landini riviste novembre 2011.qxp 28/10/2011
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RIVISTE & RIVISTE
Un aperiodico & la chiave dellarte
Nel maggio 2011 ha visto la luce
un numero speciale de LOsser-
vatore Romano interamente de-
dicato a Karol Wojtyla, dal 1978
al 2005 Papa col nome di Gio-
vanni Paolo II, un omaggio reso,
spiega Giovanni Maria Vian,
che del quotidiano dOltretevere
lautorevole direttore dal 28 ot-
tobre 2007, a un cristiano esem-
plare e a un grande vescovo di
Roma che la Chiesa, in forma
ufficiale e solenne, con la ceri-
monia della beatificazione pre-
sieduta dal suo successore Bene-
detto XVI, indica come modello
di santit, riconoscendo i frutti
del suo instancabile servizio alla
causa di Dio e delluomo (G.M.
Vian, LOsservatore Romano,
supplemento aperiodico, maggio
2011, p. 3). Un numero speciale
di cento pagine interamente a co-
lori, disponibile in sette lingue
(italiano, polacco, inglese, spa-
gnolo, tedesco, francese, porto-
ghese). Oltre al testamento di
Giovanni Paolo II e allomelia
funebre tenuta dal cardinale Jo-
seph Ratzinger, la rivista racco-
glie le omelie di Benedetto XVI
in ricordo del suo predecessore,
testi di Karol Wojtyla, articoli,
interviste e una dettagliata crono-
logia. La cronaca di un intero
pontificato vi appare arricchita
da numerose e rare immagini at-
tinte dallarchivio del quotidia-
no. Articoli, interviste e testimo-
nianze sono qui riproposti come
contributo a una ricostruzione, il
pi possibile fedele e non occa-
sionale, di una figura quella di
papa Giovanni Paolo II fami-
gliare in ogni parte del pianeta
e, aggiunge Vian, di un insegna-
mento imponente, radicato nel-
816
12.
lamore di Cristo e in difesa del-
lessere umano (ibid.). Un vero
e proprio numero da collezione,
illustrato da bellissime e rare fo-
tografie, che noi lettori amore-
voli ma spesso distratti, onnivori
ma spesso superficiali riteneva-
mo essere solo uno fra i tanti sup-
plementi mensili di un quotidia-
no fra i maggiori. E invece ,
purtroppo, il solo, una rara avis.
Di mensile esiste solo ledizione
polacca, dedicata, nella lingua di
Karol Wojtyla, a quanti vogliono
seguire l attivit del Papa a Ro-
ma e nel mondo. Essa riporta
mensilmente ai suoi lettori i do-
cumenti pontifici, i discorsi del
Papa, le cronache dei viaggi apo-
stolici, gli interventi della Santa
Sede e della Curia Romana, altri
testi e articoli di commento e vie-
ne distribuita in tutte le diocesi
della Chiesa in Polonia dalla
Conferenza Episcopale polacca.
Noi, che di riviste periodiche e
non gi di quotidiani ci occupia-
mo (almeno di regola) in queste
pagine, non possiamo se non
esortare dal nostro modestissimo
pulpito, quasi vergognandoci di
farlo, i responsabili dellOsser-
vatore a estendere la bella con-
suetudine a futuri appuntamenti e
a regalare ai propri lettori anche
unedizione mensile de LOsser-
vatore, sul tipo di quella uscita
nel maggio di questanno, oltre a
quella settimanale in varie lingue
(quella in italiano esce il venerd)
che gi esiste.
Arskey
ArsValue linternet company
nata nel giugno 2000 per volont
di un gruppo di professionisti
operanti sia nel campo della fi-
nanza sia in quello dellarte. Uti-
lizzando le tecniche di valutazio-
ne e gestione degli investimenti
finanziari di tipo tradizionale, il
team di ArsValue ha elaborato
nuove metodologie quantitative
applicabili al mercato dellarte,
tali da rappresentare un elemento
critico nella fase di decision ma-
king. Ora il marchio ArsValue di-
venta editore e lo fa rimanendo,
con immutata professionalit e
con il rigore di sempre, nel solco
della strada gi tracciata sul web.
Novit e originalit, come si
legge sul sito aziendale, un bino-
mio che parrebbe costituire la ri-
sposta pi azzeccata alla doman-
da: a che serve, o potrebbe servi-
re, unaltra rivista in un momen-
to in cui la carta stampata non
gode certo di ottima salute? Se
noi ci fermiamo al solo aspetto
esteriore perch qualche volta
vero che labito fa il monaco ,
dobbiamo ammettere che la veste
landini riviste novembre 2011.qxp 28/10/2011
grafica di Arskey un ircocervo
linguistico che, tradotto, vuole
dire La chiave dellarte dav-
vero accattivante, sempre curata,
sempre intrigante. Se invece noi
parliamo di contenuti, dobbiamo
allora dare ragione allautopre-
sentazione che Arskey fa di s
stessa: Pagine ricche di sostan-
za, articoli interessanti, interviste
a personaggi di spessore, curiosi-
t, analisi di mercato e molto al-
tro, tutto vero. A noi piace sot-
tolineare un lato peculiare di Ars-
key, prima trimestrale, ora, dal
terzo numero in avanti, bimestra-
le (il passaggio rappresenta un
salto di qualit), diretto dalla stu-
diosa darte torinese Elisa Delle
Noci. Riviste come questa, nate
solitamente per soddisfare la
voglia di visibilit degli operato-
ri e per compiacere il desiderio di
informazione che hanno come
giusto che sia, perch a nessuno
piace sperperare il proprio dena-
ro gli investitori, quasi mai af-
frontano il problema dellavante-
sto culturale, quello delle struttu-
re generative dellarte esaminate
sotto il profilo estetico, sociolo-
gico, linguistico, accontentando-
si di snocciolare dati, sfornare ci-
fre, pubblicare inserzioni a paga-
mento. Nulla di tutto questo fa
Arskey, non meno discreta nel-
lospitare pubblicit pagata che
nel comunicare a chi legge il
senso profondo di quanto egli
sta leggendo. Sollevare questio-
ni e porre domande deve essere
lobiettivo principale delledito-
ria (E. Delle Noci, 2011: due
auguri e un obiettivo, editoriale,
Arskey, 1, febbraio 2011, p. 14).
Non del tutto e interamente ve-
ro, perch esiste anche leditoria
di pura evasione, ma Arskey fa
benissimo entrambe le cose
sollevare questioni e porre do-
mande. Fra le ambizioni della ri-
vista vi pure quella che non si
pu non condividere di voler
smascherare le frivolezze di un
sistema culturale indebolito dal-
laridit spirituale, come la Del-
le Noci lamenta, per cercare, nel-
le pagine di Arskey, di ridestare
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lattenzione sul sentire del ventre
che determina la scintilla creati-
va (E. Delle Noci, ibid.). Il rife-
rimento alla cosiddetta arte del
ventre, lharagei che alla base
di molte arti marziali, partico-
larmente curioso. La Delle Noci
vuole molto probabilmente ricor-
darci che, prima ancora che il
cervello abbia potuto congegnare
e mettere a punto una propria
strategia segnica e formale di ela-
borazione delle immagini (dei
suoni per chi compone musica,
delle parole per chi scrive roman-
zi), interviene la pancia me-
tafora, qui, dellinsight, linspira-
zione creativa a controllare e a
licenziare il tutto. In altre paro-
le, occorrerebbe, oggi forse pi
che in passato, riflettere sul con-
tenuto propagandistico il va-
lore comunicativo o di pura vi-
sibilit, si potrebbe definirlo
di unopera darte prima (e non
dopo) che lo scintillare dellin-
tellettualismo da copertina (E.
Delle Noci, ibid.) tipico della no-
stra civilt tutta glam-rock, tele-
visiva e circense, faccia strame di
tutto ci che vale. Nel primo nu-
mero di Arskey una splendida in-
tervista a Gillo Dorfles, nel se-
condo una conversazione con
Olav Velthuis sul rapporto fra ar-
te ed economia, nel terzo un am-
pio servizio a copertura della 54a
Biennale di Venezia (Arskey, 3,
sett.-ott. 2011, pp. 19-44), ma an-
che un prezioso contributo di An-
tonello Tolve, studioso in resi-
dence presso la salernitana Fon-
dazione Morra, che ha per titolo
Arte e critica darte nellera del
policentrismo planetario (Ar-
skey, 3, cit., pp. 58-60) e uno di
Nicola Maggi sul fundraising
(Come ti attiro il mecenate: una
questione di metodo, Arskey, 3,
cit., pp. 93-94). Insomma, i nostri
amici piemontesi fanno sul serio.
Noi stiamo dalla loro parte, senza
riserve o cautele, quando essi di-
chiarano di opporsi con tenacia e
coraggio anche politico, nel
senso proprio del termine a tut-
te le meschinaggini velate dal
principio estetico del trucco e del
mascheramento e di perseguire
lo svecchiamento di un Paese-si-
stema nel quale la Delle Noci
parla di arte, si badi, non gi di
economia: ma, se proprio si vuo-
le, ella ci parla di... economia
dellarte tutto ristagna in un
atteggiamento di rassegnazione
che fossilizza e cristallizza lin-
traprendenza (E. Delle Noci,
Scambi di ruoli nel paradigma
della modernit, editoriale, Ars-
key, 2, mag. 2011, p. 15). Nel gri-
gio panorama delleditoria darte
specializzata, soffocata da mia-
smi clientelari, da inconfessati
interessi di casta e da accademici
nepotismi, di una rivista seria e
motivata e trasparente come Ars-
key si avvertiva un gran bisogno.
Carlo Alessandro Landini
Per informazioni su LOsservatore Ro-
mano e sulle modalit di diffusione in ab-
bonamento si pu chiamare il numero
06-69883461. Abbonarsi alledizione
settimanale in italiano costa 58,00.
Limporto va versato sul c.c.p. n. 649004
intestato a: LOsservatore Romano (Citt
del Vaticano). Un numero del trimestrale
Arskey costa 5,00. Labbonamento an-
nuo, che d diritto al ricevimento di 4 nu-
meri e costa 18,00, si pu effettuare di-
rettamente sul sito web della rivista. In
alternativa si pu ricorrere al consueto
versamento su conto corrente postale,
utilizzando il c.c.p. n. 27926245 intestato
a: ArsValue s.r.l. via Talamoni 3
20052 Monza. Per ottenere informazioni
consigliabile inviare un messaggio al-
lindirizzo di posta elettronica direzione
@teknemedia.net.
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Libri & libri.qxp 03/11/2011 16.04 Pagina 826
Musica totale
Riccardo Piacentini, I suoni delle
cose. Poetica del foto-suono tra Filo-
sofia, E(ste)tica e Musica, Curci,
Milano 2011, pp. 352 (libro +dvd),
euro 37.
Il compositore torinese Riccardo
Piacentini regala ai suoi lettori un li-
bro di stupefacente originalit e
aggiungiamo spiritualit. Spazian-
do, nel farlo, da Schnberg a Han-
nah Arendt, da Giotto a Berg, da
Haydn a Camus. Uomo irrequieto,
perennemente in viaggio attraverso i
cinque continenti insieme alla mo-
glie, la cantante Tiziana Scandaletti;
tra le passioni inconfessate di Pia-
centini devono essere, noi sospettia-
mo, le automobili, gli aerei, i treni
(del 2003 il suo pezzo Treni persi)
e tutto ci che, su gomma o su ro-
taia, si muove. Come fa la stessa
musica, daltronde. Una vena futu-
rista? Chiss La poetica musica-
le di Piacentini non solo scava nel
suono, nella sua percezione, acco-
munando la fatica dellorecchio a
quella dellocchio, elevando un inno
alla vita (p. 270) laddove Schiller e
Beethoven avevano il loro peana
elevato alla gioia, ritrovando una di-
mensione etica per lestetica dog-
matica della dbordiana societ du
spectacle, ma pure attentissima a
ravvisare potenti analogie fra visio-
ne e ascolto, con uno spiccato pen-
chant per la fotografia. Musica e
poetica della realt, ma della real-
t sublimata e trascesa, che dovreb-
be, secondo Piacentini, fungere da
salutare antidoto al becero inquina-
mento e da traccia di una civilt
intelligente (p. 268). Agire dialo-
gando, dialogare agendo, scrive Pia-
centini (p. 254), anche se pi che al
Cusano qui, come altrove, il riferi-
mento sarebbe forse spettato a Sho-
lem e soprattutto a Martin Buber a al
suo Urdistanz und Beziehung. Il
concetto di foto-suono dallau-
tore accostato a quello duna visione
organica e totalizzante dellespe-
rienza musicale, tale da dettare non
solo, come Piacentini avverte, la
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grammatica e sintassi di questo li-
bro, ma anche, e forse prima di tut-
to, le regole che guidano la mano del
compositore e che ne confortano la
felice inventiva. Sicch la visione e
il suono, entrambi sorretti da unat-
titudine contemplativa ed esperien-
ziale di rara sincerit e sostanza, di-
vengono, in Piacentini, parola. Anzi,
Parola.
Carlo Alessandro Landini
I martiri di oggi
Francesca Paci, Dove muoiono i
cristiani, Mondadori, Milano 2011,
pp. 294, euro 17,50.
Negli ultimi anni le persecuzioni
contro i cristiani hanno conosciuto
una vertiginosa impennata. A testi-
moniarlo non sono solo i fatti di cro-
naca che raggiungono ormai i media
occidentali, ma anche la riflessione
di Benedetto XVI secondo cui sono
il gruppo religioso che soffre il
maggior numero di persecuzioni.
Perch? Cerca di rispondere questo
volume di Francesca Paci, inviata de
La Stampa per il Medio Oriente e
gi autrice di due libri sullislm.
un viaggio che tocca alcuni tra i
Paesi in cui lo scontro religioso pi
aspro e dove i cristiani subiscono
emarginazione, pressione sociale e
pi diffusamente rischiano la vita.
DallIraq in cui rappresentano il
70% delle vittime, specchio di un
Medio Oriente in cui rischiano le-
stinzione, alle diverse realt africane
come lEgitto che dal 2008 registra
due incidenti al mese sempre a dan-
no di cristiani. In tutti i capitoli, cia-
scuno dei quali descrive un Paese
diverso e una storia diversa, la Paci
testimone diretta dei fatti che rac-
conta attraverso interviste ai prota-
gonisti che sono esponenti del clero,
religiosi o semplici fedeli. La quoti-
dianit di queste persone narrata e
interpretata attraverso unindagine
storica e politica, volta a individuare
i motivi e i fatti che hanno portato
alla situazione attuale. In questo
lautrice aiutata da studiosi e spe-
cialisti che analizzano la vicenda dal
loro punto dosservazione. Anche se
le ragioni politiche ed economiche
spesso non esauriscono le questioni
religiose, il libro ha il merito di es-
sere ben documentato e il lettore
viene coinvolto in molte riflessioni
sulla fede di queste persone che vi-
vono nel terrore.
Michele Canali
Dieci anni dopo
Alessandro Gisotti, 11 settem-
bre. Una storia che continua, Effat,
Cantalupa (To) 2011, pp. 96, euro 8.
A dieci anni dallattentato che cam-
bi la vita a migliaia di persone, un
libro-intervista racconta la vita dei
sopravvissuti. Attraverso numerose
testimonianze, Gisotti, giornalista
del Radiogiornale di Radio Vatica-
na, sinterroga sul significato di
quanto accaduto, su che cosa cam-
biato e su che cosa rimasto di quel
tragico giorno: riscopre cos una di-
mensione del dolore che da privato
diventa collettivo e spiega quanto
siamo responsabili luno dellaltro.
Lautore racconta le esperienze di
un giornalista della Cnn Aaron
Brown, dellex comandante dei vi-
gili del fuoco di New York, Daniel
Nigro, del fratello di un impiegato
al Pentagono, della famiglia di una
ragazza vittima del volo diretto
contro la Casa Bianca poi dirottato,
di un fotografo e di volontari e che
ripulirono Ground Zero e che ora
soffrono di patologie polmonari
permanenti, di un ex poliziotto di
New York, di una psicologa specia-
lizzata in disturbi post-traumatici,
del parroco cattolico della St. Pe-
ters Church un tempo ai piedi del-
le due Torri. Persone che nella sof-
ferenza sono rimaste fedeli alla vita
e alla libert. Attraverso immagini
suggestive come quella di una cro-
ce in mezzo alle macerie, ci viene
regalato un messaggio di redenzio-
ne e speranza.
Benedetta Stendardi