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Gann Forecasting nr.

61– 13/11/2016

1) Mercato azionario - riflessioni pag. 2


2) Master Time Factor – long term pag. 3
3) Master Time Factor – short term pag. 4
4) Ftsemib index weekly – angoli planetari pag. 5
5) Treasury Bond 10yr pag. 6
6) Btp future 12gg pag. 7
7) S&P500 index – proiezione ciclo 60yr pag. 8
8) S&P500 index 2gg pag. 9
9) Morgan Stanley Emerging Markets pag.10

Le analisi proposte in questa edizione sono svolte mediante l’utilizzo


di strumenti di W.D. Gann talvolta inediti e trattati nel corso base o
avanzato.Se ne raccomanda pertanto l’utilizzo strettamente
personale.

Le indicazioni sono fornite con esclusiva finalità formativa e di


approfondimento del metodo di W.D. Gann e non hanno il fine di
sollecitare l’attività di trading.

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Mercato azionario - riflessioni

Il 2016 è stato un anno caratterizzato dall’attesa di eventi importanti, e non è ancora finita.
L’aspettativa dell’evento genera un timore tale da portare alla chiusura delle posizioni,
mentre l’evento stesso, appena realizzatosi porta all’affanosa apertura di posizioni nuove,
come se il mondo dovesse cambiare dal giorno dopo.
Tutto questo ha portato ad una totale assenza di trend a causa di una grande incertezza sul
futuro costringendo a posizionamenti di brevissima durata.

Un andamento simile si è verificato 20 anni fa, quando l’incertezza halasciato poi spazio
ad un grande ottimismo che ha portato ai massimi del 2000.
Pur con un contesto economico diverso, la replica di tale scenario è ancora possibile ma
soggetta al verificarsi delle condizioni già indicate nel report precedente.

Se prescindiamo dagli eventi di politica nazionale ed internazionale, l’evento importante


dall’estate in poi è stato il movimento dei tassi di mercato, partito in sordina ma ora ben
visibile.
Generalmente uno shock sui rendimenti comporta un ripensamento delle politiche di
investimento dei grandi asset managersche dovranno riallocare ingenti fondi per addattarsi
al cambiamento, e tale condizione dovrebbe dar luogo ad un iniziale inasprimento della
fase di incertezza.

Dopo aver accusato il colpo e metabolizzato le inevitabili perdite, conseguenza del fatto
che l’investimento obbligazionario supportato dalle banche centrali, era stato considerato
la via più semplice per garantire un ritorno economico a basso rischio, si dovrebbe
poitornare al sano e vecchio paradigma in base al quale in una fase di rialzo dei tassi si
sottopesa l’investimento obbligazionario e si sovrappesa quello azionario.

Ci auguriamo che questa eventuale transizione duri il meno possibile…

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Master Time Factor – long term

Per grandi linee il MTF sta dimostrando negli ultimi 7 anni di essere un valido strumento
previsionale di medio/lungo termine.
Le indicazioni possono essere attendibili soltanto per la direzione ma non anche per i
prezzi che possono risultare amplificati o depressi.
Nel 2015 ad esempio, il mercato ha goduto dell’euforia pre-QE, ma se si traslasse il
movimento verso il basso risulterebbe in linea con la proiezione.

Se continuerà a risultare valido, tale strumento ci indica che dovremmo essere alle porte di
una ripresa solida, ma ciò sarà possibile soltanto qualora si verificassero le condizioni
necessarie già indicate.

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Master Time factor – short term

Anche nel grafico di breve riferito a quest’anno, si può notare che in assenza del Brexit, il
mercato risulterebbe traslato verso l’alto come da proiezione in rosso.

In base a quanto risulta da tale proiezione, l’euforia post Trump dovrebbe esaurirsi a breve
per dar luogo alla formazione dell’ultimo ribasso, a conclusione della fase correttiva.

Si tratta però soltanto dell’ipotesi ideale, al verificarsi della quale si potrà poi concentrare
l’attenzione alla ricerca di un punto di ingresso per investimenti di più ampio respiro.
Se tale ipotesi troverà riscontro nella realtà, il grande laterale degli ultimi cinque mesi
dovrebbe essere intaccato al ribasso alimentando nella collettività finanziaria aspettative
pessimistiche da disattendere subito dopo.

Se invece il mercato continuerà a vivacchiare, muovendosi al rialzo fino al prossimo mese,


non si potrà far altro che approcciarlo con un’ottica di brevissima durata.

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Ftsemib index weekly – angoli planetari

Vediamo ora come armonizzare l’ipotesi del MTF con i livelli e i tempi che risultano dagli
angoli planetari.
Il mercato ha segnato il massimo nella settimana di setup del 24-28/10 al di sotto
dell’incrocio angolare a 17370 ma si è mantenuto al di sopra degli angoli ascendenti a
16240.

Per questa settimana il medesimo range angolare si restringe leggermente tra 17250 e
16300:
l’uscita al rialzo, se pur poco probabile spingerebbe verso 18030 mentre l’uscita al ribasso
porterebbe verso i target attesi in area 15800 o in estrema ipotesi 14600 tra fine novembre
e la settimana post referendum.

Lunedì 14/11 è atteso un setup daily che si attiverebbe:


 di massimo sopra 16920 con spazio fino ad angolo daily a 16995
 di minimo sotto 16665, con 1° supporto a 16620
In caso di attivazione di massimo, ma con una chiusura daily sotto 16995, si potrebbe
pensare ad una imminente ripresa del ribasso, mentre con una attivazione di minimo
bisognerebbe attendere prima la soddisfazione dello stesso.

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Treasury Bond 10yr

Questo grafico è stato proposto già a fine 2015 quando si indicava che il Treasury
americano si sarebbe mosso all’interno dell’area in rosso ad esaurimento di un trend di
rialzo.

Il massimo è stato toccato in perfetta coincidenza con un livello statico di Quadrato del
Nove a 133 e la rottura al ribasso dell’angolo ascendente dal 2009 sembra ora proiettare
verso il primo step di 90° in area 121 nei prossimi mesi.

L’aumento dei rendimenti a lunga è l’effetto di uno shift al rialzo della curva a causa del
graduale cambiamento della politica monetaria della banca centrale.
E’ chiaro che il rialzo dei rendimenti americani non può non avere effetti sulla curva di
rendimento europea che infatti si sta muovendo in sintonia grazie anche all’avvicinarsi
della data di esaurimento del sostegno da parte della BCE.

Un ulteriore effetto dei tassi americani si potrà vedere però anche a danno dei paesi
emergenti a causa della loro forte esposizione debitoria in dollari.

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Btp future 16 gg

La rottura al ribasso del trend di medio del governativo italiano è avvenuta già a quota 141
ed è atteso ora un trend correttivo che, pur con alti e bassi dovrebbe portare il derivato a
quota 121 nei prossimi mesi.

Nell’immediato si verificherà la possibilità si una pausa sul supporto a 134.65 di venerdì


scorso, ma un primo vero consolidamento dovrebbe avvenire in area 132.75 distante 90°
dal massimo.

Successivamente sarà lecito attendere il raggiungimento del prossimo importantissimo


target in area 121 corrispondente a circa il 2,73% di rendimento.

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S&P500 index
Il minimo del 9/11 è stato segnato sul livello di supporto Sq9 a 2082 appena in anticipo sui
tempi in cui la proiezione elaborata in base all’andamento del Gold preannunciava un
rimbalzo.

Purtroppo l’elezione del Presidente americano ha accelerato il tutto ed il soli quattro giorni
è tornato sui massimi storici.

Può essersi trattato di un caso in cui il fattore prezzo ha anticipato il tempo e, se la


correlazione con l’oro continuerà ad essere valida, poiché quest’ultimo è nel frattempo
tornato sotto i minimi, è plausibile attendere il medesimo andamento sul mercato
azionario.

A conferma di tale aspettativa, si aggiunge la proiezione che viene dal ciclo di 60 anni che
preannuncia anch’esso la formazione di una nuova leg down, come visibile nel grafico che
segue.

S&P500 - Proiezione ciclo 60 anni

Per quanto riguarda i livelli angolari su può osservare il grafico seguente.

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S&P500 index 2 gg

Il livello di resistenza importante è quello del quadrato del nove a 2191 mentre un livello
di target compatibile con la proiezione potrebbe essere 2036 che coincide con il minimo
intraday di 2028 già toccato dal future appena dopo l’elezione di Trump.

Sono attesi dei setup Sq9 importanti in ottica daily tra venerdì 25 e lunedì 28/11 e il 6
dicembre, che idealmente potrebbero essere candidati alla formazione del minimo.

La rottura confermata di 2191 per contro invaliderebbe l’ipotesi attesa e aprirebbe la strada
verso il successivo target a 2273.

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Morgan Stanley Emerging markets mensile

La debolezza degli ultimi tre giorni in contrapposizione ai mercati sviluppati è la conferma


di quanto detto prima, e cioè del fatto che gli emerging markets soffriranno del rialzo dei
tassi americani.

Il setup mensile di settembre si è attivato di massimo e l’angolo ascendente dal minimo


dell’anno è stato rotto al ribasso in area 900 lasciando presupporre che il suo successivo
rosso possa essere raggiunto entro dicembre.

Il supporto angolare si colloca a 810 se raggiunto a novembre o 820 se a dicembre, mentre


i prossimi setup mensili sono attesi tra maggio e giugno 2017.

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