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Dopo la seconda guerra mondiale l’Europa fu divisa in due zone di influenza: una sotto il controllo degli Stati Unita

d’America e l’altra sotto URSS. Questa nuova situazione di debolezza e di indipendenza spinse ai paesi europei
appartenenti al blocco occidentale.
IL PARLAMENTO
Il parlamento europeo è formato da 766 deputati eletti a suffragio universale ogni 5 anni. Il numero dei deputati
eletto da ciascun paese dipende dalle dimensione di ogni stato, il quale elegge ogni deputato secondo modalità
diverse. All’interno del parlamento i deputati sono divisi per gruppi politici, formati dai partiti con ideologie analoghe.
Il parlamento era nato con poteri di tipo consultivo, ma essendo l’unico organo europeo eletto direttamente dai
cittadini ha acquisito le seguenti funzioni: condivide con il consiglio dell’UE il potere legislativo, approva il bilancio, e
controlla il potere esecutivo, affidato alla commissione, talvolta potendo dargli la sfiducia costringendola alle
dimissioni.
IL CONSIGLIO EUROPEO
È formato dai capi di stato e di governo. Esso si riunisce a Bruxelles due volte ogni sei mesi su convocazione del
presidente. Il consiglio europeo elegge un presidente, scelto tra le personalità più importante del panorama politico
europeo, il cui mandato dura due anni e mezzo ed è rinnovabile una sola volta. Le riunioni del consiglio europeo
definiscono gli orientamenti politici generali, affrontano le situazioni più complesse e cercano di trovare una
soluzione in caso di conflitto tra gli stati membri. Il consiglio europeo inoltre propone al parlamento il nome del
presidente della commissione e i membri della commissione stessa.
CONSIGLIO DELL’UE
Esso esercita il potere legislativo congiuntamente al parlamento. È formato dai ministri dei governi degli stati
membri. Non ci sono membri fissi ma un organo variabile in quanto in base alla questione vengono convocati
determinati ministri. Il consiglio dell’UE si può occupare degli affari generali, degli affari esteri dell’agricoltura e
dell’ambiente. La presidenza del consiglio è tenuta a rotazione per un periodo di sei mesi da ciascun paese
dell’UE. Le decisioni sono prese a maggioranza qualificata del 55%, quindi una proposta è approvata se ottiene il
voto favorevole di 15 stati membri. Per le decisioni più importanti è richiesta l’unanimità, ed ogni stato membro può
esercitare il diritto di veto.
LA COMMISSIONE
Essa detiene il potere esecutivo, dirige tutti gli apparati amministrativi dell’UE. La commissione è formata da 28
membri, 1 per ogni paese. Vi è un presidente della commissione, un alto rappresentante per la politica estera e
della sicurezza comune (vicepresidente). I membri vengono proposti dagli stati membri e scelti tra le persone che
abbiano dimostrato il loro impegno per l’Europa. L’attività della commissione è posta sotto il controllo del
parlamento che può darle la sfiducia e costringerla alle dimissioni. La commissione resta in carica 5 anni. I
commissari agiscono per realizzare gli interessi dell’unione nel suo complesso. La commissione ha il potere di
iniziativa legislativa, può dunque formulare delle proposte di regolamento o di direttiva, gestisce il bilancio, cura
l’esecuzione delle politiche stabilite in seno al parlamento, vigila sul rispetto dei trattati ed è portavoce dell’UE negli
accordi internazionali attraverso l’alto rappresentante per la politica estera.
CORTE DI GIUSTIZIA
Il controllo giurisdizionale sull’osservanza del trattato istitutivo e degli atti normativi dell’UE è affidato alla corte di
giustizia, formata da 28 giudici designati in accordo dai governi per la durata di 6 anni. Essa ha 2 funzioni:
giudicare gli stati membri non applicano correttamente il trattato, e una funzione monofilattica cioè essa deve
pronunciarsi sulla corretta interpretazione del diritto comunitario.
LE LEGGI EUROPEE
L’UE può emanare due tipi di legge:
 I regolamenti: sono atti normativi dotati di portata generale: si applicano automaticamente in tutti gli stati membri e
hanno efficacia diretta e immediata. Quindi tutti i cittadini sono obbligati a rispettarli ed entrano a far parte
dell’ordinamento giuridico di ciascun paese membro. Di norma le decisioni degli organismi internazionali, vincolano
gli stati ma non obbligano direttamente i cittadini finché il loro contenuto non sia stato riprodotto in una legge dello
stato stesso. Se il parlamento italiano approvasse una legge in contrasto con un regolamento comunitario, il
giudice dovrà tener conto solo delle norme contenute nel regolamento.
 Le direttive: sono atti normativi che vincolano gli stati: esse fissano i risultati da raggiungere ma lasciano agli stati la
scelta delle forme e dei mezzi da adottare. Si tratta di atti legislativi indirizzati agli stati e non direttamente ai
cittadini. Gli stati sono tenuti ad emanare proprie leggi che si adeguino al contenuto delle direttive. La direttiva
viene usata per realizzare l’armonizzazione delle legislazioni nazionali, se questo non avviene lo stato viene
condannato dalla corte di giustizia per inadempienza.
PROCEDIMENTO LEGISLATIVO:
si mette in moto su iniziativa della commissione europea che predispone un testo di direttiva o regolamento e lo
trasmette al parlamento, il quale può adottare una:
 Procedura legislativa ordinaria: in cui il parlamento ed il consiglio sono posti in una condizione di parità. La legge
deve essere approvata prima dal parlamento e poi dal consiglio dell’UE. Se si verifica un disaccordo è previsto
l’intervento del comitato di conciliazione che cerca di concordare un testo accettabile da entrambe le parti. Se ciò
non avvenisse la legge non sarebbe approvata.
 Per alcune materie può essere adottato una procedura legislativa speciale: in cui il consiglio della UE assume una
posizione di preminenza sul parlamento. In tali casi è spesso previsto che il consiglio deliberi all’unanimità.
Una volta approvati i regolamenti e le direttive sono pubblicate sulla gazzetta ufficiale delle comunità europee.
LE COMPETENZE
Le competenze dell’ue sono state ampliate ed oggi essa ha il potere di intervento su una vasta gamma di materie.
Su alcune di esse ha una competenza esclusiva, ciò significa che queste materie possono essere regolate solo a
livello europeo, e i singoli stati non possono emanare proprie leggi in merito. Le principali materie di competenza
esclusiva sono: le dogane, le regole per la concorrenza, la politica monetaria per gli stati che hanno adottato l’euro,
e la politica commerciale comune. Per altre materie l’unione europea ha una competenza concorrente con gli stati
membri: ciò significa che esse devono essere regolate sia a livello europeo sia nazionale. Le leggi dell’ue
prevalgono su quelle degli stati membri. Vi sono poi delle materie di competenza dei singoli stati sulle quali la ue
può svolgere azioni per sostenere, coordinare e completare l’azione degli stati membri.
LE POLITICHE EUROPEE
Le politiche comuni sviluppate dall’ue riguardano numerosi settori tra i quali:
 La realizzazione di un mercato unico: fin dalla sua origine l’obiettivo dell’ue fu quello di creare un mercato
comune europeo. Il primo passo fu nel 1968 l’abolizione dei dazi doganali sulle merci tra i paesi della comunità.
Un secondo passo fu compiuti nel 1986 con l’atto unico europeo mediante il quale i paesi dell’ue decisero di
realizzare dal 1 gennaio 1993 la libera circolazione delle merci, delle persone dei servizi e dei capitali. La
realizzazione del mercato unico europeo ha richiesto l’emanazione di regole uniformi in tutti i paesi nell’ambito
di numerosissime materie. Un ultimo passo verso il mercato unico avvenne il 14 giugno 1985 con il trattato di
Shengen, che prevedeva l’eliminazione dei controlli alle frontiere. Hanno aderito agli accordi di shengen 22
paesi dell’ue e altri 4 stati europei non aderenti alla comunità.
 La realizzazione della politica agricola: si tratta della politica più antica e di maggior peso economico. Essa si
prefigge di garantire gli approvvigionamenti e di correggere gli squilibri presenti nelle agricolture dei diversi
stati. Il suo strumento principale è il fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia, mediante il quale si
provvede a ritirare le eccedenze di prodotti agricoli evitando un ribasso dei prezzi.
 Realizzazione dell’unione monetaria: nel 1992 il progetto di sostituire le monete nazionali con un'unica moneta
europea fu realizzato dal trattato di mastricht che stabiliva che dal 1 marzo 2002 sarebbe entrato in vigore
l’euro. Nello stesso tempo è stata istituita la bce con sede a Francoforte il cui compito è l’immissione dell’euro e
il controllo sulla sua circolazione. All’unione economica e monetaria aderiscono 17 stati i quali hanno dovuto
rispettare alcuni parametri economici contenuti nel patto di stabilità per eviatare che l’euro fosse minacciato
dall’instabilità.
 La politica di coesione: sono delle misure economiche diretta a correggere gli squilibri che esistono tra le
diverse regioni europee, e a favorire lo sviluppo dele regioni più povere. Nel periodo 2014-20 l’ue finanzierà
progetti che sono stati elaborati dalla singole regioni, per raggiungere i seguenti obiettivi:
o Convergenze-solidarietà tra le regioni: ossia il miglioramento delle condizioni di crescita ed occupazione
delle regioni in ritardo di sviluppo;
o Competitività regionale ed occupazione: ossia il rafforzamento della competitività, dell’occupazione e
dell’attrattività di tutte le regioni europee;
o Cooperazione territoriale europea: ossia l’incentivazione della cooperazione tra stati.
L’Ue ha destinato fondi strutturali per il sostegno di tali interventi.
 Politica estera difesa e giustizia: fino a qualche tempo fa le istituzioni europee non avevano alcuna
competenza in questi campi era raro che l’Europa esprimesse una posizione comune sui gravi problemi
internazionali, il ruolo dell’ue è stato particolarmente debole. Per affrontare questo problema è stata introdotta
una procedura di cooperazione per raggiungere una posizione comune tra gli stati membri sulla: politica estera
e sicurezza e giustizia e affari interni. In questi 2 settori è richiesta l’adozione della procedura legislativa
speciale che prevede che il consiglio dell’ue deliberi all’unanimità.
IL BILANCIO DELL’UE
Esso è molto diverso da quello dei singoli stati. Mentre gli stati si finanziano con le imposte l’UE lo fa
principalmente attraverso i contributi versati dagli stati membri. L’UE preleva un'unica imposta: si tratta dei dazi
di importazione sulle merci provenienti da paesi extraeuropei. Tre quarti delle risorse vengono impiegate per la
politica agraria e quella di coesione, la restante parte delle risorse viene destinata al finanziamento di iniziative
minori. L’UE svolge soprattutto una funzione regolativa: stabilisce norme comuni mediante i propri regolamenti e
le proprie direttiva, ma il compito di erogare i servizi spetta ai singoli stati.
IL FUTURO DELL’UE

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