Civita, Introduzione alla semplicemente, dobbiamo dire che la figura che
fenomenologia, Milano, Signorelli, 1984, pp. 143. abbiamo trovato non un triangolo. La fenomenologia ha il compito di ritrovare le essenze - le regole costitutive delle cose (p. 14) - e di mostrarcele. Il Cap. 1. La fondazione della fenomenologia. progetto ideale della filosofia di Husserl (...) il dominio concettuale della totalit degli oggetti e dei significati del mondo. (p. 99). 1. Il punto di partenza della fenomenologia: le ipotesi di dubbio. Si pu e si deve dubitare di ogni cosa. Tutto ci che si pu sottoporre al dubbio deve essere messo in Cap. 2. Leresia di Heidegger. discussione. Il mondo - la sfera del trascendente, ci che sta al di fuori della coscienza - pu essere oggetto di dubbio. Il filosofo deve cercare la certezza in ogni Il pensiero di Heidegger va preso in considerazione in unesposizione del pensiero fenomenologico perch campo. Heidegger stesso propone le sue idee come ripensamento 2. Come si pu pervenire a questa certezza? Se delle idee di Husserl, e perch Heidegger ha influito sugli potessimo avere un punto di riferimento allesterno del sviluppi successivi della fenomenologia. mondo avremmo un criterio per dare delle risposte a domande come: Esiste il mondo oppure solo una mia rappresentazione?, Io stesso esisto o sto sognando? 1. Il problema fondamentale della filosofia il Ma visto che non possiamo uscire dal mondo e da noi problema dellessere. Compito della filosofia stessi, quale sar la soluzione al nostro problema della stabilire che cosa lessere. La filosofia per sua natura ricerca della certezza? La strada per risolvere il ontologia. La domanda sullessere quella problema sta in Cartesio: si pu dubitare di tutto, ma fondamentale cui deve giungere la riflessione filosofica, non del fatto che si dubiti. Ci si pu sbagliare nel che si sviluppa affrontando i problemi che costituiscono percepire qualcosa, ma non si pu dubitare che in quel i classici problemi filosofici. La strada alla ricerca momento si sta comunque percependo qualcosa, che dellessere tortuosa ed a volte si interrompe (cfr. cio in quel momento sto compiendo un atto di Holzwege, ovvero Sentieri interrotti, che il titolo di coscienza (Husserl lo chiama Erlebnis) che consiste nel unopera di Heidegger): il problema dellessere quello percepire qualcosa. Almeno latto del dubitare fondamentale ed il pi difficile da risolvere. indubitabile. 2. Come non va impostato questo problema? La 3. Il mondo come correlato intenzionale della coscienza. difficolt appena sottolineata ci impedisce di trovare La certezza degli atti di coscienza ci restituisce anche il delle soluzioni allarduo problema dellessere, tanto che mondo poich ogni atto di coscienza ha il suo oggetto: le opere di Heidegger indicano piuttosto quali vie quando penso, penso qualcosa, quando percepisco, erronee sono state percorse per risolvere il problema percepisco qualcosa... Gli atti di coscienza si riferiscono dellessere pi che le vie giuste. Heidegger perci ci sempre a qualcosa, hanno cio una struttura dice piuttosto ci che lessere non che ci che lessere intenzionale. Il mondo, la sfera del trascendente - esiste . in quanto correlato intenzionale della coscienza. La 3. Lessere non lente. Anzitutto, lessere non una fenomenologia non parla del mondo in s, ma del cosa. Cosa va intesa come oggetto sia in senso reale mondo come dato e in quanto dato in questo o (sedie, tavoli) sia in senso ideale (numeri, giustizia). Se quellatto di coscienza. (p. 11). La percezione pu chiamiamo ente la totalit degli oggetti, possiamo dire essere ingannevole, la cosa pu anche non esistere, ma che lessere non lente. [Loblio dellessere ed il indubbio che allinterno della mia percezione essa destino delloccidente. NellEssenza della verit (vd. esiste con certe caratteristiche, che esiste file Heidegger), Heidegger sostiene che i greci indipendentemente da me, e che collocata fra altre avevano intuiti per primi questa differenza tra essere ed cose. Nella sfera dei vissuti di coscienza insensato ente, ma, a partire dal mito platonico della caverna, si avanzare dubbi. instaurato un fraintendimento che ha portato tutto 4. Il carattere a priori dei vissuti. Possiedo delle loccidente a cercare lessere nellente. Si prodotto certezze: se dubito dubito, se percepisco percepisco... perci loblio dellessere, che ora Heidegger vuole Ma non appena mi allontano da queste certezze iniziali, superare con la sua filosofia. Tale oblio si prodotto nella sfera dei miei vissuti, come faccio ad essere sicuro non casualmente, ma per un destino delloccidente.] che anche gli altri vissuti siano certi? Di tutto posso 4. Lessere non lente, ma in rapporto con lente. dubitare, ma non del fatto che io dubiti: sicuramente Lente nellessere, se non nellessere un nulla, un una certezza, ma possiamo limitarci ad avere solo non essere. Ogni ente ed ha un suo modo di essere: questa certezza? La risposta di Husserl, che lo allontana esistono perci varie regioni dellessere caratterizzate sia da Cartesio sia da Brentano, che allinterno ditutti ciascuno da un modo particolare di essere, cio da i vissuti di coscienza la certezza esiste poich essi sono strutture e regole che ne costituiscono lontologia strutturati secondo una rete di relazioni che non si regionale. Le singole discipline (fisica, chimica, possono mettere in dubbio, cio che non si pu pensare biologia) si occupano di particolari classi di enti, e ad che stiano altrimenti, validi a priori. Ad esempio, dire esse corrispondono delle discipline a priori, che che Nella percezione non posso cogliere chiariscono le strutture di ciascuna regione dellessere. simultaneamente tutti i lati di un corpo solido come dire, in geometria, che La somma degli angoli di un 5. La filosofia studia lessere in generale.La filosofia triangolo pari a 180. Entrambe le affermazioni sono non si occupa dellente n si deve identificare con una necessarie, valide a priori. Se infatti incontriamo una singola ontologia regionale. Ma allora di cosa deve figura, la somma dei cui angoli non di 180, non per occuparsi? Deve occuparsi dellessere in generale. questo laffermazione precedente non valida: Attenzione per a non staccare lente dallessere: il primo si distingue dal secondo, ma intrattiene si configurano sempre sul piano elevato della filosofia comunque delle relazioni con esso. Se si fa dellessere (esistenziale), ma per lo pi sul piano dellesistenza qualcosa di autonomo, si cade nella metafisica, che quotidiana (esistentivo). misconosce la differenza facendola diventare una 8. Il rifiuto dellesistenzialismo. Dallanalitica separazione totale. Essere ed ente differiscono, ma sono esistenziale sorger lesistenzialismo, che per - in relazione: lente non pu non partecipare secondo Heidegger - isoler il tema dellesistenza dal dellessere, un ente che non un controsenso, cos problema dellessere, cadendo in quelloblio pure: lessere sempre lessere di un ente, un essere dellessere, che ha caratterizzato la tradizione che non sia lessere di un ente solo una finzione occidentale. metafisica. Lessere sempre lessere di qualcosa: quando si parla di essere, si pu sempre porre la 9. Cosa distingue Heidegger da Husserl?Per entrambi la domanda di che cosa? ovvero lessere di che cosa? fenomenologia analisi di fenomeni, ma mentre per E la risposta sar, di volta in volta, lessere di una Husserl i fenomeni sono gli Erlebnisse, per Heidegger, pianta, di un numero, ecc. La filosofia per si essendo il fenomeno ci che si automanifesta, chiaro occupa non dellessere di qualcosa in particolare, ma che nessun fenomeno pu essere cercato nellambito dellessere in generale. dellente, perch lente non si automanifesta, ma rimanda allessere. Se vediamo nei vissuti i fenomeni, 6. Identificare lessere con il genere una forma di cadiamo ancora una volta nelloblio dellessere, oblio dellessere. Lanalisi del linguaggio filosofico. scambiandolo con lente. Fenomeno sar dunque Come fatto questo essere in generale? Heidegger non lessere, ma di esso non sappiamo ancora niente. fornisce una risposta positiva, ma ci mette in guardia dal pensare questo essere come soggetto logico cui sia attribuibile ogni predicato. Lessere sarebbe dunque quel qualcosa in generale comune a tutti gli enti, in cui cio entrano tutti gli enti. Questo tipo di risposta che riduce lessere in generale al genere pi ampio che si Cap. 3. Il secondo Husserl: la crisi delle scienze europee. possa concepire, farebbe dellessere un concetto vuoto e facilmente padroneggiabile, perci sarebbe banale ed in contraddizione col fare dellessere il problema centrale Il momento ideologico della filosofia di Husserl: da della filosofia. Questa impostazione deriva - come unimpostazione essenzialmente gnoseologica allapertura a sempre - da un atteggiamento che ci porta a pensare tematiche di carattere sociale e politico. lessere come se fosse un ente. Che altro infatti il genere se non un concetto, cio un ente? E se si tratta di 1. Nel dopoguerra, la riflessione di Husserl evidenzia un ente, allora deve avere anche un suo essere e perci preoccupazioni politiche e produce una polemica contro non pu essere lessere! Se ne ricava che lessere fa il dominio scientifico e tecnologico della nostra epoca. essere tutte le cose, ma a sua volta non qualcosa che Tale preoccupazione era comune anche ad Heidegger, : allessere non si addice la parola essere. Se ma se in Heidegger tale sensibilit conduceva a prese di vogliamo usare la parola essere per lessere, allora non posizioni definite da qualcuno irrazionalistiche (Che sar pi lecito usarla per lente... A questo punto siamo altro vuol dire infatti che la riduzione dellessere sulla strada che porter Heidegger a riflettere sul senso allente non dipende dalluomo ma dal suo destino, che delle parole filosofiche, configurando il problema egli non pu evitare, e che dunque deve lasciarsi dellessere come un problema di analisi del linguaggio. guidare dallessere come il gregge dal suo pastore. 7. Lanalitica dellesistenza ovvero del modo di essere Preoccupante il fatto che, sulla base di queste dellesserci come via per risolvere il problema riflessioni, Heidegger abbia simpatizzato col nazismo!), dellessere. Tra essere ed ente c una relazione, Husserl invece sottolinea, sulla base delle sue analisi dunque deve pur esserci una via di comunicazione. precedenti, la razionalit del mondo: la struttura a priori Quale strada si deve seguire per risolvere il problema dei vissuti, le regole delle cose, che altro sono se non il dellessere? Secondo Heidegger la strada passa segno di una razionalit che pervade tutte le cose, il attraverso lanalitica esistenziale, cio unanalisi mondo? dellessere che noi stessi siamo, cio luomo, il cui 2. Di qui una presa di posizione ideologica: i filosofi sono modo di essere linterrogarsi sullessere che noi stessi chiamati a comprendere la razionalit del mondo. siamo e sullessere in generale. Attraverso lanalisi Lasciarsi guidare dalla ragione vorr dire lasciarsi dellessere dellesserci, che funger da filo conduttore guidare dai filosofi. La filosofia deve essere la guida di di tutto Essere e Tempo, si dovr preparare il terrreno tutte le altre scienze. Ci avveniva nellantica Grecia, e delimitare lorizzonte ove affrontare finalmente la ma oggi non avviene. questione dellessere in generale. Heidegger chiama esserci questo ente, per evitare i significati pregiudiziali che evocherebbe il termine uomo. A differenza degli Cap. 3. Merleau-Ponty: fenomenologia ed esistenza. altri enti, lesserci non resta mai indifferente al problema del proprio essere. Cosa pensare del proprio essere implica anche infatti il cosa fare di esso, cosa Merleau-Ponty ripensa e fonde alcune tematiche di Husserl fare della propria vita. Lessere dellesserci ed Heidegger. lesistenza, e lessenza dellesistenza il poter essere. Certo, si potrebbe pensare che non tutti gli uomini avvertono in questi termini il proprio essere. E di fatti 1. Il ripensamento di Husserl: la critica allidealismo non tutti gli uomini si assumono la responsabilit di trascendentale dovuta allimpossibilit di una scegliere, e si rimettono alle decisioni impersonali che riduzione completa. Anche il fenomenologo, come si trasmettono tradizionalmente. Inoltre le decisioni non lidealista, non fa forse astrazione da ci che inessenziale, da ci che appartiene al fatto ma non alla sua essenza, alla concrezione storico-concreta del fatto ma non al suo concetto? (p. 124). Alla riduzione fenomenologica si oppone per il mio essere al mondo, che si realizza attraverso il mio corpo vissuto. E possibile ridurre ad un essenza questo mio essere al mondo? Evidentemente no, perch non posso ridurre il mondo al suo essere loggetto intenzionale di una coscienza pura e universale, di cui io sono il portatore transeunte. Ci di cui devo prendere atto nel tentativo di riduzione fenomenologica l impossibilit di una riduzione completa: il mondo continua a esistere al di fuori delle parentesi, La datit del mondo anteriore ad ogni giudizio sul mondo. 2. La trasformazione delle tematiche esistenziali di Heidegger. Ridurre la portata della riduzione fenomenologica, non significa sminuirne limportanza: significa soltanto che il mondo non mai trasformabile nel correlato di una coscienza pura, ma resta sempre questo mondo concreto in cui siamo e dal quale non possiamo fare astrazione. Qui si vede il punto di contatto con Heidegger (lIn-der-Welt-sein), ma Merleau-Ponty rifiuta la problematica della differenza tra essere ed ente, perch a suo avviso si ricade nellerrore alla base dellidealismo trascendentale: ci si illude di poter mettere fuori gioco il mondo, cercando lessere fuori dallente, dal mondo. Di Heidegger vengono privilegiate le tematiche esistenziali, ma valorizzando le tematiche della percezione e della corporeit - come strato originario dellessere aperto al mondo del soggetto - che Heidegger aveva trascurato.
Fogli Di Filosofia - 2010, Fascicolo 1, Articolo 2, Pp. 17-83 - Chiara Fabbrizi - Kant e Le Capacità Conoscitive Degli Animali - HTTP://WWW - Scuoladifilosofia.it/fogli-Di-Filosofia