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·5 Alla cost. ap. Sapienti Consilio del 29 giugno 1908 di San Pio X va ascritto, tra
gli altri, il merito di segnare l’inizio della fase conclusiva di questo processo
·8 Chierici (ma anche laici) aiutano il Papa nel disbrigo degli incombenti sempre
crescenti
·10 Ancora però non vi sono Dicasteri nel senso odierno del termine
·12 Si è in presenza quindi di una Curia di persone e non una Curia di Dicasteri (A.
Stickler)
·15 Ciò è la ragione per cui i primi Dicasteri a delinearsi siano gli Uffici e i Tribunali e
non le Congregazioni
·16 La stabilizzazione delle funzioni segna dunque l’avvio del lento processo di
transizione da una Curia di persone ad una Curia di Dicasteri.
·17 Le Congregazioni più degli altri organismi della Curia tendono a conservare la
configurazione di organo di persone (i cardinali) rallentando la sua
trasformazione in Dicastero.
le congregazione più faticano in divenire dicasteri, per la concezione dei cardinali che
sono principi, hanno il ruolo suo. il cardinale della congregazione (riunioni dei
cardinali per risolvere un problema che il Romano Pontefice affida), se lo gestiscono i
cardinali propri, perchè è un compito affidato a loro personalmente.
·19 Solitamente si individua nella cost. ap. Immensa aeterni Dei di Sisto V del 22
gennaio 1588, un intervento di ampio respiro sulla Curia romana, sino alla cost.
ap. Sapienti Consilio
Sisto V, la reorganiza, aggiungie. chi invece fa una riforma è San Pio X, che crea una
nuova curia, la rifonda.
in sisto V è una curia Romana pensata nel governo della chiesa e nel governo degli
stati pontifici.
·20 ´Si tratta però di riforma comunque parziale: recepisce Congregazioni già
esistenti e ne aggiunge di nuove (in tutto 15) lasciando in vita le altre istituzioni
ed organismi curiali. Elementi quali
·22 gli addetti e funzionari della Congregazione sono nominati non dal
Papa ma dai cardinali che decidono anche l’organizzazione interna e le ferie
·28 Al servizio del Pontefice dunque sono i Cardinali e gli altri Prelati; i Dicasteri non
sono altro che luoghi e strumenti attraverso cui queste persone fisiche (in
forma collegiale, più raramente individuale) svolgono concretamente il loro
ministero esercitando la potestà ricevuta PERSONALMENTE
·29 La Sapienti Consilio si astiene dal dare una formale definizione di Curia
Romana anche se dal preambolo è possibile ricavarne indirettamente una
·31 Sulla stessa linea il CIC del 1917, dove nel Libro II de personis, pars I de clericis,
sectio II de clericis in specie, titulus VII de suprema potestate deque iis qui
eiusdem sunt ecclesiastico iure participes, Caput IV de Curia Romana, non si dà
alcuna definizione generale di Curia ma si inizia subito a trattare dei singoli
Dicasteri
·32 Una definizione di Curia Romana si rinviene però nel can. 7 del CIC del 1917
sulle norme in generale dove si legge
·33 Nomine Sedis Apostolicae vel Sanctae Sedis in hoc Codice veniunt non solum
Romanus Pontifex, sed etiam, nisi ex rei natura vel sermonis contextu aliud
appareat, Congregationes, Tribunalia, Officia, per quae idem Romanus Pontifex
negotia Ecclesiae universae expedire solet
·34 Questa è la fonte a cui rinvia la nota 9 della REU di cui si è detto in apertura
·35 1. § 1. Curia Romana, qua Summus Pontifex negotia Ecclesiae universae
expedire solet (9),1 constat Congregationibus, Tribunalibus, Officiis et
Secretariatibus.
La Riforma Piana
La cost. ap. Sapienti Consilio del 29 giugno 1908
·37 Nel 1905 viene edito un opuscoletto anonimo che subito registra un successo
notevole con migliaia di copie stampate. Corre voce che sia stato sollecitato
dall’entourage del Papa, anzi che lo stesso Pontefice ne abbia rivisto le bozze
·41 Provvedere a retribuzione del personale con stipendio a carico della S. Sede
Reazioni
·46 Numerose le reazioni, con la pubblicazione di opuscoli (anonimi e non) pro o
contro le posizioni espresse in Pio X. Suoi atti e suoi intendimenti…
·49 Considerato che Giuseppe Sarto non vantava una carriera curiale, desta
meraviglia la conoscenza dei problemi dei singoli Dicasteri e la competenza con
cui li ridisegna
lui sa i probblemi interni della curia Romano, molto prattico, molto inteliggente, mi
serve una missione che mi serva per la missione, questo progetto si mette in
prattica.
·50 Tale progetto sarà la base di partenza per il lavoro della Commissione
cardinalizia che approderà poi alla nota costituzione apostolica
Il pensiero di S. Pio X circa la riforma
Anzi tutto la rapidità, perche porta avanti allo stesso tempo la codificazione.
·51 Rapidità: la riforma deve essere fatta il più celermente possibile in modo che vi
sia un tempo sufficiente di sperimentazioni, così che il venturo Codice canonico
possa apportare quelle integrazioni o correzioni suggerite dalla prassi
·52 Il Pontefice tratteggia brevemente quelli che a suo avviso devono essere i
pilastri dell’improrogabile riforma, evidenziando con sapienza le difficoltà attuali
sul piano organizzativo e sul piano giuridico
·54 Alcuni uffici hanno personale in esubero, altri invece hanno carenza di
personale
·55 Le tasse sono varie, spesso arbitrarie e non sempre in tutto ragionevoli
·56 Le retribuzioni sono per alcuni uffici troppo pingui, per altri nulle o irrisorie
·57 Quindi occorre una revisione del sistema di retribuzione del personale
·58 Aboliti affatto tutti gli incerti, gli Ufficiali di ciascun Dicastero avranno
uno stipendio fisso dalla sola Cassa della S. Sede alla quale saranno
consegnate tutte le tasse dei Rescritti, delle Dispense […] che saranno
razionalmente stabilite¨.
·64 Più Dicasteri a volte intervengono a vario titolo nella medesima questione,
allungando i tempi e creando confusione
·66 A tal fine converrà richiamare in vita il Tribunale della S. Rota Romana
e a questo rimettere per commissione tutte le cause. Così oltreché
all’esonero delle S. Cong.ni si provvederà anche ad amministrare la
giustizia in modo più spedito e consentaneo ai tempi, dovendo un Tribunale
di dignità inferiore emettere le proprie sentenze motivate a differenza delle
Sacre Congregazioni che giudicano more principis
la rota romana era tribunale civile per le cause degli stati pontifici.
Curia di Dicasteri
Premesse poste dalla riforma piana
Curia di Dicasteri
·70 La fondamentale differenza rispetto alla Immensa aeterni Dei e che testimonia
la grandezza del progetto di Pio X è che si da vita ad una riforma integrale della
Curia romana
Leone XIII non aveva riformato la curia, perche cancelare i dicasteri che si occupano
del governo temporale dei stati potifici, perche era ammetere implicitamente
rinunciare agli stati pontifici davati alla opinione internazionale.
Strumenti normativi
atraverso cui questa opera e portata avati.
·73 La cost. ap. Sapienti Consilio del 29 giugno 1908 a cui accedono
·77 Pars altera – Normae peculiari con in appendice l’istruzione sul modo
di registrare e di spedizione del 29 settembre 1908
·81 Le nomine dei dirigenti (Officiali Maggiori) è riservata al Pontefice; gli impiegati
(Officiali Minori) sono nominati per concorso
·82 Si danno norme generali e particolari che disciplinano il funzionamento dei vari
Dicasteri, le attribuzioni e le potestà
·83 Netta demarcazione delle competenze tra i vari Dicasteri così da evitare
sovrapposizioni
·84 Eliminazione delle strutture connesse con il governo temporale degli Stati
Pontifici o loro radicale mutamento di attribuzioni
·89 Possibilità tanto per soggetti privati che pubblici di ricorrere alla Santa Sede
senza l’obbligo di avvalersi di agenti o procuratori
·90 Aumento delle lingue utilizzabili nei ricorsi. Oltre al latino, italiano e francese,
vengono ora ammessi l’inglese, spagnolo, portoghese e tedesco.
·95 Tale fenomeno si realizza in via di prassi e non tramite norme positive
·96 L’importanza della Congregazione (intesa quale riunione dei Cardinali) scema
tutto a vantaggio del Prefetto (o Cardinal Segretario) che diviene vero
“ministro” titolare del Dicastero
·100 Quale limite alla “ministerializzazione” completa del Dicastero e quindi contro
il rischio di “autocefalia”, rimane il principio che
·102 le decisioni sive gratiae via sive iustitiae devono essere approvate dal
pontefice, salvo facoltà speciali, o si tratti delle sentenze della Rota o della
Segnatura´.
·103 La riforma di Curia, come del resto la codificazione canonica, mostra in maniera
incontrovertibile la modernità di S. Pio X. Proprio in quanto profondamente radicamento
nella Tradizione, il Pontefice non alcune ha timore pregiudiziale dei cambiamenti e delle
novità che anzi stima quali possibili fattori di progresso nel cammino storico della Chiesa
·104 Intelligenza non comune, conoscenza dei problemi reali e coraggio suppliscono
pienamente alla mancanza di preparazione tecnico-teorica ed esperienza curiale