Professional Documents
Culture Documents
CANONE 65
I maghi e quelli che preparano filtri.
Colui che confessa d’aver usato la magia o i filtri
percorrerà nella penitenza il tempo della
testimonianza e sarà trattato come se si fosse
spontaneamente accusato di questo peccato (10 anni
di penitenza e di scomunica).
CANONE 72
Quelli che sono ricorsi agli indovini.
Quelli che sono ricorsi a indovini e simili, si vedranno
imporre il tempo di penitenza della testimonianza (10
anni di penitenza e di scomunica).
CANONE 83
Quelli che ricorrono agli indovini o hanno introdotto
nella loro casa le pratiche di
divinazione.
Quelli che sono ricorsi a indovini e seguono i costumi
pagani, oppure accolgono in casa persone per
scoprire il futuro con sortilegi o per purificarsi,
saranno soggetti a una pena di sei anni.
SAN GREGORIO DI NISSA
CANONE III
Contro quelli che ricorrono a maghi e indovini.
Quelli che si sono rivolti a maghi o indovini o a gente
che promettono di liberarli dai sortilegi o che gettano
le sorti con l’aiuto dei demoni, devono essere
accuratamente interrogati ed esaminati, se restando
fedeli a Cristo, non siano stati trascinati a commettere
questo peccato per qualche necessità, per un cattivo
trattamento o un danno difficile da sopportare; oppure
se al contrario sono ricorsi all’alleanza con i demoni
per un totale disprezzo per la verità attestata, che noi
crediamo. Perché se hanno fatto ciò, rinnegando la
propria fede e perché non credono più che il Dio
adorato dai cristiani sia il vero Dio, saranno
evidentemente sottomessi alla pena degli apostati; ma
se qualche necessità insopportabile ha prevalso sulla
loro pusillanimità e li ha condotti, ignoranti quali
erano per qualche speranza ingannata, ci sarà per la
loro la stessa misericordia, usata a quelli che non
seppero resistere alle torture e al tempo, in cui si
doveva confessare la fede.
La magia
Il testo qui liberamente tradotto dal greco è la
sintesi di un discorso di san Nicodemo l’Aghiorite
(† 1809) conservato nell’opera “L’etica dei
cristiani”.
di san Nicodemo dell’Athos
traduzione a cura dell'Archimandrita Antonio
Scordino
introduzione
Conviene a quanto dirò tra poco che io prenda
in prestito il lamento del profeta Geremia, per
gridare anch’io con dolore: “Chi darà ai miei occhi
una fonte di lacrime, per piangere amaramente
notte e giorno sul popolo cristiano?” (Geremia 9,
1). Chi non piangerà, invero, vedendo che il Figlio
di Dio, con la sua morte in croce, ha vinto tutti i
demoni, mentre i cristiani, con magie varie, li
rendono di nuovo vincitori e trionfanti? Chi non
verserà lacrime amare al pensiero che il nostro
Signore Gesù Cristo ha riscattato dalla tirannia del
diavolo il mondo e i cristiani, mentre i cristiani,
con la magia, riportano il diavolo nel mondo e di
nuovo lo prendono a loro dominatore?
E’ lacrimevole o no il presente stato dei cristiani,
visto che essi, con magiche arti e satanici
sotterfugi, in sostanza fanno rivivere il culto dei
demoni? In pubblico adorano il vero Dio, ma in
privato lo rinnegano e adorano il diavolo. Che
imbroglio! Inganno nascosto e fraudolento, che
danneggia l’anima e porta alla morte!
Ho deciso perciò di smascherare la menzogna e
ammonire i cristiani che non devono darsi alla
magia né fare uso d’alcun tipo di magia.
Epilogo
Maghi e maghe - e chi a loro si affida - non
avranno parte nel regno dei cieli. Si perdono il
paradiso. Dove andranno a finire? Disgraziati!
All’inferno eterno, insieme a infedeli, empi e
idolatri (Ap 21, 8). Dirò di più: saranno dannati
peggio degli idolatri. Questi sono nati nell’empietà
e sono morti nell’empietà; non sono stati
battezzati nel nome della santa Trinità; non hanno
ricevuto la fede in Cristo. I cristiani, battezzati,
figli di Dio per grazia, nutriti con il Corpo e Sangue
del Signore, come osano rifiutare, rinnegare, e
immischiarsi nella magia?
Per amore di Cristo, per la salvezza della vostra
anima, guardatevi, fratelli miei, guardatevi dalla
magia! Ve lo ripeto: guardatevi! Non andate da
maghi e maghe. In ogni circostanza e per ogni
bisogno affidatevi all’aiuto di Dio, alla protezione
della Madre di Dio e alle preghiere dei santi.
Sarete così liberati da infermità e necessità, e -
salvati dalla dannazione eterna - otterrete
l’eredità del regno celeste.