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Gli atti: imprimono un ordine allo svolgimento della storia, con funzione simile a quella dei
capitoli di un romanzo. Ogni atto si svolge in un unico luogo e racchiude un'azione unica,
senza scarti temporali rilevanti.
Gli atti si dividono in scene: una scena dura fino a quando in scena si trovano gli stessi
personaggi. Scena cambia quando esce o entra un personaggio.
IL LINGUAGIO: il testo puo essere scritto in versi ( spesso nel teatro antico e fino a meta del
‘800) o in prosa ( ‘800 e ‘900 ). E costituito da due elementi:
a) Didascalie: nel testo compaiono in corsico o tra parentesi sono delle vere e
proprie istruzioni destinate alla regia e agli autori e lettori in merito al mondo in cui
l’autore intende che una certa azione deve essere rappresentata
b) Battute: le parole scritte peressere pronunciate dai vari personaggi. Le battute
possono dare origine a:
-DIALOGHI: SCAMBI DI BATTUTE FRA DUE O PIU’ PERSONAGGI E SONO IL FATTORE MAGGIORMENTE
QUALIFICANTE DEL TESTO DRAMMATICO. LE BATTUTE POSSONO ESSERE BREVI, LUNGHE,
MEDITATIVE…
-MONOLOGHI: SONO BATTUTE VISIBILMENTE PIU’ LUNGHE E CHE FANNO SI CHE UN SOLO
PERSONAGGIO PARLI PER GRAN PARTE DELLA SCENA. IL MONOLOGO METTE IN RISALTO IL PUNTO DI
VISTA DI UN PERSONAGGIO, RALLENTA IL RITMO O LO INTERROMPE
Aristotele: La Poetica
- Nella Poetica, Aristotele riprende le antiche teorie sulla tragedia focalizzando l'attenzione
su due concetti: quello di mimesi (imitazione) e di catarsi (purificazione).
MIMESI: tutti gli artisti sono “imitatori” perché creano una realtà fantastica, modellata sulla
realtà ma tuttavia diversa da essa. Quest'illusione attira e suggestiona il pubblico favorendo
l'identificazione dello spettatore con i personaggi e una forte compartecipazione emotiva.
Su questa profonda empatia si innesta il processo della CATARSI: l'ascoltatore si
immedesima a tal punto nelle vicende rappresentate da liberarsi dalle passioni portate in
scena.
- Aristotele distingue 6 elementi della tragedia:
a) IL MITO ( da dove viene preso il tema)
e) LO SPETTACOLO
f) LA MUSICA
I giullari
- Il giullare era infatti un intrattenitore, un mimo, un attore, un giocoliere, un cantante
e il suo unico scopo era divertire il pubblico nelle piazze recita o canta
composizioni non sue
- Non piacevano alla Chiesa
- I temi: dispute e pettegolezzi fra le donne, le storie tra gli amanti, lamanti di
malmaritate
- Diferente dagli attori teatrali, dai giullari si vede l'attore, non solo il personaggio
- Cielo d'Alcamo: Rosa fresca aulentissima
Il dramma liturgico
- Nato dalla messa
- Caratteristiche: di rimanere srettamete connesse al rito, di essere in latino e di essere
affidato esclusivamente ai ministi dl santuario
- La musica e un elemento libero
Dramma sacro. Lauda. Devozione.
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RINASCIMENTO
- si trova tra la fine del medioevo e l'inizio dell'età moderna.
- il Rinascimento iniziò con la riscoperta di testi greci e latini conservati nell'Impero
Bizantino e nei principali monasteri europei, che incoraggiò tutta una serie di nuovi
studi ed invenzioni nel secolo successivo.
TEATRO RINASCIMENTALE
- rivolto verso la cultura pagana (antika)
- centri culturali: Firenze e Napoli
- i generi fondamentali: commedia, tragedia, tragicommedia, dramma pastorale,
melodramma
- la commedia assume piu grande significato che altre forme
COMMEDIA DELL'ARTE
- Nasce nel meta del '500 quando gli attori,vedendo l'inutilita del dramma erudito,
hanno dichiarato che se non c'e poesia, ci sara lo spettacolo e hanno inventato la
commedia dell'arte
- Le denonominazioni della comm.dell'arte: commedia buffonesca (secondo i temi),
commedia istrionica ( perche si svolgeva nelle piazze e strade ) ,comm. Di maschere,
comm.all'improviso, comm.a soggetto, comm.italiana... alla fine prende il nome
„dell'arte“ perche viene messa in scena dagli artisti che di professione
- Caratteristiche:
si fa il teatro senza testo improvisazione
l'uso delle maschere
la scenografia semplice: strada o piazza con 2 case
la prezenza in scena delle donne
- Il repertorio:
recita a soggetto: gli attori non interpretano commedie già scritte, ma si
servono di trame chiamate “canovacci” (privi di battute e di indicazioni
sceniche complete) sui quali improvvisano, secondo le richieste del pubblico,
dialoghi, scherzi e burle, dando sfogo a tutto il loro estro di ballerini, acrobati,
mimi e cantanti. (................skripta)
Carlo Goldoni in generale
- il grande rinnovatore del teatro italiano
- nato a Venezia nel 1707.
- scriveva per il teatro San Samuele: le tragicommedie ( Belisario )
- dopo ottiene la direzione del teatro di San Giovanni Crisostomo la sua attivita
teatrale comincia a farsi nottevole con la commedia Momolo cortesan
- le commedie piu importanti: La Locandiera, Le buffe chiozzotte, Il Campiello...
LA RIFORMA DELLA COMMEDIA DELL’ARTE
- La riforma del Goldoni è il risultato di un'attenta osservazione delle tecniche dei
commediografi del suo tempo,verso il progressivo distacco dalla Commedia dell'arte
che dominava da oltre due secoli
- Il linguaggio stesso è ora teso a soddisfare la materia trattata ed il suo contesto, è
dunque non più barocco, maquotidiano, parlato e dialettale.Solo uno stile semplice,
naturale, non accademico od elevato può consentire ai sentimenti di esser veri,
naturali, nonricercati ed alla portata di tutti.
- animato dall'amor di verità, abbandona la scrupolosa unità del luogo o quelle che
definisce “stiticità”,come l'imposizione di impedire che più di quattro personaggi
parlino in una medesima scena
- Ne consegue il rifiuto di personaggi fissi stereotipati e diintrecci quasi obbligati.
Scomparse le maschere, nacquero i caratteri e gli eventi ispirati alla vita semplice e
modesta,borghese o popolana
- Vidi još skriptu