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RINASCIMENTO ESOTERICO
Speciale V centenario De arte cabalistica (1517-2017)

CORNELIO AGRIPPA E LA
VANIT DELLE SCIENZE
Il fascino di un libro, tra Reuchlin e Bruno
GUIDO DEL GIUDICE

N
ella sua rinomata libreria antiquaria, nel allermetismo. Di qui a immaginare che quel libro
cuore di Firenze, Paolo Pampaloni sta possa essere appartenuto al grande filosofo il pas-
sfogliando un grazioso volumetto in ot- so breve.
tavo, rilegato in pelle scura. Si tratta di un esem- Pochi giorni dopo, con una e-mail molto cir-
plare del De incertitudine et vanitate scientiarum di costanziata, Paolo mi chiede di esaminare lauto-
Heinrich Cornelius Agrippa von Nettesheim. grafo, insieme ad alcune note a margine presenti
Stampato ad Anversa nel gennaio del 1531, senza nel libro. Se una rapida occhiata sufficiente a
indicazione delleditore (probabilmente Jean convincermi che la firma in questione nulla ha a
Grapheus) una delle tre edizioni che fecero se- che fare con quelle finora accertate o presunte del
guito alla princeps dellanno precedente. Latten- Nolano, lesame delle sottolineature e dei com-
zione dellesperto bibliofilo stata catturata dalla menti a margine dellignoto postillatore attrag-
firma di possesso apposta sul frontespizio da ma- gono subito il mio interesse. Si tratta di uno dei
no ignota, dopo averne cancellata una preceden- classici casi in cui un libro, per le sue caratteristi-
te. Lampio svolazzo di quella B, che si dispiega che fisiche, le mani che lo hanno sfogliato e an-
in un serrato ondeggiamento per culminare nel notato, la storia che ha vissuto, in grado di offrire
nervoso finale, gliene ricorda subito unaltra si- al lettore riferimenti culturali e stimoli interpreta-
mile, apposta sullesemplare del De revolutionibus tivi che vanno aldil del testo stesso.
orbium celestium di Copernico conservato presso Considerando che lopera figurava gi nel pri-
la Biblioteca Casanatense e attribuita a Giordano mo Index librorum prohibitorum, quello Paolino uffi-
Bruno. Egli sa bene che Agrippa fu uno dei mae- ciale del 1559, solo personaggi di grande autorit o
stri riconosciuti del Nolano, che dal De occulta alti prelati potevano averlo posseduto. I passi sotto-
philosophia trasse numerosi spunti per le sue im- lineati o evidenziati mi guidano in un suggestivo
magini di memoria e i riferimenti alla cabala e percorso che illumina lessenza del pensiero e del ca-
rattere dellautore. Un segno di croce segnala alcu-
Nella pagina accanto: frontespizio del De incertitudine et ne delle 43 opinioni che vennero immediatamente
vanitate scientiarum (Anversa, 1531) di Cornelio Agrippa, condannate dai teologi di Lovanio, relative ad affer-
con la firma di possesso mazioni sulla natura di Cristo e, soprattutto, sulla
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come, con questo atteggiamento a Woippy, nei pres-


si di Metz, era riuscito a strappare una presunta stre-
ga agli artigli di un avvoltoio ingordo di sangue: il
domenicano Nicola Savini, inquisitore della fede di
quella citt.
Non , dunque, solo la suggestione offerta
dallautografo a evocare Bruno: numerosi argomen-
ti trattati in questo libro, che certamente il Nolano
conosceva bene, richiamano alla memoria pagine fa-
mose dei suoi scritti. Come non avvertire nei capitoli
dedicati al meretricio e al lenocinio degli uomini di
chiesa gli echi delle battute oscene del Candelaio? I
brani sui profitti che gli ecclesiastici, perfino i ponte-
fici, traevano dalle gabelle sulle prostitute, con espli-
citi riferimenti a Bonifacio VIII e Sisto V, ebbero si-
curamente la loro parte nellispirare il famoso dialo-
go tra Sanguino e Scaramur:

Scar: - La priego che mi ascolti. Non solamente, di-


co, [le puttane] son permesse, tanto secondo le leggi
civili e monicipali, ma ancora sono instituiti i bor-
delli, come fussero claustri di professe.
Sang: - Ah, ah, ah, ah, questa bella. Or mai, vorr
Sopra: Jan Van der Straet detto lo Stradano (1523-1605), costui che [il bordello] sii uno degli quattrocento
Laboratorio di alchimista (1571), Firenze, Palazzo Vecchio. [conventi] maggiori o degli quattro Ordini minori;
Nella pagina accanto da sinistra: Cornelio Agrippa e, per un bisogno, vi istituir labbatessa, ah, ah.
(1486-1535), in unincisione della fine del XVI secolo;
brano evidenziato del De incertitudine et vanitate Come pure, nella commedia risuonano gli ac-
scientiarum (1531) sullars meretricia dei religiosi centi delle critiche rivolte nel De incertitudine allal-
chimia dei ciarlatani. Quella dei medici, invece, sar
immoralit e avidit del clero. esaltata nel De occulta philosophia come fonte di molte
Nel corso della sua avventurosa esistenza, e meritevoli scoperte.
Agrippa fu in perenne conflitto con i portatori di to- Proprio i medici sono laltro bersaglio preferito
naca: in uno dei passi censurati, che scaten la vio- da Agrippa, il quale, pur senza avene i titoli, si era
lenta indignazione dei monaci, fa risalire lorigine messo a esercitare la libera professione ad Anversa
della cocolla al diavolo, che la indoss quando and a poco prima dello scoppio di unepidemia di peste,
tentare Ges Cristo nel deserto: Diabolus est au- che non risparmi neanche la sua famiglia. Mentre la
thor cucullae. maggior parte dei dottori si affrettarono ad abban-
Il coraggio nellaffrontare a viso aperto i suoi donare la citt, egli rimase coraggiosamente a lottare
avversari poggiava sulla solida convinzione che mo- contro il morbo e salv numerose vite, utilizzando
strarsi remissivo significava incoraggiarli. Nel capi- antiche ricette galeniche. Cessato il flagello, linvi-
tolo dedicato allarte degli inquisitori egli racconta dum medicorum genus porcorum fece ritorno in
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citt e, per coprire la vergogna, non trov di meglio tr anni nel 1509, fu chiamato a commentare presso
che attaccare coloro che si erano prodigati senza ave- lUniversit di Dole. Fu proprio questa brillante let-
re i titoli accademici! Anche contro costoro Agrippa tura a fornire al francescano Jean Catilinet il pretesto
lev alta e sdegnata la sua voce: Ebbene si lasci a essi per accusarlo di essere un eretico giudaizzante, dan-
la gloria di dommatizzare, si lascino loro i titoli e gli do inizio a una persecuzione che, tra attacchi e vigo-
onori, i primi posti ed i grassi emolumenti. Ma al let- rose e sprezzanti repliche, si protrarr per tutta la sua
to degli ammalati dove non si tratta pi di disputare vita. Temperamento per nulla remissivo, Agrippa ri-
ma dove bisogna alleviare il male e guarirlo, si lasci batt punto per punto alle continue censure che gli
fare a coloro che apportano rimedii comprovati ed venivano mosse, a cominciare da quelle che gli piov-
efficaci, che sanno agire anche quando essi si siano vero addosso in seguito alla pubblicazione del De in-
ritirati. certitudine, che fu immediatamente destinato al rogo
La Cabala costituisce il fil rouge che connette dai teologi della Sorbona. Soltanto la protezione di
lautore del De incertitudine a Reuchlin da una parte e alcuni eminenti cardinali tedeschi gli evit di finire
a Bruno dallaltra. A testimoniare linflusso di Reu- bruciato come i suoi libri.
chlin a questo riguardo, non soltanto il capitolo sulla Viene subito da chiedersi come mai la cabala,
cabala praticamente infarcito di citazioni del mae- che nellintero sistema filosofico di Agrippa assume
stro, ma lesordio dellintroduzione al lettore tratta un ruolo centrale, in quellaccezione etimologica di
parola per parola dal De verbo mirifico. Heinrich era tradizione ricevuta, che aveva consentito a Reu-
un conoscitore profondo dellopera che, a soli venti- chlin di innestarla nel neoplatonismo cristiano, ven-
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Sopra da sinistra: Maestro di San Severino (1500 ca.), Esorcizzazione di una indemoniata, Firenze, Museo Horne; i due
autografi pseudo-bruniani a confronto: quello sul De incertitudine (in alto) e quello sul De revolutionibus orbium celestium
(Roma, Biblioteca Casanatense)

ga anchessa inclusa tra le incerte e vane scienze. ne cabalistica alla base anche del Trattato della no-
Questa dannosissima superstizione addirittura bilt e preminenza del sesso femminile, che Agrippa
accusata di essere la maggiore produttrice di eresie, aveva dedicato a Margherita dAustria. Nello scrit-
per il fatto di anteporre, con arrogante presunzione, to adulatorio egli si era servito della cabala per so-
le opinioni degli uomini alla parola di Dio. Ci non stenere che gi nei nomi attestata leccellenza
deve stupirci, anzi ci suggerisce la chiave interpreta- della donna sulluomo: Adamo infatti significa ter-
tiva dellopera, in cui lautore cerca (in verit con ra, ed Eva vita. Nonostante le simpatie per Lutero,
scarsi risultati) di dissimulare il violento attacco alla con il quale condivideva il coraggio nel denunciare
casta sacerdotale, per prevenire le persecuzioni degli e combattere i vizi dei religiosi, Agrippa, come
inquisitori. Erasmo e lo stesso Reuchlin, dichiar sempre fe-
Non a caso alcuni brani del De incertitudine delt alla chiesa cattolica. Pur manifestando indo-
servirono a comporre una retractatio inserita alla fi- mitamente le sue critiche ai costumi corrotti del
ne delledizione del 1533 del De occulta philosophia clero, egli cerc di conciliare il suo credo, attraver-
in cui, scagliandosi contro la magia venefica, la ne- so la tradizione neoplatonica ed ermetica, con la
cromanzia e la divinazione, Agrippa cercava pale- sapienza antica, ivi compresa quella ebraica. Non
semente di salvare la vita alla sua opera maggiore. si tratta di semplice sincretismo, ma di un superio-
In realt, nel De occulta, che rappresenta la sua vera re afflato filosofico che trascende qualsiasi religio-
eredit culturale, gli insegnamenti della Kabbalah, ne e non esita a ricercare la verit negli antichi testi,
basati sulle ventidue lettere dellalfabeto ebraico, siano essi le Sacre Scritture o i trattati magici e al-
sono ampiamente sviluppati, ed eserciteranno una chemici. Aldil delle preziose nozioni di magia na-
profonda influenza anche su Bruno. Particolare turale e di cabala, fu questo il principale messaggio
curioso, limportanza dei nomi sacri nella tradizio- che egli trasmise al geniale discepolo di Nola.

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