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IN ITALIA ABBINAMENTO OBBLIGATORIO ALLA DOMENICA
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GLI ALTRI GIORNI SOLO L’ESPRESSO 3 EURO
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Diritti umani
I migranti, la mia merce Un trafficante libico racconta il suo business Francesca Mannocchi 10
Io, il Papa e i desaparecidos Colloquio con Taty Almeida Michela Murgia 16
La vittoria di un reporter Dall’inchiesta di Ceraudo sui voli della morte alla recente condanna Gigi Riva 22
Sharing Economy
Ti amo e ti odio, Airbnb La giungla fiscale, l’impatto sulle città: viaggio nel fenomeno Gianfrancesco Turano 46
Soldi a rischio
Chi si gioca la tua pensione Quegli 80 miliardi di gestione privata senza controlli Luca Piana e Gloria Riva 54
Accordi offshore I contributi dei periti agricoli viaggiano tra Malta e Dubai 59
Salute
Sempre viva il Dr. House I medici internisti replicano all’Espresso Andrea Fontanella 63
Fiction
Nessun problema Caterina Bonvicini 66
In 1 foglio Pagamento dilazionato Gianfrancesco Turano 73
Romanzi criminali
Nero napoletano Gli ingredienti del noir di oggi sono gli stessi del melodramma Maurizio de Giovanni 102
Verismo all’opera Da Andrea Chénier ai Pagliacci, il ritorno sui palcoscenici Riccardo Lenzi 107
Thriller al top E il mercato conferma la crescita di un genere Sabina Minardi 109
A
ll’inizio era un espediente per essere viste
nella folla. Poi abbiamo pensato che fosse un
bel paradosso metterci in testa i pannolini di
tela dei nostri figli e delle nostre figlie. Dopo
averli preparati alla vita con quei panni, con gli
stessi panni della loro vita noi chiedevamo
conto», racconta Taty Almeida a Michela Mur-
gia spiegando perché le argentine madri di plaza de Mayo
portano sempre in testa un fazzoletto bianco su cui è scrit-
to il nome del figlio scomparso. Taty è una delle fondatrici
del movimento, da quarant’anni chiede verità e giustizia
per il figlio Alejandro e per gli altri desaparecidos.
Oggi, a poche miglia dalle coste italiane, altri scompar-
si, dimenticati, schiavizzati. I migranti ridotti a merce
umana in Libia. «La metà della gente qui vive di questo,
tutto continua come prima, non è cambiato niente», si
descrive con Francesca Mannocchi il trafficante di mer-
ce umana Ibrahim a Garabulli, sessanta chilometri da
Tripoli. La giornata universale dei diritti umani istituita
dall’Onu per ricordare il 10 dicembre di ogni anno la
dichiarazione del 1948 è una ricorrenza burocratica,
destinata a qualche distratto messaggio di routine. Gli
schiavi del Mediterraneo, a due passi dall’Italia, e gli
scomparsi dell’Argentina, paese quasi alla fine del mon-
do eppure vicinissimo, sono invece volti, corpi, storie,
sentimenti, sangue. Qualcosa, anzi qualcuno, per cui
vale la pena impegnarsi e lottare. Taty Almeida è stata
insegnante, si considera ancora tale, «ma non avrei mai
creduto di insegnare ai giovani a chiedere giustizia e
verità». Una lezione per i ragazzi della Generazione Ze-
ro, nati nel Duemila, per la prima volta al voto nel 2018,
cui è dedicato questo numero dell’Espresso. Q
I migranti,
merce
di Francesca Mannocchi foto di Alessio Romenzi
, la mia
Ibrahim parla seduto a terra, all’in-
terno di una costruzione di cemento
nella campagna di Garabulli. Ce ne
sono decine così. «Le più piccole ser-
vono per chi è del giro, per chi deve
organizzare le partenze, le più grandi
- i capannoni - servono per tenere i
migranti prima del viaggio». Nella sua
stanza ci sono dei cuscini, un televisore,
una tanica d’acqua mezza vuota.
Ibrahim spiega che è qui che aspetta i
suoi ragazzi di notte quando arrivano
per trasportare i migranti dal capanno-
ne di fronte a noi alle spiagge. Il capan-
Ibrahim, 32 anni, trafficante di none ha le grate alle finestre. I lucchet-
ti alla porta.
uomini, racconta all’Espresso «In questa parte della Libia non ci
sono stati cambiamenti, degli accordi
la filiera, gli orrori e le con l’Europa abbiamo solo sentito par-
lare ma gli effetti qui non sono arrivati,
per fortuna. Continuano ad arriva-
complicità del suo business re uomini e donne dal Sud, si fer-
Io, il Pa
i desapa
colloquio con
TATY ALMEIDA
di MICHELA MURGIA
foto di
GIANCARLO CERAUDO
Taty Almeida, scrittrice e madre di un desaparecido, fuori dal tribunale di Buenos Aires
Q
uando racconta di stava, ma io non capivo lo stesso. Quan- ra chiedono le madri al governo non è
Alejandro, il suo fi- do è sparito credevo addirittura fossero dunque una somma di cadaveri indivi-
glio desaparecido, stati i peronisti! Non avevo idea che duali, ma il corpo di una generazione
Tat y A l m e i d a s i quelli che poi avremmo imparato a intera, martirizzato da orrori di cui per
sporge e mi stringe le chiamare genocidi fossero nella cerchia anni i governi argentini hanno persino
mani come se la sua di conoscenze della mia famiglia. Io ne negato l’evenienza. Dopo ogni sorta di
storia avesse anche ho conosciuti molti, ma solo social- leggi di impunità di Stato, di depistaggi
una consistenza tat- mente. Come molte di quelle che poi in e di coperture a favore dei colpevoli,
tile, qualcosa che nome dei figli sarebbero diventate Ma- solo la tenacia e la rabbia creativa di
devo sentire sotto le dri di Plaza de Maio, anche io vivevo in quelle donne è riuscita a far tornare a
dita per capirlo dav- una bolla. Ci ho messo cinque anni per galla la verità, se non i corpi, costrin-
vero. Non è un gesto avvicinarmi alle altre, perché per qual- gendo in tribunale i responsabili e riu-
casuale, né lo sono che tempo ho continuato a sperare che scendo a farne condannare per la prima
gli oggetti che ha addosso - spille con i gli amici militari della mia famiglia volta 48, di cui 25 all’ergastolo, appena
volti e i nomi degli scomparsi - o il tono avrebbero trovato il modo di riportar- una settimana fa.
stesso della sua voce, scandita e lenta. mi Alejandro. Quando ho capito che Eppure di quella vittoria giudiziaria
Tutto in lei appare liturgico e ne è così non sarebbe successo avevo comunque Taty non sorride nemmeno: «L’abbia-
consapevole che prima di iniziare l’in- paura che con la mia appartenenza mo molto attesa, così alcune di noi
tervista si annoda in testa con solenni- familiare le altre mi credessero una possono avere giustizia e celebrare il
tà il fazzoletto bianco, simbolo delle spia del regime. Quando mi presentai loro lutto, ma non c’è nulla da festeggia-
madri di Plaza de Majo; solo dopo dice: per la prima volta davanti alla fonda- re: questa condanna è avvenuta perché
«Adesso parlo anche per loro, non solo trice delle Madri lei però mi chiese ci mancano 30 mila persone. La cosa
come me stessa». In quel corpo piccolo solo “Chi ti manca?”. Non c’erano ap- politicamente importante è la condan-
e rugoso, scurito come un vecchio le- partenenze familiari, non c’erano dif- na all’ergastolo dei piloti degli aerei
gno, si annida un’incandescenza che le ferenze sociali. Contava solo l’assenza della morte, perché il governo Macri
accende gli occhi ancora vividissimi a che stavi piangendo.». ancora oggi cerca di mettere i bastoni
dispetto delle 14 ore di volo intercon- Anche fuori dalla bolla di inconsape- tra le ruote alla giustizia. Vuole cancel-
tinentale e dei suoi 87 anni. Quasi 40 volezza in cui aveva vissuto Taty fino lare la memoria di quel che è accaduto,
di quegli anni Taty li ha passati a chie- alla scomparsa di Alejandro, nel 1975 ma non lo permetteremo».
dere verità e giustizia per suo figlio e era difficile immaginare l’orrore orga- I rapporti tra la politica e le Madri di
per gli altri 30 mila desaparecidos, la nizzato delle torture che i dissidenti Plaza de Majo non sono mai stati facili.
maggior parte dei quali fu uccisa e subirono all’Esma, la famigerata Scuola Dopo il timido tentativo con cui il primo
dispersa tra il 1976 e il 1983, durante Meccanica della Marina, dove gli uomi- presidente della Repubblica Raúl Al-
la dittatura militare. Alcuni opposito- ni venivano massacrati e le donne incin- fonsín tentò di ricercare tra i ranghi
ri però cominciarono a sparire già te costrette a partorire e uccise, mentre militari le responsabilità delle morti e
negli anni precedenti e suo figlio i neonati venivano assegnati alle coppie delle scomparse degli oppositori del
Alejandro fu tra questi. sterili di amici del regime e cresciuti regime, nessun governo ha più ripreso
«Era un militante politico, ma io non ignari in mano agli aguzzini dei loro in mano la questione se non per negare,
lo sapevo e da quella verità lui mi pro- genitori. Le loro nonne militanti non minimizzare o rendere impunibili i re-
teggeva. Vengo da una famiglia di mi- hanno mai smesso di cercarli e di quan- ati commessi sulla popolazione civile. Il
litari, tutti anti-peronisti, e a volte do in quando qualcuno viene ancora più determinato in questo fu Carlos
scherzando Alejandro mi abbracciava trovato. Meno che mai nel 1975 era Menem, responsabile della legge di
forte e mi diceva “quanto bene voglio a possibile immaginare i “voli della mor- impunità nazionale, e il cui nome Taty
questa gorillina di merda”. (ndr. Gorilla te”, durante i quali più di 4:000 persone Almeida si rifiuta anche di pronunciare:
è il modo comune con cui in Argentina drogate e stordite furono gettate in «porta sfortuna dirlo», dice toccando-
si indicano gli anti-peronisti). Era il suo mare ancora vive perché affogassero si il seno per scaramanzia.
modo per farmi capire da che parte senza lasciare traccia. Quello che anco- Dopo di lui le Madri hanno dovu-
S
ai giovani a chiedere giustizia e verità.
La mia consolazione è che quelle che durante la dittatura (1976-1983), furono gettati in mare tramortiti
ma vivi cinquemila oppositori del regime, sono stati condannati
non faremo in tempo a vedere noi le
all’ergastolo il 29 novembre scorso lo si deve, in origine, alla
vedranno loro. Ho girato tanto nel
curiosità e all’ostinazione di un fotografo italiano, collaboratore
mondo per raccontare la nostra storia,
de “L’Espresso”. Il nostro settimanale diede per primo in esclusiva
ma non ho mai incontrato una gioven- nel 2010 la notizia e poi seguì passo passo gli sviluppi
tù attenta ai temi politici e pronta alla di un’inchiesta giornalistica sfociata in un processo contro i responsabili
militanza come quella argentina. Sono di una delle pagine più nere della storia recente.
certa che non abbiamo seminato inva- Giancarlo Ceraudo, questo il nome del reporter, arrivò nel Paese Sudamericano
no, perché dopo di noi, anzi già accan- a metà degli anni Dieci del secolo. Si fece una domanda, dopo aver ascoltato
to, altri stanno raccogliendo la nostra troppe storie di ferite non ancor rimarginate dai tempi delle giunta militare: dove
eredità. Finché ci saremo noi, las lo- sono finiti gli aerei con cui sono stati fatti sparire i corpi degli oppositori? Si mise
cas, le pazze, cammineremo insieme, alla ricerca aiutato da Miriam Lewin, giornalista, ex desaparecida, con l’idea di
poi insieme ci ricorderanno. Abbiamo fotografarli per un progetto di nome “Destino final”, dalla formula usata dalle
avuto forza per quarant’anni perché compagnie aeree di lingua spagnola per indicare il punto di arrivo di un viaggio.
loro fossero forti per i prossimi qua- Uno, lo Skyvan PA-51 fu localizzato a Ford Lauderdale, Florida, dove la Gb Arlink
ranta. Ditelo ancora che siamo il sesso lo impiegava per il servizio postale con le Bahamas. Nella pancia nascondeva
debole». Q un tesoro di prove. Era conservata, infatti, la “planilla para historial de
aeronave”, il brogliaccio dove per
legge deve essere riportata tutta
l’attività di un velivolo. Nome del
comandante, giorno, itinerario, durata
della missione, data. Dati tecnici
che diventavano un formidabile
atto d’accusa.
I militari avevano sempre sostenuto
di aver distrutto i piani di volo. Non
era vero. Causa un radicato senso
di impunità e un certo delirio di
onnipotenza li avevano lasciati negli
aerei. Fu facile per Enrique Pineyro,
erede della famiglia Rocca, tra l’altro
anche ex pilota, arrivato in soccorso
della coppia Ceraudo-Lewin,
decrittare i voli sospetti, anche grazie
al confronto con quanto rivelato
dal “pentito” Adolfo Scilingo sulle
modalità dei voli della morte.
I preziosi fogli furono consegnati al
giudice istruttore Sergio Torres, che
Taty Almeida durante il colloquio con Michela Murgia già si occupava del procedimento
sulla Scuola di Meccanica della
Marina (Esma), famigerato luogo
di tortura e detenzione. Erano otto i piloti i cui nomi ricorrevano com maggiore
Incontro a Roma
A “Più libri più liberi” (Roma Convention
frequenza. Il magistrato decise che per tre di loro c’erano indizi sufficienti
per chiedere l’arresto: Enrique De Saint Georges, Mario Daniel Arrù, Alejandro
Center-La Nuvola, all’Eur), domenica 10 di- D’Agostino. Si era nel 2011. Il primo è deceduto in carcere. Per gli altri due
cembre alle 17.15, l’incontro di Taty Almei- è arrivato finalmente il verdetto: ergastolo. A distanza di 40 anni dai fatti, molti
da e Sergio Maldonado con Michela Murgia parenti dei desaparecidos se non hanno riavuto i corpi dei loro cari hanno
Foto: Musacchio
“Quando dimenticare è impossibile: i desa- almeno potuto guardare in faccia chi li portò a morire nell’oceano, buttandoli dal
parecidos argentini e le verità nascoste”. portellone ventrale dello Skyvan PA-51 dopo che erano stati sedati e denudati. Q
CONOSCENZA
quelli che comodamente seguono le
umane tragedie al computer, sui social,
sul divano. No. Cito Declich dal suo blog
“Tutto in 30 secondi”: «Magari Bashar
è spiegazione e racconto analitico. La abilmente diffuse, ma dell’invecchia- ele né ai russi, e racconta in modo defi-
sfiducia ha preso il sopravvento al pun- mento della società. Facciamo pace nitivo come la prima battaglia che ab-
to che preferiamo non sapere e imma- con questo e capiremo in che direzione biamo perso tutti è stata la battaglia per
ginare un mondo anche peggiore di stiamo andando. la conoscenza. Q
BORLETTI E DIBBA
direttorio Banca d’Italia, competente,
creativa e perbene secondo i suoi fan,
presa di mira dai suoi critici che le ad-
debitano eccesso di cognomi, visione
Un ’68
alla
rovescia
Il voto ai diciottenni fu
una rivoluzione. Ma oggi
i ragazzi riflettono il vuoto
della politica degli adulti
nazionalismo, esoterismo e richiami a
movimenti fascisti di novant’anni fa.
Sono i nuovi tazebao studenteschi, nel
cuore dell’università fondata da padre
Agostino Gemelli che fu culla del catto-
licesimo sociale e progressista, fucina di
classe dirigente, da Fanfani a Prodi, ma
anche scintilla del Sessantotto milanese,
partito dall’occupazione della Cattolica
di MARCO DAMILANO ad opera di uno studente umbro destina-
to a farsi conoscere, Mario Capanna.
Q
ualche giorno fa, invitato per costruire un altro, più alto, in grado Sono passati cinquant’anni dopo,
per un convegno all’uni- di raggiungere il Cielo». Era firmato dal mezzo secolo da quei formidabili anni, lo
versità Cattolica di Mila- Cuib d’Avanguardia, formazione di stu- stesso spazio che separava la fine della
no, sono stato attirato da denti che accoglie le matricole classe ‘99 prima guerra mondiale dall’anno della
Foto: Afp / Getty (3), Getty (6), Agf (3), Olycom
un manifesto nel cortile con un richiamo ai trisavoli di un secolo contestazione. In tutto l’Occidente sta
dell’atene o, accanto prima, caduti per la patria nella Grande per cominciare l’ennesima auto-celebra-
all’ingresso nell’aula ma- Guerra. Sul muro accanto c’erano i ma- zione dell’epica sessantottina: gli ex con-
gna. Conteneva un pro- nifesti della Comunità antagonista pada- testatori, oggi saliti in cattedra, dopo aver
clama di Corneliu Zelea na-studenti indipendentisti, che esalta- attraversato la rivolta degli anni Settanta,
Codreanu, il fondatore no «i crociati in Siria», l’assedio di An- il riflusso degli Ottanta, il potere (anche
dei legionari rumeni negli tiochia del 1097 che portò, si legge, «ad senza immaginazione) dei Novanta, fino
anni Trenta del Novecento: «Noi uccide- una delle massime vittorie dei paladini di al ripiegamento nel perbenismo borghe-
remo un mondo in noi stessi. E lo faremo Cristo sulle milizie infedeli». Un misto di se dei nostri tempi che agli occhi dei ra-
gazzi di oggi li fa apparire esattamente questa età creativa porta con sé». In quei dei diciottenni di oggi, in un’inchiesta
come gli ex garibaldini o gli ex partigiani giorni, sui giornali, c’era la notizia che la nelle scuole di grandi, piccole e medie
di fronte alle generazioni successive. produzione industriale era precipitata a città, con le domande proposte da noi ma
Intanto, la Generazione Zero, quella meno 14 per cento rispetto all’anno pre- gestito dagli studenti stessi con lo stru-
nata nell’anno di inizio secolo e millen- cedente. Una crisi drammatica, eppure i mento della rete. Con qualche risultato
nio, il 2000, si avvicina alle elezioni, il ragazzi non sembravano avvertirla. I sorprendente. Ritorna la famiglia come
primo voto della vita. E nessuno ricorda debuttanti al primo voto alle ammini- principale fonte di informazione e di
più che anche il diritto di elettorato pas- strative del 1975 furono tre milioni e influenza sui ragazzi. I primi punti di
sivo e la maggiore età furono, nel 1975, scelsero per il cambiamento. L’effetto fu un’ideale agenda politica sono la crescita
una conquista dei movimenti giovanili il più imponente spostamento a sinistra economica e la lotta alla corruzione, un
di quegli anni. «È indubbio che l’esten- dell’elettorato nella storia repubblicana, mix di sviluppismo e di legalitarismo,
sione del voto ai diciottenni, votata ieri con il Pci di Enrico Berlinguer al massi- non esattamente chiedere l’impossibile.
dalla Camera, sia anche conseguenza mo storico dei voti e alla guida di tutte le I diritti civili o l’uguaglianza delle oppor-
della lotta iniziata con la contestazione principali città italiane. Ma anche, alle tunità arrivano molto dopo, come lo ius
nel 1968-1969 nelle Università e nelle elezioni politiche di un anno dopo, l’in- soli e la chiusura delle frontiere, i nuovi
Medie superiori e poi con l’imposizione gresso in Parlamento del Partito radica- opposti estremismi. C’è lo scarso entu-
della loro presenza sempre più viva in le e delle formazioni di estrema sinistra siasmo sulle preferenze elettorali. E la
svariate organizzazioni», commentò in nate dal ‘68. tentazione, fortissima, di disertare le
prima pagina l’8 marzo 1975 “La Stam- Ora siamo alla vigilia di un nuovo voto. urne, di non andare a votare, neppure per
pa” che riportava anche un discorso del Nell’anniversario dei moti sessantotte- la prima volta.
presidente del Consiglio in carica, Aldo schi, vanno a votare i nati nel Duemila. È un ‘68 alla rovescia. E per una volta i
Moro: «La politica dovrà riuscire a par- Nelle pagine che seguono L’Espresso ha diciottenni che si raccontano in questa
lare con i ragazzi di 18 anni, rispettando raccolto i desideri, le ambizioni, le paure, intervista collettiva non appaiono né
il patrimonio di verità e di speranza che le inquietudini e le preferenze elettorali come ribelli desiderosi di uccidere i
rosario di lutti infiniti, le guerre in Af- contata da Niccolò Ammaniti in “An- Manifesti elettorali del 1975, anno in cui
ghanistan e in Iraq. La crisi finanziaria na” del 2015. Nel romanzo gli adulti per la prima volta votarono i diciottenni
Ho diciotto
e finalment
(non) voto
di Elena Testi
L
a rete di WhatsApp si at- difficile e con gente sconosciuta». Da stata bandita. «Ci dicono che dobbiamo
tiva. Il link del sondaggio nord a sud, attraversando il centro Italia, prima pensare a noi stessi e impegnarci
passa veloce di smartpho- la Generazione Zero che nel ’18 arriva nella realizzazione della carriera profes-
ne in smartphone tramite alla maggiore età di fronte al primo voto sionale», confida un ragazzo che vuole
il meccanismo dell’inter- appare disorientata, distratta, lontana, rimanere anonimo perché schierarsi
connessione dati. I ragaz- nonostante i politici parlino sempre più contro i professori «non è intelligente».
zi iniziano a compilare le come loro: in digitale. Tweet, post Face- La politica viene vista come qualcosa di
domande. Nel rimbalzo book e video su Youtube non lasciano sbagliato, a volte anche pericolosa, in
delle opinioni il Pd diven- memoria di volti e contenuti. E il distac- ogni caso inutile. Storie di volantini se-
ta un partito di destra, il co non dipende solo dai ragazzi. questrati perché politicizzati. Racconti
Movimento 5 Stelle è Da Trento arriva solo una manciata di di ragazzi lasciati fuori dall’istituto per-
espressione di sinistra, a Matteo Salvini voti. «Il sondaggio è stato vietato dalla ché intenti in qualche campagna. Nel
si preferisce Silvio Berlusconi, pur rima- preside», ammette mortificato uno dei gruppetto di studenti davanti alla scuola
nendo convintamente di Lega Nord. E c’è rappresentanti. Un no che aiuta a com- del centro di Roma si allarga e le voci si
chi si arrende davanti alla moltitudine di prendere come nell’istituzione Scuola la alzano di tono: «Ci sono professori
nomi, perché «non so votare, è troppo dialettica politica negli ultimi anni sia che ci dicono che i politici fanno
Andrai a votare?
L’Espresso 10 dicembre 2017 35
PRIMA PAGINA Esclusivo
Così hanno partecipato tutti schifo». «La scuola ci vuole
lontani dalla politica», si intromette
un ragazzo con lo zaino calato sulla spal-
all’indagine via chat la. Si parla del Virgilio, la storica scuola
romana finita in prima pagina dopo la
denuncia di preside e professori su scor-
Non si sentono rappresentati. Il 40,3 percento non prova neppure il ribande di ragazzini dediti a sistemi ma-
fascino del primo voto e non andrà alle urne. Uno su due dichiara di non fiosi e uso di droghe. «Da me è cascato
gradire nessun leader politico. Interrogati sulle priorità rispondono: un pezzo di tetto, mi pare ben più peg-
crescita economica e lotta alla corruzione. La generazione Zero dice quel giore, tutto ‘sto casino nessuno l’ha fat-
che pensa della politica, compilando un link, appositamente creato da to». «In tutte le scuole durante le occu-
L’Espresso su un Modulo Google, rispondendo a nove domande con un pazioni c’è qualcuno che fa sesso», dice
passaparola via chat per un mese, dal primo al 30 novembre. Non ha il un altro facendo riferimento al fantoma-
valore scientifico di un sondaggio, è un’inchiesta condotta tra 1500 tico video hard mai trovato. Hanno vo-
ragazzi di 18 anni che dialogano tra loro. glia di raccontarsi, di dire cosa pensano
Perennemente interconnessi. Figli del digitale e del web 3.0. Capaci di e di condividere i loro problemi: «Adesso
parlare in HyperText Markup Language (HTML). Eppure sono il perfetto ad esempio c’è chi si droga con collutto-
duplicato del mondo adulto. Il 40,3 percento di loro dice che non ha rio e Sprite oppure con gli psicofarmaci».
alcuna intenzione di votare mentre il 59,7 è convinto che sia necessario Suona la campanella e il gruppo si dissol-
per migliorare il Paese. Una tendenza uguale in tutte le città, eccezione ve, come si dissolvono gli schieramenti,
fatta per L’Aquila dove ben il 70 percento dei ragazzi che hanno di destra o di sinistra.
partecipato all’inchiesta annuncia di voler restare a casa, convinti che la «Credere, obbedire e combattere -
ricostruzione post-terremoto della loro città sia il segno che questa Italia Obbedire al nostro superiore, credere
non può cambiare. negli ideali, rispettare gli orari. E ancora:
Su le preferenze per i partiti il Pd raccoglie il 28,2 percento, al secondo
non presentarsi alle riunioni sotto l’effet-
posto il Movimento5Stelle con il 19,6. Seguono Forza Italia 13,5, Lega
to di sostanze stupefacenti, non tradire i
Nord 7,5, Fratelli d’Italia 6,4. Se votasse solo questo campione
camerati, ascoltare prima di prendere la
entrerebbe in Parlamento la destra più estremista, visto che Casa Pound
supera il 4,7. La Sinistra Italiana arriva, invece, al 10.3 e Mdp-Articolo 1 si
parola». Le regole sono scritte in un
attesta al 5.1.
quadretto appeso in un muro scrostato.
Tra i capi di partito Matteo Renzi resta un leader che divide in due: il 13,8 Bisogna salire una stretta scala di legno
lo apprezza, il 24,4 lo considera il leader peggiore d’Italia, dopo solo a per accedere al piccolo soppalco. L’unica
Matteo Salvini che si aggiudica un 32,5. Silvio Berlusconi è il secondo cosa che si volta verso sinistra qui dentro
per gradimento con il 11,6. Il più giovane dei leader Luigi Di Maio è amato è lo sguardo, per vedere le foto, perfetta-
solo dall’9,7 percento. mente incorniciate, di Giorgio Almiran-
Tra partiti che salgano e leader messi in discussione, la generazione Zero te, Gabriele D’Annunzio, J.R.R. Tolkien
ne rottama decisamente alcuni: Massimo D’Alema e Angelino Alfano. e Charles Baudelaire. Tutti uniti in un
Nessuno li ama e in pochi affermano di non gradirli, perché figure politiche solo grande mito: il fascismo sdoganato.
di un mondo che non li riguarda. «Noi crediamo nella destra identitaria e
Ma la verità è che non si sentono rappresentati dagli esponenti di partito, sociale». Gabriele Sgueglia, 21 anni,
visto che il leader che piace di più è “nessuno di questi”. Il motivo è da iscritto alla facoltà di Scienze Politiche di
ricercare anche nella loro agenda politica. Ius Soli e chiusura delle Firenze, nella rossissima Pistoia ha rac-
frontiere sono visti come problemi marginali. Le priorità sono la crescita colto 388 preferenze ed è stato eletto
economica, la lotta alla corruzione e maggiori risorse all’istruzione, segue consigliere comunale di Fratelli d’Italia,
uguaglianza di opportunità. In molti dicono di informarsi in rete, ma la gran il partito di Giorgia Meloni, alle ultime
parte di loro si sente politicamente influenzata dalla famiglia, poco conta elezioni comunali, quando per la prima
il giro di amici che fa la differenza solo nel 9,8 percento. Il 7,3 legge i volta nella storia repubblicana è stato
giornali, pochissimi invece partecipano attivamente alla vita eletto un sindaco di destra. È lui il giova-
associazionistica. Ecco il viaggio effettuato a bordo di un clic. E. T. ne leader che guida i ragazzi di Azione
Studentesca di Pistoia, il movimento
Battere
andrebbero riservati a qualcuno
degli altri più attempati notabili
-Rosi Bindi, Anna Finocchiaro,
ad esempio- che hanno già
annunciato, anche loro, di non
e levare
volersi riproporre. Tutti segnali
di un certo distacco dal potere,
in una nobile gara a mostrarsi
capaci di astinenza dagli eccessi
della “vitamina p”.
Esiste insomma una modalità
ul campo di battaglia della prossima “on” che impone di procedere a tutta birra, senza
S
campagna elettorale risuonano, quasi esitazioni, con le bandiere al vento e un’inossidabile
contemporaneamente, squilli di tromba certezza di vittoria. Ed esiste all’opposto una modalità
e segnali di ritirata. “off”, che suggerisce un generoso distacco, e
Gli squilli di tromba, s’intende, sono all’occorrenza un dignitoso ritiro sotto la tenda
quelli che si sentono più forti. Le discese in attesa di tempi più propizi. Come se si potesse
in campo -le vecchie e le nuove, i scegliere solo tra questi due estremi: il generale
proclami di vittoria, gli inni di guerra. a cavallo con la spada sguainata o l’anacoreta
Se una volta la politica cercava di che predica scalzo nel deserto.
mimetizzarsi, di non dare nell’occhio, perfino di non Peccato che queste due figure esprimano due idee
inorgoglirsi troppo di sé, ora invece dispiega le sue sulla politica che risultano essere agli antipodi. Da un
bandiere in un trionfo di parole d’ordine assertive e lato l’idea profetica tipica di leadership che si sentono
qualche volta perfino baldanzose. Tutti proclamano straordinariamente sicure di sé. Dall’altro un costume
immancabilmente di godere dei favori del pronostico, quasi monacale che suggerisce il basso profilo
e tutti si mostrano convinti di poter raggranellare e implica rinunce e passi indietro.
qualche voto in più solo a condizione di proclamarsi Ne vien fuori un ritratto curioso della nostra attuale
grandi favoriti. classe politica. Per un verso convinta quasi
Sbiadiscono i ricordi dei vecchi democristiani trionfalisticamente delle proprie sorti magnifiche
e comunisti che si premuravano di non impaurire e progressive. E per un altro verso ansiosa invece di
gli elettori incerti, e si prodigavano nel cercare fare penitenza attraverso la propria rinuncia agli allori
di conquistarli con parole rassicuranti, pronunciate parlamentari e alle poltrone ministeriali. Come se la
con una sorta di furbesca timidezza. In compenso politica diventasse nobile e degna solo a condizione
affiorano le metafore sportive, e i più stentorei di vincere oppure di farsi da parte, risolta sempre
proclami di autostima. Non c’è mai un’incertezza, in un gesto eclatante, senza mai concedere nulla
una problematicità nel parlare di sé. La modestia non al grigiore della fatica e alle tecniche di sopravvivenza
compare tra le virtù dei leader d’oggigiorno -neppure che una volta andavano (fin troppo) di moda.
quella falsa e di pura circostanza. Nel dubbio su quale fosse la strada da prendere la
Agli elettori si offre generosamente di salire saggezza degli antichi suggeriva di percorrere prudenti
sul carro del vincitore. Se mai si trattasse invece vie di mezzo. La furbizia dei contemporanei sembra
di chiedergli di condividere una difficoltà, oppure invece volerle percorrere tutte e due, a giorni alterni,
un’incertezza, sarebbe meglio non metterlo alla prova. senza curarsi troppo della loro contraddittorietà. Q
Foto: M. Chianura - Agf
I
talia affondata, scommessa fi- Nicolas Sarkozy s’incontrano a Deau- piano di tagli della spesa pubblica e ri-
nanziaria vinta. Ovvero: ecco co- ville, in Normandia, dove stringono duzione del debito. Ed è proprio in quel
me la più grande banca tedesca ha un patto che per i sostenitori dell’Eu- contesto, due settimane dopo la telefo-
speculato al ribasso sui titoli di ropa unita è una doccia gelata. I due nata della cancelliera, che Deutsche
stato del nostro paese, proprio leader decidono che, in caso di falli- Bank diffonde una notizia choc. Il 26
mentre Roma rischiava di preci- mento di uno dei paesi dell’Unione, luglio 2011, infatti, la maggiore banca
pitare in una tragedia greca. Ri- nessun salvataggio sarebbe stato ten- tedesca pubblica i dati aziendali del se-
dotta all’osso, è questa l’accusa al tato se, prima, i creditori non avesse- condo trimestre. Una tabella mostra
centro di un’inchiesta della Pro- ro accettato di perdere gran parte dei che, tra la fine del 2010 e il 30 giugno
cura di Milano per una possibile mani- loro investimenti. Per le nazioni più 2011, l’esposizione di Deutsche Bank al
polazione del mercato, che potrebbe deboli, quell’accordo è una mazzata. rischio Italia si è quasi azzerata: i titoli
riscrivere una delle fasi più controverse Lo spread, cioè il divario fra i tassi del nostro paese sono precipitati da otto
della storia europea di questi anni. La d’interesse dei titoli più sicuri, come i miliardi di euro a soli 996 milioni. Per i
storia di una massiccia operazione di bund tedeschi, e di quelli più rischio- mercati, il messaggio è chiaro: il colosso
vendita e successivo riacquisto di titoli si, in particolare italiani e spagnoli, si tedesco sta scappando dall’Italia. La
italiani del debito pubblico, per svariati allarga sempre più. Il motivo è logico: sintesi perfetta la fornisce il Financial
miliardi di euro, organizzata dai vertici se anche gli Stati possono fallire, un Times, che annuncia in prima pagina «il
di Deutsche Bank in assoluta segretez- investitore è disposto a rischiare solo drammatico segnale di una fuga degli
za, informando i mercati e i governi con in cambio di rendimenti sempre più investitori internazionali dalla terza
un ritardo ora giudicato sospetto. alti. Che corrispondono a interessi economia dell’Eurozona».
Non c’è dubbio che i giorni nei qua- passivi sempre più gravosi per i paesi Molti retroscena di quei fatti sono
li si svolsero i fatti, ora contestati ai più indebitati, come l’Italia. stati ricostruiti da un’indagine della
manager del colosso tedesco in carica In quei mesi a Roma il problema è Procura di Trani, che di recente è stata
nel 2011, l’anno più nero della crisi per aggravato da una situazione politica di trasferita a Milano dalla Cassazione, per
l’Italia, siano stati tra i più difficili e estrema fragilità. Nell’estate 2011 il go- motivi di competenza, su richiesta dei
tormentati nella vita dell’Unione eu- verno di Silvio Berlusconi è costretto a difensori della banca tedesca. Ora i ma-
ropea. L’esplosione del debito della preparare una drastica manovra finan- gistrati milanesi continuano a indagare
Grecia aveva suscitato già dal 2009 ziaria proprio mentre la maggioranza in per approfondire il quadro accusatorio
dubbi sempre più profondi sulla stes- parlamento va sgretolandosi. È la stessa già delineato a Trani, che ruota attorno
sa sopravvivenza dell’euro. Nell’otto- Angela Merkel, l’11 luglio, a informare a una serie di date cruciali. La relazione
bre 2010 la cancelliera tedesca Ange- di aver telefonato al premier italiano, per di Deutsche Bank viene pubblicata il 26
la Merkel e il presidente francese chiedergli di approvare al più presto un luglio, ma, come di consueto, riguarda
2011: Deut
44
attacca l’It
10 dicembre 2017 L’Espresso
Mettendoci a rischio crac. Ora Milano indaga
un periodo precedente: il secondo tri- sentava, per Deutsche Bank, il livello contestati anche in Germania: «Non so
mestre, dal primo aprile al 30 giugno consueto, normale, di esposizione al se ridere o arrabbiarmi per il fatto che
2011. La banca, quindi, non spiega che rischio Italia. Alla fine del 2010 la cifra questa banca, che ha fatto della specu-
cosa è accaduto in quei 26 giorni di lu- si era impennata soltanto per effetto lazione un modello di attività, ora si di-
glio, tra il momento in cui viene scattata dell’acquisizione di Postbank, un altro chiari vittima degli speculatori», ha di-
la fotografia e la successiva pubblicazio- istituto tedesco, che aveva le casse piene chiarato un anno fa l’allora vice-cancel-
ne. Ed è qui che nasce l’accusa più pe- di titoli italiani. Tornare a quota tre liere Sigmar Gabriel. Ora al vertice di
sante: proprio in quei 26 giorni Deut- miliardi, dunque, per il colosso di Fran- Deutsche Bank c’è il banchiere britan-
sche Bank risulta aver ricostituito, con coforte era un semplice riallineamento: nico John Cryan, estraneo all’indagine.
operazioni riservate, una parte consi- il ritorno alla situazione standard. Cosa E a favore della difesa gioca anche la
stente del suo portafoglio di titoli italia- ben diversa da quella che fu letta come difficoltà di ricostruire l’intero quadro.
ni. Quando annuncia la fuga dai titoli «una fuga dall’Italia». Certamente alla fine di luglio 2011 lo
italiani, in realtà il colosso tedesco ne ha Ad aggravare il quadro sono anche le spread tra Italia e Germania s’infiammò,
già ricomprati una grossa quota, ma non modalità riservate delle operazioni: superando i 300 punti e raggiungendo
lo dice. E così, in pratica, la banca vende quattro miliardi su sette risultano ven- quota 350 il primo agosto. Ma una dina-
quando i prezzi sono ancora alti; e ri- duti già nel primo trimestre 2011 (non mica simile colpì anche la Spagna, che
compra segretamente quando crolla nel secondo) e fuori dai mercati regola- subì un taglio inferiore: i titoli iberici
tutto. Una speculazione da manuale. mentati (in gergo, “over the counter”); posseduti da Deutsche Bank scesero da
Questa scommessa miliardaria viene mentre i riacquisti si concentrano nel 2,1 miliardi a 722 milioni.
realizzata attraverso operazioni combi- mese di luglio, in coincidenza con la Comunque vadano i risultati proces-
nate sui titoli di Stato e su un particolare relazione-choc. Con questi elementi, la suali, che dovranno essere confermati o
tipo di derivati (chiamati Credit default procura di Trani era pronta a chiedere il smentiti dai giudici, le operazioni di
swap): prodotti finanziari che permet- rinvio a giudizio della banca tedesca (la Deutsche Bank ricostruite dall’accusa
tono di assicurarsi contro i rischi di capogruppo di Francoforte, non la filia- potrebbero riaprire le polemiche politi-
fallimento. Il risultato è che, alla fine di le italiana), indagata come persona giu- che sulle grandi banche e sulle regole
luglio, Deutsche Bank ha già triplicato i ridica, prima che la Cassazione spostas- europee. Nel luglio 2011, uno dei com-
suoi titoli italiani, che da 996 milioni se il fascicolo a Milano. Dei cinque ma- menti più duri arrivò da Romano Prodi,
sono risaliti a tre miliardi. Può sembrare nager sotto indagine, oggi nessuno siede ex capo del governo italiano ed ex pre-
una cifra modesta rispetto agli otto più nel consiglio di gestione dell’istituto. sidente della Commissione europea,
miliardi del dicembre 2010, ma secondo L’allora presidente, lo svizzero Joseph che si dichiarò «sconvolto» da quella che
l’accusa anche quel dato va spiegato. Ackermann, e il suo successore in- definì «incoscienza»: «È la fine di ogni
Proprio la soglia di tre miliardi rappre- do-britannico Anshu Jain sono stati legame di solidarietà in Europa». Q
sche Bank
alia di Paolo Biondani e Luca Piana
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Ti amo e ti odio
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el vocabolario di Airbnb,
Toni è un sitter. È l’inca-
ricato di consegnare le
chiavi al guest, il turista
che ha affittato la casa,
e di spiegargli come fun-
ziona l’appartamento
bnb
nell’undicesimo arron-
dissement di Parigi, non
lontano da piazza della Bastiglia. L’host,
il proprietario, è la moglie di Toni che
vive a Marsiglia dove la coppia ha un al-
tro bilocale nelle liste di Airbnb.
Toni ha 65 anni ed è di Lerici. A
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Affitti online SHARING ECONOMY
metà degli anni Settanta si è trasfe- tamenti in lista con Airbnb sono rad- il pedaggio, come facevano i locandieri
rito a Parigi, dove ha seguito la tra- doppiati in due anni a Venezia centro e della Francigena con i pellegrini negli
fila di molti emigrati. Cameriere in un decuplicati in terraferma. «L’espulsione anni giubilari.
ristorante italiano del Marais, poi gesto- dei residenti», ha dichiarato il docen- Oggi i tre giovani imprenditori han-
re. Ha comprato casa quando l’undice- te del Worcester Polytechnic institute no 3,8 miliardi di dollari di patrimonio a
simo era ancora in larga parte un ghetto Fabio Carrera, animatore di Venezia- testa. L’impresa è valutata 31 miliardi di
per stranieri e non si era trasformato in Project, «si sta allargando a Marghera dollari, all’incirca pari a quello di Mar-
meta per i bobo, i borghesi-bohémien e a Mestre». riott International ma con la differenza
della gentrification. Ovviamente, fra gli avversari di Air- che Airbnb non ha quasi beni materiali.
Qualche anno fa Toni e la moglie bnb si schierano gli albergatori. Per chi Il fatturato 2016 è stato di 1,7 miliardi
hanno lasciato la capitale e sono torna- gestisce un hotel il turismo in versio- di dollari con prenotazioni in 191 paesi.
ti verso il Sud e il Mediterraneo. Basta ne deregulation è il Maligno. L’italiana Per la prima volta l’anno scorso il bilan-
ristoranti. Lui fa la spola fra Marsiglia e Federalberghi spara a zero: «Estendere cio ha chiuso con un utile netto di 100
Parigi per consegnare le chiavi ai turisti l’aliquota del 10 per cento ad Airbnb milioni. Nel 2017 la società prevede
e si dedica alla pittura. Con i due appar- promuoverà l’espulsione delle famiglie di ricavare 2,8 miliardi di dollari, nel
tamenti a un minimo di 100 euro a not- dai centri storici». 2018 potrebbe quotarsi a Wall street
te c’è di che vivere tranquilli. A Parigi In effetti, il successo della piattafor- e nel 2020 conta di arrivare a 8,5 mi-
poi l’indice di riempimento delle oltre ma ha del soprannaturale anche per liardi di giro d’affari, nonostante una
70 mila case in lista su Airbnb si aggira le progressioni esponenziali della new concorrenza feroce da parte di gruppi
sull’80 per cento che equivale al primo economy. Airbnb viene fondata nell’ot- come Priceline-Booking, Expedia-Ho-
posto nel listing Airbnb. Dopo vengono tobre 2007 a San Francisco da due ven- meaway, 9flats.
Londra, New York, Rio e Los Angeles. tiseienni, Joe Gebbia e Brian Chesky In Italia il giro d’affari 2016 dichiarato
A fronte di 20 milioni di notti all’an- con il nome airbedandbreakfast.com. dal country manager di Airbnb, il tren-
no, il Comune incassa poco più di 7 Quattro mesi dopo si unisce a loro il ge- tunenne Matteo Stifanelli, è stato di 621
milioni di euro in tasse di soggiorno. nio dell’algoritmo Nathan Blecharczyk, milioni di euro incassati dagli host per
Nessuna meraviglia quindi se la sindaca di due anni più giovane ma già miliona- una media di 2200 euro annuali a testa
Anne Hidalgo non è fra gli amici della rio grazie ai programmi di email mar- e 5,6 milioni di ospiti. Secondo l’Istat, ci
piattaforma. keting, come si chiama lo spam quando sono 103 mila appartamenti a disposi-
Ancora meno amica è la collega bar- non lo si vuole offendere. zione per chi viaggia in Italia. Un terzo
cellonese di Hidalgo, Ada Colau, arriva- Il marchio deriva dalla circostanza sono in Toscana. Roma ne ha 26
ta in politica dopo anni di attivismo a che Gebbia e Chesky, ancora non as- mila, seguita da Milano (15 mila),
difesa degli ipotecati travolti dalla du- sociati al benestante Blecharczyk, non
rissima crisi immobiliare spagnola del riuscivano a pagarsi l’affitto a San Fran-
2008-2010. cisco. Visto che era in programma una
Colau è stata la prima amministra- fiera del design e che gli hotel esponeva-
trice locale a multare Airbnb (600 mila no il tutto esaurito, i ragazzi pensarono
euro) per obbligarla a ritirare gli annun- di piazzare qualche materassino gonfia-
ci illegali dei proprietari che non paga- bile sul pavimento di casa e riscuotere
no le tasse.
Fra gli antagonisti ci sono anche Bill
De Blasio, rieletto primo cittadino di
New York a novembre, e gli economisti
I sindaci di Barcellona, Parigi
di Ucla che hanno appena pubblicato
una ricerca, contestata da Airbnb, dove
e New York si battono contro
si dimostra che la piattaforma per af-
fitti brevi fa aumentare sia le locazioni
la deregulation selvaggia
non turistiche a lungo termine, sia i
valori di compravendita degli immobili
con vantaggio di chi possiede e danno
di chi non ha.
Foto: pag. 46-47: Getty Images (4)
Chi si gioc
pensione
Avevano promesso trasparenza. Invece
i signori della gestione privata continuano a
governare 80 miliardi di euro senza controlli
di Luca Piana e Gloria Riva
N
ei cassetti del mini- Dopo un lungo periodo di gestazione, I motivi per cui il regolamento è
stero dell’Economia le nuove norme erano state messe nero stato impallinato in dirittura d’arrivo
c’è un dossier definito su bianco nell’autunno 2014, con Mat- sono molteplici. Ce n’è uno ufficiale: le
da tempo, pronto per teo Renzi al governo e Pier Carlo Pado- casse previdenziali sono contrarie.
diventare operativo, an al ministero dell’Economia, ed erano Essendo istituzioni private, temono di
ma bloccato da un le- state sottoposte con una consultazione veder compromessa «la loro autono-
tale scontro d’interes- pubblica all’esame delle parti. Da allora mia nelle politiche d’investimento»,
si. Riguarda le regole non si è mosso più nulla. Il regolamento come hanno avuto modo di dire duran-
che dovrebbero im- non è stato approvato; nessun obbligo è te la consultazione del 2014 e ripetuto
pedire alle casse pen- stato imposto alle casse; nessun sistema in ogni altra occasione possibile. An-
sionistiche private di di vigilanza sui loro investimenti è di- che lo Stato, però, ha valide ragioni. Le
sprecare i quattrini versati dai lavoratori, ventato effettivo. Il risultato è uno di casse, anche se private, gestiscono de-
bruciandoli in investimenti opachi o quei paradossi tipici delle istituzioni nari che i contribuenti sono obbligati a
sconsiderati. Il regolamento era previsto italiane. I fondi pensione integrativi, versare. Il fatto che non vengano dila-
da una legge del 2011, governo di Silvio quelli dove finisce ad esempio il Tfr di pidati è cruciale, perché gli stessi lavo-
Berlusconi, varata quando stavano molti lavoratori, sono sottoposti a un ratori che oggi pagano i contributi
emergendo le ingenti perdite accusate rigido sistema di controlli, addirittura avranno diritto a ricevere in cambio la
dalle casse di molti professionisti - me- con un’autorità di vigilanza ad hoc, la loro pensione dopo molti anni, se non
dici, agenti di commercio, ingegneri, Covip. Le casse previdenziali no, nono- decenni. In più, quando una cassa va a
agricoltori e altri ancora - con la crisi fi- stante gestiscano il grosso della pensio- rotoli, il costo ricade sulla collettività,
nanziaria globale, e in particolare con il ne futura di due milioni di persone, cioè lo Stato, com’è accaduto qualche
fallimento della regina dei titoli tossici, la commercialisti e notai, infermieri e anno fa con l’Inpdai dei dirigenti
banca americana Lehman Brothers. medici, ingegneri e geometri, e così via. d’azienda, confluita nell’Inps.
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Geometri (Cipag) 89.472 29.759 2,38 0,52% 0,22% Nel grafico il rendimento
annuo del patrimonio
Medici (Enpam) 362.391 65.885 18,89 3,8% 4,8% immobiliare e degli altri
investimenti delle prin-
cipali casse previden-
Commercialisti (Cnpadc) 66.260 7.251 7,43 1,01% 3,02% ziali private italiane.
Complessivamente ge-
Biologi (Enpab) 14.475 928 0,585 n.d. 1,38% stiscono circa 80 miliar-
di di euro per conto di
Ragionieri (Cnpr) 29.238 8.987 2,40 -0,1% 1,3% due milioni di lavoratori.
I dati sono tratti dai bi-
lanci 2016; non tutte le
Giornalisti (Inpgi) 16.000 ca 9.300 ca 1,96 N.D. N.D. casse indicano il rendi-
mento netto, mentre in
Avvocati (Casa forense) 226.762 13.086 10,72 4,5% 1,91% alcuni casi non possie-
dono immobili. Nel rego-
Infermieri (Enpapi) 25.206 1.989 0,793 3,0% 2,18% lamento per la traspa-
renza della gestione
delle casse, predispo-
Notai (Cassa del notariato) 4.819 2.592 1,49 N.D. N.D. sto dal gover no nel
2014 e mai entrato in
Consulenti lavoro (Enpacl) 25.903 9.803 1,07 0,8% 2,27% vigore, era previsto un
limite del 30 per cento
Farmacisti (Enpaf) 91.935 23.276 2,25 3% 1,3% del patrimonio agli ac-
quisti in mattoni. Non è
comunque facile com-
Psicologi (Enpap) 54.444 N.D. 1,24 n.d. 3,94% prendere l’effettiva sa-
lute degli investimenti
Agenti (Enasarco) 225.751 127.812 7,11 0,4% 2% immobiliari: molte cas-
se hanno comprato quo-
Impiegati agricoli (Enpaia) 36.636 5.203 1,88 1,38% 2,8% te di fondi chiusi, il cui
rendimento sarà calco-
labile solo alla scaden-
Periti industriali (Eppi) 14.043 3.779 1,21 N.D. 3,78% za del fondo.
Azzardi
stato chiuso con un avanzo di 9,4
milioni grazie alla cessione di una
parte del patrimonio immobiliare. Una
vendita particolare, anche se di un ge-
nere diffusissimo tra gli enti: i palazzi
sono stati ceduti al Fondo Amendola,
le cui quote sono di proprietà dell’In-
pgi stesso. Nel passaggio c’è stato un
offshore
notevole effetto di bilancio: il valore
degli immobili è passato da 221 a 303
milioni, permettendo alla cassa dei
giornalisti di segnare a bilancio la
plusvalenza che le ha permesso di non
chiudere in rosso.
Molti fondi immobiliari sono spesso
del tipo “chiuso”, che non prevede la
quotazione in Borsa e rende difficile
capire come questo genere di investi- di Luca Piana
menti stia effettivamente andando. Un
P
esempio viene dalla Cassa Forense, rovate a immaginare che i dere così, sappiate che sbagliereste.
quella degli avvocati. A fine 2013 ha soldi della vostra futura pen- Perché almeno tre casse, quelle dei pe-
iniziato a girare i propri immobili - va- sione vengano investiti in un riti industriali (Eppi), degli impiegati
lutati 722 milioni - al Fondo Cicerone, fondo di Malta, che con quei agricoli (Enpaia) e la sotto-sezione di
gestito da Fabrica Immobiliare sgr, che quattrini compra da due fi- quest’ultima che investe i risparmi pen-
fa capo al gruppo di Francesco Gaetano nanziarie di Dubai e Panama sionistici dei periti agrari (Gspa), hanno
Caltagirone. Come sta andando l’atti- una società con sede in Lus- scommesso in un’avventura di questo
vità del fondo? Non è dato saperlo. semburgo, che a sua volta acquista un’al- genere 14 milioni di euro.
«Non essendo disponibile il rendicon- tra società straniera, per la precisione Il fondo maltese in questione si chia-
to del fondo Cicerone a fine 2016 in via ungherese, titolare di un progetto di ri- ma Kappa Fund ed è uno dei comparti
di approvazione da parte di Fabrica sgr strutturazione dell’edificio della Borsa di un organismo d’investimento deno-
non è possibile al momento fornire di Budapest. Immaginate che il progetto minato Futura Funds Sicav, con sede
ulteriori dettagli contabili», spiega una edilizio sia fermo da anni e che, nono- legale nella cittadina di Birkirkara. Di
nota del bilancio di Cassa Forense del- stante i cambiamenti negli assetti pro- Kappa e Futura negli anni recenti si è
lo scorso anno. Anche in questo qua- prietari, a un certo punto rallenti nuo- parlato in modo saltuario nelle crona-
dro, c’è chi non rinuncia però al matto- vamente, costringendo il fondo di Mal- che, in particolare in relazione agli inve-
ne. Nel 2016 Ofer Arbib, il gestore del ta a recapitare alla vostra cassa pensio- stimenti contestati da parte di alcuni
fondo Ippocrate della cassa dei medici nistica una comunicazione che dice: clienti, come la banca vaticana Ior e la
Enpam, ha acquistato metà del Princi- spiacenti, non possiamo restituirvi i cassa degli agenti di commercio, l’Ena-
pal Place di Londra, che ospiterà i di- soldi nei tempi previsti; provvederemo. sarco. Una serie di documenti inediti,
pendenti di Amazon. Costo dell’opera- Impossibile? Dite che le casse previ- che L’Espresso ha potuto visionare,
zione 245,7 milioni di sterline, un inve- denziali puntano soltanto su investi- permette ora di andare in profondità nei
stimento che, alla vigilia della Brexit e menti sicuri? Che non si butterebbero segreti di Kappa, e suscita nuovi inter-
della conseguente svalutazione della mai in un’operazione immobiliare arti- rogativi sui motivi che hanno spinto le
sterlina, potrebbe rivelarsi un affare colata fra molteplici paradisi offshore? casse pensionistiche a puntare
poco lungimirante. Qualche mese do- Ebbene: se a caldo vi venisse da rispon- sull’operazione una fetta del patri-
po, Amazon ha annunciato la nuova
sede di Milano: anche qui in un immo-
bile di Ippocrate. L’Enpam, dunque, ha
ancora fame di immobili. Non conten-
Da Malta a Dubai per rifare
ta dello sbarco a Londra, proprio nelle
scorse settimane ha comprato la sede la Borsa di Budapest.
di Banca Carige a Milano, investendo
altri 107 milioni. Per la banca ligure,
alle prese con un difficile aumento di
Grazie ai contributi versati
capitale, è stata certamente una bella
boccata d’ossigeno. Per le pensioni fu-
ture dei medici, chissà. Q
da periti e impiegati agricoli
L’Espresso 10 dicembre 2017 59
PREVIDENZA Soldi a rischio
monio dei lavoratori. L’intera vicen- fine alla disputa» e per favorire l’ingres- opera con la società Optimum Asset
da ha un antefatto di cui, per facili- so di un nuovo investitore, che sarebbe Management. L’Espresso ne ha parlato
tare la comprensione degli eventi, parle- dovuto entrare entro il successivo 31 in passato in relazione ad alcune opera-
remo più avanti. Partiamo dal punto in agosto. Poche righe più sotto, però, altre zioni condotte con la Popolare Vicenza.
apparenza più semplice. Nel 2013 le novità gelano queste parole di apparente Optimum rivendica di avere in curricu-
casse sottoscrivono le quote del fondo ottimismo. Gli amministratori rivelano lum un’attività immobiliare caratteriz-
Kappa, che con i soldi ricevuti acquista infatti che il 9 giugno 2016 le autorità di zata da operazioni di successo. E di es-
una società lussemburghese, la Cougar Malta hanno emesso una direttiva che sersi guadagnata la fiducia di numerose
Real Estate. La Cougar esiste da poco: è impedisce a Futura di raccogliere altri casse previdenziali, che hanno investito
stata costituita il 28 febbraio dello stesso capitali e che il 30 giugno 2016 la Bank nei suoi fondi una cifra complessiva pari
anno e ha due soci lontani dal Grandu- of Valletta, dove sono depositati i conti a 350 milioni. Anche su Kappa il gruppo
cato, il primo a Dubai, il secondo a Pa- della società, ha troncato il contratto. si dice fiducioso. Sostiene di aver ottenu-
nama. Entrambi, dunque, vendono a «Stiamo tentando di trovare un accordo to nuovi fondi per 4,5 milioni per rico-
Kappa e escono di scena nel giro di pochi con un nuovo custode», dicono gli am- prire l’edificio di impalcature, ultimo
mesi, con guadagni difficili da quantifi- ministratori, esprimendo però il timore passo prima della ristrutturazione. I
care. L’unica informazione reperibile, che, in assenza della licenza a operare, nuovi fondi non andranno in Kappa,
infatti, è che alla fine del 2013 il fondo un accordo in tal senso non possa essere visto il blocco deciso dalle autorità mal-
maltese aveva investito in Cougar 14 ratificato in tempi rapidi. tesi (è stato fatto ricorso): confluiranno
milioni; quanta parte di questa cifra sia Nei bilanci consuntivi del 2016 di in Cougar o in Tözsdepalota. La società
finita a Dubai e Panama è impossibile Eppi, Enpaia e Gspa di tutte queste vicis- dice di non nutrire nessuna preoccupa-
dirlo con certezza. Qual è il motivo situdini non viene fatta menzione. Una zione per i permessi edilizi, che scadono
dell’acquisizione? La società lussembur- possibile giustificazione del silenzio c’è: a inizio 2018: «Le autorità vogliono che
ghese ha rilevato un’altra società, l’un- fino al 2016 Kappa continua a pagare il palazzo sia riportato allo splendore
gherese Tözsdepalota. È qui che si trova alle tre casse pensionistiche un dividen- originale; siamo certi che le autorizza-
il target dell’intero affare, la storica sede do annuo pari al 7 per cento del loro in- zioni saranno rinnovate», sostiene la
della Borsa di Budapest. L’idea è farne vestimento nei titoli chiamati di “Classe società, che ritiene la struttura finanzia-
negozi e uffici di lusso. A” (ne esistono anche di altre categorie). ria dell’operazione solida, grazie al valo-
Qualcosa, però, non funziona a dove- Questo segnale di normalità viene meno re del palazzo: 56 milioni oggi, 100 in più
re. Kappa per completare l’operazione nell’aprile 2017, quando Kappa informa quando sarà finito.
deve raccogliere 57 milioni da cinque di non essere in grado di pagare il divi- Se tutto filerà liscio, si vedrà nei pros-
investitori. I primi tre sono appunto le dendo relativo all’anno in corso, che simi mesi. C’è però quell’antefatto: l’av-
casse previdenziali Eppi, Enpaia e Gspa; viene rinviato a quando la crisi di liqui- ventura ad alto rischio che stanno viven-
il quarto è la banca vaticana Ior; il quinto dità sarà superata. Ancora più preoccu- do Eppi, Enpaia e Gspa non è una primi-
non è noto. Per motivi mai dichiarati lo pante suona un’ulteriore comunicazio- zia. Com’è stato raccontato dal Sole
Ior, però, si tira parzialmente indietro, ne: il progetto di ristrutturazione e di 24Ore nel 2013, prima di finire in Kappa,
rifiutandosi di versare 24 milioni. Tra lo cessione del palazzo non verrà più com- l’edificio di Budapest era transitato in un
Ior e la maltese Futura scattano recipro- pletato nei tempi previsti, e cioè entro la altro fondo di Futura, chiamato Newton,
che denunce e un contenzioso legale che fine del 2017, quando i piani prevedeva- dedicato agli investimenti di Enasarco,
al momento non è ancora concluso. La no il rimborso dell’investimento delle la cassa degli agenti di commercio. Non
lite con l’istituto vaticano viene portata casse, ma soltanto in un orizzonte com- si trattava del palazzo vero e proprio, ma
all’attenzione degli altri investitori già preso fra 2021 e il 2022. di un credito inesigibile di 20,4 milioni
con il bilancio 2014 di Kappa. Poi, in I pensionati rischiano di perdere i loro che una banca ungherese vantava nei
quello relativo all’anno dopo, vengono soldi? Futura sostiene che nessuno si confronti di Tözsdepalota. La cronolo-
forniti ulteriori elementi. deve preoccupare. La società fa capo al gia dei fatti è intrigante. Enasarco conte-
Vi si dice che il primo marzo 2016, è finanziere Alberto Matta, italiano con sta l’investimento da parte di Futura nel
stato raggiunto un accordo per «porre uffici a Londra e Lussemburgo, dove febbraio 2013. A quel punto nasce la
Cougar, che rileva il credito permetten-
do alla società maltese di risolvere l’im-
Il denaro è finito in un paccio con Enasarco. Poi entrano in
scena Eppi, Enpaia e Gspa, che attraver-
S
ull’Espressso n.48, a Ulisse di un paziente sempre in viag- estrema nasce anche dall’enorme
pag, 16, Alessandro Gi- gio, porta alla proliferazione degli sviluppo della tecnica, alle grandi
lioli ha descritto con esami e all’aumento dei costi dell’as- possibilità delle diagnosi di labora-
grande ironia il medico sistenza sanitaria. torio e genetiche, alle tecnologie di
che nessuno vorrebbe Dalla specializzazione si è poi immagine sempre più sofisticate.
incontrare, quello che passati all’ultra specializzazione. Però in questa esplosione tecnologi-
«sbadiglia o risponde al Ma se questo va bene nella ricerca, ca il paziente ha bisogno di un inqua-
cellulare, che prescrive un deca- non trova giustificazione nella pra- dramento globale che tenga conto
thlon di esami diagnostici speciali- tica medica: lo specialista vede di un dei suoi veri bisogni e spesso anche
stici, senza spiegartene le ragioni». paziente soltanto l’aspetto di sua della sua fragilità e della sua com-
E poi l’iter perverso del paziente che competenza, tralasciando tutto il plessità, di fiducia e continuità assi-
rimbalza da uno specialista all’al- resto. stenziale. Ieri avevamo comporta-
tro. Il problema, dice Gilioli, «è che La soluzione che viene proposta menti dettati dalla saggezza clinica
quasi nessuno ti guarda più per in- per fare fronte a questo fenomeno ma meno conoscenza e minore sup-
tero, dai piedi alla testa, dall’anima sta nell’affermazione del metodo porto tecnico. Oggi abbiamo molta
all’unghia». della Medicina Interna, che si rivol- più conoscenza e spropositato svi-
Ma è proprio vero quello che è ge al malato nella sua interezza, par- luppo tecnico, ma minore saggezza
stato scritto? In buona parte sì, biso- tendo da un attento colloquio e da nel gestirli. Se vogliamo garantirci il
gna riconoscerlo. un puntiglioso esame fisico, in mol- futuro del domani dobbiamo ritor-
Uno dei paradossi della medicina ti casi sufficienti per porre una dia- nare ai modi dell’ieri con la cono-
moderna sta nell’eccessivo ricorso gnosi valida. Gli internisti lavorano scenza e la tecnica dell’oggi.
alle visite e alle cure specialistiche, nei reparti di Medicina Interna pre- Gilioli ha ragione quando conclu-
scelte in base ai sintomi o ai disturbi senti in tutti gli ospedali e seguono de con il dubbio che «i bufalari della
accusati, magari sulla base di consi- quasi due milioni di ricoveri l’anno. salute abbiano successo perché la
gli di parenti e amici. Per un dolore L’internista lavora come un diret- medicina vera sbaglia qualcosa, al-
di tipo «artrosico» viene consultato tore d’orchestra. Conosce la partitu- meno nell’approccio al paziente».
un ortopedico, per un dolore al pet- ra, utilizza i vari strumenti e li fa Infatti noi internisti lavoriamo per
to si va dal cardiologo. E vi è poi il esprimere al meglio. È uno speciali- ridare spazio ad una Medicina a
pellegrinaggio di chi va dallo pneu- sta della complessità, anche perché misura d’uomo. A tutto vantaggio
mologo per curare la bronchite, dal spesso i pazienti, specialmente se dell’uomo.
diabetologo perché la glicemia è al- anziani, hanno più malattie insieme. * Presidente Fadoi,
Foto: Tania/FotoA3
ta, dall’urologo per la prostata, spes- Oggi gli internisti in tutto il mondo Federazione
so saltando il medico di base. Questo partecipano ai programmi della dei Medici internisti
gioco dell’oca, questa sindrome di “slow medicine”, che vuol dire che ospedalieri
Nessun
problema di Caterina Bonvicini
illustrazioni di Cinzia Leone
M
turate. i fa accomodare e mi offre
Signora? Le dispiace se le cambiamo tavolo? un terzo bicchiere di bian-
Sa, avremmo bisogno di sistemare quattro per- co, per scusarsi. Ormai è
sone. Il cameriere è altissimo. Rovescio un po’ la certo: sarò completamente
testa all’indietro per guardarlo. È mortificato, ubriaca quando arriverà.
come se mi avesse chiesto qualcosa di inaccetta- Guardo l’ora. Le dieci me-
bile. Mi alzo subito e mi cade il tovagliolo dalle no cinque. Di solito sono
ginocchia. Lui lo raccoglie al volo, premuroso. già in pigiama. Può portarmi un po’ di pane, per
Certo, certo, rispondo, nessun problema. favore? Il cameriere torna con un vasetto da cui
S
appena sollevato un altro problema. Le case u quel tavolo, continua Bianca, più
dove ci sono stati fatti di sangue perdono di valo- che altro c’erano mille euro in con-
re, sta dicendo, non devi venderla subito. Hai pa- tanti che il mio inquilino aveva
gato quell’appartamento due milioni di euro, appena portato per l’affitto. E nes-
adesso te ne darebbero solo settecentomila. Ti suno li ha presi. Quindi il movente
conviene rimanerci e aspettare. non può essere la rapina, conclude.
Vuole un antipasto nell’attesa? Il cameriere I miei carciofi sono buonissimi.
sta diventando un po’ troppo premuroso. Maga- Soprattutto perché l’italiana che paga le tasse si
ri do un’occhiata al menù, rispondo. Sapete, sta è appena tradita. Altrimenti il suo inquilino
dicendo Bianca B., cinquantadue anni, interior avrebbe fatto un bonifico, come tutti. Aggiungo
designer, ex moglie di un famoso chirurgo, è un po’ di pepe.
stato un trauma. Adesso mi toccherà tornare Deve essere stato per forza qualcuno che la
dallo psicanalista. peruviana conosceva, non c’è segno di scasso,
Hanno dei sospetti? Chiede una delle due continua Bianca. Però hanno controllato le tele-
amiche. Gli inquirenti hanno interrogato l’ex fi- camere e non si vede entrare nessuno. È un bel
danzato, sussurra Bianca, però zitte, sono notizie mistero. E nemmeno l’unico. Le amiche pendono
riservate. Lo conoscevi? Le altre due sono curio- dalle sue labbra, come se fossero precipitate den-
sissime. Ma va, risponde Bianca. Non conoscevo tro una serie crime. Non ci sono segni di legatu-
neanche la peruviana, se è per questo, l’avevo as- ra sul corpo. Non ci sono tracce di ferite da dife-
sunta da due settimane. Credo che la pista sia già sa. E nemmeno di trascinamento. Ti pugnalano
stata abbandonata. Perché le ferite sono troppo al petto e non reagisci?
leggere, un uomo di solito usa più forza, specie in Devo sapere come si chiamava quella ragaz-
un delitto passionale. S’interrompono un attimo za. Ho sentito ripetere mille volte il nome della
perché sono arrivati i secondi. Bianca assaggia la signora seduta di fianco a me e mai il suo. Loro
tartare. C’è troppa senape, commenta. È stata dicono sempre e solo: la peruviana. La peruviana
uccisa con quel coltello di ceramica che avevamo e basta. Tiro fuori il telefono e digito su Google:
comprato insieme, dice alla bruna. Ti ricordi quel Bianca B., cinquantadue anni, interior designer,
negozio di cucina all’angolo con via della Croce? ex moglie di un famoso chirurgo. Compare una
Caterina
Bonvicini
scrittrice, è nata a Firenze,
vive tra Roma e Milano. Tra
i suoi romanzi “L’equilibrio
degli squali”, “Il sorriso
lento”, “Correva l’anno del
nostro amore”, “Tutte le
donne di” (Garzanti).
E
troppo e tu vuoi considerare
IN 1 FOGLIO
ogni opportunità. Approfitti
della consegna di una quattro
stagioni per sentire che cosa
ti offre la bruna dai capelli li-
sci, molto somigliante a
CCO QUANDO SUCCEDE. HAI quell’indiana del western.
tre anni. Ti portano in un ristorante. Lo spazio Ecco quando succede.
chiassoso mette buonumore e tu sei un bell’uo- Quando la bionda taglia uno
mo. Non riesci a stare fermo. Passi dalla stan- spicchio di pizza ed è soave.
zetta al locale grande facendo incontri. Mentre Quando ti mette il broncio ed
tuo padre invidioso ti avverte di non dare fasti- è soave. Quando ti chiede un
dio, attacchi bottone con una tavolata di ragaz- bacio ed è soave. Succede al-
ze. In effetti, sono loro a proporsi. Non sono lora, molto tempo prima di
obbligate a farti le moine e nutrirti per legge, vederne una nuda.
come mamma. Scelgono liberamente. Questo Quando succede, sei per-
è sbalorditivo solo in parte: tu sei irresistibile. so. Lo capisci. Vai da tua ma-
Una bionda, soprat- dre spaventato. Ma vedi bene
tutto, ti inquadra. Avrà
vent’anni più di te ma
PAGAMENTO che non è più lo stesso fra voi.
Lei non ti basta, inutile. La
dio buono se si man-
tiene per la sua età. DILAZIONATO bionda non smette di puntar-
ti. Un po’ sorride, un po’ fa
Non solo è attraente in modo elettrico, ma l’avvilita perché la trascuri nonostante le
ti accarezza, ti tocca, ti sorride e altre cose che esortazioni di tuo padre.
ti riempiono di delizia e meraviglia. Se una tardona ti provoca questo, che
Quando succede? Quando ti porge un può capitarti quando avrai dodici anni e sarai
grissino. Quando canta una canzone dell’asi- adulto? Finirai come tuo padre che si sta
lo con un calore che la trasforma. Quando la beccando un cazziatone a infrasuoni dalla
accompagni nel duetto con swing innato men- mamma. Resisti mezza pizza. Lasci nel piat-
tre tuo padre tenta di intromettersi. Ma lei ha to anche le patatine. Alla fine ti arrendi.
occhi solo per te. Torni dalla bionda. Per questa sera non si
Ti cede alle sue amiche, per un poco. Ese- paga il conto. Q
Studenti palestinesi nella scuola francescana Terra Sancta, a Betlemme. A destra: pellegrini alla Chiesa della Natività
Betlemme
di Enrico Catassi
e Alfredo De Girolamo
senza
foto di Pietro Masturzo
per L’Espresso miracoli
REPORTAGE
G
erusalemme e Betlem-
me gemelle div is e,
Omega e Alpha del
viaggio di Gesù. Dalla
città del Santo Sepol-
cro alla porta d’ingres-
so della culla del cri-
stianesimo sono pochi
minuti in macchina.
Prima di varcare il muro un ultimo
semaforo, quando scatta il verde la
sbarra si alza e le punte chiodate si
reclinano. Lasciare Israele è una for-
malità. Dall’altro lato della barriera, in
Palestina, i lavoratori transfrontalieri
betlemmiti, una calca di operai, per lo
più muratori, in coda dalle prime luci
dell’alba, approcciano mestamente i
controlli dell’apparato israeliano. È il
regime di sicurezza o segregazione.
Check point e permessi per muoversi.
Costeggiato il serpentone di ce-
mento, che separa e imprigiona, a
metà strada per raggiungere la Grotta
della Natività, si erge l’Università cat-
tolica di Betlemme. Al cancello i vigi-
lanti sono indaffarati nella prepara-
zione del caffè al cardamomo. Il piaz-
zale è animato. Nei corridoi ragazze
che indossano hijab colorati a fianco
di altre in jeans. La classe dirigente,
che non sceglie di frequentare univer-
sità estere, è qui che si forma. Quelli
che siedono sui banchi sono il futuro
della Palestina, almeno di una parte di
essa. Yousef Zaknoun, accademico e
direttore del Cardinal Martini Lea-
dership Institute ci spiega: «I quadri
dei futuri leader non avranno il cari-
sma di Arafat o la moderazione di Abu
Mazen. I giovani sono meno indottri-
nati politicamente, sono stati testi-
moni del fallimento delle ideologie nel
mondo arabo».
Ragazzi app dipendenti, che si scat-
tano selfie, che sostituiscono la scrit-
tura con gli emoji. Venerato il vinci-
Sotto: Al Walaja, un bambino palestinese in poltrona nell’abitazione, ancora in costruzione, in cui vive con la famiglia. A sinistra,
dall’alto: ragazzi nel campo profughi di Dheisheh; murales di un martire nel campo profughi di Al-Azzah, il più piccolo dei tre campi
profughi palestinesi di Betlemme; il mercato delle pecore che si svolge ogni sabato mattina nella vallata di Bab Al-Jbeh’ah
REPORTAGE
Sotto: Betlemme, lo skate park del Sos Children’s Village, associazione che si prende cura di bambini con problemi familiari. A
sinistra, dall’alto: turiste coreane al santuario del Campo dei Pastori (alle spalle: una colonia israeliana); lezione al Fashion and
Textile Institute di Beit Sahour; studenti palestinesi nel cortile dell’Università cattolica di Betlemme, aperta a ragazzi di ogni fede
Sotto: uno dei locali di Betlemme frequentati da giovani palestinesi e cooperanti internazionali. Nell’altra pagina, dall’alto: gli studi
di Radio Bethlehem 2000; la discoteca all’interno del Jacir Palace; una sala giochi nel campo profughi di Dheisheh
Le idee
La rete
colloquio con NIALL FERGUSON di FABIO CHIUSI
è un
déjà
vu
84 10 dicembre 2017 L’Espresso
Oggi attraversiamo
la seconda era social.
La prima?
Seicento anni fa
con l’invenzione
della stampa. Parola
di un grande storico
Niall Ferguson
pubblica invece è quasi interamente dominata da piattaforme mano. La chiave non è dunque la censura, ma la responsabi-
di rete, come Facebook e Google, che sono principalmente lità legale. Se per esempio Facebook o Google rendono dispo-
motivate dalla vendita di pubblicità, e ne ricavano enormi nibili contenuti che conducono a illeciti di natura sessuale ora
profitti. Le loro ragioni, insomma, sono molto diverse da negli Stati Uniti c’è una legge che specifica che sono respon-
quelle degli editori del XVII e XVIII secolo, che cercavano sabili delle conseguenze e dei danni che ne provengono. È
solamente di vendere idee. È una differenza cruciale: a Face- questo il tipo di responsabilità che dobbiamo stabilire; quella
book non interessa se un’idea è vera, ma solamente che abbia tedesca invece è la via perfetta per distruggere la libertà di
abbastanza presa da aumentare l’engagement dell’utente. È espressione, e credo che la politica europea sia straordi-
un aspetto davvero pericoloso della nostra era». nariamente avventata nel volerla percorrere».
F
ossi stato al posto di James promesse. Le tre meditazioni che com-
Salter avrei evitato di intitolare pongono il testo ora in libreria (“L’arte di
“The Art of Fiction” (“L’arte di narrare”, “Scrivere romanzi” e “La vita
narrare”, Guanda, traduzione nell’arte”) sembrano in certa misura il
di Katia Bagnoli, pp. 106, € 15) controcanto di quel felice capolavoro.
le sue riflessioni sul romanzo. Il motivo è L’autore non vi insegue un’idea coerente
semplice: con questo titolo, il libro rischia e lapidaria della letteratura: non indica
di passare per ciò che non è, vale a dire un una poetica (parola che personalmente Lo scrittore americano James Salter
saggio. Salter è stato uno scrittore con detesto), non disegna profili, non preten-
alterne vicende, che alla fine dell’esisten- de in alcun modo di giungere a un’idea rando e, in magnifica simmetria, il saldo
za terrena, alla soglia dei novant’anni, ha stabilita della scrittura. Più semplice- bancario tende allo zero assoluto. Lo
infilato un autentico capolavoro, uno dei mente ci mette a parte delle sue passioni: scrittore americano non lo dice apertis
più bei romanzi Flaubert, Babel’, Dreiser, Céline, Faulk- verbis, ma è chiaro che per lui la lettera-
dell’ultimo decen- ner, di cui legge le opere con devozione e tura è una forma di gioiosa autoumiliazio-
nio: “Tutto quel che insieme con schiettezza; oppure si ferma ne: perché mette di fronte allo scacco
è la vita”, di cui con- a ragionare sul ruolo che hanno, nella inevitabile di non riuscire mai a essere
servo un ricordo ni- vita di chi scrive, le recensioni (negative) all’altezza del proprio progetto, e perché
tido e smagliante, e i rifiuti editoriali; o ancora su come quel nel non riuscirci si scopre l’essenza di sé e
una specie di mira- flagello endemico che è la mancanza di del mondo. Ecco il motivo per il quale
colo narrativo – se- denaro possa in certa misura trasformar- questo libro non è un saggio ma casomai
gno che per uno si in una spinta propulsiva per l’immagi- un racconto, intimo e diretto, e lo avrei
scrittore la vecchiaia nazione, soprattutto quando si arriva a un intitolato: “L’arte di essere se stessi”. In
può essere piena di punto morto della storia a cui si sta lavo- altri termini, “Tutto quel che è la vita”. Q
Klay” e di “Il sindacato dei poliziotti yid- Durante la guerra, soldato in Europa, vita è narrazione. E finché siamo in
dish”, il libro appena pubblicato indica si mise sulle tracce di Wernher von grado di narrare siamo vivi. Q
LETTERE AD ALICE è dei più potenti e decisivi. spin-off, tradotti e raccontati Heinz Berggruen
Fay Weldon A dispetto delle premesse: da Chiara Lagani. Il prezzo è Skira, pp. 139, € 14,90
Bompiani, pp. 264, € 13 nipote di un eccentrico impegnativo, ma il cofanetto Heinz Berggruen, tra
Spiritose, irriverenti e molto costruttore di aquiloni lui, è unico e impreziosito dalle i maggiori mercanti d’arte
contemporanee, queste rampolla di una famiglia illustrazioni originali di Mara del secondo Novecento,
“Lettere ad Alice che legge aristocratica lei. In mezzo la Cerri. Al centro lo stesso e proprietario di una
Jane Austen per la prima guerra, l’invasione tedesca mondo del Meraviglioso collezione oggi esposta al
volta” sono il dono della della Polonia, la resistenza Mago, la terra di Oz e Dorothy Castello di Charlottenburg,
romanziera-femminista antinazista. E la fedeltà a un con i suoi vecchi amici. Tra a Berlino, in brevi racconti
(il suo romanzo più noto amore entrato in un giorno i quali si affacciano ora altri autobiografici che rivelano
è “Vita e amori di una d’ombra e sole, e non uscito personaggi, ugualmente le sue tante amicizie con
diavolessa”, interpretato più. Struggente, e già bizzarri e indimenticabili: artisti tra i più famosi: c’è
al cinema da Meryl Streep), considerato tra i più bei dallo Scarasaggio il rapporto con Picasso,
alla nipote diciottenne, che romanzi di Romain Kacev. Sommamente Eccessivo con Matisse, con
sogna di diventare scrittrice. Traduzione di Giovanni all’automa Tic-Toc o la Giacometti, Miró. Ma
Ma la simpatia è verso tutte Bogliolo. Gallina Billina. Una splendida anche l’entusiasmo per un
le ragazze di oggi, tentate I LIBRI DI OZ conferma di fantasia acquisto; i capricci e i vezzi
dall’idea che Jane Austen L. Frank Baum e libertà. di collezionisti speciali come
sia ormai lettura fredda e Einaudi, pp. 917, € 90 RICORDI DI UN MERCANTE Gianni Agnelli. Traduzione
superata. In sedici lettere, Il mago di Oz e i suoi tredici D’ARTE di Enrico Arosio. Q
più un elenco di titoli
imperdibili, la dimostrazione
dell’esatto contrario.
Traduzione di Beatrice
Masini.
GLI AQUILONI
Romain Gary
Neri Pozza, pp. 347, € 14
Se uno sguardo può essere
una promessa, guidare
due esistenze, e cambiare
i destini, quello che Ludo e
Lila si scambiano da ragazzi
La strofa
“Sognano, pregano, pagano
@CasaLettori
controinformatori su YouTube diventano espressione della
stessa marea di odio anti-casta, orchestrata per massimizza-
re gli interessi della politica che la manovra, di estrema destra,
spesso, ma anche liberal e di governo. Bianchi è abile a indi-
Il prezzo dei sogni viduare i meccanismi di quella propaganda. A spiegare che
Non ha confini” senza nemici astratti (la teoria gender), ideali e perfetti, alla
“gente” manca il collante. E che a fare ricorso a fake news non
Alessandro Leogrande, “Haye: le parole, la notte”, Feltrinelli Zoom sono solo i populisti, ma anche chi li denuncia. Q
#VersoDelGiorno
L’Espresso 10 dicembre 2017 91
Cultura
Rock&Co. Alberto Dentice
A
l festival Romaeuropa ha di Cherkaoui (“Exhibition” e
Foto: per gentile concessione di : M. Natale, Ufficio Stampa Teatro La Fenice
fluttuanti
Stocchi e Koolhaas adattano gli spazi della
uomini, informazioni, economie.
Un lavoro che fa di Palermo il punto
di partenza per raccontare il
Mediterraneo e l’Europa. Opera
un gruppo che comprende architetti
(Ippolito Pestellini e Andrés Jacque),
Fondazione Carriero alla scultura di LeWitt giornalisti (Van der Haak), curatori
(Mirjam Varadinis) e allarga la
C
on la scoperta degli spazi industriali abbandonati e recuperati consulenza alle comunità del territorio.
quali studi d’artista e luoghi espositivi, dal 1972, i musei e le gal-
lerie non si sono più identificati con l’architettura del palazzo e RICOMINCIO DAL BORGO
dell’appartamento, con le loro stanze e saloni, ma con gli ambien- Nasagonando Art project.
ti aperti, definiti loft. Il cambio di segno è notevole, perché per- 8 dicembre - 30 giugno. Ormea. Cuneo
mette una diversa costruzione e visione dell’opera, non più pensata come Chiamare artisti fotografi architetti.
decoro casalingo, ma come oggetto in grande scala. Un evento che coincide Offrire una residenza per curare un
con l’affermazione della Minimal Art negli Stati Uniti e dell’Arte Povera in luogo distrutto dall’alluvione del 2016
Europa. Sono tendenze che si propongono di dominare il contesto, sia sto- e trasformare la catastrofe in occasione
rico che contemporaneo, fagocitandolo per renderlo parte della loro esteti- di ripensamento del rapporto fra uomo,
ca. Per capovolgere questo processo che vede l’oggetto prodotto, spesso di natura e cultura. È il bel progetto ideato
dimensioni macroscopiche, adeguarsi per coincidere con lo spazio dato e da Emanuele Piccardo e voluto dal
trovato, Francesco Stocchi, curatore, e Rem Koolhaas, architetto, hanno comune di Ormea. Q
pensato di invertire il processo, adattando, fino al 23 giugno 2018, gli am-
bienti interni della Fondazione Carriero a Milano, alla scultura di Sol
LeWitt. Sono partiti dal testo dell’artista, “Paragraphs on Conceptual Art”,
1967, che evidenzia l’importanza dell’idea sull’esecuzione, e hanno adatta-
to il percorso architettonico, fatto di scale e di sale, alle sue sculture mini-
mali. Il risultato è un flettersi delle pareti alle dimensioni delle sue struttu-
re primarie, 1962-1966, così da creare stanze ridotte e intime, relative alla
limitata grandezza. In altri casi funziona in maniera diversa. Le pareti
murarie si sono incurvate o tradotte in superficie speculari per ospitare i
suoi Wall Drawings, dal 1968, fatti a mano da assistenti e studenti. È un
processo all’inverso nello scambio tra arte e architettura, dove quest’ultima
non si pone come semplice contenitore ospitante, ma diventa strumento
fluttuante e attivo di lettura dell’opera scultorea. Q
“Veduta di Palermo” di F. Lojacono (1875).
Sopra: Fondazione Carriero a Milano
Q
uest’anno, in un’edizione e incarognita, lui ipocrita. Entrambi
particolarmente fiacca del hanno un altro, stanno insieme forse
festival di Cannes, uno dei solo perché il marito è dipendente di un
film più convincenti era “Lo- cristiano fondamentalista, che non am-
veless” di Andrey Zvyagint- mette divorziati nell’azienda. Il figlio
sev, autore che nel 2003 ave- della coppia è solo e trascurato, a tratti
va vinto il Leone d’oro con l’opera prima umiliato; sembra uno di quei bambini
“Il ritorno”. Non che il suo sia un film dei lacrima movies italiani anni Settanta
particolarmente simpatico, anzi: il suo tipo “L’ultima neve di primavera”. E in-
atteggiamento vero il mondo e verso il fatti, dopo tre quarti d’ora di film, spari-
cinema è quello tipico di molto cinema sce. Insomma, un assunto perfino dida- “Loveless”. In basso: foto (1870-1880)
d’autore che si vede per i festival, di pre- scalico, che viene ribadito in chiave po- di autore non identificato, Archivio Alinari
ventivo nichilismo, condanna dei perso- litica dalle continue notizie della guerra
naggi che vengono mostrati con fredda in Ucraina che giungono da radio e tv. dri), il film comunica un’angoscia pro-
distanza, in inquadrature composte e La ricerca del bambino scomparso di- fonda, e perfino le sue ambizioni meta-
oppressive. Però, tra tanti film che non venta un’esplorazione di spazi di deso- foriche sono in fondo non gratuite.
erano all’altezza del progetto, questo lata suggestione: condomini notturni, Indimenticabile la visita notturna alla
invece lo perseguiva con grande effica- edifici sovietici abbandonati. Con il nonna del bambino, una specie di Baba
cia, con una tensione che prende lo spet- suo stile di eleganti piani-sequenza e la Yaga passiva-aggressiva, vero abisso di
tatore. Al centro, una coppia governata sua tetragona visione di un mondo miseria umana. Q
dal disamore (“Il disamore” sarebbe la meschino (i genitori, i rispettivi aman- “Loveless” di Andrej Zvyagintsev,
traduzione ideale del titolo): lei distratta ti, e anche la generazione dei loro pa- Russia, 127’’ aaabc
Nero
napoleta di MAURIZIO DE GIOVANNI
L
UI AMA LEI, MA DEVE ANDARE VIA per
lavoro un anno intero. Torna, e lei ha sposato
l’altro. Lui allora si mette insieme all’altra, che
si innamora pazzamente di lui. Lui però non ha
mai dimenticato lei, ne è ossessionato e trascu-
ra l’altra. Che si vendica, va dall’altro e gli sug-
gerisce l’inesistente infedeltà di lei. Lui e l’altro
si scontrano, e lui muore.
Souvenir da Costiera Lo schema a quattro personaggi di un delitto passionale, che
Una vittima, un americano in villeggia- si offre a un bell’intreccio con figure secondarie a tutto tondo;
tura a Sorrento e una diva di Hollywood la madre di lui ad esempio. E piena libertà di ambientazione,
affetta da Alzheimer. Sono i protagoni- scelta libera di epoca e di luogo perché la situazione è universa-
sti del nuovo caso dell’ispettore Loja- le, non credete? Sono gli stessi sentimenti che prova ognuno di
cono e dei Bastardi di Pizzofalcone: noi, nessuno escluso: gelosia, invidia, ossessione, fantasmi che
“Souvenir”, di Maurizio de Giovanni popolano sogni e veglia.
(Einaudi Stile libero). C’è qualcosa di peculiare, di assolutamente caratteristico alla
base del fatto letterario del momento, del successo crescente di
un movimento narrativo forte come mai in precedenza, e non
è certo la paternità condivisa con tutte le altre nazioni del gran-
de mistery statunitense anni Quaranta e Cinquanta, dal quale
pure sono stati mutuati atmosfere e colori. Noi, da queste parti,
abbiamo un altro, fondamentale elemento.
Non è ancora chiaro? Allora proviamo con una seconda
storia.
Un uomo deforme e vile, con aspirazioni superiori ai propri
mezzi, si innamora della bella moglie del capo. Ci prova,
assillato da quell’aspetto, da quella voce, da quelle forme.
ano
Verismo all’Opera
di Riccardo Lenzi
La prima scaligera dell’“Andrea all’Opera di Roma). Ma è in generale Verismo di derivazione letteraria si
Chénier” di Giordano è solo la punta nella stagione 2017-2018 che si riferiva alla materia trattata: il mondo
dell’iceberg di un altro fenomeno possono contare le tante messe in degli umili, la vita e i problemi della
culturale di ritorno: il Verismo musicale, scena che nei teatri lirici di tutto il gente comune. In questo senso sono
che sui palcoscenici di tutt’Europa sta mondo hanno riguardato i principali veristi i libretti di “Cavalleria rusticana”
vivendo una seconda giovinezza. compositori di questo movimento: come di Mascagni, da una novella di Verga, e
Il direttore d’orchestra Riccardo Chailly ricorda la rivista Classic Voice, 15 dei “Pagliacci”, che Leoncavallo ricavò
lo definisce un «periodo unico e marchio allestimenti di Giordano, 9 di Cilea, 28 da un fatto di cronaca. Ciò che legò
di fabbrica musicale tutto italiano di Leoncavallo, ben 109 di Mascagni. questi autori fu inoltre lo stile di canto,
da valorizzare», lo stesso pensa la Ma cos’è il Verismo musicale? derivato dal declamato melodico
protagonista femminile di questo Nel quarto di secolo che anticipò verdiano, rinvigorito da moduli
Sant’Ambrogio milanese, Anna la prima guerra mondiale, nei teatri espressivi estremamente
Netrebko, che al Verismo ha dedicato europei si impose la produzione drammatizzati. Ma l’orchestrazione
un disco. E, per rimanere solo a di un’agguerrita generazione che non vi è affatto rozza o ingenua. Ricorda
quest’anno, il divo Jonas Kaufmann, comprendeva i compositori Leoncavallo, infatti ancora Chailly che Gustav Mahler
che ha portato con successo lo Mascagni, Cilea e Giordano (oltre che, stimava molto la musica di Giordano,
“Chénier” a Monaco di Baviera e Parigi ovviamente, Puccini, la cui grandezza ammirandone la qualità compositiva
(e altrettanto ha fatto Roberto Abbado travalica i confini di questa scuola). Il e i colori strumentali. Q
Riso, verza
e ostrica liquida
Uno chef giramondo.
Per una cucina d’autore
A
vere il mare nel sangue, esserci praticamente
nato dentro, poterne - volendo - vivere senza
problemi, e scegliere invece di andarsene lon-
tano, in posti dove dell’odor di salsedine non c’è
traccia, pur di seguire la propria passione. An-
zi, la propria “Pèscion”, come, giocando sul doppio senso
tra la materia prima favorita e l’impulso del cuore, Luca
Mastromattei ha scelto di scrivere sulla propria insegna
appena è riuscito ad averne una. Luca è figlio di Eriberto,
personaggio a suo tempo eponimo in città: suo era il circo-
lo-stabilimento balneare più bello di Pescara, frequentato
e ambito. Battezzato solo (e orgogliosamente) col suo nome.
Lì Luca avrebbe potuto continuare il lavoro paterno se
il virus della cucina d’autore non l’avesse contagiato in
sono solidi, lo spazio non manca e la do- frizione. I turbodiesel 1.600 da 115 o 136
Auto Paolo Sardi
tazione base comprende tutto l’indispen-
sabile. I più esigenti possono completarla
con raffinati sistemi di infotainment e di
cv arriveranno invece solo a metà del
2018. Chi volesse mettersi subito al vo-
lante e desiderasse possedere proprio
Quattro ruote sicurezza di ultima generazione, talvolta
standard sugli allestimenti più ricchi. In
questo momento la Hyundai Kona è dispo-
una turbodiesel non si deve tuttavia sco-
raggiare: Hyundai ha studiato infatti la
furba formula Kona Extend, che permette
fuori dal coro
In mezzo alle tante crossover senza un
nibile solo con due motori turbo a benzina:
un equilibrato mille da 120 cv e un brillan-
te 1.600 da 177 cv con cambio a doppia
di iniziare a guidare un esemplare a ben-
zina e di cambiarlo poi con uno a gasolio
nel giro di un anno. Q
pelo fuori posto e ai molti Suv in doppio
petto che popolano il mercato, la Hyundai
Kona intona una voce fuori dal coro. Que-
sta coreana disegnata in California sfog-
gia linee decise e mostra i muscoli come
i body builder di Venice Beach, con ampie
protezioni in plastica da vera fuoristrada.
Lunga 417 cm e larga 180, ha l’aria tosta
di un mezzo che non teme di sporcarsi
fuori dall’asfalto e pare pronta a sfruttare
le doti dell’eventuale trazione integrale.
Su strada è maneggevole e sa anche
coccolare i passeggeri con un comfort
elevato, filtrando bene le buche e attuten-
do i rumori in velocità. L’abitacolo è pro-
mosso sotto ogni punto di vista: gli arredi Hyundai Kona. In alto: un piatto del ristorante Pèscion; lo chef Luca Mastromattei
Si tinge di rosso
natalizio la maglia
sportiva girocollo
Navigare in rasato misto
lana congeniale a chi
ama vivere all’aria
aperta fra la montagna
e la città
@
le zone di influenza delle grandi
potenze del mondo (L’Espresso n.
stefania.rossini espressoedit.it 49, pagine 28 e 29) ci sono alcune
scelte discutibili. Ad esempio, avete
colorato in azzurro (zona d’influen-
za degli Usa) anche Cuba, Venezue-
la ed Ecuador, i cui governi sono
L’Espresso Via Cristoforo Colombo, 90 - 00147 Roma letterealdirettore@espressoedit.it precisoche@espressoedit.it Altre lettere e commenti su lespresso.it
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