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La genetica delle famiglie detentrici di potere

(Le oscure origini dei poteri forti dietro ai gesuiti)


di Riccardo Tristano Tuis

Dalla lettura del mio ultimo saggio intitolato Gesuiti si può comprende come dietro a
questo Ordine paramilitare cristiano si nascondano ancora una volta alcune delle famiglie
che hanno esercitato una fortissima influenza nel corso della storia, specie nel periodo
precedente alla nascita della Compagnia di Gesù avvenuta nel 1534. Questo saggio ha
diversi punti di contatto con la nostra precedente opera L’Aristocrazia nera e questo scritto
parlerà proprio della genetica di questa. Parleremo anche della genetica delle due più
importanti famiglie che hanno permesso ai gesuiti di venire ufficializzati nella Chiesa
tramite bolla papale e in brevissimo tempo avere la meglio su tutti gli altri ordini secolari
cristiani, alcuni dei quali controllati da altre ricche famiglie in competizione tra loro per il
dominio della Chiesa e dell’Europa. A tale riguardo iniziamo segnalando come ne
L’Aristocrazia nera abbiamo gà fatto notare:
quando sentiamo la parola “ariano” involontariamente la associamo all’ideale nazista
della razza bionda con occhi azzurri. In realtà il termine ariano, dal sanscrito ariyà,
“signore”, era un appellativo con cui i popoli iranici si chiamavano fra di loro ed era
riferito alla classe di comando, da qui termini quali sumerian (sumero) e aristocrazia
che impiegano la stessa radice ma la cosa peculiare è che tale classe di comando
presentasse capelli biondi o rossi e occhi azzurri.

Individui di genetica ariana, il cui termine più ortodosso sarebbe caucasoide1, sono stati
ritrovati tra le antiche mummie egizie e peruviane (Fig. 1), nelle élite sumere, fenicie e
persino nella Valle dell’Indo2. In Cina e Giappone e in altre aree geografiche asiatiche ci
sono autoctoni con occhi di questo colore ma questo non desta scalpore se pensiamo che
nell’antichità il caucasoide raggiunse quasi l’intero globo. In India, Sudamerica e in altre
aree geografiche poco conosciute alcune divinità sono state rappresentate allo stesso
modo, addirittura narrando di come queste avessero la barba e i capelli del colore del
sole3.

                                                                                                               
1
Nell’antropologia fisica classica sarebbero rappresentati perlopiù dai tipi fisici baltico, nordico e
alpino del gruppo caucasoide.
2
Nell’area settentrionale del Pakistan e nelle montagne dell’Hindukush, catena montuosa tra
questi e l’Afghanistan, troviamo migliaia di caucasoidi che hanno conservato gli occhi azzurri e un
naso aquilino, tra questi ci sono i Kalash, conosciuti anche come Kafiri.
3
Ad esempio la divinità azteca Quetzalcóatl si narra avesse le fattezze di un individuo dall’altezza
prominente, con la barba e capelli biondi, pelle bianca e occhi color blu smeraldo. Riguardo miti e
racconti in cui si tramanda che la divinità o la persona avesse i capelli del colore del sole o dorati
non significa necessariamente fosse bionda. Manuela Cardarelli, studiosa del fenomeno del
rutilismo, ci ha segnalato durante una nostra comunicazione privata la generalità di determinati
termini: l’altra curiosità riguarda l’uso, in inglese, dell’aggettivo golden. In italiano, quando diciamo che una
persona ha i capelli dorati, intendiamo dire che è bionda, invece ho notato che in inglese l’aggettivo golden si
riferisce proprio a una sfumatura di capelli rossi, probabilmente un rosso rame con sfumature più chiare. I capelli
Figura   1:   mummia   della   regina   Hatshepsut   (1507–1458   a.C),   quinto   faraone  
della   diciottesima   dinastia   d’Egitto,   la   dinastia   successiva   a   quella   dei   faraoni  
Hyksos4   che   ripristinò   l'unità   dello   Stato   dando   inizio   al   periodo   del   Nuovo  
Regno.   Nella   foto   a   colori   si   può   notare   come   i   capelli   della   regina   sono   rossi5  
come  lo  furono  quelli  di  altre  importanti  regine  di  tutte  le  monarchie  d’Europa.  

                                                                                                               
del poeta Rupert Brooke, ad esempio, vengono da alcuni descritti come golden, da altri come auburn. D’altronde
in inglese ‘pesce rosso’ si dice golden fish, e proprio di recente ho scoperto che esistono due specie di gatti selvatici
chiamati gatto dorato (uno asiatico e l’altro del Borneo), il cui pelo è appunto di un colore arancione bruciato. La
mia idea è anche nel passato (nell’antica Grecia e Roma) ci fosse quest’uso del termine dorato.
4
Gli Hyksos portarono nell’antico Egitto il culto di Seth (Saturno-Satana) e il caso vuole che in
questo paese si consideravano i rossi come discendenti di Seth e si attribuiva loro una maggiore
ferocia. Gli Hyksos sono stati associati da diversi ricercatori al gruppo nomade in seguito
conosciuto come Ebrei. Il caso vuole che in Italia e in altri paesi anticamente gli ebrei erano
descritti come persone con i capelli rossi (probabilmente in riferimento agli ebrei aschenaziti). Di
fatto se osserviamo la genetica di molti ebrei aschenaziti, tra cui la casata dei banchieri Rothschild,
vedremo come i capelli biondi o rossi sono presenti. Diversi storici non allineati al mainstream
sono arrivati alla conclusione che gli ebrei aschenaziti in realtà sono parte del popolo nomade
kazaro, la cui genetica caucasoide era dovuta alla zona di provenienza di questi situata nella vasta
area tra la Russia e l’Europa e che può essere sceso fino a raggiungere il Medioriente e l’Egitto e
durante la fine dell’VIII secolo e l’inizio del IX secolo parte dei Kazari si convertì al giudaismo.
5
Alcuni sostengono che il rosso dei capelli della regina sia dovuto semplicemente a un mero
processo ossidativo del pigmento dei capelli. Il dottor Joann Fletcher, consulente della British
Bioanthropology Foundation, ha presentato invece le sue ricerche ove Seti I, il padre di Ramses
II, aveva effettivamente i capelli rossi. Anche per la mummia del faraone Siptah, parente di
Ramses II, si è evidenziato la presenza di questa pigmentazione nella chioma. Uno studio sulle
radici dei capelli di Ramses II ha segnalato che i capelli del faraone erano originariamente rossi
mentre in un altro studio sono stati classificati come biondi.
Nell’area mesopotamica da cui in seguito si è propagato l’Islam troviamo sultani, scià,
agha e condottieri6 biondi e rossi (Fig. 2), addirittura si sospetta che lo stesso Maometto
avesse i capelli rossi, anche se al momento ciò su cui si è sicuri è che la moglie del profeta
dell’Islam, Aicha, avesse i capelli di questa pigmentazione7.

Figura   2:   dall’immagine   a   colori8   possiamo   osservare   come   molti   sultani   degli   ultimi   cinque   secoli  
furono  biondi  o  rossi.  Se  osserviamo  Sultan  Abdul  Asis  Khan  (1861-­‐1876)  e  Sultan  Abdul  Hamid  Khan  II  
(1876   1909)   possiamo   notare   come   sul   loro   petto   sia   presente   la   stella   a   otto   punte,   la   stessa   indossata  
dai  reali  europei.  Di  fatto  l’élite  mussulmana  è  da  secoli  connessa  all’aristocrazia  nera  che  ora  si  serve  
anche  della  massoneria  islamica  come  ponte  di  collegamento9.  Questo  legame  si  è  fatto  molto  stretto  e  

                                                                                                               
6
Il comandante della flotta ottomana Ariadeno Barbarossa, conosciuto anche come Haradin,
Kaireddin e Cair Heddin, l’emiro Abd-ar-Rahman I, l’emiro e califfo Abd-ar-Rahman III o il bey
e governatore Oruç Reis avevano i capelli e barba rossi. Il corpo di Tamerlano, il noto
condottiero e generale turco-mongolo fondatore dell’Impero timuride, si è scoperto avere
un’altezza inusuale e sul suo teschio essiccato è stata trovata una ciocca di capelli rossi.
7
Http://atlanteangardens.blogspot.it/2015/03/the-reason-why-prophet-muhammad-used.html
8
Si veda: http://almashriq.hiof.no/turkey/900/950/956/sultans/05.html.
9
In tempi recenti Cathy O’Brien ha denunciato come il governo ombra americano sia in affari
con i reali sauditi che operano di comune accordo nell’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale.
Durante l’amministrazione Obama lo stesso governo ombra americano ha portato al potere in
Egitto i Fratelli musulmani, dichiarati fuorilegge, in quanto paragonati ad un’organizzazione
terroristica, da alcuni Stati tra cui la Russia e la Siria. Barak Hussein Obama è sospettato essere un
fratello musulmano e alcune sue vecchie foto in cui è vestito con tuniche arabe o in compagnia
con alcuni esponenti di questa organizzazione accende ancor di più i sospetti su questo presidente
nato in Kenya, a quanto sembra su stessa sua ammissione e di sua moglie, nonostante abbia
presentato un certificato di nascita falso in cui si attesta che sia nato alle Hawaii (territorio degli
Stati Uniti). In un video Obama dichiarò, forse in un lapsus freudiano, di essere musulmano. Si
veda: http://ilcomplotto.altervista.org/obama-un-fake-falso-certificato-nascita/. Questa
deviato   dando   vita   anche   al   cosiddetto   terrorismo   islamico,   un   progetto   false   flag   concepito   dalle  
secolari  famiglie  che  hanno  il  controllo  di  tutte  e  tre  le  religioni  abramitiche.  

Le classi di comando di molti dei più grandi imperi e civiltà sparse tra Europa, Africa,
Asia e Americhe presentavano una genetica caucasoide e a tutt’oggi la cosa non è
cambiata se pensiamo che le casate reali europee (le cui origini sono eurasiatiche)10, tra
loro imparentate da secoli, hanno gli occhi chiari e i capelli tra il castano ramato fino al
rosso (Fig. 3). Persino quasi tutti i presidenti degli Stati Uniti d’America presentano questi
tratti, compreso l’attuale presidente Donald Trump la cui amministrazione è
pesantemente infiltrata di ebrei aschenaziti proprio come quelle dei suoi predecessori (Fig.
4).

Figura  3:  le  attuali  famiglie  reali  europee  presentano  il  tratto  degli  occhi  e  capelli  chiari.  All’interno  di  queste  sono  
presenti   anche   persone   con   occhi   e   capelli   più   scuri   e   ciò   è   dovuto   anche   alla   minor   selettività   della   scelta   del  
partner  da  parte  dei  regnanti  delle  ultime  generazioni11.  L’occhio  azzurro  o  i  capelli  rossi  ufficialmente  presentano  
un  gene  recessivo,  dunque  anche  le  persone  con  tratti  apparentemente  più  mediterranei  potrebbero  avere  almeno  
un  genitore  con  occhi  e  capelli  chiari.  Dall’immagine  si  può  notare  come  diversi  reali  hanno  esposto  sul  petto  la  stella  
a  otto  punte.      

                                                                                                               
correlazione tra presidenti americani (sia democratici che repubblicani) ed estremisti islamici
prosegue con Osama bin Laden e la famiglia Bush, in affari con il padre di Osama fin dagli anni
’60. Anche la controversa segretaria di Stato Hillary Clinton è stata criticata su questo scottante
tema in quanto ha come braccio destro e probabilmente come amante, Huma Abedin, figlia di
Zainul Abedin, un importante esponente dei Fratelli musulmani.
10
Attualmente in Europa abbiamo ancora 12 monarchie: Andorra, Belgio, Città del Vaticano,
Danimarca, Liechtenstein, Lussemburgo, Paesi Bassi, Monaco, Regno Unito, Spagna, Svezia e
Norvegia.
11
Alcuni sono scambiati per individui con capelli mori quando in realtà sono rossi ma la cui
tonalità è talmente scura da farle sembrare more senza una corretta luce d’esposizione. Per questo
motivo il pigmento dell’iride è una caratteristica più facile per riuscire ad individuare le persone
che hanno il gene dei capelli rossi.
 

Figura  4:  i  capelli  biondi  e  rossi  e  i  relativi  occhi  chiari  sono  stati  nel  passato  quanto  nel  presente  un    
segno   distintivo   delle   classi   di   comando   persino   tra   le   figure   di   facciata   dello   status   quo,   come   ad  
esempio  quella  dei  presidenti  americani,  il  cui  potere  è  subordinato  dalle  forze  e  interessi  che  li  hanno  
messi  a  svolgere  tale  funzione.  Di  fatto  quasi  tutti  i  presidenti  degli  Stati  Uniti  d’America  e  molte  delle  
figure  di  spicco  della  politica  statunitense  ed  europea  presentano  tali  tratti  genetici.  Stando  alla  ricerca  
genealogica   di   Bridge   Anne   Avignon   quasi   tutti   i   presidenti   americani   provengono   dalla   schiatta   dei  
Plantageneti,   nello   specifico   da   Re   Giovanni   d’Inghilterra,   un   re   dagli   occhi   azzurri   e   capelli   rossi12 .  
Giovanni  Plantageneto  promosse  una  politica  favorevole  agli  ebrei  proprio  come  accade  ai  nostri  tempi.      

Il concetto di razza ariana non nasce con il nazionalsocialismo hitleriano ma è molto più
antico e ha a che vedere con gli artefici della scalata al potere del nazismo in Germania13.
Alla cosiddetta purezza della razza erano sensibili non solo le secolari famiglie detentrici di
potere ma anche la Compagnia di Gesù. Di fatto le due famiglie principali dietro la nascita
dell’Ordine dei gesuiti, ossia i Borgia e i d’Este, presentavano entrambe una genetica
caucasoide, nello specifico esibiscono il ceppo più estremo, quello del rutilismo (Fig. 5).

                                                                                                               
12
Nella genealogia della Avignon sui presidenti degli Stati Uniti solo l’ottavo, Martin Van Buren,
non fu direttamente correlato alla linea “inglese” dell’aristocrazia nera ma sembra provenisse da
quella “olandese”, la linea femminile degli Orange-Nassau a tutt’oggi casa regnante dei Paesi
Bassi.
13
La cosmogonia e filosofia dei nazisti è stata mutuata dalle societa segrete legate all’aristocrazia
nera che propagandava attraverso queste concetti che dovevano riverberarsi su più ampi strati
della popolazione. I reali inglesi e le antiche famiglie residenti per lo più in Germania e Inghilterra
e trasferite negli Stati Uniti e Canada, nonché le famiglie dietro alla Chiesa, con in primis le casate
dei banchieri aschenaziti (anch’essi provenienti dall’area germanica), sostennero il nazismo finché
Hitler non cadde, come Napoleone, nella sindrome d’onnipotenza propria dei dittatori pensando
di poter spezzare le catene dei propri padroni.
 
 
Figura  5:  il  biondismo  o  il  rutilismo  con  i  relativi  occhi  chiari  sono  il  tratto  distintivo  
delle  più  importanti  famiglie  dell’aristocrazia  nera  eurasiatica  e  i  Borgia  e  i  d’Este  non  
fanno  eccezione.  

Il rutilismo è la caratteristica delle persone che presentano capelli rossi, biondo ramato o
castano ramato. La colorazione del capello può variare nel corso della vita ma c’è una
peculiare biochimica con relativi componenti basati sul ferro. Tutti i rossi presentano
varianti nella regione MC1R nel cromosoma 16, per questo le persone con questo colore
di capelli sono associate al pallore della pelle dovuta alla bassa concentrazione di
eumelanina nel corpo. Questa genetica non sopporta un’alta dose di radiazione
ultravioletta e ha bisogno di meno esposizione alla luce solare per produrre
l’indispensabile vitamina D e non è un caso che il mito dei vampiri fin dalle sue origini è
stato correlato a questa “genetica crepuscolare” e all’aristocrazia14.

Approfondimento

Il conte Vlad III di Valacchia, conosciuto anche con il suo nome patronimico
Dracul, italianizzato in Dracula, fu un feroce guerriero cristiano in cui si
                                                                                                               
14
Montague Summers, il diacono, esoterista e scrittore che contribuì, dopo Bram Stoker, a fissare
l’immagine del vampiro nella letteratura e nell’immaginario collettivo annotò che nel medioevo il
possedere capelli rossi e gli occhi verdi era segno dell’essere una strega, un lupo mannaro o un
vampiro. Peculiare è che Stoker, il creatore del romanzo Dracula, appartenesse all’Ordine della
Golden Dawn, ordine cui militò anche Aleister Crowley che era anche amico dello stesso
Summers in quanto entrambi condividevano l’interesse per l’esoterismo più oscuro e la passione
per i rapporti omosessuali.
tramanda avrebbe impalato migliaia di nemici, per lo più mussulmani, e a volte
banchettando tra questi avrebbe intinto del pane nel sangue delle sue vittime.
Da questa storia si crede ne trasse ispirazione lo scrittore ed esoterista dai
capelli rossi Bram Stoker per creare il romanzo sui vampiri più famoso al
mondo. Carlo, attuale principe di Galles, figlio della regina d’Inghilterra, alla
Fiera turistica mondiale del 2012 a Londra dichiarò:

Nelle mie vene scorre il sangue di Transilvania, la genealogia dice che io derivo
da Vlad III.

Questo legame di sangue, giusto per rimanere in tema, risale alla sua bisnonna
Victoria Mary, consorte di Giorgio V, e alla cugina del bisnonno di Carlo, la
principessa Maria di Sassonia-Coburgo-Gotha, regina di Romania assieme al
suo consorte il principe ereditario Ferdinando di Romania (Fig. 6).

Figura 6: dalla figura si può notare la straordinaria somiglianza tra Vlad III e Carlo
Windsor, entrambi con gli occhi azzurri e i capelli apparentemente scuri a causa
dell’esposizione luminosa e dal fatto che, soprattutto negli uomini, crescendo i
capelli rossi si scuriscano notevolmente15. I Windsor sono biondi o rossi, basti
pensare ai due figli di Carlo, il principe William ed il principe Harry. Nell’immagine
possiamo notare come Vlad III presenta sul copricapo la stella a otto punte (e cinque
palle che se rovesciate richiamano il simbolo dei Medici). Peculiare è come nel
romanzo di Stoker Dracula se ne va dalla Transilvania per giungere proprio a Londra
dove risiedono i Windsor.

Vlad III di Valacchia, apparteneva alla casata dei Drăculești16 da cui


discendono alcune famiglie reali europee compreso quella dei reali inglesi che
sono la fusione delle tre casate tedesche, quelle dei Sassonia, dei Coburgo e dei
                                                                                                               
15
Per questo molti re, papi e condottieri con i geni del rutilismo possono non essere rivelati nei
dipinti giacché il pittore non riesce a mettere in risalto la lieve differenza tra i capelli con
pigmentazione scura e il rosso che vira nei toni più scuri.
16
I Drăculești vissero in Romania in diversi luoghi tra cui la Transilvania, luogo in cui nelle Gesta
Hungarorum, le cronache storiche ungheresi, si parla della presenza kazara.
Gotha e di numerose altre.

Il rutilismo, dal latino rutĭlus, rosseggiante, compare in tutte le popolazioni della terra, ad
eccezione dell’America precolombiana. In Europa troviamo la popolazione con le più alte
percentuali in Scozia con il 10%, seguite da Irlanda e Inghilterra. Poi abbiamo la Baviera
con il 3%, i Paesi Bassi con il 2,5%, la Svezia con il 2,3%, la Svizzera con il 1,5% e l’Italia
con il 0,58%.
Approfondimento

Durante uno scambio di informazioni con Manuela Cardarelli questa


gentilmente mi segnalò che:

in Italia, com’è noto, il cognome più diffuso è Rossi, che, stando agli esperti di
onomastica, deriva proprio dal colore dei capelli e che ha perlomeno una
cinquantina di cognomi da esso derivati (Rossini, Rossetti, Rossellini, ecc.). Il
secondo cognome più diffuso è Russo, che non significa “abitante della
Russia”, bensì “rosso” in dialetto meridionale, e anch’esso ha molti derivati (La
Russa, Lo Russo, ecc.). La cosa è ovviamente molto curiosa, dato che l’Italia
non è né la Scozia, né l’Irlanda (Fig. 7).

Figura 7: Distribuzione delle percentuali per mille di capelli rossi nelle regioni italiane nel Regno d'Italia
(secondo Ridolfo Livi). Nella penisola italica possiamo trovare traccia di persone dai capelli rossi ben
prima dell’invasione vichinga dell’undicesimo secolo in quanto già presenti nell’Impero Romano17 e
ancor prima con le colonie fenicie e micenee nella prima parte del I millennio a.C.

                                                                                                               
17
Provenienti dalle tribù germaniche che militavano nell’esercito romano, anche con mansioni
molto importanti in quanto la forza di Roma era data proprio dalle legioni teutoniche. Questa
genetica la troviamo anche nel patriziato romano di famiglie provenienti da altre aree geografiche
che prima durante e dopo l’Impero divennero molto influenti nella penisola italica.
L’attuale stima è che l’1% della popolazione mondiale ha i capelli rossi mentre tra gli
europei tale valore sale a circa il 4%. Nonostante questa percentuale esigua troviamo
un’altissima presenza di individui con questa genetica tra la classe di comando degli ultimi
millenni. Ci sono tali testimonianze in diversi libri antichi, nella Bibbia ad esempio si
menzionano esplicitamente due persone, Esaù in Genesi 25:25, e re Davide in 1 Samuele
16:12. Re Davide, appartenente alla casa reale dei Giuda18, una delle 12 tribù d’Israele,
caso vuole che sia considerato dai Windsor e da altre case reali a loro correlate un lontano
antenato da cui discendono19. Degno di nota è che si tramanda che il messia cristiano
appartenesse alla casa reale dei Giuda e fosse un discendente diretto proprio di re Davide.
Forse a causa di questi racconti da secoli la figura di Gesù è stata spesso dipinta con i
capelli rossi e occhi azzurri20. Ai giorni nostri nell’immaginario collettivo ce lo
raffiguriamo con la barba e i capelli lunghi con una notevole somiglianza con molti
membri dei Merovingi21 e con Cesare Borgia, figlio illegittimo di papa Alessandro VI, che
fu una delle figure più controverse del Rinascimento italiano (Fig. 8). Cesare Borgia fu
uno scaltro uomo di chiesa e di armi tanto che Niccolò Machiavelli si baserà sulla sua
figura nello scrivere Il Principe. In vita Cesare fu in contatto con diversi membri
dell’altrettanto potente e scaltra famiglia dei Medici che come i Borgia e altre importanti
casate vantavano generazioni di membri con i capelli rossi. Questo tratto genetico lo
troviamo persino in diversi importanti operativi dell’aristocrazia nera (Fig. 9).

                                                                                                               
18
In questa tribù appartené anche re Salomone, figlio dello stesso Davide. Salomone fu l’ultimo
dei re del regno unificato di Giuda e Israele ed è molto popolare all’interno del culto massonico
in quanto riflesso delle stesse tradizioni delle secolari famiglie.
19
Il simbolo della casa di Giuda è il leone, simbolo che ritroviamo nell’araldica di diverse casate
reali europee. Per maggiori approfondimenti si veda L’Aristocrazia nera.
20
Nella cultura spagnola anche Giuda Iscariota viene rappresentato con i capelli rossi. Giuda, se
realmente esistito, molto probabilmente fu uno zelota come alcuni presunti apostoli di Gesù
presentati nei Vangeli, scritti che vogliamo ricordare non sono storicamente attendibili. Gli zeloti
venivano chiamati anche sicarii perché erano soliti portarsi appresso pugnali celati sotto la cappa
con cui ferire o persino uccidere chiunque fosse stato colto a compiere sacrilegi nei confronti
della fede giudaica. Gli zeloti cercavano di difendere la Giudea dal dominio dei Romani e più
volte compirono atti di guerriglia nei loro confronti tanto che Roma li considerò dei terroristi e
criminali. La controversa frase stessa attribuita a Gesù in Matteo 10,34 Non crediate che io sia venuto
a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada ricorda molto la forma mentis
belligerante degli zeloti.
21
I Merovingi furono la prima dinastia di re franchi in cui in alcune leggende si tramanda fossero
i discendenti di Gesù e della Maddalena e più in generale originari di una delle 12 tribù d’Israele,
nello specifico si narra fosse quella di Beniamino. Secondo queste leggende germaniche i figli di
Beniamino sono il gruppo che una volta stanziatosi in Francia venne chiamato ‘popolo dei
Franchi’.
 

Figura   8:   la   somiglianza   tra   Dagoberto   I   della   casata   dei   Merovingi,   Cesare   Borgia   e   il   messia   cristiano  
dipinto  dal  medioevo  in  poi  è  alquanto  singolare.    
Figura  9:  il  rutilismo  lo  troviamo  ai  vertici  della  catena  di  comando  di  molti  Imperi,  come  ad  esempio  
con   l’imperatore   Nerone,   tristemente   noto   per   numerosi   crimini   tra   cui   i   sacrifici   umani   e   battere  
moneta   contraffatta22,   la   casata   Asburgo   che   diede   i   natali   a   molti   imperatori   del   Sacro   Romano  
Impero,   i   Plantageneti   la   cui   genetica   la   ritroviamo   in   diverse   importanti   famiglie   di   potere  
statunitensi,    i  Medici,  la  famiglia  che  fu  tra  le  prime  dinastie  di  banchieri  internazionali  al  mondo,  e  le  
varie  casate  reali  e  famiglie  secolari  che  hanno  governato  e  governano  tutt’ora  gli  Stati  d’Europa  sia  
quelli   monarchici   che   le   cosiddette   repubbliche.   Persino   importanti   operativi   dell’agenda   mondialista  
come   Camillo   Benso   conte   di   Cavour23 ,   il   mercenario   e   Gran   maestro   della   massoneria   Giuseppe  
Garibaldi,  Vladimir  Lenin,  ecc.  presentano  una  specifica  genetica  basata  sui  capelli  rossi  proprio  come  
Napoleone  Bonaparte  e  suo  figlio24 .  

La preponderanza d’individui dai capelli rossi tra l’aristocrazia e tra i capi militari
potrebbe essere stato all’origine del pregiudizio contro questi, dando vita in molte parti
d’Europa a diversi proverbi rafforzati da numerosi racconti e novelle, compreso Pel di
carota di Jules Renard e Rosso Malpelo di Giovanni Verga.
Approfondimento

Alcuni proverbi in dialetto tradotti in italiano:

Capelli rossi e buona fede beato chi ci crede;


Rossa dal bel pelo sento diavoli per capello;
Alla casa dei rossi, non mangiare e non bere se non li conosci;
Dio ci preservi dalle donne, dalla tosse e da chi ha i capelli rossi;
Capelli rossi, fai prima a morire che a conoscerli;
Quelli con i capelli rossi hanno i nervi scossi;
É meglio avere un morto dentro casa che un rosso fuori la porta;
Il più buono dei rossi ha buttato suo padre nel pozzo.

Probabilmente questa diffidenza del popolo si consolidò sempre di più nel corso dei
secoli a causa della reiterata esperienza di notare come i detentori di potere avessero
spesso questa caratteristica fisica e alla lunga il volgo associò tale aspetto a qualcosa di
negativo e pericoloso. Nonostante il rutilismo si diffuse in tutti gli strati sociali25 lo stigma
rimase con grave danno per molte brave persone nate con un colore dei capelli oramai
demonizzato. A mano a mano che le monarchie cadevano instaurandosi le repubbliche
l’aristocrazia nera iniziò sempre di più a servirsi di figure di potere di facciata, potendole
scegliere anche attraverso l’aspetto fisico, e la secolare diffidenza si mitigò sempre di più

                                                                                                               
22
Anche il militare e dittatore Lucio Cornelio Silla e il generale e senatore Catone il Vecchio
avevano i capelli rossi.
23
Il cui padre di estrazione nobile era collaboratore e amico del governatore principe Camillo
Borghese, marito di Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone I. Camillo più volte entrò in affari
con James Mayer de Rothschild e fu parte dell’agenda mondialista nel progetto di globalizzazione
unificando la penisola italica.
24
Alcuni contemporanei di Napoleone durante la campagna d’Egitto hanno raccontato che il
colore dei suoi capelli fosse di un rosso scuro mentre la sua seconda moglie, l’arciduchessa Maria
Luisa d'Asburgo-Lorena, e il figlio Napoleone II avevano i capelli di un rosso acceso. Si veda:
http://www.napoleon-series.org/…/napoleon/c_description.html.
25
Probabilmente in parte amplificato attraverso gli stupri durante la guerra e forse persino dallo
storicamente controverso ius primae noctis, diritto della prima notte, ove un signore feudale poteva
richiedere di trascorrere, in occasione del matrimonio di un proprio servo della gleba, la prima
notte di nozze con la sposa.
nelle nuove generazioni e ai giorni nostri si è quasi persa26 assieme ai proverbi, lasciando
immemori le masse di quanto la storia ci ha insegnato riguardo le manipolatorie e secolari
famiglie che ancora ai giorni gestiscono la vita delle persone.
Già ne L’Aristocrazia nera abbiamo segnalato di come fin dai tempi dei Fenici, dal greco φοῖνιξ,
rosso porpora27:

Il rosso è un colore distintivo delle classi di comando, dalla gerarchia ecclesiastica ai


reali, fino ai dogi e alla classe di comando veneziana e genovese. […]
Il rosso simbolicamente è il colore della dea dell’amore, Venere, ma anche il colore
del sangue e del sacrificio umano richiesto nella cosmogonia fenicia che influenzò gli
dèi solari o lunari delle religioni monoteiste e politeiste.

Tale fil rouge cromosimbolico tra potere e culto si ripresenta nella pittura, da sempre
soggetta al controllo dell’aristocrazia e in passato della Chiesa, che ha presentato più volte
dipinti con predominanti figure dai capelli rossi. Il colore rosso Tiziano si riferisce proprio
all’uso frequente di questa tonalità dei capelli, in special modo per rappresentare la figura
femminile, basti pensare anche a come Sandro Botticelli raffigurò nel suo celebre dipinto
La nascita di Venere la dea con lunghi capelli rossi. Anche la confraternita dei preraffaelliti
in diversi loro dipinti carichi di simbolismo rimandarono alla figura della dea tanto cara
all’aristocrazia nera (Fig. 10).

                                                                                                               
26
Negli ultimi tempi sembra quasi che si stia impiegando i media per cambiare la percezione che
abbiamo riguardo le persone dai capelli rossi. Come ha segnalato Manuela Cardarelli durante una
comunicazione con l’autore: Molti paesi europei, Italia inclusa, hanno i loro Redhead Days, cioè festival per
chi ha i capelli rossi. Nel mondo del cinema e della musica sono venuti fuori molti artisti con i capelli rossi. Si sono
tenute diverse mostre fotografiche tutte dedicate ai rossi (tra l’altro la curatrice della mostra italiana, The Beautiful
Gene, fa di cognome Rosso), e ce n’è persino una dedicata solo agli uomini chiamata Red Hot 100. Sono nati
molti siti, sono stati scritti parecchi articoli e negli USA è persino nata una linea di make-up e cosmetici solo per le
rosse. Infine, persino Google ha registrato un aumento delle ricerche relative all’argomento. Si veda:
http://redhairmyths.blogspot.it/2016/04/peak-red-hair.html.
27
Nome dato dagli storici al popolo del mare antidiluviano, atlantideo per molti ricercatori,
tecnologicamente avanzato da cui presumiamo tutte le civiltà del passato ebbero origine.
Figura  10:  il  cosiddetto  femminino  sacro  che  rimanda  al  culto  della  dea  è  stato  
rappresentato   dal   Rinascimento   in   poi   anche   attraverso   il   simbolismo   dei   capelli  
rossi.  Il  fondatore  dei  preraffaelliti,  Dante  Gabriel  Rossetti28 ,  dipingerà  in  due  sue  
specifiche  opere  i  capelli  di  Maria  Maddalena  e  di  Venere  di  un  intenso  rosso.  I  
capelli   rossi   diventeranno   una   vera   e   propria   ossessione   per   questa   corrente  
artistica  ottocentesca.  

Attraverso il biondismo e il rutilismo sono stati rappresentati anche gli angeli e i più
importanti arcangeli quali Gabriele, Michele e Raffaele (Fig. 11).

                                                                                                               
28
Il padre del pittore sposò Frances Mary Lavinia Polidori, sorella di John Polidori, lo scrittore
noto per aver scritto Il Vampiro, primo racconto della letteratura moderna sul tema. Lo stesso
cognome ‘Rossetti’ era un soprannome dato per via del gran numero di membri della famiglia
con i capelli rossi.
 
 
Figura   11:   l’iconografia   angelica   mostra   parte   delle   gerarchie   celesti   con   una   genetica   nordica   e   solitamente   gli  
arcangeli  presentano  i  capelli  rossi.  
 
Perché angeli e arcangeli, che nell’angeologia sono i più vicini agli uomini e risiedono
nello spazio cosmico più prossimo alla Terra, sono stati dipinti sempre con i capelli biondi
o rossi? Il simbolista più razionalista risponderebbe che ciò è semplicemente dipeso dal
fatto che il giallo e il rosso sono i colori del sole, astro più volte messo a rappresentazione
della divinità sia nelle religioni monoteiste che politeiste, ma questa risposta, se vogliamo
scontata e di comodo, non potrebbe essere un escamotage per deviare l’attenzione dalle reali
cause o presunte tali? In tempi recenti sempre più ricercatori di diverse provenienze
disciplinari hanno segnalato i numerosi parallelismi tra la figura degli angeli e quella degli
alieni, sostenendo che il termine ‘angelo’ ha una valenza religiosa per riferirsi ai visitatori
di altre regioni del continuum, o di altri spaziotempo che esulano dalla struttura
quadridimensionale dell’universo a cui ancora siamo limitati a percepire e concepire come
unica possibile realtà fisica.

Approfondimento

I cosiddetti alieni nordici, noti anche semplicemente come nordici, sono una
presunta popolazione di origine extraterrestre indistinguibile dagli umani in
quanto rappresenterebbero il classico umanoide dai capelli biondi o rossi, con gli
occhi e pelle chiari e alti tra 175 e 190 centimetri e con la particolarità di essere
sensibile ai raggi solari. Diversi scrittori, ricercatori, militari, ecc. sostengono che
nel passato il contatto diretto con gli esseri umani i nordici siano stati creduti
delle divinità celesti, entrando nell’immaginario collettivo cristiano sottoforma di
angeli. Sospettano inoltre che la genetica della classe di comando terrestre sia
stata ibridata da questa popolazione che controlla l’umanità attraverso
determinate secolari e potenti famiglie che non sarebbero dunque l’ultimo anello
della catena di comando. Questa visione estrema per l’ordinaria consapevolezza
mainstream, figlia di una premeditata programmazione basata su sistemi di
credenza religiosi o pseudo scientiste, prenderebbe ulteriore credito se pensiamo
a come le società magiche dell’aristocrazia nera e molti dei culti legati allo
spiritismo e alla magia sono legati proprio all’evocazione di entità “spirituali” che
in tempi recenti involontariamente sono state associate agli alieni da molti
gruppi, sia quelli legati al mago nero Aleister Crowley e alla magia più ortodossa
sia quelli new age a carattere ufologico/angelico. Nella new age, controllata
deagli illuminati e gesuiti, i credenti fanno uso del channeling come forma di
contatto con gli alieni, spesso presentati come nordici, maestri spirituali, ecc.,
basti pensare alla figura del biondo Ashtar Sheran29, il sedicente comandante
della Flotta spaziale interplanetaria venerato come un messia in alcuni gruppi
new age.

L’esistenza degli alieni è ancora messa in dubbio dallo status quo che permette solo l’idea
della versione religiosa di questi ma invero una moltitudine di politici, generali, scienziati,
familiari di persone importanti, ecc. di tutto il mondo hanno denunciato la presenza di
questi30. Le testimonianze di figure militari e politiche legate al segreto militare o di Stato
restano le più comode per i denigratori del fenomeno perché mettono a nudo la palese
censura perpetrata dai media generalisti e da buona parte dell’intero sistema sociopolitico,
militare, scientifico e religioso.  

                                                                                                               
29
Dalle ricerche di Corrado Malanga e altri studiosi del fenomeno si sono riscontrati racconti
comuni tra i soggetti sotto ipnosi che dicono di essere stati rapiti dai presunti alieni e/o da unità
speciali di gruppi militari e sono state fatte delle classificazioni delle razze aliene coinvolte. Una di
queste facente parte del gruppo degli umanoidi è stata denominata ‘Orange’ dallo stesso Malanga
per via dei capelli rossi. Sembra che l’altezza degli Orange possa arrivare a due metri ma a
differenza dei normali nordici sono stati segnalati la presenza di pupilla verticale, cranio allungato
che si assottiglia progressivamente sui lati partendo dalla fronte e la pelle più abbronzata.
Peculiare è che le presunte memorie degli addotti ricordano che questa razza umanoide porta un
simbolo sulle loro tute azzurre, colore impiegato dagli ebrei nei loro paramenti, ossia uno stemma
composto da due triangoli intrecciati: Il caso vuole che due triangoli sovrapposti vanno a formare
proprio la stella a sei punte, il simbolo impiegato dagli Ebrei, e da altre antiche popolazioni
asiatiche, che è anche il sigillo più noto nella magia legata all’evocazione di entità “angeliche” e
“demoniache”. Per maggiori informazioni rimandiamo all’esaustivo saggio Pyramidion.
30
Il presidente americano Jimmy Carter, il leader del Partito Democratico giapponese Yukio
Hatoyama, il primo ministro russo Dmitry Medvedev, il direttore della NASA Wernher von
Braun, Laura M. Eisenhower (pronipote del presidente americano), ecc.

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