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11/11/2013
* 1 1 +
Esercizio 1. Dato il sottospazio U = 1 , 0 di R3 , si determini
0 1
un suo complementare W e si determinino per un generico vettore v di R3
1. U (v) e W (v)
2. U (v) e W (v)
Si scrivano poi le matrici associate ai quattro endomorsmi rispetto alla base
canonica presa nel dominio e nel codominio.
La determinazione del complementare di U diventa pi facile se sceglia-
mo una base di vettori a scaletta per U . Possiamo eseguire l'operazione
elementare II I, ottenendo
* 1 0 + * 1 0 +
U = 1 , 1 = 1 , 1
0 1 0 1
1 0
dove abbiamo moltiplicato il secondo vettore per -1. Per completare 1 , 1
0 1
a una base per R3 suciente aggiungere il vettore e3 della base canonica.
Allora un complementare di U W = he3 i.
A questo punto, detti u1 e u2 rispettivamente i due vettori di base di U ,
abbiamo che un generico vettore v di R3 si scrive come v = au1 + bu2 + ce3 .
Ora possiamo procedere determinando a, b, c risolvendo il sistema
x 1 0 0
y = a 1 + b 1 + c 0 ,
z 0 1 1
1
oppure procediamo secondo il metodo pi veloce. Con questa seconda strada
imponiamo che vau1 bu2 appartenga a W e quindi soddis le sue equazioni
cartesiane. In questo modo andremo a determinare direttamente U (v). Le
equazioni parametriche di W sono
x=0
y=0
z=t
Quindi abbiamo
x x x x x 0
W y = idR3 y U y = y y = 0 .
z z z z xy zx+y
Inne
x x x x 0 x
U y = U y W y = y 0 = y
z z z xy zx+y 2x 2y z
e
x x x
W y = U y = y .
z z 2x + 2y + z
2
Ora scriviamo le matrici associate rispetto alla base canonica. Avremo delle
matrici quadrate di ordine 3 perch dominio e codominio hanno entrambi
dimensione 3. Iniziamo da U . Dobbiamo calcolare
1
U (e1 ) = 0
1
0
U (e2 ) = 1
1
0
U (e3 ) = 0
0
I vettori ottenuti coincidono con le loro coordinate perch abbiamo scelto la
base canonica. Allora la matrice associata
1 0 0
EE (U ) = 0 1 0 .
1 1 0
Poi
1 0 0 0 0 0 1 0 0
EE (U ) = EE (U )EE (W ) = 0 1 0 0 0 0 = 0 1 0 .
1 1 0 1 1 1 2 2 1
Inne
1 0 0
EE (W ) = EE (U ) = 0 1 0 .
2 2 1
3
Esercizio 2. Sia f : R3 R3 data da
x x+y
f y = y+z
z x+z
x
per ogni y R3
z
1. Si provi che f un endomorsmo di R3 .
2. Si scriva la matrice associata EE (f ) rispetto alla base canonica sia nel
dominio che nel codominio.
0 1 1
3. Si scriva la matrice associata BB (f ) nella base B = 1 , 0 , 1 ,
1 1 0
vericando prima che B eettivamente una base.
2
4. Usando BB (f ) si calcoli l'immagine del vettore 1 e si veri-
0
chi che il risultato consistente con la denizione di f e con l'azione
dell'altra matrice associata EE (f ).
5. Studiare iniettivit e suriettivit usando EE (f ) e poi anche BB (f ).
Vericare che il risultato lo stesso.
Vediamo i vari punti.
0
x x
1. Siano y e y 0 vettori di R3 e , scalari reali. Calcoliamo
z z0
0
x + x0 x + x0 + y + y 0
x x
f y + y 0 = f y + y 0 = y + y 0 + z + z 0 .
z z0 z + z 0 x + x0 + z + z 0
Ora calcoliamo
0 0
x + y0 x + y + x0 + y 0
x x x+y
f y +f y 0 = y + z + y 0 + z 0 = y + z + y 0 + z 0 .
z z0 x+z x0 + z 0 x + z + x0 + z 0
4
Vediamo subito che f un'applicazione lineare e quindi un endomor-
smo di R3 .
2. Osserviamo innanzitutto che, essendo f un endomorsmo di R3 , ci
aspettiamo che le matrici associate ad esso siano matrici quadrate di
ordine 3. Per scrivere la matrice associata a f rispetto alle basi cano-
niche dobbiamo prima di tutto calcolare l'immagine dei vettori di base
tramite f e poi scriverne le coordinate rispetto alla base canonica, che
ovviamente coincidono con l'immagine stessa.
1
f (e1 ) = 0
1
1
f (e2 ) = 1
0
0
f (e3 ) = 1
1
Queste sono le colonne della matrice associata EE (f ).
1 1 0
EE (f ) = 0 1 1
1 0 1
5
I vettori di B00 sono a scaletta, quindi B00 una base di R3 . Poich B00
deriva da B tramite operazioni elementari, anche B una base di R3 .
Per scrivere BB (f ) dovremo considerare l'immagine dei tre vettori di
B e scriverne le coordinate rispetto a B . Visto che dovremo fare questo
procedimento pi volte,conviene
scriver subito quali sono le coordinate
x
di un generico vettore y rispetto alla base B.
z
x 0 1 1
y = a 1 + b 0 + c 1
z 1 1 0
Dobbiamo allora risolvere il sistema
x=b+c
y =a+c
z =a+b
da cui
c=xb
2a = x + y + z
b=za
c=xb
a = x+y+z
2
b = z x+y+z
2
c=xb
a = x+y+z
2
b = xy+z
2
6
Sostituendo l'espressione di b abbiamo risolto il sistema
x+y+z
a= 2
b= 2xy+z
. (1)
c = x+yz
2
Ora calcoliamo
0 1
f 1 = 2
1 1
1
che ha come coordinate rispetto a B 0 (cfr. eq. (1)). Poi
1
1 1
f 0 = 1
1 2
1
che ha coordinate 1 rispetto a B. Inne
0
1 2
f 1 = 1
0 1
0
che ha coordinate 1 rispetto a B. Allora la matrice associata
1
1 1 0
BB (f ) = 0 1 1
1 0 1
7
23
8
5. Per studiare l'iniettivit di f lavoriamo
dapprima nelle coordinate ri-
x
spetto alla base canonica. Dette y le coordinate di un generico
z
vettore rispetto a E , dobbiamo risolvere
1 1 0 x 0
0 1 1 y = 0 ,
1 0 1 z 0
che il sistema
x+y =0
y+z =0 .
x+z =0
9
im f = R3 .
Ora facciamo lo stesso calcolo usando la matrice BB (f). Questa
1 1
volta i generatori dell'immagine hanno coordinate 0 ,
1 ,
1 0
0 1 1 2
1 rispetto a B , quindi sono i vettori 2 , 1 e 1
1 1 2 1
rispettivamente. Allora
* 1 1 2 +
im f = 2 , 1 , 1 .
1 2 1
Mostriamo che sono linearmente indipendenti tramite operazioni ele-
mentari. Calcoliamo II I e III 2I.
* 1 0 0 + * 1 0 0 +
imf = 2 , 1 , 3 = 2 , 1 , 3 ,
1 1 1 1 1 1
in cui abbiamo anche eseguito l'operazione elementare II nel secondo
passaggio. Ora eseguiamo l'operazione elementare III + 3II.
* 1 0 0 +
im f = 2 , 1 , 0
1 1 4
Abbiamo dei generatori a scaletta, quindi sono anche una base per im f
e perci concludiamo anche con questo metodo che im f = R3 .
Esercizio 3. Siano V, W spazi vettoriali sul campo C . Sia V = {v1 , v2 , v3 }
una base di V e W = {w1 , w2 , w3 , w4 } una base di W .
1. Esiste un'applicazione lineare f : V W tale che
f (v1 v2 + v3 ) = w1 + w2
f (v1 v2 ) = w3 ?
f (v3 ) = w4
10
2. Esiste un'applicazione lineare f : V W tale che
f (v1 + v2 + v3 ) = w1 w2
f (v1 v2 + 2v3 ) = w1 + w3 w4 ?
f (v1 + 3v2 ) = w1 2w2 w3 + w4
11
nella denizione di f . Abbiamo che, se esiste una tale f lineare
f (v1 v2 + v3 ) = f (v1 v2 ) + f (v3 ) . (2)
Si tratta ora di vericare se la denizione di f data nel testo dell'eser-
cizio consistente con questa relazione. Abbiamo f (v1 v2 + v3 ) =
w1 + w2 , f (v1 v2 ) = w3 e f (v3 ) = w4 , per cui, sostituendo nella (2),
w1 + w2 = w3 + w4
Vediamo che ci sono due generatori che sono proporzionali, per cui i
vettori considerati non formano una base di R3 . Anche in questo caso
l'esistenza di un'unica applicazione lineare che soddis alle tre richieste
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non garantita. Ora, v1 v2 +2v3 = 2 (v1 + v2 + v3 )(v1 + 3v2 ). Dalla
linearit di f abbiamo
f (v1 v2 + 2v3 ) = 2f (v1 + v2 + v3 ) f (v1 + 3v2 )
w1 + w3 w4 = w1 + w3 w4
Abbiamo ottenuto un'identit, quindi una f cercata esiste, ma non sar
unica, perch i tre vettori dati non formano una base. Visto che solo
due di essi sono linearmente indipendenti, possiamo per es. restringerci
solo ai primi due, vale a dire a v1 + v2 + v3 e a v1 v2 + 2v3 . Questi
due vettori sono una base di
U = hv1 + v2 + v3 , v1 v2 + 2v3 i ,
f (v1 v2 + 2v3 ) = w1 + w3 w4
f (z) = aw1 + bw2 + cw3 + dw4
per a, b, c, d C scalari arbitrari.
Per studiare iniettivit e suriettivit, visto che non richiesto di trovare
esplicitamente il nucleo e l'immagine di f , studieremo solamente le loro
dimensioni a partire dalla matrice associata a f rispetto alle basi V 0 =
{v1 + v2 + v3 , v1 v2 + 2v3 , z} e W , ovviamente al variare di a, b, c, d.
Avremo una matrice 4 3.
1 1 a
1 0 b
V 0 W (f ) =
0
.
1 c
0 1 d
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al variare di a, b, c, d, determineremo la sua nullit tramite la formula
delle dimensioni. Si tratta di determinare la dimensione del sottospazio
* 1 1 a +
1 0 b
0 , 1
, .
c
0 1 d
14
da cui
a=a
b=b
c=a+b
d = a b
15