Professional Documents
Culture Documents
50 0 0 50 1 0 0 50
M= 0 45 0 = 45 ⋅ 0 1 0 = 45 ⋅ I (1.1)
0 0 45 45 0 0 1 45
Si supponga di aver determinato la matrice delle rigidezze, ottenendo:
18000 -22000 13000
K = - 22500 40500 - 21600
13500 -21600 45000 (1.2)
coefficienti è nullo.
Quindi occorre che risulti nullo il determinante della matrice moltiplicativa del vettore Φ
M− 1 ⋅ K − λ ⋅ I = 0 (2.3)
2
−1
questo è il determinante caratteristico della matrice quadra n × n M ⋅ K , che, uguagliato a
zero, determina l’equazione caratteristica che fornisce le n soluzioni proprie λ 1 , λ 2 ..., λ i ,..λ n , le cui
radici quadre rappresentano le oscillazioni proprie (modi) del sistema oscillante.
Consideriamo così la matrice fattore del vettore Φ
Ponendo ω 2 = λ , dividendo ciascuna equazione della (2.1) uguagliata a zero per la rispettiva
massa, si ottiene il sistema omogeneo nella forma (2.2), il cui determinante uguagliato a zero è:
360 − λ − 450 270
−1
M ⋅K− λ ⋅I = − 500 900 − λ − 480 = 0 (2.4)
300 − 480 1000 − λ
vibrazione (di pulsazione ω j ), che costituiscono la distribuzione delle intensità relative del modo
considerato su ciascun piano i-esomo.
Così sostituendo al parametro λ il valore proprio λ 1 = 84.1618 si ottiene il sistema omogeneo
a 3 equazioni a 3 incognite:
360 − 84.1618 − 450 270 Φ 011
M ⋅ K − λ 1 ⋅ I ⋅ Φ1 = − 500
−1
900 − 84.1618 − 480 × Φ 12 = 0
300 − 480 1000 − 84.1618 Φ 13 0
Esso ammette autovalori in quanto il valore di λ 1 sostituito rende nullo il determinante dei
coefficienti. Gli autovalori si ottengono fissando arbitrariamente il valore di una incognita, ad
esempio Φ 13 = 1 , e ricavando dalle 3-1 equazioni indipendenti le restanti incognite Φ 11 , Φ 12 .
Le oscillazioni libere del sistema a n gradi di libertà sono quei particolari modi di vibrare con
cui i vari orizzontammenti non oscillano indipendentemente l’uno dall’altro, ma
contemporaneamente con un periodo T bene definito, come se fossero elementi appartenenti ad una
stessa verga elastica vincolata alla base. Esse costituiscono i modi principali del sistema.
L’importanza di esse è che, una qualunque deformazione, assunta per effetto della forzante, può
essere descritta come combinazione lineare dei modi principali di vibrare.
I modi principali non partecipano con la stessa intensità nella combinazione che determina la
deformazione effettiva e le relative spinte. Il modo principale a più basa pulsazione (periodo più
alto) ha un peso maggiore delle altre vibrazioni, la cui influenza diminuisce all’aumentare della
frequenza (al diminuire del periodo). Per questo si definisce un coefficiente di partecipazione
modale γ j che tiene conto dell’influenza del modo j-esimo, di pulsazione ω j , alla determinazione
effettiva dello spostamento e alla spinta sismica in una determinata direzione R .
Il fattore di partecipazione modale γ j è espresso dalla relazione:
ΦTj ⋅ M ⋅ R
γ j= (4.1)
M *j
~
con M j = ΦTj ⋅ M ⋅ Φ j (4.2)
ove
Φj è l’autovettore relativo al modo j-esimo di pulsazione ω j , rappresentato dalla matrice
colonna dei suoi componenti Φ j1 , Φ j 2 ,.., Φ j 3 ,., Φ jn relativi ai singoli piani;
ΦTj è la matrice trasposta di Φ j composta dalla riga dei suoi componenti;
M matrice diagonale delle masse;
4
R è il vettore direzionale di influenza del terremoto. Nel caso che si supponga che il sisma
agisca nella stessa direzione dei gradi di libertà, il vettore R è un vettore colonna
composto da tutti 1.
Il fattore di partecipazione modale γ j si pone come termine moltiplicativo nelle formule di
determinazione delle spinte sismiche sui piani, relative al modo j-esimo di pulsazione ω j
*
4°.1 - Determinazione dell’espressione M j nei tre modi
Dai valori delle componenti ottenute per i tre vettori Φ1 , Φ 2 , Φ 3 riportate in (3.1), (3.2), (3.3)
*
si ricava per ogni modo il valore numerico di M j ; (si noti che si ottiene come risultato uno scalare )
3°.1.1- Primo modo
1
autovettore Φ1 = 0.58
0.05
50 0 0 1
M1* = Φ1T ⋅ M ⋅ Φ1 = 1 0.58 0.05 ⋅ 0 45 0 ⋅ 0.58
0 0 45 0.05
M1* = 1 0.58 0.05 ⋅ 50 26.1 2.25
M1* = 50 + 0.58 ⋅ 26.1 + 0.05 ⋅ 2.25
M1* = 65.25
0,55
autovettore Φ 3 = − 1
0.99
50 0 0 0.55
M *3 = ΦT3 ⋅ M ⋅ Φ 3 = 0.55 −1 0.99 ⋅ 0 45 0 ⋅ −1
0 0 45 0.99
M *3 = 0.55 −1 0.99 ⋅ 27.5 − 45 44.55
M *3 = 104
T
4°.2 - Determinazione dell’espressione Φ j ⋅ M ⋅ R nei tre modi
Il vettore R è rappresentato da una matrice colonna composto da tutti 1, considerando che il
sisma agisca nella stessa direzione dei gradi di libertà. Per i tre modi si ha:
4°.2.1- Primo modo
1
autovettore Φ1 = 0.58
0.05
50 0 0 1
Φ1T ⋅M⋅ R = 1 0.58 0.05 ⋅ 0 45 0 ⋅ 1
0 0 45 1
Φ1T ⋅ M ⋅ R = 1 0.58 0.05 ⋅ 50 45 45
Φ1T ⋅ M ⋅ R = 78.35
0,55
autovettore Φ 3 = − 1
0.99
50 0 0 1
ΦT3 ⋅ M ⋅ R = 0.55 −1 0.99 ⋅ 0 45 0 ⋅ 1
0 0 45 1
ΦT3 ⋅ M ⋅ R = 0.55 −1 0.99 ⋅ 50 45 45
ΦT3 ⋅ M ⋅ R = 27.05
Riassumendo:
Φ1T ⋅ M ⋅ R = 78.35 ΦT2 ⋅ M ⋅ R = 33.75 ΦT3 ⋅ M ⋅ R = 27.05 (4.4)
Sostituendo le espressioni (4.3) e (4.4) nella (4.1) si ottengono i coefficiente di partecipazione nei
tre modi:
Φ1T ⋅ M ⋅ R 78.35 ΦT2 ⋅ M ⋅ R 33.75 ΦT3 ⋅ M ⋅ R 27.05
γ1= = = 1.2 γ2= = γ3= =
M1* 65.25 M*2 74.1 M *3 104
~
5° - Determinazione delle masse modali partecipanti Mj
Come si è detto i modi di vibrazione non partecipano con la stessa efficacia alla deformazione
o alla spinta sismica: il modo a minore frequenza ha maggiore influenza rispetto alle altre,
interessando una più grande massa partecipante all’oscillazione.
Per determinare il contributo del “modo” all’azione sismica complessiva ci si riferisce alla
~
massa partecipante M j alla vibrazione di quel “modo”, o meglio alla sua % rispetto alla massa
totale.
La massa partecipante è data dalla espressione
~
M j = γ 2j ⋅ M *j
~
Mj =
(
ΦTj ⋅ M ⋅ R )
oppure (5.1)
ΦTj ⋅ M ⋅ Φ
per i tre modi si sono già determinati i seguenti valori:
65.25 1.2
M *J = 74.1 × 103 kg γ j = 0.44
104 0.25
5.1 - Primo modo
~
M1 = 1.2 2 ⋅ 65.25
~
M1 = 93.96 × 103 kg
5.2 - Secondo modo
~
M 2 = 0.44 2 ⋅ 74.1
~
M 2 = 14.3 × 103 kg
5.3 - Terzo modo
~
M 3 = 0.252 ⋅ 104
~
M 3 = 6.5 × 103 kg
Massa totale partecipante:
~ ~ ~ ~
M tot = M1 + M 2 + M 3 = ( 93.96 + 14.3 + 6.5) × 103 kg
~
M tot = 114.76 × 103 kg
Massa % partecipante dei tre modi:
~
~ Mj
M% = ~ ⋅ 100
M tot
~ 93.96
M1 % = ⋅ 100 = 81.87%
114.76
~ 14.3
M2 % = ⋅ 100 = 12.46% (5.2)
114.76
~ 6.5
M1 % = ⋅ 100 = 5.66%
114.76
Esaminati i valori percentuali ottenuti per le masse partecipanti, nessuna di essi è inferiore al
5%.
determinato fattore S , che tiene conto della categoria di sottosuolo (con il parametro S S ) e delle
condizioni topografiche (con il parametro ST ). Supponiamo inoltre, considerato il tipo di
costruzione, di avere già determinato il fattore di struttura q .
Per una più puntuale determinazione dei su citati parametri analizza l’esercizio di “Analisi
lineare statica” del file “Semplice esercizio sull’analisi lineare statica” in preparazione.
La distribuzione della spinta sismica sui diversi piani si ottiene ponendo come termine
moltiplicativo la componente di piano Φ ji dell’autovettore Φ j del modo j-esimo (l’indice “j” si
riferisce al modo e “i” si riferisce al piano).
L’influenza del modo alla spinta sismica è ottenuta ponendo come termine moltiplicativo il
coefficiente γ j di partecipazione modale.
L’accelerazione è data dall’ordinata dello spettro di progetto S dj (T j ) riferita al modo j-esimo
di periodo naturale T j .
F ji = M i ⋅ Φ ji ⋅ γ j ⋅ S dj (T j ) (7.1)
1
3
M1 = 50 × 10 kg Φ1 = 0.58 γ 1 = 1.2 S d 1 ( 0.68) = 0.844 m / s 2
0.05
Si ottiene:
Spinta terzo piano F13 = 50 ⋅ 1 ⋅ 1.2 ⋅ 0.844 F13 = 50.64 × 103 kg
Spinta secondo piano F12 = 45 ⋅ 0.58 ⋅ 1.2 ⋅ 0.844 F13 = 26.43 × 103 kg
Spinta primo piano F11 = 45 ⋅ 0.05 ⋅ 1.2 ⋅ 0.844 F13 = 2.27 × 103 kg
Taglio alla base Vtot = 79.34 × 103 kg (7.2)
− 0.63
3
M 2 = 45 × 10 kg Φ 2 = 0.452 γ 2 = 0.44 S d 2 ( 0.27 ) = 1.15 m / s 2
1
Si ottiene:
Spinta terzo piano F23 = − 50 ⋅ 0.63 ⋅ 0.44 ⋅ 1.15 F23 = − 15.94 × 103 kg
Spinta secondo piano F22 = 45 ⋅ 0.452 ⋅ 0.44 ⋅ 1.15 F22 = 10.29 × 103 kg
Spinta primo piano F21 = 45 ⋅ 1 ⋅ 0.44 ⋅ 1.15 F21 = 22.77 × 103 kg
Taglio alla base V2tot = 17.12 × 103 kg (7.3)
0,55
3
M 2 = 45 × 10 kg Φ3 = − 1 γ 3 = 0.25 S d 3 ( 0.154 ) = 1.15 m / s 2
0.99
Si ottiene:
9
Spinta terzo piano F33 = − 50 ⋅ 0.55 ⋅ 0.25 ⋅ 1.15 F33 = 7.9 × 103 kg
Spinta secondo piano F32 = − 45 ⋅ 1 ⋅ 0.25 ⋅ 1.15 F32 = − 12.93 × 103 kg
Spinta primo piano F31 = 45 ⋅ 0.99 ⋅ 0.25 ⋅ 1.15 F13 = 12.8 × 103 kg
Taglio alla base V3tot = 7.77 × 103 kg (7.4)
3
Spinte sismiche di piano × 10 kg
Modi di vibrazione
Piani
Modo 1 Modo 2 Modo 3
3° piano 50.64 − 15.94 7.90
2° piano 26.43 10.29 − 12.93
1° piano 2.27 22.77 12.80
Taglio alla base 79.34 17.12 7.77
Tj
β ij è il rapporto tra l’inverso dei periodi di ciascuna coppia i-j di modi: β ij = ; ossia è
Ti
il rapporto tra la pulsazione del modo i-esimo e il modo j-esimo.
Nel caso i esame gli effetti da combinare, ciascuno a meno del fattore × 103 , sono i tre tagli:
V1 = 79.34 V2 = 17.12 V3 = 7.77
Con la combinazione quadratica completa C.Q.C, il taglio da porre a progetto è fornito dalla
espressione :
1
3 3 2
V=
∑∑ ρ ijVi ⋅ V j
(8.3)
j= 1 i= 1
10
∑ (ρ )
2
V= 1j ⋅ V1 ⋅ V j + ρ 2 j ⋅ V2 ⋅ V j + ρ 31 j ⋅ V3 ⋅ V j +
j
1
ρ 11 ⋅ V1 ⋅ V1 + ρ 21 ⋅ V2 ⋅ V1 + ρ 31 ⋅ V3 ⋅ V1 + ρ 12 ⋅ V1 ⋅ V2 + ρ 2 j ⋅ V2 ⋅ V2 + ρ 32 ⋅ V3 ⋅ V j 2 +2
V=
ρ 13 ⋅ V1 ⋅ V3 + ρ 23 ⋅ V2 ⋅ V j + ρ 33 ⋅ V3 ⋅ V3
sostituendo i valori riportati in tabella si ottiene:
V = 81.768 × 103 kg