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OFFICINA - MOTORE - SOSTITUZIONE CINGHIE

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La sostituzione delle cinghie è un’operazione che non richiede attrezzi particolari, né grande
manualità; purtuttavia la loro regolazione, in mancanza di grande esperienza nel maneggiare questi
motori, va tassativamente effettuata con l’attrezzatura dedicata, e da personale qualificato.

L’operazione è grossomodo identica per i due e quattro valvole, salvo per il fatto che ovviamente le
cinghie dei desmoquattro sono più lunghe e compiono un percorso leggermente diverso.

Ricordo qui che le cinghie dei due valvole non sono tutte uguali; quelle dei motori 900 e superiori
sono più lunghe, mentre quelle dei motori antecedenti al 1997 hanno una dentatura dal profilo
diverso. In ogni caso sarà buona norma richiedere le cinghie specifiche per il modello e anno di
moto posseduta; nella fattispecie qui si è operato su una Ducati Monster di recente costruzione.

Anzitutto cominceremo col rimuovere i coperchi della distribuzione sul lato destro del motore,
svitando le relative viti a brugola; sarà buona norma tenere ciascuna vite nella sua sede anche dopo
avere rimosso questi particolari per evitare confusione, dato che le lunghezze sono diverse tra loro.

Lo stato delle cinghie può controllarsi a vista, in ogni caso andremo ad allentare le viti di fissaggio
dei tenditori mobili, una posta nel fulcro dell’articolazione, e l’altra sulla slitta di regolazione.

È buona norma verificare sempre lo stato dei cuscinetti dei tenditori, che talvolta possono gripparsi,
minacciando il corretto funzionamento del sistema e l’integrità delle cinghie durante il
funzionamento.

Per rimuovere quelle usate è sufficiente farle scorrere gradatamente da tutte le pulegge, senza mai
forzare l’uscita da una di esse se sull’altra è ancora in sede. L’operazione si conclude facilmente a
mani nude. Le cinghie nuove si inseriscono seguendo ovviamente la procedura inversa, tuttavia
facendo estrema attenzione alla corretta fasatura tra albero della distribuzione e albero in testa: al
riguardo esistono dei riferimenti su tutte le pulegge e sulle porzioni di carter ad esse prospicienti.

I riferimenti non collimeranno mai perfettamente, essendo la dentatura dal passo piuttosto largo;
sarà sufficiente accertarsi che i punzoni siano pressoché allineati; occorrerà inoltre una certa
destrezza nello svolgere l’operazione, in quanto le pulegge, nella posizione interessata, non sono a
riposo e tenderanno a ruotare di un certo arco a causa dell’azione elastica delle molle di recupero
del gioco della distribuzione. Le prime volte questa circostanza può spazientire il neofita, ma, come
sempre, l’esperienza viene in aiuto.

Si arriva dunque alla fase della corretta tensionatura degli organi: se si dispone degli attrezzi
dedicati, questi vanno posizionati l’uno (il calibro) sul ramo di cinghia superiore e l’altro sulla vite
di fulcraggio del tenditore mobile, sul quale rullo va posizionato l’apposito spintore.

Lo strumento alla tensione corretta darà una lettura di 2,5-3 punti.

Questa è la procedura ufficiale e senz’altro più corretta per effettuare la regolazione; esistono
peraltro diversi metodi empirici che permettono una sufficiente precisione, ma che non mi sento di
suggerire a chi non possiede già una certa familiarità con questo tipo di interventi, data la
delicatezza dell’organo che si sta manipolando.

Per completezza diremo che alcuni esperti meccanici utilizzano la sensibilità dei polpastrelli per
verificare la tensionatura dei due rami di ciascuna cinghia; c’è chi suole invece misurare la distanza
tra gli stessi con un calibro. A mio avviso il metodo più preciso (o meglio meno impreciso…) è
quello famoso della punta di trapano (ma va benissimo anche una chiave a brugola) da 5 mm. La
stessa deve infilarsi senza sforzo eccessivo tra il rullo fisso (puleggia folle) e la cinghia; la punta da
6 mm non deve assolutamente entrare, mentre quella da 4 mm deve incontrare pochissima
resistenza.

Qualunque procedura si utilizzi, una volta serrati i tenditori nella posizione corretta, è fondamentale
far compiere un paio di giri al motore a mano o con l’attrezzo apposito, per accertarsi di avere
regolato la fasatura in maniera corretta. Se dopo 2 o 3 giri i riferimenti tornano a collimare nella
posizione iniziale, potremo senz’altro premere il bottone di avviamento i sicurezza, ed
eventualmente effettuare una verifica dopo un migliaio di chilometri al massimo.

consigli utili:

1) maneggiate le cinghie con cura ed evitatene il contatto con qualsiasi fluido che non sia l'acqua,

2) effettuate l'operazione solo a motore freddo, possibilmente dopo una notte di riposo;

3) cambiate le cinghie ogni 15.000 Km. La spesa dovuta ad un cedimento delle stesse val bene la
pena.

4) controllate sempre che le pulegge folli (16) (19) girino liberamente, dal momento che la
maggior parte delle rotture è dovuta ad esse (tralasciando quelle dovute ad un errato
tensionamento).
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