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TUTORI LEGALI
Giordano Perin
APPUNTIMED
Indice
1. INTRODUZIONE GENERALE 6
1.1. CAPACIT GIURIDICA E CAPACIT DI AGIRE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
1.2. CLASSIFICAZIONE DEI DIRITTI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
1.3. FATTI E ATTI GIURIDICI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
1.4. DIRITTO PUBBLICO E DIRITTO PRIVATO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
1.4.1. STRUTTURA DEL DIRITTO PUBBLICO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
1.5. ILLECITI, REATI E TORTI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
1.5.1. ILLECITI PENALI O REATI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
1.5.2. NESSO CAUSALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
1.5.3. RESPONSABILIT E NESSO CAUSALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
1.6. COSTITUZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
4. LA RESPONSABILIT PROFESSIONALE 36
4.1. RESPONSABILIT LEGALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
4.1.1. RESPONSABILIT SPECIFICHE IN AMBITO PENALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
4.1.2. RESPONSABILIT SPECIFICHE IN AMBITO CIVILE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
4.2. LA RESPONSABILIT DEONTOLGICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39
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Indice
5. CONSENSO INFORMATO 44
6. CARTELLA CLINICA 45
6.1. RESPONSABILIT E ACCESSIBILIT . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45
6.2. ASPETTI PENALISTICI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46
8. TOSSICOLOGIA FORENSE 51
8.1. NORMATIVE VIGENTI E CLASSIFICAZIONE LEGALE DEI TOSSICI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51
8.2. PROCEDURE STANDARD . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52
8.3. ETANOLO IN MEDICINA LEGALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54
9. MEDICINA FORENSE 55
9.1. TANATOLOGIA E STUDIO DEL CADAVERE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56
9.1.1. REATI PENALI LEGATI AL CADAVERE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56
9.1.2. TANATOLOGIA FORENSE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56
9.2. PATOLOGIA FORENSE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
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Indice
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fatelo a vostro rischio e pericolo.
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Parte I.
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1. INTRODUZIONE GENERALE
Il termine diritto deriva dal latino ius, ricordiamo che tale termine presenta diversi significati nelluso
corrente:
Ius o diritto, si suddivide in:
Oggettivo, cio linsieme delle norme vigenti o norma agendi, rappresenta linsieme di norme
che regola e disciplina in modo coatto la condotta individuale nella vita sociale.
Soggettivo o facultas agendi, ovvero la facolt accordata da una norma del diritto oggettivo
di esigere una condotta da altri. In questo caso il termine diritto si applica al soggetto che fa
valere un suo diritto-potere per soddisfare un interesse tutelato dalle norme giuridiche.
Iura, cio gli scritti dei giuristi.
Si definiscono quindi i SOGGETTI DI DIRITTO, cio coloro che presentano una soggettivit giuridica, e gli
OGGETTI DI DIRITTO, cio beni immobili e mobili. I soggetti di diritto sono:
1. Persone fisiche.
2. Persone giuridiche private, tra cui associazioni, fondazioni riconosciute, societ per azioni, societ
commerciali.
3. Organizzazioni private, non sono persone giuridiche ma presentano soggettivit giuridica, sono
associazioni non riconosciute e comitati.
4. Persone giuridiche pubbliche, lo stato.
5. Organizzazioni pubbliche, prive di personalit giuridica e parti di un ente pubblico pi ampio,
presentano soggettivit giuridica.
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1. INTRODUZIONE GENERALE
b) Diritti patrimoniali che hanno ad oggetto i beni, tra questi i diritti reali (da res cosa) sono
essenziali e sanciscono come il possessore di un bene entro i limiti della legalit possa trarne
per s tutte le utilit ricavabili. Sono detti anche REALI in quanto attribuiscono al titolare la
signoria su una cosa e sanciscono il suo diritto di farci quello che vuole senza la necessit di
consultare o coinvolgere qualcun altro.
2. D IRITTI RELATIVI, che il titolare pu fare valere nei confronti di uno o pi soggetti determinati sui quali
grava lobbligo di fare o non fare qualcosa. Sono diritti di tipo patrimoniale e coincidono con i
cosiddetti diritti di credito in quanto coinvolgono:
a) Un creditore.
b) Un debitore.
Due soggetti specifici che intessono una relazione tale per cui il debitore deve qualcosa al credi-
tore. In questo caso linterazione essenziale, per questo sono detti anche DIRITTI DI OBBLIGAZIONE
O PERSONALI .
Molto importate ricordare inoltre le seguenti definizioni:
DIRITTI PATRIMONIALI, come discusso, sono valutabili in denaro e possono essere trasferiti in tutto o in
parte a qualcun altro.
DIRITTI NON PATRIMONIALI sono correlati ad interessi di tipo morale o ideale e non possono chiara-
mente essere trasferiti o negati (non possibile rinunciarvi).
DIRITTI DELLA PERSONALIT diritti che hanno ad oggetto attributi essenziali della persona umana,
come la vita, lonore, la riservatezza e simili.
DIRITTI DI FAMIGLIA spettano al titolare in quanto componente di una famiglia nei confronti degli altri
della stessa. Sono generalmente considerati come non patrimoniali, i diritti patrimoniali legati allo
status di appartenente ad una famiglia non rientrano in questa categoria.
DIRITTI PUBBLICI O FONDAMENTALI garantiti da uno stato ai suoi cittadini e a volte anche a stranieri ed
apolidi:
Possono essere garantiti dal massimo livello dellordinamento.
Possono essere ritenuti come innati e appartenenti ad ogni essere umano indistintamente. In tal
caso andrebbero distinte due categorie:
Diritti innati.
Diritti del cittadino che derivano dallo status di cittadino di un dato stato.
CIVILI, cui corrispondono obblighi di non fare da parte dello stato, cio lo stato ha dei limiti rispet-
to alluso del suo potere su coloro che godono di tali diritti. Tipici esempi sono la libert
personale, la libert di movimento, la libert di associazione eccetera.
POLITICI.
SOCIALI, cui corrispondono obblighi di fare da parte dello stato. Ricordiamo il diritto alla salute, il
diritto al lavoro e simili.
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1. INTRODUZIONE GENERALE
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1. INTRODUZIONE GENERALE
Leggi comunitarie.
Leggi ordinarie e parlamentari.
Leggi ordinarie regionali.
Referendum.
Regolamento parlamentare.
Nel contesto dei provvedimenti con valore di legge distinguiamo:
Decreto legge: provvedimento provvisorio avente forza di legge adottato in casi straordinari
di necessit ed urgenza dal governo o consiglio dei ministri.
Decreto legislativo o decreto delegato: atto normativo avente forza di legge adottato dal
governo in sede di consiglio dei ministri su delega del parlamento.
Fonti secondarie del diritto:
Regolamenti amministrativi.
Altri atti amministrativi.
Statuti di enti con valenza normativa.
Piani regolatori.
Testi unici o T.U.: sono dei provvedimenti che vengono presi per semplificare e riassumere la
legislazione di uno specifico ambito burocratico, dalledilizia alla sanit agli stupefacenti.
Il sistema gerarchico ma non sempre aperto: la costituzione latto normativo soprastante ogni altro,
il livello primario, composto di leggi e atti aventi forza di legge (Decreto legge e Decreto legislativo)
un sistema chiuso dipendente dalla sola costituzione che non pu dar luogo ad altre norme, il livello
secondario composto di statuti di enti, piani regolamentari, regolamenti amministrativi e simili.
Il livello primario deriva dalla costituzione in modo molto stretto, le leggi o i provvedimenti con valore
di legge possono derivare dalla carta fondamentale per:
Esplicito fondamento, cio esistono disposizioni esplicite che regolamentano tali provvedimenti.
Implicito fondamento, cio da norme desumibili da disposizioni costituzionali come fonti comuni-
tarie di efficacia immediata.
Esistono poi le preleggi che regolamentano le fonti secondarie e precedono le norme del codice civile
e convivono con la costituzione.
ORDINAMENTO GIURIDICO
Il parlamento lorgano preposto alla formazione delle leggi o iter legis, gli iter legislativi possono essere:
1. Ordinario, che prevede quattro fasi:
a) Iniziativa legislativa, che pu derivare da membri del parlamento, governo (disegno di legge),
CNEL, cittadini (legge di iniziativa popolare previa raccolta di almeno 50.000 firme), consigli
comunali.
b) Approvazione del progetto di legge, consiste in:
i. Lavoro di commissione.
ii. Discussione.
iii. Votazione.
c) Promulgazione, che succede solo allapprovazione da parte dei entrambe le camere. In
caso di modifiche la rivalutazione deve essere eseguita da entrambe le camere. La promul-
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1. INTRODUZIONE GENERALE
gazione fatta dal Presidente della Repubblica che ha il compito di controllare il testo della
legge rispetto alla costituzione ed eventualmente di rimandarlo alle camere.
d) Pubblicazione sulla gazzetta ufficiale, che rende nota a tutti la legge. Segue solitamente un
periodo di vacatio legis, solitamente 14 giorni ma prorogabile o accorciabile, prima che la
legge entri in vigore.
2. Per leggi costituzionali, prevede:
a) Doppia approvazione da parte di entrambe le camere.
b) Raggiungimento alla seconda votazione della maggioranza assoluta di due terzi di ciascuna
camera, in assenza di tale quorum si procede a referendum.
3. Abbreviato che prevede la valutazione da parte delle commisioni di ogni articolo e la votazione
solamente globale della legge da parte del parlamento. vietato chiaramente per alcune
materie quali leggi elettorali o trattati internazionali per esempio.
Nessuno pu essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge. Nessuno pu es-
sere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commes-
so. Nessuno pu essere sottoposto a misure di sicurezza se non nei casi previsti dalla
legge.
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1. INTRODUZIONE GENERALE
Legittima difesa.
Uso legittimo di armi.
Stato di necessit.
Un riassunto di quanto detto e una valutazione delle possibili pene attribuite a delitti e contravvenzioni
si pu ritrovare nella tabella 1.1.
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1. INTRODUZIONE GENERALE
Nella ricostruzione classica per definire un rapporto causale vengono impiegati diversi principi:
C RITERIO TOPOGRAFICO : coerenza della sede della lesione e tipo di complicanza che si determi-
nato.
C RITERIO CRONOLOGICO : coerenza tra i tempi in cui si sono verificate lazione e le conseguenze.
C RITERIO DI CONTINUIT FENOMENICA, dimostra che c un collegamento tra gli esiti della lesione
e la malattia. Se c un intervallo libero da malattia il nesso sciolto, solo il trauma cranico fa
eccezione in questo contesto.
C RITERIO DI EFFICIENZA LESIVA: in media da un determinato tipo di evento derivano certe con-
seguenze di tipo lesivo o meno, attese o meno. In linea generale possiamo definire quindi per un
certo evento unefficienza lesiva di tipo:
Quantitativo.
Qualitativo.
C RITERIO DI ESCLUSIONE .
C RITERIO EPIDEMIOLOGICO STATISTICO.
Naturalmente questi criteri, soprattutto in ambito medico, non sono sufficienti a definire un nesso
causale diretto, ma possono essere daiuto. Per valutare il nesso causale esiston odivere modalit:
1. Causalit filosofica, valuta tutte le possibili cause che possono avere concorso a produrre la
conseguenza.
2. Causalit materiale, si va a ricercare solo la causa che ha provocare levento.
3. Causalit giuridica, che va a ricercare solo lillecito che ha dato origine alla conseguenza.
Teorie interpretative sono:
1. Teoria dellequivalenza delle condizioni, teoria della conditio sine qua non, assume che tutto ci
che ha concorso a determinare levento ha uguale importanza. Sussiste anche quando la causa
ha contribuito minimamente.
2. Teoria della causalit prevalente.
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1. INTRODUZIONE GENERALE
DEFINIZIONI E CONSEGUENZE
Larticolo 41 del codice penale definisce il concetto di CONCORSO DI CAUSE, tale concetto essenziale
in ambito medico:
sufficiente che un operatore provochi una delle cause dellevento finale per definirlo colpevole
dello stesso.
Le cause sopravvenute escludono il rapporto di causalit quando sono state da sole sufficienti a
determinare levento.
Si definisce quindi la concausa come lantecedente necessario ma da solo non sufficiente a provocare
levento. Si parla quindi di:
CONCAUSE PREESISTENTI, per esempio un aneurisma aortico preesistente si rompe a seguito di un
pugno al torace anche lieve.
CONCAUSE SIMULTANEE, ad esempio una ferita da taglio inferta con unarma infetta provoca simul-
taneamente una lesione e una contaminazione della ferita.
CONCAUSE SOPRAVVENUTE, ad esempio una broncopolmonite o un allettamento prolungato associ-
ato a delle piaghe da decubito sopravvenute in corso di ricovero.
Sulla base del criterio biologico distinguiamo quindi:
CONCAUSA DI LESIONE, si verifica quando lo stato anteriore aggrava le conseguenze del sinistro, per
esempio una ferita inferta ad una persona diabetica pu infettarsi, ma la presenza del diabete
rappresenta chiaramente un fattore favorente la sovrainfezione.
CONCAUSA DI MENOMAZIONE, per esempio la perdita preesistente di un occhio su cui si sovrappone
la perdita della vista anche sul secondo fa s che il responsabile risponda di cecit.
Sulla base delloccasione o entit dellatto distinguiamo invece:
E NTIT ESIGUA RISPETTO ALL EFFETTO.
S OSTITUIBILE RISPETTO ALL EFFETTO.
U LTIMO DEGLI ANTECEDENTI .
E QUIPARABILE AGLI ATTI ORDINARI DELLA VITA .
H IC ET NUNCH .
Le CAUSE SOPRAVVENUTE, come accennato, escludono la causalit nel momento in cui siano state da
sole sufficienti a determinare levento, per esempio:
Una persona viene accoltellata e mentre sta agonizzando viene uccisa da un colpo di pistola
inferto da una terza persona. In questo caso:
Chi ha accoltellato la vittima risponde di lesioni.
Chi ha sparato alla vittima uccidendola risponde di omicidio.
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1. INTRODUZIONE GENERALE
Una persona viene sbalzata dalla sua autovettura a causa di un incidente e cade al suolo, viene
poi investita da una macchina che sopraggiunge. Per determinare di chi sia la responsabilit
dellomicidio necessario comprendere il momento della morte.
Definiamo quindi inoltre:
CONDIZIONE, un antecedente necessario ma inattivo sotto il profilo causale (per esempio per laborto
necessaria la condizione di gravidanza).
OCCASIONE, un evento non necessario e normalmente non sufficiente, non ha rilevanza nel meccan-
ismo causale.
1.6. COSTITUZIONE
Articolo 3: tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge e hanno pari dignit sociale.
Articolo 10: riconoscimento del diritto internazionale attraverso i trattati internazionali come fonte
di diritto sovraordinata sulla costituzione.
Articolo 12: la bandiera della Repubblica il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande
verticali di eguali dimensioni.
Articolo 13: la libert personale inviolabile, non ammessa nessuna forma di detenzione, is-
pezione o perquisizione personale, n qualsiasi altra restrizione della libert personale, se non
per atto motivato dallautorit giudiziaria e nei soli modi previsti dalla legge. In casi eccezion-
ali di necessit e urgenza, indicati tassativamente dalla legge, lautorit di pubblica sicurezza
pu adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro 48 ore allautorit
giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive 48 ore, si intendono revocati e restano
privi di ogni effetto. punita ogni forma di violenza fisica e morale sulle persone comunque
sottoposte a restrizione di libert. La legge stabilisce i limiti massimi di carcerazione preventiva.
Articolo 27: la responsabilit penale personale, limputato non considerato colpevole fino a
condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanit
e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non ammessa la pena di morte.
Articolo 32: la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto del cittadino e interessa
della collettivit, e garantisce cure gratuite a tutti gli indigenti. Nessuno pu essere obbligato a
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1. INTRODUZIONE GENERALE
un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non pu in nessun
caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Articolo 38: Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto
al mantenimento e allassistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicu-
rati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidit e vecchiaia,
disoccupazione involontaria. Gli inabili ed i minorati hanno diritto alleducazione e allavviamen-
to professionale. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o
integrati dallo Stato. Lassistenza privata libera.
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2. NOZIONI GENERALI DI DIRITTO PENALE
Il codice penale Rocco, entrato in vigore a partire dal 1930, un testo molto complesso, formale e
rispondente stilisticamente allepoca in cui stato scritto. I concetti in esso contenuti sono stati ripresi
a modello per lelaborazione di diversi codici di altri paesi, tuttavia il codice Rocco del 1930 contene-
va alcune norme, ad oggi abrogate, particolarmente sottostimanti il ruolo della donna soprattutto,
ricordiamo per esempio:
Il delitto donore, un tempo giustificato per legge.
Norme per la difesa e la tutela della sanit e integrit della stirpe: tutti gli stati europei sulla base
delle nuove scoperte della genetica, pensavano fosse un compito di sanit pubblica difendere
lintegrit genetica della stirpe, nel nostro caso Italica. In questo contesto si inserisce per esempio
il divieto di pubblicizzare mezzi di contraccezione, la cui vendita era comunque consentita.
Prima dellelaborazione dellattuale legislazione, laborto era un delitto.
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2. NOZIONI GENERALI DI DIRITTO PENALE
2.1.3. IMPUTABILIT
Il soggetto sottoposto a giudizio viene valutato:
Sotto laspetto formale, cio valutando lesistenza del sopra descritto nesso di causalit.
Sotto laspetto psicologico, valutando cio:
Lintenzionalit legata allatto.
Limputabilit psicologica.
In assenza di nesso causale e imputabilit psicologica non v luogo a procedere.
Limputabilit psicologica in ambito di diritto penale un concetto strettamente legato alla possibil-
it di dimostrare due cose:
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2. NOZIONI GENERALI DI DIRITTO PENALE
Il fatto che il paziente non sia in grado di intendere o volere (aspetto ritenuto sempre valido sotto
i 14 anni).
Il fatto che il paziente nel momento in cui abbia compiuto il reato non fosse in grado di intendere
e volere.
La capacit di mente viene inoltre definita come:
Persa, e in tal caso la persona non imputabile.
Fortemente scemata, se tale capacit fortemente diminuita, allora la pena viene general-
mente diminuita, si parla di imputabilit parziale.
Le cause di esclusione di imputabilit sono:
Fisiologiche:
Minore di 14 anni (art 97 cp).
Minore di 18 anni (art 98 cp): limputabilit presente tra 14 e 18 anni ma la pena diminuita.
Patologiche:
Determinazione in altri dello stato di incapacit (art 86cp): se qualcuno determina una in-
capacit di intendere e volere rispetto a qualcun altro, definisce la non imputabilit e la
responsabilit ricade su chi ha provocato lo stato di incapacit. Se la perdita parziale
anche chi ha compiuto latto ne risponde in parte.
Stato preordinato di incapacit di intendere e volere: la disposizione della prima dellarticolo
85 che definisce la capacit di intendere e volere non si applica a chi si messo in condizione
di non intendere e volere.
Vizio di mente, sostituisce il termine infermit, si divide in:
2 Vizio totale di mente (art. 88cp). Comprende malattie psichiartiche, malattie neuro-
logiche, malattie somatiche.
2 Vizio parziale di mente (art. 89cp). Comprende diverse condizioni dal sordomutismo
per esempio, nel momento in cui la sua infermit abbia determinato ridotta capacit di
intendere e volere.
Molto importante ricordare che:
1. Gli stati emotivi e passionali non escludono limputabilit. Distinguerli come stati di normalit
una forzatura, sono stati molto vicini al delirio o allalterazione mentale, ma sono esclusi dalla
non imputabilit: lo sforzo del legislatore stato quello di non aprire finestre tali da far si che tutti
invochino la non imputabilit.
2. Lubriachezza (91-92-94-95 del codice penale) presenta delle problematiche interpretative non
indifferenti:
a) Per limputato maggiorenne si parla di ACTIO LIBERA IN CAUSA : conscio, avendo compiuto i 18
anni, del rischio che una volta ubriaco compia un qualche delitto, limputato viene consider-
ato responsabile dello stesso. Si da cio per scontato che limputato sia cosciente dei rischi
che corre esagerando con lalcohol e che lo assuma volontariamente.
b) Lassunzione di alcohol viene in taluni casi vista come aggravante: se limputato compie un
delitto e si ubriaca successivamente e al momento dellarresto o del giudizio sottolinea di
essere stato ubriaco al momento del fatto, la pena viene aumentata.
c) Ubriachezza o intossicazione accidentale sono ritenute delle attenuanti, i casi sono tipica-
mente legati al fatto che una persona va a visitare una distillleria e rimane a lungo in ambi-
ente chiuso assumendo vapori di alcohol o viene fatto bere con linganno.
d) Ubriachezza abituale, si considera abituale chi dedito ad uso di sostanze alcoliche ed in
frequente stato di ubriachezza, si considera un aggravante.
e) Intossicazione cronica, le alterazioni sono sempre presenti a prescindere dallo stato di ubri-
achezza
3. Il delitto donore prevedeva la non imputabilit, oggi non pi previsto dal codice penale. Le
disposizioni sul delitto donore sono state abrogate con la legge n. 442 del 5 agosto 1981.
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2. NOZIONI GENERALI DI DIRITTO PENALE
Omicidio doloso.
Omicidio preterintenzionale.
Omicidio colposo.
2.2.1. OMICIDIO
Chiunque cagiona la morte di un uomo punito con reclusione non inferiore ad anni 21. La legislazione
relativa allomicidio codificata dallarticolo 575 del codice penale. Sono definite delle circostanze
aggravanti (576-577):
Omicidio contro ascendente o discendente.
Uso di mezzo venefico o altro mezzo insidioso ovvero quando presente premeditazione. es-
senziale nel contesto della valutazione dellintenzione dellomicida definire se ci fosse o meno
premeditazione: in questo contesto lesame della salma diviene essenziale soprattutto se, come
avviene in Italia molto spesso, lomicidio condotto con armi da taglio. Generalmente un
omicidio con arma da taglio premeditato presenta una serie di colpi ben precisi e inferti con
regolarit, senza esitazione.
Omicidio condotto da latitante.
Omicidio condotto in seguito o in concomitanza a violenza sessuale.
Omicidio tenuto con sevizie e crudelt.
Lomicidio colposo un omicidio che viene perseguito in quanto tale e in quanto risultato di una
violazione di una norma generalmente, nella stragrande maggioranza dei casi il mancato rispetto del
codice della strada o il mancato rispetto di norme sulla sicurezza sul lavoro. Si distinguono poi:
Assassino, condotto in modo efferato e pluriaggravato punito sempre con il massimo della pena.
Omicidio in senso stretto.
Delitti di specifico interesse medico possono essere in questo contesto:
1. Avvelenamento di acque o sostanze alimentari.
2. Adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari.
3. Commercio di sostanze alimentari contraffate o adulterate.
4. Commercio e somministrazione di medicinali guasti.
5. Commercio di sostanze alimentari nocive.
6. Somministrazione di sostanze farmacologiche in modo pericoloso.
7. Delitti colposi contro la salute pubblica.
INFANTICIDIO
La madre che cagiona la morte del proprio neonato immediatamente dopo il parto o durante il parto
quando il fatto determinato da condizioni di abbandono materiale e morale connesse al parto,
punita con la reclusione da quattro a dodici anni. A coloro che concorrono al fatto si applica una
pena di reclusione non inferiore ad anni ventuno. Se hanno agito solo a favore della madre, la pena
pu esser diminuita da un terzo a due terzi.
Il fatto che la pena sia relativamente lieve, dodici anni, legato al fatto che la madre in uno stato
psicologico particolare.
DETERMINARE SE IL REATO SIA INFANTICIDIO O MENO diviene importante nel momento in cui venga
ritrovato il cadavere di un bambino:
Se il bambino nato vivo, si parla di infanticidio.
Se il bambino nato morto, non si parla di infanticidio in quanto legalmente non viene consider-
ato come persona.
Per determinare in quale delle due situazioni ci troviamo possiamo valutare:
Stato del polmone che pu essere areato o meno.
Stato del cordone ombelicale, che pu essere stato tagliato o pu essere caduto a seguito di
necrosi.
Pulizia del bambino: si parla in questo caso di residui di membrane o di vernice caseosa.
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2. NOZIONI GENERALI DI DIRITTO PENALE
Molto importante la valutazione delle cure successive al parto che il bambino morto dimostra di aver
subito: pi importanti sono i segni di cure e di accudimento (vestiario, pulizia e simili), meno viene meno
il concetto di infanticidio come condizione legata ad abbandono materiale e morale successiva al
parto.
Chiunque cagiona la morte di un uomo, con il consenso dello stesso, punito con la reclusione da
sei a quindici anni. Non si applicano le aggravanti indicate nellarticolo 61, ma si applicano le dispo-
sizioni relative allomicidio se il fatto viene commesso contro minore, incapace di intendere o volere o
persona sotto minaccia. Il problema qui illustrato un problema estremamente complesso e discusso
in diversi contesti, in ambito biologico importante ricordare che la legge limita, in qualche misura la
disponibilit del nostro stesso corpo:
Un tempo vigeva il divieto di prostituzione, oggi permane solo il reato di favoreggiamento della
prostituzione.
Le mutilazioni permanenti sono perseguibili, non ci pu mutilare per non fare il servizio militare per
esempio.
Lautosoppressione non punita per legge in quanto non sussiste la persona giuridica dopo il
suicidio e di conseguenza non perseguibile. Non essendo sussistente il reato di suicidio, non pu
esserlo, per coerenza legislativa, il reato di tentato suicidio.
Se presente il consenso della vittima, la punizione limitata alla reclusione da sei a quindici anni,
minore rispetto ai 21 dellomicidio. Si applicano le disposizioni relative allomicidio (cio i 21 anni di
reclusione) se:
1. Lomicidio del consenziente viene commesso su minore di anni 18. Il minorenne non ha la capac-
it formale di agire giuridicamente, come uccidere un incapace.
2. Contro la persona inferma di mente o in condizione di deficienza psichica per altra ragione o per
abuso di sostanze alcoholiche e stupefacenti.
3. Contro una persona il cui consenso sia stato estorto dal colpevole con violenza, minaccia o sug-
gestione ovvero con linganno, per esempio dando notizie false o che fanno propendere per
decisioni suicidarie.
ISTIGAZIONE AL SUICIDIO
punita con reclusione da 5 a 12 anni, se il suicidio non viene portato a termine, la pena da 1 a 5 anni
nel momento in cui dal tentativo derivi una lesione grave o gravissima. Le pene risultano incrementate
se la persona istigata si trova in una particolare condizione:
Minore di 14 anni. Tale et stabilita in quanto let a partire dalla quale il soggetto imputabile
nel tribunale dei minori.
Incapace di intendere e volere.
EUTANASIA
In questo contesto si inserisce chiaramente il tema delleutanasia, nello specifico il conflitto che si viene
a generare dovuto alla potenziale applicazione di:
Articolo 5 del codice civile:
Gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una dimin-
uzione permanente della integrit fisica, o quando siano altrimenti contrari alla legge,
allordine pubblico o al buon costume.
Secondo comma dellarticolo 32 della costituzione:
Nessuno pu essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per dis-
posizione di legge. La legge non pu in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto
della persona umana.
20
2. NOZIONI GENERALI DI DIRITTO PENALE
Il paziente ha il diritto di lasciare alcune disposizioni come il DO NOT RESUSCITATE ORDER , ma molto spesso
le volont del malato tenuto in vita grazie alluso di specifici presidi sono per interposta persona e
devono di conseguenza essere valutate con estrema attenzione dal giudice.
Nonostante i numerosi sforzi di trovare un punto dincontro si tratta di un problema ad oggi estrema-
mente aperto e di competenza essenzialmente definibile biopolitica, quanto importante ricordare
che lomicidio del consenziente o listigazione al suicidio sono reati perseguibili dufficio.
IL CONCETTO DI MALATTIA
Il concetto di MALATTIA non chiaramente codificato nel codice penale, ma con la presentazione
dello stesso il ministro Rocco propose una definizione di questo tipo: qualsiasi alterazione anatomica
o funzionale dellorganismo che non sia localizzata e non impegnativa rispetto alle condizioni gen-
erali. La malattia quindi per sua natura un evento dotato di caratteristiche evolutive, inizia come
una lesione e si ripercuote sul medio e lungo periodo. Tanto pi prolungata la disabilit, tanto pi
importante la patologia. Tre elementi caratterizzano quindi il concetto di malattia:
1. Ci si trova in una condizione peggiorativa rispetto allo stato precedentemente presente dellor-
ganismo.
2. una condizione a carattere peggiorativo.
3. A questa alterazione pu conseguire la perdita o la alterazione della funzione.
Molta attenzione va posta alla definizione sopra proposta quando si parla di condizioni psicologiche o
psichiatriche, molto difficili da valutare.
PERCOSSE
Le percosse si realizzano quando un atto violento diretto contro una persona e non determina
conseguenze lesive, cio non determina uno stato di malattia.
Procedibile a querela.
Pena fino a 6 mesi o 300 euro di multa.
IL DOLO rappresenta il concetto cardine in questo contesto: NELLE PERCOSSE C SEMPRE DOLO, si pos-
sono poi verificare delle alterazioni dello stato psicofisico della persona che per non presentano i tre
capisaldi del concetto di malattia.
Costituisce percossa ogni lesione che sia produttiva di sensazioni fisiche dolorose, senza
conseguenze morbose di alcun genere.
Molto importante per esempio il fatto che le ecchimosi sono previste in termini di reazione vasomo-
toria. Il dolo richiesto di tipo generico, cio provocare dolore.
21
2. NOZIONI GENERALI DI DIRITTO PENALE
LESIONE PERSONALE
Secondo lArticolo 582 del codice penale la lesione personale caratterizzate dalla presenza e deter-
minazione di una condizione che definiamo malattia.
La prognosi andr poi a determinare la gravit della lesione personale e di conseguenza la pena
inferta: acquisisce in questo contesto importanza fondamentale il concetto di tempo, il pubblico uf-
ficiale che procede alla denuncia deve valutare e definire una prognosi per rendere imputabile e
valutabile il reato.
IL DOLO O LA COLPA sono previsti in questo caso. Per esempio tirando un sasso dalle gradinate di
uno stadio il risultato dellazione non pu che essere di colpire qualcuno, anche se lintenzione non
quella di colpire una specifica persona.
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2. NOZIONI GENERALI DI DIRITTO PENALE
g) Permanete o grave difficolt di favella, perdita del linguaggio parlato che si realizza attraver-
so la determinazione di disturbi di tipo afasico, disartrico o disturbi che comprensione con
interessano dellapparato fonatorio e centrale.
h) Deformazione o sfregio permanente del volto o del viso, per sfregio intendiamo una meno-
mazione permanete. Con il termine viso o volto si indica quellarea delimitata in alto dal-
lattaccatura dei capelli, inferiormente dalla mandibola e mento, di lato dalle orecchie. Si
suddivide in:
i. Sfregio (ci che toglie il fregio o lornamento) consiste in unalterazione permanente dei
tratti fisionomici che turba sensibilmente larmonia del viso, rendendola meno bella e
meno espressiva. Lo sfregio viene valutato in diritto civile solo sulla base delluso che la
vittima fa della sua immagine: nel lavoro generico non sussiste.
ii. Deformazione (ci che toglie la forma, ossia sfigura e deturpa) determinata da alter-
azioni di pi grave entit, che modificano profondamente i lineamenti del viso cancel-
landone laspetto originario e spesso in modo tale da destare in chi osserva un senso di
ripugnanza.
Un tempo lo sfregio veniva ritenuto una lesione personale grave, non gravissima.
i) Lesione personale in gravidanza, che si estrinseca essenzialmente nellaborto, nello specifico
definiamo:
i. Intenzionalit del colpevole.
ii. Condotta materiale che sia sufficiente a cagionare leffetto.
iii. Nesso di causalit, presenza cio di una relazione forte tra azione commessa ed effetto
determinato.
DEFINIZIONI
Con il termine violenza sessuale si indica qualsiasi atto sessuale, commento, avance sessuale fatta
nei confronti di una persona, e non voluta dalla stessa, ricorrendo alla forza da parte di chiunque in
qualsiasi contesto compresi, ma non esclusivamente, casa e posto di lavoro.
Secondo lOMS quando si parla di violenza sessuale si parla di:
Ampio spettro di violenza fisica.
Intimidazione, minaccia e ricatto finalizzati a sopraffare la vittima, compresa la richiesta di sesso
in cambio di favori.
Vittima non in grado di fornire consenso, nello specifico se sottoposta ad:
Alterazione dovuta ad abuso o uso di sostanze.
Disabilit psicofisica.
Incapacit di comprendere lentit dellatto.
Secondo il codice penale in vigore attualmente la molestia sessuale definita come un
Comportamento che costringe qualcuno a compiere o subite atti sessuali attraverso violen-
za o minaccia o mediante abuso di autorit ovvero traendo in inganno la persona offesa
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2. NOZIONI GENERALI DI DIRITTO PENALE
per essersi il colpevole sostituito ad altra persona, ovvero abusando delle condizioni in
inferiorit fisica o psichica della persona offesa al momento del fato.
Anche in questo caso il fulcro del reato legato al fatto che c la volont di compierlo, il reato
quindi sempre doloso.
LE TIPOLOGIE DI VIOLENZA SESSUALE sono numerose e diverse e secondo lOMS queste possono man-
ifestarsi in varie forme:
1. Abusi in ambito di violenza domestica, molto comuni.
2. Stupro o tentato stupro commesso da estranei oltre partner.
3. Abuso sessuale su minori.
4. Matrimoni combinati su minori.
5. Rifiuto di usare mezzo contraccettivo o mezzi di barriera per la prevenzione di STD.
6. Aborto forzato.
7. Violenza rituale contro integrit sessuale delle donne.
8. Stupro sistematico durante conflitto armato.
Fattori che favoriscono a livello sociale lo sviluppo di violenze sessuali sono:
1. Norme sociali permissive.
2. Sopravvivenza di culture che decretano il dominio maschile a livello familiare.
3. Tendenze relative a comportamento migratorio, prostituzione e povert.
4. Consumo di alcohol e droghe.
5. Carenze legislative.
Possono essere molto differenti, sono contemplate in misura differente dalle diverse legislazioni:
Penetrazione vaginale.
Penetrazione orale.
Penetrazione anale.
Queste modalit non sono necessarie a definire il reato che pu essere perseguito anche in assenza di
penetrazione. In molte legislazioni previst anche la possibilit che il reato sia commesso non solo da
singoli ma anche da gruppi di persone.
ESITI
Gli esiti possono essere molto importanti, sia immediati e tardivi, sia fisici che psichici:
Ferite da lacerazione, fratture e danni agli organi interni.
Gravidanza indesiderata e disturbi ginecologici.
Malattie sessualmente trasmesse.
Aborto spontaneo.
Disturbo infiammatorio della pelvi.
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2. NOZIONI GENERALI DI DIRITTO PENALE
LA DEFINIZIONE DI ATTO SESSUALE rappresenta il problema principale nel contesto di questa definizione:
non chiara la soglia minima oltre il quale non si pu definire latto come atto sessuale. In linea di
massima esistono due quadri di interpretazione:
Alcuni includono i reati contenuti negli articoli 519 e 521, cio VIOLENZA CARNALE E ATTI DI LIBIDINE
VIOLENTA .
Alcuni hanno incluso di recente, interpretando la norma, anche qualsiasi atto compiuto su zone
erogene su persona non consenziente.
Il fulcro sarebbe quindi il contrasto tra la volont dellaggressore e la vittima che lesa nella sua libert
sessuale.
LE CIRCOSTANZE AGGRAVANTI sono previste dallarticolo 309-ter, sia per la vittima adulta che per la
vittima minore:
Uso di armi.
Simulazione della qualifica di pubblico ufficiale.
Se la vittima sottoposta a limiti di libert personale o accompagnamento coattivo.
Et inferiore ai 18 anni, nello specifico:
Sotto i 14 anni, a meno che la differenza det non sia inferiore ai 3 anni, si tratta sempre di
violenza sessuale.
Sotto i 16 anni si parla di violenza nel caso in cui il reo presenti un ascendente sul violentato o
ne sia tutore o genitore.
Se non presente una componente legata allascendente o alla posizione del violentatore, si
tratta di un atto sessuale con minore non consenziente e in tal caso la procedibilit non dufficio
ma solo a querela.
Il medico nel contesto della violenza sessuale con circostanza aggravante ha L OBBLIGO DI REFERTO IN
CASO DI :
Minore di 14 anni.
Atto compiuto da pubblico ufficiale.
Eseguito da ascendente o tutore, se minorenne.
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2. NOZIONI GENERALI DI DIRITTO PENALE
STRATEGIE DI INTERVENTO
Larticolo 2, immediatamente successivo, sancisce invece listituzione dei consultori e i doveri che questi
presentano nei confronti della donna in gravidanza:
Informarla sui diritti garantitile dalla legge e sui servizi di cui pu usufruire.
Informarla sui diritti delle gestanti in materia laborale.
Suggerire agli enti locali soluzioni a maternit che creino problemi.
Contribuire a far superare le cause che possono portare allinterruzione della gravidanza.
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2. NOZIONI GENERALI DI DIRITTO PENALE
Il medico che si occupa dellinterruzione di gravidanza deve fornire indicazioni relative alla rego-
lazione delle nascite alla donna.
Il ginecologo pu esercitare obiezione di coscienza, ma il personale sanitario non pu solle-
vare tale obiezione allorquando lintervento sia "indispensabile per salvare la vita della donna
in imminente pericolo".
La donna ha anche il diritto a lasciare il bambino in affido allospedale per una successiva adozione,
e a restare anonima.
In caso di interruzione provocata di gravidanza si deve valutare in che ambito questa debba essere
collocata:
Aborto accidentale per cause esterne o violente non imputabili a terzi.
Aborto in cui si ravvisi colpa o dolo non specifico.
Preterintenzionale, punita con reclusione da 4 a 8 anni. Sono le uniche lesioni personali in cui
prevista preterintenzionalit.
Colposo, punito con reclusione da 3 mesi a 2 anni.
Aborto legale.
Aborto terapeutico.
Aborto doloso o volontario, provocato intenzionalmente a fine criminoso.
In donna consenziente senza rispettare le procedure previste per linterruzione volontaria di
gravidanza, le sanzioni sono:
2 Se avviene prima dei 90 giorni di gravidanza la reclusione fino a 3 anni, per la donna
multa fino a 50C.
2 Se avviene dopo i 90 giorni di gravidanza la reclusione da 1 a 4 anni e fino a 6 mesi per
la donna.
In donna non consenziente con reclusione da 4 a 8 anni.
Le aggravanti sono:
Vittima minorenne.
Morte della donna.
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3. NOZIONI GENERALI DI DIRITTO CIVILE
La responsabilit civile sancita in modo molto chiaro dal codice civile stesso:
Qualunque atto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui
che ha commesso il fatto a risarcire il danno.
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3. NOZIONI GENERALI DI DIRITTO CIVILE
riconoscere la capacit di intendere tranne che nei casi di delirio, allucinazioni e, in genere,
fenomeni di assoluto scompenso rispetto alla realt.
L A CAPACIT DI VOLERE, intesa come potere di controllo dei propri stimoli e impulsi ad agire. Dal
punto di vista della prova dellimputabilit un fattore molto difficile da dimostrare nel processo.
Le due capacit sono strettamente correlate tra loro, in assenza di capacit di intendere e/o di volere,
il soggetto non imputabile.
AMMINISTRAZIONE classificabile come:
ORDINARIA, la capacit cio di gestire eventi personali della propria vita dal matrimonio al tes-
tamento. Comprende anche il diritto di gestire il proprio corpo e la propria salute.
STRAORDINARIA, la capacit di gestire aspetti materiali ed economici come vendite di immobili,
ipoteche, mutui e simili. Comprende tutto quanto non interessa il solo soggetto ma anche
beni economici di importanza per altre persone.
3.1.1. MINORENNE
La prima cosa da ricordare che la responsabilit penale si instaura a partire dai 14 anni in su, non
prima, prima del quattordicesimo anno nessuno pu essere soggetto a misure sanzionatorie come la
privazione delle libert o simili.
Questo aspetto diviene molto importante nel contesto medico: una persona che non presenta 18
anni det non pu dare il proprio consenso ad interventi di tipo medico e questo viene consenso
viene dato da:
Genitori, titolari della patria potest, o chi ne fa le veci.
Tutori, curatori o amministratori di sostegno quando necessario.
Sul piano formale il problema risolto, ma dal punto di vista deontologico previsto il tentativo
da parte del medico di esplorare la volont del paziente prossimo alla maggiore et e di prender-
la in considerazione. Anche il paziente minorenne quindi, va sempre interpellato e sentito prima di
procedere.
Dal punto di vista giuridico assume unimportanza sempre maggiore la figura del MINORE EMANCIPATO,
si tratta di un minore che rivestito di capacit di amministrazione su s stesso, cio relativa alla ordi-
naria amministrazione: pu decidere quindi della propria salute, delle proprie cure e dare disposizioni
relative alle stesse.
Il minore pu di fatto:
Contrarre matrimonio previa autorizzazione del tribunale.
Lavorare.
Riconoscere il proprio figlio naturale.
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3. NOZIONI GENERALI DI DIRITTO CIVILE
INTERDIZIONE
Procedimento attraverso cui si limita, generalmente in maniera totale, la capacit di agire di coloro i
quali si trovano in condizioni di abituale infermit di mente che li rende incapaci di provvedere ai propri
interessi.
Si tratta di un concetto estremamente radicato nella cultura patriarcale di un tempo: molto spesso
nelle grandi famiglie il capofamiglia, andando incontro con let allo sviluppo per esempio di una
demenza, poteva mettere in crisi economicamente decine di persone, per questo motivo, grazie ad
una interdizione, veniva messo in condizioni di non potersi occupare della straordinaria amministrazione
che veniva gestita da un altro membro della famiglia.
Il procedimento di interdizione avviato dal familiare e tuttora esiste nel nostro codice civile.
Molto importante definire la fondatezza della richiesta di interdizione: la gestione di beni eco-
nomici di valore molto significativo pu spingere a fare richieste non giustificate che il medico
deve sempre valutare con attenzione.
INABILITAZIONE
Procedimento promosso nei confronti del maggiore di et infermo di mente, quando le sue condizioni
non siano cos gravi da procedere allinterdizione, e di coloro che per particolari condizioni psicofisiche,
non essendo in grado di provvedere ai propri interessi, vedono scemata la loro capacit di agire.
Mentre linterdizione prevede la perdita permanete e continua della capacit di giudizio, nellin-
abilitazione possibile inabilitare un soggetto su denuncia di un danneggiato anche quando la sua
capacit decisionale non completamene persa, ma molto ridotta o alterata.
In questo caso:
Gli atti di ordinaria amministrazione possono essere condotti dallinabilitato senza tutore e non
possono essere annullati.
Gli atti di straordinaria amministrazione non possono essere condotti dallinabilitato senza tutore
e, ove questo avvenga, sono annullabili.
La legittimazione a chiedere lannullamento spetta allinabilitato oppure ai suoi eredi o aventi causa.
Lazione si prescrive dopo cinque anni dal passaggio in giudicato della sentenza che revoca labili-
tazione.
Il codice civile inoltre definisce alcune categorie di persone che possono essere inabilitate:
Eccesso di prodigalit.
Abuso di alcohol o di sostanze.
Sordomuto e cieco dalla nascita o dalla prima infanzia, se non hanno ricevuto uneducazione
sufficiente
Analogamente al caso precedente le implicazioni economiche di un processo di inabilitazione pos-
sono essere estremamente importanti e invalidanti.
AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO
A partire dal 2004, grazie alla volont di avvicinare il nostro sistema giuridico al modello tedesco per
quanto concerne la valutazione della capacit di intendere e volere, nasce la figura dellAMMINISTRATORE
DI SOSTEGNO. Si tratta di un concetto estremamente importante: la finalit quella di tutelare per-
sone prive in tutto o in parte della loro autonomia nellespletamento di funzioni della vita quotidi-
ana mediante interventi di persone denominate amministratori di sostegno di carattere temporaneo
o permanente.
Laspetto pi significativo per quanto concerne questo tipo di pratica il fatto che vi sia una pos-
sibilit di scelta e la possibilit di suddividere i diversi ambiti in cui necessaria lamministrazione di
sostegno:
Lamministratore di sostegno per le questioni economiche certamente la figura pi diffusa: si
tratta di una persona che si occupa di ritirare affitti o di pagare bollette generalmente, ma pu
anche gestire patrimoni.
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3. NOZIONI GENERALI DI DIRITTO CIVILE
CENNI STORICI
Il trattamento delle malattie psichiatriche molto cambiato nel corso del tempo:
Allinizio 900 tutti gli stati del mondo si danno come regola che i malati di mente vengano isolati
dalla societ e posti in strutture apposite e trattati in modo pi o meno adeguato. Il manicomio
era una struttura coercitiva in tutto e per tutto. Linterpretazione stessa della malattia mentale
difficoltosa in questo contesto, solo con il tempo infatti alcuni disturbi sono stati definiti in modo
maggiormente preciso.
Con il tempo cambia il modo di intendere la malattia mentale, non viene pi vista come una
malattia permanete, bens come unoscillazione forte della capacit mentale, dalla quale pos-
sibile tornare indietro. Molto importante a questo proposito lintroduzione degli psicofarmaci
che contengono molto bene la malattia: si passa da farmaci estremamente potenti come i neu-
roplegici a farmaci pi blandi, introdotti successivamente, come gli ansiolitici benzodiazepinici e
simili.
Nel 1978 viene proposto un referendum che propone la chiusura dei manicomi, approvato tale
referendum, il problema diviene delicato in quanto si instaura un vuoto legislativo.
Emerge quindi come soluzione la Legge Basaglia o legge italiana numero 180 del 13 maggio
1978 relativa ad "Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori". Con la revisione
delle metodologie di trattamento dei pazienti psichiatrici si ristruttura anche il sistema sanitario
nazionale tramite la legge 833/78 come attuazione dellarticolo 32 della costituzione:
LItalia acquisisce una struttura legata al servizio pubblico sanitario nazionale su modello
dellNHS inglese.
Nel contesto della legge 833/78 gli articoli 32-33-34 integrano la legge 180 in tale riforma.
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dellindividuo e interesse
della collettivit, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
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3. NOZIONI GENERALI DI DIRITTO CIVILE
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3. NOZIONI GENERALI DI DIRITTO CIVILE
CIRCONVENZIONE DI INCAPACE
"Chiunque, per procurare a s o ad altri un profitto, abusando dei bisogni, delle passioni
o della inesperienza di una persona minore, ovvero abusando dello stato dinfermit o
deficienza psichica di una persona, anche se non interdetta o inabilitata, la induce a
compiere un atto, che importi qualsiasi effetto giuridico per lei o per altri dannoso,
punito con la reclusione da 2 a 6 anni e con la multa da C 200 a 2000".
In ambito medico legale risulta di particolare importanza definire la presenza di una deficienza psichica
tale da definire la persona incapace e molto spesso il problema si pone per disposizioni testamen-
tarie.
3.2.2. MATRIMONIO
Il matrimonio civile deve intendersi come lunione giuridicamente valida di un uomo e di una don-
na allo scopo di formare una famiglia con il reciproco impegno alla fedelt, allassistenza morale e
materiale, alla collaborazione nellinteresse della famiglia, alla coabitazione ed al mantenimento, alla
istruzione ed alla educazione della prole.
Esistono delle condizioni per cui il matrimonio possa essere definito valido:
1. Et non inferiore agli anni 18 per entrambi i nubendi.
2. Assenza di interdizione per infermit mentale.
3. Assenza di vincoli a matrimonio precedente.
4. Assenza di unione di tipo parentale, affinit, adozione o affiliazione.
5. Assenza di tentativo di omicidio o omicidio consumato rispetto al precedente coniuge della
persona con cui ci si sta per sposare.
6. Devono essere trascorsi per la donna almeno 300 giorni dallo scioglimento del precedente matri-
monio, salvo il caso in cui non via una impotenza generandi manifesta o una prova inconfutabile
di assenza di gravidanza.
Ricordiamo quindi che:
Il matrimonio pu essere impugnato da quello dei coniugi il cui consenso stato estorto con
violenza o determinato da timore di eccezionale gravit derivante da cause esterne allo
sposo. Il matrimonio pu altres essere impugnato da quello dei coniugi il cui consenso
stato dato per effetto di errore sullidentit della persona o di errore essenziale su qualit
personali dellaltro coniuge.
Con il termine errore sullidentit o essenziale si indica una nozione che se conosciuta dal coniuge
avrebbe dissuaso lo stesso dal matrimonio, nello specifico sono di rilevanza giuridica errori relativi a:
Esistenza di una malattia fisica o psichica o di una anomalia o deviazione sessuale, tali da im-
pedire lo svolgimento della vita coniugale.
Esistenza di una sentenza di condanna per delitto non colposo alla reclusione non inferiore a
cinque anni, salvo il caso di intervenuta riabilitazione prima della celebrazione del matrimonio.
Lazione di annullamento non pu essere proposta prima che la sentenza sia divenuta irrevoca-
bile.
Dichiarazione di delinquenza abituale o professionale.
Circostanza che laltro coniuge sia stato condannato per delitti concernenti la prostituzione a
pena non inferiore a due anni. Lazione di annullamento non pu essere proposta prima che la
condanna sia divenuta irrevocabile.
Stato di gravidanza causato da persona diversa dal soggetto caduto in errore, purch vi sia stato
disconoscimento ai sensi dellart. 233, se la gravidanza stata portata a termine.
Il matrimonio non pu essere impugnato se vi stata coabitazione per un anno dopo che siano cessate
la violenza o le cause che hanno determinato il timore ovvero sia stato scoperto lerrore.
Di competenza medico legale ed estremamente difficoltoso da valutare chiaramente il primo dei
possibili errori che giustificano la legittimit dellimpugnazione: la presenza di malattia fisica o psichica
o anomalia o deviazione sessuale tali da impedire lo svolgimento dellattivit coniugale.
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3. NOZIONI GENERALI DI DIRITTO CIVILE
3.2.3. FILIAZIONE
La filiazione viene suddivisa dal punto di vista legale in due grandi categorie:
Filiazione legittima, cio relativa al figlio concepito durante il matrimonio:
lart. 231 C.C. stabilisce che:
il marito padre del figlio concepito durante il matrimonio
e lart. 232 precisa che:
si presume concepito durante il matrimonio il figlio nato quando sono trascorsi cen-
tottanta giorni dalla celebrazione del matrimonio e non sono ancora trascorsi tre-
cento giorni dalla data dellannullamento, dello scioglimento o della cessazione
degli effetti civili del matrimonio
Non sono contemplate dalla legge tutte le possibilit che la moderna pratica medica offre
relativamente a gravidanza pretermine, fecondazione assistita e molto altro.
Filiazione legale o naturale, cio il riconoscimento della paternit e maternit biologiche. La
legge stabilisce che, ove vi sia richiesta e consenso da parte del figlio eventualmente mag-
giorenne, ogni mezzo possa essere utilizzato per determinare la paternit. Il riconoscimento del
figlio pu essere fatto anche da un solo genitore, non necessariamente entrambi.
Il disconoscimento di paternit possibile nei casi in cui il figlio sia concepito nellambito del matrimonio
nel caso in cui:
1. Se i coniugi non hanno coabitato nel periodo compreso fra il trecentesimo ed il centottantesimo
giorno prima della nascita.
2. Se durante lo stesso tempo il marito era affetto da impotenza, anche se soltanto di generare.
3. Se nel detto periodo la moglie ha commesso adulterio o ha tenuto celata al marito la propria
gravidanza e la nascita del figlio.
chiaro che i primi due casi soprattutto possono avvalersi di pratiche medico-legali.
34
Parte II.
35
4. LA RESPONSABILIT PROFESSIONALE
Le regole cui sottoposto un medico nella sua professione sono suddivisibili in quattro grandi categorie:
1. L EGALE , PENALE E CIVILE: la pi semplice dal punto di vista concettuale, reprime alcuni comporta-
menti che sono dannosi per la societ. Si divide nettamente in:
a) Penale, dove ad una contravvenzione corrisponde una pena.
b) Civile, dove ad una contravvenzione corrisponde un obbligo di risarcimento.
La normativa penale va a vietare ed impedire che vengano danneggiati beni giuridici fonda-
mentali che noi tutti percepiamo e di cui tutti partecipiamo, per questo motivo NON AMMES -
SA IGNORANZA DELLA NORMATIVA PENALE . Si parla quindi di BENI GIURIDICI FONDAMENTALI tra i quali
ricordiamo:
Vita.
Salute.
Propriet privata.
Chi svolge unattivit pubblica, ha degli obblighi nel contesto di una amministrazione pub-
blica: alcuni reati sono detti DELITTI PERSEGUIBILI D UFFICIO che devono essere forzatamente
denunciati. La procedibilit dufficio pu essere innescata solo se viene denunciato il fatto al
sostituto procuratore della Repubblica:
La mancata denuncia rappresenta reato.
Il diritto della parte lesa alla denuncia un bene fondamentale.
L A TERRITORIALIT DELLO STATO, bene giuridico fondamentale. Le forze armate in quanto tali
sono istituite per preservare questo tipo di bene giuridico fondamentale: insultare una carica
dello stato o un pubblico ufficiale significa in qualche misura intaccare questo bene giuridico
per esempio.
Uno stato se non ha dei beni da salvaguardare non ha senso di esistere: in assenza di territorio,
di garanzia della vita, della salute, della propriet privata uno stato non sussiste. La responsabilit
civile maggiormente complessa
2. A MMINISTRATIVA, responsabilit che il medico ha nei confronti del sistema sanitario codificata
tramite TULLSS 27.7.1934 - Testo unico delle leggi sanitarie testo fondamentale nel contesto del
nostro sistema sanitario in quanto dimostra la forma con cui viene ad essere amministata la saluta
nel nostro paese istituendo il sistema sanitario stesso. Esistono poi delle altre fonti di normativa
amministrativa come:
Circolari ASL USL.
Ordini di servizio.
3. D EONTOLOGICA, che non si accompagna a sanzioni dirette da parte dello stato, ma sicuramente
implica, in caso di violazioni, la presa di provvedimenti da parte dellordine cui fa parte il medico.
4. B IOETICA , responsabilit difficile da definire.
importante ricordare inoltre che gli elementi della responsabilit professionale possono essere suddi-
visi in due categorie:
P OSITIVI, come percepire la professione sanitaria come impegno da coltivare attivamente e re-
sponsabilmente, risulta dipendente da diversi aspetti anche personali:
Coscienza personale, valori etici condivisi, principi regolatori della vita sociale.
Indicazioni positive ricavabili da norme penali e civili, principi deontologici, costituzione e
dichiarazioni internazionali.
N EGATIVI, legati alla presenza di leggi di codice civile e penale che vietano determinati tipi di
comportamento.
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4. LA RESPONSABILIT PROFESSIONALE
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4. LA RESPONSABILIT PROFESSIONALE
3 Attivit con obbligo di risultato, dove la prestazione deve ottenere un risultato. Moltissime
professioni, dallidraulica allingegneria, rientrano in questa categoria, in ambito medi-
co alcuni atti sono definibili in questi termini: la chirurgia estetica per esempio rientra,
per giurisprudenza consolidata, nelle discipline che hanno obbligo di risultato, cos
come la trasfusione di sangue per esempio o liniezione intramuscolare.
3 Attivit senza obbligo di risultato ma con obbligo di mezzi: nella maggior parte dei
casi non c obbligo di risultato nel contesto della medicina, ma lobbligo di fornire
una prestazione che sia adeguata.
Il medico quindi obbligato a tener conto di linee guida ed evidenze per fornire unadegua-
ta assistenza medica, ma non necessariamente deve ottenere un risultato positivo
Specifiche, si tratta di uninosservanza di regole, leggi o normative interne. Possono non
essere rispettate:
2 Leggi, per esempio la legge sulle trasfusioni.
2 Regolamenti, pubblici o privati, come i turni di guardia.
2 Ordini, secondo la gerarchia: le disposizioni del primario, detto dirigente di struttura che
pu essere semplice o complessa, o del direttore sanitario.
2 Discipline che regolano specificamente lattivit in certi contesti.
Il concetto di colpa, sbaglio, essenziale in questo contesto: a partire dal 2000 soprattutto ha
assunto unimportanza sempre maggiore il concetto di prevenzione, tanto che sono state istituite
delle figure professionali apposite, nel tentativo di ridurre al minimo le occasioni in cui si possano
verificare delle colpe.
Molto importante il concetto di prescrizione: in ambito penale la prescrizione correlata alla durata
della pena, tanto pi importante la pena, tanto pi lungo il tempo di prescrizione.
38
4. LA RESPONSABILIT PROFESSIONALE
Naturalmente il tempo da cui comincia la valutazione della prescrizione il momento in cui diviene
noto il fatto alle autorit. Nella stragrande maggioranza dei casi la responsabilit in ambito medico e
biologico di tipo contrattuale.
LA SURROGA
possibile come accennato, in ambito di responsabilit civile la surroga: sono spesso presenti assicu-
razioni di responsabilit civile.
Si tratta di un concetto molto importante che viene attribuito a parti differenti a seconda del tipo di
responsabilit civile:
Nelle forme extracontrattuali, la responsabilit di dimostrare una colpa a carico della parte lesa.
Nelle forme contrattuali, la responsabilit di dimostrazione del debitore: lonere della prova a
carico di chi ha compiuto il fatto a lui potenzialmente imputabile. Cio il paziente sostiene che le
sue condizioni di salute son peggiorate, sta al medico dimostrare che ha fatto tutto quanto pos-
sibile per salvaguardare la salute del paziente e che se questo non successo non imputabile
a lui. La logica in questa scelta legata al fatto che il medico tendenzialmente pi vicino per
competenza a questo tipo di nozione.
Concetto mutuato dalla legislazione anglosassone dove un evento determina la gravit dello stesso:
tipico esempio legato alle garze lasciate in addome su campo operatorio, sulla base delle regole
professionali e della preparazione media, la colpa di per s stessa grave.
39
4. LA RESPONSABILIT PROFESSIONALE
Dallaltro le condizioni in cui lo stato si trova ad operare fanno si che diverse condizioni
mediche assumano un interesse comunitario:
2 Da un lato alcune patologie se trattate adeguatamente risultano molto meno pericolose
per la comunit.
2 Dallaltro diverse misure di tipo igienico o medico hanno una forte ricaduta sulla gestione
delle risorse della sanit, a partire dalla vaccinazione fino alle misure igieniche di base.
Il ruolo del medico come lo intendiamo oggi nasce soprattutto con lavvento dei primi grandi
eserciti moderni, in particolare quello francese di Napoleone Bonaparte che fu il primo a sentire
la vaccinazione come una necessit sociale e un vantaggio militare.
Con la concezione moderna della figura del medico nasce anche un REATO ESTREMAMENTE IMPORTANTE :
L ESERCIZIO ABUSIVO DELLA PROFESSIONE MEDICA . Sotto il profilo giuridico nessuno, anche se in grado di
farlo, pu eseguire un atto che confligga in qualsiasi misura con le modalit che si dato lo stato
per alcune attivit che ritiene strategiche. La lesivit legata al fatto che non si deve dare una
distribuzione selvaggia della salute, si tratta di un reato di pericolo in quanto mette in pericolo tutta
la popolazione. Con lavvento del TULS, testo unico delle professioni sanitarie, vengono definiti con
precisione i ruoli degli attori principali della sanit nello stato italiano, questi sono:
Medico.
Farmacista.
Veterinario, essenziale se consideriamo che il TULS stato istituito nel 1930.
Odontoiatra.
Alle quattro professioni di primo livello seguono professioni di secondo livello quali:
Ostetrica.
Infermiere, semplice figura, mansionario, era elencata una distinta ben precisa di cose che pote-
va fare linfermiere, andare oltre tali limiti costituiva reato.
Arti ausiliare delle professioni sanitarie: si tratta di personale che mai vede il malato, ma con-
tribuisce allo sviluppo della scienza medica. Ad oggi rientrano in questa categoria:
Odontotecnici.
Ottici.
Molto importante anche il riconoscimento del medico come pubblico ufficiale: a prescindere dal-
la condizione in cui si trova, lesercente una professione sanitaria, se vede qualcosa che induce un
sospetto che sia stato compiuto un delitto perseguibile dufficio, ha lobbligo di fare referto (denunciare
il fatto). Anche questo ruolo andato incontro a importanti evoluzioni nel corso del tempo:
Nel TULS originale si dice che se il fare referto espone la persona assistita ad un procedimento
penale, il medico libero di scegliere se fare o meno referto. Il medico assume un ruolo molto
forte in questo contesto.
La legge 833 del 1978, che introduce il servizio sanitario nazionale come lo conosciamo, roves-
cia la condizione precedentemente descritta: la salute diventa una questione di sanit pubblica
attraverso istituzioni pubbliche. Il medico ospedaliero o il medico che svolge unattivit conven-
zionata non pi un libero professionista ma diventa colui che esercita una funzione pubblica, e
si chiama incaricato di pubblico servizio. Quando poi diventa anche una figura che ha lobbligo
di svolgere funzioni di tipo giudiziario o amministrativo che lo stato gli delega, diventa un pubblico
ufficiale e sparisce la discrezionalit del referto.
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4. LA RESPONSABILIT PROFESSIONALE
2. R APPORTO O DENUNCIA .
importante ricordare che sia il referto che il rapporto hanno la stessa finalit, cio rendere noto
allautorit giudiziaria un evento, ma lo stato giuridico del sanitario nella modalit di attuazione
differente.
Dal punto di vista legale il medico pu assumere uno dei seguenti tre ruoli:
1. P UBBLICO UFFICIALE, definito dallarticolo 357 del codice penale: sono pubblici ufficiali coloro che
svolgono una funzione pubblica legislativa, giudiziaria o amministrativa, agli stessi effetti pubbli-
ca la funzione amministrativa del medico, rappresenta unemanazione dello stato e ne fa le veci
e facendone le veci ha degli obblighi nei confronti dello stesso, come informare di fatti rilevanti
dal punto di vista giudiziario. Tali responsabilit si estrinsecano attraverso i poteri:
a) Autoritativo.
b) Certificativo.
2. Un medico in ogni caso pu anche non svolgere delle funzioni confacenti allarticolo 357, si parla
in questo caso di PERSONA INCARICATA DI PUBBLICO SERVIZIO, regolamentata dallarticolo 358 del
codice penale, manca dei poteri autoritativi e certificativi.
3. P ERSONE ESERCENTI UN SERVIZIO DI PUBBLICA NECESSIT, si tratta di:
a) Privati che hanno ottenuto labilitazione alla professione medica.
b) Privati che adempiono ad un servizio dichiarato di pubblica necessit.
Un medico che lavora in pronto soccorso o un primario sar certamente un pubblico ufficiale nelle
funzioni che gli spettano, un medico che non sta eseguendo tali ruoli una persona incaricata di
pubblico servizio, ma al di sopra di lui c sempre una persona che presenta obblighi specifici. chiaro
che lavorando in privato, in uno studio privato, il medico svolge un ruolo di esercente di servizio di
pubblica necessit.
Definiamo quindi:
RAPPORTO, atto con il quale il pubblico ufficiale o lincaricato di un pubblico servizio denuncia allau-
torit giudiziaria un reato (delitto o contravvenzione) perseguibile dufficio, di cui abbia avuto
notizia nellesercizio o a causa delle sue funzioni o del servizio.
REFERTO, atto col quale lesercente una professione sanitaria riferisce allautorit giudiziaria di avere
prestato la propria assistenza od opera in casi che possono presentare i caratteri di un delitto
perseguibile dufficio.
41
4. LA RESPONSABILIT PROFESSIONALE
La differenza tra denuncia e referto in termini tecnici si pu ritrovare nella tabella 4.1.
REFERTO RAPPORTO
SOGGETTO ATTIVO esercente una professione sanitaria pubblico ufficiale e incaricato di pubblico se
CIRCOSTANZA prestazione di assistenza o opera notizia ricevuta nellesercizio o a causa delle su
CARATTERISTICHE elementi essenziali del fatto persona, generalit, tempo, circostanze, ipotesi
FATTO delitto procedibile dufficio reato procedibile dufficio
ESIMENTE se si espone lassistito a procedimento penale nessuna
TERMINI entro 48 ore o se vi sia pericolo nel ritardo senza ritardo.
Esistono poi degli impegni di ordine burocratico che restano in ambito amministrativo, sono:
1. Certificato di assistenza al parto.
2. Certificato di constatazione di morte
3. Certificato necroscopico.
4. Denuncia di causa di morte.
5. Denuncia di nato deforme.
6. Denuncia di malattia infettiva o diffusiva.
7. Denuncia di malattia professionale.
8. Denuncia di vaccinazioni obbligatorie.
42
4. LA RESPONSABILIT PROFESSIONALE
4.3.4. DENUNCIA
La denuncia latto col quale il sanitario informa una pubblica autorit relativamente a fatti o notizie
appresi nellesercizio della professione, di cui obbligato per legge a riferire; le sue caratteristiche sono:
lobbligatoriet, liniziativa del denunciante, la professionalit, loggetto, la finalit, al destinazione, e
la sanzione. :
1. Obbligatoria, bisogna farla per forza.
2. Iniziativa, il medico deve fare la denuncia ed inviarla per iniziativa propria, conoscendo le modal-
it con cui questo viene fatto. Il primario generalmente redige la denuncia e il direttore sanitario
invia allautorit.
3. Professionalit, dipende cio dalle competenze tecniche.
La denuncia quindi:
Oggetto, riguarda interessi pubblici, a volte in contrasto con gli interessi dellassistito.
Destinatario, autorit: sindaco, autorit giudiziaria, INAIL, forze dellordine.
Sanzione: comporta una contravvenzione, quindi unammenda o un arresto.
Le denunce possono essere:
1. Amministrative, nascita, morte, malformazioni neonatali e simili.
2. Sanitarie, malattie veneree e simili.
3. Penali cio rapporto e referto.
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5. CONSENSO INFORMATO
Il consenso informato un concetto molto importante, gi nella costituzione del 1948 si dice che nes-
suno pu essere obbligato, se non per disposizione di legge, a subire un trattamento sanitario. Lo stesso
principio viene ripreso nel 1978, con listituzione del servizio sanitario nazionale infatti si dice che:
1. Gli accertamenti e i trattamenti sanitari sono di norma volontari.
2. Viene inserita leccezione del TSO, trattamento sanitario obbligatorio.
Il codice deontologico nel 2006 codifica e formalizza la necessit di acquisire un consenso, il consenso
informato quindi non una legge penale o una legge civile, ma di codice deontologico (seppur
rafforzata dalla legge), e in caso di documentato rifiuto della persona capace, i medico deve desistere
dagli atti diagnostici non essendo consentito un trattamento contro la volont della persona.
Altro punto importante esposto nel codice deontologico del 2006 certamente legato allattivit di
formazione della popolazione rispetto a determinati tipi di malattia.
Lapplicazione del concetto di consenso informato pu poi essere pi o meno semplice a seconda
dei casi:
In alcuni casi esiste il DOVERE DI INFORMARE IL PAZIENTE, essenziale per legge spiegare al paziente
affetto da una malattia venerea cosa fare per evitare un contagio, gi dal 1956 esplicito
lobbligo del medico in questo senso.
In alcuni casi il problema maggiormente intricato, per esempio nel momento in cui sia nec-
essario fare informazione rispetto alla donna che va dal suo medico di fiducia per chiedere di
accedere ai servizi in cui si pratica interruzione di gravidanza al primo trimestre: la legge esplicita
molto bene le regole entro cui questo tipo di consenso informato deve essere giostrato, ma in
termini pratici lattuazione di questo tipo di normativa diviene molto difficile.
Dal punto di vista pratico quindi il problema si evoluto in modo molto forte, ricordiamo che:
Fino a 50 anni fa il rapporto medico paziente era di tipo prettamente paternalistico: presa una
decisione da parte del medico, il paziente compliante la esegue.
Oggi il problema viene rivisto valutando gli interessi del malato, cosa rispetta di pi il malato nei
suoi valori e nellautonomia delle sue scelte: si tratta di una partnership, due persone alla pari che
si danno da fare per ottenere uno stesso risultato.
Molto probabilmente in futuro il rapporto cambier in misura ancora diversa: si parla di etica
dellorganizzazione dove la priorit diviene definire quale trattamento ottimizzi luso delle risorse e
produca un paziente (cliente) soddisfatto. Ci sono forti forti elementi di leadership morale, scien-
tifica e organizzativa, ma il paziente in questo contesto superiore al medico che comunque
al suo servizio.
Un intervento chirurgico eseguito senza consenso rientra nel concetto di lesione personale anche se il
paziente guarisce e sta bene, in questo caso il presupposto su cui si svolto lintervento chirurgico
illegittimo: in questo contesto il consenso informato SPECIFICO E VINCOLANTE1 .
A fini legali e di tutela delloperato del medico spesso entrano in gioco in questo contesto figure
come il tutore, il curatore o amministratore di sostegno, discussi nel contesto del diritto civile.
1
La Corte dAssise di Firenze il 18/10/1990 sancisce in modo molto preciso che: Risponde di omicidio preterintenzionale il
primario chirurgo ospedaliero il quale, nel sottoporre unanziana paziente ad intervento operatorio, anzich realizzare la
programmata asportazione transanale di un adenoma villoso, abbia senza previo consenso e in assenza di necessit ed
urgenza terapeutica proceduto allasportazione totale addomino-perineale del retto, provocando a due mesi di distanza
il decesso della donna quale conseguenza dellintervento estremamente traumatico e cruento. (Caso Massimo).
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6. CARTELLA CLINICA
La cartella clinica un atto ufficiale che equivale ad una certificazione, in quanto tale, la sua falsifi-
cazione un delitto. Sono essenziali quindi, oltre ai dati inerenti diagnosi, terapia e obiettivit, anche
aspetti formali quali data, ora e la responsabilit individuale di accertamenti e interventi. La cartella
clinica quindi deve presentare i seguenti caratteri:
Veridicit.
Completezza.
Precisione.
Chiarezza.
in termini tecnici si tratta di una registrazione LA CUI FUNZIONE CERTIFICATIVA CONTINUA: non si perfeziona
con la firma finale ma con ogni singola annotazione; inoltre un ATTO PUBBLICO A FEDE PRIVILEGIATA, si d
cio per assunto che sia vero ci che vi scritto fino a che non si prova il contrario. La cartella clinica
inoltre NON DEVE CONTENERE :
Lacune.
Abbreviazioni.
Acronimi (salvo quelli ben noti).
Abrasioni.
Cancellazioni.
Correzioni e aggiunte (che non siano individuabili e che non lascino immodificate e leggibili le
precedenti annotazioni).
Dati che DEVONO essere contenuti sono:
Generalit del paziente.
diagnosi dentrata.
Anamnesi (con indicata la fonte quando questa non corrisponde al paziente).
Risultati dellesame obiettivo.
Esami laboratoristici o specialistici, preferibilmente refertati.
Diagnosi.
Terapia.
Luogo, data e ora di accertamenti diagnostici e interventi medici, segnalando anche i casi in cui
il paziente non da il proprio consenso agli stessi e ne inficia la realizzazione.
Firma leggibile o registrata.
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6. CARTELLA CLINICA
Gli enti previdenziali (INPS e INAIL) che la richiedano per attivit di interesse pubblico.
Lautorit giudiziaria.
Possono essere consultate e usate (a scopi scientifici o statistici) dal personale medico dellospedale,
nel rispetto della riservatezza e dellanonimato del paziente.
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7. ASSISTENZA E PREVIDENZA SOCIALE
In Italia il sistema di previdenza e assistenza sociale affidato ai seguenti enti:
1. INPS, istituto nazionale di previdenza sociale.
2. INAIL, istituto nazionale per lassicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Sono confluiti nellINPS per
effetto del decreto legge n. 201 del 6 dicembre 2011 ("decreto salva Italia"), poi convertito con
modifiche nella legge n. 214 del 27 dicembre 2011, dal 1 gennaio 2012:
a) INPDAP, istituto nazionale di previdenza per dipendenti dellamministrazione pubblica.
b) ENPALS, ente nazionale di previdenza e di assistenza per i lavoratori dello spettacolo e dello
sport professionistico.
Notifica generalmente pervenuta grazie a Sergey il terribile.
3. IPSEMA, istituto di previdenza per il settore marittimo.
4. INPDAI, istituto nazionale di previdenza per i dirigenti di aziende industriali.
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7. ASSISTENZA E PREVIDENZA SOCIALE
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7. ASSISTENZA E PREVIDENZA SOCIALE
ago potenzialmente infetto: il paziente colpito viene monitorato nel corso del tempo in finestre
temporali apposite, ma pu nel frattempo continuare a lavorare.
4. Danno biologico, che viene compensato e ripagato.
Con il termine infortunio in itinere si indica linfortunio cui il lavoratore va incontro nel momento in cui
esegua degli spostamenti correlati allattivit lavorativa, dallo spostamento da casa al posto di lavoro
al viaggio di lavoro stesso. Questi incidenti sono aumentati in modo significativo per incidenza negli
ultimi anni.
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Parte III.
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8. TOSSICOLOGIA FORENSE
La tossicologia forense la disciplina che studia il veleno e lavvelenamento, in un senso ampio. Il fine
della tossicologia forense quello di stabilire lesistenza o meno di un nesso di causa tra la presenza di
una sostanza e gli effetti indotti sullorganismo. Il compito quello di:
1. Produrre un dato analitico tossicologico attendibile, quindi anche riproducibile.
2. Interpretare il significato biologico del dato.
Questa disciplina si applica chiaramente in contesto di:
1. Diagnosi di avvelenamento in caso di intossicazione acuta letale suicidaria accidentale o dolosa.
2. Accertamenti chimici su materiale biologico o non biologico, sangue, capelli, urina, tessuti come
anche sostanze sequestrate dallautorit giudiziaria. Determinare quanto principio ci sia in un
campione per formulare ipotesi di possesso di stupefacente a fini di spaccio una richiesta
frequente.
3. Accertamenti utili a definire una situazione di dipendenza o comunque di consumo-abuso di
sostanze stupefacenti e alcohol. Questo lo possiamo accertare ad esempio sia in ambito lavora-
tivo, sia nel momento in cui per esempio sia in discussione laffidamento di un figlio.
4. Accertamenti utili a a definire una condizione di compromissione della performance alla guida e
in ambito di sicurezza o nel campo di lavoro.
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8. TOSSICOLOGIA FORENSE
Sostanze con azione centrale che sono al tempo stesso stupefacenti, ma possono essere
usate in ambito medico.
A finalit terapeutica, nel momento in cui vengono prescritte non rappresentano nessun addeb-
ito per la persona, ma se la persona non ha una prescrizione, rappresentano a tutti gli effetti uno
stupefacente illegalmente detenuto.
52
8. TOSSICOLOGIA FORENSE
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8. TOSSICOLOGIA FORENSE
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9. MEDICINA FORENSE
La medicina forense quella disciplina che si occupa di discutere in un aula di tribunale relativamente
ad una questione di natura medico scientifica. Gli ambiti di applicazione sono numerosissimi:
Patologia forense, un esempio classico definire se un dato mesotelioma associato o meno ad
una esposizione ad amianto.
Tanatologia forense, davanti ad un cadavere definire se si tratta di suicidio, disgrazia, omicidio e,
in ogni caso, stabilire circa quando la morte sia avvenuta.
Traumatologia forense.
Tossicologia forense.
Genetica forense.
Psichiatria forense.
Microbiologia forense
Antropologia forense.
Entomologia forense, aiuta a definire il tempo della morte.
Botanica forense, si parla soprattutto di pollinologia forense.
Responsabilit professionale per le singole specialit: si tratta di un tema molto difficile da dis-
cutere, quando necessario stabilire un ambito di responsabilit in un contesto specifico come
un intervento chirurgico di alta chirurgia o definire le responsabilit di uno specialista lunica per-
sona ad avere le competenze per dare un giudizio sereno uno specialista della medesima
materia.
Nel contesto giudiziario al medico legale possono essere richiesti diversi atti:
CTU consulenza tecnica di ufficio, che il pubblico ministero chiede in forma di accertamento
tecnico.
CTP consulenza tecnica di parte, richiesta per la difesa.
Perizia che disposta dal giudice. Se le due consulenze (CTU e CTP) divergono nelle loro conclu-
sioni, il giudice pu disporre lattuazione di una perizia.
Le finalit di qualsiasi consulenza tecnica sono relative al tentativo di stabilire un nesso causale (ex art.
40-41 del cp), questo avviene generalmente nel contesto di:
1. Responsabilit professionale: a partire da un evento biologico verificatosi il medico legale deve
cercare di risalire alla sua causa e determinare se sia imputabile ad un medico.
2. In altri fatti delittuosi, che possono andare dalla violenza sessuale al furto alla rapina a qualsiasi
cosa, importante definire due cose:
a) Il legame del sospettato alla scena del delitto, alla vittima e/o lesioni presenti sulla vittima o
allarma del delitto. Lanalisi della scena del crimine essenziale.
b) Il legame della vittima con il sospettato.
Ad oggi si parla di prova scientifica che mi permetta di stabilire un legame tra un imputato e una
vittima o un luogo del delitto. La criteriologia medico scientifica essenziale in questo contesto, in-
dipendentemente dalla strumentazione che abbiamo a disposizione. Si tratta di una serie di elementi
che consentono di stabilire se un antecedente di ordine cronologico pu o non pu essere stato causa
di evento finale. Distinguiamo quindi criteri:
A VALENZA ASSOLUTA, nei quali rientra il solo criterio di esclusione.
A VALENZA RELATIVA, nei quali rientrano i criteri:
Di intensit lesiva.
Cronologico, che valuta una lesione e cerca di darle una collocazione temporale.
Idoneit lesiva, un mezzo capace o meno di provocare certe lesioni.
Consequenzialit fenomenologica.
Statistico.
Epidemiologico.
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9. MEDICINA FORENSE
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9. MEDICINA FORENSE
TANATODIAGNOSI
La morte si pu definire come la cessazione dei fenomeni vitali. Tale cessazione non per contem-
poranea in tutti gli organi dellorganismo umano e la morte come evento un momento prettamente
convenzionale. In linea generale possiamo definire la morte come:
Relativa, con possibilit di reviviscenza.
Intermedia, con attivit residue ma senza possibilit di reviviscenza.
Assoluta.
La tanatodianosi si avvale di tre metodi:
Accertamento della morte tramite tecniche elettroencefaografiche per esempio.
Ispezione del cadavere.
Dissezione o riscontro autoptico.
Laccertamento della morte richiede unispezione accurata che ricerchi:
1. Segni abiotici (o negativi) immediati (o conservativi), ovvero larresto delle funzioni vitali e in
particolare di quelle nervosa, circolatoria e respiratoria (tripode di Bichat).
2. Segni abiotici consecutivi: perdita delleccitabilit muscolare, disidratazione, ipostasi, raffredda-
mento, acidificazione, rigor mortis.
3. Segni abiotici positivi (o trasformativi), a loro volta distinti in:
a) Distruttivi: autolisi, autodigestione, putrefazione.
b) Speciali: macerazione, saponificazione, mummificazione, corificazione.
Molto importante inoltre distinguere tra morti di tipo:
Naturale, ovvero cagionata da cause interne cio da malattie che rientrano nellambito della
morbosit spontanea. Definire una morte di questo tipo non esclude chiaramente responsabilit
di tipo medico legale.
Sospetto.
Violento, ovvero cagionata da cause esterne allorganismo.
TANATOCRONOLOGIA
Branca della medicina legale che si occupa di definire lora del decesso e si avvale di diversi parametri
collegati ai fenomeni abiotici di diverso tipo a cui il cadavere soggetto. Una valutazione complessiva
di tali indici si pu ritrovare nella tabella 9.1.
F ENOMENO ABIOTICO T EMPO DALLA MORTE
Raffreddamento del cadavere, durata 18-24 h
Ipostasi 1 stadio: compare entro 30 min-1 h
Ipostasi 2 stadio: compare entro 4-6 h
Rigor mortis: inizia entro:
-inizia entro 2-4 h
-scompare entro 70-80 h
Stadio cromatico della putrefazione:
-inizia in inverno entro 2-8 g
-inizia in estate entro 20-24 h
Stadio enfisematoso: 3-6
-inizia in inverno entro 3-6 wk
-inizia in estate entro 3-6 g
Stadio colliquativo, si manifesta entro 2-4 mesi
Stadio di scheletrizzazione, completo dopo 18 mesi-3 anni
Mummificazione:
-superficiale 6 settimane
-completa 6-12 mesi
Corificazione, completa dopo 1-2 anni
Saponificazione, completa dopo 3-6 mesi
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9. MEDICINA FORENSE
Dei parametri elencati, salvo evenienze particolari, il pi importante nelle prime 18 ore la temper-
atura cadaverica.
Non sufficiente effettuare ununica misurazione, ne vanno eseguite multiple mantenendo il ca-
davere in condizioni ambientali costanti; i dati ottenuti devono essere trattati matematicamente.
Approssimativamente la temperatura corporea dopo la morte ha il seguente andamento:
Nei primi 45 minuti vi un ristagno termico.
Segue un periodo di raffreddamento lento.
La velocit di caduta della temperatura compie una curva, aumentando prima e poi ca-
lando gradualmente fino allequilibrio termico.
Mediamente la temperatura scende di 0,5-1C per ora; dunque il numero approssimativo delle
ore trascorse dalla morte :
T rettale normale T rettale del cadavere
1, 5(F)
IL RIGOR MORTIS una contrattura muscolare rigida determinata dalla deplezione delle riserve di ATP
che non sono pi sufficienti a staccare i ponti actomiosinici. Segue il seguente ordine di comparsa:
Palpebre.
Muscoli mimici.
Testa.
Collo.
Tronco.
Arti superiori.
Arti inferiori.
Scompare nellordine opposto. Cronologicamente:
Inizia a 1-3 ore dalla morte.
completa in circa 7 ore.
Presenta un apice dopo 48 ore.
Scompare in genere entro 72 ore a causa della lisi delle cellule coinvolte.
La sua cronologia risulta leggermente variabile:
Inizia precocemente in un clima asciutto, caldo e ventilato; e viceversa.
precoce anche nel soggetto che al momento della morte risulta iperpiressico, intossicato da
cocaina, metamfetamine o PCP o stava compiendo unattivit fisica rilevante.
Nella morte per ferita darma da fuoco al capo pu essere immediata.
Lindividuo cachetico avr un rigor mortis che insorge e finisce pi rapidamente, mentre il con-
trario avverr in un soggetto con unimportante massa muscolare.
LE IPOSTASI sono depositi di sangue nelle zone declivi del cadavere. Generalmente, nel cadav-
ere supino, appaiono entro 30 minuti nel lobo auricolare. Inizialmente il sangue contenuto nei vasi
(ipostasi mobili), in una seconda fase travasa nei tessuti (ipostasi fisse). Sottoponendo a digitopressione
lipostasi se ne pu determinare
La migrabilit completa (prime 6-8 h).
La semimigrabilit (8-12 h).
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9. MEDICINA FORENSE
LE ALTERAZIONI A CARICO DEL GLOBO UCULARE nel post mortem possono essere significative:
Opacazione e raggrinzimento di congiuntive e cornea.
Dissecazione di cornea e sclera a costituire i triangoli di Sommers, nel momento in cui il cadavere
presenti gli occhi semi aperti.
Midriasi post-mortem e in seguito miosi consensuale.
Lunico dato tanatocronologico vagamente rilevante comunque lipotonia del bulbo oculare, che
in genere si sviluppa a 3 giorni dal decesso.
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9. MEDICINA FORENSE
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