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aprile 2018 – la Biblioteca di via Senato Milano 57

Il Libro del Mese



Le epistole latine
di Giordano Bruno
L’altro volto del filosofo di Nola
GIANLUCA MONTINARO

L
a convinzione che la di là delle immagini stereotipate tica dello studioso napoletano.
corretta comprensione e spesso distorte che vengono Il fascino particolare di questi
della filosofia di Gior- diffuse, il profilo caratteriale e le brevi scritti d’occasione è quel-
dano Bruno sia imprescindibile reali vicende della sua vita carat- lo di mostrarci un quadro a tut-
dal tempo e dal luogo in cui il terizzano anche quest’ultima fa- to tondo del Nolano, non limi-
testo venne scritto è il principio tato alle consuete rappresenta-
ispiratore dell’originale meto- zioni oleografiche o alle tragi-
do di ricerca di Guido del Giu- che vicende finali. Essi ci con-
dice. Questa antologia, che rac- sentono di illuminare aspetti in-
coglie per la prima volta tutte le soliti del suo carattere e di get-
epistole dedicatorie delle opere tare uno sguardo più profondo e
latine, giunge a coronamento di curioso sui grandi personaggi
un lavoro decennale dell’auto- incontrati sul suo cammino.


re, che ha colmato le lacune an-
cora esistenti nel corpus delle
opere bruniane, attraverso la Del Giudice, oltre alla tra-
traduzione degli ultimi quattro duzione delle dediche, ci conse-
scritti rimasti (Dialoghi su Mor- gna, infatti, piccoli ritratti dei
dente, Disputa di Cambrai, Som- destinatari, che Bruno frequen-
ma dei termini metafisici, Articoli tava o dei quali avrebbe voluto
contro i matematici). guadagnarsi i favori: da Enrico
La perfetta conoscenza dei III di Francia a Giovanni Moro, a
vari momenti della vita del filo- Giordano Bruno Piero del Bene e a Don Guillén
sofo e il continuo sforzo di far «Epistole latine» de San Clemente, da Rodolfo II a
emergere in modo veritiero, al a cura di Guido del Giudice Michel de Castelnau. Il suo
Roma, Fondazione obiettivo è quello di farci capire
Nella pagina accanto: presunto ritratto Mario Luzi Editore, 2017, che l’immagine del fraticello de-
di Giordano Bruno, Juleum - pp. 226, 22,90 euro relitto e perseguitato che viene
Bibliotecheksaal, Helmsted comunemente evocata, almeno
58 la Biblioteca di via Senato Milano – aprile 2018

Sopra da sinistra: Hans von Aachen (1552-1615), Rodolfo II d’Asburgo, Praga, Museo della Città; Jean Decourt
(1530-1585), Enrico III di Francia, 1578, Parigi, Biblioteca Nazionale, Gabinetto delle Stampe.
Nella pagina accanto: Sir Philip Sydney, ritratto d’autore anonimo (Londra, National Portrait Galley)

per quanto riguarda un periodo volto ad ambasciatori in grado di ria, era pur riuscito a conquistare
abbastanza lungo della sua vita introdurlo a corte o a rettori di le corti di Francia e d’Inghilterra
non risponde al vero. Da queste prestigiose università. Appare e alcuni tra i più importanti Ate-
dediche, che si rivolgono a perso- chiaro che per una decina d’anni nei d’Europa!
naggi di primo piano del panora- della sua esistenza, pur tra conti- Un altro pregio dell’opera
ma storico e culturale dell’epoca, nui spostamenti, il Nolano fre- è quello di contenere, enunciati
si arguisce che Bruno in realtà si quentò un ambiente illuminato e in maniera lapidaria nella lingua
muoveva a livello verticistico, a di grande agiatezza. Lo «zimbel- dei dotti, i principi fondamenta-
stretto contatto con principi, re e lo di fortuna, piccolo di corpo, li che ispirarono il percorso esi-
imperatori. Quando non diretta- scarso di beni», come egli stesso stenziale e speculativo del filo-
mente a loro, il suo omaggio è ri- si descrive nell’Oratio Valedicto- sofo. Nelle epistole dedicatorie
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delle opere in volgare, composte


nel periodo londinese, Bruno si
rivolge ai suoi protettori Michel
de Castelnau e Philip Sidney - ai
quali era legato da sincera ami-
cizia - con accenti confidenziali.
Nelle latine, invece, il tono è
molto più solenne: la necessità
di farsi apprezzare da personag-
gi con i quali non era in rapporti
così stretti, lo spinge a ribadire
con chiarezza i capisaldi del suo
modo di pensare e di agire. Gli
accenni, brevi ma intensi, alla
tolleranza religiosa, al rifiuto
dell’abitudine a credere, al ri-
spetto nei confronti di chi espri-
me opinioni diverse, al rigore
intellettuale senza tentenna-
menti e compromessi, rendono
queste pagine un’affascinante
testimonianza del suo credo fi-
losofico e della sua indomabile
fierezza intellettuale.


Il volume è impreziosito da
un interessante corredo icono-
grafico, con la riproduzione dei
frontespizi originali delle opere
a stampa. Perfino l’immagine di
copertina ci presenta un Bruno
inconsueto: il ritratto di autore
ignoto, che ancora oggi troneg-
gia nella biblioteca del Juleum di
Helmstedt, ci mostra, infatti, il
filosofo in veste professorale.
Era quello probabilmente il mo-
dello che avrebbe voluto imper-
sonare, se il suo destino, tragico
ed esaltante al tempo stesso, non
avesse decretato diversamente.

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