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LEZIONE
Il diritto internazionale e una branca del diritto che regola la vita della
comunita internazionale e disciplina la convivenza fra gli stati.
Puo essere defnito anche come il “diritto della comunita degli stati” come ad
indicare un ordinamento formato da un complesso di norme che si e formato
e che sta al di sopra degli stati pur scaturendo dalla cooperazione degli stessi
con altri stati.
FUNZIONE DI PRODUZIONE
Sono la parte piu rilevante del diritto internazionale poiche oggi si tende a
regolare i rapporti della vita sociale che ormai trascendono quasi tutti i
confni e le possibilita del singolo stato. Ad ogni modo questo tipo di norme
sono subordinate alla consuetudine e sottostare a tutti quei principi del
diritto internazionale generale rispettandoli e attenendosi al principio pacta
sunt servanda (i patti devono essere rispettati) in osservanza dell’art. 26
della Convenzione sul diritto dei trattati (Vienna, 23 maggio 1969) rubricato
proprio “pacta sunt servanda” e che afferma: «Ogni trattato in vigore vincola
le parti e deve essere da esse eseguito in buona fede.» con sottintesto
riferimento alle norme consuetudinarie.
La differenza fra i due tipi sta nel fatto che quelle consuetudinarie obbligano
tutti gli stati della comunita,mentre le norme convenzionali vincolano
esclusivamente gli stati che hanno stipulato quel trattato o che hanno aderito
ad un accordo,e solo quelle parti vengono obbligate. Quindi possiamo anche
dire che la consuetudine e una fonte di primo grado,e il trattato e una fonte di
secondo grado.
-La locuzione “diritto internazionale” fu coniata per la prima volta nel 1780
d a Jeremy Bentham nella sua opera “Introduction to the principles of
morals and legislation” pubblicata nel 1789 in cui non si parla di “diritto delle
genti” ma proprio di “diritto internazionale”.
– monista internista
– monista internazionalista
– dualistica
Altri due fattori che hanno fatto nascere il diritto internazionale moderno
sono: -scoperta dell’America con cui si ampliano i confni e i territori
Altri la fanno risalire all’epoca delle comunita greche,e infne vi e la tesi che
lo fa nascere nel periodo romano con la nascita del diritto, lo ius gentium che
era un diritto che disciplinava i rapporti tra stranieri e stranieri,e il rapporto
tra gli stranieri e i romani,ma era pur sempre un diritto interno,assieme al
diritto di guerra.
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LEZIONE
Cio non signifca che tutti gli stati possono godere della soggettivita
internazionale,deve presentare due caratteristiche particolari,deve avere
due requisiti:
-indipendenza: d e v e a v e r e u n o r d i n a m e n t o g i u r i d i c o
indipendente,originario,autonomo che non dipenda da altri soggetti
Nel sistema delle fonti del diritto interno vige il principio della rigidita,invece
nel sistema delle fondi del diritto internazionale vige il principio della
fessibilità per cui una norma di grado inferiore puo prevalere su una di
grado superiore. Questo perche la consuetudine e una fonte di diritto che ha
carattere generale e che vale per tutti. Il trattato invece lega due o piu stati
che pongono in essere un accordo,e il trattato vale solo per questi.
La consuetudineQuQ
Gli atti interni invece sono le leggi,le sentenze dei giudici interni e gli atti
amministrativi interni.
Secondo il professor Quadri, ( N.B. Tesi minoritaria, e solo del Quadri) al
vertice delle fonti del diritto internazionale vi e un’altra categoria di norme
g e n e r a l i e n o n s c r i t t o , i c o s i d e t t i “s u p e r p r i n c i p i ” quasi
costituzionali,considerati norme primarie che stanno al di sopra delle
consuetudini e che sono di due tipi:
Nel diritto generale vi sono i principi giuridici comuni alle nazioni civili.
L’art. 38 dello Statuto della Corte internazionale di Giustizia prevede che
quando una materia e priva di una disciplina derivante dalla consuetudine o
e pattizia si rimedia a questa lacuna ricorrendo ai “principi generali di diritto
riconosciuti dalle Nazioni Civili” che costituirebbero una sorta di analogia
iuris e la si applica per colmare questo vuoto con l’applicazione analogica.
L’analogia e un’interpretazione estensiva che consiste nell’applicare una
norma ad un caso che essa non prevede ma i cui caratteri essenziali sono
analoghi a quelli del caso previsto.
LEZIONE
-le sue regole non hanno effcacia retroattiva,si applicano alla fase
successiva alla notifca
-negoziazione
-frma o parafatura
-ratifca
Nella negoziazione si discute,ci sono degli incontri fra gli ambasciatori e gli
incaricati che hanno pieni poteri e che dimostrano di avere dei poteri per
trattare quella materia. Coloro che non hanno bisogno dei poteri pieni devono
necessariamente ricoprire la carica di ministro degli esteri,di presidente del
consiglio o di presidente della repubblica.
Nella fase della frma si autentica il testo non ancora vincolante. Gli
ambasciatori mettono la frma su quel testo per dare certezza all’accordo
concluso,per dire che quel trattato e proprio quello che hanno concordato
nella negoziazione.
Errore del manuale: quando dice che un esempio classico di procedura non
prevista dall'art. 80 fu quando l'Italia nel '47 aderi all'ONU col ministro degli
esteri,l’ONU per via la sua natura politica, l’adesione doveva essere preceduta
da un’autorizzazione dalle Camere ma c'e da dire che nel '47 ancora non era
ancora entrata in vigore la Costituzione in Italia,entro in vigore il 1° gennaio
del 1948.
L’Unione Europea
I vari trattati internazionali stipulati negli anni hanno determinato nel tempo
la creazione dell’Unione Europea; i trattati comunitari sono trattati del
diritto internazionale. Questo sistema che portera alla creazione dell’U.E.
inizia nel 1951 con la stipula del Trattato di Parigi col quale si istitui la prima
entita che ruotava attorno al carbone e all’acciaio (risorse non rinnovabili
importanti e necessarie a far girare l’economia in quel periodo) la CECA.
Questo accordo prevedeva sei nazioni partecipanti che sono Belgio,Francia,
Italia, Lussemburgo, Germania Ovest e Paesi Bassi. Dopo l’episodio del
Manifesto di Ventotene,documento redatto da Altiero Spinelli e da Ernesto
Rossi durante il periodo di confno condannati al confno dal regime
mussoliniano perche antifascistici,elaborarono questo documento negli anni
quaranta sull'isola di Ventotene.
materia disciplinata da fonti primarie (leggi e atti aventi "forza di legge") non
puo farlo attraverso fonti regolamentari. Allo Stato e inoltre posto un obbligo
di stand still: nel periodo antecedente il termine di attuazione non puo
adottare atti in contrasto con gli obiettivi della direttiva. Lo Stato deve
inoltre, in fase di recepimento, comunicare la forma e i mezzi attraverso i
quali la direttiva e stata recepita si da permettere, nel caso, alla Corte di
Giustizia dell'Unione Europea di valutare se i mezzi adottati corrispondono al
principio di certezza del diritto.
Una direttiva puo essere anche una norma self executing Differenza tra
norme self executing e norme non self executing
-Tutti e tre gli atti entrano in vigore a seguito della loro pubblicazione sulla
Gazzetta Uffciale dell’Unione Europea trascorsi un periodo di vacatio legis di
venti giorni oppure trascorso il limite stabilito da essi di volta in volta. L’art.
288 prevede anche che gli organi possano emanare raccomandazione e
pareri.
Con l’ultimo trattato di Lisbona si e dato sviluppo alla politica estera dell’U.E,
e un aspetto di questa sono le relazioni internazionali.
Per evitare che in questi accordi ci possano essere elementi che possano
arrecare danno a uno stato,e possibile che un singolo stato possa ricorrere
alla Corte di Giustizia che fa si che prima che questo trattato venga
approvato ed eseguito si chieda un parere all’ U.E.
Cio sono poi organismi internazionali che nascono dai trattati e dalle
consuetudini che non producono altre norme vincolanti poiche non hanno
questa capacita, mentre la particolarita dei trattati e il vincolo,chi approva i
trattati comunitari ha sottoscritto un patto che deve rispettare e che non e
derogabile. L’ Unione Europea puo assumere anche una concezione di stato
federale: la Commissione e il centro motore,questa non e un consiglio dei
ministri ma e un organo esecutivo in cui sono soggetti che devono essere
svincolati dalla logica di appartenenza e poi ci sono le altre organizzazioni
che ruotano attorno all’U.E. come se questa regolasse la vita dei suoi
stati,come se l’Europa fosse una federazione.
LEZIONE
Le organizzazioni internazionali
Scopi e principi:
sviluppare le relazioni amichevoli tra le nazioni sulla base del rispetto del
principio di uguaglianza tra gli Stati e l'autodeterminazione dei popoli;
promuovere la cooperazione economica e sociale; promuovere il rispetto dei
diritti umani e delle liberta fondamentali a vantaggio di tutti gli individui;
promuovere il disarmo e la disciplina degli armamenti;
- dirimere le dispute fra Stati membri delle Nazioni Unite che hanno accettato
la sua giurisdizione. Essa esercita una funzione giurisdizionale riguardo
all'applicazione e l'interpretazione del diritto internazionale. Nell'esercizio di
tale funzione, la Corte opera in maniera arbitrale, e solo se gli Stati parti di
una controversia internazionale abbiano riconosciuto la sua giurisdizione.
- offrire pareri consultivi su qualsiasi questione giuridica e su questioni legali
avanzate dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dal Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite o dagli Istituti Specializzati delle Nazioni Unite
quando essi siano autorizzati a farlo. Mentre l'Assemblea Generale ha totale
liberta per richiedere un parere consultivo, gli altri organi ONU sono tenuti
ad invocare il parere consultivo unicamente per questioni che riguardano le
loro competenze. Le sentenza ed i pareri della Corte sono uno dei principali
strumenti con cui si accerta l'esistenza di norme internazionali. La sede della
Corte e nel Palazzo della Pace all'Aia, Paesi Bassi. La Corte Internazionale di
Giustizia non deve essere confusa con la Corte Penale Internazionale
(International Criminal Court), istituita nel 2002 (non legata all'Onu ed
anch'essa con sede all'Aia, Paesi Bassi), il cui compito e invece quello di
giudicare individui ritenuti colpevoli di crimini internazionali. Il
funzionamento e l'organizzazione della Corte sono disciplinati dallo Statuto
della Corte Internazionale di Giustizia, annesso allo Statuto delle Nazioni
Unite e dal Regolamento adottato dalla Corte stessa.
-Consiglio per i diritti umani: Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni
Unite e l'organo delle Nazioni Unite con il compito di supervisionare il
rispetto e le violazioni dei diritti umani in tutti gli stati aderenti alle Nazioni
Unite (anche quelli che hanno votato contro la creazione del Consiglio), e
informare l'opinione pubblica mondiale dello stato dei diritti umani nel
mondo. Dal 2006 ha sostituito la precedente Commissione per i diritti umani
dell'Assemblea Generale, ampliandone i poteri.
Quindi: Art.41: politica sanzionatoria Art. 42: quando si violano delle materie
ci possono essere delle azioni militari contro questi stati
Poi c’e la FAO che si occupa dei problemi relativi all’agricoltura,della fame nel
mondo e degli squilibri tra i paesi. Poi c’e la CAO che regolamenta i rapporti
tra stati per il trasporto aereo poi c’e l’Unesco che si occupa della cultura
della scienza e della tutela dei beni che per la loro rilevanza devono essere
sottoposti a una particolare legislazione.
Il contatto tra i due ordinamenti come avviene e come diventa interno quello
internazionale e obblighi gli individui all’interno di una comunita? Il
procedimento di adattamento del diritto interno a quello internazionale puo
essere di due tipi:
-procedimento ordinario
La differenza tra i due procedimenti e notevole perche nel primo caso del
procedimento ordinario si ricopia la norma internazionale che si intende
immettere nell’ordinamento, si ricopia il testo di quel trattato. Puo succedere
che quel trattato immesso nell’ordinamento interno da un punto di vista
internazionale perde di effcacia per un motivo qualsiasi,ma questo trattato
non perde
effcacia nell’ordinamento in cui si e immesso perche se il trattato non esiste
piu la legge di copiatura di quel trattato esiste ancora nel diritto interno,quel
trattato col procedimento ordinario me la sono copiata in una legge ordinaria
per cui se quel trattato non esiste piu da un punto di vista internazionale,nel
diritto interno esiste ancora.
Il prof. Quadri ritiene con una tesi isolata che l'articolo 10 comma 1 si
riferisce anche ai trattati,il Quadri (quello dei superprincipi) ritiene che
l’ordinamento giuridico italiano si conforma alla consuetudine ma anche ai
trattati. Perche se e vero che l’art. 10 fa riferimento alla norma
consuetudinaria,la norma consuetudinaria per eccellenza e quella pacta
servanda sunt per cui attraverso il rinvio a questa norma consuetudinaria
l’art.10 comma 1 della Costituzione recepirebbe anche in maniera
permanente senza legge di adeguamento anche i trattati oltre che le
consuetudini. Questa tesi non e condivisa dalla dottrina prevalente e la Corte
Costituzionale nel 2008 con la sentenza Dorigo ha ribadito che l’art. 10 si
riferisce esclusivamente alle norme di diritto consuetudinario.
Rango delle norme consuetudinarie nel sistema delle fonti del diritto
interno: le norme consuetudinarie internazionali nelle fonti del diritto
interno sono di rango superiori alla legge ed equiparate alla Costituzione
ma non prevalgono su i principi generali della Costituzione. Possono
prevalere sulla parte seconda ma non possono prevalere sulla parte prima
che contiene i principi immodifcabile. La corte costituzionale con l articolo
10 comma 1 dice solo le norme consuetudinarie
-impliciti perche non si puo con legge costituzionale andare ad abrogare l'art
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I principi della parte prima della Costituzione sono stati scritti solo nel
1948,quelli precostituzionali sono pure subordinati alla consuetudine
internazionale e quelli successivi al ’48 sono invece immodifcabili. Questa
sentenza e fortemente criticata dalla dottrina perche si ritiene che la
consuetudini internazionale prevale solo sulla seconda parte della
Costituzione e non anche sui principi ma ha trovato seguito anche in una
sentenza la Baraldini del 2001.
Per quanto riguarda il diritto pattizio nella costituzione non c'e una norma
che come l’art. 10 disciplina l' adeguamento del ordinamento interno al
diritto pattizio,la prassi seguita in questi anni prevede che il trattato
ratifcato possa o con la procedura ordinaria essere ricopiato da una legge
ordinaria o con la procedura per rinvio esservi l’ordine di esecuzione
contenuto solitamente in una legge ordinaria ma anche in un decreto con il
quale si da piena e completa attuazione al trattato ratifcato. L’ordine di
esecuzione non puo precedere la ratifca,prima il trattato viene ratifcato poi
vi e l’ordine di esecuzione. Molto spesso accade che la legge che autorizza il
capo dello stato a ratifcare il trattato in uno dei cinque casi dell’art. 80
contenga anche l’ordine di esecuzione,quindi viene detto che il presidente
della repubblica e autorizzato a ratifcare il trattato,piena e completa
attuazione venga dato al medesimo. L’ordine di esecuzione e ratifca possono
essere contenuti nella stessa legge se si tratta di trattati la cui ratifca deve
essere preceduta da una delibera delle camere, se siamo in presenza di un
trattato che non deve essere preceduto da una delibera delle camere per cui
la ratifca avviene senza legge autorizzativa o e un accordo in forma
semplifcata che non ha bisogno neanche della ratifca,l’ordine di esecuzione
sara dato con atto legislativo o anche con atto amministrativo
successivamente. In ogni caso l’ordine di esecuzione non puo precedere la
ratifca. Con la ratifca lo stato e impegnato solo da un punto di vista
internazionale,i cittadini non sono vincolanti se quel trattato e privo di
ordine di esecuzione e non e metabolizzato dall’ordinamento interno,si limita
ad impegnare lo stato da un punto di vista internazionale. Puo accadere che
lo ratifchi e non vi sia ordine di esecuzione,sara valido e obbliga il paese da
un punto di vista internazionale ma non sara vincolante per gli individui o gli
organi interni perche non si e data esecuzione al trattato e allora potra
succedere che lo stato sara chiamato a rispondere di un illecito
internazionale.
Quando il tratto e stato recepito dal diritto interno con l’ordine di esecuzione
si pone il problema di quale sia il rango del trattato nella gerarchia delle fonti.
Con l’art. 10 comma 1 la consuetudine ha rango costituzionale,e nel momento
in cui con l’ordine di esecuzione poi il trattato viene immesso
nell’ordinamento italiano che fonte di diritto e?
In passato si riteneva che il trattato avesse il rango della fonte normativa che
conteneva l’ordine di esecuzione per cui il trattato veniva immesso
nell’ordinamento attraverso legge che conteneva l’ordine di esecuzione, il
trattato era assimilato alla legge ordinaria e la Corte Costituzionale si era
pronunciata in questo senso con due sentenze che sono la Baraldini del
2001 e la Sipram del 1989 che stabilivano il principio secondo cui il trattato
aveva nella gerarchia delle fonti il rango dell’atto normativo che conteneva
l’ordine di esecuzione e siccome l’ordine e contenuto prevalentemente nella
legge, il trattato era equiparato alla legge.
Cio portava: -Alla subordinazione del trattato alla Costituzione per cui se vi
era un contrasto fra il trattato e una norma costituzionale la Corte
Costituzionale,questa ne dichiarava l’illegittimita.
Questo sulla base delle sentenze Sipram e Baraldini valeva per tutti i trattati
tranne per i trattati comunitari perche in virtu della sentenza della Corte
Costituzionale, la sentenza Granital del 1984 i trattati comunitari vengono
ritenuti costituzionalizzati quindi sulla base di quell’orientamento
giurisprudenziale delle due sentenze tutti i trattati tranne quelli comunitari
erano subordinati alla Costituzione ed erano equiordinati alla legge ordinaria.
Tutto questo fno a quando con la costituzionale 3/2001 che ha proceduto alla
modifca del titolo V della Costituzione che riscritto anche l’art. 117. Questa
legge costituzionale cha trovato attuazione con la legge La Loggia dal nome
del ministro per gli affari regionali nel 2003 che recita: “La potesta
legislativa e esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della
Costituzione, nonche dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e
dagli obblighi internazionali.”
Con la riformulazione del 117 vanno via Sipram e Baraldini e anche la teoria
per la quale i trattati sono subordinati alla Costituzione e equiordinati alla
legge perche dall’interprtazione letterale del 117 si capisce che i trattati
internazionali stanno sopra la legge e hanno assunto un rango superiore alla
legge ma a differenza delle norme internazionali consuetudinarie non
prevalgono sulla costituzione.
Con la riformulazione del 117 e con le due sentenze numero 348 e 349 del
2007 le sentenze dette “gemelle” perche riguardano un problema di
conformita della procedura espropriativa italiana dei pronunciamenti della
Corte Europea dei Diritti dell’uomo hanno ribadito:
L’ art. 288 sul funzionamento dei trattati dell’Unione Europea non lascia la
possibilita di avere dubbi perche la stessa interpretazione letterale indica la
strada che bisogna percorrere. La distinzione tra il primo e il secondo comma
di questo articolo,vediamo che per il regolamento si dice che entra
immediatamente nel nostro ordinamento senza necessita di recepimento da
parte dell’ordinamento nazionale,quando invece si parla della direttiva si
parla di vincolo dello stato membro a mettere in atto quella direttiva per
raggiungere determinati scopi. E’ come si il regolamento avesse una strada
da seguire mentre la direttiva ha un’altra strada,ha bisogno di essere
recepita.
Cio e in parte vero perche ci possono essere direttive che per la loro
costruzione possono considerarsi self executing,ovvero norme direttamente
applicabili. Queste direttive vengono chiamate norme dettagliate perche pur
essendo nel novero delle direttive perche hanno una costruzione che le fa
individuare come direttive,e vero che per il loro contenuto dettagliato e ben
preciso possono entrare direttamente nell’ordinamento nazionale.
Di contro ci possono essere regolamenti che per loro natura, come dice il 288,
sono immediatamente esecutivi e che per loro costruzione hanno bisogno di
essere necessariamente recepiti perche devono essere regolamentati. L’U.E.
emana il regolamento che ha caratteristica di astrattezza e generalita ma ha
bisogno di qualcosa in piu per poter entrare a far parte dell’ordinamento
nazionale,ha bisogno di un’ulteriore regolamentazione e della costruzione di
un processo amministrativo interno all’ordinamento per poter essere
applicata.
Quindi c’e prevalenza delle norme del diritto comunitario sulle norme del
nostro diritto interno,quindi sulle nostre leggi ordinarie.
Sul rapporto con le norme costituzionali come vengono inserite le norme del
diritto comunitario nel nostro ordinamento? La Corte Costituzionale ha
mantenuto nelle varie sentenze nel tempo una sostanziale riserva di
legge,uno spazio o la possibilita di poter incidere anche sulla norma di diritto
comunitario,ma di fatto le norme di diritto comunitario previste nei trattati
comunitari e in una forma di tipo federativo possono essere equiparate
tranquillamente alle norme di diritto costituzionale perche non c’e la
possibilita da parte della comunita europea di emanare norme che siano
anche in contrasto con le nostre norme costituzionali perche l’unica riserva
che l’Italia mantiene al livello internazionale era quella della violazione dei
diritti umani e la violazione e la parte prima della nostra costituzione ma
siccome nei trattati comunitari e gia prevista la tutela dei diritti
fondamentali specialmente con
Maastricht non si vede dal punto di vista sostanziale su che cosa dovrebbe
pronunciarsi il sindacato di costituzionalita?
Abbiamo delle norme come l’art. 10 che prevede l’adattamento del nostro
ordinamento alle norme del diritto internazionale,l’art. 117 che ci conforma
e riporta alle norme del diritto comunitario, le norme che prevedono il
principio di sussidiarieta introdotte con la riforma del titolo V che
permettono di far valere proprio le norme del diritto comunitario.
-Quali sono le categorie che determinano effetti diretti delle direttive? Ci sono
delle direttive che per la loro natura possono essere in qualche maniera
considerate immediatamente applicabili:
Non c’e bisogno di fare una legge di recepimento perche questa direttiva e
una direttiva esplicativa,interpretativa pertanto entra immediatamente in
funzione
-quella che impone allo stato la eliminazione di norme che fanno parte
dell’ordinamento,che sono gia in vigore In questo caso se un cittadino e in
confitto con un altro o con l’istituzione stato,di fronte la negligenza dello
stato che non ha recepito la direttiva comunitaria in tal caso puo instaurare
un giudizio e il giudice nell’interpretazione della norma non puo che
disapplicare la norma del diritto interno.
L’ineffcacia dei trattati nei confronti degli stati terzi si riassume nel
principio pacta tertis nec nocent nec produnt cioe che i trattati non
agevolano ne creano diffcolta agli stati terzi. Il trattato e indifferente allo
stato terzo perche proprio perche terzo, non ha partecipato alla stipula del
trattato e ne rimane assolutamente indifferente. Cio avviene anche nel diritto
interno dove la legge obbliga tutti i cittadini,mentre il contratto che e un
accordo fra due o piu parti vincola invece solo le parti che hanno sottoscritto
quel contratto.
Perche nel memento in cui uno degli stati contraenti quel trattato che ha
creato quel diritto vieta allo stato terzo di attraversare il canale,lo stretto
internazionale, legittimato a potere invocare la violazione del trattato non e
lo stato a cui e stata negata la possibilita di attraversare lo stretto
internazionale ma sara l’altro stato contraente il trattato.
Cio dimostra che ci sono trattati che dispiegano una effcacia anche nei
confronti dei terzi anzi attribuiscono un diritto agli stati terzi,lo stato terzo
non ha un diritto perche nel momento in cui gli viene negata la possibilita di
attraversare lo stretto,questo stato terzo potra solo protestare ma non potra
invocare la violazione del trattato perche non e titolare di alcun diritto
realmente,e semplicemente un benefciario materiale di una disposizione di
favore che e contenuta nel trattato.
I trattati invece che pongono degli obblighi nei confronti dei terzi sono i
trattati localizzabili che sono quelli che riguardano i confni e le servitu
militari ad esempio, mentre quelli non localizzabili sono quelli che hanno
natura per cosi dire politica.
Per quanto riguarda i trattati localizzabili vi possono essere dei trattati che
stabiliscono delle servitu di carattere militare ponendoli a carico di uno stato
terzo,una servitu serviente uno dei due stati. Quando quel territorio in cui vi
e la servitu per una qualunque ragione passa sotto la sovranita di un terzo
stato perche vi e conquista,annessione o qualsiasi motivo, lo stato
subentrante sarebbe gravato da quella servitu.
Che un obbligo puo ricadere su uno stato terzo che e subentrato nella
sovranita in quel territorio non era stato contraente e un falso problema
perche non e un problema relativo al pacta tertis ne nocent nec produnt cioe
non e un problema di ineffcacia di quel trattato nei confronti dei terzi ma e
un problema di successione di stati in un trattato.
Nella meta degli anni ’30 poi la Finlandia e la Svezia furono costrette a
stipulare un apposito trattato di smilitarizzazione proprio perche il parere
del 1920 sulle Isole d’Aland non poteva costituire un precedente sull’effcacia
ultra partes del trattato.
-La Convenzione di Vienna del 1969 non fa altro che codifcare queste norme
di diritto consuetudinario negli articoli 34,35,36, 37 e 38 della convenzione.
Nell’art. 34 viene riaffermato il principio del pacta tertis nec nocent nec
produnt quindi il principio dell’ineffcacia del trattato nei confronti dei terzi a
meno che non vi sia il consenso dello stato terzo.
-il principio lex posterior derogat priori e cioe che il trattato concluso
successivamente prevale sul trattato concluso precedentemente.
-il principio pacta tertis nec nocent nec produnt cioe che le norme del trattato
tra A e B sono ineffcaci e non sono opponibili a C,e le norme del trattato tra B
e C non sono opponibili ad A.
Sulla base di questi due criteri (quei 2 principi di sopra) attraverso la loro
applicazione si risolvono le incompatibilita,le antinomie che si creano tra
trattati tra loro incompatibili che prevedono pero i medesimi o parte dei
medesimi contraenti.
Solo l’art. 103 della carte ONU deroga a questi principi perche ormai ha
acquisito natura consuetudinaria di IUS COGENS e prevede che gli obblighi
derivanti dalla carta dell’Onu,gli obblighi derivanti dal suo statuto,
prevalgano sugli obblighi derivanti da tutti i trattati internazionali. Quindi se
vi e contrasto tra un trattato internazionale e lo statuto dell’Onu che e
anch’esso un trattato internazionale multilaterale non si applicheranno i
criteri per se indicati ma vi sara una prevalenza degli obblighi Onu rispetto
agli altri obblighi internazionali. La Convenzione di Vienna all’ art. 30 ha
codifcato questi criteri e all’ art. 41 ha previsto la responsabilita
internazionale di quegli stati che pongono in essere dei trattati che sono
incompatibili con trattati precedentemente conclusi.
Poiche in un’epoca di globalizzazione il diritto pattizio ha conosciuto
un’evoluzione signifcativa mentre in passato almeno fno alla Seconda
guerra mondiale il diritto internazionale classico era in prevalenza un diritto
consuetudinario mentre quello pattizio era limitato a dei trattati di pace che
ponevano fne ad una guerra, successivamente alla seconda guerra mondiale
sopratutto con lo sviluppo dei temi di diritti umani e con l’evoluzione
tecnologica della comunita internazionale e stato necessario stipulare una
serie di contratti bilaterali o multilaterali in diversi settori.
LEZIONE
LEZIONE
Emise questo parere cosi da favorire quanto piu possibile l’adesione di piu
stati possibili alla convenzione sul genocidio perche siccome questa
convenzione era un trattato multilaterale aperto,quindi si potevano
aggiungere degli stati successivamente,molti stati non aderivano perche non
potevano esprimere riserve su talune clausole perche i negoziati erano gia
stati chiusi e non si potevano riaprire,si aderiva o no.
La CIG disse che non e che la riserva deve essere apposta necessariamente
durante i negoziati,puo essere apposto anche in sede di ratifca del trattato.
La Convenzione di Vienna del 1969 ha recepito il parere della Corte
Internazionale di Giustizia del 1951 prevedendo la possibilita di una riserva
in sede di ratifca purche la riserva sia compatibile con l’oggetto e con lo
scopo del trattato quindi posso esprimere riserva in sede di ratifca solo su
alcune clausole specifche del trattato e non sull’intero trattato perche a
questo punto non si aderisce al trattato stesso.
La Convenzione prevede anche che se in sede di ratifca uno stato oppone una
riserva vi e un periodo di vacatio di 12 mesi. Se entro 12 mesi nessuno degli
stati contraenti esprime obiezioni sulla riserva sollevata, questa riserva e
intesa accolta,se invece vi sono delle obiezioni si instaura meccanismo
particolare che comprende poi delle vere e proprie negoziazioni tra lo stato
riservante e gli altri stati contraenti il trattato a cui si intende aderire.
Cio nonostante il governo come avviene solitamente nella prassi appone una
riserva in sede di ratifca su una delle materie riservate dall’art. 80,allora e
in questo caso ci sono due teorie,due tesi:
teoria dei poteri impliciti e sulla base di questa teoria la CIG ha sostenuto che
un organo puo svolgere delle funzioni che vadano oltre le funzioni previste
nello statuto stesso, quindi quelle funzioni implicite alla sua natura.
Dal 1969 nella convenzione di Vienna, questa materia e stata codifcata, cioe
ci sono articoli nella convenzione che disciplinano la materia dell’invalidita e
dell’estinzione dei trattati. La convenzione di Vienna nell’affrontare
l’argomento dell'invalidita e dell’estinzione dei trattati, da un lato fotocopia il
diritto consuetudinario all’ora vigente e dall’altro introduce una procedura
non prevista dal diritto consuetudinario,una procedura innovativa da parte
della convenzione di Vienna che pero non trova riscontro nel diritto
consuetudinario e che e poco applicata dalla quasi generalita degli stati in
materia poiche applicano le regole di diritto consuetudinario.
Quanto allo jus cogens (diritto cogente che nel diritto internazionale sono le
norme consuetudinarie) le consuetudinarie sull'invalidita e sull'estinzione
dei trattati sono norme di ius cogens cioe norme consuetudinarie che non
possono essere derogate da una norma di grado inferiore tant’e che la
Convenzione di Vienna quando si distacca dal diritto consuetudinario lo fa in
termini integrativi e non in termini surrogativi o di deroga.
Scusabile cioe la parte che invoca questo vizio non deve averlo determinato.
Tanta e vera questa distinzione tra violenza interna e violenza esterna che se
ad esempio: l’Italia in rappresaglia dovesse catturare 2 soldati indiani cioe
come contromisura alla cattura indiana da parte dei 2 soldati italiani e
successivamente poi Italia ed india dovessero concludere un trattato
risolutivo della questione a seguito di questa cattura italiana di soldati
indiani in risposta a quello che e avvenuto qualche mese fa con i 2 maro
italiani, l’eventuale trattato risolutivo della controversia e un trattato
perfettamente valido perche in quel caso, anche se c’e stata una violenza non
e stata una violenza di tipo bellico.
Hitler sul fnire del ‘37 e gli inizi del ‘38, aveva invaso l’Austria ritenendo che
gli austriaci fossero tedeschi e si accingeva ad invadere la Cecoslovacchia.
Non sono trattati viziati da violenza i trattati di pace cioe quei trattati che
pongono fne ad una guerra benche siano imposti allo stato vincitore sullo
stato vinto, ma la dottrina ritiene che i trattati di pace non sono trattati
viziati che sono dei trattati assolutamente validi. Come non rientrano nella
disciplina dell’invalidita i trattati ineguali cioe quei trattati in cui una della
parti e piu debole rispetto all’altra parte.
Condizione risolutiva
Termine fnale
Denuncia o recesso
est adimplendum
Parte della dottrina ritiene che la clausola rebus sic stantibus sia una
condizione risolutiva tacita del trattato nel senso che le parti hanno
subordinato di fatto l’effcacia del trattato al permanere di una determinata
situazione.
dipendere da un fatto illecito da parte della parte che invoca questa causa di
estinzione.
Principio il quale trova anche applicazione per quanto riguarda gli aspetti
della guerra sui trattati.
Che cosa succede quando scoppia una guerra tra 2 o piu stati?
Quando una guerra fnisce, si hanno i trattati di pace e bisogna poi andare a
verifcare se le condizioni politiche che hanno determinato la stipula del
trattato prima della guerra permangono o meno: se permangono il trattato
riprende validita, altrimenti si e estinto giusta la clausola rebus sic stantibus.
-Stessa cosa con una condizione risolutiva espressa cioe il trattato indica che
raggiunto un determinato obiettivo, il trattato non avra piu effcacia; oppure
A e B stipulano un trattato e poi successivamente ne stipulano un altro che
ha abrogato il precedente trattato totalmente o parzialmente.
Vi sono altre cause di invalidita: una parte della dottrina ritiene che
determinate cause di invalidita operino automaticamente, l’altra parte della
dottrina invece ritiene che e necessaria una procedura di denuncia.
La convenzione di Vienna che si e occupata della materia in maniera
totalmente difforme rispetto al diritto consuetudinario, non ha
assolutamente stabilito se le cause di invalidita e di estinzione operano
automaticamente o invece e necessario una procedura di denuncia.
Consapevoli del fatto che l’eventuale sentenza del giudice interno non ha una
effcacia extra-partes, ma la sentenza del giudice vincola soltanto le parti in
causa,puo al piu rappresentare una nota di discrasia nei rapporti diplomatici
tra gli stati cioe un giudice interno che si pronuncia con una sentenza nella
quale dichiara estinto il trattato tra 2 stati, puo questa pronuncia creare degli
incidenti diplomatici tra lo stato A e lo stato B e quindi lo stato B potrebbe
adottare delle contromisure nei confronti dello stato A.
-da una parte la dottrina che ritiene che il governo poiche non e vincolato a
ratifcare un trattato benche autorizzato puo anche in assenza di una legge di
autorizzazione recedere o denunciare un trattato -mentre altra parte della
dottrina ritiene che nelle materie di cui all’art 80 quindi per quei trattati che
il governo ha ratifcato previa legge di autorizzazione, prima di procedere al
recesso e/o alla denuncia il governo dovra chiedere l’autorizzazione alle
camere. 37
Prevede che nel momento in cui in uno stato eccepisce la invalidita o dichiari
di recedere da un trattato, vi e un periodo di 3 mesi entro i quali le altre parti
del trattato possono esprimere obiezioni. Se non vengono sollevate obiezioni,
allora lo stato che ha invocato la causa di invalidita o di estinzione, puo
dichiarare estinto o nullo il trattato. Se invece dovessero sorgere delle
obiezioni la convenzione di Vienna prevede un meccanismo molto
burocratico che prevede addirittura il ricorso ad una commissione
conciliativa dell’ONU che pero avendo natura arbitrale ovviamente emettera
una decisione che non e assolutamente vincolante per le parti a meno che
non trattasi di una violazione, di una invalidita che riguardi la violazione
dello ius cogens. Allora in quel caso la commissione conciliativa emette un
parere che in linea teorica e un parere vincolante.
LEZIONE
La Convenzione di Vienna del ’78 fa una distinzione non prevista dal diritto
consuetudinario che prevede invece esclusivamente il principio della tabula
rasa e distingue tra stati ex coloniali di nuova formazione e stati
“normali”,cioe tutti gli altri stati. Prevede il principio della tabula rasa solo
per gli stati ex coloniali di nuova formazione,per tutti gli altri prevede invece
il principio della continuita. Questa distinzione non trova riscontro nel diritto
internazionale consuetudinario e giacche questa convenzione ha trovato
esigua ratifca,e quello3 9 consuetudinario quello che viene largamente
applicato tranne gli stati di nuova formazione che applicano invece il
principio della tabula rasa.
Nel caso del distacco,questo puo dare luogo a due situazioni: -il territorio
distaccatosi si unisce ad un altro territorio e avviene l’ incorporazione -il
territorio distaccatosi forma un nuovo stato indipendente e avviene la
secessione
Nel primo caso applichiamo la regola della mobilita delle frontiere per cui nel
territorio che si e distaccato e si e incorporato in un altro territorio,perdono
effcacia i trattati vigenti in quel territorio sulla base dello stato di
appartenenza ed hanno effcacia i trattati dello stato al quale ci si incorpora.
Nel secondo caso invece ove si tratta di trattati non localizzabili vige il
principio della tabula rasa e nasce di conseguenza uno stato vergine che non
ha obblighi internazionali. Per i trattati localizzabili vale invece il principio
dell’ uti possidetis iuris e mantiene i vecchi confni.
Accordi di devoluzione
Sono gli accordi conclusi tra lo stato ex coloniale e la madre patria con cui il
nuovo stato formatosi consente il subentro degli accordi conclusi dalla madre
patria, non e un problema di successione ma il nuovo si impegna a rinnovare
gli accordi stipulati dalla madre patria con gli stati terzi. Per i trattati
bilaterali trova sempre applicazione per quel che concerne i trattati bilaterali
il principio della tabula rasa,e anche per quel che concerne i trattati
multilaterali chiusi.
hanno natura politica per i quali trova applicazione il principio estintivo del
rebus sic stantibus.
La sovranita territoriale nasce con la pace di Westfalia del 1648 sul cui tema
hanno contribuito pensatori come Hobbes,Lock,Montesquieu e De Vitoria uno
dei fondatori del diritto internazionale moderno. La sovranita viene
esercitata su un determinato territorio e da un punto di vista internazionale
ogni stato ha il diritto esclusivo di esercitare il proprio potere sovrano in un
dato territorio. La liberta non e illimitata,ha dei limiti giuridici se no non
esisterebbe il diritto internazionale,e la sovranita riceve due tipi di limiti:
-limite interno rappresentato dallo stato di diritto per cui il potere sovrano e
limitato dalla legge. La sovranita riceve limiti imposti dal diritto
internazionale, dal diritto comunitario,dal diritto consuetudinario e pattizio,
limiti che riguardano il trattamento che deve riceve lo straniero in uno stato,
il trattamento ricevuto dagli organi di uno stato straniero o gli agenti
diplomatici ricevono in uno stato,i diritti umani e il diritto marittimo
internazionale dove il principio di sovranita subisce notevoli deroghe.
Tra i limiti alla sovranita nazionale c’e quello che concerne i diritti umani.
Possiamo defnire i diritti umani come quei diritti che sono innati e che sono
strettamente collegati all’essenza umana. Tra tutti ovviamente spicca il
diritto alla vita o il diritto all’esistenza con tutti i corollari e le conseguenze
che ne possono derivare.
Con la fne della 1° guerra mondiale si e affermato anche grazie all’art. 227
del TRATTATO DI VERSAILES “il principio della responsabilita personale
dei capi di stato e dei capi di governo” perche l’articolo in questione sanciva
la responsabilita personale dell’imperatore Guglielmo II ° di Hohenzollern
(imperatore tedesco) per lo scoppio della 1° guerra mondiale. Quindi questo
trattato, in particolar modo l’articolo 227, e il punto di riferimento, lo
spartiacque nella rivoluzione storica dell’affermarsi dei diritti umani.
• Fase della generalizzazione: nasce sul fnire dell’800 e gli inizi del
‘900, quando oltre che ai diritti di liberta, si affermano anche i diritti
civili e i diritti sociali.
E’ una fase in cui il numero dei diritti umani si amplia, quindi non sono
piu diritti di liberta come quelli che erano stati decantati con la
rivoluzione francese, ma si affermano anche dei diritti civili, politici e di
voto, i diritti sociali e il diritto al lavoro.
Quindi uno dei piu importanti atti nella storia dell’evoluzione del diritto
pattizio in materia di diritti umani e senza alcun dubbio la
Dichiarazione ONU del 1948 sui diritti dell’uomo. E’ una dichiarazione
di carattere programmatico quindi vengono indicati dei principi,
vengono indicati degli obiettivi con una effcacia giuridica vincolante
pari allo 0, nel senso che la dichiarazione universale dei diritti
dell’uomo non ha effcacia vincolante, tuttavia la prassi e la dottrina
ritengono che la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo sia
conforme al diritto internazionale consuetudinario, e che soprattutto
da una esposizione in essa contenute rappresentino un nucleo
fondamentale dello ius cogens.
• I rapporti periodici
• I ricorsi interstatali
• I ricorsi individuali
Per quanto riguarda i rapporti periodici, gli stati contraenti tutti e due i
patti, hanno l’obbligo di trasmettere periodicamente una relazione al
Segretario Generale dell’ONU sullo stato di attuazione interna allo stato
delle norme contenute nei 2 patti, cioe che cosa hanno fatto gli stati da
un punto di vista legislativo o da un punto di vista amministrativo per
l’attuazione dei principi che sono contenuti nei due patti o meglio gli
obiettivi che sono stati raggiunti.
Questa relazione che e ricevuta dal Segretario Generale dell’ONU ed e
da quest’ultimo trasmessa al comitato di controllo del patto per i diritti
civili e politici, e al comitato di controllo del patto per i diritti sociali. Il
comitato acquisita questa relazione, esprime un commento, una propria
valutazione che pero non e giuridicamente vincolante.
Questa defnizione e accompagnata anche dal dato che il soggetto che pone in
essere la tortura deve essere un soggetto pubblico cioe un soggetto che
esercita una funzione pubblica, quindi agenti di polizia, militari ecc.
La convenzione inoltre obbliga gli stati a porre in essere tutta una serie di
misure legislative, amministrative e giudiziarie volte ad impedire che nello
stato vi siano episodi di tortura e periodicamente gli stati hanno l’obbligo e il
dovere di trasmettere ad un comitato istituito dalla convenzione una
relazione sullo stato di attuazione delle politiche di attuazione della
convenzione medesima.
• I comitati
• La camera
• La grande camera
• 1° grado
Comunque nella maggior parte dei casi la punizione dei crimini internazionali
e attribuita ai giudici interni in virtu di un principio noto come il “principio
dell’universalita della giurisdizione penale” in deroga al principio di
territorialita. Principio della giurisdizione penale signifca che qualunque
stato in cui si trovi un soggetto che ha commesso il crimine internazionale,
quello stato ha per il diritto consuetudinario la facolta, per il diritto pattizio
l’obbligo o di giudicare quindi processare il criminale o di procedere alla
estradizione del criminale.
A differenza di quello che avviene nel diritto penale interno dove i reati si
prescrivono e non si viene giudicati entro un determinato lasso di tempo, per
quanto riguarda i crimini internazionali, questi sono imprescrittibili cioe i
crimini internazionali non si prescrivono mai, tant’e che di recente alcuni
criminali del periodo nazista sono stati giudicati e sono stati condannati
proprio perche non vi e prescrizione per quanto riguarda i crimini
internazionali.
Esempio: vi sono dei beni appartenenti a uno stato estero in Italia o a dei
cittadini stranieri in Italia, al pari con qualsiasi altro stato, lo stato italiano
puo procedere all’espropriazione del bene appartenente alla societa x.
Quando lo stato procede all’espropriazione del bene, dovra pagare alla societa
x un indennizzo equo cioe un prezzo che dovra essere piu possibile vicino al
valore di mercato del bene.
Coloro che hanno contestato l’istituto della protezione diplomatica sono gli
stati in via di sviluppo. Al riguardo e famosa la dottrina Calvo.
Carlos Calvo era un giurista argentino che fu anche ministro degli esteri
dell’Argentina. Egli sostenne che nel caso in cui vi era una controversia tra
un cittadino straniero e l’Argentina, l’unico giudice competente a potere
conoscere della controversia era il giudice dello stato argentino. Sulla base
della teoria Calvo e stata poi inventata la cosi detta clausola Calvo cioe l’
Argentina cosi come tutti i paesi del sud, nel momento in cui andavano a
stipulare contratti di concessione tra stati stranieri veniva aggiunta questa
clausola in cui la societa rinunciava alla tutela della protezione diplomatica e
si rimetteva al giudizio di un giudice locale.
-Atti jure imperii: sono gli atti che lo stato compie nell’esercizio delle sue
funzioni pubbliche e istituzionali e questi atti godono dell’immunita assoluta,
cioe lo stato reagisce nell’esercizio di un suo compito e causa di un danno a un
cittadino straniero, non potra essere convenuto in giudizio perche ha agito
nell’esercizio di un potere pubblico.
-Atti jure privatori o jure gestiones: sono gli atti in cui lo stato reagisce come
un qualunque soggetto privato. Quindi lo stato agisce come un privato e esso e
soggetto a una giurisdizione civile, amministrativa ed esecutiva di un altro
stato.
Questa sentenza e stata emessa dalla Corte Suprema degli Stati Uniti d
America, la quale ha negato il risarcimento dei danni di una societa
americana che aveva investito zucchero a Cuba e nella sentenza sabatino si e
affermato che lo stato americano non poteva sindacare il provvedimento di
nazionalizzazione cubano delle societa di zucchero.
Grazie alla sentenza Sabatino nasce la teoria di act of state che veniva
applicata solo dagli Stati Uniti d’America nel loro diritto interno e non
trovava applicazione nel diritto internazionale.
Prima vigeva il principio della liberta dei mari proveniente dal diritto
romano in cui il mare veniva defnito cine “res communes omnium”
quindi a differenza del territorio che era soggetto alla sovranita
territoriale dello stato, il mare veniva considerato come un bene
comune e quindi non a soggetto alla sovranita di alcuno stato.
Nel 1945 poi con il famoso proclama di Truman (presidente degli USA),
nasce il concetto di Piattaforma continentale cioe gli americani
sostennero per primi che lo stato costiero non dovesse avere solo
competenza in uno specchio d’acqua che era defnito mare territoriale,
ma che addirittura lo stato costiero, per quanto riguarda lo
sfruttamento del suolo e del sottosuolo del mare, si dovesse spingere
fno al punto in cui a piattaforma terrestre ,considerando una
profondita costante di 200 metri di acqua, viene a sprofondare negli
abissi marini.
Di recente poi alcuni stati tra cui l’Argentina e il Cile hanno avanzato pretese
su zone di mare oltre la ZEE per la tutela della fauna ittica e si parla (ma non
vi e ancora riscontro nella prassi internazionale) di “mare territoriale”.
Il Mare territoriale e quella fascia di mare adiacente alla costa, sulla quale lo
stato salvo talune limitazioni, esercita una sovranita che e identica alla
sovranita che lo stato esercita sul proprio territorio.
E ‘quello che vi e tra la linea di bassa marea e la battigia che cosa e? Quelle si
chiamano “Acque interne” e sulle acque interne lo stato ha la stessa e
identica sovranita senza eccezioni come se l’avesse sulla terra ferma.
L’Italia dal 1977 utilizza il criterio delle linee rette. A questi 2 principi
fanno eccezione le baie o insenature. Quello che e all’interno della linea e il
mare interno quello che e all’esterno della linea e e mare territoriale. A
questa regola fanno eccezione le baie storiche cioe quelle insenature (come ad
esempio la baia di San Francisco) dove lo stato ha storicamente, cioe da
sempre, esercitato poteri come se fossero acque interne.
Nel mare territoriale, cioe in quelle 12 miglia di mare a partire dalla linea di
bassa marea o dalla linea retta, lo stato ha si poteri uguali a quelli che
esercita sulla terraferma pero con 2 eccezioni fondamentali:
La sentenza della CIG 1969 e stata recepita sia dalla Convenzione di Montego
Bay, per cui non prevede, come nella Convenzione di Ginevra, i criteri della
equidistanza, ma prevede il criterio dell’accordo sulla base dell’equita ma
soprattutto e stata accolta questa tesi da tutta la giurisprudenza
internazionale che si e via via sviluppata in materia.
Quando si dice che le due zone coincidono vuol dire che semplicemente non vi
e una coincidenza perfetta, ma nel senso che le due aree di mare possono
essere tra loro sovrapponibili, tenendo ben a mente che una non ha un
estensione predefnita mentre sappiamo che la ZEE ha invece una lunghezza
predefnita.
Anche in questo caso siamo in presenza non di una sovranita reale, ma siamo
in presenza di una sovranita funzionale cioe lo stato costiero potra esercitare
sulla ZEE quei poteri di polizia, quei poteri giudiziari che sono necessari per
lo sfruttamento delle acque sovrastanti consentendo tuttavia agli altri stati il
passaggio delle navi altrimenti non potrebbe avvenire la navigazione
marittima consentendo agli altri stati la posa di cavi sotto marini, quindi e
una zona nella quale lo stato costiero si limita esclusivamente allo
sfruttamento delle risorse biologiche ed ittiche, quindi non e una porzione di
mare dove allo stato costiero compete ad esempio il transito esclusivo delle
navi, allo stato costiero compete nella ZEE esclusivamente lo sfruttamento
delle acque da un punto di vista biologico ed ittico ai fni della pesca senza
impedire agli altri il transito delle navi, senza impedire di potere provvedere
se oltre la piattaforma continentale si pensa allo sfruttamento minerario del
suolo e del sottosuolo, senza impedire la posa di cavi e via dicendo.
In questa zona tuttavia non esiste una gerarchia nel senso che il diritto dello
stato costiero allo sfruttamento delle risorse biologiche ed ittiche della ZEE e
un diritto che non e superiore al diritto di un terzo stato di potere transitare
in quella zona o di potervi istallare dei cavi o delle condutture o di fatti
passare un oleodotto.
Il mare internazionale invece e il mare libero (l’alto mare). E’ il mare che non
appartiene ad alcuno, e un mare, quindi siamo oltre il mare territoriale, oltre
alla piattaforma continentale, siamo oltre la ZEE e una porzione di mare,
quando si parla di acque internazionali o altro mare o mare internazionale
signifca che non vi e la giurisdizione di alcuno stato salvo quello che vedremo
successivamente per quanto riguarda il diritto di visita da parte di una nave
da guerra che incrocia un'altra nave pero nel mare internazionale vige il
principio dell’assoluta liberta.
Queste risorse che si trovano nel mare internazionale sia le risorse del suolo,
del sottosuolo, ma anche le risorse delle acque sono state dichiarare dall’ONU
patrimonio dell’umanita. La Convenzione di Montego Bay proprio per
salvaguardare l’integrita del mare internazionale, ha istituito l’ autorita
internazionale dei fondali marini, per cui se vi e una missione internazionale
che tende allo sfruttamento dei fondali oceanici, quello che viene trovato per
meta va alla societa che fa la scoperta e per meta va all’autorita
internazionale.
Ad oggi non e stata fatta alcuna scoperta, attesa la anti economicita di andare
a sfruttare il fondale oceanico. Esempio: s e istituito l’autorita internazionale
dei fondali marini perche potrebbe esserci una join venture cioe un’impresa
economica fnalizzata allo sfruttamento dei fondali oceanici cosa che attesa la
anti economicita dell’impresa, non e mai avvenuta.
La societa beta trova in pieno oceano atlantico il petrolio nei fondali oceanici.
La meta va alla societa beta che ha fatto il ritrovamento e l’altra meta va
all’autorita internazionale dei fondi marini.
LEZIONE
la navigazione marittima
Questo principio di carattere generale per cui la nave soggiace alla sovranita
dello stato di appartenenza, subisce alcune deroghe,delle eccezioni per
quanto riguarda la pirateria,cioe una nave pirata che commette delle
violenze su altre navi (come avviene spesso nelle acque adiacenti la Somalia)
in acque internazionali puo essere catturata da qualsiasi nave di qualunque
nazionalita, in acque internazionali se viene intercettata una nave pirata
questa puo essere catturata e puo essere punito il suo equipaggio.
-Il diritto di visita e previsto dall’art. 110 della Convenzione di Montego Bay e
implica che quando una nave militare in acque internazionali incrocia una
nave mercantile e ha il dubbio,sospetta che quella nave mercantile possa
essere una nave pirata o che quella nave mercantile ha una nazionalita
diversa da quella che espone o che possa avere una nazionalita di una nave
da guerra,la nave che ha avvistato questa nave sospetta puo svolgere poteri
di polizia e intimare l’alt alla nave ed effettuare dei controlli,se questi sono
infondati e il ritardo del controllo ha causati dei danni per il risarcimento ne
risponde lo stato di appartenenza della nave da guerra che ha esercitato quei
poteri di controllo.
La nave straniera che attraversa la ZEE incorre nei limiti che vigono nella
ZEE cioe la navigazione della nave straniera deve avvenire nel rispetto dei
poteri che lo stato costiero ha nella ZEE (poteri di sfruttamento delle risorse
delle acque) il diritto dello stato costiero e un diritto che deve essere
salvaguardato e la nave straniera che compie delle violazioni inerenti questo
diritto dello stato straniero puo essere punita dallo stato straniero, nel mare
territoriale lo stato costiero deve garantire il passaggio inoffensivo delle navi
da guerra e che la nave straniera che transita nel mare territoriale per i fatti
interni che avvengono nella nave non e soggetta a giurisdizione dello stato
straniero.
-Diritto all’ inseguimento : quando una nave entra nel mare territoriale,
spara ed inizia a fuggire, quello stato sic et simpliciter puo inseguire la nave
che ha commesso questi fatti fno a spingersi nelle acque internazionali e
deve fermarsi quando la nave entra nel mare territoriale di un altro stato
e poi deve chiedere allo stato nel cui mare territoriale la nave si trova, di
procedere o alla punizione o all’estradizione dei soggetti. L’inseguimento
deve essere continuo e si applicano le regole punitive relative alla parte di
mare in cui l’illecito si e verifcato.
-Nave ombra: nave che pur essendo di proprieta di un cittadino di uno stato e
stata registrata presso un altro stato, questo avviene sopratutto quando lo
stato ombra cioe lo stato presso cui la nave e registrata, garantisce condizioni
fscali piu vantaggiose.
Si comincia ad avere con l’invenzione degli aeromobili alla fne dell’800 e agli
inizi del ‘900. Alla navigazione aerea inizialmente si e applicata per analogia
la disciplina internazionalistica vigente per il settore della navigazione
marittima.
67
Questi principi sono stati codifcati nella Convenzione di Parigi del 1919 e in
quella di Chicago del 1944 che ha istituito l’aviazione civile internazionale un
apposito organismo che e preposto al controllo del settore. Quando sono stati
inventati gli aerei a reazione con lunghissima percorrenza alcuni stati come
ad esempio il Canada,gli Usa e alcuni stati europei hanno inventato in deroga
ai principi di prima le zone di identifcazione aerea,zone molto ampie, di
migliaia di miglia nelle quali quando vi entra in quelle zone anche se si sta
sorvolando acque internazionali o piattaforme continentali,quando questi
aerei non sono nemmeno nelle acque territoriali pretendono l’identifcazione
dell’aereo, se l’aereo si rifuta puo essere costretto ad atterrare o nei casi piu
gravi verra abbattuto.
Per lo spazio cosmico la materia e invece disciplinata dal trattato Onu del
1967 che ha regolamentato la materia degli spazi cosmici e dei corpi celesti.
Questo trattato ONU si e reso necessario dopo che nel ’57 l’Urss lancio la
navicella SPUTNIK nel cosmo senza chiedere autorizzazione di sorvolo ad
alcuno stato. Dopo questa vicenda hanno codifcato questo trattato che
prevede che lo spazio non puo essere militarizzato ne appartiene a
qualcuno,e prevede la responsabilita civile di carattere assoluto dello stato
che lancia la navicella nel cosmo e che causa a seguito del lancio crea dei
danni.
Per dimostrare che non vi e una appartenenza dello spazio ad alcuno stato la
dichiarazione di Bogota del 1976 non ha alcuna rilevanza giuridica
internazionale. La si cita per rafforzare quanto previsto dal trattato Onu del
’67 sulla assoluta neutralita da un punto di vista della sovranita del diritto
allo spazio cosmico che e allo stato attuale res communis ominum.
Illecito Internazionale
Per i fatti illeciti posti in essere dai privati cittadini, lo stato non risponde di
questi fatti illeciti per cui abbandona la teoria della solidarieta di gruppo che
l’Italia ha abbandonato agli inizi del ‘600 addirittura da Ugo Grozio (giurista e
flosofo olandese che contribui alla nascita del diritto internazionale) che
diceva che lo stato non puo rispondere sul piano internazionale dei fatti
illeciti posti in essere dai privati.
L’Italia nel periodo fascista nel ’23 invece ha applicato questa teoria quando
il generale Enrico Tellini incaricato assieme ad una commissione di
ridisegnare i confni tra la Grecia e l’Albania venne ucciso in Grecia da privati
cittadini greci. Mussolini applicando il principio della solidarieta di gruppo
ritenne la Grecia responsabile dell’uccisione e rispose in rappresaglia contro
questa assalendo l’isola di Corfu.
Previsto anche dal progetto del 2001 ma che Conforti lo nega come principio
di carattere generale,dice che un principio generale relativo allo stato di
necessita non esiste benche vi siano innumerevoli pronunce dei tribunali
della giurisprudenza internazionale che ammettono lo stato di necessita e
benche siamo convinti che invece un principio generale sullo stato di
necessita esiste ed e nella misura in cui viene considerato come stringimento
e superamento del principio dell’autoconservazione.
-Salvaguardia dei principi generali della costituzione : uno stato puo non
adempiere ad un obbligo internazionale (tranne che si tratti di un obbligo di
ius cogens) quando questo obbligo internazionale comporta la violazione di
un principio fondamentale del proprio ordinamento e della propria
costituzione, l’Italia ad esempio non ha voluto ratifcare taluni trattati
internazionali che prevedevano l’estradizione verso paesi che applicavano la
pena di morte vietata dalla nostra costituzione, perche il diritto alla vita e
uno dei principi fondamentali della Costituzione.
LEZIONE ( in due lezioni)
• La colpa
• Il danno
- Diciamo che per quanto riguarda la COLPA, facendo mente a quelle che sono
le categorie del diritto generale privato per chi ha gia dimestichezza col
diritto privato, noi sappiamo che nel diritto privato abbiamo essenzialmente
2 forme di responsabilita:
La responsabilita aquiliana cioe quella prevista dall’ articolo 2043 del Codice
Civile e che recita che qualunque fatto doloso o colposo che cagioni qualcuno,
obbliga colui il quale ha commesso il fatto a risarcire il danno, quindi e una
fattispecie di responsabilita che implica o la intenzionalita e quindi il dolo
oppure implica la imperizia, l’imprudenza quindi la colpa.
Che cosa succede se una centrale nucleare dovesse scoppiare e quindi esserci
una contaminazione negli altri stati? Allo stato attuale l’ordinamento
internazionale non prevede alcuna forma di responsabilita perche lo stato
puo lecitamente costruire delle centrali nucleari.
Fino agli inizi del ‘900 il diritto internazionale ha conosciuto come forma di
responsabilita esclusivamente la responsabilita per colpa e grazie ad un
giurista italiano Dionisio Anzillotti che ha sviluppato tutta la teoria relativa
alla responsabilita oggettiva. Il Conforti sostiene che in tempi di
responsabilita, se si escludono quelle norme consuetudinarie e quelle norme
pattizie che prevedono la responsabilita oggettiva assoluta, tra cui abbiamo
visto le norme sul lancio degli oggetti spaziali, per il Conforti la regola
generale e quella della responsabilita oggettiva relativa per cui lo stato che
compie un illecito internazionale e responsabile nella misura in cui non riesce
a provare che l’illecito non e a lui imputabile o a causa di forza maggiore o
perche l’obbligo internazionale non puo essere adempiuto per una
impossibilita sopravvenuta ad adempiere purche l’impossibilita
sopravvenuta non sia causata dallo stesso stato che invoca questa forma di
liberatoria (o assistenza).
Che cosa dice in buona sostanza Anzillotti? Dice che nel momento in cui si
verifca un illecito internazionale, si viene ad avere un rapporto tra lo stato
offensore e lo stato offeso, in virtu di questo rapporto lo stato offensore ha
l’obbligo di riparare e lo stato offeso ha il diritto ad essere riparato,e la
riparazione che puo consistere nella restitutio in integrum del risarcimento o
nella soddisfazione. Durante il corso del ‘900 la teoria dell’Anzillotti sul
rapporto tra stato offeso e stato offensore sul diritto dello stato offeso ad
essere risarcito e sull’obbligo dello stato offensore a risarcire, ha subito una
progressiva evoluzione fno a ricomprendere tra le forme risarcitorie anche
l’autotutela, la rappresaglia e la ritorsione.
La critica alla tesi di Anzillotti viene mossa da Kelsen il quale sul regresso
stato infnitum e stato un maestro nel senso che il normativismo puro di cui
lui era l’ideatore si basava su che cosa?
Su di una norma che poggia la sua validita su una norma precedente la quale
norma precedente poggia la sua validita su un'altra norma precedente fno ad
arrivare all’infnito e poi Kelsen si e inventato il regressum ad infnitum ed ha
accusato Anzillotti di avere creato nel tema della responsabilita un
regressum ad infnitum.
Kelsen ritiene che la guerra e giusta nel momento in cui in essa rappresenta
una sanzione ad un illecito internazionale grave quindi l’impostazione di
Anzillotti e di Kelsen sull’illecito internazionale, sono due impostazioni
opposte. E’ un argomento dell’illecito interazione fondamentale per il diritto
internazionale ed e fondamentale la conoscenza chiara tra la teoria
dell’Anzillotti e la teoria di Kelsen perche si pongono su due piani
completamente diversi.
E come abbiamo detto alla prima lezione, tutto cio che nel diritto interno
rappresenta l’eccezione, nel diritto internazionale rappresenta la regola. La
regola del diritto internazionale proprio perche parliamo di un ordinamento
anarchico, di un ordinamento la cui obbligatorieta delle norme giuridiche e
stata al centro di discussioni che ancora oggi abbiamo da un lato la tesi
monista e dall’altro la teoria dualista.
Che vuol dire? E’ una evidente contraddizione perche la legittima difesa e per
defnizione la risposta a qualcosa che io subisco. Se io non ho subito nulla non
posso rispondere, quindi parlare di legittima difesa preventiva signifca
collocarsi al di fuori di quello che e il diritto internazionale. Come molto
spesso si e parlato, si e abusato anzi com’e accaduto ad esempio alla ex
Jugoslavia (alla regione Kosovo) di legittima difesa ai fniti umanitari con
l’intervento per tutelare i diritti delle minoranze del Kosovo. Ne l’uno ne
l’altro caso sono contemplati dal diritto internazionale per cui sono delle pure
invenzioni che sono servite unicamente come da un lato propaganda politica,
dall’altra come un inutile espediente per dare una giustifcazione giuridica a
quegli avvenimenti, interventi nella ex Jugoslavia o con la guerra in
Afghanistan autorizzata dalle Nazioni Unite che non hanno un fondamento
giuridico.
Quali sono le misure di autotutela prevalenti? La rappresaglia e la ritorsione.
La rappresaglia e la violazione di una norma internazionale di uno stato che
ha subito un illecito quindi uno stato e offeso, e risponde a questo in
rappresaglia ponendo in essere un illecito internazionale. Non puo essere
oggetto di violazione, quindi non rientra nella rappresaglia la violazione delle
norme di ius cogens e in particolare delle norme sulla tutela dei diritti
dell’uomo.
Per quanto riguarda l’ autotutela, vi sono tre aspetti che sono importanti:
• L ’ autotutela collettiva nel senso che vi possono essere stati che pur
non avendo subito alcuna
Cosi non e stato nel 1990 quando una sentenza arbitraria dell’ONU,
decise sul caso “Rainbow Warrior”. Nel 1984-85, i servizi segreti
francesi all’insaputa dell’allora presidente francese Mitterand per
ostacolare l’organizzazione ambientalista Green Peace.
I tribunali internazionali
Per cui quando c’e una violazione al diritto penale, non e che e il tribunale di
Milano piuttosto che il tribunale di Torino a decidere su una qualche cosa che
e successo sul nostro territorio, ma e il giudice naturale che nella
preordinazione,nella composizione di questa struttura e di questa
competenza lo stato ha stabilito che e delegato a derimere l’affare.
Per cui c’e tutta una materia che si sta sviluppando sempre di piu nel nostro
ordinamento che e quella di inserire nella contrattualistica in materia
civilistica e in materia civile, l’introduzione di clausole compromissorie. Le
clausole compromissorie sono quelle clausole che permettono di derogare al
concetto di carattere generale se quello di ricorrere in caso di controversia, di
ricorrere al giudice naturale o al giudice stabilito per legge per cui un giudice
civile o un giudice amministrativo e stabilire una controversia qualora
nell’ambito di quel negozio,di quel rapporto contrattuale dovesse nascere una
controversia, si stabilisce che a derimere quella controversia vengono
chiamati degli arbitri, cioe delle persone,dei soggetti, dei professionisti, dei
giuristi che sono in grado di risolvere la questione. E la decisione che questo
collegio di arbitri o arbitro unico viene accettata per buona da parte di coloro
che hanno chiesto di intervenire.
Questa e una norma che deroga al concetto di carattere generale quindi se noi
abbiamo una controversia con una assicurazione o tra un cittadino e il
proprietario di casa posso ricorrere al giudice naturale,che e il giudice di
pace,il giudice del tribunale competente per territorio o per materia a
derimere una determinata controversia tranne che col mio contraente non
ho stabilito che a decidere di eventuali controversie non sia un collegio
stabilito dalle parti,ecco cosa signifca clausola compromissoria e arbitrato.
Nel diritto internazionale abbiamo la clausola compromissoria e abbiamo
l’arbitrato perche sappiamo che tolta quella materia che nasce per
consuetudine abbiamo nel diritto internazionale tutta un’attivita che e
prevalentemente pattizzia,per cui la fonte di tutti i rapporti che si generano
tra gli stati sono rapporti negoziali,sono contratti perche i trattati non sono
altro che contratti.
Se poi c’e una violazione nella motivazione o c’e contrasto tra motivazione e
decisione per cui la sentenza e illogica si puo ricorrere al magistrato
superiore per avere soddisfazione su questa questione. Anche per un
provvedimento di natura amministrativa e prevista la parte decisionale e c’e
anche la motivazione,la decisione e presa sula base di norme previste
dall’ordinamento amministrativo che la conducono poi a prendere delle
decisioni. Quando parliamo di arbitrato isolato non e una cosa che sta dentro
una confgurazione, ma e uno strumento che gli stati si davano per andare a
decidere su una controversia demandando la decisione a un soggetto terzo
che si muoveva senza regole per cui spesso le decisioni prese dall’arbitro
mancavano di motivazione.
Abbiamo questa CIG,ma come viene eseguita una sentenza? Come fa una
sentenza ad entrare dentro il nostro ordinamento? Attraverso tutte le norme
di indirizzo internazionale relative all’esecutivita di un trattato
internazionale per cui e previsto gia nel trattato stesso che attraverso
l’ordine di esecutivita di un trattato questo viene recepito dentro
l’ordinamento. Abbiamo tutta una casistica di tribunali internazionali ma
abbiamo anche i tribunali regionali o settoriali,quali sono questi? Il primo e la
Corte di Giustizia europea che e una Corte di Giustizia sui generis perche e la
fonte sui generis , perche e una corte di diritto internazionale che nasce
dall’accordo fra stati che fanno parte dell’U.E. e questi trattati che uniscono i
27 paesi europei alcuni li considerano dei patti o dei trattati di tipo federativo
non di diritto internazionale per cui quando parliamo di “federazione”
parliamo di territorio,confni,sovranita molto affevoliti,di una
organizzazione completamente diversa. Noi nell’ esperienza europea abbiamo
una organizzazione delle fonti perche abbiamo un sistema dei trattati
negoziati e organizzati per dare una struttura organizzativa per cui abbiamo
organi istituzionali ma anche l’organo giurisdizionale per cui non si puo
parlare di organismo di diritto internazionale come viene intesa la CIG non si
puo parlare di clausola compromissoria perche abbiamo una Corte di
Giustizia europea che svolge una funzione di organo giudicante su
controversie fra gli stati o che nascono per il mancato rispetto delle norme
contenute nei trattati o l’attivita svolta relativa ai pareri.
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LEZIONE ( in due lezioni)
Che cos’e una controversia? Possiamo defnire una controversia come una
contrapposizione che si viene ad avere tra due o piu stati o tra uno stato ed
una organizzazione internazionale. E’ chiaro che la controversia puo avere
sia una natura giuridica cioe quando si basa sull’applicazione di un trattato,
oppure la controversia puo avere natura politica. Esistono essenzialmente
due modi di risoluzioni della controversia internazionale:
• Il negoziato
• La conciliazione e l’inchiesta
Sappiamo che uno dei principi cardine della carta ONU e rappresentata
dall’articolo 2. L’articolo che cosa prevede? Prevede il divieto dell’uso e della
minaccia dell’uso della forza. Da questo principio di carattere generale che e
un principio di ius cogens, cioe e un principio che non puo assolutamente
essere derogato, derivano poi una serie di principi subalterni, principi
corollari, cioe le Nazioni Unite nascono con lo scopo principale di mantenere
la pace e la sicurezza e nascono per questo motivo nascono in un contesto
storico ben determinato cioe nascono alla fne della 2° guerra mondiale.
Vanno a sostituire l’esperienza fallimentare della Societa delle Nazioni e
nascono con lo scopo di evitare che in un futuro vi possano essere delle
guerre come e stata la prima e la seconda guerra mondiale.
• Atti NON implicanti l’uso della forza, abbiamo ad esempio gli embarghi
economici, la
• Atti implicanti l’uso della forza, avviene quando non hanno effcacia
queste misure cioe il Consiglio di Sicurezza molto spesso quindi approva
delle risoluzioni di condanna di un aggressione da parte di uno stato nei
confronti di un altro stato, adotta delle risoluzioni che impongono agli
stati membri di non avere rapporti economici e commerciali con quello
stato, se la situazione di pericolo, se la situazione di minaccia alla pace
persiste le Nazioni Unite ricorrono all’utilizzo della forza.
Uno dei primi esempi di delega da parte della Nazioni Unite si ebbe con
lo scoppio della guerra del golfo nel 1990 dove non furono impiegati i
caschi blu, ma fu impiegato la forza multinazionale che ha agito sotto
l’autorizzazione del Consiglio di Sicurezza. Cosi e stato pure in
Afghanistan dopo che sono avvenuti i fatti del settembre del 2001.
Quando uno stato subisce una aggressione nelle more che il Consiglio di
Sicurezza deliberi o adotti delle che non vedono l’uso della forza o
deliberi di utilizzare l’uso della forza, lo stato aggredito cosa puo fare?
A norma dell’ articolo 51 dello statuto dell’ONU, lo stato aggredito puo
rispondere in legittima difesa cioe puo per difendersi utilizzando la
forza nei confronti dello stato che ha posto in essere l’aggressione.
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