You are on page 1of 6

036-41_TER_ott_asdrubali 3-10-2007 13:35 Pagina 36

energia & ambiente di G. Moncada Lo Giudice,


F. Asdrubali, F. Rossi

Energia e cambiamenti
climatici La sfida del XXI secolo
Parte prima

N egli ultimi tempi si fa gran parlare di effetto serra,


di cambiamenti climatici che lasciano prevedere
catastrofi a breve, di difficolt di approvvigionamenti
energetici, di crescita incontrollabile della domanda di
energia (in gran parte attribuita alla crescita demogra-
fica di due grandi colossi come la Cina e lIndia), del
pi o meno imminente esaurirsi dei combustibili fossili,
dellincoscienza delluomo che quasi fosse ignaro di
tutto questo, continua a degradare definitivamente il
proprio pianeta, dimenticando del tutto i tanto concla-
mati principi di uno sviluppo sostenibile. La responsa-
bilit delluomo nellinquinamento atmosferico, con la
combustione di combustibili fossili, lemissione di ani-
dride carbonica e il conseguente riscaldamento del pia-
neta sembra anzi essersi aggravata di anno in anno,
cosicch gli ultimi dati - come si dir meglio in seguito -
parlano di una responsabilit antropogenica del 90%. La prova di I meteorologi ci dicono che i cinque periodi caldi precedenti a
tutto quanto sopraddetto viene certificata da una serie di pubblicazio- quello attuale sono stati provocati dalla massima vicinanza al Sole
ni di assoluta affidabilit (tutte edite nei primi mesi di questanno) co- dellorbita ellittica terrestre, dalla minima inclinazione dellasse ter-
me il World Energy Outlook dellAgenzia Internazionale per lEner- restre rispetto ai raggi solari, al dondolio dellasse stesso (moto di
gia (IEA), lEnergy Technology Perspectives della stessa IEA, il Global nutazione). Analogamente le quattro grandi glaciazioni dellulti-
Status Report di REN21 riguardante le fonti rinnovabili, lo State of the mo milione di anni si sono verificate quando i movimenti terrestri ci-
World del Worldwatch Institute, o lo stesso ultimo interessante Rap- tati hanno fatto assumere alla Terra la posizione inclinata pi sfavo-
porto dellENEA. Ora, consultando questi Rapporti appare evidente revole rispetto al Sole. Tali oscillazioni di temperatura, stimate tra i
(a parte leventuale discutibilit dei programmi di calcolo impiegati) 3-4 C, hanno richiesto in ogni caso tempi dellordine di 50.000-
la difficolt di raccogliere da fonti diversissime (che sovente possono 100.000 anni. Negli ultimi 200 anni circa si avuto invece un ri-
avere interessi lobbystici) dati certi ed univoci, cosicch non risulta fa- scaldamento di quasi 1 C; tale riscaldamento sembra poter au-
cile elaborare proiezioni statistiche senza che non si rilevino differen- mentare per raggiungere 2,5 o pi gradi alla fine del 2100, in con-
ze talora non trascurabili tra gli Enti informatori. Si ritenuto pertan- comitanza con lo sviluppo dellera industriale e del conseguente uso
to opportuno - dopo aver dato un breve cenno sui cambiamenti cli- di combustibili fossili. Appare logico collegare i due fenomeni e in-
matici - raccogliere in tabelle dati e notizie sparsi in pubblicazioni di- dicare nellattivit antropogenica la causa dellodierno aumento di
verse e non sempre facilmente recuperabili. Il lavoro effettuato non ha temperatura (effetto serra), che a molti scienziati sembra gravemen-
alcuna pretesa se non quella di mettere a disposizione del lettore una te anomalo rispetto ai cicli naturali, anche se si levano voci molto
serie di informazioni che potrebbero risultare utili in una lettura ra- critiche su questa impostazione.
gionata dei Rapporti sopraccitati. Leffetto serra un fenomeno naturale e di per s stesso utile, che
consente al nostro pianeta il mantenimento di una temperatura ca-
pace di garantire la vita sulla superficie terrestre. Lenergia che la
Clima e cambiamenti climatici terra riceve dal sole durante il giorno, opportunamente assorbita e
filtrata dallatmosfera che la circonda, giunge sulla superficie terre-
a tutti noto come il pianeta che oggi appare ai nostri occhi con i stre e la riscalda. Nelle ore notturne la terra tende a reirraggiare (il
suoi continenti, i suoi mari e la sua atmosfera, abbia subito nel corso termine vuol comprendere in modo improprio anche i fenomeni con-
di milioni di anni profonde trasformazioni e che alcune di queste vettivi) verso luniverso pi freddo parte dellenergia ricevuta. Se
trasformazioni, anche se in misura ridotta, sono tuttora in corso, co- questo reirraggiamento non fosse contrastato da una serie di gas co-
me ad esempio la deriva dei continenti. In particolare negli ultimi mi- me il vapore acqueo, lanidride carbonica, il metano, lozono che
lioni di anni le grandi oscillazioni nella temperatura sono state pro- circondano il nostro pianeta come una coltre, un vetro protettivo,
vocate in prevalenza dalla variazione dellenergia solare che rag- che rinvia verso la terra parte dellenergia, ci sarebbe il grave peri-
giunge la Terra e ci a causa delle periodiche variazioni di posizio- colo di raffreddamento, che potrebbe raggiungere valori di tempe-
ne del nostro pianeta rispetto al Sole (variazione orbitale). ratura di parecchi gradi inferiori a quelli attuali. Ora per leffetto
serra starebbe diventando troppo pesante per la produzione antro-
Prof. Gino Moncada Lo Giudice, Universit di Roma La Sapienza, Dipartimen- pogenica di gas climalteranti (GHG), tra i quali appunto la CO2,
to di Fisica Tecnica; prof. Francesco Asdrubali, prof. Federico Rossi, Universit da attribuire alla combustione di prodotti fossili e il metano dovuto a
degli Studi di Perugia, Dipartimento di Ingegneria Industriale. motivi geologici, ai trattamenti agricoli e in buona parte alla zootec-

36 La Termotecnica Ottobre 2007


036-41_TER_ott_asdrubali 3-10-2007 13:35 Pagina 37

energia & ambiente

nia. Per quanto riguarda il metano (CH4), alcuni scienziati lamenta- (United Nation Framework Convention on Climate Change) non
no anzi che il suo contributo risulti sottovalutato nel rapporto prelimi- hanno ritenuto di ratificare i limiti di emissione di tale gas fissati nel
nare dellIPCC. Lincremento di emissione dei cosiddetti gas serra 1997, appunto a Kyoto. Interessante, a questo proposito, la svolta
spiegherebbe laumento anomalo di temperatura, aumento che se morbida di Bush che, nelle riunioni del G-8 svoltesi nei primi di giu-
continuato in maniera decisa e non controllata, potrebbe portare al gno di questanno in Germania, dopo avere finalmente aderito
declino della criosfera, cio allo scioglimento dei ghiacciai polari ed allidea di un contributo antropogenico non trascurabilie al riscalda-
alpini, allaumento della temperatura dei mari (con effetti anche sulla mento del pianeta, ha accettato un compromesso che, pur non fis-
fauna ittica), allaumento del loro livello e alla modifica temporale di sando limiti precisi alle emissioni, fa riferimento al rapporto ONU
tutti quegli eventi atmosferici che dipendono sempre dai cicli termici sul clima,nel quale come noto previsto un obiettivo di riduzione
come uragani, alluvioni, temporali. Tutto ci con conseguenti proble- delle emissioni di CO2 del 50% entro il 2050.
mi di abitabilit delle coste, di desertificazione di vaste aree, di dis- Si ricorda per che tra i Paesi che non hanno firmato Kyoto, a parte
sesti idrogeologici e di danni allagricoltura. Stati Uniti ed Australia, sono compresi Cina ed India, i quali, secon-
La domanda che lopinione pubblica si pone oggi quindi: possi- do proiezioni attendibili, tra ventanni emetteranno gas serra in
bile che lintervento delluomo possa provocare danni tanto gravi? quantit pari a quelle di Stati Uniti ed Europa messi insieme. un
Gli ultimi studi ed in particolare il draft della Prima parte del Rap- problema che non pu essere trascurato se si vogliono raggiungere
porto di Valutazione dei Cambiamenti Climatici, comunicato a Pari- veri accordi operativi per il dopo Kyoto. Per completezza di infor-
gi dal IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) nel feb- mazione va ripetuto che non tutti gli scienziati concordano con il
braio del 2007, anche se non ancora in stesura definitiva, danno in draft del rapporto IPCC, e vengono classificati come gli scettici, in
pratica una risposta positiva a tale domanda. Nella recente Confe- confronto ai cosiddetti catastrofisti. Tra gli scettici, qualcuno, co-
renza di Bruxelles tenutasi nel mese di aprile del 2007, con la parte- me Richard Lindzen ordinario di Meteorologia presso il MIT, critica
cipazione di 124 delegazioni provenienti da tutto il mondo, sia pure assai severamente il rapporto Stern, dicendo, in un articolo pubbli-
con grandi discussioni, stato approvato il draft originario. Tra i fir- cato nel Daily Mail l8 marzo 2007: In ogni capitolo del suo rap-
matari figurano anche USA e Cina, a riprova che lopinione pubbli- porto evidente la mancanza di scientificit. Egli (Stern) altera i dati
ca mondiale in ogni caso trasversalmente preoccupata per il fu- o distorce levidenza per privilegiare tesi politiche, promuovendo al-
turo del pianeta, anche se recentemente le posizioni dei due grandi larmismo, al posto di una discussione razionale, e reinventando la
Paesi non sembrano avallare completamente i provvedimenti e le storia del clima. A questultimo proposito Lindzen critica Stern per
tempistiche previsti da altri Paesi per affrontare il problema. aver affermato che le temperature globali recentemente registrate
Nel XX secolo - dice lIPCC - la temperatura cresciuta di 0,6 C, non hanno precedenti negli ultimi mille anni di storia. Lindzen obiet-
ma se luomo non diminuir in modo drastico lemissione di CO2 ta che nella migliore delle ipotesi abbiamo misure dettagliate di
(dovremmo dire CO2 equivalente, per tener conto di altri compo- temperatura, solo per gli ultimi 50 anni.
nenti come metano, fluorocarburi ecc.) il pianeta andr incontro gi Lindzen insiste poi che non si possono trascurare altre mille cause di
nel secolo attuale ad uno scenario catastrofico a causa di un aumen- incidenza (forcing), e tra queste sottolinea il peso del vapor acqueo
to considerevole della temperatura (1,5-2,8 C o pi), con aumento (anchesso da considerarsi gas serra), leffetto compensante dei cirri
del livello dei mari tra i 28-43 cm e la riduzione dei ghiacci polari. dalta quota, landamento delle radiazioni solari, lincremento in at-
Infatti, il rapporto preliminare IPCC presentato a Parigi nel draft del I mosfera di aerosol dovuti ad effetti vulcanici. Conclude Lindzen:
Gruppo di lavoro conclude che: La maggior parte dellaumento glo- Ormai ci stiamo allontanando dalla scienza per entrare nel fanati-
bale di temperatura, osservato sin dalla met del XX secolo molto smo religioso e ancora Stern si serve di una scienza fasulla per
probabilmente dovuto allincremento della concentrazione di gas perseguire i propri scopi. E per svelenire la virulenza delle osserva-
serra provocato dallattivit umana. In altro posto si legge ancora: zioni, un attacco divertente; dice Lindzen e poi guardate ci sono
Despite remaining uncertainties. oggi 22.000 orsi bianchi rispetto ai 5.000 del 1940.
Il molto probabilmente sta a significare al 90%. Nicholas Stern, Sono parole molto forti e ci che sconcerta che il parere di uno
consulente economico del Primo Ministro inglese Tony Blair, in un scienziato tanto illustre sia in netto contrasto con le conclusioni del IV
suo ormai divenuto famoso rapporto pubblicato nel 2006 (the Stern rapporto IPCC, che coincidono invece in molti punti con la tesi di
Review on the Economics of Climate Change), arriva a dire: le no- Stern. Tra i catastrofisti il Nobel per la chimica Paul Crutzen, che
stre azioni, ora e nei prossimi decenni potrebbero creare rischi di ha scritto per una grande casa editrice italiana un libro sulluomo
disturbo alle attivit economiche e sociali, comparabili a quelle as- che ha cambiato il clima, titolato polemicamente: Benvenuti nellAn-
sociate alla grande guerra e alla crisi economica che si verific nel- tropocene. Tra gli scettici, 120 scienziati (provenienti da 11 Pae-
la prima met del XX secolo. Le parole sono pesanti e tra laltro il si) riunitisi in un Convegno al Royal Institute of Technology di Stoc-
Climate Change Group (CGC), costituito nel 2002 dal Presidente colma, che hanno sollevato seri dubbi sui modelli impiegati nella
Bush per un programma di ricerca sul clima, e del quale fanno par- teoria IPCC del riscaldamento globale.
te ben 13 Amministrazioni Statunitensi (tra le quali la Smithsonian E ancora Lomborg, Svensmark, che senza giungere alla critica ec-
Institution, il Meterological Institute ecc.) in un recente comunicato cessiva di Lindzen, danno un particolare valore alle variazioni di
ha rivendicato il loro ruolo primario nel compilare il rapporto del I temperatura dovute alle variazioni di flusso dei raggi cosmici (che
gruppo di lavoro dellIPCC, che proprio il rapporto pi deciso influenzano il formarsi delle nubi), che sottolineano linterdipenden-
nellattribuire i cambiamenti climatici allapporto antropogenico. za tra vento solare e campo elettromagnetico terrestre, o che riten-
Questo intervento, fino a poco tempo fa impensabile, al di l delle gono, per esempio, che lattivit ciclonica risponda a suoi cicli de-
valutazioni sui contenuti, rende finalmente credibile che per il dopo cennali, e infine, che non chiaro nemmeno il meccanismo tra le nu-
Kyoto (2012) sia veramente realizzabile una politica energetica bi a varie quote e tra queste e la terra, n il vero valore dellassorbi-
globale, foriera di interventi decisivi e producenti. mento di anidride carbonica da parte dei cosiddetti pozzi di carbo-
Politica che dovrebbe finalmente segnare la definitiva collaborazio- nio, che poi sarebbero gli oceani e le foreste ecc. (anche se non
ne tra i paesi che hanno ratificato il Protocollo di Kyoto sulla diminu- male ricordare che ogni anno si perdono circa 13 milioni di ettari di
zione di CO2, e tutti i Paesi che pur facendo parte dellUNFCCC foreste). Molti scienziati italiani, va detto, sono su queste posizioni.

La Termotecnica Ottobre 2007 37


036-41_TER_ott_asdrubali 3-10-2007 13:35 Pagina 38

energia & ambiente

Politiche di riduzione delle emissioni Altri segnali positivi possono cogliersi nelle Comunicazioni della
Commissione europea gi citate (COM/ 2007/a def.), dove, oltre
Lasciando ai meteorologi il dibattito sui cambiamenti climatici, resta che aumentare per il 2020 del 20% limpiego di fonti rinnovabili, si
il fatto che il progresso e laumento di popolazione chiederanno auspica un aumento dellefficienza energetica del 20% sia per le at-
sempre pi energia, e che non sar possibile soddisfare allinfinito tivit civili che industriali, nonch limpiego del 10% di biocarburanti
questa domanda bruciando combustibili fossili che sono comunque nei trasporti; inoltre delineato anche un piano di azione energetico
destinati ad esaurirsi. Ci sono alternative che vanno dal nucleare al- in 10 punti, con un programma di misure volto a garantire il rag-
le fonti naturali (sole, vento, acqua, biomasse, geotermia ecc.), ma giungimento degli obiettivi proposti. Si parla di competitivit, di so-
che richiedono investimenti e tempi non brevi perch la loro inciden- stenibilit, di sicurezza delle forniture, di mix energetico, di microco-
za divenga significativa. Insieme a tali provvedimenti occorre inizia- generazione diffusa, e di solidariet tra i vari membri in caso di
re da subito una seria, globale politica di risparmio energetico, crisi energetica.
che poi in definitiva coincide fortemente con una politica di diminu- Nellottica del risparmio energetico, si sottolinea ancora limportan-
zione di gas serra. Perch questa politica sia resa possibile per tutti, za della crescita delle tecnologie pulite a bassa emissione di carbo-
anche per i Paesi poveri, forse occorrer rivedere il nostro modello ne, le gi citate BCAT (Best Clean Available Technology), e lobietti-
di sviluppo. Non si pu considerare il PIL come unico indice di be- vo che le fonti energetiche rinnovabili rappresentino il 20% del mix
nessere, anche lambiente presenta i suoi conti, e non si pu non tra- entro il 2020. Anche lIEA (International Energy Agency) nel suo
sferire risorse in modo deciso a favore
dei Paesi pi bisognosi. Cos, per le con- TABELLA 1 - Emissioni di gas serra nei paesi dellUnione Europea (2004)
siderazioni sopra esposte, va accolta con
favore, almeno a livello politico, la pro- Gas serra
posta della Commissione europea di ri- CO2 SO2 (1) NOx (2) CO COVNM (3) CH4 N2O (4)
durre entro il 2020 del 20% lemissione Unit di misura Mt (5) kt (6) kt kt kt kt kt
di gas climalteranti rispetto al 1990, con Austria 76 34 229 802 182 372 18
un obiettivo del 50% (!) entro il 2050. La da processi energetici 68 33 223 769 82 31 3
proposta interessante, ma anche una
Belgio 126 127 278 742 186 406 36
grande sfida per le industrie dei Paesi da processi energetici 116 125 275 742 85 29 8
ricchi (che dovranno investire grosse
Danimarca 59 31 209 593 159 280 26
somme per ridurre le emissioni) e anche
da processi energetici 58 31 209 593 89 37 3
per i Paesi poveri che, se non aiutati, sa-
ranno nellimpossibilit di seguire tale Finlandia 73 99 218 564 144 236 22
da processi energetici 71 89 218 564 102 27 5
ambizioso programma.
Curioso, anche se utile per lumanit, che Francia 408 551 1.237 5.968 2.705 2.885 241
coloro che non hanno ratificato il Proto- da processi energetici 387 539 1.223 4.903 722 331 25
collo di Kyoto, chiedano ora compatti la Germania 865 614 1.428 4.153 1.460 3.582 205
stabilizzazione della concentrazione di da processi energetici 842 562 1.315 3.569 357 733 30
gas serra ad un livello di 450/550 parti Grecia 110 545 343 1.200 288 484 43
per milione di CO2 equivalente (questa da processi energetici 102 537 340 1.149 233 100 13
concentrazione garantirebbe in ogni ca- Irlanda 44 76 117 235 74 607 31
so che laumento di temperatura a fine da processi energetici 42 76 117 235 39 9 5
secolo non superi i 2 C) Per questo viene Italia 487 506 1.260 4.430 1.311 1.649 137
auspicata una serie di partenariati bilate- da processi energetici 459 480 1.240 4.021 744 324 35
rali e multilaterali, coinvolgendo Governi, - industrie energetiche 161 256 141 37 7 22 7
Banca Mondiale, Agenzia Internazionale - indus.manifat.e costruz. 85 90 184 379 12 8 5
per lEnergia, Partenariato Asia-Pacifico - trasporti 126 70 695 3.066 575 29 12
(APP che comprende USA, Canada, In- - altri settori 85 20 211 538 70 23 11
dia, Cina e Giappone). Questi Paesi - emiss. evap. da carburanti 2 44 9 1 80 242 -
plaudono ai progressi conseguiti dal pro- Lussemburgo 11 2 17 48 11 22 0
gramma di scambio di emissioni della UE da processi energetici 10 2 16 41 7 4 0
(Emission Trading System) e individuano
Olanda 180 65 366 611 225 831 56
nel risparmio energetico il modo econo- da processi energetici 170 62 365 597 129 80 2
micamente pi valido per ridurre le emis-
Portogallo 70 201 291 1.306 316 574 21
sioni di gas serra. Infine essi si augura-
da processi energetici 58 181 265 568 98 34 3
no, soprattutto dopo le aperture mostrate
dagli USA nellultimo G-8, che nella riu- Spagna 332 1.352 1.507 2.377 1.146 1.765 90
da processi energetici 306 1.339 1.453 1.901 392 140 13
nione dellUNFCCC che si terr nel no-
vembre 2007 a Bali, si possa gi pren- Svezia 56 51 204 694 301 263 26
dere atto dei programmi operativi dei va- da processi energetici 51 35 191 676 232 23 6
ri Governi per il dopo Kyoto. Queste di- Regno Unito 556 979 1.569 2.757 1.087 1.933 130
chiarazioni lasciano veramente ben spe- da processi energetici 546 936 1.565 2.567 554 613 29
rare in una collaborazione seria e collet- 1 biossido di zolfo - 2 ossidi dazoto - 3 composti organici volatili diversi dal metano
tiva tra tutti i Paesi e quindi sono di buon 4 protossido dazoto - 5 milioni di tonnellate annue - 6 migliaia di tonnellate annue

auspicio per il futuro del nostro pianeta.

38 La Termotecnica Ottobre 2007


036-41_TER_ott_asdrubali 3-10-2007 13:35 Pagina 39

energia & ambiente

World Outlook 2006, ribadisce limportanza delle tecnologie avan- che, si spera, avr maggiori poteri di controllo e coordinamento, al
zate per migliorare lefficienza energetica, ma afferma anche che fine di una politica energetica comune, di quanto non labbia lat-
esse non potranno determinare pi del 75% di riduzione dellemis- tuale Consiglio dei Regolatori Europei (ERGEC), che un organo di
sione di gas alteranti e quindi ribadisce la necessit di rivedere la consultazione, senza alcun potere decisionale. Va precisato che per
politica nucleare. In definitiva lIEA ritiene che per ridurre le emissio- il programma sopra descritto la Commissione ha previsto un costo
ni di CO2 eq. del 40% occorrerebbe un mix cos composto: aggiuntivo medio annuo tra il 2005 ed il 2020 di 10/18 miliardi di
- 75% miglioramento dellefficienza energetica negli usi finali; euro, che per sarebbero (il condizionale sembra dobbligo) com-
- 12% incremento fonti rinnovabili; pensati da un minor acquisto di petrolio e dal mercato dei diritti di
- 10% incremento fonti nucleari (questo incremento pu sembrare emissione di CO2. La cifra, oltre a coprire gli incentivi per le energie
inadeguato ma forse sconta i tempi necessari per la costruzione o alternative, necessaria a coprire le differenze tra le cosiddette tec-
il revamping degli impianti, anche se va registrato un nuovo, de- nologie pulite ad alto risparmio energetico (BCAT) e le tecnologie in-
ciso interesse per il settore, con la costituzione di grossi gruppi dustriali comuni e gli aiuti ai Paesi emergenti.
internazionali di ricerca per la messa a punto di reattori a sicu-
rezza intrinseca).
Daltro canto ricordiamo, per fare qualche esempio, che una centrale Emissioni di gas serra nellUnione Europea
a combustibile fossile da 1.000 MW riduce in cenere ogni anno da 1
a 2 milioni di tonnellate di combustibile (carbone, olio combustibile o Nella Tabella 1, relativa alle emissioni di gas serra, sono riportate,
gas), scaricando in atmosfera (a seconda delle tecnologie adottate): per ciascun Paese dellUnione Europea, le emissioni dei principali
- da 4 a 7 milioni di tonnellate di CO2; gas serra (anidride carbonica CO2, biossido di zolfo SO2, ossidi di
- da 600 a 2.000 t di CO; azoto NOx, monossido di carbonio CO, composti organici volatici
- da 4.500 a 120.000 t di SOX; diversi dal metano COVNM, metano CH4, protossido di azoto N2O)
- da 4.000 a 27.000 t di NOX; con il dettaglio della quota relativa ai soli processi energetici.
- da 1500 a 5.000 t di particolati; Lanalisi dei dati mostra che il Paese dellUnione con il quantitativo
- da 0,02 a 0,06 mSv di radiazioni. pi elevato di emissioni la Germania (con 876 milioni di tonnellate
Una centrale nucleare della stessa potenza produce in un anno circa annue di gas emessi in atmosfera) seguita da Regno Unito (564 mi-
2 tonnellate di materiali ad alta attivit derivanti dal ritrattamento lioni di tonnellate annue) e Italia (496 milioni di tonnellate annue).
del combustibile utilizzato. Non da sottovalutare come anche la Diverso invece lo scenario se si analizzano le emissioni degli altri
Commissione europea, dopo anni di silenzio, accenni al nucleare gas ad effetto serra. Nel caso del monossido di carbonio la Francia
che costituisce una delle opzioni disponibili per ridurre le emissioni il Paese con la quota di emissioni maggiore (5.968 migliaia di ton-
di CO2. A questo proposito una notazione: James Lovelock, linven- nellate annue) seguita dallItalia (4.430 migliaia di tonnellate annue)
tore di Gaia, la terra autorigenerantesi, per anni uno dei massimi e dalla Germania (4.153 migliaia di tonnellate annue). Nel caso de-
idoli di alcuni ambientalisti, ha recentemente dichiarato che gli ossidi di azoto il Paese con le emissioni maggiori risulta invece il
lenergia nucleare lunica energia verde. Infine la Commissione Regno Unito (1.569 migliaia di tonnellate annue) seguito dalla Spa-
propone la istituzione di un Ufficio dellosservatorio di energia gna (1.507 migliaia di tonnellate annue) e dalla Germania (1.428

TABELLA 2 - Sistemi di produzione dell'energia: rendimenti ed emissioni


Tipologia Taglia Funzionam. Rendim. Consumo Consumo PCI Emissioni Emissioni
impianto tipica medio % combustib. combustib. MJ/kg gCO2/ gCO2eq/
MWe ore/anno t/anno Nm3/anno kWh kWh

Gas naturale TG (1) 320 5.500 39 236.640 3,29E8 50 577 780


CCGT (2) 250 5.500 55 181.640 2,52E8 370 499
CCGT 400 5.500 56 282.860 3,93E8 360
CCGT 800 5.500 56 565.700 7,86E8 360
Olio combustibile 800 5.800 39 1.044.609 1.065.927 (3) 41 711 800
Carbone pulito 800 6.000 37 1.487.261 - 31,4 946 1071
Nucleare PWR 1.000 6.100 31 596 - 118.800 (4) - 16
Eolico 10 2.000 (5) > 40 (6) - - - - 36
Fotovoltaico > 50 kW - 1.300 (7) 6 (8) - 12 (9) - - - 80 (8) 121 (10) 193 (11)
Idroelettrico > 10 MW - 6.000 85 - - - - 4
Celle a Combustibile PEM 0,2 (12) 5.000 35 85 (13) 1.011.500 (14) 119,9 530 (15) -
MCFC 0,25 (12) 5.000 43 87 (13) 1.035.300 (14) 431 (15) -
SOFC 0,1 (12) 5.000 45 33 (13) 392.700 (14) 413 (15) -
PAFC 0,2 (12) 5.000 36 83 (13) 987.700 (14) 514 (15) -
1 centrale a turbogas - 2 centrale a ciclo combinato (Combined Cycle Gas Turbine) - 3 il volume di combustibile consumato stato calcolato prendendo a riferimento

la densit media a 15C dellolio combustibile STZ (senza tenore di zolfo) - 4 burnup delluranio corrispondente alla quantit di energia totale prodotta per unit
di massa del combustibile utilizzato in funzione del tipo di reattore - 5 ore di funzionamento minime che giustificano la realizzazione dellimpianto
6 rendimento di un aerogeneratore a pala. In base alla teoria di Betz un aerogeneratore reale non pu estrarre pi del 59.3% della potenza posseduta da un tubo

daria di area A e diametro d che fluisce con velocit v. La potenza teorica dunque pari allenergia cinetica Ek associata al tubo daria dove Ek = (16/27) d A v3.
7 ore annuali di soleggiamento equivalenti alla massima potenza nellItalia centrale - 8 pannello fotovoltaico in silicio amorfo - 9 pannello fotovoltaico

in silicio monocristallino e policristallino - 10 pannello fotovoltaico in silicio monocristallino - 11 pannello fotovoltaico in silicio policristallino
12 potenza elettrica massima di impianto - 13 tonnellate di idrogeno - 14 Nm3/anno di idrogeno - 15 emissioni del processo di reforming del combustibile.

La Termotecnica Ottobre 2007 39


036-41_TER_ott_asdrubali 3-10-2007 13:35 Pagina 40

energia & ambiente

TABELLA 4 - Centrale nucleare - costi di produzione dellenergia elettrica


migliaia di tonnellate annue).
Bisogner vedere ci che av- Tipologia Costo Costo Costo Costo Costo Costi Costo
verr in Gran Bretagna dopo impianto impianto combustib. dismissione smaltim. scorie esterno vari totale
la riapertura delle miniere di /kWh /kWh /kWh /kWh /kWh /kWh /kWh
carbone del Galles, fatte chiu- Centrale nucleare 0,016 0,004 0,002 0,003 0,004 0,001 0,030
dere dalla Thatcher venti anni
fa e riaperte recentemente da
Tony Blair. Per quanto riguarda infine il metano la Germania il I maggiori costi di realizzazione delle centrali PWR rispetto alle altre
Paese con la quota di emissioni pi alta (3.582 migliaia di tonnellate tipologie fanno s che il tempo di ritorno dellinvestimento, ovvero il
annue) seguita dalla Francia (2.885 migliaia di tonnellate annue) e numero di anni necessario per il recupero dei costi di realizzazione
dal Regno Unito (1.933 migliaia di tonnellate annue). e gestione dellimpianto, risulti maggiore sia delle centrali turbogas
tradizionali che delle centrali turbogas a ciclo combinato.
Un altro vantaggio offerto dalle centrali nucleari rappresentato dal-
Produzione di energia ed emissioni la quasi totale assenza di emissioni di gas inquinanti in atmosfera:
di gas climalteranti 16 gCO2eq/kWh contro i 500 gCO2eq/kWh delle centrali turbogas a
ciclo combinato ed i 1.071 gCO2eq/kWh delle centrali a carbone pu-
Nelle Tabelle 2 e 3 relative ai sistemi di produzione dellenergia sono lito. Per il nucleare rimane tuttavia il problema dello smaltimento delle
riportati per ciascuna tipologia di impianto i rendimenti di conversio- scorie radioattive. Si stima che un tipico reattore a fissione di 1.000
ne, le emissioni di CO2 e CO2eq per kWh di energia elettrica prodot- MW produca ogni giorno circa 3,2 kg di scorie e, in trentanni, circa
ta, i costi degli impianti espressi in /kW installato ed il costo di pro- trenta tonnellate; a parit di energia erogata, i rifiuti generati da un
duzione dellenergia elettrica espressi in /kWh prodotto. Per quan- impianto a carbone ammonterebbero a circo 8 milioni di tonnellate
to riguarda il costo di produzione in tabella sono evidenziati anche i (una quantit in peso 200.000 volte superiore). Tale dato sconta il
contributi del costo dellimpianto, del costo del combustibile e degli fatto che le scorie nucleari presentano una pericolosit ambientale
altri costi (gestione dellimpianto, manutenzione ecc.) sul costo com- molto pi elevata delle scorie prodotte da impianti alimentati con
plessivo. Lanalisi dei dati mostra che tra gli impianti alimentati da combustibili di origine fossile con la conseguente necessit per il loro
fonti di energia tradizionali, la tipologia pi conveniente in termini di lo stipamento di siti geologicamente stabili e dotati di strutture capaci
costi di produzione dellenergia elettrica risulta la centrale nucleare di schermare radiazioni. A tale proposito, in Tabella 4 sono riportati i
PWR con reattore ad acqua in pressione. Il costo di produzione costi medi di dismissione (decommissioning) di un impianto nucleare,
dellenergia elettrica da fonte nucleare risulta infatti pi basso rispetto i costi di inertizzazione e smaltimento del combustibile esaurito (sco-
a quello delle centrali CCGT di almeno il 37% (0,030 /kWh contro rie radioattive) ed i costi esterni, cio i costi correlati alla emissione di
0,047 /kWh) e pi basso rispetto a quello delle centrali ad olio gas serra e di sostanze pericolose durante il ciclo di vita dellimpianto
combustibile di circa il 53% (0,030 /kWh contro 0,064 /kWh). e quelli correlati al rischio derivante dalle radiazioni ionizzanti dovu-
te ad eventuali inci-
TABELLA 3 - Sistemi di produzione dell'energia: aspetti economici denti e dovute alla fase
di estrazione in minie-
Tipologia Costo Costo Costo Costi ) Costo Prezzo Tempo ra del combustibile.
impianto impianto impianto combustibile vari totale energ.elett. di vita Lanalisi dei dati mo-
/kWe /kWh (1) /kWh (2) /kWh (3) /kWh /kWh anni stra che il costo di di-
smissione incide sul
Gas naturale TG (4) 265 0,004 0,046 0,003 0,053 0,078 (6) 20 - 25
costo di produzione fi-
CCGT (5) 447 0,005 0,042 0,006 0,053 20 - 25
CCGT 0,004 0,004 0,050 nale dellenergia elet-
CCGT 0,003 0,002 0,047 trica per circa il 6%,
Olio combustibile 1.300 0,006 0,052 0,006 0,064 20 contro il 10% del costo
Carbone pulito 1.100 0,019 0,028 0,008 0,055 40 di smaltimento delle
Nucleare PWR 1.400 0,016 0,010 0,004 0,030 24 scorie radioattive ed il
Eolico 1.050 0,068 - 0,012 0,080 0,203 (7) 20 13% dei costi esterni.
Fotovoltaico > 50 kW 6.000 0,132 - 0,008 0,140 0,518 (8) 30 Recentemente lAsso-
Idroelettrico > 10 MW 2.000 0,021 - 0,004 0,025 0,203 (7) > 30 ciazione di scienziati
Celle a italiani che ha nome
combustibile PEM 2.800 - - - - 0,078 (6) 8 (9) Galileo ha caldeg-
MCFC 3.800 - - - - 3,4 (10) giato luso del nuclea-
SOFC 2.300 - - - - 5 re, a suo tempo ab-
PAFC 3.400 - - - - > 10 bandonato pi per
1 incidenza del costo dellimpianto sul costo di produzione finale dellenergia elettrica - 2 incidenza del costo del combustibile sul costo motivi emozionali che
di produzione finale dellenergia elettrica - 3 incidenza dei costi di esercizio, di manutenzione e del personale sul costo di produzione finale per serie opinioni
dellenergia elettrica - 4 centrale a turbogas - 5 centrale a ciclo combinato (Combined Cycle Gas Turbine) - 6 prezzo medio di acquisto scientifiche, giungendo
dellenergia nella borsa elettronica (gennaio 2007) - 7 somma del prezzo medio di acquisto dellenergia nella borsa elettronica a scrivere in tal senso
e dei Certificati Verdi (0,125 /kWh). I Certificati Verdi costituiscono una forma di incentivazione della produzione di energia elettrica
al Presidente della Re-
da fonti rinnovabili disciplinata dal DLGS 79/99 (Decreto Bersani) - 8 per gli impianti fotovoltaici il prezzo di acquisto stato calcolato come
pubblica. Con un tem-
somma del prezzo medio di acquisto dellenergia nella borsa elettronica e dellincentivo per gli impianti integrati architettonicamente
(0,44 /kWh) previsto dal Decreto Conto Energia 2007 - 9 intervallo di manutenzione routinaria 9.000 h, intervallo di manutenzione po di costruzione infe-
componenti principali 40.000 h - 10 Ore massime di funzionamento continuo prototipo MTU (30.000 h) riore ai 10 anni po-
trebbero realizzarsi

40 La Termotecnica Ottobre 2007


036-41_TER_ott_asdrubali 3-10-2007 13:35 Pagina 41

energia & ambiente

10 centrali nucleari, portandoci cos al livello degli altri Paesi,


sempre che sia possibile riaprire un dialogo chiaro e sincero
con la popolazione, sino ad oggi ingannata e spaventata da
false informazioni. Per quanto riguarda gli impianti operanti
con fonti di energia rinnovabile, la tipologia pi conveniente in
termini di costi di produzione dellenergia elettrica risultano le
centrali idroelettriche: 0,025 /kWh contro 0,080 /kWh
dellenergia eolica e 0,140 /kWh dellenergia fotovoltaica.
Si precisa che anche nel caso delle fonti di energia rinnovabili
prevista comunque una quantit di emissioni di CO2eq relati-
ve alla fase di realizzazione delle infrastrutture e dei compo-
nenti costituenti limpianto, alla fase di trasporto dei compo-
nenti suddetti ed alle fasi di realizzazione, gestione, manuten-
zione e dismissione dellimpianto vero e proprio; in tal senso
gli impianti migliori sono anche in questo caso le centrali
idroelettriche con 4 gCO 2 /kWh contro i 36 gCO 2 /kWh
delleolico ed i 193 gCO2/kWh del fotovoltaico con pannelli in
silicio policristallino. interessante osservare che gli impianti
eolici e quelli funzionanti con pannelli fotovoltaici, sebbene
classificati come impianti alimentati da fonti di energia rinno-
vabile, producono emissioni di CO2eq maggiori di quelle delle
centrali nucleari. In termini di tempo di ritorno dellinvestimen-
to, calcolato in base alla taglia tipica di ciascuna tipologia di
impianto, le centrali idroelettriche con circa 2 anni sono la ti-
pologia pi conveniente, seguita dagli impianti eolici (3 anni
circa) e dagli impianti fotovoltaici (8 anni circa).
Una considerazione importante ai fini dellimpatto ambientale
pu essere fatta prendendo in esame la porzione di
CO2eq/kWh imputabile alle sole fasi di realizzazione delle in-
frastrutture e dei singoli componenti costituenti limpianto. Per
una centrale termoelettrica alimentata a gas naturale, a fronte
di un valore di emissione di circa 500 gCO2eq/kWh, la quota
relativa alle fasi di realizzazione dellinfrastruttura (produzione
del cemento e dellacciaio, estrazione di materiale lapideo
ecc.) e delle apparecchiature ausiliarie, alle fasi di gestione e
manutenzione dellimpianto e alle fasi di smantellamento dello
stesso costituisce appena lo 0,004% (2 gCO2eq/kWh) della
quota complessiva. Per gli impianti alimentati da fonti rinnova-
bili le fasi suddette rappresentano invece lunico contributo.
Ipotizzando quindi lo stesso tempo di vita (15 anni) e la mede-
sima potenza (400 MW) per una centrale a ciclo combinato
CCGT, per una centrale eolica e per un impianto fotovoltaico,
prendendo a riferimento le ore di funzionamento medie annue
specifiche di ciascuna tipologia di impianto, si ottiene che per
un impianto eolico le emissioni di CO2eq risultano maggiori di
quelle di una centrale CCGT per i primi 2 mesi di esercizio. Per
un impianto fotovoltaico tale periodo sale a 3, 5 e 9 mesi di
esercizio a secondo rispettivamente della tecnologia utilizzata:
silicio amorfo, silicio monocristallino e silicio policristallino.
Anche se presenti nella Tabella, nel confronto non sono state
prese in considerazione le celle a combustibile. Tale tecnologia
ancora lontana dalla maturit pertanto i costi di produzione
dellenergia elettrica non sono ancora comparabili con le altre
tipologie di impianto (cos come anche riportato nel Rapporto
Energy Technologies Perspectives, pubblicato dallIEA nel
2006, insieme ad analoghe considerazioni sullidrogeno).
[Segue seconda parte]

La seconda parte dellarticolo verr pubblicata nel numero di


novembre e riguarder la situazione energetica italiana, il con-
tributo delle biomasse, le conclusioni nonch la bibliografia.

La Termotecnica Ottobre 2007 41

You might also like