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Introduzione

La quotidianit vede tutti noi perennemente impegnati per guadagnare soldi: lavoriamo spesso tante

ore al giorno e, nel momento in cui siamo riusciti a risparmiare, finiamo per compiere scelte

sbagliate.

Affari Miei nato nellottobre del 2014 sostanzialmente per questo motivo: lo scopo era, ed ancora

oggi a distanza di un anno, creare uno spazio dove potessero essere raccolte delle opinioni che

favorissero chi ha deciso di fare un investimento, di qualunque natura.

Nel corso dei mesi il portale ha fatto progressi, allargandosi a temi pi strettamente legati al lavoro

ed alla crescita personale. Un fatto, questo, che non nasce a caso ma che si fonda su una precisa

considerazione: investire vuol dire tutto e non vuol dire niente.

Anche impiegare del tempo per imparare a fare una cosa , paradossalmente, un investimento.

Investimento che, per sua natura, pu rivelarsi sbagliato.

Abbiamo dedicato diversi articoli allaspetto della formazione universitaria e professionale: in tanti,

purtroppo, abbracciano corsi di laurea che vengono bollati come inutili.

Non perch inutile studiare ma perch, subdolamente, il sistema ha visto la forbice tra universit e

mondo del lavoro allargarsi sempre di pi, consentendo alle persone di ottenere un titolo di studio

senza saper far nulla nella pratica.

Considerando che una laurea determina limpiego, nella migliore delle ipotesi, di tre anni, ci

rendiamo conto che si tratta di un investimento temporale considerevole e che il tempo si traduce in

denaro: mancate occasioni di guadagno presenti e futuri, nuove perdite di tempo successive per

imparare a fare qualcosa che permetta di sbarcare il lunario.

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Ci senza considerare i costi che pu comportare studiare fuori sede: trasporti, eventuali affitti, spese

quotidiane per la sopravvivenza di uno studente che non pu lavorare perch impegnato a prepararsi

per esami che, in fondo, non lasciano nulla.

Ecco, questo un esempio lampante di come un investimento anche temporale possa essere

sbagliato.

Ma cosa centra tutto ci con i soldi? Affari Miei nella quotidianit tende ad analizzare le principali

prospettive che il mercato propone ai risparmiatori: conti correnti, conti deposito, prodotti

assicurativi o postali sono quotidianamente oggetto dellinteresse di tanti che, molto spesso, si

trovano a dover concorrere con dei colossi organizzati che vendono loro cose di cui sostanzialmente

non hanno bisogno.

Perch? Perch manca la formazione di base dellacquirente.

Una compravendita si basa su un reciproco scambio tra due soggetti in condizione di parit. La parit

, tuttavia, in tanti casi apparente perch il contraente che si avvantaggia non solo economicamente

pi forte ma anche pi informato.

Pensate alle telefonate che riceviamo ogni giorno, con call center che chiamano da tutto ogni angolo

del mondo proponendo di tutto e di pi.

E statisticamente provato che una percentuale di coloro che rispondono stipulino un contratto o che,

se proprio non sanno cosa fare, riattacchino brutalmente perch non riescono ad obiettare a ci che la

controparte dice.

E non potrebbero, del resto, perch non hanno le medesime informazioni di cui dispone colui che

telefona.

Affari Miei nasce un po anche per questo: per dare consigli di base per scegliere.

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La maggior parte degli errori della vita quotidiana, e quindi anche della gestione dei propri risparmi,

si fanno perch non si conoscono tutti i dettagli di ci che ci si accinge a fare: acquisire nozioni,

dunque, aiuta a ponderare meglio le scelte ed a ridurre il margine di errore.

Vero , per, che poi ci sono altri fattori, non standardizzati, che dipendono dalle intuizioni del

singolo e dalle condizioni esterne che non si possono prevedere.

Lunica cosa che possiamo fare, dunque, per limitare gli errori quella di elevare al massimo la

nostra conoscenza, cos da intervenire sullunica variabile su cui possiamo essere protagonisti: il

sapere.

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Che cos questo E-book ed a chi rivolto?

Dalla prima introduzione abbiamo gi lasciato intendere qualcosa su questa breve guida.

Si tratta di un manuale con i rudimenti iniziali per gestire i propri risparmi, assolutamente non

sostitutivo di una consulenza di uno specialista, che permette quanto meno di sedersi a qualsiasi

tavolo (sia esso lufficio di una banca, un ufficio postale o la vostra scrivania) con un briciolo di

cognizione in pi.

Chi legge Affari Miei a proposito, possiamo chiederti un like su Facebook? CLICCA QUI! - sa

che trattiamo quotidianamente quelli che consideriamo investimenti sicuri, cio tutti quei prodotti

per i quali il rischio relativamente basso.

Qualcuno potrebbe obiettare che tralasciamo gli aspetti pi complessi ed proprio cos.

Lo facciamo perch pensiamo che laumento della complessit necessita di maggiori informazioni a

disposizione di chi investe e che, pertanto, lidea del singolo che bada a s stesso (di qui, appunto, il

nome Affari Miei) diventa di pi difficile attuazione.

Non saper fare una cosa ci impone per forza la delega a qualcuno: nessuno o quasi sa tagliarsi i

capelli e si va dal barbiere o dal parrucchiere, delegando il compito dietro il pagamento di un costo.

Gestire i propri risparmi per le operazioni pi elementari, invece, unattivit fattibile in autonomia

se si posseggono poche e chiare informazioni di base che, sia nel corso della quotidianit che nel

libro, cercheremo di sviscerare.

Affari Miei, quindi, non parla ad un pubblico finanziariamente colto: queste persone sanno

provvedere autonomamente per ci che suggeriamo o hanno delegato ad altri imprese che non ci

sentiamo di avallare.

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Affari Miei parla alla gente comune, a chi ha poco tempo per specializzarsi ma vuole comunque

acquisire un briciolo di cultura di base per gestire il proprio portafoglio senza rischiare pi di tanto e

senza pagare profumatamente altri a cui affidare interamente i frutti del proprio sudore.

Oltre a fornire spunti ulteriori rispetto a quanto trovate sul blog, in questo e-book troverete

sostanzialmente una visione schematica di quello che il nostro pensiero che condensa in poche

pagine ci che abbiamo scritto migliaia di articoli pubblicati dopo ore di studio e ricerca.

Consideriamo questo lavoro un cantiere aperto: siamo ben lieti, infatti, di instaurare con voi un

dialogo e di lavorare per correggere imprecisioni, errori od omissioni che, con ogni probabilit,

sicuramente il vostro occhio vigile sapr individuare.

La guida nasce per essere evergreen ma evergreen non vuol dire immutabile nel tempo: le

valutazioni di base, quindi, potranno essere modificate, integrate ed ampliate.

Del resto il miracolo di internet e della rete sta nella diffusione orizzontale della conoscenza, un

concetto, questo, che rovescia il monopolio a cui la televisione e la grande stampa ci hanno abituati.

Nel darvi, dunque, il benvenuto e nellaugurarvi buona lettura, cogliamo loccasione per una

presentazione pi dettagliata, oltre che del blog, anche dellautore.

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Davide Marciano

Sono nato a Cava de Tirreni, in provincia di Salerno, nel sempre pi lontano 8 agosto 1990.

Dopo essere divenuto consumatore di informazioni, ho deciso di passare dallaltra parte ed

iniziare a divulgare quanto appreso, sulla base del concetto dellorizzontalit del web espresso

pocanzi.

Sono su internet dal 2006 circa e, anche qui, ho iniziato da frequentatore di un mondo che si

sempre pi esteso fino a diventare, nel mio piccolo, editore digitale.

Mi sono affacciato al web da aspirante giornalista lavorando sia a livello locale che nazionale. Oltre

ad Affari Miei gestisco altri portali che trattano tematiche diverse da quelle legate alla finanza ed alla

crescita personale.

Ho lavorato per un breve periodo come intermediario assicurativo: in quella fase ho acquisito le

conoscenze di base del settore, in particolare sul ramo dedicato ai prodotti vita.

E stata unesperienza molto positiva che mi ha permesso di capire due cose importanti:

1) Che non ero bravo a vendere perch non tolleravo il discorso sullo squilibrio di conoscenze di

cui si scritto in apertura;

2) Che a tante persone manca la formazione di base per valutare autonomamente la bont di una

soluzione che gli viene prospettata dal venditore di turno.

In tutto ci, ho portato a termine il percorso di studi intrapreso allUniversit. Nel febbraio 2015 ho

conseguito la Laurea in Giurisprudenza con 105/110 presso lUniversit degli Studi di Salerno,

discutendo una tesi in Diritto Pubblico Comparato.

Oltre ad aver acquisito informazioni importanti per la vita quotidiana, epurandole dagli inutili orpelli

imposti dai programmi accademici, ho maturato la convinzione che la carriera legale non avrebbe

fatto per me, sia perch infinitamente attratto dal web, sia perch sfiduciato dalla situazione italiana
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che impedisce ai giovani professionisti di emergere. Internet fantastico perch consente a tutti di

entrare in competizione: una competizione sana, senza lintermediazione di conoscenti o di

personaggi pronti a raccomandare chi pi ha la fortuna o la bravura di conoscere.

Un vortice che mi ha portato fin qui, a divenire blogger professionista e scrittore di quello che il

mio primo e-book dedicato al tema.

Dal settembre 2015 ho lasciato la Costa dAmalfi per trasferirmi a Torino e provare la vita da citt.

In tutto questo ho sempre coltivato la passione per i viaggi, partecipando a scambi culturali a livello

europeo ed organizzando uscite in piena autonomia, con lo stile di Affari Miei, bypassando ogni

forma di mediazione di agenzie e portali specializzati nella vendita dei pacchetti pi disparati.

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1. Perch investire i risparmi in maniera sicura?

Dopo esserci presentati, iniziamo ad entrare nel cuore del ragionamento che vorremmo sviluppare su

queste pagine.

Abbiamo detto fin dal principio che escludiamo dal nostro universo tutte le prospettive pi

rischiose, quelle cio legate al mercato azionario o alle nuove tendenze come il trading online, il

forex e le opzioni binarie su cui ci bombardano ogni giorno i mistificatori della rete. Sebbene queste

strade possano garantire maggiori guadagni, infatti, a nostro avviso sono proprio le pi complesse

per noi piccoli ed inesperti risparmiatori.

Necessitano, cio, di una mole di informazioni di base che non possediamo o che possiamo acquisire

solo dopo anni di studio. Non credete a coloro che provano a vendervi corsi miracolosi dopo i quali

sarete i principali operatori finanziari del mondo, sono balle.

Pensate davvero di imparare a sostituire un rubinetto meglio di un idraulico che lo fa tutti i giorni,

magari dopo un paio di settimane di pratica? Certo che no!

E lo stesso anche a livello finanziario: il mondo pieno di persone che investono e disinvestono ora

per ora, si aggiornano sulle ultime notizie, hanno esperienza e capacit di farsi valere.

Se volete dedicarvi interamente a questa vita, magari lasciando il lavoro, fatelo pure. Se, invece,

volete gestire il vostro piccolo gruzzolo, bene che lo facciate da soli seguendo le vie meno

pericolose.

Ma che concetto abbiamo di gestione del risparmio? Per noi gestire i risparmi vuol dire,

sostanzialmente, consolidare quanto si guadagnato lavorando e conducendo una vita senza troppi

eccessi, non avventurarsi in praterie sconosciute.

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Molto spesso conduciamo una vita al limite, siamo distrutti dal lavoro ed abbiamo paura per il

futuro: perch sperperare quel po che riusciamo a mettere da parte? Il rischio si assume nel

momento in cui si conosce in maniera approfondita il campo in cui ci si imbatte.

Sul blog, ad esempio, abbiamo scritto in un articolo della compravendita di domini web: un mercato

che, potenzialmente, pu permettere di avere ottimi guadagni e che pu rappresentare anche una

forma di investimento dei risparmi.

Nel corso di quellarticolo (che trovate cliccando qui) abbiamo per specificato che si tratta di una

prospettiva appetibile solo per chi conosce il settore. Ecco, questo un ragionamento valido anche

per gli altri mercati che escludiamo dalla presente trattazione.

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1.1 Come procurarsi i risparmi?

Prima di vagliare le varie soluzioni per linvestimento, pu tornare utile fare un cenno a come

procurarsi il denaro da investire.

Nel blog trattiamo ampiamente il tema nelle sezioni dedicate alle idee imprenditoriali, al guadagno

online ed al lavoro in generale.

Lo spazio, per, pi importante a nostro avviso quello che abbiamo chiamato risparmio casa.

Guadagnare soldi, infatti, solo il primo step della finanza personale.

Inizia tutto una volta che lo stipendio viene accreditato: dobbiamo fare in modo, infatti, di condurre

una vita sobria, non troppo orientata allo spreco, cos da avere delle risorse da gestire in maniera

intelligente e che ci permettano di avere un cuscinetto in caso di inconvenienti di vario tipo. E

inutile sperare nello Stato, le manovre degli ultimi anni ci hanno insegnato che dai governi raramente

arrivano aiuti per chi in difficolt.

Chi scrive ritiene che la decrescita felice (qui viene affrontato il tema) sia lunica strada per tutelarsi

dalle insidie del futuro: un ragionamento a cui non devono per forza di cose aderire tutti ma che

pu essere estrapolato anche solo in parte.

Di seguito, per concludere, vengono elencate alcune risorse presenti sul blog in cui vengono dati

consigli per risparmiare:

Come risparmiare sulla spesa quotidiana

Come risparmiare facilmente 1200 euro in un anno

Come risparmiare su tutto: tre consigli pratici

Come risparmiare soldi ogni giorno bevendo lacqua del rubinetto

Idee per fare soldi risparmiando

Dove vivere in Italia con pochi soldi

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La lettura sistematica di questi post arricchisce le premesse. Ora possiamo finalmente tuffarci nel

cuore del nostro e-book, recensendo le prospettive presenti sul mercato per investire i soldi che

abbiamo risparmiato.

1.2 Tutti i modi per investire i risparmi senza perdere i soldi

Chiarito che il nostro scopo quello di consolidare il risparmio, cercando di difenderlo

dallinflazione e di incrementarlo solo gradualmente nel tempo, passiamo alla rassegna delle varie

ipotesi prospettabili in questa fase economica.

Dallinizio del 2015 dobbiamo ricordare che limmissione di denaro della BCE nella nostra

economia tramite il Qe ha avuto leffetto di far scendere i tassi su questo tipo di investimenti.

La logica, al di l dei discorsi degli economisti da salotto, molto semplice: se le banche ricevono

soldi quasi aggratis, difficilmente pagano molto qualcuno (cio i risparmiatori) per prestarglieli.

Tenete conto di questo mentre vagliate tutte le soluzioni. Abbiamo assistito, pertanto, ad un generale

calo dei rendimenti di un po tutti i prodotti, in maniera generalizzata, per queste ragioni.

Pochi giorni prima che iniziassimo questo lavoro (settembre 2015) Mario Draghi, presidente della

BCE, ha annunciato che limmissione di denaro continuer ancora e, pertanto, nel breve periodo non

c da attendersi un generale rialzo dei tassi dinteresse.

Di contro, limmissione di denaro ha avuto leffetto di far abbassare anche i tassi dei mutui (cosa

che, tra laltro, era uno degli obiettivi principali) e, pertanto, possibile trovare delle proposte pi

convenienti se desiderate comprare casa.

Lopinione di chi scrive, esposta nellarticolo su comprare casa senza mutuo, che non bisogna

indebitarsi per acquistare un immobile che non rientra nelle proprie possibilit. Questo argomento,

per, sar approfondito meglio nel capitolo dedicato allinvestimento nel mattone.

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2. Conviene oggi investire in BTP?

Al giorno doggi i famosi BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) sono ancora una forma di investimento

che attira molti risparmiatori.

un tipo di investimento che sembra essere sicuro, le virgolette sono dobbligo perch le cose

certe al giorno doggi, con una crisi epocale quasi alle spalle (cos dicono in tv, noi continuiamo ad

essere diffidenti) sono ben poche.

La domanda che dobbiamo porci se conviene comprare titoli di Stato alla luce della comparazione

che dobbiamo fare nellambito di tutti gli strumenti che stiamo analizzando.

Chiaro che se confrontiamo a prescindere il rendimento netto dei Titoli di Stato italiani con quello

delle azioni dei Paesi emergenti, abbiamo un quadro desolante (sebbene anche da quelle parti pare

che la crescita si stia arrestando).

Ricordiamo sempre questo aspetto: il confronto si fa tra pari, non in maniera astratta. Noi dobbiamo

difenderci dallinflazione e consolidare quanto abbiamo messo da parte, se si vuole guadagnare si

rischia e di rischiare di perdere tutto o quasi non nostro interesse.

Gli appassionati di questa materia sapranno di sicuro che non poco tempo fa, il famoso spread (la

differenza tra BTP decennali italiani e i BUND tedeschi) era aumentata esponenzialmente,

allarmando tutti e creando un vero e proprio terrorismo psicologico alimentato dai media.

Erano gli anni dello scoppio della crisi in cui, quasi allimprovviso (noi oseremmo dire, in maniera

programmata dallalto) ci scoprimmo tutti pi poveri e chiamati a fare sacrifici.

Di l lescalation di manovre lacrime e sangue ed aumenti delle tasse volti a spremere la popolazione.

Oggi, come noto, la situazione sembra essere tornata sotto controllo (o lhanno fatta tornare

volutamente?) ed il nostro Paese, nonostante un debito pubblico abnorme ed inestinguibile, viene

considerato dai creditori internazionali pi affidabile rispetto a prima.

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Ci fa si, di conseguenza, che gli interessi garantiti scendano perch il rischio che linvestitore si

assume comprando Titoli di Stato italiani pi basso e, di conseguenza, pretende una

remunerazione inferiore.

Fatte queste dovute premesse, stando cos le cose, non ci sentiamo di consigliare di investire in BTP

adesso.

Le ragioni sono essenzialmente le seguenti: il rendimento ai minimi, investendoci rischiereste quasi

di andarci a perdere vincolandovi inutilmente: il BTP decennale italiano all1,3%.

Si potrebbe pensare che, visto che siamo in deflazione, investire converrebbe: diversi autorevoli

quotidiani finanziari hanno cercato, nei mesi scorsi, di vendere questa notizia per spingere

allacquisto in massa.

In realt molto probabile una ripresa, seppur asfittica, della nostra economia (questanno secondo le

stime di questi giorni dovremmo chiudere dopo tanto tempo con il segno pi, sebbene meno dell1%)

e una crescita dellinflazione che potrebbero rendere non conveniente linvestimento.

Se i prezzi dovessero tornare a salire, infatti, ci troveremmo a guadagnare poco pi dell1% con

uninflazione che magari si attesta su una media del 2% (stiamo ragionando per ipotesi, non molto

improbabili): ci, di fatto, determinerebbe una perdita, facendo svanire lidea di guadagnare. Il

nostro capitale, infatti, si svaluterebbe di circa un punto percentuale.

Tirando le somme, sembra che investire in BTP non sia conveniente, nemmeno se vi dicono che farlo

fa bene al Paese. Diamo gi troppo al Paese, basta! Abbiamo una pressione fiscale da Svezia e

servizi, in molte regioni della Penisola, da Maghreb: perch dovremmo accollarci la svalutazione del

nostro denaro per il bene dellItalia?

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Qualcuno potrebbe allora pensare, per far soldi, di comprare titoli di Paesi emergenti che danno

garanzie maggiori con rendimenti pi alti ma bisogna tener conto che ci potrebbero essere delle

improvvise crisi economiche e politiche anche al di fuori dei nostri confini.

Si pensi alla vicenda dei bond del Venezuela che tanti dubbi stanno suscitando: vale il solito

discorso, noi non dobbiamo correre rischi, non lo vogliamo assolutamente.

In queste situazioni speculano gestori di patrimoni immensi, diversificati perfettamente per reggere

agli urti.

A noi non frega niente di tutto ci, n ci interessa prestare i soldi allo Stato Italiano per vederceli

svalutati.

Se proprio volete tornare utili alla causa nazionale, potete valutare lacquisto di Btp indicizzati

allinflazione (occhio alle emissioni di BTP Italia) cos da avere la garanzia quanto meno di andare in

pari.

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3. Buoni Fruttiferi Postali

I buoni fruttiferi postali di Poste Italiane, molto in voga una trentina di anni fa, sono ancora attuali e

rappresentano un investimento sicuro, uno dei pochi certi al giorno doggi: per questo motivo li

inseriamo nellambito della nostra guida.

Sono validi per chi vuole tutelare quello che risparmia non rischiando nulla, acquistando un prodotto

garantito dallo Stato Italiano: ok, potrete obiettare che siamo messi male e che anche prima abbiamo

espresso scetticismo sui conti pubblici del nostro Paese ma, fin quando continueranno a tenerci in

vita, possiamo essere relativamente tranquilli.

Dareste i vostri soldi ad una banca commissariata o ad una societ sullorlo del crack? Queste sono le

alternative, ammesso che non decidiate di tenere i soldi sotto la mattonella.

La nostra idea che, comunque, ci si pu difendere da ogni tipo di rischio vincolandosi per periodi

relativamente brevi, cos da avere sempre il controllo della situazione.

I BFP sono pensati per essere redditizi nel lungo periodo ma, in ogni caso, consentono lo svincolo

anticipato senza penali e, nei prodotti a medio-lunga durata, assicurano comunque gli interessi

capitalizzati fino a quel momento se si rispettano determinate scadenze.

Molte persone si interrogano, dunque, chiedendosi se conviene davvero sottoscrivere i Buoni

Fruttiferi Postali dato che calcolando gli interessi il risultato abbastanza basso, in linea con il

ragionamento che stiamo sviluppando dallinizio del paragrafo.

Possiamo cominciare a spezzare una lancia in loro favore dicendo che i Bfp, al pari dei Titoli di

Stato, sono tassati del 12,50% mentre i conti deposito e i conti correnti del 26%. Quindi hanno dei

vantaggi sulla tassazione che, a parit di condizioni, li rendono pi appetibili.

I Bfp, come detto precedentemente, sono garantiti dallo Stato e sono emessi dalla Cassa Depositi e

Prestiti cos come i Bot.

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Ma a differenza di questultimi il prezzo dei Buoni fruttiferi postali non varia: resta quello nominale

con cui vengono acquistati. I titoli di Stato, invece, variano di giorno in giorno, aumentando o

diminuendo e quindi non esiste tutto il mercato secondario (capirete, che guadagni che si

realizzano!).

Lunica pecca appunto, come detto prima, che il rendimento dei Bfp rispetto ai Bot inferiore e il

motivo piuttosto chiaro. Il tutto legato al rischio: proprio perch i buoni fruttiferi delle Poste sono

pi sicuri, in linea di principio, rispetto ai Titoli di Stato gli interessi sono in genere pi bassi.

A favore delle Poste, diciamolo poi chiaramente, c anche il fattore della fiducia: gli sportelli delle

Poste Italiane sono in ogni dove, anche il realt piccole come paesi di provincia in cui sono presenti

pochissimi sportelli postali e i clienti sono spesso anziani.

Tra questi e chi lavora alle Poste si instaura spesso e volentieri un rapporto di fiducia che porta un

vantaggio a chi deve vendere e che, appunto, in questo specifico caso remunera meno.

Le Poste sono una S.p.A., del resto, ed in quanto tale tentano di vendersi questo credito che hanno

nei confronti della pubblica opinione proponendo spesso condizioni non appetibilissime.

3.1 Rendimento dei BFP e imposta di bollo

I buoni fruttiferi postali sono di vario tipo a seconda delle emissioni. Varia anche la loro forma:

possono essere cartacei o solo sottoscrivibili online e possono essere anche cointestati. Il rendimento

varia a seconda dei casi cos come cambiano anche i limiti temporali. Il primo tipo di BFP quello

che ha breve scadenza (18 mesi) ma non molto redditizio. I Buoni fruttiferi postali a lunga

scadenza, che si chiamano ordinari e valgono 20 anni, sono molto pi redditizi ma, appunto, sono da

mantenere per diversi anni prima di ottenere interessi significativi.

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Molto pi in voga sono i buoni postali che portano i propri risparmi ad adeguarsi secondo laumento

del costo della vita: sono, infatti, indicizzarti allinflazione e, al pari di quanto detto per i BTP,

possono essere una delle soluzioni pi interessanti.

Passiamo ora a parlare dellimposta di bollo: sui Buoni fruttiferi postali prevista limposta di bollo

come su tutti i prodotti di investimento (se i propri risparmi ammontano a pi di 5 mila euro).

Limporto dellimposta di bollo il 2 per mille ovvero lo 0,2% della somma. In una guida specifica

ne abbiamo parlato, esprimendo concetti validi per tutti i tipi di investimenti.

3.2 I vantaggi nella sottoscrizione dei buoni fruttiferi postali

La domanda che sorge spontanea a questo punto : conviene o no intraprendere questo tipo di

investimento?

A noi sembra che alle persone poco esperte di finanza e che non vogliono rischiare, i Buoni fruttiferi

postali calzino a pennello per cominciare a investire da soli i propri risparmi. I Bfp hanno diversi

vantaggi che abbiamo scritto precedentemente e che riprendiamo schematicamente:

innanzitutto sono semplici da capire: le condizioni sono lineari, difficilmente ci si confonde;

hanno delle agevolazioni fiscali: la tassazione infatti solo del 12.50% rispetto a quella (che

un vero e proprio furto) del 26% sugli altri investimenti;

lo Stato Italiano li garantisce e quindi di conseguenza difficile perdere soldi;

se si cambia idea e si rivogliono indietro i propri risparmi, questultimi possono essere

svincolati senza perdere nulla. Se si rispettano determinate scadenze legate alla

capitalizzazione, non si perdono neanche gli interessi maturati;

mentre per i Bot pu capitare di dover vendere a un prezzo inferiore, in questo caso non c il

rischio di veder diminuito il valore del singolo buono;

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in ultima analisi, non c bisogno di pagare un consulente finanziario o assicurativo per

gestirli come solitamente vale per i fondi pensione o le polizze vita. E pur essendo poco

redditizi possono anche rendere di pi di una polizza presentata da un consulente finanziario

molto in gamba (a vendere). Su questo punto, per, torneremo in sede di valutazione delle

polizze assicurative.

3.3 Gli svantaggi dei buoni fruttiferi postali

Come ogni cosa ci sono anche degli svantaggi da considerare. Prima di tutto il basso rendimento: chi

predisposto a rischiare per avere maggiori interessi non considerer questa forma di investimento

sicura ma poco remunerativa.

I Buoni fruttiferi postali, in secondo luogo, come gi detto ma, meglio ribadire i concetti chiave, non

offrono la possibilit di far soldi nellimmediato futuro.

Ma a dirla tutta sono davvero pochissimi gli investimenti che danno la possibilit di far soldi in un

futuro prossimo, ammesso che non vi dedichiate allo spaccio di droga o allo sfruttamento della

prostituzione: siete disposti a rischiare la galera?

3.4 Conviene investire in BFP?

In conclusione i BFP sono adatti per quei risparmiatori che vogliano tutelare il proprio denaro dalle

continue oscillazioni del mercato e piuttosto che avere soldi sul conto corrente o nascosti sotto il

materasso, investono in Buoni fruttiferi postali, avendo cos pochi rischi e stando tranquilli. In una

strategia generale di diversificazione (si potrebbe pensare di aggirare limposta di bollo, se si ha un

capitale medio, dividendo su pi prodotti il denaro) possono andare benissimo e, mal che va che vi

siete sbagliati, riavrete indietro i vostri soldi.

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Chiedete a chi ha sottoscritto una polizza vita cosa gli successo negli anni passati quando,

allimprovviso, ha avuto necessit di chiedere parte del capitale!

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4. Libretto Postale

Si tratta di un altro strumento old style decisamente ancora in voga, in grado anchesso di acquisire

una notevole attenzione grazie alla presenza capillare delle Poste.

Ognuno di noi in famiglia ha probabilmente un libretto postale, anche se molto spesso se lo si

dimentica!

Ci sono varie tipologie di libretto postale: il nominativo ordinario, il nominativo Smart, quello al

portatore, quello per minorenni e, infine, il libretto giudiziario.

La domanda per chi vuole depositare i propri risparmi su un libretto postale : quali interessi ci sono?

Innanzitutto precisiamo che bisogna sottrarre al tasso lordo la tassazione sugli interessi maturati che,

ricordiamolo, sono in questo caso al 20%: quando ci fu laumento per conti correnti e conti deposito

si decise di lasciare invariata questa forma di tassazione, come se mettere qualche migliaio di euro su

un conto deposito fosse una manifestazione di ricchezza cos grossa da giustificare un prelievo del

26%!

Il tasso, comunque, si pu dire che pi basso rispetto ai conti correnti ed ai conti deposito, per cui

si tratta indubbiamente di un vantaggio potenziale.

Oltre alla tassazione delle rendite, occorre anche sottrarre leventuale imposta da bollo per i depositi

superiori a 5 mila euro dovuta a prescindere, per il solo fatto che si posseggono quei soldi.

Limposta da bollo fissata una tantum a 34,20 euro.

Quindi bisogna ponderare se questa forma di risparmio convenga o meno.

Dal primo aprile del 2015 sono valide nuove condizioni.

Qui di seguito riportiamo un elenco dei rendimenti lordi a cui occorre sottrarre i costi citati sopra:

Il rendimento Lordo del Libretto Nominativo Ordinario pari a 0,10%

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Il rendimento Lordo del Libretto Nominativo Smart pari a 1,25% (in promozione solo per i

vecchi clienti)

Il rendimento Lordo del Libretto al portatore pari a 0,01%

Il rendimento Lordo del Libretto per i minorenni pari a 1,25%

Il rendimento Lordo del Libretto Giudiziario pari allo 0,10% (Depositi non vincolanti) e al

1,25% (Depositi vincolati).

Per quanto attiene i libretti nominativi sar data una carta per effettuare i depositi e i prelievi tramite

il circuito Postmat. Al giorno si possono prelevare massimo 600 euro e in un mese la somma

massima non deve essere superiore ai 2500 euro.

Si possono effettuare un massimo di 40 operazioni senza annotazioni sul libretto (tramite la carta). Se

le operazioni scadono ci si pu recare in un ufficio postale per una nuova annotazione sul libretto che

sbloccher la carta. I minorenni possono prelevare e depositare somme mensili e giornaliere pi

basse.

Questo, in sintesi, il libretto postale che molto probabilmente gli italiani conoscono gi. Veniamo

alla cosa che ci interessa di pi, andando a fare qualche conto.

4.1 Conviene aprire un libretto postale?

Il libretto postale pu essere conveniente solo per chi ha laccredito della pensione e non possiede un

conto corrente: stop. Non ci sembra ci sia altro da dire, nel senso che cos come strutturato in

questo momento non un valido strumento per risparmiare ma solo unalternativa ad un conto a zero

spese valida sostanzialmente per persone pi in l con gli anni, magari ostili alla tecnologia, che

hanno solo la necessit di trovare un posto dove far passare i soldi prima che li ritirino.

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Le Poste, comunque, recentemente hanno provato a rivitalizzare il libretto lanciando lopzione Smart

che in promozione e sembra interessante anche se, dopo i primi mesi iniziali, anche qui le

condizioni sono state riviste al ribasso.

Inoltre per godere del tasso reale ci sono una serie di oneri che corrispondono a dei veri e propri

vincoli: tutto questo per prendere, se va bene, l1,25 per cento lordo.

Se ragionate nellottica del deposito annuale, pu anche essere un tasso relativamente buono visti i

tempi di vacche magre. In alternativa, meglio guardare altrove.

Aggiorniamo questo passaggio a gennaio 2017: lopzione vale solo per i vecchi clienti, per i nuovi

i tassi sono irrisori.

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5. Conti correnti

Quando decidiamo di aprire un conto corrente dobbiamo considerare tutte le condizioni contrattuali e

non solo il rendimento netto che ogni banca propone.

Un conto corrente pu servire per usi differenti: c chi ne ha bisogno perch svolge molte

operazioni online ed ha bisogno di uno strumento per gestire il denaro e chi vuole, invece, avere

anche la possibilit di ottenere una remunerazione per i risparmi depositati.

Le banche tendono a proporre in alcuni casi un interesse, ponendo per certi versi determinati conti

correnti come alternativa ai conti deposito.

Quando non sono proposti interessi, fondamentalmente, si dinanzi ad un prodotto del primo dei due

tipi esposti.

Nel compiere la nostra valutazione dobbiamo fare attenzione ai costi fissi che ha un conto corrente.

Quelli online hanno costi molto bassi, soprattutto se usati solo sul web.

I conti correnti, di regola, hanno due tipi di spese che sono:

il canone fisso: viene pagato un canone mensilmente o annualmente e va bene per i clienti

che fanno molte operazioni bancarie;

il canone variabile: questa la tipologia migliore per chi effettua poche operazioni che hanno

un prezzo basso e a volte sono gratuite quasi tutte quelle di cui necessita. In pi non si paga

nessun canone.

5.1 Imposta di bollo

Oltre ai possessori di un conto corrente bancario, pagano limposta di bollo anche i possessori di un

conto corrente postale o di un libretto di risparmio.

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Il costo del bollo di 34,20 euro. La Legge di Stabilit 2015 dellattuale governo italiano ha lasciato

invariato limporto rispetto agli anni precedenti mentre intervenuta per i conti deposito, i cui titolati

pagano il 2 per mille (0,2%) del denaro che hanno come giacenza media.

Chi ha un deposito inferiore a 5 mila euro sul conto corrente esente dal bollo (no-tax area).

Lammontare viene prelevato periodicamente direttamente dalla banca o dalla posta. La somma

pari a 8,55 euro trimestrali.

Questa norma di cui abbiamo parlato riguarda solo i privati mentre i liberi professionisti, le imprese e

le aziende che hanno giacenze che superano i 5 mila euro pagano un bollo sul conto corrente di 100

euro. Ovvero 33,33 euro ogni tre mesi che questi ultimi devono versare tramite la banca o la posta.

Lo svolgimento delloperazione affidato, come per i privati, direttamente dallistituto bancario

come adempimento a un obbligo di legge.

A volte succede che il cliente non debba pagare limposta di bollo e che questa sia a carico della

propria banca.

Questa una promozione applicata dallistituto per attrarre nuovi clienti. Quindi fate attenzione: non

si tratta di una deroga ma di un benefit, limposta dovuta ma la paga la banca per voi. Infine,

ribadiamo lobbligo di pagamento dellimposta di bollo sulle somme depositate che superano i 5 mila

euro.

5.2 Interessi garantiti dai conti correnti

Su Affari Miei seguiamo periodicamente su questa pagina le principali promozioni: ovviamente i

conti correnti pi importanti vengono recensiti a parte.

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Come vedete esistono alcune banche che, ai nuovi clienti, riservano delle promozioni interessanti e,

pertanto, pu risultare conveniente depositare della liquidit. Il funzionamento molto simile ai conti

deposito, nel senso che il tasso dinteresse sale con laumentare della durata del vincolo che viene ad

essere proposto.

Nel momento in cui scriviamo (gennaio 2017) Banca Dinamica e Widiba propongono i tassi pi

elevati: seguiremo come sempre landamento nel corso dei mesi.

Il nostro consiglio, se si ha della liquidit, quello di scegliere conti che prevedano il pagamento

dellimposta di bollo a carico della banca ed un tasso dinteresse che sia quanto meno superiore al

2% lordo.

Considerate che la tassazione delle rendite finanziarie anche qui al 26% e che quindi il 2% lordo

appena l1,48 per cento netto.

Assicuratevi, dunque, di non pagare almeno il bollo cos da poter in qualche modo consolidare il

proprio gruzzolo nellattesa di tempi migliori: non vincolatevi per pi di due anni, cos da avere la

possibilit di guardarvi intorno e comprendere quello che in generale landamento dei vari

strumenti che stiamo presentando.

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6. Conti deposito

Quando decidiamo di investire i nostri risparmi in un conto deposito bisogna valutare vari fattori

come limposta di bollo, la tassazione e la capitalizzazione degli interessi.

E un discorso analogo, su questo punto, a quello espresso riguardo ai conti correnti.

Sempre per riepilogare in maniera schematica:

limposta di bollo pari al 2 per mille della somma che depositiamo ovvero lo 0,20%

(0,20%);

spesso questultima viene pagata dalla banca ma non sempre;

la tassazione degli interessi sui conti deposito pari al 26%, come per i conti correnti;

al contrario, la tassazione dei BTP e dei BFP del 12,50% mentre quella del libretto postale

del 20%.

La capitalizzazione degli interessi trimestrale, semestrale o annuale. Gli interessi possono essere

dati sia in anticipo o possono essere aggiunti al capitale iniziale e corrisposti alla scadenza.

Di solito, in caso di corresponsione anticipata degli interessi, viene previsto un tasso pi basso ma

non sempre cos.

Su questa pagina aggiorniamo periodicamente le offerte pi convenienti. I criteri che possiamo usare

per valutarle sono gli stessi che abbiamo esposto per i conti correnti.

Occorre tenere presente che il conto deposito si caratterizza per essere uno strumento destinato solo

al vincolo, ha quindi meno funzioni di un conto corrente da un punto di vista della usabilit.

Molte banche propongono spesso laccoppiata conto corrente a zero spese e conto deposito, per

gestire il denaro e vincolarlo eventualmente.

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6.1 Conviene scegliere i conti deposito?

bene sapere che il QE della BCE sta riducendo la possibilit degli istituti bancari di premiare chi

gli presta soldi: dimenticate, quindi, i tassi decisamente pi permissivi degli scorsi anni.

Inoltre, c da aggiungere che proprio il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, ha

affermato a settembre 2015 che questa tendenza proseguir ancora per molto tempo per consentire al

Vecchio Continente di uscire definitivamente dalla crisi.

E difficile, dunque, prevedere un rialzo medio nel breve. La scelta del conto deposito, quindi, pu

essere fatta a fronte di un tasso lordo superiore ad almeno il 2% (1,48 netto) e limposta di bollo a

carico della banca.

Se trovate condizioni di questo tipo potete anche pensare di vincolare una parte dei vostri risparmi

per un massimo di due anni, cos da avere chiara la situazione: non depositate tutto, per, cos che in

caso di particolari mutazioni delle condizioni avrete sempre a disposizione della liquidit.

Due anni sono comunque un orizzonte molto breve e, in un periodo di incertezza, forse possono

andar bene per salvare il salvabile ed attendere tempi migliori.

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7. Polizze vita

In tempi di crisi non si sa se soprattutto i pi giovani, magari ancora senza lavoro, vedranno un

futuro in cui potranno vivere senza pensieri in tarda et con la classica pensione.

La Riforma dellex ministro Fornero stata una batosta per molti lavoratori ed ancora oggi molte

vertenze sono aperte.

Al di l di questo in tanti quindi optano per una pensione integrativa che possa garantire loro una

rendita complementare.

Spesso ad alcuni viene proposta unassicurazione sulla vita camuffata da prodotto pensionistico. Ci

accadeva con una certa insistenza in passato, negli ultimi anni il mercato si sta leggermente

evolvendo e le stesse assicurazioni stanno cercando di collocare prodotti un po differenti ma non

sempre vantaggiosi.

Tra gli anni 90 e gli anni 2000 migliaia di consulenti sono stati sguinzagliati in giro per le case in

tutta Italia, con dei veri e propri porta a porta, ed oggi quasi ognuno di noi ha un familiare o un

amico che ha sottoscritto una polizza vita.

Vero che in passato questi prodotti sono stati incentivati con le detrazioni fiscali ma, sovente,

capitato che i risultati non sono stati quelli sperati. Sicuramente avrete sentito almeno una volta una

frase simile: Le assicurazioni sulla vita sono una fregatura, lho riscattata senza prendere

nemmeno i soldi che ho versato.

Purtroppo in tanti hanno subito una delusione del genere perch, inconsapevolmente, avevano

sottoscritto un prodotto molto diverso da quello che in realt credevano o speravano. La mancanza di

informazioni disponibili portava, e porta, a fidarsi del consulente assicurativo che, in realt, era ed

poco pi che un venditore.

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Gi, su questo punto ben poco cambiato, nonostante in realt le agenzie assicurative stiano

accorpando le sedi ed apparentemente tagliando il personale.

7.1 Perch le polizze assicurative sono fuffa

Chi scrive lo fa per cognizione di causa, dopo unesperienza lavorativa presso una societ che fa

brokeraggio per conto di diversi gruppi e che gli ha permesso di vedere questa realt dallinterno.

Vendere polizze vita non unattivit professionale ma, sostanzialmente, un lavoro di tipo

commerciale dove lunico fine concludere contratti.

Esattamente come i centralinisti che vi contattano proponendovi offerte telefoniche ad ogni ora del

giorno o come i finti operatori dellEnel che, in realt, vi piazzano contratti di energia travestiti da

qualunque cosa, anche gran parte degli assicuratori lavora cos.

Le principali compagnie hanno una vera e propria struttura dedicata al ramo vita, spesso impostata

con network pseudo piramidali al limite della legalit, con cui arruolano quotidianamente persone

(spesso disoccupate) che spremono per entrare nelle case di amici e parenti.

Solo una percentuale infinitamente piccola di costoro riesce ad emergere e magari andare avanti nella

trafila mentre chi resta, in sostanza, finisce per gestire quanto hanno creato gli altri vivendo

ugualmente di provvigioni o di fissi che, alla lunga, gli vengono assegnati.

Lattivit spesso al limite della legalit, in quanto il network marketing (leggere qui larticolo in cui

ne abbiamo parlato) frequentemente viene impostato in maniera molto borderline. In questa sede non

ci interessa molto spiegare questo aspetto (magari possiamo farlo in futuro nella sezione lavoro e

formazione del blog) ma ci serve un attimino chiarire alcuni punti per capire chi abbiamo di fronte ed

in che modo difenderci.

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Le societ di assicurazione o le societ di intermediazione che vendono su mandato di assicurazioni

aggregano persone spesso improponibili per lavori seri, somministrandogli un vero e proprio

lavaggio del cervello in riunioni di gruppo e corsi che altro non sono che una bomba motivazionale

utile ad affrontare il mondo fuori dalle stanze aziendali.

Facendo leva sulle difficolt di trovare lavoro e sulla necessit che hanno le persone di guadagnare,

spingono molte persone ad avviare un processo professionale che, spesso, si ferma al tentativo di

vendere a tutti gli amici o conoscenti.

Chi scrive ha partecipato ad un sodalizio del genere e, mensilmente, cerano dei meeting iniziali che

arruolavano decine di persone.

Tutte, come me, partivano col contattare gli amici: chi era pi bravo e resisteva allo step iniziale

piazzando qualche contratto ed attendendo la promozione per diversi mesi veniva premiato con

lassegnazione di un pacchetto clienti da gestire. In realt, nel caso particolare a cui si fa

riferimento, i clienti non si potevano contattare a norma di legge perch avevano sottoscritto in

passato delle polizze con una societ con la quale lazienda aveva collaborato: i rapporti, poi, si sono

interrotti e gli ignari clienti venivano telefonati da persone che non avevano alcun titolo per

chiamarli.

Ovviamente, preso lappuntamento per una verifica della situazione assicurativa, si cercava di far

abbandonare il vecchio contratto e di stipularne uno nuovo, cos da guadagnare recuperando clienti

che non erano pi dellazienda.

Casi come questo sono molto frequenti e vengono praticati assai spesso da persone spregiudicate

che, in maniera cinica e forse anche relativamente legittima vista la situazione occupazionale

italiana, cercano di sopravvivere e sbarcare il lunario.

Insomma, tutto questo per dire cosa? Che questi prodotti vengono nella maggior parte dei casi

venduti dal ragazzo della porta accanto, dal vostro familiare o da persone fidate.

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E una tecnica che viene usata dalle grandi societ per entrare nelle case della gente e vendere sulla

base della fiducia che una persona cara riesce ad infondere.

In realt dietro questo sistema piramidale si annida tutto un business che porta i venditori a proporre

prodotti per i quali sono addestrati indipendentemente dalla loro bont e le aziende stesse a

spingere quelli che fanno guadagnare di pi la struttura.

Ci si traduce in un aumento dei caricamenti sulla polizza e, quindi, in minori vantaggi per il cliente

finale.

Ovviamente non sempre cos: ci sono professionisti che operano seriamente ed hanno cura del

cliente ma sappiate che, nel caso in cui veniste contattati da strutture del genere, nel 99% tenteranno

di rifilarvi un qualsiasi prodotto con il solo scopo di guadagnare.

7.2 Differenza tra polizza vita e pensione integrativa

Sul tema c molta disinformazione: cerchiamo di far luce su questo argomento.

I venditori di cui sopra fanno leva sul problema pensionistico: il sistema italiano ci manda in

pensione sempre pi tardi e sempre con meno soldi, bisogna costruirsi una rendita alternativa ora che

si giovani, prima che sia troppo tardi.

Il discorso non fa una piega, ci che assolutamente sbagliato la medicina che vogliono

somministrare come cura: la polizza vita.

Quando parliamo di assicurazione sulla vita dobbiamo distinguere i tre tipi attualmente esistenti:

Polizza caso morte: si paga una cifra (alcune centinaia di euro allanno) e cos, in caso di

decesso, i familiari (o coloro che sono designati come beneficiari) avranno una somma di

denaro prevista dal contratto. In poche e semplici parole pu essere spiegata come

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lassicurazione auto in cui se fai un incidente vieni risarcito, qui, in caso di morte ottieni

denaro.

Polizza caso vita: si paga una cifra mensile o annua e si avr cos un salvadanaio rivalutato

sulla base del rischio che prevede linvestimento fatto dalla societ che gestisce il denaro.

Quando scade il contratto saranno corrisposti i soldi insieme agli interessi maturati.

Solitamente c anche la possibilit di avere il proprio denaro sotto forma di rendita vitalizia;

Polizza mista: sono compresi i due tipi precedenti di polizze. Quindi oltre alla protezione c

il risparmio. Solitamente il rendimento della somma ottenuta a risparmio insieme agli

interessi capitalizzati, ripaga la spesa per la copertura in caso di morte.

I venditori di polizze tendono a proporre come pensione integrativa la polizza mista, spesso

vagheggiando sulla deducibilit fiscale: non abboccate.

Si pu dedurre soltanto la componente caso morte, che generalmente una cifra irrisoria rispetto al

complesso.

Se volete assicurarvi un capitale in caso di morte perch siete a rischio, vi conviene pagare poche

centinaia di euro per avere una copertura, senza dare per 30 anni i vostri soldi ad una societ che

deve alimentare tutta la piramide e, nel frattempo, non far altro che comprare titoli di stato ed

obbligazioni come potreste fare anche voi autonomamente.

7.3 Vantaggi e svantaggi dellassicurazione sulla vita

Le polizze vita hanno alcuni punti positivi che, per chiarezza di esposizione, dobbiamo elencare:

il capitale assicurato insequestrabile e impignorabile. Ovvero se in uno sfortunato caso,

dovesse andare tutto per il verso sbagliato nella vita, le somme messe da parte saranno

sempre intoccabili;

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la detraibilit fiscale il 19% della somma che copre il rischio di morte. Come gi detto essa

molto inferiore, solitamente, rispetto al risparmio e se volete usufruirne fate un prodotto ad

hoc;

non si paga limposta di successione in caso di premorienza;

copertura per le famiglie monoreddito: questo tipo di polizze vengono spesso sottoscritte da

chi fa lavori particolarmente esposti al rischio morte ed a capo di una famiglia monoreddito.

Questo senza dubbio un vantaggio ma, in ogni caso, con poche centinaia di euro annue

potete assicurarvi tranquillamente qualche decina di migliaia di euro senza pagare magari

1000-1500 euro per una polizza mista.

Detto questo, cerchiamo di sintetizzare gli svantaggi anche alla luce delle considerazioni esposte:

lassicurazione sulla vita una formula che ha una scarsa flessibilit. In caso di qualche

imprevisto c da tener conto che bisogna versare uno specifico numero di anni prima di

sospendere i pagamenti. Non ne parliamo poi dei riscatti anticipati: spesso ci si dissangua se

si vuole chiudere tutto e ritirare i soldi e, per questo, si finisce per rimanere vincolati a vita.

Negli ultimi anni le compagnie stanno, per, lavorando su questo punto cercando di

prevedere soluzioni pi flessibili;

i costi sono elevati. Di solito questa componente non spiegata chiaramente dal consulente

assicurativo perch maggiori sono i caricamenti e maggiori risultano essere le provvigioni

pagate alla struttura che vende il prodotto. Anche in banca o in posta uguale, con la

differenza che, sovente, gli impiegati allo sportello non prendono provvigioni ma il denaro

viene distribuito ai loro capi. E proprio per queste ragioni che nei primi anni molto difficile

risolvere il contratto e se si vuole farlo si otterranno grandi perdite. Solo dopo diversi anni,

messa da parte una cospicua somma di denaro, si potranno recuperare, grazie alla

capitalizzazione, le spese iniziali e ottenere cos un guadagno vero e proprio. Il problema

che la polizza vita, essendo un prodotto ad ampio raggio, finisce per dare i suoi frutti nel

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lungo periodo e, a parte periodi di deflazione come quello attuale, il denaro tende comunque

a svalutarsi molto alla lunga. Acquistando praticamente titoli a basso rischio non c una

rivalutazione adeguata del capitale che si accumula rispetto alla reale crescita del costo della

vita, soprattutto alla luce dei costi che nei primi anni gravano sul prodotto.

7.4 Ricapitolando: conviene o no lassicurazione sulla vita?

Investire in una polizza sulla vita non affatto conveniente a nostro avviso. Qualche vantaggio, per,

come in tutte le cose pu sussistere.

Per esempio i risparmiatori pi pigri potranno trovare comodo versare una certa somma come in

un salvadanaio per avere in futuro un po di denaro con cui sopravvivere. Ma bisogna pensare che n

voi, n gli assicuratori potete sapere cosa accadr da qui a 30 anni (noi facciamo riferimento ad un

periodo medio lungo perch, visti i costi, in 10 anni si prende ben poco!) quindi ponderate bene

prima di firmare qualsiasi polizza.

Le polizze vita, comunque, non sono il male assoluto.

Negli ultimi anni le compagnie stanno modificando i prodotti originari, dandogli una veste pi

finanziaria.

Il punto che una polizza che investe in settori non sicuri perde quella garanzia del capitale che

gli ha permesso, in passato, di entrare nelle case di tutti. Inoltre, maggiori sono i rischi e maggiori

sono i costi dellinvestimento, per cui dovete valutare attentamente il rapporto rischio-maggiore

remunerazione.

Esistono, comunque, prodotti come i premi unici che non sempre vengono proposti ma che riescono

a garantire rendimenti paragonabili ad un conto deposito, se investono in mercati non esposti ad alti

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rischi, o pi aggressivi se ripartiscono il denaro tra Gestione Separata e OICR (Organismi di

investimento collettivo del risparmio).

7.5 Come valutare una polizza vita?

Potete tranquillamente pesare la bont del prodotto che vi viene proposto alla luce di alcuni fattori:

costo percentuale medio annuo (CPMA): si tratta di un valore che presente in nota

informativa, generalmente mediante tabella, che stima il costo percentuale negli anni. Le

compagnie possono ipotizzare un rendimento lordo del 4% e, infatti, TUTTE simulano il 4%

di rendimento annuo. Qualche volta pu andare meglio, molto spesso va peggio;

caricamenti: si tratta dei costi che gravano sul prodotto e che sono dettagliati in nota

informativa. Parliamo delle spese di emissione, dei prelievi che vengono fatti sui versamenti

aggiuntivi, dei costi (eventuali) per il frazionamento se scegliete di pagare in pi tranche

annuali, dei prelievi che il gestore del fondo o della gestione separata fa sui rendimenti (per

esempio pu capitare che la gestione separata fa il 3% ma che la societ prelevi l1% sui

rendimenti, a voi viene retrocesso il 2%);

flessibilit: quanto si perde in caso di ritiro anticipato dei soldi? Sono possibili riscatti parziali

gratuiti?

eventuale interesse garantito: alcune compagnie per attirare clienti garantiscono un interesse

minimo. Noi lo mettiamo per ultimo perch riteniamo che lattenzione debba andare prima

sugli altri fattori esposti. Considerate che linteresse che vi viene promesso non sul capitale

che effettivamente versate ma sul premio netto, epurato dai caricamenti di cui sopra. Se, per

esempio, il costo della polizza pari al 5% annuo, su 100 euro che versate ogni mese vi

vengono investiti 95 euro sui quali matureranno gli interessi. Interessi che, ricordiamo, sono

soggetti a tassazione del 26% come tutte le rendite finanziarie.

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Detto questo, riteniamo di aver fornito tutti gli strumenti per valutare le polizze vita che avete

sottoscritto e quelle che vi sono state proposte.

Possiamo ora parlare della pensione integrativa, quella vera e non spacciata come tale.

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8. Pensione integrativa

La domanda, del tutto legittima e corretta, che in molti si fanno se convenga crearsi una pensione

integrativa.

Riprendiamo, in pratica, il discorso iniziato nel capitolo precedente in forza del quale conveniamo

sulla necessit di crearsi una rendita che sia in grado di integrare la pensione una volta che si sar

lasciato il lavoro.

Laspetto pi allettante dato dalla possibilit di dedurre totalmente dal reddito i versamenti fino a

5164 euro, cosa che non dispiace a nessuno.

La pensione integrativa, di solito, presenta caricamenti inferiori rispetto alla polizza vita tradizionale:

i Piani Individuali Pensionistici in alcuni casi hanno costi relativamente bassi e, se impostati su linee

di investimento garantite, possono rappresentare una valida soluzione per accantonare una parte dei

propri risparmi.

Che differenze ci sono tra fondi pensione e PIP?

Quando si parla di previdenza complementare bisogna fare alcune distinzioni di scuola molto

importanti che ci aiutano a capire per prima cosa quello che stiamo comprando.

Dobbiamo, cio, distinguere tra fondi pensione aperti o chiusi e piani individuali pensionistici.

Tutte e tre le soluzioni sono soggette alla medesima normativa, anche fiscale: in ogni caso, quindi, si

gode della possibilit di dedurre, come appena accennato.

La distinzione principale riguarda il fatto che i Pip sono prodotti di tipo assicurativo, di norma

investiti sui mercati finanziari, mentre i fondi pensione sono prodotti non assicurativi: va precisato

che, come previsto dalla legge, i fondi pensioni devono in ogni caso prevedere un comparto che

abbia almeno la garanzia del capitale versato.

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Ultima distinzione, poi, data dal fatto che il piano individuale pensionistico pu accettare

esclusivamente adesioni individuali: infatti, di solito, sono le banche o le assicurazioni a cercare di

vendere i prodotti.

Di contro, invece, i fondi pensione possono avere anche adesioni collettive, con il contributo del

datore di lavoro che talvolta pu essere previsto da accordi sindacali.

I fondi pensione possono essere aperti o chiusi: nel primo caso vi pu aderire chiunque mentre nel

secondo caso sono riservati a determinate categorie di lavoratori, come avviene ad esempio per il

fondo Cometa dei metalmeccanici.

Nei prossimi paragrafi parliamo del PIP ma, vista luniformit di base a livello normativo, possiamo

dire che sostanzialmente le informazioni date sono valide in ogni caso.

8.1 I vantaggi del sottoscrivere un piano individuale pensionistico

Il Piano individuale Pensionistico un contratto di assicurazione sulla vita con cui si decide di

versare il TFR, scegliendo cos irreversibilmente di non lasciarlo in azienda, e una quota annua o

mensile, il cui versamento libero, che viene investita in un fondo solitamente gestito da una societ

di assicurazioni.

Per non rischiare di perdere denaro in inutili ed incontrollabili avventure finanziarie, consigliabile

scegliere profili di investimento che acquistano titoli di stato o obbligazioni.

Di sicuro il rendimento pi basso ma non c il rischio che, invece, attiene alle azioni.

Conviene iniziare a versare una piccola quota annuale su un Pip quando si giovani perch, una

volta raggiunta let della pensione, si otterr una rendita mensile complementare che andr ad

aggiungersi a quella dellINPS.

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Nel momento in cui si maturano i requisiti per andare in pensione, possibile avere subito la met

del capitale versato e il resto sotto forma di rendita vitalizia oppure optare interamente per la rendita

vitalizia.

Considerate che a differenza della polizza vita, la cui durata stabilita allinizio, il PIP in pratica

scade nel momento in cui potete andare in pensione.

Let pensionabile negli ultimi anni aumentata e sar cos irrimediabilmente per sempre perch

essa collegata allaspettativa di vita: pi diventiamo vecchi, pi riusciamo a sopravvivere, pi

andiamo in pensione tardi.

Chi segue il dibattito sulla riforma delle pensioni sa di cosa stiamo parlando, chi ha altro a cui

pensare bene che sappia oggi che tra 30 anni non da escludere che si lascer il lavoro, se va bene,

intorno ai 70 anni.

Se oggi, per fare un esempio, ne avete 25 rivedrete i vostri soldi tra circa 45 anni.

E pur vero, per, che godrete di un risparmio fiscale annuale in certi casi considerevoli ma, salvo

eccezioni che chiariamo successivamente, il denaro resta l bloccato a lungo.

I vantaggi che derivano dalla sottoscrizione di una pensione integrativa sono i seguenti:

come gi detto, possibile dedurre fino a 5164 euro del reddito in sede di dichiarazione.

Cos, deducendo il massimo, si potr ottenere un risparmio fiscale che va dai 1180 ai 2200

euro circa. Se il versamento sar minore la somma si abbasser;

se non vogliamo versare il nostro TFR (diversi autorevoli economisti sostengono che non

conviene) il versamento sar libero, senza nessun obbligo di versare una somma fissa ogni

anno;

al momento della liquidazione della somma che si accumulata laliquota fiscale calcolata

del 15%. Se la permanenza lunga si riduce il carico fiscale: se si resta infatti per un periodo

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maggiore ai 15 anni si otterr uno sgravio dello 0.3% per ogni anno fino al raggiungimento

del 9%;

lultimo vantaggio laccumulo di capitale: molte persone, infatti, spendono soldi

inutilmente e potranno evitare di sprecare denaro, versandolo in un piano individuale

pensionistico che rappresenti per loro una sorta di impegno da onorare.

Nel caso in cui, per un imprevisto i soldi versati dovessero servire anticipatamente, si potranno

prendere prima della scadenza nei seguenti casi:

per spese mediche attinenti a malattie gravi e ai relativi ed eventuali interventi straordinari

che riguardano chi ha stipulato la pensione integrativa o il coniuge o i figli. Si pu in questo

caso prelevare un importo non superiore al 75%;

la stessa cifra potremmo prelevarla per acquistare la prima casa per s stessi o per i figli o per

ristrutturare sempre la prima casa;

si pu prelevare fino al 30% per altre spese non gravi dopo 8 anni;

infine, il riscatto totale e la conseguente chiusura della posizione possono avvenire in caso di

inoccupazione per pi di 48 mesi, sopravvenuta linvalidit permanente che non consente o

riduce la capacit lavorativa a meno di un terzo e in caso di decesso delladerente. In

questultimo caso la prestazione spetter agli eredi o ai beneficiari che si sono designati.

Si tratta di ipotesi variegate, non irrealizzabili, ma che comunque sono abbastanza vincolanti visti i

tempi incerti che viviamo.

8.2 Gli svantaggi del sottoscrivere un piano individuale pensionistico

Gli svantaggi nel sottoscrivere un PIP sono i seguenti:

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possibilit di perdere denaro, nel caso in cui si scelgano forme di investimento non sicure.

Loscillazione dei mercati potrebbe farvi perdere una parte importante dei vostri soldi. Quindi

scegliete investimenti garantiti, onorando la logica del risparmiatore accorto che cerchiamo di

propugnare;

i caricamenti: questi prodotti non vanno valutati solo sul tasso tecnico, ovvero il rendimento

garantito ipotizzato o passato. Bisogna sottrarre i costi al premio versato. Se per esempio

destinate 10 euro e i costi sono del 10% investirete 9 euro che si capitalizzeranno. Quindi

potreste ottenere meno di quanto abbiate versato nel lungo periodo anche se questi prodotti

sono pensati per consentire che i costi vengano a ripagarsi con gli interessi. Per controllare

questo fattore occorre leggere la tabella Indicatore sintetico di costo che spiega tutti i

dettagli del costo medio annuo. Attenzione per perch si tratta di unipotesi. Questultima,

per legge, pu prevedere un rendimento ipotizzato appunto del 4% (come per le polizze vita).

Occorre, per essere sicuri, chiedere alla compagnia lelenco dei costi nel caso in cui non siate

sicuri delle informazioni presenti sulla nota informativa. Non sottoscrivete mai un prodotto

senza averla letta accuratamente. Inoltre, bisogna controllare anche altre voci di costo come

le spese di frazionamento, i costi di ingresso o di uscita del fondo, i costi per il cambio di

fondo (detto switch) e i prelievi sui rendimenti della gestione separata. Parliamo di

caricamento perch questo proprio linsieme di ci che grava. Un PIP che costa troppo

vedr ridotti i vantaggi fiscali di cui gode potenzialmente e protegger male i vostri soldi dal

pericolo dellinflazione;

sebbene abbiamo elencato modi per ottenere il denaro anticipatamente, se non siete in una

situazione economica stabile sar opportuno non vincolarsi per molto tempo perch appunto

la peculiarit della pensione integrativa la scarsa flessibilit e lorientamento al lungo

periodo.

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8.3 Conclusioni

Precedentemente abbiamo fatto una valutazione schematica degli svantaggi e dei vantaggi della

sottoscrizione di una pensione integrativa.

Il fatto che convenga o meno dipende dal tipo di risparmiatore.

La nostra personale opinione che una quota esigua, forse, conviene investirla se non si vogliono

gestire tutti i risparmi periodicamente.

Ricordiamo che la tassazione degli interessi, con la Legge di Stabilit 2015, schizzata dall11,50%

al 20%.

Se magari siete giovani e siete dei lavoratori dipendenti, potete pensare di versare una cifra mensile

bassa (non il TFR che lunica cosa sicura che vi resta!), tra i 50 e gli 80 euro, giusto per

garantirvi un piccolissimo capitale senza per negarvi la possibilit di fare altri tipi di investimenti.

Per scegliere la migliore pensione integrativa, vi suggeriamo di applicare i principi esposti nella

trattazione dei due precedenti paragrafi che abbracciano il mondo assicurativo.

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9. Investire in obbligazioni

Prima di analizzare se sia conveniente o meno investire in obbligazioni occorre fare una distinzione

fondamentale: qual la differenza tra azioni e obbligazioni?

Le prime fanno parte del capitale di rischio di una societ perch chi acquista azioni diventa socio di

chi le emette e, pertanto, se ci sono degli utili ne usufruir oppure se ci sono perdite le subir

perdendo anche integralmente la quota versata.

Le obbligazioni invece funzionano cos: chi le acquista compra il cosiddetto capitale di debito.

Ovvero chi le emette ha bisogno di liquidit e si finanzia chiedendola a chi compra obbligazioni:

questultimi si vedranno restituire i soldi alla scadenza con gli interessi che saranno corrisposti

periodicamente (cedola).

Linvestitore corre un rischio in linea teorica basso perch il denaro sar restituito sempre a meno

che non ci sia un fallimento del debitore, detto default. Proprio su questo punto intervengono le

agenzie di rating che, di solito, fissano un valore di cui parleremo dopo.

Le obbligazioni hanno valore nominale che rappresenta il capitale sottoscritto che deve essere

risarcito alla scadenza.

Possono essere emesse da un societ, dallo Stato o da un ente sovranazionale come la Banca Europea

per gli investimenti.

Ci sono tre modi in cui pu avvenire lemissione:

il valore di emissione lo stesso del valore nominale e si dice alla pari;

il valore di emissione pi basso del valore nominale che viene risarcito alla scadenza. In

questo caso il soggetto che acquista ricever a titolo di interesse la maggiorazione che

costituita dalla differenza. Questo modo detto sotto la pari;

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infine, c il caso in cui il valore di emissione superiore al valore nominale e si dice sopra

la pari.

Le persone che comprano obbligazioni lo fanno per due motivi. Quello pi diffuso semplicemente

comprare obbligazioni e avere gli interessi.

Quindi si prestano soldi che sicuramente (?) saranno rimborsati.

C un altro motivo per cui alcuni comprano obbligazioni: dato che il valore del titolo oscilla sul

mercato una persona pu anche sperare che vendendo ad altri lobbligazione ne tragga un profitto

superiore rispetto al costo dacquisto.

In economia quando si guarda al complesso dei propri investimenti si parla di portafoglio: i titoli si

possono tenere in portafoglio, percependo cedole o osservando le fluttuazioni del mercato, oppure

si pu provare a guadagnare comprandoli e vendendoli, puntando a monetizzare la differenza sul

prezzo di acquisto e su quello di vendita.

Chiaramente il mercato azionario subisce maggiori variazioni e chi sa come operare riesce ad

ottenere talvolta anche buoni guadagni.

Quello obbligazionario, invece, si caratterizza per un valore inferiore delle variazioni.

Tenete presente che parliamo di obbligazioni societarie perch quelle statali rientrano nel novero dei

titoli di stato di cui abbiamo gi detto.

9.1 Come investire in obbligazioni oggi

Non ci sono obbligazioni da comprare a ogni costo. La norma sempre la stessa sul mercato cio

pi alto il rischio, pi alta sar la remunerazione per chi presta soldi.

Quindi rendimento pi alto uguale rischi pi alti.

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Ci sono dei parametri per capire se conviene investire in obbligazioni. Alcuni di questi sono:

Il rating: le agenzie di rating pi famose sono Moody, Standard &Poor e Fitch e sicuramente

vi sar capitato di sentirne parlare. Queste agenzie valutano laffidabilit del debitore ossia:

maggiore il giudizio, minore sar il rendimento dellobbligazione. Ma naturalmente pi

probabile che un debitore con maggiore giudizio restituisca i soldi e non fallisca. I rating

variano tra le varie agenzie. Partono dalla tripla A (AAA) che sta a indicare il massimo

dellaffidabilit e arrivano fino alla D che vuol dire default.

Il Tasso fisso o variabile: linteresse corrisposto varia a seconda della tipologia. Se il tasso

fisso si sa fin da subito quale sar il rendimento mentre se variabile non possiamo saperlo

perch questo legato ad altro, ad esempio, allandamento degli affari di chi emette

lobbligazione.

La valuta dellobbligazione: bisogna informarsi bene sulla valuta dato che siamo in un

mercato globale e si pu comprare di tutto. Per esempio valute come il dollaro, la sterlina, la

corona danese e la corona svedese potrebbero crescere, secondo molti esperti, rispetto

alleuro.

La durata dellobbligazione: meglio scegliere il medio-lungo periodo visto che i rendimenti

sono piuttosto bassi. Inoltre bisogna ipotizzare anche linflazione quando si acquistano

obbligazioni. Cos si capir se i propri soldi nel periodo di tempo preso in considerazione si

rivaluteranno maggiormente rispetto allaumento del costo della vita.

Il rendimento: dopo aver visto con attenzione tutte le informazioni elencate sopra riteniamo

sia giusto comparare la remunerazione promessa.

Considerate che questa guida punta, sostanzialmente, a fornire informazioni di base quindi inutile

stare a dire in questa sede cosa comprare e cosa no perch il mercato tende a fluttuare.

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Va da s che anche qui ci sono gli effetti del Quantitative Easing della BCE: se il prezzo del denaro

scende e le aziende hanno possibilit di finanziarsi spendendo meno, automaticamente tendono

anche a remunerare meno gli investitori che gli prestano i soldi.

Ultima importante valutazione: per comprare obbligazioni avete bisogno di rivolgervi ad un

intermediario che, molto spesso, una banca.

Se non capite molto oppure non avete tempo per seguire tutto succede che dobbiate delegare ad altri.

Andare in banca, in posta o rivolgersi ad un professionista: qualsiasi intermediazione si paga, un

costo che grava sul vostro rendimento.

Banche ed assicurazioni, per esempio, propongono polizze vita, piani di accumulo capitale (PAC) o

altri prodotti che comprano obbligazioni: comprano per voi quello che il mercato offre,

diversificando.

Il maggior valore prodotto, come abbiamo visto nel capitolo sulle assicurazioni, spesso finisce per

essere un gioco che non vale la candela vista la filiera che deve alimentarsi dal giro di denaro.

9.2 Ma allora conviene si o no investire in obbligazioni?

Abbiamo provato a chiedere una valutazione a Christian Citton, blogger finanziario autore de

IlPortafoglio.info:

Conviene investire in obbligazioni? una domanda a cui si pu rispondere solo con dipende,

forse di pi che per altre forme d'investimenti. Dipende dagli obiettivi, dalla preparazione del

risparmiatore-investitore e dalla sua propensione al rischio, ma anche dalle tendenze del mercato in

un dato momento e a quali bond si vuole puntare.

Per anni, decenni, a molti risparmiatori in Italia si data la definizione di Bot people in quanto i

Buoni Ordinari del Tesoro erano tra le obbligazioni preferite, con la sicurezza dell'investimento data

per certa in quanto il default dello Stato italiano era in pratica impensabile (non che ora sia probabile

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nonostante quello che alcuni dicono, ma le vicende degli ultimi anni in Europa hanno insegnato che

un'eventualit da non escludere mai), i risparmi erano tutelati dall'inflazione -pi alta che adesso- e

qualcosa si guadagnava pure.

Ora invece tutto questo parecchio cambiato per vari motivi ed i Bot sono tra i Titoli di Stato che

offrono i rendimenti pi bassi, inferiori all'attuale livello d'inflazione che pure ai minimi, ferma allo

0.2% ad agosto 2015: tra gli obiettivi del QE della BCE c' proprio quello di farlo risalire verso

l'obiettivo programmatico del 2% annuo e per farlo acquista Titoli di Stato, abbassandone quindi i

rendimenti.

La sicurezza dell'investimento ne guadagna ma non i profitti; considerate poi che la volatilit

sempre in agguato -la crisi in Grecia ne stato un esempio, seppur arginato dal QE stesso- e quindi si

possono registrare oscillazioni nei prezzi che si fanno sentire sul proprio portafoglio.

Questo riferimento ai Bot, tra le obbligazioni governative per eccellenza e pi conosciute dai

risparmiatori-investitori italiani, per far intendere che il settore obbligazionario ora pi complesso

e molto meno statico che in passato, va seguito con pi attenzione e conoscenze perch si evoluto,

si aperto a nuovi scenari e possibilit che consentono una grande diversificazione degli

investimenti per maggiori profitti se si vuole rischiare (un po', un po' tanto...), pur lasciando il dovuto

spazio alla sicurezza del risparmio.

Chi pi propenso al rischio e punta ai profitti ad esempio pu rivolgersi ai bond dei Paesi

Emergenti, magari in valuta locale o comunque non in euro e giocarsela anche sul rischio di

cambio: chi ha comprato obbligazioni in dollari uno-due anni fa ci sta ora guadagnando

sensibilmente visto che l'EUR/USD sceso dall'1.39 di maggio 2014 all'1.12 - 1.13 circa di

settembre 2015.

O ancora, non mancano le occasioni di guadagno con le corporate high yield, sempre per chi adotta

strategie d'investimento pi rischiose per puntare a profitti di un certo rilievo.

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Rischi sempre pi contenuti che in altri settori d'investimento anche se i pericoli non mancano, le

crisi colpiscono a macchia di leopardo e pi o meno all'improvviso, facendo vivere momenti di

grande tensione agli investitori (un esempio su tutti sono le recenti vicende del Venezuela e dei suoi

bond, per ora finite bene e con risultati soddisfacenti... ma che paura per molti! E comunque la

situazione va attentamente monitorata, difficile consigliare adesso di comprare le obbligazioni di

Caracas).

Insomma, rispetto ai mitici anni '80 il panorama decisamente cambiato: a chi vuole solo tutelare i

risparmi forse conviene rivolgersi verso lidi pi semplici, meno costosi e stressanti dal punto di vista

gestionale (qualcuno ha detto conti deposito?), anche se comunque il comparto obbligazionario offre

ancora questa possibilit, ma non con le stesse facilit e certezze del passato.

Chi invece pi preparato e in cerca di profitti ha ora pi strade da percorrere, valutando nuovi e

maggiori rischi per guadagni un tempo derivanti quasi esclusivamente da altri investimenti.

Chiudo come ho iniziato questa gradita ospitata: Conviene investire in obbligazioni? Dipende,

dipende, dipende....

Ringraziamo Christian Citton che, con il suo intervento, riuscito a sintetizzare in poche righe il

concetto che stiamo provando ad esprimere dallinizio delle-book. Proseguiamo, ora, la nostra

rassegna andando ad analizzare altre prospettive di investimento.

Aggiornamento dicembre 2015

Dopo luscita del libro, datata ottobre, integriamo il capitolo sulle obbligazioni alla luce dei recenti

scandali che hanno portato allonore della cronaca quattro noti istituti bancari.

Il fatto di non poco conto perch, per la prima volta, nel nostro Paese stato attuato il c.d. bail-in.

Siccome largomento molto attuale, abbiamo scritto sul blog un articolo dedicato alle banche a

rischio che aggiorneremo costantemente nei prossimi mesi.

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Su questa pagina troverete anche un passaggio sulle obbligazioni subordinate di cui tanto si sta

discutendo.

Nel caso in cui la vicenda dovesse evolversi, scriveremo un nuovo capitolo per le-book.

Per il momento vi invitiamo, dunque, a seguire questo aspetto direttamente dal blog nellattesa di una

revisione del libro che, nei limiti delle nostre possibilit, cercheremo di comunicare a tutti coloro i

quali hanno completato lacquisto mediante un nuovo invio.

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10. Pronti Contro Termine: investimenti a brevissimo termine

Chi ama valutare tutte le soluzioni per risparmiare conoscer sicuramente i Pronti Contro Termine,

spesso detti anche P/T.

Che cosa sono? In pratica, visti dallocchio del cliente, rappresentano una sorta di prestito a breve

termine che il risparmiatore fa alla banca: generalmente si acquistano titoli che la stessa ha (di solito

sono titoli di stato oppure obbligazioni) e si ha diritto ad ottenere una remunerazione.

In che modo? Attraverso la differenza tra prezzo dacquisto e prezzo di vendita, cio il prezzo con

cui si prestano i soldi ed il prezzo con cui vengono restituiti.

La durata dellinvestimento, generalmente, molto breve: si parla di operazioni che non superano

mai lanno altrimenti, in pratica, si finisce per sconfinare nel mercato dei conti deposito.

Molto semplicemente possiamo riassumerla cos. Siamo sicuri che se siete giunti a questo punto

della lettura avete gi gran parte delle informazioni per valutare da soli. Considerate che sul

rendimento siete comunque tenuti a pagare:

la tassazione sulle rendite finanziarie (pari in questo caso al 26%);

limposta di bollo per i depositi superiori a 5 mila euro (2 per mille annuo);

eventuali spese previste dal contratto che andate a stipulare.

Appunto, come dicevamo, avete imparato gi da soli quella che la situazione attuale e visti gli

strumenti che andate ad acquistare molto difficile ottenere rendimenti significativi.

Tenete aperta la porta solo se vi serve depositare il denaro per poco tempo, comparando le condizioni

dei pronti contro termine con depositi vincolati a 3, 6 e 12 mesi presenti sul mercato.

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11. Investire nellefficienza energetica della propria casa

Chi legge abitualmente Affari Miei ed ha capito qual la logica del blog, non si meraviglier che

secondo il nostro giudizio rendere la propria casa efficiente da un punto di vista energetico

rappresenta un investimento redditizio e, in qualche modo, sicuro.

Come abbiamo scritto allinizio di questo lavoro, lo scopo non quello di investire per ottenere

vagonate di soldi ma per consolidare quanto si guadagnato con il proprio lavoro.

Per risparmiare, e quindi avere pi soldi da utilizzare per fare ci che si vuole (magari lavorare anche

meno!) necessario avere un progetto di lungo periodo che ci permetta di ridurre i costi fissi che

siamo chiamati ad affrontare.

Nel capitolo conclusivo sugli investimenti immobiliari tratteremo il tema dellacquisto di una casa.

In questo, invece, ci concentreremo su quegli accorgimenti che possono permettere di risparmiare

allinterno della propria abitazione: installazione di pannelli per lacqua calda e/o fotovoltaici e tutto

ci che ha a che fare con gli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie.

11.1 Prorogate le detrazioni anche per il 2017

Cominciamo con il dire che fortunatamente la Legge di Stabilit 2016 ha prorogato le detrazioni

fiscali che ammontano al 65% della spesa, ammortizzabile in 10 anni.

Se non ci saranno novit nella Legge di Stabilit 2017, lagevolazione dovrebbe scendere al 36 per

cento.

Sul blog abbiamo indicato i tetti massimi per usufruire degli incentivi.

Ricordiamo che allinterno di questo tipo di ristrutturazioni non rientrano i pannelli solari necessari

alla produzione di energia: per essi, al massimo, si pu usufruire delle detrazioni per le

ristrutturazioni edilizie che ammontano al 50% della somma investita.

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Come abbiamo spiegato sul blog, sebbene le condizioni non siano pi iper-vantaggiose come lo

erano per gli inizi, si segnala un generale calo dei prezzi che, in pratica, finisce per compensarsi con i

mancati benefici di natura fiscale.

Non volendo scendere in troppi tecnicismi specifici (anche del solare termico abbiamo scritto in

passato), elenchiamo le ragioni per cui secondo noi vale la pena investire una parte dei risparmi in

questo modo.

Le bollette rappresentano, insieme allaffitto di casa ed alla spesa alimentare, le voci pi importanti

del bilancio familiare.

Abbatterle significativamente vuol dire incrementare il proprio risparmio mensile o ridurre il proprio

fabbisogno di denaro, a seconda di quella che la vostra aspirazione.

Nella stima dellarticolo sul solare termico che abbiamo indicato, si calcola un risparmio medio di

circa il 50% della spesa di acqua: se, in media, occorrono 250 euro annui a persona per riscaldare

lacqua, vuol dire che una famiglia di due persone pu risparmiare circa 250 euro annui.

Combinando questo risparmio con lagevolazione fiscale (ovviamente facendo tutto senza

indebitarsi), si pu recuperare la spesa in qualche anno e ridurre una voce mensile di costo.

Per quanto riguarda il fotovoltaico, invece, nel giro di qualche anno assisteremo al progressivo

abbattimento dei costi di acquisto.

Ci, indipendentemente dalle agevolazioni, pu rappresentare un ulteriore fattore per pensare di

prodursi lenergia in autonomia.

Dotare la propria abitazione di pannelli fotovoltaici, inoltre, anche una scelta etica che ci permette

di bruciare meno petrolio o gas (serve davvero trivellare la Basilicata?) e soffrire meno le

schizofrenie del mercato, pilotato ad hoc e per noi imprevedibile o quasi nel lungo periodo.

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Per valutare lefficientamento come investimento, basta quantificare una somma da mettere in campo

per dotarsi degli strumenti elencati (ovviamente noi ragioniamo partendo dal presupposto che la casa

sia di nostra propriet, altrimenti bisogna prima comprare casa!) e calcolare in quanti anni si recupera

la spesa.

Per il solare termico, ad esempio, un impianto costa dai 4 ai 6 mila euro e, allo stato attuale,

possiamo detrarre dalle tasse il 65%.

Fatti 5 mila di spesa, recupereremo 3250 euro in dieci anni: quindi ogni anno pagheremo 325 euro in

meno di tasse.

Ovviamente il denaro negli anni si svaluta ed i 325 euro che ricevete negli ultimi anni non valgono

quanto quelli dei primi: necessario, quindi, compensarli eventualmente con altro denaro investito,

sperando magari nel medio periodo in un rialzo dei tassi.

A voi limpianto nel complesso costa 1750 euro e vi permette di risparmiare, secondo la stima

precedente, circa 250 euro annui (quindi 2500 euro in 10 anni).

Tirando le somme, dopo dieci anni avrete speso effettivamente 1750 euro (5000-3250) e risparmiato

ulteriori 2500 euro: si tratta di valori indicativi, vista la svalutazione del denaro, ma che rendono

lidea che si possono comunque ottenere dei margini o, nella peggiore delle ipotesi, in dieci anni ci si

ripaga la spesa, eliminando progressivamente le spese mensili da sostenere.

Con ci dovete considerare che il denaro che risparmiate ogni anno (2500 euro in totale) pu essere

investito in strumenti sicuri come quelli che abbiamo visto.

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12. Conviene investire nel mattone?

Chiudiamo questa nostra trattazione affrontando uno degli argomenti pi cari agli italiani: la casa.

Comprare casa uno dei pensieri che circola per la testa di tante persone, a nostro avviso

giustamente.

Acquistare un immobile un primo passo per mettere delle basi solide alle proprie finanze,

riducendo la dipendenza dallaffitto.

Tuttavia, non conviene sempre comprare casa a prescindere e sul blog lo abbiamo espresso

chiaramente in un articolo dal titolo Comprare casa senza soldi: investire nel mattone senza mutuo.

Nel corso di questa riflessione abbiamo dichiarato la nostra contrariet al mutuo per lacquisto

dellimmobile.

Non per lo strumento in s ma per come viene spesso usato incautamente dai consumatori e tutto a

vantaggio delle banche che si sfregano le mani.

Cerchiamo di spiegarci meglio. Gran parte degli italiani, non appena ha qualche soldo in pi, pensa

ad indebitarsi: lo dicono gli ultimi dati diffusi recentemente dallAbi secondo cui i mutui sono

aumentati dell82 per cento da inizio anno ed il credito al consumo del 24,5%.

Una volta eravamo un popolo di risparmiatori, ora siamo delle misere cicale.

Le cicale, come ci hanno insegnato alle elementari, non vedono mai la fine dellinverno.

Siamo abituati a ragionare sulla base dello stipendio che prendiamo a fine mese, come se il lavoro

fosse stabile come 40 anni fa.

Oggi niente pi a tempo indeterminato, la vita si evolve in maniera dinamica e noi, anche a causa

della propaganda martellante di finanziarie e banche varie, ragioniamo ancora come gli anni 80 che,

paragonati con levoluzione odierna, sono il Paleolitico.

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Non pensiamo allammontare complessivo del prestito o del mutuo ma solo al fatto che la rata, tutto

sommato, si pu pagare con lo stipendio: peccato che il nostro misero stipendio pu saltare

allimprovviso per una delocalizzazione aziendale, una rivoluzione tecnologica, una crisi dei

consumi o per tutti fattori che, purtroppo, non siamo in grado di controllare.

Oggi indebitarsi per decine di migliaia di euro senza possedere una liquidit di partenza

semplicemente folle perch ci si consegna alle banche come un agnellino che si reca mansueto dal

lupo.

Il Qe di cui abbiamo detto a lungo nel corso del nostro lavoro stato decretato per far scendere i

tassi, favorire quindi laccesso al credito e lerogazione dei mutui alle persone: ma voi pensate

davvero che la BCE abbia fatto tutto questo per voi? O forse perch, vista la crisi del mattone, ha

deciso di far partire una nuova bolla immobiliare?

Ecco che veniamo a noi.

Nellarticolo Conviene comprare casa oggi analizziamo landamento dei prezzi degli immobili

secondo un noto portale italiano.

Ora, al di l del fatto che il mercato immobiliare segua dinamiche locali non sempre generalizzabili,

innegabile il calo drastico dei prezzi negli ultimi anni.

Un calo drammatico, che ha visto gli appartamenti svalutarsi incredibilmente.

Il mercato immobiliare vive di alti e bassi e, alla lunga, tende sempre a rialzarsi: non a caso investire

nel mattone era un tempo linvestimento sicuro per eccellenza. E probabilmente sar cos anche

adesso, quando la curva riprender a salire.

Labbassamento dei tassi dei mutui ha proprio questo obiettivo: far scoppiare di nuovo una bolla

immobiliare dopo anni di speculazioni.

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Attratti dalla super pubblicit del mutuo conveniente, gli italiani riprenderanno a sottoscrivere mutui

che a malapena possono permettersi di pagare: alla prima difficolt economica, poi, si troveranno ad

affrontare la banca che non aspetta altro per proporre altri mutui o prestiti di consolidamento vari.

12.1 Conviene comprare casa si o no?

Abbiamo richiamato i due articoli gi presenti sul blog cos da evitare di esprimere concetti gi

affrontati.

Lintroduzione ci servita sostanzialmente per dire una cosa: conviene comprare casa oggi (e

probabilmente lo sar ancora per un po) ma solo se si posseggono le risorse per farlo senza

indebitarsi.

Sebbene i media abbiano iniziato a parlare di ripresa economica, la crescita asfittica del PIL non

rappresenta di per s un fatto che ci pu lasciar credere che il nostro tenore di vita migliorer

immediatamente.

Anche se fosse, infatti, non dobbiamo subito indebitarci oppure aumentare il nostro fabbisogno di

denaro ma occorre prudenza: serve, cio, vivere con parsimonia visti i tempi instabili che stiamo

affrontando.

La crisi economica degli ultimi anni ha accentuato le differenze economiche e sociali, mettendo in

ginocchio il ceto medio: non sar uno 0,5% di PIL in pi (ma anche un 2%, sia chiaro!) a cambiare la

nostra esistenza.

Stesso dicasi per la disoccupazione: prima della crisi si aggirava sul 7%, oggi oscilla tra il 10 ed il 12

per cento ed il numero complessivo degli occupati diminuito.

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Anche se questi numeri migliorassero, siamo sicuri di poter contare di godere di un periodo positivo

che ci consenta di affrontare un mutuo in tutta tranquillit? Chi specula sulla crisi economica e sulla

ripresa gioca su questo!

Noi come possiamo difenderci? Risparmiando e gestendo al meglio le nostre finanze personali,

possiamo puntare a garantirci il capitale necessario a comprare la nostra abitazione negli anni. Anche

per questo abbiamo sconsigliato di vincolarsi a lungo con le assicurazioni: il risparmio va gestito per

periodi medio brevi, cos da averlo disponibile nel caso in cui decidessimo di comprare casa.

12.2 E se avete gi il denaro necessario?

In questo caso, valutata la dinamica locale del mercato immobiliare, battezzate il momento giusto per

comprare.

Non sapremo mai quando il mercato toccher il punto pi basso (secondo qualcuno nel 2016, ma si

tratta pur sempre di stime) ma possiamo valutare alcuni elementi sintomatici:

ripresa economica: se c la ripresa, vera o presunta, gran parte delle persone finiscono per

cadere alla trappola che abbiamo visto sopra. Aumentando gli individui disposti a comprare

casa, aumentano i prezzi perch chi vende ha pi facilit nello sbarazzarsi del proprio

immobile. Forse inizialmente non sar cos perch ci sono ancora residui da liberare che,

magari, sono rimasti accantonati in questi anni. Ma si tratter, comunque, di un periodo breve

prima dellaumento dei prezzi;

incremento delle compravendite: di per s non vuol dire nulla perch, almeno inizialmente, a

comprare sono coloro che magari avevano il denaro e stavano aspettando i momento pi

basso dei prezzi per agire. Nel medio periodo, comunque, un incremento delle compravendite

qualcosa vorr pur dire;

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aumento dei prezzi: se osservate spesso i prezzi e, unitamente ai due elementi di cui sopra,

vedete un generale incremento, significa che il mercato si sta rivitalizzando. La prospettiva,

quindi, vedr una nuova crescita: beccando questa crescita nella prima fase si potr strappare

ancora una casa ad un prezzo decente e fare un investimento in qualche modo pi sicuro

perch, appunto si segue un trend che si inarca verso lalto.

12.3 Comprare casa come investimento

Chi possiede gi un immobile di sua propriet potrebbe pensare allacquisto di una seconda casa

come investimento.

Anche qui vale gran parte di quanto abbiamo gi detto: si tratta di una scelta comunque saggia, se

fatta nel momento giusto, perch il valore del proprio immobile tende ad aumentare.

Non la penseranno allo stesso modo, per, coloro i quali magari hanno comprato nella seconda met

degli anni 2000. In ogni caso, alla luce di quello che abbiamo visto, oggi i prezzi sono relativamente

bassi e lo saranno ancora per un po: se avete della liquidit, quindi, pu essere utile acquistare in

questa fase.

Quello che bisogna definire il dove: non tutti i posti sono uguali. Un appartamento in un paesino

interno diverso da uno in citt, cos come diverse sono le citt stesse tra loro.

Uno degli spauracchi di chi deve dare in locazione riguarda la solvibilit dellinquilino: nellarticolo

su come affittare casa ne abbiamo parlato.

Semplificando, per come impostato il quadro normativo italiano attuale, pu risultare problematico

comprare un appartamento residenziale da affittare a famiglie.

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Non c solo laspetto economico, che sicuramente ci riguarda da vicino, ma anche quello sociale:

mettereste mai alla porta dei genitori con figli che perdono il lavoro o hanno problemi improvvisi di

salute e non sono tutelati dallo Stato?

I soldi sono importanti ma mandare per strada una famiglia rischia di essere una decisione che pu

pesare sulla vostra coscienza.

Almeno noi abbiamo questa sensibilit e non lo faremmo mai. Anche per questo, se dovessimo

investire, opteremmo per un target diverso. Le scelte da fare attualmente, tralasciando lestero sul

quale speriamo di poter scrivere in futuro, sono due:

casa in localit turistica: le case vacanze si cedono in locazione per periodi brevi, spesso il

pagamento anticipato e chi viene in vacanza , almeno in linea tendenziale, in una

situazione economica discreta. Lo sviluppo di piattaforme di sharing economy come Air BnB

sta incentivando la volont anche degli stranieri di preferire gli appartamenti agli alberghi: il

turismo, come abbiamo scritto qui, potrebbe cambiare significativamente entro 5-10 anni;

casa in zona universitaria: anche qui si fa un contratto di affitto temporaneo su un orizzonte

breve. Affittare a studenti relativamente semplice perch a pagare sono i genitori. Chi ha

studiato fuori sede sa che un privilegio non alla portata di tutti e, pertanto, i potenziali

acquirenti saranno comunque figli del ceto medio o della borghesia che tutto sommato

possono permetterselo. Nella peggiore delle ipotesi, essendo il contratto di breve durata, le

perdite si riducono rispetto ad un contenzioso da avviare nei confronti di un inquilino entrato

con un contratto di affitto ordinario.

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Ringraziamenti

Si chiude qui il nostro lavoro che, come detto nelle premesse, mira ad essere un cantiere aperto da

innovare e migliorare nel tempo, anche con il vostro contributo.

Un grazie doveroso va a voi che avete deciso di comprare le-book ed a tutti gli utenti che, con la

loro presenza telematica, accrescono quotidianamente la famiglia di Affari Miei.

I contenuti del libro sono di propriet esclusiva dellautore: ogni forma di riproduzione, anche

parziale, severamente vietata se non dietro specifica autorizzazione.

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