Gara tra ospedali a Roma e negli Usa per il piccolo Charlie.
Ma i medici inglesi
dicono no: “Motivi legali”. E il cardinale Parolin replica: “Faremo il possibile”
Mercoledì 5 luglio 2017 – Anno 9 – n° 183
Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230
SCARICABARILE Rissa Juncker-Tajani nell’Europarlamento deserto (italiani assenti)
Sbarchi: Europa
e Italia fanno a gara
a chi fa di meno
p Del piano Minniti, Bru-
xelles accoglie il “bollino”
per le Ong e il sostegno al-
la Libia. Ma bastona su hot
spot, rimpatri e profughi
q CALAPÀ, ECCHELI
E VALDAMBRINI ALLE PAG. 2 - 3
L’INTERVISTA al mattatore
Paolo Villaggio inedito:
“Torno fra 30mila anni,
Fantozzi ci sarà ancora”
q VENTURI A PAG. 20
Paolo Villaggio, morto lunedì a Roma Ansa
La vera “cagata pazzesca”
fu lo sciacquone in cabina
q D’ESPOSITO A PAG. 21
La cattiveria
Il nuovo missile della Corea
del Nord potrebbe arrivare
in Alaska. Ma solo
se lo imbarcano a Fiumicino
WWW.FORUM.SPINOZA.IT
LICEI MUSICALI
Maturità, bocciato
il ministero: fa
rifare lo stesso test
q CAPORALE A PAG. 5
È LA PREMESSA SIGNORA MIA,
DEL COLLASSO QUEI “MIGRANTI
TRA LIBIA E ONG ECONOMICI”...
q GUIDO RAMPOLDI A PAG. 13 q ALESSANDRO ROBECCHI A PAG. 13
BANCHE ROTTE L’Ue dà l’ok al salvataggio di Siena. Indennizzati i piccoli creditori
I subordinati Mps sono salvi,
quelli di Etruria & Venete no
p Lo Stato entrerà nell’isti-
tuto senese (avrà il 70%)
spendendo 5,4 miliardi. La
stessa cifra che ha regalato
a Intesa perché si prendes-
se solo la polpa di Popola-
re di Vicenza e Veneto
Banca. Agli obbligazionisti
vanno 1,5 miliardi, per i
cugini del Nord-Est e delle
quattro banchette salvate
nel 2015 solo gli spiccioli
q DI FOGGIA
A PAG. 15
2 CONSIP, 2 MISURE
I Dem reclamano
la testa del Noe
E Del Sette e Lotti?
q MASSARI A PAG. 4
PIMONTE La storia della 15enne violentata e del suo paese
La “bambinata” è uno stupro
» SELVAGGIA LUCARELLI
C ome la vogliamo defini-
re? Una bambinata!”.
Parole, testuali, di Michele
Palummo, sindaco di Pi-
monte, Comune di 6000 ani-
me in provincia di Napoli. E no, tirasse a un anno dall’accaduto.
non sta parlando di un sasso su una Se non lo avete visto, andate a recu-
finestra, di un gavettone in classe, di perare quel servizio, perché è illumi-
uno sgambetto a ricreazione. Sta par- nante nel raccontarci le tenebre del
lando di uno stupro di gruppo com- degrado. Partiamo dall’inizio.
piuto da 12 minorenni ai danni di una
Mannelli
GIUSTIZIALISTI renziani
Lo strano caso del Pd
torinese: pressioni
sui pm per liberarsi
di Chiara Appendino
p Piazza S. Carlo, si gioca pesan-
te. Intanto a Roma la Raggi vuol
esser risentita su Romeo e Mar-
ra Sr. E testimonierà su Marra Jr.
q BARBACETTO E MANAGÒ A PAG. 5 E 14
ragazzina di 15 avvenuto nel
suo Comune. Lo ha detto
due giorni fa a Roberto
D’Antonio, giornalista de
L’aria che tira estate, su La7,
che è andato in quel paese
per capire, appunto, che aria
SEGUE A PAGINA 19
a 1,50 - Arretrati: a 3,00e- 1,50
Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
VENEZUELA Il reportage
Caracas, la festa triste
della Liberazione
sognando Chávez
e un’altra rivoluzione
p Gli abitanti a caccia di cibo
tra i rifiuti mentre il regime
resiste alle proteste di piazza
e a una parte delle istituzioni
q CURZI A PAG. 10
y(7HC0D7*KSTKKQ( +/!z!/!z!,
a 16,00 con il libroe“Vasco”
– Arretrati: 3,00
Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
Bersani salvaci tu
» MARCO TRAVAGLIO
N
on si capisce cosa sia
questa spasmodica ri-
cerca di un leader della
sinistra, cioè di quell’ammasso
informe di sigle e siglette rissose
e cacofoniche, dai nomi impro-
babili e impronunciabili, che or-
bitano alla sinistra di Renzi. So-
no così impegnate a litigare, a
porsi veti e a tagliarsi la strada da
non accorgersi che un leader ce
l’hanno già. Non Giuliano Pisa-
pia, il Parolaio Rosa, di cui an-
cora non s’è capito quasi nulla,
anche perché impiega un quarto
d’ora solo per dire ciao. Ma Pier
Luigi Bersani, affiancato da volti
nuovi come Anna Falcone e To-
maso Montanari, simboli del No
al referendum (quando Pisapia
votò Sì, riuscendo a far sembrare
D’Alema un pischello). L’altra
sera Bersani era a In onda estate,
su La7. E sarà stato forse il con-
tagio del concertone del suo ido-
lo Vasco Rossi, ma riusciva ad-
dirittura a farsi capire, senza
mucche nel corridoio né giagua-
ri da smacchiare. Non è più, per
fortuna, il Bersani confindu-
striale degli anni 90 e 2000, che
accettava finanziamenti dalla
famiglia Riva e dalla lobby
dell’acciaio e non li restituiva
dopo gli scandali dell’Ilva, né
l’alfiere delle coop rosse dei ca-
pitani senza capitali che com-
pravano Telecom a debito, né il
cantore delle grandi opere inu-
tili anzi dannose. Era il nuovo
Bersani, l’unico della vecchia
guardia ex Pci ad aver capito che
il blairismo e il clintonismo po-
tevano andar bene 20 anni fa, in
piena espansione, non oggi, in
q u es t ’èra interminabile delle
vacche (o mucche) magre.
Parlava di protezione sociale,
di investimenti pubblici nella
manutenzione del territorio, di
tasse ai ricchi, anche sul tabù
della casa, di un reddito minimo
per chi non ha nulla e cerca un
lavoro, di liberalizzazioni al ser-
vizio dei consumatori e non del-
le lobby, una Rai pubblica che li-
beri almeno un canale per i ta-
lenti artistici emergenti (e lui lo
può dire: fu l’unico segretario Pd
a non lottizzare la Rai, ma a no-
minare nel Cda intellettuali in-
dipendenti della società civile).
Riconosceva di non essere certo
l’uomo del futuro, ma diceva di
voler spendere l’ultimo tratto
della sua carriera politica per u-
na sinistra concreta e compren-
sibile, che “parli come Vasco,
con parole che arrivino a desti-
nazione come pallottole”. Una
sinistra moderna che non passa
il tempo a guardarsi l’ombelico
discettando di fumisterie supe-
rate, tipo il centro-sinistra col
trattino o senza, l’Ulivo, l’Unio-
ne, il Campo progressista, ma
spiega chiaramente cosa vuol fa-
re. Una sinistra senza puzza sot-
to il naso, che capisce in quale
Paese si trova (un’Italia spaven-
tata e rassegnata che guarda a
destra perché la sinistra la sente
lontanissima, parolaia, elitaria).
Non demonizza i 5Stelle.
SEGUE A PAGINA 24
2 » POLITICA | IL FATTO QUOTIDIANO | Mercoledì 5 Luglio 2017

STOP ALLA VOX PRUDENCE UN DIRETTORE di macchina che va migranti” ha lasciato la banchina sicilia- mirino di Procure e commissioni parlamen-

Fermata a Palermo
q abbandona la nave per “motivi fami-
liari”, il sostituto che non ha tutti i docu-
menti in regola, e Vox Prudence, l’ammira-
la nave di Msf: glia di Medici senza frontiere bloccata in
porto a Palermo per 24 ore dalla Guardia
documenti mancanti costiera che ha sollecitato la regolarizza-
zione dei documenti risolta ieri mattina a
mezzogiorno, quando l’imbarcazione “sal-
na diretta nel Mediterraneo meridionale.
Apparentemente un normale controllo di
routine che nel nuovo clima di rigore finora
minacciato dal governo nei confronti delle
Ong si è trasformato per qualche ora quasi
in un caso diplomatico, interpretato da
molti come il primo chiaro segnale del go-
verno di stretta nei confronti delle Ong nel
tari. “Cominciano ad attuare il piano Min-
niti – non ha dubbi l’avvocato e docente a
Palermo del diritto d’asilo Fulvio Vassallo
Paleologo, impegnato da anni nella tutela
dei diritti dei migranti, che ha usato parole
durissime –. Infami, adesso ci vorranno av-
vocati pronti a ogni sbarco e denunce per
abuso d’ufficio, quando necessario, da su-

PAROLE AL VENTO Singolar

tenzone
Il presidente
dell’Europar-
lamento An-
» ANDREA VALDAMBRINI tonio Tajani
Strasburgo e il presiden-
te della com-

“I
l Parlamento euro- missione Ue
peo è ridicolo. Saluto Jean-Claude
quelli che si sono Juncker,
presi la pena di esse- entrambi
re in aula. Ma il fatto che solo del Ppe Ansa
una trentina di deputati (su
751, ndr) assistano a questo
dibattito, dimostra a suffi-
cienza che il Parlamento non
è serio”. Così ha parlato da-
vanti all’assemblea, deserta,
di Strasburgo il presidente
della Commissione europea,
Jean-Claude Juncker: poche
presenze italiane, un paio del
Pd e zero del M5S. In agenda
l’emergenza immigrazione.
“Se il signor Muscat (primo
ministro maltese presente al
dibattito, ndr) fosse stato la

Euroassenti per i migranti,

cancelliera Merkel o il presi-
dente Macron – ha continua-
to Juncker implacabile –l’au-
la sarebbe sicuramente stata
piena”. Antonio Tajani, pre-

Juncker sbotta: “Voi ridicoli”

sidente dell’Europarlamen-
to, lo interrompe: “La prego
di avere più rispetto. Non è la
Commissione che deve con-
trollare il Parlamento, ma il
Parlamento la Commissio-
ne”. L’inedito battibecco tra
vertici istituzionali europei,
entrambi del Ppe – attutito
solo dal portavoce di Tajani,
che alcune ore dopo riferisce
delle scuse di Juncker e parla
di “incidente chiuso” – arriva
nell’ennesima giornata di eu-
rotensione.
E LA MATASSA migranti non si
sbroglia, sia a causa delle spin-
te centrifughe dei governi na-
zionali – ultima e principal-
mente la Francia di Macron –
che per la complessiva inca-
pacità di Bruxelles nel richia-
marli all’ordine. Dall’altro, il
presidente Juncker che va a
ruota libera: una scheggia im-
pazzita secondo i suoi detrat-
tori, un cane sciolto delle isti-
tuzioni europee, fondamen-
Scontro tra popolari, Tajani difende i parlamentari: “Moderi i termini”. In aula due Pd e zero M5S
talmente sincero, secondo
quelli che fanno il tifo per lui.
Dagli ambienti del Parlamen-
to europeo traspare, al di là
delle parole di rito, un certo
disappunto per gli attacchi
del presidente della Commis-
sione.
“Non sempre possiamo es-
sere in plenaria – spiega un
eurodeputato – se contempo-
raneamente siamo impegnati
in attività di commissione
parlamentare”. Certo, però,
qualcosa nell’organizzazione
sembra non aver funzionato:
si poteva forse stabilire, ad e-
sempio, che una seduta sui
migranti alla presenza dei
vertici istituzionali (Com- rotta libica, con destinazione piano d’azione della Commis- to della lista Tsipras, a stabi-
missione e presidente di tur- l’Italia. Lo dice chiaramente sione Ue sull’immigrazione”, lire un nesso tra le parole di
no del Consiglio uscente) me- David Sassoli (Pd), vicepresi- spiega l’eurodeputata del Juncker e l’incapacità di risol-
ritava più attenzione. Ma il dente dell’Europarlamento: M5S Laura Ferrara “prevede vere a livello europeo l’emer-
nervosismo in Ue è frutto pro- “Invito tutti i Paesi europei a l’invio in Italia di esperti genza: “Sono commosso, il
prio del tema più caldo: l’in- essere solidali. Dall’Austria dell’agenzia Frontex per fa- presidente della Commissio-
capacità di risolvere l’ormai alla Francia”, del cui atteggia- vorire i rimpatri: ci sarebbe ne ha scoperto come ci sia po-
costante flusso migratorio nel mento di chiusura si dice piuttosto bisogno di accordi ca attenzione verso i migranti,
Mediterraneo, attraverso la “profondamente deluso”. “Il bilaterali con i Paesi di emi- ma la sua è solo una pantomi-
grazione, ma ci vuole tempo ma mediatica. L’Ue si lacera
siamo già in ritardo. Inoltre, il perché ognuno pensa al pro-
nuovo piano non prevede al- prio interesse nazionale, co-
JOSEPH MUSCAT (PREMIER DI MALTA) cun obbligo per Francia o Spa- me l’Austria, che mette a ri-
gna, di aprire i loro porti. Se si schio l’Unione, ed elettorale.
Sulle migrazioni tutti noi Stati membri sospendessero fondi europei Magari ci risparmiassero l’i-
dell’Unione dovremmo vergognarci a quei Paesi che non si pren- pocrisia quegli europeisti da
di quanto abbiamo fatto, su questo dono le loro responsabilità, la comizio che, come Macron,
argomento l’Europa è stata un fallimento situazione cambierebbe”. È sono i peggiori di tutti”.
Curzio Maltese, eurodeputa- © RIPRODUZIONE RISERVATA

NORD SERRATO Nuova cortina di ferro La replica di Minniti: “È un atto ingiustificato, ci saranno ripercussioni”

L’Austria verde e socialdemocratica sigilla

» MATTIA ECCHELI
Berlino
L’ onda lunga degli sbarchi
dei profughi arriva fino al-
le Alpi. L’Austria ha spostato
quattro panzer al Brennero e
ha predisposto un piano per lo
schieramento di 750 militari
al confine: “I preparativi per i
controlli alla frontiera con l’I-
talia non sono solo giusti, ma
necessari”, ha tagliato corto il
30enne ministro degli Esteri
Sebastian Kurz, appena inve-
stito con un voto quasi unani-
me (98,7%) alla carica di se-
gretario del partito popolare,
l’Övp. I toni assomigliano
molto a quelli della diploma-
zia di guerra: “Ci prepariamo
e difenderemo il nostro con-
fine del Brennero se sarà ne-
cessario” ha aggiunto. Kurz
il Brennero con quattro panzer e 750 soldati
ha rivendicato l’impegno sul
fronte dell’accoglienza, supe-
riore a quello di altri Stati eu-
ropei: secondo i dati dell’Öif, il
fondo nazionale per l’integra-
zione, nel 2016 in Austria vi-
vevano 1,6 milioni di persone
nate all’estero, il 40% concen-
trate a Vienna, dove in 7 scuo-
le medie su 10 la lingua più dif-
fusa non è il tedesco. Kurz ha
anche sollecitato l’Ue ad assu-
mere una posizione chiara. Il
salvataggio in mare non è un
visto per entrare in Europa.
LA SOLIDARIETÀ europea non
arriva in Italia, insomma. Tan-
to che la Farnesina ha convo-
cato l’ambasciatore a Roma,
Alexander Van der Bellen Ansa
René Pollitzer, “a seguito del-
le dichiarazioni del governo
austriaco circa lo schieramen-
to di truppe al Brennero”. La
tensione è alta e riporta a quasi
trent’anni fa, quando il gover-
no di Vienna aveva imposto il
giro di vite ai transiti di veicoli
industriali attraverso il Paese.
Dopo che nel 2015 la Germa-
nia aveva accolto chi scappava
dalla guerra in Siria, il “corri-
doio umanitario” era stato
chiuso e la ricca Baviera aveva
intensificato i controlli alle
frontiere meridionali con co-
de e rallentamenti in entrata
lungo le strade e autostrade
principali. L’Austria l’aveva i-
mitata reintroducendo verifi-
che soprattutto al valico del
Brennero per chi viaggia in
auto e in treno.
Politicamente l’Au st ri a,
dove gli stranieri sono quasi
un quinto della popolazione,
non può permettersi di non fa-
re la voce grossa. Al govero c’è
un manager, l’ex numero uno
delle ferrovie Christian Kern,
dopo il disastroso risultato e-
lettorale ottenuto dalla Spö,
socialdemocratici, alle presi-
denziali e le dimissione del
suo predecessore, Werner Fa-
ymann. Per contenere la deri-
va a destra, evitata con la sof-
ferta elezione del 73enne eco-
nomista esponente dei Verdi
Alexander Van der Bellen alla
presidenza della Repubblica, i
socialdemocratici che gover-
nano con i popolari della Övp
hanno dovuto sottrarre agli e-
stremisti almeno una parte
delle ragioni della contesta-
zione. “Dobbiamo smetterla
di raccontare le cose migliori
di come appaiono”, ammoni-
sce il premier Kurz.
DOPO Spagna e Francia, che
non hanno aperto i loro porti,
l’Austria sigilla le frontiere e
schiera simbolicamente quat-
tro dei 68 corazzati Pandur da
13 tonnellate equipaggiati con
una mitragliatrice da 12,7 mil-
limetri Browning M2 che do-
vrebbero essere destinati pa-
radossalmente a operazioni
sotto il controllo dell’On u.
Dall’Italia reagisce il ministro
Marco Minniti: “È un atto in-
giustificato, se confermato ci
saranno ripercussioni”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Mercoledì 5 Luglio 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO |
bito”. E se per la Guardia costiera salita a bordo
della nave poco prima della prevista partenza
si è trattato solo di un controllo di routine da
Medici senza frontiere fanno sapere che il pro-
blema, immediatamente risolto, ha riguarda-
to il proprietario della nave e non l’ong, estra-
nea ad ogni coinvolgimento nella vicenda. Da
Roma, inoltre, Msf ha preferito non commen-
tare l’episodio. Proprio ieri l’ong sul suo sito
aveva criticato il vertice di Parigi con Francia e
Germania, ai quali il nostro Paese ha chiesto
con forza nuove regole nel canale di Sicilia: una
redistribuzione dei migranti in altri territori
dell’Ue, insieme con una maggiore trasparen-
za nell’azione delle Ong: “Sono indignato che
tre grandi Paesi europei siano interessati sol-
tanto a limitare il flusso delle persone in fuga
dall’inferno, se si vuole limitare l’attività delle
Ong bisognerà fare presto i conti con i danni –
ha scritto il presidente Loris De Filippi – Le mi-
sure proposte sottovalutano inoltre la situa-
zione in Libia, un Paese nel caos, dove è com-
pletamente irrealistico immaginare soluzioni
migliori nel breve termine. Potranno fermare
le nostre navi, ma così non si fermerà l’afflusso
di migranti: ci saranno solo più naufragi e mor-
ti”. Sul ruolo di alcuni dirigenti di Medici senza
POLITICA »3
frontiere indagano due Procure siciliane (Tra-
pani e Palermo, e quest’ultima ha chiesto di
avocare a sè le inchieste ipotizzando l’asso-
ciazione per delinquere) e più in generale
sull’attività e sui finanziamenti alle Ong im-
pegnate nel Mediterraneo hanno aperto da
mesi inchieste anche le Procure di Catania e di
Cagliari.
GIUSEPPE LO BIANCO

L’EURO-PIANO
“Bollino” per le Ong,
» GIAMPIERO CALAPÀ

all’Italia 35 milioni
I
l piano d’azione elaborato
dal ministro Marco Min-

niti e già sottoscritto da
Francia e Germania nel
vertice di domenica sera a Pa-
rigi è diventato dichiarazione
d’intenti ufficiale della Com-
missione europea, l’esecutivo
dell’Ue, con dei distinguo, pe-
rò, che pesano come un maci-
gno: diversi “richiami”all’Ita-
lia messi nero su bianco dalla
Commissione Juncker. Ba-
stonate che vanno unite all’in-
disponibilità di “apertura”dei
porti di Marsiglia e Barcello-
na.
IL PUNTO più atteso del docu-
mento –che sarà portato in di-
scussione domani in Estonia,
al vertice dei 27 Paesi Ue di
Tallinn –dopo le polemiche di
questi ultimi mesi, è quello ri-
guardante le Organizzazioni
non governative, che con le lo-
La mossa francese
La prossima settimana
l’Eliseo replicherà:
“Lotta ai clandestini
e riforma accoglienza”
ma molte bastonate
Per Bruxelles servono più hotspot: “Subito da voi altri
tremila posti. E dovete fare prima con le domande d’asilo”
il ricollocamento dall’Italia,
reagendo in modo più rapido
alle richieste italiane, aumen-
tando la consistenza e la rego-
larità degli impegni”. Questa è
la risposta alla mancata ricol-
locazione di 40 mila migranti
dall’Italia, accordo siglato nel
2015, che ne ha visti partire
soltanto 7 mila.
Ma, su questo stesso punto,
la Commissione in realtà sem-
bra prendersela con Roma:
“Rispettare gli impegni, regi-
strando urgentemente tutti gli
eritrei presenti in Italia”, in-
somma il ritardo non è colpa di
Bruxelles, tanto che serve “at-
tuare rapidamente la legge
Minniti, anche creando capa-
cità supplementari nei centri
LALETTERA
Il ministro Marco Minniti LaPresse
Il Viminale: “Forzare
no di Spagna e Francia”
Il Viminale, dopo l’annunciata
indisponibilità della “apertura”
dei porti francesi e spagnoli,
scrive a Fabrice Leggeri,
chieste di ricollocamento di
minori non accompagnati in I-
talia nell’ultimo anno sono
stati accolti da altri Paesi eu-
ropei soltanto in cinque.
IL VADEMECUM continua con
altri consigli che sembrano
delle bastonate in realtà a chi
grida aiuto, cioè all’Italia: “Ac-
celerare i rimpatri applicando
procedure di rimpatrio acce-
lerate, avvalendosi maggior-
mente delle procedure rapide
e dei motivi di inamissibilità”
anche “elaborando un elenco
nazionale di Paesi di origine
sicuri”.
Le “decisioni di rimpatrio
devono essere emesse di pari
passo e contemporaneamente
Salvati Migranti prima del soccorso di “Save the children” Reuters
riserva di reazione rapida del- ziamenti, soprattutto per l’A-
la guardia di frontiera e costie- frica: 200 milioni nel fondo fi-
ra europea, forte di cinque- duciario Ue-Africa. E questo il
cento esperti sul rimpatrio, è contesto in cui arriva, anche,
pronta per essere dispiegata la contromossa francese: la
su richiesta dell’I ta li a”. La prossima settimana, Europa o
Commissione Ue promette no, Parigi annuncerà una ri-
tutta un’altra serie di misure, forma del sistema di asilo e un
come il richiamo al controllo giro di vite sugli immigrati co-
del confine libico per Egitto, siddetti clandestini.
Tunisia e Algeria, e di finan- © RIPRODUZIONE RISERVATA
CINQUE STELLE Il grillino: “Oggi è morta l’Europa”
Di Maio: “Ancora taxi del mare
e il governo ci tiene dentro l’euro”
“ORA BASTA. Sulla questione migranti

ro navi, spesso battenti ban-

diera straniera, prestano il
servizio di soccorso per i nau-
fraghi nel Mediterraneo: sarà
redatto “in consultazione con
la Commissione e sulla base di
un dialogo con le Ong, un co-
dice di condotta per le Ong”,
una sorta di “bollino” per le
Ong “buone”, insomma, come
anticipato dal Fattoil 6 maggio
scorso. In più, l’Europa s’im-
pegna ad “aumentare i finan-
ziamenti per la gestione della
migrazione in Italia di ulterio-
ri 35 milioni di euro da mobi-
litare immediatamente”.
Accolto anche un altro pun-
to caro a Minniti: “Accelerare
di crisi”, ovvero i famosi hot-
spot: l’Europa ne chiede di più
all’Italia per “attuare la capa-
cità di accoglienza e aumen-
tando in modo sostanziale e in
tutta urgenza la capacità di
trattenimento, portandola ad
almeno tremila posti” anche
“aumentando il periodo mas-
simo di trattenimento in linea
con il diritto dell’Ue e accele-
rando l’esame delle domande
di asilo in fase di ricorso”.
Inoltre, bisogna “consenti-
re il ricollocamento dei minori
non accompagnati”, che al-
meno in Italia godono dei be-
nefici della legge Zampa: sono
equiparati a richiedenti asilo e
rifugiati; ma su ventimila ri-
direttore di Frontex.
“Revisione di Triton”
“Alla luce – scrive il prefetto
Giovanni Pinto, capo della
polizia di frontiera – dell’enorme
pressione migratoria ti chiedo di
convocare un incontro urgente
nella cornice della Jo Triton 2017,
con gli Stati membri interessati.
In questo incontro, io vorrei
porre le basi per una revisione
del piano operativo Triton 2017
per ottenere un maggiore
coinvolgimento degli Stati
membri nei soccorsi”.
con quelle sull’asilo, valutan-
do la possibilità di utilizzare
restrizioni in materia di resi-
denza ed evitando di fornire
documenti di viaggio ai richie-
denti asilo”. E ancora l’Italia è
richiamata a dar “prova di una
maggiore flessibilità nei con-
trolli di sicurezza organizzati
a livello bilaterale con altri
Stati membri”.
Il piano, poi, prevede altri
46 milioni per il progetto rea-
lizzato con l’Italia per le auto-
rità libiche che saranno ulte-
riormente finanziate “per la
creazione e coordinazione di
un centro di coordinamento e
soccorso marittimo piena-
mente operativo”. Inoltre, “la
q muore definitivamente l’Europa: Francia e
Spagna minacciano di chiudere i porti, l’Austria di
schierare l’esercito al Brennero. Si alzano le fron-
tiere e l’Europa rivela il suo vero volto: nel momen-
to del bisogno, ognun per sé”. Lo scrive ieri su Fa-
cebook Luigi Di Maio, vicepresidente della Came-
ra e candidato premier in pectore per il M5S: “In
Italia siamo soli. Siamo soli con milioni di persone Luigi Di Maio,
che premono ai confini sud, siamo soli a mante- M5S Ansa
nere centinaia di migliaia di persone senza docu-
menti, senza meta e senza lavoro, sul nostro territorio e coi nostri
soldi. Oltre 85 mila in soli 6 mesi. Renzi, Monti e Gentiloni sono riusciti
a farci sbattere fuori dall’Europa, ma ci mantengono saldamente den-
tro l’euro. Eppure i francesi hanno votato Macron, gli austriaci il verde
Van der Bellen: anche i meno sospettati di populismo, quando si tratta
dell’interesse nazionale, poi non guardano in faccia nessuno? Pro-
babile. Ong e navi militari da tutta Europa continuano a trasportare
migranti nei nostri porti. Che continuano a restare aperti, anche alle
Ong con bandiere di fantasia che fanno servizio taxi dalla Libia”.

RELAZIONE INPS Tito Boeri Il presidente fa i conti: “Questa sarebbe la perdita per lo Stato italiano in 22 anni”

“Chiudere agli immigrati costa 38 miliardi”

C hiudere le frontiere al flus-
so degli immigrati rende-
rebbe insostenibile l’intero si-
stema previdenziale italiano.
Lo sostiene il presidente
dell’Inps, Tito Boeri, nella re-
lazione al rapporto annuale
del l’istituto di previdenza
presentato ieri alla Camera
dei deputati.
“Per offrire qualche ordine
di grandezza –ha detto Boeri –
abbiamo voluto simulare l’e-
voluzione da qui al 2040 della
spesa sociale e delle entrate
contributive nel caso in cui da
qui in poi i flussi in entrata di
contribuenti extra-comuni-
tari dovessero azzerarsi: nei
prossimi 22 anni avremmo 73
miliardi in meno di entrate
contributive e 35 miliardi in
meno di prestazioni sociali
destinate a immigrati, con un
saldo netto negativo di 38 mi-
liardi”.
“È anche vero che ci sono
delle differenze socio-cultu-
rali che devono essere affron-
tate e gestite e che l’immigra-
zione, quando mal gestita, può
portare a competizione con
persone a basso reddito
nell’accesso a servizi sociali,
piuttosto che nel mercato del
lavoro – ha aggiunto il presi-
dente dell’Inps – ma una clas-
se dirigente all’altezza deve a-
vere il coraggio di dire la verità
agli italiani: abbiamo bisogno
di un numero crescente di im-
migrati per tenere in piedi il
nostro sistema di protezione
sociale”.
La copertura dei nuovi ri-
schi associati a globalizzazio-
ne, al progresso tecnologico e
alla crescita della non autosuf-
ficienza può essere reso soste-
nibile solo ampliando la base
contributiva, con più donne
che lavorano e più immigrati
che arrivano da noi. E che sono
sempre più giovani: la quota
degli under 25 che comincia-
no a contribuire all’Inps è pas-
sata dal 27,5% del 1996 al 35%
del 2015. “In termini assoluti
si tratta di 150 mila contri-
buenti in più ogni anno” ha
detto ancora Boeri. In questo
modo, osserva il presidente
dell’Inps “compensano il calo
delle nascite nel nostro Paese,
la minaccia più grave alla so-
stenibilità del nostro sistema
pensionistico, che è attrezza-
to per reggere ad un aumento
della longevità, ma che sareb-
stanno sostituendo gli italiani
non solo a livello demografico
ma anche a livello lavorativo”
commenta il senatore della
Pensioni Lega, Roberto Calderoli. “I
pubbliche conti sono semplici – pole-
Il presidente mizza Calderoli – il 37% dei
dell’Inps, nostri ragazzi non ha lavoro
Tito Boeri, perché al loro posto lavorano i
durante giovani immigrati. E stavolta a
la relazione dirlo non è la Lega ma è il pre-
annuale ieri sidente Inps, di nomina ren-
LaPresse ziana, Boeri.”
Il presidente dell’Inps ha
be messo in seria difficoltà da difeso l’abolizione dell’artico-
Riforme invocate ulteriori riduzioni delle coorti lo 18, ha chiesto di non blocca-
“Si completino subito in ingresso nei registri dei re l’adeguamento all’aspetta-
contribuenti rispetto agli sce- tiva di vita nell’accesso all’età
quelle su lavoro nari demografici di lungo pe- di vecchiaia e di introdurre il
e previdenza, serve riodo.” salario minimo perché “le
“L’analisi fatta oggi dal pre- premesse ci sono”.
un reddito minimo” sidente Boeri conferma sem- LU. CE.
plicemente che gli immigrati © RIPRODUZIONE RISERVATA
4 » CRONACA | IL FATTO QUOTIDIANO | Mercoledì 5 Luglio 2017

IL PROCESSO A ROMA TENTATA TRUFFA e falso. Questi delle sue società Editoriale Libero e Edi- Guardia di Finanza eseguì un sequestro

Fondi al “Riformista”
q reati contestati dalla Procura di Ro-
ma al parlamentare di Forza Italia Antonio
Angelucci per il quale è stata chiesta una
e a “Libero”: chiesti condanna a 4 anni di carcere nell’ambito
di un processo legato ai contributi pub-
4 anni per Angelucci blici percepiti tra il 2006 e il 2007 per i
quotidiani Libero e Il Riformista. Per gli altri
due altri imputati, i rappresentanti legali
zioni Riformiste, che editavano i quotidia-
ni, Arnaldo Rossi e Roberto Crespi, il pub-
blico ministero Francesco Dall’Olio ha
sollecitato una condanna a 3 anni e sei
mesi. Il pm al termine della requisitoria ha
dichiarato prescritta l’accusa di truffa
consumata.
Per questa vicenda, nel giugno del 2013, la
preventivo di 20 milioni nei confronti delle
due società.
Secondo l’impianto accusatorio le due so-
cietà, nel 2006 e nel 2007, hanno dichia-
rato di appartenere a editori diversi per ag-
girare il divieto di richiedere contributi
pubblici per più di una testata da parte del-
lo stesso editore.

L’INCHIESTA Consip L’interrogazione dem chiede interventi impossibili LE 4 DOMANDE

14
sul Noe senza una parola sui presunti autori delle soffiate

Il Pd vuole la testa di Scafarto, GIORNI

di silenzio
» ANTONIO MASSARI

ma non vede Lotti e i generali sui fatti

È
interessante leggere
l'interrogazione del
capogruppo del Pd al
Senato, Luigi Zanda,
sul caso Consip. È interessan-
te per quel che vi si legge e, an-
cor di più, per quel che non vi
si legge. L'interrogazione
chiede un supplemento di ve-
rità – “corrispondono al ve-
ro?” – su alcune notizie gior-
nalistiche “mai smentite”. So-
lo su alcune, si badi. Non tutte.
E, se sono vere, sollecita l'in-
tervento di ben tre ministeri:
Interno, Difesa, Giustizia. Le
notizie pubblicate dai giornali
“suscitano” infatti “inquietu-
dine e preoccupazione” e, “o-
ve rispondessero al vero... mo-
strerebbero che ufficiali di po-
lizia giudiziaria …si sarebbero
mossi in direzioni... non com-
patibili col nostro ordinamen-
to democratico e il buon fun-
zionamento di uno Stato di di-
ritto”.
VIENE DA PENSARE che Zanda
si riferisca alla notizia, finora
mai smentita, che nell'inchie-
sta Consip il comandante ge-
nerale dei carabinieri, Tullio
Del Sette, è accusato di favo-
reggiamento e rivelazione del
segreto investigativo. E alle
medesime accuse rivolte sia al
generale dei carabinieri Ema-
nuele Saltalamacchia, sia al
ministro dello Sport Luca Lot-
ti. E alle dichiarazioni dell’or-
mai ex ad di Consip, Luigi
Marroni, l’unico silurato dal
governo, sebbene non indaga-
to. È Marroni infatti che il 19
dicembre scorso, dice ai pm di
Napoli e ai carabinieri del Noe
che, nel luglio 2016, Lotti lo in-
forma di un'inchiesta che ri-
guarda Romeo e che proprio
da Lotti, o da un suo stretto col-
1) Dopo le po-
lemiche
seguite all’u-
Marroni, la scoperta delle fu- scita del libro
ghe di notizie, la bonifica degli di Ferruc-
uffici Consip – consegna in cio de
Procura, invertendo il dialogo Bortoli
tra Alfredo Romeo e Italo Boc- Poteri
chino e attribuendo al primo, forti (o quasi), il sottose-
invece che al secondo, d'aver gretario Maria Elena Bo-
detto che aveva incontrato Ti- schi ha reso noto di aver in-
ziano Renzi. In realtà, si sco- caricato l’avvocato Seve-
pre che è Bocchino a dire d’a- rino e altri di sporgere
ver incontrato Renzi (peraltro querela per diffamazione.
Matteo, non il padre). E che La querela è stata presen-
Scafarto, sul punto, era stato e- tata? In caso negativo, per
dotto dai colleghi. Sul fatto, quali ragioni?
parecchio grave, indaga la
Procura di Roma. Zanda chie-
de di sapere se è vero che il vi-
cecomandante del Noe, Ales-
2) L’11 maggio scorso il
Fatto ha dato notizia
di una riunione svoltasi in
sandro Sessa, abbia detto il fal- casa Boschi a Laterina nel
so ai pm, negando d’aver rife- marzo 2014, alla presenza
rito dell’inchiesta a un supe- dell’allora ministro, con la
riore. E se è vero che alcuni uf- partecipazione del consi-
Uniti si vince Il ministro Luca Lotti, Tiziano Renzi e il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda ficiali di polizia giudiziaria va- gliere di Etruria, Pier Lui-
lutavano di “collocare micro- gi Boschi, del presidente
laboratore, viene avvertito vertito Ferrara? Il comandan- indagini preliminari). La veri- spie negli uffici”di Del Sette. E della stessa banca aretina,
“delle intercettazioni ambien- te generale dei carabinieri Del tà non può essere una, nessuna che “avrebbero trasmesso in- Giuseppe Fornasari, del
tali nel mio ufficio”. Non pare Sette. Non pare “compatibile o centomila. Ma per Zanda formazioni e atti secretati a co- presidente e dell’ammini-
infatti democratico che un con il nostro ordinamento de- può bastare anche la metà del- noscenti in servizio all’Aise”. stratore delegato di Vene-
membro del governo vanifichi mocratico e il buon funziona- la metà. Purché non ruoti in- to Banca Flavio Trinca e
l'operato della magistratura. È mento dello Stato di diritto”, torno a Lotti, Tiziano Renzi e È SOLO questa la parte di verità Vincenzo Consoli. L’on.
sempre Mar- per dirla con le Giglio Magico. Sicché, nell’in- che interessa a Zanda, in evi- Boschi non ha mai com-
roni che dice di parole di Zan- terrogazione, Zanda – seguito dente conflitto politico d’inte- mentato la notizia. Vor-
aver bonificato In Senato da, neanche il da sei colleghi del Pd – si con- ressi, visto che l’altra metà ri- remmo sapere di che cosa
g l i u f f i c i d i Vibrante denuncia c o m p o r t a- centra solo sul comportamen- schia di ruotare intorno al Gi- esattamente si discusse in
Consip perché mento conte- to di alcuni ufficiali del Noe. glio Magico. E sia. Ma come q u e ll ’occasione e quali
ha “appreso in dei falsi del capitano, stato a Del Set- Sia chiaro: se confermati, sa- possono i tre ministeri confer- decisioni furono assunte;
quattro diffe- silenzio su chi avvisò t e e S a l t a l a- rebbero fatti gravissimi. Zan- mare se tutto ciò sia vero? L'in- e se in seguito a quella riu-
renti occasioni macchia. O da chiede lumi sull’alterazio- dipendenza e l'autonomia del- nione l’on. ha avuto altri
d a F i l i p p o i vertici della società forse no. Forse ne dell’informativa, conse- la magistratura (Costituzione, incontri o colloqui telefo-
Vannoni (ren- quei compor- gnata alle Procure di Napoli e Titolo IV) non risulta riforma- nici con gli stessi espo-
zianissimo tamenti sareb- Roma, “al fine di attribuire re- ta. È la Procura l'unica depo- nenti bancari incontrati
presidente di Publiacqua a Fi- bero corretti. E già, perché la sponsabilità penali al padre sitaria di segreti e verità d’in- in quella occasione.
renze, ndr), dal generale Ema- sua interrogazione parlamen- dell’allora presidente del Con- dagine: nel democratico stato
nuele Saltalamacchia, dal pre- tare non riguarda le accuse a
sidente di Consip Luigi Ferra- Lotti, Del Sette e Saltalamac-
ra e da Luca Lotti di essere in- chia (ovviamente tutte da di-
siglio”. Ovvero l’informativa
che il capitano Giampaolo
Scafarto il 9 gennaio scorso –
di Zanda, i tre ministri, do-
vrebbero forse convocare il
procuratore e interrogarlo?
3) Domenica 18 giugno,
il Fatto ha dato noti-
zia di una telefonata inter-
tercettato”. E chi avrebbe av- mostrare, siamo ancora alle quindi dopo le rivelazioni di © RIPRODUZIONE RISERVATA cettata il 3 febbraio 2015
tra Vincenzo Consoli e
Pier Luigi Boschi, durante
la quale, riferendosi alla

Romeo resta in carcere: manca il braccialetto difficile situazione di E-

truria e a ipotesi di inter-
vento di Veneto Banca, il
Boschi annuncia all’inter-
» VINCENZO IURILLO
L’inchiesta Il gip dispone i domiciliari ma l’immobiliarista previsto l'interrogatorio da
parte dei pm della Capitale
locutore: “Domani in sera-
ta se ne parla, io ne parlo

C’ è penuria di braccialetti
elettronici e anche Al-
fredo Romeo, l’immobiliari-
sta al centro dell’inchiesta
Consip, deve attendere il suo
turno per uscire dal carcere.
Si è trovato nella stessa situa-
zione di Domenico Diele,
l’attore arrestato nei giorni
scorsi per aver investito e uc-
ciso una donna nel Salernita-
no guidando senza patente e
sotto l’effetto di droghe.
SCARSEGGIANO i braccialet-
ti, quindi Romeo resta a Re-
gina Coeli e si organizza per
gli arresti domiciliari che gli
ha concesso il Gip di Roma
Gaspare Sturzo. Domiciliari
che non intende trascorrere
nel suo villone di sei piani nel
quartiere Posillipo a Napoli,
in carcere dal 1° marzo deve attendere. Non tornerà a casa sua
ma in una località segreta e al
riparo dalle pressioni della
stampa. Il Gip ha ritenuto af-
fievolite le esigenze cautelari,
anche perché Romeo è in cel-
la da 125 giorni e la sua posi-
zione processuale è definita: è
stato deciso per lui il giudizio
immediato per corruzione
insieme al coindagato Marco
Gasparri, ex funzionario
Consip, a libro paga, secondo
l’accusa, per fornire notizie
sulle gare alle quali l’impren-
ditore intendeva partecipare.
Gasparri, che avrebbe ricevu-
to circa 100.000 euro da Ro-
meo in tre anni a partire dal
2012, ha affrontato l’inciden-
te probatorio e le sue dichia-
razioni hanno già valenza
processuale. Prima udienza
del processo, il 19 ottobre al
Tribunale di Roma.
IL PROVVEDIMENTO che di-
spone i domiciliari per Ro-
meo è scollegato dalla batta-
glia legale che i suoi difensori
– avvocati Carotenuto, Vi-
gnola e Sorge – stanno com-
battendo per ottenere la can-
cellazione della misura cau-
telare. Il 13 giugno laCassa-
zione aveva annullato la cu-
stodia in carcere, disponendo
il rinvio degli atti al Tribunale
al Riesame. Non sono però
note le motivazioni, quali la-
cune i giudici della Suprema
Alfredo Romeo Ansa
Corte hanno rinvenuto nelle
argomentazioni del Riesame.
Un punto importante a favore
delle difese, forse più di quel-
lo registrato ieri.
La novità su Romeo arriva
nella settimana nella quale è
del collega Henry John
Woodcock. Il pm di Napoli,
titolare della prima fase
dell’inchiesta Consip, è inda-
gato per rivelazione di segre-
to d’ufficio con l’accusa di a-
ver passato al vicedirettore
del Fatto Marco Lillo i verba-
le dell’ex ad e dell’ex presi-
dente di Consip, Marroni e
Ferrara, e le notizie sull’avve-
nuta iscrizione nel registro
degli indagati del ministro
Lotti e del comandante gene-
rale dei carabinieri Del Sette
per le loro presunte soffiate
che misero in guardia Marro-
ni sull’esistenza di indagini in
corso. Lillo ha smentito, par-
lando di “errore dei pm roma-
ni” e intende essere ascoltato
al più presto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
con mia figlia, col presi-
dente domani e ci si sente
in serata”. Vorremmo sa-
pere se la riunione o di-
scussione a cui fa riferi-
mento la telefonata è poi
avvenuta e quali furono e-
sattamente i temi trattati e
le decisioni assunte o gli o-
rientamenti emersi.
4) Il 18 dicembre 2015,
parlando alla Ca-
mera, Boschi ha affermato
con decisione di non aver
mai interferito nelle vi-
cende di Etruria e/o di non
essersene occupata assie-
me al padre. Ripeterebbe
tali dichiarazioni?
IL FATTO QUOTIDIANO
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Mercoledì 5 Luglio 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | CRONACA »5
MOVIMENTI 5STELLE SEMBRARITORNATA la sintonia tra accanto a Grillo. Il selfie è accompagnato da Toninelli, Roberto Fico e Roberta Lombardi, i

Selfie con Grillo

q Roberta Lombardi e Beppe Grillo, do-
po le critiche al veleno che hanno contrap-
posto la deputata pentastellata con la sinda-
e la Lombardi sogna ca di Roma, Virginia Raggi e che avevano pre-
figurato addirittura un allontanamento dal
la Regione Lazio Movimento. Lombardi, che insieme ha in-
contrato il leader M5S insieme ad altri par-
lamentari, ha postato una foto che la ritrae
una citazione di Goethe: “Qualunque cosa tu
possa fare o sognare di fare, incominciala!
L’audacia ha in sé genio, potere e magia”, si
legge nel post. La parlamentare era data co-
me papabile candidata alla presidenza della
Regione Lazio e ha partecipato a una riunione
in un hotel di Roma con alcuni esponenti del
Movimento 5 Stelle, tra cui i deputati Danilo
senatori Paola Taverna, Nunzia Catalfo e Ni-
cola Morra, il consigliere comunale bologne-
se (e socio di Rousseau) Max Bugani e la con-
sigliera comunale pescarese Enrica Sabatini.
All’incontro ha preso parte anche Davide Ca-
saleggio. La senatrice Taverna, riferiscono i
cronisti presenti, era giunta all’hotel con un
fascicolo sulla Regione Lazio sotto braccio.

TORINO Il caos per la Juve I Dem hanno cercato di influenzare la Procura – L’INDAGINE
denigrandola – per far indagare il sindaco sui fatti di piazza San Carlo De Luca, il voto

Pressioni del Pd sui pm

e le “fritture”:
si va verso
l’archiviazione

per colpire Appendino I

» GIANNI BARBACETTO » VINCENZO IURILLO

I
l Pd all’attacco della Pro-
cura di Torino. Accusata
di non cercare la verità sui
fatti del 3 giugno 2017,
quando la folla che in piazza
San Carlo stava assistendo alla
finale di Champions tra Ju-
ventus e Real Madrid è rima-
sta vittima del panico provo-
cato forse da un falso allarme.
Esito: un morto e 1.500 feriti.
“A Torino non esiste la sere-
nità necessaria per perseguire
la verità e la giustizia”, ha di-
chiarato qualche giorno fa il
segretario del Pd cittadino,
Fabrizio Morri. Dietro questa
formula, che non nomina e-
splicitamente la Procura ma
unisce “giustizia” a mancanza
di “serenità”, trapelano gli u-
mori di una parte del Partito
democratico torinese (quella
che fa riferimento al senatore
Stefano Esposito) che va di-
cendo che i magistrati di To-
rino sono troppo cauti nei
confronti del sindaco 5stelle
Chiara Appendino. Tanto da
non volerla iscrivere nel regi-
stro degli indagati per le sue
(presunte) responsabilità nei
fatti del 3 giugno.
LA PROCURA, guidata da Ar-
mando Spataro, deve essersi
sentita chiamata in causa dalla
dichiarazione di Morri, per-
ché la cita tutta, in un comu-
nicato in cui precisa alcune in-
formazioni e rettifica le ine-
sattezze pubblicate nei giorni
precedenti. “La Procura della
Repubblica non ha disposto di
propria iniziativa alcuna iscri-
IL COMMENTO
Sotto la Mole La sindaca di Torino, Chiara Appendino e il procuratore Armando Spataro Ansa
L’ira di Spataro
Il segretario cittadino
Morri: “Non c’è
la giusta serenità
per avere giustizia”
zione nel registro degli inda-
gati di persone aventi respon-
sabilità istituzionali”, precisa
l’ufficio guidato da Spataro.
Ecco dunque come procede la
Procura torinese. Ha aperto
un fascicolo sulla notte del 3
giugno diviso in due filoni. Il
primo per accertare che cosa è
Dopo “traccie” Svista del ministero che manda ai diplomandi la terza prova uguale alla seconda
successo in piazza San Carlo e
che cosa ha provocato il pani-
co della folla. A oggi, non è an-
cora chiaro perché si sia sca-
tenata la paura di massa: non è
affatto certo che sia scoppiato
un petardo, né che qualcuno
abbia gridato una frase che
possa aver dato il via al fug-
gi-fuggi generale; è sotto veri-
fica la possibilità che il riavvio
dei motori per la ventilazione
del garage sotterraneo possa
aver provocato un tremore
della terra.
Il secondo filone riguarda
invece le responsabilità delle
istituzioni (Comune, Turismo
Torino, Prefettura, Questura)
ne ll ’organizzazione dell’e-
vento in piazza, che aveva vie
di fuga solo da un lato e in cui
non è scattata la proibizione di
portare bottiglie di vetro. Di
chi è la responsabilità? A oggi
però, dice la Procura, nessuna
iscrizione di “persone aventi
responsabilità istituzionali”.
Poi c’è un altro fascicolo, in
cui sono raccolte le quere-
le-denunce da parte di privati:
in questo, è automatica l’iscri-
zione di chiunque venga chia-
mato in causa dai denuncianti.
Compreso il sindaco Appendi-
no. Un “atto dovuto sia nel loro
interesse che dei querelanti”,
spiega la Procura che poi, nel-
la, nella coda, mette il veleno:
“Non si ritiene, invece, di do-
ver rispondere ad affermazio-
ni – se vere – come quella di
Fabrizio Morri, secondo cui ‘a
Torino non esiste la serenità
necessaria per perseguire la
verità e la giustizia’. Sono in-
fatti dichiarazioni che si com-
mentano da sé”.
MORRI AVEVA attaccato Ap-
pendino paragonandola al co-
mandante Schettino “che sta
portando la città a inabissarsi,
scaricando le colpe su altri pur
di salvare se stessa”. Gli “altri”
sarebbero Maurizio Monta-
gnese, presidente di Turismo
Torino, l’ente comunale che
ha gestito la piazza. Ha ricevu-
to un avviso di garanzia per o-
micidio colposo, ma a seguito
della denuncia di alcuni feriti:
dunque l’avviso era un atto do-
vuto, confluito nel secondo fa-
scicolo della Procura. I suoi
stessi avvocati hanno respinto
al mittente la non richiesta di-
fesa tentata da Morri: “Non
siamo d’accordo con le dichia-
razioni del segretario Pd che
sembrano voler difendere
Montagnese e invece lo dan-
neggiano. In questa città ha
sempre regnato, e a maggior
ragione regna oggi, la serenità
per affrontare con i tempi giu-
sti le indagini”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
l profumo della frit-
tura di pesce resterà
fuori dalle aule di
Tribunale, salvo sorpre-
se. La Procu-
ra di Napo-
li ha chie-
sto al Gip
l ’ a r c h i-
v ia zi on e
dell’a c c u-
sa di istiga-
zione al voto di
scambio a carico di Vin-
cenzo De Luca. Il Gover-
natore Pd della Campa-
nia era stato iscritto nel
registro degli indagati il 7
dicembre. Poche setti-
mane dopo aver acquisi-
to l’audio della riunione
di novembre all’Ho tel
Ramada di De Luca con
circa 300 sindaci, invitati
a fare campagna per il Sì
al referendum del 4 di-
cembre secondo il “me-
todo Franco Alfieri”. In
quell’audio, svelato dal
Fatto Quotidiano, De Lu-
ca definì l’allora sindaco
di Agropoli “not or ia-
mente clientelare”, e
proseguì incitandolo a
ramazzare voti in ogni
modo: “Franco, vedi tu
come Madonna devi fa-
re, offri una frittura di
pesce, portali sulle bar-
che, sugli yacht, fai come
cazzo vuoi tu…”. Il pas-
saggio sulle fritture è di-
ventato il brand di una
riunione durante la qua-
le De Luca batté il tasto
sulla necessità di contat-
tare imprenditori del po-
lo tessile, della sanità pri-
vata e di altri settori, ri-
cordando i finanziamen-

LA “RIPETIZIONE” AL CONSERVATORIO ti di Renzi, per chiedere

loro di impegnarsi nella
campagna referendaria.
Dopo aver ascoltato
» ANTONELLO CAPORALE sizione nei Conservato- indicato l’autore (si ne che ormai intriga pochi e l’Italia Alfieri e una decina tra
ri di musica, secondo i tratta per la cronaca – la culla, ora ex, delle sette note – sindaci e giornalisti, l’uf-

P
rova d’esame: il pasticcio
musicale. Far sostenere ai
Apriamo diplomandi dei conservato-
la busta con ri per due volte la stessa prova, fin-
la dicitura gendo che sia diversa, potrebbe
‘Analisi’ certificare il carattere fantasy dei
e troviamo, nostri burocrati. Oppure docu-
invece della mentare un dramma. E cioè che un
diavoletto si sia impossessato degli
partitura uffici del ministero dell’Istruzione
una e non abbia voglia di abbandonarli.
paginetta, Pochi giorni fa era riuscito, pur di
malamente sfregiare l’enorme deposito di cul-
fotocopiata, tura di cui sono custodi e portatori
di un brano sani gli alti funzionari di viale Tra-
pianistico stevere, a infilare una i nelle tracce
della Maturità, divenute nell’avvi-
UN DOCENTE so web per l’appunto “traccie” con
DI NAPOLI breve scandalo e immediate scuse
per il plateale refuso.
Il piccolo demone è però ricom-
parso venerdì 30 giugno sempre
sotto forma di traccia (questa vol-
ta singolare). Era infatti affidata
alla cura del dirigente la trasmis-
sione della terza prova scritta
dell’esame di diploma di Compo-
programmi del vec-
chio ordinamento
che attualmente
coesiste con i più
recenti diplomi ac-
cademici di primo e
di secondo livello
scaturiti dalla rifor-
ma del 1999. Per questi
esami le tracce (senza la i)
sono ministeriali, così come avvie-
ne per gli esami di Stato, e giun-
gono a tutti i Conservatori dal
Miur in busta sigillata. Racconta
uno degli esaminatori, Roberto
Altieri, docente di composizione al
San Pietro a Majella di Napoli:
“Alle otto in punto apriamo – alla
presenza dei candidati – la busta
con la dicitura “Analisi”(testo del-
la terza prova, ndr) e troviamo, in-
vece della consueta partitura or-
chestrale di 50/100 pagine, testo
sempre impegnativo e pieno di tra-
nelli, una paginetta, peraltro ma-
lamente fotocopiata, di un brano
pianistico di cui non era neanche
del sesto preludio
dell’op. 37 di Fer-
ruccio Busoni, n-
dr). Era una trac-
cia da “Tema con
variazioni”, che è
però la seconda delle
quattro prove d’esa-
me già svolta regolar-
mente pochi giorni prima
su un altro tema”.
Sconcerto, stupore, qualche ri-
sata avvilita tra i docenti. Che si
fa? Febbrile giro di telefonate agli
altri colleghi. Anche a voi è giunto
il testo sbagliato? Sì anche a Sa-
lerno, anche a Bologna, anche a
Castelfranco Veneto, anche a To-
rino.
Un qui pro quo generale, una e-
norme distrazione del capo ufficio,
un pasticcio capitale! Come aver
dato un problema di matematica
in luogo della versione di greco;
chimica invece che fisica; geogra-
fia al posto di storia. Fortuna per il
ministero che la musica è questio-
cura in questo modo fantastico la
materia. Fortuna che la questione
ha riguardato solo poche decine di
candidati in tutta la penisola, raf-
fronto impossibile con i 500 mila
maturandi e il chiasso che una si-
mile sbadataggine avrebbe provo-
cato. E, fortuna delle fortune, che i
docenti dei conservatori vista l’o-
ra (otto del mattino) hanno rite-
nuto inutile chiedere spiegazioni
al ministero.
Telefonare a chi? Hanno preso
per buono il cattivo custodito nella
busta sigillata, trasformando in
virtù la dabbenaggine dell’anoni-
mo burocrate al quale il diavoletto
aveva fatto visita. I candidati si so-
no visti assegnare un compito as-
sai più semplice su una materia già
svolta. La ministra nemmeno sa di
questo piccolo e breve pastrocchio,
i giornali hanno taciuto, i musi-
canti pure.
Tutto è passato in cavalleria. Ed
è meglio così. Do, re, mi, fa…
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ficio stampa e lo staff di
De Luca, dopo aver ac-
quisito la lista degli invi-
tati a un incontro tra De
Luca e un’associazione
della sanità privata
all’Hotel Holiday, e dopo
aver sentito una trentina
di lavoratori socialmen-
te utili, il pm Stefania Bu-
da ha firmato una richie-
sta di archiviazione vi-
stata dall’aggiunto D’A-
vino. Non mancano ri-
flessioni severe. In parti-
colare su una circostan-
za raccontata il 22 marzo
sul Fa tt o: la sospetta
coincidenza tra una deli-
bera di De Luca del 30
gennaio in favore dei Lsu
e i loro dinieghi al pm,
due giorni dopo, alle do-
mande sull’esistenza di
promesse elettorali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
6 » CRONACA | IL FATTO QUOTIDIANO | Mercoledì 5 Luglio 2017

SIENA DECISA L’ARCHIVIAZIONE del fa- d’indagine aperto con l’ipotesi di reato d’isti- venuta così come descritta negli atti”. Inol-

Archiviata la morte
q scicolo sulla morte di David Rossi, l’ex
capo della comunicazione di banca Monte
dei Paschi di Siena, precipitato dalla finestra
di David Rossi (Mps) del suo ufficio a Rocca Salimbeni il 6 marzo
2013. La decisione arriva dal gip del Tribunale
Nonostante i lividi di Siena, Roberta Malavasi, che ha accolto la
richiesta avanzata dalla Procura senese, con
un’ordinanza di archiviazione del fascicolo
gazione al suicidio. Il caso venne riaperto nel
2015 quando i legali della famiglia, da sem-
pre contraria all’ipotesi del suicidio, presen-
tarono delle nuove perizie. Nel 2016 lo stesso
colonnello dei Ris, Davide Zavattaro, a cui e-
rano stati affidati i supplementi d’indagine
disposte dal pm Boni, disse al termine del so-
pralluogo che “la caduta non può essere av-
tre, dall’autopsia vennero riscontrati degli e-
matomi sotto le ascelle e sulle braccia di Da-
vid Rossi; per i periti della famiglia quei lividi
erano frutto di “costrizioni”. Ora, il giudice ha
respinto anche la memoria integrativa pre-
sentata dai legali della famiglia, in opposizio-
ne alla richiesta di archiviazione presentata
dalla Procura lo scorso febbraio.

SOMALIA
Più difetti che depistaggi:
» MARCO FRANCHI

Alpi-Hrovatin senza colpevoli

I
mpossibile trovare la ve-
rità sulla morte di Ilaria
Alpi e Miran Hrovatin.
L’inviata del Tg3 e il suo
operatore sono stati uccisi il
20 marzo 1994 a Mogadiscio,
in Somalia. Ventitré anni do-
po, la Procura di Roma chie-
de di archiviare l’indagine: la
richiesta è firmata dalla pm
Elisabetta Ceniccola, con il
visto del procuratore Giu-
seppe Pignatone. Ora sarà il
giudice dell’indagine preli-
minare a decidere se chiude-
re per sempre la vicenda.
Già nel dicembre 2007 i
magistrati romani avevano
chiesto l’archiviazione, che
era stata respinta dal gip E-
manuele Cersosimo, il quale
aveva invece disposto ulte-
riori accertamenti. Adesso la
pm, in un documento di 80
pagine, risponde ai quesiti
posti nel 2007 dal gip Cerso-
simo, spiegando che è stato
La sentenza
I giudici, assolvendo
il somalo Hashi dopo
17 anni, indicavano
oscure manovre
impossibile fare indagini in
Somalia, accertare il moven-
te, individuare il killer, di-
mostrare che siano scattati
depistaggi. Dunque non re-
sta altra via che mandare i fa-
scicoli in archivio.
L’OMICIDIO di Ilaria Alpi e
Miran Hrovatin, impegnati
in una inchiesta in Somalia,
ha una lunga e tortuosa storia
processuale che aveva avuto
una sua conclusione provvi-
soria il 19 ottobre 2016, quan-
do la Corte d’appello di Pe-
rugia, a conclusione del pro-
cesso di revisione, aveva as-
solto l’unico condannato per
il duplice omicidio, il somalo
Hashi Omar Hassan: non a-
veva un movente ed era stato
tirato in mezzo da falsi testi-
moni in una mai chiarita a-
zione di depistaggio.
Il somalo Ahmed Ali Rage,
detto Gelle, aveva accusato
Hassan, poi era sparito, alla
fine del 1997. Rintracciato in
Gran Bretagna da Chi l’ha vi-
sto, il programma di Federica
Sciarelli, Gelle aveva raccon-
tato di aver dichiarato il falso,
di non essere mai stato pre-
sente nel luogo dove erano
stati uccisi Ilaria e Miran e di
aver accusato Hassan perché
“gli italiani avevano fretta di
chiudere il caso”. Aveva am-
messo di aver detto il falso in
cambio della promessa di po-
ter lasciare la Somalia.
Le indagini della Procura
di Roma hanno provato a ve-
rificare come è stato “gesti-
to ” il testimone Gelle, ma
hanno concluso che non è
stato possibile accertare che
sia stata la pedina di un de-
pistaggio.
Per la seconda volta la Procura chiude l’inchiesta sul delitto di Mogadiscio:
nessuna prova su chi gestì il teste fasullo che fece condannare un innocente
LA STORIA Ilaria La sorella del ricercatore ucciso al Cairo e le reticenze di Cambridge
Regeni vuole la verità anche dagli inglesi
» SABRINA PROVENZANI
Londra
I fatti
“D a Cambridge, dove le
voci tentennano a farsi
sentire, alzo più forte la mia”.
Irene Regeni, sorella di Giu-
lio, posta su Twitter una sua
foto davanti a uno degli edifici
storici simbolo della città uni-
versitaria, dove il fratello sta-
va completando il dottorato.
Mostra il banner giallo della
Giulio Regeni, campagna di Amnesty Inter-
ricercatore national “Verità per Giulio”:
italiano una protesta ferma, una ri-
di 28 anni, chiesta inequivocabile di tra-
è scomparso sparenza. Ma preferisce non
al Cairo il 25 concedere interviste.
gennaio 2016 Proprio da Cambridge,
e il suo Giulio fu mandato a comple-
cadavere tare i suoi studi al Cairo, dove
con segni 17 mesi fa è stato torturato e
di tortura è ucciso, ma la famiglia accusa
stato ritrovato l’Ateneo di non aver contri-
il 3 febbraio buito alla ricerca della verità.
I magistrati romani hanno ri-
costruito molti aspetti della
fine di Giulio, grazie a una fa-
La jeep
Carlo Taor-
mina vicino
alla jeep
dell’omicidio
del ‘94 a Mo-
gadiscio; sot-
to, Ilaria Alpi
e Miran Hro-
vatin Ansa
Delusa Luciana Alpi, la
madre di Ilaria, che prende
atto che in 23 anni non si è
riusciti a ricostruire la vicen-
da che ha portato sua figlia al-
la morte. Già nel marzo scor-
so aveva criticato il lavoro dei
giudici: “Giustizia incapace,
mi arrendo”, si era sfogata,
“d’ora in avanti mi asterrò
dal frequentare uffici giudi-
ziari, ma vigilerò contro ogni
Protesta ticosa collaborazione con la
solitaria Procura del Cairo, ma ci sono
Ilaria Regeni punti ancora oscuri che, fami-
su Twitter liari ed investigatori ne sono
con il mani- convinti, potrebbero essere
festo nella chiariti solo con la coopera-
città universi- zione dei suoi docenti.
taria inglese Ad aprile, nel corso di un
panel al Festival di Giornali-
altro tentativo di occulta-
mento”.
Un comunicato di Fnsi e
Usigrai (sindacati dei gior-
nalisti) dice: “Sconcerto e
rabbia. Sentimenti aggravati
dalla recente sentenza emes-
sa dal Tribunale di Perugia
che ha scagionato l’unico im-
putato e ha di fatto confer-
mato l’impressionante serie
di depistaggi e bugie che han-
no caratterizzato questa vi-
cenda”.
UNA CRITICA severa è arriva-
ta anche da Walter Verini,
capogruppo Pd in commis-
sione Giustizia della Camera
dei deputati: “Delusione e a-
marezza. Dopo la sentenza
della Corte d’appello di Pe-
rugia, a mio modo di vedere
c’erano tutte le condizioni
per dare nuovo impulso alle
indagini per cercare di trova-
re le prove di quella che tutti
sappiamo essere la verità. I-
laria e Miran furono uccisi
perché avevano scoperto re-
sponsabilità di faccendieri,
affaristi, pezzi deviati dello
Stato, all’ombra della coope-
razione internazionale e di
traffici di rifiuti e di armi, con
relativi depistaggi. Per que-
sto la richiesta della Procura
di Roma lascia amareggiati e
delusi”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
smo di Perugia, la madre di
Giulio e Irene Paola aveva di-
chiarato: “Cambridge rompa
il silenzio”.
In particolare, quello della
tutor di Giulio, la studiosa e-
giziana Maha Abdelrahman,
accusata di conoscere bene i
rischi per il giovane studioso
e sempre al corrente dell’evo-
luzione delle sue ricerche.
Nel giugno del 2016 la profes-
soressa ha rifiutato di farsi in-
terrogare dai magistrati ro-
mani in trasferta a Cambridge
e da allora non risponde né a-
gli inquirenti né ai giornali-
sti.
ABBIAMO CONTATTATO l’U-
niversità di Cambridge per un
commento sia sulla protesta di
Irene che sulle accuse da parte
della famiglia. Della presenza
della sorella di Giulio hanno
detto di non essere al corrente
e non abbiamo potuto verifi-
care se ci siano stati contatti.
Quanto alle richieste dei fa-
LASCHEDA
H. Omar Assan: 17 anni in cella
L’omicidio in Somalia
La giornalista Rai Ilaria Alpi e il
suo operatore Miran Hrovatin
furono assassinati a Mogadiscio,
in Somalia, il 24 marzo 1994.
Indagavano su traffici di rifiuti
tossici e di armi imputabili a
Paesi occidentali
La condanna azzerata
Nel 2002 viene condannato a 26
anni di reclusione il somalo
Omar Hashi Hassan, accusato
dal testimone chiave Ahmed Ali
Rage, detto Gelle, poi fuggito
all’estero. Ritrovato a Londra
ritratterà, confessando di aver
usato Hassan come capro
espiatorio. Omar Hashi Hassan
è stato assolto nel 2016 con una
sentenza che parla di depistaggi
miliari e degli investigatori i-
taliani, ecco la risposta di un
portavoce: “Riguardo il caso
di Giulio, l’Università di Cam-
bridge ha offerto piena coope-
razione alle autorità italiane.
Abbiamo incaricato nostri
rappresentanti in Italia di
prendere contatti diretti con i
magistrati Italiani e abbiamo
offerto totale assistenza. Ci
siamo anche rivolti ai funzio-
nari egiziani, domandando
giustizia. Abbiamo più volte
sollecitato il governo britan-
nico a fare progressi nella vi-
cenda di Giulio. Tutti questi
tentativi sono stati portati a-
vanti con forza sia in atti pub-
blici che in incontri privati.
L’università continua a espri-
mere la sua più profonda so-
lidarietà e vicinanza alla fami-
glia di Giulio, a i suoi amici e
colleghi, e continuerà a chie-
dere un’inchiesta completa e
trasparente riguardo alle cir-
costanze della sua morte”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
8 » POLITICA | IL FATTO QUOTIDIANO | Mercoledì 5 Luglio 2017

IL TOUR ARRIVERÀ fino agli ultimi fatti di zioni subito. Sul contenuto, c’è molto riser- messa sulle misure economiche, un’idea

L’ex premier venderà

q cronaca il libro di Matteo Renzi: il se-
gretario del Pd, infatti, lo aggiorna conti-
nuamente ormai da mesi. Uscita prevista
il suo libro anche l’11 luglio. E poi ci saranno presentazioni in
giro per le feste dell’Unità, già dalla fine di
alle Feste dell’Unità luglio. Sarà proprio il libro il modo che Renzi
userà per rimanere sulla scena - anche me-
diatica - visto che non ha ottenuto le ele-
bo: quasi tutti negano di averlo letto. Ma
stando alle cose dette dallo stesso Renzi
nei mesi si dovrebbe passare dalla “vera
storia” della scalata a Palazzo Chigi, al rac-
conto dei 1000 giorni di governo, passan-
do per l’amarezza della notte della scon-
fitta al referendum per arrivare anche a
qualche nota di attualità. Qualche pro-
del Pd che verrà. Nei prossimi giorni sono
attese anticipazioni, magari in agenzia o su
qualche giornale. Il segretario ha appena
lanciato “Democratica”, una testata onli-
ne (diretta da Andrea Romano) alla quale
tiene molto. E poi il 24 settembre salirà sul
treno del Pd che dovrebbe portarlo in giro
nei territori.

Renzi minaccia sulle liste

e tratta per non restare solo
Il segretario vuole imporre il limite delle tre legislature per silurare
la minoranza, ma è solo un modo per spaventare Franceschini & C.

» WANDA MARRA Non mancano renziani più o meno doc: Paolo giorno fa Lorenzo Guerini e lo
Gentiloni e Roberto Giachetti, ma anche Nicola stesso Franceschini hanno

C hi avrà la deroga per candidarsi con il Pd Latorre, Marina Sereni, Giorgio Tonini, Luigi
nonostante le tre legislature fatte? Secondo Zanda. E personaggi come Beppe Fioroni. Se-
lo Statuto del partito, esiste una regola per cui condo lo Statuto è possibile concedere una de-
parlato a lungo di posti in lista.
E ieri lo stesso Guerini blandi-
va Orlando: “Fosse per me, lui
c’è un limite di tre mandati in roga al 10% della platea dei starebbe qui per sempre”. E lo
Parlamento. E così, ieri, tra candidati. Ma va chiesta stesso Michele Emiliano do-
quelli oltre il tetto, i renziani Debolezze Pd dall’interessato. E poi valutata vrebbe riuscire a portare in
lasciavano cadere lì il nome di Domani in direzione da apposita Commissione. Va Parlamento un drappello di Parenti serpenti Matteo Renzi e Dario Franceschini Ansa
Franceschini. Il ministro della da sé che in pole position per pugliesi.
Cultura che si è appena schie- rimanderà il tema ottenerla ci sono il premier o il Ma vuol dire rimandare a dopo l’estate i nodi,
rato contro l’ex premier. a dopo l’estate per vicepresidente della Camera. MENTRE il segretario, forte del fatto di avere il evitare l’argomento, parlare di contenuti. Gli al-
E in generale, più sono renzia- controllo degli organismi del Pd, va avanti tra tri accoglieranno questa modalità come un’oc-
IN REALTÀ, fuori tempo mas- evitare altre scissioni ni, più avranno vita facile. An- una promessa e una minaccia, gli altri cercano casione: nessuno è ancora pronto a unirsi alla
simo, ormai sono in molti, e so- che perché a non tornare sa- una strategia. Per riprendersi il partito o alle piazza di Pisapia e Bersani, in molti ancora pen-
prattutto nella minoranza più ranno molti: il Pd avrà meno brutte, uscirne. Non la trovano. E così cercano sano che Pisapia dovrebbe ammorbidirsi. “Il Pd
o meno ostile. Anna Finocchiaro di legislature parlamentari di questa legislatura. E il segre- di capire dove e come si possono garantire un è la casa di tutti”, la frase che circolava ieri tra i
ne ha fatte 8, Rosy Bindi 6 (ma si è autoesclusa tario porterà dentro new entry di vario genere. futuro in Parlamento. Così Renzi domani in di- renziani: come dire, non è ancora il momento di
dal prossimo giro). Tra gli orlandiani ci sono lo Le trattative sulle liste vanno avanti da prima rezione lancerà una “tregua”: che non vuol dire andare allo scontro. Non proprio una scelta da
stesso Guardasigilli, Gianni Cuperlo, Walter del congresso: i 100 capilista bloccati sono mer- ripensamenti rispetto alla richiesta di lavorare parte di nessuna delle parti in gioco. Più che al-
Tocci, Andrea Martella, Ugo Sposetti, Barbara ce di scambio. Così come ciascuno farà pesare la alla coalizione di centrosinistra, chiesta dalla tro una debolezza speculare.
Pollastrini, Vannino Chiti, Cesare Damiano. sua possibilità di avere preferenze. Qualche minoranza. Non la vuole ora e non la vorrà mai. © RIPRODUZIONE RISERVATA

STRANA COPPIA Morire democristiani Un convegno a Roma con Follini, Dellai, D’Alia e la famiglia De Mita

Orfano di B. e di Matteo, De Mita senior, ovviamente.

Rifare la Dc è una nostalgia ma
allo stesso tempo una necessi-

Alfano diventa demitiano

» FABRIZIO D’ESPOSITO tà. Impresa sovrumana, anche
perché a De Mita non sfugge

N
ell’animo del popola- che il Pd di Renzi, senza più la
Chi è re c’è sempre il ri- Ditta, ha l’ambizione di assor-
Ciriaco schio di sbracare e di bire il fatidico centro. Il pro-
De Mita, cavalcare il populi- A scuola da Ciriaco: il sindaco di Nusco vuole fare una “coalizione getto comunque non prevede
classe 1928, smo. In nome della radice pop. un partito ma una “coalizione”
è uno storico Ma è proprio in questo passag- popolare” per le prossime elezioni. Con lui, il ministro degli Esteri elettorale.
esponente gio che Angelino sette vite e
della Dc. sette poltrone sussulta e av- LA PROPORZIONALE fa risor-
È nato a verte sulla pelle una seria cri- dal verbo dell’immortale ra- Datemi gere i morti politici figuriamo-
Nusco, in tica alla sua mutevole identità. gionamento demitiano. Inteso un seggio ci i democristiani. Tocca a
provincia Accade nell’intervento di Giu- come Ciriaco, ex premier ed Pur di tor- Marco Follini, che fu vicepre-
di Avellino seppe De Mita, che è deputato ex segretario della Dc, e come nare in Parla- mier di B. in quota Udc: per
e nipote di Ciriaco nonché vi- il già citato nipote Giuseppe. mento, Al- tornare democristiani bisogna
Carriera cesegretario nazionale (non fano le esco- combattere innanzitutto il
È stato vicario però, quello è De Poli) PIAZZA SANTA Chiara è poco gita tutte e culto della leadership e la fede
presidente dell’Udc di Lorenzo Cesa (sì, prima del Pantheon, venendo abbraccia Ci- del nuovismo. Avanti un altro:
del Consiglio, esistono ancora entrambi, da Largo di Torre Argentina. riaco De Mita Gianpiero D’Alia, ex ministro
segretario e l’Udc e Cesa). Di- Roma, alle cinque del governo Letta e protagoni-
presidente ce De Mita nipo- e mezzo della se- sta con Casini e Galletti di una
della Dc, te: “Dentro di noi ra, che poi è po- microscissione nell’Udc. Poi
quattro volte c’è sempre in ag- meriggio pieno. De Mita nipote che cita Mat-
ministro. guato un grillino, “Centro al bivio” “Popolari al bi- Torna pure tarella (altro nume della sini-
Deputato ed un berlusconia- Tema pensoso vio” è il tema pen- Follini stra dc demitiana) che a sua
eurodeputato no, un renziano, soso, pesante nel Al convegno volta citava “l’interclassismo
per diverse un leghista. È e impegnativo, senso del Nove- di De Mita è sturziano che guardava all’an-
legislature quando prevale pure il parterre cento politico, rispuntato goscia esistenziale delle per-
ha aderito l’umore del mo- della “r i f l e s s i o- anche Marco sone”. Gradualmente i cenni di
alla mento”. lo è: alla fine ne” pubblica vo- Follini, ex assenso fanno diventare Alfa-
Margherita e È i n q u e s t o saranno due ore e luta e organizzata vicepremier no degasperiano e moroteo
poi all'Udc. momento, allo- da Ciriaco De Mi- Foto di U. Pizzi perché la politica per i popo-
De Mita ra, che Angelino mezzo di dibattito ta, che di suo c’ha lari non è “occupare il potere”
nominò Alfano, ministro ottantanove anni Tale zio ma trovare “un punto di equi-
Romano degli Esteri del ed è tuttora sinda- tale nipote librio tra la conservazione del-
Prodi suo governo Gentiloni, s’interroga co di Nusco, il paesino irpino Giuseppe le libertà e la giustizia sociale”.
consigliere silenziosamente, con la forza diventato famoso per avergli De Mita, de- Sguardo lungo, pensiero pro-
economico del pensiero: “Io sono stato sia dato i gloriosi natali. putato Udc, fondo e pedalare. Anche di
e poi berlusconiano sia renziano, Il parterre è altrettanto im- con suo zio fronte allo scetticismo di Lo-
presidente diventerò grillino o leghista?”. pegnativo, in termini di lun- Ciriaco per renzo Dellai, che è alleato del
dell'Iri Il pericolo non c’è però. Per- ghezza dei contributi. Alla fine rifare la Dc Centro democratico di Tabac-
ché nell’anno del Signore nu- infatti saranno due ore e mez- nel 2018 ci, colonna del centrosinistra
mero 2017, il siculo girgentino zo di dibattito. Un’immersio- di Pisapia. In platea c’è pure
Alfano, che iniziò la sua ne totale nella cultura tipogra- Pomicino. I democristiani vo-
“traiettoria” politica da “indi- fica della Prima Repubblica, gliono tornare ancora una vol-
pendente democristiano” in nell’era dei leader capaci solo ta. E con loro c’è Alfano.
Forza Italia, è stato folgorato di pensierini via Twitter. Apre © RIPRODUZIONE RISERVATA
Mercoledì 5 Luglio 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | POLITICA »9
CITTADINANZA E PROTESTE LO IUS SOLI slitta ancora di una non solo” pur di fermare l’avanzamento verno e maggioranza. Alla fine il Pd ha de-

Ius soli, il Pd oscilla:

q settimana. Ieri la conferenza dei ca-
pigruppo del Senato aveva deciso di calen-
darizzare immediatamente la discussione
prima si accelera, della legge sulla cittadinanza. Una decisio-
ne che aveva scatenato le immediate pro-
poi slitta a lunedì teste della Lega e delle destre. Matteo Sal-
vini ha annunciato di essere pronto “a
bloccare pacificamente il Parlamento e
della legge, mentre il senatore di Forza I-
talia Maurizio Gasparri ha già parlato di re-
ferendum abrogativo in caso di approva-
zione. Anche il Movimento 5 Stelle ha spo-
sato l’opposizione al provvedimento sulla
cittadinanza: il portavoce Enrico Cappel-
letti ha definito quella del Senato una “ac-
celerazione irresponsabile” da parte di go-
ciso di far slittare l’inizio della discussione
di qualche giorno, per il timore di incap-
pare in un incidente parlamentare, quindi
lo ius soli tornerà a Palazzo Madama la
prossima settimana. La Lega ha già prepa-
rato decine di migliaia di emendamenti, la
maggioranza proverà a contingentare i
tempi.

OGNUNO PER SÉ Frammenti rossi Da Orlando fino a Fratoianni, passando

per Pisapia e Pisacane, la lista unitaria pare già un ricordo

» TOMMASO RODANO gione la scorsa settimana a suon di I PROTAGONISTI

sberleffi reciproci e lettere sul

D
ue, tre, quattro sinistre. Mattino di Napoli, poi si sono tro-
Nel mondo che si muove vati nella stessa piazza per il bat-
alle spalle del Pd, l’idea tesimo della nuova lista. Il vero
di una lista unica è du- “centrosinistra plurale”.
rata poco. C’è chi ci crede ancora
e continua ostinatamente a co- IL MOVIMENTO. L’idea di sinistra
struire ponti, ma c’è soprattutto lanciata al Brancaccio da Falcone
un gomitolo di distinzioni e veti e Montanari parte da un presup- NICOLA
reciproci che rendono poco più posto abbastanza radicale: non FRATOIANNI
che un’utopia la nascita di una può nascere nulla di nuovo dal Segretario
formazione unitaria. vecchio ceto politico ulivista, di Sinistra
Il solco si è fatto più profondo considerato responsabile di varie Italiana
nelle due settimane che hanno stagioni di fallimenti e dello sci-
separato i due eventi fondativi: volamento verso destra della so-
l’assemblea del Teatro Brancac- cietà italiana.
cio del 18 giugno, organizzata dal “Dalla classe dirigente del cen-
movimento costituzionale di An- trosinistra – ha scritto Tomaso
na Falcone e Tomaso Montanari, Montanari nel suo blog sull’Huf-
e l’evento di Piazza Santi Aposto- fington Post – cioè da coloro le cui

Divisi alla meta:

li di sabato scorso di Giuliano Pi- scelte politiche hanno generato
sapia e Pier Luigi Bersani, che un Renzi, ci si aspetta un’analisi PIER LUIGI
hanno battezzato “Insieme”. profonda, e profondamente auto- BERSANI
I due mondi non comunicano. critica. Tanto più se hanno votato Ha fondato
Da una parte c’è il ceto politico, fino a ieri tutte le leggi renziane,

la sinistra fa appelli
Mdp-
dall’altra la vocazione civica. Pi- magari arrivando a votare sì an- Articolo 1
sapia non è andato al Brancaccio, che alla disastrosa riforma costi-
il bersaniano Miguel Gotor ci è tuzionale”.
andato ma si è preso i fischi, Mas-

ma è già in tre pezzi

simo D’Alema è rimasto silente in
prima fila mentre dal palco veni-
va citato in termini tutt’altro che
lusinghieri. Allo stesso modo,
Falcone e Montanari non hanno
partecipato alla manifestazione
dei Santi Apostoli, la scorsa set-
timana, dove chiedevano di po-
ter parlare dal palco (c’erano in-
vece pezzi della minoranza dem,
come Andrea Orlando e Gianni
Cuperlo). Così la cartina della si-
nistra italiana resta frammentata
e irrazionale: oltre il Pd, il nume-
ro dei protagonisti in campo al
momento è inversamente pro-
porzionale al peso elettorale.
INSIEME. L’unica certezza è il ma-
trimonio Pisapia-Bersani cele-
brato nella piazza dell’Ulivo sotto
l’insegna arancione di Insieme.
Dopo lunghi tentennamenti
dell’ex sindaco, l’unione s’è fatta.
Resta un malinteso di fondo. Ber-
sani ha declinato in tutte le lingue
la “radicale discontinuità”rispet-
to al Pd renziano, Pisapia sull’ar-
gomento continua ad essere mol-
to più timido.
Poi c’è un piccolo problema: Pi-
sapia porta con sé Bruno Tabacci,
ex democristiano. E Tabacci a sua
volta si trascina dietro, soprattut-
to in Campania, vecchi esponenti
della Dc locale con curricula po-
litici non proprio limpidissimi. Il
simbolo è Michele Pisacane, già
salvatore di Silvio Berlusconi in
quel famoso voto di fiducia in cui
si misero in luce i Razzi e gli Sci-
lipoti, poi candidato con il Pdl. La
creatura Bersani-Pisapia tiene
insieme Pisacane con alcuni ex
vendoliani fuoriusciti da Sel, co-
me Arturo Scotto.
Scotto e Pisacane (tramite Ta-
bacci) se le sono date di santa ra-
I PONTIERI. A metà strada tra San-
ti Apostoli e Brancaccio ci sono
Pippo Civati e Nicola Fratoianni,
segretario di Sinistra Italiana. Il
secondo è più vicino alla proposta
radicale del movimento civico, il GIUSEPPE
primo tenta disperatamente di te- CIVATI
nere insieme i pezzi (come i ber- Ha fondato
saniani di Mdp). “Se ci dividessi- il movimento
mo in due o tre liste – dice Civati Possibile
– ci faremmo ridere dietro da tut-
ti. Io non mi arrendo a questa idea.
A metà luglio Fratoianni e Rober- Sgolato
to Speranza vengono al mio Po- Giuliano Pisa-
liticamp di Reggio Emilia. L’invi- pia sabato ha
to è aperto anche agli altri”. lanciato “In-
© RIPRODUZIONE RISERVATA sieme” Pizzi

LA LETTERA La nuova casa del centrosinistra Gli ex ulivisti sono in disaccordo su tutto: avversario, leader e programma

Se stanno Insieme ci sarà un perché: ma quale?

» LUISELLA COSTAMAGNA re da Renzi e magari ingoiare Nel sito di Articolo U- sono organizzati in doman-
di nuovo Berlusconi. no-MDP effettivamente si de, anche se gli elettori più

C ari di Insieme “nuova ca-

sa comune del centrosi-
nistra”,
c’era una volta l’Ulivo: un
avversario chiaro (Berlusco-
ni), un leader chiaro (Prodi),
un programma alternativo al
centrodestra. Oggi? Capisco
che tre anni di Renzi possano
fiaccare chiunque, che non
sia facile riabituare lo stoma-
co dopo tanti rospi, che sia
complicato mettere insieme
tante anime – deluse e inap-
petenti – e condurle a sintesi
nel prossimo Parlamento.
Ma mi sembra che a questa
casa comune manchino an-
cora le fondamenta.
Innanzitutto l’avversario:
per alcuni di voi continuano a
essere Berlusconi e le destre;
per altri Berlusconi e Renzi
(per le politiche destrorse),
in odore di inciucio post elet-
torale; per altri Grillo, e pur di
batterlo va bene anche torna-
Il leader: in Piazza Santi A-
postoli a Roma abbiamo visto
quasi più leader che gente co-
mune.
C’era Bersani, il più ap-
plaudito, che dopo i tenten-
namenti passati ci ha “messo
la faccia”: ha votato No al re-
ferendum e lasciato il Pd. E
c’era Pisapia, che invece ha
votato Sì. Già questo la dice
lunga: manco sulla Costitu-
zione siete d’accordo?
Chissà l’acidità di stomaco
di D’Alema, che dopo aver
battagliato duramente con
Renzi, si è ritrovato in piazza
al fianco della presidente
Boldrini – quella di “Renzi
non è nemico della sinistra”
(ottobre 2015) e “la riforma
non cambia i valori della Co-
stituzione, in Parlamento c’è
stato dibattito e tutti erano
d’accordo a rivedere il bica-
meralismo perfetto” (aprile
2016) – con Damiano, tra i
legge: “L’entrata in vigore del che interrogativi vorrebbero
Jobs act ha fortemente affie- risposte). Tipo: “È il conti-
volito le tutele dell’articolo nuo aumento di flessibilità la
18 per i nuovi assunti. Occor- strada maestra per incre-
re su questo mentare l’oc-
Tanti leader u n r i p e n s a- cupazione
La manifesta- mento, sia sul oppure è tem-
zione del fronte dei li- po di cambia-
nuovo schie- cenziamenti re il versante
ramento a disciplinari, C’è chi ha votato Sì d’i nterve nto
piazza Santi sia di quelli tramite inter-
Apostoli collettivi”. E il e chi No, chi rivuole venti di pro-
Ansa Campo Pro- l’art. 18 e chi non ne mozione della
gressista di Pi- ‘domanda’ da
primi a sottoscrivere l’appel- Basta passato, guardiamo sapia? Ex De- parla e sul ‘nemico’ parte delle
lo della “Sinistra per il Sì”; al futuro: il programma. Be’ mocrazia Pro- si oscilla tra Renzi, imprese (in-
con l’ex fidato Cuperlo, che siete appena nati, avrete mo- letaria, poi Ri- vestimenti,
dopo il #Sivainpiazza a fare do di preparare il progetto da f o n d a z i o n e Berlusconi e Grillo in nova zion e,
selfie con la Boschi, ha votato presentare agli elettori. Comunista e e cc .. )? ”. Più
pure lui Sì; con Livia Turco, Ma almeno i fondamentali Sinistra Eco- chiaro di così.
che doveva entrare nella saranno comuni, giusto? Per logia e Libertà, eppure nelle Cari Insieme, cantava
giunta dell’“amato” (da D’A- dire, su lavoro e art. 18 abolito sue “Officine delle Idee” o- Cocciante “Se stiamo insie-
lema) Giachetti, se avesse – e da ripristinare – tutti gli nline, macrotema “Lavoro e me ci sarà un perché e vorrei
vinto a Roma; e pure il Sì Ta- inquilini della nuova casa del Welfare”, nessun cenno alla riscoprirlo stasera”. Appun-
bacci (contrario alla Com- centrosinistra saranno d’ac- riforma renziana. to: perché?
missione d’inchiesta sulle cordo, sennò che centrosini- Ci sono solo domande dal- Un cordiale saluto.
banche). stra è? Nì. le cento pistole (tutti i temi © RIPRODUZIONE RISERVATA
10 » ESTERI
IL REPORTAGE
» PIERFRANCESCO CURZI
Caracas
L’
addetto alla stazione
di benzina statale P-
dvsa immette la pom-
pa nel serbatoio
dell’auto, lascia scendere una
dozzina di litri e si prende 70
bolivares. Un prezzo incalco-
labile al ribasso e non conver-
tibile in euro. Con la moneta
locale in caduta libera, una
svalutazione da Paese in ban-
carotta, fare affari in Vene-
zuela oggi è conveniente, ma
per chi ci vive significa la di-
scesa in un inferno senza ri-
torno.
Esistono due tassi di cam-
bio, quello ufficiale paga 2-3
mila bolivares per un euro,
mentre quello in nero sale di
tre volte a seconda delle gior-
nate e dell’i n t r a p r en d e n z a
del venditore. Conti matema-
tici alla mano, fare un pieno di
benzina a Caracas costa meno
che erogare un litro d’acqua in
una casa. Il taglio del costo del
petrolio voluto dall’Opec e
imposto dagli organismi fi-
nanziari internazionali ha
messo in ginocchio il Vene-
zuela, ormai ex Paese bene-
stante. La gente qui non vive
di solo petrolio; trovare pane,
riso, farina, zucchero e altri a-
limenti base è diventato mol-
to difficile.
OGNI MATTINA i venezuelani
si mettono in fila per fare la
spesa nei negozi dello Stato, in
stile ex sovietico; comprare
dai privati è possibile certo, i
prezzi però salgono. Il gover-
no distribuisce i ‘Carnet della
patria’, schede simili a banco-
mat con cui ottenere sconti e
agevolazioni. Oltre al cibo
mancano le medicine, si muo-
re per malattie curabili con un
farmaco. L’altro giorno il pre-
sidente Nicolas Maduro ha an-
nunciato l’ennesimo rialzo de-
gli stipendi medi, il terzo da
gennaio; per migliorare il po-
tere d’acquisto, tuttavia, serve
ben altro. I salari degli impie-
gati statali, a partire dai pro-
fessori universitari, è di pochi
euro al mese. Il tasso di disoc-
cupazione è ignoto, mentre
l’inflazione ha superato il
1000%.
Chi può, si inventa un’atti-
vità, specie nel commercio. Si
vende di tutto, dal sapone ai
pannolini, passando per la a-
repa, una specie di panino fatto
con la farina per la polenta e
ripieno. Una volta al mese il
governo, nei quartieri più po-
veri, organizza le ollas comu-
nitarias, pentoloni pieni di ci-
bo cucinato a favore di chi ha
difficoltà a reperire cibo.
Nei barrios popolari della
periferia le condizioni di vita
sono estreme. Come a La Guai-
ra, a due passi dall’aeroporto
internazionale di Maqueitia.
Case, baracche e palazzoni in
stile sovietico tirati su senza
AUSTRIA POLLI IN FUGA SULL’AUTOSTRADA
Un camion ha perso gran parte dei 7.000 polli pro-
vocando il caos sull'autostrada A1 all’altezza di A-
sten nel nord del Paese. Squadre di soccorso e vigili
del fuoco, hanno impiegato ore per recuperare i vo-
latili, molti dei quali vagavano sull'autostrada o ol-
tre il guardrail. Decine le gabbie di plastica sparse
sull'asfalto coperto di penne, tra carcasse dei vola-
tili e i polli scampati all’incidente.
Anniversario della liberazione Mancano cibo e farmaci, cani
e persone rovistano nelle strade fra gli stessi cumuli di spazzatura
La festa triste di Caracas
tra rabbia e sogno di Chávez
La scheda
n ALL’INIZIO
FU BOLIVAR
Il regime
instaurato da
Chávez nel
1999 si
richiama a
Simón Bolívar,
generale
patriota e
rivoluzionario
definito
Libertador
n FALSI
RICHIAMI
Anche il
governo
Maduro si
definisce
bolivariano e
si rifà alla lotta
di liberazione
dalle influenze
straniere
Scontro
aperto
I manifestanti
bloccano Ca-
racas. A de-
stra, Maduro
Reuters/Ansa
IL CASO 48 ore per uno Stato Il piano di “distacco” catalano dopo il referendum del 1° ottobre
Barcellona e l’indipendenza-sprint
» ELENA MARISOL BRANDOLINI
Barcellona
I l popolo della Catalogna è
un soggetto politico sovra-
no e come tale esercita il di-
ritto a decidere liberamente e
democraticamente la sua
condizione politica”: è tutto
qui il senso dell’iniziativa le-
gislativa dei partiti indipen-
dentisti presentata ieri pres-
so il Parlamento catalano. La Da governatore a “presidente” Charles Puigdemont e una manifestazione indipendentista Ansa
proposta di “Legge sul refe-
rendum di autodetermina-
zione” “regola la celebrazio- Basta con Madrid
ne del referendum d’autode- La comunità
terminazione vincolante
sull’indipendenza della Cata- autonomista pretende
logna” già annunciato per il 1° il diritto superiore
di ottobre sul quesito “Volete
che la Catalogna sia uno Stato delle proprie norme
indipendente sottoforma di
repubblica?”.
Per sostenere il diritto delle Nazioni Unite sui diritti
all’autodeterminazione si fa civili e politici e sui diritti e-
riferimento, nel Preambolo, conomici, sociali e culturali,
al diritto internazionale ed, in approvate nel 1966 e ratifica-
particolare, alle Convenzioni te dallo Stato spagnolo nel
un’idea urbana, dove l’acqua
viene fornita una, massimo
due volte al mese e conservata
in enormi recipienti blu ap-
poggiati sui tetti: gas ed elet-
tricità arrivano a singhiozzo.
Cani e persone rovistano tra i
cumuli di rifiuti abbandonati a
ogni angolo di strada. Triste
Navidad (Natale triste) recita
una scritta dedicata alla poca
voglia di festeggiare.
COME A CUBA, il culto della
personalità dell’ex presiden-
te, Hugo Chavez, ideatore del-
la rivoluzione bolivariana,
morto nel 2013, è evidente. Di-
segni sui ponti, sulle pareti de-
gli edifici: “Chavez ha portato
giustizia nel Paese, ridato voce
ai poveri e aiutato una crescita
dal basso –afferma Mirian Sal-
cedo, ex deputata dell’Assem-
blea Nazionale, oggi a capo del
centro san Martin de Porres
che si occupa dei più deboli –
Maduro non è al suo livello,
magari ha commesso qualche
errore e la repressione è terri-
bile. Con l’opposizione in stra-
da ogni giorno esplode la vio-
lenza. Maduro sta alzando gli
stipendi per chiedere in cam-
bio la vittoria al voto del 30 lu-
glio per la modifica della Co-
stituzione, perché crede anco-
ra di poter risollevare le cose.
L’opposizione non è chiara, fa
confusione e non garantisce
1977. “Il Parlamento catalano
attua come rappresentante
della sovranità del popolo ca-
talano” e deposita “nelle ma-
ni dei catalani e delle catalane
la decisione sul futuro politi-
co del paese”.
SI STABILISCE una prevalenza
di questa legge su tutte le altre
per fornire una rete di prote-
zione a quanti dovranno ap-
plicarla. Chiamati a votare so-
no i catalani con diritto di voto
alle elezioni autonomiche.
| IL FATTO QUOTIDIANO | Mercoledì 5 Luglio 2017
FRANCIA PHILIPPE, GOVERNO BLINDATO
Il governo del premier Edouard Philippe ottiene
un’ampia maggioranza nel voto di fiducia all’As-
semblea Nazionale: 370 i voti favorevoli, 67 contra-
ri e 129 astenuti. “Non lo prendo come un assegno
in bianco” ha detto il premier. Con 370 voti a favore,
l’adesione al progetto del nuovo governo di En Mar-
che!, la formazione del presidente Macron, è tra le
più solide nella storia della Quinta Repubblica.
chez e Edwin Vargas, docenti
– il governo aiuta le famiglie
più bisognose, migliora le abi-
tazioni fornendo materiale;
prima non era così, i poveri vi-
vevano di nulla, quanto meno è
stata data loro una speranza”.
Da La Guaira e dall’aero-
porto internazionale sulla co-
sta, esiste una sola strada, l’au-
topista, che sale sulla monta-
gna per arrivare a Caracas. Il
traffico si intasa all’ingresso
della capitale. A mezzogiorno
Visioni diverse non ci si muove più. A quell’ora
Per alcuni Maduro è fissata l’ennesima protesta
con blocco totale della circo-
pensa ancora di uscire lazione. L’opposizione lo ha
dalla crisi: ha promesso chiamato il Trancazo contra la
dictadura, con cortei nella par-
aumenti di stipendio te orientale della città, da Al-
tamira a Chacaito, ostili a Ma-
duro e ai chavisti. La polizia e
un futuro”. Maduro alle prese la guardia civile (Pnb e Gnb)
con l’opposizione e con la pro- hanno sigillato la città, ren-
curatrice Luisa Ortega Diaz, dendo impossibile il contatto
ex chavista oggi in scontro a- con i palazzi del potere, a par-
perto con il Tribunale supre- tire da Miraflores, sede della
mo che ha sconfessato il vi- presidenza. Ad oggi sono quasi
ce-procuratore fatto dalla Or- 90 le vittime degli scontri. Og-
tega. gi è festa nazionale, l’anniver-
Al centro san Martin de sario numero 206 della libera-
Porres, i bambini imparano a zione del Venezuela dal giogo
suonare il violino, a usare il spagnolo. Alle 16.20 un boato:
computer. Ci sono corsi per “Tranquillo, è il colpo di can-
sarti e parrucchieri, tutto gra- none per salutare l’ex presi-
tuito e finanziato dal governo: dente Chavez, morto a que-
“Il progetto è nato nel 1985, ma st’ora il 5 marzo del 2013”, ras-
è con Chavez che ha avuto sicura un tassista.
slancio – dicono Noelia San- © RIPRODUZIONE RISERVATA
ca. Se invece sarà il No a pre-
valere, si convocheranno im-
mediate elezioni autonomi-
che.
“Un atto di sovranità”,“una
mostra di libertà e dignità”,
“una soluzione democratica a
un conflitto politico esisten-
te” nelle espressioni di Junts
pel Sí e della Cup all’atto di
presentazione. A cui hanno
partecipato i soli deputati di
Podem, pur essendo invitati
tutti gli altri gruppi parlamen-
Verrà istituita una Sindicatu- tari. Duro il giudizio di Cata-
ra elettorale in luogo della lunya Sí Que Es Pot, per cui la
Giunta elettorale e si costitui- legge “indebolisce lo Statuto
rà una commissione di osser- catalano, la legalità spagnola e
vatori internazionali qualifi- non riunisce i requisiti per il
cati. Il referendum non preve- riconoscimento internazio-
de soglie minime per la sua va- nale”.
lidità e sarà vincolante: se vin- Mentre il PP cerca il soste-
cerà il Sì, l’indipendenza verrà gno del segretario socialista
proclamata unilateralmente Sánchez contro il secessioni-
nelle successive 48 ore e si da- smo. Nel pomeriggio, la scena
rà avvio al processo costituen- si è spostata al Teatre Nacional
te con carattere partecipati- de Catalunya, per un bagno di
vo; entrerà allora in vigore la massa indipendentista.
Legge di transitorietà giuridi- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Mercoledì 5 Luglio 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | ESTERI » 11
SIRIA RAQQA, CURDI APRONO BRECCIA REGNO UNITO MAY E IL DOSSIER SCOMODO
Le forze curdo-siriane sostenute dagli Stati Uniti La premier Theresa May vorrebbe insabbiare un
hanno aperto una breccia ieri nelle antiche mura rapporto che rivela il sostegno economico di alcu-
della Città vecchia di Raqqa, roccaforte dell’Isis ni Stati fra cui l’Arabia saudita, a gruppi estremisti
sotto attacco. Le “Forze democratiche siriane” nel Regno Unito. L’accusa è stata lanciata da Verdi
sono formate in gran parte dai curdi del Pkk. Si ri- e Libdem, secondo cui il governo vuole proteggere
propone il problema della popolazione sotto il i legami economici fra Londra e Ryad. Il leader libe-
fuoco incrociato. A Raqqa, secondo l’Onu, ci sono raldemocratico uscente, Tim Farron, si è scagliato
ancora dai 50 ai 100 mila civili. Reuters contro May: “Si deve vergognare”. LaPresse

NORD COREA La provocazione bellica nel giorno della ricorrenza

americana del 4 luglio e mentre la tensione con Pechino è in ascesa

Il missile perfetto di Kim

cade a metà tra Usa e Cina
» GIAMPIERO GRAMAGLIA partire, oggi, per l’Europa: prima frenato sull’installazione del
di arrivare ad Amburgo, sarà in Thaad, ufficialmente per una ve-

A
questo punto, c’è da chie-
dersi se Kim Jong-un a-
gisca per conto suo o per
conto terzi: il dittatore di
Pyongyang fa uscire dai gangheri
il presidente Usa Trump e lo met-
te in rotta di collisione con la Cina,
mentre Mosca e Pechino celebra-
no i riti d’una ritrovata sintonia. Il
tutto a sole 48 ore dal G20 di Am-
burgo dove Trump vedrà il pre-
sidente cinese Xi Jinping insieme
a tutti gli altri e avrà il suo primo
incontro bilaterale con quello
russo, Putin.
Per il presidente americano, si
profilo un ‘solo contro tutti’ su
clima e scambi. Trump potrebbe
essere tentato di uscire dall’an-
golo battendo il pugno sul tavolo
con la Corea del Nord, che ha ieri
compiuto un ennesimo test mis-
silistico: il razzo, partito da una
base al confine con la Cina, e fi-
nito in acque giapponesi, era “in-
tercontinentale”, secondo il regi-
me di Pyongyang, che definisce
l’esperimento “riuscito”.
IL BOTTO, una sorta di fuoco d’ar-
tificio più minaccioso che festoso
nel giorno della Festa nazionale
Usa, manda Trump su tutte le fu-
rie; il presidente se la prende con
i cinesi, che non tengono a freno i
nord-coreani, e dice che “ci vuole
una mossa pesante!”. Chissà che
non ci pensi lui a farla, prima di
Polonia, uno dei pochi Paesi eu-
ropei che apprezza alcune sue
scelte divisorie.
A Washington si è tenuta una
riunione di emergenza per discu-
tere le opzioni da adottare se fosse
confermato che il missile di Pyon-
gyang era intercontinentale. La
risposta potrebbe includere un
aumento di truppe e mezzi Usa di
stanza in Corea del Sud o un ina-
sprimento delle sanzioni. A Mo-
Amiconi asiatici
Intanto Putin
e Xi Jinping cementano
l’intesa alla vigilia
del G20 di Amburgo
sca, Putin e Xi sfoggiano “rapporti
speciali”, vantano “nuovi succes-
si”.“Con lei –dice il cinese al russo
–ho il rapporto più stretto fra tutti
i leader”. Mosca e Pechino giudi-
cano inaccettabile il test nord-co-
reano e chiedono che Pyongyang
sospenda il suo programma nu-
cleare. Ma vogliono pure che Wa-
shington e Seul cessino le eserci-
tazioni militari congiunte e rinun-
cino all’installazione del sistema
anti-missile Thaad in Corea del
Sud. Giorni fa, anche il presidente
sud-coreano Moon Jae-in aveva
rifica ambientale, ma in realtà per
non irritare (troppo) né Cina né La scheda
Corea del Nord.
n L’ARSENALE
L’INFORMAZIONE che il missile di Pyongyang
lanciato aveva gittata interconti- prevede circa
nentale è stata data dalle fonti uf- 1.000 missili
ficiali nord-coreane con partico- fra cui 600 a
lare enfasi: “Siamo in grado di ar- corto raggio, e
rivare ovunque nel Mondo”. Se- una dozzina di
condo fonti giapponesi, il razzo è Musudan
caduto in un’area del Mare del BM25 (2500-
Giappone che Tokyo ritiene pro- 4.000 km di
pria zona economica esclusiva. gittata)
Lanciato alle 9.40 ora locale (le
3.20 in Italia), il missile, un Hwa-
song 14, avrebbe volato per 39 mi- n ATTORNO Potenza
nuti e 933 km prima di finire in ac- alla penisola rossa
qua, senza fare danni. coreana Usa, Il lancio del
Trump ha commentato l’enne- Sud Corea e missile balisti-
simo provocazione nord-coreana Giappone co interconti-
con una raffica di tweet, auguran- hanno nentale Hwa-
dosi, fra l'altro, che Pechino, un schierato song-14 e il dit-
tempo tutore di Pyongyang, “pre- batterie di tatore 33enne
ma con decisione sulla Corea del missili Patriot Kim Jong-un
Nord e faccia finire questo non- e il nuovo mentre segue
senso una volta per tutte”. Di Kim, sistema una manovra
Trump ha scritto: “Questo tizio Thaad militare Reuters
non ha niente di meglio da fare con
la sua vita? Difficile credere che
Corea del Sud e Giappone possa- mettere fine al programma nu- sile a media gittata, già testato a
no sopportare a lungo” questa si- cleare militare nord-coreano. inizio anno. Se fosse davvero in-
tuazione. Frustrato dall’apparen- Specialisti sudcoreani mettono tercontinentale, lo Hwasong 14
te riluttanza della Cina a interve- in dubbio la veridicità delle affer- potrebbe raggiungere il territorio
nire sulla Corea del Nord, Trump, mazioni del regime di Pongyang: statunitense e costituirebbe,
poche ore prima, aveva avvertito quello lanciato da una base loca- quindi, una minaccia per l’Ame-
Xi, in una telefonata, che gli Usa lizzata nella provincia di North rica.
sono pronti ad agire da soli per Phyongan poteva essere un mis- © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA STORIA Simbolo conteso Dopo Trump, il Vaticano vuol fare il possibile per portare il piccolo malato a Roma

L’impossibile lotta dei titani in nome di Charlie

» SABRINA PROVENZANI ra. Le pressioni arrivano an-
che dagli Stati Uniti dopo che
Fatto a mano Perfino i ricercatori della Co-
lumbia University che hanno
Londra
lunedì il presidente Trump a- condotto l’unico trattamento

L a Santa Sede farà il possi- veva twittato il suo sostegno ai

bile per superare gli osta- genitori del bambino. Il Sun
coli legali che impediscono il ieri scriveva di un ospedale a-
pionieristico conosciuto per
questa sindrome confermano
che nelle condizioni di Char-
trasferimento di Charlie Gard mericano disposto a curare il lie sarebbe inutile. I genitori
all’ospedale bambino. ITV o- non riescono a lasciarlo anda-
Bambin Gesù. O- spitava il raccon- re; i giudici, in tre gradi di giu-
stacoli legali non to del padre di un dizio, danno ragione ai medi-
da poco, visto bimbo statuni- ci. Nell’interesse del bambi-
che per concede- Muro legale tense con una no, perché sono certi che sof-
re ai genitori di Sono i medici sindrome simile fra ma non possa esternare
sottoporre il a quella di Char- quella sofferenza. Decisione
bambino a tratta- dell’ospedale lie che i dottori a- confermata dalla Corte euro-
menti ulteriori il dove è ricoverato vevano detto per pea dei Diritti dell’Uomo. O-
governo inglese spacciato e inve- gni evidenza scientifica con-
dovrebbe scon- il neonato che ce, dice lui, è sta- danna Charlie: la famiglia
fessare un pro- si oppongono to curato. “Il sembrava rassegnata. Ma il
prio centro di ec- mondo sta guar- mondo guarda. La battaglia di
cellenza pedia- a un viaggio fatale dando. Due degli Charlie deve andare avanti.
trica, tre tribuna- uomini più po- Nel limbo I Gard LaPresse © RIPRODUZIONE RISERVATA
li e una Corte in- tenti del mondo
ternazionale indipendente. E vogliono dare a Charlie Gard online: adesivi #charliesar- nita sul corpo di un bambino ta. Mesi fa gli specialisti che lo
sempre ieri la presidente una possibilità”. Lo scrive il si- my, deodoranti per auto con la condannato, tenuto in vita so- seguono al Great Ormond
dell’Ospedale Vaticano, Ma- to charliesfight.org, quello che foto del bimbo nel lettino d’o- lo dalle macchine, colpito da Street Hospital di Londra si
riella Enoc ha detto che ipe- ospita notizie, link, raccolta spedale, braccialettini con la un male, la sindrome da depe- convincono che Charlie non
diatri romani stanno verifi- fondi e petizione per il piccolo scritta charliesfight, la batta- rimento mitocondriale, per abbia speranza e chiedono la
cando la possibilità di una cu- Charlie. C’è perfino uno shop glia di charlie. Battaglia infi- cui non esiste cura conosciu- sospensione delle terapie.
 P G
12 » | IL FATTO QUOTIDIANO | Mercoledì 5 Luglio 2017

iazza rande Inviate le vostre lettere (massimo 1.200 caratteri) a: il Fatto Quotidiano
00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 - lettere@ilfattoquotidiano.it

Smantellano i diritti sociali: blica amministrazione. Ma, nel

la sveglia suoni per tutti
Posso capire che i cittadini italiani
siano preoccupati dalle tante e-
mergenze quotidiane da non ren-
dersi conto del progressivo sman-
tellamento dei di diritti civili e so-
ciali che ci hanno garantito dal
Dopoguerra. Il disorientamento è
rilevabile soprattutto nella sfidu-
cia dell’elettorato. C’è chi appro-
fitta di questa situazione per lo
smantellamento lento e costante
di quella corazza costituzionale
che era stata creata dai nostri non-
ni perché ci garantisse il futuro.
Non essendo riuscito, per ben due
volte, il tentativo di alterare l’ani-
ma della Costituzione repubbli-
cana, ecco che l’azione è stata ed è
diretta contro singoli istituti di di-
fesa e garanzia: Perciò è ormai ora
che la sveglia suoni per tutti. È
quasi scomparsa la progressività
del peso fiscale, per cui il ceto me-
dio ha pagato tasse come e più del
ceto benestante, è scomparso il di-
ritto allo studio, con le varie alter-
native alla scuola pubblica e le
molte limitazioni all’accesso agli
studi superiori, è scomparso il di-
ritto al lavoro con il venir meno
dell’impegno della Repubblica a
renderlo effettivo, è stato limitato
il diritto alla pace, si va riducendo
il diritto alle cure e alla salute, è
stato manomesso il diritto alla ca-
sa, all’assistenza e al pensiona-
mento equo. Da tempo è stato vio-
lato, senza grandi reazioni, il dirit-
to alla sicurezza e persino all’in-
columità sui luoghi di lavoro. È
stato ridotto il valore dello Statuto
dei Lavoratori. Ora pare che sia la
volta del diritto di sciopero, visto
il susseguirsi delle condanne ai
pochi scioperi generali. Perché
tanta inerzia civile? Senza questa
consapevolezza le prossime gene-
razioni non vivranno libere e non
potranno progredire. Solo ad al-
cuni sarà riservato questo privile-
gio.
MAURO BORTOLANI
Addio a Paolo Villaggio,
ma Fantozzi rimarrà immortale
Purtroppo morto Paolo Villaggio,
ma non è morto il ragionier Ugo
Fantozzi, con la sua matricola e le
sue sfortune. L’immortalità di
Paolo Villaggio passa per i suoi
film, personaggi, macchiette, mo-
di di fare e dire oltre che per le sue
sventure. Rivedendo i suoi film
specialmente i primi della saga del
ragioniere sfortunato, mi viene u-
na gran voglia di ridere e analiz-
zare tutti i suoi personaggi, che
rappresentano la moltitudine del-
la figura umana: il geometra Cal-
A DOMANDA RISPONDO FURIO COLOMBO
nostro Paese, questo sistema non è
stato autorizzato. Cosa che la dice
Equilibrio e imparzialità lunga sulla promiscuità tra politica
e corruzione, dove neanche ci si
scambiano più soldi, ma appalti,
visti da un lettore magari con controlli leggeri nei
cantieri e un amichevole collaudo.
Ecco, scelte così miopi sono linfa
per i 5 Stelle ed estrogeni per l’a-
IL DOTTOR FURIO COLOMBO, nei suoi articoli pubbli- (salvo quando mi riferisco alle più diverse correnti di stensionismo. Ma questo non lo
cati sul Fatto Quotidiano, spesso, con livore, biasima nelle pensiero che, di volta in volta, vogliono affermare chi il capiscono né gli ambidestri, che
più disparate maniere, il Movimento 5 Stelle. Egli, con diritto, chi il dovere, di buttare i migranti in mare), sia sono di sinistra ma cercano i voti
tale modo di fare, mette in non cale la sua indiscussa e perché non ho una militanza, ma una serie di opinioni nella destra disinvolta, né gli am-
lodevole cultura. Mi permetto di suggerire al Dottor Co- che di volta in volta cerco di argomentare. A quanto bionesti, che cercano il consenso
lombo, in virtù delle sue preclare qualità intellettive, di pare un po’ ci riesco, visto che questa è la prima lettera dei corretti e fanno i favori ai cor-
offrire invece ai validi, motivati e integerrimi giovani che di aperto e cordiale dissenso che ricevo (non parlo rotti.
militano nel “Cinque Stelle”, indicazioni intese a miglio- dell’estrema destra, naturalmente) in anni. Però dis- MASSIMO MARNETTO
rare la loro missione politica. Se lo farà, Orwell, dall’al- senso con che cosa, delle tante questioni di cui scrivo
dilà, lo applaudirà. (una lettera al giorno, un articolo alla settimana)? Pur- DIRITTO DI REPLICA
ANTONIO TEDESCHI troppo la lettera di Antonio Tedeschi non mi guida al In riferimento all’articolo pubbli-
dove e al quando potrei avere offeso o almeno sotto- cato ieri, dal titolo “Caltagirone,
RINGRAZIO IL LETTORE per l’attenzione al mio lavoro. valutato il lavoro dei giovani del Cinque Stelle. È vero sfida dei piccoli soci: esposto in
Le sue espressioni sulle mie presunte qualità forse sono che non sono d’accordo sui “taxi del Mediterraneo” Consob”, a firma Carlo Di Foggia,
gentili (in quel caso eccessive) forse no. Però siccome lo (perché sono stato a Lampedusa a vedere come arri- avente ad oggetto considerazioni
stesso linguaggio un po’ celebrativo è dedicato ai gio- vano, chi sono e dove vanno i migranti), è vero che sono riguardanti l’offerta pubblica di
vani del Movimento 5 Stelle, “validi, motivati, integer- a sostegno delle vaccinazioni, perché da bambino, ho acquisto promossa sul capitale
rimi”, diciamo che tutti siamo trattati bene e dobbiamo vissuto in un mondo terrorizzato da alcune malattie della Società Caltagirone Editore
prendere sul serio il messaggio. che adesso non esistono più, e ho collaborato con l’U- S.p.a., Chiara Finanziaria s.r.l., in-
Dunque, prendere sul serio la parola “livore”, che se- nicef quando le Nazioni Unite inviavano nel mondo tende precisare che: La società
condo l’autore della lettera, io dedicherei “nelle più di- spedizioni di medici per vaccinare bambini di luoghi di non è a conoscenza dell’esposto ci-
sparate maniere”al Movimento 5 Stelle. Qui il linguag- povertà irraggiungibili (in Africa e in Asia). Come fac- tato che, a quanto si legge, è stato
gio mi crea un problema, di forma e di sostanza, che cio a non ricordare che i medici venivano sterminati depositato presso l’Autorità di Vi-
forse mi renderà difficile rispondere in modo adeguato. perché portatori delle malattie dei bianchi? Però il dis- gilanza, né del contenuto dello
Mi dispiace per la parola “livore”, che era usata, nel senso fa parte della ragione. Dov’è il torto che lo scri- stesso; Chiara Finanziaria s.r.l. ha
passato regime (soprattutto Forza Italia) in tutte le vente chiama “livore”? La parola vuol dire rancore sen- promosso l’offerta nel rigoroso ri-
dichiarazioni, diciamo di dissenso, che mi dedicavano za ragione. spetto della normativa vigente; Il
quando dirigevo l’Unità e mi scostavo dal governo del prezzo di offerta è liberamente de-
momento. Furio Colombo - il Fatto Quotidiano terminato dall’offerente e gli obla-
Mi dispiace, sia perché non riconosco o ricordo niente, 00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 ti possono autonomamente aderi-
tra le cose che scrivo sul “Fatto” in cui possa collocarla lettere@ilfattoquotidiano.it re all’offerta laddove lo ritengano
conveniente. A differenza di quan-
to indicato nell’articolo non si pro-
fila alcun tentativo di “espropria-
boni, il ragionier Filini, la signori- con la memoria: qualche anno fa, i voler vedere che la carneficina di zione” ma più semplicemente
na Silvano e tutto il novero dei di- “media” italiani ci dicevano di non codesta povere gente è solo l’ulti- un’offerta – a cui si può liberamen-
rettori e delle macchiette. Ho fatto preoccuparci dei migranti perché mo atto di una tragedia cominciata te aderire o declinare - che potreb-
un confronto con i film comici di il loro flusso era solo di passaggio: nei loro Paesi. be consentire agli azionisti di smo-
oggi, incapaci di raccontare e cri- la destinazione di quelle persone LUCIANO DEL PISTOIA bilizzare un titolo risultato per
ticare la società, raffigurarla e poi era il nord Europa. Poi, con l’au- lungo tempo non liquido. Chiara
metterla sullo schermo in tutti i mentare del flusso, si è imposta la Sulla corruzione scelte miopi Finanziaria s.r.l., ribadisce pertan-
suoi difetti. Forse più che l’attore necessità di un filtro: sono apparsi che sono linfa per i 5 Stelle to la correttezza del proprio ope-
perdiamo un grande autore e sog- allora i Cara. La storia di questi Se sei un corrotto “single” non ti rato e sottolinea che ciascun azio-
gettista, un pezzo di cinema italia- centri ha rivelato soprattutto una confiscano i beni, ma se sei un cor- nista potrà scegliere se aderire
no originale che i cineasti di oggi, cosa: l’assenza dello Stato. A quan- rotto “associato”, sì. Ridotto all’os- all’offerta o meno. Infine, si ritiene
troppo perbenisti e chic, non han- to si è capito era un affare preso in so, è questo il senso dell’emenda- opportuno precisare che l’advisor
no più il coraggio di proporre mano da privati sul quale sono ar- mento che il Parlamento ha appro- finanziario Leonardo & co. S.p.a. è
MASSIMO MOLETTI rivate notizie del coinvolgimento vato, con i voti determinanti del Pd stato nominato dal Consiglio di
anche di soggetti della malavita, di Renzi. Una complicazione che Amministrazione di Caltagirone
La questione immigrazione che però non sembra fossero i soli depotenzia le misure preventive e Editore S.p.a., come risulta dal co-
sta diventando una telenovela a lucrare sull’assistenza ai rifugia- dà sollievo anche a chi è inquisito municato stampa del 26 giugno
Uno dei temi attuali che riguarda i ti, che quindi non erano un fine da per corruzione in atti giudiziari. scorso e non, come erroneamente
migranti è: “Gli italiani sono buoni inquadrare in un piano dello Stato, Non solo, ma i corrotti possono an- riportato nell’articolo, dall’azioni-
perché accolgono tutti, gli inglesi e mirato alla loro accoglienza e in- che tirare un sospiro di sollievo sta di controllo.
i tedeschi sono cattivi”. Ora, il pro- serimento, ma erano solo uno perché lo strumento più efficace CHIARA FINANZIARIA S.R.L.
blema non sta in questi termini strumento di profitto. Mettere ora per stanarli non ci sarà: l’uso di a-
d’apparenza vetero-nazionalista, la questione nei termini di una te- genti sotto copertura, che facendo Ringraziamo il gruppo Caltagirone per le
il problema è di sapere perché l’I- lenovela sentimentale mi pare che finta di offrire mazzette, poi arre- cortesi precisazioni, che però andrebbe-
talia si sia fatta la reputazione di possa significare due cose: da un stano in flagranza chi le accetta. ro rivolte ai soci di minoranza che finora
Paese accogliente a prescindere. E lato, la poca considerazione della Ci sono in molti Stati, e con le loro non hanno avuto molto spazio nel cda.
si può cercar di capirlo aiutandoci pubblica opinione, dall’altro il non esche pescano corrotti nella pub- CDF

PROGRAMMITV

10:15 Unomattina Estate 08:10 Le sorelle McLeod 08:00 Agorà estate 07:32 Monk 07:59 Tg5 07:00 Dharma & Greg 06:50 Traffico 19:00 Camp X Ray
11:00 Tg1 08:55 Summer Voyager 10:00 Studio 24 estate 09:30 Carabinieri 7 08:45 Wild Nuova Zelanda 07:45 Cartoni animati 06:55 Oroscopo 21:00 Sky Cine News
11:05 Pick Up - Storie a 45 giri 09:45 Tg2 Lavori in corso 12:00 Tg3 10:40 Ricette all'italiana 11:00 Forum 09:25 Una Mamma Per Amica 07:00 Omnibus News 21:15 Indizi di felicità
11:35 Don Matteo 6 10:30 Tg2 Flash 12:15 Per sempre Assoluta 11:30 Tg4 13:00 Tg5 11:25 Royal Pains 07:30 Tg La7 23:15 Il ministro
13:30 Tg1 10:35 Un ciclone in convento 13:05 '14 - '18 Grande Guerra 12:00 The Closer 13:41 Beautiful 12:15 Unlimited Summer 00:55 La Battaglia degli Imperi
14:00 Quando chiama il cuore 11:20 La nave dei sogni Cento anni dopo 13:00 La Signora in Giallo - Pillole 07:55 Omnibus La7
14:10 Una Vita 09:40 Coffee Break - Dragon Blade
15:30 La Vita in diretta estate 13:00 Tg2 GIORNO 14:20 Tg3 14:00 Lo Sportello di Forum 12:25 Studio Aperto
16:30 Tg1 13:30 Tg2 Costume 15:00 Tour in Diretta 15:30 I Viaggi di Donnavven- 14:45 Cherry Season - La Sta- 13:05 Sport Mediaset 11:00 L'aria d'estate 02:40 Equity
16:40 Tg1 Economia 13:50 Tg2 Medicina 33 15:30 Tour de France 5ª tappa tura gione del Cuore 13:45 I Simpson 04:20 400 giorni - Simulazione
13:30 Tg La7
16:50 La Vita in diretta estate 14:00 I segreti di Cold Spring 17:25 Processo alla Tappa 15:40 Flikken - Coppia in giallo 15:31 Il Segreto 14:35 I Griffin Spazio
14:00 Tg La7 Cronache
18:35 Complimenti per la 15:35 Squadra Speciale Cobra 11 18:10 Geo Magazine 16:45 FILM Letto a tre piazze 16:31 Ricetta d'amore 15:00 American Dad! 14:20 I bucanieri
connessione 17:10 Ultima Traccia: Berlino 19:00 Tg3 18:55 Tg4 18:45 Caduta Libera 15:25 Mom
18:45 Reazione a Catena 18:15 Tg2 20:00 Blob 19:50 Tempesta d'amore 15:55 The Middle 17:00 Josephine, ange gardien
20:00 Tg5 16:00 Merlin
20:00 Tg1 18:30 Tg Sport 20:45 Un posto al sole 20:30 Dalla Vostra Parte 20:40 Paperissima Sprint 16:25 Due Uomini e 1/2 18:45 Cuochi e fiamme
16:50 Ballers
20:30 Complimenti per la 18:50 Castle 21:20 Speciale Chi l'ha visto? 21:15 Dante's Peak La Furia 21:10 Shades of Blue 16:50 Baby Daddy 20:00 Tg La7
connessione 19:40 N.C.I.S. 23:15 Tg3 Linea notte estate della Montagna 17:20 Friends 17:30 The Shield
23:50 Storie in Divisa 20:35 In Onda
20:40 Techetechetè 20:30 Tg2 20.30 23:50 Un'altra donna 23:30 Confessione Reporter 18:30 Studio Aperto 21:10 I tartassati 18:15 Il Trono di Spade
01:20 Tg5
21:30 SuperQuark 21:05 LOL ;-) 01:15 Diario Civile con Franco 00:20 Falco - Faccia a faccia 19:23 Special Victims Unit XV 23:10 Made in Italy 20:15 House of Cards
23:46 Tg1 60 Secondi 21:15 Squadra Speciale Cobra 11 Roberti con la morte 02:04 Paperissima Sprint 21:15 Nudi e Felici
02:30 Tg5 02:00 In Onda 00:15 Veep - 1^TV
23:50 Speciale Overland 23:00 Squadra Speciale Cobra 11 02:21 Next 01:20 Tg4 - Night News 23:15 Notte folle a Manhattan
03:00 Centovetrine 02:40 L'aria d'estate 00:45 House of Cards
00:45 Tg1 NOTTE 23:55 Mai Stati Uniti 02:40 RaiNews24 01:42 Media Shopping 01:05 Ally Mc Beal
01:20 Sottovoce 01:25 Sulla Via di Damasco 02:52 Riflettendo con... 02:00 Mondo Cane N. 2 04:30 Tg5 02:00 Studio Aperto 04:25 Ironside 03:45 Il Trono di Spade
Mercoledì 5 Luglio 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO |
MIGRANTI, IL DISASTRO
UMANITARIO È SERVITO
A
l netto delle vaghe i-
niziative decise ieri
dalla Commissione
europea, la situazio-
ne grossomodo è
questa: avendo minacciato i fra-
telli-coltelli europei di rovescia-
re carichi di migranti nei loro
porti, il governo italiano deve
constatare che far la voce grossa
ha prodotto scarsi risultati. Gli
europei hanno fatto spallucce e
non si sono mossi di un millime-
tro. Ove mai Roma volesse dare
corso ai suoi moniti, chiuderan-
no i porti e schiereranno l’eser-
cito sul confine, come hanno an-
nunciato. E adesso? Il ministro
degli Interni Marco Minniti ri-
lancia, chiede una riunione per
discutere; ma è evidente che un
governo di incerta tenuta e le fi-
nanze in disordine non può bat-
tere i pugni sul tavolo.
Alla fine dovrà accontentarsi
di quanto grida e invocazioni fi-
nora hanno permesso di racco-
gliere, non molto. So-
prattutto questo: l’im-
pegno dell’Unione ad
aprire vie legali per
trasferire rifugiati po-
litici dal Nord Africa
al l’Europa, in modo
che in futuro (quan-
do?) la ridistribuzio-
ne diventi equa ed ef-
fettiva; e un finanzia-
mento della Commis-
sione europea alla
Guardia costiera libi-
ca, il perno della nuo-
va politica italiana
sull’immigrazione. Il
problema è che questa
politica ha molte pos-
sibilità di produrre un
disastro umanitario:
PIOVONO PIETRE
» ALESSANDRO ROBECCHI
S
iccome il catalogo delle i-
pocrisie planetario si ar-
ricchisce ogni giorno di
più, servirebbe una bussola, un
tutorial su YouTube, o almeno
un rinnovo periodico del voca-
bolario. Il trucchetto funziona
sempre: se non si riescono a
cambiare le cose si cambiano le
parole. Le parole nuove vengo-
no ripetute e quindi accettate, e
così, ecco che il migrante non è
più migrante semplice, ma si
divide in migrante perseguita-
to e migrante economico, con il
corollario che il primo è un mi-
grante vero, e l’altro una specie
di furbacchione che non vuole
lavorare nel suo paese, è pove-
ro e cerca di esserlo meno an-
dando via di lì.
COL SUO PIGLIO neogollista da
glaciale sciuparepubbliche il
presidente francese Macron
l’ha detto meglio di tutti: “Come
spieghiamo ai nostri cittadini,
alla nostra classe media, che
all’improvviso non c’è più un li-
mite?”. Perfetto e di difficile so-
luzione, in effetti: come spiega-
re a gente che borbotta se trova
più di tre persone in fila alla cas-
sa dell’Autogrill che ci sono mi-
gliaia di uomini e donne che
vengono qui sperando final-
mente di mangiare qualcosa?
Mentre Macron diceva quelle
cose (notare l’equazione “citta-
» GUIDO RAMPOLDI
l’Europa intera ne sarebbe corre- rarlo, è dotarsi di strumenti e
sponsabile, ma quasi tutto il di- pretesti per costringere le navi u-
scredito e la responsabilità mo- manitarie a far rotta su porti non
rale graverebbero sull’Italia. italiani (ma quali?) con il loro ca-
Nel concreto il piano italo-eu- rico umano. Nel concreto le tra-
ropeo funzionerà così: le navi u- versate diventeranno più ri-
manitarie d’ora in poi saranno schiose e complicate per i mi-
soggette a un codice di compor- granti intrappolati in Libia in
tamento, soprattutto per impe- condizioni precarie, sovente in
dire che soccorrano migranti semi-schiavitù.
nelle acque territoriali libiche. A
tenerle lontane dal litorale prov- LA LORO SOFFERENZA non in-
vedono già ora le motovedette quieta la Ue, però le ong potreb-
della Guardia costiera libica, di bero reagire con veemenza
fatto una creazione del Viminale. al l’imposizione di condizioni
In teoria questo nuovo regime sgradite, quali quelle decise all’u-
dovrebbe nuocere agli scafisti, nanimità in giugno dalla Com-
che non sarebbero più in grado di missione Difesa per sottomettere
imbarcare i migranti su gommo- le navi umanitarie al controllo
ni di basso costo, nella previsione della polizia italiana. E se si arriva
che appena al largo quelle imbar- ad uno scontro pubblico, la fac-
cazioni verrebbero soccorse dal- cenda diventa imbarazzante per
le ong. Un secondo obiettivo che l’Italia. I nostri ascari di Libia, i
Roma si prefigge, senza dichia- guardacoste, sono raccontati da
un recente rapporto
delle Nazioni Unite
grossomodo come un
arcipelago di milizie i-
naffidabili, alcune in
buoni rapporti con la
maggiore organizza-
zione di scafisti, la
stessa che detiene i
migranti in un lager
tra i più infami.
Inoltre sulla Guar-
dia costiera libica in-
daga la Corte penale
internazionale, solle-
citata da una ong uma-
nitaria. Insomma c’è il
rischio di scoprire che
l’Unione europea fi-
nanzia, su richiesta i-
taliana, una sorta di
Il razzismo “perbene”
della classe media:
non sono “perseguitati”
dini”uguale “classe media”), nei che, hanno il loro conclamato
boschi tra Ventimiglia e Mento- razzismo, certo. Ma esiste un
ne era in corso una poderosa razzismo molto più presentabi-
caccia all’uomo con i cani lupo le e pulito, accettabile e incorag-
alla ricerca di qualche decina di giato, da “classe media”per dirla
migranti passati clandestina- con monsieurMacron, ed è quel-
mente in Francia. Scene degne lo contro i poveri. L’aggettivo
dell’Alabama di fine Ottocento, “economico”è usato a piene ma-
a poche centinaia di chilometri ni per descrivere chi non ce la fa,
dalla recente esibizione di gran- chi rimane sotto le soglie, chi re-
deur di monsieur le Président. sta stritolato. Restando alle vo-
Dietro le parole, le formule, le luttuose giravolte del vocabola-
rio, non è un caso
che i licenzia-
MODELLO MACRON menti economici
nelle politiche
Morte le ideologie, superato del lavoro italia-
no si chiamino
il socialismo, l’Europa “licenz iamenti
scopre un’altra rottura per causa ogget-
tiva”. Capito? Il
di palle: i poveri: “Sapesse, mercato è ogget-
tivo, le vite delle
signora mia, che fastidio” persone invece
sono soggettive,
e quindi (di nuo-
riunioni politiche ai massimi li- vo) cazzi loro.
velli, insomma, si certifica e ac- Non è niente male come pa-
cetta un concetto caro al pensie- radosso per iniziare un secolo e
ro liberale: i poveri sono in qual- un millennio: superate le ideo-
che modo colpevoli di esserlo, e logie (ahahah), archiviata ogni
quindi un po’ – lo dico in fran- idea di socialismo, di pari diritti,
cese – cazzi loro. di pari dignità eccetera eccete-
Le Le Pen e i Salvini e tutta la ra, ecco che il mondo – e l’Eu-
compagnia neofascista che ogni ropa in prima fila – riscopre una
giorno starnazza dalle crona- grandissima rottura di palle per
mafia in divisa, sodale di quelle
cosche di trafficanti che in teoria
Roma dice di combattere. Se poi i
finanziamenti alla Guardia co-
stiera funzionassero come una
specie di tangente e convincesse-
ro alcune organizzazioni di sca-
fisti a sospendere le partenze per
l’Italia, resterebbe comunque ir-
risolto il problema dei 150-180
mila migranti che sono in Libia e
non sanno più dove andare se non
in Europa, essendo bloccate le al-
tre vie di fuga.
Quanto ai migranti che conti-
nuano a entrare in Libia, il piano
italiano propone di chiudere il
confine libico a sud, lungo la fron-
tiera con il Niger, in modo da
bloccare l’ingresso di migranti.
In giugno il ministro degli Interni
Marco Minniti ha stretto un’al-
leanza con le due principali tribù
di quella regione, i Tebu e i Tua-
reg., che tuttavia sono una con-
gerie di gruppi divisi da differenti
fedeltà claniche e opposte allean-
ze politiche. Minniti al più po-
trebbe comprare l’assenso di al-
cuni capitribù alla presenza di
500 soldati italiani nel sud della
Libia, a ridosso di pozzi e tubi
dell’Eni. Ma per chiudere il con-
fine ne occorrerebbero molti di
più. A sud di quella frontiera, nel
Sahel, Macron sta organizzando
un mini-esercito di 5.000 soldati
di cinque Paesi africani per com-
battere le milizie di al Qaeda.
Tanti ne basterebbero, probabil-
mente, per cacciare gli scafisti da
larghi tratti della costa libica e li-
berare i migranti lì reclusi. Ma a
quel punto una parte di quegli
sventurati potrebbe chiedere
l’ingresso in Europa. E nessuno a
quanto pare intende accoglierli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ceti medi: i poveri. Irritano i mi-
granti economici, in quanto po-
veri, irritano i turisti low costche
mangiano il panino in strada in-
vece di andare al ristorante, con
grande scorno dei Briatore e dei
Nardella, irritano i laureati po-
veri che reclamano una vita più
decente, con grande scorso dei
Poletti.
È COME SE SI affermasse (a de-
stra e a sinistra) un nuovo status
sociale: l’equazione cittadino u-
guale ceto medio che Macron ha
così soavemente esposto, pene-
tra nelle coscienze. Come la bel-
la Lisa, la prosperosa salumiera
de Il ventre di Parigidi Zola, tutti
paiono vagamente, persino su-
bliminalmente convinti che il
povero “si è cacciato in quella si-
tuazione”, e in un piccolo, velo-
ce passaggio logico si trasforma
la povertà in una colpa. Ecco
spiegata la guerra in atto: una
guerra contro i poveri, colpevoli
di minare – con il loro colpevole
essere poveri – la tranquilla sta-
bilità di tutti gli altri. Non male
come modernità: sono cose che
si sentivano dire a tavola tanto
tempo fa, quando annuendo e
dicendo “signora mia”, si passa-
va la salsa allo zar.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PIAZZA GRANDE » 13
FATTI CHIARI
Senza reputazione
il fondoschiena
rimane al riparo
La foto Relatori seduti, donne con ombrello
» PETER GOMEZ
A
dimostrazione che davvero, come si
legge nella Bibbia, nel mondo piove
sul giusto e sull’ingiusto, arrivano
da Sulmona i filmati del convegno “Fonde-
ria d’Abruzzo: laboratorio di idee nuove e
visioni del futuro”. Le immagini ci regalano
i volti soddisfatti dei sette relatori, tutti ri-
gorosamente uomini, comodamente seduti
su delle poltroncine bianche alle spalle dei
quali stanno scomodamente in piedi altret-
tante ragazze con un ombrello aperto in ma-
no. Di idee nuove ovviamente in quei foto-
grammi non c’è traccia. Anzi tutto, a partire
dalle facce dei molti politici sul palco, ap-
pare vecchio. C’è però una visione del fu-
turo che ciascun lettore può autonoma-
mente giudicare.
NOI LA VEDIAMO COSÌ. Il fatto che nessuno
dei presenti, tra i quali spiccano i nomi di un
ministro, Claudio De Vincenti, e di due pre-
sidenti di Regione, Luciano D’Alfonso e
Stefano Bonaccini (tutti Pd), abbia provato
imbarazzo nel farsi proteggere prima dalla
pioggia e poi dal sole esattamente come fa-
cevano l’imperatore in Cina o il Doge a Ve-
nezia, la dice lunga su concezione del Po-
tere ed educazione dei vari relatori. Quan-
do alcune militanti del Pd e la presidente
della commissione Pari opportunità abruz-
zese, Gemma Andreini, hanno protestato
per il “ruolo da schiave affidato alle ragaz-
ze” nessuno, a parte Bonaccini, si è scusato.
E il ministro per il regno delle due Sicilie
(pardon per il Mezzogiorno) De Vincenti
ha pensato anzi di cavarsela con una bat-
tuta: “La prossima volta indiremo un appal-
to o concorso che preveda in automatico il
ricovero da antipatia atmosferica”. Frase
talmente incomprensibile e poco diverten-
te da far rimpiangere un classico da pre Ri-
voluzione francese come “Il popolo non ha
pane? Che mangino brioche”. Allora, si sa
come è finita. La spiritosa Maria Antonietta
fu ghigliottinata. Rischio che per fortuna i
nostri maschi relatori non corrono. Per ta-
gliare la testa a qualcuno bisogna prima tro-
varla, accertandosi che ce l’abbia sulle spal-
le. Eventualità che, alla luce degli accadi-
menti di Sulmona, è francamente da esclu-
dere.
Così la foto del convegno sulla Fonderia
di Abruzzo diventa un’immagine simbolo
di questa Italia che corre veloce a passi di
gambero: gli uomini sul palco; le donne-an-
celle rigorosamente in seconda fila (proba-
bilmente se avesse fatto caldo avrebbero or-
dinato loro di sventolare dei ventagli); il
pubblico più in basso a rimirare l'ostenta-
zione della Casta; le nuvole nere in cielo.
Con la pioggia che cade sui giusti e sugli in-
giusti. Anche se gli ingiusti si bagnano di
meno perché ai giusti hanno fregato l’om-
brello.
Possibile che neanche uno tra quei po-
litici navigati non abbia pensato che sareb-
be finita in questo modo? Con le critiche
delle militanti del loro stesso partito, le in-
vettive degli avversari e le ironie della Rete?
Domanda retorica. Per preoccuparsi della
propria reputazione bisogna prima averne
una. Se l’hai persa o non l’hai mai avuta, il
tuo unico problema è la poltrona e il relativo
fondoschiena. Ovviamente asciutto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
14 » CRONACA | IL FATTO QUOTIDIANO | Mercoledì 5 Luglio 2017

MILANO SONO STATI arrestati e condotti nel Oggiaro, Antonio D’Urso – perché gli episo- “hanno colpito un uomo col calcio della pi-

“Feroci rapinatori
q carcere minorile Beccaria di Milano i 4
minorenni responsabili di svariati reati gravi
tra cui 12 rapine nell’arco di due mesi, tra a-
a 14 anni”: manette prile e giugno. I ragazzi hanno un’età di 15, 16,
e due di 17 anni e sono tutti italiani, due di
ai baby gangster origini straniere. “L’indagine è stata sopran-
nominata Arancia Meccanica – ha dichiara-
to il dirigente del commissariato di Quarto
di che abbiamo registrato dimostrano un di-
svalore sociale enorme, proprio come quel-
lo del film di Kubrick”. Sono accusati di le-
sioni, sostituzione di persona, furti, ricetta-
zione, almeno 12 rapine a passanti di cui la
maggior parte cinesi, oltre che in un albergo
in via Varesina, in sale slot e tabaccherie. Se-
condo le dichiarazioni rilasciate da D’Urso,
stola, provocandogli una ferita alla testa che
ha reso necessari 10 punti di sutura”. C’è an-
che la rapina, arma in pugno, di una Porsche
Cayenne. La banda era gestita da un pluri-
pregiudicato egiziano di 23 anni, arrestato
per detenzione di droga, che forniva loro
droga, armi e passamontagna, loro in cam-
bio cedevano parte del bottino.

ROMA Il processo Obbligo di firma per l’ex collaboratore della sindaca

dopo 6 mesi e mezzo di carcere e domiciliari: “Distrutto dall’arresto”

Marra (quasi) libero

» ANDREA MANAGÒ

E Raggi prepara ai domiciliari, Marra non si è mai

sottoposto a interrogatorio da

S
i profila un doppio appun- parte dei pm. Ha risposto solo al
tamento negli uffici giudi- gip subito dopo l’arresto avvenu- La scheda

ziari romani nei prossimi
due mesi per Virginia
Raggi: uno come testimone l’al-
tro come indagata, con le vicen-
de legate alla famiglia Marra co-
me trait d’union. Le nomine sba-
gliate, ancora loro, restano il
nervo scoperto del primo anno
di amministrazione pentastella-
ta nella Capitale.
LA SINDACA di Roma forse dovrà
cerchiare in rosso sul calendario
la data del prossimo 19 settem-
bre, un martedì, quando potreb-
be essere sentita dai magistrati di
piazzale Clodio nell’ambito del
processo che vede imputati per
corruzione l’ex capo del Perso-
nale del Campidoglio, Raffaele
Marra, insieme all’immobiliari-
sta Sergio Scarpellini. “Se chia-
mata dovrà presentarsi in aula e
rispondere a tutte le domande”,
ha spiegato ieri il suo avvocato A-
lessandro Mancori, sottolinean-
do al contempo che “non c’è al-
cun collegamento tra questo
processo le l’indagine sulle no-
mine in Campidoglio in cui la sin-
daca risulta indagata per falso e
abuso d’ufficio”. In questo caso
la sindaca comparirebbe di fron-
te ai pm nella lista testimoni sti-
lata dai difensori di Raffaele
Marra.
Invece entro l’11 luglio, l’ulti-
mo giorno utile, la Raggi chiede-
rà di essere interrogata dalla Pro-
cura per chiarire l’iter ammini-
strativo che ha portato alla nomi-
na di Salvatore Romeo a capo
della sua segreteria politica e
quella di Renato Marra (fratello
di Raffaele) alla guida della Di-
rezione Turismo del Campido-
glio. Su questa partita il suo le-
gale si è mostrato ottimista: “Per
l’accusa di abuso d’ufficio in re-
l’interrogatorio
nella vicenda di Renato Marra,
per la quale la Procura ha noti-
ficato l’avviso di fine indagine
che solitamente prelude alla ri-
chiesta di rinvio a giudizio. Il suo
avvocato ostenta sicurezza:
“Porteremo agli inquirenti l’esi-
to di alcune indagini difensive
che consentiranno di provare la
totale estraneità della sindaca ai
fatti contestati”. La linea difen-
siva potrebbe essere quella di
puntare sulla presunta discre-
panza tra i diversi moduli forniti
alla sindaca dal responsabile in-
terno dell’anticorruzione del
Campidoglio. Intanto il vigile ur-
bano, l’incarico dirigenziale
contestato è stato revocato nei
mesi scorsi, avrebbe nuovamen-
te fatto domanda per la guida del-
la Direzione Turismo.
Nel frattempo, sia Raffaele
Gli appuntamenti
La prima cittadina
deporrà in aula e andrà
dai pm per evitare il rinvio
a giudizio per le nomine
Funzionari Raffaele Marra (di spalle) e, a destra, Salvatore Romeo Ansa
lazione alla nomina Romeo di- che anche i precedenti sindaci Marra sia Sergio Scarpellini han-
mostreremo come le precedenti hanno agito in modo analogo per no ottenuto la revoca degli arre-
amministrazioni comunali han- la nomina di alcuni componenti sti domiciliari. Subito l’ex capo
no proceduto a nomine con le del loro staff per portare all’ar- del Personale del Comune ha di-
stesse modalità con cui la Raggi chiviazione di questo fascicolo. feso nell’aula del tribunale il suo
ha scelto il suo ex capo segrete- A preoccupare maggiormente operato e la "sua integrità" come
r ia ”. Potrebbe basterebbe, a la Raggi e il suo entourage sem- "servitore dello Stato". Detenuto
quanto filtra, portare le prove bra l’accusa di falso, formulata per 127 giorni in carcere e per 73
to il 16 dicembre scorso.
n CORRUZIONE
IERI LA SUA DIFESA in aula: “Es- Raffaele
sere arrestato mi ha distrutto, mi Marra, allora
ha devastato perché io sono sem- braccio destro
pre stato un servitore dello Sta- della sindaca
to”. Per oltre due ore l’ex braccio Virginia Raggi,
destro della Raggi, l’uomo diven- è stato
tato la spina nel fianco del Mo- arrestato lo
vimento a Roma, ha affrontato i scorso 16
giudici della II sezione penale. dicembre per
Nella sua versione la compra- corruzione
vendita dell’appartamento in via insieme al
dei Prati Fiscali, avvenuta nel noto
giugno del 2013, non ha nulla a immobiliarista
che vedere con l’ipotesi di corru- romano
zione formulata dai giudici, Sergio
mentre la Procura contesta che Scarpellini
buona parte dei fondi usati per che gli
l’acquisto siano usciti dai conti avrebbe
correnti dell’immobiliarista. "I venduto un
367 mila euro che chiesi a Scar- appartamento
pellini, un amico, erano un pre- con mezzo
stito destinato a mia moglie che milione di
sarebbe stato restituito una volta sconto
rivenduto quell'immobile, ho
fatto solo da mediatore”, ha so-
stenuto l’ex finanziere. E ancora: n ABUSO
“Sono una persona perbene, non E FALSO
un corrotto”. Mentre sul versan- Le ipotesi
te della collaborazione con la sin- di reato
daca ha rilanciato: “Raggi mi per Raggi
chiedeva di darle una mano, mi riguardano le
hanno scongiurato di rientrare” nomine, tra
dall’aspettativa. cui quella del
In precedenza Scarpellini ha fratello di
spiegato ai pm: “Per me Marra Marra,
non avrebbe potuto fare nulla Renato, a
quando era al Comune, con lui capo
c’era solo un rapporto di simpa- dell’Ufficio del
tia. Sono un imprenditore all'an- Turismo
tica, mi è piaciuto sempre aiutare
la gente, ho fatto prestiti a tanti,
anche a Marra”. Per entrambi so-
no stati disposti l’obbligo di firma
e l'interdizione per un anno dai
pubblici uffici, oltre al divieto di
espatrio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

REGGIO CALABRIA L’inchiesta Fermati in 116, colpite le maggiori cosche della Locride Direttore responsabile Marco Travaglio
Direttore de ilfattoquotidiano.it Peter Gomez
Vicedirettori Ettore Boffano, Stefano Feltri

Il figlio del boss: “Qui lo Stato sono io” Caporedattore centrale Edoardo Novella
Vicecaporedattore vicario Eduardo Di Blasi
Vicecaporedattore Stefano Citati
Art director Fabio Corsi

Appalti e fondi Ue: è tutto delle ’ndrine

» LUCIO MUSOLINO
mail: segreteria@ilfattoquotidiano.it
Reggio Calabria Editoriale il Fatto S.p.A.
sede legale: 00184 Roma , Via di Sant’Erasmo n° 2

“L o Stato sono io qua Pe’… Con-

trolla… La mafia, la mafia o-
riginale, non la scadente”. Giusep-
pe “Ringo”Morabito è il nipote del
boss don Peppe detto ‘u Tiradrittu
di Africo, nella Locride. La sua in-
tercettazione è finita nella ma-
xi-inchiesta “Mandamento Joni-
co” che ieri ha portato all’arresto
di 116 persone per associazione
mafiosa, estorsione, armi e truf-
fa.
GLI INDAGATI sono quasi trecento.
L’indagine, condotta dai carabi-
nieri del Ros con il coordinamento
della Dda di Reggio Calabria, ha
stroncato 23 cosche, dai Pelle di
San Luca ai Cordì e Cataldo di Lo-
cri passando per i Morabito di A-
frico, gli Alvaro di Sinopoli e i Ser-
raino e i Latella-Ficara della città
dello Stretto. “È stato
colpito il cuore pul-
fiscata ai Cataldo.
Non c’è appalto che
nico”, i pm di Reggio e i Ros hanno
fatto luce pure sul funzionamento
Amministratore delegato: Cinzia Monteverdi
Presidente Consiglio Amministrazione:
Antonio Padellaro
Consiglieri:
Luca D’Aprile, Layla Pavone, Lucia Calvosa
sante della ’n d ra n- non sia finito ai clan o di veri e propri “tribunali della ’n-
gheta”, dice il genera- ai loro prestanome. drangheta”, competenti a giudica-
le del Ros Giuseppe “Se lui non ci lascia il re gli affiliati macchiati di “colpe”, Centri stampa: Litosud, 00156 Roma, via Carlo Pesenti n°130;
Litosud, 20060 Milano, Pessano con Bornago, via Aldo Moro n° 4;
Governale. Lo dimo- lavoro a noi, lui il la- “trascuranze” o “sbagli”. Centro Stampa Unione Sarda S. p. A., 09034 Elmas (Ca), via Omodeo;
strano le quasi tremi- voro non lo fa”. Il co- Società Tipografica Siciliana S. p. A., 95030 Catania, strada 5ª n° 35
Pubblicità: SubConcessionaria esclusiva per l’Italia e per l’estero
la pagine del provve- dice degli appalti, nel- UNA MENTALITÀ mafiosa che non SPORT NETWORK S.r.l., Uffici: Milano 20134, via Messina 38
dimento di fermo e- la Locride, lo detta il risparmia neanche i più piccoli. Tel 02/349621– Fax 02/34962450.
Roma 00185 – P.zza Indipendenza, 11/B.
messo dal procurato- Procuratore Federico boss Giuseppe Pelle. Nel decreto di fermo è finita la sto- mail: segreteria@sportnetwork.it, sito: www.sportnetwork.it
re Federico Cafiero Cafiero de Raho LaPresse Poche regole ma ria di un quindicenne che, con una Distribuzione: m-dis Distribuzione Media S.p.A. - Via Cazzaniga, 19
20132 Milano - Tel. 02.25821 - Fax 02.25825306
de Raho e dai pm della chiare: “Vai, prendi il lettera al boss detenuto Antonio Resp.le del trattamento dei dati (d. Les. 196/2003): Antonio Padellaro
Dda. È un approfondimento di tan- cemento dove ti diciamo noi, fai Cataldo, detto ’u Papuzzella, ha Chiusura in redazione: ore 22.00
Certificato ADS n° 8137 del 06/04/2016
te indagini sulle cosche della Lo- quello che devi fare dove ti diciamo chiesto di affiliarsi alla potente fa- Iscr. al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 18599
cride. Intercettazioni ambientali e noi, vedi tutto quello che devi fare miglia mafiosa di Locri. “Vorrei
telefoniche dalle quali emerge il come ti diciamo noi. Altrimenti ce mettermi a disposizione per Voi e COME ABBONARSI
monopolio degli appalti. La ’n- lo lasci e ce lo gestiamo noi”. per la Vostra famiglia” sono le pa- È possibile sottoscrivere l’abbonamento su:
drangheta è riuscita a infiltrarsi o- Non solo appalti, la ’ndrangheta role del ragazzino: “Nella Locride https://shop.ilfattoquotidiano.it/abbonamenti/
vunque, addirittura nei lavori per il ha fatto man bassa anche dei fondi – scrivono i pm - è il boss a costi- • Servizio clienti
abbonamenti@ilfattoquotidiano.it • Tel. 0521 1 687 687
nuovo Tribunale di Locri e l’Ostel- Ue per l’agricoltura e la pastorizia. tuire il modello di riferimento”.
lo della gioventù in una villa con- Con l’inchiesta “Mandamento Jo- © RIPRODUZIONE RISERVATA

FIGLI E FIGLIASTRI Ok Ue: lo Stato si prende il 70% del Montepaschi con 5,4 miliardi. Stessa cifra
data a Intesa con Veneto Banca e Pop Vicenza. Si tiene una banca e indennizza i piccoli clienti al 100%
Veneti figli di un Padoan minore:
a Siena salvati gli obbligazionisti
A
» CARLO DI FOGGIA
un certo punto il ministro
dell’Economia Pier Carlo Pa-
doan sbotta: “Qualcuno mi di-
mostri che nel caso delle Ve-
nete potevano essere trovate
soluzioni migliori sotto
tutti i punti di vista”. Lo
fa parlando a una con-
ferenza convocata
per illustrare la so-
l u z i o n e , d e c i s a-
I protagonisti mente migliore, ot-
tenuta per il Monte
dei Paschi di Siena,
dove lo Stato entrerà
spendendo 5,4 miliardi
per possederne il 70%.
Ieri è arrivato il via libera
della Commissione europea
agli aiuti di Stato.
Tagliato IL NERVOSISMO di Padoan
lo stipendio nasce dagli strali del gover-
Come impon- natore pugliese Michele E-
gono le regole miliano contro il decreto
Ue, l’ad di Mps, che la scorsa settimana ha
Marco Morelli mandato in liquidazione
avrà uno sti- coatta Popolare di Vicen-
pendio 10 vol- za e Veneto Banca rega-
te quello me- lando a Intesa Sanpaolo
dio dei dipen- gli asset di valore più un
denti: 460 mi- assegno statale da 5 mi-
la euro Ansa liardi e garanzie per al-
tri 12 (il conto lo pagano
anche azionisti e obbli-
gazionisti subordinati). Il de-
creto è alla Camera, oggi inizia
la discussione in commissione
Finanze sotto il peso di 560 e-
Emiliano mendamenti presentati e la
critica il rabbia dei parlamentari vene-
decreto ti. Intesa ha imposto al Tesoro
venete? una clausola ferrea: se il decre-
Forse molte to viene modificato nelle parti
domande che le garantiscono il regalo,
salta tutto. “Ho fiducia nel
sono basate Parlamento”, dice sibillino Pa-
su scarsa doan. L’iter dovrà essere lam-
conoscenza po per portare il testo in aula
delle regole già lunedì. In caso di intoppi
e dei fatti verrà messa la fiducia. I rischi
al momento sono ridotti. Lega
PIER CARLO e M5s sono contrari, ma i ber-
PADOAN saniani di Mdp hanno già detto
non faranno casino anche se
metteranno su il broncio. L’ala
Pd che fa capo a Emiliano con-
centrerà gli sforzi per miglio-
rare le condizioni di ristoro a-
gli obbligazionisti, ma non ha i
Conosco numeri per affossare il testo.
i diritti L’imbarazzo del ministro
e li difendo, per l’esproprio della sovranità
rispettando del Parlamento è palpabile an-
le regole. E i che perché al Montepaschi
fatti danno viene applicata la “ricapitaliz-
zazione precauzionale”a cari-
torto co dello Stato che ha ripetuto
a Padoan di star perseguendo come “u-
Cosa diamo nica via” anche per le venete
a chi ha fino a pochi giorni prima del
perso tutto? decreto ad Intesa nonostante
la richiesta dell’Ue di trovare
MICHELE 1,2 miliardi di capitali privati
EMILIANO Nell’estate 2015 la Bce ha
prescritto a Mps di trovare 5
miliardi di nuovo capitale sen-
za una motivazione chiara. A
natale, dopo che la Jp Morgan
nominata da Matteo Renzi sal-
vatrice della banca ha fallito, la
Bce ha ordinato l’espiazione: i
miliardi sono diventati 8,8. Pa-
doan si è arrabbiato, poi il 23
dicembre ha stanziato 20 mi-
liardi per salvare le banche. La
“ricapitalizzazione precau-
zionaleӏ prevista dalle nuove
regole europee che obbligano
a scaricare i costi dei salvataggi
prima sui creditori delle ban-
che (azionisti, obbligazionisti
e pure correntisti più ricchi: il
famoso “bail-in”). È una specie
di eccezione: si può fare se la
banca è solvente e il deficit di
capitale solo virtuale (lo veri-
fica uno stress test). In questo
caso pagano “solo” azionisti e
obbligazionisti subordinati
(Bruxelles lo chiama “burden
sharing”).
Dopo 6 mesi di palude tra B-
ce, Ue e governo italiano per
Mps l’aumento di capitale è
sceso a 8,1 miliardi: 3,9 li mette
subito lo Stato; il resto, 4,3 mi-
liardi, viene dalla conversione
in azioni delle obbligazioni su-
bordinate. Gli azionisti vengo-
no quasi azzerati dallo sconto
con cui lo Stato parteciperà
all’aumento e dalle perdite per
la pulizia del bilancio (pari a
3,6 miliardi). A conti fatti a-
vranno in mano azioni che val-
gono in tutto 300 milioni (a i-
nizio 2015 la capitalizzazione
di Borsa era di 2,24 miliardi). Il
governo ha promesso a Bru-
xelles di uscire dall’azionaria-
ALL’INTERNO Enasarco, ecco la Sorgente dei problemi • Fiscal Compact,
la guerra di M5S • Il bluff dell’abolizione di Equitalia
to entro il 2021. Secondo Pa-
doan “ce la farà, incassando
anche un premio”.
La differenza con le venete
non finisce qui. Molti obbliga-
zionisti di Mps sono infatti
piccoli clienti a cui la banca ha
rifilato i bond senza andare per
il sottile. Il governo ha deciso
di indennizzare quelli della fa-
mosa obbligazione rifilata agli
sportelli nel 2008 per finan-
ziare lo sciagurato acquisto di
Antonveneta che ha scassato
l’istituto. La banca ammetterà
di averli truffati, rimborsan-
doli a prezzo pieno: una volta
convertiti in azionisti, gli offri-
rà obbligazioni “s e n i o r” in
cambio dei titoli, che a loro
volta verranno sottoscritti
dallo Stato per 1,5 miliardi. To-
tale spesa pubblica: 5,4 miliar-
di, quanto l’assegno staccato a
Intesa per le venete ottenendo
in cambio una banca. Gli ob-
bligazionisti subordinati di
Pop Vicenza e Veneto Banca
(301 milioni di euro) sono in-
vece appesi al “fondo di soli-
darietà” del settore bancario,
L’avvoltoio “italiano”
Per risarcire Atlante dei 3,5 miliardi
persi nel Nord Est, Mps gli svende
le sofferenze: serviva per fermare
i fondi esteri che offrivano poco
| IL FATTO QUOTIDIANO | Mercoledì 5 Luglio 2017 |
In trincea con criteri stringenti che già
Mps e il mini- con Etruria & Co. hanno ta-
stro dell’Eco- gliato fuori migliaia di piccoli
nomia, Pier risparmiatori. Gli azionisti so-
Carlo Padoan no spazzati via.
Ansa
ANCORA non è finita. Per pu-
lire il bilancio, Mps venderà al
fondo Atlante 26-28 miliardi
di euro di sofferenze a un prez-
I numeri zo pari al 20,6% del loro valore
nominale (su 100 euro di cre-
1,5
diti, penso di recuperarne
20,6). Nell’autunno 2016 A-
Miliardi, li tlante si era impegnato a com-
spenderà lo prarle al 27%, come ordinato-
Stato per gli dai suoi sottoscrittori, le
indennizzare banche, la pubblica Cdp e le
al 100% i fondazioni nella speranza di
piccoli clienti alzare i prezzi del mercato do-
di Mps minato dai fondi esteri ed evi-
tare di aprire voragini nei bi-
301
Milioni,
lanci. Ora Atlante, che doveva
scacciare gli avvoltoi stranieri,
farà l’avvoltoio italiano inse-
i bond guendo i debitori di Mps in
subordinati cerca di laute plusvalenze. U-
dei piccoli na compensazione al fondo
bondisti guidato dall’economista Ales-
delle venete sandro Penati dopo che ha
bruciato 3,5 miliardi nelle ban-
che venete. I crediti deteriora-
ti di queste ultime sono invece
finiti in liquidazione al valore
stellare del 47%: se vengono
vendute a meno, lo Stato non
rivedrà un euro.
Padoan non ha poi chiarito
quando Mps verrà riammessa
in Borsa, da cui è stata sospesa
dalla Consob a gennaio scorso.
La certezza è invece che ci sa-
ranno circa 5 mila esuberi.
» 15
CAPITANI
DI SVENTURA
Perché cresce
l’ostilità alla
globalizzazione
» STEFANO FELTRI
PERCHÉ la
q globalizzazione è
diventata così impopolare?
Vincitori e vinti ci sono
sempre stati a ogni apertura
degli scambi commerciali.
Poi qualcosa è cambiato. Un
nuovo paper di Dani Rodrik,
economista di Harvard con
idee sempre acute sul tema,
segnala un meccanismo dato
cruciale: più l’integrazione
economica progredisce, più i
costi subiti dalle vittime
diventano relativamente
rilevanti rispetto ai benefici
goduti dalla maggioranza.
Quando le barriere doganali,
tariffarie e regolatorie sono
molto elevate, la distorsione
del commercio è alta. Quindi
ogni liberalizzazione degli
scambi genera alti costi per
chi opera in mercati protetti,
ma benefici chiaramente
percepiti per la maggioranza
dei consumatori e
lavoratori. Una volta
abbattuto il grosso delle
barriere – come è successo
negli ultimi 15 anni – ulteriori
integrazioni generano
benefici marginali ma con
costi comunque rilevanti per
i più esposti alla
concorrenza internazionale.
Vediamo i numeri della
simulazione di Rodrik che
nel suo modello ipotizza due
Paesi, due prodotti e due
fattori di produzione
(lavoratori specializzati e
lavoratori non specializzati):
se viene rimossa una tariffa
iniziale del 40 per cento c’è
un crollo del 19,44% dei
salari per i lavoratori non
specializzati, ma un
aumento dell’economia
reale del 4 per cento. La
variazione negativa per le
vittime è 4,9 volte maggiore
di quella positiva per la
collettività. Se invece la
tariffa iniziale è molto bassa,
il 3 per cento, il guadagno in
efficienza dell’economia è
basso, con una crescita
soltanto dello 0,02, mentre
il cambiamento dei salari dei
lavoratori poco qualificati è
-1,72%. Quindi le vittime
subiscono un danno che è
76,6 volte maggiore del
beneficio sperimentato
dagli altri.
Nell’attuale stadio di
“globalizzazione matura” –
le barriere oggi sono molto
basse – ogni ulteriore
integrazione è quindi
politicamente più
complessa di quando le
barriere tariffarie erano alte
e gli effetti di una loro
rimozione enormi.
Paradossi che generano
populismi.
16 » Il Fatto Economico
SOLDI & MATTONI L’imprenditore, proprietario del “Foglio”, gestisce una buona fetta
U
degli immobili dell’ente previdenziale. Il guardiano Covip l’accusa di “gravi irregolarità”
» GIORGIO MELETTI
n mese fa, inopinatamente, Il
Foglio si è lanciato nell'elogio
di un’esponente M5S. Rober-
ta Lombardi, si è letto su co-
lonne consacrate di regola al
dileggio dei vari Raggi, Dibba
e Di Maio, “tra i grillini della
Capitale, che vanno in brodo
I premi di giuggiole quando la vedo-
no, si muove come una regina:
sorridente e affabile con tut-
ti”. “Il lato scaltro del M5S”
(“dove gli altri grillini balbet-
tano o sono aggressivi, lei è av-
volgente”), “la più amata” a
Roma, è stata designata dal
Foglio come prossima presi-
dente della Regione Lazio:
“Se il bis del governatore del
Pd Nicola Zingaretti fino a
qualche tempo fa era quasi
scontato, adesso forse lo è un
Una famiglia po’ meno”.
premiatissima: Forse non è un caso che po-
Valter chi giorni prima dell'elegiaco
Mainetti era ritratto, Lombardi abbia fir-
stato insignito mato un'interrogazione
Professore ad preoccupata per gli interessi
honorem del proprietario del F o gl i o
dell’Università Valter Mainetti, da tre anni
di Parma. Ieri coinvolto in una durissima
la sorella controversia con l’Enasarco,
Paola ha ente previdenziale che deve
ricevuto dal dare la pensione a 250 mila a-
Prefetto di genti di commercio. Il gruppo
Roma Sorgente, di cui Mainetti è
l’onorificenza proprietario, gestisce un
di Commen- quinto del vasto patrimonio
datore
dell’Ordine al
immobiliare Enasarco. L'en-
te possiede il 97,6 per cento
Merito della del fondo immobiliare Me-
Repubblica gas, iscritto a bilancio per 340
Italiana, su milioni (ma Mainetti ha so-
decreto del stenuto in Parlamento che ne
Presidente vale 600), e il 50,5 per cento
della del fondo Michelangelo 2, a
Repubblica. bilancio per 90 milioni, anche
Paola se Sorgente Sgr (società di ge-
Mainetti, stione del risparmio) dice che
premiata per il fondo vale in tutto 400 mi-
l’impegno per lioni. Gli altri quotisti sono
la tutela e l'Enpam (ente dei medici),
valorizzazione l'Inpgi (ente dei giornalisti) e
del la Banca popolare di Bari.
patrimonio
artistico SECONDO Lombardi le gestio-
italiano, è ni di Mainetti hanno fruttato a
vicepresidente
della
Enasarco “un rendiconto an-
nuale positivo pari al 2,93 per
Fondazione cento”. Covip, l'ente che vigila
Sorgente sui fondi pensione, è invece
Group preoccupata per il patrimonio
di Enasarco: sostiene che Mi-
chelangelo 2 ha sommato quel
rendimento in tutti i suoi anni
di vita, mentre altre Sgr, come
Idea Fimit e Prelios, facevano
guadagnare ai loro clienti dieci
o venti volte tanto. Per questo
il braccio di ferro tra Enasarco
e Mainetti sta degenerando.
L'ente, accusando Sorgente di
gravi irregolarità, ha minac-
ciato nel 2015 di revocare il
mandato di gestione. Mainetti
a quel punto ha trattato, fir-
mando il 10 marzo 2016 gravo-
si impegni, tra cui la promessa
di rilevare immobili dai due
fondi a valore di libro (190 mi-
lioni), operazione che avrebbe
consentito a Enasarco di ri-
durre la sua esposizione sul
difficile mercato immobiliare,
come raccomandato dalla vi-
gilanza. Nella primavera 2016
Gianroberto Costa è diventato
presidente di Enasarco al po-
sto di Brunetto Boco, accusato
Mainetti e la Sorgente
dei guai di Enasarco
nel mirino della vigilanza
Soldi e mattoni La mappa dei fondi immobiliari. Sotto, Valter Mainetti, capo di Sorgente Sgr Ansa
da Mainetti (e dalla Lombardi)
di “ripetuti comportamenti
coercitivi e vessatori, lesivi
della reputazione di Sorgen-
te”. Costa, vicino a Comunione
e liberazione, recentemente
soccorsa da Mainetti rilevan-
do il mensile Tempi, riceve una
lettera in cui Mainetti lo invita
a“uscire dalla gabbia di spunta
pedissequa degli adempimen-
ti declinati dall'Accordo qua-
dro”, un modo forbito per dire
di azzerare gli accordi. Il pre-
sidente di Enasarco lo asse-
conda e scoppia il caos.
Mainetti ha fatto causa a
Boco e all'ex direttore finan-
ziario di Enasarco Roberto La-
monica, licenziato in tronco
da Costa. Boco ha denunciato
Costa alla Corte dei Conti, so-
stenendo che, non pretenden-
do da Mainetti l'adempimento
del contratto del 10 marzo
2016, avrebbe causato un dan-
no da 200 milioni alla cassa
previdenziale. La Corte dei
Conti, che vigila sul denaro
pubblico, ha aperto un fascico-
lo e il 9 giugno scorso gli av-
vocati di Mainetti hanno de-
nunciato l'Enasarco, quindi
Costa, chiedendo danni milio-
nari con questa tesi: intimo-
rendolo con la minaccia di re-
vocargli il mandato gli avreb-
bero estorto la firma di un con-
tratto suicida. Ma nel frattem-
po Bankitalia, che vigila sulla
gestione delle Sgr, aveva ispi-
Porte girevoli
Indagano anche Corte dei Conti,
Consob e Bankitalia. Lui vanta
ex funzionari di Palazzo Koch in
società: “Per questo siamo corretti”
l
250
Mila
Gli agenti di
commercio
cui l’Ente
previdenziale
Enasarco
deve pagare
la pensione.
Una fetta
degli immobili
sono gestiti
da Mainetti
l
rato alla Covip una considera-
zione lapalissiana: se l'accor-
430 do del 10 marzo era così pieno
di trappoloni, come sostiene
oggi Mainetti, Sorgente “a-
Milioni vrebbe avuto il dovere, come
Il valore delle gestore professionale sogget-
quote nei due to a sua volta all'obbligo di sana
fondi e prudente gestione, di rap-
immobiliari: presentarli come elementi im-
340 milioni peditivi prima della definizio-
per il 97,6% di ne contrattuale, piuttosto che
Megas e 90 lamentarne l'onerosità quat-
milioni per il tro mesi dopo”. Intanto la
50,5% di Consob, che vigila su corret-
Michelangelo tezza e trasparenza delle Sgr,
2 ha fatto un'ispezione a Sor-
gente sgr e ha mandato una se-
gnalazione alla Procura. Non
solo. Il 6 febbraio scorso il pre-
sidente della Consob Giusep-
pe Vegas ha allertato la Covip,
chiedendole una valutazione
del caso. Il 31 marzo la Covip
ha mandato una relazione al
ministero del Lavoro che si è
ricordato di girarla all'Enasar-
co solo il 10 maggio. La relazio-
ne Covip è severa con Mainetti
e con Costa, accusato tra le ri-
ghe di voler favorire Sorgente
a danno dell'ente previdenzia-
le che amministra. Intanto In-
pgi e Enpam, per il fondo Mi-
| IL FATTO QUOTIDIANO | Mercoledì 5 Luglio 2017
chelangelo 2, hanno mandato
alla Banca d'Italia due distinti
esposti contro Mainetti, accu-
sandolo di gravi irregolarità e
sollecitando provvedimenti.
IN UN SISTEMA in cui i soldi
delle pensioni sono vigilati in
concorso da Consob, Bankita-
lia, Covip, Corte dei Conti, mi-
nisteri dell'Economia e del La-
voro, il rischio è di trovarci tra
qualche anno a contare i danni
senza trovare risposta alla do-
manda: dov'era la Vigilanza?
Sul punto Mainetti è sicuro di
sé. Tre mesi fa ha detto in Par-
lamento: “Noi ci siamo sempre
comportati con grande corret-
tezza perché la nostra Sgr è go-
vernata, oltre che da noi, an-
che da ex esponenti di Banca
d'Italia”. Quindi siamo a posto.
Gli ex esponenti si chiamano
Rodolfo Cutino e Claudio Pa-
talano. “Insieme abbiamo im-
postato il business plan e chie-
sto le autorizzazioni a Banca
d’Italia”, raccontava orgoglio-
so Mainetti all'esordio della
sua Sgr. Le porte girevoli non si
fermano mai.
Twitter @giorgiomeletti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CON I VOSTRI
RISPARMI
A San Marino
c’è speranza
per tutti
i banchieri
» BEPPE SCIENZA
IL SISTEMA
q bancario di San
Marino è in subbuglio per
vari motivi. Una famiglia
saudita tratta
l’ingresso in un
suo istituto di
credito,
suscitando
legittimi
interrogativi sui
suoi obiettivi. Ma
soprattutto le banche
sammarinesi sono
zavorrate dai famigerati
non performing loan (Npl).
Questo il quadro in cui
s’inserisce una vicenda
sconcertante.
La prima banca sul Monte
Titano è la Cassa di
Risparmio di San Marino
(Carisp) e nell’aprile scorso
il governo ha proclamato di
volere portare a
maggioritaria la sua
partecipazione e renderla
banca di sistema.
Quasi in contemporanea
viene nominato presidente
Nicola Romito e ciò suscita
subito forti reazioni di due
forze d’opposizione
sammarinesi, Rete e Mdsi.
Egli si era infatti dimesso
nel maggio 2012 da
vicedirettore generale del
Monte dei Paschi di Siena
(MPS) e nei sei anni in cui
aveva ricoperto l’alta carica
le azioni del MPS avevano
perso in Borsa il 93%.
Quando si dice “creare
valore”. Inoltre molti
ricordano il coinvolgimento
di Carisp fra il 2004 e il
2008 in giri di assegni
trasformati in contante
tramite la sede di Forlì
proprio del Mps.
Ma se Rete e Mdsi hanno
fatto fuoco e fiamme,
perché Nicola Romito
venisse sostituito, è
soprattutto per il suo rinvio
a giudizio nell’aprile 2016 a
Salerno con l’accusa di
usura bancaria, che ne
farebbe mancare i requisiti
di onorabilità. Problema
apparentemente risolto
con le sue dimissioni, non
fosse che il consiglio di
amministrazione della
banca le ha respinte. Così
resta lui a presiedere la
Cassa di Risparmio. E
anche altri consiglieri
provengono o hanno avuto
rapporti con società del
Gruppo Mps.
Se ciò disturba a San
Marino, è invece motivo di
sollievo per quanti sono
preoccupati per la
situazione occupazionale
in Italia. Soprattutto alla
luce dei tanti esuberi
bancari. Allarga il cuore
vedere che la più antica
repubblica del mondo
provvede, nel suo piccolo,
ad assumere banchieri
italiani. E li colloca in
posizioni di altissimo
livello, mica come
impiegatucci allo sportello.
Mercoledì 5 Luglio 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | Il Fatto Economico » 17

Rigore Il trattato è stato ratificato nel 2012. Entro fine anno bisogna decidere se portarlo
nell’ordinamento giuridico europeo. Ma i vincoli di austerità resteranno comunque L’ECONOMIA
IN PILLOLE

Fiscal compact, la battaglia Fiat, salari

(quasi) impossibile del M5S

troppo bassi:
sciopero in Serbia

ALLO stabilimento
q Fca di Kragujevac
(Serbia centrale), dove si
» STEFANO FELTRI principi ribaditi nel trattato sono produce la Fiat 500L, è

S
i può rivedere il Fiscal
compacte così smontare
i vincoli di austerità? Il
convegno alla Camera
di due giorni fa, ispirato
dal Movimento 5 Stelle ma for-
malmente no-partisan, ha chiari-
to la nuova linea M5S sulle que-
stioni europee. Che non è più il re-
ferendum per decidere l’uscita
dall’euro ma si riassume nella fra-
se di Davide Casaleggio: “Il tema
che dovrà essere sul tavolo della
discussione è il Fiscal compact
che in autunno vedrà l’Italia ra-
tificarlo o meno”.
FRASE CHE HA FATTO sollevare
qualche sopracciglio, perché l’Ita-
lia ha già ratificato il trattato tra
governi voluto dalla Germania nel
2012, con la legge 114 del 23 luglio
di cinque anni fa. Il riferimento di
Casaleggio è in realtà all’articolo
16 del trattato: “Al più tardi entro
cinque anni dalla data di entrata in
vigore del presente trattato, sulla
base di una valutazione dell'espe-
rienza maturata in sede di attua-
zione, sono adottate in conformità
del trattato sull’Unione europea e
del trattato sul funzionamento
dell’Unione europea le misure ne-
cessarie per incorporare il conte-
nuto del presente trattato nell'or-
dinamento giuridico dell’Unione
europea”.
I cinque anni scadono nel 2017.
Il Fiscal compact è nato come ir-
cocervo giuridico, che voleva raf-
forzare (in modo un po’ ridondan-
te), la cosiddetta governance della
zona euro appena approvata nel
2011. Quel combinato di regola-
Nuovi guru Davide Casaleggio al convegno organizzato dal M5S LaPresse
menti e direttive noti come six mento della discussione sul futuro
pack e two pack che sono alla base del Fiscal compact è l’occasione
dell’austerità (e a cui il Fiscal com- per ripensarne radicalmente il
pact rimanda, per esempio al re- contenuto. La leva negoziale
golamento Ue 1177/2011 “per l’ac- dell’Italia sarebbe opporsi per im-
celerazione e il chiarimento delle pedire l’unanimità tra governi ne-
modalità di attuazione della pro- cessaria all’inserimento nei trat-
cedura per i disavanzi eccessi- tati europei del Fiscal compact.
vi”). Con una posizione ferma, dicono
gli economisti che ispirano il M5S,
L’IDEA DEI CINQUE STELLE e di i partner dell’eurozona sarebbero
molti degli economisti che ne con- costretti a concedere qualcosa.
dividono le idee –da Marcello Mi- Per esempio a ripensare l’articolo
nenna (Consob) a Paolo De Ioan- 3, in base a cui il saldo strutturale
na (consiglio di Stato) –è che il mo- annuo della pubblica amministra-
zione deve essere “pari all’obiet-
tivo di medio termine specifico
La linea a Bruxelles per il Paese, quale definito nel pat-
A febbraio il Parlamento to di Stabilità e crescita rivisto, con
il limite inferiore di un disavanzo
Ue ha votato per strutturale dello 0,5% del Pil ai
recepirlo e, solo dopo, prezzi di mercato”.
La gestione della politica di bi-
fare qualche correzione lancio si è ormai strutturata quasi
a prescindere dal Fiscal compact, i
stati sempre derogati in un conti- proseguito anche oggi lo
nuo negoziato tra singoli Stati (I- sciopero che i circa 2 mila
talia in particolare) e Commissio- La scheda lavoratori attuano dal 27
ne europea. La perenne richiesta giugno scorso
di flessibilità è culminata nella co- n IL FISCAL con la richiesta
municazione del ministro dell’E- COMPACT è di un
conomia Pier Carlo Padoan di fare un trattato tra aumento
nel 2018 un aggiustamento strut- governi, salariale (da
turale dello 0,3 invece dello 0,8 per ispirato dalla 38 mila a 50
cento concordato. Invece che mo- Germania che mila dinari
dificare il metodo di calcolo – la nel pieno lordi, all’incirca
formula dell’output gap, cioè della crisi da 310 a 410 euro),
quanto la crescita di un Paese è di- dell’euro riorganizzazione dell’attività
stante dal suo potenziale –la Com- voleva vincoli lavorativa e del regime delle
missione ha scelto un approccio di bilancio più sostituzioni, pagamento dei
discrezionale. Chi si comporta be- stringenti di premi di produzione,
ne ha sconti. quelli già rimborso spese per il
presenti nelle trasporto da località fuori
IL DIBATTITO sul Fiscal compact è regole Kragujevac.
molto italiano. A Bruxelles, già a europee. È Lo sciopero sta provocando
febbraio, la discussione si è chiusa stato pesanti ripercussioni anche
con l’approvazione nel Parlamen- ratificato sugli impianti dell’indotto,
to europeo di tre risoluzioni che dall’Italia nel dove in diversi casi è stata
indicano la linea dei gruppi di 2012, ma gran sospesa la produzione.
maggioranza all’inserimento del parte delle Preoccupazione viene
Fiscal compact nei trattati. Il rap- sue espressa dai rappresentanti
porto Brok-Bresso (Mercedes disposizioni del settore economico, che
Bresso, del Pd) prevede “l’integra- erano già temono conseguenze
zione delle disposizioni pertinen- previste dalle negative per l’export e il
ti del patto di bilancio (Fiscal com- direttive e bilancio nazionale, essendo
pact) (…) sulla base di una valuta- regolamenti Fca di gran lunga il primo
zione globale dell’esperienza ac- europei esportatore della Serbia.
quisita nell’ambito della sua attua- (tuttora Solidarietà ai lavoratori dai
zione”. I 5Stelle avrebbero voluto vigenti) noti sindacati Fiat in Italia, da
che non ci fossero automatismi: come six pack quelli svedesi della Volvo, da
prima si valuta poi forse si decide, e two pack organizzazioni sindacali
ma il Parlamento è andato in un’al- della Slovenia e di altri Paesi
tra direzione. Proprio in quei gior- della regione balcanica.
ni di febbraio, Matteo Renzi pro-
poneva di rivedere il Fiscal com-
pact. Mentre il suo partito votava il Crolla il prezzo
contrario. Nonostante questo, il del riso: interviene
trattato resterà uno dei temi della il governo
prossima campagna elettorale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
AFFONDA il prezzo

Al volo Airberlin (2.800 tra ritardi e cancellazioni), coopera con Lufthansa contro l’assalto di RayanAir
q del riso e crollano i
redditi dei produttori
europei. Un’emergenza che

Sfida all’ultima rotta, caos nel cielo sopra Berlino va avanti da tempo e che
colpisce pesantemente
l’Italia, primo produttore
europeo di riso su un
» MATTIA ECCHELI fatto sapere di aver ricontrattato i sulla trasparenza del mercato te- territorio di 237mila ettari
Berlino leasing sugli aerei con alleggeri- desco. Malgrado Lufthansa e le coltivato da 4.263 aziende,
mento dei conti di 50 milioni e di controllate Germanwings, Euro- per una produzione di 1,58

E
tihad, la compagnia degli
sceicchi che non è riuscita a
fare ridecollare Alitalia, fa
fatica a far volare anche Air Berlin,
la seconda compagnia aerea tede-
sca della quale controlla quasi il
30% del capitale dal 2011. Fra gen-
naio e maggio la società ha conta-
bilizzato oltre 2.800 “problemati-
ci” (gravi ritardi o cancellazioni) e
malgrado le pagine di pubblicità
acquistate nei giorni scorsi per as-
sicurare che ai clienti di potersi a-
spettare di più, non è affatto esclu-
so che i passeggeri debbano con-
tinuare a fare i conti con disservizi,
forse non solo transitando da Düs-
seldorf e Berlino, gli hub principa-
li.
MALGRADO le iniezioni di contan-
te (1,5 miliardi) da parte di Etihad,
i bilanci sono in rosso da anni ed il
solo esercizio 2016 è stato chiuso
con un passivo di 782 milioni. Do-
po la fallita intesa con la compa-
gnia Tui, l'acciaccata società ave-
va annunciato di voler fare ricorso
ad aiuti pubblici a Berlino e nel
Nord Reno Westfalia. Poi è arri-
vata la retromarcia: Air Berlin ha
non aver più bisogno di liquidità.
Air Berlin ha già ridotto il numero
degli addetti (che sono 8.000) di
500 unità , che vorrebbe sforbicia-
re ancora fino a 1.200 esuberi, e ha
una flotta di 140 aerei. Sopra i cieli
della Germania è in corso una sfida
all'ultima rotta con una sorta di
prova di monopolio. In teoria, Air
Berlin contende passeggeri alla
Lufthansa, alla quale ha però ha af-
fittato per sei anni 35 aerei, per-
sonale incluso, per coprire le esi-
genze delle controllata low cost
Eurowings (in realtà anche low
service, almeno per i viaggiatori
frequenti tanto coccolati dalla
compagnia della Gru che fuori
dalla Germania devono rinuncia-
re ad una serie di preziosi servizi
accessori). In teoria, perché il
nuovo numero uno di Air Berlin è
Thomas Winkelmann, il 57enne
manager che per nove anni è stato
Ceo di Germanwings. Secondo
Manager Magazin sarebbe stato
lo stesso ad della Lufthansa, Car-
sten Spohr, a pretendere un pro-
prio uomo alla cloche di Air Berlin.
Tanto che Winkelmann sembra
piuttosto l'ufficiale di collega-
Sulla stessa mento fra Etihad e la stessa Luf-
rotta thansa, che anziché combattere u-
Le compagnie na costosa battaglia per la supre-
tedesche, mazia dei cieli hanno deciso di
AirBerlin e cooperare. Le due compagnie
Lufthansa, in hanno già siglato un'intesa per la
guerra con cooperazione sul catering e sulla
RyanAir Ansa manutenzione. Con Winkelmann
alla guida di Air Berlin appare
piuttosto improbabile che la com-
pagnia si impegni per sfilare pas-
seggeri a Lufthansa, interessata
soprattutto ai suoi aerei. La belli-
cosa RyanAir ha avanzato dubbi
wings, Austrian, Swiss, SunE-
xpress e Brussels Airlines e la “non
belligerante”Air Berlin, la low cost
irlandese ha deciso di sfidare il co-
losso tedesco, appena insignito
del premio Skytrax (miglior com-
pagnia aerea d'Europa). RyanAir
ha potenziato la propria presenza
in Germania, dove a differenza
dell'Italia vola solo su scali minori
e con volumi di traffico limitati.
Ma da qualche mese ha ottenuto
alcuni slot per lo scalo principale
del paese, quello di Francoforte, il
maggiore dei due hub di Lufthan-
sa. La ex compagnia di bandiera
non l'ha presa bene e dopo aver
criticato la Fraport, la società di
gestione (la cui controllata elleni-
ca si è assicurata 14 scali in Grecia),
è passata al contrattacco annun-
ciando la ridislocazione di cinque
A380, che verranno trasferiti a
Monaco di Baviera. La ragione uf-
ficiale è la politica tariffaria. Per
Lufthansa la concorrenza (vera)
non arriva dalla Germania, ma dal
nord dell'Europa. Oltre a RyanAir,
anche la Norvegian ha lanciato u-
na grande offensiva nel paese.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
miliardi di chili. Per
contrastare questa “crisi
senza precedenti” del settore
risicolo il governo italiano ha
chiesto un intervento
urgente alla Commissione
Ue contro il regime agevolato
che permette ai Paesi Meno
Avanzati (accordo Eba) di
esportare verso l'Unione
Europea quantitativi illimitati
di riso a dazio zero.
''L'aumento esponenziale” di
queste esportazioni -
precisano in una nota ai
Commissari Cecilia
Malmström (Commercio),
Phil Hogan (Agricoltura) e
Vytenis Andriukaitis (Salute)
i ministri delle Politiche
agricole Maurizio Martina,
dello Sviluppo Carlo Calenda
ed il sottosegretario alle
Politiche europee Sandro
Gozi - ha raggiunto il livello di
370.000 tonnellate di riso
lavorato, determinando uno
squilibrio di mercato e
causando forti riduzioni dei
prezzi".
18 » Il Fatto Economico | IL FATTO QUOTIDIANO | Mercoledì 5 Luglio 2017

IL NUOVO ASSETTO L’ente di riscossione accorpato all’Agenzia delle entrate avrà più
poteri di prima. Ma non è solo marketing politico. Serve anche a risolvere il nodo dei concorsi
ILLIBRO

Fisco, gli scopi nascosti dello spot Il mondo è cambiato

nel 2007 e noi
non lo sapevamo

sulla finta abolizione di Equitalia q THOMAS FRIEDMAN è

un inguaribile ottimista.
Dieci anni fa ha scritto che il
mondo “è piatto”, perché la glo-
balizzazione lo ha livellato. E

C
» DARIO STEVANATO
ome nel double-think del celebre
romanzo di George Orwell, 1984,
l’abolizione di Equitalia significa
in realtà il suo opposto: il raffor-
zamento della nuova Agenzia per
la Riscossione, l’efficientamento
e la razionalizzazione delle sue
procedure esattive. Il messaggio
politico non potrebbe dunque es-
sere più fuorviante, ma per coglie-
re il punto occorre partire dal d.l.
La riforma 193 del 2016, che ha sancito, dal
Come primo luglio, lo scioglimento con
previsto dal immediata cancellazione dal re-
dl 193/2016, gistro delle imprese delle società
dal 1° luglio del gruppo Equitalia.
2017 le
società del A EQUITALIA è (anzi era) affidato il
gruppo compito di agente della riscossio-
Equitalia ne, e la cura della fase esecutiva
sono sciolte delle pretese dell’Amministrazio-
(tranne ne finanziaria (notifica delle car-
Equitalia telle di pagamento, riscossione
Giustizia) e coattiva dei carichi erariali attra-
nasce l’ente verso pignoramenti, espropria-
pubblico zioni immobiliari, ecc.). La sua a-
economico, bolizione poneva dunque un ine-
Agenzia ludibile quesito: chi avrebbe prov-
delle veduto, da quel momento in poi, a
entrate- curarne le funzioni? La risposta è
Riscossione. contenuta nel d.l. 193, ove si pre-
L’esercizio vede la contestuale nascita di un
delle nuovo soggetto pubblico econo-
funzioni mico, denominato “Agenzia delle
relative alla entrate-Riscossione”, ente stru-
riscossione mentale dell’Agenzia Entrate sot-
sull’intero toposto alla vigilanza del ministe-
territorio ro dell’Economia, “al fine di garan-
nazionale tire la continuità e la funzionalità
(Sicilia delle attività di riscossione” e con
esclusa) è subentro in tutti i rapporti già fa-
attribuito centi capo a Equitalia.
all’Agenzia Le “disposizioni in materia di
delle entrate soppressione di Equitalia” deli-
ed è svolto neano dunque un percorso con-
dall’Agenzia torto che si poteva evitare con la
delle semplice trasformazione eteroge-
entrate- nea di Equitalia, da società per a-
Riscossione, zioni a ente pubblico economico.
ente In tal modo quanto previsto d.l. 193
sottoposto al si sarebbe realizzato naturalmen-
Ministro te, senza forzature come la cancel-
dell’Economia lazione senza liquidazione di E-
quitalia, o il subentro del nuovo en-
te nei rapporti giuridici di Equita-
lia senza passare per una cessione
d’azienda o appunto una trasfor-
mazione o fusione dell’ente stes-
so.
L’anomalo percorso normativo
Il “nuovo” esattore
Le norme sulla riscossione
coatta dei crediti non
sono cambiate: è più
facile ottenere i dati
sottende esigenze di marketing
politico: poter dire ai cittadini che
la temuta Equitalia è stata abolita e
che il governo mantiene i suoi im-
pegni. La più logica “trasformazio-
ne” di Equitalia da s.p.a. in ente
pubblico economico non avrebbe
invece consentito di inneggiare al-
la formale abolizione dell’odiato e-
sattore.
Chiarito che a Equitalia è suben-
trato un nuovo ente, si potrebbe li-
quidare l’operazione come una
manovra gattopardesca e di faccia-
ta, priva di contenuto sostanziale.
In realtà il nuovo ente pubblico e-
conomico potrà svolgere i propri
compiti istituzionali avvalendosi
di maggiori prerogative, dunque in
modo più celere ed efficiente.
VA DETTO, sgombrando il campo
da un equivoco, che le norme
sull’esecuzione coattiva dei crediti
erariali non sono cambiate, dun-
que i poteri della nuova Riscossio-
ne saranno identici a quelli che a-
veva Equitalia, compresa la facoltà
di attuare pignoramenti senza pre-
vio accertamento giurisdizionale
del debito per cui si procede.
Cambieranno tuttavia le moda-
lità di accesso alle informazioni sul
debitore: sempre il d.l. n. 193/2016
potenzia la riscossione, con possi-
bilità per l’Agenzia delle Entrate e
il suo nuovo ente strumentale di u-
tilizzare banche dati e informazio-
ni, nonché di accedere diretta-
mente a quelle dell’Inps, anche per
l’esercizio delle funzioni di riscos-
sione. Inoltre, con l’avviato pro-
cesso di riorganizzazione dovreb-
be trovare completamento l’inte-
grazione della funzione di riscos-
sione con quelle di controllo e ac-
certamento, evitando scollamenti
e deficit comunicativi, pur senza
(ancora) quella materiale “fusio-
ne” di soggetti e apparati affretta-
tamente indicata come cosa fatta
dai mezzi di informazione.
Quest’ultima è in effetti per ora
impedita dal diverso status giuri-
dico dei dipendenti in forza ai due
enti. Quelli provenienti da Equita-
lia, che nacque accorpando i vec-
chi concessionari della riscossione
di origine bancaria, hanno infatti
un contratto di diritto privato,
mentre i funzionari dell’Agenzia
delle Entrate sono inquadrati nel
pubblico impiego.
RESTA ALLORA l’impressione che
l’intera operazione sia servita solo
a esigenze di comunicazione poli-
tica: per un più agevole accesso alle
banche dati bastava in fondo il
comma di una legge, senza una
“riorganizzazione” dell’ente de-
putato alla riscossione, anche se
questa potrebbe forse avere un fi-
ne recondito.
Vi è un diverso possibile scena-
rio, che andrà verificato nei pros-
simi mesi: e cioè che la nascita di un
ente pubblico economico, in luogo
della società per azioni Equitalia,
abbia preparato il terreno prefigu-
rando il nuovo assetto giuridi-
co-organizzativo della futura A-
genzia delle Entrate, da anni alle
prese con l’irrisolta questione dei
concorsi per le posizioni dirigen-
ziali. La trasformazione dell’A-
genzia Entrate in ente pubblico e-
conomico (come avvenne nel 2003
per l’Agenzia del Demanio) con-
sentirebbe di aggirare l’obbligato-
rietà dei concorsi, con fuoriuscita
dal pubblico impiego delle funzio-
ni dirigenziali, e magari di fondere
per davvero apparati e funzioni in
un unico soggetto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
tutto è cambiato. Poi, come
succede a chi pubblica un best
seller dal titolo giusto, ha vissu-
to di rendita, tra conferenze,
editoriali sul New York Times e
celebrità pla-
netaria. Nel
frattempo la
globalizzazio-
ne è diventata
meno popola-
re, sembra
addirittura
essersi fer- l Grazie per
mata. E inve-
essere
ce no, dice
arrivato
Friedman nel
tardi
suo nuovo li-
Thomas
bro. Che si
Friedman
chiama “Gra-
Pagine: 570
zie per essere
Prezzo: 24e
arrivato in ri-
Editore:
tardo”, la fra-
Mondadori
se che riserva
a chi lo co-
stringe ad
aspettare e dunque a pensare,
in un’epoca di accelerazioni. Se
pensate di aver già letto tutto
su start-up, sharing economy,
robot e quarta rivoluzione indu-
striale, è solo perché non avete
ancora letto Friedman. Che ha
sempre la capacità di cogliere
trend di medio periodo tra la le
mille notizie di cronaca. Per
esempio si è accorto che il
2007 è stato un momento di
svolta: è nato AirBnB, Facebook
è diventato un fenomeno plane-
tario, la tecnologia per il cloud è
arrivata a un punto di svolta e
mille altre cose. Per inciso: il
2007 è l’anno in cui il Pil
dell’Italia ha iniziato a cadere,
mentre per il resto del “mondo
piatto” rappresenta l’inizio del
decollo verso spazi inesplorati,
per noi è soltanto il rimpianto di
una ricchezza di cui eravamo
inconsapevoli e che chissà
quando recupereremo.
In un’epoca di pessimismi, tro-
vare qualcuno come Friedman
capace di provare e trasmettere
un genuino entusiasmo per le
trasformazioni a cui stiamo an-
dando incontro è comunque un
piacere. Poi, chiuso il libro, pos-
siamo tornare alle profezie sul-
la fine del lavoro, i nuovi schia-
vi, i populismi e tutto il resto.

AGGIORNAMENTO Solo il 7,3% degli occupati fa corsi di crescita professionale (sotto la media Ue). Pochissimi tra le basse mansioni

La formazione dei lavoratori:

» ROBERTO ROTUNNO
quasi escluso chi ne ha bisogno che può ulteriormente ampliare la differenza
tra domanda e offerta di competenze e met-

S
econdo l'articolo 35 della Costituzione,
la formazione è un diritto di ogni lavo-
ratore. In Italia, però, a beneficiare di
corsi per la crescita professionale sono meno
di 2,5 milioni di persone; solo il 7,3% di chi ha
un età compresa tra i 25 e i 64 anni. È quanto
emerge dal Rapporto sulla formazione con-
tinua, redatto dall'Istituto nazionale per l'a-
nalisi delle politiche pubbliche (Inapp) in-
sieme al ministero del Lavoro.
IL PERIODO considerato è il biennio
2015-2016: il tasso di popolazione coinvolta
in attività formative è diminuito dello 0,7%
rispetto al 2014 (quando era all'8%). Questo
rallentamento complica la strada verso gli o-
biettivi dell'agenda europea. Secondo il pro-
gramma Europa 2020, infatti, entro tre anni
va raggiunta la quota del 15% di lavoratori in-
seriti in percorsi di formazione. Nella clas-
sifica continentale a 28, l'Italia occupa sta-
bilmente il sedicesimo posto ed è seguita solo
da Paesi del Sud e dell'Est, a eccezione di Ir-
landa e Belgio. In ogni caso, siamo sotto la
media che si attesta al 10,7%. Sette gli Stati già
in linea con le aspettative; come al solito, i più
virtuosi sono a Nord: Danimarca, Svezia, Fi-
nlandia e Paesi Bassi, seguiti da Francia, Lus-
semburgo e Regno Unito.
Tornando all'Italia, da noi la formazione
va soprattutto a chi ha già un'alta qualifica
(13,2% dei casi) e possiede un diploma di lau-
rea o un titolo superiore (17%). Ci si ferma al
2,8% (contro il 5 % di media europea) per i
lavoratori con basse mansioni. Tra questi, i
più penalizzati in assoluto, spiega il rapporto,
sono gli over 50 che vivono nel Mezzogiorno.
Chi più ha bisogno di aggiornarsi, insomma,
ottiene meno opportunità di farlo. E il rischio
di essere tagliati fuori dal mercato del lavoro
è dietro l'angolo: “Gli over 50 –spiega Stefano
Sacchi, presidente dell'Inapp - mostrano
competenze inadeguate rispetto alle innova-
zioni tecnologiche e organizzative, fattore
terne a rischio l’occupabilità. Puntare sulla
crescita professionale dei lavoratori è un in-
vestimento importante, un cambio di passo
necessario per restare competitivi, affron-
tando adeguatamente le trasformazione del-
la IV Rivoluzione produttiva”. Le risorse de-
stinate alla formazione provengono per due
terzi dai fondi interprofessionali (lo stanzia-
mento nel biennio considerato è 670 milioni
di euro). Anche il numero di imprese forma-
trici è crollato in questi anni passando dal
35% del 2011 al 20,8% del 2015. Dopo la crisi,
le aziende hanno puntato su basse qualifiche,
anche come conseguenza degli scarsi inve-
stimenti in ricerca, sviluppo e innovazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Mercoledì 5 Luglio 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | ITALIA » 19
VACCINI SARANNO 10 e non più 12 i vaccini solia, anti-parotite, anti-varicella. Mentre invece l’obbligatorietà per l’accesso alle

Quelli obbligatori
q obbligatori per l’iscrizione a scuola
previsti dal decreto Lorenzin. Entro la pros-
sima settimana dovrebbe arrivare l’appro-
potranno essere vazione al Senato della modifica del testo.
Rimane l’obbligo per 10 vaccini: l’anti-polio-
“soltanto” dieci mielitica, l’anti-difterica, anti-tetanica, an-
ti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophi-
lus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-ro-
diventano consigliate le 4 vaccinazioni per
l’anti-meningococco B, l’anti-meningococ-
co C e l’anti-pneumococcica e anti-rotavi-
rus; per queste, sarà direttamente la Asl a
contattare le famiglie, ed il testo prevede
che sarà il ministero della Salute a fornire le
indicazioni alle Regioni sulle modalità di at-
tuazione della copertura gratuita. Permane
scuole, data l’emergenza dettata dal decli-
no delle coperture vaccinali e dall’aumento
di epidemie come il morbillo. Sul testo, c’è il
parere favorevole anche da parte dell’Isti-
tuto Superiore di Sanità. Intanto anche dalla
Francia arriva l’annuncio dell’introduzione
dal prossimo anno dell’obbligatorietà dei
vaccini per la prima infanzia.

IL CASO Italia profonda Costretta a tornare in Germania per non dover

più incrociare gli 11 che le fecero violenza. Nei bar non interessa

Pimonte, la serena omertà

per la quindicenne stuprata
SEGUE DALLA PRIMA

» SELVAGGIA LUCARELLI

U
n anno fa una quindi-
cenne di Pimonte, fi-
danzata con un di-
ciassettenne figlio di
un boss locale, confessa ai ge-
nitori (che avevano notato
strani graffi e un’improvvisa
fragilità emotiva), di subire
stupri di gruppo da circa un
mese.
IL FIDANZATO l’ha ripresa du-
rante un rapporto sessuale e
poi, giorni dopo, l’ha portata in
una capanna dove ad atten-
derli c’erano 11 amici di lui. E-
ra, per la cronaca, la capanna in
cui si svolge il presepe vivente
del paese. Le dice che se fa sto-
rie diffonderà quel video. Un-
dici ragazzini abusano di lei.
Tre sono di Pimonte, alcuni di
Gragnano, altri di Vico Equen-
se e Agerola e hanno tutti tra i
14 e i 17 anni, eccetto uno, che
è ancora più piccolo. Lo stupro
è ripreso con i cellulari di al-
cuni di loro. Ricatti su ricatti.
La ragazzina comincia a par-
lare con qualche amica, alla fi-
ne confessa tutto ai genitori,
che una sera la seguono di na-
scosto per capire cosa stia ac-
cadendo. E che denunciano
tutto e subito. Con determina-
zione e un coraggio non pro-
prio scontati in un paesino di
6000 abitanti in cui tutti incro-
ciano tutti al bar e sotto casa. I
ragazzini finiscono in un car-
cere minorile, a eccezione di
quello sotto i 14 anni nei con-
fronti del quale non si può
prendere alcun provvedimen-
to. Dopo un anno però sono già
fuori. Certo, con un percorso
da fare, con obblighi di servizi
sociali e volontariato, ma fuo-
ri. Liberi di girare per Pimon-
te, il paesino in cui la vittima
dello stupro può incontrarli a
ogni incrocio. E allora i geni-
tori della ragazzina, per tute-
larla, decidono di trasferirsi.
Di fare ritorno in Germania, il
paese da cui erano tornati do-
po aver guadagnato abbastan-
za per poter provare a rimet-
tere radici nei loro luoghi natii.
Ed è a questo punto della storia
che il giornalista de L’aria che
tira estate arriva col suo mi-
crofono a Pimonte. Intervista
il sindaco, un anziano signore
dall’aria mite, che interrogato
sull’accaduto, sullo stupro di
gruppo, risponde serafico:
“Come la vogliamo chiamare?
Una bambinata!”. Il giornali-
sta protesta per la definizione
e lui continua: “È successo, è
scoccia perché con queste do-
mande noiose gli rovinano il
giro di briscola. Altri vanno
via, scappano dalla telecame- Il fatto
ra, ripiegano su quell’omertà Pimonte, nei
vigliacca che di sicuro ha con- monti Lattari,
tribuito a far scappare la vit- è lo scenario
tima e la sua famiglia. È una di una terribile
storia di una tristezza rara violenza di
questa di Pimonte. È la più gruppo che
drammatica delle sconfitte. È l’anno scorso
il sistema che costringe la vit- vide
tima a fuggire via, perché non protagonista
si sente protetta, tutelata, cu- una ragazza di
stodita. È il contesto sociale 15 anni. I suoi
fatto di silenzio e di minimiz- dodici
zazione. È il fatto in sè, che aggressori,
mescola la brutalità dello stu- tutti
pro al ricatto con i nuovi mezzi minorenni,
a disposizione di ragazzini la attirarono
neppure quattordicenni e in una
quindi video girati su what- trappola e la
sapp, selfie col trofeo e cyber- violentarono.
bullismo. Ed è l’età degli stu- Fermati, dopo
pratori, la complicità di un un anno erano
gruppo di 12 persone in cui liberi. La
nessuno, mentre agiva, ha a- scorsa
vuto pietà, un moto di coscien- settimana lei
In provincia za, uno straccio di pentimento ha dovuto
di Napoli L’Aria che tira a fare impressione. Stuprava- abbandonare
La capanna
L’inviato di La7 tra no una ragazzina nella stalla il paese.
usata per il del presepe vivente a un’età, in
presepe vi- le vie del paese. Per cui fino a una manciata di anni
vente dove fu
il sindaco è stata solo prima, potevano interpretare
violentata la Gesù Bambino.
ragazza. Ac- una “bambinata” “Una bambinata” l’ha chia-
canto, il sinda- mata il sindaco. Una bambina-
co di Pimonte ta che di sicuro quella ragaz-
Fotogramma un fatto isolato, dai minori del cletta finita nel fosso. Il gior- zina non dimenticherà mai,
resto che ti puoi aspettare?”. nalista, poi, va a farsi un giro in neppure in Germania, neppu-
Infine, un “FORSE si sono paese. C’è il tizio che gli dice re al sicuro dagli sguardi me-
pentiti” carico di speranza. “Io mi faccio i fatti miei”, la si- schini di chi l’ha stuprata e di
Capito? Sono cose che ci dob- gnora che gli risponde “Non ci quelli infami di chi tace per
biamo aspettare dai nostri fi- interessa proprio niente!”, il non rischiare nulla, per non di-
gli, dagli amici delle nostre fi- ragazzo che ribadisce : “Cag- sturbare la finta quiete di un
glie. Cose normali, come un gia dicere, se violentano qual- paese e per non interrompere
brutto voto a scuola, i 10 euro cuno a me non interessa!”, il la sua partita a carte.
rubati dal portafogli o la bici- signore che gioca a carte e si © RIPRODUZIONE RISERVATA
20 » | IL FATTO QUOTIDIANO | Mercoledì 5 Luglio 2017

Cultura | Spettacoli | Società | Sport

Secondo Tempo
L’INTERVISTA Villaggio: “Solo la scrittura mi rende felice”

“Tornerò tra
Apre alle 10, in Campidoglio a
Roma, la camera ardente di
Paolo Villaggio. In serata il sa-
luto laico alla Casa del Cinema.

30 mila anni,
Questa un’intervista inedita

“D
all’attore.

» VALERIO VENTURI

iciamo provincialmente che

Fantozzi sarà
siamo nel Paese più bello del
mondo, ma siamo in decaden-
za. Il nostro è diventato un
brutto Paese, le periferie sono
atroci, i gaglioffi son visti con

ancora qui”
ammirazione…L’Italia è stata
contagiata da una volgarità
meridionale. Basta fare un
salto in Alto Adige per capire
che lì il rapporto con la res pu-
blica è diverso”. Incontriamo
Villaggio a Sanremo, dove si
trova per la presentazione di
L’ultimo un suo libro. Ma non è di que-
omaggio sto che vuole parlare.
Oggi in Villaggio, è un problema po-
Campido- litico?
glio a Tutti hanno cercato voti ab-
dicando alla malavita. Ma il
Roma la problema è culturale. Una
camera volta arrivo all’aeroporto di
ardente. Palermo. Zero taxi. In un bus
Stasera con degli olandesi, la guida di-
dalle 21.30 ce quasi con orgoglio: ‘Qui è il
il saluto al- punto dove abbiamo fatto sal-
la Casa del tare per aria un giudice’. Gli
olandesi erano con gli occhi
Cinema appallati. Pensavano: ci piglia
per il culo? Siamo nella merda
più completa. Molti per ras-
segnazione sono diventati es-
si stessi decadenza.
La politica?
Il politico italiano è borboni-
co e stupido. Non avendo qua-
Pillola lità, ha fatto il portaborse e poi Da un carrarmato venne fuori spiazzati ma felici: avevano la L’attore la verità, e cioè che le cose
è diventato feroce: la prima il primo americano della mia libertà. Si festeggiava, c’era u- scomparso vanno male’.
cosa da eletto, è girare con pa- vita: un nero gigantesco che na balera a ogni km. Anche Villaggio è Niente di salvabile?
lette per portare la moglie dal lancia sigarette e che, sorri- mia madre andava a danzare: morto lunedì Vivo da esiliato. Resto un ma-
parrucchiere. dendo a 400 denti, mi dice: una sera vidi i miei genitori a Roma. Aveva niaco di Kurosawa, dei
L’Italia è messa male da ‘C’mon boy!. Mio padre, che a- ballare abbracciati. Sorride- 84 anni e da Mounty Pyton, di Fellini. Li
quanto? veva una cultura sovrumana, vano felici. Questa immagine tempo era ri- conosco a memoria. Lo stesso
Dopo la Liberazione e il mo- mi disse: ‘Non ti avvicinare, è la più dolce che ho conser- coverato in o- per i libri: Kafka, Dostoevskij.
mento magico del neoreali- potrebbe essere cannibale’. vato della fine della guerra. spedale. A si- È un viaggio che mi rende fe-
smo, ha iniziato a decadere. Nessuno rise. Mi diede la mia Poi ci fu il boom. nistra, in una lice. Mi limito a questo. Oppu-
n PORDENO- Ricorda la guerra? prima Coca. Un periodo felice. ‘Siamo ric- foto degli anni re notti intere con la mastur-
NE LEGGE: Mi ricordo il 25 chi, ci sono le 70 Ansa/LaPresse bazione dello zapping.
PREMIATO aprile 1945, con Vespe, si va in O scrive.
SOYINKA papà a Nervi: la vacanza’. Ma già Penisola; ma direi di andare a Nasco con la certezza di sa-
Va a Wole città aveva odore allora il Paese e- Pechino, Londra, nella fore- perlo fare, ho cominciato cu-
Soyinka, già di mare, c’erano i ra pieno di ce- sta amazzonica per trucidare rando “La domenica di un po-
Premio No- cormorani che mento, di avidi- o salvare gli indios. Qui ci vor- veretto” (di Fantozzi)
bel, il ricono- ora non si vedo- tà, di consumi- rebbe un cambiamento. Ora Un nero sull’Europeo. Rizzoli disse:
scimento del-
la Fondazione
no più. Papà dis-
se: ‘Stamane non Giovani e malinconia smo, con l’a t t i-
tudine a truffare
c’è presunzione, si scrive ma
non si legge, siamo a terra. Ma
gigantesco
mi chiamò:
‘Facciamone un libro’. Ne
vendemmo milioni; seguì il
si va a scuola. Poi come è ancora sono fasi; e lo zero assoluto nel film. Si cercava il protagoni-
Prima tutti stavano sulla
Pordenone ‘C’mon
Legge “La vi dico perché’. nel Sud, la volga- dopoguerra ha partorito una boy!’. Mio sta. Mi piacevano Pozzetto o
storia in un U n a m o t o c a r- rità, la mafia. grande rinascita. Tutto è pos- Tognazzi, ma non potevano.
romanzo”,
per “aver sa-
rozzetta tedesca
girava nel silen-
soglia della povertà. Ora Eredità.
Non mi stupisce
sibile. Ho pochi anni buoni
davanti. Però mi piacerebbe
padre, che
aveva una
Il commenda disse: ‘Fallo te’.
Non nasco con la vocazione
puto raccon-
tare il sostra-
zio assordante
con sopra due preferiscono sembrare che oggi i giova-
ni siano malin-
fare capolino nel 36.000 d.C.:
sono sicuro che non ci saran-
cultura
sovrumana:
da comico; volevo scrivere, mi
sono trovato imprigionato nel
to mitico del-
la realtà afri-
soldati-bambini
disperati, fuori felici più che esserlo conici. Prima,
tutti stavano
no guerre, differenze, religio-
ni. Forse allora avremo
‘Non ti
avvicinare,
successo. Ora che sono vec-
chio scrivo a man bassa.
cana con la dalla ritirata. Si sulla soglia della un’immagine del Creatore. forse è Si è sentito 'intrappolato' da
coscienza sentì una scarica povertà. Ora Dio?
cannibale’ Fantozzi?
di un autore di mitra. Passa preferiscono Il Direttore Generale Signor È come se a Chaplin avessero
profonda- un’ora. Scendiamo in strada. Il clima tra la gente? sembrar felici più che esserlo Creatore che non si manife- FINE DELLA chiesto se odiava Charlot. Ho
mente im- Il babbo sorride, poi: ‘Ragaz- Uno spettacolo: carri armati e questo è grave. Esibiscono sta. La gente si rifugia in Padre GUERRA vissuto Fantozzi come una
merso nella zi, è finita la guerra!’. In quel con donne-soldato strafighe culi, veline, auto; i calciatori Pio, che diventa più impor- possibilità per vivere; mi ral-
cultura euro- momento la sua generazione che lanciavano calze e biro… sono invidiati, gli attori di tea- tante; mio fratello, scienziato, legra il fatto che io sia cono-
pea novecen- ha realizzato che stava viven- L’ingegnere Pisano, che ora a- tro sono merde, quelli di cine- dice che l’universo morirà tra sciuto per lui. Fantozzi è quel-
tesca” do il momento più importan- vrebbe 160 anni, disse: ‘Quel- ma la terza linea. E i ragazzi si 440 milioni di anni. Che senso lo per il quale sopravviverò.
te; tutti si chiamavano, si ab- lo di piazza Venezia, buona- accapigliano per andare a Ibi- ha parlare di Dio? Nel 2089 si chiederà: ‘Perché
bracciava anche chi si stava nima, come caz... ha potuto za, fanno la coda per esser cac- Il cinema oggi? si dice fantozziano?’. Uno stu-
sulle palle. Il carnevale di Rio dichiarare guerra a questi?’. E ciati al Billionaire. Diceva Monicelli: ‘I culi sono dente dirà: ‘C’era uno che a-
è una presa per il culo, a con- lui: ‘Non lo so, forse non aveva Che fare? più importanti, gli attori più veva inventato un personag-
fronto. la De Agostini a casa; avesse Il destino va modificato. Si colti, ma si fanno sempre sto- gio...’.
E si scopriva l’America. aperto la voce Usa...’. Erano può cercare di migliorare la riette d’amore che non dicono © RIPRODUZIONE RISERVATA
Mercoledì 5 Luglio 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO |
Blues, addio a Rudy Rotta
Il chitarrista è morto a 66 anni.
La sua carriera musicale è ricca di
collaborazioni con Brian Auger, John
Mayall, Robben Ford e Peter Green
L’EPISODIO Preso da insolito coraggio, il ragioniere va a votare e si rinchiude nel seggio
Il presidente: “Che sta facendo?” “Sto votando”, che equivale a un liberatorio “sto cacando”
La vera “cagata pazzesca”
fu lo sciacquone in cabina
» FABRIZIO D’ESPOSITO
L
a Seconda Repub-
blica del ragionier
Ugo Fantozzi. Si-
curamente, e per
fortuna, il Paradi-
so che ha accolto Paolo Vil-
laggio non sarà mai come il
grottesco Cielo dell’aldilà
fantozziano. Era il 1996, in
Fantozzi il ritorno.
Il ragioniere muore e fa su
e giù dal Paradiso. La prima
volta incontra un angelo di
nome Massimo D’Al e ma .
Silvio Berlusconi ha promes-
so un milione di posti in Pa-
radiso ma Fantozzi arriva
per ultimo e gli chiudono i
cancelli in faccia, tanto per
cambiare. Appare l’angelo
coi baffi che gli indica i nuovi
spazi dell’Ulivo (ah, potenza
della cronaca di oggi). In no-
me dell’articolo 8 che preve-
de l’inciucione, Fantozzi tor-
na sulla terra, poi risale in Pa-
radiso e stavolta trova Berlu-
sconi, incaricato dalle “sini-
stre” di fare la vigilanza. “Si è
ridotto a fare la maschera”,
obietta il ragioniere. L’allora
Cavaliere, oggi ex per via del-
la condanna per frode fisca-
le, risponde: “Ho i miei santi
in paradiso”.
Una maschera immortale,
Fantozzi, che rinfaccia
all’uomo del cerone in poli-
IL RICORDO UMBERTO PIZZI Il fotografo: “Il nostro era amore-odio: non sopportava che lo beccassi sempre in giro”
“Ha vinto lui: immortalerò il suo funerale”
» ALESSIA GROSSI
“E
ra uno dei miei sog-
getti preferiti. Tra
di noi si era instau-
rato una sorta di amore-odio.
Ma ci volevamo bene. È dal
funerale di Ugo Tognazzi che
mi chiedeva di andare a fare le
foto anche al suo”.
A RACCONTARE del suo “ami-
Era co”Paolo Villaggio è Umberto
mondano, Pizzi, fotografo delle star, che
ma anche ricorda di averlo conosciuto
godereccio. “a Londra, nel 1968. Io girova-
Mangiava gavo per il mio mondo, in un
da fare ristorante vegetariano, a
Hampstead, e lì ho incontrato
paura. Villaggio. Era con un signore
Ma è che si chiamava Fantucci ed e-
sempre ra un incaricato della Rizzoli
piaciuto per la promozione del suo pri-
alle donne mo libro”. Da lì è nata la loro
amicizia. “Quando sono ritor-
nato in Italia, me lo trovavo
quasi sempre tra i piedi”, spie-
ga Pizzi. “Non era particolar-
mente simpatico, ma tra di noi
Donnarumma, ok Milan
Vicino l’accordo per un contratto
di 5 anni a 6 milioni di euro a stagione
Probabile l’approdo in rossonero
anche del fratello, anche lui portiere
tica di essere una maschera
come quelle delle sale cine-
matografiche. Grandioso.
Così suona ancora più ma-
gnificamente ridicolo il so-
lenne cordoglio dello stesso
Berlusconi, pubblicato ieri
in prima pagina sul quotidia-
no di famiglia, Il Giornale. Si
legge: “Hai messo alla berli-
na per esempio la Corazzata
Potemkin, un film simbolo
dell’ideologia comunista, e
soprattutto i tanti conformi-
sti che facevano finta di ap-
prezzarlo, proprio quando
l’egemonia culturale della si-
nistra era assoluta, e ti sareb-
be stato più facile accodarti
in silenzio”. “Fantozzi subisce ancora” La scena di Villaggio chiuso nella cabina elettorale
SOLO L’EX Cavaliere poteva
paragonare la celebre scena
della Corazzata Kotiomkin
(così nel film, Il secondo tra-
gico Fantozzidiretto da un al- Fantozzi
tro genio, Luciano Salce) de- è stato
finita una “cagata pazzesca” prima
al macabro Libro nero del co- fascista,
m un is mo edito dalla sua quindi
Mondadori. In realtà il fan- democri-
tozzismo fu l’esatto contra-
rio di Paolo Villaggio, uomo stiano
di sinistra e libertario. Sem- Infine
mai il travet piccolo borghese berlusco-
Fantozzi è l’incarnazione e- niano
strema e sfigata dell’italiano tendente
medio che vota per il proprio all’inciucio
tornaconto personale. Ergo
Fantozzi è stato prima fasci-
si è instaurato un amore-o-
dio”. Il motivo? “Non mi sop-
portava perché io lo pizzicavo
nelle situazioni più improba-
bili, lo fotografavo con tutte”,
svela il fotografo di Zagarolo.
“Una volta l’ho beccato anche
con la moglie di un suo ami-
co”, dice sorridendo Umberto
Pizzi che aggiunge: “Erano in
un locale molto di moda, il
‘Bella Blu”, di Marina Ripa di
Meana’. Ma in realtà l’ho fo-
tografato davvero con molte
donne, perché lui era circon-
dato da tante donne. Piaceva,
nonostante fosse piccolino,
ma era piacevole. Poi dopo è
ingrassato. Ma a quei tempi a-
veva un certo fascino”, ricor- “Bella blu”
da Pizzi, che sottolinea: “Par- Paolo Villag-
tecipava a tutte le feste, era o- gio nel locale
vunque, i locali se li faceva tut- di Marina Ripa
ti, era molto mondano e liber- di Meana con
tino”. Il ricordo del fotografo è lei e Alba
nitido e netto: “Fino a che non Parietti Foto di
si è dovuto servire della sedia Umberto Pizzi
a rotelle, ha fatto questa vita,
era un tipo molto godereccio.
sta (il dimenticato Quando
c’era lui caro lei, poi ribattez-
zato Fantozzi contro Fantoz-
zi). Indi democristiano. Infi-
ne berlusconiano tendente
all’inciucio, che sia “Dalemo-
ni” come negli anni Novanta
oppure renzusconiano in
questi tempi del Nazareno
perpetuo.
Per la precisione, il ragio-
niere vessato e umiliato fi-
nanche nel nome, Fantocci al
posto di Fantozzi, l’errore
più gettonato, è stato un an-
dreottiano con pulsioni fa-
sciste o qualunquiste. Come
in un’altra scena famosa, in
Fantozzi subisce ancora del
Amava mangiare, mangiava
in una maniera che metteva
paura. Forse proprio per que-
sto piaceva – rivela Pizzi –
perché anche personalmente
rappresentava l’italiano. Lui
era l’essenza dell’i ta l i an o :
mangione, godereccio, don-
naiolo. Racchiudeva in sé tutti
i vizi”.
SECONDO TEMPO
Umbria jazz, sì alla legge
La Camera ha approvato la legge per
il sostegno e la valorizzazione del
Festival Umbria Jazz che prevede un
contributo di 1 milione di euro l’anno
1983. Il ragioniere si chiude
in casa due giorni e due notti
per sorbirsi ogni trasmissio-
ne elettorale prima del voto
alle Politiche. Alla moglie
che gli porta da mangiare, ri-
batte: “Se io sbaglio voto si-
gnifica che non mangiamo
per dieci anni”. È l’immagine
folgorante dell’elettore ser-
vile e mediocre che votava
Andreotti, icona grigia della
gestione del potere. Fantozzi
non si perde una parola di
Pannella, De Mita, Pietro
Longo, Capanna, Lama, Spa-
dolini, Craxi, Almirante, Ber-
linguer, Andreotti. Stordito
dai comizi tv, ha le allucina-
Esattamente come sullo
schermo, eccetto che per la
sfortuna. Villaggio, infatti, a
differenza di Fantozzi è sem-
pre stato “fortunato – spiega
l’amico fotografo –: ha vissuto
una bella vita, arrivando fino a
84 anni”.
“L’unica cosa che mi secca-
va – ricorda ancora Pizzi – è
che dalla morte di Ugo To-
gnazzi che iniziò con la tirite-
ra: ‘Dimmi, tu ci vieni ai fune-
rali mia?’. Io gli rispondevo: ‘O
madonna mia, non mi rom-
pe’... non vado neanche al mio
probabilmente...’. Ma lui era
serio: continuò a chiedermelo
fino all’ultima volta in cui ci
siamo visti, ormai me lo dice-
va per abitudine, fino al ma-
trimonio di Cirino Pomicino,
dove venne sempre vestito
con questa tunica...”, ricorda.
Finché alla Festa del Cine-
ma di Roma, l’anno scorso,
quando ormai già non stava
molto bene e alla quale andò in
sedia a rotelle, i due neanche si
» 21
zioni e comincia a parlare con
loro. E sono proprio De Mita
e Andreotti a fare luce sulle
sue inclinazioni partitiche.
De Mita: “Fantozzi lei ha fat-
to un uso e un abuso della Dc,
lei è un dc-dipendente”. An-
dreotti: “Le assicuriamo un
peggioramento per i prossi-
mi cinque anni. Le mie sono
promesse da marinaio”. Fan-
tozzi: “E io ci cado sempre”.
Preso da insolito coraggio
(come quando sale sul palco e
si becca i 92 minuti di applau-
si per la “cagata pazzesca”),
Fantozzi va a votare con mo-
glie e figlia e si rinchiude nel-
la cabina numero uno. Non e-
sce più. Il presidente si alza e
va a bussare. “Che sta facen-
do?”. “Sto votando”, che e-
quivale a un liberatorio “sto
cacando”perché subito dopo
si sente lo sciacquone tirare.
Uno sberleffo volgare e po-
pulista, si direbbe oggi. In
fondo, la Dc tenne a bada la
pancia di destra del Paese, di
nuovo libera e senza argini
col berlusconismo sia an-
dreottiano sia leghista. Non a
caso, durante le allucinazioni
da tribuna elettorale, Fan-
tozzi chiama “sire” Andreot-
ti. Lo stesso titolo rivendica-
to ieri da B. sul Giornale. “Si-
re, pietà”gli disse Villaggio u-
na volta. Appunto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
incrociarono.
“Lo vidi così, sulla sedia e
non mi sono più voluto avvi-
cinare perché non volevo fo-
tografarlo così”, confessa e-
mozionato Pizzi. “Lui per me
era uno dei soggetti preferiti,
ma non così”.
SE DEVE RICORDARNE la pa-
sta, il fotografo ne è convinto:
“Villaggio non era una perso-
na facile, andava molto a sim-
patia. Di solito se trovava
qualcuno con una personalità
più forte della sua, allora mol-
lava. Anche se – continua – lui
non aveva una personalità
molto dura. Era naturale, non
aveva niente di studiato o co-
struito. Aveva avuto una gros-
sa fortuna che in parte ha an-
che dilapidato”.
Ma ciò che a Pizzi oggi pesa
di più è che l’amico ha voluto
avere l’ultima parola: “Oggi
mi tocca andare al suo fune-
rale”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
22 » SECONDO TEMPO | IL FATTO QUOTIDIANO | Mercoledì 5 Luglio 2017

Libri

IL ROMANZO Una donna siciliana e la sua passione per un rapinatore polacco D. C. (DOPO CHRISTIE)
che vive per strada (in compagnia del vino) ma che le ha dato un figlio
Un neonato sepolto:

N atroce rompicapo
» GIOVANNI PACCHIANO

ella produzione della narra-

tiva italiana di oggi Veronica per quattro mamme
Tomassini risulta un’ano-
malia. Per il fatto che, men- » FABRIZIO D’ESPOSITO
tre buona parte dei suoi col-

M
leghi si è buttata su gialli, amme distrutte dai segreti del
thriller, horror e simili, in- passato. Mamme divorate dal
flazionando il mercato di ro- dolore. Mamme egocentriche.
baccia e spingendoci a rileg- Mamme che indagano. Mamme, mam-
gere di corsa per l’ennesima me, mamme. Sono quattro donne le pro-
volta a mo’ di antidoto l’im- tagoniste dell’ultimo giallo di Fiona Bar-
menso Ed McBain, lei per- ton, giornalista inglese reduce dal grande
segue un suo ostinato pe- successo internazionale
trarchismo di ritorno, tena- della Vedova. Stavolta il
ce nel ricanto dell’ossessio- titolo è Il bambinoperché
ne d’amore, tema incorrut- da un quartiere periferi-
La scrittrice tibile del genere umano. co di Londra, in via di ab-
La siracusana battimento e ricostruzio-
Veronica OSSESSIONE che trascorre ne, affiorano le ossa di un
Tomassini dall’asciuttezza cechoviana neonato. Una scena ag-
di Christiane deve morire ghiacciante. Il metodo
(Gaffi, pp. 170, 13,50 euro) al della Barton è tipico del

Petrarca si ritrova
Il libro turgore affannoso ed effusi- giallo psicologico. La sto- l Il
vo del Dostoevskji di Povera ria è raccontata in prima bambino
gente nel recente, bellissimo persona dai vari perso- Fiona Barton
L’altro addio (Marsilio, pp. naggi. Questioni di punta Pagine: 426

anche nell’amore
206, 17 euro). Petrarchismo di vista. Ciascuno con la Prezzo:
deviato perché rivolto verso sua verità. 19,50e
un uomo collocato ai margi- Editore:
ni della società, etilista che LA PRIMA DONNA a par- Einaudi
dorme all’aperto, mendi- lare è Emma, invisibile

per l’ultimo reietto

cante di strada. Un perdente
segnato dal destino e infine
l L’altro rassegnato. Proprio perciò è
addio petrarchismo mirabilmente
Veronica originale, mescolato l’im-
Tomassini pulso amoroso al lamento di
Pagine: 206 donna dolente che ha impa-
Prezzo: 17e rato “a covare il senso del
Editore: lutto” e a compiacersene:
Marsilio presa, amata e poi abbando-
nata con un figlio ma tena-
cemente legata alla figura
dell’amato. Misiek (così lei
lo chiama col vezzeggiativo,
“orsacchiotto”), figlio di un
veterocomunista “ubriaco e
vinto”, arriva dalla Polonia
L’osses- dove, uomo di vita e crimi-
sione Nel- nale a soli vent’anni (“i soldi
la mente gli sfuggivano dalle mani”),
di lei che è entrato in un giro di scas-
racconta sinatori professionisti ma si
è deciso a lasciare il paese:
il tempo con una vita fatta di colpi che
si cancel- gli fruttano quattrini e di
la, diventa contrabbando di merci co-
eternità mincia a tirare cattiva aria
per lui. Arriva a Siracusa, in
Sicilia, convinto che sia la
terra del Padrino. È ancora
“bello e crudele”, ma fa pre-
sto a diventare un uomo di
strada e un accattone.
Incontra “l’italiana”,
“bianca, esile, chiara di oc-
chi, non nera, magari avvol-
ta da una mantella scura get-
tata sulle spalle curve e chiu-
sa nell’indolenza e nel so-
spetto”. È l’epoca del loro a-
more, si sposano, fanno un
figlio, poi, dopo un breve
tempo sereno, lui molla tut-
to e si ributta per strada. So-
no passati dieci anni dal suo
arrivo in Italia; torna per
qualche mese in Polonia, af-
foga nell’alcol, ritorna a Si-
racusa per vivere ancora in
strada, però lei caparbia non
allenta i contatti. Lui trova
lavoro in un albergo in A-
bruzzo ma eccolo di nuovo a
bere.
PUNTA SU MILANO, come se
la grande città potesse offri-
re possibilità diverse: incon-
tra solo la miseria, dure notti
nelle stazioni insieme ad al-
tri relitti come lui, lunghe fi-
le alla mensa dei frati o alla
Caritas. È una vita d’inferno;
si ammala di tubercolosi, lo
ricoverano a Sondalo, in sa-
natorio, tbc livello 10, dalla
finestra i monti dello Stelvio
gli fanno immaginare un’al-
tra vita che forse non sarà
mai la sua. Lo salvano per un
pelo. Lei, pervicace, non lo
abbandona, gli telefona, gli
manda ogni settimana una
ricarica, gli è vicina. Ah, l’a-
more. La storia finisce qui, in
sospensione. Ma è in so-
spensione tutto il romanzo,
che mescola e confonde,
creando suspense (e catarti-
ca angoscia) nel lettore, le
diverse viae crucis della vita
di Misiek: nella mente di lei
che racconta il tempo si can-
cella, diventa eternità come
l’amore infinito che la pos-
siede. E ne esce alta poesia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
compilatrice di biografie
di vip che diventano best seller. Emma
non è madre ma la sua vita precipita in un
abisso di depressione e ansia dopo aver
letto la notizia delle ossa rinvenute nel
cantiere. Lei, un tempo, abitava lì. Poi c’è
Kate, matura mamma giornalista sotto
pressione al posto di lavoro: nelle reda-
zioni inglesi avanza lo schiavismo da e-
dizioni online e i vecchi cronisti sono a
rischio. A complicare la trama è la voce di
Angela: negli anni settanta fu al centro di
un clamoroso caso di cronaca. La sua fi-
glioletta Alice, appena nata, fu rapita dalla
culletta in ospedale. Mai ritrovata. Infine,
Jude, la mamma instabile ed egoista di
Emma, che cacciò di casa la figlia adole-
scente perché metteva a rischio la sua re-
lazione dell’epoca, con l’ambiguo Will.
Cosa lega, dunque, Emma ad Angela? Chi
è quel bambino partorito e sepolto? An-
cora una volta, Barton, guida con sapiente
ritmo il lettore al colpo di scena finale. Ma
con un po’ di attenzione, già a metà libro,
c’è l’indizio risolutore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

XX SECOLO Racconti di povertà e famiglia INTROSPEZIONE Chi è il tuo vero nemico? MEMORIA Ilaria Alpi, delitto senza colpevoli

Quando a migrare erano Il disagio dei Neet si fa noir Il dolore di una madre
gli emiliani (a Milano) Storia di un autosabotaggio che non si arrende ancora
» NANNI DELBECCHI » VIRGINIA DELLA SALA » ELISABETTA REGUITTI

TUTTE le partenze dettate dalla speranza di un
mondo migliore si assomigliano, ma ognuna rac-
conta una storia diversa, la propria. Quella da cui
prende le mosse Andrea Munari nel suo romanzo
d’esordio, Una vita soltanto, è il centro di una saga
familiare che abbraccia tre generazioni del secolo
che ci siamo lasciati alle spalle, e si apre quando
Milano era la terra promessa non solo per tanti
braccianti del Mezzogiorno d’Italia, ma anche per i
contadini più poveri della futura Padania Felix.
Germa nasce in un minuscolo villaggio della cam-
pagna reggiana; corre l’anno 1921 e il lavoro nei
campi non sempre è sufficiente a sfamare una fa-
miglia numerosa. Mentre il paese, riemerso a fatica
dalla grande guerra, si consegna al fascismo, Ger-
ma scopre la libertà e la follia dell’amore. Sposa Er-
mete, mette al mondo la primogenita Edda, poi tutti
e tre decidono di cercare una nuova vita nel capo-
luogo lombardo. Il primo impiego sarà in un negozio
di frutta e verdura in via della Spiga, là dove mezzo
secolo dopo sorgerà il triangolo della moda, il cuore
con così poco cuore della “Milano da bere”. Con do-
cumentata dedizione, Munari accosta i destini in-
dividuali alla storia di tutti: non si è mai profughi so-
lo dello spazio, ma soprattutto del tempo; ed è solo
così che si riesce a raggiungere il proprio destino.
ANGOSCIANTE da smorzare il fiato, come può
esserlo immaginare di vivere rinchiusi per anni in
una stanza, isolati dal mondo. Cupo, come l’umore
di chi sceglie il rifiuto, l’astrazione, la ribellione. Fre-
sco, perché sceglie protagonisti della generazione
dei Neet (not in education, employment or trai-
ning): Gaia, una diciassettenne hacker che sogna
di capovolgere l’ordine delle cose e di essere osan-
l Una vita nata per questo. Gregorio, un giovane informatico
soltanto che potrebbe spiccare il volo per il Mit di Boston ma
Andrea viene soffocato dai limiti e dalle personalità irri-
Munari solte dei suoi genitori. Nero, perché ovviamente i
Pagine: 336 due si incontrano, giustamente si attraggono ma
Prezzo: 16e sfortunatamente scoprono risvolti delle loro esi-
Editore: stenze che non avrebbero voluto conoscere. Amo-
Cairo ri saffici e rimpianti, squilibri familiari, alcolismo,
delitti. Ci sono mostri veri in questo libro, interiori
come le paranoie e le paure (prima di tutte quella di
non essere importanti per nessuno), esterni come
i segreti che se ne stanno rintanati sotto al tappeto,
pronti a venir fuori al primo soffio di vento. E poi ci
sono i nemici: da tutti si può fuggire, tutti si pos-
sono affrontare. Si può a volte anche credere di a-
ver vinto, come sul passato. Eppure, uno solo ti in-
chioda e ti uccide. Da uno solo non puoi fuggire: te
stesso.
LUCIANA Alpi, madre di Ilaria, resiste come può al
dolore, alla rabbia alla disperazione per non sapere
chi e perché oltre ventitré anni fa ha ucciso la figlia
Ilaria giornalista del Tg3. Carte alla mano questa
donna punta il dito contro gli apparati dello Stato
che proseguono il lavoro di occultamento della ve-
rità. Luciana Alpi lo fa con il libro “Esecuzione con
depistaggi di Stato” di Kaos Edizioni che compren-
lIl tuo de la cronologia dei principali accadimenti, la ras- lEsecuzione
nemico segna stampa ma soprattutto la recente sentenza con
Michele di assoluzione per l’unico indagato, Omar Hassan depistaggi
Vaccari Hashi, fatto inizialmente passare per membro di di Stato
Pagine: 300 un commando armato e autore del delitto di Ilaria e Luciana Alpi
Prezzo: 18,5e del collega, l’operatore Miran Hrovatin. “A futura Pagine: 320
Editore: memoria” scrive Luciana mantenendo sempre lo Prezzo: 17e
Frassinelli sguardo dritto negli occhi di quanti - in particolare Editore:
della politica - hanno sempre celato ciò che è real- Kaos
mente accaduto. “Vigilerò contro ogni altro ten-
tativo di occultamento” scrive l’autrice del nuovo
libro – dedicato a Giorgio Alpi morto sette anni fa –
e che di fatto rappresenta il proseguimento del pre-
cedente, dal titolo “L’Esecuzione”, nel quale sono
illustrati i moventi più probabili del duplice assas-
sinio, da ricercarsi nei traffici di armi, di rifiuti tos-
sici e mala-cooperazione su cui stavano lavorando
i due professionisti.
Mercoledì 5 Luglio 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO |
Arte & Fumetti
MILANO Appena inaugurata al Pac una mostra di artisti contemporanei del continente
a sud del mondo: scultura, fotografia e pittura per raccontare una storia diversa
S
» LAURA CHERUBINI
i propone di saper “racconta-
re” uno dei continenti più
complessi del pianeta la mo-
stra Africa. Raccontare un
mondo appena aperta al PAC
di Milano e curata da Adelina
von Furstenberg, e, per la se-
zione video e performance,
da Ginevra Bria. In bilico tra
radici identitarie africane e
Ricarica confronto con le culture oc-
cidentali, tra le difficili eredi-
tà del post-colonialismo e il
dolente tema delle migrazio-
ni, la mostra affida agli artisti
la narrazione delle questioni
economiche, religiose e poli-
tiche. I 33 artisti usano dise-
gno, pittura, scultura, instal-
lazione, fotografia, perfor-
n ROMA mance, video, parlano del
PLANETA- corpo, della storia, della tra-
RIO dizione, del mito, delle cultu-
Da oggi, a re dei diversi paesi da cui ar-
Roma, presso rivano, all’interno delle quali
l’Ex Dogana, però le curatrici rintracciano
sarà possibile i segni di pensieri, sentimenti
viaggiare tra ed emozioni universali.
le stelle in un
planetario di- L’AFRICA OGGI è un laborato-
gitale che rio artistico di grande vitalità.
raccoglierà il Adelina von Furstenberg cita
testimone un’analisi dell’Economist del
della divulga- 2013 che notava come sei fra le
zione astro- dieci economie più dinami-
nomica, in at- che del mondo si collocassero
tesa della ria- a sud del Sahara. Questo an-
pertura del che se non sono certo risolti i
Planetario problemi della povertà, della
dell’Eur. Il fame e della corruzione. Ma
teatro astro- l’Africa non è solo questo, e la
nomico, con mostra intende dimostrarlo:
una cupola di “L’arte africana rappresenta
12 metri di la fierezza delle diverse co-
diametro, ha munità e dei paesi di questo
5 proiettori e continente, con le sue scuole
un sistema d’arte, i festival, le biennali ed
surround. Gli è presente nelle più importan-
spettatori ti manifestazioni artistiche in
potranno am- tutto il mondo”scrive Adelina
mirare una von Furstenberg che aggiun-
perfetta ge “negli anni Ottanta l’arte e-
proiezione ra divenuta un mezzo della
del cielo stel- coscienza politica per risolve-
lato e attra- re i problemi legati all’indi-
versarlo per pendenza, mentre in tempi
viaggiare più recenti sono emerse que-
stioni come la sopravvivenza
IL FUMETTO Boris Battaglia analizza l’opera di Hugo Pratt che compie 50 anni
Corto Maltese, il giorno in cui la letteratura
disegnata è diventata un altro universo
» STEFANO FELTRI
A
un certo punto, Hugo
Pratt è diventato un
venerato maestro e
Corto Maltese un’icona pop
da magliette, tazze, cartoni a-
nimati. I lettori ci sono, tanto
che ora escono nuove avven-
ture con autori diversi, ma il
dibattito sull’arte di Pratt è
stato oscurato dalla celebrità.
Ed è un peccato, perché è in-
teressante almeno quanto i
fumetti stessi. Lo dimostra un
libro piccolo e denso che Bo-
ris Battaglia ha dedicato a
Corto Maltese: Corto - Sulle
rotte del disincanto prattiano
(Armillaria). Che è il modo
giusto di celebrare i 50 anni
dall’uscita, nel 1967, di Una ballata stampato da Rizzoli in un formato gi-
del mare salato, la prima lunga av- gante, quello delle tavole originali e
ventura di Corto Maltese che secon- in bianco e nero (59 euro). Boris Bat-
do qualcuno è anche il primo graphic taglia è uno dei pochi critici del fu-
novel italiano. E che ora viene ri- metto in Italia, nel senso che non è
Religione, arte, mito:
non di sola miseria
vive l’Africa di oggi
“Bagdad City, 1992” L’opera dell’artista africano Romuald Hazoumé
dell’identità africana e il futu-
ro delle nuove generazioni”.
Tappe del processo che ha
portato alla ribalta negli ulti-
mi anni l’arte africana sono
nel 1966 il discorso del mini-
stro della Cultura francese
André Malraux che rivolge un
appello affinché venga rico-
nosciuto all’arte africana lo
statuto di “grande arte, para-
gonabile all’arte greca e all’ar-
te romana”; la mostra Les Ma-
giciens de la Terre del 1989 a
Parigi; Dialogues de Paix del
1995 nel parco dell’Onu a Gi- Fino all’11
nevra dove partecipano gran- settem-
di artisti africani come Geor- bre Tren-
ges Adéagbo e Frédéric Bruly tatré arti-
Bouabré; l’esposizione itine- sti espon-
rante Africa Remix nel 2004.
Ginevra Bria parte dalla do- gono le
manda posta dallo studioso contrad-
keniano Mazrui: perché l’A- dizioni
frica viene considerata, si- moderne
multaneamente, il continente
più centrale al mondo e il più
periferico? È il paese delle
contraddizioni, ricco di risor-
se, ma flagellato da miserie e
soltanto un lettore di fumetti che
vuole condividere le sue letture (co-
me chi scrive), ma usa gli strumenti
della critica letteraria per spingere a
una lettura più consapevole.
Boris Battaglia smonta tutta la
vulgata che vuole Pratt come mae-
stro della “lettera-
tura disegnata”, de-
Il libro finizione prattiana
ma fuorviante.
l Una Corto Maltese non
ballata del è un romanzo per
mare salato immagini, una ver-
Hugo Pratt sione a matita e in-
Pagine: 192 chiostro di Steven-
Prezzo: 59e son o Defoe, capace
Editore: grazie a questa
Rizzoli stampella grafica di
arrivare a un pub-
blico ampio.
Tutt’altro. Corto Maltese è un fu-
metto che vuole essere proprio un
fumetto, cioè una formula narrativa
che vive di “figure geometriche le
cui relazioni spaziali con altre figure
SECONDO TEMPO
malattie. La varietà dei lavori
artistici è vitalissima. Per A-
déagbo l’artista è un filosofo,
si pone il problema della sto-
ria e della religione, nelle sue
complesse installazioni, a vol-
te disseminate anche nello
spazio urbano, fa interagire
oggetti reperiti sul posto,
sculture tradizionali del Be-
nin e sculture ispirate ai luo-
ghi in cui espone, ma commis-
sionate in Benin: opera un
confronto tra la cultura afri-
cana e la nostra, ma ricerca
l’armonia, non le dissonanze.
BRULY BOUABRÉ, sciamano e
capo del suo villaggio in Costa
d’Avorio e protagonista di una
memorabile doppia persona-
le con il nostro Alighiero
Boetti, vede gli esseri umani
come una sola grande fami-
glia, agisce attraverso il dise-
gno su piccoli cartoncini. No-
tevole è in questi due grandi
artisti precursori l’uso della
parola e della scrittura. Molto
importante in Africa è la foto-
grafia, con Malick Sidibé e Se-
ydou Keita (ambedue del Ma-
li). Il pittore Chéri Samba
(Congo) sembra operare una
fusione tra due linguaggi ica-
stici, la pubblicità e il fumetto,
indagando la vita quotidiana e
le memorie della società. L’ar-
tista inglese di origine africa-
na Yinka Shonibare lavora
sull’incrocio tra culture fino a
realizzare un ciclo fotografico
ispirato alla storia di Dorian
Gray.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
l Corto
Boris Battaglia
Pagine: 200
Prezzo: 12e
Editore: Armillaria
geometriche sono rappresentante
nel sistema di riferimento cartesia-
no costituito dalla tavola”. Un siste-
ma che, essendo autosufficiente,
non ha bisogno di coordinate ester-
ne, può auto-giustificarsi, espan-
dersi o collassare, applicare leggi
della fisica diverse, a cominciare da
quelle del tempo. Corto Maltese è un
fumetto non lineare, passato e futu-
ro sono solo appendici di un eterno
presente alle cui esigenze si adegua-
no, deformandosi. È l’occhio del let-
tore che si muove sulla tavola a ge-
nerare il flusso degli eventi. E lui,
Corto, l’avventuriero mosso soltan-
to da “desiderio di essere inutile”,
protagonista seriale che rivendica il
diritto di non avere una storia da rac-
contare, è un Odisseo mosso soltan-
to dal desiderio del ritorno ma senza
una Itaca da raggiungere. Nel fu-
metto è possibile anche questo,
viaggiare senza partire, o arrivare
senza essersi mai mossi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
» 23
AROUND
• Kenny Dunkan. Fetish!
Spazio Nuovo (Villa Medici),
Roma, Da oggi fino al 25 luglio
IL TRASFORMATORE, Kenny
Dunkan (Guadalupa, 1988) -
borsista dell’Accademia di Fran-
cia a Roma - investe lo spazio e-
sponendo le sue ricerche sul te-
ma del fetish. L’artista destrut-
tura l’oggetto ordinario dalla sua
funzione: siamo nel feticismo,
gli oggetti e i materiali procura-
no piacere e soddisfazione ses-
suale. Il suo approccio alla scul-
tura si affianca alla tecnica del
collage. Tramite una serie di in-
stallazioni, fotografie, ready-ma-
de e sculture, Kenny Dunkan ci
invita nel suo laboratorio di ri-
cerca in cui coesistono l’organi-
co e l’industriale, l’artigianato e
il design, il sacro e il profano.
• Federico II Stupor Mundi
Palazzo Ghislieri, Jesi. Da luglio
2017. Museo permanente
APRE a Jesi “Federico II Stupor
Mundi”, un nuovo museo, inte-
ramente multimediale, dedicato
a Federico II. Si trova nello stori-
co Palazzo Ghislieri, nella piazza
che nel 1194 diede i natali all’im-
peratore. Attraverso ricostruzio-
ni scenografiche e tridimensio-
nali, installazioni multimediali e
l’utilizzo di tecnologie come il vi-
deo mapping e il touch-screen,
si può intraprendere un vero e
proprio viaggio multisensoriale
alla scoperta di Federico II di
Svevia, che non fu solo un gran-
de politico e condottiero, ma un
personaggio di rara intelligenza,
un fine intellettuale e studioso
capace di anticipare i tempi.
• Carlo Mattioli (1911-1994)
Labirinto della Masone, Fonta-
nellato (Parma).
Fino al 24 settembre 2017
MODENESE di nascita ma par-
migiano d’adozione, Mattioli è
stato una delle figure più rile-
vanti nell’arte del Novecento.
Costituita da una sessantina di
opere, la mostra copre trent’an-
ni dell’opera del pittore: dagli in-
tensi Nudi alle materiche Nature
morte, dai rivisitati Cestini del
Caravaggio ai poetici Alberi e ai
personalissimi Ritratti.
A CURA DI CL. COL.
24 » ULTIMA PAGINA | IL FATTO QUOTIDIANO | Mercoledì 5 Luglio 2017

Dalla Prima SENATO LA CALENDARIZZAZIONE della legge sul TOUR DE FRANCE PETER SAGAN è stato squalificato dal

» MARCO TRAVAGLIO Testamento

e testamento biologico è slittata al 25 luglio.
L’associazione Luca Coscioni lancia una Gomitata in volata
e Tour de France. Lo ha annunciato la
direzione di gara della Grande Boucle. Il campione
campagna per sollecitare personalmente sul tema del mondo paga la scorrettezza che ha
biologico in aula a Cavendish
A nzi li rispetta come una
forza arrabbiata di centro,
non come un branco di baluba
solo il 25 luglio
ogni singolo parlamentare e con il suo tesoriere
Marco Cappato avverte: “La decisione dei
capigruppo al Senato di rimandare a fine mese la
Sagan squalificato
provocato la brutta caduta del britannico Mark
Cavendish nel corso dello sprint della quarta
tappa, poi vinta dal francese Arnaud Demare. Lo
eversivi e pericolosi. E com- (poi tutti in ferie) calendarizzazione, senza prevedere dunque un dalla Grande Boucle slovacco ha allargato il gomito nel corso della
pete con l’altro fronte che si è tempo congruo per l’approvazione prima della volata spingendo “Cannonball” verso le
appropriato dei temi della pausa estiva, non può che avere un unico obiettivo: transenne. In un primo momento la giuria aveva
protezione sociale regalati dai far saltare la legge anche per questa legislatura. penalizzato Sagan di 30’’ poi ci ha ripensato
progressisti alle nuove destre Sarà bene comprendere le responsabilità precise estromettendolo dalla corsa. Il campione non
protettive e protezioniste (al- di quanto sta accadendo, e farle il più possibile potrà gareggiare per prendere la sesta “maglia
tro che neoliberismo), fino conoscere all’opinione pubblica”. verde” (classifica a punti) consecutiva.
all’avvento di Sanders in Ame-
rica, di Corbyn in Gran Breta-
gna e di Mélenchon in Fran-
cia. Però rivendica con orgo-
glio un merito che nessun al-
tro leader del Pd, a parte Prodi,
può vantare: quello di aver ri-
nunciato nel 2013 alla comoda
poltrona di Palazzo Chigi per
non allearsi con B.. Cosa che
invece fece Letta e rifece Ren-
zi sotto le mentite spoglie del
Patto del Nazareno per le “ri-
forme”. Bersani aveva in men-
te un altro progetto: un gover-
no di minoranza Pd-Sel con
l’astensione del M5S, unico
vincitore delle elezioni. La
formula non poteva funziona-
re: sia perché i 5Stelle appena
arrivati erano ancora acerbi,
immaturi e incapaci di un di-
scorso politico pragmatico;
sia perché avevano gli stessi
voti del Pd e non potevano a-
vallare un governo già bell’e
pronto, con ministri e pro-
gramma preconfezionati, per
giunta guidato dal leader del
Pd. Bersani avrebbe dovuto
fare un passo indietro, optan-
do per un premier-ponte e in-
dipendente, dunque gradito o
non sgradito ai 5Stelle. I quali
avevano anche suggerito il
percorso: se il Pd avesse man-
dato al Quirinale il loro candi-
dato Stefano Rodotà, pezzo
pregiato della sinistra, poi
quello strano governo di cam-
biamento avrebbe potuto ve-
dere la luce. Le cose andarono
diversamente e sappiamo be-
ne per colpa di chi: non di Ber-
sani, ma di Giorgio Napolita-
no e dei poteri forti nazionali e
internazionali retrostanti,
che preferirono restaurare
l’Ancien Régime con la solita
sbobba delle larghe intese per
seguitare a comandare per in-
terposta persona. Bersani in-
fatti non porta rancori, come
un vecchio saggio che ne ha vi-
ste tante (rischiò la pelle per
un ictus di cui porta la cicatri-
ce sulla pelata). E torna su
quello schema per parlamen-
tarizzare l’ansia di cambia-
mento degli elettori di Grillo.
I grillini sono animali stra-
ni. Ma, malgrado la guerra
senza quartiere – mediatica,
politica e anche giudiziaria –
subita in questi anni, sono an-
cora in testa ai sondaggi. Se re-
sisteranno fino alle elezioni e
riceveranno l’incarico da
Mattarella, si ritroveranno in
mezzo allo stesso guado del
Bersani 2013: a un passo da
Palazzo Chigi, ma senza i nu-
meri per raggiungerlo. E do-
vranno chiedere aiuto alla
forza più vicina, o meno lon-
tana. Che non è la Lega di Sal-
vini, come blaterano i giorna-
loni. Ma l’eventuale lista di u-
na sinistra unita che parli il
linguaggio di Bersani. Stiamo
evocando una congiunzione
astrale complicatissima, ai li-
miti dell’impossibile, fondata
co m’è su due ossimori: un
M5S che scopre il pragmati-
smo, cioè la politica; e una si-
nistra che marcia compatta e
parla a una voce sola. Ma, per
auspicarla con tutte le forze,
basta pensare all’unica alter-
nativa: il governo Renzusco-
ni. Una cagata pazzesca.