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e di incognite iperstatiche
Docente:
Prof. Maria Gabriella Mulas
Dipartimento di Ingegneria Strutturale
Meccanica dei Solidi e delle Strutture II M.G.Mulas Raccolta temi d’esame
Premessa
Questa dispensa raccoglie buona parte degli esercizi che hanno costituito i temi d’esame del corso
di Meccanica dei Solidi e delle Strutture II dall’anno della sua prima attivazione (A.A. 03-04). Gli
esercizi trattano il calcolo degli spostamenti e la risoluzione delle strutture iperstatiche, mediante
l’utilizzo dell’equazione della linea elastica e del principio dei lavori virtuali. Non vi sono quindi
esercizi sull’applicazione del teorema di Castigliano e di quello di Menabrea, che sono stati
introdotti nel programma solo quest’anno.
Gli esercizi sono tanti: non è assolutamente necessario affrontarli tutti, e l’approccio di studio più
corretto è quello di studiare molto bene le basi teoriche dei problemi analizzati, e solo in un secondo
momento cimentarsi nella soluzione di qualche problema. Risolvere tutti gli esercizi della dispensa
senza aver capito e studiato la teoria che sta alla base è il modo peggiore che possiate trovare per
affrontare questo esame (e anche tutti gli altri!).
La stesura di questa raccolta di temi d’esame è dovuta al lavoro, svolto nell’ambito delle attività di tutorato
“150 ore” della Facoltà di Ingegneria dei Processi Industriali, dalla studentessa della laurea specialistica
in Ingegneria Chimica Ing. Luisa Brambilla. A lei va un caloroso ringraziamento per il paziente lavoro di
riordino e catalogazione.
27/06/2007
Meccanica dei Solidi e delle Strutture II M.G.Mulas Raccolta temi d’esame
Indice
27/06/2007
Meccanica dei Solidi e delle Strutture II M.G.Mulas Esercizi sul PLV
Le aste AB e CD in figura (a) hanno rigidezza flessionale EJ costante, l’asta BC è un corpo rigido,
in cui sono nulle la deformabilità assiale e quella flessionale (EA = ∞; EJ = ∞). Facendo uso
dell’equazione della linea elastica, si calcoli lo spostamento verticale del punto D. (Nota: si
consiglia l’utilizzo dei sistemi di riferimento indicati in figura).
(a) (b)
Risoluzione:
In entrambi i campi si assumono positivi i momenti che tendono le fibre inferiori; l’andamento del
diagramma del momento è descritto in Figura (b). Non è necessario assumere un campo di
integrazione sull’asta BC perché questa, essendo rigida, rimane rettilinea anche a deformazione
avvenuta e la sua configurazione è completamente definita dallo spostamento e dalla rotazione del
punto B. Le equazioni differenziali nei due campi sono:
Campo x1 Campo x2
EJy1'' = − M ( x1 ) EJy'2' = − M ( x2 )
con:
M ( x1 ) = −2 FL + F ⋅ x1 M ( x2 ) = − FL + F ⋅ x2
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D2 5 3 C2 3 2
y 2 (0 ) = ⇒ D2 = FL ; y 2' (0 ) = ⇒ C2 = FL
EJ 6 EJ 2
F x22 x23 3 2 5
Pertanto: y 2 ( x2 ) = ⋅ L + + L x2 + L3
EJ 2 6 2 6
8 FL3
Lo spostamento verticale del punto D è dato da: y 2 ( L ) =
3 EJ
2
1.2 Esercizio 2
Le aste AB e CD in figura (a) hanno rigidezza flessionale EJ costante, l’asta BC è un corpo rigido,
in cui sono nulle la deformabilità assiale e quella flessionale (EA = ∞; EJ = ∞). Facendo uso
dell’equazione della linea elastica, si calcoli lo spostamento orizzontale del punto D. (Nota: si
consiglia l’utilizzo dei sistemi di riferimento indicati in figura).
(a) (b)
Risoluzione: In entrambi i campi si assumono positivi i momenti che tendono le fibre all’interno
della linea d’asse dell’asta; l’andamento del diagramma del momento è descritto in Figura (b). Non
è necessario assumere un campo di integrazione sull’asta BC perché questa, essendo rigida, rimane
rettilinea anche a deformazione avvenuta e la sua configurazione è completamente definita dallo
spostamento e dalla rotazione del punto B. Le equazioni differenziali nei due campi sono:
Campo x1 Campo x2
M ( x1 ) M ( x2 )
y1'' = − y ''2 = −
EJ EJ
con:
M ( x1 ) = F ⋅ x1 M ( x2 ) = F ⋅ L − F ⋅ x2
EJy1'' = − F ⋅ x1 EJy''2 = F ⋅ L − F ⋅ x 2
Fx12 F ⋅ x22
EJy1' = − + C1 EJy'2 = F ⋅ L ⋅ x2 − + C2
2 2
Fx 3 x 2 F ⋅ x23
EJy1 = − 1 + C1 x1 + D1 EJy2 = F ⋅ L ⋅ 2 − + C 2 x2 + D2
6 2 6
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Condizioni al contorno
D2
y1(0) = 0 → D1 = 0 y 2 (0) = = − y1( L )
EJ
C
y1' (0) = 0 → C1 = 0 y'2 (0) = 2 = − y1' ( L )
EJ
Note le costanti di integrazione sul campo x1 si ricava:
1 FL3 1 FL2
y1( L ) = − y1' ( L ) = −
6 EJ 2 EJ
E’ quindi possibile ricavare le costanti di integrazione nel campo x2
1 3 1
D2 = FL C 2 = − FL2
6 2
L’equazione della linea elastica sul campo x2 è data da:
F x 2 x 3 FL2 FL3
y 2 (x 2 ) = ⋅ − L ⋅ + − ⋅ x2 +
EJ 2 6 2 6
Lo spostamento del punto D è dato dal valore della funzione in x2 = L:
FL3 1 2 FL3
y2 ( L ) = − 1 + = − ⋅
EJ 3 3 EJ
Il valore negativo del risultato indica che il punto si sposta verso destra, coerentemente con il verso
della forza applicata nello stesso punto.
3
1.3 Esercizio 3
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4
1.4 Esercizio 4
L’asta AC ha rigidezza flessionale EJ costante. Facendo uso dell’equazione della linea elastica si
calcoli lo spostamento verticale del pattino in A. A tal fine si richiede esplicitamente:
• l’indicazione chiara dei sistemi di riferimento e delle convenzioni di segno adottate;
• il tracciamento del diagramma del momento flettente e del taglio;
• la scrittura dell’equazione differenziale, completa di condizioni al contorno.
FL3
sA = (verso il basso)
3EJ
5
1.5 Esercizio 5
(a) (b)
(c) (d)
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Campo x1 Campo x2
M ( x1 ) M ( x2 )
y1'' = − y ''2 = −
EJ EJ
con:
M ( x1 ) = M 0 ( x1 ) + XM 1( x1 ) M ( x2 ) = M 0 ( x2 ) + XM 1( x2 )
M 0 ( x1 ) = 0 M 0 ( x2 ) = 0
1
M 1( x1 ) = − x1 M 1 ( x 2 ) = −1 ⋅ x 2
2
XM 1( x2 ) X 1 XM 1( x2 ) X
y1'' = − = ⋅ x1 y'2' = − = ⋅ x2
EJ EJ 2 EJ EJ
' X x12 ' X x22
y1 = ⋅ + C1 y2 = ⋅ + C2
EJ 4 EJ 2
X x13 X x23
y1 = ⋅ + C1 ⋅ x1 + D1 y2 = ⋅ + C 2 ⋅ x2 + D2
EJ 12 EJ 6
Condizioni al contorno:
5 27/06/2007
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6
1.6 Esercizio 6
M ( x1 ) 2α∆T M ( x2 )
y1'' = − + y ''2 = − +0
EJ h EJ
x X 2α∆T X
y1′′ = − 1 + y ''2 = − x 2 ⋅
2 EJ h EJ
2 2
x X 2α∆T x X
y1' = − 1 ⋅ + ⋅ x1 + C1 y '2 = − 2 ⋅ + C2
4 EJ h 2 EJ
x 3 X 2α∆T x12 x3 X
y1 = − 1 ⋅ + ⋅ + C1 x1 + D1 y2 = − 2 ⋅ + C 2 x 2 + D2
12 EJ h 2 6 EJ
Condizioni al contorno:
1. y1 (0 ) = 0 → D1 = 0
2. y 2 (0 ) = 0 → D2 = 0
3. y1 (2 L ) = 0 → −
(2 L )3
⋅
X
+ 2α ⋅
∆T (2 L )2
⋅
1 XL2
+ C1 ⋅ (2 L ) = 0 → C1 = ⋅ + 2α ⋅
∆TL
12 EJ h 2 3 EJ h
3 2
L X 1 XL
4. y 2 (L ) = 0 → − ⋅ + C2 ⋅ L = 0 → C2 = ⋅
6 EJ 6 EJ
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X (2L)2
∆T 1 XL2 ∆TL 1 XL2 1 XL2
5. y1' (2L) = − y'2 (L) → − − 2α ⋅ ⋅ 2L + ⋅
⋅ + 2α ⋅ = − − ⋅ + ⋅
4 EJ h 3 EJ h 2 EJ 6 EJ
Dall’ultima equazione si ricava l’incognita iperstatica:
2 XL2 2α∆TL XL2 2α∆TL XL2 2α∆T EJ
- − = → − = → X =− ⋅
3 EJ h 3EJ h EJ h L
7
1.7 Esercizio 7
La trave in figura, una volta iperstatica, ha rigidezza flessionale EJ costante su tutta la lunghezza.
La variazione termica illustrata agisce nel tratto BC, di coefficiente di dilatazione termica pari ad α;
la sezione trasversale della trave è un rettangolo di altezza h. Facendo uso dell'equazione della linea
elastica:
• si presenti il procedimento di soluzione che consente il calcolo dell'incognita iperstatica,
mettendo chiaramente in evidenza tutti i passi necessari;
• si determini il valore assunto dall'incognita stessa, facendo uso del principio di sovrapposizione
degli effetti;
• si tracci il diagramma del momento sulla trave.
Soluzione: assumendo come incognita la reazione del carrello in B, positiva verso il basso, si
ottiene:
3EJ α∆T
X = ⋅
L h
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8
1.8 Esercizio 8
L’asta in figura ha EJ=cost. Si calcolino le reazioni vincolari e si tracci il diagramma del momento
(la scelta del metodo è lasciata allo studente).
Soluzione: la struttura è simmetrica per geometria e carico. Le reazioni orizzontali sono entrambe
nulle, quelle verticali per simmetria sono entrambe uguali a pL/2; i momenti d’incastro ruotano in
maniera da tendere le fibre superiori ad entrambi gli estremi dell’asta e valgono pL2/12.
L’esercizio può essere risolto anche con il PLV.
9
1.9 Esercizio 9
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Meccanica dei Solidi e delle Strutture II M.G.Mulas Raccolta temi d’esame
10
1.10 Esercizio 10
L’asta AC in figura, due volte iperstatica, ha rigidezza flessionale EJ costante; il tratto AB, avente
coefficiente di dilatazione termica pari ad α, è soggetto alla variazione termica uniforme indicata. Si
scelgano le incognite iperstatiche e le si determinino facendo uso dell’equazione della linea elastica.
A tal fine si richiede esplicitamente:
• l’indicazione chiara dei sistemi di riferimento e delle convenzioni di segno adottate
(suggerimento: considerare quali origini i punti vincolati a terra);
• il tracciamento dei diagrammi del momento flettente e del taglio necessari alla soluzione;
• la scrittura dell’equazione differenziale, completa di condizioni al contorno;
• opzionale: il tracciamento del diagramma del momento flettente dell’asta iperstatica.
24 EJα∆T
R: VC = ⋅ (rivolta verso l’alto)
5 L2
18 EJα∆T
MC = ⋅ (in senso orario)
5 L
11
1.11 Esercizio 11
L’asta AC in Figura (a) ha rigidezza flessionale EJ costante; il tratto BD, avente coefficiente di
dilatazione termica pari ad α, è soggetto alla variazione termica uniforme indicata. Per entrambe le
aste si può considerare nulla la deformabilità elastica assiale. Si calcolino lo spostamento verticale e
la rotazione del punto C, specificandone chiaramente il verso ed adottando l’equazione della linea
elastica come metodo di soluzione. A tal fine si richiede esplicitamente:
• l’indicazione chiara dei sistemi di riferimento e delle convenzioni di segno adottate;
• il tracciamento del diagramma del momento flettente necessario alla soluzione;
• la scrittura dell’equazione differenziale, completa di condizioni al contorno.
(a) (b)
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Soluzione
Sistemi di riferimento, campi di integrazione, convenzione di segno adottata per i momenti e
diagramma del momento sono presentati in Figura (b). L’asta BD è una biella soggetta solo ad
azione assiale; il suo diagramma del momento è identicamente nullo, e poiché il punto B non può
muoversi in orizzontale per effetto del vincolo in A e dell’inestensibilità assiale dell’asta AB, gli
spostamenti trasversali dei punti dell’asta sono tutti nulli. Per questo motivo l’equazione della linea
elastica viene scritta solo per l’asta orizzontale AC, che è divisa in due campi di integrazione per la
presenza della discontinuità nella tangente del diagramma del momento. Con le convenzioni di
segno adottate risulta:
EJy1" = − M ( x1 ) EJy"2 = − M ( x2 )
con:
W
M ( x1 ) = − x1 M ( x2 ) = −W
L
1 W W
y1" = ⋅ ⋅ x1 y"2 =
EJ L EJ
' 1 W x12 W
y1 = ⋅ ⋅ + C1 y'2 = x2 + C 2
EJ L 2 EJ
1 W x13 W x2
y1 = ⋅ ⋅ + C1 x1 + D1 y2 = + C2 x2 + D2
EJ L 6 EJ 2
Condizioni al contorno:
y1( 0 ) = 0 ⇒ D1 = 0 y2 ( 0 ) = −α∆TL = D2
WL2 WL WL
+ C1 = −α∆t C2 = − α∆T −
6 EJ 2 EJ 6 EJ
WL2 WL
C1 = −α∆T − C2 = − α∆T
6 EJ 3EJ
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12
1.12 Esercizio 12
15
Reazione verticale in C verso l’alto pari a: X = qL
64
13
1.13 Esercizio 13
2
fB = L verso il basso
2 EJ
θ B = L EJ orario
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14
1.14 Esercizio 14
La struttura in figura (rigidezza flessionale EJ = cost; rigidezza assiale EA = ∞), è una volta
iperstatica. Facendo uso dell’equazione della linea elastica si imposti il procedimento che conduce
al calcolo del momento trasmesso dall’incastro in A. A tal fine si richiede esplicitamente:
• l’indicazione chiara dei sistemi di riferimento e delle convenzioni di segno adottate;
• il tracciamento dei diagrammi del momento flettente necessari alla soluzione;
• la scrittura dell’equazione differenziale (ma non la sua integrazione) completa di condizioni al
contorno.
Soluzione:
L’esercizio non richiedeva conti; le condizioni al contorno da imporre sono:
• spostamento verticale nullo in A
• rotazione nulla in A
• uguaglianza delle rotazioni nel punto C considerato appartenente all’asta AC e all’asta BC
• spostamento orizzontale nullo in B
• spostamento orizzontale nullo in C (considerato appartenente all’asta BC)
La formulazione matematica delle condizioni al contorno dipende dalla scelta del sistema di
riferimento effettuata nella soluzione.
15
1.15 Esercizio 15
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Facendo uso del principio dei lavori virtuali, si determini lo spostamento verticale del punto D.
Nei conti si assuma: δv = 2 cm; δo = 1.5 cm
(a) (b)
Risoluzione:
Il sistema B (figura a) è quello reale; la struttura isostatica è soggetta a soli cedimenti vincolari, per
cui le azioni interne e le corrispondenti deformazioni sono tutte nulle. Il sistema A (figura b) è
costituito da una forza verticale unitaria applicata nel nodo D, in equilibrio con le corrispondenti
reazioni vincolari. Le reazioni in B non vengono calcolate, perché non compaiono nell’equazione
del PLV; le reazioni in A sono determinate attraverso la soluzione dell’arco a tre cerniere:
8
Σ M B = 0 ⇒ H A ⋅ 3 − 1⋅ 8 = 0 ⇒ H A =
3
3 3 8
Σ M C ( AB ) = 0 ⇒ V A ⋅ 4 − H A ⋅ 3 = 0 ⇒ VA = ⋅HA = ⋅ = 2
4 4 3
Scrittura del PLV
Il lavoro virtuale interno è identicamente nullo, perché le deformazioni reali sono tutte nulle; il
lavoro virtuale esterno è compiuto dalla forza unitaria e dalle reazioni vincolari corrispondenti,
limitatamente alle componenti che lavorano per i cedimenti vincolari. Pertanto:
Le = 1 ⋅ v D − V A ⋅ δV − H A ⋅ δ O = Li = 0
8 3
v D = V A ⋅ δ V + H A ⋅ δ O = 2 ⋅ 2 + ⋅ = 4 cm
3 2
Il segno positivo dello spostamento indica che esso è diretto come la forza unitaria utilizzata nei
conti.
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2.2 Esercizio 2
Facendo uso del principio dei lavori virtuali, si determini la rotazione relativa permessa dalla
cerniera in C, specificando chiaramente se l’angolo retto BCD in C aumenta o diminuisce.
Nei conti si assuma: δv = 1 cm; δo = 0.5 cm; L = 3m
.
(a) (b)
Risoluzione
Il procedimento di soluzione è analogo a quello del problema precedente. Il sistema in figura (a) è il
sistema reale B, con azioni e deformazioni tutte nulle; il sistema in figura (b) è quello A delle forze
virtuali, costituito da due coppie unitarie uguali e contrarie, applicate sulle due facce della cerniera
in C, e dalle corrispondenti reazioni vincolari. Nel problema in esame hanno interesse le sole
reazioni vincolare nel punto A, facilmente calcolabili con la soluzione standard dell’arco a tre
cerniere:
ΣM D = 0 H A ⋅ 2L − VA ⋅ L = 0
ΣM C ( AC ) = 0 H A ⋅ L − VA ⋅ L + 1 = 0
da cui:
1 2
HA = VA =
L L
Le due coppie unitarie compiono lavoro per la variazione ∆θc subita dall’angolo inizialmente retto
in C. L’equazione del PLV è:
1 2
Le = 1 ⋅ ∆θ C − ⋅ δ O + ⋅ δ V = Li = 0
L L
da cui:
1 2 1 1 2 m
∆θ C = ⋅ δ O − ⋅ δ V = ⋅ − ⋅1 ⋅10 −2 =− 0.005rad
L L 3 2 3 m
L’angolo retto BCD in C diminuisce.
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2.3 Esercizio 3
Facendo uso del principio dei lavori virtuali, si determini lo spostamento verticale del punto D,
dovuto alla variazione termica uniforme sull’asse dell’asta BC (e sulla sua sezione trasversale);
l’asta ha coefficiente di dilatazione termica α.
50
R: ν D = ⋅ α∆T verso l’alto; il sistema di forze virtuali è costituito da una forza verticale unitaria
3
verso l’alto applicata in D, che produce nell’asta CB un’azione assiale di trazione pari a 10/3.
19
2.4 Esercizio 4
Facendo uso del principio dei lavori virtuali si determini la variazione di distanza ∆AB tra i punti A e
B, soggetti alle due forze uguali e contrarie F. La variazione termica a farfalla agisce sulla sola
parte orizzontale dell’asta AB, che ha sezione rettangolare di altezza h. Nei conti si assuma
uniforme la rigidezza flessionale EJ, si trascurino la deformabilità assiale e tagliante e si assuma
noto il coefficiente di dilatazione termica α.
1. Nel calcolare lo spostamento si imposti la soluzione del problema indicando in maniera esplicita
i sistemi A di forze e B di spostamento necessari per i calcoli.
2. E’ possibile determinare un valore della forza F tale che la distanza tra i punti A e B resti
inalterata?
Soluzione:
5 FL3 2α∆T 2
1. ∆ AB = + ⋅ L i punti A e B si allontanano
3 EJ h
3 EJ 2α∆T 2
2. F = − ⋅ ⋅ L il segno meno indica che occorre cambiare il verso della forza per
5 L3 h
mantenere invariata la distanza tra A e B
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2.5 Esercizio 5
L’arco a tre cerniere in figura è soggetto ad un cedimento vincolare noto di ampiezza δ nel punto D.
Facendo uso del principio dei lavori virtuali e indicando chiaramente il sistema A di forze in
equilibrio e il sistema B di spostamenti congruenti utilizzati nei conti, si determinino:
• lo spostamento relativo tra le due facce del pattino in B.
• la rotazione del nodo B.
Sulla base dei risultati ottenuti si tracci infine la deformata della struttura per effetto del cedimento
imposto.
(a)
(b) (c)
Per entrambe le domande il sistema B di spostamenti reali è quello illustrato in figura (a), in cui
sono nulle le reazioni vincolari, le azioni interne e le deformazioni. Per calcolare lo spostamento
relativo in B si è assunto come sistema A di forze virtuali quello illustrato in figura (b),composto da
un taglio unitario applicato in B, in equilibrio con le reazioni vincolari indicate nella stessa figura.
Indicato con ∆v lo spostamento relativo tra le due facce del pattino l’equazione del PLV fornisce:
Le = 2 ⋅ δ + 1 ⋅ ∆v = Li = 0 ⇒ ∆v = −2 ⋅ δ
Per il calcolo della rotazioneϕ in B il sistema A di forze virtuali, indicato in figura (c), è composto
da una coppia unitaria in B (applicata indifferentemente su una delle facce del pattino).
1 δ
Le = ⋅ δ + 1 ⋅ ϕ = Li = 0 ⇒ ϕ = −
L L
La configurazione deformata è illustrata nella figura sottostante.
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2.7 Esercizio 7
Facendo uso del principio dei lavori virtuali si determini lo spostamento relativo tra le due facce
del pattino in C prodotto dal cedimento vincolare noto δ, agente in direzione orizzontale nella
cerniera in B. Nello svolgimento dell’esercizio:
• Si indichino chiaramente i sistemi A di forze e B di spostamenti necessari alla soluzione;
• Si specifichi chiaramente se la faccia del pattino appartenente all’asta orizzontale AC si alza o si
abbassa rispetto alla faccia che appartiene all’asta verticale.
Soluzione:
∆ C = 2δ il punto C sull’asta BC sta fermo; il punto C sull’asta AC si solleva.
Il sistema B è quello reale: reazioni vincolari, azioni interne e deformazioni sono tutte nulle
(struttura isostatica caricata solo da effetto anelastici)
Il sistema di forze A è quello costituito da due forze verticali uguali e contrarie applicate alle
facce del pattino in C. Sulla base dell’osservazione che la faccia di destra del pattino non si
muove (asta BC indeformabile assialmente) si poteva anche adottare come sistema di forze A
un’unica forza verticale nell’estremo C dell’asta AC. Di questo sistema di forze, oltre alle due
forze unitarie, entra nel PLV la sola reazione orizzontale del vincolo in B.
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Meccanica dei Solidi e delle Strutture II M.G.Mulas Raccolta temi d’esame
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2.8 Esercizio 8
Facendo uso del principio dei lavori virtuali e indicando chiaramente il sistema A di forze in
equilibrio e il sistema B di spostamenti congruenti utilizzati nei conti, si calcoli lo spostamento
verticale del pattino in A.
1 FL3
R: s A = (verso il basso)
3 EJ
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Meccanica dei Solidi e delle Strutture II M.G.Mulas Raccolta temi d’esame
Facendo uso del principio dei lavori virtuali, si determini l’azione assiale nell’asta DE. Tutte le aste
hanno rigidezza flessionale EJ; si consideri la deformabilità assiale per la sola asta DE.
(a) (b)
(c) (d)
Pr. 3.1 – (a) La struttura di partenza; (b) La struttura resa isostatica; (c) Il diagramma M0; (d) Il diagramma M1
La struttura è una volta iperstatica, ma ha solo tre gradi di vincolo a terra; si tratta quindi di una
struttura internamente iperstatica. L’eliminazione di un vincolo a terra condurrebbe a una struttura
ipostatica. Il sistema di carichi esterni ha risultante e momento risultante nulli: le reazioni
dell’incastro sono quindi identicamente nulle, e il tratto di asta verticale che ha origine nel punto
A, completamente scarico, può non essere incluso nei conti. Si assume come incognita iperstatica
l’azione assiale della biella DE, considerando la biella compressa dalla forza X ed eliminando la
biella dalla struttura stessa. La condizione di congruenza da imporre è quindi che la variazione di
distanza tra i punti D ed E eguaglia la variazione di lunghezza dell’asta DE, soggetta all’azione
assiale e alla variazione termica. Si osservi che, poiché l’incognita iperstatica è un’azione interna,
le forze agenti sulla struttura hanno verso opposto a quelle agenti sulla biella stessa; per questo
19 27/06/2007
Meccanica dei Solidi e delle Strutture II M.G.Mulas Raccolta temi d’esame
motivo la variazione di lunghezza dell’asta è misurata positivamente nel verso delle forze agenti
sulla struttura (e misura quindi l’allungamento dell’asta). Nella soluzione si fa uso dei coefficienti
di influenza; M0 e M1 sono i momenti flettenti indotti rispettivamente dai carichi esterni e
dall’incognita iperstatica unitaria sulla struttura resa isostatica. Il sistema di forze A è quello della
struttura resa isostatica caricata dall’incognita iperstatica X=1; il sistema B di spostamenti è
quello reale.
XL XL
∆LDE = − + α∆TL Le = ( X = 1) ⋅ − + α∆TL
EA EA
Li = s11 ⋅ X + s10
L Mo L
W WL2
s10 = ∫ M 1 ⋅ ⋅ dx1 = ∫ 1 ⋅ L ⋅ − ⋅ dx1 = −
0 EJ 0 EJ EJ
M1 L x L L 2 L3 L3 5 L3
s11 = ∫ M 1 ⋅ ⋅ ds = 2 ⋅ ∫ 1 ⋅ x 2 ⋅ 2 ⋅ dx 2 + ∫ 1 ⋅ L ⋅ ⋅ dx1 = ⋅ + = ⋅
s EJ 0 EJ 0 EJ 3 EJ EJ 3 EJ
WL2
α ⋅ ∆TL +
⇒ X = EJ X è l’azione assiale di compressione
3
5 L L
+
3 EJ EA
25
3.2 Esercizio 2
Facendo uso del principio dei lavori virtuali, si determini la reazione verticale del carrello in C.
Tutte le aste hanno rigidezza flessionale EJ = 4000 kNm2; si trascuri la deformabilità assiale; le
lunghezze delle aste sono misurate in metri. Nei conti si assuma: F= 10 kN; δ = 0.5cm.
(a) (b)
Pr. 3.2 – (a) La struttura iperstatica in studio; (b) la struttura resa isostatica.
Risoluzione:
Si assume come incognita iperstatica la reazione del carrello in C richiesta nel problema, di verso
concorde con il cedimento imposto nel medesimo punto. La condizione di congruenza richiede che
lo spostamento verticale di C sia pari al cedimento imposto. Anche in questo caso il problema viene
risolto attraverso il calcolo dei coefficienti di influenza. Nella scrittura del PLV il sistema di forze A
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è quello della struttura resa isostatica caricata dall’incognita iperstatica X=1; il sistema B di
spostamenti è quello reale. I relativi diagrammi dei momenti sono riportati nelle figure sottostanti.
L’integrazione del lavoro virtuale interno sull’asta AB deve essere eseguita sull’intera lunghezza
dell’asta.
M1
(c) (d)
Mo + XM 1
Le = 1 ⋅ δ = 1 ⋅ 0.5 ⋅ 10 −2 Li = ∫ M 1 ⋅ dϕ = ∫ M 1 ⋅ ds = s11 ⋅ X + s10
s s EJ
Mo(x1 ) = F ⋅ sinα ⋅ x1 M 0 (x2 ) = 0
x2 2 dx 53 5
( dx
)
5 5
s11 = ∫ 1 ⋅ x2 ⋅ ⋅ dx2 + ∫ (0.6 ⋅ x1 + 5 ) ⋅ 1 = + ∫ 0.36 ⋅ x12 + 25 + 6 ⋅ x1 ⋅ 1 =
0 EJ 0 EJ 3 EJ 0 EJ
1 53 53 25 256.67
= ⋅ + 0.36 ⋅ + 25 ⋅ 5 + 6 ⋅ =
EJ 3 3 2 EJ
F 256.67 0.005 ⋅ EJ − 70 F
1 ⋅ 0.5 ⋅10 −2 = 70 ⋅ + X ⇒ = X = −2.65 kN ( verso l' alto )
EJ EJ 256.67
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26
3.3 Esercizio 3
3 16W 352
R: H B = W verso destra; δ 10 = − δ 11 =
22 EJ 3EJ
27
3.4 Esercizio 4
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2L 1 1 x1 L 1x 1 8 L3 L3 L3
s11 = ∫ x1 ⋅ ⋅ dx1 + ∫ 1 ⋅ x2 ⋅ 2 ⋅ dx2 = ⋅ + =
0 2 2 EJ 0 EJ 4 EJ 3 3EJ EJ
2L
1
2L 2α∆T α∆T x12 α∆T
s10 = ∫ − x1 ⋅ ⋅ dx1 = − ⋅ = − ⋅ 2 L2
0 2 h h 2 0 h
28
3.5 Esercizio 5
Facendo uso del principio dei lavori virtuali, dopo avere determinato la reazione orizzontale in C, si
tracci il diagramma del momento della struttura. Nei conti si trascurino la deformabilità assiale e
tagliante. Viene richiesto esplicitamente di indicare:
• l’equazione di congruenza utilizzata;
• i coefficienti di influenza che in essa compaiono.
Le = Li
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29
3.6 Esercizio 6
Si imposti il calcolo dell’incognita iperstatica per la struttura in figura, una volta iperstatica,
assumendo come usuale, nulle la deformabilità assiale e tagliante, e costante la deformabilità
flessionale EJ. A tal fine:
1. Si scelga un’incognita iperstatica e la si indichi disegnando chiaramente la struttura resa
isostatica con l’incognita in evidenza.
2. Si indichi la condizione di congruenza che consente la determinazione dell’incognita iperstatica.
3. Si imposti la soluzione del problema facendo uso del PLV, indicando i sistemi A di forze e B di
spostamento necessari per i calcoli.
4. Si scriva l’equazione risolvente mediante il PLV, spiegando chiaramente cosa sono i termini che
compaiono nell’equazione stessa.
30
3.7 Esercizio 7
Facendo uso del principio dei lavori virtuali si determini la reazione orizzontale nel punto D e si
tracci il diagramma del momento della struttura. Nei conti si trascurino la deformabilità assiale e
tagliante. A tal fine:
1. Si disegni chiaramente la struttura resa isostatica con l’incognita in evidenza.
2. Si indichi la condizione di congruenza che consente la determinazione dell’incognita iperstatica.
3. Si imposti la soluzione del problema facendo uso del PLV, indicando i sistemi A di forze e B di
spostamento necessari per i calcoli.
4. Si scriva l’equazione risolvente mediante il PLV, spiegando chiaramente cosa sono i termini che
compaiono nell’equazione stessa.
1 W
R: H D = ⋅ diretta verso destra.
3 L
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3.8 Esercizio 8
Facendo uso del principio dei lavori virtuali si determini la reazione verticale nel punto B e si tracci
il diagramma del momento della struttura. Nei conti si trascurino la deformabilità assiale e tagliante,
e si assuma EJ=cost. Nella determinazione dell’incognita iperstatica:
1. Si disegni chiaramente la struttura resa isostatica con l’incognita in evidenza.
2. Si indichi la condizione di congruenza che consente la determinazione dell’incognita iperstatica
3. Si imposti la soluzione del problema facendo uso del PLV, indicando i sistemi A di forze e B di
spostamento necessari per i calcoli.
4. Si scriva l’equazione risolvente mediante il PLV, spiegando chiaramente cosa sono i termini che
compaiono nell’equazione stessa.
3
R: VB = ⋅ F verso il basso
4
32
3.9 Esercizio 9
Facendo uso del principio dei lavori virtuali si determini la componente orizzontale della reazione
nel punto A e si tracci il diagramma del momento della struttura. Nei conti si trascurino la
deformabilità assiale e tagliante, e si assuma EJ=cost. Nella determinazione dell’incognita iperstatica:
1. Si disegni chiaramente la struttura resa isostatica con l’incognita in evidenza.
2. Si indichi la condizione di congruenza che consente la determinazione dell’incognita iperstatica.
3. Si imposti la soluzione del problema facendo uso del PLV, indicando i sistemi A di forze e B di
spostamento necessari per i calcoli.
4. Si scriva l’equazione risolvente mediante il PLV, spiegando chiaramente cosa sono i termini che
compaiono nell’equazione stessa.
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3.10 Esercizio 10
L’asta AC in figura, di rigidezza flessionale EJ costante, è due volte iperstatica e deve essere risolta
assumendo come incognite iperstatiche le reazioni indicate in figura. Facendo uso del principio dei
lavori virtuali si determinino i coefficienti di influenza s11 ed s20. A tal fine si richiede
esplicitamente:
• il tracciamento dei diagrammi del momento necessari alla soluzione;
• l’indicazione dei sistemi A di forze e B di spostamento necessari nella determinazione di ciascun
coefficiente.
Nei conti si trascurino la deformabilità assiale e quella tagliante.
4 L3 2 pL3
R: s11 = s20 =
3 EJ 3 EJ
34
3.11 Esercizio 11
9 W
R: VC = ⋅ rivolta verso l’alto
8 L
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3.12 Esercizio 12
WL 3EJ
R: M A = + α∆T ⋅ momento che ruota in verso orario
6 EJ L
36
3.13 Esercizio 13
Nella struttura in figura l'asta BCD è rigida e le due bielle di acciaio AB e DE hanno entrambe area
A, coefficiente di dilatazione termica α e modulo di Young E=200 GPa. L'asta AB è soggetta ad
una variazione termica uniforme di entità pari a ∆T. Si determini la reazione verticale nel punto A
facendo uso del PLV. Nel calcolare la reazione iperstatica:
1. Si disegni chiaramente la struttura resa isostatica con l’incognita in evidenza.
2. Si indichi la condizione di congruenza che consente la determinazione dell’incognita iperstatica,
e i sistemi A di forze e B di spostamento necessari per i calcoli.
3. Si traccino i diagrammi di azione interna necessari alla soluzione e si scriva l’equazione
risolvente determinando esplicitamente i coefficienti di influenza.
4. Si determini la reazione vincolare in E.
Nei conti si assuma L = 150 mm A=26cm2 ∆T= -20° α =1.17 ⋅ 10 −5 / °C
R: VA = VE = 40.56 kN
Entrambe verso il basso
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3.14 Esercizio 14
La struttura in figura (a), due volte iperstatica, è costituita da un’unica asta con rigidezza flessionale
EJ = cost e deformabilità a taglio trascurabile. La si vuole risolvere utilizzando come incognite
iperstatiche i momenti X1 e X2 nelle sezioni al di sopra degli appoggi intermedi, come indicato in
figura (b). Facendo uso del principio dei lavori virtuali si determini il coefficiente di influenza δ12.
Nello svolgimento dell’esercizio:
1. Si dia la definizione del coefficiente di influenza s12.
2. Si indichino chiaramente i sistemi A di forze e B di spostamenti necessari alla soluzione;
3. Si traccino tutti i diagrammi del momento flettente necessari alla soluzione.
(a)
(b)
1 L
R: s12 =
6 EJ
38
3.15 Esercizio 15
Per l’asta in figura (EJ=cost; deformabilità a taglio trascurabile), facendo uso del PLV, si determi-
nino le reazioni vincolari nel punto B prodotte dal cedimento vincolare δ. Nel risolvere l’esercizio:
1. Si disegni chiaramente la struttura resa isostatica con le incognite in evidenza.
2. Si indichino le condizioni di congruenza che consentono la determinazione delle incognite
iperstatiche, e i sistemi A di forze e B di spostamento necessari per i calcoli.
3. Si traccino i diagrammi di azione interna necessari alla soluzione e si scrivano le equazioni
risolventi determinando esplicitamente i coefficienti di influenza.
Nota: i risultati dell’esercizio 2.8 possono essere utilmente utilizzati in questo esercizio.
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3.16 Esercizio 16
(a) (b)
(c) (d)
Pr. 3.16 – (a) La struttura iperstatica; (b) la struttura resa isostatica e i sistemi di riferimento adottati; (c) il
diagramma M0; (d) il diagramma M1.
Risoluzione:
La struttura resa isostatica, con i sistemi di riferimento adottati nei conti, è illustrata nella figura
3.16(b); nelle figure (c) e (d) sono riportate le reazioni vincolari non nulle e i diagrammi dei
momenti, calcolati sulla struttura resa isostatica, dovuti al carico distribuito e all’incognita
iperstatica. La condizione di congruenza richiede che la rotazione del punto A sia pari al cedimento
vincolare noto. Nella soluzione si determinano i coefficienti di influenza; nella scrittura del PLV il
sistema di forze virtuali A è quello dell’incognita iperstatica unitaria, il sistema di spostamenti B è
quello reale.
qx 2
M 0 ( x1 ) = qLx1 − 1 M 1( x1 ) = −1
2
2
M 0 ( x1 ) = qLx2 M 1 ( x2 ) = − ⋅ x2
L
L2
L
1 L2
2 2 L 4 x3 7 L
s11 = ∫ ( −1 ) ⋅ − ⋅ dx1 + ∫ − ⋅ x2 ⋅ − ⋅ x2 ⋅ dx2 = + 2 = ⋅
0 EJ 0 L L EJ L 3 0 6 EJ
L L L2
L qx 2 1 L2
2 qLx2 qL x12 q x13 2q x23
s10 =∫ ( −1 ) qLx1 − 1 ⋅ dx1 + ∫ − ⋅ x2 ⋅ dx2 = − + − =
0 2 EJ 0 L EJ EJ 2 0 2 EJ 3 0 EJ 2 0
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3.17 Esercizio 17
Facendo uso del PLV (la deformabilità a taglio è trascurabile), si determini la reazione vincolare
nel punto C. Nel risolvere l’esercizio:
1. Si disegni chiaramente la struttura resa isostatica con l’incognita iperstatica in evidenza.
2. Si indichino le condizioni di congruenza che consentono la determinazione dell’incognita
iperstatica, e i sistemi A di forze e B di spostamento necessari per i calcoli.
3. Si traccino i diagrammi di azione interna necessari alla soluzione e si scrivano le equazioni
risolventi determinando esplicitamente i coefficienti di influenza.
Nota: i risultati del problema 1.15 possono essere utilizzati nella soluzione di questo esercizio.
1
Pr. 3.17 – (a) La struttura iperstatica; (b) la struttura resa isostatica; (c) il diagramma M1.
Risoluzione:
In questo caso non ci sono carichi agenti sulla struttura, ma solo una variazione termica. Il momento
M0 calcolato sulla struttura resa isostatica è quindi identicamente nullo. Il problema viene risolto
facendo uso dei coefficienti di influenza; in particolare, il coefficiente s10 è dato dal risultato del
problema 1.15. Il sistema A di forze virtuali è quello illustrato in fig. (c), in cui agisce l’incognita
iperstatica unitaria; il sistema B di spostamenti è quello reale, che include anche la deformazione
originata dalla variazione termica.
1
Sistema A : M 1 ( x1 ) = x1 M 1 ( x2 ) = 1 ⋅ x2
2
Sistema B: M B = M 0 + XM 1 = XM 1 (M 0 ≡ 0)
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XM 1 2α∆T
dϕ B ( AB ) = dϕ E + dϕT = − dx1
EJ h
XM 1 (x2 )
dϕ B (BC ) = dϕ E = dx2
EJ
1
Le = − ⋅ δ + 1 ⋅ 0 = Lint = s11 X + s10
2
L2
s10 = 2α∆T ⋅ (risultato ottenuto nella soluzione del problema 1.15)
h
2L L
2L 1 1 x1 L x 1 x3 1 1 x23 L3
s11 = ∫ x1 ⋅ dx1 + ∫ 1 ⋅ x2 ⋅1 ⋅ 2 dx2 = ⋅ 1 ⋅ + ⋅ =
0 2 2 EJ 0 EJ 4 3 0 EJ EJ 3 0 EJ
δ L3 L2 EJ L2 δ
− = ⋅ X − 2α∆T ⋅ ⇒ X= ⋅ 2α ∆T −
2 EJ h L3 h 2
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Facendo uso del principio dei lavori virtuali si determini la rotazione del nodo B per la struttura in
figura, già analizzata nei problemi 1.5 e 3.5; le deformabilità dovute all’azione assiale e al taglio
sono trascurabili. Si indichino chiaramente il sistema A di forze in equilibrio e il sistema B di
spostamenti congruenti utilizzati nei conti.
Risoluzione
Si faccia riferimento alle soluzioni dei problemi 1.5 e 3.5 per le indicazioni dei sistemi di
riferimento e per la soluzione del problema iperstatico. Il sistema A di forze virtuali è costituito da
una coppia unitaria nel punto B che ruota in verso antiorario, applicata sulla struttura resa isostatica
utilizzata nella soluzione del problema 3.5. Con il simbolo M* si indica il momento flettente sulla
struttura prodotto da questa coppia.
1
M ∗ ( x1 ) = ⋅ x1 M ∗ ( x2 ) = 0
2L
Il sistema B di spostamenti reali è quello della struttura iperstatica di partenza, in cui l’incognita
iperstatica assume il valore noto X̂ precedentemente calcolato.
Le = 1 ⋅ ϕ B
2L x1 1 x1 ⋅ X̂ α∆TL 1 8 L3 EJ α∆T α∆TL α∆T α∆T α∆T
Li = ∫ − ⋅ ⋅ dx1 +
= − ⋅ ⋅ 2 ⋅ + =− + =
0 2 L 2 EJ 2L 4 L 3EJ L 2 2L 3 2 6
α∆T
Pertanto ϕ B =
6
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42
4.2 Esercizio 2
Facendo uso del principio dei lavori virtuali si determini il momento d’incastro nel punto A e si tracci
il diagramma del momento della struttura. La variazione termica uniforme agisce sulla sola asta DB.
Nei conti si assuma uniforme la rigidezza flessionale EJ e noto il coefficiente di dilatazione termica α;
si trascurino la deformabilità assiale e tagliante. Nel calcolare la reazione iperstatica:
1. Si disegni chiaramente la struttura resa isostatica con l’incognita in evidenza.
2. Si indichi la condizione di congruenza che consente la determinazione dell’incognita iperstatica,
e i sistemi A di forze e B di spostamento necessari per i calcoli.
3. Si scriva l’equazione risolvente determinando esplicitamente i coefficienti di influenza.
4. Si imposti il procedimento di soluzione che conduce al calcolo dello spostamento in C.
3EJ
R: M A = ⋅ 2α∆T momento che ruota in senso orario
L
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