You are on page 1of 138
GIUSEPPE RADOLE PUY OTTER WN Aa ELA toria e ose all amico BRUNO TONAZZI Copertina di Fabio Mereghetti PREFAZION! La lotteratura dedicata al liuto ¢ alla chitarra, per citare due fra i pit famosi stru- menti a corde pissiate, ¢ lalmente vasta da mettere a dura prova chi voglia approfon- lire la storia anche solo in parte. Oggi. malgrado gli enconiabili progressi aveenuti di reeenle, ei troviamo ancora lontani da una completa valutazione critica delle opere csistenti. « addiritlura fino a poco tempa far non eravamo neppuce in grado di conosce con sufficiente esattesza, i nome di tutti gli autori ¢ Vimportansa det loro lavori, Eppu- re. newti ullimi anni dell‘Ottocento ¢ nei primi decenni det Novecento aleuni illustri musicologi. tra i quali Oscar Chilesolli ¢ Johannes Wolf, avevano compiuto accurati studi eritie’ ¢ bibliografie’ sui periodi rinascimentali ¢ barocehi. Ad essi si erano aggiunti Philip J. Bone, pitt tardi Josef Zuth, che esplorarony in special modo il repertorio della chitarra oltocentesca, Sembrava quindi non dovessero mancare successivi « rapidi approfondimenti, ma invece, per varie cause, te loro realizzazioni rimasero senza seguito © per lunghi anni nulla si aggiunse a queste encomiabili, seppure incomplete, ricerche. Cosa era avcenuto? Innanzi title mancava una suffiviente preparasione da parte degli strumentisti che avrebbero dovuto, atlraverso Vazione pratica, farsi promotor delle inisiatire compiute dai musicologi. La sewola del liuto, sopruvissuta sin quasi alla fine det Seflecento soprattutto in Germania, era rimasta completamente inattiva durante il seco- Io successive. ¢ di conseguenza non poleva formare nesstin esecutore in grado di far rivivere le composisioni ptt significative. La chitarra nel prima Novecenta si trovava inch essa in preda ad una profouda crisi. Non era bastata certamente la figura di Frunciseo Tarrega, scomparse nel 1909, a farle riscoprire il suo glorioso passalo, proprio questo celebre interprete, il solo ad emergere in un periodo di grave decadensa, Ju in un certo seuso responsabite della sterile attivité che sexui gli studi sulla tetteratura originale. ‘Varrega infalli aveva pensato che il nuovo inserimento della chitarra uel novero degli sirumenti colti dovesse avvenire ramile la trascrizione delle opere concepite per violino, violoncello a pianoforte det grandi classic’ (Bach, Mozart, Beethoven, Chopin), con la sola eecesione delle proprie composizioni. Conseguentemente i suai diseepoli. i quali ucrcbbero condizionato in gran parte Vestelica musicale dei decenni suceessini. dimenti- turono quasi totalmente i maestri del passuto, rivolgendosi anch 'essi alle rascrizioni. oppure invitando a serivere per chilarra gli autori contemporanei. La nuova generasione. spinta dalla cortezza di non aver nulla di pregevole alle proprie spalle, now pensd neppure di approfittare della scomparsa del liuto per rivalutare ¢ interpretare tante minubili pagi- ne che poterano adattarsi benissimo alla chitarra, specie in un 'epoea in cui Pesigensa filolosica non era troppo sentila. Si preferi. molto pitt spesso. traserivere dal cembalo picttosto che dal linto, e sebbene alcuni studiosi (particatarmente Emilio Pujol) inisias- sero Fanalisi dette opere per chilarra barocea e per vihuela, gran parte def repertorio

You might also like