Professional Documents
Culture Documents
noun
1.
2.
Dictionary.com Unabridged
Contemporary Examples
In the novels and plays of that time a coat was a very important part of a wordbook, for Anna Karenina and
Three Sisters.
wordbook
/ˈwɜːdˌbʊk/
noun
1.
2.
Apostrophes 101
This small mark has two primary uses: to signify possession or omitted letters.
People invent new words all the time, but which ones actually make it?
mercurial
Related Word
lexicon
wordbreak
worde
worded
wordiness
wording
Word Value for wordbookins Sons & Co. Ltd. 1979, 1986 © HarperCollins
Publishers 1998, 2000, 2003, 2005, 2006, 2007, 2009, 2012
18 19
word-lore
word-lover
word-perfect
wordage
wordbook
Divina Commedia
Genere poema
Sottogenere allegorico-didascalico
Dante e Beatrice sulle rive del Lete (1889), opera del pittore venezuelano Cristóbal Rojas
La Comedia, o Commedia, conosciuta soprattutto come Divina Commedia,[1] è un poema allegorico-
didascalico[2] di Dante Alighieri, scritto in terzine incatenate di endecasillabi (poi chiamate per
antonomasia terzine dantesche) in lingua volgare fiorentina.
Il titolo originale, con cui lo stesso autore designa il suo poema, fu Comedia (probabilmente pronunciata
con accento tonico sulla i); e così è intitolata anche l'editio princeps del 1472. L'aggettivo «Divina» le fu
attribuito dal Boccaccio e si trova solo a partire dall'edizione (famosa per questo motivo) a cura di Ludovico
Dolce, stampata da Gabriel Giolito de' Ferrari nel 1555.
Composta secondo i critici tra il 1306/07 e il 1321, anni del suo esilio in Lunigiana e Romagna,[3] la
Commedia è il capolavoro di Dante ed è universalmente ritenuta una delle più grandi opere della
letteratura di tutti i tempi,[4] nonché una delle più importanti testimonianze della civiltà medievale, tanto
da essere conosciuta e studiata in tutto il mondo.
Il poema è diviso in tre parti, chiamate «cantiche» (Inferno, Purgatorio e Paradiso), ognuna delle quali
composta da 33 canti (tranne l'Inferno, che contiene un ulteriore canto proemiale). Il poeta narra di un
viaggio immaginario, ovvero di un Itinerarium mentis in Deum,[5] attraverso i tre regni ultraterreni che lo
condurrà fino alla visione della Trinità. La sua rappresentazione immaginaria e allegorica dell'oltretomba
cristiano è un culmine della visione medievale del mondo sviluppatasi nella Chiesa cattolica.
L'opera ebbe subito uno straordinario successo e contribuì in maniera determinante al processo di
consolidamento del dialetto toscano come lingua italiana. Il testo, del quale non si possiede l'autografo, fu
infatti copiato sin dai primissimi anni della sua diffusione e fino all'avvento della stampa in un ampio
numero di manoscritti. Parallelamente si diffuse la pratica della chiosa e del commento al testo (si
calcolano circa sessanta commenti e tra le 100.000 e le 200.000 pagine),[6] dando vita a una tradizione di
letture e di studi danteschi mai interrotta: si parla così di "secolare commento". La vastità delle
testimonianze manoscritte della Commedia ha comportato un'oggettiva difficoltà nella definizione del testo
critico, ma in tempi moderni si dispone di un'edizione di riferimento realizzata da Giorgio Petrocchi.[7] Più
di recente due diverse edizioni critiche sono state curate da Antonio Lanza[8] e Federico Sanguineti.[9]
La Commedia, pur proseguendo molti dei modi caratteristici della letteratura e dello stile medievali
(ispirazione religiosa, scopo didascalico e morale, linguaggio e stile basati sulla percezione visiva e
immediata delle cose), è profondamente innovativa poiché, come è stato rilevato in particolare negli studi
di Erich Auerbach, tende a una rappresentazione ampia e drammatica della realtà. È una delle letture
obbligate del sistema scolastico italiano. È stato notato come tutte e tre le cantiche terminino con la parola
«stelle» ("E quindi uscimmo a riveder le stelle" – Inferno; "Puro e disposto a salir a le stelle" – Purgatorio e
"L'amor che move il sole e l'altre stelle" – Paradiso), come pure l'uso di neologismi creati da Dante come
«insusarsi», «inluiarsi» e «inleiarsi».[10]
Indice
1 Titolo
2 Argomento
2.1 Inferno
2.2 Purgatorio
2.3 Paradiso
3 Data di composizione
4 Struttura
4.3 Cronologia
5 Tematiche e contenuti
7 Le tre guide
8 Modelli e fonti
8.1 Lingua
8.2 Stile
13.2 Musica
13.3 Pittura
13.4 Scultura
13.5 Altro
13.6 Televisione
13.7 Teatro
14 Note
15 Bibliografia
16 Voci correlate
17 Altri progetti
18 Collegamenti esterni
Titolo
Probabilmente il titolo originale dell'opera fu Commedia, o Comedìa, dal greco κωμῳδία (kōmōdía,
composto di κώμη, villaggio, e ᾠδή, canto; letteralmente canto del villaggio). È infatti così che Dante stesso
chiama la sua opera (Inferno XVI, 128; XXI, 2). In seguito il titolo di "divina" le venne dato da Boccaccio.
Nell'Epistola XIII (la cui paternità dantesca non è del tutto certa), indirizzata a Cangrande della Scala, Dante
ribadisce il titolo latino dell'opera: Incipit Comedia Dantis Alagherii, Florentini natione, non moribus[11]
(Inizia la Commedia di Dante Ali