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649004
L’OSSERVATORE ROMANO
Anno CLVII n. 230 (47.664)
.
Il Papa denuncia l’abuso e l’offesa della dignità dei minori nel mondo digitale
Crimini gravissimi
da contrastare con determinazione
Più di un quarto degli oltre tre mi-
liardi di utilizzatori di internet è co-
stituito da minori. Questo significa
che oltre ottocento milioni di bambi-
ni e ragazzi navigano nella rete e so-
no esposti ogni giorno a insidie e
minacce dietro le quali si nascondo-
no spesso veri e propri «crimini».
Non sorprende, dunque, che Papa
Francesco, nel discorso rivolto ai
partecipanti al congresso internazio-
nale sulla «dignità dei minori nel
mondo digitale» — ricevuti in Vati-
cano venerdì mattina, 6 ottobre —
abbia indicato nella protezione dei
piccoli «la più cruciale» delle sfide
per «l’avvenire della famiglia uma-
na». Raccomandando in particolare
Informazione scientifica sotto accusa
Quando
si truccano i giochi
di CARLO TRIARICO
uando sono in gioco gli
Q interessi di grandi gruppi
economici, possiamo fi-
darci della comunità
scientifica e dei media? Quanto av-
viene intorno al ricco commercio
del glifosato, il potente erbicida in-
dicato come probabile cancerogeno
dallo Iarc (Istituto internazionale
per la ricerca sul cancro) alimenta
dubbi. L’uso del glifosato costitui-
sce un affare, specie da quando so-
no state manipolate geneticamente
le piante per ottenere ogm capaci
di sopravvivere al potente erbicida
e nelle stesse mani si sono concen-
trati i brevetti di semi e principi
chimici da vendere agli agricoltori.
Alla nascita, nel 1974, il glifosato
era descritto dagli scienziati come
facilmente biodegradabile.
Il tempo ha dimostrato altro. Il
glifosato infatti è stato messo sotto
accusa negli Stati Uniti da oltre
3500 vittime (o loro parenti), colpi-
te dal linfoma detto non Hodgkin,
rara forma di tumore. La magistra-
tura statunitense ha così costretto
la Monsanto, multinazionale pro-
duttrice dell’erbicida Roundup a
base di glifosato, a rendere pubbli-
che le carte riservate sulla questio-
ne. Fin qui le premesse di un caso
sanitario e giudiziario.
A scoprire il vaso di Pandora ha
pensato «Le Monde», che alcuni
mesi fa ha esaminato i primi dati
dei Monsanto Papers e messo in
evidenza una gran mole di docu-
menti e una trama di influenze e
ingaggi con lo scopo di pagare
giornali e scienziati influenti, per
pubblicare studi preconfezionati fa-
vorevoli al glifosato e al suo mo-
dello agricolo. Sono anche emerse
le attività per screditare e danneg-
giare lo Iarc e altri istituti che han-
no pubblicato studi allarmanti. So-
prattutto è emerso che parti rile-
vanti delle valutazioni del rischio
più rassicuranti in favore del glifo-
sato sono state copiate dai docu-
menti della stessa Monsanto. Lo
scandalo ha coinvolto persino
l’Efsa, l’agenzia europea per la si-
curezza alimentare, fatto grave per
un’autorità che dovrebbe tutelare
agricoltori e cittadini.
In una nuova inchiesta sui Mon-
santo Papers «Le Monde» del 5 ot-
tobre ha denunciato l’esistenza di
una frode scientifica nota come
ghostwriting, con cui la società cela
la paternità dei propri scritti, facen-
doli firmare da scienziati ufficial-
y(7HA3J1*QSSKKM( +_!#!z!"!/!
mente indipendenti. Il fenomeno
descritto coinvolge giornali, acca-
demie, insigni scienziati, insospet-
tabili riviste scientifiche. Il mercato
delle prove scientifiche per assolve-
re il modello nelle multinazionali,
a quel che emerge, ha un suo tarif-
fario. Si può risparmiare, ingag-
giando nomi e accademie meno ri-
levanti. Ma quando è un istituto
GIORNALE QUOTIDIANO
di non chiudere gli occhi di fronte al
dilagare di «fenomeni gravissimi»
che lasciano «inorriditi» e provoca-
no danni destinati a incidere «pesan-
temente sull’intera vita dei bambini
di oggi».
Severa e circostanziata, la denun-
cia del Pontefice apre uno squarcio
inquietante su una realtà troppo
spezzo sottovalutata, quando non
addirittura mitizzata in nome di un
malinteso senso di libertà. In realtà,
come osserva Francesco, gli spazi di
espressione e di informazione garan-
titi dalla rete sono diventati oggi il
terreno più fertile «per attività illeci-
te orribili» e «per l’abuso e l’offesa
della dignità dei minori».
come lo Iarc ad attestare la perico-
losità della sostanza e non desiste,
e quando ciò avviene proprio alla
vigilia della decisione dell’Unione
europea che potrebbe impedirne il
commercio nel continente, allora
vale la pena di spendere di più.
Così le tariffe arrivano fino a
220.000 euro. Altri scienziati pro-
pendono per una tariffa quotidiana
di circa 1700 euro.
Accade così che vengano pubbli-
cate le valutazioni previste da
Monsanto, nelle aree disciplinari
che la multinazionale ritiene strate-
giche, su riviste ufficialmente
soggette a un rigoroso lavoro indi-
pendente. Per esempio il prestigio-
so «Journal of Toxicology and
Health Environment» e la «Critical
Reviews in Toxicology», sono stig-
matizzati da «Le Monde», che ha
notato come gli autori abbiano ri-
cevuto da Monsanto compensi per
gli articoli. E dal lavoro di simili
scienziati provengono valutazioni
scientifiche denigratorie degli av-
versari e assolutorie per i prodotti
sospetti.
La riservatezza favoriva la sfron-
tatezza. Compaiono trattative sui
compensi e rassicurazioni sugli esiti
delle indagini addirittura prima del
loro inizio. In alcuni casi emerge
che scrittori che lavorano ufficial-
mente per Monsanto si lamentino
di non poter firmare i propri scritti,
attribuiti invece ad autorevoli
scienziati che diventano a volte
opinionisti stabili e divulgatori sui
media. «Le Monde» riporta diversi
casi: per esempio, il biologo statu-
nitense Henry Miller sulla rivista
economica «Forbes» e quindi asso-
ciato dell’Istituto Hoover della
Stanford University. Dopo l’inchie-
sta di «Le Monde», sono spariti da
Forbs.com gli articoli del biologo,
ma quando Monsanto apprese che
stava per essere divulgato lo studio
dello Iarc che avrebbe condannato
il glifosato, è proprio a Miller che
si rivolse, consegnandogli uno
scritto volto a screditare lo Iarc e
che sarà poi pubblicato a suo no-
me pressoché identico. E sono co-
stanti gli attacchi del biologo
all’agricoltura biologica, nella cam-
pagna del «Wall Street Journal» e
del «New York Times» a favore
dei pesticidi e degli ogm.
Il fenomeno è noto anche altro-
ve e sarebbero necessari provvedi-
menti per la trasparenza delle carte
e della formazione delle decisioni,
per esempio a proposito dell’agri-
coltura biodinamica. La libertà
scientifica e quella di espressione
sono oggi minacciate più dall’indu-
stria scientifica e dalle potenti
lobby economiche, che non dalle
riserve o dai divieti ideologici. Le
decisioni da cui dipendono la salu-
te dei cittadini e il futuro dell’agri-
coltura vanno affrancate da un gio-
co truccato.
Unicuique suum
Città del Vaticano
Qui non si tratta più «di esercizio
di libertà — ha avvertito il Papa —
ma di crimini, contro cui bisogna
procedere con intelligenza e determi-
nazione». Avendo ben chiaro che
non bastano misure unilaterali o
«soluzioni tecniche automatiche».
Occorre piuttosto una mobilitazione
«globale» che coinvolga governi, le-
gislatori, forze dell'ordine, mondo
economico e sociale, educatori e isti-
tuzioni religiose. A partire dalla stes-
sa Chiesa cattolica, chiamata a trarre
Howard Hodgkin, «Dark Rainbow»
Sospesa la seduta nella quale era prevista la dichiarazione di indipendenza
La corte costituzionale blocca il parlamento catalano
MADRID, 6. La corte costituzionale
spagnola ha sospeso ieri la convoca-
zione della seduta plenaria del parla-
mento regionale catalano in pro-
gramma per lunedì prossimo. Nella
seduta si prevedeva l’annuncio dei ri-
sultati definitivi del referendum e la
dichiarazione d’indipendenza da par-
te del presidente Carles Puigdemont.
La corte «è politicizzata e assoluta-
mente delegittimata» ha replicato
Carme Forcadell, presidente del par-
lamento di Barcellona. Diverse for-
mazioni politiche catalane hanno
Udienza al primo ministro di Lituania
Nella mattina di venerdì 6 otto-
bre il Papa ha ricevuto in udienza
il primo ministro della Repubbli-
ca di Lituania, Saulius Skvernelis,
il quale successivamente si è in-
contrato con il cardinale Pietro
Parolin, segretario di Stato, ac-
compagnato da monsignor Antoi-
ne Camilleri, sotto-segretario per i
rapporti con gli Stati.
Nel corso dei cordiali colloqui
è stato espresso apprezzamento
per il buono stato delle relazioni
bilaterali e per il positivo
contributo della Chiesa cattolica
alla società lituana, nel corso dei
secoli.
In tale contesto, non si è
mancato di fare cenno alla recen-
te beatificazione dell’arcivescovo
Teofilo Matulionis. Sono stati poi
esaminati alcuni temi di mutuo
interesse, quali le prospettive per
il futuro sviluppo dell’integrazio-
ne europea, l’emigrazione dei gio-
vani e l’accoglienza dei migranti,
e la pace e la sicurezza a livello
regionale e internazionale.
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POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt
lezione dai «fatti gravissimi» venuti
alla luce in questi anni per rinnovare
la propria disponibilità a impegnarsi
«in modo sempre più profondo e
lungimirante per la protezione dei
minori e la loro dignità». Come in-
voca la Dichiarazione di Roma, il te-
sto conclusivo elaborato al termine
dei lavori del congresso e consegna-
to a Papa Francesco durante l’u-
dienza.
PAGINE 4 E 5
quindi chiesto per domani la convo-
cazione di una riunione d’emergenza.
Il presidente del governo spagno-
lo, Mariano Rajoy, è nuovamente in-
tervenuto ieri chiedendo a Puigde-
mont di «tornare alla legalità» e ri-
nunciare «con i tempi più rapidi
possibili» al progetto indipendenti-
sta. Il governo ha fatto anche sapere
di escludere l’uso della forza, cioè
l’invio dell’esercito, per bloccare le
procedure indipendentiste.
Tuttavia, la crisi non è solo una
questione politica. «La Catalogna
Sul dossier nucleare
Trump pronto a uscire
dall’accordo con l’Iran
WASHINGTON, 6. Il presidente de-
gli Stati Uniti, Donald Trump, si
avvia ad abbandonare l’accordo sul
nucleare iraniano, uno dei punti
cruciali della politica estera della
precedente amministrazione Oba-
ma. In un incontro con i capi mili-
tari alla Casa Bianca, ieri, Trump
ha affermato che l’Iran ha violato
lo «spirito dell’accordo». Quello di
Teheran è «un regime che appog-
gia il terrorismo ed esporta violen-
za, spargimenti di sangue e caos
nel Medio oriente». Per questo, ha
spiegato, «non possiamo conceder-
gli armi nucleari».
Un Nobel
contro
le armi atomiche
STO CCOLMA, 6. Il premio Nobel
per la Pace 2017 è andato
all’Ican, la Campagna interna-
zionale per l’abolizione delle ar-
mi nucleari, un’associazione
composta da 468 organizzazioni
in 101 paesi. Il comitato dei No-
bel di Oslo ha spiegato di aver
voluto premiare l’organizzazione
«per il suo lavoro volto ad atti-
rare l’attenzione sulle conse-
guenze catastrofiche di qualsiasi
utilizzo di armi nucleari e per i
suoi sforzi volti a raggiungere
un trattato per la proibizione
delle armi nucleari» si legge nel-
la motivazione del premio.
non otterrà l’indipendenza e comun-
que questa prospettiva sarebbe dan-
nosa per la società catalana» ha di-
chiarato il ministro dell’economia
spagnolo Luis de Guindos. Il com-
missario europeo all’economia, Pier-
re Moscovici, ha detto che «una
nuova repubblica sarebbe fuori
dall’Unione europea». Sarebbe
quindi fuori dall’euro e dovrebbe ri-
negoziare l’entrata.
Proprio per questo istituti bancari
e imprese stanno lasciando la Cata-
logna per spostare le loro sedi altro-
sabato 7 ottobre 2017
Con questa decisione il capo
della Casa Bianca non fa altro che
confermare uno dei punti saldi del-
la sua campagna elettorale, durante
la quale aveva definito l’accordo
«pessimo, uno dei peggiori della
storia, contrario, agli interessi degli
Stati Uniti». E questo nonostante
l’intenso dibattito all’interno
dell’amministrazione stessa. Il se-
gretario di stato, Rex Tillerson, e il
capo del Pentagono, John Mattis,
sono stati due dei massimi sosteni-
tori dell’accordo e si sono sempre
detti contrari a una revisione del
trattato siglato nel 2015.
Le incognite sono tante. Anzitut-
to, le possibili reazioni degli altri
firmatari, tra cui figurano Russia,
Cina, Germania, Inghilterra e
Francia. Rinegoziare un accordo
non è una decisione unilaterale che
Washington può prendere da sola.
Il Cremlino spera che la decisione
del presidente sul futuro dell’accor-
do nucleare sarà «bilanciata e basa-
ta sulla realtà» come ha dichiarato
il ministro degli esteri russo, Ser-
ghiei Lavrov. «Speriamo — ha ag-
giunto il capo della diplomazia
russa — che i contatti continui tra
le nazioni europee, gli altri membri
della comunità internazionale e
Washington in merito alla questio-
ne dell’accordo sul nucleare irania-
no non siano inutili e che la deci-
sione finale del presidente america-
no sia equilibrata e basata sulla
realtà».
Diverso l’atteggiamento di molti
paesi, tra cui soprattutto Israele e
l’Arabia Saudita, che da sempre si
sono detti contrari all’intesa con
Teheran e che quindi auspicano la
revisione.
ve, paventando la secessione. Per
esempio, gli istituti Banco Sabadell
(quinta banca spagnola) e Caixa
Bank (la principale catalana) sono
stati i primi ad annunciare il cambio
di sede sociale. Banco Sabadell si
sposterà ad Alicante, nella Comunità
valenciana, mentre Caixa Bank deve
ancora decidere la nuova sede. Il
motivo: evitare la fuga di capitali e
rassicurare gli azionisti. I due istituti
avevano già espresso dubbi sulla
scelta indipendentista. Lo sposta-
mento della loro sede rappresenta,
secondo non pochi esperti, un duro
colpo all’economia della regione.
Intanto, Josep Lluís Trapero Álva-
rez è arrivato questa mattina in tri-
bunale a Madrid. Il capo dei Mos-
sos d’Esquadra, la polizia regionale
catalana, deve rispondere dell’accusa
di sedizione. Trapero è indagato in-
sieme alla responsabile dei Mossos
Teresa Laplana per il mancato inter-
vento al fianco della Guardia civil lo
scorso 20 settembre. Gli agenti in-
viati da Madrid stavano eseguendo
delle perquisizioni nei palazzi delle
istituzioni catalane. Mentre si trova-
vano all’interno del dipartimento
dell’economia, fuori dall’edificio si
erano radunate migliaia di persone
per protestare contro il tentativo di
bloccare il referendum. A quel pun-
to la Guardia civil chiese l’intervento
della polizia catalana, guidata da
Trapero, per allontanare i manife-
stanti e rompere l’assedio. Secondo
l’accusa, l’intervento di Trapero fu
tardivo.
NOSTRE
INFORMAZIONI
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pagina 2
Il segretario generale dell’Onu si dice inorridito per gli 8000 minori uccisi o mutilati nel 2016
La guerra
infierisce sui bambini nel mondo
NEW YORK, 6. Ottomila bambini so-
no stati uccisi o mutilati nel 2016. È
quanto emerge dal rapporto annuale
sui minori nei conflitti armati pre-
sentato ieri dall’Onu. Il segretario
generale delle Nazioni Unite, Antó-
nio Guterres, si è detto «inorridito»
da quanto accade nel mondo. Solo
in Yemen — si legge nel rapporto —
sono stati 683 i bambini colpiti l’an-
no scorso, negli attacchi della coali-
zione militare guidata dall’Arabia
Saudita.
Il resoconto di questi «attacchi
inaccettabili, nonché il reclutamento
e l’uso dei bambini, gli attacchi alle
scuole e agli ospedali e le violenze
sessuali» deve con forza «richiamare
tutte le parti alla responsabilità di
proteggere i bambini, nel rispetto
degli obblighi sanciti dal diritto
umanitario» ha detto il segretario
generale, sottolineando poi che tutti
sono chiamati a collaborare con le
Nazioni Unite per migliorare la pro-
tezione dei minori.
A causa di conflitti e povertà oggi
l’11,5 per cento dei bambini in età
scolare — pari a 123 milioni — non
frequenta la scuola e questo li espo-
ne in maniera drammatica a situazio-
ni di sfruttamento se non proprio re-
clutamento. Le guerre continuano a
minacciare e a invertire i progressi
fatti. I conflitti in Iraq e Siria si so-
no tradotti in altri 3,4 milioni di
bambini che non seguono percorsi
scolastici, portando il numero dei
minori fuori dalle scuole in Medio
oriente e in Nord Africa a circa 16
milioni.
Inoltre, determinate evenienze de-
mografiche e geoeconomiche con-
correranno ad alimentare nel prossi-
mo futuro le tensioni internazionali,
con l’acuirsi di vecchi conflitti o lo
scoppiare di nuovi: a cominciare dal-
le «guerre per l’acqua». Da oggi a
una ventina d’anni, considerato il
continuo boom demografico, il nu-
mero delle persone che vivono in
aree scarse d’acqua si triplicherà,
passando dall’attuale miliardo a più
di tre. E a farne le spese per primi
saranno i minori.
L’Onu sottolinea che in alcuni ca-
si sono già cominciate situazioni di
Una procura
europea
per frodi e reati
ai danni dell’Ue
STRASBURGO, 6. Nasce la Procura
europea. Sarà operativa tra tre anni
e avrà il potere di indagare e perse-
guire crimini contro il bilancio
dell’Unione, come frodi nell’utilizzo
dei fondi europei, corruzione e frodi
transfrontaliere sull’Iva. Dopo il via
libera del consiglio dei capi di stato
e di governo a giugno scorso, ieri
l’assemblea parlamentare, riunita a
Strasburgo, ha votato a favore
dell’implementazione della procura
Ue antifrode (Eppo). I voti a favore
sono stati 456, 115 i contrari e 60 so-
no state le astensioni.
Il perseguimento dei reati a dan-
no del bilancio dell’Ue al momento
è competenza esclusiva degli stati
membri. Solo le autorità nazionali
possono svolgere indagini a riguardo
e le loro competenze si fermano ai
confini nazionali.
La procura europea integrerà le
autorità nazionali di contrasto e po-
trà indagare, perseguire e portare in
giudizio gli autori di reati che ledo-
no gli interessi finanziari dell’Ue.
Per ora sono 20 gli stati dell’Unione,
tra cui l’Italia, che faranno parte
dell’Eppo fin dall’inizio, cioè nel
2020. L’organismo sarà guidato da
un procuratore capo europeo e ogni
stato partecipante sarà rappresentato
da un procuratore.
L’OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO
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Città del Vaticano
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www.osservatoreromano.va
Tre bimbi siriani fuggono dopo un’esplosione a Douma, est di Damasco (Afp)
I temi centrali della prossima Commissione Fao che chiede la collaborazione dei governi su povertà e clima
Agricoltura e sicurezza alimentare
ROMA, 6. Fotografare lo «stato
dell’alimentazione e dell’agricoltura
nel mondo» per poter discutere di
«sicurezza alimentare». È il senso
degli appuntamenti annunciati alla
Fao la prossima settimana. L’orga-
nismo delle Nazioni Unite fa sape-
re che presenterà il suo rapporto
annuale, a margine della Commis-
sione per la sicurezza alimentare e
nutrizionale, che si svolgerà a Ro-
ma dal 9 al 13 ottobre, e chiede l’at-
tenzione dei governi perché pren-
dano spunto per concrete politiche
per lo sviluppo.
Il primo obiettivo è proporre una
strategia su come l’agricoltura e le
economie rurali del mondo in via
di sviluppo possono adattarsi, af-
finché le comunità siano in grado
non solo di sopravvivere a tali sfi-
de, ma di prosperare. La nuova edi-
zione del rapporto del Gruppo di
esperti ad alto livello (Hlpe) sui si-
stemi nutrizionali e alimentari esa-
mina questi aspetti nel contesto
dell’incremento demografico, la cre-
scente urbanizzazione, le tecnologie
moderne e il cambiamento climati-
co. In particolare, esamina le pro-
spettive nei paesi in via di sviluppo
per offrire occupazione all’enorme
numero di giovani che entrano nel
mercato del lavoro e per riuscire ad
alimentare le popolazioni in rapida
crescita.
Discutere delle possibili strategie
è il compito della Commissione. Si
tratta di una piattaforma interna-
zionale, fondamentale per il dibatti-
L’Austria si prepara
alle elezioni politiche
VIENNA, 6. Si avvia verso la con-
clusione la campagna elettorale
austriaca in vista delle elezioni del
15 ottobre. Alle urne si affronte-
ranno, con alcune novità, i più im-
portanti partiti del paese. Le posi-
zioni progressiste verrano rappre-
sentate dai socialdemocratici
(Spoe) e dai verdi, mentre quelle
della destra radicale dal Partito
della libertà austriaco (Fpo). Il
centro-destra moderato del Partito
popolare austriaco (Ovp) si pre-
senterà agli elettori senza il suo
nome e simbolo ma con una lista
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segretario di redazione photo@ossrom.va www.photo.va
L’OSSERVATORE ROMANO
conflittualità che non vengono ade-
guatamente prese in considerazione.
Ad esempio, nell’Africa subsahariana
la situazione è da tempo particolar-
mente allarmante: nella cintura del
Sahel seguitano a ripetersi gli scontri
fra agricoltori e allevatori per l’acca-
parramento delle poche risorse idri-
che locali, scontri che finiscono per
danneggiarne o contaminarne una
parte.
La carenza di risorse idriche e le
conseguenti malattie veicolate da ac-
qua non potabile su scala mondiale
si stanno aggravando di anno in an-
no e a farne le spese sono prima di
tutto i bambini. Continuano ad ag-
giungersi a certe aree del pianeta af-
flitte da condizioni ataviche di sicci-
tà del suolo, alcune zone segnate da
una progressiva desertificazione, in
quanto abbandonate da molta gente
trasferitasi in centri e sobborghi ur-
bani; o altre perché soggette sia
all’inquinamento tossico di fiumi e
torrenti, causato da scarichi indu-
striali e agricoli, o da acquedotti e
serbatoi idrici malgestiti, o dall’obso-
lescenza di infrastrutture vecchie.
to politico relativo alla sicurezza membri delle Nazioni Unite, per
alimentare e nutrizionale del mon- proseguire dopo il primo percorso
do. I partecipanti discuteranno di simile tracciato a inizio millennio
una serie di temi, a partire dalla ve- con i cosiddetti «Millennium deve-
rifica del percorso di attuazione lopment goals». Per i 15 anni dal
della cosiddetta Agenda 2030 per 2015 al 2030 sono stati indicati 17
lo sviluppo sostenibile. «Obiettivi per lo sviluppo sosteni-
Si tratta di un «programma bile» (Sustainable development
d’azione per le persone, il pianeta e goals, Sdgs) su un insieme di que-
la prosperità» sottoscritto a settem- stioni importanti: la lotta alla po-
bre 2015 dai governi dei 193 paesi vertà, l’eliminazione della fame e il
Un agricoltore di una zona rurale a Karangasem, nei pressi di Bali, in Indonesia (Ap)
Fmi conferma la ripresa
dell’economia mondiale
nuova, la Lista Kurz che prende il WASHINGTON, 6. «La ripresa eco-
nome dal giovane ministro degli nomica, tanto aspettata, sta radi-
esteri Sebastian Kurz. La persona- candosi»: parole ottimistiche quelle
lizzazione elettorale scelta dai po- pronunciate ieri dal direttore gene-
polari sembra riscuotere successo, rale del Fondo monetario interna-
dato che, secondo i sondaggi, la zionale (Fmi), Christine Lagarde,
Lista Kurz è prima con il 33 per invitata a esprimersi durante un
cento dei consensi. Segue l’Spoe, convegno all’università di Harvard,
danneggiato in questi giorni dai a Cambridge.
sospetti di essere dietro a una L’Fmi prevede una crescita mon-
campagna di fake news sulla rete diale del 3,5 per cento per il 2017 e
per screditare proprio la figura di del 3,6 per cento per il 2018. Ma i
Kurz. Accusa smentita dal cancel- dati aggiornati che verranno pub-
liere austriaco e socialdemocratico blicati la settimana prossima do-
Christian Kern. vrebbero essere ancora più ottimi-
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Stupri come arma di guerra nella Repubblica Centrafricana
Crimini
impuniti
BANGUI, 6. «Ci dicevano che era-
vamo le loro schiave»: questo è il
titolo del rapporto pubblicato ieri,
5 ottobre, dall’organizzazione inter-
nazionale Human Rights Watch,
che denuncia lo stupro come arma
di guerra. Il testo, lungo 176 pagi-
ne, è basato sulle testimonianze di
296 donne stuprate e usate come
schiave sessuali tra l’inizio del 2013
e la metà del 2017 dai due princi-
pali gruppi armati che si affrontano
contrasto al cambiamento climatico,
per citarne solo alcuni. “Obiettivi
comuni” significa che essi riguarda-
no tutti i paesi e tutti gli individui:
nessuno ne è escluso, né deve esse-
re lasciato indietro lungo il cammi-
no necessario per portare il mondo
sulla strada dello sviluppo e della
sostenibilità. È su questi punti che
la Fao chiede ai governi sempre
maggiore responsabilizzazione.
sti. Quasi i tre quarti del pianeta
stanno vivendo una ripresa econo-
mica: si tratta, secondo Lagarde,
«della più vasta accelerazione degli
ultimi dieci anni», che si traduce
con più lavoro e un migliore tenore
di vita in molte parti del mondo.
Ma ovviamente, la ripresa non è
totale. La crescita è ancora troppo
lenta in alcuni paesi. L’anno scor-
so, 47 di loro hanno avuto una cre-
scita negativa del pil pro capite. E
sono ancora troppi, in molti paesi,
coloro che non approfittano dei be-
nefici della ripresa.
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sabato 7 ottobre 2017
nella Repubblica Centrafricana, la
milizia Seleka, che difende la mi-
noranza musulmana, e gli anti-ba-
laka, cristiani e animisti.
«Questi stupri vengono usati co-
me mezzo di rivincita sull’altro
campo», e le donne sono delibera-
tamente attaccate a seconda della
loro appartenenza religiosa. Le te-
stimonianze riportate sono racca-
priccianti. Alcune di queste donne
sono state rinchiuse fino a 18 mesi
nelle basi militari sia dei Seleka, sia
degli anti-balaka. Tantissime hanno
riportato mutilazioni, fratture, trau-
mi cranici, ustioni, con ripercussio-
ni anche psicologiche di lunghissi-
mo periodo. A tutto ciò vanno poi
sommate le malattie, le gravidanze
indesiderate, la stigmatizzazione,
l’abbandono e il rifiuto da parte
dei propri familiari e della comuni-
tà d’origine.
Crimini che rimangono impuniti,
in un paese senza esercito, senza
polizia e il cui sistema giudiziario è
vacillante. «Anche se il codice pe-
nale della Repubblica Centrafrica-
na punisce lo stupro e le aggressio-
ni sessuali in quanto crimini, nes-
sun membro di alcun gruppo ar-
mato è mai stato giustiziato per
questo» riferisce Human Rights
Watch.
Allo stupro come tortura — e al
tentativo di trovare strumenti giuri-
dici per fermare questo gravissimo
fenomeno continuo e sistematico —
è dedicato l’ultimo numero di
«donne chiesa mondo».
Attaccato
un commissariato
in Burkina Faso
OUAGAD OUGOU, 6. Il terrorismo
dilaga a nord del Burkina Faso.
Dal 2015 oltre 80 persone hanno
perso la vita in attacchi soprattutto
a forze di polizia. L’ultimo nella
notte tra il 4 e il 5 ottobre ha preso
di mira un commissariato a Inata,
al confine con il Mali. Un gendar-
me è rimasto ferito.
La sparatoria segue di qualche
giorno l’agguato a un convoglio
militare che scortava un’autocister-
na di carburante di proprietà di
una società che gestisce una minie-
ra d’oro, sempre a Inata. Uno
scontro a fuoco era scoppiato dopo
che il veicolo dei soldati era saltato
su una mina. Due i morti.
Anche nelle settimane precedenti
si erano verificati diversi assalti nel-
la stessa zona. Uomini armati han-
no attaccato le forze dell’ordine di
Nassoumbou, laddove, a dicembre
scorso, l’esercito aveva già perso
dodici soldati.
L’esercito non sembra in grado
di fronteggiare la situazione e sen-
za l’aiuto di forze internazionali
l’allarme nel nord del Burkina Faso
rischia di diventare sempre più
preoccupante. Si teme che possa
replicarsi quanto accaduto nel nord
del Mali, divenuto in breve tempo
un covo di forze jihadiste.
Aziende promotrici della diffusione
Intesa San Paolo
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Società Cattolica di Assicurazione
Credito Valtellinese
sabato 7 ottobre 2017
Avanzano le forze governative in Iraq
Riconquistata
la città di Hawija
BAGHDAD, 6. Prosegue l’avanzata
delle forze governative irachene,
che, dopo avere riconquistato Mo-
sul in luglio e Tal Afar in agosto,
hanno strappato al sedicente stato
islamico (Is) anche la città di Ha-
wija, nel nord del paese. È stato il
primo ministro Haidar Al Abadi,
durante una visita a Parigi, ad an-
nunciare la notizia della nuova vit-
toria militare, ottenuta dall’esercito
e dalla polizia federale con l’ap-
poggio delle milizie a maggioranza
sciita della Mobilitazione popolare
(Hashid Shaabi).
Al momento solo una striscia di
territorio nella provincia occidenta-
le di Al Anbar resta sotto il con-
trollo completo dell’autoproclama-
to califfato.
Hawija, la città strappata all’Isis
in Iraq, si trova circa 180 chilometri
a sud di Mosul, al centro di una
regione che i jihadisti controllava-
no dall’estate del 2014, a cavallo tra
le province di Salahuddin e Kir-
kuk. Quest’ultima, occupata dalle
forze curde dei peshmerga sempre
Nel Baluchistan
l’Is colpisce
un tempio sufi
ISLAMABAD, 6. È salito a 18 morti e
25 feriti il bilancio di un attacco
suicida avvenuto ieri nella provin-
cia centrale pachistana del Baluchi-
stan, già epicentro delle violenze
jihadiste. L’attacco ha colpito un
tempio sufi nel distretto di Jhal
Magsi.
Un amministratore locale, Assa-
dullah Kakar, ha precisato che tra
le vittime vi sono anche un agente
di polizia e tre bambini.
L’attentato, avvenuto nelle vici-
nanze della località di Dargah Fa-
tehpur, ha reso noto il Site Intelli-
gence Group, è stato rivendicato
dal cosiddetto stato islamico (Is)
attraverso l’agenzia di stampa
Amaq.
«Al momento dell’attacco era in
corso una cerimonia» ha detto il
portavoce del governo locale, An-
warul Haq Kakar. Tra le vittime c’è
anche un poliziotto che aveva cer-
cato — stando alle testimonianze —
di fermare l’attentatore che è invece
riuscito a farsi esplodere davanti
all’ingresso del luogo di culto.
Nell’edificio, quando l’attentatore
si è fatto esplodere, erano presenti
centinaia di fedeli.
Lo scorso novembre 52 persone,
donne e bambini compresi, sono ri-
maste uccise e 102 ferite in un at-
tentato suicida contro un altro san-
tuario della provincia del Baluchi-
stan, che confina con Afghanistan
e Iran.
Possibili misure
restrittive
sull’uso delle armi
negli Stati Uniti
WASHINGTON, 6. La National Rifle
Association (Nra), la più potente
lobby delle armi attiva negli Stati
Uniti, apre uno spiraglio sulla pos-
sibilità di misure restrittive. Dopo
la strage di Las Vegas, la lobby si è
detta pronta a collaborare con
l’amministrazione per regolamenta-
re l’uso del “bump stock”, un con-
gegno in grado di trasformare le
armi semi-automatiche in automati-
che, aumentandone la frequenza di
tiro. Si tratta di un’apertura del
tutto inusuale per la Nra, solita-
mente impermeabile a qualunque
tentativo di riformare le leggi sul
possesso delle armi. La Casa Bian-
ca, ha riferito la portavoce Sarah
Sanders, ha manifestato apprezza-
mento per l’apertura della lobby.
tre anni fa, quando si opposero
all’avanzata dell’Is, è al centro di
una contesa tra il governo centrale
di Baghdad e quello del Kurdistan
iracheno. Si tratta di una regione
ricca di petrolio, abitata da una po-
polazione mista di curdi, arabi e
turcomanni. Inevitabile che la
sconfitta dell’Is provochi un au-
mento delle tensioni tra le forze
anti-jihadiste.
Non a caso ieri il premier Abadi
ha fatto appello alle milizie curde
perché continuino a cooperare nel-
la lotta contro il terrorismo interna-
zionale.
Intanto a ovest di Mosul milizie
tribali che fanno parte delle forze
della Mobilitazione popolare han-
no respinto un contrattacco dei
jihadisti nei pressi del villaggio di
Saqqar. I combattimenti, con cin-
que miliziani dell’Is e uno delle
forze lealiste rimasti uccisi, fanno
capire che gli uomini di Al Ba-
ghdadi sono sempre in grado di
tornare ad attaccare anche nelle zo-
ne da cui si sono ritirati.
La Turchia
vieta i voli
verso il Kurdistan
ANKARA, 6. La Turchia chiuderà
presto lo spazio aereo e i confi-
ni con il nord dell’Iraq in rispo-
sta al referendum del 25 settem-
bre sull’indipendenza del Kur-
distan iracheno. Lo ha afferma-
to il presidente turco Recep
Tayyip Erdoğan. «Lo spazio ae-
reo verrà chiuso. I voli sono già
stati vietati», ha detto il capo di
stato sottolineando che «non
finisce qui, questo è solo l’ini-
zio».
Per Erdoğan la decisione del-
la leadership del Kurdistan ira-
cheno di procedere con il refe-
rendum sull’indipendenza mal-
grado l’opposizione della comu-
nità internazionale, dimostra
l’«assoluta ingratitudine» del
governo regionale. Baghdad da
parte sua considera «illegittimo»
e «incostituzionale» il voto, che
ha visto il trionfo del «sì».
Turchia e Iran sono tra i paesi
che maggiormente si oppongo-
no all’ipotesi di un Kurdistan
iracheno indipendente e assieme
all’Iraq stanno adottando una
strategia congiunta per sanzio-
nare il governo della regione au-
tonoma del Kurdistan. «Non
permetteremo che la sicurezza
della nostra regione e del nostro
paese venga messa a rischio solo
perché qualcuno vuole realizzare
il suo sogno d’infanzia», ha det-
to Erdoğan.
La tempesta Nate provoca 23 morti
Una strada pesantemente danneggiata, in Costa Rica, dalla tempesta tropicale Nate (Ap)
L’OSSERVATORE ROMANO
legano Arabia Saudita e Russia
MOSCA, 6. Un evento storico: così il
presidente russo, Vladimir Putin, ha
definito la visita di re Salman in
Russia. Ieri il monarca dell’Arabia
Saudita è stato ricevuto per la prima
volta al Cremlino. Molti gli argo-
menti in agenda: dalla spinosa que-
stione siriana alla cooperazione bila-
terale, soprattutto in materia di ener-
gia e difesa.
I punti di vista di Russia e Arabia
Saudita «coincidono» su molte pro-
blematiche «regionali e internaziona-
li», ha detto Salman bin Abdulaziz
Al Saud al termine dei colloqui. Tra
le questioni strategiche di primaria
importanza a livello internazionale,
c’è la crisi siriana. Al proposito, Mo-
sca ha detto di sostenere lo sforzo
saudita per «unificare l’opposizione»
e portarla ai negoziati di Ginevra.
Riad ha lodato il formato di incontri
organizzato ad Astana tra Russia,
Turchia e Iran.
Sul piano energetico, Russia e
Arabia Saudita producono insieme il
25 per cento del petrolio mondiale e
in questi anni di crisi hanno coope-
rato per stabilizzare i prezzi del
greggio, con un’intesa che secondo
re Salman «va ampliata». Riad ha
rinnovato il suo impegno a investire
dieci miliardi di dollari in Russia,
soprattutto in infrastrutture e pro-
getti energetici. In più verrà creato
un fondo d’investimento congiunto
da almeno un miliardo di dollari.
In America centrale
Re Salman ricevuto per la prima volta al Cremlino
Energia e difesa
L’Arabia Saudita si è detta interessa-
ta al settore del gas naturale, che
Mosca, pur con qualche ritardo, sta
iniziando a sviluppare in modo in-
calzante. Stando alla televisione emi-
ratina Al Arabiya, Riad ha accettato
Re Salman e Vladimir Putin al Cremlino (Reuters)
SAN JOSÉ, 6. La tempesta tropicale
Nate causa morti e distruzioni in
America centrale. In totale si regi-
strano 23 decessi e 27 dispersi a
causa della perturbazione. I paesi
maggiormente colpiti sono il
Nicaragua, con undici morti, e la
Costa Rica, dove hanno perso la
vita otto persone e 17 risultano di-
sperse.
Sempre in Costa Rica si sono
registrate forti inondazioni e sette-
mila persone sono state costrette
ad abbondanare le proprie case.
Ci sono, inoltre, secondo il
Centro uragani degli Stati Uniti,
concrete possibilità che Nate si
possa trasformare in un uragano,
con conseguenze ancor peggiori.
La tempesta tropicale si appresta
ad abbandonare la costa orientale
dell’Honduras e potrebbe prende-
re forza nel corso della sua traiet-
toria verso il golfo del Messico.
Edifici colpiti dalle bombe
nella città di Raqqa (Reuters)
Denuncia della Croce rossa internazionale
Escalation di violenze
in Siria
DAMASCO, 6. Il livello dei combatti-
menti e delle violenze in Siria regi-
stra «il picco più alto dalla battaglia
di Aleppo est, l’anno scorso». La de-
nuncia arriva dal Comitato interna-
zionale della Croce rossa (Cicr), che
si dice preoccupato «per i bilanci di
centinaia di vittime civili e la distru-
zioni di scuole e ospedali». Da due
settimane, si legge in un comunica-
to, «abbiamo assistito a un allarman-
te aumento delle operazioni militari
che hanno portato alla morte di
molti civili».
Marianne Gasser, capo della dele-
gazione del Cicr in Siria, ha traccia-
to un quadro drammatico della si-
tuazione.
Raqqa, Deir Ezzor e la zona rura-
le a ovest di Aleppo non sono le so-
le località che registrano una ripresa
dei combattimenti. Anche molte aree
di de-escalation — stabilite dai recen-
ti accordi di Astana tra Russia, Tur-
chia e Iran — sono interessate, tra
di acquistare gli avanzati sistemi
missilistici russi S-400. È certo che
Mosca e Riad hanno firmato un
contratto per la produzione in Ara-
bia Saudita dei fucili d’assalto Kala-
shnikov Ak-103, versione moderna
Farc sospettate
di un attacco in Colombia
BO GOTÁ, 6. Quattro persone sono
rimaste uccise e quattordici ferite in
un attacco compiuto contro contadi-
ni nella città colombiana di Tuma-
co, lungo la costa dell’Oceano Paci-
fico. Secondo fonti governative, gli
autori dell’assalto sarebbero stati al-
cuni membri di una fazione dissi-
dente delle Farc (Forze armate rivo-
luzionarie della Colombia), che si è
rifiutata di deporre le armi in segui-
to all’accordo di pace dell’anno
scorso.
Il ministero della difesa colombia-
no ha affermato che ribelli, legati
all’ex Fronte Daniel Aldana, avreb-
bero lanciato cinque colpi di mor-
taio e aperto il fuoco sui contadini.
Secondo lo stesso ministero, i mem-
bri dissidenti delle Farc avrebbero
ordinato ai contadini di scontrarsi
con pattuglie dell’esercito che scor-
tavano dei civili dediti all’eradica-
zione della coca nella zona.
pagina 3
cui Idlib, l’area rurale di Hama e
Ghouta orientale.
Gli scontri negli ultimi dieci gior-
ni hanno danneggiato dieci ospedali,
impedendo a centinaia di migliaia di
persone ad accedere all’assistenza sa-
nitaria più elementare. E i combatti-
menti attualmente intorno a Deir
Ezzor, nel nord est del paese, affer-
ma il Cicr, «potrebbero danneggiare
i sistemi di approvvigionamento idri-
co della città».
Nessuna operazione militare «do-
vrebbe essere effettuata senza tener
conto della situazione dei civili e
delle infrastrutture essenziali per la
loro sopravvivenza» ha dichiarato
Robert Mardini, direttore regionale
del Cicr per il Medio oriente. «La
vittoria a tutti i costi non è solo con-
traria al diritto. È anche inaccettabi-
le se giunge al prezzo di così tante
vite di civili» ha aggiunto, esortando
le parti in conflitto a rispettare il di-
ritto umanitario internazionale.
del celebre mitra d’epoca sovietica
Ak-47. In tutto — scrive il quotidiano
russo «Kommersant» — la Russia
punta a fornire ai sauditi un pac-
chetto di armamenti di un valore to-
tale di tre miliardi di dollari.
Secondo un attivista locale, al
momento dell’attacco non presente
nella zona ma che ha parlato sulla
base di testimonianze ascoltate, sa-
rebbero state le forze di sicurezza di
Bogotá ad aprire il fuoco. L’attivista
ha riferito ai media locali che in
realtà non c’erano ex membri delle
Farc nella zona e che i contadini lo-
cali, fortemente dipendenti dalla
coltivazione della coca per la pro-
pria sopravvivenza, stavano prote-
stando contro il tentativo delle forze
di sicurezza di sradicare le coltiva-
zioni.
La coltivazione della coca, che è
strettamente legata al traffico di
droga, ha causato e continua a cau-
sare problemi di sicurezza in Co-
lombia. Sempre più spesso si regi-
strano, nel paese latinoamericano,
scontri tra i coltivatori della pianta e
le forze di sicurezza che distruggo-
no le coltivazioni.
pagina 4 sabato 7 ottobre 2017
Le offese e gli abusi nei confronti
dei minori attraverso internet
costituiscono «crimini contro cui
bisogna procedere con intelligenza
e determinazione, allargando
la collaborazione dei governi
e delle forze dell’ordine a livello
globale, come globale è diventata
la rete». È uno dei passaggi più
significativi e attuali del discorso
che Papa Francesco ha rivolto
venerdì mattina, 6 ottobre,
nella Sala Clementina,
ai partecipanti al congresso «Child
dignity in the digital world»,
svoltosi alla Pontificia università
Gregoriana.
Eminenze,
Signor Presidente del Senato,
Signora Ministro,
Magnifico Rettore,
Signori Ambasciatori, distinte
Autorità, Professori, Signore e
Signori,
ringrazio il Rettore dell’Universi-
tà Gregoriana, P. Nuno da Silva
Gonçalves, e la ragazza rappre-
sentante dei giovani per le loro
cortesi e interessanti parole di in-
troduzione a questo nostro incon-
tro. Ringrazio tutti voi per la vo-
stra presenza qui questa mattina,
per avermi comunicato i risultati
del vostro lavoro e soprattutto per
aver condiviso le vostre preoccu-
pazioni e il vostro impegno per
affrontare insieme, in favore dei
minori di tutto il mondo, un pro-
blema nuovo e gravissimo, carat-
teristico del nostro tempo. Un
problema che non era ancora sta-
to studiato e discusso collegial-
mente, con il concorso di tante
competenze e figure di responsa-
bilità diverse, come avete voluto
fare in questi giorni: il problema
della protezione efficace della di-
Difesa
intransigente
«Davanti alle sfide del mondo digitale che
non conosce confini, e in situazioni dove
spesso il diritto si sente impotente, è indi-
spensabile la collaborazione internazionale e
interdisciplinare nella difesa intransigente
della dignità dei minori». Lo ha rimarcato il
gesuita Nuno da Silva Gonçalves, rettore del-
la Gregoriana, salutando il Papa all’inizio
dell’udienza.
Oragnizzata dal Centro per la protezione
dei minori dell’ateneo romano, «con la colla-
borazione attiva e indispensabile di diversi
partner e sostenitori», l’iniziativa «è l’espres-
sione — ha assicurato il rettore — del nostro
profondo impegno nella difesa della dignità
dei minori, anche nel campo specifico delle
tecnologie dell’informazione e della comuni-
cazione». Esperti provenienti da aree molto
diversificate, in rappresentanza del mondo
universitario, della politica, delle religioni,
delle aziende tecnologiche, delle forze di si-
curezza e di molteplici organizzazioni della
società civile, per tre giorni si sono confron-
tati nella consapevolezza che — ha spiegato il
gesuita — «le tecnologie digitali abbattono
confini, rendono immediata la comunicazio-
ne, ci avvicinano e ci permettono di aver cu-
ra gli uni degli altri», ma al contempo «sono
anche occasione di sfruttamento e di oltrag-
gio alla dignità dei più deboli e indifesi, in
modo particolare dei minori». Per questo, ha
concluso, «siamo fiduciosi che abbiamo com-
piuto un passo importante in questo proces-
so di collaborazione che è nostro fermo pro-
posito continuare ad approfondire e svilup-
pare»; forti anche dell’incoraggiamento del
Pontefice, così come della sua azione e delle
sue parole «in difesa dei bambini, afflitti da
tanti mali quali guerre e povertà, ma anche
esposti alle nuove sfide dell’età digitale, co-
me ad esempio le varie forme di sfruttamento
a scopo sessuale».
Subito dopo, a nome dei minori del mon-
do la sedicenne irlandese Muireann O’Car-
roll ha presentato al Papa un sommario dei
contenuti della Dichiarazione di Roma, che
rappresenta il documento conclusivo appro-
vato dai partecipanti al congresso, i cui lavori
si erano aperti martedì 3 ottobre.
gnità dei minori nel mondo digi-
tale.
Il riconoscimento e la difesa
della dignità della persona umana
è principio e fondamento di ogni
retto ordine sociale e politico, e la
Chiesa ha riconosciuto la Dichia-
razione universale dei diritti
dell’uomo (1948) come una «vera
pietra miliare sulla via del pro-
gresso morale dell’umanità» (cfr.
Discorsi di Giovanni Paolo II
all’Onu nel 1979 e nel 1995). Nel-
la stessa linea, ben consapevole
che i fanciulli sono fra i primi a
dover ricevere attenzione e prote-
zione, la Santa Sede ha salutato
con favore la Dichiarazione dei
diritti del fanciullo (1959) e ha
aderito alla relativa Convenzione
(1990) e ai due Protocolli facolta-
tivi (2001). La dignità e i diritti
dei fanciulli devono infatti essere
protetti dagli ordinamenti giuridi-
ci come beni estremamente pre-
ziosi per tutta la famiglia umana
(cfr. Compendio della Dottrina So-
ciale della Chiesa, nn. 244-245).
Su questi principi ci troviamo
quindi pienamente e saldamente
concordi e sulla base di essi dob-
biamo anche operare concorde-
mente. Dobbiamo farlo con deci-
sione e con vera passione, guar-
dando con tenerezza a tutti i bim-
bi che vengono al mondo, ogni
giorno e sotto ogni cielo, biso-
gnosi anzitutto di rispetto, ma
anche di cura e di affetto per po-
ter crescere in tutta la meraviglio-
sa ricchezza delle loro potenziali-
tà.
La Scrittura ci parla della per-
sona umana creata da Dio a pro-
pria immagine. Quale affermazio-
ne più forte si può fare sulla sua
dignità? Il Vangelo ci parla
dell’affetto e dell’accoglienza di
Gesù per i bambini, che Egli
prende fra le braccia e benedice
(cfr. Mc 10, 16), perché «a chi è
come loro appartiene il Regno dei
cieli» (Mt 19, 14). E le parole più
dure di Gesù sono proprio per
chi dà scandalo ai piccoli: «Con-
viene che gli venga appesa al col-
lo una macina da mulino e sia
gettato nel profondo del mare»
(Mt 18, 6). Dobbiamo dunque
dedicarci alla protezione della di-
gnità dei minori con tenerezza ma
anche con grandissima determina-
zione, contrastando con tutte le
forze quella cultura dello scarto
che oggi si manifesta in molti
modi a danno soprattutto dei più
deboli e dei più vulnerabili, come
sono appunto i minori.
Viviamo un mondo nuovo, che
quando eravamo giovani non
avremmo neppure potuto imma-
ginare. Lo definiamo con due
semplici parole — “mondo digitale
- digital world” — ma è il frutto di
uno straordinario impegno della
scienza e della tecnica, che ha tra-
sformato in pochi decenni il no-
stro ambiente di vita e il nostro
modo di comunicare e di vivere, e
sta trasformando in un certo sen-
so il nostro stesso modo di pensa-
re e di essere, influendo in pro-
fondità sulla percezione delle no-
stre possibilità e della nostra
identità.
Da una parte ne siamo come
ammirati e affascinati, per le po-
tenzialità bellissime che ci apre,
dall’altra suscita in noi timore e
forse paura, quando vediamo la
rapidità di questo sviluppo, i pro-
blemi nuovi e non previsti che ci
pone, le conseguenze negative —
quasi mai volute eppure reali —
che porta con sé. Giustamente ci
domandiamo se siamo capaci di
guidare i processi che noi stessi
abbiamo messo in moto, se non ci
stanno sfuggendo di mano, se
stiamo facendo abbastanza per te-
nerli sotto controllo.
È questa la grande domanda
esistenziale dell’umanità di oggi
di fronte a diversi aspetti della
crisi globale, che è insieme am-
bientale, sociale, economica, poli-
tica, morale e spirituale.
Voi vi siete riuniti, rappresen-
tanti di diverse discipline scienti-
fiche, di diversi campi di impe-
gno operativo nelle comunicazio-
ni digitali, nelle leggi e nella poli-
tica, proprio perché siete coscienti
della serietà di queste sfide con-
nesse al progresso scientifico-tec-
nico, e con lungimiranza avete
concentrato la vostra attenzione
su quella sfida che probabilmente
è la più cruciale di tutte per l’av-
venire della famiglia umana: la
protezione della dignità dei gio-
vani, della loro crescita sana, della
loro gioia e della loro speranza.
Sappiamo che oggi i minori so-
no più di un quarto degli oltre tre
miliardi di utilizzatori di internet,
e questo vuol dire che oltre 800
milioni di minori navigano nella
rete. Sappiamo che nella sola In-
dia nell’arco di due anni oltre 500
milioni di persone avranno acces-
so alla rete, e la metà di esse sa-
ranno minori. Che cosa trovano
nella rete? E come sono conside-
rati da chi, in diversi modi, ha
potere sulla rete?
Dobbiamo avere gli occhi aper-
ti e non nasconderci una verità
che è spiacevole e non vorremmo
vedere. Del resto, non abbiamo
forse capito abbastanza in questi
anni che nascondere la realtà de-
gli abusi sessuali è un errore gra-
vissimo e fonte di tanti mali? Al-
lora, guardiamo la realtà, come
l’avete guardata voi in questi
giorni. Nella rete dilagano feno-
meni gravissimi: la diffusione di
immagini pornografiche sempre
più estreme perché con l’assuefa-
zione si alza la soglia di stimola-
zione; il crescente fenomeno del
sexting fra i giovani e le ragazze
che usano i social media; il bulli-
Anonimo, «Deep Web»
smo che si esprime sempre più
online ed è vera violenza morale e
fisica contro la dignità degli altri
giovani; la sextortion; l’adescamen-
to dei minori a scopo sessuale tra-
mite la rete è ormai un fatto di
cui le cronache parlano continua-
mente; per arrivare fino ai crimini
più gravi e spaventosi dell’orga-
nizzazione online del traffico del-
le persone, della prostituzione,
perfino dell’ordinazione e della
visione in diretta di stupri e vio-
lenze su minori commessi in altre
parti del mondo. La rete ha per-
ciò un suo aspetto oscuro e delle
da contrastare con determinazione
sue regioni oscure (la dark net)
dove il male trova modi sempre
nuovi e più efficaci, pervasivi e
capillari per agire ed espandersi.
La vecchia diffusione della porno-
grafia a mezzo stampa era un fe-
nomeno di piccole dimensioni ri-
spetto a ciò che sta avvenendo
oggi in misura rapidamente cre-
scente attraverso la rete. Di tutto
questo, avete parlato con chiarez-
za, in modo documentato e ap-
profondito, e ve ne siamo grati.
Di fronte a tutto ciò restiamo
certamente inorriditi. Ma purtrop-
po restiamo anche disorientati.
Come sapete bene e ci insegnate,
caratteristica della rete è proprio
la sua natura globale, che copre il
pianeta superando ogni confine,
diventando sempre più capillare,
raggiungendo dovunque ogni ge-
nere di utilizzatore, anche i bam-
bini, tramite dispositivi mobili
sempre più agili e maneggevoli.
Perciò oggi nessuno al mondo,
nessuna autorità nazionale da sola
si sente capace di abbracciare
adeguatamente e di controllare le
dimensioni e lo sviluppo di questi
fenomeni, che si intrecciano e si
collegano con altri problemi
drammatici connessi alla rete, co-
me i traffici illeciti, la criminalità
economica e finanziaria, il terrori-
smo internazionale. Anche dal
punto di vista educativo ci sentia-
mo disorientati, perché la rapidità
dello sviluppo mette “fuori gioco”
le generazioni più anziane, ren-
dendo difficilissimo o quasi im-
possibile il dialogo fra le genera-
zioni e la trasmissione equilibrata
delle norme e della saggezza di
vita acquisita con l’esperienza de-
gli anni.
Ma non dobbiamo lasciarci do-
minare dalla paura, che è sempre
una cattiva consigliera. E nemme-
no lasciarci paralizzare dal senso
di impotenza che ci opprime di
fronte alla difficoltà del compito.
Siamo invece chiamati a mobili-
tarci insieme, sapendo che abbia-
mo bisogno gli uni degli altri per
L’OSSERVATORE ROMANO
Crimini gravissimi
Il Papa denuncia l’abuso e l’offesa della dignità dei minori nel mondo digitale
cercare e trovare le vie e gli atteg-
giamenti corretti per dare risposte
efficaci. Dobbiamo aver fiducia
che «è possibile allargare nuova-
mente lo sguardo, e la libertà
umana è capace di limitare la tec-
nica, di riorientarla e di metterla
al servizio di un altro tipo di pro-
gresso, più sano, più umano, più
sociale e più integrale» (Enc.
Laudato si’, 112).
Perché questa mobilitazione sia
efficace, vi invito a contrastare de-
cisamente alcuni possibili errori
di prospettiva. Mi limito ad indi-
carne tre.
Il primo è sottovalutare il dan-
no che viene fatto ai minori dai
fenomeni prima ricordati. La dif-
ficoltà di arginarli ci può indurre
nella tentazione di dire: «In fon-
do la situazione non è poi così
grave...». Ma i progressi della
neurobiologia, della psicologia,
della psichiatria, portano invece a
rilevare l’impatto profondo delle
immagini violente e sessuali sulle
menti malleabili dei bambini, a ri-
conoscere i disturbi psicologici
che si manifestano nella crescita,
le situazioni e i comportamenti di
dipendenza, di vera schiavitù
conseguenti all’abuso nel consu-
mo di immagini provocanti o vio-
lente. Sono disturbi che incide-
ranno pesantemente sull’intera vi-
ta dei bambini di oggi.
E qui mi sia permesso di fare
un’osservazione. Giustamente si
insiste sulla gravità di questi pro-
blemi per i minori, ma di riflesso
si può sottovalutare o cercare di
far dimenticare che esistono an-
che problemi per gli adulti e che
il limite di distinzione fra la mi-
nore e la maggiore età è necessa-
rio per le normative giuridiche,
ma non è sufficiente per affronta-
re le sfide, perché la diffusione
della pornografia sempre più
estrema e degli altri usi impropri
della rete non solo causa disturbi,
dipendenze e gravi danni anche
fra gli adulti, ma incide effettiva-
mente anche sull’immaginario
sabato 7 ottobre 2017 pagina 5
dell’amore e sulle relazioni tra i media e strumenti informatici limiti. Giustamente sono presenti di crimini, contro cui bisogna
sessi. E sarebbe una grave illusio- sempre più potenti, capillari e ve- fra voi anche rappresentanti di procedere con intelligenza e de-
ne pensare che una società in cui loci, devono investire in ciò una chi deve fare le leggi e di chi de- terminazione, allargando la colla-
il consumo abnorme del sesso parte proporzionalmente conside- ve farle osservare a garanzia e tu- borazione dei governi e delle for-
nella rete dilaga fra gli adulti sia revole dei loro grandi proventi tela del bene comune e delle sin- ze dell’ordine a livello globale,
poi capace di proteggere efficace- economici. Ma è anche necessario gole persone. La rete ha aperto come globale è diventata la rete.
mente i minori. che, all’interno stesso della dina- uno spazio nuovo e larghissimo Di tutto questo avete discusso
mica dello sviluppo tecnico, la di libera espressione e scambio
Il secondo errore è pensare che fra voi, e nella “D ichiarazione”
forza dell’esigenza etica sia sentita delle idee e delle informazioni. È
le soluzioni tecniche automatiche, che poco fa mi avete presentato
dai suoi attori e protagonisti con certamente un bene, ma, come
i filtri costruiti in base ad algorit- avete indicato diverse delle dire- Si tratta di risvegliare la consa- vizio, di essere creativi nell’educa-
molta maggiore urgenza, in tutta vediamo, ha anche offerto stru-
mi sempre più raffinati per identi- zioni in cui va promossa la colla- pevolezza della gravità dei pro- zione dei giovani a un adeguato
ficare e bloccare la diffusione del- la sua ampiezza e nelle sue diver- menti nuovi per attività illecite borazione concreta fra tutti gli at- blemi, di fare leggi adeguate, di uso di internet — che sia sano per
se implicazioni.
le immagini abusive e dannose orribili e, nel campo di cui ci oc- tori, chiamati a impegnarsi per af- controllare gli sviluppi della tec- loro stessi e per gli altri minori —,
cupiamo, per l’abuso e l’offesa
siano sufficienti per fronteggiare i E qui ci troviamo a fare i conti frontare la grande sfida della dife- nologia, di identificare le vittime di sviluppare la sensibilità e la
della dignità dei minori, per la
problemi. Certamente si tratta di con il terzo possibile errore di sa della dignità dei minori nel e perseguire i colpevoli di crimini, formazione morale, di continuare
misure necessarie. Certamente le prospettiva, che consiste nella vi- corruzione delle loro menti e la mondo digitale. Appoggio con di assistere i minori colpiti per la ricerca scientifica in tutti i cam-
imprese che mettono a disposizio- sione ideologica e mitica della re- violenza sui loro corpi. Qui non molta decisione e con slancio gli riabilitarli, di aiutare gli educatori pi connessi con questa sfida.
ne di milioni di persone social te come regno della libertà senza si tratta di esercizio di libertà, ma impegni che vi assumete. e le famiglie a svolgere il loro ser-
Giustamente esprimete l’auspi-
cio che anche i leader religiosi e
le comunità di credenti partecipi-
no a questo sforzo comune, met-
tendo in campo tutta la loro espe-
rienza, la loro autorevolezza e ca-
La Dichiarazione di Roma pacità educativa e di formazione
morale e spirituale. In effetti, solo
la luce e la forza che vengono da
Dio ci possono permettere di af-
frontare le nuove sfide. Per quan-
to riguarda la Chiesa Cattolica,
Pubblichiamo la traduzione italiana della glia e devono compiere continue innova- 4 – Ai leader delle compagnie tecnolo- mento sessuale e migliorino le modalità
voglio assicurare la sua disponibi-
«Dichiarazione di Roma», il cui testo inte- zioni per garantire una migliore prote- giche, perché si impegnino a sviluppare di segnalazione e di cura.
lità e il suo impegno. Come tutti
grale è stato consegnato al Pontefice durante zione dei minori. Dobbiamo anche solle- e implementare nuovi strumenti e tecno- sappiamo, la Chiesa Cattolica ne-
l’udienza. logie per contrastare la proliferazione 9 – Alle istituzioni private e governati-
citare le famiglie, i vicinati, le comunità gli anni recenti è diventata sem-
delle immagini di abuso sessuale in in- ve, perché accrescano le risorse per i pro-
di ogni parte del mondo e gli stessi bam- pre più consapevole di non aver
La vita di ogni bambino è unica, impor- ternet e impedire la ridistribuzione delle fessionisti in ambito psichiatrico e gli
bini perché siano più consapevoli provveduto a sufficienza al pro-
tante e preziosa, e ogni bambino ha di- immagini dei minori identificati come esperti di altre forme di cura, in modo
dell’impatto esercitato da internet sui mi- prio interno alla protezione dei
ritto alla dignità e alla sicurezza. Oggi, vittime. da incrementare i servizi di cura e riabili-
nori. minori: sono venuti alla luce fatti
però, la società globale sta mancando
profondamente nel proteggere i suoi
Disponiamo già di piattaforme potenti
e di leader importanti a livello globale
tazione per i bambini che sono stati abu-
sati e sfruttati.
gravissimi di cui abbiamo dovuto
riconoscere le responsabilità di
bambini. Milioni di minori sono abusati
e sfruttati nei modi più tragici e indescri-
che stanno compiendo progressi signifi-
10 – Per le autorità con responsabi-
fronte a Dio, alle vittime e alla
cativi per la realizzazione di queste aspi- pubblica opinione. Proprio per
vibili, in una misura senza precedenti, in lità nell’ambito della pubblica sani-
razioni. Il Centre for Child Protection questo, per le drammatiche espe-
tutto il mondo. tà, perché promuovano la ricerca
della Pontificia Università Gregoriana rienze fatte e per le competenze
I progressi tecnologici esponenziali e sull’impatto che l’esposizione al-
porta avanti un lavoro internazionale in acquisite nell’impegno di conver-
la loro integrazione nella nostra vita la esplicita ed estrema porno-
favore della protezione in 30 paesi e 4 sione e purificazione, la Chiesa
quotidiana non stanno cambiando solo grafia online esercita sulla sa-
continenti. WePROTECT Global Alliance, sente oggi un dovere particolar-
quello che facciamo e come lo facciamo, lute dei bambini e degli ado-
fondata nel Regno Unito, in collabora- mente grave di impegnarsi in mo-
ma stanno cambiando chi siamo. Gran lescenti.
zione con l’Unione europea e gli Stati do sempre più profondo e lungi-
parte dell’impatto di questi cambiamenti
Uniti, riunisce in questa battaglia 70 na- mirante per la protezione dei mi-
è stato decisamente positivo. Tuttavia, 11- Ai leader dei governi
dobbiamo affrontare il lato oscuro di zioni, 23 compagnie tecnologiche e mol- nori e la loro dignità, non solo al
di tutto il mondo, ai corpi
questo nuovo mondo, un mondo che sta te organizzazioni internazionali. suo interno, ma in tutta la società
legislativi, alle industrie pri-
rendendo possibile un gran numero di Le Nazioni Unite sono alla guida di e in tutto il mondo; e ciò non da
vate e alle istituzioni religio-
mali sociali capaci di ferire i membri più uno sforzo globale per raggiungere sola — perché evidentemente in-
se, perché promuovano e rea-
vulnerabili della società. l’Obiettivo per lo Sviluppo Sostenibile sufficiente — ma dando la propria
lizzino tecniche per impedire
Mentre è fuor di dubbio che internet 16.2, per sradicare la violenza contro i collaborazione fattiva e cordiale a
ai bambini e ai giovani di avere
crei numerosi benefici e molteplici op- bambini entro il 2030, in particolare at- tutte le forze e le componenti del-
accesso a contenuti internet a cui
portunità in termini di inclusione sociale traverso la partnership globale “End Vio- la società che si vogliono impe-
deve poter accedere solo pubblico
e livello di istruzione, oggigiorno conte- lence Against Children”. gnare nella stessa direzione. In
adulto.
nuti sempre più estremi e disumanizzanti Si tratta di un problema che non può questo senso, essa aderisce
sono letteralmente a portata di mano dei all’obiettivo di «porre fine al-
essere risolto da una nazione, un’impresa 12 – Ai governi, alle industrie private e
bambini. La proliferazione dei social me- Il logo del congresso l’abuso, allo sfruttamento, al traf-
o una religione da sola, è un problema alle istituzioni religiose, perché intra-
dia comporta che atti insidiosi come fico e ad ogni forma di violenza e
globale che richiede soluzioni globali. prendano campagne globali di sensibiliz-
cyberbullismo, molestie e sextortion stia- di tortura nei confronti dei mino-
Richiede che costruiamo una consapevo- zazione rivolte ai bambini e ai giovani,
no diventando sempre più comuni. Nello ri» enunciato dalle Nazioni Unite
lezza diffusa e mobilitiamo azioni da 5 – Ai ministeri mondiali della sanità per formarli e fornir loro gli strumenti
specifico, l’ampiezza e la portata nell’Agenda per lo sviluppo soste-
parte di tutti i governi, tutte le fedi reli- pubblica e ai leader delle organizzazioni necessari per un uso sicuro e responsabi-
dell’abuso sessuale di minori e dello giose, tutte le imprese e istituzioni. nibile 2030 (Obiettivo 16.2).
sfruttamento online è sconvolgente. Un non governative, perché accrescano le le di internet e per evitare che sia fatto
La Dichiarazione di Roma lancia un azioni per salvare le vittime di minore del male a tanti loro coetanei. In moltissime occasioni e in
grandissimo numero di immagini di abu- appello ad agire: tanti Paesi diversi i miei occhi in-
so sessuale di bambini e giovani è dispo- età e migliorino i programmi di cura per
le vittime di abuso e di sfruttamento ses- 13 – Ai governi, alle industrie private e contrano quelli dei bambini, po-
nibile online e cresce senza sosta. 1 – Alle autorità mondiali, perché in- veri e ricchi, sani e malati, gioiosi
Il deleterio impatto della pornografia suale. alle istituzioni religiose, perché intra-
traprendano campagne globali di sensibi- prendano iniziative globali di sensibiliz- e sofferenti. Essere guardati dagli
sulla mente malleabile dei bambini è un occhi dei bambini è un’esperienza
lizzazione per educare e informare le 6 – Alle agenzie governative, alla so- zazione per rendere i cittadini di ogni
ulteriore grave danno a cui la rete li che tutti conosciamo e che ci toc-
persone nel mondo rispetto alla gravità e cietà civile e le forze dell’ordine, perché paese più attenti e consapevoli rispetto
espone.
all’estensione dell’abuso e dello sfrutta- lavorino per migliorare il riconoscimento all’abuso e allo sfruttamento sessuale dei ca fino in fondo al cuore, e che ci
Noi condividiamo la visione di un in-
mento dei bambini di tutto il mondo, e e l’identificazione delle vittime, e assicu- minori, e perché li incoraggino a segna- obbliga anche a un esame di co-
ternet che sia accessibile a tutti. Tuttavia
per spingerle a richiedere interventi da rino il loro aiuto per l’enorme numero di lare casi di abuso e sfruttamento alle au- scienza. Che cosa facciamo noi
crediamo che essa debba comprendere
parte dei leader nazionali. vittime di abuso e sfruttamento sessuale torità competenti, qualora li vedano, ne perché questi bambini possano
anche il riconoscimento del valore non
minorile ancora nascoste. vengano a conoscenza o abbiano il so- guardarci sorridendo e conservino
negoziabile della protezione di tutti i mi-
2 – Alle autorità delle grandi religioni spetto che stiano avvenendo. uno sguardo limpido, ricco di fi-
nori.
Si tratta di sfide enormi, ma non pos- del mondo, perché informino e mobiliti- 7 – Alle forze dell’ordine nel mondo, ducia e di speranza? Che cosa
facciamo perché non venga ruba-
siamo abbatterci né reagire con sconfor- no gli appartenenti a ogni fede religiosa perché accrescano la cooperazione locale In questa era di internet, il mondo af-
affinché si uniscano in un movimento fronta sfide senza precedenti per poter ta loro questa luce, perché questi
to. Dobbiamo lavorare insieme per cer- e globale, al fine di migliorare lo scam-
globale per proteggere i bambini del tutelare i diritti e la dignità dei bambini occhi non vengano turbati e cor-
care soluzioni positive per tutti in grado bio di informazioni in ambito investigati-
mondo. vo e accrescano gli sforzi di collaborazio- e proteggerli dall’abuso e dallo sfrutta- rotti da ciò che incontreranno
di promuovere la responsabilità di cia-
ne rispetto ai crimini contro i minori che mento. Queste sfide richiedono un nuo- nella rete, che sarà parte integran-
scuno. Dobbiamo assicurarci che tutti i
minori abbiano un accesso a internet si- 3 – Ai parlamenti di tutto il mondo, travalicano i confini nazionali. vo modo di pensare e nuovi approcci, te e importantissima del loro am-
curo, per arricchire la loro formazione, le perché migliorino la legislazione per una una più elevata consapevolezza a livello biente di vita?
loro comunicazioni e i loro rapporti. più efficace protezione dei minori e chia- 8 – Alle istituzioni mediche del mon- globale e una leadership ispirata. Per Lavoriamo dunque insieme per
Le imprese che lavorano nell’ambito mino a render conto dei loro crimini co- do, perché incrementino la formazione questa ragione questa Dichiarazione di avere sempre il diritto, il coraggio
delle nuove tecnologie e i governi hanno loro che si rendono responsabili del- dei professionisti sanitari per l’identifica- Roma fa appello a tutti, perché tutti si e la gioia di guardare negli occhi
assunto un ruolo guida in questa batta- l’abuso e dello sfruttamento dei bambini. zione degli indicatori di abuso e sfrutta- ergano a difesa della dignità dei minori. i bambini del mondo. Grazie.
pagina 6
di JUAN CARLOS SCANNONE
Il motto scelto da Bergoglio per
il suo stemma episcopale, che
poi ha conservato da Papa, è
Miserando atque eligendo. In esso
si fa riferimento non soltanto al-
la misericordia di Dio ma anche
al fatto che egli sceglie — Bergo-
glio, come pure ciascuno di noi
— in modo singolare, personaliz-
zato e personalizzante.
L’amore misericordioso del
Padre ama suo Figlio — nella ter-
minologia di Romano Guardini
— come «il concreto vivente» e,
in Cristo, ama singolarmente cia-
scuno e ciascuna di noi come
«concreti viventi», nella nostra
propria unicità irripetibile. Ne
consegue che a un tale tipo di
universalità e singolarità non
corrisponde — in morale — una
mera casistica univoca e astorica,
e nemmeno una morale equivoca
e relativista «di situazione», ma
un accurato discernimento spiri-
tuale personale, come quello che
propone l’esortazione apostolica
Amoris laetitia: discernimento
personale accompagnato da un
discernimento pastorale ecclesia-
le che lo confermi, al fine di tro-
vare la volontà del Padre, secon-
do Cristo come ultimo criterio,
alla luce e attraverso la forza del-
lo Spirito santo. Infatti, il Signo-
Civiltà Cattolica
Anticipiamo ampi stralci di un articolo,
dedicato alle indicazioni contenute
nell’esortazione apostolica postsinodale
Amoris laetitia, che sarà pubblicato sul
prossimo numero di Civiltà Cattolica.
re Gesù e lo Spirito sono, anche
nella pratica del discernimento
personale ed ecclesiale, le due
mani del Padre. Nella storia ogni
volta singolare e unica di quei
«concreti viventi» che siamo noi
esseri umani, è Cristo — come
propone il Vangelo — il criterio
ultimo oggettivo di discernimen-
to, e lo Spirito il suo più intimo
motore soggettivo.
Il capitolo ottavo dell’Amoris
laetitia porta questo titolo: «Ac-
compagnare, discernere e inte-
grare la fragilità». Non è il capi-
tolo centrale dell’esortazione, né
il più importante, ma è quello
che per non pochi è causa di in-
quietudine. Infatti, in esso si
promuove il cammino del discer-
nimento che nasce dalla miseri-
cordia davanti alla fragilità uma-
na; e si continua a riconoscere,
con il concilio Vaticano II, il va-
lore oggettivo della coscienza
soggettiva.
Francesco, già nell’Evangelii
gaudium e nella Laudato si’, ci
raccomandava di «avere cura
Il discernimento richiesto da «Amoris laetitia»
Secondo
lo spirito evangelico
della fragilità» con un atteggia-
mento teologale di misericordia,
perché questa implica amare con
la tenerezza della carità chi è fra-
gile e chi soffre. Nell’Amoris lae-
titia si tratta anzitutto della fra-
gilità delle «famiglie ferite», se-
gno del nostro tempo. Queste
domandano una risposta attua-
lizzata della Chiesa, in quanto
misericordioso «ospedale da
campo», secondo il cuore di Cri-
sto. In essa la compassione amo-
rosa di madre deve associarsi alle
esigenze della verità e della giu-
stizia.
D’altra parte, il capitolo otta-
vo, in linea con la costituzione
conciliare Gaudium et spes, rico-
nosce — secondo l’insegnamento
tradizionale — la dignità della
coscienza morale come ultimo
criterio di moralità de facto. Pa-
storalmente, occorre saperla ri-
spettare, e non pretendere di so-
stituirla, seppure formandola. In-
fatti la coscienza, pur essendo
soggettiva, fa parte della realtà
fattuale e dell’obiettività storica.
Pertanto l’esortazione afferma
che «la coscienza delle persone
dev’essere meglio coinvolta nella
prassi della Chiesa in alcune si-
tuazioni che non realizzano og-
gettivamente la nostra concezio-
ne del matrimonio» (Amoris lae-
titia, 303). Di qui la necessità di
un discernimento sia personale
sia ecclesiale.
In nessun modo si tratta di
cambiare la dottrina sulla castità
prematrimoniale o sull’indissolu-
bilità del matrimonio cristiano,
bensì di ricomprenderne le con-
seguenze, anzitutto rispetto a ciò
che è stato chiamato «stato di
peccato». Va riconosciuto che,
sebbene tale stato si dia oggetti-
vamente, ciò non implica in mo-
do automatico che chi lo vive sia
privato sempre della grazia di
Dio. Pertanto il Papa afferma:
«Un giudizio negativo su una si-
tuazione oggettiva non implica
un giudizio sull’imputabilità o
sulla colpevolezza della persona
coinvolta» (Amoris laetitia, 302).
E poco dopo dice: «A causa dei
condizionamenti o dei fattori at-
tenuanti, è possibile che, entro
una situazione oggettiva di pec-
cato — che non sia soggettiva-
L’OSSERVATORE ROMANO
mente colpevole o che non lo sia
in modo pieno —, si possa vivere
in grazia di Dio, si possa amare,
e si possa anche crescere nella vi-
ta di grazia e di carità, ricevendo
a tale scopo l’aiuto della Chiesa»
(ibidem, 305), compresi i sacra-
menti (cfr. nota 351).
Perciò la Chiesa può cambiare
il suo mandato disciplinare di
negare in quei casi l’assoluzione
e la comunione, senza cambiare
la sua dottrina, ma applicandola
a ogni singola situazione con un
discernimento personale ed ec-
clesiale secondo la carità «discre-
ta». Essa riconosce che unioni di
fatto, meramente civili o di di-
vorziati risposati, possono realiz-
zare l’ideale cristiano «almeno in
modo parziale e analogo» (Amo-
ris laetitia, 292) e «partecipano
alla sua vita [della Chiesa] in
modo incompiuto» (ibidem, 291).
Allo stesso modo la Chiesa «non
manca di valorizzare gli elementi
costruttivi in quelle situazioni
che non corrispondono ancora o
non più al suo insegnamento sul
matrimonio» (292), come pure
«quei segni di amore che in
qualche modo riflettono l’amore
di Dio» (294), che in quei casi si
danno.
Nell’esortazione vengono ri-
cordati i limiti e i condiziona-
menti di vario tipo (biografici,
psicologici, sociali, culturali) del-
la libertà e le già accennate cir-
costanze attenuanti. L’infinità di
situazioni possibili impedisce
che si possa dare «una nuova
normativa generale di tipo cano-
nico» (Amoris laetitia, 300), dato
che le norme generali «nella loro
formulazione non possono ab-
bracciare assolutamente tutte le
situazioni particolari» (ibidem,
304). Di qui l’opzione per il di-
scernimento pastoralmente ac-
compagnato, capace di giungere
a riconoscere che una determina-
ta soluzione, risultato di un di-
scernimento, «per il momento è
la risposta generosa che si può
offrire a Dio, e scoprire con una
certa sicurezza morale che quella
è la donazione che Dio stesso sta
richiedendo in mezzo alla com-
plessità concreta dei limiti, ben-
ché non sia ancora pienamente
l’ideale oggettivo» (303).
Ovviamente, non si esclude la
possibilità dell’autoinganno. Per-
ciò vengono ricordate l’esigenza
dell’accompagnamento ecclesiale
e la convenienza di ascoltare i
maestri spirituali nei loro consi-
gli e regole di discernimento, in
primo luogo sulla necessità di
una vera conversione etica e reli-
giosa. Questa include sempre
una conversione affettiva, per
cercare e trovare l’autentica vo-
lontà di Dio nell’opzione per il
maggior bene possibile in una
determinata circostanza esisten-
ziale e storica, vale a dire in un
determinato «qui e ora», dinami-
camente aperto a nuovi passi di
crescita spirituale.
La Chiesa non lascia sole le
persone in queste situazioni affi-
date alla loro coscienza, ma le
accompagna da madre e maestra
nella loro responsabilità cristiana
libera davanti a Dio. Lo fa anzi-
tutto formandole e informando-
le, e nello stesso tempo dando
loro testimonianza della miseri-
cordia di Dio e restando «atten-
ta al bene che lo Spirito sparge
in mezzo alla fragilità», come
«una Madre che, nel momento
stesso in cui esprime chiaramen-
te il suo insegnamento obiettivo,
“non rinuncia al bene possibile,
benché corra il rischio di
sporcarsi con il fango della
strada”» (Amoris laetitia, 308).
Tutta l’esortazione del Papa insi-
ste su questa formazione delle
coscienze, sebbene né il sinodo
né egli stesso propongano una
«nuova normativa generale» (ibi-
dem, 300). Ma soprattutto si trat-
ta dell’accompagnamento pasto-
rale dei presbiteri nella direzione
spirituale e/o nella confessione:
infatti l’esortazione si riferisce al
«colloquio col sacerdote, in foro
interno». Ciò implica che anche
il sacerdote debba accompagnare
il penitente che discerne, non
soltanto sentendo in qualche
modo simpateticamente ciò che
egli sente, ma anche discernendo
i sentimenti del suo stesso cuore,
in atteggiamento teologale di mi-
sericordia, carità pastorale e in-
differenza ignaziana davanti alla
volontà di Dio.
L’esortazione apostolica di Papa Francesco nella vita della diocesi di Sion
Rinnovamento pastorale
SION, 6. L’accoglienza viene prima
di qualsiasi giudizio ed è la chiave
del rinnovamento pastorale avviato
da Papa Francesco: il vescovo di
Sion, Jean-Marie Lovey, presentan-
do mercoledì scorso le nuove linee-
guida sul matrimonio per la sua
diocesi, ha sottolineato la necessità
di «accogliere senza giudicare» le
persone la cui situazione coniugale
o il cui orientamento sessuale non
sono «in adeguatezza» con la Chie-
sa. «Non si tratta più di escludere
ma di andare incontro agli indivi-
dui per conoscere la loro situazio-
ne», di accogliere, camminare insie-
me, e non di sanzionare a priori, ha
spiegato, annunciando misure
concrete che consentiranno di ap-
plicare quel rinnovamento auspica-
to dal Pontefice dopo il sinodo sul-
la famiglia.
«Alcuni hanno rimproverato ad
Amoris laetitia di svendere il matri-
monio. È falso», ha affermato mon-
signor Lovey, ricordando come la
posizione della Chiesa sul matrimo-
nio cristiano, soprattutto sulla sua
indissolubilità, non cambi. L’esorta-
zione apostolica postsinodale «ri-
corda a più riprese i valori del ma-
trimonio in tutte le sue dimensioni:
fedeltà, amore reciproco, fecondità,
indissolubilità. Tutto è ripetuto in
maniera chiarissima come sfondo di
un’azione pastorale». L’invito con-
tenuto nel capitolo ottavo ad «ac-
compagnare, discernere e integrare
la fragilità» è considerato dal presu-
le svizzero «il modo giusto per
conciliare il dogma e la pastorale».
E il metodo del “caso per caso” per
distinguere e affrontare le singole
situazioni è «il modo giusto per far
dialogare discernimento e accompa-
gnamento», poiché, se «il dogma è
indispensabile», non si può prescin-
dere dal singolo caso concreto, par-
ticolare.
“Accompagnare” resta dunque
per Lovey la parola-chiave di Amo-
ris laetitia ed è anche per questo
che numerosi agenti pastorali della
diocesi sono al secondo anno di
formazione all’accompagnamento
(un corso di due anni dispensato
dal Centre catholique romand de
formations en Église). L’auspicio è
di poter organizzare una pastorale
sabato 7 ottobre 2017
Francesco Nesi
«Accompagnati dalla luna» (2009)
Così crediamo che si ottenga per questa filosofia, il momento
un discernimento personale ed pragmatico del linguaggio fa
ecclesiale responsabile davanti al parte del suo contenuto semanti-
Signore e alla Chiesa, perché in co. Cioè, come spiega Ricœur, il
tali questioni «non esistono modo e l’atteggiamento con cui
“semplici ricette”» (ibidem, 298). si dice qualcosa — nel nostro ca-
Francesco riconosce che a questo so, il linguaggio pastorale — fa
riguardo «due logiche percorro- parte del significato, vale a dire
no tutta la storia della Chiesa: fa parte di ciò che si dice, ovvero
emarginare e reintegrare», e tut- del messaggio che il pastore co-
tavia soltanto la seconda rispon-
de allo spirito del Vangelo e
all’infinito amore compassione-
munica al suo interlocutore. Di
qui l’importanza di una disposi-
zione d’animo pastorale miseri-
vole di Dio. Di conseguenza,
«sono da evitare giudizi che non
tengono conto della complessità
cordiosa nell’accompagnamento
e nel dialogo.
Al contrario, quanti seguono
delle diverse situazioni, ed è ne- la logica non evangelica
cessario essere attenti al modo in dell’emarginazione e dell’esclu-
cui le persone vivono e soffrono sione possono anche affermare
a motivo della loro condizione» qualcosa la cui formulazione
(296). astratta è ortodossa, e tuttavia,
L’importanza che questo at- per l’atteggiamento che assumo-
teggiamento pastorale evangelico no nel comunicarla, stanno di
deve avere sempre — soprattutto fatto trasmettendo — forse senza
nei casi più complicati — viene averne l’intenzione — un messag-
illustrata da due correnti della fi- gio concretamente contrario allo
losofia contemporanea. In primo spirito del Vangelo.
luogo, la fenomenologia esisten- Perciò il Papa, con il suo lin-
ziale ci insegna ad apprezzare guaggio semplice ma profondo,
l’atteggiamento fondamentale — invita i pastori a non emettere
o stato d’animo fondamentale — giudizi duri e a «evitare giudizi
nel suo valore ontologico e di che non tengono conto della
conoscenza della verità. Qualco- complessità delle diverse situa-
sa di simile si potrebbe dire del- zioni» (Amoris laetitia, 296). Nel-
la virtù della misericordia come lo stesso tempo Francesco ricor-
stato d’animo cristiano fonda- da ai pastori che «è meschino
mentale. soffermarsi a considerare solo se
In secondo luogo, la filosofia l’agire di una persona risponda o
analitica del linguaggio ordinario meno a una legge o a una norma
chiarisce l’importanza dell’atteg- generale, perché questo non ba-
giamento fondamentale che l’ac-
compagnatore pastorale assume
sta a discernere e ad assicurare
una piena fedeltà a Dio nell’esi-
nei confronti di colui che discer- stenza concreta di un essere
ne, nel dialogare con lui. Infatti, umano» (ibidem, 304).
«per le coppie e dalle coppie», in nella casa diocesana Notre-Dame
modo da scoprire gli elementi posi- du Silence durante la quaresima.
tivi vissuti da unioni e famiglie, Secondo il vescovo è altresì neces-
«comprese quelle che non incarna- sario mettere in campo una pastora-
no l’ideale cristiano». Concretamen- le che consenta di avvicinare le cop-
te, il vescovo di Sion pensa a ritiri, pie conviventi o che sono sposate
riunioni e incontri per favorire il solo civilmente: «Anche se non ne
dialogo fra le coppie. Attraverso hanno coscienza, esse vivono una
una pedagogia tesa a far conoscere forma incompleta di matrimonio»,
Amoris laetitia a una più vasta pla- e un approccio paziente e delicato
tea, guide di lettura — riferisce il porterebbe queste coppie, in manie-
portale Cath.ch — verranno messe a ra costruttiva, verso la pienezza del
disposizione di ognuno nelle chiese matrimonio e della famiglia alla lu-
e nelle parrocchie, così come sul si- ce del Vangelo.
to in rete della diocesi. Materializ- A settembre, al termine dell’as-
zate sotto forma di schede, queste
semblea plenaria, la Conferenza
guide raggrupperanno, per tema e
episcopale svizzera ha diffuso il
destinatari, citazioni importanti
messaggio intitolato Pour un renou-
dell’esortazione apostolica, «un te-
sto accessibile a tutti», ribadisce il vellement de la pastorale du mariage
presule. et des familles à la lumière d’Amoris
Per quanto riguarda le persone laetitia: une bonne nouvelle pour
divorziate e risposate, monsignor tou(te)s. L’esortazione di Papa
Lovey invita a non focalizzare la Francesco, scrivono i vescovi nelle
problematica unicamente sull’acces- conclusioni, «si presenta come l’ap-
so all’eucaristia poiché ciò ridurreb- plicazione del Vaticano II e della
be la vita cristiana al solo aspetto sua attenzione alla nostra condizio-
liturgico. E propone forme di cele- ne storica nel campo della pastorale
brazione non eucaristica che per- familiare». La costruzione dell’amo-
metterebbero «una partecipazione re «è una dinamica da accompa-
piena, attiva e cosciente per ogni gnare con delicatezza e perseveran-
persona», annunciando una giorna- za. Ciò vale per ciascuno di noi, in
ta dedicata alle coppie separate e nome della nostra innata uguaglian-
divorziate-risposate da svolgersi za battesimale».
sabato 7 ottobre 2017 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 7

Julie Lonneman
«Psalm Prayer»

Convegno della Congregazione per il clero

NOSTRE
Il prete è di tutti INFORMAZIONI
e per tutti Il Santo Padre ha ricevuto questa
mattina in udienza Sua Eccellenza
il Signor Saulius Skvernelis, Primo
Ministro della Repubblica di Litua-
Sarà Papa Francesco, sabato mattina 7 Proprio in questa prospettiva si sono formativo della pastorale vocazionale,
ottobre, a concludere personalmente i la- articolati gli interventi specifici del con- del seminario e della formazione perma- nia, con la Consorte, e Seguito.
vori del convegno internazionale sulla vegno. In particolare sugli «agenti di nente».
Ratio fundamentalis institutionis sacerdota- formazione» ha preso la parola l’arcive- Sulla formazione l’arcivescovo Mercier
lis, promosso dalla Congregazione per il scovo Joël Mercier, segretario della Con- ha rilanciato l’idea di «comunità» e di Il Santo Padre ha ricevuto questa
clero nel centro congressi Mariapoli a gregazione per il clero, per mettere in «complementarietà» di fronte a ogni mattina in udienza l’Eminentissimo
Castel Gandolfo. Il Pontefice riceverà in chiaro che «la formazione sacerdotale è «approccio individualista». Dunque bia «inteso offrire criteri generali per la Cardinale Fernando Filoni, Prefetto
udienza i partecipanti che, per tre giorni, sempre un compito ecclesiale». Tutta la «non solo è affidata al presbitero una formazione sacerdotale» da mediare, in- della Congregazione per l’Evange-
si sono confrontati proprio sulla Ratio. formazione sacerdotale, ha insistito il porzione del popolo di Dio ma anche terpretare e attuare «nelle specifiche si- lizzazione dei Popoli.
Un testo, ha subito fatto presente il car- presule, «dipende dalla maternità della contemporaneamente il presbitero stesso, tuazioni ecclesiali locali». Una Ratio, in-
dinale prefetto Beniamino Stella, pensa- Chiesa particolare che indirizza le sue nell’intero trascorso della sua vita, è affi- fatti, «non è un freddo documento di
to e scritto «per la vita reale dei sacerdo- migliori risorse alla generazione e dato alla comunità ecclesiale». norme da osservare né un trattato astrat- Il Santo Padre ha ricevuto questa
ti, e per le domande, le difficoltà, le sfi- all’educazione dei nuovi pastori, in mo- Da parte sua monsignor Jorge Carlos to sul prete». Ma, «pur configurandosi mattina in udienza il Professor Carl
de e le speranze del loro ministero». do tale che l’intera comunità diocesana, Patrón Wong, segretario della Congrega- dentro una visione giuridica che deve in A. Anderson, Cavaliere Supremo
Avendo come idea di fondo il «discepo- secondo le diversità delle missioni e delle zione per il clero per i seminari, ha ri- qualche modo indicare e delimitare i
lato». competenze, sia coinvolta nell’impegno marcato come la Ratio fundamentalis ab- dei Cavalieri di Colombo.
passi concreti da compiere, è un docu-
mento che vuole esprimere la cura e l’ac-
compagnamento dei preti e della loro
formazione». Perciò «il nostro intento di Nomina di Vescovo Ausiliare
fondo — ha spiegato — e la visione in cui Il Santo Padre ha nominato Ve-
A Milano la beatificazione del sacerdote Arsenio da Trigolo ci siamo messi al lavoro è stata questa: scovo Ausiliare di Orange in Cali-
non tanto proporre un nuovo insegna- fornia (Stati Uniti d’America) il Re-
Con la virtù della pazienza mento ma, piuttosto, condividere il cam-
mino dei sacerdoti e dei seminaristi, of-
frendo loro criteri e orientamenti di fon-
verendo Thanh Thai Nguyen, del
clero della Diocesi di Saint Augusti-
ne, finora Parroco della “Saint Jose-
do, mutuati dall’ascolto della parola di
Dio e dall’accoglienza del magistero del-
ph Parish” a Jacksonville, assegnan-
di CARLO CALLONI* dai superiori e nel marzo del 1892 fu co- nello spirito i giovani studenti cappuccini dogli la Sede titolare vescovile di
stretto a dimettersi dalla compagnia di e curare il terz’ordine francescano. Morì il la Chiesa e in particolare di Papa Fran-
cesco». Acalisso.
È un percorso di vita e di consacrazione Gesù con l’accusa di “gravi imprudenze”. 10 dicembre 1909.
con tante sfaccettature quello di Arsenio Ritornato a Trigolo venne dopo poche Sessant’anni di vita, tredici anni passati E «forse proprio questa è la prima no-
da Trigolo, che il cardinale Angelo Ama- settimane richiamato dall’arcivescovo di in famiglia, dodici nel seminario di Cre- vità» ha fatto presente monsignor Jorge
to, prefetto della Congregazione delle Torino, monsignor Giovanni Maria Ric- mona, poco più di uno come sacerdote Carlos Patrón Wong, in quanto «la Ra-
Cause dei Santi, in rappresentanza di Pa- cardi, per assumere la cura spirituale della diocesi natale, diciassette nella com- tio del 1970 nacque in un contesto cultu-
pa Francesco, beatifica nel duomo di Mi-
lano, sabato mattina, 7 ottobre: dopo la
dell’istituto iniziato dalla Fumagalli, fon-
dando di fatto le suore di Maria Santissi-
pagnia di Gesù, altri dieci come superiore
di un istituto religioso femminile, pelle-
rale ed ecclesiale diverso». E «pur nella
sua importanza, essa passò per lo più Nomina episcopale
formazione in seminario divenne prete, ma Consolatrice. Dopo averne redatto la grinando da Torino a Milano, e infine inosservata» quasi fosse destinata solo ad
poi entrò nella Compagnia di Gesù, regola e le costituzioni sull’impronta della sette o poco più come frate cappuccino addetti ai lavori. «Quella Ratio fu scritta
quindi venne nominato superiore di un spiritualità ignaziana, nel 1896 trasferì a fra Lovere e Bergamo. Una vita trascorsa in latino e la trasmissione del suo conte- Thanh Thai Nguyen
istituto religioso femminile e infine morì Milano la casa madre e il noviziato da un luogo all’altro cercando sempre di nuto, quindi, non fu né semplice né im- ausiliare di Orange
come frate minore cappuccino. dell’istituto, preludio di quanto sarebbe dare maggior gloria a Dio con un servizio
Giuseppe Migliavacca, questo il suo
mediata» ha riconosciuto il vescovo. La in California
fedele, umile e silenzioso. Caratteristiche «Ratio fundamentalis promulgata nel
nome al secolo, nacque a Trigolo, presso che colpiscono e lasciano stupiti perché si (Stati Uniti d’America)
2016», invece, «nasce attraverso un pro-
Cremona, il 13 giugno 1849. Desiderando potrebbe pensare che fosse un’anima in-
servire il Signore, ancora fanciullo entrò cesso diverso e in un clima ecclesiale Nato il 7 aprile 1953 a Nha Trang, in
costante o sempre alla ricerca del suo sta- nuovo». Ma, ha messo in guardia il pre-
nel seminario diocesano locale. Qui com- tus, del suo sentirsi emozionalmente be- Vietnam, è entrato nella congregazione
pletò l’iter formativo dal 1863 al 1873, in sule, «non si è trattato di un lavoro “a di San Giuseppe, svolgendo gli studi fi-
ne. Ma non è così. Leggendo i suoi scritti
un clima culturale e politico condizionato si scopre un cristiano che tende alla ricer- tavolino”» quanto «anzitutto, di una losofici presso il seminario e l’università
dalle poco felici relazioni fra il regno ca della volontà di Dio e si impegna ad condivisione profonda di vita sacerdotale di Da Lat. Nel 1975 il regime comunista
d’Italia e lo Stato pontificio. Il 21 marzo aderirvi, consapevole della propria po- e di un confronto tra diverse esperienze ha soppresso la congregazione e il reli-
1874 ricevette l’ordinazione sacerdotale e chezza e fragilità, mostrando una grande formative». Ecco che «per avviare la di- gioso è fuggito dal paese asiatico nel
venne inviato come coadiutore del parro- fiducia in Dio e accogliendo, più che ac- scussione e preparare il testo abbiamo la- 1979, giungendo l’anno dopo negli Stati
co a Paderno di Ossolaro e poi a Cassano cettando passivamente, i disagi o le in- vorato in équipe, con l’obiettivo di coin- Uniti, ad Hartford, Connecticut. Dopo
d’Adda. comprensioni. volgere il più possibile, nel processo, al- aver svolto gli studi presso l’Hartford
Per il desiderio di dedicarsi completa- Papa Francesco nella lettera apostolica tre significative voci ecclesiali: alcuni di- State Technical College, è stato inse-
mente a Dio passò poi nella Compagnia per la beatificazione scrive: Arsenio «nelle casteri della curia, le nunziature apostoli-
di Gesù, emettendo la prima professione gnante di matematica e scienze nelle
difficoltà e nelle prove subite seguì Cristo che, le conferenze episcopali, una serie scuole pubbliche locali per tre anni e
nel 1877. Per la fragile salute dovette so- povero, umile con totale abbandono e di esperti, studiosi e formatori». nel 1984 è entrato nei missionari di No-
spendere gli studi e fu destinato dai supe- con cuore puro e mite». Sta qui la sua
riori come prefetto nel collegio di Cremo- Ed «è stato bellissimo — ha confidato stra Signora di La Salette, completando
ricchezza che diventa esempio e insegna- il vescovo — veder fiorire un testo sulla la formazione ecclesiastica al Merrimack
na, dove portò a termine la filosofia, mento: ha avuto pazienza, non si è agita-
quindi studiò teologia a Portoré in Istria. formazione sacerdotale attraverso le College (1984-1986) e alla Weston
to, non ha inoltrato denunce o richieste esperienze, le riflessioni, gli spunti, le School of Theology (1987-1990) nel
Trascorso l’anno di probazione a Lainz,
di risarcimento, ha avuto pazienza consa- proposte provenienti da tutte le parti del
nei pressi di Vienna, nel 1888 emise la Massachusetts. Emessi i voti solenni il
pevole che il Signore stava costruendo la mondo». Monsignor Patrón Wong ha
professione solenne a Venezia come coa- 19 settembre 1990, è stato ordinato sa-
vera virtù e con la virtù la salvezza della
diutore spirituale (operarius). Nel suo poi messo in evidenza l’accoglienza en- cerdote l’11 maggio 1991 per i missionari
servizio apostolico fu stimato da tutti, poi emerso durante il primo capitolo ge- sua anima (cfr. San Francesco d’Assisi,
tusiasta da parte delle «giovani genera- della Salette. È stato vicario parrocchia-
specialmente dalle comunità religiose nerale tenutosi nel 1899. Il profondo di- Della vera e perfetta letizia). La preghiera e
la celebrazione eucaristica furono la sua zioni di sacerdoti, bisognosi di un nutri- le di Saint Thomas the Apostle a Smyr-
femminili che lo avevano come direttore saccordo tra le religiose milanesi e quelle mento umano, spirituale, teologico e pa-
forza per vivere i momenti più difficili av- na (1991-1994) e di Saint Ann a Marietta
di esercizi spirituali e come accompagna- che erano rimaste a Torino indusse l’arci-
volgendo nel silenzio e nel perdono sia il storale». Ma anche di tanti vescovi che (1994-1996), entrambe in Georgia, e di
tore nella vita interiore. vescovo ambrosiano Andrea Carlo Ferrari
male ricevuto che il bene fatto. Mite e «in tutto il mondo hanno fatto della Christ the King a Jacksonville, in Flori-
In quegli anni di grande impegno pa- a rinnovare tutti gli incarichi e i servizi di
autorità nell’istituto. Lo stesso fondatore docile, visse il suo sacerdozio come un “Ratio” uno strumento di formazione da (1996-1999). Incardinatosi come prete
storale incontrò Pasqualina Giuseppina
fu allontanato e dovette affrontare un grande atto di amore per il Signore e con permanente e un testo base per la pasto- diocesano a Saint Augustine, dopo aver
Fumagalli, una donna che, dimessa dalle
suore di Nôtre Dame du bon secours, nuovo radicale cambiamento nella vita. una straordinaria ansia apostolica per le rale vocazionale». Proprio «questa fame, continuato come vicario di Christ the
aveva fondato un istituto religioso, chia- Così, all’età di cinquantatré anni, iniziò anime, rendendosi costantemente disponi- questo desiderio di cogliere gli elementi King, ne è divenuto parroco, ricopren-
mato “della Consolata”, aprendo case a con il nuovo nome di fra Arsenio da Tri- bile al dinamismo della grazia che in lui fondamentali della formazione sacerdota- do l’incarico fino al 2014. Da allora era
Torino e Milano senza però ottenere i golo il noviziato presso i frati minori cap- operò anche attraverso le contrastanti vi- le — ha concluso — è il primo grande parroco di Saint Joseph, sempre a Jac-
permessi dai rispettivi vescovi. Poiché puccini della provincia di Milano nel cende della vita. motivo che giustifica l’impegno, necessa- ksonville. Era anche membro del colle-
aveva indirizzato due giovani all’istituto convento di Lovere. Emessi i voti tempo- rio e urgente per ogni Chiesa nazionale, gio dei consultori e del consiglio presbi-
torinese della Fumagalli, fu richiamato ranei, fu inviato a Bergamo per guidare * Postulatore generale dei cappuccini di redigere una Ratio nationalis». terale.

Il 13 agosto scorso, alle ore
17.50, è deceduto monsignor Sil-
vestro Li Jiantang, arcivescovo
emerito di Taiyuan, nella pro-
vincia di Shanxi (Cina Conti-
nentale). Aveva quasi 93 anni ed
è venuto a mancare nella resi-
denza in cui era ricoverato da
tempo a causa delle sue condi-
zioni di salute.
Monsignor Li era nato il 23
dicembre 1925 nel villaggio di
Dongergou, nella provincia di
Shanxi. Nel 1939 era entrato nel
seminario minore di Sant’Anto-
nio, nella diocesi di Yüci, nello
Shanxi. Ordinato sacerdote il 16
marzo 1956, svolse il ministero
pastorale come parroco di Nan-
jiaowufuying e successivamente
nella sua parrocchia di origine.
Per 14 anni, dal 1966 al 1980, fu
costretto ai lavori forzati a causa
della fede. Consacrato arcivesco-
vo di Taiyuan il 18 dicembre
1994, ha svolto il ministero epi-
scopale con grande zelo pastora-
le e fedeltà alla Sede Apostolica
fino al 4 novembre 2013, data in
cui ha rassegnato le proprie di-
missioni. Il 24 novembre 2013 gli
è succeduto nella guida pastora-
le, per coadiutoria, monsignor
Paolo Meng Ningyou.
Dal 1996 al 2008 monsignor
Silvestro Li Jiantang ha fatto
parte del consiglio dei governa-
tori del seminario dello Shanxi,
di cui è stato anche rettore dal
2000 al 2001. Egli, inoltre, ha
fondato il seminario minore di
Taiyuan e l’istituto religioso dio-
cesano di Nostra Signora dei set-
te dolori.
Il 17 agosto scorso, nella catte-
drale di Taiyuan, si è svolta una
solenne concelebrazione eucari-
Lutti nell’episcopato
stica in suffragio del presule: le). Il presule era nato il 2 gen-
successivamente, la salma è stata naio 1931 nella città di Lanzhou,
trasportata nel suo villaggio na- provincia di Gansu, da famiglia
tale di Dongergou, per l’ultimo cattolica. Fin da piccolo aveva
omaggio dei fedeli e per la mes- mostrato il desiderio di consa-
sa esequiale, celebrata il 19 ago- crarsi a Dio. Conclusa la scuola
sto. Egli è stato poi sepolto nel elementare, nel 1945 entrò nel se-
cimitero diocesano, nel settore ri- minario minore di Lanzhou e nel
servato ai sacerdoti. 1950 fu ammesso al seminario
L’arcidiocesi di Taiyuan, già maggiore, dove rimase fino al
missione dei frati minori france- 1958, quando esso venne chiuso
scani italiani, conta 25 parroc- per la «rivoluzione culturale».
chie, 69 sacerdoti diocesani, 15 Nel 1961 fu arrestato e confinato,
seminaristi, 3 comunità di reli- sino alla fine del 1979, in un
giose e circa 100.000 fedeli. campo di lavori forzati a Urum-
qi. Poco dopo il suo rilascio, nel
Il 14 agosto scorso, alle ore febbraio 1980, quando aveva 49
8.25, all’età di 86 anni, è decedu- anni, venne ordinato sacerdote
to nella città di Urumqi il vesco- per la diocesi di Fengxiang, nel-
vo Paolo Xie Tingzhe, prefetto lo Shanxi, dal vescovo Zhou
apostolico di Xinjiang-Urumqi, Weidao. Gli anni di ministero
nello Xinjiang (Cina Continenta- sacerdotale lo videro impegnato
con grande zelo nel lavoro di
evangelizzazione, per lo sviluppo
della Chiesa e per la formazione
dei candidati al sacerdozio. Il 25
novembre 1991 venne ordinato
vescovo, prefetto apostolico di
Xinjiang-Urumqi.
Il presule ha sempre dimostra-
to grande amore verso Dio e ver-
so la Sede Apostolica, anche nei
lunghi anni di confinamento, re-
sistendo a compromessi e minac-
ce. Egli ha svolto il ministero
episcopale in un territorio preva-
lentemente musulmano, con le
relative difficoltà.
La messa esequiale è stata ce-
lebrata il 16 agosto, seguita
dall’inumazione delle ceneri nel
cimitero di Dongshan. La prefet-
tura apostolica di Xinjiang-
Urumqi, già missione dei padri
verbiti (S.V.D.), conta 21 parroc-
chie, 23 sacerdoti diocesani, 2
comunità di religiose, 1 casa per
anziani e circa 10.000 fedeli.
Monsignor Francis-Xavier
Nguyên Van Sang, vescovo eme-
rito di Thái Bình, in Vietnam, è
morto giovedì 5 ottobre.
Il compianto presule era nato
in Hà Nôi l’8 gennaio 1932 ed
era stato ordinato sacerdote il 18
aprile 1958. Eletto alla Chiesa ti-
tolare di Sarda il 24 marzo 1981
e al contempo nominato ausilia-
re di Hà Nôi, aveva ricevuto
l’ordinazione episcopale il suc-
cessivo 22 aprile. Il 3 dicembre
1990 era stato trasferito alla sede
residenziale di Thái Bình, gui-
dando la diocesi fino al 25 luglio
2009.
Le esequie saranno celebrate
lunedì prossimo, 9 ottobre, nella
cattedrale di Thái Bình.
pagina 8
Messa del Pontefice a Santa Marta
La grazia
del pentimento
Il nostro «primo nome è “pecca-
tore”». Per questo «chiediamo al
Signore la grazia di vergognar-
ci» davanti a Dio onnipotente
che «ci abbraccia» con tutta la
sua misericordia. E «per chiede-
re perdono la strada giusta ce la
indica oggi il profeta Baruc» ha
affermato Papa Francesco nella
messa celebrata venerdì mattina,
6 ottobre, a Santa Marta.
Infatti «la prima lettura è un
atto di pentimento» ha fatto su-
bito notare riferendosi proprio
al passo del libro di Baruc (1, 15-
22). «Il popolo si pente davanti
al Signore e chiede perdono dei
suoi peccati: si pente guardando
la gloria del Signore e le cose
brutte che ha fatto». E «il passo
del profeta Baruc incomincia co-
sì: “Al Signore, nostro Dio, la
Andrea Castro, «Vergogna»
giustizia” perché lui è giusto e
“a noi il disonore sul volto”».
Dunque, ha affermato il Pon-
tefice, «si sentono così, senza
onore e con questo cuore chie-
dono perdono». E «non dicono:
“abbiamo fatto questo, questo,
questo, questo…”: le cose che
hanno fatto sempre, le dicono in
rapporto con il Signore, davanti
al Signore». È questo «il modo
di pentirsi: tutto il popolo si
pentì, in quel momento, e chie-
de perdono per tutti “gli abitan-
ti di Gerusalemme, per i nostri
re e per i nostri capi, per i nostri
sacerdoti e i nostri profeti e per
i nostri padri, perché abbiamo
peccato contro il Signore”».
«Questo vuol dire che tutti
siamo peccatori, tutti» ha rilan-
ciato Francesco. Tanto che «nes-
suno può dire “io sono giusto”
o “io non sono come quello o
come quella”». Ma riconoscere,
piuttosto, che «io sono peccato-
re». E «io direi che quasi è il
primo nome che tutti abbiamo:
peccatori» ha affermato il Papa,
chiedendosi poi: «Perché siamo
peccatori? Abbiamo disobbedi-
to, sempre in rapporto con il Si-
gnore: lui ha detto una cosa e
noi ne abbiamo fatto un’altra;
non abbiamo ascoltato la voce
del Signore: lui ci ha parlato
tante volte». In effetti, ha insi-
stito, «nella nostra vita ognuno
può pensare: “quante volte il Si-
gnore ha parlato a me, quante
volte non ho ascoltato!”». Per
esempio, ha proseguito, «ha
parlato con i genitori, con la fa-
miglia, con il catechista, nella
chiesa, nelle prediche, ha parlato
anche nel nostro cuore: sentia-
mo la voce del Signore» ma
«non abbiamo ascoltato quella
voce che ci diceva di “cammina-
re secondo i decreti” che lui ave-
va dato».
Si legge ancora nel passo di
Baruc proposto dalla liturgia:
«Noi ci siamo ribellati al Signo-
re nostro Dio». E «il peccato è
sempre quello» in quanto «il
peccato isolato non esiste». Per-
ché «il peccato sempre è pecca-
to perché è in rapporto con
Dio». Anzi, ha spiegato il Pon-
tefice, «il peccato isolato» è nel-
la «descrizione nei libri ma, nel-
la vita, un peccato è sempre una
cosa brutta davanti a Dio, nel
rapporto con lui». E così, ha
proseguito il Papa riprendendo
le parole del brano di Baruc, «ci
siamo ribellati» a lui, «ci siamo
ostinati a non ascoltare la sua
voce»: ecco «l’ostinazione del
cuore».
«Io penso — ha confidato
Francesco — che il profeta ci in-
segna come pentirci; ci insegna
qual è la strada per chiedere
perdono, la vera strada». Baruc
scrive che «con il pecca-
to ci sono venuti addos-
so tanti mali»: e questo
«perché — ha notato il
Papa — il peccato rovina,
rovina il cuore, rovina la
vita, rovina l’anima: in-
debolisce, ammala». Si
legge ancora nel passo
di Baruc: «Non abbiamo
ascoltato la voce del Si-
gnore» e, anzi, «ognuno
di noi, invece di ascolta-
re la voce del Signore
“ha seguito le perverse
inclinazioni del suo cuo-
re, ha servito dèi stranie-
ri e ha fatto ciò che è
male agli occhi del Si-
gnore”».
In sostanza, ha affer-
mato il Pontefice, «il Si-
gnore ci ha parlato» ma
«ognuno di noi ha fatto
il contrario: è caduto
nell’idolatria, le piccole
idolatrie di ogni giorno,
ha fatto quello che è ma-
le agli occhi del Signore
e ha seguito “le perverse
inclinazioni del cuore”».
«Noi sappiamo — ha
detto suggerendo di fare
una riflessione personale
— che nel nostro cuore ci
sono tante volte inclina-
zioni verso i peccati: ver-
so la cupidigia, verso
l’invidia, verso l’odio, verso la
maldicenza». E «pensiamo»
proprio alla «maldicenza: forse
voi no — non so — ma quante
volte io ho parlato male degli
altri? Quante volte io ho sparla-
to?». La maldicenza, infatti, «è
un’inclinazione del cuore: rovi-
nare la vita altrui». Di più:
«Noi ci strappiamo le vesti
quando sentiamo le notizie delle
guerre, ma sparlare è una guer-
ra, è una guerra del cuore per
distruggere l’altro». E quando
«il Signore ci dice: “no, non
sparlare, stai zitto”», invece «io
faccio quello che voglio».
È importante dunque, ha fat-
to presente Francesco, «guarda-
re sempre il peccato in questo
rapporto con il Signore che ci
ama, ci dà tutto», anche se «noi
facciamo quello che vogliamo».
Per questa ragione, ha suggerito
ancora, «quando noi facciamo
l’esame di coscienza o ci prepa-
riamo alla confessione, non dob-
biamo fare solamente un elenco
Celebrazione per i lavoratori vaticani
«Riscoprire il rosario, strumento potente che
porta la pace nei cuori e dona una boccata
d’ossigeno alle nostre giornate». È il consi-
glio dato dal vescovo Fernando Vérgez Alza-
ga durante la messa celebrata venerdì matti-
na, 6 ottobre, nella falegnameria della zona
industriale del Vaticano.
Alla vigilia della memoria liturgica della
Vergine del rosario, il segretario generale del
Governatorato ha così aperto l’anno pastora-
le che la parrocchia di Sant’Anna dedica ai
lavoratori. Agli operai il presule ha ricordato
l’importanza di una «preghiera semplice ma
efficace, ricca di contenuti biblici e teologi-
ci» che, come sottolineato anche da Papa
Francesco, «ci guida al cuore della vita cri-
L’OSSERVATORE ROMANO
dei peccati, come l’elenco telefo-
nico o l’elenco che esce nei su-
permercati: no». Bisogna invece
riconoscere «questo peccato che
ho fatto davanti al Signore:
Sempre fare il rapporto: “Io ho
fatto questo davanti a te”».
Molte volte, ha fatto notare,
«andiamo alla confessione con
la lista dei peccati — brutti,
quello è vero — e buttiamo lì
tutto davanti al prete, e rimania-
mo tranquilli». Ma, ha prose-
guito, «io mi domando: dove c’è
il Signore, lì? Ho pensato che
questo peccato è contro il Si-
gnore? “Ah, non mi è venuto in
mente”». Eppure «non è una
macchia da toglierti, se fosse
una macchia basterebbe andare
alla tintoria e farsi pulire». Inve-
ce, ha spiegato il Papa, «il pec-
cato è un rapporto di ribellione
contro il Signore: è brutto in sé
stesso, ma brutto contro il Si-
gnore che è buono». Allora «se
io penso così i miei peccati, in-
vece di entrare in depressione
sento quel grande sentimento: la
vergogna, il disonore di cui par-
la il profeta Baruc». Perché «la
vergogna è una grazia: sentire
vergogna davanti al Signore».
Da qui la proposta di un esa-
me di coscienza personale:
«Nessuno risponda, ma sì, si ri-
sponda nel cuore: voi avete sen-
tito vergogna davanti al Signore,
per i vostri peccati? Avete chie-
sto la grazia della vergogna, la
grazia di vergognarmi davanti a
te, Signore, che ti ho fatto que-
sto? Perché io sono cattivo: gua-
riscimi, Signore». E «che il Si-
gnore ci guarisca tutti» ha au-
spicato il Papa, ricordando che
la vergogna «apre la porta alla
guarigione del Signore».
Da parte sua, ha continuato
Francesco, «cosa fa il Signore?
Fa quello che abbiamo pregato
nell’orazione colletta all’inizio:
“Signore, Tu che riveli la tua
onnipotenza, soprattutto con la
misericordia e il perdono”».
Dunque, «quando il Signore ci
vede così» dobbiamo «vergo-
gnarci di quello che abbiamo
fatto e con umiltà chiedere per-
dono: lui è l’onnipotente, can-
cella, ci abbraccia, ci accarezza e
ci perdona». Ma «per arrivare al
perdono la strada è quella che
oggi ci insegna il profeta Ba-
ruc».
«Lodiamo oggi il Signore — è
stata l’esortazione del Papa —
perché ha voluto manifestare
l’onnipotenza proprio nella mi-
sericordia e nel perdono; poi,
anche nella creazione del mon-
do, ma questo è secondo». E
«soprattutto nella misericordia e
nel perdono e davanti a un Dio
così buono, che perdona tutto,
che ha tanta misericordia, chie-
diamo la grazia della vergogna,
di vergognarci; la grazia di sen-
tire il disonore». Come scrive
Baruc, «al Signore nostro Dio,
la giustizia; a noi, il disonore,
cioè la vergogna». E «con que-
sta vergogna, avvicinarsi a lui
che è tanto onnipotente nella
misericordia e nel perdono».
Preghiera semplice
stiana e ci fa approfondire la conoscenza di
Gesù». Infatti, ha spiegato, «il rosario è la
sintesi della storia della misericordia di Dio,
che si trasforma in storia di salvezza per
quanti si lasciano plasmare dalla sua grazia».
Con il vescovo hanno concelebrato il di-
rettore dei servizi tecnici del Governatorato,
don Rafael García de la Serrana Villalobos, e
il parroco di Sant’Anna, l’agostiniano Bruno
Silvestrini che, nel saluto iniziale, ha invitato
tutti i presenti, nell’anno che si apre, a custo-
dire e coltivare la propria fede e ad affidarsi
al sostegno dello Spirito per superare le ine-
vitabili difficoltà e le croci che si presente-
ranno e per portare frutti nella vita di ogni
giorno.
Messaggio del segretario di Stato alla conferenza internazionale sugli oceani
Per un’alleanza
tra uomo e ambiente
Pubblichiamo una nostra tradu-
zione dall’inglese del messaggio
che il cardinale Pietro Parolin,
segretario di Stato, ha inviato a
nome del Papa ai partecipanti
alla quarta conferenza interna-
zionale su «Il nostro oceano, un
oceano per la vita» svoltasi a
Malta dal 5 al 6 ottobre.
Sono lieto di trasmettere i cor-
diali saluti di Sua Santità Pa-
pa Francesco a tutti quanti so-
no qui riuniti per questa
Quarta Conferenza Interna-
zionale su Il nostro oceano, un
oceano per la vita.
La vostra Conferenza af-
fronta questioni complesse e
interrelate come la salute degli
oceani, nonché il coordina-
mento e la gestione di diverse
attività sopra o sotto i mari.
Sua Santità coglie questa oc-
casione per incoraggiare uno
sforzo concertato al fine di af-
frontare una serie di questioni
pressanti che riguardano diret-
tamente il benessere di moltis-
Soffocati
dalla plastica
Dopo le prime due edizioni negli
Stati Uniti (2014-2015) e la terza
in Cile (2016), con impegni per
un totale di 8,7 miliardi di euro,
la quarta conferenza «Il nostro
oceano, un oceano per la vita» è
stata organizzata e ospitata
dall’Unione europea, che ha
deciso di destinare 560 milioni di
euro ad azioni concrete per
salvare gli oceani soffocati dalla
plastica, minacciati dalla pesca
illegale, stravolti dai cambiamenti
climatici. Durante i lavori a
Malta, politici, scienziati, e
industriali di tutto il mondo
hanno discusso soprattutto sul
riciclo delle materie plastiche,
principali imputate
dell’inquinamento delle acque,
ma anche di sicurezza marittima,
di una blue economy sostenibile,
di aree marine protette e dei
mutamenti climatici che
provocano migrazioni di
popolazioni.
simi uomini e donne: la tratta
di persone umane, il lavoro
schiavo e le condizioni di la-
voro inumane associati all’in-
dustria della pesca e alla pesca
commerciale, lo standard di
vita e le opportunità di svilup-
po nelle comunità costiere e
nelle famiglie di quanti si de-
dicano alla pesca, nonché la
situazione delle isole minaccia-
te dall’innalzamento del livello
dei mari.
La riflessione su tali que-
stioni porta inevitabilmente a
due conclusioni. La prima è il
riconoscimento del nostro do-
vere di prenderci cura degli
oceani come parte di una vi-
sione integrata dello sviluppo
umano. La seconda riguarda
la necessità di una governance
multilaterale, volta alla ricerca
del bene comune e attrezzata
per operare al livello globale e
regionale, guidata dal diritto
internazionale e ispirata dal
principio di sussidiarietà e di
rispetto per la dignità di ogni
persona umana (cfr. Laudato
si’, n. 174).
Gli oceani sono il patrimo-
nio comune della famiglia
umana. Solo con senso pro-
fondo di umiltà, meraviglia e
gratitudine possiamo legitti-
mamente dirli “nostri”. Pren-
dersi cura di questo patrimo-
nio comune comporta necessa-
riamente il rifiuto di modi di
agire cinici o indifferenti. Non
possiamo fingere di ignorare i
problemi dell’inquinamento
degli oceani, dovuto, per
esempio, alla plastica e alla
microplastica, che entrano nel-
la catena alimentare e hanno
gravi conseguenze sulla salute
della vita marina e umana. Né
possiamo restare indifferenti
dinanzi alla perdita di barriere
coralline, luoghi essenziali per
la sopravvivenza della biodi-
versità marina e la salute degli
oceani, mentre assistiamo alla
trasformazione di un meravi-
glioso mondo marino in un ci-
mitero subacqueo, privato di
colore e di vita (cfr. Laudato
si’, n. 41).
Gli oceani ci uniscono e ci
chiamano a lavorare insieme.
Come ha osservato Sua Santi-
tà in Laudato si’, “tutto è con-
nesso”. Il nostro mondo, oggi,
deve comprendere che gli
oceani sono una risorsa fonda-
mentale nella lotta contro la
povertà e il cambiamento cli-
matico, i quali sono intrinseca-
mente collegati tra loro (cfr.
Messaggio del Santo Padre al
presidente della 22ª sessione
della Conferenza degli stati
parte alla Convenzione-Qua-
dro delle Nazioni Unite sui
Cambiamenti Climatici -
Cop22, 10 novembre 2016).
Occorrono nuove tecnologie
per anticipare i diversi proble-
mi relativi a una gestione ade-
guata degli oceani, ma anche
un cambiamento nel nostro
modo di vivere e la proposta
di nuovi modelli di produzio-
ne e di consumo, al fine di
promuovere uno sviluppo
umano integrale e autentico
che apprezzi la buona gestione
e l’abbracci responsabilmente.
Per troppo tempo si è pen-
sato che la mera vastità degli
sabato 7 ottobre 2017
oceani avrebbe consentito ne-
gligenza, smaltimento di rifiuti
tossici e libertà dal controllo
delle autorità. Per troppo tem-
po non si è mostrato nessun
riguardo per i gravi effetti su-
gli ecosistemi marini e costieri
dello sfruttamento, spesso non
regolamentato, di alcune risor-
se degli oceani. Penso per
esempio ai complessi e invasivi
mezzi per estrarre risorse mi-
nerarie dal fondale marino
che, grazie ai progressi nella
tecnologia, sono sempre più
fattibili e competitivi. Per
troppo tempo l’attenzione si è
concentrata su situazioni di
crimine e di tragedia umana in
mare, senza affrontarne in mo-
do coraggioso e adeguato le
cause, che spesso stanno sulla
terraferma. È ora di lavorare
con maggiore responsabilità
per salvaguardare i nostri
oceani, la nostra casa comune
e i nostri fratelli e sorelle, oggi
e in futuro.
Il libro della Genesi ci inse-
gna che in principio “lo spirito
di Dio aleggiava sulle acque”
(1, 2). Questo versetto ci ricor-
da che gli oceani rivestono
una particolare importanza
per molte religioni. La spiri-
tualità può offrire forti incenti-
vi per la protezione degli
oceani e, più in generale, per
la cura di tutto il creato (cfr.
Laudato si’, n. 216). «La scien-
za e la religione, che fornisco-
no approcci diversi alla realtà,
possono entrare in un dialogo
intenso e produttivo per en-
trambe» (Laudato si’, n. 62).
Gli oceani ci ricordano la
necessità di educare all’allean-
za tra l’umanità e l’ambiente
(cfr. Laudato si’, nn. 209-215).
A tale riguardo, occorre impe-
gnarsi per formare i giovani a
prendersi cura degli oceani,
ma anche, laddove è possibile,
aiutarli a crescere nella cono-
scenza, nell’apprezzamento e
nella contemplazione della lo-
ro vastità e della loro grandez-
za. Di fatto, la contemplazio-
ne del creato può darci prezio-
si insegnamenti ed essere una
fonte inesauribile d’ispirazione
(cfr. Laudato si’, n. 85).
Con le assicurazioni del mio
profondo interesse personale
per le deliberazioni di questa
Conferenza, ho l’onore di ri-
badire gli oranti buoni auspici
di Papa Francesco e di tra-
smettere la sua benedizione.
Per la commemorazione dei defunti
Il Papa a Nettuno
e alle Fosse ardeatine
Il prossimo 2 novembre, nel giorno
della commemorazione dei defunti, Pa-
pa Francesco si recherà in visita al ci-
mitero americano di Nettuno, dove, al-
le 15.15, celebrerà la messa per tutti i
caduti delle guerre. Successivamente,
intorno alle ore 17, farà una sosta al sa-
crario delle Fosse Ardeatine per una
preghiera per le vittime dell’eccidio del
24 marzo 1944.