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II)
This essay aims at understanding the different uses of the concept of hegemony in
Italy and abroad by reconstructing how such term has been interpreted in the different
moments (and fortunes) of the reception of Antonio Gramscis thought. A limited
portion of such history will be analyzed: Italy from 1948 to 1975, i. e. from the
publication of the first volume of the thematic edition of Gramscis Prison
Notebooks to the publication of the critical edition by Valentino Gerratana, and France
from 1953 to 1975, i. e. from the first anthology of Gramscis writings to the
presentation in Paris of the critical edition of the Notebooks. A recognition of the
remarkable amount of secondary literature dealing with such subject will highlight some
tendencies of the first decades of the debate in Italy and France. Such tendencies can be
traced in a pattern which includes the growing awareness of the importance of the
concept of hegemony, in the whole of Gramscis writings, as well as the issue of the
relation between hegemony, dictatorship and democracy, direction and dominion; and,
further than this, the mapping of the various field of application of the concept of
hegemony.
*
Nel rivedere per la pubblicazione la mia relazione al seminario Egemonia
dopo Gramsci: una riconsiderazione (2), Urbino 6-8 ottobre 2015, ho tenuto
conto delle osservazioni dei partecipanti alla discussione. Colgo loccasione per
ringraziarli collettivamente.
1
Si vedano almeno, per il dibattito italiano, CHIAROTTO 2008 e LIGUORI 2008,
per il periodo rispettivamente prima e dopo il 1956-58; e, ancora, le numerose
pagine dedicate alla questione da LIGUORI 2012. Anche per il ct francese
faccio riferimento studi ormai consolidati, dalle Note su Gramsci in Francia di
TEXIER 1975 ai Malintesi dellegemonia (titolo di per s gi significativo) di
TOSEL 1995a (e cfr. anche TOSEL 1995b), fino alle pi recenti ricostruzioni di
DI MAGGIO 2013 del dibattito su Gramsci tra gli intellettuali pi o meno vicini
al PCF.
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Materialismo Storico, n 1/2017 (vol. II)
Per quanto riguarda lItalia, fissiamo come termini post quem e ante
quem del nostro discorso rispettivamente luscita del primo volume
delledizione tematica dei Quaderni del carcere3 e la loro pubblicazione
nelledizione critica, a cura di Valentino Gerratana4. Questa
delimitazione temporale si giustifica per il fatto che, prima del 1948,
non si pu parlare di una reale conoscenza delle opere di Gramsci al di
l della cerchia ristretta di coloro che erano stati a diretto contatto con
lui; mentre dopo il 1975 il dibattito sul concetto di egemonia si avvale
dei nuovi strumenti filologici messi a disposizione dallopera di
Gerratana e dalle discussioni da questa suscitate (esemplare la seconda
parte di Francioni 1984 a confutazione delle presunte Antinomies of
Gramsci denunciate da Anderson 1977), si inserisce in un contesto
teorico-politico in rapido mutamento (il dibattito tra intellettuali
comunisti e socialisti tra 1976 e 1977, lapogeo e successiva crisi della
proposta politica delleurocomunismo nello stesso giro danni) e si
allarga ad ambiti fino allora trascurati (per esempio il nesso tra
egemonia e pedagogia, o egemonia e linguistica: il primo anticipato da
Urbani 1967 e Broccoli 19725; il secondo messo per primo in rilievo da
Lo Piparo 19796). Pertanto, pur consapevoli dei rischi di
2
Il riferimento ovviamente al celebre saggio di PORTANTIERO 1977.
3
GRAMSCI 1948.
4
GRAMSCI 1975a.
5
Il tema, pur di grande interesse, non rientra nel taglio prescelto per la nostra
trattazione, per cui ci limitiamo a rimandare alla ricostruzione proposta da
MALTESE 2000.
6
Su questo e sui successivi interventi dellautore sullargomento, al di l
dellunilateralit dellinterpretazione proposta (che lo induce a misconoscere il
rapporto con la tradizione marxista e soprattutto leninista in favore di una
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Per una ricostruzione accurata della modalit e delle scelte relative alle prime
pubblicazioni di scritti gramsciani, cfr. CHIAROTTO 2011 e la letteratura ivi
discussa.
9
GRAMSCI 1947.
10
GRAMSCI 1930.
11
GRAMSCI 1971, pp. 125-31.
12
Per la datazione delle note carcerarie mi avvalgo delle indicazioni
cronologiche contenute in numerosi lavori di Gianni Francioni, da me
riassunte nellAppendice a COSPITO 2011b, pp. 896-904.
13
Su questo tema mi permetto di rimandare a COSPITO 2011a, pp. 77-126,
oltre che a VACCA 2017, pp. 21-93.
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Materialismo Storico, n 1/2017 (vol. II)
stesura), trovava solo queste seconde versioni nel bel mezzo del volume
sul Risorgimento14 che seguiva, oltre al citato Materialismo storico,
quelli su Gli intellettuali e Machiavelli15, e quindi difficilmente riusciva
ad apprezzare la centralit e il carattere fondativo di queste pagine. E si
potrebbe allargare il discorso a molte altre note significative, come il
38 del Quaderno 4, sui Rapporti tra struttura e superstrutture (trascritto
nel Q 13, 17-18, e quindi destinato a confluire nel volume tematico
su Machiavelli16), o a numerosi appunti del Quaderno 6 quello che
solo molto pi tardi verr riconosciuto come il quaderno dello Stato17
sul nesso tra egemonia, Stato e societ civile.
Anche per questo, ancora nel 1958 (data del primo convegno
gramsciano), qualcuno rilev il fatto che il concetto di egemonia non
fosse stato ancora sufficientemente studiato ed approfondito18. In
effetti una riflessione specifica sul tema si pu dire abbia inizio solo
dopo i traumatici eventi del 1956 (rapporto Chruv, repressione della
rivolta ungherese), ma soltanto negli anni Settanta si assister a un vero
e proprio salto qualitativo della ricerca, con la prima monografia
sullargomento, pubblicata da Luciano Gruppi nel 1972, che
raccoglieva un ciclo di lezioni tenute sul tema dallautore allIstituto
Gramsci, precedute da un saggio di qualche anno prima19. Quindi,
dopo la pubblicazione delledizione critica dei Quaderni, si aprir una
nuova stagione, i cui primi episodi significativi sono il gi ricordato
dibattito su Egemonia e democrazia tra intellettuali comunisti e
socialisti (1976-77) in cui non tanto in questione Gramsci quanto la
legittimit dei suoi presumibili eredi e prosecutori di aspirare al governo
di una nazione occidentale e i convegni del 1977 (quarantesimo
anniversario della morte di Gramsci), che preludono alla grande fortuna
internazionale del pensiero gramsciano e, in particolare, del concetto di
egemonia, oggi al centro di diversi filoni di ricerca (Cultural Studies,
14
GRAMSCI 1950, pp. 69-89 e 124-34.
15
GRAMSCI 1949a, 1949b.
16
GRAMSCI 1949b, pp. 41-50 e 29-36.
17
Cfr. BUCI-GLUCKSMANN 1975, pp. 89 sgg.
18
TAMBURRANO 1958, p. 276.
19
Cfr., rispettivamente, GRUPPI 1972 e 1967.
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Sulla questione rimandio a COSPITO 2015 e alla letteratura ivi discussa.
21
Cfr. OTTINO 1956, in part. pp. 69 sgg., ma lintero volume risponde
allobbiettivo di ricondurre Gramsci alla linea genealogica Marx-Lenin-Stalin.
22
MONDOLFO 1955, p. 61.
23
TOGLIATTI 1958, p. 35; nel solco di questa interpretazione si collocano i
saggi di GRUPPI 1967 e 1972 (questultimo pi attento a segnalare gli elementi
di originalit della posizione di Gramsci rispetto a Lenin).
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24
RAGIONIERI 1969, in part. pp. 116-19.
25
MATTEUCCI 1951, p. 141; ma una simile argomentazione sottesa a CAROCCI
1948, di cui diremo poco pi avanti.
26
GERRATANA 1955. Su Antonio Labriola e legemonia, nonch sul rapporto
con Gramsci, si veda ora PUNZO 2008.
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27
Su La critica di Bordiga alla nozione gramsciana di egemonia cfr. BORRELLI
2008.
28
Si veda in particolare BOBBIO 1969; successivamente lo stesso Bobbio, come
molti altri intellettuali di area liberalsocialista, ha insistito maggiormente sulle
analogie piuttosto che sulle differenze tra Gramsci e Lenin, modificando
almeno in parte le proprie posizioni precedenti in chiave di polemica
anticomunista.
29
Cfr. rispettivamente GRAMSCI 1930, TOGLIATTI 1937 e 1958, nonch la
raccolta di tutti gli interventi su Gramsci in TOGLIATTI 2011 (e lintroduzione
di Guido Liguori).
30
Cfr. ancora COSPITO 2015 e la letteratura ivi citata.
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Cfr. BONOMI 1973 e soprattutto MACCIOCCHI 1974, che vede un parallelo
tra il concetto di egemonia e la rivoluzione culturale cinese.
32
Si vedano per esempio PAGGI 1970 e SPRIANO 1977.
33
GERRATANA 1977, pp. 59-70.
34
TOGLIATTI 1958, p. 34.
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35
CAROCCI 1948, p. 441.
36
GIOLITTI 1957, p. 29; come ricorda LIGUORI 2012, p. 138, alle posizioni
espresse di Giolitti fece seguito un intervento del vicesegretario del Pci Luigi
Longo, con un pamphlet di replica, in cui tra laltro si respingeva in modo
scolastico la contrapposizione tra egemonia e dittatura del proletariato.
37
TAMBURRANO 1958; CARACCIOLO, SCALIA 1959.
38
Cfr. ancora BORRELLI 2008.
39
Si vedano, per esempio, GAROSCI 1954; NARDONE 1971; JOCTEAU 1973.
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un tema che verr ripreso e sviluppato dagli intellettuali vicini al PSI nel
gi menzionato dibattito su egemonia e democrazia del 1976/77.
Il limite comune a tutte queste letture pur cos diverse tra loro dal
punto di vista sia teorico sia politico stato quello di sovrapporre
schemi concettuali lontani nel tempo e nello spazio: termini come
dittatura (in Marx pi vicina allantica magistratura romana, circoscritta
nel tempo e negli scopi, oltre che generalmente esercitata in favore e
con il consenso delle classi popolari, che alle forme di governo
autoritario novecentesche), totalitario (che allepoca da Mussolini a
Gramsci conosce unaccezione neutra se non positiva, ed usato
prevalentemente in senso descrittivo, a differenza di quanto non avverr
a partire dalla met del Novecento) e cos via hanno negli anni Venti e
Trenta un significato diverso se non opposto a quello assunto in seguito
alle drammatiche esperienze storiche di regimi che lautore dei
Quaderni fa appena in tempo a vedere sorgere, come il nazismo e lo
stalinismo. E un discorso analogo andrebbe fatto per democrazia, che
solo nel secondo dopoguerra stata intesa, almeno nel mainstream del
pensiero politico occidentale, come sinonimo di parlamentarismo (del
quale a sua volta Gramsci e i suoi contemporanei avevano unesperienza
ben diversa rispetto allattuale: suffragio ristretto, subordinazione del
legislativo allesecutivo, forti limitazioni della libert di espressione e di
stampa e cos via).
Pi interessanti appaiono pertanto i primi tentativi di storicizzare la
riflessione gramsciana sullegemonia nelle sue diverse fasi in relazione
allevoluzione dello scenario nazionale e internazionale (tentativi
relativamente tardivi rispetto alle sistemazioni basate sullanalisi dei soli
Quaderni, la prima pubblicazione parziale degli scritti precedenti la
carcerazione essendo iniziata soltanto nel 195440): dagli scritti giovanili
(progressiva acquisizione del marxismo dallarticolo del 1917 sulla
Rivoluzione contro il Capitale in avanti), in cui mancano sia il termine
sia il concetto di egemonia, a quelli ordinovisti (i Consigli di Fabbrica,
valorizzati da una parte della sinistra operaista), nei quali almeno
implicitamente presente il concetto, alla fase leninista (sulla cui
valutazione come gi visto le interpretazioni divergono), in cui
finalmente Gramsci parla apertamente di egemonia del proletariato,
40
GRAMSCI 1954 (che contiene una prima raccolta degli scritti del periodo
ordinovista).
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Esemplare da questo punto di vista la ricostruzione di SPRIANO 1967-1969,
ma ancor pi le posizioni unilaterali di tutti coloro che contrappongono il
Gramsci buono di una certa fase a quello meno buono (se non addirittura
cattivo) di altre fasi, precedenti e successive.
42
Cfr. ancora il lavoro per molti aspetti pionieristico di PAGGI 1970.
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Mi permetto di rimandare al riguardo ancora a COSPITO 2011a, in part. pp.
81-85.
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44
BOBBIO 1969, p. 61; ma una tesi analoga si trova gi in TAMBURRANO 1958.
45
Cfr. almeno ALICATA 1956 e SPRIANO 1958; aveva peraltro gi definito
legemonia come consenso della direzione culturale lo storico socialista
Franco Catalano (CATALANO 1949, p. 39).
46
AUCIELLO 1974, pp. 119-20.
47
GRUPPI 1967, p. 78.
48
CRISAFULLI 1951, pp. 583 sgg.
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49
TOSEL 1995b, p. 6, con riferimento a GRAMSCI 1953.
50
TOSEL 1995b, p. 5.
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51
G. Cogniot, Une grande figure marxiste, in GRAMSCI 1953, pp. 7-13.
52
TOSEL 1995b, pp. 7-8.
53
PULINA 1978.
54
Cfr. almeno GARAUDY 1969.
55
Cfr. ALTHUSSER 1965 e ALTHUSSER ET AL. 1965, in part. pp. 320-37. Non
potendo addentrarmi nella complessa questione dei rapporti tra Althusser,
althusserismo e Gramsci, rimando al recente numero monografico della rivista
Dcalages, vol. 2, n. 1 (2016), http://scholar.oxy.edu/decalages/, e alla
bibliografia ivi discussa.
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Cfr. POULANTZAS 1965 e 1968.
57
Cfr. DI MAGGIO 2013, pp. 58-59 e 69-74.
58
Introduction a GRAMSCI 1975b, p. 16.
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Cfr. a riguardo FABRE ET AL. 1977, nonch i numeri monografici su Gramsci
delle riviste Dialectiques (3/4, 1974) e Temps Modernes (343, 1975).
60
Sul complesso della lettura gramsciana di Buci-Glucksmann, cfr. COSPITO
2016.
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Riferimenti bibliografici
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Studi gramsciani, Atti del Convegno tenuto a Roma nei giorni 11-13 gennaio, Editori
Riuniti-Istituto Gramsci, Roma.
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Mondoperaio, Quaderni di Mondoperaio, VII, 1977.
AA.VV., 1977b
Egemonia, stato, partito in Gramsci, Atti del seminario di studio presso lIstituto P.
Togliatti, 27-29 gennaio 1977, Editori Riuniti, Roma, 1977.
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LOrdine Nuovo (1919-1920), Einaudi, Torino.
ID., 1959
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ID., 1967
La formazione delluomo. Scritti di pedagogia, Editori Riuniti, Roma.
ID., 1971
La costruzione del partito comunista, Einaudi, Torino.
ID., 1975a
Quaderni del carcere, Edizione critica dellIstituto Gramsci a cura di V. Gerratana,
Einaudi, Torino [citati direttamente nel testo secondo lordinamento in quaderni Q
e paragrafi stabilito dal curatore].
ID., 1975b
Gramsci dans les textes. De lavant aux derniers crits de prison (1916-1935), sous la
direction de F. Ricci en collaboration avec J. Bramant, ditions Sociales, Paris.
ID., 1978-96
Cahiers de prison, trad. de litalien par Monique Aymard, Franoise Bouillot, Paolo
Fulchignoni, Grard Granel, Nino Negri, Pierre Laroche, Claude Perrus. Avant-propos
et notes de Robert Paris, 5 voll., Gallimard, Paris.
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