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John Milton
Il Paradiso perduto
LIBRO PRIMO
LIBRO SECONDO
LIBRO TERZO
LIBRO QUARTO
LIBRO QUINTO
Immensurabilmente a te sovrasta,
LIBRO SESTO
LIBRO SETTIMO
LIBRO OTTAVO
Irreparabilmento tu morrai.
LIBRO NONO
Di struggere un dì le glorïose
LIBRO DECIMO
LIBRO UNDECIMO
LIBRO DUODECIMO
·V. 8 - 9.sui gioghi / Solitarii del Sina e dell'Orebbe : L'oreb e il Sinai, monti dell'Arabia che
sorgono nella Penisola formata dal golfo di Suez, dal Mar Rosso e dal golfo di Akabah. Sul primo
di questi monti Iddio apparve a Mosè in un rovo ardente, e gli comandò di liberare il popolo
d'Israele dalla schiavitù d'Egitto: e sul secondo gli diede le tavole della legge.
·V. 14 - 15. il veloce Siloè che lambe / L'oracolo di Dio: Siloè, ruscello che scorreva vicino al
tempio di Gerusalemme, chiamato dal poeta Oracolo di Dio.
·V. 362 - 363.il sapïente / Tosco : Parla di Galileo inventore del telescopio.
·V. 499.Molocco, orrido re : Moloch, idolo degli Ammoniti, si rappresentava colla testa di toro e
con braccia umane distese, sulle quali venivano collocati i fanciulli destinati ad essere bruciati vivi
in onore suo.
·V. 505 e segg.,A Rabba e in tutta / Quella irrigua pianura a lui chinârsi / Gli Ammonìti : Rabba,
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capitale degli Ammoniti, popoli dell'Asia, il cui territorio confinava colla Palestina, ed era bagnato
al sud dal fiume Arnone.
·V. 517 - 520.Càmos venìa; spavento osceno / Pei figli di Moabbo, d'Aroaro / A Nebo ed al
remoto austral deserto / D'Abàrima : Càmos, divinità adorata dai Moabiti con osceno ed orrendo
culto.
Nebo, città verso l'est della stessa contrada avente al sud la catena dei monti Abàrima.
·V. 538.I nomi di Baàle : Baal, o Belo, cioè signore, giusta il significato etimologico della parola,
era la principale divinità dei Fenicii, dei Sirii, dei Persiani e dei Caldei, e forse uno dei più antichi
idoli dell'Oriente. Esso prendeva varii nomi secondo i luoghi, le circostanze del suo culto e dei suoi
diversi attributi; e si chiamava quindi Baal-Peor, Baal-Berith, ecc. Baal però in generale è la
personificazione del Sole, e significa la forza primitiva della natura nelle sue funzioni della
generazione e della produzione. I suoi tempii erano posti sulle alture, ed il suo culto consisteva in
offerte d'incenso, ed in sacrifizi di vitelli e qualche volta di bambini; ed i suoi sacerdoti, danzando
intorno all'altare, sposso si laceravano le carni coi coltelli.
·V. 558 - 559.Astarotte è distinto, a cui d'Astarte / Diêr già nome i Fenici : Astarotte o Astarte,
cioè la Luna, era la principale divinità dei Fenicii e dei Sirii, ed era la stessa della Venere Siriaca,
la Giunone Cartaginese e l'Iside Egiziana. Essa rappresenta il principio femminile della natura,
ossia il principio del concepire e del partorire, come Baal rappresenta il principio maschile, cioè la
forza produttiva e generatrice. Il suo culto consisteva in sacrificii di animali, ed in offerte di frutta; e
soprattutto in orgie oscene e turpi, simbolo della parte sensuale della vita.
·V. 571 - 572.Tammuzzo / Dopo Astarte apparì : Thammuz, o Adone: era il giovane amante di
Venere, che fu ucciso alla caccia da un cinghiale. Questo mito è d'origine Fenicia, e si ritrova sotto
altro nome in Egitto, dove Iside e Nesti piangono sul corpo del morto Osiride. Tanto è vero, che il
nome del dio Adone deriva dal fiume Adone della Fenicia; fiume che sorge dal Libano, e sbocca nel
Mediterraneo vicino a Biblo. In un certo tempo dell'anno le acque di questo fiume sono di un color
rosso per le arene che trasportano; ed il popolo credeva che fosse il sangue di Adone, e
solennizzava in quel tempo le sue feste, dette Adonie. Quelle feste erano i funerali del nume,
celebrati con lamenti, grida e pianti; i quali poi terminavano con una gioia frenetica, perché Adone
risuscitava.
·V. 593. Dagòne è il nome suo: Dagone era la principale divinità dei Filistei, e si rappresentava
metà uomo e metà pesce. Il suo tempio principale stava a Gaza, e Sansone lo fece crollare,
seppellendosi sotto le sue rovine con tutti i Filistei ivi raccolti. Nei versi antecedenti Milton
accenna al fatto, quando i Filistei, in guerra cogl'Israeliti, presero l'Arca del Signore, e la posero
nel tempio di Dagone; ed il giorno seguente fu trovata la statua di quest'idolo a terra, e rotta in più
pezzi.
·V. 600.Rimmon seguia : Rimmone, divinità della Siria, che aveva il suo principal tempio in
Damasco.
·V. 605 - 606 - 10.e perduto un vil lebbroso / Fece acquisto d'un re : d'Achaz lo stolto: Qui parla
l'autore di Naaman, generale di Benhadad re di Siria, che, essendo tormentato dalla lebbra, ne guarì
per il consiglio del profeta Eliseo, che lo fece bagnare sette volte nel Giordano. Dopo questo fatto
Naaman rinunziò alculto di Rimmone. Ma Achaz, re di Giuda, introdusse poi in Gerusalemme il
culto di questa divinità.
·V. 615.E d'Iside e d'Orusse i nomi antiqui : Iside, divinità Egiziana, era moglie e sorella di
Osiride re d'Egitto. Ora Osiride aveva un fratello di nome Tifone, il quale, preso dall'amore di
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regnare, lo ucciso chiudendolo in una cassa, e gittollo nel Nilo. Le acque del Nilo trasportarono la
cassa vicino a Biblo sotto una pianta di loto, la quale chiuse entro di sè la cassa, e crebbe quanto un
albero, per modo che il re di Biblo la fece tagliare per fare una colonna del suo palazzo. Iside,
dolorosa per la morte del marito, si mise in viaggio per trovarne le membra, e giunse a Biblo, ed
entrò nella casa del re come balia del principe. Essa allattava il bambino dandogli a succhiare il
dito, perchè non aveva latte; e poi si trasformava in rondine, e volava intorno alla colonna che
racchiudeva le ossa del marito. Alla fine svelò tutto alla regina, portò seco la cassa d'Osiride, e la
seppellì nella città di Buto, ove in segreto allevava suo figlio Orus. Ma Tifone, avendo saputo ciò,
ruppe la cassa, tagliò il cadavere in pezzi, e li gittò nel Nilo. Iside però giunse a trovare gli avanzi
del corpo del marito, il quale poco dopo risuscitò, ed insieme col suo figliuolo Orus vinse Tifone, e
regnò di nuovo in Egitto. Iside si rappresenta ordinariamente seduta, colla testa di vacca, col corpo
di donna e con un fanciullo che allatta; e tiene fra le corna una palla. Osiride spesso si rappresenta
seduto con la testa di sparviero, o di qualche altro uccello di preda, e col corpo d'uomo. Egli tiene
in capo un fiore di loto, in una mano un coreggiato per battere il grano, ed in un'altra un bastone con
un pomo che rappresenta un uccello.
Il bue Api era adorato in Egitto, perchè si credeva che fosse la personificazione d'Osiride: e,
quando moriva, era imbalsamato e seppellito con molta pompa in un gran sepolcro, e qualche volta
in una piramide. Esso era tutto nero, ed aveva una macchia bianca in fronte ed un tumore sotto la
lingua.
·V. 624 - 625.Poscia in Dana, in Betèle il re perverso / Rinnovò la gran colpa : Geroboamo,
eletto re quando gl'Israeliti si ribellarono contro Roboamo, figlio e successore di Salomone, fece
due vitelli d'oro; e si diede all'Idolatria.
Dan era una delle dodici tribù della Palestina, ed era anche una città al nord della Giudea presso
alla catena dell'Antilibano, ed apparteneva alla tribù di Dan, quantunque ne fosse lontana.
Bethel, città della Terra Santa, posta sul confine della tribù di Beniamino.
·V. 630.Ultimo apparve Beliàl : Beliàl significa malefico, maligno; ed in molti luoghi della
Scrittura si chiama il demonio con questo nome, sicchè pare egli sia l'idolo della sfrenata licenza,
della libidine e della dissipazione.
·V. 650.Soddoma il dica e Gabaàl : Gabaàl, città della tribù di Beniamino, patria di Saulle, posta
quasi a due leghe da Gerusalemme. Milton accenna in questo luogo al violento pubblico oltraggio
fatto alla moglie di un levita, la quale ne cadde morta dal dolore. Il marito tagliò il cadavere in
dodici pezzi; e li mandò per tutte le tribù d'Israele, che punirono gli abitanti di Gabaàl e della tribù
di Beniamino, i quali n'avean preso le difese.
·V. 656 - 657.Gl'idoli d'Ionia, / Che numi il seme di Javàn credea : Javàn, quarto figlio di Jafet,
figlio di Noè, è tenuto per il progenitore de' Greci. Per Ionia Milton intende la Grecia, adoperando
la parte per il tutto.
·V. 752.Del buon figlio d'Utèro in mezzo a' suoi : Il re Arturo, figlio d'Utèro, che fiorì al principio
del quinto secolo, fu celebre pel suo valore, e pe' suoi cavalieri della tavola rotonda, le cui gesta
sono state celebrate da molti poeti e romanzieri.
·V. 757 - 758.O quanti ne mandò dall'africano / Lito Biserta : Milton allude qui ai Saracini, che
vennero in Ispagna da Biserta, l'antica Utica, città dell'Africa; ed allude pure alla morte di Carlo
Magno, che, secondo le supposizioni dei romanzi, avvenne in Roncisvalle.
·V. 2.Supera dell'Ormusse : Ormutz, piccola isola all'ingresso del golfo Persico, detta anche pel
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·V. 724 - 725.Alcide, / Dall'Ecalia tornando : Si allude alla morte di Ercole, il quale, avendo
indossato la veste bagnata del sangue del centauro Nesso, si sentì bruciare da un fuoco interno; e
preso da furore gittò nell'Eubeo dalla cima del monte Eta lo schiavo Lica, che gli aveva portato
quella veste.
·V. 793.Di Serbonia... : Serbonia, piccolo lago fra il monte Casio e Damiata, città posta sopra una
delle bocche del Nilo.
·V. 849.da Ternate o da Tedore : Ternate e Tedore sono due isole che stanno nel gruppo delle
Molucche.
·V. 1040. Morte nella lingua inglese è di genero maschile; femminile nella nostra. Ora, per ovviare
un assurdo, aggiunsi due versi. Pensiero significato dal poeta medesimo nel libro antecedente, ove
dice:
"Gli spirti
·V. 1275.Demogorgòn : Demogorgon è il genio della Terra, o piuttosto della Natura, che gli antichi
credevan capace di produrre i più terribili effetti, ed il cui nome essi non osavano pronunziare.
Secondo altri Demogorgon è un mago potentissimo.
·V. 44.Tèmiri, io dico : Temiri, antico poeta greco, le cui opere sono perdute, è nominato spesso
con lode da parecchi autori greci.
·V. 565.Alle fonti del Gange e dell'Idaspe : Gange, fiume che traversa l'Indostan, e formando un
grandissimo delta sbocca nel golfo di Bengala.
Idaspe, uno dei cinque affluenti dell'Indo, che bagnano il Bendjab: esso ora si chiama Djalem.
·V. 568.Sabbie di Sericana : Sericana, nome col quale indicavano gli antichi la maggior parte
Tartaria Cinese.
·V. 611.Empèdocle fra questi : Empèdocle, poeta e celebre filosofo greco, che, secondo la
tradizione, si gittò nell'Etna per essere creduto un nume.
·V. 614.Clëombròto : Cleombroto di Ambracia in Epiro fu preso da tale amore nel leggere il
dialogo di Platone sull'immortalità dell'anima, e sui piaceri dell'Eliso, che per anticipare il
godimento di questa felicità si annegò nel mare.
·V. 695 - 696.dal Paneasse, / Ov'ha culla il Giordano, a Bersabea : Paneasse è una città della
Palestina, chiamata in origine Dan, posta al confine settentrionale della Terra Santa. Paneasse è
anche il nome di una montagna della catena del Libano, dalla quale sorge il Giordano, che traversa
dal nord al sud la Palestina, passa pel lago Genezareth, e sbocca nel Mar Morto. Bersabea, città
posta al confine meridionale della Palestina verso l'Arabia e l'Egitto.
·V. 819.Al rapito di Patmo : San Giovanni, che in Patmos, una delle isole Sporadi che stanno
nell'Arcipelago Ellenico, fu rapito in visione, e scrisse l'Apocalisse.
·V. 979.Fin che le cime del Nifàte attinge : Nifàte, montagna dell'Armenia, appartenente alla
catena del Tauro, e vicina alle sorgenti del Tigri.
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·V. 231.Asmodeo : Asmodeo, nome d'uno spirito maligno, che, innamoratosi di Sara, figlia di
Raguel, faceva morire tutti i mariti di lei, finché Tobiuzzo la liberò dallo spirito per mezzo di un
pesce, secondo il consiglio dell'angelo Rafaele.
·V. 288 - 289.Da Cartàno alle regie eccelse torri / Della grande Seleucia : Milton, ponendo
l'Eden nella Mesopotamia, nomina qui Cartàno, città sull'Eufrate, e Seleucia, città sul Tigri,
edificata da Seleuco.
·V. 291.Di Tolassàr : Tolassàr, città e provincia sull'unione del Tigri e dell'Eufrate, nella quale
abitarono gli Edeniti.
·V. 373 - 374.Non la selva di Dafnide irrigata / Dall'Oronte : La selva di Dafni, celebre pe' suoi
oracoli, stava sul fiume Oronte, vicino ad Antiochia nella Siria.
·V. 376 - 377.E men Nisèa, quell'isola felice, / Cui circonda il Tritòno : Nisèa, isola dell'Africa,
formata dal fiume Tritòno.
·V. 380 - 381.Amaltèa con suo figlio, il giovinetto / Bacco : Milton segue qui l'opinione di
Diodoro Siculo, e chiama Bacco figlio di Amaltea e non di Semele.
·V. 985 - 986.Per man d'Ermete all'imprudente figlio / Di Giapeto : Prometeo, figlio di Giapeto,
rapì il fuoco del cielo per animare la sua statua; e Giove, per vendetta, fece fare da Vulcano una
statua di giovinetta, cui tutti gli Dei fecero un dono, e perciò detta Pandora. Giove poi le donò un
vaso ripieno di tutti i mali, e mandò Pandora a Prometeo per Ermete, ossia Mercurio. Prometeo,
sospettoso, non volle aprire il vaso; ma Epimeteo, suo fratello, l'aperse, e subito uscirono tutti i
mali, salvo la speranza, che vi rimase in fondo.
·V. 389.Pari al figlio di Maja : Mercurio era figlio di Maja, ed era il messaggiero degli Dei. I
poeti antichi lo dipingevano bello e splendente di luce, quando adempiva qualche messaggio
celeste.
·V. 467 - 468.al Ponto, all'afre sponde, / Ove Alcinoo regnò: Il Ponto è una contrada dell'Asia
Minore posta sul Mar Nero, nella quale regnò Mitridate. I giardini di Alcinoo celebri per la
descrizione che Omero ne fece nell'Odissea.
·V. 23.Come Bellerofonte : Bellerofonte, figliuolo di Glauco, stando alla corte di Preto, re d'Argo
fu richiesto d'amore da Antea, moglie di Preto, che s'invaghi della sua maravigliosa bellezza. Ma,
non essendo corrisposta, se ne vendicò calunniandolo presso il marito, che lo mandò a Giobate per
farlo uccidere. Giobate lo mandò a combattere colla Chimera, terribile mostro, e Bellerofonte
l'uccise; in premio ebbe in moglie la figlia di costui. Egli volle poi, secondo altri, salire al cielo sul
cavallo Pegaso, ma cadde sui campi elleni.
·V. 45.del Ròdope in vetta il tracio bardo : Il tracio bardo è Orfeo, che fu messo a brani dalle
Baccanti sulla catena dei monti Rodope nella Tracia.
Obio, fiume della Siberia che sbocca nell'oceano glaciale artico, e propriamente nel golfo di Oby.
·V 677.Non gli angui in che mutarsi Armònia e Cadmo : Cadmo, lasciando Tebe città della Beozia
da lui fondata, andò colla moglie Armonia o Ermione nell'Illirio, ove, dice la favola, furono
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·V. 680.Giove Capitolino : L'autore accenna ad Alessandro il Grande ed a Scipione l'Africano, che
si attribuivano un'origine divina, dicendo essere stati generati da Giove trasformato in serpente.
·V. 1407.Il robusto Danite : Sansone, al quale la moglie tagliò i capelli, principio della sua forza.
·V. 382 - 384.da Petzora, / Come s'immaginò, condur dovea / A' ricchi piani del Catajo : Petzora,
antico nome di una provincia della Siberia al nord-est. Catajo, antico nome di una plaga cinese.
·V. 406 - 407.Serse venne da Suza, abbandonata / La regal sua Memònia : Suza, detta anche da
Erodoto Memonia, era l'antica capitale della Persia.
·V. 583 e segg.o quale il batrïano, ... : Il batrïano Sofi, cioè il re di Persia, è così chiamato dalla
Batriana, ricca provincia della Persia. Per tracia luna poi s'intendono i Turchi che hanno per insegna
la mezza luna.
L'Armenia è qui detta Aladul dal nome d'uno de' suoi re.
Tauride o Tauris, città importante della Persia; ora capitale della provincia detta Adjebirgian.
·V. 932.dalla gelata Estotilanda : Estotilanda, contrada dell'America Settentrionale verso la baja
di Hudson.
·V. 950.Aquilon, Cecia, ec. : Nomi di venti. Cecia è il nord-ovest. Argeste è il nord-est. Trascia,
vento che spira dalla Tracia, contrada al nord della Grecia.
·V. 319.Nè in Sarra mai : Sarra, ossia Tiro, e Melibea, che è una città della Tessaglia, furono
celebri per le tinte di porpora.
·V. 515 - 547.onde Cambàlo, ec. : Cambàlo, principale città del Cathay, residenza de' tartari Can o
re.
Samarcanda, città della Tartaria indipendente o Turchestan, presso al fiume Oxo; reale residenza
del gran Temiri o Tamerlano.
AgraeLaòr , due città dell'India, un tempo appartenenti all'Impero del gran Mogol, ed ora
all'Impero anglo-indiano.
Nego, antico impero nell'Etiopia superiore o Abissinia, soggetto ad un re che nella lingua di quel
luogo era detto Nego.
ErcocooErquico , città sul Mar Rosso, posta al confine settentrionale dell'Impero abissino.
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Mombàza,Quelòa ,Melinda , piccoli stati nello Zanguebar sulla costa orientale dell'Africa.
Sofàla, contrada anch'essa sulla costa orientale dell'Africa presso la costa di Mozambico. Milton
accenna qui alla credenza, che Sofàla corrispondesse all'antica Offri, contrada ricca d'oro e di
vegetazione nominata dagli antichi, che ora non si conosce propriamente a qual parte della terra
corrisponda.
CongoeAngola , regni sulla costa occidentale dell'Africa che stanno nella Guinèa meridionale.
Cusco, antica capitale del Perù, residenza di Atabálipa, ultimo imperatore di questa contrada
soggiogata da Pizarro.
Manhoa, grande città della Gujana, fu detta dagli Spagnuoli Eldorado, o città dell'oro, per le sue
ricchezze. L'autore chiama gli Spagnuoli figli di Gerione, da un antico re della Spagna che così si
chiamava.
·V. 34.Ma levarsi un uomo : Qui l'autore accenna a Nembrot, che alcuni dicono essere stato il
primo a fondare il governo monarchico.
·V. 164.Ma quel pio : Milton parla qui di Abramo, che fu lo stipite del popolo ebreo, e della
chiamata che egli ebbe dal Signore, colla quale comincia la chiamata del popolo d'Israele.
·V. 185.Ch'egli pianta in Sichèm : Sichem, città della Palestina nel regno di Samaria.
·V. 188.Dal boreale Amath ec. : Amath, città posta al confine settentrionale della Palestina.