appositamente foggiato a cuneo o a spatola; - raccolta e selezione
(scartatura), tenendo distinto il maschio, di qualità inferiore, dalla femmina, e
accatastando il materiale all'aperto con il dorso in alto per un periodo di tempo
variabile da sei mesi a un anno e oltre;
- stagionatura, nei piazzali dove avviene la raccolta e dove il sughero si essicca
portando il livello di umidità al pari di quello dell'aria circostante (5-8%, con una
diminuzione di circa 45-19%); il prodotto assume così maggiore sofficità e
omogeneità; - bollitura, effettuata per un'ora in acqua in grandi caldaie di rame
aperte (4-5 ettolitri) o in caldaie chiuse mediante getto di vapore (6-7 atmosfere);
per effetto del calore le cellule si dilatano in modo irreversibile, il sughero si gonfia
e le lenticelle si restringono, le plance si spianano, il loro spessore aumenta fino al
40%, il peso volumico diminuisce di 1/5 o 1/4 e si perde il 3-4% delle sostanze
solubili (tannini); il materiale migliora diventando più calibrato, più leggero, più
soffice, più elastico e più chiaro; la crosta diventa meno dura e più facilmente
trasportabile;
- raschiatura della crosta inutilizzabile, effettuata a mano o a macchina subito dopo
la bollitura e quando il sughero è morbido e umido; le plance perdono il 10-14% del
peso; - refilatura, mediante taglio, per regolarizzare e raddrizzare i bordi delle
plance eliminando le parti difettose e separando quelle di spessore e qualità
differenti;
- classificazione, in base alla qualità e allo spessore (calibro in linee catalane: 1 linea
catalana = 2,256 mm); le categorie in base alla qualità sono cinque in ordine
decrescente: la più stimata è densa, liscia, omogenea, esente da ineguaglianze, da
fori e da crepe, di colore rossastro o fulvo e in plance piuttosto ampie e con i
margini interi;
- imballaggio e spedizione.
3.2 PRODOTTI
Sono di produzione corrente i seguenti tipi di derivati del sughero:
- Autocollati: si ottengono per riscaldamento del granulato a temperatura di 280-
300'C e conseguente aumento di volume. In questa fase alcune sostanze resinose
fondono e affiorano alla superficie dei granuli, così che, con una energica com-
pressione in apposite forme e raffreddandole, si solidificano e ne risulta un pane
agglomerato. Questo tipo di prodotto ha peso volumico 80-100 kg/m 3, conducibilità
termica 0,03 Kcal x m/m2 x h x 'C; è imputrescibile, inattaccabile da insetti o
roditori; resiste all'azione dei solventi chimici, dell'acqua e del ghiaccio; è
indeformabile per variazione di temperatura e isolante termico; ha la capacità di
conservare tali caratteristiche anche nel tempo
- Catramati: si ottengono tostando il granulato per poi mescolarlo con catrame,
bitume o pece, versando l'impasto in forme sotto una leggera compressione e
raffreddandolo. Il prodotto finito ha resistenza alle azioni meccaniche,
conducibilità termica elevata e pesa 50-200 kg/m 3; è impiegato come isolante
termico in pareti, soffitti, pavimenti e terrazze soggetti all'azione dell'acqua, e
come rivestimento di tubazioni, galleggianti ecc.
- Collati: detti anche composti, si ottengono mescolando al granulato sostanze
collanti di varia natura per formare pannelli comprimendo la miscela in stampi
posti in forni a 60-70'C; sono dotati di resistenza meccanica superiore e
conservano il colore naturale del sughero. In base al tipo di collante usato si
dividono in rigidi e flessibili; i primi sono impiegati per la fabbricazione di
mattonelle per pavimenti, mentre i secondi per nastri isolanti e per il rivestimento
di pareti.
3.3 IMPIEGO
Come materiale edilizio il sughero si ottiene per decortica del tronco e viene usato sia
nella sua forma naturale, appositamente trattato, sia sotto forma di agglomerato,
come isolante o rivestimento. Il sughero femmina, mediante taglio a mano o a
macchina, è destinato alla fabbricazione di solette da scarpe, turaccioli, oggetti
d'arredamento ecc.; il sughero maschio alla triturazione, insieme con gli scarti di
lavorazione (cascami), per la formazione di pannelli agglomerati, "neri" (tipi auto-
4 - PRODOTTI SIMILI

Parametro • Valutazione interna U.M. Voto: A B C D E

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