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AGNOSTICISMO

agnosticismo Termine filosofico creato da T.H. Huxley (1869 ca.) per


indicare l’incapacità del pensiero umano di superare l’ambito della realtà
fenomenica e di risolvere i problemi metafisici e religiosi che non sono
oggetto di scienza positiva. Da allora con il termine a. si è designata ogni
teoria che non neghi assolutamente al pensiero ogni capacità di
conoscere il vero (ciò che sarebbe scetticismo), bensì ne limiti la
capacità conoscitiva alla sfera ristretta dei fenomeni, pur ammettendo di
là da questi una realtà superiore dichiarata inconoscibile. Tipico a. è la
filosofia di É. Du Bois-Reymond, quale è enunciata nei Sette enigmi del
mondo (1880). L’a. è più o meno implicito in tutte le concezioni
positivistiche che dichiarino insolubili i problemi massimi o metafisici.
Al contrario, con l’agnosticismo vi è una sospensione del giudizio in merito all’esistenza
o all’inesistenza di Dio: il problema viene considerato insolubile in quanto non può essere
razionalmente o materialmente verificato. La parola agnostico deriva anch’essa dal greco e
significa, infatti, “non conoscibile” ed è stata utilizzata per la prima volta dal biologo inglese
Huxley nel 1869.

Tali pensatori vengono raggruppati sotto il nome di “sofisti” e sono, spesso, stati
oggetto di denigrazione da parte dei filosofi successivi. Tra di loro spicca la figura
di Protagora di Abdera, il cui pensiero può essere grossolanamente semplificato come
una forma di relativismo conoscitivo e morale (cioè la teoria per cui non esistono verità
assolute ma unicamente delle verità contestuali a chi giudica e alla situazione in cui lo
fa). In linea con la sua visione, anche in merito all’esistenza di Dio Protagora si
esprimeva in questi termini:
Degli dei non sono in grado di sapere né se sono, né se non sono, né quali sono: molte
sono infatti le difficoltà che si frappongono: la grande oscurità della cosa e la limitatezza
della vita umana.

Protagora
A tutti gli effetti questo filosofo ha compiuto la prima professione di “agnosticismo
religioso” in quanto sosteneva che l’uomo non ha gli strumenti o le facoltà (materiali e
razionali) per potersi pronunciare in merito all’esistenza o l’inesistenza di Dio.

È soprattutto nel XVIII secolo che, però, la ragioneviene elevata a unico criterio
oggettivo su cui misurare qualsiasi credenza nel divino e, soprattutto, viene utilizzata
come lente attraverso cui giudicare le religioni e i loro dogmi. Saranno in particolare i
cosiddetti “illuministi” a condurre le argomentazioni sino a degli esiti mai toccati prima
di allora. Il deismo fu, sicuramente, la forma di religiosità maggiormente condivisa tra
questi pensatori. Ma anche l’ateismo e l’agnosticismo furono delle correnti sostenute
da filosofi di grande spessore.
Illuminista sui generis era Immanuel Kant che, in merito all’esistenza di Dio, ci ha
fornito le confutazioni razionali più rilevanti della storia del pensiero filosofico. Secondo
il pensatore, infatti, l’idea di Dio rappresentava la personificazione di ogni perfezione e
realtà, da cui derivano tutte le cose che esistono. Tuttavia, per Kant, poiché l’uomo non
può fare diretta esperienza del divino (non possiamo vederlo, toccarlo, sentirlo
attraverso i nostri sensi), non è in grado di pronunciarci in merito alla sua esistenza o
inesistenza. Così, l’obiettivo del filosofo fu quello diconfutare le prove sull’esistenza di
Dio maggiormente in voga. Tra tutte, la cosiddetta “prova ontologica” di Anselmo da
Aosta che faceva derivare l’esistenza di Dio dallo stesso concetto di Dio. L’obiezione di
Kant consisteva nel dimostrare l’impossibilità e l’errore nel passare dal piano mentale a
quello reale; tanto più che l’esistenza la si poteva confermare solo per via empirica (con
i sensi) e non unicamente tramite la ragione. A tal proposito, Kant utilizzò il celebre
esempio dei cento talleri (la moneta prussiana utilizzata all’ora):
Cento talleri reali non contengono assolutamente nulla di più di cento talleri possibili…
Ma rispetto allo stato delle mie finanze nei miei cento talleri reali c’è più che nel semplice
concetto di essi (cioè nella loro possibilità).

Immanuel Kant
Detto in parole povere, il concetto di “cento talleri” pensati o esistenti rimane lo stesso,
ma c’è una grande differenza tra le due ipotesi: nel primo caso non posso fare acquisti,
nel secondo si.
Con le sue critiche Kant non voleva, dunque, negare l’esistenza di Dio ma unicamente
mettere in discussione la pretesa di dimostrarne razionalmente l’esistenza ponendosi,
per questo, nel filone agnostico.

In generale il termine agnostico (dal greco antico ἀ- (a-), "senza", e γνῶσις (gnōsis), "sapere",
"conoscenza") indica un atteggiamento concettuale con cui si sospende il giudizio rispetto a un
problema, poiché non se ne ha, o non se ne può avere, sufficiente conoscenza. In senso stretto è
l'astensione sul problema del divino.
L'agnostico afferma cioè di non sapere la risposta, oppure afferma che non è umanamente
conoscibile una risposta e che per questo non può esprimersi in modo certo sul problema esposto.
Nello specifico questa posizione è solitamente assunta rispetto al problema della conoscenza
di Dio.
Differenza agnosticismo e ateismo
Molte volte si accosta il termine ateo con agnostico e viceversa, ma facendo
in questo modo incappiamo in un grande errore.
Il termine agnostico deriva dal greco a-gnothein, che significa letteralmente
non conoscere. L’agnostico infatti, afferma l’impossibilità di conoscere la
verità sull’esistenza di Dio o di altre forze soprannaturali; indica, dunque un
atteggiamento secondo cui si sospende il giudizio rispetto ad un problema, in
questo caso l’esistenza di Dio o meno, poiché non se ne ha o non se ne può
avere sufficiente conoscenza. Tuttavia, gli agnostici non sono
necessariamente indifferenti al problema della fede e all’attività spirituale o
religiosa, ma molti cercano attivamente di informarsi sulle varie religioni e si
adoperano alla ricerca di prove certe che possano rivelare l’esistenza di Dio,
ma, nonostante ciò la loro fede è in dubbio. Inoltre, alcuni agnostici, pur
essendo fondamentalmente scettici circa l’esistenza di una entità divina,
ritengono razionalmente che, così come l’esistenza di questa non si può
dimostrare, non si possa neppure negare; dunque l’agnosticismo sostiene
che l’esistenza di Dio non possa essere né provata né confutata, essendo
impossibile sapere se Dio esista.
Il termine ateo, dal greco atheos, significa letteralmente senza dio, infatti è
considerato ateo colui che sostiene di non credere nell’esistenza di alcuna
forma di divinità. In passato i fedeli di una determinata religione indicavano
con il termine “ateo“, in senso dispregiativo, coloro i quali appartenevano a
religioni o fedi differenti dalla propria; ad esempio i fedeli della religione
romana definivano “atei” i cristiani, che a loro volta chiamavano “pagani” i
romani. Nel corso della storia, l’ateismo è stato fortemente disprezzato e è
stato oggetto di ostilità e persecuzioni da parte di istituzioni e culture
teocratiche e non, e in alcune zone del mondo lo è ancora oggi, anche
laddove lo Stato è definito ufficialmente laico; in molte società ed epoche
storiche gli atei sono stati considerati persone pericolose o immorali.
In sostanza, l’ateo è colui che non aderisce a nessuna religione, perché non
crede nell’esistenza di alcun Dio; mentre una persona agnostica afferma di
non conoscere se Dio esiste o non esiste, dunque non è sicuro della propria
spiritualità.

Non lo considero un insulto, ma piuttosto un complimento essere chiamato un agnostico.


Io non pretendo di sapere laddove molti uomini ignoranti sono sicuri. questo è tutto ciò
che significa l’agnosticismo
(Clarence Darrow)
Una persona completamente razionale dovrebbe essere agnostica, vista l’impossibilità di
stabilire scientificamente l’esistenza o la non esistenza di Dio.
(Margherita Hack)

“Non c'è idiota più grande di colui che dice, 'Non c'è Dio,'
a meno che non sia quello che dice di non sapere se ce
ne sia uno oppure no.”
OTTO VON BISMARCK

Agnostici famosi

 Hannah Arendt (1906–1975): German American writer and political theorist[8]


 Jorge Luis Borges (1899–1986): Argentine writer[11]

 Thomas Hardy (1840–1928): English novelist and poet; while his works typically belong to the
Naturalism movement, several poems display elements of the previous Romantic and
Enlightenment periods of literature, such as his fascination with the supernatural[27]
 James Joyce (1882–1941): Irish novelist and poet, considered to be one of the most influential
writers in the modernist avant-garde movement of the early 20th century; best known for his
novel Ulysses[35
 Franz Kafka (1883–1924): Czech-born Jewish writer

Thomas Mann (1875–1955): German novelist, short story writer, social critic, philanthropist,
essayist, and 1929 Nobel Prize laureate, known for his series of highly symbolic and ironic epic
novels and novellas, noted for their insight into the psychology of the artist and the intellectual[46]
Thomas Mann (1875–1955): German novelist, short story writer, social critic, philanthropist,
essayist, and 1929 Nobel Prize laureate, known for his series of highly symbolic and ironic epic
novels and novellas, noted for their insight into the psychology of the artist and the intellectual[46]

Marcel Proust (1871–1922): French novelist, critic and essayist, known for his work In Search of
Lost Time

Émile Zola (1840–1902): French writer; prominent figure in the literary school of naturalism;
important contributor to the development of theatrical naturalism

Leonardo DiCaprio (born 1974): American actor

Jean-Luc Godard (born 1930): French-Swiss film director, screenwriter and film critic; often
identified with the 1960s French film movement La Nouvelle Vague, or "New Wave"

Edvard Munch (1863–1944): Norwegian Symbolist painter, printmaker and an important forerunner
of expressionist art; known for The Scream

Immanuel Kant (1724–1804): German philosopher; known for Critique of Pure Reason
Marie Curie (1867–1934): Polish physicist and chemist; pioneer in the field of radioactivity; the first
to win two Nobel Prizes in two different sciences: the Nobel Prize in Physics in 1903 and the Nobel
Prize in Chemistry in 1911

Charles Darwin (1809–1882): founder of the theory of evolution by natural selection; once
described himself as being generally agnostic, though he was a member of the Anglican
Church and attended Unitarian services

Albert Einstein (1879–1955): German theoretical physicist, best known for his theory of
relativity and the mass-energy equivalence,

Roman Polanski
18 August 1933
Paris, France
French
Leo

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